Wikiquote itwikiquote https://it.wikiquote.org/wiki/Pagina_principale MediaWiki 1.44.0-wmf.2 first-letter Media Speciale Discussione Utente Discussioni utente Wikiquote Discussioni Wikiquote File Discussioni file MediaWiki Discussioni MediaWiki Template Discussioni template Aiuto Discussioni aiuto Categoria Discussioni categoria Portale Discussioni portale TimedText TimedText talk Modulo Discussioni modulo Amicizia 0 75 1350805 1350638 2024-11-08T10:14:12Z ~2024-9620 100276 Ho tolto una citazione di Ariosto da qua ma solo per spostarla nella sezione [[Falsa amicizia]], che descrive meglio l'argomento 1350805 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[Immagine:Raffaello autoritratto con un amico.jpg|thumb|upright=1.2|''Autoritratto con l'amico Giovanbattista Branconio dell'Aquila'' ([[Raffaello Sanzio|Raffaello]], 1519)]] Citazioni sull''''amicizia'''. ==Citazioni== *Accorri lentamente ai pranzi degli amici, velocemente alle loro sventure. ([[Chilone]]) *''Amici separati | per sempre – oche selvagge – | perse tra le nuvole'' ([[Matsuo Bashō]]) *Amici si nasce, non si diventa. ([[Henry Adams]]) *Amicizia è uguaglianza. ([[Pitagora]]) *Amico è con chi puoi stare in silenzio. ([[Camillo Sbarbaro]]) *Amico è parola usuale, ma raro è un amico fedele. ([[Fedro]]) *''Amor con l'età fervida | convien che si dilegue; | ma l'amistà ne segue | fino a l'estremo dì. || Le belle, ch'or s'involano | schife da noi lontano, | verranci | allor pian piano | lor brindisi ad offrir. || E noi compagni amabili | che far con esse allora? | Seco un bicchiere ancora | bevere, e poi morir.'' ([[Giuseppe Parini]]) *Anche quando gli affetti non sono fortemente stimolati da qualità superiori, i compagni della nostra infanzia possiedono un potere sulla nostra mente, che difficilmente qualunque amico acquisito più tardi nella vita potrà ottenere. Essi conoscono le nostre inclinazioni primordiali che, per quanto in seguito possono giudicare le nostre azioni giungendo a conclusioni giuste sull'onestà dei nostri moventi. ([[Victor Frankenstein]], ''[[Frankenstein o il moderno Prometeo]]'') *Bisogna conservare gli amici qualunque essi siano, perché non si pensi che abbiamo avuto amici cattivi o abbiamo rinunziato ai buoni. ([[Bione di Boristene]]) *Bisogna credere all'amicizia abbastanza per avere delle dolci illusioni, ma mai abbandonarsi abbastanza pienamente da essere sorpresi di aver abbracciato solo una nuvola. ([[Gabriel Sénac de Meilhan]]) *Bisogna mangiare insieme molti moggi di sale, perché il dovere dell'amicizia sia compiuto. ([[Marco Tullio Cicerone]]) *Bisogna scegliere chi decidi di amare. (''[[Rhetorica ad Herennium]]'') *C'è chi scambia l'amicizia per compassione e non vuole accettare aiuto per paura di passare per debole. ([[Erica Jong]]) *C'è un criterio quasi infallibile per stabilire se un altro ti è veramente amico: il modo in cui riporta giudizi ostili o scortesi sulla tua persona. Questi ragguagli sono, per lo più, superflui, pretesti per lasciar trapelare la malevolenza senza assumerne la responsabilità, anzi in nome del bene. ([[Theodor W. Adorno]]) *Caro George, ricorda che nessun uomo è un fallito se ha degli amici. (''[[La vita è meravigliosa]]'') *''Certo che meno d'un fratello non è | chi t'è compagno e conosce sapienza.'' ([[Alcinoo]]: ''[[Odissea]]'') *''Che cos'è avvenuto dei miei amici | che tanto mi erano vicini | e tanto amavo? | Credo che sono troppo sparsi; | Non furono ben curati, | e sono andati. |'' [...] ''Sono amici che il vento si porta, | e c'era vento di fronte alla mia porta, | li portò via'' ([[Rutebeuf]]) *''Chi amico ti chiama – è beato. | Felice colei che ogni giorno | ti parla ti tocca | ti dorme a lato''. ([[Fernanda Romagnoli]]) *Chi è amico ama per sempre. ([[Jean de Meung]]) *– Chi è solo desidera amici. Ma deve cercare molto per trovarli. È difficile incontrare, trovare...<br>– Altre persone sole. (''[[L'anima e il volto]]'') *Chi ha un vero amico può dire di avere due anime. ([[Arturo Graf]]) *Chi trascura di educare il proprio figlio all'amicizia, lo perderà non appena avrà finito di essere bambino. ([[Charles Péguy]]) *Ci affratellammo della saldissima tra le amicizie, che è quella santificata dall'unità d'un intento buono. ([[Giuseppe Mazzini]]) *Ci rendiamo conto degli amici quando abbiamo la sensazione di perderli. E poi è bellissimo ritrovarli. ([[Ilaria Occhini]]) *Comuni sono i beni degli amici. ([[Pitagora]]) *Con quel tipo di amici funziona così, non c'è bisogno di sentirli spesso per sapere che ci sono, e non c'è bisogno di sentirli spesso quando stanno lontano, perché a parlarci e basta non c'è sostanza. ([[Marco Malvaldi]]) *Conquistarsi amici è come dare denaro a interesse e seminare in terreno irriguo. ([[Mateo Alemán]]) *Considero un danno minore perdere tutti i propri averi che perdere un amico fedele. ([[Martin Lutero]]) *Contrariamente alla convinzione generale, non credo che gli amici siano necessariamente le persone che ti piacciono di più, sono semplicemente le persone che sono arrivate lì per prime. ([[Peter Ustinov]]) *Credere che l'amicizia esista è come credere che i mobili abbiano un'anima. ([[Marcel Proust]]) *Credo che l'amicizia sia qualcosa che vada al di là delle parole o della logica: non ha bisogno di alcun requisito, sarebbe ridicolo. (''[[La forma della voce - A Silent Voice]]'') *Dall'amicizia non si deve mai eliminare la fiducia né per scherzo né seriamente, perché non è facile mantenere ancora salda un'eventuale amicizia, una volta che sia subentrata la menzogna nei comportamenti di coloro che pretendono di essere amici. Non si deve misconoscere un'amicizia per un infortunio o altra difficoltà che può capitare nella vita, al contrario può essere giustificato motivo di rinunzia a un amico e a un'amicizia unicamente la malvagità grande e incorreggibile. ([[Giamblico]]) *Datemi un amico e vi solleverò il mondo. ([[Ramón Gómez de la Serna]]) *Dell'amico è comune il nome, ma rara la fedeltà. ([[Fedro]]) *Di coloro che non avrai assalito, potrai farti degli amici sinceri. L'amicizia più salda infatti è quella fra eguali ed eguali appaiono quelli che non hanno fatto il confronto delle proprie forze. ([[Quinto Curzio Rufo]]) *Di tutte le codardie che rendono possibili i rapporti tra gli esseri umani, la più delicata resta comunque l'[[amicizia]]. La sincerità totale è compatibile solo con il monastero o l'assassinio. ([[Emil Cioran]]) *Dopo che ci si prende a schiaffi per dieci anni o si diventa amici o ci si ammazza. ([[Fabrizio De André]]) *È molto più semplice essere amici. (''[[Amami se hai coraggio]]'') *È nel carattere di pochi uomini onorare senza invidia un amico che ha fatto fortuna. ([[Eschilo]]) *È saggio applicare l'olio di una raffinata gentilezza ai meccanismi dell'amicizia. ([[Colette]]) *È un fatto che all'uomo fa piacere vedersi davanti umiliato anche il suo migliore amico; è proprio sull'[[umiliazione]] che si fonda in gran parte l'amicizia, e questa è una vecchia verità, ben nota a tutte le persone intelligenti. ([[Fëdor Dostoevskij]]) *Era solito anche dire {{NDR|[[Diogene di Sinope]]}} che bisogna tendere le mani agli amici con le dita aperte e non contratte. ([[Diogene Laerzio]]) *Fatevi una sola amica, ma sceglietela con cura. ([[Muriel Barbery]]) *Gli amici col tempo, con la fortuna, con le passioni alle volte e con gli errori diminuiscono, se ne vanno, cessano. ([[Publio Cornelio Tacito]]) *Gli amici dei miei amici sono amici loro. ([[Alfredo Accatino]]) *Gli amici del tempo presente sono come i meloni: bisogna assaggiarne cinquanta prima di trovarne uno buono. ([[Claude Mermet]]) *Gli amici sono coloro coi quali parli schietto e osceno, ti vesti come tutti i giorni, e che non ti impongono dei seccatori supplementari ([[Arrigo Cajumi]]) *Gli amici ti conosceranno meglio nel primo minuto dell'incontro di quanto gli estranei possano conoscerti in mille anni. ([[Richard Bach]]) *Gli amici ti deludono, la gente normale no. (''[[Bianca (film)|Bianca]]'') *''Ha cuor villano, e libertà non merta | chi l'amico lasciò nella catena''. ([[Vincenzo Monti]]) *''Ha qualche volta | I suoi segreti l'amistà''. ([[Vincenzo Monti]]) *Ho passato, contro la mia intenzione, l'inverno a [[Roma]], molto dolcemente, vi assicuro, senza fuoco, senza freddo, senza noia (lontanissimo dall'annoiarmi), e grazie a Dio senza amici. Sì, signora, ho presso in uggia l'amicizia come la medicina, e il tutto per esperienza. Non sono però né più pessimista né più misantropo; al contrario, voglio vivere come tutti; ma non d'amicizia, per favore; Signori, niente amici; non sono più stupido. ([[Paul-Louis Courier]]) *Il prezzo dell'amicizia è la totale rinunzia a noi stessi; non potrà bastare una minor cortesia, una più comune attenzione o offerta a comprarla. ([[Henry David Thoreau]]) *I miei amici mi sono cari quando sono solo; quando sto con loro, come sono lontani! ([[Antonio Machado y Ruiz]]) *I miei amici sono capaci anche da soli di comportarsi con giustizia, senza bisogno che gli scriva io. ([[Agesilao II]]) *I vecchi amici sono i migliori. Re Giacomo era solito chiedere le sue [[scarpa (calzatura)|scarpe]] vecchie: erano le più comode per i suoi piedi. ([[John Selden]]) *I veri amici si portano nel cuore, perciò se mi vuoi bene io resterò sempre con te. Quando sarai triste, canta una canzone di quelle che abbiamo cantato insieme e saremo vicini ovunque ci troviamo. (''[[Sette punti neri]]'') *I veri amici sono rari perché la domanda è minima. ([[Marie von Ebner-Eschenbach]]) *Il mio obiettivo è l'amicizia con il mondo intero, e io posso conciliare il massimo amore con la più severa opposizione all'ingiustizia. ([[Mahatma Gandhi]]) *Il nostro malcostume ci porta a chiedere all'amicizia, o anche a un semplice sorriso di cortesia, non già il vero ma un nostro immediato vantaggio. ([[Natalia Ginzburg]]) *Il più dolce e perfetto frutto della vita umana consiste nella amicizia e società scambievole. ([[Salvator Rosa]]) *Il solo mezzo per avere amici è di gettare tutto dalla finestra, di non chiudere nulla e di non sapere mai dove si andrà a letto. Mi direte che ci sono poche persone tanto pazze da prendere questa risoluzione. Che non si lamentino dunque se non hanno amici: non ne vogliono. ([[Joseph Joubert]]) *Il vero amico non sa far nulla che ad intera soddisfazione dell'amico, e crede mal fatto tutto ciò che a qualcun altro sembrerebbe meglio fatto in diversa guisa. Il vero amico è ammirabile negli affari, ne' quali interesse o gloria impedisce l'interamente spiegarsi. Facilissimo è il fargli vedere e capire ciò che non si vuole né mostrargli, né dirgli, ed a cagione di quella riserva non si offende, né s'impiega con meno calore di quello con cui si sarebbe impiegato, se l'amico con lui si fosse affatto spiegato, affidandosi alla di lui discrezione. Il vero amico in somma non può essere contento di sé medesimo che tanto quanto rende soddisfatto colui per il qual opera, non avendo altro interesse in ciò che fa, se non il solo dell'amico per cui s'impegna.<br>Il falso amico, all'opposto, è sempre mal soddisfatto della maniera con cui è impiegato; abbonda di tacite riflessioni; si forma sempre qualche interesse personale nell'affare che gli viene appoggiato; ed ha sempre qualche segreta mira che non ardirebbe confessare. Quando fa d'uopo penetrare il senso sostanziale della cosa, l'eseguisce ''ad verbum'', e, quando non conviene staccarsi in modo alcuno dalla parola, va ghiribizzando raffinamenti. Egli ha sempre o mal letto, o mal inteso, e con lui nessuno si è mai abbastanza spiegato. ([[Giacomo Casanova]]) *Il vero amico si rivela nelle situazioni difficili. ([[Quinto Ennio]]) *Il vincolo più sacro della società è l'amicizia. ([[Mary Wollstonecraft]]) *Ingegnatevi avere degli amici, perché sono buoni in tempi, luoghi e casi che tu non penseresti. ([[Francesco Guicciardini]]) *Io non ho mai avuto un amico, e ritengo anzi che quest'idea sia una sciocchezza. ([[Fëdor Dostoevskij]], ''L'adolescente'') *La morte degli amici dovrebbe ispirarci come la loro vita. Se essi sono abbastanza grandi e ricchi lasceranno a chi li piange la consolazione prima delle spese dei propri funerali. ([[Henry David Thoreau]]) *La vera amicizia è una pianta che cresce lentamente e deve passare attraverso i traumi delle avversità perché la si possa chiamare tale. ([[George Washington]]) *L'amicizia con gli uomini? È come spremere sangue da una rapa. (''[[La regola del gioco (film 1939)|La regola del gioco]]'') *L'amicizia dà l'idea del duraturo, l'amore quella dell'eterno e l'egoismo è quello che sopravvive all'uno e all'altro. ([[Henri de Régnier]]) *L'amicizia di alcuni uomini è più funesta e dannosa del loro odio o della loro avversione. ([[Mariano José Pereira da Fonseca]]) *L'amicizia di cui parlo io esiste, la preservo come uno scrigno segreto, ha un prezzo molto alto: dà molto in cambio di molto, implica il coraggio di mettersi in gioco e di sapersi specchiare nelle aspettative altrui. ([[Filippo Facci]]) *''L'amicizia dice tutto in faccia e non ha paura di far male per fare bene.'' ([[Povia]]) *L'amicizia è Amore senza le sue ali. ([[George Gordon Byron]]) *L'amicizia è anche una vergine timida e gelosa. ([[Frédéric Ozanam]]) *L'amicizia è il massimo alimento della [[felicità]] umana. ([[Prospero Viani]]) *L'amicizia è prima di tutto certezza, ed è questo che la differenzia dall'amore. È anche rispetto, e accettazione totale di un altro essere. ([[Marguerite Yourcenar]]) *L'amicizia è un sentimento privato: ma fondato sulla condivisione di interessi, passioni, attività materiali e intellettuali pubbliche. Dove passerà allora la linea di divisione fra singolo e società, vita degli individui e vita della polis, sfera privata e sfera pubblica. ([[Ida Dominijanni]]) *L'amicizia è una cosa bellissima, come i cristalli dei fiocchi di neve. A volte, come la neve, si scioglie, ma ne resta sempre un bel ricordo! (''[[PokéPark Wii: La grande avventura di Pikachu]]'') *L'amicizia è una cosa strana: non si può stabilire da che cosa nasce, ma quando c'è la si sente. ([[Nancy Hartwell]]) *L'amicizia è una forma di amore impregnata, intessuta di eticità. ([[Francesco Alberoni]]) *L'amicizia è una sola mente in due corpi. ([[Mencio]]) *L'amicizia è una trovata di Dio per farsi perdonare l'istituto della famiglia. ([[Jay McInerney]]) *L'amicizia [...] ha il suo rifugio non nei nervi, non nel sangue, ma nel cervello e nella coscienza. ([[Ivan Aleksandrovič Gončarov]]) *L'amicizia nasce dalle occasioni della vita, spesso dal destino, ma per diventare sentimento irrinunciabile necessita poi di grandi emozioni condivise, non di mediocrità affettiva. ([[Paolo Crepet]]) *L'amicizia non nasce sempre dall'uguaglianza: anche dalla diversità, dal contrasto, dalla contrapposizione tra sensibilità e vocazioni diverse. (''[[Giuseppe Moscati - L'amore che guarisce]]'') *L'amicizia mi è molto cara. Nella vera amicizia si coglie un barlume dell'Amico Supremo. ([[Paramahansa Yogananda]]) *L'amicizia non è altro che un nome. ([[Napoleone Bonaparte]]) *L'amicizia non si trova più, o se vuoi chiamarla con questo nome, devi sapere ch'è fatta a uso di quelle fibbie o fermagli che servono ad allacciare mentre bisogna, e finito il bisogno si slacciano, e spesse volte si levano via. Cosi le amicizie d'oggidì. Fatte che sieno, quand'occorre s'allacciano e stringono: finita l'occorrenza, alle volte si slacciano ma si lasciano in essere, tanto che volendo si possano riallacciare; altre volte si levano via del tutto, e ciascuno resta libero e sciolto come per l'addietro. ([[Giacomo Leopardi]], ''[[Operette morali]]'') *L'amicizia può solo esistere fra persone che hanno interessi e punti di vista simili. Uomini e donne, per una convenzione sociale, sono nati con diversi interessi e punti di vista. ([[August Strindberg]]) *L'amicizia raddoppia le gioie e divide le angosce. ([[Francesco Bacone]]) *L'amico sicuro si riconosce nell'incerta fortuna. ([[Quinto Ennio]]) *L'amore generò il mondo, l'amicizia lo rigenererà. ([[Friedrich Hölderlin]]) *L'opposizione è vera amicizia. ([[William Blake]]) *''L'uccello ha il nido | il ragno la tela | l'uomo l'amicizia.'' ([[William Blake]]) *L'unica ricompensa della [[virtù]] è la virtù, l'unico modo di avere un amico è esserlo. ([[Ralph Waldo Emerson]]) *L'uomo che è uscito dalla camera qualche momento fa è un mio carissimo amico. Perché lo conosco ormai da tanto tempo? Be', ci sono tante persone che conosco da un bel pezzo e ad alcune non farei nemmeno pulire il culo del mio cane. Altre mi sono del tutto indifferenti, non contano per me. Ma Larry per me conta molto e la ragione è... che posso fidarmi. Io so che posso fidarmi. È onesto. (''[[The Big Kahuna]]'') *Le amicizie devono essere immortali, e mortali le inimicizie. ([[Tito Livio]], attribuita a [[Quinto Cecilio Metello]]) *Le amicizie di un uomo, come il testamento, sono infirmate non solo dal suo matrimonio, ma anche da quello dei suoi amici. ([[Samuel Butler]]) *Le amicizie estive si sciolgono come la neve d'estate, invece quelle invernali restano per sempre. ([[George R.R. Martin]]) *Le amicizie non si scelgono a caso ma secondo le passioni che ci dominano. ([[Alberto Moravia]]) *Lo certo amico si manifesta alla dubbiosa cosa. ([[Bartolomeo da San Concordio]]) *Ma questo sentimento, l'amicizia, è molto più fine e complicato dell'amore. È il più forte dei sentimenti umani... è veramente disinteressato. Le donne non lo conoscono. ([[Sándor Márai]]) *Marcello, io posso soltanto esserti amico e quindi mi è impossibile consigliarti. (''[[La dolce vita]]'') *Meno amici ci servono più ne abbiamo. ([[Robert Lembke]]) *– Mi piace sentir amare qualcuno dal primo giorno, mica dopo sei anni. Non mi pare che sia [[amore]], piuttosto amicizia.<br />– Non mi pare che sia diverso. Dopotutto amore e amicizia sono la stessa cosa.<br />– No, non sono affatto amica delle persone che amo. Amare mi rende cattiva.<br />– Ah sì? A me no. Non credo in un amore senza amicizia.<br />– Può darsi, ma per me l'amicizia viene dopo.<br />– Be', prima o dopo poco importa. Ma c'è una cosa bellissima nell'amicizia che vorrei ritrovare nell'amore: il rispetto della libertà altrui. Non c'è quest'idea di possesso. (''[[Il ginocchio di Claire]]'') *Mi piacciono gli amici come la musica: quando sono in vena. ([[Charlie Chaplin]]) *Molti, pensando di aver messo su casa, scoprono di non aver fatto che aprire una taverna per i propri amici. ([[Norman Douglas]]) *Molti amici sono come i parenti, finiscono per essere inutili. (''[[Donne, regole... e tanti guai!]]'') *Nella prosperità i nostri amici conoscono noi. Nell'avversità noi conosciamo i nostri amici. ([[John Churton Collins]]) *Nessuno ha un [[amore]] più grande di questo: dare la vita per i propri amici. (''[[Vangelo secondo Giovanni]]'') *Niente è più amichevole di un amico in difficoltà. ([[Tito Maccio Plauto]]) *Niente – non una conversazione, non una stretta di mano e neppure un abbraccio – fonda un'amicizia con tanta forza come [[cibo|mangiare]] insieme. ([[Jonathan Safran Foer]]) *Non accettate l'amicizia di chi vi è moralmente inferiore. ([[Confucio]]) *Non dee l'uomo, per maggiore amico, dimenticare li servigi ricevuti dal minore. ([[Dante Alighieri]]) *Non disonorare il sacro nome d'amico, dandolo ad uomo di niuna o poca virtù. ([[Silvio Pellico]]) *Non è facile che uomini da poco sconfitti e umiliati si trasformino in amici sinceri. ([[David Anthony Durham]]) *Non ho tanti amici che io possa confondermi nel loro numero, e dimenticare il migliore. ([[Charles Dickens]]) *Non può essere conosciuto nessuno se non per amicizia. ([[Sant'Agostino d'Ippona]]) *Non saprei come possa resistere senza la lealtà. ([[Emilio Colombo]]) *Non volerti sforzare ad avere amici. È meglio non averne alcuno che doversi pentire d'averli scelti con precipitazione. Ma quando uno n'hai trovato, onoralo di elevata amicizia. ([[Silvio Pellico]]) *Per trovare un amico, bisogna chiudere un occhio; e, per non perderlo, tutti e due. ([[Norman Douglas]]) *Perché due uomini siano a lungo o sempre profondamente amici, bisogna che il Destino li tenga continuamente pronti ad agire l'uno per l'altro, senza mai permetterglielo. ([[Xavier Forneret]]) *Perdurando un'amicizia, anche in circostanze avverse, si riesce sempre a ritrovarsi. (''[[Code Geass: Lelouch of the Rebellion]]'') *Possiamo non trovarci mai senza un amico nella necessità, e senza una bottiglia da offrirgli! ([[Charles Dickens]]) *Quando dico niente amicizia, capite benissimo cosa voglio dire. Parlo al genere umano, di cui ho da lamentarmi; parlo tra me e me, come il servo di [[Molière]]. Un antico diceva: ''Miei amici, non vi sono più amici''. S'ingannava? se da allora tale genia è riapparsa? Spetta a voi, signora, illuminarci su questo punto. Se ve ne sono amici, grazie a voi. ([[Paul-Louis Courier]]) *Quando incontri un amico, dimentica le tue disgrazie. ([[Appio Claudio Cieco]]) *Quando riceviamo qualche favore dai nostri amici, subito pensiamo che in virtù dell'amicizia essi son pur tenuti a ciò, ma non pensiamo affatto che non sono punto tenuti ad esserci amici. ([[Luc de Clapiers de Vauvenargues]]) *Quando un amico ce la fa, un piccolo qualcosa muore dentro di me. ([[Gore Vidal]]) *Quando un'amica diventa troppo costosa non resta che sposarla. ([[Peter Sellers]]) *Quante persone ci vengono a trovare senza annunciarsi? Questo è un buon criterio per giudicare l'amicizia. E quante ci direbbero quali sono i nostri difetti? A quante facciamo regali inaspettati? Con chi possiamo rimanere in silenzio? ([[Cyril Connolly]]) *''Quanti amici ho io? Contateli | acqua e pietre, pini e bambù, | e la [[luna]] che sorge sui monti d'oriente | è pure mia amica e benvenuta. | Che bisogno c'è, io dico, | d'aver più di cinque amici?'' ([[Yun Sŏndo]]) *Quanto all'amicizia, ohibò, alla larga. Anche qui, ho dato assai più di quel che non abbia ricevuto, e ho presso delle belle, piene, copiose cantonate, sprecando tempo, voce, consigli, e appoggi per gente di cui non mi servirei neppure, oggi, come direbbe [[Rabelais]], ''pour me torcher le cul''. ([[Arrigo Cajumi]]) *Quel che rende indissolubile le amicizie e ne raddoppia l'incanto è un sentimento che manca all'amore: la sicurezza. ([[Honoré de Balzac]]) *Quello che ci piace negli amici è la considerazione che hanno di noi. ([[Tristan Bernard]]) *Quello che conta tra amici non è ciò che si dice, ma quello che non occorre dire. ([[Albert Camus]]) *Reprendi l'amico tuo in segreto e [[lode|laldalo]] in paleso. ([[Leonardo da Vinci]]) *Sai cos'è l'amico? Un uomo che ti conosce a fondo e nonostante ciò ti vuole bene. (''[[Profumo di donna]]'') *Sbaglia chi cerca un amico nell'atrio e lo mette alla prova nel banchetto. ([[Lucio Anneo Seneca]]) *Se avessi avuto altri amici, o non li avessi avuti affatto, sarei diventato un grande narratore, prima della caduta del [[fascismo]]; e dopo lo sarei rimasto. Ma è più probabile che che se non avessi avuto gli amici che ho avuto, io non avrei mai scritto un racconto o un quasi racconto. Molto più bello, più intelligente, più ricco e più aristocratico degli amici che ho avuto, mi sono trovato davanti alla barriera terribile e armata dei loro difetti, vizi e capricci: gelosia, narcisismo e sfrenata (ma sorda) ambizione. ([[Antonio Delfini]]) *Se dovessi scegliere tra il tradire il mio paese e tradire il mio amico, spero di avere il fegato di tradire il mio paese. ([[Edward Morgan Forster]]) *Se dovessi spiegare cos'è un amico, questo direi. Un amico è quella persona per cui anche se è cambiato tutto non è cambiato nulla. ([[Concita De Gregorio]]) *Se dovessimo costruire l'amicizia su solide fondamenta, dovremmo voler bene agli amici per amor loro e non per amor nostro. ([[Charlotte Brontë]]) *Se vôi l'[[ammirazione]] de l'amichi nun faje capì mai quello che dichi. ([[Trilussa]]) *Si conosce l'oro nel fuoco e gli amici nelle avversità. ([[Isocrate]]) *Si devono cercare gli amici come si cercano i buoni [[libri]]. Ché il successo non è che siano parecchi né che incuriosiscano molto; ma che siano pochi, buoni e ben conosciuti. ([[Mateo Alemán]]) *Si possono avere mille amici, ma si deve [[amore|amare]] una sola persona. ([[Vladimir Vladimirovič Nabokov]]) *Si riconosce dai fatti e non dalle chiacchiere chi è davvero un amico. ([[Tito Livio]], attribuita ad [[Tito Quinzio Flaminino]]) *Si riconosce la capacità di giudizio di un uomo dalla scelta degli amici. ([[Jean Puget de la Serre]]) *Silenzio d'amico è delitto di traditore. ([[Niccolò Tommaseo]]) *''Sogno di abbracciare un amico vero, | che non voglia vendicarsi su di me di un suo momento amaro.'' ([[Lucio Battisti]]) *Solo l'uomo solitario conosce appieno la gioia dell'amicizia. ([[Willa Cather]]) *Spesso in amico cerchiamo niente più che un orecchio. ([[Gesualdo Bufalino]]) *Stasera hai fatto la cosa giusta. Non intendo trafficando in droga e portandoti una pistola. Ti spezzerei le gambe per questo, ma sarei un totale ipocrita e non cambierebbe niente. Ma per quello che hai fatto per Pat. Devi fare tutto per i tuoi [[amicizia|amici]]. Se serve, dai la vita per loro. (''[[Hitman (fumetto)|Hitman]]'') *''Tengo vicini amici e persone care | perché senza radici l'albero cade.'' ([[Marracash]]) *Tre sono le caratteristiche di un amico: impedire ciò che è dannoso, incitare al bene, non abbandonare nella mala sorte. ([[Aśvaghoṣa]]) *Trova il tempo di essere amico: è la strada della felicità. ([[Madre Teresa di Calcutta]]) *{{NDR|Alla domanda: «Che cosa è un amico?»}} Un altro me stesso. ([[Zenone di Cizio]]) *Un'amicizia che può terminare non è mai stata sincera. ([[San Girolamo]]) *Un amico al [[potere]] è un amico perso. ([[Henry Adams]]) *Un amico è (oserei dire) una passione spirituale. ([[Marie-Dominique Philippe]]) *Un amico è una persona con la quale io posso essere sincero. Davanti a lui io posso pensare a voce alta. ([[Ralph Waldo Emerson]]) *Un amico non si affida mai al [[sogno]] di un altro, non accetta costrizioni da nessuno. Persegue da solo lo scopo della propria vita, e se qualcuno disonorasse il suo sogno, per difenderlo combatterebbe dedicandovisi anima e corpo… anche se quel qualcuno fossi io. Per me è un amico è così… penso che sia "un uomo uguale a me". ([[Berserk]]) *Un amico serve quando hai torto. Quando hai ragione non ti serve a niente. (''[[Un mercoledì da leoni]]'') *Un amico vero ha il potere di penetrare la scorza del nostro cuore e permanere con la definitività di una conquista che non ci verrà più tolta. Non occorrono accorgimenti astuti o strategie particolari. Il legame si costruisce poco alla volta, come un puzzle che, tassello dopo tassello, viene completato con la costanza di chi agisce senza la frenesia di ottenere un risultato immediato. ([[Mina (cantante)|Mina]]) *Un rapporto d'amicizia che sia fra uomini o fra donne, è sempre un rapporto d'[[amore]]. E in una [[carezza]], in un [[abbraccio]], in una stretta di mano a volte c'è più sensualità che nel vero e proprio atto d'amore. ([[Dacia Maraini]]) *Un uomo può considerare proprio amico uno con cui ha giocato nella sabbia, che gli è legato da un favore, che ha lo stesso carattere e gli stessi vizi, un compagno di studi, uno che conosca di lui segreti e debolezze o di cui conosca segreti e debolezze, un fratello di latte o uno insieme al quale sia cresciuto. (''[[Kāma Sūtra]]'') *''Un vero amico si vede nel bisogno | Un amico che sanguina è meglio | La mia amica ha confessato di aver passato l'esame | E non ci separeremo mai.'' ([[Placebo (gruppo musicale)|Placebo]]) *Un vincolo personale, un'amicizia individuale si trovano ''soltanto'' negli animali con un'aggressione intra-specifica altamente sviluppata, anzi, questo vincolo è tanto più saldo quanto più aggressiva è la rispettiva specie animale. ([[Konrad Lorenz]]) *Una nuova conoscenza è un esperimento, un nuovo amico è un rischio. ([[Ezra Pound]]) *V'è poca amicizia nel [[mondo]], e ancor meno fra eguali. ([[Francesco Bacone]]) *Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi. (''[[Vangelo secondo Giovanni]]'') *Volere e non volere le stesse cose, questa è la vera amicizia. ([[Gaio Sallustio Crispo]]) ===[[Aelredo di Rievaulx]]=== *All'amico si deve dire la verità; senza di essa il nome di amicizia non vale più nulla. *L'amicizia è la migliore scala alla perfezione. *La fonte e la sorgente dell'amicizia è l'amore: infatti ci può essere amore senza amicizia, ma non amicizia senza amore. *Quaggiù non c'è nulla di più santo da desiderare, nulla di più utile da cercare, nulla più difficile da trovare, niente più dolce da provare, niente più fruttuoso da conservare dell'amicizia. ===[[Aristotele]]=== *Cos'è un amico? Una singola anima che vive in due corpi. *La sfortuna rivela quelli che non sono effettivamente amici, ma che lo sono stati solo per interesse: il tempo rileva entrambi. *[[Platone]] è mio amico, ma la verità è ancora più mia amica. *Senza amici nessuno sceglierebbe di vivere, anche se avesse tutti gli altri beni. ===[[Dario Baldan Bembo]]=== *''L'amico è qualcosa che più ce n'è meglio è, | è un silenzio che vuol diventare musica.'' *''L'amico è | uno che ha molta gelosia di te | per ogni tua pazzia, | ne fa una malattia | tanto che a volte ti vien voglia di mandarlo via.'' *''L'amico sa | il gusto amaro della verità, | ma sa nasconderla | e per difenderti, | un vero amico è anche un bugiardo.'' ===[[Ambrose Bierce]]=== *Amicizia (''s.f.''). una nave abbastanza grande per portare due persone quando si naviga in buone acque, ma riservata a una sola quando le acque si fanno difficili. *Mendicità (''s.f.''). La condizione di chi ha fatto affidamento sulla solidarietà degli amici. *Quando il tuo amico ti tiene ambo le mani nelle sue, sei al sicuro, perché puoi tenerle d'occhio entrambe. ===''[[Il cavaliere dalla pelle di leopardo]]''=== *Chi non cerca amici è nemico di se stesso. *Conserviamo i nostri amici: non dimenticarli è un obbligo sacro, trattenerli nella mente non ci nuoce mai! *Io credo che l'amico debba affrontare per l'amico qualsiasi pericolo; egli dev'essere pronto a dare il suo cuore pel cuore del vicino: l'amicizia dirige il cammino, e l'amore è ponte per questo scambio. *Se bisogna provare con atti la devozione a un amico, bisogna trovare per lui un rimedio, fosse anche a prezzo di una sventura. ===[[Emily Dickinson]]=== *Grazie a Dio un mondo c'è, e gli amici che amiamo dimorano in eterno in una casa lassù. Temo di essere incoerente, ma pensare ai miei amici mi dà una tale delizia che dimentico il tempo e il senso comune e così via. *I miei amici sono il mio "patrimonio". Mi perdoni quindi l'avidità con cui ne faccio incetta! Si dice che quelli che un giorno erano poveri, guardano all'oro con un punto di vista diverso. Non so come succede. Dio non è diffidente come noi, altrimenti non ci darebbe amici, per paura che ci si dimentichi di lui! *''La Natura assegna il Sole – | Questa – è Astronomia – | la Natura non può decretare un Amico – | Questa – è Astrologia.'' ===[[Epicuro]]=== *Di tutte le cose che la sapienza procura in vista della vita felice, il bene più grande è l'acquisto dell'amicizia. *Dimostriamo compatimento per le sofferenze degli amici non con le lamentazioni, ma prendendoci cura di loro. *La medesima persuasione che ci incoraggiò a credere che nessun male è eterno o lungamente duraturo ci fa anche ritenere che la sicurezza più grande che si attui nelle cose finite è quella dell'amicizia. *L'amicizia percorre danzando la terra, recando a noi tutti l'appello di aprire gli occhi sulla felicità. *L'uomo d'animo sincero vive soprattutto nella saggezza e nell'amicizia, l'una bene mortale, l'altra bene immortale. *Non abbiamo tanto bisogno dell'aiuto degli amici, quanto della certezza del loro aiuto. *Non chi cerca sempre l'assistenza degli amici dev'essere considerato un amico, né chi non se ne approfitta mai. L'uno fa mercato del bene per averne il contraccambio, l'altro recide la speranza del bene per l'avvenire. *Non è da stimare né chi s'abbandona con facilità all'amicizia né chi vi esita. È necessario correre rischi per amore dell'amicizia. *Ogni amicizia è per se stessa desiderabile, ma il suo motivo principale deriva dai vantaggi che l'amicizia porta con sé. ===[[Roberto Gervaso]]=== *Gli amici, come gli amori, non si cercano: si trovano. *L'amicizia è rara perché è scomoda. *Niente allevia le nostre [[sofferenza|sofferenze]] come quelle dei nostri amici. *Non è vero che un amico si vede nel momento del bisogno, un amico si vede sempre. ===[[Kahlil Gibran]]=== *Amico mio, tu e io rimarremo estranei alla vita, e l'uno all'altro, e ognuno a se stesso, fino al giorno in cui tu parlerai ed io ti ascolterò, ritenendo che la tua voce sia la mia voce: e quando starò ritto dinanzi a te pensando di star ritto dinanzi ad uno specchio. *E condividete i piaceri sorridendo nella dolcezza dell'amicizia, poiché nella rugiada delle piccole cose il cuore ritrova il suo mattino e si ristora. *Il vostro amico è i vostri [[bisogni]] esauditi. *L'amicizia con l'ignorante è cosa non meno sciocca che il ragionare con un ubriaco. *L'amicizia è sempre una dolce responsabilità, ma non è mai un'opportunità. *Più si dona, più diminuiscono gli amici. *Quale amico è il vostro, per cercarlo nelle ore della morte? Cercatelo sempre nelle ore di vita. Poiché lui può colmare ogni vostro bisogno, ma non il vostro vuoto. *Quando vi separate dall'amico, non rattristatevi: la sua assenza può chiarirvi ciò che in lui più amate, come allo scalatore la montagna appare più chiara dalla pianura. ===[[Baltasar Gracián]]=== *Degli amici bisogna farsi dei maestri, unendo l'utile dell'apprendere con il piacere del conversare. *I doveri dell'amicizia ammettono una sola eccezione: quella di non confidare all'amico i propri difetti, che, se fosse possibile, non dovrebbero esser confidati neppure a se stessi. *Non c'è deserto peggiore che una vita senza amici: l'amicizia moltiplica i beni e ripartisce i mali. *Pochi sono gli amici di un uomo in sé, e molti quelli della sua buona sorte. ===[[Alphonse Karr]]=== *L'amicizia di due [[donna|donne]] comincia o finisce per essere un complotto contro una terza. *L'amicizia fra due persone di sesso diverso o non è nulla o è amore. *L'amicizia si tratta per [[posta]] meglio che l'amore. *Troppi amici, non abbastanza amicizia. *Tutti vogliono avere un amico, nessuno si occupa d'essere un amico. ===[[Jean de La Bruyère]]=== *È più facile vedere un amore estremo che un'amicizia perfetta. *In amicizia non si può andare lontano se non si è disposti a perdonarsi scambievolmente i piccoli difetti. *Nella pura amicizia c'è un [[piacere]] che non possono provare quanti sono nati mediocri. ===[[Jules Renard]]=== *Amici. Ci si vede troppo, ci si vede meno, non ci si vede più. *Certi amici diffidano di noi come se credessero che noi si conosca il fondo della loro anima. *In certi amici non c'è di piacevole che la loro verginità. Quando ci si è sposati con loro, le cose non vanno più bene. *La nostra amicizia non poteva più andare avanti: ci eravamo troppo riversati l'uno nell'altro. ===[[Matteo Ricci]]=== *Il figlio devoto eredita le amicizie del padre come ne riceve le proprietà. *Il mio amico non è altro che la metà di me stesso; anzi, un altro me stesso. Perciò devo considerare l'amico come me stesso. *Prima di contrarre amicizia, bisogna osservare; dopo averla contratta, bisogna fidarsi. *Quando nell'amicizia il piacere prevale sulla virtù, non si può restare amici per lungo tempo. *Quando tutto procede tranquillamente e non ci sono contrarietà, è difficile distinguere i veri dai falsi amici; ma, quando le avversità sopraggiungono, si dimostra l'amicizia. Infatti, nel momento dell'urgenza i veri amici si avvicinano sempre più, mentre i falsi si allontanano sempre più. *Ragion d'essere dell'amicizia sono il bisogno reciproco e il mutuo aiuto. *Un vecchio amico è un buon amico: non dobbiamo abbandonarlo. Chi senza motivo lascia un vecchio amico per uno nuovo, dopo poco se ne pentirà. ===[[Arthur Schopenhauer]]=== *Chi è amico di tutti non è amico di nessuno. *Gli ''amici di casa'' sono d'ordinario ben chiamati con questo nome, perché sono più attaccati alla casa che al padrone di essa; costoro somigliano ai gatti piuttosto che ai cani. *Sono rari gli amici nel bisogno? Al contrario! Appena si è fatto amicizia con un uomo, ecco che questi è tosto in bisogno e che vi chiede a prestito denaro. ===[[Luis Sepúlveda]]=== *Fra amici bisogna dire sempre la verità. *Gli amici non si ingannano mai e poi mai. *Gli amici si danno man forte, si insegnano tante cose, condividono i successi e gli errori. *I veri amici condividono i sogni e le speranze. *Un amico si prende sempre cura della libertà dell'altro. ===[[Clive Staples Lewis]]=== *Chi non riesce a concepire l'amicizia come un affetto reale, ma la considera soltanto un travestimento, o una rielaborazione, dell'eros, fa nascere in noi il sospetto che non abbia mai avuto un amico. *Il marchio della perfetta amicizia non è il fatto di essere pronti a prestare aiuto nel momento del bisogno, ma il fatto che, una volta dato questo aiuto, nulla cambia. *L'amicizia è il meno geloso degli affetti. *L'amicizia è – ma non in senso peggiorativo – il meno naturale degli affetti, il meno istintivo, organico, biologico, gregario e indispensabile. *Unica tra tutti gli affetti, essa sembra innalzare l'uomo al livello degli dèi, o degli angeli. ===[[Ovidio]]=== *Amicizia è solo una parola, ma fedeltà è una parola vana. *Finché sarai felice, conterai molti amici, ma se i tempi si fanno più grigi, sarai solo. *Quel santo e venerabile nome dell'amicizia. ===''[[Siracide]]''=== *''Non abbandonare un vecchio amico, | perché quello recente non è uguale a lui. | Vino nuovo, amico nuovo; | quando sarà invecchiato, lo berrai con piacere.'' *''Un amico fedele è un balsamo di vita, | lo troveranno quanti temono il Signore.'' *''Un amico fedele è una protezione potente, | chi lo trova, trova un tesoro.'' :Chi trova un amico trova un tesoro. ===[[Robert Louis Stevenson]]=== *È proprio dell'uomo modesto accettare il cerchio delle amicizie, così come sono, dalle mani della sorte. *Quando si perde un vecchio amico, Master Richard, non c'è consolazione migliore che esserne l'erede. *{{NDR|Gli amici}} sono lo scopo e la vera ricompensa della vita perché ci aiutano a essere degni di noi stessi; e proprio quando siamo soli, li sentiamo più vicini. ===[[Simone Weil]]=== *Impara a respingere l'amicizia. O meglio, il sogno dell'amicizia. Desiderare l'amicizia è un grave errore. L'amicizia deve essere una gioia gratuita come quelle che danno l'arte, o la vita. Bisogna rifiutarla per essere degni di riceverla: essa partecipa della natura della [[grazia divina|grazia]]. *L'amicizia è guardare da lontano e senza accostarsi. *L'amicizia non la si cerca, non la si sogna, non la si desidera; la si esercita (è una virtù). ===[[Oscar Wilde]]=== *Chiunque può simpatizzare col dolore di un amico, ma solo chi ha un animo nobile riesce a simpatizzare col successo di un amico. *Fra [[Uomo (genere)|uomo]] e [[donna]] non può esserci amicizia. Vi può essere passione, ostilità, adorazione, amore, ma non amicizia. *Un amico è qualcuno che ti conosce molto bene e, nonostante questo, continua a frequentarti. ==Proverbi== *Amico di tutti, amico di nessuno. ([[Proverbi latini|latino]]) *Amicu de 'u bon tiempu, se muta cu ru vientu. ([[Proverbi calabresi|calabrese]]) *Carciari, malatia e necessitati sparpagnanu li cori di l'amici. ([[Proverbi calabresi|calabrese]]) *Cu' cunfida 'u cori all'amici, metti 'a pruuli 'nto luci.<ref>«Riporre fiducia negli amici è pericoloso come il mettere polvere da sparo nelle braci.»</ref> ([[Proverbi aliminusani|aliminusano]]) *Cu' havi amici è francu di guai. <ref>«Chi ha amici è affrancato dai problemi.»</ref> ([[Proverbi aliminusani|aliminusano]]) *Dove sono le ricchezze, lì sono anche gli amici. ([[Proverbi latini|latino]]) *I piccoli [[Dono|regali]] conservano le grandi amicizie. ([[Proverbi francesi|francese]]) *In due posti conoscerete il vero amico: quando sarete a letto ammalati o quando sarete in [[prigione]]. ([[Proverbi cinesi|cinese]]) *Un amico è una cosa da avere. ([[Proverbi giapponesi|giapponese]]) *Vali cchiuni n'amicu 'nchiazza ca centu ducati 'nta la buggia. ([[Proverbi calabresi|calabrese]]) ===[[Proverbi italiani|Italiani]]=== *A chi sorride la fortuna non mancano mai amici. *Ad un buon amico molto si perdona. *Amici del buon tempo guai a chi n'ha. *Amici del buon vino non abbi per vicino. *Amici di profferta assai si trova, che stanno sempre con la bocca aperta; quando si viene all'atto della prova, borsa serrata, amici non si trova. *Amici di starnuti il più che tu ne cavi è che Dio t'aiuti. *Amici molti avrai finché ricco sarai. *Amicizia riconciliata è una piaga mal saldata. *Amico di borsa, di mensa e di ventura, niente vale e poco dura. *Anche con gli amici si devono misurare le parole. *Bisogna troncare ogni amicizia con gli amici che la rompono senza motivo. *Cattivo è quell'amico che copre con le ali e morde col becco. *Chi ha bravo [[cuoco]] e amici sempre invita, se non ha buona entrata, ha buona uscita. *Chi non onora l'amico non è degno di lui. *Chi tollera i vizi dell'amico, se li appropria. *Chi trova un amico trova un tesoro. *Chi visita nelle nozze e non nelle infermità, non è amico in verità. *Chi vuol conservare un amico, osservi queste tre cose: l'onori in presenza, lo lodi in assenza, e l'aiuti nei bisogni. *Chi vuole avere buoni amici, ne abbia pochi. *Con gli amici bisogna chiudere un occhio. *Con l'amico mangia e bevi ma non far contratti. *Da un amico riconciliato e da una corrente d'aria guardatene. *Dell'amico non bisogna abusare. *È meglio imbattersi, che cercarsi apposta. *È meglio un amico che dieci parenti. *Elogia l'amico in pubblico e criticalo in privato. *Finché la botte non è vuota, finché i boccali sono pieni, finché gira il girarrosto, finché dura il mangiare e il bere, finché fuma la cucina, finché la tavola è imbandita e finché la borsa è piena, dura l'amicizia del mondo. *Fra amici il rispetto e la civiltà debbono essere reciproci. *Giova un amico all'uomo disgraziato, più che cento parenti e io l'ho provato. *Gli amici devono essere come i soldi: non falsi. *Gli amici di questo mondo non sono amici se non in quanto la nostra amicizia può essere loro vantaggiosa. *Gli amici durano finché non perdi la chiave della cantina. *Gli amici si scelgono e i parenti sono come sono. *Gli amici sono come le corde dei violini, non bisogna tirarli troppo. *Guardati dall'abbandonare un amico vecchio per uno nuovo. *I difetti degli amici si devono conoscere, ma non palesare. *I migliori amici sono quelli che a vicenda si spronano al bene. *Il migliore degli amici è quello che ci ammonisce dei nostri difetti. *L'aiuto del vero amico non giunge tirato dai [[bue|buoi]]. *L'amicizia oltraggiata è perduta per sempre. *L'amico più fedele è quello che ci mette sulla via migliore. *L'amico più fedele è quello che ci rimette sulla buona strada. *L'onore dell'amico ti dev'essere più caro del tuo. *Molti sono amici come la volpe alle galline, od il gatto al lardo. *Nella prosperità amici a iosa; nell'avversità dov'è un amico? *Non bisogna offendere Dio per far piacere all'amico. *Non è degno di piacere all'amico, chi non osa spiacergli. *Non è mio amico quello che risparmia il suo e mangia il mio. *Non è vero amico di te, chi si mostra troppo amico del tuo. *Non più pietanze, non più amici. *Ogni simile ama il suo simile. *Pari con pari bene sta e dura. *Per farsi un amico basta un bicchiere di vino, per conservarlo, non basta una [[botte]]. *Per un buon amico bisogna andar nel fuoco. *Quando un amico chiede non v'è domani. *Quello è tuo amico che si getta in mare per non lasciarti affogare. *Ricco, nobile e dotto come sei, io non ti voglio fra gli amici miei. *Rinnego quell'amico che mangia il mio con me e il suo da sé solo. *Se cessa il fuoco nella cucina, gli amici spariscono come il fumo di essa. *Se dai mal volentieri all'amico, perdi l'amico e il dono. *Se lasci far torto all'amico tuo, non sei amico. *Si può vivere senza fratelli ma non senza amici. *Sol di parole amico non vale un fico. *Tra amici non si fa violenza. *Un amico è come un altro noi stesso. *Un amico ne porta un altro. *Un buon amico non offende mai. *Una delle leggi dell'amicizia è di non essere importuna. *[[Visita]] l'amico tuo, ma di rado; che per le troppe visite si perde. ====[[Proverbi toscani|Toscani]]==== *Al bisogno si conosce l'amico. *Ama l'amico tuo col vezzo e col vizio suo. *Amici da starnuti, il più che tu ne cavi è un ''Dio t'aiuti''. *Amici di buon giorno, son da mettere in forno. *Amici di profferta assai si trova. *Amici, oro, e vin vecchio son buoni per tutto. *Amicizia da bagno, dura pochi dì. *Amicizia di grand'uomo e vin di fiasco, la mattina l'è bono e a sera è guasto. *Amicizia riconciliata è una piaga mal saldata. *Amico certo, si conosce nell'incerto. *Amico di tutti e di nessuno, è tutt'uno. *Amico di ventura, molto briga e poco dura. *Amico e vino vogliono esser vecchi. *Amico vecchio e casa nuova. *Buona amistà è un altro parentà. *Calamità scuopre amistà. *Casa di terra, caval d'erba, amico di bocca, non vagliono il piede d'una mosca. *Chi è diverso nell'oprare, non può molto amico stare. *Chi è misero o mendico, provi tutti e poi l'amico. *Chi manca a un sol amico, molti ne perde. *Chi non ha amico o germano, non ha forza in braccio né in mano. *Chi offende l'amico, non la risparmia al fratello. *Chi sta fermo in casi avversi, buon amico può tenersi. *Chi vuole amici assai, ne provi pochi. *Cogli amici non bisogna andar co' se in capo. *Con ognun fa patto, coll'amico fanne quattro. *È bene aver degli amici per tutto. *È male amico chi a sé è nemico. *Esempi e beneficj fanno gli amici. *Gli amici e gli avvisi aiutano fare le faccende. *Gli amici hanno la borsa legata con un filo di ragnatelo. *Gli amici son buoni in ogni piazza. *Grande amicizia genera grand'odio. *L'amicizia si dee sdrucire, non istracciare. *L'amicizie devono essere immortali, e le inimicizie mortali. *L'amicizie si fanno in prigione. *L'amico accenna e non balestra. *L'amico dev'essere come il denaro. *L'amico non è conosciuto finché non è perduto. *L'oro s'afina al fuoco e l'amico nelle sventure. *La musica ne' dissimili, e l'amicizia ne' simili. *Né amico rinconciliato, né pietanza due volte cucinata. *Ne' pericoli si vede chi d'amico ha vera fede. *Non c'è migliore specchio dell'amico vecchio. *Non si fa mantello per un'acqua sola. *Più vale il cuore che il sangue. *Prima di scegliere l'amico bisogna averci mangiato sale sett'anni. *Val più un amico che cento parenti. ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Annarosa Selene, ''Dizionario dei proverbi'', Pan libri, 2004. ISBN 8872171903 ==Voci correlate== *[[Amico e nemico]] *[[Amico immaginario]] *[[Falsa amicizia]] *[[Migliore amico]] *[[Nemico]] ==Altri progetti== {{interprogetto|w_preposizione=riguardante l'|wikt|preposizione=sull'}} [[Categoria:Relazioni]] 2ic0yusmvyauw1evciumdf9rwdjq35e 1350814 1350805 2024-11-08T10:26:32Z ~2024-9620 100276 Frase famosa di La Rochefoucauld che tratta anche dell'amicizia, c'era già nella sua pagina Wikiquote e l'ho presa da lì 1350814 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[Immagine:Raffaello autoritratto con un amico.jpg|thumb|upright=1.2|''Autoritratto con l'amico Giovanbattista Branconio dell'Aquila'' ([[Raffaello Sanzio|Raffaello]], 1519)]] Citazioni sull''''amicizia'''. ==Citazioni== *Accorri lentamente ai pranzi degli amici, velocemente alle loro sventure. ([[Chilone]]) *''Amici separati | per sempre – oche selvagge – | perse tra le nuvole'' ([[Matsuo Bashō]]) *Amici si nasce, non si diventa. ([[Henry Adams]]) *Amicizia è uguaglianza. ([[Pitagora]]) *Amico è con chi puoi stare in silenzio. ([[Camillo Sbarbaro]]) *Amico è parola usuale, ma raro è un amico fedele. ([[Fedro]]) *''Amor con l'età fervida | convien che si dilegue; | ma l'amistà ne segue | fino a l'estremo dì. || Le belle, ch'or s'involano | schife da noi lontano, | verranci | allor pian piano | lor brindisi ad offrir. || E noi compagni amabili | che far con esse allora? | Seco un bicchiere ancora | bevere, e poi morir.'' ([[Giuseppe Parini]]) *Anche quando gli affetti non sono fortemente stimolati da qualità superiori, i compagni della nostra infanzia possiedono un potere sulla nostra mente, che difficilmente qualunque amico acquisito più tardi nella vita potrà ottenere. Essi conoscono le nostre inclinazioni primordiali che, per quanto in seguito possono giudicare le nostre azioni giungendo a conclusioni giuste sull'onestà dei nostri moventi. ([[Victor Frankenstein]], ''[[Frankenstein o il moderno Prometeo]]'') *Bisogna conservare gli amici qualunque essi siano, perché non si pensi che abbiamo avuto amici cattivi o abbiamo rinunziato ai buoni. ([[Bione di Boristene]]) *Bisogna credere all'amicizia abbastanza per avere delle dolci illusioni, ma mai abbandonarsi abbastanza pienamente da essere sorpresi di aver abbracciato solo una nuvola. ([[Gabriel Sénac de Meilhan]]) *Bisogna mangiare insieme molti moggi di sale, perché il dovere dell'amicizia sia compiuto. ([[Marco Tullio Cicerone]]) *Bisogna scegliere chi decidi di amare. (''[[Rhetorica ad Herennium]]'') *C'è chi scambia l'amicizia per compassione e non vuole accettare aiuto per paura di passare per debole. ([[Erica Jong]]) *C'è un criterio quasi infallibile per stabilire se un altro ti è veramente amico: il modo in cui riporta giudizi ostili o scortesi sulla tua persona. Questi ragguagli sono, per lo più, superflui, pretesti per lasciar trapelare la malevolenza senza assumerne la responsabilità, anzi in nome del bene. ([[Theodor W. Adorno]]) *Caro George, ricorda che nessun uomo è un fallito se ha degli amici. (''[[La vita è meravigliosa]]'') *''Certo che meno d'un fratello non è | chi t'è compagno e conosce sapienza.'' ([[Alcinoo]]: ''[[Odissea]]'') *''Che cos'è avvenuto dei miei amici | che tanto mi erano vicini | e tanto amavo? | Credo che sono troppo sparsi; | Non furono ben curati, | e sono andati. |'' [...] ''Sono amici che il vento si porta, | e c'era vento di fronte alla mia porta, | li portò via'' ([[Rutebeuf]]) *''Chi amico ti chiama – è beato. | Felice colei che ogni giorno | ti parla ti tocca | ti dorme a lato''. ([[Fernanda Romagnoli]]) *Chi è amico ama per sempre. ([[Jean de Meung]]) *– Chi è solo desidera amici. Ma deve cercare molto per trovarli. È difficile incontrare, trovare...<br>– Altre persone sole. (''[[L'anima e il volto]]'') *Chi ha un vero amico può dire di avere due anime. ([[Arturo Graf]]) *Chi trascura di educare il proprio figlio all'amicizia, lo perderà non appena avrà finito di essere bambino. ([[Charles Péguy]]) *Ci affratellammo della saldissima tra le amicizie, che è quella santificata dall'unità d'un intento buono. ([[Giuseppe Mazzini]]) *Ci rendiamo conto degli amici quando abbiamo la sensazione di perderli. E poi è bellissimo ritrovarli. ([[Ilaria Occhini]]) *Comuni sono i beni degli amici. ([[Pitagora]]) *Con quel tipo di amici funziona così, non c'è bisogno di sentirli spesso per sapere che ci sono, e non c'è bisogno di sentirli spesso quando stanno lontano, perché a parlarci e basta non c'è sostanza. ([[Marco Malvaldi]]) *Conquistarsi amici è come dare denaro a interesse e seminare in terreno irriguo. ([[Mateo Alemán]]) *Considero un danno minore perdere tutti i propri averi che perdere un amico fedele. ([[Martin Lutero]]) *Contrariamente alla convinzione generale, non credo che gli amici siano necessariamente le persone che ti piacciono di più, sono semplicemente le persone che sono arrivate lì per prime. ([[Peter Ustinov]]) *Credere che l'amicizia esista è come credere che i mobili abbiano un'anima. ([[Marcel Proust]]) *Credo che l'amicizia sia qualcosa che vada al di là delle parole o della logica: non ha bisogno di alcun requisito, sarebbe ridicolo. (''[[La forma della voce - A Silent Voice]]'') *Dall'amicizia non si deve mai eliminare la fiducia né per scherzo né seriamente, perché non è facile mantenere ancora salda un'eventuale amicizia, una volta che sia subentrata la menzogna nei comportamenti di coloro che pretendono di essere amici. Non si deve misconoscere un'amicizia per un infortunio o altra difficoltà che può capitare nella vita, al contrario può essere giustificato motivo di rinunzia a un amico e a un'amicizia unicamente la malvagità grande e incorreggibile. ([[Giamblico]]) *Datemi un amico e vi solleverò il mondo. ([[Ramón Gómez de la Serna]]) *Dell'amico è comune il nome, ma rara la fedeltà. ([[Fedro]]) *Di coloro che non avrai assalito, potrai farti degli amici sinceri. L'amicizia più salda infatti è quella fra eguali ed eguali appaiono quelli che non hanno fatto il confronto delle proprie forze. ([[Quinto Curzio Rufo]]) *Di tutte le codardie che rendono possibili i rapporti tra gli esseri umani, la più delicata resta comunque l'[[amicizia]]. La sincerità totale è compatibile solo con il monastero o l'assassinio. ([[Emil Cioran]]) *Dopo che ci si prende a schiaffi per dieci anni o si diventa amici o ci si ammazza. ([[Fabrizio De André]]) *È molto più semplice essere amici. (''[[Amami se hai coraggio]]'') *È nel carattere di pochi uomini onorare senza invidia un amico che ha fatto fortuna. ([[Eschilo]]) *È saggio applicare l'olio di una raffinata gentilezza ai meccanismi dell'amicizia. ([[Colette]]) *È un fatto che all'uomo fa piacere vedersi davanti umiliato anche il suo migliore amico; è proprio sull'[[umiliazione]] che si fonda in gran parte l'amicizia, e questa è una vecchia verità, ben nota a tutte le persone intelligenti. ([[Fëdor Dostoevskij]]) *Era solito anche dire {{NDR|[[Diogene di Sinope]]}} che bisogna tendere le mani agli amici con le dita aperte e non contratte. ([[Diogene Laerzio]]) *Fatevi una sola amica, ma sceglietela con cura. ([[Muriel Barbery]]) *Gli amici col tempo, con la fortuna, con le passioni alle volte e con gli errori diminuiscono, se ne vanno, cessano. ([[Publio Cornelio Tacito]]) *Gli amici dei miei amici sono amici loro. ([[Alfredo Accatino]]) *Gli amici del tempo presente sono come i meloni: bisogna assaggiarne cinquanta prima di trovarne uno buono. ([[Claude Mermet]]) *Gli amici sono coloro coi quali parli schietto e osceno, ti vesti come tutti i giorni, e che non ti impongono dei seccatori supplementari ([[Arrigo Cajumi]]) *Gli amici ti conosceranno meglio nel primo minuto dell'incontro di quanto gli estranei possano conoscerti in mille anni. ([[Richard Bach]]) *Gli amici ti deludono, la gente normale no. (''[[Bianca (film)|Bianca]]'') *''Ha cuor villano, e libertà non merta | chi l'amico lasciò nella catena''. ([[Vincenzo Monti]]) *''Ha qualche volta | I suoi segreti l'amistà''. ([[Vincenzo Monti]]) *Ho passato, contro la mia intenzione, l'inverno a [[Roma]], molto dolcemente, vi assicuro, senza fuoco, senza freddo, senza noia (lontanissimo dall'annoiarmi), e grazie a Dio senza amici. Sì, signora, ho presso in uggia l'amicizia come la medicina, e il tutto per esperienza. Non sono però né più pessimista né più misantropo; al contrario, voglio vivere come tutti; ma non d'amicizia, per favore; Signori, niente amici; non sono più stupido. ([[Paul-Louis Courier]]) *Il prezzo dell'amicizia è la totale rinunzia a noi stessi; non potrà bastare una minor cortesia, una più comune attenzione o offerta a comprarla. ([[Henry David Thoreau]]) *I miei amici mi sono cari quando sono solo; quando sto con loro, come sono lontani! ([[Antonio Machado y Ruiz]]) *I miei amici sono capaci anche da soli di comportarsi con giustizia, senza bisogno che gli scriva io. ([[Agesilao II]]) *I vecchi amici sono i migliori. Re Giacomo era solito chiedere le sue [[scarpa (calzatura)|scarpe]] vecchie: erano le più comode per i suoi piedi. ([[John Selden]]) *I veri amici si portano nel cuore, perciò se mi vuoi bene io resterò sempre con te. Quando sarai triste, canta una canzone di quelle che abbiamo cantato insieme e saremo vicini ovunque ci troviamo. (''[[Sette punti neri]]'') *I veri amici sono rari perché la domanda è minima. ([[Marie von Ebner-Eschenbach]]) *Il mio obiettivo è l'amicizia con il mondo intero, e io posso conciliare il massimo amore con la più severa opposizione all'ingiustizia. ([[Mahatma Gandhi]]) *Il nostro malcostume ci porta a chiedere all'amicizia, o anche a un semplice sorriso di cortesia, non già il vero ma un nostro immediato vantaggio. ([[Natalia Ginzburg]]) *Il più dolce e perfetto frutto della vita umana consiste nella amicizia e società scambievole. ([[Salvator Rosa]]) *Il solo mezzo per avere amici è di gettare tutto dalla finestra, di non chiudere nulla e di non sapere mai dove si andrà a letto. Mi direte che ci sono poche persone tanto pazze da prendere questa risoluzione. Che non si lamentino dunque se non hanno amici: non ne vogliono. ([[Joseph Joubert]]) *Il vero amico non sa far nulla che ad intera soddisfazione dell'amico, e crede mal fatto tutto ciò che a qualcun altro sembrerebbe meglio fatto in diversa guisa. Il vero amico è ammirabile negli affari, ne' quali interesse o gloria impedisce l'interamente spiegarsi. Facilissimo è il fargli vedere e capire ciò che non si vuole né mostrargli, né dirgli, ed a cagione di quella riserva non si offende, né s'impiega con meno calore di quello con cui si sarebbe impiegato, se l'amico con lui si fosse affatto spiegato, affidandosi alla di lui discrezione. Il vero amico in somma non può essere contento di sé medesimo che tanto quanto rende soddisfatto colui per il qual opera, non avendo altro interesse in ciò che fa, se non il solo dell'amico per cui s'impegna.<br>Il falso amico, all'opposto, è sempre mal soddisfatto della maniera con cui è impiegato; abbonda di tacite riflessioni; si forma sempre qualche interesse personale nell'affare che gli viene appoggiato; ed ha sempre qualche segreta mira che non ardirebbe confessare. Quando fa d'uopo penetrare il senso sostanziale della cosa, l'eseguisce ''ad verbum'', e, quando non conviene staccarsi in modo alcuno dalla parola, va ghiribizzando raffinamenti. Egli ha sempre o mal letto, o mal inteso, e con lui nessuno si è mai abbastanza spiegato. ([[Giacomo Casanova]]) *Il vero amico si rivela nelle situazioni difficili. ([[Quinto Ennio]]) *Il vincolo più sacro della società è l'amicizia. ([[Mary Wollstonecraft]]) *Ingegnatevi avere degli amici, perché sono buoni in tempi, luoghi e casi che tu non penseresti. ([[Francesco Guicciardini]]) *Io non ho mai avuto un amico, e ritengo anzi che quest'idea sia una sciocchezza. ([[Fëdor Dostoevskij]], ''L'adolescente'') *La morte degli amici dovrebbe ispirarci come la loro vita. Se essi sono abbastanza grandi e ricchi lasceranno a chi li piange la consolazione prima delle spese dei propri funerali. ([[Henry David Thoreau]]) *La vera amicizia è una pianta che cresce lentamente e deve passare attraverso i traumi delle avversità perché la si possa chiamare tale. ([[George Washington]]) *L'amicizia con gli uomini? È come spremere sangue da una rapa. (''[[La regola del gioco (film 1939)|La regola del gioco]]'') *L'amicizia dà l'idea del duraturo, l'amore quella dell'eterno e l'egoismo è quello che sopravvive all'uno e all'altro. ([[Henri de Régnier]]) *L'amicizia di alcuni uomini è più funesta e dannosa del loro odio o della loro avversione. ([[Mariano José Pereira da Fonseca]]) *L'amicizia di cui parlo io esiste, la preservo come uno scrigno segreto, ha un prezzo molto alto: dà molto in cambio di molto, implica il coraggio di mettersi in gioco e di sapersi specchiare nelle aspettative altrui. ([[Filippo Facci]]) *''L'amicizia dice tutto in faccia e non ha paura di far male per fare bene.'' ([[Povia]]) *L'amicizia è Amore senza le sue ali. ([[George Gordon Byron]]) *L'amicizia è anche una vergine timida e gelosa. ([[Frédéric Ozanam]]) *L'amicizia è il massimo alimento della [[felicità]] umana. ([[Prospero Viani]]) *L'amicizia è prima di tutto certezza, ed è questo che la differenzia dall'amore. È anche rispetto, e accettazione totale di un altro essere. ([[Marguerite Yourcenar]]) *L'amicizia è un sentimento privato: ma fondato sulla condivisione di interessi, passioni, attività materiali e intellettuali pubbliche. Dove passerà allora la linea di divisione fra singolo e società, vita degli individui e vita della polis, sfera privata e sfera pubblica. ([[Ida Dominijanni]]) *L'amicizia è una cosa bellissima, come i cristalli dei fiocchi di neve. A volte, come la neve, si scioglie, ma ne resta sempre un bel ricordo! (''[[PokéPark Wii: La grande avventura di Pikachu]]'') *L'amicizia è una cosa strana: non si può stabilire da che cosa nasce, ma quando c'è la si sente. ([[Nancy Hartwell]]) *L'amicizia è una forma di amore impregnata, intessuta di eticità. ([[Francesco Alberoni]]) *L'amicizia è una sola mente in due corpi. ([[Mencio]]) *L'amicizia è una trovata di Dio per farsi perdonare l'istituto della famiglia. ([[Jay McInerney]]) *L'amicizia [...] ha il suo rifugio non nei nervi, non nel sangue, ma nel cervello e nella coscienza. ([[Ivan Aleksandrovič Gončarov]]) *L'amicizia nasce dalle occasioni della vita, spesso dal destino, ma per diventare sentimento irrinunciabile necessita poi di grandi emozioni condivise, non di mediocrità affettiva. ([[Paolo Crepet]]) *L'amicizia non nasce sempre dall'uguaglianza: anche dalla diversità, dal contrasto, dalla contrapposizione tra sensibilità e vocazioni diverse. (''[[Giuseppe Moscati - L'amore che guarisce]]'') *L'amicizia mi è molto cara. Nella vera amicizia si coglie un barlume dell'Amico Supremo. ([[Paramahansa Yogananda]]) *L'amicizia non è altro che un nome. ([[Napoleone Bonaparte]]) *L'amicizia non si trova più, o se vuoi chiamarla con questo nome, devi sapere ch'è fatta a uso di quelle fibbie o fermagli che servono ad allacciare mentre bisogna, e finito il bisogno si slacciano, e spesse volte si levano via. Cosi le amicizie d'oggidì. Fatte che sieno, quand'occorre s'allacciano e stringono: finita l'occorrenza, alle volte si slacciano ma si lasciano in essere, tanto che volendo si possano riallacciare; altre volte si levano via del tutto, e ciascuno resta libero e sciolto come per l'addietro. ([[Giacomo Leopardi]], ''[[Operette morali]]'') *L'amicizia può solo esistere fra persone che hanno interessi e punti di vista simili. Uomini e donne, per una convenzione sociale, sono nati con diversi interessi e punti di vista. ([[August Strindberg]]) *L'amicizia raddoppia le gioie e divide le angosce. ([[Francesco Bacone]]) *L'amico sicuro si riconosce nell'incerta fortuna. ([[Quinto Ennio]]) *L'amore generò il mondo, l'amicizia lo rigenererà. ([[Friedrich Hölderlin]]) *L'opposizione è vera amicizia. ([[William Blake]]) *''L'uccello ha il nido | il ragno la tela | l'uomo l'amicizia.'' ([[William Blake]]) *L'unica ricompensa della [[virtù]] è la virtù, l'unico modo di avere un amico è esserlo. ([[Ralph Waldo Emerson]]) *L'uomo che è uscito dalla camera qualche momento fa è un mio carissimo amico. Perché lo conosco ormai da tanto tempo? Be', ci sono tante persone che conosco da un bel pezzo e ad alcune non farei nemmeno pulire il culo del mio cane. Altre mi sono del tutto indifferenti, non contano per me. Ma Larry per me conta molto e la ragione è... che posso fidarmi. Io so che posso fidarmi. È onesto. (''[[The Big Kahuna]]'') *Le amicizie devono essere immortali, e mortali le inimicizie. ([[Tito Livio]], attribuita a [[Quinto Cecilio Metello]]) *Le amicizie di un uomo, come il testamento, sono infirmate non solo dal suo matrimonio, ma anche da quello dei suoi amici. ([[Samuel Butler]]) *Le amicizie estive si sciolgono come la neve d'estate, invece quelle invernali restano per sempre. ([[George R.R. Martin]]) *Le amicizie non si scelgono a caso ma secondo le passioni che ci dominano. ([[Alberto Moravia]]) *Lo certo amico si manifesta alla dubbiosa cosa. ([[Bartolomeo da San Concordio]]) *Ma questo sentimento, l'amicizia, è molto più fine e complicato dell'amore. È il più forte dei sentimenti umani... è veramente disinteressato. Le donne non lo conoscono. ([[Sándor Márai]]) *Marcello, io posso soltanto esserti amico e quindi mi è impossibile consigliarti. (''[[La dolce vita]]'') *Meno amici ci servono più ne abbiamo. ([[Robert Lembke]]) *– Mi piace sentir amare qualcuno dal primo giorno, mica dopo sei anni. Non mi pare che sia [[amore]], piuttosto amicizia.<br />– Non mi pare che sia diverso. Dopotutto amore e amicizia sono la stessa cosa.<br />– No, non sono affatto amica delle persone che amo. Amare mi rende cattiva.<br />– Ah sì? A me no. Non credo in un amore senza amicizia.<br />– Può darsi, ma per me l'amicizia viene dopo.<br />– Be', prima o dopo poco importa. Ma c'è una cosa bellissima nell'amicizia che vorrei ritrovare nell'amore: il rispetto della libertà altrui. Non c'è quest'idea di possesso. (''[[Il ginocchio di Claire]]'') *Mi piacciono gli amici come la musica: quando sono in vena. ([[Charlie Chaplin]]) *Molti, pensando di aver messo su casa, scoprono di non aver fatto che aprire una taverna per i propri amici. ([[Norman Douglas]]) *Molti amici sono come i parenti, finiscono per essere inutili. (''[[Donne, regole... e tanti guai!]]'') *Nella prosperità i nostri amici conoscono noi. Nell'avversità noi conosciamo i nostri amici. ([[John Churton Collins]]) *Nell'avversità dei nostri migliori amici, troviamo sempre qualcosa che non ci dispiace. ([[François de La Rochefoucauld]]) *Nessuno ha un [[amore]] più grande di questo: dare la vita per i propri amici. (''[[Vangelo secondo Giovanni]]'') *Niente è più amichevole di un amico in difficoltà. ([[Tito Maccio Plauto]]) *Niente – non una conversazione, non una stretta di mano e neppure un abbraccio – fonda un'amicizia con tanta forza come [[cibo|mangiare]] insieme. ([[Jonathan Safran Foer]]) *Non accettate l'amicizia di chi vi è moralmente inferiore. ([[Confucio]]) *Non dee l'uomo, per maggiore amico, dimenticare li servigi ricevuti dal minore. ([[Dante Alighieri]]) *Non disonorare il sacro nome d'amico, dandolo ad uomo di niuna o poca virtù. ([[Silvio Pellico]]) *Non è facile che uomini da poco sconfitti e umiliati si trasformino in amici sinceri. ([[David Anthony Durham]]) *Non ho tanti amici che io possa confondermi nel loro numero, e dimenticare il migliore. ([[Charles Dickens]]) *Non può essere conosciuto nessuno se non per amicizia. ([[Sant'Agostino d'Ippona]]) *Non saprei come possa resistere senza la lealtà. ([[Emilio Colombo]]) *Non volerti sforzare ad avere amici. È meglio non averne alcuno che doversi pentire d'averli scelti con precipitazione. Ma quando uno n'hai trovato, onoralo di elevata amicizia. ([[Silvio Pellico]]) *Per trovare un amico, bisogna chiudere un occhio; e, per non perderlo, tutti e due. ([[Norman Douglas]]) *Perché due uomini siano a lungo o sempre profondamente amici, bisogna che il Destino li tenga continuamente pronti ad agire l'uno per l'altro, senza mai permetterglielo. ([[Xavier Forneret]]) *Perdurando un'amicizia, anche in circostanze avverse, si riesce sempre a ritrovarsi. (''[[Code Geass: Lelouch of the Rebellion]]'') *Possiamo non trovarci mai senza un amico nella necessità, e senza una bottiglia da offrirgli! ([[Charles Dickens]]) *Quando dico niente amicizia, capite benissimo cosa voglio dire. Parlo al genere umano, di cui ho da lamentarmi; parlo tra me e me, come il servo di [[Molière]]. Un antico diceva: ''Miei amici, non vi sono più amici''. S'ingannava? se da allora tale genia è riapparsa? Spetta a voi, signora, illuminarci su questo punto. Se ve ne sono amici, grazie a voi. ([[Paul-Louis Courier]]) *Quando incontri un amico, dimentica le tue disgrazie. ([[Appio Claudio Cieco]]) *Quando riceviamo qualche favore dai nostri amici, subito pensiamo che in virtù dell'amicizia essi son pur tenuti a ciò, ma non pensiamo affatto che non sono punto tenuti ad esserci amici. ([[Luc de Clapiers de Vauvenargues]]) *Quando un amico ce la fa, un piccolo qualcosa muore dentro di me. ([[Gore Vidal]]) *Quando un'amica diventa troppo costosa non resta che sposarla. ([[Peter Sellers]]) *Quante persone ci vengono a trovare senza annunciarsi? Questo è un buon criterio per giudicare l'amicizia. E quante ci direbbero quali sono i nostri difetti? A quante facciamo regali inaspettati? Con chi possiamo rimanere in silenzio? ([[Cyril Connolly]]) *''Quanti amici ho io? Contateli | acqua e pietre, pini e bambù, | e la [[luna]] che sorge sui monti d'oriente | è pure mia amica e benvenuta. | Che bisogno c'è, io dico, | d'aver più di cinque amici?'' ([[Yun Sŏndo]]) *Quanto all'amicizia, ohibò, alla larga. Anche qui, ho dato assai più di quel che non abbia ricevuto, e ho presso delle belle, piene, copiose cantonate, sprecando tempo, voce, consigli, e appoggi per gente di cui non mi servirei neppure, oggi, come direbbe [[Rabelais]], ''pour me torcher le cul''. ([[Arrigo Cajumi]]) *Quel che rende indissolubile le amicizie e ne raddoppia l'incanto è un sentimento che manca all'amore: la sicurezza. ([[Honoré de Balzac]]) *Quello che ci piace negli amici è la considerazione che hanno di noi. ([[Tristan Bernard]]) *Quello che conta tra amici non è ciò che si dice, ma quello che non occorre dire. ([[Albert Camus]]) *Reprendi l'amico tuo in segreto e [[lode|laldalo]] in paleso. ([[Leonardo da Vinci]]) *Sai cos'è l'amico? Un uomo che ti conosce a fondo e nonostante ciò ti vuole bene. (''[[Profumo di donna]]'') *Sbaglia chi cerca un amico nell'atrio e lo mette alla prova nel banchetto. ([[Lucio Anneo Seneca]]) *Se avessi avuto altri amici, o non li avessi avuti affatto, sarei diventato un grande narratore, prima della caduta del [[fascismo]]; e dopo lo sarei rimasto. Ma è più probabile che che se non avessi avuto gli amici che ho avuto, io non avrei mai scritto un racconto o un quasi racconto. Molto più bello, più intelligente, più ricco e più aristocratico degli amici che ho avuto, mi sono trovato davanti alla barriera terribile e armata dei loro difetti, vizi e capricci: gelosia, narcisismo e sfrenata (ma sorda) ambizione. ([[Antonio Delfini]]) *Se dovessi scegliere tra il tradire il mio paese e tradire il mio amico, spero di avere il fegato di tradire il mio paese. ([[Edward Morgan Forster]]) *Se dovessi spiegare cos'è un amico, questo direi. Un amico è quella persona per cui anche se è cambiato tutto non è cambiato nulla. ([[Concita De Gregorio]]) *Se dovessimo costruire l'amicizia su solide fondamenta, dovremmo voler bene agli amici per amor loro e non per amor nostro. ([[Charlotte Brontë]]) *Se vôi l'[[ammirazione]] de l'amichi nun faje capì mai quello che dichi. ([[Trilussa]]) *Si conosce l'oro nel fuoco e gli amici nelle avversità. ([[Isocrate]]) *Si devono cercare gli amici come si cercano i buoni [[libri]]. Ché il successo non è che siano parecchi né che incuriosiscano molto; ma che siano pochi, buoni e ben conosciuti. ([[Mateo Alemán]]) *Si possono avere mille amici, ma si deve [[amore|amare]] una sola persona. ([[Vladimir Vladimirovič Nabokov]]) *Si riconosce dai fatti e non dalle chiacchiere chi è davvero un amico. ([[Tito Livio]], attribuita ad [[Tito Quinzio Flaminino]]) *Si riconosce la capacità di giudizio di un uomo dalla scelta degli amici. ([[Jean Puget de la Serre]]) *Silenzio d'amico è delitto di traditore. ([[Niccolò Tommaseo]]) *''Sogno di abbracciare un amico vero, | che non voglia vendicarsi su di me di un suo momento amaro.'' ([[Lucio Battisti]]) *Solo l'uomo solitario conosce appieno la gioia dell'amicizia. ([[Willa Cather]]) *Spesso in amico cerchiamo niente più che un orecchio. ([[Gesualdo Bufalino]]) *Stasera hai fatto la cosa giusta. Non intendo trafficando in droga e portandoti una pistola. Ti spezzerei le gambe per questo, ma sarei un totale ipocrita e non cambierebbe niente. Ma per quello che hai fatto per Pat. Devi fare tutto per i tuoi [[amicizia|amici]]. Se serve, dai la vita per loro. (''[[Hitman (fumetto)|Hitman]]'') *''Tengo vicini amici e persone care | perché senza radici l'albero cade.'' ([[Marracash]]) *Tre sono le caratteristiche di un amico: impedire ciò che è dannoso, incitare al bene, non abbandonare nella mala sorte. ([[Aśvaghoṣa]]) *Trova il tempo di essere amico: è la strada della felicità. ([[Madre Teresa di Calcutta]]) *{{NDR|Alla domanda: «Che cosa è un amico?»}} Un altro me stesso. ([[Zenone di Cizio]]) *Un'amicizia che può terminare non è mai stata sincera. ([[San Girolamo]]) *Un amico al [[potere]] è un amico perso. ([[Henry Adams]]) *Un amico è (oserei dire) una passione spirituale. ([[Marie-Dominique Philippe]]) *Un amico è una persona con la quale io posso essere sincero. Davanti a lui io posso pensare a voce alta. ([[Ralph Waldo Emerson]]) *Un amico non si affida mai al [[sogno]] di un altro, non accetta costrizioni da nessuno. Persegue da solo lo scopo della propria vita, e se qualcuno disonorasse il suo sogno, per difenderlo combatterebbe dedicandovisi anima e corpo… anche se quel qualcuno fossi io. Per me è un amico è così… penso che sia "un uomo uguale a me". ([[Berserk]]) *Un amico serve quando hai torto. Quando hai ragione non ti serve a niente. (''[[Un mercoledì da leoni]]'') *Un amico vero ha il potere di penetrare la scorza del nostro cuore e permanere con la definitività di una conquista che non ci verrà più tolta. Non occorrono accorgimenti astuti o strategie particolari. Il legame si costruisce poco alla volta, come un puzzle che, tassello dopo tassello, viene completato con la costanza di chi agisce senza la frenesia di ottenere un risultato immediato. ([[Mina (cantante)|Mina]]) *Un rapporto d'amicizia che sia fra uomini o fra donne, è sempre un rapporto d'[[amore]]. E in una [[carezza]], in un [[abbraccio]], in una stretta di mano a volte c'è più sensualità che nel vero e proprio atto d'amore. ([[Dacia Maraini]]) *Un uomo può considerare proprio amico uno con cui ha giocato nella sabbia, che gli è legato da un favore, che ha lo stesso carattere e gli stessi vizi, un compagno di studi, uno che conosca di lui segreti e debolezze o di cui conosca segreti e debolezze, un fratello di latte o uno insieme al quale sia cresciuto. (''[[Kāma Sūtra]]'') *''Un vero amico si vede nel bisogno | Un amico che sanguina è meglio | La mia amica ha confessato di aver passato l'esame | E non ci separeremo mai.'' ([[Placebo (gruppo musicale)|Placebo]]) *Un vincolo personale, un'amicizia individuale si trovano ''soltanto'' negli animali con un'aggressione intra-specifica altamente sviluppata, anzi, questo vincolo è tanto più saldo quanto più aggressiva è la rispettiva specie animale. ([[Konrad Lorenz]]) *Una nuova conoscenza è un esperimento, un nuovo amico è un rischio. ([[Ezra Pound]]) *V'è poca amicizia nel [[mondo]], e ancor meno fra eguali. ([[Francesco Bacone]]) *Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi. (''[[Vangelo secondo Giovanni]]'') *Volere e non volere le stesse cose, questa è la vera amicizia. ([[Gaio Sallustio Crispo]]) ===[[Aelredo di Rievaulx]]=== *All'amico si deve dire la verità; senza di essa il nome di amicizia non vale più nulla. *L'amicizia è la migliore scala alla perfezione. *La fonte e la sorgente dell'amicizia è l'amore: infatti ci può essere amore senza amicizia, ma non amicizia senza amore. *Quaggiù non c'è nulla di più santo da desiderare, nulla di più utile da cercare, nulla più difficile da trovare, niente più dolce da provare, niente più fruttuoso da conservare dell'amicizia. ===[[Aristotele]]=== *Cos'è un amico? Una singola anima che vive in due corpi. *La sfortuna rivela quelli che non sono effettivamente amici, ma che lo sono stati solo per interesse: il tempo rileva entrambi. *[[Platone]] è mio amico, ma la verità è ancora più mia amica. *Senza amici nessuno sceglierebbe di vivere, anche se avesse tutti gli altri beni. ===[[Dario Baldan Bembo]]=== *''L'amico è qualcosa che più ce n'è meglio è, | è un silenzio che vuol diventare musica.'' *''L'amico è | uno che ha molta gelosia di te | per ogni tua pazzia, | ne fa una malattia | tanto che a volte ti vien voglia di mandarlo via.'' *''L'amico sa | il gusto amaro della verità, | ma sa nasconderla | e per difenderti, | un vero amico è anche un bugiardo.'' ===[[Ambrose Bierce]]=== *Amicizia (''s.f.''). una nave abbastanza grande per portare due persone quando si naviga in buone acque, ma riservata a una sola quando le acque si fanno difficili. *Mendicità (''s.f.''). La condizione di chi ha fatto affidamento sulla solidarietà degli amici. *Quando il tuo amico ti tiene ambo le mani nelle sue, sei al sicuro, perché puoi tenerle d'occhio entrambe. ===''[[Il cavaliere dalla pelle di leopardo]]''=== *Chi non cerca amici è nemico di se stesso. *Conserviamo i nostri amici: non dimenticarli è un obbligo sacro, trattenerli nella mente non ci nuoce mai! *Io credo che l'amico debba affrontare per l'amico qualsiasi pericolo; egli dev'essere pronto a dare il suo cuore pel cuore del vicino: l'amicizia dirige il cammino, e l'amore è ponte per questo scambio. *Se bisogna provare con atti la devozione a un amico, bisogna trovare per lui un rimedio, fosse anche a prezzo di una sventura. ===[[Emily Dickinson]]=== *Grazie a Dio un mondo c'è, e gli amici che amiamo dimorano in eterno in una casa lassù. Temo di essere incoerente, ma pensare ai miei amici mi dà una tale delizia che dimentico il tempo e il senso comune e così via. *I miei amici sono il mio "patrimonio". Mi perdoni quindi l'avidità con cui ne faccio incetta! Si dice che quelli che un giorno erano poveri, guardano all'oro con un punto di vista diverso. Non so come succede. Dio non è diffidente come noi, altrimenti non ci darebbe amici, per paura che ci si dimentichi di lui! *''La Natura assegna il Sole – | Questa – è Astronomia – | la Natura non può decretare un Amico – | Questa – è Astrologia.'' ===[[Epicuro]]=== *Di tutte le cose che la sapienza procura in vista della vita felice, il bene più grande è l'acquisto dell'amicizia. *Dimostriamo compatimento per le sofferenze degli amici non con le lamentazioni, ma prendendoci cura di loro. *La medesima persuasione che ci incoraggiò a credere che nessun male è eterno o lungamente duraturo ci fa anche ritenere che la sicurezza più grande che si attui nelle cose finite è quella dell'amicizia. *L'amicizia percorre danzando la terra, recando a noi tutti l'appello di aprire gli occhi sulla felicità. *L'uomo d'animo sincero vive soprattutto nella saggezza e nell'amicizia, l'una bene mortale, l'altra bene immortale. *Non abbiamo tanto bisogno dell'aiuto degli amici, quanto della certezza del loro aiuto. *Non chi cerca sempre l'assistenza degli amici dev'essere considerato un amico, né chi non se ne approfitta mai. L'uno fa mercato del bene per averne il contraccambio, l'altro recide la speranza del bene per l'avvenire. *Non è da stimare né chi s'abbandona con facilità all'amicizia né chi vi esita. È necessario correre rischi per amore dell'amicizia. *Ogni amicizia è per se stessa desiderabile, ma il suo motivo principale deriva dai vantaggi che l'amicizia porta con sé. ===[[Roberto Gervaso]]=== *Gli amici, come gli amori, non si cercano: si trovano. *L'amicizia è rara perché è scomoda. *Niente allevia le nostre [[sofferenza|sofferenze]] come quelle dei nostri amici. *Non è vero che un amico si vede nel momento del bisogno, un amico si vede sempre. ===[[Kahlil Gibran]]=== *Amico mio, tu e io rimarremo estranei alla vita, e l'uno all'altro, e ognuno a se stesso, fino al giorno in cui tu parlerai ed io ti ascolterò, ritenendo che la tua voce sia la mia voce: e quando starò ritto dinanzi a te pensando di star ritto dinanzi ad uno specchio. *E condividete i piaceri sorridendo nella dolcezza dell'amicizia, poiché nella rugiada delle piccole cose il cuore ritrova il suo mattino e si ristora. *Il vostro amico è i vostri [[bisogni]] esauditi. *L'amicizia con l'ignorante è cosa non meno sciocca che il ragionare con un ubriaco. *L'amicizia è sempre una dolce responsabilità, ma non è mai un'opportunità. *Più si dona, più diminuiscono gli amici. *Quale amico è il vostro, per cercarlo nelle ore della morte? Cercatelo sempre nelle ore di vita. Poiché lui può colmare ogni vostro bisogno, ma non il vostro vuoto. *Quando vi separate dall'amico, non rattristatevi: la sua assenza può chiarirvi ciò che in lui più amate, come allo scalatore la montagna appare più chiara dalla pianura. ===[[Baltasar Gracián]]=== *Degli amici bisogna farsi dei maestri, unendo l'utile dell'apprendere con il piacere del conversare. *I doveri dell'amicizia ammettono una sola eccezione: quella di non confidare all'amico i propri difetti, che, se fosse possibile, non dovrebbero esser confidati neppure a se stessi. *Non c'è deserto peggiore che una vita senza amici: l'amicizia moltiplica i beni e ripartisce i mali. *Pochi sono gli amici di un uomo in sé, e molti quelli della sua buona sorte. ===[[Alphonse Karr]]=== *L'amicizia di due [[donna|donne]] comincia o finisce per essere un complotto contro una terza. *L'amicizia fra due persone di sesso diverso o non è nulla o è amore. *L'amicizia si tratta per [[posta]] meglio che l'amore. *Troppi amici, non abbastanza amicizia. *Tutti vogliono avere un amico, nessuno si occupa d'essere un amico. ===[[Jean de La Bruyère]]=== *È più facile vedere un amore estremo che un'amicizia perfetta. *In amicizia non si può andare lontano se non si è disposti a perdonarsi scambievolmente i piccoli difetti. *Nella pura amicizia c'è un [[piacere]] che non possono provare quanti sono nati mediocri. ===[[Jules Renard]]=== *Amici. Ci si vede troppo, ci si vede meno, non ci si vede più. *Certi amici diffidano di noi come se credessero che noi si conosca il fondo della loro anima. *In certi amici non c'è di piacevole che la loro verginità. Quando ci si è sposati con loro, le cose non vanno più bene. *La nostra amicizia non poteva più andare avanti: ci eravamo troppo riversati l'uno nell'altro. ===[[Matteo Ricci]]=== *Il figlio devoto eredita le amicizie del padre come ne riceve le proprietà. *Il mio amico non è altro che la metà di me stesso; anzi, un altro me stesso. Perciò devo considerare l'amico come me stesso. *Prima di contrarre amicizia, bisogna osservare; dopo averla contratta, bisogna fidarsi. *Quando nell'amicizia il piacere prevale sulla virtù, non si può restare amici per lungo tempo. *Quando tutto procede tranquillamente e non ci sono contrarietà, è difficile distinguere i veri dai falsi amici; ma, quando le avversità sopraggiungono, si dimostra l'amicizia. Infatti, nel momento dell'urgenza i veri amici si avvicinano sempre più, mentre i falsi si allontanano sempre più. *Ragion d'essere dell'amicizia sono il bisogno reciproco e il mutuo aiuto. *Un vecchio amico è un buon amico: non dobbiamo abbandonarlo. Chi senza motivo lascia un vecchio amico per uno nuovo, dopo poco se ne pentirà. ===[[Arthur Schopenhauer]]=== *Chi è amico di tutti non è amico di nessuno. *Gli ''amici di casa'' sono d'ordinario ben chiamati con questo nome, perché sono più attaccati alla casa che al padrone di essa; costoro somigliano ai gatti piuttosto che ai cani. *Sono rari gli amici nel bisogno? Al contrario! Appena si è fatto amicizia con un uomo, ecco che questi è tosto in bisogno e che vi chiede a prestito denaro. ===[[Luis Sepúlveda]]=== *Fra amici bisogna dire sempre la verità. *Gli amici non si ingannano mai e poi mai. *Gli amici si danno man forte, si insegnano tante cose, condividono i successi e gli errori. *I veri amici condividono i sogni e le speranze. *Un amico si prende sempre cura della libertà dell'altro. ===[[Clive Staples Lewis]]=== *Chi non riesce a concepire l'amicizia come un affetto reale, ma la considera soltanto un travestimento, o una rielaborazione, dell'eros, fa nascere in noi il sospetto che non abbia mai avuto un amico. *Il marchio della perfetta amicizia non è il fatto di essere pronti a prestare aiuto nel momento del bisogno, ma il fatto che, una volta dato questo aiuto, nulla cambia. *L'amicizia è il meno geloso degli affetti. *L'amicizia è – ma non in senso peggiorativo – il meno naturale degli affetti, il meno istintivo, organico, biologico, gregario e indispensabile. *Unica tra tutti gli affetti, essa sembra innalzare l'uomo al livello degli dèi, o degli angeli. ===[[Ovidio]]=== *Amicizia è solo una parola, ma fedeltà è una parola vana. *Finché sarai felice, conterai molti amici, ma se i tempi si fanno più grigi, sarai solo. *Quel santo e venerabile nome dell'amicizia. ===''[[Siracide]]''=== *''Non abbandonare un vecchio amico, | perché quello recente non è uguale a lui. | Vino nuovo, amico nuovo; | quando sarà invecchiato, lo berrai con piacere.'' *''Un amico fedele è un balsamo di vita, | lo troveranno quanti temono il Signore.'' *''Un amico fedele è una protezione potente, | chi lo trova, trova un tesoro.'' :Chi trova un amico trova un tesoro. ===[[Robert Louis Stevenson]]=== *È proprio dell'uomo modesto accettare il cerchio delle amicizie, così come sono, dalle mani della sorte. *Quando si perde un vecchio amico, Master Richard, non c'è consolazione migliore che esserne l'erede. *{{NDR|Gli amici}} sono lo scopo e la vera ricompensa della vita perché ci aiutano a essere degni di noi stessi; e proprio quando siamo soli, li sentiamo più vicini. ===[[Simone Weil]]=== *Impara a respingere l'amicizia. O meglio, il sogno dell'amicizia. Desiderare l'amicizia è un grave errore. L'amicizia deve essere una gioia gratuita come quelle che danno l'arte, o la vita. Bisogna rifiutarla per essere degni di riceverla: essa partecipa della natura della [[grazia divina|grazia]]. *L'amicizia è guardare da lontano e senza accostarsi. *L'amicizia non la si cerca, non la si sogna, non la si desidera; la si esercita (è una virtù). ===[[Oscar Wilde]]=== *Chiunque può simpatizzare col dolore di un amico, ma solo chi ha un animo nobile riesce a simpatizzare col successo di un amico. *Fra [[Uomo (genere)|uomo]] e [[donna]] non può esserci amicizia. Vi può essere passione, ostilità, adorazione, amore, ma non amicizia. *Un amico è qualcuno che ti conosce molto bene e, nonostante questo, continua a frequentarti. ==Proverbi== *Amico di tutti, amico di nessuno. ([[Proverbi latini|latino]]) *Amicu de 'u bon tiempu, se muta cu ru vientu. ([[Proverbi calabresi|calabrese]]) *Carciari, malatia e necessitati sparpagnanu li cori di l'amici. ([[Proverbi calabresi|calabrese]]) *Cu' cunfida 'u cori all'amici, metti 'a pruuli 'nto luci.<ref>«Riporre fiducia negli amici è pericoloso come il mettere polvere da sparo nelle braci.»</ref> ([[Proverbi aliminusani|aliminusano]]) *Cu' havi amici è francu di guai. <ref>«Chi ha amici è affrancato dai problemi.»</ref> ([[Proverbi aliminusani|aliminusano]]) *Dove sono le ricchezze, lì sono anche gli amici. ([[Proverbi latini|latino]]) *I piccoli [[Dono|regali]] conservano le grandi amicizie. ([[Proverbi francesi|francese]]) *In due posti conoscerete il vero amico: quando sarete a letto ammalati o quando sarete in [[prigione]]. ([[Proverbi cinesi|cinese]]) *Un amico è una cosa da avere. ([[Proverbi giapponesi|giapponese]]) *Vali cchiuni n'amicu 'nchiazza ca centu ducati 'nta la buggia. ([[Proverbi calabresi|calabrese]]) ===[[Proverbi italiani|Italiani]]=== *A chi sorride la fortuna non mancano mai amici. *Ad un buon amico molto si perdona. *Amici del buon tempo guai a chi n'ha. *Amici del buon vino non abbi per vicino. *Amici di profferta assai si trova, che stanno sempre con la bocca aperta; quando si viene all'atto della prova, borsa serrata, amici non si trova. *Amici di starnuti il più che tu ne cavi è che Dio t'aiuti. *Amici molti avrai finché ricco sarai. *Amicizia riconciliata è una piaga mal saldata. *Amico di borsa, di mensa e di ventura, niente vale e poco dura. *Anche con gli amici si devono misurare le parole. *Bisogna troncare ogni amicizia con gli amici che la rompono senza motivo. *Cattivo è quell'amico che copre con le ali e morde col becco. *Chi ha bravo [[cuoco]] e amici sempre invita, se non ha buona entrata, ha buona uscita. *Chi non onora l'amico non è degno di lui. *Chi tollera i vizi dell'amico, se li appropria. *Chi trova un amico trova un tesoro. *Chi visita nelle nozze e non nelle infermità, non è amico in verità. *Chi vuol conservare un amico, osservi queste tre cose: l'onori in presenza, lo lodi in assenza, e l'aiuti nei bisogni. *Chi vuole avere buoni amici, ne abbia pochi. *Con gli amici bisogna chiudere un occhio. *Con l'amico mangia e bevi ma non far contratti. *Da un amico riconciliato e da una corrente d'aria guardatene. *Dell'amico non bisogna abusare. *È meglio imbattersi, che cercarsi apposta. *È meglio un amico che dieci parenti. *Elogia l'amico in pubblico e criticalo in privato. *Finché la botte non è vuota, finché i boccali sono pieni, finché gira il girarrosto, finché dura il mangiare e il bere, finché fuma la cucina, finché la tavola è imbandita e finché la borsa è piena, dura l'amicizia del mondo. *Fra amici il rispetto e la civiltà debbono essere reciproci. *Giova un amico all'uomo disgraziato, più che cento parenti e io l'ho provato. *Gli amici devono essere come i soldi: non falsi. *Gli amici di questo mondo non sono amici se non in quanto la nostra amicizia può essere loro vantaggiosa. *Gli amici durano finché non perdi la chiave della cantina. *Gli amici si scelgono e i parenti sono come sono. *Gli amici sono come le corde dei violini, non bisogna tirarli troppo. *Guardati dall'abbandonare un amico vecchio per uno nuovo. *I difetti degli amici si devono conoscere, ma non palesare. *I migliori amici sono quelli che a vicenda si spronano al bene. *Il migliore degli amici è quello che ci ammonisce dei nostri difetti. *L'aiuto del vero amico non giunge tirato dai [[bue|buoi]]. *L'amicizia oltraggiata è perduta per sempre. *L'amico più fedele è quello che ci mette sulla via migliore. *L'amico più fedele è quello che ci rimette sulla buona strada. *L'onore dell'amico ti dev'essere più caro del tuo. *Molti sono amici come la volpe alle galline, od il gatto al lardo. *Nella prosperità amici a iosa; nell'avversità dov'è un amico? *Non bisogna offendere Dio per far piacere all'amico. *Non è degno di piacere all'amico, chi non osa spiacergli. *Non è mio amico quello che risparmia il suo e mangia il mio. *Non è vero amico di te, chi si mostra troppo amico del tuo. *Non più pietanze, non più amici. *Ogni simile ama il suo simile. *Pari con pari bene sta e dura. *Per farsi un amico basta un bicchiere di vino, per conservarlo, non basta una [[botte]]. *Per un buon amico bisogna andar nel fuoco. *Quando un amico chiede non v'è domani. *Quello è tuo amico che si getta in mare per non lasciarti affogare. *Ricco, nobile e dotto come sei, io non ti voglio fra gli amici miei. *Rinnego quell'amico che mangia il mio con me e il suo da sé solo. *Se cessa il fuoco nella cucina, gli amici spariscono come il fumo di essa. *Se dai mal volentieri all'amico, perdi l'amico e il dono. *Se lasci far torto all'amico tuo, non sei amico. *Si può vivere senza fratelli ma non senza amici. *Sol di parole amico non vale un fico. *Tra amici non si fa violenza. *Un amico è come un altro noi stesso. *Un amico ne porta un altro. *Un buon amico non offende mai. *Una delle leggi dell'amicizia è di non essere importuna. *[[Visita]] l'amico tuo, ma di rado; che per le troppe visite si perde. ====[[Proverbi toscani|Toscani]]==== *Al bisogno si conosce l'amico. *Ama l'amico tuo col vezzo e col vizio suo. *Amici da starnuti, il più che tu ne cavi è un ''Dio t'aiuti''. *Amici di buon giorno, son da mettere in forno. *Amici di profferta assai si trova. *Amici, oro, e vin vecchio son buoni per tutto. *Amicizia da bagno, dura pochi dì. *Amicizia di grand'uomo e vin di fiasco, la mattina l'è bono e a sera è guasto. *Amicizia riconciliata è una piaga mal saldata. *Amico certo, si conosce nell'incerto. *Amico di tutti e di nessuno, è tutt'uno. *Amico di ventura, molto briga e poco dura. *Amico e vino vogliono esser vecchi. *Amico vecchio e casa nuova. *Buona amistà è un altro parentà. *Calamità scuopre amistà. *Casa di terra, caval d'erba, amico di bocca, non vagliono il piede d'una mosca. *Chi è diverso nell'oprare, non può molto amico stare. *Chi è misero o mendico, provi tutti e poi l'amico. *Chi manca a un sol amico, molti ne perde. *Chi non ha amico o germano, non ha forza in braccio né in mano. *Chi offende l'amico, non la risparmia al fratello. *Chi sta fermo in casi avversi, buon amico può tenersi. *Chi vuole amici assai, ne provi pochi. *Cogli amici non bisogna andar co' se in capo. *Con ognun fa patto, coll'amico fanne quattro. *È bene aver degli amici per tutto. *È male amico chi a sé è nemico. *Esempi e beneficj fanno gli amici. *Gli amici e gli avvisi aiutano fare le faccende. *Gli amici hanno la borsa legata con un filo di ragnatelo. *Gli amici son buoni in ogni piazza. *Grande amicizia genera grand'odio. *L'amicizia si dee sdrucire, non istracciare. *L'amicizie devono essere immortali, e le inimicizie mortali. *L'amicizie si fanno in prigione. *L'amico accenna e non balestra. *L'amico dev'essere come il denaro. *L'amico non è conosciuto finché non è perduto. *L'oro s'afina al fuoco e l'amico nelle sventure. *La musica ne' dissimili, e l'amicizia ne' simili. *Né amico rinconciliato, né pietanza due volte cucinata. *Ne' pericoli si vede chi d'amico ha vera fede. *Non c'è migliore specchio dell'amico vecchio. *Non si fa mantello per un'acqua sola. *Più vale il cuore che il sangue. *Prima di scegliere l'amico bisogna averci mangiato sale sett'anni. *Val più un amico che cento parenti. ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Annarosa Selene, ''Dizionario dei proverbi'', Pan libri, 2004. ISBN 8872171903 ==Voci correlate== *[[Amico e nemico]] *[[Amico immaginario]] *[[Falsa amicizia]] *[[Migliore amico]] *[[Nemico]] ==Altri progetti== {{interprogetto|w_preposizione=riguardante l'|wikt|preposizione=sull'}} [[Categoria:Relazioni]] smmllafwpfd7w70om73isiw699fhf31 1350819 1350814 2024-11-08T10:32:15Z ~2024-9620 100276 Aggiungo la forma più citata sotto alla frase di Quinto Curzio Rufo 1350819 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[Immagine:Raffaello autoritratto con un amico.jpg|thumb|upright=1.2|''Autoritratto con l'amico Giovanbattista Branconio dell'Aquila'' ([[Raffaello Sanzio|Raffaello]], 1519)]] Citazioni sull''''amicizia'''. ==Citazioni== *Accorri lentamente ai pranzi degli amici, velocemente alle loro sventure. ([[Chilone]]) *''Amici separati | per sempre – oche selvagge – | perse tra le nuvole'' ([[Matsuo Bashō]]) *Amici si nasce, non si diventa. ([[Henry Adams]]) *Amicizia è uguaglianza. ([[Pitagora]]) *Amico è con chi puoi stare in silenzio. ([[Camillo Sbarbaro]]) *Amico è parola usuale, ma raro è un amico fedele. ([[Fedro]]) *''Amor con l'età fervida | convien che si dilegue; | ma l'amistà ne segue | fino a l'estremo dì. || Le belle, ch'or s'involano | schife da noi lontano, | verranci | allor pian piano | lor brindisi ad offrir. || E noi compagni amabili | che far con esse allora? | Seco un bicchiere ancora | bevere, e poi morir.'' ([[Giuseppe Parini]]) *Anche quando gli affetti non sono fortemente stimolati da qualità superiori, i compagni della nostra infanzia possiedono un potere sulla nostra mente, che difficilmente qualunque amico acquisito più tardi nella vita potrà ottenere. Essi conoscono le nostre inclinazioni primordiali che, per quanto in seguito possono giudicare le nostre azioni giungendo a conclusioni giuste sull'onestà dei nostri moventi. ([[Victor Frankenstein]], ''[[Frankenstein o il moderno Prometeo]]'') *Bisogna conservare gli amici qualunque essi siano, perché non si pensi che abbiamo avuto amici cattivi o abbiamo rinunziato ai buoni. ([[Bione di Boristene]]) *Bisogna credere all'amicizia abbastanza per avere delle dolci illusioni, ma mai abbandonarsi abbastanza pienamente da essere sorpresi di aver abbracciato solo una nuvola. ([[Gabriel Sénac de Meilhan]]) *Bisogna mangiare insieme molti moggi di sale, perché il dovere dell'amicizia sia compiuto. ([[Marco Tullio Cicerone]]) *Bisogna scegliere chi decidi di amare. (''[[Rhetorica ad Herennium]]'') *C'è chi scambia l'amicizia per compassione e non vuole accettare aiuto per paura di passare per debole. ([[Erica Jong]]) *C'è un criterio quasi infallibile per stabilire se un altro ti è veramente amico: il modo in cui riporta giudizi ostili o scortesi sulla tua persona. Questi ragguagli sono, per lo più, superflui, pretesti per lasciar trapelare la malevolenza senza assumerne la responsabilità, anzi in nome del bene. ([[Theodor W. Adorno]]) *Caro George, ricorda che nessun uomo è un fallito se ha degli amici. (''[[La vita è meravigliosa]]'') *''Certo che meno d'un fratello non è | chi t'è compagno e conosce sapienza.'' ([[Alcinoo]]: ''[[Odissea]]'') *''Che cos'è avvenuto dei miei amici | che tanto mi erano vicini | e tanto amavo? | Credo che sono troppo sparsi; | Non furono ben curati, | e sono andati. |'' [...] ''Sono amici che il vento si porta, | e c'era vento di fronte alla mia porta, | li portò via'' ([[Rutebeuf]]) *''Chi amico ti chiama – è beato. | Felice colei che ogni giorno | ti parla ti tocca | ti dorme a lato''. ([[Fernanda Romagnoli]]) *Chi è amico ama per sempre. ([[Jean de Meung]]) *– Chi è solo desidera amici. Ma deve cercare molto per trovarli. È difficile incontrare, trovare...<br>– Altre persone sole. (''[[L'anima e il volto]]'') *Chi ha un vero amico può dire di avere due anime. ([[Arturo Graf]]) *Chi trascura di educare il proprio figlio all'amicizia, lo perderà non appena avrà finito di essere bambino. ([[Charles Péguy]]) *Ci affratellammo della saldissima tra le amicizie, che è quella santificata dall'unità d'un intento buono. ([[Giuseppe Mazzini]]) *Ci rendiamo conto degli amici quando abbiamo la sensazione di perderli. E poi è bellissimo ritrovarli. ([[Ilaria Occhini]]) *Comuni sono i beni degli amici. ([[Pitagora]]) *Con quel tipo di amici funziona così, non c'è bisogno di sentirli spesso per sapere che ci sono, e non c'è bisogno di sentirli spesso quando stanno lontano, perché a parlarci e basta non c'è sostanza. ([[Marco Malvaldi]]) *Conquistarsi amici è come dare denaro a interesse e seminare in terreno irriguo. ([[Mateo Alemán]]) *Considero un danno minore perdere tutti i propri averi che perdere un amico fedele. ([[Martin Lutero]]) *Contrariamente alla convinzione generale, non credo che gli amici siano necessariamente le persone che ti piacciono di più, sono semplicemente le persone che sono arrivate lì per prime. ([[Peter Ustinov]]) *Credere che l'amicizia esista è come credere che i mobili abbiano un'anima. ([[Marcel Proust]]) *Credo che l'amicizia sia qualcosa che vada al di là delle parole o della logica: non ha bisogno di alcun requisito, sarebbe ridicolo. (''[[La forma della voce - A Silent Voice]]'') *Dall'amicizia non si deve mai eliminare la fiducia né per scherzo né seriamente, perché non è facile mantenere ancora salda un'eventuale amicizia, una volta che sia subentrata la menzogna nei comportamenti di coloro che pretendono di essere amici. Non si deve misconoscere un'amicizia per un infortunio o altra difficoltà che può capitare nella vita, al contrario può essere giustificato motivo di rinunzia a un amico e a un'amicizia unicamente la malvagità grande e incorreggibile. ([[Giamblico]]) *Datemi un amico e vi solleverò il mondo. ([[Ramón Gómez de la Serna]]) *Dell'amico è comune il nome, ma rara la fedeltà. ([[Fedro]]) *Di coloro che non avrai assalito, potrai farti degli amici sinceri. L'amicizia più salda infatti è quella fra eguali ed eguali appaiono quelli che non hanno fatto il confronto delle proprie forze. ([[Quinto Curzio Rufo]]) :L'amicizia più salda è quella fra eguali *Di tutte le codardie che rendono possibili i rapporti tra gli esseri umani, la più delicata resta comunque l'[[amicizia]]. La sincerità totale è compatibile solo con il monastero o l'assassinio. ([[Emil Cioran]]) *Dopo che ci si prende a schiaffi per dieci anni o si diventa amici o ci si ammazza. ([[Fabrizio De André]]) *È molto più semplice essere amici. (''[[Amami se hai coraggio]]'') *È nel carattere di pochi uomini onorare senza invidia un amico che ha fatto fortuna. ([[Eschilo]]) *È saggio applicare l'olio di una raffinata gentilezza ai meccanismi dell'amicizia. ([[Colette]]) *È un fatto che all'uomo fa piacere vedersi davanti umiliato anche il suo migliore amico; è proprio sull'[[umiliazione]] che si fonda in gran parte l'amicizia, e questa è una vecchia verità, ben nota a tutte le persone intelligenti. ([[Fëdor Dostoevskij]]) *Era solito anche dire {{NDR|[[Diogene di Sinope]]}} che bisogna tendere le mani agli amici con le dita aperte e non contratte. ([[Diogene Laerzio]]) *Fatevi una sola amica, ma sceglietela con cura. ([[Muriel Barbery]]) *Gli amici col tempo, con la fortuna, con le passioni alle volte e con gli errori diminuiscono, se ne vanno, cessano. ([[Publio Cornelio Tacito]]) *Gli amici dei miei amici sono amici loro. ([[Alfredo Accatino]]) *Gli amici del tempo presente sono come i meloni: bisogna assaggiarne cinquanta prima di trovarne uno buono. ([[Claude Mermet]]) *Gli amici sono coloro coi quali parli schietto e osceno, ti vesti come tutti i giorni, e che non ti impongono dei seccatori supplementari ([[Arrigo Cajumi]]) *Gli amici ti conosceranno meglio nel primo minuto dell'incontro di quanto gli estranei possano conoscerti in mille anni. ([[Richard Bach]]) *Gli amici ti deludono, la gente normale no. (''[[Bianca (film)|Bianca]]'') *''Ha cuor villano, e libertà non merta | chi l'amico lasciò nella catena''. ([[Vincenzo Monti]]) *''Ha qualche volta | I suoi segreti l'amistà''. ([[Vincenzo Monti]]) *Ho passato, contro la mia intenzione, l'inverno a [[Roma]], molto dolcemente, vi assicuro, senza fuoco, senza freddo, senza noia (lontanissimo dall'annoiarmi), e grazie a Dio senza amici. Sì, signora, ho presso in uggia l'amicizia come la medicina, e il tutto per esperienza. Non sono però né più pessimista né più misantropo; al contrario, voglio vivere come tutti; ma non d'amicizia, per favore; Signori, niente amici; non sono più stupido. ([[Paul-Louis Courier]]) *Il prezzo dell'amicizia è la totale rinunzia a noi stessi; non potrà bastare una minor cortesia, una più comune attenzione o offerta a comprarla. ([[Henry David Thoreau]]) *I miei amici mi sono cari quando sono solo; quando sto con loro, come sono lontani! ([[Antonio Machado y Ruiz]]) *I miei amici sono capaci anche da soli di comportarsi con giustizia, senza bisogno che gli scriva io. ([[Agesilao II]]) *I vecchi amici sono i migliori. Re Giacomo era solito chiedere le sue [[scarpa (calzatura)|scarpe]] vecchie: erano le più comode per i suoi piedi. ([[John Selden]]) *I veri amici si portano nel cuore, perciò se mi vuoi bene io resterò sempre con te. Quando sarai triste, canta una canzone di quelle che abbiamo cantato insieme e saremo vicini ovunque ci troviamo. (''[[Sette punti neri]]'') *I veri amici sono rari perché la domanda è minima. ([[Marie von Ebner-Eschenbach]]) *Il mio obiettivo è l'amicizia con il mondo intero, e io posso conciliare il massimo amore con la più severa opposizione all'ingiustizia. ([[Mahatma Gandhi]]) *Il nostro malcostume ci porta a chiedere all'amicizia, o anche a un semplice sorriso di cortesia, non già il vero ma un nostro immediato vantaggio. ([[Natalia Ginzburg]]) *Il più dolce e perfetto frutto della vita umana consiste nella amicizia e società scambievole. ([[Salvator Rosa]]) *Il solo mezzo per avere amici è di gettare tutto dalla finestra, di non chiudere nulla e di non sapere mai dove si andrà a letto. Mi direte che ci sono poche persone tanto pazze da prendere questa risoluzione. Che non si lamentino dunque se non hanno amici: non ne vogliono. ([[Joseph Joubert]]) *Il vero amico non sa far nulla che ad intera soddisfazione dell'amico, e crede mal fatto tutto ciò che a qualcun altro sembrerebbe meglio fatto in diversa guisa. Il vero amico è ammirabile negli affari, ne' quali interesse o gloria impedisce l'interamente spiegarsi. Facilissimo è il fargli vedere e capire ciò che non si vuole né mostrargli, né dirgli, ed a cagione di quella riserva non si offende, né s'impiega con meno calore di quello con cui si sarebbe impiegato, se l'amico con lui si fosse affatto spiegato, affidandosi alla di lui discrezione. Il vero amico in somma non può essere contento di sé medesimo che tanto quanto rende soddisfatto colui per il qual opera, non avendo altro interesse in ciò che fa, se non il solo dell'amico per cui s'impegna.<br>Il falso amico, all'opposto, è sempre mal soddisfatto della maniera con cui è impiegato; abbonda di tacite riflessioni; si forma sempre qualche interesse personale nell'affare che gli viene appoggiato; ed ha sempre qualche segreta mira che non ardirebbe confessare. Quando fa d'uopo penetrare il senso sostanziale della cosa, l'eseguisce ''ad verbum'', e, quando non conviene staccarsi in modo alcuno dalla parola, va ghiribizzando raffinamenti. Egli ha sempre o mal letto, o mal inteso, e con lui nessuno si è mai abbastanza spiegato. ([[Giacomo Casanova]]) *Il vero amico si rivela nelle situazioni difficili. ([[Quinto Ennio]]) *Il vincolo più sacro della società è l'amicizia. ([[Mary Wollstonecraft]]) *Ingegnatevi avere degli amici, perché sono buoni in tempi, luoghi e casi che tu non penseresti. ([[Francesco Guicciardini]]) *Io non ho mai avuto un amico, e ritengo anzi che quest'idea sia una sciocchezza. ([[Fëdor Dostoevskij]], ''L'adolescente'') *La morte degli amici dovrebbe ispirarci come la loro vita. Se essi sono abbastanza grandi e ricchi lasceranno a chi li piange la consolazione prima delle spese dei propri funerali. ([[Henry David Thoreau]]) *La vera amicizia è una pianta che cresce lentamente e deve passare attraverso i traumi delle avversità perché la si possa chiamare tale. ([[George Washington]]) *L'amicizia con gli uomini? È come spremere sangue da una rapa. (''[[La regola del gioco (film 1939)|La regola del gioco]]'') *L'amicizia dà l'idea del duraturo, l'amore quella dell'eterno e l'egoismo è quello che sopravvive all'uno e all'altro. ([[Henri de Régnier]]) *L'amicizia di alcuni uomini è più funesta e dannosa del loro odio o della loro avversione. ([[Mariano José Pereira da Fonseca]]) *L'amicizia di cui parlo io esiste, la preservo come uno scrigno segreto, ha un prezzo molto alto: dà molto in cambio di molto, implica il coraggio di mettersi in gioco e di sapersi specchiare nelle aspettative altrui. ([[Filippo Facci]]) *''L'amicizia dice tutto in faccia e non ha paura di far male per fare bene.'' ([[Povia]]) *L'amicizia è Amore senza le sue ali. ([[George Gordon Byron]]) *L'amicizia è anche una vergine timida e gelosa. ([[Frédéric Ozanam]]) *L'amicizia è il massimo alimento della [[felicità]] umana. ([[Prospero Viani]]) *L'amicizia è prima di tutto certezza, ed è questo che la differenzia dall'amore. È anche rispetto, e accettazione totale di un altro essere. ([[Marguerite Yourcenar]]) *L'amicizia è un sentimento privato: ma fondato sulla condivisione di interessi, passioni, attività materiali e intellettuali pubbliche. Dove passerà allora la linea di divisione fra singolo e società, vita degli individui e vita della polis, sfera privata e sfera pubblica. ([[Ida Dominijanni]]) *L'amicizia è una cosa bellissima, come i cristalli dei fiocchi di neve. A volte, come la neve, si scioglie, ma ne resta sempre un bel ricordo! (''[[PokéPark Wii: La grande avventura di Pikachu]]'') *L'amicizia è una cosa strana: non si può stabilire da che cosa nasce, ma quando c'è la si sente. ([[Nancy Hartwell]]) *L'amicizia è una forma di amore impregnata, intessuta di eticità. ([[Francesco Alberoni]]) *L'amicizia è una sola mente in due corpi. ([[Mencio]]) *L'amicizia è una trovata di Dio per farsi perdonare l'istituto della famiglia. ([[Jay McInerney]]) *L'amicizia [...] ha il suo rifugio non nei nervi, non nel sangue, ma nel cervello e nella coscienza. ([[Ivan Aleksandrovič Gončarov]]) *L'amicizia nasce dalle occasioni della vita, spesso dal destino, ma per diventare sentimento irrinunciabile necessita poi di grandi emozioni condivise, non di mediocrità affettiva. ([[Paolo Crepet]]) *L'amicizia non nasce sempre dall'uguaglianza: anche dalla diversità, dal contrasto, dalla contrapposizione tra sensibilità e vocazioni diverse. (''[[Giuseppe Moscati - L'amore che guarisce]]'') *L'amicizia mi è molto cara. Nella vera amicizia si coglie un barlume dell'Amico Supremo. ([[Paramahansa Yogananda]]) *L'amicizia non è altro che un nome. ([[Napoleone Bonaparte]]) *L'amicizia non si trova più, o se vuoi chiamarla con questo nome, devi sapere ch'è fatta a uso di quelle fibbie o fermagli che servono ad allacciare mentre bisogna, e finito il bisogno si slacciano, e spesse volte si levano via. Cosi le amicizie d'oggidì. Fatte che sieno, quand'occorre s'allacciano e stringono: finita l'occorrenza, alle volte si slacciano ma si lasciano in essere, tanto che volendo si possano riallacciare; altre volte si levano via del tutto, e ciascuno resta libero e sciolto come per l'addietro. ([[Giacomo Leopardi]], ''[[Operette morali]]'') *L'amicizia può solo esistere fra persone che hanno interessi e punti di vista simili. Uomini e donne, per una convenzione sociale, sono nati con diversi interessi e punti di vista. ([[August Strindberg]]) *L'amicizia raddoppia le gioie e divide le angosce. ([[Francesco Bacone]]) *L'amico sicuro si riconosce nell'incerta fortuna. ([[Quinto Ennio]]) *L'amore generò il mondo, l'amicizia lo rigenererà. ([[Friedrich Hölderlin]]) *L'opposizione è vera amicizia. ([[William Blake]]) *''L'uccello ha il nido | il ragno la tela | l'uomo l'amicizia.'' ([[William Blake]]) *L'unica ricompensa della [[virtù]] è la virtù, l'unico modo di avere un amico è esserlo. ([[Ralph Waldo Emerson]]) *L'uomo che è uscito dalla camera qualche momento fa è un mio carissimo amico. Perché lo conosco ormai da tanto tempo? Be', ci sono tante persone che conosco da un bel pezzo e ad alcune non farei nemmeno pulire il culo del mio cane. Altre mi sono del tutto indifferenti, non contano per me. Ma Larry per me conta molto e la ragione è... che posso fidarmi. Io so che posso fidarmi. È onesto. (''[[The Big Kahuna]]'') *Le amicizie devono essere immortali, e mortali le inimicizie. ([[Tito Livio]], attribuita a [[Quinto Cecilio Metello]]) *Le amicizie di un uomo, come il testamento, sono infirmate non solo dal suo matrimonio, ma anche da quello dei suoi amici. ([[Samuel Butler]]) *Le amicizie estive si sciolgono come la neve d'estate, invece quelle invernali restano per sempre. ([[George R.R. Martin]]) *Le amicizie non si scelgono a caso ma secondo le passioni che ci dominano. ([[Alberto Moravia]]) *Lo certo amico si manifesta alla dubbiosa cosa. ([[Bartolomeo da San Concordio]]) *Ma questo sentimento, l'amicizia, è molto più fine e complicato dell'amore. È il più forte dei sentimenti umani... è veramente disinteressato. Le donne non lo conoscono. ([[Sándor Márai]]) *Marcello, io posso soltanto esserti amico e quindi mi è impossibile consigliarti. (''[[La dolce vita]]'') *Meno amici ci servono più ne abbiamo. ([[Robert Lembke]]) *– Mi piace sentir amare qualcuno dal primo giorno, mica dopo sei anni. Non mi pare che sia [[amore]], piuttosto amicizia.<br />– Non mi pare che sia diverso. Dopotutto amore e amicizia sono la stessa cosa.<br />– No, non sono affatto amica delle persone che amo. Amare mi rende cattiva.<br />– Ah sì? A me no. Non credo in un amore senza amicizia.<br />– Può darsi, ma per me l'amicizia viene dopo.<br />– Be', prima o dopo poco importa. Ma c'è una cosa bellissima nell'amicizia che vorrei ritrovare nell'amore: il rispetto della libertà altrui. Non c'è quest'idea di possesso. (''[[Il ginocchio di Claire]]'') *Mi piacciono gli amici come la musica: quando sono in vena. ([[Charlie Chaplin]]) *Molti, pensando di aver messo su casa, scoprono di non aver fatto che aprire una taverna per i propri amici. ([[Norman Douglas]]) *Molti amici sono come i parenti, finiscono per essere inutili. (''[[Donne, regole... e tanti guai!]]'') *Nella prosperità i nostri amici conoscono noi. Nell'avversità noi conosciamo i nostri amici. ([[John Churton Collins]]) *Nell'avversità dei nostri migliori amici, troviamo sempre qualcosa che non ci dispiace. ([[François de La Rochefoucauld]]) *Nessuno ha un [[amore]] più grande di questo: dare la vita per i propri amici. (''[[Vangelo secondo Giovanni]]'') *Niente è più amichevole di un amico in difficoltà. ([[Tito Maccio Plauto]]) *Niente – non una conversazione, non una stretta di mano e neppure un abbraccio – fonda un'amicizia con tanta forza come [[cibo|mangiare]] insieme. ([[Jonathan Safran Foer]]) *Non accettate l'amicizia di chi vi è moralmente inferiore. ([[Confucio]]) *Non dee l'uomo, per maggiore amico, dimenticare li servigi ricevuti dal minore. ([[Dante Alighieri]]) *Non disonorare il sacro nome d'amico, dandolo ad uomo di niuna o poca virtù. ([[Silvio Pellico]]) *Non è facile che uomini da poco sconfitti e umiliati si trasformino in amici sinceri. ([[David Anthony Durham]]) *Non ho tanti amici che io possa confondermi nel loro numero, e dimenticare il migliore. ([[Charles Dickens]]) *Non può essere conosciuto nessuno se non per amicizia. ([[Sant'Agostino d'Ippona]]) *Non saprei come possa resistere senza la lealtà. ([[Emilio Colombo]]) *Non volerti sforzare ad avere amici. È meglio non averne alcuno che doversi pentire d'averli scelti con precipitazione. Ma quando uno n'hai trovato, onoralo di elevata amicizia. ([[Silvio Pellico]]) *Per trovare un amico, bisogna chiudere un occhio; e, per non perderlo, tutti e due. ([[Norman Douglas]]) *Perché due uomini siano a lungo o sempre profondamente amici, bisogna che il Destino li tenga continuamente pronti ad agire l'uno per l'altro, senza mai permetterglielo. ([[Xavier Forneret]]) *Perdurando un'amicizia, anche in circostanze avverse, si riesce sempre a ritrovarsi. (''[[Code Geass: Lelouch of the Rebellion]]'') *Possiamo non trovarci mai senza un amico nella necessità, e senza una bottiglia da offrirgli! ([[Charles Dickens]]) *Quando dico niente amicizia, capite benissimo cosa voglio dire. Parlo al genere umano, di cui ho da lamentarmi; parlo tra me e me, come il servo di [[Molière]]. Un antico diceva: ''Miei amici, non vi sono più amici''. S'ingannava? se da allora tale genia è riapparsa? Spetta a voi, signora, illuminarci su questo punto. Se ve ne sono amici, grazie a voi. ([[Paul-Louis Courier]]) *Quando incontri un amico, dimentica le tue disgrazie. ([[Appio Claudio Cieco]]) *Quando riceviamo qualche favore dai nostri amici, subito pensiamo che in virtù dell'amicizia essi son pur tenuti a ciò, ma non pensiamo affatto che non sono punto tenuti ad esserci amici. ([[Luc de Clapiers de Vauvenargues]]) *Quando un amico ce la fa, un piccolo qualcosa muore dentro di me. ([[Gore Vidal]]) *Quando un'amica diventa troppo costosa non resta che sposarla. ([[Peter Sellers]]) *Quante persone ci vengono a trovare senza annunciarsi? Questo è un buon criterio per giudicare l'amicizia. E quante ci direbbero quali sono i nostri difetti? A quante facciamo regali inaspettati? Con chi possiamo rimanere in silenzio? ([[Cyril Connolly]]) *''Quanti amici ho io? Contateli | acqua e pietre, pini e bambù, | e la [[luna]] che sorge sui monti d'oriente | è pure mia amica e benvenuta. | Che bisogno c'è, io dico, | d'aver più di cinque amici?'' ([[Yun Sŏndo]]) *Quanto all'amicizia, ohibò, alla larga. Anche qui, ho dato assai più di quel che non abbia ricevuto, e ho presso delle belle, piene, copiose cantonate, sprecando tempo, voce, consigli, e appoggi per gente di cui non mi servirei neppure, oggi, come direbbe [[Rabelais]], ''pour me torcher le cul''. ([[Arrigo Cajumi]]) *Quel che rende indissolubile le amicizie e ne raddoppia l'incanto è un sentimento che manca all'amore: la sicurezza. ([[Honoré de Balzac]]) *Quello che ci piace negli amici è la considerazione che hanno di noi. ([[Tristan Bernard]]) *Quello che conta tra amici non è ciò che si dice, ma quello che non occorre dire. ([[Albert Camus]]) *Reprendi l'amico tuo in segreto e [[lode|laldalo]] in paleso. ([[Leonardo da Vinci]]) *Sai cos'è l'amico? Un uomo che ti conosce a fondo e nonostante ciò ti vuole bene. (''[[Profumo di donna]]'') *Sbaglia chi cerca un amico nell'atrio e lo mette alla prova nel banchetto. ([[Lucio Anneo Seneca]]) *Se avessi avuto altri amici, o non li avessi avuti affatto, sarei diventato un grande narratore, prima della caduta del [[fascismo]]; e dopo lo sarei rimasto. Ma è più probabile che che se non avessi avuto gli amici che ho avuto, io non avrei mai scritto un racconto o un quasi racconto. Molto più bello, più intelligente, più ricco e più aristocratico degli amici che ho avuto, mi sono trovato davanti alla barriera terribile e armata dei loro difetti, vizi e capricci: gelosia, narcisismo e sfrenata (ma sorda) ambizione. ([[Antonio Delfini]]) *Se dovessi scegliere tra il tradire il mio paese e tradire il mio amico, spero di avere il fegato di tradire il mio paese. ([[Edward Morgan Forster]]) *Se dovessi spiegare cos'è un amico, questo direi. Un amico è quella persona per cui anche se è cambiato tutto non è cambiato nulla. ([[Concita De Gregorio]]) *Se dovessimo costruire l'amicizia su solide fondamenta, dovremmo voler bene agli amici per amor loro e non per amor nostro. ([[Charlotte Brontë]]) *Se vôi l'[[ammirazione]] de l'amichi nun faje capì mai quello che dichi. ([[Trilussa]]) *Si conosce l'oro nel fuoco e gli amici nelle avversità. ([[Isocrate]]) *Si devono cercare gli amici come si cercano i buoni [[libri]]. Ché il successo non è che siano parecchi né che incuriosiscano molto; ma che siano pochi, buoni e ben conosciuti. ([[Mateo Alemán]]) *Si possono avere mille amici, ma si deve [[amore|amare]] una sola persona. ([[Vladimir Vladimirovič Nabokov]]) *Si riconosce dai fatti e non dalle chiacchiere chi è davvero un amico. ([[Tito Livio]], attribuita ad [[Tito Quinzio Flaminino]]) *Si riconosce la capacità di giudizio di un uomo dalla scelta degli amici. ([[Jean Puget de la Serre]]) *Silenzio d'amico è delitto di traditore. ([[Niccolò Tommaseo]]) *''Sogno di abbracciare un amico vero, | che non voglia vendicarsi su di me di un suo momento amaro.'' ([[Lucio Battisti]]) *Solo l'uomo solitario conosce appieno la gioia dell'amicizia. ([[Willa Cather]]) *Spesso in amico cerchiamo niente più che un orecchio. ([[Gesualdo Bufalino]]) *Stasera hai fatto la cosa giusta. Non intendo trafficando in droga e portandoti una pistola. Ti spezzerei le gambe per questo, ma sarei un totale ipocrita e non cambierebbe niente. Ma per quello che hai fatto per Pat. Devi fare tutto per i tuoi [[amicizia|amici]]. Se serve, dai la vita per loro. (''[[Hitman (fumetto)|Hitman]]'') *''Tengo vicini amici e persone care | perché senza radici l'albero cade.'' ([[Marracash]]) *Tre sono le caratteristiche di un amico: impedire ciò che è dannoso, incitare al bene, non abbandonare nella mala sorte. ([[Aśvaghoṣa]]) *Trova il tempo di essere amico: è la strada della felicità. ([[Madre Teresa di Calcutta]]) *{{NDR|Alla domanda: «Che cosa è un amico?»}} Un altro me stesso. ([[Zenone di Cizio]]) *Un'amicizia che può terminare non è mai stata sincera. ([[San Girolamo]]) *Un amico al [[potere]] è un amico perso. ([[Henry Adams]]) *Un amico è (oserei dire) una passione spirituale. ([[Marie-Dominique Philippe]]) *Un amico è una persona con la quale io posso essere sincero. Davanti a lui io posso pensare a voce alta. ([[Ralph Waldo Emerson]]) *Un amico non si affida mai al [[sogno]] di un altro, non accetta costrizioni da nessuno. Persegue da solo lo scopo della propria vita, e se qualcuno disonorasse il suo sogno, per difenderlo combatterebbe dedicandovisi anima e corpo… anche se quel qualcuno fossi io. Per me è un amico è così… penso che sia "un uomo uguale a me". ([[Berserk]]) *Un amico serve quando hai torto. Quando hai ragione non ti serve a niente. (''[[Un mercoledì da leoni]]'') *Un amico vero ha il potere di penetrare la scorza del nostro cuore e permanere con la definitività di una conquista che non ci verrà più tolta. Non occorrono accorgimenti astuti o strategie particolari. Il legame si costruisce poco alla volta, come un puzzle che, tassello dopo tassello, viene completato con la costanza di chi agisce senza la frenesia di ottenere un risultato immediato. ([[Mina (cantante)|Mina]]) *Un rapporto d'amicizia che sia fra uomini o fra donne, è sempre un rapporto d'[[amore]]. E in una [[carezza]], in un [[abbraccio]], in una stretta di mano a volte c'è più sensualità che nel vero e proprio atto d'amore. ([[Dacia Maraini]]) *Un uomo può considerare proprio amico uno con cui ha giocato nella sabbia, che gli è legato da un favore, che ha lo stesso carattere e gli stessi vizi, un compagno di studi, uno che conosca di lui segreti e debolezze o di cui conosca segreti e debolezze, un fratello di latte o uno insieme al quale sia cresciuto. (''[[Kāma Sūtra]]'') *''Un vero amico si vede nel bisogno | Un amico che sanguina è meglio | La mia amica ha confessato di aver passato l'esame | E non ci separeremo mai.'' ([[Placebo (gruppo musicale)|Placebo]]) *Un vincolo personale, un'amicizia individuale si trovano ''soltanto'' negli animali con un'aggressione intra-specifica altamente sviluppata, anzi, questo vincolo è tanto più saldo quanto più aggressiva è la rispettiva specie animale. ([[Konrad Lorenz]]) *Una nuova conoscenza è un esperimento, un nuovo amico è un rischio. ([[Ezra Pound]]) *V'è poca amicizia nel [[mondo]], e ancor meno fra eguali. ([[Francesco Bacone]]) *Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi. (''[[Vangelo secondo Giovanni]]'') *Volere e non volere le stesse cose, questa è la vera amicizia. ([[Gaio Sallustio Crispo]]) ===[[Aelredo di Rievaulx]]=== *All'amico si deve dire la verità; senza di essa il nome di amicizia non vale più nulla. *L'amicizia è la migliore scala alla perfezione. *La fonte e la sorgente dell'amicizia è l'amore: infatti ci può essere amore senza amicizia, ma non amicizia senza amore. *Quaggiù non c'è nulla di più santo da desiderare, nulla di più utile da cercare, nulla più difficile da trovare, niente più dolce da provare, niente più fruttuoso da conservare dell'amicizia. ===[[Aristotele]]=== *Cos'è un amico? Una singola anima che vive in due corpi. *La sfortuna rivela quelli che non sono effettivamente amici, ma che lo sono stati solo per interesse: il tempo rileva entrambi. *[[Platone]] è mio amico, ma la verità è ancora più mia amica. *Senza amici nessuno sceglierebbe di vivere, anche se avesse tutti gli altri beni. ===[[Dario Baldan Bembo]]=== *''L'amico è qualcosa che più ce n'è meglio è, | è un silenzio che vuol diventare musica.'' *''L'amico è | uno che ha molta gelosia di te | per ogni tua pazzia, | ne fa una malattia | tanto che a volte ti vien voglia di mandarlo via.'' *''L'amico sa | il gusto amaro della verità, | ma sa nasconderla | e per difenderti, | un vero amico è anche un bugiardo.'' ===[[Ambrose Bierce]]=== *Amicizia (''s.f.''). una nave abbastanza grande per portare due persone quando si naviga in buone acque, ma riservata a una sola quando le acque si fanno difficili. *Mendicità (''s.f.''). La condizione di chi ha fatto affidamento sulla solidarietà degli amici. *Quando il tuo amico ti tiene ambo le mani nelle sue, sei al sicuro, perché puoi tenerle d'occhio entrambe. ===''[[Il cavaliere dalla pelle di leopardo]]''=== *Chi non cerca amici è nemico di se stesso. *Conserviamo i nostri amici: non dimenticarli è un obbligo sacro, trattenerli nella mente non ci nuoce mai! *Io credo che l'amico debba affrontare per l'amico qualsiasi pericolo; egli dev'essere pronto a dare il suo cuore pel cuore del vicino: l'amicizia dirige il cammino, e l'amore è ponte per questo scambio. *Se bisogna provare con atti la devozione a un amico, bisogna trovare per lui un rimedio, fosse anche a prezzo di una sventura. ===[[Emily Dickinson]]=== *Grazie a Dio un mondo c'è, e gli amici che amiamo dimorano in eterno in una casa lassù. Temo di essere incoerente, ma pensare ai miei amici mi dà una tale delizia che dimentico il tempo e il senso comune e così via. *I miei amici sono il mio "patrimonio". Mi perdoni quindi l'avidità con cui ne faccio incetta! Si dice che quelli che un giorno erano poveri, guardano all'oro con un punto di vista diverso. Non so come succede. Dio non è diffidente come noi, altrimenti non ci darebbe amici, per paura che ci si dimentichi di lui! *''La Natura assegna il Sole – | Questa – è Astronomia – | la Natura non può decretare un Amico – | Questa – è Astrologia.'' ===[[Epicuro]]=== *Di tutte le cose che la sapienza procura in vista della vita felice, il bene più grande è l'acquisto dell'amicizia. *Dimostriamo compatimento per le sofferenze degli amici non con le lamentazioni, ma prendendoci cura di loro. *La medesima persuasione che ci incoraggiò a credere che nessun male è eterno o lungamente duraturo ci fa anche ritenere che la sicurezza più grande che si attui nelle cose finite è quella dell'amicizia. *L'amicizia percorre danzando la terra, recando a noi tutti l'appello di aprire gli occhi sulla felicità. *L'uomo d'animo sincero vive soprattutto nella saggezza e nell'amicizia, l'una bene mortale, l'altra bene immortale. *Non abbiamo tanto bisogno dell'aiuto degli amici, quanto della certezza del loro aiuto. *Non chi cerca sempre l'assistenza degli amici dev'essere considerato un amico, né chi non se ne approfitta mai. L'uno fa mercato del bene per averne il contraccambio, l'altro recide la speranza del bene per l'avvenire. *Non è da stimare né chi s'abbandona con facilità all'amicizia né chi vi esita. È necessario correre rischi per amore dell'amicizia. *Ogni amicizia è per se stessa desiderabile, ma il suo motivo principale deriva dai vantaggi che l'amicizia porta con sé. ===[[Roberto Gervaso]]=== *Gli amici, come gli amori, non si cercano: si trovano. *L'amicizia è rara perché è scomoda. *Niente allevia le nostre [[sofferenza|sofferenze]] come quelle dei nostri amici. *Non è vero che un amico si vede nel momento del bisogno, un amico si vede sempre. ===[[Kahlil Gibran]]=== *Amico mio, tu e io rimarremo estranei alla vita, e l'uno all'altro, e ognuno a se stesso, fino al giorno in cui tu parlerai ed io ti ascolterò, ritenendo che la tua voce sia la mia voce: e quando starò ritto dinanzi a te pensando di star ritto dinanzi ad uno specchio. *E condividete i piaceri sorridendo nella dolcezza dell'amicizia, poiché nella rugiada delle piccole cose il cuore ritrova il suo mattino e si ristora. *Il vostro amico è i vostri [[bisogni]] esauditi. *L'amicizia con l'ignorante è cosa non meno sciocca che il ragionare con un ubriaco. *L'amicizia è sempre una dolce responsabilità, ma non è mai un'opportunità. *Più si dona, più diminuiscono gli amici. *Quale amico è il vostro, per cercarlo nelle ore della morte? Cercatelo sempre nelle ore di vita. Poiché lui può colmare ogni vostro bisogno, ma non il vostro vuoto. *Quando vi separate dall'amico, non rattristatevi: la sua assenza può chiarirvi ciò che in lui più amate, come allo scalatore la montagna appare più chiara dalla pianura. ===[[Baltasar Gracián]]=== *Degli amici bisogna farsi dei maestri, unendo l'utile dell'apprendere con il piacere del conversare. *I doveri dell'amicizia ammettono una sola eccezione: quella di non confidare all'amico i propri difetti, che, se fosse possibile, non dovrebbero esser confidati neppure a se stessi. *Non c'è deserto peggiore che una vita senza amici: l'amicizia moltiplica i beni e ripartisce i mali. *Pochi sono gli amici di un uomo in sé, e molti quelli della sua buona sorte. ===[[Alphonse Karr]]=== *L'amicizia di due [[donna|donne]] comincia o finisce per essere un complotto contro una terza. *L'amicizia fra due persone di sesso diverso o non è nulla o è amore. *L'amicizia si tratta per [[posta]] meglio che l'amore. *Troppi amici, non abbastanza amicizia. *Tutti vogliono avere un amico, nessuno si occupa d'essere un amico. ===[[Jean de La Bruyère]]=== *È più facile vedere un amore estremo che un'amicizia perfetta. *In amicizia non si può andare lontano se non si è disposti a perdonarsi scambievolmente i piccoli difetti. *Nella pura amicizia c'è un [[piacere]] che non possono provare quanti sono nati mediocri. ===[[Jules Renard]]=== *Amici. Ci si vede troppo, ci si vede meno, non ci si vede più. *Certi amici diffidano di noi come se credessero che noi si conosca il fondo della loro anima. *In certi amici non c'è di piacevole che la loro verginità. Quando ci si è sposati con loro, le cose non vanno più bene. *La nostra amicizia non poteva più andare avanti: ci eravamo troppo riversati l'uno nell'altro. ===[[Matteo Ricci]]=== *Il figlio devoto eredita le amicizie del padre come ne riceve le proprietà. *Il mio amico non è altro che la metà di me stesso; anzi, un altro me stesso. Perciò devo considerare l'amico come me stesso. *Prima di contrarre amicizia, bisogna osservare; dopo averla contratta, bisogna fidarsi. *Quando nell'amicizia il piacere prevale sulla virtù, non si può restare amici per lungo tempo. *Quando tutto procede tranquillamente e non ci sono contrarietà, è difficile distinguere i veri dai falsi amici; ma, quando le avversità sopraggiungono, si dimostra l'amicizia. Infatti, nel momento dell'urgenza i veri amici si avvicinano sempre più, mentre i falsi si allontanano sempre più. *Ragion d'essere dell'amicizia sono il bisogno reciproco e il mutuo aiuto. *Un vecchio amico è un buon amico: non dobbiamo abbandonarlo. Chi senza motivo lascia un vecchio amico per uno nuovo, dopo poco se ne pentirà. ===[[Arthur Schopenhauer]]=== *Chi è amico di tutti non è amico di nessuno. *Gli ''amici di casa'' sono d'ordinario ben chiamati con questo nome, perché sono più attaccati alla casa che al padrone di essa; costoro somigliano ai gatti piuttosto che ai cani. *Sono rari gli amici nel bisogno? Al contrario! Appena si è fatto amicizia con un uomo, ecco che questi è tosto in bisogno e che vi chiede a prestito denaro. ===[[Luis Sepúlveda]]=== *Fra amici bisogna dire sempre la verità. *Gli amici non si ingannano mai e poi mai. *Gli amici si danno man forte, si insegnano tante cose, condividono i successi e gli errori. *I veri amici condividono i sogni e le speranze. *Un amico si prende sempre cura della libertà dell'altro. ===[[Clive Staples Lewis]]=== *Chi non riesce a concepire l'amicizia come un affetto reale, ma la considera soltanto un travestimento, o una rielaborazione, dell'eros, fa nascere in noi il sospetto che non abbia mai avuto un amico. *Il marchio della perfetta amicizia non è il fatto di essere pronti a prestare aiuto nel momento del bisogno, ma il fatto che, una volta dato questo aiuto, nulla cambia. *L'amicizia è il meno geloso degli affetti. *L'amicizia è – ma non in senso peggiorativo – il meno naturale degli affetti, il meno istintivo, organico, biologico, gregario e indispensabile. *Unica tra tutti gli affetti, essa sembra innalzare l'uomo al livello degli dèi, o degli angeli. ===[[Ovidio]]=== *Amicizia è solo una parola, ma fedeltà è una parola vana. *Finché sarai felice, conterai molti amici, ma se i tempi si fanno più grigi, sarai solo. *Quel santo e venerabile nome dell'amicizia. ===''[[Siracide]]''=== *''Non abbandonare un vecchio amico, | perché quello recente non è uguale a lui. | Vino nuovo, amico nuovo; | quando sarà invecchiato, lo berrai con piacere.'' *''Un amico fedele è un balsamo di vita, | lo troveranno quanti temono il Signore.'' *''Un amico fedele è una protezione potente, | chi lo trova, trova un tesoro.'' :Chi trova un amico trova un tesoro. ===[[Robert Louis Stevenson]]=== *È proprio dell'uomo modesto accettare il cerchio delle amicizie, così come sono, dalle mani della sorte. *Quando si perde un vecchio amico, Master Richard, non c'è consolazione migliore che esserne l'erede. *{{NDR|Gli amici}} sono lo scopo e la vera ricompensa della vita perché ci aiutano a essere degni di noi stessi; e proprio quando siamo soli, li sentiamo più vicini. ===[[Simone Weil]]=== *Impara a respingere l'amicizia. O meglio, il sogno dell'amicizia. Desiderare l'amicizia è un grave errore. L'amicizia deve essere una gioia gratuita come quelle che danno l'arte, o la vita. Bisogna rifiutarla per essere degni di riceverla: essa partecipa della natura della [[grazia divina|grazia]]. *L'amicizia è guardare da lontano e senza accostarsi. *L'amicizia non la si cerca, non la si sogna, non la si desidera; la si esercita (è una virtù). ===[[Oscar Wilde]]=== *Chiunque può simpatizzare col dolore di un amico, ma solo chi ha un animo nobile riesce a simpatizzare col successo di un amico. *Fra [[Uomo (genere)|uomo]] e [[donna]] non può esserci amicizia. Vi può essere passione, ostilità, adorazione, amore, ma non amicizia. *Un amico è qualcuno che ti conosce molto bene e, nonostante questo, continua a frequentarti. ==Proverbi== *Amico di tutti, amico di nessuno. ([[Proverbi latini|latino]]) *Amicu de 'u bon tiempu, se muta cu ru vientu. ([[Proverbi calabresi|calabrese]]) *Carciari, malatia e necessitati sparpagnanu li cori di l'amici. ([[Proverbi calabresi|calabrese]]) *Cu' cunfida 'u cori all'amici, metti 'a pruuli 'nto luci.<ref>«Riporre fiducia negli amici è pericoloso come il mettere polvere da sparo nelle braci.»</ref> ([[Proverbi aliminusani|aliminusano]]) *Cu' havi amici è francu di guai. <ref>«Chi ha amici è affrancato dai problemi.»</ref> ([[Proverbi aliminusani|aliminusano]]) *Dove sono le ricchezze, lì sono anche gli amici. ([[Proverbi latini|latino]]) *I piccoli [[Dono|regali]] conservano le grandi amicizie. ([[Proverbi francesi|francese]]) *In due posti conoscerete il vero amico: quando sarete a letto ammalati o quando sarete in [[prigione]]. ([[Proverbi cinesi|cinese]]) *Un amico è una cosa da avere. ([[Proverbi giapponesi|giapponese]]) *Vali cchiuni n'amicu 'nchiazza ca centu ducati 'nta la buggia. ([[Proverbi calabresi|calabrese]]) ===[[Proverbi italiani|Italiani]]=== *A chi sorride la fortuna non mancano mai amici. *Ad un buon amico molto si perdona. *Amici del buon tempo guai a chi n'ha. *Amici del buon vino non abbi per vicino. *Amici di profferta assai si trova, che stanno sempre con la bocca aperta; quando si viene all'atto della prova, borsa serrata, amici non si trova. *Amici di starnuti il più che tu ne cavi è che Dio t'aiuti. *Amici molti avrai finché ricco sarai. *Amicizia riconciliata è una piaga mal saldata. *Amico di borsa, di mensa e di ventura, niente vale e poco dura. *Anche con gli amici si devono misurare le parole. *Bisogna troncare ogni amicizia con gli amici che la rompono senza motivo. *Cattivo è quell'amico che copre con le ali e morde col becco. *Chi ha bravo [[cuoco]] e amici sempre invita, se non ha buona entrata, ha buona uscita. *Chi non onora l'amico non è degno di lui. *Chi tollera i vizi dell'amico, se li appropria. *Chi trova un amico trova un tesoro. *Chi visita nelle nozze e non nelle infermità, non è amico in verità. *Chi vuol conservare un amico, osservi queste tre cose: l'onori in presenza, lo lodi in assenza, e l'aiuti nei bisogni. *Chi vuole avere buoni amici, ne abbia pochi. *Con gli amici bisogna chiudere un occhio. *Con l'amico mangia e bevi ma non far contratti. *Da un amico riconciliato e da una corrente d'aria guardatene. *Dell'amico non bisogna abusare. *È meglio imbattersi, che cercarsi apposta. *È meglio un amico che dieci parenti. *Elogia l'amico in pubblico e criticalo in privato. *Finché la botte non è vuota, finché i boccali sono pieni, finché gira il girarrosto, finché dura il mangiare e il bere, finché fuma la cucina, finché la tavola è imbandita e finché la borsa è piena, dura l'amicizia del mondo. *Fra amici il rispetto e la civiltà debbono essere reciproci. *Giova un amico all'uomo disgraziato, più che cento parenti e io l'ho provato. *Gli amici devono essere come i soldi: non falsi. *Gli amici di questo mondo non sono amici se non in quanto la nostra amicizia può essere loro vantaggiosa. *Gli amici durano finché non perdi la chiave della cantina. *Gli amici si scelgono e i parenti sono come sono. *Gli amici sono come le corde dei violini, non bisogna tirarli troppo. *Guardati dall'abbandonare un amico vecchio per uno nuovo. *I difetti degli amici si devono conoscere, ma non palesare. *I migliori amici sono quelli che a vicenda si spronano al bene. *Il migliore degli amici è quello che ci ammonisce dei nostri difetti. *L'aiuto del vero amico non giunge tirato dai [[bue|buoi]]. *L'amicizia oltraggiata è perduta per sempre. *L'amico più fedele è quello che ci mette sulla via migliore. *L'amico più fedele è quello che ci rimette sulla buona strada. *L'onore dell'amico ti dev'essere più caro del tuo. *Molti sono amici come la volpe alle galline, od il gatto al lardo. *Nella prosperità amici a iosa; nell'avversità dov'è un amico? *Non bisogna offendere Dio per far piacere all'amico. *Non è degno di piacere all'amico, chi non osa spiacergli. *Non è mio amico quello che risparmia il suo e mangia il mio. *Non è vero amico di te, chi si mostra troppo amico del tuo. *Non più pietanze, non più amici. *Ogni simile ama il suo simile. *Pari con pari bene sta e dura. *Per farsi un amico basta un bicchiere di vino, per conservarlo, non basta una [[botte]]. *Per un buon amico bisogna andar nel fuoco. *Quando un amico chiede non v'è domani. *Quello è tuo amico che si getta in mare per non lasciarti affogare. *Ricco, nobile e dotto come sei, io non ti voglio fra gli amici miei. *Rinnego quell'amico che mangia il mio con me e il suo da sé solo. *Se cessa il fuoco nella cucina, gli amici spariscono come il fumo di essa. *Se dai mal volentieri all'amico, perdi l'amico e il dono. *Se lasci far torto all'amico tuo, non sei amico. *Si può vivere senza fratelli ma non senza amici. *Sol di parole amico non vale un fico. *Tra amici non si fa violenza. *Un amico è come un altro noi stesso. *Un amico ne porta un altro. *Un buon amico non offende mai. *Una delle leggi dell'amicizia è di non essere importuna. *[[Visita]] l'amico tuo, ma di rado; che per le troppe visite si perde. ====[[Proverbi toscani|Toscani]]==== *Al bisogno si conosce l'amico. *Ama l'amico tuo col vezzo e col vizio suo. *Amici da starnuti, il più che tu ne cavi è un ''Dio t'aiuti''. *Amici di buon giorno, son da mettere in forno. *Amici di profferta assai si trova. *Amici, oro, e vin vecchio son buoni per tutto. *Amicizia da bagno, dura pochi dì. *Amicizia di grand'uomo e vin di fiasco, la mattina l'è bono e a sera è guasto. *Amicizia riconciliata è una piaga mal saldata. *Amico certo, si conosce nell'incerto. *Amico di tutti e di nessuno, è tutt'uno. *Amico di ventura, molto briga e poco dura. *Amico e vino vogliono esser vecchi. *Amico vecchio e casa nuova. *Buona amistà è un altro parentà. *Calamità scuopre amistà. *Casa di terra, caval d'erba, amico di bocca, non vagliono il piede d'una mosca. *Chi è diverso nell'oprare, non può molto amico stare. *Chi è misero o mendico, provi tutti e poi l'amico. *Chi manca a un sol amico, molti ne perde. *Chi non ha amico o germano, non ha forza in braccio né in mano. *Chi offende l'amico, non la risparmia al fratello. *Chi sta fermo in casi avversi, buon amico può tenersi. *Chi vuole amici assai, ne provi pochi. *Cogli amici non bisogna andar co' se in capo. *Con ognun fa patto, coll'amico fanne quattro. *È bene aver degli amici per tutto. *È male amico chi a sé è nemico. *Esempi e beneficj fanno gli amici. *Gli amici e gli avvisi aiutano fare le faccende. *Gli amici hanno la borsa legata con un filo di ragnatelo. *Gli amici son buoni in ogni piazza. *Grande amicizia genera grand'odio. *L'amicizia si dee sdrucire, non istracciare. *L'amicizie devono essere immortali, e le inimicizie mortali. *L'amicizie si fanno in prigione. *L'amico accenna e non balestra. *L'amico dev'essere come il denaro. *L'amico non è conosciuto finché non è perduto. *L'oro s'afina al fuoco e l'amico nelle sventure. *La musica ne' dissimili, e l'amicizia ne' simili. *Né amico rinconciliato, né pietanza due volte cucinata. *Ne' pericoli si vede chi d'amico ha vera fede. *Non c'è migliore specchio dell'amico vecchio. *Non si fa mantello per un'acqua sola. *Più vale il cuore che il sangue. *Prima di scegliere l'amico bisogna averci mangiato sale sett'anni. *Val più un amico che cento parenti. ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Annarosa Selene, ''Dizionario dei proverbi'', Pan libri, 2004. ISBN 8872171903 ==Voci correlate== *[[Amico e nemico]] *[[Amico immaginario]] *[[Falsa amicizia]] *[[Migliore amico]] *[[Nemico]] ==Altri progetti== {{interprogetto|w_preposizione=riguardante l'|wikt|preposizione=sull'}} [[Categoria:Relazioni]] b9y91vd90i0gwig7v6yuel4xjeextps 1350825 1350819 2024-11-08T10:38:40Z ~2024-9620 100276 Frase di Vincenzo Monti, l'amicizia fra tiranni 1350825 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[Immagine:Raffaello autoritratto con un amico.jpg|thumb|upright=1.2|''Autoritratto con l'amico Giovanbattista Branconio dell'Aquila'' ([[Raffaello Sanzio|Raffaello]], 1519)]] Citazioni sull''''amicizia'''. ==Citazioni== *Accorri lentamente ai pranzi degli amici, velocemente alle loro sventure. ([[Chilone]]) *''Amici separati | per sempre – oche selvagge – | perse tra le nuvole'' ([[Matsuo Bashō]]) *Amici si nasce, non si diventa. ([[Henry Adams]]) *Amicizia è uguaglianza. ([[Pitagora]]) *Amico è con chi puoi stare in silenzio. ([[Camillo Sbarbaro]]) *Amico è parola usuale, ma raro è un amico fedele. ([[Fedro]]) *''Amor con l'età fervida | convien che si dilegue; | ma l'amistà ne segue | fino a l'estremo dì. || Le belle, ch'or s'involano | schife da noi lontano, | verranci | allor pian piano | lor brindisi ad offrir. || E noi compagni amabili | che far con esse allora? | Seco un bicchiere ancora | bevere, e poi morir.'' ([[Giuseppe Parini]]) *Anche quando gli affetti non sono fortemente stimolati da qualità superiori, i compagni della nostra infanzia possiedono un potere sulla nostra mente, che difficilmente qualunque amico acquisito più tardi nella vita potrà ottenere. Essi conoscono le nostre inclinazioni primordiali che, per quanto in seguito possono giudicare le nostre azioni giungendo a conclusioni giuste sull'onestà dei nostri moventi. ([[Victor Frankenstein]], ''[[Frankenstein o il moderno Prometeo]]'') *Bisogna conservare gli amici qualunque essi siano, perché non si pensi che abbiamo avuto amici cattivi o abbiamo rinunziato ai buoni. ([[Bione di Boristene]]) *Bisogna credere all'amicizia abbastanza per avere delle dolci illusioni, ma mai abbandonarsi abbastanza pienamente da essere sorpresi di aver abbracciato solo una nuvola. ([[Gabriel Sénac de Meilhan]]) *Bisogna mangiare insieme molti moggi di sale, perché il dovere dell'amicizia sia compiuto. ([[Marco Tullio Cicerone]]) *Bisogna scegliere chi decidi di amare. (''[[Rhetorica ad Herennium]]'') *C'è chi scambia l'amicizia per compassione e non vuole accettare aiuto per paura di passare per debole. ([[Erica Jong]]) *C'è un criterio quasi infallibile per stabilire se un altro ti è veramente amico: il modo in cui riporta giudizi ostili o scortesi sulla tua persona. Questi ragguagli sono, per lo più, superflui, pretesti per lasciar trapelare la malevolenza senza assumerne la responsabilità, anzi in nome del bene. ([[Theodor W. Adorno]]) *Caro George, ricorda che nessun uomo è un fallito se ha degli amici. (''[[La vita è meravigliosa]]'') *''Certo che meno d'un fratello non è | chi t'è compagno e conosce sapienza.'' ([[Alcinoo]]: ''[[Odissea]]'') *''Che cos'è avvenuto dei miei amici | che tanto mi erano vicini | e tanto amavo? | Credo che sono troppo sparsi; | Non furono ben curati, | e sono andati. |'' [...] ''Sono amici che il vento si porta, | e c'era vento di fronte alla mia porta, | li portò via'' ([[Rutebeuf]]) *''Chi amico ti chiama – è beato. | Felice colei che ogni giorno | ti parla ti tocca | ti dorme a lato''. ([[Fernanda Romagnoli]]) *Chi è amico ama per sempre. ([[Jean de Meung]]) *– Chi è solo desidera amici. Ma deve cercare molto per trovarli. È difficile incontrare, trovare...<br>– Altre persone sole. (''[[L'anima e il volto]]'') *Chi ha un vero amico può dire di avere due anime. ([[Arturo Graf]]) *Chi trascura di educare il proprio figlio all'amicizia, lo perderà non appena avrà finito di essere bambino. ([[Charles Péguy]]) *Ci affratellammo della saldissima tra le amicizie, che è quella santificata dall'unità d'un intento buono. ([[Giuseppe Mazzini]]) *Ci rendiamo conto degli amici quando abbiamo la sensazione di perderli. E poi è bellissimo ritrovarli. ([[Ilaria Occhini]]) *Comuni sono i beni degli amici. ([[Pitagora]]) *Con quel tipo di amici funziona così, non c'è bisogno di sentirli spesso per sapere che ci sono, e non c'è bisogno di sentirli spesso quando stanno lontano, perché a parlarci e basta non c'è sostanza. ([[Marco Malvaldi]]) *Conquistarsi amici è come dare denaro a interesse e seminare in terreno irriguo. ([[Mateo Alemán]]) *Considero un danno minore perdere tutti i propri averi che perdere un amico fedele. ([[Martin Lutero]]) *Contrariamente alla convinzione generale, non credo che gli amici siano necessariamente le persone che ti piacciono di più, sono semplicemente le persone che sono arrivate lì per prime. ([[Peter Ustinov]]) *Credere che l'amicizia esista è come credere che i mobili abbiano un'anima. ([[Marcel Proust]]) *Credo che l'amicizia sia qualcosa che vada al di là delle parole o della logica: non ha bisogno di alcun requisito, sarebbe ridicolo. (''[[La forma della voce - A Silent Voice]]'') *Dall'amicizia non si deve mai eliminare la fiducia né per scherzo né seriamente, perché non è facile mantenere ancora salda un'eventuale amicizia, una volta che sia subentrata la menzogna nei comportamenti di coloro che pretendono di essere amici. Non si deve misconoscere un'amicizia per un infortunio o altra difficoltà che può capitare nella vita, al contrario può essere giustificato motivo di rinunzia a un amico e a un'amicizia unicamente la malvagità grande e incorreggibile. ([[Giamblico]]) *Datemi un amico e vi solleverò il mondo. ([[Ramón Gómez de la Serna]]) *Dell'amico è comune il nome, ma rara la fedeltà. ([[Fedro]]) *Di coloro che non avrai assalito, potrai farti degli amici sinceri. L'amicizia più salda infatti è quella fra eguali ed eguali appaiono quelli che non hanno fatto il confronto delle proprie forze. ([[Quinto Curzio Rufo]]) :L'amicizia più salda è quella fra eguali *Di tutte le codardie che rendono possibili i rapporti tra gli esseri umani, la più delicata resta comunque l'[[amicizia]]. La sincerità totale è compatibile solo con il monastero o l'assassinio. ([[Emil Cioran]]) *Dopo che ci si prende a schiaffi per dieci anni o si diventa amici o ci si ammazza. ([[Fabrizio De André]]) *È molto più semplice essere amici. (''[[Amami se hai coraggio]]'') *È nel carattere di pochi uomini onorare senza invidia un amico che ha fatto fortuna. ([[Eschilo]]) *È saggio applicare l'olio di una raffinata gentilezza ai meccanismi dell'amicizia. ([[Colette]]) *È un fatto che all'uomo fa piacere vedersi davanti umiliato anche il suo migliore amico; è proprio sull'[[umiliazione]] che si fonda in gran parte l'amicizia, e questa è una vecchia verità, ben nota a tutte le persone intelligenti. ([[Fëdor Dostoevskij]]) *Era solito anche dire {{NDR|[[Diogene di Sinope]]}} che bisogna tendere le mani agli amici con le dita aperte e non contratte. ([[Diogene Laerzio]]) *Fatevi una sola amica, ma sceglietela con cura. ([[Muriel Barbery]]) *Gli amici col tempo, con la fortuna, con le passioni alle volte e con gli errori diminuiscono, se ne vanno, cessano. ([[Publio Cornelio Tacito]]) *Gli amici dei miei amici sono amici loro. ([[Alfredo Accatino]]) *Gli amici del tempo presente sono come i meloni: bisogna assaggiarne cinquanta prima di trovarne uno buono. ([[Claude Mermet]]) *Gli amici sono coloro coi quali parli schietto e osceno, ti vesti come tutti i giorni, e che non ti impongono dei seccatori supplementari ([[Arrigo Cajumi]]) *Gli amici ti conosceranno meglio nel primo minuto dell'incontro di quanto gli estranei possano conoscerti in mille anni. ([[Richard Bach]]) *Gli amici ti deludono, la gente normale no. (''[[Bianca (film)|Bianca]]'') *''Ha cuor villano, e libertà non merta | chi l'amico lasciò nella catena''. ([[Vincenzo Monti]]) *''Ha qualche volta | I suoi segreti l'amistà''. ([[Vincenzo Monti]]) *Ho passato, contro la mia intenzione, l'inverno a [[Roma]], molto dolcemente, vi assicuro, senza fuoco, senza freddo, senza noia (lontanissimo dall'annoiarmi), e grazie a Dio senza amici. Sì, signora, ho presso in uggia l'amicizia come la medicina, e il tutto per esperienza. Non sono però né più pessimista né più misantropo; al contrario, voglio vivere come tutti; ma non d'amicizia, per favore; Signori, niente amici; non sono più stupido. ([[Paul-Louis Courier]]) *Il prezzo dell'amicizia è la totale rinunzia a noi stessi; non potrà bastare una minor cortesia, una più comune attenzione o offerta a comprarla. ([[Henry David Thoreau]]) *I miei amici mi sono cari quando sono solo; quando sto con loro, come sono lontani! ([[Antonio Machado y Ruiz]]) *I miei amici sono capaci anche da soli di comportarsi con giustizia, senza bisogno che gli scriva io. ([[Agesilao II]]) *I vecchi amici sono i migliori. Re Giacomo era solito chiedere le sue [[scarpa (calzatura)|scarpe]] vecchie: erano le più comode per i suoi piedi. ([[John Selden]]) *I veri amici si portano nel cuore, perciò se mi vuoi bene io resterò sempre con te. Quando sarai triste, canta una canzone di quelle che abbiamo cantato insieme e saremo vicini ovunque ci troviamo. (''[[Sette punti neri]]'') *I veri amici sono rari perché la domanda è minima. ([[Marie von Ebner-Eschenbach]]) *Il mio obiettivo è l'amicizia con il mondo intero, e io posso conciliare il massimo amore con la più severa opposizione all'ingiustizia. ([[Mahatma Gandhi]]) *Il nostro malcostume ci porta a chiedere all'amicizia, o anche a un semplice sorriso di cortesia, non già il vero ma un nostro immediato vantaggio. ([[Natalia Ginzburg]]) *Il più dolce e perfetto frutto della vita umana consiste nella amicizia e società scambievole. ([[Salvator Rosa]]) *Il solo mezzo per avere amici è di gettare tutto dalla finestra, di non chiudere nulla e di non sapere mai dove si andrà a letto. Mi direte che ci sono poche persone tanto pazze da prendere questa risoluzione. Che non si lamentino dunque se non hanno amici: non ne vogliono. ([[Joseph Joubert]]) *Il vero amico non sa far nulla che ad intera soddisfazione dell'amico, e crede mal fatto tutto ciò che a qualcun altro sembrerebbe meglio fatto in diversa guisa. Il vero amico è ammirabile negli affari, ne' quali interesse o gloria impedisce l'interamente spiegarsi. Facilissimo è il fargli vedere e capire ciò che non si vuole né mostrargli, né dirgli, ed a cagione di quella riserva non si offende, né s'impiega con meno calore di quello con cui si sarebbe impiegato, se l'amico con lui si fosse affatto spiegato, affidandosi alla di lui discrezione. Il vero amico in somma non può essere contento di sé medesimo che tanto quanto rende soddisfatto colui per il qual opera, non avendo altro interesse in ciò che fa, se non il solo dell'amico per cui s'impegna.<br>Il falso amico, all'opposto, è sempre mal soddisfatto della maniera con cui è impiegato; abbonda di tacite riflessioni; si forma sempre qualche interesse personale nell'affare che gli viene appoggiato; ed ha sempre qualche segreta mira che non ardirebbe confessare. Quando fa d'uopo penetrare il senso sostanziale della cosa, l'eseguisce ''ad verbum'', e, quando non conviene staccarsi in modo alcuno dalla parola, va ghiribizzando raffinamenti. Egli ha sempre o mal letto, o mal inteso, e con lui nessuno si è mai abbastanza spiegato. ([[Giacomo Casanova]]) *Il vero amico si rivela nelle situazioni difficili. ([[Quinto Ennio]]) *Il vincolo più sacro della società è l'amicizia. ([[Mary Wollstonecraft]]) *Ingegnatevi avere degli amici, perché sono buoni in tempi, luoghi e casi che tu non penseresti. ([[Francesco Guicciardini]]) *Io non ho mai avuto un amico, e ritengo anzi che quest'idea sia una sciocchezza. ([[Fëdor Dostoevskij]], ''L'adolescente'') *La morte degli amici dovrebbe ispirarci come la loro vita. Se essi sono abbastanza grandi e ricchi lasceranno a chi li piange la consolazione prima delle spese dei propri funerali. ([[Henry David Thoreau]]) *La vera amicizia è una pianta che cresce lentamente e deve passare attraverso i traumi delle avversità perché la si possa chiamare tale. ([[George Washington]]) *L'amicizia con gli uomini? È come spremere sangue da una rapa. (''[[La regola del gioco (film 1939)|La regola del gioco]]'') *L'amicizia dà l'idea del duraturo, l'amore quella dell'eterno e l'egoismo è quello che sopravvive all'uno e all'altro. ([[Henri de Régnier]]) *L'amicizia di alcuni uomini è più funesta e dannosa del loro odio o della loro avversione. ([[Mariano José Pereira da Fonseca]]) *L'amicizia di cui parlo io esiste, la preservo come uno scrigno segreto, ha un prezzo molto alto: dà molto in cambio di molto, implica il coraggio di mettersi in gioco e di sapersi specchiare nelle aspettative altrui. ([[Filippo Facci]]) *''L'amicizia dice tutto in faccia e non ha paura di far male per fare bene.'' ([[Povia]]) *L'amicizia è Amore senza le sue ali. ([[George Gordon Byron]]) *L'amicizia è anche una vergine timida e gelosa. ([[Frédéric Ozanam]]) *L'amicizia è il massimo alimento della [[felicità]] umana. ([[Prospero Viani]]) *L'amicizia è prima di tutto certezza, ed è questo che la differenzia dall'amore. È anche rispetto, e accettazione totale di un altro essere. ([[Marguerite Yourcenar]]) *L'amicizia è un sentimento privato: ma fondato sulla condivisione di interessi, passioni, attività materiali e intellettuali pubbliche. Dove passerà allora la linea di divisione fra singolo e società, vita degli individui e vita della polis, sfera privata e sfera pubblica. ([[Ida Dominijanni]]) *L'amicizia è una cosa bellissima, come i cristalli dei fiocchi di neve. A volte, come la neve, si scioglie, ma ne resta sempre un bel ricordo! (''[[PokéPark Wii: La grande avventura di Pikachu]]'') *L'amicizia è una cosa strana: non si può stabilire da che cosa nasce, ma quando c'è la si sente. ([[Nancy Hartwell]]) *L'amicizia è una forma di amore impregnata, intessuta di eticità. ([[Francesco Alberoni]]) *L'amicizia è una sola mente in due corpi. ([[Mencio]]) *L'amicizia è una trovata di Dio per farsi perdonare l'istituto della famiglia. ([[Jay McInerney]]) *L'amicizia [...] ha il suo rifugio non nei nervi, non nel sangue, ma nel cervello e nella coscienza. ([[Ivan Aleksandrovič Gončarov]]) *L'amicizia nasce dalle occasioni della vita, spesso dal destino, ma per diventare sentimento irrinunciabile necessita poi di grandi emozioni condivise, non di mediocrità affettiva. ([[Paolo Crepet]]) *L'amicizia non nasce sempre dall'uguaglianza: anche dalla diversità, dal contrasto, dalla contrapposizione tra sensibilità e vocazioni diverse. (''[[Giuseppe Moscati - L'amore che guarisce]]'') *L'amicizia mi è molto cara. Nella vera amicizia si coglie un barlume dell'Amico Supremo. ([[Paramahansa Yogananda]]) *L'amicizia non è altro che un nome. ([[Napoleone Bonaparte]]) *L'amicizia non si trova più, o se vuoi chiamarla con questo nome, devi sapere ch'è fatta a uso di quelle fibbie o fermagli che servono ad allacciare mentre bisogna, e finito il bisogno si slacciano, e spesse volte si levano via. Cosi le amicizie d'oggidì. Fatte che sieno, quand'occorre s'allacciano e stringono: finita l'occorrenza, alle volte si slacciano ma si lasciano in essere, tanto che volendo si possano riallacciare; altre volte si levano via del tutto, e ciascuno resta libero e sciolto come per l'addietro. ([[Giacomo Leopardi]], ''[[Operette morali]]'') *L'amicizia può solo esistere fra persone che hanno interessi e punti di vista simili. Uomini e donne, per una convenzione sociale, sono nati con diversi interessi e punti di vista. ([[August Strindberg]]) *L'amicizia raddoppia le gioie e divide le angosce. ([[Francesco Bacone]]) *L'amico sicuro si riconosce nell'incerta fortuna. ([[Quinto Ennio]]) *''L'amistà fra tiranni è malsicura | E le fiere talor sbranan le fiere.'' ([[Vincenzo Monti]]) *L'amore generò il mondo, l'amicizia lo rigenererà. ([[Friedrich Hölderlin]]) *L'opposizione è vera amicizia. ([[William Blake]]) *''L'uccello ha il nido | il ragno la tela | l'uomo l'amicizia.'' ([[William Blake]]) *L'unica ricompensa della [[virtù]] è la virtù, l'unico modo di avere un amico è esserlo. ([[Ralph Waldo Emerson]]) *L'uomo che è uscito dalla camera qualche momento fa è un mio carissimo amico. Perché lo conosco ormai da tanto tempo? Be', ci sono tante persone che conosco da un bel pezzo e ad alcune non farei nemmeno pulire il culo del mio cane. Altre mi sono del tutto indifferenti, non contano per me. Ma Larry per me conta molto e la ragione è... che posso fidarmi. Io so che posso fidarmi. È onesto. (''[[The Big Kahuna]]'') *Le amicizie devono essere immortali, e mortali le inimicizie. ([[Tito Livio]], attribuita a [[Quinto Cecilio Metello]]) *Le amicizie di un uomo, come il testamento, sono infirmate non solo dal suo matrimonio, ma anche da quello dei suoi amici. ([[Samuel Butler]]) *Le amicizie estive si sciolgono come la neve d'estate, invece quelle invernali restano per sempre. ([[George R.R. Martin]]) *Le amicizie non si scelgono a caso ma secondo le passioni che ci dominano. ([[Alberto Moravia]]) *Lo certo amico si manifesta alla dubbiosa cosa. ([[Bartolomeo da San Concordio]]) *Ma questo sentimento, l'amicizia, è molto più fine e complicato dell'amore. È il più forte dei sentimenti umani... è veramente disinteressato. Le donne non lo conoscono. ([[Sándor Márai]]) *Marcello, io posso soltanto esserti amico e quindi mi è impossibile consigliarti. (''[[La dolce vita]]'') *Meno amici ci servono più ne abbiamo. ([[Robert Lembke]]) *– Mi piace sentir amare qualcuno dal primo giorno, mica dopo sei anni. Non mi pare che sia [[amore]], piuttosto amicizia.<br />– Non mi pare che sia diverso. Dopotutto amore e amicizia sono la stessa cosa.<br />– No, non sono affatto amica delle persone che amo. Amare mi rende cattiva.<br />– Ah sì? A me no. Non credo in un amore senza amicizia.<br />– Può darsi, ma per me l'amicizia viene dopo.<br />– Be', prima o dopo poco importa. Ma c'è una cosa bellissima nell'amicizia che vorrei ritrovare nell'amore: il rispetto della libertà altrui. Non c'è quest'idea di possesso. (''[[Il ginocchio di Claire]]'') *Mi piacciono gli amici come la musica: quando sono in vena. ([[Charlie Chaplin]]) *Molti, pensando di aver messo su casa, scoprono di non aver fatto che aprire una taverna per i propri amici. ([[Norman Douglas]]) *Molti amici sono come i parenti, finiscono per essere inutili. (''[[Donne, regole... e tanti guai!]]'') *Nella prosperità i nostri amici conoscono noi. Nell'avversità noi conosciamo i nostri amici. ([[John Churton Collins]]) *Nell'avversità dei nostri migliori amici, troviamo sempre qualcosa che non ci dispiace. ([[François de La Rochefoucauld]]) *Nessuno ha un [[amore]] più grande di questo: dare la vita per i propri amici. (''[[Vangelo secondo Giovanni]]'') *Niente è più amichevole di un amico in difficoltà. ([[Tito Maccio Plauto]]) *Niente – non una conversazione, non una stretta di mano e neppure un abbraccio – fonda un'amicizia con tanta forza come [[cibo|mangiare]] insieme. ([[Jonathan Safran Foer]]) *Non accettate l'amicizia di chi vi è moralmente inferiore. ([[Confucio]]) *Non dee l'uomo, per maggiore amico, dimenticare li servigi ricevuti dal minore. ([[Dante Alighieri]]) *Non disonorare il sacro nome d'amico, dandolo ad uomo di niuna o poca virtù. ([[Silvio Pellico]]) *Non è facile che uomini da poco sconfitti e umiliati si trasformino in amici sinceri. ([[David Anthony Durham]]) *Non ho tanti amici che io possa confondermi nel loro numero, e dimenticare il migliore. ([[Charles Dickens]]) *Non può essere conosciuto nessuno se non per amicizia. ([[Sant'Agostino d'Ippona]]) *Non saprei come possa resistere senza la lealtà. ([[Emilio Colombo]]) *Non volerti sforzare ad avere amici. È meglio non averne alcuno che doversi pentire d'averli scelti con precipitazione. Ma quando uno n'hai trovato, onoralo di elevata amicizia. ([[Silvio Pellico]]) *Per trovare un amico, bisogna chiudere un occhio; e, per non perderlo, tutti e due. ([[Norman Douglas]]) *Perché due uomini siano a lungo o sempre profondamente amici, bisogna che il Destino li tenga continuamente pronti ad agire l'uno per l'altro, senza mai permetterglielo. ([[Xavier Forneret]]) *Perdurando un'amicizia, anche in circostanze avverse, si riesce sempre a ritrovarsi. (''[[Code Geass: Lelouch of the Rebellion]]'') *Possiamo non trovarci mai senza un amico nella necessità, e senza una bottiglia da offrirgli! ([[Charles Dickens]]) *Quando dico niente amicizia, capite benissimo cosa voglio dire. Parlo al genere umano, di cui ho da lamentarmi; parlo tra me e me, come il servo di [[Molière]]. Un antico diceva: ''Miei amici, non vi sono più amici''. S'ingannava? se da allora tale genia è riapparsa? Spetta a voi, signora, illuminarci su questo punto. Se ve ne sono amici, grazie a voi. ([[Paul-Louis Courier]]) *Quando incontri un amico, dimentica le tue disgrazie. ([[Appio Claudio Cieco]]) *Quando riceviamo qualche favore dai nostri amici, subito pensiamo che in virtù dell'amicizia essi son pur tenuti a ciò, ma non pensiamo affatto che non sono punto tenuti ad esserci amici. ([[Luc de Clapiers de Vauvenargues]]) *Quando un amico ce la fa, un piccolo qualcosa muore dentro di me. ([[Gore Vidal]]) *Quando un'amica diventa troppo costosa non resta che sposarla. ([[Peter Sellers]]) *Quante persone ci vengono a trovare senza annunciarsi? Questo è un buon criterio per giudicare l'amicizia. E quante ci direbbero quali sono i nostri difetti? A quante facciamo regali inaspettati? Con chi possiamo rimanere in silenzio? ([[Cyril Connolly]]) *''Quanti amici ho io? Contateli | acqua e pietre, pini e bambù, | e la [[luna]] che sorge sui monti d'oriente | è pure mia amica e benvenuta. | Che bisogno c'è, io dico, | d'aver più di cinque amici?'' ([[Yun Sŏndo]]) *Quanto all'amicizia, ohibò, alla larga. Anche qui, ho dato assai più di quel che non abbia ricevuto, e ho presso delle belle, piene, copiose cantonate, sprecando tempo, voce, consigli, e appoggi per gente di cui non mi servirei neppure, oggi, come direbbe [[Rabelais]], ''pour me torcher le cul''. ([[Arrigo Cajumi]]) *Quel che rende indissolubile le amicizie e ne raddoppia l'incanto è un sentimento che manca all'amore: la sicurezza. ([[Honoré de Balzac]]) *Quello che ci piace negli amici è la considerazione che hanno di noi. ([[Tristan Bernard]]) *Quello che conta tra amici non è ciò che si dice, ma quello che non occorre dire. ([[Albert Camus]]) *Reprendi l'amico tuo in segreto e [[lode|laldalo]] in paleso. ([[Leonardo da Vinci]]) *Sai cos'è l'amico? Un uomo che ti conosce a fondo e nonostante ciò ti vuole bene. (''[[Profumo di donna]]'') *Sbaglia chi cerca un amico nell'atrio e lo mette alla prova nel banchetto. ([[Lucio Anneo Seneca]]) *Se avessi avuto altri amici, o non li avessi avuti affatto, sarei diventato un grande narratore, prima della caduta del [[fascismo]]; e dopo lo sarei rimasto. Ma è più probabile che che se non avessi avuto gli amici che ho avuto, io non avrei mai scritto un racconto o un quasi racconto. Molto più bello, più intelligente, più ricco e più aristocratico degli amici che ho avuto, mi sono trovato davanti alla barriera terribile e armata dei loro difetti, vizi e capricci: gelosia, narcisismo e sfrenata (ma sorda) ambizione. ([[Antonio Delfini]]) *Se dovessi scegliere tra il tradire il mio paese e tradire il mio amico, spero di avere il fegato di tradire il mio paese. ([[Edward Morgan Forster]]) *Se dovessi spiegare cos'è un amico, questo direi. Un amico è quella persona per cui anche se è cambiato tutto non è cambiato nulla. ([[Concita De Gregorio]]) *Se dovessimo costruire l'amicizia su solide fondamenta, dovremmo voler bene agli amici per amor loro e non per amor nostro. ([[Charlotte Brontë]]) *Se vôi l'[[ammirazione]] de l'amichi nun faje capì mai quello che dichi. ([[Trilussa]]) *Si conosce l'oro nel fuoco e gli amici nelle avversità. ([[Isocrate]]) *Si devono cercare gli amici come si cercano i buoni [[libri]]. Ché il successo non è che siano parecchi né che incuriosiscano molto; ma che siano pochi, buoni e ben conosciuti. ([[Mateo Alemán]]) *Si possono avere mille amici, ma si deve [[amore|amare]] una sola persona. ([[Vladimir Vladimirovič Nabokov]]) *Si riconosce dai fatti e non dalle chiacchiere chi è davvero un amico. ([[Tito Livio]], attribuita ad [[Tito Quinzio Flaminino]]) *Si riconosce la capacità di giudizio di un uomo dalla scelta degli amici. ([[Jean Puget de la Serre]]) *Silenzio d'amico è delitto di traditore. ([[Niccolò Tommaseo]]) *''Sogno di abbracciare un amico vero, | che non voglia vendicarsi su di me di un suo momento amaro.'' ([[Lucio Battisti]]) *Solo l'uomo solitario conosce appieno la gioia dell'amicizia. ([[Willa Cather]]) *Spesso in amico cerchiamo niente più che un orecchio. ([[Gesualdo Bufalino]]) *Stasera hai fatto la cosa giusta. Non intendo trafficando in droga e portandoti una pistola. Ti spezzerei le gambe per questo, ma sarei un totale ipocrita e non cambierebbe niente. Ma per quello che hai fatto per Pat. Devi fare tutto per i tuoi [[amicizia|amici]]. Se serve, dai la vita per loro. (''[[Hitman (fumetto)|Hitman]]'') *''Tengo vicini amici e persone care | perché senza radici l'albero cade.'' ([[Marracash]]) *Tre sono le caratteristiche di un amico: impedire ciò che è dannoso, incitare al bene, non abbandonare nella mala sorte. ([[Aśvaghoṣa]]) *Trova il tempo di essere amico: è la strada della felicità. ([[Madre Teresa di Calcutta]]) *{{NDR|Alla domanda: «Che cosa è un amico?»}} Un altro me stesso. ([[Zenone di Cizio]]) *Un'amicizia che può terminare non è mai stata sincera. ([[San Girolamo]]) *Un amico al [[potere]] è un amico perso. ([[Henry Adams]]) *Un amico è (oserei dire) una passione spirituale. ([[Marie-Dominique Philippe]]) *Un amico è una persona con la quale io posso essere sincero. Davanti a lui io posso pensare a voce alta. ([[Ralph Waldo Emerson]]) *Un amico non si affida mai al [[sogno]] di un altro, non accetta costrizioni da nessuno. Persegue da solo lo scopo della propria vita, e se qualcuno disonorasse il suo sogno, per difenderlo combatterebbe dedicandovisi anima e corpo… anche se quel qualcuno fossi io. Per me è un amico è così… penso che sia "un uomo uguale a me". ([[Berserk]]) *Un amico serve quando hai torto. Quando hai ragione non ti serve a niente. (''[[Un mercoledì da leoni]]'') *Un amico vero ha il potere di penetrare la scorza del nostro cuore e permanere con la definitività di una conquista che non ci verrà più tolta. Non occorrono accorgimenti astuti o strategie particolari. Il legame si costruisce poco alla volta, come un puzzle che, tassello dopo tassello, viene completato con la costanza di chi agisce senza la frenesia di ottenere un risultato immediato. ([[Mina (cantante)|Mina]]) *Un rapporto d'amicizia che sia fra uomini o fra donne, è sempre un rapporto d'[[amore]]. E in una [[carezza]], in un [[abbraccio]], in una stretta di mano a volte c'è più sensualità che nel vero e proprio atto d'amore. ([[Dacia Maraini]]) *Un uomo può considerare proprio amico uno con cui ha giocato nella sabbia, che gli è legato da un favore, che ha lo stesso carattere e gli stessi vizi, un compagno di studi, uno che conosca di lui segreti e debolezze o di cui conosca segreti e debolezze, un fratello di latte o uno insieme al quale sia cresciuto. (''[[Kāma Sūtra]]'') *''Un vero amico si vede nel bisogno | Un amico che sanguina è meglio | La mia amica ha confessato di aver passato l'esame | E non ci separeremo mai.'' ([[Placebo (gruppo musicale)|Placebo]]) *Un vincolo personale, un'amicizia individuale si trovano ''soltanto'' negli animali con un'aggressione intra-specifica altamente sviluppata, anzi, questo vincolo è tanto più saldo quanto più aggressiva è la rispettiva specie animale. ([[Konrad Lorenz]]) *Una nuova conoscenza è un esperimento, un nuovo amico è un rischio. ([[Ezra Pound]]) *V'è poca amicizia nel [[mondo]], e ancor meno fra eguali. ([[Francesco Bacone]]) *Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi. (''[[Vangelo secondo Giovanni]]'') *Volere e non volere le stesse cose, questa è la vera amicizia. ([[Gaio Sallustio Crispo]]) ===[[Aelredo di Rievaulx]]=== *All'amico si deve dire la verità; senza di essa il nome di amicizia non vale più nulla. *L'amicizia è la migliore scala alla perfezione. *La fonte e la sorgente dell'amicizia è l'amore: infatti ci può essere amore senza amicizia, ma non amicizia senza amore. *Quaggiù non c'è nulla di più santo da desiderare, nulla di più utile da cercare, nulla più difficile da trovare, niente più dolce da provare, niente più fruttuoso da conservare dell'amicizia. ===[[Aristotele]]=== *Cos'è un amico? Una singola anima che vive in due corpi. *La sfortuna rivela quelli che non sono effettivamente amici, ma che lo sono stati solo per interesse: il tempo rileva entrambi. *[[Platone]] è mio amico, ma la verità è ancora più mia amica. *Senza amici nessuno sceglierebbe di vivere, anche se avesse tutti gli altri beni. ===[[Dario Baldan Bembo]]=== *''L'amico è qualcosa che più ce n'è meglio è, | è un silenzio che vuol diventare musica.'' *''L'amico è | uno che ha molta gelosia di te | per ogni tua pazzia, | ne fa una malattia | tanto che a volte ti vien voglia di mandarlo via.'' *''L'amico sa | il gusto amaro della verità, | ma sa nasconderla | e per difenderti, | un vero amico è anche un bugiardo.'' ===[[Ambrose Bierce]]=== *Amicizia (''s.f.''). una nave abbastanza grande per portare due persone quando si naviga in buone acque, ma riservata a una sola quando le acque si fanno difficili. *Mendicità (''s.f.''). La condizione di chi ha fatto affidamento sulla solidarietà degli amici. *Quando il tuo amico ti tiene ambo le mani nelle sue, sei al sicuro, perché puoi tenerle d'occhio entrambe. ===''[[Il cavaliere dalla pelle di leopardo]]''=== *Chi non cerca amici è nemico di se stesso. *Conserviamo i nostri amici: non dimenticarli è un obbligo sacro, trattenerli nella mente non ci nuoce mai! *Io credo che l'amico debba affrontare per l'amico qualsiasi pericolo; egli dev'essere pronto a dare il suo cuore pel cuore del vicino: l'amicizia dirige il cammino, e l'amore è ponte per questo scambio. *Se bisogna provare con atti la devozione a un amico, bisogna trovare per lui un rimedio, fosse anche a prezzo di una sventura. ===[[Emily Dickinson]]=== *Grazie a Dio un mondo c'è, e gli amici che amiamo dimorano in eterno in una casa lassù. Temo di essere incoerente, ma pensare ai miei amici mi dà una tale delizia che dimentico il tempo e il senso comune e così via. *I miei amici sono il mio "patrimonio". Mi perdoni quindi l'avidità con cui ne faccio incetta! Si dice che quelli che un giorno erano poveri, guardano all'oro con un punto di vista diverso. Non so come succede. Dio non è diffidente come noi, altrimenti non ci darebbe amici, per paura che ci si dimentichi di lui! *''La Natura assegna il Sole – | Questa – è Astronomia – | la Natura non può decretare un Amico – | Questa – è Astrologia.'' ===[[Epicuro]]=== *Di tutte le cose che la sapienza procura in vista della vita felice, il bene più grande è l'acquisto dell'amicizia. *Dimostriamo compatimento per le sofferenze degli amici non con le lamentazioni, ma prendendoci cura di loro. *La medesima persuasione che ci incoraggiò a credere che nessun male è eterno o lungamente duraturo ci fa anche ritenere che la sicurezza più grande che si attui nelle cose finite è quella dell'amicizia. *L'amicizia percorre danzando la terra, recando a noi tutti l'appello di aprire gli occhi sulla felicità. *L'uomo d'animo sincero vive soprattutto nella saggezza e nell'amicizia, l'una bene mortale, l'altra bene immortale. *Non abbiamo tanto bisogno dell'aiuto degli amici, quanto della certezza del loro aiuto. *Non chi cerca sempre l'assistenza degli amici dev'essere considerato un amico, né chi non se ne approfitta mai. L'uno fa mercato del bene per averne il contraccambio, l'altro recide la speranza del bene per l'avvenire. *Non è da stimare né chi s'abbandona con facilità all'amicizia né chi vi esita. È necessario correre rischi per amore dell'amicizia. *Ogni amicizia è per se stessa desiderabile, ma il suo motivo principale deriva dai vantaggi che l'amicizia porta con sé. ===[[Roberto Gervaso]]=== *Gli amici, come gli amori, non si cercano: si trovano. *L'amicizia è rara perché è scomoda. *Niente allevia le nostre [[sofferenza|sofferenze]] come quelle dei nostri amici. *Non è vero che un amico si vede nel momento del bisogno, un amico si vede sempre. ===[[Kahlil Gibran]]=== *Amico mio, tu e io rimarremo estranei alla vita, e l'uno all'altro, e ognuno a se stesso, fino al giorno in cui tu parlerai ed io ti ascolterò, ritenendo che la tua voce sia la mia voce: e quando starò ritto dinanzi a te pensando di star ritto dinanzi ad uno specchio. *E condividete i piaceri sorridendo nella dolcezza dell'amicizia, poiché nella rugiada delle piccole cose il cuore ritrova il suo mattino e si ristora. *Il vostro amico è i vostri [[bisogni]] esauditi. *L'amicizia con l'ignorante è cosa non meno sciocca che il ragionare con un ubriaco. *L'amicizia è sempre una dolce responsabilità, ma non è mai un'opportunità. *Più si dona, più diminuiscono gli amici. *Quale amico è il vostro, per cercarlo nelle ore della morte? Cercatelo sempre nelle ore di vita. Poiché lui può colmare ogni vostro bisogno, ma non il vostro vuoto. *Quando vi separate dall'amico, non rattristatevi: la sua assenza può chiarirvi ciò che in lui più amate, come allo scalatore la montagna appare più chiara dalla pianura. ===[[Baltasar Gracián]]=== *Degli amici bisogna farsi dei maestri, unendo l'utile dell'apprendere con il piacere del conversare. *I doveri dell'amicizia ammettono una sola eccezione: quella di non confidare all'amico i propri difetti, che, se fosse possibile, non dovrebbero esser confidati neppure a se stessi. *Non c'è deserto peggiore che una vita senza amici: l'amicizia moltiplica i beni e ripartisce i mali. *Pochi sono gli amici di un uomo in sé, e molti quelli della sua buona sorte. ===[[Alphonse Karr]]=== *L'amicizia di due [[donna|donne]] comincia o finisce per essere un complotto contro una terza. *L'amicizia fra due persone di sesso diverso o non è nulla o è amore. *L'amicizia si tratta per [[posta]] meglio che l'amore. *Troppi amici, non abbastanza amicizia. *Tutti vogliono avere un amico, nessuno si occupa d'essere un amico. ===[[Jean de La Bruyère]]=== *È più facile vedere un amore estremo che un'amicizia perfetta. *In amicizia non si può andare lontano se non si è disposti a perdonarsi scambievolmente i piccoli difetti. *Nella pura amicizia c'è un [[piacere]] che non possono provare quanti sono nati mediocri. ===[[Jules Renard]]=== *Amici. Ci si vede troppo, ci si vede meno, non ci si vede più. *Certi amici diffidano di noi come se credessero che noi si conosca il fondo della loro anima. *In certi amici non c'è di piacevole che la loro verginità. Quando ci si è sposati con loro, le cose non vanno più bene. *La nostra amicizia non poteva più andare avanti: ci eravamo troppo riversati l'uno nell'altro. ===[[Matteo Ricci]]=== *Il figlio devoto eredita le amicizie del padre come ne riceve le proprietà. *Il mio amico non è altro che la metà di me stesso; anzi, un altro me stesso. Perciò devo considerare l'amico come me stesso. *Prima di contrarre amicizia, bisogna osservare; dopo averla contratta, bisogna fidarsi. *Quando nell'amicizia il piacere prevale sulla virtù, non si può restare amici per lungo tempo. *Quando tutto procede tranquillamente e non ci sono contrarietà, è difficile distinguere i veri dai falsi amici; ma, quando le avversità sopraggiungono, si dimostra l'amicizia. Infatti, nel momento dell'urgenza i veri amici si avvicinano sempre più, mentre i falsi si allontanano sempre più. *Ragion d'essere dell'amicizia sono il bisogno reciproco e il mutuo aiuto. *Un vecchio amico è un buon amico: non dobbiamo abbandonarlo. Chi senza motivo lascia un vecchio amico per uno nuovo, dopo poco se ne pentirà. ===[[Arthur Schopenhauer]]=== *Chi è amico di tutti non è amico di nessuno. *Gli ''amici di casa'' sono d'ordinario ben chiamati con questo nome, perché sono più attaccati alla casa che al padrone di essa; costoro somigliano ai gatti piuttosto che ai cani. *Sono rari gli amici nel bisogno? Al contrario! Appena si è fatto amicizia con un uomo, ecco che questi è tosto in bisogno e che vi chiede a prestito denaro. ===[[Luis Sepúlveda]]=== *Fra amici bisogna dire sempre la verità. *Gli amici non si ingannano mai e poi mai. *Gli amici si danno man forte, si insegnano tante cose, condividono i successi e gli errori. *I veri amici condividono i sogni e le speranze. *Un amico si prende sempre cura della libertà dell'altro. ===[[Clive Staples Lewis]]=== *Chi non riesce a concepire l'amicizia come un affetto reale, ma la considera soltanto un travestimento, o una rielaborazione, dell'eros, fa nascere in noi il sospetto che non abbia mai avuto un amico. *Il marchio della perfetta amicizia non è il fatto di essere pronti a prestare aiuto nel momento del bisogno, ma il fatto che, una volta dato questo aiuto, nulla cambia. *L'amicizia è il meno geloso degli affetti. *L'amicizia è – ma non in senso peggiorativo – il meno naturale degli affetti, il meno istintivo, organico, biologico, gregario e indispensabile. *Unica tra tutti gli affetti, essa sembra innalzare l'uomo al livello degli dèi, o degli angeli. ===[[Ovidio]]=== *Amicizia è solo una parola, ma fedeltà è una parola vana. *Finché sarai felice, conterai molti amici, ma se i tempi si fanno più grigi, sarai solo. *Quel santo e venerabile nome dell'amicizia. ===''[[Siracide]]''=== *''Non abbandonare un vecchio amico, | perché quello recente non è uguale a lui. | Vino nuovo, amico nuovo; | quando sarà invecchiato, lo berrai con piacere.'' *''Un amico fedele è un balsamo di vita, | lo troveranno quanti temono il Signore.'' *''Un amico fedele è una protezione potente, | chi lo trova, trova un tesoro.'' :Chi trova un amico trova un tesoro. ===[[Robert Louis Stevenson]]=== *È proprio dell'uomo modesto accettare il cerchio delle amicizie, così come sono, dalle mani della sorte. *Quando si perde un vecchio amico, Master Richard, non c'è consolazione migliore che esserne l'erede. *{{NDR|Gli amici}} sono lo scopo e la vera ricompensa della vita perché ci aiutano a essere degni di noi stessi; e proprio quando siamo soli, li sentiamo più vicini. ===[[Simone Weil]]=== *Impara a respingere l'amicizia. O meglio, il sogno dell'amicizia. Desiderare l'amicizia è un grave errore. L'amicizia deve essere una gioia gratuita come quelle che danno l'arte, o la vita. Bisogna rifiutarla per essere degni di riceverla: essa partecipa della natura della [[grazia divina|grazia]]. *L'amicizia è guardare da lontano e senza accostarsi. *L'amicizia non la si cerca, non la si sogna, non la si desidera; la si esercita (è una virtù). ===[[Oscar Wilde]]=== *Chiunque può simpatizzare col dolore di un amico, ma solo chi ha un animo nobile riesce a simpatizzare col successo di un amico. *Fra [[Uomo (genere)|uomo]] e [[donna]] non può esserci amicizia. Vi può essere passione, ostilità, adorazione, amore, ma non amicizia. *Un amico è qualcuno che ti conosce molto bene e, nonostante questo, continua a frequentarti. ==Proverbi== *Amico di tutti, amico di nessuno. ([[Proverbi latini|latino]]) *Amicu de 'u bon tiempu, se muta cu ru vientu. ([[Proverbi calabresi|calabrese]]) *Carciari, malatia e necessitati sparpagnanu li cori di l'amici. ([[Proverbi calabresi|calabrese]]) *Cu' cunfida 'u cori all'amici, metti 'a pruuli 'nto luci.<ref>«Riporre fiducia negli amici è pericoloso come il mettere polvere da sparo nelle braci.»</ref> ([[Proverbi aliminusani|aliminusano]]) *Cu' havi amici è francu di guai. <ref>«Chi ha amici è affrancato dai problemi.»</ref> ([[Proverbi aliminusani|aliminusano]]) *Dove sono le ricchezze, lì sono anche gli amici. ([[Proverbi latini|latino]]) *I piccoli [[Dono|regali]] conservano le grandi amicizie. ([[Proverbi francesi|francese]]) *In due posti conoscerete il vero amico: quando sarete a letto ammalati o quando sarete in [[prigione]]. ([[Proverbi cinesi|cinese]]) *Un amico è una cosa da avere. ([[Proverbi giapponesi|giapponese]]) *Vali cchiuni n'amicu 'nchiazza ca centu ducati 'nta la buggia. ([[Proverbi calabresi|calabrese]]) ===[[Proverbi italiani|Italiani]]=== *A chi sorride la fortuna non mancano mai amici. *Ad un buon amico molto si perdona. *Amici del buon tempo guai a chi n'ha. *Amici del buon vino non abbi per vicino. *Amici di profferta assai si trova, che stanno sempre con la bocca aperta; quando si viene all'atto della prova, borsa serrata, amici non si trova. *Amici di starnuti il più che tu ne cavi è che Dio t'aiuti. *Amici molti avrai finché ricco sarai. *Amicizia riconciliata è una piaga mal saldata. *Amico di borsa, di mensa e di ventura, niente vale e poco dura. *Anche con gli amici si devono misurare le parole. *Bisogna troncare ogni amicizia con gli amici che la rompono senza motivo. *Cattivo è quell'amico che copre con le ali e morde col becco. *Chi ha bravo [[cuoco]] e amici sempre invita, se non ha buona entrata, ha buona uscita. *Chi non onora l'amico non è degno di lui. *Chi tollera i vizi dell'amico, se li appropria. *Chi trova un amico trova un tesoro. *Chi visita nelle nozze e non nelle infermità, non è amico in verità. *Chi vuol conservare un amico, osservi queste tre cose: l'onori in presenza, lo lodi in assenza, e l'aiuti nei bisogni. *Chi vuole avere buoni amici, ne abbia pochi. *Con gli amici bisogna chiudere un occhio. *Con l'amico mangia e bevi ma non far contratti. *Da un amico riconciliato e da una corrente d'aria guardatene. *Dell'amico non bisogna abusare. *È meglio imbattersi, che cercarsi apposta. *È meglio un amico che dieci parenti. *Elogia l'amico in pubblico e criticalo in privato. *Finché la botte non è vuota, finché i boccali sono pieni, finché gira il girarrosto, finché dura il mangiare e il bere, finché fuma la cucina, finché la tavola è imbandita e finché la borsa è piena, dura l'amicizia del mondo. *Fra amici il rispetto e la civiltà debbono essere reciproci. *Giova un amico all'uomo disgraziato, più che cento parenti e io l'ho provato. *Gli amici devono essere come i soldi: non falsi. *Gli amici di questo mondo non sono amici se non in quanto la nostra amicizia può essere loro vantaggiosa. *Gli amici durano finché non perdi la chiave della cantina. *Gli amici si scelgono e i parenti sono come sono. *Gli amici sono come le corde dei violini, non bisogna tirarli troppo. *Guardati dall'abbandonare un amico vecchio per uno nuovo. *I difetti degli amici si devono conoscere, ma non palesare. *I migliori amici sono quelli che a vicenda si spronano al bene. *Il migliore degli amici è quello che ci ammonisce dei nostri difetti. *L'aiuto del vero amico non giunge tirato dai [[bue|buoi]]. *L'amicizia oltraggiata è perduta per sempre. *L'amico più fedele è quello che ci mette sulla via migliore. *L'amico più fedele è quello che ci rimette sulla buona strada. *L'onore dell'amico ti dev'essere più caro del tuo. *Molti sono amici come la volpe alle galline, od il gatto al lardo. *Nella prosperità amici a iosa; nell'avversità dov'è un amico? *Non bisogna offendere Dio per far piacere all'amico. *Non è degno di piacere all'amico, chi non osa spiacergli. *Non è mio amico quello che risparmia il suo e mangia il mio. *Non è vero amico di te, chi si mostra troppo amico del tuo. *Non più pietanze, non più amici. *Ogni simile ama il suo simile. *Pari con pari bene sta e dura. *Per farsi un amico basta un bicchiere di vino, per conservarlo, non basta una [[botte]]. *Per un buon amico bisogna andar nel fuoco. *Quando un amico chiede non v'è domani. *Quello è tuo amico che si getta in mare per non lasciarti affogare. *Ricco, nobile e dotto come sei, io non ti voglio fra gli amici miei. *Rinnego quell'amico che mangia il mio con me e il suo da sé solo. *Se cessa il fuoco nella cucina, gli amici spariscono come il fumo di essa. *Se dai mal volentieri all'amico, perdi l'amico e il dono. *Se lasci far torto all'amico tuo, non sei amico. *Si può vivere senza fratelli ma non senza amici. *Sol di parole amico non vale un fico. *Tra amici non si fa violenza. *Un amico è come un altro noi stesso. *Un amico ne porta un altro. *Un buon amico non offende mai. *Una delle leggi dell'amicizia è di non essere importuna. *[[Visita]] l'amico tuo, ma di rado; che per le troppe visite si perde. ====[[Proverbi toscani|Toscani]]==== *Al bisogno si conosce l'amico. *Ama l'amico tuo col vezzo e col vizio suo. *Amici da starnuti, il più che tu ne cavi è un ''Dio t'aiuti''. *Amici di buon giorno, son da mettere in forno. *Amici di profferta assai si trova. *Amici, oro, e vin vecchio son buoni per tutto. *Amicizia da bagno, dura pochi dì. *Amicizia di grand'uomo e vin di fiasco, la mattina l'è bono e a sera è guasto. *Amicizia riconciliata è una piaga mal saldata. *Amico certo, si conosce nell'incerto. *Amico di tutti e di nessuno, è tutt'uno. *Amico di ventura, molto briga e poco dura. *Amico e vino vogliono esser vecchi. *Amico vecchio e casa nuova. *Buona amistà è un altro parentà. *Calamità scuopre amistà. *Casa di terra, caval d'erba, amico di bocca, non vagliono il piede d'una mosca. *Chi è diverso nell'oprare, non può molto amico stare. *Chi è misero o mendico, provi tutti e poi l'amico. *Chi manca a un sol amico, molti ne perde. *Chi non ha amico o germano, non ha forza in braccio né in mano. *Chi offende l'amico, non la risparmia al fratello. *Chi sta fermo in casi avversi, buon amico può tenersi. *Chi vuole amici assai, ne provi pochi. *Cogli amici non bisogna andar co' se in capo. *Con ognun fa patto, coll'amico fanne quattro. *È bene aver degli amici per tutto. *È male amico chi a sé è nemico. *Esempi e beneficj fanno gli amici. *Gli amici e gli avvisi aiutano fare le faccende. *Gli amici hanno la borsa legata con un filo di ragnatelo. *Gli amici son buoni in ogni piazza. *Grande amicizia genera grand'odio. *L'amicizia si dee sdrucire, non istracciare. *L'amicizie devono essere immortali, e le inimicizie mortali. *L'amicizie si fanno in prigione. *L'amico accenna e non balestra. *L'amico dev'essere come il denaro. *L'amico non è conosciuto finché non è perduto. *L'oro s'afina al fuoco e l'amico nelle sventure. *La musica ne' dissimili, e l'amicizia ne' simili. *Né amico rinconciliato, né pietanza due volte cucinata. *Ne' pericoli si vede chi d'amico ha vera fede. *Non c'è migliore specchio dell'amico vecchio. *Non si fa mantello per un'acqua sola. *Più vale il cuore che il sangue. *Prima di scegliere l'amico bisogna averci mangiato sale sett'anni. *Val più un amico che cento parenti. ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Annarosa Selene, ''Dizionario dei proverbi'', Pan libri, 2004. ISBN 8872171903 ==Voci correlate== *[[Amico e nemico]] *[[Amico immaginario]] *[[Falsa amicizia]] *[[Migliore amico]] *[[Nemico]] ==Altri progetti== {{interprogetto|w_preposizione=riguardante l'|wikt|preposizione=sull'}} [[Categoria:Relazioni]] kzgafzh5gu3sge6f86dihzbcx53odhg Amore 0 378 1350835 1347480 2024-11-08T11:30:33Z ~2024-9620 100276 Aggiunta frase famosa di Dante/Virgilio, sull'amore 1350835 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[File:1873 Pierre Auguste Cot - Spring.jpg|thumb|''Le Printemps'' (P.A. Cot, 1873)]] Citazioni sull''''amore'''. ==Citazioni== *A coloro che ci spingono ad amare gli altri, suggerisco di riflettere che forse perfino amare se stessi è meno frequente di quanto comunemente si creda. ([[Sergio Ricossa]]) *A nessuna creatura può piacere di essere desiderata per l'amore di un'altra. Ognuno vuole essere amato per sé stesso. ([[Liala]]) *A una certa altezza dell'amore, si vedono cadere gli orpelli del romanzesco e del petrarchismo, e rimangono soltanto, nudi e violenti, lo stimolo fisico e la verità dei corpi. ([[Marcel Thiry]]) *A volte penso che l'amore eterno sia il Babbo Natale degli adulti... sappiamo tutti che non esiste ma nessuno vuole sentirselo dire... ([[Alessandro Cattelan]]) *''Ah! come io conosco bene l'amore. Egli | inclina sempre a trovar de' difetti nell'oggetto | amato: tu trovi il tuo troppo orgoglioso; io | trovai il mio troppo modesto''. ([[Louis-Benoît Picard]]) *''Ahi crudo Amor, ch'ugualmente n'ancide | l'assenzio e 'l mèl che tu fra noi dispensi, | e d'ogni tempo egualmente mortali | vengon da te le medicine e i mali!'' ([[Torquato Tasso]]) *''Al mondo non si fa altro | che cantare e ricantare l'amore. | E anch'io in un tempo lontano l'ho fatto | e ancora, e di nuovo, | perché hanno un respiro profondo | le parole della tenerezza. | Se l'anima davvero potesse amare | il cuore si muterebbe in una zolla d'oro.'' ([[Sergej Aleksandrovič Esenin]]) *Alfine è venuto l'amore, tale che tenerlo nascosto più nuocerebbe alla mia fama che averlo rivelato ad alcuno. Scongiurata dalle mie muse Citerea a me l'ha condotto e l'ha posto fra le mie braccia. [[Venere]] ha mantenuto la promessa: racconti i miei diletti quello di cui si dirà che non ne ha avuti di suoi. Nulla io vorrei confidare a tavolette sigillate, perché nessuno le legga prima che lo sappia il mio amato. Ma aver peccato mi piace; atteggiare il volto per aver buona fama mi ripugna: si dirà che con uno degno di me io, degna di lui, sono stata. ([[Sulpicia]]) *''Altissimo Amore, se può essere che io muoia | senza aver saputo donde vi possedevo, | in quale sole era la vostra dimora | in quale passato il tempo vostro, in quale ora | io vi amavo, || Altissimo Amore che superate la memoria, | fuoco senza focolare di cui ho fatto tutta la mia luce, | in quale destino tracciavate la mia storia, | in quale sonno si vedeva la vostra gloria, | o mia dimora... || Quando sarò per me stessa perduta | e dispersa nell'abisso infinito, | infinitamente, quando sarò infranta, | quando il presente di cui sono rivestita | avrà tradito, || per l'universo in mille corpi frantumata, | di mille istanti ancora non riuniti, | di cenere setacciata nei cieli fino al nulla, | rifarete per una strana annata | un solo tesoro || rifarete il mio nome e la mia immagine | di mille corpi portati dalla luce, | viva unità senza nome e senza volto, | cuore dello spirito, oh centro del miraggio, | Altissimo Amore.'' ([[Catherine Pozzi]]) *Ama chi ti ama, fosse pure un cane! (''[[Un borghese piccolo piccolo]]'') *Ama e fa' ciò che vuoi. ([[Agostino d'Ippona]]) *"Ama gli altri e sarai amato!" è un detto che potrebbe suonare come una terribile e ingiusta accusa contro tutti gli innocenti che sono stati odiati e magari anche torturati e uccisi. ([[Fausto Cercignani]]) *''Amami, anche se io non ti amo. | Amami, anche se non merito l'amore. | Amami, anche se io non so amare | e amami anche se non esiste l'amore.'' (''[[La nave dei folli]]'') *Amare e farsi amare è un'attività complicata, soprattutto quando hai un brutto carattere, quando sei un po' vecchio, un po' grasso... ([[Philippe Starck]]) *Amare e insieme conservare il senno è concesso solo a Giove. ([[Decimo Laberio]]) *''Amare è la metà di credere.'' ([[Victor Hugo]]) *Amare è trovare la propria ricchezza al di fuori di sé stessi. ([[Émile-Auguste Chartier]]) *Amare, non è prendere un altro per completarsi, bensì offrirsi ad un altro per completarlo. ([[Michel Quoist]]) *Amare non significa solo dedicarsi interamente, con una generosità completa, né consacrarsi corpo ed anima senza condizioni ad attività in favore del prossimo, ma, prima di tutto, fare opera di intelligenza, chiedendoci con amore e con un sentimento profondo di rispetto degli uomini nostri fratelli, qual è il miglior bene che noi possiamo offrire loro, non solo, certamente nella prospettiva temporale ma in quella del destino spirituale. ([[René Voillaume]]) *Amare, oltre molte altre cose, vuol dire trarre diletto dal guardare e osservare la persona amata e non soltanto trarre questo diletto dalla contemplazione delle sue bellezze, ma da quelle delle sue bruttezze poche o molte che siano. (''[[L'amore coniugale]]'') *Amare per essere amato è umano, ma amare per amare è quasi angelico. ([[Alphonse de Lamartine]]) *Amare qualcuno vuol dire amputare un pezzo di te stesso e rimpiazzarlo con un pezzo dell'altro. (''[[Spaceman (film 2024)|Spaceman]]'') *Amare significa aver cura della [[solitudine]] dell'altro, senza mai pretendere di colmarla né conoscerla. ([[Christian Bobin]]) *Amare, significa essere assenti da sé stessi. ([[Joë Bousquet]]) *Amare significa, in ogni caso, essere vulnerabili. Qualunque sia la cosa che vi è cara, il vostro cuore prima o poi avrà a soffrire per causa sua, e magari anche a spezzarsi. Se volete avere la certezza che esso rimanga intatto, non donatelo a nessuno, nemmeno a un animale. Proteggetelo avvolgendolo con cura con passatempi e piccoli lussi; evitate ogni tipo di coinvolgimento; chiudetelo col lucchetto nello scrigno, o nella bara, del vostro egoismo. Ma in quello scrigno (al sicuro, nel buio, immobile, sotto vuoto) esso cambierà: non si spezzerà; diventerà infrangibile, impenetrabile, irredimibile. ([[C. S. Lewis]]) *Amare significa non dover dire mai "mi dispiace". ([[Erich Segal]]) *Amare significa semplicemente conoscere appieno la gioia e poi morire. ([[Sándor Márai]]) *Amare vuol dire accettare la responsabilità della felicità di qualcun altro. ([[Bruno Morchio]]) *Amatevi! Che cosa costa il canto al rosignolo e la gentilezza alla pioggia mattutina? ([[Nikiforos Vrettakos]]) *Amatevi! L'amore ci riunirà in Dio. ([[Santina Campana]]) *''Amo come l'amore ama. | Non conosco altra ragione di amarti che amarti. | Cosa vuoi che ti dica oltre a dirti che ti amo, | se ciò che ti voglio dire è che ti amo?'' ([[Fernando Pessoa]]) *''Amo di nuovo, non amo | e folle sono, non folle.'' ([[Anacreonte]]) *''Amor che mai non giunca a fine, amore | dir non si dee, ma una continua pena''. ([[Giambattista Giraldi Cinzio]]) *''Amor mio, eri tu o solo il mio slancio, | il nome che la mia parola ha dato al suo desiderio? | Sei esistito tu, l'altro? Era vero, | sotto i grandi meli tra i pinoli, | quel lungo corpo disteso per tanti anni? || L'azzurro è stato una vera frazione di tempo? | Non ho forse immaginato una vacanza nell'opaco? | Eri venuta, tu che sei andata via? | Sono stato io quel fuoco che si ravvivò, disparve? | Tutto è così remoto. L'assenza brucia come il ghiaccio. | I rami della memoria sono carbonizzati. | Sono fermo qui fino alla fine, | con un ricordo che non ha più volto.'' ([[André Frénaud]]) *Amor non confessato, amor pericoloso, dicevano ai miei tempi. ([[Alberto Cantoni]]) *''Amor, poi che tu se' del tutto 'gnudo, | non fossi alato, morresti di freddo; | chè se' cieco e non vedi quel che fai.'' ([[Lapo Gianni]]) *Amor può troppo più che né voi né io possiamo. ([[Giovanni Boccaccio]]) *''Amor tu sai, che mai non torsi il piede | Dal carcer tuo soave, né disciolsi | Dal dolce giogo il collo, né ti tolsi | Quanto dal primo dì l'alma ti diede''. ([[Vittoria Colonna]]) *''Amore è di sospetti fabbro.'' ([[Silvio Pellico]]) *Amore è dipendenza. Amore è sopravvivenza comune. (''[[I sopravvissuti]]'') *''Amore è misero se il suo amore è assente.'' ([[James Joyce]]) *Amore è ora un corpo longilineo e asciutto, dalle membra ancora adolescenti, morbide, sinuose e nobili. È un viso allungato dalle forti mascelle squadrate. È una coppia di occhi intensi e neri su cui, ogni tanto, ricade un ciuffo di capelli color del miele scuro. È un particolare modo di muovere le mani o di lasciarle penzolanti, parallele alle gambe. È finalmente una voce, l'intonazione di un bacio soffocato, l'emozione di una risata aperta e squillante. È la sobrietà dei modi, l'essenzialità, la grazia di una entità che nel presente stato di questo sogno corrisponde al nome di Thomas, suona con le sue mani, bacia con le sue labbra color porpora, ama con i suoi lombi tesi. ([[Pier Vittorio Tondelli]]) *Amore è tentativo di contrarre amicizia per mezzo della bellezza che si rivela nei giovani. ([[Zenone di Cizio]]) *Amore è tutto ciò che si può ancora tradire. ([[Andrea Pazienza]]) *Amore è un affetto dell'anima oziosa. ([[Salvator Rosa]]) *Amore è un certo no so che, che viene non so d'onde, mandalo non so chi, ingenerasi non so come, contentasi non so di che, sentesi non so quando, uccide non so perché, e finalmente paβa la carne di fuora, e non offende le viscere di dentro. ([[Francesco Andreini]]) *Amore è un dio che coopera alla conservazione dello Stato. ([[Zenone di Cizio]]) *Amore è un eccesso di certo desiderio senza raggione che ha una veloce venuta, e una tarda partita. ([[Salvator Rosa]]) *Amore, fra gli dèi l'amico degli uomini, il medico, colui che riconduce all'antica condizione. Cercando di far uno ciò che è due, Amore cerca di medicare l'umana natura. ([[Platone]]) *Amore, impossibile a definirsi! ([[Giacomo Casanova]]) *Amore non è guardarci l'un l'altro, ma guardare insieme nella stessa direzione. ([[Antoine de Saint-Exupéry]]) *Amore non è un possedere, ma un andare verso gli altri in un arricchirsi continuo. Ho sempre dato importanza al rispetto della persona, della sua autonomia, della sua libertà di esprimersi.È un valore che mi è affiorato da quei disagi sofferti. Dalla tragicità di certi fatti emergono sensibilità nuove che ti fanno crescere e ti rendono migliore. ([[Erminia Ferrari]]) *Amore non si prova soltanto, amore è qualche cosa che si fa. Non ha niente a che vedere con le gambe che tremano o un cuore trepidante. L'amore è l'atto di coraggio che richiede più sforzo, perché amore è liberarsi dal proprio odio. (''[[La croce e il coltello]]'') *Amore (''s.m.''). Parola inventata dai poeti per far rima con [[cuore]]. ([[Ambrose Bierce]]) *Amore, sì per quanto ho inteso dire da altrui più volte, e sì per quella cognizione che io ne abbia, non è altro che un desiderio di goder con unione quello, o che è bello veramente, o che par bello allo amante. ([[Tullia d'Aragona]]) *Amore vuole amore; fuoco vuole fuoco. ([[Gemma Galgani]]) *''Anche l'amore è un'arca | che salva dal diluvio della vita | ma a tempesta finita | non si sa mai la roba che si sbarca.'' ([[Trilussa]]) *Anche se in molti dei suoi aspetti questo mondo visibile sembra formato nell'amore, le sfere invisibili furono formate nella [[paura]]. ([[Herman Melville]]) *''Andremo ad altri lidi | prima che ognun di noi amando pera''. ([[Giambattista Giraldi Cinzio]]) *Anziché dire "Dio è amore" dovremmo dire "l'amore è divino". ([[Slavoj Žižek]]) *Aprirsi all'amore è molto pericoloso. È per questo che Gesù è morto, perché ha amato. ([[Timothy Radcliffe]]) *C'è chi dice sia un esercito di cavalieri, c'è chi dice sia un esercito di fanti, c'è chi dice sia una flotta di navi, la cosa più bella sulla nera terra, io invece dico che è ciò che si ama. ([[Saffo]]) *C'è forse un Dio che sia potente abbastanza contro l'amore? ([[Pierre-Ambroise-François Choderlos de Laclos]]) *C'è tutta una vita in un'ora d'amore. ([[Honoré de Balzac]]) *C'è una sola Parola di [[Dio]] che continua dalla nostra nascita a chiamarci perché ci ama: è la parola dell'amore. E questa parola null'altro è che questa: non avere paura, io sono con te, io sono per te. Credere all'amore è allora osare la vita con tutte le sue incognite e le sue opportunità. ([[Giovanni D'Ercole]]) *Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l'amore è da Dio: chiunque ama è generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore. ([[Giovanni apostolo ed evangelista]], ''[[Prima lettera di Giovanni]]'') *Certi "grandi amori" muoiono di disgusto, ci pensa poi l'indifferenza a seppellirli. ([[Giovanni Scafoglio]]) *Certo qualcosa di simile all'amicizia è nell'amore, che si potrebbe chiamare una folle amicizia. ([[Lucio Anneo Seneca]]) *Che cos'è l'amare se non il completo assorbimento dell'amato da parte dell'amante, sì che i due diventino uno? E chi o che cosa si deve amare? Deve forse uno scegliere una certa foglia dell'albero della Vita e riversare su di essa tutto il proprio cuore? Ed il ramo che porta la foglia? Ed il tronco che tiene il ramo? E la corteccia che protegge il tronco? E le radici che alimentano la corteccia, il tronco, i rami e le foglie? E la terra che cinge le radici? Ed il sole, il mare e l'aria che fertilizzano la terra? Se una piccola foglia di un albero merita il vostro amore, non dovrebbe l'albero, nel suo insieme, meritarlo molto di più? L'amore che sceglie una frazione del tutto si predestina al dolore. ([[Mikha'il Nu'ayma|Mikhail Naimy]]) *Che cosa è tutto quanto gli uomini han pensato in millenni, di fronte a un solo istante di amore? È pur la cosa più perfetta, più divinamente bella della natura! Colà guidano tutti i gradini sulla soglia della vita, di là veniamo, colà andiamo! ([[Friedrich Hölderlin]]) *– Che mi dici dell'amore?<br/>– Sopravvalutato. Biochimicamente non è diverso da una grande scorpacciata di cioccolata. (''[[L'avvocato del diavolo]]'') *Che mistero è l'amore. Si può essere innamorati di una persona che non sa nulla di te. Forse la massima felicità si raggiunge quando si ama qualcuno che ignora la nostra esistenza. ([[Joyce Carol Oates]]) *Chi è amato, infatti, si muove a suo piacimento nell'intimo del cuore che lo ama. ([[Giovanni Crisostomo]]) *Chi ama abdica alla propria volontà e al proprio buon senso in favore della persona amata. ([[Mateo Alemán]]) *Chi ama assai, poco favella. ([[Luigi Pulci]]) *Chi ama ''currit, volat, laetatur''. Amare significa correre con il cuore verso l'oggetto amato. ([[Papa Giovanni Paolo I|Giovanni Paolo I]]) *Chi conosce bene la vita ed il mondo, sa che le donne non si mettono volentieri sul delicato lor petto il cilicio di un vero amore. ([[Anatole France]]) *Chi nega l'amore è un pazzo: non ha mai conosciuta la potenza, non è mai vissuto in modo completo, non è mai stato travolto da quel turbine impetuoso, che trascina con sé le più belle intelligenze, le coscienze più oneste, seminando cadaveri lungo la via... ([[Carolina Invernizio]]) *Chi ride dell'amore muore sempre per amore. (''[[Nana]]'') *Chiaro che siamo in guerra, ed è una guerra di accerchiamento, ognuno di noi assedia l'altro ed è assediato, vogliamo abbattere le mura dell'altro e mantenere le nostre, l'amore verrà quando non ci saranno più barriere, l'amore è la fine dell'assedio. ([[José Saramago]]) *– Chissà se l'amo? – È un dubbio che m'accompagnò per tutta la vita e oggidì posso pensare che l'amore accompagnato da tanto dubbio sia il vero amore. ([[Italo Svevo]]) *Chi tace o non sorride dopo l'amore, degrada Eros. ([[Guido Ceronetti]]) *Chi ti ama c'è sempre, Angela, c'è prima di conoscerti, c'è prima di te. ([[Margaret Mazzantini]]) *Ci si innamora così, cercando nella persona amata il punto a nessuno rivelato, che è dato in dono solo a chi scruta, ascolta con amore. Ci si innamora da vicino, ma non troppo, ci si innamora da un angolo acuto un poco in disparte in una stanza, presso una tavolata, seduto in un giardino dove gli altri ballano al ritmo di una musichetta insulsa e decisiva che fa da colla di pesce per una faccia che si appunta a spilli sul diaframma del petto. ([[Erri De Luca]]) *Ci sono parecchie cose che mi piacciono, ma specialmente tre: amore, amore, amore. (''[[La dolce vita]]'') *Ci voltammo dopo dodici passi, perché l'amore è un duello. ([[Jack Kerouac]]) *Ciascuno, a modo suo, trova ciò che deve amare, e lo ama, la finestra diventa uno specchio; qualunque sia la cosa che amiamo, è quello che noi siamo. ([[David Leavitt]]) *Ciò che ero solito amare, non amo più; mento: lo amo, ma meno; ecco, ho mentito di nuovo: lo amo, ma con più vergogna, con più tristezza; finalmente ho detto la verità. È proprio così: amo, ma ciò che amerei non amare, ciò che vorrei odiare; amo tuttavia, ma contro voglia, nella costrizione, nel pianto, nella sofferenza. In me faccio triste esperienza di quel verso di un famosissimo poeta: "Ti odierò, se posso; se no, t'amerò contro voglia".<ref>Nell'ultima frase Petrarca cita [[Publio Ovidio Nasone]].</ref> ([[Francesco Petrarca]]) *Ciò che inebria in ogni avventura amorosa non è tanto la lusinga offerta alla propria vanità quanto la sfida recata ai limiti dell'individuazione, il fatto di irrompere in un'altra carne, attraversare un'altra vita. ([[Mario Andrea Rigoni]]) *Coloro che amano dovrebbero stare spesso [[silenzio]]si. ([[Charles Morgan]]) *Coloro che amano, non solamente scusano i vizi nelle cose amate, ma li chiamano virtù; similmente coloro che odiano, non solo giudicano le virtù essere minori di quello che sono nelle cose odiate, ma le ruputano vizi, chiamando, verbi grazia, uno che sia liberale, prodigo, o scialacquatore, e uno ben parlante, gracchia o cicalone. ([[Benedetto Varchi]]) *''Coloro che conoscono questa scienza | dicono che l'amore ha quattro forme, | che nascono dall'abitudine, dall'eccitazione erotica, | dalla trasposizione e dagli oggetti dei sensi.'' (''[[Kāma Sūtra]]'') *Colui che ama, fa tutto senza fatica, oppure ama la sua fatica. ([[Bernadette Soubirous]]) *Com'è possibile ''continuare'' ad amare quando ''non si ama più''?! Come ci si regola con la propria anima?! Chiedilo al ''filisteo''! Lui ci riesce!<br />La sua ''anima morta'' viene sostituita dal ''vivente senso del dovere!''<br /> È un pezzo di bravura, una stregoneria, qualcosa che va ''al di là'' e ''contro'' la natura, e tuttavia, ''lui'' ci riesce! ([[Peter Altenberg]]) *– Come sai che ti ama?<br />– Perché conosce la cosa peggiore di me e le sta bene. (''[[Vi presento Joe Black]]'') *Con la nostra capacità di amare sono risvegliate anche la nostra vulnerabilità e sensibilità più profonda. ([[Jean Vanier]]) *Conoscevo gli adulti, tranne un verbo che loro esageravano a ingrandire:amare. Mi infastidiva l'uso. Più di tutto mi irritava l'imperativo: ama. Nei libri c'era traffico fitto intorno al verbo amare. Intorno a me non lo vedevo e non lo conoscevo il verbo amare. ([[Erri De Luca]]) *Conosco a chi veramente ama non potere mancare né ingegno, né arte, con quale sé de ogni affanno liberare sappia. (Anonimo, ''[[Aristippia]]'') *Cos'è che arde e non consuma? L'amore. Quando siamo innamorati si brucia, si arde, ma non si consuma. ([[Roberto Benigni]]) *Cos'è che rende un uomo grande, ammirato dal creato, gradevole agli occhi di Dio? Cos'è che rende un uomo forte, più forte del mondo intero; cos'è che lo rende debole, più debole di un bambino? Cos'è che rende un uomo saldo, più saldo della roccia; cos'è che lo rende molle, più molle della cera? È l'amore! Cos'è che è più vecchio di tutto? È l'amore. Cos'è che sopravvive a tutto? È l'amore. Cos'è che non può essere tolto, ma toglie lui stesso tutto? È l'amore. Cos'è che non può essere dato, ma dà lui stesso tutto? È l'amore. Cos'è che sussiste, quando tutto frana? È l'amore. Cos'è che consola, quando ogni consolazione viene meno? È l'amore. Cos'è che dura, quando tutto subisce una trasformazione? È l'amore. Cos'è che rimane, quando viene abolito l'imperfetto? È l'amore. Cos'è che testimonia, quando tace la profezia? È l'amore. Cos'è che non scompare, quando cessa la visione? È l'amore. Cos'è che chiarisce, quando ha fine il discorso oscuro? È l'amore. Cos'è che dà benedizione all'abbondanza del dono? È l'amore. Cos'è che dà energia al discorso degli angeli? È l'amore. Cos'è che fa abbondante l'offerta della vedova? È l'amore. Cos'è che rende saggio il discorso del semplice? È l'amore. Cos'è che non muta mai, anche se tutto muta? È l'amore, e amore è solo quello che mai si muta in qualcos'altro. ([[Søren Kierkegaard]]) *Cos'è l'amore? Una emozione stenica permeata di vigore psicofisico. ([[Marcello Marchesi]]) *''D'Amor distretto vivo doloroso; | com'om che sta lontano | e vedesi alungare | da cosa c'ama, vedesi noioso, | languisce stando sano, | perché non pote usare | la cosa che li piace, | per zo vado morendo; | dunqua non mi dispiace | tal morte soferendo, | ma vivere mi pare.'' ([[Folco di Calavra]]) *''«D'amore non esistono peccati, | s'infuria un poeta ai tardi anni, | esistono soltanto peccati contro l'amore.» | E questi no, non li perdoneranno.'' ([[Vittorio Sereni]]) *– Devi dimenticarmi.<br/>– Non si può, anche se volessi: è più facile morire che dimenticare quando si ama, lo sai. (''[[Clandestino a Trieste]]'') *''Devo molto | a quelli che non amo. | Il sollievo con cui accetto | che siano più vicini a un altro. || La gioia di non essere io | il lupo dei loro agnelli. || Mi sento in pace con loro | e in libertà con loro, | e questo l'amore non può darlo, | né riesce a toglierlo.'' ([[Wisława Szymborska]]) *''Di quell'amor ch'è palpito | dell'universo intero, | misterïoso, altero, | croce e delizia al cor''. ([[Francesco Maria Piave]], ''[[La traviata]]'') *''Dicono alcuni che amore è un bambino, e alcuni che è un uccello, | alcuni che manda avanti il mondo, e alcuni che è un'assurdità, | e quando ho domandato al mio vicino, che aveva tutta l'aria di sapere, | sua moglie si è seccata e ha detto che no, non era il caso, no.'' ([[Wystan Hugh Auden]]) *Dicono che l'amore è cieco. Io credo che l'amore sia dotato di una vista superiore. ([[John Powell]]) *Dopotutto che cos'è l'amore se non una sorta di imprinting psichico, le cui leggi sfuggono alla nostra comprensione? ([[Jeffrey Moussaieff Masson]]) *Dove c'è amore, non c'è fatica, ma gusto. ([[Bernardo di Chiaravalle]]) *E allora, povero illuso, cosciotto di prosciutto, ti dirò che l'amore non è che un altro nome per [[lussuria]], più lussuria, più lussuria, più un dannato mucchio di inganni, di falsità, di menzogne e ogni sorta di imbrogli. (''[[Il settimo sigillo]]'') *E ama, ma veramente, gli uomini coi quali il destino ti ha unito. ([[Marco Aurelio]]) *È chiaro che una donna senza amore è come un fiore senza sole. Deperisce. (''[[Il favoloso mondo di Amélie]]'') *È così in tutto il mondo: è l'amore che ci dà la forza di muoverci ovunque e ci fa sentire uguali. Difatti, è proprio dall'amore tra un uomo e una donna che nasce un bambino. I genitori che lo hanno atteso per nove lunghi mesi lo faranno crescere con amore nella felicità e nella gioia. E poi, nello stesso modo, anche un altro uomo e un'altra donna potranno in seguito gioire per la nascita del frutto del loro amore. È probabilmente la storia dell'uomo che tende a percorrere sempre lo stesso cammino, sia per soddisfare il suo bisogno d'amore sia per adempiere alle sue possibilità creative. Può essere vero che la felicità dell'uomo consista solo in questa eterna ripetizione? Non lo so. Ma certamente ogni bimbo che nasce porta un po' di felicità. (''[[I bon bon magici di Lilly]]'') *È difficile dimostrare amore quando senti di non avere la benché minima motivazione, ma l'amore non è solo sentimento, è la determinazione a compiere gesti d'amore, anche senza alcuna apparente ricompensa. (''[[Fireproof]]'') *È duro, senza dubbio, non essere più amati quando si ama; ma niente in confronto a essere ancora amati quando non si ama più. ([[Georges Courteline]]) *{{NDR|L'amore}} è la psicoterapia della natura. ([[Eric Berne]]) *È nell'amore soprattutto che il relativo è l'assoluto. Una certa mano che si vede per la prima volta senza guanto e che si stringe un po' sotto le dita, inebria quanto una presa di possesso completa. ([[Albert Samain]]) *È meglio amare o essere amati? Nessuno dei due se il vostro colesterolo è più di seicento. ([[Woody Allen]]) *{{NDR|L'amore}} È sentirsi sé stessi insieme a qualcuno. ([[Mr. Rain]]) *È soltanto nelle misteriose equazioni dell'amore che si può trovare ogni ragione logica. (''[[A Beautiful Mind]]'') *È sorprendente quanto il modello comportamentale dell'amore sia simile a quello della demenza. (''[[Matrix Revolutions]]'') *È umano amare, ed è ancor più umano il perdonare. ([[Tito Maccio Plauto]]) *È una disgrazia non essere amati, ma è un affronto non esserlo più. ([[Montesquieu]]) *È un fuoco soffocato, una piacevole piaga, un gustoso veleno, una dolce amarezza, una dilettevole malattia, un lieto tormento, una ferita dolce e crudele, una morte soave. ([[Fernando de Rojas]]) *Ecco come posso definire in una sola frase il cosiddetto amore: è l'illusione di poter congiungere il fenomeno con la realtà. ([[Yukio Mishima]]) *Ed ecco, c'è in noi un mondo d'amore per qualcosa, pure se ignoriamo che cosa al mondo questo qualcosa sia. ([[Thomas Traherne]]) *''Era la tarda sera – un primo maggio – | maggio serale – era tempo d'amore. | Era invito all'amore la voce della tortora, | dove odorava il bosco dei pini. | D'amore mormorava il muschio silenzioso; | l'albero in fiore mentiva una pena d'amore, | il suo amore cantava l'usignolo alla rosa, | la rosa il suo amore esprimeva col profumato respiro. | Il lago a specchio tra ombrosi cespugli | cupo echeggiava un segreto dolore, | la riva lo abbracciava tutt'intorno; | e chiari soli di mondi diversi | vagavano per un azzurro di nastri, ardendo come lacrime d'amore.'' ([[Karel Hynek Mácha]]) *''Era un germoglio tenero | in un paradiso perduto | la donna che viveva con te | di danze e canti d'amore. | ho sognato?'' ([[Akiko Yosano]]) *''Eros ha sconvolto il mio cuore, | come un vento che si abbatte sulle querce sulla montagna.'' ([[Saffo]]) *''Eros qual fabbro con un grande maglio | di nuovo m'ha colpito, | nel torrente invernale m'ha tuffato.'' ([[Anacreonte]]) *Esiste una sola specie di amore, al di là dello spazio e del tempo; tutti gli incontri sulla terra sono immagini, sono colori dell'unica e indivisibile luce. L'amore inteso in senso generale, l'amore nel turbine della temporalità è terreno, è nettunico; l'oceano è la culla dalla quale si erge Afrodite. Dai suoi abissi sgorga ciò che nell'amore è onda e ritmo, tensione e mescolanza, ciò che è meraviglioso e temibile. Sulla riva del mare e sugli scogli noi percepiamo la sua anonima canzone fatale, le profonde voci delle sirene che, emergendo e tuffandosi, ci attirano per perderci nel loro mare. L'attrazione è irresistibile. ([[Ernst Jünger]]) *Essere amati, è passare. Amare, è durare. ([[Rainer Maria Rilke]]) *– Fermati, o Polinico. Sai tu che effetti fa amore?<br/>– Che? bestia!<br/>– Quelli del tartufo, che a' giovani fa rizzar la ventura e a' vecchi tirar coregge. ([[Bernardo Dovizi da Bibbiena]]) *Forse è mancare di saggezza amare alla follia; ma non c'è mancanza di saggezza più grave che quella di non amare per niente. ([[Katherine Mansfield]]) *Gli amori durano esattamente un momento perfetto, il resto è solo rievocazione, ma quel momento può essere sufficiente a dare un senso a più di una vita. ([[Marcello Fois]]) *Gli anni si susseguono, ma ad un vero amore cent'anni equivalgono a poche ore. (''[[La bella addormentata nel bosco]]'') *Gli uomini imparano ad amare la persona dalla quale sono attratti... le donne sono sempre più attratte dalla persona che amano. (''[[Sesso, bugie e videotape]]'') *Ho capito che amare significa ringraziare l'altro di esistere. ([[Alejandro Jodorowsky]]) *Ho imparato che senza una possibilità d'amore, un uomo appassisce come un grappolo su una vite secca. (''[[L'uomo venuto dal Kremlino]]'') *Ho letto i vostri libri inglesi che parlano d'amore eterno, ma forse arriverò a comprenderne il significato solo al mio arrivo a Londra perché al momento non lo afferro ancora pienamente – o meglio, non capisco il significato che voi gli attribuite. L'amore ha un ciclo vitale, come il fiore che cresce in un campo: una volta sbocciato, ben presto appassisce. Poi ritorna la primavera, ma non torna lo stesso fiore, né un altro con le stesse radici. È una legge di natura. Una volta che la passione divampando ha raggiunto l'acme, è più probabile che si estingua. ([[Conte Dracula]], ''[[I poteri delle tenebre (Islanda)|I poteri delle tenebre]]'') *''Ho visto che l'amore cambia il modo di guardare''. ([[Luciano Ligabue]]) *I grandi amori portano spesso grandi dolori. ([[Valentina Cortese]]) *I sentimenti d'amore dopotutto sono esattamente come le reazioni chimiche. Se sono soddisfatte alcune condizioni, nascono indipendentemente dagli attori. (''[[Welcome to the NHK]]'') *Il compromesso è necessario, però fino a un certo punto, perché ho capito che l'amore richiede anche che ci si assomigli per incastrarsi bene. Quella credenza per cui "siamo così diversi che ci completiamo" è una cazzata. Ci vuole allenamento per essere felici in due ma perché facciamo lo stesso sport. Non è che io gioco a tennis e tu a pallavolo. ([[Levante (cantante)|Levante]]) *''Il dolore è così forte | da ferirti in fondo al cuore, | ecco cos'è, | il vero amore cos'è. | Ti riporta indietro | a quando avevi cinque anni, | ecco perché | il vero amore fa male. | Quanto può far male | l'amore quello vero, | quanta pena provoca l'amor? | E ora puoi pensar: | "Tu ami e poi soffrirai"; | l'amore non vale, | no, no.'' (''[[Tutti pazzi per Mary]]'') *Il giusto amore evita sia la dedizione insana che il dominio. ([[Max Horkheimer]]) *Il guaio è che nel nostro mondo nessuno prova mai la passione amorosa. Nessuno, mai, ama al punto di uccidere o di commettere suicidio per amore. La gente si limita a divorziare, una o più volte, in un circolo chiuso di adulterio legale. Oppure si accontenta d'una bottiglia di vino e d'un sedile posteriore. ([[Louis Bromfield]]) *Il [[male]] ha la sua ora ma l'amore avrà i suoi giorni! ([[Giovanni Scafoglio]]) *Il miglior tonico esistente è l'amore. ([[Jorge Amado]]) *Il perfetto amore è la più bella di tutte le frustrazioni perché è più di ciò che si possa esprimere. ([[Charles Chaplin]]) *Il significato e la dignità dell'amore, inteso come sentimento, dipendono dal fatto che esso ci costringe a riconoscere nell'altro, realmente e con tutto il nostro essere, quello stesso valore centrale e assoluto che, in forza dell'egoismo, noi ammettiamo soltanto in noi stessi, sino a determinare lo spostamento del centro stesso della vita personale. ([[Vladimir Sergeevič Solov'ëv]]) *Il solo amore, degno del suo nome, è quello che sempre e dovunque eleva. ([[George MacDonald]]) *«Il tuo amore è troppo grande» [...]. «Troppo grande? [...] L'amore o c'è o non c'è. L'amore piccolo non è amore per niente». ([[Toni Morrison]]) *''Il vero amore è una quiete accesa.'' ([[Giuseppe Ungaretti]]) *Il vero Amore non è altro che un certo sforzo di volare a la divina bellezza, desto in noi dallo aspetto della corporale bellezza. ([[Marsilio Ficino]]) *''Il vero immortale è l'amor''. ([[Giosuè Carducci]]) *In amore c'è la sopportazione del quotidiano. Qualcosa talvolta di eroico e di misterioso. Ma anche di terribile. Le piccole viltà. Il bisogno del quieto vivere. L'amore è una scuola di resistenza. ([[Ilaria Occhini]]) *In amore, chi arde, non ardisce; chi ardisce, non arde. ([[Niccolò Tommaseo]]) *In amore chi più ama meno può. ([[Roberto Gervaso]]) *In amore sono gli occhi a guidarci. ([[Sesto Properzio]]) *In breve, il più grande piacere che c'è, dopo l'amore, è parlare d'amore. ([[Louise Labé]]) *In materia d'amore tutti sappiamo scrivere, ma nessuno sa leggere. ([[Dino Segre]]) *Iniziare una storia d'amore è come intraprendere un viaggio, bisogna andare lontano per capire quanto si è vicini. (''[[Bambole russe]]'') *Io, al contrario, sostenevo che l'amore giustifica e santifica tutto, perfino la pederastia; di più: che l'amore, quando è puro, cioè totalmente disinteressato, è sempre anormale, asociale, eccetera: proprio come l'[[arte]] – avevo aggiunto –, che quando è pura, dunque inutile, dispiace a tutti i preti di tutte le religioni, compresa quella socialista. ([[Giorgio Bassani]]) *Io credo che sia un po' come una scommessa, amare qualcuno. Puoi avere una lunga amicizia per una persona e annullarla nel momento stesso in cui le dichiari il tuo amore. Si tratta di un equilibrio estremamente complicato, che una minima mossa falsa può far cadere all'istante. (''[[Maison Ikkoku]]'') *Io so cos'è l'amore: è comprensione, siamo tu e io, è ciò che ci separa dal mondo, è ciò che unisce le nostre due vite e ci fa vivere fieri, felici, senza torture e senza dubbi; qualcosa che dura eterno e immutabile e che nulla potrà cambiare. Questo secondo me è l'amore. (''[[Il bacio della pantera (film 1942)|Il bacio della pantera]]'') *Io vivo solo per amare qualcuno. Per me l'amore è azione, lavoro a tempo pieno. Occupa il mio cervello e la mia esistenza al 98 per cento. ([[Philippe Starck]]) *''L'amore aiuta a vivere, a durare, | l'amore annulla e dà principio. E quando | chi soffre o langue spera, se anche spera, | che un soccorso s'annunci da lontano, | è in lui, un soffio basta a suscitarlo''. ([[Mario Luzi]]) *''L'amore al peggio ti fa dimagrire.'' ([[Lo Stato Sociale]]) *''L'amore, amore mio, | è una poesia graziosa scritta sulla luna, | l'amore è disegnato su tutte le foglie degli alberi, | l'amore è inciso | sulle piume dei passeri, o | sulle gocce di pioggia.'' ([[Nizar Qabbani]]) *L'amore che aumenta a poco a poco e per gradi assomiglia troppo all'amicizia per essere una passione violenta. ([[Jean de La Bruyère]]) *L'amore che cos'è? È correre incontro al sole finché esso tramonta e ti trovi nell'ombra. (''[[Dramma della gelosia (tutti i particolari in cronaca)]]'') *L'amore che si dona è l'unica cosa che rimane. ([[Nemesia Valle]]) *L'amore che vince ogni più cupo pensiero e dissolve ogni tormento nel cuore. ([[Mario Giannone]]) *L'amore ci aiuta a sviluppare un'identità sufficientemente sicura da poter essere affidata alle cure e alla protezione di un'altra persona. ([[Don DeLillo]]) *L'amore ci avviluppa sempre: siamo noi, con il nostro atteggiamento verso esso, a trasformarlo in fuoco oppure in luce. ([[Jean Guitton]]) *L'amore ci si parò dinanzi come un assassino sbuca fuori in un vicolo, quasi uscisse dalla terra, e ci colpì subito entrambi.<br />Così colpisce il fulmine, così colpisce un coltello a serramanico! ([[Michail Afanas'evič Bulgakov]]) *''L'amore ci sorprende come la pioggia | nel buio – e siamo fradici, senza | riparo, ancora lontani dall'alba.'' ([[Giovanna Rosadini]]) *L'amore coglie sfumature invisibili a un occhio indifferente e ne trae conseguenze infinite. ([[Stendhal]]) *L'amore come lo si sogna è irrealizzabile: bisogna accontentarsi dei surrogati che la vita ci offre. ([[Monica Vitti]]) *L'amore concede le sue gioie supreme soltanto a chi è pronto ai supremi cimenti. ([[Alfredo Panzini]]) *L'amore consiste in questo, che due solitudini si proteggono a vicenda, si toccano, si salutano. ([[Rainer Maria Rilke]]) *L'amore d'oggi è una malattia che entra nel sangue con il contatto; il resto è letteratura romantica del passato, è chiacchiera, è retorica; può essere tutt'al più contorno, ma non è il nocciolo. ([[Mario Mariani]]) *L'amore dà amarezza. ([[Tito Maccio Plauto]]) *L'amore degli uomini si distingue dalla stupida foia delle bestie soltanto per due funzioni divine: la carezza e il bacio. ([[Pierre Louÿs]]) *L'amore è anche imparare a rinunciare all'altro, a saper dire addio senza lasciare che i tuoi sentimenti ostacolino ciò che probabilmente sarà la cosa migliore per coloro che amiamo. ([[Sergio Bambarén]]) *L'amore è attesa di una gioia che quando arriva annoia. ([[Leo Longanesi]]) *– L'amore è cieco.<br />– No, no, no, è peggio: l'amore distorce le cose. O ancora peggio, l'amore è qualcosa che non hai mai chiesto. Avevo chiesto invece e persino preteso l'erotismo dagli uomini, ma quell'amore idiota... mi sentii umiliata dall'amore e da tutta la disonestà che lo segue. L'[[erotismo]] significa dire sì, l'amore al contrario solletica gli istinti più bassi avvolti da [[bugia|bugie]], come dire sì quando intendi dire no e viceversa. (''[[Nymphomaniac]]'') *L'amore è come la devozione; viene tardi. Non si è né innamorate né devote a vent'anni, a meno che non si abbia una disposizione speciale, una specie di santità innata. ([[Anatole France]]) *L'amore è come la fascia di ozono! Ti accorgi di lui solo quando non c'è più! (''[[Una pallottola spuntata 2 e 1/2]]'') *L'amore è come la storia: pochi eroi e milioni di vigliacchi. (''[[Fantasmi a Roma]]'') *L'amore è come un fiore nel deserto, che va annaffiato e curato per impedire che gli animali lo mangino. Con cosa curare l'amore? Con attenzione quotidiana. Con cosa annaffiarlo? Con il perdono. ([[Robert Sarah]]) *L'amore è così, un gioco di lasciarsi e ritrovarsi. E ogni volta è diverso, non siamo mai come eravamo prima. ([[Francesco Nuti]]) *L'amore è da reinventare, si sa. ([[Arthur Rimbaud]]) *L'amore è, esiste. E niente di quello che dite può farlo sparire, perché è il motivo per cui noi esistiamo qui. È la vetta più alta, e una volta che l'hai scalata e guardi gli altri da lassù, ci rimani per sempre. Perché se ti muovi, allora... cadi. Cadi. (''[[L'altra metà dell'amore]]'') *L'amore è eterno finché dura. ([[Henri de Régnier]]) *L'amore è fecondo di molto miele e di molto fiele. ([[Tito Maccio Plauto]]) *L'amore è fragile. È una cosa talmente magica che bisogna starci molto attenti. A come si dicono le cose. Svanisce altrimenti: va via. Deve rimanere nel bello. Vive di sorrisi. Handle with care, con cura. Controllare le proprie ossessioni, non fare scenate di gelosia inutili. Non metterlo alla prova, soprattutto. Mai. ([[Concita De Gregorio]]) *L'amore è fuoco. Ma non sai se scalderà il cuore o brucerà la tua casa. ([[Joan Crawford]]) *L'amore è il fuorilegge definitivo. Il mio amore per te non ha secondi fini. Ti amo gratis. ([[Tom Robbins]]) *L'amore è il solo sogno che non si sogna. ([[Paul Fort]]) *L'amore è incompatibile con la vita. Il desiderio di due cuori che si amino veramente, non è vivere insieme, ma morire insieme. ([[Aldous Huxley]]) *L'amore è inventare l'altro con tutta la nostra fantasia e con tutte le nostre forze, senza cedere di un millimetro alla realtà. ([[Gianrico Carofiglio]]) *L'amore è l'arte più difficile. E scrivere, danzare, comporre, dipingere, sono la stessa cosa che amare. Funambolismi. La cosa più difficile è avanzare senza cadere. ([[Maxence Fermine]]) *L'amore è l'eterno sorriso del creato, l'armonia che tutti gli esseri lega in un vincolo misterioso. ([[Felice Guzzoni]]) *L'amore è l'insostituibilità. ([[Paolo Sorrentino]]) *L'amore è l'ultimo dono che ci consenta di mantener l'oscurità lungi da noi. È lo sforzo di due creature solitarie che si raggiungono nel [[buio]], si toccano, e si stringono fra le braccia per impedire alle tenebre d'invadere la loro anima. ([[Frederic Prokosch]]) *L'amore è l'unica cosa che riusciamo a percepire che trascenda dalle dimensioni di tempo e spazio. Forse di questo dovremmo fidarci, anche se non riusciamo a capirlo ancora. (''[[Interstellar]]'') *L'amore è l'unica griffe che non passerà mai di moda. (''[[Sex and the City]]'') *L'amore è la capacità di avvertire il simile nel dissimile. ([[Theodor Adorno]]) *L'amore è la cosa più forte e più fragile che abbiamo nella vita. ([[Vanessa Paradis]]) *L'amore è la moneta più preziosa che hai a disposizione, usala nel mercato in cui sei sicuro di non essere ingannato. ([[Wilbur Smith]]) *L'amore è la più grande felicità se è giusto e ricambiato, ma devi essere proprio sicura che il tuo amore abbia queste qualità, perché se non è così non esiste peggiore agonia, niente che sia più amaro, che ti faccia sentire ancora di più la solitudine. (''[[Paradiso proibito]]'') *L'amore è la risorsa naturale per eccellenza, illimitata, che dona crescendo e cresce donando. ([[Priya Basil]]) *''L'amore è la risposta | in un mare di domande.'' (''[[A Week Away]]'') *L'amore è per definizione un dono non meritato; anzi, l'essere amati senza merito è la prova del vero amore. ([[Milan Kundera]]) *''L'amore è per gli sciocchi e tutti gli sciocchi sono innamorati.'' ([[Nick Cave]]) *L'amore [...] è peggio della morte e praticamente non esiste cura. Si può alleviare solo con il lavoro, il digiuno o la preghiera. ([[Milana Vuković Runjić]]) *L'amore è personale, è di pertinenza di chi lo prova. ([[Efraim Medina Reyes]]) *L'amore è qualcosa di misterioso, non ha né forma né peso e non se ne può misurarare la grandezza. Anche se nessuno l'ha mai visto, non si può negare che esista e che possa far soffrire. (''[[Le situazioni di Lui & Lei]]'') *L'amore è qualcosa in cui ti imbatti. ([[Barbara Kruger]]) *L'amore è quell'attimo che passa tra un sospiro e un altro. (''[[San Gabriele (film)|San Gabriele]]'') *L'amore è quello che lega l'uomo alla donna, e il [[denaro]] quello che lega la donna all'uomo. ([[Grazia Deledda]]) *L'amore è [...] quello che resta nel fuoco quando l'innamoramento si è consumato. (''[[Il mandolino del capitano Corelli]]'') *''L'amore è reale, la realtà è amore | l'amore è sentire, sentire l'amore | l'amore è voler essere amati.'' ([[John Lennon]]) *L'amore è sempre santo, perché le sue vampe partono dall'unico incendio di Dio. ([[Antonio Bello]]) *L'amore è tante cose insieme. È, soprattutto, incomprensibilità e mistero, perché ha in sé il germe dell'infinito ed è in sé una delle manifestazioni dell'infinito. ([[Alessandro Meluzzi]]) *L'amore è tra me e quel fondo abissale che c'è dentro di me, a cui io posso accedere grazie a te. L'amore è molto solipsistico; e tu, con cui faccio l'amore, sei quel Virgilio che mi consente di andare nel mio Inferno, da cui poi emergo grazie alla tua presenza (perché non è mica detto che chi va all'Inferno poi riesca a uscire di nuovo). Grazie alla tua presenza io emergo: per questo non si fa l'amore con chiunque, ma con colui/lei di cui ci si fida; e di che cos'è che ci si fida? Della possibilità che dopo l'affondo nel mio abisso mi riporti fuori. ([[Umberto Galimberti]]) *L'amore è tutto ciò che esiste. Lo so, lo avete già sentito e anche letto chissà quante volte, ma quando affrontate difficoltà, preoccupazioni, dubbi o paure, voi preferite dimenticarlo. Ciò che dovreste fare, invece, è rispondere a questa semplice domanda: che cosa farebbe ora l'amore? (''[[Conversazioni con Dio]]'') *L'amore è un'assurdità che in natura non c'è. ([[Thomas Bernhard]]) *L'amore è un allucinogeno che può farci vedere una musa in una manza e un'aquila in una gallina. ([[Anacleto Verrecchia]]) *L'amore è un bellissimo fiore, ma bisogna avere il coraggio di coglierlo sull'orlo di un precipizio. ([[Stendhal]]) *L'amore è un canale di conoscenza diverso da quello della ragione e per questo in esso non si deve "dimostrare" tutto, "spiegare" ogni cosa. ([[Gianfranco Ravasi]]) *''L'amore è un colpo di pistola, | l'amore, l'amore è un pugno sulla schiena, | è uno schiaffo per cena, | l'amore ti tocca appena.'' ([[Brunori Sas]]) *L'amore è un disordine mentale che ci trascina verso un determinato oggetto e ci incatena ad esso nostro malgrado: è una malattia che ci viene come la rabbia viene agli animali. ([[Alain-René Lesage]]) *L'amore è un giro in slitta per l'inferno. (''[[Drive-Away Dolls]]'') *L'amore è un incidente che sta per accadere. (''[[Closer]]'') *L'amore è un materiale deteriorabile, se non lo conservi attenendoti a certe regole poi devi buttare via tutto. ([[Marco Presta]]) *L'amore è un oceano di emozioni, interamente circondato da spese. ([[Thomas Dewar]]) *L'amore è un passatempo per gente volgare. (''[[Il grande peccatore]]'') *L'amore è un rapporto privo di memoria e di prospettiva in cui ha luogo un totale assorbimento nel presente, è l'esclusione delle cose passate, è la perfetta noncuranza del futuro, è assenza di scrupoli, di pentimenti, di aspettative, di timori. ([[Leszek Kołakowski]]) *L'amore è un volo che sfugge ai radar della percezione. ([[Guido Ceronetti]]) *''L'amore è un suicidio.'' ([[The Smashing Pumpkins]]) *L'amore è un viaggio. (''[[Elizabethtown]]'') *L'amore è una cazzata. ([[Chuck Palahniuk]]) *L'amore è una cosa meravigliosa. Quando lo trovi tutto il mondo profuma di Daffodil Daydream. L'amore lo devi tenere stretto e non mollare mai la presa. (''[[Deadpool (film)|Deadpool]]'') *L'amore è una fiammata che brucia presto e poi non rimane che la cenere, l'amarezza, il rimpianto. (''[[Chi è senza peccato...]]'') *L'amore è una lotta basata sulle parole e sul tempo. ([[James Barlow]]) *L'amore è una potente arma contro la paura. (''[[Sansone e Dalila (miniserie televisiva)|Sansone e Dalila]]'') *L'amore è uno stile di vita. [...] A me non piace parlare d'amore, mi piace farlo. Ci faccia caso, le persone che non sanno amare parlano sempre d'amore. ([[Valentina Cortese]]) *L'amore è uno strano sentimento, più si ama più si sprofonda nell'[[angoscia]]. Un amore eccessivo diviene una forza demoniaca tale da poter sviare il cuore degli uomini. (''[[Bakuretsu Hunter]]'') *L'amore. È uno strano mix di alchimia e destino. E nonostante i nostri grandi ideali su chi dovremmo avere accanto, l'amore, alla fine, sceglie al nostro posto. Sempre. (''[[Being Erica]]'') *L'amore: ecco la parola sacra ancora capace ed efficace da lanciare alle anime. ([[Luisa Margherita Claret de la Touche]]) *L'amore fa fare un sacco di stronzate. (''[[Tutti pazzi per Mary]]'') *L'amore fa male, ma la mancanza d'amore ancora di più. ([[David Lynch]]) *L'amore [...]. Fuoco e fiamme per un anno, cenere per trenta. ([[Giuseppe Tomasi di Lampedusa]]) *L'amore. Grandioso, non è vero? Io l'ho provato una volta. Sposarsi vuol dire comprare una casa per una persona che odi, ricordatevelo. (''[[The Nice Guys]]'') *L'amore ha anche questo in comune con la poesia: che, quando ci si spiega, si è perduti. ([[Mario Andrea Rigoni]]) *L'amore ha diritto di essere disonesto e bugiardo. Se è sincero. ([[Marcello Marchesi]]) *L'amore ha un misura: quello a cui si è pronti a rinunciare. (''[[Pandora (film)|Pandora]]'') *L'amore il «grande amore», in fondo è qualcosa che dobbiamo scoprire, non possiamo sapere a priori, con certezza, come e quando lo troveremo. ([[Tina Aumont]]) *''L'amore, il mio amore è un colpo di pistola, | l'amore, l'amore è una fanfara che suona la nostra canzone, | è un nodo intorno al collo | nel buio di una prigione.'' ([[Brunori Sas]]) *L'amore, in effetto, rende ancora più saldi i vincoli (che ci legano all'esistenza). Distrutto questo legame fondamentale, la liberazione in questa stessa vita, secondo me, è cosa fatta. ([[Abhinavagupta]]) *L'amore, in fondo, ha il suo migliore alimento nei contrasti, nei sotterfugi. ([[Giorgio Bassani]]) *L'amore in questo assomiglia a Dio: per raggiungerlo bisogna crederci. ([[Ugo Ojetti]]) *L'amore in sostanza tra un uomo e una donna non si basa su chi insegue e chi fugge, ma su chi sa aspettare. ([[Vittorio Sgarbi]]) *L'amore incomincia dall'amore, e dalla più forte amicizia non si riuscirebbe a passare che a un debole amore. ([[Jean de La Bruyère]]) *L'amore infatti è un fiore che sboccia dovunque, compie i suoi dolci miracoli sfidando il gelo dell'autunno e la neve dell'inverno e torna a rifiorire, turgido e fragrante durante il corso dell'anno, rendendo felice chi lo dona e chi lo riceve. ([[Louisa May Alcott]]) *''L'amore infine è aridità.'' ([[Pier Paolo Pasolini]]) *L'amore invecchia come la speranza: troppo presto. (''[[La foresta pietrificata]]'') *L'amore iride dorata dei sogni della fanciullezza, è sovente dolore che lacera il cuore, che strazia le viscere e che tronca lo stame della vita. ([[Felice Guzzoni]]) *L'amore, la più mortale tra le cose mortali: ti uccide sia quando ce l'hai sia quando non ce l'hai.<br />Ma non è esattamente così.<br />È colui che condanna e il condannato; il giustiziere; la lama; la sospensione di pena all'ultimo momento; il respiro affannoso; il cielo infinito sopra di te e il «Grazie, grazie, grazie, Dio».<br />L'amore: ti ucciderà e ti salverà. ([[Lauren Oliver]]) *L'amore, la più tirannica e violenta delle passioni umane, viene simboleggiato da un angioletto con l'aria coglioncella e con una freccina in mano. Che errore! Dovrebbe essere invece simboleggiato dalla scala Mercalli, perché l'amore, nei gradi più alti della sua intensità, fa più danni e lascia dietro di sé più macerie di una scossa tellurica. Per fortuna non dura a lungo, altrimenti rimarremmo tutti sepolti sotto quella passione. ([[Anacleto Verrecchia]]) *L'amore moderno è melodia debole, superistrumentata. ([[Hugo von Hofmannsthal]]) *L'amore nasce dal desiderio improvviso di rendere eterno ciò che è passeggero. ([[Ramón Gómez de la Serna]]) *L'amore nasce dalla contemplazione della diversità assoluta in una vita in cui riconosciamo la nostra identità; anche i sessi sono identità perfetta e diversità totale. Perciò cercano di possedersi. Cercano la pace nella esaltazione della diversità; e il possesso di sé nella propria distruzione. L'amore è la propria esaltazione e la rinuncia a sé. Amiamo l'assoluta diversità in ciò che è assolutamente identico a noi – la meravigliosa apparizione del diverso, che rende l'identico sempre più identico e più diverso. ([[Andrea Emo]]) *L'amore nasce e arde senza conoscere barriere e limiti. (''[[Kimagure Orange Road]]'') *L'amore non dà una spiegazione dell'universo, non è la giustificazione della storia, non fa sorgere scienziati e filosofi. Fa ben di più. Non giustifica, ma fa vivere; non spiega, ma guarisce. Chi gusta l'amore, anche se morto, può nascere. ([[Ermes Ronchi]]) *L'amore non deve essere un mezzo, l'amore deve essere un fine. ([[Muriel Barbery]]) *L'amore non deve essere un segreto, se ti tieni una cosa complicata come l'amore chiusa dentro, alla fine ti ammali. (''[[Spider-Man 2]]'') *L'amore non dura che un tempo. È funzione diretta di un potenziale di desiderio, è un fuoco di paglia che arde forte e si spegne presto. ([[Maxence Van der Meersch]]) *L'amore non è bello: solo il sogno dell'amore rapisce. ([[Ernst August Klingemann]]) *L'amore non è come una pietra da macina ch'è uguale dappertutto e agisce allo stesso modo su tutto ciò che tocca. L'amore è come il mare. Mobile, ma al tempo stesso immutabile, e segue i contorni della spiaggia che bacia, e su ogni spiaggia è diverso. ([[Zora Neale Hurston]]) *L'amore non è mica cieco, è affetto da [[presbiopia]]: lo prova il fatto che si accorge dei difetti solo quando si allontana. ([[Michel Zamacoïs]]) *''L'amore non è qualcosa da capire | L'amore non è qualcosa da sentire | L'amore non è qualcosa da dare o ricevere. | L'amore è solo qualcosa che avviene | Ed eternamente è''. ([[Sri Chinmoy]]) *L'amore non è un annunciatore di disastri: ''l'amore vede roseo''. E qualche volta, si capisce, s'inganna. ([[Umberto Saba]]) *L'amore non è un problema, come non lo è un veicolo: problematici sono soltanto il conducente, i viaggiatori e la strada. ([[Franz Kafka]]) *L'amore non è una cosa che, tutto sommato, decidi freddamente che potrebbe darti gioia [...] È una cosa che t'afferra e ti possiede, o bere o affogare, o la va o la spacca. ([[Richard Adams]]) *L'amore non è una scintilla effimera, nata dall'incontro di due desideri, è una fiamma eterna sprigionata dalla fusione di due destini. ([[Gustave Thibon]]) *L'amore non finisce mai di sorprenderci. Come quello tra l'idraulico e mia moglie. (''[[Rat-Man]]'') *L'amore non prende nulla. Infatti, come potrebbe prendere qualche cosa, dal momento che ogni cosa gli appartiene? Esso non dice: – Questo è mio – o – Quello è mio, – ma dice: – Questo è tuo. (''[[Vangelo secondo Filippo]]'') *L'amore non può mai perdere. (''[[Perfect Strangers]]'') *L'amore non si cerca, l'amore si dona. (''[[Sword Art Online: Alicization]]'') *L'amore non si dimentica di te anche quando tu lo ignori. Torna, bussa. Se non rispondi ti porta a fondo. Devi averne un po' paura, ma più di tutto devi mostrargli il tuo coraggio. Devi esserci, quando chiama. Devi essere lì e prenderti cura di lui. Solo se lo lasci libero di andare puoi vederlo tornare. ([[Concita De Gregorio]]) *L'amore non si pesa in [[Lacrima|lacrime]]. ([[Denis de Rougemont]]) *L'amore non si può avere a comando, è un regalo di un cuore a un altro cuore. ([[Paramahansa Yogananda]]) *''L'amore non si spiega | fa girare il mondo e poi | se non c'è diventa tutto inutile, | non puoi farne a meno mai | nemmeno quando poi.'' ([[Sergio Cammariere]]) *L'amore non va sempre a finire bene... se è sofferto si viene assaliti da un dolore senza pari e nonostante questo ci si innamora ancora di più... (''[[Video Girl Ai]]'') *L'amore parla molto, è un discorso. Si dichiara, e spesso culmina in questa dichiarazione in cui finisce: atto linguistico altamente ambiguo, quasi indecente. ([[Jean Baudrillard]]) *L'amore, per sua stessa natura, deve essere una condizione transitoria. Cercare il segreto che lo rende costante sarebbe folle come cercare la pietra filosofale o la grande panacea; e la scoperta risulterebbe inutile se non fatale per l'umanità. ([[Mary Wollstonecraft]]) *L'amore, pieno, durevole, succede all'ebbrezza dell'innamoramento e all'ardore della passione; ma, per goderne, occorre aver superato le pretese, non mai trascurando le attese. ([[Elio Pecora]]) *L'amore porta molta felicità, molto più di quanto struggersi per qualcuno porti dolore. ([[Albert Einstein]]) *L'amore può morire in un cuore che lo rifiuta e che si ostina a dirgli di no, come la [[verità]] può morire in uno spirito indifferente che rifiuta di essere attento, come la [[musica]] può morire in mezzo al rumore che la circonda e la copre. ([[Maurice Zundel]]) *L'amore può trasformare l'uomo in un mostro, e per amore può anche accadere che un uomo brutto diventi bello. (''[[La bella e la bestia (film 1946)|La bella e la bestia]]'') *L'amore racchiude tutte le vocazioni, che l'amore è tutto, che abbraccia tutti i tempi e tutti i luoghi, in una parola che è eterno. ([[Teresa di Lisieux]]) *L'amore, Re sui Re. ([[Antonio Pérez (statista)|Antonio Pérez]]) *L'amore resta nel cuore di chi lo dona, e diviene tanto più grande quanto più se ne dispensa agli altri! ([[Friedrich Wilhelm Foerster]]) *L'amore sano è quello che abbraccia una donna sola e intera, compreso il suo carattere e la sua intelligenza. ([[Italo Svevo]]) *L'amore sano, normale, è l'amore ''perché''; ma il vero amore è l'amore ''sebbene''. ([[Maurice Donnay]]) *L'amore sembra essere il compiacimento del cuore di una persona verso qualcosa, a causa di qualcosa: si presenta come desiderio nella ricerca, e felicità nella soddisfazione del possesso, appare come una corsa, per quanto concerne il desiderio e come un riposo per quanto si riferisce alla gioia del possesso. ([[Ugo di San Vittore]]) *L'amore se ne andrà tanto lontano quanto è lontano dagli occhi. ([[Sesto Properzio]]) *L'amore senza [[sofferenza]] si riduce all'amore per noi stessi. ([[Madeleine Delbrêl]]) *L'amore serve a renderci deboli e dipendenti, senza l'amore una razza di guerrieri solitari sarebbe padrona dell'universo. Eserciti unidimensionali senz'altra ambizione che vagare per valli senza nome. L'amore che ci inoculano fin dal primo vagito è un antidoto alla nostra ansia di non essere, non sapere, non dovere. ([[Efraim Medina Reyes]]) *L'amore si fonda sulla [[nostalgia]], nostalgia della persona amata. Esso non è libero dalla dimensione sessuale. Quanto più grande è la nostalgia dell'unione con la persona amata, tanto più grande è l'amore. Se si toglie il tabù della dimensione sessuale, cade la barriera che produce continuamente la nostalgia e così l'amore perde la sua base. ([[Max Horkheimer]]) *L'amore si nutre di tutti i sentimenti che trova lungo il suo cammino e li offre al vincitore. ([[Gianni Monduzzi]]) *L'amore si paga solo con l'amore e le piaghe dell'amore si guariscono solo con l'amore. ([[Teresa di Lisieux]]) *L'amore, soprattutto quello cristiano, non è assolutamente saggio. ([[Slavoj Žižek]]) *L'amore stesso non è che la più alta forma di [[vanità]]. ([[Jerome K. Jerome]]) *L'amore umano è il miracolo che si può contrapporre a qualunque arida teorizzazione secondo cui non c'è speranza per il mondo. ([[Andrej Arsen'evič Tarkovskij]]) *L'amore vero rende sempre migliori, qualunque sia la donna che lo ispira. ([[Alexandre Dumas (figlio)|Alexandre Dumas, figlio]]) *L'amore vero vuole il bene dell'amato. ([[Umberto Eco]]) *L'antico amore è come un cancro. ([[Petronio Arbitro]]) *L'arte che non si impara mai e che si sa sempre. ([[Benito Pérez Galdós]]) *L'assoluto dell'amore si riconosce dall'inquietudine di chi ama. ([[Paul Valéry]]) *L'enciclopedia galattica nel capitolo dedicato all'amore afferma che è troppo complicato da definire. La guida galattica per autostoppisti invece, sull'argomento amore, dice: "evitatelo se possibile". (''[[Guida galattica per autostoppisti]]'') *L'esperienza frammentaria è in realtà un'esperienza di assoluto: trascende persino la poesia e solo nell'amore manifesta il suo vero volto. Ora, l'enigma dell'amore in generale consiste in ciò: che un singolo essere umano, empiricamente determinato, dipendente da mille accidenti, bisognoso di tanti aiuti e così effimero nella sua vicenda terrena, possa essere visto come qualcosa di divino e di sacro. ([[Mario Perniola]]) *L'unica domanda in amore è: a partire da quando si comincia a mentire? Siete sempre così felici di rientrare a casa e trovare la stessa persona che vi aspetta? Quando le dite "ti amo", lo pensate sempre? Ci sarà per forza – è fatale – un momento in cui per voi sarà uno sforzo. In cui i vostri "ti amo" non avranno più lo stesso sapore. Per me, lo scatto è stata la rasatura. Mi rasavo tutte le sere per non pungere Anne baciandola di notte. E poi, una sera – lei dormiva già (ero uscito senza di lei fino all'alba, tipico genere di comportamento ignobile che ci si permette con la scusa del matrimonio) – non mi sono rasato. Pensavo che non fosse grave, perché lei non se ne sarebbe accorta. Invece significava semplicemente che non l'amavo più. ([[Frédéric Beigbeder]]) *L'unica speranza del genere umano è l'amore nelle sue varie forme e manifestazioni, la cui unica fonte è l'amore per la vita, il quale, come sappiamo, cresce e matura con gli anni. ([[Isaac Bashevis Singer]]) *''L'Universo intero ubbidisce all'Amore; | bella Psiche consegnategli il cuore. | Ogni altro dio fa a questo dio la corte, | e ha della sua fiamma meno dolce potere. | Dei giovani cuori è il bene supremo: | amate, amate, tutto il resto è meno. || Privi d'amore tanti stupendi oggetti, | fregi d'oro, boschi, parchi, fontane, | non hanno che una pallida avvenenza, | e delle sue pene meno dolce piacere. | Dei giovani cuori è il bene supremo: | amate, amate, tutto il resto è meno.'' ([[Jean de La Fontaine]]) *L'[[uomo]] è stato creato per l'amore; soltanto per amare il suo creatore. E tutto il tempo che non impiega in questo amore, è tempo perduto. ([[Ernesto Cardenal]]) *L'uomo più fortunato che calpesta questa terra è chi trova il vero amore. ([[Conte Dracula]], ''[[Dracula di Bram Stoker]]'') *La caratteristica dell'amore è di dare sempre e di sempre ricevere. ([[Elisabetta della Trinità]]) *La fame calma l'amore, se no, il tempo; se nulla puoi ottenere da questi due rimedi, un laccio. ([[Cratete di Tebe]]) *La [[felicità]] non sta nell'essere amati: questa è soltanto una soddisfazione di vanità mista a disgusto. La felicità è nell'amare. ([[Thomas Mann]]) *La grande tragedia della vita non è che gli uomini muoiano, ma che cessino di amare. ([[William Somerset Maugham]]) *La [[lontananza]] è il fascino dell'amore. ([[Corrado Alvaro]]) *La [[lontananza]] fa all'amore quello che il vento fa al fuoco: spegne il piccolo, scatena il grande. ([[Roger de Bussy-Rabutin]]) *La sofferenza in amore è un vuoto a perdere. ([[Massimo Troisi]]) *La valle dell'amore... per entrare in questa valle bisogna tuffarsi interamente nel fuoco, o meglio bisogna essere fuoco, perché lì altrimenti non si potrebbe vivere. Colui che ama veramente ha da essere simile al fuoco, il viso infiammato, ardente e impetuoso come il fuoco. Per amare non si deve avere secondi fini; si deve essere pronti a gettare nel fuoco cento mondi. ([[Farid al-Din 'Attar]]) *La vita inizia solo quando arriva l'amore. (''[[Febbre di vivere (film 1932)|Febbre di vivere]]'') *''Lasso il regno d'Amor fugace e frale | come ha il diletto, e 'l dolor lungo e forte, | come presso alla vita ognor vien morte, | come appena apre un ben, che 'l chiude un male?'' ([[Berardino Rota]]) *– Lei mi ha appena raccontato tutta la sua storia [...]. Ma non ha parlato neanche una volta di amore.<br />– Solo perché è impossibile misurare l'amore. E senza misurazioni non ci può essere scienza. Però ho pensato molto a questo problema ultimamente.<br />– Oh, "problema"?<br />– Quando si tratta di amore siamo tutti ignoranti. (''[[Kinsey]]'') *Le persone gravi odiano l'amore in grazia del nome —<br/>Gli egoisti in grazia di se stessi —<br/>Gli ipocriti in grazia del cielo — ([[Laurence Sterne]]) *''Libiam ne' dolci fremiti | che suscita l'amore, | poiché quell'occhio al core | onnipotente va. | Libiamo, amor fra i calici | più caldi baci avrà.'' ([[Francesco Maria Piave]]) *''Ll'ammore è comme fosse nu malanno | ca, all'intrasatta, schioppa dint' 'o core | senza n'avvertimento, senza affanno, | e te po' ffa' murì senza dulore.'' ([[Totò]]) *Lo dico sempre: innamorarsi fa male alla salute! (''[[Kirby (anime)|Kirby]]'') *Ma che cosa sono la bellezza o la bruttezza di fronte all'amore? Cos'è la bruttezza di un viso di fronte al sentimento nella cui grandezza si rispecchia l'assoluto stesso? ([[Milan Kundera]]) *''Ma l'amore che cos'è? | È un concetto che vuol dire tutto e niente, | dall'amore scontato dell'uomo innamorato | all'amore in senso lato per la gente.'' ([[Caparezza]]) *Ma l'Amore che è una forza non va senza la [[Volontà]]. ([[Antonin Artaud]]) *''Ma l'amore ci dilata sciogliendo i nostri cuori, | trasforma i nostri giorni in una pioggia di colori.'' ([[Negrita]]) *''Ma l'amore vuole libertà | poter andare, poter venire | un castello sarebbe un'alleanza | quando l'amore è soprattutto erranza.'' ([[Elisabetta di Baviera]]) *Mai fidarsi dell'amore, amico mio. L'amore ti prende a calci nel culo mentre ti accarezza. Un minuto è amore, dieci minuti dopo è disprezzo. (''[[Sleuth - Gli insospettabili]]'') *Manifestiamo l'amore che proviamo per un amante sul corpo di un altro. ([[Erica Jong]]) *Meglio un amore traviato che nessun amore. ([[Hans Urs von Balthasar]]) *''Mettimi come sigillo sul tuo cuore, | come sigillo sul tuo braccio; | perché forte come la morte è l'amore, | tenace come gli inferi è la passione: | le sue vampe son vampe di fuoco, | una fiamma del Signore! | Le grandi acque non possono spegnere l'amore | né i fiumi travolgerlo. | Se uno desse tutte le ricchezze della sua casa | in cambio dell'amore, non ne avrebbe che dispregio.'' (''[[Cantico dei cantici]]'') *– Mi piace sentir amare qualcuno dal primo giorno, mica dopo sei anni. Non mi pare che sia amore, piuttosto amicizia.<br />– Non mi pare che sia diverso. Dopotutto amore e amicizia sono la stessa cosa.<br />– No, non sono affatto amica delle persone che amo. Amare mi rende cattiva.<br />– Ah sì? A me no. Non credo in un amore senza amicizia.<br />– Può darsi, ma per me l'amicizia viene dopo.<br />– Be', prima o dopo poco importa. Ma c'è una cosa bellissima nell'amicizia che vorrei ritrovare nell'amore: il rispetto della libertà altrui. Non c'è quest'idea di possesso. (''[[Il ginocchio di Claire]]'') *Motivare l'amore non è amare. ([[Giovanni Vannucci]]) *''Ne sono certo, qualunque cosa accada; | lo sento quando il dolore è più acuto; | è meglio avere amato e perduto | che mai e mai avere amato.'' ([[Alfred Tennyson]]) *''Nell'amor le parole non contano conta la musica.'' ([[Roberto Benigni]]) *Nell'amore non c'è timore, al contrario l'amore perfetto scaccia il timore, perché il timore suppone un castigo e chi teme non è perfetto nell'amore. ([[Giovanni apostolo ed evangelista]], ''[[Prima lettera di Giovanni]]'') *''Nell'amore non devi tu mostrarti | umile e supplichevole, ma schivo | piuttosto e riservato, il ciglio altero | e sobrio nel guardare. Ama la donna | irridere i superbi e farsi beffa | di chi troppo si lagna. E sol colui | che accoppia un cuor sensibile a fierezza | un amante perfetto e ritenuto.'' ([[Agazia]]) *Nell'Ottocento un grande amore romantico poteva valere più di qualsiasi successo. ([[Massimo Fini]]) *Nessuna cosa è strumento senza l'amore. L'amore è il manubrio della gran macchina umana. ([[Niccolò Tommaseo]]) *Nessuno in fondo è veramente degno della persona che si ama. (''[[Il coraggio e la sfida]]'') *Niente è più brutto di una parola d'amore pronunciata freddamente da una bocca annoiata. ([[Naguib Mahfouz]]) *Noi non ci ammaliamo mai d'amore due volte. [[Cupìdo]] non spreca una seconda freccia per lo stesso cuore. ([[Jerome K. Jerome]]) *Non ama colui al quale i difetti della persona amata non appaiano virtù. ([[Johann Wolfgang von Goethe]]) *Non appena l'età adulta rafforza gli arti, si produce nell'uomo questo seme che, attraverso le membra, percorre tutto il corpo e, concentrandosi in alcune parti più ricche di terminazioni nervose, eccita in particolare gli organi genitali. [...] Questo è l'Amore per noi. ([[Tito Lucrezio Caro]]) *''Non c'è balsamo | non c'è pomata | che valga a ungere e | irrigando a dilatare, | per far passare | quello che volendo | non può entrare | È l'amore | la sola chiave | che aprendo i cuori | dilata i pori | e le fessure | fino a farne falle | passi e gole, | mentre annoda | le figure. | Non c'è limite, | non c'è barriera | e correndo | schioda ogni frontiera.'' ([[Paolo Ruffilli]]) *''Non c'è un amore senza una ragazza che pianga.'' ([[Tananai]]) *{{NDR|«Per lei l'amore è una forza sicura?»}} Non certo come la morte, o la legge di gravità. {{NDR|«Nella sua vita però l'amore ha svolto un ruolo fondamentale»}} Naturalmente... Perché l'amore è amore della vita. Se si ama una donna, si ama la vita che c'è in lei. ([[Isaac Bashevis Singer]]) *Non ci si deve sviare quando si cerca l'amore, perché può allora accadere che non lo si trovi mai. Quale più crudele castigo dell'impazienza e della debolezza essere condannati per tutta la vita a mordere solo frutti amari e senza sapore! ([[Anne Serge Golon]]) *Non ci sono amori brutti né prigioni belle. ([[Pierre Gringore]]) *Non confondere l'amore col delirio del [[possesso]], che causa le sofferenze più atroci. Perché contrariamente a quanto comunemente si pensa, l'amore non fa soffrire. Quello che fa soffrire è l'istinto della proprietà, che è il contrario dell'amore. ([[Antoine de Saint-Exupéry]]) *Non è la pugna, non è la disfatta che si deplora, quando s'è avuto a fare con un nimico ma rompersi le corna contro un muro! Così accade al mare che batte e batte le immobili sponde. Così accade tante volte in amore: tu soffri, e non ti si bada; tu parli, e si pensa ad altro; tu deliri, e si passa oltre. Ed ogni tuo dire e fare e soffrire è indarno, non perché vi sia altri più gradito, non perché sii sgradito, ma perché ami un sasso. ([[Vittorio Imbriani]]) *Non è proprio l'indifferenza verso il resto del mondo l'essenza del vero amore? ([[Jane Austen]]) *Non esiste l'amore a puntate, l'amore a porzioni. L'amore è totale e quando si ama, si ama fino all'estremo. ([[Papa Francesco]]) *Non esiste una ragione per l'inizio di un amore, ma esiste una ragione per la sua fine. (''[[Neon Genesis Evangelion]]'') *''Non esistono leggi in amore | basta essere quello che sei.'' ([[Marco Ferradini]]) *Non faccio alcuna differenza tra un libro e una persona, un tramonto, un quadro. Tutto ciò che amo lo amo di un unico amore. ([[Marina Ivanovna Cvetaeva]]) *Non ho un vocabolario sull'amore, ho messo giù una definizione mia, amore vuol dire accettazione totale, donazione totale, silenzio. Questo è «amore». ([[Mauro Corona]]) *''Non la giustizia regge la bilancia esatta, | sei tu, Dio dal desiderio indiviso, | che misuri i nostri errori, | che di due cuori feriti e dilaniati | fai un cuore immenso, innaturale | che ancora crescere || vorrebbe... Tu, indifferente e superbo, | umiliata la bocca innalzi al verbo | verso un cielo ignaro... | Tu che mutili gli esseri e li aggiungi | all'ultima essenza di cui sono frammenti.'' ([[Rainer Maria Rilke]]) *Non mancano dolcezze nell'amare qualcuno senza osare di dichiararglielo. ([[Cartesio]]) *Non mi aspetto mai troppo in amore, perciò non sono mai rimasto deluso. ([[Eddie Irvine]]) *Non pensiamo che l'amore sia una cosa che brilla, ma una cosa che consuma; pensiamo che fare tutte le piccole cose per Dio ce lo fa amare altrettanto che il compiere grandi azioni. ([[Madeleine Delbrêl]]) *Non sai che [[pace]] e amore non si comprano con il denaro? (''[[Death Note]]'') *Non si può mai sapere quando finisce l'amore, Deirdre. Te ne accorgi soltanto quand'è finito. (''[[L'amica (film 1943)|L'amica]]'') *Non sono certo le cellule a decidere chi amiamo o no... Sentimenti come l'amore non risiedono nelle carni, ma nell'anima. (''[[DNA²]]'') *Non sono mai stato infedele; la donna che amo è la sola al mondo per me. Quando non amo, prendo una bella donna, che apprezzi qualsiasi cosa, tranne l'amore. ([[Klemens von Metternich]]) *Non sono un uomo intelligente, ma so l'amore che significa. (''[[Forrest Gump]]'') *''Non voglio amore | non voglio [[vino]] | il primo mi fa soffrire | il secondo vomitare.'' ([[Elisabetta di Baviera]]) *Nulla rende così amabili come il credersi amati. ([[Pierre Carlet de Chamblain de Marivaux]]) *O amore santo e casto! O dolce e soave affetto, tanto più soave e dolce, perché è tutto divino il sentimento che se ne prova. Sperimentarlo è divinizzarsi. ([[Bernardo di Chiaravalle]]) *O voi, freddi, razionali figli dell'Occidente – voi non conoscete ''questo'' genere d'amore. Un amore che morde come l'odio più aspro, con baci che bruciano come ferri arroventati e con abbracci... ma non fatemi dire altro! ([[Conte Dracula]], ''[[I poteri delle tenebre (Islanda)|I poteri delle tenebre]]'') *Ogni oggetto amato è il centro del Paradiso terrestre. ([[Bohumil Hrabal]]) *Ognuno ha voglia d'amore, ma è raro che qualcuno lo possa dare. Oppure lo si dà con ardore e dedizione, ma gli altri non lo prendono: è un amore non necessario, soltanto un peso. ([[Sof'ja Tolstaja]]) *''Oh, il mio amore è una rossa, rossa rosa | in giugno appena sbocciata; | oh, il mio amore è una dolce armonia | abilmente suonata. || Sì bella tu sei, mia leggiadra fanciulla, | che perdutamente innamorato io sono; | e sempre io t'amerò, mia cara, | finché non s'asciugheran tutti i mari.'' ([[Robert Burns]]) *Oh il primo amore pàlpita bene, ma quanto più l'ùltimo! Delle sole due volte in cui si ama davvero, l'una all'A della vita, l'altra alla Zeta, se il primo amore può dirsi il paradiso di Adamo, cioè dell'inscienza, l'altro lo è della scienza; è il paradiso di [[Epicuro]] e [[Paolo Gorini|Gorini]]. [...] Il primo amore ci apre insomma una via; l'ùltimo ce la chiude; il primo sottintende un secondo, l'ùltimo... nulla. Ed è perciò che ci attacchiamo a quest'ùltimo come alla tàvola estrema il nàufrago. ([[Carlo Dossi]]) *Oh, l'amore farebbe uggiolare in rima un cane. ([[Francis Beaumont e John Fletcher]]) *Palazzi di cera del mio amore, come salvarli dalla tua fiamma rossa? (''[[Il colore del melograno]]'') *''Penso che se io morissi | e che con i miei mali finisse | il desiderio | un amore così grande si spegnerebbe | e il mondo intero rimarrebbe | senza amore.'' ([[Lucrezia Borgia]]) *Penso veramente che l'amore sia la cosa più bella del mondo, dopo le pasticche per la tosse. ([[William Goldman]]) *Per amarsi a lungo bisogna conoscersi poco. ([[Roberto Gervaso]]) *Per certo amore è pena. ([[Andrea Cappellano]]) *Per essere autentico l'amore deve essere totale, esclusivo, irrevocabile, irreversibile. ([[Papa Paolo VI|Paolo VI]]) *Per farsi amare occorre dell'artificio; bisogna far divampare i sentimenti con l'astuzia, l'amore da solo non genera amore. (''[[Lettere di una monaca portoghese]]'') *Per gli uomini non vale che una sola legge ed un solo fine: la legge dell'amore ed il premio dell'amore. Tutto il resto è menzogna e vanità. ([[Giorgio La Pira]]) *Più amerai, e più scoprirai le deficienze del tuo amore. ([[Michel Quoist]]) *[[Platone]] dice una cosa molto precisa sull'amore: afferma che nello slancio amoroso vi è una scintilla dell'universale. L'esperienza amorosa è uno slancio verso qualcosa che egli definisce l'idea. In questo senso, anche quando sto semplicemente ammirando un bel corpo, che io lo voglia o meno, sono avviato sulla strada che porta all'idea di Bellezza. Penso qualcosa di simile - in termini del tutto diversi, naturalmente - ossia che nell'amore si faccia esperienza del passaggio dalla pura singolarità del caso a un elemento che possiede un valore universale. ([[Alain Badiou]]) *{{NDR|[[Haiku]]}} ''Poni fine ai lamenti, o insetto: | non vi è amore senza addio, | nemmeno tra le stelle.'' ([[Kobayashi Issa]]) *Quando ami una persona, devi fidarti di lei. Non c'è altro modo. Devi darle la chiave di tutto quello che è tuo. Altrimenti a che serve? (''[[Casinò]]'') *Quando, cullato dall'amore, riscopri l'innocenza dell'infanzia e le attrattive dell'avvenire, non lontano il [[Diavolo]] sorride. Lui lo sa che finirai comunque nelle sue braccia, le braccia del risveglio e dell'insonnia. ([[Emil Cioran]]) *Quando era giovane aveva creduto che l'amore avesse qualcosa a che fare con la comprensione; ma con l'età aveva capito che nessun essere umano poteva capire un altro essere umano. L'amore è soltanto il desiderio di capire. ([[Graham Greene]]) *''Quando il mondo ti sembra splendere | Come se avessi bevuto troppo vino | Questo è l'amore.'' ([[Dean Martin]]) *Quando l'essere amato va troppo lontano nel tradimento di se stesso e persevera nell'inganno di sé, l'amore non lo segue più. ([[Jacques Lacan]]) *Quando non si ama troppo, non si ama abbastanza. ([[Roger de Bussy-Rabutin]]) *Quando si ama una persona, non bisogna porsi domande, bisogna soltanto chiudere gli occhi e abbandonarsi senza riserve alla vita. (''[[Un dono semplice]]'') *Quando un amore ti stringe e ha occhi di fuoco è ora di morire. ([[Alda Merini]]) *Quanto sarebbe quieta la vita senza l'amore... Tanto sicura, tanto calma... Tanto noiosa. (''[[Il nome della rosa (film)|Il nome della rosa]]'') *''Quel che l'uom vede, Amor gli fa invisibile, | e l'invisibil fa vedere Amore. | Questo creduto fu; che 'l miser suole | dar facile credenza a quel che vuole.'' ([[Ludovico Ariosto]]) *Quello che si crede difficile a farsi, via via che l'amore cresce di giorno in giorno, sembra facile da ottenere. ([[Apuleio]]) *Quello che spero più di ogni altra cosa è che tu capisca cosa intendo quando dico che anche se non ti conosco, anche se non ti conoscerò mai, anche se non riderò e non piangerò con te, e non ti bacerò, mai... io ti amo. Dal più profondo del cuore... Io ti amo. (''[[V per Vendetta]]'') *''Quello che veramente ami non ti sarà strappato. | Quello che veramente ami è la tua vera eredità.'' ([[Ezra Pound]]) *Quello [[omosessuale]] è l'amore più puro, al contrario di quello [[eterosessuale]], strumentale alla riproduzione. ([[Umberto Veronesi]]) *Reputo che nulla sia difficile per chi ama. ([[Marco Tullio Cicerone]]) *Rimangono soltanto coloro che il [[destino]] designa per la messa eterna dell'amore infinito. Formano solo una piccolissima cappella di chiarore, nello spazio e nel tempo. ([[Louis-Ferdinand Céline]]) *''Ringrazio il [[Cielo|ciel]], ch'in quest'alme contrade | Drizzò i miei passi, e più ringrazio Amore, | Che mostrò a gli occhi miei tanta beltade.'' ([[Angelo di Costanzo]]) *Sappiamo forse perché desideriamo, perché amiamo? Desiderio e amore vengono dall'ignoto, e sono belli perché seminascosti da un velo d'infinito. ([[Domenico Tumiati]]) *Se amare ti costa il sangue, non amare è inferno. ([[Carlo Carretto]]) *Se amate senza suscitare amore, vale a dire, se il vostro amore non produce amore, se attraverso l'espressione di vita di persona amante voi non diventate una persona amata, allora il vostro amore è impotente, è sfortunato. ([[Karl Marx]]) *Se ami qualcuno, devi essere in grado di proteggerlo. (''[[Metal Gear Solid]]'') *Se cerchi la parola che indichi il prendersi cura di una persona in modo unico e spontaneo e lottare perché abbia tutto quello che desidera, quella parola è "amore"! E se ami qualcuno davvero, tu non smetterai mai. Anche quando ridono di te e dicono che sei pazzo, anzi specialmente allora! Semplicemente non mollo. Perché se dovessi mollare, potrei solo accettare il consiglio che mi danno e dimenticare e trovarne un'altra, ma non sarebbe amore, sarebbe... sarebbe una persona con cui passare del tempo! Per la quale non vale la pena combattere. (''[[How I Met Your Mother (nona stagione)|How I Met Your Mother]]'') *''Se devi amarmi, sia solo per amore | e per null'altro! Ti prego di non dire: | «L'amo per il sorriso, l'aspetto e per il modo | con cui sommessa parla, per l'arguzia del pensiero || che ben s'accorda col mio e che di certo | portò quel giorno un senso di serena pace». | Cose come queste, o amore, posson essere mutate, | posson cambiare per te, e un amor così creato || potrebbe andare in cenere. Neppure devi amarmi | per la cara pietà che provi asciugando le mie gote: | una donna che a lungo abbia goduto il tuo conforto, || può scordarsi di piangere, e così perdere il tuo amore. | Amami soltanto per amore dell'amore, così che possa | amarmi sempre in un'eternità d'amore.'' ([[Elizabeth Barrett Browning]]) *Se è vero che la [[vita]] non ignora il desiderio e la sregolatezza, è altrettanto vero che chiede l'amore. Ma in amore alle parole devono corrispondere i fatti, e i fatti non sempre sono i comportamenti sessuali. ([[Caterina Varzi]]) *Se l'amore non è eccessivo non è amore. ([[Ermes Ronchi]]) *Se l'amore non fosse incantesimo, sarebbe senza dubbio pazzia. ([[Frances Winwar]]) *Se la vista, la conversazione e lo stare insieme vengono tolti, la passione d'amore s'estingue. ([[Epicuro]]) *Se le persone che amiamo ci vengono portate via, perché continuino a vivere, non dobbiamo mai smettere di amarle. Le case bruciano, le persone muoiono, ma il vero amore è per sempre. (''[[Il corvo - The Crow]]'') *Se non si conosce l'amore nel senso pieno e assoluto del termine, si può essere allegri ma non veramente felici, si può godere ma non si conosce la gioia, si può agire ma non creare. È la scoperta di una pienezza che l'amato ti dona in modo unico, come cantava anche [[Rita Pavone]] in una canzone degli anni Sessanta: «Come te non c'è nessuno. Tu sei l'unico al mondo». ([[Gianfranco Ravasi]]) *''Se questo è amore, mi dico. Ma sì, | questo è l'amore che conosciamo. Ora. | Amore appiccicato, che incolla | quel poco di ala modesta sulla schiena. | Amore legato. In cui si ripete la solfa | del tu e dell'io. Non siamo capaci | di essere insieme acqua e moto, | sale e onda, unica impresa spettacolare. | Come il mare laggiù, lo vedi?'' ([[Mariangela Gualtieri]]) *Se ti attendi qualche forma di ricompensa, non è amore: l'amore vero è amare senza condizioni e senza aspettative. ([[Madre Teresa di Calcutta]]) *Se tutto è imperfetto in questo imperfetto mondo, l'amore invece è perfetto nella sua assoluta e squisita imperfezione. (''[[Il settimo sigillo]]'') *Sei amato solo dove puoi mostrarti debole senza provocare in risposta la forza. ([[Theodor Adorno]]) *Senza amore, l'umanità non sopravvivrebbe un solo giorno. ([[Erich Fromm]]) *''Senza l'amore un uomo che cos'è? | Su questo sarai d'accordo con me | Senza l'amore un uomo che cos'è? | È questa l'unica legge che c'è.'' ([[Marco Ferradini]]) *Si capisce che è amore quando parli come un assassino. (''[[Gossip Girl]]'') *''Si dice che chi viene morso da un cane rabbioso | vede nell'acqua l'immagine della belva feroce. | Amore ha piantato rabbiosamente in me i suoi denti terribili, | e ha fatto preda delle sue smanie il mio cuore. | La tua adorabile immagine io la vedo nel mare, | nell'acqua dei fiumi, nella coppa che mi versa il vino.'' ([[Paolo Silenziario]]) *«Si è dunque infelici quando si ama?»<br/>«Sì, Christine, quando si ama e non si è riamati.» ([[Gaston Leroux]]) *– Si è rassegnata ai continui tradimenti del marito?<br/>– Non si è affatto rassegnata, però ha smesso di amarlo, per questo è sfuggita alla rovina. Quando si ama si è indifesi, e a volte la crudeltà dell'altro può anche distruggerci. (''[[L'ispettore Derrick]]'') *Si impara ben presto che essere amati costituisce un fattore positivo tale da giustificare la rinuncia ad altri vantaggi. ([[Sigmund Freud]]) *Si nasce due volte? Sì. La prima volta il giorno in cui si nasce alla vita; la seconda volta, il giorno in cui si nasce all'amore. ([[Victor Hugo]]) *Sì, perché l'essere umano è pienamente felice solo quando accende il vero motore della sua vita: l'amore. (''[[Chiara Lubich - L'amore vince tutto]]'') *Si possono avere mille [[amicizia|amici]], ma si deve amare una sola persona. ([[Vladimir Vladimirovič Nabokov]]) *Si sa che la fiamma del crudele Amore, quando è ancora tenue, col suo primo calore procura piacere, ma poi, alimentata dalla consuetudine, divampa in un incendio incontrollabile e divora completamente gli uomini. ([[Apuleio]]) *Sii rapido in tutto, tranne che nell'amore. ([[Wilbur Smith]]) *Solamente dalla fiducia può nascere l'amore. [...] Altrimenti è solo un qualcosa destinato a sparire a poco a poco, finché non resta più niente. (''[[L'ispettore Derrick]]'') *Solo amando, non mi domando il perché della vita; e non debbo fuggire le occasioni di provare concretamente, anche se è più duro che fare vagheggiamenti generici, questo mio amore verso gli altri. Che cosa ho di più mio dell'amore? ([[Aldo Capitini]]) *''Solo l'amare, solo il conoscere | conta, non l'aver amato, | non l'aver conosciuto.'' ([[Pier Paolo Pasolini]]) *Solo l'amore è credibile. ([[Hans Urs von Balthasar]]) *Solo un atto di vero amore può sciogliere un cuore di ghiaccio. (''[[Frozen - Il regno di ghiaccio]]'') *''Son gemini gli Amori: un, casto et pio; | l'altro furente in desiderio insano: | questo si mostra in terra in volto humano, | quel vola per li cieli a lato idio. || Qual di duo raccendesse il petto mio, | lo sa colei, che 'l cor mi tiene in mano: | arsi da presso, et arsi di lontano, | con la speranza eguale al gran desio. || Con vïolenta voglia et importuna, | anhelando al sidereo, almo paese, | servii senza cercar mercede alcuna. || Celeste fu la fiamma che m'accese: | ché di quelle, che in ciel movon la luna, | una angelica forma il cor mi prese.'' ([[Chariteo]]) *Sono in pochi a conoscere le fasi iniziali dell'amore, più che amici ma non ancora fidanzati. Questa sottile relazione si trasforma con il lento trascorrere del tempo, proprio come il ciclico succedersi delle stagioni. (''[[Boys Be]]'') *''Tanti fiumi di grazie Amor mi versa, | che in mar di gioir l'alma è sommersa''. ([[Andrea Perrucci]]) *Temere l'amore è temere la [[vita]], e chi teme la vita è già morto per tre quarti. ([[Bertrand Russell]]) *Ti amo. Forse per un tempo brevissimo, forse per sempre. Nessuno lo sa. Nell'amore non ci sono né perfezione né eternità prestabilite. L'amore batte secondo le pulsazioni del tempo, come battono tutte le cose viventi. Si rafforza o si sgretola, declina o si risolleva. Se è vivo può morire. Ed è questo il suo bello. Una cosa è grande e commovente solo quando contiene una possibilità di morte. ([[Madeleine Bourdouxhe]]) *Ti amo non tanto per ciò che sei, bensì per ciò che io sono quando sono con te. ([[Elizabeth Barrett Browning]]) *''Ti amo tanto! | Senza pensarci su | ti regalerei | una piastrella della mia stufa!'' ([[Joachim Ringelnatz]]) *Ti indicherò un filtro amoroso senza veleni, senza erbe, senza formule magiche: se vuoi essere amato, ama. ([[Ecatone di Rodi]]) *Ti sei mai chiesto perché gli uomini dei Guardiani della Notte non prendono moglie e non generano figli? [...] Lo fanno per non amare. L'amore è la morte del dovere. ([[Aemon Targaryen]], ''[[Il Trono di Spade (prima stagione)|Il Trono di Spade]]'') *Tra un uomo e una donna ciò che chiamano amore è una stagione. E se al suo sbocciare questa stagione è una festa di verde, al suo appassire è solo un mucchio di foglie marce. ([[Oriana Fallaci]]) *''Tu pensi che sian vivi, | o credi che sian morti? || Gli amanti nell'amore, | smarriscono la strada e se medesimi.'' ([[Ibn Arabi]]) *Tutti affermano che l'amore è importante, eppure siamo bombardati da ogni parte dall'evidenza del suo fallimento. ({{Sic|[[bell hooks]]}}) *Tutti gli amori dell'uomo, ancorché diversi, hanno lo stesso motore. ([[Vittorio Alfieri]]) *Tutti vogliono essere amati. Ma soltanto pochi sanno o vogliono amare. ([[Ralph Greenson]]) *Tutto l'amore del mondo a volte non basta per costruire una [[relazione]]. ([[Malika Ayane]]) *Un amore che ti fa rinunciare a un altro amore non è giusto. (''[[The Village]]'') *''Un amore non torna | vive quel momento che è, | come un fiore d'inverno | si apre e prende il sole che c'è.'' ([[Mango (cantante)|Mango]]) *Un giorno o l'altro, tutto il piacere e la gioia che l'amore può suscitare si pagano con la sofferenza. E più si ama intensamente e più il dolore sarà moltiplicato. Sperimenterai l'assenza, poi i tormenti della gelosia, dell'incomprensione, infine la sensazione del rifiuto e dell'ingiustizia. Avrai freddo fino nelle ossa e il sangue formerà dei ghiaccioli che sentirai passare sotto la pelle. La meccanica del tuo cuore esploderà. ([[Mathias Malzieu]]) *Una donna è sempre bella quando è amata, e soltanto allora. (''[[La signora Skeffington]]'') *Un uomo ha bisogno d'amore. Un uomo muore, senza amore. Le sue viscere si raggrinziscono e il petto gli diventa come un legno secco. ([[John Steinbeck]]) *Una vita senza amore e sacrificio non vale la pena di essere vissuta. (''[[Jeeg robot d'acciaio]]'') *Una volta si diceva: "due persone si guardano intensamente senza toccarsi, si trasmettono amore guardandosi negli occhi nello stesso momento". La verità è che qualcuno insegue sempre qualcuno. È così che siamo fatti. (''[[E venne il giorno]]'') *Usando amore verso le persone e odio verso i peccati. ([[Agostino d'Ippona]]) *Utilizzando un linguaggio oggi abbastanza noto, possiamo dire che l'amore non conosce «alcuna forma di discriminazione». ([[Chiara Lubich]]) *veramente ch'io ho più [[compassione]] a chi pate amando che a chi si muor di fame o a chi va a la giustizia a torto: perché il morirsi di fame procede da la dapocaggine, e l'esser giustiziato a torto nasce da la mala sorte; ma la crudeltà che cade sopra uno innamorato è un assassinamento fattogli da la fede, da la sollecitudine e da la servitù de la bontà propria. ([[Pietro Aretino]]) *– Vedi giovanotto, questa faccenda dell'amore... è una cosa potentissima!<br />– Più forte della gravità?<br />– Be' sì figliolo, in un certo senso... Io direi che è la forza più grande sulla Terra! (''[[La spada nella roccia]]'') *Vi sono tanti tipi di amore! Quello ch'io sento è il vero grande amore poetico; l'ho riconosciuto dal primo giorno, e non v'è nulla di più bello; e con l'entusiasmo dell'arte non v'è altra divinizzazione del cuore umano: il mondo allora s'illumina, gli orizzonti diventano immensi, tutta la natura si colora e vibra d'armonie senza fine, e si ama finalmente!... si ama! ([[Hector Berlioz]]) *''Vieni | Amato || Ti proverò con allegria. | Ti sognerò con me questa notte. || Il tuo corpo finirà | dove comincia per me | l'ora della tua fertilità e della tua agonia; | e poiché siamo pieni di angoscia | il mio amore per te è nato nel tuo petto, | è che ti amo in principio per la tua bocca. || Vieni, | mangeremo nel luogo della mia anima. || Prima di me ti si aprirà il mio corpo | come mare precipitato e colmo | fino al crepuscolo di pesci. | Perché sei bello, | fratello mio, | eterno mio dolcissimo.'' ([[Eunice Odio]]) *Vissi innamorato sempre or d'una principessa or d'un'altra; e così spero di vivere fino al momento ch'io raccomanderò il mio spirito a Dio; perché la mia coscienza è convinta che s'io commettessi una trista azione, la commetterei sempre quando un amore è in me spento; ed il nuovo non è per anche racceso: e nel tempo dell'interregno m'accorgo che il mio cuore fa il sordo — e mi concede a stento sei soldi da far elemosina alla miseria: però mi sollecito a rompere questo gelo — è il raccendermi e il risentirmi pieno di generosità e di benevolenza è tutto un punto: e farei di tutto, per tutti, e con tutti; purché mi persuadessero ch'io non farei peccato. ([[Laurence Sterne]]) *Vogliamo ancora parlare d'amore? Oggi la gente ha il cuore talmente duro e la faccia coperta di strati di ipocrisia che invece di arco e frecce, Cupido dovrebbe armarsi di una 44 magnum. ([[Giovanni Scafoglio]]) *Voglio amore, che senza questo i soggetti sono freddi, e amor violento. ([[Gaetano Donizetti]]) *''Vorrei seguire ogni battito del mio cuore | per capire cosa succede dentro e cos'è che lo muove, | da dove viene ogni tanto questo strano dolore, | vorrei capire insomma che cos'è l'amore, | dov'è che si prende, dov'è che si dà.'' ([[Lucio Dalla]]) ===''[[Ai confini della realtà (serie televisiva 1959)|Ai confini della realtà]]''=== *L'amore può essere appiccicoso come un vaso di miele, inestricabile come un mucchio di alghe e divorante come un incendio in un campo di grano maturo. ([[Ai confini della realtà (serie televisiva 1959) (prima stagione)|prima stagione]]) *L'amore vero vuole teatralità. Riesce a trasfigurare tutto. Trasforma il grottesco in adorabile come fanno i bambini. Se c'è amore, riusciamo a vedere negli altri ciò che vogliamo; se non c'è, non vediamo niente. E possiamo cercarlo, ma senza trovarlo. ([[Ai confini della realtà (serie televisiva 1959) (quarta stagione)|quarta stagione]]) *– Vede, dottore, mio padre amava veramente molto mia madre. Perché a quei tempi usava ancora che marito e moglie si amassero davvero.<br/>– Secondo lei ora non si usa più?<br/>– Se fosse così non ci sarebbero in giro così tanti psichiatri! ([[Ai confini della realtà (serie televisiva 1959) (quinta stagione)|quinta stagione]]) ===[[Francesco Alberoni]]=== *L'amore dà un enorme potere su chi ama e questo enorme potere può far piacere perché lusinga la vanità, perché rende l'altro schiavo, disponibile, pronto a ogni cenno ed ogni desiderio. *L'amore dell'altro, amore sincero e profondo e via via sempre più disperato, viene così usato per rafforzare se stessi fino al punto in cui non si avrà più bisogno di lui. Questo è in sostanza il vero «disinnamoramento». *L'amore tende a separare la legge dalla persona; vuol instaurare altre leggi, altre norme, non vuol sopprimere le persone, vuole amarle. ===[[Dante Alighieri]]=== *L'anima era tutta data nel pensare di questa gentilissima; onde io divenni in picciolo tempo poi di sì fraile e debole condizione, che a molti amici pesava de la mia vista; e molti pieni d'invidia già si procacciavano di sapere di me quello che io volea del tutto celare ad altrui. Ed io, accorgendomi del malvagio domandare che mi faceano [...] rispondea loro che Amore era quelli che così m'avea governato. [...] E quando mi domandavano "Per cui t'ha così distrutto questo Amore?", ed io sorridendo li guardava, e nulla dicea loro. ====''[[Divina Commedia]]''==== *''Amor, ch'al cor gentil ratto s'apprende, | prese costui de la bella persona | che mi fu tolta; e 'l modo ancor m'offende. | Amor, ch'a nullo amato amar perdona, | mi prese del costui piacer sì forte, | che, come vedi, ancor non m'abbandona. | Amor condusse noi ad una morte: | Caina attende chi a vita ci spense.'' *''Conosco i segni de l'antica fiamma!'' ({{cfr|m}} [[#Publio Virgilio Marone|Publio Virgilio Marone]], ''sub'') *''Era già l'ora che volge il disio | ai navicanti e 'ntenerisce il core | lo dì c'han detto ai dolci amici addio; | e che lo novo peregrin d'amore | punge, se ode squilla di lontano | che paia il giorno pianger che si more''. *''L'amor che move il sole e l'altre stelle''. *''Per lor maladizion sì non si perde, | che non possa tornar, l'etterno amore, | mentre che la speranza ha fior del verde.''. ===[[Piero Angela]]=== *L'amore [...] colpisce in modo subdolo, spesso improvviso. È un sentimento irrazionale che penetra dolcemente e invade tutto l'organismo, come un'endovenosa che si diffonde capillarmente e che modifica il nostro modo di pensare e di agire. Provocando, a volte, una narcosi totale. *L'amore, infatti, non ha nulla a che fare con la saggezza: è un tuffo in una dimensione nuova, bellissima, irresistibile, dove nient'altro importa. I conti si faranno magari più in là, quando sarà passata la febbre e rimarranno i postumi della "follia". *Senza l'amore tutte le luci si sarebbero spente da tempo: perché è questa forza che permette alla vita di rinascere ogni volta e di passare da una generazione all'altra. ===[[Cecco Angiolieri]]=== *''L'Amor, che m'è guerrero ed enemico, | m'ha fatto com'al drago san Michele, | e mi fa canne somigliar candele: | guarda s'i' son ben di veder mendico!'' *''Oimè d'Amor, che m'è duce sì reo, | oimè, che non potrebbe peggiorare; | oimè, perché m'avvene, segnor Deo? | oimè, ch'i' amo quanto se pò amare, | oimè, colei che strugge lo cor meo!'' *''Se l'omo avesse 'n sé conoscimento, | in tutto lasserebbe Amore stare, | se non avesse di quel fornimento, | che sì bisogna a quei che vol amare.'' ===[[Claudio Baglioni]]=== *''E meglio è amare e perdere | che vincere e non amare mai''. *''Non ci ameremo più qui ma attraverso | ciò che in altri giorni avremo perso''. *''Pace a me che non so amare ancora | ciò che ho e non so non amar quel che non ho''. ===[[Romano Battaglia]]=== *Amare o avere amato. Non ci sono altre vie da scoprire nel cammino misterioso della vita. *Chi ama profondamente non invecchia mai. Neanche a cent'anni, perché l'amore è l'ala che ci aiuta a volare verso l'infinito. *L'amore è una parola di luce, scritta da una mano di luce, sopra una pagina di luce. *L'amore non deve pretendere, deve avere solo la forza di diventare certezza. *Quando si ama, tutti i piccoli sospetti diventano paure. E quando le paure diventano più grandi, è segno che l'amore sta crescendo. *Se ti chiedono qual è la cosa più importante nella vita, tu rispondi prima, dopo, sempre: l'amore. *Spendi l'amore a piene mani. È l'unico tesoro che aumenta più ne sottrai... ===[[Lucio Battisti]]=== *''Amarsi è questo: escludere | d'essere i soli al mondo, | i soli ad esser soli amando, | sterminandola l'invincibile armata.'' *''Amarsi un po' | è come bere, | più facile | è respirare.'' *''Amarsi un po' | è un po' fiorire, | aiuta sai | a non morire.'' *''È sempre per prova che | sulle labbra torna | la parola "amore", | per prove d'esercizio | perché si sa che poi non si sa mai | che potrebbe tornare utile.'' *''Ho visto un uomo che moriva per amore, | ne ho visto un altro che più lacrime non ha. | Nessun coltello mai | ti può ferir di più | di un grande amore che ti stringe il cuor.'' *''L'amore è qualcosa di più | del vino, del sesso che tu | prendi e dai.'' *''L'amore è un gesto pazzo come rompere | una noce con il mento sopra il cuore.'' ===[[Charles Baudelaire]]=== *Che cos'è l'amore? Il bisogno di uscire da sé stessi. L'uomo è un animale adoratore. Adorare è sacrificarsi e prostituirsi. Così ogni amore è anche prostituzione. *Ciò che v'è di noioso nell'amore, è il fatto che è un delitto in cui non si può fare a meno d'un complice. *In amore, come in quasi tutte le faccende umane, l'intesa cordiale è il risultato di un malinteso. Questo malinteso è il piacere. L'uomo grida: «Oh!, angelo mio!». La donna tuba: «Mamma! Mamma!». E i due imbecilli sono persuasi di pensare all'unisono. – L'abisso invalicabile, che fa l'incomunicabilità, resta invalicato. *''Ma l'amore, per me, non è che un materasso d'aghi fatto per procurare da bere a crudeli puttane.'' ===[[The Beatles|Beatles]]=== *''E alla fine | l'amore che ricevi | è eguale all'amore | che dai.'' *''È solo amore | e questo è tutto | ma è così difficile | amarti.'' *''Tutto ciò che serve è l'amore, l'amore, | l'amore è tutto ciò di cui hai bisogno.'' ===[[Papa Benedetto XVI|Benedetto XVI]]=== *Amore è «estasi», ma estasi non nel senso di un momento di ebbrezza, ma estasi come cammino, come esodo permanente dall'io chiuso in sé stesso verso la sua liberazione nel dono di sé, e proprio così verso il ritrovamento di sé, anzi verso la scoperta di Dio. *Chi vuol donare amore, deve egli stesso riceverlo in dono. *L'amore è il fuoco che purifica e unisce ragione, volontà, sentimento, che unifica l'uomo in sé stesso in virtù dell'azione unificante di Dio, cosicché egli diviene servitore dell'unificazione di coloro che sono divisi: così l'uomo fa il suo ingresso nella dimora di Dio e può vederlo. Ed è questo appunto che significa essere beato. *L'amore è la sola forza in grado di cambiare il cuore dell'uomo e l'umanità intera, rendendo proficue le relazioni tra uomini e donne, tra ricchi e poveri, tra culture e civiltà. *L'amore non è mai «concluso» e completato; si trasforma nel corso della vita, matura e proprio per questo rimane fedele a sé stesso. *L'amore produce gioia, e la [[gioia]] è una forma d'amore. *Fate sì che l'amore unificante sia la vostra misura; l'amore durevole sia la vostra sfida; l'amore che si dona la vostra missione! ===[[Giordano Bruno]]=== *''Amor, per cui tant'alto il ver discerno, | Ch'apre le porte di diamante e nere, | Per gli occhi entra il mio nume; e per vedere | Nasce, vive, si nutre, ha regno eterno.'' *L'amor fa dovenir li vecchi pazzi, e gli giovani savii. *L'amore è ciò per la cui potenza tutte le cose son generate; è in tutte le cose, vivo in ciò che è vivo, grazie a lui ciò che è vivo vive, ed è lui stesso la linfa vitale di ciò che è vivo; riscalda ciò che è freddo, illumina ciò che è oscuro, risveglia ciò che è assopito, vivifica ciò che è morto, fa percorrere la regione sovraceleste alle cose inferiori, trasportandole con divino furore; per suo compito le anime son legate ai corpi, per la sua guida sono innalzate alla contemplazione, per il suo volo si uniscono a Dio superate le difficoltà naturali. È lui che insegna quali cose siano nostre e quali altrui, chi siamo noi e chi gli altri; è lui a fare in modo che le altre cose siano dominate e possedute da noi, e che noi comandiamo e dominiamo le altre cose; infatti la [[necessità]], che si fa beffe di tutto, obbedisce al solo amore. *L'antichità chiamò grande demone questo amore che è padre di tutti i sentimenti, tutti i desideri e tutti gli effetti. *Questo animale che chiamiamo Amore, per il più suole assalire colui ch'ha poco da pensare e manco da fare. *Si aggiunga al già detto, che amore, con cui amiamo, è brama con cui ogni cosa brama, mediazione fra bene e male, brutto e bello (non dunque non brutto e non bello), ma buono e bello in rapporto a una certa comunicazione e partecipazione. ===[[Gesualdo Bufalino]]=== *Certi amori sono soltanto sudori che si somigliano. *Il primo segno d'amore consiste nel trasformare un essere che ci era domestico in un demone sconosciuto. *L'amore, come ogni buon rigorista, prima di tirare non piglia troppa rincorsa. *L'amore: a guardarlo da fuori un teatro di larve comicoliriche, di batticuori inventati, tutta un'orchestra di trombe e violini, col basso tuba dell'eros che accompagna da lontano. *L'amore, nella maggior parte dei casi, è soltanto un prestito con cauzione. *L'amore: un sentimento inventato. Ciò che conta è il gioco della seduzione, il rituale di piacere a qualcuno. ===[[Charles Bukowski]]=== *L'amore è una forma di pregiudizio. Ami ciò di cui hai bisogno, ami ciò che ti fa star bene, ami ciò che ti torna più utile. Come fai a dire di amare una persona, quando ce ne sono almeno diecimila al mondo che ameresti di più, se solo le incontrassi? Ma non le incontrerai mai. *L'amore è un cane che viene dall'inferno. *''l'amore si rinsecchisce, pensai | tornando verso il | bagno, anche più velocemente | dello sperma.'' ===[[Aldo Busi]]=== *Io non credo all'amore che moltiplica, troppo comodo, è mica un conto in banca. *L'amore batte solo alle proprie tempie. *L'amore del momento non può essere la commedia dell'odio a lunga scadenza. *L'amore non è il toccasana dei mali. ===[[Roger de Bussy-Rabutin]]=== *La lontananza fa all'amore quello che il vento fa al fuoco: spegne il piccolo, scatena il grande. *Quando non si ama troppo, non si ama abbastanza. *Quando non si ha ciò che si ama, bisogna amare quel che si ha. ===[[Samuel Butler]]=== *L'amore, come ogni dessert, si giudica dunque solo nell'atto di mangiare e con questa prova vedremo che la consapevolezza dell'amore, come ogni altra consapevolezza, svanirà nel diventare più intensa. *Più il nostro amore è profondo, meno lo percepiamo come tale. *Se un vero amore non ha mai placido corso, quando non si miri che al [[matrimonio]], a volte, tutto va bene. ===[[George Gordon Byron]]=== *''E di lottare tuttavia si sforza invano | Contro una passione che anche per uno come lui | D'Amore ha nome! | Sì, è vero Amor, immutabile, immutato, | Per una donna da cui giammai si vuol diviso. | Benché le più leggiadre prigioniere vogliano attrarlo | Con lo sguardo, | Egli le sfugge e non le cerca, ma freddo passa | Innanzi a lor.'' *''E tuttavia, tu ami, e io ho invidia | Per chi può posare il proprio cuore | Su un cuor che gli è fedele, | Né mai conosce il vuoto quell'errante pensier | Che, come il mio, coi fantasmi si strugge».'' *''Finché c'era Speranza eran quei sentimenti | Languidi vacillanti e teneri, | Allorché tutto fu perduto, la tenerezza non morì ma rimase assopita | E sul suo sonno si levò quella Forza per parlare così: | «Quando non c'è da amar più nulla, non c'è più nulla da temere».'' *Nella sua prima passione la donna ama il suo amante, in tutte le altre ciò che ama è il suo amore. ===[[Italo Calvino]]=== *E lei: – Tu non credi che l'amore sia dedizione assoluta, rinuncia di sé...<br/>Era lì sul prato, bella come mai, e la freddezza che induriva appena i suoi lineamenti e l'altero portamento della persona sarebbe bastato un niente a scioglierli, e riaverla tra le braccia... Poteva dire qualcosa, Cosimo, una qualsiasi cosa per venirle incontro, poteva dirle: – Dimmi che cosa vuoi che faccia, sono pronto... – e sarebbe stata di nuovo la felicità per lui, la felicità insieme senza ombre. Invece disse: – Non ci può essere amore se non si è se stessi con tutte le proprie forze. *Ecco, pensò Amerigo, quei due, così come sono, sono reciprocamente necessari. E pensò: ecco, questo modo d'essere è l'amore. E poi: l'umano arriva dove arriva l'amore; non ha confini se non quelli che gli diamo. *Ma in tutta quella smania c'era un'insoddisfazione più profonda, una mancanza, in quel cercare gente che l'ascoltasse c'era una ricerca diversa. Cosimo non conosceva ancora l'amore, e ogni esperienza, senza quella, che è? Che vale aver rischiato la vita, quando ancora della vita non conosci il sapore? *– Perché mi fai soffrire?<br/>– Perché ti amo.<br/>Ora era lui ad arrabbiarsi: – No, non mi ami! Chi ama vuole la felicità, non il dolore.<br/>– Chi ama vuole solo l'amore, anche a costo del dolore.<br/>– Mi fai soffrire apposta, allora.<br/>– Sì, per vedere se mi ami.<br/>La filosofia del Barone si rifiutava d'andar oltre. – Il dolore è uno stato negativo dell'anima.<br/>– L'amore è tutto.<br/>– Il dolore va sempre combattuto.<br/>– L'amore non si rifiuta a nulla.<br/>– Certe cose non le ammetterò mai.<br/>– Sì che le ammetti, perché mi ami e soffri. *– Tu ragioni troppo. Perché mai l'amore va ragionato?<br/>– Per amarti di più. Ogni cosa, a farla ragionando, aumenta il suo potere. ===[[Albert Camus]]=== *Il gran desiderio d'un cuore inquieto è di possedere interminabilmente la creatura che ama o di poterla immergere, quando sia venuto il tempo dell'assenza, in un sonno senza sogni che non possa aver termine che col giorno del ricongiungimento. *Il vero amore è eccezionale, due o tre volte in un secolo all'incirca. Per il resto, vanità o noia. *Non essere amati è una semplice sfortuna; la vera disgrazia è non amare. *Quando si è avuto una volta la fortuna di amare intensamente, si spende la vita a cercare di nuovo quell'ardore e quella luce. ===[[Elias Canetti]]=== *Ha gli [[occhi]] spietati di chi è amato sopra ogni cosa. *La grandezza dell'amore sta soprattutto nel fatto che in esso tutti i diritti sono sospesi. *Nell'amore le rassicurazioni valgono come annuncio del loro opposto. ===[[Gaio Valerio Catullo]]=== *''È difficile deporre d'improvviso un amore lungo.'' *''Io [[odio]] e amo. Ma come, dirai. Non lo so, | sento che avviene e che è la mia tortura.'' *''Perché, se ami, un torto così | ti fa amare di più ma voler bene meno.'' ===''[[Il cavaliere dalla pelle di leopardo]]''=== *Dispiaceri molteplici accompagnano spesso il vero amore. *L'arte di amare esige anzi tutto che rimangan segrete le nostre pene; colui che ama deve essere capace di subire la solitudine, e, lungi dalla sua amata, solo a lei deve pensare. *L'arte di amare, il folle amore che ha legge e delicatezza, è difficile a comprendere: e non è in nulla dissolutezza né perversità; altra cosa è l'amore elevato, il vero affetto, altra la depravazione: una distanza enorme li separa. *L'innamorato deve essere paziente; le sue sofferenze devono ingigantire se l'amata è assente. Egli deve saper dominare il proprio cuore, ignorare lo sdegno e la collera. *La fuga è la sorte inevitabile degli innamorati; essi non hanno il tempo d'invecchiare. *La sciagura perseguita l'innamorato, riempie il suo cuore di amarezza, ma finalmente gli porta la letizia, se egli è capace di non soccombere ai primi colpi dell'amore. Bisogna essere innamorati, perché l'amore allevia le sofferenze di quaggiù: il dotto diviene pazzo e l'ignorante diviene dotto. *Ogni separazione è un veleno per gli innamorati! *Quando un innamorato vaga per i campi in cerca di un oggetto per l'amata, bisogna che sia solo. ===[[Louis-Ferdinand Céline]]=== *È più difficile rinunciare all'amore che alla vita. *L'amore è come l'alcool, più sei impotente e sbronzo e più ti credi forte e scaltro, e sicuro dei tuoi diritti. *L'amore è l'infinito abbassato al livello dei barboncini, e ci ho la mia dignità, io! ===[[Miguel de Cervantes]]=== *Amore è invisibile ed entra ed esce di dove vuole, senza che nessuno gli chieda conto di quel che fa. *Dove vi è molto amore, non suole esserci molta disinvoltura. *L'amore e la guerra sono una stessa cosa, e come nella guerra è lecito e comunemente praticato fare uso di astuzie e di stratagemmi per vincere il nemico, così nei contrasti e nelle rivalità amorose si ritengono per buoni gl'imbrogli e i raggiri messi in opera per conseguire il fine desiderato, purché non siano in pregiudizio e disdoro dell'oggetto amato. *La passione amorosa si vince soltanto col fuggirla. *''Se le sue glorie Amor vende costose | Ha ragione ed il suo traffico è giusto, | Ché non ci sono gioie più preziose | Di quelle valutate dal suo gusto, | Ed è cosa evidente | Che non val ciò che poco costa o niente.'' *Un disinganno a tempo vuol essere rimedio efficace nei principî d'amore. ===[[Émilie du Châtelet]]=== *Esiste, forse, un sentimento più illusorio dell'amore? *Per conservare a lungo l'amore del proprio amante è indispensabile che la speranza e il timore siano sempre presenti. *Si conosce di più l'amore attraverso l'infelicità che procura che per la felicità, spesso misteriosa, che diffonde nella vita degli uomini. ===[[Emil Cioran]]=== *A tal punto il dubbio su di sé travaglia gli esseri che questi, per porvi rimedio, hanno inventato l'amore, tacito patto fra due infelici per sopravvalutarsi, per incensarsi spudoratamente. *L'amore – un incontro di due salive... Tutti i sentimenti attingono il loro assoluto dalla miseria delle ghiandole. *Non si può amare appassionatamente una donna e Dio nello stesso tempo. La mescolanza di due erotiche irriducibili crea un'oscillazione interminabile. *Noi amiamo sempre... malgrado tutto; e questo «malgrado tutto» copre un infinito. ===[[Paulo Coelho]]=== *Chi ama riesce a vincere il mondo, non ha paura di perdere nulla. Il vero amore è un atto di totale abbandono. *Colui che è saggio, lo è soltanto perché ama. E colui che è sciocco, lo è solamente perché pensa di poter capire l'amore. *L'amore è sempre nuovo. Non importa che amiamo una, due, dieci volte nella vita: ci troviamo sempre davanti a una situazione che non conosciamo. L'amore può condurci all'inferno o al paradiso, comunque ci porta sempre in qualche luogo. È necessario accettarlo, perché esso è ciò che alimenta la nostra esistenza. Se non lo accettiamo, moriremo di fame pur vedendo i rami dell'albero della vita carichi di frutti: non avremo il coraggio di tendere la mano e di coglierli. È necessario ricercare l'amore là dove si trova, anche se ciò potrebbe significare ore, giorni, settimane di delusione e di tristezza. Perché nel momento in cui partiamo in cerca dell'amore, anche l'amore muove per venirci incontro. E ci salva. *L'amore è una forza selvaggia. Quando tentiamo di controllarlo, ci distrugge. Quando tentiamo di imprigionarlo, ci rende schiavi. Quando tentiamo di capirlo, ci lascia smarriti e confusi. *L'amore esiste di continuo. Sono gli uomini che cambiano. *L'amore si scopre soltanto amando. ===[[Cesare Cremonini]]=== *''L'amore, soltanto l'amore può farti guarire, | lasciando ogni cosa al suo posto e partire, | l'amore è là dove sei pronto a morire | lasciando ogni cosa al suo posto e partire.'' *''Puoi chiamarti dottore, puoi chiamarti scienziato, | puoi chiamarti ufficiale, puoi chiamarti soldato, | puoi persino morire: | comunque l'amore è là dove sei pronto a soffrire.'' *''Starsene appoggiati sul divano ore ed ore | sapendo che la noia è un'impressione, | starsene aggrappati come un petalo sul fiore | può essere un perfetto paragone | con l'amore.'' ===[[Paolo Crepet]]=== *È l'amore che agisce come una malattia, ma funziona al contrario: fa bene quando infetta, fa morire guando guarisce. *L'amore, proprio come la passione, è attesa, fiducia illimitata, follia meravigliosa, fuoco vivo e dirompente. *[[Sesso]] e sessualità sono stati strumenti attraverso i quali l'uomo ha cercato la felicità. Dacché la morale comune ci ha permesso di esercitare il sesso senza l'amore, si è diffusa la convinzione che esso rappresenti un pezzo di Eden alla portata di tutti. In realtà, l'affannosa ricerca del piacere a tutti i costi ha tolto qualcosa alla conoscenza della nostra identità, proprio attraverso la banalizzazione dell'erotismo, ormai ridotto a libero esercizio genitale. È andata cosí consumandosi un'idea complessa dell'eros umano, che non solo non deve essere appiattita sulla necessità della riproduzione, ma nemmeno semplificata e ridotta a puro incontro di cellule, a banale questione ormonale. Anche perché la felicità genitale è tra le piú effimere e conduce a una precoce malinconia. ===[[Alexandre Dumas (padre)|Alexandre Dumas padre]]=== *Che cos'è, per lo più, l'amore? Il capriccio d'un giorno, un'allegra unione, mediante la quale due esseri s'ingannano reciprocamente e spesso in buona fede. *«E al suo ritorno lo farete passare da me; gli darò uno scudo contro l'amore.»<br/>«Ohimè, oggi l'amore è come la guerra, e lo scudo è divenuto inutile.» (''[[Vent'anni dopo]]'') *L'amore è la più egoistica di tutte le passioni. *L'amore è un sentimento che si nutre di agi e ingigantisce attraverso la corruzione. ===[[Fabrizio De André]]=== *E poi a un tratto l'amore scoppiò dappertutto. *''Guardate il sorriso, guardate il colore | come giocan sul viso di chi cerca l'amore! | Ma lo stesso sorriso, lo stesso colore | dove sono sul viso di chi ha avuto l'amore?'' *''L'autunno negli occhi, l'estate nel cuore, | la voglia di dare, l'istinto di avere, | e tu... tu lo chiami amore e non sai che cos'è, | e tu... tu lo chiami amore e non ti spieghi il perché.'' *''Ma c'è amore un po' per tutti | e tutti quanti hanno un amore | sulla cattiva strada.'' ===[[Francesco De Gregori]]=== *''E guarda l'amore che non ha commenti da fare, | l'amore comunque che non ha paura del mare da attraversare.'' *''E il vero amore può | nascondersi, | confondersi, | ma non può perdersi mai.'' *''Ho imparato che l'amore insegna, ma non si fa imparare.'' *''L'amore è mascalzone, | viaggia contromano, | parcheggia sempre dove vuole, | fa vedere la lingua, | parla con la bocca piena, | si presenta così, senza un invito | proprio in mezzo alla cena.'' *''Vallo a spiegare... L'amore | non si spiega, | muove le mani in fretta, | rovescia il sale e non fa una piega.'' ===[[Charles Dickens]]=== *Il mistero e la delusione non sono assolutamente indispensabili allo sviluppo dell'amore, ma ne sono, spessissimo, potenti ausiliari. «Lontan dagli occhi, lontan dal cuore», calza abbastanza bene come proverbio applicabile ai casi dell'amicizia, benché l'assenza non sia sempre necessaria per la freddezza del cuore, anche fra amici; e la sincerità e l'onestà, come pietre preziose, siano forse più facilmente imitate a distanza e scambiate per vere. Ma l'amore è efficacemente aiutato da una immaginazione calda e attiva con memoria tenace, e prospera per un bel pezzo mercé un leggerissimo e scarsissimo alimento. Accade così sovente che esso raggiunga il suo più lussureggiante sviluppo nella separazione e in circostanza della maggior difficoltà. *L'amore, benché si dica che sia cieco, sa far buona guardia. *L'amore è in ogni cosa un maestro ammirevole. *Se l'egoismo è un ingrediente necessario nella composizione di quella passione che si chiama amore, merita questo tutte le belle frasi con cui i poeti lo esaltano nell'esercizio della loro professione? Vi sono, certo, casi autentici di uomini e di donne, che in magnanime circostanze, hanno ceduto rispettivamente la loro donna o il loro uomo a rivali di gran merito; ma è assolutamente accertato che la maggioranza di tali uomini e di tali donne non hanno fatto di necessità virtù, e non hanno nobilmente rassegnato ciò che non potevano ottenere, presso a poco come un soldato semplice potrebbe proporsi di non accettare l'ordine della giarrettiera, e un povero pio e dotto pastore, senz'altra famiglia che quella di una grossa figliuolanza, potrebbe proporsi di rinunciare a un vescovato? *– Ti dirò, – riprese, nello stesso bisbiglio rapido e appassionato, – che cos'è vero amore. È cieca ammirazione, autoumiliazione illimitata, sottomissione totale, fede e credenza contro se stessi e contro il mondo, offerta di tutto il cuore e tutta l'anima a chi ce li trafigge... ===[[Emily Dickinson]]=== *''Che l'amore sia tutto quel che c'è, | è tutto ciò che sappiamo dell'amore.'' *''Ho sempre amato | e te ne do la prova: | prima di amare, | io non ho mai vissuto pienamente.'' *''Incapaci sono gli Amati di morire | perché l'Amore è Immortalità, | anzi, è Deità – || incapaci coloro che amano – di morire | perché l'Amore trasforma la Vitalità | in Divinità.'' *''L'Amore – è anteriore alla Vita – posteriore – alla Morte – | Radice della Creazione, ed | esponente della Terra.'' *''L'Amore finisce quando l'Amore comincia, | dicono i Saggi – | ma i Saggi l'hanno conosciuto?'' *''Un qualcosa di volatile – di indiscreto – | sempre fuori luogo è l'Amore – | la gioiosa piccola Divinità | che non siamo costretti a servire.'' ===[[Fëdor Dostoevskij]]=== *Amare le persone così come sono è impossibile. E tuttavia si deve. E per questo fa loro del bene. *Chi ama non fa distinzioni. (''[[I fratelli Karamazov]]'') *Con l'amore tutto si riscatta, si salva tutto. (''[[I fratelli Karamazov]]'') *È appunto chi ti sta vicino che, secondo me, è impossibile amare; chi è lontano forse sì. [...] Per amare un uomo occorre che questi si celi alla nostra vista: non appena mostra il suo viso l'amore svanisce. (''[[I fratelli Karamazov]]'') *L'amore astratto brama gesta immediate, edificanti perché tutti lo notino. Si giunge effettivamente anche al punto di sacrificare la vita purché non vada troppo per le lunghe e si concluda al più presto, come sulla scena, così che tutti vedano e plaudano. L'amore attivo è fatica e perseveranza. (''[[I fratelli Karamazov]]'') *La [[consapevolezza]] e l'amore, forse, sono la stessa cosa, perché non conoscerete niente senza l'amore, mentre con l'amore conoscerete molto. *Un angelo non può odiare e non può neppure fare a meno di amare. Ma si può forse amare tutti, tutti gli uomini, tutti i propri simili? Mi sono posta più volte questa domanda. Naturalmente è impossibile, e sarebbe addirittura innaturale. Chi ama l'umanità di un amore astratto quasi sempre ama soltanto se stesso. (''[[L'idiota]]'') ===''[[Emmanuelle]]''=== *– Il vero amore fin dove può arrivare?<br/>– Sarebbe un povero amore quello che si lasciasse misurare. *L'amore, il vero amore, è sempre contro natura. L'amore, quello vero, è l'erezione, non l'orgasmo. *Mi ha sempre detto che l'amore è la ricerca del piacere sempre più lontano, con un uomo, con una donna che si sceglie. È strano, adesso sento che c'è dell'altro. Per esempio, quando ho visto quella cascata, ho pensato: "Com'è bella". Ebbene, l'ho pensato per te. Te l'ho detto, una cascata è bella a condizione che si possa dirlo a chi si ama. ===''[[Emmanuelle 4]]''=== *Si dice che i grandi amori siano impossibili, io invece penso che sopravvivano a tutti gli eventi mediocri della vita. *Si può vivere preda di un amore troppo violento? No, non si può. Meglio cambiare pelle, meglio diventare un'altra donna. Non esiste soltanto un uomo al mondo, ce ne sono altri, molto diversi da colui che ami, ma l'amore te li fa ignorare. *Sì, tu vorresti fuggire all'amore, Sylvia, vorresti nasconderti affinché io non possa ritrovarti. Ma l'amore è come un'aquila che stringe i suoi artigli intorno al cuore. Quello che riesce ad afferrare, non lo lascia mai più. ===[[Fabi Silvestri Gazzé]]=== *''L'amore non esiste, è l'effetto prorompente | di dottrine moraliste sulle voglie della gente, | è il più comodo rimedio alla paura | di non essere capaci a rimanere soli.'' *''L'amore non esiste, è un ingorgo della mente | di domande mal riposte e di risposte non convinte.'' *''L'amore non ha casa, non ha un'orbita terrestre, | non risponde ai più banali meccanismi tra le forze, | è un assetto societario in conflitto d'interesse.'' *''L'amore se poi esiste, è quest'idea di attaccamento | che ha l'uomo del mio tempo per le tante storie viste.'' ===[[Ennio Flaiano]]=== *L'amore è una cosa troppo importante per lasciarla fare agli amanti. *Chi mi ama mi preceda. *In amore bisogna essere senza scrupoli, non rispettare nessuno. All'occorrenza essere capaci di andare a letto con la propria moglie. *In amore gli scritti volano e le parole restano. ===[[Jonathan Safran Foer]]=== *''Più ami qualcuno'', pensava, ''e più dirglielo è difficile.'' Lo stupiva che persone sconosciute non si fermassero a vicenda in strada per dire ''Ti amo''. *''Questo è amore'', pensava lei, ''sì o no? Quando noti l'assenza di qualcuno, e detesti quell'assenza più di ogni altra cosa. Ancora più di quanto ami la sua presenza.'' *Si scambiavano a vicenda la grande bugia salvatrice – che il nostro amore per le cose sia più grande del nostro amore per il nostro amore per le cose – recitando di buon grado le parti che scrivevano per sé, creando di buon grado le finzioni necessarie alla vita, e credendoci. ===[[Teofilo Folengo]]=== *''Chi fia di tanto mal cagion? Amore, | amor che sempre fu la peste lorda | de' miseri mortali. Ah, in quant'errore | ci spinge questa fiamma tant'ingorda! | Odo già l'alte strida, il gran rumore | d'arme, ch'aggira in foco e 'l ciel assorda; | ché dove fischia Amor, così fier angue, | subito appare ferro, foco e sangue.'' *''Ed io dico, ch'Amor è un bardassola | più che sua madre non fu mai puttana; | chi 'l chiama «dio» si mente per la gola, | ché in Dio non cape furia e mente insana: | Amor è un barbagianni che non vola, | benché abbia l'ali ed usi in ogni tana; | guardatevi da lui, ché 'l ladro antico | lascia la porta ed entra nel postico.'' *''Pàrtiti dunque, ché non è curabile | lo mal che 'n le medolle i' sento pungere; | ogni altra peste creggio esser sanabile | a mille vie di cibo, taglio ed ungere; | amor sol è quel tòsco inevitabile | cui morbo alcun egual non si può giungere: | né vi si trova al mondo un sol rimedio, | for che morir d'affanno e lungo tedio!'' *''Quando 'l Foco d'Amor, che m'arde ognora, | penso e ripenso, fra me stesso i' dico: | — Angiol di Dio non è, ma lo nemico | che la Giustizia spinse del ciel fora.'' ===[[Carlo Maria Franzero]]=== *L'amore cerebrale è qualche volta una spiritualità, e qualche volta una degenerazione. Ma solamente gli uomini volgari si estinguono dopo avere ottenuto il sacrificio che per essi è dono tanto grande che non giungono a misurarlo. *Nella vita è più bello donare che ricevere, perché la riconoscenza è il più noioso dei sentimenti, in amore è l'opposto: avere e non essere avuti. Perché solo colui che abbia amato un numero infinito di volte può dire di avere amato un amore completo. *Non esiste vizio in amore. La teoria [[Platone|platonica]], aristocratica ed individualistica, insegna che l'amore non ha altro scopo che se stesso. ===[[Mahatma Gandhi]]=== *Come si può cercare la [[verità]] o accarezzare l'Amore senza essere intrepidi? *L'amore chiama amore da tutti. *La forza dell'amore è la stessa forza dell'anima o della verità. ===''[[Giuseppe Moscati - L'amore che guarisce]]''=== *È questo l'amore che rende felici: quello che si dona agli altri, senza chiedere nulla per sé. *L'amore non va mai perduto, Cloe, torna sempre indietro. *La vita è un attimo. Onori, trionfi, ricchezze e scienza cadono, ogni incanto della vita passa: resta solo l'eterno amore, la causa di ogni opera buona. Amore che sopravvive a noi, perché l'amore è Dio. ===[[Massimo Gramellini]]=== *L'amore è un film muto: togli il volume e concentrati sui gesti. *L'amore è una meta che si raggiunge in due, a condizione di aver trovato la strada da soli. *Non essere amati è una sofferenza grande, però non la più grande. La più grande è non essere amati più. ===[[Gabriel García Márquez]]=== *C'era una stella sola e limpida nel cielo color di rose, un battello lanciò un addio sconsolato, e sentii in gola il nodo gordiano di tutti gli amori che avrebbero potuto essere e non erano stati. *E presi coscienza che la forza invincibile che ha spinto il mondo non sono gli amori felici bensì quelli contrastati. *Gli disse che l'amore era un sentimento contro natura, che dannava due sconosciuti a una dipendenza meschina e insalubre, tanto più effimera – quanto più intensa. *I sintomi dell'amore sono gli stessi del [[colera]]. *Lei gli domandò in quei giorni se era vero, come dicevano le canzoni, che l'amore poteva tutto. – È vero – le rispose lui – ma farai bene a non crederci. – *Se c'è una cosa per cui il giorno del Giudizio Universale dovranno condannarti è che hai avuto l'amore in casa e non hai saputo riconoscerlo. ===[[Gesù]]=== *Ama il [[prossimo]] tuo come te stesso. (''[[Vangelo secondo Matteo]]'') *Avete inteso che fu detto: ''Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico''; ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti. Infatti se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste. (''[[Discorso della Montagna]]'') *Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri. (''[[Vangelo secondo Giovanni]]'') *Per questo ti dico: le sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha molto amato. (''[[Vangelo secondo Luca]]'') ===[[Papa Giovanni Paolo II|Giovanni Paolo II]]=== *L'amore è la fondamentale e nativa vocazione di ogni essere umano. *L'amore è la forza costruttiva di ogni positivo cammino per l'umanità. *Vi confesso con semplicità che provo vero turbamento per il futuro del mondo quando noto generazioni giovani incapaci di amare veramente o che riducono il loro donarsi allo scambio di gratificazione tra eguali, incapaci di vedere nella sessualità una chiamata, un invito ad un amore più alto e universale. ===[[Carlo Goldoni]]=== *''Amore è fatto come un uccelletto, | Che va di ramo in ramo saltellando: | Venuto è con un volo nel mio petto, | E il povero mio cor mi va beccando. | Lo voglio accarezzare il poveretto, | Finché per divertirmi va cantando; | E quando avrà finito di cantare, | A un altro ramo il lascierò volare.'' *''Io non conosco amore, | E pur lo provo al cor. | Ditemi voi, pastore, | Che cosa sia l'amor.'' *Se conoscete che la persona che amate meriti l'amor vostro, disponete l'animo a sofferir qualche cosa. ===[[Nicolás Gómez Dávila]]=== *L'amore è essenzialmente adesione dello spirito a un corpo nudo. *L'amore non è mistero, ma luogo in cui il mistero si dissolve. *Le perfezioni di chi amiamo non sono finzioni dell'amore. Amare è, al contrario, il privilegio di accorgersi di una perfezione invisibile agli occhi degli altri. *Non c'è retorica che prolunghi l'amore tra le anime oltre l'istante in cui la carne si placa. ===[[Ivan Aleksandrovič Gončarov]]=== *L'amore fa incredibili progressi, è la cancrena dell'anima. *L'amore, sebbene sia detto un sentimento capriccioso, di cui non ci si rende conto e che nasce come una malattia, ha tuttavia le sue leggi e le sue cause. *Nell'amore partecipano in egual misura l'anima e il corpo; in caso contrario, l'amore non può chiamarsi completo: noi non siamo né puri spiriti né bruti. ===[[Maksim Gor'kij]]=== *Di tutte le beffe che la sorte serba all'uomo, non ce n'è una più tremenda d'un amore non corrisposto. *L'amore è la conquista di colui che ama di meno, su quello che ama di più... *L'amore è una malattia dell'immaginazione. *L'amore per una donna somiglia alla melanconica opera di Dio; anche Lui ha cercato, senza riuscirvi, di creare col vuoto e dal nulla uno splendido universo... ===[[Fabrice Hadjadj]]=== *Il primato dell'amore è un'invenzione cristiana, ma il diavolo distorce la cosa così: purché sia amore, tutto è legittimo. *L'amore, muovendo dalla conoscenza di una parte emersa, si estende alla cosa tutta intera, fino a quanto in essa vi è di oscuro. *L'amore più grande non si trova nell'amore "impossibile", ma nell'amore possibile, naturale, per esempio nell'amore coniugale. *Nel nome dell'amore, si perde di vista l'oggettività dell'amore. *Quando amo io debbo chiedermi: "Qual è il bene per l'altro?". Ciò che conta di più è questa oggettività. ===[[Georg Wilhelm Friedrich Hegel|Friedrich Hegel]]=== *L'amato non ci è opposto, è uno con la nostra essenza: in lui vediamo solo noi stessi, e tuttavia non è noi: miracolo che non siamo in grado di capire. *L'amore può aver luogo solo nel porsi dinanzi ad un nostro eguale, dinanzi allo specchio e all'eco della nostra essenza. *Negli amanti non vi è materia, essi sono un tutto vivente. ===[[Hermann Hesse]]=== *Amore è ogni moto della nostra anima in cui essa sente se stessa e percepisce la propria vita. *Il principio di ogni arte è l'amore; valore e dimensione di ogni arte vengono soprattutto determinati dalle capacità d'amore dell'artista. *L'amore non bisogna implorarlo e nemmeno esigerlo. L'amore deve avere la forza di attingere la certezza in sé stesso. Allora non sarà trascinato, ma trascinerà. *L'amore non vuole avere, vuole soltanto amare. *Non c'è felicità nell'essere amati. Ognuno ama se stesso; ma amare, ecco la felicità. *Vale per l'amore ciò che vale per l'arte: chi sa amare soltanto l'immenso è più povero e meschino di chi sa entusiasmarsi per il minimo. ===[[Victor Hugo]]=== *Amare è la metà di credere. *L'amore è come un albero: spunta da sé, getta profondamente le radici in tutto il nostro essere, e continua a verdeggiare anche sopra un cuore in rovina. *L'amore non ha mezzi termini; o perde, o salva. Tutto il destino umano è questo dilemma. Questo dilemma, perdita o salvezza, non c'è fatalità che lo ponga più inesorabile dell'amore. L'amore è vita, quando non è la morte. Culla e anche sepolcro. Lo stesso sentimento dice sì e no al cuore umano. *– Oh! L'amore! – lei disse, e la sua voce tremava, e il suo occhio brillava. – è essere due e non essere che una persona sola. ===[[Alphonse Karr]]=== *C'è sempre nell'amore molta illusione e molta curiosità. *L'amore è come quegli alberi all'ombra dei quali muore ogni vegetazione. L'uomo che ama una donna, non soltanto non ama altra cosa, ma neppure ne odia alcuna. Invano egli cerca nelle pieghe del proprio cuore tutte le preferenze, tutte le simpatie, tutte le ripugnanze: tutto ciò è morto, morto d'indifferenza, morto di freddo. *L'amore è l'origine, la causa e lo scopo di tutto quanto è grande, nobile e bello. Il volgo crede, secondo la mitologia, che la bellezza sia la madre dell'amore, invece è l'amore che crea la bellezza, è l'amore che dà espressione allo sguardo, grazia al corpo, fascino allo spirito, vibrazione alla voce; l'amore è il sole che fa sbocciare i fiori dell'anima; l'amore produce le nobili ambizioni, l'amore produce il genio. *L'amore è la più terribile, ma anche la più onesta delle passioni; è la sola che non possa occuparsi della propria felicità senza comprendervi la felicità di un altro. *L'amore è una caccia in cui il cacciatore deve farsi inseguire dalla selvaggina. *L'amore nasce di nulla e muore di tutto. *L'amore non accorda, e meno ancora deve farsi capire; esso dà, ed è felice di quel che dona. ===[[François de La Rochefoucauld]]=== *Accade dell'amor vero come delle apparizioni degli spiriti: tutti ne parlano ma pochi li hanno veduti. *In amore non amare troppo è un mezzo sicuro per essere amati. *L'amore, se lo si giudica dalla maggior parte dei suoi effetti, assomiglia più all'odio che all'amicizia. *Tutte le passioni ci fanno commettere degli errori, ma l'amore ci fa fare i più ridicoli. ===[[Stanisław Jerzy Lec]]=== *L'amore aiuta a vivere? La generazione successiva. *Un amore può finire in modo tragico-positivo o tragico-negativo. *Tra un amore e l'altro, ci vuole una quarantena con un terzo. ===[[Giacomo Leopardi]]=== *Chi più si ama meno può amare. *I migliori momenti dell'amore sono quelli di una quieta e dolce malinconia dove tu piangi e non sai di che, e quasi ti rassegni riposatamente a una sventura e non sai quale. *Io non ho bisogno di stima, né di gloria, né di altre cose simili; ma ho bisogno d'amore. *''Quando novellamente | nasce nel cor profondo | un amoroso affetto, | languido e stanco insiem con esso in petto | un desiderio di morir si sente: | come, non so: ma tale | d'amor vero e possente è il primo effetto.'' *''Tornami a mente il dì che la battaglia | d'amore sentii la prima volta, e dissi: | oimè, se quest'è amor, com'ei travaglia!'' ===[[Sándor Márai]]=== *Amare significa semplicemente conoscere appieno la gioia e poi morire. *Gli amori infelici non finiscono mai. *L'amore dispone di due palcoscenici su cui si recita il grande duetto, e sono entrambi infiniti: il letto e il mondo. *Non si può amare con un secondo fine. Non si può amare in modo così spasmodico e delirante. *Sentirsi spinti a conoscere qualcuno fino a penetrare tutti i suoi segreti, con tutte le conseguenze che ne deriveranno: ecco quello che si è soliti chiamare, con un termine fiacco e generico, amore. ===[[Jean-Luc Marion]]=== *L'amore è molto più che una passione o un affetto. In un certo senso, è molto più di una conoscenza. È ciò che rende possibile la stessa conoscenza. *L'amore fra esseri umani è trascendente perché trascende l'individualità di chi ama in direzione di chi è amato. *L'amore ha una propria razionalità, unica ed universale. Una razionalità che non esige la ricerca della reciprocità. *L'amore non si dona se non abbandonandosi, trasgredendo continuamente i limiti del proprio dono, sino a trapiantarsi fuori di sé. ===[[Thomas Merton]]=== *L'amore è il cuore e il vero centro del dinamismo creatore che chiamiamo vita. L'amore è la vita stessa nel suo stato di maturità e perfezione. *L'amore incontra se stesso solo nell'atto d'amare. L'amore che si fa senza conoscenza, malgrado se stesso e contro la sua natura, non raggiunge la piena coscienza di sé stesso. *L'amore non alberga solo nella mente o nel cuore, è qualcosa più del pensiero e del desiderio. L'amore è azione, e solamente nell'atto d'amore raggiungiamo l'intuizione contemplativa sella saggezza amorosa. *Tutto ciò che esiste, esiste per l'amore, e se l'amore non si rivela in tutte le cose, è soltanto perché noi non vogliamo vedercelo. L'amore, è l'''unica'' possibilità. ===[[Klemens von Metternich]]=== *Di tutte le realtà, la più forte per me è l'amore. Sono certo che quelli che credono esservi bisogno della illusione in amore, non sono abbastanza forti per conoscere l'amore... *Io amo, oppure non amo. Amo, quando una persona mi colpisce in tutti i sensi, quando quella persona siete voi. *Quando una persona ama non vi sono due vie, perché uno non ha due cuori. *Vi amo come la vita stessa. Soddisfo un impulso, amandovi e dicendovelo. ===[[Mina (cantante)|Mina]]=== *Conosco la spietatezza di quelli che, con tutte le forze, non vogliono comprendere l'amore dissimile dal loro. E non sanno che ogni amore è, a parte qualche apparente analogia, completamente, sorprendentemente disuguale. *''L'amore è bestia, l'amore è poeta.'' *''Non dirmi chi sei ma quanto amore hai.'' *''Perché l'amore | se è vero amore | ingrandisce tutta quanta la realtà...'' ===[[Vincenzo Monti]]=== *''Amiam, che i dì son brevi; | Un [[giorno]] senza amor, | È giorno di dolor, | Giorno perduto''. *''Amor vince ogni cosa, e i cuori amanti | Spoglia d'ogni più indocile austerezza, | Sian Cannibali, o Traci, o Garamanti. | Egli per tutto si ravvolge, e sprezza | Ogni riparo, e variando toglie | Alle cose create la rozzezza''. *''Amor diè norma ai cieli, Amor governa | Il non mutabil corso, e la secreta | Dei lucid'astri consonanza eterna''. *''Per due fedeli amanti | Tutto, tutto è [[Gioia|gioir]]''. *''Più sei bella, più devi | Ad Amor voti e fè''. ===[[Elsa Morante]]=== *Ah, è un inferno essere amati da chi non ama né la felicità, né la vita, né se stesso, ma soltanto te. *Chi fugge per amore non può trovar quiete nella solitudine. *Solo chi ama conosce. Povero chi non ama! ===[[Robert Musil]]=== *Anche l'amore era fra quelle esperienze mistiche e pericolose, perché toglie l'uomo dalle braccia della ragione e lo lascia letteralmente sospeso a mezz'aria sopra un abisso senza fondo. *E lo stesso si poteva dire della fedeltà che, limitata a una donna, ha un certo sapore di cavalleria, di mansuetudine, di abnegazione e di delicatezza, tutte virtù che si suole immaginare associate alla donna ma che perdono perciò la loro migliore ricchezza, così che è difficile dire se anche l'amore scorre verso di lei come l'acqua verso il luogo più profondo e non sempre inobiettabile, o se l'amore femminile è il luogo vulcanico il cui calore dà vita a tutto ciò che fiorisce sulla superficie della terra. *In amore come in affari, nella scienza come nel salto in lunghezza è necessario credere prima di guadagnare e di vincere, e come non dovrebbe esser lo stesso anche per la vita in genere? ===''[[Nadia - Il mistero della pietra azzurra]]''=== *Ciascuno di noi vive nel suo mondo, ha una sensibilità particolare. Amare qualcuno significa superare il confine personale, andare verso l'altro, incontrarlo a mezza strada. *L'amore può fiorire ad un'unica condizione: che siano entrambe le parti a desiderarlo. *Mia cara Grandis, se speriamo che l'amore venga da noi senza che dobbiamo muovere un dito, possiamo aspettare sino alla fine dei tempi. In realtà è esattamente come ha detto lei, ricorda? Siamo noi a fare la nostra fortuna e nessun altro. ===[[Pablo Neruda]]=== *''Ahi il nostro amore è una corda dura | che ci lega ferendoci | e se vogliamo | uscire dalla nostra ferita, | separarci, | ci stringe un nuovo nodo e ci condanna | a dissanguarci e a bruciarci insieme.'' *''Amo l'amore che si suddivide | in baci, letto e pane. || Amore che può essere eterno | e può esser fugace. || Amore che vuol liberarsi | per tornare ad amare.'' *''L'amore, mentre la vita ci incalza, | è semplicemente un'onda alta sopra le onde.'' *''Non assomigli più a nessuna da quando ti amo.'' ===[[Friedrich Nietzsche]]=== *È vero: amiamo la vita non perché siamo abituati alla vita, ma perché siamo abituati ad amare. C'è sempre un grano di pazzia nell'amore. D'altra parte c'è sempre anche un po' di ragione nella follia. *L'amore per uno solo è una barbarie, perché si esercita a spese di tutti gli altri. Anche l'amore per Dio. *Quel che si fa per amore, è sempre al di là del bene e del male. ===[[Novalis]]=== *L'amore è il fine ultimo della storia universale, l'amen dell'universo. *L'amore ha sempre svolto romanzi, ossia l'arte di amare è sempre stata romantica. *Non dovrebbe esistere un unico bisogno assoluto che renda possibile la diretta esclusione degli altri: l'amore, la vita in comune con le persone amate? *Ogni oggetto amato è il centro di un paradiso. *Si è soli con tutto ciò che si ama. ===[[Publio Ovidio Nasone]]=== *L'amore è una cosa piena di ansioso timore. *L'amore non dura se togli ogni lotta. *Sii amabile, se vuoi essere amato. *Spogliati dell'orgoglio, tu che desideri godere di un amore durabile! *Ti odierò, se potrò; altrimenti ti amerò mio malgrado. ===[[Paolo di Tarso]]=== *L'amore è incompatibile con l'[[ipocrisia]]. (''[[Lettera ai Romani]]'') *L'amore non fa nessun male al prossimo: pieno compimento della legge è l'amore. (''[[Lettera ai Romani]]'') *Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi amore, sarei un rame risonante o uno squillante cembalo. Se avessi il dono di profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza e avessi tutta la fede in modo da spostare i monti, ma non avessi amore, non sarei nulla. Se distribuissi tutti i miei beni per nutrire i poveri, se dessi il mio corpo a essere arso, e non avessi amore, non mi gioverebbe a niente.<br />L'amore è paziente, è benevolo; l'amore non invidia; l'amore non si vanta, non si gonfia, non si comporta in modo sconveniente, non cerca il proprio interesse, non s'inasprisce, non addebita il male, non gode dell'ingiustizia, ma gioisce con la verità; soffre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa.<br />L'amore non verrà mai meno. (''[[Prima lettera ai Corinzi]]'') ===[[Cesare Pavese]]=== *Amore è desiderio di conoscenza. *C'è qualcosa di più assurdo dell'amore? Se lo godiamo fino all'ultimo, subito ce ne stanchiamo, disgustiamo; se lo teniamo alto per ricordarlo senza rimorsi, un giorno rimpiangeremo la nostra sciocchezza e viltà di non aver osato. *L'amore è la più a buon prezzo delle religioni. ===[[Pif]]=== *Se ci pensiamo bene ci accorgiamo che è impossibile dare una definizione univoca di “amore”, perché siamo noi i primi a cambiare in continuazione, a evolverci. Esistono persone giuste incontrate al momento giusto e persone giuste incontrate al momento sbagliato. Quando iniziamo a ragionare troppo su un partner vuol dire che non siamo più innamorati. *Alla fine la vera difficoltà non è trovare l'amore, ma farlo durare. Ecco più che le app per incontri ci vorrebbero le app per non far esplodere le coppie. *Per me l'amore è un equilibrio difficilissimo, si crea solo se le parti della coppia imparano a cedere un po'. ===[[Marcel Proust]]=== *C'è nell'amore una sofferenza permanente, che la gioia neutralizza, rende virtuale, rinvia, ma che può in ogni momento diventare quel che sarebbe da molto tempo se non si fosse ottenuto ciò che si sperava: atroce. *È il terribile inganno dell'amore, che esso cominci col farci giocare con una donna non del mondo esterno, ma con una bambola che vive nel nostro cervello, la sola d'altronde che abbiamo sempre a nostra disposizione, la sola che possederemo, che l'arbitrio del ricordo, assoluto quasi quanto quello dell'immaginazione, può aver fatto tanto diversa dalla donna reale come dalla Balbec reale era stata per me la Balbec sognata; creazione fittizia cui a poco a poco, per la nostra sofferenza, costringeremo la donna reale ad assomigliare. *E l'orrore degli amori che solo l'inquietudine ha generato viene dal fatto che giriamo e rigiriamo senza posa nella nostra gabbia discorsi insignificanti; senza contare che raramente gli esseri per i quali li proviamo ci piacciono fisicamente in maniera completa, poiché a sceglierli non è il nostro gusto, ma il caso di un minuto d'angoscia, minuto indefinitamente prolungato dalla nostra debolezza di carattere, che ogni sera rifà esperienza e si abbassa a cercare dei calmanti. *Fra tutte le cose che l'amore esige per nascere, quella a cui tiene di più, e che gli fa trascurare tutto il resto, è la nostra convinzione che una persona partecipi a una vita sconosciuta in cui il suo amore ci farà penetrare. *Fra tutti i modi di produzione dell'amore, fra tutti gli agenti disseminatori del male sacro, certamente uno dei più efficaci è questo gran soffio di agitazione che a volte passa su di noi. Allora l'essere col quale in quel momento ci piace stare, il dado è tratto, sarà lui che ameremo. Non c'è neanche bisogno che finora ci sia piaciuto più di altri, e neppure altrettanto; bisogna solo che il nostro gusto per lui sia diventato esclusivo. E la condizione si è verificata quando – nel momento in cui è mancato — alla ricerca dei piaceri che ci dava il suo fascino si è sostituito improvvisamente in noi un bisogno ansioso, che ha per oggetto quel medesimo essere, un bisogno assurdo, che le leggi di questo mondo rendono impossibile da soddisfare e difficile da guarire, il bisogno insensato e doloroso di possederlo. *In amore è più facile rinunciare a un sentimento che perdere un'abitudine. *L'amore non è una passione disinteressata. *Le due massime cause d'errore nei nostri rapporti con un'altra persona sono di aver buon cuore, oppure, quell'altra persona, amarla. *Qualsiasi essere amato – anzi, in una certa misura qualsiasi essere – è per noi simile a Giano: se ci abbandona, ci presenta la faccia che ci attira; se lo sappiamo a nostra perpetua disposizione, la faccia che ci annoia. *Si ama solamente ciò in cui si persegue qualcosa d'inaccessibile, quel che non si possiede. ===[[Raymond Radiguet]]=== *Chi ama irrita sempre chi non ama. *Crediamo di essere i primi a provare certi turbamenti, non sapendo che l'amore è come la poesia, e che tutti gli amanti, anche i più mediocri, pensano d'innovare. *Quando un amore è la nostra vita, che differenza c'è tra vivere insieme e morire insieme? ===[[Osho Rajneesh]]=== *L'amore è vita, ed è più grande dite: non puoi possederlo. Desidero ripeterlo: l'amore è più grande dite, non puoi possederlo. Puoi solo permetterti di esserne posseduto, non di controllarlo. *Ma l'amore deve accaderti come un'ombra della pace interiore. Normalmente, si verifica il contrario: la pace ti accade come un'ombra dell'amore. L'amore deve accaderti come un'ombra della pace, allora è splendido. Altrimenti, anche l'amore crea orrori e brutture; diventa una malattia, una febbre. *Puoi amare solo quando sei felice dentro di te. L'amore non può venir aggiunto dall'esterno. Non è un indumento che puoi indossare. ===[[Nino Salvaneschi]]=== *L'amore è un capriccioso soffio che Eros invia tra gli uomini per ingarbugliar le matasse dei loro destini. *Per l'uomo l'amore può essere un episodio. Per la [[donna]] spesso è tutto il suo destino. *Se il [[piacere]] ti invita per un giro di danza, puoi anche star seduto. Ma se l'amore ti fa cenno, guarda se lo riconosci. ===[[William Shakespeare]]=== *Amore è un fumo levato col fiato dei sospiri; purgato, è fuoco scintillante negli occhi degli amanti; turbato, un mare alimentato dalle loro lacrime. Che altro è esso? Una follia discreta quanto mai, fiele che strangola e dolcezza che sana. (''[[Romeo e Giulietta]]'') *È noto infatti che tutto quel che si frappone al godimento dell'amor è soltanto qualcosa che serve ad accrescerne la forza divampante. *L'amore può dar forma e dignità a cose basse e vili, e senza pregio; ché non per gli occhi Amore guarda il mondo, ma per sua propria rappresentazione, ed è per ciò che l'alato Cupido viene dipinto col volto bendato. *Ma l'amore che sa farsi sentire troppo tardi, simile a un pietoso perdono che giunge quando non s'è più in tempo, si rivolge tutto pieno d'amaritudine proprio contro la grandezza di colui che l'invia, e grida alto: «Buono era quel che ora non è più». *''Non è amore | l'amor che muta se in mutare imbatte | o, rimuovendosi altri, si rimuove, | oh no: è faro che per sempre è fisso | e guarda alle bufere e non dà crollo.'' *– Pur credo che fra tutti sia quei che più vi ama.<br />– Il suo scarso parlare dimostra scarso amore.<br />– Nel fuoco più compresso cova più intenso ardore.<br />– Non ama chi d'amore al proprio ben non parla.<br />– Oh! ama assai di meno chi con tutti ne ciarla. *Sarebbe come s'io amassi una certa stella di particolare splendore. Debbo contentarmi del conforto che posso trovare nel suo pur luminoso riverbero e nella sua luce collaterale, e non pensare mai d'attingere quello della sua sfera? *Tante sono le forme che l'amore crea, che l'amore stesso è fantasia. ===[[Fulton John Sheen]]=== *Ciascuno è ciò che ama. L'amore si tramuta a somiglianza di ciò che ama. Se ama il paradiso, diventa celestiale; se ama il carnale fino a divinizzarlo, diventa corruttibile. *Nell'amore, la povertà s'integra nella ricchezza; il bisogno nel compimento; il desiderio nella gioia; la caccia nella cattura. *Tre elementi occorrono a produrre l'amore nei cuori:<br/>L'Amante, l'Amato e l'Amore. *Tre sono i mezzi per comunicare l'amore: parola, vista e tatto. Il più importante è la parola. Non saprai mai infatti quanto una persona ti ama se non te lo dice. ===[[Adrienne von Speyr]]=== *Chi non ama, si sbarra da sé l'ingresso alla [[conoscenza]]. *Il primo passo per imparare ad amare gli altri è il tentativo di [[comprensione|capirli]]. *L'amore è sempre possibile, e sempre penetrante. *L'audacia più estrema: voler amare qualcuno – per non dire il proprio prossimo! – come Dio lo ama. *Per chi vuole amare è meglio non sapere nulla che sapere troppo. *Se due amanti dialogano, colui che parla ha sempre la sensazione di dire troppo poco. La parola gli si nega. Ma chi lo sente è sotto l'impressione che la parola non solo dica tutto, ma apra delle prospettive, completamente nuove, a un felice di più. ===[[Baruch Spinoza]]=== *L'Amore è Gioia, concomitante con l'idea di una causa esterna. (''[[Ethica]]'') *L'amore è il mezzo attraverso il quale l'uomo può elevarsi al sommo bene. *L'amore può e deve fare da tramite ai fini della perfezione. Che resta sempre Dio. ===[[Susanna Tamaro]]=== *L'amore è [[attenzione]]. *L'amore è darsi in pasto all'altro senza possibilità di difendersi. *L'amore vince tutto, avevo spesso sentito ripetere. L'amore è più forte della morte. E invece non è vero, perché l'amore, anche se esiste, è fragile. È così fragile da essere pressoché invisibile. Ed essere invisibile e non esistere è quasi la stessa cosa. ===[[Lev Tolstoj]]=== *Amare, in generale, significa voler fare del bene. Così noi intendiamo l'amore, e non possiamo intenderlo altrimenti. (''[[Della vita]]'') *Il vero amore, quello che si manifesta, non per via di parole, ma di atti, dà solo la vera sagacia e la saggezza vera.<br />L'amore non può essere sciocco. *L'amore impedisce la morte. L'amore è vita. Tutto, tutto ciò che io capisco, lo capisco solamente perché amo. È solo questo che tiene insieme tutto quanto. L'amore è Dio, e il morire significa che io, una particella dell'amore, ritorno alla sorgente eterna e universale. (''[[Guerra e pace]]'') *L'amore produce il bene, perché l'uomo, amando, si unisce a Dio e quindi non desidera più nulla per sé, ma desidera dare agli altri ciò che ha, persino la sua vita e in questo dono di sé stesso trova la felicità. *L'uomo ama, non perché ha interesse di amare questo o quello, ma perché l'amore è l'essenza dell'anima sua, perché egli non può non amare. (''[[Il regno di Dio è in voi]]'') ===[[Publio Virgilio Marone]]=== *''Conosco i segni de l'antica fiamma!'' (Didone: ''[[Eneide]]''). {{Cfr}} anche ''[[#Divina Commedia|Divina Commedia]]'', ''supra''. *''Iniquo amore, | che non puoi tu ne' petti de' mortali?'' (''[[Eneide]]'') *L'amore per tutti è lo stesso. *L'amore vince tutto: e anche noi cediamo all'amore. ===[[Fabio Volo]]=== *Ho imparato che il contrario dell'amore non è l'odio. L'odio è assenza d'amore, così come il buio è assenza di luce. L'opposto dell'amore è la paura. *La prima cosa che due persone si offrono stando insieme dovrebbe essere un sentimento d'amore verso se stessi. Se non ti ami tu, perché dovrei amarti io? *Solitamente, in una vera storia d'amore, la persona con cui stai è lo specchio migliore per vedere i tuoi difetti e i tuoi limiti. ===[[Simone Weil]]=== *Fra gli esseri umani, si riconosce pienamente l'[[esistenza]] soltanto di coloro che amiamo. *Gli amanti e gli [[amicizia|amici]] desiderano due cose: di amarsi al punto di entrare l'uno nell'altro e diventare un solo essere e di amarsi al punto che la loro unione non ne soffra, quand'anche fossero divisi dalla metà del globo terrestre. *Nessuno ha amore più grande di colui che sa rispettare la [[libertà]] dell'altro. *Quando un'anima è pervenuta a un amore che pervade con la stessa intensità tutto l'universo, questo amore diventa il pulcino dalle ali d'oro che spezza il guscio del mondo. Da questo istante essa ama l'universo non dall'interno ma dall'esterno, dal luogo in cui risiede la Sapienza di Dio, che è il nostro fratello primogenito. Un simile amore non ama gli esseri e le cose in Dio ma dal punto più prossimo a Dio. Stando accanto a Dio, china il suo sguardo, confuso con lo sguardo di Dio, su tutti gli esseri e su tutte le cose. *Se l'anima cessa di amare precipita già qui sulla terra in uno stato quasi equivalente all'[[inferno]]. ===[[Walt Whitman]]=== *''L'amore, che è tutto il mondo per gli innamorati – l'amore, che si beffa di tempo e di spazio, | l'amore che è giorno e notte – l'amore che è il sole, la luna e le stelle, | l'amore che è purpureo, sontuoso, greve di profumi, | non altre parole se non parole d'amore, non altro pensiero che d'amore.'' *''L'amore, come luce, tutto avvolge silente.'' *''Profetica sorse una voce dalla carneficina, | non disperate, l'affetto saprà risolvere i problemi della libertà, | quelli che s'amano tra loro diverranno invincibili.'' *''Suona ancora trombetta! e come tema, | scegli ora il tema che li comprende tutti, il solvente e fissatore, | l'amore, che è il polso di tutto, il sostegno e l'angoscia, | il cuore dell'uomo e della donna completamente all'amore, | non altro tema che amore – l'amore che incastra, comprende e tutto soffonde.'' *''Talvolta con uno che amo ribollo d'ira, al timore d'effondere un amore che non vien corrisposto, | ma ora penso che non esista amore non corrisposto, la corresponsione è sicura in un modo o nell'altro, | (ho amato una certa persona ardentemente, e il mio amore non fu corrisposto, | eppure per quell'amore ho scritto questi canti.)'' ===[[Oscar Wilde]]=== *Chi, essendo amato, è povero? *È l'amore, e non la filosofia tedesca, la vera spiegazione di questo mondo, e Dio solo sa qual è la spiegazione dell'altro mondo. *Quando cerchi sinceramente l'amore, lo trovi che ti sta aspettando. ===[[Marguerite Yourcenar]]=== *Bisogna amare un essere per correre il rischio di soffrire per lui. Bisogna amarti molto per rimanere capace di soffrirti. *Ciò che appare evidente è che questa nozione dell'amore puro<ref>Definito dalla Yourcenar come: "L'amore totale per una particolare creatura". {{cfr}} ''Fuochi'', p. 11.</ref>, a volte scandaloso ma pur tuttavia imbevuto di una specie di virtù mistica, non sembra possa sussistere se non associato a una qualsiasi forma di fede nella trascendenza, non fosse che all'interno della persona umana, e che una volta privato del sostegno di certi valori metafisici e morali oggi disprezzati, forse perché i nostri predecessori ne hanno fatto un abuso, il folle amore smette presto di essere altro che un vano gioco di specchi o una triste mania. *Confesso che la ragione si smarrisce di fronte al prodigio dell'amore. *L'amore è un castigo. Veniamo puniti per non essere riusciti a rimanere soli. ===[[Checco Zalone]]=== *''L'amore non ha religione | nessun confine, nessuna nazione | né americano, né bolscevica | l'amore è quando lei ti dà (quando lei ti dà) quando lei ti dà (ti dà, ti dà) la vita.'' *''L'amore non ha religione | non è cattolico, non è mormone | no! L'amore credimi non è ortodosso | l'amore è quando ti diventa grosso.'' *''L'amore non ha religione | non è cattolico, non è mormone | no! Non è evangelico né protestante | l'amore è quando ti diventa grande.'' ===[[Carlo Zannetti]]=== *In amore non vince chi fugge, ma vince chi ama. *L'amore è polvere di stelle, arriva dall'infinito, colora di fantastico tutto ciò che ti circonda. L'amore non è solo una questione di chimica, è un'incredibile carambola di coincidenze, un insieme di enigmatici cambi di traiettorie che ti conducono ad un incontro prestabilito con una persona che per te è speciale. E' un appuntamento con il destino che avviene in un determinato luogo, in un preciso istante della nostra vita. No ! Noi non decidiamo nulla, l'amore è un qualcosa di soprannaturale. L'amore con le sue poliedriche sfaccettature ha ispirato miliardi di persone che hanno compiuto quotidiani gesti di profondo affetto ed ha affascinato migliaia di artisti che così hanno realizzato magnifici capolavori di creatività. L'amore si nasconde in tutte le cose più belle del mondo e sono certo che è in grado di sopravvivere alla nostra morte fisica. *L'amore rimbalza da cuore a cuore , da secolo a secolo , e con la velocità della luce ti raggiunge solo quando vuole lui. *Una vita senza amore è come un albero senza radici che rimane alla mercé del vento di una tempesta che può arrivare da un momento all'altro. ===[[Zucchero (cantante)|Zucchero]]=== *''Ho bisogno d'amore, "perdio", | per tutto quanto il giorno, | c'è bisogno d'amore, sai zio, | da tutto quanto il mondo.'' *''L'amore è un gallo e strilla nel cielo.'' *''Libera l'amore | o liberatene per sempre''. *''Oramai | mi consola, | oramai | mi sorvola | l'amore invano, | così leggero.'' ==Proverbi== *Amare ed essere saggi è impossibile. ([[Proverbi spagnoli|Spagnolo]]) *Anche un amore di cento anni può raffreddarsi. ([[Proverbi giapponesi|Giapponese]]) *L'amore nasce dall'[[assenza]]. ([[Proverbi arabi|Arabo]]) *L'amore non bada a caste né il sonno a un letto rotto. Io andai in cerca d'amore e mi persi. ([[Proverbi indiani|Indiano]]) *L'amuri di luntanu è comu l'acqua 'nta u panaru. ([[Proverbi calabresi|Calabrese]]) *Là dove ci si ama non scende mai la sera. ([[Proverbi burundesi|Burundese]]) *Non esiste amore così ardente che non possa essere raffreddato da uno [[Matrimonio|sposalizio]]. ([[Proverbi russi|Russo]]) *'U primu amure è 'na cancarena ca te cunzuma a focu lentu cuomu 'na cannila. ([[Proverbi calabresi|Calabrese]]) *Un amore unico arriva fino al cielo. ([[Proverbi giapponesi|Giapponese]]) ===[[Proverbi francesi|Francesi]]=== *Amore scaccia [[gelosia]]. *Amore, tosse e fumo non possono essere mantenuti segreti. *Ognuno ritorna sempre al suo primo amore. *Senza pane e senza vino, l'amore non è nulla. ===[[Proverbi inglesi|Inglesi]]=== *L'amore e la tosse non possono essere nascosti. *L'amore fa girare il mondo. *L'amore troverà sempre una strada. *Meglio aver amato e perso, che non aver mai amato. ===[[Proverbi italiani|Italiani]]=== *Amor che nasce di [[malattia]], quando si guarisce passa via. *Amor nuovo va e viene, amor vecchio si mantiene. *Amor regge il suo regno senza spada. *Amore è il vero prezzo con che si compra amore. *Amore non si compra né si vende. *Amore onorato, né vergogna né peccato. *Chi porta [[Fiore|fiori]], porta amore. *Chi si prende d'amore, si lascia di rabbia. *Di tutte le arti maestro è l'amore. *Dove c'è l'amore, la gamba trascina il piede. *Dove non c'è amore, non c'è [[Umanità (qualità)|umanità]]. *Ferita d'amore non uccide. *Grande amore, gran dolore. *Il primo amore non si arrugginisce. *Il primo amore non si scorda mai. *In amore e in [[guerra]] niente regole. *L'amore di carnevale muore in quaresima. *L'amore è cieco, ma vede lontano. *L'amore fa passare il tempo e il tempo fa passare l'amore. *L'amore non si misura a metri. *L'amore passa dentro la cruna di un ago. *L'amore senza [[Bacio|baci]] è pane senza sale. *L'orologio dell'amore ritarda sempre. *Ma in premio d'amore amor si rende. *Non esiste amore senza gelosia. *Più si chiacchiera, meno si ama. *Quando l'amore è a pezzi non c'è alcuna colla che lo riappiccichi. *Quando la [[fame]] entra dalla porta, l'amore esce dalla finestra. *Scalda più l'amore che mille fuochi. *Se occhio non mira, cuor non sospira. *Se vuoi che t'ami, fa' che ti brami. *Tanto l'amore quanto il fuoco devono essere attizzati. *Tanto l'amore quanto la minestra di fagioli vogliono uno sfogo. ====[[Proverbi napoletani|Napoletani]]==== *''Ammore d' 'o lietto | fa scurdà chillo d' 'o pietto.'' *Ammore de patrone e vino 'e fiasco 'a sera so' buono e 'a matina so' sciacqua. *Ammore e [[rogna]] nun se po' nasconnere. *Anema senz'ammòre, sciòre senz'addòre. *''Ammore senz'ammore | sciore senz'addòre.'' *L'ammore d' 'o lietto fa scurda' chello d' 'o pietto. *L'ammore è comm' 'o ffuoco, guaje a chi ce pazzea. *L'ammore è fatto a coselle. *''L'ammore è fatto {{sic|com}}' 'a la nucella, | si nun la rumpe nun la può magnare...'' *L'ammore e lu cetrulo vanno a pparo; Doce è la ponta ma lo culo è amaro. *L'ammore è na brutta cosa, e la famma è na brutta bestia. *L'ammore è 'nu piccerillo ca nun sape cuntare. *L'ammore fa passà 'o tiempo e 'o tiempo fa passà l'ammore. *L'ammore nun va truvanno ricchezza. ====[[Proverbi toscani|Toscani]]==== *A chi s'ama si [[Credere|crede]]. *Ama chi t'ama, e chi non t'ama lascia. *Ama chi t'ama, e rispondi a chi ti chiama. *Amami poco, ma continua. *Amante non sia chi coraggio non ha. *Amor dà per mercede, gelosia e rotta fede. *Amor di ganza, fuoco di paglia. *Amor è cieco, e vede da lontano. *Amore e gelosia nacquero insieme. *Amore e signoria non soffron compagnia. *Amore è una pillola inzuccherata. *Amore fa amore, e crudeltà fa tirannia. *Amore male impiegato, vien mal remunerato. *Amore non conosce misura. *Amore non è senza amaro. *Amore, sonno e rogna non si nascondono. *Ben ama, chi non oblia. *Chi ama crede. *Chi ama, il ver non vede. *Chi ama, teme. *Chi ha l'amore nel petto, ha lo spron né fianchi. *Chi non ama, non ha cuore. *Chi soffre per amor, non sente pena. *Chi t'ama di buon cuore strigni e abbraccia. *Chi vuol essere amato, convien che ami. *Chi vuole l'amor celato lo tenga bestemmiato. *Contro amore non è consiglio. *[[Crudeltà]] consuma amore. *Delle pene d'amore si tribola e non si more. *Detto d'amore disarma rigore. *Di buone armi è armato, chi da buona donna è amato. *Dove regna amore, non si conosce errore. *I primi amori sono i migliori. *L'amore è principio del bene e del male. *Nella guerra d'amor vince chi fugge. *Ogni disuguaglianza amore agguaglia. *[[Sdegno]] cresce amore. *Sdegno d'amante poco dura. *Senza Cerere e Bacco è amor debole e fiacco. *[[Servire|Servigio]] riaccende amore. *Tanto è morir di male, quanto d'amore. ====[[Proverbi veneti|Veneti]]==== *Amor che nasse in malatia, quando se guarisse el passa via. *Amor fa amor e crudeltà consuma amor. *Amor me fa portare le calze mole. *Amor no fa bogher la pignata. *Amor no porta rispeto a nesun. *Amor novo va e vien, amor veccio se mantien. *Amor veccio non fa ruzene. *Amor xe orbo. *Amor xe tossego. *D'amor el gusto e 'l fogo de paglia, xe de l'istessa tagia. *Do amori no se pol aver. *L'amor de carneval mor in quaresema. *L'amor no pol star sconto. *L'amor passa sette muri. *L'amor xe come i busi in te le calze. *Per amor no se sente dolor. *Tosse, amor e panzeta, no le se sconde in qualunque sito che se le meta. ===[[Proverbi latini|Latini]]=== *Amore genera amore. *È ridicolo l'amore di un [[Senilità|vecchio]]. *Il giuramento dell'innamorato non si può punire. *La ferita d'amore la risana chi la fa. *L'amore è cieco. *L'amore e la tosse non si possono nascondere. *L'amore procura le armi [agli amanti perché possano essere grati alla persona amata]. ===[[Proverbi tedeschi|Tedeschi]]=== *Ira d'amore è esca d'amore. *Non si può costringere nessuno ad amare o a cantare. *"[[Rosso]] è il colore dell'amore", disse il pretendente alla sua furba seduttrice. ==Note== <references /> ==Voci correlate== {{div col|3}} *[[Amante]] *[[Amor di Dio]] *[[Amor fraterno]] *[[Amor materno]] *[[Patriottismo|Amor patrio]] *[[Amor proprio]] *[[Amore a prima vista]] *[[Amore e morte]] *[[Amore e odio]] *[[Amore e sesso]] *[[Bacio]] *[[Carità]] *[[Desiderio]] *[[Fare l'amore]] *[[Gelosia]] *[[Innamoramento]] *[[Lettera d'amore]] *[[Odio]] *[[Sessualità]] *[[Ti amo]] *[[Voler bene]] {{div col end}} ==Altri progetti== {{interprogetto|w_preposizione=riguardante l'|preposizione=sull'|wikt|s=:Categoria:Canti d'amore|s_oggetto=i testi completi di alcuni canti|s_preposizione=d'}} {{vetrina|14|2|2012|argomenti}} [[Categoria:Amore| ]] 8idb942akk02h6e8mjj8twzlo35g5x9 1350836 1350835 2024-11-08T11:33:56Z ~2024-9620 100276 /* Publio Virgilio Marone */ Ampliata 1350836 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[File:1873 Pierre Auguste Cot - Spring.jpg|thumb|''Le Printemps'' (P.A. Cot, 1873)]] Citazioni sull''''amore'''. ==Citazioni== *A coloro che ci spingono ad amare gli altri, suggerisco di riflettere che forse perfino amare se stessi è meno frequente di quanto comunemente si creda. ([[Sergio Ricossa]]) *A nessuna creatura può piacere di essere desiderata per l'amore di un'altra. Ognuno vuole essere amato per sé stesso. ([[Liala]]) *A una certa altezza dell'amore, si vedono cadere gli orpelli del romanzesco e del petrarchismo, e rimangono soltanto, nudi e violenti, lo stimolo fisico e la verità dei corpi. ([[Marcel Thiry]]) *A volte penso che l'amore eterno sia il Babbo Natale degli adulti... sappiamo tutti che non esiste ma nessuno vuole sentirselo dire... ([[Alessandro Cattelan]]) *''Ah! come io conosco bene l'amore. Egli | inclina sempre a trovar de' difetti nell'oggetto | amato: tu trovi il tuo troppo orgoglioso; io | trovai il mio troppo modesto''. ([[Louis-Benoît Picard]]) *''Ahi crudo Amor, ch'ugualmente n'ancide | l'assenzio e 'l mèl che tu fra noi dispensi, | e d'ogni tempo egualmente mortali | vengon da te le medicine e i mali!'' ([[Torquato Tasso]]) *''Al mondo non si fa altro | che cantare e ricantare l'amore. | E anch'io in un tempo lontano l'ho fatto | e ancora, e di nuovo, | perché hanno un respiro profondo | le parole della tenerezza. | Se l'anima davvero potesse amare | il cuore si muterebbe in una zolla d'oro.'' ([[Sergej Aleksandrovič Esenin]]) *Alfine è venuto l'amore, tale che tenerlo nascosto più nuocerebbe alla mia fama che averlo rivelato ad alcuno. Scongiurata dalle mie muse Citerea a me l'ha condotto e l'ha posto fra le mie braccia. [[Venere]] ha mantenuto la promessa: racconti i miei diletti quello di cui si dirà che non ne ha avuti di suoi. Nulla io vorrei confidare a tavolette sigillate, perché nessuno le legga prima che lo sappia il mio amato. Ma aver peccato mi piace; atteggiare il volto per aver buona fama mi ripugna: si dirà che con uno degno di me io, degna di lui, sono stata. ([[Sulpicia]]) *''Altissimo Amore, se può essere che io muoia | senza aver saputo donde vi possedevo, | in quale sole era la vostra dimora | in quale passato il tempo vostro, in quale ora | io vi amavo, || Altissimo Amore che superate la memoria, | fuoco senza focolare di cui ho fatto tutta la mia luce, | in quale destino tracciavate la mia storia, | in quale sonno si vedeva la vostra gloria, | o mia dimora... || Quando sarò per me stessa perduta | e dispersa nell'abisso infinito, | infinitamente, quando sarò infranta, | quando il presente di cui sono rivestita | avrà tradito, || per l'universo in mille corpi frantumata, | di mille istanti ancora non riuniti, | di cenere setacciata nei cieli fino al nulla, | rifarete per una strana annata | un solo tesoro || rifarete il mio nome e la mia immagine | di mille corpi portati dalla luce, | viva unità senza nome e senza volto, | cuore dello spirito, oh centro del miraggio, | Altissimo Amore.'' ([[Catherine Pozzi]]) *Ama chi ti ama, fosse pure un cane! (''[[Un borghese piccolo piccolo]]'') *Ama e fa' ciò che vuoi. ([[Agostino d'Ippona]]) *"Ama gli altri e sarai amato!" è un detto che potrebbe suonare come una terribile e ingiusta accusa contro tutti gli innocenti che sono stati odiati e magari anche torturati e uccisi. ([[Fausto Cercignani]]) *''Amami, anche se io non ti amo. | Amami, anche se non merito l'amore. | Amami, anche se io non so amare | e amami anche se non esiste l'amore.'' (''[[La nave dei folli]]'') *Amare e farsi amare è un'attività complicata, soprattutto quando hai un brutto carattere, quando sei un po' vecchio, un po' grasso... ([[Philippe Starck]]) *Amare e insieme conservare il senno è concesso solo a Giove. ([[Decimo Laberio]]) *''Amare è la metà di credere.'' ([[Victor Hugo]]) *Amare è trovare la propria ricchezza al di fuori di sé stessi. ([[Émile-Auguste Chartier]]) *Amare, non è prendere un altro per completarsi, bensì offrirsi ad un altro per completarlo. ([[Michel Quoist]]) *Amare non significa solo dedicarsi interamente, con una generosità completa, né consacrarsi corpo ed anima senza condizioni ad attività in favore del prossimo, ma, prima di tutto, fare opera di intelligenza, chiedendoci con amore e con un sentimento profondo di rispetto degli uomini nostri fratelli, qual è il miglior bene che noi possiamo offrire loro, non solo, certamente nella prospettiva temporale ma in quella del destino spirituale. ([[René Voillaume]]) *Amare, oltre molte altre cose, vuol dire trarre diletto dal guardare e osservare la persona amata e non soltanto trarre questo diletto dalla contemplazione delle sue bellezze, ma da quelle delle sue bruttezze poche o molte che siano. (''[[L'amore coniugale]]'') *Amare per essere amato è umano, ma amare per amare è quasi angelico. ([[Alphonse de Lamartine]]) *Amare qualcuno vuol dire amputare un pezzo di te stesso e rimpiazzarlo con un pezzo dell'altro. (''[[Spaceman (film 2024)|Spaceman]]'') *Amare significa aver cura della [[solitudine]] dell'altro, senza mai pretendere di colmarla né conoscerla. ([[Christian Bobin]]) *Amare, significa essere assenti da sé stessi. ([[Joë Bousquet]]) *Amare significa, in ogni caso, essere vulnerabili. Qualunque sia la cosa che vi è cara, il vostro cuore prima o poi avrà a soffrire per causa sua, e magari anche a spezzarsi. Se volete avere la certezza che esso rimanga intatto, non donatelo a nessuno, nemmeno a un animale. Proteggetelo avvolgendolo con cura con passatempi e piccoli lussi; evitate ogni tipo di coinvolgimento; chiudetelo col lucchetto nello scrigno, o nella bara, del vostro egoismo. Ma in quello scrigno (al sicuro, nel buio, immobile, sotto vuoto) esso cambierà: non si spezzerà; diventerà infrangibile, impenetrabile, irredimibile. ([[C. S. Lewis]]) *Amare significa non dover dire mai "mi dispiace". ([[Erich Segal]]) *Amare significa semplicemente conoscere appieno la gioia e poi morire. ([[Sándor Márai]]) *Amare vuol dire accettare la responsabilità della felicità di qualcun altro. ([[Bruno Morchio]]) *Amatevi! Che cosa costa il canto al rosignolo e la gentilezza alla pioggia mattutina? ([[Nikiforos Vrettakos]]) *Amatevi! L'amore ci riunirà in Dio. ([[Santina Campana]]) *''Amo come l'amore ama. | Non conosco altra ragione di amarti che amarti. | Cosa vuoi che ti dica oltre a dirti che ti amo, | se ciò che ti voglio dire è che ti amo?'' ([[Fernando Pessoa]]) *''Amo di nuovo, non amo | e folle sono, non folle.'' ([[Anacreonte]]) *''Amor che mai non giunca a fine, amore | dir non si dee, ma una continua pena''. ([[Giambattista Giraldi Cinzio]]) *''Amor mio, eri tu o solo il mio slancio, | il nome che la mia parola ha dato al suo desiderio? | Sei esistito tu, l'altro? Era vero, | sotto i grandi meli tra i pinoli, | quel lungo corpo disteso per tanti anni? || L'azzurro è stato una vera frazione di tempo? | Non ho forse immaginato una vacanza nell'opaco? | Eri venuta, tu che sei andata via? | Sono stato io quel fuoco che si ravvivò, disparve? | Tutto è così remoto. L'assenza brucia come il ghiaccio. | I rami della memoria sono carbonizzati. | Sono fermo qui fino alla fine, | con un ricordo che non ha più volto.'' ([[André Frénaud]]) *Amor non confessato, amor pericoloso, dicevano ai miei tempi. ([[Alberto Cantoni]]) *''Amor, poi che tu se' del tutto 'gnudo, | non fossi alato, morresti di freddo; | chè se' cieco e non vedi quel che fai.'' ([[Lapo Gianni]]) *Amor può troppo più che né voi né io possiamo. ([[Giovanni Boccaccio]]) *''Amor tu sai, che mai non torsi il piede | Dal carcer tuo soave, né disciolsi | Dal dolce giogo il collo, né ti tolsi | Quanto dal primo dì l'alma ti diede''. ([[Vittoria Colonna]]) *''Amore è di sospetti fabbro.'' ([[Silvio Pellico]]) *Amore è dipendenza. Amore è sopravvivenza comune. (''[[I sopravvissuti]]'') *''Amore è misero se il suo amore è assente.'' ([[James Joyce]]) *Amore è ora un corpo longilineo e asciutto, dalle membra ancora adolescenti, morbide, sinuose e nobili. È un viso allungato dalle forti mascelle squadrate. È una coppia di occhi intensi e neri su cui, ogni tanto, ricade un ciuffo di capelli color del miele scuro. È un particolare modo di muovere le mani o di lasciarle penzolanti, parallele alle gambe. È finalmente una voce, l'intonazione di un bacio soffocato, l'emozione di una risata aperta e squillante. È la sobrietà dei modi, l'essenzialità, la grazia di una entità che nel presente stato di questo sogno corrisponde al nome di Thomas, suona con le sue mani, bacia con le sue labbra color porpora, ama con i suoi lombi tesi. ([[Pier Vittorio Tondelli]]) *Amore è tentativo di contrarre amicizia per mezzo della bellezza che si rivela nei giovani. ([[Zenone di Cizio]]) *Amore è tutto ciò che si può ancora tradire. ([[Andrea Pazienza]]) *Amore è un affetto dell'anima oziosa. ([[Salvator Rosa]]) *Amore è un certo no so che, che viene non so d'onde, mandalo non so chi, ingenerasi non so come, contentasi non so di che, sentesi non so quando, uccide non so perché, e finalmente paβa la carne di fuora, e non offende le viscere di dentro. ([[Francesco Andreini]]) *Amore è un dio che coopera alla conservazione dello Stato. ([[Zenone di Cizio]]) *Amore è un eccesso di certo desiderio senza raggione che ha una veloce venuta, e una tarda partita. ([[Salvator Rosa]]) *Amore, fra gli dèi l'amico degli uomini, il medico, colui che riconduce all'antica condizione. Cercando di far uno ciò che è due, Amore cerca di medicare l'umana natura. ([[Platone]]) *Amore, impossibile a definirsi! ([[Giacomo Casanova]]) *Amore non è guardarci l'un l'altro, ma guardare insieme nella stessa direzione. ([[Antoine de Saint-Exupéry]]) *Amore non è un possedere, ma un andare verso gli altri in un arricchirsi continuo. Ho sempre dato importanza al rispetto della persona, della sua autonomia, della sua libertà di esprimersi.È un valore che mi è affiorato da quei disagi sofferti. Dalla tragicità di certi fatti emergono sensibilità nuove che ti fanno crescere e ti rendono migliore. ([[Erminia Ferrari]]) *Amore non si prova soltanto, amore è qualche cosa che si fa. Non ha niente a che vedere con le gambe che tremano o un cuore trepidante. L'amore è l'atto di coraggio che richiede più sforzo, perché amore è liberarsi dal proprio odio. (''[[La croce e il coltello]]'') *Amore (''s.m.''). Parola inventata dai poeti per far rima con [[cuore]]. ([[Ambrose Bierce]]) *Amore, sì per quanto ho inteso dire da altrui più volte, e sì per quella cognizione che io ne abbia, non è altro che un desiderio di goder con unione quello, o che è bello veramente, o che par bello allo amante. ([[Tullia d'Aragona]]) *Amore vuole amore; fuoco vuole fuoco. ([[Gemma Galgani]]) *''Anche l'amore è un'arca | che salva dal diluvio della vita | ma a tempesta finita | non si sa mai la roba che si sbarca.'' ([[Trilussa]]) *Anche se in molti dei suoi aspetti questo mondo visibile sembra formato nell'amore, le sfere invisibili furono formate nella [[paura]]. ([[Herman Melville]]) *''Andremo ad altri lidi | prima che ognun di noi amando pera''. ([[Giambattista Giraldi Cinzio]]) *Anziché dire "Dio è amore" dovremmo dire "l'amore è divino". ([[Slavoj Žižek]]) *Aprirsi all'amore è molto pericoloso. È per questo che Gesù è morto, perché ha amato. ([[Timothy Radcliffe]]) *C'è chi dice sia un esercito di cavalieri, c'è chi dice sia un esercito di fanti, c'è chi dice sia una flotta di navi, la cosa più bella sulla nera terra, io invece dico che è ciò che si ama. ([[Saffo]]) *C'è forse un Dio che sia potente abbastanza contro l'amore? ([[Pierre-Ambroise-François Choderlos de Laclos]]) *C'è tutta una vita in un'ora d'amore. ([[Honoré de Balzac]]) *C'è una sola Parola di [[Dio]] che continua dalla nostra nascita a chiamarci perché ci ama: è la parola dell'amore. E questa parola null'altro è che questa: non avere paura, io sono con te, io sono per te. Credere all'amore è allora osare la vita con tutte le sue incognite e le sue opportunità. ([[Giovanni D'Ercole]]) *Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l'amore è da Dio: chiunque ama è generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore. ([[Giovanni apostolo ed evangelista]], ''[[Prima lettera di Giovanni]]'') *Certi "grandi amori" muoiono di disgusto, ci pensa poi l'indifferenza a seppellirli. ([[Giovanni Scafoglio]]) *Certo qualcosa di simile all'amicizia è nell'amore, che si potrebbe chiamare una folle amicizia. ([[Lucio Anneo Seneca]]) *Che cos'è l'amare se non il completo assorbimento dell'amato da parte dell'amante, sì che i due diventino uno? E chi o che cosa si deve amare? Deve forse uno scegliere una certa foglia dell'albero della Vita e riversare su di essa tutto il proprio cuore? Ed il ramo che porta la foglia? Ed il tronco che tiene il ramo? E la corteccia che protegge il tronco? E le radici che alimentano la corteccia, il tronco, i rami e le foglie? E la terra che cinge le radici? Ed il sole, il mare e l'aria che fertilizzano la terra? Se una piccola foglia di un albero merita il vostro amore, non dovrebbe l'albero, nel suo insieme, meritarlo molto di più? L'amore che sceglie una frazione del tutto si predestina al dolore. ([[Mikha'il Nu'ayma|Mikhail Naimy]]) *Che cosa è tutto quanto gli uomini han pensato in millenni, di fronte a un solo istante di amore? È pur la cosa più perfetta, più divinamente bella della natura! Colà guidano tutti i gradini sulla soglia della vita, di là veniamo, colà andiamo! ([[Friedrich Hölderlin]]) *– Che mi dici dell'amore?<br/>– Sopravvalutato. Biochimicamente non è diverso da una grande scorpacciata di cioccolata. (''[[L'avvocato del diavolo]]'') *Che mistero è l'amore. Si può essere innamorati di una persona che non sa nulla di te. Forse la massima felicità si raggiunge quando si ama qualcuno che ignora la nostra esistenza. ([[Joyce Carol Oates]]) *Chi è amato, infatti, si muove a suo piacimento nell'intimo del cuore che lo ama. ([[Giovanni Crisostomo]]) *Chi ama abdica alla propria volontà e al proprio buon senso in favore della persona amata. ([[Mateo Alemán]]) *Chi ama assai, poco favella. ([[Luigi Pulci]]) *Chi ama ''currit, volat, laetatur''. Amare significa correre con il cuore verso l'oggetto amato. ([[Papa Giovanni Paolo I|Giovanni Paolo I]]) *Chi conosce bene la vita ed il mondo, sa che le donne non si mettono volentieri sul delicato lor petto il cilicio di un vero amore. ([[Anatole France]]) *Chi nega l'amore è un pazzo: non ha mai conosciuta la potenza, non è mai vissuto in modo completo, non è mai stato travolto da quel turbine impetuoso, che trascina con sé le più belle intelligenze, le coscienze più oneste, seminando cadaveri lungo la via... ([[Carolina Invernizio]]) *Chi ride dell'amore muore sempre per amore. (''[[Nana]]'') *Chiaro che siamo in guerra, ed è una guerra di accerchiamento, ognuno di noi assedia l'altro ed è assediato, vogliamo abbattere le mura dell'altro e mantenere le nostre, l'amore verrà quando non ci saranno più barriere, l'amore è la fine dell'assedio. ([[José Saramago]]) *– Chissà se l'amo? – È un dubbio che m'accompagnò per tutta la vita e oggidì posso pensare che l'amore accompagnato da tanto dubbio sia il vero amore. ([[Italo Svevo]]) *Chi tace o non sorride dopo l'amore, degrada Eros. ([[Guido Ceronetti]]) *Chi ti ama c'è sempre, Angela, c'è prima di conoscerti, c'è prima di te. ([[Margaret Mazzantini]]) *Ci si innamora così, cercando nella persona amata il punto a nessuno rivelato, che è dato in dono solo a chi scruta, ascolta con amore. Ci si innamora da vicino, ma non troppo, ci si innamora da un angolo acuto un poco in disparte in una stanza, presso una tavolata, seduto in un giardino dove gli altri ballano al ritmo di una musichetta insulsa e decisiva che fa da colla di pesce per una faccia che si appunta a spilli sul diaframma del petto. ([[Erri De Luca]]) *Ci sono parecchie cose che mi piacciono, ma specialmente tre: amore, amore, amore. (''[[La dolce vita]]'') *Ci voltammo dopo dodici passi, perché l'amore è un duello. ([[Jack Kerouac]]) *Ciascuno, a modo suo, trova ciò che deve amare, e lo ama, la finestra diventa uno specchio; qualunque sia la cosa che amiamo, è quello che noi siamo. ([[David Leavitt]]) *Ciò che ero solito amare, non amo più; mento: lo amo, ma meno; ecco, ho mentito di nuovo: lo amo, ma con più vergogna, con più tristezza; finalmente ho detto la verità. È proprio così: amo, ma ciò che amerei non amare, ciò che vorrei odiare; amo tuttavia, ma contro voglia, nella costrizione, nel pianto, nella sofferenza. In me faccio triste esperienza di quel verso di un famosissimo poeta: "Ti odierò, se posso; se no, t'amerò contro voglia".<ref>Nell'ultima frase Petrarca cita [[Publio Ovidio Nasone]].</ref> ([[Francesco Petrarca]]) *Ciò che inebria in ogni avventura amorosa non è tanto la lusinga offerta alla propria vanità quanto la sfida recata ai limiti dell'individuazione, il fatto di irrompere in un'altra carne, attraversare un'altra vita. ([[Mario Andrea Rigoni]]) *Coloro che amano dovrebbero stare spesso [[silenzio]]si. ([[Charles Morgan]]) *Coloro che amano, non solamente scusano i vizi nelle cose amate, ma li chiamano virtù; similmente coloro che odiano, non solo giudicano le virtù essere minori di quello che sono nelle cose odiate, ma le ruputano vizi, chiamando, verbi grazia, uno che sia liberale, prodigo, o scialacquatore, e uno ben parlante, gracchia o cicalone. ([[Benedetto Varchi]]) *''Coloro che conoscono questa scienza | dicono che l'amore ha quattro forme, | che nascono dall'abitudine, dall'eccitazione erotica, | dalla trasposizione e dagli oggetti dei sensi.'' (''[[Kāma Sūtra]]'') *Colui che ama, fa tutto senza fatica, oppure ama la sua fatica. ([[Bernadette Soubirous]]) *Com'è possibile ''continuare'' ad amare quando ''non si ama più''?! Come ci si regola con la propria anima?! Chiedilo al ''filisteo''! Lui ci riesce!<br />La sua ''anima morta'' viene sostituita dal ''vivente senso del dovere!''<br /> È un pezzo di bravura, una stregoneria, qualcosa che va ''al di là'' e ''contro'' la natura, e tuttavia, ''lui'' ci riesce! ([[Peter Altenberg]]) *– Come sai che ti ama?<br />– Perché conosce la cosa peggiore di me e le sta bene. (''[[Vi presento Joe Black]]'') *Con la nostra capacità di amare sono risvegliate anche la nostra vulnerabilità e sensibilità più profonda. ([[Jean Vanier]]) *Conoscevo gli adulti, tranne un verbo che loro esageravano a ingrandire:amare. Mi infastidiva l'uso. Più di tutto mi irritava l'imperativo: ama. Nei libri c'era traffico fitto intorno al verbo amare. Intorno a me non lo vedevo e non lo conoscevo il verbo amare. ([[Erri De Luca]]) *Conosco a chi veramente ama non potere mancare né ingegno, né arte, con quale sé de ogni affanno liberare sappia. (Anonimo, ''[[Aristippia]]'') *Cos'è che arde e non consuma? L'amore. Quando siamo innamorati si brucia, si arde, ma non si consuma. ([[Roberto Benigni]]) *Cos'è che rende un uomo grande, ammirato dal creato, gradevole agli occhi di Dio? Cos'è che rende un uomo forte, più forte del mondo intero; cos'è che lo rende debole, più debole di un bambino? Cos'è che rende un uomo saldo, più saldo della roccia; cos'è che lo rende molle, più molle della cera? È l'amore! Cos'è che è più vecchio di tutto? È l'amore. Cos'è che sopravvive a tutto? È l'amore. Cos'è che non può essere tolto, ma toglie lui stesso tutto? È l'amore. Cos'è che non può essere dato, ma dà lui stesso tutto? È l'amore. Cos'è che sussiste, quando tutto frana? È l'amore. Cos'è che consola, quando ogni consolazione viene meno? È l'amore. Cos'è che dura, quando tutto subisce una trasformazione? È l'amore. Cos'è che rimane, quando viene abolito l'imperfetto? È l'amore. Cos'è che testimonia, quando tace la profezia? È l'amore. Cos'è che non scompare, quando cessa la visione? È l'amore. Cos'è che chiarisce, quando ha fine il discorso oscuro? È l'amore. Cos'è che dà benedizione all'abbondanza del dono? È l'amore. Cos'è che dà energia al discorso degli angeli? È l'amore. Cos'è che fa abbondante l'offerta della vedova? È l'amore. Cos'è che rende saggio il discorso del semplice? È l'amore. Cos'è che non muta mai, anche se tutto muta? È l'amore, e amore è solo quello che mai si muta in qualcos'altro. ([[Søren Kierkegaard]]) *Cos'è l'amore? Una emozione stenica permeata di vigore psicofisico. ([[Marcello Marchesi]]) *''D'Amor distretto vivo doloroso; | com'om che sta lontano | e vedesi alungare | da cosa c'ama, vedesi noioso, | languisce stando sano, | perché non pote usare | la cosa che li piace, | per zo vado morendo; | dunqua non mi dispiace | tal morte soferendo, | ma vivere mi pare.'' ([[Folco di Calavra]]) *''«D'amore non esistono peccati, | s'infuria un poeta ai tardi anni, | esistono soltanto peccati contro l'amore.» | E questi no, non li perdoneranno.'' ([[Vittorio Sereni]]) *– Devi dimenticarmi.<br/>– Non si può, anche se volessi: è più facile morire che dimenticare quando si ama, lo sai. (''[[Clandestino a Trieste]]'') *''Devo molto | a quelli che non amo. | Il sollievo con cui accetto | che siano più vicini a un altro. || La gioia di non essere io | il lupo dei loro agnelli. || Mi sento in pace con loro | e in libertà con loro, | e questo l'amore non può darlo, | né riesce a toglierlo.'' ([[Wisława Szymborska]]) *''Di quell'amor ch'è palpito | dell'universo intero, | misterïoso, altero, | croce e delizia al cor''. ([[Francesco Maria Piave]], ''[[La traviata]]'') *''Dicono alcuni che amore è un bambino, e alcuni che è un uccello, | alcuni che manda avanti il mondo, e alcuni che è un'assurdità, | e quando ho domandato al mio vicino, che aveva tutta l'aria di sapere, | sua moglie si è seccata e ha detto che no, non era il caso, no.'' ([[Wystan Hugh Auden]]) *Dicono che l'amore è cieco. Io credo che l'amore sia dotato di una vista superiore. ([[John Powell]]) *Dopotutto che cos'è l'amore se non una sorta di imprinting psichico, le cui leggi sfuggono alla nostra comprensione? ([[Jeffrey Moussaieff Masson]]) *Dove c'è amore, non c'è fatica, ma gusto. ([[Bernardo di Chiaravalle]]) *E allora, povero illuso, cosciotto di prosciutto, ti dirò che l'amore non è che un altro nome per [[lussuria]], più lussuria, più lussuria, più un dannato mucchio di inganni, di falsità, di menzogne e ogni sorta di imbrogli. (''[[Il settimo sigillo]]'') *E ama, ma veramente, gli uomini coi quali il destino ti ha unito. ([[Marco Aurelio]]) *È chiaro che una donna senza amore è come un fiore senza sole. Deperisce. (''[[Il favoloso mondo di Amélie]]'') *È così in tutto il mondo: è l'amore che ci dà la forza di muoverci ovunque e ci fa sentire uguali. Difatti, è proprio dall'amore tra un uomo e una donna che nasce un bambino. I genitori che lo hanno atteso per nove lunghi mesi lo faranno crescere con amore nella felicità e nella gioia. E poi, nello stesso modo, anche un altro uomo e un'altra donna potranno in seguito gioire per la nascita del frutto del loro amore. È probabilmente la storia dell'uomo che tende a percorrere sempre lo stesso cammino, sia per soddisfare il suo bisogno d'amore sia per adempiere alle sue possibilità creative. Può essere vero che la felicità dell'uomo consista solo in questa eterna ripetizione? Non lo so. Ma certamente ogni bimbo che nasce porta un po' di felicità. (''[[I bon bon magici di Lilly]]'') *È difficile dimostrare amore quando senti di non avere la benché minima motivazione, ma l'amore non è solo sentimento, è la determinazione a compiere gesti d'amore, anche senza alcuna apparente ricompensa. (''[[Fireproof]]'') *È duro, senza dubbio, non essere più amati quando si ama; ma niente in confronto a essere ancora amati quando non si ama più. ([[Georges Courteline]]) *{{NDR|L'amore}} è la psicoterapia della natura. ([[Eric Berne]]) *È nell'amore soprattutto che il relativo è l'assoluto. Una certa mano che si vede per la prima volta senza guanto e che si stringe un po' sotto le dita, inebria quanto una presa di possesso completa. ([[Albert Samain]]) *È meglio amare o essere amati? Nessuno dei due se il vostro colesterolo è più di seicento. ([[Woody Allen]]) *{{NDR|L'amore}} È sentirsi sé stessi insieme a qualcuno. ([[Mr. Rain]]) *È soltanto nelle misteriose equazioni dell'amore che si può trovare ogni ragione logica. (''[[A Beautiful Mind]]'') *È sorprendente quanto il modello comportamentale dell'amore sia simile a quello della demenza. (''[[Matrix Revolutions]]'') *È umano amare, ed è ancor più umano il perdonare. ([[Tito Maccio Plauto]]) *È una disgrazia non essere amati, ma è un affronto non esserlo più. ([[Montesquieu]]) *È un fuoco soffocato, una piacevole piaga, un gustoso veleno, una dolce amarezza, una dilettevole malattia, un lieto tormento, una ferita dolce e crudele, una morte soave. ([[Fernando de Rojas]]) *Ecco come posso definire in una sola frase il cosiddetto amore: è l'illusione di poter congiungere il fenomeno con la realtà. ([[Yukio Mishima]]) *Ed ecco, c'è in noi un mondo d'amore per qualcosa, pure se ignoriamo che cosa al mondo questo qualcosa sia. ([[Thomas Traherne]]) *''Era la tarda sera – un primo maggio – | maggio serale – era tempo d'amore. | Era invito all'amore la voce della tortora, | dove odorava il bosco dei pini. | D'amore mormorava il muschio silenzioso; | l'albero in fiore mentiva una pena d'amore, | il suo amore cantava l'usignolo alla rosa, | la rosa il suo amore esprimeva col profumato respiro. | Il lago a specchio tra ombrosi cespugli | cupo echeggiava un segreto dolore, | la riva lo abbracciava tutt'intorno; | e chiari soli di mondi diversi | vagavano per un azzurro di nastri, ardendo come lacrime d'amore.'' ([[Karel Hynek Mácha]]) *''Era un germoglio tenero | in un paradiso perduto | la donna che viveva con te | di danze e canti d'amore. | ho sognato?'' ([[Akiko Yosano]]) *''Eros ha sconvolto il mio cuore, | come un vento che si abbatte sulle querce sulla montagna.'' ([[Saffo]]) *''Eros qual fabbro con un grande maglio | di nuovo m'ha colpito, | nel torrente invernale m'ha tuffato.'' ([[Anacreonte]]) *Esiste una sola specie di amore, al di là dello spazio e del tempo; tutti gli incontri sulla terra sono immagini, sono colori dell'unica e indivisibile luce. L'amore inteso in senso generale, l'amore nel turbine della temporalità è terreno, è nettunico; l'oceano è la culla dalla quale si erge Afrodite. Dai suoi abissi sgorga ciò che nell'amore è onda e ritmo, tensione e mescolanza, ciò che è meraviglioso e temibile. Sulla riva del mare e sugli scogli noi percepiamo la sua anonima canzone fatale, le profonde voci delle sirene che, emergendo e tuffandosi, ci attirano per perderci nel loro mare. L'attrazione è irresistibile. ([[Ernst Jünger]]) *Essere amati, è passare. Amare, è durare. ([[Rainer Maria Rilke]]) *– Fermati, o Polinico. Sai tu che effetti fa amore?<br/>– Che? bestia!<br/>– Quelli del tartufo, che a' giovani fa rizzar la ventura e a' vecchi tirar coregge. ([[Bernardo Dovizi da Bibbiena]]) *Forse è mancare di saggezza amare alla follia; ma non c'è mancanza di saggezza più grave che quella di non amare per niente. ([[Katherine Mansfield]]) *Gli amori durano esattamente un momento perfetto, il resto è solo rievocazione, ma quel momento può essere sufficiente a dare un senso a più di una vita. ([[Marcello Fois]]) *Gli anni si susseguono, ma ad un vero amore cent'anni equivalgono a poche ore. (''[[La bella addormentata nel bosco]]'') *Gli uomini imparano ad amare la persona dalla quale sono attratti... le donne sono sempre più attratte dalla persona che amano. (''[[Sesso, bugie e videotape]]'') *Ho capito che amare significa ringraziare l'altro di esistere. ([[Alejandro Jodorowsky]]) *Ho imparato che senza una possibilità d'amore, un uomo appassisce come un grappolo su una vite secca. (''[[L'uomo venuto dal Kremlino]]'') *Ho letto i vostri libri inglesi che parlano d'amore eterno, ma forse arriverò a comprenderne il significato solo al mio arrivo a Londra perché al momento non lo afferro ancora pienamente – o meglio, non capisco il significato che voi gli attribuite. L'amore ha un ciclo vitale, come il fiore che cresce in un campo: una volta sbocciato, ben presto appassisce. Poi ritorna la primavera, ma non torna lo stesso fiore, né un altro con le stesse radici. È una legge di natura. Una volta che la passione divampando ha raggiunto l'acme, è più probabile che si estingua. ([[Conte Dracula]], ''[[I poteri delle tenebre (Islanda)|I poteri delle tenebre]]'') *''Ho visto che l'amore cambia il modo di guardare''. ([[Luciano Ligabue]]) *I grandi amori portano spesso grandi dolori. ([[Valentina Cortese]]) *I sentimenti d'amore dopotutto sono esattamente come le reazioni chimiche. Se sono soddisfatte alcune condizioni, nascono indipendentemente dagli attori. (''[[Welcome to the NHK]]'') *Il compromesso è necessario, però fino a un certo punto, perché ho capito che l'amore richiede anche che ci si assomigli per incastrarsi bene. Quella credenza per cui "siamo così diversi che ci completiamo" è una cazzata. Ci vuole allenamento per essere felici in due ma perché facciamo lo stesso sport. Non è che io gioco a tennis e tu a pallavolo. ([[Levante (cantante)|Levante]]) *''Il dolore è così forte | da ferirti in fondo al cuore, | ecco cos'è, | il vero amore cos'è. | Ti riporta indietro | a quando avevi cinque anni, | ecco perché | il vero amore fa male. | Quanto può far male | l'amore quello vero, | quanta pena provoca l'amor? | E ora puoi pensar: | "Tu ami e poi soffrirai"; | l'amore non vale, | no, no.'' (''[[Tutti pazzi per Mary]]'') *Il giusto amore evita sia la dedizione insana che il dominio. ([[Max Horkheimer]]) *Il guaio è che nel nostro mondo nessuno prova mai la passione amorosa. Nessuno, mai, ama al punto di uccidere o di commettere suicidio per amore. La gente si limita a divorziare, una o più volte, in un circolo chiuso di adulterio legale. Oppure si accontenta d'una bottiglia di vino e d'un sedile posteriore. ([[Louis Bromfield]]) *Il [[male]] ha la sua ora ma l'amore avrà i suoi giorni! ([[Giovanni Scafoglio]]) *Il miglior tonico esistente è l'amore. ([[Jorge Amado]]) *Il perfetto amore è la più bella di tutte le frustrazioni perché è più di ciò che si possa esprimere. ([[Charles Chaplin]]) *Il significato e la dignità dell'amore, inteso come sentimento, dipendono dal fatto che esso ci costringe a riconoscere nell'altro, realmente e con tutto il nostro essere, quello stesso valore centrale e assoluto che, in forza dell'egoismo, noi ammettiamo soltanto in noi stessi, sino a determinare lo spostamento del centro stesso della vita personale. ([[Vladimir Sergeevič Solov'ëv]]) *Il solo amore, degno del suo nome, è quello che sempre e dovunque eleva. ([[George MacDonald]]) *«Il tuo amore è troppo grande» [...]. «Troppo grande? [...] L'amore o c'è o non c'è. L'amore piccolo non è amore per niente». ([[Toni Morrison]]) *''Il vero amore è una quiete accesa.'' ([[Giuseppe Ungaretti]]) *Il vero Amore non è altro che un certo sforzo di volare a la divina bellezza, desto in noi dallo aspetto della corporale bellezza. ([[Marsilio Ficino]]) *''Il vero immortale è l'amor''. ([[Giosuè Carducci]]) *In amore c'è la sopportazione del quotidiano. Qualcosa talvolta di eroico e di misterioso. Ma anche di terribile. Le piccole viltà. Il bisogno del quieto vivere. L'amore è una scuola di resistenza. ([[Ilaria Occhini]]) *In amore, chi arde, non ardisce; chi ardisce, non arde. ([[Niccolò Tommaseo]]) *In amore chi più ama meno può. ([[Roberto Gervaso]]) *In amore sono gli occhi a guidarci. ([[Sesto Properzio]]) *In breve, il più grande piacere che c'è, dopo l'amore, è parlare d'amore. ([[Louise Labé]]) *In materia d'amore tutti sappiamo scrivere, ma nessuno sa leggere. ([[Dino Segre]]) *Iniziare una storia d'amore è come intraprendere un viaggio, bisogna andare lontano per capire quanto si è vicini. (''[[Bambole russe]]'') *Io, al contrario, sostenevo che l'amore giustifica e santifica tutto, perfino la pederastia; di più: che l'amore, quando è puro, cioè totalmente disinteressato, è sempre anormale, asociale, eccetera: proprio come l'[[arte]] – avevo aggiunto –, che quando è pura, dunque inutile, dispiace a tutti i preti di tutte le religioni, compresa quella socialista. ([[Giorgio Bassani]]) *Io credo che sia un po' come una scommessa, amare qualcuno. Puoi avere una lunga amicizia per una persona e annullarla nel momento stesso in cui le dichiari il tuo amore. Si tratta di un equilibrio estremamente complicato, che una minima mossa falsa può far cadere all'istante. (''[[Maison Ikkoku]]'') *Io so cos'è l'amore: è comprensione, siamo tu e io, è ciò che ci separa dal mondo, è ciò che unisce le nostre due vite e ci fa vivere fieri, felici, senza torture e senza dubbi; qualcosa che dura eterno e immutabile e che nulla potrà cambiare. Questo secondo me è l'amore. (''[[Il bacio della pantera (film 1942)|Il bacio della pantera]]'') *Io vivo solo per amare qualcuno. Per me l'amore è azione, lavoro a tempo pieno. Occupa il mio cervello e la mia esistenza al 98 per cento. ([[Philippe Starck]]) *''L'amore aiuta a vivere, a durare, | l'amore annulla e dà principio. E quando | chi soffre o langue spera, se anche spera, | che un soccorso s'annunci da lontano, | è in lui, un soffio basta a suscitarlo''. ([[Mario Luzi]]) *''L'amore al peggio ti fa dimagrire.'' ([[Lo Stato Sociale]]) *''L'amore, amore mio, | è una poesia graziosa scritta sulla luna, | l'amore è disegnato su tutte le foglie degli alberi, | l'amore è inciso | sulle piume dei passeri, o | sulle gocce di pioggia.'' ([[Nizar Qabbani]]) *L'amore che aumenta a poco a poco e per gradi assomiglia troppo all'amicizia per essere una passione violenta. ([[Jean de La Bruyère]]) *L'amore che cos'è? È correre incontro al sole finché esso tramonta e ti trovi nell'ombra. (''[[Dramma della gelosia (tutti i particolari in cronaca)]]'') *L'amore che si dona è l'unica cosa che rimane. ([[Nemesia Valle]]) *L'amore che vince ogni più cupo pensiero e dissolve ogni tormento nel cuore. ([[Mario Giannone]]) *L'amore ci aiuta a sviluppare un'identità sufficientemente sicura da poter essere affidata alle cure e alla protezione di un'altra persona. ([[Don DeLillo]]) *L'amore ci avviluppa sempre: siamo noi, con il nostro atteggiamento verso esso, a trasformarlo in fuoco oppure in luce. ([[Jean Guitton]]) *L'amore ci si parò dinanzi come un assassino sbuca fuori in un vicolo, quasi uscisse dalla terra, e ci colpì subito entrambi.<br />Così colpisce il fulmine, così colpisce un coltello a serramanico! ([[Michail Afanas'evič Bulgakov]]) *''L'amore ci sorprende come la pioggia | nel buio – e siamo fradici, senza | riparo, ancora lontani dall'alba.'' ([[Giovanna Rosadini]]) *L'amore coglie sfumature invisibili a un occhio indifferente e ne trae conseguenze infinite. ([[Stendhal]]) *L'amore come lo si sogna è irrealizzabile: bisogna accontentarsi dei surrogati che la vita ci offre. ([[Monica Vitti]]) *L'amore concede le sue gioie supreme soltanto a chi è pronto ai supremi cimenti. ([[Alfredo Panzini]]) *L'amore consiste in questo, che due solitudini si proteggono a vicenda, si toccano, si salutano. ([[Rainer Maria Rilke]]) *L'amore d'oggi è una malattia che entra nel sangue con il contatto; il resto è letteratura romantica del passato, è chiacchiera, è retorica; può essere tutt'al più contorno, ma non è il nocciolo. ([[Mario Mariani]]) *L'amore dà amarezza. ([[Tito Maccio Plauto]]) *L'amore degli uomini si distingue dalla stupida foia delle bestie soltanto per due funzioni divine: la carezza e il bacio. ([[Pierre Louÿs]]) *L'amore è anche imparare a rinunciare all'altro, a saper dire addio senza lasciare che i tuoi sentimenti ostacolino ciò che probabilmente sarà la cosa migliore per coloro che amiamo. ([[Sergio Bambarén]]) *L'amore è attesa di una gioia che quando arriva annoia. ([[Leo Longanesi]]) *– L'amore è cieco.<br />– No, no, no, è peggio: l'amore distorce le cose. O ancora peggio, l'amore è qualcosa che non hai mai chiesto. Avevo chiesto invece e persino preteso l'erotismo dagli uomini, ma quell'amore idiota... mi sentii umiliata dall'amore e da tutta la disonestà che lo segue. L'[[erotismo]] significa dire sì, l'amore al contrario solletica gli istinti più bassi avvolti da [[bugia|bugie]], come dire sì quando intendi dire no e viceversa. (''[[Nymphomaniac]]'') *L'amore è come la devozione; viene tardi. Non si è né innamorate né devote a vent'anni, a meno che non si abbia una disposizione speciale, una specie di santità innata. ([[Anatole France]]) *L'amore è come la fascia di ozono! Ti accorgi di lui solo quando non c'è più! (''[[Una pallottola spuntata 2 e 1/2]]'') *L'amore è come la storia: pochi eroi e milioni di vigliacchi. (''[[Fantasmi a Roma]]'') *L'amore è come un fiore nel deserto, che va annaffiato e curato per impedire che gli animali lo mangino. Con cosa curare l'amore? Con attenzione quotidiana. Con cosa annaffiarlo? Con il perdono. ([[Robert Sarah]]) *L'amore è così, un gioco di lasciarsi e ritrovarsi. E ogni volta è diverso, non siamo mai come eravamo prima. ([[Francesco Nuti]]) *L'amore è da reinventare, si sa. ([[Arthur Rimbaud]]) *L'amore è, esiste. E niente di quello che dite può farlo sparire, perché è il motivo per cui noi esistiamo qui. È la vetta più alta, e una volta che l'hai scalata e guardi gli altri da lassù, ci rimani per sempre. Perché se ti muovi, allora... cadi. Cadi. (''[[L'altra metà dell'amore]]'') *L'amore è eterno finché dura. ([[Henri de Régnier]]) *L'amore è fecondo di molto miele e di molto fiele. ([[Tito Maccio Plauto]]) *L'amore è fragile. È una cosa talmente magica che bisogna starci molto attenti. A come si dicono le cose. Svanisce altrimenti: va via. Deve rimanere nel bello. Vive di sorrisi. Handle with care, con cura. Controllare le proprie ossessioni, non fare scenate di gelosia inutili. Non metterlo alla prova, soprattutto. Mai. ([[Concita De Gregorio]]) *L'amore è fuoco. Ma non sai se scalderà il cuore o brucerà la tua casa. ([[Joan Crawford]]) *L'amore è il fuorilegge definitivo. Il mio amore per te non ha secondi fini. Ti amo gratis. ([[Tom Robbins]]) *L'amore è il solo sogno che non si sogna. ([[Paul Fort]]) *L'amore è incompatibile con la vita. Il desiderio di due cuori che si amino veramente, non è vivere insieme, ma morire insieme. ([[Aldous Huxley]]) *L'amore è inventare l'altro con tutta la nostra fantasia e con tutte le nostre forze, senza cedere di un millimetro alla realtà. ([[Gianrico Carofiglio]]) *L'amore è l'arte più difficile. E scrivere, danzare, comporre, dipingere, sono la stessa cosa che amare. Funambolismi. La cosa più difficile è avanzare senza cadere. ([[Maxence Fermine]]) *L'amore è l'eterno sorriso del creato, l'armonia che tutti gli esseri lega in un vincolo misterioso. ([[Felice Guzzoni]]) *L'amore è l'insostituibilità. ([[Paolo Sorrentino]]) *L'amore è l'ultimo dono che ci consenta di mantener l'oscurità lungi da noi. È lo sforzo di due creature solitarie che si raggiungono nel [[buio]], si toccano, e si stringono fra le braccia per impedire alle tenebre d'invadere la loro anima. ([[Frederic Prokosch]]) *L'amore è l'unica cosa che riusciamo a percepire che trascenda dalle dimensioni di tempo e spazio. Forse di questo dovremmo fidarci, anche se non riusciamo a capirlo ancora. (''[[Interstellar]]'') *L'amore è l'unica griffe che non passerà mai di moda. (''[[Sex and the City]]'') *L'amore è la capacità di avvertire il simile nel dissimile. ([[Theodor Adorno]]) *L'amore è la cosa più forte e più fragile che abbiamo nella vita. ([[Vanessa Paradis]]) *L'amore è la moneta più preziosa che hai a disposizione, usala nel mercato in cui sei sicuro di non essere ingannato. ([[Wilbur Smith]]) *L'amore è la più grande felicità se è giusto e ricambiato, ma devi essere proprio sicura che il tuo amore abbia queste qualità, perché se non è così non esiste peggiore agonia, niente che sia più amaro, che ti faccia sentire ancora di più la solitudine. (''[[Paradiso proibito]]'') *L'amore è la risorsa naturale per eccellenza, illimitata, che dona crescendo e cresce donando. ([[Priya Basil]]) *''L'amore è la risposta | in un mare di domande.'' (''[[A Week Away]]'') *L'amore è per definizione un dono non meritato; anzi, l'essere amati senza merito è la prova del vero amore. ([[Milan Kundera]]) *''L'amore è per gli sciocchi e tutti gli sciocchi sono innamorati.'' ([[Nick Cave]]) *L'amore [...] è peggio della morte e praticamente non esiste cura. Si può alleviare solo con il lavoro, il digiuno o la preghiera. ([[Milana Vuković Runjić]]) *L'amore è personale, è di pertinenza di chi lo prova. ([[Efraim Medina Reyes]]) *L'amore è qualcosa di misterioso, non ha né forma né peso e non se ne può misurarare la grandezza. Anche se nessuno l'ha mai visto, non si può negare che esista e che possa far soffrire. (''[[Le situazioni di Lui & Lei]]'') *L'amore è qualcosa in cui ti imbatti. ([[Barbara Kruger]]) *L'amore è quell'attimo che passa tra un sospiro e un altro. (''[[San Gabriele (film)|San Gabriele]]'') *L'amore è quello che lega l'uomo alla donna, e il [[denaro]] quello che lega la donna all'uomo. ([[Grazia Deledda]]) *L'amore è [...] quello che resta nel fuoco quando l'innamoramento si è consumato. (''[[Il mandolino del capitano Corelli]]'') *''L'amore è reale, la realtà è amore | l'amore è sentire, sentire l'amore | l'amore è voler essere amati.'' ([[John Lennon]]) *L'amore è sempre santo, perché le sue vampe partono dall'unico incendio di Dio. ([[Antonio Bello]]) *L'amore è tante cose insieme. È, soprattutto, incomprensibilità e mistero, perché ha in sé il germe dell'infinito ed è in sé una delle manifestazioni dell'infinito. ([[Alessandro Meluzzi]]) *L'amore è tra me e quel fondo abissale che c'è dentro di me, a cui io posso accedere grazie a te. L'amore è molto solipsistico; e tu, con cui faccio l'amore, sei quel Virgilio che mi consente di andare nel mio Inferno, da cui poi emergo grazie alla tua presenza (perché non è mica detto che chi va all'Inferno poi riesca a uscire di nuovo). Grazie alla tua presenza io emergo: per questo non si fa l'amore con chiunque, ma con colui/lei di cui ci si fida; e di che cos'è che ci si fida? Della possibilità che dopo l'affondo nel mio abisso mi riporti fuori. ([[Umberto Galimberti]]) *L'amore è tutto ciò che esiste. Lo so, lo avete già sentito e anche letto chissà quante volte, ma quando affrontate difficoltà, preoccupazioni, dubbi o paure, voi preferite dimenticarlo. Ciò che dovreste fare, invece, è rispondere a questa semplice domanda: che cosa farebbe ora l'amore? (''[[Conversazioni con Dio]]'') *L'amore è un'assurdità che in natura non c'è. ([[Thomas Bernhard]]) *L'amore è un allucinogeno che può farci vedere una musa in una manza e un'aquila in una gallina. ([[Anacleto Verrecchia]]) *L'amore è un bellissimo fiore, ma bisogna avere il coraggio di coglierlo sull'orlo di un precipizio. ([[Stendhal]]) *L'amore è un canale di conoscenza diverso da quello della ragione e per questo in esso non si deve "dimostrare" tutto, "spiegare" ogni cosa. ([[Gianfranco Ravasi]]) *''L'amore è un colpo di pistola, | l'amore, l'amore è un pugno sulla schiena, | è uno schiaffo per cena, | l'amore ti tocca appena.'' ([[Brunori Sas]]) *L'amore è un disordine mentale che ci trascina verso un determinato oggetto e ci incatena ad esso nostro malgrado: è una malattia che ci viene come la rabbia viene agli animali. ([[Alain-René Lesage]]) *L'amore è un giro in slitta per l'inferno. (''[[Drive-Away Dolls]]'') *L'amore è un incidente che sta per accadere. (''[[Closer]]'') *L'amore è un materiale deteriorabile, se non lo conservi attenendoti a certe regole poi devi buttare via tutto. ([[Marco Presta]]) *L'amore è un oceano di emozioni, interamente circondato da spese. ([[Thomas Dewar]]) *L'amore è un passatempo per gente volgare. (''[[Il grande peccatore]]'') *L'amore è un rapporto privo di memoria e di prospettiva in cui ha luogo un totale assorbimento nel presente, è l'esclusione delle cose passate, è la perfetta noncuranza del futuro, è assenza di scrupoli, di pentimenti, di aspettative, di timori. ([[Leszek Kołakowski]]) *L'amore è un volo che sfugge ai radar della percezione. ([[Guido Ceronetti]]) *''L'amore è un suicidio.'' ([[The Smashing Pumpkins]]) *L'amore è un viaggio. (''[[Elizabethtown]]'') *L'amore è una cazzata. ([[Chuck Palahniuk]]) *L'amore è una cosa meravigliosa. Quando lo trovi tutto il mondo profuma di Daffodil Daydream. L'amore lo devi tenere stretto e non mollare mai la presa. (''[[Deadpool (film)|Deadpool]]'') *L'amore è una fiammata che brucia presto e poi non rimane che la cenere, l'amarezza, il rimpianto. (''[[Chi è senza peccato...]]'') *L'amore è una lotta basata sulle parole e sul tempo. ([[James Barlow]]) *L'amore è una potente arma contro la paura. (''[[Sansone e Dalila (miniserie televisiva)|Sansone e Dalila]]'') *L'amore è uno stile di vita. [...] A me non piace parlare d'amore, mi piace farlo. Ci faccia caso, le persone che non sanno amare parlano sempre d'amore. ([[Valentina Cortese]]) *L'amore è uno strano sentimento, più si ama più si sprofonda nell'[[angoscia]]. Un amore eccessivo diviene una forza demoniaca tale da poter sviare il cuore degli uomini. (''[[Bakuretsu Hunter]]'') *L'amore. È uno strano mix di alchimia e destino. E nonostante i nostri grandi ideali su chi dovremmo avere accanto, l'amore, alla fine, sceglie al nostro posto. Sempre. (''[[Being Erica]]'') *L'amore: ecco la parola sacra ancora capace ed efficace da lanciare alle anime. ([[Luisa Margherita Claret de la Touche]]) *L'amore fa fare un sacco di stronzate. (''[[Tutti pazzi per Mary]]'') *L'amore fa male, ma la mancanza d'amore ancora di più. ([[David Lynch]]) *L'amore [...]. Fuoco e fiamme per un anno, cenere per trenta. ([[Giuseppe Tomasi di Lampedusa]]) *L'amore. Grandioso, non è vero? Io l'ho provato una volta. Sposarsi vuol dire comprare una casa per una persona che odi, ricordatevelo. (''[[The Nice Guys]]'') *L'amore ha anche questo in comune con la poesia: che, quando ci si spiega, si è perduti. ([[Mario Andrea Rigoni]]) *L'amore ha diritto di essere disonesto e bugiardo. Se è sincero. ([[Marcello Marchesi]]) *L'amore ha un misura: quello a cui si è pronti a rinunciare. (''[[Pandora (film)|Pandora]]'') *L'amore il «grande amore», in fondo è qualcosa che dobbiamo scoprire, non possiamo sapere a priori, con certezza, come e quando lo troveremo. ([[Tina Aumont]]) *''L'amore, il mio amore è un colpo di pistola, | l'amore, l'amore è una fanfara che suona la nostra canzone, | è un nodo intorno al collo | nel buio di una prigione.'' ([[Brunori Sas]]) *L'amore, in effetto, rende ancora più saldi i vincoli (che ci legano all'esistenza). Distrutto questo legame fondamentale, la liberazione in questa stessa vita, secondo me, è cosa fatta. ([[Abhinavagupta]]) *L'amore, in fondo, ha il suo migliore alimento nei contrasti, nei sotterfugi. ([[Giorgio Bassani]]) *L'amore in questo assomiglia a Dio: per raggiungerlo bisogna crederci. ([[Ugo Ojetti]]) *L'amore in sostanza tra un uomo e una donna non si basa su chi insegue e chi fugge, ma su chi sa aspettare. ([[Vittorio Sgarbi]]) *L'amore incomincia dall'amore, e dalla più forte amicizia non si riuscirebbe a passare che a un debole amore. ([[Jean de La Bruyère]]) *L'amore infatti è un fiore che sboccia dovunque, compie i suoi dolci miracoli sfidando il gelo dell'autunno e la neve dell'inverno e torna a rifiorire, turgido e fragrante durante il corso dell'anno, rendendo felice chi lo dona e chi lo riceve. ([[Louisa May Alcott]]) *''L'amore infine è aridità.'' ([[Pier Paolo Pasolini]]) *L'amore invecchia come la speranza: troppo presto. (''[[La foresta pietrificata]]'') *L'amore iride dorata dei sogni della fanciullezza, è sovente dolore che lacera il cuore, che strazia le viscere e che tronca lo stame della vita. ([[Felice Guzzoni]]) *L'amore, la più mortale tra le cose mortali: ti uccide sia quando ce l'hai sia quando non ce l'hai.<br />Ma non è esattamente così.<br />È colui che condanna e il condannato; il giustiziere; la lama; la sospensione di pena all'ultimo momento; il respiro affannoso; il cielo infinito sopra di te e il «Grazie, grazie, grazie, Dio».<br />L'amore: ti ucciderà e ti salverà. ([[Lauren Oliver]]) *L'amore, la più tirannica e violenta delle passioni umane, viene simboleggiato da un angioletto con l'aria coglioncella e con una freccina in mano. Che errore! Dovrebbe essere invece simboleggiato dalla scala Mercalli, perché l'amore, nei gradi più alti della sua intensità, fa più danni e lascia dietro di sé più macerie di una scossa tellurica. Per fortuna non dura a lungo, altrimenti rimarremmo tutti sepolti sotto quella passione. ([[Anacleto Verrecchia]]) *L'amore moderno è melodia debole, superistrumentata. ([[Hugo von Hofmannsthal]]) *L'amore nasce dal desiderio improvviso di rendere eterno ciò che è passeggero. ([[Ramón Gómez de la Serna]]) *L'amore nasce dalla contemplazione della diversità assoluta in una vita in cui riconosciamo la nostra identità; anche i sessi sono identità perfetta e diversità totale. Perciò cercano di possedersi. Cercano la pace nella esaltazione della diversità; e il possesso di sé nella propria distruzione. L'amore è la propria esaltazione e la rinuncia a sé. Amiamo l'assoluta diversità in ciò che è assolutamente identico a noi – la meravigliosa apparizione del diverso, che rende l'identico sempre più identico e più diverso. ([[Andrea Emo]]) *L'amore nasce e arde senza conoscere barriere e limiti. (''[[Kimagure Orange Road]]'') *L'amore non dà una spiegazione dell'universo, non è la giustificazione della storia, non fa sorgere scienziati e filosofi. Fa ben di più. Non giustifica, ma fa vivere; non spiega, ma guarisce. Chi gusta l'amore, anche se morto, può nascere. ([[Ermes Ronchi]]) *L'amore non deve essere un mezzo, l'amore deve essere un fine. ([[Muriel Barbery]]) *L'amore non deve essere un segreto, se ti tieni una cosa complicata come l'amore chiusa dentro, alla fine ti ammali. (''[[Spider-Man 2]]'') *L'amore non dura che un tempo. È funzione diretta di un potenziale di desiderio, è un fuoco di paglia che arde forte e si spegne presto. ([[Maxence Van der Meersch]]) *L'amore non è bello: solo il sogno dell'amore rapisce. ([[Ernst August Klingemann]]) *L'amore non è come una pietra da macina ch'è uguale dappertutto e agisce allo stesso modo su tutto ciò che tocca. L'amore è come il mare. Mobile, ma al tempo stesso immutabile, e segue i contorni della spiaggia che bacia, e su ogni spiaggia è diverso. ([[Zora Neale Hurston]]) *L'amore non è mica cieco, è affetto da [[presbiopia]]: lo prova il fatto che si accorge dei difetti solo quando si allontana. ([[Michel Zamacoïs]]) *''L'amore non è qualcosa da capire | L'amore non è qualcosa da sentire | L'amore non è qualcosa da dare o ricevere. | L'amore è solo qualcosa che avviene | Ed eternamente è''. ([[Sri Chinmoy]]) *L'amore non è un annunciatore di disastri: ''l'amore vede roseo''. E qualche volta, si capisce, s'inganna. ([[Umberto Saba]]) *L'amore non è un problema, come non lo è un veicolo: problematici sono soltanto il conducente, i viaggiatori e la strada. ([[Franz Kafka]]) *L'amore non è una cosa che, tutto sommato, decidi freddamente che potrebbe darti gioia [...] È una cosa che t'afferra e ti possiede, o bere o affogare, o la va o la spacca. ([[Richard Adams]]) *L'amore non è una scintilla effimera, nata dall'incontro di due desideri, è una fiamma eterna sprigionata dalla fusione di due destini. ([[Gustave Thibon]]) *L'amore non finisce mai di sorprenderci. Come quello tra l'idraulico e mia moglie. (''[[Rat-Man]]'') *L'amore non prende nulla. Infatti, come potrebbe prendere qualche cosa, dal momento che ogni cosa gli appartiene? Esso non dice: – Questo è mio – o – Quello è mio, – ma dice: – Questo è tuo. (''[[Vangelo secondo Filippo]]'') *L'amore non può mai perdere. (''[[Perfect Strangers]]'') *L'amore non si cerca, l'amore si dona. (''[[Sword Art Online: Alicization]]'') *L'amore non si dimentica di te anche quando tu lo ignori. Torna, bussa. Se non rispondi ti porta a fondo. Devi averne un po' paura, ma più di tutto devi mostrargli il tuo coraggio. Devi esserci, quando chiama. Devi essere lì e prenderti cura di lui. Solo se lo lasci libero di andare puoi vederlo tornare. ([[Concita De Gregorio]]) *L'amore non si pesa in [[Lacrima|lacrime]]. ([[Denis de Rougemont]]) *L'amore non si può avere a comando, è un regalo di un cuore a un altro cuore. ([[Paramahansa Yogananda]]) *''L'amore non si spiega | fa girare il mondo e poi | se non c'è diventa tutto inutile, | non puoi farne a meno mai | nemmeno quando poi.'' ([[Sergio Cammariere]]) *L'amore non va sempre a finire bene... se è sofferto si viene assaliti da un dolore senza pari e nonostante questo ci si innamora ancora di più... (''[[Video Girl Ai]]'') *L'amore parla molto, è un discorso. Si dichiara, e spesso culmina in questa dichiarazione in cui finisce: atto linguistico altamente ambiguo, quasi indecente. ([[Jean Baudrillard]]) *L'amore, per sua stessa natura, deve essere una condizione transitoria. Cercare il segreto che lo rende costante sarebbe folle come cercare la pietra filosofale o la grande panacea; e la scoperta risulterebbe inutile se non fatale per l'umanità. ([[Mary Wollstonecraft]]) *L'amore, pieno, durevole, succede all'ebbrezza dell'innamoramento e all'ardore della passione; ma, per goderne, occorre aver superato le pretese, non mai trascurando le attese. ([[Elio Pecora]]) *L'amore porta molta felicità, molto più di quanto struggersi per qualcuno porti dolore. ([[Albert Einstein]]) *L'amore può morire in un cuore che lo rifiuta e che si ostina a dirgli di no, come la [[verità]] può morire in uno spirito indifferente che rifiuta di essere attento, come la [[musica]] può morire in mezzo al rumore che la circonda e la copre. ([[Maurice Zundel]]) *L'amore può trasformare l'uomo in un mostro, e per amore può anche accadere che un uomo brutto diventi bello. (''[[La bella e la bestia (film 1946)|La bella e la bestia]]'') *L'amore racchiude tutte le vocazioni, che l'amore è tutto, che abbraccia tutti i tempi e tutti i luoghi, in una parola che è eterno. ([[Teresa di Lisieux]]) *L'amore, Re sui Re. ([[Antonio Pérez (statista)|Antonio Pérez]]) *L'amore resta nel cuore di chi lo dona, e diviene tanto più grande quanto più se ne dispensa agli altri! ([[Friedrich Wilhelm Foerster]]) *L'amore sano è quello che abbraccia una donna sola e intera, compreso il suo carattere e la sua intelligenza. ([[Italo Svevo]]) *L'amore sano, normale, è l'amore ''perché''; ma il vero amore è l'amore ''sebbene''. ([[Maurice Donnay]]) *L'amore sembra essere il compiacimento del cuore di una persona verso qualcosa, a causa di qualcosa: si presenta come desiderio nella ricerca, e felicità nella soddisfazione del possesso, appare come una corsa, per quanto concerne il desiderio e come un riposo per quanto si riferisce alla gioia del possesso. ([[Ugo di San Vittore]]) *L'amore se ne andrà tanto lontano quanto è lontano dagli occhi. ([[Sesto Properzio]]) *L'amore senza [[sofferenza]] si riduce all'amore per noi stessi. ([[Madeleine Delbrêl]]) *L'amore serve a renderci deboli e dipendenti, senza l'amore una razza di guerrieri solitari sarebbe padrona dell'universo. Eserciti unidimensionali senz'altra ambizione che vagare per valli senza nome. L'amore che ci inoculano fin dal primo vagito è un antidoto alla nostra ansia di non essere, non sapere, non dovere. ([[Efraim Medina Reyes]]) *L'amore si fonda sulla [[nostalgia]], nostalgia della persona amata. Esso non è libero dalla dimensione sessuale. Quanto più grande è la nostalgia dell'unione con la persona amata, tanto più grande è l'amore. Se si toglie il tabù della dimensione sessuale, cade la barriera che produce continuamente la nostalgia e così l'amore perde la sua base. ([[Max Horkheimer]]) *L'amore si nutre di tutti i sentimenti che trova lungo il suo cammino e li offre al vincitore. ([[Gianni Monduzzi]]) *L'amore si paga solo con l'amore e le piaghe dell'amore si guariscono solo con l'amore. ([[Teresa di Lisieux]]) *L'amore, soprattutto quello cristiano, non è assolutamente saggio. ([[Slavoj Žižek]]) *L'amore stesso non è che la più alta forma di [[vanità]]. ([[Jerome K. Jerome]]) *L'amore umano è il miracolo che si può contrapporre a qualunque arida teorizzazione secondo cui non c'è speranza per il mondo. ([[Andrej Arsen'evič Tarkovskij]]) *L'amore vero rende sempre migliori, qualunque sia la donna che lo ispira. ([[Alexandre Dumas (figlio)|Alexandre Dumas, figlio]]) *L'amore vero vuole il bene dell'amato. ([[Umberto Eco]]) *L'antico amore è come un cancro. ([[Petronio Arbitro]]) *L'arte che non si impara mai e che si sa sempre. ([[Benito Pérez Galdós]]) *L'assoluto dell'amore si riconosce dall'inquietudine di chi ama. ([[Paul Valéry]]) *L'enciclopedia galattica nel capitolo dedicato all'amore afferma che è troppo complicato da definire. La guida galattica per autostoppisti invece, sull'argomento amore, dice: "evitatelo se possibile". (''[[Guida galattica per autostoppisti]]'') *L'esperienza frammentaria è in realtà un'esperienza di assoluto: trascende persino la poesia e solo nell'amore manifesta il suo vero volto. Ora, l'enigma dell'amore in generale consiste in ciò: che un singolo essere umano, empiricamente determinato, dipendente da mille accidenti, bisognoso di tanti aiuti e così effimero nella sua vicenda terrena, possa essere visto come qualcosa di divino e di sacro. ([[Mario Perniola]]) *L'unica domanda in amore è: a partire da quando si comincia a mentire? Siete sempre così felici di rientrare a casa e trovare la stessa persona che vi aspetta? Quando le dite "ti amo", lo pensate sempre? Ci sarà per forza – è fatale – un momento in cui per voi sarà uno sforzo. In cui i vostri "ti amo" non avranno più lo stesso sapore. Per me, lo scatto è stata la rasatura. Mi rasavo tutte le sere per non pungere Anne baciandola di notte. E poi, una sera – lei dormiva già (ero uscito senza di lei fino all'alba, tipico genere di comportamento ignobile che ci si permette con la scusa del matrimonio) – non mi sono rasato. Pensavo che non fosse grave, perché lei non se ne sarebbe accorta. Invece significava semplicemente che non l'amavo più. ([[Frédéric Beigbeder]]) *L'unica speranza del genere umano è l'amore nelle sue varie forme e manifestazioni, la cui unica fonte è l'amore per la vita, il quale, come sappiamo, cresce e matura con gli anni. ([[Isaac Bashevis Singer]]) *''L'Universo intero ubbidisce all'Amore; | bella Psiche consegnategli il cuore. | Ogni altro dio fa a questo dio la corte, | e ha della sua fiamma meno dolce potere. | Dei giovani cuori è il bene supremo: | amate, amate, tutto il resto è meno. || Privi d'amore tanti stupendi oggetti, | fregi d'oro, boschi, parchi, fontane, | non hanno che una pallida avvenenza, | e delle sue pene meno dolce piacere. | Dei giovani cuori è il bene supremo: | amate, amate, tutto il resto è meno.'' ([[Jean de La Fontaine]]) *L'[[uomo]] è stato creato per l'amore; soltanto per amare il suo creatore. E tutto il tempo che non impiega in questo amore, è tempo perduto. ([[Ernesto Cardenal]]) *L'uomo più fortunato che calpesta questa terra è chi trova il vero amore. ([[Conte Dracula]], ''[[Dracula di Bram Stoker]]'') *La caratteristica dell'amore è di dare sempre e di sempre ricevere. ([[Elisabetta della Trinità]]) *La fame calma l'amore, se no, il tempo; se nulla puoi ottenere da questi due rimedi, un laccio. ([[Cratete di Tebe]]) *La [[felicità]] non sta nell'essere amati: questa è soltanto una soddisfazione di vanità mista a disgusto. La felicità è nell'amare. ([[Thomas Mann]]) *La grande tragedia della vita non è che gli uomini muoiano, ma che cessino di amare. ([[William Somerset Maugham]]) *La [[lontananza]] è il fascino dell'amore. ([[Corrado Alvaro]]) *La [[lontananza]] fa all'amore quello che il vento fa al fuoco: spegne il piccolo, scatena il grande. ([[Roger de Bussy-Rabutin]]) *La sofferenza in amore è un vuoto a perdere. ([[Massimo Troisi]]) *La valle dell'amore... per entrare in questa valle bisogna tuffarsi interamente nel fuoco, o meglio bisogna essere fuoco, perché lì altrimenti non si potrebbe vivere. Colui che ama veramente ha da essere simile al fuoco, il viso infiammato, ardente e impetuoso come il fuoco. Per amare non si deve avere secondi fini; si deve essere pronti a gettare nel fuoco cento mondi. ([[Farid al-Din 'Attar]]) *La vita inizia solo quando arriva l'amore. (''[[Febbre di vivere (film 1932)|Febbre di vivere]]'') *''Lasso il regno d'Amor fugace e frale | come ha il diletto, e 'l dolor lungo e forte, | come presso alla vita ognor vien morte, | come appena apre un ben, che 'l chiude un male?'' ([[Berardino Rota]]) *– Lei mi ha appena raccontato tutta la sua storia [...]. Ma non ha parlato neanche una volta di amore.<br />– Solo perché è impossibile misurare l'amore. E senza misurazioni non ci può essere scienza. Però ho pensato molto a questo problema ultimamente.<br />– Oh, "problema"?<br />– Quando si tratta di amore siamo tutti ignoranti. (''[[Kinsey]]'') *Le persone gravi odiano l'amore in grazia del nome —<br/>Gli egoisti in grazia di se stessi —<br/>Gli ipocriti in grazia del cielo — ([[Laurence Sterne]]) *''Libiam ne' dolci fremiti | che suscita l'amore, | poiché quell'occhio al core | onnipotente va. | Libiamo, amor fra i calici | più caldi baci avrà.'' ([[Francesco Maria Piave]]) *''Ll'ammore è comme fosse nu malanno | ca, all'intrasatta, schioppa dint' 'o core | senza n'avvertimento, senza affanno, | e te po' ffa' murì senza dulore.'' ([[Totò]]) *Lo dico sempre: innamorarsi fa male alla salute! (''[[Kirby (anime)|Kirby]]'') *Ma che cosa sono la bellezza o la bruttezza di fronte all'amore? Cos'è la bruttezza di un viso di fronte al sentimento nella cui grandezza si rispecchia l'assoluto stesso? ([[Milan Kundera]]) *''Ma l'amore che cos'è? | È un concetto che vuol dire tutto e niente, | dall'amore scontato dell'uomo innamorato | all'amore in senso lato per la gente.'' ([[Caparezza]]) *Ma l'Amore che è una forza non va senza la [[Volontà]]. ([[Antonin Artaud]]) *''Ma l'amore ci dilata sciogliendo i nostri cuori, | trasforma i nostri giorni in una pioggia di colori.'' ([[Negrita]]) *''Ma l'amore vuole libertà | poter andare, poter venire | un castello sarebbe un'alleanza | quando l'amore è soprattutto erranza.'' ([[Elisabetta di Baviera]]) *Mai fidarsi dell'amore, amico mio. L'amore ti prende a calci nel culo mentre ti accarezza. Un minuto è amore, dieci minuti dopo è disprezzo. (''[[Sleuth - Gli insospettabili]]'') *Manifestiamo l'amore che proviamo per un amante sul corpo di un altro. ([[Erica Jong]]) *Meglio un amore traviato che nessun amore. ([[Hans Urs von Balthasar]]) *''Mettimi come sigillo sul tuo cuore, | come sigillo sul tuo braccio; | perché forte come la morte è l'amore, | tenace come gli inferi è la passione: | le sue vampe son vampe di fuoco, | una fiamma del Signore! | Le grandi acque non possono spegnere l'amore | né i fiumi travolgerlo. | Se uno desse tutte le ricchezze della sua casa | in cambio dell'amore, non ne avrebbe che dispregio.'' (''[[Cantico dei cantici]]'') *– Mi piace sentir amare qualcuno dal primo giorno, mica dopo sei anni. Non mi pare che sia amore, piuttosto amicizia.<br />– Non mi pare che sia diverso. Dopotutto amore e amicizia sono la stessa cosa.<br />– No, non sono affatto amica delle persone che amo. Amare mi rende cattiva.<br />– Ah sì? A me no. Non credo in un amore senza amicizia.<br />– Può darsi, ma per me l'amicizia viene dopo.<br />– Be', prima o dopo poco importa. Ma c'è una cosa bellissima nell'amicizia che vorrei ritrovare nell'amore: il rispetto della libertà altrui. Non c'è quest'idea di possesso. (''[[Il ginocchio di Claire]]'') *Motivare l'amore non è amare. ([[Giovanni Vannucci]]) *''Ne sono certo, qualunque cosa accada; | lo sento quando il dolore è più acuto; | è meglio avere amato e perduto | che mai e mai avere amato.'' ([[Alfred Tennyson]]) *''Nell'amor le parole non contano conta la musica.'' ([[Roberto Benigni]]) *Nell'amore non c'è timore, al contrario l'amore perfetto scaccia il timore, perché il timore suppone un castigo e chi teme non è perfetto nell'amore. ([[Giovanni apostolo ed evangelista]], ''[[Prima lettera di Giovanni]]'') *''Nell'amore non devi tu mostrarti | umile e supplichevole, ma schivo | piuttosto e riservato, il ciglio altero | e sobrio nel guardare. Ama la donna | irridere i superbi e farsi beffa | di chi troppo si lagna. E sol colui | che accoppia un cuor sensibile a fierezza | un amante perfetto e ritenuto.'' ([[Agazia]]) *Nell'Ottocento un grande amore romantico poteva valere più di qualsiasi successo. ([[Massimo Fini]]) *Nessuna cosa è strumento senza l'amore. L'amore è il manubrio della gran macchina umana. ([[Niccolò Tommaseo]]) *Nessuno in fondo è veramente degno della persona che si ama. (''[[Il coraggio e la sfida]]'') *Niente è più brutto di una parola d'amore pronunciata freddamente da una bocca annoiata. ([[Naguib Mahfouz]]) *Noi non ci ammaliamo mai d'amore due volte. [[Cupìdo]] non spreca una seconda freccia per lo stesso cuore. ([[Jerome K. Jerome]]) *Non ama colui al quale i difetti della persona amata non appaiano virtù. ([[Johann Wolfgang von Goethe]]) *Non appena l'età adulta rafforza gli arti, si produce nell'uomo questo seme che, attraverso le membra, percorre tutto il corpo e, concentrandosi in alcune parti più ricche di terminazioni nervose, eccita in particolare gli organi genitali. [...] Questo è l'Amore per noi. ([[Tito Lucrezio Caro]]) *''Non c'è balsamo | non c'è pomata | che valga a ungere e | irrigando a dilatare, | per far passare | quello che volendo | non può entrare | È l'amore | la sola chiave | che aprendo i cuori | dilata i pori | e le fessure | fino a farne falle | passi e gole, | mentre annoda | le figure. | Non c'è limite, | non c'è barriera | e correndo | schioda ogni frontiera.'' ([[Paolo Ruffilli]]) *''Non c'è un amore senza una ragazza che pianga.'' ([[Tananai]]) *{{NDR|«Per lei l'amore è una forza sicura?»}} Non certo come la morte, o la legge di gravità. {{NDR|«Nella sua vita però l'amore ha svolto un ruolo fondamentale»}} Naturalmente... Perché l'amore è amore della vita. Se si ama una donna, si ama la vita che c'è in lei. ([[Isaac Bashevis Singer]]) *Non ci si deve sviare quando si cerca l'amore, perché può allora accadere che non lo si trovi mai. Quale più crudele castigo dell'impazienza e della debolezza essere condannati per tutta la vita a mordere solo frutti amari e senza sapore! ([[Anne Serge Golon]]) *Non ci sono amori brutti né prigioni belle. ([[Pierre Gringore]]) *Non confondere l'amore col delirio del [[possesso]], che causa le sofferenze più atroci. Perché contrariamente a quanto comunemente si pensa, l'amore non fa soffrire. Quello che fa soffrire è l'istinto della proprietà, che è il contrario dell'amore. ([[Antoine de Saint-Exupéry]]) *Non è la pugna, non è la disfatta che si deplora, quando s'è avuto a fare con un nimico ma rompersi le corna contro un muro! Così accade al mare che batte e batte le immobili sponde. Così accade tante volte in amore: tu soffri, e non ti si bada; tu parli, e si pensa ad altro; tu deliri, e si passa oltre. Ed ogni tuo dire e fare e soffrire è indarno, non perché vi sia altri più gradito, non perché sii sgradito, ma perché ami un sasso. ([[Vittorio Imbriani]]) *Non è proprio l'indifferenza verso il resto del mondo l'essenza del vero amore? ([[Jane Austen]]) *Non esiste l'amore a puntate, l'amore a porzioni. L'amore è totale e quando si ama, si ama fino all'estremo. ([[Papa Francesco]]) *Non esiste una ragione per l'inizio di un amore, ma esiste una ragione per la sua fine. (''[[Neon Genesis Evangelion]]'') *''Non esistono leggi in amore | basta essere quello che sei.'' ([[Marco Ferradini]]) *Non faccio alcuna differenza tra un libro e una persona, un tramonto, un quadro. Tutto ciò che amo lo amo di un unico amore. ([[Marina Ivanovna Cvetaeva]]) *Non ho un vocabolario sull'amore, ho messo giù una definizione mia, amore vuol dire accettazione totale, donazione totale, silenzio. Questo è «amore». ([[Mauro Corona]]) *''Non la giustizia regge la bilancia esatta, | sei tu, Dio dal desiderio indiviso, | che misuri i nostri errori, | che di due cuori feriti e dilaniati | fai un cuore immenso, innaturale | che ancora crescere || vorrebbe... Tu, indifferente e superbo, | umiliata la bocca innalzi al verbo | verso un cielo ignaro... | Tu che mutili gli esseri e li aggiungi | all'ultima essenza di cui sono frammenti.'' ([[Rainer Maria Rilke]]) *Non mancano dolcezze nell'amare qualcuno senza osare di dichiararglielo. ([[Cartesio]]) *Non mi aspetto mai troppo in amore, perciò non sono mai rimasto deluso. ([[Eddie Irvine]]) *Non pensiamo che l'amore sia una cosa che brilla, ma una cosa che consuma; pensiamo che fare tutte le piccole cose per Dio ce lo fa amare altrettanto che il compiere grandi azioni. ([[Madeleine Delbrêl]]) *Non sai che [[pace]] e amore non si comprano con il denaro? (''[[Death Note]]'') *Non si può mai sapere quando finisce l'amore, Deirdre. Te ne accorgi soltanto quand'è finito. (''[[L'amica (film 1943)|L'amica]]'') *Non sono certo le cellule a decidere chi amiamo o no... Sentimenti come l'amore non risiedono nelle carni, ma nell'anima. (''[[DNA²]]'') *Non sono mai stato infedele; la donna che amo è la sola al mondo per me. Quando non amo, prendo una bella donna, che apprezzi qualsiasi cosa, tranne l'amore. ([[Klemens von Metternich]]) *Non sono un uomo intelligente, ma so l'amore che significa. (''[[Forrest Gump]]'') *''Non voglio amore | non voglio [[vino]] | il primo mi fa soffrire | il secondo vomitare.'' ([[Elisabetta di Baviera]]) *Nulla rende così amabili come il credersi amati. ([[Pierre Carlet de Chamblain de Marivaux]]) *O amore santo e casto! O dolce e soave affetto, tanto più soave e dolce, perché è tutto divino il sentimento che se ne prova. Sperimentarlo è divinizzarsi. ([[Bernardo di Chiaravalle]]) *O voi, freddi, razionali figli dell'Occidente – voi non conoscete ''questo'' genere d'amore. Un amore che morde come l'odio più aspro, con baci che bruciano come ferri arroventati e con abbracci... ma non fatemi dire altro! ([[Conte Dracula]], ''[[I poteri delle tenebre (Islanda)|I poteri delle tenebre]]'') *Ogni oggetto amato è il centro del Paradiso terrestre. ([[Bohumil Hrabal]]) *Ognuno ha voglia d'amore, ma è raro che qualcuno lo possa dare. Oppure lo si dà con ardore e dedizione, ma gli altri non lo prendono: è un amore non necessario, soltanto un peso. ([[Sof'ja Tolstaja]]) *''Oh, il mio amore è una rossa, rossa rosa | in giugno appena sbocciata; | oh, il mio amore è una dolce armonia | abilmente suonata. || Sì bella tu sei, mia leggiadra fanciulla, | che perdutamente innamorato io sono; | e sempre io t'amerò, mia cara, | finché non s'asciugheran tutti i mari.'' ([[Robert Burns]]) *Oh il primo amore pàlpita bene, ma quanto più l'ùltimo! Delle sole due volte in cui si ama davvero, l'una all'A della vita, l'altra alla Zeta, se il primo amore può dirsi il paradiso di Adamo, cioè dell'inscienza, l'altro lo è della scienza; è il paradiso di [[Epicuro]] e [[Paolo Gorini|Gorini]]. [...] Il primo amore ci apre insomma una via; l'ùltimo ce la chiude; il primo sottintende un secondo, l'ùltimo... nulla. Ed è perciò che ci attacchiamo a quest'ùltimo come alla tàvola estrema il nàufrago. ([[Carlo Dossi]]) *Oh, l'amore farebbe uggiolare in rima un cane. ([[Francis Beaumont e John Fletcher]]) *Palazzi di cera del mio amore, come salvarli dalla tua fiamma rossa? (''[[Il colore del melograno]]'') *''Penso che se io morissi | e che con i miei mali finisse | il desiderio | un amore così grande si spegnerebbe | e il mondo intero rimarrebbe | senza amore.'' ([[Lucrezia Borgia]]) *Penso veramente che l'amore sia la cosa più bella del mondo, dopo le pasticche per la tosse. ([[William Goldman]]) *Per amarsi a lungo bisogna conoscersi poco. ([[Roberto Gervaso]]) *Per certo amore è pena. ([[Andrea Cappellano]]) *Per essere autentico l'amore deve essere totale, esclusivo, irrevocabile, irreversibile. ([[Papa Paolo VI|Paolo VI]]) *Per farsi amare occorre dell'artificio; bisogna far divampare i sentimenti con l'astuzia, l'amore da solo non genera amore. (''[[Lettere di una monaca portoghese]]'') *Per gli uomini non vale che una sola legge ed un solo fine: la legge dell'amore ed il premio dell'amore. Tutto il resto è menzogna e vanità. ([[Giorgio La Pira]]) *Più amerai, e più scoprirai le deficienze del tuo amore. ([[Michel Quoist]]) *[[Platone]] dice una cosa molto precisa sull'amore: afferma che nello slancio amoroso vi è una scintilla dell'universale. L'esperienza amorosa è uno slancio verso qualcosa che egli definisce l'idea. In questo senso, anche quando sto semplicemente ammirando un bel corpo, che io lo voglia o meno, sono avviato sulla strada che porta all'idea di Bellezza. Penso qualcosa di simile - in termini del tutto diversi, naturalmente - ossia che nell'amore si faccia esperienza del passaggio dalla pura singolarità del caso a un elemento che possiede un valore universale. ([[Alain Badiou]]) *{{NDR|[[Haiku]]}} ''Poni fine ai lamenti, o insetto: | non vi è amore senza addio, | nemmeno tra le stelle.'' ([[Kobayashi Issa]]) *Quando ami una persona, devi fidarti di lei. Non c'è altro modo. Devi darle la chiave di tutto quello che è tuo. Altrimenti a che serve? (''[[Casinò]]'') *Quando, cullato dall'amore, riscopri l'innocenza dell'infanzia e le attrattive dell'avvenire, non lontano il [[Diavolo]] sorride. Lui lo sa che finirai comunque nelle sue braccia, le braccia del risveglio e dell'insonnia. ([[Emil Cioran]]) *Quando era giovane aveva creduto che l'amore avesse qualcosa a che fare con la comprensione; ma con l'età aveva capito che nessun essere umano poteva capire un altro essere umano. L'amore è soltanto il desiderio di capire. ([[Graham Greene]]) *''Quando il mondo ti sembra splendere | Come se avessi bevuto troppo vino | Questo è l'amore.'' ([[Dean Martin]]) *Quando l'essere amato va troppo lontano nel tradimento di se stesso e persevera nell'inganno di sé, l'amore non lo segue più. ([[Jacques Lacan]]) *Quando non si ama troppo, non si ama abbastanza. ([[Roger de Bussy-Rabutin]]) *Quando si ama una persona, non bisogna porsi domande, bisogna soltanto chiudere gli occhi e abbandonarsi senza riserve alla vita. (''[[Un dono semplice]]'') *Quando un amore ti stringe e ha occhi di fuoco è ora di morire. ([[Alda Merini]]) *Quanto sarebbe quieta la vita senza l'amore... Tanto sicura, tanto calma... Tanto noiosa. (''[[Il nome della rosa (film)|Il nome della rosa]]'') *''Quel che l'uom vede, Amor gli fa invisibile, | e l'invisibil fa vedere Amore. | Questo creduto fu; che 'l miser suole | dar facile credenza a quel che vuole.'' ([[Ludovico Ariosto]]) *Quello che si crede difficile a farsi, via via che l'amore cresce di giorno in giorno, sembra facile da ottenere. ([[Apuleio]]) *Quello che spero più di ogni altra cosa è che tu capisca cosa intendo quando dico che anche se non ti conosco, anche se non ti conoscerò mai, anche se non riderò e non piangerò con te, e non ti bacerò, mai... io ti amo. Dal più profondo del cuore... Io ti amo. (''[[V per Vendetta]]'') *''Quello che veramente ami non ti sarà strappato. | Quello che veramente ami è la tua vera eredità.'' ([[Ezra Pound]]) *Quello [[omosessuale]] è l'amore più puro, al contrario di quello [[eterosessuale]], strumentale alla riproduzione. ([[Umberto Veronesi]]) *Reputo che nulla sia difficile per chi ama. ([[Marco Tullio Cicerone]]) *Rimangono soltanto coloro che il [[destino]] designa per la messa eterna dell'amore infinito. Formano solo una piccolissima cappella di chiarore, nello spazio e nel tempo. ([[Louis-Ferdinand Céline]]) *''Ringrazio il [[Cielo|ciel]], ch'in quest'alme contrade | Drizzò i miei passi, e più ringrazio Amore, | Che mostrò a gli occhi miei tanta beltade.'' ([[Angelo di Costanzo]]) *Sappiamo forse perché desideriamo, perché amiamo? Desiderio e amore vengono dall'ignoto, e sono belli perché seminascosti da un velo d'infinito. ([[Domenico Tumiati]]) *Se amare ti costa il sangue, non amare è inferno. ([[Carlo Carretto]]) *Se amate senza suscitare amore, vale a dire, se il vostro amore non produce amore, se attraverso l'espressione di vita di persona amante voi non diventate una persona amata, allora il vostro amore è impotente, è sfortunato. ([[Karl Marx]]) *Se ami qualcuno, devi essere in grado di proteggerlo. (''[[Metal Gear Solid]]'') *Se cerchi la parola che indichi il prendersi cura di una persona in modo unico e spontaneo e lottare perché abbia tutto quello che desidera, quella parola è "amore"! E se ami qualcuno davvero, tu non smetterai mai. Anche quando ridono di te e dicono che sei pazzo, anzi specialmente allora! Semplicemente non mollo. Perché se dovessi mollare, potrei solo accettare il consiglio che mi danno e dimenticare e trovarne un'altra, ma non sarebbe amore, sarebbe... sarebbe una persona con cui passare del tempo! Per la quale non vale la pena combattere. (''[[How I Met Your Mother (nona stagione)|How I Met Your Mother]]'') *''Se devi amarmi, sia solo per amore | e per null'altro! Ti prego di non dire: | «L'amo per il sorriso, l'aspetto e per il modo | con cui sommessa parla, per l'arguzia del pensiero || che ben s'accorda col mio e che di certo | portò quel giorno un senso di serena pace». | Cose come queste, o amore, posson essere mutate, | posson cambiare per te, e un amor così creato || potrebbe andare in cenere. Neppure devi amarmi | per la cara pietà che provi asciugando le mie gote: | una donna che a lungo abbia goduto il tuo conforto, || può scordarsi di piangere, e così perdere il tuo amore. | Amami soltanto per amore dell'amore, così che possa | amarmi sempre in un'eternità d'amore.'' ([[Elizabeth Barrett Browning]]) *Se è vero che la [[vita]] non ignora il desiderio e la sregolatezza, è altrettanto vero che chiede l'amore. Ma in amore alle parole devono corrispondere i fatti, e i fatti non sempre sono i comportamenti sessuali. ([[Caterina Varzi]]) *Se l'amore non è eccessivo non è amore. ([[Ermes Ronchi]]) *Se l'amore non fosse incantesimo, sarebbe senza dubbio pazzia. ([[Frances Winwar]]) *Se la vista, la conversazione e lo stare insieme vengono tolti, la passione d'amore s'estingue. ([[Epicuro]]) *Se le persone che amiamo ci vengono portate via, perché continuino a vivere, non dobbiamo mai smettere di amarle. Le case bruciano, le persone muoiono, ma il vero amore è per sempre. (''[[Il corvo - The Crow]]'') *Se non si conosce l'amore nel senso pieno e assoluto del termine, si può essere allegri ma non veramente felici, si può godere ma non si conosce la gioia, si può agire ma non creare. È la scoperta di una pienezza che l'amato ti dona in modo unico, come cantava anche [[Rita Pavone]] in una canzone degli anni Sessanta: «Come te non c'è nessuno. Tu sei l'unico al mondo». ([[Gianfranco Ravasi]]) *''Se questo è amore, mi dico. Ma sì, | questo è l'amore che conosciamo. Ora. | Amore appiccicato, che incolla | quel poco di ala modesta sulla schiena. | Amore legato. In cui si ripete la solfa | del tu e dell'io. Non siamo capaci | di essere insieme acqua e moto, | sale e onda, unica impresa spettacolare. | Come il mare laggiù, lo vedi?'' ([[Mariangela Gualtieri]]) *Se ti attendi qualche forma di ricompensa, non è amore: l'amore vero è amare senza condizioni e senza aspettative. ([[Madre Teresa di Calcutta]]) *Se tutto è imperfetto in questo imperfetto mondo, l'amore invece è perfetto nella sua assoluta e squisita imperfezione. (''[[Il settimo sigillo]]'') *Sei amato solo dove puoi mostrarti debole senza provocare in risposta la forza. ([[Theodor Adorno]]) *Senza amore, l'umanità non sopravvivrebbe un solo giorno. ([[Erich Fromm]]) *''Senza l'amore un uomo che cos'è? | Su questo sarai d'accordo con me | Senza l'amore un uomo che cos'è? | È questa l'unica legge che c'è.'' ([[Marco Ferradini]]) *Si capisce che è amore quando parli come un assassino. (''[[Gossip Girl]]'') *''Si dice che chi viene morso da un cane rabbioso | vede nell'acqua l'immagine della belva feroce. | Amore ha piantato rabbiosamente in me i suoi denti terribili, | e ha fatto preda delle sue smanie il mio cuore. | La tua adorabile immagine io la vedo nel mare, | nell'acqua dei fiumi, nella coppa che mi versa il vino.'' ([[Paolo Silenziario]]) *«Si è dunque infelici quando si ama?»<br/>«Sì, Christine, quando si ama e non si è riamati.» ([[Gaston Leroux]]) *– Si è rassegnata ai continui tradimenti del marito?<br/>– Non si è affatto rassegnata, però ha smesso di amarlo, per questo è sfuggita alla rovina. Quando si ama si è indifesi, e a volte la crudeltà dell'altro può anche distruggerci. (''[[L'ispettore Derrick]]'') *Si impara ben presto che essere amati costituisce un fattore positivo tale da giustificare la rinuncia ad altri vantaggi. ([[Sigmund Freud]]) *Si nasce due volte? Sì. La prima volta il giorno in cui si nasce alla vita; la seconda volta, il giorno in cui si nasce all'amore. ([[Victor Hugo]]) *Sì, perché l'essere umano è pienamente felice solo quando accende il vero motore della sua vita: l'amore. (''[[Chiara Lubich - L'amore vince tutto]]'') *Si possono avere mille [[amicizia|amici]], ma si deve amare una sola persona. ([[Vladimir Vladimirovič Nabokov]]) *Si sa che la fiamma del crudele Amore, quando è ancora tenue, col suo primo calore procura piacere, ma poi, alimentata dalla consuetudine, divampa in un incendio incontrollabile e divora completamente gli uomini. ([[Apuleio]]) *Sii rapido in tutto, tranne che nell'amore. ([[Wilbur Smith]]) *Solamente dalla fiducia può nascere l'amore. [...] Altrimenti è solo un qualcosa destinato a sparire a poco a poco, finché non resta più niente. (''[[L'ispettore Derrick]]'') *Solo amando, non mi domando il perché della vita; e non debbo fuggire le occasioni di provare concretamente, anche se è più duro che fare vagheggiamenti generici, questo mio amore verso gli altri. Che cosa ho di più mio dell'amore? ([[Aldo Capitini]]) *''Solo l'amare, solo il conoscere | conta, non l'aver amato, | non l'aver conosciuto.'' ([[Pier Paolo Pasolini]]) *Solo l'amore è credibile. ([[Hans Urs von Balthasar]]) *Solo un atto di vero amore può sciogliere un cuore di ghiaccio. (''[[Frozen - Il regno di ghiaccio]]'') *''Son gemini gli Amori: un, casto et pio; | l'altro furente in desiderio insano: | questo si mostra in terra in volto humano, | quel vola per li cieli a lato idio. || Qual di duo raccendesse il petto mio, | lo sa colei, che 'l cor mi tiene in mano: | arsi da presso, et arsi di lontano, | con la speranza eguale al gran desio. || Con vïolenta voglia et importuna, | anhelando al sidereo, almo paese, | servii senza cercar mercede alcuna. || Celeste fu la fiamma che m'accese: | ché di quelle, che in ciel movon la luna, | una angelica forma il cor mi prese.'' ([[Chariteo]]) *Sono in pochi a conoscere le fasi iniziali dell'amore, più che amici ma non ancora fidanzati. Questa sottile relazione si trasforma con il lento trascorrere del tempo, proprio come il ciclico succedersi delle stagioni. (''[[Boys Be]]'') *''Tanti fiumi di grazie Amor mi versa, | che in mar di gioir l'alma è sommersa''. ([[Andrea Perrucci]]) *Temere l'amore è temere la [[vita]], e chi teme la vita è già morto per tre quarti. ([[Bertrand Russell]]) *Ti amo. Forse per un tempo brevissimo, forse per sempre. Nessuno lo sa. Nell'amore non ci sono né perfezione né eternità prestabilite. L'amore batte secondo le pulsazioni del tempo, come battono tutte le cose viventi. Si rafforza o si sgretola, declina o si risolleva. Se è vivo può morire. Ed è questo il suo bello. Una cosa è grande e commovente solo quando contiene una possibilità di morte. ([[Madeleine Bourdouxhe]]) *Ti amo non tanto per ciò che sei, bensì per ciò che io sono quando sono con te. ([[Elizabeth Barrett Browning]]) *''Ti amo tanto! | Senza pensarci su | ti regalerei | una piastrella della mia stufa!'' ([[Joachim Ringelnatz]]) *Ti indicherò un filtro amoroso senza veleni, senza erbe, senza formule magiche: se vuoi essere amato, ama. ([[Ecatone di Rodi]]) *Ti sei mai chiesto perché gli uomini dei Guardiani della Notte non prendono moglie e non generano figli? [...] Lo fanno per non amare. L'amore è la morte del dovere. ([[Aemon Targaryen]], ''[[Il Trono di Spade (prima stagione)|Il Trono di Spade]]'') *Tra un uomo e una donna ciò che chiamano amore è una stagione. E se al suo sbocciare questa stagione è una festa di verde, al suo appassire è solo un mucchio di foglie marce. ([[Oriana Fallaci]]) *''Tu pensi che sian vivi, | o credi che sian morti? || Gli amanti nell'amore, | smarriscono la strada e se medesimi.'' ([[Ibn Arabi]]) *Tutti affermano che l'amore è importante, eppure siamo bombardati da ogni parte dall'evidenza del suo fallimento. ({{Sic|[[bell hooks]]}}) *Tutti gli amori dell'uomo, ancorché diversi, hanno lo stesso motore. ([[Vittorio Alfieri]]) *Tutti vogliono essere amati. Ma soltanto pochi sanno o vogliono amare. ([[Ralph Greenson]]) *Tutto l'amore del mondo a volte non basta per costruire una [[relazione]]. ([[Malika Ayane]]) *Un amore che ti fa rinunciare a un altro amore non è giusto. (''[[The Village]]'') *''Un amore non torna | vive quel momento che è, | come un fiore d'inverno | si apre e prende il sole che c'è.'' ([[Mango (cantante)|Mango]]) *Un giorno o l'altro, tutto il piacere e la gioia che l'amore può suscitare si pagano con la sofferenza. E più si ama intensamente e più il dolore sarà moltiplicato. Sperimenterai l'assenza, poi i tormenti della gelosia, dell'incomprensione, infine la sensazione del rifiuto e dell'ingiustizia. Avrai freddo fino nelle ossa e il sangue formerà dei ghiaccioli che sentirai passare sotto la pelle. La meccanica del tuo cuore esploderà. ([[Mathias Malzieu]]) *Una donna è sempre bella quando è amata, e soltanto allora. (''[[La signora Skeffington]]'') *Un uomo ha bisogno d'amore. Un uomo muore, senza amore. Le sue viscere si raggrinziscono e il petto gli diventa come un legno secco. ([[John Steinbeck]]) *Una vita senza amore e sacrificio non vale la pena di essere vissuta. (''[[Jeeg robot d'acciaio]]'') *Una volta si diceva: "due persone si guardano intensamente senza toccarsi, si trasmettono amore guardandosi negli occhi nello stesso momento". La verità è che qualcuno insegue sempre qualcuno. È così che siamo fatti. (''[[E venne il giorno]]'') *Usando amore verso le persone e odio verso i peccati. ([[Agostino d'Ippona]]) *Utilizzando un linguaggio oggi abbastanza noto, possiamo dire che l'amore non conosce «alcuna forma di discriminazione». ([[Chiara Lubich]]) *veramente ch'io ho più [[compassione]] a chi pate amando che a chi si muor di fame o a chi va a la giustizia a torto: perché il morirsi di fame procede da la dapocaggine, e l'esser giustiziato a torto nasce da la mala sorte; ma la crudeltà che cade sopra uno innamorato è un assassinamento fattogli da la fede, da la sollecitudine e da la servitù de la bontà propria. ([[Pietro Aretino]]) *– Vedi giovanotto, questa faccenda dell'amore... è una cosa potentissima!<br />– Più forte della gravità?<br />– Be' sì figliolo, in un certo senso... Io direi che è la forza più grande sulla Terra! (''[[La spada nella roccia]]'') *Vi sono tanti tipi di amore! Quello ch'io sento è il vero grande amore poetico; l'ho riconosciuto dal primo giorno, e non v'è nulla di più bello; e con l'entusiasmo dell'arte non v'è altra divinizzazione del cuore umano: il mondo allora s'illumina, gli orizzonti diventano immensi, tutta la natura si colora e vibra d'armonie senza fine, e si ama finalmente!... si ama! ([[Hector Berlioz]]) *''Vieni | Amato || Ti proverò con allegria. | Ti sognerò con me questa notte. || Il tuo corpo finirà | dove comincia per me | l'ora della tua fertilità e della tua agonia; | e poiché siamo pieni di angoscia | il mio amore per te è nato nel tuo petto, | è che ti amo in principio per la tua bocca. || Vieni, | mangeremo nel luogo della mia anima. || Prima di me ti si aprirà il mio corpo | come mare precipitato e colmo | fino al crepuscolo di pesci. | Perché sei bello, | fratello mio, | eterno mio dolcissimo.'' ([[Eunice Odio]]) *Vissi innamorato sempre or d'una principessa or d'un'altra; e così spero di vivere fino al momento ch'io raccomanderò il mio spirito a Dio; perché la mia coscienza è convinta che s'io commettessi una trista azione, la commetterei sempre quando un amore è in me spento; ed il nuovo non è per anche racceso: e nel tempo dell'interregno m'accorgo che il mio cuore fa il sordo — e mi concede a stento sei soldi da far elemosina alla miseria: però mi sollecito a rompere questo gelo — è il raccendermi e il risentirmi pieno di generosità e di benevolenza è tutto un punto: e farei di tutto, per tutti, e con tutti; purché mi persuadessero ch'io non farei peccato. ([[Laurence Sterne]]) *Vogliamo ancora parlare d'amore? Oggi la gente ha il cuore talmente duro e la faccia coperta di strati di ipocrisia che invece di arco e frecce, Cupido dovrebbe armarsi di una 44 magnum. ([[Giovanni Scafoglio]]) *Voglio amore, che senza questo i soggetti sono freddi, e amor violento. ([[Gaetano Donizetti]]) *''Vorrei seguire ogni battito del mio cuore | per capire cosa succede dentro e cos'è che lo muove, | da dove viene ogni tanto questo strano dolore, | vorrei capire insomma che cos'è l'amore, | dov'è che si prende, dov'è che si dà.'' ([[Lucio Dalla]]) ===''[[Ai confini della realtà (serie televisiva 1959)|Ai confini della realtà]]''=== *L'amore può essere appiccicoso come un vaso di miele, inestricabile come un mucchio di alghe e divorante come un incendio in un campo di grano maturo. ([[Ai confini della realtà (serie televisiva 1959) (prima stagione)|prima stagione]]) *L'amore vero vuole teatralità. Riesce a trasfigurare tutto. Trasforma il grottesco in adorabile come fanno i bambini. Se c'è amore, riusciamo a vedere negli altri ciò che vogliamo; se non c'è, non vediamo niente. E possiamo cercarlo, ma senza trovarlo. ([[Ai confini della realtà (serie televisiva 1959) (quarta stagione)|quarta stagione]]) *– Vede, dottore, mio padre amava veramente molto mia madre. Perché a quei tempi usava ancora che marito e moglie si amassero davvero.<br/>– Secondo lei ora non si usa più?<br/>– Se fosse così non ci sarebbero in giro così tanti psichiatri! ([[Ai confini della realtà (serie televisiva 1959) (quinta stagione)|quinta stagione]]) ===[[Francesco Alberoni]]=== *L'amore dà un enorme potere su chi ama e questo enorme potere può far piacere perché lusinga la vanità, perché rende l'altro schiavo, disponibile, pronto a ogni cenno ed ogni desiderio. *L'amore dell'altro, amore sincero e profondo e via via sempre più disperato, viene così usato per rafforzare se stessi fino al punto in cui non si avrà più bisogno di lui. Questo è in sostanza il vero «disinnamoramento». *L'amore tende a separare la legge dalla persona; vuol instaurare altre leggi, altre norme, non vuol sopprimere le persone, vuole amarle. ===[[Dante Alighieri]]=== *L'anima era tutta data nel pensare di questa gentilissima; onde io divenni in picciolo tempo poi di sì fraile e debole condizione, che a molti amici pesava de la mia vista; e molti pieni d'invidia già si procacciavano di sapere di me quello che io volea del tutto celare ad altrui. Ed io, accorgendomi del malvagio domandare che mi faceano [...] rispondea loro che Amore era quelli che così m'avea governato. [...] E quando mi domandavano "Per cui t'ha così distrutto questo Amore?", ed io sorridendo li guardava, e nulla dicea loro. ====''[[Divina Commedia]]''==== *''Amor, ch'al cor gentil ratto s'apprende, | prese costui de la bella persona | che mi fu tolta; e 'l modo ancor m'offende. | Amor, ch'a nullo amato amar perdona, | mi prese del costui piacer sì forte, | che, come vedi, ancor non m'abbandona. | Amor condusse noi ad una morte: | Caina attende chi a vita ci spense.'' *''Conosco i segni de l'antica fiamma!'' ({{cfr|m}} [[#Publio Virgilio Marone|Publio Virgilio Marone]], ''sub'') *''Era già l'ora che volge il disio | ai navicanti e 'ntenerisce il core | lo dì c'han detto ai dolci amici addio; | e che lo novo peregrin d'amore | punge, se ode squilla di lontano | che paia il giorno pianger che si more''. *''L'amor che move il sole e l'altre stelle''. *''Per lor maladizion sì non si perde, | che non possa tornar, l'etterno amore, | mentre che la speranza ha fior del verde.''. ===[[Piero Angela]]=== *L'amore [...] colpisce in modo subdolo, spesso improvviso. È un sentimento irrazionale che penetra dolcemente e invade tutto l'organismo, come un'endovenosa che si diffonde capillarmente e che modifica il nostro modo di pensare e di agire. Provocando, a volte, una narcosi totale. *L'amore, infatti, non ha nulla a che fare con la saggezza: è un tuffo in una dimensione nuova, bellissima, irresistibile, dove nient'altro importa. I conti si faranno magari più in là, quando sarà passata la febbre e rimarranno i postumi della "follia". *Senza l'amore tutte le luci si sarebbero spente da tempo: perché è questa forza che permette alla vita di rinascere ogni volta e di passare da una generazione all'altra. ===[[Cecco Angiolieri]]=== *''L'Amor, che m'è guerrero ed enemico, | m'ha fatto com'al drago san Michele, | e mi fa canne somigliar candele: | guarda s'i' son ben di veder mendico!'' *''Oimè d'Amor, che m'è duce sì reo, | oimè, che non potrebbe peggiorare; | oimè, perché m'avvene, segnor Deo? | oimè, ch'i' amo quanto se pò amare, | oimè, colei che strugge lo cor meo!'' *''Se l'omo avesse 'n sé conoscimento, | in tutto lasserebbe Amore stare, | se non avesse di quel fornimento, | che sì bisogna a quei che vol amare.'' ===[[Claudio Baglioni]]=== *''E meglio è amare e perdere | che vincere e non amare mai''. *''Non ci ameremo più qui ma attraverso | ciò che in altri giorni avremo perso''. *''Pace a me che non so amare ancora | ciò che ho e non so non amar quel che non ho''. ===[[Romano Battaglia]]=== *Amare o avere amato. Non ci sono altre vie da scoprire nel cammino misterioso della vita. *Chi ama profondamente non invecchia mai. Neanche a cent'anni, perché l'amore è l'ala che ci aiuta a volare verso l'infinito. *L'amore è una parola di luce, scritta da una mano di luce, sopra una pagina di luce. *L'amore non deve pretendere, deve avere solo la forza di diventare certezza. *Quando si ama, tutti i piccoli sospetti diventano paure. E quando le paure diventano più grandi, è segno che l'amore sta crescendo. *Se ti chiedono qual è la cosa più importante nella vita, tu rispondi prima, dopo, sempre: l'amore. *Spendi l'amore a piene mani. È l'unico tesoro che aumenta più ne sottrai... ===[[Lucio Battisti]]=== *''Amarsi è questo: escludere | d'essere i soli al mondo, | i soli ad esser soli amando, | sterminandola l'invincibile armata.'' *''Amarsi un po' | è come bere, | più facile | è respirare.'' *''Amarsi un po' | è un po' fiorire, | aiuta sai | a non morire.'' *''È sempre per prova che | sulle labbra torna | la parola "amore", | per prove d'esercizio | perché si sa che poi non si sa mai | che potrebbe tornare utile.'' *''Ho visto un uomo che moriva per amore, | ne ho visto un altro che più lacrime non ha. | Nessun coltello mai | ti può ferir di più | di un grande amore che ti stringe il cuor.'' *''L'amore è qualcosa di più | del vino, del sesso che tu | prendi e dai.'' *''L'amore è un gesto pazzo come rompere | una noce con il mento sopra il cuore.'' ===[[Charles Baudelaire]]=== *Che cos'è l'amore? Il bisogno di uscire da sé stessi. L'uomo è un animale adoratore. Adorare è sacrificarsi e prostituirsi. Così ogni amore è anche prostituzione. *Ciò che v'è di noioso nell'amore, è il fatto che è un delitto in cui non si può fare a meno d'un complice. *In amore, come in quasi tutte le faccende umane, l'intesa cordiale è il risultato di un malinteso. Questo malinteso è il piacere. L'uomo grida: «Oh!, angelo mio!». La donna tuba: «Mamma! Mamma!». E i due imbecilli sono persuasi di pensare all'unisono. – L'abisso invalicabile, che fa l'incomunicabilità, resta invalicato. *''Ma l'amore, per me, non è che un materasso d'aghi fatto per procurare da bere a crudeli puttane.'' ===[[The Beatles|Beatles]]=== *''E alla fine | l'amore che ricevi | è eguale all'amore | che dai.'' *''È solo amore | e questo è tutto | ma è così difficile | amarti.'' *''Tutto ciò che serve è l'amore, l'amore, | l'amore è tutto ciò di cui hai bisogno.'' ===[[Papa Benedetto XVI|Benedetto XVI]]=== *Amore è «estasi», ma estasi non nel senso di un momento di ebbrezza, ma estasi come cammino, come esodo permanente dall'io chiuso in sé stesso verso la sua liberazione nel dono di sé, e proprio così verso il ritrovamento di sé, anzi verso la scoperta di Dio. *Chi vuol donare amore, deve egli stesso riceverlo in dono. *L'amore è il fuoco che purifica e unisce ragione, volontà, sentimento, che unifica l'uomo in sé stesso in virtù dell'azione unificante di Dio, cosicché egli diviene servitore dell'unificazione di coloro che sono divisi: così l'uomo fa il suo ingresso nella dimora di Dio e può vederlo. Ed è questo appunto che significa essere beato. *L'amore è la sola forza in grado di cambiare il cuore dell'uomo e l'umanità intera, rendendo proficue le relazioni tra uomini e donne, tra ricchi e poveri, tra culture e civiltà. *L'amore non è mai «concluso» e completato; si trasforma nel corso della vita, matura e proprio per questo rimane fedele a sé stesso. *L'amore produce gioia, e la [[gioia]] è una forma d'amore. *Fate sì che l'amore unificante sia la vostra misura; l'amore durevole sia la vostra sfida; l'amore che si dona la vostra missione! ===[[Giordano Bruno]]=== *''Amor, per cui tant'alto il ver discerno, | Ch'apre le porte di diamante e nere, | Per gli occhi entra il mio nume; e per vedere | Nasce, vive, si nutre, ha regno eterno.'' *L'amor fa dovenir li vecchi pazzi, e gli giovani savii. *L'amore è ciò per la cui potenza tutte le cose son generate; è in tutte le cose, vivo in ciò che è vivo, grazie a lui ciò che è vivo vive, ed è lui stesso la linfa vitale di ciò che è vivo; riscalda ciò che è freddo, illumina ciò che è oscuro, risveglia ciò che è assopito, vivifica ciò che è morto, fa percorrere la regione sovraceleste alle cose inferiori, trasportandole con divino furore; per suo compito le anime son legate ai corpi, per la sua guida sono innalzate alla contemplazione, per il suo volo si uniscono a Dio superate le difficoltà naturali. È lui che insegna quali cose siano nostre e quali altrui, chi siamo noi e chi gli altri; è lui a fare in modo che le altre cose siano dominate e possedute da noi, e che noi comandiamo e dominiamo le altre cose; infatti la [[necessità]], che si fa beffe di tutto, obbedisce al solo amore. *L'antichità chiamò grande demone questo amore che è padre di tutti i sentimenti, tutti i desideri e tutti gli effetti. *Questo animale che chiamiamo Amore, per il più suole assalire colui ch'ha poco da pensare e manco da fare. *Si aggiunga al già detto, che amore, con cui amiamo, è brama con cui ogni cosa brama, mediazione fra bene e male, brutto e bello (non dunque non brutto e non bello), ma buono e bello in rapporto a una certa comunicazione e partecipazione. ===[[Gesualdo Bufalino]]=== *Certi amori sono soltanto sudori che si somigliano. *Il primo segno d'amore consiste nel trasformare un essere che ci era domestico in un demone sconosciuto. *L'amore, come ogni buon rigorista, prima di tirare non piglia troppa rincorsa. *L'amore: a guardarlo da fuori un teatro di larve comicoliriche, di batticuori inventati, tutta un'orchestra di trombe e violini, col basso tuba dell'eros che accompagna da lontano. *L'amore, nella maggior parte dei casi, è soltanto un prestito con cauzione. *L'amore: un sentimento inventato. Ciò che conta è il gioco della seduzione, il rituale di piacere a qualcuno. ===[[Charles Bukowski]]=== *L'amore è una forma di pregiudizio. Ami ciò di cui hai bisogno, ami ciò che ti fa star bene, ami ciò che ti torna più utile. Come fai a dire di amare una persona, quando ce ne sono almeno diecimila al mondo che ameresti di più, se solo le incontrassi? Ma non le incontrerai mai. *L'amore è un cane che viene dall'inferno. *''l'amore si rinsecchisce, pensai | tornando verso il | bagno, anche più velocemente | dello sperma.'' ===[[Aldo Busi]]=== *Io non credo all'amore che moltiplica, troppo comodo, è mica un conto in banca. *L'amore batte solo alle proprie tempie. *L'amore del momento non può essere la commedia dell'odio a lunga scadenza. *L'amore non è il toccasana dei mali. ===[[Roger de Bussy-Rabutin]]=== *La lontananza fa all'amore quello che il vento fa al fuoco: spegne il piccolo, scatena il grande. *Quando non si ama troppo, non si ama abbastanza. *Quando non si ha ciò che si ama, bisogna amare quel che si ha. ===[[Samuel Butler]]=== *L'amore, come ogni dessert, si giudica dunque solo nell'atto di mangiare e con questa prova vedremo che la consapevolezza dell'amore, come ogni altra consapevolezza, svanirà nel diventare più intensa. *Più il nostro amore è profondo, meno lo percepiamo come tale. *Se un vero amore non ha mai placido corso, quando non si miri che al [[matrimonio]], a volte, tutto va bene. ===[[George Gordon Byron]]=== *''E di lottare tuttavia si sforza invano | Contro una passione che anche per uno come lui | D'Amore ha nome! | Sì, è vero Amor, immutabile, immutato, | Per una donna da cui giammai si vuol diviso. | Benché le più leggiadre prigioniere vogliano attrarlo | Con lo sguardo, | Egli le sfugge e non le cerca, ma freddo passa | Innanzi a lor.'' *''E tuttavia, tu ami, e io ho invidia | Per chi può posare il proprio cuore | Su un cuor che gli è fedele, | Né mai conosce il vuoto quell'errante pensier | Che, come il mio, coi fantasmi si strugge».'' *''Finché c'era Speranza eran quei sentimenti | Languidi vacillanti e teneri, | Allorché tutto fu perduto, la tenerezza non morì ma rimase assopita | E sul suo sonno si levò quella Forza per parlare così: | «Quando non c'è da amar più nulla, non c'è più nulla da temere».'' *Nella sua prima passione la donna ama il suo amante, in tutte le altre ciò che ama è il suo amore. ===[[Italo Calvino]]=== *E lei: – Tu non credi che l'amore sia dedizione assoluta, rinuncia di sé...<br/>Era lì sul prato, bella come mai, e la freddezza che induriva appena i suoi lineamenti e l'altero portamento della persona sarebbe bastato un niente a scioglierli, e riaverla tra le braccia... Poteva dire qualcosa, Cosimo, una qualsiasi cosa per venirle incontro, poteva dirle: – Dimmi che cosa vuoi che faccia, sono pronto... – e sarebbe stata di nuovo la felicità per lui, la felicità insieme senza ombre. Invece disse: – Non ci può essere amore se non si è se stessi con tutte le proprie forze. *Ecco, pensò Amerigo, quei due, così come sono, sono reciprocamente necessari. E pensò: ecco, questo modo d'essere è l'amore. E poi: l'umano arriva dove arriva l'amore; non ha confini se non quelli che gli diamo. *Ma in tutta quella smania c'era un'insoddisfazione più profonda, una mancanza, in quel cercare gente che l'ascoltasse c'era una ricerca diversa. Cosimo non conosceva ancora l'amore, e ogni esperienza, senza quella, che è? Che vale aver rischiato la vita, quando ancora della vita non conosci il sapore? *– Perché mi fai soffrire?<br/>– Perché ti amo.<br/>Ora era lui ad arrabbiarsi: – No, non mi ami! Chi ama vuole la felicità, non il dolore.<br/>– Chi ama vuole solo l'amore, anche a costo del dolore.<br/>– Mi fai soffrire apposta, allora.<br/>– Sì, per vedere se mi ami.<br/>La filosofia del Barone si rifiutava d'andar oltre. – Il dolore è uno stato negativo dell'anima.<br/>– L'amore è tutto.<br/>– Il dolore va sempre combattuto.<br/>– L'amore non si rifiuta a nulla.<br/>– Certe cose non le ammetterò mai.<br/>– Sì che le ammetti, perché mi ami e soffri. *– Tu ragioni troppo. Perché mai l'amore va ragionato?<br/>– Per amarti di più. Ogni cosa, a farla ragionando, aumenta il suo potere. ===[[Albert Camus]]=== *Il gran desiderio d'un cuore inquieto è di possedere interminabilmente la creatura che ama o di poterla immergere, quando sia venuto il tempo dell'assenza, in un sonno senza sogni che non possa aver termine che col giorno del ricongiungimento. *Il vero amore è eccezionale, due o tre volte in un secolo all'incirca. Per il resto, vanità o noia. *Non essere amati è una semplice sfortuna; la vera disgrazia è non amare. *Quando si è avuto una volta la fortuna di amare intensamente, si spende la vita a cercare di nuovo quell'ardore e quella luce. ===[[Elias Canetti]]=== *Ha gli [[occhi]] spietati di chi è amato sopra ogni cosa. *La grandezza dell'amore sta soprattutto nel fatto che in esso tutti i diritti sono sospesi. *Nell'amore le rassicurazioni valgono come annuncio del loro opposto. ===[[Gaio Valerio Catullo]]=== *''È difficile deporre d'improvviso un amore lungo.'' *''Io [[odio]] e amo. Ma come, dirai. Non lo so, | sento che avviene e che è la mia tortura.'' *''Perché, se ami, un torto così | ti fa amare di più ma voler bene meno.'' ===''[[Il cavaliere dalla pelle di leopardo]]''=== *Dispiaceri molteplici accompagnano spesso il vero amore. *L'arte di amare esige anzi tutto che rimangan segrete le nostre pene; colui che ama deve essere capace di subire la solitudine, e, lungi dalla sua amata, solo a lei deve pensare. *L'arte di amare, il folle amore che ha legge e delicatezza, è difficile a comprendere: e non è in nulla dissolutezza né perversità; altra cosa è l'amore elevato, il vero affetto, altra la depravazione: una distanza enorme li separa. *L'innamorato deve essere paziente; le sue sofferenze devono ingigantire se l'amata è assente. Egli deve saper dominare il proprio cuore, ignorare lo sdegno e la collera. *La fuga è la sorte inevitabile degli innamorati; essi non hanno il tempo d'invecchiare. *La sciagura perseguita l'innamorato, riempie il suo cuore di amarezza, ma finalmente gli porta la letizia, se egli è capace di non soccombere ai primi colpi dell'amore. Bisogna essere innamorati, perché l'amore allevia le sofferenze di quaggiù: il dotto diviene pazzo e l'ignorante diviene dotto. *Ogni separazione è un veleno per gli innamorati! *Quando un innamorato vaga per i campi in cerca di un oggetto per l'amata, bisogna che sia solo. ===[[Louis-Ferdinand Céline]]=== *È più difficile rinunciare all'amore che alla vita. *L'amore è come l'alcool, più sei impotente e sbronzo e più ti credi forte e scaltro, e sicuro dei tuoi diritti. *L'amore è l'infinito abbassato al livello dei barboncini, e ci ho la mia dignità, io! ===[[Miguel de Cervantes]]=== *Amore è invisibile ed entra ed esce di dove vuole, senza che nessuno gli chieda conto di quel che fa. *Dove vi è molto amore, non suole esserci molta disinvoltura. *L'amore e la guerra sono una stessa cosa, e come nella guerra è lecito e comunemente praticato fare uso di astuzie e di stratagemmi per vincere il nemico, così nei contrasti e nelle rivalità amorose si ritengono per buoni gl'imbrogli e i raggiri messi in opera per conseguire il fine desiderato, purché non siano in pregiudizio e disdoro dell'oggetto amato. *La passione amorosa si vince soltanto col fuggirla. *''Se le sue glorie Amor vende costose | Ha ragione ed il suo traffico è giusto, | Ché non ci sono gioie più preziose | Di quelle valutate dal suo gusto, | Ed è cosa evidente | Che non val ciò che poco costa o niente.'' *Un disinganno a tempo vuol essere rimedio efficace nei principî d'amore. ===[[Émilie du Châtelet]]=== *Esiste, forse, un sentimento più illusorio dell'amore? *Per conservare a lungo l'amore del proprio amante è indispensabile che la speranza e il timore siano sempre presenti. *Si conosce di più l'amore attraverso l'infelicità che procura che per la felicità, spesso misteriosa, che diffonde nella vita degli uomini. ===[[Emil Cioran]]=== *A tal punto il dubbio su di sé travaglia gli esseri che questi, per porvi rimedio, hanno inventato l'amore, tacito patto fra due infelici per sopravvalutarsi, per incensarsi spudoratamente. *L'amore – un incontro di due salive... Tutti i sentimenti attingono il loro assoluto dalla miseria delle ghiandole. *Non si può amare appassionatamente una donna e Dio nello stesso tempo. La mescolanza di due erotiche irriducibili crea un'oscillazione interminabile. *Noi amiamo sempre... malgrado tutto; e questo «malgrado tutto» copre un infinito. ===[[Paulo Coelho]]=== *Chi ama riesce a vincere il mondo, non ha paura di perdere nulla. Il vero amore è un atto di totale abbandono. *Colui che è saggio, lo è soltanto perché ama. E colui che è sciocco, lo è solamente perché pensa di poter capire l'amore. *L'amore è sempre nuovo. Non importa che amiamo una, due, dieci volte nella vita: ci troviamo sempre davanti a una situazione che non conosciamo. L'amore può condurci all'inferno o al paradiso, comunque ci porta sempre in qualche luogo. È necessario accettarlo, perché esso è ciò che alimenta la nostra esistenza. Se non lo accettiamo, moriremo di fame pur vedendo i rami dell'albero della vita carichi di frutti: non avremo il coraggio di tendere la mano e di coglierli. È necessario ricercare l'amore là dove si trova, anche se ciò potrebbe significare ore, giorni, settimane di delusione e di tristezza. Perché nel momento in cui partiamo in cerca dell'amore, anche l'amore muove per venirci incontro. E ci salva. *L'amore è una forza selvaggia. Quando tentiamo di controllarlo, ci distrugge. Quando tentiamo di imprigionarlo, ci rende schiavi. Quando tentiamo di capirlo, ci lascia smarriti e confusi. *L'amore esiste di continuo. Sono gli uomini che cambiano. *L'amore si scopre soltanto amando. ===[[Cesare Cremonini]]=== *''L'amore, soltanto l'amore può farti guarire, | lasciando ogni cosa al suo posto e partire, | l'amore è là dove sei pronto a morire | lasciando ogni cosa al suo posto e partire.'' *''Puoi chiamarti dottore, puoi chiamarti scienziato, | puoi chiamarti ufficiale, puoi chiamarti soldato, | puoi persino morire: | comunque l'amore è là dove sei pronto a soffrire.'' *''Starsene appoggiati sul divano ore ed ore | sapendo che la noia è un'impressione, | starsene aggrappati come un petalo sul fiore | può essere un perfetto paragone | con l'amore.'' ===[[Paolo Crepet]]=== *È l'amore che agisce come una malattia, ma funziona al contrario: fa bene quando infetta, fa morire guando guarisce. *L'amore, proprio come la passione, è attesa, fiducia illimitata, follia meravigliosa, fuoco vivo e dirompente. *[[Sesso]] e sessualità sono stati strumenti attraverso i quali l'uomo ha cercato la felicità. Dacché la morale comune ci ha permesso di esercitare il sesso senza l'amore, si è diffusa la convinzione che esso rappresenti un pezzo di Eden alla portata di tutti. In realtà, l'affannosa ricerca del piacere a tutti i costi ha tolto qualcosa alla conoscenza della nostra identità, proprio attraverso la banalizzazione dell'erotismo, ormai ridotto a libero esercizio genitale. È andata cosí consumandosi un'idea complessa dell'eros umano, che non solo non deve essere appiattita sulla necessità della riproduzione, ma nemmeno semplificata e ridotta a puro incontro di cellule, a banale questione ormonale. Anche perché la felicità genitale è tra le piú effimere e conduce a una precoce malinconia. ===[[Alexandre Dumas (padre)|Alexandre Dumas padre]]=== *Che cos'è, per lo più, l'amore? Il capriccio d'un giorno, un'allegra unione, mediante la quale due esseri s'ingannano reciprocamente e spesso in buona fede. *«E al suo ritorno lo farete passare da me; gli darò uno scudo contro l'amore.»<br/>«Ohimè, oggi l'amore è come la guerra, e lo scudo è divenuto inutile.» (''[[Vent'anni dopo]]'') *L'amore è la più egoistica di tutte le passioni. *L'amore è un sentimento che si nutre di agi e ingigantisce attraverso la corruzione. ===[[Fabrizio De André]]=== *E poi a un tratto l'amore scoppiò dappertutto. *''Guardate il sorriso, guardate il colore | come giocan sul viso di chi cerca l'amore! | Ma lo stesso sorriso, lo stesso colore | dove sono sul viso di chi ha avuto l'amore?'' *''L'autunno negli occhi, l'estate nel cuore, | la voglia di dare, l'istinto di avere, | e tu... tu lo chiami amore e non sai che cos'è, | e tu... tu lo chiami amore e non ti spieghi il perché.'' *''Ma c'è amore un po' per tutti | e tutti quanti hanno un amore | sulla cattiva strada.'' ===[[Francesco De Gregori]]=== *''E guarda l'amore che non ha commenti da fare, | l'amore comunque che non ha paura del mare da attraversare.'' *''E il vero amore può | nascondersi, | confondersi, | ma non può perdersi mai.'' *''Ho imparato che l'amore insegna, ma non si fa imparare.'' *''L'amore è mascalzone, | viaggia contromano, | parcheggia sempre dove vuole, | fa vedere la lingua, | parla con la bocca piena, | si presenta così, senza un invito | proprio in mezzo alla cena.'' *''Vallo a spiegare... L'amore | non si spiega, | muove le mani in fretta, | rovescia il sale e non fa una piega.'' ===[[Charles Dickens]]=== *Il mistero e la delusione non sono assolutamente indispensabili allo sviluppo dell'amore, ma ne sono, spessissimo, potenti ausiliari. «Lontan dagli occhi, lontan dal cuore», calza abbastanza bene come proverbio applicabile ai casi dell'amicizia, benché l'assenza non sia sempre necessaria per la freddezza del cuore, anche fra amici; e la sincerità e l'onestà, come pietre preziose, siano forse più facilmente imitate a distanza e scambiate per vere. Ma l'amore è efficacemente aiutato da una immaginazione calda e attiva con memoria tenace, e prospera per un bel pezzo mercé un leggerissimo e scarsissimo alimento. Accade così sovente che esso raggiunga il suo più lussureggiante sviluppo nella separazione e in circostanza della maggior difficoltà. *L'amore, benché si dica che sia cieco, sa far buona guardia. *L'amore è in ogni cosa un maestro ammirevole. *Se l'egoismo è un ingrediente necessario nella composizione di quella passione che si chiama amore, merita questo tutte le belle frasi con cui i poeti lo esaltano nell'esercizio della loro professione? Vi sono, certo, casi autentici di uomini e di donne, che in magnanime circostanze, hanno ceduto rispettivamente la loro donna o il loro uomo a rivali di gran merito; ma è assolutamente accertato che la maggioranza di tali uomini e di tali donne non hanno fatto di necessità virtù, e non hanno nobilmente rassegnato ciò che non potevano ottenere, presso a poco come un soldato semplice potrebbe proporsi di non accettare l'ordine della giarrettiera, e un povero pio e dotto pastore, senz'altra famiglia che quella di una grossa figliuolanza, potrebbe proporsi di rinunciare a un vescovato? *– Ti dirò, – riprese, nello stesso bisbiglio rapido e appassionato, – che cos'è vero amore. È cieca ammirazione, autoumiliazione illimitata, sottomissione totale, fede e credenza contro se stessi e contro il mondo, offerta di tutto il cuore e tutta l'anima a chi ce li trafigge... ===[[Emily Dickinson]]=== *''Che l'amore sia tutto quel che c'è, | è tutto ciò che sappiamo dell'amore.'' *''Ho sempre amato | e te ne do la prova: | prima di amare, | io non ho mai vissuto pienamente.'' *''Incapaci sono gli Amati di morire | perché l'Amore è Immortalità, | anzi, è Deità – || incapaci coloro che amano – di morire | perché l'Amore trasforma la Vitalità | in Divinità.'' *''L'Amore – è anteriore alla Vita – posteriore – alla Morte – | Radice della Creazione, ed | esponente della Terra.'' *''L'Amore finisce quando l'Amore comincia, | dicono i Saggi – | ma i Saggi l'hanno conosciuto?'' *''Un qualcosa di volatile – di indiscreto – | sempre fuori luogo è l'Amore – | la gioiosa piccola Divinità | che non siamo costretti a servire.'' ===[[Fëdor Dostoevskij]]=== *Amare le persone così come sono è impossibile. E tuttavia si deve. E per questo fa loro del bene. *Chi ama non fa distinzioni. (''[[I fratelli Karamazov]]'') *Con l'amore tutto si riscatta, si salva tutto. (''[[I fratelli Karamazov]]'') *È appunto chi ti sta vicino che, secondo me, è impossibile amare; chi è lontano forse sì. [...] Per amare un uomo occorre che questi si celi alla nostra vista: non appena mostra il suo viso l'amore svanisce. (''[[I fratelli Karamazov]]'') *L'amore astratto brama gesta immediate, edificanti perché tutti lo notino. Si giunge effettivamente anche al punto di sacrificare la vita purché non vada troppo per le lunghe e si concluda al più presto, come sulla scena, così che tutti vedano e plaudano. L'amore attivo è fatica e perseveranza. (''[[I fratelli Karamazov]]'') *La [[consapevolezza]] e l'amore, forse, sono la stessa cosa, perché non conoscerete niente senza l'amore, mentre con l'amore conoscerete molto. *Un angelo non può odiare e non può neppure fare a meno di amare. Ma si può forse amare tutti, tutti gli uomini, tutti i propri simili? Mi sono posta più volte questa domanda. Naturalmente è impossibile, e sarebbe addirittura innaturale. Chi ama l'umanità di un amore astratto quasi sempre ama soltanto se stesso. (''[[L'idiota]]'') ===''[[Emmanuelle]]''=== *– Il vero amore fin dove può arrivare?<br/>– Sarebbe un povero amore quello che si lasciasse misurare. *L'amore, il vero amore, è sempre contro natura. L'amore, quello vero, è l'erezione, non l'orgasmo. *Mi ha sempre detto che l'amore è la ricerca del piacere sempre più lontano, con un uomo, con una donna che si sceglie. È strano, adesso sento che c'è dell'altro. Per esempio, quando ho visto quella cascata, ho pensato: "Com'è bella". Ebbene, l'ho pensato per te. Te l'ho detto, una cascata è bella a condizione che si possa dirlo a chi si ama. ===''[[Emmanuelle 4]]''=== *Si dice che i grandi amori siano impossibili, io invece penso che sopravvivano a tutti gli eventi mediocri della vita. *Si può vivere preda di un amore troppo violento? No, non si può. Meglio cambiare pelle, meglio diventare un'altra donna. Non esiste soltanto un uomo al mondo, ce ne sono altri, molto diversi da colui che ami, ma l'amore te li fa ignorare. *Sì, tu vorresti fuggire all'amore, Sylvia, vorresti nasconderti affinché io non possa ritrovarti. Ma l'amore è come un'aquila che stringe i suoi artigli intorno al cuore. Quello che riesce ad afferrare, non lo lascia mai più. ===[[Fabi Silvestri Gazzé]]=== *''L'amore non esiste, è l'effetto prorompente | di dottrine moraliste sulle voglie della gente, | è il più comodo rimedio alla paura | di non essere capaci a rimanere soli.'' *''L'amore non esiste, è un ingorgo della mente | di domande mal riposte e di risposte non convinte.'' *''L'amore non ha casa, non ha un'orbita terrestre, | non risponde ai più banali meccanismi tra le forze, | è un assetto societario in conflitto d'interesse.'' *''L'amore se poi esiste, è quest'idea di attaccamento | che ha l'uomo del mio tempo per le tante storie viste.'' ===[[Ennio Flaiano]]=== *L'amore è una cosa troppo importante per lasciarla fare agli amanti. *Chi mi ama mi preceda. *In amore bisogna essere senza scrupoli, non rispettare nessuno. All'occorrenza essere capaci di andare a letto con la propria moglie. *In amore gli scritti volano e le parole restano. ===[[Jonathan Safran Foer]]=== *''Più ami qualcuno'', pensava, ''e più dirglielo è difficile.'' Lo stupiva che persone sconosciute non si fermassero a vicenda in strada per dire ''Ti amo''. *''Questo è amore'', pensava lei, ''sì o no? Quando noti l'assenza di qualcuno, e detesti quell'assenza più di ogni altra cosa. Ancora più di quanto ami la sua presenza.'' *Si scambiavano a vicenda la grande bugia salvatrice – che il nostro amore per le cose sia più grande del nostro amore per il nostro amore per le cose – recitando di buon grado le parti che scrivevano per sé, creando di buon grado le finzioni necessarie alla vita, e credendoci. ===[[Teofilo Folengo]]=== *''Chi fia di tanto mal cagion? Amore, | amor che sempre fu la peste lorda | de' miseri mortali. Ah, in quant'errore | ci spinge questa fiamma tant'ingorda! | Odo già l'alte strida, il gran rumore | d'arme, ch'aggira in foco e 'l ciel assorda; | ché dove fischia Amor, così fier angue, | subito appare ferro, foco e sangue.'' *''Ed io dico, ch'Amor è un bardassola | più che sua madre non fu mai puttana; | chi 'l chiama «dio» si mente per la gola, | ché in Dio non cape furia e mente insana: | Amor è un barbagianni che non vola, | benché abbia l'ali ed usi in ogni tana; | guardatevi da lui, ché 'l ladro antico | lascia la porta ed entra nel postico.'' *''Pàrtiti dunque, ché non è curabile | lo mal che 'n le medolle i' sento pungere; | ogni altra peste creggio esser sanabile | a mille vie di cibo, taglio ed ungere; | amor sol è quel tòsco inevitabile | cui morbo alcun egual non si può giungere: | né vi si trova al mondo un sol rimedio, | for che morir d'affanno e lungo tedio!'' *''Quando 'l Foco d'Amor, che m'arde ognora, | penso e ripenso, fra me stesso i' dico: | — Angiol di Dio non è, ma lo nemico | che la Giustizia spinse del ciel fora.'' ===[[Carlo Maria Franzero]]=== *L'amore cerebrale è qualche volta una spiritualità, e qualche volta una degenerazione. Ma solamente gli uomini volgari si estinguono dopo avere ottenuto il sacrificio che per essi è dono tanto grande che non giungono a misurarlo. *Nella vita è più bello donare che ricevere, perché la riconoscenza è il più noioso dei sentimenti, in amore è l'opposto: avere e non essere avuti. Perché solo colui che abbia amato un numero infinito di volte può dire di avere amato un amore completo. *Non esiste vizio in amore. La teoria [[Platone|platonica]], aristocratica ed individualistica, insegna che l'amore non ha altro scopo che se stesso. ===[[Mahatma Gandhi]]=== *Come si può cercare la [[verità]] o accarezzare l'Amore senza essere intrepidi? *L'amore chiama amore da tutti. *La forza dell'amore è la stessa forza dell'anima o della verità. ===''[[Giuseppe Moscati - L'amore che guarisce]]''=== *È questo l'amore che rende felici: quello che si dona agli altri, senza chiedere nulla per sé. *L'amore non va mai perduto, Cloe, torna sempre indietro. *La vita è un attimo. Onori, trionfi, ricchezze e scienza cadono, ogni incanto della vita passa: resta solo l'eterno amore, la causa di ogni opera buona. Amore che sopravvive a noi, perché l'amore è Dio. ===[[Massimo Gramellini]]=== *L'amore è un film muto: togli il volume e concentrati sui gesti. *L'amore è una meta che si raggiunge in due, a condizione di aver trovato la strada da soli. *Non essere amati è una sofferenza grande, però non la più grande. La più grande è non essere amati più. ===[[Gabriel García Márquez]]=== *C'era una stella sola e limpida nel cielo color di rose, un battello lanciò un addio sconsolato, e sentii in gola il nodo gordiano di tutti gli amori che avrebbero potuto essere e non erano stati. *E presi coscienza che la forza invincibile che ha spinto il mondo non sono gli amori felici bensì quelli contrastati. *Gli disse che l'amore era un sentimento contro natura, che dannava due sconosciuti a una dipendenza meschina e insalubre, tanto più effimera – quanto più intensa. *I sintomi dell'amore sono gli stessi del [[colera]]. *Lei gli domandò in quei giorni se era vero, come dicevano le canzoni, che l'amore poteva tutto. – È vero – le rispose lui – ma farai bene a non crederci. – *Se c'è una cosa per cui il giorno del Giudizio Universale dovranno condannarti è che hai avuto l'amore in casa e non hai saputo riconoscerlo. ===[[Gesù]]=== *Ama il [[prossimo]] tuo come te stesso. (''[[Vangelo secondo Matteo]]'') *Avete inteso che fu detto: ''Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico''; ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti. Infatti se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste. (''[[Discorso della Montagna]]'') *Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri. (''[[Vangelo secondo Giovanni]]'') *Per questo ti dico: le sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha molto amato. (''[[Vangelo secondo Luca]]'') ===[[Papa Giovanni Paolo II|Giovanni Paolo II]]=== *L'amore è la fondamentale e nativa vocazione di ogni essere umano. *L'amore è la forza costruttiva di ogni positivo cammino per l'umanità. *Vi confesso con semplicità che provo vero turbamento per il futuro del mondo quando noto generazioni giovani incapaci di amare veramente o che riducono il loro donarsi allo scambio di gratificazione tra eguali, incapaci di vedere nella sessualità una chiamata, un invito ad un amore più alto e universale. ===[[Carlo Goldoni]]=== *''Amore è fatto come un uccelletto, | Che va di ramo in ramo saltellando: | Venuto è con un volo nel mio petto, | E il povero mio cor mi va beccando. | Lo voglio accarezzare il poveretto, | Finché per divertirmi va cantando; | E quando avrà finito di cantare, | A un altro ramo il lascierò volare.'' *''Io non conosco amore, | E pur lo provo al cor. | Ditemi voi, pastore, | Che cosa sia l'amor.'' *Se conoscete che la persona che amate meriti l'amor vostro, disponete l'animo a sofferir qualche cosa. ===[[Nicolás Gómez Dávila]]=== *L'amore è essenzialmente adesione dello spirito a un corpo nudo. *L'amore non è mistero, ma luogo in cui il mistero si dissolve. *Le perfezioni di chi amiamo non sono finzioni dell'amore. Amare è, al contrario, il privilegio di accorgersi di una perfezione invisibile agli occhi degli altri. *Non c'è retorica che prolunghi l'amore tra le anime oltre l'istante in cui la carne si placa. ===[[Ivan Aleksandrovič Gončarov]]=== *L'amore fa incredibili progressi, è la cancrena dell'anima. *L'amore, sebbene sia detto un sentimento capriccioso, di cui non ci si rende conto e che nasce come una malattia, ha tuttavia le sue leggi e le sue cause. *Nell'amore partecipano in egual misura l'anima e il corpo; in caso contrario, l'amore non può chiamarsi completo: noi non siamo né puri spiriti né bruti. ===[[Maksim Gor'kij]]=== *Di tutte le beffe che la sorte serba all'uomo, non ce n'è una più tremenda d'un amore non corrisposto. *L'amore è la conquista di colui che ama di meno, su quello che ama di più... *L'amore è una malattia dell'immaginazione. *L'amore per una donna somiglia alla melanconica opera di Dio; anche Lui ha cercato, senza riuscirvi, di creare col vuoto e dal nulla uno splendido universo... ===[[Fabrice Hadjadj]]=== *Il primato dell'amore è un'invenzione cristiana, ma il diavolo distorce la cosa così: purché sia amore, tutto è legittimo. *L'amore, muovendo dalla conoscenza di una parte emersa, si estende alla cosa tutta intera, fino a quanto in essa vi è di oscuro. *L'amore più grande non si trova nell'amore "impossibile", ma nell'amore possibile, naturale, per esempio nell'amore coniugale. *Nel nome dell'amore, si perde di vista l'oggettività dell'amore. *Quando amo io debbo chiedermi: "Qual è il bene per l'altro?". Ciò che conta di più è questa oggettività. ===[[Georg Wilhelm Friedrich Hegel|Friedrich Hegel]]=== *L'amato non ci è opposto, è uno con la nostra essenza: in lui vediamo solo noi stessi, e tuttavia non è noi: miracolo che non siamo in grado di capire. *L'amore può aver luogo solo nel porsi dinanzi ad un nostro eguale, dinanzi allo specchio e all'eco della nostra essenza. *Negli amanti non vi è materia, essi sono un tutto vivente. ===[[Hermann Hesse]]=== *Amore è ogni moto della nostra anima in cui essa sente se stessa e percepisce la propria vita. *Il principio di ogni arte è l'amore; valore e dimensione di ogni arte vengono soprattutto determinati dalle capacità d'amore dell'artista. *L'amore non bisogna implorarlo e nemmeno esigerlo. L'amore deve avere la forza di attingere la certezza in sé stesso. Allora non sarà trascinato, ma trascinerà. *L'amore non vuole avere, vuole soltanto amare. *Non c'è felicità nell'essere amati. Ognuno ama se stesso; ma amare, ecco la felicità. *Vale per l'amore ciò che vale per l'arte: chi sa amare soltanto l'immenso è più povero e meschino di chi sa entusiasmarsi per il minimo. ===[[Victor Hugo]]=== *Amare è la metà di credere. *L'amore è come un albero: spunta da sé, getta profondamente le radici in tutto il nostro essere, e continua a verdeggiare anche sopra un cuore in rovina. *L'amore non ha mezzi termini; o perde, o salva. Tutto il destino umano è questo dilemma. Questo dilemma, perdita o salvezza, non c'è fatalità che lo ponga più inesorabile dell'amore. L'amore è vita, quando non è la morte. Culla e anche sepolcro. Lo stesso sentimento dice sì e no al cuore umano. *– Oh! L'amore! – lei disse, e la sua voce tremava, e il suo occhio brillava. – è essere due e non essere che una persona sola. ===[[Alphonse Karr]]=== *C'è sempre nell'amore molta illusione e molta curiosità. *L'amore è come quegli alberi all'ombra dei quali muore ogni vegetazione. L'uomo che ama una donna, non soltanto non ama altra cosa, ma neppure ne odia alcuna. Invano egli cerca nelle pieghe del proprio cuore tutte le preferenze, tutte le simpatie, tutte le ripugnanze: tutto ciò è morto, morto d'indifferenza, morto di freddo. *L'amore è l'origine, la causa e lo scopo di tutto quanto è grande, nobile e bello. Il volgo crede, secondo la mitologia, che la bellezza sia la madre dell'amore, invece è l'amore che crea la bellezza, è l'amore che dà espressione allo sguardo, grazia al corpo, fascino allo spirito, vibrazione alla voce; l'amore è il sole che fa sbocciare i fiori dell'anima; l'amore produce le nobili ambizioni, l'amore produce il genio. *L'amore è la più terribile, ma anche la più onesta delle passioni; è la sola che non possa occuparsi della propria felicità senza comprendervi la felicità di un altro. *L'amore è una caccia in cui il cacciatore deve farsi inseguire dalla selvaggina. *L'amore nasce di nulla e muore di tutto. *L'amore non accorda, e meno ancora deve farsi capire; esso dà, ed è felice di quel che dona. ===[[François de La Rochefoucauld]]=== *Accade dell'amor vero come delle apparizioni degli spiriti: tutti ne parlano ma pochi li hanno veduti. *In amore non amare troppo è un mezzo sicuro per essere amati. *L'amore, se lo si giudica dalla maggior parte dei suoi effetti, assomiglia più all'odio che all'amicizia. *Tutte le passioni ci fanno commettere degli errori, ma l'amore ci fa fare i più ridicoli. ===[[Stanisław Jerzy Lec]]=== *L'amore aiuta a vivere? La generazione successiva. *Un amore può finire in modo tragico-positivo o tragico-negativo. *Tra un amore e l'altro, ci vuole una quarantena con un terzo. ===[[Giacomo Leopardi]]=== *Chi più si ama meno può amare. *I migliori momenti dell'amore sono quelli di una quieta e dolce malinconia dove tu piangi e non sai di che, e quasi ti rassegni riposatamente a una sventura e non sai quale. *Io non ho bisogno di stima, né di gloria, né di altre cose simili; ma ho bisogno d'amore. *''Quando novellamente | nasce nel cor profondo | un amoroso affetto, | languido e stanco insiem con esso in petto | un desiderio di morir si sente: | come, non so: ma tale | d'amor vero e possente è il primo effetto.'' *''Tornami a mente il dì che la battaglia | d'amore sentii la prima volta, e dissi: | oimè, se quest'è amor, com'ei travaglia!'' ===[[Sándor Márai]]=== *Amare significa semplicemente conoscere appieno la gioia e poi morire. *Gli amori infelici non finiscono mai. *L'amore dispone di due palcoscenici su cui si recita il grande duetto, e sono entrambi infiniti: il letto e il mondo. *Non si può amare con un secondo fine. Non si può amare in modo così spasmodico e delirante. *Sentirsi spinti a conoscere qualcuno fino a penetrare tutti i suoi segreti, con tutte le conseguenze che ne deriveranno: ecco quello che si è soliti chiamare, con un termine fiacco e generico, amore. ===[[Jean-Luc Marion]]=== *L'amore è molto più che una passione o un affetto. In un certo senso, è molto più di una conoscenza. È ciò che rende possibile la stessa conoscenza. *L'amore fra esseri umani è trascendente perché trascende l'individualità di chi ama in direzione di chi è amato. *L'amore ha una propria razionalità, unica ed universale. Una razionalità che non esige la ricerca della reciprocità. *L'amore non si dona se non abbandonandosi, trasgredendo continuamente i limiti del proprio dono, sino a trapiantarsi fuori di sé. ===[[Thomas Merton]]=== *L'amore è il cuore e il vero centro del dinamismo creatore che chiamiamo vita. L'amore è la vita stessa nel suo stato di maturità e perfezione. *L'amore incontra se stesso solo nell'atto d'amare. L'amore che si fa senza conoscenza, malgrado se stesso e contro la sua natura, non raggiunge la piena coscienza di sé stesso. *L'amore non alberga solo nella mente o nel cuore, è qualcosa più del pensiero e del desiderio. L'amore è azione, e solamente nell'atto d'amore raggiungiamo l'intuizione contemplativa sella saggezza amorosa. *Tutto ciò che esiste, esiste per l'amore, e se l'amore non si rivela in tutte le cose, è soltanto perché noi non vogliamo vedercelo. L'amore, è l'''unica'' possibilità. ===[[Klemens von Metternich]]=== *Di tutte le realtà, la più forte per me è l'amore. Sono certo che quelli che credono esservi bisogno della illusione in amore, non sono abbastanza forti per conoscere l'amore... *Io amo, oppure non amo. Amo, quando una persona mi colpisce in tutti i sensi, quando quella persona siete voi. *Quando una persona ama non vi sono due vie, perché uno non ha due cuori. *Vi amo come la vita stessa. Soddisfo un impulso, amandovi e dicendovelo. ===[[Mina (cantante)|Mina]]=== *Conosco la spietatezza di quelli che, con tutte le forze, non vogliono comprendere l'amore dissimile dal loro. E non sanno che ogni amore è, a parte qualche apparente analogia, completamente, sorprendentemente disuguale. *''L'amore è bestia, l'amore è poeta.'' *''Non dirmi chi sei ma quanto amore hai.'' *''Perché l'amore | se è vero amore | ingrandisce tutta quanta la realtà...'' ===[[Vincenzo Monti]]=== *''Amiam, che i dì son brevi; | Un [[giorno]] senza amor, | È giorno di dolor, | Giorno perduto''. *''Amor vince ogni cosa, e i cuori amanti | Spoglia d'ogni più indocile austerezza, | Sian Cannibali, o Traci, o Garamanti. | Egli per tutto si ravvolge, e sprezza | Ogni riparo, e variando toglie | Alle cose create la rozzezza''. *''Amor diè norma ai cieli, Amor governa | Il non mutabil corso, e la secreta | Dei lucid'astri consonanza eterna''. *''Per due fedeli amanti | Tutto, tutto è [[Gioia|gioir]]''. *''Più sei bella, più devi | Ad Amor voti e fè''. ===[[Elsa Morante]]=== *Ah, è un inferno essere amati da chi non ama né la felicità, né la vita, né se stesso, ma soltanto te. *Chi fugge per amore non può trovar quiete nella solitudine. *Solo chi ama conosce. Povero chi non ama! ===[[Robert Musil]]=== *Anche l'amore era fra quelle esperienze mistiche e pericolose, perché toglie l'uomo dalle braccia della ragione e lo lascia letteralmente sospeso a mezz'aria sopra un abisso senza fondo. *E lo stesso si poteva dire della fedeltà che, limitata a una donna, ha un certo sapore di cavalleria, di mansuetudine, di abnegazione e di delicatezza, tutte virtù che si suole immaginare associate alla donna ma che perdono perciò la loro migliore ricchezza, così che è difficile dire se anche l'amore scorre verso di lei come l'acqua verso il luogo più profondo e non sempre inobiettabile, o se l'amore femminile è il luogo vulcanico il cui calore dà vita a tutto ciò che fiorisce sulla superficie della terra. *In amore come in affari, nella scienza come nel salto in lunghezza è necessario credere prima di guadagnare e di vincere, e come non dovrebbe esser lo stesso anche per la vita in genere? ===''[[Nadia - Il mistero della pietra azzurra]]''=== *Ciascuno di noi vive nel suo mondo, ha una sensibilità particolare. Amare qualcuno significa superare il confine personale, andare verso l'altro, incontrarlo a mezza strada. *L'amore può fiorire ad un'unica condizione: che siano entrambe le parti a desiderarlo. *Mia cara Grandis, se speriamo che l'amore venga da noi senza che dobbiamo muovere un dito, possiamo aspettare sino alla fine dei tempi. In realtà è esattamente come ha detto lei, ricorda? Siamo noi a fare la nostra fortuna e nessun altro. ===[[Pablo Neruda]]=== *''Ahi il nostro amore è una corda dura | che ci lega ferendoci | e se vogliamo | uscire dalla nostra ferita, | separarci, | ci stringe un nuovo nodo e ci condanna | a dissanguarci e a bruciarci insieme.'' *''Amo l'amore che si suddivide | in baci, letto e pane. || Amore che può essere eterno | e può esser fugace. || Amore che vuol liberarsi | per tornare ad amare.'' *''L'amore, mentre la vita ci incalza, | è semplicemente un'onda alta sopra le onde.'' *''Non assomigli più a nessuna da quando ti amo.'' ===[[Friedrich Nietzsche]]=== *È vero: amiamo la vita non perché siamo abituati alla vita, ma perché siamo abituati ad amare. C'è sempre un grano di pazzia nell'amore. D'altra parte c'è sempre anche un po' di ragione nella follia. *L'amore per uno solo è una barbarie, perché si esercita a spese di tutti gli altri. Anche l'amore per Dio. *Quel che si fa per amore, è sempre al di là del bene e del male. ===[[Novalis]]=== *L'amore è il fine ultimo della storia universale, l'amen dell'universo. *L'amore ha sempre svolto romanzi, ossia l'arte di amare è sempre stata romantica. *Non dovrebbe esistere un unico bisogno assoluto che renda possibile la diretta esclusione degli altri: l'amore, la vita in comune con le persone amate? *Ogni oggetto amato è il centro di un paradiso. *Si è soli con tutto ciò che si ama. ===[[Publio Ovidio Nasone]]=== *L'amore è una cosa piena di ansioso timore. *L'amore non dura se togli ogni lotta. *Sii amabile, se vuoi essere amato. *Spogliati dell'orgoglio, tu che desideri godere di un amore durabile! *Ti odierò, se potrò; altrimenti ti amerò mio malgrado. ===[[Paolo di Tarso]]=== *L'amore è incompatibile con l'[[ipocrisia]]. (''[[Lettera ai Romani]]'') *L'amore non fa nessun male al prossimo: pieno compimento della legge è l'amore. (''[[Lettera ai Romani]]'') *Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi amore, sarei un rame risonante o uno squillante cembalo. Se avessi il dono di profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza e avessi tutta la fede in modo da spostare i monti, ma non avessi amore, non sarei nulla. Se distribuissi tutti i miei beni per nutrire i poveri, se dessi il mio corpo a essere arso, e non avessi amore, non mi gioverebbe a niente.<br />L'amore è paziente, è benevolo; l'amore non invidia; l'amore non si vanta, non si gonfia, non si comporta in modo sconveniente, non cerca il proprio interesse, non s'inasprisce, non addebita il male, non gode dell'ingiustizia, ma gioisce con la verità; soffre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa.<br />L'amore non verrà mai meno. (''[[Prima lettera ai Corinzi]]'') ===[[Cesare Pavese]]=== *Amore è desiderio di conoscenza. *C'è qualcosa di più assurdo dell'amore? Se lo godiamo fino all'ultimo, subito ce ne stanchiamo, disgustiamo; se lo teniamo alto per ricordarlo senza rimorsi, un giorno rimpiangeremo la nostra sciocchezza e viltà di non aver osato. *L'amore è la più a buon prezzo delle religioni. ===[[Pif]]=== *Se ci pensiamo bene ci accorgiamo che è impossibile dare una definizione univoca di “amore”, perché siamo noi i primi a cambiare in continuazione, a evolverci. Esistono persone giuste incontrate al momento giusto e persone giuste incontrate al momento sbagliato. Quando iniziamo a ragionare troppo su un partner vuol dire che non siamo più innamorati. *Alla fine la vera difficoltà non è trovare l'amore, ma farlo durare. Ecco più che le app per incontri ci vorrebbero le app per non far esplodere le coppie. *Per me l'amore è un equilibrio difficilissimo, si crea solo se le parti della coppia imparano a cedere un po'. ===[[Marcel Proust]]=== *C'è nell'amore una sofferenza permanente, che la gioia neutralizza, rende virtuale, rinvia, ma che può in ogni momento diventare quel che sarebbe da molto tempo se non si fosse ottenuto ciò che si sperava: atroce. *È il terribile inganno dell'amore, che esso cominci col farci giocare con una donna non del mondo esterno, ma con una bambola che vive nel nostro cervello, la sola d'altronde che abbiamo sempre a nostra disposizione, la sola che possederemo, che l'arbitrio del ricordo, assoluto quasi quanto quello dell'immaginazione, può aver fatto tanto diversa dalla donna reale come dalla Balbec reale era stata per me la Balbec sognata; creazione fittizia cui a poco a poco, per la nostra sofferenza, costringeremo la donna reale ad assomigliare. *E l'orrore degli amori che solo l'inquietudine ha generato viene dal fatto che giriamo e rigiriamo senza posa nella nostra gabbia discorsi insignificanti; senza contare che raramente gli esseri per i quali li proviamo ci piacciono fisicamente in maniera completa, poiché a sceglierli non è il nostro gusto, ma il caso di un minuto d'angoscia, minuto indefinitamente prolungato dalla nostra debolezza di carattere, che ogni sera rifà esperienza e si abbassa a cercare dei calmanti. *Fra tutte le cose che l'amore esige per nascere, quella a cui tiene di più, e che gli fa trascurare tutto il resto, è la nostra convinzione che una persona partecipi a una vita sconosciuta in cui il suo amore ci farà penetrare. *Fra tutti i modi di produzione dell'amore, fra tutti gli agenti disseminatori del male sacro, certamente uno dei più efficaci è questo gran soffio di agitazione che a volte passa su di noi. Allora l'essere col quale in quel momento ci piace stare, il dado è tratto, sarà lui che ameremo. Non c'è neanche bisogno che finora ci sia piaciuto più di altri, e neppure altrettanto; bisogna solo che il nostro gusto per lui sia diventato esclusivo. E la condizione si è verificata quando – nel momento in cui è mancato — alla ricerca dei piaceri che ci dava il suo fascino si è sostituito improvvisamente in noi un bisogno ansioso, che ha per oggetto quel medesimo essere, un bisogno assurdo, che le leggi di questo mondo rendono impossibile da soddisfare e difficile da guarire, il bisogno insensato e doloroso di possederlo. *In amore è più facile rinunciare a un sentimento che perdere un'abitudine. *L'amore non è una passione disinteressata. *Le due massime cause d'errore nei nostri rapporti con un'altra persona sono di aver buon cuore, oppure, quell'altra persona, amarla. *Qualsiasi essere amato – anzi, in una certa misura qualsiasi essere – è per noi simile a Giano: se ci abbandona, ci presenta la faccia che ci attira; se lo sappiamo a nostra perpetua disposizione, la faccia che ci annoia. *Si ama solamente ciò in cui si persegue qualcosa d'inaccessibile, quel che non si possiede. ===[[Raymond Radiguet]]=== *Chi ama irrita sempre chi non ama. *Crediamo di essere i primi a provare certi turbamenti, non sapendo che l'amore è come la poesia, e che tutti gli amanti, anche i più mediocri, pensano d'innovare. *Quando un amore è la nostra vita, che differenza c'è tra vivere insieme e morire insieme? ===[[Osho Rajneesh]]=== *L'amore è vita, ed è più grande dite: non puoi possederlo. Desidero ripeterlo: l'amore è più grande dite, non puoi possederlo. Puoi solo permetterti di esserne posseduto, non di controllarlo. *Ma l'amore deve accaderti come un'ombra della pace interiore. Normalmente, si verifica il contrario: la pace ti accade come un'ombra dell'amore. L'amore deve accaderti come un'ombra della pace, allora è splendido. Altrimenti, anche l'amore crea orrori e brutture; diventa una malattia, una febbre. *Puoi amare solo quando sei felice dentro di te. L'amore non può venir aggiunto dall'esterno. Non è un indumento che puoi indossare. ===[[Nino Salvaneschi]]=== *L'amore è un capriccioso soffio che Eros invia tra gli uomini per ingarbugliar le matasse dei loro destini. *Per l'uomo l'amore può essere un episodio. Per la [[donna]] spesso è tutto il suo destino. *Se il [[piacere]] ti invita per un giro di danza, puoi anche star seduto. Ma se l'amore ti fa cenno, guarda se lo riconosci. ===[[William Shakespeare]]=== *Amore è un fumo levato col fiato dei sospiri; purgato, è fuoco scintillante negli occhi degli amanti; turbato, un mare alimentato dalle loro lacrime. Che altro è esso? Una follia discreta quanto mai, fiele che strangola e dolcezza che sana. (''[[Romeo e Giulietta]]'') *È noto infatti che tutto quel che si frappone al godimento dell'amor è soltanto qualcosa che serve ad accrescerne la forza divampante. *L'amore può dar forma e dignità a cose basse e vili, e senza pregio; ché non per gli occhi Amore guarda il mondo, ma per sua propria rappresentazione, ed è per ciò che l'alato Cupido viene dipinto col volto bendato. *Ma l'amore che sa farsi sentire troppo tardi, simile a un pietoso perdono che giunge quando non s'è più in tempo, si rivolge tutto pieno d'amaritudine proprio contro la grandezza di colui che l'invia, e grida alto: «Buono era quel che ora non è più». *''Non è amore | l'amor che muta se in mutare imbatte | o, rimuovendosi altri, si rimuove, | oh no: è faro che per sempre è fisso | e guarda alle bufere e non dà crollo.'' *– Pur credo che fra tutti sia quei che più vi ama.<br />– Il suo scarso parlare dimostra scarso amore.<br />– Nel fuoco più compresso cova più intenso ardore.<br />– Non ama chi d'amore al proprio ben non parla.<br />– Oh! ama assai di meno chi con tutti ne ciarla. *Sarebbe come s'io amassi una certa stella di particolare splendore. Debbo contentarmi del conforto che posso trovare nel suo pur luminoso riverbero e nella sua luce collaterale, e non pensare mai d'attingere quello della sua sfera? *Tante sono le forme che l'amore crea, che l'amore stesso è fantasia. ===[[Fulton John Sheen]]=== *Ciascuno è ciò che ama. L'amore si tramuta a somiglianza di ciò che ama. Se ama il paradiso, diventa celestiale; se ama il carnale fino a divinizzarlo, diventa corruttibile. *Nell'amore, la povertà s'integra nella ricchezza; il bisogno nel compimento; il desiderio nella gioia; la caccia nella cattura. *Tre elementi occorrono a produrre l'amore nei cuori:<br/>L'Amante, l'Amato e l'Amore. *Tre sono i mezzi per comunicare l'amore: parola, vista e tatto. Il più importante è la parola. Non saprai mai infatti quanto una persona ti ama se non te lo dice. ===[[Adrienne von Speyr]]=== *Chi non ama, si sbarra da sé l'ingresso alla [[conoscenza]]. *Il primo passo per imparare ad amare gli altri è il tentativo di [[comprensione|capirli]]. *L'amore è sempre possibile, e sempre penetrante. *L'audacia più estrema: voler amare qualcuno – per non dire il proprio prossimo! – come Dio lo ama. *Per chi vuole amare è meglio non sapere nulla che sapere troppo. *Se due amanti dialogano, colui che parla ha sempre la sensazione di dire troppo poco. La parola gli si nega. Ma chi lo sente è sotto l'impressione che la parola non solo dica tutto, ma apra delle prospettive, completamente nuove, a un felice di più. ===[[Baruch Spinoza]]=== *L'Amore è Gioia, concomitante con l'idea di una causa esterna. (''[[Ethica]]'') *L'amore è il mezzo attraverso il quale l'uomo può elevarsi al sommo bene. *L'amore può e deve fare da tramite ai fini della perfezione. Che resta sempre Dio. ===[[Susanna Tamaro]]=== *L'amore è [[attenzione]]. *L'amore è darsi in pasto all'altro senza possibilità di difendersi. *L'amore vince tutto, avevo spesso sentito ripetere. L'amore è più forte della morte. E invece non è vero, perché l'amore, anche se esiste, è fragile. È così fragile da essere pressoché invisibile. Ed essere invisibile e non esistere è quasi la stessa cosa. ===[[Lev Tolstoj]]=== *Amare, in generale, significa voler fare del bene. Così noi intendiamo l'amore, e non possiamo intenderlo altrimenti. (''[[Della vita]]'') *Il vero amore, quello che si manifesta, non per via di parole, ma di atti, dà solo la vera sagacia e la saggezza vera.<br />L'amore non può essere sciocco. *L'amore impedisce la morte. L'amore è vita. Tutto, tutto ciò che io capisco, lo capisco solamente perché amo. È solo questo che tiene insieme tutto quanto. L'amore è Dio, e il morire significa che io, una particella dell'amore, ritorno alla sorgente eterna e universale. (''[[Guerra e pace]]'') *L'amore produce il bene, perché l'uomo, amando, si unisce a Dio e quindi non desidera più nulla per sé, ma desidera dare agli altri ciò che ha, persino la sua vita e in questo dono di sé stesso trova la felicità. *L'uomo ama, non perché ha interesse di amare questo o quello, ma perché l'amore è l'essenza dell'anima sua, perché egli non può non amare. (''[[Il regno di Dio è in voi]]'') ===[[Publio Virgilio Marone]]=== *''[...] Sol questi [Enea] ha mosso | i miei sensi e 'l mio core, e solo in lui | conosco i segni de l'antica fiamma'' (Didone: ''[[Eneide]]''). {{Cfr}} anche ''[[#Divina Commedia|Divina Commedia]]'', ''supra''. *''Iniquo amore, | che non puoi tu ne' petti de' mortali?'' (''[[Eneide]]'') *L'amore per tutti è lo stesso. *L'amore vince tutto: e anche noi cediamo all'amore. ===[[Fabio Volo]]=== *Ho imparato che il contrario dell'amore non è l'odio. L'odio è assenza d'amore, così come il buio è assenza di luce. L'opposto dell'amore è la paura. *La prima cosa che due persone si offrono stando insieme dovrebbe essere un sentimento d'amore verso se stessi. Se non ti ami tu, perché dovrei amarti io? *Solitamente, in una vera storia d'amore, la persona con cui stai è lo specchio migliore per vedere i tuoi difetti e i tuoi limiti. ===[[Simone Weil]]=== *Fra gli esseri umani, si riconosce pienamente l'[[esistenza]] soltanto di coloro che amiamo. *Gli amanti e gli [[amicizia|amici]] desiderano due cose: di amarsi al punto di entrare l'uno nell'altro e diventare un solo essere e di amarsi al punto che la loro unione non ne soffra, quand'anche fossero divisi dalla metà del globo terrestre. *Nessuno ha amore più grande di colui che sa rispettare la [[libertà]] dell'altro. *Quando un'anima è pervenuta a un amore che pervade con la stessa intensità tutto l'universo, questo amore diventa il pulcino dalle ali d'oro che spezza il guscio del mondo. Da questo istante essa ama l'universo non dall'interno ma dall'esterno, dal luogo in cui risiede la Sapienza di Dio, che è il nostro fratello primogenito. Un simile amore non ama gli esseri e le cose in Dio ma dal punto più prossimo a Dio. Stando accanto a Dio, china il suo sguardo, confuso con lo sguardo di Dio, su tutti gli esseri e su tutte le cose. *Se l'anima cessa di amare precipita già qui sulla terra in uno stato quasi equivalente all'[[inferno]]. ===[[Walt Whitman]]=== *''L'amore, che è tutto il mondo per gli innamorati – l'amore, che si beffa di tempo e di spazio, | l'amore che è giorno e notte – l'amore che è il sole, la luna e le stelle, | l'amore che è purpureo, sontuoso, greve di profumi, | non altre parole se non parole d'amore, non altro pensiero che d'amore.'' *''L'amore, come luce, tutto avvolge silente.'' *''Profetica sorse una voce dalla carneficina, | non disperate, l'affetto saprà risolvere i problemi della libertà, | quelli che s'amano tra loro diverranno invincibili.'' *''Suona ancora trombetta! e come tema, | scegli ora il tema che li comprende tutti, il solvente e fissatore, | l'amore, che è il polso di tutto, il sostegno e l'angoscia, | il cuore dell'uomo e della donna completamente all'amore, | non altro tema che amore – l'amore che incastra, comprende e tutto soffonde.'' *''Talvolta con uno che amo ribollo d'ira, al timore d'effondere un amore che non vien corrisposto, | ma ora penso che non esista amore non corrisposto, la corresponsione è sicura in un modo o nell'altro, | (ho amato una certa persona ardentemente, e il mio amore non fu corrisposto, | eppure per quell'amore ho scritto questi canti.)'' ===[[Oscar Wilde]]=== *Chi, essendo amato, è povero? *È l'amore, e non la filosofia tedesca, la vera spiegazione di questo mondo, e Dio solo sa qual è la spiegazione dell'altro mondo. *Quando cerchi sinceramente l'amore, lo trovi che ti sta aspettando. ===[[Marguerite Yourcenar]]=== *Bisogna amare un essere per correre il rischio di soffrire per lui. Bisogna amarti molto per rimanere capace di soffrirti. *Ciò che appare evidente è che questa nozione dell'amore puro<ref>Definito dalla Yourcenar come: "L'amore totale per una particolare creatura". {{cfr}} ''Fuochi'', p. 11.</ref>, a volte scandaloso ma pur tuttavia imbevuto di una specie di virtù mistica, non sembra possa sussistere se non associato a una qualsiasi forma di fede nella trascendenza, non fosse che all'interno della persona umana, e che una volta privato del sostegno di certi valori metafisici e morali oggi disprezzati, forse perché i nostri predecessori ne hanno fatto un abuso, il folle amore smette presto di essere altro che un vano gioco di specchi o una triste mania. *Confesso che la ragione si smarrisce di fronte al prodigio dell'amore. *L'amore è un castigo. Veniamo puniti per non essere riusciti a rimanere soli. ===[[Checco Zalone]]=== *''L'amore non ha religione | nessun confine, nessuna nazione | né americano, né bolscevica | l'amore è quando lei ti dà (quando lei ti dà) quando lei ti dà (ti dà, ti dà) la vita.'' *''L'amore non ha religione | non è cattolico, non è mormone | no! L'amore credimi non è ortodosso | l'amore è quando ti diventa grosso.'' *''L'amore non ha religione | non è cattolico, non è mormone | no! Non è evangelico né protestante | l'amore è quando ti diventa grande.'' ===[[Carlo Zannetti]]=== *In amore non vince chi fugge, ma vince chi ama. *L'amore è polvere di stelle, arriva dall'infinito, colora di fantastico tutto ciò che ti circonda. L'amore non è solo una questione di chimica, è un'incredibile carambola di coincidenze, un insieme di enigmatici cambi di traiettorie che ti conducono ad un incontro prestabilito con una persona che per te è speciale. E' un appuntamento con il destino che avviene in un determinato luogo, in un preciso istante della nostra vita. No ! Noi non decidiamo nulla, l'amore è un qualcosa di soprannaturale. L'amore con le sue poliedriche sfaccettature ha ispirato miliardi di persone che hanno compiuto quotidiani gesti di profondo affetto ed ha affascinato migliaia di artisti che così hanno realizzato magnifici capolavori di creatività. L'amore si nasconde in tutte le cose più belle del mondo e sono certo che è in grado di sopravvivere alla nostra morte fisica. *L'amore rimbalza da cuore a cuore , da secolo a secolo , e con la velocità della luce ti raggiunge solo quando vuole lui. *Una vita senza amore è come un albero senza radici che rimane alla mercé del vento di una tempesta che può arrivare da un momento all'altro. ===[[Zucchero (cantante)|Zucchero]]=== *''Ho bisogno d'amore, "perdio", | per tutto quanto il giorno, | c'è bisogno d'amore, sai zio, | da tutto quanto il mondo.'' *''L'amore è un gallo e strilla nel cielo.'' *''Libera l'amore | o liberatene per sempre''. *''Oramai | mi consola, | oramai | mi sorvola | l'amore invano, | così leggero.'' ==Proverbi== *Amare ed essere saggi è impossibile. ([[Proverbi spagnoli|Spagnolo]]) *Anche un amore di cento anni può raffreddarsi. ([[Proverbi giapponesi|Giapponese]]) *L'amore nasce dall'[[assenza]]. ([[Proverbi arabi|Arabo]]) *L'amore non bada a caste né il sonno a un letto rotto. Io andai in cerca d'amore e mi persi. ([[Proverbi indiani|Indiano]]) *L'amuri di luntanu è comu l'acqua 'nta u panaru. ([[Proverbi calabresi|Calabrese]]) *Là dove ci si ama non scende mai la sera. ([[Proverbi burundesi|Burundese]]) *Non esiste amore così ardente che non possa essere raffreddato da uno [[Matrimonio|sposalizio]]. ([[Proverbi russi|Russo]]) *'U primu amure è 'na cancarena ca te cunzuma a focu lentu cuomu 'na cannila. ([[Proverbi calabresi|Calabrese]]) *Un amore unico arriva fino al cielo. ([[Proverbi giapponesi|Giapponese]]) ===[[Proverbi francesi|Francesi]]=== *Amore scaccia [[gelosia]]. *Amore, tosse e fumo non possono essere mantenuti segreti. *Ognuno ritorna sempre al suo primo amore. *Senza pane e senza vino, l'amore non è nulla. ===[[Proverbi inglesi|Inglesi]]=== *L'amore e la tosse non possono essere nascosti. *L'amore fa girare il mondo. *L'amore troverà sempre una strada. *Meglio aver amato e perso, che non aver mai amato. ===[[Proverbi italiani|Italiani]]=== *Amor che nasce di [[malattia]], quando si guarisce passa via. *Amor nuovo va e viene, amor vecchio si mantiene. *Amor regge il suo regno senza spada. *Amore è il vero prezzo con che si compra amore. *Amore non si compra né si vende. *Amore onorato, né vergogna né peccato. *Chi porta [[Fiore|fiori]], porta amore. *Chi si prende d'amore, si lascia di rabbia. *Di tutte le arti maestro è l'amore. *Dove c'è l'amore, la gamba trascina il piede. *Dove non c'è amore, non c'è [[Umanità (qualità)|umanità]]. *Ferita d'amore non uccide. *Grande amore, gran dolore. *Il primo amore non si arrugginisce. *Il primo amore non si scorda mai. *In amore e in [[guerra]] niente regole. *L'amore di carnevale muore in quaresima. *L'amore è cieco, ma vede lontano. *L'amore fa passare il tempo e il tempo fa passare l'amore. *L'amore non si misura a metri. *L'amore passa dentro la cruna di un ago. *L'amore senza [[Bacio|baci]] è pane senza sale. *L'orologio dell'amore ritarda sempre. *Ma in premio d'amore amor si rende. *Non esiste amore senza gelosia. *Più si chiacchiera, meno si ama. *Quando l'amore è a pezzi non c'è alcuna colla che lo riappiccichi. *Quando la [[fame]] entra dalla porta, l'amore esce dalla finestra. *Scalda più l'amore che mille fuochi. *Se occhio non mira, cuor non sospira. *Se vuoi che t'ami, fa' che ti brami. *Tanto l'amore quanto il fuoco devono essere attizzati. *Tanto l'amore quanto la minestra di fagioli vogliono uno sfogo. ====[[Proverbi napoletani|Napoletani]]==== *''Ammore d' 'o lietto | fa scurdà chillo d' 'o pietto.'' *Ammore de patrone e vino 'e fiasco 'a sera so' buono e 'a matina so' sciacqua. *Ammore e [[rogna]] nun se po' nasconnere. *Anema senz'ammòre, sciòre senz'addòre. *''Ammore senz'ammore | sciore senz'addòre.'' *L'ammore d' 'o lietto fa scurda' chello d' 'o pietto. *L'ammore è comm' 'o ffuoco, guaje a chi ce pazzea. *L'ammore è fatto a coselle. *''L'ammore è fatto {{sic|com}}' 'a la nucella, | si nun la rumpe nun la può magnare...'' *L'ammore e lu cetrulo vanno a pparo; Doce è la ponta ma lo culo è amaro. *L'ammore è na brutta cosa, e la famma è na brutta bestia. *L'ammore è 'nu piccerillo ca nun sape cuntare. *L'ammore fa passà 'o tiempo e 'o tiempo fa passà l'ammore. *L'ammore nun va truvanno ricchezza. ====[[Proverbi toscani|Toscani]]==== *A chi s'ama si [[Credere|crede]]. *Ama chi t'ama, e chi non t'ama lascia. *Ama chi t'ama, e rispondi a chi ti chiama. *Amami poco, ma continua. *Amante non sia chi coraggio non ha. *Amor dà per mercede, gelosia e rotta fede. *Amor di ganza, fuoco di paglia. *Amor è cieco, e vede da lontano. *Amore e gelosia nacquero insieme. *Amore e signoria non soffron compagnia. *Amore è una pillola inzuccherata. *Amore fa amore, e crudeltà fa tirannia. *Amore male impiegato, vien mal remunerato. *Amore non conosce misura. *Amore non è senza amaro. *Amore, sonno e rogna non si nascondono. *Ben ama, chi non oblia. *Chi ama crede. *Chi ama, il ver non vede. *Chi ama, teme. *Chi ha l'amore nel petto, ha lo spron né fianchi. *Chi non ama, non ha cuore. *Chi soffre per amor, non sente pena. *Chi t'ama di buon cuore strigni e abbraccia. *Chi vuol essere amato, convien che ami. *Chi vuole l'amor celato lo tenga bestemmiato. *Contro amore non è consiglio. *[[Crudeltà]] consuma amore. *Delle pene d'amore si tribola e non si more. *Detto d'amore disarma rigore. *Di buone armi è armato, chi da buona donna è amato. *Dove regna amore, non si conosce errore. *I primi amori sono i migliori. *L'amore è principio del bene e del male. *Nella guerra d'amor vince chi fugge. *Ogni disuguaglianza amore agguaglia. *[[Sdegno]] cresce amore. *Sdegno d'amante poco dura. *Senza Cerere e Bacco è amor debole e fiacco. *[[Servire|Servigio]] riaccende amore. *Tanto è morir di male, quanto d'amore. ====[[Proverbi veneti|Veneti]]==== *Amor che nasse in malatia, quando se guarisse el passa via. *Amor fa amor e crudeltà consuma amor. *Amor me fa portare le calze mole. *Amor no fa bogher la pignata. *Amor no porta rispeto a nesun. *Amor novo va e vien, amor veccio se mantien. *Amor veccio non fa ruzene. *Amor xe orbo. *Amor xe tossego. *D'amor el gusto e 'l fogo de paglia, xe de l'istessa tagia. *Do amori no se pol aver. *L'amor de carneval mor in quaresema. *L'amor no pol star sconto. *L'amor passa sette muri. *L'amor xe come i busi in te le calze. *Per amor no se sente dolor. *Tosse, amor e panzeta, no le se sconde in qualunque sito che se le meta. ===[[Proverbi latini|Latini]]=== *Amore genera amore. *È ridicolo l'amore di un [[Senilità|vecchio]]. *Il giuramento dell'innamorato non si può punire. *La ferita d'amore la risana chi la fa. *L'amore è cieco. *L'amore e la tosse non si possono nascondere. *L'amore procura le armi [agli amanti perché possano essere grati alla persona amata]. ===[[Proverbi tedeschi|Tedeschi]]=== *Ira d'amore è esca d'amore. *Non si può costringere nessuno ad amare o a cantare. *"[[Rosso]] è il colore dell'amore", disse il pretendente alla sua furba seduttrice. ==Note== <references /> ==Voci correlate== {{div col|3}} *[[Amante]] *[[Amor di Dio]] *[[Amor fraterno]] *[[Amor materno]] *[[Patriottismo|Amor patrio]] *[[Amor proprio]] *[[Amore a prima vista]] *[[Amore e morte]] *[[Amore e odio]] *[[Amore e sesso]] *[[Bacio]] *[[Carità]] *[[Desiderio]] *[[Fare l'amore]] *[[Gelosia]] *[[Innamoramento]] *[[Lettera d'amore]] *[[Odio]] *[[Sessualità]] *[[Ti amo]] *[[Voler bene]] {{div col end}} ==Altri progetti== {{interprogetto|w_preposizione=riguardante l'|preposizione=sull'|wikt|s=:Categoria:Canti d'amore|s_oggetto=i testi completi di alcuni canti|s_preposizione=d'}} {{vetrina|14|2|2012|argomenti}} [[Categoria:Amore| ]] 6632czfsp99mew0cwhdk8has9w41g64 1350837 1350836 2024-11-08T11:34:44Z ~2024-9620 100276 /* Publio Virgilio Marone */ Corretta 1350837 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[File:1873 Pierre Auguste Cot - Spring.jpg|thumb|''Le Printemps'' (P.A. Cot, 1873)]] Citazioni sull''''amore'''. ==Citazioni== *A coloro che ci spingono ad amare gli altri, suggerisco di riflettere che forse perfino amare se stessi è meno frequente di quanto comunemente si creda. ([[Sergio Ricossa]]) *A nessuna creatura può piacere di essere desiderata per l'amore di un'altra. Ognuno vuole essere amato per sé stesso. ([[Liala]]) *A una certa altezza dell'amore, si vedono cadere gli orpelli del romanzesco e del petrarchismo, e rimangono soltanto, nudi e violenti, lo stimolo fisico e la verità dei corpi. ([[Marcel Thiry]]) *A volte penso che l'amore eterno sia il Babbo Natale degli adulti... sappiamo tutti che non esiste ma nessuno vuole sentirselo dire... ([[Alessandro Cattelan]]) *''Ah! come io conosco bene l'amore. Egli | inclina sempre a trovar de' difetti nell'oggetto | amato: tu trovi il tuo troppo orgoglioso; io | trovai il mio troppo modesto''. ([[Louis-Benoît Picard]]) *''Ahi crudo Amor, ch'ugualmente n'ancide | l'assenzio e 'l mèl che tu fra noi dispensi, | e d'ogni tempo egualmente mortali | vengon da te le medicine e i mali!'' ([[Torquato Tasso]]) *''Al mondo non si fa altro | che cantare e ricantare l'amore. | E anch'io in un tempo lontano l'ho fatto | e ancora, e di nuovo, | perché hanno un respiro profondo | le parole della tenerezza. | Se l'anima davvero potesse amare | il cuore si muterebbe in una zolla d'oro.'' ([[Sergej Aleksandrovič Esenin]]) *Alfine è venuto l'amore, tale che tenerlo nascosto più nuocerebbe alla mia fama che averlo rivelato ad alcuno. Scongiurata dalle mie muse Citerea a me l'ha condotto e l'ha posto fra le mie braccia. [[Venere]] ha mantenuto la promessa: racconti i miei diletti quello di cui si dirà che non ne ha avuti di suoi. Nulla io vorrei confidare a tavolette sigillate, perché nessuno le legga prima che lo sappia il mio amato. Ma aver peccato mi piace; atteggiare il volto per aver buona fama mi ripugna: si dirà che con uno degno di me io, degna di lui, sono stata. ([[Sulpicia]]) *''Altissimo Amore, se può essere che io muoia | senza aver saputo donde vi possedevo, | in quale sole era la vostra dimora | in quale passato il tempo vostro, in quale ora | io vi amavo, || Altissimo Amore che superate la memoria, | fuoco senza focolare di cui ho fatto tutta la mia luce, | in quale destino tracciavate la mia storia, | in quale sonno si vedeva la vostra gloria, | o mia dimora... || Quando sarò per me stessa perduta | e dispersa nell'abisso infinito, | infinitamente, quando sarò infranta, | quando il presente di cui sono rivestita | avrà tradito, || per l'universo in mille corpi frantumata, | di mille istanti ancora non riuniti, | di cenere setacciata nei cieli fino al nulla, | rifarete per una strana annata | un solo tesoro || rifarete il mio nome e la mia immagine | di mille corpi portati dalla luce, | viva unità senza nome e senza volto, | cuore dello spirito, oh centro del miraggio, | Altissimo Amore.'' ([[Catherine Pozzi]]) *Ama chi ti ama, fosse pure un cane! (''[[Un borghese piccolo piccolo]]'') *Ama e fa' ciò che vuoi. ([[Agostino d'Ippona]]) *"Ama gli altri e sarai amato!" è un detto che potrebbe suonare come una terribile e ingiusta accusa contro tutti gli innocenti che sono stati odiati e magari anche torturati e uccisi. ([[Fausto Cercignani]]) *''Amami, anche se io non ti amo. | Amami, anche se non merito l'amore. | Amami, anche se io non so amare | e amami anche se non esiste l'amore.'' (''[[La nave dei folli]]'') *Amare e farsi amare è un'attività complicata, soprattutto quando hai un brutto carattere, quando sei un po' vecchio, un po' grasso... ([[Philippe Starck]]) *Amare e insieme conservare il senno è concesso solo a Giove. ([[Decimo Laberio]]) *''Amare è la metà di credere.'' ([[Victor Hugo]]) *Amare è trovare la propria ricchezza al di fuori di sé stessi. ([[Émile-Auguste Chartier]]) *Amare, non è prendere un altro per completarsi, bensì offrirsi ad un altro per completarlo. ([[Michel Quoist]]) *Amare non significa solo dedicarsi interamente, con una generosità completa, né consacrarsi corpo ed anima senza condizioni ad attività in favore del prossimo, ma, prima di tutto, fare opera di intelligenza, chiedendoci con amore e con un sentimento profondo di rispetto degli uomini nostri fratelli, qual è il miglior bene che noi possiamo offrire loro, non solo, certamente nella prospettiva temporale ma in quella del destino spirituale. ([[René Voillaume]]) *Amare, oltre molte altre cose, vuol dire trarre diletto dal guardare e osservare la persona amata e non soltanto trarre questo diletto dalla contemplazione delle sue bellezze, ma da quelle delle sue bruttezze poche o molte che siano. (''[[L'amore coniugale]]'') *Amare per essere amato è umano, ma amare per amare è quasi angelico. ([[Alphonse de Lamartine]]) *Amare qualcuno vuol dire amputare un pezzo di te stesso e rimpiazzarlo con un pezzo dell'altro. (''[[Spaceman (film 2024)|Spaceman]]'') *Amare significa aver cura della [[solitudine]] dell'altro, senza mai pretendere di colmarla né conoscerla. ([[Christian Bobin]]) *Amare, significa essere assenti da sé stessi. ([[Joë Bousquet]]) *Amare significa, in ogni caso, essere vulnerabili. Qualunque sia la cosa che vi è cara, il vostro cuore prima o poi avrà a soffrire per causa sua, e magari anche a spezzarsi. Se volete avere la certezza che esso rimanga intatto, non donatelo a nessuno, nemmeno a un animale. Proteggetelo avvolgendolo con cura con passatempi e piccoli lussi; evitate ogni tipo di coinvolgimento; chiudetelo col lucchetto nello scrigno, o nella bara, del vostro egoismo. Ma in quello scrigno (al sicuro, nel buio, immobile, sotto vuoto) esso cambierà: non si spezzerà; diventerà infrangibile, impenetrabile, irredimibile. ([[C. S. Lewis]]) *Amare significa non dover dire mai "mi dispiace". ([[Erich Segal]]) *Amare significa semplicemente conoscere appieno la gioia e poi morire. ([[Sándor Márai]]) *Amare vuol dire accettare la responsabilità della felicità di qualcun altro. ([[Bruno Morchio]]) *Amatevi! Che cosa costa il canto al rosignolo e la gentilezza alla pioggia mattutina? ([[Nikiforos Vrettakos]]) *Amatevi! L'amore ci riunirà in Dio. ([[Santina Campana]]) *''Amo come l'amore ama. | Non conosco altra ragione di amarti che amarti. | Cosa vuoi che ti dica oltre a dirti che ti amo, | se ciò che ti voglio dire è che ti amo?'' ([[Fernando Pessoa]]) *''Amo di nuovo, non amo | e folle sono, non folle.'' ([[Anacreonte]]) *''Amor che mai non giunca a fine, amore | dir non si dee, ma una continua pena''. ([[Giambattista Giraldi Cinzio]]) *''Amor mio, eri tu o solo il mio slancio, | il nome che la mia parola ha dato al suo desiderio? | Sei esistito tu, l'altro? Era vero, | sotto i grandi meli tra i pinoli, | quel lungo corpo disteso per tanti anni? || L'azzurro è stato una vera frazione di tempo? | Non ho forse immaginato una vacanza nell'opaco? | Eri venuta, tu che sei andata via? | Sono stato io quel fuoco che si ravvivò, disparve? | Tutto è così remoto. L'assenza brucia come il ghiaccio. | I rami della memoria sono carbonizzati. | Sono fermo qui fino alla fine, | con un ricordo che non ha più volto.'' ([[André Frénaud]]) *Amor non confessato, amor pericoloso, dicevano ai miei tempi. ([[Alberto Cantoni]]) *''Amor, poi che tu se' del tutto 'gnudo, | non fossi alato, morresti di freddo; | chè se' cieco e non vedi quel che fai.'' ([[Lapo Gianni]]) *Amor può troppo più che né voi né io possiamo. ([[Giovanni Boccaccio]]) *''Amor tu sai, che mai non torsi il piede | Dal carcer tuo soave, né disciolsi | Dal dolce giogo il collo, né ti tolsi | Quanto dal primo dì l'alma ti diede''. ([[Vittoria Colonna]]) *''Amore è di sospetti fabbro.'' ([[Silvio Pellico]]) *Amore è dipendenza. Amore è sopravvivenza comune. (''[[I sopravvissuti]]'') *''Amore è misero se il suo amore è assente.'' ([[James Joyce]]) *Amore è ora un corpo longilineo e asciutto, dalle membra ancora adolescenti, morbide, sinuose e nobili. È un viso allungato dalle forti mascelle squadrate. È una coppia di occhi intensi e neri su cui, ogni tanto, ricade un ciuffo di capelli color del miele scuro. È un particolare modo di muovere le mani o di lasciarle penzolanti, parallele alle gambe. È finalmente una voce, l'intonazione di un bacio soffocato, l'emozione di una risata aperta e squillante. È la sobrietà dei modi, l'essenzialità, la grazia di una entità che nel presente stato di questo sogno corrisponde al nome di Thomas, suona con le sue mani, bacia con le sue labbra color porpora, ama con i suoi lombi tesi. ([[Pier Vittorio Tondelli]]) *Amore è tentativo di contrarre amicizia per mezzo della bellezza che si rivela nei giovani. ([[Zenone di Cizio]]) *Amore è tutto ciò che si può ancora tradire. ([[Andrea Pazienza]]) *Amore è un affetto dell'anima oziosa. ([[Salvator Rosa]]) *Amore è un certo no so che, che viene non so d'onde, mandalo non so chi, ingenerasi non so come, contentasi non so di che, sentesi non so quando, uccide non so perché, e finalmente paβa la carne di fuora, e non offende le viscere di dentro. ([[Francesco Andreini]]) *Amore è un dio che coopera alla conservazione dello Stato. ([[Zenone di Cizio]]) *Amore è un eccesso di certo desiderio senza raggione che ha una veloce venuta, e una tarda partita. ([[Salvator Rosa]]) *Amore, fra gli dèi l'amico degli uomini, il medico, colui che riconduce all'antica condizione. Cercando di far uno ciò che è due, Amore cerca di medicare l'umana natura. ([[Platone]]) *Amore, impossibile a definirsi! ([[Giacomo Casanova]]) *Amore non è guardarci l'un l'altro, ma guardare insieme nella stessa direzione. ([[Antoine de Saint-Exupéry]]) *Amore non è un possedere, ma un andare verso gli altri in un arricchirsi continuo. Ho sempre dato importanza al rispetto della persona, della sua autonomia, della sua libertà di esprimersi.È un valore che mi è affiorato da quei disagi sofferti. Dalla tragicità di certi fatti emergono sensibilità nuove che ti fanno crescere e ti rendono migliore. ([[Erminia Ferrari]]) *Amore non si prova soltanto, amore è qualche cosa che si fa. Non ha niente a che vedere con le gambe che tremano o un cuore trepidante. L'amore è l'atto di coraggio che richiede più sforzo, perché amore è liberarsi dal proprio odio. (''[[La croce e il coltello]]'') *Amore (''s.m.''). Parola inventata dai poeti per far rima con [[cuore]]. ([[Ambrose Bierce]]) *Amore, sì per quanto ho inteso dire da altrui più volte, e sì per quella cognizione che io ne abbia, non è altro che un desiderio di goder con unione quello, o che è bello veramente, o che par bello allo amante. ([[Tullia d'Aragona]]) *Amore vuole amore; fuoco vuole fuoco. ([[Gemma Galgani]]) *''Anche l'amore è un'arca | che salva dal diluvio della vita | ma a tempesta finita | non si sa mai la roba che si sbarca.'' ([[Trilussa]]) *Anche se in molti dei suoi aspetti questo mondo visibile sembra formato nell'amore, le sfere invisibili furono formate nella [[paura]]. ([[Herman Melville]]) *''Andremo ad altri lidi | prima che ognun di noi amando pera''. ([[Giambattista Giraldi Cinzio]]) *Anziché dire "Dio è amore" dovremmo dire "l'amore è divino". ([[Slavoj Žižek]]) *Aprirsi all'amore è molto pericoloso. È per questo che Gesù è morto, perché ha amato. ([[Timothy Radcliffe]]) *C'è chi dice sia un esercito di cavalieri, c'è chi dice sia un esercito di fanti, c'è chi dice sia una flotta di navi, la cosa più bella sulla nera terra, io invece dico che è ciò che si ama. ([[Saffo]]) *C'è forse un Dio che sia potente abbastanza contro l'amore? ([[Pierre-Ambroise-François Choderlos de Laclos]]) *C'è tutta una vita in un'ora d'amore. ([[Honoré de Balzac]]) *C'è una sola Parola di [[Dio]] che continua dalla nostra nascita a chiamarci perché ci ama: è la parola dell'amore. E questa parola null'altro è che questa: non avere paura, io sono con te, io sono per te. Credere all'amore è allora osare la vita con tutte le sue incognite e le sue opportunità. ([[Giovanni D'Ercole]]) *Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l'amore è da Dio: chiunque ama è generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore. ([[Giovanni apostolo ed evangelista]], ''[[Prima lettera di Giovanni]]'') *Certi "grandi amori" muoiono di disgusto, ci pensa poi l'indifferenza a seppellirli. ([[Giovanni Scafoglio]]) *Certo qualcosa di simile all'amicizia è nell'amore, che si potrebbe chiamare una folle amicizia. ([[Lucio Anneo Seneca]]) *Che cos'è l'amare se non il completo assorbimento dell'amato da parte dell'amante, sì che i due diventino uno? E chi o che cosa si deve amare? Deve forse uno scegliere una certa foglia dell'albero della Vita e riversare su di essa tutto il proprio cuore? Ed il ramo che porta la foglia? Ed il tronco che tiene il ramo? E la corteccia che protegge il tronco? E le radici che alimentano la corteccia, il tronco, i rami e le foglie? E la terra che cinge le radici? Ed il sole, il mare e l'aria che fertilizzano la terra? Se una piccola foglia di un albero merita il vostro amore, non dovrebbe l'albero, nel suo insieme, meritarlo molto di più? L'amore che sceglie una frazione del tutto si predestina al dolore. ([[Mikha'il Nu'ayma|Mikhail Naimy]]) *Che cosa è tutto quanto gli uomini han pensato in millenni, di fronte a un solo istante di amore? È pur la cosa più perfetta, più divinamente bella della natura! Colà guidano tutti i gradini sulla soglia della vita, di là veniamo, colà andiamo! ([[Friedrich Hölderlin]]) *– Che mi dici dell'amore?<br/>– Sopravvalutato. Biochimicamente non è diverso da una grande scorpacciata di cioccolata. (''[[L'avvocato del diavolo]]'') *Che mistero è l'amore. Si può essere innamorati di una persona che non sa nulla di te. Forse la massima felicità si raggiunge quando si ama qualcuno che ignora la nostra esistenza. ([[Joyce Carol Oates]]) *Chi è amato, infatti, si muove a suo piacimento nell'intimo del cuore che lo ama. ([[Giovanni Crisostomo]]) *Chi ama abdica alla propria volontà e al proprio buon senso in favore della persona amata. ([[Mateo Alemán]]) *Chi ama assai, poco favella. ([[Luigi Pulci]]) *Chi ama ''currit, volat, laetatur''. Amare significa correre con il cuore verso l'oggetto amato. ([[Papa Giovanni Paolo I|Giovanni Paolo I]]) *Chi conosce bene la vita ed il mondo, sa che le donne non si mettono volentieri sul delicato lor petto il cilicio di un vero amore. ([[Anatole France]]) *Chi nega l'amore è un pazzo: non ha mai conosciuta la potenza, non è mai vissuto in modo completo, non è mai stato travolto da quel turbine impetuoso, che trascina con sé le più belle intelligenze, le coscienze più oneste, seminando cadaveri lungo la via... ([[Carolina Invernizio]]) *Chi ride dell'amore muore sempre per amore. (''[[Nana]]'') *Chiaro che siamo in guerra, ed è una guerra di accerchiamento, ognuno di noi assedia l'altro ed è assediato, vogliamo abbattere le mura dell'altro e mantenere le nostre, l'amore verrà quando non ci saranno più barriere, l'amore è la fine dell'assedio. ([[José Saramago]]) *– Chissà se l'amo? – È un dubbio che m'accompagnò per tutta la vita e oggidì posso pensare che l'amore accompagnato da tanto dubbio sia il vero amore. ([[Italo Svevo]]) *Chi tace o non sorride dopo l'amore, degrada Eros. ([[Guido Ceronetti]]) *Chi ti ama c'è sempre, Angela, c'è prima di conoscerti, c'è prima di te. ([[Margaret Mazzantini]]) *Ci si innamora così, cercando nella persona amata il punto a nessuno rivelato, che è dato in dono solo a chi scruta, ascolta con amore. Ci si innamora da vicino, ma non troppo, ci si innamora da un angolo acuto un poco in disparte in una stanza, presso una tavolata, seduto in un giardino dove gli altri ballano al ritmo di una musichetta insulsa e decisiva che fa da colla di pesce per una faccia che si appunta a spilli sul diaframma del petto. ([[Erri De Luca]]) *Ci sono parecchie cose che mi piacciono, ma specialmente tre: amore, amore, amore. (''[[La dolce vita]]'') *Ci voltammo dopo dodici passi, perché l'amore è un duello. ([[Jack Kerouac]]) *Ciascuno, a modo suo, trova ciò che deve amare, e lo ama, la finestra diventa uno specchio; qualunque sia la cosa che amiamo, è quello che noi siamo. ([[David Leavitt]]) *Ciò che ero solito amare, non amo più; mento: lo amo, ma meno; ecco, ho mentito di nuovo: lo amo, ma con più vergogna, con più tristezza; finalmente ho detto la verità. È proprio così: amo, ma ciò che amerei non amare, ciò che vorrei odiare; amo tuttavia, ma contro voglia, nella costrizione, nel pianto, nella sofferenza. In me faccio triste esperienza di quel verso di un famosissimo poeta: "Ti odierò, se posso; se no, t'amerò contro voglia".<ref>Nell'ultima frase Petrarca cita [[Publio Ovidio Nasone]].</ref> ([[Francesco Petrarca]]) *Ciò che inebria in ogni avventura amorosa non è tanto la lusinga offerta alla propria vanità quanto la sfida recata ai limiti dell'individuazione, il fatto di irrompere in un'altra carne, attraversare un'altra vita. ([[Mario Andrea Rigoni]]) *Coloro che amano dovrebbero stare spesso [[silenzio]]si. ([[Charles Morgan]]) *Coloro che amano, non solamente scusano i vizi nelle cose amate, ma li chiamano virtù; similmente coloro che odiano, non solo giudicano le virtù essere minori di quello che sono nelle cose odiate, ma le ruputano vizi, chiamando, verbi grazia, uno che sia liberale, prodigo, o scialacquatore, e uno ben parlante, gracchia o cicalone. ([[Benedetto Varchi]]) *''Coloro che conoscono questa scienza | dicono che l'amore ha quattro forme, | che nascono dall'abitudine, dall'eccitazione erotica, | dalla trasposizione e dagli oggetti dei sensi.'' (''[[Kāma Sūtra]]'') *Colui che ama, fa tutto senza fatica, oppure ama la sua fatica. ([[Bernadette Soubirous]]) *Com'è possibile ''continuare'' ad amare quando ''non si ama più''?! Come ci si regola con la propria anima?! Chiedilo al ''filisteo''! Lui ci riesce!<br />La sua ''anima morta'' viene sostituita dal ''vivente senso del dovere!''<br /> È un pezzo di bravura, una stregoneria, qualcosa che va ''al di là'' e ''contro'' la natura, e tuttavia, ''lui'' ci riesce! ([[Peter Altenberg]]) *– Come sai che ti ama?<br />– Perché conosce la cosa peggiore di me e le sta bene. (''[[Vi presento Joe Black]]'') *Con la nostra capacità di amare sono risvegliate anche la nostra vulnerabilità e sensibilità più profonda. ([[Jean Vanier]]) *Conoscevo gli adulti, tranne un verbo che loro esageravano a ingrandire:amare. Mi infastidiva l'uso. Più di tutto mi irritava l'imperativo: ama. Nei libri c'era traffico fitto intorno al verbo amare. Intorno a me non lo vedevo e non lo conoscevo il verbo amare. ([[Erri De Luca]]) *Conosco a chi veramente ama non potere mancare né ingegno, né arte, con quale sé de ogni affanno liberare sappia. (Anonimo, ''[[Aristippia]]'') *Cos'è che arde e non consuma? L'amore. Quando siamo innamorati si brucia, si arde, ma non si consuma. ([[Roberto Benigni]]) *Cos'è che rende un uomo grande, ammirato dal creato, gradevole agli occhi di Dio? Cos'è che rende un uomo forte, più forte del mondo intero; cos'è che lo rende debole, più debole di un bambino? Cos'è che rende un uomo saldo, più saldo della roccia; cos'è che lo rende molle, più molle della cera? È l'amore! Cos'è che è più vecchio di tutto? È l'amore. Cos'è che sopravvive a tutto? È l'amore. Cos'è che non può essere tolto, ma toglie lui stesso tutto? È l'amore. Cos'è che non può essere dato, ma dà lui stesso tutto? È l'amore. Cos'è che sussiste, quando tutto frana? È l'amore. Cos'è che consola, quando ogni consolazione viene meno? È l'amore. Cos'è che dura, quando tutto subisce una trasformazione? È l'amore. Cos'è che rimane, quando viene abolito l'imperfetto? È l'amore. Cos'è che testimonia, quando tace la profezia? È l'amore. Cos'è che non scompare, quando cessa la visione? È l'amore. Cos'è che chiarisce, quando ha fine il discorso oscuro? È l'amore. Cos'è che dà benedizione all'abbondanza del dono? È l'amore. Cos'è che dà energia al discorso degli angeli? È l'amore. Cos'è che fa abbondante l'offerta della vedova? È l'amore. Cos'è che rende saggio il discorso del semplice? È l'amore. Cos'è che non muta mai, anche se tutto muta? È l'amore, e amore è solo quello che mai si muta in qualcos'altro. ([[Søren Kierkegaard]]) *Cos'è l'amore? Una emozione stenica permeata di vigore psicofisico. ([[Marcello Marchesi]]) *''D'Amor distretto vivo doloroso; | com'om che sta lontano | e vedesi alungare | da cosa c'ama, vedesi noioso, | languisce stando sano, | perché non pote usare | la cosa che li piace, | per zo vado morendo; | dunqua non mi dispiace | tal morte soferendo, | ma vivere mi pare.'' ([[Folco di Calavra]]) *''«D'amore non esistono peccati, | s'infuria un poeta ai tardi anni, | esistono soltanto peccati contro l'amore.» | E questi no, non li perdoneranno.'' ([[Vittorio Sereni]]) *– Devi dimenticarmi.<br/>– Non si può, anche se volessi: è più facile morire che dimenticare quando si ama, lo sai. (''[[Clandestino a Trieste]]'') *''Devo molto | a quelli che non amo. | Il sollievo con cui accetto | che siano più vicini a un altro. || La gioia di non essere io | il lupo dei loro agnelli. || Mi sento in pace con loro | e in libertà con loro, | e questo l'amore non può darlo, | né riesce a toglierlo.'' ([[Wisława Szymborska]]) *''Di quell'amor ch'è palpito | dell'universo intero, | misterïoso, altero, | croce e delizia al cor''. ([[Francesco Maria Piave]], ''[[La traviata]]'') *''Dicono alcuni che amore è un bambino, e alcuni che è un uccello, | alcuni che manda avanti il mondo, e alcuni che è un'assurdità, | e quando ho domandato al mio vicino, che aveva tutta l'aria di sapere, | sua moglie si è seccata e ha detto che no, non era il caso, no.'' ([[Wystan Hugh Auden]]) *Dicono che l'amore è cieco. Io credo che l'amore sia dotato di una vista superiore. ([[John Powell]]) *Dopotutto che cos'è l'amore se non una sorta di imprinting psichico, le cui leggi sfuggono alla nostra comprensione? ([[Jeffrey Moussaieff Masson]]) *Dove c'è amore, non c'è fatica, ma gusto. ([[Bernardo di Chiaravalle]]) *E allora, povero illuso, cosciotto di prosciutto, ti dirò che l'amore non è che un altro nome per [[lussuria]], più lussuria, più lussuria, più un dannato mucchio di inganni, di falsità, di menzogne e ogni sorta di imbrogli. (''[[Il settimo sigillo]]'') *E ama, ma veramente, gli uomini coi quali il destino ti ha unito. ([[Marco Aurelio]]) *È chiaro che una donna senza amore è come un fiore senza sole. Deperisce. (''[[Il favoloso mondo di Amélie]]'') *È così in tutto il mondo: è l'amore che ci dà la forza di muoverci ovunque e ci fa sentire uguali. Difatti, è proprio dall'amore tra un uomo e una donna che nasce un bambino. I genitori che lo hanno atteso per nove lunghi mesi lo faranno crescere con amore nella felicità e nella gioia. E poi, nello stesso modo, anche un altro uomo e un'altra donna potranno in seguito gioire per la nascita del frutto del loro amore. È probabilmente la storia dell'uomo che tende a percorrere sempre lo stesso cammino, sia per soddisfare il suo bisogno d'amore sia per adempiere alle sue possibilità creative. Può essere vero che la felicità dell'uomo consista solo in questa eterna ripetizione? Non lo so. Ma certamente ogni bimbo che nasce porta un po' di felicità. (''[[I bon bon magici di Lilly]]'') *È difficile dimostrare amore quando senti di non avere la benché minima motivazione, ma l'amore non è solo sentimento, è la determinazione a compiere gesti d'amore, anche senza alcuna apparente ricompensa. (''[[Fireproof]]'') *È duro, senza dubbio, non essere più amati quando si ama; ma niente in confronto a essere ancora amati quando non si ama più. ([[Georges Courteline]]) *{{NDR|L'amore}} è la psicoterapia della natura. ([[Eric Berne]]) *È nell'amore soprattutto che il relativo è l'assoluto. Una certa mano che si vede per la prima volta senza guanto e che si stringe un po' sotto le dita, inebria quanto una presa di possesso completa. ([[Albert Samain]]) *È meglio amare o essere amati? Nessuno dei due se il vostro colesterolo è più di seicento. ([[Woody Allen]]) *{{NDR|L'amore}} È sentirsi sé stessi insieme a qualcuno. ([[Mr. Rain]]) *È soltanto nelle misteriose equazioni dell'amore che si può trovare ogni ragione logica. (''[[A Beautiful Mind]]'') *È sorprendente quanto il modello comportamentale dell'amore sia simile a quello della demenza. (''[[Matrix Revolutions]]'') *È umano amare, ed è ancor più umano il perdonare. ([[Tito Maccio Plauto]]) *È una disgrazia non essere amati, ma è un affronto non esserlo più. ([[Montesquieu]]) *È un fuoco soffocato, una piacevole piaga, un gustoso veleno, una dolce amarezza, una dilettevole malattia, un lieto tormento, una ferita dolce e crudele, una morte soave. ([[Fernando de Rojas]]) *Ecco come posso definire in una sola frase il cosiddetto amore: è l'illusione di poter congiungere il fenomeno con la realtà. ([[Yukio Mishima]]) *Ed ecco, c'è in noi un mondo d'amore per qualcosa, pure se ignoriamo che cosa al mondo questo qualcosa sia. ([[Thomas Traherne]]) *''Era la tarda sera – un primo maggio – | maggio serale – era tempo d'amore. | Era invito all'amore la voce della tortora, | dove odorava il bosco dei pini. | D'amore mormorava il muschio silenzioso; | l'albero in fiore mentiva una pena d'amore, | il suo amore cantava l'usignolo alla rosa, | la rosa il suo amore esprimeva col profumato respiro. | Il lago a specchio tra ombrosi cespugli | cupo echeggiava un segreto dolore, | la riva lo abbracciava tutt'intorno; | e chiari soli di mondi diversi | vagavano per un azzurro di nastri, ardendo come lacrime d'amore.'' ([[Karel Hynek Mácha]]) *''Era un germoglio tenero | in un paradiso perduto | la donna che viveva con te | di danze e canti d'amore. | ho sognato?'' ([[Akiko Yosano]]) *''Eros ha sconvolto il mio cuore, | come un vento che si abbatte sulle querce sulla montagna.'' ([[Saffo]]) *''Eros qual fabbro con un grande maglio | di nuovo m'ha colpito, | nel torrente invernale m'ha tuffato.'' ([[Anacreonte]]) *Esiste una sola specie di amore, al di là dello spazio e del tempo; tutti gli incontri sulla terra sono immagini, sono colori dell'unica e indivisibile luce. L'amore inteso in senso generale, l'amore nel turbine della temporalità è terreno, è nettunico; l'oceano è la culla dalla quale si erge Afrodite. Dai suoi abissi sgorga ciò che nell'amore è onda e ritmo, tensione e mescolanza, ciò che è meraviglioso e temibile. Sulla riva del mare e sugli scogli noi percepiamo la sua anonima canzone fatale, le profonde voci delle sirene che, emergendo e tuffandosi, ci attirano per perderci nel loro mare. L'attrazione è irresistibile. ([[Ernst Jünger]]) *Essere amati, è passare. Amare, è durare. ([[Rainer Maria Rilke]]) *– Fermati, o Polinico. Sai tu che effetti fa amore?<br/>– Che? bestia!<br/>– Quelli del tartufo, che a' giovani fa rizzar la ventura e a' vecchi tirar coregge. ([[Bernardo Dovizi da Bibbiena]]) *Forse è mancare di saggezza amare alla follia; ma non c'è mancanza di saggezza più grave che quella di non amare per niente. ([[Katherine Mansfield]]) *Gli amori durano esattamente un momento perfetto, il resto è solo rievocazione, ma quel momento può essere sufficiente a dare un senso a più di una vita. ([[Marcello Fois]]) *Gli anni si susseguono, ma ad un vero amore cent'anni equivalgono a poche ore. (''[[La bella addormentata nel bosco]]'') *Gli uomini imparano ad amare la persona dalla quale sono attratti... le donne sono sempre più attratte dalla persona che amano. (''[[Sesso, bugie e videotape]]'') *Ho capito che amare significa ringraziare l'altro di esistere. ([[Alejandro Jodorowsky]]) *Ho imparato che senza una possibilità d'amore, un uomo appassisce come un grappolo su una vite secca. (''[[L'uomo venuto dal Kremlino]]'') *Ho letto i vostri libri inglesi che parlano d'amore eterno, ma forse arriverò a comprenderne il significato solo al mio arrivo a Londra perché al momento non lo afferro ancora pienamente – o meglio, non capisco il significato che voi gli attribuite. L'amore ha un ciclo vitale, come il fiore che cresce in un campo: una volta sbocciato, ben presto appassisce. Poi ritorna la primavera, ma non torna lo stesso fiore, né un altro con le stesse radici. È una legge di natura. Una volta che la passione divampando ha raggiunto l'acme, è più probabile che si estingua. ([[Conte Dracula]], ''[[I poteri delle tenebre (Islanda)|I poteri delle tenebre]]'') *''Ho visto che l'amore cambia il modo di guardare''. ([[Luciano Ligabue]]) *I grandi amori portano spesso grandi dolori. ([[Valentina Cortese]]) *I sentimenti d'amore dopotutto sono esattamente come le reazioni chimiche. Se sono soddisfatte alcune condizioni, nascono indipendentemente dagli attori. (''[[Welcome to the NHK]]'') *Il compromesso è necessario, però fino a un certo punto, perché ho capito che l'amore richiede anche che ci si assomigli per incastrarsi bene. Quella credenza per cui "siamo così diversi che ci completiamo" è una cazzata. Ci vuole allenamento per essere felici in due ma perché facciamo lo stesso sport. Non è che io gioco a tennis e tu a pallavolo. ([[Levante (cantante)|Levante]]) *''Il dolore è così forte | da ferirti in fondo al cuore, | ecco cos'è, | il vero amore cos'è. | Ti riporta indietro | a quando avevi cinque anni, | ecco perché | il vero amore fa male. | Quanto può far male | l'amore quello vero, | quanta pena provoca l'amor? | E ora puoi pensar: | "Tu ami e poi soffrirai"; | l'amore non vale, | no, no.'' (''[[Tutti pazzi per Mary]]'') *Il giusto amore evita sia la dedizione insana che il dominio. ([[Max Horkheimer]]) *Il guaio è che nel nostro mondo nessuno prova mai la passione amorosa. Nessuno, mai, ama al punto di uccidere o di commettere suicidio per amore. La gente si limita a divorziare, una o più volte, in un circolo chiuso di adulterio legale. Oppure si accontenta d'una bottiglia di vino e d'un sedile posteriore. ([[Louis Bromfield]]) *Il [[male]] ha la sua ora ma l'amore avrà i suoi giorni! ([[Giovanni Scafoglio]]) *Il miglior tonico esistente è l'amore. ([[Jorge Amado]]) *Il perfetto amore è la più bella di tutte le frustrazioni perché è più di ciò che si possa esprimere. ([[Charles Chaplin]]) *Il significato e la dignità dell'amore, inteso come sentimento, dipendono dal fatto che esso ci costringe a riconoscere nell'altro, realmente e con tutto il nostro essere, quello stesso valore centrale e assoluto che, in forza dell'egoismo, noi ammettiamo soltanto in noi stessi, sino a determinare lo spostamento del centro stesso della vita personale. ([[Vladimir Sergeevič Solov'ëv]]) *Il solo amore, degno del suo nome, è quello che sempre e dovunque eleva. ([[George MacDonald]]) *«Il tuo amore è troppo grande» [...]. «Troppo grande? [...] L'amore o c'è o non c'è. L'amore piccolo non è amore per niente». ([[Toni Morrison]]) *''Il vero amore è una quiete accesa.'' ([[Giuseppe Ungaretti]]) *Il vero Amore non è altro che un certo sforzo di volare a la divina bellezza, desto in noi dallo aspetto della corporale bellezza. ([[Marsilio Ficino]]) *''Il vero immortale è l'amor''. ([[Giosuè Carducci]]) *In amore c'è la sopportazione del quotidiano. Qualcosa talvolta di eroico e di misterioso. Ma anche di terribile. Le piccole viltà. Il bisogno del quieto vivere. L'amore è una scuola di resistenza. ([[Ilaria Occhini]]) *In amore, chi arde, non ardisce; chi ardisce, non arde. ([[Niccolò Tommaseo]]) *In amore chi più ama meno può. ([[Roberto Gervaso]]) *In amore sono gli occhi a guidarci. ([[Sesto Properzio]]) *In breve, il più grande piacere che c'è, dopo l'amore, è parlare d'amore. ([[Louise Labé]]) *In materia d'amore tutti sappiamo scrivere, ma nessuno sa leggere. ([[Dino Segre]]) *Iniziare una storia d'amore è come intraprendere un viaggio, bisogna andare lontano per capire quanto si è vicini. (''[[Bambole russe]]'') *Io, al contrario, sostenevo che l'amore giustifica e santifica tutto, perfino la pederastia; di più: che l'amore, quando è puro, cioè totalmente disinteressato, è sempre anormale, asociale, eccetera: proprio come l'[[arte]] – avevo aggiunto –, che quando è pura, dunque inutile, dispiace a tutti i preti di tutte le religioni, compresa quella socialista. ([[Giorgio Bassani]]) *Io credo che sia un po' come una scommessa, amare qualcuno. Puoi avere una lunga amicizia per una persona e annullarla nel momento stesso in cui le dichiari il tuo amore. Si tratta di un equilibrio estremamente complicato, che una minima mossa falsa può far cadere all'istante. (''[[Maison Ikkoku]]'') *Io so cos'è l'amore: è comprensione, siamo tu e io, è ciò che ci separa dal mondo, è ciò che unisce le nostre due vite e ci fa vivere fieri, felici, senza torture e senza dubbi; qualcosa che dura eterno e immutabile e che nulla potrà cambiare. Questo secondo me è l'amore. (''[[Il bacio della pantera (film 1942)|Il bacio della pantera]]'') *Io vivo solo per amare qualcuno. Per me l'amore è azione, lavoro a tempo pieno. Occupa il mio cervello e la mia esistenza al 98 per cento. ([[Philippe Starck]]) *''L'amore aiuta a vivere, a durare, | l'amore annulla e dà principio. E quando | chi soffre o langue spera, se anche spera, | che un soccorso s'annunci da lontano, | è in lui, un soffio basta a suscitarlo''. ([[Mario Luzi]]) *''L'amore al peggio ti fa dimagrire.'' ([[Lo Stato Sociale]]) *''L'amore, amore mio, | è una poesia graziosa scritta sulla luna, | l'amore è disegnato su tutte le foglie degli alberi, | l'amore è inciso | sulle piume dei passeri, o | sulle gocce di pioggia.'' ([[Nizar Qabbani]]) *L'amore che aumenta a poco a poco e per gradi assomiglia troppo all'amicizia per essere una passione violenta. ([[Jean de La Bruyère]]) *L'amore che cos'è? È correre incontro al sole finché esso tramonta e ti trovi nell'ombra. (''[[Dramma della gelosia (tutti i particolari in cronaca)]]'') *L'amore che si dona è l'unica cosa che rimane. ([[Nemesia Valle]]) *L'amore che vince ogni più cupo pensiero e dissolve ogni tormento nel cuore. ([[Mario Giannone]]) *L'amore ci aiuta a sviluppare un'identità sufficientemente sicura da poter essere affidata alle cure e alla protezione di un'altra persona. ([[Don DeLillo]]) *L'amore ci avviluppa sempre: siamo noi, con il nostro atteggiamento verso esso, a trasformarlo in fuoco oppure in luce. ([[Jean Guitton]]) *L'amore ci si parò dinanzi come un assassino sbuca fuori in un vicolo, quasi uscisse dalla terra, e ci colpì subito entrambi.<br />Così colpisce il fulmine, così colpisce un coltello a serramanico! ([[Michail Afanas'evič Bulgakov]]) *''L'amore ci sorprende come la pioggia | nel buio – e siamo fradici, senza | riparo, ancora lontani dall'alba.'' ([[Giovanna Rosadini]]) *L'amore coglie sfumature invisibili a un occhio indifferente e ne trae conseguenze infinite. ([[Stendhal]]) *L'amore come lo si sogna è irrealizzabile: bisogna accontentarsi dei surrogati che la vita ci offre. ([[Monica Vitti]]) *L'amore concede le sue gioie supreme soltanto a chi è pronto ai supremi cimenti. ([[Alfredo Panzini]]) *L'amore consiste in questo, che due solitudini si proteggono a vicenda, si toccano, si salutano. ([[Rainer Maria Rilke]]) *L'amore d'oggi è una malattia che entra nel sangue con il contatto; il resto è letteratura romantica del passato, è chiacchiera, è retorica; può essere tutt'al più contorno, ma non è il nocciolo. ([[Mario Mariani]]) *L'amore dà amarezza. ([[Tito Maccio Plauto]]) *L'amore degli uomini si distingue dalla stupida foia delle bestie soltanto per due funzioni divine: la carezza e il bacio. ([[Pierre Louÿs]]) *L'amore è anche imparare a rinunciare all'altro, a saper dire addio senza lasciare che i tuoi sentimenti ostacolino ciò che probabilmente sarà la cosa migliore per coloro che amiamo. ([[Sergio Bambarén]]) *L'amore è attesa di una gioia che quando arriva annoia. ([[Leo Longanesi]]) *– L'amore è cieco.<br />– No, no, no, è peggio: l'amore distorce le cose. O ancora peggio, l'amore è qualcosa che non hai mai chiesto. Avevo chiesto invece e persino preteso l'erotismo dagli uomini, ma quell'amore idiota... mi sentii umiliata dall'amore e da tutta la disonestà che lo segue. L'[[erotismo]] significa dire sì, l'amore al contrario solletica gli istinti più bassi avvolti da [[bugia|bugie]], come dire sì quando intendi dire no e viceversa. (''[[Nymphomaniac]]'') *L'amore è come la devozione; viene tardi. Non si è né innamorate né devote a vent'anni, a meno che non si abbia una disposizione speciale, una specie di santità innata. ([[Anatole France]]) *L'amore è come la fascia di ozono! Ti accorgi di lui solo quando non c'è più! (''[[Una pallottola spuntata 2 e 1/2]]'') *L'amore è come la storia: pochi eroi e milioni di vigliacchi. (''[[Fantasmi a Roma]]'') *L'amore è come un fiore nel deserto, che va annaffiato e curato per impedire che gli animali lo mangino. Con cosa curare l'amore? Con attenzione quotidiana. Con cosa annaffiarlo? Con il perdono. ([[Robert Sarah]]) *L'amore è così, un gioco di lasciarsi e ritrovarsi. E ogni volta è diverso, non siamo mai come eravamo prima. ([[Francesco Nuti]]) *L'amore è da reinventare, si sa. ([[Arthur Rimbaud]]) *L'amore è, esiste. E niente di quello che dite può farlo sparire, perché è il motivo per cui noi esistiamo qui. È la vetta più alta, e una volta che l'hai scalata e guardi gli altri da lassù, ci rimani per sempre. Perché se ti muovi, allora... cadi. Cadi. (''[[L'altra metà dell'amore]]'') *L'amore è eterno finché dura. ([[Henri de Régnier]]) *L'amore è fecondo di molto miele e di molto fiele. ([[Tito Maccio Plauto]]) *L'amore è fragile. È una cosa talmente magica che bisogna starci molto attenti. A come si dicono le cose. Svanisce altrimenti: va via. Deve rimanere nel bello. Vive di sorrisi. Handle with care, con cura. Controllare le proprie ossessioni, non fare scenate di gelosia inutili. Non metterlo alla prova, soprattutto. Mai. ([[Concita De Gregorio]]) *L'amore è fuoco. Ma non sai se scalderà il cuore o brucerà la tua casa. ([[Joan Crawford]]) *L'amore è il fuorilegge definitivo. Il mio amore per te non ha secondi fini. Ti amo gratis. ([[Tom Robbins]]) *L'amore è il solo sogno che non si sogna. ([[Paul Fort]]) *L'amore è incompatibile con la vita. Il desiderio di due cuori che si amino veramente, non è vivere insieme, ma morire insieme. ([[Aldous Huxley]]) *L'amore è inventare l'altro con tutta la nostra fantasia e con tutte le nostre forze, senza cedere di un millimetro alla realtà. ([[Gianrico Carofiglio]]) *L'amore è l'arte più difficile. E scrivere, danzare, comporre, dipingere, sono la stessa cosa che amare. Funambolismi. La cosa più difficile è avanzare senza cadere. ([[Maxence Fermine]]) *L'amore è l'eterno sorriso del creato, l'armonia che tutti gli esseri lega in un vincolo misterioso. ([[Felice Guzzoni]]) *L'amore è l'insostituibilità. ([[Paolo Sorrentino]]) *L'amore è l'ultimo dono che ci consenta di mantener l'oscurità lungi da noi. È lo sforzo di due creature solitarie che si raggiungono nel [[buio]], si toccano, e si stringono fra le braccia per impedire alle tenebre d'invadere la loro anima. ([[Frederic Prokosch]]) *L'amore è l'unica cosa che riusciamo a percepire che trascenda dalle dimensioni di tempo e spazio. Forse di questo dovremmo fidarci, anche se non riusciamo a capirlo ancora. (''[[Interstellar]]'') *L'amore è l'unica griffe che non passerà mai di moda. (''[[Sex and the City]]'') *L'amore è la capacità di avvertire il simile nel dissimile. ([[Theodor Adorno]]) *L'amore è la cosa più forte e più fragile che abbiamo nella vita. ([[Vanessa Paradis]]) *L'amore è la moneta più preziosa che hai a disposizione, usala nel mercato in cui sei sicuro di non essere ingannato. ([[Wilbur Smith]]) *L'amore è la più grande felicità se è giusto e ricambiato, ma devi essere proprio sicura che il tuo amore abbia queste qualità, perché se non è così non esiste peggiore agonia, niente che sia più amaro, che ti faccia sentire ancora di più la solitudine. (''[[Paradiso proibito]]'') *L'amore è la risorsa naturale per eccellenza, illimitata, che dona crescendo e cresce donando. ([[Priya Basil]]) *''L'amore è la risposta | in un mare di domande.'' (''[[A Week Away]]'') *L'amore è per definizione un dono non meritato; anzi, l'essere amati senza merito è la prova del vero amore. ([[Milan Kundera]]) *''L'amore è per gli sciocchi e tutti gli sciocchi sono innamorati.'' ([[Nick Cave]]) *L'amore [...] è peggio della morte e praticamente non esiste cura. Si può alleviare solo con il lavoro, il digiuno o la preghiera. ([[Milana Vuković Runjić]]) *L'amore è personale, è di pertinenza di chi lo prova. ([[Efraim Medina Reyes]]) *L'amore è qualcosa di misterioso, non ha né forma né peso e non se ne può misurarare la grandezza. Anche se nessuno l'ha mai visto, non si può negare che esista e che possa far soffrire. (''[[Le situazioni di Lui & Lei]]'') *L'amore è qualcosa in cui ti imbatti. ([[Barbara Kruger]]) *L'amore è quell'attimo che passa tra un sospiro e un altro. (''[[San Gabriele (film)|San Gabriele]]'') *L'amore è quello che lega l'uomo alla donna, e il [[denaro]] quello che lega la donna all'uomo. ([[Grazia Deledda]]) *L'amore è [...] quello che resta nel fuoco quando l'innamoramento si è consumato. (''[[Il mandolino del capitano Corelli]]'') *''L'amore è reale, la realtà è amore | l'amore è sentire, sentire l'amore | l'amore è voler essere amati.'' ([[John Lennon]]) *L'amore è sempre santo, perché le sue vampe partono dall'unico incendio di Dio. ([[Antonio Bello]]) *L'amore è tante cose insieme. È, soprattutto, incomprensibilità e mistero, perché ha in sé il germe dell'infinito ed è in sé una delle manifestazioni dell'infinito. ([[Alessandro Meluzzi]]) *L'amore è tra me e quel fondo abissale che c'è dentro di me, a cui io posso accedere grazie a te. L'amore è molto solipsistico; e tu, con cui faccio l'amore, sei quel Virgilio che mi consente di andare nel mio Inferno, da cui poi emergo grazie alla tua presenza (perché non è mica detto che chi va all'Inferno poi riesca a uscire di nuovo). Grazie alla tua presenza io emergo: per questo non si fa l'amore con chiunque, ma con colui/lei di cui ci si fida; e di che cos'è che ci si fida? Della possibilità che dopo l'affondo nel mio abisso mi riporti fuori. ([[Umberto Galimberti]]) *L'amore è tutto ciò che esiste. Lo so, lo avete già sentito e anche letto chissà quante volte, ma quando affrontate difficoltà, preoccupazioni, dubbi o paure, voi preferite dimenticarlo. Ciò che dovreste fare, invece, è rispondere a questa semplice domanda: che cosa farebbe ora l'amore? (''[[Conversazioni con Dio]]'') *L'amore è un'assurdità che in natura non c'è. ([[Thomas Bernhard]]) *L'amore è un allucinogeno che può farci vedere una musa in una manza e un'aquila in una gallina. ([[Anacleto Verrecchia]]) *L'amore è un bellissimo fiore, ma bisogna avere il coraggio di coglierlo sull'orlo di un precipizio. ([[Stendhal]]) *L'amore è un canale di conoscenza diverso da quello della ragione e per questo in esso non si deve "dimostrare" tutto, "spiegare" ogni cosa. ([[Gianfranco Ravasi]]) *''L'amore è un colpo di pistola, | l'amore, l'amore è un pugno sulla schiena, | è uno schiaffo per cena, | l'amore ti tocca appena.'' ([[Brunori Sas]]) *L'amore è un disordine mentale che ci trascina verso un determinato oggetto e ci incatena ad esso nostro malgrado: è una malattia che ci viene come la rabbia viene agli animali. ([[Alain-René Lesage]]) *L'amore è un giro in slitta per l'inferno. (''[[Drive-Away Dolls]]'') *L'amore è un incidente che sta per accadere. (''[[Closer]]'') *L'amore è un materiale deteriorabile, se non lo conservi attenendoti a certe regole poi devi buttare via tutto. ([[Marco Presta]]) *L'amore è un oceano di emozioni, interamente circondato da spese. ([[Thomas Dewar]]) *L'amore è un passatempo per gente volgare. (''[[Il grande peccatore]]'') *L'amore è un rapporto privo di memoria e di prospettiva in cui ha luogo un totale assorbimento nel presente, è l'esclusione delle cose passate, è la perfetta noncuranza del futuro, è assenza di scrupoli, di pentimenti, di aspettative, di timori. ([[Leszek Kołakowski]]) *L'amore è un volo che sfugge ai radar della percezione. ([[Guido Ceronetti]]) *''L'amore è un suicidio.'' ([[The Smashing Pumpkins]]) *L'amore è un viaggio. (''[[Elizabethtown]]'') *L'amore è una cazzata. ([[Chuck Palahniuk]]) *L'amore è una cosa meravigliosa. Quando lo trovi tutto il mondo profuma di Daffodil Daydream. L'amore lo devi tenere stretto e non mollare mai la presa. (''[[Deadpool (film)|Deadpool]]'') *L'amore è una fiammata che brucia presto e poi non rimane che la cenere, l'amarezza, il rimpianto. (''[[Chi è senza peccato...]]'') *L'amore è una lotta basata sulle parole e sul tempo. ([[James Barlow]]) *L'amore è una potente arma contro la paura. (''[[Sansone e Dalila (miniserie televisiva)|Sansone e Dalila]]'') *L'amore è uno stile di vita. [...] A me non piace parlare d'amore, mi piace farlo. Ci faccia caso, le persone che non sanno amare parlano sempre d'amore. ([[Valentina Cortese]]) *L'amore è uno strano sentimento, più si ama più si sprofonda nell'[[angoscia]]. Un amore eccessivo diviene una forza demoniaca tale da poter sviare il cuore degli uomini. (''[[Bakuretsu Hunter]]'') *L'amore. È uno strano mix di alchimia e destino. E nonostante i nostri grandi ideali su chi dovremmo avere accanto, l'amore, alla fine, sceglie al nostro posto. Sempre. (''[[Being Erica]]'') *L'amore: ecco la parola sacra ancora capace ed efficace da lanciare alle anime. ([[Luisa Margherita Claret de la Touche]]) *L'amore fa fare un sacco di stronzate. (''[[Tutti pazzi per Mary]]'') *L'amore fa male, ma la mancanza d'amore ancora di più. ([[David Lynch]]) *L'amore [...]. Fuoco e fiamme per un anno, cenere per trenta. ([[Giuseppe Tomasi di Lampedusa]]) *L'amore. Grandioso, non è vero? Io l'ho provato una volta. Sposarsi vuol dire comprare una casa per una persona che odi, ricordatevelo. (''[[The Nice Guys]]'') *L'amore ha anche questo in comune con la poesia: che, quando ci si spiega, si è perduti. ([[Mario Andrea Rigoni]]) *L'amore ha diritto di essere disonesto e bugiardo. Se è sincero. ([[Marcello Marchesi]]) *L'amore ha un misura: quello a cui si è pronti a rinunciare. (''[[Pandora (film)|Pandora]]'') *L'amore il «grande amore», in fondo è qualcosa che dobbiamo scoprire, non possiamo sapere a priori, con certezza, come e quando lo troveremo. ([[Tina Aumont]]) *''L'amore, il mio amore è un colpo di pistola, | l'amore, l'amore è una fanfara che suona la nostra canzone, | è un nodo intorno al collo | nel buio di una prigione.'' ([[Brunori Sas]]) *L'amore, in effetto, rende ancora più saldi i vincoli (che ci legano all'esistenza). Distrutto questo legame fondamentale, la liberazione in questa stessa vita, secondo me, è cosa fatta. ([[Abhinavagupta]]) *L'amore, in fondo, ha il suo migliore alimento nei contrasti, nei sotterfugi. ([[Giorgio Bassani]]) *L'amore in questo assomiglia a Dio: per raggiungerlo bisogna crederci. ([[Ugo Ojetti]]) *L'amore in sostanza tra un uomo e una donna non si basa su chi insegue e chi fugge, ma su chi sa aspettare. ([[Vittorio Sgarbi]]) *L'amore incomincia dall'amore, e dalla più forte amicizia non si riuscirebbe a passare che a un debole amore. ([[Jean de La Bruyère]]) *L'amore infatti è un fiore che sboccia dovunque, compie i suoi dolci miracoli sfidando il gelo dell'autunno e la neve dell'inverno e torna a rifiorire, turgido e fragrante durante il corso dell'anno, rendendo felice chi lo dona e chi lo riceve. ([[Louisa May Alcott]]) *''L'amore infine è aridità.'' ([[Pier Paolo Pasolini]]) *L'amore invecchia come la speranza: troppo presto. (''[[La foresta pietrificata]]'') *L'amore iride dorata dei sogni della fanciullezza, è sovente dolore che lacera il cuore, che strazia le viscere e che tronca lo stame della vita. ([[Felice Guzzoni]]) *L'amore, la più mortale tra le cose mortali: ti uccide sia quando ce l'hai sia quando non ce l'hai.<br />Ma non è esattamente così.<br />È colui che condanna e il condannato; il giustiziere; la lama; la sospensione di pena all'ultimo momento; il respiro affannoso; il cielo infinito sopra di te e il «Grazie, grazie, grazie, Dio».<br />L'amore: ti ucciderà e ti salverà. ([[Lauren Oliver]]) *L'amore, la più tirannica e violenta delle passioni umane, viene simboleggiato da un angioletto con l'aria coglioncella e con una freccina in mano. Che errore! Dovrebbe essere invece simboleggiato dalla scala Mercalli, perché l'amore, nei gradi più alti della sua intensità, fa più danni e lascia dietro di sé più macerie di una scossa tellurica. Per fortuna non dura a lungo, altrimenti rimarremmo tutti sepolti sotto quella passione. ([[Anacleto Verrecchia]]) *L'amore moderno è melodia debole, superistrumentata. ([[Hugo von Hofmannsthal]]) *L'amore nasce dal desiderio improvviso di rendere eterno ciò che è passeggero. ([[Ramón Gómez de la Serna]]) *L'amore nasce dalla contemplazione della diversità assoluta in una vita in cui riconosciamo la nostra identità; anche i sessi sono identità perfetta e diversità totale. Perciò cercano di possedersi. Cercano la pace nella esaltazione della diversità; e il possesso di sé nella propria distruzione. L'amore è la propria esaltazione e la rinuncia a sé. Amiamo l'assoluta diversità in ciò che è assolutamente identico a noi – la meravigliosa apparizione del diverso, che rende l'identico sempre più identico e più diverso. ([[Andrea Emo]]) *L'amore nasce e arde senza conoscere barriere e limiti. (''[[Kimagure Orange Road]]'') *L'amore non dà una spiegazione dell'universo, non è la giustificazione della storia, non fa sorgere scienziati e filosofi. Fa ben di più. Non giustifica, ma fa vivere; non spiega, ma guarisce. Chi gusta l'amore, anche se morto, può nascere. ([[Ermes Ronchi]]) *L'amore non deve essere un mezzo, l'amore deve essere un fine. ([[Muriel Barbery]]) *L'amore non deve essere un segreto, se ti tieni una cosa complicata come l'amore chiusa dentro, alla fine ti ammali. (''[[Spider-Man 2]]'') *L'amore non dura che un tempo. È funzione diretta di un potenziale di desiderio, è un fuoco di paglia che arde forte e si spegne presto. ([[Maxence Van der Meersch]]) *L'amore non è bello: solo il sogno dell'amore rapisce. ([[Ernst August Klingemann]]) *L'amore non è come una pietra da macina ch'è uguale dappertutto e agisce allo stesso modo su tutto ciò che tocca. L'amore è come il mare. Mobile, ma al tempo stesso immutabile, e segue i contorni della spiaggia che bacia, e su ogni spiaggia è diverso. ([[Zora Neale Hurston]]) *L'amore non è mica cieco, è affetto da [[presbiopia]]: lo prova il fatto che si accorge dei difetti solo quando si allontana. ([[Michel Zamacoïs]]) *''L'amore non è qualcosa da capire | L'amore non è qualcosa da sentire | L'amore non è qualcosa da dare o ricevere. | L'amore è solo qualcosa che avviene | Ed eternamente è''. ([[Sri Chinmoy]]) *L'amore non è un annunciatore di disastri: ''l'amore vede roseo''. E qualche volta, si capisce, s'inganna. ([[Umberto Saba]]) *L'amore non è un problema, come non lo è un veicolo: problematici sono soltanto il conducente, i viaggiatori e la strada. ([[Franz Kafka]]) *L'amore non è una cosa che, tutto sommato, decidi freddamente che potrebbe darti gioia [...] È una cosa che t'afferra e ti possiede, o bere o affogare, o la va o la spacca. ([[Richard Adams]]) *L'amore non è una scintilla effimera, nata dall'incontro di due desideri, è una fiamma eterna sprigionata dalla fusione di due destini. ([[Gustave Thibon]]) *L'amore non finisce mai di sorprenderci. Come quello tra l'idraulico e mia moglie. (''[[Rat-Man]]'') *L'amore non prende nulla. Infatti, come potrebbe prendere qualche cosa, dal momento che ogni cosa gli appartiene? Esso non dice: – Questo è mio – o – Quello è mio, – ma dice: – Questo è tuo. (''[[Vangelo secondo Filippo]]'') *L'amore non può mai perdere. (''[[Perfect Strangers]]'') *L'amore non si cerca, l'amore si dona. (''[[Sword Art Online: Alicization]]'') *L'amore non si dimentica di te anche quando tu lo ignori. Torna, bussa. Se non rispondi ti porta a fondo. Devi averne un po' paura, ma più di tutto devi mostrargli il tuo coraggio. Devi esserci, quando chiama. Devi essere lì e prenderti cura di lui. Solo se lo lasci libero di andare puoi vederlo tornare. ([[Concita De Gregorio]]) *L'amore non si pesa in [[Lacrima|lacrime]]. ([[Denis de Rougemont]]) *L'amore non si può avere a comando, è un regalo di un cuore a un altro cuore. ([[Paramahansa Yogananda]]) *''L'amore non si spiega | fa girare il mondo e poi | se non c'è diventa tutto inutile, | non puoi farne a meno mai | nemmeno quando poi.'' ([[Sergio Cammariere]]) *L'amore non va sempre a finire bene... se è sofferto si viene assaliti da un dolore senza pari e nonostante questo ci si innamora ancora di più... (''[[Video Girl Ai]]'') *L'amore parla molto, è un discorso. Si dichiara, e spesso culmina in questa dichiarazione in cui finisce: atto linguistico altamente ambiguo, quasi indecente. ([[Jean Baudrillard]]) *L'amore, per sua stessa natura, deve essere una condizione transitoria. Cercare il segreto che lo rende costante sarebbe folle come cercare la pietra filosofale o la grande panacea; e la scoperta risulterebbe inutile se non fatale per l'umanità. ([[Mary Wollstonecraft]]) *L'amore, pieno, durevole, succede all'ebbrezza dell'innamoramento e all'ardore della passione; ma, per goderne, occorre aver superato le pretese, non mai trascurando le attese. ([[Elio Pecora]]) *L'amore porta molta felicità, molto più di quanto struggersi per qualcuno porti dolore. ([[Albert Einstein]]) *L'amore può morire in un cuore che lo rifiuta e che si ostina a dirgli di no, come la [[verità]] può morire in uno spirito indifferente che rifiuta di essere attento, come la [[musica]] può morire in mezzo al rumore che la circonda e la copre. ([[Maurice Zundel]]) *L'amore può trasformare l'uomo in un mostro, e per amore può anche accadere che un uomo brutto diventi bello. (''[[La bella e la bestia (film 1946)|La bella e la bestia]]'') *L'amore racchiude tutte le vocazioni, che l'amore è tutto, che abbraccia tutti i tempi e tutti i luoghi, in una parola che è eterno. ([[Teresa di Lisieux]]) *L'amore, Re sui Re. ([[Antonio Pérez (statista)|Antonio Pérez]]) *L'amore resta nel cuore di chi lo dona, e diviene tanto più grande quanto più se ne dispensa agli altri! ([[Friedrich Wilhelm Foerster]]) *L'amore sano è quello che abbraccia una donna sola e intera, compreso il suo carattere e la sua intelligenza. ([[Italo Svevo]]) *L'amore sano, normale, è l'amore ''perché''; ma il vero amore è l'amore ''sebbene''. ([[Maurice Donnay]]) *L'amore sembra essere il compiacimento del cuore di una persona verso qualcosa, a causa di qualcosa: si presenta come desiderio nella ricerca, e felicità nella soddisfazione del possesso, appare come una corsa, per quanto concerne il desiderio e come un riposo per quanto si riferisce alla gioia del possesso. ([[Ugo di San Vittore]]) *L'amore se ne andrà tanto lontano quanto è lontano dagli occhi. ([[Sesto Properzio]]) *L'amore senza [[sofferenza]] si riduce all'amore per noi stessi. ([[Madeleine Delbrêl]]) *L'amore serve a renderci deboli e dipendenti, senza l'amore una razza di guerrieri solitari sarebbe padrona dell'universo. Eserciti unidimensionali senz'altra ambizione che vagare per valli senza nome. L'amore che ci inoculano fin dal primo vagito è un antidoto alla nostra ansia di non essere, non sapere, non dovere. ([[Efraim Medina Reyes]]) *L'amore si fonda sulla [[nostalgia]], nostalgia della persona amata. Esso non è libero dalla dimensione sessuale. Quanto più grande è la nostalgia dell'unione con la persona amata, tanto più grande è l'amore. Se si toglie il tabù della dimensione sessuale, cade la barriera che produce continuamente la nostalgia e così l'amore perde la sua base. ([[Max Horkheimer]]) *L'amore si nutre di tutti i sentimenti che trova lungo il suo cammino e li offre al vincitore. ([[Gianni Monduzzi]]) *L'amore si paga solo con l'amore e le piaghe dell'amore si guariscono solo con l'amore. ([[Teresa di Lisieux]]) *L'amore, soprattutto quello cristiano, non è assolutamente saggio. ([[Slavoj Žižek]]) *L'amore stesso non è che la più alta forma di [[vanità]]. ([[Jerome K. Jerome]]) *L'amore umano è il miracolo che si può contrapporre a qualunque arida teorizzazione secondo cui non c'è speranza per il mondo. ([[Andrej Arsen'evič Tarkovskij]]) *L'amore vero rende sempre migliori, qualunque sia la donna che lo ispira. ([[Alexandre Dumas (figlio)|Alexandre Dumas, figlio]]) *L'amore vero vuole il bene dell'amato. ([[Umberto Eco]]) *L'antico amore è come un cancro. ([[Petronio Arbitro]]) *L'arte che non si impara mai e che si sa sempre. ([[Benito Pérez Galdós]]) *L'assoluto dell'amore si riconosce dall'inquietudine di chi ama. ([[Paul Valéry]]) *L'enciclopedia galattica nel capitolo dedicato all'amore afferma che è troppo complicato da definire. La guida galattica per autostoppisti invece, sull'argomento amore, dice: "evitatelo se possibile". (''[[Guida galattica per autostoppisti]]'') *L'esperienza frammentaria è in realtà un'esperienza di assoluto: trascende persino la poesia e solo nell'amore manifesta il suo vero volto. Ora, l'enigma dell'amore in generale consiste in ciò: che un singolo essere umano, empiricamente determinato, dipendente da mille accidenti, bisognoso di tanti aiuti e così effimero nella sua vicenda terrena, possa essere visto come qualcosa di divino e di sacro. ([[Mario Perniola]]) *L'unica domanda in amore è: a partire da quando si comincia a mentire? Siete sempre così felici di rientrare a casa e trovare la stessa persona che vi aspetta? Quando le dite "ti amo", lo pensate sempre? Ci sarà per forza – è fatale – un momento in cui per voi sarà uno sforzo. In cui i vostri "ti amo" non avranno più lo stesso sapore. Per me, lo scatto è stata la rasatura. Mi rasavo tutte le sere per non pungere Anne baciandola di notte. E poi, una sera – lei dormiva già (ero uscito senza di lei fino all'alba, tipico genere di comportamento ignobile che ci si permette con la scusa del matrimonio) – non mi sono rasato. Pensavo che non fosse grave, perché lei non se ne sarebbe accorta. Invece significava semplicemente che non l'amavo più. ([[Frédéric Beigbeder]]) *L'unica speranza del genere umano è l'amore nelle sue varie forme e manifestazioni, la cui unica fonte è l'amore per la vita, il quale, come sappiamo, cresce e matura con gli anni. ([[Isaac Bashevis Singer]]) *''L'Universo intero ubbidisce all'Amore; | bella Psiche consegnategli il cuore. | Ogni altro dio fa a questo dio la corte, | e ha della sua fiamma meno dolce potere. | Dei giovani cuori è il bene supremo: | amate, amate, tutto il resto è meno. || Privi d'amore tanti stupendi oggetti, | fregi d'oro, boschi, parchi, fontane, | non hanno che una pallida avvenenza, | e delle sue pene meno dolce piacere. | Dei giovani cuori è il bene supremo: | amate, amate, tutto il resto è meno.'' ([[Jean de La Fontaine]]) *L'[[uomo]] è stato creato per l'amore; soltanto per amare il suo creatore. E tutto il tempo che non impiega in questo amore, è tempo perduto. ([[Ernesto Cardenal]]) *L'uomo più fortunato che calpesta questa terra è chi trova il vero amore. ([[Conte Dracula]], ''[[Dracula di Bram Stoker]]'') *La caratteristica dell'amore è di dare sempre e di sempre ricevere. ([[Elisabetta della Trinità]]) *La fame calma l'amore, se no, il tempo; se nulla puoi ottenere da questi due rimedi, un laccio. ([[Cratete di Tebe]]) *La [[felicità]] non sta nell'essere amati: questa è soltanto una soddisfazione di vanità mista a disgusto. La felicità è nell'amare. ([[Thomas Mann]]) *La grande tragedia della vita non è che gli uomini muoiano, ma che cessino di amare. ([[William Somerset Maugham]]) *La [[lontananza]] è il fascino dell'amore. ([[Corrado Alvaro]]) *La [[lontananza]] fa all'amore quello che il vento fa al fuoco: spegne il piccolo, scatena il grande. ([[Roger de Bussy-Rabutin]]) *La sofferenza in amore è un vuoto a perdere. ([[Massimo Troisi]]) *La valle dell'amore... per entrare in questa valle bisogna tuffarsi interamente nel fuoco, o meglio bisogna essere fuoco, perché lì altrimenti non si potrebbe vivere. Colui che ama veramente ha da essere simile al fuoco, il viso infiammato, ardente e impetuoso come il fuoco. Per amare non si deve avere secondi fini; si deve essere pronti a gettare nel fuoco cento mondi. ([[Farid al-Din 'Attar]]) *La vita inizia solo quando arriva l'amore. (''[[Febbre di vivere (film 1932)|Febbre di vivere]]'') *''Lasso il regno d'Amor fugace e frale | come ha il diletto, e 'l dolor lungo e forte, | come presso alla vita ognor vien morte, | come appena apre un ben, che 'l chiude un male?'' ([[Berardino Rota]]) *– Lei mi ha appena raccontato tutta la sua storia [...]. Ma non ha parlato neanche una volta di amore.<br />– Solo perché è impossibile misurare l'amore. E senza misurazioni non ci può essere scienza. Però ho pensato molto a questo problema ultimamente.<br />– Oh, "problema"?<br />– Quando si tratta di amore siamo tutti ignoranti. (''[[Kinsey]]'') *Le persone gravi odiano l'amore in grazia del nome —<br/>Gli egoisti in grazia di se stessi —<br/>Gli ipocriti in grazia del cielo — ([[Laurence Sterne]]) *''Libiam ne' dolci fremiti | che suscita l'amore, | poiché quell'occhio al core | onnipotente va. | Libiamo, amor fra i calici | più caldi baci avrà.'' ([[Francesco Maria Piave]]) *''Ll'ammore è comme fosse nu malanno | ca, all'intrasatta, schioppa dint' 'o core | senza n'avvertimento, senza affanno, | e te po' ffa' murì senza dulore.'' ([[Totò]]) *Lo dico sempre: innamorarsi fa male alla salute! (''[[Kirby (anime)|Kirby]]'') *Ma che cosa sono la bellezza o la bruttezza di fronte all'amore? Cos'è la bruttezza di un viso di fronte al sentimento nella cui grandezza si rispecchia l'assoluto stesso? ([[Milan Kundera]]) *''Ma l'amore che cos'è? | È un concetto che vuol dire tutto e niente, | dall'amore scontato dell'uomo innamorato | all'amore in senso lato per la gente.'' ([[Caparezza]]) *Ma l'Amore che è una forza non va senza la [[Volontà]]. ([[Antonin Artaud]]) *''Ma l'amore ci dilata sciogliendo i nostri cuori, | trasforma i nostri giorni in una pioggia di colori.'' ([[Negrita]]) *''Ma l'amore vuole libertà | poter andare, poter venire | un castello sarebbe un'alleanza | quando l'amore è soprattutto erranza.'' ([[Elisabetta di Baviera]]) *Mai fidarsi dell'amore, amico mio. L'amore ti prende a calci nel culo mentre ti accarezza. Un minuto è amore, dieci minuti dopo è disprezzo. (''[[Sleuth - Gli insospettabili]]'') *Manifestiamo l'amore che proviamo per un amante sul corpo di un altro. ([[Erica Jong]]) *Meglio un amore traviato che nessun amore. ([[Hans Urs von Balthasar]]) *''Mettimi come sigillo sul tuo cuore, | come sigillo sul tuo braccio; | perché forte come la morte è l'amore, | tenace come gli inferi è la passione: | le sue vampe son vampe di fuoco, | una fiamma del Signore! | Le grandi acque non possono spegnere l'amore | né i fiumi travolgerlo. | Se uno desse tutte le ricchezze della sua casa | in cambio dell'amore, non ne avrebbe che dispregio.'' (''[[Cantico dei cantici]]'') *– Mi piace sentir amare qualcuno dal primo giorno, mica dopo sei anni. Non mi pare che sia amore, piuttosto amicizia.<br />– Non mi pare che sia diverso. Dopotutto amore e amicizia sono la stessa cosa.<br />– No, non sono affatto amica delle persone che amo. Amare mi rende cattiva.<br />– Ah sì? A me no. Non credo in un amore senza amicizia.<br />– Può darsi, ma per me l'amicizia viene dopo.<br />– Be', prima o dopo poco importa. Ma c'è una cosa bellissima nell'amicizia che vorrei ritrovare nell'amore: il rispetto della libertà altrui. Non c'è quest'idea di possesso. (''[[Il ginocchio di Claire]]'') *Motivare l'amore non è amare. ([[Giovanni Vannucci]]) *''Ne sono certo, qualunque cosa accada; | lo sento quando il dolore è più acuto; | è meglio avere amato e perduto | che mai e mai avere amato.'' ([[Alfred Tennyson]]) *''Nell'amor le parole non contano conta la musica.'' ([[Roberto Benigni]]) *Nell'amore non c'è timore, al contrario l'amore perfetto scaccia il timore, perché il timore suppone un castigo e chi teme non è perfetto nell'amore. ([[Giovanni apostolo ed evangelista]], ''[[Prima lettera di Giovanni]]'') *''Nell'amore non devi tu mostrarti | umile e supplichevole, ma schivo | piuttosto e riservato, il ciglio altero | e sobrio nel guardare. Ama la donna | irridere i superbi e farsi beffa | di chi troppo si lagna. E sol colui | che accoppia un cuor sensibile a fierezza | un amante perfetto e ritenuto.'' ([[Agazia]]) *Nell'Ottocento un grande amore romantico poteva valere più di qualsiasi successo. ([[Massimo Fini]]) *Nessuna cosa è strumento senza l'amore. L'amore è il manubrio della gran macchina umana. ([[Niccolò Tommaseo]]) *Nessuno in fondo è veramente degno della persona che si ama. (''[[Il coraggio e la sfida]]'') *Niente è più brutto di una parola d'amore pronunciata freddamente da una bocca annoiata. ([[Naguib Mahfouz]]) *Noi non ci ammaliamo mai d'amore due volte. [[Cupìdo]] non spreca una seconda freccia per lo stesso cuore. ([[Jerome K. Jerome]]) *Non ama colui al quale i difetti della persona amata non appaiano virtù. ([[Johann Wolfgang von Goethe]]) *Non appena l'età adulta rafforza gli arti, si produce nell'uomo questo seme che, attraverso le membra, percorre tutto il corpo e, concentrandosi in alcune parti più ricche di terminazioni nervose, eccita in particolare gli organi genitali. [...] Questo è l'Amore per noi. ([[Tito Lucrezio Caro]]) *''Non c'è balsamo | non c'è pomata | che valga a ungere e | irrigando a dilatare, | per far passare | quello che volendo | non può entrare | È l'amore | la sola chiave | che aprendo i cuori | dilata i pori | e le fessure | fino a farne falle | passi e gole, | mentre annoda | le figure. | Non c'è limite, | non c'è barriera | e correndo | schioda ogni frontiera.'' ([[Paolo Ruffilli]]) *''Non c'è un amore senza una ragazza che pianga.'' ([[Tananai]]) *{{NDR|«Per lei l'amore è una forza sicura?»}} Non certo come la morte, o la legge di gravità. {{NDR|«Nella sua vita però l'amore ha svolto un ruolo fondamentale»}} Naturalmente... Perché l'amore è amore della vita. Se si ama una donna, si ama la vita che c'è in lei. ([[Isaac Bashevis Singer]]) *Non ci si deve sviare quando si cerca l'amore, perché può allora accadere che non lo si trovi mai. Quale più crudele castigo dell'impazienza e della debolezza essere condannati per tutta la vita a mordere solo frutti amari e senza sapore! ([[Anne Serge Golon]]) *Non ci sono amori brutti né prigioni belle. ([[Pierre Gringore]]) *Non confondere l'amore col delirio del [[possesso]], che causa le sofferenze più atroci. Perché contrariamente a quanto comunemente si pensa, l'amore non fa soffrire. Quello che fa soffrire è l'istinto della proprietà, che è il contrario dell'amore. ([[Antoine de Saint-Exupéry]]) *Non è la pugna, non è la disfatta che si deplora, quando s'è avuto a fare con un nimico ma rompersi le corna contro un muro! Così accade al mare che batte e batte le immobili sponde. Così accade tante volte in amore: tu soffri, e non ti si bada; tu parli, e si pensa ad altro; tu deliri, e si passa oltre. Ed ogni tuo dire e fare e soffrire è indarno, non perché vi sia altri più gradito, non perché sii sgradito, ma perché ami un sasso. ([[Vittorio Imbriani]]) *Non è proprio l'indifferenza verso il resto del mondo l'essenza del vero amore? ([[Jane Austen]]) *Non esiste l'amore a puntate, l'amore a porzioni. L'amore è totale e quando si ama, si ama fino all'estremo. ([[Papa Francesco]]) *Non esiste una ragione per l'inizio di un amore, ma esiste una ragione per la sua fine. (''[[Neon Genesis Evangelion]]'') *''Non esistono leggi in amore | basta essere quello che sei.'' ([[Marco Ferradini]]) *Non faccio alcuna differenza tra un libro e una persona, un tramonto, un quadro. Tutto ciò che amo lo amo di un unico amore. ([[Marina Ivanovna Cvetaeva]]) *Non ho un vocabolario sull'amore, ho messo giù una definizione mia, amore vuol dire accettazione totale, donazione totale, silenzio. Questo è «amore». ([[Mauro Corona]]) *''Non la giustizia regge la bilancia esatta, | sei tu, Dio dal desiderio indiviso, | che misuri i nostri errori, | che di due cuori feriti e dilaniati | fai un cuore immenso, innaturale | che ancora crescere || vorrebbe... Tu, indifferente e superbo, | umiliata la bocca innalzi al verbo | verso un cielo ignaro... | Tu che mutili gli esseri e li aggiungi | all'ultima essenza di cui sono frammenti.'' ([[Rainer Maria Rilke]]) *Non mancano dolcezze nell'amare qualcuno senza osare di dichiararglielo. ([[Cartesio]]) *Non mi aspetto mai troppo in amore, perciò non sono mai rimasto deluso. ([[Eddie Irvine]]) *Non pensiamo che l'amore sia una cosa che brilla, ma una cosa che consuma; pensiamo che fare tutte le piccole cose per Dio ce lo fa amare altrettanto che il compiere grandi azioni. ([[Madeleine Delbrêl]]) *Non sai che [[pace]] e amore non si comprano con il denaro? (''[[Death Note]]'') *Non si può mai sapere quando finisce l'amore, Deirdre. Te ne accorgi soltanto quand'è finito. (''[[L'amica (film 1943)|L'amica]]'') *Non sono certo le cellule a decidere chi amiamo o no... Sentimenti come l'amore non risiedono nelle carni, ma nell'anima. (''[[DNA²]]'') *Non sono mai stato infedele; la donna che amo è la sola al mondo per me. Quando non amo, prendo una bella donna, che apprezzi qualsiasi cosa, tranne l'amore. ([[Klemens von Metternich]]) *Non sono un uomo intelligente, ma so l'amore che significa. (''[[Forrest Gump]]'') *''Non voglio amore | non voglio [[vino]] | il primo mi fa soffrire | il secondo vomitare.'' ([[Elisabetta di Baviera]]) *Nulla rende così amabili come il credersi amati. ([[Pierre Carlet de Chamblain de Marivaux]]) *O amore santo e casto! O dolce e soave affetto, tanto più soave e dolce, perché è tutto divino il sentimento che se ne prova. Sperimentarlo è divinizzarsi. ([[Bernardo di Chiaravalle]]) *O voi, freddi, razionali figli dell'Occidente – voi non conoscete ''questo'' genere d'amore. Un amore che morde come l'odio più aspro, con baci che bruciano come ferri arroventati e con abbracci... ma non fatemi dire altro! ([[Conte Dracula]], ''[[I poteri delle tenebre (Islanda)|I poteri delle tenebre]]'') *Ogni oggetto amato è il centro del Paradiso terrestre. ([[Bohumil Hrabal]]) *Ognuno ha voglia d'amore, ma è raro che qualcuno lo possa dare. Oppure lo si dà con ardore e dedizione, ma gli altri non lo prendono: è un amore non necessario, soltanto un peso. ([[Sof'ja Tolstaja]]) *''Oh, il mio amore è una rossa, rossa rosa | in giugno appena sbocciata; | oh, il mio amore è una dolce armonia | abilmente suonata. || Sì bella tu sei, mia leggiadra fanciulla, | che perdutamente innamorato io sono; | e sempre io t'amerò, mia cara, | finché non s'asciugheran tutti i mari.'' ([[Robert Burns]]) *Oh il primo amore pàlpita bene, ma quanto più l'ùltimo! Delle sole due volte in cui si ama davvero, l'una all'A della vita, l'altra alla Zeta, se il primo amore può dirsi il paradiso di Adamo, cioè dell'inscienza, l'altro lo è della scienza; è il paradiso di [[Epicuro]] e [[Paolo Gorini|Gorini]]. [...] Il primo amore ci apre insomma una via; l'ùltimo ce la chiude; il primo sottintende un secondo, l'ùltimo... nulla. Ed è perciò che ci attacchiamo a quest'ùltimo come alla tàvola estrema il nàufrago. ([[Carlo Dossi]]) *Oh, l'amore farebbe uggiolare in rima un cane. ([[Francis Beaumont e John Fletcher]]) *Palazzi di cera del mio amore, come salvarli dalla tua fiamma rossa? (''[[Il colore del melograno]]'') *''Penso che se io morissi | e che con i miei mali finisse | il desiderio | un amore così grande si spegnerebbe | e il mondo intero rimarrebbe | senza amore.'' ([[Lucrezia Borgia]]) *Penso veramente che l'amore sia la cosa più bella del mondo, dopo le pasticche per la tosse. ([[William Goldman]]) *Per amarsi a lungo bisogna conoscersi poco. ([[Roberto Gervaso]]) *Per certo amore è pena. ([[Andrea Cappellano]]) *Per essere autentico l'amore deve essere totale, esclusivo, irrevocabile, irreversibile. ([[Papa Paolo VI|Paolo VI]]) *Per farsi amare occorre dell'artificio; bisogna far divampare i sentimenti con l'astuzia, l'amore da solo non genera amore. (''[[Lettere di una monaca portoghese]]'') *Per gli uomini non vale che una sola legge ed un solo fine: la legge dell'amore ed il premio dell'amore. Tutto il resto è menzogna e vanità. ([[Giorgio La Pira]]) *Più amerai, e più scoprirai le deficienze del tuo amore. ([[Michel Quoist]]) *[[Platone]] dice una cosa molto precisa sull'amore: afferma che nello slancio amoroso vi è una scintilla dell'universale. L'esperienza amorosa è uno slancio verso qualcosa che egli definisce l'idea. In questo senso, anche quando sto semplicemente ammirando un bel corpo, che io lo voglia o meno, sono avviato sulla strada che porta all'idea di Bellezza. Penso qualcosa di simile - in termini del tutto diversi, naturalmente - ossia che nell'amore si faccia esperienza del passaggio dalla pura singolarità del caso a un elemento che possiede un valore universale. ([[Alain Badiou]]) *{{NDR|[[Haiku]]}} ''Poni fine ai lamenti, o insetto: | non vi è amore senza addio, | nemmeno tra le stelle.'' ([[Kobayashi Issa]]) *Quando ami una persona, devi fidarti di lei. Non c'è altro modo. Devi darle la chiave di tutto quello che è tuo. Altrimenti a che serve? (''[[Casinò]]'') *Quando, cullato dall'amore, riscopri l'innocenza dell'infanzia e le attrattive dell'avvenire, non lontano il [[Diavolo]] sorride. Lui lo sa che finirai comunque nelle sue braccia, le braccia del risveglio e dell'insonnia. ([[Emil Cioran]]) *Quando era giovane aveva creduto che l'amore avesse qualcosa a che fare con la comprensione; ma con l'età aveva capito che nessun essere umano poteva capire un altro essere umano. L'amore è soltanto il desiderio di capire. ([[Graham Greene]]) *''Quando il mondo ti sembra splendere | Come se avessi bevuto troppo vino | Questo è l'amore.'' ([[Dean Martin]]) *Quando l'essere amato va troppo lontano nel tradimento di se stesso e persevera nell'inganno di sé, l'amore non lo segue più. ([[Jacques Lacan]]) *Quando non si ama troppo, non si ama abbastanza. ([[Roger de Bussy-Rabutin]]) *Quando si ama una persona, non bisogna porsi domande, bisogna soltanto chiudere gli occhi e abbandonarsi senza riserve alla vita. (''[[Un dono semplice]]'') *Quando un amore ti stringe e ha occhi di fuoco è ora di morire. ([[Alda Merini]]) *Quanto sarebbe quieta la vita senza l'amore... Tanto sicura, tanto calma... Tanto noiosa. (''[[Il nome della rosa (film)|Il nome della rosa]]'') *''Quel che l'uom vede, Amor gli fa invisibile, | e l'invisibil fa vedere Amore. | Questo creduto fu; che 'l miser suole | dar facile credenza a quel che vuole.'' ([[Ludovico Ariosto]]) *Quello che si crede difficile a farsi, via via che l'amore cresce di giorno in giorno, sembra facile da ottenere. ([[Apuleio]]) *Quello che spero più di ogni altra cosa è che tu capisca cosa intendo quando dico che anche se non ti conosco, anche se non ti conoscerò mai, anche se non riderò e non piangerò con te, e non ti bacerò, mai... io ti amo. Dal più profondo del cuore... Io ti amo. (''[[V per Vendetta]]'') *''Quello che veramente ami non ti sarà strappato. | Quello che veramente ami è la tua vera eredità.'' ([[Ezra Pound]]) *Quello [[omosessuale]] è l'amore più puro, al contrario di quello [[eterosessuale]], strumentale alla riproduzione. ([[Umberto Veronesi]]) *Reputo che nulla sia difficile per chi ama. ([[Marco Tullio Cicerone]]) *Rimangono soltanto coloro che il [[destino]] designa per la messa eterna dell'amore infinito. Formano solo una piccolissima cappella di chiarore, nello spazio e nel tempo. ([[Louis-Ferdinand Céline]]) *''Ringrazio il [[Cielo|ciel]], ch'in quest'alme contrade | Drizzò i miei passi, e più ringrazio Amore, | Che mostrò a gli occhi miei tanta beltade.'' ([[Angelo di Costanzo]]) *Sappiamo forse perché desideriamo, perché amiamo? Desiderio e amore vengono dall'ignoto, e sono belli perché seminascosti da un velo d'infinito. ([[Domenico Tumiati]]) *Se amare ti costa il sangue, non amare è inferno. ([[Carlo Carretto]]) *Se amate senza suscitare amore, vale a dire, se il vostro amore non produce amore, se attraverso l'espressione di vita di persona amante voi non diventate una persona amata, allora il vostro amore è impotente, è sfortunato. ([[Karl Marx]]) *Se ami qualcuno, devi essere in grado di proteggerlo. (''[[Metal Gear Solid]]'') *Se cerchi la parola che indichi il prendersi cura di una persona in modo unico e spontaneo e lottare perché abbia tutto quello che desidera, quella parola è "amore"! E se ami qualcuno davvero, tu non smetterai mai. Anche quando ridono di te e dicono che sei pazzo, anzi specialmente allora! Semplicemente non mollo. Perché se dovessi mollare, potrei solo accettare il consiglio che mi danno e dimenticare e trovarne un'altra, ma non sarebbe amore, sarebbe... sarebbe una persona con cui passare del tempo! Per la quale non vale la pena combattere. (''[[How I Met Your Mother (nona stagione)|How I Met Your Mother]]'') *''Se devi amarmi, sia solo per amore | e per null'altro! Ti prego di non dire: | «L'amo per il sorriso, l'aspetto e per il modo | con cui sommessa parla, per l'arguzia del pensiero || che ben s'accorda col mio e che di certo | portò quel giorno un senso di serena pace». | Cose come queste, o amore, posson essere mutate, | posson cambiare per te, e un amor così creato || potrebbe andare in cenere. Neppure devi amarmi | per la cara pietà che provi asciugando le mie gote: | una donna che a lungo abbia goduto il tuo conforto, || può scordarsi di piangere, e così perdere il tuo amore. | Amami soltanto per amore dell'amore, così che possa | amarmi sempre in un'eternità d'amore.'' ([[Elizabeth Barrett Browning]]) *Se è vero che la [[vita]] non ignora il desiderio e la sregolatezza, è altrettanto vero che chiede l'amore. Ma in amore alle parole devono corrispondere i fatti, e i fatti non sempre sono i comportamenti sessuali. ([[Caterina Varzi]]) *Se l'amore non è eccessivo non è amore. ([[Ermes Ronchi]]) *Se l'amore non fosse incantesimo, sarebbe senza dubbio pazzia. ([[Frances Winwar]]) *Se la vista, la conversazione e lo stare insieme vengono tolti, la passione d'amore s'estingue. ([[Epicuro]]) *Se le persone che amiamo ci vengono portate via, perché continuino a vivere, non dobbiamo mai smettere di amarle. Le case bruciano, le persone muoiono, ma il vero amore è per sempre. (''[[Il corvo - The Crow]]'') *Se non si conosce l'amore nel senso pieno e assoluto del termine, si può essere allegri ma non veramente felici, si può godere ma non si conosce la gioia, si può agire ma non creare. È la scoperta di una pienezza che l'amato ti dona in modo unico, come cantava anche [[Rita Pavone]] in una canzone degli anni Sessanta: «Come te non c'è nessuno. Tu sei l'unico al mondo». ([[Gianfranco Ravasi]]) *''Se questo è amore, mi dico. Ma sì, | questo è l'amore che conosciamo. Ora. | Amore appiccicato, che incolla | quel poco di ala modesta sulla schiena. | Amore legato. In cui si ripete la solfa | del tu e dell'io. Non siamo capaci | di essere insieme acqua e moto, | sale e onda, unica impresa spettacolare. | Come il mare laggiù, lo vedi?'' ([[Mariangela Gualtieri]]) *Se ti attendi qualche forma di ricompensa, non è amore: l'amore vero è amare senza condizioni e senza aspettative. ([[Madre Teresa di Calcutta]]) *Se tutto è imperfetto in questo imperfetto mondo, l'amore invece è perfetto nella sua assoluta e squisita imperfezione. (''[[Il settimo sigillo]]'') *Sei amato solo dove puoi mostrarti debole senza provocare in risposta la forza. ([[Theodor Adorno]]) *Senza amore, l'umanità non sopravvivrebbe un solo giorno. ([[Erich Fromm]]) *''Senza l'amore un uomo che cos'è? | Su questo sarai d'accordo con me | Senza l'amore un uomo che cos'è? | È questa l'unica legge che c'è.'' ([[Marco Ferradini]]) *Si capisce che è amore quando parli come un assassino. (''[[Gossip Girl]]'') *''Si dice che chi viene morso da un cane rabbioso | vede nell'acqua l'immagine della belva feroce. | Amore ha piantato rabbiosamente in me i suoi denti terribili, | e ha fatto preda delle sue smanie il mio cuore. | La tua adorabile immagine io la vedo nel mare, | nell'acqua dei fiumi, nella coppa che mi versa il vino.'' ([[Paolo Silenziario]]) *«Si è dunque infelici quando si ama?»<br/>«Sì, Christine, quando si ama e non si è riamati.» ([[Gaston Leroux]]) *– Si è rassegnata ai continui tradimenti del marito?<br/>– Non si è affatto rassegnata, però ha smesso di amarlo, per questo è sfuggita alla rovina. Quando si ama si è indifesi, e a volte la crudeltà dell'altro può anche distruggerci. (''[[L'ispettore Derrick]]'') *Si impara ben presto che essere amati costituisce un fattore positivo tale da giustificare la rinuncia ad altri vantaggi. ([[Sigmund Freud]]) *Si nasce due volte? Sì. La prima volta il giorno in cui si nasce alla vita; la seconda volta, il giorno in cui si nasce all'amore. ([[Victor Hugo]]) *Sì, perché l'essere umano è pienamente felice solo quando accende il vero motore della sua vita: l'amore. (''[[Chiara Lubich - L'amore vince tutto]]'') *Si possono avere mille [[amicizia|amici]], ma si deve amare una sola persona. ([[Vladimir Vladimirovič Nabokov]]) *Si sa che la fiamma del crudele Amore, quando è ancora tenue, col suo primo calore procura piacere, ma poi, alimentata dalla consuetudine, divampa in un incendio incontrollabile e divora completamente gli uomini. ([[Apuleio]]) *Sii rapido in tutto, tranne che nell'amore. ([[Wilbur Smith]]) *Solamente dalla fiducia può nascere l'amore. [...] Altrimenti è solo un qualcosa destinato a sparire a poco a poco, finché non resta più niente. (''[[L'ispettore Derrick]]'') *Solo amando, non mi domando il perché della vita; e non debbo fuggire le occasioni di provare concretamente, anche se è più duro che fare vagheggiamenti generici, questo mio amore verso gli altri. Che cosa ho di più mio dell'amore? ([[Aldo Capitini]]) *''Solo l'amare, solo il conoscere | conta, non l'aver amato, | non l'aver conosciuto.'' ([[Pier Paolo Pasolini]]) *Solo l'amore è credibile. ([[Hans Urs von Balthasar]]) *Solo un atto di vero amore può sciogliere un cuore di ghiaccio. (''[[Frozen - Il regno di ghiaccio]]'') *''Son gemini gli Amori: un, casto et pio; | l'altro furente in desiderio insano: | questo si mostra in terra in volto humano, | quel vola per li cieli a lato idio. || Qual di duo raccendesse il petto mio, | lo sa colei, che 'l cor mi tiene in mano: | arsi da presso, et arsi di lontano, | con la speranza eguale al gran desio. || Con vïolenta voglia et importuna, | anhelando al sidereo, almo paese, | servii senza cercar mercede alcuna. || Celeste fu la fiamma che m'accese: | ché di quelle, che in ciel movon la luna, | una angelica forma il cor mi prese.'' ([[Chariteo]]) *Sono in pochi a conoscere le fasi iniziali dell'amore, più che amici ma non ancora fidanzati. Questa sottile relazione si trasforma con il lento trascorrere del tempo, proprio come il ciclico succedersi delle stagioni. (''[[Boys Be]]'') *''Tanti fiumi di grazie Amor mi versa, | che in mar di gioir l'alma è sommersa''. ([[Andrea Perrucci]]) *Temere l'amore è temere la [[vita]], e chi teme la vita è già morto per tre quarti. ([[Bertrand Russell]]) *Ti amo. Forse per un tempo brevissimo, forse per sempre. Nessuno lo sa. Nell'amore non ci sono né perfezione né eternità prestabilite. L'amore batte secondo le pulsazioni del tempo, come battono tutte le cose viventi. Si rafforza o si sgretola, declina o si risolleva. Se è vivo può morire. Ed è questo il suo bello. Una cosa è grande e commovente solo quando contiene una possibilità di morte. ([[Madeleine Bourdouxhe]]) *Ti amo non tanto per ciò che sei, bensì per ciò che io sono quando sono con te. ([[Elizabeth Barrett Browning]]) *''Ti amo tanto! | Senza pensarci su | ti regalerei | una piastrella della mia stufa!'' ([[Joachim Ringelnatz]]) *Ti indicherò un filtro amoroso senza veleni, senza erbe, senza formule magiche: se vuoi essere amato, ama. ([[Ecatone di Rodi]]) *Ti sei mai chiesto perché gli uomini dei Guardiani della Notte non prendono moglie e non generano figli? [...] Lo fanno per non amare. L'amore è la morte del dovere. ([[Aemon Targaryen]], ''[[Il Trono di Spade (prima stagione)|Il Trono di Spade]]'') *Tra un uomo e una donna ciò che chiamano amore è una stagione. E se al suo sbocciare questa stagione è una festa di verde, al suo appassire è solo un mucchio di foglie marce. ([[Oriana Fallaci]]) *''Tu pensi che sian vivi, | o credi che sian morti? || Gli amanti nell'amore, | smarriscono la strada e se medesimi.'' ([[Ibn Arabi]]) *Tutti affermano che l'amore è importante, eppure siamo bombardati da ogni parte dall'evidenza del suo fallimento. ({{Sic|[[bell hooks]]}}) *Tutti gli amori dell'uomo, ancorché diversi, hanno lo stesso motore. ([[Vittorio Alfieri]]) *Tutti vogliono essere amati. Ma soltanto pochi sanno o vogliono amare. ([[Ralph Greenson]]) *Tutto l'amore del mondo a volte non basta per costruire una [[relazione]]. ([[Malika Ayane]]) *Un amore che ti fa rinunciare a un altro amore non è giusto. (''[[The Village]]'') *''Un amore non torna | vive quel momento che è, | come un fiore d'inverno | si apre e prende il sole che c'è.'' ([[Mango (cantante)|Mango]]) *Un giorno o l'altro, tutto il piacere e la gioia che l'amore può suscitare si pagano con la sofferenza. E più si ama intensamente e più il dolore sarà moltiplicato. Sperimenterai l'assenza, poi i tormenti della gelosia, dell'incomprensione, infine la sensazione del rifiuto e dell'ingiustizia. Avrai freddo fino nelle ossa e il sangue formerà dei ghiaccioli che sentirai passare sotto la pelle. La meccanica del tuo cuore esploderà. ([[Mathias Malzieu]]) *Una donna è sempre bella quando è amata, e soltanto allora. (''[[La signora Skeffington]]'') *Un uomo ha bisogno d'amore. Un uomo muore, senza amore. Le sue viscere si raggrinziscono e il petto gli diventa come un legno secco. ([[John Steinbeck]]) *Una vita senza amore e sacrificio non vale la pena di essere vissuta. (''[[Jeeg robot d'acciaio]]'') *Una volta si diceva: "due persone si guardano intensamente senza toccarsi, si trasmettono amore guardandosi negli occhi nello stesso momento". La verità è che qualcuno insegue sempre qualcuno. È così che siamo fatti. (''[[E venne il giorno]]'') *Usando amore verso le persone e odio verso i peccati. ([[Agostino d'Ippona]]) *Utilizzando un linguaggio oggi abbastanza noto, possiamo dire che l'amore non conosce «alcuna forma di discriminazione». ([[Chiara Lubich]]) *veramente ch'io ho più [[compassione]] a chi pate amando che a chi si muor di fame o a chi va a la giustizia a torto: perché il morirsi di fame procede da la dapocaggine, e l'esser giustiziato a torto nasce da la mala sorte; ma la crudeltà che cade sopra uno innamorato è un assassinamento fattogli da la fede, da la sollecitudine e da la servitù de la bontà propria. ([[Pietro Aretino]]) *– Vedi giovanotto, questa faccenda dell'amore... è una cosa potentissima!<br />– Più forte della gravità?<br />– Be' sì figliolo, in un certo senso... Io direi che è la forza più grande sulla Terra! (''[[La spada nella roccia]]'') *Vi sono tanti tipi di amore! Quello ch'io sento è il vero grande amore poetico; l'ho riconosciuto dal primo giorno, e non v'è nulla di più bello; e con l'entusiasmo dell'arte non v'è altra divinizzazione del cuore umano: il mondo allora s'illumina, gli orizzonti diventano immensi, tutta la natura si colora e vibra d'armonie senza fine, e si ama finalmente!... si ama! ([[Hector Berlioz]]) *''Vieni | Amato || Ti proverò con allegria. | Ti sognerò con me questa notte. || Il tuo corpo finirà | dove comincia per me | l'ora della tua fertilità e della tua agonia; | e poiché siamo pieni di angoscia | il mio amore per te è nato nel tuo petto, | è che ti amo in principio per la tua bocca. || Vieni, | mangeremo nel luogo della mia anima. || Prima di me ti si aprirà il mio corpo | come mare precipitato e colmo | fino al crepuscolo di pesci. | Perché sei bello, | fratello mio, | eterno mio dolcissimo.'' ([[Eunice Odio]]) *Vissi innamorato sempre or d'una principessa or d'un'altra; e così spero di vivere fino al momento ch'io raccomanderò il mio spirito a Dio; perché la mia coscienza è convinta che s'io commettessi una trista azione, la commetterei sempre quando un amore è in me spento; ed il nuovo non è per anche racceso: e nel tempo dell'interregno m'accorgo che il mio cuore fa il sordo — e mi concede a stento sei soldi da far elemosina alla miseria: però mi sollecito a rompere questo gelo — è il raccendermi e il risentirmi pieno di generosità e di benevolenza è tutto un punto: e farei di tutto, per tutti, e con tutti; purché mi persuadessero ch'io non farei peccato. ([[Laurence Sterne]]) *Vogliamo ancora parlare d'amore? Oggi la gente ha il cuore talmente duro e la faccia coperta di strati di ipocrisia che invece di arco e frecce, Cupido dovrebbe armarsi di una 44 magnum. ([[Giovanni Scafoglio]]) *Voglio amore, che senza questo i soggetti sono freddi, e amor violento. ([[Gaetano Donizetti]]) *''Vorrei seguire ogni battito del mio cuore | per capire cosa succede dentro e cos'è che lo muove, | da dove viene ogni tanto questo strano dolore, | vorrei capire insomma che cos'è l'amore, | dov'è che si prende, dov'è che si dà.'' ([[Lucio Dalla]]) ===''[[Ai confini della realtà (serie televisiva 1959)|Ai confini della realtà]]''=== *L'amore può essere appiccicoso come un vaso di miele, inestricabile come un mucchio di alghe e divorante come un incendio in un campo di grano maturo. ([[Ai confini della realtà (serie televisiva 1959) (prima stagione)|prima stagione]]) *L'amore vero vuole teatralità. Riesce a trasfigurare tutto. Trasforma il grottesco in adorabile come fanno i bambini. Se c'è amore, riusciamo a vedere negli altri ciò che vogliamo; se non c'è, non vediamo niente. E possiamo cercarlo, ma senza trovarlo. ([[Ai confini della realtà (serie televisiva 1959) (quarta stagione)|quarta stagione]]) *– Vede, dottore, mio padre amava veramente molto mia madre. Perché a quei tempi usava ancora che marito e moglie si amassero davvero.<br/>– Secondo lei ora non si usa più?<br/>– Se fosse così non ci sarebbero in giro così tanti psichiatri! ([[Ai confini della realtà (serie televisiva 1959) (quinta stagione)|quinta stagione]]) ===[[Francesco Alberoni]]=== *L'amore dà un enorme potere su chi ama e questo enorme potere può far piacere perché lusinga la vanità, perché rende l'altro schiavo, disponibile, pronto a ogni cenno ed ogni desiderio. *L'amore dell'altro, amore sincero e profondo e via via sempre più disperato, viene così usato per rafforzare se stessi fino al punto in cui non si avrà più bisogno di lui. Questo è in sostanza il vero «disinnamoramento». *L'amore tende a separare la legge dalla persona; vuol instaurare altre leggi, altre norme, non vuol sopprimere le persone, vuole amarle. ===[[Dante Alighieri]]=== *L'anima era tutta data nel pensare di questa gentilissima; onde io divenni in picciolo tempo poi di sì fraile e debole condizione, che a molti amici pesava de la mia vista; e molti pieni d'invidia già si procacciavano di sapere di me quello che io volea del tutto celare ad altrui. Ed io, accorgendomi del malvagio domandare che mi faceano [...] rispondea loro che Amore era quelli che così m'avea governato. [...] E quando mi domandavano "Per cui t'ha così distrutto questo Amore?", ed io sorridendo li guardava, e nulla dicea loro. ====''[[Divina Commedia]]''==== *''Amor, ch'al cor gentil ratto s'apprende, | prese costui de la bella persona | che mi fu tolta; e 'l modo ancor m'offende. | Amor, ch'a nullo amato amar perdona, | mi prese del costui piacer sì forte, | che, come vedi, ancor non m'abbandona. | Amor condusse noi ad una morte: | Caina attende chi a vita ci spense.'' *''Conosco i segni de l'antica fiamma!'' ({{cfr|m}} [[#Publio Virgilio Marone|Publio Virgilio Marone]], ''sub'') *''Era già l'ora che volge il disio | ai navicanti e 'ntenerisce il core | lo dì c'han detto ai dolci amici addio; | e che lo novo peregrin d'amore | punge, se ode squilla di lontano | che paia il giorno pianger che si more''. *''L'amor che move il sole e l'altre stelle''. *''Per lor maladizion sì non si perde, | che non possa tornar, l'etterno amore, | mentre che la speranza ha fior del verde.''. ===[[Piero Angela]]=== *L'amore [...] colpisce in modo subdolo, spesso improvviso. È un sentimento irrazionale che penetra dolcemente e invade tutto l'organismo, come un'endovenosa che si diffonde capillarmente e che modifica il nostro modo di pensare e di agire. Provocando, a volte, una narcosi totale. *L'amore, infatti, non ha nulla a che fare con la saggezza: è un tuffo in una dimensione nuova, bellissima, irresistibile, dove nient'altro importa. I conti si faranno magari più in là, quando sarà passata la febbre e rimarranno i postumi della "follia". *Senza l'amore tutte le luci si sarebbero spente da tempo: perché è questa forza che permette alla vita di rinascere ogni volta e di passare da una generazione all'altra. ===[[Cecco Angiolieri]]=== *''L'Amor, che m'è guerrero ed enemico, | m'ha fatto com'al drago san Michele, | e mi fa canne somigliar candele: | guarda s'i' son ben di veder mendico!'' *''Oimè d'Amor, che m'è duce sì reo, | oimè, che non potrebbe peggiorare; | oimè, perché m'avvene, segnor Deo? | oimè, ch'i' amo quanto se pò amare, | oimè, colei che strugge lo cor meo!'' *''Se l'omo avesse 'n sé conoscimento, | in tutto lasserebbe Amore stare, | se non avesse di quel fornimento, | che sì bisogna a quei che vol amare.'' ===[[Claudio Baglioni]]=== *''E meglio è amare e perdere | che vincere e non amare mai''. *''Non ci ameremo più qui ma attraverso | ciò che in altri giorni avremo perso''. *''Pace a me che non so amare ancora | ciò che ho e non so non amar quel che non ho''. ===[[Romano Battaglia]]=== *Amare o avere amato. Non ci sono altre vie da scoprire nel cammino misterioso della vita. *Chi ama profondamente non invecchia mai. Neanche a cent'anni, perché l'amore è l'ala che ci aiuta a volare verso l'infinito. *L'amore è una parola di luce, scritta da una mano di luce, sopra una pagina di luce. *L'amore non deve pretendere, deve avere solo la forza di diventare certezza. *Quando si ama, tutti i piccoli sospetti diventano paure. E quando le paure diventano più grandi, è segno che l'amore sta crescendo. *Se ti chiedono qual è la cosa più importante nella vita, tu rispondi prima, dopo, sempre: l'amore. *Spendi l'amore a piene mani. È l'unico tesoro che aumenta più ne sottrai... ===[[Lucio Battisti]]=== *''Amarsi è questo: escludere | d'essere i soli al mondo, | i soli ad esser soli amando, | sterminandola l'invincibile armata.'' *''Amarsi un po' | è come bere, | più facile | è respirare.'' *''Amarsi un po' | è un po' fiorire, | aiuta sai | a non morire.'' *''È sempre per prova che | sulle labbra torna | la parola "amore", | per prove d'esercizio | perché si sa che poi non si sa mai | che potrebbe tornare utile.'' *''Ho visto un uomo che moriva per amore, | ne ho visto un altro che più lacrime non ha. | Nessun coltello mai | ti può ferir di più | di un grande amore che ti stringe il cuor.'' *''L'amore è qualcosa di più | del vino, del sesso che tu | prendi e dai.'' *''L'amore è un gesto pazzo come rompere | una noce con il mento sopra il cuore.'' ===[[Charles Baudelaire]]=== *Che cos'è l'amore? Il bisogno di uscire da sé stessi. L'uomo è un animale adoratore. Adorare è sacrificarsi e prostituirsi. Così ogni amore è anche prostituzione. *Ciò che v'è di noioso nell'amore, è il fatto che è un delitto in cui non si può fare a meno d'un complice. *In amore, come in quasi tutte le faccende umane, l'intesa cordiale è il risultato di un malinteso. Questo malinteso è il piacere. L'uomo grida: «Oh!, angelo mio!». La donna tuba: «Mamma! Mamma!». E i due imbecilli sono persuasi di pensare all'unisono. – L'abisso invalicabile, che fa l'incomunicabilità, resta invalicato. *''Ma l'amore, per me, non è che un materasso d'aghi fatto per procurare da bere a crudeli puttane.'' ===[[The Beatles|Beatles]]=== *''E alla fine | l'amore che ricevi | è eguale all'amore | che dai.'' *''È solo amore | e questo è tutto | ma è così difficile | amarti.'' *''Tutto ciò che serve è l'amore, l'amore, | l'amore è tutto ciò di cui hai bisogno.'' ===[[Papa Benedetto XVI|Benedetto XVI]]=== *Amore è «estasi», ma estasi non nel senso di un momento di ebbrezza, ma estasi come cammino, come esodo permanente dall'io chiuso in sé stesso verso la sua liberazione nel dono di sé, e proprio così verso il ritrovamento di sé, anzi verso la scoperta di Dio. *Chi vuol donare amore, deve egli stesso riceverlo in dono. *L'amore è il fuoco che purifica e unisce ragione, volontà, sentimento, che unifica l'uomo in sé stesso in virtù dell'azione unificante di Dio, cosicché egli diviene servitore dell'unificazione di coloro che sono divisi: così l'uomo fa il suo ingresso nella dimora di Dio e può vederlo. Ed è questo appunto che significa essere beato. *L'amore è la sola forza in grado di cambiare il cuore dell'uomo e l'umanità intera, rendendo proficue le relazioni tra uomini e donne, tra ricchi e poveri, tra culture e civiltà. *L'amore non è mai «concluso» e completato; si trasforma nel corso della vita, matura e proprio per questo rimane fedele a sé stesso. *L'amore produce gioia, e la [[gioia]] è una forma d'amore. *Fate sì che l'amore unificante sia la vostra misura; l'amore durevole sia la vostra sfida; l'amore che si dona la vostra missione! ===[[Giordano Bruno]]=== *''Amor, per cui tant'alto il ver discerno, | Ch'apre le porte di diamante e nere, | Per gli occhi entra il mio nume; e per vedere | Nasce, vive, si nutre, ha regno eterno.'' *L'amor fa dovenir li vecchi pazzi, e gli giovani savii. *L'amore è ciò per la cui potenza tutte le cose son generate; è in tutte le cose, vivo in ciò che è vivo, grazie a lui ciò che è vivo vive, ed è lui stesso la linfa vitale di ciò che è vivo; riscalda ciò che è freddo, illumina ciò che è oscuro, risveglia ciò che è assopito, vivifica ciò che è morto, fa percorrere la regione sovraceleste alle cose inferiori, trasportandole con divino furore; per suo compito le anime son legate ai corpi, per la sua guida sono innalzate alla contemplazione, per il suo volo si uniscono a Dio superate le difficoltà naturali. È lui che insegna quali cose siano nostre e quali altrui, chi siamo noi e chi gli altri; è lui a fare in modo che le altre cose siano dominate e possedute da noi, e che noi comandiamo e dominiamo le altre cose; infatti la [[necessità]], che si fa beffe di tutto, obbedisce al solo amore. *L'antichità chiamò grande demone questo amore che è padre di tutti i sentimenti, tutti i desideri e tutti gli effetti. *Questo animale che chiamiamo Amore, per il più suole assalire colui ch'ha poco da pensare e manco da fare. *Si aggiunga al già detto, che amore, con cui amiamo, è brama con cui ogni cosa brama, mediazione fra bene e male, brutto e bello (non dunque non brutto e non bello), ma buono e bello in rapporto a una certa comunicazione e partecipazione. ===[[Gesualdo Bufalino]]=== *Certi amori sono soltanto sudori che si somigliano. *Il primo segno d'amore consiste nel trasformare un essere che ci era domestico in un demone sconosciuto. *L'amore, come ogni buon rigorista, prima di tirare non piglia troppa rincorsa. *L'amore: a guardarlo da fuori un teatro di larve comicoliriche, di batticuori inventati, tutta un'orchestra di trombe e violini, col basso tuba dell'eros che accompagna da lontano. *L'amore, nella maggior parte dei casi, è soltanto un prestito con cauzione. *L'amore: un sentimento inventato. Ciò che conta è il gioco della seduzione, il rituale di piacere a qualcuno. ===[[Charles Bukowski]]=== *L'amore è una forma di pregiudizio. Ami ciò di cui hai bisogno, ami ciò che ti fa star bene, ami ciò che ti torna più utile. Come fai a dire di amare una persona, quando ce ne sono almeno diecimila al mondo che ameresti di più, se solo le incontrassi? Ma non le incontrerai mai. *L'amore è un cane che viene dall'inferno. *''l'amore si rinsecchisce, pensai | tornando verso il | bagno, anche più velocemente | dello sperma.'' ===[[Aldo Busi]]=== *Io non credo all'amore che moltiplica, troppo comodo, è mica un conto in banca. *L'amore batte solo alle proprie tempie. *L'amore del momento non può essere la commedia dell'odio a lunga scadenza. *L'amore non è il toccasana dei mali. ===[[Roger de Bussy-Rabutin]]=== *La lontananza fa all'amore quello che il vento fa al fuoco: spegne il piccolo, scatena il grande. *Quando non si ama troppo, non si ama abbastanza. *Quando non si ha ciò che si ama, bisogna amare quel che si ha. ===[[Samuel Butler]]=== *L'amore, come ogni dessert, si giudica dunque solo nell'atto di mangiare e con questa prova vedremo che la consapevolezza dell'amore, come ogni altra consapevolezza, svanirà nel diventare più intensa. *Più il nostro amore è profondo, meno lo percepiamo come tale. *Se un vero amore non ha mai placido corso, quando non si miri che al [[matrimonio]], a volte, tutto va bene. ===[[George Gordon Byron]]=== *''E di lottare tuttavia si sforza invano | Contro una passione che anche per uno come lui | D'Amore ha nome! | Sì, è vero Amor, immutabile, immutato, | Per una donna da cui giammai si vuol diviso. | Benché le più leggiadre prigioniere vogliano attrarlo | Con lo sguardo, | Egli le sfugge e non le cerca, ma freddo passa | Innanzi a lor.'' *''E tuttavia, tu ami, e io ho invidia | Per chi può posare il proprio cuore | Su un cuor che gli è fedele, | Né mai conosce il vuoto quell'errante pensier | Che, come il mio, coi fantasmi si strugge».'' *''Finché c'era Speranza eran quei sentimenti | Languidi vacillanti e teneri, | Allorché tutto fu perduto, la tenerezza non morì ma rimase assopita | E sul suo sonno si levò quella Forza per parlare così: | «Quando non c'è da amar più nulla, non c'è più nulla da temere».'' *Nella sua prima passione la donna ama il suo amante, in tutte le altre ciò che ama è il suo amore. ===[[Italo Calvino]]=== *E lei: – Tu non credi che l'amore sia dedizione assoluta, rinuncia di sé...<br/>Era lì sul prato, bella come mai, e la freddezza che induriva appena i suoi lineamenti e l'altero portamento della persona sarebbe bastato un niente a scioglierli, e riaverla tra le braccia... Poteva dire qualcosa, Cosimo, una qualsiasi cosa per venirle incontro, poteva dirle: – Dimmi che cosa vuoi che faccia, sono pronto... – e sarebbe stata di nuovo la felicità per lui, la felicità insieme senza ombre. Invece disse: – Non ci può essere amore se non si è se stessi con tutte le proprie forze. *Ecco, pensò Amerigo, quei due, così come sono, sono reciprocamente necessari. E pensò: ecco, questo modo d'essere è l'amore. E poi: l'umano arriva dove arriva l'amore; non ha confini se non quelli che gli diamo. *Ma in tutta quella smania c'era un'insoddisfazione più profonda, una mancanza, in quel cercare gente che l'ascoltasse c'era una ricerca diversa. Cosimo non conosceva ancora l'amore, e ogni esperienza, senza quella, che è? Che vale aver rischiato la vita, quando ancora della vita non conosci il sapore? *– Perché mi fai soffrire?<br/>– Perché ti amo.<br/>Ora era lui ad arrabbiarsi: – No, non mi ami! Chi ama vuole la felicità, non il dolore.<br/>– Chi ama vuole solo l'amore, anche a costo del dolore.<br/>– Mi fai soffrire apposta, allora.<br/>– Sì, per vedere se mi ami.<br/>La filosofia del Barone si rifiutava d'andar oltre. – Il dolore è uno stato negativo dell'anima.<br/>– L'amore è tutto.<br/>– Il dolore va sempre combattuto.<br/>– L'amore non si rifiuta a nulla.<br/>– Certe cose non le ammetterò mai.<br/>– Sì che le ammetti, perché mi ami e soffri. *– Tu ragioni troppo. Perché mai l'amore va ragionato?<br/>– Per amarti di più. Ogni cosa, a farla ragionando, aumenta il suo potere. ===[[Albert Camus]]=== *Il gran desiderio d'un cuore inquieto è di possedere interminabilmente la creatura che ama o di poterla immergere, quando sia venuto il tempo dell'assenza, in un sonno senza sogni che non possa aver termine che col giorno del ricongiungimento. *Il vero amore è eccezionale, due o tre volte in un secolo all'incirca. Per il resto, vanità o noia. *Non essere amati è una semplice sfortuna; la vera disgrazia è non amare. *Quando si è avuto una volta la fortuna di amare intensamente, si spende la vita a cercare di nuovo quell'ardore e quella luce. ===[[Elias Canetti]]=== *Ha gli [[occhi]] spietati di chi è amato sopra ogni cosa. *La grandezza dell'amore sta soprattutto nel fatto che in esso tutti i diritti sono sospesi. *Nell'amore le rassicurazioni valgono come annuncio del loro opposto. ===[[Gaio Valerio Catullo]]=== *''È difficile deporre d'improvviso un amore lungo.'' *''Io [[odio]] e amo. Ma come, dirai. Non lo so, | sento che avviene e che è la mia tortura.'' *''Perché, se ami, un torto così | ti fa amare di più ma voler bene meno.'' ===''[[Il cavaliere dalla pelle di leopardo]]''=== *Dispiaceri molteplici accompagnano spesso il vero amore. *L'arte di amare esige anzi tutto che rimangan segrete le nostre pene; colui che ama deve essere capace di subire la solitudine, e, lungi dalla sua amata, solo a lei deve pensare. *L'arte di amare, il folle amore che ha legge e delicatezza, è difficile a comprendere: e non è in nulla dissolutezza né perversità; altra cosa è l'amore elevato, il vero affetto, altra la depravazione: una distanza enorme li separa. *L'innamorato deve essere paziente; le sue sofferenze devono ingigantire se l'amata è assente. Egli deve saper dominare il proprio cuore, ignorare lo sdegno e la collera. *La fuga è la sorte inevitabile degli innamorati; essi non hanno il tempo d'invecchiare. *La sciagura perseguita l'innamorato, riempie il suo cuore di amarezza, ma finalmente gli porta la letizia, se egli è capace di non soccombere ai primi colpi dell'amore. Bisogna essere innamorati, perché l'amore allevia le sofferenze di quaggiù: il dotto diviene pazzo e l'ignorante diviene dotto. *Ogni separazione è un veleno per gli innamorati! *Quando un innamorato vaga per i campi in cerca di un oggetto per l'amata, bisogna che sia solo. ===[[Louis-Ferdinand Céline]]=== *È più difficile rinunciare all'amore che alla vita. *L'amore è come l'alcool, più sei impotente e sbronzo e più ti credi forte e scaltro, e sicuro dei tuoi diritti. *L'amore è l'infinito abbassato al livello dei barboncini, e ci ho la mia dignità, io! ===[[Miguel de Cervantes]]=== *Amore è invisibile ed entra ed esce di dove vuole, senza che nessuno gli chieda conto di quel che fa. *Dove vi è molto amore, non suole esserci molta disinvoltura. *L'amore e la guerra sono una stessa cosa, e come nella guerra è lecito e comunemente praticato fare uso di astuzie e di stratagemmi per vincere il nemico, così nei contrasti e nelle rivalità amorose si ritengono per buoni gl'imbrogli e i raggiri messi in opera per conseguire il fine desiderato, purché non siano in pregiudizio e disdoro dell'oggetto amato. *La passione amorosa si vince soltanto col fuggirla. *''Se le sue glorie Amor vende costose | Ha ragione ed il suo traffico è giusto, | Ché non ci sono gioie più preziose | Di quelle valutate dal suo gusto, | Ed è cosa evidente | Che non val ciò che poco costa o niente.'' *Un disinganno a tempo vuol essere rimedio efficace nei principî d'amore. ===[[Émilie du Châtelet]]=== *Esiste, forse, un sentimento più illusorio dell'amore? *Per conservare a lungo l'amore del proprio amante è indispensabile che la speranza e il timore siano sempre presenti. *Si conosce di più l'amore attraverso l'infelicità che procura che per la felicità, spesso misteriosa, che diffonde nella vita degli uomini. ===[[Emil Cioran]]=== *A tal punto il dubbio su di sé travaglia gli esseri che questi, per porvi rimedio, hanno inventato l'amore, tacito patto fra due infelici per sopravvalutarsi, per incensarsi spudoratamente. *L'amore – un incontro di due salive... Tutti i sentimenti attingono il loro assoluto dalla miseria delle ghiandole. *Non si può amare appassionatamente una donna e Dio nello stesso tempo. La mescolanza di due erotiche irriducibili crea un'oscillazione interminabile. *Noi amiamo sempre... malgrado tutto; e questo «malgrado tutto» copre un infinito. ===[[Paulo Coelho]]=== *Chi ama riesce a vincere il mondo, non ha paura di perdere nulla. Il vero amore è un atto di totale abbandono. *Colui che è saggio, lo è soltanto perché ama. E colui che è sciocco, lo è solamente perché pensa di poter capire l'amore. *L'amore è sempre nuovo. Non importa che amiamo una, due, dieci volte nella vita: ci troviamo sempre davanti a una situazione che non conosciamo. L'amore può condurci all'inferno o al paradiso, comunque ci porta sempre in qualche luogo. È necessario accettarlo, perché esso è ciò che alimenta la nostra esistenza. Se non lo accettiamo, moriremo di fame pur vedendo i rami dell'albero della vita carichi di frutti: non avremo il coraggio di tendere la mano e di coglierli. È necessario ricercare l'amore là dove si trova, anche se ciò potrebbe significare ore, giorni, settimane di delusione e di tristezza. Perché nel momento in cui partiamo in cerca dell'amore, anche l'amore muove per venirci incontro. E ci salva. *L'amore è una forza selvaggia. Quando tentiamo di controllarlo, ci distrugge. Quando tentiamo di imprigionarlo, ci rende schiavi. Quando tentiamo di capirlo, ci lascia smarriti e confusi. *L'amore esiste di continuo. Sono gli uomini che cambiano. *L'amore si scopre soltanto amando. ===[[Cesare Cremonini]]=== *''L'amore, soltanto l'amore può farti guarire, | lasciando ogni cosa al suo posto e partire, | l'amore è là dove sei pronto a morire | lasciando ogni cosa al suo posto e partire.'' *''Puoi chiamarti dottore, puoi chiamarti scienziato, | puoi chiamarti ufficiale, puoi chiamarti soldato, | puoi persino morire: | comunque l'amore è là dove sei pronto a soffrire.'' *''Starsene appoggiati sul divano ore ed ore | sapendo che la noia è un'impressione, | starsene aggrappati come un petalo sul fiore | può essere un perfetto paragone | con l'amore.'' ===[[Paolo Crepet]]=== *È l'amore che agisce come una malattia, ma funziona al contrario: fa bene quando infetta, fa morire guando guarisce. *L'amore, proprio come la passione, è attesa, fiducia illimitata, follia meravigliosa, fuoco vivo e dirompente. *[[Sesso]] e sessualità sono stati strumenti attraverso i quali l'uomo ha cercato la felicità. Dacché la morale comune ci ha permesso di esercitare il sesso senza l'amore, si è diffusa la convinzione che esso rappresenti un pezzo di Eden alla portata di tutti. In realtà, l'affannosa ricerca del piacere a tutti i costi ha tolto qualcosa alla conoscenza della nostra identità, proprio attraverso la banalizzazione dell'erotismo, ormai ridotto a libero esercizio genitale. È andata cosí consumandosi un'idea complessa dell'eros umano, che non solo non deve essere appiattita sulla necessità della riproduzione, ma nemmeno semplificata e ridotta a puro incontro di cellule, a banale questione ormonale. Anche perché la felicità genitale è tra le piú effimere e conduce a una precoce malinconia. ===[[Alexandre Dumas (padre)|Alexandre Dumas padre]]=== *Che cos'è, per lo più, l'amore? Il capriccio d'un giorno, un'allegra unione, mediante la quale due esseri s'ingannano reciprocamente e spesso in buona fede. *«E al suo ritorno lo farete passare da me; gli darò uno scudo contro l'amore.»<br/>«Ohimè, oggi l'amore è come la guerra, e lo scudo è divenuto inutile.» (''[[Vent'anni dopo]]'') *L'amore è la più egoistica di tutte le passioni. *L'amore è un sentimento che si nutre di agi e ingigantisce attraverso la corruzione. ===[[Fabrizio De André]]=== *E poi a un tratto l'amore scoppiò dappertutto. *''Guardate il sorriso, guardate il colore | come giocan sul viso di chi cerca l'amore! | Ma lo stesso sorriso, lo stesso colore | dove sono sul viso di chi ha avuto l'amore?'' *''L'autunno negli occhi, l'estate nel cuore, | la voglia di dare, l'istinto di avere, | e tu... tu lo chiami amore e non sai che cos'è, | e tu... tu lo chiami amore e non ti spieghi il perché.'' *''Ma c'è amore un po' per tutti | e tutti quanti hanno un amore | sulla cattiva strada.'' ===[[Francesco De Gregori]]=== *''E guarda l'amore che non ha commenti da fare, | l'amore comunque che non ha paura del mare da attraversare.'' *''E il vero amore può | nascondersi, | confondersi, | ma non può perdersi mai.'' *''Ho imparato che l'amore insegna, ma non si fa imparare.'' *''L'amore è mascalzone, | viaggia contromano, | parcheggia sempre dove vuole, | fa vedere la lingua, | parla con la bocca piena, | si presenta così, senza un invito | proprio in mezzo alla cena.'' *''Vallo a spiegare... L'amore | non si spiega, | muove le mani in fretta, | rovescia il sale e non fa una piega.'' ===[[Charles Dickens]]=== *Il mistero e la delusione non sono assolutamente indispensabili allo sviluppo dell'amore, ma ne sono, spessissimo, potenti ausiliari. «Lontan dagli occhi, lontan dal cuore», calza abbastanza bene come proverbio applicabile ai casi dell'amicizia, benché l'assenza non sia sempre necessaria per la freddezza del cuore, anche fra amici; e la sincerità e l'onestà, come pietre preziose, siano forse più facilmente imitate a distanza e scambiate per vere. Ma l'amore è efficacemente aiutato da una immaginazione calda e attiva con memoria tenace, e prospera per un bel pezzo mercé un leggerissimo e scarsissimo alimento. Accade così sovente che esso raggiunga il suo più lussureggiante sviluppo nella separazione e in circostanza della maggior difficoltà. *L'amore, benché si dica che sia cieco, sa far buona guardia. *L'amore è in ogni cosa un maestro ammirevole. *Se l'egoismo è un ingrediente necessario nella composizione di quella passione che si chiama amore, merita questo tutte le belle frasi con cui i poeti lo esaltano nell'esercizio della loro professione? Vi sono, certo, casi autentici di uomini e di donne, che in magnanime circostanze, hanno ceduto rispettivamente la loro donna o il loro uomo a rivali di gran merito; ma è assolutamente accertato che la maggioranza di tali uomini e di tali donne non hanno fatto di necessità virtù, e non hanno nobilmente rassegnato ciò che non potevano ottenere, presso a poco come un soldato semplice potrebbe proporsi di non accettare l'ordine della giarrettiera, e un povero pio e dotto pastore, senz'altra famiglia che quella di una grossa figliuolanza, potrebbe proporsi di rinunciare a un vescovato? *– Ti dirò, – riprese, nello stesso bisbiglio rapido e appassionato, – che cos'è vero amore. È cieca ammirazione, autoumiliazione illimitata, sottomissione totale, fede e credenza contro se stessi e contro il mondo, offerta di tutto il cuore e tutta l'anima a chi ce li trafigge... ===[[Emily Dickinson]]=== *''Che l'amore sia tutto quel che c'è, | è tutto ciò che sappiamo dell'amore.'' *''Ho sempre amato | e te ne do la prova: | prima di amare, | io non ho mai vissuto pienamente.'' *''Incapaci sono gli Amati di morire | perché l'Amore è Immortalità, | anzi, è Deità – || incapaci coloro che amano – di morire | perché l'Amore trasforma la Vitalità | in Divinità.'' *''L'Amore – è anteriore alla Vita – posteriore – alla Morte – | Radice della Creazione, ed | esponente della Terra.'' *''L'Amore finisce quando l'Amore comincia, | dicono i Saggi – | ma i Saggi l'hanno conosciuto?'' *''Un qualcosa di volatile – di indiscreto – | sempre fuori luogo è l'Amore – | la gioiosa piccola Divinità | che non siamo costretti a servire.'' ===[[Fëdor Dostoevskij]]=== *Amare le persone così come sono è impossibile. E tuttavia si deve. E per questo fa loro del bene. *Chi ama non fa distinzioni. (''[[I fratelli Karamazov]]'') *Con l'amore tutto si riscatta, si salva tutto. (''[[I fratelli Karamazov]]'') *È appunto chi ti sta vicino che, secondo me, è impossibile amare; chi è lontano forse sì. [...] Per amare un uomo occorre che questi si celi alla nostra vista: non appena mostra il suo viso l'amore svanisce. (''[[I fratelli Karamazov]]'') *L'amore astratto brama gesta immediate, edificanti perché tutti lo notino. Si giunge effettivamente anche al punto di sacrificare la vita purché non vada troppo per le lunghe e si concluda al più presto, come sulla scena, così che tutti vedano e plaudano. L'amore attivo è fatica e perseveranza. (''[[I fratelli Karamazov]]'') *La [[consapevolezza]] e l'amore, forse, sono la stessa cosa, perché non conoscerete niente senza l'amore, mentre con l'amore conoscerete molto. *Un angelo non può odiare e non può neppure fare a meno di amare. Ma si può forse amare tutti, tutti gli uomini, tutti i propri simili? Mi sono posta più volte questa domanda. Naturalmente è impossibile, e sarebbe addirittura innaturale. Chi ama l'umanità di un amore astratto quasi sempre ama soltanto se stesso. (''[[L'idiota]]'') ===''[[Emmanuelle]]''=== *– Il vero amore fin dove può arrivare?<br/>– Sarebbe un povero amore quello che si lasciasse misurare. *L'amore, il vero amore, è sempre contro natura. L'amore, quello vero, è l'erezione, non l'orgasmo. *Mi ha sempre detto che l'amore è la ricerca del piacere sempre più lontano, con un uomo, con una donna che si sceglie. È strano, adesso sento che c'è dell'altro. Per esempio, quando ho visto quella cascata, ho pensato: "Com'è bella". Ebbene, l'ho pensato per te. Te l'ho detto, una cascata è bella a condizione che si possa dirlo a chi si ama. ===''[[Emmanuelle 4]]''=== *Si dice che i grandi amori siano impossibili, io invece penso che sopravvivano a tutti gli eventi mediocri della vita. *Si può vivere preda di un amore troppo violento? No, non si può. Meglio cambiare pelle, meglio diventare un'altra donna. Non esiste soltanto un uomo al mondo, ce ne sono altri, molto diversi da colui che ami, ma l'amore te li fa ignorare. *Sì, tu vorresti fuggire all'amore, Sylvia, vorresti nasconderti affinché io non possa ritrovarti. Ma l'amore è come un'aquila che stringe i suoi artigli intorno al cuore. Quello che riesce ad afferrare, non lo lascia mai più. ===[[Fabi Silvestri Gazzé]]=== *''L'amore non esiste, è l'effetto prorompente | di dottrine moraliste sulle voglie della gente, | è il più comodo rimedio alla paura | di non essere capaci a rimanere soli.'' *''L'amore non esiste, è un ingorgo della mente | di domande mal riposte e di risposte non convinte.'' *''L'amore non ha casa, non ha un'orbita terrestre, | non risponde ai più banali meccanismi tra le forze, | è un assetto societario in conflitto d'interesse.'' *''L'amore se poi esiste, è quest'idea di attaccamento | che ha l'uomo del mio tempo per le tante storie viste.'' ===[[Ennio Flaiano]]=== *L'amore è una cosa troppo importante per lasciarla fare agli amanti. *Chi mi ama mi preceda. *In amore bisogna essere senza scrupoli, non rispettare nessuno. All'occorrenza essere capaci di andare a letto con la propria moglie. *In amore gli scritti volano e le parole restano. ===[[Jonathan Safran Foer]]=== *''Più ami qualcuno'', pensava, ''e più dirglielo è difficile.'' Lo stupiva che persone sconosciute non si fermassero a vicenda in strada per dire ''Ti amo''. *''Questo è amore'', pensava lei, ''sì o no? Quando noti l'assenza di qualcuno, e detesti quell'assenza più di ogni altra cosa. Ancora più di quanto ami la sua presenza.'' *Si scambiavano a vicenda la grande bugia salvatrice – che il nostro amore per le cose sia più grande del nostro amore per il nostro amore per le cose – recitando di buon grado le parti che scrivevano per sé, creando di buon grado le finzioni necessarie alla vita, e credendoci. ===[[Teofilo Folengo]]=== *''Chi fia di tanto mal cagion? Amore, | amor che sempre fu la peste lorda | de' miseri mortali. Ah, in quant'errore | ci spinge questa fiamma tant'ingorda! | Odo già l'alte strida, il gran rumore | d'arme, ch'aggira in foco e 'l ciel assorda; | ché dove fischia Amor, così fier angue, | subito appare ferro, foco e sangue.'' *''Ed io dico, ch'Amor è un bardassola | più che sua madre non fu mai puttana; | chi 'l chiama «dio» si mente per la gola, | ché in Dio non cape furia e mente insana: | Amor è un barbagianni che non vola, | benché abbia l'ali ed usi in ogni tana; | guardatevi da lui, ché 'l ladro antico | lascia la porta ed entra nel postico.'' *''Pàrtiti dunque, ché non è curabile | lo mal che 'n le medolle i' sento pungere; | ogni altra peste creggio esser sanabile | a mille vie di cibo, taglio ed ungere; | amor sol è quel tòsco inevitabile | cui morbo alcun egual non si può giungere: | né vi si trova al mondo un sol rimedio, | for che morir d'affanno e lungo tedio!'' *''Quando 'l Foco d'Amor, che m'arde ognora, | penso e ripenso, fra me stesso i' dico: | — Angiol di Dio non è, ma lo nemico | che la Giustizia spinse del ciel fora.'' ===[[Carlo Maria Franzero]]=== *L'amore cerebrale è qualche volta una spiritualità, e qualche volta una degenerazione. Ma solamente gli uomini volgari si estinguono dopo avere ottenuto il sacrificio che per essi è dono tanto grande che non giungono a misurarlo. *Nella vita è più bello donare che ricevere, perché la riconoscenza è il più noioso dei sentimenti, in amore è l'opposto: avere e non essere avuti. Perché solo colui che abbia amato un numero infinito di volte può dire di avere amato un amore completo. *Non esiste vizio in amore. La teoria [[Platone|platonica]], aristocratica ed individualistica, insegna che l'amore non ha altro scopo che se stesso. ===[[Mahatma Gandhi]]=== *Come si può cercare la [[verità]] o accarezzare l'Amore senza essere intrepidi? *L'amore chiama amore da tutti. *La forza dell'amore è la stessa forza dell'anima o della verità. ===''[[Giuseppe Moscati - L'amore che guarisce]]''=== *È questo l'amore che rende felici: quello che si dona agli altri, senza chiedere nulla per sé. *L'amore non va mai perduto, Cloe, torna sempre indietro. *La vita è un attimo. Onori, trionfi, ricchezze e scienza cadono, ogni incanto della vita passa: resta solo l'eterno amore, la causa di ogni opera buona. Amore che sopravvive a noi, perché l'amore è Dio. ===[[Massimo Gramellini]]=== *L'amore è un film muto: togli il volume e concentrati sui gesti. *L'amore è una meta che si raggiunge in due, a condizione di aver trovato la strada da soli. *Non essere amati è una sofferenza grande, però non la più grande. La più grande è non essere amati più. ===[[Gabriel García Márquez]]=== *C'era una stella sola e limpida nel cielo color di rose, un battello lanciò un addio sconsolato, e sentii in gola il nodo gordiano di tutti gli amori che avrebbero potuto essere e non erano stati. *E presi coscienza che la forza invincibile che ha spinto il mondo non sono gli amori felici bensì quelli contrastati. *Gli disse che l'amore era un sentimento contro natura, che dannava due sconosciuti a una dipendenza meschina e insalubre, tanto più effimera – quanto più intensa. *I sintomi dell'amore sono gli stessi del [[colera]]. *Lei gli domandò in quei giorni se era vero, come dicevano le canzoni, che l'amore poteva tutto. – È vero – le rispose lui – ma farai bene a non crederci. – *Se c'è una cosa per cui il giorno del Giudizio Universale dovranno condannarti è che hai avuto l'amore in casa e non hai saputo riconoscerlo. ===[[Gesù]]=== *Ama il [[prossimo]] tuo come te stesso. (''[[Vangelo secondo Matteo]]'') *Avete inteso che fu detto: ''Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico''; ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti. Infatti se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste. (''[[Discorso della Montagna]]'') *Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri. (''[[Vangelo secondo Giovanni]]'') *Per questo ti dico: le sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha molto amato. (''[[Vangelo secondo Luca]]'') ===[[Papa Giovanni Paolo II|Giovanni Paolo II]]=== *L'amore è la fondamentale e nativa vocazione di ogni essere umano. *L'amore è la forza costruttiva di ogni positivo cammino per l'umanità. *Vi confesso con semplicità che provo vero turbamento per il futuro del mondo quando noto generazioni giovani incapaci di amare veramente o che riducono il loro donarsi allo scambio di gratificazione tra eguali, incapaci di vedere nella sessualità una chiamata, un invito ad un amore più alto e universale. ===[[Carlo Goldoni]]=== *''Amore è fatto come un uccelletto, | Che va di ramo in ramo saltellando: | Venuto è con un volo nel mio petto, | E il povero mio cor mi va beccando. | Lo voglio accarezzare il poveretto, | Finché per divertirmi va cantando; | E quando avrà finito di cantare, | A un altro ramo il lascierò volare.'' *''Io non conosco amore, | E pur lo provo al cor. | Ditemi voi, pastore, | Che cosa sia l'amor.'' *Se conoscete che la persona che amate meriti l'amor vostro, disponete l'animo a sofferir qualche cosa. ===[[Nicolás Gómez Dávila]]=== *L'amore è essenzialmente adesione dello spirito a un corpo nudo. *L'amore non è mistero, ma luogo in cui il mistero si dissolve. *Le perfezioni di chi amiamo non sono finzioni dell'amore. Amare è, al contrario, il privilegio di accorgersi di una perfezione invisibile agli occhi degli altri. *Non c'è retorica che prolunghi l'amore tra le anime oltre l'istante in cui la carne si placa. ===[[Ivan Aleksandrovič Gončarov]]=== *L'amore fa incredibili progressi, è la cancrena dell'anima. *L'amore, sebbene sia detto un sentimento capriccioso, di cui non ci si rende conto e che nasce come una malattia, ha tuttavia le sue leggi e le sue cause. *Nell'amore partecipano in egual misura l'anima e il corpo; in caso contrario, l'amore non può chiamarsi completo: noi non siamo né puri spiriti né bruti. ===[[Maksim Gor'kij]]=== *Di tutte le beffe che la sorte serba all'uomo, non ce n'è una più tremenda d'un amore non corrisposto. *L'amore è la conquista di colui che ama di meno, su quello che ama di più... *L'amore è una malattia dell'immaginazione. *L'amore per una donna somiglia alla melanconica opera di Dio; anche Lui ha cercato, senza riuscirvi, di creare col vuoto e dal nulla uno splendido universo... ===[[Fabrice Hadjadj]]=== *Il primato dell'amore è un'invenzione cristiana, ma il diavolo distorce la cosa così: purché sia amore, tutto è legittimo. *L'amore, muovendo dalla conoscenza di una parte emersa, si estende alla cosa tutta intera, fino a quanto in essa vi è di oscuro. *L'amore più grande non si trova nell'amore "impossibile", ma nell'amore possibile, naturale, per esempio nell'amore coniugale. *Nel nome dell'amore, si perde di vista l'oggettività dell'amore. *Quando amo io debbo chiedermi: "Qual è il bene per l'altro?". Ciò che conta di più è questa oggettività. ===[[Georg Wilhelm Friedrich Hegel|Friedrich Hegel]]=== *L'amato non ci è opposto, è uno con la nostra essenza: in lui vediamo solo noi stessi, e tuttavia non è noi: miracolo che non siamo in grado di capire. *L'amore può aver luogo solo nel porsi dinanzi ad un nostro eguale, dinanzi allo specchio e all'eco della nostra essenza. *Negli amanti non vi è materia, essi sono un tutto vivente. ===[[Hermann Hesse]]=== *Amore è ogni moto della nostra anima in cui essa sente se stessa e percepisce la propria vita. *Il principio di ogni arte è l'amore; valore e dimensione di ogni arte vengono soprattutto determinati dalle capacità d'amore dell'artista. *L'amore non bisogna implorarlo e nemmeno esigerlo. L'amore deve avere la forza di attingere la certezza in sé stesso. Allora non sarà trascinato, ma trascinerà. *L'amore non vuole avere, vuole soltanto amare. *Non c'è felicità nell'essere amati. Ognuno ama se stesso; ma amare, ecco la felicità. *Vale per l'amore ciò che vale per l'arte: chi sa amare soltanto l'immenso è più povero e meschino di chi sa entusiasmarsi per il minimo. ===[[Victor Hugo]]=== *Amare è la metà di credere. *L'amore è come un albero: spunta da sé, getta profondamente le radici in tutto il nostro essere, e continua a verdeggiare anche sopra un cuore in rovina. *L'amore non ha mezzi termini; o perde, o salva. Tutto il destino umano è questo dilemma. Questo dilemma, perdita o salvezza, non c'è fatalità che lo ponga più inesorabile dell'amore. L'amore è vita, quando non è la morte. Culla e anche sepolcro. Lo stesso sentimento dice sì e no al cuore umano. *– Oh! L'amore! – lei disse, e la sua voce tremava, e il suo occhio brillava. – è essere due e non essere che una persona sola. ===[[Alphonse Karr]]=== *C'è sempre nell'amore molta illusione e molta curiosità. *L'amore è come quegli alberi all'ombra dei quali muore ogni vegetazione. L'uomo che ama una donna, non soltanto non ama altra cosa, ma neppure ne odia alcuna. Invano egli cerca nelle pieghe del proprio cuore tutte le preferenze, tutte le simpatie, tutte le ripugnanze: tutto ciò è morto, morto d'indifferenza, morto di freddo. *L'amore è l'origine, la causa e lo scopo di tutto quanto è grande, nobile e bello. Il volgo crede, secondo la mitologia, che la bellezza sia la madre dell'amore, invece è l'amore che crea la bellezza, è l'amore che dà espressione allo sguardo, grazia al corpo, fascino allo spirito, vibrazione alla voce; l'amore è il sole che fa sbocciare i fiori dell'anima; l'amore produce le nobili ambizioni, l'amore produce il genio. *L'amore è la più terribile, ma anche la più onesta delle passioni; è la sola che non possa occuparsi della propria felicità senza comprendervi la felicità di un altro. *L'amore è una caccia in cui il cacciatore deve farsi inseguire dalla selvaggina. *L'amore nasce di nulla e muore di tutto. *L'amore non accorda, e meno ancora deve farsi capire; esso dà, ed è felice di quel che dona. ===[[François de La Rochefoucauld]]=== *Accade dell'amor vero come delle apparizioni degli spiriti: tutti ne parlano ma pochi li hanno veduti. *In amore non amare troppo è un mezzo sicuro per essere amati. *L'amore, se lo si giudica dalla maggior parte dei suoi effetti, assomiglia più all'odio che all'amicizia. *Tutte le passioni ci fanno commettere degli errori, ma l'amore ci fa fare i più ridicoli. ===[[Stanisław Jerzy Lec]]=== *L'amore aiuta a vivere? La generazione successiva. *Un amore può finire in modo tragico-positivo o tragico-negativo. *Tra un amore e l'altro, ci vuole una quarantena con un terzo. ===[[Giacomo Leopardi]]=== *Chi più si ama meno può amare. *I migliori momenti dell'amore sono quelli di una quieta e dolce malinconia dove tu piangi e non sai di che, e quasi ti rassegni riposatamente a una sventura e non sai quale. *Io non ho bisogno di stima, né di gloria, né di altre cose simili; ma ho bisogno d'amore. *''Quando novellamente | nasce nel cor profondo | un amoroso affetto, | languido e stanco insiem con esso in petto | un desiderio di morir si sente: | come, non so: ma tale | d'amor vero e possente è il primo effetto.'' *''Tornami a mente il dì che la battaglia | d'amore sentii la prima volta, e dissi: | oimè, se quest'è amor, com'ei travaglia!'' ===[[Sándor Márai]]=== *Amare significa semplicemente conoscere appieno la gioia e poi morire. *Gli amori infelici non finiscono mai. *L'amore dispone di due palcoscenici su cui si recita il grande duetto, e sono entrambi infiniti: il letto e il mondo. *Non si può amare con un secondo fine. Non si può amare in modo così spasmodico e delirante. *Sentirsi spinti a conoscere qualcuno fino a penetrare tutti i suoi segreti, con tutte le conseguenze che ne deriveranno: ecco quello che si è soliti chiamare, con un termine fiacco e generico, amore. ===[[Jean-Luc Marion]]=== *L'amore è molto più che una passione o un affetto. In un certo senso, è molto più di una conoscenza. È ciò che rende possibile la stessa conoscenza. *L'amore fra esseri umani è trascendente perché trascende l'individualità di chi ama in direzione di chi è amato. *L'amore ha una propria razionalità, unica ed universale. Una razionalità che non esige la ricerca della reciprocità. *L'amore non si dona se non abbandonandosi, trasgredendo continuamente i limiti del proprio dono, sino a trapiantarsi fuori di sé. ===[[Thomas Merton]]=== *L'amore è il cuore e il vero centro del dinamismo creatore che chiamiamo vita. L'amore è la vita stessa nel suo stato di maturità e perfezione. *L'amore incontra se stesso solo nell'atto d'amare. L'amore che si fa senza conoscenza, malgrado se stesso e contro la sua natura, non raggiunge la piena coscienza di sé stesso. *L'amore non alberga solo nella mente o nel cuore, è qualcosa più del pensiero e del desiderio. L'amore è azione, e solamente nell'atto d'amore raggiungiamo l'intuizione contemplativa sella saggezza amorosa. *Tutto ciò che esiste, esiste per l'amore, e se l'amore non si rivela in tutte le cose, è soltanto perché noi non vogliamo vedercelo. L'amore, è l'''unica'' possibilità. ===[[Klemens von Metternich]]=== *Di tutte le realtà, la più forte per me è l'amore. Sono certo che quelli che credono esservi bisogno della illusione in amore, non sono abbastanza forti per conoscere l'amore... *Io amo, oppure non amo. Amo, quando una persona mi colpisce in tutti i sensi, quando quella persona siete voi. *Quando una persona ama non vi sono due vie, perché uno non ha due cuori. *Vi amo come la vita stessa. Soddisfo un impulso, amandovi e dicendovelo. ===[[Mina (cantante)|Mina]]=== *Conosco la spietatezza di quelli che, con tutte le forze, non vogliono comprendere l'amore dissimile dal loro. E non sanno che ogni amore è, a parte qualche apparente analogia, completamente, sorprendentemente disuguale. *''L'amore è bestia, l'amore è poeta.'' *''Non dirmi chi sei ma quanto amore hai.'' *''Perché l'amore | se è vero amore | ingrandisce tutta quanta la realtà...'' ===[[Vincenzo Monti]]=== *''Amiam, che i dì son brevi; | Un [[giorno]] senza amor, | È giorno di dolor, | Giorno perduto''. *''Amor vince ogni cosa, e i cuori amanti | Spoglia d'ogni più indocile austerezza, | Sian Cannibali, o Traci, o Garamanti. | Egli per tutto si ravvolge, e sprezza | Ogni riparo, e variando toglie | Alle cose create la rozzezza''. *''Amor diè norma ai cieli, Amor governa | Il non mutabil corso, e la secreta | Dei lucid'astri consonanza eterna''. *''Per due fedeli amanti | Tutto, tutto è [[Gioia|gioir]]''. *''Più sei bella, più devi | Ad Amor voti e fè''. ===[[Elsa Morante]]=== *Ah, è un inferno essere amati da chi non ama né la felicità, né la vita, né se stesso, ma soltanto te. *Chi fugge per amore non può trovar quiete nella solitudine. *Solo chi ama conosce. Povero chi non ama! ===[[Robert Musil]]=== *Anche l'amore era fra quelle esperienze mistiche e pericolose, perché toglie l'uomo dalle braccia della ragione e lo lascia letteralmente sospeso a mezz'aria sopra un abisso senza fondo. *E lo stesso si poteva dire della fedeltà che, limitata a una donna, ha un certo sapore di cavalleria, di mansuetudine, di abnegazione e di delicatezza, tutte virtù che si suole immaginare associate alla donna ma che perdono perciò la loro migliore ricchezza, così che è difficile dire se anche l'amore scorre verso di lei come l'acqua verso il luogo più profondo e non sempre inobiettabile, o se l'amore femminile è il luogo vulcanico il cui calore dà vita a tutto ciò che fiorisce sulla superficie della terra. *In amore come in affari, nella scienza come nel salto in lunghezza è necessario credere prima di guadagnare e di vincere, e come non dovrebbe esser lo stesso anche per la vita in genere? ===''[[Nadia - Il mistero della pietra azzurra]]''=== *Ciascuno di noi vive nel suo mondo, ha una sensibilità particolare. Amare qualcuno significa superare il confine personale, andare verso l'altro, incontrarlo a mezza strada. *L'amore può fiorire ad un'unica condizione: che siano entrambe le parti a desiderarlo. *Mia cara Grandis, se speriamo che l'amore venga da noi senza che dobbiamo muovere un dito, possiamo aspettare sino alla fine dei tempi. In realtà è esattamente come ha detto lei, ricorda? Siamo noi a fare la nostra fortuna e nessun altro. ===[[Pablo Neruda]]=== *''Ahi il nostro amore è una corda dura | che ci lega ferendoci | e se vogliamo | uscire dalla nostra ferita, | separarci, | ci stringe un nuovo nodo e ci condanna | a dissanguarci e a bruciarci insieme.'' *''Amo l'amore che si suddivide | in baci, letto e pane. || Amore che può essere eterno | e può esser fugace. || Amore che vuol liberarsi | per tornare ad amare.'' *''L'amore, mentre la vita ci incalza, | è semplicemente un'onda alta sopra le onde.'' *''Non assomigli più a nessuna da quando ti amo.'' ===[[Friedrich Nietzsche]]=== *È vero: amiamo la vita non perché siamo abituati alla vita, ma perché siamo abituati ad amare. C'è sempre un grano di pazzia nell'amore. D'altra parte c'è sempre anche un po' di ragione nella follia. *L'amore per uno solo è una barbarie, perché si esercita a spese di tutti gli altri. Anche l'amore per Dio. *Quel che si fa per amore, è sempre al di là del bene e del male. ===[[Novalis]]=== *L'amore è il fine ultimo della storia universale, l'amen dell'universo. *L'amore ha sempre svolto romanzi, ossia l'arte di amare è sempre stata romantica. *Non dovrebbe esistere un unico bisogno assoluto che renda possibile la diretta esclusione degli altri: l'amore, la vita in comune con le persone amate? *Ogni oggetto amato è il centro di un paradiso. *Si è soli con tutto ciò che si ama. ===[[Publio Ovidio Nasone]]=== *L'amore è una cosa piena di ansioso timore. *L'amore non dura se togli ogni lotta. *Sii amabile, se vuoi essere amato. *Spogliati dell'orgoglio, tu che desideri godere di un amore durabile! *Ti odierò, se potrò; altrimenti ti amerò mio malgrado. ===[[Paolo di Tarso]]=== *L'amore è incompatibile con l'[[ipocrisia]]. (''[[Lettera ai Romani]]'') *L'amore non fa nessun male al prossimo: pieno compimento della legge è l'amore. (''[[Lettera ai Romani]]'') *Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi amore, sarei un rame risonante o uno squillante cembalo. Se avessi il dono di profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza e avessi tutta la fede in modo da spostare i monti, ma non avessi amore, non sarei nulla. Se distribuissi tutti i miei beni per nutrire i poveri, se dessi il mio corpo a essere arso, e non avessi amore, non mi gioverebbe a niente.<br />L'amore è paziente, è benevolo; l'amore non invidia; l'amore non si vanta, non si gonfia, non si comporta in modo sconveniente, non cerca il proprio interesse, non s'inasprisce, non addebita il male, non gode dell'ingiustizia, ma gioisce con la verità; soffre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa.<br />L'amore non verrà mai meno. (''[[Prima lettera ai Corinzi]]'') ===[[Cesare Pavese]]=== *Amore è desiderio di conoscenza. *C'è qualcosa di più assurdo dell'amore? Se lo godiamo fino all'ultimo, subito ce ne stanchiamo, disgustiamo; se lo teniamo alto per ricordarlo senza rimorsi, un giorno rimpiangeremo la nostra sciocchezza e viltà di non aver osato. *L'amore è la più a buon prezzo delle religioni. ===[[Pif]]=== *Se ci pensiamo bene ci accorgiamo che è impossibile dare una definizione univoca di “amore”, perché siamo noi i primi a cambiare in continuazione, a evolverci. Esistono persone giuste incontrate al momento giusto e persone giuste incontrate al momento sbagliato. Quando iniziamo a ragionare troppo su un partner vuol dire che non siamo più innamorati. *Alla fine la vera difficoltà non è trovare l'amore, ma farlo durare. Ecco più che le app per incontri ci vorrebbero le app per non far esplodere le coppie. *Per me l'amore è un equilibrio difficilissimo, si crea solo se le parti della coppia imparano a cedere un po'. ===[[Marcel Proust]]=== *C'è nell'amore una sofferenza permanente, che la gioia neutralizza, rende virtuale, rinvia, ma che può in ogni momento diventare quel che sarebbe da molto tempo se non si fosse ottenuto ciò che si sperava: atroce. *È il terribile inganno dell'amore, che esso cominci col farci giocare con una donna non del mondo esterno, ma con una bambola che vive nel nostro cervello, la sola d'altronde che abbiamo sempre a nostra disposizione, la sola che possederemo, che l'arbitrio del ricordo, assoluto quasi quanto quello dell'immaginazione, può aver fatto tanto diversa dalla donna reale come dalla Balbec reale era stata per me la Balbec sognata; creazione fittizia cui a poco a poco, per la nostra sofferenza, costringeremo la donna reale ad assomigliare. *E l'orrore degli amori che solo l'inquietudine ha generato viene dal fatto che giriamo e rigiriamo senza posa nella nostra gabbia discorsi insignificanti; senza contare che raramente gli esseri per i quali li proviamo ci piacciono fisicamente in maniera completa, poiché a sceglierli non è il nostro gusto, ma il caso di un minuto d'angoscia, minuto indefinitamente prolungato dalla nostra debolezza di carattere, che ogni sera rifà esperienza e si abbassa a cercare dei calmanti. *Fra tutte le cose che l'amore esige per nascere, quella a cui tiene di più, e che gli fa trascurare tutto il resto, è la nostra convinzione che una persona partecipi a una vita sconosciuta in cui il suo amore ci farà penetrare. *Fra tutti i modi di produzione dell'amore, fra tutti gli agenti disseminatori del male sacro, certamente uno dei più efficaci è questo gran soffio di agitazione che a volte passa su di noi. Allora l'essere col quale in quel momento ci piace stare, il dado è tratto, sarà lui che ameremo. Non c'è neanche bisogno che finora ci sia piaciuto più di altri, e neppure altrettanto; bisogna solo che il nostro gusto per lui sia diventato esclusivo. E la condizione si è verificata quando – nel momento in cui è mancato — alla ricerca dei piaceri che ci dava il suo fascino si è sostituito improvvisamente in noi un bisogno ansioso, che ha per oggetto quel medesimo essere, un bisogno assurdo, che le leggi di questo mondo rendono impossibile da soddisfare e difficile da guarire, il bisogno insensato e doloroso di possederlo. *In amore è più facile rinunciare a un sentimento che perdere un'abitudine. *L'amore non è una passione disinteressata. *Le due massime cause d'errore nei nostri rapporti con un'altra persona sono di aver buon cuore, oppure, quell'altra persona, amarla. *Qualsiasi essere amato – anzi, in una certa misura qualsiasi essere – è per noi simile a Giano: se ci abbandona, ci presenta la faccia che ci attira; se lo sappiamo a nostra perpetua disposizione, la faccia che ci annoia. *Si ama solamente ciò in cui si persegue qualcosa d'inaccessibile, quel che non si possiede. ===[[Raymond Radiguet]]=== *Chi ama irrita sempre chi non ama. *Crediamo di essere i primi a provare certi turbamenti, non sapendo che l'amore è come la poesia, e che tutti gli amanti, anche i più mediocri, pensano d'innovare. *Quando un amore è la nostra vita, che differenza c'è tra vivere insieme e morire insieme? ===[[Osho Rajneesh]]=== *L'amore è vita, ed è più grande dite: non puoi possederlo. Desidero ripeterlo: l'amore è più grande dite, non puoi possederlo. Puoi solo permetterti di esserne posseduto, non di controllarlo. *Ma l'amore deve accaderti come un'ombra della pace interiore. Normalmente, si verifica il contrario: la pace ti accade come un'ombra dell'amore. L'amore deve accaderti come un'ombra della pace, allora è splendido. Altrimenti, anche l'amore crea orrori e brutture; diventa una malattia, una febbre. *Puoi amare solo quando sei felice dentro di te. L'amore non può venir aggiunto dall'esterno. Non è un indumento che puoi indossare. ===[[Nino Salvaneschi]]=== *L'amore è un capriccioso soffio che Eros invia tra gli uomini per ingarbugliar le matasse dei loro destini. *Per l'uomo l'amore può essere un episodio. Per la [[donna]] spesso è tutto il suo destino. *Se il [[piacere]] ti invita per un giro di danza, puoi anche star seduto. Ma se l'amore ti fa cenno, guarda se lo riconosci. ===[[William Shakespeare]]=== *Amore è un fumo levato col fiato dei sospiri; purgato, è fuoco scintillante negli occhi degli amanti; turbato, un mare alimentato dalle loro lacrime. Che altro è esso? Una follia discreta quanto mai, fiele che strangola e dolcezza che sana. (''[[Romeo e Giulietta]]'') *È noto infatti che tutto quel che si frappone al godimento dell'amor è soltanto qualcosa che serve ad accrescerne la forza divampante. *L'amore può dar forma e dignità a cose basse e vili, e senza pregio; ché non per gli occhi Amore guarda il mondo, ma per sua propria rappresentazione, ed è per ciò che l'alato Cupido viene dipinto col volto bendato. *Ma l'amore che sa farsi sentire troppo tardi, simile a un pietoso perdono che giunge quando non s'è più in tempo, si rivolge tutto pieno d'amaritudine proprio contro la grandezza di colui che l'invia, e grida alto: «Buono era quel che ora non è più». *''Non è amore | l'amor che muta se in mutare imbatte | o, rimuovendosi altri, si rimuove, | oh no: è faro che per sempre è fisso | e guarda alle bufere e non dà crollo.'' *– Pur credo che fra tutti sia quei che più vi ama.<br />– Il suo scarso parlare dimostra scarso amore.<br />– Nel fuoco più compresso cova più intenso ardore.<br />– Non ama chi d'amore al proprio ben non parla.<br />– Oh! ama assai di meno chi con tutti ne ciarla. *Sarebbe come s'io amassi una certa stella di particolare splendore. Debbo contentarmi del conforto che posso trovare nel suo pur luminoso riverbero e nella sua luce collaterale, e non pensare mai d'attingere quello della sua sfera? *Tante sono le forme che l'amore crea, che l'amore stesso è fantasia. ===[[Fulton John Sheen]]=== *Ciascuno è ciò che ama. L'amore si tramuta a somiglianza di ciò che ama. Se ama il paradiso, diventa celestiale; se ama il carnale fino a divinizzarlo, diventa corruttibile. *Nell'amore, la povertà s'integra nella ricchezza; il bisogno nel compimento; il desiderio nella gioia; la caccia nella cattura. *Tre elementi occorrono a produrre l'amore nei cuori:<br/>L'Amante, l'Amato e l'Amore. *Tre sono i mezzi per comunicare l'amore: parola, vista e tatto. Il più importante è la parola. Non saprai mai infatti quanto una persona ti ama se non te lo dice. ===[[Adrienne von Speyr]]=== *Chi non ama, si sbarra da sé l'ingresso alla [[conoscenza]]. *Il primo passo per imparare ad amare gli altri è il tentativo di [[comprensione|capirli]]. *L'amore è sempre possibile, e sempre penetrante. *L'audacia più estrema: voler amare qualcuno – per non dire il proprio prossimo! – come Dio lo ama. *Per chi vuole amare è meglio non sapere nulla che sapere troppo. *Se due amanti dialogano, colui che parla ha sempre la sensazione di dire troppo poco. La parola gli si nega. Ma chi lo sente è sotto l'impressione che la parola non solo dica tutto, ma apra delle prospettive, completamente nuove, a un felice di più. ===[[Baruch Spinoza]]=== *L'Amore è Gioia, concomitante con l'idea di una causa esterna. (''[[Ethica]]'') *L'amore è il mezzo attraverso il quale l'uomo può elevarsi al sommo bene. *L'amore può e deve fare da tramite ai fini della perfezione. Che resta sempre Dio. ===[[Susanna Tamaro]]=== *L'amore è [[attenzione]]. *L'amore è darsi in pasto all'altro senza possibilità di difendersi. *L'amore vince tutto, avevo spesso sentito ripetere. L'amore è più forte della morte. E invece non è vero, perché l'amore, anche se esiste, è fragile. È così fragile da essere pressoché invisibile. Ed essere invisibile e non esistere è quasi la stessa cosa. ===[[Lev Tolstoj]]=== *Amare, in generale, significa voler fare del bene. Così noi intendiamo l'amore, e non possiamo intenderlo altrimenti. (''[[Della vita]]'') *Il vero amore, quello che si manifesta, non per via di parole, ma di atti, dà solo la vera sagacia e la saggezza vera.<br />L'amore non può essere sciocco. *L'amore impedisce la morte. L'amore è vita. Tutto, tutto ciò che io capisco, lo capisco solamente perché amo. È solo questo che tiene insieme tutto quanto. L'amore è Dio, e il morire significa che io, una particella dell'amore, ritorno alla sorgente eterna e universale. (''[[Guerra e pace]]'') *L'amore produce il bene, perché l'uomo, amando, si unisce a Dio e quindi non desidera più nulla per sé, ma desidera dare agli altri ciò che ha, persino la sua vita e in questo dono di sé stesso trova la felicità. *L'uomo ama, non perché ha interesse di amare questo o quello, ma perché l'amore è l'essenza dell'anima sua, perché egli non può non amare. (''[[Il regno di Dio è in voi]]'') ===[[Publio Virgilio Marone]]=== *''{{NDR|[...]}} sol questi {{NDR|Enea}} ha mosso | i miei sensi e 'l mio core, e solo in lui | conosco i segni de l'antica fiamma'' (Didone: ''[[Eneide]]''). {{Cfr}} anche ''[[#Divina Commedia|Divina Commedia]]'', ''supra''. *''Iniquo amore, | che non puoi tu ne' petti de' mortali?'' (''[[Eneide]]'') *L'amore per tutti è lo stesso. *L'amore vince tutto: e anche noi cediamo all'amore. ===[[Fabio Volo]]=== *Ho imparato che il contrario dell'amore non è l'odio. L'odio è assenza d'amore, così come il buio è assenza di luce. L'opposto dell'amore è la paura. *La prima cosa che due persone si offrono stando insieme dovrebbe essere un sentimento d'amore verso se stessi. Se non ti ami tu, perché dovrei amarti io? *Solitamente, in una vera storia d'amore, la persona con cui stai è lo specchio migliore per vedere i tuoi difetti e i tuoi limiti. ===[[Simone Weil]]=== *Fra gli esseri umani, si riconosce pienamente l'[[esistenza]] soltanto di coloro che amiamo. *Gli amanti e gli [[amicizia|amici]] desiderano due cose: di amarsi al punto di entrare l'uno nell'altro e diventare un solo essere e di amarsi al punto che la loro unione non ne soffra, quand'anche fossero divisi dalla metà del globo terrestre. *Nessuno ha amore più grande di colui che sa rispettare la [[libertà]] dell'altro. *Quando un'anima è pervenuta a un amore che pervade con la stessa intensità tutto l'universo, questo amore diventa il pulcino dalle ali d'oro che spezza il guscio del mondo. Da questo istante essa ama l'universo non dall'interno ma dall'esterno, dal luogo in cui risiede la Sapienza di Dio, che è il nostro fratello primogenito. Un simile amore non ama gli esseri e le cose in Dio ma dal punto più prossimo a Dio. Stando accanto a Dio, china il suo sguardo, confuso con lo sguardo di Dio, su tutti gli esseri e su tutte le cose. *Se l'anima cessa di amare precipita già qui sulla terra in uno stato quasi equivalente all'[[inferno]]. ===[[Walt Whitman]]=== *''L'amore, che è tutto il mondo per gli innamorati – l'amore, che si beffa di tempo e di spazio, | l'amore che è giorno e notte – l'amore che è il sole, la luna e le stelle, | l'amore che è purpureo, sontuoso, greve di profumi, | non altre parole se non parole d'amore, non altro pensiero che d'amore.'' *''L'amore, come luce, tutto avvolge silente.'' *''Profetica sorse una voce dalla carneficina, | non disperate, l'affetto saprà risolvere i problemi della libertà, | quelli che s'amano tra loro diverranno invincibili.'' *''Suona ancora trombetta! e come tema, | scegli ora il tema che li comprende tutti, il solvente e fissatore, | l'amore, che è il polso di tutto, il sostegno e l'angoscia, | il cuore dell'uomo e della donna completamente all'amore, | non altro tema che amore – l'amore che incastra, comprende e tutto soffonde.'' *''Talvolta con uno che amo ribollo d'ira, al timore d'effondere un amore che non vien corrisposto, | ma ora penso che non esista amore non corrisposto, la corresponsione è sicura in un modo o nell'altro, | (ho amato una certa persona ardentemente, e il mio amore non fu corrisposto, | eppure per quell'amore ho scritto questi canti.)'' ===[[Oscar Wilde]]=== *Chi, essendo amato, è povero? *È l'amore, e non la filosofia tedesca, la vera spiegazione di questo mondo, e Dio solo sa qual è la spiegazione dell'altro mondo. *Quando cerchi sinceramente l'amore, lo trovi che ti sta aspettando. ===[[Marguerite Yourcenar]]=== *Bisogna amare un essere per correre il rischio di soffrire per lui. Bisogna amarti molto per rimanere capace di soffrirti. *Ciò che appare evidente è che questa nozione dell'amore puro<ref>Definito dalla Yourcenar come: "L'amore totale per una particolare creatura". {{cfr}} ''Fuochi'', p. 11.</ref>, a volte scandaloso ma pur tuttavia imbevuto di una specie di virtù mistica, non sembra possa sussistere se non associato a una qualsiasi forma di fede nella trascendenza, non fosse che all'interno della persona umana, e che una volta privato del sostegno di certi valori metafisici e morali oggi disprezzati, forse perché i nostri predecessori ne hanno fatto un abuso, il folle amore smette presto di essere altro che un vano gioco di specchi o una triste mania. *Confesso che la ragione si smarrisce di fronte al prodigio dell'amore. *L'amore è un castigo. Veniamo puniti per non essere riusciti a rimanere soli. ===[[Checco Zalone]]=== *''L'amore non ha religione | nessun confine, nessuna nazione | né americano, né bolscevica | l'amore è quando lei ti dà (quando lei ti dà) quando lei ti dà (ti dà, ti dà) la vita.'' *''L'amore non ha religione | non è cattolico, non è mormone | no! L'amore credimi non è ortodosso | l'amore è quando ti diventa grosso.'' *''L'amore non ha religione | non è cattolico, non è mormone | no! Non è evangelico né protestante | l'amore è quando ti diventa grande.'' ===[[Carlo Zannetti]]=== *In amore non vince chi fugge, ma vince chi ama. *L'amore è polvere di stelle, arriva dall'infinito, colora di fantastico tutto ciò che ti circonda. L'amore non è solo una questione di chimica, è un'incredibile carambola di coincidenze, un insieme di enigmatici cambi di traiettorie che ti conducono ad un incontro prestabilito con una persona che per te è speciale. E' un appuntamento con il destino che avviene in un determinato luogo, in un preciso istante della nostra vita. No ! Noi non decidiamo nulla, l'amore è un qualcosa di soprannaturale. L'amore con le sue poliedriche sfaccettature ha ispirato miliardi di persone che hanno compiuto quotidiani gesti di profondo affetto ed ha affascinato migliaia di artisti che così hanno realizzato magnifici capolavori di creatività. L'amore si nasconde in tutte le cose più belle del mondo e sono certo che è in grado di sopravvivere alla nostra morte fisica. *L'amore rimbalza da cuore a cuore , da secolo a secolo , e con la velocità della luce ti raggiunge solo quando vuole lui. *Una vita senza amore è come un albero senza radici che rimane alla mercé del vento di una tempesta che può arrivare da un momento all'altro. ===[[Zucchero (cantante)|Zucchero]]=== *''Ho bisogno d'amore, "perdio", | per tutto quanto il giorno, | c'è bisogno d'amore, sai zio, | da tutto quanto il mondo.'' *''L'amore è un gallo e strilla nel cielo.'' *''Libera l'amore | o liberatene per sempre''. *''Oramai | mi consola, | oramai | mi sorvola | l'amore invano, | così leggero.'' ==Proverbi== *Amare ed essere saggi è impossibile. ([[Proverbi spagnoli|Spagnolo]]) *Anche un amore di cento anni può raffreddarsi. ([[Proverbi giapponesi|Giapponese]]) *L'amore nasce dall'[[assenza]]. ([[Proverbi arabi|Arabo]]) *L'amore non bada a caste né il sonno a un letto rotto. Io andai in cerca d'amore e mi persi. ([[Proverbi indiani|Indiano]]) *L'amuri di luntanu è comu l'acqua 'nta u panaru. ([[Proverbi calabresi|Calabrese]]) *Là dove ci si ama non scende mai la sera. ([[Proverbi burundesi|Burundese]]) *Non esiste amore così ardente che non possa essere raffreddato da uno [[Matrimonio|sposalizio]]. ([[Proverbi russi|Russo]]) *'U primu amure è 'na cancarena ca te cunzuma a focu lentu cuomu 'na cannila. ([[Proverbi calabresi|Calabrese]]) *Un amore unico arriva fino al cielo. ([[Proverbi giapponesi|Giapponese]]) ===[[Proverbi francesi|Francesi]]=== *Amore scaccia [[gelosia]]. *Amore, tosse e fumo non possono essere mantenuti segreti. *Ognuno ritorna sempre al suo primo amore. *Senza pane e senza vino, l'amore non è nulla. ===[[Proverbi inglesi|Inglesi]]=== *L'amore e la tosse non possono essere nascosti. *L'amore fa girare il mondo. *L'amore troverà sempre una strada. *Meglio aver amato e perso, che non aver mai amato. ===[[Proverbi italiani|Italiani]]=== *Amor che nasce di [[malattia]], quando si guarisce passa via. *Amor nuovo va e viene, amor vecchio si mantiene. *Amor regge il suo regno senza spada. *Amore è il vero prezzo con che si compra amore. *Amore non si compra né si vende. *Amore onorato, né vergogna né peccato. *Chi porta [[Fiore|fiori]], porta amore. *Chi si prende d'amore, si lascia di rabbia. *Di tutte le arti maestro è l'amore. *Dove c'è l'amore, la gamba trascina il piede. *Dove non c'è amore, non c'è [[Umanità (qualità)|umanità]]. *Ferita d'amore non uccide. *Grande amore, gran dolore. *Il primo amore non si arrugginisce. *Il primo amore non si scorda mai. *In amore e in [[guerra]] niente regole. *L'amore di carnevale muore in quaresima. *L'amore è cieco, ma vede lontano. *L'amore fa passare il tempo e il tempo fa passare l'amore. *L'amore non si misura a metri. *L'amore passa dentro la cruna di un ago. *L'amore senza [[Bacio|baci]] è pane senza sale. *L'orologio dell'amore ritarda sempre. *Ma in premio d'amore amor si rende. *Non esiste amore senza gelosia. *Più si chiacchiera, meno si ama. *Quando l'amore è a pezzi non c'è alcuna colla che lo riappiccichi. *Quando la [[fame]] entra dalla porta, l'amore esce dalla finestra. *Scalda più l'amore che mille fuochi. *Se occhio non mira, cuor non sospira. *Se vuoi che t'ami, fa' che ti brami. *Tanto l'amore quanto il fuoco devono essere attizzati. *Tanto l'amore quanto la minestra di fagioli vogliono uno sfogo. ====[[Proverbi napoletani|Napoletani]]==== *''Ammore d' 'o lietto | fa scurdà chillo d' 'o pietto.'' *Ammore de patrone e vino 'e fiasco 'a sera so' buono e 'a matina so' sciacqua. *Ammore e [[rogna]] nun se po' nasconnere. *Anema senz'ammòre, sciòre senz'addòre. *''Ammore senz'ammore | sciore senz'addòre.'' *L'ammore d' 'o lietto fa scurda' chello d' 'o pietto. *L'ammore è comm' 'o ffuoco, guaje a chi ce pazzea. *L'ammore è fatto a coselle. *''L'ammore è fatto {{sic|com}}' 'a la nucella, | si nun la rumpe nun la può magnare...'' *L'ammore e lu cetrulo vanno a pparo; Doce è la ponta ma lo culo è amaro. *L'ammore è na brutta cosa, e la famma è na brutta bestia. *L'ammore è 'nu piccerillo ca nun sape cuntare. *L'ammore fa passà 'o tiempo e 'o tiempo fa passà l'ammore. *L'ammore nun va truvanno ricchezza. ====[[Proverbi toscani|Toscani]]==== *A chi s'ama si [[Credere|crede]]. *Ama chi t'ama, e chi non t'ama lascia. *Ama chi t'ama, e rispondi a chi ti chiama. *Amami poco, ma continua. *Amante non sia chi coraggio non ha. *Amor dà per mercede, gelosia e rotta fede. *Amor di ganza, fuoco di paglia. *Amor è cieco, e vede da lontano. *Amore e gelosia nacquero insieme. *Amore e signoria non soffron compagnia. *Amore è una pillola inzuccherata. *Amore fa amore, e crudeltà fa tirannia. *Amore male impiegato, vien mal remunerato. *Amore non conosce misura. *Amore non è senza amaro. *Amore, sonno e rogna non si nascondono. *Ben ama, chi non oblia. *Chi ama crede. *Chi ama, il ver non vede. *Chi ama, teme. *Chi ha l'amore nel petto, ha lo spron né fianchi. *Chi non ama, non ha cuore. *Chi soffre per amor, non sente pena. *Chi t'ama di buon cuore strigni e abbraccia. *Chi vuol essere amato, convien che ami. *Chi vuole l'amor celato lo tenga bestemmiato. *Contro amore non è consiglio. *[[Crudeltà]] consuma amore. *Delle pene d'amore si tribola e non si more. *Detto d'amore disarma rigore. *Di buone armi è armato, chi da buona donna è amato. *Dove regna amore, non si conosce errore. *I primi amori sono i migliori. *L'amore è principio del bene e del male. *Nella guerra d'amor vince chi fugge. *Ogni disuguaglianza amore agguaglia. *[[Sdegno]] cresce amore. *Sdegno d'amante poco dura. *Senza Cerere e Bacco è amor debole e fiacco. *[[Servire|Servigio]] riaccende amore. *Tanto è morir di male, quanto d'amore. ====[[Proverbi veneti|Veneti]]==== *Amor che nasse in malatia, quando se guarisse el passa via. *Amor fa amor e crudeltà consuma amor. *Amor me fa portare le calze mole. *Amor no fa bogher la pignata. *Amor no porta rispeto a nesun. *Amor novo va e vien, amor veccio se mantien. *Amor veccio non fa ruzene. *Amor xe orbo. *Amor xe tossego. *D'amor el gusto e 'l fogo de paglia, xe de l'istessa tagia. *Do amori no se pol aver. *L'amor de carneval mor in quaresema. *L'amor no pol star sconto. *L'amor passa sette muri. *L'amor xe come i busi in te le calze. *Per amor no se sente dolor. *Tosse, amor e panzeta, no le se sconde in qualunque sito che se le meta. ===[[Proverbi latini|Latini]]=== *Amore genera amore. *È ridicolo l'amore di un [[Senilità|vecchio]]. *Il giuramento dell'innamorato non si può punire. *La ferita d'amore la risana chi la fa. *L'amore è cieco. *L'amore e la tosse non si possono nascondere. *L'amore procura le armi [agli amanti perché possano essere grati alla persona amata]. ===[[Proverbi tedeschi|Tedeschi]]=== *Ira d'amore è esca d'amore. *Non si può costringere nessuno ad amare o a cantare. *"[[Rosso]] è il colore dell'amore", disse il pretendente alla sua furba seduttrice. ==Note== <references /> ==Voci correlate== {{div col|3}} *[[Amante]] *[[Amor di Dio]] *[[Amor fraterno]] *[[Amor materno]] *[[Patriottismo|Amor patrio]] *[[Amor proprio]] *[[Amore a prima vista]] *[[Amore e morte]] *[[Amore e odio]] *[[Amore e sesso]] *[[Bacio]] *[[Carità]] *[[Desiderio]] *[[Fare l'amore]] *[[Gelosia]] *[[Innamoramento]] *[[Lettera d'amore]] *[[Odio]] *[[Sessualità]] *[[Ti amo]] *[[Voler bene]] {{div col end}} ==Altri progetti== {{interprogetto|w_preposizione=riguardante l'|preposizione=sull'|wikt|s=:Categoria:Canti d'amore|s_oggetto=i testi completi di alcuni canti|s_preposizione=d'}} {{vetrina|14|2|2012|argomenti}} [[Categoria:Amore| ]] 4hv3v8bs7bne8ixzn8hpusmajebmeau 1350838 1350837 2024-11-08T11:35:07Z ~2024-9620 100276 /* Publio Virgilio Marone */ Corretta 1350838 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[File:1873 Pierre Auguste Cot - Spring.jpg|thumb|''Le Printemps'' (P.A. Cot, 1873)]] Citazioni sull''''amore'''. ==Citazioni== *A coloro che ci spingono ad amare gli altri, suggerisco di riflettere che forse perfino amare se stessi è meno frequente di quanto comunemente si creda. ([[Sergio Ricossa]]) *A nessuna creatura può piacere di essere desiderata per l'amore di un'altra. Ognuno vuole essere amato per sé stesso. ([[Liala]]) *A una certa altezza dell'amore, si vedono cadere gli orpelli del romanzesco e del petrarchismo, e rimangono soltanto, nudi e violenti, lo stimolo fisico e la verità dei corpi. ([[Marcel Thiry]]) *A volte penso che l'amore eterno sia il Babbo Natale degli adulti... sappiamo tutti che non esiste ma nessuno vuole sentirselo dire... ([[Alessandro Cattelan]]) *''Ah! come io conosco bene l'amore. Egli | inclina sempre a trovar de' difetti nell'oggetto | amato: tu trovi il tuo troppo orgoglioso; io | trovai il mio troppo modesto''. ([[Louis-Benoît Picard]]) *''Ahi crudo Amor, ch'ugualmente n'ancide | l'assenzio e 'l mèl che tu fra noi dispensi, | e d'ogni tempo egualmente mortali | vengon da te le medicine e i mali!'' ([[Torquato Tasso]]) *''Al mondo non si fa altro | che cantare e ricantare l'amore. | E anch'io in un tempo lontano l'ho fatto | e ancora, e di nuovo, | perché hanno un respiro profondo | le parole della tenerezza. | Se l'anima davvero potesse amare | il cuore si muterebbe in una zolla d'oro.'' ([[Sergej Aleksandrovič Esenin]]) *Alfine è venuto l'amore, tale che tenerlo nascosto più nuocerebbe alla mia fama che averlo rivelato ad alcuno. Scongiurata dalle mie muse Citerea a me l'ha condotto e l'ha posto fra le mie braccia. [[Venere]] ha mantenuto la promessa: racconti i miei diletti quello di cui si dirà che non ne ha avuti di suoi. Nulla io vorrei confidare a tavolette sigillate, perché nessuno le legga prima che lo sappia il mio amato. Ma aver peccato mi piace; atteggiare il volto per aver buona fama mi ripugna: si dirà che con uno degno di me io, degna di lui, sono stata. ([[Sulpicia]]) *''Altissimo Amore, se può essere che io muoia | senza aver saputo donde vi possedevo, | in quale sole era la vostra dimora | in quale passato il tempo vostro, in quale ora | io vi amavo, || Altissimo Amore che superate la memoria, | fuoco senza focolare di cui ho fatto tutta la mia luce, | in quale destino tracciavate la mia storia, | in quale sonno si vedeva la vostra gloria, | o mia dimora... || Quando sarò per me stessa perduta | e dispersa nell'abisso infinito, | infinitamente, quando sarò infranta, | quando il presente di cui sono rivestita | avrà tradito, || per l'universo in mille corpi frantumata, | di mille istanti ancora non riuniti, | di cenere setacciata nei cieli fino al nulla, | rifarete per una strana annata | un solo tesoro || rifarete il mio nome e la mia immagine | di mille corpi portati dalla luce, | viva unità senza nome e senza volto, | cuore dello spirito, oh centro del miraggio, | Altissimo Amore.'' ([[Catherine Pozzi]]) *Ama chi ti ama, fosse pure un cane! (''[[Un borghese piccolo piccolo]]'') *Ama e fa' ciò che vuoi. ([[Agostino d'Ippona]]) *"Ama gli altri e sarai amato!" è un detto che potrebbe suonare come una terribile e ingiusta accusa contro tutti gli innocenti che sono stati odiati e magari anche torturati e uccisi. ([[Fausto Cercignani]]) *''Amami, anche se io non ti amo. | Amami, anche se non merito l'amore. | Amami, anche se io non so amare | e amami anche se non esiste l'amore.'' (''[[La nave dei folli]]'') *Amare e farsi amare è un'attività complicata, soprattutto quando hai un brutto carattere, quando sei un po' vecchio, un po' grasso... ([[Philippe Starck]]) *Amare e insieme conservare il senno è concesso solo a Giove. ([[Decimo Laberio]]) *''Amare è la metà di credere.'' ([[Victor Hugo]]) *Amare è trovare la propria ricchezza al di fuori di sé stessi. ([[Émile-Auguste Chartier]]) *Amare, non è prendere un altro per completarsi, bensì offrirsi ad un altro per completarlo. ([[Michel Quoist]]) *Amare non significa solo dedicarsi interamente, con una generosità completa, né consacrarsi corpo ed anima senza condizioni ad attività in favore del prossimo, ma, prima di tutto, fare opera di intelligenza, chiedendoci con amore e con un sentimento profondo di rispetto degli uomini nostri fratelli, qual è il miglior bene che noi possiamo offrire loro, non solo, certamente nella prospettiva temporale ma in quella del destino spirituale. ([[René Voillaume]]) *Amare, oltre molte altre cose, vuol dire trarre diletto dal guardare e osservare la persona amata e non soltanto trarre questo diletto dalla contemplazione delle sue bellezze, ma da quelle delle sue bruttezze poche o molte che siano. (''[[L'amore coniugale]]'') *Amare per essere amato è umano, ma amare per amare è quasi angelico. ([[Alphonse de Lamartine]]) *Amare qualcuno vuol dire amputare un pezzo di te stesso e rimpiazzarlo con un pezzo dell'altro. (''[[Spaceman (film 2024)|Spaceman]]'') *Amare significa aver cura della [[solitudine]] dell'altro, senza mai pretendere di colmarla né conoscerla. ([[Christian Bobin]]) *Amare, significa essere assenti da sé stessi. ([[Joë Bousquet]]) *Amare significa, in ogni caso, essere vulnerabili. Qualunque sia la cosa che vi è cara, il vostro cuore prima o poi avrà a soffrire per causa sua, e magari anche a spezzarsi. Se volete avere la certezza che esso rimanga intatto, non donatelo a nessuno, nemmeno a un animale. Proteggetelo avvolgendolo con cura con passatempi e piccoli lussi; evitate ogni tipo di coinvolgimento; chiudetelo col lucchetto nello scrigno, o nella bara, del vostro egoismo. Ma in quello scrigno (al sicuro, nel buio, immobile, sotto vuoto) esso cambierà: non si spezzerà; diventerà infrangibile, impenetrabile, irredimibile. ([[C. S. Lewis]]) *Amare significa non dover dire mai "mi dispiace". ([[Erich Segal]]) *Amare significa semplicemente conoscere appieno la gioia e poi morire. ([[Sándor Márai]]) *Amare vuol dire accettare la responsabilità della felicità di qualcun altro. ([[Bruno Morchio]]) *Amatevi! Che cosa costa il canto al rosignolo e la gentilezza alla pioggia mattutina? ([[Nikiforos Vrettakos]]) *Amatevi! L'amore ci riunirà in Dio. ([[Santina Campana]]) *''Amo come l'amore ama. | Non conosco altra ragione di amarti che amarti. | Cosa vuoi che ti dica oltre a dirti che ti amo, | se ciò che ti voglio dire è che ti amo?'' ([[Fernando Pessoa]]) *''Amo di nuovo, non amo | e folle sono, non folle.'' ([[Anacreonte]]) *''Amor che mai non giunca a fine, amore | dir non si dee, ma una continua pena''. ([[Giambattista Giraldi Cinzio]]) *''Amor mio, eri tu o solo il mio slancio, | il nome che la mia parola ha dato al suo desiderio? | Sei esistito tu, l'altro? Era vero, | sotto i grandi meli tra i pinoli, | quel lungo corpo disteso per tanti anni? || L'azzurro è stato una vera frazione di tempo? | Non ho forse immaginato una vacanza nell'opaco? | Eri venuta, tu che sei andata via? | Sono stato io quel fuoco che si ravvivò, disparve? | Tutto è così remoto. L'assenza brucia come il ghiaccio. | I rami della memoria sono carbonizzati. | Sono fermo qui fino alla fine, | con un ricordo che non ha più volto.'' ([[André Frénaud]]) *Amor non confessato, amor pericoloso, dicevano ai miei tempi. ([[Alberto Cantoni]]) *''Amor, poi che tu se' del tutto 'gnudo, | non fossi alato, morresti di freddo; | chè se' cieco e non vedi quel che fai.'' ([[Lapo Gianni]]) *Amor può troppo più che né voi né io possiamo. ([[Giovanni Boccaccio]]) *''Amor tu sai, che mai non torsi il piede | Dal carcer tuo soave, né disciolsi | Dal dolce giogo il collo, né ti tolsi | Quanto dal primo dì l'alma ti diede''. ([[Vittoria Colonna]]) *''Amore è di sospetti fabbro.'' ([[Silvio Pellico]]) *Amore è dipendenza. Amore è sopravvivenza comune. (''[[I sopravvissuti]]'') *''Amore è misero se il suo amore è assente.'' ([[James Joyce]]) *Amore è ora un corpo longilineo e asciutto, dalle membra ancora adolescenti, morbide, sinuose e nobili. È un viso allungato dalle forti mascelle squadrate. È una coppia di occhi intensi e neri su cui, ogni tanto, ricade un ciuffo di capelli color del miele scuro. È un particolare modo di muovere le mani o di lasciarle penzolanti, parallele alle gambe. È finalmente una voce, l'intonazione di un bacio soffocato, l'emozione di una risata aperta e squillante. È la sobrietà dei modi, l'essenzialità, la grazia di una entità che nel presente stato di questo sogno corrisponde al nome di Thomas, suona con le sue mani, bacia con le sue labbra color porpora, ama con i suoi lombi tesi. ([[Pier Vittorio Tondelli]]) *Amore è tentativo di contrarre amicizia per mezzo della bellezza che si rivela nei giovani. ([[Zenone di Cizio]]) *Amore è tutto ciò che si può ancora tradire. ([[Andrea Pazienza]]) *Amore è un affetto dell'anima oziosa. ([[Salvator Rosa]]) *Amore è un certo no so che, che viene non so d'onde, mandalo non so chi, ingenerasi non so come, contentasi non so di che, sentesi non so quando, uccide non so perché, e finalmente paβa la carne di fuora, e non offende le viscere di dentro. ([[Francesco Andreini]]) *Amore è un dio che coopera alla conservazione dello Stato. ([[Zenone di Cizio]]) *Amore è un eccesso di certo desiderio senza raggione che ha una veloce venuta, e una tarda partita. ([[Salvator Rosa]]) *Amore, fra gli dèi l'amico degli uomini, il medico, colui che riconduce all'antica condizione. Cercando di far uno ciò che è due, Amore cerca di medicare l'umana natura. ([[Platone]]) *Amore, impossibile a definirsi! ([[Giacomo Casanova]]) *Amore non è guardarci l'un l'altro, ma guardare insieme nella stessa direzione. ([[Antoine de Saint-Exupéry]]) *Amore non è un possedere, ma un andare verso gli altri in un arricchirsi continuo. Ho sempre dato importanza al rispetto della persona, della sua autonomia, della sua libertà di esprimersi.È un valore che mi è affiorato da quei disagi sofferti. Dalla tragicità di certi fatti emergono sensibilità nuove che ti fanno crescere e ti rendono migliore. ([[Erminia Ferrari]]) *Amore non si prova soltanto, amore è qualche cosa che si fa. Non ha niente a che vedere con le gambe che tremano o un cuore trepidante. L'amore è l'atto di coraggio che richiede più sforzo, perché amore è liberarsi dal proprio odio. (''[[La croce e il coltello]]'') *Amore (''s.m.''). Parola inventata dai poeti per far rima con [[cuore]]. ([[Ambrose Bierce]]) *Amore, sì per quanto ho inteso dire da altrui più volte, e sì per quella cognizione che io ne abbia, non è altro che un desiderio di goder con unione quello, o che è bello veramente, o che par bello allo amante. ([[Tullia d'Aragona]]) *Amore vuole amore; fuoco vuole fuoco. ([[Gemma Galgani]]) *''Anche l'amore è un'arca | che salva dal diluvio della vita | ma a tempesta finita | non si sa mai la roba che si sbarca.'' ([[Trilussa]]) *Anche se in molti dei suoi aspetti questo mondo visibile sembra formato nell'amore, le sfere invisibili furono formate nella [[paura]]. ([[Herman Melville]]) *''Andremo ad altri lidi | prima che ognun di noi amando pera''. ([[Giambattista Giraldi Cinzio]]) *Anziché dire "Dio è amore" dovremmo dire "l'amore è divino". ([[Slavoj Žižek]]) *Aprirsi all'amore è molto pericoloso. È per questo che Gesù è morto, perché ha amato. ([[Timothy Radcliffe]]) *C'è chi dice sia un esercito di cavalieri, c'è chi dice sia un esercito di fanti, c'è chi dice sia una flotta di navi, la cosa più bella sulla nera terra, io invece dico che è ciò che si ama. ([[Saffo]]) *C'è forse un Dio che sia potente abbastanza contro l'amore? ([[Pierre-Ambroise-François Choderlos de Laclos]]) *C'è tutta una vita in un'ora d'amore. ([[Honoré de Balzac]]) *C'è una sola Parola di [[Dio]] che continua dalla nostra nascita a chiamarci perché ci ama: è la parola dell'amore. E questa parola null'altro è che questa: non avere paura, io sono con te, io sono per te. Credere all'amore è allora osare la vita con tutte le sue incognite e le sue opportunità. ([[Giovanni D'Ercole]]) *Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l'amore è da Dio: chiunque ama è generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore. ([[Giovanni apostolo ed evangelista]], ''[[Prima lettera di Giovanni]]'') *Certi "grandi amori" muoiono di disgusto, ci pensa poi l'indifferenza a seppellirli. ([[Giovanni Scafoglio]]) *Certo qualcosa di simile all'amicizia è nell'amore, che si potrebbe chiamare una folle amicizia. ([[Lucio Anneo Seneca]]) *Che cos'è l'amare se non il completo assorbimento dell'amato da parte dell'amante, sì che i due diventino uno? E chi o che cosa si deve amare? Deve forse uno scegliere una certa foglia dell'albero della Vita e riversare su di essa tutto il proprio cuore? Ed il ramo che porta la foglia? Ed il tronco che tiene il ramo? E la corteccia che protegge il tronco? E le radici che alimentano la corteccia, il tronco, i rami e le foglie? E la terra che cinge le radici? Ed il sole, il mare e l'aria che fertilizzano la terra? Se una piccola foglia di un albero merita il vostro amore, non dovrebbe l'albero, nel suo insieme, meritarlo molto di più? L'amore che sceglie una frazione del tutto si predestina al dolore. ([[Mikha'il Nu'ayma|Mikhail Naimy]]) *Che cosa è tutto quanto gli uomini han pensato in millenni, di fronte a un solo istante di amore? È pur la cosa più perfetta, più divinamente bella della natura! Colà guidano tutti i gradini sulla soglia della vita, di là veniamo, colà andiamo! ([[Friedrich Hölderlin]]) *– Che mi dici dell'amore?<br/>– Sopravvalutato. Biochimicamente non è diverso da una grande scorpacciata di cioccolata. (''[[L'avvocato del diavolo]]'') *Che mistero è l'amore. Si può essere innamorati di una persona che non sa nulla di te. Forse la massima felicità si raggiunge quando si ama qualcuno che ignora la nostra esistenza. ([[Joyce Carol Oates]]) *Chi è amato, infatti, si muove a suo piacimento nell'intimo del cuore che lo ama. ([[Giovanni Crisostomo]]) *Chi ama abdica alla propria volontà e al proprio buon senso in favore della persona amata. ([[Mateo Alemán]]) *Chi ama assai, poco favella. ([[Luigi Pulci]]) *Chi ama ''currit, volat, laetatur''. Amare significa correre con il cuore verso l'oggetto amato. ([[Papa Giovanni Paolo I|Giovanni Paolo I]]) *Chi conosce bene la vita ed il mondo, sa che le donne non si mettono volentieri sul delicato lor petto il cilicio di un vero amore. ([[Anatole France]]) *Chi nega l'amore è un pazzo: non ha mai conosciuta la potenza, non è mai vissuto in modo completo, non è mai stato travolto da quel turbine impetuoso, che trascina con sé le più belle intelligenze, le coscienze più oneste, seminando cadaveri lungo la via... ([[Carolina Invernizio]]) *Chi ride dell'amore muore sempre per amore. (''[[Nana]]'') *Chiaro che siamo in guerra, ed è una guerra di accerchiamento, ognuno di noi assedia l'altro ed è assediato, vogliamo abbattere le mura dell'altro e mantenere le nostre, l'amore verrà quando non ci saranno più barriere, l'amore è la fine dell'assedio. ([[José Saramago]]) *– Chissà se l'amo? – È un dubbio che m'accompagnò per tutta la vita e oggidì posso pensare che l'amore accompagnato da tanto dubbio sia il vero amore. ([[Italo Svevo]]) *Chi tace o non sorride dopo l'amore, degrada Eros. ([[Guido Ceronetti]]) *Chi ti ama c'è sempre, Angela, c'è prima di conoscerti, c'è prima di te. ([[Margaret Mazzantini]]) *Ci si innamora così, cercando nella persona amata il punto a nessuno rivelato, che è dato in dono solo a chi scruta, ascolta con amore. Ci si innamora da vicino, ma non troppo, ci si innamora da un angolo acuto un poco in disparte in una stanza, presso una tavolata, seduto in un giardino dove gli altri ballano al ritmo di una musichetta insulsa e decisiva che fa da colla di pesce per una faccia che si appunta a spilli sul diaframma del petto. ([[Erri De Luca]]) *Ci sono parecchie cose che mi piacciono, ma specialmente tre: amore, amore, amore. (''[[La dolce vita]]'') *Ci voltammo dopo dodici passi, perché l'amore è un duello. ([[Jack Kerouac]]) *Ciascuno, a modo suo, trova ciò che deve amare, e lo ama, la finestra diventa uno specchio; qualunque sia la cosa che amiamo, è quello che noi siamo. ([[David Leavitt]]) *Ciò che ero solito amare, non amo più; mento: lo amo, ma meno; ecco, ho mentito di nuovo: lo amo, ma con più vergogna, con più tristezza; finalmente ho detto la verità. È proprio così: amo, ma ciò che amerei non amare, ciò che vorrei odiare; amo tuttavia, ma contro voglia, nella costrizione, nel pianto, nella sofferenza. In me faccio triste esperienza di quel verso di un famosissimo poeta: "Ti odierò, se posso; se no, t'amerò contro voglia".<ref>Nell'ultima frase Petrarca cita [[Publio Ovidio Nasone]].</ref> ([[Francesco Petrarca]]) *Ciò che inebria in ogni avventura amorosa non è tanto la lusinga offerta alla propria vanità quanto la sfida recata ai limiti dell'individuazione, il fatto di irrompere in un'altra carne, attraversare un'altra vita. ([[Mario Andrea Rigoni]]) *Coloro che amano dovrebbero stare spesso [[silenzio]]si. ([[Charles Morgan]]) *Coloro che amano, non solamente scusano i vizi nelle cose amate, ma li chiamano virtù; similmente coloro che odiano, non solo giudicano le virtù essere minori di quello che sono nelle cose odiate, ma le ruputano vizi, chiamando, verbi grazia, uno che sia liberale, prodigo, o scialacquatore, e uno ben parlante, gracchia o cicalone. ([[Benedetto Varchi]]) *''Coloro che conoscono questa scienza | dicono che l'amore ha quattro forme, | che nascono dall'abitudine, dall'eccitazione erotica, | dalla trasposizione e dagli oggetti dei sensi.'' (''[[Kāma Sūtra]]'') *Colui che ama, fa tutto senza fatica, oppure ama la sua fatica. ([[Bernadette Soubirous]]) *Com'è possibile ''continuare'' ad amare quando ''non si ama più''?! Come ci si regola con la propria anima?! Chiedilo al ''filisteo''! Lui ci riesce!<br />La sua ''anima morta'' viene sostituita dal ''vivente senso del dovere!''<br /> È un pezzo di bravura, una stregoneria, qualcosa che va ''al di là'' e ''contro'' la natura, e tuttavia, ''lui'' ci riesce! ([[Peter Altenberg]]) *– Come sai che ti ama?<br />– Perché conosce la cosa peggiore di me e le sta bene. (''[[Vi presento Joe Black]]'') *Con la nostra capacità di amare sono risvegliate anche la nostra vulnerabilità e sensibilità più profonda. ([[Jean Vanier]]) *Conoscevo gli adulti, tranne un verbo che loro esageravano a ingrandire:amare. Mi infastidiva l'uso. Più di tutto mi irritava l'imperativo: ama. Nei libri c'era traffico fitto intorno al verbo amare. Intorno a me non lo vedevo e non lo conoscevo il verbo amare. ([[Erri De Luca]]) *Conosco a chi veramente ama non potere mancare né ingegno, né arte, con quale sé de ogni affanno liberare sappia. (Anonimo, ''[[Aristippia]]'') *Cos'è che arde e non consuma? L'amore. Quando siamo innamorati si brucia, si arde, ma non si consuma. ([[Roberto Benigni]]) *Cos'è che rende un uomo grande, ammirato dal creato, gradevole agli occhi di Dio? Cos'è che rende un uomo forte, più forte del mondo intero; cos'è che lo rende debole, più debole di un bambino? Cos'è che rende un uomo saldo, più saldo della roccia; cos'è che lo rende molle, più molle della cera? È l'amore! Cos'è che è più vecchio di tutto? È l'amore. Cos'è che sopravvive a tutto? È l'amore. Cos'è che non può essere tolto, ma toglie lui stesso tutto? È l'amore. Cos'è che non può essere dato, ma dà lui stesso tutto? È l'amore. Cos'è che sussiste, quando tutto frana? È l'amore. Cos'è che consola, quando ogni consolazione viene meno? È l'amore. Cos'è che dura, quando tutto subisce una trasformazione? È l'amore. Cos'è che rimane, quando viene abolito l'imperfetto? È l'amore. Cos'è che testimonia, quando tace la profezia? È l'amore. Cos'è che non scompare, quando cessa la visione? È l'amore. Cos'è che chiarisce, quando ha fine il discorso oscuro? È l'amore. Cos'è che dà benedizione all'abbondanza del dono? È l'amore. Cos'è che dà energia al discorso degli angeli? È l'amore. Cos'è che fa abbondante l'offerta della vedova? È l'amore. Cos'è che rende saggio il discorso del semplice? È l'amore. Cos'è che non muta mai, anche se tutto muta? È l'amore, e amore è solo quello che mai si muta in qualcos'altro. ([[Søren Kierkegaard]]) *Cos'è l'amore? Una emozione stenica permeata di vigore psicofisico. ([[Marcello Marchesi]]) *''D'Amor distretto vivo doloroso; | com'om che sta lontano | e vedesi alungare | da cosa c'ama, vedesi noioso, | languisce stando sano, | perché non pote usare | la cosa che li piace, | per zo vado morendo; | dunqua non mi dispiace | tal morte soferendo, | ma vivere mi pare.'' ([[Folco di Calavra]]) *''«D'amore non esistono peccati, | s'infuria un poeta ai tardi anni, | esistono soltanto peccati contro l'amore.» | E questi no, non li perdoneranno.'' ([[Vittorio Sereni]]) *– Devi dimenticarmi.<br/>– Non si può, anche se volessi: è più facile morire che dimenticare quando si ama, lo sai. (''[[Clandestino a Trieste]]'') *''Devo molto | a quelli che non amo. | Il sollievo con cui accetto | che siano più vicini a un altro. || La gioia di non essere io | il lupo dei loro agnelli. || Mi sento in pace con loro | e in libertà con loro, | e questo l'amore non può darlo, | né riesce a toglierlo.'' ([[Wisława Szymborska]]) *''Di quell'amor ch'è palpito | dell'universo intero, | misterïoso, altero, | croce e delizia al cor''. ([[Francesco Maria Piave]], ''[[La traviata]]'') *''Dicono alcuni che amore è un bambino, e alcuni che è un uccello, | alcuni che manda avanti il mondo, e alcuni che è un'assurdità, | e quando ho domandato al mio vicino, che aveva tutta l'aria di sapere, | sua moglie si è seccata e ha detto che no, non era il caso, no.'' ([[Wystan Hugh Auden]]) *Dicono che l'amore è cieco. Io credo che l'amore sia dotato di una vista superiore. ([[John Powell]]) *Dopotutto che cos'è l'amore se non una sorta di imprinting psichico, le cui leggi sfuggono alla nostra comprensione? ([[Jeffrey Moussaieff Masson]]) *Dove c'è amore, non c'è fatica, ma gusto. ([[Bernardo di Chiaravalle]]) *E allora, povero illuso, cosciotto di prosciutto, ti dirò che l'amore non è che un altro nome per [[lussuria]], più lussuria, più lussuria, più un dannato mucchio di inganni, di falsità, di menzogne e ogni sorta di imbrogli. (''[[Il settimo sigillo]]'') *E ama, ma veramente, gli uomini coi quali il destino ti ha unito. ([[Marco Aurelio]]) *È chiaro che una donna senza amore è come un fiore senza sole. Deperisce. (''[[Il favoloso mondo di Amélie]]'') *È così in tutto il mondo: è l'amore che ci dà la forza di muoverci ovunque e ci fa sentire uguali. Difatti, è proprio dall'amore tra un uomo e una donna che nasce un bambino. I genitori che lo hanno atteso per nove lunghi mesi lo faranno crescere con amore nella felicità e nella gioia. E poi, nello stesso modo, anche un altro uomo e un'altra donna potranno in seguito gioire per la nascita del frutto del loro amore. È probabilmente la storia dell'uomo che tende a percorrere sempre lo stesso cammino, sia per soddisfare il suo bisogno d'amore sia per adempiere alle sue possibilità creative. Può essere vero che la felicità dell'uomo consista solo in questa eterna ripetizione? Non lo so. Ma certamente ogni bimbo che nasce porta un po' di felicità. (''[[I bon bon magici di Lilly]]'') *È difficile dimostrare amore quando senti di non avere la benché minima motivazione, ma l'amore non è solo sentimento, è la determinazione a compiere gesti d'amore, anche senza alcuna apparente ricompensa. (''[[Fireproof]]'') *È duro, senza dubbio, non essere più amati quando si ama; ma niente in confronto a essere ancora amati quando non si ama più. ([[Georges Courteline]]) *{{NDR|L'amore}} è la psicoterapia della natura. ([[Eric Berne]]) *È nell'amore soprattutto che il relativo è l'assoluto. Una certa mano che si vede per la prima volta senza guanto e che si stringe un po' sotto le dita, inebria quanto una presa di possesso completa. ([[Albert Samain]]) *È meglio amare o essere amati? Nessuno dei due se il vostro colesterolo è più di seicento. ([[Woody Allen]]) *{{NDR|L'amore}} È sentirsi sé stessi insieme a qualcuno. ([[Mr. Rain]]) *È soltanto nelle misteriose equazioni dell'amore che si può trovare ogni ragione logica. (''[[A Beautiful Mind]]'') *È sorprendente quanto il modello comportamentale dell'amore sia simile a quello della demenza. (''[[Matrix Revolutions]]'') *È umano amare, ed è ancor più umano il perdonare. ([[Tito Maccio Plauto]]) *È una disgrazia non essere amati, ma è un affronto non esserlo più. ([[Montesquieu]]) *È un fuoco soffocato, una piacevole piaga, un gustoso veleno, una dolce amarezza, una dilettevole malattia, un lieto tormento, una ferita dolce e crudele, una morte soave. ([[Fernando de Rojas]]) *Ecco come posso definire in una sola frase il cosiddetto amore: è l'illusione di poter congiungere il fenomeno con la realtà. ([[Yukio Mishima]]) *Ed ecco, c'è in noi un mondo d'amore per qualcosa, pure se ignoriamo che cosa al mondo questo qualcosa sia. ([[Thomas Traherne]]) *''Era la tarda sera – un primo maggio – | maggio serale – era tempo d'amore. | Era invito all'amore la voce della tortora, | dove odorava il bosco dei pini. | D'amore mormorava il muschio silenzioso; | l'albero in fiore mentiva una pena d'amore, | il suo amore cantava l'usignolo alla rosa, | la rosa il suo amore esprimeva col profumato respiro. | Il lago a specchio tra ombrosi cespugli | cupo echeggiava un segreto dolore, | la riva lo abbracciava tutt'intorno; | e chiari soli di mondi diversi | vagavano per un azzurro di nastri, ardendo come lacrime d'amore.'' ([[Karel Hynek Mácha]]) *''Era un germoglio tenero | in un paradiso perduto | la donna che viveva con te | di danze e canti d'amore. | ho sognato?'' ([[Akiko Yosano]]) *''Eros ha sconvolto il mio cuore, | come un vento che si abbatte sulle querce sulla montagna.'' ([[Saffo]]) *''Eros qual fabbro con un grande maglio | di nuovo m'ha colpito, | nel torrente invernale m'ha tuffato.'' ([[Anacreonte]]) *Esiste una sola specie di amore, al di là dello spazio e del tempo; tutti gli incontri sulla terra sono immagini, sono colori dell'unica e indivisibile luce. L'amore inteso in senso generale, l'amore nel turbine della temporalità è terreno, è nettunico; l'oceano è la culla dalla quale si erge Afrodite. Dai suoi abissi sgorga ciò che nell'amore è onda e ritmo, tensione e mescolanza, ciò che è meraviglioso e temibile. Sulla riva del mare e sugli scogli noi percepiamo la sua anonima canzone fatale, le profonde voci delle sirene che, emergendo e tuffandosi, ci attirano per perderci nel loro mare. L'attrazione è irresistibile. ([[Ernst Jünger]]) *Essere amati, è passare. Amare, è durare. ([[Rainer Maria Rilke]]) *– Fermati, o Polinico. Sai tu che effetti fa amore?<br/>– Che? bestia!<br/>– Quelli del tartufo, che a' giovani fa rizzar la ventura e a' vecchi tirar coregge. ([[Bernardo Dovizi da Bibbiena]]) *Forse è mancare di saggezza amare alla follia; ma non c'è mancanza di saggezza più grave che quella di non amare per niente. ([[Katherine Mansfield]]) *Gli amori durano esattamente un momento perfetto, il resto è solo rievocazione, ma quel momento può essere sufficiente a dare un senso a più di una vita. ([[Marcello Fois]]) *Gli anni si susseguono, ma ad un vero amore cent'anni equivalgono a poche ore. (''[[La bella addormentata nel bosco]]'') *Gli uomini imparano ad amare la persona dalla quale sono attratti... le donne sono sempre più attratte dalla persona che amano. (''[[Sesso, bugie e videotape]]'') *Ho capito che amare significa ringraziare l'altro di esistere. ([[Alejandro Jodorowsky]]) *Ho imparato che senza una possibilità d'amore, un uomo appassisce come un grappolo su una vite secca. (''[[L'uomo venuto dal Kremlino]]'') *Ho letto i vostri libri inglesi che parlano d'amore eterno, ma forse arriverò a comprenderne il significato solo al mio arrivo a Londra perché al momento non lo afferro ancora pienamente – o meglio, non capisco il significato che voi gli attribuite. L'amore ha un ciclo vitale, come il fiore che cresce in un campo: una volta sbocciato, ben presto appassisce. Poi ritorna la primavera, ma non torna lo stesso fiore, né un altro con le stesse radici. È una legge di natura. Una volta che la passione divampando ha raggiunto l'acme, è più probabile che si estingua. ([[Conte Dracula]], ''[[I poteri delle tenebre (Islanda)|I poteri delle tenebre]]'') *''Ho visto che l'amore cambia il modo di guardare''. ([[Luciano Ligabue]]) *I grandi amori portano spesso grandi dolori. ([[Valentina Cortese]]) *I sentimenti d'amore dopotutto sono esattamente come le reazioni chimiche. Se sono soddisfatte alcune condizioni, nascono indipendentemente dagli attori. (''[[Welcome to the NHK]]'') *Il compromesso è necessario, però fino a un certo punto, perché ho capito che l'amore richiede anche che ci si assomigli per incastrarsi bene. Quella credenza per cui "siamo così diversi che ci completiamo" è una cazzata. Ci vuole allenamento per essere felici in due ma perché facciamo lo stesso sport. Non è che io gioco a tennis e tu a pallavolo. ([[Levante (cantante)|Levante]]) *''Il dolore è così forte | da ferirti in fondo al cuore, | ecco cos'è, | il vero amore cos'è. | Ti riporta indietro | a quando avevi cinque anni, | ecco perché | il vero amore fa male. | Quanto può far male | l'amore quello vero, | quanta pena provoca l'amor? | E ora puoi pensar: | "Tu ami e poi soffrirai"; | l'amore non vale, | no, no.'' (''[[Tutti pazzi per Mary]]'') *Il giusto amore evita sia la dedizione insana che il dominio. ([[Max Horkheimer]]) *Il guaio è che nel nostro mondo nessuno prova mai la passione amorosa. Nessuno, mai, ama al punto di uccidere o di commettere suicidio per amore. La gente si limita a divorziare, una o più volte, in un circolo chiuso di adulterio legale. Oppure si accontenta d'una bottiglia di vino e d'un sedile posteriore. ([[Louis Bromfield]]) *Il [[male]] ha la sua ora ma l'amore avrà i suoi giorni! ([[Giovanni Scafoglio]]) *Il miglior tonico esistente è l'amore. ([[Jorge Amado]]) *Il perfetto amore è la più bella di tutte le frustrazioni perché è più di ciò che si possa esprimere. ([[Charles Chaplin]]) *Il significato e la dignità dell'amore, inteso come sentimento, dipendono dal fatto che esso ci costringe a riconoscere nell'altro, realmente e con tutto il nostro essere, quello stesso valore centrale e assoluto che, in forza dell'egoismo, noi ammettiamo soltanto in noi stessi, sino a determinare lo spostamento del centro stesso della vita personale. ([[Vladimir Sergeevič Solov'ëv]]) *Il solo amore, degno del suo nome, è quello che sempre e dovunque eleva. ([[George MacDonald]]) *«Il tuo amore è troppo grande» [...]. «Troppo grande? [...] L'amore o c'è o non c'è. L'amore piccolo non è amore per niente». ([[Toni Morrison]]) *''Il vero amore è una quiete accesa.'' ([[Giuseppe Ungaretti]]) *Il vero Amore non è altro che un certo sforzo di volare a la divina bellezza, desto in noi dallo aspetto della corporale bellezza. ([[Marsilio Ficino]]) *''Il vero immortale è l'amor''. ([[Giosuè Carducci]]) *In amore c'è la sopportazione del quotidiano. Qualcosa talvolta di eroico e di misterioso. Ma anche di terribile. Le piccole viltà. Il bisogno del quieto vivere. L'amore è una scuola di resistenza. ([[Ilaria Occhini]]) *In amore, chi arde, non ardisce; chi ardisce, non arde. ([[Niccolò Tommaseo]]) *In amore chi più ama meno può. ([[Roberto Gervaso]]) *In amore sono gli occhi a guidarci. ([[Sesto Properzio]]) *In breve, il più grande piacere che c'è, dopo l'amore, è parlare d'amore. ([[Louise Labé]]) *In materia d'amore tutti sappiamo scrivere, ma nessuno sa leggere. ([[Dino Segre]]) *Iniziare una storia d'amore è come intraprendere un viaggio, bisogna andare lontano per capire quanto si è vicini. (''[[Bambole russe]]'') *Io, al contrario, sostenevo che l'amore giustifica e santifica tutto, perfino la pederastia; di più: che l'amore, quando è puro, cioè totalmente disinteressato, è sempre anormale, asociale, eccetera: proprio come l'[[arte]] – avevo aggiunto –, che quando è pura, dunque inutile, dispiace a tutti i preti di tutte le religioni, compresa quella socialista. ([[Giorgio Bassani]]) *Io credo che sia un po' come una scommessa, amare qualcuno. Puoi avere una lunga amicizia per una persona e annullarla nel momento stesso in cui le dichiari il tuo amore. Si tratta di un equilibrio estremamente complicato, che una minima mossa falsa può far cadere all'istante. (''[[Maison Ikkoku]]'') *Io so cos'è l'amore: è comprensione, siamo tu e io, è ciò che ci separa dal mondo, è ciò che unisce le nostre due vite e ci fa vivere fieri, felici, senza torture e senza dubbi; qualcosa che dura eterno e immutabile e che nulla potrà cambiare. Questo secondo me è l'amore. (''[[Il bacio della pantera (film 1942)|Il bacio della pantera]]'') *Io vivo solo per amare qualcuno. Per me l'amore è azione, lavoro a tempo pieno. Occupa il mio cervello e la mia esistenza al 98 per cento. ([[Philippe Starck]]) *''L'amore aiuta a vivere, a durare, | l'amore annulla e dà principio. E quando | chi soffre o langue spera, se anche spera, | che un soccorso s'annunci da lontano, | è in lui, un soffio basta a suscitarlo''. ([[Mario Luzi]]) *''L'amore al peggio ti fa dimagrire.'' ([[Lo Stato Sociale]]) *''L'amore, amore mio, | è una poesia graziosa scritta sulla luna, | l'amore è disegnato su tutte le foglie degli alberi, | l'amore è inciso | sulle piume dei passeri, o | sulle gocce di pioggia.'' ([[Nizar Qabbani]]) *L'amore che aumenta a poco a poco e per gradi assomiglia troppo all'amicizia per essere una passione violenta. ([[Jean de La Bruyère]]) *L'amore che cos'è? È correre incontro al sole finché esso tramonta e ti trovi nell'ombra. (''[[Dramma della gelosia (tutti i particolari in cronaca)]]'') *L'amore che si dona è l'unica cosa che rimane. ([[Nemesia Valle]]) *L'amore che vince ogni più cupo pensiero e dissolve ogni tormento nel cuore. ([[Mario Giannone]]) *L'amore ci aiuta a sviluppare un'identità sufficientemente sicura da poter essere affidata alle cure e alla protezione di un'altra persona. ([[Don DeLillo]]) *L'amore ci avviluppa sempre: siamo noi, con il nostro atteggiamento verso esso, a trasformarlo in fuoco oppure in luce. ([[Jean Guitton]]) *L'amore ci si parò dinanzi come un assassino sbuca fuori in un vicolo, quasi uscisse dalla terra, e ci colpì subito entrambi.<br />Così colpisce il fulmine, così colpisce un coltello a serramanico! ([[Michail Afanas'evič Bulgakov]]) *''L'amore ci sorprende come la pioggia | nel buio – e siamo fradici, senza | riparo, ancora lontani dall'alba.'' ([[Giovanna Rosadini]]) *L'amore coglie sfumature invisibili a un occhio indifferente e ne trae conseguenze infinite. ([[Stendhal]]) *L'amore come lo si sogna è irrealizzabile: bisogna accontentarsi dei surrogati che la vita ci offre. ([[Monica Vitti]]) *L'amore concede le sue gioie supreme soltanto a chi è pronto ai supremi cimenti. ([[Alfredo Panzini]]) *L'amore consiste in questo, che due solitudini si proteggono a vicenda, si toccano, si salutano. ([[Rainer Maria Rilke]]) *L'amore d'oggi è una malattia che entra nel sangue con il contatto; il resto è letteratura romantica del passato, è chiacchiera, è retorica; può essere tutt'al più contorno, ma non è il nocciolo. ([[Mario Mariani]]) *L'amore dà amarezza. ([[Tito Maccio Plauto]]) *L'amore degli uomini si distingue dalla stupida foia delle bestie soltanto per due funzioni divine: la carezza e il bacio. ([[Pierre Louÿs]]) *L'amore è anche imparare a rinunciare all'altro, a saper dire addio senza lasciare che i tuoi sentimenti ostacolino ciò che probabilmente sarà la cosa migliore per coloro che amiamo. ([[Sergio Bambarén]]) *L'amore è attesa di una gioia che quando arriva annoia. ([[Leo Longanesi]]) *– L'amore è cieco.<br />– No, no, no, è peggio: l'amore distorce le cose. O ancora peggio, l'amore è qualcosa che non hai mai chiesto. Avevo chiesto invece e persino preteso l'erotismo dagli uomini, ma quell'amore idiota... mi sentii umiliata dall'amore e da tutta la disonestà che lo segue. L'[[erotismo]] significa dire sì, l'amore al contrario solletica gli istinti più bassi avvolti da [[bugia|bugie]], come dire sì quando intendi dire no e viceversa. (''[[Nymphomaniac]]'') *L'amore è come la devozione; viene tardi. Non si è né innamorate né devote a vent'anni, a meno che non si abbia una disposizione speciale, una specie di santità innata. ([[Anatole France]]) *L'amore è come la fascia di ozono! Ti accorgi di lui solo quando non c'è più! (''[[Una pallottola spuntata 2 e 1/2]]'') *L'amore è come la storia: pochi eroi e milioni di vigliacchi. (''[[Fantasmi a Roma]]'') *L'amore è come un fiore nel deserto, che va annaffiato e curato per impedire che gli animali lo mangino. Con cosa curare l'amore? Con attenzione quotidiana. Con cosa annaffiarlo? Con il perdono. ([[Robert Sarah]]) *L'amore è così, un gioco di lasciarsi e ritrovarsi. E ogni volta è diverso, non siamo mai come eravamo prima. ([[Francesco Nuti]]) *L'amore è da reinventare, si sa. ([[Arthur Rimbaud]]) *L'amore è, esiste. E niente di quello che dite può farlo sparire, perché è il motivo per cui noi esistiamo qui. È la vetta più alta, e una volta che l'hai scalata e guardi gli altri da lassù, ci rimani per sempre. Perché se ti muovi, allora... cadi. Cadi. (''[[L'altra metà dell'amore]]'') *L'amore è eterno finché dura. ([[Henri de Régnier]]) *L'amore è fecondo di molto miele e di molto fiele. ([[Tito Maccio Plauto]]) *L'amore è fragile. È una cosa talmente magica che bisogna starci molto attenti. A come si dicono le cose. Svanisce altrimenti: va via. Deve rimanere nel bello. Vive di sorrisi. Handle with care, con cura. Controllare le proprie ossessioni, non fare scenate di gelosia inutili. Non metterlo alla prova, soprattutto. Mai. ([[Concita De Gregorio]]) *L'amore è fuoco. Ma non sai se scalderà il cuore o brucerà la tua casa. ([[Joan Crawford]]) *L'amore è il fuorilegge definitivo. Il mio amore per te non ha secondi fini. Ti amo gratis. ([[Tom Robbins]]) *L'amore è il solo sogno che non si sogna. ([[Paul Fort]]) *L'amore è incompatibile con la vita. Il desiderio di due cuori che si amino veramente, non è vivere insieme, ma morire insieme. ([[Aldous Huxley]]) *L'amore è inventare l'altro con tutta la nostra fantasia e con tutte le nostre forze, senza cedere di un millimetro alla realtà. ([[Gianrico Carofiglio]]) *L'amore è l'arte più difficile. E scrivere, danzare, comporre, dipingere, sono la stessa cosa che amare. Funambolismi. La cosa più difficile è avanzare senza cadere. ([[Maxence Fermine]]) *L'amore è l'eterno sorriso del creato, l'armonia che tutti gli esseri lega in un vincolo misterioso. ([[Felice Guzzoni]]) *L'amore è l'insostituibilità. ([[Paolo Sorrentino]]) *L'amore è l'ultimo dono che ci consenta di mantener l'oscurità lungi da noi. È lo sforzo di due creature solitarie che si raggiungono nel [[buio]], si toccano, e si stringono fra le braccia per impedire alle tenebre d'invadere la loro anima. ([[Frederic Prokosch]]) *L'amore è l'unica cosa che riusciamo a percepire che trascenda dalle dimensioni di tempo e spazio. Forse di questo dovremmo fidarci, anche se non riusciamo a capirlo ancora. (''[[Interstellar]]'') *L'amore è l'unica griffe che non passerà mai di moda. (''[[Sex and the City]]'') *L'amore è la capacità di avvertire il simile nel dissimile. ([[Theodor Adorno]]) *L'amore è la cosa più forte e più fragile che abbiamo nella vita. ([[Vanessa Paradis]]) *L'amore è la moneta più preziosa che hai a disposizione, usala nel mercato in cui sei sicuro di non essere ingannato. ([[Wilbur Smith]]) *L'amore è la più grande felicità se è giusto e ricambiato, ma devi essere proprio sicura che il tuo amore abbia queste qualità, perché se non è così non esiste peggiore agonia, niente che sia più amaro, che ti faccia sentire ancora di più la solitudine. (''[[Paradiso proibito]]'') *L'amore è la risorsa naturale per eccellenza, illimitata, che dona crescendo e cresce donando. ([[Priya Basil]]) *''L'amore è la risposta | in un mare di domande.'' (''[[A Week Away]]'') *L'amore è per definizione un dono non meritato; anzi, l'essere amati senza merito è la prova del vero amore. ([[Milan Kundera]]) *''L'amore è per gli sciocchi e tutti gli sciocchi sono innamorati.'' ([[Nick Cave]]) *L'amore [...] è peggio della morte e praticamente non esiste cura. Si può alleviare solo con il lavoro, il digiuno o la preghiera. ([[Milana Vuković Runjić]]) *L'amore è personale, è di pertinenza di chi lo prova. ([[Efraim Medina Reyes]]) *L'amore è qualcosa di misterioso, non ha né forma né peso e non se ne può misurarare la grandezza. Anche se nessuno l'ha mai visto, non si può negare che esista e che possa far soffrire. (''[[Le situazioni di Lui & Lei]]'') *L'amore è qualcosa in cui ti imbatti. ([[Barbara Kruger]]) *L'amore è quell'attimo che passa tra un sospiro e un altro. (''[[San Gabriele (film)|San Gabriele]]'') *L'amore è quello che lega l'uomo alla donna, e il [[denaro]] quello che lega la donna all'uomo. ([[Grazia Deledda]]) *L'amore è [...] quello che resta nel fuoco quando l'innamoramento si è consumato. (''[[Il mandolino del capitano Corelli]]'') *''L'amore è reale, la realtà è amore | l'amore è sentire, sentire l'amore | l'amore è voler essere amati.'' ([[John Lennon]]) *L'amore è sempre santo, perché le sue vampe partono dall'unico incendio di Dio. ([[Antonio Bello]]) *L'amore è tante cose insieme. È, soprattutto, incomprensibilità e mistero, perché ha in sé il germe dell'infinito ed è in sé una delle manifestazioni dell'infinito. ([[Alessandro Meluzzi]]) *L'amore è tra me e quel fondo abissale che c'è dentro di me, a cui io posso accedere grazie a te. L'amore è molto solipsistico; e tu, con cui faccio l'amore, sei quel Virgilio che mi consente di andare nel mio Inferno, da cui poi emergo grazie alla tua presenza (perché non è mica detto che chi va all'Inferno poi riesca a uscire di nuovo). Grazie alla tua presenza io emergo: per questo non si fa l'amore con chiunque, ma con colui/lei di cui ci si fida; e di che cos'è che ci si fida? Della possibilità che dopo l'affondo nel mio abisso mi riporti fuori. ([[Umberto Galimberti]]) *L'amore è tutto ciò che esiste. Lo so, lo avete già sentito e anche letto chissà quante volte, ma quando affrontate difficoltà, preoccupazioni, dubbi o paure, voi preferite dimenticarlo. Ciò che dovreste fare, invece, è rispondere a questa semplice domanda: che cosa farebbe ora l'amore? (''[[Conversazioni con Dio]]'') *L'amore è un'assurdità che in natura non c'è. ([[Thomas Bernhard]]) *L'amore è un allucinogeno che può farci vedere una musa in una manza e un'aquila in una gallina. ([[Anacleto Verrecchia]]) *L'amore è un bellissimo fiore, ma bisogna avere il coraggio di coglierlo sull'orlo di un precipizio. ([[Stendhal]]) *L'amore è un canale di conoscenza diverso da quello della ragione e per questo in esso non si deve "dimostrare" tutto, "spiegare" ogni cosa. ([[Gianfranco Ravasi]]) *''L'amore è un colpo di pistola, | l'amore, l'amore è un pugno sulla schiena, | è uno schiaffo per cena, | l'amore ti tocca appena.'' ([[Brunori Sas]]) *L'amore è un disordine mentale che ci trascina verso un determinato oggetto e ci incatena ad esso nostro malgrado: è una malattia che ci viene come la rabbia viene agli animali. ([[Alain-René Lesage]]) *L'amore è un giro in slitta per l'inferno. (''[[Drive-Away Dolls]]'') *L'amore è un incidente che sta per accadere. (''[[Closer]]'') *L'amore è un materiale deteriorabile, se non lo conservi attenendoti a certe regole poi devi buttare via tutto. ([[Marco Presta]]) *L'amore è un oceano di emozioni, interamente circondato da spese. ([[Thomas Dewar]]) *L'amore è un passatempo per gente volgare. (''[[Il grande peccatore]]'') *L'amore è un rapporto privo di memoria e di prospettiva in cui ha luogo un totale assorbimento nel presente, è l'esclusione delle cose passate, è la perfetta noncuranza del futuro, è assenza di scrupoli, di pentimenti, di aspettative, di timori. ([[Leszek Kołakowski]]) *L'amore è un volo che sfugge ai radar della percezione. ([[Guido Ceronetti]]) *''L'amore è un suicidio.'' ([[The Smashing Pumpkins]]) *L'amore è un viaggio. (''[[Elizabethtown]]'') *L'amore è una cazzata. ([[Chuck Palahniuk]]) *L'amore è una cosa meravigliosa. Quando lo trovi tutto il mondo profuma di Daffodil Daydream. L'amore lo devi tenere stretto e non mollare mai la presa. (''[[Deadpool (film)|Deadpool]]'') *L'amore è una fiammata che brucia presto e poi non rimane che la cenere, l'amarezza, il rimpianto. (''[[Chi è senza peccato...]]'') *L'amore è una lotta basata sulle parole e sul tempo. ([[James Barlow]]) *L'amore è una potente arma contro la paura. (''[[Sansone e Dalila (miniserie televisiva)|Sansone e Dalila]]'') *L'amore è uno stile di vita. [...] A me non piace parlare d'amore, mi piace farlo. Ci faccia caso, le persone che non sanno amare parlano sempre d'amore. ([[Valentina Cortese]]) *L'amore è uno strano sentimento, più si ama più si sprofonda nell'[[angoscia]]. Un amore eccessivo diviene una forza demoniaca tale da poter sviare il cuore degli uomini. (''[[Bakuretsu Hunter]]'') *L'amore. È uno strano mix di alchimia e destino. E nonostante i nostri grandi ideali su chi dovremmo avere accanto, l'amore, alla fine, sceglie al nostro posto. Sempre. (''[[Being Erica]]'') *L'amore: ecco la parola sacra ancora capace ed efficace da lanciare alle anime. ([[Luisa Margherita Claret de la Touche]]) *L'amore fa fare un sacco di stronzate. (''[[Tutti pazzi per Mary]]'') *L'amore fa male, ma la mancanza d'amore ancora di più. ([[David Lynch]]) *L'amore [...]. Fuoco e fiamme per un anno, cenere per trenta. ([[Giuseppe Tomasi di Lampedusa]]) *L'amore. Grandioso, non è vero? Io l'ho provato una volta. Sposarsi vuol dire comprare una casa per una persona che odi, ricordatevelo. (''[[The Nice Guys]]'') *L'amore ha anche questo in comune con la poesia: che, quando ci si spiega, si è perduti. ([[Mario Andrea Rigoni]]) *L'amore ha diritto di essere disonesto e bugiardo. Se è sincero. ([[Marcello Marchesi]]) *L'amore ha un misura: quello a cui si è pronti a rinunciare. (''[[Pandora (film)|Pandora]]'') *L'amore il «grande amore», in fondo è qualcosa che dobbiamo scoprire, non possiamo sapere a priori, con certezza, come e quando lo troveremo. ([[Tina Aumont]]) *''L'amore, il mio amore è un colpo di pistola, | l'amore, l'amore è una fanfara che suona la nostra canzone, | è un nodo intorno al collo | nel buio di una prigione.'' ([[Brunori Sas]]) *L'amore, in effetto, rende ancora più saldi i vincoli (che ci legano all'esistenza). Distrutto questo legame fondamentale, la liberazione in questa stessa vita, secondo me, è cosa fatta. ([[Abhinavagupta]]) *L'amore, in fondo, ha il suo migliore alimento nei contrasti, nei sotterfugi. ([[Giorgio Bassani]]) *L'amore in questo assomiglia a Dio: per raggiungerlo bisogna crederci. ([[Ugo Ojetti]]) *L'amore in sostanza tra un uomo e una donna non si basa su chi insegue e chi fugge, ma su chi sa aspettare. ([[Vittorio Sgarbi]]) *L'amore incomincia dall'amore, e dalla più forte amicizia non si riuscirebbe a passare che a un debole amore. ([[Jean de La Bruyère]]) *L'amore infatti è un fiore che sboccia dovunque, compie i suoi dolci miracoli sfidando il gelo dell'autunno e la neve dell'inverno e torna a rifiorire, turgido e fragrante durante il corso dell'anno, rendendo felice chi lo dona e chi lo riceve. ([[Louisa May Alcott]]) *''L'amore infine è aridità.'' ([[Pier Paolo Pasolini]]) *L'amore invecchia come la speranza: troppo presto. (''[[La foresta pietrificata]]'') *L'amore iride dorata dei sogni della fanciullezza, è sovente dolore che lacera il cuore, che strazia le viscere e che tronca lo stame della vita. ([[Felice Guzzoni]]) *L'amore, la più mortale tra le cose mortali: ti uccide sia quando ce l'hai sia quando non ce l'hai.<br />Ma non è esattamente così.<br />È colui che condanna e il condannato; il giustiziere; la lama; la sospensione di pena all'ultimo momento; il respiro affannoso; il cielo infinito sopra di te e il «Grazie, grazie, grazie, Dio».<br />L'amore: ti ucciderà e ti salverà. ([[Lauren Oliver]]) *L'amore, la più tirannica e violenta delle passioni umane, viene simboleggiato da un angioletto con l'aria coglioncella e con una freccina in mano. Che errore! Dovrebbe essere invece simboleggiato dalla scala Mercalli, perché l'amore, nei gradi più alti della sua intensità, fa più danni e lascia dietro di sé più macerie di una scossa tellurica. Per fortuna non dura a lungo, altrimenti rimarremmo tutti sepolti sotto quella passione. ([[Anacleto Verrecchia]]) *L'amore moderno è melodia debole, superistrumentata. ([[Hugo von Hofmannsthal]]) *L'amore nasce dal desiderio improvviso di rendere eterno ciò che è passeggero. ([[Ramón Gómez de la Serna]]) *L'amore nasce dalla contemplazione della diversità assoluta in una vita in cui riconosciamo la nostra identità; anche i sessi sono identità perfetta e diversità totale. Perciò cercano di possedersi. Cercano la pace nella esaltazione della diversità; e il possesso di sé nella propria distruzione. L'amore è la propria esaltazione e la rinuncia a sé. Amiamo l'assoluta diversità in ciò che è assolutamente identico a noi – la meravigliosa apparizione del diverso, che rende l'identico sempre più identico e più diverso. ([[Andrea Emo]]) *L'amore nasce e arde senza conoscere barriere e limiti. (''[[Kimagure Orange Road]]'') *L'amore non dà una spiegazione dell'universo, non è la giustificazione della storia, non fa sorgere scienziati e filosofi. Fa ben di più. Non giustifica, ma fa vivere; non spiega, ma guarisce. Chi gusta l'amore, anche se morto, può nascere. ([[Ermes Ronchi]]) *L'amore non deve essere un mezzo, l'amore deve essere un fine. ([[Muriel Barbery]]) *L'amore non deve essere un segreto, se ti tieni una cosa complicata come l'amore chiusa dentro, alla fine ti ammali. (''[[Spider-Man 2]]'') *L'amore non dura che un tempo. È funzione diretta di un potenziale di desiderio, è un fuoco di paglia che arde forte e si spegne presto. ([[Maxence Van der Meersch]]) *L'amore non è bello: solo il sogno dell'amore rapisce. ([[Ernst August Klingemann]]) *L'amore non è come una pietra da macina ch'è uguale dappertutto e agisce allo stesso modo su tutto ciò che tocca. L'amore è come il mare. Mobile, ma al tempo stesso immutabile, e segue i contorni della spiaggia che bacia, e su ogni spiaggia è diverso. ([[Zora Neale Hurston]]) *L'amore non è mica cieco, è affetto da [[presbiopia]]: lo prova il fatto che si accorge dei difetti solo quando si allontana. ([[Michel Zamacoïs]]) *''L'amore non è qualcosa da capire | L'amore non è qualcosa da sentire | L'amore non è qualcosa da dare o ricevere. | L'amore è solo qualcosa che avviene | Ed eternamente è''. ([[Sri Chinmoy]]) *L'amore non è un annunciatore di disastri: ''l'amore vede roseo''. E qualche volta, si capisce, s'inganna. ([[Umberto Saba]]) *L'amore non è un problema, come non lo è un veicolo: problematici sono soltanto il conducente, i viaggiatori e la strada. ([[Franz Kafka]]) *L'amore non è una cosa che, tutto sommato, decidi freddamente che potrebbe darti gioia [...] È una cosa che t'afferra e ti possiede, o bere o affogare, o la va o la spacca. ([[Richard Adams]]) *L'amore non è una scintilla effimera, nata dall'incontro di due desideri, è una fiamma eterna sprigionata dalla fusione di due destini. ([[Gustave Thibon]]) *L'amore non finisce mai di sorprenderci. Come quello tra l'idraulico e mia moglie. (''[[Rat-Man]]'') *L'amore non prende nulla. Infatti, come potrebbe prendere qualche cosa, dal momento che ogni cosa gli appartiene? Esso non dice: – Questo è mio – o – Quello è mio, – ma dice: – Questo è tuo. (''[[Vangelo secondo Filippo]]'') *L'amore non può mai perdere. (''[[Perfect Strangers]]'') *L'amore non si cerca, l'amore si dona. (''[[Sword Art Online: Alicization]]'') *L'amore non si dimentica di te anche quando tu lo ignori. Torna, bussa. Se non rispondi ti porta a fondo. Devi averne un po' paura, ma più di tutto devi mostrargli il tuo coraggio. Devi esserci, quando chiama. Devi essere lì e prenderti cura di lui. Solo se lo lasci libero di andare puoi vederlo tornare. ([[Concita De Gregorio]]) *L'amore non si pesa in [[Lacrima|lacrime]]. ([[Denis de Rougemont]]) *L'amore non si può avere a comando, è un regalo di un cuore a un altro cuore. ([[Paramahansa Yogananda]]) *''L'amore non si spiega | fa girare il mondo e poi | se non c'è diventa tutto inutile, | non puoi farne a meno mai | nemmeno quando poi.'' ([[Sergio Cammariere]]) *L'amore non va sempre a finire bene... se è sofferto si viene assaliti da un dolore senza pari e nonostante questo ci si innamora ancora di più... (''[[Video Girl Ai]]'') *L'amore parla molto, è un discorso. Si dichiara, e spesso culmina in questa dichiarazione in cui finisce: atto linguistico altamente ambiguo, quasi indecente. ([[Jean Baudrillard]]) *L'amore, per sua stessa natura, deve essere una condizione transitoria. Cercare il segreto che lo rende costante sarebbe folle come cercare la pietra filosofale o la grande panacea; e la scoperta risulterebbe inutile se non fatale per l'umanità. ([[Mary Wollstonecraft]]) *L'amore, pieno, durevole, succede all'ebbrezza dell'innamoramento e all'ardore della passione; ma, per goderne, occorre aver superato le pretese, non mai trascurando le attese. ([[Elio Pecora]]) *L'amore porta molta felicità, molto più di quanto struggersi per qualcuno porti dolore. ([[Albert Einstein]]) *L'amore può morire in un cuore che lo rifiuta e che si ostina a dirgli di no, come la [[verità]] può morire in uno spirito indifferente che rifiuta di essere attento, come la [[musica]] può morire in mezzo al rumore che la circonda e la copre. ([[Maurice Zundel]]) *L'amore può trasformare l'uomo in un mostro, e per amore può anche accadere che un uomo brutto diventi bello. (''[[La bella e la bestia (film 1946)|La bella e la bestia]]'') *L'amore racchiude tutte le vocazioni, che l'amore è tutto, che abbraccia tutti i tempi e tutti i luoghi, in una parola che è eterno. ([[Teresa di Lisieux]]) *L'amore, Re sui Re. ([[Antonio Pérez (statista)|Antonio Pérez]]) *L'amore resta nel cuore di chi lo dona, e diviene tanto più grande quanto più se ne dispensa agli altri! ([[Friedrich Wilhelm Foerster]]) *L'amore sano è quello che abbraccia una donna sola e intera, compreso il suo carattere e la sua intelligenza. ([[Italo Svevo]]) *L'amore sano, normale, è l'amore ''perché''; ma il vero amore è l'amore ''sebbene''. ([[Maurice Donnay]]) *L'amore sembra essere il compiacimento del cuore di una persona verso qualcosa, a causa di qualcosa: si presenta come desiderio nella ricerca, e felicità nella soddisfazione del possesso, appare come una corsa, per quanto concerne il desiderio e come un riposo per quanto si riferisce alla gioia del possesso. ([[Ugo di San Vittore]]) *L'amore se ne andrà tanto lontano quanto è lontano dagli occhi. ([[Sesto Properzio]]) *L'amore senza [[sofferenza]] si riduce all'amore per noi stessi. ([[Madeleine Delbrêl]]) *L'amore serve a renderci deboli e dipendenti, senza l'amore una razza di guerrieri solitari sarebbe padrona dell'universo. Eserciti unidimensionali senz'altra ambizione che vagare per valli senza nome. L'amore che ci inoculano fin dal primo vagito è un antidoto alla nostra ansia di non essere, non sapere, non dovere. ([[Efraim Medina Reyes]]) *L'amore si fonda sulla [[nostalgia]], nostalgia della persona amata. Esso non è libero dalla dimensione sessuale. Quanto più grande è la nostalgia dell'unione con la persona amata, tanto più grande è l'amore. Se si toglie il tabù della dimensione sessuale, cade la barriera che produce continuamente la nostalgia e così l'amore perde la sua base. ([[Max Horkheimer]]) *L'amore si nutre di tutti i sentimenti che trova lungo il suo cammino e li offre al vincitore. ([[Gianni Monduzzi]]) *L'amore si paga solo con l'amore e le piaghe dell'amore si guariscono solo con l'amore. ([[Teresa di Lisieux]]) *L'amore, soprattutto quello cristiano, non è assolutamente saggio. ([[Slavoj Žižek]]) *L'amore stesso non è che la più alta forma di [[vanità]]. ([[Jerome K. Jerome]]) *L'amore umano è il miracolo che si può contrapporre a qualunque arida teorizzazione secondo cui non c'è speranza per il mondo. ([[Andrej Arsen'evič Tarkovskij]]) *L'amore vero rende sempre migliori, qualunque sia la donna che lo ispira. ([[Alexandre Dumas (figlio)|Alexandre Dumas, figlio]]) *L'amore vero vuole il bene dell'amato. ([[Umberto Eco]]) *L'antico amore è come un cancro. ([[Petronio Arbitro]]) *L'arte che non si impara mai e che si sa sempre. ([[Benito Pérez Galdós]]) *L'assoluto dell'amore si riconosce dall'inquietudine di chi ama. ([[Paul Valéry]]) *L'enciclopedia galattica nel capitolo dedicato all'amore afferma che è troppo complicato da definire. La guida galattica per autostoppisti invece, sull'argomento amore, dice: "evitatelo se possibile". (''[[Guida galattica per autostoppisti]]'') *L'esperienza frammentaria è in realtà un'esperienza di assoluto: trascende persino la poesia e solo nell'amore manifesta il suo vero volto. Ora, l'enigma dell'amore in generale consiste in ciò: che un singolo essere umano, empiricamente determinato, dipendente da mille accidenti, bisognoso di tanti aiuti e così effimero nella sua vicenda terrena, possa essere visto come qualcosa di divino e di sacro. ([[Mario Perniola]]) *L'unica domanda in amore è: a partire da quando si comincia a mentire? Siete sempre così felici di rientrare a casa e trovare la stessa persona che vi aspetta? Quando le dite "ti amo", lo pensate sempre? Ci sarà per forza – è fatale – un momento in cui per voi sarà uno sforzo. In cui i vostri "ti amo" non avranno più lo stesso sapore. Per me, lo scatto è stata la rasatura. Mi rasavo tutte le sere per non pungere Anne baciandola di notte. E poi, una sera – lei dormiva già (ero uscito senza di lei fino all'alba, tipico genere di comportamento ignobile che ci si permette con la scusa del matrimonio) – non mi sono rasato. Pensavo che non fosse grave, perché lei non se ne sarebbe accorta. Invece significava semplicemente che non l'amavo più. ([[Frédéric Beigbeder]]) *L'unica speranza del genere umano è l'amore nelle sue varie forme e manifestazioni, la cui unica fonte è l'amore per la vita, il quale, come sappiamo, cresce e matura con gli anni. ([[Isaac Bashevis Singer]]) *''L'Universo intero ubbidisce all'Amore; | bella Psiche consegnategli il cuore. | Ogni altro dio fa a questo dio la corte, | e ha della sua fiamma meno dolce potere. | Dei giovani cuori è il bene supremo: | amate, amate, tutto il resto è meno. || Privi d'amore tanti stupendi oggetti, | fregi d'oro, boschi, parchi, fontane, | non hanno che una pallida avvenenza, | e delle sue pene meno dolce piacere. | Dei giovani cuori è il bene supremo: | amate, amate, tutto il resto è meno.'' ([[Jean de La Fontaine]]) *L'[[uomo]] è stato creato per l'amore; soltanto per amare il suo creatore. E tutto il tempo che non impiega in questo amore, è tempo perduto. ([[Ernesto Cardenal]]) *L'uomo più fortunato che calpesta questa terra è chi trova il vero amore. ([[Conte Dracula]], ''[[Dracula di Bram Stoker]]'') *La caratteristica dell'amore è di dare sempre e di sempre ricevere. ([[Elisabetta della Trinità]]) *La fame calma l'amore, se no, il tempo; se nulla puoi ottenere da questi due rimedi, un laccio. ([[Cratete di Tebe]]) *La [[felicità]] non sta nell'essere amati: questa è soltanto una soddisfazione di vanità mista a disgusto. La felicità è nell'amare. ([[Thomas Mann]]) *La grande tragedia della vita non è che gli uomini muoiano, ma che cessino di amare. ([[William Somerset Maugham]]) *La [[lontananza]] è il fascino dell'amore. ([[Corrado Alvaro]]) *La [[lontananza]] fa all'amore quello che il vento fa al fuoco: spegne il piccolo, scatena il grande. ([[Roger de Bussy-Rabutin]]) *La sofferenza in amore è un vuoto a perdere. ([[Massimo Troisi]]) *La valle dell'amore... per entrare in questa valle bisogna tuffarsi interamente nel fuoco, o meglio bisogna essere fuoco, perché lì altrimenti non si potrebbe vivere. Colui che ama veramente ha da essere simile al fuoco, il viso infiammato, ardente e impetuoso come il fuoco. Per amare non si deve avere secondi fini; si deve essere pronti a gettare nel fuoco cento mondi. ([[Farid al-Din 'Attar]]) *La vita inizia solo quando arriva l'amore. (''[[Febbre di vivere (film 1932)|Febbre di vivere]]'') *''Lasso il regno d'Amor fugace e frale | come ha il diletto, e 'l dolor lungo e forte, | come presso alla vita ognor vien morte, | come appena apre un ben, che 'l chiude un male?'' ([[Berardino Rota]]) *– Lei mi ha appena raccontato tutta la sua storia [...]. Ma non ha parlato neanche una volta di amore.<br />– Solo perché è impossibile misurare l'amore. E senza misurazioni non ci può essere scienza. Però ho pensato molto a questo problema ultimamente.<br />– Oh, "problema"?<br />– Quando si tratta di amore siamo tutti ignoranti. (''[[Kinsey]]'') *Le persone gravi odiano l'amore in grazia del nome —<br/>Gli egoisti in grazia di se stessi —<br/>Gli ipocriti in grazia del cielo — ([[Laurence Sterne]]) *''Libiam ne' dolci fremiti | che suscita l'amore, | poiché quell'occhio al core | onnipotente va. | Libiamo, amor fra i calici | più caldi baci avrà.'' ([[Francesco Maria Piave]]) *''Ll'ammore è comme fosse nu malanno | ca, all'intrasatta, schioppa dint' 'o core | senza n'avvertimento, senza affanno, | e te po' ffa' murì senza dulore.'' ([[Totò]]) *Lo dico sempre: innamorarsi fa male alla salute! (''[[Kirby (anime)|Kirby]]'') *Ma che cosa sono la bellezza o la bruttezza di fronte all'amore? Cos'è la bruttezza di un viso di fronte al sentimento nella cui grandezza si rispecchia l'assoluto stesso? ([[Milan Kundera]]) *''Ma l'amore che cos'è? | È un concetto che vuol dire tutto e niente, | dall'amore scontato dell'uomo innamorato | all'amore in senso lato per la gente.'' ([[Caparezza]]) *Ma l'Amore che è una forza non va senza la [[Volontà]]. ([[Antonin Artaud]]) *''Ma l'amore ci dilata sciogliendo i nostri cuori, | trasforma i nostri giorni in una pioggia di colori.'' ([[Negrita]]) *''Ma l'amore vuole libertà | poter andare, poter venire | un castello sarebbe un'alleanza | quando l'amore è soprattutto erranza.'' ([[Elisabetta di Baviera]]) *Mai fidarsi dell'amore, amico mio. L'amore ti prende a calci nel culo mentre ti accarezza. Un minuto è amore, dieci minuti dopo è disprezzo. (''[[Sleuth - Gli insospettabili]]'') *Manifestiamo l'amore che proviamo per un amante sul corpo di un altro. ([[Erica Jong]]) *Meglio un amore traviato che nessun amore. ([[Hans Urs von Balthasar]]) *''Mettimi come sigillo sul tuo cuore, | come sigillo sul tuo braccio; | perché forte come la morte è l'amore, | tenace come gli inferi è la passione: | le sue vampe son vampe di fuoco, | una fiamma del Signore! | Le grandi acque non possono spegnere l'amore | né i fiumi travolgerlo. | Se uno desse tutte le ricchezze della sua casa | in cambio dell'amore, non ne avrebbe che dispregio.'' (''[[Cantico dei cantici]]'') *– Mi piace sentir amare qualcuno dal primo giorno, mica dopo sei anni. Non mi pare che sia amore, piuttosto amicizia.<br />– Non mi pare che sia diverso. Dopotutto amore e amicizia sono la stessa cosa.<br />– No, non sono affatto amica delle persone che amo. Amare mi rende cattiva.<br />– Ah sì? A me no. Non credo in un amore senza amicizia.<br />– Può darsi, ma per me l'amicizia viene dopo.<br />– Be', prima o dopo poco importa. Ma c'è una cosa bellissima nell'amicizia che vorrei ritrovare nell'amore: il rispetto della libertà altrui. Non c'è quest'idea di possesso. (''[[Il ginocchio di Claire]]'') *Motivare l'amore non è amare. ([[Giovanni Vannucci]]) *''Ne sono certo, qualunque cosa accada; | lo sento quando il dolore è più acuto; | è meglio avere amato e perduto | che mai e mai avere amato.'' ([[Alfred Tennyson]]) *''Nell'amor le parole non contano conta la musica.'' ([[Roberto Benigni]]) *Nell'amore non c'è timore, al contrario l'amore perfetto scaccia il timore, perché il timore suppone un castigo e chi teme non è perfetto nell'amore. ([[Giovanni apostolo ed evangelista]], ''[[Prima lettera di Giovanni]]'') *''Nell'amore non devi tu mostrarti | umile e supplichevole, ma schivo | piuttosto e riservato, il ciglio altero | e sobrio nel guardare. Ama la donna | irridere i superbi e farsi beffa | di chi troppo si lagna. E sol colui | che accoppia un cuor sensibile a fierezza | un amante perfetto e ritenuto.'' ([[Agazia]]) *Nell'Ottocento un grande amore romantico poteva valere più di qualsiasi successo. ([[Massimo Fini]]) *Nessuna cosa è strumento senza l'amore. L'amore è il manubrio della gran macchina umana. ([[Niccolò Tommaseo]]) *Nessuno in fondo è veramente degno della persona che si ama. (''[[Il coraggio e la sfida]]'') *Niente è più brutto di una parola d'amore pronunciata freddamente da una bocca annoiata. ([[Naguib Mahfouz]]) *Noi non ci ammaliamo mai d'amore due volte. [[Cupìdo]] non spreca una seconda freccia per lo stesso cuore. ([[Jerome K. Jerome]]) *Non ama colui al quale i difetti della persona amata non appaiano virtù. ([[Johann Wolfgang von Goethe]]) *Non appena l'età adulta rafforza gli arti, si produce nell'uomo questo seme che, attraverso le membra, percorre tutto il corpo e, concentrandosi in alcune parti più ricche di terminazioni nervose, eccita in particolare gli organi genitali. [...] Questo è l'Amore per noi. ([[Tito Lucrezio Caro]]) *''Non c'è balsamo | non c'è pomata | che valga a ungere e | irrigando a dilatare, | per far passare | quello che volendo | non può entrare | È l'amore | la sola chiave | che aprendo i cuori | dilata i pori | e le fessure | fino a farne falle | passi e gole, | mentre annoda | le figure. | Non c'è limite, | non c'è barriera | e correndo | schioda ogni frontiera.'' ([[Paolo Ruffilli]]) *''Non c'è un amore senza una ragazza che pianga.'' ([[Tananai]]) *{{NDR|«Per lei l'amore è una forza sicura?»}} Non certo come la morte, o la legge di gravità. {{NDR|«Nella sua vita però l'amore ha svolto un ruolo fondamentale»}} Naturalmente... Perché l'amore è amore della vita. Se si ama una donna, si ama la vita che c'è in lei. ([[Isaac Bashevis Singer]]) *Non ci si deve sviare quando si cerca l'amore, perché può allora accadere che non lo si trovi mai. Quale più crudele castigo dell'impazienza e della debolezza essere condannati per tutta la vita a mordere solo frutti amari e senza sapore! ([[Anne Serge Golon]]) *Non ci sono amori brutti né prigioni belle. ([[Pierre Gringore]]) *Non confondere l'amore col delirio del [[possesso]], che causa le sofferenze più atroci. Perché contrariamente a quanto comunemente si pensa, l'amore non fa soffrire. Quello che fa soffrire è l'istinto della proprietà, che è il contrario dell'amore. ([[Antoine de Saint-Exupéry]]) *Non è la pugna, non è la disfatta che si deplora, quando s'è avuto a fare con un nimico ma rompersi le corna contro un muro! Così accade al mare che batte e batte le immobili sponde. Così accade tante volte in amore: tu soffri, e non ti si bada; tu parli, e si pensa ad altro; tu deliri, e si passa oltre. Ed ogni tuo dire e fare e soffrire è indarno, non perché vi sia altri più gradito, non perché sii sgradito, ma perché ami un sasso. ([[Vittorio Imbriani]]) *Non è proprio l'indifferenza verso il resto del mondo l'essenza del vero amore? ([[Jane Austen]]) *Non esiste l'amore a puntate, l'amore a porzioni. L'amore è totale e quando si ama, si ama fino all'estremo. ([[Papa Francesco]]) *Non esiste una ragione per l'inizio di un amore, ma esiste una ragione per la sua fine. (''[[Neon Genesis Evangelion]]'') *''Non esistono leggi in amore | basta essere quello che sei.'' ([[Marco Ferradini]]) *Non faccio alcuna differenza tra un libro e una persona, un tramonto, un quadro. Tutto ciò che amo lo amo di un unico amore. ([[Marina Ivanovna Cvetaeva]]) *Non ho un vocabolario sull'amore, ho messo giù una definizione mia, amore vuol dire accettazione totale, donazione totale, silenzio. Questo è «amore». ([[Mauro Corona]]) *''Non la giustizia regge la bilancia esatta, | sei tu, Dio dal desiderio indiviso, | che misuri i nostri errori, | che di due cuori feriti e dilaniati | fai un cuore immenso, innaturale | che ancora crescere || vorrebbe... Tu, indifferente e superbo, | umiliata la bocca innalzi al verbo | verso un cielo ignaro... | Tu che mutili gli esseri e li aggiungi | all'ultima essenza di cui sono frammenti.'' ([[Rainer Maria Rilke]]) *Non mancano dolcezze nell'amare qualcuno senza osare di dichiararglielo. ([[Cartesio]]) *Non mi aspetto mai troppo in amore, perciò non sono mai rimasto deluso. ([[Eddie Irvine]]) *Non pensiamo che l'amore sia una cosa che brilla, ma una cosa che consuma; pensiamo che fare tutte le piccole cose per Dio ce lo fa amare altrettanto che il compiere grandi azioni. ([[Madeleine Delbrêl]]) *Non sai che [[pace]] e amore non si comprano con il denaro? (''[[Death Note]]'') *Non si può mai sapere quando finisce l'amore, Deirdre. Te ne accorgi soltanto quand'è finito. (''[[L'amica (film 1943)|L'amica]]'') *Non sono certo le cellule a decidere chi amiamo o no... Sentimenti come l'amore non risiedono nelle carni, ma nell'anima. (''[[DNA²]]'') *Non sono mai stato infedele; la donna che amo è la sola al mondo per me. Quando non amo, prendo una bella donna, che apprezzi qualsiasi cosa, tranne l'amore. ([[Klemens von Metternich]]) *Non sono un uomo intelligente, ma so l'amore che significa. (''[[Forrest Gump]]'') *''Non voglio amore | non voglio [[vino]] | il primo mi fa soffrire | il secondo vomitare.'' ([[Elisabetta di Baviera]]) *Nulla rende così amabili come il credersi amati. ([[Pierre Carlet de Chamblain de Marivaux]]) *O amore santo e casto! O dolce e soave affetto, tanto più soave e dolce, perché è tutto divino il sentimento che se ne prova. Sperimentarlo è divinizzarsi. ([[Bernardo di Chiaravalle]]) *O voi, freddi, razionali figli dell'Occidente – voi non conoscete ''questo'' genere d'amore. Un amore che morde come l'odio più aspro, con baci che bruciano come ferri arroventati e con abbracci... ma non fatemi dire altro! ([[Conte Dracula]], ''[[I poteri delle tenebre (Islanda)|I poteri delle tenebre]]'') *Ogni oggetto amato è il centro del Paradiso terrestre. ([[Bohumil Hrabal]]) *Ognuno ha voglia d'amore, ma è raro che qualcuno lo possa dare. Oppure lo si dà con ardore e dedizione, ma gli altri non lo prendono: è un amore non necessario, soltanto un peso. ([[Sof'ja Tolstaja]]) *''Oh, il mio amore è una rossa, rossa rosa | in giugno appena sbocciata; | oh, il mio amore è una dolce armonia | abilmente suonata. || Sì bella tu sei, mia leggiadra fanciulla, | che perdutamente innamorato io sono; | e sempre io t'amerò, mia cara, | finché non s'asciugheran tutti i mari.'' ([[Robert Burns]]) *Oh il primo amore pàlpita bene, ma quanto più l'ùltimo! Delle sole due volte in cui si ama davvero, l'una all'A della vita, l'altra alla Zeta, se il primo amore può dirsi il paradiso di Adamo, cioè dell'inscienza, l'altro lo è della scienza; è il paradiso di [[Epicuro]] e [[Paolo Gorini|Gorini]]. [...] Il primo amore ci apre insomma una via; l'ùltimo ce la chiude; il primo sottintende un secondo, l'ùltimo... nulla. Ed è perciò che ci attacchiamo a quest'ùltimo come alla tàvola estrema il nàufrago. ([[Carlo Dossi]]) *Oh, l'amore farebbe uggiolare in rima un cane. ([[Francis Beaumont e John Fletcher]]) *Palazzi di cera del mio amore, come salvarli dalla tua fiamma rossa? (''[[Il colore del melograno]]'') *''Penso che se io morissi | e che con i miei mali finisse | il desiderio | un amore così grande si spegnerebbe | e il mondo intero rimarrebbe | senza amore.'' ([[Lucrezia Borgia]]) *Penso veramente che l'amore sia la cosa più bella del mondo, dopo le pasticche per la tosse. ([[William Goldman]]) *Per amarsi a lungo bisogna conoscersi poco. ([[Roberto Gervaso]]) *Per certo amore è pena. ([[Andrea Cappellano]]) *Per essere autentico l'amore deve essere totale, esclusivo, irrevocabile, irreversibile. ([[Papa Paolo VI|Paolo VI]]) *Per farsi amare occorre dell'artificio; bisogna far divampare i sentimenti con l'astuzia, l'amore da solo non genera amore. (''[[Lettere di una monaca portoghese]]'') *Per gli uomini non vale che una sola legge ed un solo fine: la legge dell'amore ed il premio dell'amore. Tutto il resto è menzogna e vanità. ([[Giorgio La Pira]]) *Più amerai, e più scoprirai le deficienze del tuo amore. ([[Michel Quoist]]) *[[Platone]] dice una cosa molto precisa sull'amore: afferma che nello slancio amoroso vi è una scintilla dell'universale. L'esperienza amorosa è uno slancio verso qualcosa che egli definisce l'idea. In questo senso, anche quando sto semplicemente ammirando un bel corpo, che io lo voglia o meno, sono avviato sulla strada che porta all'idea di Bellezza. Penso qualcosa di simile - in termini del tutto diversi, naturalmente - ossia che nell'amore si faccia esperienza del passaggio dalla pura singolarità del caso a un elemento che possiede un valore universale. ([[Alain Badiou]]) *{{NDR|[[Haiku]]}} ''Poni fine ai lamenti, o insetto: | non vi è amore senza addio, | nemmeno tra le stelle.'' ([[Kobayashi Issa]]) *Quando ami una persona, devi fidarti di lei. Non c'è altro modo. Devi darle la chiave di tutto quello che è tuo. Altrimenti a che serve? (''[[Casinò]]'') *Quando, cullato dall'amore, riscopri l'innocenza dell'infanzia e le attrattive dell'avvenire, non lontano il [[Diavolo]] sorride. Lui lo sa che finirai comunque nelle sue braccia, le braccia del risveglio e dell'insonnia. ([[Emil Cioran]]) *Quando era giovane aveva creduto che l'amore avesse qualcosa a che fare con la comprensione; ma con l'età aveva capito che nessun essere umano poteva capire un altro essere umano. L'amore è soltanto il desiderio di capire. ([[Graham Greene]]) *''Quando il mondo ti sembra splendere | Come se avessi bevuto troppo vino | Questo è l'amore.'' ([[Dean Martin]]) *Quando l'essere amato va troppo lontano nel tradimento di se stesso e persevera nell'inganno di sé, l'amore non lo segue più. ([[Jacques Lacan]]) *Quando non si ama troppo, non si ama abbastanza. ([[Roger de Bussy-Rabutin]]) *Quando si ama una persona, non bisogna porsi domande, bisogna soltanto chiudere gli occhi e abbandonarsi senza riserve alla vita. (''[[Un dono semplice]]'') *Quando un amore ti stringe e ha occhi di fuoco è ora di morire. ([[Alda Merini]]) *Quanto sarebbe quieta la vita senza l'amore... Tanto sicura, tanto calma... Tanto noiosa. (''[[Il nome della rosa (film)|Il nome della rosa]]'') *''Quel che l'uom vede, Amor gli fa invisibile, | e l'invisibil fa vedere Amore. | Questo creduto fu; che 'l miser suole | dar facile credenza a quel che vuole.'' ([[Ludovico Ariosto]]) *Quello che si crede difficile a farsi, via via che l'amore cresce di giorno in giorno, sembra facile da ottenere. ([[Apuleio]]) *Quello che spero più di ogni altra cosa è che tu capisca cosa intendo quando dico che anche se non ti conosco, anche se non ti conoscerò mai, anche se non riderò e non piangerò con te, e non ti bacerò, mai... io ti amo. Dal più profondo del cuore... Io ti amo. (''[[V per Vendetta]]'') *''Quello che veramente ami non ti sarà strappato. | Quello che veramente ami è la tua vera eredità.'' ([[Ezra Pound]]) *Quello [[omosessuale]] è l'amore più puro, al contrario di quello [[eterosessuale]], strumentale alla riproduzione. ([[Umberto Veronesi]]) *Reputo che nulla sia difficile per chi ama. ([[Marco Tullio Cicerone]]) *Rimangono soltanto coloro che il [[destino]] designa per la messa eterna dell'amore infinito. Formano solo una piccolissima cappella di chiarore, nello spazio e nel tempo. ([[Louis-Ferdinand Céline]]) *''Ringrazio il [[Cielo|ciel]], ch'in quest'alme contrade | Drizzò i miei passi, e più ringrazio Amore, | Che mostrò a gli occhi miei tanta beltade.'' ([[Angelo di Costanzo]]) *Sappiamo forse perché desideriamo, perché amiamo? Desiderio e amore vengono dall'ignoto, e sono belli perché seminascosti da un velo d'infinito. ([[Domenico Tumiati]]) *Se amare ti costa il sangue, non amare è inferno. ([[Carlo Carretto]]) *Se amate senza suscitare amore, vale a dire, se il vostro amore non produce amore, se attraverso l'espressione di vita di persona amante voi non diventate una persona amata, allora il vostro amore è impotente, è sfortunato. ([[Karl Marx]]) *Se ami qualcuno, devi essere in grado di proteggerlo. (''[[Metal Gear Solid]]'') *Se cerchi la parola che indichi il prendersi cura di una persona in modo unico e spontaneo e lottare perché abbia tutto quello che desidera, quella parola è "amore"! E se ami qualcuno davvero, tu non smetterai mai. Anche quando ridono di te e dicono che sei pazzo, anzi specialmente allora! Semplicemente non mollo. Perché se dovessi mollare, potrei solo accettare il consiglio che mi danno e dimenticare e trovarne un'altra, ma non sarebbe amore, sarebbe... sarebbe una persona con cui passare del tempo! Per la quale non vale la pena combattere. (''[[How I Met Your Mother (nona stagione)|How I Met Your Mother]]'') *''Se devi amarmi, sia solo per amore | e per null'altro! Ti prego di non dire: | «L'amo per il sorriso, l'aspetto e per il modo | con cui sommessa parla, per l'arguzia del pensiero || che ben s'accorda col mio e che di certo | portò quel giorno un senso di serena pace». | Cose come queste, o amore, posson essere mutate, | posson cambiare per te, e un amor così creato || potrebbe andare in cenere. Neppure devi amarmi | per la cara pietà che provi asciugando le mie gote: | una donna che a lungo abbia goduto il tuo conforto, || può scordarsi di piangere, e così perdere il tuo amore. | Amami soltanto per amore dell'amore, così che possa | amarmi sempre in un'eternità d'amore.'' ([[Elizabeth Barrett Browning]]) *Se è vero che la [[vita]] non ignora il desiderio e la sregolatezza, è altrettanto vero che chiede l'amore. Ma in amore alle parole devono corrispondere i fatti, e i fatti non sempre sono i comportamenti sessuali. ([[Caterina Varzi]]) *Se l'amore non è eccessivo non è amore. ([[Ermes Ronchi]]) *Se l'amore non fosse incantesimo, sarebbe senza dubbio pazzia. ([[Frances Winwar]]) *Se la vista, la conversazione e lo stare insieme vengono tolti, la passione d'amore s'estingue. ([[Epicuro]]) *Se le persone che amiamo ci vengono portate via, perché continuino a vivere, non dobbiamo mai smettere di amarle. Le case bruciano, le persone muoiono, ma il vero amore è per sempre. (''[[Il corvo - The Crow]]'') *Se non si conosce l'amore nel senso pieno e assoluto del termine, si può essere allegri ma non veramente felici, si può godere ma non si conosce la gioia, si può agire ma non creare. È la scoperta di una pienezza che l'amato ti dona in modo unico, come cantava anche [[Rita Pavone]] in una canzone degli anni Sessanta: «Come te non c'è nessuno. Tu sei l'unico al mondo». ([[Gianfranco Ravasi]]) *''Se questo è amore, mi dico. Ma sì, | questo è l'amore che conosciamo. Ora. | Amore appiccicato, che incolla | quel poco di ala modesta sulla schiena. | Amore legato. In cui si ripete la solfa | del tu e dell'io. Non siamo capaci | di essere insieme acqua e moto, | sale e onda, unica impresa spettacolare. | Come il mare laggiù, lo vedi?'' ([[Mariangela Gualtieri]]) *Se ti attendi qualche forma di ricompensa, non è amore: l'amore vero è amare senza condizioni e senza aspettative. ([[Madre Teresa di Calcutta]]) *Se tutto è imperfetto in questo imperfetto mondo, l'amore invece è perfetto nella sua assoluta e squisita imperfezione. (''[[Il settimo sigillo]]'') *Sei amato solo dove puoi mostrarti debole senza provocare in risposta la forza. ([[Theodor Adorno]]) *Senza amore, l'umanità non sopravvivrebbe un solo giorno. ([[Erich Fromm]]) *''Senza l'amore un uomo che cos'è? | Su questo sarai d'accordo con me | Senza l'amore un uomo che cos'è? | È questa l'unica legge che c'è.'' ([[Marco Ferradini]]) *Si capisce che è amore quando parli come un assassino. (''[[Gossip Girl]]'') *''Si dice che chi viene morso da un cane rabbioso | vede nell'acqua l'immagine della belva feroce. | Amore ha piantato rabbiosamente in me i suoi denti terribili, | e ha fatto preda delle sue smanie il mio cuore. | La tua adorabile immagine io la vedo nel mare, | nell'acqua dei fiumi, nella coppa che mi versa il vino.'' ([[Paolo Silenziario]]) *«Si è dunque infelici quando si ama?»<br/>«Sì, Christine, quando si ama e non si è riamati.» ([[Gaston Leroux]]) *– Si è rassegnata ai continui tradimenti del marito?<br/>– Non si è affatto rassegnata, però ha smesso di amarlo, per questo è sfuggita alla rovina. Quando si ama si è indifesi, e a volte la crudeltà dell'altro può anche distruggerci. (''[[L'ispettore Derrick]]'') *Si impara ben presto che essere amati costituisce un fattore positivo tale da giustificare la rinuncia ad altri vantaggi. ([[Sigmund Freud]]) *Si nasce due volte? Sì. La prima volta il giorno in cui si nasce alla vita; la seconda volta, il giorno in cui si nasce all'amore. ([[Victor Hugo]]) *Sì, perché l'essere umano è pienamente felice solo quando accende il vero motore della sua vita: l'amore. (''[[Chiara Lubich - L'amore vince tutto]]'') *Si possono avere mille [[amicizia|amici]], ma si deve amare una sola persona. ([[Vladimir Vladimirovič Nabokov]]) *Si sa che la fiamma del crudele Amore, quando è ancora tenue, col suo primo calore procura piacere, ma poi, alimentata dalla consuetudine, divampa in un incendio incontrollabile e divora completamente gli uomini. ([[Apuleio]]) *Sii rapido in tutto, tranne che nell'amore. ([[Wilbur Smith]]) *Solamente dalla fiducia può nascere l'amore. [...] Altrimenti è solo un qualcosa destinato a sparire a poco a poco, finché non resta più niente. (''[[L'ispettore Derrick]]'') *Solo amando, non mi domando il perché della vita; e non debbo fuggire le occasioni di provare concretamente, anche se è più duro che fare vagheggiamenti generici, questo mio amore verso gli altri. Che cosa ho di più mio dell'amore? ([[Aldo Capitini]]) *''Solo l'amare, solo il conoscere | conta, non l'aver amato, | non l'aver conosciuto.'' ([[Pier Paolo Pasolini]]) *Solo l'amore è credibile. ([[Hans Urs von Balthasar]]) *Solo un atto di vero amore può sciogliere un cuore di ghiaccio. (''[[Frozen - Il regno di ghiaccio]]'') *''Son gemini gli Amori: un, casto et pio; | l'altro furente in desiderio insano: | questo si mostra in terra in volto humano, | quel vola per li cieli a lato idio. || Qual di duo raccendesse il petto mio, | lo sa colei, che 'l cor mi tiene in mano: | arsi da presso, et arsi di lontano, | con la speranza eguale al gran desio. || Con vïolenta voglia et importuna, | anhelando al sidereo, almo paese, | servii senza cercar mercede alcuna. || Celeste fu la fiamma che m'accese: | ché di quelle, che in ciel movon la luna, | una angelica forma il cor mi prese.'' ([[Chariteo]]) *Sono in pochi a conoscere le fasi iniziali dell'amore, più che amici ma non ancora fidanzati. Questa sottile relazione si trasforma con il lento trascorrere del tempo, proprio come il ciclico succedersi delle stagioni. (''[[Boys Be]]'') *''Tanti fiumi di grazie Amor mi versa, | che in mar di gioir l'alma è sommersa''. ([[Andrea Perrucci]]) *Temere l'amore è temere la [[vita]], e chi teme la vita è già morto per tre quarti. ([[Bertrand Russell]]) *Ti amo. Forse per un tempo brevissimo, forse per sempre. Nessuno lo sa. Nell'amore non ci sono né perfezione né eternità prestabilite. L'amore batte secondo le pulsazioni del tempo, come battono tutte le cose viventi. Si rafforza o si sgretola, declina o si risolleva. Se è vivo può morire. Ed è questo il suo bello. Una cosa è grande e commovente solo quando contiene una possibilità di morte. ([[Madeleine Bourdouxhe]]) *Ti amo non tanto per ciò che sei, bensì per ciò che io sono quando sono con te. ([[Elizabeth Barrett Browning]]) *''Ti amo tanto! | Senza pensarci su | ti regalerei | una piastrella della mia stufa!'' ([[Joachim Ringelnatz]]) *Ti indicherò un filtro amoroso senza veleni, senza erbe, senza formule magiche: se vuoi essere amato, ama. ([[Ecatone di Rodi]]) *Ti sei mai chiesto perché gli uomini dei Guardiani della Notte non prendono moglie e non generano figli? [...] Lo fanno per non amare. L'amore è la morte del dovere. ([[Aemon Targaryen]], ''[[Il Trono di Spade (prima stagione)|Il Trono di Spade]]'') *Tra un uomo e una donna ciò che chiamano amore è una stagione. E se al suo sbocciare questa stagione è una festa di verde, al suo appassire è solo un mucchio di foglie marce. ([[Oriana Fallaci]]) *''Tu pensi che sian vivi, | o credi che sian morti? || Gli amanti nell'amore, | smarriscono la strada e se medesimi.'' ([[Ibn Arabi]]) *Tutti affermano che l'amore è importante, eppure siamo bombardati da ogni parte dall'evidenza del suo fallimento. ({{Sic|[[bell hooks]]}}) *Tutti gli amori dell'uomo, ancorché diversi, hanno lo stesso motore. ([[Vittorio Alfieri]]) *Tutti vogliono essere amati. Ma soltanto pochi sanno o vogliono amare. ([[Ralph Greenson]]) *Tutto l'amore del mondo a volte non basta per costruire una [[relazione]]. ([[Malika Ayane]]) *Un amore che ti fa rinunciare a un altro amore non è giusto. (''[[The Village]]'') *''Un amore non torna | vive quel momento che è, | come un fiore d'inverno | si apre e prende il sole che c'è.'' ([[Mango (cantante)|Mango]]) *Un giorno o l'altro, tutto il piacere e la gioia che l'amore può suscitare si pagano con la sofferenza. E più si ama intensamente e più il dolore sarà moltiplicato. Sperimenterai l'assenza, poi i tormenti della gelosia, dell'incomprensione, infine la sensazione del rifiuto e dell'ingiustizia. Avrai freddo fino nelle ossa e il sangue formerà dei ghiaccioli che sentirai passare sotto la pelle. La meccanica del tuo cuore esploderà. ([[Mathias Malzieu]]) *Una donna è sempre bella quando è amata, e soltanto allora. (''[[La signora Skeffington]]'') *Un uomo ha bisogno d'amore. Un uomo muore, senza amore. Le sue viscere si raggrinziscono e il petto gli diventa come un legno secco. ([[John Steinbeck]]) *Una vita senza amore e sacrificio non vale la pena di essere vissuta. (''[[Jeeg robot d'acciaio]]'') *Una volta si diceva: "due persone si guardano intensamente senza toccarsi, si trasmettono amore guardandosi negli occhi nello stesso momento". La verità è che qualcuno insegue sempre qualcuno. È così che siamo fatti. (''[[E venne il giorno]]'') *Usando amore verso le persone e odio verso i peccati. ([[Agostino d'Ippona]]) *Utilizzando un linguaggio oggi abbastanza noto, possiamo dire che l'amore non conosce «alcuna forma di discriminazione». ([[Chiara Lubich]]) *veramente ch'io ho più [[compassione]] a chi pate amando che a chi si muor di fame o a chi va a la giustizia a torto: perché il morirsi di fame procede da la dapocaggine, e l'esser giustiziato a torto nasce da la mala sorte; ma la crudeltà che cade sopra uno innamorato è un assassinamento fattogli da la fede, da la sollecitudine e da la servitù de la bontà propria. ([[Pietro Aretino]]) *– Vedi giovanotto, questa faccenda dell'amore... è una cosa potentissima!<br />– Più forte della gravità?<br />– Be' sì figliolo, in un certo senso... Io direi che è la forza più grande sulla Terra! (''[[La spada nella roccia]]'') *Vi sono tanti tipi di amore! Quello ch'io sento è il vero grande amore poetico; l'ho riconosciuto dal primo giorno, e non v'è nulla di più bello; e con l'entusiasmo dell'arte non v'è altra divinizzazione del cuore umano: il mondo allora s'illumina, gli orizzonti diventano immensi, tutta la natura si colora e vibra d'armonie senza fine, e si ama finalmente!... si ama! ([[Hector Berlioz]]) *''Vieni | Amato || Ti proverò con allegria. | Ti sognerò con me questa notte. || Il tuo corpo finirà | dove comincia per me | l'ora della tua fertilità e della tua agonia; | e poiché siamo pieni di angoscia | il mio amore per te è nato nel tuo petto, | è che ti amo in principio per la tua bocca. || Vieni, | mangeremo nel luogo della mia anima. || Prima di me ti si aprirà il mio corpo | come mare precipitato e colmo | fino al crepuscolo di pesci. | Perché sei bello, | fratello mio, | eterno mio dolcissimo.'' ([[Eunice Odio]]) *Vissi innamorato sempre or d'una principessa or d'un'altra; e così spero di vivere fino al momento ch'io raccomanderò il mio spirito a Dio; perché la mia coscienza è convinta che s'io commettessi una trista azione, la commetterei sempre quando un amore è in me spento; ed il nuovo non è per anche racceso: e nel tempo dell'interregno m'accorgo che il mio cuore fa il sordo — e mi concede a stento sei soldi da far elemosina alla miseria: però mi sollecito a rompere questo gelo — è il raccendermi e il risentirmi pieno di generosità e di benevolenza è tutto un punto: e farei di tutto, per tutti, e con tutti; purché mi persuadessero ch'io non farei peccato. ([[Laurence Sterne]]) *Vogliamo ancora parlare d'amore? Oggi la gente ha il cuore talmente duro e la faccia coperta di strati di ipocrisia che invece di arco e frecce, Cupido dovrebbe armarsi di una 44 magnum. ([[Giovanni Scafoglio]]) *Voglio amore, che senza questo i soggetti sono freddi, e amor violento. ([[Gaetano Donizetti]]) *''Vorrei seguire ogni battito del mio cuore | per capire cosa succede dentro e cos'è che lo muove, | da dove viene ogni tanto questo strano dolore, | vorrei capire insomma che cos'è l'amore, | dov'è che si prende, dov'è che si dà.'' ([[Lucio Dalla]]) ===''[[Ai confini della realtà (serie televisiva 1959)|Ai confini della realtà]]''=== *L'amore può essere appiccicoso come un vaso di miele, inestricabile come un mucchio di alghe e divorante come un incendio in un campo di grano maturo. ([[Ai confini della realtà (serie televisiva 1959) (prima stagione)|prima stagione]]) *L'amore vero vuole teatralità. Riesce a trasfigurare tutto. Trasforma il grottesco in adorabile come fanno i bambini. Se c'è amore, riusciamo a vedere negli altri ciò che vogliamo; se non c'è, non vediamo niente. E possiamo cercarlo, ma senza trovarlo. ([[Ai confini della realtà (serie televisiva 1959) (quarta stagione)|quarta stagione]]) *– Vede, dottore, mio padre amava veramente molto mia madre. Perché a quei tempi usava ancora che marito e moglie si amassero davvero.<br/>– Secondo lei ora non si usa più?<br/>– Se fosse così non ci sarebbero in giro così tanti psichiatri! ([[Ai confini della realtà (serie televisiva 1959) (quinta stagione)|quinta stagione]]) ===[[Francesco Alberoni]]=== *L'amore dà un enorme potere su chi ama e questo enorme potere può far piacere perché lusinga la vanità, perché rende l'altro schiavo, disponibile, pronto a ogni cenno ed ogni desiderio. *L'amore dell'altro, amore sincero e profondo e via via sempre più disperato, viene così usato per rafforzare se stessi fino al punto in cui non si avrà più bisogno di lui. Questo è in sostanza il vero «disinnamoramento». *L'amore tende a separare la legge dalla persona; vuol instaurare altre leggi, altre norme, non vuol sopprimere le persone, vuole amarle. ===[[Dante Alighieri]]=== *L'anima era tutta data nel pensare di questa gentilissima; onde io divenni in picciolo tempo poi di sì fraile e debole condizione, che a molti amici pesava de la mia vista; e molti pieni d'invidia già si procacciavano di sapere di me quello che io volea del tutto celare ad altrui. Ed io, accorgendomi del malvagio domandare che mi faceano [...] rispondea loro che Amore era quelli che così m'avea governato. [...] E quando mi domandavano "Per cui t'ha così distrutto questo Amore?", ed io sorridendo li guardava, e nulla dicea loro. ====''[[Divina Commedia]]''==== *''Amor, ch'al cor gentil ratto s'apprende, | prese costui de la bella persona | che mi fu tolta; e 'l modo ancor m'offende. | Amor, ch'a nullo amato amar perdona, | mi prese del costui piacer sì forte, | che, come vedi, ancor non m'abbandona. | Amor condusse noi ad una morte: | Caina attende chi a vita ci spense.'' *''Conosco i segni de l'antica fiamma!'' ({{cfr|m}} [[#Publio Virgilio Marone|Publio Virgilio Marone]], ''sub'') *''Era già l'ora che volge il disio | ai navicanti e 'ntenerisce il core | lo dì c'han detto ai dolci amici addio; | e che lo novo peregrin d'amore | punge, se ode squilla di lontano | che paia il giorno pianger che si more''. *''L'amor che move il sole e l'altre stelle''. *''Per lor maladizion sì non si perde, | che non possa tornar, l'etterno amore, | mentre che la speranza ha fior del verde.''. ===[[Piero Angela]]=== *L'amore [...] colpisce in modo subdolo, spesso improvviso. È un sentimento irrazionale che penetra dolcemente e invade tutto l'organismo, come un'endovenosa che si diffonde capillarmente e che modifica il nostro modo di pensare e di agire. Provocando, a volte, una narcosi totale. *L'amore, infatti, non ha nulla a che fare con la saggezza: è un tuffo in una dimensione nuova, bellissima, irresistibile, dove nient'altro importa. I conti si faranno magari più in là, quando sarà passata la febbre e rimarranno i postumi della "follia". *Senza l'amore tutte le luci si sarebbero spente da tempo: perché è questa forza che permette alla vita di rinascere ogni volta e di passare da una generazione all'altra. ===[[Cecco Angiolieri]]=== *''L'Amor, che m'è guerrero ed enemico, | m'ha fatto com'al drago san Michele, | e mi fa canne somigliar candele: | guarda s'i' son ben di veder mendico!'' *''Oimè d'Amor, che m'è duce sì reo, | oimè, che non potrebbe peggiorare; | oimè, perché m'avvene, segnor Deo? | oimè, ch'i' amo quanto se pò amare, | oimè, colei che strugge lo cor meo!'' *''Se l'omo avesse 'n sé conoscimento, | in tutto lasserebbe Amore stare, | se non avesse di quel fornimento, | che sì bisogna a quei che vol amare.'' ===[[Claudio Baglioni]]=== *''E meglio è amare e perdere | che vincere e non amare mai''. *''Non ci ameremo più qui ma attraverso | ciò che in altri giorni avremo perso''. *''Pace a me che non so amare ancora | ciò che ho e non so non amar quel che non ho''. ===[[Romano Battaglia]]=== *Amare o avere amato. Non ci sono altre vie da scoprire nel cammino misterioso della vita. *Chi ama profondamente non invecchia mai. Neanche a cent'anni, perché l'amore è l'ala che ci aiuta a volare verso l'infinito. *L'amore è una parola di luce, scritta da una mano di luce, sopra una pagina di luce. *L'amore non deve pretendere, deve avere solo la forza di diventare certezza. *Quando si ama, tutti i piccoli sospetti diventano paure. E quando le paure diventano più grandi, è segno che l'amore sta crescendo. *Se ti chiedono qual è la cosa più importante nella vita, tu rispondi prima, dopo, sempre: l'amore. *Spendi l'amore a piene mani. È l'unico tesoro che aumenta più ne sottrai... ===[[Lucio Battisti]]=== *''Amarsi è questo: escludere | d'essere i soli al mondo, | i soli ad esser soli amando, | sterminandola l'invincibile armata.'' *''Amarsi un po' | è come bere, | più facile | è respirare.'' *''Amarsi un po' | è un po' fiorire, | aiuta sai | a non morire.'' *''È sempre per prova che | sulle labbra torna | la parola "amore", | per prove d'esercizio | perché si sa che poi non si sa mai | che potrebbe tornare utile.'' *''Ho visto un uomo che moriva per amore, | ne ho visto un altro che più lacrime non ha. | Nessun coltello mai | ti può ferir di più | di un grande amore che ti stringe il cuor.'' *''L'amore è qualcosa di più | del vino, del sesso che tu | prendi e dai.'' *''L'amore è un gesto pazzo come rompere | una noce con il mento sopra il cuore.'' ===[[Charles Baudelaire]]=== *Che cos'è l'amore? Il bisogno di uscire da sé stessi. L'uomo è un animale adoratore. Adorare è sacrificarsi e prostituirsi. Così ogni amore è anche prostituzione. *Ciò che v'è di noioso nell'amore, è il fatto che è un delitto in cui non si può fare a meno d'un complice. *In amore, come in quasi tutte le faccende umane, l'intesa cordiale è il risultato di un malinteso. Questo malinteso è il piacere. L'uomo grida: «Oh!, angelo mio!». La donna tuba: «Mamma! Mamma!». E i due imbecilli sono persuasi di pensare all'unisono. – L'abisso invalicabile, che fa l'incomunicabilità, resta invalicato. *''Ma l'amore, per me, non è che un materasso d'aghi fatto per procurare da bere a crudeli puttane.'' ===[[The Beatles|Beatles]]=== *''E alla fine | l'amore che ricevi | è eguale all'amore | che dai.'' *''È solo amore | e questo è tutto | ma è così difficile | amarti.'' *''Tutto ciò che serve è l'amore, l'amore, | l'amore è tutto ciò di cui hai bisogno.'' ===[[Papa Benedetto XVI|Benedetto XVI]]=== *Amore è «estasi», ma estasi non nel senso di un momento di ebbrezza, ma estasi come cammino, come esodo permanente dall'io chiuso in sé stesso verso la sua liberazione nel dono di sé, e proprio così verso il ritrovamento di sé, anzi verso la scoperta di Dio. *Chi vuol donare amore, deve egli stesso riceverlo in dono. *L'amore è il fuoco che purifica e unisce ragione, volontà, sentimento, che unifica l'uomo in sé stesso in virtù dell'azione unificante di Dio, cosicché egli diviene servitore dell'unificazione di coloro che sono divisi: così l'uomo fa il suo ingresso nella dimora di Dio e può vederlo. Ed è questo appunto che significa essere beato. *L'amore è la sola forza in grado di cambiare il cuore dell'uomo e l'umanità intera, rendendo proficue le relazioni tra uomini e donne, tra ricchi e poveri, tra culture e civiltà. *L'amore non è mai «concluso» e completato; si trasforma nel corso della vita, matura e proprio per questo rimane fedele a sé stesso. *L'amore produce gioia, e la [[gioia]] è una forma d'amore. *Fate sì che l'amore unificante sia la vostra misura; l'amore durevole sia la vostra sfida; l'amore che si dona la vostra missione! ===[[Giordano Bruno]]=== *''Amor, per cui tant'alto il ver discerno, | Ch'apre le porte di diamante e nere, | Per gli occhi entra il mio nume; e per vedere | Nasce, vive, si nutre, ha regno eterno.'' *L'amor fa dovenir li vecchi pazzi, e gli giovani savii. *L'amore è ciò per la cui potenza tutte le cose son generate; è in tutte le cose, vivo in ciò che è vivo, grazie a lui ciò che è vivo vive, ed è lui stesso la linfa vitale di ciò che è vivo; riscalda ciò che è freddo, illumina ciò che è oscuro, risveglia ciò che è assopito, vivifica ciò che è morto, fa percorrere la regione sovraceleste alle cose inferiori, trasportandole con divino furore; per suo compito le anime son legate ai corpi, per la sua guida sono innalzate alla contemplazione, per il suo volo si uniscono a Dio superate le difficoltà naturali. È lui che insegna quali cose siano nostre e quali altrui, chi siamo noi e chi gli altri; è lui a fare in modo che le altre cose siano dominate e possedute da noi, e che noi comandiamo e dominiamo le altre cose; infatti la [[necessità]], che si fa beffe di tutto, obbedisce al solo amore. *L'antichità chiamò grande demone questo amore che è padre di tutti i sentimenti, tutti i desideri e tutti gli effetti. *Questo animale che chiamiamo Amore, per il più suole assalire colui ch'ha poco da pensare e manco da fare. *Si aggiunga al già detto, che amore, con cui amiamo, è brama con cui ogni cosa brama, mediazione fra bene e male, brutto e bello (non dunque non brutto e non bello), ma buono e bello in rapporto a una certa comunicazione e partecipazione. ===[[Gesualdo Bufalino]]=== *Certi amori sono soltanto sudori che si somigliano. *Il primo segno d'amore consiste nel trasformare un essere che ci era domestico in un demone sconosciuto. *L'amore, come ogni buon rigorista, prima di tirare non piglia troppa rincorsa. *L'amore: a guardarlo da fuori un teatro di larve comicoliriche, di batticuori inventati, tutta un'orchestra di trombe e violini, col basso tuba dell'eros che accompagna da lontano. *L'amore, nella maggior parte dei casi, è soltanto un prestito con cauzione. *L'amore: un sentimento inventato. Ciò che conta è il gioco della seduzione, il rituale di piacere a qualcuno. ===[[Charles Bukowski]]=== *L'amore è una forma di pregiudizio. Ami ciò di cui hai bisogno, ami ciò che ti fa star bene, ami ciò che ti torna più utile. Come fai a dire di amare una persona, quando ce ne sono almeno diecimila al mondo che ameresti di più, se solo le incontrassi? Ma non le incontrerai mai. *L'amore è un cane che viene dall'inferno. *''l'amore si rinsecchisce, pensai | tornando verso il | bagno, anche più velocemente | dello sperma.'' ===[[Aldo Busi]]=== *Io non credo all'amore che moltiplica, troppo comodo, è mica un conto in banca. *L'amore batte solo alle proprie tempie. *L'amore del momento non può essere la commedia dell'odio a lunga scadenza. *L'amore non è il toccasana dei mali. ===[[Roger de Bussy-Rabutin]]=== *La lontananza fa all'amore quello che il vento fa al fuoco: spegne il piccolo, scatena il grande. *Quando non si ama troppo, non si ama abbastanza. *Quando non si ha ciò che si ama, bisogna amare quel che si ha. ===[[Samuel Butler]]=== *L'amore, come ogni dessert, si giudica dunque solo nell'atto di mangiare e con questa prova vedremo che la consapevolezza dell'amore, come ogni altra consapevolezza, svanirà nel diventare più intensa. *Più il nostro amore è profondo, meno lo percepiamo come tale. *Se un vero amore non ha mai placido corso, quando non si miri che al [[matrimonio]], a volte, tutto va bene. ===[[George Gordon Byron]]=== *''E di lottare tuttavia si sforza invano | Contro una passione che anche per uno come lui | D'Amore ha nome! | Sì, è vero Amor, immutabile, immutato, | Per una donna da cui giammai si vuol diviso. | Benché le più leggiadre prigioniere vogliano attrarlo | Con lo sguardo, | Egli le sfugge e non le cerca, ma freddo passa | Innanzi a lor.'' *''E tuttavia, tu ami, e io ho invidia | Per chi può posare il proprio cuore | Su un cuor che gli è fedele, | Né mai conosce il vuoto quell'errante pensier | Che, come il mio, coi fantasmi si strugge».'' *''Finché c'era Speranza eran quei sentimenti | Languidi vacillanti e teneri, | Allorché tutto fu perduto, la tenerezza non morì ma rimase assopita | E sul suo sonno si levò quella Forza per parlare così: | «Quando non c'è da amar più nulla, non c'è più nulla da temere».'' *Nella sua prima passione la donna ama il suo amante, in tutte le altre ciò che ama è il suo amore. ===[[Italo Calvino]]=== *E lei: – Tu non credi che l'amore sia dedizione assoluta, rinuncia di sé...<br/>Era lì sul prato, bella come mai, e la freddezza che induriva appena i suoi lineamenti e l'altero portamento della persona sarebbe bastato un niente a scioglierli, e riaverla tra le braccia... Poteva dire qualcosa, Cosimo, una qualsiasi cosa per venirle incontro, poteva dirle: – Dimmi che cosa vuoi che faccia, sono pronto... – e sarebbe stata di nuovo la felicità per lui, la felicità insieme senza ombre. Invece disse: – Non ci può essere amore se non si è se stessi con tutte le proprie forze. *Ecco, pensò Amerigo, quei due, così come sono, sono reciprocamente necessari. E pensò: ecco, questo modo d'essere è l'amore. E poi: l'umano arriva dove arriva l'amore; non ha confini se non quelli che gli diamo. *Ma in tutta quella smania c'era un'insoddisfazione più profonda, una mancanza, in quel cercare gente che l'ascoltasse c'era una ricerca diversa. Cosimo non conosceva ancora l'amore, e ogni esperienza, senza quella, che è? Che vale aver rischiato la vita, quando ancora della vita non conosci il sapore? *– Perché mi fai soffrire?<br/>– Perché ti amo.<br/>Ora era lui ad arrabbiarsi: – No, non mi ami! Chi ama vuole la felicità, non il dolore.<br/>– Chi ama vuole solo l'amore, anche a costo del dolore.<br/>– Mi fai soffrire apposta, allora.<br/>– Sì, per vedere se mi ami.<br/>La filosofia del Barone si rifiutava d'andar oltre. – Il dolore è uno stato negativo dell'anima.<br/>– L'amore è tutto.<br/>– Il dolore va sempre combattuto.<br/>– L'amore non si rifiuta a nulla.<br/>– Certe cose non le ammetterò mai.<br/>– Sì che le ammetti, perché mi ami e soffri. *– Tu ragioni troppo. Perché mai l'amore va ragionato?<br/>– Per amarti di più. Ogni cosa, a farla ragionando, aumenta il suo potere. ===[[Albert Camus]]=== *Il gran desiderio d'un cuore inquieto è di possedere interminabilmente la creatura che ama o di poterla immergere, quando sia venuto il tempo dell'assenza, in un sonno senza sogni che non possa aver termine che col giorno del ricongiungimento. *Il vero amore è eccezionale, due o tre volte in un secolo all'incirca. Per il resto, vanità o noia. *Non essere amati è una semplice sfortuna; la vera disgrazia è non amare. *Quando si è avuto una volta la fortuna di amare intensamente, si spende la vita a cercare di nuovo quell'ardore e quella luce. ===[[Elias Canetti]]=== *Ha gli [[occhi]] spietati di chi è amato sopra ogni cosa. *La grandezza dell'amore sta soprattutto nel fatto che in esso tutti i diritti sono sospesi. *Nell'amore le rassicurazioni valgono come annuncio del loro opposto. ===[[Gaio Valerio Catullo]]=== *''È difficile deporre d'improvviso un amore lungo.'' *''Io [[odio]] e amo. Ma come, dirai. Non lo so, | sento che avviene e che è la mia tortura.'' *''Perché, se ami, un torto così | ti fa amare di più ma voler bene meno.'' ===''[[Il cavaliere dalla pelle di leopardo]]''=== *Dispiaceri molteplici accompagnano spesso il vero amore. *L'arte di amare esige anzi tutto che rimangan segrete le nostre pene; colui che ama deve essere capace di subire la solitudine, e, lungi dalla sua amata, solo a lei deve pensare. *L'arte di amare, il folle amore che ha legge e delicatezza, è difficile a comprendere: e non è in nulla dissolutezza né perversità; altra cosa è l'amore elevato, il vero affetto, altra la depravazione: una distanza enorme li separa. *L'innamorato deve essere paziente; le sue sofferenze devono ingigantire se l'amata è assente. Egli deve saper dominare il proprio cuore, ignorare lo sdegno e la collera. *La fuga è la sorte inevitabile degli innamorati; essi non hanno il tempo d'invecchiare. *La sciagura perseguita l'innamorato, riempie il suo cuore di amarezza, ma finalmente gli porta la letizia, se egli è capace di non soccombere ai primi colpi dell'amore. Bisogna essere innamorati, perché l'amore allevia le sofferenze di quaggiù: il dotto diviene pazzo e l'ignorante diviene dotto. *Ogni separazione è un veleno per gli innamorati! *Quando un innamorato vaga per i campi in cerca di un oggetto per l'amata, bisogna che sia solo. ===[[Louis-Ferdinand Céline]]=== *È più difficile rinunciare all'amore che alla vita. *L'amore è come l'alcool, più sei impotente e sbronzo e più ti credi forte e scaltro, e sicuro dei tuoi diritti. *L'amore è l'infinito abbassato al livello dei barboncini, e ci ho la mia dignità, io! ===[[Miguel de Cervantes]]=== *Amore è invisibile ed entra ed esce di dove vuole, senza che nessuno gli chieda conto di quel che fa. *Dove vi è molto amore, non suole esserci molta disinvoltura. *L'amore e la guerra sono una stessa cosa, e come nella guerra è lecito e comunemente praticato fare uso di astuzie e di stratagemmi per vincere il nemico, così nei contrasti e nelle rivalità amorose si ritengono per buoni gl'imbrogli e i raggiri messi in opera per conseguire il fine desiderato, purché non siano in pregiudizio e disdoro dell'oggetto amato. *La passione amorosa si vince soltanto col fuggirla. *''Se le sue glorie Amor vende costose | Ha ragione ed il suo traffico è giusto, | Ché non ci sono gioie più preziose | Di quelle valutate dal suo gusto, | Ed è cosa evidente | Che non val ciò che poco costa o niente.'' *Un disinganno a tempo vuol essere rimedio efficace nei principî d'amore. ===[[Émilie du Châtelet]]=== *Esiste, forse, un sentimento più illusorio dell'amore? *Per conservare a lungo l'amore del proprio amante è indispensabile che la speranza e il timore siano sempre presenti. *Si conosce di più l'amore attraverso l'infelicità che procura che per la felicità, spesso misteriosa, che diffonde nella vita degli uomini. ===[[Emil Cioran]]=== *A tal punto il dubbio su di sé travaglia gli esseri che questi, per porvi rimedio, hanno inventato l'amore, tacito patto fra due infelici per sopravvalutarsi, per incensarsi spudoratamente. *L'amore – un incontro di due salive... Tutti i sentimenti attingono il loro assoluto dalla miseria delle ghiandole. *Non si può amare appassionatamente una donna e Dio nello stesso tempo. La mescolanza di due erotiche irriducibili crea un'oscillazione interminabile. *Noi amiamo sempre... malgrado tutto; e questo «malgrado tutto» copre un infinito. ===[[Paulo Coelho]]=== *Chi ama riesce a vincere il mondo, non ha paura di perdere nulla. Il vero amore è un atto di totale abbandono. *Colui che è saggio, lo è soltanto perché ama. E colui che è sciocco, lo è solamente perché pensa di poter capire l'amore. *L'amore è sempre nuovo. Non importa che amiamo una, due, dieci volte nella vita: ci troviamo sempre davanti a una situazione che non conosciamo. L'amore può condurci all'inferno o al paradiso, comunque ci porta sempre in qualche luogo. È necessario accettarlo, perché esso è ciò che alimenta la nostra esistenza. Se non lo accettiamo, moriremo di fame pur vedendo i rami dell'albero della vita carichi di frutti: non avremo il coraggio di tendere la mano e di coglierli. È necessario ricercare l'amore là dove si trova, anche se ciò potrebbe significare ore, giorni, settimane di delusione e di tristezza. Perché nel momento in cui partiamo in cerca dell'amore, anche l'amore muove per venirci incontro. E ci salva. *L'amore è una forza selvaggia. Quando tentiamo di controllarlo, ci distrugge. Quando tentiamo di imprigionarlo, ci rende schiavi. Quando tentiamo di capirlo, ci lascia smarriti e confusi. *L'amore esiste di continuo. Sono gli uomini che cambiano. *L'amore si scopre soltanto amando. ===[[Cesare Cremonini]]=== *''L'amore, soltanto l'amore può farti guarire, | lasciando ogni cosa al suo posto e partire, | l'amore è là dove sei pronto a morire | lasciando ogni cosa al suo posto e partire.'' *''Puoi chiamarti dottore, puoi chiamarti scienziato, | puoi chiamarti ufficiale, puoi chiamarti soldato, | puoi persino morire: | comunque l'amore è là dove sei pronto a soffrire.'' *''Starsene appoggiati sul divano ore ed ore | sapendo che la noia è un'impressione, | starsene aggrappati come un petalo sul fiore | può essere un perfetto paragone | con l'amore.'' ===[[Paolo Crepet]]=== *È l'amore che agisce come una malattia, ma funziona al contrario: fa bene quando infetta, fa morire guando guarisce. *L'amore, proprio come la passione, è attesa, fiducia illimitata, follia meravigliosa, fuoco vivo e dirompente. *[[Sesso]] e sessualità sono stati strumenti attraverso i quali l'uomo ha cercato la felicità. Dacché la morale comune ci ha permesso di esercitare il sesso senza l'amore, si è diffusa la convinzione che esso rappresenti un pezzo di Eden alla portata di tutti. In realtà, l'affannosa ricerca del piacere a tutti i costi ha tolto qualcosa alla conoscenza della nostra identità, proprio attraverso la banalizzazione dell'erotismo, ormai ridotto a libero esercizio genitale. È andata cosí consumandosi un'idea complessa dell'eros umano, che non solo non deve essere appiattita sulla necessità della riproduzione, ma nemmeno semplificata e ridotta a puro incontro di cellule, a banale questione ormonale. Anche perché la felicità genitale è tra le piú effimere e conduce a una precoce malinconia. ===[[Alexandre Dumas (padre)|Alexandre Dumas padre]]=== *Che cos'è, per lo più, l'amore? Il capriccio d'un giorno, un'allegra unione, mediante la quale due esseri s'ingannano reciprocamente e spesso in buona fede. *«E al suo ritorno lo farete passare da me; gli darò uno scudo contro l'amore.»<br/>«Ohimè, oggi l'amore è come la guerra, e lo scudo è divenuto inutile.» (''[[Vent'anni dopo]]'') *L'amore è la più egoistica di tutte le passioni. *L'amore è un sentimento che si nutre di agi e ingigantisce attraverso la corruzione. ===[[Fabrizio De André]]=== *E poi a un tratto l'amore scoppiò dappertutto. *''Guardate il sorriso, guardate il colore | come giocan sul viso di chi cerca l'amore! | Ma lo stesso sorriso, lo stesso colore | dove sono sul viso di chi ha avuto l'amore?'' *''L'autunno negli occhi, l'estate nel cuore, | la voglia di dare, l'istinto di avere, | e tu... tu lo chiami amore e non sai che cos'è, | e tu... tu lo chiami amore e non ti spieghi il perché.'' *''Ma c'è amore un po' per tutti | e tutti quanti hanno un amore | sulla cattiva strada.'' ===[[Francesco De Gregori]]=== *''E guarda l'amore che non ha commenti da fare, | l'amore comunque che non ha paura del mare da attraversare.'' *''E il vero amore può | nascondersi, | confondersi, | ma non può perdersi mai.'' *''Ho imparato che l'amore insegna, ma non si fa imparare.'' *''L'amore è mascalzone, | viaggia contromano, | parcheggia sempre dove vuole, | fa vedere la lingua, | parla con la bocca piena, | si presenta così, senza un invito | proprio in mezzo alla cena.'' *''Vallo a spiegare... L'amore | non si spiega, | muove le mani in fretta, | rovescia il sale e non fa una piega.'' ===[[Charles Dickens]]=== *Il mistero e la delusione non sono assolutamente indispensabili allo sviluppo dell'amore, ma ne sono, spessissimo, potenti ausiliari. «Lontan dagli occhi, lontan dal cuore», calza abbastanza bene come proverbio applicabile ai casi dell'amicizia, benché l'assenza non sia sempre necessaria per la freddezza del cuore, anche fra amici; e la sincerità e l'onestà, come pietre preziose, siano forse più facilmente imitate a distanza e scambiate per vere. Ma l'amore è efficacemente aiutato da una immaginazione calda e attiva con memoria tenace, e prospera per un bel pezzo mercé un leggerissimo e scarsissimo alimento. Accade così sovente che esso raggiunga il suo più lussureggiante sviluppo nella separazione e in circostanza della maggior difficoltà. *L'amore, benché si dica che sia cieco, sa far buona guardia. *L'amore è in ogni cosa un maestro ammirevole. *Se l'egoismo è un ingrediente necessario nella composizione di quella passione che si chiama amore, merita questo tutte le belle frasi con cui i poeti lo esaltano nell'esercizio della loro professione? Vi sono, certo, casi autentici di uomini e di donne, che in magnanime circostanze, hanno ceduto rispettivamente la loro donna o il loro uomo a rivali di gran merito; ma è assolutamente accertato che la maggioranza di tali uomini e di tali donne non hanno fatto di necessità virtù, e non hanno nobilmente rassegnato ciò che non potevano ottenere, presso a poco come un soldato semplice potrebbe proporsi di non accettare l'ordine della giarrettiera, e un povero pio e dotto pastore, senz'altra famiglia che quella di una grossa figliuolanza, potrebbe proporsi di rinunciare a un vescovato? *– Ti dirò, – riprese, nello stesso bisbiglio rapido e appassionato, – che cos'è vero amore. È cieca ammirazione, autoumiliazione illimitata, sottomissione totale, fede e credenza contro se stessi e contro il mondo, offerta di tutto il cuore e tutta l'anima a chi ce li trafigge... ===[[Emily Dickinson]]=== *''Che l'amore sia tutto quel che c'è, | è tutto ciò che sappiamo dell'amore.'' *''Ho sempre amato | e te ne do la prova: | prima di amare, | io non ho mai vissuto pienamente.'' *''Incapaci sono gli Amati di morire | perché l'Amore è Immortalità, | anzi, è Deità – || incapaci coloro che amano – di morire | perché l'Amore trasforma la Vitalità | in Divinità.'' *''L'Amore – è anteriore alla Vita – posteriore – alla Morte – | Radice della Creazione, ed | esponente della Terra.'' *''L'Amore finisce quando l'Amore comincia, | dicono i Saggi – | ma i Saggi l'hanno conosciuto?'' *''Un qualcosa di volatile – di indiscreto – | sempre fuori luogo è l'Amore – | la gioiosa piccola Divinità | che non siamo costretti a servire.'' ===[[Fëdor Dostoevskij]]=== *Amare le persone così come sono è impossibile. E tuttavia si deve. E per questo fa loro del bene. *Chi ama non fa distinzioni. (''[[I fratelli Karamazov]]'') *Con l'amore tutto si riscatta, si salva tutto. (''[[I fratelli Karamazov]]'') *È appunto chi ti sta vicino che, secondo me, è impossibile amare; chi è lontano forse sì. [...] Per amare un uomo occorre che questi si celi alla nostra vista: non appena mostra il suo viso l'amore svanisce. (''[[I fratelli Karamazov]]'') *L'amore astratto brama gesta immediate, edificanti perché tutti lo notino. Si giunge effettivamente anche al punto di sacrificare la vita purché non vada troppo per le lunghe e si concluda al più presto, come sulla scena, così che tutti vedano e plaudano. L'amore attivo è fatica e perseveranza. (''[[I fratelli Karamazov]]'') *La [[consapevolezza]] e l'amore, forse, sono la stessa cosa, perché non conoscerete niente senza l'amore, mentre con l'amore conoscerete molto. *Un angelo non può odiare e non può neppure fare a meno di amare. Ma si può forse amare tutti, tutti gli uomini, tutti i propri simili? Mi sono posta più volte questa domanda. Naturalmente è impossibile, e sarebbe addirittura innaturale. Chi ama l'umanità di un amore astratto quasi sempre ama soltanto se stesso. (''[[L'idiota]]'') ===''[[Emmanuelle]]''=== *– Il vero amore fin dove può arrivare?<br/>– Sarebbe un povero amore quello che si lasciasse misurare. *L'amore, il vero amore, è sempre contro natura. L'amore, quello vero, è l'erezione, non l'orgasmo. *Mi ha sempre detto che l'amore è la ricerca del piacere sempre più lontano, con un uomo, con una donna che si sceglie. È strano, adesso sento che c'è dell'altro. Per esempio, quando ho visto quella cascata, ho pensato: "Com'è bella". Ebbene, l'ho pensato per te. Te l'ho detto, una cascata è bella a condizione che si possa dirlo a chi si ama. ===''[[Emmanuelle 4]]''=== *Si dice che i grandi amori siano impossibili, io invece penso che sopravvivano a tutti gli eventi mediocri della vita. *Si può vivere preda di un amore troppo violento? No, non si può. Meglio cambiare pelle, meglio diventare un'altra donna. Non esiste soltanto un uomo al mondo, ce ne sono altri, molto diversi da colui che ami, ma l'amore te li fa ignorare. *Sì, tu vorresti fuggire all'amore, Sylvia, vorresti nasconderti affinché io non possa ritrovarti. Ma l'amore è come un'aquila che stringe i suoi artigli intorno al cuore. Quello che riesce ad afferrare, non lo lascia mai più. ===[[Fabi Silvestri Gazzé]]=== *''L'amore non esiste, è l'effetto prorompente | di dottrine moraliste sulle voglie della gente, | è il più comodo rimedio alla paura | di non essere capaci a rimanere soli.'' *''L'amore non esiste, è un ingorgo della mente | di domande mal riposte e di risposte non convinte.'' *''L'amore non ha casa, non ha un'orbita terrestre, | non risponde ai più banali meccanismi tra le forze, | è un assetto societario in conflitto d'interesse.'' *''L'amore se poi esiste, è quest'idea di attaccamento | che ha l'uomo del mio tempo per le tante storie viste.'' ===[[Ennio Flaiano]]=== *L'amore è una cosa troppo importante per lasciarla fare agli amanti. *Chi mi ama mi preceda. *In amore bisogna essere senza scrupoli, non rispettare nessuno. All'occorrenza essere capaci di andare a letto con la propria moglie. *In amore gli scritti volano e le parole restano. ===[[Jonathan Safran Foer]]=== *''Più ami qualcuno'', pensava, ''e più dirglielo è difficile.'' Lo stupiva che persone sconosciute non si fermassero a vicenda in strada per dire ''Ti amo''. *''Questo è amore'', pensava lei, ''sì o no? Quando noti l'assenza di qualcuno, e detesti quell'assenza più di ogni altra cosa. Ancora più di quanto ami la sua presenza.'' *Si scambiavano a vicenda la grande bugia salvatrice – che il nostro amore per le cose sia più grande del nostro amore per il nostro amore per le cose – recitando di buon grado le parti che scrivevano per sé, creando di buon grado le finzioni necessarie alla vita, e credendoci. ===[[Teofilo Folengo]]=== *''Chi fia di tanto mal cagion? Amore, | amor che sempre fu la peste lorda | de' miseri mortali. Ah, in quant'errore | ci spinge questa fiamma tant'ingorda! | Odo già l'alte strida, il gran rumore | d'arme, ch'aggira in foco e 'l ciel assorda; | ché dove fischia Amor, così fier angue, | subito appare ferro, foco e sangue.'' *''Ed io dico, ch'Amor è un bardassola | più che sua madre non fu mai puttana; | chi 'l chiama «dio» si mente per la gola, | ché in Dio non cape furia e mente insana: | Amor è un barbagianni che non vola, | benché abbia l'ali ed usi in ogni tana; | guardatevi da lui, ché 'l ladro antico | lascia la porta ed entra nel postico.'' *''Pàrtiti dunque, ché non è curabile | lo mal che 'n le medolle i' sento pungere; | ogni altra peste creggio esser sanabile | a mille vie di cibo, taglio ed ungere; | amor sol è quel tòsco inevitabile | cui morbo alcun egual non si può giungere: | né vi si trova al mondo un sol rimedio, | for che morir d'affanno e lungo tedio!'' *''Quando 'l Foco d'Amor, che m'arde ognora, | penso e ripenso, fra me stesso i' dico: | — Angiol di Dio non è, ma lo nemico | che la Giustizia spinse del ciel fora.'' ===[[Carlo Maria Franzero]]=== *L'amore cerebrale è qualche volta una spiritualità, e qualche volta una degenerazione. Ma solamente gli uomini volgari si estinguono dopo avere ottenuto il sacrificio che per essi è dono tanto grande che non giungono a misurarlo. *Nella vita è più bello donare che ricevere, perché la riconoscenza è il più noioso dei sentimenti, in amore è l'opposto: avere e non essere avuti. Perché solo colui che abbia amato un numero infinito di volte può dire di avere amato un amore completo. *Non esiste vizio in amore. La teoria [[Platone|platonica]], aristocratica ed individualistica, insegna che l'amore non ha altro scopo che se stesso. ===[[Mahatma Gandhi]]=== *Come si può cercare la [[verità]] o accarezzare l'Amore senza essere intrepidi? *L'amore chiama amore da tutti. *La forza dell'amore è la stessa forza dell'anima o della verità. ===''[[Giuseppe Moscati - L'amore che guarisce]]''=== *È questo l'amore che rende felici: quello che si dona agli altri, senza chiedere nulla per sé. *L'amore non va mai perduto, Cloe, torna sempre indietro. *La vita è un attimo. Onori, trionfi, ricchezze e scienza cadono, ogni incanto della vita passa: resta solo l'eterno amore, la causa di ogni opera buona. Amore che sopravvive a noi, perché l'amore è Dio. ===[[Massimo Gramellini]]=== *L'amore è un film muto: togli il volume e concentrati sui gesti. *L'amore è una meta che si raggiunge in due, a condizione di aver trovato la strada da soli. *Non essere amati è una sofferenza grande, però non la più grande. La più grande è non essere amati più. ===[[Gabriel García Márquez]]=== *C'era una stella sola e limpida nel cielo color di rose, un battello lanciò un addio sconsolato, e sentii in gola il nodo gordiano di tutti gli amori che avrebbero potuto essere e non erano stati. *E presi coscienza che la forza invincibile che ha spinto il mondo non sono gli amori felici bensì quelli contrastati. *Gli disse che l'amore era un sentimento contro natura, che dannava due sconosciuti a una dipendenza meschina e insalubre, tanto più effimera – quanto più intensa. *I sintomi dell'amore sono gli stessi del [[colera]]. *Lei gli domandò in quei giorni se era vero, come dicevano le canzoni, che l'amore poteva tutto. – È vero – le rispose lui – ma farai bene a non crederci. – *Se c'è una cosa per cui il giorno del Giudizio Universale dovranno condannarti è che hai avuto l'amore in casa e non hai saputo riconoscerlo. ===[[Gesù]]=== *Ama il [[prossimo]] tuo come te stesso. (''[[Vangelo secondo Matteo]]'') *Avete inteso che fu detto: ''Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico''; ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti. Infatti se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste. (''[[Discorso della Montagna]]'') *Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri. (''[[Vangelo secondo Giovanni]]'') *Per questo ti dico: le sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha molto amato. (''[[Vangelo secondo Luca]]'') ===[[Papa Giovanni Paolo II|Giovanni Paolo II]]=== *L'amore è la fondamentale e nativa vocazione di ogni essere umano. *L'amore è la forza costruttiva di ogni positivo cammino per l'umanità. *Vi confesso con semplicità che provo vero turbamento per il futuro del mondo quando noto generazioni giovani incapaci di amare veramente o che riducono il loro donarsi allo scambio di gratificazione tra eguali, incapaci di vedere nella sessualità una chiamata, un invito ad un amore più alto e universale. ===[[Carlo Goldoni]]=== *''Amore è fatto come un uccelletto, | Che va di ramo in ramo saltellando: | Venuto è con un volo nel mio petto, | E il povero mio cor mi va beccando. | Lo voglio accarezzare il poveretto, | Finché per divertirmi va cantando; | E quando avrà finito di cantare, | A un altro ramo il lascierò volare.'' *''Io non conosco amore, | E pur lo provo al cor. | Ditemi voi, pastore, | Che cosa sia l'amor.'' *Se conoscete che la persona che amate meriti l'amor vostro, disponete l'animo a sofferir qualche cosa. ===[[Nicolás Gómez Dávila]]=== *L'amore è essenzialmente adesione dello spirito a un corpo nudo. *L'amore non è mistero, ma luogo in cui il mistero si dissolve. *Le perfezioni di chi amiamo non sono finzioni dell'amore. Amare è, al contrario, il privilegio di accorgersi di una perfezione invisibile agli occhi degli altri. *Non c'è retorica che prolunghi l'amore tra le anime oltre l'istante in cui la carne si placa. ===[[Ivan Aleksandrovič Gončarov]]=== *L'amore fa incredibili progressi, è la cancrena dell'anima. *L'amore, sebbene sia detto un sentimento capriccioso, di cui non ci si rende conto e che nasce come una malattia, ha tuttavia le sue leggi e le sue cause. *Nell'amore partecipano in egual misura l'anima e il corpo; in caso contrario, l'amore non può chiamarsi completo: noi non siamo né puri spiriti né bruti. ===[[Maksim Gor'kij]]=== *Di tutte le beffe che la sorte serba all'uomo, non ce n'è una più tremenda d'un amore non corrisposto. *L'amore è la conquista di colui che ama di meno, su quello che ama di più... *L'amore è una malattia dell'immaginazione. *L'amore per una donna somiglia alla melanconica opera di Dio; anche Lui ha cercato, senza riuscirvi, di creare col vuoto e dal nulla uno splendido universo... ===[[Fabrice Hadjadj]]=== *Il primato dell'amore è un'invenzione cristiana, ma il diavolo distorce la cosa così: purché sia amore, tutto è legittimo. *L'amore, muovendo dalla conoscenza di una parte emersa, si estende alla cosa tutta intera, fino a quanto in essa vi è di oscuro. *L'amore più grande non si trova nell'amore "impossibile", ma nell'amore possibile, naturale, per esempio nell'amore coniugale. *Nel nome dell'amore, si perde di vista l'oggettività dell'amore. *Quando amo io debbo chiedermi: "Qual è il bene per l'altro?". Ciò che conta di più è questa oggettività. ===[[Georg Wilhelm Friedrich Hegel|Friedrich Hegel]]=== *L'amato non ci è opposto, è uno con la nostra essenza: in lui vediamo solo noi stessi, e tuttavia non è noi: miracolo che non siamo in grado di capire. *L'amore può aver luogo solo nel porsi dinanzi ad un nostro eguale, dinanzi allo specchio e all'eco della nostra essenza. *Negli amanti non vi è materia, essi sono un tutto vivente. ===[[Hermann Hesse]]=== *Amore è ogni moto della nostra anima in cui essa sente se stessa e percepisce la propria vita. *Il principio di ogni arte è l'amore; valore e dimensione di ogni arte vengono soprattutto determinati dalle capacità d'amore dell'artista. *L'amore non bisogna implorarlo e nemmeno esigerlo. L'amore deve avere la forza di attingere la certezza in sé stesso. Allora non sarà trascinato, ma trascinerà. *L'amore non vuole avere, vuole soltanto amare. *Non c'è felicità nell'essere amati. Ognuno ama se stesso; ma amare, ecco la felicità. *Vale per l'amore ciò che vale per l'arte: chi sa amare soltanto l'immenso è più povero e meschino di chi sa entusiasmarsi per il minimo. ===[[Victor Hugo]]=== *Amare è la metà di credere. *L'amore è come un albero: spunta da sé, getta profondamente le radici in tutto il nostro essere, e continua a verdeggiare anche sopra un cuore in rovina. *L'amore non ha mezzi termini; o perde, o salva. Tutto il destino umano è questo dilemma. Questo dilemma, perdita o salvezza, non c'è fatalità che lo ponga più inesorabile dell'amore. L'amore è vita, quando non è la morte. Culla e anche sepolcro. Lo stesso sentimento dice sì e no al cuore umano. *– Oh! L'amore! – lei disse, e la sua voce tremava, e il suo occhio brillava. – è essere due e non essere che una persona sola. ===[[Alphonse Karr]]=== *C'è sempre nell'amore molta illusione e molta curiosità. *L'amore è come quegli alberi all'ombra dei quali muore ogni vegetazione. L'uomo che ama una donna, non soltanto non ama altra cosa, ma neppure ne odia alcuna. Invano egli cerca nelle pieghe del proprio cuore tutte le preferenze, tutte le simpatie, tutte le ripugnanze: tutto ciò è morto, morto d'indifferenza, morto di freddo. *L'amore è l'origine, la causa e lo scopo di tutto quanto è grande, nobile e bello. Il volgo crede, secondo la mitologia, che la bellezza sia la madre dell'amore, invece è l'amore che crea la bellezza, è l'amore che dà espressione allo sguardo, grazia al corpo, fascino allo spirito, vibrazione alla voce; l'amore è il sole che fa sbocciare i fiori dell'anima; l'amore produce le nobili ambizioni, l'amore produce il genio. *L'amore è la più terribile, ma anche la più onesta delle passioni; è la sola che non possa occuparsi della propria felicità senza comprendervi la felicità di un altro. *L'amore è una caccia in cui il cacciatore deve farsi inseguire dalla selvaggina. *L'amore nasce di nulla e muore di tutto. *L'amore non accorda, e meno ancora deve farsi capire; esso dà, ed è felice di quel che dona. ===[[François de La Rochefoucauld]]=== *Accade dell'amor vero come delle apparizioni degli spiriti: tutti ne parlano ma pochi li hanno veduti. *In amore non amare troppo è un mezzo sicuro per essere amati. *L'amore, se lo si giudica dalla maggior parte dei suoi effetti, assomiglia più all'odio che all'amicizia. *Tutte le passioni ci fanno commettere degli errori, ma l'amore ci fa fare i più ridicoli. ===[[Stanisław Jerzy Lec]]=== *L'amore aiuta a vivere? La generazione successiva. *Un amore può finire in modo tragico-positivo o tragico-negativo. *Tra un amore e l'altro, ci vuole una quarantena con un terzo. ===[[Giacomo Leopardi]]=== *Chi più si ama meno può amare. *I migliori momenti dell'amore sono quelli di una quieta e dolce malinconia dove tu piangi e non sai di che, e quasi ti rassegni riposatamente a una sventura e non sai quale. *Io non ho bisogno di stima, né di gloria, né di altre cose simili; ma ho bisogno d'amore. *''Quando novellamente | nasce nel cor profondo | un amoroso affetto, | languido e stanco insiem con esso in petto | un desiderio di morir si sente: | come, non so: ma tale | d'amor vero e possente è il primo effetto.'' *''Tornami a mente il dì che la battaglia | d'amore sentii la prima volta, e dissi: | oimè, se quest'è amor, com'ei travaglia!'' ===[[Sándor Márai]]=== *Amare significa semplicemente conoscere appieno la gioia e poi morire. *Gli amori infelici non finiscono mai. *L'amore dispone di due palcoscenici su cui si recita il grande duetto, e sono entrambi infiniti: il letto e il mondo. *Non si può amare con un secondo fine. Non si può amare in modo così spasmodico e delirante. *Sentirsi spinti a conoscere qualcuno fino a penetrare tutti i suoi segreti, con tutte le conseguenze che ne deriveranno: ecco quello che si è soliti chiamare, con un termine fiacco e generico, amore. ===[[Jean-Luc Marion]]=== *L'amore è molto più che una passione o un affetto. In un certo senso, è molto più di una conoscenza. È ciò che rende possibile la stessa conoscenza. *L'amore fra esseri umani è trascendente perché trascende l'individualità di chi ama in direzione di chi è amato. *L'amore ha una propria razionalità, unica ed universale. Una razionalità che non esige la ricerca della reciprocità. *L'amore non si dona se non abbandonandosi, trasgredendo continuamente i limiti del proprio dono, sino a trapiantarsi fuori di sé. ===[[Thomas Merton]]=== *L'amore è il cuore e il vero centro del dinamismo creatore che chiamiamo vita. L'amore è la vita stessa nel suo stato di maturità e perfezione. *L'amore incontra se stesso solo nell'atto d'amare. L'amore che si fa senza conoscenza, malgrado se stesso e contro la sua natura, non raggiunge la piena coscienza di sé stesso. *L'amore non alberga solo nella mente o nel cuore, è qualcosa più del pensiero e del desiderio. L'amore è azione, e solamente nell'atto d'amore raggiungiamo l'intuizione contemplativa sella saggezza amorosa. *Tutto ciò che esiste, esiste per l'amore, e se l'amore non si rivela in tutte le cose, è soltanto perché noi non vogliamo vedercelo. L'amore, è l'''unica'' possibilità. ===[[Klemens von Metternich]]=== *Di tutte le realtà, la più forte per me è l'amore. Sono certo che quelli che credono esservi bisogno della illusione in amore, non sono abbastanza forti per conoscere l'amore... *Io amo, oppure non amo. Amo, quando una persona mi colpisce in tutti i sensi, quando quella persona siete voi. *Quando una persona ama non vi sono due vie, perché uno non ha due cuori. *Vi amo come la vita stessa. Soddisfo un impulso, amandovi e dicendovelo. ===[[Mina (cantante)|Mina]]=== *Conosco la spietatezza di quelli che, con tutte le forze, non vogliono comprendere l'amore dissimile dal loro. E non sanno che ogni amore è, a parte qualche apparente analogia, completamente, sorprendentemente disuguale. *''L'amore è bestia, l'amore è poeta.'' *''Non dirmi chi sei ma quanto amore hai.'' *''Perché l'amore | se è vero amore | ingrandisce tutta quanta la realtà...'' ===[[Vincenzo Monti]]=== *''Amiam, che i dì son brevi; | Un [[giorno]] senza amor, | È giorno di dolor, | Giorno perduto''. *''Amor vince ogni cosa, e i cuori amanti | Spoglia d'ogni più indocile austerezza, | Sian Cannibali, o Traci, o Garamanti. | Egli per tutto si ravvolge, e sprezza | Ogni riparo, e variando toglie | Alle cose create la rozzezza''. *''Amor diè norma ai cieli, Amor governa | Il non mutabil corso, e la secreta | Dei lucid'astri consonanza eterna''. *''Per due fedeli amanti | Tutto, tutto è [[Gioia|gioir]]''. *''Più sei bella, più devi | Ad Amor voti e fè''. ===[[Elsa Morante]]=== *Ah, è un inferno essere amati da chi non ama né la felicità, né la vita, né se stesso, ma soltanto te. *Chi fugge per amore non può trovar quiete nella solitudine. *Solo chi ama conosce. Povero chi non ama! ===[[Robert Musil]]=== *Anche l'amore era fra quelle esperienze mistiche e pericolose, perché toglie l'uomo dalle braccia della ragione e lo lascia letteralmente sospeso a mezz'aria sopra un abisso senza fondo. *E lo stesso si poteva dire della fedeltà che, limitata a una donna, ha un certo sapore di cavalleria, di mansuetudine, di abnegazione e di delicatezza, tutte virtù che si suole immaginare associate alla donna ma che perdono perciò la loro migliore ricchezza, così che è difficile dire se anche l'amore scorre verso di lei come l'acqua verso il luogo più profondo e non sempre inobiettabile, o se l'amore femminile è il luogo vulcanico il cui calore dà vita a tutto ciò che fiorisce sulla superficie della terra. *In amore come in affari, nella scienza come nel salto in lunghezza è necessario credere prima di guadagnare e di vincere, e come non dovrebbe esser lo stesso anche per la vita in genere? ===''[[Nadia - Il mistero della pietra azzurra]]''=== *Ciascuno di noi vive nel suo mondo, ha una sensibilità particolare. Amare qualcuno significa superare il confine personale, andare verso l'altro, incontrarlo a mezza strada. *L'amore può fiorire ad un'unica condizione: che siano entrambe le parti a desiderarlo. *Mia cara Grandis, se speriamo che l'amore venga da noi senza che dobbiamo muovere un dito, possiamo aspettare sino alla fine dei tempi. In realtà è esattamente come ha detto lei, ricorda? Siamo noi a fare la nostra fortuna e nessun altro. ===[[Pablo Neruda]]=== *''Ahi il nostro amore è una corda dura | che ci lega ferendoci | e se vogliamo | uscire dalla nostra ferita, | separarci, | ci stringe un nuovo nodo e ci condanna | a dissanguarci e a bruciarci insieme.'' *''Amo l'amore che si suddivide | in baci, letto e pane. || Amore che può essere eterno | e può esser fugace. || Amore che vuol liberarsi | per tornare ad amare.'' *''L'amore, mentre la vita ci incalza, | è semplicemente un'onda alta sopra le onde.'' *''Non assomigli più a nessuna da quando ti amo.'' ===[[Friedrich Nietzsche]]=== *È vero: amiamo la vita non perché siamo abituati alla vita, ma perché siamo abituati ad amare. C'è sempre un grano di pazzia nell'amore. D'altra parte c'è sempre anche un po' di ragione nella follia. *L'amore per uno solo è una barbarie, perché si esercita a spese di tutti gli altri. Anche l'amore per Dio. *Quel che si fa per amore, è sempre al di là del bene e del male. ===[[Novalis]]=== *L'amore è il fine ultimo della storia universale, l'amen dell'universo. *L'amore ha sempre svolto romanzi, ossia l'arte di amare è sempre stata romantica. *Non dovrebbe esistere un unico bisogno assoluto che renda possibile la diretta esclusione degli altri: l'amore, la vita in comune con le persone amate? *Ogni oggetto amato è il centro di un paradiso. *Si è soli con tutto ciò che si ama. ===[[Publio Ovidio Nasone]]=== *L'amore è una cosa piena di ansioso timore. *L'amore non dura se togli ogni lotta. *Sii amabile, se vuoi essere amato. *Spogliati dell'orgoglio, tu che desideri godere di un amore durabile! *Ti odierò, se potrò; altrimenti ti amerò mio malgrado. ===[[Paolo di Tarso]]=== *L'amore è incompatibile con l'[[ipocrisia]]. (''[[Lettera ai Romani]]'') *L'amore non fa nessun male al prossimo: pieno compimento della legge è l'amore. (''[[Lettera ai Romani]]'') *Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi amore, sarei un rame risonante o uno squillante cembalo. Se avessi il dono di profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza e avessi tutta la fede in modo da spostare i monti, ma non avessi amore, non sarei nulla. Se distribuissi tutti i miei beni per nutrire i poveri, se dessi il mio corpo a essere arso, e non avessi amore, non mi gioverebbe a niente.<br />L'amore è paziente, è benevolo; l'amore non invidia; l'amore non si vanta, non si gonfia, non si comporta in modo sconveniente, non cerca il proprio interesse, non s'inasprisce, non addebita il male, non gode dell'ingiustizia, ma gioisce con la verità; soffre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa.<br />L'amore non verrà mai meno. (''[[Prima lettera ai Corinzi]]'') ===[[Cesare Pavese]]=== *Amore è desiderio di conoscenza. *C'è qualcosa di più assurdo dell'amore? Se lo godiamo fino all'ultimo, subito ce ne stanchiamo, disgustiamo; se lo teniamo alto per ricordarlo senza rimorsi, un giorno rimpiangeremo la nostra sciocchezza e viltà di non aver osato. *L'amore è la più a buon prezzo delle religioni. ===[[Pif]]=== *Se ci pensiamo bene ci accorgiamo che è impossibile dare una definizione univoca di “amore”, perché siamo noi i primi a cambiare in continuazione, a evolverci. Esistono persone giuste incontrate al momento giusto e persone giuste incontrate al momento sbagliato. Quando iniziamo a ragionare troppo su un partner vuol dire che non siamo più innamorati. *Alla fine la vera difficoltà non è trovare l'amore, ma farlo durare. Ecco più che le app per incontri ci vorrebbero le app per non far esplodere le coppie. *Per me l'amore è un equilibrio difficilissimo, si crea solo se le parti della coppia imparano a cedere un po'. ===[[Marcel Proust]]=== *C'è nell'amore una sofferenza permanente, che la gioia neutralizza, rende virtuale, rinvia, ma che può in ogni momento diventare quel che sarebbe da molto tempo se non si fosse ottenuto ciò che si sperava: atroce. *È il terribile inganno dell'amore, che esso cominci col farci giocare con una donna non del mondo esterno, ma con una bambola che vive nel nostro cervello, la sola d'altronde che abbiamo sempre a nostra disposizione, la sola che possederemo, che l'arbitrio del ricordo, assoluto quasi quanto quello dell'immaginazione, può aver fatto tanto diversa dalla donna reale come dalla Balbec reale era stata per me la Balbec sognata; creazione fittizia cui a poco a poco, per la nostra sofferenza, costringeremo la donna reale ad assomigliare. *E l'orrore degli amori che solo l'inquietudine ha generato viene dal fatto che giriamo e rigiriamo senza posa nella nostra gabbia discorsi insignificanti; senza contare che raramente gli esseri per i quali li proviamo ci piacciono fisicamente in maniera completa, poiché a sceglierli non è il nostro gusto, ma il caso di un minuto d'angoscia, minuto indefinitamente prolungato dalla nostra debolezza di carattere, che ogni sera rifà esperienza e si abbassa a cercare dei calmanti. *Fra tutte le cose che l'amore esige per nascere, quella a cui tiene di più, e che gli fa trascurare tutto il resto, è la nostra convinzione che una persona partecipi a una vita sconosciuta in cui il suo amore ci farà penetrare. *Fra tutti i modi di produzione dell'amore, fra tutti gli agenti disseminatori del male sacro, certamente uno dei più efficaci è questo gran soffio di agitazione che a volte passa su di noi. Allora l'essere col quale in quel momento ci piace stare, il dado è tratto, sarà lui che ameremo. Non c'è neanche bisogno che finora ci sia piaciuto più di altri, e neppure altrettanto; bisogna solo che il nostro gusto per lui sia diventato esclusivo. E la condizione si è verificata quando – nel momento in cui è mancato — alla ricerca dei piaceri che ci dava il suo fascino si è sostituito improvvisamente in noi un bisogno ansioso, che ha per oggetto quel medesimo essere, un bisogno assurdo, che le leggi di questo mondo rendono impossibile da soddisfare e difficile da guarire, il bisogno insensato e doloroso di possederlo. *In amore è più facile rinunciare a un sentimento che perdere un'abitudine. *L'amore non è una passione disinteressata. *Le due massime cause d'errore nei nostri rapporti con un'altra persona sono di aver buon cuore, oppure, quell'altra persona, amarla. *Qualsiasi essere amato – anzi, in una certa misura qualsiasi essere – è per noi simile a Giano: se ci abbandona, ci presenta la faccia che ci attira; se lo sappiamo a nostra perpetua disposizione, la faccia che ci annoia. *Si ama solamente ciò in cui si persegue qualcosa d'inaccessibile, quel che non si possiede. ===[[Raymond Radiguet]]=== *Chi ama irrita sempre chi non ama. *Crediamo di essere i primi a provare certi turbamenti, non sapendo che l'amore è come la poesia, e che tutti gli amanti, anche i più mediocri, pensano d'innovare. *Quando un amore è la nostra vita, che differenza c'è tra vivere insieme e morire insieme? ===[[Osho Rajneesh]]=== *L'amore è vita, ed è più grande dite: non puoi possederlo. Desidero ripeterlo: l'amore è più grande dite, non puoi possederlo. Puoi solo permetterti di esserne posseduto, non di controllarlo. *Ma l'amore deve accaderti come un'ombra della pace interiore. Normalmente, si verifica il contrario: la pace ti accade come un'ombra dell'amore. L'amore deve accaderti come un'ombra della pace, allora è splendido. Altrimenti, anche l'amore crea orrori e brutture; diventa una malattia, una febbre. *Puoi amare solo quando sei felice dentro di te. L'amore non può venir aggiunto dall'esterno. Non è un indumento che puoi indossare. ===[[Nino Salvaneschi]]=== *L'amore è un capriccioso soffio che Eros invia tra gli uomini per ingarbugliar le matasse dei loro destini. *Per l'uomo l'amore può essere un episodio. Per la [[donna]] spesso è tutto il suo destino. *Se il [[piacere]] ti invita per un giro di danza, puoi anche star seduto. Ma se l'amore ti fa cenno, guarda se lo riconosci. ===[[William Shakespeare]]=== *Amore è un fumo levato col fiato dei sospiri; purgato, è fuoco scintillante negli occhi degli amanti; turbato, un mare alimentato dalle loro lacrime. Che altro è esso? Una follia discreta quanto mai, fiele che strangola e dolcezza che sana. (''[[Romeo e Giulietta]]'') *È noto infatti che tutto quel che si frappone al godimento dell'amor è soltanto qualcosa che serve ad accrescerne la forza divampante. *L'amore può dar forma e dignità a cose basse e vili, e senza pregio; ché non per gli occhi Amore guarda il mondo, ma per sua propria rappresentazione, ed è per ciò che l'alato Cupido viene dipinto col volto bendato. *Ma l'amore che sa farsi sentire troppo tardi, simile a un pietoso perdono che giunge quando non s'è più in tempo, si rivolge tutto pieno d'amaritudine proprio contro la grandezza di colui che l'invia, e grida alto: «Buono era quel che ora non è più». *''Non è amore | l'amor che muta se in mutare imbatte | o, rimuovendosi altri, si rimuove, | oh no: è faro che per sempre è fisso | e guarda alle bufere e non dà crollo.'' *– Pur credo che fra tutti sia quei che più vi ama.<br />– Il suo scarso parlare dimostra scarso amore.<br />– Nel fuoco più compresso cova più intenso ardore.<br />– Non ama chi d'amore al proprio ben non parla.<br />– Oh! ama assai di meno chi con tutti ne ciarla. *Sarebbe come s'io amassi una certa stella di particolare splendore. Debbo contentarmi del conforto che posso trovare nel suo pur luminoso riverbero e nella sua luce collaterale, e non pensare mai d'attingere quello della sua sfera? *Tante sono le forme che l'amore crea, che l'amore stesso è fantasia. ===[[Fulton John Sheen]]=== *Ciascuno è ciò che ama. L'amore si tramuta a somiglianza di ciò che ama. Se ama il paradiso, diventa celestiale; se ama il carnale fino a divinizzarlo, diventa corruttibile. *Nell'amore, la povertà s'integra nella ricchezza; il bisogno nel compimento; il desiderio nella gioia; la caccia nella cattura. *Tre elementi occorrono a produrre l'amore nei cuori:<br/>L'Amante, l'Amato e l'Amore. *Tre sono i mezzi per comunicare l'amore: parola, vista e tatto. Il più importante è la parola. Non saprai mai infatti quanto una persona ti ama se non te lo dice. ===[[Adrienne von Speyr]]=== *Chi non ama, si sbarra da sé l'ingresso alla [[conoscenza]]. *Il primo passo per imparare ad amare gli altri è il tentativo di [[comprensione|capirli]]. *L'amore è sempre possibile, e sempre penetrante. *L'audacia più estrema: voler amare qualcuno – per non dire il proprio prossimo! – come Dio lo ama. *Per chi vuole amare è meglio non sapere nulla che sapere troppo. *Se due amanti dialogano, colui che parla ha sempre la sensazione di dire troppo poco. La parola gli si nega. Ma chi lo sente è sotto l'impressione che la parola non solo dica tutto, ma apra delle prospettive, completamente nuove, a un felice di più. ===[[Baruch Spinoza]]=== *L'Amore è Gioia, concomitante con l'idea di una causa esterna. (''[[Ethica]]'') *L'amore è il mezzo attraverso il quale l'uomo può elevarsi al sommo bene. *L'amore può e deve fare da tramite ai fini della perfezione. Che resta sempre Dio. ===[[Susanna Tamaro]]=== *L'amore è [[attenzione]]. *L'amore è darsi in pasto all'altro senza possibilità di difendersi. *L'amore vince tutto, avevo spesso sentito ripetere. L'amore è più forte della morte. E invece non è vero, perché l'amore, anche se esiste, è fragile. È così fragile da essere pressoché invisibile. Ed essere invisibile e non esistere è quasi la stessa cosa. ===[[Lev Tolstoj]]=== *Amare, in generale, significa voler fare del bene. Così noi intendiamo l'amore, e non possiamo intenderlo altrimenti. (''[[Della vita]]'') *Il vero amore, quello che si manifesta, non per via di parole, ma di atti, dà solo la vera sagacia e la saggezza vera.<br />L'amore non può essere sciocco. *L'amore impedisce la morte. L'amore è vita. Tutto, tutto ciò che io capisco, lo capisco solamente perché amo. È solo questo che tiene insieme tutto quanto. L'amore è Dio, e il morire significa che io, una particella dell'amore, ritorno alla sorgente eterna e universale. (''[[Guerra e pace]]'') *L'amore produce il bene, perché l'uomo, amando, si unisce a Dio e quindi non desidera più nulla per sé, ma desidera dare agli altri ciò che ha, persino la sua vita e in questo dono di sé stesso trova la felicità. *L'uomo ama, non perché ha interesse di amare questo o quello, ma perché l'amore è l'essenza dell'anima sua, perché egli non può non amare. (''[[Il regno di Dio è in voi]]'') ===[[Publio Virgilio Marone]]=== *''[...] sol questi {{NDR|Enea}} ha mosso | i miei sensi e 'l mio core, e solo in lui | conosco i segni de l'antica fiamma'' (Didone: ''[[Eneide]]''). {{Cfr}} anche ''[[#Divina Commedia|Divina Commedia]]'', ''supra''. *''Iniquo amore, | che non puoi tu ne' petti de' mortali?'' (''[[Eneide]]'') *L'amore per tutti è lo stesso. *L'amore vince tutto: e anche noi cediamo all'amore. ===[[Fabio Volo]]=== *Ho imparato che il contrario dell'amore non è l'odio. L'odio è assenza d'amore, così come il buio è assenza di luce. L'opposto dell'amore è la paura. *La prima cosa che due persone si offrono stando insieme dovrebbe essere un sentimento d'amore verso se stessi. Se non ti ami tu, perché dovrei amarti io? *Solitamente, in una vera storia d'amore, la persona con cui stai è lo specchio migliore per vedere i tuoi difetti e i tuoi limiti. ===[[Simone Weil]]=== *Fra gli esseri umani, si riconosce pienamente l'[[esistenza]] soltanto di coloro che amiamo. *Gli amanti e gli [[amicizia|amici]] desiderano due cose: di amarsi al punto di entrare l'uno nell'altro e diventare un solo essere e di amarsi al punto che la loro unione non ne soffra, quand'anche fossero divisi dalla metà del globo terrestre. *Nessuno ha amore più grande di colui che sa rispettare la [[libertà]] dell'altro. *Quando un'anima è pervenuta a un amore che pervade con la stessa intensità tutto l'universo, questo amore diventa il pulcino dalle ali d'oro che spezza il guscio del mondo. Da questo istante essa ama l'universo non dall'interno ma dall'esterno, dal luogo in cui risiede la Sapienza di Dio, che è il nostro fratello primogenito. Un simile amore non ama gli esseri e le cose in Dio ma dal punto più prossimo a Dio. Stando accanto a Dio, china il suo sguardo, confuso con lo sguardo di Dio, su tutti gli esseri e su tutte le cose. *Se l'anima cessa di amare precipita già qui sulla terra in uno stato quasi equivalente all'[[inferno]]. ===[[Walt Whitman]]=== *''L'amore, che è tutto il mondo per gli innamorati – l'amore, che si beffa di tempo e di spazio, | l'amore che è giorno e notte – l'amore che è il sole, la luna e le stelle, | l'amore che è purpureo, sontuoso, greve di profumi, | non altre parole se non parole d'amore, non altro pensiero che d'amore.'' *''L'amore, come luce, tutto avvolge silente.'' *''Profetica sorse una voce dalla carneficina, | non disperate, l'affetto saprà risolvere i problemi della libertà, | quelli che s'amano tra loro diverranno invincibili.'' *''Suona ancora trombetta! e come tema, | scegli ora il tema che li comprende tutti, il solvente e fissatore, | l'amore, che è il polso di tutto, il sostegno e l'angoscia, | il cuore dell'uomo e della donna completamente all'amore, | non altro tema che amore – l'amore che incastra, comprende e tutto soffonde.'' *''Talvolta con uno che amo ribollo d'ira, al timore d'effondere un amore che non vien corrisposto, | ma ora penso che non esista amore non corrisposto, la corresponsione è sicura in un modo o nell'altro, | (ho amato una certa persona ardentemente, e il mio amore non fu corrisposto, | eppure per quell'amore ho scritto questi canti.)'' ===[[Oscar Wilde]]=== *Chi, essendo amato, è povero? *È l'amore, e non la filosofia tedesca, la vera spiegazione di questo mondo, e Dio solo sa qual è la spiegazione dell'altro mondo. *Quando cerchi sinceramente l'amore, lo trovi che ti sta aspettando. ===[[Marguerite Yourcenar]]=== *Bisogna amare un essere per correre il rischio di soffrire per lui. Bisogna amarti molto per rimanere capace di soffrirti. *Ciò che appare evidente è che questa nozione dell'amore puro<ref>Definito dalla Yourcenar come: "L'amore totale per una particolare creatura". {{cfr}} ''Fuochi'', p. 11.</ref>, a volte scandaloso ma pur tuttavia imbevuto di una specie di virtù mistica, non sembra possa sussistere se non associato a una qualsiasi forma di fede nella trascendenza, non fosse che all'interno della persona umana, e che una volta privato del sostegno di certi valori metafisici e morali oggi disprezzati, forse perché i nostri predecessori ne hanno fatto un abuso, il folle amore smette presto di essere altro che un vano gioco di specchi o una triste mania. *Confesso che la ragione si smarrisce di fronte al prodigio dell'amore. *L'amore è un castigo. Veniamo puniti per non essere riusciti a rimanere soli. ===[[Checco Zalone]]=== *''L'amore non ha religione | nessun confine, nessuna nazione | né americano, né bolscevica | l'amore è quando lei ti dà (quando lei ti dà) quando lei ti dà (ti dà, ti dà) la vita.'' *''L'amore non ha religione | non è cattolico, non è mormone | no! L'amore credimi non è ortodosso | l'amore è quando ti diventa grosso.'' *''L'amore non ha religione | non è cattolico, non è mormone | no! Non è evangelico né protestante | l'amore è quando ti diventa grande.'' ===[[Carlo Zannetti]]=== *In amore non vince chi fugge, ma vince chi ama. *L'amore è polvere di stelle, arriva dall'infinito, colora di fantastico tutto ciò che ti circonda. L'amore non è solo una questione di chimica, è un'incredibile carambola di coincidenze, un insieme di enigmatici cambi di traiettorie che ti conducono ad un incontro prestabilito con una persona che per te è speciale. E' un appuntamento con il destino che avviene in un determinato luogo, in un preciso istante della nostra vita. No ! Noi non decidiamo nulla, l'amore è un qualcosa di soprannaturale. L'amore con le sue poliedriche sfaccettature ha ispirato miliardi di persone che hanno compiuto quotidiani gesti di profondo affetto ed ha affascinato migliaia di artisti che così hanno realizzato magnifici capolavori di creatività. L'amore si nasconde in tutte le cose più belle del mondo e sono certo che è in grado di sopravvivere alla nostra morte fisica. *L'amore rimbalza da cuore a cuore , da secolo a secolo , e con la velocità della luce ti raggiunge solo quando vuole lui. *Una vita senza amore è come un albero senza radici che rimane alla mercé del vento di una tempesta che può arrivare da un momento all'altro. ===[[Zucchero (cantante)|Zucchero]]=== *''Ho bisogno d'amore, "perdio", | per tutto quanto il giorno, | c'è bisogno d'amore, sai zio, | da tutto quanto il mondo.'' *''L'amore è un gallo e strilla nel cielo.'' *''Libera l'amore | o liberatene per sempre''. *''Oramai | mi consola, | oramai | mi sorvola | l'amore invano, | così leggero.'' ==Proverbi== *Amare ed essere saggi è impossibile. ([[Proverbi spagnoli|Spagnolo]]) *Anche un amore di cento anni può raffreddarsi. ([[Proverbi giapponesi|Giapponese]]) *L'amore nasce dall'[[assenza]]. ([[Proverbi arabi|Arabo]]) *L'amore non bada a caste né il sonno a un letto rotto. Io andai in cerca d'amore e mi persi. ([[Proverbi indiani|Indiano]]) *L'amuri di luntanu è comu l'acqua 'nta u panaru. ([[Proverbi calabresi|Calabrese]]) *Là dove ci si ama non scende mai la sera. ([[Proverbi burundesi|Burundese]]) *Non esiste amore così ardente che non possa essere raffreddato da uno [[Matrimonio|sposalizio]]. ([[Proverbi russi|Russo]]) *'U primu amure è 'na cancarena ca te cunzuma a focu lentu cuomu 'na cannila. ([[Proverbi calabresi|Calabrese]]) *Un amore unico arriva fino al cielo. ([[Proverbi giapponesi|Giapponese]]) ===[[Proverbi francesi|Francesi]]=== *Amore scaccia [[gelosia]]. *Amore, tosse e fumo non possono essere mantenuti segreti. *Ognuno ritorna sempre al suo primo amore. *Senza pane e senza vino, l'amore non è nulla. ===[[Proverbi inglesi|Inglesi]]=== *L'amore e la tosse non possono essere nascosti. *L'amore fa girare il mondo. *L'amore troverà sempre una strada. *Meglio aver amato e perso, che non aver mai amato. ===[[Proverbi italiani|Italiani]]=== *Amor che nasce di [[malattia]], quando si guarisce passa via. *Amor nuovo va e viene, amor vecchio si mantiene. *Amor regge il suo regno senza spada. *Amore è il vero prezzo con che si compra amore. *Amore non si compra né si vende. *Amore onorato, né vergogna né peccato. *Chi porta [[Fiore|fiori]], porta amore. *Chi si prende d'amore, si lascia di rabbia. *Di tutte le arti maestro è l'amore. *Dove c'è l'amore, la gamba trascina il piede. *Dove non c'è amore, non c'è [[Umanità (qualità)|umanità]]. *Ferita d'amore non uccide. *Grande amore, gran dolore. *Il primo amore non si arrugginisce. *Il primo amore non si scorda mai. *In amore e in [[guerra]] niente regole. *L'amore di carnevale muore in quaresima. *L'amore è cieco, ma vede lontano. *L'amore fa passare il tempo e il tempo fa passare l'amore. *L'amore non si misura a metri. *L'amore passa dentro la cruna di un ago. *L'amore senza [[Bacio|baci]] è pane senza sale. *L'orologio dell'amore ritarda sempre. *Ma in premio d'amore amor si rende. *Non esiste amore senza gelosia. *Più si chiacchiera, meno si ama. *Quando l'amore è a pezzi non c'è alcuna colla che lo riappiccichi. *Quando la [[fame]] entra dalla porta, l'amore esce dalla finestra. *Scalda più l'amore che mille fuochi. *Se occhio non mira, cuor non sospira. *Se vuoi che t'ami, fa' che ti brami. *Tanto l'amore quanto il fuoco devono essere attizzati. *Tanto l'amore quanto la minestra di fagioli vogliono uno sfogo. ====[[Proverbi napoletani|Napoletani]]==== *''Ammore d' 'o lietto | fa scurdà chillo d' 'o pietto.'' *Ammore de patrone e vino 'e fiasco 'a sera so' buono e 'a matina so' sciacqua. *Ammore e [[rogna]] nun se po' nasconnere. *Anema senz'ammòre, sciòre senz'addòre. *''Ammore senz'ammore | sciore senz'addòre.'' *L'ammore d' 'o lietto fa scurda' chello d' 'o pietto. *L'ammore è comm' 'o ffuoco, guaje a chi ce pazzea. *L'ammore è fatto a coselle. *''L'ammore è fatto {{sic|com}}' 'a la nucella, | si nun la rumpe nun la può magnare...'' *L'ammore e lu cetrulo vanno a pparo; Doce è la ponta ma lo culo è amaro. *L'ammore è na brutta cosa, e la famma è na brutta bestia. *L'ammore è 'nu piccerillo ca nun sape cuntare. *L'ammore fa passà 'o tiempo e 'o tiempo fa passà l'ammore. *L'ammore nun va truvanno ricchezza. ====[[Proverbi toscani|Toscani]]==== *A chi s'ama si [[Credere|crede]]. *Ama chi t'ama, e chi non t'ama lascia. *Ama chi t'ama, e rispondi a chi ti chiama. *Amami poco, ma continua. *Amante non sia chi coraggio non ha. *Amor dà per mercede, gelosia e rotta fede. *Amor di ganza, fuoco di paglia. *Amor è cieco, e vede da lontano. *Amore e gelosia nacquero insieme. *Amore e signoria non soffron compagnia. *Amore è una pillola inzuccherata. *Amore fa amore, e crudeltà fa tirannia. *Amore male impiegato, vien mal remunerato. *Amore non conosce misura. *Amore non è senza amaro. *Amore, sonno e rogna non si nascondono. *Ben ama, chi non oblia. *Chi ama crede. *Chi ama, il ver non vede. *Chi ama, teme. *Chi ha l'amore nel petto, ha lo spron né fianchi. *Chi non ama, non ha cuore. *Chi soffre per amor, non sente pena. *Chi t'ama di buon cuore strigni e abbraccia. *Chi vuol essere amato, convien che ami. *Chi vuole l'amor celato lo tenga bestemmiato. *Contro amore non è consiglio. *[[Crudeltà]] consuma amore. *Delle pene d'amore si tribola e non si more. *Detto d'amore disarma rigore. *Di buone armi è armato, chi da buona donna è amato. *Dove regna amore, non si conosce errore. *I primi amori sono i migliori. *L'amore è principio del bene e del male. *Nella guerra d'amor vince chi fugge. *Ogni disuguaglianza amore agguaglia. *[[Sdegno]] cresce amore. *Sdegno d'amante poco dura. *Senza Cerere e Bacco è amor debole e fiacco. *[[Servire|Servigio]] riaccende amore. *Tanto è morir di male, quanto d'amore. ====[[Proverbi veneti|Veneti]]==== *Amor che nasse in malatia, quando se guarisse el passa via. *Amor fa amor e crudeltà consuma amor. *Amor me fa portare le calze mole. *Amor no fa bogher la pignata. *Amor no porta rispeto a nesun. *Amor novo va e vien, amor veccio se mantien. *Amor veccio non fa ruzene. *Amor xe orbo. *Amor xe tossego. *D'amor el gusto e 'l fogo de paglia, xe de l'istessa tagia. *Do amori no se pol aver. *L'amor de carneval mor in quaresema. *L'amor no pol star sconto. *L'amor passa sette muri. *L'amor xe come i busi in te le calze. *Per amor no se sente dolor. *Tosse, amor e panzeta, no le se sconde in qualunque sito che se le meta. ===[[Proverbi latini|Latini]]=== *Amore genera amore. *È ridicolo l'amore di un [[Senilità|vecchio]]. *Il giuramento dell'innamorato non si può punire. *La ferita d'amore la risana chi la fa. *L'amore è cieco. *L'amore e la tosse non si possono nascondere. *L'amore procura le armi [agli amanti perché possano essere grati alla persona amata]. ===[[Proverbi tedeschi|Tedeschi]]=== *Ira d'amore è esca d'amore. *Non si può costringere nessuno ad amare o a cantare. *"[[Rosso]] è il colore dell'amore", disse il pretendente alla sua furba seduttrice. ==Note== <references /> ==Voci correlate== {{div col|3}} *[[Amante]] *[[Amor di Dio]] *[[Amor fraterno]] *[[Amor materno]] *[[Patriottismo|Amor patrio]] *[[Amor proprio]] *[[Amore a prima vista]] *[[Amore e morte]] *[[Amore e odio]] *[[Amore e sesso]] *[[Bacio]] *[[Carità]] *[[Desiderio]] *[[Fare l'amore]] *[[Gelosia]] *[[Innamoramento]] *[[Lettera d'amore]] *[[Odio]] *[[Sessualità]] *[[Ti amo]] *[[Voler bene]] {{div col end}} ==Altri progetti== {{interprogetto|w_preposizione=riguardante l'|preposizione=sull'|wikt|s=:Categoria:Canti d'amore|s_oggetto=i testi completi di alcuni canti|s_preposizione=d'}} {{vetrina|14|2|2012|argomenti}} [[Categoria:Amore| ]] gszxylo0fpekgsq6sszn7s254lnbwi5 1350839 1350838 2024-11-08T11:38:19Z ~2024-9620 100276 /* Publio Virgilio Marone */ Abc 1350839 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[File:1873 Pierre Auguste Cot - Spring.jpg|thumb|''Le Printemps'' (P.A. Cot, 1873)]] Citazioni sull''''amore'''. ==Citazioni== *A coloro che ci spingono ad amare gli altri, suggerisco di riflettere che forse perfino amare se stessi è meno frequente di quanto comunemente si creda. ([[Sergio Ricossa]]) *A nessuna creatura può piacere di essere desiderata per l'amore di un'altra. Ognuno vuole essere amato per sé stesso. ([[Liala]]) *A una certa altezza dell'amore, si vedono cadere gli orpelli del romanzesco e del petrarchismo, e rimangono soltanto, nudi e violenti, lo stimolo fisico e la verità dei corpi. ([[Marcel Thiry]]) *A volte penso che l'amore eterno sia il Babbo Natale degli adulti... sappiamo tutti che non esiste ma nessuno vuole sentirselo dire... ([[Alessandro Cattelan]]) *''Ah! come io conosco bene l'amore. Egli | inclina sempre a trovar de' difetti nell'oggetto | amato: tu trovi il tuo troppo orgoglioso; io | trovai il mio troppo modesto''. ([[Louis-Benoît Picard]]) *''Ahi crudo Amor, ch'ugualmente n'ancide | l'assenzio e 'l mèl che tu fra noi dispensi, | e d'ogni tempo egualmente mortali | vengon da te le medicine e i mali!'' ([[Torquato Tasso]]) *''Al mondo non si fa altro | che cantare e ricantare l'amore. | E anch'io in un tempo lontano l'ho fatto | e ancora, e di nuovo, | perché hanno un respiro profondo | le parole della tenerezza. | Se l'anima davvero potesse amare | il cuore si muterebbe in una zolla d'oro.'' ([[Sergej Aleksandrovič Esenin]]) *Alfine è venuto l'amore, tale che tenerlo nascosto più nuocerebbe alla mia fama che averlo rivelato ad alcuno. Scongiurata dalle mie muse Citerea a me l'ha condotto e l'ha posto fra le mie braccia. [[Venere]] ha mantenuto la promessa: racconti i miei diletti quello di cui si dirà che non ne ha avuti di suoi. Nulla io vorrei confidare a tavolette sigillate, perché nessuno le legga prima che lo sappia il mio amato. Ma aver peccato mi piace; atteggiare il volto per aver buona fama mi ripugna: si dirà che con uno degno di me io, degna di lui, sono stata. ([[Sulpicia]]) *''Altissimo Amore, se può essere che io muoia | senza aver saputo donde vi possedevo, | in quale sole era la vostra dimora | in quale passato il tempo vostro, in quale ora | io vi amavo, || Altissimo Amore che superate la memoria, | fuoco senza focolare di cui ho fatto tutta la mia luce, | in quale destino tracciavate la mia storia, | in quale sonno si vedeva la vostra gloria, | o mia dimora... || Quando sarò per me stessa perduta | e dispersa nell'abisso infinito, | infinitamente, quando sarò infranta, | quando il presente di cui sono rivestita | avrà tradito, || per l'universo in mille corpi frantumata, | di mille istanti ancora non riuniti, | di cenere setacciata nei cieli fino al nulla, | rifarete per una strana annata | un solo tesoro || rifarete il mio nome e la mia immagine | di mille corpi portati dalla luce, | viva unità senza nome e senza volto, | cuore dello spirito, oh centro del miraggio, | Altissimo Amore.'' ([[Catherine Pozzi]]) *Ama chi ti ama, fosse pure un cane! (''[[Un borghese piccolo piccolo]]'') *Ama e fa' ciò che vuoi. ([[Agostino d'Ippona]]) *"Ama gli altri e sarai amato!" è un detto che potrebbe suonare come una terribile e ingiusta accusa contro tutti gli innocenti che sono stati odiati e magari anche torturati e uccisi. ([[Fausto Cercignani]]) *''Amami, anche se io non ti amo. | Amami, anche se non merito l'amore. | Amami, anche se io non so amare | e amami anche se non esiste l'amore.'' (''[[La nave dei folli]]'') *Amare e farsi amare è un'attività complicata, soprattutto quando hai un brutto carattere, quando sei un po' vecchio, un po' grasso... ([[Philippe Starck]]) *Amare e insieme conservare il senno è concesso solo a Giove. ([[Decimo Laberio]]) *''Amare è la metà di credere.'' ([[Victor Hugo]]) *Amare è trovare la propria ricchezza al di fuori di sé stessi. ([[Émile-Auguste Chartier]]) *Amare, non è prendere un altro per completarsi, bensì offrirsi ad un altro per completarlo. ([[Michel Quoist]]) *Amare non significa solo dedicarsi interamente, con una generosità completa, né consacrarsi corpo ed anima senza condizioni ad attività in favore del prossimo, ma, prima di tutto, fare opera di intelligenza, chiedendoci con amore e con un sentimento profondo di rispetto degli uomini nostri fratelli, qual è il miglior bene che noi possiamo offrire loro, non solo, certamente nella prospettiva temporale ma in quella del destino spirituale. ([[René Voillaume]]) *Amare, oltre molte altre cose, vuol dire trarre diletto dal guardare e osservare la persona amata e non soltanto trarre questo diletto dalla contemplazione delle sue bellezze, ma da quelle delle sue bruttezze poche o molte che siano. (''[[L'amore coniugale]]'') *Amare per essere amato è umano, ma amare per amare è quasi angelico. ([[Alphonse de Lamartine]]) *Amare qualcuno vuol dire amputare un pezzo di te stesso e rimpiazzarlo con un pezzo dell'altro. (''[[Spaceman (film 2024)|Spaceman]]'') *Amare significa aver cura della [[solitudine]] dell'altro, senza mai pretendere di colmarla né conoscerla. ([[Christian Bobin]]) *Amare, significa essere assenti da sé stessi. ([[Joë Bousquet]]) *Amare significa, in ogni caso, essere vulnerabili. Qualunque sia la cosa che vi è cara, il vostro cuore prima o poi avrà a soffrire per causa sua, e magari anche a spezzarsi. Se volete avere la certezza che esso rimanga intatto, non donatelo a nessuno, nemmeno a un animale. Proteggetelo avvolgendolo con cura con passatempi e piccoli lussi; evitate ogni tipo di coinvolgimento; chiudetelo col lucchetto nello scrigno, o nella bara, del vostro egoismo. Ma in quello scrigno (al sicuro, nel buio, immobile, sotto vuoto) esso cambierà: non si spezzerà; diventerà infrangibile, impenetrabile, irredimibile. ([[C. S. Lewis]]) *Amare significa non dover dire mai "mi dispiace". ([[Erich Segal]]) *Amare significa semplicemente conoscere appieno la gioia e poi morire. ([[Sándor Márai]]) *Amare vuol dire accettare la responsabilità della felicità di qualcun altro. ([[Bruno Morchio]]) *Amatevi! Che cosa costa il canto al rosignolo e la gentilezza alla pioggia mattutina? ([[Nikiforos Vrettakos]]) *Amatevi! L'amore ci riunirà in Dio. ([[Santina Campana]]) *''Amo come l'amore ama. | Non conosco altra ragione di amarti che amarti. | Cosa vuoi che ti dica oltre a dirti che ti amo, | se ciò che ti voglio dire è che ti amo?'' ([[Fernando Pessoa]]) *''Amo di nuovo, non amo | e folle sono, non folle.'' ([[Anacreonte]]) *''Amor che mai non giunca a fine, amore | dir non si dee, ma una continua pena''. ([[Giambattista Giraldi Cinzio]]) *''Amor mio, eri tu o solo il mio slancio, | il nome che la mia parola ha dato al suo desiderio? | Sei esistito tu, l'altro? Era vero, | sotto i grandi meli tra i pinoli, | quel lungo corpo disteso per tanti anni? || L'azzurro è stato una vera frazione di tempo? | Non ho forse immaginato una vacanza nell'opaco? | Eri venuta, tu che sei andata via? | Sono stato io quel fuoco che si ravvivò, disparve? | Tutto è così remoto. L'assenza brucia come il ghiaccio. | I rami della memoria sono carbonizzati. | Sono fermo qui fino alla fine, | con un ricordo che non ha più volto.'' ([[André Frénaud]]) *Amor non confessato, amor pericoloso, dicevano ai miei tempi. ([[Alberto Cantoni]]) *''Amor, poi che tu se' del tutto 'gnudo, | non fossi alato, morresti di freddo; | chè se' cieco e non vedi quel che fai.'' ([[Lapo Gianni]]) *Amor può troppo più che né voi né io possiamo. ([[Giovanni Boccaccio]]) *''Amor tu sai, che mai non torsi il piede | Dal carcer tuo soave, né disciolsi | Dal dolce giogo il collo, né ti tolsi | Quanto dal primo dì l'alma ti diede''. ([[Vittoria Colonna]]) *''Amore è di sospetti fabbro.'' ([[Silvio Pellico]]) *Amore è dipendenza. Amore è sopravvivenza comune. (''[[I sopravvissuti]]'') *''Amore è misero se il suo amore è assente.'' ([[James Joyce]]) *Amore è ora un corpo longilineo e asciutto, dalle membra ancora adolescenti, morbide, sinuose e nobili. È un viso allungato dalle forti mascelle squadrate. È una coppia di occhi intensi e neri su cui, ogni tanto, ricade un ciuffo di capelli color del miele scuro. È un particolare modo di muovere le mani o di lasciarle penzolanti, parallele alle gambe. È finalmente una voce, l'intonazione di un bacio soffocato, l'emozione di una risata aperta e squillante. È la sobrietà dei modi, l'essenzialità, la grazia di una entità che nel presente stato di questo sogno corrisponde al nome di Thomas, suona con le sue mani, bacia con le sue labbra color porpora, ama con i suoi lombi tesi. ([[Pier Vittorio Tondelli]]) *Amore è tentativo di contrarre amicizia per mezzo della bellezza che si rivela nei giovani. ([[Zenone di Cizio]]) *Amore è tutto ciò che si può ancora tradire. ([[Andrea Pazienza]]) *Amore è un affetto dell'anima oziosa. ([[Salvator Rosa]]) *Amore è un certo no so che, che viene non so d'onde, mandalo non so chi, ingenerasi non so come, contentasi non so di che, sentesi non so quando, uccide non so perché, e finalmente paβa la carne di fuora, e non offende le viscere di dentro. ([[Francesco Andreini]]) *Amore è un dio che coopera alla conservazione dello Stato. ([[Zenone di Cizio]]) *Amore è un eccesso di certo desiderio senza raggione che ha una veloce venuta, e una tarda partita. ([[Salvator Rosa]]) *Amore, fra gli dèi l'amico degli uomini, il medico, colui che riconduce all'antica condizione. Cercando di far uno ciò che è due, Amore cerca di medicare l'umana natura. ([[Platone]]) *Amore, impossibile a definirsi! ([[Giacomo Casanova]]) *Amore non è guardarci l'un l'altro, ma guardare insieme nella stessa direzione. ([[Antoine de Saint-Exupéry]]) *Amore non è un possedere, ma un andare verso gli altri in un arricchirsi continuo. Ho sempre dato importanza al rispetto della persona, della sua autonomia, della sua libertà di esprimersi.È un valore che mi è affiorato da quei disagi sofferti. Dalla tragicità di certi fatti emergono sensibilità nuove che ti fanno crescere e ti rendono migliore. ([[Erminia Ferrari]]) *Amore non si prova soltanto, amore è qualche cosa che si fa. Non ha niente a che vedere con le gambe che tremano o un cuore trepidante. L'amore è l'atto di coraggio che richiede più sforzo, perché amore è liberarsi dal proprio odio. (''[[La croce e il coltello]]'') *Amore (''s.m.''). Parola inventata dai poeti per far rima con [[cuore]]. ([[Ambrose Bierce]]) *Amore, sì per quanto ho inteso dire da altrui più volte, e sì per quella cognizione che io ne abbia, non è altro che un desiderio di goder con unione quello, o che è bello veramente, o che par bello allo amante. ([[Tullia d'Aragona]]) *Amore vuole amore; fuoco vuole fuoco. ([[Gemma Galgani]]) *''Anche l'amore è un'arca | che salva dal diluvio della vita | ma a tempesta finita | non si sa mai la roba che si sbarca.'' ([[Trilussa]]) *Anche se in molti dei suoi aspetti questo mondo visibile sembra formato nell'amore, le sfere invisibili furono formate nella [[paura]]. ([[Herman Melville]]) *''Andremo ad altri lidi | prima che ognun di noi amando pera''. ([[Giambattista Giraldi Cinzio]]) *Anziché dire "Dio è amore" dovremmo dire "l'amore è divino". ([[Slavoj Žižek]]) *Aprirsi all'amore è molto pericoloso. È per questo che Gesù è morto, perché ha amato. ([[Timothy Radcliffe]]) *C'è chi dice sia un esercito di cavalieri, c'è chi dice sia un esercito di fanti, c'è chi dice sia una flotta di navi, la cosa più bella sulla nera terra, io invece dico che è ciò che si ama. ([[Saffo]]) *C'è forse un Dio che sia potente abbastanza contro l'amore? ([[Pierre-Ambroise-François Choderlos de Laclos]]) *C'è tutta una vita in un'ora d'amore. ([[Honoré de Balzac]]) *C'è una sola Parola di [[Dio]] che continua dalla nostra nascita a chiamarci perché ci ama: è la parola dell'amore. E questa parola null'altro è che questa: non avere paura, io sono con te, io sono per te. Credere all'amore è allora osare la vita con tutte le sue incognite e le sue opportunità. ([[Giovanni D'Ercole]]) *Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l'amore è da Dio: chiunque ama è generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore. ([[Giovanni apostolo ed evangelista]], ''[[Prima lettera di Giovanni]]'') *Certi "grandi amori" muoiono di disgusto, ci pensa poi l'indifferenza a seppellirli. ([[Giovanni Scafoglio]]) *Certo qualcosa di simile all'amicizia è nell'amore, che si potrebbe chiamare una folle amicizia. ([[Lucio Anneo Seneca]]) *Che cos'è l'amare se non il completo assorbimento dell'amato da parte dell'amante, sì che i due diventino uno? E chi o che cosa si deve amare? Deve forse uno scegliere una certa foglia dell'albero della Vita e riversare su di essa tutto il proprio cuore? Ed il ramo che porta la foglia? Ed il tronco che tiene il ramo? E la corteccia che protegge il tronco? E le radici che alimentano la corteccia, il tronco, i rami e le foglie? E la terra che cinge le radici? Ed il sole, il mare e l'aria che fertilizzano la terra? Se una piccola foglia di un albero merita il vostro amore, non dovrebbe l'albero, nel suo insieme, meritarlo molto di più? L'amore che sceglie una frazione del tutto si predestina al dolore. ([[Mikha'il Nu'ayma|Mikhail Naimy]]) *Che cosa è tutto quanto gli uomini han pensato in millenni, di fronte a un solo istante di amore? È pur la cosa più perfetta, più divinamente bella della natura! Colà guidano tutti i gradini sulla soglia della vita, di là veniamo, colà andiamo! ([[Friedrich Hölderlin]]) *– Che mi dici dell'amore?<br/>– Sopravvalutato. Biochimicamente non è diverso da una grande scorpacciata di cioccolata. (''[[L'avvocato del diavolo]]'') *Che mistero è l'amore. Si può essere innamorati di una persona che non sa nulla di te. Forse la massima felicità si raggiunge quando si ama qualcuno che ignora la nostra esistenza. ([[Joyce Carol Oates]]) *Chi è amato, infatti, si muove a suo piacimento nell'intimo del cuore che lo ama. ([[Giovanni Crisostomo]]) *Chi ama abdica alla propria volontà e al proprio buon senso in favore della persona amata. ([[Mateo Alemán]]) *Chi ama assai, poco favella. ([[Luigi Pulci]]) *Chi ama ''currit, volat, laetatur''. Amare significa correre con il cuore verso l'oggetto amato. ([[Papa Giovanni Paolo I|Giovanni Paolo I]]) *Chi conosce bene la vita ed il mondo, sa che le donne non si mettono volentieri sul delicato lor petto il cilicio di un vero amore. ([[Anatole France]]) *Chi nega l'amore è un pazzo: non ha mai conosciuta la potenza, non è mai vissuto in modo completo, non è mai stato travolto da quel turbine impetuoso, che trascina con sé le più belle intelligenze, le coscienze più oneste, seminando cadaveri lungo la via... ([[Carolina Invernizio]]) *Chi ride dell'amore muore sempre per amore. (''[[Nana]]'') *Chiaro che siamo in guerra, ed è una guerra di accerchiamento, ognuno di noi assedia l'altro ed è assediato, vogliamo abbattere le mura dell'altro e mantenere le nostre, l'amore verrà quando non ci saranno più barriere, l'amore è la fine dell'assedio. ([[José Saramago]]) *– Chissà se l'amo? – È un dubbio che m'accompagnò per tutta la vita e oggidì posso pensare che l'amore accompagnato da tanto dubbio sia il vero amore. ([[Italo Svevo]]) *Chi tace o non sorride dopo l'amore, degrada Eros. ([[Guido Ceronetti]]) *Chi ti ama c'è sempre, Angela, c'è prima di conoscerti, c'è prima di te. ([[Margaret Mazzantini]]) *Ci si innamora così, cercando nella persona amata il punto a nessuno rivelato, che è dato in dono solo a chi scruta, ascolta con amore. Ci si innamora da vicino, ma non troppo, ci si innamora da un angolo acuto un poco in disparte in una stanza, presso una tavolata, seduto in un giardino dove gli altri ballano al ritmo di una musichetta insulsa e decisiva che fa da colla di pesce per una faccia che si appunta a spilli sul diaframma del petto. ([[Erri De Luca]]) *Ci sono parecchie cose che mi piacciono, ma specialmente tre: amore, amore, amore. (''[[La dolce vita]]'') *Ci voltammo dopo dodici passi, perché l'amore è un duello. ([[Jack Kerouac]]) *Ciascuno, a modo suo, trova ciò che deve amare, e lo ama, la finestra diventa uno specchio; qualunque sia la cosa che amiamo, è quello che noi siamo. ([[David Leavitt]]) *Ciò che ero solito amare, non amo più; mento: lo amo, ma meno; ecco, ho mentito di nuovo: lo amo, ma con più vergogna, con più tristezza; finalmente ho detto la verità. È proprio così: amo, ma ciò che amerei non amare, ciò che vorrei odiare; amo tuttavia, ma contro voglia, nella costrizione, nel pianto, nella sofferenza. In me faccio triste esperienza di quel verso di un famosissimo poeta: "Ti odierò, se posso; se no, t'amerò contro voglia".<ref>Nell'ultima frase Petrarca cita [[Publio Ovidio Nasone]].</ref> ([[Francesco Petrarca]]) *Ciò che inebria in ogni avventura amorosa non è tanto la lusinga offerta alla propria vanità quanto la sfida recata ai limiti dell'individuazione, il fatto di irrompere in un'altra carne, attraversare un'altra vita. ([[Mario Andrea Rigoni]]) *Coloro che amano dovrebbero stare spesso [[silenzio]]si. ([[Charles Morgan]]) *Coloro che amano, non solamente scusano i vizi nelle cose amate, ma li chiamano virtù; similmente coloro che odiano, non solo giudicano le virtù essere minori di quello che sono nelle cose odiate, ma le ruputano vizi, chiamando, verbi grazia, uno che sia liberale, prodigo, o scialacquatore, e uno ben parlante, gracchia o cicalone. ([[Benedetto Varchi]]) *''Coloro che conoscono questa scienza | dicono che l'amore ha quattro forme, | che nascono dall'abitudine, dall'eccitazione erotica, | dalla trasposizione e dagli oggetti dei sensi.'' (''[[Kāma Sūtra]]'') *Colui che ama, fa tutto senza fatica, oppure ama la sua fatica. ([[Bernadette Soubirous]]) *Com'è possibile ''continuare'' ad amare quando ''non si ama più''?! Come ci si regola con la propria anima?! Chiedilo al ''filisteo''! Lui ci riesce!<br />La sua ''anima morta'' viene sostituita dal ''vivente senso del dovere!''<br /> È un pezzo di bravura, una stregoneria, qualcosa che va ''al di là'' e ''contro'' la natura, e tuttavia, ''lui'' ci riesce! ([[Peter Altenberg]]) *– Come sai che ti ama?<br />– Perché conosce la cosa peggiore di me e le sta bene. (''[[Vi presento Joe Black]]'') *Con la nostra capacità di amare sono risvegliate anche la nostra vulnerabilità e sensibilità più profonda. ([[Jean Vanier]]) *Conoscevo gli adulti, tranne un verbo che loro esageravano a ingrandire:amare. Mi infastidiva l'uso. Più di tutto mi irritava l'imperativo: ama. Nei libri c'era traffico fitto intorno al verbo amare. Intorno a me non lo vedevo e non lo conoscevo il verbo amare. ([[Erri De Luca]]) *Conosco a chi veramente ama non potere mancare né ingegno, né arte, con quale sé de ogni affanno liberare sappia. (Anonimo, ''[[Aristippia]]'') *Cos'è che arde e non consuma? L'amore. Quando siamo innamorati si brucia, si arde, ma non si consuma. ([[Roberto Benigni]]) *Cos'è che rende un uomo grande, ammirato dal creato, gradevole agli occhi di Dio? Cos'è che rende un uomo forte, più forte del mondo intero; cos'è che lo rende debole, più debole di un bambino? Cos'è che rende un uomo saldo, più saldo della roccia; cos'è che lo rende molle, più molle della cera? È l'amore! Cos'è che è più vecchio di tutto? È l'amore. Cos'è che sopravvive a tutto? È l'amore. Cos'è che non può essere tolto, ma toglie lui stesso tutto? È l'amore. Cos'è che non può essere dato, ma dà lui stesso tutto? È l'amore. Cos'è che sussiste, quando tutto frana? È l'amore. Cos'è che consola, quando ogni consolazione viene meno? È l'amore. Cos'è che dura, quando tutto subisce una trasformazione? È l'amore. Cos'è che rimane, quando viene abolito l'imperfetto? È l'amore. Cos'è che testimonia, quando tace la profezia? È l'amore. Cos'è che non scompare, quando cessa la visione? È l'amore. Cos'è che chiarisce, quando ha fine il discorso oscuro? È l'amore. Cos'è che dà benedizione all'abbondanza del dono? È l'amore. Cos'è che dà energia al discorso degli angeli? È l'amore. Cos'è che fa abbondante l'offerta della vedova? È l'amore. Cos'è che rende saggio il discorso del semplice? È l'amore. Cos'è che non muta mai, anche se tutto muta? È l'amore, e amore è solo quello che mai si muta in qualcos'altro. ([[Søren Kierkegaard]]) *Cos'è l'amore? Una emozione stenica permeata di vigore psicofisico. ([[Marcello Marchesi]]) *''D'Amor distretto vivo doloroso; | com'om che sta lontano | e vedesi alungare | da cosa c'ama, vedesi noioso, | languisce stando sano, | perché non pote usare | la cosa che li piace, | per zo vado morendo; | dunqua non mi dispiace | tal morte soferendo, | ma vivere mi pare.'' ([[Folco di Calavra]]) *''«D'amore non esistono peccati, | s'infuria un poeta ai tardi anni, | esistono soltanto peccati contro l'amore.» | E questi no, non li perdoneranno.'' ([[Vittorio Sereni]]) *– Devi dimenticarmi.<br/>– Non si può, anche se volessi: è più facile morire che dimenticare quando si ama, lo sai. (''[[Clandestino a Trieste]]'') *''Devo molto | a quelli che non amo. | Il sollievo con cui accetto | che siano più vicini a un altro. || La gioia di non essere io | il lupo dei loro agnelli. || Mi sento in pace con loro | e in libertà con loro, | e questo l'amore non può darlo, | né riesce a toglierlo.'' ([[Wisława Szymborska]]) *''Di quell'amor ch'è palpito | dell'universo intero, | misterïoso, altero, | croce e delizia al cor''. ([[Francesco Maria Piave]], ''[[La traviata]]'') *''Dicono alcuni che amore è un bambino, e alcuni che è un uccello, | alcuni che manda avanti il mondo, e alcuni che è un'assurdità, | e quando ho domandato al mio vicino, che aveva tutta l'aria di sapere, | sua moglie si è seccata e ha detto che no, non era il caso, no.'' ([[Wystan Hugh Auden]]) *Dicono che l'amore è cieco. Io credo che l'amore sia dotato di una vista superiore. ([[John Powell]]) *Dopotutto che cos'è l'amore se non una sorta di imprinting psichico, le cui leggi sfuggono alla nostra comprensione? ([[Jeffrey Moussaieff Masson]]) *Dove c'è amore, non c'è fatica, ma gusto. ([[Bernardo di Chiaravalle]]) *E allora, povero illuso, cosciotto di prosciutto, ti dirò che l'amore non è che un altro nome per [[lussuria]], più lussuria, più lussuria, più un dannato mucchio di inganni, di falsità, di menzogne e ogni sorta di imbrogli. (''[[Il settimo sigillo]]'') *E ama, ma veramente, gli uomini coi quali il destino ti ha unito. ([[Marco Aurelio]]) *È chiaro che una donna senza amore è come un fiore senza sole. Deperisce. (''[[Il favoloso mondo di Amélie]]'') *È così in tutto il mondo: è l'amore che ci dà la forza di muoverci ovunque e ci fa sentire uguali. Difatti, è proprio dall'amore tra un uomo e una donna che nasce un bambino. I genitori che lo hanno atteso per nove lunghi mesi lo faranno crescere con amore nella felicità e nella gioia. E poi, nello stesso modo, anche un altro uomo e un'altra donna potranno in seguito gioire per la nascita del frutto del loro amore. È probabilmente la storia dell'uomo che tende a percorrere sempre lo stesso cammino, sia per soddisfare il suo bisogno d'amore sia per adempiere alle sue possibilità creative. Può essere vero che la felicità dell'uomo consista solo in questa eterna ripetizione? Non lo so. Ma certamente ogni bimbo che nasce porta un po' di felicità. (''[[I bon bon magici di Lilly]]'') *È difficile dimostrare amore quando senti di non avere la benché minima motivazione, ma l'amore non è solo sentimento, è la determinazione a compiere gesti d'amore, anche senza alcuna apparente ricompensa. (''[[Fireproof]]'') *È duro, senza dubbio, non essere più amati quando si ama; ma niente in confronto a essere ancora amati quando non si ama più. ([[Georges Courteline]]) *{{NDR|L'amore}} è la psicoterapia della natura. ([[Eric Berne]]) *È nell'amore soprattutto che il relativo è l'assoluto. Una certa mano che si vede per la prima volta senza guanto e che si stringe un po' sotto le dita, inebria quanto una presa di possesso completa. ([[Albert Samain]]) *È meglio amare o essere amati? Nessuno dei due se il vostro colesterolo è più di seicento. ([[Woody Allen]]) *{{NDR|L'amore}} È sentirsi sé stessi insieme a qualcuno. ([[Mr. Rain]]) *È soltanto nelle misteriose equazioni dell'amore che si può trovare ogni ragione logica. (''[[A Beautiful Mind]]'') *È sorprendente quanto il modello comportamentale dell'amore sia simile a quello della demenza. (''[[Matrix Revolutions]]'') *È umano amare, ed è ancor più umano il perdonare. ([[Tito Maccio Plauto]]) *È una disgrazia non essere amati, ma è un affronto non esserlo più. ([[Montesquieu]]) *È un fuoco soffocato, una piacevole piaga, un gustoso veleno, una dolce amarezza, una dilettevole malattia, un lieto tormento, una ferita dolce e crudele, una morte soave. ([[Fernando de Rojas]]) *Ecco come posso definire in una sola frase il cosiddetto amore: è l'illusione di poter congiungere il fenomeno con la realtà. ([[Yukio Mishima]]) *Ed ecco, c'è in noi un mondo d'amore per qualcosa, pure se ignoriamo che cosa al mondo questo qualcosa sia. ([[Thomas Traherne]]) *''Era la tarda sera – un primo maggio – | maggio serale – era tempo d'amore. | Era invito all'amore la voce della tortora, | dove odorava il bosco dei pini. | D'amore mormorava il muschio silenzioso; | l'albero in fiore mentiva una pena d'amore, | il suo amore cantava l'usignolo alla rosa, | la rosa il suo amore esprimeva col profumato respiro. | Il lago a specchio tra ombrosi cespugli | cupo echeggiava un segreto dolore, | la riva lo abbracciava tutt'intorno; | e chiari soli di mondi diversi | vagavano per un azzurro di nastri, ardendo come lacrime d'amore.'' ([[Karel Hynek Mácha]]) *''Era un germoglio tenero | in un paradiso perduto | la donna che viveva con te | di danze e canti d'amore. | ho sognato?'' ([[Akiko Yosano]]) *''Eros ha sconvolto il mio cuore, | come un vento che si abbatte sulle querce sulla montagna.'' ([[Saffo]]) *''Eros qual fabbro con un grande maglio | di nuovo m'ha colpito, | nel torrente invernale m'ha tuffato.'' ([[Anacreonte]]) *Esiste una sola specie di amore, al di là dello spazio e del tempo; tutti gli incontri sulla terra sono immagini, sono colori dell'unica e indivisibile luce. L'amore inteso in senso generale, l'amore nel turbine della temporalità è terreno, è nettunico; l'oceano è la culla dalla quale si erge Afrodite. Dai suoi abissi sgorga ciò che nell'amore è onda e ritmo, tensione e mescolanza, ciò che è meraviglioso e temibile. Sulla riva del mare e sugli scogli noi percepiamo la sua anonima canzone fatale, le profonde voci delle sirene che, emergendo e tuffandosi, ci attirano per perderci nel loro mare. L'attrazione è irresistibile. ([[Ernst Jünger]]) *Essere amati, è passare. Amare, è durare. ([[Rainer Maria Rilke]]) *– Fermati, o Polinico. Sai tu che effetti fa amore?<br/>– Che? bestia!<br/>– Quelli del tartufo, che a' giovani fa rizzar la ventura e a' vecchi tirar coregge. ([[Bernardo Dovizi da Bibbiena]]) *Forse è mancare di saggezza amare alla follia; ma non c'è mancanza di saggezza più grave che quella di non amare per niente. ([[Katherine Mansfield]]) *Gli amori durano esattamente un momento perfetto, il resto è solo rievocazione, ma quel momento può essere sufficiente a dare un senso a più di una vita. ([[Marcello Fois]]) *Gli anni si susseguono, ma ad un vero amore cent'anni equivalgono a poche ore. (''[[La bella addormentata nel bosco]]'') *Gli uomini imparano ad amare la persona dalla quale sono attratti... le donne sono sempre più attratte dalla persona che amano. (''[[Sesso, bugie e videotape]]'') *Ho capito che amare significa ringraziare l'altro di esistere. ([[Alejandro Jodorowsky]]) *Ho imparato che senza una possibilità d'amore, un uomo appassisce come un grappolo su una vite secca. (''[[L'uomo venuto dal Kremlino]]'') *Ho letto i vostri libri inglesi che parlano d'amore eterno, ma forse arriverò a comprenderne il significato solo al mio arrivo a Londra perché al momento non lo afferro ancora pienamente – o meglio, non capisco il significato che voi gli attribuite. L'amore ha un ciclo vitale, come il fiore che cresce in un campo: una volta sbocciato, ben presto appassisce. Poi ritorna la primavera, ma non torna lo stesso fiore, né un altro con le stesse radici. È una legge di natura. Una volta che la passione divampando ha raggiunto l'acme, è più probabile che si estingua. ([[Conte Dracula]], ''[[I poteri delle tenebre (Islanda)|I poteri delle tenebre]]'') *''Ho visto che l'amore cambia il modo di guardare''. ([[Luciano Ligabue]]) *I grandi amori portano spesso grandi dolori. ([[Valentina Cortese]]) *I sentimenti d'amore dopotutto sono esattamente come le reazioni chimiche. Se sono soddisfatte alcune condizioni, nascono indipendentemente dagli attori. (''[[Welcome to the NHK]]'') *Il compromesso è necessario, però fino a un certo punto, perché ho capito che l'amore richiede anche che ci si assomigli per incastrarsi bene. Quella credenza per cui "siamo così diversi che ci completiamo" è una cazzata. Ci vuole allenamento per essere felici in due ma perché facciamo lo stesso sport. Non è che io gioco a tennis e tu a pallavolo. ([[Levante (cantante)|Levante]]) *''Il dolore è così forte | da ferirti in fondo al cuore, | ecco cos'è, | il vero amore cos'è. | Ti riporta indietro | a quando avevi cinque anni, | ecco perché | il vero amore fa male. | Quanto può far male | l'amore quello vero, | quanta pena provoca l'amor? | E ora puoi pensar: | "Tu ami e poi soffrirai"; | l'amore non vale, | no, no.'' (''[[Tutti pazzi per Mary]]'') *Il giusto amore evita sia la dedizione insana che il dominio. ([[Max Horkheimer]]) *Il guaio è che nel nostro mondo nessuno prova mai la passione amorosa. Nessuno, mai, ama al punto di uccidere o di commettere suicidio per amore. La gente si limita a divorziare, una o più volte, in un circolo chiuso di adulterio legale. Oppure si accontenta d'una bottiglia di vino e d'un sedile posteriore. ([[Louis Bromfield]]) *Il [[male]] ha la sua ora ma l'amore avrà i suoi giorni! ([[Giovanni Scafoglio]]) *Il miglior tonico esistente è l'amore. ([[Jorge Amado]]) *Il perfetto amore è la più bella di tutte le frustrazioni perché è più di ciò che si possa esprimere. ([[Charles Chaplin]]) *Il significato e la dignità dell'amore, inteso come sentimento, dipendono dal fatto che esso ci costringe a riconoscere nell'altro, realmente e con tutto il nostro essere, quello stesso valore centrale e assoluto che, in forza dell'egoismo, noi ammettiamo soltanto in noi stessi, sino a determinare lo spostamento del centro stesso della vita personale. ([[Vladimir Sergeevič Solov'ëv]]) *Il solo amore, degno del suo nome, è quello che sempre e dovunque eleva. ([[George MacDonald]]) *«Il tuo amore è troppo grande» [...]. «Troppo grande? [...] L'amore o c'è o non c'è. L'amore piccolo non è amore per niente». ([[Toni Morrison]]) *''Il vero amore è una quiete accesa.'' ([[Giuseppe Ungaretti]]) *Il vero Amore non è altro che un certo sforzo di volare a la divina bellezza, desto in noi dallo aspetto della corporale bellezza. ([[Marsilio Ficino]]) *''Il vero immortale è l'amor''. ([[Giosuè Carducci]]) *In amore c'è la sopportazione del quotidiano. Qualcosa talvolta di eroico e di misterioso. Ma anche di terribile. Le piccole viltà. Il bisogno del quieto vivere. L'amore è una scuola di resistenza. ([[Ilaria Occhini]]) *In amore, chi arde, non ardisce; chi ardisce, non arde. ([[Niccolò Tommaseo]]) *In amore chi più ama meno può. ([[Roberto Gervaso]]) *In amore sono gli occhi a guidarci. ([[Sesto Properzio]]) *In breve, il più grande piacere che c'è, dopo l'amore, è parlare d'amore. ([[Louise Labé]]) *In materia d'amore tutti sappiamo scrivere, ma nessuno sa leggere. ([[Dino Segre]]) *Iniziare una storia d'amore è come intraprendere un viaggio, bisogna andare lontano per capire quanto si è vicini. (''[[Bambole russe]]'') *Io, al contrario, sostenevo che l'amore giustifica e santifica tutto, perfino la pederastia; di più: che l'amore, quando è puro, cioè totalmente disinteressato, è sempre anormale, asociale, eccetera: proprio come l'[[arte]] – avevo aggiunto –, che quando è pura, dunque inutile, dispiace a tutti i preti di tutte le religioni, compresa quella socialista. ([[Giorgio Bassani]]) *Io credo che sia un po' come una scommessa, amare qualcuno. Puoi avere una lunga amicizia per una persona e annullarla nel momento stesso in cui le dichiari il tuo amore. Si tratta di un equilibrio estremamente complicato, che una minima mossa falsa può far cadere all'istante. (''[[Maison Ikkoku]]'') *Io so cos'è l'amore: è comprensione, siamo tu e io, è ciò che ci separa dal mondo, è ciò che unisce le nostre due vite e ci fa vivere fieri, felici, senza torture e senza dubbi; qualcosa che dura eterno e immutabile e che nulla potrà cambiare. Questo secondo me è l'amore. (''[[Il bacio della pantera (film 1942)|Il bacio della pantera]]'') *Io vivo solo per amare qualcuno. Per me l'amore è azione, lavoro a tempo pieno. Occupa il mio cervello e la mia esistenza al 98 per cento. ([[Philippe Starck]]) *''L'amore aiuta a vivere, a durare, | l'amore annulla e dà principio. E quando | chi soffre o langue spera, se anche spera, | che un soccorso s'annunci da lontano, | è in lui, un soffio basta a suscitarlo''. ([[Mario Luzi]]) *''L'amore al peggio ti fa dimagrire.'' ([[Lo Stato Sociale]]) *''L'amore, amore mio, | è una poesia graziosa scritta sulla luna, | l'amore è disegnato su tutte le foglie degli alberi, | l'amore è inciso | sulle piume dei passeri, o | sulle gocce di pioggia.'' ([[Nizar Qabbani]]) *L'amore che aumenta a poco a poco e per gradi assomiglia troppo all'amicizia per essere una passione violenta. ([[Jean de La Bruyère]]) *L'amore che cos'è? È correre incontro al sole finché esso tramonta e ti trovi nell'ombra. (''[[Dramma della gelosia (tutti i particolari in cronaca)]]'') *L'amore che si dona è l'unica cosa che rimane. ([[Nemesia Valle]]) *L'amore che vince ogni più cupo pensiero e dissolve ogni tormento nel cuore. ([[Mario Giannone]]) *L'amore ci aiuta a sviluppare un'identità sufficientemente sicura da poter essere affidata alle cure e alla protezione di un'altra persona. ([[Don DeLillo]]) *L'amore ci avviluppa sempre: siamo noi, con il nostro atteggiamento verso esso, a trasformarlo in fuoco oppure in luce. ([[Jean Guitton]]) *L'amore ci si parò dinanzi come un assassino sbuca fuori in un vicolo, quasi uscisse dalla terra, e ci colpì subito entrambi.<br />Così colpisce il fulmine, così colpisce un coltello a serramanico! ([[Michail Afanas'evič Bulgakov]]) *''L'amore ci sorprende come la pioggia | nel buio – e siamo fradici, senza | riparo, ancora lontani dall'alba.'' ([[Giovanna Rosadini]]) *L'amore coglie sfumature invisibili a un occhio indifferente e ne trae conseguenze infinite. ([[Stendhal]]) *L'amore come lo si sogna è irrealizzabile: bisogna accontentarsi dei surrogati che la vita ci offre. ([[Monica Vitti]]) *L'amore concede le sue gioie supreme soltanto a chi è pronto ai supremi cimenti. ([[Alfredo Panzini]]) *L'amore consiste in questo, che due solitudini si proteggono a vicenda, si toccano, si salutano. ([[Rainer Maria Rilke]]) *L'amore d'oggi è una malattia che entra nel sangue con il contatto; il resto è letteratura romantica del passato, è chiacchiera, è retorica; può essere tutt'al più contorno, ma non è il nocciolo. ([[Mario Mariani]]) *L'amore dà amarezza. ([[Tito Maccio Plauto]]) *L'amore degli uomini si distingue dalla stupida foia delle bestie soltanto per due funzioni divine: la carezza e il bacio. ([[Pierre Louÿs]]) *L'amore è anche imparare a rinunciare all'altro, a saper dire addio senza lasciare che i tuoi sentimenti ostacolino ciò che probabilmente sarà la cosa migliore per coloro che amiamo. ([[Sergio Bambarén]]) *L'amore è attesa di una gioia che quando arriva annoia. ([[Leo Longanesi]]) *– L'amore è cieco.<br />– No, no, no, è peggio: l'amore distorce le cose. O ancora peggio, l'amore è qualcosa che non hai mai chiesto. Avevo chiesto invece e persino preteso l'erotismo dagli uomini, ma quell'amore idiota... mi sentii umiliata dall'amore e da tutta la disonestà che lo segue. L'[[erotismo]] significa dire sì, l'amore al contrario solletica gli istinti più bassi avvolti da [[bugia|bugie]], come dire sì quando intendi dire no e viceversa. (''[[Nymphomaniac]]'') *L'amore è come la devozione; viene tardi. Non si è né innamorate né devote a vent'anni, a meno che non si abbia una disposizione speciale, una specie di santità innata. ([[Anatole France]]) *L'amore è come la fascia di ozono! Ti accorgi di lui solo quando non c'è più! (''[[Una pallottola spuntata 2 e 1/2]]'') *L'amore è come la storia: pochi eroi e milioni di vigliacchi. (''[[Fantasmi a Roma]]'') *L'amore è come un fiore nel deserto, che va annaffiato e curato per impedire che gli animali lo mangino. Con cosa curare l'amore? Con attenzione quotidiana. Con cosa annaffiarlo? Con il perdono. ([[Robert Sarah]]) *L'amore è così, un gioco di lasciarsi e ritrovarsi. E ogni volta è diverso, non siamo mai come eravamo prima. ([[Francesco Nuti]]) *L'amore è da reinventare, si sa. ([[Arthur Rimbaud]]) *L'amore è, esiste. E niente di quello che dite può farlo sparire, perché è il motivo per cui noi esistiamo qui. È la vetta più alta, e una volta che l'hai scalata e guardi gli altri da lassù, ci rimani per sempre. Perché se ti muovi, allora... cadi. Cadi. (''[[L'altra metà dell'amore]]'') *L'amore è eterno finché dura. ([[Henri de Régnier]]) *L'amore è fecondo di molto miele e di molto fiele. ([[Tito Maccio Plauto]]) *L'amore è fragile. È una cosa talmente magica che bisogna starci molto attenti. A come si dicono le cose. Svanisce altrimenti: va via. Deve rimanere nel bello. Vive di sorrisi. Handle with care, con cura. Controllare le proprie ossessioni, non fare scenate di gelosia inutili. Non metterlo alla prova, soprattutto. Mai. ([[Concita De Gregorio]]) *L'amore è fuoco. Ma non sai se scalderà il cuore o brucerà la tua casa. ([[Joan Crawford]]) *L'amore è il fuorilegge definitivo. Il mio amore per te non ha secondi fini. Ti amo gratis. ([[Tom Robbins]]) *L'amore è il solo sogno che non si sogna. ([[Paul Fort]]) *L'amore è incompatibile con la vita. Il desiderio di due cuori che si amino veramente, non è vivere insieme, ma morire insieme. ([[Aldous Huxley]]) *L'amore è inventare l'altro con tutta la nostra fantasia e con tutte le nostre forze, senza cedere di un millimetro alla realtà. ([[Gianrico Carofiglio]]) *L'amore è l'arte più difficile. E scrivere, danzare, comporre, dipingere, sono la stessa cosa che amare. Funambolismi. La cosa più difficile è avanzare senza cadere. ([[Maxence Fermine]]) *L'amore è l'eterno sorriso del creato, l'armonia che tutti gli esseri lega in un vincolo misterioso. ([[Felice Guzzoni]]) *L'amore è l'insostituibilità. ([[Paolo Sorrentino]]) *L'amore è l'ultimo dono che ci consenta di mantener l'oscurità lungi da noi. È lo sforzo di due creature solitarie che si raggiungono nel [[buio]], si toccano, e si stringono fra le braccia per impedire alle tenebre d'invadere la loro anima. ([[Frederic Prokosch]]) *L'amore è l'unica cosa che riusciamo a percepire che trascenda dalle dimensioni di tempo e spazio. Forse di questo dovremmo fidarci, anche se non riusciamo a capirlo ancora. (''[[Interstellar]]'') *L'amore è l'unica griffe che non passerà mai di moda. (''[[Sex and the City]]'') *L'amore è la capacità di avvertire il simile nel dissimile. ([[Theodor Adorno]]) *L'amore è la cosa più forte e più fragile che abbiamo nella vita. ([[Vanessa Paradis]]) *L'amore è la moneta più preziosa che hai a disposizione, usala nel mercato in cui sei sicuro di non essere ingannato. ([[Wilbur Smith]]) *L'amore è la più grande felicità se è giusto e ricambiato, ma devi essere proprio sicura che il tuo amore abbia queste qualità, perché se non è così non esiste peggiore agonia, niente che sia più amaro, che ti faccia sentire ancora di più la solitudine. (''[[Paradiso proibito]]'') *L'amore è la risorsa naturale per eccellenza, illimitata, che dona crescendo e cresce donando. ([[Priya Basil]]) *''L'amore è la risposta | in un mare di domande.'' (''[[A Week Away]]'') *L'amore è per definizione un dono non meritato; anzi, l'essere amati senza merito è la prova del vero amore. ([[Milan Kundera]]) *''L'amore è per gli sciocchi e tutti gli sciocchi sono innamorati.'' ([[Nick Cave]]) *L'amore [...] è peggio della morte e praticamente non esiste cura. Si può alleviare solo con il lavoro, il digiuno o la preghiera. ([[Milana Vuković Runjić]]) *L'amore è personale, è di pertinenza di chi lo prova. ([[Efraim Medina Reyes]]) *L'amore è qualcosa di misterioso, non ha né forma né peso e non se ne può misurarare la grandezza. Anche se nessuno l'ha mai visto, non si può negare che esista e che possa far soffrire. (''[[Le situazioni di Lui & Lei]]'') *L'amore è qualcosa in cui ti imbatti. ([[Barbara Kruger]]) *L'amore è quell'attimo che passa tra un sospiro e un altro. (''[[San Gabriele (film)|San Gabriele]]'') *L'amore è quello che lega l'uomo alla donna, e il [[denaro]] quello che lega la donna all'uomo. ([[Grazia Deledda]]) *L'amore è [...] quello che resta nel fuoco quando l'innamoramento si è consumato. (''[[Il mandolino del capitano Corelli]]'') *''L'amore è reale, la realtà è amore | l'amore è sentire, sentire l'amore | l'amore è voler essere amati.'' ([[John Lennon]]) *L'amore è sempre santo, perché le sue vampe partono dall'unico incendio di Dio. ([[Antonio Bello]]) *L'amore è tante cose insieme. È, soprattutto, incomprensibilità e mistero, perché ha in sé il germe dell'infinito ed è in sé una delle manifestazioni dell'infinito. ([[Alessandro Meluzzi]]) *L'amore è tra me e quel fondo abissale che c'è dentro di me, a cui io posso accedere grazie a te. L'amore è molto solipsistico; e tu, con cui faccio l'amore, sei quel Virgilio che mi consente di andare nel mio Inferno, da cui poi emergo grazie alla tua presenza (perché non è mica detto che chi va all'Inferno poi riesca a uscire di nuovo). Grazie alla tua presenza io emergo: per questo non si fa l'amore con chiunque, ma con colui/lei di cui ci si fida; e di che cos'è che ci si fida? Della possibilità che dopo l'affondo nel mio abisso mi riporti fuori. ([[Umberto Galimberti]]) *L'amore è tutto ciò che esiste. Lo so, lo avete già sentito e anche letto chissà quante volte, ma quando affrontate difficoltà, preoccupazioni, dubbi o paure, voi preferite dimenticarlo. Ciò che dovreste fare, invece, è rispondere a questa semplice domanda: che cosa farebbe ora l'amore? (''[[Conversazioni con Dio]]'') *L'amore è un'assurdità che in natura non c'è. ([[Thomas Bernhard]]) *L'amore è un allucinogeno che può farci vedere una musa in una manza e un'aquila in una gallina. ([[Anacleto Verrecchia]]) *L'amore è un bellissimo fiore, ma bisogna avere il coraggio di coglierlo sull'orlo di un precipizio. ([[Stendhal]]) *L'amore è un canale di conoscenza diverso da quello della ragione e per questo in esso non si deve "dimostrare" tutto, "spiegare" ogni cosa. ([[Gianfranco Ravasi]]) *''L'amore è un colpo di pistola, | l'amore, l'amore è un pugno sulla schiena, | è uno schiaffo per cena, | l'amore ti tocca appena.'' ([[Brunori Sas]]) *L'amore è un disordine mentale che ci trascina verso un determinato oggetto e ci incatena ad esso nostro malgrado: è una malattia che ci viene come la rabbia viene agli animali. ([[Alain-René Lesage]]) *L'amore è un giro in slitta per l'inferno. (''[[Drive-Away Dolls]]'') *L'amore è un incidente che sta per accadere. (''[[Closer]]'') *L'amore è un materiale deteriorabile, se non lo conservi attenendoti a certe regole poi devi buttare via tutto. ([[Marco Presta]]) *L'amore è un oceano di emozioni, interamente circondato da spese. ([[Thomas Dewar]]) *L'amore è un passatempo per gente volgare. (''[[Il grande peccatore]]'') *L'amore è un rapporto privo di memoria e di prospettiva in cui ha luogo un totale assorbimento nel presente, è l'esclusione delle cose passate, è la perfetta noncuranza del futuro, è assenza di scrupoli, di pentimenti, di aspettative, di timori. ([[Leszek Kołakowski]]) *L'amore è un volo che sfugge ai radar della percezione. ([[Guido Ceronetti]]) *''L'amore è un suicidio.'' ([[The Smashing Pumpkins]]) *L'amore è un viaggio. (''[[Elizabethtown]]'') *L'amore è una cazzata. ([[Chuck Palahniuk]]) *L'amore è una cosa meravigliosa. Quando lo trovi tutto il mondo profuma di Daffodil Daydream. L'amore lo devi tenere stretto e non mollare mai la presa. (''[[Deadpool (film)|Deadpool]]'') *L'amore è una fiammata che brucia presto e poi non rimane che la cenere, l'amarezza, il rimpianto. (''[[Chi è senza peccato...]]'') *L'amore è una lotta basata sulle parole e sul tempo. ([[James Barlow]]) *L'amore è una potente arma contro la paura. (''[[Sansone e Dalila (miniserie televisiva)|Sansone e Dalila]]'') *L'amore è uno stile di vita. [...] A me non piace parlare d'amore, mi piace farlo. Ci faccia caso, le persone che non sanno amare parlano sempre d'amore. ([[Valentina Cortese]]) *L'amore è uno strano sentimento, più si ama più si sprofonda nell'[[angoscia]]. Un amore eccessivo diviene una forza demoniaca tale da poter sviare il cuore degli uomini. (''[[Bakuretsu Hunter]]'') *L'amore. È uno strano mix di alchimia e destino. E nonostante i nostri grandi ideali su chi dovremmo avere accanto, l'amore, alla fine, sceglie al nostro posto. Sempre. (''[[Being Erica]]'') *L'amore: ecco la parola sacra ancora capace ed efficace da lanciare alle anime. ([[Luisa Margherita Claret de la Touche]]) *L'amore fa fare un sacco di stronzate. (''[[Tutti pazzi per Mary]]'') *L'amore fa male, ma la mancanza d'amore ancora di più. ([[David Lynch]]) *L'amore [...]. Fuoco e fiamme per un anno, cenere per trenta. ([[Giuseppe Tomasi di Lampedusa]]) *L'amore. Grandioso, non è vero? Io l'ho provato una volta. Sposarsi vuol dire comprare una casa per una persona che odi, ricordatevelo. (''[[The Nice Guys]]'') *L'amore ha anche questo in comune con la poesia: che, quando ci si spiega, si è perduti. ([[Mario Andrea Rigoni]]) *L'amore ha diritto di essere disonesto e bugiardo. Se è sincero. ([[Marcello Marchesi]]) *L'amore ha un misura: quello a cui si è pronti a rinunciare. (''[[Pandora (film)|Pandora]]'') *L'amore il «grande amore», in fondo è qualcosa che dobbiamo scoprire, non possiamo sapere a priori, con certezza, come e quando lo troveremo. ([[Tina Aumont]]) *''L'amore, il mio amore è un colpo di pistola, | l'amore, l'amore è una fanfara che suona la nostra canzone, | è un nodo intorno al collo | nel buio di una prigione.'' ([[Brunori Sas]]) *L'amore, in effetto, rende ancora più saldi i vincoli (che ci legano all'esistenza). Distrutto questo legame fondamentale, la liberazione in questa stessa vita, secondo me, è cosa fatta. ([[Abhinavagupta]]) *L'amore, in fondo, ha il suo migliore alimento nei contrasti, nei sotterfugi. ([[Giorgio Bassani]]) *L'amore in questo assomiglia a Dio: per raggiungerlo bisogna crederci. ([[Ugo Ojetti]]) *L'amore in sostanza tra un uomo e una donna non si basa su chi insegue e chi fugge, ma su chi sa aspettare. ([[Vittorio Sgarbi]]) *L'amore incomincia dall'amore, e dalla più forte amicizia non si riuscirebbe a passare che a un debole amore. ([[Jean de La Bruyère]]) *L'amore infatti è un fiore che sboccia dovunque, compie i suoi dolci miracoli sfidando il gelo dell'autunno e la neve dell'inverno e torna a rifiorire, turgido e fragrante durante il corso dell'anno, rendendo felice chi lo dona e chi lo riceve. ([[Louisa May Alcott]]) *''L'amore infine è aridità.'' ([[Pier Paolo Pasolini]]) *L'amore invecchia come la speranza: troppo presto. (''[[La foresta pietrificata]]'') *L'amore iride dorata dei sogni della fanciullezza, è sovente dolore che lacera il cuore, che strazia le viscere e che tronca lo stame della vita. ([[Felice Guzzoni]]) *L'amore, la più mortale tra le cose mortali: ti uccide sia quando ce l'hai sia quando non ce l'hai.<br />Ma non è esattamente così.<br />È colui che condanna e il condannato; il giustiziere; la lama; la sospensione di pena all'ultimo momento; il respiro affannoso; il cielo infinito sopra di te e il «Grazie, grazie, grazie, Dio».<br />L'amore: ti ucciderà e ti salverà. ([[Lauren Oliver]]) *L'amore, la più tirannica e violenta delle passioni umane, viene simboleggiato da un angioletto con l'aria coglioncella e con una freccina in mano. Che errore! Dovrebbe essere invece simboleggiato dalla scala Mercalli, perché l'amore, nei gradi più alti della sua intensità, fa più danni e lascia dietro di sé più macerie di una scossa tellurica. Per fortuna non dura a lungo, altrimenti rimarremmo tutti sepolti sotto quella passione. ([[Anacleto Verrecchia]]) *L'amore moderno è melodia debole, superistrumentata. ([[Hugo von Hofmannsthal]]) *L'amore nasce dal desiderio improvviso di rendere eterno ciò che è passeggero. ([[Ramón Gómez de la Serna]]) *L'amore nasce dalla contemplazione della diversità assoluta in una vita in cui riconosciamo la nostra identità; anche i sessi sono identità perfetta e diversità totale. Perciò cercano di possedersi. Cercano la pace nella esaltazione della diversità; e il possesso di sé nella propria distruzione. L'amore è la propria esaltazione e la rinuncia a sé. Amiamo l'assoluta diversità in ciò che è assolutamente identico a noi – la meravigliosa apparizione del diverso, che rende l'identico sempre più identico e più diverso. ([[Andrea Emo]]) *L'amore nasce e arde senza conoscere barriere e limiti. (''[[Kimagure Orange Road]]'') *L'amore non dà una spiegazione dell'universo, non è la giustificazione della storia, non fa sorgere scienziati e filosofi. Fa ben di più. Non giustifica, ma fa vivere; non spiega, ma guarisce. Chi gusta l'amore, anche se morto, può nascere. ([[Ermes Ronchi]]) *L'amore non deve essere un mezzo, l'amore deve essere un fine. ([[Muriel Barbery]]) *L'amore non deve essere un segreto, se ti tieni una cosa complicata come l'amore chiusa dentro, alla fine ti ammali. (''[[Spider-Man 2]]'') *L'amore non dura che un tempo. È funzione diretta di un potenziale di desiderio, è un fuoco di paglia che arde forte e si spegne presto. ([[Maxence Van der Meersch]]) *L'amore non è bello: solo il sogno dell'amore rapisce. ([[Ernst August Klingemann]]) *L'amore non è come una pietra da macina ch'è uguale dappertutto e agisce allo stesso modo su tutto ciò che tocca. L'amore è come il mare. Mobile, ma al tempo stesso immutabile, e segue i contorni della spiaggia che bacia, e su ogni spiaggia è diverso. ([[Zora Neale Hurston]]) *L'amore non è mica cieco, è affetto da [[presbiopia]]: lo prova il fatto che si accorge dei difetti solo quando si allontana. ([[Michel Zamacoïs]]) *''L'amore non è qualcosa da capire | L'amore non è qualcosa da sentire | L'amore non è qualcosa da dare o ricevere. | L'amore è solo qualcosa che avviene | Ed eternamente è''. ([[Sri Chinmoy]]) *L'amore non è un annunciatore di disastri: ''l'amore vede roseo''. E qualche volta, si capisce, s'inganna. ([[Umberto Saba]]) *L'amore non è un problema, come non lo è un veicolo: problematici sono soltanto il conducente, i viaggiatori e la strada. ([[Franz Kafka]]) *L'amore non è una cosa che, tutto sommato, decidi freddamente che potrebbe darti gioia [...] È una cosa che t'afferra e ti possiede, o bere o affogare, o la va o la spacca. ([[Richard Adams]]) *L'amore non è una scintilla effimera, nata dall'incontro di due desideri, è una fiamma eterna sprigionata dalla fusione di due destini. ([[Gustave Thibon]]) *L'amore non finisce mai di sorprenderci. Come quello tra l'idraulico e mia moglie. (''[[Rat-Man]]'') *L'amore non prende nulla. Infatti, come potrebbe prendere qualche cosa, dal momento che ogni cosa gli appartiene? Esso non dice: – Questo è mio – o – Quello è mio, – ma dice: – Questo è tuo. (''[[Vangelo secondo Filippo]]'') *L'amore non può mai perdere. (''[[Perfect Strangers]]'') *L'amore non si cerca, l'amore si dona. (''[[Sword Art Online: Alicization]]'') *L'amore non si dimentica di te anche quando tu lo ignori. Torna, bussa. Se non rispondi ti porta a fondo. Devi averne un po' paura, ma più di tutto devi mostrargli il tuo coraggio. Devi esserci, quando chiama. Devi essere lì e prenderti cura di lui. Solo se lo lasci libero di andare puoi vederlo tornare. ([[Concita De Gregorio]]) *L'amore non si pesa in [[Lacrima|lacrime]]. ([[Denis de Rougemont]]) *L'amore non si può avere a comando, è un regalo di un cuore a un altro cuore. ([[Paramahansa Yogananda]]) *''L'amore non si spiega | fa girare il mondo e poi | se non c'è diventa tutto inutile, | non puoi farne a meno mai | nemmeno quando poi.'' ([[Sergio Cammariere]]) *L'amore non va sempre a finire bene... se è sofferto si viene assaliti da un dolore senza pari e nonostante questo ci si innamora ancora di più... (''[[Video Girl Ai]]'') *L'amore parla molto, è un discorso. Si dichiara, e spesso culmina in questa dichiarazione in cui finisce: atto linguistico altamente ambiguo, quasi indecente. ([[Jean Baudrillard]]) *L'amore, per sua stessa natura, deve essere una condizione transitoria. Cercare il segreto che lo rende costante sarebbe folle come cercare la pietra filosofale o la grande panacea; e la scoperta risulterebbe inutile se non fatale per l'umanità. ([[Mary Wollstonecraft]]) *L'amore, pieno, durevole, succede all'ebbrezza dell'innamoramento e all'ardore della passione; ma, per goderne, occorre aver superato le pretese, non mai trascurando le attese. ([[Elio Pecora]]) *L'amore porta molta felicità, molto più di quanto struggersi per qualcuno porti dolore. ([[Albert Einstein]]) *L'amore può morire in un cuore che lo rifiuta e che si ostina a dirgli di no, come la [[verità]] può morire in uno spirito indifferente che rifiuta di essere attento, come la [[musica]] può morire in mezzo al rumore che la circonda e la copre. ([[Maurice Zundel]]) *L'amore può trasformare l'uomo in un mostro, e per amore può anche accadere che un uomo brutto diventi bello. (''[[La bella e la bestia (film 1946)|La bella e la bestia]]'') *L'amore racchiude tutte le vocazioni, che l'amore è tutto, che abbraccia tutti i tempi e tutti i luoghi, in una parola che è eterno. ([[Teresa di Lisieux]]) *L'amore, Re sui Re. ([[Antonio Pérez (statista)|Antonio Pérez]]) *L'amore resta nel cuore di chi lo dona, e diviene tanto più grande quanto più se ne dispensa agli altri! ([[Friedrich Wilhelm Foerster]]) *L'amore sano è quello che abbraccia una donna sola e intera, compreso il suo carattere e la sua intelligenza. ([[Italo Svevo]]) *L'amore sano, normale, è l'amore ''perché''; ma il vero amore è l'amore ''sebbene''. ([[Maurice Donnay]]) *L'amore sembra essere il compiacimento del cuore di una persona verso qualcosa, a causa di qualcosa: si presenta come desiderio nella ricerca, e felicità nella soddisfazione del possesso, appare come una corsa, per quanto concerne il desiderio e come un riposo per quanto si riferisce alla gioia del possesso. ([[Ugo di San Vittore]]) *L'amore se ne andrà tanto lontano quanto è lontano dagli occhi. ([[Sesto Properzio]]) *L'amore senza [[sofferenza]] si riduce all'amore per noi stessi. ([[Madeleine Delbrêl]]) *L'amore serve a renderci deboli e dipendenti, senza l'amore una razza di guerrieri solitari sarebbe padrona dell'universo. Eserciti unidimensionali senz'altra ambizione che vagare per valli senza nome. L'amore che ci inoculano fin dal primo vagito è un antidoto alla nostra ansia di non essere, non sapere, non dovere. ([[Efraim Medina Reyes]]) *L'amore si fonda sulla [[nostalgia]], nostalgia della persona amata. Esso non è libero dalla dimensione sessuale. Quanto più grande è la nostalgia dell'unione con la persona amata, tanto più grande è l'amore. Se si toglie il tabù della dimensione sessuale, cade la barriera che produce continuamente la nostalgia e così l'amore perde la sua base. ([[Max Horkheimer]]) *L'amore si nutre di tutti i sentimenti che trova lungo il suo cammino e li offre al vincitore. ([[Gianni Monduzzi]]) *L'amore si paga solo con l'amore e le piaghe dell'amore si guariscono solo con l'amore. ([[Teresa di Lisieux]]) *L'amore, soprattutto quello cristiano, non è assolutamente saggio. ([[Slavoj Žižek]]) *L'amore stesso non è che la più alta forma di [[vanità]]. ([[Jerome K. Jerome]]) *L'amore umano è il miracolo che si può contrapporre a qualunque arida teorizzazione secondo cui non c'è speranza per il mondo. ([[Andrej Arsen'evič Tarkovskij]]) *L'amore vero rende sempre migliori, qualunque sia la donna che lo ispira. ([[Alexandre Dumas (figlio)|Alexandre Dumas, figlio]]) *L'amore vero vuole il bene dell'amato. ([[Umberto Eco]]) *L'antico amore è come un cancro. ([[Petronio Arbitro]]) *L'arte che non si impara mai e che si sa sempre. ([[Benito Pérez Galdós]]) *L'assoluto dell'amore si riconosce dall'inquietudine di chi ama. ([[Paul Valéry]]) *L'enciclopedia galattica nel capitolo dedicato all'amore afferma che è troppo complicato da definire. La guida galattica per autostoppisti invece, sull'argomento amore, dice: "evitatelo se possibile". (''[[Guida galattica per autostoppisti]]'') *L'esperienza frammentaria è in realtà un'esperienza di assoluto: trascende persino la poesia e solo nell'amore manifesta il suo vero volto. Ora, l'enigma dell'amore in generale consiste in ciò: che un singolo essere umano, empiricamente determinato, dipendente da mille accidenti, bisognoso di tanti aiuti e così effimero nella sua vicenda terrena, possa essere visto come qualcosa di divino e di sacro. ([[Mario Perniola]]) *L'unica domanda in amore è: a partire da quando si comincia a mentire? Siete sempre così felici di rientrare a casa e trovare la stessa persona che vi aspetta? Quando le dite "ti amo", lo pensate sempre? Ci sarà per forza – è fatale – un momento in cui per voi sarà uno sforzo. In cui i vostri "ti amo" non avranno più lo stesso sapore. Per me, lo scatto è stata la rasatura. Mi rasavo tutte le sere per non pungere Anne baciandola di notte. E poi, una sera – lei dormiva già (ero uscito senza di lei fino all'alba, tipico genere di comportamento ignobile che ci si permette con la scusa del matrimonio) – non mi sono rasato. Pensavo che non fosse grave, perché lei non se ne sarebbe accorta. Invece significava semplicemente che non l'amavo più. ([[Frédéric Beigbeder]]) *L'unica speranza del genere umano è l'amore nelle sue varie forme e manifestazioni, la cui unica fonte è l'amore per la vita, il quale, come sappiamo, cresce e matura con gli anni. ([[Isaac Bashevis Singer]]) *''L'Universo intero ubbidisce all'Amore; | bella Psiche consegnategli il cuore. | Ogni altro dio fa a questo dio la corte, | e ha della sua fiamma meno dolce potere. | Dei giovani cuori è il bene supremo: | amate, amate, tutto il resto è meno. || Privi d'amore tanti stupendi oggetti, | fregi d'oro, boschi, parchi, fontane, | non hanno che una pallida avvenenza, | e delle sue pene meno dolce piacere. | Dei giovani cuori è il bene supremo: | amate, amate, tutto il resto è meno.'' ([[Jean de La Fontaine]]) *L'[[uomo]] è stato creato per l'amore; soltanto per amare il suo creatore. E tutto il tempo che non impiega in questo amore, è tempo perduto. ([[Ernesto Cardenal]]) *L'uomo più fortunato che calpesta questa terra è chi trova il vero amore. ([[Conte Dracula]], ''[[Dracula di Bram Stoker]]'') *La caratteristica dell'amore è di dare sempre e di sempre ricevere. ([[Elisabetta della Trinità]]) *La fame calma l'amore, se no, il tempo; se nulla puoi ottenere da questi due rimedi, un laccio. ([[Cratete di Tebe]]) *La [[felicità]] non sta nell'essere amati: questa è soltanto una soddisfazione di vanità mista a disgusto. La felicità è nell'amare. ([[Thomas Mann]]) *La grande tragedia della vita non è che gli uomini muoiano, ma che cessino di amare. ([[William Somerset Maugham]]) *La [[lontananza]] è il fascino dell'amore. ([[Corrado Alvaro]]) *La [[lontananza]] fa all'amore quello che il vento fa al fuoco: spegne il piccolo, scatena il grande. ([[Roger de Bussy-Rabutin]]) *La sofferenza in amore è un vuoto a perdere. ([[Massimo Troisi]]) *La valle dell'amore... per entrare in questa valle bisogna tuffarsi interamente nel fuoco, o meglio bisogna essere fuoco, perché lì altrimenti non si potrebbe vivere. Colui che ama veramente ha da essere simile al fuoco, il viso infiammato, ardente e impetuoso come il fuoco. Per amare non si deve avere secondi fini; si deve essere pronti a gettare nel fuoco cento mondi. ([[Farid al-Din 'Attar]]) *La vita inizia solo quando arriva l'amore. (''[[Febbre di vivere (film 1932)|Febbre di vivere]]'') *''Lasso il regno d'Amor fugace e frale | come ha il diletto, e 'l dolor lungo e forte, | come presso alla vita ognor vien morte, | come appena apre un ben, che 'l chiude un male?'' ([[Berardino Rota]]) *– Lei mi ha appena raccontato tutta la sua storia [...]. Ma non ha parlato neanche una volta di amore.<br />– Solo perché è impossibile misurare l'amore. E senza misurazioni non ci può essere scienza. Però ho pensato molto a questo problema ultimamente.<br />– Oh, "problema"?<br />– Quando si tratta di amore siamo tutti ignoranti. (''[[Kinsey]]'') *Le persone gravi odiano l'amore in grazia del nome —<br/>Gli egoisti in grazia di se stessi —<br/>Gli ipocriti in grazia del cielo — ([[Laurence Sterne]]) *''Libiam ne' dolci fremiti | che suscita l'amore, | poiché quell'occhio al core | onnipotente va. | Libiamo, amor fra i calici | più caldi baci avrà.'' ([[Francesco Maria Piave]]) *''Ll'ammore è comme fosse nu malanno | ca, all'intrasatta, schioppa dint' 'o core | senza n'avvertimento, senza affanno, | e te po' ffa' murì senza dulore.'' ([[Totò]]) *Lo dico sempre: innamorarsi fa male alla salute! (''[[Kirby (anime)|Kirby]]'') *Ma che cosa sono la bellezza o la bruttezza di fronte all'amore? Cos'è la bruttezza di un viso di fronte al sentimento nella cui grandezza si rispecchia l'assoluto stesso? ([[Milan Kundera]]) *''Ma l'amore che cos'è? | È un concetto che vuol dire tutto e niente, | dall'amore scontato dell'uomo innamorato | all'amore in senso lato per la gente.'' ([[Caparezza]]) *Ma l'Amore che è una forza non va senza la [[Volontà]]. ([[Antonin Artaud]]) *''Ma l'amore ci dilata sciogliendo i nostri cuori, | trasforma i nostri giorni in una pioggia di colori.'' ([[Negrita]]) *''Ma l'amore vuole libertà | poter andare, poter venire | un castello sarebbe un'alleanza | quando l'amore è soprattutto erranza.'' ([[Elisabetta di Baviera]]) *Mai fidarsi dell'amore, amico mio. L'amore ti prende a calci nel culo mentre ti accarezza. Un minuto è amore, dieci minuti dopo è disprezzo. (''[[Sleuth - Gli insospettabili]]'') *Manifestiamo l'amore che proviamo per un amante sul corpo di un altro. ([[Erica Jong]]) *Meglio un amore traviato che nessun amore. ([[Hans Urs von Balthasar]]) *''Mettimi come sigillo sul tuo cuore, | come sigillo sul tuo braccio; | perché forte come la morte è l'amore, | tenace come gli inferi è la passione: | le sue vampe son vampe di fuoco, | una fiamma del Signore! | Le grandi acque non possono spegnere l'amore | né i fiumi travolgerlo. | Se uno desse tutte le ricchezze della sua casa | in cambio dell'amore, non ne avrebbe che dispregio.'' (''[[Cantico dei cantici]]'') *– Mi piace sentir amare qualcuno dal primo giorno, mica dopo sei anni. Non mi pare che sia amore, piuttosto amicizia.<br />– Non mi pare che sia diverso. Dopotutto amore e amicizia sono la stessa cosa.<br />– No, non sono affatto amica delle persone che amo. Amare mi rende cattiva.<br />– Ah sì? A me no. Non credo in un amore senza amicizia.<br />– Può darsi, ma per me l'amicizia viene dopo.<br />– Be', prima o dopo poco importa. Ma c'è una cosa bellissima nell'amicizia che vorrei ritrovare nell'amore: il rispetto della libertà altrui. Non c'è quest'idea di possesso. (''[[Il ginocchio di Claire]]'') *Motivare l'amore non è amare. ([[Giovanni Vannucci]]) *''Ne sono certo, qualunque cosa accada; | lo sento quando il dolore è più acuto; | è meglio avere amato e perduto | che mai e mai avere amato.'' ([[Alfred Tennyson]]) *''Nell'amor le parole non contano conta la musica.'' ([[Roberto Benigni]]) *Nell'amore non c'è timore, al contrario l'amore perfetto scaccia il timore, perché il timore suppone un castigo e chi teme non è perfetto nell'amore. ([[Giovanni apostolo ed evangelista]], ''[[Prima lettera di Giovanni]]'') *''Nell'amore non devi tu mostrarti | umile e supplichevole, ma schivo | piuttosto e riservato, il ciglio altero | e sobrio nel guardare. Ama la donna | irridere i superbi e farsi beffa | di chi troppo si lagna. E sol colui | che accoppia un cuor sensibile a fierezza | un amante perfetto e ritenuto.'' ([[Agazia]]) *Nell'Ottocento un grande amore romantico poteva valere più di qualsiasi successo. ([[Massimo Fini]]) *Nessuna cosa è strumento senza l'amore. L'amore è il manubrio della gran macchina umana. ([[Niccolò Tommaseo]]) *Nessuno in fondo è veramente degno della persona che si ama. (''[[Il coraggio e la sfida]]'') *Niente è più brutto di una parola d'amore pronunciata freddamente da una bocca annoiata. ([[Naguib Mahfouz]]) *Noi non ci ammaliamo mai d'amore due volte. [[Cupìdo]] non spreca una seconda freccia per lo stesso cuore. ([[Jerome K. Jerome]]) *Non ama colui al quale i difetti della persona amata non appaiano virtù. ([[Johann Wolfgang von Goethe]]) *Non appena l'età adulta rafforza gli arti, si produce nell'uomo questo seme che, attraverso le membra, percorre tutto il corpo e, concentrandosi in alcune parti più ricche di terminazioni nervose, eccita in particolare gli organi genitali. [...] Questo è l'Amore per noi. ([[Tito Lucrezio Caro]]) *''Non c'è balsamo | non c'è pomata | che valga a ungere e | irrigando a dilatare, | per far passare | quello che volendo | non può entrare | È l'amore | la sola chiave | che aprendo i cuori | dilata i pori | e le fessure | fino a farne falle | passi e gole, | mentre annoda | le figure. | Non c'è limite, | non c'è barriera | e correndo | schioda ogni frontiera.'' ([[Paolo Ruffilli]]) *''Non c'è un amore senza una ragazza che pianga.'' ([[Tananai]]) *{{NDR|«Per lei l'amore è una forza sicura?»}} Non certo come la morte, o la legge di gravità. {{NDR|«Nella sua vita però l'amore ha svolto un ruolo fondamentale»}} Naturalmente... Perché l'amore è amore della vita. Se si ama una donna, si ama la vita che c'è in lei. ([[Isaac Bashevis Singer]]) *Non ci si deve sviare quando si cerca l'amore, perché può allora accadere che non lo si trovi mai. Quale più crudele castigo dell'impazienza e della debolezza essere condannati per tutta la vita a mordere solo frutti amari e senza sapore! ([[Anne Serge Golon]]) *Non ci sono amori brutti né prigioni belle. ([[Pierre Gringore]]) *Non confondere l'amore col delirio del [[possesso]], che causa le sofferenze più atroci. Perché contrariamente a quanto comunemente si pensa, l'amore non fa soffrire. Quello che fa soffrire è l'istinto della proprietà, che è il contrario dell'amore. ([[Antoine de Saint-Exupéry]]) *Non è la pugna, non è la disfatta che si deplora, quando s'è avuto a fare con un nimico ma rompersi le corna contro un muro! Così accade al mare che batte e batte le immobili sponde. Così accade tante volte in amore: tu soffri, e non ti si bada; tu parli, e si pensa ad altro; tu deliri, e si passa oltre. Ed ogni tuo dire e fare e soffrire è indarno, non perché vi sia altri più gradito, non perché sii sgradito, ma perché ami un sasso. ([[Vittorio Imbriani]]) *Non è proprio l'indifferenza verso il resto del mondo l'essenza del vero amore? ([[Jane Austen]]) *Non esiste l'amore a puntate, l'amore a porzioni. L'amore è totale e quando si ama, si ama fino all'estremo. ([[Papa Francesco]]) *Non esiste una ragione per l'inizio di un amore, ma esiste una ragione per la sua fine. (''[[Neon Genesis Evangelion]]'') *''Non esistono leggi in amore | basta essere quello che sei.'' ([[Marco Ferradini]]) *Non faccio alcuna differenza tra un libro e una persona, un tramonto, un quadro. Tutto ciò che amo lo amo di un unico amore. ([[Marina Ivanovna Cvetaeva]]) *Non ho un vocabolario sull'amore, ho messo giù una definizione mia, amore vuol dire accettazione totale, donazione totale, silenzio. Questo è «amore». ([[Mauro Corona]]) *''Non la giustizia regge la bilancia esatta, | sei tu, Dio dal desiderio indiviso, | che misuri i nostri errori, | che di due cuori feriti e dilaniati | fai un cuore immenso, innaturale | che ancora crescere || vorrebbe... Tu, indifferente e superbo, | umiliata la bocca innalzi al verbo | verso un cielo ignaro... | Tu che mutili gli esseri e li aggiungi | all'ultima essenza di cui sono frammenti.'' ([[Rainer Maria Rilke]]) *Non mancano dolcezze nell'amare qualcuno senza osare di dichiararglielo. ([[Cartesio]]) *Non mi aspetto mai troppo in amore, perciò non sono mai rimasto deluso. ([[Eddie Irvine]]) *Non pensiamo che l'amore sia una cosa che brilla, ma una cosa che consuma; pensiamo che fare tutte le piccole cose per Dio ce lo fa amare altrettanto che il compiere grandi azioni. ([[Madeleine Delbrêl]]) *Non sai che [[pace]] e amore non si comprano con il denaro? (''[[Death Note]]'') *Non si può mai sapere quando finisce l'amore, Deirdre. Te ne accorgi soltanto quand'è finito. (''[[L'amica (film 1943)|L'amica]]'') *Non sono certo le cellule a decidere chi amiamo o no... Sentimenti come l'amore non risiedono nelle carni, ma nell'anima. (''[[DNA²]]'') *Non sono mai stato infedele; la donna che amo è la sola al mondo per me. Quando non amo, prendo una bella donna, che apprezzi qualsiasi cosa, tranne l'amore. ([[Klemens von Metternich]]) *Non sono un uomo intelligente, ma so l'amore che significa. (''[[Forrest Gump]]'') *''Non voglio amore | non voglio [[vino]] | il primo mi fa soffrire | il secondo vomitare.'' ([[Elisabetta di Baviera]]) *Nulla rende così amabili come il credersi amati. ([[Pierre Carlet de Chamblain de Marivaux]]) *O amore santo e casto! O dolce e soave affetto, tanto più soave e dolce, perché è tutto divino il sentimento che se ne prova. Sperimentarlo è divinizzarsi. ([[Bernardo di Chiaravalle]]) *O voi, freddi, razionali figli dell'Occidente – voi non conoscete ''questo'' genere d'amore. Un amore che morde come l'odio più aspro, con baci che bruciano come ferri arroventati e con abbracci... ma non fatemi dire altro! ([[Conte Dracula]], ''[[I poteri delle tenebre (Islanda)|I poteri delle tenebre]]'') *Ogni oggetto amato è il centro del Paradiso terrestre. ([[Bohumil Hrabal]]) *Ognuno ha voglia d'amore, ma è raro che qualcuno lo possa dare. Oppure lo si dà con ardore e dedizione, ma gli altri non lo prendono: è un amore non necessario, soltanto un peso. ([[Sof'ja Tolstaja]]) *''Oh, il mio amore è una rossa, rossa rosa | in giugno appena sbocciata; | oh, il mio amore è una dolce armonia | abilmente suonata. || Sì bella tu sei, mia leggiadra fanciulla, | che perdutamente innamorato io sono; | e sempre io t'amerò, mia cara, | finché non s'asciugheran tutti i mari.'' ([[Robert Burns]]) *Oh il primo amore pàlpita bene, ma quanto più l'ùltimo! Delle sole due volte in cui si ama davvero, l'una all'A della vita, l'altra alla Zeta, se il primo amore può dirsi il paradiso di Adamo, cioè dell'inscienza, l'altro lo è della scienza; è il paradiso di [[Epicuro]] e [[Paolo Gorini|Gorini]]. [...] Il primo amore ci apre insomma una via; l'ùltimo ce la chiude; il primo sottintende un secondo, l'ùltimo... nulla. Ed è perciò che ci attacchiamo a quest'ùltimo come alla tàvola estrema il nàufrago. ([[Carlo Dossi]]) *Oh, l'amore farebbe uggiolare in rima un cane. ([[Francis Beaumont e John Fletcher]]) *Palazzi di cera del mio amore, come salvarli dalla tua fiamma rossa? (''[[Il colore del melograno]]'') *''Penso che se io morissi | e che con i miei mali finisse | il desiderio | un amore così grande si spegnerebbe | e il mondo intero rimarrebbe | senza amore.'' ([[Lucrezia Borgia]]) *Penso veramente che l'amore sia la cosa più bella del mondo, dopo le pasticche per la tosse. ([[William Goldman]]) *Per amarsi a lungo bisogna conoscersi poco. ([[Roberto Gervaso]]) *Per certo amore è pena. ([[Andrea Cappellano]]) *Per essere autentico l'amore deve essere totale, esclusivo, irrevocabile, irreversibile. ([[Papa Paolo VI|Paolo VI]]) *Per farsi amare occorre dell'artificio; bisogna far divampare i sentimenti con l'astuzia, l'amore da solo non genera amore. (''[[Lettere di una monaca portoghese]]'') *Per gli uomini non vale che una sola legge ed un solo fine: la legge dell'amore ed il premio dell'amore. Tutto il resto è menzogna e vanità. ([[Giorgio La Pira]]) *Più amerai, e più scoprirai le deficienze del tuo amore. ([[Michel Quoist]]) *[[Platone]] dice una cosa molto precisa sull'amore: afferma che nello slancio amoroso vi è una scintilla dell'universale. L'esperienza amorosa è uno slancio verso qualcosa che egli definisce l'idea. In questo senso, anche quando sto semplicemente ammirando un bel corpo, che io lo voglia o meno, sono avviato sulla strada che porta all'idea di Bellezza. Penso qualcosa di simile - in termini del tutto diversi, naturalmente - ossia che nell'amore si faccia esperienza del passaggio dalla pura singolarità del caso a un elemento che possiede un valore universale. ([[Alain Badiou]]) *{{NDR|[[Haiku]]}} ''Poni fine ai lamenti, o insetto: | non vi è amore senza addio, | nemmeno tra le stelle.'' ([[Kobayashi Issa]]) *Quando ami una persona, devi fidarti di lei. Non c'è altro modo. Devi darle la chiave di tutto quello che è tuo. Altrimenti a che serve? (''[[Casinò]]'') *Quando, cullato dall'amore, riscopri l'innocenza dell'infanzia e le attrattive dell'avvenire, non lontano il [[Diavolo]] sorride. Lui lo sa che finirai comunque nelle sue braccia, le braccia del risveglio e dell'insonnia. ([[Emil Cioran]]) *Quando era giovane aveva creduto che l'amore avesse qualcosa a che fare con la comprensione; ma con l'età aveva capito che nessun essere umano poteva capire un altro essere umano. L'amore è soltanto il desiderio di capire. ([[Graham Greene]]) *''Quando il mondo ti sembra splendere | Come se avessi bevuto troppo vino | Questo è l'amore.'' ([[Dean Martin]]) *Quando l'essere amato va troppo lontano nel tradimento di se stesso e persevera nell'inganno di sé, l'amore non lo segue più. ([[Jacques Lacan]]) *Quando non si ama troppo, non si ama abbastanza. ([[Roger de Bussy-Rabutin]]) *Quando si ama una persona, non bisogna porsi domande, bisogna soltanto chiudere gli occhi e abbandonarsi senza riserve alla vita. (''[[Un dono semplice]]'') *Quando un amore ti stringe e ha occhi di fuoco è ora di morire. ([[Alda Merini]]) *Quanto sarebbe quieta la vita senza l'amore... Tanto sicura, tanto calma... Tanto noiosa. (''[[Il nome della rosa (film)|Il nome della rosa]]'') *''Quel che l'uom vede, Amor gli fa invisibile, | e l'invisibil fa vedere Amore. | Questo creduto fu; che 'l miser suole | dar facile credenza a quel che vuole.'' ([[Ludovico Ariosto]]) *Quello che si crede difficile a farsi, via via che l'amore cresce di giorno in giorno, sembra facile da ottenere. ([[Apuleio]]) *Quello che spero più di ogni altra cosa è che tu capisca cosa intendo quando dico che anche se non ti conosco, anche se non ti conoscerò mai, anche se non riderò e non piangerò con te, e non ti bacerò, mai... io ti amo. Dal più profondo del cuore... Io ti amo. (''[[V per Vendetta]]'') *''Quello che veramente ami non ti sarà strappato. | Quello che veramente ami è la tua vera eredità.'' ([[Ezra Pound]]) *Quello [[omosessuale]] è l'amore più puro, al contrario di quello [[eterosessuale]], strumentale alla riproduzione. ([[Umberto Veronesi]]) *Reputo che nulla sia difficile per chi ama. ([[Marco Tullio Cicerone]]) *Rimangono soltanto coloro che il [[destino]] designa per la messa eterna dell'amore infinito. Formano solo una piccolissima cappella di chiarore, nello spazio e nel tempo. ([[Louis-Ferdinand Céline]]) *''Ringrazio il [[Cielo|ciel]], ch'in quest'alme contrade | Drizzò i miei passi, e più ringrazio Amore, | Che mostrò a gli occhi miei tanta beltade.'' ([[Angelo di Costanzo]]) *Sappiamo forse perché desideriamo, perché amiamo? Desiderio e amore vengono dall'ignoto, e sono belli perché seminascosti da un velo d'infinito. ([[Domenico Tumiati]]) *Se amare ti costa il sangue, non amare è inferno. ([[Carlo Carretto]]) *Se amate senza suscitare amore, vale a dire, se il vostro amore non produce amore, se attraverso l'espressione di vita di persona amante voi non diventate una persona amata, allora il vostro amore è impotente, è sfortunato. ([[Karl Marx]]) *Se ami qualcuno, devi essere in grado di proteggerlo. (''[[Metal Gear Solid]]'') *Se cerchi la parola che indichi il prendersi cura di una persona in modo unico e spontaneo e lottare perché abbia tutto quello che desidera, quella parola è "amore"! E se ami qualcuno davvero, tu non smetterai mai. Anche quando ridono di te e dicono che sei pazzo, anzi specialmente allora! Semplicemente non mollo. Perché se dovessi mollare, potrei solo accettare il consiglio che mi danno e dimenticare e trovarne un'altra, ma non sarebbe amore, sarebbe... sarebbe una persona con cui passare del tempo! Per la quale non vale la pena combattere. (''[[How I Met Your Mother (nona stagione)|How I Met Your Mother]]'') *''Se devi amarmi, sia solo per amore | e per null'altro! Ti prego di non dire: | «L'amo per il sorriso, l'aspetto e per il modo | con cui sommessa parla, per l'arguzia del pensiero || che ben s'accorda col mio e che di certo | portò quel giorno un senso di serena pace». | Cose come queste, o amore, posson essere mutate, | posson cambiare per te, e un amor così creato || potrebbe andare in cenere. Neppure devi amarmi | per la cara pietà che provi asciugando le mie gote: | una donna che a lungo abbia goduto il tuo conforto, || può scordarsi di piangere, e così perdere il tuo amore. | Amami soltanto per amore dell'amore, così che possa | amarmi sempre in un'eternità d'amore.'' ([[Elizabeth Barrett Browning]]) *Se è vero che la [[vita]] non ignora il desiderio e la sregolatezza, è altrettanto vero che chiede l'amore. Ma in amore alle parole devono corrispondere i fatti, e i fatti non sempre sono i comportamenti sessuali. ([[Caterina Varzi]]) *Se l'amore non è eccessivo non è amore. ([[Ermes Ronchi]]) *Se l'amore non fosse incantesimo, sarebbe senza dubbio pazzia. ([[Frances Winwar]]) *Se la vista, la conversazione e lo stare insieme vengono tolti, la passione d'amore s'estingue. ([[Epicuro]]) *Se le persone che amiamo ci vengono portate via, perché continuino a vivere, non dobbiamo mai smettere di amarle. Le case bruciano, le persone muoiono, ma il vero amore è per sempre. (''[[Il corvo - The Crow]]'') *Se non si conosce l'amore nel senso pieno e assoluto del termine, si può essere allegri ma non veramente felici, si può godere ma non si conosce la gioia, si può agire ma non creare. È la scoperta di una pienezza che l'amato ti dona in modo unico, come cantava anche [[Rita Pavone]] in una canzone degli anni Sessanta: «Come te non c'è nessuno. Tu sei l'unico al mondo». ([[Gianfranco Ravasi]]) *''Se questo è amore, mi dico. Ma sì, | questo è l'amore che conosciamo. Ora. | Amore appiccicato, che incolla | quel poco di ala modesta sulla schiena. | Amore legato. In cui si ripete la solfa | del tu e dell'io. Non siamo capaci | di essere insieme acqua e moto, | sale e onda, unica impresa spettacolare. | Come il mare laggiù, lo vedi?'' ([[Mariangela Gualtieri]]) *Se ti attendi qualche forma di ricompensa, non è amore: l'amore vero è amare senza condizioni e senza aspettative. ([[Madre Teresa di Calcutta]]) *Se tutto è imperfetto in questo imperfetto mondo, l'amore invece è perfetto nella sua assoluta e squisita imperfezione. (''[[Il settimo sigillo]]'') *Sei amato solo dove puoi mostrarti debole senza provocare in risposta la forza. ([[Theodor Adorno]]) *Senza amore, l'umanità non sopravvivrebbe un solo giorno. ([[Erich Fromm]]) *''Senza l'amore un uomo che cos'è? | Su questo sarai d'accordo con me | Senza l'amore un uomo che cos'è? | È questa l'unica legge che c'è.'' ([[Marco Ferradini]]) *Si capisce che è amore quando parli come un assassino. (''[[Gossip Girl]]'') *''Si dice che chi viene morso da un cane rabbioso | vede nell'acqua l'immagine della belva feroce. | Amore ha piantato rabbiosamente in me i suoi denti terribili, | e ha fatto preda delle sue smanie il mio cuore. | La tua adorabile immagine io la vedo nel mare, | nell'acqua dei fiumi, nella coppa che mi versa il vino.'' ([[Paolo Silenziario]]) *«Si è dunque infelici quando si ama?»<br/>«Sì, Christine, quando si ama e non si è riamati.» ([[Gaston Leroux]]) *– Si è rassegnata ai continui tradimenti del marito?<br/>– Non si è affatto rassegnata, però ha smesso di amarlo, per questo è sfuggita alla rovina. Quando si ama si è indifesi, e a volte la crudeltà dell'altro può anche distruggerci. (''[[L'ispettore Derrick]]'') *Si impara ben presto che essere amati costituisce un fattore positivo tale da giustificare la rinuncia ad altri vantaggi. ([[Sigmund Freud]]) *Si nasce due volte? Sì. La prima volta il giorno in cui si nasce alla vita; la seconda volta, il giorno in cui si nasce all'amore. ([[Victor Hugo]]) *Sì, perché l'essere umano è pienamente felice solo quando accende il vero motore della sua vita: l'amore. (''[[Chiara Lubich - L'amore vince tutto]]'') *Si possono avere mille [[amicizia|amici]], ma si deve amare una sola persona. ([[Vladimir Vladimirovič Nabokov]]) *Si sa che la fiamma del crudele Amore, quando è ancora tenue, col suo primo calore procura piacere, ma poi, alimentata dalla consuetudine, divampa in un incendio incontrollabile e divora completamente gli uomini. ([[Apuleio]]) *Sii rapido in tutto, tranne che nell'amore. ([[Wilbur Smith]]) *Solamente dalla fiducia può nascere l'amore. [...] Altrimenti è solo un qualcosa destinato a sparire a poco a poco, finché non resta più niente. (''[[L'ispettore Derrick]]'') *Solo amando, non mi domando il perché della vita; e non debbo fuggire le occasioni di provare concretamente, anche se è più duro che fare vagheggiamenti generici, questo mio amore verso gli altri. Che cosa ho di più mio dell'amore? ([[Aldo Capitini]]) *''Solo l'amare, solo il conoscere | conta, non l'aver amato, | non l'aver conosciuto.'' ([[Pier Paolo Pasolini]]) *Solo l'amore è credibile. ([[Hans Urs von Balthasar]]) *Solo un atto di vero amore può sciogliere un cuore di ghiaccio. (''[[Frozen - Il regno di ghiaccio]]'') *''Son gemini gli Amori: un, casto et pio; | l'altro furente in desiderio insano: | questo si mostra in terra in volto humano, | quel vola per li cieli a lato idio. || Qual di duo raccendesse il petto mio, | lo sa colei, che 'l cor mi tiene in mano: | arsi da presso, et arsi di lontano, | con la speranza eguale al gran desio. || Con vïolenta voglia et importuna, | anhelando al sidereo, almo paese, | servii senza cercar mercede alcuna. || Celeste fu la fiamma che m'accese: | ché di quelle, che in ciel movon la luna, | una angelica forma il cor mi prese.'' ([[Chariteo]]) *Sono in pochi a conoscere le fasi iniziali dell'amore, più che amici ma non ancora fidanzati. Questa sottile relazione si trasforma con il lento trascorrere del tempo, proprio come il ciclico succedersi delle stagioni. (''[[Boys Be]]'') *''Tanti fiumi di grazie Amor mi versa, | che in mar di gioir l'alma è sommersa''. ([[Andrea Perrucci]]) *Temere l'amore è temere la [[vita]], e chi teme la vita è già morto per tre quarti. ([[Bertrand Russell]]) *Ti amo. Forse per un tempo brevissimo, forse per sempre. Nessuno lo sa. Nell'amore non ci sono né perfezione né eternità prestabilite. L'amore batte secondo le pulsazioni del tempo, come battono tutte le cose viventi. Si rafforza o si sgretola, declina o si risolleva. Se è vivo può morire. Ed è questo il suo bello. Una cosa è grande e commovente solo quando contiene una possibilità di morte. ([[Madeleine Bourdouxhe]]) *Ti amo non tanto per ciò che sei, bensì per ciò che io sono quando sono con te. ([[Elizabeth Barrett Browning]]) *''Ti amo tanto! | Senza pensarci su | ti regalerei | una piastrella della mia stufa!'' ([[Joachim Ringelnatz]]) *Ti indicherò un filtro amoroso senza veleni, senza erbe, senza formule magiche: se vuoi essere amato, ama. ([[Ecatone di Rodi]]) *Ti sei mai chiesto perché gli uomini dei Guardiani della Notte non prendono moglie e non generano figli? [...] Lo fanno per non amare. L'amore è la morte del dovere. ([[Aemon Targaryen]], ''[[Il Trono di Spade (prima stagione)|Il Trono di Spade]]'') *Tra un uomo e una donna ciò che chiamano amore è una stagione. E se al suo sbocciare questa stagione è una festa di verde, al suo appassire è solo un mucchio di foglie marce. ([[Oriana Fallaci]]) *''Tu pensi che sian vivi, | o credi che sian morti? || Gli amanti nell'amore, | smarriscono la strada e se medesimi.'' ([[Ibn Arabi]]) *Tutti affermano che l'amore è importante, eppure siamo bombardati da ogni parte dall'evidenza del suo fallimento. ({{Sic|[[bell hooks]]}}) *Tutti gli amori dell'uomo, ancorché diversi, hanno lo stesso motore. ([[Vittorio Alfieri]]) *Tutti vogliono essere amati. Ma soltanto pochi sanno o vogliono amare. ([[Ralph Greenson]]) *Tutto l'amore del mondo a volte non basta per costruire una [[relazione]]. ([[Malika Ayane]]) *Un amore che ti fa rinunciare a un altro amore non è giusto. (''[[The Village]]'') *''Un amore non torna | vive quel momento che è, | come un fiore d'inverno | si apre e prende il sole che c'è.'' ([[Mango (cantante)|Mango]]) *Un giorno o l'altro, tutto il piacere e la gioia che l'amore può suscitare si pagano con la sofferenza. E più si ama intensamente e più il dolore sarà moltiplicato. Sperimenterai l'assenza, poi i tormenti della gelosia, dell'incomprensione, infine la sensazione del rifiuto e dell'ingiustizia. Avrai freddo fino nelle ossa e il sangue formerà dei ghiaccioli che sentirai passare sotto la pelle. La meccanica del tuo cuore esploderà. ([[Mathias Malzieu]]) *Una donna è sempre bella quando è amata, e soltanto allora. (''[[La signora Skeffington]]'') *Un uomo ha bisogno d'amore. Un uomo muore, senza amore. Le sue viscere si raggrinziscono e il petto gli diventa come un legno secco. ([[John Steinbeck]]) *Una vita senza amore e sacrificio non vale la pena di essere vissuta. (''[[Jeeg robot d'acciaio]]'') *Una volta si diceva: "due persone si guardano intensamente senza toccarsi, si trasmettono amore guardandosi negli occhi nello stesso momento". La verità è che qualcuno insegue sempre qualcuno. È così che siamo fatti. (''[[E venne il giorno]]'') *Usando amore verso le persone e odio verso i peccati. ([[Agostino d'Ippona]]) *Utilizzando un linguaggio oggi abbastanza noto, possiamo dire che l'amore non conosce «alcuna forma di discriminazione». ([[Chiara Lubich]]) *veramente ch'io ho più [[compassione]] a chi pate amando che a chi si muor di fame o a chi va a la giustizia a torto: perché il morirsi di fame procede da la dapocaggine, e l'esser giustiziato a torto nasce da la mala sorte; ma la crudeltà che cade sopra uno innamorato è un assassinamento fattogli da la fede, da la sollecitudine e da la servitù de la bontà propria. ([[Pietro Aretino]]) *– Vedi giovanotto, questa faccenda dell'amore... è una cosa potentissima!<br />– Più forte della gravità?<br />– Be' sì figliolo, in un certo senso... Io direi che è la forza più grande sulla Terra! (''[[La spada nella roccia]]'') *Vi sono tanti tipi di amore! Quello ch'io sento è il vero grande amore poetico; l'ho riconosciuto dal primo giorno, e non v'è nulla di più bello; e con l'entusiasmo dell'arte non v'è altra divinizzazione del cuore umano: il mondo allora s'illumina, gli orizzonti diventano immensi, tutta la natura si colora e vibra d'armonie senza fine, e si ama finalmente!... si ama! ([[Hector Berlioz]]) *''Vieni | Amato || Ti proverò con allegria. | Ti sognerò con me questa notte. || Il tuo corpo finirà | dove comincia per me | l'ora della tua fertilità e della tua agonia; | e poiché siamo pieni di angoscia | il mio amore per te è nato nel tuo petto, | è che ti amo in principio per la tua bocca. || Vieni, | mangeremo nel luogo della mia anima. || Prima di me ti si aprirà il mio corpo | come mare precipitato e colmo | fino al crepuscolo di pesci. | Perché sei bello, | fratello mio, | eterno mio dolcissimo.'' ([[Eunice Odio]]) *Vissi innamorato sempre or d'una principessa or d'un'altra; e così spero di vivere fino al momento ch'io raccomanderò il mio spirito a Dio; perché la mia coscienza è convinta che s'io commettessi una trista azione, la commetterei sempre quando un amore è in me spento; ed il nuovo non è per anche racceso: e nel tempo dell'interregno m'accorgo che il mio cuore fa il sordo — e mi concede a stento sei soldi da far elemosina alla miseria: però mi sollecito a rompere questo gelo — è il raccendermi e il risentirmi pieno di generosità e di benevolenza è tutto un punto: e farei di tutto, per tutti, e con tutti; purché mi persuadessero ch'io non farei peccato. ([[Laurence Sterne]]) *Vogliamo ancora parlare d'amore? Oggi la gente ha il cuore talmente duro e la faccia coperta di strati di ipocrisia che invece di arco e frecce, Cupido dovrebbe armarsi di una 44 magnum. ([[Giovanni Scafoglio]]) *Voglio amore, che senza questo i soggetti sono freddi, e amor violento. ([[Gaetano Donizetti]]) *''Vorrei seguire ogni battito del mio cuore | per capire cosa succede dentro e cos'è che lo muove, | da dove viene ogni tanto questo strano dolore, | vorrei capire insomma che cos'è l'amore, | dov'è che si prende, dov'è che si dà.'' ([[Lucio Dalla]]) ===''[[Ai confini della realtà (serie televisiva 1959)|Ai confini della realtà]]''=== *L'amore può essere appiccicoso come un vaso di miele, inestricabile come un mucchio di alghe e divorante come un incendio in un campo di grano maturo. ([[Ai confini della realtà (serie televisiva 1959) (prima stagione)|prima stagione]]) *L'amore vero vuole teatralità. Riesce a trasfigurare tutto. Trasforma il grottesco in adorabile come fanno i bambini. Se c'è amore, riusciamo a vedere negli altri ciò che vogliamo; se non c'è, non vediamo niente. E possiamo cercarlo, ma senza trovarlo. ([[Ai confini della realtà (serie televisiva 1959) (quarta stagione)|quarta stagione]]) *– Vede, dottore, mio padre amava veramente molto mia madre. Perché a quei tempi usava ancora che marito e moglie si amassero davvero.<br/>– Secondo lei ora non si usa più?<br/>– Se fosse così non ci sarebbero in giro così tanti psichiatri! ([[Ai confini della realtà (serie televisiva 1959) (quinta stagione)|quinta stagione]]) ===[[Francesco Alberoni]]=== *L'amore dà un enorme potere su chi ama e questo enorme potere può far piacere perché lusinga la vanità, perché rende l'altro schiavo, disponibile, pronto a ogni cenno ed ogni desiderio. *L'amore dell'altro, amore sincero e profondo e via via sempre più disperato, viene così usato per rafforzare se stessi fino al punto in cui non si avrà più bisogno di lui. Questo è in sostanza il vero «disinnamoramento». *L'amore tende a separare la legge dalla persona; vuol instaurare altre leggi, altre norme, non vuol sopprimere le persone, vuole amarle. ===[[Dante Alighieri]]=== *L'anima era tutta data nel pensare di questa gentilissima; onde io divenni in picciolo tempo poi di sì fraile e debole condizione, che a molti amici pesava de la mia vista; e molti pieni d'invidia già si procacciavano di sapere di me quello che io volea del tutto celare ad altrui. Ed io, accorgendomi del malvagio domandare che mi faceano [...] rispondea loro che Amore era quelli che così m'avea governato. [...] E quando mi domandavano "Per cui t'ha così distrutto questo Amore?", ed io sorridendo li guardava, e nulla dicea loro. ====''[[Divina Commedia]]''==== *''Amor, ch'al cor gentil ratto s'apprende, | prese costui de la bella persona | che mi fu tolta; e 'l modo ancor m'offende. | Amor, ch'a nullo amato amar perdona, | mi prese del costui piacer sì forte, | che, come vedi, ancor non m'abbandona. | Amor condusse noi ad una morte: | Caina attende chi a vita ci spense.'' *''Conosco i segni de l'antica fiamma!'' ({{cfr|m}} [[#Publio Virgilio Marone|Publio Virgilio Marone]], ''sub'') *''Era già l'ora che volge il disio | ai navicanti e 'ntenerisce il core | lo dì c'han detto ai dolci amici addio; | e che lo novo peregrin d'amore | punge, se ode squilla di lontano | che paia il giorno pianger che si more''. *''L'amor che move il sole e l'altre stelle''. *''Per lor maladizion sì non si perde, | che non possa tornar, l'etterno amore, | mentre che la speranza ha fior del verde.''. ===[[Piero Angela]]=== *L'amore [...] colpisce in modo subdolo, spesso improvviso. È un sentimento irrazionale che penetra dolcemente e invade tutto l'organismo, come un'endovenosa che si diffonde capillarmente e che modifica il nostro modo di pensare e di agire. Provocando, a volte, una narcosi totale. *L'amore, infatti, non ha nulla a che fare con la saggezza: è un tuffo in una dimensione nuova, bellissima, irresistibile, dove nient'altro importa. I conti si faranno magari più in là, quando sarà passata la febbre e rimarranno i postumi della "follia". *Senza l'amore tutte le luci si sarebbero spente da tempo: perché è questa forza che permette alla vita di rinascere ogni volta e di passare da una generazione all'altra. ===[[Cecco Angiolieri]]=== *''L'Amor, che m'è guerrero ed enemico, | m'ha fatto com'al drago san Michele, | e mi fa canne somigliar candele: | guarda s'i' son ben di veder mendico!'' *''Oimè d'Amor, che m'è duce sì reo, | oimè, che non potrebbe peggiorare; | oimè, perché m'avvene, segnor Deo? | oimè, ch'i' amo quanto se pò amare, | oimè, colei che strugge lo cor meo!'' *''Se l'omo avesse 'n sé conoscimento, | in tutto lasserebbe Amore stare, | se non avesse di quel fornimento, | che sì bisogna a quei che vol amare.'' ===[[Claudio Baglioni]]=== *''E meglio è amare e perdere | che vincere e non amare mai''. *''Non ci ameremo più qui ma attraverso | ciò che in altri giorni avremo perso''. *''Pace a me che non so amare ancora | ciò che ho e non so non amar quel che non ho''. ===[[Romano Battaglia]]=== *Amare o avere amato. Non ci sono altre vie da scoprire nel cammino misterioso della vita. *Chi ama profondamente non invecchia mai. Neanche a cent'anni, perché l'amore è l'ala che ci aiuta a volare verso l'infinito. *L'amore è una parola di luce, scritta da una mano di luce, sopra una pagina di luce. *L'amore non deve pretendere, deve avere solo la forza di diventare certezza. *Quando si ama, tutti i piccoli sospetti diventano paure. E quando le paure diventano più grandi, è segno che l'amore sta crescendo. *Se ti chiedono qual è la cosa più importante nella vita, tu rispondi prima, dopo, sempre: l'amore. *Spendi l'amore a piene mani. È l'unico tesoro che aumenta più ne sottrai... ===[[Lucio Battisti]]=== *''Amarsi è questo: escludere | d'essere i soli al mondo, | i soli ad esser soli amando, | sterminandola l'invincibile armata.'' *''Amarsi un po' | è come bere, | più facile | è respirare.'' *''Amarsi un po' | è un po' fiorire, | aiuta sai | a non morire.'' *''È sempre per prova che | sulle labbra torna | la parola "amore", | per prove d'esercizio | perché si sa che poi non si sa mai | che potrebbe tornare utile.'' *''Ho visto un uomo che moriva per amore, | ne ho visto un altro che più lacrime non ha. | Nessun coltello mai | ti può ferir di più | di un grande amore che ti stringe il cuor.'' *''L'amore è qualcosa di più | del vino, del sesso che tu | prendi e dai.'' *''L'amore è un gesto pazzo come rompere | una noce con il mento sopra il cuore.'' ===[[Charles Baudelaire]]=== *Che cos'è l'amore? Il bisogno di uscire da sé stessi. L'uomo è un animale adoratore. Adorare è sacrificarsi e prostituirsi. Così ogni amore è anche prostituzione. *Ciò che v'è di noioso nell'amore, è il fatto che è un delitto in cui non si può fare a meno d'un complice. *In amore, come in quasi tutte le faccende umane, l'intesa cordiale è il risultato di un malinteso. Questo malinteso è il piacere. L'uomo grida: «Oh!, angelo mio!». La donna tuba: «Mamma! Mamma!». E i due imbecilli sono persuasi di pensare all'unisono. – L'abisso invalicabile, che fa l'incomunicabilità, resta invalicato. *''Ma l'amore, per me, non è che un materasso d'aghi fatto per procurare da bere a crudeli puttane.'' ===[[The Beatles|Beatles]]=== *''E alla fine | l'amore che ricevi | è eguale all'amore | che dai.'' *''È solo amore | e questo è tutto | ma è così difficile | amarti.'' *''Tutto ciò che serve è l'amore, l'amore, | l'amore è tutto ciò di cui hai bisogno.'' ===[[Papa Benedetto XVI|Benedetto XVI]]=== *Amore è «estasi», ma estasi non nel senso di un momento di ebbrezza, ma estasi come cammino, come esodo permanente dall'io chiuso in sé stesso verso la sua liberazione nel dono di sé, e proprio così verso il ritrovamento di sé, anzi verso la scoperta di Dio. *Chi vuol donare amore, deve egli stesso riceverlo in dono. *L'amore è il fuoco che purifica e unisce ragione, volontà, sentimento, che unifica l'uomo in sé stesso in virtù dell'azione unificante di Dio, cosicché egli diviene servitore dell'unificazione di coloro che sono divisi: così l'uomo fa il suo ingresso nella dimora di Dio e può vederlo. Ed è questo appunto che significa essere beato. *L'amore è la sola forza in grado di cambiare il cuore dell'uomo e l'umanità intera, rendendo proficue le relazioni tra uomini e donne, tra ricchi e poveri, tra culture e civiltà. *L'amore non è mai «concluso» e completato; si trasforma nel corso della vita, matura e proprio per questo rimane fedele a sé stesso. *L'amore produce gioia, e la [[gioia]] è una forma d'amore. *Fate sì che l'amore unificante sia la vostra misura; l'amore durevole sia la vostra sfida; l'amore che si dona la vostra missione! ===[[Giordano Bruno]]=== *''Amor, per cui tant'alto il ver discerno, | Ch'apre le porte di diamante e nere, | Per gli occhi entra il mio nume; e per vedere | Nasce, vive, si nutre, ha regno eterno.'' *L'amor fa dovenir li vecchi pazzi, e gli giovani savii. *L'amore è ciò per la cui potenza tutte le cose son generate; è in tutte le cose, vivo in ciò che è vivo, grazie a lui ciò che è vivo vive, ed è lui stesso la linfa vitale di ciò che è vivo; riscalda ciò che è freddo, illumina ciò che è oscuro, risveglia ciò che è assopito, vivifica ciò che è morto, fa percorrere la regione sovraceleste alle cose inferiori, trasportandole con divino furore; per suo compito le anime son legate ai corpi, per la sua guida sono innalzate alla contemplazione, per il suo volo si uniscono a Dio superate le difficoltà naturali. È lui che insegna quali cose siano nostre e quali altrui, chi siamo noi e chi gli altri; è lui a fare in modo che le altre cose siano dominate e possedute da noi, e che noi comandiamo e dominiamo le altre cose; infatti la [[necessità]], che si fa beffe di tutto, obbedisce al solo amore. *L'antichità chiamò grande demone questo amore che è padre di tutti i sentimenti, tutti i desideri e tutti gli effetti. *Questo animale che chiamiamo Amore, per il più suole assalire colui ch'ha poco da pensare e manco da fare. *Si aggiunga al già detto, che amore, con cui amiamo, è brama con cui ogni cosa brama, mediazione fra bene e male, brutto e bello (non dunque non brutto e non bello), ma buono e bello in rapporto a una certa comunicazione e partecipazione. ===[[Gesualdo Bufalino]]=== *Certi amori sono soltanto sudori che si somigliano. *Il primo segno d'amore consiste nel trasformare un essere che ci era domestico in un demone sconosciuto. *L'amore, come ogni buon rigorista, prima di tirare non piglia troppa rincorsa. *L'amore: a guardarlo da fuori un teatro di larve comicoliriche, di batticuori inventati, tutta un'orchestra di trombe e violini, col basso tuba dell'eros che accompagna da lontano. *L'amore, nella maggior parte dei casi, è soltanto un prestito con cauzione. *L'amore: un sentimento inventato. Ciò che conta è il gioco della seduzione, il rituale di piacere a qualcuno. ===[[Charles Bukowski]]=== *L'amore è una forma di pregiudizio. Ami ciò di cui hai bisogno, ami ciò che ti fa star bene, ami ciò che ti torna più utile. Come fai a dire di amare una persona, quando ce ne sono almeno diecimila al mondo che ameresti di più, se solo le incontrassi? Ma non le incontrerai mai. *L'amore è un cane che viene dall'inferno. *''l'amore si rinsecchisce, pensai | tornando verso il | bagno, anche più velocemente | dello sperma.'' ===[[Aldo Busi]]=== *Io non credo all'amore che moltiplica, troppo comodo, è mica un conto in banca. *L'amore batte solo alle proprie tempie. *L'amore del momento non può essere la commedia dell'odio a lunga scadenza. *L'amore non è il toccasana dei mali. ===[[Roger de Bussy-Rabutin]]=== *La lontananza fa all'amore quello che il vento fa al fuoco: spegne il piccolo, scatena il grande. *Quando non si ama troppo, non si ama abbastanza. *Quando non si ha ciò che si ama, bisogna amare quel che si ha. ===[[Samuel Butler]]=== *L'amore, come ogni dessert, si giudica dunque solo nell'atto di mangiare e con questa prova vedremo che la consapevolezza dell'amore, come ogni altra consapevolezza, svanirà nel diventare più intensa. *Più il nostro amore è profondo, meno lo percepiamo come tale. *Se un vero amore non ha mai placido corso, quando non si miri che al [[matrimonio]], a volte, tutto va bene. ===[[George Gordon Byron]]=== *''E di lottare tuttavia si sforza invano | Contro una passione che anche per uno come lui | D'Amore ha nome! | Sì, è vero Amor, immutabile, immutato, | Per una donna da cui giammai si vuol diviso. | Benché le più leggiadre prigioniere vogliano attrarlo | Con lo sguardo, | Egli le sfugge e non le cerca, ma freddo passa | Innanzi a lor.'' *''E tuttavia, tu ami, e io ho invidia | Per chi può posare il proprio cuore | Su un cuor che gli è fedele, | Né mai conosce il vuoto quell'errante pensier | Che, come il mio, coi fantasmi si strugge».'' *''Finché c'era Speranza eran quei sentimenti | Languidi vacillanti e teneri, | Allorché tutto fu perduto, la tenerezza non morì ma rimase assopita | E sul suo sonno si levò quella Forza per parlare così: | «Quando non c'è da amar più nulla, non c'è più nulla da temere».'' *Nella sua prima passione la donna ama il suo amante, in tutte le altre ciò che ama è il suo amore. ===[[Italo Calvino]]=== *E lei: – Tu non credi che l'amore sia dedizione assoluta, rinuncia di sé...<br/>Era lì sul prato, bella come mai, e la freddezza che induriva appena i suoi lineamenti e l'altero portamento della persona sarebbe bastato un niente a scioglierli, e riaverla tra le braccia... Poteva dire qualcosa, Cosimo, una qualsiasi cosa per venirle incontro, poteva dirle: – Dimmi che cosa vuoi che faccia, sono pronto... – e sarebbe stata di nuovo la felicità per lui, la felicità insieme senza ombre. Invece disse: – Non ci può essere amore se non si è se stessi con tutte le proprie forze. *Ecco, pensò Amerigo, quei due, così come sono, sono reciprocamente necessari. E pensò: ecco, questo modo d'essere è l'amore. E poi: l'umano arriva dove arriva l'amore; non ha confini se non quelli che gli diamo. *Ma in tutta quella smania c'era un'insoddisfazione più profonda, una mancanza, in quel cercare gente che l'ascoltasse c'era una ricerca diversa. Cosimo non conosceva ancora l'amore, e ogni esperienza, senza quella, che è? Che vale aver rischiato la vita, quando ancora della vita non conosci il sapore? *– Perché mi fai soffrire?<br/>– Perché ti amo.<br/>Ora era lui ad arrabbiarsi: – No, non mi ami! Chi ama vuole la felicità, non il dolore.<br/>– Chi ama vuole solo l'amore, anche a costo del dolore.<br/>– Mi fai soffrire apposta, allora.<br/>– Sì, per vedere se mi ami.<br/>La filosofia del Barone si rifiutava d'andar oltre. – Il dolore è uno stato negativo dell'anima.<br/>– L'amore è tutto.<br/>– Il dolore va sempre combattuto.<br/>– L'amore non si rifiuta a nulla.<br/>– Certe cose non le ammetterò mai.<br/>– Sì che le ammetti, perché mi ami e soffri. *– Tu ragioni troppo. Perché mai l'amore va ragionato?<br/>– Per amarti di più. Ogni cosa, a farla ragionando, aumenta il suo potere. ===[[Albert Camus]]=== *Il gran desiderio d'un cuore inquieto è di possedere interminabilmente la creatura che ama o di poterla immergere, quando sia venuto il tempo dell'assenza, in un sonno senza sogni che non possa aver termine che col giorno del ricongiungimento. *Il vero amore è eccezionale, due o tre volte in un secolo all'incirca. Per il resto, vanità o noia. *Non essere amati è una semplice sfortuna; la vera disgrazia è non amare. *Quando si è avuto una volta la fortuna di amare intensamente, si spende la vita a cercare di nuovo quell'ardore e quella luce. ===[[Elias Canetti]]=== *Ha gli [[occhi]] spietati di chi è amato sopra ogni cosa. *La grandezza dell'amore sta soprattutto nel fatto che in esso tutti i diritti sono sospesi. *Nell'amore le rassicurazioni valgono come annuncio del loro opposto. ===[[Gaio Valerio Catullo]]=== *''È difficile deporre d'improvviso un amore lungo.'' *''Io [[odio]] e amo. Ma come, dirai. Non lo so, | sento che avviene e che è la mia tortura.'' *''Perché, se ami, un torto così | ti fa amare di più ma voler bene meno.'' ===''[[Il cavaliere dalla pelle di leopardo]]''=== *Dispiaceri molteplici accompagnano spesso il vero amore. *L'arte di amare esige anzi tutto che rimangan segrete le nostre pene; colui che ama deve essere capace di subire la solitudine, e, lungi dalla sua amata, solo a lei deve pensare. *L'arte di amare, il folle amore che ha legge e delicatezza, è difficile a comprendere: e non è in nulla dissolutezza né perversità; altra cosa è l'amore elevato, il vero affetto, altra la depravazione: una distanza enorme li separa. *L'innamorato deve essere paziente; le sue sofferenze devono ingigantire se l'amata è assente. Egli deve saper dominare il proprio cuore, ignorare lo sdegno e la collera. *La fuga è la sorte inevitabile degli innamorati; essi non hanno il tempo d'invecchiare. *La sciagura perseguita l'innamorato, riempie il suo cuore di amarezza, ma finalmente gli porta la letizia, se egli è capace di non soccombere ai primi colpi dell'amore. Bisogna essere innamorati, perché l'amore allevia le sofferenze di quaggiù: il dotto diviene pazzo e l'ignorante diviene dotto. *Ogni separazione è un veleno per gli innamorati! *Quando un innamorato vaga per i campi in cerca di un oggetto per l'amata, bisogna che sia solo. ===[[Louis-Ferdinand Céline]]=== *È più difficile rinunciare all'amore che alla vita. *L'amore è come l'alcool, più sei impotente e sbronzo e più ti credi forte e scaltro, e sicuro dei tuoi diritti. *L'amore è l'infinito abbassato al livello dei barboncini, e ci ho la mia dignità, io! ===[[Miguel de Cervantes]]=== *Amore è invisibile ed entra ed esce di dove vuole, senza che nessuno gli chieda conto di quel che fa. *Dove vi è molto amore, non suole esserci molta disinvoltura. *L'amore e la guerra sono una stessa cosa, e come nella guerra è lecito e comunemente praticato fare uso di astuzie e di stratagemmi per vincere il nemico, così nei contrasti e nelle rivalità amorose si ritengono per buoni gl'imbrogli e i raggiri messi in opera per conseguire il fine desiderato, purché non siano in pregiudizio e disdoro dell'oggetto amato. *La passione amorosa si vince soltanto col fuggirla. *''Se le sue glorie Amor vende costose | Ha ragione ed il suo traffico è giusto, | Ché non ci sono gioie più preziose | Di quelle valutate dal suo gusto, | Ed è cosa evidente | Che non val ciò che poco costa o niente.'' *Un disinganno a tempo vuol essere rimedio efficace nei principî d'amore. ===[[Émilie du Châtelet]]=== *Esiste, forse, un sentimento più illusorio dell'amore? *Per conservare a lungo l'amore del proprio amante è indispensabile che la speranza e il timore siano sempre presenti. *Si conosce di più l'amore attraverso l'infelicità che procura che per la felicità, spesso misteriosa, che diffonde nella vita degli uomini. ===[[Emil Cioran]]=== *A tal punto il dubbio su di sé travaglia gli esseri che questi, per porvi rimedio, hanno inventato l'amore, tacito patto fra due infelici per sopravvalutarsi, per incensarsi spudoratamente. *L'amore – un incontro di due salive... Tutti i sentimenti attingono il loro assoluto dalla miseria delle ghiandole. *Non si può amare appassionatamente una donna e Dio nello stesso tempo. La mescolanza di due erotiche irriducibili crea un'oscillazione interminabile. *Noi amiamo sempre... malgrado tutto; e questo «malgrado tutto» copre un infinito. ===[[Paulo Coelho]]=== *Chi ama riesce a vincere il mondo, non ha paura di perdere nulla. Il vero amore è un atto di totale abbandono. *Colui che è saggio, lo è soltanto perché ama. E colui che è sciocco, lo è solamente perché pensa di poter capire l'amore. *L'amore è sempre nuovo. Non importa che amiamo una, due, dieci volte nella vita: ci troviamo sempre davanti a una situazione che non conosciamo. L'amore può condurci all'inferno o al paradiso, comunque ci porta sempre in qualche luogo. È necessario accettarlo, perché esso è ciò che alimenta la nostra esistenza. Se non lo accettiamo, moriremo di fame pur vedendo i rami dell'albero della vita carichi di frutti: non avremo il coraggio di tendere la mano e di coglierli. È necessario ricercare l'amore là dove si trova, anche se ciò potrebbe significare ore, giorni, settimane di delusione e di tristezza. Perché nel momento in cui partiamo in cerca dell'amore, anche l'amore muove per venirci incontro. E ci salva. *L'amore è una forza selvaggia. Quando tentiamo di controllarlo, ci distrugge. Quando tentiamo di imprigionarlo, ci rende schiavi. Quando tentiamo di capirlo, ci lascia smarriti e confusi. *L'amore esiste di continuo. Sono gli uomini che cambiano. *L'amore si scopre soltanto amando. ===[[Cesare Cremonini]]=== *''L'amore, soltanto l'amore può farti guarire, | lasciando ogni cosa al suo posto e partire, | l'amore è là dove sei pronto a morire | lasciando ogni cosa al suo posto e partire.'' *''Puoi chiamarti dottore, puoi chiamarti scienziato, | puoi chiamarti ufficiale, puoi chiamarti soldato, | puoi persino morire: | comunque l'amore è là dove sei pronto a soffrire.'' *''Starsene appoggiati sul divano ore ed ore | sapendo che la noia è un'impressione, | starsene aggrappati come un petalo sul fiore | può essere un perfetto paragone | con l'amore.'' ===[[Paolo Crepet]]=== *È l'amore che agisce come una malattia, ma funziona al contrario: fa bene quando infetta, fa morire guando guarisce. *L'amore, proprio come la passione, è attesa, fiducia illimitata, follia meravigliosa, fuoco vivo e dirompente. *[[Sesso]] e sessualità sono stati strumenti attraverso i quali l'uomo ha cercato la felicità. Dacché la morale comune ci ha permesso di esercitare il sesso senza l'amore, si è diffusa la convinzione che esso rappresenti un pezzo di Eden alla portata di tutti. In realtà, l'affannosa ricerca del piacere a tutti i costi ha tolto qualcosa alla conoscenza della nostra identità, proprio attraverso la banalizzazione dell'erotismo, ormai ridotto a libero esercizio genitale. È andata cosí consumandosi un'idea complessa dell'eros umano, che non solo non deve essere appiattita sulla necessità della riproduzione, ma nemmeno semplificata e ridotta a puro incontro di cellule, a banale questione ormonale. Anche perché la felicità genitale è tra le piú effimere e conduce a una precoce malinconia. ===[[Alexandre Dumas (padre)|Alexandre Dumas padre]]=== *Che cos'è, per lo più, l'amore? Il capriccio d'un giorno, un'allegra unione, mediante la quale due esseri s'ingannano reciprocamente e spesso in buona fede. *«E al suo ritorno lo farete passare da me; gli darò uno scudo contro l'amore.»<br/>«Ohimè, oggi l'amore è come la guerra, e lo scudo è divenuto inutile.» (''[[Vent'anni dopo]]'') *L'amore è la più egoistica di tutte le passioni. *L'amore è un sentimento che si nutre di agi e ingigantisce attraverso la corruzione. ===[[Fabrizio De André]]=== *E poi a un tratto l'amore scoppiò dappertutto. *''Guardate il sorriso, guardate il colore | come giocan sul viso di chi cerca l'amore! | Ma lo stesso sorriso, lo stesso colore | dove sono sul viso di chi ha avuto l'amore?'' *''L'autunno negli occhi, l'estate nel cuore, | la voglia di dare, l'istinto di avere, | e tu... tu lo chiami amore e non sai che cos'è, | e tu... tu lo chiami amore e non ti spieghi il perché.'' *''Ma c'è amore un po' per tutti | e tutti quanti hanno un amore | sulla cattiva strada.'' ===[[Francesco De Gregori]]=== *''E guarda l'amore che non ha commenti da fare, | l'amore comunque che non ha paura del mare da attraversare.'' *''E il vero amore può | nascondersi, | confondersi, | ma non può perdersi mai.'' *''Ho imparato che l'amore insegna, ma non si fa imparare.'' *''L'amore è mascalzone, | viaggia contromano, | parcheggia sempre dove vuole, | fa vedere la lingua, | parla con la bocca piena, | si presenta così, senza un invito | proprio in mezzo alla cena.'' *''Vallo a spiegare... L'amore | non si spiega, | muove le mani in fretta, | rovescia il sale e non fa una piega.'' ===[[Charles Dickens]]=== *Il mistero e la delusione non sono assolutamente indispensabili allo sviluppo dell'amore, ma ne sono, spessissimo, potenti ausiliari. «Lontan dagli occhi, lontan dal cuore», calza abbastanza bene come proverbio applicabile ai casi dell'amicizia, benché l'assenza non sia sempre necessaria per la freddezza del cuore, anche fra amici; e la sincerità e l'onestà, come pietre preziose, siano forse più facilmente imitate a distanza e scambiate per vere. Ma l'amore è efficacemente aiutato da una immaginazione calda e attiva con memoria tenace, e prospera per un bel pezzo mercé un leggerissimo e scarsissimo alimento. Accade così sovente che esso raggiunga il suo più lussureggiante sviluppo nella separazione e in circostanza della maggior difficoltà. *L'amore, benché si dica che sia cieco, sa far buona guardia. *L'amore è in ogni cosa un maestro ammirevole. *Se l'egoismo è un ingrediente necessario nella composizione di quella passione che si chiama amore, merita questo tutte le belle frasi con cui i poeti lo esaltano nell'esercizio della loro professione? Vi sono, certo, casi autentici di uomini e di donne, che in magnanime circostanze, hanno ceduto rispettivamente la loro donna o il loro uomo a rivali di gran merito; ma è assolutamente accertato che la maggioranza di tali uomini e di tali donne non hanno fatto di necessità virtù, e non hanno nobilmente rassegnato ciò che non potevano ottenere, presso a poco come un soldato semplice potrebbe proporsi di non accettare l'ordine della giarrettiera, e un povero pio e dotto pastore, senz'altra famiglia che quella di una grossa figliuolanza, potrebbe proporsi di rinunciare a un vescovato? *– Ti dirò, – riprese, nello stesso bisbiglio rapido e appassionato, – che cos'è vero amore. È cieca ammirazione, autoumiliazione illimitata, sottomissione totale, fede e credenza contro se stessi e contro il mondo, offerta di tutto il cuore e tutta l'anima a chi ce li trafigge... ===[[Emily Dickinson]]=== *''Che l'amore sia tutto quel che c'è, | è tutto ciò che sappiamo dell'amore.'' *''Ho sempre amato | e te ne do la prova: | prima di amare, | io non ho mai vissuto pienamente.'' *''Incapaci sono gli Amati di morire | perché l'Amore è Immortalità, | anzi, è Deità – || incapaci coloro che amano – di morire | perché l'Amore trasforma la Vitalità | in Divinità.'' *''L'Amore – è anteriore alla Vita – posteriore – alla Morte – | Radice della Creazione, ed | esponente della Terra.'' *''L'Amore finisce quando l'Amore comincia, | dicono i Saggi – | ma i Saggi l'hanno conosciuto?'' *''Un qualcosa di volatile – di indiscreto – | sempre fuori luogo è l'Amore – | la gioiosa piccola Divinità | che non siamo costretti a servire.'' ===[[Fëdor Dostoevskij]]=== *Amare le persone così come sono è impossibile. E tuttavia si deve. E per questo fa loro del bene. *Chi ama non fa distinzioni. (''[[I fratelli Karamazov]]'') *Con l'amore tutto si riscatta, si salva tutto. (''[[I fratelli Karamazov]]'') *È appunto chi ti sta vicino che, secondo me, è impossibile amare; chi è lontano forse sì. [...] Per amare un uomo occorre che questi si celi alla nostra vista: non appena mostra il suo viso l'amore svanisce. (''[[I fratelli Karamazov]]'') *L'amore astratto brama gesta immediate, edificanti perché tutti lo notino. Si giunge effettivamente anche al punto di sacrificare la vita purché non vada troppo per le lunghe e si concluda al più presto, come sulla scena, così che tutti vedano e plaudano. L'amore attivo è fatica e perseveranza. (''[[I fratelli Karamazov]]'') *La [[consapevolezza]] e l'amore, forse, sono la stessa cosa, perché non conoscerete niente senza l'amore, mentre con l'amore conoscerete molto. *Un angelo non può odiare e non può neppure fare a meno di amare. Ma si può forse amare tutti, tutti gli uomini, tutti i propri simili? Mi sono posta più volte questa domanda. Naturalmente è impossibile, e sarebbe addirittura innaturale. Chi ama l'umanità di un amore astratto quasi sempre ama soltanto se stesso. (''[[L'idiota]]'') ===''[[Emmanuelle]]''=== *– Il vero amore fin dove può arrivare?<br/>– Sarebbe un povero amore quello che si lasciasse misurare. *L'amore, il vero amore, è sempre contro natura. L'amore, quello vero, è l'erezione, non l'orgasmo. *Mi ha sempre detto che l'amore è la ricerca del piacere sempre più lontano, con un uomo, con una donna che si sceglie. È strano, adesso sento che c'è dell'altro. Per esempio, quando ho visto quella cascata, ho pensato: "Com'è bella". Ebbene, l'ho pensato per te. Te l'ho detto, una cascata è bella a condizione che si possa dirlo a chi si ama. ===''[[Emmanuelle 4]]''=== *Si dice che i grandi amori siano impossibili, io invece penso che sopravvivano a tutti gli eventi mediocri della vita. *Si può vivere preda di un amore troppo violento? No, non si può. Meglio cambiare pelle, meglio diventare un'altra donna. Non esiste soltanto un uomo al mondo, ce ne sono altri, molto diversi da colui che ami, ma l'amore te li fa ignorare. *Sì, tu vorresti fuggire all'amore, Sylvia, vorresti nasconderti affinché io non possa ritrovarti. Ma l'amore è come un'aquila che stringe i suoi artigli intorno al cuore. Quello che riesce ad afferrare, non lo lascia mai più. ===[[Fabi Silvestri Gazzé]]=== *''L'amore non esiste, è l'effetto prorompente | di dottrine moraliste sulle voglie della gente, | è il più comodo rimedio alla paura | di non essere capaci a rimanere soli.'' *''L'amore non esiste, è un ingorgo della mente | di domande mal riposte e di risposte non convinte.'' *''L'amore non ha casa, non ha un'orbita terrestre, | non risponde ai più banali meccanismi tra le forze, | è un assetto societario in conflitto d'interesse.'' *''L'amore se poi esiste, è quest'idea di attaccamento | che ha l'uomo del mio tempo per le tante storie viste.'' ===[[Ennio Flaiano]]=== *L'amore è una cosa troppo importante per lasciarla fare agli amanti. *Chi mi ama mi preceda. *In amore bisogna essere senza scrupoli, non rispettare nessuno. All'occorrenza essere capaci di andare a letto con la propria moglie. *In amore gli scritti volano e le parole restano. ===[[Jonathan Safran Foer]]=== *''Più ami qualcuno'', pensava, ''e più dirglielo è difficile.'' Lo stupiva che persone sconosciute non si fermassero a vicenda in strada per dire ''Ti amo''. *''Questo è amore'', pensava lei, ''sì o no? Quando noti l'assenza di qualcuno, e detesti quell'assenza più di ogni altra cosa. Ancora più di quanto ami la sua presenza.'' *Si scambiavano a vicenda la grande bugia salvatrice – che il nostro amore per le cose sia più grande del nostro amore per il nostro amore per le cose – recitando di buon grado le parti che scrivevano per sé, creando di buon grado le finzioni necessarie alla vita, e credendoci. ===[[Teofilo Folengo]]=== *''Chi fia di tanto mal cagion? Amore, | amor che sempre fu la peste lorda | de' miseri mortali. Ah, in quant'errore | ci spinge questa fiamma tant'ingorda! | Odo già l'alte strida, il gran rumore | d'arme, ch'aggira in foco e 'l ciel assorda; | ché dove fischia Amor, così fier angue, | subito appare ferro, foco e sangue.'' *''Ed io dico, ch'Amor è un bardassola | più che sua madre non fu mai puttana; | chi 'l chiama «dio» si mente per la gola, | ché in Dio non cape furia e mente insana: | Amor è un barbagianni che non vola, | benché abbia l'ali ed usi in ogni tana; | guardatevi da lui, ché 'l ladro antico | lascia la porta ed entra nel postico.'' *''Pàrtiti dunque, ché non è curabile | lo mal che 'n le medolle i' sento pungere; | ogni altra peste creggio esser sanabile | a mille vie di cibo, taglio ed ungere; | amor sol è quel tòsco inevitabile | cui morbo alcun egual non si può giungere: | né vi si trova al mondo un sol rimedio, | for che morir d'affanno e lungo tedio!'' *''Quando 'l Foco d'Amor, che m'arde ognora, | penso e ripenso, fra me stesso i' dico: | — Angiol di Dio non è, ma lo nemico | che la Giustizia spinse del ciel fora.'' ===[[Carlo Maria Franzero]]=== *L'amore cerebrale è qualche volta una spiritualità, e qualche volta una degenerazione. Ma solamente gli uomini volgari si estinguono dopo avere ottenuto il sacrificio che per essi è dono tanto grande che non giungono a misurarlo. *Nella vita è più bello donare che ricevere, perché la riconoscenza è il più noioso dei sentimenti, in amore è l'opposto: avere e non essere avuti. Perché solo colui che abbia amato un numero infinito di volte può dire di avere amato un amore completo. *Non esiste vizio in amore. La teoria [[Platone|platonica]], aristocratica ed individualistica, insegna che l'amore non ha altro scopo che se stesso. ===[[Mahatma Gandhi]]=== *Come si può cercare la [[verità]] o accarezzare l'Amore senza essere intrepidi? *L'amore chiama amore da tutti. *La forza dell'amore è la stessa forza dell'anima o della verità. ===''[[Giuseppe Moscati - L'amore che guarisce]]''=== *È questo l'amore che rende felici: quello che si dona agli altri, senza chiedere nulla per sé. *L'amore non va mai perduto, Cloe, torna sempre indietro. *La vita è un attimo. Onori, trionfi, ricchezze e scienza cadono, ogni incanto della vita passa: resta solo l'eterno amore, la causa di ogni opera buona. Amore che sopravvive a noi, perché l'amore è Dio. ===[[Massimo Gramellini]]=== *L'amore è un film muto: togli il volume e concentrati sui gesti. *L'amore è una meta che si raggiunge in due, a condizione di aver trovato la strada da soli. *Non essere amati è una sofferenza grande, però non la più grande. La più grande è non essere amati più. ===[[Gabriel García Márquez]]=== *C'era una stella sola e limpida nel cielo color di rose, un battello lanciò un addio sconsolato, e sentii in gola il nodo gordiano di tutti gli amori che avrebbero potuto essere e non erano stati. *E presi coscienza che la forza invincibile che ha spinto il mondo non sono gli amori felici bensì quelli contrastati. *Gli disse che l'amore era un sentimento contro natura, che dannava due sconosciuti a una dipendenza meschina e insalubre, tanto più effimera – quanto più intensa. *I sintomi dell'amore sono gli stessi del [[colera]]. *Lei gli domandò in quei giorni se era vero, come dicevano le canzoni, che l'amore poteva tutto. – È vero – le rispose lui – ma farai bene a non crederci. – *Se c'è una cosa per cui il giorno del Giudizio Universale dovranno condannarti è che hai avuto l'amore in casa e non hai saputo riconoscerlo. ===[[Gesù]]=== *Ama il [[prossimo]] tuo come te stesso. (''[[Vangelo secondo Matteo]]'') *Avete inteso che fu detto: ''Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico''; ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti. Infatti se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste. (''[[Discorso della Montagna]]'') *Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri. (''[[Vangelo secondo Giovanni]]'') *Per questo ti dico: le sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha molto amato. (''[[Vangelo secondo Luca]]'') ===[[Papa Giovanni Paolo II|Giovanni Paolo II]]=== *L'amore è la fondamentale e nativa vocazione di ogni essere umano. *L'amore è la forza costruttiva di ogni positivo cammino per l'umanità. *Vi confesso con semplicità che provo vero turbamento per il futuro del mondo quando noto generazioni giovani incapaci di amare veramente o che riducono il loro donarsi allo scambio di gratificazione tra eguali, incapaci di vedere nella sessualità una chiamata, un invito ad un amore più alto e universale. ===[[Carlo Goldoni]]=== *''Amore è fatto come un uccelletto, | Che va di ramo in ramo saltellando: | Venuto è con un volo nel mio petto, | E il povero mio cor mi va beccando. | Lo voglio accarezzare il poveretto, | Finché per divertirmi va cantando; | E quando avrà finito di cantare, | A un altro ramo il lascierò volare.'' *''Io non conosco amore, | E pur lo provo al cor. | Ditemi voi, pastore, | Che cosa sia l'amor.'' *Se conoscete che la persona che amate meriti l'amor vostro, disponete l'animo a sofferir qualche cosa. ===[[Nicolás Gómez Dávila]]=== *L'amore è essenzialmente adesione dello spirito a un corpo nudo. *L'amore non è mistero, ma luogo in cui il mistero si dissolve. *Le perfezioni di chi amiamo non sono finzioni dell'amore. Amare è, al contrario, il privilegio di accorgersi di una perfezione invisibile agli occhi degli altri. *Non c'è retorica che prolunghi l'amore tra le anime oltre l'istante in cui la carne si placa. ===[[Ivan Aleksandrovič Gončarov]]=== *L'amore fa incredibili progressi, è la cancrena dell'anima. *L'amore, sebbene sia detto un sentimento capriccioso, di cui non ci si rende conto e che nasce come una malattia, ha tuttavia le sue leggi e le sue cause. *Nell'amore partecipano in egual misura l'anima e il corpo; in caso contrario, l'amore non può chiamarsi completo: noi non siamo né puri spiriti né bruti. ===[[Maksim Gor'kij]]=== *Di tutte le beffe che la sorte serba all'uomo, non ce n'è una più tremenda d'un amore non corrisposto. *L'amore è la conquista di colui che ama di meno, su quello che ama di più... *L'amore è una malattia dell'immaginazione. *L'amore per una donna somiglia alla melanconica opera di Dio; anche Lui ha cercato, senza riuscirvi, di creare col vuoto e dal nulla uno splendido universo... ===[[Fabrice Hadjadj]]=== *Il primato dell'amore è un'invenzione cristiana, ma il diavolo distorce la cosa così: purché sia amore, tutto è legittimo. *L'amore, muovendo dalla conoscenza di una parte emersa, si estende alla cosa tutta intera, fino a quanto in essa vi è di oscuro. *L'amore più grande non si trova nell'amore "impossibile", ma nell'amore possibile, naturale, per esempio nell'amore coniugale. *Nel nome dell'amore, si perde di vista l'oggettività dell'amore. *Quando amo io debbo chiedermi: "Qual è il bene per l'altro?". Ciò che conta di più è questa oggettività. ===[[Georg Wilhelm Friedrich Hegel|Friedrich Hegel]]=== *L'amato non ci è opposto, è uno con la nostra essenza: in lui vediamo solo noi stessi, e tuttavia non è noi: miracolo che non siamo in grado di capire. *L'amore può aver luogo solo nel porsi dinanzi ad un nostro eguale, dinanzi allo specchio e all'eco della nostra essenza. *Negli amanti non vi è materia, essi sono un tutto vivente. ===[[Hermann Hesse]]=== *Amore è ogni moto della nostra anima in cui essa sente se stessa e percepisce la propria vita. *Il principio di ogni arte è l'amore; valore e dimensione di ogni arte vengono soprattutto determinati dalle capacità d'amore dell'artista. *L'amore non bisogna implorarlo e nemmeno esigerlo. L'amore deve avere la forza di attingere la certezza in sé stesso. Allora non sarà trascinato, ma trascinerà. *L'amore non vuole avere, vuole soltanto amare. *Non c'è felicità nell'essere amati. Ognuno ama se stesso; ma amare, ecco la felicità. *Vale per l'amore ciò che vale per l'arte: chi sa amare soltanto l'immenso è più povero e meschino di chi sa entusiasmarsi per il minimo. ===[[Victor Hugo]]=== *Amare è la metà di credere. *L'amore è come un albero: spunta da sé, getta profondamente le radici in tutto il nostro essere, e continua a verdeggiare anche sopra un cuore in rovina. *L'amore non ha mezzi termini; o perde, o salva. Tutto il destino umano è questo dilemma. Questo dilemma, perdita o salvezza, non c'è fatalità che lo ponga più inesorabile dell'amore. L'amore è vita, quando non è la morte. Culla e anche sepolcro. Lo stesso sentimento dice sì e no al cuore umano. *– Oh! L'amore! – lei disse, e la sua voce tremava, e il suo occhio brillava. – è essere due e non essere che una persona sola. ===[[Alphonse Karr]]=== *C'è sempre nell'amore molta illusione e molta curiosità. *L'amore è come quegli alberi all'ombra dei quali muore ogni vegetazione. L'uomo che ama una donna, non soltanto non ama altra cosa, ma neppure ne odia alcuna. Invano egli cerca nelle pieghe del proprio cuore tutte le preferenze, tutte le simpatie, tutte le ripugnanze: tutto ciò è morto, morto d'indifferenza, morto di freddo. *L'amore è l'origine, la causa e lo scopo di tutto quanto è grande, nobile e bello. Il volgo crede, secondo la mitologia, che la bellezza sia la madre dell'amore, invece è l'amore che crea la bellezza, è l'amore che dà espressione allo sguardo, grazia al corpo, fascino allo spirito, vibrazione alla voce; l'amore è il sole che fa sbocciare i fiori dell'anima; l'amore produce le nobili ambizioni, l'amore produce il genio. *L'amore è la più terribile, ma anche la più onesta delle passioni; è la sola che non possa occuparsi della propria felicità senza comprendervi la felicità di un altro. *L'amore è una caccia in cui il cacciatore deve farsi inseguire dalla selvaggina. *L'amore nasce di nulla e muore di tutto. *L'amore non accorda, e meno ancora deve farsi capire; esso dà, ed è felice di quel che dona. ===[[François de La Rochefoucauld]]=== *Accade dell'amor vero come delle apparizioni degli spiriti: tutti ne parlano ma pochi li hanno veduti. *In amore non amare troppo è un mezzo sicuro per essere amati. *L'amore, se lo si giudica dalla maggior parte dei suoi effetti, assomiglia più all'odio che all'amicizia. *Tutte le passioni ci fanno commettere degli errori, ma l'amore ci fa fare i più ridicoli. ===[[Stanisław Jerzy Lec]]=== *L'amore aiuta a vivere? La generazione successiva. *Un amore può finire in modo tragico-positivo o tragico-negativo. *Tra un amore e l'altro, ci vuole una quarantena con un terzo. ===[[Giacomo Leopardi]]=== *Chi più si ama meno può amare. *I migliori momenti dell'amore sono quelli di una quieta e dolce malinconia dove tu piangi e non sai di che, e quasi ti rassegni riposatamente a una sventura e non sai quale. *Io non ho bisogno di stima, né di gloria, né di altre cose simili; ma ho bisogno d'amore. *''Quando novellamente | nasce nel cor profondo | un amoroso affetto, | languido e stanco insiem con esso in petto | un desiderio di morir si sente: | come, non so: ma tale | d'amor vero e possente è il primo effetto.'' *''Tornami a mente il dì che la battaglia | d'amore sentii la prima volta, e dissi: | oimè, se quest'è amor, com'ei travaglia!'' ===[[Sándor Márai]]=== *Amare significa semplicemente conoscere appieno la gioia e poi morire. *Gli amori infelici non finiscono mai. *L'amore dispone di due palcoscenici su cui si recita il grande duetto, e sono entrambi infiniti: il letto e il mondo. *Non si può amare con un secondo fine. Non si può amare in modo così spasmodico e delirante. *Sentirsi spinti a conoscere qualcuno fino a penetrare tutti i suoi segreti, con tutte le conseguenze che ne deriveranno: ecco quello che si è soliti chiamare, con un termine fiacco e generico, amore. ===[[Jean-Luc Marion]]=== *L'amore è molto più che una passione o un affetto. In un certo senso, è molto più di una conoscenza. È ciò che rende possibile la stessa conoscenza. *L'amore fra esseri umani è trascendente perché trascende l'individualità di chi ama in direzione di chi è amato. *L'amore ha una propria razionalità, unica ed universale. Una razionalità che non esige la ricerca della reciprocità. *L'amore non si dona se non abbandonandosi, trasgredendo continuamente i limiti del proprio dono, sino a trapiantarsi fuori di sé. ===[[Thomas Merton]]=== *L'amore è il cuore e il vero centro del dinamismo creatore che chiamiamo vita. L'amore è la vita stessa nel suo stato di maturità e perfezione. *L'amore incontra se stesso solo nell'atto d'amare. L'amore che si fa senza conoscenza, malgrado se stesso e contro la sua natura, non raggiunge la piena coscienza di sé stesso. *L'amore non alberga solo nella mente o nel cuore, è qualcosa più del pensiero e del desiderio. L'amore è azione, e solamente nell'atto d'amore raggiungiamo l'intuizione contemplativa sella saggezza amorosa. *Tutto ciò che esiste, esiste per l'amore, e se l'amore non si rivela in tutte le cose, è soltanto perché noi non vogliamo vedercelo. L'amore, è l'''unica'' possibilità. ===[[Klemens von Metternich]]=== *Di tutte le realtà, la più forte per me è l'amore. Sono certo che quelli che credono esservi bisogno della illusione in amore, non sono abbastanza forti per conoscere l'amore... *Io amo, oppure non amo. Amo, quando una persona mi colpisce in tutti i sensi, quando quella persona siete voi. *Quando una persona ama non vi sono due vie, perché uno non ha due cuori. *Vi amo come la vita stessa. Soddisfo un impulso, amandovi e dicendovelo. ===[[Mina (cantante)|Mina]]=== *Conosco la spietatezza di quelli che, con tutte le forze, non vogliono comprendere l'amore dissimile dal loro. E non sanno che ogni amore è, a parte qualche apparente analogia, completamente, sorprendentemente disuguale. *''L'amore è bestia, l'amore è poeta.'' *''Non dirmi chi sei ma quanto amore hai.'' *''Perché l'amore | se è vero amore | ingrandisce tutta quanta la realtà...'' ===[[Vincenzo Monti]]=== *''Amiam, che i dì son brevi; | Un [[giorno]] senza amor, | È giorno di dolor, | Giorno perduto''. *''Amor vince ogni cosa, e i cuori amanti | Spoglia d'ogni più indocile austerezza, | Sian Cannibali, o Traci, o Garamanti. | Egli per tutto si ravvolge, e sprezza | Ogni riparo, e variando toglie | Alle cose create la rozzezza''. *''Amor diè norma ai cieli, Amor governa | Il non mutabil corso, e la secreta | Dei lucid'astri consonanza eterna''. *''Per due fedeli amanti | Tutto, tutto è [[Gioia|gioir]]''. *''Più sei bella, più devi | Ad Amor voti e fè''. ===[[Elsa Morante]]=== *Ah, è un inferno essere amati da chi non ama né la felicità, né la vita, né se stesso, ma soltanto te. *Chi fugge per amore non può trovar quiete nella solitudine. *Solo chi ama conosce. Povero chi non ama! ===[[Robert Musil]]=== *Anche l'amore era fra quelle esperienze mistiche e pericolose, perché toglie l'uomo dalle braccia della ragione e lo lascia letteralmente sospeso a mezz'aria sopra un abisso senza fondo. *E lo stesso si poteva dire della fedeltà che, limitata a una donna, ha un certo sapore di cavalleria, di mansuetudine, di abnegazione e di delicatezza, tutte virtù che si suole immaginare associate alla donna ma che perdono perciò la loro migliore ricchezza, così che è difficile dire se anche l'amore scorre verso di lei come l'acqua verso il luogo più profondo e non sempre inobiettabile, o se l'amore femminile è il luogo vulcanico il cui calore dà vita a tutto ciò che fiorisce sulla superficie della terra. *In amore come in affari, nella scienza come nel salto in lunghezza è necessario credere prima di guadagnare e di vincere, e come non dovrebbe esser lo stesso anche per la vita in genere? ===''[[Nadia - Il mistero della pietra azzurra]]''=== *Ciascuno di noi vive nel suo mondo, ha una sensibilità particolare. Amare qualcuno significa superare il confine personale, andare verso l'altro, incontrarlo a mezza strada. *L'amore può fiorire ad un'unica condizione: che siano entrambe le parti a desiderarlo. *Mia cara Grandis, se speriamo che l'amore venga da noi senza che dobbiamo muovere un dito, possiamo aspettare sino alla fine dei tempi. In realtà è esattamente come ha detto lei, ricorda? Siamo noi a fare la nostra fortuna e nessun altro. ===[[Pablo Neruda]]=== *''Ahi il nostro amore è una corda dura | che ci lega ferendoci | e se vogliamo | uscire dalla nostra ferita, | separarci, | ci stringe un nuovo nodo e ci condanna | a dissanguarci e a bruciarci insieme.'' *''Amo l'amore che si suddivide | in baci, letto e pane. || Amore che può essere eterno | e può esser fugace. || Amore che vuol liberarsi | per tornare ad amare.'' *''L'amore, mentre la vita ci incalza, | è semplicemente un'onda alta sopra le onde.'' *''Non assomigli più a nessuna da quando ti amo.'' ===[[Friedrich Nietzsche]]=== *È vero: amiamo la vita non perché siamo abituati alla vita, ma perché siamo abituati ad amare. C'è sempre un grano di pazzia nell'amore. D'altra parte c'è sempre anche un po' di ragione nella follia. *L'amore per uno solo è una barbarie, perché si esercita a spese di tutti gli altri. Anche l'amore per Dio. *Quel che si fa per amore, è sempre al di là del bene e del male. ===[[Novalis]]=== *L'amore è il fine ultimo della storia universale, l'amen dell'universo. *L'amore ha sempre svolto romanzi, ossia l'arte di amare è sempre stata romantica. *Non dovrebbe esistere un unico bisogno assoluto che renda possibile la diretta esclusione degli altri: l'amore, la vita in comune con le persone amate? *Ogni oggetto amato è il centro di un paradiso. *Si è soli con tutto ciò che si ama. ===[[Publio Ovidio Nasone]]=== *L'amore è una cosa piena di ansioso timore. *L'amore non dura se togli ogni lotta. *Sii amabile, se vuoi essere amato. *Spogliati dell'orgoglio, tu che desideri godere di un amore durabile! *Ti odierò, se potrò; altrimenti ti amerò mio malgrado. ===[[Paolo di Tarso]]=== *L'amore è incompatibile con l'[[ipocrisia]]. (''[[Lettera ai Romani]]'') *L'amore non fa nessun male al prossimo: pieno compimento della legge è l'amore. (''[[Lettera ai Romani]]'') *Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi amore, sarei un rame risonante o uno squillante cembalo. Se avessi il dono di profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza e avessi tutta la fede in modo da spostare i monti, ma non avessi amore, non sarei nulla. Se distribuissi tutti i miei beni per nutrire i poveri, se dessi il mio corpo a essere arso, e non avessi amore, non mi gioverebbe a niente.<br />L'amore è paziente, è benevolo; l'amore non invidia; l'amore non si vanta, non si gonfia, non si comporta in modo sconveniente, non cerca il proprio interesse, non s'inasprisce, non addebita il male, non gode dell'ingiustizia, ma gioisce con la verità; soffre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa.<br />L'amore non verrà mai meno. (''[[Prima lettera ai Corinzi]]'') ===[[Cesare Pavese]]=== *Amore è desiderio di conoscenza. *C'è qualcosa di più assurdo dell'amore? Se lo godiamo fino all'ultimo, subito ce ne stanchiamo, disgustiamo; se lo teniamo alto per ricordarlo senza rimorsi, un giorno rimpiangeremo la nostra sciocchezza e viltà di non aver osato. *L'amore è la più a buon prezzo delle religioni. ===[[Pif]]=== *Se ci pensiamo bene ci accorgiamo che è impossibile dare una definizione univoca di “amore”, perché siamo noi i primi a cambiare in continuazione, a evolverci. Esistono persone giuste incontrate al momento giusto e persone giuste incontrate al momento sbagliato. Quando iniziamo a ragionare troppo su un partner vuol dire che non siamo più innamorati. *Alla fine la vera difficoltà non è trovare l'amore, ma farlo durare. Ecco più che le app per incontri ci vorrebbero le app per non far esplodere le coppie. *Per me l'amore è un equilibrio difficilissimo, si crea solo se le parti della coppia imparano a cedere un po'. ===[[Marcel Proust]]=== *C'è nell'amore una sofferenza permanente, che la gioia neutralizza, rende virtuale, rinvia, ma che può in ogni momento diventare quel che sarebbe da molto tempo se non si fosse ottenuto ciò che si sperava: atroce. *È il terribile inganno dell'amore, che esso cominci col farci giocare con una donna non del mondo esterno, ma con una bambola che vive nel nostro cervello, la sola d'altronde che abbiamo sempre a nostra disposizione, la sola che possederemo, che l'arbitrio del ricordo, assoluto quasi quanto quello dell'immaginazione, può aver fatto tanto diversa dalla donna reale come dalla Balbec reale era stata per me la Balbec sognata; creazione fittizia cui a poco a poco, per la nostra sofferenza, costringeremo la donna reale ad assomigliare. *E l'orrore degli amori che solo l'inquietudine ha generato viene dal fatto che giriamo e rigiriamo senza posa nella nostra gabbia discorsi insignificanti; senza contare che raramente gli esseri per i quali li proviamo ci piacciono fisicamente in maniera completa, poiché a sceglierli non è il nostro gusto, ma il caso di un minuto d'angoscia, minuto indefinitamente prolungato dalla nostra debolezza di carattere, che ogni sera rifà esperienza e si abbassa a cercare dei calmanti. *Fra tutte le cose che l'amore esige per nascere, quella a cui tiene di più, e che gli fa trascurare tutto il resto, è la nostra convinzione che una persona partecipi a una vita sconosciuta in cui il suo amore ci farà penetrare. *Fra tutti i modi di produzione dell'amore, fra tutti gli agenti disseminatori del male sacro, certamente uno dei più efficaci è questo gran soffio di agitazione che a volte passa su di noi. Allora l'essere col quale in quel momento ci piace stare, il dado è tratto, sarà lui che ameremo. Non c'è neanche bisogno che finora ci sia piaciuto più di altri, e neppure altrettanto; bisogna solo che il nostro gusto per lui sia diventato esclusivo. E la condizione si è verificata quando – nel momento in cui è mancato — alla ricerca dei piaceri che ci dava il suo fascino si è sostituito improvvisamente in noi un bisogno ansioso, che ha per oggetto quel medesimo essere, un bisogno assurdo, che le leggi di questo mondo rendono impossibile da soddisfare e difficile da guarire, il bisogno insensato e doloroso di possederlo. *In amore è più facile rinunciare a un sentimento che perdere un'abitudine. *L'amore non è una passione disinteressata. *Le due massime cause d'errore nei nostri rapporti con un'altra persona sono di aver buon cuore, oppure, quell'altra persona, amarla. *Qualsiasi essere amato – anzi, in una certa misura qualsiasi essere – è per noi simile a Giano: se ci abbandona, ci presenta la faccia che ci attira; se lo sappiamo a nostra perpetua disposizione, la faccia che ci annoia. *Si ama solamente ciò in cui si persegue qualcosa d'inaccessibile, quel che non si possiede. ===[[Raymond Radiguet]]=== *Chi ama irrita sempre chi non ama. *Crediamo di essere i primi a provare certi turbamenti, non sapendo che l'amore è come la poesia, e che tutti gli amanti, anche i più mediocri, pensano d'innovare. *Quando un amore è la nostra vita, che differenza c'è tra vivere insieme e morire insieme? ===[[Osho Rajneesh]]=== *L'amore è vita, ed è più grande dite: non puoi possederlo. Desidero ripeterlo: l'amore è più grande dite, non puoi possederlo. Puoi solo permetterti di esserne posseduto, non di controllarlo. *Ma l'amore deve accaderti come un'ombra della pace interiore. Normalmente, si verifica il contrario: la pace ti accade come un'ombra dell'amore. L'amore deve accaderti come un'ombra della pace, allora è splendido. Altrimenti, anche l'amore crea orrori e brutture; diventa una malattia, una febbre. *Puoi amare solo quando sei felice dentro di te. L'amore non può venir aggiunto dall'esterno. Non è un indumento che puoi indossare. ===[[Nino Salvaneschi]]=== *L'amore è un capriccioso soffio che Eros invia tra gli uomini per ingarbugliar le matasse dei loro destini. *Per l'uomo l'amore può essere un episodio. Per la [[donna]] spesso è tutto il suo destino. *Se il [[piacere]] ti invita per un giro di danza, puoi anche star seduto. Ma se l'amore ti fa cenno, guarda se lo riconosci. ===[[William Shakespeare]]=== *Amore è un fumo levato col fiato dei sospiri; purgato, è fuoco scintillante negli occhi degli amanti; turbato, un mare alimentato dalle loro lacrime. Che altro è esso? Una follia discreta quanto mai, fiele che strangola e dolcezza che sana. (''[[Romeo e Giulietta]]'') *È noto infatti che tutto quel che si frappone al godimento dell'amor è soltanto qualcosa che serve ad accrescerne la forza divampante. *L'amore può dar forma e dignità a cose basse e vili, e senza pregio; ché non per gli occhi Amore guarda il mondo, ma per sua propria rappresentazione, ed è per ciò che l'alato Cupido viene dipinto col volto bendato. *Ma l'amore che sa farsi sentire troppo tardi, simile a un pietoso perdono che giunge quando non s'è più in tempo, si rivolge tutto pieno d'amaritudine proprio contro la grandezza di colui che l'invia, e grida alto: «Buono era quel che ora non è più». *''Non è amore | l'amor che muta se in mutare imbatte | o, rimuovendosi altri, si rimuove, | oh no: è faro che per sempre è fisso | e guarda alle bufere e non dà crollo.'' *– Pur credo che fra tutti sia quei che più vi ama.<br />– Il suo scarso parlare dimostra scarso amore.<br />– Nel fuoco più compresso cova più intenso ardore.<br />– Non ama chi d'amore al proprio ben non parla.<br />– Oh! ama assai di meno chi con tutti ne ciarla. *Sarebbe come s'io amassi una certa stella di particolare splendore. Debbo contentarmi del conforto che posso trovare nel suo pur luminoso riverbero e nella sua luce collaterale, e non pensare mai d'attingere quello della sua sfera? *Tante sono le forme che l'amore crea, che l'amore stesso è fantasia. ===[[Fulton John Sheen]]=== *Ciascuno è ciò che ama. L'amore si tramuta a somiglianza di ciò che ama. Se ama il paradiso, diventa celestiale; se ama il carnale fino a divinizzarlo, diventa corruttibile. *Nell'amore, la povertà s'integra nella ricchezza; il bisogno nel compimento; il desiderio nella gioia; la caccia nella cattura. *Tre elementi occorrono a produrre l'amore nei cuori:<br/>L'Amante, l'Amato e l'Amore. *Tre sono i mezzi per comunicare l'amore: parola, vista e tatto. Il più importante è la parola. Non saprai mai infatti quanto una persona ti ama se non te lo dice. ===[[Adrienne von Speyr]]=== *Chi non ama, si sbarra da sé l'ingresso alla [[conoscenza]]. *Il primo passo per imparare ad amare gli altri è il tentativo di [[comprensione|capirli]]. *L'amore è sempre possibile, e sempre penetrante. *L'audacia più estrema: voler amare qualcuno – per non dire il proprio prossimo! – come Dio lo ama. *Per chi vuole amare è meglio non sapere nulla che sapere troppo. *Se due amanti dialogano, colui che parla ha sempre la sensazione di dire troppo poco. La parola gli si nega. Ma chi lo sente è sotto l'impressione che la parola non solo dica tutto, ma apra delle prospettive, completamente nuove, a un felice di più. ===[[Baruch Spinoza]]=== *L'Amore è Gioia, concomitante con l'idea di una causa esterna. (''[[Ethica]]'') *L'amore è il mezzo attraverso il quale l'uomo può elevarsi al sommo bene. *L'amore può e deve fare da tramite ai fini della perfezione. Che resta sempre Dio. ===[[Susanna Tamaro]]=== *L'amore è [[attenzione]]. *L'amore è darsi in pasto all'altro senza possibilità di difendersi. *L'amore vince tutto, avevo spesso sentito ripetere. L'amore è più forte della morte. E invece non è vero, perché l'amore, anche se esiste, è fragile. È così fragile da essere pressoché invisibile. Ed essere invisibile e non esistere è quasi la stessa cosa. ===[[Lev Tolstoj]]=== *Amare, in generale, significa voler fare del bene. Così noi intendiamo l'amore, e non possiamo intenderlo altrimenti. (''[[Della vita]]'') *Il vero amore, quello che si manifesta, non per via di parole, ma di atti, dà solo la vera sagacia e la saggezza vera.<br />L'amore non può essere sciocco. *L'amore impedisce la morte. L'amore è vita. Tutto, tutto ciò che io capisco, lo capisco solamente perché amo. È solo questo che tiene insieme tutto quanto. L'amore è Dio, e il morire significa che io, una particella dell'amore, ritorno alla sorgente eterna e universale. (''[[Guerra e pace]]'') *L'amore produce il bene, perché l'uomo, amando, si unisce a Dio e quindi non desidera più nulla per sé, ma desidera dare agli altri ciò che ha, persino la sua vita e in questo dono di sé stesso trova la felicità. *L'uomo ama, non perché ha interesse di amare questo o quello, ma perché l'amore è l'essenza dell'anima sua, perché egli non può non amare. (''[[Il regno di Dio è in voi]]'') ===[[Publio Virgilio Marone]]=== *''Iniquo amore, | che non puoi tu ne' petti de' mortali?'' (''[[Eneide]]'') *L'amore per tutti è lo stesso. *L'amore vince tutto: e anche noi cediamo all'amore. *''[...] sol questi {{NDR|Enea}} ha mosso | i miei sensi e 'l mio core, e solo in lui | conosco i segni de l'antica fiamma'' (Didone: ''[[Eneide]]''). {{Cfr}} anche ''[[#Divina Commedia|Divina Commedia]]'', ''supra''. ===[[Fabio Volo]]=== *Ho imparato che il contrario dell'amore non è l'odio. L'odio è assenza d'amore, così come il buio è assenza di luce. L'opposto dell'amore è la paura. *La prima cosa che due persone si offrono stando insieme dovrebbe essere un sentimento d'amore verso se stessi. Se non ti ami tu, perché dovrei amarti io? *Solitamente, in una vera storia d'amore, la persona con cui stai è lo specchio migliore per vedere i tuoi difetti e i tuoi limiti. ===[[Simone Weil]]=== *Fra gli esseri umani, si riconosce pienamente l'[[esistenza]] soltanto di coloro che amiamo. *Gli amanti e gli [[amicizia|amici]] desiderano due cose: di amarsi al punto di entrare l'uno nell'altro e diventare un solo essere e di amarsi al punto che la loro unione non ne soffra, quand'anche fossero divisi dalla metà del globo terrestre. *Nessuno ha amore più grande di colui che sa rispettare la [[libertà]] dell'altro. *Quando un'anima è pervenuta a un amore che pervade con la stessa intensità tutto l'universo, questo amore diventa il pulcino dalle ali d'oro che spezza il guscio del mondo. Da questo istante essa ama l'universo non dall'interno ma dall'esterno, dal luogo in cui risiede la Sapienza di Dio, che è il nostro fratello primogenito. Un simile amore non ama gli esseri e le cose in Dio ma dal punto più prossimo a Dio. Stando accanto a Dio, china il suo sguardo, confuso con lo sguardo di Dio, su tutti gli esseri e su tutte le cose. *Se l'anima cessa di amare precipita già qui sulla terra in uno stato quasi equivalente all'[[inferno]]. ===[[Walt Whitman]]=== *''L'amore, che è tutto il mondo per gli innamorati – l'amore, che si beffa di tempo e di spazio, | l'amore che è giorno e notte – l'amore che è il sole, la luna e le stelle, | l'amore che è purpureo, sontuoso, greve di profumi, | non altre parole se non parole d'amore, non altro pensiero che d'amore.'' *''L'amore, come luce, tutto avvolge silente.'' *''Profetica sorse una voce dalla carneficina, | non disperate, l'affetto saprà risolvere i problemi della libertà, | quelli che s'amano tra loro diverranno invincibili.'' *''Suona ancora trombetta! e come tema, | scegli ora il tema che li comprende tutti, il solvente e fissatore, | l'amore, che è il polso di tutto, il sostegno e l'angoscia, | il cuore dell'uomo e della donna completamente all'amore, | non altro tema che amore – l'amore che incastra, comprende e tutto soffonde.'' *''Talvolta con uno che amo ribollo d'ira, al timore d'effondere un amore che non vien corrisposto, | ma ora penso che non esista amore non corrisposto, la corresponsione è sicura in un modo o nell'altro, | (ho amato una certa persona ardentemente, e il mio amore non fu corrisposto, | eppure per quell'amore ho scritto questi canti.)'' ===[[Oscar Wilde]]=== *Chi, essendo amato, è povero? *È l'amore, e non la filosofia tedesca, la vera spiegazione di questo mondo, e Dio solo sa qual è la spiegazione dell'altro mondo. *Quando cerchi sinceramente l'amore, lo trovi che ti sta aspettando. ===[[Marguerite Yourcenar]]=== *Bisogna amare un essere per correre il rischio di soffrire per lui. Bisogna amarti molto per rimanere capace di soffrirti. *Ciò che appare evidente è che questa nozione dell'amore puro<ref>Definito dalla Yourcenar come: "L'amore totale per una particolare creatura". {{cfr}} ''Fuochi'', p. 11.</ref>, a volte scandaloso ma pur tuttavia imbevuto di una specie di virtù mistica, non sembra possa sussistere se non associato a una qualsiasi forma di fede nella trascendenza, non fosse che all'interno della persona umana, e che una volta privato del sostegno di certi valori metafisici e morali oggi disprezzati, forse perché i nostri predecessori ne hanno fatto un abuso, il folle amore smette presto di essere altro che un vano gioco di specchi o una triste mania. *Confesso che la ragione si smarrisce di fronte al prodigio dell'amore. *L'amore è un castigo. Veniamo puniti per non essere riusciti a rimanere soli. ===[[Checco Zalone]]=== *''L'amore non ha religione | nessun confine, nessuna nazione | né americano, né bolscevica | l'amore è quando lei ti dà (quando lei ti dà) quando lei ti dà (ti dà, ti dà) la vita.'' *''L'amore non ha religione | non è cattolico, non è mormone | no! L'amore credimi non è ortodosso | l'amore è quando ti diventa grosso.'' *''L'amore non ha religione | non è cattolico, non è mormone | no! Non è evangelico né protestante | l'amore è quando ti diventa grande.'' ===[[Carlo Zannetti]]=== *In amore non vince chi fugge, ma vince chi ama. *L'amore è polvere di stelle, arriva dall'infinito, colora di fantastico tutto ciò che ti circonda. L'amore non è solo una questione di chimica, è un'incredibile carambola di coincidenze, un insieme di enigmatici cambi di traiettorie che ti conducono ad un incontro prestabilito con una persona che per te è speciale. E' un appuntamento con il destino che avviene in un determinato luogo, in un preciso istante della nostra vita. No ! Noi non decidiamo nulla, l'amore è un qualcosa di soprannaturale. L'amore con le sue poliedriche sfaccettature ha ispirato miliardi di persone che hanno compiuto quotidiani gesti di profondo affetto ed ha affascinato migliaia di artisti che così hanno realizzato magnifici capolavori di creatività. L'amore si nasconde in tutte le cose più belle del mondo e sono certo che è in grado di sopravvivere alla nostra morte fisica. *L'amore rimbalza da cuore a cuore , da secolo a secolo , e con la velocità della luce ti raggiunge solo quando vuole lui. *Una vita senza amore è come un albero senza radici che rimane alla mercé del vento di una tempesta che può arrivare da un momento all'altro. ===[[Zucchero (cantante)|Zucchero]]=== *''Ho bisogno d'amore, "perdio", | per tutto quanto il giorno, | c'è bisogno d'amore, sai zio, | da tutto quanto il mondo.'' *''L'amore è un gallo e strilla nel cielo.'' *''Libera l'amore | o liberatene per sempre''. *''Oramai | mi consola, | oramai | mi sorvola | l'amore invano, | così leggero.'' ==Proverbi== *Amare ed essere saggi è impossibile. ([[Proverbi spagnoli|Spagnolo]]) *Anche un amore di cento anni può raffreddarsi. ([[Proverbi giapponesi|Giapponese]]) *L'amore nasce dall'[[assenza]]. ([[Proverbi arabi|Arabo]]) *L'amore non bada a caste né il sonno a un letto rotto. Io andai in cerca d'amore e mi persi. ([[Proverbi indiani|Indiano]]) *L'amuri di luntanu è comu l'acqua 'nta u panaru. ([[Proverbi calabresi|Calabrese]]) *Là dove ci si ama non scende mai la sera. ([[Proverbi burundesi|Burundese]]) *Non esiste amore così ardente che non possa essere raffreddato da uno [[Matrimonio|sposalizio]]. ([[Proverbi russi|Russo]]) *'U primu amure è 'na cancarena ca te cunzuma a focu lentu cuomu 'na cannila. ([[Proverbi calabresi|Calabrese]]) *Un amore unico arriva fino al cielo. ([[Proverbi giapponesi|Giapponese]]) ===[[Proverbi francesi|Francesi]]=== *Amore scaccia [[gelosia]]. *Amore, tosse e fumo non possono essere mantenuti segreti. *Ognuno ritorna sempre al suo primo amore. *Senza pane e senza vino, l'amore non è nulla. ===[[Proverbi inglesi|Inglesi]]=== *L'amore e la tosse non possono essere nascosti. *L'amore fa girare il mondo. *L'amore troverà sempre una strada. *Meglio aver amato e perso, che non aver mai amato. ===[[Proverbi italiani|Italiani]]=== *Amor che nasce di [[malattia]], quando si guarisce passa via. *Amor nuovo va e viene, amor vecchio si mantiene. *Amor regge il suo regno senza spada. *Amore è il vero prezzo con che si compra amore. *Amore non si compra né si vende. *Amore onorato, né vergogna né peccato. *Chi porta [[Fiore|fiori]], porta amore. *Chi si prende d'amore, si lascia di rabbia. *Di tutte le arti maestro è l'amore. *Dove c'è l'amore, la gamba trascina il piede. *Dove non c'è amore, non c'è [[Umanità (qualità)|umanità]]. *Ferita d'amore non uccide. *Grande amore, gran dolore. *Il primo amore non si arrugginisce. *Il primo amore non si scorda mai. *In amore e in [[guerra]] niente regole. *L'amore di carnevale muore in quaresima. *L'amore è cieco, ma vede lontano. *L'amore fa passare il tempo e il tempo fa passare l'amore. *L'amore non si misura a metri. *L'amore passa dentro la cruna di un ago. *L'amore senza [[Bacio|baci]] è pane senza sale. *L'orologio dell'amore ritarda sempre. *Ma in premio d'amore amor si rende. *Non esiste amore senza gelosia. *Più si chiacchiera, meno si ama. *Quando l'amore è a pezzi non c'è alcuna colla che lo riappiccichi. *Quando la [[fame]] entra dalla porta, l'amore esce dalla finestra. *Scalda più l'amore che mille fuochi. *Se occhio non mira, cuor non sospira. *Se vuoi che t'ami, fa' che ti brami. *Tanto l'amore quanto il fuoco devono essere attizzati. *Tanto l'amore quanto la minestra di fagioli vogliono uno sfogo. ====[[Proverbi napoletani|Napoletani]]==== *''Ammore d' 'o lietto | fa scurdà chillo d' 'o pietto.'' *Ammore de patrone e vino 'e fiasco 'a sera so' buono e 'a matina so' sciacqua. *Ammore e [[rogna]] nun se po' nasconnere. *Anema senz'ammòre, sciòre senz'addòre. *''Ammore senz'ammore | sciore senz'addòre.'' *L'ammore d' 'o lietto fa scurda' chello d' 'o pietto. *L'ammore è comm' 'o ffuoco, guaje a chi ce pazzea. *L'ammore è fatto a coselle. *''L'ammore è fatto {{sic|com}}' 'a la nucella, | si nun la rumpe nun la può magnare...'' *L'ammore e lu cetrulo vanno a pparo; Doce è la ponta ma lo culo è amaro. *L'ammore è na brutta cosa, e la famma è na brutta bestia. *L'ammore è 'nu piccerillo ca nun sape cuntare. *L'ammore fa passà 'o tiempo e 'o tiempo fa passà l'ammore. *L'ammore nun va truvanno ricchezza. ====[[Proverbi toscani|Toscani]]==== *A chi s'ama si [[Credere|crede]]. *Ama chi t'ama, e chi non t'ama lascia. *Ama chi t'ama, e rispondi a chi ti chiama. *Amami poco, ma continua. *Amante non sia chi coraggio non ha. *Amor dà per mercede, gelosia e rotta fede. *Amor di ganza, fuoco di paglia. *Amor è cieco, e vede da lontano. *Amore e gelosia nacquero insieme. *Amore e signoria non soffron compagnia. *Amore è una pillola inzuccherata. *Amore fa amore, e crudeltà fa tirannia. *Amore male impiegato, vien mal remunerato. *Amore non conosce misura. *Amore non è senza amaro. *Amore, sonno e rogna non si nascondono. *Ben ama, chi non oblia. *Chi ama crede. *Chi ama, il ver non vede. *Chi ama, teme. *Chi ha l'amore nel petto, ha lo spron né fianchi. *Chi non ama, non ha cuore. *Chi soffre per amor, non sente pena. *Chi t'ama di buon cuore strigni e abbraccia. *Chi vuol essere amato, convien che ami. *Chi vuole l'amor celato lo tenga bestemmiato. *Contro amore non è consiglio. *[[Crudeltà]] consuma amore. *Delle pene d'amore si tribola e non si more. *Detto d'amore disarma rigore. *Di buone armi è armato, chi da buona donna è amato. *Dove regna amore, non si conosce errore. *I primi amori sono i migliori. *L'amore è principio del bene e del male. *Nella guerra d'amor vince chi fugge. *Ogni disuguaglianza amore agguaglia. *[[Sdegno]] cresce amore. *Sdegno d'amante poco dura. *Senza Cerere e Bacco è amor debole e fiacco. *[[Servire|Servigio]] riaccende amore. *Tanto è morir di male, quanto d'amore. ====[[Proverbi veneti|Veneti]]==== *Amor che nasse in malatia, quando se guarisse el passa via. *Amor fa amor e crudeltà consuma amor. *Amor me fa portare le calze mole. *Amor no fa bogher la pignata. *Amor no porta rispeto a nesun. *Amor novo va e vien, amor veccio se mantien. *Amor veccio non fa ruzene. *Amor xe orbo. *Amor xe tossego. *D'amor el gusto e 'l fogo de paglia, xe de l'istessa tagia. *Do amori no se pol aver. *L'amor de carneval mor in quaresema. *L'amor no pol star sconto. *L'amor passa sette muri. *L'amor xe come i busi in te le calze. *Per amor no se sente dolor. *Tosse, amor e panzeta, no le se sconde in qualunque sito che se le meta. ===[[Proverbi latini|Latini]]=== *Amore genera amore. *È ridicolo l'amore di un [[Senilità|vecchio]]. *Il giuramento dell'innamorato non si può punire. *La ferita d'amore la risana chi la fa. *L'amore è cieco. *L'amore e la tosse non si possono nascondere. *L'amore procura le armi [agli amanti perché possano essere grati alla persona amata]. ===[[Proverbi tedeschi|Tedeschi]]=== *Ira d'amore è esca d'amore. *Non si può costringere nessuno ad amare o a cantare. *"[[Rosso]] è il colore dell'amore", disse il pretendente alla sua furba seduttrice. ==Note== <references /> ==Voci correlate== {{div col|3}} *[[Amante]] *[[Amor di Dio]] *[[Amor fraterno]] *[[Amor materno]] *[[Patriottismo|Amor patrio]] *[[Amor proprio]] *[[Amore a prima vista]] *[[Amore e morte]] *[[Amore e odio]] *[[Amore e sesso]] *[[Bacio]] *[[Carità]] *[[Desiderio]] *[[Fare l'amore]] *[[Gelosia]] *[[Innamoramento]] *[[Lettera d'amore]] *[[Odio]] *[[Sessualità]] *[[Ti amo]] *[[Voler bene]] {{div col end}} ==Altri progetti== {{interprogetto|w_preposizione=riguardante l'|preposizione=sull'|wikt|s=:Categoria:Canti d'amore|s_oggetto=i testi completi di alcuni canti|s_preposizione=d'}} {{vetrina|14|2|2012|argomenti}} [[Categoria:Amore| ]] hts8tvy0o8yrfj0q3lh5tm0u6wf4ekl 1350840 1350839 2024-11-08T11:45:04Z ~2024-9620 100276 Aggiunta frase famosa di Orazio. 1350840 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[File:1873 Pierre Auguste Cot - Spring.jpg|thumb|''Le Printemps'' (P.A. Cot, 1873)]] Citazioni sull''''amore'''. ==Citazioni== *A coloro che ci spingono ad amare gli altri, suggerisco di riflettere che forse perfino amare se stessi è meno frequente di quanto comunemente si creda. ([[Sergio Ricossa]]) *A nessuna creatura può piacere di essere desiderata per l'amore di un'altra. Ognuno vuole essere amato per sé stesso. ([[Liala]]) *A una certa altezza dell'amore, si vedono cadere gli orpelli del romanzesco e del petrarchismo, e rimangono soltanto, nudi e violenti, lo stimolo fisico e la verità dei corpi. ([[Marcel Thiry]]) *A volte penso che l'amore eterno sia il Babbo Natale degli adulti... sappiamo tutti che non esiste ma nessuno vuole sentirselo dire... ([[Alessandro Cattelan]]) *''Ah! come io conosco bene l'amore. Egli | inclina sempre a trovar de' difetti nell'oggetto | amato: tu trovi il tuo troppo orgoglioso; io | trovai il mio troppo modesto''. ([[Louis-Benoît Picard]]) *''Ahi crudo Amor, ch'ugualmente n'ancide | l'assenzio e 'l mèl che tu fra noi dispensi, | e d'ogni tempo egualmente mortali | vengon da te le medicine e i mali!'' ([[Torquato Tasso]]) *''Al mondo non si fa altro | che cantare e ricantare l'amore. | E anch'io in un tempo lontano l'ho fatto | e ancora, e di nuovo, | perché hanno un respiro profondo | le parole della tenerezza. | Se l'anima davvero potesse amare | il cuore si muterebbe in una zolla d'oro.'' ([[Sergej Aleksandrovič Esenin]]) *Alfine è venuto l'amore, tale che tenerlo nascosto più nuocerebbe alla mia fama che averlo rivelato ad alcuno. Scongiurata dalle mie muse Citerea a me l'ha condotto e l'ha posto fra le mie braccia. [[Venere]] ha mantenuto la promessa: racconti i miei diletti quello di cui si dirà che non ne ha avuti di suoi. Nulla io vorrei confidare a tavolette sigillate, perché nessuno le legga prima che lo sappia il mio amato. Ma aver peccato mi piace; atteggiare il volto per aver buona fama mi ripugna: si dirà che con uno degno di me io, degna di lui, sono stata. ([[Sulpicia]]) *''Altissimo Amore, se può essere che io muoia | senza aver saputo donde vi possedevo, | in quale sole era la vostra dimora | in quale passato il tempo vostro, in quale ora | io vi amavo, || Altissimo Amore che superate la memoria, | fuoco senza focolare di cui ho fatto tutta la mia luce, | in quale destino tracciavate la mia storia, | in quale sonno si vedeva la vostra gloria, | o mia dimora... || Quando sarò per me stessa perduta | e dispersa nell'abisso infinito, | infinitamente, quando sarò infranta, | quando il presente di cui sono rivestita | avrà tradito, || per l'universo in mille corpi frantumata, | di mille istanti ancora non riuniti, | di cenere setacciata nei cieli fino al nulla, | rifarete per una strana annata | un solo tesoro || rifarete il mio nome e la mia immagine | di mille corpi portati dalla luce, | viva unità senza nome e senza volto, | cuore dello spirito, oh centro del miraggio, | Altissimo Amore.'' ([[Catherine Pozzi]]) *Ama chi ti ama, fosse pure un cane! (''[[Un borghese piccolo piccolo]]'') *Ama e fa' ciò che vuoi. ([[Agostino d'Ippona]]) *"Ama gli altri e sarai amato!" è un detto che potrebbe suonare come una terribile e ingiusta accusa contro tutti gli innocenti che sono stati odiati e magari anche torturati e uccisi. ([[Fausto Cercignani]]) *''Amami, anche se io non ti amo. | Amami, anche se non merito l'amore. | Amami, anche se io non so amare | e amami anche se non esiste l'amore.'' (''[[La nave dei folli]]'') *Amare e farsi amare è un'attività complicata, soprattutto quando hai un brutto carattere, quando sei un po' vecchio, un po' grasso... ([[Philippe Starck]]) *Amare e insieme conservare il senno è concesso solo a Giove. ([[Decimo Laberio]]) *''Amare è la metà di credere.'' ([[Victor Hugo]]) *Amare è trovare la propria ricchezza al di fuori di sé stessi. ([[Émile-Auguste Chartier]]) *Amare, non è prendere un altro per completarsi, bensì offrirsi ad un altro per completarlo. ([[Michel Quoist]]) *Amare non significa solo dedicarsi interamente, con una generosità completa, né consacrarsi corpo ed anima senza condizioni ad attività in favore del prossimo, ma, prima di tutto, fare opera di intelligenza, chiedendoci con amore e con un sentimento profondo di rispetto degli uomini nostri fratelli, qual è il miglior bene che noi possiamo offrire loro, non solo, certamente nella prospettiva temporale ma in quella del destino spirituale. ([[René Voillaume]]) *Amare, oltre molte altre cose, vuol dire trarre diletto dal guardare e osservare la persona amata e non soltanto trarre questo diletto dalla contemplazione delle sue bellezze, ma da quelle delle sue bruttezze poche o molte che siano. (''[[L'amore coniugale]]'') *Amare per essere amato è umano, ma amare per amare è quasi angelico. ([[Alphonse de Lamartine]]) *Amare qualcuno vuol dire amputare un pezzo di te stesso e rimpiazzarlo con un pezzo dell'altro. (''[[Spaceman (film 2024)|Spaceman]]'') *Amare significa aver cura della [[solitudine]] dell'altro, senza mai pretendere di colmarla né conoscerla. ([[Christian Bobin]]) *Amare, significa essere assenti da sé stessi. ([[Joë Bousquet]]) *Amare significa, in ogni caso, essere vulnerabili. Qualunque sia la cosa che vi è cara, il vostro cuore prima o poi avrà a soffrire per causa sua, e magari anche a spezzarsi. Se volete avere la certezza che esso rimanga intatto, non donatelo a nessuno, nemmeno a un animale. Proteggetelo avvolgendolo con cura con passatempi e piccoli lussi; evitate ogni tipo di coinvolgimento; chiudetelo col lucchetto nello scrigno, o nella bara, del vostro egoismo. Ma in quello scrigno (al sicuro, nel buio, immobile, sotto vuoto) esso cambierà: non si spezzerà; diventerà infrangibile, impenetrabile, irredimibile. ([[C. S. Lewis]]) *Amare significa non dover dire mai "mi dispiace". ([[Erich Segal]]) *Amare significa semplicemente conoscere appieno la gioia e poi morire. ([[Sándor Márai]]) *Amare vuol dire accettare la responsabilità della felicità di qualcun altro. ([[Bruno Morchio]]) *Amatevi! Che cosa costa il canto al rosignolo e la gentilezza alla pioggia mattutina? ([[Nikiforos Vrettakos]]) *Amatevi! L'amore ci riunirà in Dio. ([[Santina Campana]]) *''Amo come l'amore ama. | Non conosco altra ragione di amarti che amarti. | Cosa vuoi che ti dica oltre a dirti che ti amo, | se ciò che ti voglio dire è che ti amo?'' ([[Fernando Pessoa]]) *''Amo di nuovo, non amo | e folle sono, non folle.'' ([[Anacreonte]]) *''Amor che mai non giunca a fine, amore | dir non si dee, ma una continua pena''. ([[Giambattista Giraldi Cinzio]]) *''Amor mio, eri tu o solo il mio slancio, | il nome che la mia parola ha dato al suo desiderio? | Sei esistito tu, l'altro? Era vero, | sotto i grandi meli tra i pinoli, | quel lungo corpo disteso per tanti anni? || L'azzurro è stato una vera frazione di tempo? | Non ho forse immaginato una vacanza nell'opaco? | Eri venuta, tu che sei andata via? | Sono stato io quel fuoco che si ravvivò, disparve? | Tutto è così remoto. L'assenza brucia come il ghiaccio. | I rami della memoria sono carbonizzati. | Sono fermo qui fino alla fine, | con un ricordo che non ha più volto.'' ([[André Frénaud]]) *Amor non confessato, amor pericoloso, dicevano ai miei tempi. ([[Alberto Cantoni]]) *''Amor, poi che tu se' del tutto 'gnudo, | non fossi alato, morresti di freddo; | chè se' cieco e non vedi quel che fai.'' ([[Lapo Gianni]]) *Amor può troppo più che né voi né io possiamo. ([[Giovanni Boccaccio]]) *''Amor tu sai, che mai non torsi il piede | Dal carcer tuo soave, né disciolsi | Dal dolce giogo il collo, né ti tolsi | Quanto dal primo dì l'alma ti diede''. ([[Vittoria Colonna]]) *''Amore è di sospetti fabbro.'' ([[Silvio Pellico]]) *Amore è dipendenza. Amore è sopravvivenza comune. (''[[I sopravvissuti]]'') *''Amore è misero se il suo amore è assente.'' ([[James Joyce]]) *Amore è ora un corpo longilineo e asciutto, dalle membra ancora adolescenti, morbide, sinuose e nobili. È un viso allungato dalle forti mascelle squadrate. È una coppia di occhi intensi e neri su cui, ogni tanto, ricade un ciuffo di capelli color del miele scuro. È un particolare modo di muovere le mani o di lasciarle penzolanti, parallele alle gambe. È finalmente una voce, l'intonazione di un bacio soffocato, l'emozione di una risata aperta e squillante. È la sobrietà dei modi, l'essenzialità, la grazia di una entità che nel presente stato di questo sogno corrisponde al nome di Thomas, suona con le sue mani, bacia con le sue labbra color porpora, ama con i suoi lombi tesi. ([[Pier Vittorio Tondelli]]) *Amore è tentativo di contrarre amicizia per mezzo della bellezza che si rivela nei giovani. ([[Zenone di Cizio]]) *Amore è tutto ciò che si può ancora tradire. ([[Andrea Pazienza]]) *Amore è un affetto dell'anima oziosa. ([[Salvator Rosa]]) *Amore è un certo no so che, che viene non so d'onde, mandalo non so chi, ingenerasi non so come, contentasi non so di che, sentesi non so quando, uccide non so perché, e finalmente paβa la carne di fuora, e non offende le viscere di dentro. ([[Francesco Andreini]]) *Amore è un dio che coopera alla conservazione dello Stato. ([[Zenone di Cizio]]) *Amore è un eccesso di certo desiderio senza raggione che ha una veloce venuta, e una tarda partita. ([[Salvator Rosa]]) *Amore, fra gli dèi l'amico degli uomini, il medico, colui che riconduce all'antica condizione. Cercando di far uno ciò che è due, Amore cerca di medicare l'umana natura. ([[Platone]]) *Amore, impossibile a definirsi! ([[Giacomo Casanova]]) *Amore non è guardarci l'un l'altro, ma guardare insieme nella stessa direzione. ([[Antoine de Saint-Exupéry]]) *Amore non è un possedere, ma un andare verso gli altri in un arricchirsi continuo. Ho sempre dato importanza al rispetto della persona, della sua autonomia, della sua libertà di esprimersi.È un valore che mi è affiorato da quei disagi sofferti. Dalla tragicità di certi fatti emergono sensibilità nuove che ti fanno crescere e ti rendono migliore. ([[Erminia Ferrari]]) *Amore non si prova soltanto, amore è qualche cosa che si fa. Non ha niente a che vedere con le gambe che tremano o un cuore trepidante. L'amore è l'atto di coraggio che richiede più sforzo, perché amore è liberarsi dal proprio odio. (''[[La croce e il coltello]]'') *Amore (''s.m.''). Parola inventata dai poeti per far rima con [[cuore]]. ([[Ambrose Bierce]]) *Amore, sì per quanto ho inteso dire da altrui più volte, e sì per quella cognizione che io ne abbia, non è altro che un desiderio di goder con unione quello, o che è bello veramente, o che par bello allo amante. ([[Tullia d'Aragona]]) *Amore vuole amore; fuoco vuole fuoco. ([[Gemma Galgani]]) *''Anche l'amore è un'arca | che salva dal diluvio della vita | ma a tempesta finita | non si sa mai la roba che si sbarca.'' ([[Trilussa]]) *Anche se in molti dei suoi aspetti questo mondo visibile sembra formato nell'amore, le sfere invisibili furono formate nella [[paura]]. ([[Herman Melville]]) *''Andremo ad altri lidi | prima che ognun di noi amando pera''. ([[Giambattista Giraldi Cinzio]]) *Anziché dire "Dio è amore" dovremmo dire "l'amore è divino". ([[Slavoj Žižek]]) *Aprirsi all'amore è molto pericoloso. È per questo che Gesù è morto, perché ha amato. ([[Timothy Radcliffe]]) *C'è chi dice sia un esercito di cavalieri, c'è chi dice sia un esercito di fanti, c'è chi dice sia una flotta di navi, la cosa più bella sulla nera terra, io invece dico che è ciò che si ama. ([[Saffo]]) *C'è forse un Dio che sia potente abbastanza contro l'amore? ([[Pierre-Ambroise-François Choderlos de Laclos]]) *C'è tutta una vita in un'ora d'amore. ([[Honoré de Balzac]]) *C'è una sola Parola di [[Dio]] che continua dalla nostra nascita a chiamarci perché ci ama: è la parola dell'amore. E questa parola null'altro è che questa: non avere paura, io sono con te, io sono per te. Credere all'amore è allora osare la vita con tutte le sue incognite e le sue opportunità. ([[Giovanni D'Ercole]]) *Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l'amore è da Dio: chiunque ama è generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore. ([[Giovanni apostolo ed evangelista]], ''[[Prima lettera di Giovanni]]'') *Certi "grandi amori" muoiono di disgusto, ci pensa poi l'indifferenza a seppellirli. ([[Giovanni Scafoglio]]) *Certo qualcosa di simile all'amicizia è nell'amore, che si potrebbe chiamare una folle amicizia. ([[Lucio Anneo Seneca]]) *Che cos'è l'amare se non il completo assorbimento dell'amato da parte dell'amante, sì che i due diventino uno? E chi o che cosa si deve amare? Deve forse uno scegliere una certa foglia dell'albero della Vita e riversare su di essa tutto il proprio cuore? Ed il ramo che porta la foglia? Ed il tronco che tiene il ramo? E la corteccia che protegge il tronco? E le radici che alimentano la corteccia, il tronco, i rami e le foglie? E la terra che cinge le radici? Ed il sole, il mare e l'aria che fertilizzano la terra? Se una piccola foglia di un albero merita il vostro amore, non dovrebbe l'albero, nel suo insieme, meritarlo molto di più? L'amore che sceglie una frazione del tutto si predestina al dolore. ([[Mikha'il Nu'ayma|Mikhail Naimy]]) *Che cosa è tutto quanto gli uomini han pensato in millenni, di fronte a un solo istante di amore? È pur la cosa più perfetta, più divinamente bella della natura! Colà guidano tutti i gradini sulla soglia della vita, di là veniamo, colà andiamo! ([[Friedrich Hölderlin]]) *– Che mi dici dell'amore?<br/>– Sopravvalutato. Biochimicamente non è diverso da una grande scorpacciata di cioccolata. (''[[L'avvocato del diavolo]]'') *Che mistero è l'amore. Si può essere innamorati di una persona che non sa nulla di te. Forse la massima felicità si raggiunge quando si ama qualcuno che ignora la nostra esistenza. ([[Joyce Carol Oates]]) *Chi è amato, infatti, si muove a suo piacimento nell'intimo del cuore che lo ama. ([[Giovanni Crisostomo]]) *Chi ama abdica alla propria volontà e al proprio buon senso in favore della persona amata. ([[Mateo Alemán]]) *Chi ama assai, poco favella. ([[Luigi Pulci]]) *Chi ama ''currit, volat, laetatur''. Amare significa correre con il cuore verso l'oggetto amato. ([[Papa Giovanni Paolo I|Giovanni Paolo I]]) *Chi conosce bene la vita ed il mondo, sa che le donne non si mettono volentieri sul delicato lor petto il cilicio di un vero amore. ([[Anatole France]]) *Chi nega l'amore è un pazzo: non ha mai conosciuta la potenza, non è mai vissuto in modo completo, non è mai stato travolto da quel turbine impetuoso, che trascina con sé le più belle intelligenze, le coscienze più oneste, seminando cadaveri lungo la via... ([[Carolina Invernizio]]) *Chi ride dell'amore muore sempre per amore. (''[[Nana]]'') *Chiaro che siamo in guerra, ed è una guerra di accerchiamento, ognuno di noi assedia l'altro ed è assediato, vogliamo abbattere le mura dell'altro e mantenere le nostre, l'amore verrà quando non ci saranno più barriere, l'amore è la fine dell'assedio. ([[José Saramago]]) *– Chissà se l'amo? – È un dubbio che m'accompagnò per tutta la vita e oggidì posso pensare che l'amore accompagnato da tanto dubbio sia il vero amore. ([[Italo Svevo]]) *Chi tace o non sorride dopo l'amore, degrada Eros. ([[Guido Ceronetti]]) *Chi ti ama c'è sempre, Angela, c'è prima di conoscerti, c'è prima di te. ([[Margaret Mazzantini]]) *Ci si innamora così, cercando nella persona amata il punto a nessuno rivelato, che è dato in dono solo a chi scruta, ascolta con amore. Ci si innamora da vicino, ma non troppo, ci si innamora da un angolo acuto un poco in disparte in una stanza, presso una tavolata, seduto in un giardino dove gli altri ballano al ritmo di una musichetta insulsa e decisiva che fa da colla di pesce per una faccia che si appunta a spilli sul diaframma del petto. ([[Erri De Luca]]) *Ci sono parecchie cose che mi piacciono, ma specialmente tre: amore, amore, amore. (''[[La dolce vita]]'') *Ci voltammo dopo dodici passi, perché l'amore è un duello. ([[Jack Kerouac]]) *Ciascuno, a modo suo, trova ciò che deve amare, e lo ama, la finestra diventa uno specchio; qualunque sia la cosa che amiamo, è quello che noi siamo. ([[David Leavitt]]) *Ciò che ero solito amare, non amo più; mento: lo amo, ma meno; ecco, ho mentito di nuovo: lo amo, ma con più vergogna, con più tristezza; finalmente ho detto la verità. È proprio così: amo, ma ciò che amerei non amare, ciò che vorrei odiare; amo tuttavia, ma contro voglia, nella costrizione, nel pianto, nella sofferenza. In me faccio triste esperienza di quel verso di un famosissimo poeta: "Ti odierò, se posso; se no, t'amerò contro voglia".<ref>Nell'ultima frase Petrarca cita [[Publio Ovidio Nasone]].</ref> ([[Francesco Petrarca]]) *Ciò che inebria in ogni avventura amorosa non è tanto la lusinga offerta alla propria vanità quanto la sfida recata ai limiti dell'individuazione, il fatto di irrompere in un'altra carne, attraversare un'altra vita. ([[Mario Andrea Rigoni]]) *Coloro che amano dovrebbero stare spesso [[silenzio]]si. ([[Charles Morgan]]) *Coloro che amano, non solamente scusano i vizi nelle cose amate, ma li chiamano virtù; similmente coloro che odiano, non solo giudicano le virtù essere minori di quello che sono nelle cose odiate, ma le ruputano vizi, chiamando, verbi grazia, uno che sia liberale, prodigo, o scialacquatore, e uno ben parlante, gracchia o cicalone. ([[Benedetto Varchi]]) *''Coloro che conoscono questa scienza | dicono che l'amore ha quattro forme, | che nascono dall'abitudine, dall'eccitazione erotica, | dalla trasposizione e dagli oggetti dei sensi.'' (''[[Kāma Sūtra]]'') *Colui che ama, fa tutto senza fatica, oppure ama la sua fatica. ([[Bernadette Soubirous]]) *Com'è possibile ''continuare'' ad amare quando ''non si ama più''?! Come ci si regola con la propria anima?! Chiedilo al ''filisteo''! Lui ci riesce!<br />La sua ''anima morta'' viene sostituita dal ''vivente senso del dovere!''<br /> È un pezzo di bravura, una stregoneria, qualcosa che va ''al di là'' e ''contro'' la natura, e tuttavia, ''lui'' ci riesce! ([[Peter Altenberg]]) *– Come sai che ti ama?<br />– Perché conosce la cosa peggiore di me e le sta bene. (''[[Vi presento Joe Black]]'') *Con la nostra capacità di amare sono risvegliate anche la nostra vulnerabilità e sensibilità più profonda. ([[Jean Vanier]]) *Conoscevo gli adulti, tranne un verbo che loro esageravano a ingrandire:amare. Mi infastidiva l'uso. Più di tutto mi irritava l'imperativo: ama. Nei libri c'era traffico fitto intorno al verbo amare. Intorno a me non lo vedevo e non lo conoscevo il verbo amare. ([[Erri De Luca]]) *Conosco a chi veramente ama non potere mancare né ingegno, né arte, con quale sé de ogni affanno liberare sappia. (Anonimo, ''[[Aristippia]]'') *Cos'è che arde e non consuma? L'amore. Quando siamo innamorati si brucia, si arde, ma non si consuma. ([[Roberto Benigni]]) *Cos'è che rende un uomo grande, ammirato dal creato, gradevole agli occhi di Dio? Cos'è che rende un uomo forte, più forte del mondo intero; cos'è che lo rende debole, più debole di un bambino? Cos'è che rende un uomo saldo, più saldo della roccia; cos'è che lo rende molle, più molle della cera? È l'amore! Cos'è che è più vecchio di tutto? È l'amore. Cos'è che sopravvive a tutto? È l'amore. Cos'è che non può essere tolto, ma toglie lui stesso tutto? È l'amore. Cos'è che non può essere dato, ma dà lui stesso tutto? È l'amore. Cos'è che sussiste, quando tutto frana? È l'amore. Cos'è che consola, quando ogni consolazione viene meno? È l'amore. Cos'è che dura, quando tutto subisce una trasformazione? È l'amore. Cos'è che rimane, quando viene abolito l'imperfetto? È l'amore. Cos'è che testimonia, quando tace la profezia? È l'amore. Cos'è che non scompare, quando cessa la visione? È l'amore. Cos'è che chiarisce, quando ha fine il discorso oscuro? È l'amore. Cos'è che dà benedizione all'abbondanza del dono? È l'amore. Cos'è che dà energia al discorso degli angeli? È l'amore. Cos'è che fa abbondante l'offerta della vedova? È l'amore. Cos'è che rende saggio il discorso del semplice? È l'amore. Cos'è che non muta mai, anche se tutto muta? È l'amore, e amore è solo quello che mai si muta in qualcos'altro. ([[Søren Kierkegaard]]) *Cos'è l'amore? Una emozione stenica permeata di vigore psicofisico. ([[Marcello Marchesi]]) *''D'Amor distretto vivo doloroso; | com'om che sta lontano | e vedesi alungare | da cosa c'ama, vedesi noioso, | languisce stando sano, | perché non pote usare | la cosa che li piace, | per zo vado morendo; | dunqua non mi dispiace | tal morte soferendo, | ma vivere mi pare.'' ([[Folco di Calavra]]) *''«D'amore non esistono peccati, | s'infuria un poeta ai tardi anni, | esistono soltanto peccati contro l'amore.» | E questi no, non li perdoneranno.'' ([[Vittorio Sereni]]) *– Devi dimenticarmi.<br/>– Non si può, anche se volessi: è più facile morire che dimenticare quando si ama, lo sai. (''[[Clandestino a Trieste]]'') *''Devo molto | a quelli che non amo. | Il sollievo con cui accetto | che siano più vicini a un altro. || La gioia di non essere io | il lupo dei loro agnelli. || Mi sento in pace con loro | e in libertà con loro, | e questo l'amore non può darlo, | né riesce a toglierlo.'' ([[Wisława Szymborska]]) *''Di quell'amor ch'è palpito | dell'universo intero, | misterïoso, altero, | croce e delizia al cor''. ([[Francesco Maria Piave]], ''[[La traviata]]'') *''Dicono alcuni che amore è un bambino, e alcuni che è un uccello, | alcuni che manda avanti il mondo, e alcuni che è un'assurdità, | e quando ho domandato al mio vicino, che aveva tutta l'aria di sapere, | sua moglie si è seccata e ha detto che no, non era il caso, no.'' ([[Wystan Hugh Auden]]) *Dicono che l'amore è cieco. Io credo che l'amore sia dotato di una vista superiore. ([[John Powell]]) *Dopotutto che cos'è l'amore se non una sorta di imprinting psichico, le cui leggi sfuggono alla nostra comprensione? ([[Jeffrey Moussaieff Masson]]) *Dove c'è amore, non c'è fatica, ma gusto. ([[Bernardo di Chiaravalle]]) *E allora, povero illuso, cosciotto di prosciutto, ti dirò che l'amore non è che un altro nome per [[lussuria]], più lussuria, più lussuria, più un dannato mucchio di inganni, di falsità, di menzogne e ogni sorta di imbrogli. (''[[Il settimo sigillo]]'') *E ama, ma veramente, gli uomini coi quali il destino ti ha unito. ([[Marco Aurelio]]) *È chiaro che una donna senza amore è come un fiore senza sole. Deperisce. (''[[Il favoloso mondo di Amélie]]'') *È così in tutto il mondo: è l'amore che ci dà la forza di muoverci ovunque e ci fa sentire uguali. Difatti, è proprio dall'amore tra un uomo e una donna che nasce un bambino. I genitori che lo hanno atteso per nove lunghi mesi lo faranno crescere con amore nella felicità e nella gioia. E poi, nello stesso modo, anche un altro uomo e un'altra donna potranno in seguito gioire per la nascita del frutto del loro amore. È probabilmente la storia dell'uomo che tende a percorrere sempre lo stesso cammino, sia per soddisfare il suo bisogno d'amore sia per adempiere alle sue possibilità creative. Può essere vero che la felicità dell'uomo consista solo in questa eterna ripetizione? Non lo so. Ma certamente ogni bimbo che nasce porta un po' di felicità. (''[[I bon bon magici di Lilly]]'') *È difficile dimostrare amore quando senti di non avere la benché minima motivazione, ma l'amore non è solo sentimento, è la determinazione a compiere gesti d'amore, anche senza alcuna apparente ricompensa. (''[[Fireproof]]'') *È duro, senza dubbio, non essere più amati quando si ama; ma niente in confronto a essere ancora amati quando non si ama più. ([[Georges Courteline]]) *{{NDR|L'amore}} è la psicoterapia della natura. ([[Eric Berne]]) *È nell'amore soprattutto che il relativo è l'assoluto. Una certa mano che si vede per la prima volta senza guanto e che si stringe un po' sotto le dita, inebria quanto una presa di possesso completa. ([[Albert Samain]]) *È meglio amare o essere amati? Nessuno dei due se il vostro colesterolo è più di seicento. ([[Woody Allen]]) *{{NDR|L'amore}} È sentirsi sé stessi insieme a qualcuno. ([[Mr. Rain]]) *È soltanto nelle misteriose equazioni dell'amore che si può trovare ogni ragione logica. (''[[A Beautiful Mind]]'') *È sorprendente quanto il modello comportamentale dell'amore sia simile a quello della demenza. (''[[Matrix Revolutions]]'') *È umano amare, ed è ancor più umano il perdonare. ([[Tito Maccio Plauto]]) *È una disgrazia non essere amati, ma è un affronto non esserlo più. ([[Montesquieu]]) *È un fuoco soffocato, una piacevole piaga, un gustoso veleno, una dolce amarezza, una dilettevole malattia, un lieto tormento, una ferita dolce e crudele, una morte soave. ([[Fernando de Rojas]]) *Ecco come posso definire in una sola frase il cosiddetto amore: è l'illusione di poter congiungere il fenomeno con la realtà. ([[Yukio Mishima]]) *Ed ecco, c'è in noi un mondo d'amore per qualcosa, pure se ignoriamo che cosa al mondo questo qualcosa sia. ([[Thomas Traherne]]) *''Era la tarda sera – un primo maggio – | maggio serale – era tempo d'amore. | Era invito all'amore la voce della tortora, | dove odorava il bosco dei pini. | D'amore mormorava il muschio silenzioso; | l'albero in fiore mentiva una pena d'amore, | il suo amore cantava l'usignolo alla rosa, | la rosa il suo amore esprimeva col profumato respiro. | Il lago a specchio tra ombrosi cespugli | cupo echeggiava un segreto dolore, | la riva lo abbracciava tutt'intorno; | e chiari soli di mondi diversi | vagavano per un azzurro di nastri, ardendo come lacrime d'amore.'' ([[Karel Hynek Mácha]]) *''Era un germoglio tenero | in un paradiso perduto | la donna che viveva con te | di danze e canti d'amore. | ho sognato?'' ([[Akiko Yosano]]) *''Eros ha sconvolto il mio cuore, | come un vento che si abbatte sulle querce sulla montagna.'' ([[Saffo]]) *''Eros qual fabbro con un grande maglio | di nuovo m'ha colpito, | nel torrente invernale m'ha tuffato.'' ([[Anacreonte]]) *Esiste una sola specie di amore, al di là dello spazio e del tempo; tutti gli incontri sulla terra sono immagini, sono colori dell'unica e indivisibile luce. L'amore inteso in senso generale, l'amore nel turbine della temporalità è terreno, è nettunico; l'oceano è la culla dalla quale si erge Afrodite. Dai suoi abissi sgorga ciò che nell'amore è onda e ritmo, tensione e mescolanza, ciò che è meraviglioso e temibile. Sulla riva del mare e sugli scogli noi percepiamo la sua anonima canzone fatale, le profonde voci delle sirene che, emergendo e tuffandosi, ci attirano per perderci nel loro mare. L'attrazione è irresistibile. ([[Ernst Jünger]]) *Essere amati, è passare. Amare, è durare. ([[Rainer Maria Rilke]]) *– Fermati, o Polinico. Sai tu che effetti fa amore?<br/>– Che? bestia!<br/>– Quelli del tartufo, che a' giovani fa rizzar la ventura e a' vecchi tirar coregge. ([[Bernardo Dovizi da Bibbiena]]) *Forse è mancare di saggezza amare alla follia; ma non c'è mancanza di saggezza più grave che quella di non amare per niente. ([[Katherine Mansfield]]) *Gli amori durano esattamente un momento perfetto, il resto è solo rievocazione, ma quel momento può essere sufficiente a dare un senso a più di una vita. ([[Marcello Fois]]) *Gli anni si susseguono, ma ad un vero amore cent'anni equivalgono a poche ore. (''[[La bella addormentata nel bosco]]'') *Gli uomini imparano ad amare la persona dalla quale sono attratti... le donne sono sempre più attratte dalla persona che amano. (''[[Sesso, bugie e videotape]]'') *Ho capito che amare significa ringraziare l'altro di esistere. ([[Alejandro Jodorowsky]]) *Ho imparato che senza una possibilità d'amore, un uomo appassisce come un grappolo su una vite secca. (''[[L'uomo venuto dal Kremlino]]'') *Ho letto i vostri libri inglesi che parlano d'amore eterno, ma forse arriverò a comprenderne il significato solo al mio arrivo a Londra perché al momento non lo afferro ancora pienamente – o meglio, non capisco il significato che voi gli attribuite. L'amore ha un ciclo vitale, come il fiore che cresce in un campo: una volta sbocciato, ben presto appassisce. Poi ritorna la primavera, ma non torna lo stesso fiore, né un altro con le stesse radici. È una legge di natura. Una volta che la passione divampando ha raggiunto l'acme, è più probabile che si estingua. ([[Conte Dracula]], ''[[I poteri delle tenebre (Islanda)|I poteri delle tenebre]]'') *''Ho visto che l'amore cambia il modo di guardare''. ([[Luciano Ligabue]]) *I grandi amori portano spesso grandi dolori. ([[Valentina Cortese]]) *I sentimenti d'amore dopotutto sono esattamente come le reazioni chimiche. Se sono soddisfatte alcune condizioni, nascono indipendentemente dagli attori. (''[[Welcome to the NHK]]'') *Il compromesso è necessario, però fino a un certo punto, perché ho capito che l'amore richiede anche che ci si assomigli per incastrarsi bene. Quella credenza per cui "siamo così diversi che ci completiamo" è una cazzata. Ci vuole allenamento per essere felici in due ma perché facciamo lo stesso sport. Non è che io gioco a tennis e tu a pallavolo. ([[Levante (cantante)|Levante]]) *''Il dolore è così forte | da ferirti in fondo al cuore, | ecco cos'è, | il vero amore cos'è. | Ti riporta indietro | a quando avevi cinque anni, | ecco perché | il vero amore fa male. | Quanto può far male | l'amore quello vero, | quanta pena provoca l'amor? | E ora puoi pensar: | "Tu ami e poi soffrirai"; | l'amore non vale, | no, no.'' (''[[Tutti pazzi per Mary]]'') *Il giusto amore evita sia la dedizione insana che il dominio. ([[Max Horkheimer]]) *Il guaio è che nel nostro mondo nessuno prova mai la passione amorosa. Nessuno, mai, ama al punto di uccidere o di commettere suicidio per amore. La gente si limita a divorziare, una o più volte, in un circolo chiuso di adulterio legale. Oppure si accontenta d'una bottiglia di vino e d'un sedile posteriore. ([[Louis Bromfield]]) *Il [[male]] ha la sua ora ma l'amore avrà i suoi giorni! ([[Giovanni Scafoglio]]) *Il miglior tonico esistente è l'amore. ([[Jorge Amado]]) *Il perfetto amore è la più bella di tutte le frustrazioni perché è più di ciò che si possa esprimere. ([[Charles Chaplin]]) *Il significato e la dignità dell'amore, inteso come sentimento, dipendono dal fatto che esso ci costringe a riconoscere nell'altro, realmente e con tutto il nostro essere, quello stesso valore centrale e assoluto che, in forza dell'egoismo, noi ammettiamo soltanto in noi stessi, sino a determinare lo spostamento del centro stesso della vita personale. ([[Vladimir Sergeevič Solov'ëv]]) *Il solo amore, degno del suo nome, è quello che sempre e dovunque eleva. ([[George MacDonald]]) *«Il tuo amore è troppo grande» [...]. «Troppo grande? [...] L'amore o c'è o non c'è. L'amore piccolo non è amore per niente». ([[Toni Morrison]]) *''Il vero amore è una quiete accesa.'' ([[Giuseppe Ungaretti]]) *Il vero Amore non è altro che un certo sforzo di volare a la divina bellezza, desto in noi dallo aspetto della corporale bellezza. ([[Marsilio Ficino]]) *''Il vero immortale è l'amor''. ([[Giosuè Carducci]]) *In amore c'è la sopportazione del quotidiano. Qualcosa talvolta di eroico e di misterioso. Ma anche di terribile. Le piccole viltà. Il bisogno del quieto vivere. L'amore è una scuola di resistenza. ([[Ilaria Occhini]]) *In amore, chi arde, non ardisce; chi ardisce, non arde. ([[Niccolò Tommaseo]]) *In amore chi più ama meno può. ([[Roberto Gervaso]]) *In amore sono gli occhi a guidarci. ([[Sesto Properzio]]) *In breve, il più grande piacere che c'è, dopo l'amore, è parlare d'amore. ([[Louise Labé]]) *In materia d'amore tutti sappiamo scrivere, ma nessuno sa leggere. ([[Dino Segre]]) *Iniziare una storia d'amore è come intraprendere un viaggio, bisogna andare lontano per capire quanto si è vicini. (''[[Bambole russe]]'') *Io, al contrario, sostenevo che l'amore giustifica e santifica tutto, perfino la pederastia; di più: che l'amore, quando è puro, cioè totalmente disinteressato, è sempre anormale, asociale, eccetera: proprio come l'[[arte]] – avevo aggiunto –, che quando è pura, dunque inutile, dispiace a tutti i preti di tutte le religioni, compresa quella socialista. ([[Giorgio Bassani]]) *Io credo che sia un po' come una scommessa, amare qualcuno. Puoi avere una lunga amicizia per una persona e annullarla nel momento stesso in cui le dichiari il tuo amore. Si tratta di un equilibrio estremamente complicato, che una minima mossa falsa può far cadere all'istante. (''[[Maison Ikkoku]]'') *Io so cos'è l'amore: è comprensione, siamo tu e io, è ciò che ci separa dal mondo, è ciò che unisce le nostre due vite e ci fa vivere fieri, felici, senza torture e senza dubbi; qualcosa che dura eterno e immutabile e che nulla potrà cambiare. Questo secondo me è l'amore. (''[[Il bacio della pantera (film 1942)|Il bacio della pantera]]'') *Io vivo solo per amare qualcuno. Per me l'amore è azione, lavoro a tempo pieno. Occupa il mio cervello e la mia esistenza al 98 per cento. ([[Philippe Starck]]) *''L'amore aiuta a vivere, a durare, | l'amore annulla e dà principio. E quando | chi soffre o langue spera, se anche spera, | che un soccorso s'annunci da lontano, | è in lui, un soffio basta a suscitarlo''. ([[Mario Luzi]]) *''L'amore al peggio ti fa dimagrire.'' ([[Lo Stato Sociale]]) *''L'amore, amore mio, | è una poesia graziosa scritta sulla luna, | l'amore è disegnato su tutte le foglie degli alberi, | l'amore è inciso | sulle piume dei passeri, o | sulle gocce di pioggia.'' ([[Nizar Qabbani]]) *L'amore che aumenta a poco a poco e per gradi assomiglia troppo all'amicizia per essere una passione violenta. ([[Jean de La Bruyère]]) *L'amore che cos'è? È correre incontro al sole finché esso tramonta e ti trovi nell'ombra. (''[[Dramma della gelosia (tutti i particolari in cronaca)]]'') *L'amore che si dona è l'unica cosa che rimane. ([[Nemesia Valle]]) *L'amore che vince ogni più cupo pensiero e dissolve ogni tormento nel cuore. ([[Mario Giannone]]) *L'amore ci aiuta a sviluppare un'identità sufficientemente sicura da poter essere affidata alle cure e alla protezione di un'altra persona. ([[Don DeLillo]]) *L'amore ci avviluppa sempre: siamo noi, con il nostro atteggiamento verso esso, a trasformarlo in fuoco oppure in luce. ([[Jean Guitton]]) *L'amore ci si parò dinanzi come un assassino sbuca fuori in un vicolo, quasi uscisse dalla terra, e ci colpì subito entrambi.<br />Così colpisce il fulmine, così colpisce un coltello a serramanico! ([[Michail Afanas'evič Bulgakov]]) *''L'amore ci sorprende come la pioggia | nel buio – e siamo fradici, senza | riparo, ancora lontani dall'alba.'' ([[Giovanna Rosadini]]) *L'amore coglie sfumature invisibili a un occhio indifferente e ne trae conseguenze infinite. ([[Stendhal]]) *L'amore come lo si sogna è irrealizzabile: bisogna accontentarsi dei surrogati che la vita ci offre. ([[Monica Vitti]]) *L'amore concede le sue gioie supreme soltanto a chi è pronto ai supremi cimenti. ([[Alfredo Panzini]]) *L'amore consiste in questo, che due solitudini si proteggono a vicenda, si toccano, si salutano. ([[Rainer Maria Rilke]]) *L'amore d'oggi è una malattia che entra nel sangue con il contatto; il resto è letteratura romantica del passato, è chiacchiera, è retorica; può essere tutt'al più contorno, ma non è il nocciolo. ([[Mario Mariani]]) *L'amore dà amarezza. ([[Tito Maccio Plauto]]) *L'amore degli uomini si distingue dalla stupida foia delle bestie soltanto per due funzioni divine: la carezza e il bacio. ([[Pierre Louÿs]]) *L'amore è anche imparare a rinunciare all'altro, a saper dire addio senza lasciare che i tuoi sentimenti ostacolino ciò che probabilmente sarà la cosa migliore per coloro che amiamo. ([[Sergio Bambarén]]) *L'amore è attesa di una gioia che quando arriva annoia. ([[Leo Longanesi]]) *– L'amore è cieco.<br />– No, no, no, è peggio: l'amore distorce le cose. O ancora peggio, l'amore è qualcosa che non hai mai chiesto. Avevo chiesto invece e persino preteso l'erotismo dagli uomini, ma quell'amore idiota... mi sentii umiliata dall'amore e da tutta la disonestà che lo segue. L'[[erotismo]] significa dire sì, l'amore al contrario solletica gli istinti più bassi avvolti da [[bugia|bugie]], come dire sì quando intendi dire no e viceversa. (''[[Nymphomaniac]]'') *L'amore è come la devozione; viene tardi. Non si è né innamorate né devote a vent'anni, a meno che non si abbia una disposizione speciale, una specie di santità innata. ([[Anatole France]]) *L'amore è come la fascia di ozono! Ti accorgi di lui solo quando non c'è più! (''[[Una pallottola spuntata 2 e 1/2]]'') *L'amore è come la storia: pochi eroi e milioni di vigliacchi. (''[[Fantasmi a Roma]]'') *L'amore è come un fiore nel deserto, che va annaffiato e curato per impedire che gli animali lo mangino. Con cosa curare l'amore? Con attenzione quotidiana. Con cosa annaffiarlo? Con il perdono. ([[Robert Sarah]]) *L'amore è così, un gioco di lasciarsi e ritrovarsi. E ogni volta è diverso, non siamo mai come eravamo prima. ([[Francesco Nuti]]) *L'amore è da reinventare, si sa. ([[Arthur Rimbaud]]) *L'amore è, esiste. E niente di quello che dite può farlo sparire, perché è il motivo per cui noi esistiamo qui. È la vetta più alta, e una volta che l'hai scalata e guardi gli altri da lassù, ci rimani per sempre. Perché se ti muovi, allora... cadi. Cadi. (''[[L'altra metà dell'amore]]'') *L'amore è eterno finché dura. ([[Henri de Régnier]]) *L'amore è fecondo di molto miele e di molto fiele. ([[Tito Maccio Plauto]]) *L'amore è fragile. È una cosa talmente magica che bisogna starci molto attenti. A come si dicono le cose. Svanisce altrimenti: va via. Deve rimanere nel bello. Vive di sorrisi. Handle with care, con cura. Controllare le proprie ossessioni, non fare scenate di gelosia inutili. Non metterlo alla prova, soprattutto. Mai. ([[Concita De Gregorio]]) *L'amore è fuoco. Ma non sai se scalderà il cuore o brucerà la tua casa. ([[Joan Crawford]]) *L'amore è il fuorilegge definitivo. Il mio amore per te non ha secondi fini. Ti amo gratis. ([[Tom Robbins]]) *L'amore è il solo sogno che non si sogna. ([[Paul Fort]]) *L'amore è incompatibile con la vita. Il desiderio di due cuori che si amino veramente, non è vivere insieme, ma morire insieme. ([[Aldous Huxley]]) *L'amore è inventare l'altro con tutta la nostra fantasia e con tutte le nostre forze, senza cedere di un millimetro alla realtà. ([[Gianrico Carofiglio]]) *L'amore è l'arte più difficile. E scrivere, danzare, comporre, dipingere, sono la stessa cosa che amare. Funambolismi. La cosa più difficile è avanzare senza cadere. ([[Maxence Fermine]]) *L'amore è l'eterno sorriso del creato, l'armonia che tutti gli esseri lega in un vincolo misterioso. ([[Felice Guzzoni]]) *L'amore è l'insostituibilità. ([[Paolo Sorrentino]]) *L'amore è l'ultimo dono che ci consenta di mantener l'oscurità lungi da noi. È lo sforzo di due creature solitarie che si raggiungono nel [[buio]], si toccano, e si stringono fra le braccia per impedire alle tenebre d'invadere la loro anima. ([[Frederic Prokosch]]) *L'amore è l'unica cosa che riusciamo a percepire che trascenda dalle dimensioni di tempo e spazio. Forse di questo dovremmo fidarci, anche se non riusciamo a capirlo ancora. (''[[Interstellar]]'') *L'amore è l'unica griffe che non passerà mai di moda. (''[[Sex and the City]]'') *L'amore è la capacità di avvertire il simile nel dissimile. ([[Theodor Adorno]]) *L'amore è la cosa più forte e più fragile che abbiamo nella vita. ([[Vanessa Paradis]]) *L'amore è la moneta più preziosa che hai a disposizione, usala nel mercato in cui sei sicuro di non essere ingannato. ([[Wilbur Smith]]) *L'amore è la più grande felicità se è giusto e ricambiato, ma devi essere proprio sicura che il tuo amore abbia queste qualità, perché se non è così non esiste peggiore agonia, niente che sia più amaro, che ti faccia sentire ancora di più la solitudine. (''[[Paradiso proibito]]'') *L'amore è la risorsa naturale per eccellenza, illimitata, che dona crescendo e cresce donando. ([[Priya Basil]]) *''L'amore è la risposta | in un mare di domande.'' (''[[A Week Away]]'') *L'amore è per definizione un dono non meritato; anzi, l'essere amati senza merito è la prova del vero amore. ([[Milan Kundera]]) *''L'amore è per gli sciocchi e tutti gli sciocchi sono innamorati.'' ([[Nick Cave]]) *L'amore [...] è peggio della morte e praticamente non esiste cura. Si può alleviare solo con il lavoro, il digiuno o la preghiera. ([[Milana Vuković Runjić]]) *L'amore è personale, è di pertinenza di chi lo prova. ([[Efraim Medina Reyes]]) *L'amore è qualcosa di misterioso, non ha né forma né peso e non se ne può misurarare la grandezza. Anche se nessuno l'ha mai visto, non si può negare che esista e che possa far soffrire. (''[[Le situazioni di Lui & Lei]]'') *L'amore è qualcosa in cui ti imbatti. ([[Barbara Kruger]]) *L'amore è quell'attimo che passa tra un sospiro e un altro. (''[[San Gabriele (film)|San Gabriele]]'') *L'amore è quello che lega l'uomo alla donna, e il [[denaro]] quello che lega la donna all'uomo. ([[Grazia Deledda]]) *L'amore è [...] quello che resta nel fuoco quando l'innamoramento si è consumato. (''[[Il mandolino del capitano Corelli]]'') *''L'amore è reale, la realtà è amore | l'amore è sentire, sentire l'amore | l'amore è voler essere amati.'' ([[John Lennon]]) *L'amore è sempre santo, perché le sue vampe partono dall'unico incendio di Dio. ([[Antonio Bello]]) *L'amore è tante cose insieme. È, soprattutto, incomprensibilità e mistero, perché ha in sé il germe dell'infinito ed è in sé una delle manifestazioni dell'infinito. ([[Alessandro Meluzzi]]) *L'amore è tra me e quel fondo abissale che c'è dentro di me, a cui io posso accedere grazie a te. L'amore è molto solipsistico; e tu, con cui faccio l'amore, sei quel Virgilio che mi consente di andare nel mio Inferno, da cui poi emergo grazie alla tua presenza (perché non è mica detto che chi va all'Inferno poi riesca a uscire di nuovo). Grazie alla tua presenza io emergo: per questo non si fa l'amore con chiunque, ma con colui/lei di cui ci si fida; e di che cos'è che ci si fida? Della possibilità che dopo l'affondo nel mio abisso mi riporti fuori. ([[Umberto Galimberti]]) *L'amore è tutto ciò che esiste. Lo so, lo avete già sentito e anche letto chissà quante volte, ma quando affrontate difficoltà, preoccupazioni, dubbi o paure, voi preferite dimenticarlo. Ciò che dovreste fare, invece, è rispondere a questa semplice domanda: che cosa farebbe ora l'amore? (''[[Conversazioni con Dio]]'') *L'amore è un'assurdità che in natura non c'è. ([[Thomas Bernhard]]) *L'amore è un allucinogeno che può farci vedere una musa in una manza e un'aquila in una gallina. ([[Anacleto Verrecchia]]) *L'amore è un bellissimo fiore, ma bisogna avere il coraggio di coglierlo sull'orlo di un precipizio. ([[Stendhal]]) *L'amore è un canale di conoscenza diverso da quello della ragione e per questo in esso non si deve "dimostrare" tutto, "spiegare" ogni cosa. ([[Gianfranco Ravasi]]) *''L'amore è un colpo di pistola, | l'amore, l'amore è un pugno sulla schiena, | è uno schiaffo per cena, | l'amore ti tocca appena.'' ([[Brunori Sas]]) *L'amore è un disordine mentale che ci trascina verso un determinato oggetto e ci incatena ad esso nostro malgrado: è una malattia che ci viene come la rabbia viene agli animali. ([[Alain-René Lesage]]) *L'amore è un giro in slitta per l'inferno. (''[[Drive-Away Dolls]]'') *L'amore è un incidente che sta per accadere. (''[[Closer]]'') *L'amore è un materiale deteriorabile, se non lo conservi attenendoti a certe regole poi devi buttare via tutto. ([[Marco Presta]]) *L'amore è un oceano di emozioni, interamente circondato da spese. ([[Thomas Dewar]]) *L'amore è un passatempo per gente volgare. (''[[Il grande peccatore]]'') *L'amore è un rapporto privo di memoria e di prospettiva in cui ha luogo un totale assorbimento nel presente, è l'esclusione delle cose passate, è la perfetta noncuranza del futuro, è assenza di scrupoli, di pentimenti, di aspettative, di timori. ([[Leszek Kołakowski]]) *L'amore è un volo che sfugge ai radar della percezione. ([[Guido Ceronetti]]) *''L'amore è un suicidio.'' ([[The Smashing Pumpkins]]) *L'amore è un viaggio. (''[[Elizabethtown]]'') *L'amore è una cazzata. ([[Chuck Palahniuk]]) *L'amore è una cosa meravigliosa. Quando lo trovi tutto il mondo profuma di Daffodil Daydream. L'amore lo devi tenere stretto e non mollare mai la presa. (''[[Deadpool (film)|Deadpool]]'') *L'amore è una fiammata che brucia presto e poi non rimane che la cenere, l'amarezza, il rimpianto. (''[[Chi è senza peccato...]]'') *L'amore è una lotta basata sulle parole e sul tempo. ([[James Barlow]]) *L'amore è una potente arma contro la paura. (''[[Sansone e Dalila (miniserie televisiva)|Sansone e Dalila]]'') *L'amore è uno stile di vita. [...] A me non piace parlare d'amore, mi piace farlo. Ci faccia caso, le persone che non sanno amare parlano sempre d'amore. ([[Valentina Cortese]]) *L'amore è uno strano sentimento, più si ama più si sprofonda nell'[[angoscia]]. Un amore eccessivo diviene una forza demoniaca tale da poter sviare il cuore degli uomini. (''[[Bakuretsu Hunter]]'') *L'amore. È uno strano mix di alchimia e destino. E nonostante i nostri grandi ideali su chi dovremmo avere accanto, l'amore, alla fine, sceglie al nostro posto. Sempre. (''[[Being Erica]]'') *L'amore: ecco la parola sacra ancora capace ed efficace da lanciare alle anime. ([[Luisa Margherita Claret de la Touche]]) *L'amore fa fare un sacco di stronzate. (''[[Tutti pazzi per Mary]]'') *L'amore fa male, ma la mancanza d'amore ancora di più. ([[David Lynch]]) *L'amore [...]. Fuoco e fiamme per un anno, cenere per trenta. ([[Giuseppe Tomasi di Lampedusa]]) *L'amore. Grandioso, non è vero? Io l'ho provato una volta. Sposarsi vuol dire comprare una casa per una persona che odi, ricordatevelo. (''[[The Nice Guys]]'') *L'amore ha anche questo in comune con la poesia: che, quando ci si spiega, si è perduti. ([[Mario Andrea Rigoni]]) *L'amore ha diritto di essere disonesto e bugiardo. Se è sincero. ([[Marcello Marchesi]]) *L'amore ha un misura: quello a cui si è pronti a rinunciare. (''[[Pandora (film)|Pandora]]'') *L'amore il «grande amore», in fondo è qualcosa che dobbiamo scoprire, non possiamo sapere a priori, con certezza, come e quando lo troveremo. ([[Tina Aumont]]) *''L'amore, il mio amore è un colpo di pistola, | l'amore, l'amore è una fanfara che suona la nostra canzone, | è un nodo intorno al collo | nel buio di una prigione.'' ([[Brunori Sas]]) *L'amore, in effetto, rende ancora più saldi i vincoli (che ci legano all'esistenza). Distrutto questo legame fondamentale, la liberazione in questa stessa vita, secondo me, è cosa fatta. ([[Abhinavagupta]]) *L'amore, in fondo, ha il suo migliore alimento nei contrasti, nei sotterfugi. ([[Giorgio Bassani]]) *L'amore in questo assomiglia a Dio: per raggiungerlo bisogna crederci. ([[Ugo Ojetti]]) *L'amore in sostanza tra un uomo e una donna non si basa su chi insegue e chi fugge, ma su chi sa aspettare. ([[Vittorio Sgarbi]]) *L'amore incomincia dall'amore, e dalla più forte amicizia non si riuscirebbe a passare che a un debole amore. ([[Jean de La Bruyère]]) *L'amore infatti è un fiore che sboccia dovunque, compie i suoi dolci miracoli sfidando il gelo dell'autunno e la neve dell'inverno e torna a rifiorire, turgido e fragrante durante il corso dell'anno, rendendo felice chi lo dona e chi lo riceve. ([[Louisa May Alcott]]) *''L'amore infine è aridità.'' ([[Pier Paolo Pasolini]]) *L'amore invecchia come la speranza: troppo presto. (''[[La foresta pietrificata]]'') *L'amore iride dorata dei sogni della fanciullezza, è sovente dolore che lacera il cuore, che strazia le viscere e che tronca lo stame della vita. ([[Felice Guzzoni]]) *L'amore, la più mortale tra le cose mortali: ti uccide sia quando ce l'hai sia quando non ce l'hai.<br />Ma non è esattamente così.<br />È colui che condanna e il condannato; il giustiziere; la lama; la sospensione di pena all'ultimo momento; il respiro affannoso; il cielo infinito sopra di te e il «Grazie, grazie, grazie, Dio».<br />L'amore: ti ucciderà e ti salverà. ([[Lauren Oliver]]) *L'amore, la più tirannica e violenta delle passioni umane, viene simboleggiato da un angioletto con l'aria coglioncella e con una freccina in mano. Che errore! Dovrebbe essere invece simboleggiato dalla scala Mercalli, perché l'amore, nei gradi più alti della sua intensità, fa più danni e lascia dietro di sé più macerie di una scossa tellurica. Per fortuna non dura a lungo, altrimenti rimarremmo tutti sepolti sotto quella passione. ([[Anacleto Verrecchia]]) *L'amore moderno è melodia debole, superistrumentata. ([[Hugo von Hofmannsthal]]) *L'amore nasce dal desiderio improvviso di rendere eterno ciò che è passeggero. ([[Ramón Gómez de la Serna]]) *L'amore nasce dalla contemplazione della diversità assoluta in una vita in cui riconosciamo la nostra identità; anche i sessi sono identità perfetta e diversità totale. Perciò cercano di possedersi. Cercano la pace nella esaltazione della diversità; e il possesso di sé nella propria distruzione. L'amore è la propria esaltazione e la rinuncia a sé. Amiamo l'assoluta diversità in ciò che è assolutamente identico a noi – la meravigliosa apparizione del diverso, che rende l'identico sempre più identico e più diverso. ([[Andrea Emo]]) *L'amore nasce e arde senza conoscere barriere e limiti. (''[[Kimagure Orange Road]]'') *L'amore non dà una spiegazione dell'universo, non è la giustificazione della storia, non fa sorgere scienziati e filosofi. Fa ben di più. Non giustifica, ma fa vivere; non spiega, ma guarisce. Chi gusta l'amore, anche se morto, può nascere. ([[Ermes Ronchi]]) *L'amore non deve essere un mezzo, l'amore deve essere un fine. ([[Muriel Barbery]]) *L'amore non deve essere un segreto, se ti tieni una cosa complicata come l'amore chiusa dentro, alla fine ti ammali. (''[[Spider-Man 2]]'') *L'amore non dura che un tempo. È funzione diretta di un potenziale di desiderio, è un fuoco di paglia che arde forte e si spegne presto. ([[Maxence Van der Meersch]]) *L'amore non è bello: solo il sogno dell'amore rapisce. ([[Ernst August Klingemann]]) *L'amore non è come una pietra da macina ch'è uguale dappertutto e agisce allo stesso modo su tutto ciò che tocca. L'amore è come il mare. Mobile, ma al tempo stesso immutabile, e segue i contorni della spiaggia che bacia, e su ogni spiaggia è diverso. ([[Zora Neale Hurston]]) *L'amore non è mica cieco, è affetto da [[presbiopia]]: lo prova il fatto che si accorge dei difetti solo quando si allontana. ([[Michel Zamacoïs]]) *''L'amore non è qualcosa da capire | L'amore non è qualcosa da sentire | L'amore non è qualcosa da dare o ricevere. | L'amore è solo qualcosa che avviene | Ed eternamente è''. ([[Sri Chinmoy]]) *L'amore non è un annunciatore di disastri: ''l'amore vede roseo''. E qualche volta, si capisce, s'inganna. ([[Umberto Saba]]) *L'amore non è un problema, come non lo è un veicolo: problematici sono soltanto il conducente, i viaggiatori e la strada. ([[Franz Kafka]]) *L'amore non è una cosa che, tutto sommato, decidi freddamente che potrebbe darti gioia [...] È una cosa che t'afferra e ti possiede, o bere o affogare, o la va o la spacca. ([[Richard Adams]]) *L'amore non è una scintilla effimera, nata dall'incontro di due desideri, è una fiamma eterna sprigionata dalla fusione di due destini. ([[Gustave Thibon]]) *L'amore non finisce mai di sorprenderci. Come quello tra l'idraulico e mia moglie. (''[[Rat-Man]]'') *L'amore non prende nulla. Infatti, come potrebbe prendere qualche cosa, dal momento che ogni cosa gli appartiene? Esso non dice: – Questo è mio – o – Quello è mio, – ma dice: – Questo è tuo. (''[[Vangelo secondo Filippo]]'') *L'amore non può mai perdere. (''[[Perfect Strangers]]'') *L'amore non si cerca, l'amore si dona. (''[[Sword Art Online: Alicization]]'') *L'amore non si dimentica di te anche quando tu lo ignori. Torna, bussa. Se non rispondi ti porta a fondo. Devi averne un po' paura, ma più di tutto devi mostrargli il tuo coraggio. Devi esserci, quando chiama. Devi essere lì e prenderti cura di lui. Solo se lo lasci libero di andare puoi vederlo tornare. ([[Concita De Gregorio]]) *L'amore non si pesa in [[Lacrima|lacrime]]. ([[Denis de Rougemont]]) *L'amore non si può avere a comando, è un regalo di un cuore a un altro cuore. ([[Paramahansa Yogananda]]) *''L'amore non si spiega | fa girare il mondo e poi | se non c'è diventa tutto inutile, | non puoi farne a meno mai | nemmeno quando poi.'' ([[Sergio Cammariere]]) *L'amore non va sempre a finire bene... se è sofferto si viene assaliti da un dolore senza pari e nonostante questo ci si innamora ancora di più... (''[[Video Girl Ai]]'') *L'amore parla molto, è un discorso. Si dichiara, e spesso culmina in questa dichiarazione in cui finisce: atto linguistico altamente ambiguo, quasi indecente. ([[Jean Baudrillard]]) *L'amore, per sua stessa natura, deve essere una condizione transitoria. Cercare il segreto che lo rende costante sarebbe folle come cercare la pietra filosofale o la grande panacea; e la scoperta risulterebbe inutile se non fatale per l'umanità. ([[Mary Wollstonecraft]]) *L'amore, pieno, durevole, succede all'ebbrezza dell'innamoramento e all'ardore della passione; ma, per goderne, occorre aver superato le pretese, non mai trascurando le attese. ([[Elio Pecora]]) *L'amore porta molta felicità, molto più di quanto struggersi per qualcuno porti dolore. ([[Albert Einstein]]) *L'amore può morire in un cuore che lo rifiuta e che si ostina a dirgli di no, come la [[verità]] può morire in uno spirito indifferente che rifiuta di essere attento, come la [[musica]] può morire in mezzo al rumore che la circonda e la copre. ([[Maurice Zundel]]) *L'amore può trasformare l'uomo in un mostro, e per amore può anche accadere che un uomo brutto diventi bello. (''[[La bella e la bestia (film 1946)|La bella e la bestia]]'') *L'amore racchiude tutte le vocazioni, che l'amore è tutto, che abbraccia tutti i tempi e tutti i luoghi, in una parola che è eterno. ([[Teresa di Lisieux]]) *L'amore, Re sui Re. ([[Antonio Pérez (statista)|Antonio Pérez]]) *L'amore resta nel cuore di chi lo dona, e diviene tanto più grande quanto più se ne dispensa agli altri! ([[Friedrich Wilhelm Foerster]]) *L'amore sano è quello che abbraccia una donna sola e intera, compreso il suo carattere e la sua intelligenza. ([[Italo Svevo]]) *L'amore sano, normale, è l'amore ''perché''; ma il vero amore è l'amore ''sebbene''. ([[Maurice Donnay]]) *L'amore sembra essere il compiacimento del cuore di una persona verso qualcosa, a causa di qualcosa: si presenta come desiderio nella ricerca, e felicità nella soddisfazione del possesso, appare come una corsa, per quanto concerne il desiderio e come un riposo per quanto si riferisce alla gioia del possesso. ([[Ugo di San Vittore]]) *L'amore se ne andrà tanto lontano quanto è lontano dagli occhi. ([[Sesto Properzio]]) *L'amore senza [[sofferenza]] si riduce all'amore per noi stessi. ([[Madeleine Delbrêl]]) *L'amore serve a renderci deboli e dipendenti, senza l'amore una razza di guerrieri solitari sarebbe padrona dell'universo. Eserciti unidimensionali senz'altra ambizione che vagare per valli senza nome. L'amore che ci inoculano fin dal primo vagito è un antidoto alla nostra ansia di non essere, non sapere, non dovere. ([[Efraim Medina Reyes]]) *L'amore si fonda sulla [[nostalgia]], nostalgia della persona amata. Esso non è libero dalla dimensione sessuale. Quanto più grande è la nostalgia dell'unione con la persona amata, tanto più grande è l'amore. Se si toglie il tabù della dimensione sessuale, cade la barriera che produce continuamente la nostalgia e così l'amore perde la sua base. ([[Max Horkheimer]]) *L'amore si nutre di tutti i sentimenti che trova lungo il suo cammino e li offre al vincitore. ([[Gianni Monduzzi]]) *L'amore si paga solo con l'amore e le piaghe dell'amore si guariscono solo con l'amore. ([[Teresa di Lisieux]]) *L'amore, soprattutto quello cristiano, non è assolutamente saggio. ([[Slavoj Žižek]]) *L'amore stesso non è che la più alta forma di [[vanità]]. ([[Jerome K. Jerome]]) *L'amore umano è il miracolo che si può contrapporre a qualunque arida teorizzazione secondo cui non c'è speranza per il mondo. ([[Andrej Arsen'evič Tarkovskij]]) *L'amore vero rende sempre migliori, qualunque sia la donna che lo ispira. ([[Alexandre Dumas (figlio)|Alexandre Dumas, figlio]]) *L'amore vero vuole il bene dell'amato. ([[Umberto Eco]]) *L'antico amore è come un cancro. ([[Petronio Arbitro]]) *L'arte che non si impara mai e che si sa sempre. ([[Benito Pérez Galdós]]) *L'assoluto dell'amore si riconosce dall'inquietudine di chi ama. ([[Paul Valéry]]) *L'enciclopedia galattica nel capitolo dedicato all'amore afferma che è troppo complicato da definire. La guida galattica per autostoppisti invece, sull'argomento amore, dice: "evitatelo se possibile". (''[[Guida galattica per autostoppisti]]'') *L'esperienza frammentaria è in realtà un'esperienza di assoluto: trascende persino la poesia e solo nell'amore manifesta il suo vero volto. Ora, l'enigma dell'amore in generale consiste in ciò: che un singolo essere umano, empiricamente determinato, dipendente da mille accidenti, bisognoso di tanti aiuti e così effimero nella sua vicenda terrena, possa essere visto come qualcosa di divino e di sacro. ([[Mario Perniola]]) *L'unica domanda in amore è: a partire da quando si comincia a mentire? Siete sempre così felici di rientrare a casa e trovare la stessa persona che vi aspetta? Quando le dite "ti amo", lo pensate sempre? Ci sarà per forza – è fatale – un momento in cui per voi sarà uno sforzo. In cui i vostri "ti amo" non avranno più lo stesso sapore. Per me, lo scatto è stata la rasatura. Mi rasavo tutte le sere per non pungere Anne baciandola di notte. E poi, una sera – lei dormiva già (ero uscito senza di lei fino all'alba, tipico genere di comportamento ignobile che ci si permette con la scusa del matrimonio) – non mi sono rasato. Pensavo che non fosse grave, perché lei non se ne sarebbe accorta. Invece significava semplicemente che non l'amavo più. ([[Frédéric Beigbeder]]) *L'unica speranza del genere umano è l'amore nelle sue varie forme e manifestazioni, la cui unica fonte è l'amore per la vita, il quale, come sappiamo, cresce e matura con gli anni. ([[Isaac Bashevis Singer]]) *''L'Universo intero ubbidisce all'Amore; | bella Psiche consegnategli il cuore. | Ogni altro dio fa a questo dio la corte, | e ha della sua fiamma meno dolce potere. | Dei giovani cuori è il bene supremo: | amate, amate, tutto il resto è meno. || Privi d'amore tanti stupendi oggetti, | fregi d'oro, boschi, parchi, fontane, | non hanno che una pallida avvenenza, | e delle sue pene meno dolce piacere. | Dei giovani cuori è il bene supremo: | amate, amate, tutto il resto è meno.'' ([[Jean de La Fontaine]]) *L'[[uomo]] è stato creato per l'amore; soltanto per amare il suo creatore. E tutto il tempo che non impiega in questo amore, è tempo perduto. ([[Ernesto Cardenal]]) *L'uomo più fortunato che calpesta questa terra è chi trova il vero amore. ([[Conte Dracula]], ''[[Dracula di Bram Stoker]]'') *La caratteristica dell'amore è di dare sempre e di sempre ricevere. ([[Elisabetta della Trinità]]) *La fame calma l'amore, se no, il tempo; se nulla puoi ottenere da questi due rimedi, un laccio. ([[Cratete di Tebe]]) *La [[felicità]] non sta nell'essere amati: questa è soltanto una soddisfazione di vanità mista a disgusto. La felicità è nell'amare. ([[Thomas Mann]]) *La grande tragedia della vita non è che gli uomini muoiano, ma che cessino di amare. ([[William Somerset Maugham]]) *La [[lontananza]] è il fascino dell'amore. ([[Corrado Alvaro]]) *La [[lontananza]] fa all'amore quello che il vento fa al fuoco: spegne il piccolo, scatena il grande. ([[Roger de Bussy-Rabutin]]) *[...] la metà dell'anima mia. {{NDR|Su Virgilio.}} ([[Quinto Orazio Flacco]]) *La sofferenza in amore è un vuoto a perdere. ([[Massimo Troisi]]) *La valle dell'amore... per entrare in questa valle bisogna tuffarsi interamente nel fuoco, o meglio bisogna essere fuoco, perché lì altrimenti non si potrebbe vivere. Colui che ama veramente ha da essere simile al fuoco, il viso infiammato, ardente e impetuoso come il fuoco. Per amare non si deve avere secondi fini; si deve essere pronti a gettare nel fuoco cento mondi. ([[Farid al-Din 'Attar]]) *La vita inizia solo quando arriva l'amore. (''[[Febbre di vivere (film 1932)|Febbre di vivere]]'') *''Lasso il regno d'Amor fugace e frale | come ha il diletto, e 'l dolor lungo e forte, | come presso alla vita ognor vien morte, | come appena apre un ben, che 'l chiude un male?'' ([[Berardino Rota]]) *– Lei mi ha appena raccontato tutta la sua storia [...]. Ma non ha parlato neanche una volta di amore.<br />– Solo perché è impossibile misurare l'amore. E senza misurazioni non ci può essere scienza. Però ho pensato molto a questo problema ultimamente.<br />– Oh, "problema"?<br />– Quando si tratta di amore siamo tutti ignoranti. (''[[Kinsey]]'') *Le persone gravi odiano l'amore in grazia del nome —<br/>Gli egoisti in grazia di se stessi —<br/>Gli ipocriti in grazia del cielo — ([[Laurence Sterne]]) *''Libiam ne' dolci fremiti | che suscita l'amore, | poiché quell'occhio al core | onnipotente va. | Libiamo, amor fra i calici | più caldi baci avrà.'' ([[Francesco Maria Piave]]) *''Ll'ammore è comme fosse nu malanno | ca, all'intrasatta, schioppa dint' 'o core | senza n'avvertimento, senza affanno, | e te po' ffa' murì senza dulore.'' ([[Totò]]) *Lo dico sempre: innamorarsi fa male alla salute! (''[[Kirby (anime)|Kirby]]'') *Ma che cosa sono la bellezza o la bruttezza di fronte all'amore? Cos'è la bruttezza di un viso di fronte al sentimento nella cui grandezza si rispecchia l'assoluto stesso? ([[Milan Kundera]]) *''Ma l'amore che cos'è? | È un concetto che vuol dire tutto e niente, | dall'amore scontato dell'uomo innamorato | all'amore in senso lato per la gente.'' ([[Caparezza]]) *Ma l'Amore che è una forza non va senza la [[Volontà]]. ([[Antonin Artaud]]) *''Ma l'amore ci dilata sciogliendo i nostri cuori, | trasforma i nostri giorni in una pioggia di colori.'' ([[Negrita]]) *''Ma l'amore vuole libertà | poter andare, poter venire | un castello sarebbe un'alleanza | quando l'amore è soprattutto erranza.'' ([[Elisabetta di Baviera]]) *Mai fidarsi dell'amore, amico mio. L'amore ti prende a calci nel culo mentre ti accarezza. Un minuto è amore, dieci minuti dopo è disprezzo. (''[[Sleuth - Gli insospettabili]]'') *Manifestiamo l'amore che proviamo per un amante sul corpo di un altro. ([[Erica Jong]]) *Meglio un amore traviato che nessun amore. ([[Hans Urs von Balthasar]]) *''Mettimi come sigillo sul tuo cuore, | come sigillo sul tuo braccio; | perché forte come la morte è l'amore, | tenace come gli inferi è la passione: | le sue vampe son vampe di fuoco, | una fiamma del Signore! | Le grandi acque non possono spegnere l'amore | né i fiumi travolgerlo. | Se uno desse tutte le ricchezze della sua casa | in cambio dell'amore, non ne avrebbe che dispregio.'' (''[[Cantico dei cantici]]'') *– Mi piace sentir amare qualcuno dal primo giorno, mica dopo sei anni. Non mi pare che sia amore, piuttosto amicizia.<br />– Non mi pare che sia diverso. Dopotutto amore e amicizia sono la stessa cosa.<br />– No, non sono affatto amica delle persone che amo. Amare mi rende cattiva.<br />– Ah sì? A me no. Non credo in un amore senza amicizia.<br />– Può darsi, ma per me l'amicizia viene dopo.<br />– Be', prima o dopo poco importa. Ma c'è una cosa bellissima nell'amicizia che vorrei ritrovare nell'amore: il rispetto della libertà altrui. Non c'è quest'idea di possesso. (''[[Il ginocchio di Claire]]'') *Motivare l'amore non è amare. ([[Giovanni Vannucci]]) *''Ne sono certo, qualunque cosa accada; | lo sento quando il dolore è più acuto; | è meglio avere amato e perduto | che mai e mai avere amato.'' ([[Alfred Tennyson]]) *''Nell'amor le parole non contano conta la musica.'' ([[Roberto Benigni]]) *Nell'amore non c'è timore, al contrario l'amore perfetto scaccia il timore, perché il timore suppone un castigo e chi teme non è perfetto nell'amore. ([[Giovanni apostolo ed evangelista]], ''[[Prima lettera di Giovanni]]'') *''Nell'amore non devi tu mostrarti | umile e supplichevole, ma schivo | piuttosto e riservato, il ciglio altero | e sobrio nel guardare. Ama la donna | irridere i superbi e farsi beffa | di chi troppo si lagna. E sol colui | che accoppia un cuor sensibile a fierezza | un amante perfetto e ritenuto.'' ([[Agazia]]) *Nell'Ottocento un grande amore romantico poteva valere più di qualsiasi successo. ([[Massimo Fini]]) *Nessuna cosa è strumento senza l'amore. L'amore è il manubrio della gran macchina umana. ([[Niccolò Tommaseo]]) *Nessuno in fondo è veramente degno della persona che si ama. (''[[Il coraggio e la sfida]]'') *Niente è più brutto di una parola d'amore pronunciata freddamente da una bocca annoiata. ([[Naguib Mahfouz]]) *Noi non ci ammaliamo mai d'amore due volte. [[Cupìdo]] non spreca una seconda freccia per lo stesso cuore. ([[Jerome K. Jerome]]) *Non ama colui al quale i difetti della persona amata non appaiano virtù. ([[Johann Wolfgang von Goethe]]) *Non appena l'età adulta rafforza gli arti, si produce nell'uomo questo seme che, attraverso le membra, percorre tutto il corpo e, concentrandosi in alcune parti più ricche di terminazioni nervose, eccita in particolare gli organi genitali. [...] Questo è l'Amore per noi. ([[Tito Lucrezio Caro]]) *''Non c'è balsamo | non c'è pomata | che valga a ungere e | irrigando a dilatare, | per far passare | quello che volendo | non può entrare | È l'amore | la sola chiave | che aprendo i cuori | dilata i pori | e le fessure | fino a farne falle | passi e gole, | mentre annoda | le figure. | Non c'è limite, | non c'è barriera | e correndo | schioda ogni frontiera.'' ([[Paolo Ruffilli]]) *''Non c'è un amore senza una ragazza che pianga.'' ([[Tananai]]) *{{NDR|«Per lei l'amore è una forza sicura?»}} Non certo come la morte, o la legge di gravità. {{NDR|«Nella sua vita però l'amore ha svolto un ruolo fondamentale»}} Naturalmente... Perché l'amore è amore della vita. Se si ama una donna, si ama la vita che c'è in lei. ([[Isaac Bashevis Singer]]) *Non ci si deve sviare quando si cerca l'amore, perché può allora accadere che non lo si trovi mai. Quale più crudele castigo dell'impazienza e della debolezza essere condannati per tutta la vita a mordere solo frutti amari e senza sapore! ([[Anne Serge Golon]]) *Non ci sono amori brutti né prigioni belle. ([[Pierre Gringore]]) *Non confondere l'amore col delirio del [[possesso]], che causa le sofferenze più atroci. Perché contrariamente a quanto comunemente si pensa, l'amore non fa soffrire. Quello che fa soffrire è l'istinto della proprietà, che è il contrario dell'amore. ([[Antoine de Saint-Exupéry]]) *Non è la pugna, non è la disfatta che si deplora, quando s'è avuto a fare con un nimico ma rompersi le corna contro un muro! Così accade al mare che batte e batte le immobili sponde. Così accade tante volte in amore: tu soffri, e non ti si bada; tu parli, e si pensa ad altro; tu deliri, e si passa oltre. Ed ogni tuo dire e fare e soffrire è indarno, non perché vi sia altri più gradito, non perché sii sgradito, ma perché ami un sasso. ([[Vittorio Imbriani]]) *Non è proprio l'indifferenza verso il resto del mondo l'essenza del vero amore? ([[Jane Austen]]) *Non esiste l'amore a puntate, l'amore a porzioni. L'amore è totale e quando si ama, si ama fino all'estremo. ([[Papa Francesco]]) *Non esiste una ragione per l'inizio di un amore, ma esiste una ragione per la sua fine. (''[[Neon Genesis Evangelion]]'') *''Non esistono leggi in amore | basta essere quello che sei.'' ([[Marco Ferradini]]) *Non faccio alcuna differenza tra un libro e una persona, un tramonto, un quadro. Tutto ciò che amo lo amo di un unico amore. ([[Marina Ivanovna Cvetaeva]]) *Non ho un vocabolario sull'amore, ho messo giù una definizione mia, amore vuol dire accettazione totale, donazione totale, silenzio. Questo è «amore». ([[Mauro Corona]]) *''Non la giustizia regge la bilancia esatta, | sei tu, Dio dal desiderio indiviso, | che misuri i nostri errori, | che di due cuori feriti e dilaniati | fai un cuore immenso, innaturale | che ancora crescere || vorrebbe... Tu, indifferente e superbo, | umiliata la bocca innalzi al verbo | verso un cielo ignaro... | Tu che mutili gli esseri e li aggiungi | all'ultima essenza di cui sono frammenti.'' ([[Rainer Maria Rilke]]) *Non mancano dolcezze nell'amare qualcuno senza osare di dichiararglielo. ([[Cartesio]]) *Non mi aspetto mai troppo in amore, perciò non sono mai rimasto deluso. ([[Eddie Irvine]]) *Non pensiamo che l'amore sia una cosa che brilla, ma una cosa che consuma; pensiamo che fare tutte le piccole cose per Dio ce lo fa amare altrettanto che il compiere grandi azioni. ([[Madeleine Delbrêl]]) *Non sai che [[pace]] e amore non si comprano con il denaro? (''[[Death Note]]'') *Non si può mai sapere quando finisce l'amore, Deirdre. Te ne accorgi soltanto quand'è finito. (''[[L'amica (film 1943)|L'amica]]'') *Non sono certo le cellule a decidere chi amiamo o no... Sentimenti come l'amore non risiedono nelle carni, ma nell'anima. (''[[DNA²]]'') *Non sono mai stato infedele; la donna che amo è la sola al mondo per me. Quando non amo, prendo una bella donna, che apprezzi qualsiasi cosa, tranne l'amore. ([[Klemens von Metternich]]) *Non sono un uomo intelligente, ma so l'amore che significa. (''[[Forrest Gump]]'') *''Non voglio amore | non voglio [[vino]] | il primo mi fa soffrire | il secondo vomitare.'' ([[Elisabetta di Baviera]]) *Nulla rende così amabili come il credersi amati. ([[Pierre Carlet de Chamblain de Marivaux]]) *O amore santo e casto! O dolce e soave affetto, tanto più soave e dolce, perché è tutto divino il sentimento che se ne prova. Sperimentarlo è divinizzarsi. ([[Bernardo di Chiaravalle]]) *O voi, freddi, razionali figli dell'Occidente – voi non conoscete ''questo'' genere d'amore. Un amore che morde come l'odio più aspro, con baci che bruciano come ferri arroventati e con abbracci... ma non fatemi dire altro! ([[Conte Dracula]], ''[[I poteri delle tenebre (Islanda)|I poteri delle tenebre]]'') *Ogni oggetto amato è il centro del Paradiso terrestre. ([[Bohumil Hrabal]]) *Ognuno ha voglia d'amore, ma è raro che qualcuno lo possa dare. Oppure lo si dà con ardore e dedizione, ma gli altri non lo prendono: è un amore non necessario, soltanto un peso. ([[Sof'ja Tolstaja]]) *''Oh, il mio amore è una rossa, rossa rosa | in giugno appena sbocciata; | oh, il mio amore è una dolce armonia | abilmente suonata. || Sì bella tu sei, mia leggiadra fanciulla, | che perdutamente innamorato io sono; | e sempre io t'amerò, mia cara, | finché non s'asciugheran tutti i mari.'' ([[Robert Burns]]) *Oh il primo amore pàlpita bene, ma quanto più l'ùltimo! Delle sole due volte in cui si ama davvero, l'una all'A della vita, l'altra alla Zeta, se il primo amore può dirsi il paradiso di Adamo, cioè dell'inscienza, l'altro lo è della scienza; è il paradiso di [[Epicuro]] e [[Paolo Gorini|Gorini]]. [...] Il primo amore ci apre insomma una via; l'ùltimo ce la chiude; il primo sottintende un secondo, l'ùltimo... nulla. Ed è perciò che ci attacchiamo a quest'ùltimo come alla tàvola estrema il nàufrago. ([[Carlo Dossi]]) *Oh, l'amore farebbe uggiolare in rima un cane. ([[Francis Beaumont e John Fletcher]]) *Palazzi di cera del mio amore, come salvarli dalla tua fiamma rossa? (''[[Il colore del melograno]]'') *''Penso che se io morissi | e che con i miei mali finisse | il desiderio | un amore così grande si spegnerebbe | e il mondo intero rimarrebbe | senza amore.'' ([[Lucrezia Borgia]]) *Penso veramente che l'amore sia la cosa più bella del mondo, dopo le pasticche per la tosse. ([[William Goldman]]) *Per amarsi a lungo bisogna conoscersi poco. ([[Roberto Gervaso]]) *Per certo amore è pena. ([[Andrea Cappellano]]) *Per essere autentico l'amore deve essere totale, esclusivo, irrevocabile, irreversibile. ([[Papa Paolo VI|Paolo VI]]) *Per farsi amare occorre dell'artificio; bisogna far divampare i sentimenti con l'astuzia, l'amore da solo non genera amore. (''[[Lettere di una monaca portoghese]]'') *Per gli uomini non vale che una sola legge ed un solo fine: la legge dell'amore ed il premio dell'amore. Tutto il resto è menzogna e vanità. ([[Giorgio La Pira]]) *Più amerai, e più scoprirai le deficienze del tuo amore. ([[Michel Quoist]]) *[[Platone]] dice una cosa molto precisa sull'amore: afferma che nello slancio amoroso vi è una scintilla dell'universale. L'esperienza amorosa è uno slancio verso qualcosa che egli definisce l'idea. In questo senso, anche quando sto semplicemente ammirando un bel corpo, che io lo voglia o meno, sono avviato sulla strada che porta all'idea di Bellezza. Penso qualcosa di simile - in termini del tutto diversi, naturalmente - ossia che nell'amore si faccia esperienza del passaggio dalla pura singolarità del caso a un elemento che possiede un valore universale. ([[Alain Badiou]]) *{{NDR|[[Haiku]]}} ''Poni fine ai lamenti, o insetto: | non vi è amore senza addio, | nemmeno tra le stelle.'' ([[Kobayashi Issa]]) *Quando ami una persona, devi fidarti di lei. Non c'è altro modo. Devi darle la chiave di tutto quello che è tuo. Altrimenti a che serve? (''[[Casinò]]'') *Quando, cullato dall'amore, riscopri l'innocenza dell'infanzia e le attrattive dell'avvenire, non lontano il [[Diavolo]] sorride. Lui lo sa che finirai comunque nelle sue braccia, le braccia del risveglio e dell'insonnia. ([[Emil Cioran]]) *Quando era giovane aveva creduto che l'amore avesse qualcosa a che fare con la comprensione; ma con l'età aveva capito che nessun essere umano poteva capire un altro essere umano. L'amore è soltanto il desiderio di capire. ([[Graham Greene]]) *''Quando il mondo ti sembra splendere | Come se avessi bevuto troppo vino | Questo è l'amore.'' ([[Dean Martin]]) *Quando l'essere amato va troppo lontano nel tradimento di se stesso e persevera nell'inganno di sé, l'amore non lo segue più. ([[Jacques Lacan]]) *Quando non si ama troppo, non si ama abbastanza. ([[Roger de Bussy-Rabutin]]) *Quando si ama una persona, non bisogna porsi domande, bisogna soltanto chiudere gli occhi e abbandonarsi senza riserve alla vita. (''[[Un dono semplice]]'') *Quando un amore ti stringe e ha occhi di fuoco è ora di morire. ([[Alda Merini]]) *Quanto sarebbe quieta la vita senza l'amore... Tanto sicura, tanto calma... Tanto noiosa. (''[[Il nome della rosa (film)|Il nome della rosa]]'') *''Quel che l'uom vede, Amor gli fa invisibile, | e l'invisibil fa vedere Amore. | Questo creduto fu; che 'l miser suole | dar facile credenza a quel che vuole.'' ([[Ludovico Ariosto]]) *Quello che si crede difficile a farsi, via via che l'amore cresce di giorno in giorno, sembra facile da ottenere. ([[Apuleio]]) *Quello che spero più di ogni altra cosa è che tu capisca cosa intendo quando dico che anche se non ti conosco, anche se non ti conoscerò mai, anche se non riderò e non piangerò con te, e non ti bacerò, mai... io ti amo. Dal più profondo del cuore... Io ti amo. (''[[V per Vendetta]]'') *''Quello che veramente ami non ti sarà strappato. | Quello che veramente ami è la tua vera eredità.'' ([[Ezra Pound]]) *Quello [[omosessuale]] è l'amore più puro, al contrario di quello [[eterosessuale]], strumentale alla riproduzione. ([[Umberto Veronesi]]) *Reputo che nulla sia difficile per chi ama. ([[Marco Tullio Cicerone]]) *Rimangono soltanto coloro che il [[destino]] designa per la messa eterna dell'amore infinito. Formano solo una piccolissima cappella di chiarore, nello spazio e nel tempo. ([[Louis-Ferdinand Céline]]) *''Ringrazio il [[Cielo|ciel]], ch'in quest'alme contrade | Drizzò i miei passi, e più ringrazio Amore, | Che mostrò a gli occhi miei tanta beltade.'' ([[Angelo di Costanzo]]) *Sappiamo forse perché desideriamo, perché amiamo? Desiderio e amore vengono dall'ignoto, e sono belli perché seminascosti da un velo d'infinito. ([[Domenico Tumiati]]) *Se amare ti costa il sangue, non amare è inferno. ([[Carlo Carretto]]) *Se amate senza suscitare amore, vale a dire, se il vostro amore non produce amore, se attraverso l'espressione di vita di persona amante voi non diventate una persona amata, allora il vostro amore è impotente, è sfortunato. ([[Karl Marx]]) *Se ami qualcuno, devi essere in grado di proteggerlo. (''[[Metal Gear Solid]]'') *Se cerchi la parola che indichi il prendersi cura di una persona in modo unico e spontaneo e lottare perché abbia tutto quello che desidera, quella parola è "amore"! E se ami qualcuno davvero, tu non smetterai mai. Anche quando ridono di te e dicono che sei pazzo, anzi specialmente allora! Semplicemente non mollo. Perché se dovessi mollare, potrei solo accettare il consiglio che mi danno e dimenticare e trovarne un'altra, ma non sarebbe amore, sarebbe... sarebbe una persona con cui passare del tempo! Per la quale non vale la pena combattere. (''[[How I Met Your Mother (nona stagione)|How I Met Your Mother]]'') *''Se devi amarmi, sia solo per amore | e per null'altro! Ti prego di non dire: | «L'amo per il sorriso, l'aspetto e per il modo | con cui sommessa parla, per l'arguzia del pensiero || che ben s'accorda col mio e che di certo | portò quel giorno un senso di serena pace». | Cose come queste, o amore, posson essere mutate, | posson cambiare per te, e un amor così creato || potrebbe andare in cenere. Neppure devi amarmi | per la cara pietà che provi asciugando le mie gote: | una donna che a lungo abbia goduto il tuo conforto, || può scordarsi di piangere, e così perdere il tuo amore. | Amami soltanto per amore dell'amore, così che possa | amarmi sempre in un'eternità d'amore.'' ([[Elizabeth Barrett Browning]]) *Se è vero che la [[vita]] non ignora il desiderio e la sregolatezza, è altrettanto vero che chiede l'amore. Ma in amore alle parole devono corrispondere i fatti, e i fatti non sempre sono i comportamenti sessuali. ([[Caterina Varzi]]) *Se l'amore non è eccessivo non è amore. ([[Ermes Ronchi]]) *Se l'amore non fosse incantesimo, sarebbe senza dubbio pazzia. ([[Frances Winwar]]) *Se la vista, la conversazione e lo stare insieme vengono tolti, la passione d'amore s'estingue. ([[Epicuro]]) *Se le persone che amiamo ci vengono portate via, perché continuino a vivere, non dobbiamo mai smettere di amarle. Le case bruciano, le persone muoiono, ma il vero amore è per sempre. (''[[Il corvo - The Crow]]'') *Se non si conosce l'amore nel senso pieno e assoluto del termine, si può essere allegri ma non veramente felici, si può godere ma non si conosce la gioia, si può agire ma non creare. È la scoperta di una pienezza che l'amato ti dona in modo unico, come cantava anche [[Rita Pavone]] in una canzone degli anni Sessanta: «Come te non c'è nessuno. Tu sei l'unico al mondo». ([[Gianfranco Ravasi]]) *''Se questo è amore, mi dico. Ma sì, | questo è l'amore che conosciamo. Ora. | Amore appiccicato, che incolla | quel poco di ala modesta sulla schiena. | Amore legato. In cui si ripete la solfa | del tu e dell'io. Non siamo capaci | di essere insieme acqua e moto, | sale e onda, unica impresa spettacolare. | Come il mare laggiù, lo vedi?'' ([[Mariangela Gualtieri]]) *Se ti attendi qualche forma di ricompensa, non è amore: l'amore vero è amare senza condizioni e senza aspettative. ([[Madre Teresa di Calcutta]]) *Se tutto è imperfetto in questo imperfetto mondo, l'amore invece è perfetto nella sua assoluta e squisita imperfezione. (''[[Il settimo sigillo]]'') *Sei amato solo dove puoi mostrarti debole senza provocare in risposta la forza. ([[Theodor Adorno]]) *Senza amore, l'umanità non sopravvivrebbe un solo giorno. ([[Erich Fromm]]) *''Senza l'amore un uomo che cos'è? | Su questo sarai d'accordo con me | Senza l'amore un uomo che cos'è? | È questa l'unica legge che c'è.'' ([[Marco Ferradini]]) *Si capisce che è amore quando parli come un assassino. (''[[Gossip Girl]]'') *''Si dice che chi viene morso da un cane rabbioso | vede nell'acqua l'immagine della belva feroce. | Amore ha piantato rabbiosamente in me i suoi denti terribili, | e ha fatto preda delle sue smanie il mio cuore. | La tua adorabile immagine io la vedo nel mare, | nell'acqua dei fiumi, nella coppa che mi versa il vino.'' ([[Paolo Silenziario]]) *«Si è dunque infelici quando si ama?»<br/>«Sì, Christine, quando si ama e non si è riamati.» ([[Gaston Leroux]]) *– Si è rassegnata ai continui tradimenti del marito?<br/>– Non si è affatto rassegnata, però ha smesso di amarlo, per questo è sfuggita alla rovina. Quando si ama si è indifesi, e a volte la crudeltà dell'altro può anche distruggerci. (''[[L'ispettore Derrick]]'') *Si impara ben presto che essere amati costituisce un fattore positivo tale da giustificare la rinuncia ad altri vantaggi. ([[Sigmund Freud]]) *Si nasce due volte? Sì. La prima volta il giorno in cui si nasce alla vita; la seconda volta, il giorno in cui si nasce all'amore. ([[Victor Hugo]]) *Sì, perché l'essere umano è pienamente felice solo quando accende il vero motore della sua vita: l'amore. (''[[Chiara Lubich - L'amore vince tutto]]'') *Si possono avere mille [[amicizia|amici]], ma si deve amare una sola persona. ([[Vladimir Vladimirovič Nabokov]]) *Si sa che la fiamma del crudele Amore, quando è ancora tenue, col suo primo calore procura piacere, ma poi, alimentata dalla consuetudine, divampa in un incendio incontrollabile e divora completamente gli uomini. ([[Apuleio]]) *Sii rapido in tutto, tranne che nell'amore. ([[Wilbur Smith]]) *Solamente dalla fiducia può nascere l'amore. [...] Altrimenti è solo un qualcosa destinato a sparire a poco a poco, finché non resta più niente. (''[[L'ispettore Derrick]]'') *Solo amando, non mi domando il perché della vita; e non debbo fuggire le occasioni di provare concretamente, anche se è più duro che fare vagheggiamenti generici, questo mio amore verso gli altri. Che cosa ho di più mio dell'amore? ([[Aldo Capitini]]) *''Solo l'amare, solo il conoscere | conta, non l'aver amato, | non l'aver conosciuto.'' ([[Pier Paolo Pasolini]]) *Solo l'amore è credibile. ([[Hans Urs von Balthasar]]) *Solo un atto di vero amore può sciogliere un cuore di ghiaccio. (''[[Frozen - Il regno di ghiaccio]]'') *''Son gemini gli Amori: un, casto et pio; | l'altro furente in desiderio insano: | questo si mostra in terra in volto humano, | quel vola per li cieli a lato idio. || Qual di duo raccendesse il petto mio, | lo sa colei, che 'l cor mi tiene in mano: | arsi da presso, et arsi di lontano, | con la speranza eguale al gran desio. || Con vïolenta voglia et importuna, | anhelando al sidereo, almo paese, | servii senza cercar mercede alcuna. || Celeste fu la fiamma che m'accese: | ché di quelle, che in ciel movon la luna, | una angelica forma il cor mi prese.'' ([[Chariteo]]) *Sono in pochi a conoscere le fasi iniziali dell'amore, più che amici ma non ancora fidanzati. Questa sottile relazione si trasforma con il lento trascorrere del tempo, proprio come il ciclico succedersi delle stagioni. (''[[Boys Be]]'') *''Tanti fiumi di grazie Amor mi versa, | che in mar di gioir l'alma è sommersa''. ([[Andrea Perrucci]]) *Temere l'amore è temere la [[vita]], e chi teme la vita è già morto per tre quarti. ([[Bertrand Russell]]) *Ti amo. Forse per un tempo brevissimo, forse per sempre. Nessuno lo sa. Nell'amore non ci sono né perfezione né eternità prestabilite. L'amore batte secondo le pulsazioni del tempo, come battono tutte le cose viventi. Si rafforza o si sgretola, declina o si risolleva. Se è vivo può morire. Ed è questo il suo bello. Una cosa è grande e commovente solo quando contiene una possibilità di morte. ([[Madeleine Bourdouxhe]]) *Ti amo non tanto per ciò che sei, bensì per ciò che io sono quando sono con te. ([[Elizabeth Barrett Browning]]) *''Ti amo tanto! | Senza pensarci su | ti regalerei | una piastrella della mia stufa!'' ([[Joachim Ringelnatz]]) *Ti indicherò un filtro amoroso senza veleni, senza erbe, senza formule magiche: se vuoi essere amato, ama. ([[Ecatone di Rodi]]) *Ti sei mai chiesto perché gli uomini dei Guardiani della Notte non prendono moglie e non generano figli? [...] Lo fanno per non amare. L'amore è la morte del dovere. ([[Aemon Targaryen]], ''[[Il Trono di Spade (prima stagione)|Il Trono di Spade]]'') *Tra un uomo e una donna ciò che chiamano amore è una stagione. E se al suo sbocciare questa stagione è una festa di verde, al suo appassire è solo un mucchio di foglie marce. ([[Oriana Fallaci]]) *''Tu pensi che sian vivi, | o credi che sian morti? || Gli amanti nell'amore, | smarriscono la strada e se medesimi.'' ([[Ibn Arabi]]) *Tutti affermano che l'amore è importante, eppure siamo bombardati da ogni parte dall'evidenza del suo fallimento. ({{Sic|[[bell hooks]]}}) *Tutti gli amori dell'uomo, ancorché diversi, hanno lo stesso motore. ([[Vittorio Alfieri]]) *Tutti vogliono essere amati. Ma soltanto pochi sanno o vogliono amare. ([[Ralph Greenson]]) *Tutto l'amore del mondo a volte non basta per costruire una [[relazione]]. ([[Malika Ayane]]) *Un amore che ti fa rinunciare a un altro amore non è giusto. (''[[The Village]]'') *''Un amore non torna | vive quel momento che è, | come un fiore d'inverno | si apre e prende il sole che c'è.'' ([[Mango (cantante)|Mango]]) *Un giorno o l'altro, tutto il piacere e la gioia che l'amore può suscitare si pagano con la sofferenza. E più si ama intensamente e più il dolore sarà moltiplicato. Sperimenterai l'assenza, poi i tormenti della gelosia, dell'incomprensione, infine la sensazione del rifiuto e dell'ingiustizia. Avrai freddo fino nelle ossa e il sangue formerà dei ghiaccioli che sentirai passare sotto la pelle. La meccanica del tuo cuore esploderà. ([[Mathias Malzieu]]) *Una donna è sempre bella quando è amata, e soltanto allora. (''[[La signora Skeffington]]'') *Un uomo ha bisogno d'amore. Un uomo muore, senza amore. Le sue viscere si raggrinziscono e il petto gli diventa come un legno secco. ([[John Steinbeck]]) *Una vita senza amore e sacrificio non vale la pena di essere vissuta. (''[[Jeeg robot d'acciaio]]'') *Una volta si diceva: "due persone si guardano intensamente senza toccarsi, si trasmettono amore guardandosi negli occhi nello stesso momento". La verità è che qualcuno insegue sempre qualcuno. È così che siamo fatti. (''[[E venne il giorno]]'') *Usando amore verso le persone e odio verso i peccati. ([[Agostino d'Ippona]]) *Utilizzando un linguaggio oggi abbastanza noto, possiamo dire che l'amore non conosce «alcuna forma di discriminazione». ([[Chiara Lubich]]) *veramente ch'io ho più [[compassione]] a chi pate amando che a chi si muor di fame o a chi va a la giustizia a torto: perché il morirsi di fame procede da la dapocaggine, e l'esser giustiziato a torto nasce da la mala sorte; ma la crudeltà che cade sopra uno innamorato è un assassinamento fattogli da la fede, da la sollecitudine e da la servitù de la bontà propria. ([[Pietro Aretino]]) *– Vedi giovanotto, questa faccenda dell'amore... è una cosa potentissima!<br />– Più forte della gravità?<br />– Be' sì figliolo, in un certo senso... Io direi che è la forza più grande sulla Terra! (''[[La spada nella roccia]]'') *Vi sono tanti tipi di amore! Quello ch'io sento è il vero grande amore poetico; l'ho riconosciuto dal primo giorno, e non v'è nulla di più bello; e con l'entusiasmo dell'arte non v'è altra divinizzazione del cuore umano: il mondo allora s'illumina, gli orizzonti diventano immensi, tutta la natura si colora e vibra d'armonie senza fine, e si ama finalmente!... si ama! ([[Hector Berlioz]]) *''Vieni | Amato || Ti proverò con allegria. | Ti sognerò con me questa notte. || Il tuo corpo finirà | dove comincia per me | l'ora della tua fertilità e della tua agonia; | e poiché siamo pieni di angoscia | il mio amore per te è nato nel tuo petto, | è che ti amo in principio per la tua bocca. || Vieni, | mangeremo nel luogo della mia anima. || Prima di me ti si aprirà il mio corpo | come mare precipitato e colmo | fino al crepuscolo di pesci. | Perché sei bello, | fratello mio, | eterno mio dolcissimo.'' ([[Eunice Odio]]) *Vissi innamorato sempre or d'una principessa or d'un'altra; e così spero di vivere fino al momento ch'io raccomanderò il mio spirito a Dio; perché la mia coscienza è convinta che s'io commettessi una trista azione, la commetterei sempre quando un amore è in me spento; ed il nuovo non è per anche racceso: e nel tempo dell'interregno m'accorgo che il mio cuore fa il sordo — e mi concede a stento sei soldi da far elemosina alla miseria: però mi sollecito a rompere questo gelo — è il raccendermi e il risentirmi pieno di generosità e di benevolenza è tutto un punto: e farei di tutto, per tutti, e con tutti; purché mi persuadessero ch'io non farei peccato. ([[Laurence Sterne]]) *Vogliamo ancora parlare d'amore? Oggi la gente ha il cuore talmente duro e la faccia coperta di strati di ipocrisia che invece di arco e frecce, Cupido dovrebbe armarsi di una 44 magnum. ([[Giovanni Scafoglio]]) *Voglio amore, che senza questo i soggetti sono freddi, e amor violento. ([[Gaetano Donizetti]]) *''Vorrei seguire ogni battito del mio cuore | per capire cosa succede dentro e cos'è che lo muove, | da dove viene ogni tanto questo strano dolore, | vorrei capire insomma che cos'è l'amore, | dov'è che si prende, dov'è che si dà.'' ([[Lucio Dalla]]) ===''[[Ai confini della realtà (serie televisiva 1959)|Ai confini della realtà]]''=== *L'amore può essere appiccicoso come un vaso di miele, inestricabile come un mucchio di alghe e divorante come un incendio in un campo di grano maturo. ([[Ai confini della realtà (serie televisiva 1959) (prima stagione)|prima stagione]]) *L'amore vero vuole teatralità. Riesce a trasfigurare tutto. Trasforma il grottesco in adorabile come fanno i bambini. Se c'è amore, riusciamo a vedere negli altri ciò che vogliamo; se non c'è, non vediamo niente. E possiamo cercarlo, ma senza trovarlo. ([[Ai confini della realtà (serie televisiva 1959) (quarta stagione)|quarta stagione]]) *– Vede, dottore, mio padre amava veramente molto mia madre. Perché a quei tempi usava ancora che marito e moglie si amassero davvero.<br/>– Secondo lei ora non si usa più?<br/>– Se fosse così non ci sarebbero in giro così tanti psichiatri! ([[Ai confini della realtà (serie televisiva 1959) (quinta stagione)|quinta stagione]]) ===[[Francesco Alberoni]]=== *L'amore dà un enorme potere su chi ama e questo enorme potere può far piacere perché lusinga la vanità, perché rende l'altro schiavo, disponibile, pronto a ogni cenno ed ogni desiderio. *L'amore dell'altro, amore sincero e profondo e via via sempre più disperato, viene così usato per rafforzare se stessi fino al punto in cui non si avrà più bisogno di lui. Questo è in sostanza il vero «disinnamoramento». *L'amore tende a separare la legge dalla persona; vuol instaurare altre leggi, altre norme, non vuol sopprimere le persone, vuole amarle. ===[[Dante Alighieri]]=== *L'anima era tutta data nel pensare di questa gentilissima; onde io divenni in picciolo tempo poi di sì fraile e debole condizione, che a molti amici pesava de la mia vista; e molti pieni d'invidia già si procacciavano di sapere di me quello che io volea del tutto celare ad altrui. Ed io, accorgendomi del malvagio domandare che mi faceano [...] rispondea loro che Amore era quelli che così m'avea governato. [...] E quando mi domandavano "Per cui t'ha così distrutto questo Amore?", ed io sorridendo li guardava, e nulla dicea loro. ====''[[Divina Commedia]]''==== *''Amor, ch'al cor gentil ratto s'apprende, | prese costui de la bella persona | che mi fu tolta; e 'l modo ancor m'offende. | Amor, ch'a nullo amato amar perdona, | mi prese del costui piacer sì forte, | che, come vedi, ancor non m'abbandona. | Amor condusse noi ad una morte: | Caina attende chi a vita ci spense.'' *''Conosco i segni de l'antica fiamma!'' ({{cfr|m}} [[#Publio Virgilio Marone|Publio Virgilio Marone]], ''sub'') *''Era già l'ora che volge il disio | ai navicanti e 'ntenerisce il core | lo dì c'han detto ai dolci amici addio; | e che lo novo peregrin d'amore | punge, se ode squilla di lontano | che paia il giorno pianger che si more''. *''L'amor che move il sole e l'altre stelle''. *''Per lor maladizion sì non si perde, | che non possa tornar, l'etterno amore, | mentre che la speranza ha fior del verde.''. ===[[Piero Angela]]=== *L'amore [...] colpisce in modo subdolo, spesso improvviso. È un sentimento irrazionale che penetra dolcemente e invade tutto l'organismo, come un'endovenosa che si diffonde capillarmente e che modifica il nostro modo di pensare e di agire. Provocando, a volte, una narcosi totale. *L'amore, infatti, non ha nulla a che fare con la saggezza: è un tuffo in una dimensione nuova, bellissima, irresistibile, dove nient'altro importa. I conti si faranno magari più in là, quando sarà passata la febbre e rimarranno i postumi della "follia". *Senza l'amore tutte le luci si sarebbero spente da tempo: perché è questa forza che permette alla vita di rinascere ogni volta e di passare da una generazione all'altra. ===[[Cecco Angiolieri]]=== *''L'Amor, che m'è guerrero ed enemico, | m'ha fatto com'al drago san Michele, | e mi fa canne somigliar candele: | guarda s'i' son ben di veder mendico!'' *''Oimè d'Amor, che m'è duce sì reo, | oimè, che non potrebbe peggiorare; | oimè, perché m'avvene, segnor Deo? | oimè, ch'i' amo quanto se pò amare, | oimè, colei che strugge lo cor meo!'' *''Se l'omo avesse 'n sé conoscimento, | in tutto lasserebbe Amore stare, | se non avesse di quel fornimento, | che sì bisogna a quei che vol amare.'' ===[[Claudio Baglioni]]=== *''E meglio è amare e perdere | che vincere e non amare mai''. *''Non ci ameremo più qui ma attraverso | ciò che in altri giorni avremo perso''. *''Pace a me che non so amare ancora | ciò che ho e non so non amar quel che non ho''. ===[[Romano Battaglia]]=== *Amare o avere amato. Non ci sono altre vie da scoprire nel cammino misterioso della vita. *Chi ama profondamente non invecchia mai. Neanche a cent'anni, perché l'amore è l'ala che ci aiuta a volare verso l'infinito. *L'amore è una parola di luce, scritta da una mano di luce, sopra una pagina di luce. *L'amore non deve pretendere, deve avere solo la forza di diventare certezza. *Quando si ama, tutti i piccoli sospetti diventano paure. E quando le paure diventano più grandi, è segno che l'amore sta crescendo. *Se ti chiedono qual è la cosa più importante nella vita, tu rispondi prima, dopo, sempre: l'amore. *Spendi l'amore a piene mani. È l'unico tesoro che aumenta più ne sottrai... ===[[Lucio Battisti]]=== *''Amarsi è questo: escludere | d'essere i soli al mondo, | i soli ad esser soli amando, | sterminandola l'invincibile armata.'' *''Amarsi un po' | è come bere, | più facile | è respirare.'' *''Amarsi un po' | è un po' fiorire, | aiuta sai | a non morire.'' *''È sempre per prova che | sulle labbra torna | la parola "amore", | per prove d'esercizio | perché si sa che poi non si sa mai | che potrebbe tornare utile.'' *''Ho visto un uomo che moriva per amore, | ne ho visto un altro che più lacrime non ha. | Nessun coltello mai | ti può ferir di più | di un grande amore che ti stringe il cuor.'' *''L'amore è qualcosa di più | del vino, del sesso che tu | prendi e dai.'' *''L'amore è un gesto pazzo come rompere | una noce con il mento sopra il cuore.'' ===[[Charles Baudelaire]]=== *Che cos'è l'amore? Il bisogno di uscire da sé stessi. L'uomo è un animale adoratore. Adorare è sacrificarsi e prostituirsi. Così ogni amore è anche prostituzione. *Ciò che v'è di noioso nell'amore, è il fatto che è un delitto in cui non si può fare a meno d'un complice. *In amore, come in quasi tutte le faccende umane, l'intesa cordiale è il risultato di un malinteso. Questo malinteso è il piacere. L'uomo grida: «Oh!, angelo mio!». La donna tuba: «Mamma! Mamma!». E i due imbecilli sono persuasi di pensare all'unisono. – L'abisso invalicabile, che fa l'incomunicabilità, resta invalicato. *''Ma l'amore, per me, non è che un materasso d'aghi fatto per procurare da bere a crudeli puttane.'' ===[[The Beatles|Beatles]]=== *''E alla fine | l'amore che ricevi | è eguale all'amore | che dai.'' *''È solo amore | e questo è tutto | ma è così difficile | amarti.'' *''Tutto ciò che serve è l'amore, l'amore, | l'amore è tutto ciò di cui hai bisogno.'' ===[[Papa Benedetto XVI|Benedetto XVI]]=== *Amore è «estasi», ma estasi non nel senso di un momento di ebbrezza, ma estasi come cammino, come esodo permanente dall'io chiuso in sé stesso verso la sua liberazione nel dono di sé, e proprio così verso il ritrovamento di sé, anzi verso la scoperta di Dio. *Chi vuol donare amore, deve egli stesso riceverlo in dono. *L'amore è il fuoco che purifica e unisce ragione, volontà, sentimento, che unifica l'uomo in sé stesso in virtù dell'azione unificante di Dio, cosicché egli diviene servitore dell'unificazione di coloro che sono divisi: così l'uomo fa il suo ingresso nella dimora di Dio e può vederlo. Ed è questo appunto che significa essere beato. *L'amore è la sola forza in grado di cambiare il cuore dell'uomo e l'umanità intera, rendendo proficue le relazioni tra uomini e donne, tra ricchi e poveri, tra culture e civiltà. *L'amore non è mai «concluso» e completato; si trasforma nel corso della vita, matura e proprio per questo rimane fedele a sé stesso. *L'amore produce gioia, e la [[gioia]] è una forma d'amore. *Fate sì che l'amore unificante sia la vostra misura; l'amore durevole sia la vostra sfida; l'amore che si dona la vostra missione! ===[[Giordano Bruno]]=== *''Amor, per cui tant'alto il ver discerno, | Ch'apre le porte di diamante e nere, | Per gli occhi entra il mio nume; e per vedere | Nasce, vive, si nutre, ha regno eterno.'' *L'amor fa dovenir li vecchi pazzi, e gli giovani savii. *L'amore è ciò per la cui potenza tutte le cose son generate; è in tutte le cose, vivo in ciò che è vivo, grazie a lui ciò che è vivo vive, ed è lui stesso la linfa vitale di ciò che è vivo; riscalda ciò che è freddo, illumina ciò che è oscuro, risveglia ciò che è assopito, vivifica ciò che è morto, fa percorrere la regione sovraceleste alle cose inferiori, trasportandole con divino furore; per suo compito le anime son legate ai corpi, per la sua guida sono innalzate alla contemplazione, per il suo volo si uniscono a Dio superate le difficoltà naturali. È lui che insegna quali cose siano nostre e quali altrui, chi siamo noi e chi gli altri; è lui a fare in modo che le altre cose siano dominate e possedute da noi, e che noi comandiamo e dominiamo le altre cose; infatti la [[necessità]], che si fa beffe di tutto, obbedisce al solo amore. *L'antichità chiamò grande demone questo amore che è padre di tutti i sentimenti, tutti i desideri e tutti gli effetti. *Questo animale che chiamiamo Amore, per il più suole assalire colui ch'ha poco da pensare e manco da fare. *Si aggiunga al già detto, che amore, con cui amiamo, è brama con cui ogni cosa brama, mediazione fra bene e male, brutto e bello (non dunque non brutto e non bello), ma buono e bello in rapporto a una certa comunicazione e partecipazione. ===[[Gesualdo Bufalino]]=== *Certi amori sono soltanto sudori che si somigliano. *Il primo segno d'amore consiste nel trasformare un essere che ci era domestico in un demone sconosciuto. *L'amore, come ogni buon rigorista, prima di tirare non piglia troppa rincorsa. *L'amore: a guardarlo da fuori un teatro di larve comicoliriche, di batticuori inventati, tutta un'orchestra di trombe e violini, col basso tuba dell'eros che accompagna da lontano. *L'amore, nella maggior parte dei casi, è soltanto un prestito con cauzione. *L'amore: un sentimento inventato. Ciò che conta è il gioco della seduzione, il rituale di piacere a qualcuno. ===[[Charles Bukowski]]=== *L'amore è una forma di pregiudizio. Ami ciò di cui hai bisogno, ami ciò che ti fa star bene, ami ciò che ti torna più utile. Come fai a dire di amare una persona, quando ce ne sono almeno diecimila al mondo che ameresti di più, se solo le incontrassi? Ma non le incontrerai mai. *L'amore è un cane che viene dall'inferno. *''l'amore si rinsecchisce, pensai | tornando verso il | bagno, anche più velocemente | dello sperma.'' ===[[Aldo Busi]]=== *Io non credo all'amore che moltiplica, troppo comodo, è mica un conto in banca. *L'amore batte solo alle proprie tempie. *L'amore del momento non può essere la commedia dell'odio a lunga scadenza. *L'amore non è il toccasana dei mali. ===[[Roger de Bussy-Rabutin]]=== *La lontananza fa all'amore quello che il vento fa al fuoco: spegne il piccolo, scatena il grande. *Quando non si ama troppo, non si ama abbastanza. *Quando non si ha ciò che si ama, bisogna amare quel che si ha. ===[[Samuel Butler]]=== *L'amore, come ogni dessert, si giudica dunque solo nell'atto di mangiare e con questa prova vedremo che la consapevolezza dell'amore, come ogni altra consapevolezza, svanirà nel diventare più intensa. *Più il nostro amore è profondo, meno lo percepiamo come tale. *Se un vero amore non ha mai placido corso, quando non si miri che al [[matrimonio]], a volte, tutto va bene. ===[[George Gordon Byron]]=== *''E di lottare tuttavia si sforza invano | Contro una passione che anche per uno come lui | D'Amore ha nome! | Sì, è vero Amor, immutabile, immutato, | Per una donna da cui giammai si vuol diviso. | Benché le più leggiadre prigioniere vogliano attrarlo | Con lo sguardo, | Egli le sfugge e non le cerca, ma freddo passa | Innanzi a lor.'' *''E tuttavia, tu ami, e io ho invidia | Per chi può posare il proprio cuore | Su un cuor che gli è fedele, | Né mai conosce il vuoto quell'errante pensier | Che, come il mio, coi fantasmi si strugge».'' *''Finché c'era Speranza eran quei sentimenti | Languidi vacillanti e teneri, | Allorché tutto fu perduto, la tenerezza non morì ma rimase assopita | E sul suo sonno si levò quella Forza per parlare così: | «Quando non c'è da amar più nulla, non c'è più nulla da temere».'' *Nella sua prima passione la donna ama il suo amante, in tutte le altre ciò che ama è il suo amore. ===[[Italo Calvino]]=== *E lei: – Tu non credi che l'amore sia dedizione assoluta, rinuncia di sé...<br/>Era lì sul prato, bella come mai, e la freddezza che induriva appena i suoi lineamenti e l'altero portamento della persona sarebbe bastato un niente a scioglierli, e riaverla tra le braccia... Poteva dire qualcosa, Cosimo, una qualsiasi cosa per venirle incontro, poteva dirle: – Dimmi che cosa vuoi che faccia, sono pronto... – e sarebbe stata di nuovo la felicità per lui, la felicità insieme senza ombre. Invece disse: – Non ci può essere amore se non si è se stessi con tutte le proprie forze. *Ecco, pensò Amerigo, quei due, così come sono, sono reciprocamente necessari. E pensò: ecco, questo modo d'essere è l'amore. E poi: l'umano arriva dove arriva l'amore; non ha confini se non quelli che gli diamo. *Ma in tutta quella smania c'era un'insoddisfazione più profonda, una mancanza, in quel cercare gente che l'ascoltasse c'era una ricerca diversa. Cosimo non conosceva ancora l'amore, e ogni esperienza, senza quella, che è? Che vale aver rischiato la vita, quando ancora della vita non conosci il sapore? *– Perché mi fai soffrire?<br/>– Perché ti amo.<br/>Ora era lui ad arrabbiarsi: – No, non mi ami! Chi ama vuole la felicità, non il dolore.<br/>– Chi ama vuole solo l'amore, anche a costo del dolore.<br/>– Mi fai soffrire apposta, allora.<br/>– Sì, per vedere se mi ami.<br/>La filosofia del Barone si rifiutava d'andar oltre. – Il dolore è uno stato negativo dell'anima.<br/>– L'amore è tutto.<br/>– Il dolore va sempre combattuto.<br/>– L'amore non si rifiuta a nulla.<br/>– Certe cose non le ammetterò mai.<br/>– Sì che le ammetti, perché mi ami e soffri. *– Tu ragioni troppo. Perché mai l'amore va ragionato?<br/>– Per amarti di più. Ogni cosa, a farla ragionando, aumenta il suo potere. ===[[Albert Camus]]=== *Il gran desiderio d'un cuore inquieto è di possedere interminabilmente la creatura che ama o di poterla immergere, quando sia venuto il tempo dell'assenza, in un sonno senza sogni che non possa aver termine che col giorno del ricongiungimento. *Il vero amore è eccezionale, due o tre volte in un secolo all'incirca. Per il resto, vanità o noia. *Non essere amati è una semplice sfortuna; la vera disgrazia è non amare. *Quando si è avuto una volta la fortuna di amare intensamente, si spende la vita a cercare di nuovo quell'ardore e quella luce. ===[[Elias Canetti]]=== *Ha gli [[occhi]] spietati di chi è amato sopra ogni cosa. *La grandezza dell'amore sta soprattutto nel fatto che in esso tutti i diritti sono sospesi. *Nell'amore le rassicurazioni valgono come annuncio del loro opposto. ===[[Gaio Valerio Catullo]]=== *''È difficile deporre d'improvviso un amore lungo.'' *''Io [[odio]] e amo. Ma come, dirai. Non lo so, | sento che avviene e che è la mia tortura.'' *''Perché, se ami, un torto così | ti fa amare di più ma voler bene meno.'' ===''[[Il cavaliere dalla pelle di leopardo]]''=== *Dispiaceri molteplici accompagnano spesso il vero amore. *L'arte di amare esige anzi tutto che rimangan segrete le nostre pene; colui che ama deve essere capace di subire la solitudine, e, lungi dalla sua amata, solo a lei deve pensare. *L'arte di amare, il folle amore che ha legge e delicatezza, è difficile a comprendere: e non è in nulla dissolutezza né perversità; altra cosa è l'amore elevato, il vero affetto, altra la depravazione: una distanza enorme li separa. *L'innamorato deve essere paziente; le sue sofferenze devono ingigantire se l'amata è assente. Egli deve saper dominare il proprio cuore, ignorare lo sdegno e la collera. *La fuga è la sorte inevitabile degli innamorati; essi non hanno il tempo d'invecchiare. *La sciagura perseguita l'innamorato, riempie il suo cuore di amarezza, ma finalmente gli porta la letizia, se egli è capace di non soccombere ai primi colpi dell'amore. Bisogna essere innamorati, perché l'amore allevia le sofferenze di quaggiù: il dotto diviene pazzo e l'ignorante diviene dotto. *Ogni separazione è un veleno per gli innamorati! *Quando un innamorato vaga per i campi in cerca di un oggetto per l'amata, bisogna che sia solo. ===[[Louis-Ferdinand Céline]]=== *È più difficile rinunciare all'amore che alla vita. *L'amore è come l'alcool, più sei impotente e sbronzo e più ti credi forte e scaltro, e sicuro dei tuoi diritti. *L'amore è l'infinito abbassato al livello dei barboncini, e ci ho la mia dignità, io! ===[[Miguel de Cervantes]]=== *Amore è invisibile ed entra ed esce di dove vuole, senza che nessuno gli chieda conto di quel che fa. *Dove vi è molto amore, non suole esserci molta disinvoltura. *L'amore e la guerra sono una stessa cosa, e come nella guerra è lecito e comunemente praticato fare uso di astuzie e di stratagemmi per vincere il nemico, così nei contrasti e nelle rivalità amorose si ritengono per buoni gl'imbrogli e i raggiri messi in opera per conseguire il fine desiderato, purché non siano in pregiudizio e disdoro dell'oggetto amato. *La passione amorosa si vince soltanto col fuggirla. *''Se le sue glorie Amor vende costose | Ha ragione ed il suo traffico è giusto, | Ché non ci sono gioie più preziose | Di quelle valutate dal suo gusto, | Ed è cosa evidente | Che non val ciò che poco costa o niente.'' *Un disinganno a tempo vuol essere rimedio efficace nei principî d'amore. ===[[Émilie du Châtelet]]=== *Esiste, forse, un sentimento più illusorio dell'amore? *Per conservare a lungo l'amore del proprio amante è indispensabile che la speranza e il timore siano sempre presenti. *Si conosce di più l'amore attraverso l'infelicità che procura che per la felicità, spesso misteriosa, che diffonde nella vita degli uomini. ===[[Emil Cioran]]=== *A tal punto il dubbio su di sé travaglia gli esseri che questi, per porvi rimedio, hanno inventato l'amore, tacito patto fra due infelici per sopravvalutarsi, per incensarsi spudoratamente. *L'amore – un incontro di due salive... Tutti i sentimenti attingono il loro assoluto dalla miseria delle ghiandole. *Non si può amare appassionatamente una donna e Dio nello stesso tempo. La mescolanza di due erotiche irriducibili crea un'oscillazione interminabile. *Noi amiamo sempre... malgrado tutto; e questo «malgrado tutto» copre un infinito. ===[[Paulo Coelho]]=== *Chi ama riesce a vincere il mondo, non ha paura di perdere nulla. Il vero amore è un atto di totale abbandono. *Colui che è saggio, lo è soltanto perché ama. E colui che è sciocco, lo è solamente perché pensa di poter capire l'amore. *L'amore è sempre nuovo. Non importa che amiamo una, due, dieci volte nella vita: ci troviamo sempre davanti a una situazione che non conosciamo. L'amore può condurci all'inferno o al paradiso, comunque ci porta sempre in qualche luogo. È necessario accettarlo, perché esso è ciò che alimenta la nostra esistenza. Se non lo accettiamo, moriremo di fame pur vedendo i rami dell'albero della vita carichi di frutti: non avremo il coraggio di tendere la mano e di coglierli. È necessario ricercare l'amore là dove si trova, anche se ciò potrebbe significare ore, giorni, settimane di delusione e di tristezza. Perché nel momento in cui partiamo in cerca dell'amore, anche l'amore muove per venirci incontro. E ci salva. *L'amore è una forza selvaggia. Quando tentiamo di controllarlo, ci distrugge. Quando tentiamo di imprigionarlo, ci rende schiavi. Quando tentiamo di capirlo, ci lascia smarriti e confusi. *L'amore esiste di continuo. Sono gli uomini che cambiano. *L'amore si scopre soltanto amando. ===[[Cesare Cremonini]]=== *''L'amore, soltanto l'amore può farti guarire, | lasciando ogni cosa al suo posto e partire, | l'amore è là dove sei pronto a morire | lasciando ogni cosa al suo posto e partire.'' *''Puoi chiamarti dottore, puoi chiamarti scienziato, | puoi chiamarti ufficiale, puoi chiamarti soldato, | puoi persino morire: | comunque l'amore è là dove sei pronto a soffrire.'' *''Starsene appoggiati sul divano ore ed ore | sapendo che la noia è un'impressione, | starsene aggrappati come un petalo sul fiore | può essere un perfetto paragone | con l'amore.'' ===[[Paolo Crepet]]=== *È l'amore che agisce come una malattia, ma funziona al contrario: fa bene quando infetta, fa morire guando guarisce. *L'amore, proprio come la passione, è attesa, fiducia illimitata, follia meravigliosa, fuoco vivo e dirompente. *[[Sesso]] e sessualità sono stati strumenti attraverso i quali l'uomo ha cercato la felicità. Dacché la morale comune ci ha permesso di esercitare il sesso senza l'amore, si è diffusa la convinzione che esso rappresenti un pezzo di Eden alla portata di tutti. In realtà, l'affannosa ricerca del piacere a tutti i costi ha tolto qualcosa alla conoscenza della nostra identità, proprio attraverso la banalizzazione dell'erotismo, ormai ridotto a libero esercizio genitale. È andata cosí consumandosi un'idea complessa dell'eros umano, che non solo non deve essere appiattita sulla necessità della riproduzione, ma nemmeno semplificata e ridotta a puro incontro di cellule, a banale questione ormonale. Anche perché la felicità genitale è tra le piú effimere e conduce a una precoce malinconia. ===[[Alexandre Dumas (padre)|Alexandre Dumas padre]]=== *Che cos'è, per lo più, l'amore? Il capriccio d'un giorno, un'allegra unione, mediante la quale due esseri s'ingannano reciprocamente e spesso in buona fede. *«E al suo ritorno lo farete passare da me; gli darò uno scudo contro l'amore.»<br/>«Ohimè, oggi l'amore è come la guerra, e lo scudo è divenuto inutile.» (''[[Vent'anni dopo]]'') *L'amore è la più egoistica di tutte le passioni. *L'amore è un sentimento che si nutre di agi e ingigantisce attraverso la corruzione. ===[[Fabrizio De André]]=== *E poi a un tratto l'amore scoppiò dappertutto. *''Guardate il sorriso, guardate il colore | come giocan sul viso di chi cerca l'amore! | Ma lo stesso sorriso, lo stesso colore | dove sono sul viso di chi ha avuto l'amore?'' *''L'autunno negli occhi, l'estate nel cuore, | la voglia di dare, l'istinto di avere, | e tu... tu lo chiami amore e non sai che cos'è, | e tu... tu lo chiami amore e non ti spieghi il perché.'' *''Ma c'è amore un po' per tutti | e tutti quanti hanno un amore | sulla cattiva strada.'' ===[[Francesco De Gregori]]=== *''E guarda l'amore che non ha commenti da fare, | l'amore comunque che non ha paura del mare da attraversare.'' *''E il vero amore può | nascondersi, | confondersi, | ma non può perdersi mai.'' *''Ho imparato che l'amore insegna, ma non si fa imparare.'' *''L'amore è mascalzone, | viaggia contromano, | parcheggia sempre dove vuole, | fa vedere la lingua, | parla con la bocca piena, | si presenta così, senza un invito | proprio in mezzo alla cena.'' *''Vallo a spiegare... L'amore | non si spiega, | muove le mani in fretta, | rovescia il sale e non fa una piega.'' ===[[Charles Dickens]]=== *Il mistero e la delusione non sono assolutamente indispensabili allo sviluppo dell'amore, ma ne sono, spessissimo, potenti ausiliari. «Lontan dagli occhi, lontan dal cuore», calza abbastanza bene come proverbio applicabile ai casi dell'amicizia, benché l'assenza non sia sempre necessaria per la freddezza del cuore, anche fra amici; e la sincerità e l'onestà, come pietre preziose, siano forse più facilmente imitate a distanza e scambiate per vere. Ma l'amore è efficacemente aiutato da una immaginazione calda e attiva con memoria tenace, e prospera per un bel pezzo mercé un leggerissimo e scarsissimo alimento. Accade così sovente che esso raggiunga il suo più lussureggiante sviluppo nella separazione e in circostanza della maggior difficoltà. *L'amore, benché si dica che sia cieco, sa far buona guardia. *L'amore è in ogni cosa un maestro ammirevole. *Se l'egoismo è un ingrediente necessario nella composizione di quella passione che si chiama amore, merita questo tutte le belle frasi con cui i poeti lo esaltano nell'esercizio della loro professione? Vi sono, certo, casi autentici di uomini e di donne, che in magnanime circostanze, hanno ceduto rispettivamente la loro donna o il loro uomo a rivali di gran merito; ma è assolutamente accertato che la maggioranza di tali uomini e di tali donne non hanno fatto di necessità virtù, e non hanno nobilmente rassegnato ciò che non potevano ottenere, presso a poco come un soldato semplice potrebbe proporsi di non accettare l'ordine della giarrettiera, e un povero pio e dotto pastore, senz'altra famiglia che quella di una grossa figliuolanza, potrebbe proporsi di rinunciare a un vescovato? *– Ti dirò, – riprese, nello stesso bisbiglio rapido e appassionato, – che cos'è vero amore. È cieca ammirazione, autoumiliazione illimitata, sottomissione totale, fede e credenza contro se stessi e contro il mondo, offerta di tutto il cuore e tutta l'anima a chi ce li trafigge... ===[[Emily Dickinson]]=== *''Che l'amore sia tutto quel che c'è, | è tutto ciò che sappiamo dell'amore.'' *''Ho sempre amato | e te ne do la prova: | prima di amare, | io non ho mai vissuto pienamente.'' *''Incapaci sono gli Amati di morire | perché l'Amore è Immortalità, | anzi, è Deità – || incapaci coloro che amano – di morire | perché l'Amore trasforma la Vitalità | in Divinità.'' *''L'Amore – è anteriore alla Vita – posteriore – alla Morte – | Radice della Creazione, ed | esponente della Terra.'' *''L'Amore finisce quando l'Amore comincia, | dicono i Saggi – | ma i Saggi l'hanno conosciuto?'' *''Un qualcosa di volatile – di indiscreto – | sempre fuori luogo è l'Amore – | la gioiosa piccola Divinità | che non siamo costretti a servire.'' ===[[Fëdor Dostoevskij]]=== *Amare le persone così come sono è impossibile. E tuttavia si deve. E per questo fa loro del bene. *Chi ama non fa distinzioni. (''[[I fratelli Karamazov]]'') *Con l'amore tutto si riscatta, si salva tutto. (''[[I fratelli Karamazov]]'') *È appunto chi ti sta vicino che, secondo me, è impossibile amare; chi è lontano forse sì. [...] Per amare un uomo occorre che questi si celi alla nostra vista: non appena mostra il suo viso l'amore svanisce. (''[[I fratelli Karamazov]]'') *L'amore astratto brama gesta immediate, edificanti perché tutti lo notino. Si giunge effettivamente anche al punto di sacrificare la vita purché non vada troppo per le lunghe e si concluda al più presto, come sulla scena, così che tutti vedano e plaudano. L'amore attivo è fatica e perseveranza. (''[[I fratelli Karamazov]]'') *La [[consapevolezza]] e l'amore, forse, sono la stessa cosa, perché non conoscerete niente senza l'amore, mentre con l'amore conoscerete molto. *Un angelo non può odiare e non può neppure fare a meno di amare. Ma si può forse amare tutti, tutti gli uomini, tutti i propri simili? Mi sono posta più volte questa domanda. Naturalmente è impossibile, e sarebbe addirittura innaturale. Chi ama l'umanità di un amore astratto quasi sempre ama soltanto se stesso. (''[[L'idiota]]'') ===''[[Emmanuelle]]''=== *– Il vero amore fin dove può arrivare?<br/>– Sarebbe un povero amore quello che si lasciasse misurare. *L'amore, il vero amore, è sempre contro natura. L'amore, quello vero, è l'erezione, non l'orgasmo. *Mi ha sempre detto che l'amore è la ricerca del piacere sempre più lontano, con un uomo, con una donna che si sceglie. È strano, adesso sento che c'è dell'altro. Per esempio, quando ho visto quella cascata, ho pensato: "Com'è bella". Ebbene, l'ho pensato per te. Te l'ho detto, una cascata è bella a condizione che si possa dirlo a chi si ama. ===''[[Emmanuelle 4]]''=== *Si dice che i grandi amori siano impossibili, io invece penso che sopravvivano a tutti gli eventi mediocri della vita. *Si può vivere preda di un amore troppo violento? No, non si può. Meglio cambiare pelle, meglio diventare un'altra donna. Non esiste soltanto un uomo al mondo, ce ne sono altri, molto diversi da colui che ami, ma l'amore te li fa ignorare. *Sì, tu vorresti fuggire all'amore, Sylvia, vorresti nasconderti affinché io non possa ritrovarti. Ma l'amore è come un'aquila che stringe i suoi artigli intorno al cuore. Quello che riesce ad afferrare, non lo lascia mai più. ===[[Fabi Silvestri Gazzé]]=== *''L'amore non esiste, è l'effetto prorompente | di dottrine moraliste sulle voglie della gente, | è il più comodo rimedio alla paura | di non essere capaci a rimanere soli.'' *''L'amore non esiste, è un ingorgo della mente | di domande mal riposte e di risposte non convinte.'' *''L'amore non ha casa, non ha un'orbita terrestre, | non risponde ai più banali meccanismi tra le forze, | è un assetto societario in conflitto d'interesse.'' *''L'amore se poi esiste, è quest'idea di attaccamento | che ha l'uomo del mio tempo per le tante storie viste.'' ===[[Ennio Flaiano]]=== *L'amore è una cosa troppo importante per lasciarla fare agli amanti. *Chi mi ama mi preceda. *In amore bisogna essere senza scrupoli, non rispettare nessuno. All'occorrenza essere capaci di andare a letto con la propria moglie. *In amore gli scritti volano e le parole restano. ===[[Jonathan Safran Foer]]=== *''Più ami qualcuno'', pensava, ''e più dirglielo è difficile.'' Lo stupiva che persone sconosciute non si fermassero a vicenda in strada per dire ''Ti amo''. *''Questo è amore'', pensava lei, ''sì o no? Quando noti l'assenza di qualcuno, e detesti quell'assenza più di ogni altra cosa. Ancora più di quanto ami la sua presenza.'' *Si scambiavano a vicenda la grande bugia salvatrice – che il nostro amore per le cose sia più grande del nostro amore per il nostro amore per le cose – recitando di buon grado le parti che scrivevano per sé, creando di buon grado le finzioni necessarie alla vita, e credendoci. ===[[Teofilo Folengo]]=== *''Chi fia di tanto mal cagion? Amore, | amor che sempre fu la peste lorda | de' miseri mortali. Ah, in quant'errore | ci spinge questa fiamma tant'ingorda! | Odo già l'alte strida, il gran rumore | d'arme, ch'aggira in foco e 'l ciel assorda; | ché dove fischia Amor, così fier angue, | subito appare ferro, foco e sangue.'' *''Ed io dico, ch'Amor è un bardassola | più che sua madre non fu mai puttana; | chi 'l chiama «dio» si mente per la gola, | ché in Dio non cape furia e mente insana: | Amor è un barbagianni che non vola, | benché abbia l'ali ed usi in ogni tana; | guardatevi da lui, ché 'l ladro antico | lascia la porta ed entra nel postico.'' *''Pàrtiti dunque, ché non è curabile | lo mal che 'n le medolle i' sento pungere; | ogni altra peste creggio esser sanabile | a mille vie di cibo, taglio ed ungere; | amor sol è quel tòsco inevitabile | cui morbo alcun egual non si può giungere: | né vi si trova al mondo un sol rimedio, | for che morir d'affanno e lungo tedio!'' *''Quando 'l Foco d'Amor, che m'arde ognora, | penso e ripenso, fra me stesso i' dico: | — Angiol di Dio non è, ma lo nemico | che la Giustizia spinse del ciel fora.'' ===[[Carlo Maria Franzero]]=== *L'amore cerebrale è qualche volta una spiritualità, e qualche volta una degenerazione. Ma solamente gli uomini volgari si estinguono dopo avere ottenuto il sacrificio che per essi è dono tanto grande che non giungono a misurarlo. *Nella vita è più bello donare che ricevere, perché la riconoscenza è il più noioso dei sentimenti, in amore è l'opposto: avere e non essere avuti. Perché solo colui che abbia amato un numero infinito di volte può dire di avere amato un amore completo. *Non esiste vizio in amore. La teoria [[Platone|platonica]], aristocratica ed individualistica, insegna che l'amore non ha altro scopo che se stesso. ===[[Mahatma Gandhi]]=== *Come si può cercare la [[verità]] o accarezzare l'Amore senza essere intrepidi? *L'amore chiama amore da tutti. *La forza dell'amore è la stessa forza dell'anima o della verità. ===''[[Giuseppe Moscati - L'amore che guarisce]]''=== *È questo l'amore che rende felici: quello che si dona agli altri, senza chiedere nulla per sé. *L'amore non va mai perduto, Cloe, torna sempre indietro. *La vita è un attimo. Onori, trionfi, ricchezze e scienza cadono, ogni incanto della vita passa: resta solo l'eterno amore, la causa di ogni opera buona. Amore che sopravvive a noi, perché l'amore è Dio. ===[[Massimo Gramellini]]=== *L'amore è un film muto: togli il volume e concentrati sui gesti. *L'amore è una meta che si raggiunge in due, a condizione di aver trovato la strada da soli. *Non essere amati è una sofferenza grande, però non la più grande. La più grande è non essere amati più. ===[[Gabriel García Márquez]]=== *C'era una stella sola e limpida nel cielo color di rose, un battello lanciò un addio sconsolato, e sentii in gola il nodo gordiano di tutti gli amori che avrebbero potuto essere e non erano stati. *E presi coscienza che la forza invincibile che ha spinto il mondo non sono gli amori felici bensì quelli contrastati. *Gli disse che l'amore era un sentimento contro natura, che dannava due sconosciuti a una dipendenza meschina e insalubre, tanto più effimera – quanto più intensa. *I sintomi dell'amore sono gli stessi del [[colera]]. *Lei gli domandò in quei giorni se era vero, come dicevano le canzoni, che l'amore poteva tutto. – È vero – le rispose lui – ma farai bene a non crederci. – *Se c'è una cosa per cui il giorno del Giudizio Universale dovranno condannarti è che hai avuto l'amore in casa e non hai saputo riconoscerlo. ===[[Gesù]]=== *Ama il [[prossimo]] tuo come te stesso. (''[[Vangelo secondo Matteo]]'') *Avete inteso che fu detto: ''Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico''; ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti. Infatti se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste. (''[[Discorso della Montagna]]'') *Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri. (''[[Vangelo secondo Giovanni]]'') *Per questo ti dico: le sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha molto amato. (''[[Vangelo secondo Luca]]'') ===[[Papa Giovanni Paolo II|Giovanni Paolo II]]=== *L'amore è la fondamentale e nativa vocazione di ogni essere umano. *L'amore è la forza costruttiva di ogni positivo cammino per l'umanità. *Vi confesso con semplicità che provo vero turbamento per il futuro del mondo quando noto generazioni giovani incapaci di amare veramente o che riducono il loro donarsi allo scambio di gratificazione tra eguali, incapaci di vedere nella sessualità una chiamata, un invito ad un amore più alto e universale. ===[[Carlo Goldoni]]=== *''Amore è fatto come un uccelletto, | Che va di ramo in ramo saltellando: | Venuto è con un volo nel mio petto, | E il povero mio cor mi va beccando. | Lo voglio accarezzare il poveretto, | Finché per divertirmi va cantando; | E quando avrà finito di cantare, | A un altro ramo il lascierò volare.'' *''Io non conosco amore, | E pur lo provo al cor. | Ditemi voi, pastore, | Che cosa sia l'amor.'' *Se conoscete che la persona che amate meriti l'amor vostro, disponete l'animo a sofferir qualche cosa. ===[[Nicolás Gómez Dávila]]=== *L'amore è essenzialmente adesione dello spirito a un corpo nudo. *L'amore non è mistero, ma luogo in cui il mistero si dissolve. *Le perfezioni di chi amiamo non sono finzioni dell'amore. Amare è, al contrario, il privilegio di accorgersi di una perfezione invisibile agli occhi degli altri. *Non c'è retorica che prolunghi l'amore tra le anime oltre l'istante in cui la carne si placa. ===[[Ivan Aleksandrovič Gončarov]]=== *L'amore fa incredibili progressi, è la cancrena dell'anima. *L'amore, sebbene sia detto un sentimento capriccioso, di cui non ci si rende conto e che nasce come una malattia, ha tuttavia le sue leggi e le sue cause. *Nell'amore partecipano in egual misura l'anima e il corpo; in caso contrario, l'amore non può chiamarsi completo: noi non siamo né puri spiriti né bruti. ===[[Maksim Gor'kij]]=== *Di tutte le beffe che la sorte serba all'uomo, non ce n'è una più tremenda d'un amore non corrisposto. *L'amore è la conquista di colui che ama di meno, su quello che ama di più... *L'amore è una malattia dell'immaginazione. *L'amore per una donna somiglia alla melanconica opera di Dio; anche Lui ha cercato, senza riuscirvi, di creare col vuoto e dal nulla uno splendido universo... ===[[Fabrice Hadjadj]]=== *Il primato dell'amore è un'invenzione cristiana, ma il diavolo distorce la cosa così: purché sia amore, tutto è legittimo. *L'amore, muovendo dalla conoscenza di una parte emersa, si estende alla cosa tutta intera, fino a quanto in essa vi è di oscuro. *L'amore più grande non si trova nell'amore "impossibile", ma nell'amore possibile, naturale, per esempio nell'amore coniugale. *Nel nome dell'amore, si perde di vista l'oggettività dell'amore. *Quando amo io debbo chiedermi: "Qual è il bene per l'altro?". Ciò che conta di più è questa oggettività. ===[[Georg Wilhelm Friedrich Hegel|Friedrich Hegel]]=== *L'amato non ci è opposto, è uno con la nostra essenza: in lui vediamo solo noi stessi, e tuttavia non è noi: miracolo che non siamo in grado di capire. *L'amore può aver luogo solo nel porsi dinanzi ad un nostro eguale, dinanzi allo specchio e all'eco della nostra essenza. *Negli amanti non vi è materia, essi sono un tutto vivente. ===[[Hermann Hesse]]=== *Amore è ogni moto della nostra anima in cui essa sente se stessa e percepisce la propria vita. *Il principio di ogni arte è l'amore; valore e dimensione di ogni arte vengono soprattutto determinati dalle capacità d'amore dell'artista. *L'amore non bisogna implorarlo e nemmeno esigerlo. L'amore deve avere la forza di attingere la certezza in sé stesso. Allora non sarà trascinato, ma trascinerà. *L'amore non vuole avere, vuole soltanto amare. *Non c'è felicità nell'essere amati. Ognuno ama se stesso; ma amare, ecco la felicità. *Vale per l'amore ciò che vale per l'arte: chi sa amare soltanto l'immenso è più povero e meschino di chi sa entusiasmarsi per il minimo. ===[[Victor Hugo]]=== *Amare è la metà di credere. *L'amore è come un albero: spunta da sé, getta profondamente le radici in tutto il nostro essere, e continua a verdeggiare anche sopra un cuore in rovina. *L'amore non ha mezzi termini; o perde, o salva. Tutto il destino umano è questo dilemma. Questo dilemma, perdita o salvezza, non c'è fatalità che lo ponga più inesorabile dell'amore. L'amore è vita, quando non è la morte. Culla e anche sepolcro. Lo stesso sentimento dice sì e no al cuore umano. *– Oh! L'amore! – lei disse, e la sua voce tremava, e il suo occhio brillava. – è essere due e non essere che una persona sola. ===[[Alphonse Karr]]=== *C'è sempre nell'amore molta illusione e molta curiosità. *L'amore è come quegli alberi all'ombra dei quali muore ogni vegetazione. L'uomo che ama una donna, non soltanto non ama altra cosa, ma neppure ne odia alcuna. Invano egli cerca nelle pieghe del proprio cuore tutte le preferenze, tutte le simpatie, tutte le ripugnanze: tutto ciò è morto, morto d'indifferenza, morto di freddo. *L'amore è l'origine, la causa e lo scopo di tutto quanto è grande, nobile e bello. Il volgo crede, secondo la mitologia, che la bellezza sia la madre dell'amore, invece è l'amore che crea la bellezza, è l'amore che dà espressione allo sguardo, grazia al corpo, fascino allo spirito, vibrazione alla voce; l'amore è il sole che fa sbocciare i fiori dell'anima; l'amore produce le nobili ambizioni, l'amore produce il genio. *L'amore è la più terribile, ma anche la più onesta delle passioni; è la sola che non possa occuparsi della propria felicità senza comprendervi la felicità di un altro. *L'amore è una caccia in cui il cacciatore deve farsi inseguire dalla selvaggina. *L'amore nasce di nulla e muore di tutto. *L'amore non accorda, e meno ancora deve farsi capire; esso dà, ed è felice di quel che dona. ===[[François de La Rochefoucauld]]=== *Accade dell'amor vero come delle apparizioni degli spiriti: tutti ne parlano ma pochi li hanno veduti. *In amore non amare troppo è un mezzo sicuro per essere amati. *L'amore, se lo si giudica dalla maggior parte dei suoi effetti, assomiglia più all'odio che all'amicizia. *Tutte le passioni ci fanno commettere degli errori, ma l'amore ci fa fare i più ridicoli. ===[[Stanisław Jerzy Lec]]=== *L'amore aiuta a vivere? La generazione successiva. *Un amore può finire in modo tragico-positivo o tragico-negativo. *Tra un amore e l'altro, ci vuole una quarantena con un terzo. ===[[Giacomo Leopardi]]=== *Chi più si ama meno può amare. *I migliori momenti dell'amore sono quelli di una quieta e dolce malinconia dove tu piangi e non sai di che, e quasi ti rassegni riposatamente a una sventura e non sai quale. *Io non ho bisogno di stima, né di gloria, né di altre cose simili; ma ho bisogno d'amore. *''Quando novellamente | nasce nel cor profondo | un amoroso affetto, | languido e stanco insiem con esso in petto | un desiderio di morir si sente: | come, non so: ma tale | d'amor vero e possente è il primo effetto.'' *''Tornami a mente il dì che la battaglia | d'amore sentii la prima volta, e dissi: | oimè, se quest'è amor, com'ei travaglia!'' ===[[Sándor Márai]]=== *Amare significa semplicemente conoscere appieno la gioia e poi morire. *Gli amori infelici non finiscono mai. *L'amore dispone di due palcoscenici su cui si recita il grande duetto, e sono entrambi infiniti: il letto e il mondo. *Non si può amare con un secondo fine. Non si può amare in modo così spasmodico e delirante. *Sentirsi spinti a conoscere qualcuno fino a penetrare tutti i suoi segreti, con tutte le conseguenze che ne deriveranno: ecco quello che si è soliti chiamare, con un termine fiacco e generico, amore. ===[[Jean-Luc Marion]]=== *L'amore è molto più che una passione o un affetto. In un certo senso, è molto più di una conoscenza. È ciò che rende possibile la stessa conoscenza. *L'amore fra esseri umani è trascendente perché trascende l'individualità di chi ama in direzione di chi è amato. *L'amore ha una propria razionalità, unica ed universale. Una razionalità che non esige la ricerca della reciprocità. *L'amore non si dona se non abbandonandosi, trasgredendo continuamente i limiti del proprio dono, sino a trapiantarsi fuori di sé. ===[[Thomas Merton]]=== *L'amore è il cuore e il vero centro del dinamismo creatore che chiamiamo vita. L'amore è la vita stessa nel suo stato di maturità e perfezione. *L'amore incontra se stesso solo nell'atto d'amare. L'amore che si fa senza conoscenza, malgrado se stesso e contro la sua natura, non raggiunge la piena coscienza di sé stesso. *L'amore non alberga solo nella mente o nel cuore, è qualcosa più del pensiero e del desiderio. L'amore è azione, e solamente nell'atto d'amore raggiungiamo l'intuizione contemplativa sella saggezza amorosa. *Tutto ciò che esiste, esiste per l'amore, e se l'amore non si rivela in tutte le cose, è soltanto perché noi non vogliamo vedercelo. L'amore, è l'''unica'' possibilità. ===[[Klemens von Metternich]]=== *Di tutte le realtà, la più forte per me è l'amore. Sono certo che quelli che credono esservi bisogno della illusione in amore, non sono abbastanza forti per conoscere l'amore... *Io amo, oppure non amo. Amo, quando una persona mi colpisce in tutti i sensi, quando quella persona siete voi. *Quando una persona ama non vi sono due vie, perché uno non ha due cuori. *Vi amo come la vita stessa. Soddisfo un impulso, amandovi e dicendovelo. ===[[Mina (cantante)|Mina]]=== *Conosco la spietatezza di quelli che, con tutte le forze, non vogliono comprendere l'amore dissimile dal loro. E non sanno che ogni amore è, a parte qualche apparente analogia, completamente, sorprendentemente disuguale. *''L'amore è bestia, l'amore è poeta.'' *''Non dirmi chi sei ma quanto amore hai.'' *''Perché l'amore | se è vero amore | ingrandisce tutta quanta la realtà...'' ===[[Vincenzo Monti]]=== *''Amiam, che i dì son brevi; | Un [[giorno]] senza amor, | È giorno di dolor, | Giorno perduto''. *''Amor vince ogni cosa, e i cuori amanti | Spoglia d'ogni più indocile austerezza, | Sian Cannibali, o Traci, o Garamanti. | Egli per tutto si ravvolge, e sprezza | Ogni riparo, e variando toglie | Alle cose create la rozzezza''. *''Amor diè norma ai cieli, Amor governa | Il non mutabil corso, e la secreta | Dei lucid'astri consonanza eterna''. *''Per due fedeli amanti | Tutto, tutto è [[Gioia|gioir]]''. *''Più sei bella, più devi | Ad Amor voti e fè''. ===[[Elsa Morante]]=== *Ah, è un inferno essere amati da chi non ama né la felicità, né la vita, né se stesso, ma soltanto te. *Chi fugge per amore non può trovar quiete nella solitudine. *Solo chi ama conosce. Povero chi non ama! ===[[Robert Musil]]=== *Anche l'amore era fra quelle esperienze mistiche e pericolose, perché toglie l'uomo dalle braccia della ragione e lo lascia letteralmente sospeso a mezz'aria sopra un abisso senza fondo. *E lo stesso si poteva dire della fedeltà che, limitata a una donna, ha un certo sapore di cavalleria, di mansuetudine, di abnegazione e di delicatezza, tutte virtù che si suole immaginare associate alla donna ma che perdono perciò la loro migliore ricchezza, così che è difficile dire se anche l'amore scorre verso di lei come l'acqua verso il luogo più profondo e non sempre inobiettabile, o se l'amore femminile è il luogo vulcanico il cui calore dà vita a tutto ciò che fiorisce sulla superficie della terra. *In amore come in affari, nella scienza come nel salto in lunghezza è necessario credere prima di guadagnare e di vincere, e come non dovrebbe esser lo stesso anche per la vita in genere? ===''[[Nadia - Il mistero della pietra azzurra]]''=== *Ciascuno di noi vive nel suo mondo, ha una sensibilità particolare. Amare qualcuno significa superare il confine personale, andare verso l'altro, incontrarlo a mezza strada. *L'amore può fiorire ad un'unica condizione: che siano entrambe le parti a desiderarlo. *Mia cara Grandis, se speriamo che l'amore venga da noi senza che dobbiamo muovere un dito, possiamo aspettare sino alla fine dei tempi. In realtà è esattamente come ha detto lei, ricorda? Siamo noi a fare la nostra fortuna e nessun altro. ===[[Pablo Neruda]]=== *''Ahi il nostro amore è una corda dura | che ci lega ferendoci | e se vogliamo | uscire dalla nostra ferita, | separarci, | ci stringe un nuovo nodo e ci condanna | a dissanguarci e a bruciarci insieme.'' *''Amo l'amore che si suddivide | in baci, letto e pane. || Amore che può essere eterno | e può esser fugace. || Amore che vuol liberarsi | per tornare ad amare.'' *''L'amore, mentre la vita ci incalza, | è semplicemente un'onda alta sopra le onde.'' *''Non assomigli più a nessuna da quando ti amo.'' ===[[Friedrich Nietzsche]]=== *È vero: amiamo la vita non perché siamo abituati alla vita, ma perché siamo abituati ad amare. C'è sempre un grano di pazzia nell'amore. D'altra parte c'è sempre anche un po' di ragione nella follia. *L'amore per uno solo è una barbarie, perché si esercita a spese di tutti gli altri. Anche l'amore per Dio. *Quel che si fa per amore, è sempre al di là del bene e del male. ===[[Novalis]]=== *L'amore è il fine ultimo della storia universale, l'amen dell'universo. *L'amore ha sempre svolto romanzi, ossia l'arte di amare è sempre stata romantica. *Non dovrebbe esistere un unico bisogno assoluto che renda possibile la diretta esclusione degli altri: l'amore, la vita in comune con le persone amate? *Ogni oggetto amato è il centro di un paradiso. *Si è soli con tutto ciò che si ama. ===[[Publio Ovidio Nasone]]=== *L'amore è una cosa piena di ansioso timore. *L'amore non dura se togli ogni lotta. *Sii amabile, se vuoi essere amato. *Spogliati dell'orgoglio, tu che desideri godere di un amore durabile! *Ti odierò, se potrò; altrimenti ti amerò mio malgrado. ===[[Paolo di Tarso]]=== *L'amore è incompatibile con l'[[ipocrisia]]. (''[[Lettera ai Romani]]'') *L'amore non fa nessun male al prossimo: pieno compimento della legge è l'amore. (''[[Lettera ai Romani]]'') *Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi amore, sarei un rame risonante o uno squillante cembalo. Se avessi il dono di profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza e avessi tutta la fede in modo da spostare i monti, ma non avessi amore, non sarei nulla. Se distribuissi tutti i miei beni per nutrire i poveri, se dessi il mio corpo a essere arso, e non avessi amore, non mi gioverebbe a niente.<br />L'amore è paziente, è benevolo; l'amore non invidia; l'amore non si vanta, non si gonfia, non si comporta in modo sconveniente, non cerca il proprio interesse, non s'inasprisce, non addebita il male, non gode dell'ingiustizia, ma gioisce con la verità; soffre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa.<br />L'amore non verrà mai meno. (''[[Prima lettera ai Corinzi]]'') ===[[Cesare Pavese]]=== *Amore è desiderio di conoscenza. *C'è qualcosa di più assurdo dell'amore? Se lo godiamo fino all'ultimo, subito ce ne stanchiamo, disgustiamo; se lo teniamo alto per ricordarlo senza rimorsi, un giorno rimpiangeremo la nostra sciocchezza e viltà di non aver osato. *L'amore è la più a buon prezzo delle religioni. ===[[Pif]]=== *Se ci pensiamo bene ci accorgiamo che è impossibile dare una definizione univoca di “amore”, perché siamo noi i primi a cambiare in continuazione, a evolverci. Esistono persone giuste incontrate al momento giusto e persone giuste incontrate al momento sbagliato. Quando iniziamo a ragionare troppo su un partner vuol dire che non siamo più innamorati. *Alla fine la vera difficoltà non è trovare l'amore, ma farlo durare. Ecco più che le app per incontri ci vorrebbero le app per non far esplodere le coppie. *Per me l'amore è un equilibrio difficilissimo, si crea solo se le parti della coppia imparano a cedere un po'. ===[[Marcel Proust]]=== *C'è nell'amore una sofferenza permanente, che la gioia neutralizza, rende virtuale, rinvia, ma che può in ogni momento diventare quel che sarebbe da molto tempo se non si fosse ottenuto ciò che si sperava: atroce. *È il terribile inganno dell'amore, che esso cominci col farci giocare con una donna non del mondo esterno, ma con una bambola che vive nel nostro cervello, la sola d'altronde che abbiamo sempre a nostra disposizione, la sola che possederemo, che l'arbitrio del ricordo, assoluto quasi quanto quello dell'immaginazione, può aver fatto tanto diversa dalla donna reale come dalla Balbec reale era stata per me la Balbec sognata; creazione fittizia cui a poco a poco, per la nostra sofferenza, costringeremo la donna reale ad assomigliare. *E l'orrore degli amori che solo l'inquietudine ha generato viene dal fatto che giriamo e rigiriamo senza posa nella nostra gabbia discorsi insignificanti; senza contare che raramente gli esseri per i quali li proviamo ci piacciono fisicamente in maniera completa, poiché a sceglierli non è il nostro gusto, ma il caso di un minuto d'angoscia, minuto indefinitamente prolungato dalla nostra debolezza di carattere, che ogni sera rifà esperienza e si abbassa a cercare dei calmanti. *Fra tutte le cose che l'amore esige per nascere, quella a cui tiene di più, e che gli fa trascurare tutto il resto, è la nostra convinzione che una persona partecipi a una vita sconosciuta in cui il suo amore ci farà penetrare. *Fra tutti i modi di produzione dell'amore, fra tutti gli agenti disseminatori del male sacro, certamente uno dei più efficaci è questo gran soffio di agitazione che a volte passa su di noi. Allora l'essere col quale in quel momento ci piace stare, il dado è tratto, sarà lui che ameremo. Non c'è neanche bisogno che finora ci sia piaciuto più di altri, e neppure altrettanto; bisogna solo che il nostro gusto per lui sia diventato esclusivo. E la condizione si è verificata quando – nel momento in cui è mancato — alla ricerca dei piaceri che ci dava il suo fascino si è sostituito improvvisamente in noi un bisogno ansioso, che ha per oggetto quel medesimo essere, un bisogno assurdo, che le leggi di questo mondo rendono impossibile da soddisfare e difficile da guarire, il bisogno insensato e doloroso di possederlo. *In amore è più facile rinunciare a un sentimento che perdere un'abitudine. *L'amore non è una passione disinteressata. *Le due massime cause d'errore nei nostri rapporti con un'altra persona sono di aver buon cuore, oppure, quell'altra persona, amarla. *Qualsiasi essere amato – anzi, in una certa misura qualsiasi essere – è per noi simile a Giano: se ci abbandona, ci presenta la faccia che ci attira; se lo sappiamo a nostra perpetua disposizione, la faccia che ci annoia. *Si ama solamente ciò in cui si persegue qualcosa d'inaccessibile, quel che non si possiede. ===[[Raymond Radiguet]]=== *Chi ama irrita sempre chi non ama. *Crediamo di essere i primi a provare certi turbamenti, non sapendo che l'amore è come la poesia, e che tutti gli amanti, anche i più mediocri, pensano d'innovare. *Quando un amore è la nostra vita, che differenza c'è tra vivere insieme e morire insieme? ===[[Osho Rajneesh]]=== *L'amore è vita, ed è più grande dite: non puoi possederlo. Desidero ripeterlo: l'amore è più grande dite, non puoi possederlo. Puoi solo permetterti di esserne posseduto, non di controllarlo. *Ma l'amore deve accaderti come un'ombra della pace interiore. Normalmente, si verifica il contrario: la pace ti accade come un'ombra dell'amore. L'amore deve accaderti come un'ombra della pace, allora è splendido. Altrimenti, anche l'amore crea orrori e brutture; diventa una malattia, una febbre. *Puoi amare solo quando sei felice dentro di te. L'amore non può venir aggiunto dall'esterno. Non è un indumento che puoi indossare. ===[[Nino Salvaneschi]]=== *L'amore è un capriccioso soffio che Eros invia tra gli uomini per ingarbugliar le matasse dei loro destini. *Per l'uomo l'amore può essere un episodio. Per la [[donna]] spesso è tutto il suo destino. *Se il [[piacere]] ti invita per un giro di danza, puoi anche star seduto. Ma se l'amore ti fa cenno, guarda se lo riconosci. ===[[William Shakespeare]]=== *Amore è un fumo levato col fiato dei sospiri; purgato, è fuoco scintillante negli occhi degli amanti; turbato, un mare alimentato dalle loro lacrime. Che altro è esso? Una follia discreta quanto mai, fiele che strangola e dolcezza che sana. (''[[Romeo e Giulietta]]'') *È noto infatti che tutto quel che si frappone al godimento dell'amor è soltanto qualcosa che serve ad accrescerne la forza divampante. *L'amore può dar forma e dignità a cose basse e vili, e senza pregio; ché non per gli occhi Amore guarda il mondo, ma per sua propria rappresentazione, ed è per ciò che l'alato Cupido viene dipinto col volto bendato. *Ma l'amore che sa farsi sentire troppo tardi, simile a un pietoso perdono che giunge quando non s'è più in tempo, si rivolge tutto pieno d'amaritudine proprio contro la grandezza di colui che l'invia, e grida alto: «Buono era quel che ora non è più». *''Non è amore | l'amor che muta se in mutare imbatte | o, rimuovendosi altri, si rimuove, | oh no: è faro che per sempre è fisso | e guarda alle bufere e non dà crollo.'' *– Pur credo che fra tutti sia quei che più vi ama.<br />– Il suo scarso parlare dimostra scarso amore.<br />– Nel fuoco più compresso cova più intenso ardore.<br />– Non ama chi d'amore al proprio ben non parla.<br />– Oh! ama assai di meno chi con tutti ne ciarla. *Sarebbe come s'io amassi una certa stella di particolare splendore. Debbo contentarmi del conforto che posso trovare nel suo pur luminoso riverbero e nella sua luce collaterale, e non pensare mai d'attingere quello della sua sfera? *Tante sono le forme che l'amore crea, che l'amore stesso è fantasia. ===[[Fulton John Sheen]]=== *Ciascuno è ciò che ama. L'amore si tramuta a somiglianza di ciò che ama. Se ama il paradiso, diventa celestiale; se ama il carnale fino a divinizzarlo, diventa corruttibile. *Nell'amore, la povertà s'integra nella ricchezza; il bisogno nel compimento; il desiderio nella gioia; la caccia nella cattura. *Tre elementi occorrono a produrre l'amore nei cuori:<br/>L'Amante, l'Amato e l'Amore. *Tre sono i mezzi per comunicare l'amore: parola, vista e tatto. Il più importante è la parola. Non saprai mai infatti quanto una persona ti ama se non te lo dice. ===[[Adrienne von Speyr]]=== *Chi non ama, si sbarra da sé l'ingresso alla [[conoscenza]]. *Il primo passo per imparare ad amare gli altri è il tentativo di [[comprensione|capirli]]. *L'amore è sempre possibile, e sempre penetrante. *L'audacia più estrema: voler amare qualcuno – per non dire il proprio prossimo! – come Dio lo ama. *Per chi vuole amare è meglio non sapere nulla che sapere troppo. *Se due amanti dialogano, colui che parla ha sempre la sensazione di dire troppo poco. La parola gli si nega. Ma chi lo sente è sotto l'impressione che la parola non solo dica tutto, ma apra delle prospettive, completamente nuove, a un felice di più. ===[[Baruch Spinoza]]=== *L'Amore è Gioia, concomitante con l'idea di una causa esterna. (''[[Ethica]]'') *L'amore è il mezzo attraverso il quale l'uomo può elevarsi al sommo bene. *L'amore può e deve fare da tramite ai fini della perfezione. Che resta sempre Dio. ===[[Susanna Tamaro]]=== *L'amore è [[attenzione]]. *L'amore è darsi in pasto all'altro senza possibilità di difendersi. *L'amore vince tutto, avevo spesso sentito ripetere. L'amore è più forte della morte. E invece non è vero, perché l'amore, anche se esiste, è fragile. È così fragile da essere pressoché invisibile. Ed essere invisibile e non esistere è quasi la stessa cosa. ===[[Lev Tolstoj]]=== *Amare, in generale, significa voler fare del bene. Così noi intendiamo l'amore, e non possiamo intenderlo altrimenti. (''[[Della vita]]'') *Il vero amore, quello che si manifesta, non per via di parole, ma di atti, dà solo la vera sagacia e la saggezza vera.<br />L'amore non può essere sciocco. *L'amore impedisce la morte. L'amore è vita. Tutto, tutto ciò che io capisco, lo capisco solamente perché amo. È solo questo che tiene insieme tutto quanto. L'amore è Dio, e il morire significa che io, una particella dell'amore, ritorno alla sorgente eterna e universale. (''[[Guerra e pace]]'') *L'amore produce il bene, perché l'uomo, amando, si unisce a Dio e quindi non desidera più nulla per sé, ma desidera dare agli altri ciò che ha, persino la sua vita e in questo dono di sé stesso trova la felicità. *L'uomo ama, non perché ha interesse di amare questo o quello, ma perché l'amore è l'essenza dell'anima sua, perché egli non può non amare. (''[[Il regno di Dio è in voi]]'') ===[[Publio Virgilio Marone]]=== *''Iniquo amore, | che non puoi tu ne' petti de' mortali?'' (''[[Eneide]]'') *L'amore per tutti è lo stesso. *L'amore vince tutto: e anche noi cediamo all'amore. *''[...] sol questi {{NDR|Enea}} ha mosso | i miei sensi e 'l mio core, e solo in lui | conosco i segni de l'antica fiamma'' (Didone: ''[[Eneide]]''). {{Cfr}} anche ''[[#Divina Commedia|Divina Commedia]]'', ''supra''. ===[[Fabio Volo]]=== *Ho imparato che il contrario dell'amore non è l'odio. L'odio è assenza d'amore, così come il buio è assenza di luce. L'opposto dell'amore è la paura. *La prima cosa che due persone si offrono stando insieme dovrebbe essere un sentimento d'amore verso se stessi. Se non ti ami tu, perché dovrei amarti io? *Solitamente, in una vera storia d'amore, la persona con cui stai è lo specchio migliore per vedere i tuoi difetti e i tuoi limiti. ===[[Simone Weil]]=== *Fra gli esseri umani, si riconosce pienamente l'[[esistenza]] soltanto di coloro che amiamo. *Gli amanti e gli [[amicizia|amici]] desiderano due cose: di amarsi al punto di entrare l'uno nell'altro e diventare un solo essere e di amarsi al punto che la loro unione non ne soffra, quand'anche fossero divisi dalla metà del globo terrestre. *Nessuno ha amore più grande di colui che sa rispettare la [[libertà]] dell'altro. *Quando un'anima è pervenuta a un amore che pervade con la stessa intensità tutto l'universo, questo amore diventa il pulcino dalle ali d'oro che spezza il guscio del mondo. Da questo istante essa ama l'universo non dall'interno ma dall'esterno, dal luogo in cui risiede la Sapienza di Dio, che è il nostro fratello primogenito. Un simile amore non ama gli esseri e le cose in Dio ma dal punto più prossimo a Dio. Stando accanto a Dio, china il suo sguardo, confuso con lo sguardo di Dio, su tutti gli esseri e su tutte le cose. *Se l'anima cessa di amare precipita già qui sulla terra in uno stato quasi equivalente all'[[inferno]]. ===[[Walt Whitman]]=== *''L'amore, che è tutto il mondo per gli innamorati – l'amore, che si beffa di tempo e di spazio, | l'amore che è giorno e notte – l'amore che è il sole, la luna e le stelle, | l'amore che è purpureo, sontuoso, greve di profumi, | non altre parole se non parole d'amore, non altro pensiero che d'amore.'' *''L'amore, come luce, tutto avvolge silente.'' *''Profetica sorse una voce dalla carneficina, | non disperate, l'affetto saprà risolvere i problemi della libertà, | quelli che s'amano tra loro diverranno invincibili.'' *''Suona ancora trombetta! e come tema, | scegli ora il tema che li comprende tutti, il solvente e fissatore, | l'amore, che è il polso di tutto, il sostegno e l'angoscia, | il cuore dell'uomo e della donna completamente all'amore, | non altro tema che amore – l'amore che incastra, comprende e tutto soffonde.'' *''Talvolta con uno che amo ribollo d'ira, al timore d'effondere un amore che non vien corrisposto, | ma ora penso che non esista amore non corrisposto, la corresponsione è sicura in un modo o nell'altro, | (ho amato una certa persona ardentemente, e il mio amore non fu corrisposto, | eppure per quell'amore ho scritto questi canti.)'' ===[[Oscar Wilde]]=== *Chi, essendo amato, è povero? *È l'amore, e non la filosofia tedesca, la vera spiegazione di questo mondo, e Dio solo sa qual è la spiegazione dell'altro mondo. *Quando cerchi sinceramente l'amore, lo trovi che ti sta aspettando. ===[[Marguerite Yourcenar]]=== *Bisogna amare un essere per correre il rischio di soffrire per lui. Bisogna amarti molto per rimanere capace di soffrirti. *Ciò che appare evidente è che questa nozione dell'amore puro<ref>Definito dalla Yourcenar come: "L'amore totale per una particolare creatura". {{cfr}} ''Fuochi'', p. 11.</ref>, a volte scandaloso ma pur tuttavia imbevuto di una specie di virtù mistica, non sembra possa sussistere se non associato a una qualsiasi forma di fede nella trascendenza, non fosse che all'interno della persona umana, e che una volta privato del sostegno di certi valori metafisici e morali oggi disprezzati, forse perché i nostri predecessori ne hanno fatto un abuso, il folle amore smette presto di essere altro che un vano gioco di specchi o una triste mania. *Confesso che la ragione si smarrisce di fronte al prodigio dell'amore. *L'amore è un castigo. Veniamo puniti per non essere riusciti a rimanere soli. ===[[Checco Zalone]]=== *''L'amore non ha religione | nessun confine, nessuna nazione | né americano, né bolscevica | l'amore è quando lei ti dà (quando lei ti dà) quando lei ti dà (ti dà, ti dà) la vita.'' *''L'amore non ha religione | non è cattolico, non è mormone | no! L'amore credimi non è ortodosso | l'amore è quando ti diventa grosso.'' *''L'amore non ha religione | non è cattolico, non è mormone | no! Non è evangelico né protestante | l'amore è quando ti diventa grande.'' ===[[Carlo Zannetti]]=== *In amore non vince chi fugge, ma vince chi ama. *L'amore è polvere di stelle, arriva dall'infinito, colora di fantastico tutto ciò che ti circonda. L'amore non è solo una questione di chimica, è un'incredibile carambola di coincidenze, un insieme di enigmatici cambi di traiettorie che ti conducono ad un incontro prestabilito con una persona che per te è speciale. E' un appuntamento con il destino che avviene in un determinato luogo, in un preciso istante della nostra vita. No ! Noi non decidiamo nulla, l'amore è un qualcosa di soprannaturale. L'amore con le sue poliedriche sfaccettature ha ispirato miliardi di persone che hanno compiuto quotidiani gesti di profondo affetto ed ha affascinato migliaia di artisti che così hanno realizzato magnifici capolavori di creatività. L'amore si nasconde in tutte le cose più belle del mondo e sono certo che è in grado di sopravvivere alla nostra morte fisica. *L'amore rimbalza da cuore a cuore , da secolo a secolo , e con la velocità della luce ti raggiunge solo quando vuole lui. *Una vita senza amore è come un albero senza radici che rimane alla mercé del vento di una tempesta che può arrivare da un momento all'altro. ===[[Zucchero (cantante)|Zucchero]]=== *''Ho bisogno d'amore, "perdio", | per tutto quanto il giorno, | c'è bisogno d'amore, sai zio, | da tutto quanto il mondo.'' *''L'amore è un gallo e strilla nel cielo.'' *''Libera l'amore | o liberatene per sempre''. *''Oramai | mi consola, | oramai | mi sorvola | l'amore invano, | così leggero.'' ==Proverbi== *Amare ed essere saggi è impossibile. ([[Proverbi spagnoli|Spagnolo]]) *Anche un amore di cento anni può raffreddarsi. ([[Proverbi giapponesi|Giapponese]]) *L'amore nasce dall'[[assenza]]. ([[Proverbi arabi|Arabo]]) *L'amore non bada a caste né il sonno a un letto rotto. Io andai in cerca d'amore e mi persi. ([[Proverbi indiani|Indiano]]) *L'amuri di luntanu è comu l'acqua 'nta u panaru. ([[Proverbi calabresi|Calabrese]]) *Là dove ci si ama non scende mai la sera. ([[Proverbi burundesi|Burundese]]) *Non esiste amore così ardente che non possa essere raffreddato da uno [[Matrimonio|sposalizio]]. ([[Proverbi russi|Russo]]) *'U primu amure è 'na cancarena ca te cunzuma a focu lentu cuomu 'na cannila. ([[Proverbi calabresi|Calabrese]]) *Un amore unico arriva fino al cielo. ([[Proverbi giapponesi|Giapponese]]) ===[[Proverbi francesi|Francesi]]=== *Amore scaccia [[gelosia]]. *Amore, tosse e fumo non possono essere mantenuti segreti. *Ognuno ritorna sempre al suo primo amore. *Senza pane e senza vino, l'amore non è nulla. ===[[Proverbi inglesi|Inglesi]]=== *L'amore e la tosse non possono essere nascosti. *L'amore fa girare il mondo. *L'amore troverà sempre una strada. *Meglio aver amato e perso, che non aver mai amato. ===[[Proverbi italiani|Italiani]]=== *Amor che nasce di [[malattia]], quando si guarisce passa via. *Amor nuovo va e viene, amor vecchio si mantiene. *Amor regge il suo regno senza spada. *Amore è il vero prezzo con che si compra amore. *Amore non si compra né si vende. *Amore onorato, né vergogna né peccato. *Chi porta [[Fiore|fiori]], porta amore. *Chi si prende d'amore, si lascia di rabbia. *Di tutte le arti maestro è l'amore. *Dove c'è l'amore, la gamba trascina il piede. *Dove non c'è amore, non c'è [[Umanità (qualità)|umanità]]. *Ferita d'amore non uccide. *Grande amore, gran dolore. *Il primo amore non si arrugginisce. *Il primo amore non si scorda mai. *In amore e in [[guerra]] niente regole. *L'amore di carnevale muore in quaresima. *L'amore è cieco, ma vede lontano. *L'amore fa passare il tempo e il tempo fa passare l'amore. *L'amore non si misura a metri. *L'amore passa dentro la cruna di un ago. *L'amore senza [[Bacio|baci]] è pane senza sale. *L'orologio dell'amore ritarda sempre. *Ma in premio d'amore amor si rende. *Non esiste amore senza gelosia. *Più si chiacchiera, meno si ama. *Quando l'amore è a pezzi non c'è alcuna colla che lo riappiccichi. *Quando la [[fame]] entra dalla porta, l'amore esce dalla finestra. *Scalda più l'amore che mille fuochi. *Se occhio non mira, cuor non sospira. *Se vuoi che t'ami, fa' che ti brami. *Tanto l'amore quanto il fuoco devono essere attizzati. *Tanto l'amore quanto la minestra di fagioli vogliono uno sfogo. ====[[Proverbi napoletani|Napoletani]]==== *''Ammore d' 'o lietto | fa scurdà chillo d' 'o pietto.'' *Ammore de patrone e vino 'e fiasco 'a sera so' buono e 'a matina so' sciacqua. *Ammore e [[rogna]] nun se po' nasconnere. *Anema senz'ammòre, sciòre senz'addòre. *''Ammore senz'ammore | sciore senz'addòre.'' *L'ammore d' 'o lietto fa scurda' chello d' 'o pietto. *L'ammore è comm' 'o ffuoco, guaje a chi ce pazzea. *L'ammore è fatto a coselle. *''L'ammore è fatto {{sic|com}}' 'a la nucella, | si nun la rumpe nun la può magnare...'' *L'ammore e lu cetrulo vanno a pparo; Doce è la ponta ma lo culo è amaro. *L'ammore è na brutta cosa, e la famma è na brutta bestia. *L'ammore è 'nu piccerillo ca nun sape cuntare. *L'ammore fa passà 'o tiempo e 'o tiempo fa passà l'ammore. *L'ammore nun va truvanno ricchezza. ====[[Proverbi toscani|Toscani]]==== *A chi s'ama si [[Credere|crede]]. *Ama chi t'ama, e chi non t'ama lascia. *Ama chi t'ama, e rispondi a chi ti chiama. *Amami poco, ma continua. *Amante non sia chi coraggio non ha. *Amor dà per mercede, gelosia e rotta fede. *Amor di ganza, fuoco di paglia. *Amor è cieco, e vede da lontano. *Amore e gelosia nacquero insieme. *Amore e signoria non soffron compagnia. *Amore è una pillola inzuccherata. *Amore fa amore, e crudeltà fa tirannia. *Amore male impiegato, vien mal remunerato. *Amore non conosce misura. *Amore non è senza amaro. *Amore, sonno e rogna non si nascondono. *Ben ama, chi non oblia. *Chi ama crede. *Chi ama, il ver non vede. *Chi ama, teme. *Chi ha l'amore nel petto, ha lo spron né fianchi. *Chi non ama, non ha cuore. *Chi soffre per amor, non sente pena. *Chi t'ama di buon cuore strigni e abbraccia. *Chi vuol essere amato, convien che ami. *Chi vuole l'amor celato lo tenga bestemmiato. *Contro amore non è consiglio. *[[Crudeltà]] consuma amore. *Delle pene d'amore si tribola e non si more. *Detto d'amore disarma rigore. *Di buone armi è armato, chi da buona donna è amato. *Dove regna amore, non si conosce errore. *I primi amori sono i migliori. *L'amore è principio del bene e del male. *Nella guerra d'amor vince chi fugge. *Ogni disuguaglianza amore agguaglia. *[[Sdegno]] cresce amore. *Sdegno d'amante poco dura. *Senza Cerere e Bacco è amor debole e fiacco. *[[Servire|Servigio]] riaccende amore. *Tanto è morir di male, quanto d'amore. ====[[Proverbi veneti|Veneti]]==== *Amor che nasse in malatia, quando se guarisse el passa via. *Amor fa amor e crudeltà consuma amor. *Amor me fa portare le calze mole. *Amor no fa bogher la pignata. *Amor no porta rispeto a nesun. *Amor novo va e vien, amor veccio se mantien. *Amor veccio non fa ruzene. *Amor xe orbo. *Amor xe tossego. *D'amor el gusto e 'l fogo de paglia, xe de l'istessa tagia. *Do amori no se pol aver. *L'amor de carneval mor in quaresema. *L'amor no pol star sconto. *L'amor passa sette muri. *L'amor xe come i busi in te le calze. *Per amor no se sente dolor. *Tosse, amor e panzeta, no le se sconde in qualunque sito che se le meta. ===[[Proverbi latini|Latini]]=== *Amore genera amore. *È ridicolo l'amore di un [[Senilità|vecchio]]. *Il giuramento dell'innamorato non si può punire. *La ferita d'amore la risana chi la fa. *L'amore è cieco. *L'amore e la tosse non si possono nascondere. *L'amore procura le armi [agli amanti perché possano essere grati alla persona amata]. ===[[Proverbi tedeschi|Tedeschi]]=== *Ira d'amore è esca d'amore. *Non si può costringere nessuno ad amare o a cantare. *"[[Rosso]] è il colore dell'amore", disse il pretendente alla sua furba seduttrice. ==Note== <references /> ==Voci correlate== {{div col|3}} *[[Amante]] *[[Amor di Dio]] *[[Amor fraterno]] *[[Amor materno]] *[[Patriottismo|Amor patrio]] *[[Amor proprio]] *[[Amore a prima vista]] *[[Amore e morte]] *[[Amore e odio]] *[[Amore e sesso]] *[[Bacio]] *[[Carità]] *[[Desiderio]] *[[Fare l'amore]] *[[Gelosia]] *[[Innamoramento]] *[[Lettera d'amore]] *[[Odio]] *[[Sessualità]] *[[Ti amo]] *[[Voler bene]] {{div col end}} ==Altri progetti== {{interprogetto|w_preposizione=riguardante l'|preposizione=sull'|wikt|s=:Categoria:Canti d'amore|s_oggetto=i testi completi di alcuni canti|s_preposizione=d'}} {{vetrina|14|2|2012|argomenti}} [[Categoria:Amore| ]] 167mk7aiunsi1c84bbsnqk02e5eywea 1350841 1350840 2024-11-08T11:50:19Z ~2024-9620 100276 /* Citazioni */ Citazione famosa di Terenzio 1350841 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[File:1873 Pierre Auguste Cot - Spring.jpg|thumb|''Le Printemps'' (P.A. Cot, 1873)]] Citazioni sull''''amore'''. ==Citazioni== *A coloro che ci spingono ad amare gli altri, suggerisco di riflettere che forse perfino amare se stessi è meno frequente di quanto comunemente si creda. ([[Sergio Ricossa]]) *A nessuna creatura può piacere di essere desiderata per l'amore di un'altra. Ognuno vuole essere amato per sé stesso. ([[Liala]]) *A una certa altezza dell'amore, si vedono cadere gli orpelli del romanzesco e del petrarchismo, e rimangono soltanto, nudi e violenti, lo stimolo fisico e la verità dei corpi. ([[Marcel Thiry]]) *A volte penso che l'amore eterno sia il Babbo Natale degli adulti... sappiamo tutti che non esiste ma nessuno vuole sentirselo dire... ([[Alessandro Cattelan]]) *''Ah! come io conosco bene l'amore. Egli | inclina sempre a trovar de' difetti nell'oggetto | amato: tu trovi il tuo troppo orgoglioso; io | trovai il mio troppo modesto''. ([[Louis-Benoît Picard]]) *''Ahi crudo Amor, ch'ugualmente n'ancide | l'assenzio e 'l mèl che tu fra noi dispensi, | e d'ogni tempo egualmente mortali | vengon da te le medicine e i mali!'' ([[Torquato Tasso]]) *''Al mondo non si fa altro | che cantare e ricantare l'amore. | E anch'io in un tempo lontano l'ho fatto | e ancora, e di nuovo, | perché hanno un respiro profondo | le parole della tenerezza. | Se l'anima davvero potesse amare | il cuore si muterebbe in una zolla d'oro.'' ([[Sergej Aleksandrovič Esenin]]) *Alfine è venuto l'amore, tale che tenerlo nascosto più nuocerebbe alla mia fama che averlo rivelato ad alcuno. Scongiurata dalle mie muse Citerea a me l'ha condotto e l'ha posto fra le mie braccia. [[Venere]] ha mantenuto la promessa: racconti i miei diletti quello di cui si dirà che non ne ha avuti di suoi. Nulla io vorrei confidare a tavolette sigillate, perché nessuno le legga prima che lo sappia il mio amato. Ma aver peccato mi piace; atteggiare il volto per aver buona fama mi ripugna: si dirà che con uno degno di me io, degna di lui, sono stata. ([[Sulpicia]]) *''Altissimo Amore, se può essere che io muoia | senza aver saputo donde vi possedevo, | in quale sole era la vostra dimora | in quale passato il tempo vostro, in quale ora | io vi amavo, || Altissimo Amore che superate la memoria, | fuoco senza focolare di cui ho fatto tutta la mia luce, | in quale destino tracciavate la mia storia, | in quale sonno si vedeva la vostra gloria, | o mia dimora... || Quando sarò per me stessa perduta | e dispersa nell'abisso infinito, | infinitamente, quando sarò infranta, | quando il presente di cui sono rivestita | avrà tradito, || per l'universo in mille corpi frantumata, | di mille istanti ancora non riuniti, | di cenere setacciata nei cieli fino al nulla, | rifarete per una strana annata | un solo tesoro || rifarete il mio nome e la mia immagine | di mille corpi portati dalla luce, | viva unità senza nome e senza volto, | cuore dello spirito, oh centro del miraggio, | Altissimo Amore.'' ([[Catherine Pozzi]]) *Ama chi ti ama, fosse pure un cane! (''[[Un borghese piccolo piccolo]]'') *Ama e fa' ciò che vuoi. ([[Agostino d'Ippona]]) *"Ama gli altri e sarai amato!" è un detto che potrebbe suonare come una terribile e ingiusta accusa contro tutti gli innocenti che sono stati odiati e magari anche torturati e uccisi. ([[Fausto Cercignani]]) *''Amami, anche se io non ti amo. | Amami, anche se non merito l'amore. | Amami, anche se io non so amare | e amami anche se non esiste l'amore.'' (''[[La nave dei folli]]'') *Amare e farsi amare è un'attività complicata, soprattutto quando hai un brutto carattere, quando sei un po' vecchio, un po' grasso... ([[Philippe Starck]]) *Amare e insieme conservare il senno è concesso solo a Giove. ([[Decimo Laberio]]) *''Amare è la metà di credere.'' ([[Victor Hugo]]) *Amare è trovare la propria ricchezza al di fuori di sé stessi. ([[Émile-Auguste Chartier]]) *Amare, non è prendere un altro per completarsi, bensì offrirsi ad un altro per completarlo. ([[Michel Quoist]]) *Amare non significa solo dedicarsi interamente, con una generosità completa, né consacrarsi corpo ed anima senza condizioni ad attività in favore del prossimo, ma, prima di tutto, fare opera di intelligenza, chiedendoci con amore e con un sentimento profondo di rispetto degli uomini nostri fratelli, qual è il miglior bene che noi possiamo offrire loro, non solo, certamente nella prospettiva temporale ma in quella del destino spirituale. ([[René Voillaume]]) *Amare, oltre molte altre cose, vuol dire trarre diletto dal guardare e osservare la persona amata e non soltanto trarre questo diletto dalla contemplazione delle sue bellezze, ma da quelle delle sue bruttezze poche o molte che siano. (''[[L'amore coniugale]]'') *Amare per essere amato è umano, ma amare per amare è quasi angelico. ([[Alphonse de Lamartine]]) *Amare qualcuno vuol dire amputare un pezzo di te stesso e rimpiazzarlo con un pezzo dell'altro. (''[[Spaceman (film 2024)|Spaceman]]'') *Amare significa aver cura della [[solitudine]] dell'altro, senza mai pretendere di colmarla né conoscerla. ([[Christian Bobin]]) *Amare, significa essere assenti da sé stessi. ([[Joë Bousquet]]) *Amare significa, in ogni caso, essere vulnerabili. Qualunque sia la cosa che vi è cara, il vostro cuore prima o poi avrà a soffrire per causa sua, e magari anche a spezzarsi. Se volete avere la certezza che esso rimanga intatto, non donatelo a nessuno, nemmeno a un animale. Proteggetelo avvolgendolo con cura con passatempi e piccoli lussi; evitate ogni tipo di coinvolgimento; chiudetelo col lucchetto nello scrigno, o nella bara, del vostro egoismo. Ma in quello scrigno (al sicuro, nel buio, immobile, sotto vuoto) esso cambierà: non si spezzerà; diventerà infrangibile, impenetrabile, irredimibile. ([[C. S. Lewis]]) *Amare significa non dover dire mai "mi dispiace". ([[Erich Segal]]) *Amare significa semplicemente conoscere appieno la gioia e poi morire. ([[Sándor Márai]]) *Amare vuol dire accettare la responsabilità della felicità di qualcun altro. ([[Bruno Morchio]]) *Amatevi! Che cosa costa il canto al rosignolo e la gentilezza alla pioggia mattutina? ([[Nikiforos Vrettakos]]) *Amatevi! L'amore ci riunirà in Dio. ([[Santina Campana]]) *''Amo come l'amore ama. | Non conosco altra ragione di amarti che amarti. | Cosa vuoi che ti dica oltre a dirti che ti amo, | se ciò che ti voglio dire è che ti amo?'' ([[Fernando Pessoa]]) *''Amo di nuovo, non amo | e folle sono, non folle.'' ([[Anacreonte]]) *''Amor che mai non giunca a fine, amore | dir non si dee, ma una continua pena''. ([[Giambattista Giraldi Cinzio]]) *''Amor mio, eri tu o solo il mio slancio, | il nome che la mia parola ha dato al suo desiderio? | Sei esistito tu, l'altro? Era vero, | sotto i grandi meli tra i pinoli, | quel lungo corpo disteso per tanti anni? || L'azzurro è stato una vera frazione di tempo? | Non ho forse immaginato una vacanza nell'opaco? | Eri venuta, tu che sei andata via? | Sono stato io quel fuoco che si ravvivò, disparve? | Tutto è così remoto. L'assenza brucia come il ghiaccio. | I rami della memoria sono carbonizzati. | Sono fermo qui fino alla fine, | con un ricordo che non ha più volto.'' ([[André Frénaud]]) *Amor non confessato, amor pericoloso, dicevano ai miei tempi. ([[Alberto Cantoni]]) *''Amor, poi che tu se' del tutto 'gnudo, | non fossi alato, morresti di freddo; | chè se' cieco e non vedi quel che fai.'' ([[Lapo Gianni]]) *Amor può troppo più che né voi né io possiamo. ([[Giovanni Boccaccio]]) *''Amor tu sai, che mai non torsi il piede | Dal carcer tuo soave, né disciolsi | Dal dolce giogo il collo, né ti tolsi | Quanto dal primo dì l'alma ti diede''. ([[Vittoria Colonna]]) *''Amore è di sospetti fabbro.'' ([[Silvio Pellico]]) *Amore è dipendenza. Amore è sopravvivenza comune. (''[[I sopravvissuti]]'') *''Amore è misero se il suo amore è assente.'' ([[James Joyce]]) *Amore è ora un corpo longilineo e asciutto, dalle membra ancora adolescenti, morbide, sinuose e nobili. È un viso allungato dalle forti mascelle squadrate. È una coppia di occhi intensi e neri su cui, ogni tanto, ricade un ciuffo di capelli color del miele scuro. È un particolare modo di muovere le mani o di lasciarle penzolanti, parallele alle gambe. È finalmente una voce, l'intonazione di un bacio soffocato, l'emozione di una risata aperta e squillante. È la sobrietà dei modi, l'essenzialità, la grazia di una entità che nel presente stato di questo sogno corrisponde al nome di Thomas, suona con le sue mani, bacia con le sue labbra color porpora, ama con i suoi lombi tesi. ([[Pier Vittorio Tondelli]]) *Amore è tentativo di contrarre amicizia per mezzo della bellezza che si rivela nei giovani. ([[Zenone di Cizio]]) *Amore è tutto ciò che si può ancora tradire. ([[Andrea Pazienza]]) *Amore è un affetto dell'anima oziosa. ([[Salvator Rosa]]) *Amore è un certo no so che, che viene non so d'onde, mandalo non so chi, ingenerasi non so come, contentasi non so di che, sentesi non so quando, uccide non so perché, e finalmente paβa la carne di fuora, e non offende le viscere di dentro. ([[Francesco Andreini]]) *Amore è un dio che coopera alla conservazione dello Stato. ([[Zenone di Cizio]]) *Amore è un eccesso di certo desiderio senza raggione che ha una veloce venuta, e una tarda partita. ([[Salvator Rosa]]) *Amore, fra gli dèi l'amico degli uomini, il medico, colui che riconduce all'antica condizione. Cercando di far uno ciò che è due, Amore cerca di medicare l'umana natura. ([[Platone]]) *Amore, impossibile a definirsi! ([[Giacomo Casanova]]) *Amore non è guardarci l'un l'altro, ma guardare insieme nella stessa direzione. ([[Antoine de Saint-Exupéry]]) *Amore non è un possedere, ma un andare verso gli altri in un arricchirsi continuo. Ho sempre dato importanza al rispetto della persona, della sua autonomia, della sua libertà di esprimersi.È un valore che mi è affiorato da quei disagi sofferti. Dalla tragicità di certi fatti emergono sensibilità nuove che ti fanno crescere e ti rendono migliore. ([[Erminia Ferrari]]) *Amore non si prova soltanto, amore è qualche cosa che si fa. Non ha niente a che vedere con le gambe che tremano o un cuore trepidante. L'amore è l'atto di coraggio che richiede più sforzo, perché amore è liberarsi dal proprio odio. (''[[La croce e il coltello]]'') *Amore (''s.m.''). Parola inventata dai poeti per far rima con [[cuore]]. ([[Ambrose Bierce]]) *Amore, sì per quanto ho inteso dire da altrui più volte, e sì per quella cognizione che io ne abbia, non è altro che un desiderio di goder con unione quello, o che è bello veramente, o che par bello allo amante. ([[Tullia d'Aragona]]) *Amore vuole amore; fuoco vuole fuoco. ([[Gemma Galgani]]) *''Anche l'amore è un'arca | che salva dal diluvio della vita | ma a tempesta finita | non si sa mai la roba che si sbarca.'' ([[Trilussa]]) *Anche se in molti dei suoi aspetti questo mondo visibile sembra formato nell'amore, le sfere invisibili furono formate nella [[paura]]. ([[Herman Melville]]) *''Andremo ad altri lidi | prima che ognun di noi amando pera''. ([[Giambattista Giraldi Cinzio]]) *Anziché dire "Dio è amore" dovremmo dire "l'amore è divino". ([[Slavoj Žižek]]) *Aprirsi all'amore è molto pericoloso. È per questo che Gesù è morto, perché ha amato. ([[Timothy Radcliffe]]) *C'è chi dice sia un esercito di cavalieri, c'è chi dice sia un esercito di fanti, c'è chi dice sia una flotta di navi, la cosa più bella sulla nera terra, io invece dico che è ciò che si ama. ([[Saffo]]) *C'è forse un Dio che sia potente abbastanza contro l'amore? ([[Pierre-Ambroise-François Choderlos de Laclos]]) *C'è tutta una vita in un'ora d'amore. ([[Honoré de Balzac]]) *C'è una sola Parola di [[Dio]] che continua dalla nostra nascita a chiamarci perché ci ama: è la parola dell'amore. E questa parola null'altro è che questa: non avere paura, io sono con te, io sono per te. Credere all'amore è allora osare la vita con tutte le sue incognite e le sue opportunità. ([[Giovanni D'Ercole]]) *Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l'amore è da Dio: chiunque ama è generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore. ([[Giovanni apostolo ed evangelista]], ''[[Prima lettera di Giovanni]]'') *Certi "grandi amori" muoiono di disgusto, ci pensa poi l'indifferenza a seppellirli. ([[Giovanni Scafoglio]]) *Certo qualcosa di simile all'amicizia è nell'amore, che si potrebbe chiamare una folle amicizia. ([[Lucio Anneo Seneca]]) *Che cos'è l'amare se non il completo assorbimento dell'amato da parte dell'amante, sì che i due diventino uno? E chi o che cosa si deve amare? Deve forse uno scegliere una certa foglia dell'albero della Vita e riversare su di essa tutto il proprio cuore? Ed il ramo che porta la foglia? Ed il tronco che tiene il ramo? E la corteccia che protegge il tronco? E le radici che alimentano la corteccia, il tronco, i rami e le foglie? E la terra che cinge le radici? Ed il sole, il mare e l'aria che fertilizzano la terra? Se una piccola foglia di un albero merita il vostro amore, non dovrebbe l'albero, nel suo insieme, meritarlo molto di più? L'amore che sceglie una frazione del tutto si predestina al dolore. ([[Mikha'il Nu'ayma|Mikhail Naimy]]) *Che cosa è tutto quanto gli uomini han pensato in millenni, di fronte a un solo istante di amore? È pur la cosa più perfetta, più divinamente bella della natura! Colà guidano tutti i gradini sulla soglia della vita, di là veniamo, colà andiamo! ([[Friedrich Hölderlin]]) *– Che mi dici dell'amore?<br/>– Sopravvalutato. Biochimicamente non è diverso da una grande scorpacciata di cioccolata. (''[[L'avvocato del diavolo]]'') *Che mistero è l'amore. Si può essere innamorati di una persona che non sa nulla di te. Forse la massima felicità si raggiunge quando si ama qualcuno che ignora la nostra esistenza. ([[Joyce Carol Oates]]) *Chi è amato, infatti, si muove a suo piacimento nell'intimo del cuore che lo ama. ([[Giovanni Crisostomo]]) *Chi ama abdica alla propria volontà e al proprio buon senso in favore della persona amata. ([[Mateo Alemán]]) *Chi ama assai, poco favella. ([[Luigi Pulci]]) *Chi ama ''currit, volat, laetatur''. Amare significa correre con il cuore verso l'oggetto amato. ([[Papa Giovanni Paolo I|Giovanni Paolo I]]) *Chi conosce bene la vita ed il mondo, sa che le donne non si mettono volentieri sul delicato lor petto il cilicio di un vero amore. ([[Anatole France]]) *Chi nega l'amore è un pazzo: non ha mai conosciuta la potenza, non è mai vissuto in modo completo, non è mai stato travolto da quel turbine impetuoso, che trascina con sé le più belle intelligenze, le coscienze più oneste, seminando cadaveri lungo la via... ([[Carolina Invernizio]]) *Chi ride dell'amore muore sempre per amore. (''[[Nana]]'') *Chiaro che siamo in guerra, ed è una guerra di accerchiamento, ognuno di noi assedia l'altro ed è assediato, vogliamo abbattere le mura dell'altro e mantenere le nostre, l'amore verrà quando non ci saranno più barriere, l'amore è la fine dell'assedio. ([[José Saramago]]) *– Chissà se l'amo? – È un dubbio che m'accompagnò per tutta la vita e oggidì posso pensare che l'amore accompagnato da tanto dubbio sia il vero amore. ([[Italo Svevo]]) *Chi tace o non sorride dopo l'amore, degrada Eros. ([[Guido Ceronetti]]) *Chi ti ama c'è sempre, Angela, c'è prima di conoscerti, c'è prima di te. ([[Margaret Mazzantini]]) *Ci si innamora così, cercando nella persona amata il punto a nessuno rivelato, che è dato in dono solo a chi scruta, ascolta con amore. Ci si innamora da vicino, ma non troppo, ci si innamora da un angolo acuto un poco in disparte in una stanza, presso una tavolata, seduto in un giardino dove gli altri ballano al ritmo di una musichetta insulsa e decisiva che fa da colla di pesce per una faccia che si appunta a spilli sul diaframma del petto. ([[Erri De Luca]]) *Ci sono parecchie cose che mi piacciono, ma specialmente tre: amore, amore, amore. (''[[La dolce vita]]'') *Ci voltammo dopo dodici passi, perché l'amore è un duello. ([[Jack Kerouac]]) *Ciascuno, a modo suo, trova ciò che deve amare, e lo ama, la finestra diventa uno specchio; qualunque sia la cosa che amiamo, è quello che noi siamo. ([[David Leavitt]]) *Ciò che ero solito amare, non amo più; mento: lo amo, ma meno; ecco, ho mentito di nuovo: lo amo, ma con più vergogna, con più tristezza; finalmente ho detto la verità. È proprio così: amo, ma ciò che amerei non amare, ciò che vorrei odiare; amo tuttavia, ma contro voglia, nella costrizione, nel pianto, nella sofferenza. In me faccio triste esperienza di quel verso di un famosissimo poeta: "Ti odierò, se posso; se no, t'amerò contro voglia".<ref>Nell'ultima frase Petrarca cita [[Publio Ovidio Nasone]].</ref> ([[Francesco Petrarca]]) *Ciò che inebria in ogni avventura amorosa non è tanto la lusinga offerta alla propria vanità quanto la sfida recata ai limiti dell'individuazione, il fatto di irrompere in un'altra carne, attraversare un'altra vita. ([[Mario Andrea Rigoni]]) *Coloro che amano dovrebbero stare spesso [[silenzio]]si. ([[Charles Morgan]]) *Coloro che amano, non solamente scusano i vizi nelle cose amate, ma li chiamano virtù; similmente coloro che odiano, non solo giudicano le virtù essere minori di quello che sono nelle cose odiate, ma le ruputano vizi, chiamando, verbi grazia, uno che sia liberale, prodigo, o scialacquatore, e uno ben parlante, gracchia o cicalone. ([[Benedetto Varchi]]) *''Coloro che conoscono questa scienza | dicono che l'amore ha quattro forme, | che nascono dall'abitudine, dall'eccitazione erotica, | dalla trasposizione e dagli oggetti dei sensi.'' (''[[Kāma Sūtra]]'') *Colui che ama, fa tutto senza fatica, oppure ama la sua fatica. ([[Bernadette Soubirous]]) *Com'è possibile ''continuare'' ad amare quando ''non si ama più''?! Come ci si regola con la propria anima?! Chiedilo al ''filisteo''! Lui ci riesce!<br />La sua ''anima morta'' viene sostituita dal ''vivente senso del dovere!''<br /> È un pezzo di bravura, una stregoneria, qualcosa che va ''al di là'' e ''contro'' la natura, e tuttavia, ''lui'' ci riesce! ([[Peter Altenberg]]) *– Come sai che ti ama?<br />– Perché conosce la cosa peggiore di me e le sta bene. (''[[Vi presento Joe Black]]'') *Con la nostra capacità di amare sono risvegliate anche la nostra vulnerabilità e sensibilità più profonda. ([[Jean Vanier]]) *Conoscevo gli adulti, tranne un verbo che loro esageravano a ingrandire:amare. Mi infastidiva l'uso. Più di tutto mi irritava l'imperativo: ama. Nei libri c'era traffico fitto intorno al verbo amare. Intorno a me non lo vedevo e non lo conoscevo il verbo amare. ([[Erri De Luca]]) *Conosco a chi veramente ama non potere mancare né ingegno, né arte, con quale sé de ogni affanno liberare sappia. (Anonimo, ''[[Aristippia]]'') *Cos'è che arde e non consuma? L'amore. Quando siamo innamorati si brucia, si arde, ma non si consuma. ([[Roberto Benigni]]) *Cos'è che rende un uomo grande, ammirato dal creato, gradevole agli occhi di Dio? Cos'è che rende un uomo forte, più forte del mondo intero; cos'è che lo rende debole, più debole di un bambino? Cos'è che rende un uomo saldo, più saldo della roccia; cos'è che lo rende molle, più molle della cera? È l'amore! Cos'è che è più vecchio di tutto? È l'amore. Cos'è che sopravvive a tutto? È l'amore. Cos'è che non può essere tolto, ma toglie lui stesso tutto? È l'amore. Cos'è che non può essere dato, ma dà lui stesso tutto? È l'amore. Cos'è che sussiste, quando tutto frana? È l'amore. Cos'è che consola, quando ogni consolazione viene meno? È l'amore. Cos'è che dura, quando tutto subisce una trasformazione? È l'amore. Cos'è che rimane, quando viene abolito l'imperfetto? È l'amore. Cos'è che testimonia, quando tace la profezia? È l'amore. Cos'è che non scompare, quando cessa la visione? È l'amore. Cos'è che chiarisce, quando ha fine il discorso oscuro? È l'amore. Cos'è che dà benedizione all'abbondanza del dono? È l'amore. Cos'è che dà energia al discorso degli angeli? È l'amore. Cos'è che fa abbondante l'offerta della vedova? È l'amore. Cos'è che rende saggio il discorso del semplice? È l'amore. Cos'è che non muta mai, anche se tutto muta? È l'amore, e amore è solo quello che mai si muta in qualcos'altro. ([[Søren Kierkegaard]]) *Cos'è l'amore? Una emozione stenica permeata di vigore psicofisico. ([[Marcello Marchesi]]) *''D'Amor distretto vivo doloroso; | com'om che sta lontano | e vedesi alungare | da cosa c'ama, vedesi noioso, | languisce stando sano, | perché non pote usare | la cosa che li piace, | per zo vado morendo; | dunqua non mi dispiace | tal morte soferendo, | ma vivere mi pare.'' ([[Folco di Calavra]]) *''«D'amore non esistono peccati, | s'infuria un poeta ai tardi anni, | esistono soltanto peccati contro l'amore.» | E questi no, non li perdoneranno.'' ([[Vittorio Sereni]]) *– Devi dimenticarmi.<br/>– Non si può, anche se volessi: è più facile morire che dimenticare quando si ama, lo sai. (''[[Clandestino a Trieste]]'') *''Devo molto | a quelli che non amo. | Il sollievo con cui accetto | che siano più vicini a un altro. || La gioia di non essere io | il lupo dei loro agnelli. || Mi sento in pace con loro | e in libertà con loro, | e questo l'amore non può darlo, | né riesce a toglierlo.'' ([[Wisława Szymborska]]) *''Di quell'amor ch'è palpito | dell'universo intero, | misterïoso, altero, | croce e delizia al cor''. ([[Francesco Maria Piave]], ''[[La traviata]]'') *''Dicono alcuni che amore è un bambino, e alcuni che è un uccello, | alcuni che manda avanti il mondo, e alcuni che è un'assurdità, | e quando ho domandato al mio vicino, che aveva tutta l'aria di sapere, | sua moglie si è seccata e ha detto che no, non era il caso, no.'' ([[Wystan Hugh Auden]]) *Dicono che l'amore è cieco. Io credo che l'amore sia dotato di una vista superiore. ([[John Powell]]) *Dopotutto che cos'è l'amore se non una sorta di imprinting psichico, le cui leggi sfuggono alla nostra comprensione? ([[Jeffrey Moussaieff Masson]]) *Dove c'è amore, non c'è fatica, ma gusto. ([[Bernardo di Chiaravalle]]) *E allora, povero illuso, cosciotto di prosciutto, ti dirò che l'amore non è che un altro nome per [[lussuria]], più lussuria, più lussuria, più un dannato mucchio di inganni, di falsità, di menzogne e ogni sorta di imbrogli. (''[[Il settimo sigillo]]'') *E ama, ma veramente, gli uomini coi quali il destino ti ha unito. ([[Marco Aurelio]]) *È chiaro che una donna senza amore è come un fiore senza sole. Deperisce. (''[[Il favoloso mondo di Amélie]]'') *È così in tutto il mondo: è l'amore che ci dà la forza di muoverci ovunque e ci fa sentire uguali. Difatti, è proprio dall'amore tra un uomo e una donna che nasce un bambino. I genitori che lo hanno atteso per nove lunghi mesi lo faranno crescere con amore nella felicità e nella gioia. E poi, nello stesso modo, anche un altro uomo e un'altra donna potranno in seguito gioire per la nascita del frutto del loro amore. È probabilmente la storia dell'uomo che tende a percorrere sempre lo stesso cammino, sia per soddisfare il suo bisogno d'amore sia per adempiere alle sue possibilità creative. Può essere vero che la felicità dell'uomo consista solo in questa eterna ripetizione? Non lo so. Ma certamente ogni bimbo che nasce porta un po' di felicità. (''[[I bon bon magici di Lilly]]'') *È difficile dimostrare amore quando senti di non avere la benché minima motivazione, ma l'amore non è solo sentimento, è la determinazione a compiere gesti d'amore, anche senza alcuna apparente ricompensa. (''[[Fireproof]]'') *È duro, senza dubbio, non essere più amati quando si ama; ma niente in confronto a essere ancora amati quando non si ama più. ([[Georges Courteline]]) *{{NDR|L'amore}} è la psicoterapia della natura. ([[Eric Berne]]) *È nell'amore soprattutto che il relativo è l'assoluto. Una certa mano che si vede per la prima volta senza guanto e che si stringe un po' sotto le dita, inebria quanto una presa di possesso completa. ([[Albert Samain]]) *È meglio amare o essere amati? Nessuno dei due se il vostro colesterolo è più di seicento. ([[Woody Allen]]) *{{NDR|L'amore}} È sentirsi sé stessi insieme a qualcuno. ([[Mr. Rain]]) *È soltanto nelle misteriose equazioni dell'amore che si può trovare ogni ragione logica. (''[[A Beautiful Mind]]'') *È sorprendente quanto il modello comportamentale dell'amore sia simile a quello della demenza. (''[[Matrix Revolutions]]'') *È umano amare, ed è ancor più umano il perdonare. ([[Tito Maccio Plauto]]) *È una disgrazia non essere amati, ma è un affronto non esserlo più. ([[Montesquieu]]) *È un fuoco soffocato, una piacevole piaga, un gustoso veleno, una dolce amarezza, una dilettevole malattia, un lieto tormento, una ferita dolce e crudele, una morte soave. ([[Fernando de Rojas]]) *Ecco come posso definire in una sola frase il cosiddetto amore: è l'illusione di poter congiungere il fenomeno con la realtà. ([[Yukio Mishima]]) *Ed ecco, c'è in noi un mondo d'amore per qualcosa, pure se ignoriamo che cosa al mondo questo qualcosa sia. ([[Thomas Traherne]]) *''Era la tarda sera – un primo maggio – | maggio serale – era tempo d'amore. | Era invito all'amore la voce della tortora, | dove odorava il bosco dei pini. | D'amore mormorava il muschio silenzioso; | l'albero in fiore mentiva una pena d'amore, | il suo amore cantava l'usignolo alla rosa, | la rosa il suo amore esprimeva col profumato respiro. | Il lago a specchio tra ombrosi cespugli | cupo echeggiava un segreto dolore, | la riva lo abbracciava tutt'intorno; | e chiari soli di mondi diversi | vagavano per un azzurro di nastri, ardendo come lacrime d'amore.'' ([[Karel Hynek Mácha]]) *''Era un germoglio tenero | in un paradiso perduto | la donna che viveva con te | di danze e canti d'amore. | ho sognato?'' ([[Akiko Yosano]]) *''Eros ha sconvolto il mio cuore, | come un vento che si abbatte sulle querce sulla montagna.'' ([[Saffo]]) *''Eros qual fabbro con un grande maglio | di nuovo m'ha colpito, | nel torrente invernale m'ha tuffato.'' ([[Anacreonte]]) *Esiste una sola specie di amore, al di là dello spazio e del tempo; tutti gli incontri sulla terra sono immagini, sono colori dell'unica e indivisibile luce. L'amore inteso in senso generale, l'amore nel turbine della temporalità è terreno, è nettunico; l'oceano è la culla dalla quale si erge Afrodite. Dai suoi abissi sgorga ciò che nell'amore è onda e ritmo, tensione e mescolanza, ciò che è meraviglioso e temibile. Sulla riva del mare e sugli scogli noi percepiamo la sua anonima canzone fatale, le profonde voci delle sirene che, emergendo e tuffandosi, ci attirano per perderci nel loro mare. L'attrazione è irresistibile. ([[Ernst Jünger]]) *Essere amati, è passare. Amare, è durare. ([[Rainer Maria Rilke]]) *– Fermati, o Polinico. Sai tu che effetti fa amore?<br/>– Che? bestia!<br/>– Quelli del tartufo, che a' giovani fa rizzar la ventura e a' vecchi tirar coregge. ([[Bernardo Dovizi da Bibbiena]]) *Forse è mancare di saggezza amare alla follia; ma non c'è mancanza di saggezza più grave che quella di non amare per niente. ([[Katherine Mansfield]]) *Gli amori durano esattamente un momento perfetto, il resto è solo rievocazione, ma quel momento può essere sufficiente a dare un senso a più di una vita. ([[Marcello Fois]]) *Gli anni si susseguono, ma ad un vero amore cent'anni equivalgono a poche ore. (''[[La bella addormentata nel bosco]]'') *Gli uomini imparano ad amare la persona dalla quale sono attratti... le donne sono sempre più attratte dalla persona che amano. (''[[Sesso, bugie e videotape]]'') *Ho capito che amare significa ringraziare l'altro di esistere. ([[Alejandro Jodorowsky]]) *Ho imparato che senza una possibilità d'amore, un uomo appassisce come un grappolo su una vite secca. (''[[L'uomo venuto dal Kremlino]]'') *Ho letto i vostri libri inglesi che parlano d'amore eterno, ma forse arriverò a comprenderne il significato solo al mio arrivo a Londra perché al momento non lo afferro ancora pienamente – o meglio, non capisco il significato che voi gli attribuite. L'amore ha un ciclo vitale, come il fiore che cresce in un campo: una volta sbocciato, ben presto appassisce. Poi ritorna la primavera, ma non torna lo stesso fiore, né un altro con le stesse radici. È una legge di natura. Una volta che la passione divampando ha raggiunto l'acme, è più probabile che si estingua. ([[Conte Dracula]], ''[[I poteri delle tenebre (Islanda)|I poteri delle tenebre]]'') *''Ho visto che l'amore cambia il modo di guardare''. ([[Luciano Ligabue]]) *I grandi amori portano spesso grandi dolori. ([[Valentina Cortese]]) *I litigi tra gli innamorati completano l'amore. ([[Publio Terenzio Afro]]) *I sentimenti d'amore dopotutto sono esattamente come le reazioni chimiche. Se sono soddisfatte alcune condizioni, nascono indipendentemente dagli attori. (''[[Welcome to the NHK]]'') *Il compromesso è necessario, però fino a un certo punto, perché ho capito che l'amore richiede anche che ci si assomigli per incastrarsi bene. Quella credenza per cui "siamo così diversi che ci completiamo" è una cazzata. Ci vuole allenamento per essere felici in due ma perché facciamo lo stesso sport. Non è che io gioco a tennis e tu a pallavolo. ([[Levante (cantante)|Levante]]) *''Il dolore è così forte | da ferirti in fondo al cuore, | ecco cos'è, | il vero amore cos'è. | Ti riporta indietro | a quando avevi cinque anni, | ecco perché | il vero amore fa male. | Quanto può far male | l'amore quello vero, | quanta pena provoca l'amor? | E ora puoi pensar: | "Tu ami e poi soffrirai"; | l'amore non vale, | no, no.'' (''[[Tutti pazzi per Mary]]'') *Il giusto amore evita sia la dedizione insana che il dominio. ([[Max Horkheimer]]) *Il guaio è che nel nostro mondo nessuno prova mai la passione amorosa. Nessuno, mai, ama al punto di uccidere o di commettere suicidio per amore. La gente si limita a divorziare, una o più volte, in un circolo chiuso di adulterio legale. Oppure si accontenta d'una bottiglia di vino e d'un sedile posteriore. ([[Louis Bromfield]]) *Il [[male]] ha la sua ora ma l'amore avrà i suoi giorni! ([[Giovanni Scafoglio]]) *Il miglior tonico esistente è l'amore. ([[Jorge Amado]]) *Il perfetto amore è la più bella di tutte le frustrazioni perché è più di ciò che si possa esprimere. ([[Charles Chaplin]]) *Il significato e la dignità dell'amore, inteso come sentimento, dipendono dal fatto che esso ci costringe a riconoscere nell'altro, realmente e con tutto il nostro essere, quello stesso valore centrale e assoluto che, in forza dell'egoismo, noi ammettiamo soltanto in noi stessi, sino a determinare lo spostamento del centro stesso della vita personale. ([[Vladimir Sergeevič Solov'ëv]]) *Il solo amore, degno del suo nome, è quello che sempre e dovunque eleva. ([[George MacDonald]]) *«Il tuo amore è troppo grande» [...]. «Troppo grande? [...] L'amore o c'è o non c'è. L'amore piccolo non è amore per niente». ([[Toni Morrison]]) *''Il vero amore è una quiete accesa.'' ([[Giuseppe Ungaretti]]) *Il vero Amore non è altro che un certo sforzo di volare a la divina bellezza, desto in noi dallo aspetto della corporale bellezza. ([[Marsilio Ficino]]) *''Il vero immortale è l'amor''. ([[Giosuè Carducci]]) *In amore c'è la sopportazione del quotidiano. Qualcosa talvolta di eroico e di misterioso. Ma anche di terribile. Le piccole viltà. Il bisogno del quieto vivere. L'amore è una scuola di resistenza. ([[Ilaria Occhini]]) *In amore, chi arde, non ardisce; chi ardisce, non arde. ([[Niccolò Tommaseo]]) *In amore chi più ama meno può. ([[Roberto Gervaso]]) *In amore sono gli occhi a guidarci. ([[Sesto Properzio]]) *In breve, il più grande piacere che c'è, dopo l'amore, è parlare d'amore. ([[Louise Labé]]) *In materia d'amore tutti sappiamo scrivere, ma nessuno sa leggere. ([[Dino Segre]]) *Iniziare una storia d'amore è come intraprendere un viaggio, bisogna andare lontano per capire quanto si è vicini. (''[[Bambole russe]]'') *Io, al contrario, sostenevo che l'amore giustifica e santifica tutto, perfino la pederastia; di più: che l'amore, quando è puro, cioè totalmente disinteressato, è sempre anormale, asociale, eccetera: proprio come l'[[arte]] – avevo aggiunto –, che quando è pura, dunque inutile, dispiace a tutti i preti di tutte le religioni, compresa quella socialista. ([[Giorgio Bassani]]) *Io credo che sia un po' come una scommessa, amare qualcuno. Puoi avere una lunga amicizia per una persona e annullarla nel momento stesso in cui le dichiari il tuo amore. Si tratta di un equilibrio estremamente complicato, che una minima mossa falsa può far cadere all'istante. (''[[Maison Ikkoku]]'') *Io so cos'è l'amore: è comprensione, siamo tu e io, è ciò che ci separa dal mondo, è ciò che unisce le nostre due vite e ci fa vivere fieri, felici, senza torture e senza dubbi; qualcosa che dura eterno e immutabile e che nulla potrà cambiare. Questo secondo me è l'amore. (''[[Il bacio della pantera (film 1942)|Il bacio della pantera]]'') *Io vivo solo per amare qualcuno. Per me l'amore è azione, lavoro a tempo pieno. Occupa il mio cervello e la mia esistenza al 98 per cento. ([[Philippe Starck]]) *''L'amore aiuta a vivere, a durare, | l'amore annulla e dà principio. E quando | chi soffre o langue spera, se anche spera, | che un soccorso s'annunci da lontano, | è in lui, un soffio basta a suscitarlo''. ([[Mario Luzi]]) *''L'amore al peggio ti fa dimagrire.'' ([[Lo Stato Sociale]]) *''L'amore, amore mio, | è una poesia graziosa scritta sulla luna, | l'amore è disegnato su tutte le foglie degli alberi, | l'amore è inciso | sulle piume dei passeri, o | sulle gocce di pioggia.'' ([[Nizar Qabbani]]) *L'amore che aumenta a poco a poco e per gradi assomiglia troppo all'amicizia per essere una passione violenta. ([[Jean de La Bruyère]]) *L'amore che cos'è? È correre incontro al sole finché esso tramonta e ti trovi nell'ombra. (''[[Dramma della gelosia (tutti i particolari in cronaca)]]'') *L'amore che si dona è l'unica cosa che rimane. ([[Nemesia Valle]]) *L'amore che vince ogni più cupo pensiero e dissolve ogni tormento nel cuore. ([[Mario Giannone]]) *L'amore ci aiuta a sviluppare un'identità sufficientemente sicura da poter essere affidata alle cure e alla protezione di un'altra persona. ([[Don DeLillo]]) *L'amore ci avviluppa sempre: siamo noi, con il nostro atteggiamento verso esso, a trasformarlo in fuoco oppure in luce. ([[Jean Guitton]]) *L'amore ci si parò dinanzi come un assassino sbuca fuori in un vicolo, quasi uscisse dalla terra, e ci colpì subito entrambi.<br />Così colpisce il fulmine, così colpisce un coltello a serramanico! ([[Michail Afanas'evič Bulgakov]]) *''L'amore ci sorprende come la pioggia | nel buio – e siamo fradici, senza | riparo, ancora lontani dall'alba.'' ([[Giovanna Rosadini]]) *L'amore coglie sfumature invisibili a un occhio indifferente e ne trae conseguenze infinite. ([[Stendhal]]) *L'amore come lo si sogna è irrealizzabile: bisogna accontentarsi dei surrogati che la vita ci offre. ([[Monica Vitti]]) *L'amore concede le sue gioie supreme soltanto a chi è pronto ai supremi cimenti. ([[Alfredo Panzini]]) *L'amore consiste in questo, che due solitudini si proteggono a vicenda, si toccano, si salutano. ([[Rainer Maria Rilke]]) *L'amore d'oggi è una malattia che entra nel sangue con il contatto; il resto è letteratura romantica del passato, è chiacchiera, è retorica; può essere tutt'al più contorno, ma non è il nocciolo. ([[Mario Mariani]]) *L'amore dà amarezza. ([[Tito Maccio Plauto]]) *L'amore degli uomini si distingue dalla stupida foia delle bestie soltanto per due funzioni divine: la carezza e il bacio. ([[Pierre Louÿs]]) *L'amore è anche imparare a rinunciare all'altro, a saper dire addio senza lasciare che i tuoi sentimenti ostacolino ciò che probabilmente sarà la cosa migliore per coloro che amiamo. ([[Sergio Bambarén]]) *L'amore è attesa di una gioia che quando arriva annoia. ([[Leo Longanesi]]) *– L'amore è cieco.<br />– No, no, no, è peggio: l'amore distorce le cose. O ancora peggio, l'amore è qualcosa che non hai mai chiesto. Avevo chiesto invece e persino preteso l'erotismo dagli uomini, ma quell'amore idiota... mi sentii umiliata dall'amore e da tutta la disonestà che lo segue. L'[[erotismo]] significa dire sì, l'amore al contrario solletica gli istinti più bassi avvolti da [[bugia|bugie]], come dire sì quando intendi dire no e viceversa. (''[[Nymphomaniac]]'') *L'amore è come la devozione; viene tardi. Non si è né innamorate né devote a vent'anni, a meno che non si abbia una disposizione speciale, una specie di santità innata. ([[Anatole France]]) *L'amore è come la fascia di ozono! Ti accorgi di lui solo quando non c'è più! (''[[Una pallottola spuntata 2 e 1/2]]'') *L'amore è come la storia: pochi eroi e milioni di vigliacchi. (''[[Fantasmi a Roma]]'') *L'amore è come un fiore nel deserto, che va annaffiato e curato per impedire che gli animali lo mangino. Con cosa curare l'amore? Con attenzione quotidiana. Con cosa annaffiarlo? Con il perdono. ([[Robert Sarah]]) *L'amore è così, un gioco di lasciarsi e ritrovarsi. E ogni volta è diverso, non siamo mai come eravamo prima. ([[Francesco Nuti]]) *L'amore è da reinventare, si sa. ([[Arthur Rimbaud]]) *L'amore è, esiste. E niente di quello che dite può farlo sparire, perché è il motivo per cui noi esistiamo qui. È la vetta più alta, e una volta che l'hai scalata e guardi gli altri da lassù, ci rimani per sempre. Perché se ti muovi, allora... cadi. Cadi. (''[[L'altra metà dell'amore]]'') *L'amore è eterno finché dura. ([[Henri de Régnier]]) *L'amore è fecondo di molto miele e di molto fiele. ([[Tito Maccio Plauto]]) *L'amore è fragile. È una cosa talmente magica che bisogna starci molto attenti. A come si dicono le cose. Svanisce altrimenti: va via. Deve rimanere nel bello. Vive di sorrisi. Handle with care, con cura. Controllare le proprie ossessioni, non fare scenate di gelosia inutili. Non metterlo alla prova, soprattutto. Mai. ([[Concita De Gregorio]]) *L'amore è fuoco. Ma non sai se scalderà il cuore o brucerà la tua casa. ([[Joan Crawford]]) *L'amore è il fuorilegge definitivo. Il mio amore per te non ha secondi fini. Ti amo gratis. ([[Tom Robbins]]) *L'amore è il solo sogno che non si sogna. ([[Paul Fort]]) *L'amore è incompatibile con la vita. Il desiderio di due cuori che si amino veramente, non è vivere insieme, ma morire insieme. ([[Aldous Huxley]]) *L'amore è inventare l'altro con tutta la nostra fantasia e con tutte le nostre forze, senza cedere di un millimetro alla realtà. ([[Gianrico Carofiglio]]) *L'amore è l'arte più difficile. E scrivere, danzare, comporre, dipingere, sono la stessa cosa che amare. Funambolismi. La cosa più difficile è avanzare senza cadere. ([[Maxence Fermine]]) *L'amore è l'eterno sorriso del creato, l'armonia che tutti gli esseri lega in un vincolo misterioso. ([[Felice Guzzoni]]) *L'amore è l'insostituibilità. ([[Paolo Sorrentino]]) *L'amore è l'ultimo dono che ci consenta di mantener l'oscurità lungi da noi. È lo sforzo di due creature solitarie che si raggiungono nel [[buio]], si toccano, e si stringono fra le braccia per impedire alle tenebre d'invadere la loro anima. ([[Frederic Prokosch]]) *L'amore è l'unica cosa che riusciamo a percepire che trascenda dalle dimensioni di tempo e spazio. Forse di questo dovremmo fidarci, anche se non riusciamo a capirlo ancora. (''[[Interstellar]]'') *L'amore è l'unica griffe che non passerà mai di moda. (''[[Sex and the City]]'') *L'amore è la capacità di avvertire il simile nel dissimile. ([[Theodor Adorno]]) *L'amore è la cosa più forte e più fragile che abbiamo nella vita. ([[Vanessa Paradis]]) *L'amore è la moneta più preziosa che hai a disposizione, usala nel mercato in cui sei sicuro di non essere ingannato. ([[Wilbur Smith]]) *L'amore è la più grande felicità se è giusto e ricambiato, ma devi essere proprio sicura che il tuo amore abbia queste qualità, perché se non è così non esiste peggiore agonia, niente che sia più amaro, che ti faccia sentire ancora di più la solitudine. (''[[Paradiso proibito]]'') *L'amore è la risorsa naturale per eccellenza, illimitata, che dona crescendo e cresce donando. ([[Priya Basil]]) *''L'amore è la risposta | in un mare di domande.'' (''[[A Week Away]]'') *L'amore è per definizione un dono non meritato; anzi, l'essere amati senza merito è la prova del vero amore. ([[Milan Kundera]]) *''L'amore è per gli sciocchi e tutti gli sciocchi sono innamorati.'' ([[Nick Cave]]) *L'amore [...] è peggio della morte e praticamente non esiste cura. Si può alleviare solo con il lavoro, il digiuno o la preghiera. ([[Milana Vuković Runjić]]) *L'amore è personale, è di pertinenza di chi lo prova. ([[Efraim Medina Reyes]]) *L'amore è qualcosa di misterioso, non ha né forma né peso e non se ne può misurarare la grandezza. Anche se nessuno l'ha mai visto, non si può negare che esista e che possa far soffrire. (''[[Le situazioni di Lui & Lei]]'') *L'amore è qualcosa in cui ti imbatti. ([[Barbara Kruger]]) *L'amore è quell'attimo che passa tra un sospiro e un altro. (''[[San Gabriele (film)|San Gabriele]]'') *L'amore è quello che lega l'uomo alla donna, e il [[denaro]] quello che lega la donna all'uomo. ([[Grazia Deledda]]) *L'amore è [...] quello che resta nel fuoco quando l'innamoramento si è consumato. (''[[Il mandolino del capitano Corelli]]'') *''L'amore è reale, la realtà è amore | l'amore è sentire, sentire l'amore | l'amore è voler essere amati.'' ([[John Lennon]]) *L'amore è sempre santo, perché le sue vampe partono dall'unico incendio di Dio. ([[Antonio Bello]]) *L'amore è tante cose insieme. È, soprattutto, incomprensibilità e mistero, perché ha in sé il germe dell'infinito ed è in sé una delle manifestazioni dell'infinito. ([[Alessandro Meluzzi]]) *L'amore è tra me e quel fondo abissale che c'è dentro di me, a cui io posso accedere grazie a te. L'amore è molto solipsistico; e tu, con cui faccio l'amore, sei quel Virgilio che mi consente di andare nel mio Inferno, da cui poi emergo grazie alla tua presenza (perché non è mica detto che chi va all'Inferno poi riesca a uscire di nuovo). Grazie alla tua presenza io emergo: per questo non si fa l'amore con chiunque, ma con colui/lei di cui ci si fida; e di che cos'è che ci si fida? Della possibilità che dopo l'affondo nel mio abisso mi riporti fuori. ([[Umberto Galimberti]]) *L'amore è tutto ciò che esiste. Lo so, lo avete già sentito e anche letto chissà quante volte, ma quando affrontate difficoltà, preoccupazioni, dubbi o paure, voi preferite dimenticarlo. Ciò che dovreste fare, invece, è rispondere a questa semplice domanda: che cosa farebbe ora l'amore? (''[[Conversazioni con Dio]]'') *L'amore è un'assurdità che in natura non c'è. ([[Thomas Bernhard]]) *L'amore è un allucinogeno che può farci vedere una musa in una manza e un'aquila in una gallina. ([[Anacleto Verrecchia]]) *L'amore è un bellissimo fiore, ma bisogna avere il coraggio di coglierlo sull'orlo di un precipizio. ([[Stendhal]]) *L'amore è un canale di conoscenza diverso da quello della ragione e per questo in esso non si deve "dimostrare" tutto, "spiegare" ogni cosa. ([[Gianfranco Ravasi]]) *''L'amore è un colpo di pistola, | l'amore, l'amore è un pugno sulla schiena, | è uno schiaffo per cena, | l'amore ti tocca appena.'' ([[Brunori Sas]]) *L'amore è un disordine mentale che ci trascina verso un determinato oggetto e ci incatena ad esso nostro malgrado: è una malattia che ci viene come la rabbia viene agli animali. ([[Alain-René Lesage]]) *L'amore è un giro in slitta per l'inferno. (''[[Drive-Away Dolls]]'') *L'amore è un incidente che sta per accadere. (''[[Closer]]'') *L'amore è un materiale deteriorabile, se non lo conservi attenendoti a certe regole poi devi buttare via tutto. ([[Marco Presta]]) *L'amore è un oceano di emozioni, interamente circondato da spese. ([[Thomas Dewar]]) *L'amore è un passatempo per gente volgare. (''[[Il grande peccatore]]'') *L'amore è un rapporto privo di memoria e di prospettiva in cui ha luogo un totale assorbimento nel presente, è l'esclusione delle cose passate, è la perfetta noncuranza del futuro, è assenza di scrupoli, di pentimenti, di aspettative, di timori. ([[Leszek Kołakowski]]) *L'amore è un volo che sfugge ai radar della percezione. ([[Guido Ceronetti]]) *''L'amore è un suicidio.'' ([[The Smashing Pumpkins]]) *L'amore è un viaggio. (''[[Elizabethtown]]'') *L'amore è una cazzata. ([[Chuck Palahniuk]]) *L'amore è una cosa meravigliosa. Quando lo trovi tutto il mondo profuma di Daffodil Daydream. L'amore lo devi tenere stretto e non mollare mai la presa. (''[[Deadpool (film)|Deadpool]]'') *L'amore è una fiammata che brucia presto e poi non rimane che la cenere, l'amarezza, il rimpianto. (''[[Chi è senza peccato...]]'') *L'amore è una lotta basata sulle parole e sul tempo. ([[James Barlow]]) *L'amore è una potente arma contro la paura. (''[[Sansone e Dalila (miniserie televisiva)|Sansone e Dalila]]'') *L'amore è uno stile di vita. [...] A me non piace parlare d'amore, mi piace farlo. Ci faccia caso, le persone che non sanno amare parlano sempre d'amore. ([[Valentina Cortese]]) *L'amore è uno strano sentimento, più si ama più si sprofonda nell'[[angoscia]]. Un amore eccessivo diviene una forza demoniaca tale da poter sviare il cuore degli uomini. (''[[Bakuretsu Hunter]]'') *L'amore. È uno strano mix di alchimia e destino. E nonostante i nostri grandi ideali su chi dovremmo avere accanto, l'amore, alla fine, sceglie al nostro posto. Sempre. (''[[Being Erica]]'') *L'amore: ecco la parola sacra ancora capace ed efficace da lanciare alle anime. ([[Luisa Margherita Claret de la Touche]]) *L'amore fa fare un sacco di stronzate. (''[[Tutti pazzi per Mary]]'') *L'amore fa male, ma la mancanza d'amore ancora di più. ([[David Lynch]]) *L'amore [...]. Fuoco e fiamme per un anno, cenere per trenta. ([[Giuseppe Tomasi di Lampedusa]]) *L'amore. Grandioso, non è vero? Io l'ho provato una volta. Sposarsi vuol dire comprare una casa per una persona che odi, ricordatevelo. (''[[The Nice Guys]]'') *L'amore ha anche questo in comune con la poesia: che, quando ci si spiega, si è perduti. ([[Mario Andrea Rigoni]]) *L'amore ha diritto di essere disonesto e bugiardo. Se è sincero. ([[Marcello Marchesi]]) *L'amore ha un misura: quello a cui si è pronti a rinunciare. (''[[Pandora (film)|Pandora]]'') *L'amore il «grande amore», in fondo è qualcosa che dobbiamo scoprire, non possiamo sapere a priori, con certezza, come e quando lo troveremo. ([[Tina Aumont]]) *''L'amore, il mio amore è un colpo di pistola, | l'amore, l'amore è una fanfara che suona la nostra canzone, | è un nodo intorno al collo | nel buio di una prigione.'' ([[Brunori Sas]]) *L'amore, in effetto, rende ancora più saldi i vincoli (che ci legano all'esistenza). Distrutto questo legame fondamentale, la liberazione in questa stessa vita, secondo me, è cosa fatta. ([[Abhinavagupta]]) *L'amore, in fondo, ha il suo migliore alimento nei contrasti, nei sotterfugi. ([[Giorgio Bassani]]) *L'amore in questo assomiglia a Dio: per raggiungerlo bisogna crederci. ([[Ugo Ojetti]]) *L'amore in sostanza tra un uomo e una donna non si basa su chi insegue e chi fugge, ma su chi sa aspettare. ([[Vittorio Sgarbi]]) *L'amore incomincia dall'amore, e dalla più forte amicizia non si riuscirebbe a passare che a un debole amore. ([[Jean de La Bruyère]]) *L'amore infatti è un fiore che sboccia dovunque, compie i suoi dolci miracoli sfidando il gelo dell'autunno e la neve dell'inverno e torna a rifiorire, turgido e fragrante durante il corso dell'anno, rendendo felice chi lo dona e chi lo riceve. ([[Louisa May Alcott]]) *''L'amore infine è aridità.'' ([[Pier Paolo Pasolini]]) *L'amore invecchia come la speranza: troppo presto. (''[[La foresta pietrificata]]'') *L'amore iride dorata dei sogni della fanciullezza, è sovente dolore che lacera il cuore, che strazia le viscere e che tronca lo stame della vita. ([[Felice Guzzoni]]) *L'amore, la più mortale tra le cose mortali: ti uccide sia quando ce l'hai sia quando non ce l'hai.<br />Ma non è esattamente così.<br />È colui che condanna e il condannato; il giustiziere; la lama; la sospensione di pena all'ultimo momento; il respiro affannoso; il cielo infinito sopra di te e il «Grazie, grazie, grazie, Dio».<br />L'amore: ti ucciderà e ti salverà. ([[Lauren Oliver]]) *L'amore, la più tirannica e violenta delle passioni umane, viene simboleggiato da un angioletto con l'aria coglioncella e con una freccina in mano. Che errore! Dovrebbe essere invece simboleggiato dalla scala Mercalli, perché l'amore, nei gradi più alti della sua intensità, fa più danni e lascia dietro di sé più macerie di una scossa tellurica. Per fortuna non dura a lungo, altrimenti rimarremmo tutti sepolti sotto quella passione. ([[Anacleto Verrecchia]]) *L'amore moderno è melodia debole, superistrumentata. ([[Hugo von Hofmannsthal]]) *L'amore nasce dal desiderio improvviso di rendere eterno ciò che è passeggero. ([[Ramón Gómez de la Serna]]) *L'amore nasce dalla contemplazione della diversità assoluta in una vita in cui riconosciamo la nostra identità; anche i sessi sono identità perfetta e diversità totale. Perciò cercano di possedersi. Cercano la pace nella esaltazione della diversità; e il possesso di sé nella propria distruzione. L'amore è la propria esaltazione e la rinuncia a sé. Amiamo l'assoluta diversità in ciò che è assolutamente identico a noi – la meravigliosa apparizione del diverso, che rende l'identico sempre più identico e più diverso. ([[Andrea Emo]]) *L'amore nasce e arde senza conoscere barriere e limiti. (''[[Kimagure Orange Road]]'') *L'amore non dà una spiegazione dell'universo, non è la giustificazione della storia, non fa sorgere scienziati e filosofi. Fa ben di più. Non giustifica, ma fa vivere; non spiega, ma guarisce. Chi gusta l'amore, anche se morto, può nascere. ([[Ermes Ronchi]]) *L'amore non deve essere un mezzo, l'amore deve essere un fine. ([[Muriel Barbery]]) *L'amore non deve essere un segreto, se ti tieni una cosa complicata come l'amore chiusa dentro, alla fine ti ammali. (''[[Spider-Man 2]]'') *L'amore non dura che un tempo. È funzione diretta di un potenziale di desiderio, è un fuoco di paglia che arde forte e si spegne presto. ([[Maxence Van der Meersch]]) *L'amore non è bello: solo il sogno dell'amore rapisce. ([[Ernst August Klingemann]]) *L'amore non è come una pietra da macina ch'è uguale dappertutto e agisce allo stesso modo su tutto ciò che tocca. L'amore è come il mare. Mobile, ma al tempo stesso immutabile, e segue i contorni della spiaggia che bacia, e su ogni spiaggia è diverso. ([[Zora Neale Hurston]]) *L'amore non è mica cieco, è affetto da [[presbiopia]]: lo prova il fatto che si accorge dei difetti solo quando si allontana. ([[Michel Zamacoïs]]) *''L'amore non è qualcosa da capire | L'amore non è qualcosa da sentire | L'amore non è qualcosa da dare o ricevere. | L'amore è solo qualcosa che avviene | Ed eternamente è''. ([[Sri Chinmoy]]) *L'amore non è un annunciatore di disastri: ''l'amore vede roseo''. E qualche volta, si capisce, s'inganna. ([[Umberto Saba]]) *L'amore non è un problema, come non lo è un veicolo: problematici sono soltanto il conducente, i viaggiatori e la strada. ([[Franz Kafka]]) *L'amore non è una cosa che, tutto sommato, decidi freddamente che potrebbe darti gioia [...] È una cosa che t'afferra e ti possiede, o bere o affogare, o la va o la spacca. ([[Richard Adams]]) *L'amore non è una scintilla effimera, nata dall'incontro di due desideri, è una fiamma eterna sprigionata dalla fusione di due destini. ([[Gustave Thibon]]) *L'amore non finisce mai di sorprenderci. Come quello tra l'idraulico e mia moglie. (''[[Rat-Man]]'') *L'amore non prende nulla. Infatti, come potrebbe prendere qualche cosa, dal momento che ogni cosa gli appartiene? Esso non dice: – Questo è mio – o – Quello è mio, – ma dice: – Questo è tuo. (''[[Vangelo secondo Filippo]]'') *L'amore non può mai perdere. (''[[Perfect Strangers]]'') *L'amore non si cerca, l'amore si dona. (''[[Sword Art Online: Alicization]]'') *L'amore non si dimentica di te anche quando tu lo ignori. Torna, bussa. Se non rispondi ti porta a fondo. Devi averne un po' paura, ma più di tutto devi mostrargli il tuo coraggio. Devi esserci, quando chiama. Devi essere lì e prenderti cura di lui. Solo se lo lasci libero di andare puoi vederlo tornare. ([[Concita De Gregorio]]) *L'amore non si pesa in [[Lacrima|lacrime]]. ([[Denis de Rougemont]]) *L'amore non si può avere a comando, è un regalo di un cuore a un altro cuore. ([[Paramahansa Yogananda]]) *''L'amore non si spiega | fa girare il mondo e poi | se non c'è diventa tutto inutile, | non puoi farne a meno mai | nemmeno quando poi.'' ([[Sergio Cammariere]]) *L'amore non va sempre a finire bene... se è sofferto si viene assaliti da un dolore senza pari e nonostante questo ci si innamora ancora di più... (''[[Video Girl Ai]]'') *L'amore parla molto, è un discorso. Si dichiara, e spesso culmina in questa dichiarazione in cui finisce: atto linguistico altamente ambiguo, quasi indecente. ([[Jean Baudrillard]]) *L'amore, per sua stessa natura, deve essere una condizione transitoria. Cercare il segreto che lo rende costante sarebbe folle come cercare la pietra filosofale o la grande panacea; e la scoperta risulterebbe inutile se non fatale per l'umanità. ([[Mary Wollstonecraft]]) *L'amore, pieno, durevole, succede all'ebbrezza dell'innamoramento e all'ardore della passione; ma, per goderne, occorre aver superato le pretese, non mai trascurando le attese. ([[Elio Pecora]]) *L'amore porta molta felicità, molto più di quanto struggersi per qualcuno porti dolore. ([[Albert Einstein]]) *L'amore può morire in un cuore che lo rifiuta e che si ostina a dirgli di no, come la [[verità]] può morire in uno spirito indifferente che rifiuta di essere attento, come la [[musica]] può morire in mezzo al rumore che la circonda e la copre. ([[Maurice Zundel]]) *L'amore può trasformare l'uomo in un mostro, e per amore può anche accadere che un uomo brutto diventi bello. (''[[La bella e la bestia (film 1946)|La bella e la bestia]]'') *L'amore racchiude tutte le vocazioni, che l'amore è tutto, che abbraccia tutti i tempi e tutti i luoghi, in una parola che è eterno. ([[Teresa di Lisieux]]) *L'amore, Re sui Re. ([[Antonio Pérez (statista)|Antonio Pérez]]) *L'amore resta nel cuore di chi lo dona, e diviene tanto più grande quanto più se ne dispensa agli altri! ([[Friedrich Wilhelm Foerster]]) *L'amore sano è quello che abbraccia una donna sola e intera, compreso il suo carattere e la sua intelligenza. ([[Italo Svevo]]) *L'amore sano, normale, è l'amore ''perché''; ma il vero amore è l'amore ''sebbene''. ([[Maurice Donnay]]) *L'amore sembra essere il compiacimento del cuore di una persona verso qualcosa, a causa di qualcosa: si presenta come desiderio nella ricerca, e felicità nella soddisfazione del possesso, appare come una corsa, per quanto concerne il desiderio e come un riposo per quanto si riferisce alla gioia del possesso. ([[Ugo di San Vittore]]) *L'amore se ne andrà tanto lontano quanto è lontano dagli occhi. ([[Sesto Properzio]]) *L'amore senza [[sofferenza]] si riduce all'amore per noi stessi. ([[Madeleine Delbrêl]]) *L'amore serve a renderci deboli e dipendenti, senza l'amore una razza di guerrieri solitari sarebbe padrona dell'universo. Eserciti unidimensionali senz'altra ambizione che vagare per valli senza nome. L'amore che ci inoculano fin dal primo vagito è un antidoto alla nostra ansia di non essere, non sapere, non dovere. ([[Efraim Medina Reyes]]) *L'amore si fonda sulla [[nostalgia]], nostalgia della persona amata. Esso non è libero dalla dimensione sessuale. Quanto più grande è la nostalgia dell'unione con la persona amata, tanto più grande è l'amore. Se si toglie il tabù della dimensione sessuale, cade la barriera che produce continuamente la nostalgia e così l'amore perde la sua base. ([[Max Horkheimer]]) *L'amore si nutre di tutti i sentimenti che trova lungo il suo cammino e li offre al vincitore. ([[Gianni Monduzzi]]) *L'amore si paga solo con l'amore e le piaghe dell'amore si guariscono solo con l'amore. ([[Teresa di Lisieux]]) *L'amore, soprattutto quello cristiano, non è assolutamente saggio. ([[Slavoj Žižek]]) *L'amore stesso non è che la più alta forma di [[vanità]]. ([[Jerome K. Jerome]]) *L'amore umano è il miracolo che si può contrapporre a qualunque arida teorizzazione secondo cui non c'è speranza per il mondo. ([[Andrej Arsen'evič Tarkovskij]]) *L'amore vero rende sempre migliori, qualunque sia la donna che lo ispira. ([[Alexandre Dumas (figlio)|Alexandre Dumas, figlio]]) *L'amore vero vuole il bene dell'amato. ([[Umberto Eco]]) *L'antico amore è come un cancro. ([[Petronio Arbitro]]) *L'arte che non si impara mai e che si sa sempre. ([[Benito Pérez Galdós]]) *L'assoluto dell'amore si riconosce dall'inquietudine di chi ama. ([[Paul Valéry]]) *L'enciclopedia galattica nel capitolo dedicato all'amore afferma che è troppo complicato da definire. La guida galattica per autostoppisti invece, sull'argomento amore, dice: "evitatelo se possibile". (''[[Guida galattica per autostoppisti]]'') *L'esperienza frammentaria è in realtà un'esperienza di assoluto: trascende persino la poesia e solo nell'amore manifesta il suo vero volto. Ora, l'enigma dell'amore in generale consiste in ciò: che un singolo essere umano, empiricamente determinato, dipendente da mille accidenti, bisognoso di tanti aiuti e così effimero nella sua vicenda terrena, possa essere visto come qualcosa di divino e di sacro. ([[Mario Perniola]]) *L'unica domanda in amore è: a partire da quando si comincia a mentire? Siete sempre così felici di rientrare a casa e trovare la stessa persona che vi aspetta? Quando le dite "ti amo", lo pensate sempre? Ci sarà per forza – è fatale – un momento in cui per voi sarà uno sforzo. In cui i vostri "ti amo" non avranno più lo stesso sapore. Per me, lo scatto è stata la rasatura. Mi rasavo tutte le sere per non pungere Anne baciandola di notte. E poi, una sera – lei dormiva già (ero uscito senza di lei fino all'alba, tipico genere di comportamento ignobile che ci si permette con la scusa del matrimonio) – non mi sono rasato. Pensavo che non fosse grave, perché lei non se ne sarebbe accorta. Invece significava semplicemente che non l'amavo più. ([[Frédéric Beigbeder]]) *L'unica speranza del genere umano è l'amore nelle sue varie forme e manifestazioni, la cui unica fonte è l'amore per la vita, il quale, come sappiamo, cresce e matura con gli anni. ([[Isaac Bashevis Singer]]) *''L'Universo intero ubbidisce all'Amore; | bella Psiche consegnategli il cuore. | Ogni altro dio fa a questo dio la corte, | e ha della sua fiamma meno dolce potere. | Dei giovani cuori è il bene supremo: | amate, amate, tutto il resto è meno. || Privi d'amore tanti stupendi oggetti, | fregi d'oro, boschi, parchi, fontane, | non hanno che una pallida avvenenza, | e delle sue pene meno dolce piacere. | Dei giovani cuori è il bene supremo: | amate, amate, tutto il resto è meno.'' ([[Jean de La Fontaine]]) *L'[[uomo]] è stato creato per l'amore; soltanto per amare il suo creatore. E tutto il tempo che non impiega in questo amore, è tempo perduto. ([[Ernesto Cardenal]]) *L'uomo più fortunato che calpesta questa terra è chi trova il vero amore. ([[Conte Dracula]], ''[[Dracula di Bram Stoker]]'') *La caratteristica dell'amore è di dare sempre e di sempre ricevere. ([[Elisabetta della Trinità]]) *La fame calma l'amore, se no, il tempo; se nulla puoi ottenere da questi due rimedi, un laccio. ([[Cratete di Tebe]]) *La [[felicità]] non sta nell'essere amati: questa è soltanto una soddisfazione di vanità mista a disgusto. La felicità è nell'amare. ([[Thomas Mann]]) *La grande tragedia della vita non è che gli uomini muoiano, ma che cessino di amare. ([[William Somerset Maugham]]) *La [[lontananza]] è il fascino dell'amore. ([[Corrado Alvaro]]) *La [[lontananza]] fa all'amore quello che il vento fa al fuoco: spegne il piccolo, scatena il grande. ([[Roger de Bussy-Rabutin]]) *[...] la metà dell'anima mia. {{NDR|Su Virgilio.}} ([[Quinto Orazio Flacco]]) *La sofferenza in amore è un vuoto a perdere. ([[Massimo Troisi]]) *La valle dell'amore... per entrare in questa valle bisogna tuffarsi interamente nel fuoco, o meglio bisogna essere fuoco, perché lì altrimenti non si potrebbe vivere. Colui che ama veramente ha da essere simile al fuoco, il viso infiammato, ardente e impetuoso come il fuoco. Per amare non si deve avere secondi fini; si deve essere pronti a gettare nel fuoco cento mondi. ([[Farid al-Din 'Attar]]) *La vita inizia solo quando arriva l'amore. (''[[Febbre di vivere (film 1932)|Febbre di vivere]]'') *''Lasso il regno d'Amor fugace e frale | come ha il diletto, e 'l dolor lungo e forte, | come presso alla vita ognor vien morte, | come appena apre un ben, che 'l chiude un male?'' ([[Berardino Rota]]) *– Lei mi ha appena raccontato tutta la sua storia [...]. Ma non ha parlato neanche una volta di amore.<br />– Solo perché è impossibile misurare l'amore. E senza misurazioni non ci può essere scienza. Però ho pensato molto a questo problema ultimamente.<br />– Oh, "problema"?<br />– Quando si tratta di amore siamo tutti ignoranti. (''[[Kinsey]]'') *Le persone gravi odiano l'amore in grazia del nome —<br/>Gli egoisti in grazia di se stessi —<br/>Gli ipocriti in grazia del cielo — ([[Laurence Sterne]]) *''Libiam ne' dolci fremiti | che suscita l'amore, | poiché quell'occhio al core | onnipotente va. | Libiamo, amor fra i calici | più caldi baci avrà.'' ([[Francesco Maria Piave]]) *''Ll'ammore è comme fosse nu malanno | ca, all'intrasatta, schioppa dint' 'o core | senza n'avvertimento, senza affanno, | e te po' ffa' murì senza dulore.'' ([[Totò]]) *Lo dico sempre: innamorarsi fa male alla salute! (''[[Kirby (anime)|Kirby]]'') *Ma che cosa sono la bellezza o la bruttezza di fronte all'amore? Cos'è la bruttezza di un viso di fronte al sentimento nella cui grandezza si rispecchia l'assoluto stesso? ([[Milan Kundera]]) *''Ma l'amore che cos'è? | È un concetto che vuol dire tutto e niente, | dall'amore scontato dell'uomo innamorato | all'amore in senso lato per la gente.'' ([[Caparezza]]) *Ma l'Amore che è una forza non va senza la [[Volontà]]. ([[Antonin Artaud]]) *''Ma l'amore ci dilata sciogliendo i nostri cuori, | trasforma i nostri giorni in una pioggia di colori.'' ([[Negrita]]) *''Ma l'amore vuole libertà | poter andare, poter venire | un castello sarebbe un'alleanza | quando l'amore è soprattutto erranza.'' ([[Elisabetta di Baviera]]) *Mai fidarsi dell'amore, amico mio. L'amore ti prende a calci nel culo mentre ti accarezza. Un minuto è amore, dieci minuti dopo è disprezzo. (''[[Sleuth - Gli insospettabili]]'') *Manifestiamo l'amore che proviamo per un amante sul corpo di un altro. ([[Erica Jong]]) *Meglio un amore traviato che nessun amore. ([[Hans Urs von Balthasar]]) *''Mettimi come sigillo sul tuo cuore, | come sigillo sul tuo braccio; | perché forte come la morte è l'amore, | tenace come gli inferi è la passione: | le sue vampe son vampe di fuoco, | una fiamma del Signore! | Le grandi acque non possono spegnere l'amore | né i fiumi travolgerlo. | Se uno desse tutte le ricchezze della sua casa | in cambio dell'amore, non ne avrebbe che dispregio.'' (''[[Cantico dei cantici]]'') *– Mi piace sentir amare qualcuno dal primo giorno, mica dopo sei anni. Non mi pare che sia amore, piuttosto amicizia.<br />– Non mi pare che sia diverso. Dopotutto amore e amicizia sono la stessa cosa.<br />– No, non sono affatto amica delle persone che amo. Amare mi rende cattiva.<br />– Ah sì? A me no. Non credo in un amore senza amicizia.<br />– Può darsi, ma per me l'amicizia viene dopo.<br />– Be', prima o dopo poco importa. Ma c'è una cosa bellissima nell'amicizia che vorrei ritrovare nell'amore: il rispetto della libertà altrui. Non c'è quest'idea di possesso. (''[[Il ginocchio di Claire]]'') *Motivare l'amore non è amare. ([[Giovanni Vannucci]]) *''Ne sono certo, qualunque cosa accada; | lo sento quando il dolore è più acuto; | è meglio avere amato e perduto | che mai e mai avere amato.'' ([[Alfred Tennyson]]) *''Nell'amor le parole non contano conta la musica.'' ([[Roberto Benigni]]) *Nell'amore non c'è timore, al contrario l'amore perfetto scaccia il timore, perché il timore suppone un castigo e chi teme non è perfetto nell'amore. ([[Giovanni apostolo ed evangelista]], ''[[Prima lettera di Giovanni]]'') *''Nell'amore non devi tu mostrarti | umile e supplichevole, ma schivo | piuttosto e riservato, il ciglio altero | e sobrio nel guardare. Ama la donna | irridere i superbi e farsi beffa | di chi troppo si lagna. E sol colui | che accoppia un cuor sensibile a fierezza | un amante perfetto e ritenuto.'' ([[Agazia]]) *Nell'Ottocento un grande amore romantico poteva valere più di qualsiasi successo. ([[Massimo Fini]]) *Nessuna cosa è strumento senza l'amore. L'amore è il manubrio della gran macchina umana. ([[Niccolò Tommaseo]]) *Nessuno in fondo è veramente degno della persona che si ama. (''[[Il coraggio e la sfida]]'') *Niente è più brutto di una parola d'amore pronunciata freddamente da una bocca annoiata. ([[Naguib Mahfouz]]) *Noi non ci ammaliamo mai d'amore due volte. [[Cupìdo]] non spreca una seconda freccia per lo stesso cuore. ([[Jerome K. Jerome]]) *Non ama colui al quale i difetti della persona amata non appaiano virtù. ([[Johann Wolfgang von Goethe]]) *Non appena l'età adulta rafforza gli arti, si produce nell'uomo questo seme che, attraverso le membra, percorre tutto il corpo e, concentrandosi in alcune parti più ricche di terminazioni nervose, eccita in particolare gli organi genitali. [...] Questo è l'Amore per noi. ([[Tito Lucrezio Caro]]) *''Non c'è balsamo | non c'è pomata | che valga a ungere e | irrigando a dilatare, | per far passare | quello che volendo | non può entrare | È l'amore | la sola chiave | che aprendo i cuori | dilata i pori | e le fessure | fino a farne falle | passi e gole, | mentre annoda | le figure. | Non c'è limite, | non c'è barriera | e correndo | schioda ogni frontiera.'' ([[Paolo Ruffilli]]) *''Non c'è un amore senza una ragazza che pianga.'' ([[Tananai]]) *{{NDR|«Per lei l'amore è una forza sicura?»}} Non certo come la morte, o la legge di gravità. {{NDR|«Nella sua vita però l'amore ha svolto un ruolo fondamentale»}} Naturalmente... Perché l'amore è amore della vita. Se si ama una donna, si ama la vita che c'è in lei. ([[Isaac Bashevis Singer]]) *Non ci si deve sviare quando si cerca l'amore, perché può allora accadere che non lo si trovi mai. Quale più crudele castigo dell'impazienza e della debolezza essere condannati per tutta la vita a mordere solo frutti amari e senza sapore! ([[Anne Serge Golon]]) *Non ci sono amori brutti né prigioni belle. ([[Pierre Gringore]]) *Non confondere l'amore col delirio del [[possesso]], che causa le sofferenze più atroci. Perché contrariamente a quanto comunemente si pensa, l'amore non fa soffrire. Quello che fa soffrire è l'istinto della proprietà, che è il contrario dell'amore. ([[Antoine de Saint-Exupéry]]) *Non è la pugna, non è la disfatta che si deplora, quando s'è avuto a fare con un nimico ma rompersi le corna contro un muro! Così accade al mare che batte e batte le immobili sponde. Così accade tante volte in amore: tu soffri, e non ti si bada; tu parli, e si pensa ad altro; tu deliri, e si passa oltre. Ed ogni tuo dire e fare e soffrire è indarno, non perché vi sia altri più gradito, non perché sii sgradito, ma perché ami un sasso. ([[Vittorio Imbriani]]) *Non è proprio l'indifferenza verso il resto del mondo l'essenza del vero amore? ([[Jane Austen]]) *Non esiste l'amore a puntate, l'amore a porzioni. L'amore è totale e quando si ama, si ama fino all'estremo. ([[Papa Francesco]]) *Non esiste una ragione per l'inizio di un amore, ma esiste una ragione per la sua fine. (''[[Neon Genesis Evangelion]]'') *''Non esistono leggi in amore | basta essere quello che sei.'' ([[Marco Ferradini]]) *Non faccio alcuna differenza tra un libro e una persona, un tramonto, un quadro. Tutto ciò che amo lo amo di un unico amore. ([[Marina Ivanovna Cvetaeva]]) *Non ho un vocabolario sull'amore, ho messo giù una definizione mia, amore vuol dire accettazione totale, donazione totale, silenzio. Questo è «amore». ([[Mauro Corona]]) *''Non la giustizia regge la bilancia esatta, | sei tu, Dio dal desiderio indiviso, | che misuri i nostri errori, | che di due cuori feriti e dilaniati | fai un cuore immenso, innaturale | che ancora crescere || vorrebbe... Tu, indifferente e superbo, | umiliata la bocca innalzi al verbo | verso un cielo ignaro... | Tu che mutili gli esseri e li aggiungi | all'ultima essenza di cui sono frammenti.'' ([[Rainer Maria Rilke]]) *Non mancano dolcezze nell'amare qualcuno senza osare di dichiararglielo. ([[Cartesio]]) *Non mi aspetto mai troppo in amore, perciò non sono mai rimasto deluso. ([[Eddie Irvine]]) *Non pensiamo che l'amore sia una cosa che brilla, ma una cosa che consuma; pensiamo che fare tutte le piccole cose per Dio ce lo fa amare altrettanto che il compiere grandi azioni. ([[Madeleine Delbrêl]]) *Non sai che [[pace]] e amore non si comprano con il denaro? (''[[Death Note]]'') *Non si può mai sapere quando finisce l'amore, Deirdre. Te ne accorgi soltanto quand'è finito. (''[[L'amica (film 1943)|L'amica]]'') *Non sono certo le cellule a decidere chi amiamo o no... Sentimenti come l'amore non risiedono nelle carni, ma nell'anima. (''[[DNA²]]'') *Non sono mai stato infedele; la donna che amo è la sola al mondo per me. Quando non amo, prendo una bella donna, che apprezzi qualsiasi cosa, tranne l'amore. ([[Klemens von Metternich]]) *Non sono un uomo intelligente, ma so l'amore che significa. (''[[Forrest Gump]]'') *''Non voglio amore | non voglio [[vino]] | il primo mi fa soffrire | il secondo vomitare.'' ([[Elisabetta di Baviera]]) *Nulla rende così amabili come il credersi amati. ([[Pierre Carlet de Chamblain de Marivaux]]) *O amore santo e casto! O dolce e soave affetto, tanto più soave e dolce, perché è tutto divino il sentimento che se ne prova. Sperimentarlo è divinizzarsi. ([[Bernardo di Chiaravalle]]) *O voi, freddi, razionali figli dell'Occidente – voi non conoscete ''questo'' genere d'amore. Un amore che morde come l'odio più aspro, con baci che bruciano come ferri arroventati e con abbracci... ma non fatemi dire altro! ([[Conte Dracula]], ''[[I poteri delle tenebre (Islanda)|I poteri delle tenebre]]'') *Ogni oggetto amato è il centro del Paradiso terrestre. ([[Bohumil Hrabal]]) *Ognuno ha voglia d'amore, ma è raro che qualcuno lo possa dare. Oppure lo si dà con ardore e dedizione, ma gli altri non lo prendono: è un amore non necessario, soltanto un peso. ([[Sof'ja Tolstaja]]) *''Oh, il mio amore è una rossa, rossa rosa | in giugno appena sbocciata; | oh, il mio amore è una dolce armonia | abilmente suonata. || Sì bella tu sei, mia leggiadra fanciulla, | che perdutamente innamorato io sono; | e sempre io t'amerò, mia cara, | finché non s'asciugheran tutti i mari.'' ([[Robert Burns]]) *Oh il primo amore pàlpita bene, ma quanto più l'ùltimo! Delle sole due volte in cui si ama davvero, l'una all'A della vita, l'altra alla Zeta, se il primo amore può dirsi il paradiso di Adamo, cioè dell'inscienza, l'altro lo è della scienza; è il paradiso di [[Epicuro]] e [[Paolo Gorini|Gorini]]. [...] Il primo amore ci apre insomma una via; l'ùltimo ce la chiude; il primo sottintende un secondo, l'ùltimo... nulla. Ed è perciò che ci attacchiamo a quest'ùltimo come alla tàvola estrema il nàufrago. ([[Carlo Dossi]]) *Oh, l'amore farebbe uggiolare in rima un cane. ([[Francis Beaumont e John Fletcher]]) *Palazzi di cera del mio amore, come salvarli dalla tua fiamma rossa? (''[[Il colore del melograno]]'') *''Penso che se io morissi | e che con i miei mali finisse | il desiderio | un amore così grande si spegnerebbe | e il mondo intero rimarrebbe | senza amore.'' ([[Lucrezia Borgia]]) *Penso veramente che l'amore sia la cosa più bella del mondo, dopo le pasticche per la tosse. ([[William Goldman]]) *Per amarsi a lungo bisogna conoscersi poco. ([[Roberto Gervaso]]) *Per certo amore è pena. ([[Andrea Cappellano]]) *Per essere autentico l'amore deve essere totale, esclusivo, irrevocabile, irreversibile. ([[Papa Paolo VI|Paolo VI]]) *Per farsi amare occorre dell'artificio; bisogna far divampare i sentimenti con l'astuzia, l'amore da solo non genera amore. (''[[Lettere di una monaca portoghese]]'') *Per gli uomini non vale che una sola legge ed un solo fine: la legge dell'amore ed il premio dell'amore. Tutto il resto è menzogna e vanità. ([[Giorgio La Pira]]) *Più amerai, e più scoprirai le deficienze del tuo amore. ([[Michel Quoist]]) *[[Platone]] dice una cosa molto precisa sull'amore: afferma che nello slancio amoroso vi è una scintilla dell'universale. L'esperienza amorosa è uno slancio verso qualcosa che egli definisce l'idea. In questo senso, anche quando sto semplicemente ammirando un bel corpo, che io lo voglia o meno, sono avviato sulla strada che porta all'idea di Bellezza. Penso qualcosa di simile - in termini del tutto diversi, naturalmente - ossia che nell'amore si faccia esperienza del passaggio dalla pura singolarità del caso a un elemento che possiede un valore universale. ([[Alain Badiou]]) *{{NDR|[[Haiku]]}} ''Poni fine ai lamenti, o insetto: | non vi è amore senza addio, | nemmeno tra le stelle.'' ([[Kobayashi Issa]]) *Quando ami una persona, devi fidarti di lei. Non c'è altro modo. Devi darle la chiave di tutto quello che è tuo. Altrimenti a che serve? (''[[Casinò]]'') *Quando, cullato dall'amore, riscopri l'innocenza dell'infanzia e le attrattive dell'avvenire, non lontano il [[Diavolo]] sorride. Lui lo sa che finirai comunque nelle sue braccia, le braccia del risveglio e dell'insonnia. ([[Emil Cioran]]) *Quando era giovane aveva creduto che l'amore avesse qualcosa a che fare con la comprensione; ma con l'età aveva capito che nessun essere umano poteva capire un altro essere umano. L'amore è soltanto il desiderio di capire. ([[Graham Greene]]) *''Quando il mondo ti sembra splendere | Come se avessi bevuto troppo vino | Questo è l'amore.'' ([[Dean Martin]]) *Quando l'essere amato va troppo lontano nel tradimento di se stesso e persevera nell'inganno di sé, l'amore non lo segue più. ([[Jacques Lacan]]) *Quando non si ama troppo, non si ama abbastanza. ([[Roger de Bussy-Rabutin]]) *Quando si ama una persona, non bisogna porsi domande, bisogna soltanto chiudere gli occhi e abbandonarsi senza riserve alla vita. (''[[Un dono semplice]]'') *Quando un amore ti stringe e ha occhi di fuoco è ora di morire. ([[Alda Merini]]) *Quanto sarebbe quieta la vita senza l'amore... Tanto sicura, tanto calma... Tanto noiosa. (''[[Il nome della rosa (film)|Il nome della rosa]]'') *''Quel che l'uom vede, Amor gli fa invisibile, | e l'invisibil fa vedere Amore. | Questo creduto fu; che 'l miser suole | dar facile credenza a quel che vuole.'' ([[Ludovico Ariosto]]) *Quello che si crede difficile a farsi, via via che l'amore cresce di giorno in giorno, sembra facile da ottenere. ([[Apuleio]]) *Quello che spero più di ogni altra cosa è che tu capisca cosa intendo quando dico che anche se non ti conosco, anche se non ti conoscerò mai, anche se non riderò e non piangerò con te, e non ti bacerò, mai... io ti amo. Dal più profondo del cuore... Io ti amo. (''[[V per Vendetta]]'') *''Quello che veramente ami non ti sarà strappato. | Quello che veramente ami è la tua vera eredità.'' ([[Ezra Pound]]) *Quello [[omosessuale]] è l'amore più puro, al contrario di quello [[eterosessuale]], strumentale alla riproduzione. ([[Umberto Veronesi]]) *Reputo che nulla sia difficile per chi ama. ([[Marco Tullio Cicerone]]) *Rimangono soltanto coloro che il [[destino]] designa per la messa eterna dell'amore infinito. Formano solo una piccolissima cappella di chiarore, nello spazio e nel tempo. ([[Louis-Ferdinand Céline]]) *''Ringrazio il [[Cielo|ciel]], ch'in quest'alme contrade | Drizzò i miei passi, e più ringrazio Amore, | Che mostrò a gli occhi miei tanta beltade.'' ([[Angelo di Costanzo]]) *Sappiamo forse perché desideriamo, perché amiamo? Desiderio e amore vengono dall'ignoto, e sono belli perché seminascosti da un velo d'infinito. ([[Domenico Tumiati]]) *Se amare ti costa il sangue, non amare è inferno. ([[Carlo Carretto]]) *Se amate senza suscitare amore, vale a dire, se il vostro amore non produce amore, se attraverso l'espressione di vita di persona amante voi non diventate una persona amata, allora il vostro amore è impotente, è sfortunato. ([[Karl Marx]]) *Se ami qualcuno, devi essere in grado di proteggerlo. (''[[Metal Gear Solid]]'') *Se cerchi la parola che indichi il prendersi cura di una persona in modo unico e spontaneo e lottare perché abbia tutto quello che desidera, quella parola è "amore"! E se ami qualcuno davvero, tu non smetterai mai. Anche quando ridono di te e dicono che sei pazzo, anzi specialmente allora! Semplicemente non mollo. Perché se dovessi mollare, potrei solo accettare il consiglio che mi danno e dimenticare e trovarne un'altra, ma non sarebbe amore, sarebbe... sarebbe una persona con cui passare del tempo! Per la quale non vale la pena combattere. (''[[How I Met Your Mother (nona stagione)|How I Met Your Mother]]'') *''Se devi amarmi, sia solo per amore | e per null'altro! Ti prego di non dire: | «L'amo per il sorriso, l'aspetto e per il modo | con cui sommessa parla, per l'arguzia del pensiero || che ben s'accorda col mio e che di certo | portò quel giorno un senso di serena pace». | Cose come queste, o amore, posson essere mutate, | posson cambiare per te, e un amor così creato || potrebbe andare in cenere. Neppure devi amarmi | per la cara pietà che provi asciugando le mie gote: | una donna che a lungo abbia goduto il tuo conforto, || può scordarsi di piangere, e così perdere il tuo amore. | Amami soltanto per amore dell'amore, così che possa | amarmi sempre in un'eternità d'amore.'' ([[Elizabeth Barrett Browning]]) *Se è vero che la [[vita]] non ignora il desiderio e la sregolatezza, è altrettanto vero che chiede l'amore. Ma in amore alle parole devono corrispondere i fatti, e i fatti non sempre sono i comportamenti sessuali. ([[Caterina Varzi]]) *Se l'amore non è eccessivo non è amore. ([[Ermes Ronchi]]) *Se l'amore non fosse incantesimo, sarebbe senza dubbio pazzia. ([[Frances Winwar]]) *Se la vista, la conversazione e lo stare insieme vengono tolti, la passione d'amore s'estingue. ([[Epicuro]]) *Se le persone che amiamo ci vengono portate via, perché continuino a vivere, non dobbiamo mai smettere di amarle. Le case bruciano, le persone muoiono, ma il vero amore è per sempre. (''[[Il corvo - The Crow]]'') *Se non si conosce l'amore nel senso pieno e assoluto del termine, si può essere allegri ma non veramente felici, si può godere ma non si conosce la gioia, si può agire ma non creare. È la scoperta di una pienezza che l'amato ti dona in modo unico, come cantava anche [[Rita Pavone]] in una canzone degli anni Sessanta: «Come te non c'è nessuno. Tu sei l'unico al mondo». ([[Gianfranco Ravasi]]) *''Se questo è amore, mi dico. Ma sì, | questo è l'amore che conosciamo. Ora. | Amore appiccicato, che incolla | quel poco di ala modesta sulla schiena. | Amore legato. In cui si ripete la solfa | del tu e dell'io. Non siamo capaci | di essere insieme acqua e moto, | sale e onda, unica impresa spettacolare. | Come il mare laggiù, lo vedi?'' ([[Mariangela Gualtieri]]) *Se ti attendi qualche forma di ricompensa, non è amore: l'amore vero è amare senza condizioni e senza aspettative. ([[Madre Teresa di Calcutta]]) *Se tutto è imperfetto in questo imperfetto mondo, l'amore invece è perfetto nella sua assoluta e squisita imperfezione. (''[[Il settimo sigillo]]'') *Sei amato solo dove puoi mostrarti debole senza provocare in risposta la forza. ([[Theodor Adorno]]) *Senza amore, l'umanità non sopravvivrebbe un solo giorno. ([[Erich Fromm]]) *''Senza l'amore un uomo che cos'è? | Su questo sarai d'accordo con me | Senza l'amore un uomo che cos'è? | È questa l'unica legge che c'è.'' ([[Marco Ferradini]]) *Si capisce che è amore quando parli come un assassino. (''[[Gossip Girl]]'') *''Si dice che chi viene morso da un cane rabbioso | vede nell'acqua l'immagine della belva feroce. | Amore ha piantato rabbiosamente in me i suoi denti terribili, | e ha fatto preda delle sue smanie il mio cuore. | La tua adorabile immagine io la vedo nel mare, | nell'acqua dei fiumi, nella coppa che mi versa il vino.'' ([[Paolo Silenziario]]) *«Si è dunque infelici quando si ama?»<br/>«Sì, Christine, quando si ama e non si è riamati.» ([[Gaston Leroux]]) *– Si è rassegnata ai continui tradimenti del marito?<br/>– Non si è affatto rassegnata, però ha smesso di amarlo, per questo è sfuggita alla rovina. Quando si ama si è indifesi, e a volte la crudeltà dell'altro può anche distruggerci. (''[[L'ispettore Derrick]]'') *Si impara ben presto che essere amati costituisce un fattore positivo tale da giustificare la rinuncia ad altri vantaggi. ([[Sigmund Freud]]) *Si nasce due volte? Sì. La prima volta il giorno in cui si nasce alla vita; la seconda volta, il giorno in cui si nasce all'amore. ([[Victor Hugo]]) *Sì, perché l'essere umano è pienamente felice solo quando accende il vero motore della sua vita: l'amore. (''[[Chiara Lubich - L'amore vince tutto]]'') *Si possono avere mille [[amicizia|amici]], ma si deve amare una sola persona. ([[Vladimir Vladimirovič Nabokov]]) *Si sa che la fiamma del crudele Amore, quando è ancora tenue, col suo primo calore procura piacere, ma poi, alimentata dalla consuetudine, divampa in un incendio incontrollabile e divora completamente gli uomini. ([[Apuleio]]) *Sii rapido in tutto, tranne che nell'amore. ([[Wilbur Smith]]) *Solamente dalla fiducia può nascere l'amore. [...] Altrimenti è solo un qualcosa destinato a sparire a poco a poco, finché non resta più niente. (''[[L'ispettore Derrick]]'') *Solo amando, non mi domando il perché della vita; e non debbo fuggire le occasioni di provare concretamente, anche se è più duro che fare vagheggiamenti generici, questo mio amore verso gli altri. Che cosa ho di più mio dell'amore? ([[Aldo Capitini]]) *''Solo l'amare, solo il conoscere | conta, non l'aver amato, | non l'aver conosciuto.'' ([[Pier Paolo Pasolini]]) *Solo l'amore è credibile. ([[Hans Urs von Balthasar]]) *Solo un atto di vero amore può sciogliere un cuore di ghiaccio. (''[[Frozen - Il regno di ghiaccio]]'') *''Son gemini gli Amori: un, casto et pio; | l'altro furente in desiderio insano: | questo si mostra in terra in volto humano, | quel vola per li cieli a lato idio. || Qual di duo raccendesse il petto mio, | lo sa colei, che 'l cor mi tiene in mano: | arsi da presso, et arsi di lontano, | con la speranza eguale al gran desio. || Con vïolenta voglia et importuna, | anhelando al sidereo, almo paese, | servii senza cercar mercede alcuna. || Celeste fu la fiamma che m'accese: | ché di quelle, che in ciel movon la luna, | una angelica forma il cor mi prese.'' ([[Chariteo]]) *Sono in pochi a conoscere le fasi iniziali dell'amore, più che amici ma non ancora fidanzati. Questa sottile relazione si trasforma con il lento trascorrere del tempo, proprio come il ciclico succedersi delle stagioni. (''[[Boys Be]]'') *''Tanti fiumi di grazie Amor mi versa, | che in mar di gioir l'alma è sommersa''. ([[Andrea Perrucci]]) *Temere l'amore è temere la [[vita]], e chi teme la vita è già morto per tre quarti. ([[Bertrand Russell]]) *Ti amo. Forse per un tempo brevissimo, forse per sempre. Nessuno lo sa. Nell'amore non ci sono né perfezione né eternità prestabilite. L'amore batte secondo le pulsazioni del tempo, come battono tutte le cose viventi. Si rafforza o si sgretola, declina o si risolleva. Se è vivo può morire. Ed è questo il suo bello. Una cosa è grande e commovente solo quando contiene una possibilità di morte. ([[Madeleine Bourdouxhe]]) *Ti amo non tanto per ciò che sei, bensì per ciò che io sono quando sono con te. ([[Elizabeth Barrett Browning]]) *''Ti amo tanto! | Senza pensarci su | ti regalerei | una piastrella della mia stufa!'' ([[Joachim Ringelnatz]]) *Ti indicherò un filtro amoroso senza veleni, senza erbe, senza formule magiche: se vuoi essere amato, ama. ([[Ecatone di Rodi]]) *Ti sei mai chiesto perché gli uomini dei Guardiani della Notte non prendono moglie e non generano figli? [...] Lo fanno per non amare. L'amore è la morte del dovere. ([[Aemon Targaryen]], ''[[Il Trono di Spade (prima stagione)|Il Trono di Spade]]'') *Tra un uomo e una donna ciò che chiamano amore è una stagione. E se al suo sbocciare questa stagione è una festa di verde, al suo appassire è solo un mucchio di foglie marce. ([[Oriana Fallaci]]) *''Tu pensi che sian vivi, | o credi che sian morti? || Gli amanti nell'amore, | smarriscono la strada e se medesimi.'' ([[Ibn Arabi]]) *Tutti affermano che l'amore è importante, eppure siamo bombardati da ogni parte dall'evidenza del suo fallimento. ({{Sic|[[bell hooks]]}}) *Tutti gli amori dell'uomo, ancorché diversi, hanno lo stesso motore. ([[Vittorio Alfieri]]) *Tutti vogliono essere amati. Ma soltanto pochi sanno o vogliono amare. ([[Ralph Greenson]]) *Tutto l'amore del mondo a volte non basta per costruire una [[relazione]]. ([[Malika Ayane]]) *Un amore che ti fa rinunciare a un altro amore non è giusto. (''[[The Village]]'') *''Un amore non torna | vive quel momento che è, | come un fiore d'inverno | si apre e prende il sole che c'è.'' ([[Mango (cantante)|Mango]]) *Un giorno o l'altro, tutto il piacere e la gioia che l'amore può suscitare si pagano con la sofferenza. E più si ama intensamente e più il dolore sarà moltiplicato. Sperimenterai l'assenza, poi i tormenti della gelosia, dell'incomprensione, infine la sensazione del rifiuto e dell'ingiustizia. Avrai freddo fino nelle ossa e il sangue formerà dei ghiaccioli che sentirai passare sotto la pelle. La meccanica del tuo cuore esploderà. ([[Mathias Malzieu]]) *Una donna è sempre bella quando è amata, e soltanto allora. (''[[La signora Skeffington]]'') *Un uomo ha bisogno d'amore. Un uomo muore, senza amore. Le sue viscere si raggrinziscono e il petto gli diventa come un legno secco. ([[John Steinbeck]]) *Una vita senza amore e sacrificio non vale la pena di essere vissuta. (''[[Jeeg robot d'acciaio]]'') *Una volta si diceva: "due persone si guardano intensamente senza toccarsi, si trasmettono amore guardandosi negli occhi nello stesso momento". La verità è che qualcuno insegue sempre qualcuno. È così che siamo fatti. (''[[E venne il giorno]]'') *Usando amore verso le persone e odio verso i peccati. ([[Agostino d'Ippona]]) *Utilizzando un linguaggio oggi abbastanza noto, possiamo dire che l'amore non conosce «alcuna forma di discriminazione». ([[Chiara Lubich]]) *veramente ch'io ho più [[compassione]] a chi pate amando che a chi si muor di fame o a chi va a la giustizia a torto: perché il morirsi di fame procede da la dapocaggine, e l'esser giustiziato a torto nasce da la mala sorte; ma la crudeltà che cade sopra uno innamorato è un assassinamento fattogli da la fede, da la sollecitudine e da la servitù de la bontà propria. ([[Pietro Aretino]]) *– Vedi giovanotto, questa faccenda dell'amore... è una cosa potentissima!<br />– Più forte della gravità?<br />– Be' sì figliolo, in un certo senso... Io direi che è la forza più grande sulla Terra! (''[[La spada nella roccia]]'') *Vi sono tanti tipi di amore! Quello ch'io sento è il vero grande amore poetico; l'ho riconosciuto dal primo giorno, e non v'è nulla di più bello; e con l'entusiasmo dell'arte non v'è altra divinizzazione del cuore umano: il mondo allora s'illumina, gli orizzonti diventano immensi, tutta la natura si colora e vibra d'armonie senza fine, e si ama finalmente!... si ama! ([[Hector Berlioz]]) *''Vieni | Amato || Ti proverò con allegria. | Ti sognerò con me questa notte. || Il tuo corpo finirà | dove comincia per me | l'ora della tua fertilità e della tua agonia; | e poiché siamo pieni di angoscia | il mio amore per te è nato nel tuo petto, | è che ti amo in principio per la tua bocca. || Vieni, | mangeremo nel luogo della mia anima. || Prima di me ti si aprirà il mio corpo | come mare precipitato e colmo | fino al crepuscolo di pesci. | Perché sei bello, | fratello mio, | eterno mio dolcissimo.'' ([[Eunice Odio]]) *Vissi innamorato sempre or d'una principessa or d'un'altra; e così spero di vivere fino al momento ch'io raccomanderò il mio spirito a Dio; perché la mia coscienza è convinta che s'io commettessi una trista azione, la commetterei sempre quando un amore è in me spento; ed il nuovo non è per anche racceso: e nel tempo dell'interregno m'accorgo che il mio cuore fa il sordo — e mi concede a stento sei soldi da far elemosina alla miseria: però mi sollecito a rompere questo gelo — è il raccendermi e il risentirmi pieno di generosità e di benevolenza è tutto un punto: e farei di tutto, per tutti, e con tutti; purché mi persuadessero ch'io non farei peccato. ([[Laurence Sterne]]) *Vogliamo ancora parlare d'amore? Oggi la gente ha il cuore talmente duro e la faccia coperta di strati di ipocrisia che invece di arco e frecce, Cupido dovrebbe armarsi di una 44 magnum. ([[Giovanni Scafoglio]]) *Voglio amore, che senza questo i soggetti sono freddi, e amor violento. ([[Gaetano Donizetti]]) *''Vorrei seguire ogni battito del mio cuore | per capire cosa succede dentro e cos'è che lo muove, | da dove viene ogni tanto questo strano dolore, | vorrei capire insomma che cos'è l'amore, | dov'è che si prende, dov'è che si dà.'' ([[Lucio Dalla]]) ===''[[Ai confini della realtà (serie televisiva 1959)|Ai confini della realtà]]''=== *L'amore può essere appiccicoso come un vaso di miele, inestricabile come un mucchio di alghe e divorante come un incendio in un campo di grano maturo. ([[Ai confini della realtà (serie televisiva 1959) (prima stagione)|prima stagione]]) *L'amore vero vuole teatralità. Riesce a trasfigurare tutto. Trasforma il grottesco in adorabile come fanno i bambini. Se c'è amore, riusciamo a vedere negli altri ciò che vogliamo; se non c'è, non vediamo niente. E possiamo cercarlo, ma senza trovarlo. ([[Ai confini della realtà (serie televisiva 1959) (quarta stagione)|quarta stagione]]) *– Vede, dottore, mio padre amava veramente molto mia madre. Perché a quei tempi usava ancora che marito e moglie si amassero davvero.<br/>– Secondo lei ora non si usa più?<br/>– Se fosse così non ci sarebbero in giro così tanti psichiatri! ([[Ai confini della realtà (serie televisiva 1959) (quinta stagione)|quinta stagione]]) ===[[Francesco Alberoni]]=== *L'amore dà un enorme potere su chi ama e questo enorme potere può far piacere perché lusinga la vanità, perché rende l'altro schiavo, disponibile, pronto a ogni cenno ed ogni desiderio. *L'amore dell'altro, amore sincero e profondo e via via sempre più disperato, viene così usato per rafforzare se stessi fino al punto in cui non si avrà più bisogno di lui. Questo è in sostanza il vero «disinnamoramento». *L'amore tende a separare la legge dalla persona; vuol instaurare altre leggi, altre norme, non vuol sopprimere le persone, vuole amarle. ===[[Dante Alighieri]]=== *L'anima era tutta data nel pensare di questa gentilissima; onde io divenni in picciolo tempo poi di sì fraile e debole condizione, che a molti amici pesava de la mia vista; e molti pieni d'invidia già si procacciavano di sapere di me quello che io volea del tutto celare ad altrui. Ed io, accorgendomi del malvagio domandare che mi faceano [...] rispondea loro che Amore era quelli che così m'avea governato. [...] E quando mi domandavano "Per cui t'ha così distrutto questo Amore?", ed io sorridendo li guardava, e nulla dicea loro. ====''[[Divina Commedia]]''==== *''Amor, ch'al cor gentil ratto s'apprende, | prese costui de la bella persona | che mi fu tolta; e 'l modo ancor m'offende. | Amor, ch'a nullo amato amar perdona, | mi prese del costui piacer sì forte, | che, come vedi, ancor non m'abbandona. | Amor condusse noi ad una morte: | Caina attende chi a vita ci spense.'' *''Conosco i segni de l'antica fiamma!'' ({{cfr|m}} [[#Publio Virgilio Marone|Publio Virgilio Marone]], ''sub'') *''Era già l'ora che volge il disio | ai navicanti e 'ntenerisce il core | lo dì c'han detto ai dolci amici addio; | e che lo novo peregrin d'amore | punge, se ode squilla di lontano | che paia il giorno pianger che si more''. *''L'amor che move il sole e l'altre stelle''. *''Per lor maladizion sì non si perde, | che non possa tornar, l'etterno amore, | mentre che la speranza ha fior del verde.''. ===[[Piero Angela]]=== *L'amore [...] colpisce in modo subdolo, spesso improvviso. È un sentimento irrazionale che penetra dolcemente e invade tutto l'organismo, come un'endovenosa che si diffonde capillarmente e che modifica il nostro modo di pensare e di agire. Provocando, a volte, una narcosi totale. *L'amore, infatti, non ha nulla a che fare con la saggezza: è un tuffo in una dimensione nuova, bellissima, irresistibile, dove nient'altro importa. I conti si faranno magari più in là, quando sarà passata la febbre e rimarranno i postumi della "follia". *Senza l'amore tutte le luci si sarebbero spente da tempo: perché è questa forza che permette alla vita di rinascere ogni volta e di passare da una generazione all'altra. ===[[Cecco Angiolieri]]=== *''L'Amor, che m'è guerrero ed enemico, | m'ha fatto com'al drago san Michele, | e mi fa canne somigliar candele: | guarda s'i' son ben di veder mendico!'' *''Oimè d'Amor, che m'è duce sì reo, | oimè, che non potrebbe peggiorare; | oimè, perché m'avvene, segnor Deo? | oimè, ch'i' amo quanto se pò amare, | oimè, colei che strugge lo cor meo!'' *''Se l'omo avesse 'n sé conoscimento, | in tutto lasserebbe Amore stare, | se non avesse di quel fornimento, | che sì bisogna a quei che vol amare.'' ===[[Claudio Baglioni]]=== *''E meglio è amare e perdere | che vincere e non amare mai''. *''Non ci ameremo più qui ma attraverso | ciò che in altri giorni avremo perso''. *''Pace a me che non so amare ancora | ciò che ho e non so non amar quel che non ho''. ===[[Romano Battaglia]]=== *Amare o avere amato. Non ci sono altre vie da scoprire nel cammino misterioso della vita. *Chi ama profondamente non invecchia mai. Neanche a cent'anni, perché l'amore è l'ala che ci aiuta a volare verso l'infinito. *L'amore è una parola di luce, scritta da una mano di luce, sopra una pagina di luce. *L'amore non deve pretendere, deve avere solo la forza di diventare certezza. *Quando si ama, tutti i piccoli sospetti diventano paure. E quando le paure diventano più grandi, è segno che l'amore sta crescendo. *Se ti chiedono qual è la cosa più importante nella vita, tu rispondi prima, dopo, sempre: l'amore. *Spendi l'amore a piene mani. È l'unico tesoro che aumenta più ne sottrai... ===[[Lucio Battisti]]=== *''Amarsi è questo: escludere | d'essere i soli al mondo, | i soli ad esser soli amando, | sterminandola l'invincibile armata.'' *''Amarsi un po' | è come bere, | più facile | è respirare.'' *''Amarsi un po' | è un po' fiorire, | aiuta sai | a non morire.'' *''È sempre per prova che | sulle labbra torna | la parola "amore", | per prove d'esercizio | perché si sa che poi non si sa mai | che potrebbe tornare utile.'' *''Ho visto un uomo che moriva per amore, | ne ho visto un altro che più lacrime non ha. | Nessun coltello mai | ti può ferir di più | di un grande amore che ti stringe il cuor.'' *''L'amore è qualcosa di più | del vino, del sesso che tu | prendi e dai.'' *''L'amore è un gesto pazzo come rompere | una noce con il mento sopra il cuore.'' ===[[Charles Baudelaire]]=== *Che cos'è l'amore? Il bisogno di uscire da sé stessi. L'uomo è un animale adoratore. Adorare è sacrificarsi e prostituirsi. Così ogni amore è anche prostituzione. *Ciò che v'è di noioso nell'amore, è il fatto che è un delitto in cui non si può fare a meno d'un complice. *In amore, come in quasi tutte le faccende umane, l'intesa cordiale è il risultato di un malinteso. Questo malinteso è il piacere. L'uomo grida: «Oh!, angelo mio!». La donna tuba: «Mamma! Mamma!». E i due imbecilli sono persuasi di pensare all'unisono. – L'abisso invalicabile, che fa l'incomunicabilità, resta invalicato. *''Ma l'amore, per me, non è che un materasso d'aghi fatto per procurare da bere a crudeli puttane.'' ===[[The Beatles|Beatles]]=== *''E alla fine | l'amore che ricevi | è eguale all'amore | che dai.'' *''È solo amore | e questo è tutto | ma è così difficile | amarti.'' *''Tutto ciò che serve è l'amore, l'amore, | l'amore è tutto ciò di cui hai bisogno.'' ===[[Papa Benedetto XVI|Benedetto XVI]]=== *Amore è «estasi», ma estasi non nel senso di un momento di ebbrezza, ma estasi come cammino, come esodo permanente dall'io chiuso in sé stesso verso la sua liberazione nel dono di sé, e proprio così verso il ritrovamento di sé, anzi verso la scoperta di Dio. *Chi vuol donare amore, deve egli stesso riceverlo in dono. *L'amore è il fuoco che purifica e unisce ragione, volontà, sentimento, che unifica l'uomo in sé stesso in virtù dell'azione unificante di Dio, cosicché egli diviene servitore dell'unificazione di coloro che sono divisi: così l'uomo fa il suo ingresso nella dimora di Dio e può vederlo. Ed è questo appunto che significa essere beato. *L'amore è la sola forza in grado di cambiare il cuore dell'uomo e l'umanità intera, rendendo proficue le relazioni tra uomini e donne, tra ricchi e poveri, tra culture e civiltà. *L'amore non è mai «concluso» e completato; si trasforma nel corso della vita, matura e proprio per questo rimane fedele a sé stesso. *L'amore produce gioia, e la [[gioia]] è una forma d'amore. *Fate sì che l'amore unificante sia la vostra misura; l'amore durevole sia la vostra sfida; l'amore che si dona la vostra missione! ===[[Giordano Bruno]]=== *''Amor, per cui tant'alto il ver discerno, | Ch'apre le porte di diamante e nere, | Per gli occhi entra il mio nume; e per vedere | Nasce, vive, si nutre, ha regno eterno.'' *L'amor fa dovenir li vecchi pazzi, e gli giovani savii. *L'amore è ciò per la cui potenza tutte le cose son generate; è in tutte le cose, vivo in ciò che è vivo, grazie a lui ciò che è vivo vive, ed è lui stesso la linfa vitale di ciò che è vivo; riscalda ciò che è freddo, illumina ciò che è oscuro, risveglia ciò che è assopito, vivifica ciò che è morto, fa percorrere la regione sovraceleste alle cose inferiori, trasportandole con divino furore; per suo compito le anime son legate ai corpi, per la sua guida sono innalzate alla contemplazione, per il suo volo si uniscono a Dio superate le difficoltà naturali. È lui che insegna quali cose siano nostre e quali altrui, chi siamo noi e chi gli altri; è lui a fare in modo che le altre cose siano dominate e possedute da noi, e che noi comandiamo e dominiamo le altre cose; infatti la [[necessità]], che si fa beffe di tutto, obbedisce al solo amore. *L'antichità chiamò grande demone questo amore che è padre di tutti i sentimenti, tutti i desideri e tutti gli effetti. *Questo animale che chiamiamo Amore, per il più suole assalire colui ch'ha poco da pensare e manco da fare. *Si aggiunga al già detto, che amore, con cui amiamo, è brama con cui ogni cosa brama, mediazione fra bene e male, brutto e bello (non dunque non brutto e non bello), ma buono e bello in rapporto a una certa comunicazione e partecipazione. ===[[Gesualdo Bufalino]]=== *Certi amori sono soltanto sudori che si somigliano. *Il primo segno d'amore consiste nel trasformare un essere che ci era domestico in un demone sconosciuto. *L'amore, come ogni buon rigorista, prima di tirare non piglia troppa rincorsa. *L'amore: a guardarlo da fuori un teatro di larve comicoliriche, di batticuori inventati, tutta un'orchestra di trombe e violini, col basso tuba dell'eros che accompagna da lontano. *L'amore, nella maggior parte dei casi, è soltanto un prestito con cauzione. *L'amore: un sentimento inventato. Ciò che conta è il gioco della seduzione, il rituale di piacere a qualcuno. ===[[Charles Bukowski]]=== *L'amore è una forma di pregiudizio. Ami ciò di cui hai bisogno, ami ciò che ti fa star bene, ami ciò che ti torna più utile. Come fai a dire di amare una persona, quando ce ne sono almeno diecimila al mondo che ameresti di più, se solo le incontrassi? Ma non le incontrerai mai. *L'amore è un cane che viene dall'inferno. *''l'amore si rinsecchisce, pensai | tornando verso il | bagno, anche più velocemente | dello sperma.'' ===[[Aldo Busi]]=== *Io non credo all'amore che moltiplica, troppo comodo, è mica un conto in banca. *L'amore batte solo alle proprie tempie. *L'amore del momento non può essere la commedia dell'odio a lunga scadenza. *L'amore non è il toccasana dei mali. ===[[Roger de Bussy-Rabutin]]=== *La lontananza fa all'amore quello che il vento fa al fuoco: spegne il piccolo, scatena il grande. *Quando non si ama troppo, non si ama abbastanza. *Quando non si ha ciò che si ama, bisogna amare quel che si ha. ===[[Samuel Butler]]=== *L'amore, come ogni dessert, si giudica dunque solo nell'atto di mangiare e con questa prova vedremo che la consapevolezza dell'amore, come ogni altra consapevolezza, svanirà nel diventare più intensa. *Più il nostro amore è profondo, meno lo percepiamo come tale. *Se un vero amore non ha mai placido corso, quando non si miri che al [[matrimonio]], a volte, tutto va bene. ===[[George Gordon Byron]]=== *''E di lottare tuttavia si sforza invano | Contro una passione che anche per uno come lui | D'Amore ha nome! | Sì, è vero Amor, immutabile, immutato, | Per una donna da cui giammai si vuol diviso. | Benché le più leggiadre prigioniere vogliano attrarlo | Con lo sguardo, | Egli le sfugge e non le cerca, ma freddo passa | Innanzi a lor.'' *''E tuttavia, tu ami, e io ho invidia | Per chi può posare il proprio cuore | Su un cuor che gli è fedele, | Né mai conosce il vuoto quell'errante pensier | Che, come il mio, coi fantasmi si strugge».'' *''Finché c'era Speranza eran quei sentimenti | Languidi vacillanti e teneri, | Allorché tutto fu perduto, la tenerezza non morì ma rimase assopita | E sul suo sonno si levò quella Forza per parlare così: | «Quando non c'è da amar più nulla, non c'è più nulla da temere».'' *Nella sua prima passione la donna ama il suo amante, in tutte le altre ciò che ama è il suo amore. ===[[Italo Calvino]]=== *E lei: – Tu non credi che l'amore sia dedizione assoluta, rinuncia di sé...<br/>Era lì sul prato, bella come mai, e la freddezza che induriva appena i suoi lineamenti e l'altero portamento della persona sarebbe bastato un niente a scioglierli, e riaverla tra le braccia... Poteva dire qualcosa, Cosimo, una qualsiasi cosa per venirle incontro, poteva dirle: – Dimmi che cosa vuoi che faccia, sono pronto... – e sarebbe stata di nuovo la felicità per lui, la felicità insieme senza ombre. Invece disse: – Non ci può essere amore se non si è se stessi con tutte le proprie forze. *Ecco, pensò Amerigo, quei due, così come sono, sono reciprocamente necessari. E pensò: ecco, questo modo d'essere è l'amore. E poi: l'umano arriva dove arriva l'amore; non ha confini se non quelli che gli diamo. *Ma in tutta quella smania c'era un'insoddisfazione più profonda, una mancanza, in quel cercare gente che l'ascoltasse c'era una ricerca diversa. Cosimo non conosceva ancora l'amore, e ogni esperienza, senza quella, che è? Che vale aver rischiato la vita, quando ancora della vita non conosci il sapore? *– Perché mi fai soffrire?<br/>– Perché ti amo.<br/>Ora era lui ad arrabbiarsi: – No, non mi ami! Chi ama vuole la felicità, non il dolore.<br/>– Chi ama vuole solo l'amore, anche a costo del dolore.<br/>– Mi fai soffrire apposta, allora.<br/>– Sì, per vedere se mi ami.<br/>La filosofia del Barone si rifiutava d'andar oltre. – Il dolore è uno stato negativo dell'anima.<br/>– L'amore è tutto.<br/>– Il dolore va sempre combattuto.<br/>– L'amore non si rifiuta a nulla.<br/>– Certe cose non le ammetterò mai.<br/>– Sì che le ammetti, perché mi ami e soffri. *– Tu ragioni troppo. Perché mai l'amore va ragionato?<br/>– Per amarti di più. Ogni cosa, a farla ragionando, aumenta il suo potere. ===[[Albert Camus]]=== *Il gran desiderio d'un cuore inquieto è di possedere interminabilmente la creatura che ama o di poterla immergere, quando sia venuto il tempo dell'assenza, in un sonno senza sogni che non possa aver termine che col giorno del ricongiungimento. *Il vero amore è eccezionale, due o tre volte in un secolo all'incirca. Per il resto, vanità o noia. *Non essere amati è una semplice sfortuna; la vera disgrazia è non amare. *Quando si è avuto una volta la fortuna di amare intensamente, si spende la vita a cercare di nuovo quell'ardore e quella luce. ===[[Elias Canetti]]=== *Ha gli [[occhi]] spietati di chi è amato sopra ogni cosa. *La grandezza dell'amore sta soprattutto nel fatto che in esso tutti i diritti sono sospesi. *Nell'amore le rassicurazioni valgono come annuncio del loro opposto. ===[[Gaio Valerio Catullo]]=== *''È difficile deporre d'improvviso un amore lungo.'' *''Io [[odio]] e amo. Ma come, dirai. Non lo so, | sento che avviene e che è la mia tortura.'' *''Perché, se ami, un torto così | ti fa amare di più ma voler bene meno.'' ===''[[Il cavaliere dalla pelle di leopardo]]''=== *Dispiaceri molteplici accompagnano spesso il vero amore. *L'arte di amare esige anzi tutto che rimangan segrete le nostre pene; colui che ama deve essere capace di subire la solitudine, e, lungi dalla sua amata, solo a lei deve pensare. *L'arte di amare, il folle amore che ha legge e delicatezza, è difficile a comprendere: e non è in nulla dissolutezza né perversità; altra cosa è l'amore elevato, il vero affetto, altra la depravazione: una distanza enorme li separa. *L'innamorato deve essere paziente; le sue sofferenze devono ingigantire se l'amata è assente. Egli deve saper dominare il proprio cuore, ignorare lo sdegno e la collera. *La fuga è la sorte inevitabile degli innamorati; essi non hanno il tempo d'invecchiare. *La sciagura perseguita l'innamorato, riempie il suo cuore di amarezza, ma finalmente gli porta la letizia, se egli è capace di non soccombere ai primi colpi dell'amore. Bisogna essere innamorati, perché l'amore allevia le sofferenze di quaggiù: il dotto diviene pazzo e l'ignorante diviene dotto. *Ogni separazione è un veleno per gli innamorati! *Quando un innamorato vaga per i campi in cerca di un oggetto per l'amata, bisogna che sia solo. ===[[Louis-Ferdinand Céline]]=== *È più difficile rinunciare all'amore che alla vita. *L'amore è come l'alcool, più sei impotente e sbronzo e più ti credi forte e scaltro, e sicuro dei tuoi diritti. *L'amore è l'infinito abbassato al livello dei barboncini, e ci ho la mia dignità, io! ===[[Miguel de Cervantes]]=== *Amore è invisibile ed entra ed esce di dove vuole, senza che nessuno gli chieda conto di quel che fa. *Dove vi è molto amore, non suole esserci molta disinvoltura. *L'amore e la guerra sono una stessa cosa, e come nella guerra è lecito e comunemente praticato fare uso di astuzie e di stratagemmi per vincere il nemico, così nei contrasti e nelle rivalità amorose si ritengono per buoni gl'imbrogli e i raggiri messi in opera per conseguire il fine desiderato, purché non siano in pregiudizio e disdoro dell'oggetto amato. *La passione amorosa si vince soltanto col fuggirla. *''Se le sue glorie Amor vende costose | Ha ragione ed il suo traffico è giusto, | Ché non ci sono gioie più preziose | Di quelle valutate dal suo gusto, | Ed è cosa evidente | Che non val ciò che poco costa o niente.'' *Un disinganno a tempo vuol essere rimedio efficace nei principî d'amore. ===[[Émilie du Châtelet]]=== *Esiste, forse, un sentimento più illusorio dell'amore? *Per conservare a lungo l'amore del proprio amante è indispensabile che la speranza e il timore siano sempre presenti. *Si conosce di più l'amore attraverso l'infelicità che procura che per la felicità, spesso misteriosa, che diffonde nella vita degli uomini. ===[[Emil Cioran]]=== *A tal punto il dubbio su di sé travaglia gli esseri che questi, per porvi rimedio, hanno inventato l'amore, tacito patto fra due infelici per sopravvalutarsi, per incensarsi spudoratamente. *L'amore – un incontro di due salive... Tutti i sentimenti attingono il loro assoluto dalla miseria delle ghiandole. *Non si può amare appassionatamente una donna e Dio nello stesso tempo. La mescolanza di due erotiche irriducibili crea un'oscillazione interminabile. *Noi amiamo sempre... malgrado tutto; e questo «malgrado tutto» copre un infinito. ===[[Paulo Coelho]]=== *Chi ama riesce a vincere il mondo, non ha paura di perdere nulla. Il vero amore è un atto di totale abbandono. *Colui che è saggio, lo è soltanto perché ama. E colui che è sciocco, lo è solamente perché pensa di poter capire l'amore. *L'amore è sempre nuovo. Non importa che amiamo una, due, dieci volte nella vita: ci troviamo sempre davanti a una situazione che non conosciamo. L'amore può condurci all'inferno o al paradiso, comunque ci porta sempre in qualche luogo. È necessario accettarlo, perché esso è ciò che alimenta la nostra esistenza. Se non lo accettiamo, moriremo di fame pur vedendo i rami dell'albero della vita carichi di frutti: non avremo il coraggio di tendere la mano e di coglierli. È necessario ricercare l'amore là dove si trova, anche se ciò potrebbe significare ore, giorni, settimane di delusione e di tristezza. Perché nel momento in cui partiamo in cerca dell'amore, anche l'amore muove per venirci incontro. E ci salva. *L'amore è una forza selvaggia. Quando tentiamo di controllarlo, ci distrugge. Quando tentiamo di imprigionarlo, ci rende schiavi. Quando tentiamo di capirlo, ci lascia smarriti e confusi. *L'amore esiste di continuo. Sono gli uomini che cambiano. *L'amore si scopre soltanto amando. ===[[Cesare Cremonini]]=== *''L'amore, soltanto l'amore può farti guarire, | lasciando ogni cosa al suo posto e partire, | l'amore è là dove sei pronto a morire | lasciando ogni cosa al suo posto e partire.'' *''Puoi chiamarti dottore, puoi chiamarti scienziato, | puoi chiamarti ufficiale, puoi chiamarti soldato, | puoi persino morire: | comunque l'amore è là dove sei pronto a soffrire.'' *''Starsene appoggiati sul divano ore ed ore | sapendo che la noia è un'impressione, | starsene aggrappati come un petalo sul fiore | può essere un perfetto paragone | con l'amore.'' ===[[Paolo Crepet]]=== *È l'amore che agisce come una malattia, ma funziona al contrario: fa bene quando infetta, fa morire guando guarisce. *L'amore, proprio come la passione, è attesa, fiducia illimitata, follia meravigliosa, fuoco vivo e dirompente. *[[Sesso]] e sessualità sono stati strumenti attraverso i quali l'uomo ha cercato la felicità. Dacché la morale comune ci ha permesso di esercitare il sesso senza l'amore, si è diffusa la convinzione che esso rappresenti un pezzo di Eden alla portata di tutti. In realtà, l'affannosa ricerca del piacere a tutti i costi ha tolto qualcosa alla conoscenza della nostra identità, proprio attraverso la banalizzazione dell'erotismo, ormai ridotto a libero esercizio genitale. È andata cosí consumandosi un'idea complessa dell'eros umano, che non solo non deve essere appiattita sulla necessità della riproduzione, ma nemmeno semplificata e ridotta a puro incontro di cellule, a banale questione ormonale. Anche perché la felicità genitale è tra le piú effimere e conduce a una precoce malinconia. ===[[Alexandre Dumas (padre)|Alexandre Dumas padre]]=== *Che cos'è, per lo più, l'amore? Il capriccio d'un giorno, un'allegra unione, mediante la quale due esseri s'ingannano reciprocamente e spesso in buona fede. *«E al suo ritorno lo farete passare da me; gli darò uno scudo contro l'amore.»<br/>«Ohimè, oggi l'amore è come la guerra, e lo scudo è divenuto inutile.» (''[[Vent'anni dopo]]'') *L'amore è la più egoistica di tutte le passioni. *L'amore è un sentimento che si nutre di agi e ingigantisce attraverso la corruzione. ===[[Fabrizio De André]]=== *E poi a un tratto l'amore scoppiò dappertutto. *''Guardate il sorriso, guardate il colore | come giocan sul viso di chi cerca l'amore! | Ma lo stesso sorriso, lo stesso colore | dove sono sul viso di chi ha avuto l'amore?'' *''L'autunno negli occhi, l'estate nel cuore, | la voglia di dare, l'istinto di avere, | e tu... tu lo chiami amore e non sai che cos'è, | e tu... tu lo chiami amore e non ti spieghi il perché.'' *''Ma c'è amore un po' per tutti | e tutti quanti hanno un amore | sulla cattiva strada.'' ===[[Francesco De Gregori]]=== *''E guarda l'amore che non ha commenti da fare, | l'amore comunque che non ha paura del mare da attraversare.'' *''E il vero amore può | nascondersi, | confondersi, | ma non può perdersi mai.'' *''Ho imparato che l'amore insegna, ma non si fa imparare.'' *''L'amore è mascalzone, | viaggia contromano, | parcheggia sempre dove vuole, | fa vedere la lingua, | parla con la bocca piena, | si presenta così, senza un invito | proprio in mezzo alla cena.'' *''Vallo a spiegare... L'amore | non si spiega, | muove le mani in fretta, | rovescia il sale e non fa una piega.'' ===[[Charles Dickens]]=== *Il mistero e la delusione non sono assolutamente indispensabili allo sviluppo dell'amore, ma ne sono, spessissimo, potenti ausiliari. «Lontan dagli occhi, lontan dal cuore», calza abbastanza bene come proverbio applicabile ai casi dell'amicizia, benché l'assenza non sia sempre necessaria per la freddezza del cuore, anche fra amici; e la sincerità e l'onestà, come pietre preziose, siano forse più facilmente imitate a distanza e scambiate per vere. Ma l'amore è efficacemente aiutato da una immaginazione calda e attiva con memoria tenace, e prospera per un bel pezzo mercé un leggerissimo e scarsissimo alimento. Accade così sovente che esso raggiunga il suo più lussureggiante sviluppo nella separazione e in circostanza della maggior difficoltà. *L'amore, benché si dica che sia cieco, sa far buona guardia. *L'amore è in ogni cosa un maestro ammirevole. *Se l'egoismo è un ingrediente necessario nella composizione di quella passione che si chiama amore, merita questo tutte le belle frasi con cui i poeti lo esaltano nell'esercizio della loro professione? Vi sono, certo, casi autentici di uomini e di donne, che in magnanime circostanze, hanno ceduto rispettivamente la loro donna o il loro uomo a rivali di gran merito; ma è assolutamente accertato che la maggioranza di tali uomini e di tali donne non hanno fatto di necessità virtù, e non hanno nobilmente rassegnato ciò che non potevano ottenere, presso a poco come un soldato semplice potrebbe proporsi di non accettare l'ordine della giarrettiera, e un povero pio e dotto pastore, senz'altra famiglia che quella di una grossa figliuolanza, potrebbe proporsi di rinunciare a un vescovato? *– Ti dirò, – riprese, nello stesso bisbiglio rapido e appassionato, – che cos'è vero amore. È cieca ammirazione, autoumiliazione illimitata, sottomissione totale, fede e credenza contro se stessi e contro il mondo, offerta di tutto il cuore e tutta l'anima a chi ce li trafigge... ===[[Emily Dickinson]]=== *''Che l'amore sia tutto quel che c'è, | è tutto ciò che sappiamo dell'amore.'' *''Ho sempre amato | e te ne do la prova: | prima di amare, | io non ho mai vissuto pienamente.'' *''Incapaci sono gli Amati di morire | perché l'Amore è Immortalità, | anzi, è Deità – || incapaci coloro che amano – di morire | perché l'Amore trasforma la Vitalità | in Divinità.'' *''L'Amore – è anteriore alla Vita – posteriore – alla Morte – | Radice della Creazione, ed | esponente della Terra.'' *''L'Amore finisce quando l'Amore comincia, | dicono i Saggi – | ma i Saggi l'hanno conosciuto?'' *''Un qualcosa di volatile – di indiscreto – | sempre fuori luogo è l'Amore – | la gioiosa piccola Divinità | che non siamo costretti a servire.'' ===[[Fëdor Dostoevskij]]=== *Amare le persone così come sono è impossibile. E tuttavia si deve. E per questo fa loro del bene. *Chi ama non fa distinzioni. (''[[I fratelli Karamazov]]'') *Con l'amore tutto si riscatta, si salva tutto. (''[[I fratelli Karamazov]]'') *È appunto chi ti sta vicino che, secondo me, è impossibile amare; chi è lontano forse sì. [...] Per amare un uomo occorre che questi si celi alla nostra vista: non appena mostra il suo viso l'amore svanisce. (''[[I fratelli Karamazov]]'') *L'amore astratto brama gesta immediate, edificanti perché tutti lo notino. Si giunge effettivamente anche al punto di sacrificare la vita purché non vada troppo per le lunghe e si concluda al più presto, come sulla scena, così che tutti vedano e plaudano. L'amore attivo è fatica e perseveranza. (''[[I fratelli Karamazov]]'') *La [[consapevolezza]] e l'amore, forse, sono la stessa cosa, perché non conoscerete niente senza l'amore, mentre con l'amore conoscerete molto. *Un angelo non può odiare e non può neppure fare a meno di amare. Ma si può forse amare tutti, tutti gli uomini, tutti i propri simili? Mi sono posta più volte questa domanda. Naturalmente è impossibile, e sarebbe addirittura innaturale. Chi ama l'umanità di un amore astratto quasi sempre ama soltanto se stesso. (''[[L'idiota]]'') ===''[[Emmanuelle]]''=== *– Il vero amore fin dove può arrivare?<br/>– Sarebbe un povero amore quello che si lasciasse misurare. *L'amore, il vero amore, è sempre contro natura. L'amore, quello vero, è l'erezione, non l'orgasmo. *Mi ha sempre detto che l'amore è la ricerca del piacere sempre più lontano, con un uomo, con una donna che si sceglie. È strano, adesso sento che c'è dell'altro. Per esempio, quando ho visto quella cascata, ho pensato: "Com'è bella". Ebbene, l'ho pensato per te. Te l'ho detto, una cascata è bella a condizione che si possa dirlo a chi si ama. ===''[[Emmanuelle 4]]''=== *Si dice che i grandi amori siano impossibili, io invece penso che sopravvivano a tutti gli eventi mediocri della vita. *Si può vivere preda di un amore troppo violento? No, non si può. Meglio cambiare pelle, meglio diventare un'altra donna. Non esiste soltanto un uomo al mondo, ce ne sono altri, molto diversi da colui che ami, ma l'amore te li fa ignorare. *Sì, tu vorresti fuggire all'amore, Sylvia, vorresti nasconderti affinché io non possa ritrovarti. Ma l'amore è come un'aquila che stringe i suoi artigli intorno al cuore. Quello che riesce ad afferrare, non lo lascia mai più. ===[[Fabi Silvestri Gazzé]]=== *''L'amore non esiste, è l'effetto prorompente | di dottrine moraliste sulle voglie della gente, | è il più comodo rimedio alla paura | di non essere capaci a rimanere soli.'' *''L'amore non esiste, è un ingorgo della mente | di domande mal riposte e di risposte non convinte.'' *''L'amore non ha casa, non ha un'orbita terrestre, | non risponde ai più banali meccanismi tra le forze, | è un assetto societario in conflitto d'interesse.'' *''L'amore se poi esiste, è quest'idea di attaccamento | che ha l'uomo del mio tempo per le tante storie viste.'' ===[[Ennio Flaiano]]=== *L'amore è una cosa troppo importante per lasciarla fare agli amanti. *Chi mi ama mi preceda. *In amore bisogna essere senza scrupoli, non rispettare nessuno. All'occorrenza essere capaci di andare a letto con la propria moglie. *In amore gli scritti volano e le parole restano. ===[[Jonathan Safran Foer]]=== *''Più ami qualcuno'', pensava, ''e più dirglielo è difficile.'' Lo stupiva che persone sconosciute non si fermassero a vicenda in strada per dire ''Ti amo''. *''Questo è amore'', pensava lei, ''sì o no? Quando noti l'assenza di qualcuno, e detesti quell'assenza più di ogni altra cosa. Ancora più di quanto ami la sua presenza.'' *Si scambiavano a vicenda la grande bugia salvatrice – che il nostro amore per le cose sia più grande del nostro amore per il nostro amore per le cose – recitando di buon grado le parti che scrivevano per sé, creando di buon grado le finzioni necessarie alla vita, e credendoci. ===[[Teofilo Folengo]]=== *''Chi fia di tanto mal cagion? Amore, | amor che sempre fu la peste lorda | de' miseri mortali. Ah, in quant'errore | ci spinge questa fiamma tant'ingorda! | Odo già l'alte strida, il gran rumore | d'arme, ch'aggira in foco e 'l ciel assorda; | ché dove fischia Amor, così fier angue, | subito appare ferro, foco e sangue.'' *''Ed io dico, ch'Amor è un bardassola | più che sua madre non fu mai puttana; | chi 'l chiama «dio» si mente per la gola, | ché in Dio non cape furia e mente insana: | Amor è un barbagianni che non vola, | benché abbia l'ali ed usi in ogni tana; | guardatevi da lui, ché 'l ladro antico | lascia la porta ed entra nel postico.'' *''Pàrtiti dunque, ché non è curabile | lo mal che 'n le medolle i' sento pungere; | ogni altra peste creggio esser sanabile | a mille vie di cibo, taglio ed ungere; | amor sol è quel tòsco inevitabile | cui morbo alcun egual non si può giungere: | né vi si trova al mondo un sol rimedio, | for che morir d'affanno e lungo tedio!'' *''Quando 'l Foco d'Amor, che m'arde ognora, | penso e ripenso, fra me stesso i' dico: | — Angiol di Dio non è, ma lo nemico | che la Giustizia spinse del ciel fora.'' ===[[Carlo Maria Franzero]]=== *L'amore cerebrale è qualche volta una spiritualità, e qualche volta una degenerazione. Ma solamente gli uomini volgari si estinguono dopo avere ottenuto il sacrificio che per essi è dono tanto grande che non giungono a misurarlo. *Nella vita è più bello donare che ricevere, perché la riconoscenza è il più noioso dei sentimenti, in amore è l'opposto: avere e non essere avuti. Perché solo colui che abbia amato un numero infinito di volte può dire di avere amato un amore completo. *Non esiste vizio in amore. La teoria [[Platone|platonica]], aristocratica ed individualistica, insegna che l'amore non ha altro scopo che se stesso. ===[[Mahatma Gandhi]]=== *Come si può cercare la [[verità]] o accarezzare l'Amore senza essere intrepidi? *L'amore chiama amore da tutti. *La forza dell'amore è la stessa forza dell'anima o della verità. ===''[[Giuseppe Moscati - L'amore che guarisce]]''=== *È questo l'amore che rende felici: quello che si dona agli altri, senza chiedere nulla per sé. *L'amore non va mai perduto, Cloe, torna sempre indietro. *La vita è un attimo. Onori, trionfi, ricchezze e scienza cadono, ogni incanto della vita passa: resta solo l'eterno amore, la causa di ogni opera buona. Amore che sopravvive a noi, perché l'amore è Dio. ===[[Massimo Gramellini]]=== *L'amore è un film muto: togli il volume e concentrati sui gesti. *L'amore è una meta che si raggiunge in due, a condizione di aver trovato la strada da soli. *Non essere amati è una sofferenza grande, però non la più grande. La più grande è non essere amati più. ===[[Gabriel García Márquez]]=== *C'era una stella sola e limpida nel cielo color di rose, un battello lanciò un addio sconsolato, e sentii in gola il nodo gordiano di tutti gli amori che avrebbero potuto essere e non erano stati. *E presi coscienza che la forza invincibile che ha spinto il mondo non sono gli amori felici bensì quelli contrastati. *Gli disse che l'amore era un sentimento contro natura, che dannava due sconosciuti a una dipendenza meschina e insalubre, tanto più effimera – quanto più intensa. *I sintomi dell'amore sono gli stessi del [[colera]]. *Lei gli domandò in quei giorni se era vero, come dicevano le canzoni, che l'amore poteva tutto. – È vero – le rispose lui – ma farai bene a non crederci. – *Se c'è una cosa per cui il giorno del Giudizio Universale dovranno condannarti è che hai avuto l'amore in casa e non hai saputo riconoscerlo. ===[[Gesù]]=== *Ama il [[prossimo]] tuo come te stesso. (''[[Vangelo secondo Matteo]]'') *Avete inteso che fu detto: ''Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico''; ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti. Infatti se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste. (''[[Discorso della Montagna]]'') *Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri. (''[[Vangelo secondo Giovanni]]'') *Per questo ti dico: le sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha molto amato. (''[[Vangelo secondo Luca]]'') ===[[Papa Giovanni Paolo II|Giovanni Paolo II]]=== *L'amore è la fondamentale e nativa vocazione di ogni essere umano. *L'amore è la forza costruttiva di ogni positivo cammino per l'umanità. *Vi confesso con semplicità che provo vero turbamento per il futuro del mondo quando noto generazioni giovani incapaci di amare veramente o che riducono il loro donarsi allo scambio di gratificazione tra eguali, incapaci di vedere nella sessualità una chiamata, un invito ad un amore più alto e universale. ===[[Carlo Goldoni]]=== *''Amore è fatto come un uccelletto, | Che va di ramo in ramo saltellando: | Venuto è con un volo nel mio petto, | E il povero mio cor mi va beccando. | Lo voglio accarezzare il poveretto, | Finché per divertirmi va cantando; | E quando avrà finito di cantare, | A un altro ramo il lascierò volare.'' *''Io non conosco amore, | E pur lo provo al cor. | Ditemi voi, pastore, | Che cosa sia l'amor.'' *Se conoscete che la persona che amate meriti l'amor vostro, disponete l'animo a sofferir qualche cosa. ===[[Nicolás Gómez Dávila]]=== *L'amore è essenzialmente adesione dello spirito a un corpo nudo. *L'amore non è mistero, ma luogo in cui il mistero si dissolve. *Le perfezioni di chi amiamo non sono finzioni dell'amore. Amare è, al contrario, il privilegio di accorgersi di una perfezione invisibile agli occhi degli altri. *Non c'è retorica che prolunghi l'amore tra le anime oltre l'istante in cui la carne si placa. ===[[Ivan Aleksandrovič Gončarov]]=== *L'amore fa incredibili progressi, è la cancrena dell'anima. *L'amore, sebbene sia detto un sentimento capriccioso, di cui non ci si rende conto e che nasce come una malattia, ha tuttavia le sue leggi e le sue cause. *Nell'amore partecipano in egual misura l'anima e il corpo; in caso contrario, l'amore non può chiamarsi completo: noi non siamo né puri spiriti né bruti. ===[[Maksim Gor'kij]]=== *Di tutte le beffe che la sorte serba all'uomo, non ce n'è una più tremenda d'un amore non corrisposto. *L'amore è la conquista di colui che ama di meno, su quello che ama di più... *L'amore è una malattia dell'immaginazione. *L'amore per una donna somiglia alla melanconica opera di Dio; anche Lui ha cercato, senza riuscirvi, di creare col vuoto e dal nulla uno splendido universo... ===[[Fabrice Hadjadj]]=== *Il primato dell'amore è un'invenzione cristiana, ma il diavolo distorce la cosa così: purché sia amore, tutto è legittimo. *L'amore, muovendo dalla conoscenza di una parte emersa, si estende alla cosa tutta intera, fino a quanto in essa vi è di oscuro. *L'amore più grande non si trova nell'amore "impossibile", ma nell'amore possibile, naturale, per esempio nell'amore coniugale. *Nel nome dell'amore, si perde di vista l'oggettività dell'amore. *Quando amo io debbo chiedermi: "Qual è il bene per l'altro?". Ciò che conta di più è questa oggettività. ===[[Georg Wilhelm Friedrich Hegel|Friedrich Hegel]]=== *L'amato non ci è opposto, è uno con la nostra essenza: in lui vediamo solo noi stessi, e tuttavia non è noi: miracolo che non siamo in grado di capire. *L'amore può aver luogo solo nel porsi dinanzi ad un nostro eguale, dinanzi allo specchio e all'eco della nostra essenza. *Negli amanti non vi è materia, essi sono un tutto vivente. ===[[Hermann Hesse]]=== *Amore è ogni moto della nostra anima in cui essa sente se stessa e percepisce la propria vita. *Il principio di ogni arte è l'amore; valore e dimensione di ogni arte vengono soprattutto determinati dalle capacità d'amore dell'artista. *L'amore non bisogna implorarlo e nemmeno esigerlo. L'amore deve avere la forza di attingere la certezza in sé stesso. Allora non sarà trascinato, ma trascinerà. *L'amore non vuole avere, vuole soltanto amare. *Non c'è felicità nell'essere amati. Ognuno ama se stesso; ma amare, ecco la felicità. *Vale per l'amore ciò che vale per l'arte: chi sa amare soltanto l'immenso è più povero e meschino di chi sa entusiasmarsi per il minimo. ===[[Victor Hugo]]=== *Amare è la metà di credere. *L'amore è come un albero: spunta da sé, getta profondamente le radici in tutto il nostro essere, e continua a verdeggiare anche sopra un cuore in rovina. *L'amore non ha mezzi termini; o perde, o salva. Tutto il destino umano è questo dilemma. Questo dilemma, perdita o salvezza, non c'è fatalità che lo ponga più inesorabile dell'amore. L'amore è vita, quando non è la morte. Culla e anche sepolcro. Lo stesso sentimento dice sì e no al cuore umano. *– Oh! L'amore! – lei disse, e la sua voce tremava, e il suo occhio brillava. – è essere due e non essere che una persona sola. ===[[Alphonse Karr]]=== *C'è sempre nell'amore molta illusione e molta curiosità. *L'amore è come quegli alberi all'ombra dei quali muore ogni vegetazione. L'uomo che ama una donna, non soltanto non ama altra cosa, ma neppure ne odia alcuna. Invano egli cerca nelle pieghe del proprio cuore tutte le preferenze, tutte le simpatie, tutte le ripugnanze: tutto ciò è morto, morto d'indifferenza, morto di freddo. *L'amore è l'origine, la causa e lo scopo di tutto quanto è grande, nobile e bello. Il volgo crede, secondo la mitologia, che la bellezza sia la madre dell'amore, invece è l'amore che crea la bellezza, è l'amore che dà espressione allo sguardo, grazia al corpo, fascino allo spirito, vibrazione alla voce; l'amore è il sole che fa sbocciare i fiori dell'anima; l'amore produce le nobili ambizioni, l'amore produce il genio. *L'amore è la più terribile, ma anche la più onesta delle passioni; è la sola che non possa occuparsi della propria felicità senza comprendervi la felicità di un altro. *L'amore è una caccia in cui il cacciatore deve farsi inseguire dalla selvaggina. *L'amore nasce di nulla e muore di tutto. *L'amore non accorda, e meno ancora deve farsi capire; esso dà, ed è felice di quel che dona. ===[[François de La Rochefoucauld]]=== *Accade dell'amor vero come delle apparizioni degli spiriti: tutti ne parlano ma pochi li hanno veduti. *In amore non amare troppo è un mezzo sicuro per essere amati. *L'amore, se lo si giudica dalla maggior parte dei suoi effetti, assomiglia più all'odio che all'amicizia. *Tutte le passioni ci fanno commettere degli errori, ma l'amore ci fa fare i più ridicoli. ===[[Stanisław Jerzy Lec]]=== *L'amore aiuta a vivere? La generazione successiva. *Un amore può finire in modo tragico-positivo o tragico-negativo. *Tra un amore e l'altro, ci vuole una quarantena con un terzo. ===[[Giacomo Leopardi]]=== *Chi più si ama meno può amare. *I migliori momenti dell'amore sono quelli di una quieta e dolce malinconia dove tu piangi e non sai di che, e quasi ti rassegni riposatamente a una sventura e non sai quale. *Io non ho bisogno di stima, né di gloria, né di altre cose simili; ma ho bisogno d'amore. *''Quando novellamente | nasce nel cor profondo | un amoroso affetto, | languido e stanco insiem con esso in petto | un desiderio di morir si sente: | come, non so: ma tale | d'amor vero e possente è il primo effetto.'' *''Tornami a mente il dì che la battaglia | d'amore sentii la prima volta, e dissi: | oimè, se quest'è amor, com'ei travaglia!'' ===[[Sándor Márai]]=== *Amare significa semplicemente conoscere appieno la gioia e poi morire. *Gli amori infelici non finiscono mai. *L'amore dispone di due palcoscenici su cui si recita il grande duetto, e sono entrambi infiniti: il letto e il mondo. *Non si può amare con un secondo fine. Non si può amare in modo così spasmodico e delirante. *Sentirsi spinti a conoscere qualcuno fino a penetrare tutti i suoi segreti, con tutte le conseguenze che ne deriveranno: ecco quello che si è soliti chiamare, con un termine fiacco e generico, amore. ===[[Jean-Luc Marion]]=== *L'amore è molto più che una passione o un affetto. In un certo senso, è molto più di una conoscenza. È ciò che rende possibile la stessa conoscenza. *L'amore fra esseri umani è trascendente perché trascende l'individualità di chi ama in direzione di chi è amato. *L'amore ha una propria razionalità, unica ed universale. Una razionalità che non esige la ricerca della reciprocità. *L'amore non si dona se non abbandonandosi, trasgredendo continuamente i limiti del proprio dono, sino a trapiantarsi fuori di sé. ===[[Thomas Merton]]=== *L'amore è il cuore e il vero centro del dinamismo creatore che chiamiamo vita. L'amore è la vita stessa nel suo stato di maturità e perfezione. *L'amore incontra se stesso solo nell'atto d'amare. L'amore che si fa senza conoscenza, malgrado se stesso e contro la sua natura, non raggiunge la piena coscienza di sé stesso. *L'amore non alberga solo nella mente o nel cuore, è qualcosa più del pensiero e del desiderio. L'amore è azione, e solamente nell'atto d'amore raggiungiamo l'intuizione contemplativa sella saggezza amorosa. *Tutto ciò che esiste, esiste per l'amore, e se l'amore non si rivela in tutte le cose, è soltanto perché noi non vogliamo vedercelo. L'amore, è l'''unica'' possibilità. ===[[Klemens von Metternich]]=== *Di tutte le realtà, la più forte per me è l'amore. Sono certo che quelli che credono esservi bisogno della illusione in amore, non sono abbastanza forti per conoscere l'amore... *Io amo, oppure non amo. Amo, quando una persona mi colpisce in tutti i sensi, quando quella persona siete voi. *Quando una persona ama non vi sono due vie, perché uno non ha due cuori. *Vi amo come la vita stessa. Soddisfo un impulso, amandovi e dicendovelo. ===[[Mina (cantante)|Mina]]=== *Conosco la spietatezza di quelli che, con tutte le forze, non vogliono comprendere l'amore dissimile dal loro. E non sanno che ogni amore è, a parte qualche apparente analogia, completamente, sorprendentemente disuguale. *''L'amore è bestia, l'amore è poeta.'' *''Non dirmi chi sei ma quanto amore hai.'' *''Perché l'amore | se è vero amore | ingrandisce tutta quanta la realtà...'' ===[[Vincenzo Monti]]=== *''Amiam, che i dì son brevi; | Un [[giorno]] senza amor, | È giorno di dolor, | Giorno perduto''. *''Amor vince ogni cosa, e i cuori amanti | Spoglia d'ogni più indocile austerezza, | Sian Cannibali, o Traci, o Garamanti. | Egli per tutto si ravvolge, e sprezza | Ogni riparo, e variando toglie | Alle cose create la rozzezza''. *''Amor diè norma ai cieli, Amor governa | Il non mutabil corso, e la secreta | Dei lucid'astri consonanza eterna''. *''Per due fedeli amanti | Tutto, tutto è [[Gioia|gioir]]''. *''Più sei bella, più devi | Ad Amor voti e fè''. ===[[Elsa Morante]]=== *Ah, è un inferno essere amati da chi non ama né la felicità, né la vita, né se stesso, ma soltanto te. *Chi fugge per amore non può trovar quiete nella solitudine. *Solo chi ama conosce. Povero chi non ama! ===[[Robert Musil]]=== *Anche l'amore era fra quelle esperienze mistiche e pericolose, perché toglie l'uomo dalle braccia della ragione e lo lascia letteralmente sospeso a mezz'aria sopra un abisso senza fondo. *E lo stesso si poteva dire della fedeltà che, limitata a una donna, ha un certo sapore di cavalleria, di mansuetudine, di abnegazione e di delicatezza, tutte virtù che si suole immaginare associate alla donna ma che perdono perciò la loro migliore ricchezza, così che è difficile dire se anche l'amore scorre verso di lei come l'acqua verso il luogo più profondo e non sempre inobiettabile, o se l'amore femminile è il luogo vulcanico il cui calore dà vita a tutto ciò che fiorisce sulla superficie della terra. *In amore come in affari, nella scienza come nel salto in lunghezza è necessario credere prima di guadagnare e di vincere, e come non dovrebbe esser lo stesso anche per la vita in genere? ===''[[Nadia - Il mistero della pietra azzurra]]''=== *Ciascuno di noi vive nel suo mondo, ha una sensibilità particolare. Amare qualcuno significa superare il confine personale, andare verso l'altro, incontrarlo a mezza strada. *L'amore può fiorire ad un'unica condizione: che siano entrambe le parti a desiderarlo. *Mia cara Grandis, se speriamo che l'amore venga da noi senza che dobbiamo muovere un dito, possiamo aspettare sino alla fine dei tempi. In realtà è esattamente come ha detto lei, ricorda? Siamo noi a fare la nostra fortuna e nessun altro. ===[[Pablo Neruda]]=== *''Ahi il nostro amore è una corda dura | che ci lega ferendoci | e se vogliamo | uscire dalla nostra ferita, | separarci, | ci stringe un nuovo nodo e ci condanna | a dissanguarci e a bruciarci insieme.'' *''Amo l'amore che si suddivide | in baci, letto e pane. || Amore che può essere eterno | e può esser fugace. || Amore che vuol liberarsi | per tornare ad amare.'' *''L'amore, mentre la vita ci incalza, | è semplicemente un'onda alta sopra le onde.'' *''Non assomigli più a nessuna da quando ti amo.'' ===[[Friedrich Nietzsche]]=== *È vero: amiamo la vita non perché siamo abituati alla vita, ma perché siamo abituati ad amare. C'è sempre un grano di pazzia nell'amore. D'altra parte c'è sempre anche un po' di ragione nella follia. *L'amore per uno solo è una barbarie, perché si esercita a spese di tutti gli altri. Anche l'amore per Dio. *Quel che si fa per amore, è sempre al di là del bene e del male. ===[[Novalis]]=== *L'amore è il fine ultimo della storia universale, l'amen dell'universo. *L'amore ha sempre svolto romanzi, ossia l'arte di amare è sempre stata romantica. *Non dovrebbe esistere un unico bisogno assoluto che renda possibile la diretta esclusione degli altri: l'amore, la vita in comune con le persone amate? *Ogni oggetto amato è il centro di un paradiso. *Si è soli con tutto ciò che si ama. ===[[Publio Ovidio Nasone]]=== *L'amore è una cosa piena di ansioso timore. *L'amore non dura se togli ogni lotta. *Sii amabile, se vuoi essere amato. *Spogliati dell'orgoglio, tu che desideri godere di un amore durabile! *Ti odierò, se potrò; altrimenti ti amerò mio malgrado. ===[[Paolo di Tarso]]=== *L'amore è incompatibile con l'[[ipocrisia]]. (''[[Lettera ai Romani]]'') *L'amore non fa nessun male al prossimo: pieno compimento della legge è l'amore. (''[[Lettera ai Romani]]'') *Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi amore, sarei un rame risonante o uno squillante cembalo. Se avessi il dono di profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza e avessi tutta la fede in modo da spostare i monti, ma non avessi amore, non sarei nulla. Se distribuissi tutti i miei beni per nutrire i poveri, se dessi il mio corpo a essere arso, e non avessi amore, non mi gioverebbe a niente.<br />L'amore è paziente, è benevolo; l'amore non invidia; l'amore non si vanta, non si gonfia, non si comporta in modo sconveniente, non cerca il proprio interesse, non s'inasprisce, non addebita il male, non gode dell'ingiustizia, ma gioisce con la verità; soffre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa.<br />L'amore non verrà mai meno. (''[[Prima lettera ai Corinzi]]'') ===[[Cesare Pavese]]=== *Amore è desiderio di conoscenza. *C'è qualcosa di più assurdo dell'amore? Se lo godiamo fino all'ultimo, subito ce ne stanchiamo, disgustiamo; se lo teniamo alto per ricordarlo senza rimorsi, un giorno rimpiangeremo la nostra sciocchezza e viltà di non aver osato. *L'amore è la più a buon prezzo delle religioni. ===[[Pif]]=== *Se ci pensiamo bene ci accorgiamo che è impossibile dare una definizione univoca di “amore”, perché siamo noi i primi a cambiare in continuazione, a evolverci. Esistono persone giuste incontrate al momento giusto e persone giuste incontrate al momento sbagliato. Quando iniziamo a ragionare troppo su un partner vuol dire che non siamo più innamorati. *Alla fine la vera difficoltà non è trovare l'amore, ma farlo durare. Ecco più che le app per incontri ci vorrebbero le app per non far esplodere le coppie. *Per me l'amore è un equilibrio difficilissimo, si crea solo se le parti della coppia imparano a cedere un po'. ===[[Marcel Proust]]=== *C'è nell'amore una sofferenza permanente, che la gioia neutralizza, rende virtuale, rinvia, ma che può in ogni momento diventare quel che sarebbe da molto tempo se non si fosse ottenuto ciò che si sperava: atroce. *È il terribile inganno dell'amore, che esso cominci col farci giocare con una donna non del mondo esterno, ma con una bambola che vive nel nostro cervello, la sola d'altronde che abbiamo sempre a nostra disposizione, la sola che possederemo, che l'arbitrio del ricordo, assoluto quasi quanto quello dell'immaginazione, può aver fatto tanto diversa dalla donna reale come dalla Balbec reale era stata per me la Balbec sognata; creazione fittizia cui a poco a poco, per la nostra sofferenza, costringeremo la donna reale ad assomigliare. *E l'orrore degli amori che solo l'inquietudine ha generato viene dal fatto che giriamo e rigiriamo senza posa nella nostra gabbia discorsi insignificanti; senza contare che raramente gli esseri per i quali li proviamo ci piacciono fisicamente in maniera completa, poiché a sceglierli non è il nostro gusto, ma il caso di un minuto d'angoscia, minuto indefinitamente prolungato dalla nostra debolezza di carattere, che ogni sera rifà esperienza e si abbassa a cercare dei calmanti. *Fra tutte le cose che l'amore esige per nascere, quella a cui tiene di più, e che gli fa trascurare tutto il resto, è la nostra convinzione che una persona partecipi a una vita sconosciuta in cui il suo amore ci farà penetrare. *Fra tutti i modi di produzione dell'amore, fra tutti gli agenti disseminatori del male sacro, certamente uno dei più efficaci è questo gran soffio di agitazione che a volte passa su di noi. Allora l'essere col quale in quel momento ci piace stare, il dado è tratto, sarà lui che ameremo. Non c'è neanche bisogno che finora ci sia piaciuto più di altri, e neppure altrettanto; bisogna solo che il nostro gusto per lui sia diventato esclusivo. E la condizione si è verificata quando – nel momento in cui è mancato — alla ricerca dei piaceri che ci dava il suo fascino si è sostituito improvvisamente in noi un bisogno ansioso, che ha per oggetto quel medesimo essere, un bisogno assurdo, che le leggi di questo mondo rendono impossibile da soddisfare e difficile da guarire, il bisogno insensato e doloroso di possederlo. *In amore è più facile rinunciare a un sentimento che perdere un'abitudine. *L'amore non è una passione disinteressata. *Le due massime cause d'errore nei nostri rapporti con un'altra persona sono di aver buon cuore, oppure, quell'altra persona, amarla. *Qualsiasi essere amato – anzi, in una certa misura qualsiasi essere – è per noi simile a Giano: se ci abbandona, ci presenta la faccia che ci attira; se lo sappiamo a nostra perpetua disposizione, la faccia che ci annoia. *Si ama solamente ciò in cui si persegue qualcosa d'inaccessibile, quel che non si possiede. ===[[Raymond Radiguet]]=== *Chi ama irrita sempre chi non ama. *Crediamo di essere i primi a provare certi turbamenti, non sapendo che l'amore è come la poesia, e che tutti gli amanti, anche i più mediocri, pensano d'innovare. *Quando un amore è la nostra vita, che differenza c'è tra vivere insieme e morire insieme? ===[[Osho Rajneesh]]=== *L'amore è vita, ed è più grande dite: non puoi possederlo. Desidero ripeterlo: l'amore è più grande dite, non puoi possederlo. Puoi solo permetterti di esserne posseduto, non di controllarlo. *Ma l'amore deve accaderti come un'ombra della pace interiore. Normalmente, si verifica il contrario: la pace ti accade come un'ombra dell'amore. L'amore deve accaderti come un'ombra della pace, allora è splendido. Altrimenti, anche l'amore crea orrori e brutture; diventa una malattia, una febbre. *Puoi amare solo quando sei felice dentro di te. L'amore non può venir aggiunto dall'esterno. Non è un indumento che puoi indossare. ===[[Nino Salvaneschi]]=== *L'amore è un capriccioso soffio che Eros invia tra gli uomini per ingarbugliar le matasse dei loro destini. *Per l'uomo l'amore può essere un episodio. Per la [[donna]] spesso è tutto il suo destino. *Se il [[piacere]] ti invita per un giro di danza, puoi anche star seduto. Ma se l'amore ti fa cenno, guarda se lo riconosci. ===[[William Shakespeare]]=== *Amore è un fumo levato col fiato dei sospiri; purgato, è fuoco scintillante negli occhi degli amanti; turbato, un mare alimentato dalle loro lacrime. Che altro è esso? Una follia discreta quanto mai, fiele che strangola e dolcezza che sana. (''[[Romeo e Giulietta]]'') *È noto infatti che tutto quel che si frappone al godimento dell'amor è soltanto qualcosa che serve ad accrescerne la forza divampante. *L'amore può dar forma e dignità a cose basse e vili, e senza pregio; ché non per gli occhi Amore guarda il mondo, ma per sua propria rappresentazione, ed è per ciò che l'alato Cupido viene dipinto col volto bendato. *Ma l'amore che sa farsi sentire troppo tardi, simile a un pietoso perdono che giunge quando non s'è più in tempo, si rivolge tutto pieno d'amaritudine proprio contro la grandezza di colui che l'invia, e grida alto: «Buono era quel che ora non è più». *''Non è amore | l'amor che muta se in mutare imbatte | o, rimuovendosi altri, si rimuove, | oh no: è faro che per sempre è fisso | e guarda alle bufere e non dà crollo.'' *– Pur credo che fra tutti sia quei che più vi ama.<br />– Il suo scarso parlare dimostra scarso amore.<br />– Nel fuoco più compresso cova più intenso ardore.<br />– Non ama chi d'amore al proprio ben non parla.<br />– Oh! ama assai di meno chi con tutti ne ciarla. *Sarebbe come s'io amassi una certa stella di particolare splendore. Debbo contentarmi del conforto che posso trovare nel suo pur luminoso riverbero e nella sua luce collaterale, e non pensare mai d'attingere quello della sua sfera? *Tante sono le forme che l'amore crea, che l'amore stesso è fantasia. ===[[Fulton John Sheen]]=== *Ciascuno è ciò che ama. L'amore si tramuta a somiglianza di ciò che ama. Se ama il paradiso, diventa celestiale; se ama il carnale fino a divinizzarlo, diventa corruttibile. *Nell'amore, la povertà s'integra nella ricchezza; il bisogno nel compimento; il desiderio nella gioia; la caccia nella cattura. *Tre elementi occorrono a produrre l'amore nei cuori:<br/>L'Amante, l'Amato e l'Amore. *Tre sono i mezzi per comunicare l'amore: parola, vista e tatto. Il più importante è la parola. Non saprai mai infatti quanto una persona ti ama se non te lo dice. ===[[Adrienne von Speyr]]=== *Chi non ama, si sbarra da sé l'ingresso alla [[conoscenza]]. *Il primo passo per imparare ad amare gli altri è il tentativo di [[comprensione|capirli]]. *L'amore è sempre possibile, e sempre penetrante. *L'audacia più estrema: voler amare qualcuno – per non dire il proprio prossimo! – come Dio lo ama. *Per chi vuole amare è meglio non sapere nulla che sapere troppo. *Se due amanti dialogano, colui che parla ha sempre la sensazione di dire troppo poco. La parola gli si nega. Ma chi lo sente è sotto l'impressione che la parola non solo dica tutto, ma apra delle prospettive, completamente nuove, a un felice di più. ===[[Baruch Spinoza]]=== *L'Amore è Gioia, concomitante con l'idea di una causa esterna. (''[[Ethica]]'') *L'amore è il mezzo attraverso il quale l'uomo può elevarsi al sommo bene. *L'amore può e deve fare da tramite ai fini della perfezione. Che resta sempre Dio. ===[[Susanna Tamaro]]=== *L'amore è [[attenzione]]. *L'amore è darsi in pasto all'altro senza possibilità di difendersi. *L'amore vince tutto, avevo spesso sentito ripetere. L'amore è più forte della morte. E invece non è vero, perché l'amore, anche se esiste, è fragile. È così fragile da essere pressoché invisibile. Ed essere invisibile e non esistere è quasi la stessa cosa. ===[[Lev Tolstoj]]=== *Amare, in generale, significa voler fare del bene. Così noi intendiamo l'amore, e non possiamo intenderlo altrimenti. (''[[Della vita]]'') *Il vero amore, quello che si manifesta, non per via di parole, ma di atti, dà solo la vera sagacia e la saggezza vera.<br />L'amore non può essere sciocco. *L'amore impedisce la morte. L'amore è vita. Tutto, tutto ciò che io capisco, lo capisco solamente perché amo. È solo questo che tiene insieme tutto quanto. L'amore è Dio, e il morire significa che io, una particella dell'amore, ritorno alla sorgente eterna e universale. (''[[Guerra e pace]]'') *L'amore produce il bene, perché l'uomo, amando, si unisce a Dio e quindi non desidera più nulla per sé, ma desidera dare agli altri ciò che ha, persino la sua vita e in questo dono di sé stesso trova la felicità. *L'uomo ama, non perché ha interesse di amare questo o quello, ma perché l'amore è l'essenza dell'anima sua, perché egli non può non amare. (''[[Il regno di Dio è in voi]]'') ===[[Publio Virgilio Marone]]=== *''Iniquo amore, | che non puoi tu ne' petti de' mortali?'' (''[[Eneide]]'') *L'amore per tutti è lo stesso. *L'amore vince tutto: e anche noi cediamo all'amore. *''[...] sol questi {{NDR|Enea}} ha mosso | i miei sensi e 'l mio core, e solo in lui | conosco i segni de l'antica fiamma'' (Didone: ''[[Eneide]]''). {{Cfr}} anche ''[[#Divina Commedia|Divina Commedia]]'', ''supra''. ===[[Fabio Volo]]=== *Ho imparato che il contrario dell'amore non è l'odio. L'odio è assenza d'amore, così come il buio è assenza di luce. L'opposto dell'amore è la paura. *La prima cosa che due persone si offrono stando insieme dovrebbe essere un sentimento d'amore verso se stessi. Se non ti ami tu, perché dovrei amarti io? *Solitamente, in una vera storia d'amore, la persona con cui stai è lo specchio migliore per vedere i tuoi difetti e i tuoi limiti. ===[[Simone Weil]]=== *Fra gli esseri umani, si riconosce pienamente l'[[esistenza]] soltanto di coloro che amiamo. *Gli amanti e gli [[amicizia|amici]] desiderano due cose: di amarsi al punto di entrare l'uno nell'altro e diventare un solo essere e di amarsi al punto che la loro unione non ne soffra, quand'anche fossero divisi dalla metà del globo terrestre. *Nessuno ha amore più grande di colui che sa rispettare la [[libertà]] dell'altro. *Quando un'anima è pervenuta a un amore che pervade con la stessa intensità tutto l'universo, questo amore diventa il pulcino dalle ali d'oro che spezza il guscio del mondo. Da questo istante essa ama l'universo non dall'interno ma dall'esterno, dal luogo in cui risiede la Sapienza di Dio, che è il nostro fratello primogenito. Un simile amore non ama gli esseri e le cose in Dio ma dal punto più prossimo a Dio. Stando accanto a Dio, china il suo sguardo, confuso con lo sguardo di Dio, su tutti gli esseri e su tutte le cose. *Se l'anima cessa di amare precipita già qui sulla terra in uno stato quasi equivalente all'[[inferno]]. ===[[Walt Whitman]]=== *''L'amore, che è tutto il mondo per gli innamorati – l'amore, che si beffa di tempo e di spazio, | l'amore che è giorno e notte – l'amore che è il sole, la luna e le stelle, | l'amore che è purpureo, sontuoso, greve di profumi, | non altre parole se non parole d'amore, non altro pensiero che d'amore.'' *''L'amore, come luce, tutto avvolge silente.'' *''Profetica sorse una voce dalla carneficina, | non disperate, l'affetto saprà risolvere i problemi della libertà, | quelli che s'amano tra loro diverranno invincibili.'' *''Suona ancora trombetta! e come tema, | scegli ora il tema che li comprende tutti, il solvente e fissatore, | l'amore, che è il polso di tutto, il sostegno e l'angoscia, | il cuore dell'uomo e della donna completamente all'amore, | non altro tema che amore – l'amore che incastra, comprende e tutto soffonde.'' *''Talvolta con uno che amo ribollo d'ira, al timore d'effondere un amore che non vien corrisposto, | ma ora penso che non esista amore non corrisposto, la corresponsione è sicura in un modo o nell'altro, | (ho amato una certa persona ardentemente, e il mio amore non fu corrisposto, | eppure per quell'amore ho scritto questi canti.)'' ===[[Oscar Wilde]]=== *Chi, essendo amato, è povero? *È l'amore, e non la filosofia tedesca, la vera spiegazione di questo mondo, e Dio solo sa qual è la spiegazione dell'altro mondo. *Quando cerchi sinceramente l'amore, lo trovi che ti sta aspettando. ===[[Marguerite Yourcenar]]=== *Bisogna amare un essere per correre il rischio di soffrire per lui. Bisogna amarti molto per rimanere capace di soffrirti. *Ciò che appare evidente è che questa nozione dell'amore puro<ref>Definito dalla Yourcenar come: "L'amore totale per una particolare creatura". {{cfr}} ''Fuochi'', p. 11.</ref>, a volte scandaloso ma pur tuttavia imbevuto di una specie di virtù mistica, non sembra possa sussistere se non associato a una qualsiasi forma di fede nella trascendenza, non fosse che all'interno della persona umana, e che una volta privato del sostegno di certi valori metafisici e morali oggi disprezzati, forse perché i nostri predecessori ne hanno fatto un abuso, il folle amore smette presto di essere altro che un vano gioco di specchi o una triste mania. *Confesso che la ragione si smarrisce di fronte al prodigio dell'amore. *L'amore è un castigo. Veniamo puniti per non essere riusciti a rimanere soli. ===[[Checco Zalone]]=== *''L'amore non ha religione | nessun confine, nessuna nazione | né americano, né bolscevica | l'amore è quando lei ti dà (quando lei ti dà) quando lei ti dà (ti dà, ti dà) la vita.'' *''L'amore non ha religione | non è cattolico, non è mormone | no! L'amore credimi non è ortodosso | l'amore è quando ti diventa grosso.'' *''L'amore non ha religione | non è cattolico, non è mormone | no! Non è evangelico né protestante | l'amore è quando ti diventa grande.'' ===[[Carlo Zannetti]]=== *In amore non vince chi fugge, ma vince chi ama. *L'amore è polvere di stelle, arriva dall'infinito, colora di fantastico tutto ciò che ti circonda. L'amore non è solo una questione di chimica, è un'incredibile carambola di coincidenze, un insieme di enigmatici cambi di traiettorie che ti conducono ad un incontro prestabilito con una persona che per te è speciale. E' un appuntamento con il destino che avviene in un determinato luogo, in un preciso istante della nostra vita. No ! Noi non decidiamo nulla, l'amore è un qualcosa di soprannaturale. L'amore con le sue poliedriche sfaccettature ha ispirato miliardi di persone che hanno compiuto quotidiani gesti di profondo affetto ed ha affascinato migliaia di artisti che così hanno realizzato magnifici capolavori di creatività. L'amore si nasconde in tutte le cose più belle del mondo e sono certo che è in grado di sopravvivere alla nostra morte fisica. *L'amore rimbalza da cuore a cuore , da secolo a secolo , e con la velocità della luce ti raggiunge solo quando vuole lui. *Una vita senza amore è come un albero senza radici che rimane alla mercé del vento di una tempesta che può arrivare da un momento all'altro. ===[[Zucchero (cantante)|Zucchero]]=== *''Ho bisogno d'amore, "perdio", | per tutto quanto il giorno, | c'è bisogno d'amore, sai zio, | da tutto quanto il mondo.'' *''L'amore è un gallo e strilla nel cielo.'' *''Libera l'amore | o liberatene per sempre''. *''Oramai | mi consola, | oramai | mi sorvola | l'amore invano, | così leggero.'' ==Proverbi== *Amare ed essere saggi è impossibile. ([[Proverbi spagnoli|Spagnolo]]) *Anche un amore di cento anni può raffreddarsi. ([[Proverbi giapponesi|Giapponese]]) *L'amore nasce dall'[[assenza]]. ([[Proverbi arabi|Arabo]]) *L'amore non bada a caste né il sonno a un letto rotto. Io andai in cerca d'amore e mi persi. ([[Proverbi indiani|Indiano]]) *L'amuri di luntanu è comu l'acqua 'nta u panaru. ([[Proverbi calabresi|Calabrese]]) *Là dove ci si ama non scende mai la sera. ([[Proverbi burundesi|Burundese]]) *Non esiste amore così ardente che non possa essere raffreddato da uno [[Matrimonio|sposalizio]]. ([[Proverbi russi|Russo]]) *'U primu amure è 'na cancarena ca te cunzuma a focu lentu cuomu 'na cannila. ([[Proverbi calabresi|Calabrese]]) *Un amore unico arriva fino al cielo. ([[Proverbi giapponesi|Giapponese]]) ===[[Proverbi francesi|Francesi]]=== *Amore scaccia [[gelosia]]. *Amore, tosse e fumo non possono essere mantenuti segreti. *Ognuno ritorna sempre al suo primo amore. *Senza pane e senza vino, l'amore non è nulla. ===[[Proverbi inglesi|Inglesi]]=== *L'amore e la tosse non possono essere nascosti. *L'amore fa girare il mondo. *L'amore troverà sempre una strada. *Meglio aver amato e perso, che non aver mai amato. ===[[Proverbi italiani|Italiani]]=== *Amor che nasce di [[malattia]], quando si guarisce passa via. *Amor nuovo va e viene, amor vecchio si mantiene. *Amor regge il suo regno senza spada. *Amore è il vero prezzo con che si compra amore. *Amore non si compra né si vende. *Amore onorato, né vergogna né peccato. *Chi porta [[Fiore|fiori]], porta amore. *Chi si prende d'amore, si lascia di rabbia. *Di tutte le arti maestro è l'amore. *Dove c'è l'amore, la gamba trascina il piede. *Dove non c'è amore, non c'è [[Umanità (qualità)|umanità]]. *Ferita d'amore non uccide. *Grande amore, gran dolore. *Il primo amore non si arrugginisce. *Il primo amore non si scorda mai. *In amore e in [[guerra]] niente regole. *L'amore di carnevale muore in quaresima. *L'amore è cieco, ma vede lontano. *L'amore fa passare il tempo e il tempo fa passare l'amore. *L'amore non si misura a metri. *L'amore passa dentro la cruna di un ago. *L'amore senza [[Bacio|baci]] è pane senza sale. *L'orologio dell'amore ritarda sempre. *Ma in premio d'amore amor si rende. *Non esiste amore senza gelosia. *Più si chiacchiera, meno si ama. *Quando l'amore è a pezzi non c'è alcuna colla che lo riappiccichi. *Quando la [[fame]] entra dalla porta, l'amore esce dalla finestra. *Scalda più l'amore che mille fuochi. *Se occhio non mira, cuor non sospira. *Se vuoi che t'ami, fa' che ti brami. *Tanto l'amore quanto il fuoco devono essere attizzati. *Tanto l'amore quanto la minestra di fagioli vogliono uno sfogo. ====[[Proverbi napoletani|Napoletani]]==== *''Ammore d' 'o lietto | fa scurdà chillo d' 'o pietto.'' *Ammore de patrone e vino 'e fiasco 'a sera so' buono e 'a matina so' sciacqua. *Ammore e [[rogna]] nun se po' nasconnere. *Anema senz'ammòre, sciòre senz'addòre. *''Ammore senz'ammore | sciore senz'addòre.'' *L'ammore d' 'o lietto fa scurda' chello d' 'o pietto. *L'ammore è comm' 'o ffuoco, guaje a chi ce pazzea. *L'ammore è fatto a coselle. *''L'ammore è fatto {{sic|com}}' 'a la nucella, | si nun la rumpe nun la può magnare...'' *L'ammore e lu cetrulo vanno a pparo; Doce è la ponta ma lo culo è amaro. *L'ammore è na brutta cosa, e la famma è na brutta bestia. *L'ammore è 'nu piccerillo ca nun sape cuntare. *L'ammore fa passà 'o tiempo e 'o tiempo fa passà l'ammore. *L'ammore nun va truvanno ricchezza. ====[[Proverbi toscani|Toscani]]==== *A chi s'ama si [[Credere|crede]]. *Ama chi t'ama, e chi non t'ama lascia. *Ama chi t'ama, e rispondi a chi ti chiama. *Amami poco, ma continua. *Amante non sia chi coraggio non ha. *Amor dà per mercede, gelosia e rotta fede. *Amor di ganza, fuoco di paglia. *Amor è cieco, e vede da lontano. *Amore e gelosia nacquero insieme. *Amore e signoria non soffron compagnia. *Amore è una pillola inzuccherata. *Amore fa amore, e crudeltà fa tirannia. *Amore male impiegato, vien mal remunerato. *Amore non conosce misura. *Amore non è senza amaro. *Amore, sonno e rogna non si nascondono. *Ben ama, chi non oblia. *Chi ama crede. *Chi ama, il ver non vede. *Chi ama, teme. *Chi ha l'amore nel petto, ha lo spron né fianchi. *Chi non ama, non ha cuore. *Chi soffre per amor, non sente pena. *Chi t'ama di buon cuore strigni e abbraccia. *Chi vuol essere amato, convien che ami. *Chi vuole l'amor celato lo tenga bestemmiato. *Contro amore non è consiglio. *[[Crudeltà]] consuma amore. *Delle pene d'amore si tribola e non si more. *Detto d'amore disarma rigore. *Di buone armi è armato, chi da buona donna è amato. *Dove regna amore, non si conosce errore. *I primi amori sono i migliori. *L'amore è principio del bene e del male. *Nella guerra d'amor vince chi fugge. *Ogni disuguaglianza amore agguaglia. *[[Sdegno]] cresce amore. *Sdegno d'amante poco dura. *Senza Cerere e Bacco è amor debole e fiacco. *[[Servire|Servigio]] riaccende amore. *Tanto è morir di male, quanto d'amore. ====[[Proverbi veneti|Veneti]]==== *Amor che nasse in malatia, quando se guarisse el passa via. *Amor fa amor e crudeltà consuma amor. *Amor me fa portare le calze mole. *Amor no fa bogher la pignata. *Amor no porta rispeto a nesun. *Amor novo va e vien, amor veccio se mantien. *Amor veccio non fa ruzene. *Amor xe orbo. *Amor xe tossego. *D'amor el gusto e 'l fogo de paglia, xe de l'istessa tagia. *Do amori no se pol aver. *L'amor de carneval mor in quaresema. *L'amor no pol star sconto. *L'amor passa sette muri. *L'amor xe come i busi in te le calze. *Per amor no se sente dolor. *Tosse, amor e panzeta, no le se sconde in qualunque sito che se le meta. ===[[Proverbi latini|Latini]]=== *Amore genera amore. *È ridicolo l'amore di un [[Senilità|vecchio]]. *Il giuramento dell'innamorato non si può punire. *La ferita d'amore la risana chi la fa. *L'amore è cieco. *L'amore e la tosse non si possono nascondere. *L'amore procura le armi [agli amanti perché possano essere grati alla persona amata]. ===[[Proverbi tedeschi|Tedeschi]]=== *Ira d'amore è esca d'amore. *Non si può costringere nessuno ad amare o a cantare. *"[[Rosso]] è il colore dell'amore", disse il pretendente alla sua furba seduttrice. ==Note== <references /> ==Voci correlate== {{div col|3}} *[[Amante]] *[[Amor di Dio]] *[[Amor fraterno]] *[[Amor materno]] *[[Patriottismo|Amor patrio]] *[[Amor proprio]] *[[Amore a prima vista]] *[[Amore e morte]] *[[Amore e odio]] *[[Amore e sesso]] *[[Bacio]] *[[Carità]] *[[Desiderio]] *[[Fare l'amore]] *[[Gelosia]] *[[Innamoramento]] *[[Lettera d'amore]] *[[Odio]] *[[Sessualità]] *[[Ti amo]] *[[Voler bene]] {{div col end}} ==Altri progetti== {{interprogetto|w_preposizione=riguardante l'|preposizione=sull'|wikt|s=:Categoria:Canti d'amore|s_oggetto=i testi completi di alcuni canti|s_preposizione=d'}} {{vetrina|14|2|2012|argomenti}} [[Categoria:Amore| ]] iv8ung1v1es22kfle7akx6spcbi79y8 Wikiquote:Pagine da cancellare 4 1478 1350730 1347562 2024-11-07T19:24:06Z MartaBucci 100266 /* Giovanni Lajolo */ nuova sezione 1350730 wikitext text/x-wiki {{Pagine da cancellare}} {{centrato|'''Aggiornato''': {{#time:j F Y, H:i|{{REVISIONTIMESTAMP}} }} '''Utente''': {{REVISIONUSER}} __TOC__}} == [[Oliva Salviati]] == Ho chiesto all'autore della voce in cosa consiste l'enciclopedicità della signora e mi ha cortesemente risposto così:<blockquote>Allora, la definirei socialité, cioé un personaggio noto nel jet set, nipote di Franca Florio, che è rimasta famosa con i vari serial e libri. Il suo titolo nobiliare è comunque elevato: Duchessa. Nella vita poi fa la produttrice (https://www.imdb.com/name/nm3780701/ vedo che ha coprodotto 8 film), l'esperta d'arte e l'imprenditrice agraria (è sua delle tenute più grandi d'Italia, Migliarino in Toscana). Quella battaglia legale ha avuto riscontro anche nazionale (https://www.lastampa.it/cronaca/2023/04/11/news/lospedale_del_cardinale_la_battaglia_legale_sul_san_giacomo_di_roma-12747212/). Comunque, tornando al punto che mi chiedevi, se enciclopedicià deve essere, opterei per produttrice, perché è la entry più giustificabile da una digital library.</blockquote>Anche io credo che solo la sua attività di produttrice la possa eventualmente rendere enciclopedica, ma a quanto vedo ha prodotto film solo nell'arco di due anni, non rientrano nei [[w:Aiuto:Criteri di enciclopedicità/Personaggi dello spettacolo#Criteri A - suddivisione per settori dello spettacolo|criteri]] (non mi pare che siano stati premiati) né sembrano particolarmente noti. L'unica cosa che salta fuori su Google cercando il suo nome è la faccenda dell'ospedale. --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 17:31, 24 lug 2024 (CEST) :{{fatto}} --[[Discussioni utente:GryffindorD|<span style="color:#007FFF">'''GryffindorD'''</span>]] 18:52, 29 set 2024 (CEST) == [[Ultime parole da DC Comics]] == Come [[Discussioni_utente:DoctorMorte#DC_Comics|scritto anche all'autore]], è un mischione che contiene fumetti, videogiochi, film, serie. Al limite potrebbe avere senso "Ultime parole da fumetti DC Comics", "Ultime parole da serie televisive DC Comics" ecc., qualcosa di più coerente, ma al momento non c'è necessità in termini di spazio. Peraltro è quasi un doppione di [[Ultime parole da Batman]], perché quasi tutte le citazioni vengono da opere su quel personaggio... --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 15:59, 13 ott 2024 (CEST) == [[Giovanni Lajolo]] == L'autore della pagina ha semplicemente preso quattro frasi a caso da un libro. Ragionando in questi termini, se io autopubblicassi un libro che contiene la frase "La vita è bella", mi creo una pagina su Wikiquote mettendo la citazione "La vita è bella". --[[Utente:MartaBucci|MartaBucci]] ([[Discussioni utente:MartaBucci|scrivimi]]) 20:24, 7 nov 2024 (CET) sw4xo5d07weyuivilsmqg3gpeyvlfzq 1350737 1350730 2024-11-07T20:06:31Z Udiki 86035 /* Giovanni Lajolo */ Risposta 1350737 wikitext text/x-wiki {{Pagine da cancellare}} {{centrato|'''Aggiornato''': {{#time:j F Y, H:i|{{REVISIONTIMESTAMP}} }} '''Utente''': {{REVISIONUSER}} __TOC__}} == [[Oliva Salviati]] == Ho chiesto all'autore della voce in cosa consiste l'enciclopedicità della signora e mi ha cortesemente risposto così:<blockquote>Allora, la definirei socialité, cioé un personaggio noto nel jet set, nipote di Franca Florio, che è rimasta famosa con i vari serial e libri. Il suo titolo nobiliare è comunque elevato: Duchessa. Nella vita poi fa la produttrice (https://www.imdb.com/name/nm3780701/ vedo che ha coprodotto 8 film), l'esperta d'arte e l'imprenditrice agraria (è sua delle tenute più grandi d'Italia, Migliarino in Toscana). Quella battaglia legale ha avuto riscontro anche nazionale (https://www.lastampa.it/cronaca/2023/04/11/news/lospedale_del_cardinale_la_battaglia_legale_sul_san_giacomo_di_roma-12747212/). Comunque, tornando al punto che mi chiedevi, se enciclopedicià deve essere, opterei per produttrice, perché è la entry più giustificabile da una digital library.</blockquote>Anche io credo che solo la sua attività di produttrice la possa eventualmente rendere enciclopedica, ma a quanto vedo ha prodotto film solo nell'arco di due anni, non rientrano nei [[w:Aiuto:Criteri di enciclopedicità/Personaggi dello spettacolo#Criteri A - suddivisione per settori dello spettacolo|criteri]] (non mi pare che siano stati premiati) né sembrano particolarmente noti. L'unica cosa che salta fuori su Google cercando il suo nome è la faccenda dell'ospedale. --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 17:31, 24 lug 2024 (CEST) :{{fatto}} --[[Discussioni utente:GryffindorD|<span style="color:#007FFF">'''GryffindorD'''</span>]] 18:52, 29 set 2024 (CEST) == [[Ultime parole da DC Comics]] == Come [[Discussioni_utente:DoctorMorte#DC_Comics|scritto anche all'autore]], è un mischione che contiene fumetti, videogiochi, film, serie. Al limite potrebbe avere senso "Ultime parole da fumetti DC Comics", "Ultime parole da serie televisive DC Comics" ecc., qualcosa di più coerente, ma al momento non c'è necessità in termini di spazio. Peraltro è quasi un doppione di [[Ultime parole da Batman]], perché quasi tutte le citazioni vengono da opere su quel personaggio... --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 15:59, 13 ott 2024 (CEST) == [[Giovanni Lajolo]] == L'autore della pagina ha semplicemente preso quattro frasi a caso da un libro. Ragionando in questi termini, se io autopubblicassi un libro che contiene la frase "La vita è bella", mi creo una pagina su Wikiquote mettendo la citazione "La vita è bella". --[[Utente:MartaBucci|MartaBucci]] ([[Discussioni utente:MartaBucci|scrivimi]]) 20:24, 7 nov 2024 (CET) :No, perché tu (che io sappia) non sei [[w:Wikipedia:Enciclopedicità|enciclopedica]]. Se tu lo fossi, qui si potrebbero riportare anche delle tue citazioni prese dalle tue pagine sui social network purché [[WQ:S|significative]]. Le citazioni contenute nella voce in oggetto non sono insensate e danno comunque un'idea del personaggio, probabilmente non c'era di meglio. Finché stanno nella voce della persona, poco male; tuttalpiù sarebbe meglio non metterle anche nelle [[WQ:Voce tematica|tematiche]] perché non sembrano granché in sé né hanno fatto la storia né sono molto autorevoli, ma questo è un altro discorso. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 21:06, 7 nov 2024 (CET) 6x8kk4bzfk9pfsgaug8jr0sxaux54js 1350738 1350737 2024-11-07T20:15:05Z Udiki 86035 /* Ultime parole da DC Comics */ Risposta 1350738 wikitext text/x-wiki {{Pagine da cancellare}} {{centrato|'''Aggiornato''': {{#time:j F Y, H:i|{{REVISIONTIMESTAMP}} }} '''Utente''': {{REVISIONUSER}} __TOC__}} == [[Oliva Salviati]] == Ho chiesto all'autore della voce in cosa consiste l'enciclopedicità della signora e mi ha cortesemente risposto così:<blockquote>Allora, la definirei socialité, cioé un personaggio noto nel jet set, nipote di Franca Florio, che è rimasta famosa con i vari serial e libri. Il suo titolo nobiliare è comunque elevato: Duchessa. Nella vita poi fa la produttrice (https://www.imdb.com/name/nm3780701/ vedo che ha coprodotto 8 film), l'esperta d'arte e l'imprenditrice agraria (è sua delle tenute più grandi d'Italia, Migliarino in Toscana). Quella battaglia legale ha avuto riscontro anche nazionale (https://www.lastampa.it/cronaca/2023/04/11/news/lospedale_del_cardinale_la_battaglia_legale_sul_san_giacomo_di_roma-12747212/). Comunque, tornando al punto che mi chiedevi, se enciclopedicià deve essere, opterei per produttrice, perché è la entry più giustificabile da una digital library.</blockquote>Anche io credo che solo la sua attività di produttrice la possa eventualmente rendere enciclopedica, ma a quanto vedo ha prodotto film solo nell'arco di due anni, non rientrano nei [[w:Aiuto:Criteri di enciclopedicità/Personaggi dello spettacolo#Criteri A - suddivisione per settori dello spettacolo|criteri]] (non mi pare che siano stati premiati) né sembrano particolarmente noti. L'unica cosa che salta fuori su Google cercando il suo nome è la faccenda dell'ospedale. --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 17:31, 24 lug 2024 (CEST) :{{fatto}} --[[Discussioni utente:GryffindorD|<span style="color:#007FFF">'''GryffindorD'''</span>]] 18:52, 29 set 2024 (CEST) == [[Ultime parole da DC Comics]] == Come [[Discussioni_utente:DoctorMorte#DC_Comics|scritto anche all'autore]], è un mischione che contiene fumetti, videogiochi, film, serie. Al limite potrebbe avere senso "Ultime parole da fumetti DC Comics", "Ultime parole da serie televisive DC Comics" ecc., qualcosa di più coerente, ma al momento non c'è necessità in termini di spazio. Peraltro è quasi un doppione di [[Ultime parole da Batman]], perché quasi tutte le citazioni vengono da opere su quel personaggio... --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 15:59, 13 ott 2024 (CEST) :{{cancellare}} Voce piena di citazioni non significative. In quei film e fumetti è pieno di gente che muore a ogni piè sospinto; muoiono con la stessa frequenza con cui noi ci buschiamo un raffreddore in inverno. Non è che bisogna riportare citazioni di personaggi qualsiasi che muoiono in un modo qualsiasi dicendo una cosa qualsiasi. È un'operazione insensata che produce pagine di nessun interesse, quindi un danno alla qualità e alla reputazione del sito. Bisogna vedere se la morte riguarda un personaggio importante o se l'episodio ha una particolare importanza nell'economia della narrazione. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 21:15, 7 nov 2024 (CET) == [[Giovanni Lajolo]] == L'autore della pagina ha semplicemente preso quattro frasi a caso da un libro. Ragionando in questi termini, se io autopubblicassi un libro che contiene la frase "La vita è bella", mi creo una pagina su Wikiquote mettendo la citazione "La vita è bella". --[[Utente:MartaBucci|MartaBucci]] ([[Discussioni utente:MartaBucci|scrivimi]]) 20:24, 7 nov 2024 (CET) :No, perché tu (che io sappia) non sei [[w:Wikipedia:Enciclopedicità|enciclopedica]]. Se tu lo fossi, qui si potrebbero riportare anche delle tue citazioni prese dalle tue pagine sui social network purché [[WQ:S|significative]]. Le citazioni contenute nella voce in oggetto non sono insensate e danno comunque un'idea del personaggio, probabilmente non c'era di meglio. Finché stanno nella voce della persona, poco male; tuttalpiù sarebbe meglio non metterle anche nelle [[WQ:Voce tematica|tematiche]] perché non sembrano granché in sé né hanno fatto la storia né sono molto autorevoli, ma questo è un altro discorso. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 21:06, 7 nov 2024 (CET) 28nmom3l38ukmc6pt1pxz413qf7j3k4 1350739 1350738 2024-11-07T20:39:18Z Udiki 86035 /* Giovanni Lajolo */ Risposta 1350739 wikitext text/x-wiki {{Pagine da cancellare}} {{centrato|'''Aggiornato''': {{#time:j F Y, H:i|{{REVISIONTIMESTAMP}} }} '''Utente''': {{REVISIONUSER}} __TOC__}} == [[Oliva Salviati]] == Ho chiesto all'autore della voce in cosa consiste l'enciclopedicità della signora e mi ha cortesemente risposto così:<blockquote>Allora, la definirei socialité, cioé un personaggio noto nel jet set, nipote di Franca Florio, che è rimasta famosa con i vari serial e libri. Il suo titolo nobiliare è comunque elevato: Duchessa. Nella vita poi fa la produttrice (https://www.imdb.com/name/nm3780701/ vedo che ha coprodotto 8 film), l'esperta d'arte e l'imprenditrice agraria (è sua delle tenute più grandi d'Italia, Migliarino in Toscana). Quella battaglia legale ha avuto riscontro anche nazionale (https://www.lastampa.it/cronaca/2023/04/11/news/lospedale_del_cardinale_la_battaglia_legale_sul_san_giacomo_di_roma-12747212/). Comunque, tornando al punto che mi chiedevi, se enciclopedicià deve essere, opterei per produttrice, perché è la entry più giustificabile da una digital library.</blockquote>Anche io credo che solo la sua attività di produttrice la possa eventualmente rendere enciclopedica, ma a quanto vedo ha prodotto film solo nell'arco di due anni, non rientrano nei [[w:Aiuto:Criteri di enciclopedicità/Personaggi dello spettacolo#Criteri A - suddivisione per settori dello spettacolo|criteri]] (non mi pare che siano stati premiati) né sembrano particolarmente noti. L'unica cosa che salta fuori su Google cercando il suo nome è la faccenda dell'ospedale. --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 17:31, 24 lug 2024 (CEST) :{{fatto}} --[[Discussioni utente:GryffindorD|<span style="color:#007FFF">'''GryffindorD'''</span>]] 18:52, 29 set 2024 (CEST) == [[Ultime parole da DC Comics]] == Come [[Discussioni_utente:DoctorMorte#DC_Comics|scritto anche all'autore]], è un mischione che contiene fumetti, videogiochi, film, serie. Al limite potrebbe avere senso "Ultime parole da fumetti DC Comics", "Ultime parole da serie televisive DC Comics" ecc., qualcosa di più coerente, ma al momento non c'è necessità in termini di spazio. Peraltro è quasi un doppione di [[Ultime parole da Batman]], perché quasi tutte le citazioni vengono da opere su quel personaggio... --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 15:59, 13 ott 2024 (CEST) :{{cancellare}} Voce piena di citazioni non significative. In quei film e fumetti è pieno di gente che muore a ogni piè sospinto; muoiono con la stessa frequenza con cui noi ci buschiamo un raffreddore in inverno. Non è che bisogna riportare citazioni di personaggi qualsiasi che muoiono in un modo qualsiasi dicendo una cosa qualsiasi. È un'operazione insensata che produce pagine di nessun interesse, quindi un danno alla qualità e alla reputazione del sito. Bisogna vedere se la morte riguarda un personaggio importante o se l'episodio ha una particolare importanza nell'economia della narrazione. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 21:15, 7 nov 2024 (CET) == [[Giovanni Lajolo]] == L'autore della pagina ha semplicemente preso quattro frasi a caso da un libro. Ragionando in questi termini, se io autopubblicassi un libro che contiene la frase "La vita è bella", mi creo una pagina su Wikiquote mettendo la citazione "La vita è bella". --[[Utente:MartaBucci|MartaBucci]] ([[Discussioni utente:MartaBucci|scrivimi]]) 20:24, 7 nov 2024 (CET) :No, perché tu (che io sappia) non sei [[w:Wikipedia:Enciclopedicità|enciclopedica]]. Se tu lo fossi, qui si potrebbero riportare anche delle tue citazioni prese dalle tue pagine sui social network purché [[WQ:S|significative]]. Le citazioni contenute nella voce in oggetto non sono insensate e danno comunque un'idea del personaggio, probabilmente non c'era di meglio. Finché stanno nella voce della persona, poco male; tuttalpiù sarebbe meglio non metterle anche nelle [[WQ:Voce tematica|tematiche]] perché non sembrano granché in sé né hanno fatto la storia né sono molto autorevoli, ma questo è un altro discorso. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 21:06, 7 nov 2024 (CET) ::Devo dire che l'ultima citazione è alquanto astrusa: "Una percezione di significato è luce che cambia interiormente." A guardare meglio il resto non è certo originale né nella forma né nel contenuto, quindi non dà nemmeno molto un'idea del personaggio come ho detto sopra. Effettivamente, la segnalazione ha un fondamento. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 21:39, 7 nov 2024 (CET) lda1akemmukavys36egnyaxo67la3mv 1350746 1350739 2024-11-07T22:35:00Z Homer 215 /* Ultime parole da DC Comics */ +1 1350746 wikitext text/x-wiki {{Pagine da cancellare}} {{centrato|'''Aggiornato''': {{#time:j F Y, H:i|{{REVISIONTIMESTAMP}} }} '''Utente''': {{REVISIONUSER}} __TOC__}} == [[Oliva Salviati]] == Ho chiesto all'autore della voce in cosa consiste l'enciclopedicità della signora e mi ha cortesemente risposto così:<blockquote>Allora, la definirei socialité, cioé un personaggio noto nel jet set, nipote di Franca Florio, che è rimasta famosa con i vari serial e libri. Il suo titolo nobiliare è comunque elevato: Duchessa. Nella vita poi fa la produttrice (https://www.imdb.com/name/nm3780701/ vedo che ha coprodotto 8 film), l'esperta d'arte e l'imprenditrice agraria (è sua delle tenute più grandi d'Italia, Migliarino in Toscana). Quella battaglia legale ha avuto riscontro anche nazionale (https://www.lastampa.it/cronaca/2023/04/11/news/lospedale_del_cardinale_la_battaglia_legale_sul_san_giacomo_di_roma-12747212/). Comunque, tornando al punto che mi chiedevi, se enciclopedicià deve essere, opterei per produttrice, perché è la entry più giustificabile da una digital library.</blockquote>Anche io credo che solo la sua attività di produttrice la possa eventualmente rendere enciclopedica, ma a quanto vedo ha prodotto film solo nell'arco di due anni, non rientrano nei [[w:Aiuto:Criteri di enciclopedicità/Personaggi dello spettacolo#Criteri A - suddivisione per settori dello spettacolo|criteri]] (non mi pare che siano stati premiati) né sembrano particolarmente noti. L'unica cosa che salta fuori su Google cercando il suo nome è la faccenda dell'ospedale. --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 17:31, 24 lug 2024 (CEST) :{{fatto}} --[[Discussioni utente:GryffindorD|<span style="color:#007FFF">'''GryffindorD'''</span>]] 18:52, 29 set 2024 (CEST) == [[Ultime parole da DC Comics]] == Come [[Discussioni_utente:DoctorMorte#DC_Comics|scritto anche all'autore]], è un mischione che contiene fumetti, videogiochi, film, serie. Al limite potrebbe avere senso "Ultime parole da fumetti DC Comics", "Ultime parole da serie televisive DC Comics" ecc., qualcosa di più coerente, ma al momento non c'è necessità in termini di spazio. Peraltro è quasi un doppione di [[Ultime parole da Batman]], perché quasi tutte le citazioni vengono da opere su quel personaggio... --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 15:59, 13 ott 2024 (CEST) :{{cancellare}} Voce piena di citazioni non significative. In quei film e fumetti è pieno di gente che muore a ogni piè sospinto; muoiono con la stessa frequenza con cui noi ci buschiamo un raffreddore in inverno. Non è che bisogna riportare citazioni di personaggi qualsiasi che muoiono in un modo qualsiasi dicendo una cosa qualsiasi. È un'operazione insensata che produce pagine di nessun interesse, quindi un danno alla qualità e alla reputazione del sito. Bisogna vedere se la morte riguarda un personaggio importante o se l'episodio ha una particolare importanza nell'economia della narrazione. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 21:15, 7 nov 2024 (CET) :{{cancellare}} Concordo in toto con Udiki. --[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 23:34, 7 nov 2024 (CET) == [[Giovanni Lajolo]] == L'autore della pagina ha semplicemente preso quattro frasi a caso da un libro. Ragionando in questi termini, se io autopubblicassi un libro che contiene la frase "La vita è bella", mi creo una pagina su Wikiquote mettendo la citazione "La vita è bella". --[[Utente:MartaBucci|MartaBucci]] ([[Discussioni utente:MartaBucci|scrivimi]]) 20:24, 7 nov 2024 (CET) :No, perché tu (che io sappia) non sei [[w:Wikipedia:Enciclopedicità|enciclopedica]]. Se tu lo fossi, qui si potrebbero riportare anche delle tue citazioni prese dalle tue pagine sui social network purché [[WQ:S|significative]]. Le citazioni contenute nella voce in oggetto non sono insensate e danno comunque un'idea del personaggio, probabilmente non c'era di meglio. Finché stanno nella voce della persona, poco male; tuttalpiù sarebbe meglio non metterle anche nelle [[WQ:Voce tematica|tematiche]] perché non sembrano granché in sé né hanno fatto la storia né sono molto autorevoli, ma questo è un altro discorso. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 21:06, 7 nov 2024 (CET) ::Devo dire che l'ultima citazione è alquanto astrusa: "Una percezione di significato è luce che cambia interiormente." A guardare meglio il resto non è certo originale né nella forma né nel contenuto, quindi non dà nemmeno molto un'idea del personaggio come ho detto sopra. Effettivamente, la segnalazione ha un fondamento. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 21:39, 7 nov 2024 (CET) nwho0y4p22z19zx6smm2buviwhj24zi 1350781 1350746 2024-11-08T08:36:25Z Spinoziano 2297 /* Giovanni Lajolo */ re 1350781 wikitext text/x-wiki {{Pagine da cancellare}} {{centrato|'''Aggiornato''': {{#time:j F Y, H:i|{{REVISIONTIMESTAMP}} }} '''Utente''': {{REVISIONUSER}} __TOC__}} == [[Oliva Salviati]] == Ho chiesto all'autore della voce in cosa consiste l'enciclopedicità della signora e mi ha cortesemente risposto così:<blockquote>Allora, la definirei socialité, cioé un personaggio noto nel jet set, nipote di Franca Florio, che è rimasta famosa con i vari serial e libri. Il suo titolo nobiliare è comunque elevato: Duchessa. Nella vita poi fa la produttrice (https://www.imdb.com/name/nm3780701/ vedo che ha coprodotto 8 film), l'esperta d'arte e l'imprenditrice agraria (è sua delle tenute più grandi d'Italia, Migliarino in Toscana). Quella battaglia legale ha avuto riscontro anche nazionale (https://www.lastampa.it/cronaca/2023/04/11/news/lospedale_del_cardinale_la_battaglia_legale_sul_san_giacomo_di_roma-12747212/). Comunque, tornando al punto che mi chiedevi, se enciclopedicià deve essere, opterei per produttrice, perché è la entry più giustificabile da una digital library.</blockquote>Anche io credo che solo la sua attività di produttrice la possa eventualmente rendere enciclopedica, ma a quanto vedo ha prodotto film solo nell'arco di due anni, non rientrano nei [[w:Aiuto:Criteri di enciclopedicità/Personaggi dello spettacolo#Criteri A - suddivisione per settori dello spettacolo|criteri]] (non mi pare che siano stati premiati) né sembrano particolarmente noti. L'unica cosa che salta fuori su Google cercando il suo nome è la faccenda dell'ospedale. --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 17:31, 24 lug 2024 (CEST) :{{fatto}} --[[Discussioni utente:GryffindorD|<span style="color:#007FFF">'''GryffindorD'''</span>]] 18:52, 29 set 2024 (CEST) == [[Ultime parole da DC Comics]] == Come [[Discussioni_utente:DoctorMorte#DC_Comics|scritto anche all'autore]], è un mischione che contiene fumetti, videogiochi, film, serie. Al limite potrebbe avere senso "Ultime parole da fumetti DC Comics", "Ultime parole da serie televisive DC Comics" ecc., qualcosa di più coerente, ma al momento non c'è necessità in termini di spazio. Peraltro è quasi un doppione di [[Ultime parole da Batman]], perché quasi tutte le citazioni vengono da opere su quel personaggio... --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 15:59, 13 ott 2024 (CEST) :{{cancellare}} Voce piena di citazioni non significative. In quei film e fumetti è pieno di gente che muore a ogni piè sospinto; muoiono con la stessa frequenza con cui noi ci buschiamo un raffreddore in inverno. Non è che bisogna riportare citazioni di personaggi qualsiasi che muoiono in un modo qualsiasi dicendo una cosa qualsiasi. È un'operazione insensata che produce pagine di nessun interesse, quindi un danno alla qualità e alla reputazione del sito. Bisogna vedere se la morte riguarda un personaggio importante o se l'episodio ha una particolare importanza nell'economia della narrazione. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 21:15, 7 nov 2024 (CET) :{{cancellare}} Concordo in toto con Udiki. --[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 23:34, 7 nov 2024 (CET) == [[Giovanni Lajolo]] == L'autore della pagina ha semplicemente preso quattro frasi a caso da un libro. Ragionando in questi termini, se io autopubblicassi un libro che contiene la frase "La vita è bella", mi creo una pagina su Wikiquote mettendo la citazione "La vita è bella". --[[Utente:MartaBucci|MartaBucci]] ([[Discussioni utente:MartaBucci|scrivimi]]) 20:24, 7 nov 2024 (CET) :No, perché tu (che io sappia) non sei [[w:Wikipedia:Enciclopedicità|enciclopedica]]. Se tu lo fossi, qui si potrebbero riportare anche delle tue citazioni prese dalle tue pagine sui social network purché [[WQ:S|significative]]. Le citazioni contenute nella voce in oggetto non sono insensate e danno comunque un'idea del personaggio, probabilmente non c'era di meglio. Finché stanno nella voce della persona, poco male; tuttalpiù sarebbe meglio non metterle anche nelle [[WQ:Voce tematica|tematiche]] perché non sembrano granché in sé né hanno fatto la storia né sono molto autorevoli, ma questo è un altro discorso. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 21:06, 7 nov 2024 (CET) ::Devo dire che l'ultima citazione è alquanto astrusa: "Una percezione di significato è luce che cambia interiormente." A guardare meglio il resto non è certo originale né nella forma né nel contenuto, quindi non dà nemmeno molto un'idea del personaggio come ho detto sopra. Effettivamente, la segnalazione ha un fondamento. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 21:39, 7 nov 2024 (CET) :::A me sembrano citazioni mediamente significative, certo ne va colto il contesto che è quello di un libro su [[Maria]] e sulla spiritualità cristiana. La prima e la seconda mi sembrano anche originali; non avevo mai sentito di Maria paragonata al [[roveto ardente]]. La quarta citazione non è del tutto chiara, ma comprensibile nel contesto sopracitato: "Una percezione di significato è luce che cambia interiormente" parla evidentemente di quei significati spirituali che, una volta colti, portano conversione alla propria vita (in un'ottica religiosa che è quella propria dell'autore), quindi per me la segnalazione non ha fondamento, anche considerando che la voce è stata creata da un vecchio utente affidabile.-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 09:35, 8 nov 2024 (CET) 21qrvf3n5qqhx8ysrq7w9q9e1bwxeif Religione 0 1581 1350818 1331091 2024-11-08T10:31:35Z Wiccio 43730 /* Citazioni */ +1 Alice Miller 1350818 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[Immagine:Religion collage (large).jpg|miniatura|upright=1.5|Eventi religiosi]] Citazioni sulla '''religione''', i '''religiosi''' e la '''religiosità'''. ==Citazioni== *A prima vista, è sorprendente come la religione abbia avuto tanto successo, ma la sua estrema potenza è semplicemente dovuta alla forza della nostra fondamentale tendenza biologica, ereditata direttamente dai nostri antenati scimmie e scimmioni, a sottometterci ad un membro del gruppo onnipotente e dominatore. ([[Desmond Morris]]) *A tante sciagure ha potuto indurre la religione. ([[Tito Lucrezio Caro]]) *Abbiamo religione a sufficienza per [[amore e odio|odiarci]], ma non abbastanza per amarci l'un l'altro. ([[Jonathan Swift]]) *Alcune religioni adoravano i martiri, altre i carnefici. ([[Stanisław Jerzy Lec]]) *{{NDR|«Quali sono le principali ipotesi sul fenomeno religioso, oggi sul tavolo?»}} Alcuni, come Richard Dawkins, sostengono che si tratti di un prodotto accidentale dell'evoluzione di un cervello complesso come quello umano. Si può fare un'analogia con la matematica complessa: è possibile che una certa abilità di fare dei calcoli elementari sia stata vantaggiosa sin dalla preistoria, ma sicuramente la selezione naturale non ha niente a che fare con la capacità di alcuni esseri umani di risolvere le equazioni differenziali. Un'altra possibilità, proposta da Dennett, è che la religiosità derivi dalla tendenza umana a proiettare l'esistenza di agenti coscienti anche dove non ve ne sono. Più o meno quello che succede quando ci arrabbiamo con un computer e gli mandiamo gli accidenti, o come facevano i nostri antenati quando pensavano che terremoti, tuoni o fulmini fossero il risultato di capricci divini. Una terza possibilità, favorita da Wilson, è che la religione sia il risultato di una selezione naturale a livello di gruppo, perché i gruppi di individui religiosi, storicamente, sono spesso riusciti a sopraffare i gruppi meno devoti. Le tre ipotesi non si escludono l'un l'altra ed è possibile che ci sia un grano di verità in tutte e tre. Chiaramente, tutto questo non ci dice niente sull'esistenza di Dio. ([[Massimo Pigliucci]]) *Alleandosi a un [[potere]] politico, la religione aumenta il suo potere su alcuni uomini, ma perde la speranza di regnare su tutti. ([[Alexis de Tocqueville]]) *C'è nel mondo qualche cosa che non può essere vissuta che a patto d'essere unica a possedere l'animo, d'essere presa per sempre e non affittata per ore, d'essere una sposa e non un'amante. È l'''azione religiosa''. ([[Giuseppe Prezzolini]]) *C'è una sola religione, benché ne esistano un centinaio di versioni. ([[George Bernard Shaw]]) *Che nessuno si intrometta nelle faccende altrui in riferimento alla religione, e che a ciascuno sia consentito di accostarsi alla religione che gli aggrada. ([[Akbar Imperatore dell'India]]) *Ci sono persone buone che fanno cose buone e persone cattive che fanno cose cattive, ma se volete trovare gente buona che faccia cose cattive, rivolgetevi alla religione. ([[Steven Weinberg]]) *Ciò che le religioni hanno di mitico, di simbolico, di rituale o è una paurosa allucinazione dell'ignoranza, o fioritura fantastica di popoli primitivi, o speculazione interessata dell'impostura. ([[Mario Rapisardi]]) *Coloro che hanno una religione possono ritenersi felici, perché non a tutti è dato credere a cose sopraterrene. Non è neppure necessario credere alla punizione dopo la morte; il purgatorio, l'inferno e il paradiso sono cose che molti possono non ammettere; però una religione, non importa quale essa sia, mette l'uomo sulla buona strada. Non si tratta di temere Iddio, ma di tener alto il proprio onore e la propria coscienza. ([[Anna Frank]]) *Come la religione favorisca i sentimentalismi deboli, com'essa che predica la sete della giustizia sia incapace di formare negl'intelletti devoti a lei il vero concetto di giustizia. ([[Antonio Fogazzaro]]) *Considero la religione come un giocattolo per bambini, e ritengo che il solo peccato sia l'ignoranza. ([[Christopher Marlowe]]) *Cos'è allora la religione (per usare la parola malgrado i suoi ovvii svantaggi)? Probabilmente consiste nello sviluppo interno dell'individuo, nella evoluzione della sua coscienza in una determinata direzione che è considerata buona. Cosa sia quella direzione sarà ancora materia di discussione. Ma, per quel che posso dire, la religione pone il suo accento su questo mutamento interiore e considera ogni mutamento esterno come la semplice proiezione di questo sviluppo interiore. Non vi può essere dubbio che questo sviluppo interiore influenzi considerevolmente l'ambiente circostante esterno. Ma è parimenti ovvio che l'ambiente circostante esterno influenza considerevolmente lo sviluppo interiore. ([[Jawaharlal Nehru]]) *Credo che mentre tutte le religioni hanno detto: «Dio è Dio, e Buddha è il suo profeta — e Cristo è il suo profeta — e Maometto è il suo profeta», la religione futura dirà: «Dio è Dio, e l'umanità è il suo profeta.» Quindi, rivelazione, non immediata, ma continua, progressiva, incarnazione divina nell'umanità: santificazione, ma mortalità di tutte le religioni, fasi tutte, secondo il tempo e lo spazio, della grande, vera, una religione, della quale ogni epoca storica svolge un principio, un articolo. La morale si perfezionerà, dacché invece di sancire che l'uomo può salvarsi, malgrado il mondo, e separandosi dal mondo, dirà che l'uomo non si salva se non attraverso il mondo, trasformando il mondo. ([[Giuseppe Mazzini]]) *Credo che tutte le religioni siano buone, credo che, tranne il fanatismo, tutti gli errori religiosi troveranno grazia al cospetto di Dio, poiché anche la nostra ignoranza è opera sua.... Io accetto tutte le idee religiose che possono innalzare la mente, respingo quelle che la impiccioliscono e, se dovessi stabilire quale mi pare la migliore tra tutte le religioni costituite, risponderei: «la più tollerante.» ([[Émile de Girardin]]) *Dal momento che la religione produce effetti pubblici e politici, essa aumenta considerevolmente il suo potere di nuocere. ([[Michel Onfray]]) *Da quando il pensiero comincia a procedere logicamente, esso entra in lotta coi dati tradizionali della religione. Questa ha le sue radici nelle concezioni essenziali più antiche, più grossolane, più {{sic|contradditorie}}, che la folla ignorante non cessa di riprodurre con una forza irresistibile. ([[Friedrich-Albert Lange]]) *Di giorno in giorno sempre più la religione può essere chiamata a dire la sua parola; e questo proprio quando le religioni stanno rivedendo i loro punti ed alcune sono in crisi. Forse tra qualche decennio sarà visto chiaramente che le religioni sono in crisi e la religione è in aumento: situazione strana solo in apparenza, perché sono le profonde e creatrici esigenze religiose che aumentano, mentre le tradizioni, i dogmi, le istituzioni, i privilegi e i pregiudizi risultano trascinati dal tempo che consuma le cose del mondo. ([[Aldo Capitini]]) *Di tutte le religioni, quella cristiana è senza dubbio quella che dovrebbe ispirare più tolleranza, sebbene fino ad ora i cristiani siano stati i più intolleranti tra gli uomini. ([[Voltaire]]) *''Dico che nessun uomo è mai stato abbastanza devoto, neppure la metà del necessario, | nessuno ha mai adorato o venerato, neppure la metà del necessario, | nessuno ha ancora cominciato a considerare quanto divino egli sia, quanto indubbio il futuro. || Affermo che la vera, durevole grandezza di questi Stati dev'essere la loro religione, | altrimenti non si avrà mai né vera né durevole grandezza; | (né carattere né vita né durevole grandezza, | nessuna terra, né uomo, né donna senza religione.)'' ([[Walt Whitman]]) *Dicono che è la paura della morte e di ciò che segue alla morte che fa volgere gli uomini alla religione quando avanzano gli anni. Ma la mia propria esperienza mi ha dato la convinzione che, senza alcun terrore o effetto d'immaginazione, il sentimento religioso tende a svilupparsi a misura che noi invecchiamo; a svilupparsi perché le passioni essendosi calmate, l'immaginazione e la sensibilità essendo diventate meno eccitate o eccitabili, la nostra ragione è meno turbata nel suo esercizio, meno offuscata dalle immagini dei desideri e dalle distrazioni che solevano assorbirla; allora Dio emerge come da una nuvola; la nostra anima lo sente, lo vede, si volge versò di lui, sorgente d'ogni luce; si volge naturalmente e inevitabilmente; e poiché tutto si dissolve nel mondo delle sensazioni, la vita e la gioia hanno cominciato ad abbandonarci, l'esistenza fenomenica non è più sostenuta dalle impressioni esterne ed interne, noi sentiamo il bisogno di appoggiarci a qualche cosa che resta, a qualche cosa che non ci ingannerà, una realtà assoluta ed eterna. Sì, noi ci volgiamo inevitabilmente a Dio; perché il sentimento religioso è così puro, così dolce al cuore questa esperienza, che ci compensa di tutte le altre perdite. ([[Aldous Huxley]]) *Dobbiamo vedere le religioni in termini di vasti processi storici, parte delle macro forze complesse che formano le comunità umane in ciò che queste sono. La storia delle religioni è strettamente connessa con la storia delle istituzioni politiche e dell'economia. Per capire questo livello abbiamo bisogno sia della storia come narrazione sia di macro analisi storiche e sociologiche. Ma le religioni vanno comprese anche con i micro studi sulle tradizioni e sui testi particolari, per la qual cosa abbiamo bisogno della filologia per accertare i testi e il campo di lavoro di pratiche e società particolari. ([[Gavin Flood]]) *È duro essere religiosi quando certi tipi non vengono mai inceneriti da un fulmine. ([[Bill Watterson]]) *È proprio la religione vera quella che non occorre professare ad alta voce per averne il conforto di cui qualche volta – raramente – non si può fare a meno. ([[Italo Svevo]]) *È religione anche non credere in niente. ([[Cesare Pavese]]) *È un fatto comune al sorgere e al primo sviluppo di ogni grande corrente religiosa che la situazione della donna subisca una depressione. ([[Maffeo Pantaleoni]]) *Entrate nella Borsa di Londra [...] Lì l'ebreo, il maomettano e il cristiano si trattano reciprocamente come se fossero della stessa religione, e chiamano infedeli solo quelli che fanno bancarotta. ([[Voltaire]]) *Essere liberi e indipendenti, ma anche responsabili e in comunione. Io penso sia questo il senso esistenziale, fisico e insieme metafisico, della religione. La religione in quanto ''religio'', legame, legame di me (filo o nota o lettera che sia) con altri elementi diversi eppure simili a me (fili o note o lettere che siano). ([[Disputa su Dio e dintorni|Vito Mancuso, ''Disputa su Dio e dintorni'']]) *Fra le diverse religioni le distanze sono talvolta così grandi che solo l'odio ogni tanto riesce a superarle. ([[Ivo Andrić]]) *Gli abitanti della Terra sono di due tipi:<br /> quelli con cervello, ma senza religione,<br /> e quelli con religione, ma senza cervello. ([[Al-Ma'arri]]) *Gli uomini attendono dalle varie religioni la risposta ai reconditi enigmi della condizione umana, che ieri come oggi turbano profondamente il cuore dell'uomo. (''[[Nostra Aetate]]'') *Gli uomini sono in attesa; essi giudicano la verità della religione secondo la fecondità di questa nella vita sociale. ([[Giorgio La Pira]]) *Ho fatto vedere come nei tempi di civiltà e di eguaglianza lo spirito umano non accetti volentieri credenze dogmatiche e ne senta il bisogno solo in fatto di religione. Ciò indica anzitutto che in questi secoli le religioni devono mantenersi più discretamente nei loro limiti senza cercare di uscirne poiché volendo estendere il loro potere fuori del campo strettamente religioso, rischiano di non essere credute in alcun campo. ([[Alexis de Tocqueville]]) *Ho seguito il [[dogma]] della religione per cinque anni. È stata un'impresa folle ma mi sono rimasti dei valori importanti. Mi è rimasto il fatto che quel messaggio che arriva dal Mistero è un messaggio d'amore: non è un messaggio negativo. Ho capito che se c'è qualcuno che ci guarda, ci guida verso il meglio e non per spingerci verso il baratro. Detto questo, però, avendo il [[libero arbitrio]], siamo noi a capire responsabilmente cosa vogliamo fare. Le scelte sono le nostre. Dobbiamo condurre noi la nostra vita. ([[Paola Turci]]) *I [[Genio|geni]], nelle inaudite profondità dell'assurdo e della storia pura, situati per così dire al di sopra dei dogmi propongono le loro idee a Dio. La loro preghiera offre audacemente la discussione. La loro adorazione interroga. Questa è la religione diretta, piena d'ansietà e di responsabilità per chi ne tenta l'erta. ([[Victor Hugo]]) *I libri sacri di qualsiasi religione traggono il proprio valore non già dalla precisione storica, bensì dai sentimenti che possono destare in chi li legge; e l'uomo che, oppresso dal dolore, chiede i soccorsi religiosi, desidera non già una dotta dissertazione storica, della quale non capirebbe nulla, bensì parole di conforto e di speranza. ([[Vilfredo Pareto]]) *Il bello della mania religiosa è che ha la capacità di spiegare tutto. Una volta che Dio (o Satana) sia accettato come causa prima di tutto ciò che accade nel mondo dei mortali, nulla viene lasciato al caso... o al mutamento. Una volta che ci si sia impadroniti perbene di formule magiche quali «Ora noi vediamo come in uno specchio scuro» e «Misteriose sono le vie che Egli sceglie per porre in atto le Sue meraviglie,» si può buttare allegramente la logica dalla finestra. La mania religiosa è uno dei pochi metodi infallibili per reagire ai ghiribizzi del mondo, perché elimina totalmente il puro caso. Per il perfetto maniaco religioso, tutto ha un suo scopo. ([[Stephen King]]) *Il compito della religione è consolare l'umanità che va al patibolo. ([[Karl Kraus]]) *Il fine della Chiesa, depositaria unica e suprema della rivelazione, resta in ogni caso quello di riassumere e risolvere la [[politica]] nella religione. Ma il fine dello [[Stato]], di qualunque Stato degno del nome, è precisamente lo stesso, rovesciato: risolvere la religione nella politica, Dio nell'uomo. Ogni Stato è anche Chiesa; l'autorità politica è necessariamente autorità morale; la storia politica si configura logicamente come «storia sacra». I suoi fini politici sono anche morali e religiosi: comprendono e riassorbono in sé tutta la possibile morale e religione. ([[Giovanni Spadolini]]) *Il ragionamento di chi attacca le religioni è in realtà un postulato, si sostituisce alla conoscenza dei concetti e degli argomenti attaccati, di modo che l'offensiva non viene condotta contro le ragioni delle persone e delle religioni incriminate, ma contro l'immagine fantastica che l'autore degli attacchi si è fatto di esse. Cosa ne è stato dell'equilibrio? Dov'è finito lo spirito critico? Dov'è la filosofia? Dov'è la capacità dell'intellettuale di formulare tesi verificabili e legittime, tenendo conto anche di argomenti che non vanno necessariamente nella stessa direzione? ([[Matthieu Baumier]]) *Il senso religioso dell'uomo non dipende in sé dalla sua volontà, ma è iniziativa di chi l'ha creato. La scoperta del senso religioso è, dunque, il primo risultato che l'uomo consegue, se affronta seriamente l'esperienza di impotenza strutturale che lo caratterizza. ([[Papa Giovanni Paolo II]]) *In Europa, dal medio evo sino verso il secolo XVIII, non era lecito di discorrere delle religioni che non fossero la cristiana, se non come di funesti errori; ora è sorta una religione umanitaria-democratica, e questa sola è vera e buona; le altre, compresa la cristiana, sono false e perniciose. ([[Vilfredo Pareto]]) *In nome del cibo, del sesso, del look e dello shopping, amen. Dove amen è da intendersi come il tifo per la squadra di calcio preferita. Ecco che cos'è la religione oggi. ([[Luigi Lombardi Vallauri]]) *In questo doloroso passaggio transitorio che è la vita, benemerita indubbiamente quella religione che offre all'uomo una speranza, un conforto, un sostegno! Tanto più che l'uomo non sa, non può esser buono, se non vede la luce d'un faro, la promessa d'un guiderdone, una meta radiosa. Una religione pessimistica, sconsolata, non è una religione. ([[Carlo Formichi]]) *In tutti i paesi la religione è utile per il governo; e bisogna servirsene per agire sugli uomini. ([[Napoleone Bonaparte]]) *Infama e non salva la religione chi la protegge con mezzi iniqui e adopera a sua difesa l'oppressione, la frode ed il tradimento. ([[Vincenzo Gioberti]]) *L'adorazione non frutta nulla, a chi è tiepido o sbadato. Vi son uomini la cui religione, se fosse un tetto da essi costruito, gli cadrebbe sulla testa alla prima pioggia. ([[Richard Adams]]) *L'essenza del sentimento religioso non dipende da nessun ragionamento, da nessuna colpa o delitto, da nessuna convinzione ateistica; qui c'è qualcosa di diverso e d'indefinibile, che sarà sempre tale, qualcosa che tutte le concezioni atee non riusciranno mai a intaccare, perché sempre parleranno di ''qualcosa d'altro''. ([[Fëdor Dostoevskij]], ''[[L'idiota]]'') *L'idea aggressiva e del tutto illogica di un'unica religione per l'intera umanità, una religione universale che si fa forza della sua stessa limitatezza, un unico insieme di dogmi, un solo culto, un solo sistema di cerimonie, un'ordinanza ecclesiastica, una serie di proibizioni e ingiunzioni che tutte le menti devono accettare col pericolo di persecuzione da parte di uomini e il rifiuto spirituale o la punizione eterna da parte di Dio, quella creazione grottesca dell'umana irragionevolezza che è stata la sorgente di tanta intolleranza, crudeltà, oscurantismo e fanatismo aggressivo, non è mai stata in grado di prendere possesso della mentalità indiana. ([[Sri Aurobindo]]) *L'idea di una religione universale (coltivata in laboratorio dagli scienziati) non esiste. ([[Andrea Riccardi]]) *L'oppio è ormai la religione dei [[popolo|popoli]]. ([[Ennio Flaiano]]) *L'origine della religione non è certamente la paura. ([[Peter Hitchens]]) *L'origine della religione risiede nel fatto che l'esistenza di Dio spiega così tanti dei misteri dell'universo – specialmente la coscienza. ([[Peter Hitchens]]) *L'unica condizione per essere sempre e veramente religiosi è vivere sempre intensamente il reale. ([[Luigi Giussani]]) *La [[libertà]] è l'aria della religione. ([[Primo Mazzolari]]) *La maggior parte delle religioni rende gli uomini non migliori, bensì più cauti. Quanto vale questo? ([[Elias Canetti]]) *La mamma ti diede una religione col battesimo dell'acqua: rendila tutta tua col battesimo delle lagrime. ([[Ambrogio Bazzero]]) *La religione contiene ed assorbe la tradizione. La maggior parte delle sanzioni materiali, nella religione, sono differite. La maggior parte delle sue norme sono insegnamenti, indicazioni e risposte a delle domande. Questa è la migliore legge per rispettare l’uomo. La religione non ammette sanzioni temporali se non in casi estremi, quando queste si rilevano assolutamente necessarie alla società. La religione comprende la tradizione che è l’espressione della vita naturale dei popoli. La religione, quindi, è una conferma del diritto naturale. Le leggi non religiose e non tradizionali sono creazioni dell’uomo contro l’uomo. Esse sono, pertanto, ingiuste poiché non derivano da questa fonte naturale costituita dalla tradizione e dalla religione. ([[Mu'ammar Gheddafi]]) *La religione cristiana è la religione delle cose impossibili; la giudaica, è religione da fanciulli; la maomettana, da porci. ([[Averroè]]) *La religione cristiana fece distinzione fra la purezza morale interiore e la [[pulizia]] esteriore della persona; la religione ebraica le identificava. [...] Israele è la più perfetta rappresentazione di religione positiva. Rispetto all'ebreo, il cristiano è uno spirito libero. Così mutano le idee. Ciò che ancor ieri era religione, oggi non lo è più, e ciò che oggi è considerato ateismo, sarà religione domani. ([[Ludwig Feuerbach]]) *La religione è come l'occhio per i malati. (''[[Il posto delle fragole]]'') *La religione è così connaturata all'uomo, che tutti gli sforzi di un governo che volesse distruggerla, non riuscirebbero che a farla rinascere sotto le forme della superstizione; ed i popoli, cessando d'essere credenti, diverrebbero creduli. ([[Louis de Bonald]]) *La religione è finita. Non c'è più nessuno che si vanti di aver portato a letto una suora. ([[Ennio Flaiano]]) *La Religione è l'ombra dell'Infinito nel tempo. ([[Giuseppe Vannicola]]) *La religione è la causa esplicita di milioni di morti avvenute negli ultimi dieci anni. ([[Sam Harris]]) *La religione è il cemento che permette all'edificio sociale di restare in piedi; è la base stessa della vita familiare e nazionale. ([[Mohammad Reza Pahlavi]]) *La religione e il clero sono state e forse resteranno, ancora per lungo tempo, tra i più importanti nemici del [[progresso]] e della [[libertà]]. ([[Hristo Botev]]) *La religione è il più solido puntello del capitalismo e dello Stato, i due tiranni del popolo. Ed è anche il più temibile alleato dell'ignoranza e del male. ([[Bruno Misefari]]) *''La religione è la [[matematica]] dei poveri di spirito.'' ([[Piergiorgio Odifreddi]]) *La religione è nulla. Vivere religiosamente è tutto. Ciò che intendo per vivere religiosamente è ciò che pensavano i profeti, ciò che Gesù pensava: fare ciò che è giusto, dire la verità, amare il prossimo tuo come te stesso. Questo è tutto. ([[Erich Fromm]]) *La religione è un certo modo di effettuare i rapporti fra l'uomo e le forze sovrumane e misteriose da cui egli si considera dipendente. ([[Eugène Goblet d'Alviella]]) *La religione è un fatto eminentemente sociale. Le rappresentazioni religiose sono rappresentazioni collettive esprimenti realtà collettive; i riti costituiscono modi di agire che nascono entro gruppi costituiti e sono destinati a suscitare, conservare e riprodurre taluni stati mentali dei gruppi stessi. ([[Émile Durkheim]]) *La religione è un paradiso terrestre nel quale l'[[anima]] si unisce con [[Dio]] più strettamente, partecipa più abbondantemente i tesori della Chiesa, gode una dolcissima [[pace]] che divinamente la imbalsama e la fa divenire una piccola deità in terra. ([[Maria Maddalena de' Pazzi]]) *La religione è una spiegazione della vita umana attraverso il legame con quello Spirito misterioso, il cui governo sul mondo e sull'uomo viene riconosciuto dall'uomo e a cui l'uomo si sente legato. ([[Albert Réville]]) *La religione è uno dei maggiori ostacoli che dobbiamo affrontare nel mondo d'oggi. ([[Frank Zappa]]) *La religione fu inventata dall'uomo, così come dall'uomo furono inventate l'agricoltura e la ruota, e in essa non v'è assolutamente nulla che giustifichi la credenza che i suoi inventori avessero l'ausilio di potenze più alte, terrene o d'altra natura. In alcuni suoi aspetti, essa è estremamente geniale, in altri di commovente bellezza, ma in altri ancora è così assurda da rasentare l'imbecillità. ([[Henry Louis Mencken]]) *La Religione ha la sua radice immortale nel sentimento dell'Infinito, e riceve la sua esplicazione successiva col progresso dei tempi e con l'incivilimento delle nazioni. Questo sentimento tradutto in idee, genera la parte dogmatica e speculativa della religione; e tradutto in azioni, costituisce la sua parte pratica e civile. Sotto il primo aspetto la religione è un sistema di credenze; e sotto il secondo è un sistema d'instituzioni. ([[Cristoforo Bonavino]]) *La religione impedisce ai nostri figli di ricevere un'educazione razionale; la religione ci impedisce di rimuovere le cause fondamentali delle guerre; la religione ci impedisce di insegnare l'etica della collaborazione scientifica in luogo delle vecchie aberranti dottrine di colpa e castigo. Forse l'umanità è alla soglia di un periodo aureo; ma per poterla oltrepassare sarà prima necessario trucidare il drago di guardia alla porta: questo drago è la religione. ([[Bertrand Russell]]) *La religione induce le persone a pensare che le loro preoccupazioni siano morali quando in realtà non lo sono ― perché non hanno niente a che vedere con la sofferenza e la sua alleviazione. Anzi, la religione fa pensare le persone che le loro preoccupazioni siano morali quando in realta sono altamente immorali ― perché attuarle significa infliggere sofferenze terribili e non necessarie su esseri umani innocenti. ([[Sam Harris]]) *La religione intesa nel senso di Kant non ha, come egli stesso afferma, una vera storia; essa infatti è una sola ed immutabile, appartiene all'individuo e non ha per sé una manifestazione storica estrinseca: sono varie invece e soggette a molte vicende le Chiese fondate sulle credenze positive. ([[Carlo Cantoni]]) *La religione non consiste in ciò che facciamo ma in ciò che siamo [...]. Che cosa può fare agli uomini il fatto che facciamo delle smorfie in un modo o in un altro, se si tratta solo di smorfie? ([[Maurice Zundel]]) *La religione non è, né può essere, l'identità omnicomprensiva di un individuo. ([[Amartya Sen]]) *La religione non è un abitino comodo che si può mettere per tutte le stagioni. Bisogna saper rinunciare. ([[Silvio Orlando]]) *La religione [...] parla e prega e parlando insegna e pregando implora grazie e benedizioni dall'Alto. ([[Andrea Carlo Ferrari]]) *La stessa religione tutta quanta è [[tentazione]], se per essa ci si crede sufficienti e a posto. ([[Aldo Capitini]]) *La vera religione ha una qualità universale. Essa non trova difetti nelle altre religioni. [...] Il [[perdono]], la [[compassione]], la [[tolleranza]], la [[fratellanza]] e il sentimento di unità sono i segni di una vera religione. ([[Sri Chinmoy]]) *Le nostre vecchie religioni, che non impongono all'uomo il gioco di alcun dogma, si prestano a interpretazioni tanto varie quanto la natura stessa, e lasciano che i cuori austeri si foggino, se lo vogliono, una morale più alta, senza costringere le masse a precetti troppo rigidi per evitare che ne scaturiscano subito costrizione e ipocrisia. ([[Marguerite Yourcenar]]) *Le più importanti religioni della Terra si contraddicono a vicenda riguardo a molti punti. Non possono essere tutte perfette. E se fossero tutte sbagliate? È una possibilità, sapete. ([[Carl Sagan]]) *Le religioni hanno un ruolo centrale perché tutte, se tornano alle proprie origini, hanno qualcosa da dire sul rapporto tra esseri umani e natura. I leader religiosi dovrebbero essere una fonte di ispirazione per i loro fedeli anche in questo senso. ([[Margaret Atwood]]) *Le religioni possono esercitare un enorme potere sulle nostre menti e ingannarci in molti modi. Ma non hanno la minima influenza sul nostro corpo, che conosce perfettamente le nostre vere emozioni e insiste affinché le rispettiamo. ([[Alice Miller]]) *Le religioni si limitano a offrire un sostegno morale, una sorta di assicurazione contro i fallimenti. Perché darsi tanto da fare se tutto ciò che manca sarà compensato nell'altro mondo? (''[[I sopravvissuti]]'') *Le religioni sono un po' come dei rimedi. I rimedi mostrano la loro efficacia quando si è malati, non quando si è in buona salute. ([[Tenzin Gyatso]]) *Le religioni storiche mondiali portano nel sangue un presentimento delle insidie della massa. […] Ciò che esse desiderano è, al contrario, un gregge duttile. È consueto considerare i fedeli come pecore e lodarli per la loro ubbidienza. ([[Elias Canetti]]) *Lo spirito religioso si adatta ad ogni nuova scoperta, dopo averla demonizzata di anatema. Rettifica, riscrive, reinterpreta. […] La logica clericale macina ogni contraddizione e annulla la rimozione di ieri, ormai inservibile, con nuove e più sofisticate rimozioni. ([[Paolo Flores d'Arcais]]) *Ma non basta che attorno alla religione sia stata intenzionalmente creata una cortina di noncuranza e di ignoranza; ora la fede diventa oggetto di continui attacchi. È significativa la battuta del Nobel [[Steven Weinberg]], che oltretutto è un cosmologo e non un sociologo: «Ci sono persone buone che fanno cose buone e persone cattive che fanno cose cattive, ma se volete trovare gente buona che faccia cose cattive, rivolgetevi alla religione». In alcuni Paesi, questa frase è diventata quasi un proverbio e viene ripetuta dai media e nei bar. È stupefacente che se ne esca con una simile battuta un uomo come Weinberg, che ha vissuto gran parte della sua vita in un secolo, il XX, che ha conosciuto i regimi più oppressivi della storia. È questa l'obiezione che io muovo appena qualcuno tira fuori la battuta di Weinberg. E ottengo, invariabilmente, la seguente risposta: «Ma il comunismo era una religione!». Insomma, per alcuni, la parola "religione" è diventata sinonimo di irrazionalità e addirittura di assassinio. In pratica, c'è ormai chi intende per "religione" un complesso di credenze che può indurre persone buone e pacifiche (che non ucciderebbero neanche una mosca, che so, per conseguire un guadagno personale), a trasformarsi in killer per una "causa". Un modo di pensare abbastanza grossolano, questo. Al quale va mossa un'altra obiezione ancora: [[Adolf Hitler|Hitler]], [[Stalin]], [[Pol Pot]], [[Mao Tse-tung|Mao]], eccetera, erano tutti nemici della religione. ([[Charles Taylor]]) *Mi considero antireligioso perché la religione è il non pensiero. O meglio, è un pensiero preconfezionato. ([[Giordano Bruno Guerri]]) *Mi sono convinto che ogni religione esprime il bisogno di una determinata popolazione in quel momento storico. ([[Umberto Veronesi]]) *Molto di ciò che finora è andato sotto il nome di religione conteneva in sé un atteggiamento d'inconscia ostilità verso la vita. La vera religione deve insegnare che la vita è colma di gioie che rallegrano l'occhio di Dio, e che la conoscenza senza l'azione è vuota. Ciascuno deve accorgersi che l'insegnamento di una religione solo per mezzo di regole ed esempi altrui è un imbroglio. Un insegnamento giusto e corretto si riconosce facilmente. S'intuisce subito, perché risveglia in te una sensazione di qualcosa che hai sempre conosciuto. ([[Frank Herbert]]) *Nessuno può esigere da noi che releghiamo la religione alla segreta intimità delle persone, senza alcuna influenza sulla vita sociale e nazionale, senza preoccuparci per la salute delle istituzioni della società civile, senza esprimersi sugli avvenimenti che interessano i cittadini. ([[Papa Francesco]]) *Niente dimostra l'isolamento della [[sinistra]] dalla gente quanto la derisione della religione, che per la maggior parte degli uomini rimane una caratteristica vitale della loro identità. ([[Camille Paglia]]) *Niente è più specifico all'uomo della capacità di religione e del senso di una divinità. ([[Benjamin Whichcote]]) *Non c'è nulla di più ingannevole di una religione falsa che è spesso celata sotto un abito attraente. ([[Tito Livio]], attribuita a [[Spurio Postumio Albino (console 186 a.C.)|Spurio Postumio Albino]]) *Non ci sia religione diversa da quella che consiste nell'abolire completamente la tirannide e il culto degli dèi e dei loro idoli. ([[Jean Meslier]]) *Non combattete mai con la religione, né con le cose che pare che dependono da Dio; perché questo obietto ha troppa forza nella mente degli sciocchi. ([[Francesco Guicciardini]]) *Non esiste religione senza amore. La gente può dire tutto quello che vuole sulla propria religione, ma se non ne ricava un insegnamento che la porti a essere buona e ad aprire il proprio animo a tutte le creature, allora è soltanto una truffa. ([[Anna Sewell]]) *Non esitiamo a dire che un bambino è cristiano o che è musulmano, quando in realtà sono troppo piccoli per comprendere argomenti del genere. Eppure non ci sogneremmo mai di dire che un bambino è keynesiano o marxista. Con la religione, invece, si fa un'eccezione. ([[Richard Dawkins]]) *Non sono praticante, ma penso che le radici della [[musica]] affondino nella religione. E questo non vuol dire essere religiosi; è che per capire la musica non basta suonare bene, condurre una vita ascetica tutta dedicata al concertismo: bisogna sapere da dove vengono quelle idee che risuonano nelle note. ([[Murray Perahia]]) *Non vi può essere [[pace]] tra le [[nazione|nazioni]] senza la pace tra le religioni; non vi può essere pace tra le religioni senza il [[dialogo]] tra le religioni. ([[Hans Küng]]) *Oggi, le costrizioni imposte dall'economia internazionale e dallo sviluppo tecnologico creano spesso un sentimento di fatalità. La fiducia di poter gestire e migliorare queste costrizioni diminuisce, e dunque viene meno la ragione medesima della politica. Si ritorna allora al religioso per attendere una salvezza che venga dal di fuori, o per consenso a una situazione che sfugge al controllo umano, o per un ritorno a convinzioni interiori che non possono più tradursi in interventi socio-politici. Il religioso sarebbe la radicalizzazione di una impotenza storica. Comunque sia [...], rimane un problema centrale che schematizzerei brutalmente così: il religioso manifesta interrogativi fondamentali, ma non è più capace di gestirli. ([[Michel de Certeau]]) *Ogni [[morale|moralità]] trae la sua origine dalla religione, perché la religione è soltanto la formula della moralità. ([[Fëdor Michajlovič Dostoevskij]]) *Ogni religione degna di questo nome consacra il suo massimo altare al Dio sconosciuto e inconoscibile; ogni religione, che non si abbassi a fantasie mitologiche, è una forma di agnosticismo, in quanto pone il suo oggetto supremo quale altro dal soggetto e ad esso contrapposto come il necessario al contingente, l'infinito al finito, l'assoluto al relativo. ([[Cesare Ranzoli]]) *Ogni religione è repressiva. ([[Richard Wright (scrittore)|Richard Wright]]) *Ogni religione è vera. Dio può essere raggiunto da ogni religione. I fiumi scorrono in direzioni diverse ma si riversano tutti nel mare. Nel mare essi sono un'unità. ([[Ramakrishna]]) *Ogni religione ha inizio da motivazioni razionalistiche. ([[Stanisław Jerzy Lec]]) *Ogni religione monoteistica finisce col perseguitare gli altri, e ucciderli perché non li accetta. È accaduto in ogni periodo storico, e accade ancora oggi. ([[Philip Pullman]]) *Ogni volta che la religione ha assunto il potere legislativo, storicamente il risultato è sempre stato un'automatica violazione dei diritti umani e un attacco all'educazione fattuale. ([[Aron Ra]]) *Osserva la religione che dagli avi ti fu tramandata, ma pensa essere splendidissimo sagrificio ed il più grande dei culti mostrarsi ottimo e giustissimo: poiché è più credibile che Dio immortale accolga i voti dell'uomo fornito di tali qualità di quello che di chi tutta la religione fa dipendere da pingui sagrificii. ([[Isocrate]]) *Ovunque è un sacrificio per il bene degli altri, ovunque è la disposizione morale da preferire al tradimento lucroso di un'idea la morte squallida per quell'idea, ivi è religione. ([[Piero Calamandrei]]) *Parlando in senso generale, le religioni dell'Oriente, e in particolare il taoismo e il buddhismo, fedi non teistiche, seguono il sentiero della conoscenza, della gnosi e della comprensione, mentre le religioni teistiche, postulando un Dio personale, scelgono il sentiero della devozione e del sacrificio: la via della bhakti. Le religioni teistiche, per definizione, devono dunque postulare l'esistenza di un Dio Creatore, dogma dal quale le tradizioni non teistiche si dissociano nettamente, sostenendo che la divinità è di per sé al di là di qualsiasi definizione e comunque al di là della sfera in cui agisce la mente umana; tale atteggiamento, peraltro, si riscontra pure – lo vedremo più oltre – nelle affermazioni dei mistici cristiani e Sufi. ([[Jean Campbell Cooper]]) *Pensateci, la religione attualmente convince la gente che c'è un uomo invisibile. Che vive nel cielo e guarda quello che fai in ogni minuto di ogni giorno. E l'uomo invisibile ha una lista speciale di 10 cose che non vuole che tu faccia. Se farai anche solo una di queste cose ha pronto un posto speciale per te, pieni di fuoco e fiamme e fumo e tortura e angosce dove vivrai per sempre e soffrirai e brucerai e griderai fino alla fine dei tempi. Ma lui ti ama. ([[George Carlin]]) *Penso che la religione offra un rifugio per camuffare un elevato numero di disordini cognitivi e psichiatrici, oltre che alcune aberrazioni sociali. Ciò non significa che la religione sia una malattia mentale, indipendentemente da quanto possano essere accurate le analogie del Dio virus. ([[Aron Ra]]) *Perché devo dirvi la verità gente, devo dirvi la verità. Quando parliamo di stronzate, enormi, gigantesche stronzate, dobbiamo rimanere in rispettosa osservazione, del campione di tutti i tempi di false promesse ed esagerazioni: la religione. (''[[Zeitgeist: the Movie]]'') *Più che di discussione, la religione è argomento di decisione. ([[Fulton J. Sheen]]) *Prima della nascita della [[ragione]], che è cosa recente essendo nata 2500 anni fa con la [[filosofia]] (la quale, per distinguersi dalla teologia ha sempre ragionato "come se Dio non fosse"), la religione era un tentativo di reperire dei nessi causali per difendersi dall'imprevedibile e dall'ignoto che ha sempre terrorizzato l'uomo e generato angoscia. ([[Umberto Galimberti]]) *Quando le fantasie della religione e la loro perversione affine toccano le pulsioni dell'inconscio, il mostruoso non è distante. ([[George Steiner]]) *Se c'è un [[Dio]], l'[[ateismo]] deve sembrargli una minore ingiuria che la religione. ([[Edmond e Jules de Goncourt]]) *Se dunque esiste una verità che la [[storia]] ha reso indubbia, questa è proprio l'estensione sempre minore della porzione di vita sociale che la religione ricopre. In origine essa si estendeva su tutto; tutto ciò che era sociale era religioso; i due termini erano sinonimi. In seguito, a poco a poco, le funzioni [[politica|politiche]], [[economia|economiche]], [[scienza|scientifiche]] si sono rese indipendenti dalla funzione religiosa, costituendosi a parte e assumendo un carattere temporale sempre più accentuato. [[Dio]] – per così dire – che in principio era presente a tutte le relazioni umane, si ritira progressivamente da esse; abbandona il mondo agli uomini e alle loro controversie. ([[Émile Durkheim]]) *Se le religioni fossero molto chiare perderebbero, con l'andar del tempo, i credenti. ([[Leo Longanesi]]) *Se oggi i popoli civili più non credono che il sole, ogni sera, si tuffi nell'oceano, non è certo merito della religione. ([[Vilfredo Pareto]]) *Senza la religione staremmo tutti meglio. Saremmo liberi di esultare per il privilegio che abbiamo di essere nati, grati di vivere una vita, questa, terrena, abbandonando il presuntuoso desiderio di averne una seconda, eterna, nell'aldilà. ([[Richard Dawkins]]) *Sì, cittadini, la religione è incompatibile col sistema della libertà; l'avete sentito. L'uomo libero non s'inchinerà mai davanti agli dei del cristianesimo; mai i suoi dogmi, i suoi riti, i suoi misteri o la sua morale converranno ad un repubblicano. Ancora uno sforzo! Dal momento che vi date da fare per distruggere tutti i pregiudizi, non lasciatene in vita nessuno, perché anche uno solo è sufficiente a farli ritornare tutti. ([[Donatien Alphonse François de Sade]]) *Si fa quindi ingiuria alla persona umana e allo stesso ordine stabilito da Dio per gli esseri umani, quando si nega ad essi il libero esercizio della religione nella società, una volta rispettato l'ordine pubblico informato a giustizia. (''[[Dignitatis Humanae]]'') *Si può cantare tutto lo scibile della storia sacra e non cogliere un solo rigo di religiosità operante come arte, e si può non nominare una sola volta il nome di Dio, facendo tuttavia poesia religiosa. ([[Pietro Mignosi]]) *Si può considerare la religione una malattia a trasmissione sessuale, poiché se dreni dalla religione e dalle sue vittime il senso di colpa sessuale che inculca, la religione collassa e con essa i criminali in abiti talari che di secolo in secolo hanno perfezionato questo senso di colpa e il loro dominio sull'immenso parco buoi e vacche da riproduzione che chiamiamo umanità facendoci a sragione un torto e un merito irreparabili. ([[Aldo Busi]]) *Solo coloro che antepongono la fede religiosa alle convinzioni fondate sul ragionamento e sulle prove possono ancora sostenere che la specie umana sia la specie prediletta dell'intero universo, o che gli altri animali siano stati creati per provvederci di cibo, o che abbiamo una divina autorità su di essi nonché il divino permesso di ucciderli. ([[Peter Singer]]) *Solo l'uomo è stato fornito di quella scienza che gli permette di comprendere la religione, e questa è la principale o l'unica differenza che intercorre fra l'uomo e le [[animale|bestie]]; infatti tutte le altre cose che sembrano essere proprie degli uomini, se non sono eguali anche nelle bestie, sembrano essere per lo meno simili. ([[Lattanzio]]) *Tante volte la religione è un fatto pubblico e l'impegno della Chiesa cattolica nella vita sociale è essenziale anche da un punto di vista della società civile. ([[Giorgio Napolitano]]) *Tanto più le religioni e le fedi corrono il rischio di contrapporsi violentemente le une alle altre, tanto più è urgente un dibattito sulle religioni che prescinda dalle fedi. Gli specialisti debbono poter esprimere le loro ipotesi senza condanne, a proposito di ogni credo religioso". ([[Mauro Pesce]]) *Trasferimento di paura e disprezzo di sé stessi, uniti a un tramite autoritario. È una catarsi. Lui assorbe la loro paura con la sua oratoria. Per questo motivo, è efficace in proporzione al numero di certezze che riesce a proiettare. Alcuni antropologi linguistici pensano che la religione sia un virus del linguaggio, che riscrive percorsi nel cervello e offusca il pensiero razionale. (''[[True Detective]]'') *Tre sono le credenze religiose collocate sopra tutte le altre nella universalità dei comuni giurati: la vita è bella e degna che severamente e magnificamente la viva l'uomo rifatto intiero nella libertà; l'uomo intiero colui che sa ogni giorno inventare la sua propria virtù, per ogni giorno offrire ai suoi fratelli un nuovo dono; il lavoro, anche il più umile, anche il più oscuro, se sia bene eseguito, tende alla bellezza e orna il mondo. ([[Luigi Grande]]) *Tutte le chiese, tutte le comunità religiose mancano del contrassegno più importante della [...] Verità. Essendo fondate su una fede rivelata ed essendo perciò legate ad una serie di specifici eventi storici, sono prive di validità universale. È sostanzialmente inutile ricercare tra le varie tradizioni religiose quale sia la religione vera: quel che importa è agire bene. Compiere il Bene, la Virtù, per amore del Bene stesso relativizza non tanto la verità bensì l'esistenza delle singole comunità religiose, le quali si presentano ormai più come un ostacolo che come una via al conseguimento dell'unica religione morale, la sola davvero uguale per tutti. ([[Immanuel Kant]]) *Tutte le forme di religione organizzata si somigliano dal punto di vista sociale per alcuni aspetti. Ciascuna di esse pretende di essere l'unica custode dell'autentica verità. Ciascuna pretende di pronunciarsi in quanto suprema autorità su tutte le questioni etiche. E ciascuna ha richiesto, preteso, o ordinato allo Stato di sottoscrivere il suo specifico sistema di [[proibizione|divieti]]. Nessuna Chiesa ha mai rinunciato alla rivendicazione di esercitare per diritto divino un controllo assoluto sulla vita morale dei cittadini. Se la Chiesa è troppo debole, ricorre a mezzi indiretti per trasformare il proprio credo e le proprie regole in legge. Se è forte, si serve della tortura. ([[Robert Anson Heinlein|Robert Heinlein]]) *Tutte le religioni non sono che l'adattamento, il rimodernamento e la trasformazione di religioni precedenti la cui storia, regredendo nel tempo, ci riporta a quell'animismo che fu la prima base delle credenze umane, animismo che a sua volta deriva dalla [[superstizione]] e dall'[[ignoranza]] che portò i primitivi a temere l'incognito. ([[Luigi Cascioli]]) *Tutte le religioni coi loro dèi, i loro semidei e i loro profeti, i loro messia e i loro santi, furono create dalla fantasia credula degli uomini non ancora giunti al pieno sviluppo ed al pieno possesso delle loro facoltà intellettuali. ([[Michail Aleksandrovič Bakunin]]) *Tutte le religioni si dicono venute da Dio, ma esse sono uscite da la coscienza dei popoli e si mutano necessariamente come essa coscienza si muta. ([[Luigi Settembrini]]) *Tutte le religioni sono buone le quali fanno buoni gli uomini; ed il modo in cui un individuo dovrebbe provare che il suo metodo di venerare Dio è il migliore, è di essere lui stesso migliore di tutti gli altri uomini. ([[Percy Bysshe Shelley]]) *Tutto è religione quello che dimostra la transitorietà dell'uomo ma la perpetuità dei suoi ideali. ([[Piero Calamandrei]]) *Tutto il mondo soffre di avere perduto la religione. E quasi tutta la [[poesia]] di oggi non è, in un modo o nell'altro, che il rimpianto di una religione perduta. ([[Mario Soldati]]) *Un'universale, naturale nostalgia dell'umanità muove verso la soluzione di queste domande, e il fatto che la religione sia un fenomeno così comune nella storia dei popoli al pari della formazione dello Stato ne è un'eloquente testimonianza. Che cos'è, infatti, la religione se non un surrogato di una filosofia che spiega il mondo riconducendolo al suo fondamento ultimo, divino e agli scopi del suo ordinamento? ([[Franz Brentano]]) *Un po' di filosofia porta la mente degli uomini all'ateismo, ma molta filosofia riporta le menti degli uomini verso la religione. ([[Francis Bacon]]) *Un uomo può ignorare d'avere una religione, come può ignorare d'avere un cuore, ma senza religione, come senza cuore, l'uomo non può esistere. ([[Lev Tolstoj]]) *''Una religione cattiva è sempre una religione: | e si scatena contro ciò che non vuol esserlo. | O che lo fu: ma sempre facendo, della mancanza | di carità, il suo fondamento: la sua azione, | ossessa – le sue opere – | furono sempre senza carità – nacquero sempre | ''dalla volontà'', ''mai dalla grazia''.'' ([[Pier Paolo Pasolini]]) *Una religione è dannata e confessa la sua estrema impotenza il giorno in cui brucia il primo [[eresia|eretico]]. ([[Ezra Pound]]) *Una religione è tanto meno vera quanto più è nazionale, cioè mista a scorie. ([[Sof'ja Petrovna Sojmonova]]) ===[[Samuel Butler]]=== *Ma ad Ernesto pareva che la religione non fosse compatibile con le mezze misure o anche solo con i compromessi. *Religione significa soltanto che una cosa è fissata così fermamente che niente può spostarla. È il tentativo di stabilire i primi principi con tale autorità che nessuno voglia riconsiderarli di testa sua e non lo sfiori mai il dubbio, neanche minimo, in questo campo. È il tentativo di fare un investimento assolutamente sicuro, ma questo investimento non può essere fatto anche se l'interesse è bassissimo – e, nel caso della religione, è il più basso possibile. *Vi è una religione i cui seguaci possano essere indicati come nettamente più amabili e degni di fiducia di quelli di ogni altra? Se fosse così, questo risolverebbe il problema. ===[[Caparezza]]=== *''C'è una scienza dietro le religioni: | il testo epico, l'impianto scenico, | nuove barriere, nuove prigioni, | non mi immedesimo, confusianesimo.'' *Caro Diario, di che religione sono? Lo chiedo a te perché non riesco a dare risposta a questa domanda, soprattutto quando è posta nella stessa maniera in cui si chiede a qualcuno per che squadra tifa. (''[[Saghe mentali]]'') *''Forse sarà l'età | ma voglio un culto da osservare per essere libero di privarmi della mia libertà.'' ===[[Emil Cioran]]=== *Abbiamo un bisogno profondo che ci sia qualcuno molto al di sopra di noi, che abbia pietà di noi. È questa l'origine della religione, non bisogna cercarla altrove. *La religione è un'arte di consolare. *La religione è un sorriso che plana sopra un non-senso generale, un profumo residuo sopra un'onda di nulla. È per questo che, quando è a corto di argomenti, la religione ripiega sulle lacrime. *Mi intendo pienamente soltanto con quelli che, senza essere credenti, hanno attraversato una crisi religiosa da cui sono rimasti segnati per sempre. La religione – come contrasto interiore – è la sola via per bucare, perforare lo strato delle apparenze che ci separa dall'essenziale. ===[[Daniel Dennett]]=== *Le religioni si trasmettono culturalmente, attraverso il linguaggio e il simbolismo, non certo attraverso i geni. *Potremmo scoprire che le religioni sono una specie di simbionti culturali che prosperano saltando da un portatore a un altro. Potrebbero essere mutualisti: rinforzare la fitness umana o addirittura rendere possibile la vita umana, proprio come fanno i batteri nel nostro intestino. Oppure, potrebbero essere commensali: cioè neutrali, né buoni né cattivi nei nostri confronti, ma disposti a stare a guardare. O infine potrebbero essere parassiti: replicatori nocivi che faremmo meglio a non avere (almeno per quanto ne va del nostro interesse genetico) ma che è difficile eliminare, perché si sono evoluti davvero bene per contrastare le nostre difese e incrementare la loro propagazione. *Sistemi sociali i cui partecipanti affermano di credere in uno o più agenti soprannaturali di cui bisogna cercare l'approvazione. ===[[Albert Einstein]]=== *Difficilmente troverete uno spirito profondo nell'indagine scientifica senza una sua caratteristica religiosità. *Fu l'esperienza del [[mistero]] – seppure mista alla paura – che generò la religione. Sapere dell'esistenza di qualcosa che non possiamo penetrare, sapere della manifestazione della ragione più profonda e della più radiosa bellezza, accessibili alla nostra ragione solo nelle forme più elementari – questo sapere e questa emozione costituiscono la vera attitudine religiosa; in questo senso, e solo in questo, sono un uomo profondamente religioso. *La mia religione consiste in una umile ammirazione dello spirito superiore e infinito, il quale si rivela nei dettagli minuti che riusciamo a percepire con le nostre menti fragili e deboli. Ecco la mia idea di Dio, la convinzione profondamente emotiva della presenza di una razionalità suprema che si rivela nell'universo incomprensibile. *Non ho trovato una parola migliore di "religione" per definire la fiducia nella natura razionale della realtà, per quanto sia accessibile alla ragione. Ogni volta che questo sentimento è assente, la scienza degenera in un piatto empirismo. *Per me la religione ebraica, così come tutte le altre religioni, è una incarnazione delle più infantili superstizioni. *Se i fedeli delle attuali religioni volessero davvero pensare e agire nello spirito dei fondatori di queste religioni, allora non esisterebbe alcuna ostilità causata dalla religione tra i seguaci delle differenti fedi. Perfino i conflitti in campo religioso si rivelerebbero insignificanti. *Quale il significato della vita umana o di quella, in genere, di ogni altra creatura? Conoscere una risposta a questa domanda significa essere religiosi. Vi domanderete: vale dunque la pena di porla? Io rispondo: chiunque consideri la propria e l'altrui vita come priva di significato è non soltanto infelice ma appena degno di vivere. ===[[Sigmund Freud]]=== *Dove sono coinvolte questioni religiose, gli uomini si rendono colpevoli di ogni sorta di disonestà e di illecito intellettuale. *La religione [[Totemismo|totemica]] è sorta dal senso di colpa dei figli come un tentativo per acquietare questo sentimento e per ottenere la riconciliazione col padre ucciso con un'ubbidienza postuma. Tutte le religioni successive sono altrettanti tentativi per risolvere lo stesso problema, e differiscono tra di loro solo a seconda dello stato di civilizzazione in cui sono sorte e della strada seguita per trovare questa soluzione: ma tutte rappresentano delle reazioni contro il grande avvenimento da cui è iniziata la civilizzazione e che da allora non ha cessato di tormentare l'umanità. *S'impone allora l'idea che la religione sia paragonabile a una nevrosi infantile, ed è abbastanza ottimista da supporre che l'umanità supererà tale fase nevrotica al modo stesso in cui, crescendo, molti bambini guariscono dalla loro analoga nevrosi. ===[[Nicolás Gómez Dávila]]=== *Il miscredente immagina che la religione voglia dare soluzioni, mentre il credente sa che promette solo di moltiplicare enigmi. *La religione non è nata dall'esigenza di assicurare solidarietà sociale, come le [[cattedrale|cattedrali]] non sono state edificate per incentivare il turismo. *La religione non spiega nulla, complica tutto. *Ogni religione altrui oscilla tra il ridicolo e il diabolico. ===[[James Harrington]]=== *L'uomo può esser definito definito un animal religioso, che un animal ragionevole, se si consideri, che negl'altri animali v'ha qualche cosa di ragionevole; ma nulla vi si trova di religioso. *La maggior parte degli uomini, o il loro maggior numero si lascia guidare in fatto di religione da una direzion comune. *Quando la religione è semplice, spoglia da ogni interesse, e per conseguenza non coercitiva, allora è vera, o nulla almeno si oppone, perché sia tale. ===[[Christopher Hitchens]]=== *Il livello d'intensità fluttua a seconda dei tempi e dei luoghi, ma è una verità incontestabile che la religione non si accontenta – e sul lungo periodo non può farlo – delle proprie straordinarie pretese e delle proprie sublimi certezze. Essa deve cercare di interferire con la vita dei non credenti, degli eretici o degli adepti delle altre fedi. Può parlare di beatitudine nell'altro mondo, ma vuole il potere in questo. E non c'è da aspettarsi altro. In fin dei conti è un prodotto esclusivamente umano. E non avendo fiducia in ciò che essa stessa predica non può consentire alla coesistenza delle altre fedi. *La religione proviene dalla preistoria umana quando nessuno — nemmeno il poderoso Democrito, secondo cui tutta la materia era fatta di atomi — aveva la minima idea di come le cose funzionassero. Essa ci arriva dall'infanzia vociante e timorosa della nostra specie, ed è un tentativo puerile di dare risposta al nostro ineludibile bisogno di conoscenza (e anche di calore, di rassicurazione e di altri bisogni infantili). *Penso che essa sia un male, non solo una falsità. E non mi riferisco solo alla religione organizzata, ma alla fede religiosa in sé e per sé. ===[[Paul Henri Thiry d'Holbach]]=== *Ignoranza e paura, ecco i due sostegni di tutte le religioni. L'incertezza in cui l'uomo si trova in rapporto al proprio Dio è precisamente il motivo che lo tiene aggrappato alla sua religione. *In breve, chiunque accetterà di consultare il buon senso sulle credenze religiose, si accorgerà facilmente che tali credenze non hanno alcun solido fondamento; che ogni religione è un castello in aria. *In fatto di religione, gli uomini non sono che dei grandi bambini. Più una religione è assurda e piena di stranezze, più acquista diritti su di loro. Il devoto si crede obbligato a non porre alcun limite alla propria credulità: più le cose sono inconcepibili, più gli sembrano divine; più sono incredibili, più egli s'immagina che il credervi sia un merito. *Le credenze religiose degli uomini di ogni paese sono antichi e durevoli relitti dell'ignoranza, della crudeltà, dei terrori e della ferocia dei loro antenati. ===[[Karl Marx]]=== *''L'uomo fa la religione'', e non la religione l'uomo. *La critica della religione è il presupposto di ogni critica. *La religione è il sospiro della creatura oppressa, il sentimento di un mondo senza cuore, così come è lo spirito di una condizione senza spirito. Essa è l'''[[oppio]]'' del popolo. *La religione è la teoria generale di questo mondo, il suo compendio enciclopedico, la sua logica in forma popolare, il suo ''point d'honneur'' spiritualistico, il suo entusiasmo, la sua sanzione morale, il suo solenne compimento, il suo universale fondamento di consolazione e di giustificazione. Essa è la ''realizzazione fantastica'' dell'''essenza umana'', poiché l'essenza umana non possiede una realtà vera. *La religione è soltanto il sole illusorio che si muove intorno all'uomo, fino a che questi non si muove intorno a se stesso. ===[[Vittorio Messori]]=== *L'[[ebraismo]] – come è stato detto, seppure in modo un po' semplificato – è la religione della ''speranza''; il [[cristianesimo]] della ''carità''; l'[[islam|islamismo]] della ''fede''. *Tutti sanno che non si combatte una religione che per costruirne un'altra. *Unica tra le religioni, il [[cristianesimo]] non annuncia solo la salvezza dell'anima, la sopravvivenza dello «spirito», bensì pure la [[risurrezione|risurrezione della carne]]. ===[[Friedrich Nietzsche]]=== *Ciò che nella religiosità degli antichi Greci fa stupire, è la smisurata pienezza di gratitudine che da essi prorompe – è una nobilissima specie di uomini quella che si pone ''in questo modo'' dinanzi alla natura e alla vita! – più tardi, quando in Grecia la plebe divenne preponderante, la ''paura'' allignò a dismisura anche nella religione; si andava preparando il [[cristianesimo]]. *È il timore profondamente sospettoso di un pessimismo immedicabile che costringe interi secoli ad attaccarsi coi denti a una interpretazione religiosa dell'esistenza; la paura di quell'istinto, il quale presagisce che si potrebbe essere ''troppo presto'' in possesso della verità, prima che l'uomo sia diventato abbastanza forte, abbastanza duro, abbastanza artista ... La religiosità, la "vita in Dio", considerate da questo punto di vista, apparirebbero il più raffinato e ultimo prodotto del ''timore'' della verità, l'adorazione e l'ebbrezza dell'artista di fronte alla più conseguente di tutte le falsificazioni, la volontà di capovolgere il vero, la volontà di non verità a qualsiasi prezzo. *Le religioni sono affari per la plebe, io ho bisogno di lavarmi le mani dopo il contatto con uomini religiosi. ===[[Giuseppe Rensi]]=== *La religiosità e il vizio, insieme, sono l'indice che la vita sociale è diventata così triste e cattiva da non essere più tollerabile e da richiedere quindi una forma di stordimento, lo stupefacente vino o cocaina, o la stupefacente religione, che giovi a farci deviare l'attenzione da essa e a farci riporre, in un modo o nell'altro, fuori di essa, il fondamento d'ogni nostra possibile contentezza. *Ogni religione è dimostrata falsa dalla stessa religione; cioè o dalla religione successiva o da altre contemporanee. Tutte dunque sono false. *Religione è nient'altro che solidarietà con le forze del bene contro quelle del male. […] Se religione è nient'altro che solidarietà con le forze del bene contro queste forze del male, è la resistenza opposta a tale forze del male o l'adesione ad esse che rivela se un uomo sia religioso o no. Da ciò si scorge quale sia nella vita sociale l'atteggiamento veramente religioso. Dove manca tale atteggiamento, non v'è religione, ma chiacchiera di religione. ===[[Arthur Schopenhauer]]=== *Le religioni sanno di rivolgersi non già alla convinzione con delle ragioni, bensì alla fede con delle rivelazioni. L'età più propizia per queste ultime è la fanciullezza; per conseguenza esse hanno soprattutto cura di impadronirsi di questa tenera età. *Le religioni sono come le lucciole: per risplendere esse hanno bisogno dell'oscurità. *Le religioni sono figlie dell'ignoranza, che non sopravvivono a lungo alla loro madre. L'ha capito Omar quando fece incendiare la biblioteca di Alessandria. *Quando uno comincia a parlare di Dio, io non so di cosa parli, infatti le religioni, tutte, sono prodotti artificiali. ===[[Paul Tillich]]=== *La religione è il fatto di essere presi da un interesse ultimo. *La religione è la sostanza della [[cultura]], la cultura è la forma della religione. *La religione è la sostanza, il fondamento e la profondità della vita spirituale dell'uomo. [...] Essere religiosi significa interrogarsi appassionatamente sul senso della nostra vita ed essere aperti alle risposte, anche se esse ci scuotono in profondità. *La religione non è una funzione accanto alle altre, ma è l'orientamento, che sostiene tutte le funzioni dello spirito verso l'incondizionato. ==[[Proverbi italiani]]== *A chi crede non duole la morte. *Chi ha religione, non va in prigione. *Ciascuno crede che la sua religione sia la migliore. *I veri predicatori danno frutti e non fiori. *L'italiano è cerimonioso nella religione, il tedesco serio, l'inglese devoto, il francese zelante, lo spagnolo superstizioso. *La religione non muore. *Vi sono al mondo settantadue religioni e una mezza: quella degli zingari. ==[[Modi di dire italiani]]== *Non c'è più religione. ==Bibliografia== *Annarosa Selene, ''Dizionario dei proverbi'', Pan libri, 2004. ISBN 8872171903 ==Voci correlate== {{MultiCol}} *[[Animismo]] *[[Buddhismo]] *[[Cattolicesimo]] *[[Cristianesimo]] *[[Ebraismo]] *[[Induismo]] *[[Islam]] *[[Paganesimo]] *[[Protestantesimo]] *[[Shintoismo]] *[[Taoismo]] {{ColBreak}} *[[Agnosticismo]] *[[Ateismo]] *[[Intolleranza religiosa]] *[[Irreligiosità]] {{ColBreak}} *[[Dèi]] *[[Dio]] *[[Fede]] *[[Libertà religiosa]] *[[Sacro]] *[[Scienza e religione]] *[[Spiritualità]] *[[Teocrazia]] *[[Teologia]] {{EndMultiCol}} ==Altri progetti== {{interprogetto|preposizione=sulla|wikt|s=:Categoria:Testi_religiosi_in_ordine_alfabetico|s_oggetto=testi|s_preposizione=|s_etichetta=religiosi|n=portale:religione}} [[Categoria:Fede e culto]] [[Categoria:Religione| ]] luuxsxmmexn4yi3dqym7zgzww28pgjx Educazione 0 1701 1350824 1340306 2024-11-08T10:36:36Z Wiccio 43730 /* Citazioni */ +1 Alice Miller 1350824 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[Immagine:Euclid.jpg|thumb|Euclide insegna]] Citazioni sull''''educazione'''. ==Citazioni== *Ai fini di una vera cultura, un'educazione esclusivamente scientifica ha quanto meno lo stesso valore di un'educazione esclusivamente letteraria. ([[Thomas Henry Huxley]]) *Ci dev'essere stato qualche errore nel nostro sistema educativo, se abbiamo formato esperti privi di un senso del tutto. ([[Mary Ann Glendon]]) *Cominciai a pensare l'uomo educato e l'uomo ineducato, anzi a vederli; e mentre l'ineducato mi appariva in ispecie di uomo-porcospino, circondato di lunghissimi aculei che sono i raggi espansivi dei suoi bisogni, delle sue necessità, dei suoi {{sic|desiderii}}, delle sue voglie, dei suoi comodi, del suo 'spazio vitale'; vedevo invece l'uomo educato che per rendere meno disagevole la vita in comune ritrae i raggi dei suoi bisogni, li riassorbe in sé, finisce per non avere bisogni e riduce le sue necessità di vita a quel minimo necessario oltre il quale c'è la morte; e per un istante anche l'uomo ''educatissimo'' mi apparve, che 'per semplificare', rinuncia a vivere; perché l'educazione, tutto sommato, è una {{sic|quistione}} di imballaggio. ([[Alberto Savinio]]) *Educare significa essere implicati in un agire pratico ad alto tasso di problematicità. ([[Luigina Mortari]]) *Educato. Ciò che rende un uomo un vero uomo è l'educazione. È ciò che si impara che fa la differenza. ([[Roberto Saviano]]) *Educazione è compenetrazione di anime, cioè uno stato di coscienza nel quale il maestro scompare come individualità distinta dagli scolari e si adegua al loro momento spirituale, vivendolo come suo e sviluppandolo, per spingerlo a posizioni più alte. ([[Giuseppe Lombardo Radice]]) *{{NDR|Interrogato su quale fosse il miglior modo per educare un figlio}} Facendolo diventare cittadino di uno Stato ben governato. ([[Senofilo]]) *Il compito principale dell'educazione è soprattutto quello di formare l'uomo, o piuttosto di guidare lo sviluppo dinamico per mezzo del quale l'uomo forma se stesso ad essere un uomo. ([[Jacques Maritain]]) *Io so che i Latini e soprattutto i Greci hanno scoperto le «idee generali»: prima e meglio di altri, le hanno messe in piena luce grazie ad un'arte nella quale l'economia dei mezzi concorreva alla loro efficacia. Io so che, per i popoli negro-africani, non esiste scuola migliore, perché, se l'educazione è sviluppo delle qualità native, essa è anche correzione dei difetti ereditari e acquisizione delle virtù contrarie. ([[Léopold Sédar Senghor]]) *L'educazione al servizio dello Stato, l'istruzione del cittadino costituisce un dovere necessario ed importante di ogni educatore. ([[Sergei Hessen]]) *L'educazione consiste sempre ed in generale nel dirigere, nell'allevare; nell'insinuare certe abitudini. L'educazione morale sarà perciò l'[[arte]] o l'industria di dirigere ed allevare lo [[spirito]] alle buone abitudini nell'[[onestà]] e nella [[virtù]]. Quest'educazione morale non può ottenersi senza l'[[intelligenza]] o giusta nozione dell'onesto e delle sue applicazioni. Quest'educazione morale si lega necessariamente colla perfezione intellettuale. ([[Baldassarre Poli]]) *L'educazione d'un popolo si giudica dal contegno ch'egli tien per la [[strada]]. ([[Edmondo De Amicis]]) *L'educazione deve fornire le condizioni che assicurino la crescenza o l'adeguatezza della vita, indipendentemente dall'età. ([[Ernesto Codignola]]) *L'educazione deve puntare più sulle donne che sugli uomini. Anche lo Stato deve capire l'importanza sempre più urgente di investire sulla donna. ([[Hernán Huarache Mamani]]) *L'educazione dipende dalla certezza che colui che parla dice il vero e l'interesse del bambino è quello di conoscere questa verità. ([[Jean-Luc Marion]]) *L'educazione dovrebbe cominciare con l'insegnare il valore della [[Non-violenza|non violenza]], che ha a che fare poi con tutto: con l'essere [[vegetarismo|vegetariano]], col rispettare il mondo, col pensare che questa terra non te l'han data a te, che è di tutti e tu non puoi impunemente metterti a tagliare e fare buchi. ([[Tiziano Terzani]]) *L'educazione dovrebbe inculcare l'idea che l'[[Uomo|umanità]] è una sola famiglia con interessi comuni. Che di conseguenza la collaborazione è più importante della competizione. ([[Bertrand Russell]]) *L'educazione è la difesa organizzata degli adulti contro la gioventù. ([[Mark Twain]]) *L'educazione è il metodo che ci permette di acquisire il più alto livello di pregiudizi. ([[Laurence J. Peter]]) *L'educazione è il momento che decide se noi amiamo abbastanza il mondo da assumercene la responsabilità e salvarlo così dalla rovina, che è inevitabile senza il rinnovamento, senza l'arrivo di esseri nuovi, di giovani. Nell'educazione si decide anche se noi amiamo tanto i nostri figli da non estrometterli dal nostro mondo lasciandoli in balìa di se stessi, tanto da non strappargli di mano la loro occasione d'intraprendere qualcosa di nuovo, qualcosa d'imprevedibile per noi; e prepararli invece al compito di rinnovare un mondo che sarà comune a tutti. ([[Hannah Arendt]]) *L'educazione è il pane dell'anima. Come la vita fisica, organica, non può crescere e svolgersi senza alimenti, così la vita morale, intellettuale, ha bisogno per ampliarsi e manifestarsi, delle influenze esterne e d'assimilarsi parte almeno delle idee, degli effetti, delle altrui tendenze. ([[Giuseppe Mazzini]]) *L'educazione è potere, la gioia è vulnerabilità. ([[Gul Dukat]], ''[[Star Trek: Deep Space Nine]]'') *L'educazione passa da anima ad anima con l'aiuto del silenzio. ([[Maurice Zundel]]) *L’educazione sviluppa l’intelletto; e l’intelletto contraddistingue l’uomo dalle altre creature. E’ l’educazione che rende l’uomo capace di imbrigliare la natura ed utilizzare le sue risorse per il benessere ed il miglioramento della propria vita. La chiave per il miglioramento e la completezza del vivere moderno è l’educazione. ([[Haile Selassie]]) *L'unica educazione possibile è l'educazione estetica. ([[Luigi Pareyson]]) *La buona educazione consiste nel nascondere quanto bene pensiamo di noi stessi e quanto [[male]] degli altri. ([[Mark Twain]]) *La buona educazione, secondo [[Diogene di Sinope|Diogene]], per i giovani è moderazione, per i vecchi conforto, per i poveri ricchezza, per i ricchi ornamento. ([[Diogene Laerzio]]) *La migliore educazione è quella che rende sempre più inutile l'educatore stesso. ([[Georg Kerschensteiner]]) *La vera educazione deve essere un'''educazione alla [[critica]]''. ([[Luigi Giussani]]) *Mentre le scienze tutte vanno dalla mano de' loro cultori ricevendo uno {{sic|sviluppamento}} sempre più ampio e più felice, mentre il cielo, la terra, gli animali, le piante e perfino i metalli vantano ciascuno una compiuta scienza peculiare, l'educazione, quest'organo cosi poderoso di civiltà, trova per ora a mala pena un cantuccio nell'ampiezza dell'enciclopedico edificio. ([[Giuseppe Allievo]]) *Nessuno educa nessuno, nessuno si educa da solo, gli uomini si educano insieme, con la mediazione del mondo. ([[Paulo Freire]]) *Non si dà educatore vero che non sia uomo di preghiera attraverso la quale si riveste del genuino spirito di Cristo, il Pedagogo per antonomasia. ([[Giuseppe Lazzati]]) *Non va dimenticato che ogni azione educativa – anche quella più giusta e amorevole – non può mai pretendere di salvare la vita dei propri figli dall'incontro con il reale senza senso dell'esistenza, dalla sua contingenza illimitata, dalla sua ingovernabilità assoluta. Cosa vuol dire? Vuol dire che possiamo arare il campo, gettarvi la semente più buona, riparare i primi germogli dalle asperità del tempo cattivo, curarne le malattie, non fare mancare il giusto apporto di luce e acqua, ma tutto questo, e altro ancora che potremmo fare, non potrà mai assicurarci la qualità del risultato che otterremo. Possiamo contribuire a preparare un campo fertile, ma nulla ci garantirà dell'effettiva realizzazione di questa fertilità. La vita è esposta senza protezione al rischio irreparabile della contingenza. ([[Massimo Recalcati]]) *Oggi è difficile educare perché il nostro impegno di formare, a scuola, il cittadino che collabora, che antepone il bene comune a quello egoista, che rispetta e aiuta gli altri, è quotidianamente vanificato dai modelli proposti da chi possiede i mezzi per illudere che la felicità è nel denaro, nel potere, nell'emergere con tutti i mezzi, compresa la violenza. A questa forza perversa noi dobbiamo contrapporre l'educazione dei sentimenti: parlare di amore a chi crede nella violenza, parlare di pace preventiva a chi vuole la guerra. ([[Mario Lodi]]) *Per natura gli uomini sono vicini, l'educazione li allontana. ([[Confucio]]) *Poiché non esiste ancora alcun comandamento o legge che vieti ai genitori di sfogare la propria rabbia sui figli, nulla impedisce che i comportamenti genitoriali più brutali continuino a portare il nome di “educazione”. ([[Alice Miller]]) *Prima l'educazione del cuore, poi l'educazione della mente. ([[Bruno Misefari]]) *Principio di ogni educazione è il timor di Dio. ([[Dante Leonardi]]) *Qual sia migliore tra la privata e la pubblica educazione, mi sembra vano il cercarlo: e l'una e l'altra sono del pari necessarie a formare tutto l'uomo; quella educa il cuore, e questa insegna la vita. ([[Gino Capponi]]) *Quando si ha una salda educazione nazionale, e si è radicati nel giusto della nostra letteratura indigena, bisogna sapersi guardare attorno e porre mente all'altro polo, così come faceva [[Dante]] per le quattro luci sante, lassù, nel suo bel ''[[Divina Commedia|Purgatorio]]'':<br/>''Goder pareva il ciel di lor fiammelle:<br/>Oh settentrional vedovo sito,<br/>Poi che privato se' di mirar quelle!'' ([[Luigi Russo]]) *Sarebbe dunque una ben povera educazione quella che si limitasse a dare delle nozioni e delle informazioni, ma lasciasse da parte la grande domanda riguardo alla verità, soprattutto a quella verità che può essere di guida nella vita. ([[Papa Benedetto XVI]]) *Se l'educazione è sviluppo delle qualità native, essa è anche correzione dei difetti ereditari e acquisizione delle virtù contrarie. ([[Léopold Sédar Senghor]]) *Se vi chiedessero qual è il miglior investimento, cosa rispondereste [...]? Personalmente penso che la risposta giusta sia: probabilmente l'educazione. Il miglior investimento infatti è mettere i soldi nel cervello dei figli, nello sviluppo della loro intelligenza, della loro capacità di essere creativi, competenti, adatti al mondo nuovo che si sta aprendo. ([[Piero Angela]]) *Sii educato con tutti; socievole con molti; intimo con pochi; amico con uno soltanto; nemico con nessuno. ([[Benjamin Franklin]]) *Solo una cosa è ormai gratuita in Italia: l'educazione. Perché non abusarne? ([[Alessandro Ruspoli, 9º principe di Cerveteri]]) *Solo una educazione interiore ci consente di guardare alla realtà distinguendo ciò che veramente conta. ([[Eugenio Borgna]]) *Tre magiche parole – ''non possiamo permettercelo'' – dovrebbero far parte dell'educazione di ogni ragazzo. ([[Morris Mandel]]) *Un'educazione troppo indulgente è dannosa perché fiacca gli slanci della mente e tutto il vigore del corpo. ([[Quintiliano]]) *Una generazione educata rende grande un paese e una nazione, se però non è educata potrà facilmente essere la rovina di quel paese. (''[[Poveda - Amico forte di Dio]]'') ===[[Robert Baden-Powell]]=== *Desideriamo che ''tutti'' i nostri ragazzi progrediscano in sana allegria, non subendo l'imposizione esterna di un'istruzione formale, ma invece arricchendo dall'interno la propria personalità. *Il segreto di un'educazione efficace è convincere ogni allievo ad imparare da sé, invece di istruirlo cercando di infilargli dentro solo delle conoscenze stereotipate. *La prima cosa per riuscire nell'educazione è di sapere qualche cosa sui ragazzi in genere, e poi sul vostro ragazzo in particolare. ===''[[Educare alla vita buona del Vangelo]]''=== *Chi educa è sollecito verso una persona concreta, se ne fa carico con amore e premura costante, perché sboccino, nella libertà, tutte le sue potenzialità. *Educare comporta la preoccupazione che siano formate in ciascuno l'intelligenza, la volontà e la capacità di amare, perché ogni individuo abbia il coraggio di decisioni definitive. *Un'autentica educazione deve essere in grado di parlare al bisogno di significato e di felicità delle persone. ===[[Nicolás Gómez Dávila]]=== *Chi cerchi di educare e non di sfruttare, si tratti di un popolo o di un bambino, non gli parla facendo la vocina infantile. *Educare l'uomo è impedirgli la "libera espressione della sua personalità". *Il libro non educa chi lo legge allo scopo di educarsi. ==Proverbi== *L'educazione è più importante della nascita. ([[Proverbi giapponesi|Giapponese]]) ===[[Proverbi italiani|Italiani]]=== *A parole lorde, orecchie sorde. *Anche i fanciulli ben nati vogliono essere educati. *Chi educa governa. *Chi educa il [[figlio]] quando è piccolo, sarà contento di lui quando sarà grande. *Chi parla sempre di galateo non lo ha mai letto. *Ciò che s'impara da piccoli non si dimentica più. *Da quattro cose l'[[uomo]] si fa capire: dal parlare, mangiare, bere e vestire. *E meglio educare i bambini con le parole che con la verga. *Educare è amare. *I bambini si devono educare in maniera che obbediscano per amore e non per forza. *I buoni esempi e i castighi severi sono la migliore educazione. *I ragazzi son come la cera, quel che vi si imprime resta. *La buona educazione e il denaro fanno signori i nostri figli. *L'educazione dei figli è la sorgente del bene e del male nella famiglia e nello Stato. *L'educazione è la miglior dote. *L'educazione forma l'uomo. *L'educazione la deve usare chi ce l'ha. *L'educazione perfeziona le nature buone e corregge le cattive. *Meglio morire senza figli, che lasciarli male educati. *Non essere incivile per troppa [[civiltà]]. *Onestà di bocca, assai vale e poco costa. *Puoi essere dotto, ricco, illustre e chiaro, se non hai civiltà sei un somaro. *Quando il piccolo parla, il grande ha già parlato. *Se hai imparato a generar figli, impara anche ad educarli. ==Bibliografia== *Annarosa Selene, ''Dizionario dei proverbi'', Pan libri, 2004. ISBN 8872171903 ==Voci correlate== *[[Autoformazione]] *[[Istruzione]] *[[Pedagogia]] ==Altri progetti== {{interprogetto|preposizione=sull'|wikt|w_preposizione=riguardante l'}} [[Categoria:Istruzione]] [[Categoria:Relazioni]] 7t5ovy0ip84ssxl6ixjy55doj2krh31 Violenza 0 1830 1350822 1245286 2024-11-08T10:35:33Z Wiccio 43730 +1 Alice Miller, abc 1350822 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[Immagine:Adriaen Brouwer - Streitende Bauern in einem Wirtshaus.jpg|thumb|''Rissa di contadini in una locanda'' (Adriaen Brouwer)]] Citazioni sulla '''violenza'''. *A volte la violenza potrà aver sgomberato con rapidità la strada da ostacoli, ma non si è mai rivelata creativa. ([[Albert Einstein]]) *Bisogna spegnere la violenza piuttosto che l'incendio. ([[Eraclito]]) *Ciò che viene da Dio porta [[pace]] e [[tranquillità]]; ciò che viene dal [[demonio]], violenza, ansietà, turbamento. ([[Louis Lallemant]]) *Con la violenza puoi uccidere colui che odia, ma non uccidi l'[[odio]]. La violenza aumenta l'odio e nient'altro. ([[Martin Luther King]]) *Così le gesta violente vivono ancora dopo che sono scomparsi gli uomini, e le tracce della guerra e degli spargimenti di sangue sopravviveranno in lugubri forme, molto tempo dopo che i distruttori non saran più che atomi di terra. ([[Charles Dickens]]) *Credo ci sia abbastanza violenza nel mondo, e che non ci sia bisogno di neanche un'altra singola violenza. Credo che tutte le pistole debbano essere fatte sparire. La violenza non è giustificata da nessun fine, forse l'unica eccezione è quella di fermare gente violenta. Ma solitamente è gente pazza, cresciuta proprio con la violenza. ([[Flea]]) *E in che cosa consiste fondamentalmente un modo [[civiltà|civilizzato]] di comportarsi? Consiste nel ridurre la violenza. È questa la funzione principale della civilizzazione ed è questo lo scopo dei nostri tentativi di migliorare il livello di civiltà delle nostre società. ([[Karl Popper]]) *''Fate l'amore | invece di impugnare quel coltello, | la violenza è stata sempre il metodo di chi non ha cervello.'' ([[Rocco Hunt]]) *Il genere umano può liberarsi della violenza soltanto ricorrendo alla [[non-violenza]]. ([[Mahatma Gandhi]]) *– Io ho solo chiesto un atto di giustizia, ma voi mi avete spiegato ancora una volta che il sistema si regge sulla forza, sulla violenza.<br />– Lei, Vanzetti, un anarchico, viene a parlarci di violenza?<br />– Da sette anni va raccontando questa storia e io torno a ripeterle che la società nella quale ci costringete a vivere, e che noi vogliamo distruggere, è tutta costruita sulla violenza. Mendicare la vita per un tozzo di pane è violenza; la miseria, la fame alla quale sono costretti milioni di uomini è violenza; il denaro è violenza; la guerra. E persino la paura di morire, che abbiamo tutti, ogni giorno, a pensarci bene è violenza. (''[[Sacco e Vanzetti (film 1971)|Sacco e Vanzetti]]'') *L'[[arte]] deve sopprimere la violenza. ([[Lev Tolstoj]]) *L'[[indifferenza]] e la violenza sono le due matrici della disgregazione sociale perché alimentano l'egoismo, uccidendo il valore della [[solidarietà]] nella società umana. Portano l'uomo a dimenticarsi che prima di tutto egli è un animale sociale. ([[Kossi Komla-Ebri]]) *L'etimologia del termine «violenza» ci permette di cogliervi un elemento negativo: la violenza si connette a violare, a tal punto che lo stupro è detto violenza per antonomasia. In francese la connessione assume la massima evidenza: stupro si dice ''viol'', radice di ''viol-ence''. Sotto questo profilo semantico, la violenza appare una funzione del ''disprezzo'' (toglier prezzo a una persona, a una situazione, a una istituzione ecc.), mentre si oppone al ''rispetto'': chi compie violenza non rispetta e chi rispetta non compie violenza. ([[Sergio Cotta]]) *La mia prima pistola l'ho ricevuta a sei anni, era quella di mio nonno. Ma con il tempo, e l'aiuto di mio padre, sono arrivato a rifiutare la violenza. Credo che nelle situazioni quotidiane non ci sia nessun problema che non si possa affrontare semplicemente parlando e discutendo. Quanto alla violenza della guerra, quello è un orrore che temo non avrà mai fine. Indipendentemente dal grado di civiltà che l'uomo ritiene di aver raggiunto. ([[Brad Pitt]]) *La tecnologia più raffinata consente ora l'uso della violenza ''dolce e silenziosa'', laddove nell'evo antico e nell'età più prossima funzionava la violenza bruta e l'annientamento fisico del [[dissidente]]. ([[Sandro Pertini]]) *La violenza che nutrendosi di cinismo va in cerca del morto da santificare, che per trovarlo scaglia pietre o estintori contro il carabiniere terrorizzato. La violenza che nutrendosi di cretineria imbratta le facciate degli antichi palazzi, frantuma le vetrine, saccheggia i Mac Donald, brucia le automobili. Che occupa le case e le banche e le fabbriche, che distrugge i giornali e le sedi degli avversari. Che (non avendo studiato la storia loro non lo sanno) ripete gli sconci cari ai fascisti di Mussolini e ai nazisti di Hitler. ([[Oriana Fallaci]]) *La violenza è ovunque, insomma si trova anche nei cereali della prima colazione. ([[I Simpson (ottava stagione)|''I Simpson'']]) *La violenza allegra non provoca dolore e non ha conseguenze tragiche. È la soluzione facile e veloce di molti problemi, a cui ricorrono tanto i buoni che i cattivi e che conduce sempre al lieto fine. ([[George Gerbner]]) *La violenza che ci facciamo per rimanere fedeli a coloro che amiamo, non è meglio di un'infedeltà. ([[François de La Rochefoucauld]]) *La violenza chiama la violenza, e la perdona. ([[Théophile Gautier]]) *La violenza è contagiosa, come il morbillo. Col progresso le cose sono diventate di certo più efficienti, ma in realtà poi non è cambiato nulla. Guerra mondiale qua, guerra mondiale là. Uccidiamo con molta più tecnica, certo, ma uccidiamo ancora. No, io non voglio abbassarmi a questo livello di bestialità umana. L'uomo che alza il pugno per primo è quello che non ha più idee in testa. (''[[L'uomo venuto dall'impossibile]]'') *La violenza è insita in noi anche quando non viene compiutamente espressa. Ho ucciso più gente sognando a occhi aperti alla fermata del tram che la politica estera americana dal dopoguerra a oggi. ([[Alfredo Accatino]]) *La violenza è l'ultimo rifugio degli incapaci. ([[Isaac Asimov]]) *La violenza è l'uomo che ricrea se stesso. ([[Frantz Fanon]]) *La violenza è la levatrice di ogni vecchia [[società]], gravida di una nuova società. ([[Karl Marx]]) *La violenza è parte della cultura [[Stati Uniti d'America|americana]]. È americana tanto quanto la torta di ciliegie. ([[H. Rap Brown]]) *La violenza è rivoluzionaria, quando è adoperata a liberarsi dall'oppressione violenta di chi ci sfrutta e ci domina; appena essa si organizza a sua volta, sulle rovine del vecchio potere, in violenza di governo, in violenza dittatoriale, diventa controrivoluzionaria. ([[Luigi Fabbri]]) *La violenza è semplice; le alternative alla violenza sono complesse. ([[Friedrich Hacker]]) *La violenza è sempre il prodotto della notte della politica, di un tutto-è-permesso che addormenta la sensibilità civile e la responsabilità della ragione. ([[Giuliano Ferrara]]) *La violenza finisce sempre per distruggere se stessa. ([[Charlie Chaplin]]) *La violenza non distingue: prende l'innocente e il colpevole! (''[[Suffragette (film)|Suffragette]]'') *La violenza non è quella che si vede al cinema. Nella vita fa male. Fa ma-le. E non deve appartenere ai nostri orizzonti. Mai. E per nessun motivo. ([[Harvey Keitel]]) *La violenza più radicale non è quella della guerra economica e dei suoi danni collaterali, è quella che respinge il nostro slancio naturale verso la verità lontano dallo spazio pubblico e lo svuota di ogni profondità. ([[Fabrice Hadjadj]]) *La violenza rimane una delle cose più positive del mondo: ma i suoi frutti non mi piacciono. ([[Alfredo Panzini]]) *La violenza risolve sempre tutto! (''[[Sovereign Seven]]'') *La violenza si può usare per una buona causa. ([[V per Vendetta]]) *Mi oppongo alla violenza perché, quando sembra produrre il bene, è un bene temporaneo; mentre il male che fa è permanente. ([[Mahatma Gandhi]]) *''Ogni giorno d'ogni mese d'ogni anno | in tutto il mondo | la violenza comanda | le azioni | di uomini e nazioni: | sesso, razza, religioni | non mancano occasioni | per odiare, | ma dobbiamo ricordare | che siamo libri di sangue.'' ([[Frankie hi-nrg mc]]) *Pensare che la [[discriminazione]] e la violenza avvengano in modo del tutto casuale è assolutamente infondato, se non addirittura ridicolo. Ci sono contesti culturali, sociali ed economici, nei quali la violenza e la discriminazione si radicano. E da questo punto di vista il ruolo delle forze politiche e delle istituzioni è decisivo. ([[Federico Gianassi]]) *Per la società sessualmente tollerante la violenza, qualunque violenza, indipendentemente dalla scala o dal contenuto, è diventata la nuova restrizione filosofica. ([[Desmond Morris]]) *Picchiare è sempre un abuso di potere. È umiliante e crea paura. Uno stato di paura può solo insegnare ai bambini a essere sospettosi e a nascondere i loro sentimenti autentici. Inoltre, imparano dai loro genitori che la violenza è il modo appropriato per risolvere i conflitti, che sono cattivi o inutili e quindi necessitano di essere corretti. Questi bambini dimenticheranno presto il motivo per cui sono stati colpiti. Si sottometteranno molto rapidamente. Ma più avanti nella vita faranno la stessa cosa alle persone più deboli. Colpendo insegniamo la violenza. ([[Alice Miller]]) *Questa idea di voler fare trionfare la giustizia tramite la violenza sembrerà un giorno così imbecille come ci sembra oggi l'uso della [[tortura]] per sapere la verità. ([[Pierre Ceresole]]) *Riguardo a lei: la violenza. Devo essere sincero, si è impossessata di me. Una volta che hai beccato un paio di pugni e ti rendi conto di non essere di vetro, non ti senti vivo a meno che non ti spingi oltre il tuo limite. (''[[Hooligans (film 2005)|Hooligans]]'') *Sai perché le persone amano la violenza? Perché dà una sensazione di piacere. Gli uomini trovano la violenza profondamente soddisfacente. Ma togli questa soddisfazione ed il gesto diventa... vuoto. (''[[The Imitation Game]]'') *Troppa [[debolezza]] o troppa violenza nuociono: bisogna congiungere fermezza alla moderazione. ([[Confucio]]) *Violenza e [[nonviolenza]] non sono concetti che hanno una giustezza assoluta, tutto va valutato sulla base del contesto storico e delle condizioni. ([[Marco Rizzo]]) ===[[Quentin Tarantino]]=== *Adoro la violenza nel cinema! Dagli spaghetti western ai film di samurai, dai film cinesi di arti marziali al filone di vendetta all'horror, la violenza mi eccita. *La violenza fa parte di questo mondo e io sono attratto dall'irrompere della violenza nella vita reale. Non riguarda tizi che ne calano altri dall'alto di elicotteri su treni a tutta velocità o terroristi che fanno un dirottamento o roba simile. La violenza della vita reale è così: ti trovi in un ristorante, un uomo e sua moglie stanno litigando e all'improvviso l'uomo si infuria con lei, prende una forchetta e gliela pianta in faccia. È proprio folle e fumettistico, ma comunque succede: ecco come la vera violenza irrompe irrefrenabile e lacerante all'orizzonte della tua vita quotidiana. Sono interessato all'atto, all'esplosione e alla sua conseguenza. *Per me la violenza è un soggetto del tutto estetico. Dire che non ti piace la violenza al cinema è come dire che al cinema non ti piacciono le scene di ballo. ==Voci correlate== *[[Crimine]] *[[Guerra]] *[[Non-violenza]] *[[Omicidio]] *[[Violenza contro le donne]] *[[Violenza sessuale]] ==Altri progetti== {{interprogetto|w_preposizione=riguardante la|wikt|preposizione=sulla}} [[Categoria:Concetti delle scienze etnoantropologiche]] [[Categoria:Qualità etiche]] [[Categoria:Violenza| ]] cpa9f7yzmob4x815qs00pmc29zcpx6q Bambino 0 2602 1350813 1300660 2024-11-08T10:25:18Z Wiccio 43730 /* Citazioni */ +1 Alice Miller 1350813 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[Immagine:Sebita P6290063.jpg|thumb|Un bambino pensieroso]] Citazioni sui '''bambini'''. ==Citazioni== *A un ragazzo si può dire tutto, assolutamente tutto, e spesso mi veniva da pensare quanto poco i grandi, perfino gli stessi genitori, conoscano i bambini. Non bisogna mai nascondere nulla ai bambini con il pretesto che sono piccoli e che è ancora presto perché sappiano certe cose. Che idea triste e infausta! Gli stessi bambini si rendono benissimo conto del fatto che i loro genitori li considerano ancora troppo piccoli per capire qualcosa, mentre loro capiscono tutto. I grandi non sanno che, perfino sulle questioni più difficili, un bambino è in grado di dare un consiglio assolutamente serio. Dio mio, ma quando uno di quegli uccellini vi fissa con uno sguardo così felice e fiducioso, come non provare vergogna a ingannarlo? Li chiamo uccellini perché, secondo me, al mondo non c'è nulla di meglio degli uccellini. [...] L'anima si risana grazie al contatto con i bambini... ([[Fëdor Dostoevskij]], ''[[L'idiota]]'') *Al giorno d'oggi il sogno e la fantasia hanno pochissimo spazio. Amo i bambini per la loro mente aperta, per la capacità di vedere un'altra realtà dietro ogni cosa. [...] Sono molto legato all'immaginazione dei bambini: i miei preferiti in assoluto. Non hanno perduto la loro capacità di sognare e di immaginare un presente diverso con una mente aperta. ([[Terry Gilliam]]) *Bambini? Preferisco cominciarne cento, che finirne uno. ([[Paolina Bonaparte]]) *C'è sempre qualche vecchia signora che affronta i bambini facendo delle smorfie da far paura e dicendo delle stupidaggini con un linguaggio informale pieno di ciccì e di coccò e di piciupaciù. Di solito i bambini guardano con molta severità queste persone che sono invecchiate invano; non capiscono cosa vogliono e tornano ai loro giochi, giochi semplici e molto seri. ([[Bruno Munari]]) *Capita, talvolta, quando sei bambino piccolo, che i bimbi più grandi ti dicano di andare con loro a giocare: da soli, senza che le mamme ce li costringano. È come essere ammessi a un rito, qualsiasi puttanata facciate ti diverti tantissimo, e ti resta una giornata da ricordare. ([[Marco Malvaldi]]) *Cosa c'è di più mafioso che non essere in grado di capire il bisogno di autodeterminazione e di libera espressione di un bambino per quello che è? perché infangarlo già di un peccato originale al fine di poterlo redimere, cioè violare a piacimento? ([[Aldo Busi]]) *– Cosa vorresti che dicessero i grandi ai bambini?<br>– Noi bambini? Che siamo come loro. (''[[D'amore si vive]]'') *''Così il bambino apriva il suo giocattolo | Un po' curioso e un po' cattivo | E poi piangeva perché | Non funzionava più''. ([[Simone Cristicchi]]) *Da piccolo ero il tipo di bambino con il quale mia madre mi diceva di non giocare mai. ([[Leopold Fechtner]]) *Da [[vecchiaia|vecchi]] e da innamorati si torna bambini. ([[Yves Montand]]) *Date ai vostri bambini l'infanzia più bella possibile, più favolosa possibile. ([[Luigi Santucci]]) *[[Dio]] mi liberi [...] dall'orgoglio che non s'inchina davanti a un bambino. ([[Khalil Gibran]]) *Dove ci sono bambini c'è l'[[età dell'oro]]. ([[Novalis]]) *È da lì che si impara tutto, da come i bambini vedono e disegnano il mondo. C'è sempre un sentiero, un albero, la casa, il sole. Ossia luce, protezione, famiglia. ([[Massimiliano Alajmo]]) *Ed è certo che in nessuno il sentimento di ingiustizia è più forte che nei bambini, e nessuno può anche subirne una più facilmente; un principio, questo, di cui tutti i pedagoghi dovrebbero tener conto in ogni momento della giornata. ([[Karl Philipp Moritz]]) *Gli adulti da soli non capiscono niente, ed è stancante per i bambini dover sempre spiegare tutto. ([[Antoine de Saint-Exupéry]]) *I bambini affrontano problemi come la violenza, l'abuso, il suicidio ecc. che la medicina non può guarire. Si potrà mai aiutare psicologicamente questi bambini ed essergli di sostegno...? Anche quando si trovano in difficoltà, per principio non parlano con gli adulti, né si confidano sulle loro vere intenzioni. Tuttavia si aspettano dei messaggi seri dagli adulti. [...] I bambini evitano ciò che li forza o ciò che vuole imporre loro qualcosa. È per questo che continuerò a cercare quelle cose che [...] ispirano il loro cuore. ([[Osamu Tezuka]]) *I bambini che sono in grado di sentire imparano a parlare senza particolare sforzo. Catturano al volo le parole che cadono dalle labbra altrui, così come sono, felicemente, mentre i piccoli bambini sordi devono intrappolarle attraverso un processo lento e spesso doloroso. ([[Helen Keller]]) *I bambini di solito cominciano con il dare per scontato che l'insegnante possieda la conoscenza e la trasmetta alla classe. Se si creano le condizioni opportune, imparano presto che anche altri componenti della classe potrebbero possedere delle conoscenze, e che queste conoscenze possono essere condivise. ([[Jerome Bruner]]) *I bambini hanno una capacità di amare che gli adulti non hanno più. A differenza dei bambini, siamo incapaci di dare amore incondizionato. Ciò che è tragico è che immaginiamo di essere gli unici a poter mostrare tolleranza. ([[Alice Miller]]) *I bambini non dubitano mai, neppure per un momento, che i vecchi enormi alberi sotto cui giocano dureranno in eterno; che loro cresceranno forti come i loro padri, fertili come le madri, che vivranno e saranno felici e alleveranno a loro volta i propri figli lì dove sono nati. ([[John Maxwell Coetzee]]) *I bambini non fanno troppe domande quando il loro mondo va in pezzi. (''[[Fury (film 2012)|Fury]]'') *I bambini, o comunque i giovani, sono coloro che sanno ancora sperare e che rifiutano i compromessi e la depravazione, che spesso sono una costante della falsa moralità degli adulti. ([[Gō Nagai]]) *I bambini partecipano sempre, per istinto mimetico, al nervosismo di chi sta con loro; e in particolare avvertono sempre ogni turbamento o ogni sovversione imminente, di qualunque genere, nella situazione familiare. ([[Nathaniel Hawthorne]]) *I bambini posseggono la meravigliosa facoltà di morire o di adattarsi all'ambiente. Anche quando sono infelici – e profondamente infelici – stupisce la facilità con la quale si può loro impedire che se ne accorgano, o per lo meno che attribuiscano tale infelicità ad altre cause che non ai loro peccati. ([[Samuel Butler]]) *I bambini rappresentano il messaggio vivente che noi trasmettiamo ad un futuro che non vedremo. ([[Neil Postman]]) *I bambini sanno qualcosa che la maggior parte della gente ha dimenticato. ([[Keith Haring]]) *I [[bambini]] sono divertenti proprio perché si possono divertire con poco. ([[Hugo von Hofmannsthal]]) *I bambini sono la prova dell'amore che Dio ha per noi. (''[[Madre Teresa (miniserie televisiva)|Madre Teresa]]'') *I bambini sono la vita che si rinnova. (''[[Via col vento]]'') *I bambini sono tutti una disgrazia: brutti sporchi e cattivi! Io per fortuna sono nata grande! (''[[Matilda 6 mitica]]'') *I bambini vogliono sempre guardare dietro gli specchi. ([[Joseph Joubert]]) *I bimbi de' sordi 'un se ne fanno nulla. ([[Marco Malvaldi]]) *I fanciulli trovano il tutto nel nulla, gli uomini il nulla nel tutto. ([[Giacomo Leopardi]]) *Il bambino, come un attore, è più aiutato dal desiderio degli applausi che dal timore dei fischi. ([[Piero Angela]]) *Il bambino è il figlio della festa. ([[Aldo Capitini]]) *Il bambino è padre dell'uomo adulto. ([[William Wordsworth]]) *Il bambino è turbolento, egoista, senza dolcezza e senza pazienza; e nemmeno può, come il semplice animale, come il [[cane]] e il [[gatto]], far da confidente ai dolori solitari. ([[Charles Baudelaire]]) *Il bambino impara, perché crede agli adulti. Il dubbio viene dopo la credenza. ([[Ludwig Wittgenstein]]) *Il bambino non è proprietà dei genitori, ma è affidato dal Creatore alla loro responsabilità, liberamente e in modo sempre nuovo, affinché essi lo aiutino ad essere un libero figlio di Dio. ([[Papa Benedetto XVI]]) *Il bambino trova tutto naturale e tutto grande, tutto in qualche modo molto bello, perché lo allarga con i suoi sogni. ([[Carlo Maria Martini]]) *Il regalo più grande che i bambini possano darti è che, per la prima volta, non sei il centro del tuo universo. ([[JJ Feild]]) *Io sono convinto che i bambini siano creature molto speciali. Sono la mia più grande fonte di ispirazione accanto agli animali, Dio e le bellezze della vita. Non sono in grado di spiegarne la ragione ma i bambini sono davvero magici. Quando sono insieme a loro mi sento più vivo che mai. Sento di poter fare qualsiasi cosa! I bambini mi danno molta carica, mi danno energia. Sono dell'idea che il grosso del mio successo derivi proprio da ciò che mi hanno ispirato i bambini. È proprio così. ([[Michael Jackson]]) *L'atteggiamento del bambino presenta numerose analogie con quello del primitivo nei confronti degli animali. Il bambino non prova ancora l'orgoglio proprio all'adulto civilizzato che traccia una netta linea di demarcazione tra sé e tutti gli altri rappresentanti del regno animale. ([[Sigmund Freud]]) *La casa si era illuminata: i bambini portano grazia, pazienza, trascendenza, seconde possibilità, rinascita e risveglio dell'amore che serbiamo nel cuore. È Dio che dà un'altra chance. ([[Bruce Springsteen]], ''[[Born to Run (autobiografia)|Born to Run]]'') *La condizione dei bambini è sempre lo specchio migliore per comprendere una società: ed oggi più che mai, nel mondo senza Cristo, i bambini sono vittima dell'egoismo dei loro genitori, dei loro numerosissimi divorzi, dell'aborto, di una sessualità precoce di cui sono protagonisti e vittime ad un tempo, di abusi sessuali e quant'altro. ([[Francesco Agnoli]]) *La voce di un bambino, per quanto onesta e sincera, è insignificante per chi ha dimenticato come ascoltare. ([[Albus Silente]], ''[[Harry Potter e il prigioniero di Azkaban]]'') *Lo spirito del fanciullo è debole: è facile sottometterlo col terrore. Ed è quello che fanno. Lo rendono timido. ([[Pëtr Alekseevič Kropotkin]]) *Mai vorrei conoscere chi non abbia più niente del bambino che è stato. ([[Henry de Montherlant]]) *Mettere al mondo un bambino, al giorno d'oggi, è un po' come gettarlo nella gabbia di una [[tigre]]. ([[L. Ron Hubbard]]) *Mi piacciono tanto i bambini. Specialmente quando piangono. Così li portano via. ([[Marcello Marchesi]]) *– Mi tratti come un bambino. Sono un uomo.<br>– Ogni uomo ha il diritto di essere un bambino almeno per un po'. (''[[Johnny Guitar]]'') *Molti dei [[adulto|grandi]] sono ancora bambini, proprio come voi e me. Non possiamo misurare un bambino con il metro della dimensione e della età. I grandi che sono bambini sono nostri amici; gli altri non dobbiamo proprio prenderli in considerazione perché si sono autoesiliati dal nostro mondo. ([[Lyman Frank Baum]]) *Né si deve trascurare la probabilità che l'inculcare una fede religiosa nei bambini produca un effetto così forte, e forse ereditario, sulle loro menti ancora non completamente sviluppate, da rendere loro difficile liberarsi dalla fede in Dio, così come è difficile per una scimmia liberarsi dalla paura e dall'odio che nutre istintivamente per il serpente. ([[Charles Darwin]]) *Nei bambini la nazione vede il proprio domani, come il proprio domani vede in essi la Chiesa. ([[Papa Giovanni Paolo II]]) *Nel piccolo mondo nel quale i bambini, chiunque li allevi, conducono la loro esistenza, nulla è avvertito e sentito con maggior acutezza dell'ingiustizia. ([[Charles Dickens]]) *Noi adulti spesso non ci soffermiamo a considerare quanto quello che diciamo e facciamo possa influenzare le opinioni dei giovani. Ma se ci stai giudicando come popolo, dal modo in cui trattiamo i bambini, e credo che non esista un sistema migliore, allora devi riuscire a capire quanto in realtà ci stiano a cuore. ([[Jean-Luc Picard]], ''[[Star Trek: The Next Generation]]'') *Non immaginavo che la [[bontà]] di una bambina avrebbe potuto distruggere la mia stupenda cattiveria! (''[[Il mago di Oz]]'') *Nulla affascina un bambino come il racconto di una tortura. ([[Leonard Cohen]]) *Occorre che il bambino possa esercitare la sua curiosità, la sua iniziativa, e che quindi venga messo nelle situazioni adatte per sviluppare queste qualità, senza che gli vengano inseriti dei modelli e delle formule già bell'e pronte, tali da scoraggiare l'immaginazione (che è lo strumento essenziale per pensare e quindi per arricchirsi mentalmente). Come dice un detto ormai celebre della moderna psicologia: ogni volta che si insegna qualcosa a un bambino gli si impedisce di scoprirla da solo. ([[Piero Angela]]) *Ogni bimbo giunge con la novella che Dio non è ancora scoraggiato dell'uomo. ([[Rabindranath Tagore]]) *Osserva un bambino che raccoglie conchiglie sulla spiaggia: è più felice dell'uomo più ricco del mondo. Qual è il suo segreto? Quel segreto è anche il mio. Il bambino vive nel momento presente, si gode il sole, l'aria salmastra della spiaggia, la meravigliosa distesa di sabbia. È qui e ora. Non pensa al passato, non pensa al futuro. E qualsiasi cosa fa, la fa con totalità, intensamente; ne è così assorbito da scordare ogni altra cosa. ([[Osho Rajneesh]]) *Per Lucy, Alii Truk era qualcosa di simile al suo animale prediletto. Non è una cosa facile da capire; del resto come si può spiegare con parole quello che c'è dentro l'animo di un bambino? Lì dentro non ci sono parole, forse neppure pensieri, certamente non quei pensieri che gli adulti credono di poter spiegare. I pensieri dei bambini, constatano, non hanno né capo né coda. E hanno ragione in un certo senso, perché quei pensieri sono creature multiformi e scombinate. ([[Maurizio Maggiani]]) *Per me un bambino non è l'oggetto di nessun "diritto alla riproduzione" dei genitori ma è piuttosto una piccola persona che ha bisogno che vengano riconosciuti e tutelati proprio i suoi di diritti! E tra i possibili soggetti da tutelare io non ho dubbi: prima di tutto il bambino. ([[Lorella Cuccarini]]) *Per poter crescere i bambini hanno bisogno di essere guardati e ascoltati, hanno bisogno di risposte. ([[Asha Phillips]]) *Proprio i semplici avvenimenti vissuti da bambini, possiedono qualche volta un che di storicità naturale. Infatti non è da bambini che si vive nel modo più vitale, e non è da qui che una catena ininterrotta di influssi reciproci conduce in tutta la vita circostante e infine in ciò che chiamiamo storia? E anche la più superba storiografia dovrà riconoscere che il semplice modo in cui persone di vari secoli e di diverse generazioni hanno narrato autobiograficamente la propria infanzia e vi si sono rispecchiate, rappresenta un pezzo notevole di storia della natura e dell'evoluzione. Non bisogna mai dimenticare interamente quel che di insito e radicato opera dal basso in ogni vivere storico. ([[Friedrich Meinecke]]) *Quando i bambini imparano a perdere la fiducia negli altri, poi possono perderla in chiunque, compresi i loro genitori. ([[Jean-Luc Picard]], ''[[Star Trek: The Next Generation]]'') *Quando il primo bambino rise per la prima volta, la sua risata si ruppe in milioni di frammenti che se ne andarono saltando tutt'intorno. Quella fu la nascita delle fate. ([[J. M. Barrie]]) *Quando non si è più bambini si è già morti. ([[Constantin Brâncuși]]) *Quell'antica costumanza popolare che dice, Per quanto sia poco il lavoro del bambino, chi ne fa a meno è un gran cretino. ([[José Saramago]]) *Senza dubbio è facile circuire così un bambino con frasi fatte, ma rimane da sapere fino a che punto ciò sia efficace. Un istinto nel suo animo scopre il trucco, e una voce lo condanna. Si sottometterà istantaneamente, ma dentro di sé conserverà la medesima opinione. ([[Robert Louis Stevenson]]) *Se studio, se faccio l'intellettuale, se scrivo, se sono autorevole, fammi comunque restare un po' bambino. ([[Paolo Giuntella]]) *Serviremo la fanciullezza valorizzando la vita e scegliendo «per» la vita ad ogni livello, e l'aiuteremo presentando agli occhi ed al cuore tanto delicati e sensibili dei piccoli ciò che nella vita c'è di più nobile ed alto. ([[Papa Giovanni Paolo II]]) *Si dice che i bambini siano lo specchio dei loro genitori: chi è stato cresciuto con amore ne comprende l'importanza e lo infonde in tutti i suoi gesti quotidiani. (''[[Magica Doremì]]'') *Si dice sempre che i bambini sono come [[angeli]], puri e innocenti: be', io non sono molto d'accordo. I bambini piccoli, considerati innocui, possono essere addirittura spietati e crudeli, proprio perché l'"innocenza" (o inesperienza) non permette loro di rendersi conto se stanno facendo male al prossimo. È in questi casi che gli adulti diventano necessari, per insegnare ai bambini cosa è giusto e cosa è sbagliato. ([[Keiko Ichiguchi]]) *«Solo i bambini sanno quello che cercano» fece il piccolo principe. «Perdono tempo per una bambola di pezza, che allora diventa importantissima, e se qualcuno gliela porta via piangono...» ([[Antoine de Saint-Exupéry]]) *Sotto il letto, ruzzano i bimbi smisuratamente fino agli ultimi minuti prima di scuola. A quell'ora, sempre, quante riflessioni vai maturando e ti fai lo schizzo della vita nuova. ([[Rocco Scotellaro]]) *Sulla spiaggia di mondi sconfinati s'incontrano i bimbi. L'infinito cielo sta immobile sopra di loro e l'acqua irrequieta rumoreggia. Sulla spiaggia di mondi sconfinati i bimbi s'incontrano con grida e danze.<br>Fanno casette di sabbia e si baloccano con vuote conchiglie. Intessono barchette di foglie secche e sorridendo le fan galleggiare sull'immensità del mare. I bimbi giuocano sul lido dei mondi. ([[Rabindranath Tagore]]) *Tutti i bambini, [...] essendo stati uccelli prima di trasformarsi in esseri umani, sono ovviamente un po' selvaggi durante le prime settimane di vita e hanno un certo prurito sulle spalle, dove un tempo c'erano un paio di ali. ([[James Matthew Barrie]]) *Un bambino che cresce in un ambiente eccessivamente sicuro può non imparare mai che è un bambino, non fino a quando non si sposa ed ha una moglie che glielo dica. ([[P.J. O'Rourke]]) *''Un bambino dovrebbe sempre dire il vero | e aprire bocca solo se interpellato, | e a tavola essere composto e educato, | finché resiste, a essere sincero.'' ([[Robert Louis Stevenson]]) *Un bambino è più che ingenuo, è completamente vergine. Più che ingenuo è uno che sta a sentire che cosa bisogna fare. ([[Antonello Fassari]]) *Un bambino è un po' come un foglio bianco. Se ci scrivi sopra delle cose sbagliate, dirà delle cose sbagliate. Ma, a differenza di un foglio, un bambino può iniziare a scrivere e ha la tendenza a scrivere ciò che c'era già scritto. ([[L. Ron Hubbard]]) *Un bambino non è un cane o un gatto da nutrire e basta, alloggiare e basta. È un essere umano, un cittadino, con diritti inalienabili. Ben più inalienabili dei diritti o presunti diritti di due omosessuali con smanie materne o paterne. E il primo di questi diritti è sapere come si nasce sul nostro pianeta, come funziona la Vita sul nostro pianeta. Cosa più che possibile con una madre senza marito, del tutto impossibile con due "genitori" del medesimo sesso. Punto e basta. ([[Oriana Fallaci]]) *Una donna che tira su dodici bambini impara qualcosa in più dell'alfabeto. I bambini sono più utili dell'aritmetica, per farti conoscere il mondo. ([[Frances Hodgson Burnett]]) *Una profonda solidarietà unisce i bambini di tutto il mondo, tanto profonda quanto sa essere profonda l'anima stessa dei bambini, ma che via via si allenta, finché si converte nell'inimicizia, nell'ostilità, nella guerra dei grandi. Quando due bambini s'incontrano, si guardano senza incertezza, si riconoscono anche se non si sono visti mai, e se non si fiutano come fanno i cani, è perché gl'istinti cui rispondono i richiami degli odori, in loro sono ancora sopiti. Se un bambino è contento, tutti i bambini si rallegrano dall'uno all'altro polo. Se un bambino soffre, tutti i bambini soffrono un poco e quasi senz'avvedersene. Quando un bambino muore, nasce un sospiro lenissimo sulla bocca dei bambini che dormono, indugia come una bollicina luminosa sul labbro, poi si spegne. ([[Alberto Savinio]]) *{{NDR|Il bambino è}} uscito dalle mani di Dio, con tutti gli insegnamenti e i pensieri del Paradiso impressi da poco in lui. ([[John Henry Newman]]) *Voi avete notato come profumano i bambini? Come se niente al mondo li avesse ancora sfiorati. (''[[Nico (film)|Nico]]'') ===[[Lucia Attolico]]=== *Ciò che un bambino comprende è come si sente. *Il bambino vive nel presente o meglio nell'immediatezza ed infatti ogni genitore sa quanto è difficile far capire ai bambini piccoli che una determinata cosa si può fare, ad esempio, domani. *I bambini che si sentono accettati sono consapevoli che qualsiasi cosa che li riguardi sia oggetto di interesse degli adulti. ===[[Friedrich Fröbel]]=== *Da principio il mondo esterno, benché composto sempre degli stessi oggetti ordinatamente disposti, si offre al fanciullo in una informe e nebbiosa oscurità, in una confusione caotica; in modo che il fanciullo medesimo e il mondo esteriore sembrano formare un'unica cosa. In appresso soltanto e in virtù principalmente della ''parola'' che, in ispecie per opera della madre, s'interpone tra il fanciullo e il mondo esteriore, dapprima separando l'uno dall'altro e quindi ricongiungendoli; si affacciano al fanciullo gli oggetti dapprima isolati e in picciol numero, poi in grande numero e varietà e ben distinti nelle loro differenze; in modo che il fanciullo apparisce a sé stesso come un essere speciale e diverso da tutti gli altri. *I genitori e la famiglia tutta debbono far sì che il centro principale della vita del fanciullo sia in mezzo alla natura calma e serena; il che si ottiene principalmente curando i giuochi dei fanciulli, i quali giuochi da principio son per lui tutta la natura. *''Un fanciullo, il quale di buona voglia, con energia e costanza si abbandona al giuoco fino a stancarne il corpo, diverrà fuori di ogni dubbio un bravo uomo, tranquillo, tenace e che promuoverà l'utile suo proprio e l'altrui perfino col {{sic|sacrifizio}}''. E che cosa vi è di più bello in questa età, che vedere un fanciullo quasi interamente assorbito dal giuoco, sinché spossato si addormenta? ===[[Maria Montessori]]=== *I bambini sono così capaci di distinguere fra le cose naturali e le cose soprannaturali, che la loro intuizione ci ha fatto pensare ad un periodo sensitivo religioso: la prima età sembra congiunta con Dio come lo sviluppo del corpo è strettamente dipendente dalle leggi naturali che lo stanno trasformando. *Il bambino è una sorgente d'amore; quando lo si tocca, si tocca l'amore. *Molto si è parlato in questi ultimi tempi dei diritti dell'uomo, e specialmente dei diritti del lavoratore, ma è giunto il momento di parlare dei diritti sociali del bambino. La questione sociale dei lavoratori è stata fondamentale per le trasformazioni sociali, poiché l'umanità vive unicamente del lavoro umano: da quel problema dipendeva quindi l'esistenza materiale dell'umanità intera. Ma se l'operaio produce ciò che l'uomo consuma e crea nel mondo esteriore, il bambino produce l'umanità stessa, e pertanto i suoi diritti ancora più palesemente esigono trasformazioni sociali. È evidente che la società dovrebbe prodigare ai bambini le cure più perfette e più sagge, per ricavarne maggior energia e maggiori possibilità per l'umanità futura. *Se v'è per l'umanità una speranza di salvezza e di aiuto, questo aiuto non potrà venire che dal bambino, perché in lui si costruisce l'uomo. *Si sono aboliti i castighi corporali per gli adulti, perché avviliscono la dignità umana e sono una vergogna sociale. Ma esiste villania maggiore dell'offendere e battere un bambino? ===''[[Vangelo secondo Matteo]]''=== *Allora gli furono portati dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli li sgridavano. [[Gesù]] però disse loro: "Lasciate che i bambini vengano a me, perché di questi è il [[Regno dei Cieli|regno dei cieli]]". *Guardatevi dal disprezzare uno solo di questi piccoli, perché vi dico che i loro [[Angelo custode|angeli]] nel cielo vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli. ([[Gesù]]) *In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: "Chi dunque è il più grande nel regno dei cieli?". Allora Gesù chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: "In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque diventerà piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me. Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare". ==[[Proverbi italiani]]== *Chi sta con i fanciulli s'imbratta la camicia. *Denari e fanciulli bisogna ben custodirli. *Fanciulli angeli, in età diavoli. *Fanciullo troppo accarezzato non fu mai bene allevato. *I fanciulli hanno l'anima negli occhi. *I fanciulli mettono ogni giorno un'oncia di carne e una libbra di malizia. *Quello che si impara da fanciulli non si dimentica più. *Tre cose deve portar con sé il fanciullo dalla scuola, scrivere, far di conto ed obbedire. *Tre cose recano utile e onore ai fanciulli: lavoro, studio e disciplina. *[[Uomo]] non educato dal [[dolore]] rimane sempre bambino. (citato da [[Thomas Mann]] ne ''I Buddenbrook'') ==Bibliografia== *Annarosa Selene, ''Dizionario dei proverbi'', Pan libri, 2004. ISBN 8872171903 ==Voci correlate== *[[Figlio]] ==Altri progetti== {{interprogetto|wikt|preposizione=sul}} {{Età}} [[Categoria:Età (biologia)]] ggvege1zdrog9vaae7wdutymkwjgu3y Uguaglianza 0 2738 1350821 1258593 2024-11-08T10:33:47Z ~2024-9620 100276 Aggiungo frase famosa di Quinto Curzio Rufo 1350821 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} Citazioni sull''''uguaglianza'''. ==Citazioni== *Capisco che, per chi professa l'ideologia della falce e il martello, l'ideologia dell'uguaglianza a tutti i costi, sia indispensabile! Guardate, il [[merito]] vuol dire riconoscere pari diritti nelle condizioni di partenza, non in quelle di arrivo! ([[Rossano Sasso]]) *''Dell'Uguaglianza — come se potesse danneggiar me concedere agli altri le stesse opportunità, i diritti che godo io — come se non fosse indispensabile ai miei diritti che anche altri li godano al pari di me.'' ([[Walt Whitman]]) *Di coloro che non avrai assalito, potrai farti degli amici sinceri. L'amicizia più salda infatti è quella fra eguali ed eguali appaiono quelli che non hanno fatto il confronto delle proprie forze. ([[Quinto Curzio Rufo]]) :L'amicizia più salda è quella fra eguali *È grave sforzarsi di essere uguali: provoca nevrosi, psicosi, paranoie. È grave voler essere uguali, perché questo significa forzare la natura, significa andare contro le leggi di Dio che, in tutti i boschi e le foreste del mondo, non ha creato una sola foglia identica a un'altra. ([[Paulo Coelho]]) *Eguaglianza significa dare a ognuno le stesse opportunità, o di raggiungere una certa condizione, o di ottenere alcuni risultati. [...]. John Randolph, uno dei primi politici americani, diceva che libertà ed eguaglianza erano incompatibili. Io sono dell'opinione che ogni principio, portato alle sue conseguenze estreme, può diventare inconciliabile con altri fondamenti. Si tratta di armonizzarli in una visione totale. ([[Arthur Schlesinger Jr.]]) *Hanno torto coloro che vogliono tutto ricondurre all'eguaglianza naturale. Non esiste affatto un'eguaglianza naturale. La forza, l'industria, la ragione creano ogni momento delle differenze tra gli uomini: è il capolavoro della ragione umana. ([[Joseph Joubert]]) *Il vivere è noioso, o si viva co' superiori, ovvero cogli inferiori. La uguaglianza è la sola che ammette società, gioia, cordialità. ([[Pietro Verri]]) *L'eguaglianza è l'utopia dell'invidia. Sì, ma la sopprimeremo sopprimendo le ragioni del nostro orgoglio. ([[Jules Renard]]) *L'uguaglianza [...] e la parità devono insistere nelle condizioni di partenza, non in quelle di arrivo: se sono un figlio di operaio, mi impegno e mi sacrifico, merito di arrivare più in alto. ([[Rossano Sasso]]) *L'uguaglianza fra genitori e figli ha distrutto la famiglia, l'uguaglianza fra insegnanti e studenti ha distrutto la scuola, l'uguaglianza fra l'arte e l'intrattenimento ha distrutto la cultura, l'uguaglianza fra cittadini e non cittadini ha distrutto le nazioni. ([[Renaud Camus]]) *L'uguaglianza sta solo nell'idea astratta, così gli uomini sono tutti uguali nel loro essere, ossia nella natura. Ma quando l'essere trapassa all'esistenza, ossia quando l'astratto si incarna in una forma concreta, e necessariamente finita, allora comincia la disuguaglianza. Diremo noi, che gli uomini nella loro esistenza sono uguali? Parimente la giustizia vuol essere distributiva, e per tutti eguale; ma dovendola attuare dobbiamo cadere in quella disuguaglianza, che Dio giusto ordinatore sparse a piene mani nell'orbe, perché a questa disparità primitiva ci dobbiamo attemperare. L'uguaglianza, verissima in astratto, è nel concreto un'utopia che immolò già molte vittime. Pel bene dello Stato abbiamo il coraggio di predicare la disuguaglianza. ([[Amedeo Peyron (filologo)]]) *La maggior parte della gente non capisce come altri possano soffiarsi il naso in un modo diverso dal loro. ([[Ivan Sergeevič Turgenev]]) *La morte, gli incendi e i furti rendono tutti gli uomini uguali. ([[Charles Dickens]]) *Le masse saranno sempre al di sotto della media. La maggiore età si abbasserà, la barriera del sesso cadrà, e la democrazia arriverà all'assurdo rimettendo la decisione intorno alle cose più grandi ai più incapaci. Sarà la punizione del suo principio astratto dell'uguaglianza, che dispensa l'ignorante di istruirsi, l'imbecille di giudicarsi, il bambino di essere uomo e il delinquente di correggersi. Il diritto pubblico fondato sull'uguaglianza andrà in pezzi a causa delle sue conseguenze. Perché non riconosce la disuguaglianza di valore, di merito, di esperienza, cioè la fatica individuale: culminerà nel trionfo della feccia e dell'appiattimento. ([[Henri Frederic Amiel]]) *Nella natura c'è solo un'uguaglianza di [[diritto]], mai di fatto. ([[Guillaume-Thomas François Raynal]]) *Non basta invocare e proclamare l'uguaglianza universale e la fratellanza che "deve" unire, senza distinzione, razze, culture, religioni. Così facendo si trascura una diversità di fatto che autorizza, concretamente, a fare come se tale diversità non esistesse. ([[Mauro Maria Morfino]]) *Non c'è nulla che sia più ingiusto quanto far parti uguali fra disuguali. ([[Lorenzo Milani]]) *Non credo nell'uguaglianza delle persone. Nasciamo uguali, ma l'uguaglianza cessa dopo cinque minuti: dipende dalla ruvidezza del panno in cui siamo avvolti, dal colore della stanza in cui ci mettono, dalla qualità del latte che beviamo e dalla gentilezza della donna che ci prende in braccio. ([[Joseph L. Mankiewicz]]) *Non temo affatto di affermare che il livello medio degli animi e delle menti non cesserà di degradarsi fino a quando uguaglianza e dispotismo procederanno insieme. ([[Alexis de Tocqueville]]) *Qui vige l'eguaglianza: non conta un cazzo nessuno! (''[[Full Metal Jacket]]'') *Sarà bene ripeterlo. In nome della umanità si sono compiute le efferatezze più bestiali – prima tra tutte quella di dichiarare bestia il proprio nemico. E così in nome della uguaglianza si sono massacrate individualità, culture, destini. A tutte le "grandi parole" è ora di porre il silenziatore – o almeno evitare che ne usino i tromboni. Ma è davvero inevitabile, per intendere il senso di "uguaglianza", pensare ad una essenza naturale dell'uomo, e cioè spogliarlo di ogni propria personalità, "liberarlo" dalla sua storia? Se così fosse, "uguaglianza" confliggerebbe tragicamente con libertà. Ma forse, invece, è lecito intendere uguaglianza come la condizione che ci consente di manifestare la diversità di ciascuno, come il disporre di mezzi uguali proprio per poter liberamente divergere. E poter divenire ''amici'' proprio grazie, e non malgrado, tale libero distinguerci. Al termine "fatale" ''fraternité''<ref>Fraternitè nella fonte.</ref>penso andrebbe preferito questo di amicizia. ''Egalité''<ref>Egalitè nella fonte.</ref>pensa l'amicizia come, appunto, amicizia tra uguali; e perciò parla di fratellanza. Quell'uguaglianza e quella libertà cui abbiamo accennato pensano invece all'amicizia che può legare anche le stelle più lontane. ([[Massimo Cacciari]]) *''Tutti gli [[animale|animali]] sono uguali.'' (ma alcuni sono più uguali degli altri) ([[George Orwell]]) *Uguaglianza e [[merito]] non sono l’uno avversario dell’altro, uguaglianza e merito sono l’uno fratello dell’altro. ([[Giorgia Meloni]]) ===[[Vilfredo Pareto]]=== *Il crescere della democrazia ha dato vigore al sentimento di eguaglianza tra i due sessi; ma è probabile che maggiormente ha operato il non esservi più state guerre; poiché è in queste che principalmente appare la superiorità dell'uomo. *L'asserzione che gli uomini sono oggettivamente eguali è talmente assurda, che non merita neppure di essere confutata. Invece, il concetto soggettivo dell'eguaglianza degli uomini è un fatto di gran momento, e che opera potentemente per determinare i mutamenti che subisce la società. *Si vede ora quanto sia grande soggettivamente il valore del concetto dell'uguaglianza degli uomini, che oggettivamente è nullo. Esso è il mezzo comunemente usato, specialmente ai tempi nostri, per torre di mezzo un'aristocrazia e sostituirla con un'altra. ==[[Proverbi italiani]]== *L'uguaglianza e misurar tutti con la stessa spanna, è la legge della morte. *Non v'è mai tanta pace in convento, come quando i frati portano tonache uguali. *Se il grande fosse valente e il piccolo paziente e il rosso leale, ognun sarebbe eguale. ([[proverbi toscani|toscano]]) ==Voci correlate== *[[Disuguaglianza]] *[[Diversità]] *[[Egualitarismo]] *[[Gerarchia]] *[[Uguaglianza di genere]] ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto|w=Uguaglianza sociale|etichetta=uguaglianza sociale|preposizione=sull'|wikt_etichetta=uguaglianza|wikt}} [[Categoria:Antropologia sociale]] [[Categoria:Filosofia politica]] [[Categoria:Sociologia politica]] 7tohn663765wuzl6c8f3b917nxac5b1 Samuel Butler 0 2787 1350763 1320110 2024-11-08T03:20:27Z AssassinsCreed 17001 /* Life and Habit */ +1 1350763 wikitext text/x-wiki {{nota disambigua|descrizione=l'omonimo poeta|titolo=[[Samuel Butler (poeta)]]}} [[Immagine:SamuelErewhonButler.jpg|thumb|upright=1.4|Samuel Butler]] '''Samuel Butler''' (1835 – 1902), scrittore inglese. ==''Così muore la carne''== ===[[Incipit]]=== Quando ero un ragazzo, al principio di questo secolo, ricordo che incontravo sovente un vecchio in calzoni corti e calze di lana, il quale, appoggiandosi a un bastone, andava in giro zoppicando per le strade del villaggio. Verso il 1807 doveva essere sugli ottanta, e prima di allora non credo di ricordarmelo, perché sono nato nel 1802. Qualche ciocca di capelli bianchi che gli pendeva sulle orecchie, spalle curve e ginocchia deboli, eppure ancora in gamba e tenuto in grande rispetto dal nostro piccolo mondo di Paleham. Era il signor Pontifex. ===Citazioni=== *[...] si deve giudicare la gente non tanto da quel che fa, quanto dalle possibilità che mostra di possedere. Se uno ha fatto tanto, sia in pittura che in musica, o nei comuni affari della vita, da riuscire a persuadermi che posso fidarmi di lui in qualsiasi contingenza, quegli ha fatto abbastanza. Non è da ciò che un uomo è stato capace di dipingere su una tela, né dagli altri che, per così dire, ha dipinto sulla tela della propria vita, che io voglio giudicarlo, ma piuttosto da quelle che sono state le sue intenzioni, i suoi scopi. Se riesce a persuadermi che ha trovato nobili le cose che io reputo nobili, non chiedo altro: la sua grammatica può essere imperfetta, eppure io lo capisco, in una parola ci si intende. (cap. I; p. 6) *È molto meglio [[conoscenza|sapere]] troppo poco piuttosto che troppo. Chi sa troppo poco viene condannato, ma chi sa troppo odiato, non appena la gente sia obbligata a seguirlo. (cap. V; p. 21) *Per la maggior parte degli uomini è assai più facile sopportare con equanimità le [[disgrazia|disgrazie]], purché capitino gradualmente, che non grandi [[ricchezza|ricchezze]], raggiunte in una sola generazione. (cap. V; p. 21) *Noi sappiamo così bene che cosa facciamo e perché lo facciamo, non è vero? Ma io penso ci sia un buon nocciolo di verità nella recente teoria che sostiene che sono i pensieri meno consci e le meno {{sic|conscie}} azioni che più delle altre modellano la nostra vita e la vita dei nostri figli. (cap. V; p. 24) *I [[bambino|bambini]] posseggono la meravigliosa facoltà di morire o di adattarsi all'ambiente. Anche quando sono infelici – e profondamente infelici – stupisce la facilità con la quale si può loro impedire che se ne accorgano, o per lo meno che attribuiscano tale infelicità ad altre cause che non ai loro peccati. (cap. VI; p. 28) *A me pare che la [[giovinezza]] sia come la [[primavera]], stagione troppo vantata – deliziosa quando s'abbia fortuna d'imbroccare bene, ma in realtà difficile ad incontrare e in genere memorabile più per venti maligni che per dolci brezze. (cap. VI; p. 29) *L'[[autunno]] è la più dolce stagione, e la mancanza dei fiori è più che compensata dai frutti. (cap. VI; p. 29) *È vero che in [[senilità|vecchiaia]] si vive sotto l'ombra della morte, la quale, come una spada di Damocle, può piombarci sopra ad ogni istante; ma si è già trovato tante volte che, nella vita, la paura è maggiore del male, che si è ormai diventati come la gente che vive ai piedi del Vesuvio, e si accetta il rischio senza timori eccessivi. (cap. VI; p. 29) *Se un vero amore non ha mai placido corso, quando non si miri che al [[matrimonio]], a volte, tutto va bene. (cap. XI; p. 46) *Gli [[innamoramento|innamorati]] sono come l'alba e il tramonto: non c'è giorno che ne sia privo, ma è ben difficile poterli scorgere. (cap. XI; p. 49) *Se in simili casi fosse possibile tradurre le emozioni in cifre, sono sicuro che si troverebbe che si soffre assai più nelle strade che partono dalla chiesa di S. Giorgio in [[Hanover Square]], che non nelle celle dei condannati di Newgate. In nessun'altra occasione ''la figlia della morte'', come la chiamano gli italiani, stringe più crudelmente tra le sue cruente dita il cuore di un uomo, come durante la prima mezz'ora che egli trascorre da solo con la [[matrimonio|donna sposata]], ma non mai sinceramente amata. (cap. XIII; p. 56) *Se chi si trova in una posizione difficile riesce a compiere il primo passo ragionevole che la ragione sappia indicargli, troverà sempre molto più facile compiere il secondo. (cap. XIII; p. 57) *L'[[opera d'arte|opera]] di ogni uomo, si tratti di letteratura di musica di pittura di architettura o di qualsiasi altra arte, è sempre un [[autoritratto]], e più uno cerca di nascondersi, più chiaramente rivela suo malgrado le proprie caratteristiche. (cap. XIV; p. 63) *[...] sarebbe stata ugualmente orripilata a sentire qualcuno che dubitava della [[cristianesimo|religione cristiana]] o a vedere qualche altro che la metteva in pratica. (cap. XV; p. 66) *Invero penso non ci sia [[foglia]] che, ingiallendo di autunno, smetta di interessarsi della linfa e di annoiare con lunghe lamentele e rimbrotti l'albero che l'ha messa al mondo. Mi pare proprio che la natura, se ci tenesse anche poco, potrebbe compiere il suo lavoro in modo meno noioso. Perché mai dovrebbero le generazioni successive sconfinare l'una nell'altra? Perché non potremmo venire collocati, sotto forma di uova, in tante piccole celle pulite, con avvolte intorno dieci o ventimila sterline a testa, in buoni della Banca d'Inghilterra, e svegliarci poi come fa la vespa ''sphex'', che trova papà e mamma non solo le hanno lasciato a portata di mano di che cibarsi in abbondanza, ma che sono già stati mangiati da qualche passero, prima che lei incominciasse ad aver coscienza della sua vita individuale? (cap. XVIII; pp. 81-82) *Tutti gli [[animale|animali]], eccetto l'[[uomo]], sanno che il [[scopo della vita|principale dovere in questa vita]] è di goderla, ed essi infatti la godono, quanto l'uomo e le altre circostanze permettono loro. (cap. XIX; p. 84) *Per essere utile una [[virtù]] deve, come l'oro, essere amalgamata con qualche metallo più comune e più solido. (cap. XIX; p. 86) *La gente è usa separare [[vizio e virtù]], quasi fossero due cose che nulla hanno in comune. Ma non è così. Non c'è virtù utile che non abbia una parte di vizio; non c'è forse vizio, il quale non possegga una traccia di virtù; virtù e vizio sono come vita e morte, spirito e materia, cose che non possono esistere se non determinate dai loro opposti. (cap. XIX; p. 86) *Che il vizio rispetti la virtù è notorio; noi chiamiamo questo rispetto [[ipocrisia]]. Ma dovrebbe esserci qualche parola per indicare il rispetto che la virtù non di rado mostra, o ad ogni modo farebbe bene a mostrare per il vizio. (cap. XIX; p. 86) *Il [[piacere]], dopo tutto, è guida più sicura che non la giustizia o il dovere.<ref group="fonte" name=LXXXVIII>Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 88.</ref> (cap. XIX; p. 87) *La principale ragione per cui la casa di un [[prete]] è generalmente infelice risiede nel fatto che il prete vive troppo spesso a casa, o vicino a casa. Il dottore passa metà del giorno a visitare gli infermi; gli avvocati e i commercianti hanno ufficio fuori di casa; ma il prete non ha uno speciale compito che gli garantisca che egli se ne starà via per molte ore e in determinati periodi. (cap. XXIV; p. 103) *Le persone [[intelligenza|intelligenti]] si sbarazzano di quasi tutto ciò che deve perire durante la loro stessa vita. Un [[trentacinquenne|uomo di trentacinque anni]] non dovrebbe rimpiangere di non aver avuto un'[[infanzia]] felice, più di quanto non rimpianga di non essere nato principe reale. Sarebbe forse più felice se avesse avuto un'infanzia fortunata, ma, per quanto ne può sapere lui, se l'avesse avuta, sarebbe potuta capitargli qualche disgrazia, che l'avrebbe ucciso molto tempo prima. (cap. XXIV; p. 104) *A me sembra che quelli che sono [[felicità|felici]] in questo mondo siano in genere migliori e più amabili degli infelici; e così, nel caso di una Resurrezione e Giudizio Universale, è assai probabile che essi appunto saranno stimati degni di un posto nel Paradiso. (cap. XXVI; p. 109) *Tutti si aspettano che il prete sia una specie di domenica umana. Egli non può fare ciò che sarebbe peccato veniale per a gente da giorno feriale. Viene infatti pagato perché conduca una vita più austera degli altri, è questa la sua ''raison d'être'', e se i parrocchiani vedono che egli si comporta in tal modo, approvano perché possono ritenerlo il loro contributo a ciò che considerano una vita santa. È per questo che il prete viene spesso chiamato «vicario», dovendo la sua pietà far le veci della pietà delle sue pecorelle. (cap. XXVI; p. 110) *[...] un ecclesiastico non può quasi mai permettersi di guardare le cose come sono in realtà. La sua professione lo obbliga a sostenere un partito; gli è dunque impossibile esaminare senza preconcetti il parere opposto. (cap. XXVI; p. 110) *In questo mondo [[gli uomini si dividono in due categorie|ci sono due classi di persone]]: quelle che [[peccato|peccano]] e quelle contro cui si pecca. Se si deve appartenere ad una delle due classi, molto meglio la prima che non la seconda. (cap. XXVI; p. 111) *È possibile fare del bene a qualcuno, quando si eccettui nominarlo erede universale e morire subito dopo? Non deve forse ciascuno occuparsi della propria felicità, e il mondo non andrebbe meglio se ognuno pensasse ai propri affari e lasciasse che gli altri pensassero ai loro? (cap. XXXIII; p. 137) *La [[vita]] non è una corsa all'asino, dove ognuno corre sull'asino del vicino ed è l'ultimo arrivato quello che vince; [...]. (cap. XXXIII; p. 137) *Nessun [[ragazzo]] può resistere, quando gli venga offerto un buon pranzo da una donna gentile e ancor bella. Sotto questo aspetto i ragazzi sono assai simili a dei cagnolini: getta loro un osso ed essi diventano subito amici. (cap. XXXIII; p. 140) *Il vantaggio di incaricarsi dei propri [[complimento|complimenti]] è che si possono sempre avere della forma e qualità che si desidera. (cap. XXXIV; p. 144) *[...] il bugiardo migliore è quello che sa tirare il maggior partito dalla più piccola menzogna, che se ne serve con molta cautela, e non la spreca quando non ve n'è bisogno.<ref group="fonte" name=LXII>Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 62.</ref> (cap. XXXIX; p. 167) *È abbastanza difficile sapere se si è [[felicità e infelicità|felici o infelici]] nel presente; molto più difficile paragonare la relativa felicità o infelicità nei diversi periodi della propria vita. Il maggior grado di approssimazione cui si possa giungere è di dire che si è abbastanza felici, quando non si è obbligati ad ammettere che si è infelici. (cap. XLV; p. 194) *Tutte le signorine sono o molto belle, o molto intelligenti, o molto dolci; possono scegliere la categoria che preferiscono, ma di qui non si scappa: una di queste tre la devono scegliere. (cap. XLVIII; p. 212) *In tutta la Bibbia non c'è una parola che proibisca il [[tabagismo|tabacco]]. È ben vero che allora non era stato ancora scoperto, e che forse era stato risparmiato per nessuna altra causa se non per quella. Perché, mentre possiamo immaginare San Paolo e persino Nostro Signore che bevono una tazza di tè, impossibile immaginarli che fumano la sigaretta o la pipa. (cap. L; pp. 223-4) *Ma ad Ernesto pareva che la [[religione]] non fosse compatibile con le mezze misure o anche solo con i compromessi. (cap. LI; pp. 227-228) *Gli [[embrione|embrioni]], ad ogni fase dello sviluppo, pensano d'aver raggiunto la sola condizione che veramente si addica loro. Questa, pensano, deve certo essere l'ultima metamorfosi, tanto più che per porvi fine si dovrebbe ricevere una scossa così forte che nulla potrebbe sopravvivere. Ogni cambiamento è una scossa: ogni scossa in sé una morte. E ciò che noi chiamiamo [[morte]] non è altro che una scossa abbastanza forte da distruggere il passato e il presente come affini tra loro. In altre parole, la morte non è che la constatazione che la differenza tra il passato e il presente è maggiore della somiglianza, sì che non è più possibile chiamare la seconda fase una continuazione della prima e ci costa meno fatica crederla qualcosa che decidiamo di considerare nuova. (cap. LIII; p. 236) *Un uomo può sopportare l'annunzio che deve subire una grave operazione chirurgica, o che ha una malattia che tra poco lo ucciderà, o che rimarrà invalido o cieco per il resto della vita. Per quanto tremende queste notizie, pure non sembra che atterriscano il maggior numero degli uomini, ed anzi molti vanno abbastanza tranquilli persino al patibolo. Ma anche i più forti tremano per la rovina finanziaria, e quanto migliori essi sono, più completo in genere è il loro collasso. Infatti il risultato più frequente dei rovesci finanziari è il suicidio, a cui ben di rado si ricorre per sofferenze fisiche. (cap. LXVI; p. 289) *Ci sono orfanotrofi [...] per i bambini che hanno perduto i [[genitore|genitori]]. Perché, oh perché, non ci sono rifugi per gli adulti che non li hanno ancora perduti? (cap. LXVII; p. 296) *Una [[rosa (fiore)|rosa]] cessa forse d'essere una rosa, perché ignora il proprio nome? (cap. LXVIII; p. 297) *Col lento passare dei giorni giunse a capire che il [[Cristianesimo]] e la negazione del Cristianesimo dopo tutto si equivalevano, come spesso fanno gli opposti. Il dissidio era tra i nomi, non tra l'essenza delle cose: in realtà la Chiesa Cattolica, la Chiesa Anglicana e il libero pensiero hanno gli stessi ideali e si incontrano sul terreno dell'educazione: il più perfetto santo è la persona meglio educata. Poi giunse a capire quanto poco importasse la [[fede]] professata, fosse religione, fosse irreligione, purché la si seguisse con caritevole con caritatevole incoerenza, senza voler giungere ad assurde conclusioni. Il pericolo risiede nell'intransigenza con cui si segue un dogma; non nel [[dogma]] o nella sua mancanza. (cap. LXVIII; p. 300) *Durante tutta la nostra [[vita]], ogni giorno, ogni ora, siamo sempre impegnati in questo processo di accomodare la nostra personalità mutata o immutata agli elementi mutati o immutati dell'ambiente. La vita infatti non consiste in altro se non in questo processo di accomodamento: quando non lo copiamo bene siamo stupidi, quando non lo compiamo affatto pazzi, quando lo sospendiamo temporaneamente addormentati, quando vi rinunziamo del tutto morti. In una vita quieta, priva di eventi, i cambiamenti interni ed esterni sono così insignificanti che il processo di fusione e messa a fuoco non costa quasi sforzo alcuno; in altre vite si deve compiere un grande sforzo ma si giunge anche a brillanti risultati; infine in altre un grande sforzo non viene seguito che da risultati insignificanti. Una vita sarà più o meno riuscita a seconda che la facoltà di accomodamento è uguale o inferiore allo sforzo richiesto per fondere ed accordare cambiamento interno ed esterno. (cap. LXIX; p. 305) *Alcuni sono così fortunati da incontrare pochi [[ostacolo|ostacoli]]; altri così abili da riuscire a superarli; ma nella maggior parte dei casi la gente per salvarsi, deve passare attraverso la prova del fuoco. (cap. LXXII; p. 320) *Una casa vuota è come un cane randagio o un cadavere. La corruzione subito vi si infiltra da ogni parte, e ciò che la muffa e il vento e le intemperie risparmiano, vien distrutto dai monelli della strada. (cap. LXXII; p. 320) *Le [[amicizia|amicizie]] di un uomo, come il testamento, sono infirmate non solo dal suo matrimonio, ma anche da quello dei suoi amici. (cap. LXXV; p. 337) *Uno sbalzo troppo violento dalla cattiva alla buona [[fortuna]] è dannoso quanto uno sbalzo dalla buona alla cattiva; inoltre la [[povertà]] è una condizione molto pericolosa, uno stato di vita quasi embrionale, attraverso il quale è meglio passare se si vogliono mantenere sicuramente gli ulteriori sviluppi, ma che, come il morbillo o la scarlattina, è meglio avere in forma benigna e guarire il più presto possibile. (cap. LXXVIII; pp. 348-9) *Un giorno gli feci notare come la misera ricompensa concessa da Dio a quanti si dedicano alle ricerche più serie, dovrebbe provare a sufficienza che egli le disapprova, o almeno le tiene in così scarso conto da non volerle incoraggiare.<br>Mi rispose: – Oh, non parlare di ricompense. [[John Milton|Milton]] per il ''[[John Milton#Paradiso perduto|Paradiso Perduto]]'' ha ricevuto cinque sterline.<br>– Cinque sterline di troppo, – replicai subito. – Io stesso gliene avrei dato il doppio, perché non l'avesse mai scritto. (cap. LXXXI; p. 364) *Io sono un Ismaele, per istinto come per circostanze, ma se non frequento la società sarò meno vulnerabile di quanto non lo sia in genere un Ismaele. Il momento in cui un uomo va in società, si trova esposto da ogni lato. (cap. LXXXIV; p. 389) *Quando si passa nella chiave di do diesis [...] ci si trova come una signora che viaggi da sola sulla metropolitana, e si accorge tutto ad un tratto di essere a Shepherd's Bush senza sapere con precisione dove vuole andare. (cap. LXXXV; p. 408) ===[[Explicit]]=== In politica è conservatore, per quanto riguarda il suo voto e i suoi interessi materiali: in ogni altro campo, un radicale avanzato. Suo padre e suo nonno, con ogni probabilità, capirebbero il suo stato mentale come capivano il cinese, ma quanti lo conoscono intimamente non credo che lo vorrebbero molto diverso da come egli è. ===Citazioni su ''Così muore la carne''=== ====[[Enzo Giachino]]==== *Certo non conosciamo altra opera che più di questa {{sic|repugni}} al tempo in cui nacque, e nell'aura decorosa e pudibonda dell'ottimismo vittoriano essa ci appare il primo importante e coraggioso annunzio della reazione successiva. Infatti lo [[George Bernard Shaw|Shaw]] – che di quella reazione doveva essere uno degli esponenti maggiori – non tardò a richiamarsi al Butler e a proclamarlo il suo maggiore maestro inglese. *Composto secondo i modi di una velata autobiografia – tanto più aderente e precisa in quanto la libertà della finzione romanzesca permette di adeguare le vicende esterne all'intimo svolgersi dei motivi e di essere sempre a fuoco – il libro narra la storia di Ernesto Pontifex, o se vogliamo di Samuel Butler, che nato in un ambiente cui la sua natura {{sic|repugna}} per istinto, attraverso lunghi e dolorosi errori, deve aprirsi un varco verso la vera vita, che il cuore confusamente gli promette, ma che egli ignora a tal punto da giungere, in certi attimi di scoramento, a dubitare che esista. *Ma per indicare tutti i motivi che rendono importante questo libro dobbiamo uscire dal campo strettamente letterario. In esso infatti troviamo tracciata una storia di alcune delle principali ideologie inglesi dell'ottocento e – cosa anche più importante – fissato con grande chiarezza quello che fu tra i motivi fondamentali della vita ottocentesca: la ricerca continua e sovente affannosa di una fede, in grado di sostituire la religione tradizionale che rapidamente si ritirava, lasciando allo scoperto zone sempre più vaste della società, e di conseguenza l'ingenua fiducia accordata a ogni nuova teoria, la quale non tardava ad abbandonare i precisi limiti scientifici per confondersi in un alone religioso – fenomeno questo che può oggi spiegare la rapida fortuna e l'ancor più rapida decadenza di tante di quelle teorie. ==''Erewhon''== *È stato detto che l'amore per il denaro è la radice di tutti i mali. Lo stesso si può dire della mancanza di denaro.<ref group="fonte" name=e /> (XX) *Le [[macchina|macchine]] servono l'uomo soltanto a patto di essere servite, e pongono loro stesse le condizioni di questo mutuo accordo [...].<br />Quanti uomini vivono oggi in stato di schiavitù rispetto alle macchine? Quanti trascorrono l'intera vita, dalla culla alla morte, a curare notte e giorno le macchine? Pensate al numero sempre crescente di uomini che esse hanno reso schiavi, o che si dedicano anima e corpo al progresso del regno meccanico: non è evidente che le macchine stanno prendendo il sopravvento su di noi? [...] Non ci sono forse più uomini impegnati a curare le macchine che a curare i propri simili? *Si può apprendere un'[[arte]] solo nelle botteghe di coloro che con quella si guadagnano la vita. ==''Il buon porto''== ===[[Incipit]]=== Il protagonista di queste memorie, e autore del lavoro che qui segue, nacque a Goodge Street, Tottenham, Court Road, Londra, il 5 novembre 1832. Fu mio fratello, più grande di me di circa diciotto mesi. A suo tempo nostro padre e nostra madre erano stati ricchi, ma per un succedersi di sfortune inevitabili si ritrovarono con un reddito modesto quando io e mio fratello avevamo rispettivamente tre e quattro anni circa. ===Citazioni=== *Fece allora ulteriori domande e scoprì che dei quindici bambini nella sua classe solo cinque erano stati [[battesimo|battezzati]] e anche che non era possibile notare alcuna differenza nella disposizione o nella condotta tra i bambini rigenerati e quelli non rigenerati. I bambini buoni e i bambini cattivi erano distribuiti in proporzioni uguali in relazione al numero di bambini battezzati e non battezzati. Nonostante il suo carattere naturale avesse una certa disposizione all'impetuosità, John aveva anche una mente concreta ed empirica; per questo motivo fece un controllo dell'intera scuola, che conteneva circa cento ragazzi, e venne a sapere chi fosse battezzato e chi no. La maggioranza non lo erano stati, tuttavia l'inclinazione verso il bene o il male era così distribuita da precludere qualsiasi possibilità di asserire che i bambini battezzati fossero migliori di quelli non battezzati.<ref>«Si tratta di un evento autobiografico. Butler perse infatti la fede quando si rese conto che il battesimo non aveva alcuna influenza sulla naturale disposizione di un bambino a far del bene (o a far del male).» {{NDR|N.d.C.}} {{cfr}} ''Il buon porto'', nota n. 12, p. 32.</ref> (parte I, cap. 1; p. 32) *Sembrava impossibile che una mente così attiva dovesse aver percorso così tanta strada per poi tornare alla stessa posizione da cui era partita. (parte I, cap. 2; p. 37) *Nessun cambio è buono a meno che non sia stato necessariamente richiesto. Neppure la [[Riforma protestante|Riforma]] fu cosa buona, ma lo è adesso e l'accetto come accetto qualsiasi cosa che pur non essendo fondamentale ha ottenuto l'approvazione di molte generazioni dei miei concittadini. Non cercherei di annullare la Riforma più di quanto l'avrei supportata nel secolo sedicesimo. Che si lasci crescere fino alla raccolta ciò che è storico, non storico e dubbioso. Quando avrà perso la sua vitalità ciò che non è vitale perirà e diventerà marcio senza che nessuno se ne accorga; continuerà a vivere fino a che avrà vita. (parte I, cap. 2; p. 48) *È un vero imbroglio, furto, fraudolenza o che altro il fatto che un uomo menta agli altri nella speranza di ottenere qualcosa di considerevole, ma si tratta di una offesa comprensibile in confronto al permettere a se stessi di essere ingannati. È esattamente come lasciare che altri che ci arrechino [[noia]]: l'uomo che si lascia annoiare merita più disprezzo dell'uomo che annoia. L'uomo che tollera dei quadri scadenti, della musica scadente, della moralità scadente e della compagnia scandente è più spregevole di colui che è l'agente primario di qualsiasi di queste cose. Ha infatti meno da guadagnare e quindi probabilmente inganna se stesso di più, così che commette un crimine maggiore per una ricompensa inferiore. (parte I, cap. 3; p. 54) *Possiamo perdonare a un uomo quasi ogni falsità purché ci si accorga che era spinto da una forte tentazione e che sapeva di stare [[inganno|ingannando]]: ha fatto del male, certo, ma lo possiamo comprendere e forse potrebbe essere ancora utile. Ma cosa possiamo provare nei confronti di una persona che mente anche a se stessa per un futile motivo e che non sa di star mentendo? Una cosa del genere deve essere fatta di un inutile tronco marcio di fico che cade in tutte le direzioni quando ci si avvicina. Il comune autoingannatore della società moderna è un soggetto più pericoloso e spregevole di qualsiasi altro comune criminale; è una questione su cui coloro che non si autoingannano non hanno bisogno di far chiarezza. (parte I, cap. 3; p. 55) *Nessuna di voi ha mai visto un cane rabbioso abbaiare e mordere la sua catena come se volesse divorarvi, per poi essere ammansito e smettere di abbaiare una volta che vi siate avvicinate coraggiosamente e gli abbiate detto di stare tranquillo? Questo è il carattere della [[miscredente|miscredenza]]: ama minacciare coloro che battono in ritirata, eppure scappa atterrita da coloro che l'affrontano con forza. (parte II, cap. 1; p. 81) *Cos'è che ha reso il nome di [[David Friedrich Strauß|Strauss]] così terribile alle orecchie degli Ecclesiastici Inglesi? Nulla di certo se non l'inquietante silenzio che è stato mantenuto nei suoi riguardi in tutte le parti della nostra Chiesa. Perché, in fondo, cosa può dire o fare Strauss contro tutti i miracoli se risulta essere impotente contro la Resurrezione? Può produrre frasi che sembrano plausibili, ma non è una grande impresa. Può mostrarci come ci sia qualsiasi improbabilità ''a priori'' nel fatto che i miracoli fossero stati eseguiti da una persona che era nata e poi risorta? Se un uomo fece così è allora poca cosa che sapesse camminare sulle acque e comandare i venti. Ma se non c'è alcuna difficoltà ''a priori'' in relazione a questi miracoli, allora ne esistono altre. (parte II, cap. 5; p. 121) *Quale dovrebbe quindi essere la legittima conclusione? Di certo che non abbiamo prove della morte di Cristo sulla Croce, o in altre parola che non abbiamo prova dal fatto che fosse morto! Uniamo ciò alle note sulla Resurrezione che abbiamo visto più sopra e ci sentiremo come se fossimo nelle mani di qualche miscredente Gesuitico che stesse cercando di indebolire la nostra fede nelle nostre più preziose convinzioni facendo finta di starle difendendo piuttosto che nelle mani di una persona che è quasi impossibile sospettare di un progetto del genere. Cosa dovremmo dire se avessimo trovato [[Isaac Newton|Newton]], [[Adam Smith]] o [[Charles Darwin|Darwin]] argomentare così a favore delle loro opinioni? Cosa dovremmo pensare di qualsiasi causa scientifica perorata in questo modo? Saremmo ben consci del fatto che è già persa. E tuttavia i nostri migliori teologi devono essere applauditi ed elevati per accondiscendere a una strategia così disonesta che verrebbe disprezzata anche da un avvocato malfamato in quanto troppo ovviamente superficiale da poter esserci di anche il più minimo uso. (parte II, cap. 6; pp. 144-5) *O il [[Cristianesimo]] è la verità della verità (quella che in questo mondo dovrebbe soggiogare tutte le altre nei pensieri degli uomini e comparata alla quale tutte le altre verità sono insignificanti tranne per il fatto che si raggruppano intorno a lei) oppure al massimo è un errore che dovrebbe essere messo a posto il prima possibile. Non c'è via di mezzo. O Gesù Cristo fu il Figlio di Dio oppure non lo fu. Se lo fu, allora il grande Padre ci proibisce di imbrogliare al fine di provarlo; ci proibisce di mercanteggiare per un centimetro in più o in meno di ferita e di discutere sulla radice νυγ nella parola greca ενυξε.<ref>«Questa parola non esiste in greco antico. I casi sono due: o Butler voleva scriverne un'altra oppure intende dire che è un lavoro inutile cercare di trovare la radice di un parola inesistente, esattamente come è inutile cercare cercare di capire quanto in profondità fosse andata la punta della lancia.» {{NDR|N.d.C.}} {{cfr}} nota n. 19, p. 146.</ref> Meglio ammettere che la morte di Cristo deve rimanere per sempre materia di dubbio, nel caso ci venga richiesto un sacrificio così grande, piuttosto che anche solo avvicinarci a una menzogna solo per il fine di rendere doppiamente sicura una certezza. Nessuna mente onesta può dubitare che la causa di Cristo sia servita molto meglio dall'esporre un argomento insufficiente piuttosto che sorvolarci sopra in silenzio, o altrimenti che la causa di Cristo sia da essere attaccata e non da essere difesa. (parte II, cap. 6; p. 146) ===[[Explicit]]=== Spero che il lettore possa capire ciò non meno fortemente di quanto faccia io e spero che possa anche capire che io ho offerto quell'elemento mancante il quale unicamente può fare in modo che si combinino tra loro. Se mi si chiede a quale elemento stia alludendo, io risponderò la Sincerità. Questo è il pilota che ci ha condotti in salvo nel buon porto della fratellanza universale in Cristo. ===Citazioni su ''Il buon porto''=== *È stato spesso supposto che l'elaborato corredo di mistificazione che Butler usò in ''Il buon porto'' fosse stato deliberatamente costruito al fine di farsi beffe del pubblico. Non credo che sia andata così. Sono convinto che Butler avesse creato un'intelaiatura ironica per i suoi argomenti semplicemente per renderli più efficaci di quanto lo furono quando vennero esposti senza fronzoli nel pamphlet del 1865. ([[R. A. Streatfield]]) *''Il buon porto'' non mi ha arrecato alcun danno sociale di cui io sia mai venuto a conoscenza. Potevo attaccare il Cristianesimo tanto quanto volessi e a nessuno importava un fico secco; ma quando attaccai [[Charles Darwin|Darwin]] fu una questione differente. Per molti anni ''Evolution, Old and New'' e ''Unconscious Memory'' provocarono una rovina alle mie prospettive letterarie. Solo ora sto iniziando a riemergere dal danno letterario e socievole che quei due libri perfettamente giusti mi hanno inflitto. Oserei dire che abbondano di piccole manchevolezze di gusto, ma sono più che contento di averli scritti.<ref group="fonte">Da una lettera del 1901; citato nell'introduzione di [[R. A. Streatfield]] a ''Il buon porto'', pp. 10-11.</ref> (Samuel Butler) *La richiesta di una nuova edizione di ''Il buon porto'' mi dà l'opportunità di dire un paio di parole sulla genesi di quello che, sebbene non sia uno dei suoi libri più popolari di Samuel Butler, è certamente uno dei più caratteristici. Poche delle sue opere mostrano infatti più marcatamente le sue brillanti capacità come polemista e la sua implacabile determinazione di arrivare alla verità di qualunque cosa avesse attirato la sua attenzione. ([[R. A. Streatfield]]) ==''L'autrice dell'Odissea''== ===[[Incipit]]=== Se le domande che noi ci poniamo sull'Odissea: «fu scritta da un uomo o da una donna? il poema è esclusivamente di origine siciliana?» mirassero soltanto a determinare il sesso e la residenza dello scrittore sarebbe sufficiente rimandare il lettore al testo. Esse invece mirano a risolvere definitivamente l'intera questione omerica.<br> Le risposte alle due domande sono d'importanza capitale in questa questione, giacché se noi troviamo la mano di una donna onnipresente nell'Odissea, e se noi pure troviamo un così largo numero di dettagli locali presi esclusivamente e fedelmente da una sola città siciliana, tali da farci credere che l'autore dovette vivere e scrivere là, sembra inconfutabile l'affermazione che il poema fu scritto da una sola persona. Difficilmente poteva esservi più di una donna, nello stesso luogo, capace di scrivere un tale e così omogeneo poema come l'Odissea. ===Citazioni=== *Io non discuterò se l'[[Iliade]] e l'Odissea siano dello stesso autore, in quanto, se io convinco il lettore che l'Odissea fu scritta da una donna e in Sicilia, va da sé che non fu scritta da Omero, giacché non vi può essere dubbio sul sesso dello scrittore dell'Iliade. Gli stessi criteri che ci obbligheranno ad attribuire l'Odissea a una donna, vietano qualsiasi altra conclusione, eccetto quella che l'Iliade fu scritta da un uomo. (cap. I; p. 18) *Ciò che è giusto per un [[maschio e femmina|uomo]] è errato per una [[maschio e femmina|donna]] e viceversa. I giovani di [[Jane Austen]], per esempio, raramente sono molto interessanti, ma solo quelli che son ciechi alla squisita purezza e delicatezza del lavoro di Jane Austen si lamenteranno che lei non capisca gli uomini così bene come le donne. (cap. I; p. 23) *In un'epoca, inoltre, nella quale gli uomini erano principalmente occupati o in guerre o nella caccia, le arti di pace, e tra esse tutti tutti i generi di pregio letterario, erano più naturalmente lasciate alle donne. Se fosse conosciuta la verità, molto probabilmente troveremmo che fu l'uomo, piuttosto che la donna, l'intruso nel dominio della letteratura. [[Nausicaa]] fu più probabilmente una sopravvissuta che non una intrusa ma, molto più probabilmente di tutto, ella era all'altezza dei tempi. (cap. I; p. 26) *L'uomo e la donna non si comprendono mai l'un l'altro pienamente, tranne, forse, durante il fidanzamento e la luna di miele, e siccome l'uomo comprende l'uomo più di quanto lo possa la donna, così la donna comprende la donna più di quanto non lo possa un uomo. (cap. III; p. 123) *Gli uomini sembrano incapaci di parlare delle donne senza deriderle o metterle in caricatura; e così, forse, una donna non sa mai descrivere un uomo così facilmente come quando lo mette in ridicolo. Se ella lo fa intenzionalmente è sicura di riuscirvi, se lo fa senza preconcetto riuscirà più sicuramente ancora. Ciascuno dei due sessi, infatti, riesce benissimo nel mettere in caricatura l'altro, [...]. (cap. IV; p. 124) *Chi sono le donne dell'Odissea? Vi è [[Atena|Minerva]] onnipresente, a fianco di Ulisse e Telemaco, per dirigerli e consigliarli ed alternativamente rimproverarli o adularli. Nell'Iliade essa è una grande guerriera, ma non è una donna; nell'Odissea essa è una grande donna ma non una guerriera. (cap. IV; p. 125) *Per di più è chiaro in tutto il libro III e in tutto il libro IV, nei quali [[Telemaco]] tenta di avere notizie di suo padre, che quello che egli realmente vuole è la certezza della sua morte, non della sua esistenza, sebbene questo possa spiegarsi nel senso che egli dispera della seconda alternativa. L'indignazione di Telemaco per la prodigalità dei proci è notevolmente divisa dalla scrittrice in tutto il poema; su questo è furiosa forse per causa dello spreco continuo che vedeva in casa di suo padre. (cap. IV; p. 142) *[...] io considero i [[Ciclopi]], i superstiti dei vecchi soggiogati abitanti sicani di monte Erice. Essi devono la loro fama di una gigantesca statura alle grandi dimensioni delle pietre con le quali costruirono le mura delle loro città sul monte Erice. (cap. X; p. 221) ===[[Explicit]]=== Ed ora, nel congedarmi dal lettore, io vorrei dire che se quando iniziai questo lavoro nutrivo scarsa speranza di farlo prendere in seria considerazione dagli studiosi di Omero, sono ancora più oppresso e scoraggiato quando scorro le mie pagine e vedo che certamente scontenterò molti con i quali {{sic|anzicché}} offenderli vorrei andare d'accordo. Che cosa può importarmi dove sia scritta l'Odissea o se sia stata scritta l'Odissea o se sia stata scritta da una donna o da un uomo? Dal profondo del cuore posso dire lealmente che a me non importa che questi punti siano decisi secondo il mio modo di vedere, a me importa solo, e moltissimo, il sapere come saranno decisi dalle persone di buon senso che considereranno gli argomenti sui quali richiamano l'attenzione in questo libro. Credo di avere chiarito tutti e due i punti sufficientemente, ma, qualunque cosa accada, io so che il mio assunto è abbastanza forte da giustificarmi di averlo esposto; e così lo lascio. ==''Life and Habit''== *Un'[[impressione]] uniforme corrisponde praticamente a nessuna impressione. :''A uniform impression is practically no impression.'' (cap. I) *Non si può [[apprendimento|imparare]] o disimparare senza dolori o sofferenze. :''One cannot either learn or unlearn without pains or pain.'' (cap. I) *L'[[umorismo]] e l'ironia più perfetti sono generalmente del tutto inconsci. Esempi di entrambi sono spesso forniti da uomini che il mondo considera carenti di umorismo; è più probabile che queste persone siano inconsapevoli del proprio delizioso potere per la stessa maestria e perfezione con cui lo possiedono. :[...] ''the most perfect humour and irony is generally quite unconscious. Examples of both are frequently given by men whom the world considers as deficient in humour; it is more probably true that these persons are unconscious of their own delightful power through the very mastery and perfection with which they hold it.'' (cap. II) *[[Parola|Parole]], parole, parole [...] sono gli ostacoli sulla via della verità. Finché non pensi alle cose come sono, e non alle parole che le travisano, non puoi pensare correttamente. Le parole producono confini apparentemente stringenti e veloci laddove non ne esistono. Le parole dividono; così chiamiamo questo uomo, quello scimmia, quell'altro ancora scimmietta, mentre sono tutti solo differenziazioni della stessa cosa. Per pensare a una cosa bisogna liberarsi delle parole: sono gli abiti che indossano i pensieri, solo gli abiti. Lo dico più e più volte, perché non c'è niente di più importante. Le parole degli altri uomini ti fermeranno all'inizio di un'indagine. Un uomo può giocare con le parole per tutta la vita, sistemandole e risistemandole come tessere del domino. Se potessi pensare a te senza parole, mi capiresti meglio. :''Words, words, words [...] are the stumbling-blocks in the way of truth. Until you think of things as they are, and not of the words that misrepresent them, you cannot think rightly. Words produce the appearance of hard and fast lines where there are none. Words divide; thus we call this a man, that an ape, that a monkey, while they are all only differentiations of the same thing. To think of a thing they must be got rid of: they are the clothes that thoughts wear—only the clothes. I say this over and over again, for there is nothing of more importance. Other men's words will stop you at the beginning of an investigation. A man may play with words all his life, arranging them and rearranging them like dominoes. If I could think to you without words you would understand me better.'' (cap. V) *Una [[gallina]] è il solo modo di un [[uovo]] per fare un altro uovo.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 79.</ref> :[...] ''a hen is only an egg's way of making another egg.'' (cap. VIII) ==''Ritorno in Erewhon''== ===[[Incipit]]=== Prima di iniziare il racconto del secondo viaggio di mio padre nel singolare paese da lui scoperto circa trent'anni prima, mi pare opportuno dire qualcosa sulla sua vita nel periodo intercorso fra la pubblicazione del libro, nel 1872, e la sua morte, avvenuta al principio dell'estate del 1891. Potrò così accennare alle cause per cui egli perse quel favore del pubblico che pareva aver conquistato all'inizio. ===Citazioni=== *La prima [[idea]] è un germoglio robusto: se può si sviluppa. (cap. III; p. 264) *''Mi addormento con la piena, sicura speranza | che il mio sonno non verrà interrotto; | e che mentre io avrò tutto dimenticato, | non sarò del tutto dimenticata, | ma continuerò a vivere, nei pensieri e negli atti | di coloro che ho amato, | quella vita in cui, finché ebbi forza di lottare, | appassionatamente lottai per entrare.'' (cap. X; p. 329) {{NDR|[[epitaffi dai libri|epitaffio]]}} *La [[fede]], come un qualsiasi corpo mobile, segue la linea di minor resistenza [...].<ref group="fonte">Citato in ''Further Extracts from the Note-books of Samuel Butler'', p. 258.</ref> (cap. XI; p. 334) *Perché se gli uomini non temono la [[vita e morte|morte]] più del necessario, finiscono per corteggiarla più del necessario. Si può esaltare la morte solo se si disdegna la [[vita e morte|vita]]; tuttavia, secondo lui, una moderata certezza di onore e rinomanza dopo la morte è un conforto più vero per chi muore, e un più reale incentivo ad agire rettamente nella vita, [...]. (cap. XI; p. 334) *La [[vita]], affermava, non risiede in organi corporei, ma nella facoltà di usarli, e nell'uso che ne facciamo: cioè nell'opera che essi compiono. Come l'elemento essenziale di una fabbrica non è né l'edificio in cui si lavora, né gli strumenti con cui si lavora, ma la potenza di volontà del padrone, e i beni che egli produce; così la vera vita consiste nella sua volontà e nelle sua opera, non nel suo corpo. «Coloro che identificano la vita dell'uomo con quella del corpo» diceva «fanno lo stesso errore di chi scambia gli attrezzi del falegname per il falegname stesso». (cap. XI; p. 335) *Secondo il dottore la nostra potenza di volontà non si limita a mettere in opera il sistema speciale di organi che le è proprio, ma sotto certe condizioni arriva a influenzare altre volontà analoghe, ovvero a subirne l'influenza: dimodoché, ad esempio, se la potenza di volontà di A ha una presa sufficiente sulla potenza di volontà di B da riuscire a mettere in moto, attraverso B, il meccanismo di quest'ultimo, quella che in apparenza è un'azione di B in realtà sarà piuttosto un'azione di A, e ciò in senso non meno reale che se l'azione fosse stata compiuta attraverso il sistema meccanico dello stesso A: in altre parole, A sarà vissuto in B. Il principio universalmente ammesso per cui chi compie un'azione per mano di un'agente la compie in realtà lui stesso, dimostra che la teoria su esposta è solo un modo indiretto di esprimere ciò che per il senso comune è assolutamente ovvio. (cap. XI; pp. 335-6) *Ma la [[coscienza]] di chi agisce non è così importante come generalmente si crede, in confronto alla realtà vitale dell'azione. Noi non sappiamo nulla della forza che fa battere il nostro cuore, e non ci rendiamo nemmeno conto che batte, finché il battito è regolare. Non abbiamo alcuna coscienza del nostro respiro, né della digestione, né dell'impresa di capitale importanza che abbiamo compiuto come embrioni, né del graduale sviluppo dall'infanzia alla pubertà. Nessuno può negare che tutte queste azioni vengano compiute da un agente vitale; ma più questo agente è normale, sano, e veramente vivo, meno è stato e sarà conscio del suo agire. La parte della nostra vita corporea che penetra fino alla nostra coscienza è ben limitata rispetto a quella di cui siamo inconsapevoli. (cap. XI; pp. 336-7) *Uno [[scrittore]], ad esempio, ha scritto un libro che diletta o disgusta migliaia di persone che egli non conosce e che non conoscono lui. Supponiamo che il libro abbia una notevole influenza, o comunque una qualche influenza, sulle azioni di quelle persone. Supponiamo che l'autore dorma profondamente, mentre altri leggono con gran gusto il suo libro, e agiscono in conseguenza, magari a enorme distanza dal luogo ove egli si trova. Qual è la sua vita più vera, quella che egli vive in loro, o quella, altrettanto inconscia, che vive nel suo corpo immerso nel sonno? Chi può negare che la vita vicaria sia la più attiva? (cap. XI; p. 337) *[...] quando un uomo muore, viene talmente annullato uno dei grandi fattori della sua vita, che egli non potrà più avere una vita vera di alcun genere. Perché [[vivere]] significa non solo influenzare, ma essere influenzati; e quando un uomo è morto, come può essere influenzato? Può esistere per gli altri, ma gli altri non possono esistere per lui. Può venire da noi, ma noi non possiamo andare da lui. Cessando quindi di essere sensibile, perde una così gran parte di quel che costituiva la sua vita che non può più possedere una vita vera. (cap. XI; p. 338) *Sembra dunque che non esista una [[vita e morte|vita]] assoluta se non combinata con una certa dose di [[vita e morte|morte]], né una morte assoluta se non combinata con una qualche dose di vita, almeno finché non sia sparito ogni postumo potere di influenza. Questo, forse, intendeva Figliodelsole quando diceva che nel mezzo della vita siamo morti, e nel mezzo della morte siamo vivi. (cap. XI; p. 339) *Come il corpo è il sacramento, ovvero il segno esteriore e visibile, dello spirito, così la posterità è il sacramento di chi vive dopo la morte. Entrambi rappresentano il meccanismo attraverso cui l'altro agisce e si manifesta. (cap. XI; p. 340) *Son pochi i semi che germogliano in confronto a quelli che marciscono o vengono mangiati, e la maggior parte degli abitanti di questa terra sono solo dei nati morti rispetto a quella vita più vasta, mentre nessuno è immortale rispetto all'eternità. (cap. XI; p. 340) *[...] "appari e svanisci": ecco la [[regole dai libri|legge]] che pervade tutte le cose che conosciamo, e se c'è stata qualche predisposizione, essa è stata in favore di una vita breve e felice, una vita che contenga in sé abbastanza promesse da durare oltre la tomba perché valga la pena di tentarla, piuttosto che in favore di una vita eterna, fosse pure la migliore e la più nobile. (cap. XI; pp. 340-1) *La [[fede]] non consiste, come sostengono falsamente alcuni, nel credere in certe cose senza avere prove sufficienti; questa non è fede, ma mancanza di fede in tutte le cose in cui dovremmo credere di più. La fede consiste nel credere che l'istinto dei migliori tra gli uomini sia in se stesso una prova che non può essere messa da parte alla leggera; e i migliori tra gli uomini hanno sempre ritenuto la morte preferibile al disonore, e addirittura desiderabile, quando con essa si può conquistare la gloria. (cap. XI; p. 341) *Quale ineffabile contraddizione in termini! Quale rovesciamento di tutte le leggi di questo mondo, il dover stimare povera cosa anche le somme gioie e i sommi piaceri di cui abbiamo coscienza o percezione in questa vita, di fronte a speranze nel cui avverarsi non avremo mai né coscienza né percezione. Eppure è così, e lo sappiamo tutti, anche se non vogliamo confessarcelo. Perché, in cuor suo, il mondo disprezza le sue stesse leggi. (cap. XI; p. 342) *La vita, tanto prima quanto dopo la morte, è come l'amore – ogni logica le è avversa, mentre ogni sano istinto la favorisce. (cap. XI; p. 342) *Uno dei massimi doveri della [[posterità]] [...] è quello di valutare rettamente coloro che affrontano il suo giudizio. Conceda loro il beneficio del dubbio, e ignori i loro peccatucci; ma quando appare innegabile che un uomo è stato veramente ignobile e codardo, la sua [[reputazione]] deve rimanere in purgatorio del tempo per un periodo che varia, diciamo, dai cento ai duemila anni. Dopo un centinaio di anni, in genere, potrà tornare fra gli uomini, pur restando sempre offuscato. Dopo duemila se ne potrà parlare in qualsiasi società, senza che nessuno si scandalizzi. Il nostro senso di colpa morale varia in ragione inversa del quadrato della distanza che da essa ci separa nel tempo e nello spazio. Non così l'[[eroismo]]; l'eroismo non perde il suo splendore né col tempo né con lo spazio. Il [[bene e male|bene]] è come l'oro; è raro, ma non si offusca. Il [[bene e male|male]] è come l'acqua torbida; abbondante e piena di fango, ma a furia di scorrere finirà per tornare limpida. (cap. XI; p. 343) *Il che dimostra la verità di quanto [[Euclide]] osservò molto tempo fa: e cioè che il più piccolo non potrà mai comprendere il più grande. È altrettanto vero, però, che il più grande non può comprendere il più piccolo. (cap. XII; p. 351) *Nel mondo esterno, siamo costretti a tollerare molte cose contrarie alla felicità del massimo numero di individui, in parte perché non possiamo sempre scoprire in tempo che è genuinamente bugiardo, e non desta preoccupazioni, e chi lo è a parole, ma in realtà maschera un'indole sincera; e in parte perché, dovendo sbagliare, preferiamo lasciarci sfuggire i colpevoli, piuttosto che punire gli innocenti. Così, molti che notoriamente appartengono alla categoria degli onesti, vengono lasciati in libertà; e non è raro vederli addirittura far comunella con i guardiani della pubblica immoralità. D'altronde, estirpare radicalmente la rettitudine non sarebbe nell'interesse del pubblico. Una certa dose di [[sincerità]] agisce come beneficio stimolante al conformismo dei più, in quanto li spinge a rendersi conto della loro fortuna, e fornisce qualcosa da disprezzare. (cap. XIII; pp. 354-5) *[...] da un punto di vista umano, non v'è errore più grande del cercare di essere sempre nel giusto. (cap. XIII; p. 357) *Maledetti coloro che dicono: "Tu non servirai insieme Dio e [[Mammona]]"<ref>{{cfr}} «Nessun servo può servire a due padroni: o odierà l'uno e amerà l'altro oppure si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro. Non potete servire a Dio e a mammona.» ([[Gesù]], ''[[Vangelo secondo Luca]]'') {{NDR|[[discorso della Montagna]]}}</ref>, perché il dovere generale dell'uomo consiste nel saper conciliare le esigenze opposte di questi due dèi. (cap. XIII; p. 358) *È stato detto che Dio non può cambiare il passato, ma gli [[storico|storici]] sì. E i [[pittore|pittori]], osservò mio padre dentro di sé, possono fare tutto quello che fanno gli storici, e persino con migliori risultati. (cap. XIII; p. 365) ===[[Explicit]]=== «Cara,» dissi a mia moglie, che era seduta all'altro capo del tavolo, all'ora di colazione «debbo tradurti questa lettera e pregarti di aiutarmi poi a fare i bagagli. Bisogna che veda Alfred e gli rilasci una procura. Si metterà d'accordo con un editore per pubblicare il mio libro, e tu potrai correggere le bozze. Annuncia con garbo la mia partenza ai bambini; e cerca di fare a meno di me, mia cara, per sei mesi.»<br><br>Scrivo questo a Southampton, da dove mi imbarco per Erewhemos domani, 15 novembre 1900. ==''The Note-Books''== [[File:Samuel Butler 1858.jpg|thumb|upright=1.2|Samuel Butler nel 1858]] ===Capitolo I, ''Lord, What is Man?''=== *Siamo come le palle da [[biliardo]] in una partita tra giocatori inesperti: spinte continuamente in prossimità della buca senza mai finirci dentro, se non per caso.<ref group="fonte" name=CX/> :''We are like billiard balls in a game played by unskilful players, continually being nearly sent into a pocket, but hardly ever getting right into one, except by a fluke.'' (''Man'', I) *Che nesso volubile deve esserci fra i nostri pensieri se un odore improvviso, un gruppo di musicanti per la strada, un volto umano intravisto sulle lingue del fuoco o nel fusto nodoso di un albero, li portano di punto in bianco alle più stravaganti associazioni.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 57.</ref> :''How loosely our thoughts must hang together when the whiff of a smell, a band playing in the street, a face seen in the fire, or on the gnarled stem of a tree, will lead them into such vagaries at a moment's warning.'' (''Man'', IV) *La [[vita]] è la distribuzione di un errore – o di errori.<ref group="fonte" name=CXV>Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 115.</ref> :''Life is the distribution of an error—or errors.'' (''Life'', IV) *Il guscio di una [[chiocciola]] è una superstizione: le [[lumaca|lumache]] non hanno il guscio e se la passano altrettanto bene. Ma una chiocciola senza guscio non diventa per questo una lumaca, a meno che non assorba l'indifferenza di una lumaca verso il guscio.<ref group="fonte" name=CXV/> :''The snail's shell is a superstition, slugs have no shells and thrive just as well. But a snail without a shell would not be a slug unless it had also the slug's indifference to a shell.'' (''Life'', VI) *La vita è un lungo processo attraverso il quale si raggiunge la stanchezza. :''Life is one long process of getting tired.'' (''Life'', VII) *La vita è l'arte di trarre conclusioni sufficienti da premesse insufficienti.<ref group="fonte" name=CXV/> :''Life is the art of drawing sufficient conclusions from insufficient premises.'' (''Life'', IX) *Un senso dell'[[umorismo]] abbastanza forte da mostrare all'uomo non solo le assurdità degli altri ma anche le proprie gli impedirà di compiere tutti i [[peccato|peccati]]; o quasi tutti, tranne quelli che vale la pena commettere.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 47.</ref> :''A sense of humour keen enough to show a man his own absurdities, as well as those of other people, will keep him from the commission of all sins, or nearly all, save those that are worth committing.'' (''Life'', XII) *La vita è come la musica: deve essere composta a orecchio, seguendo l'istinto e le sensazioni, non le regole.<ref group="fonte" name=CXV/> :''Life is like music, it must be composed by ear, feeling and instinct, not by rule. Nevertheless one had better know the rules, for they sometimes guide in doubtful cases—though not often.'' (''Life'', XIII) *Ci sono due grandi [[regole dai libri|regole]] nella vita, una generale e l'altra particolare. La prima è che tutti finiscono per ottenere ciò che vogliono, se solo ci provano. Questa è la regola generale. La regola particolare è che ogni individuo è, chi più chi meno, un'eccezione alla regola generale.<ref group="fonte" name=CXVI>Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 116.</ref> :''There are two great rules of life, the one general and the other particular. The first is that every one can, in the end, get what he wants if he only tries. This is the general rule. The particular rule is that every individual is, more or less, an exception to the general rule.'' (''Life'', XIV) *Ogni forma di [[progresso]] è basata sul desiderio, innato e universale, di ogni organismo di vivere al di là dei propri mezzi.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 95.</ref> :''All progress is based upon a universal innate desire on the part of every organism to live beyond its income.'' (''Life'', XVI) *Il [[mondo]] è un tavolo da gioco predisposto in modo tale che tutti quelli che entrano nel casinò devono giocare e tutti a lunga scadenza devono perdere, chi più chi meno, anche se di quando in quando possono realizzare una vincita provvisoria.<ref group="fonte" name=LXIV>Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 64.</ref> :''The world is a gambling-table so arranged that all who enter the casino must play and all must lose more or less heavily in the long run, though they win occasionally by the way.'' (''The World'', I) *Trascorriamo i nostri giorni come giochiamo a carte, prendendoli così come vengono, senza sapere quale capiterà, sperando in una carta fortunata e ottenendone talvolta una, spesso ottenendo proprio quella sbagliata. :''We play out our days as we play out cards, taking them as they come, not knowing what they will be, hoping for a lucky card and sometimes getting one, often getting just the wrong one.'' (''The World'', II) *Forse il mondo non è particolarmente saggio; ma non conosciamo niente di più saggio.<ref group="fonte" name=LXIV/> :''The world may not be particularly wise—still, we know of nothing wiser.'' (''The World'', III) *Il mondo sarà sempre governato dal principio dell'[[egoismo]]. Non dovremmo cercare di por fine a questo stato di cose, ma di rendere l'egoismo dei farabutti più coincidente con l'egoismo della gente per bene.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 41.</ref> :''The world will always be governed by self-interest. We should not try to stop this, we should try to make the self-interest of cads a little more coincident with that of decent people.'' (''The World'', IV) *Esiste un eterno antagonismo di interessi tra l'individuo e il mondo in generale. All'individuo non importerà tanto quanto potrà soffrire in questo mondo, purché possa vivere nei buoni pensieri degli uomini anche molto tempo dopo averlo lasciato. Al mondo in generale non importa quanta sofferenza l'individuo possa sopportare o causare in questa vita, a condizione che si allontani completamente dai pensieri degli uomini, sia nel bene che nel male, quando se ne sarà andato. :''There is an eternal antagonism of interest between the individual and the world at large. The individual will not so much care how much he may suffer in this world provided he can live in men’s good thoughts long after he has left it. The world at large does not so much care how much suffering the individual may either endure or cause in this life, provided he will take himself clean away out of men’s thoughts, whether for good or ill, when he has left it.'' (''The Individual and the World'') *Quando borbottiamo sulla vanità delle cose umane, visto che anche l'opera più nobile non è eterna, ma prima o poi sarà come se non fosse mai esistita, dovremmo tenere a mente che il mondo, almeno per quello che ci è dato di capire, è fatto per essere goduto più che per essere conservato. Un continuo andirivieni pervade tutto ciò di cui abbiamo conoscenza, e sebbene le cose grandi svaniscano più lentamente, esse stesse sono composte di cose piccole e devono andare al passo di queste ultime.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', pp. 85-86.</ref> :''When we grumble about the vanity of all human things, inasmuch as even the noblest works are not eternal but must become sooner or later as though they had never been, we should remember that the world, so far as we can see, was made to enjoy rather than to last. Come-and-go pervades everything of which we have knowledge, and though great things go more slowly, they are built up of small ones and must fare as that which makes them.'' (''The World Made to Enjoy'') *La vita è un insieme di onde che, giunte al culmine, muoiono frangendosi in un milione di frammenti ognuno dei quali è comunque riassorbito immediatamente nel mare della vita e contribuisce a formare una [[generazione]] successiva, che avanza con moto ondoso finché essa pure s'infrange.<ref group="fonte" name=CXVI/> :''Life is the gathering of waves to a head, at death they break into a million fragments each one of which, however, is absorbed at once into the sea of life and helps to form a later generation which comes rolling on till it too breaks.'' (''Birth and Death'', II) *La base della [[riproduzione]] non dev'essere ricercata nel desiderio dei genitori di riprodursi, ma nel malcontento delle [[cellula germinale|cellule germinali]] verso quanto li circonda all'interno dei genitori, e nel loro desiderio di mettersi in proprio.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 105.</ref> :''Its base must be looked for not in the desire of the parents to reproduce but in the discontent of the germs with their surroundings inside those parents, and a desire on their part to have a separate maintenance.'' (''Reproduction'') *Gli ovuli, gli spermatozoi e gli embrioni, non solo di tutte le razze umane ma di tutte le cose viventi, sia animali che vegetali, formulano pochi pensieri, ma quei pochi sono quasi identici su qualsiasi argomento. Questo «quasi» è la piccola crepa all'interno del liuto che a lungo andare darà un carattere così diverso alla musica.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 78.</ref> :''The ova, spermatozoa and embryos not only of all human races but of all things that live, whether animal or vegetable, think little, but that little almost identically on every subject. That “almost” is the little rift within the lute which by and by will give such different character to the music.'' (1889; ''Thinking almost Identically'') *C'è una somiglianza, più o meno grande, tra i piaceri che tutte le nostre evacuazioni ci procurano. Credo che il [[piacere]] derivi sempre dal sollievo: sollievo, cioè, dallo sforzo notevole, anche se per lo più inconscio, di trattenere quello che è gradevole eliminare.<ref group="fonte" name=XXIX>Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 29.</ref> :''There is a resemblance, greater or less, between the pleasure we derive from all the evacuations. I believe that in all cases the pleasure arises from rest—rest, that is to say, from the considerable, though in most cases unconscious labour of retaining that which it is a relief to us to be rid of.'' (''Evacuations'') *Il [[corpo]] umano non è che una tenaglia posta sopra un mantice e una casseruola, il tutto fissato su due trampoli.<ref group="fonte" name=XXIX/> :''The body is but a pair of pincers set over a bellows and a stewpan and the whole fixed upon stilts.'' (''Man and His Organism'', II) *Ogni [[uomo]] dovrebbe considerarsi una specie di scatola per gli attrezzi. Fin qui è abbastanza facile; ma la difficoltà sta nel fatto che sono gli attrezzi stessi che costruiscono e manovrano gli attrezzi.<ref group="fonte" name=CX/> :''A man should see himself as a kind of tool-box; this is simple enough; the difficulty is that it is the tools themselves that make and work the tools. The skill which now guides our organs and us in arts and inventions was at one time exercised upon the invention of these very organs themselves.'' (''Man and His Organism'', III) *È l'opera di [[Georg Friedrich Händel|Händel]], non il corpo con il quale ha composto la sua opera, che ci costringe ad attraversare mezza Londra per ascoltare la sua musica.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 30.</ref> :''It is Handel's work, not the body with which he did the work, that pulls us half over London.'' (''Our Trivial Bodies'', I) *Tutta la [[vita e morte|vita]] di certa gente è una sorta di [[vita e morte|morte]] parziale – una lunga, estenuante agonia, per così dire, di immobilismo e di inesistenza cui la morte fa solo da sigillo o da firma solenne: la rinuncia a ogni ulteriore azione o operato da parte del firmatario. La [[morte]] sottrae a questi individui quella piccola forza che sembravano avere e non concede loro niente tranne il riposo.<ref group="fonte" name=LXVIII>Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', pp. 68-69.</ref> :''The whole life of some people is a kind of partial death—a long, lingering death-bed, so to speak, of stagnation and nonentity on which death is but the seal, or solemn signing, as the abnegation of all further act and deed on the part of the signer. Death robs these people of even that little strength which they appeared to have and gives them nothing but repose.'' (''Our Trivial Bodies'', II) *La morte, non è né una fine né un inizio definitivo. Così colui che perde la propria anima la può ritrovare, e colui che la trova potrebbe perderla.<ref group="fonte" name=LXVIII/> :''Death is not more the end of some than it is the beginning of others. So he that loses his soul may find it, and he that finds may lose it.'' (''Our Trivial Bodies'', II) ===Capitolo II, ''Elementary Morality''=== *Le fondamenta della [[morale]] sono come tutte le altre; se ci scava troppo intorno, la struttura sovrastante finisce per crollare.<ref group="fonte" name=LXV>Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', pp. 65-66.</ref> :''These are like all other foundations; if you dig too much about them the superstructure will come tumbling down.'' (''The Foundations of Morality'', I) *Cercare di arrivare alle fondamenta della morale è come cercare di riportare a livello di consapevolezza ciò che è passato nell'inconscio, e questo finisce per turbare e disorientare quelli che continuano a provarci con troppa insistenza.<ref group="fonte" name=LXV/> :''To attempt to get at the foundations is to try to recover consciousness about things that have passed into the unconscious stage; it is pretty sure to disturb and derange those who try it on too much.'' (''The Foundations of Morality'', III) *[...] quando l'uomo onesto rinnega le azioni oneste che ha compiuto e agisce contro la giustizia e contro la legge, si riscontrerà che in generale avrà guadagnato in simpatia quello che ha perso in santità.<ref group="fonte" name=LXV/> :[...] ''when the righteous man turneth away from his righteousness that he hath committed and doeth that which is neither quite lawful nor quite right, he will generally be found to have gained in amiability what he has lost in holiness.'' (''Counsels of Imperfection'') *Un eccesso di [[bontà]] è tanto immorale quanto ogni altro eccesso.<ref group="fonte" name=LXV/> :''It is as immoral to be too good as to be too anything else.'' (''Counsels of Imperfection'') *Dio fa pagare le [[virtù]] dei padri ai figli fino alla terza e alla quarta generazione.<ref group="fonte" name=LXV/> :''Truly he visiteth the virtues of the fathers upon the children unto the third and fourth generation.'' (''Counsels of Imperfection'') *Tutto quello che si può dire a vantaggio della [[virtù]] è che vi è una considerevole propensione in suo favore, e che è meglio stare dalla sua parte che contro di lei, ma a volte l'accesso alla virtù può essere nocivo. Se vuoi capire la virtù non devi essere immune dal vizio, perché l'uomo realmente virtuoso, che è in perfetto stato di grazia, è virtuoso solo inconsciamente e senza rendersene conto. A meno che un uomo non sia totalmente virtuoso, sarà in parte vizioso. La virtù è, per così dire, il riposo del sonno o della morte; il vizio è il risveglio della conoscenza del bene e del male, senza la quale non vi è vita degna di questo nome.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 111.</ref> :''The most that can be said for virtue is that there is a considerable balance in its favour, and that it is a good deal better to be for it than against it; but it lets people in very badly sometimes. If you wish to understand virtue you must be sub-vicious; for the really virtuous man, who is fully under grace, will be virtuous unconsciously and will know nothing about it. Unless a man is out-and-out virtuous he is sub-vicious. Virtue is, as it were, the repose of sleep or death. Vice is the awakening to the knowledge of good and evil—without which there is no life worthy of the name'' (''Counsels of Imperfection'') *Non esiste una conoscenza del [[bene e male|bene]] senza una corrispondente conoscenza del [[bene e male|male]]; ecco perché ogni nazione ha i suoi dèi e i suoi demoni, e li onora con servile riguardo. Dio senza il diavolo muore, perché rimane solo.<ref group="fonte" name=CXII>Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 112.</ref> :''There is no knowledge of good without a knowledge of evil also, and this is why all nations have devils as well as gods, and regard them with sneaking kindness. God without the devil is dead, being alone.'' (''Counsels of Imperfection'') *Per quelli che non sono obbligati a logorarsi sul [[lavoro]] – e ci sono molti che si ammazzano di lavoro per la pura incapacità di frenare questa loro passione che li domina come la brama dell'alcol domina l'ubriaco – l'eccesso è tanto immorale nel lavoro quanto nel bere o nel mangiare.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 49.</ref> :''In the case of those who are not forced to over-work themselves—and there are many who work themselves to death from mere inability to restrain the passion for work, which masters them as the craving for drink masters a drunkard—over-work in these cases is as immoral as over-eating or drinking.'' (''Physical Excellence'') *Il mondo riesce a fatica a rinunciare a tutti i [[vizio|vizi]] che da tempo si sono ampiamente insediati tra le popolazioni civili. Questi vizi devono avere qualche attrattiva pur nella loro deformità.<ref group="fonte" name=CXII/> :''The world can ill spare any vice which has obtained long and largely among civilised people. Such a vice must have some good along with its deformities.'' (''Vice and Virtue'', I) *La più sincera virtù ha sempre teso all'eccesso piuttosto che all'ascetismo: cosa comprensibile e verificabile, dato che anche la virtù si farà i suoi calcoli delle probabilità, e terrà quindi conto dell'eventualità di non venire identificata. La virtù sa bene che è impossibile procedere senza compromessi e, per così dire, si accorda un mezzo tono più in su in modo da preparare una caduta durante l'esecuzione.<ref group="fonte" name=CXIII>Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 113.</ref> :''The truest virtue has ever inclined toward excess rather than asceticism; that she should do this is reasonable as well as observable, for virtue should be as nice a calculator of chances as other people and will make due allowance for the chance of not being found out. Virtue knows that it is impossible to get on without compromise, and tunes herself, as it were, a trifle sharp to allow for an inevitable fall in playing.'' (''Vice and Virtue'', I) *Gli estremi di [[vizio e virtù]] sono parimenti detestabili: la virtù assoluta certamente uccide un uomo quanto il vizio assoluto, per non parlare poi dei suoi tedi e delle sue pomposità.<ref group="fonte" name=CXIII/> :''The extremes of vice and virtue are alike detestable; absolute virtue is as sure to kill a man as absolute vice is, let alone the dullnesses of it and the pomposities of it.'' (''Vice and Virtue'', II) *Dio non vuole che la gente sia troppo buona. Non gli va giù. Gli piace che non sia [[bontà e cattiveria|né troppo buona né troppo cattiva]]; ma, ai suoi occhi, è più veniale la tendenza all'eccesso di cattiveria che la tendenza all'eccesso di bontà.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 35.</ref> :''God does not intend people, and does not like people, to be too good. He likes them neither too good nor too bad, but a little too bad is more venial with him than a little too good.'' (''Vice and Virtue'', III) *Se la virtù potesse sempre avere la meglio, sarebbe insopportabile, come succede generalmente con le fazioni dominanti. La funzione del vizio è proprio quella di contenere la virtù entro limiti ragionevoli.<ref group="fonte" name=CXIV/> :''If virtue had everything her own way she would be as insufferable as dominant factions generally are. It is the function of vice to keep virtue within reasonable bounds.'' (''Vice and Virtue'', V) *Finora la virtù non è mai stata adeguatamente rappresentata da nessuno che potesse rivendicare di essere considerato virtuoso. È il sub-vizioso che capisce meglio la virtù. Che i viziosi si limitino a descrivere, cosa che riescono a fare abbastanza bene.<ref group="fonte" name=CXIV>Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 114.</ref> :''Virtue has never yet been adequately represented by any who have had any claim to be considered virtuous. It is the sub-vicious who best understand virtue. Let the virtuous people stick to describing vice—which they can do well enough.'' (''Vice and Virtue'', VI) *La moralità entra in gioco a seconda che il [[piacere]] preceda o segua il malessere. Così, è immorale ubriacarsi perché il mal di testa segue l'atto del bere, ma se il mal di testa venisse prima e l'[[ubriachezza]] poi, ubriacarsi sarebbe morale.<ref group="fonte" name=LXV/> :''Morality turns on whether the pleasure precedes or follows the pain. Thus, it is immoral to get drunk because the headache comes after the drinking, but if the headache came first, and the drunkenness afterwards, it would be moral to get drunk.'' (''Morality'') *Senza dubbio ogni scoperta, ogni tipo di cambiamento è immorale, poiché tende a sconvolgere la mente degli uomini e quindi i loro costumi, e quindi la loro morale, che è quello che resta dei loro ''mores'' o costumi. Ne dovrebbe conseguire che non c'è nulla di così assolutamente morale quanto la stagnazione, a parte il fatto che se fosse perfetta distruggerebbe qualsivoglia costumanza. Così ci deve sempre essere immoralità nella moralità e moralità nell'immoralità. Perché ci sarà qualcosa del costume legittimo e abituale anche nelle cose più inusuali e detestabili che si possano fare.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 95.</ref> :''Every discovery and, indeed, every change of any sort is immoral, as tending to unsettle men's minds, and hence their custom and hence their morals, which are the net residuum of their "mores" or customs. Wherefrom it should follow that there is nothing so absolutely moral as stagnation, except for this that, if perfect, it would destroy all mores whatever. So there must always be an immorality in morality and, in like manner, a morality in immorality. For there will be an element of habitual and legitimate custom even in the most unhabitual and detestable things that can be done at all.'' (''Change and Immorality'') *Se un uomo non riesce a procurarsi altro cibo, è più naturale per lui uccidere un altro essere umano e mangiarlo che morire di fame; il nostro orrore è dovuto soprattutto alle circostanze che rendono quest'azione naturale più che al [[cannibalismo]] stesso.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 67.</ref> :''If a man can get no other food it is more natural for him to kill another man and eat him than to starve. Our horror is rather at the circumstances that make it natural for the man to do this than at the man himself.'' (''Abnormal Developments'') *Penso che derivi più infelicità dalla [[famiglia]] che da qualsiasi altra fonte. Intendo, cioè, dal tentativo di prolungare a sproposito i legami familiari e di tenere insieme artificiosamente delle persone che per natura non legherebbero mai. Questo errore non è tanto grave tra le classi inferiori, ma ne uccide in gran quantità, quotidianamente, tra le classi medie e alte. E non piace né ai vecchi né ai giovani.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 43.</ref> :''I believe that more unhappiness comes from this source than from any other—I mean from the attempt to prolong family connection unduly and to make people hang together artificially who would never naturally do so. The mischief among the lower classes is not so great, but among the middle and upper classes it is killing a large number daily. And the old people do not really like it much better than the young.'' (''The Family'', I) *Vi è una [[religione]] i cui seguaci possano essere indicati come nettamente più amabili e degni di fiducia di quelli di ogni altra? Se fosse così, questo risolverebbe il problema.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 99.</ref> :''Is there any religion whose followers can be pointed to as distinctly more amiable and trustworthy than those of any other? If so, this should be enough. I find the nicest and best people generally profess no religion at all, but are ready to like the best men of all religions.'' (''Religion'') *[[Scienza e religione|La scienza e la religione]] si riconciliano nelle persone buone e di buon senso ma da nessuna altra parte.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 101.</ref> :''These are reconciled in amiable and sensible people but nowhere else.'' (''Science and Religion'') *Una morte fatta con stile, in modo lussuoso, è una delle cose più dispendiose a cui un uomo possa indulgere. Morire con tutti i confort costa un sacco di soldi a meno che uno non si spenga alla svelta.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 70.</ref> :''Death in anything like luxury is one of the most expensive things a man can indulge himself in. It costs a lot of money to die comfortably, unless one goes off pretty quickly.'' (''A Luxurious Death'') *Le perdite di [[denaro]] sono le peggiori, la perdita della salute viene subito dopo e la perdita della buona reputazione è solo in terza posizione. Il resto è uno scherzo, purché non si tocchino i soldi, la salute e la reputazione.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 33.</ref> :''Money losses are the worst, loss of health is next worst and loss of reputation comes in a bad third. All other things are amusements provided money, health and good name are untouched.'' (''Money, Health and Reputation'') ===Capitolo III, ''The Germs of Erewhon and of Life and Habit''=== *Le principali specie e sottospecie della razza umana non vanno cercate fra i negri, i Circassi, i Malesi o gli aborigeni americani, ma fra [[ricchezza e povertà|i ricchi e i poveri]]. La differenza di organizzazione fisica fra le due specie di uomini è molto più grande di quella che esiste fra le cosiddette razze dell'umanità. Il ricco può andare da qui in Inghilterra quando ne ha voglia, mentre un'invisibile fatalità impedisce alle gambe dell'altro di trasportarlo oltre certi angusti confini.<ref group="fonte" name=XCI>Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 91.</ref> :[...] ''the principal varieties and sub-varieties of the human race are not now to be looked for among the negroes, the Circassians, the Malays, or the American aborigines, but among the rich and the poor. The difference in physical organisation between these two species of man is far greater than that between the so-called types of humanity. The rich man can go from here to England whenever he feels so inclined. The legs of the other are by an invisible fatality prevented from carrying him beyond certain narrow limits.'' (da un articolo del 29 luglio 1985; riportato in ''Lucubratio Ebria'') *[...] ai nervi o ai tessuti, o a tutto quello che risponda al timone del desiderio di un uomo [[ricchezza|ricco]], può collegarsi tutto un esercito di arti, visibili e invisibili.<ref group="fonte" name=XCI/> :''For to the nerves or tissues, or whatever it be that answers to the helm of a rich man’s desires, there is a whole army of limbs seen and unseen attachable.'' (da un articolo del 29 luglio 1985; riportato in ''Lucubratio Ebria'') ===Capitolo IV, ''Memory and Design''=== *[[Essere]] significa pensare ed essere pensabile. [[Vivere]] significa pensare continuamente e ricordare di averlo fatto.<ref group="fonte" name=LVII>Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', pp. 57-58.</ref> :''To be is to think and to be thinkable. To live is to continue thinking and to remember having done so.'' (''Memory'', II) *La [[memoria]] [[proporzioni|sta alla]] mente come la viscosità sta al protoplasma: dà al pensiero una tenacità – è una specie di ''pied-à-terre'' dal quale può partire e senza il quale rimane immobile. Infatti il pensiero e la memoria sono inseparabili. Niente pensiero, niente memoria; e niente memoria, niente pensiero. Siccome il pensiero conscio e la memoria conscia sono funzioni l'uno dell'altra, lo stesso vale per il pensiero inconscio e per la memoria inconscia. La memoria inconscia è, per così dire, il corpo del pensiero; ed è attraverso la memoria che il corpo e la mente sono legati assieme nel ritmo e nelle vibrazioni.<ref group="fonte" name=LVII/> :''Memory is to mind as viscosity is to protoplasm, it gives a tenacity to thought—a kind of pied à terre from which it can, and without which it could not, advance. Thought, in fact, and memory seem inseparable; no thought, no memory; and no memory, no thought. And, as conscious thought and conscious memory are functions one of another, so also are unconscious thought and unconscious memory. Memory is, as it were, the body of thought, and it is through memory that body and mind are linked together in rhythm or vibration'' [...]. (''Memory'', II) ===Capitolo V, ''Vibrations''=== *L'[[azione]] è il processo mentale, si materializza, e con cui la sostanza, che è materiale, si mentalizza. È come il tempo [[presente]], che unisce il tempo passato a quello futuro, ed è il solo che valga la pena di considerare, anche se è il solo tempo che non abbia una vera e propria esistenza.<ref group="fonte" name=LXXXI>Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', pp. 81-82.</ref> :''Action is the process whereby thought, which is mental, is materialised and whereby substance, which is material, is mentalised. It is like the present, which unites times past and future and which is the only time worth thinking of and yet is the only time which has no existence.'' (''The Universal Substance'', I) *L'azione è il punto di congiungimento tra il cambiamento corporeo, visibile o almeno percettibile, e la modificazione mentale, che è sempre invisibile se non quando si rivela nell'azione. Così l'azione è il segno materiale di certi stati mentali. Traduce il pensiero in un corrispondente mutamento corporeo.<ref group="fonte" name=LXXXI/> :''The action is the point of juncture between bodily change, visible and otherwise sensible, and mental change which is invisible except as revealed through action. So that action is the material symbol of certain states of mind. It translates the thought into a corresponding bodily change.'' (''The Universal Substance'', I) ===Capitolo VI, ''Mind and Matter''=== *Il [[sentimento]] è un'arte e, come ogni altra arte, la si può acquisire con l'applicazione. L'analogia fra i sentimenti e le parole è molto stretta. Entrambi hanno il loro fondamento nella volontà e si basano ampiamente su convenzioni. Come non dovremmo farci governare dai sentimenti. I sentimenti possono ingannarci, possono mentire, possono essere usati in modi innaturali e artificiali, possono essere forzati, possono traviarci, ma possono anche essere controllati.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 104.</ref> :''Feeling is an art and, like any other art, can be acquired by taking pains. The analogy between feelings and words is very close. Both have their foundation in volition and deal largely in convention; as we should not be word-ridden so neither should we be feeling-ridden; feelings can deceive us; they can lie; they can be used in a non-natural, artificial sense; they can be forced; they can carry us away; they can be restrained.'' (''Feeling'') *Lo [[stomaco]] sano è squisitamente conservatore. Pochi radicali hanno una buona digestione. :''The healthy stomach is nothing if not conservative. Few radicals have good digestions.'' (''Indigestion'') ===Capitolo VII, ''On the Making of Music, Pictures and Books''=== *Noi chiediamo alle [[parola|parole]] più di quello che possono fare. Quello che cerchiamo di fare con le parole è molto simile al tentativo di aggiustare un orologio con un piccone, o dipingere una miniatura con uno strofinaccio. Noi pretendiamo che le parole ci aiutino ad afferrare e analizzare quello che nella sua estrema essenza è inafferrabile come un'ombra. Eppure eccole lì: dobbiamo trovare una forma di coabitazione con loro, ed è saggio trattarle da buone vicine e farne l'uso migliore, non il peggiore. Ma sono le ultime arrivate in confronto al pensiero e all'azione. Quello che dovremmo leggere non sono tanto le parole, ma l'uomo di cui intuiamo l'esistenza al di là delle parole stesse.<ref group="fonte" name=LV>Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', pp. 55-56.</ref> :''We want words to do more than they can. We try to do with them what comes to very much like trying to mend a watch with a pickaxe or to paint a miniature with a mop; we expect them to help us to grip and dissect that which in ultimate essence is as ungrippable as shadow. Nevertheless there they are; we have got to live with them, and the wise course is to treat them as we do our neighbours, and make the best and not the worst of them. But they are parvenu people as compared with thought and action. What we should read is not the words but the man whom we feel to be behind the words.'' (''Thought and Word'', V) *Le parole impediscono e uccidono la perfetta formulazione del pensiero, o ne vengono uccise. Ma sono come impalcature, utili, se non indispensabili, per lavorare su un pensiero imperfetto e collaborare a renderlo perfetto.<ref group="fonte" name=LV/> :''Words impede and either kill, or are killed by, perfect thought; but they are, as a scaffolding, useful, if not indispensable, for the building up of imperfect thought and helping to perfect it.'' (''Thought and Word'', VI) *Le parole sono come i soldi: non c'è niente di più inutile se non quando si usano.<ref group="fonte" name=LV/> :''Words are like money; there is nothing so useless, unless when in actual use.'' (''Thought and Word'', VIII) *Le [[idea|idee]] sono come ombre – sembrano salde finché non cerchiamo di afferrarle.<ref group="fonte" name=LXXXI/> :''They are like shadows—substantial enough until we try to grasp them.'' (''Ideas'') *Il fatto che ogni stato mentale si intensifichi nell'espressione è tutt'uno col fatto che nessuna cosa ha di per sé una sua esistenza se non nel momento in cui la si esprime.<ref group="fonte" name=LV/> :''The fact that every mental state is intensified by expression is of a piece with the fact that nothing has any existence at all save in its expression.'' (''Expression'') *La [[regole dai libri|regola]] dovrebbe essere di non [[apprendimento|imparare]] una cosa finché non si è assolutamente certi che entro breve tempo se ne sentirà tanto il bisogno da non poterne più fare a meno.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 38.</ref> :''The rule should be never to learn a thing till one is pretty sure one wants it, or that one will want it before long so badly as not to be able to get on without it.'' (''Knowledge is Power'') *Nell'[[arte]], non cercare mai di scoprire o di imparare niente se non dopo che l'ignoranza di una determinata cosa ti abbia tormentato per qualche tempo. Solo allora te la ricorderai, ma solo in questo caso.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 24.</ref> :''In art, never try to find out anything, or try to learn anything until the not knowing it has come to be a nuisance to you for some time. Then you will remember it, but not otherwise.'' (''Agonising'') *La [[mente]] di ogni uomo è una terra che gli è incognita, tanto che non c'è motivo di affannarsi a elaborare progetti di avventura per accedere a paesi inesplorati. Per raggiungerli non c'è bisogno di andare lontano: come il Regno dei Cieli, questi paesi sono dentro di noi.<ref group="fonte" name=LXXXIII/> :''Each man’s mind is an unknown land to himself, so that we need not be at such pains to frame a mechanism of adventure for getting to undiscovered countries. We have not far to go before we reach them. They are, like the Kingdom of Heaven, within us.'' (''Imaginary Countries'') *Lo [[stile]] di un uomo in qualsiasi arte dovrebbe essere come il suo abito: attirare meno attenzione possibile.<ref group="fonte" name=CX>Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 110.</ref> :''A man's style in any art should be like his dress—it should attract as little attention as possible.'' (''A Man's Style'') *Non sono io che faccio [[libro|libri]], sono loro che crescono; vengono da me e insistono per essere scritti a modo loro.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 51.</ref> :''I never make them: they grow; they come to me and insist on being written, and on being such and such.'' (''My Books'') *I [[critico|critici]] generalmente diventano tali non in virtù della loro predisposizione a questo compito, ma per la loro incapacità di fare qualunque altra cosa. I libri dovrebbero essere processati da un giudice e dai giurati come se fossero dei crimini, e bisognerebbe ascoltare le argomentazioni di entrambe le parti.<ref group="fonte" name=LII>Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 52.</ref> :''Critics generally come to be critics by reason not of their fitness for this but of their unfitness for anything else. Books should be tried by a judge and jury as though they were crimes, and counsel should be heard on both sides.'' (''Criticism'') *Un grande [[ritratto]] è sempre un ritratto del pittore più che un ritratto del modello.<ref group="fonte" name=XXV>Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 25.</ref> :''A great portrait is always more a portrait of the painter than of the painted.'' (''Portraits'') *Quando un uomo ha dei dubbi su quello che deve [[scrittura|scrivere]], gli sarà utile chiedersi cosa diranno le sue parole di lì a cent'anni.<ref group="fonte" name=LII/> :''When a man is in doubt about this or that in his writing, it will often guide him if he asks himself how it will tell a hundred years hence.'' (''Writing for a Hundred Years Hence'') ===Capitolo VIII, ''Handel and Music''=== *Se leghi le mani a [[Georg Friedrich Händel|Händel]] impedendogli di rendere le emozioni umane, e liberi [[Johann Sebastian Bach|Bach]] non dandogli nessuna emozione umana da interpretare – se, di fatto, privi Händel delle sue possibilità mentre togli a Bach le sue difficoltà – i due potranno competere in qualche modo, ma Händel ne uscirà comunque vittorioso. Altrimenti è assurdo concedere a Bach di entrare in lizza.<ref group="fonte" name=LXXI>Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', pp. 71-72.</ref> :''If you tie Handel's hands by debarring him from the rendering of human emotion, and if you set Bach's free by giving him no human emotion to render—if, in fact, you rob Handel of his opportunities and Bach of his difficulties—the two men can fight after a fashion, but Handel will even so come off victorious. Otherwise it is absurd to let Bach compete at all.'' (''Handel and Bach'', I) *Bach viene considerato un musicista più profondo di Händel in virtù della sua frequente e più involuta complessità di composizione. In realtà Händel era abbastanza profondo da evitare l'uso selvaggio del contrappunto cui ricorreva istintivamente Bach, ma sapeva bene che l'opinione pubblica avrebbe certamente considerato Bach al suo livello, se non addirittura superiore. È probabilmente per questo che Händel era diffidente nei confronti di Bach.<ref group="fonte" name=LXXI/> :[...] ''Bach is esteemed a more profound musician than Handel in virtue of his frequent and more involved complexity of construction. In reality Handel was profound enough to eschew such wildernesses of counterpoint as Bach instinctively resorted to, but he knew also that public opinion would be sure to place Bach on a level with himself, if not above him, and this probably made him look askance at Bach.'' (''Handel and Bach'', I) *Solo un grande compositore come Händel – o qualcuno di altrettanto grande, se fosse possibile trovarlo – può anche essere, spesso, facilmente e trionfalmente banale. Così come ci vuole – o piuttosto ci vorrebbe – un compositore all'altezza di Händel per scrivere un altro coro dell'''Alleluia''. Solo chi è capace di tanto potrà con trattare con facilità anche situazioni banali come fa Händel. Händel è così grande e così semplice che solo un musicista di professione può essere incapace di capirlo.<ref group="fonte" name=LXXI/> :''It takes as great a composer as Handel—or rather it would take as great a composer if he could be found—to be able to be as easily and triumphantly commonplace as Handel often is, just as it takes—or rather would take—as great a composer as Handel to write another Hallelujah chorus. It is only the man who can do the latter who can do the former as Handel has done it. Handel is so great and so simple that no one but a professional musician is unable to understand him.'' (''Handel's Commonplaces'') *L'onestà non consiste nel non rubare mai, ma nel sapere quando smettere di rubare e come fare buon uso di quanto si è rubato. Solo i grandi possidenti sanno rubare con garbo e a tempo. Un buon ladro, che utilizza bene quel che prende, è ''ipso facto'' un buon inventore. Meglio un uomo che sappia usare bene quello che è stato fatto da altri che due modesti e indipendenti inventori.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 76.</ref> :''Honesty consists not in never stealing but in knowing where to stop in stealing, and how to make good use of what one does steal. It is only great proprietors who can steal well and wisely. A good stealer, a good user of what he takes, is ipso facto a good inventor. Two men can invent after a fashion to one who knows how to make the best use of what has been done already.'' (''Honesty'') *Se Bach si contorce, [[Richard Wagner|Wagner]] ha le convulsioni.<ref group="fonte" name=LXXI/> :''If Bach wriggles, Wagner writhes.'' (''Musical Criticism'') *Nei libri è facile nominare i morti dimenticati cui siamo debitori, ed è possibile riconoscere apertamente il debito in qualsiasi momento e dovunque se ne presenti l'occasione. Più uno scrittore è originale, maggiore sarà il piacere che proverà nel richiamare l'attenzione sull'opera dimenticata di chi l'ha preceduto. Le convenzioni della pittura e della musica, tuttavia, pur ammettendo il prestito non meno liberamente della letteratura, non consentono una palese dichiarazione della fonte.<ref group="fonte" name=LXXIV>Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 74.</ref> :''In books it is easy to make mention of the forgotten dead to whom we are indebted, and to acknowledge an obligation at the same time and place that we incur it. The more original a writer is, the more pleasure will he take in calling attention to the forgotten work of those who have gone before him. The conventions of painting and music, on the other hand, while they admit of borrowing no less freely than literature does, do not admit of acknowledgement;'' [...]. (''On Borrowing in Music'') *Per una vasta percentuale del suo lavoro nessun [[musicista]] può essere originale. [...] è sorprendente quanta parte anche della musica più originale consista di passaggi, scale e cadenze comuni.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 75.</ref> :''Indeed no musician can be original in respect of any large percentage of his work.'' [...] ''it is surprising how large a part even of the most original music consists of common form scale passages, and closes.'' (''On Borrowing in Music'') *La [[storia dell'arte]] è una storia di revivals.<ref group="fonte" name=e>Citato in Elena Spagnol, ''Enciclopedia delle citazioni'', Garzanti, Milano, 2009. ISBN 9788811504894</ref> :[...] ''the history of art is the history of revivals.'' (''Anachronism'') ===Capitolo IX, ''A Painter's Views on Painting''=== [[File:Samuel Butler (1835-1902) - Mr Heatherley's Holiday, An Incident in Studio Life - N02761 - National Gallery.jpg|thumb|upright=1.4|''Le vacanze di Mr Heatherley'' (S. Butler, 1874)]] *Gli antichi [[maestro e discepolo|maestri]] insegnavano non per il gusto di insegnare; né per l'idea, allora inesistente, di servire la causa dell'arte; non perché i genitori degli allievi li pagassero per insegnare. [...] I maestri prendevano dei [[maestro e discepolo|discepoli]] a cui insegnare perché c'era più lavoro di quanto riuscissero a fare da soli e avevano bisogno di qualcuno che li aiutasse.<ref group="fonte" name=XXV/> :''The old masters taught, not because they liked teaching, nor yet from any idea of serving the cause of art, nor yet because they were paid to teach by the parents of their pupils.'' [...] ''The masters took pupils and taught them because they had more work to do than they could get through and wanted some one to help them.'' (''The Old Masters and Their Pupils'') *[[Disegno|Disegnare]] dal vero è come cercare di mettere un pizzico di sale sulla coda della natura. Eppure c'è chi ci riesce molto bene.<ref group="fonte" name=XXVI>Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 26.</ref> :''Sketching from Nature is very like trying to put a pinch of salt on her tail. And yet many manage to do it very nicely.'' (''Sketching from Nature'') *I pittori dovrebbero ricordare che l'[[occhio]], di norma, è un organo buono, semplice, credulone – sempre pronto a prendere per vero tutto quello che gli viene detto con piglio e fermezza.<ref group="fonte" name=XXVI/> :''Painters should remember that the eye, as a general rule, is a good, simple, credulous organ—very ready to take things on trust if it be told them with any confidence of assertion.'' (''The Credulous Eye'') *Dopo aver cercato, per tanti anni, di diventare accurati, dobbiamo passarne molti altri a scoprire quando e come essere inaccurati.<ref group="fonte" name=CXVII>Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 117.</ref> :''After having spent years striving to be accurate, we must spend as many more in discovering when and how to be inaccurate.'' (''Accuracy'') *Pensate a una vostra opera e consideratela con l'occhio con cui giudichereste l'opera di un vostro rivale. Se la guardate per ammirarla siete persi.<ref group="fonte" name=XXVI/> :''Think of and look at your work as though it were done by your enemy. If you look at it to admire it you are lost.'' (''Improvement in Art'') *Si può affinare la propria mano a seconda di come si giudica il proprio lavoro. Chi lo osserva per trovarne difetti, li trova e li corregge. Chi lo osserva per trovarne i pregi, li trova e non migliora. Non si può considerare un'opera perfetta e perfettibile allo stesso tempo.<ref group="fonte" name=XXVII>Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 27.</ref> :''Improvement in one's painting depends upon how we look at our work. If we look at it to see where it is wrong, we shall see this and make it righter. If we look at it to see where it is right, we shall see this and shall not make it righter. We cannot see it both wrong and right at the same time.'' (''Improvement in Art'') *Un uomo non può essere virtuoso del [[colore]] se non è molto di più.<ref group="fonte" name=XXVII/> :''A man cannot be a great colourist unless he is a great deal more. A great colourist is no better than a great wordist unless the colour is well applied to a subject which at any rate is not repellent.'' (''Words and Colour'') ===Capitolo X, ''The Position of a Homo Unius Libri''=== *Se morirò giovane, almeno non sarò annoiato dal mio stesso [[successo]].<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 41.</ref> :''If I die prematurely, at any rate I shall be saved from being bored by my own success.'' (''Compensation'') *Stavo completando l'acquisto di alcune piccole case a Lewisham e dovevo firmare con il mio nome. Il venditore, vedendo solo il nome e non conoscendo nessuno dei miei libri, mi disse, piuttosto sgarbatamente, ma senza voler dire alcun male:<br>"Hai scritto libri come ''[[Samuel Butler (poeta)#Hudibras|Hudibras]]''?<ref name=hudibras>L'autore del poema ''[[Samuel Butler (poeta)#Hudibras|Hudibras]]'' è il [[Samuel Butler (poeta)|Samuel Butler]] seicentesco.</ref><br>Dissi prontamente: "Certo, ''[[#Erewhon|Erewhon]]'' è un libro buono quanto ''Hudibras''."<br>Si stava facendo troppo dura per lui, così ha pensato che non avessi sentito bene e ha ripetuto la sua domanda. Ho risposto di nuovo come prima e lui si è zittito. Gli ho inviato una copia di ''Erewhon'' subito dopo averlo completato. È stato un discorso piuttosto alto da parte mia, lo ammetto, ma non avrebbe dovuto sfidarmi senza essere stato provocato. :''I was completing the purchase of some small houses at Lewisham and had to sign my name. The vendor, merely seeing the name and knowing none of my books, said to me, rather rudely, but without meaning any mischief:<br>"Have you written any books like Hudibras?"<br>I said promptly: "Certainly; Erewhon is quite as good a book as Hudibras." This was coming it too strong for him, so he thought I had not heard and repeated his question. I said again as before, and he shut up. I sent him a copy of Erewhon immediately after we had completed. It was rather tall talk on my part, I admit, but he should not have challenged me unprovoked.'' (''Hudibras and Erewhon'') *[...] per ogni uomo di merito trascurato, incaricano di coccolare una dozzina di sciocchi, per rimorso. Il genio, dicono, indossa sempre un mantello invisibile; questi uomini indossano mantelli invisibili, quindi sono dei geni; e li lusinga pensare di poter vedere più dei loro vicini. La negligenza di un uomo come l'autore di ''Hudibras''<ref name=hudibras/> è compensata dalle carezze di una dozzina di altri che sarebbero i primi ad avventarsi sull'autore di ''Hudibras'' se tornasse in vita. Il cielo non voglia che io mi paragoni all'autore di ''Hudibras'', [...]. :[...] ''they set people on to pamper a dozen fools for each neglected man of merit, out of compunction. Genius, they say, always wears an invisible cloak; these men wear invisible cloaks—therefore they are geniuses; and it flatters them to think that they can see more than their neighbours. The neglect of one such man as the author of Hudibras is compensated for by the petting of a dozen others who would be the first to jump upon the author of Hudibras if he were to come back to life. Heaven forbid that I should compare myself to the author of Hudibras,'' [...]. (''Myself and My Books'') *La [[sincerità]], o onestà, è una forma di virtù bassa e alquanto rudimentale, che si riscontra in considerevole misura solo tra i [[protozoo|protozoi]].<ref group="fonte" name=LX>Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 60.</ref> :''Sincerity or honesty is a low and very rudimentary form of virtue that is only to be found to any considerable extent among the protozoa.'' (''Hoodwinking the Public'') *L'uomo [[adulto]] è composto di menzogne e inganni che sono per lui come l'aria che respira.<ref group="fonte" name=LX/> :''The full-grown man is compacted of lies and shams which are to him as the breath of his nostrils.'' (''Hoodwinking the Public'') *Gli argomenti sono come armi da fuoco che un uomo può tenere in casa, ma che non dovrebbe portare in giro. :''Arguments are like fire-arms which a man may keep at home but should not carry about with him.'' (''The Art of Propagating Opinion'') *Sarebbe un grosso guaio se il vero umorismo fosse più popolare – o meglio, più facilmente riconoscibile, perché di fatto l'[[umorismo]] è più diffuso della capacità di riconoscerlo. Metterebbe continuamente dei bastoni fra le ruote.<ref group="fonte" name=XLVII>Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 47.</ref> :''What a frightful thing it would be if true humour were more common or, rather, more easy to see, for it is more common than those are who can see it. It would block the way of everything.'' (''Humour'') *L'espressione «umorismo inconscio» è l'unico contributo che ho portato alla letteratura corrente.<ref group="fonte" name=XLVII/> :''The phrase "unconscious humour" is the one contribution I have made to the current literature of the day.'' (''Myself and "Unconscious Humour"'') ===Capitolo XI, ''Cash and Credit''=== *La [[stupidità]] è molto più forte del genio perché è quantitativamente più consistente, meglio organizzata e più compatta al suo interno. Ecco perché un [[vulcano]] nel circolo polare è impotente rispetto al ghiaccio.<ref group="fonte" name=CVIII/> :''Dullness is so much stronger than genius because there is so much more of it, and it is better organised and more naturally cohesive inter se. So the arctic volcano can do no thing against arctic ice.'' (''Genius'', IV) *Più conosco il mondo, più scopro che la maggior parte di quello che si fa e si scrive, per una necessità ineluttabile, è di natura effimera e svanirà molto in fretta.<ref group="fonte" name=XXXIX>Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 39.</ref> :''The more I see of the world, the more necessary I see it to be that by far the greater part of what is written or done should be of so fleeting a character as to take itself away quickly.'' (''Genius and Providence'') *Le [[scuola|scuole]] e le [[università]] non sono concepite per portare alla luce e coltivare il [[genialità|genio]]. Il genio è una scocciatura, ed è dovere delle scuole e delle università debellarlo, disseminando lungo il suo percorso apposite trappole.<ref group="fonte" name=XXXIX/> :''Schools and colleges are not intended to foster genius and to bring it out. Genius is a nuisance, and it is the duty of schools and colleges to abate it by setting genius-traps in its way.'' (''Genius and Providence'') *L'arte del coprire è importante e interessante quanto l'arte dello s-coprire. La gloria di liberarsi di una questione annosa e spinosa, seppellendola, è certamente pari a quella che segue un'importante scoperta.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 96.</ref> :''This is as important and interesting as Dis-covery. Surely the glory of finally getting rid of and burying a long and troublesome matter should be as great as that of making an important discovery.'' (''The Art of Covery'') ===Capitolo XII, ''The Enfant Terrible of Literature''=== *Come se una [[canzone]] piena di vero sentimento potesse essere priva di valore artistico.<ref group="fonte" name=LXXIV/> :[...] ''as though a song which was full of genuine feeling could by any possibility be without artistic merit.'' (''Genuine Feeling'') *Versificare è la forma più bassa di [[poesia]], e l'ultima cosa che un grande [[poeta]] farebbe al giorno d'oggi è scrivere versi.<ref group="fonte" name=LXXXIX>Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 89.</ref> :''Versifying is the lowest form of poetry; and the last thing a great poet will do in these days is to write verses.'' (''Verse'') *Se neanche [[William Shakespeare|Shakespeare]], col suo magico nome, per non parlare della grande bellezza di certi passi, riesce a riconciliarci (e molti sono d'accordo con me) con i [[verso|versi]], e specialmente con i versi rimati, come mezzo di espressione sostenuta, chi altri potrà mai farlo? Mi sembra che un [[sonetto]] dovrebbe essere la massima lunghezza concessa a un componimento in versi rimati.<ref group="fonte" name=LXXXIX/> :''If, then, the magic of Shakespeare's name, let alone the great beauty of occasional passages, cannot reconcile us (for I find most people of the same mind) to verse, and especially rhymed verse as a medium of sustained expression, what chance has any one else? It seems to me that a sonnet is the utmost length to which a rhymed poem should extend.'' (''Verse'') *[...] nessun giovane principe in nessuna favola ha mai scoperto una principessa invisibile, così ben nascosta dietro una siepe di stupidità o così profondamente addormentata, come [[Nausicaa]] quando l'ho destata e ho salutato in lei l'autrice dell'''Odissea''. E non mi è stato difficile farlo – è bastato presentarmi alla porta principale e suonare il campanello.<ref group="fonte" name=LXXX>Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 80.</ref> :''Still no young prince in a fairy story ever found an invisible princess more effectually hidden behind a hedge of dullness or more fast asleep than Nausicaa was when I woke her and hailed her as Authoress of the Odyssey. And there was no difficulty about it either—all one had to do was to go up to the front door and ring the bell.'' (''Nausicaa and Myself'') *I commentatori di [[Omero]] sono stati ciechi così a lungo che per loro non c'era niente da fare e hanno voluto accecare anche Omero. Hanno trasferito la loro cecità al poeta.<ref group="fonte" name=LXXX/> :''Homeric commentators have been blind so long that nothing will do for them but Homer must be blind too. They have transferred their own blindness to the poet.'' (''Homer and his Commentators'') ===Capitolo XIII, ''Unprofessional Sermons''=== *[...] più il nostro [[amore]] è profondo, meno lo percepiamo come tale.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 19.</ref> :[...]''the more profound our love is the less we are conscious of it as love.'' (''Loving and Hating'') *D'altra parte, niente ci ispira minore affetto di un'[[ostrica]]. A chi verrebbe voglia di stringerla, coccolarla e baciarla? Eppure niente ci può soddisfare fino in fondo se non l'assorbiamo completamente nel nostro organismo.<ref group="fonte" name=XX>Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', pp. 20-21.</ref> :''What, on the other hand, can awaken less consciousness of warm affection than an oyster? Who would press an oyster to his heart, or pat it and want to kiss it? Yet nothing short of its complete absorption into our own being can in the least satisfy us.'' (''Loving and Hating'') *L'amore, come ogni dessert, si giudica dunque solo nell'atto di mangiare e con questa prova vedremo che la consapevolezza dell'amore, come ogni altra consapevolezza, svanirà nel diventare più intensa.<ref group="fonte" name=XX/> :''The proof of love, then, like that of any other pleasant pudding, is in the eating, and tested by this proof we see that consciousness of love, like all other consciousness vanishes on becoming intense.'' (''Loving and Hating'') *Le cose che odiamo veramente ci nauseano e usiamo questa espressione per manifestare l'[[odio]] più profondo di cui la nostra natura è capace; ma, se sentiamo di odiare, il nostro odio è di fatto lieve e inoffensivo.<ref group="fonte" name=XX/> :''When we really hate a thing it makes us sick, and we use this expression to symbolise the utmost hatred of which our nature is capable; but when we know we hate, our hatred is in reality mild and inoffensive.'' (''Loving and Hating'') *Gli italiani, e forse i francesi, valutano prima se una cosa gli piaccia o se hanno voglia di farla e poi se, nel complesso, potrà fargli del male. Gli inglesi, e forse i tedeschi, valutano prima se una cosa dovrebbe piacergli e spesso non giungono mai alla domanda se gli piaccia davvero e se potrà fargli male. C'è molto da dire su entrambi i sistemi, ma suppongo che sia meglio combinarli il più possibile. :''Italians, and perhaps Frenchmen, consider first whether they like or want to do a thing and then whether, on the whole, it will do them any harm. Englishmen, and perhaps Germans, consider first whether they ought to like a thing and often never reach the questions whether they do like it and whether it will hurt. There is much to be said for both systems, but I suppose it is best to combine them as far as possible.'' (''Italians and Englishmen'') *L'accusa più grande che si può rivolgere a un uomo è di non dar sufficiente valore al [[piacere]], e il più grande segno di stupidità nell'uomo è la pretesa di poter dire, immediatamente e senza difficoltà, ciò che gli procura piacere. Conoscere il proprio piacere non è facile, e la forma più alta e più trascurata di tutte le arti e di tutti i rami dell'educazione è il modo di migliorare questa conoscenza.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 87.</ref> :''One can bring no greater reproach against a man than to say that he does not set sufficient value upon pleasure, and there is no greater sign of a fool than the thinking that he can tell at once and easily what it is that pleases him. To know this is not easy, and how to extend our knowledge of it is the highest and the most neglected of all arts and branches of education.'' (''On Knowing what Gives us Pleasure'', I) *Ci sono uomini così ignoranti e incuranti del loro piacere che non si può nemmeno dire che siano realmente nati come esseri viventi.<ref group="fonte" name=LXXXVIII/> :''There are some men so ignorant and careless of what gives them pleasure that they cannot be said ever to have been really born as living beings at all.'' (''On Knowing what Gives us Pleasure'', I) *Il tormento della [[morte]] sta nella conoscenza di quando e come verrà.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 94.</ref> :''The sting of death is in foreknowledge of the when and the how.'' (''Prayer'', I) ===Capitolo XIV, ''Higgledy-Piggledy''=== *Tutti dovremmo avere un cestino mentale per rifiuti e, più invecchiamo, più cose dovremmo gettarci, ridotte in frammenti irrecuperabili.<ref group="fonte" name=LXXXIII>Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 83.</ref> :''Every one should keep a mental waste-paper basket and the older he grows the more things he will consign to it—torn up to irrecoverable tatters.'' (''Waste-Paper Baskets'') *I miei [[pensiero|pensieri]] sono come persone incontrate in un viaggio; all'inizio sembrano molto piacevoli ma, di norma, me ne stanco presto.<ref group="fonte" name=LXXXIII/> :''They are like persons met upon a journey; I think them very agreeable at first but soon find, as a rule, that I am tired of them.'' (''My Thoughts'') *Le nostre [[idea|idee]] sono per lo più monete false e noi passiamo una vita intera a rifilarcele a vicenda.<ref group="fonte" name=LXXXIII/> :''They are for the most part like bad sixpences and we spend our lives in trying to pass them on one another.'' (''Our Ideas'') *Non si dovrebbe condannare un'idea solo perché un po' timida e incoerente; tutte le nuove idee sono timide alla loro prima comparsa tra le idee vecchie. Dovremmo essere pazienti e vedere se l'[[incoerenza]] tende a scomparire o a rimanere, nel qual caso è bene che ce ne liberiamo subito.<ref group="fonte" name=LXXXIII/> :''An idea must not be condemned for being a little shy and incoherent; all new ideas are shy when introduced first among our old ones. We should have patience and see whether the incoherency is likely to wear off or to wear on, in which latter case the sooner we get rid of them the better.'' (''Incoherency of New Ideas'') *Un'attenuante per il [[diavolo]]: bisogna ricordare che abbiamo sentito solo una versione dei fatti. Dio ha scritto tutti i libri.<ref group="fonte">Citato in [[Guido Almansi]], ''Il filosofo portatile'', TEA, Milano, 1991.</ref><ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 34.</ref> :''It must be remembered that we have only heard one side of the case. God has written all the books.'' (''An Apology for the Devil'') *Non importa molto che cosa un uomo odia, purché odi qualcosa.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 22.</ref> :''It does not matter much what a man hates provided he hates something.'' (''Hating'') *Tutto è più importante di quanto pensiamo, e allo stesso tempo niente è più importante di quanto pensiamo che lo sia. Una semplice scintilla può mandare in fiamme l'[[Europa]]; ma anche se l'Europa andasse in fiamme più di venti volte, il mondo si raddrizzerebbe comunque con un colpo di coda.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 107.</ref> :''Everything matters more than we think it does, and, at the same time, nothing matters so much as we think it does. The merest spark may set all Europe in a blaze, but though all Europe be set in a blaze twenty times over, the world will wag itself right again.'' (''Sparks'') *C'è solo una cosa ancor più vana della vanità dei [[desiderio|desideri]] umani: l'assenza di desideri.<ref group="fonte" name=CXVII/> :''There is only one thing vainer and that is the having no wishes.'' (''The Vanity of Human Wishes'') *Il grande pregio di un [[cane]] è che puoi renderti ridicolo con lui e non solo non ti sgriderà, ma si renderà ridicolo anche lui. :''The great pleasure of a dog is that you may make a fool of yourself with him and not only will he not scold you, but he will make a fool of himself too.'' (''Dogs'') *[[Definizione|Definire]] significa rinchiudere la sconfinata foresta dell'idea entro un muro di parole.<ref group="fonte" name=LV/> :''A definition is the enclosing a wilderness of idea within a wall of words.'' (''Definitions'', III) *[[Definizione|Definire]] è un po' come grattare una parte irritata: generalmente l'irritazione peggiora.<ref group="fonte" name=LXXXIV>Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 84.</ref> :''Definitions are a kind of scratching and generally leave a sore place more sore than it was before.'' (''Definitions'', IV) *Si possono fare delle prove per le piccole cose, ma le grandi azioni sono sempre una questione «di vita o di morte», «o la va o la spacca».<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 40.</ref> :''Small things may be rehearsed, but the greatest are always do-or-die, neck-or-nothing matters.'' (''Perseus and St. George'') *Guai allo [[specializzazione|specialista]] che non è anche un buon generalista e guai al generalista che non è anche un po' uno specialista.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 102.</ref> :''Woe to the specialist who is not a pretty fair generalist, and woe to the generalist who is not also a bit of a specialist.'' (''Specialism and Generalism'') *Non sempre il [[silenzio]] significa [[tatto (qualità)|tatto]]: è il tatto ch'è d'oro, non il silenzio.<ref group="fonte">Citato in ''Selezione dal Reader's Digest'', agosto 1965, p. 76.</ref> :''Silence is not always tact and it is tact that is golden, not silence''. (''Silence and Tact'') *«Mettersi nelle mani di Dio» è solo un modo più lungo di dire che ci si affida al [[caso]].<ref group="fonte" name=XXXV>Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', pp. 35-36.</ref> :''To put one's trust in God is only a longer way of saying that one will chance it.'' (''Providence and Improvidence'', II) *Niente è più imprudente e incauto dell'eccessiva [[prudenza]] e cautela.<ref group="fonte" name=CXVII/> :''There is nothing so imprudent or so improvident as over-prudence or over-providence.'' (''Providence and Improvidence'', III) *Se la [[Provvidenza]] si facesse vedere, probabilmente si dimostrerebbe un personaggio abbastanza deludente: un vecchietto raggrinzito con tanto di raffreddore, naso rosso e sciarpa intorno al collo, che fischietta sulla terra appena arata o canticchia da solo mentre vagabonda da una strada all'altra, bighellonando davanti alle vetrine e alle bancarelle di libri usati.<ref group="fonte" name=XXXV/> :''If Providence could be seen at all, he would probably turn out to be a very disappointing person—a little wizened old gentleman with a cold in his head, a red nose and a comforter round his neck, whistling o'er the furrow'd land or crooning to himself as he goes aimlessly along the streets, poking his way about and loitering continually at shop-windows and second-hand book-stalls.'' (''Epiphany'') *[[Dio]] è amore, oserei dire. Ma quale dannoso male è l'amore. :''I dare say. But what a mischievous devil Love is!'' (''God is Love'') *I due sessi sono il primo – o almeno fra i primi grandi esperimenti – nella suddivisione sociale del lavoro.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 105.</ref> :''The sexes are the first—or are among the first great experiments in the social subdivision of labour.'' (''Sex'') *Nel [[matrimonio]], esitare significa a volte salvarsi.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 44.</ref> :''In matrimony, to hesitate is sometimes to be saved.'' (''Marriage'', II) *[[Vivere]] è come [[amare]] – la ragione tutta gli è ostile, e tutto l'istinto vi anela. :''To live is like to love — all reason is against it, and all healthy instinct for it''. (''Life and Love'') *In realtà era dannatamente contento; diceva alla gente che era dispiaciuto del fatto di non essere più dispiaciuto, e qui iniziò il primo vero dolore, perché era davvero dispiaciuto che la gente non credesse che gli dispiaceva di non essere più dispiaciuto. :''He was in reality damned glad; he told people he was sorry he was not more sorry, and here began the first genuine sorrow, for he was really sorry that people would not believe he was sorry that he was not more sorry.'' (''Sorrow within Sorrow'') ===Capitolo XV, ''Titles and Subjects''=== *Un buon [[Titolo (editoria)|titolo]] deve avere lo scopo di rendere il seguito praticamente superfluo per chi ha già qualche familiarità con l'argomento.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 53.</ref> :''A good title should aim at making what follows as far as possible superfluous to those who know anything of the subject.'' (''Titles'') *Il [[tatto (senso)|senso del tatto]]. Un saggio che dimostri che tutti i cinque sensi si risolvono in ultima analisi nel senso del tatto, e che [[alimentazione|mangiare]] è il tatto portato al suo punto estremo. Perciò esiste un solo senso, il tatto, e l'[[ameba]] l'ha già. Quando guardo un foraminifero guardo già me stesso.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 103.</ref> :''The Sense of Touch: An essay showing that all the senses resolve themselves ultimately into a sense of touch, and that eating is touch carried to the bitter end. So there is but one sense—touch—and the amœba has it. When I look upon the foraminifera I look upon myself.'' (''For Unwritten Articles, Essays, Stories'') ===Capitolo XVII, ''Material for a Projected Sequel to "Alps and Sanctuaries"''=== *Il [[pubblico]] compra le [[opinione|opinioni]] come il latte, basandosi sul principio che è più a buon mercato far così che tenere una mucca. Ed è vero, ma è più probabile che il latte sia annacquato.<ref group="fonte" name=LXXXIV/> :''The public buys its opinions as it buys its meat, or takes in its milk, on the principle that it is cheaper to do this than to keep a cow. So it is, but the milk is more likely to be watered.'' (''Public Opinion'') *Raramente gli uomini sono più banali che nelle [[occasione|occasioni]] supreme. :''Men are seldom more commonplace than on supreme occasions''. (''Supreme Occasions'') ===Capitolo XIX, ''Truth and Convenience''=== *Niente genera più errori della ricerca della [[verità]] assoluta.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 60.</ref> :''There is no such source of error as the pursuit of absolute truth.'' (''Truth'', III) *Qualsiasi imbecille può dire la [[verità e bugia|verità]], ma solo un uomo alquanto saggio saprà [[verità e bugia|mentire]] bene.<ref group="fonte" name=LXI>Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 61.</ref> :''Any fool can tell the truth, but it requires a man of some sense to know how to lie well.'' (''Falsehood'', III) *Non mi importa la [[bugia|menzogna]], ma odio l'inaccuratezza.<ref group="fonte" name=LXI/> :''I do not mind lying, but I hate inaccuracy.'' (''Falsehood'', IV) *Chi non sa strizzare l'occhio non sa vedere e chi non sa [[verità e bugia|mentire]] non sa dire la [[verità e bugia|verità]]. Così, chi non sa reprimere le sue [[opinione|opinioni]] non sa neanche esprimerle.<ref group="fonte" name=LXI/> :''He who knows not how to wink knows not how to see; and he who knows not how to lie knows not how to speak the truth. So he who cannot suppress his opinions cannot express them.'' (''Falsehood'', VII) *C'è una sorta di rispetto e di deferenza nel [[bugia|mentire]]. Ogni volta che mentiamo a qualcuno, gli facciamo il complimento di riconoscere la sua superiorità. :''Lying has a kind of respect and reverence with it. We pay a person the compliment of acknowledging his superiority whenever we lie to him.'' (''Falsehood'', IX) *Se la [[verità]] non ci semplifica la vita, a lungo andare non è verità. Verità è solo quella che ci salva dalle difficoltà in modo più esteso e più permanente.<ref group="fonte" name=LXI/> :''If truth is not trouble-saving in the long run it is not truth: truth is only that which is most largely and permanently trouble-saving.'' (''Convenience'', V) *Non è la scoperta che un uomo abbia la capacità di mentire a incrinare la mia fiducia in lui: quello che non posso tollerare è di non poter fare affidamento sulla sua mendacità. Gli perdono le menzogne che dice, ma non posso perdonarlo di non ripetere coerentemente le stesse menzogne, o quasi, sulle stesse cose. Questo dimostra una memoria incerta, e questo è imperdonabile; oppure che dice tante bugie che gli è impossibile ricordarsele tutte.<ref group="fonte" name=LXII/> :''It is not, then, the discovery that a man has the power to lie that shakes my confidence in him; it is loss of confidence in his mendacity that I find it impossible to get over. I forgive him for telling me lies, but I cannot forgive him for not telling me the same lies, or nearly so, about the same things. This shows he has a slipshod memory, which is unpardonable, or else that he tells so many lies that he finds it impossible to remember all of them,'' [...]. (''A Clergyman's Doubts'') ===Capitolo XX, ''First Principles''=== *Non solo la [[contraddizione]] in termini è ammissibile, ma non vi può essere proposizione che non ne implichi una, in misura maggiore o minore.<ref group="fonte" name=XCVII/> :''Contradiction in terms is not only to be excused but there can be no proposition which does not more or less involve one.'' (''Contradiction in Terms'') *In genere, la [[filosofia]] è come rimescolare il fango o svegliare un can che dorme. È il tentativo di negare, aggirare, oppure fuggire le conseguenze dell'intrecciarsi delle radici di cose diverse tra loro.<ref group="fonte" name=XLV>Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 45.</ref> :''As a general rule philosophy is like stirring mud or not letting a sleeping dog lie. It is an attempt to deny, circumvent or otherwise escape from the consequences of the interlacing of the roots of things with one another.'' (''Philosophy'') *Finché la [[scienza]] cerca di rendere più spessa la lastra di ghiaccio su cui, come dire, pattiniamo, tutto va bene. Se cerca di trovare, o pretende di aver trovato, il terreno solido in fondo all'oceano, non va affatto bene. Il nostro compito è quello di rendere più spessa la lastra, estendendo la nostra conoscenza dai livelli superiori a quelli sottostanti, così come il ghiaccio si fa più spesso finché dura il gelo. Non dovremmo mai cercare di far gelare l'oceano dal fondo in su.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 102.</ref> :''If it tends to thicken the crust of ice on which, as it were, we are skating, it is all right. If it tries to find, or professes to have found, the solid ground at the bottom of the water, it is all wrong. Our business is with the thickening of this crust by extending our knowledge downward from above, as ice gets thicker while the frost lasts; we should not try to freeze upwards from the bottom.'' (''Science''; cap. XX) *Religione significa soltanto che una cosa è fissata così fermamente che niente può spostarla. È il tentativo di stabilire i primi principi con tale autorità che nessuno voglia riconsiderarli di testa sua e non lo sfiori mai il dubbio, neanche minimo, in questo campo. È il tentativo di fare un investimento assolutamente sicuro, ma questo investimento non può essere fatto anche se l'interesse è bassissimo – e, nel caso della religione, è il più basso possibile.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 99.</ref> :''A religion only means something so certainly posed that nothing can ever displace it. It is an attempt to settle first principles so authoritatively that no one need so much as even think of ever re-opening them for himself or feel any, even the faintest, misgiving upon the matter. It is an attempt to get an irrefragably safe investment, and this cannot be got, no matter how low the interest, which in the case of religion is about as low as it can be.'' (''Religion'') *La [[logica]] esiste solo con ciò che può essere definito a parole. Quindi non ha niente a che vedere con le più profonde questioni che trascendono le parole e la coscienza. Applicare la logica, qui, può essere tanto fuori luogo quanto trascurarla nei casi in cui sia applicabile. La difficoltà sta, come sempre, nel delimitare i confini fra le rispettive sfere di influenza.<ref group="fonte" name=XCVII/> :''Logic has no place save with that which can be defined in words. It has nothing to do, therefore, with those deeper questions that have got beyond words and consciousness. To apply logic here is as fatuous as to disregard it in cases where it is applicable. The difficulty lies, as it always does, on the border lines between the respective spheres of influence.'' (''Logic'') *Le voci del [[buonsenso|buon senso]] e dell'alta filosofia a volte si intersecano, ma il buon senso è il canto fermo inalterabile e la filosofia è il suo contrappunto variabile.<ref group="fonte" name=XLV/> :''The voices of common sense and of high philosophy sometimes cross; but common sense is the unalterable canto fermo and philosophy is the variable counterpoint.'' (''Common Sense and Philosophy'') *C'è una sola [[certezza]] e cioè che non possiamo aver certezze; perciò, non è neanche certo che non si possa aver certezze.<ref group="fonte" name=XCVII>Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', pp. 97-98.</ref> :''There is one thing certain, namely, that we can have nothing certain; therefore it is not certain that we can have nothing certain.'' (''First Principles'') ===Capitolo XXI, ''Rebelliousness''=== *I meriti di Dio sono così grandi che non c'è da stupirsi se le sue colpe lo siano in proporzione.<ref group="fonte" name=sordi>Citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X</ref> :''God's merits are so transcendent that it is not surprising his faults should be in reasonable proportion.'' (''God and the Devil'') ===Capitolo XXIII, ''Death''=== *Non c'è nulla che allo stesso tempo abbia così tanta e così poca influenza su un uomo quanto la sua [[morte]]. :''There is nothing which at once affects a man so much and so little as his own death''. (''The Defeat of Death'') *Se la [[vita e morte|vita]] non deve essere presa troppo seriamente, la [[vita e morte|morte]] neppure.<ref group="fonte" name=sordi/> :''If life must not be taken too seriously—then so neither must death.'' (''Ignorance of Death'', VI) ===Capitolo XXV, ''Poems''=== *Si dice spesso che il più grande [[seccatore]] è il seccatore intelligente. La gente [[intelligenza|intelligente]] è sempre noiosa e deve esserlo. Ecco perché, forse, [[William Shakespeare|Shakespeare]] ha dovuto lasciare Londra: la gente non lo sopportava più.<ref group="fonte" name=CVIII>Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', pp. 108-109.</ref> :''Clever people are always bores and always must be. That is, perhaps, why Shakespeare had to leave London—people could not stand him any longer.'' (''Prefatory Note'') ===''Further Extracts from the Note-books of Samuel Butler''=== [[File:Samuel Butler by Charles Gogin.jpg|thumb|upright=1.2|''Samuel Butler'' (C. Gogin)]] *Il [[matrimonio]] è chiaramente e ripetutamente escluso dal paradiso. È perché si pensa possa rovinarne la felicità generale? :''Marriage is distinctly and repeatedly excluded from heaven. Is this because it is thought likely to mar the general felicity?'' (p. 35) *La [[Bibbia]] può essere la verità, ma non è tutta la verità e nient'altro che la verità. :''The Bible: may be the truth, but it is not the whole truth, nor is it nothing but the truth.'' (p. 42) *Un uomo dovrebbe essere abbastanza colto per poter guardare con sospetto la [[cultura]], ma di prima mano, non di seconda mano.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 31.</ref> :''A man should be just cultured enough to be able to look with suspicion upon culture, at first, not second hand.'' (p. 60) *Se seguirai la [[ragione]] abbastanza a lungo, essa ti condurrà invariabilmente a conclusioni contrarie alla ragione. :''Reason: If you follow it far enough, it always leads to conclusions that are contrary to reason.'' (p. 80) *Una delle prime qualità di un uomo [[sensibilità|sensibile]] è capire quando è battuto e smettere di combattere una volta per tutte. :[...] ''one of the first businesses of a sensible man is to know when he is beaten, and to leave off fighting at once''. (p. 208) *Preferisco la [[Basilica di San Domenico (Siena)|chiesa di S. Domenico]] a Siena sicuramente all'interno, e forse anche all'esterno rispetto al [[duomo di Siena|duomo]]. Gli altari laterali della navata la rovinano un po', ma la trovo meno faticosa del duomo. Posso sedermi nell'una, ma non nell'altra. Niente affatica tanto quanto l'abbondanza di decorazione, e il duomo ne risente. :''I prefer the church of S. Domenico at Siena certainly inside, and perhaps even outside to the duomo. The side altars in the nave spoil it rather, but I find it less fatiguing than the duomo. I can sit in the one but not in the other. Nothing fatigues so much as over profuseness of decoration, and the duomo suffers from this.'' (p. 240) *Le persone preferiscono essere considerate di buon gusto piuttosto che buone, intelligenti o piacevoli.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 46.</ref> :''People care more about being thought to have taste than about being thought either good, clever, or amiable.'' (p. 244) *La [[coscienza morale|coscienza]] è perfettamente beneducata e presto smette di parlare a quelli che non vogliono ascoltarla. :''Conscience is thoroughly well-bred and soon leaves off talking to those who do not wish to hear it.'' (p. 279) *[[Morte|Morire]] è soltanto cessare di morire e sbrigare la cosa una volta per tutte. :''To die: is but to leave off dying and do the thing once for all.'' (p. 283) *[[Dio]] era soddisfatto della sua opera, e questo è un errore fatale. :''He [God] was satisfied with his own work, and that is fatal''. (p. 284) *Chi mente più spudoratamente è il mentitore che non sa di mentire.<ref group="fonte" name=LXII/> :''It is the unconscious liar that is the greatest liar.'' (p. 287) *I libri vecchi sono appena usciti per chi non li ha letti.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 54.</ref> :''The oldest books are still only just out to those who have not read them.'' (p. 293) *La vita è come suonare un assolo di [[violino]] in pubblico e imparare a suonare lo strumento mentre si suona.<ref group="fonte" name=CXVII/> :''Life is like playing a violin solo in public and learning the instrument as one goes on.'' (p. 306) *Ho sentito un uomo dire che i ladri ti chiedono la borsa o la vita, mentre le [[donna|donne]] le esigono entrambe. :''I heard a man say that brigands demand your money or your life, whereas women require both.'' (p. 315) *C'era un uomo che stava morendo di un decadimento graduale e indolore, i suoi amici gli chiesero se desiderava qualcosa in particolare così che loro potessero procurarselo. Disse che per tutta la vita aveva pensato che gli sarebbe piaciuto avere un [[orologio a cucù]], e il regalo, pensò, sarebbe stata un'occasione appropriata per acquistarne uno. Un orologio a cucù venne comprato e messo là dove l'uomo poteva sia vederlo che ascoltarlo. L'uomo disse che gli ultimi giorni della sua vita furono molto rallegrati da quell'orologio. :''There was a man dying of a painless, gradual decay, whose friends asked him if there was anything he had a fancy for which they could get him. He said he had all his life thought he should like to have a cuckooclock, and the present would, he thought, be a proper occasion for acquiring one. A cuckoo-clock was bought and placed where he could see it as well as hear it. He said the last few days of his life were much cheered by it.'' (p. 334) ==Citazioni attribuite== *Ci sono più sciocchi che [[furbizia|furbi]] al mondo, altrimenti i furbi non avrebbero abbastanza da vivere.<ref group="fonte" name=CVIII/> :''There are more Fools than Knaves in the World, else the Knaves would not have enough to live upon.'' ::{{NDR|[[Citazioni errate|Erroneamente attribuita]]}} La citazione viene erroneamente attribuita al Samuel Butler vittoriano da [[Guido Almansi]] che la riporta nella raccolta ''Dizionario dei luoghi non comuni''; in realtà la citazione è tratta da un poema del [[Samuel Butler (poeta)|Samuel Butler]] seicentesco. *Le anime delle [[donna|donne]] sono così piccole che alcuni credono che non ce l'abbiano nemmeno.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 37.</ref> :''The souls of women are so small, that some believe they've none at all.'' ::{{NDR|[[Citazioni errate|Erroneamente attribuita]]}} La citazione viene erroneamente attribuita al Samuel Butler vittoriano da [[Guido Almansi]] che la riporta nella raccolta ''Dizionario dei luoghi non comuni''; in realtà la citazione è tratta da un poema del [[Samuel Butler (poeta)|Samuel Butler]] seicentesco. ==Citazioni su Samuel Butler== *I recensori {{NDR|dopo ''Il buon porto''}} gli stettero lontani per il resto della sua vita. Erano stati presi in giro una volta e stettero molto attenti a non essere presi in giro un'altra. Si sparse la voce secondo la quale Butler non doveva essere preso seriamente, qualsiasi cosa scrivesse, e il risultato di questo decreto fu palese nella cospirazione di silenzio che accolse non solo i suoi libri sull'evoluzione ma anche le sue opere omeriche, i suoi scritti sull'arte e la sua attenzione dei sonetti di [[William Shakespeare|Shakespeare]]. ([[R. A. Streatfield]]) *Il quale, se non è il solo scrittore inglese profondamente imbevuto di spiriti biblici (ché altri, anche in tempi recenti, son giunti a toni ben più cupi e disperati) è però quello che – malgrado il tono ironico e talvolta scherzoso, malgrado il tentativo di vincere o, almeno, di isolare la sua tristezza – meglio di tanti è riuscito a raffigurare il destino del ''natus de muliere'', che in sé porta il segno della maledizione originale e deve scontare in anticipo ogni ora di pace. ([[Enzo Giachino]]) ===[[Guido Almansi]]=== *Butler non compra opinioni, nemmeno da [[Aristotele]] o da qualche altro «ipse dixit»: se le fabbrica da sé; le idee gli nascono in testa. Ed è così che nascono le sue bizzarrie e i suoi colpi di genio, le sue intuizioni e le sue affermazioni aberranti, le sue passioni idiosancratiche e i suoi meravigliosi paradossi. *Come definirlo: scrittore? Sì certo; ma avrebbe voluto essere qualcos'altro, per esempio un pittore. [...] Per tutta la vita ha voluto essere accettato dall'''estabilishment'' artistico inglese, senza riuscirci, o riuscendoci solo a metà e per brevi periodi. O forse, più che un pittore era un artista della fotografia, l'arte visiva in cui dimostrò le sue doti migliori. O forse non era un fotografo bensì un musicista fallito [...]. O forse non era nemmeno un musicista (e meno ancora un compositore), ma un dilettante di genio che si sporcò le mani con tutte le arti. *Di una cosa però siamo certi: Samuel Butler era uno spirito bizzarro, prototipo del bastian contrario. Perché questo gentiluomo vittoriano, rispettabile, abbastanza benestante per gran parte della sua vita, giustamente diviso fra un'amante fissa di sesso femminile (che visitava ogni settimana, e a cui non rivelò il suo vero nome per almeno dieci anni), e giovani amici di sesso maschile cui versò regolarmente una pensione anche nei periodi in cui le sue condizioni finanziere erano precarie (oltre ai vari sodali maschi cui dedicò la massima parte della sua attenzione devota durante gli anni più avanzati e la vecchiaia), trovava la sua verità interiore nell'opposizione. A tutto e a tutti. ==Note== <references/> ===Fonti=== <references group="fonte"/> ==Bibliografia== *Samuel Butler, ''Così muore la carne'' (''The Way of All Flesh''), traduzione e prefazione di [[Enzo Giachino]], Einaudi, Torino, 1943. *Samuel Butler, ''Dizionario dei luoghi non comuni'', a cura di [[Guido Almansi]] e Carla Maria Gnappi, Guanda, Parma, 1996. ISBN 88-7746-328-7 *Samuel Butler, ''Il buon porto'' (''The Fair Haven''), traduzione di Guido Negretti, Nessun Dogma, Roma, 2017. ISBN 88-98602-30-8 *Samuel Butler, ''L'autrice dell'Odissea'' (''The Authoress of the Odyssey''), Robin, Torino, 2013 (2020). ISBN 88-6740-227-4 *Samuel Butler, ''Ritorno in Erewhon'' (''Erewhon Revisited'') in ''Erewhon e Ritorno in Erewhon'', introduzione e traduzione di Luca Drudi Demby, Adelphi, Milano, 1975. *{{en}} Samuel Butler, ''[https://www.google.it/books/edition/Further_Extracts_from_the_Note_books_of/zltaAAAAMAAJ Further Extracts from the Note-books of Samuel Butler]'', scelti da A.T. Bartholomew, Jonathan Cape, Londra, 1934. *{{en}} Samuel Butler, ''[https://www.gutenberg.org/files/6138/6138-h/6138-h.htm Life and Habit]'', prefazione di R. A. Streatfield, Jonathan Cape, Londra, 1924 (1880). *{{en}} Samuel Butler, ''[https://www.gutenberg.org/cache/epub/6173/pg6173-images.html The Note-Books of Samuel Butler]'', selezionati e riadattati da Henry Festing Jones, A. C. Fifield, Londra, 1912. ==Altri progetti== {{interprogetto}} ===Opere=== {{Pedia|Erewhon||(1872)}} {{Pedia|L'autrice dell'Odissea||(1897)}} {{Pedia|Così muore la carne||(1903)}} {{DEFAULTSORT:Butler, Samuel}} [[Categoria:Aforisti britannici]] [[Categoria:Scrittori britannici]] [[Categoria:Scrittori di fantascienza britannici]] mrxmu289jbpfznrg2k6p902h327mlk3 1350767 1350763 2024-11-08T03:26:26Z AssassinsCreed 17001 /* Life and Habit */ +1 1350767 wikitext text/x-wiki {{nota disambigua|descrizione=l'omonimo poeta|titolo=[[Samuel Butler (poeta)]]}} [[Immagine:SamuelErewhonButler.jpg|thumb|upright=1.4|Samuel Butler]] '''Samuel Butler''' (1835 – 1902), scrittore inglese. ==''Così muore la carne''== ===[[Incipit]]=== Quando ero un ragazzo, al principio di questo secolo, ricordo che incontravo sovente un vecchio in calzoni corti e calze di lana, il quale, appoggiandosi a un bastone, andava in giro zoppicando per le strade del villaggio. Verso il 1807 doveva essere sugli ottanta, e prima di allora non credo di ricordarmelo, perché sono nato nel 1802. Qualche ciocca di capelli bianchi che gli pendeva sulle orecchie, spalle curve e ginocchia deboli, eppure ancora in gamba e tenuto in grande rispetto dal nostro piccolo mondo di Paleham. Era il signor Pontifex. ===Citazioni=== *[...] si deve giudicare la gente non tanto da quel che fa, quanto dalle possibilità che mostra di possedere. Se uno ha fatto tanto, sia in pittura che in musica, o nei comuni affari della vita, da riuscire a persuadermi che posso fidarmi di lui in qualsiasi contingenza, quegli ha fatto abbastanza. Non è da ciò che un uomo è stato capace di dipingere su una tela, né dagli altri che, per così dire, ha dipinto sulla tela della propria vita, che io voglio giudicarlo, ma piuttosto da quelle che sono state le sue intenzioni, i suoi scopi. Se riesce a persuadermi che ha trovato nobili le cose che io reputo nobili, non chiedo altro: la sua grammatica può essere imperfetta, eppure io lo capisco, in una parola ci si intende. (cap. I; p. 6) *È molto meglio [[conoscenza|sapere]] troppo poco piuttosto che troppo. Chi sa troppo poco viene condannato, ma chi sa troppo odiato, non appena la gente sia obbligata a seguirlo. (cap. V; p. 21) *Per la maggior parte degli uomini è assai più facile sopportare con equanimità le [[disgrazia|disgrazie]], purché capitino gradualmente, che non grandi [[ricchezza|ricchezze]], raggiunte in una sola generazione. (cap. V; p. 21) *Noi sappiamo così bene che cosa facciamo e perché lo facciamo, non è vero? Ma io penso ci sia un buon nocciolo di verità nella recente teoria che sostiene che sono i pensieri meno consci e le meno {{sic|conscie}} azioni che più delle altre modellano la nostra vita e la vita dei nostri figli. (cap. V; p. 24) *I [[bambino|bambini]] posseggono la meravigliosa facoltà di morire o di adattarsi all'ambiente. Anche quando sono infelici – e profondamente infelici – stupisce la facilità con la quale si può loro impedire che se ne accorgano, o per lo meno che attribuiscano tale infelicità ad altre cause che non ai loro peccati. (cap. VI; p. 28) *A me pare che la [[giovinezza]] sia come la [[primavera]], stagione troppo vantata – deliziosa quando s'abbia fortuna d'imbroccare bene, ma in realtà difficile ad incontrare e in genere memorabile più per venti maligni che per dolci brezze. (cap. VI; p. 29) *L'[[autunno]] è la più dolce stagione, e la mancanza dei fiori è più che compensata dai frutti. (cap. VI; p. 29) *È vero che in [[senilità|vecchiaia]] si vive sotto l'ombra della morte, la quale, come una spada di Damocle, può piombarci sopra ad ogni istante; ma si è già trovato tante volte che, nella vita, la paura è maggiore del male, che si è ormai diventati come la gente che vive ai piedi del Vesuvio, e si accetta il rischio senza timori eccessivi. (cap. VI; p. 29) *Se un vero amore non ha mai placido corso, quando non si miri che al [[matrimonio]], a volte, tutto va bene. (cap. XI; p. 46) *Gli [[innamoramento|innamorati]] sono come l'alba e il tramonto: non c'è giorno che ne sia privo, ma è ben difficile poterli scorgere. (cap. XI; p. 49) *Se in simili casi fosse possibile tradurre le emozioni in cifre, sono sicuro che si troverebbe che si soffre assai più nelle strade che partono dalla chiesa di S. Giorgio in [[Hanover Square]], che non nelle celle dei condannati di Newgate. In nessun'altra occasione ''la figlia della morte'', come la chiamano gli italiani, stringe più crudelmente tra le sue cruente dita il cuore di un uomo, come durante la prima mezz'ora che egli trascorre da solo con la [[matrimonio|donna sposata]], ma non mai sinceramente amata. (cap. XIII; p. 56) *Se chi si trova in una posizione difficile riesce a compiere il primo passo ragionevole che la ragione sappia indicargli, troverà sempre molto più facile compiere il secondo. (cap. XIII; p. 57) *L'[[opera d'arte|opera]] di ogni uomo, si tratti di letteratura di musica di pittura di architettura o di qualsiasi altra arte, è sempre un [[autoritratto]], e più uno cerca di nascondersi, più chiaramente rivela suo malgrado le proprie caratteristiche. (cap. XIV; p. 63) *[...] sarebbe stata ugualmente orripilata a sentire qualcuno che dubitava della [[cristianesimo|religione cristiana]] o a vedere qualche altro che la metteva in pratica. (cap. XV; p. 66) *Invero penso non ci sia [[foglia]] che, ingiallendo di autunno, smetta di interessarsi della linfa e di annoiare con lunghe lamentele e rimbrotti l'albero che l'ha messa al mondo. Mi pare proprio che la natura, se ci tenesse anche poco, potrebbe compiere il suo lavoro in modo meno noioso. Perché mai dovrebbero le generazioni successive sconfinare l'una nell'altra? Perché non potremmo venire collocati, sotto forma di uova, in tante piccole celle pulite, con avvolte intorno dieci o ventimila sterline a testa, in buoni della Banca d'Inghilterra, e svegliarci poi come fa la vespa ''sphex'', che trova papà e mamma non solo le hanno lasciato a portata di mano di che cibarsi in abbondanza, ma che sono già stati mangiati da qualche passero, prima che lei incominciasse ad aver coscienza della sua vita individuale? (cap. XVIII; pp. 81-82) *Tutti gli [[animale|animali]], eccetto l'[[uomo]], sanno che il [[scopo della vita|principale dovere in questa vita]] è di goderla, ed essi infatti la godono, quanto l'uomo e le altre circostanze permettono loro. (cap. XIX; p. 84) *Per essere utile una [[virtù]] deve, come l'oro, essere amalgamata con qualche metallo più comune e più solido. (cap. XIX; p. 86) *La gente è usa separare [[vizio e virtù]], quasi fossero due cose che nulla hanno in comune. Ma non è così. Non c'è virtù utile che non abbia una parte di vizio; non c'è forse vizio, il quale non possegga una traccia di virtù; virtù e vizio sono come vita e morte, spirito e materia, cose che non possono esistere se non determinate dai loro opposti. (cap. XIX; p. 86) *Che il vizio rispetti la virtù è notorio; noi chiamiamo questo rispetto [[ipocrisia]]. Ma dovrebbe esserci qualche parola per indicare il rispetto che la virtù non di rado mostra, o ad ogni modo farebbe bene a mostrare per il vizio. (cap. XIX; p. 86) *Il [[piacere]], dopo tutto, è guida più sicura che non la giustizia o il dovere.<ref group="fonte" name=LXXXVIII>Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 88.</ref> (cap. XIX; p. 87) *La principale ragione per cui la casa di un [[prete]] è generalmente infelice risiede nel fatto che il prete vive troppo spesso a casa, o vicino a casa. Il dottore passa metà del giorno a visitare gli infermi; gli avvocati e i commercianti hanno ufficio fuori di casa; ma il prete non ha uno speciale compito che gli garantisca che egli se ne starà via per molte ore e in determinati periodi. (cap. XXIV; p. 103) *Le persone [[intelligenza|intelligenti]] si sbarazzano di quasi tutto ciò che deve perire durante la loro stessa vita. Un [[trentacinquenne|uomo di trentacinque anni]] non dovrebbe rimpiangere di non aver avuto un'[[infanzia]] felice, più di quanto non rimpianga di non essere nato principe reale. Sarebbe forse più felice se avesse avuto un'infanzia fortunata, ma, per quanto ne può sapere lui, se l'avesse avuta, sarebbe potuta capitargli qualche disgrazia, che l'avrebbe ucciso molto tempo prima. (cap. XXIV; p. 104) *A me sembra che quelli che sono [[felicità|felici]] in questo mondo siano in genere migliori e più amabili degli infelici; e così, nel caso di una Resurrezione e Giudizio Universale, è assai probabile che essi appunto saranno stimati degni di un posto nel Paradiso. (cap. XXVI; p. 109) *Tutti si aspettano che il prete sia una specie di domenica umana. Egli non può fare ciò che sarebbe peccato veniale per a gente da giorno feriale. Viene infatti pagato perché conduca una vita più austera degli altri, è questa la sua ''raison d'être'', e se i parrocchiani vedono che egli si comporta in tal modo, approvano perché possono ritenerlo il loro contributo a ciò che considerano una vita santa. È per questo che il prete viene spesso chiamato «vicario», dovendo la sua pietà far le veci della pietà delle sue pecorelle. (cap. XXVI; p. 110) *[...] un ecclesiastico non può quasi mai permettersi di guardare le cose come sono in realtà. La sua professione lo obbliga a sostenere un partito; gli è dunque impossibile esaminare senza preconcetti il parere opposto. (cap. XXVI; p. 110) *In questo mondo [[gli uomini si dividono in due categorie|ci sono due classi di persone]]: quelle che [[peccato|peccano]] e quelle contro cui si pecca. Se si deve appartenere ad una delle due classi, molto meglio la prima che non la seconda. (cap. XXVI; p. 111) *È possibile fare del bene a qualcuno, quando si eccettui nominarlo erede universale e morire subito dopo? Non deve forse ciascuno occuparsi della propria felicità, e il mondo non andrebbe meglio se ognuno pensasse ai propri affari e lasciasse che gli altri pensassero ai loro? (cap. XXXIII; p. 137) *La [[vita]] non è una corsa all'asino, dove ognuno corre sull'asino del vicino ed è l'ultimo arrivato quello che vince; [...]. (cap. XXXIII; p. 137) *Nessun [[ragazzo]] può resistere, quando gli venga offerto un buon pranzo da una donna gentile e ancor bella. Sotto questo aspetto i ragazzi sono assai simili a dei cagnolini: getta loro un osso ed essi diventano subito amici. (cap. XXXIII; p. 140) *Il vantaggio di incaricarsi dei propri [[complimento|complimenti]] è che si possono sempre avere della forma e qualità che si desidera. (cap. XXXIV; p. 144) *[...] il bugiardo migliore è quello che sa tirare il maggior partito dalla più piccola menzogna, che se ne serve con molta cautela, e non la spreca quando non ve n'è bisogno.<ref group="fonte" name=LXII>Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 62.</ref> (cap. XXXIX; p. 167) *È abbastanza difficile sapere se si è [[felicità e infelicità|felici o infelici]] nel presente; molto più difficile paragonare la relativa felicità o infelicità nei diversi periodi della propria vita. Il maggior grado di approssimazione cui si possa giungere è di dire che si è abbastanza felici, quando non si è obbligati ad ammettere che si è infelici. (cap. XLV; p. 194) *Tutte le signorine sono o molto belle, o molto intelligenti, o molto dolci; possono scegliere la categoria che preferiscono, ma di qui non si scappa: una di queste tre la devono scegliere. (cap. XLVIII; p. 212) *In tutta la Bibbia non c'è una parola che proibisca il [[tabagismo|tabacco]]. È ben vero che allora non era stato ancora scoperto, e che forse era stato risparmiato per nessuna altra causa se non per quella. Perché, mentre possiamo immaginare San Paolo e persino Nostro Signore che bevono una tazza di tè, impossibile immaginarli che fumano la sigaretta o la pipa. (cap. L; pp. 223-4) *Ma ad Ernesto pareva che la [[religione]] non fosse compatibile con le mezze misure o anche solo con i compromessi. (cap. LI; pp. 227-228) *Gli [[embrione|embrioni]], ad ogni fase dello sviluppo, pensano d'aver raggiunto la sola condizione che veramente si addica loro. Questa, pensano, deve certo essere l'ultima metamorfosi, tanto più che per porvi fine si dovrebbe ricevere una scossa così forte che nulla potrebbe sopravvivere. Ogni cambiamento è una scossa: ogni scossa in sé una morte. E ciò che noi chiamiamo [[morte]] non è altro che una scossa abbastanza forte da distruggere il passato e il presente come affini tra loro. In altre parole, la morte non è che la constatazione che la differenza tra il passato e il presente è maggiore della somiglianza, sì che non è più possibile chiamare la seconda fase una continuazione della prima e ci costa meno fatica crederla qualcosa che decidiamo di considerare nuova. (cap. LIII; p. 236) *Un uomo può sopportare l'annunzio che deve subire una grave operazione chirurgica, o che ha una malattia che tra poco lo ucciderà, o che rimarrà invalido o cieco per il resto della vita. Per quanto tremende queste notizie, pure non sembra che atterriscano il maggior numero degli uomini, ed anzi molti vanno abbastanza tranquilli persino al patibolo. Ma anche i più forti tremano per la rovina finanziaria, e quanto migliori essi sono, più completo in genere è il loro collasso. Infatti il risultato più frequente dei rovesci finanziari è il suicidio, a cui ben di rado si ricorre per sofferenze fisiche. (cap. LXVI; p. 289) *Ci sono orfanotrofi [...] per i bambini che hanno perduto i [[genitore|genitori]]. Perché, oh perché, non ci sono rifugi per gli adulti che non li hanno ancora perduti? (cap. LXVII; p. 296) *Una [[rosa (fiore)|rosa]] cessa forse d'essere una rosa, perché ignora il proprio nome? (cap. LXVIII; p. 297) *Col lento passare dei giorni giunse a capire che il [[Cristianesimo]] e la negazione del Cristianesimo dopo tutto si equivalevano, come spesso fanno gli opposti. Il dissidio era tra i nomi, non tra l'essenza delle cose: in realtà la Chiesa Cattolica, la Chiesa Anglicana e il libero pensiero hanno gli stessi ideali e si incontrano sul terreno dell'educazione: il più perfetto santo è la persona meglio educata. Poi giunse a capire quanto poco importasse la [[fede]] professata, fosse religione, fosse irreligione, purché la si seguisse con caritevole con caritatevole incoerenza, senza voler giungere ad assurde conclusioni. Il pericolo risiede nell'intransigenza con cui si segue un dogma; non nel [[dogma]] o nella sua mancanza. (cap. LXVIII; p. 300) *Durante tutta la nostra [[vita]], ogni giorno, ogni ora, siamo sempre impegnati in questo processo di accomodare la nostra personalità mutata o immutata agli elementi mutati o immutati dell'ambiente. La vita infatti non consiste in altro se non in questo processo di accomodamento: quando non lo copiamo bene siamo stupidi, quando non lo compiamo affatto pazzi, quando lo sospendiamo temporaneamente addormentati, quando vi rinunziamo del tutto morti. In una vita quieta, priva di eventi, i cambiamenti interni ed esterni sono così insignificanti che il processo di fusione e messa a fuoco non costa quasi sforzo alcuno; in altre vite si deve compiere un grande sforzo ma si giunge anche a brillanti risultati; infine in altre un grande sforzo non viene seguito che da risultati insignificanti. Una vita sarà più o meno riuscita a seconda che la facoltà di accomodamento è uguale o inferiore allo sforzo richiesto per fondere ed accordare cambiamento interno ed esterno. (cap. LXIX; p. 305) *Alcuni sono così fortunati da incontrare pochi [[ostacolo|ostacoli]]; altri così abili da riuscire a superarli; ma nella maggior parte dei casi la gente per salvarsi, deve passare attraverso la prova del fuoco. (cap. LXXII; p. 320) *Una casa vuota è come un cane randagio o un cadavere. La corruzione subito vi si infiltra da ogni parte, e ciò che la muffa e il vento e le intemperie risparmiano, vien distrutto dai monelli della strada. (cap. LXXII; p. 320) *Le [[amicizia|amicizie]] di un uomo, come il testamento, sono infirmate non solo dal suo matrimonio, ma anche da quello dei suoi amici. (cap. LXXV; p. 337) *Uno sbalzo troppo violento dalla cattiva alla buona [[fortuna]] è dannoso quanto uno sbalzo dalla buona alla cattiva; inoltre la [[povertà]] è una condizione molto pericolosa, uno stato di vita quasi embrionale, attraverso il quale è meglio passare se si vogliono mantenere sicuramente gli ulteriori sviluppi, ma che, come il morbillo o la scarlattina, è meglio avere in forma benigna e guarire il più presto possibile. (cap. LXXVIII; pp. 348-9) *Un giorno gli feci notare come la misera ricompensa concessa da Dio a quanti si dedicano alle ricerche più serie, dovrebbe provare a sufficienza che egli le disapprova, o almeno le tiene in così scarso conto da non volerle incoraggiare.<br>Mi rispose: – Oh, non parlare di ricompense. [[John Milton|Milton]] per il ''[[John Milton#Paradiso perduto|Paradiso Perduto]]'' ha ricevuto cinque sterline.<br>– Cinque sterline di troppo, – replicai subito. – Io stesso gliene avrei dato il doppio, perché non l'avesse mai scritto. (cap. LXXXI; p. 364) *Io sono un Ismaele, per istinto come per circostanze, ma se non frequento la società sarò meno vulnerabile di quanto non lo sia in genere un Ismaele. Il momento in cui un uomo va in società, si trova esposto da ogni lato. (cap. LXXXIV; p. 389) *Quando si passa nella chiave di do diesis [...] ci si trova come una signora che viaggi da sola sulla metropolitana, e si accorge tutto ad un tratto di essere a Shepherd's Bush senza sapere con precisione dove vuole andare. (cap. LXXXV; p. 408) ===[[Explicit]]=== In politica è conservatore, per quanto riguarda il suo voto e i suoi interessi materiali: in ogni altro campo, un radicale avanzato. Suo padre e suo nonno, con ogni probabilità, capirebbero il suo stato mentale come capivano il cinese, ma quanti lo conoscono intimamente non credo che lo vorrebbero molto diverso da come egli è. ===Citazioni su ''Così muore la carne''=== ====[[Enzo Giachino]]==== *Certo non conosciamo altra opera che più di questa {{sic|repugni}} al tempo in cui nacque, e nell'aura decorosa e pudibonda dell'ottimismo vittoriano essa ci appare il primo importante e coraggioso annunzio della reazione successiva. Infatti lo [[George Bernard Shaw|Shaw]] – che di quella reazione doveva essere uno degli esponenti maggiori – non tardò a richiamarsi al Butler e a proclamarlo il suo maggiore maestro inglese. *Composto secondo i modi di una velata autobiografia – tanto più aderente e precisa in quanto la libertà della finzione romanzesca permette di adeguare le vicende esterne all'intimo svolgersi dei motivi e di essere sempre a fuoco – il libro narra la storia di Ernesto Pontifex, o se vogliamo di Samuel Butler, che nato in un ambiente cui la sua natura {{sic|repugna}} per istinto, attraverso lunghi e dolorosi errori, deve aprirsi un varco verso la vera vita, che il cuore confusamente gli promette, ma che egli ignora a tal punto da giungere, in certi attimi di scoramento, a dubitare che esista. *Ma per indicare tutti i motivi che rendono importante questo libro dobbiamo uscire dal campo strettamente letterario. In esso infatti troviamo tracciata una storia di alcune delle principali ideologie inglesi dell'ottocento e – cosa anche più importante – fissato con grande chiarezza quello che fu tra i motivi fondamentali della vita ottocentesca: la ricerca continua e sovente affannosa di una fede, in grado di sostituire la religione tradizionale che rapidamente si ritirava, lasciando allo scoperto zone sempre più vaste della società, e di conseguenza l'ingenua fiducia accordata a ogni nuova teoria, la quale non tardava ad abbandonare i precisi limiti scientifici per confondersi in un alone religioso – fenomeno questo che può oggi spiegare la rapida fortuna e l'ancor più rapida decadenza di tante di quelle teorie. ==''Erewhon''== *È stato detto che l'amore per il denaro è la radice di tutti i mali. Lo stesso si può dire della mancanza di denaro.<ref group="fonte" name=e /> (XX) *Le [[macchina|macchine]] servono l'uomo soltanto a patto di essere servite, e pongono loro stesse le condizioni di questo mutuo accordo [...].<br />Quanti uomini vivono oggi in stato di schiavitù rispetto alle macchine? Quanti trascorrono l'intera vita, dalla culla alla morte, a curare notte e giorno le macchine? Pensate al numero sempre crescente di uomini che esse hanno reso schiavi, o che si dedicano anima e corpo al progresso del regno meccanico: non è evidente che le macchine stanno prendendo il sopravvento su di noi? [...] Non ci sono forse più uomini impegnati a curare le macchine che a curare i propri simili? *Si può apprendere un'[[arte]] solo nelle botteghe di coloro che con quella si guadagnano la vita. ==''Il buon porto''== ===[[Incipit]]=== Il protagonista di queste memorie, e autore del lavoro che qui segue, nacque a Goodge Street, Tottenham, Court Road, Londra, il 5 novembre 1832. Fu mio fratello, più grande di me di circa diciotto mesi. A suo tempo nostro padre e nostra madre erano stati ricchi, ma per un succedersi di sfortune inevitabili si ritrovarono con un reddito modesto quando io e mio fratello avevamo rispettivamente tre e quattro anni circa. ===Citazioni=== *Fece allora ulteriori domande e scoprì che dei quindici bambini nella sua classe solo cinque erano stati [[battesimo|battezzati]] e anche che non era possibile notare alcuna differenza nella disposizione o nella condotta tra i bambini rigenerati e quelli non rigenerati. I bambini buoni e i bambini cattivi erano distribuiti in proporzioni uguali in relazione al numero di bambini battezzati e non battezzati. Nonostante il suo carattere naturale avesse una certa disposizione all'impetuosità, John aveva anche una mente concreta ed empirica; per questo motivo fece un controllo dell'intera scuola, che conteneva circa cento ragazzi, e venne a sapere chi fosse battezzato e chi no. La maggioranza non lo erano stati, tuttavia l'inclinazione verso il bene o il male era così distribuita da precludere qualsiasi possibilità di asserire che i bambini battezzati fossero migliori di quelli non battezzati.<ref>«Si tratta di un evento autobiografico. Butler perse infatti la fede quando si rese conto che il battesimo non aveva alcuna influenza sulla naturale disposizione di un bambino a far del bene (o a far del male).» {{NDR|N.d.C.}} {{cfr}} ''Il buon porto'', nota n. 12, p. 32.</ref> (parte I, cap. 1; p. 32) *Sembrava impossibile che una mente così attiva dovesse aver percorso così tanta strada per poi tornare alla stessa posizione da cui era partita. (parte I, cap. 2; p. 37) *Nessun cambio è buono a meno che non sia stato necessariamente richiesto. Neppure la [[Riforma protestante|Riforma]] fu cosa buona, ma lo è adesso e l'accetto come accetto qualsiasi cosa che pur non essendo fondamentale ha ottenuto l'approvazione di molte generazioni dei miei concittadini. Non cercherei di annullare la Riforma più di quanto l'avrei supportata nel secolo sedicesimo. Che si lasci crescere fino alla raccolta ciò che è storico, non storico e dubbioso. Quando avrà perso la sua vitalità ciò che non è vitale perirà e diventerà marcio senza che nessuno se ne accorga; continuerà a vivere fino a che avrà vita. (parte I, cap. 2; p. 48) *È un vero imbroglio, furto, fraudolenza o che altro il fatto che un uomo menta agli altri nella speranza di ottenere qualcosa di considerevole, ma si tratta di una offesa comprensibile in confronto al permettere a se stessi di essere ingannati. È esattamente come lasciare che altri che ci arrechino [[noia]]: l'uomo che si lascia annoiare merita più disprezzo dell'uomo che annoia. L'uomo che tollera dei quadri scadenti, della musica scadente, della moralità scadente e della compagnia scandente è più spregevole di colui che è l'agente primario di qualsiasi di queste cose. Ha infatti meno da guadagnare e quindi probabilmente inganna se stesso di più, così che commette un crimine maggiore per una ricompensa inferiore. (parte I, cap. 3; p. 54) *Possiamo perdonare a un uomo quasi ogni falsità purché ci si accorga che era spinto da una forte tentazione e che sapeva di stare [[inganno|ingannando]]: ha fatto del male, certo, ma lo possiamo comprendere e forse potrebbe essere ancora utile. Ma cosa possiamo provare nei confronti di una persona che mente anche a se stessa per un futile motivo e che non sa di star mentendo? Una cosa del genere deve essere fatta di un inutile tronco marcio di fico che cade in tutte le direzioni quando ci si avvicina. Il comune autoingannatore della società moderna è un soggetto più pericoloso e spregevole di qualsiasi altro comune criminale; è una questione su cui coloro che non si autoingannano non hanno bisogno di far chiarezza. (parte I, cap. 3; p. 55) *Nessuna di voi ha mai visto un cane rabbioso abbaiare e mordere la sua catena come se volesse divorarvi, per poi essere ammansito e smettere di abbaiare una volta che vi siate avvicinate coraggiosamente e gli abbiate detto di stare tranquillo? Questo è il carattere della [[miscredente|miscredenza]]: ama minacciare coloro che battono in ritirata, eppure scappa atterrita da coloro che l'affrontano con forza. (parte II, cap. 1; p. 81) *Cos'è che ha reso il nome di [[David Friedrich Strauß|Strauss]] così terribile alle orecchie degli Ecclesiastici Inglesi? Nulla di certo se non l'inquietante silenzio che è stato mantenuto nei suoi riguardi in tutte le parti della nostra Chiesa. Perché, in fondo, cosa può dire o fare Strauss contro tutti i miracoli se risulta essere impotente contro la Resurrezione? Può produrre frasi che sembrano plausibili, ma non è una grande impresa. Può mostrarci come ci sia qualsiasi improbabilità ''a priori'' nel fatto che i miracoli fossero stati eseguiti da una persona che era nata e poi risorta? Se un uomo fece così è allora poca cosa che sapesse camminare sulle acque e comandare i venti. Ma se non c'è alcuna difficoltà ''a priori'' in relazione a questi miracoli, allora ne esistono altre. (parte II, cap. 5; p. 121) *Quale dovrebbe quindi essere la legittima conclusione? Di certo che non abbiamo prove della morte di Cristo sulla Croce, o in altre parola che non abbiamo prova dal fatto che fosse morto! Uniamo ciò alle note sulla Resurrezione che abbiamo visto più sopra e ci sentiremo come se fossimo nelle mani di qualche miscredente Gesuitico che stesse cercando di indebolire la nostra fede nelle nostre più preziose convinzioni facendo finta di starle difendendo piuttosto che nelle mani di una persona che è quasi impossibile sospettare di un progetto del genere. Cosa dovremmo dire se avessimo trovato [[Isaac Newton|Newton]], [[Adam Smith]] o [[Charles Darwin|Darwin]] argomentare così a favore delle loro opinioni? Cosa dovremmo pensare di qualsiasi causa scientifica perorata in questo modo? Saremmo ben consci del fatto che è già persa. E tuttavia i nostri migliori teologi devono essere applauditi ed elevati per accondiscendere a una strategia così disonesta che verrebbe disprezzata anche da un avvocato malfamato in quanto troppo ovviamente superficiale da poter esserci di anche il più minimo uso. (parte II, cap. 6; pp. 144-5) *O il [[Cristianesimo]] è la verità della verità (quella che in questo mondo dovrebbe soggiogare tutte le altre nei pensieri degli uomini e comparata alla quale tutte le altre verità sono insignificanti tranne per il fatto che si raggruppano intorno a lei) oppure al massimo è un errore che dovrebbe essere messo a posto il prima possibile. Non c'è via di mezzo. O Gesù Cristo fu il Figlio di Dio oppure non lo fu. Se lo fu, allora il grande Padre ci proibisce di imbrogliare al fine di provarlo; ci proibisce di mercanteggiare per un centimetro in più o in meno di ferita e di discutere sulla radice νυγ nella parola greca ενυξε.<ref>«Questa parola non esiste in greco antico. I casi sono due: o Butler voleva scriverne un'altra oppure intende dire che è un lavoro inutile cercare di trovare la radice di un parola inesistente, esattamente come è inutile cercare cercare di capire quanto in profondità fosse andata la punta della lancia.» {{NDR|N.d.C.}} {{cfr}} nota n. 19, p. 146.</ref> Meglio ammettere che la morte di Cristo deve rimanere per sempre materia di dubbio, nel caso ci venga richiesto un sacrificio così grande, piuttosto che anche solo avvicinarci a una menzogna solo per il fine di rendere doppiamente sicura una certezza. Nessuna mente onesta può dubitare che la causa di Cristo sia servita molto meglio dall'esporre un argomento insufficiente piuttosto che sorvolarci sopra in silenzio, o altrimenti che la causa di Cristo sia da essere attaccata e non da essere difesa. (parte II, cap. 6; p. 146) ===[[Explicit]]=== Spero che il lettore possa capire ciò non meno fortemente di quanto faccia io e spero che possa anche capire che io ho offerto quell'elemento mancante il quale unicamente può fare in modo che si combinino tra loro. Se mi si chiede a quale elemento stia alludendo, io risponderò la Sincerità. Questo è il pilota che ci ha condotti in salvo nel buon porto della fratellanza universale in Cristo. ===Citazioni su ''Il buon porto''=== *È stato spesso supposto che l'elaborato corredo di mistificazione che Butler usò in ''Il buon porto'' fosse stato deliberatamente costruito al fine di farsi beffe del pubblico. Non credo che sia andata così. Sono convinto che Butler avesse creato un'intelaiatura ironica per i suoi argomenti semplicemente per renderli più efficaci di quanto lo furono quando vennero esposti senza fronzoli nel pamphlet del 1865. ([[R. A. Streatfield]]) *''Il buon porto'' non mi ha arrecato alcun danno sociale di cui io sia mai venuto a conoscenza. Potevo attaccare il Cristianesimo tanto quanto volessi e a nessuno importava un fico secco; ma quando attaccai [[Charles Darwin|Darwin]] fu una questione differente. Per molti anni ''Evolution, Old and New'' e ''Unconscious Memory'' provocarono una rovina alle mie prospettive letterarie. Solo ora sto iniziando a riemergere dal danno letterario e socievole che quei due libri perfettamente giusti mi hanno inflitto. Oserei dire che abbondano di piccole manchevolezze di gusto, ma sono più che contento di averli scritti.<ref group="fonte">Da una lettera del 1901; citato nell'introduzione di [[R. A. Streatfield]] a ''Il buon porto'', pp. 10-11.</ref> (Samuel Butler) *La richiesta di una nuova edizione di ''Il buon porto'' mi dà l'opportunità di dire un paio di parole sulla genesi di quello che, sebbene non sia uno dei suoi libri più popolari di Samuel Butler, è certamente uno dei più caratteristici. Poche delle sue opere mostrano infatti più marcatamente le sue brillanti capacità come polemista e la sua implacabile determinazione di arrivare alla verità di qualunque cosa avesse attirato la sua attenzione. ([[R. A. Streatfield]]) ==''L'autrice dell'Odissea''== ===[[Incipit]]=== Se le domande che noi ci poniamo sull'Odissea: «fu scritta da un uomo o da una donna? il poema è esclusivamente di origine siciliana?» mirassero soltanto a determinare il sesso e la residenza dello scrittore sarebbe sufficiente rimandare il lettore al testo. Esse invece mirano a risolvere definitivamente l'intera questione omerica.<br> Le risposte alle due domande sono d'importanza capitale in questa questione, giacché se noi troviamo la mano di una donna onnipresente nell'Odissea, e se noi pure troviamo un così largo numero di dettagli locali presi esclusivamente e fedelmente da una sola città siciliana, tali da farci credere che l'autore dovette vivere e scrivere là, sembra inconfutabile l'affermazione che il poema fu scritto da una sola persona. Difficilmente poteva esservi più di una donna, nello stesso luogo, capace di scrivere un tale e così omogeneo poema come l'Odissea. ===Citazioni=== *Io non discuterò se l'[[Iliade]] e l'Odissea siano dello stesso autore, in quanto, se io convinco il lettore che l'Odissea fu scritta da una donna e in Sicilia, va da sé che non fu scritta da Omero, giacché non vi può essere dubbio sul sesso dello scrittore dell'Iliade. Gli stessi criteri che ci obbligheranno ad attribuire l'Odissea a una donna, vietano qualsiasi altra conclusione, eccetto quella che l'Iliade fu scritta da un uomo. (cap. I; p. 18) *Ciò che è giusto per un [[maschio e femmina|uomo]] è errato per una [[maschio e femmina|donna]] e viceversa. I giovani di [[Jane Austen]], per esempio, raramente sono molto interessanti, ma solo quelli che son ciechi alla squisita purezza e delicatezza del lavoro di Jane Austen si lamenteranno che lei non capisca gli uomini così bene come le donne. (cap. I; p. 23) *In un'epoca, inoltre, nella quale gli uomini erano principalmente occupati o in guerre o nella caccia, le arti di pace, e tra esse tutti tutti i generi di pregio letterario, erano più naturalmente lasciate alle donne. Se fosse conosciuta la verità, molto probabilmente troveremmo che fu l'uomo, piuttosto che la donna, l'intruso nel dominio della letteratura. [[Nausicaa]] fu più probabilmente una sopravvissuta che non una intrusa ma, molto più probabilmente di tutto, ella era all'altezza dei tempi. (cap. I; p. 26) *L'uomo e la donna non si comprendono mai l'un l'altro pienamente, tranne, forse, durante il fidanzamento e la luna di miele, e siccome l'uomo comprende l'uomo più di quanto lo possa la donna, così la donna comprende la donna più di quanto non lo possa un uomo. (cap. III; p. 123) *Gli uomini sembrano incapaci di parlare delle donne senza deriderle o metterle in caricatura; e così, forse, una donna non sa mai descrivere un uomo così facilmente come quando lo mette in ridicolo. Se ella lo fa intenzionalmente è sicura di riuscirvi, se lo fa senza preconcetto riuscirà più sicuramente ancora. Ciascuno dei due sessi, infatti, riesce benissimo nel mettere in caricatura l'altro, [...]. (cap. IV; p. 124) *Chi sono le donne dell'Odissea? Vi è [[Atena|Minerva]] onnipresente, a fianco di Ulisse e Telemaco, per dirigerli e consigliarli ed alternativamente rimproverarli o adularli. Nell'Iliade essa è una grande guerriera, ma non è una donna; nell'Odissea essa è una grande donna ma non una guerriera. (cap. IV; p. 125) *Per di più è chiaro in tutto il libro III e in tutto il libro IV, nei quali [[Telemaco]] tenta di avere notizie di suo padre, che quello che egli realmente vuole è la certezza della sua morte, non della sua esistenza, sebbene questo possa spiegarsi nel senso che egli dispera della seconda alternativa. L'indignazione di Telemaco per la prodigalità dei proci è notevolmente divisa dalla scrittrice in tutto il poema; su questo è furiosa forse per causa dello spreco continuo che vedeva in casa di suo padre. (cap. IV; p. 142) *[...] io considero i [[Ciclopi]], i superstiti dei vecchi soggiogati abitanti sicani di monte Erice. Essi devono la loro fama di una gigantesca statura alle grandi dimensioni delle pietre con le quali costruirono le mura delle loro città sul monte Erice. (cap. X; p. 221) ===[[Explicit]]=== Ed ora, nel congedarmi dal lettore, io vorrei dire che se quando iniziai questo lavoro nutrivo scarsa speranza di farlo prendere in seria considerazione dagli studiosi di Omero, sono ancora più oppresso e scoraggiato quando scorro le mie pagine e vedo che certamente scontenterò molti con i quali {{sic|anzicché}} offenderli vorrei andare d'accordo. Che cosa può importarmi dove sia scritta l'Odissea o se sia stata scritta l'Odissea o se sia stata scritta da una donna o da un uomo? Dal profondo del cuore posso dire lealmente che a me non importa che questi punti siano decisi secondo il mio modo di vedere, a me importa solo, e moltissimo, il sapere come saranno decisi dalle persone di buon senso che considereranno gli argomenti sui quali richiamano l'attenzione in questo libro. Credo di avere chiarito tutti e due i punti sufficientemente, ma, qualunque cosa accada, io so che il mio assunto è abbastanza forte da giustificarmi di averlo esposto; e così lo lascio. ==''Life and Habit''== *Un'[[impressione]] uniforme corrisponde praticamente a nessuna impressione. :''A uniform impression is practically no impression.'' (cap. I) *Non si può [[apprendimento|imparare]] o disimparare senza dolori o sofferenze. :''One cannot either learn or unlearn without pains or pain.'' (cap. I) *L'[[umorismo]] e l'ironia più perfetti sono generalmente del tutto inconsci. Esempi di entrambi sono spesso forniti da uomini che il mondo considera carenti di umorismo; è più probabile che queste persone siano inconsapevoli del proprio delizioso potere per la stessa maestria e perfezione con cui lo possiedono. :[...] ''the most perfect humour and irony is generally quite unconscious. Examples of both are frequently given by men whom the world considers as deficient in humour; it is more probably true that these persons are unconscious of their own delightful power through the very mastery and perfection with which they hold it.'' (cap. II) *I [[vestito|vestiti]] di un uomo, quando sono appoggiati su una sedia di notte, non fanno parte di lui, ma quando li indossa sembrano esserlo, come una specie di cibo che lo riscalda e lo lo nutre, e la cui perdita può ucciderlo di freddo. :''A man's clothes [...] as they lie on a chair at night are no part of him, but when he wears them they would appear to be so, as being a kind of food which warms him and hatches him, and the loss of which may kill him of cold.'' (cap. V) *[[Parola|Parole]], parole, parole [...] sono gli ostacoli sulla via della verità. Finché non pensi alle cose come sono, e non alle parole che le travisano, non puoi pensare correttamente. Le parole producono confini apparentemente stringenti e veloci laddove non ne esistono. Le parole dividono; così chiamiamo questo uomo, quello scimmia, quell'altro ancora scimmietta, mentre sono tutti solo differenziazioni della stessa cosa. Per pensare a una cosa bisogna liberarsi delle parole: sono gli abiti che indossano i pensieri, solo gli abiti. Lo dico più e più volte, perché non c'è niente di più importante. Le parole degli altri uomini ti fermeranno all'inizio di un'indagine. Un uomo può giocare con le parole per tutta la vita, sistemandole e risistemandole come tessere del domino. Se potessi pensare a te senza parole, mi capiresti meglio. :''Words, words, words [...] are the stumbling-blocks in the way of truth. Until you think of things as they are, and not of the words that misrepresent them, you cannot think rightly. Words produce the appearance of hard and fast lines where there are none. Words divide; thus we call this a man, that an ape, that a monkey, while they are all only differentiations of the same thing. To think of a thing they must be got rid of: they are the clothes that thoughts wear—only the clothes. I say this over and over again, for there is nothing of more importance. Other men's words will stop you at the beginning of an investigation. A man may play with words all his life, arranging them and rearranging them like dominoes. If I could think to you without words you would understand me better.'' (cap. V) *Una [[gallina]] è il solo modo di un [[uovo]] per fare un altro uovo.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 79.</ref> :[...] ''a hen is only an egg's way of making another egg.'' (cap. VIII) ==''Ritorno in Erewhon''== ===[[Incipit]]=== Prima di iniziare il racconto del secondo viaggio di mio padre nel singolare paese da lui scoperto circa trent'anni prima, mi pare opportuno dire qualcosa sulla sua vita nel periodo intercorso fra la pubblicazione del libro, nel 1872, e la sua morte, avvenuta al principio dell'estate del 1891. Potrò così accennare alle cause per cui egli perse quel favore del pubblico che pareva aver conquistato all'inizio. ===Citazioni=== *La prima [[idea]] è un germoglio robusto: se può si sviluppa. (cap. III; p. 264) *''Mi addormento con la piena, sicura speranza | che il mio sonno non verrà interrotto; | e che mentre io avrò tutto dimenticato, | non sarò del tutto dimenticata, | ma continuerò a vivere, nei pensieri e negli atti | di coloro che ho amato, | quella vita in cui, finché ebbi forza di lottare, | appassionatamente lottai per entrare.'' (cap. X; p. 329) {{NDR|[[epitaffi dai libri|epitaffio]]}} *La [[fede]], come un qualsiasi corpo mobile, segue la linea di minor resistenza [...].<ref group="fonte">Citato in ''Further Extracts from the Note-books of Samuel Butler'', p. 258.</ref> (cap. XI; p. 334) *Perché se gli uomini non temono la [[vita e morte|morte]] più del necessario, finiscono per corteggiarla più del necessario. Si può esaltare la morte solo se si disdegna la [[vita e morte|vita]]; tuttavia, secondo lui, una moderata certezza di onore e rinomanza dopo la morte è un conforto più vero per chi muore, e un più reale incentivo ad agire rettamente nella vita, [...]. (cap. XI; p. 334) *La [[vita]], affermava, non risiede in organi corporei, ma nella facoltà di usarli, e nell'uso che ne facciamo: cioè nell'opera che essi compiono. Come l'elemento essenziale di una fabbrica non è né l'edificio in cui si lavora, né gli strumenti con cui si lavora, ma la potenza di volontà del padrone, e i beni che egli produce; così la vera vita consiste nella sua volontà e nelle sua opera, non nel suo corpo. «Coloro che identificano la vita dell'uomo con quella del corpo» diceva «fanno lo stesso errore di chi scambia gli attrezzi del falegname per il falegname stesso». (cap. XI; p. 335) *Secondo il dottore la nostra potenza di volontà non si limita a mettere in opera il sistema speciale di organi che le è proprio, ma sotto certe condizioni arriva a influenzare altre volontà analoghe, ovvero a subirne l'influenza: dimodoché, ad esempio, se la potenza di volontà di A ha una presa sufficiente sulla potenza di volontà di B da riuscire a mettere in moto, attraverso B, il meccanismo di quest'ultimo, quella che in apparenza è un'azione di B in realtà sarà piuttosto un'azione di A, e ciò in senso non meno reale che se l'azione fosse stata compiuta attraverso il sistema meccanico dello stesso A: in altre parole, A sarà vissuto in B. Il principio universalmente ammesso per cui chi compie un'azione per mano di un'agente la compie in realtà lui stesso, dimostra che la teoria su esposta è solo un modo indiretto di esprimere ciò che per il senso comune è assolutamente ovvio. (cap. XI; pp. 335-6) *Ma la [[coscienza]] di chi agisce non è così importante come generalmente si crede, in confronto alla realtà vitale dell'azione. Noi non sappiamo nulla della forza che fa battere il nostro cuore, e non ci rendiamo nemmeno conto che batte, finché il battito è regolare. Non abbiamo alcuna coscienza del nostro respiro, né della digestione, né dell'impresa di capitale importanza che abbiamo compiuto come embrioni, né del graduale sviluppo dall'infanzia alla pubertà. Nessuno può negare che tutte queste azioni vengano compiute da un agente vitale; ma più questo agente è normale, sano, e veramente vivo, meno è stato e sarà conscio del suo agire. La parte della nostra vita corporea che penetra fino alla nostra coscienza è ben limitata rispetto a quella di cui siamo inconsapevoli. (cap. XI; pp. 336-7) *Uno [[scrittore]], ad esempio, ha scritto un libro che diletta o disgusta migliaia di persone che egli non conosce e che non conoscono lui. Supponiamo che il libro abbia una notevole influenza, o comunque una qualche influenza, sulle azioni di quelle persone. Supponiamo che l'autore dorma profondamente, mentre altri leggono con gran gusto il suo libro, e agiscono in conseguenza, magari a enorme distanza dal luogo ove egli si trova. Qual è la sua vita più vera, quella che egli vive in loro, o quella, altrettanto inconscia, che vive nel suo corpo immerso nel sonno? Chi può negare che la vita vicaria sia la più attiva? (cap. XI; p. 337) *[...] quando un uomo muore, viene talmente annullato uno dei grandi fattori della sua vita, che egli non potrà più avere una vita vera di alcun genere. Perché [[vivere]] significa non solo influenzare, ma essere influenzati; e quando un uomo è morto, come può essere influenzato? Può esistere per gli altri, ma gli altri non possono esistere per lui. Può venire da noi, ma noi non possiamo andare da lui. Cessando quindi di essere sensibile, perde una così gran parte di quel che costituiva la sua vita che non può più possedere una vita vera. (cap. XI; p. 338) *Sembra dunque che non esista una [[vita e morte|vita]] assoluta se non combinata con una certa dose di [[vita e morte|morte]], né una morte assoluta se non combinata con una qualche dose di vita, almeno finché non sia sparito ogni postumo potere di influenza. Questo, forse, intendeva Figliodelsole quando diceva che nel mezzo della vita siamo morti, e nel mezzo della morte siamo vivi. (cap. XI; p. 339) *Come il corpo è il sacramento, ovvero il segno esteriore e visibile, dello spirito, così la posterità è il sacramento di chi vive dopo la morte. Entrambi rappresentano il meccanismo attraverso cui l'altro agisce e si manifesta. (cap. XI; p. 340) *Son pochi i semi che germogliano in confronto a quelli che marciscono o vengono mangiati, e la maggior parte degli abitanti di questa terra sono solo dei nati morti rispetto a quella vita più vasta, mentre nessuno è immortale rispetto all'eternità. (cap. XI; p. 340) *[...] "appari e svanisci": ecco la [[regole dai libri|legge]] che pervade tutte le cose che conosciamo, e se c'è stata qualche predisposizione, essa è stata in favore di una vita breve e felice, una vita che contenga in sé abbastanza promesse da durare oltre la tomba perché valga la pena di tentarla, piuttosto che in favore di una vita eterna, fosse pure la migliore e la più nobile. (cap. XI; pp. 340-1) *La [[fede]] non consiste, come sostengono falsamente alcuni, nel credere in certe cose senza avere prove sufficienti; questa non è fede, ma mancanza di fede in tutte le cose in cui dovremmo credere di più. La fede consiste nel credere che l'istinto dei migliori tra gli uomini sia in se stesso una prova che non può essere messa da parte alla leggera; e i migliori tra gli uomini hanno sempre ritenuto la morte preferibile al disonore, e addirittura desiderabile, quando con essa si può conquistare la gloria. (cap. XI; p. 341) *Quale ineffabile contraddizione in termini! Quale rovesciamento di tutte le leggi di questo mondo, il dover stimare povera cosa anche le somme gioie e i sommi piaceri di cui abbiamo coscienza o percezione in questa vita, di fronte a speranze nel cui avverarsi non avremo mai né coscienza né percezione. Eppure è così, e lo sappiamo tutti, anche se non vogliamo confessarcelo. Perché, in cuor suo, il mondo disprezza le sue stesse leggi. (cap. XI; p. 342) *La vita, tanto prima quanto dopo la morte, è come l'amore – ogni logica le è avversa, mentre ogni sano istinto la favorisce. (cap. XI; p. 342) *Uno dei massimi doveri della [[posterità]] [...] è quello di valutare rettamente coloro che affrontano il suo giudizio. Conceda loro il beneficio del dubbio, e ignori i loro peccatucci; ma quando appare innegabile che un uomo è stato veramente ignobile e codardo, la sua [[reputazione]] deve rimanere in purgatorio del tempo per un periodo che varia, diciamo, dai cento ai duemila anni. Dopo un centinaio di anni, in genere, potrà tornare fra gli uomini, pur restando sempre offuscato. Dopo duemila se ne potrà parlare in qualsiasi società, senza che nessuno si scandalizzi. Il nostro senso di colpa morale varia in ragione inversa del quadrato della distanza che da essa ci separa nel tempo e nello spazio. Non così l'[[eroismo]]; l'eroismo non perde il suo splendore né col tempo né con lo spazio. Il [[bene e male|bene]] è come l'oro; è raro, ma non si offusca. Il [[bene e male|male]] è come l'acqua torbida; abbondante e piena di fango, ma a furia di scorrere finirà per tornare limpida. (cap. XI; p. 343) *Il che dimostra la verità di quanto [[Euclide]] osservò molto tempo fa: e cioè che il più piccolo non potrà mai comprendere il più grande. È altrettanto vero, però, che il più grande non può comprendere il più piccolo. (cap. XII; p. 351) *Nel mondo esterno, siamo costretti a tollerare molte cose contrarie alla felicità del massimo numero di individui, in parte perché non possiamo sempre scoprire in tempo che è genuinamente bugiardo, e non desta preoccupazioni, e chi lo è a parole, ma in realtà maschera un'indole sincera; e in parte perché, dovendo sbagliare, preferiamo lasciarci sfuggire i colpevoli, piuttosto che punire gli innocenti. Così, molti che notoriamente appartengono alla categoria degli onesti, vengono lasciati in libertà; e non è raro vederli addirittura far comunella con i guardiani della pubblica immoralità. D'altronde, estirpare radicalmente la rettitudine non sarebbe nell'interesse del pubblico. Una certa dose di [[sincerità]] agisce come beneficio stimolante al conformismo dei più, in quanto li spinge a rendersi conto della loro fortuna, e fornisce qualcosa da disprezzare. (cap. XIII; pp. 354-5) *[...] da un punto di vista umano, non v'è errore più grande del cercare di essere sempre nel giusto. (cap. XIII; p. 357) *Maledetti coloro che dicono: "Tu non servirai insieme Dio e [[Mammona]]"<ref>{{cfr}} «Nessun servo può servire a due padroni: o odierà l'uno e amerà l'altro oppure si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro. Non potete servire a Dio e a mammona.» ([[Gesù]], ''[[Vangelo secondo Luca]]'') {{NDR|[[discorso della Montagna]]}}</ref>, perché il dovere generale dell'uomo consiste nel saper conciliare le esigenze opposte di questi due dèi. (cap. XIII; p. 358) *È stato detto che Dio non può cambiare il passato, ma gli [[storico|storici]] sì. E i [[pittore|pittori]], osservò mio padre dentro di sé, possono fare tutto quello che fanno gli storici, e persino con migliori risultati. (cap. XIII; p. 365) ===[[Explicit]]=== «Cara,» dissi a mia moglie, che era seduta all'altro capo del tavolo, all'ora di colazione «debbo tradurti questa lettera e pregarti di aiutarmi poi a fare i bagagli. Bisogna che veda Alfred e gli rilasci una procura. Si metterà d'accordo con un editore per pubblicare il mio libro, e tu potrai correggere le bozze. Annuncia con garbo la mia partenza ai bambini; e cerca di fare a meno di me, mia cara, per sei mesi.»<br><br>Scrivo questo a Southampton, da dove mi imbarco per Erewhemos domani, 15 novembre 1900. ==''The Note-Books''== [[File:Samuel Butler 1858.jpg|thumb|upright=1.2|Samuel Butler nel 1858]] ===Capitolo I, ''Lord, What is Man?''=== *Siamo come le palle da [[biliardo]] in una partita tra giocatori inesperti: spinte continuamente in prossimità della buca senza mai finirci dentro, se non per caso.<ref group="fonte" name=CX/> :''We are like billiard balls in a game played by unskilful players, continually being nearly sent into a pocket, but hardly ever getting right into one, except by a fluke.'' (''Man'', I) *Che nesso volubile deve esserci fra i nostri pensieri se un odore improvviso, un gruppo di musicanti per la strada, un volto umano intravisto sulle lingue del fuoco o nel fusto nodoso di un albero, li portano di punto in bianco alle più stravaganti associazioni.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 57.</ref> :''How loosely our thoughts must hang together when the whiff of a smell, a band playing in the street, a face seen in the fire, or on the gnarled stem of a tree, will lead them into such vagaries at a moment's warning.'' (''Man'', IV) *La [[vita]] è la distribuzione di un errore – o di errori.<ref group="fonte" name=CXV>Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 115.</ref> :''Life is the distribution of an error—or errors.'' (''Life'', IV) *Il guscio di una [[chiocciola]] è una superstizione: le [[lumaca|lumache]] non hanno il guscio e se la passano altrettanto bene. Ma una chiocciola senza guscio non diventa per questo una lumaca, a meno che non assorba l'indifferenza di una lumaca verso il guscio.<ref group="fonte" name=CXV/> :''The snail's shell is a superstition, slugs have no shells and thrive just as well. But a snail without a shell would not be a slug unless it had also the slug's indifference to a shell.'' (''Life'', VI) *La vita è un lungo processo attraverso il quale si raggiunge la stanchezza. :''Life is one long process of getting tired.'' (''Life'', VII) *La vita è l'arte di trarre conclusioni sufficienti da premesse insufficienti.<ref group="fonte" name=CXV/> :''Life is the art of drawing sufficient conclusions from insufficient premises.'' (''Life'', IX) *Un senso dell'[[umorismo]] abbastanza forte da mostrare all'uomo non solo le assurdità degli altri ma anche le proprie gli impedirà di compiere tutti i [[peccato|peccati]]; o quasi tutti, tranne quelli che vale la pena commettere.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 47.</ref> :''A sense of humour keen enough to show a man his own absurdities, as well as those of other people, will keep him from the commission of all sins, or nearly all, save those that are worth committing.'' (''Life'', XII) *La vita è come la musica: deve essere composta a orecchio, seguendo l'istinto e le sensazioni, non le regole.<ref group="fonte" name=CXV/> :''Life is like music, it must be composed by ear, feeling and instinct, not by rule. Nevertheless one had better know the rules, for they sometimes guide in doubtful cases—though not often.'' (''Life'', XIII) *Ci sono due grandi [[regole dai libri|regole]] nella vita, una generale e l'altra particolare. La prima è che tutti finiscono per ottenere ciò che vogliono, se solo ci provano. Questa è la regola generale. La regola particolare è che ogni individuo è, chi più chi meno, un'eccezione alla regola generale.<ref group="fonte" name=CXVI>Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 116.</ref> :''There are two great rules of life, the one general and the other particular. The first is that every one can, in the end, get what he wants if he only tries. This is the general rule. The particular rule is that every individual is, more or less, an exception to the general rule.'' (''Life'', XIV) *Ogni forma di [[progresso]] è basata sul desiderio, innato e universale, di ogni organismo di vivere al di là dei propri mezzi.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 95.</ref> :''All progress is based upon a universal innate desire on the part of every organism to live beyond its income.'' (''Life'', XVI) *Il [[mondo]] è un tavolo da gioco predisposto in modo tale che tutti quelli che entrano nel casinò devono giocare e tutti a lunga scadenza devono perdere, chi più chi meno, anche se di quando in quando possono realizzare una vincita provvisoria.<ref group="fonte" name=LXIV>Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 64.</ref> :''The world is a gambling-table so arranged that all who enter the casino must play and all must lose more or less heavily in the long run, though they win occasionally by the way.'' (''The World'', I) *Trascorriamo i nostri giorni come giochiamo a carte, prendendoli così come vengono, senza sapere quale capiterà, sperando in una carta fortunata e ottenendone talvolta una, spesso ottenendo proprio quella sbagliata. :''We play out our days as we play out cards, taking them as they come, not knowing what they will be, hoping for a lucky card and sometimes getting one, often getting just the wrong one.'' (''The World'', II) *Forse il mondo non è particolarmente saggio; ma non conosciamo niente di più saggio.<ref group="fonte" name=LXIV/> :''The world may not be particularly wise—still, we know of nothing wiser.'' (''The World'', III) *Il mondo sarà sempre governato dal principio dell'[[egoismo]]. Non dovremmo cercare di por fine a questo stato di cose, ma di rendere l'egoismo dei farabutti più coincidente con l'egoismo della gente per bene.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 41.</ref> :''The world will always be governed by self-interest. We should not try to stop this, we should try to make the self-interest of cads a little more coincident with that of decent people.'' (''The World'', IV) *Esiste un eterno antagonismo di interessi tra l'individuo e il mondo in generale. All'individuo non importerà tanto quanto potrà soffrire in questo mondo, purché possa vivere nei buoni pensieri degli uomini anche molto tempo dopo averlo lasciato. Al mondo in generale non importa quanta sofferenza l'individuo possa sopportare o causare in questa vita, a condizione che si allontani completamente dai pensieri degli uomini, sia nel bene che nel male, quando se ne sarà andato. :''There is an eternal antagonism of interest between the individual and the world at large. The individual will not so much care how much he may suffer in this world provided he can live in men’s good thoughts long after he has left it. The world at large does not so much care how much suffering the individual may either endure or cause in this life, provided he will take himself clean away out of men’s thoughts, whether for good or ill, when he has left it.'' (''The Individual and the World'') *Quando borbottiamo sulla vanità delle cose umane, visto che anche l'opera più nobile non è eterna, ma prima o poi sarà come se non fosse mai esistita, dovremmo tenere a mente che il mondo, almeno per quello che ci è dato di capire, è fatto per essere goduto più che per essere conservato. Un continuo andirivieni pervade tutto ciò di cui abbiamo conoscenza, e sebbene le cose grandi svaniscano più lentamente, esse stesse sono composte di cose piccole e devono andare al passo di queste ultime.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', pp. 85-86.</ref> :''When we grumble about the vanity of all human things, inasmuch as even the noblest works are not eternal but must become sooner or later as though they had never been, we should remember that the world, so far as we can see, was made to enjoy rather than to last. Come-and-go pervades everything of which we have knowledge, and though great things go more slowly, they are built up of small ones and must fare as that which makes them.'' (''The World Made to Enjoy'') *La vita è un insieme di onde che, giunte al culmine, muoiono frangendosi in un milione di frammenti ognuno dei quali è comunque riassorbito immediatamente nel mare della vita e contribuisce a formare una [[generazione]] successiva, che avanza con moto ondoso finché essa pure s'infrange.<ref group="fonte" name=CXVI/> :''Life is the gathering of waves to a head, at death they break into a million fragments each one of which, however, is absorbed at once into the sea of life and helps to form a later generation which comes rolling on till it too breaks.'' (''Birth and Death'', II) *La base della [[riproduzione]] non dev'essere ricercata nel desiderio dei genitori di riprodursi, ma nel malcontento delle [[cellula germinale|cellule germinali]] verso quanto li circonda all'interno dei genitori, e nel loro desiderio di mettersi in proprio.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 105.</ref> :''Its base must be looked for not in the desire of the parents to reproduce but in the discontent of the germs with their surroundings inside those parents, and a desire on their part to have a separate maintenance.'' (''Reproduction'') *Gli ovuli, gli spermatozoi e gli embrioni, non solo di tutte le razze umane ma di tutte le cose viventi, sia animali che vegetali, formulano pochi pensieri, ma quei pochi sono quasi identici su qualsiasi argomento. Questo «quasi» è la piccola crepa all'interno del liuto che a lungo andare darà un carattere così diverso alla musica.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 78.</ref> :''The ova, spermatozoa and embryos not only of all human races but of all things that live, whether animal or vegetable, think little, but that little almost identically on every subject. That “almost” is the little rift within the lute which by and by will give such different character to the music.'' (1889; ''Thinking almost Identically'') *C'è una somiglianza, più o meno grande, tra i piaceri che tutte le nostre evacuazioni ci procurano. Credo che il [[piacere]] derivi sempre dal sollievo: sollievo, cioè, dallo sforzo notevole, anche se per lo più inconscio, di trattenere quello che è gradevole eliminare.<ref group="fonte" name=XXIX>Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 29.</ref> :''There is a resemblance, greater or less, between the pleasure we derive from all the evacuations. I believe that in all cases the pleasure arises from rest—rest, that is to say, from the considerable, though in most cases unconscious labour of retaining that which it is a relief to us to be rid of.'' (''Evacuations'') *Il [[corpo]] umano non è che una tenaglia posta sopra un mantice e una casseruola, il tutto fissato su due trampoli.<ref group="fonte" name=XXIX/> :''The body is but a pair of pincers set over a bellows and a stewpan and the whole fixed upon stilts.'' (''Man and His Organism'', II) *Ogni [[uomo]] dovrebbe considerarsi una specie di scatola per gli attrezzi. Fin qui è abbastanza facile; ma la difficoltà sta nel fatto che sono gli attrezzi stessi che costruiscono e manovrano gli attrezzi.<ref group="fonte" name=CX/> :''A man should see himself as a kind of tool-box; this is simple enough; the difficulty is that it is the tools themselves that make and work the tools. The skill which now guides our organs and us in arts and inventions was at one time exercised upon the invention of these very organs themselves.'' (''Man and His Organism'', III) *È l'opera di [[Georg Friedrich Händel|Händel]], non il corpo con il quale ha composto la sua opera, che ci costringe ad attraversare mezza Londra per ascoltare la sua musica.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 30.</ref> :''It is Handel's work, not the body with which he did the work, that pulls us half over London.'' (''Our Trivial Bodies'', I) *Tutta la [[vita e morte|vita]] di certa gente è una sorta di [[vita e morte|morte]] parziale – una lunga, estenuante agonia, per così dire, di immobilismo e di inesistenza cui la morte fa solo da sigillo o da firma solenne: la rinuncia a ogni ulteriore azione o operato da parte del firmatario. La [[morte]] sottrae a questi individui quella piccola forza che sembravano avere e non concede loro niente tranne il riposo.<ref group="fonte" name=LXVIII>Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', pp. 68-69.</ref> :''The whole life of some people is a kind of partial death—a long, lingering death-bed, so to speak, of stagnation and nonentity on which death is but the seal, or solemn signing, as the abnegation of all further act and deed on the part of the signer. Death robs these people of even that little strength which they appeared to have and gives them nothing but repose.'' (''Our Trivial Bodies'', II) *La morte, non è né una fine né un inizio definitivo. Così colui che perde la propria anima la può ritrovare, e colui che la trova potrebbe perderla.<ref group="fonte" name=LXVIII/> :''Death is not more the end of some than it is the beginning of others. So he that loses his soul may find it, and he that finds may lose it.'' (''Our Trivial Bodies'', II) ===Capitolo II, ''Elementary Morality''=== *Le fondamenta della [[morale]] sono come tutte le altre; se ci scava troppo intorno, la struttura sovrastante finisce per crollare.<ref group="fonte" name=LXV>Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', pp. 65-66.</ref> :''These are like all other foundations; if you dig too much about them the superstructure will come tumbling down.'' (''The Foundations of Morality'', I) *Cercare di arrivare alle fondamenta della morale è come cercare di riportare a livello di consapevolezza ciò che è passato nell'inconscio, e questo finisce per turbare e disorientare quelli che continuano a provarci con troppa insistenza.<ref group="fonte" name=LXV/> :''To attempt to get at the foundations is to try to recover consciousness about things that have passed into the unconscious stage; it is pretty sure to disturb and derange those who try it on too much.'' (''The Foundations of Morality'', III) *[...] quando l'uomo onesto rinnega le azioni oneste che ha compiuto e agisce contro la giustizia e contro la legge, si riscontrerà che in generale avrà guadagnato in simpatia quello che ha perso in santità.<ref group="fonte" name=LXV/> :[...] ''when the righteous man turneth away from his righteousness that he hath committed and doeth that which is neither quite lawful nor quite right, he will generally be found to have gained in amiability what he has lost in holiness.'' (''Counsels of Imperfection'') *Un eccesso di [[bontà]] è tanto immorale quanto ogni altro eccesso.<ref group="fonte" name=LXV/> :''It is as immoral to be too good as to be too anything else.'' (''Counsels of Imperfection'') *Dio fa pagare le [[virtù]] dei padri ai figli fino alla terza e alla quarta generazione.<ref group="fonte" name=LXV/> :''Truly he visiteth the virtues of the fathers upon the children unto the third and fourth generation.'' (''Counsels of Imperfection'') *Tutto quello che si può dire a vantaggio della [[virtù]] è che vi è una considerevole propensione in suo favore, e che è meglio stare dalla sua parte che contro di lei, ma a volte l'accesso alla virtù può essere nocivo. Se vuoi capire la virtù non devi essere immune dal vizio, perché l'uomo realmente virtuoso, che è in perfetto stato di grazia, è virtuoso solo inconsciamente e senza rendersene conto. A meno che un uomo non sia totalmente virtuoso, sarà in parte vizioso. La virtù è, per così dire, il riposo del sonno o della morte; il vizio è il risveglio della conoscenza del bene e del male, senza la quale non vi è vita degna di questo nome.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 111.</ref> :''The most that can be said for virtue is that there is a considerable balance in its favour, and that it is a good deal better to be for it than against it; but it lets people in very badly sometimes. If you wish to understand virtue you must be sub-vicious; for the really virtuous man, who is fully under grace, will be virtuous unconsciously and will know nothing about it. Unless a man is out-and-out virtuous he is sub-vicious. Virtue is, as it were, the repose of sleep or death. Vice is the awakening to the knowledge of good and evil—without which there is no life worthy of the name'' (''Counsels of Imperfection'') *Non esiste una conoscenza del [[bene e male|bene]] senza una corrispondente conoscenza del [[bene e male|male]]; ecco perché ogni nazione ha i suoi dèi e i suoi demoni, e li onora con servile riguardo. Dio senza il diavolo muore, perché rimane solo.<ref group="fonte" name=CXII>Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 112.</ref> :''There is no knowledge of good without a knowledge of evil also, and this is why all nations have devils as well as gods, and regard them with sneaking kindness. God without the devil is dead, being alone.'' (''Counsels of Imperfection'') *Per quelli che non sono obbligati a logorarsi sul [[lavoro]] – e ci sono molti che si ammazzano di lavoro per la pura incapacità di frenare questa loro passione che li domina come la brama dell'alcol domina l'ubriaco – l'eccesso è tanto immorale nel lavoro quanto nel bere o nel mangiare.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 49.</ref> :''In the case of those who are not forced to over-work themselves—and there are many who work themselves to death from mere inability to restrain the passion for work, which masters them as the craving for drink masters a drunkard—over-work in these cases is as immoral as over-eating or drinking.'' (''Physical Excellence'') *Il mondo riesce a fatica a rinunciare a tutti i [[vizio|vizi]] che da tempo si sono ampiamente insediati tra le popolazioni civili. Questi vizi devono avere qualche attrattiva pur nella loro deformità.<ref group="fonte" name=CXII/> :''The world can ill spare any vice which has obtained long and largely among civilised people. Such a vice must have some good along with its deformities.'' (''Vice and Virtue'', I) *La più sincera virtù ha sempre teso all'eccesso piuttosto che all'ascetismo: cosa comprensibile e verificabile, dato che anche la virtù si farà i suoi calcoli delle probabilità, e terrà quindi conto dell'eventualità di non venire identificata. La virtù sa bene che è impossibile procedere senza compromessi e, per così dire, si accorda un mezzo tono più in su in modo da preparare una caduta durante l'esecuzione.<ref group="fonte" name=CXIII>Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 113.</ref> :''The truest virtue has ever inclined toward excess rather than asceticism; that she should do this is reasonable as well as observable, for virtue should be as nice a calculator of chances as other people and will make due allowance for the chance of not being found out. Virtue knows that it is impossible to get on without compromise, and tunes herself, as it were, a trifle sharp to allow for an inevitable fall in playing.'' (''Vice and Virtue'', I) *Gli estremi di [[vizio e virtù]] sono parimenti detestabili: la virtù assoluta certamente uccide un uomo quanto il vizio assoluto, per non parlare poi dei suoi tedi e delle sue pomposità.<ref group="fonte" name=CXIII/> :''The extremes of vice and virtue are alike detestable; absolute virtue is as sure to kill a man as absolute vice is, let alone the dullnesses of it and the pomposities of it.'' (''Vice and Virtue'', II) *Dio non vuole che la gente sia troppo buona. Non gli va giù. Gli piace che non sia [[bontà e cattiveria|né troppo buona né troppo cattiva]]; ma, ai suoi occhi, è più veniale la tendenza all'eccesso di cattiveria che la tendenza all'eccesso di bontà.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 35.</ref> :''God does not intend people, and does not like people, to be too good. He likes them neither too good nor too bad, but a little too bad is more venial with him than a little too good.'' (''Vice and Virtue'', III) *Se la virtù potesse sempre avere la meglio, sarebbe insopportabile, come succede generalmente con le fazioni dominanti. La funzione del vizio è proprio quella di contenere la virtù entro limiti ragionevoli.<ref group="fonte" name=CXIV/> :''If virtue had everything her own way she would be as insufferable as dominant factions generally are. It is the function of vice to keep virtue within reasonable bounds.'' (''Vice and Virtue'', V) *Finora la virtù non è mai stata adeguatamente rappresentata da nessuno che potesse rivendicare di essere considerato virtuoso. È il sub-vizioso che capisce meglio la virtù. Che i viziosi si limitino a descrivere, cosa che riescono a fare abbastanza bene.<ref group="fonte" name=CXIV>Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 114.</ref> :''Virtue has never yet been adequately represented by any who have had any claim to be considered virtuous. It is the sub-vicious who best understand virtue. Let the virtuous people stick to describing vice—which they can do well enough.'' (''Vice and Virtue'', VI) *La moralità entra in gioco a seconda che il [[piacere]] preceda o segua il malessere. Così, è immorale ubriacarsi perché il mal di testa segue l'atto del bere, ma se il mal di testa venisse prima e l'[[ubriachezza]] poi, ubriacarsi sarebbe morale.<ref group="fonte" name=LXV/> :''Morality turns on whether the pleasure precedes or follows the pain. Thus, it is immoral to get drunk because the headache comes after the drinking, but if the headache came first, and the drunkenness afterwards, it would be moral to get drunk.'' (''Morality'') *Senza dubbio ogni scoperta, ogni tipo di cambiamento è immorale, poiché tende a sconvolgere la mente degli uomini e quindi i loro costumi, e quindi la loro morale, che è quello che resta dei loro ''mores'' o costumi. Ne dovrebbe conseguire che non c'è nulla di così assolutamente morale quanto la stagnazione, a parte il fatto che se fosse perfetta distruggerebbe qualsivoglia costumanza. Così ci deve sempre essere immoralità nella moralità e moralità nell'immoralità. Perché ci sarà qualcosa del costume legittimo e abituale anche nelle cose più inusuali e detestabili che si possano fare.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 95.</ref> :''Every discovery and, indeed, every change of any sort is immoral, as tending to unsettle men's minds, and hence their custom and hence their morals, which are the net residuum of their "mores" or customs. Wherefrom it should follow that there is nothing so absolutely moral as stagnation, except for this that, if perfect, it would destroy all mores whatever. So there must always be an immorality in morality and, in like manner, a morality in immorality. For there will be an element of habitual and legitimate custom even in the most unhabitual and detestable things that can be done at all.'' (''Change and Immorality'') *Se un uomo non riesce a procurarsi altro cibo, è più naturale per lui uccidere un altro essere umano e mangiarlo che morire di fame; il nostro orrore è dovuto soprattutto alle circostanze che rendono quest'azione naturale più che al [[cannibalismo]] stesso.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 67.</ref> :''If a man can get no other food it is more natural for him to kill another man and eat him than to starve. Our horror is rather at the circumstances that make it natural for the man to do this than at the man himself.'' (''Abnormal Developments'') *Penso che derivi più infelicità dalla [[famiglia]] che da qualsiasi altra fonte. Intendo, cioè, dal tentativo di prolungare a sproposito i legami familiari e di tenere insieme artificiosamente delle persone che per natura non legherebbero mai. Questo errore non è tanto grave tra le classi inferiori, ma ne uccide in gran quantità, quotidianamente, tra le classi medie e alte. E non piace né ai vecchi né ai giovani.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 43.</ref> :''I believe that more unhappiness comes from this source than from any other—I mean from the attempt to prolong family connection unduly and to make people hang together artificially who would never naturally do so. The mischief among the lower classes is not so great, but among the middle and upper classes it is killing a large number daily. And the old people do not really like it much better than the young.'' (''The Family'', I) *Vi è una [[religione]] i cui seguaci possano essere indicati come nettamente più amabili e degni di fiducia di quelli di ogni altra? Se fosse così, questo risolverebbe il problema.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 99.</ref> :''Is there any religion whose followers can be pointed to as distinctly more amiable and trustworthy than those of any other? If so, this should be enough. I find the nicest and best people generally profess no religion at all, but are ready to like the best men of all religions.'' (''Religion'') *[[Scienza e religione|La scienza e la religione]] si riconciliano nelle persone buone e di buon senso ma da nessuna altra parte.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 101.</ref> :''These are reconciled in amiable and sensible people but nowhere else.'' (''Science and Religion'') *Una morte fatta con stile, in modo lussuoso, è una delle cose più dispendiose a cui un uomo possa indulgere. Morire con tutti i confort costa un sacco di soldi a meno che uno non si spenga alla svelta.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 70.</ref> :''Death in anything like luxury is one of the most expensive things a man can indulge himself in. It costs a lot of money to die comfortably, unless one goes off pretty quickly.'' (''A Luxurious Death'') *Le perdite di [[denaro]] sono le peggiori, la perdita della salute viene subito dopo e la perdita della buona reputazione è solo in terza posizione. Il resto è uno scherzo, purché non si tocchino i soldi, la salute e la reputazione.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 33.</ref> :''Money losses are the worst, loss of health is next worst and loss of reputation comes in a bad third. All other things are amusements provided money, health and good name are untouched.'' (''Money, Health and Reputation'') ===Capitolo III, ''The Germs of Erewhon and of Life and Habit''=== *Le principali specie e sottospecie della razza umana non vanno cercate fra i negri, i Circassi, i Malesi o gli aborigeni americani, ma fra [[ricchezza e povertà|i ricchi e i poveri]]. La differenza di organizzazione fisica fra le due specie di uomini è molto più grande di quella che esiste fra le cosiddette razze dell'umanità. Il ricco può andare da qui in Inghilterra quando ne ha voglia, mentre un'invisibile fatalità impedisce alle gambe dell'altro di trasportarlo oltre certi angusti confini.<ref group="fonte" name=XCI>Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 91.</ref> :[...] ''the principal varieties and sub-varieties of the human race are not now to be looked for among the negroes, the Circassians, the Malays, or the American aborigines, but among the rich and the poor. The difference in physical organisation between these two species of man is far greater than that between the so-called types of humanity. The rich man can go from here to England whenever he feels so inclined. The legs of the other are by an invisible fatality prevented from carrying him beyond certain narrow limits.'' (da un articolo del 29 luglio 1985; riportato in ''Lucubratio Ebria'') *[...] ai nervi o ai tessuti, o a tutto quello che risponda al timone del desiderio di un uomo [[ricchezza|ricco]], può collegarsi tutto un esercito di arti, visibili e invisibili.<ref group="fonte" name=XCI/> :''For to the nerves or tissues, or whatever it be that answers to the helm of a rich man’s desires, there is a whole army of limbs seen and unseen attachable.'' (da un articolo del 29 luglio 1985; riportato in ''Lucubratio Ebria'') ===Capitolo IV, ''Memory and Design''=== *[[Essere]] significa pensare ed essere pensabile. [[Vivere]] significa pensare continuamente e ricordare di averlo fatto.<ref group="fonte" name=LVII>Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', pp. 57-58.</ref> :''To be is to think and to be thinkable. To live is to continue thinking and to remember having done so.'' (''Memory'', II) *La [[memoria]] [[proporzioni|sta alla]] mente come la viscosità sta al protoplasma: dà al pensiero una tenacità – è una specie di ''pied-à-terre'' dal quale può partire e senza il quale rimane immobile. Infatti il pensiero e la memoria sono inseparabili. Niente pensiero, niente memoria; e niente memoria, niente pensiero. Siccome il pensiero conscio e la memoria conscia sono funzioni l'uno dell'altra, lo stesso vale per il pensiero inconscio e per la memoria inconscia. La memoria inconscia è, per così dire, il corpo del pensiero; ed è attraverso la memoria che il corpo e la mente sono legati assieme nel ritmo e nelle vibrazioni.<ref group="fonte" name=LVII/> :''Memory is to mind as viscosity is to protoplasm, it gives a tenacity to thought—a kind of pied à terre from which it can, and without which it could not, advance. Thought, in fact, and memory seem inseparable; no thought, no memory; and no memory, no thought. And, as conscious thought and conscious memory are functions one of another, so also are unconscious thought and unconscious memory. Memory is, as it were, the body of thought, and it is through memory that body and mind are linked together in rhythm or vibration'' [...]. (''Memory'', II) ===Capitolo V, ''Vibrations''=== *L'[[azione]] è il processo mentale, si materializza, e con cui la sostanza, che è materiale, si mentalizza. È come il tempo [[presente]], che unisce il tempo passato a quello futuro, ed è il solo che valga la pena di considerare, anche se è il solo tempo che non abbia una vera e propria esistenza.<ref group="fonte" name=LXXXI>Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', pp. 81-82.</ref> :''Action is the process whereby thought, which is mental, is materialised and whereby substance, which is material, is mentalised. It is like the present, which unites times past and future and which is the only time worth thinking of and yet is the only time which has no existence.'' (''The Universal Substance'', I) *L'azione è il punto di congiungimento tra il cambiamento corporeo, visibile o almeno percettibile, e la modificazione mentale, che è sempre invisibile se non quando si rivela nell'azione. Così l'azione è il segno materiale di certi stati mentali. Traduce il pensiero in un corrispondente mutamento corporeo.<ref group="fonte" name=LXXXI/> :''The action is the point of juncture between bodily change, visible and otherwise sensible, and mental change which is invisible except as revealed through action. So that action is the material symbol of certain states of mind. It translates the thought into a corresponding bodily change.'' (''The Universal Substance'', I) ===Capitolo VI, ''Mind and Matter''=== *Il [[sentimento]] è un'arte e, come ogni altra arte, la si può acquisire con l'applicazione. L'analogia fra i sentimenti e le parole è molto stretta. Entrambi hanno il loro fondamento nella volontà e si basano ampiamente su convenzioni. Come non dovremmo farci governare dai sentimenti. I sentimenti possono ingannarci, possono mentire, possono essere usati in modi innaturali e artificiali, possono essere forzati, possono traviarci, ma possono anche essere controllati.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 104.</ref> :''Feeling is an art and, like any other art, can be acquired by taking pains. The analogy between feelings and words is very close. Both have their foundation in volition and deal largely in convention; as we should not be word-ridden so neither should we be feeling-ridden; feelings can deceive us; they can lie; they can be used in a non-natural, artificial sense; they can be forced; they can carry us away; they can be restrained.'' (''Feeling'') *Lo [[stomaco]] sano è squisitamente conservatore. Pochi radicali hanno una buona digestione. :''The healthy stomach is nothing if not conservative. Few radicals have good digestions.'' (''Indigestion'') ===Capitolo VII, ''On the Making of Music, Pictures and Books''=== *Noi chiediamo alle [[parola|parole]] più di quello che possono fare. Quello che cerchiamo di fare con le parole è molto simile al tentativo di aggiustare un orologio con un piccone, o dipingere una miniatura con uno strofinaccio. Noi pretendiamo che le parole ci aiutino ad afferrare e analizzare quello che nella sua estrema essenza è inafferrabile come un'ombra. Eppure eccole lì: dobbiamo trovare una forma di coabitazione con loro, ed è saggio trattarle da buone vicine e farne l'uso migliore, non il peggiore. Ma sono le ultime arrivate in confronto al pensiero e all'azione. Quello che dovremmo leggere non sono tanto le parole, ma l'uomo di cui intuiamo l'esistenza al di là delle parole stesse.<ref group="fonte" name=LV>Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', pp. 55-56.</ref> :''We want words to do more than they can. We try to do with them what comes to very much like trying to mend a watch with a pickaxe or to paint a miniature with a mop; we expect them to help us to grip and dissect that which in ultimate essence is as ungrippable as shadow. Nevertheless there they are; we have got to live with them, and the wise course is to treat them as we do our neighbours, and make the best and not the worst of them. But they are parvenu people as compared with thought and action. What we should read is not the words but the man whom we feel to be behind the words.'' (''Thought and Word'', V) *Le parole impediscono e uccidono la perfetta formulazione del pensiero, o ne vengono uccise. Ma sono come impalcature, utili, se non indispensabili, per lavorare su un pensiero imperfetto e collaborare a renderlo perfetto.<ref group="fonte" name=LV/> :''Words impede and either kill, or are killed by, perfect thought; but they are, as a scaffolding, useful, if not indispensable, for the building up of imperfect thought and helping to perfect it.'' (''Thought and Word'', VI) *Le parole sono come i soldi: non c'è niente di più inutile se non quando si usano.<ref group="fonte" name=LV/> :''Words are like money; there is nothing so useless, unless when in actual use.'' (''Thought and Word'', VIII) *Le [[idea|idee]] sono come ombre – sembrano salde finché non cerchiamo di afferrarle.<ref group="fonte" name=LXXXI/> :''They are like shadows—substantial enough until we try to grasp them.'' (''Ideas'') *Il fatto che ogni stato mentale si intensifichi nell'espressione è tutt'uno col fatto che nessuna cosa ha di per sé una sua esistenza se non nel momento in cui la si esprime.<ref group="fonte" name=LV/> :''The fact that every mental state is intensified by expression is of a piece with the fact that nothing has any existence at all save in its expression.'' (''Expression'') *La [[regole dai libri|regola]] dovrebbe essere di non [[apprendimento|imparare]] una cosa finché non si è assolutamente certi che entro breve tempo se ne sentirà tanto il bisogno da non poterne più fare a meno.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 38.</ref> :''The rule should be never to learn a thing till one is pretty sure one wants it, or that one will want it before long so badly as not to be able to get on without it.'' (''Knowledge is Power'') *Nell'[[arte]], non cercare mai di scoprire o di imparare niente se non dopo che l'ignoranza di una determinata cosa ti abbia tormentato per qualche tempo. Solo allora te la ricorderai, ma solo in questo caso.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 24.</ref> :''In art, never try to find out anything, or try to learn anything until the not knowing it has come to be a nuisance to you for some time. Then you will remember it, but not otherwise.'' (''Agonising'') *La [[mente]] di ogni uomo è una terra che gli è incognita, tanto che non c'è motivo di affannarsi a elaborare progetti di avventura per accedere a paesi inesplorati. Per raggiungerli non c'è bisogno di andare lontano: come il Regno dei Cieli, questi paesi sono dentro di noi.<ref group="fonte" name=LXXXIII/> :''Each man’s mind is an unknown land to himself, so that we need not be at such pains to frame a mechanism of adventure for getting to undiscovered countries. We have not far to go before we reach them. They are, like the Kingdom of Heaven, within us.'' (''Imaginary Countries'') *Lo [[stile]] di un uomo in qualsiasi arte dovrebbe essere come il suo abito: attirare meno attenzione possibile.<ref group="fonte" name=CX>Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 110.</ref> :''A man's style in any art should be like his dress—it should attract as little attention as possible.'' (''A Man's Style'') *Non sono io che faccio [[libro|libri]], sono loro che crescono; vengono da me e insistono per essere scritti a modo loro.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 51.</ref> :''I never make them: they grow; they come to me and insist on being written, and on being such and such.'' (''My Books'') *I [[critico|critici]] generalmente diventano tali non in virtù della loro predisposizione a questo compito, ma per la loro incapacità di fare qualunque altra cosa. I libri dovrebbero essere processati da un giudice e dai giurati come se fossero dei crimini, e bisognerebbe ascoltare le argomentazioni di entrambe le parti.<ref group="fonte" name=LII>Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 52.</ref> :''Critics generally come to be critics by reason not of their fitness for this but of their unfitness for anything else. Books should be tried by a judge and jury as though they were crimes, and counsel should be heard on both sides.'' (''Criticism'') *Un grande [[ritratto]] è sempre un ritratto del pittore più che un ritratto del modello.<ref group="fonte" name=XXV>Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 25.</ref> :''A great portrait is always more a portrait of the painter than of the painted.'' (''Portraits'') *Quando un uomo ha dei dubbi su quello che deve [[scrittura|scrivere]], gli sarà utile chiedersi cosa diranno le sue parole di lì a cent'anni.<ref group="fonte" name=LII/> :''When a man is in doubt about this or that in his writing, it will often guide him if he asks himself how it will tell a hundred years hence.'' (''Writing for a Hundred Years Hence'') ===Capitolo VIII, ''Handel and Music''=== *Se leghi le mani a [[Georg Friedrich Händel|Händel]] impedendogli di rendere le emozioni umane, e liberi [[Johann Sebastian Bach|Bach]] non dandogli nessuna emozione umana da interpretare – se, di fatto, privi Händel delle sue possibilità mentre togli a Bach le sue difficoltà – i due potranno competere in qualche modo, ma Händel ne uscirà comunque vittorioso. Altrimenti è assurdo concedere a Bach di entrare in lizza.<ref group="fonte" name=LXXI>Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', pp. 71-72.</ref> :''If you tie Handel's hands by debarring him from the rendering of human emotion, and if you set Bach's free by giving him no human emotion to render—if, in fact, you rob Handel of his opportunities and Bach of his difficulties—the two men can fight after a fashion, but Handel will even so come off victorious. Otherwise it is absurd to let Bach compete at all.'' (''Handel and Bach'', I) *Bach viene considerato un musicista più profondo di Händel in virtù della sua frequente e più involuta complessità di composizione. In realtà Händel era abbastanza profondo da evitare l'uso selvaggio del contrappunto cui ricorreva istintivamente Bach, ma sapeva bene che l'opinione pubblica avrebbe certamente considerato Bach al suo livello, se non addirittura superiore. È probabilmente per questo che Händel era diffidente nei confronti di Bach.<ref group="fonte" name=LXXI/> :[...] ''Bach is esteemed a more profound musician than Handel in virtue of his frequent and more involved complexity of construction. In reality Handel was profound enough to eschew such wildernesses of counterpoint as Bach instinctively resorted to, but he knew also that public opinion would be sure to place Bach on a level with himself, if not above him, and this probably made him look askance at Bach.'' (''Handel and Bach'', I) *Solo un grande compositore come Händel – o qualcuno di altrettanto grande, se fosse possibile trovarlo – può anche essere, spesso, facilmente e trionfalmente banale. Così come ci vuole – o piuttosto ci vorrebbe – un compositore all'altezza di Händel per scrivere un altro coro dell'''Alleluia''. Solo chi è capace di tanto potrà con trattare con facilità anche situazioni banali come fa Händel. Händel è così grande e così semplice che solo un musicista di professione può essere incapace di capirlo.<ref group="fonte" name=LXXI/> :''It takes as great a composer as Handel—or rather it would take as great a composer if he could be found—to be able to be as easily and triumphantly commonplace as Handel often is, just as it takes—or rather would take—as great a composer as Handel to write another Hallelujah chorus. It is only the man who can do the latter who can do the former as Handel has done it. Handel is so great and so simple that no one but a professional musician is unable to understand him.'' (''Handel's Commonplaces'') *L'onestà non consiste nel non rubare mai, ma nel sapere quando smettere di rubare e come fare buon uso di quanto si è rubato. Solo i grandi possidenti sanno rubare con garbo e a tempo. Un buon ladro, che utilizza bene quel che prende, è ''ipso facto'' un buon inventore. Meglio un uomo che sappia usare bene quello che è stato fatto da altri che due modesti e indipendenti inventori.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 76.</ref> :''Honesty consists not in never stealing but in knowing where to stop in stealing, and how to make good use of what one does steal. It is only great proprietors who can steal well and wisely. A good stealer, a good user of what he takes, is ipso facto a good inventor. Two men can invent after a fashion to one who knows how to make the best use of what has been done already.'' (''Honesty'') *Se Bach si contorce, [[Richard Wagner|Wagner]] ha le convulsioni.<ref group="fonte" name=LXXI/> :''If Bach wriggles, Wagner writhes.'' (''Musical Criticism'') *Nei libri è facile nominare i morti dimenticati cui siamo debitori, ed è possibile riconoscere apertamente il debito in qualsiasi momento e dovunque se ne presenti l'occasione. Più uno scrittore è originale, maggiore sarà il piacere che proverà nel richiamare l'attenzione sull'opera dimenticata di chi l'ha preceduto. Le convenzioni della pittura e della musica, tuttavia, pur ammettendo il prestito non meno liberamente della letteratura, non consentono una palese dichiarazione della fonte.<ref group="fonte" name=LXXIV>Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 74.</ref> :''In books it is easy to make mention of the forgotten dead to whom we are indebted, and to acknowledge an obligation at the same time and place that we incur it. The more original a writer is, the more pleasure will he take in calling attention to the forgotten work of those who have gone before him. The conventions of painting and music, on the other hand, while they admit of borrowing no less freely than literature does, do not admit of acknowledgement;'' [...]. (''On Borrowing in Music'') *Per una vasta percentuale del suo lavoro nessun [[musicista]] può essere originale. [...] è sorprendente quanta parte anche della musica più originale consista di passaggi, scale e cadenze comuni.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 75.</ref> :''Indeed no musician can be original in respect of any large percentage of his work.'' [...] ''it is surprising how large a part even of the most original music consists of common form scale passages, and closes.'' (''On Borrowing in Music'') *La [[storia dell'arte]] è una storia di revivals.<ref group="fonte" name=e>Citato in Elena Spagnol, ''Enciclopedia delle citazioni'', Garzanti, Milano, 2009. ISBN 9788811504894</ref> :[...] ''the history of art is the history of revivals.'' (''Anachronism'') ===Capitolo IX, ''A Painter's Views on Painting''=== [[File:Samuel Butler (1835-1902) - Mr Heatherley's Holiday, An Incident in Studio Life - N02761 - National Gallery.jpg|thumb|upright=1.4|''Le vacanze di Mr Heatherley'' (S. Butler, 1874)]] *Gli antichi [[maestro e discepolo|maestri]] insegnavano non per il gusto di insegnare; né per l'idea, allora inesistente, di servire la causa dell'arte; non perché i genitori degli allievi li pagassero per insegnare. [...] I maestri prendevano dei [[maestro e discepolo|discepoli]] a cui insegnare perché c'era più lavoro di quanto riuscissero a fare da soli e avevano bisogno di qualcuno che li aiutasse.<ref group="fonte" name=XXV/> :''The old masters taught, not because they liked teaching, nor yet from any idea of serving the cause of art, nor yet because they were paid to teach by the parents of their pupils.'' [...] ''The masters took pupils and taught them because they had more work to do than they could get through and wanted some one to help them.'' (''The Old Masters and Their Pupils'') *[[Disegno|Disegnare]] dal vero è come cercare di mettere un pizzico di sale sulla coda della natura. Eppure c'è chi ci riesce molto bene.<ref group="fonte" name=XXVI>Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 26.</ref> :''Sketching from Nature is very like trying to put a pinch of salt on her tail. And yet many manage to do it very nicely.'' (''Sketching from Nature'') *I pittori dovrebbero ricordare che l'[[occhio]], di norma, è un organo buono, semplice, credulone – sempre pronto a prendere per vero tutto quello che gli viene detto con piglio e fermezza.<ref group="fonte" name=XXVI/> :''Painters should remember that the eye, as a general rule, is a good, simple, credulous organ—very ready to take things on trust if it be told them with any confidence of assertion.'' (''The Credulous Eye'') *Dopo aver cercato, per tanti anni, di diventare accurati, dobbiamo passarne molti altri a scoprire quando e come essere inaccurati.<ref group="fonte" name=CXVII>Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 117.</ref> :''After having spent years striving to be accurate, we must spend as many more in discovering when and how to be inaccurate.'' (''Accuracy'') *Pensate a una vostra opera e consideratela con l'occhio con cui giudichereste l'opera di un vostro rivale. Se la guardate per ammirarla siete persi.<ref group="fonte" name=XXVI/> :''Think of and look at your work as though it were done by your enemy. If you look at it to admire it you are lost.'' (''Improvement in Art'') *Si può affinare la propria mano a seconda di come si giudica il proprio lavoro. Chi lo osserva per trovarne difetti, li trova e li corregge. Chi lo osserva per trovarne i pregi, li trova e non migliora. Non si può considerare un'opera perfetta e perfettibile allo stesso tempo.<ref group="fonte" name=XXVII>Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 27.</ref> :''Improvement in one's painting depends upon how we look at our work. If we look at it to see where it is wrong, we shall see this and make it righter. If we look at it to see where it is right, we shall see this and shall not make it righter. We cannot see it both wrong and right at the same time.'' (''Improvement in Art'') *Un uomo non può essere virtuoso del [[colore]] se non è molto di più.<ref group="fonte" name=XXVII/> :''A man cannot be a great colourist unless he is a great deal more. A great colourist is no better than a great wordist unless the colour is well applied to a subject which at any rate is not repellent.'' (''Words and Colour'') ===Capitolo X, ''The Position of a Homo Unius Libri''=== *Se morirò giovane, almeno non sarò annoiato dal mio stesso [[successo]].<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 41.</ref> :''If I die prematurely, at any rate I shall be saved from being bored by my own success.'' (''Compensation'') *Stavo completando l'acquisto di alcune piccole case a Lewisham e dovevo firmare con il mio nome. Il venditore, vedendo solo il nome e non conoscendo nessuno dei miei libri, mi disse, piuttosto sgarbatamente, ma senza voler dire alcun male:<br>"Hai scritto libri come ''[[Samuel Butler (poeta)#Hudibras|Hudibras]]''?<ref name=hudibras>L'autore del poema ''[[Samuel Butler (poeta)#Hudibras|Hudibras]]'' è il [[Samuel Butler (poeta)|Samuel Butler]] seicentesco.</ref><br>Dissi prontamente: "Certo, ''[[#Erewhon|Erewhon]]'' è un libro buono quanto ''Hudibras''."<br>Si stava facendo troppo dura per lui, così ha pensato che non avessi sentito bene e ha ripetuto la sua domanda. Ho risposto di nuovo come prima e lui si è zittito. Gli ho inviato una copia di ''Erewhon'' subito dopo averlo completato. È stato un discorso piuttosto alto da parte mia, lo ammetto, ma non avrebbe dovuto sfidarmi senza essere stato provocato. :''I was completing the purchase of some small houses at Lewisham and had to sign my name. The vendor, merely seeing the name and knowing none of my books, said to me, rather rudely, but without meaning any mischief:<br>"Have you written any books like Hudibras?"<br>I said promptly: "Certainly; Erewhon is quite as good a book as Hudibras." This was coming it too strong for him, so he thought I had not heard and repeated his question. I said again as before, and he shut up. I sent him a copy of Erewhon immediately after we had completed. It was rather tall talk on my part, I admit, but he should not have challenged me unprovoked.'' (''Hudibras and Erewhon'') *[...] per ogni uomo di merito trascurato, incaricano di coccolare una dozzina di sciocchi, per rimorso. Il genio, dicono, indossa sempre un mantello invisibile; questi uomini indossano mantelli invisibili, quindi sono dei geni; e li lusinga pensare di poter vedere più dei loro vicini. La negligenza di un uomo come l'autore di ''Hudibras''<ref name=hudibras/> è compensata dalle carezze di una dozzina di altri che sarebbero i primi ad avventarsi sull'autore di ''Hudibras'' se tornasse in vita. Il cielo non voglia che io mi paragoni all'autore di ''Hudibras'', [...]. :[...] ''they set people on to pamper a dozen fools for each neglected man of merit, out of compunction. Genius, they say, always wears an invisible cloak; these men wear invisible cloaks—therefore they are geniuses; and it flatters them to think that they can see more than their neighbours. The neglect of one such man as the author of Hudibras is compensated for by the petting of a dozen others who would be the first to jump upon the author of Hudibras if he were to come back to life. Heaven forbid that I should compare myself to the author of Hudibras,'' [...]. (''Myself and My Books'') *La [[sincerità]], o onestà, è una forma di virtù bassa e alquanto rudimentale, che si riscontra in considerevole misura solo tra i [[protozoo|protozoi]].<ref group="fonte" name=LX>Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 60.</ref> :''Sincerity or honesty is a low and very rudimentary form of virtue that is only to be found to any considerable extent among the protozoa.'' (''Hoodwinking the Public'') *L'uomo [[adulto]] è composto di menzogne e inganni che sono per lui come l'aria che respira.<ref group="fonte" name=LX/> :''The full-grown man is compacted of lies and shams which are to him as the breath of his nostrils.'' (''Hoodwinking the Public'') *Gli argomenti sono come armi da fuoco che un uomo può tenere in casa, ma che non dovrebbe portare in giro. :''Arguments are like fire-arms which a man may keep at home but should not carry about with him.'' (''The Art of Propagating Opinion'') *Sarebbe un grosso guaio se il vero umorismo fosse più popolare – o meglio, più facilmente riconoscibile, perché di fatto l'[[umorismo]] è più diffuso della capacità di riconoscerlo. Metterebbe continuamente dei bastoni fra le ruote.<ref group="fonte" name=XLVII>Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 47.</ref> :''What a frightful thing it would be if true humour were more common or, rather, more easy to see, for it is more common than those are who can see it. It would block the way of everything.'' (''Humour'') *L'espressione «umorismo inconscio» è l'unico contributo che ho portato alla letteratura corrente.<ref group="fonte" name=XLVII/> :''The phrase "unconscious humour" is the one contribution I have made to the current literature of the day.'' (''Myself and "Unconscious Humour"'') ===Capitolo XI, ''Cash and Credit''=== *La [[stupidità]] è molto più forte del genio perché è quantitativamente più consistente, meglio organizzata e più compatta al suo interno. Ecco perché un [[vulcano]] nel circolo polare è impotente rispetto al ghiaccio.<ref group="fonte" name=CVIII/> :''Dullness is so much stronger than genius because there is so much more of it, and it is better organised and more naturally cohesive inter se. So the arctic volcano can do no thing against arctic ice.'' (''Genius'', IV) *Più conosco il mondo, più scopro che la maggior parte di quello che si fa e si scrive, per una necessità ineluttabile, è di natura effimera e svanirà molto in fretta.<ref group="fonte" name=XXXIX>Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 39.</ref> :''The more I see of the world, the more necessary I see it to be that by far the greater part of what is written or done should be of so fleeting a character as to take itself away quickly.'' (''Genius and Providence'') *Le [[scuola|scuole]] e le [[università]] non sono concepite per portare alla luce e coltivare il [[genialità|genio]]. Il genio è una scocciatura, ed è dovere delle scuole e delle università debellarlo, disseminando lungo il suo percorso apposite trappole.<ref group="fonte" name=XXXIX/> :''Schools and colleges are not intended to foster genius and to bring it out. Genius is a nuisance, and it is the duty of schools and colleges to abate it by setting genius-traps in its way.'' (''Genius and Providence'') *L'arte del coprire è importante e interessante quanto l'arte dello s-coprire. La gloria di liberarsi di una questione annosa e spinosa, seppellendola, è certamente pari a quella che segue un'importante scoperta.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 96.</ref> :''This is as important and interesting as Dis-covery. Surely the glory of finally getting rid of and burying a long and troublesome matter should be as great as that of making an important discovery.'' (''The Art of Covery'') ===Capitolo XII, ''The Enfant Terrible of Literature''=== *Come se una [[canzone]] piena di vero sentimento potesse essere priva di valore artistico.<ref group="fonte" name=LXXIV/> :[...] ''as though a song which was full of genuine feeling could by any possibility be without artistic merit.'' (''Genuine Feeling'') *Versificare è la forma più bassa di [[poesia]], e l'ultima cosa che un grande [[poeta]] farebbe al giorno d'oggi è scrivere versi.<ref group="fonte" name=LXXXIX>Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 89.</ref> :''Versifying is the lowest form of poetry; and the last thing a great poet will do in these days is to write verses.'' (''Verse'') *Se neanche [[William Shakespeare|Shakespeare]], col suo magico nome, per non parlare della grande bellezza di certi passi, riesce a riconciliarci (e molti sono d'accordo con me) con i [[verso|versi]], e specialmente con i versi rimati, come mezzo di espressione sostenuta, chi altri potrà mai farlo? Mi sembra che un [[sonetto]] dovrebbe essere la massima lunghezza concessa a un componimento in versi rimati.<ref group="fonte" name=LXXXIX/> :''If, then, the magic of Shakespeare's name, let alone the great beauty of occasional passages, cannot reconcile us (for I find most people of the same mind) to verse, and especially rhymed verse as a medium of sustained expression, what chance has any one else? It seems to me that a sonnet is the utmost length to which a rhymed poem should extend.'' (''Verse'') *[...] nessun giovane principe in nessuna favola ha mai scoperto una principessa invisibile, così ben nascosta dietro una siepe di stupidità o così profondamente addormentata, come [[Nausicaa]] quando l'ho destata e ho salutato in lei l'autrice dell'''Odissea''. E non mi è stato difficile farlo – è bastato presentarmi alla porta principale e suonare il campanello.<ref group="fonte" name=LXXX>Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 80.</ref> :''Still no young prince in a fairy story ever found an invisible princess more effectually hidden behind a hedge of dullness or more fast asleep than Nausicaa was when I woke her and hailed her as Authoress of the Odyssey. And there was no difficulty about it either—all one had to do was to go up to the front door and ring the bell.'' (''Nausicaa and Myself'') *I commentatori di [[Omero]] sono stati ciechi così a lungo che per loro non c'era niente da fare e hanno voluto accecare anche Omero. Hanno trasferito la loro cecità al poeta.<ref group="fonte" name=LXXX/> :''Homeric commentators have been blind so long that nothing will do for them but Homer must be blind too. They have transferred their own blindness to the poet.'' (''Homer and his Commentators'') ===Capitolo XIII, ''Unprofessional Sermons''=== *[...] più il nostro [[amore]] è profondo, meno lo percepiamo come tale.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 19.</ref> :[...]''the more profound our love is the less we are conscious of it as love.'' (''Loving and Hating'') *D'altra parte, niente ci ispira minore affetto di un'[[ostrica]]. A chi verrebbe voglia di stringerla, coccolarla e baciarla? Eppure niente ci può soddisfare fino in fondo se non l'assorbiamo completamente nel nostro organismo.<ref group="fonte" name=XX>Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', pp. 20-21.</ref> :''What, on the other hand, can awaken less consciousness of warm affection than an oyster? Who would press an oyster to his heart, or pat it and want to kiss it? Yet nothing short of its complete absorption into our own being can in the least satisfy us.'' (''Loving and Hating'') *L'amore, come ogni dessert, si giudica dunque solo nell'atto di mangiare e con questa prova vedremo che la consapevolezza dell'amore, come ogni altra consapevolezza, svanirà nel diventare più intensa.<ref group="fonte" name=XX/> :''The proof of love, then, like that of any other pleasant pudding, is in the eating, and tested by this proof we see that consciousness of love, like all other consciousness vanishes on becoming intense.'' (''Loving and Hating'') *Le cose che odiamo veramente ci nauseano e usiamo questa espressione per manifestare l'[[odio]] più profondo di cui la nostra natura è capace; ma, se sentiamo di odiare, il nostro odio è di fatto lieve e inoffensivo.<ref group="fonte" name=XX/> :''When we really hate a thing it makes us sick, and we use this expression to symbolise the utmost hatred of which our nature is capable; but when we know we hate, our hatred is in reality mild and inoffensive.'' (''Loving and Hating'') *Gli italiani, e forse i francesi, valutano prima se una cosa gli piaccia o se hanno voglia di farla e poi se, nel complesso, potrà fargli del male. Gli inglesi, e forse i tedeschi, valutano prima se una cosa dovrebbe piacergli e spesso non giungono mai alla domanda se gli piaccia davvero e se potrà fargli male. C'è molto da dire su entrambi i sistemi, ma suppongo che sia meglio combinarli il più possibile. :''Italians, and perhaps Frenchmen, consider first whether they like or want to do a thing and then whether, on the whole, it will do them any harm. Englishmen, and perhaps Germans, consider first whether they ought to like a thing and often never reach the questions whether they do like it and whether it will hurt. There is much to be said for both systems, but I suppose it is best to combine them as far as possible.'' (''Italians and Englishmen'') *L'accusa più grande che si può rivolgere a un uomo è di non dar sufficiente valore al [[piacere]], e il più grande segno di stupidità nell'uomo è la pretesa di poter dire, immediatamente e senza difficoltà, ciò che gli procura piacere. Conoscere il proprio piacere non è facile, e la forma più alta e più trascurata di tutte le arti e di tutti i rami dell'educazione è il modo di migliorare questa conoscenza.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 87.</ref> :''One can bring no greater reproach against a man than to say that he does not set sufficient value upon pleasure, and there is no greater sign of a fool than the thinking that he can tell at once and easily what it is that pleases him. To know this is not easy, and how to extend our knowledge of it is the highest and the most neglected of all arts and branches of education.'' (''On Knowing what Gives us Pleasure'', I) *Ci sono uomini così ignoranti e incuranti del loro piacere che non si può nemmeno dire che siano realmente nati come esseri viventi.<ref group="fonte" name=LXXXVIII/> :''There are some men so ignorant and careless of what gives them pleasure that they cannot be said ever to have been really born as living beings at all.'' (''On Knowing what Gives us Pleasure'', I) *Il tormento della [[morte]] sta nella conoscenza di quando e come verrà.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 94.</ref> :''The sting of death is in foreknowledge of the when and the how.'' (''Prayer'', I) ===Capitolo XIV, ''Higgledy-Piggledy''=== *Tutti dovremmo avere un cestino mentale per rifiuti e, più invecchiamo, più cose dovremmo gettarci, ridotte in frammenti irrecuperabili.<ref group="fonte" name=LXXXIII>Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 83.</ref> :''Every one should keep a mental waste-paper basket and the older he grows the more things he will consign to it—torn up to irrecoverable tatters.'' (''Waste-Paper Baskets'') *I miei [[pensiero|pensieri]] sono come persone incontrate in un viaggio; all'inizio sembrano molto piacevoli ma, di norma, me ne stanco presto.<ref group="fonte" name=LXXXIII/> :''They are like persons met upon a journey; I think them very agreeable at first but soon find, as a rule, that I am tired of them.'' (''My Thoughts'') *Le nostre [[idea|idee]] sono per lo più monete false e noi passiamo una vita intera a rifilarcele a vicenda.<ref group="fonte" name=LXXXIII/> :''They are for the most part like bad sixpences and we spend our lives in trying to pass them on one another.'' (''Our Ideas'') *Non si dovrebbe condannare un'idea solo perché un po' timida e incoerente; tutte le nuove idee sono timide alla loro prima comparsa tra le idee vecchie. Dovremmo essere pazienti e vedere se l'[[incoerenza]] tende a scomparire o a rimanere, nel qual caso è bene che ce ne liberiamo subito.<ref group="fonte" name=LXXXIII/> :''An idea must not be condemned for being a little shy and incoherent; all new ideas are shy when introduced first among our old ones. We should have patience and see whether the incoherency is likely to wear off or to wear on, in which latter case the sooner we get rid of them the better.'' (''Incoherency of New Ideas'') *Un'attenuante per il [[diavolo]]: bisogna ricordare che abbiamo sentito solo una versione dei fatti. Dio ha scritto tutti i libri.<ref group="fonte">Citato in [[Guido Almansi]], ''Il filosofo portatile'', TEA, Milano, 1991.</ref><ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 34.</ref> :''It must be remembered that we have only heard one side of the case. God has written all the books.'' (''An Apology for the Devil'') *Non importa molto che cosa un uomo odia, purché odi qualcosa.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 22.</ref> :''It does not matter much what a man hates provided he hates something.'' (''Hating'') *Tutto è più importante di quanto pensiamo, e allo stesso tempo niente è più importante di quanto pensiamo che lo sia. Una semplice scintilla può mandare in fiamme l'[[Europa]]; ma anche se l'Europa andasse in fiamme più di venti volte, il mondo si raddrizzerebbe comunque con un colpo di coda.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 107.</ref> :''Everything matters more than we think it does, and, at the same time, nothing matters so much as we think it does. The merest spark may set all Europe in a blaze, but though all Europe be set in a blaze twenty times over, the world will wag itself right again.'' (''Sparks'') *C'è solo una cosa ancor più vana della vanità dei [[desiderio|desideri]] umani: l'assenza di desideri.<ref group="fonte" name=CXVII/> :''There is only one thing vainer and that is the having no wishes.'' (''The Vanity of Human Wishes'') *Il grande pregio di un [[cane]] è che puoi renderti ridicolo con lui e non solo non ti sgriderà, ma si renderà ridicolo anche lui. :''The great pleasure of a dog is that you may make a fool of yourself with him and not only will he not scold you, but he will make a fool of himself too.'' (''Dogs'') *[[Definizione|Definire]] significa rinchiudere la sconfinata foresta dell'idea entro un muro di parole.<ref group="fonte" name=LV/> :''A definition is the enclosing a wilderness of idea within a wall of words.'' (''Definitions'', III) *[[Definizione|Definire]] è un po' come grattare una parte irritata: generalmente l'irritazione peggiora.<ref group="fonte" name=LXXXIV>Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 84.</ref> :''Definitions are a kind of scratching and generally leave a sore place more sore than it was before.'' (''Definitions'', IV) *Si possono fare delle prove per le piccole cose, ma le grandi azioni sono sempre una questione «di vita o di morte», «o la va o la spacca».<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 40.</ref> :''Small things may be rehearsed, but the greatest are always do-or-die, neck-or-nothing matters.'' (''Perseus and St. George'') *Guai allo [[specializzazione|specialista]] che non è anche un buon generalista e guai al generalista che non è anche un po' uno specialista.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 102.</ref> :''Woe to the specialist who is not a pretty fair generalist, and woe to the generalist who is not also a bit of a specialist.'' (''Specialism and Generalism'') *Non sempre il [[silenzio]] significa [[tatto (qualità)|tatto]]: è il tatto ch'è d'oro, non il silenzio.<ref group="fonte">Citato in ''Selezione dal Reader's Digest'', agosto 1965, p. 76.</ref> :''Silence is not always tact and it is tact that is golden, not silence''. (''Silence and Tact'') *«Mettersi nelle mani di Dio» è solo un modo più lungo di dire che ci si affida al [[caso]].<ref group="fonte" name=XXXV>Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', pp. 35-36.</ref> :''To put one's trust in God is only a longer way of saying that one will chance it.'' (''Providence and Improvidence'', II) *Niente è più imprudente e incauto dell'eccessiva [[prudenza]] e cautela.<ref group="fonte" name=CXVII/> :''There is nothing so imprudent or so improvident as over-prudence or over-providence.'' (''Providence and Improvidence'', III) *Se la [[Provvidenza]] si facesse vedere, probabilmente si dimostrerebbe un personaggio abbastanza deludente: un vecchietto raggrinzito con tanto di raffreddore, naso rosso e sciarpa intorno al collo, che fischietta sulla terra appena arata o canticchia da solo mentre vagabonda da una strada all'altra, bighellonando davanti alle vetrine e alle bancarelle di libri usati.<ref group="fonte" name=XXXV/> :''If Providence could be seen at all, he would probably turn out to be a very disappointing person—a little wizened old gentleman with a cold in his head, a red nose and a comforter round his neck, whistling o'er the furrow'd land or crooning to himself as he goes aimlessly along the streets, poking his way about and loitering continually at shop-windows and second-hand book-stalls.'' (''Epiphany'') *[[Dio]] è amore, oserei dire. Ma quale dannoso male è l'amore. :''I dare say. But what a mischievous devil Love is!'' (''God is Love'') *I due sessi sono il primo – o almeno fra i primi grandi esperimenti – nella suddivisione sociale del lavoro.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 105.</ref> :''The sexes are the first—or are among the first great experiments in the social subdivision of labour.'' (''Sex'') *Nel [[matrimonio]], esitare significa a volte salvarsi.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 44.</ref> :''In matrimony, to hesitate is sometimes to be saved.'' (''Marriage'', II) *[[Vivere]] è come [[amare]] – la ragione tutta gli è ostile, e tutto l'istinto vi anela. :''To live is like to love — all reason is against it, and all healthy instinct for it''. (''Life and Love'') *In realtà era dannatamente contento; diceva alla gente che era dispiaciuto del fatto di non essere più dispiaciuto, e qui iniziò il primo vero dolore, perché era davvero dispiaciuto che la gente non credesse che gli dispiaceva di non essere più dispiaciuto. :''He was in reality damned glad; he told people he was sorry he was not more sorry, and here began the first genuine sorrow, for he was really sorry that people would not believe he was sorry that he was not more sorry.'' (''Sorrow within Sorrow'') ===Capitolo XV, ''Titles and Subjects''=== *Un buon [[Titolo (editoria)|titolo]] deve avere lo scopo di rendere il seguito praticamente superfluo per chi ha già qualche familiarità con l'argomento.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 53.</ref> :''A good title should aim at making what follows as far as possible superfluous to those who know anything of the subject.'' (''Titles'') *Il [[tatto (senso)|senso del tatto]]. Un saggio che dimostri che tutti i cinque sensi si risolvono in ultima analisi nel senso del tatto, e che [[alimentazione|mangiare]] è il tatto portato al suo punto estremo. Perciò esiste un solo senso, il tatto, e l'[[ameba]] l'ha già. Quando guardo un foraminifero guardo già me stesso.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 103.</ref> :''The Sense of Touch: An essay showing that all the senses resolve themselves ultimately into a sense of touch, and that eating is touch carried to the bitter end. So there is but one sense—touch—and the amœba has it. When I look upon the foraminifera I look upon myself.'' (''For Unwritten Articles, Essays, Stories'') ===Capitolo XVII, ''Material for a Projected Sequel to "Alps and Sanctuaries"''=== *Il [[pubblico]] compra le [[opinione|opinioni]] come il latte, basandosi sul principio che è più a buon mercato far così che tenere una mucca. Ed è vero, ma è più probabile che il latte sia annacquato.<ref group="fonte" name=LXXXIV/> :''The public buys its opinions as it buys its meat, or takes in its milk, on the principle that it is cheaper to do this than to keep a cow. So it is, but the milk is more likely to be watered.'' (''Public Opinion'') *Raramente gli uomini sono più banali che nelle [[occasione|occasioni]] supreme. :''Men are seldom more commonplace than on supreme occasions''. (''Supreme Occasions'') ===Capitolo XIX, ''Truth and Convenience''=== *Niente genera più errori della ricerca della [[verità]] assoluta.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 60.</ref> :''There is no such source of error as the pursuit of absolute truth.'' (''Truth'', III) *Qualsiasi imbecille può dire la [[verità e bugia|verità]], ma solo un uomo alquanto saggio saprà [[verità e bugia|mentire]] bene.<ref group="fonte" name=LXI>Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 61.</ref> :''Any fool can tell the truth, but it requires a man of some sense to know how to lie well.'' (''Falsehood'', III) *Non mi importa la [[bugia|menzogna]], ma odio l'inaccuratezza.<ref group="fonte" name=LXI/> :''I do not mind lying, but I hate inaccuracy.'' (''Falsehood'', IV) *Chi non sa strizzare l'occhio non sa vedere e chi non sa [[verità e bugia|mentire]] non sa dire la [[verità e bugia|verità]]. Così, chi non sa reprimere le sue [[opinione|opinioni]] non sa neanche esprimerle.<ref group="fonte" name=LXI/> :''He who knows not how to wink knows not how to see; and he who knows not how to lie knows not how to speak the truth. So he who cannot suppress his opinions cannot express them.'' (''Falsehood'', VII) *C'è una sorta di rispetto e di deferenza nel [[bugia|mentire]]. Ogni volta che mentiamo a qualcuno, gli facciamo il complimento di riconoscere la sua superiorità. :''Lying has a kind of respect and reverence with it. We pay a person the compliment of acknowledging his superiority whenever we lie to him.'' (''Falsehood'', IX) *Se la [[verità]] non ci semplifica la vita, a lungo andare non è verità. Verità è solo quella che ci salva dalle difficoltà in modo più esteso e più permanente.<ref group="fonte" name=LXI/> :''If truth is not trouble-saving in the long run it is not truth: truth is only that which is most largely and permanently trouble-saving.'' (''Convenience'', V) *Non è la scoperta che un uomo abbia la capacità di mentire a incrinare la mia fiducia in lui: quello che non posso tollerare è di non poter fare affidamento sulla sua mendacità. Gli perdono le menzogne che dice, ma non posso perdonarlo di non ripetere coerentemente le stesse menzogne, o quasi, sulle stesse cose. Questo dimostra una memoria incerta, e questo è imperdonabile; oppure che dice tante bugie che gli è impossibile ricordarsele tutte.<ref group="fonte" name=LXII/> :''It is not, then, the discovery that a man has the power to lie that shakes my confidence in him; it is loss of confidence in his mendacity that I find it impossible to get over. I forgive him for telling me lies, but I cannot forgive him for not telling me the same lies, or nearly so, about the same things. This shows he has a slipshod memory, which is unpardonable, or else that he tells so many lies that he finds it impossible to remember all of them,'' [...]. (''A Clergyman's Doubts'') ===Capitolo XX, ''First Principles''=== *Non solo la [[contraddizione]] in termini è ammissibile, ma non vi può essere proposizione che non ne implichi una, in misura maggiore o minore.<ref group="fonte" name=XCVII/> :''Contradiction in terms is not only to be excused but there can be no proposition which does not more or less involve one.'' (''Contradiction in Terms'') *In genere, la [[filosofia]] è come rimescolare il fango o svegliare un can che dorme. È il tentativo di negare, aggirare, oppure fuggire le conseguenze dell'intrecciarsi delle radici di cose diverse tra loro.<ref group="fonte" name=XLV>Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 45.</ref> :''As a general rule philosophy is like stirring mud or not letting a sleeping dog lie. It is an attempt to deny, circumvent or otherwise escape from the consequences of the interlacing of the roots of things with one another.'' (''Philosophy'') *Finché la [[scienza]] cerca di rendere più spessa la lastra di ghiaccio su cui, come dire, pattiniamo, tutto va bene. Se cerca di trovare, o pretende di aver trovato, il terreno solido in fondo all'oceano, non va affatto bene. Il nostro compito è quello di rendere più spessa la lastra, estendendo la nostra conoscenza dai livelli superiori a quelli sottostanti, così come il ghiaccio si fa più spesso finché dura il gelo. Non dovremmo mai cercare di far gelare l'oceano dal fondo in su.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 102.</ref> :''If it tends to thicken the crust of ice on which, as it were, we are skating, it is all right. If it tries to find, or professes to have found, the solid ground at the bottom of the water, it is all wrong. Our business is with the thickening of this crust by extending our knowledge downward from above, as ice gets thicker while the frost lasts; we should not try to freeze upwards from the bottom.'' (''Science''; cap. XX) *Religione significa soltanto che una cosa è fissata così fermamente che niente può spostarla. È il tentativo di stabilire i primi principi con tale autorità che nessuno voglia riconsiderarli di testa sua e non lo sfiori mai il dubbio, neanche minimo, in questo campo. È il tentativo di fare un investimento assolutamente sicuro, ma questo investimento non può essere fatto anche se l'interesse è bassissimo – e, nel caso della religione, è il più basso possibile.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 99.</ref> :''A religion only means something so certainly posed that nothing can ever displace it. It is an attempt to settle first principles so authoritatively that no one need so much as even think of ever re-opening them for himself or feel any, even the faintest, misgiving upon the matter. It is an attempt to get an irrefragably safe investment, and this cannot be got, no matter how low the interest, which in the case of religion is about as low as it can be.'' (''Religion'') *La [[logica]] esiste solo con ciò che può essere definito a parole. Quindi non ha niente a che vedere con le più profonde questioni che trascendono le parole e la coscienza. Applicare la logica, qui, può essere tanto fuori luogo quanto trascurarla nei casi in cui sia applicabile. La difficoltà sta, come sempre, nel delimitare i confini fra le rispettive sfere di influenza.<ref group="fonte" name=XCVII/> :''Logic has no place save with that which can be defined in words. It has nothing to do, therefore, with those deeper questions that have got beyond words and consciousness. To apply logic here is as fatuous as to disregard it in cases where it is applicable. The difficulty lies, as it always does, on the border lines between the respective spheres of influence.'' (''Logic'') *Le voci del [[buonsenso|buon senso]] e dell'alta filosofia a volte si intersecano, ma il buon senso è il canto fermo inalterabile e la filosofia è il suo contrappunto variabile.<ref group="fonte" name=XLV/> :''The voices of common sense and of high philosophy sometimes cross; but common sense is the unalterable canto fermo and philosophy is the variable counterpoint.'' (''Common Sense and Philosophy'') *C'è una sola [[certezza]] e cioè che non possiamo aver certezze; perciò, non è neanche certo che non si possa aver certezze.<ref group="fonte" name=XCVII>Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', pp. 97-98.</ref> :''There is one thing certain, namely, that we can have nothing certain; therefore it is not certain that we can have nothing certain.'' (''First Principles'') ===Capitolo XXI, ''Rebelliousness''=== *I meriti di Dio sono così grandi che non c'è da stupirsi se le sue colpe lo siano in proporzione.<ref group="fonte" name=sordi>Citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X</ref> :''God's merits are so transcendent that it is not surprising his faults should be in reasonable proportion.'' (''God and the Devil'') ===Capitolo XXIII, ''Death''=== *Non c'è nulla che allo stesso tempo abbia così tanta e così poca influenza su un uomo quanto la sua [[morte]]. :''There is nothing which at once affects a man so much and so little as his own death''. (''The Defeat of Death'') *Se la [[vita e morte|vita]] non deve essere presa troppo seriamente, la [[vita e morte|morte]] neppure.<ref group="fonte" name=sordi/> :''If life must not be taken too seriously—then so neither must death.'' (''Ignorance of Death'', VI) ===Capitolo XXV, ''Poems''=== *Si dice spesso che il più grande [[seccatore]] è il seccatore intelligente. La gente [[intelligenza|intelligente]] è sempre noiosa e deve esserlo. Ecco perché, forse, [[William Shakespeare|Shakespeare]] ha dovuto lasciare Londra: la gente non lo sopportava più.<ref group="fonte" name=CVIII>Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', pp. 108-109.</ref> :''Clever people are always bores and always must be. That is, perhaps, why Shakespeare had to leave London—people could not stand him any longer.'' (''Prefatory Note'') ===''Further Extracts from the Note-books of Samuel Butler''=== [[File:Samuel Butler by Charles Gogin.jpg|thumb|upright=1.2|''Samuel Butler'' (C. Gogin)]] *Il [[matrimonio]] è chiaramente e ripetutamente escluso dal paradiso. È perché si pensa possa rovinarne la felicità generale? :''Marriage is distinctly and repeatedly excluded from heaven. Is this because it is thought likely to mar the general felicity?'' (p. 35) *La [[Bibbia]] può essere la verità, ma non è tutta la verità e nient'altro che la verità. :''The Bible: may be the truth, but it is not the whole truth, nor is it nothing but the truth.'' (p. 42) *Un uomo dovrebbe essere abbastanza colto per poter guardare con sospetto la [[cultura]], ma di prima mano, non di seconda mano.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 31.</ref> :''A man should be just cultured enough to be able to look with suspicion upon culture, at first, not second hand.'' (p. 60) *Se seguirai la [[ragione]] abbastanza a lungo, essa ti condurrà invariabilmente a conclusioni contrarie alla ragione. :''Reason: If you follow it far enough, it always leads to conclusions that are contrary to reason.'' (p. 80) *Una delle prime qualità di un uomo [[sensibilità|sensibile]] è capire quando è battuto e smettere di combattere una volta per tutte. :[...] ''one of the first businesses of a sensible man is to know when he is beaten, and to leave off fighting at once''. (p. 208) *Preferisco la [[Basilica di San Domenico (Siena)|chiesa di S. Domenico]] a Siena sicuramente all'interno, e forse anche all'esterno rispetto al [[duomo di Siena|duomo]]. Gli altari laterali della navata la rovinano un po', ma la trovo meno faticosa del duomo. Posso sedermi nell'una, ma non nell'altra. Niente affatica tanto quanto l'abbondanza di decorazione, e il duomo ne risente. :''I prefer the church of S. Domenico at Siena certainly inside, and perhaps even outside to the duomo. The side altars in the nave spoil it rather, but I find it less fatiguing than the duomo. I can sit in the one but not in the other. Nothing fatigues so much as over profuseness of decoration, and the duomo suffers from this.'' (p. 240) *Le persone preferiscono essere considerate di buon gusto piuttosto che buone, intelligenti o piacevoli.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 46.</ref> :''People care more about being thought to have taste than about being thought either good, clever, or amiable.'' (p. 244) *La [[coscienza morale|coscienza]] è perfettamente beneducata e presto smette di parlare a quelli che non vogliono ascoltarla. :''Conscience is thoroughly well-bred and soon leaves off talking to those who do not wish to hear it.'' (p. 279) *[[Morte|Morire]] è soltanto cessare di morire e sbrigare la cosa una volta per tutte. :''To die: is but to leave off dying and do the thing once for all.'' (p. 283) *[[Dio]] era soddisfatto della sua opera, e questo è un errore fatale. :''He [God] was satisfied with his own work, and that is fatal''. (p. 284) *Chi mente più spudoratamente è il mentitore che non sa di mentire.<ref group="fonte" name=LXII/> :''It is the unconscious liar that is the greatest liar.'' (p. 287) *I libri vecchi sono appena usciti per chi non li ha letti.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 54.</ref> :''The oldest books are still only just out to those who have not read them.'' (p. 293) *La vita è come suonare un assolo di [[violino]] in pubblico e imparare a suonare lo strumento mentre si suona.<ref group="fonte" name=CXVII/> :''Life is like playing a violin solo in public and learning the instrument as one goes on.'' (p. 306) *Ho sentito un uomo dire che i ladri ti chiedono la borsa o la vita, mentre le [[donna|donne]] le esigono entrambe. :''I heard a man say that brigands demand your money or your life, whereas women require both.'' (p. 315) *C'era un uomo che stava morendo di un decadimento graduale e indolore, i suoi amici gli chiesero se desiderava qualcosa in particolare così che loro potessero procurarselo. Disse che per tutta la vita aveva pensato che gli sarebbe piaciuto avere un [[orologio a cucù]], e il regalo, pensò, sarebbe stata un'occasione appropriata per acquistarne uno. Un orologio a cucù venne comprato e messo là dove l'uomo poteva sia vederlo che ascoltarlo. L'uomo disse che gli ultimi giorni della sua vita furono molto rallegrati da quell'orologio. :''There was a man dying of a painless, gradual decay, whose friends asked him if there was anything he had a fancy for which they could get him. He said he had all his life thought he should like to have a cuckooclock, and the present would, he thought, be a proper occasion for acquiring one. A cuckoo-clock was bought and placed where he could see it as well as hear it. He said the last few days of his life were much cheered by it.'' (p. 334) ==Citazioni attribuite== *Ci sono più sciocchi che [[furbizia|furbi]] al mondo, altrimenti i furbi non avrebbero abbastanza da vivere.<ref group="fonte" name=CVIII/> :''There are more Fools than Knaves in the World, else the Knaves would not have enough to live upon.'' ::{{NDR|[[Citazioni errate|Erroneamente attribuita]]}} La citazione viene erroneamente attribuita al Samuel Butler vittoriano da [[Guido Almansi]] che la riporta nella raccolta ''Dizionario dei luoghi non comuni''; in realtà la citazione è tratta da un poema del [[Samuel Butler (poeta)|Samuel Butler]] seicentesco. *Le anime delle [[donna|donne]] sono così piccole che alcuni credono che non ce l'abbiano nemmeno.<ref group="fonte">Citato in ''Dizionario dei luoghi non comuni'', p. 37.</ref> :''The souls of women are so small, that some believe they've none at all.'' ::{{NDR|[[Citazioni errate|Erroneamente attribuita]]}} La citazione viene erroneamente attribuita al Samuel Butler vittoriano da [[Guido Almansi]] che la riporta nella raccolta ''Dizionario dei luoghi non comuni''; in realtà la citazione è tratta da un poema del [[Samuel Butler (poeta)|Samuel Butler]] seicentesco. ==Citazioni su Samuel Butler== *I recensori {{NDR|dopo ''Il buon porto''}} gli stettero lontani per il resto della sua vita. Erano stati presi in giro una volta e stettero molto attenti a non essere presi in giro un'altra. Si sparse la voce secondo la quale Butler non doveva essere preso seriamente, qualsiasi cosa scrivesse, e il risultato di questo decreto fu palese nella cospirazione di silenzio che accolse non solo i suoi libri sull'evoluzione ma anche le sue opere omeriche, i suoi scritti sull'arte e la sua attenzione dei sonetti di [[William Shakespeare|Shakespeare]]. ([[R. A. Streatfield]]) *Il quale, se non è il solo scrittore inglese profondamente imbevuto di spiriti biblici (ché altri, anche in tempi recenti, son giunti a toni ben più cupi e disperati) è però quello che – malgrado il tono ironico e talvolta scherzoso, malgrado il tentativo di vincere o, almeno, di isolare la sua tristezza – meglio di tanti è riuscito a raffigurare il destino del ''natus de muliere'', che in sé porta il segno della maledizione originale e deve scontare in anticipo ogni ora di pace. ([[Enzo Giachino]]) ===[[Guido Almansi]]=== *Butler non compra opinioni, nemmeno da [[Aristotele]] o da qualche altro «ipse dixit»: se le fabbrica da sé; le idee gli nascono in testa. Ed è così che nascono le sue bizzarrie e i suoi colpi di genio, le sue intuizioni e le sue affermazioni aberranti, le sue passioni idiosancratiche e i suoi meravigliosi paradossi. *Come definirlo: scrittore? Sì certo; ma avrebbe voluto essere qualcos'altro, per esempio un pittore. [...] Per tutta la vita ha voluto essere accettato dall'''estabilishment'' artistico inglese, senza riuscirci, o riuscendoci solo a metà e per brevi periodi. O forse, più che un pittore era un artista della fotografia, l'arte visiva in cui dimostrò le sue doti migliori. O forse non era un fotografo bensì un musicista fallito [...]. O forse non era nemmeno un musicista (e meno ancora un compositore), ma un dilettante di genio che si sporcò le mani con tutte le arti. *Di una cosa però siamo certi: Samuel Butler era uno spirito bizzarro, prototipo del bastian contrario. Perché questo gentiluomo vittoriano, rispettabile, abbastanza benestante per gran parte della sua vita, giustamente diviso fra un'amante fissa di sesso femminile (che visitava ogni settimana, e a cui non rivelò il suo vero nome per almeno dieci anni), e giovani amici di sesso maschile cui versò regolarmente una pensione anche nei periodi in cui le sue condizioni finanziere erano precarie (oltre ai vari sodali maschi cui dedicò la massima parte della sua attenzione devota durante gli anni più avanzati e la vecchiaia), trovava la sua verità interiore nell'opposizione. A tutto e a tutti. ==Note== <references/> ===Fonti=== <references group="fonte"/> ==Bibliografia== *Samuel Butler, ''Così muore la carne'' (''The Way of All Flesh''), traduzione e prefazione di [[Enzo Giachino]], Einaudi, Torino, 1943. *Samuel Butler, ''Dizionario dei luoghi non comuni'', a cura di [[Guido Almansi]] e Carla Maria Gnappi, Guanda, Parma, 1996. ISBN 88-7746-328-7 *Samuel Butler, ''Il buon porto'' (''The Fair Haven''), traduzione di Guido Negretti, Nessun Dogma, Roma, 2017. ISBN 88-98602-30-8 *Samuel Butler, ''L'autrice dell'Odissea'' (''The Authoress of the Odyssey''), Robin, Torino, 2013 (2020). ISBN 88-6740-227-4 *Samuel Butler, ''Ritorno in Erewhon'' (''Erewhon Revisited'') in ''Erewhon e Ritorno in Erewhon'', introduzione e traduzione di Luca Drudi Demby, Adelphi, Milano, 1975. *{{en}} Samuel Butler, ''[https://www.google.it/books/edition/Further_Extracts_from_the_Note_books_of/zltaAAAAMAAJ Further Extracts from the Note-books of Samuel Butler]'', scelti da A.T. Bartholomew, Jonathan Cape, Londra, 1934. *{{en}} Samuel Butler, ''[https://www.gutenberg.org/files/6138/6138-h/6138-h.htm Life and Habit]'', prefazione di R. A. Streatfield, Jonathan Cape, Londra, 1924 (1880). *{{en}} Samuel Butler, ''[https://www.gutenberg.org/cache/epub/6173/pg6173-images.html The Note-Books of Samuel Butler]'', selezionati e riadattati da Henry Festing Jones, A. C. Fifield, Londra, 1912. ==Altri progetti== {{interprogetto}} ===Opere=== {{Pedia|Erewhon||(1872)}} {{Pedia|L'autrice dell'Odissea||(1897)}} {{Pedia|Così muore la carne||(1903)}} {{DEFAULTSORT:Butler, Samuel}} [[Categoria:Aforisti britannici]] [[Categoria:Scrittori britannici]] [[Categoria:Scrittori di fantascienza britannici]] 1gprwrr8p6u2ius5gegkc3k5na6m2wa Crudeltà 0 3419 1350809 1238638 2024-11-08T10:19:19Z Wiccio 43730 +1 Alice Miller 1350809 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} {{indicedx}} Citazioni sulla '''crudeltà'''. *Crudele è la donna che attira sorridendo un uomo nelle sue reti, per farsene beffe in seguito e divertirsi del suo tormento. ([[Leopold von Sacher-Masoch]]) *La crudeltà è da sempre una legge immutabile di questo mondo, e se non puoi cambiare il mondo devi essere tu a cambiare!! (''[[Death Parade]]'') *La crudeltà è l'amore senza meta. L'[[odio]] è l'amore frustrato. ([[Thomas Merton]]) *La crudeltà è un lusso da oziosi, come le droghe e le camicie di seta. ([[Marguerite Yourcenar]]) *La crudeltà più terrificante e orribile non nasce negli psicopatici per vocazione o in persone intossicate da ideologie velenose, ma in individui del tutto normali, vestiti in uniforme, addestrati per eseguire degli ordini. ([[Antonio Muñoz Molina]]) *La crudeltà sarebbe deliziosa se si potesse trovare qualche tipo di crudeltà che non facesse veramente male. ([[George Bernard Shaw]]) *Non lasciar nutrire una vana speranza non è crudele, ma onesto. ([[Leopold von Sacher-Masoch]]) *Quando cerco di denunciare le cause della perversione, della brutalità, del sadismo e della crudeltà, cerco anche di fornire elementi capaci di contribuire a impedirne il perpetuarsi. Il che, a mio avviso, è possibile solo a condizione di aver compreso e svelato i meccanismi della cieca produzione di quello che comunemente viene chiamato “il Male”. ([[Alice Miller]]) *Si sente infatti parlare a volte di crudeltà "belluina" dell'uomo, ma è profondamente ingiusto e offensivo per le belve: una belva non potrebbe mai essere crudele quanto un uomo, così artisticamente e raffinatamente crudele. Una tigre morde, sbrana e non sa fare nient'altro. Non le verrebbe mai in mente di inchiodare gli uomini per gli orecchi per tutta una notte, neppure se fosse in grado di farlo. ([[I fratelli Karamàzov|Fedor Dostoevskij, ''I fratelli Karamàzov'']]) ==[[Proverbi italiani]]== *Bene per male è carità, male per bene è crudeltà. *Chi chiama gli altri crudeli, dev'essere pio. *Chi maltratta le bestie, non può amare i cristiani. *Chi non ama le bestie, non ama i cristiani. *Chi non rimane commosso ai gemiti del povero, gemerà a sua volta e non sarà esaudito. *Chi pietà non ha, pietà non trova. *Chi strappa le orecchie al gatto, Dio lo giudicherà. *Crudele per [[frode]] è peggio che per ira. *Crudeltà privata porta odio comune. *Dio non vuole che si pesti i piedi allo zoppo. *Ha duro il cuore assai chi non si piega. *La crudeltà è il primo attributo del diavolo. *La crudeltà è la forza dei vili. *La crudeltà è un tiranno accompagnato sempre dalla paura. *La fonte che nega acqua ai poveri è asciugata da Dio. *La forza se ne infischia della ragione. *Non manca mai l'occasione, a chi vuol farti del male. *Più ti darà il nudo che il crudo. *Quel che chiude il cuore è più aspro di quel che chiude la mano. ===[[Proverbi toscani]]=== *Amore fa amore, e crudeltà fa tirannia. *Crudeltà consuma amore. ==Bibliografia== *Annarosa Selene, ''Dizionario dei proverbi'', Pan libri, 2004. ISBN 8872171903 ==Voci correlate== *[[Brutalità]] *[[Cattiva azione]] *[[Cattiveria]] *[[Male]] *[[Malvagità]] ==Altri progetti== {{Interprogetto|wwikt=crudeltà|preposizione=riguardante la|etichetta=crudeltà|wikt}} [[Categoria:Qualità etiche]] quqfksx8ansl9j2bizn5t10oyzfawf4 Parola 0 3471 1350764 1350482 2024-11-08T03:20:41Z AssassinsCreed 17001 /* Samuel Butler */ +1 1350764 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[File:Eragon scritte pg.jpg|thumb|Parole]] Citazioni sulla '''parola'''. ==Citazioni== *A volte il tono è più significativo delle parole. Le parole in lingue diverse hanno di rado lo stesso valore. (''[[A prova di errore (film 1964)|A prova di errore]]'') *Alcuni vorranno toglierci la parola, sospetto che in questo momento stiano strillando ordini al telefono e che presto arriveranno gli uomini armati. Perché? Perché, mentre il manganello può sostituire il dialogo, le parole non perderanno mai il loro potere; perché esse sono il mezzo per giungere al significato, e per coloro che vorranno ascoltare, all'affermazione della verità. (''[[V per Vendetta]]'') *Ascoltate il linguaggio del futuro. La parola scomparirà del tutto ed è così che si parleranno gli esseri umani! ([[Anaïs Nin]]) *Avete detto ''idra della discordia, giustizia, società, orizzonte, arcobaleno'' e ''legalità?'' Ecco subito i popoli batter le mani, fare dei gesti; alzare degli archi, murare delle iscrizioni. Meraviglioso dono della parola! Facile felicità! Dopo un breve vocabolario di parole alla moda e d'effetto, prendetevi pure il tempo che vorrete: basterà dire «domani» di tanto in tanto, e buttar loro delle parole tutti i giorni, come Enea buttava la torta al Cerbero, e voi potrete dormire tranquillo sui vostri allori. <br/> Tale è la storia di tutti i popoli, tale è la storia dell'uomo... Parole, sempre parole, e rumore, e confusione; nulla di positivo. Beati coloro che non parlano, poiché essi si capiscono! ([[Mariano José de Larra]]) *Avvocato, avvocatessa, avvocata si equivalgono. Non esistono parole sbagliate, esiste un uso sbagliato delle parole. Siamo favorevoli [lei e suo marito Tinto Brass] all'uso di segni neutri come esperimento linguistico, e del resto erano già previsti nel latino, sia pure con riferimento a concetti astratti. ([[Caterina Varzi]]) *Cercando le parole, si trovano i pensieri. ([[Joseph Joubert]]) *Certe volte mi sembra che le parole, quelle che uno pronuncia, quelle che evita di dire o quelle che scrive al momento giusto, abbiano un’importanza grandissima, forse addirittura decisiva... ([[Sándor Márai]]) *Chi ha troppe parole non può che essere solo. ([[Elias Canetti]]) *Chi parla male, pensa male e vive male. Bisogna trovare le parole giuste: le parole sono importanti! (''[[Palombella rossa]]'') *Chi saprà mai veramente quanto più che ogni gesto possa turbar nel profondo una sola parola? ([[Carlo Maria Franzero]]) *Col sopravvenire della ''parola'' i fatti interiori si vengono man mano organando e raggruppando secondo la relazione di mezzo a fine, e si incominciano a ''manifestare'' e a ''rappresentare'' esternamente; e l'uomo si sente spinto a dare forma a figura stabile al suo interno. ([[Friedrich Fröbel]]) *Colui che potendo dire una cosa in dieci parole ne impiega dodici, io lo ritengo capace delle peggiori azioni. ([[Giosuè Carducci]]) *Colui che rischia la vita di molti sulla parola di uno solo impara molto presto che le parole non costano niente e niente concludono. (''[[Le avventure del bosco piccolo]]'') *Compresi che gli uomini si parlano, sì, l'un l'altro, però non si capiscono; che le loro parole sono colpi che rimbalzano sulle parole altrui; che non vi è illusione più grande della convinzione che il linguaggio sia un mezzo di comunicazione fra gli uomini. ([[Elias Canetti]]) *Corrompere le parole è corrompere l'uomo. Stiamo attenti: possono essere tanto giardini quanto prigioni in cui noi stessi parlando ci chiudiamo. ([[Dolf Sternberger]]) *Credo fermamente che la parola sia non soltanto il mezzo di espressione, ma una parte del [[pensiero]] stesso. La parola è il più puro mezzo dell'[[arte]]. ([[Carlo Maria Franzero]]) *Dice un proverbio arabo che ogni parola, prima di essere pronunciata, dovrebbe passare da tre porte. Sull'arco della prima porta dovrebbe esserci scritto: "È vera?" Sulla seconda campeggiare la domanda: "È necessaria?" Sulla terza essere scolpita l'ultima richiesta: "È gentile?" Una parola giusta può superare le tre barriere e raggiungere il destinatario con il suo significato piccolo o grande. Nel mondo di oggi, dove le parole inutili si sprecano, occorrerebbero cento porte, molte delle quali rimarrebbero sicuramente chiuse. ([[Romano Battaglia]]) *Diciamo tutto in una parola sola o in una sola parola tutto nascondiamo? ([[Alessandro Baricco]]) *Diciamolo: le parole brevi sono le migliori. E le parole vecchie, quando brevi, sono le migliori in assoluto. ([[Winston Churchill]]) *Discorso: la parola in abito da cerimonia. ([[Michel Zamacoïs]]) *Dobbiamo usare parole che tutti capiscono e usarle nel modo in cui sono sempre state utilizzate e comprese. ([[Jeffrey Moussaieff Masson]]) *Dopo circa quaranta secoli di civiltà orale la Parola è una moneta inflazionata. ([[Jean Guitton]]) *Dopo lo studio degli insetti, questi infinitamente piccoli della creazione divina, non ce n'è forse di più affascinante dello studio delle parole, questi infinitamente piccoli della creazione umana. ([[Alfred Delvau]]) *«È certo che un [[uomo]] lo si comprende assai meglio dagli [[Occhio|occhi]] che non dalle parole...» ([[Robert Musil]]) *È impossibile alla parola umana ridire cose che il cuore può appena intuire. ([[Teresa di Lisieux]]) *È sempre necessario misurare le proprie parole con il contesto (fatto di spazio e di tempo) nel quale queste parole vengono dette. ([[Luca Doninelli]]) *Esistono da sempre delle droghe più potenti, più calmanti, più tranquillanti, più allucinogene di tutte le droghe della farmacopea antica e della farmacologia moderna. Questo miracle-drugs, queste droghe-miracolo sono le parole. ([[Pitigrilli]]) *Essa parola scritta non risponde più al bisogno dell'informazione totale. È stata inghiottita dall'immagine. ([[Marshall McLuhan]]) *''Fresche le mie parole ne la [[sera]] | ti sien come il fruscìo che fan le [[foglia|foglie]] | del gelso ne la [[mano|man]] di chi le coglie''. ([[Gabriele d'Annunzio]]) *Ho l'impressione che ci si stia disabituando all'uso della parola, in tutti i campi. Si parla troppo, o non si parla affatto. Lavorando in [[radio]] ho imparato che le parole da usare devono essere quelle giuste, nel numero ma anche nello spazio e nel tempo. Bisogna avere un'unità di misura corretta. Diciamoci la verità, proprio come nella vita, a volte servono molte parole, altre volte ne bastano pochissime. Le parole sono importanti. Non sciupiamole. ([[Riccardo Cucchi]]) *''I paroll | d'on lenguagg, car sur Gorell, | hin ona tavolozza de color, | che ponn fà el quader brutt, e el pon fà bell | segond la maestria del pittor.'' ([[Carlo Porta]]) *Il contenuto mistico di certe formule conferisce loro un potere magico temibile. Migliaia di uomini si fecero uccidere per parole che non potevano comprendere e del resto sprovviste di senso razionale. ([[Gustave Le Bon]]) *Il mio trastullo ormai son solo le parole! ([[Vladimir Vladimirovič Nabokov]]) *Il sapiente non proferirà una parola senza averla intinta nel senno. ([[Zenone di Cizio]]) *Il vero contatto fra gli esseri si stabilisce solo con la presenza muta, con l'apparente non-comunicazione, con lo scambio misterioso e senza parole che assomiglia alla preghiera interiore. ([[Emil Cioran]]) *In nessun luogo la parola ti sembrava così importante come in cielo, o ascoltata con tanta avidità; il [[volo]] aveva un suo [[alfabeto]], minore come il Morse o il Braille, un alfabeto senza ambizione di creare parole, un semplice alfabeto fonetico, non simboli che traducevano lettere né lettere che componevano parole, ma solo parole di uso comune per compitare inequivocabilmente le lettere dell'alfabeto normale, Bravo per B, Sierra per S, un lessico al servizio di un alfabeto e non viceversa, Juliet, Charlie, Mike, Oscar, Romeo e Victor, sei nomi di persona, due balli, il ''fox-trot'' e il ''[[tango]]'', due nazioni, il Quebec e l'India, una sola città, Lima, due etnie, Yankee e Zulu, un hotel, un liquore, una divisa, un mese per tutti, {{sic|november}}, un'analisi clinica come i raggi x. ([[Daniele Del Giudice]]) *L'enfasi, le inflessioni di voce, il linguaggio espressivo non sono se non il residuo del parlare semeionico dell'uomo primitivo e del gesto passato nel suono. È un gestire con la voce. È il segno che ancora non ci si fida del significato puro della parola. È il segno che ancora non si riesce a vincere in noi lo scimmiesco. ([[Alberto Savinio]]) *''L'uom ch'è facondo, allievo d'un provetto | dottor, medita prima, indi favella. || Nulla dir d'impensato, e non crucciarti di tardiva parola, ove sia bella. || Meditato che avrai, parla, ma cessa, | cessa prima che alcun: Basta! ti dica. || Supera i bruti l'uom per la parola, | ma ti supera il bruto ove non giusta ti suoni sulle labbra essa parola.'' ([[Saˁdi]]) *La lingua è una geniale convenzione, le parole significano qualcosa solo perché siamo tutti d'accordo che ciò debbano significare. ([[Corrado Augias]]) *La parola che il poeta usa è una parola che in genere è richiamata alla sua integrità e alla sua pienezza di significato: è potenziata al punto da esplicare quella creatività e provocarla in altri. Quanto è difficile preservare alla parola questa potenza creatrice, potenza che è in rapporto, dicevo, con il versetto giovanneo: "in principio era il Verbo". La potenza che è stata messa nell'uomo deriva direttamente dal divino: quanto è difficile preservare quella energia, quella forza della parola che la racchiude, quando è appunto al più alto grado di purezza e innocenza. Tutto nella pratica della vita, nella storia, tende a corromperla la parola, a destituirla di senso, a renderla convenzionale, non più spirito, ma lettera. ([[Mario Luzi]]) *La parola è appena una serva, svergognata su ogni lastra tombale, un trofeo di menzogna su ogni sepolcro, ed altrettanto spesso resta invece muta là dove la polvere e il maledetto oblìo son la tomba d'ossa invero onorate. ([[William Shakespeare]]) *La parola è d'oro. Il silenzio è d'argento. Ma è la faccia che si aggiudica il bronzo. ([[Alfredo Accatino]]) *La parola è impotente, la parola non riuscirà mai a dare il segreto che è in noi, mai. Lo avvicina. ([[Giuseppe Ungaretti]]) *La parola è l'ombra dell'azione. ([[Democrito]]) *La parola è la luce dell'umanità, e la [[luce]] è la parola della natura: ''Nel ciel manda la luce, e la parola | Sul labbro dei mortali.'' ([[Giovan Battista Niccolini]]) *La parola è pericolosa [...], è difficile capirsi con le parole. ([[Marcel Thiry]]) *La parola è un'ala del [[silenzio]]. ([[Pablo Neruda]]) *La parola è un bel dono; ma non rende la ricchezza del nostro interno; è un riflesso smorto e tiepidissimo del sentimento, e sta alla sensazione come un sole dipinto al sole della natura. ([[Carlo Bini]]) *La parola è una cosa molto potente, direi quasi miracolosa. Serve a manifestare, e anche a nascòndere il pensiero. Ma quando la parola è falsa, rivela il pensiero di quelli stessi che lo vorrèbbero nascòndere. ([[Alfredo Panzini]]) *La parola è una cosa profonda, in cui per l'uomo d'intelletto son nascoste inesauribili ricchezze. ([[Gabriele D'Annunzio]]) *La parola non è stata data all'uomo per ingannare, ma per ingannarsi. ([[Nicolás Gómez Dávila]]) *La parola riprende le proprie paure e le proprie certezze, le organizza in modo da dar loro una linfa e un colore assolutamente nuovi: di volta in volta precipitandoli e arrampicandoli come nuovi destini campestri e cittadini, quasi fossero nebbie annegate dal sole e distribuite sule teste degli uomini veri e incerti. ([[Mango (cantante)|Mango]]) *La parola serve a nascondere il [[pensiero]], il pensiero a nascondere la [[verità]]. E la verità fulmina chi osa guardarla in faccia. ([[Ennio Flaiano]]) *La parola sia non il ''serbatoio'' del senso, ma il suo corpo vivente. ([[Friedrich Julius Stahl]]) *''La parola spesso è più importante di chi la pronuncia.'' ([[Caparezza]]) *La struttura della parola è che il soggetto riceve il suo messaggio dall'altro in forma inversa. ([[Jacques Lacan]]) *Le belle parole sono migliori dei brutti colpi. ([[William Shakespeare]]) *Le cose più importanti sono le più difficili da dire. Sono quelle di cui ci si vergogna, perché le parole le immiseriscono. Le parole rimpiccioliscono cose che finché erano nella vostra testa sembravano sconfinate, e le riducono a non più che a grandezza naturale quando vengono portate fuori. Ma è più che questo, vero? Le cose più importanti giacciono troppo vicine al punto dov'è sepolto il vostro [[cuore]] segreto, come segnali lasciati per ritrovare un tesoro che i vostri nemici sarebbero felicissimi di portar via. E potreste fare rivelazioni che vi costano per poi scoprire che la gente vi guarda strano, senza capire affatto quello che avete detto, senza capire perché vi sembrava tanto importante da piangere quasi quando lo dicevate. Questa è la cosa peggiore, secondo me. Quando il [[segreto]] rimane chiuso dentro non per mancanza di uno che lo racconti ma per mancanza di un orecchio che sappia ascoltare. ([[Stephen King]]) *''Le mie parole sono sassi, | precisi e aguzzi, | pronti da scagliare su facce vulnerabili e indifese, | sono nuvole sospese, gonfie di sottintesi, | che accendono negli occhi infinite attese; | sono gocce preziose, indimenticate, | a lungo spasimate, poi centellinate.'' ([[Pacifico (cantante)|Pacifico]]) *''Le nostre parole si disperdono. | Le nostre parole viaggiano | per trovare coloro che ascolteranno.'' ([[Enya]]) *Le parole che escono dal [[cuore]], giungono al cuore. (''[[Talmud]]'') *Le parole che si usano sono molto importanti. Io cerco sempre di salutare un estraneo in modo che perda ogni diffidenza. [...] Prima di fare domande devi aprirti, parlare di te, far capire che non c'è alcun pericolo, e poi chiedere della salute. (''[[I sopravvissuti]]'') *Le parole, definiscono il mondo, se non ci fossero le parole, non avemmo la possibilità di parlare, di niente. Ma il mondo gira, e le parole stanno ferme, le parole si logorano invecchiano, perdono di senso, e tutti noi continuiamo ad usarle, senza accorgerci di parlare, di niente. ([[Giorgio Gaber]]) *Le parole della nostra lingua si staccano dall'albero della conoscenza, si seccano, cadono. E noi zombie le rastrelliamo, le teniamo aperte sulle palme delle mani, ci soffiamo sopra, le lucidiamo, e le riappendiamo all'albero della lingua nostra e del sapere. ([[Diego Cugia]]) *Le parole devono essere proporzionate all'argomento che si affronta. ([[Labota]]) *Le parole false non sono solo male in se stesse, ma infettano l'[[Anima|anima]] con il male. ([[Platone]]) *Le parole fanno un effetto in bocca, e un altro negli orecchi. ([[Alessandro Manzoni]], ''[[I promessi sposi]]'') *Le parole feriscono, oppure leniscono, dovremmo tutti imparare a usarle meglio. ([[Paolo Crepet]]) *Le parole non definite posseggono un fascino che manca alle parole il cui significato è chiaro. ([[Gaetano Salvemini]]) *Le parole non si uccidono. ([[Nando dalla Chiesa]]) *Le parole, per me, sono un'arma: un'arma di emancipazione, di inclusione e di difesa. Senza, mi sono trovata spesso inerme, esposta, fragile. Nella mia cultura di origine, molta enfasi viene posta anche sulla sacralità delle parole: non vengono spese giusto così, perché sono un dono concesso soltanto a noi esseri umani. Coniugando questi due concetti, le parole sono un'arma sacra, non un attacco, ma una difesa dal male. ([[Laila Wadia]]) *Le parole possono essere paragonate ai Raggi X; se si usano a dovere, attraversano ogni cosa. Leggi, e ti trapassano. ([[Aldous Huxley]]) *Le parole sono azioni. ([[Ludwig Wittgenstein]]) *Le parole sono come vetri che oscurano tutto ciò che non aiutano a vedere meglio. ([[Joseph Joubert]]) *Le parole sono importanti: basta descrivere una situazione usando quelle giuste per evitare problemi con la legge e coi sensi di colpa. ([[Caparezza]], ''[[Saghe mentali]]'') *Le parole sono importanti. Contano, perché ci rendono più consapevoli. ([[Richard Dawkins]]) *Le parole sono, nella mia non modesta opinione, la nostra massima e inesauribile fonte di magia, in grado sia di infliggere dolore che di alleviarlo. ([[Albus Silente]], ''[[Harry Potter e i Doni della Morte - Parte 2]]'') *Le parole sono per i pensieri quel che è l'oro per i diamanti: necessario per metterli in opera, ma ce ne vuol poco. ([[Voltaire]]) *Le parole sono pietre, ha scritto [[Carlo Levi]]. Ecco, eravamo sicuri che le [[parolaccia|parolacce]] fossero più che pietre semplicemente tabù per tre o quattro cariche istituzionali tenute (per missione) a controllare l' equilibrio nervoso (e verbale): il Papa, il presidente della Repubblica e pochi altri, intendiamoci. Esattamente come un figlio non vorrebbe mai sentir bestemmiare suo padre. ([[Paolo Di Stefano]]) *Le parole sono solo uno degli elementi del linguaggio espressivo dei fumetti, così come del linguaggio espressivo in generale. Come ha scritto da qualche parte Antonin Artaud, "Non è stato provato che le parole siano il miglior modo di comunicare". Alcune idee, pensieri, emozioni non possono essere spiegate o tradotte in parole, devi usare altri metodi. Qualche volta l'assenza delle parole può dire più della loro presenza. ([[Danijel Žeželj]]) *Le parole sono vive. Quando vengono pronunciate, in loro viene infusa la vita. Diventano una parte di chi le ascolta. (''[[Metal Gear Solid V: The Phantom Pain]]'') *Le parole suonano sempre uguali non importa la bocca da cui escono, anche se è di qualcuno che ti piaceva davvero. (''[[Scrubs - Medici ai primi ferri (prima stagione)|Scrubs - Medici ai primi ferri]]'') *Le parole vere non sono piacevoli. Le parole piacevoli non sono vere. ([[Laozi]]) *Le parole: scrigni che raccolgono una realtà isolata e la trasformano in un momento da antologia; maghi che mutano la faccia della realtà, la impreziosiscono al punto da renderla memorabile e le offrono un posto nella biblioteca dei ricordi. Ogni esistenza è tale grazie al rapporto osmotico fra parola ed evento, in cui la prima riveste il secondo con l'abito di gala. ([[Muriel Barbery]]) *Le parole, veste dei concetti. ([[Antonio Pérez (statista)|Antonio Pérez]]) *Le sue parole avevano creato un mondo nuovo come tutte le parole non vere. ([[Italo Svevo]]) *''Lo splendore delle parole... esiste una cosa simile? | Lo splendore delle stelle, lo splendore delle nuvole – | Tutto ho adorato e adoro... Ma se | Mi dicessero: ecco, lo splendore delle parole – | Risponderei, senza timore di rivelarmi, | Che persino il beato splendore della santità | Sarei pronto a sacrificare per esso... | Tutto per uno sfavillio di parole! || Lo splendore delle parole? Oh, ripetilo ancora | Mio fragile essere umano – poeta, | Cosa posso dire io dello splendore della Parola? | Che sulla terra non esistono altri splendori.'' ([[Zinaida Nikolaevna Gippius]]) *Ma, come dice il proverbio, se le ferite guariscono le parole lasciano il segno. ([[Isaac Bashevis Singer]]) *Ma il guajo è che voi, caro mio, non saprete mai come si traduca in me quello che voi mi dite. Non avete parlato turco, no. Abbiamo usato, io e voi, la stessa lingua, le stesse parole. Ma che colpa abbiamo, io e voi, se le parole, per sé, sono vuote? Vuote, caro mio. E voi le riempite del senso vostro, ne dirmele; e io, nell'accoglierle, inevitabilmente, le riempio del senso mio. Abbiamo creduto d'intenderci; non ci siamo intesi affatto. ([[Luigi Pirandello]]) *Ma io vi dico che di ogni parola infondata gli uomini renderanno conto nel giorno del giudizio; poiché in base alle tue parole sarai giustificato e in base alle tue parole sarai condannato. ([[Gesù]]) *Molte sofferenze umane sono state causate dal fatto che troppi di noi non riescono a capire che le parole sono soltanto strumenti da usare e che la semplice presenza nel dizionario di una parola come «vivente» non implica necessariamente che questa si riferisca a qualcosa di definito nel mondo reale. ([[Richard Dawkins]]) *Nel contesto della nostra cultura verbosa è significativo osservare che i Padri del deserto ci dissuadono dall'usare troppe parole. ([[Henri Nouwen]]) *Nessuna parola cattiva esca più dalla vostra bocca; ma piuttosto, parole buone che possano servire per la necessaria edificazione, giovando a quelli che ascoltano. ([[Paolo di Tarso]], ''[[Lettera agli Efesini]]'') *''Nino raccoglie pietre e Nanna fiori. | Questi han profumi e vividi colori, | quelle han bagliori fulgidi di sole. | Tu che raccogli, o piccolo? – «Parole. || Le afferro a volo, le trattengo, ascolto... | Come nella conchiglia è il mar sepolto, | ogni parola ha un suo nascosto mondo, | ed in quel mondo senza fin m'affondo».'' ([[Lina Schwarz]]) *Noi continuiamo a non dirci le cose. Le parole non servono più ma vivono lo stesso, nascoste dentro di noi, parole praticate ma non dette. ([[Mauro Corona]]) *Noi parliamo della tirannia delle parole, ma anche noi siamo lieti di tirannizzarle; a noi piace di averne una ricca provvista che ci accompagni nelle grandi occasioni; ci pare che ci conferiscano importanza e suonino bene. E così, come non siamo molto difficili sulla qualità dei nostri valletti nelle grandi occasioni, purché portino bene la livrea e facciano numero, non diamo una grande importanza al significato o all'utilità delle parole che usiamo, purché sfilino in pompa magna. E così, come un individuo si caccia in un vespaio quando fa troppo sfoggio di servi in livrea, e così come gli schiavi quando sono troppo numerosi si ribellano contro i loro padroni, io potrei citare una nazione che s'è creata delle grandi difficoltà e se ne creerà altre maggiori col mantenere un corteggio troppo grande di parole. ([[Charles Dickens]]) *Oh, afferrarla e tenerla, innalzarla e farla vibrare, la parola!; distenderla e dispiegarla perché diventi grande come Dio, che l'ha donata! La parola: la cosa mortale e caduca, che attraverso la bellezza e l'infinito fervore torna a mutarsi in eternità! ([[Stefan Zweig]]) *Ogni parola costituisce una specificazione, una ramificazione, – che anzitutto si distacca dal tronco del linguaggio, poi però anche dalle sue radici, dove abita il silenzio. ([[Ernst Jünger]]) *Ogni parola, essendo lo specchio d'una cosa, riflette una storia dell'uomo, una conquista del suo pensiero. ([[Cesare Marchi]]) *Ogni parola partecipa della infinità di Dio e [...] egli la può rendere accessibile in modo che le nostre parole la possano comunicare. ([[Adrienne von Speyr]]) *Ogni parola scritta è una vittoria contro la morte. ([[Michel Butor]]) *Ogni parola si ritorce contro di noi. ([[August Strindberg]]) *Parole! Parole! dice sdegnosamente il Saggio dal naso sentenzioso. Come se, nell'eterna illusione della vita, le parole non fossero tutto! ([[Albert Samain]]) *''Parole, son parole, e quante mai ne ho adoperate | e quante ancora lette e poi sentite, | a raffica, trasmesse, a mano tesa, sussurrate, | sputate, a tanti giri, riverite, | adatte alla mattina, messe in abito da sera, | all'osteria citabili o a Cortina e o a Marghera. || Con gioia di parole ci riempiamo le mascelle | e in aria le facciamo rimbalzare | e se le cento usate sono in fondo sempre quelle | non è importante poi comunicare, | è come l'uomo solo che fischietta dal terrore | e vuole nel silenzio udire un suono, far rumore.'' ([[Francesco Guccini]]) *Per l'idea ci vuole la parola, senza la parola non c'è scambio, giusto un brulichio nella coscienza, come formiche sulla pelle. ([[Sándor Márai]]) *Per me la più piccola parola è circondata da acri ed acri di [[silenzio]], e perfino quando riesco a fissare quella parola sulla pagina mi sembra della stessa natura di un [[miraggio]], un granello di [[dubbio]] che scintilla nella [[sabbia]]. ([[Paul Auster]]) *Per ogni cosa ci sono due parole, una parola che ingrandisce e una che rimpiccolisce. ([[Robert Louis Stevenson]]) *Poiché i nostri rapporti si regolano per la sola via della parola, colui che la falsa tradisce la pubblica società. È il solo strumento per mezzo del quale si comunicano le nostre volontà e i nostri pensieri; è l'interprete della nostra anima: se ci viene a mancare, non abbiamo più nessun legame, non ci conosciamo più tra noi. Se ci inganna, distrugge ogni nostro scambio e dissolve tutti i vincoli del nostro ordinamento. ([[Michel de Montaigne]]) *{{NDR|La parola è la}} Prima e universale poesia di ogni Adamo. ([[Francesco Flora]]) *Quando un uomo ha prodotto moltissime parole perde la nozione di quanto esse significhino per gli altri. Solo allora comincia la vera cattiveria del parolaio. ([[Elias Canetti]]) *Quanto le parole siano importanti a motivare i sentimenti, lo dimostra se non altro il disprezzo in cui sono tenuti in Europa i rettili; [...] Essendo questi animali nella loro immensa maggioranza non nocivi all'uomo, e da questi altrove persino adorati, resta da domandarsi se non sia la parola a precedere il sentimento; come in tempi più recenti si è visto tra noi il tentativo di bollare quale disprezzabile quella metà della popolazione che si trova a destra del centro ideale di gravità delle opinioni politiche, sulla base puramente di una definizione verbale imposta dall'alto. ([[Juan Rodolfo Wilcock]]) *Quella Mente allora creò la Parola. Questa Parola, una volta creata, desiderò di divenire manifesta, più visibile, più fisica. Cercò un sé. Praticò una fervida concentrazione. Acquisì una sostanza. Essa era i trentaseimila fuochi del suo stesso sé, fatti della Parola, costituiti dalla Parola... con la Parola essi cantarono e con la Parola essi recitarono. Qualunque rito si compia nel sacrificio, qualunque rito sacrificale esista, esso è compiuto dalla sola Parola, come rappresentazione vocale, su fuochi composti di Parola, costituiti da Parola... (''[[Śatapatha Brāhmaṇa]]'') *Ricordiamoci che delle nostre parole dobbiamo rendere conto agli uomini. Ma dei nostri [[silenzi]] dobbiamo rendere conto a Dio! ([[Antonio Bello]]) *Rispettare la parola è la prima regola nella disciplina che può educare una persona alla maturità intellettuale, emotiva e morale. <br> Rispettare la parola; usarla con estrema cura e incorruttibile amore per la verità, ecco una condizione perché maturino la società e la specie umana. <br> Abusare della parola equivale a disprezzare l'essere umano. Mina i ponti, avvelena le fonti. <br> Ci rimanda indietro nella lunga via dell'evoluzione umana. <br> "Ma io vi dico che ogni parola infondata..." ([[Dag Hammarskjöld]]) *Sappiamo tutti, per esperienza, che le parole possono spesso servire da cortina fumogena per nascondere i pensieri. ([[Piero Angela]]) *Se è vero che chi gioca a palla impara contemporaneamente a lanciarla e a riceverla, nell'uso della parola invece il saperla accogliere bene precede il pronunciarla. ([[Plutarco]]) *Se effettivamente la parola è, come dice [[Gorgia]], un potente signore, il [[linguaggio]] tuttavia opera sempre secondo strutture di negazione che erodono quel potere. Il potente signore, insomma, è anche un servo incatenato. ([[Simon Critchley]]) *Se possiedi le parole, possiedi le cose. ([[Cesare Marchi]]) *''Sii costante nel tuo sentimento, | e unica sia la tua parola. || Sii pronto nell'ascoltare, | lento nel proferire una risposta. || Se conosci una cosa, rispondi al tuo prossimo; | altrimenti mettiti la mano sulla bocca.'' (''[[Siracide]]'') *Solo le parole valgono a fissare uno stato d'animo; esse sole sono un'arma sicura contro l'oblio. ([[Jan Struther]]) *Solo molto più tardi ho imparato che le parole sono più potenti delle azioni – e spesso rido quando sento l'amata frase: "Fatti e non parole!". Quanto sono deboli i fatti! Una parola rimane, un fatto passa! Di un fatto può essere autore anche un cane, ma una parola può essere pronunciata soltanto da un uomo. ([[Joseph Roth]]) *Tra poche parole è così difficile nascondersi come tra pochi alberi. ([[Nicolás Gómez Dávila]]) *Tre sono i mezzi per comunicare l'amore: parola, vista e tatto. Il più importante è la parola. Non saprai mai infatti quanto una persona ti ama se non te lo dice. ([[Fulton J. Sheen]]) *Troppo spesso le parole sono state usate, maneggiate, rivoltate, lasciate esposte alla polvere della strada. Le parole che cerchiamo pendono accanto all'albero: con l'aurora le troviamo, dolci sotto le fronde. ([[Virginia Woolf]]) *Tutte le parole in voga hanno un destino comune: quante più esperienze pretendono di chiarire, tanto più esse stesse diventano oscure. Quanto più numerose sono le verità ortodosse che esse negano e soppiantano, tanto più rapidamente si trasformano in norme che non si discutono. Spariscono le varie pratiche umane che il concetto tentava all'inizio di mettere in luce, e ora il termine sembra «individuare alla perfezione» «i fatti», o la qualità «del mondo reale», con l'ulteriore pretesa di immunizzarsi da qualsiasi critica. Il termine «globalizzazione» non fa eccezione alla regola. ([[Zygmunt Bauman]]) *Tutti noi siamo tenuti insieme dalle parole, e quando le parole ci abbandonano non rimane più molto. ([[Martin Amis]]) *Ugualmente voi, [[moglie|mogli]], state sottomesse ai vostri [[marito|mariti]] perché, anche se alcuni si rifiutano di credere alla Parola, vengano dalla condotta delle mogli, senza bisogno di parole, conquistati considerando la vostra condotta casta e rispettosa. (''[[Prima lettera di Pietro]]'') *Un certo ardimento di parola, che rinnovella tutto, scuote la polvere delle nostre attitudini e l'ebetismo delle nostre impressioni: essa li ravviva come fa una spugna sui colori d'un quadro annerito dal fumo. ([[Ximénès Doudan]]) *Un migliaio di parole non lasciano un'impressione tanto profonda quanto una sola [[Azione|azione]]. ([[Henrik Ibsen]]) *Una buona parola è spesso più utile d'una medicina. ([[Leo Baeck]]) *Una [[ferita]] di freccia si cicatrizza, una pianta stroncata dalla scure rifiorisce, ma la ferita di una mala parola non si rimargina. (''[[Mahābhārata]]'') *Una nuova parola è come un seme fresco gettato nel terreno della discussione. ([[Ludwig Wittgenstein]]) *Una parola, da sola, può avere tanti significati. Dipende tutto, quasi sempre, dal contesto in cui si trova [...] un po' come la parola «calcio», che sull'etichetta del latte probabilmente rinforza le ossa, mentre nella cronaca di un incontro di arti marziali di solito le distrugge. ([[Marco Malvaldi]]) *Una parola detta col cuore vale quanto un discorso. ([[Charles Dickens]]) *''Una parola uscita di bocca | fredda le labbra | qual vento d'autunno'' [[Matsuo Bashō]] *''Voce dal sen sfuggita | poi richiamar non vale: | non si trattiene lo strale, | quando dall'arco uscì''. ([[Pietro Metastasio]]) ===[[Samuel Butler]]=== *Le parole impediscono e uccidono la perfetta formulazione del pensiero, o ne vengono uccise. Ma sono come impalcature, utili, se non indispensabili, per lavorare su un pensiero imperfetto e collaborare a renderlo perfetto. *Le parole sono come i soldi: non c'è niente di più inutile se non quando si usano. *Noi chiediamo alle parole più di quello che possono fare. Quello che cerchiamo di fare con le parole è molto simile al tentativo di aggiustare un orologio con un piccone, o dipingere una miniatura con uno strofinaccio. Noi pretendiamo che le parole ci aiutino ad afferrare e analizzare quello che nella sua estrema essenza è inafferrabile come un'ombra. Eppure eccole lì: dobbiamo trovare una forma di coabitazione con loro, ed è saggio trattarle da buone vicine e farne l'uso migliore, non il peggiore. Ma sono le ultime arrivate in confronto al pensiero e all'azione. Quello che dovremmo leggere non sono tanto le parole, ma l'uomo di cui intuiamo l'esistenza al di là delle parole stesse. *Parole, parole, parole [...] sono gli ostacoli sulla via della verità. Finché non pensi alle cose come sono, e non alle parole che le travisano, non puoi pensare correttamente. Le parole producono confini apparentemente stringenti e veloci laddove non ne esistono. Le parole dividono; così chiamiamo questo uomo, quello scimmia, quell'altro ancora scimmietta, mentre sono tutti solo differenziazioni della stessa cosa. Per pensare a una cosa bisogna liberarsi delle parole: sono gli abiti che indossano i pensieri, solo gli abiti. Lo dico più e più volte, perché non c'è niente di più importante. Le parole degli altri uomini ti fermeranno all'inizio di un'indagine. Un uomo può giocare con le parole per tutta la vita, sistemandole e risistemandole come tessere del domino. Se potessi pensare a te senza parole, mi capiresti meglio. ===''[[Il cavaliere dalla pelle di leopardo]]''=== *La dolce parola concilia tutti e tutto! *La dolce parola è più efficace dell'indomita violenza. *La dolce parola fa uscire il serpente dalla sua tana. *Le parole non vanno perdute quando il fuoco della sincerità le accompagna. *Una parola inopportuna è più acre dell'aceto. ===[[Emily Dickinson]]=== *Che rischio è una Parola! Quando penso ai Cuori che ha speronato o affondato, a malapena oso alzare la voce per qualcosa di più di un Saluto. *Esito su quale parola scegliere, perché non posso sceglierne che poche e ognuna dev'essere essenziale, ma rammenta che la più vivida operazione terrena è contenuta in una sillaba, anzi, persino in uno sguardo. *Le parole più vaste sono così strette che riusciamo facilmente ad attraversarle. *Non conosco nulla al mondo che abbia tanto potere. Ne esistono alcune di fronte alle quali mi inchino, stanno lì come un principe tra i lord. A volte ne scrivo una, e la guardo, ne fisso la forma, i contorni, fino a quando comincia a splendere e non c'è zaffiro al mondo che ne possa uguagliare la luce. *''Una parola è morta, quando è detta | taluni dicono – | io dico che invece inizia a vivere | quel giorno.'' ===[[Baltasar Gracián]]=== *C'è sempre tempo per lanciare una parola, ma non sempre per riprenderla. Bisogna parlare come si parla quando si fa testamento: meno parole, meno contestazioni. *I metalli si riconoscono dal suono, e le persone dalle parole. Se è vero che nelle parole si può leggere la rettitudine, assai meglio ce la riveleranno le azioni. *Le parole sono i fantasmi dei fatti: quelle infatti son femmine, e questi maschi. *Le teste vuote s'appagano di vento. Le parole debbono invece esser pegno delle opere, e solo così possono avere un valore. ===[[Stanisław Jerzy Lec]]=== *Basta la parola – il resto è [[chiacchiera]]. *Esistono grandi parole così vuote che ci si possono imprigionare i popoli. *La parola arriva ovunque, ma talvolta le è poi difficile uscirne. *La parola si moltiplica talvolta col [[balbuziente|balbettio]]. *Le parole sono necrologi del pensiero. *Ogni parola è un pensiero; non si può dire lo stesso di ogni [[frase]]. *Quante meno cose accadrebbero al mondo, se non ci fossero le parole. *Risparmia le parole. Ognuna potrebbe essere la tua [[ultime parole|ultima]]. ===[[Marcello Marchesi]]=== *Buone parole, pochi intenditori. *Parole come formiche corrono su grandi fogli che ritornano bianchi dopo il loro passaggio. *Parole, come gocce di sangue simpatico, scompaiono asciugandosi e tornano al calore di un sentimento in fiamme. ===[[Ezra Pound]]=== *Il [[pensiero]] s'impernia sulla definizione delle parole. *Io credo più nelle cose che nelle parole. *Nessun uomo ha mai saputo abbastanza delle parole. I più grandi maestri sono stati contenti di usarne alcune in modo giusto. *Non usate alcuna parola superflua, alcun aggettivo che non riveli qualcosa. ===[[Jules Renard]]=== *La parola è la scusa del pensiero. *Se mi annunciaste la morte della mia bambina che amo tanto, e nelle vostre parole ce ne fosse una pittoresca, non potrei sentirla senza esserne affascinato. *Vorrei dare da mangiare alle parole nel palmo della mano. ===''[[Shāh-Nāmeh]]''=== *''Ognun che alberga | Senno e fede e saggezza entro al suo core, | Mi loderà dopo la morte mia, | Ned io morrò più mai, ch'io son pur vivo | Da che il seme gittai di mia parola.'' *''Qual mai cosa adunque | È miglior di parola e saggia e onesta?'' *''Rimane in terra | Nobil retaggio la parola, e assai | Più che gemma real pregio e valore | Ha la parola.'' ===[[Walt Whitman]]=== *''Credevi che quelle fossero le parole, quei suoni deliziosi usciti dalle bocche dei tuoi amici? | No, le vere parole sono ben più deliziose di quelle. || I corpi umani sono parole, miriadi di parole.'' *Per ogni tuo pensiero, e per quelli di chiunque – per tutti i desideri, passioni, amori, odi, noia, pazzia, disperazione di uomini per donne e di donne per uomini – per ogni impulso o carica di impulsi – per la testa che sta in equilibrio che sta in equilibrio sul collo, e per ciò che è elettrico nel corpo sotto la testa, o ciò che corre nelle tue vene col sangue, o in quei curiosi e incredibili miracoli che chiami vista e udito – per tutte queste cose, e altre simili, sono state create parole. – Sono queste le parole che non sono mai né vecchie né nuove. *Tutte le parole sono spirituali – nulla è più spirituale delle parole. Da dove vengono? Per quante migliaia e decine di migliaia di anni hanno viaggiato? quelle elusive, fluide, belle, incorporee realtà, Madre, Padre, Acqua, Terra, Me, Questo, Anima, Lingua, Casa, Fuoco. ==[[Proverbi italiani]]== *A buon intenditor poche parole. *Buone parole e mele marce non rompono la testa a nessuno. *Da una cattiva parola nacque spesso una grossa guerra. *Fa più al savio una parola, che una predica allo stolto. *Il ferro ferisce il corpo, le parole, l'anima. *In tre cose consiste la qualità delle parole: nel gesto, nel suono e nel significato. *La parola eloquente colpisce il cuore. *Le belle parole danno anche peso al fumo. *Le belle parole giovano molto e costano poco. *Le buone parole ammansano un cattivo cuore. *Le buone parole ungono, quelle cattive pungono. *Le cattive parole non trovano buone orecchie. *Le cattive parole non trovano mai buona accoglienza. *Le dolci parole sopiscono l'ira. *Le parole bisogna, non solo contarle, ma pesare. *Le parole disoneste, vanno attorno come peste. *Meglio una parola prima, che due dopo. *Non c'è forza maggiore di quella della parola. *Offende più una mala parola, che una spada. *Parole d'asino non salgono in cielo. *Parole di bocca e pietra gettata, chi le raccoglie perde la giornata. *Poche parole e buon governo. *Poche parole e caldo di panno non fecero mai danno. *Quel che non possono le parole, può spesso una lettera. *Quella è una buona parola, che un buon tacer migliora. *Una parola a volte basta per consolarci un anno. *Una parola detta a tempo è come un pomo d'oro in piatto d'argento. *Una parola di consolazione è medicina per gli afflitti. *Una parola di troppo guasta i migliori affari. *Una parola mal detta va come una saetta. ===[[Proverbi napoletani|Napoletani]]=== *'A bona parola mògne, 'a trista pògne. *'A meglia parola è chella ca nun se dice. *Bone parole e triste fatte 'ngànnano li sàpie e li pazze. *L'ommo p' 'a parola, e 'o voje p' 'e corne. *Poco parole, e caudo de panne, non fece maje danne. ===[[Proverbi toscani|Toscani]]=== *Buone parole e cattivi fatti, ingannano savi e matti. *Contano più gli esempi che le parole. *Dà buone parole e friggi. *Dove son femmine e oche, non vi son parole poche. *Dove sta un pane, può stare una parola. *Le buone parole acconciano i mali fatti. *Le buone parole non rompono i denti. ==Bibliografia== *Annarosa Selene, ''Dizionario dei proverbi'', Pan libri, 2004. ISBN 8872171903 *''Deutsche Gedichte zwischen 1918 und 1933'', a cura di Ingrid e Helmut Kreuzer, Ed. Philipp Reclam, Stoccarda, 1999, ISBN 3-15-009711-8 ==Voci correlate== *[[Comunicazione]] *[[Discorso]] *[[Dizionario]] *[[Lessico]] *[[Linguaggio]] *[[Parlare]] *[[Parolaccia]] *[[Scrittura]] *[[Un'immagine vale più di mille parole]] ==Altri progetti== {{interprogetto|preposizione=sulla|w_preposizione=riguardante la|wikt}} [[Categoria:Comunicazione]] [[Categoria:Cultura]] [[Categoria:Linguistica]] 9n2vyevbhh1ked1aitv3sdmydmvk9f1 Giosuè Carducci 0 3735 1350703 1349997 2024-11-07T16:30:31Z Gaux 18878 /* Citazioni su Giosuè Carducci */ Francesco Piccolo: quando il Carducci morì 1350703 wikitext text/x-wiki {{PDA}} [[Immagine:Giosuè Carducci2.jpg|thumb|Giosuè Carducci]] {{Premio|Nobel|la letteratura '''(1906)'''}} '''Giosuè Alessandro Giuseppe Carducci''' (1835 – 1907), poeta italiano. Usò lo pseudonimo '''Enotrio Romano''' nelle sue opere giovanili. ==Citazioni di Giosuè Carducci== *{{NDR|Su [[Gabriele Rossetti]], ''Il veggente in solitudine'', novena seconda, II, IV-VI}} A me non avvien mai di rileggere questi versi, che un brivido non mi prenda e non mi si inumidiscano gli occhi. Sento che è cotesto il solo stipendio che gli uomini possano dare al poeta; che è cotesta la sola consolazione alle fatiche ineffabili, ai patimenti non creduti di chi l'arte ama di amore. Beato quello fra voi, o giovani italiani, che potrà raggiungere cotesto premio; del quale a non pochi nobili ingegni negò la natura fin la speranza, fino il pensiero, fino la degna estimazione.<ref group="fonte">Da ''Le poesie di Gabriele Rossetti'', Barbera, Firenze, 1861, prefazione, [https://archive.org/stream/poesie00cardgoog#page/n67/mode/2up pp. LXV-LXVI]; citato in [[Vittorio Turri]], ''Dizionario storico manuale della letteratura italiana (1000-1900)'', [http://books.google.it/books?id=BOcOAAAAIAAJ&pg=PA320 p. 320].</ref> *{{NDR|Riferendosi alla giovane poetessa [[Annie Vivanti]]}} Annie, la tua pochezza mi riposa.<ref>Citato in [[Enzo Biagi]], ''Diciamoci tutto'', Edizione CDE su licenza di Arnoldo Mondatori Editore, Milano, 1984, p. 107.</ref> *Colui che potendo [[parlare|dire]] una cosa in dieci [[parola|parole]] ne impiega dodici, io lo ritengo capace delle peggiori azioni.<ref group="fonte">Citato in [[Dino Segre]], ''Sette delitti'', Sonzogno.</ref> *{{NDR|Sullo ''[[Giacomo Leopardi#Zibaldone|Zibaldone]]''}} È una mole di 4526 facce lunghe e larghe mezzanamente, tutte vergate di man dell'autore, d'una scrittura spesso fitta, sempre compatta, eguale, accurata, corretta. Contengono un numero grandissimo di pensieri, appunti, ricordi, osservazioni, note, conversazioni e discussioni, per così dire, del giovine illustre con sé stesso su l'animo suo, la sua vita, le circostanze; a proposito delle sue letture e cognizioni; di filosofia, di letteratura, di politica; su l'uomo, su le nazioni, su l'universo; materia di considerazioni più ampia e variata che non sia la solenne tristezza delle operette morali; considerazioni poi liberissime e senza preoccupazioni, come di tale che scriveva giorno per giorno per sé stesso e non per gli altri, intento, se non a perfezionarsi, ad ammaestrarsi, a compiangersi, a istoriarsi. Per sé stesso notava e ricordava il [[Giacomo Leopardi|Leopardi]], non per il pubblico: ciò non per tanto gran conto ei doveva fare di questo suo ponderoso manoscritto, se vi lavorò attorno un indice amplissimo e minutissimo, anzi più indici, a somiglianza di quelli che i commentatori olandesi e tedeschi solevano apporre alle edizioni dei classici. Quasi ogni articolo di quella organica enciclopedia è segnato dell'anno del mese e del giorno in cui fu scritto, e tutta insieme va dal luglio del 1817 al 4 dicembre del 1832; ma il più è tra il '17 e il '27, cioè dei dieci anni della gioventù più feconda e operosa, se anche trista e dolente.<ref group="fonte">Dall'[[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/Introduzione|introduzione]] ai ''Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura''.</ref> *{{NDR|Inno di [[Goffredo Mameli]]}} Fu composto l'otto settembre del quarantasette, all'occasione di un primo moto di Genova per le riforme e la guardia civica; e fu ben presto l'inno d'Italia, l'inno dell'unione e dell'indipendenza, che risonò per tutte le terre e in tutti i campi di battaglia della penisola nel 1848 e 49.<ref group="fonte">Da ''Bozzetti critici e discorsi letterari'', coi tipi di Franc. Vigo, Livorno, 1876, [https://books.google.it/books?id=N48HAAAAQAAJ&pg=PA252 p. 252].</ref> *''Io sono e resto quale fui | e attendo la grande ora.''<ref group="fonte">Citato in [[Leo Longanesi]], ''In piedi e seduti'', Longanesi, 1968.</ref> *l'arte e la letteratura sono l'emanazione morale della civiltà, la spirituale irradiazione dei popoli.<ref group="fonte">Da ''Bozzetti critici e discorsi letterari'', coi tipi di Franc. Vigo, Livorno, 1876, [https://books.google.it/books?id=N48HAAAAQAAJ&pg=PA457 p. 457].</ref> *Nel 1454 {{NDR|[[Janus Pannonius]]}} si tramutava a Padova a studiare diritto canonico quattro anni, e ne riportò i gradi accademici. Nel soggiorno veneto {{sic|dee}} aver composto il panegirico a [[Giacomo Antonio Marcello]], patrizio e provveditore nella guerra sostenuta dalla Repubblica con [[Filippo Maria Visconti]] (esam. 2870, distici 20): ne' quali versi è notevole la facilità del descrivere i particolari minuti e sottili delle {{sic|marcie}} e i grandi e nuovi delle flotte trasportate su per i monti da un lago all'altro.<ref group="fonte">Da ''La gioventù di [[Ludovico Ariosto]] e la poesia latina in Ferrara''; in ''La {{sic|coltura}} estense e la gioventù dell'Ariosto'', Edizione Nazionale delle opere di Giosuè Carducci, volume tredicesimo, Nicola Zanichelli Editore, pp. 175-176; citato (parzialmente) in Janus Pannonius, ''Epigrammi lascivi'', traduzione di Gianni Toti, Fahrenheit 451, 1997, p. 16. ISBN 88-86095-03-1</ref> *Nella sua poesia [...] c'è molta facilità, ma vi si desidera tutto quello che fa la poesia vera. È un fatto per me oramai fermo: codesti meridionali, dal più al meno, recano nella poesia quella volubilità delle loro chiacchiere, che si devolve per lunghi meandri di versi sciolti o per cadenzati intrecciamenti di strofe senza una cura al mondo del pensiero. Il poeta [[Napoli|napoletano]] tipo è il [[Giovan Battista Marino|Marino]]. È inutile: i meridionali non sono poeti né artisti, non ostante tutte le apparenze: sono musici e filosofi. La poesia (anche questo parrà un paradosso) è delle genti più prosaiche e fredde della Toscana e del Settentrione.<ref group="fonte">Dalla lettera ad un amico che gli aveva inviato un volume di poesie di un giovane napoletano; citato in [[Benedetto Croce]], ''La letteratura della nuova Italia, Saggi critici'', vol. IV, Giuseppe Laterza & Figli, Bari, 1922<sup>2</sup> riveduta, pp. 311-312.</ref> *Sai che il ''[[Walt Whitman#Foglie d'erba|Fogliame]]'' americano io l'ho tradotto a lettera tre volte con il mio maestro d'inglese, un italiano che scappò in America di 17 anni e ci è stato ventitré, e ha fatto il capitano al servizio della Repubblica nella guerra di secessione contro gli Stati del Sud? È una bestia, sempre ubriaco; ma sente e respira l'America; e non sa quasi nulla d'Italiano; me lo commentava facendo gesti e urli feroci. E mi venne subito la voglia di tradurlo in esametri omerici. Tutti quei nomi a catalogo! Quelle enumerazioni, successioni, quella serie di sentimenti straordinarie e vere! Io ne rimasi e ne sono rapito! Dopo i grandissimi poeti colossali, [[Omero]], [[William Shakespeare|Shakespeare]], [[Dante Alighieri|Dante]], ecc. ci sarà del più pensato, del più profondo, del più perfetto, ma nulla così immediato e originale.<ref group="fonte">Da una lettera all'amico Enrico Nencioni; citato nella prefazione di [[Antonio Spadaro]], p. 29 in Walt Whitman, ''Canto una vita immensa'', a cura di Antonio Spadaro, Ancora, Milano, 2009. ISBN 88-514-0632-4</ref> *Non rampare di aquile e leoni, non sormontare di belve rapaci, nel santo vessillo; ma i colori della nostra primavera e del nostro paese, dal Cenisio all'Etna; le nevi delle Alpi, l'aprile delle valli, le fiamme dei vulcani.<ref group="fonte">Durante i solenni festeggiamenti per il primo Centenario del [[Bandiera d'Italia|Tricolore]], Reggio Emilia, 7 gennaio 1897; citato in Carlo Azeglio Ciampi e Alberto Orioli, ''Non è il paese che sognavo: taccuino laico per i 150 anni dell'unità d'Italia'', Il Saggiatore, 2010, [https://books.google.it/books?id=ffXnyZPMyR8C&pg=PA90 p. 90]. ISBN 8842816469</ref> *Non sa ella, signora Contessa, che Domineddio fece apposta il [[Lambrusco]] per annaffiare la carne dell'[[maiale|animale]] fausto ad [[Enea]] e caro ad [[Antonio abate|Antonio abbate]]? E io, per glorificare Dio e benedire la sua provvidenza, mi fermai a Modena a lungo a meditare la Sapienza.<ref group="fonte">Da una lettera alla contessa Ersilia Lovatelli, Bologna, seconda decade di gennaio 1884; in ''Lettere'', vol. 14, Zanichelli, 1952, p. 240.</ref> *[[Francesco Pastonchi|Pastonchi]]? mai letto tanti brutti versi.<ref group="fonte">Citato in [[Bonaventura Caloro]], ''È lo stato che crea la nazione'', ''La Fiera Letteraria'', aprile 1973.</ref> *Qui il paese è veramente bello, tale che fa intendere la Scuola [[Umbria|umbra]]: che linee d'orizzonte, che digradante vaporoso di monti in lontananza! Fui ad [[Assisi]]: è una gran bella cosa, paese, città e santuario, per chi intende la natura e l'arte nei loro accordi con la storia, con la fantasia con gli affetti degli uomini. Sono tentato di far due o tre poesie su Assisi e [[Francesco d'Assisi|San Francesco]].<ref group="fonte">Da una lettera a [[Giuseppe Chiarini]], Perugia, 26 luglio 1877; citato in ''La dolce stagione'', [[Luigi Russo]], Editrice Giuseppe Principato, Milano, 1940, p. 454.</ref> *''Se già sotto l'ale | del nero cappello | nel [[vino|vin]] Cromuello {{NDR|[[Oliver Cromwell]]}} | cercava il signor,''<ref>Qui il poeta fa riferimento ad un episodio narrato dal [[René de Chateaubriand|Chateaubriand]] in ''Quatre Stuarts''. Secondo lo scrittore francese, Cromwell, sorpreso a bere, avrebbe detto agli amici: «Credono che cerchiamo il Signore, ma noi cerchiamo solo un cavatappi» (Il cavatappi era caduto).</ref>''|| ne' colmi bicchieri | ricerco pur io | men fiero un iddio, | ricerco l'amor.'' (Da ''[[s:Levia Gravia/Libro II/Brindisi|Brindisi]]'' in ''Levia gravia'', XXV, vv. 1-8) *Sette anni fu alla scuola e al convitto del [[Guarino Veronese|Guarino]]; e vi formò lo stile e il costume, quello caldo e abbondante, questo cordiale e sciolto. Ne fan testimonianza gli epigrammi (410, in due libri), per grandissima parte di argomento e sentimento italiani, scritti i più nella gioventù prima; la cui licenza, se bene sia da riferire al genere e al modello [...] e sia da credere che Giano ostenti in gara con lui sporcizia e villania, pure ci appar di soverchio candida la fede e l'attestazione di [[Vespasiano da Bisticci|Vespasiano]], per quanto s'intendeva de' suoi costumi, esser fama che Giovanni fosse vergine.<ref group="fonte">Da ''La gioventù di [[Ludovico Ariosto]] e la poesia latina in Ferrara''; in ''La {{sic|coltura}} estense e la gioventù dell'Ariosto'', Edizione Nazionale delle opere di Giosuè Carducci, volume tredicesimo, Nicola Zanichelli Editore, pp. 174-175.</ref> *Stamane ho cacciato a sassate un [[organo a rullo|organetto]] che mi sonava sotto la finestra.<ref>Da ''Lettere'', volume 14°, Nicola Zanichelli Editore, Bologna, 1944 e segg., p. 204; citato in Salvatore Battaglia, ''Grande Dizionario della Lingua Italiana'', Unione Tipografico-Editrice Torinese, Torino, 1984, p. 78.</ref> ==''A Satana''== ===[[Incipit]]=== <poem>A te, dell'essere principio immenso, materia e spirito, ragione e senso; mentre ne' calici il vin scintilla sì come l'anima nella pupilla.</poem> ===Citazioni=== *''Via l'aspersorio, | prete, e 'l tuo metro! | no, prete, [[Satana]] | non torna in dietro!'' (vv. 21-24) *''Nella [[materia]] | che mai non dorme, | re dei fenomeni, | e delle forme, | sol vive Satana.'' (vv. 37-41) *''E già già tremano | mitre e corone: | dal chiostro brontola | la ribellione, | e pugna e prèdica | sotto la stola | di fra' [[Girolamo Savonarola|Girolamo | Savonarola]]''. (vv. 153-160) *''Gitta i tuoi vincoli, | uman pensiero, | e splendi e folgora | di fiamme cinto; | materia, inalzati: | Satana ha vinto.'' (vv. 163-168) ===[[Explicit]]=== <poem>Salute, o Satana, o ribellione, o forza vindice della ragione! Sacri a te salgano gl'incensi e i voti! Hai vinto il Geova de' sacerdoti.</poem> ==''Bozzetti e scherme''== *[[Vignola]] è bella terra che giace un po' come Firenze (''si licet'' con quel che segue), se non che ha più apertura e più sfondo, a piè dell'Appennino, tra bei colli e bei fiumi. Benedetta di ubertà e d'ingegno, produsse il [[Jacopo Barozzi da Vignola|Barozzi]] il [[Ludovico Antonio Muratori|Muratori]] e il [[Agostino Paradisi|Paradisi]]; e produce cavoli stupendi, a cui non ho veduto gli eguali nelle mostre agrarie d'Italia. Rammento i cavoli, e frutte vistosissime, e prosciutti molto promettenti; perché alla commemorazione delle glorie passate vollesi unire la dimostrazione del lavoro presente in una esposizione d'agricoltura e d'industria. E fu ottimo consiglio. L'Italia è stata troppo inebriata finora d'idealismo: per me un bel [[cavolo]] e ben coltivato è cosa molto più estetica di cinquecento canti della poesia odierna e di mille cento articoli della stampa anche di opposizione. (p. 104) *{{NDR|[[Émile Littré]]}} Uomo di tre anime lo avrebber chiamato gli antichi: noi nel totale meraviglioso del suo lavoro dobbiamo anche singolarmente ammirare la ramificazione logica delle ricerche, il progressivo abbarbicare degli studi, il sapiente indentamento delle molte ruote della sua operosità intellettuale in tanti congegni e tutti di effettiva utilità, e più ancora la perseveranza, la coerenza, la virtù, con le quali quel nobilissimo ingegno vide, segui, raggiunse l'unità finale. (pp. 301-302) *Il [[Auguste Barbier|Barbier]] – discorriamo un po' di politica, se pure la politica quando passi per l'arte ha da chiamarsi ancora così –, non ostante i suoi entusiasmi per ''la grande populace'', non era mica un [[Georges Jacques Danton|dantoniano]], e, tanto meno, un [[Jacques-René Hébert|hebertista]]. Saltando su la restaurazione {{sic|constituzionale}} e l'impero conquistatore, egli fermavasi, è vero, alla repubblica vittoriosa, giusta, costumata, illuminata, che fu l'ideale dei migliori di Francia per più anni dopo il '93. Ma egli, come tutti quasi i cresciuti dopo il '15, era inzuppato di quell'idealismo che avendo per {{sic|gaz}} alimentatore il cristianesimo civile coronava il suo quieto e quasi lunare irraggiamento co 'l mistico alone del romanticismo liberale. (pp. 331-332) *Egli {{NDR|Auguste Barbier}} il poeta, traeva nella pubblica luce il quarto Stato e le sue piaghe, non per {{sic|conscienza}} politica o previsione ch'egli avesse del prossimo avvenire; ma per un sentimento di benigna equità, direi quasi di carità, direi quasi di sdegno evangelico contro i godenti e i trionfanti del secolo; si spingeva fino al socialismo, ma all' ombra della croce. Simile in ciò a molti di quella nobile ma debole generazione romantica. (pp. 332-333) *La {{sic|imagine}} della contessa [[Maria Teresa Gozzadini|Gozzadini]] a me piace ricercarla nell'amena solitudine di Ronzano più ancora che nel salottino pompeiano del suo palazzo di via Santo Stefano, ove pure lo spirito di lei scattava cosi luminoso dall'attrito della varia conversazione. Io amo ricollocarla lassù, tra quelle grandi querce, tra quei cipressi nella loro vecchiezza immobili quasi {{sic|mète}} di secoli. Ella, che in gioventù dipinse il paesaggio, che era cresciuta in mezzo a' poeti, aveva della natura un sentimento e una percezione profonda, e sapeva farsene una rappresentazione affettuosa e prossima più che i paesisti e poeti italiani, troppo vagando sui colori e la superficie, non usino avere e rendere. (pp. 373-374) *Quando conobbi da prima la contessa Gozzadini, mi parve di ravvisare specialmente nelle linee degli angoli frontali i tratti del viso di [[Dante Alighieri|Dante]]. Non lo dissi allora; ma un artista di poi mi notò con più franca asseveranza quello che a me era parso vedere: e ora leggo fatta la stessa osservazione da uno scienziato americano, e so che lo zio Serego offeriva una strana somiglianza co 'l ritratto dell'Alighieri. (p. 374) *La contessa Gozzadini avendo, oltre il nobil sentire, un singolar temperamento di facoltà vive fini ed argute, di ciò che sentiva e osservava s'era avvezza a rendersi ragione, facendosene un concetto suo ed esprimendolo con verità ferma e immediata. Non enfasi mai, ch'è indizio di anima debole e falsa: non sentimentalità, ch'è accusa d'anima debole e dura: un gran disprezzo della volgarità, vizio ormai comune in basso ed in alto: un ragionar fitto, serrato, giusto, con un guardarvi fiso e chiaro negli occhi, con lampi d'amori e di sdegni, e di quando in quando uno scatto o una scrollata di spalle, poetica, ghibellina. (p. 382) *{{NDR|Maria Teresa Gozzadini}} Leggeva Dante, e se ne recava seco il volume anche nelle ascensioni alpine; ma non lo teneva in mostra, né mai ne le udii far citazioni e sol una ne ho veduta nelle lettere. Grande amica dell'[[Aleardo Aleardi|Aleardi]], e pure non baciava mai le amiche, e non diceva ''angelo'' né anche alle bambine. Così forte uscì dalla fantastica morbidezza della società veronese, cosi schietta passò tra la compassata e liscia gravità bolognese: senza sforzi e atteggiamenti da originale, temperando la franchezza con una gran gentilezza signorile. (p. 382) *Se la [[poesia]] è e ha da essere arte, ciò che dicesi forma è e ha da essere della poesia almeno tre quarti. Un [[poeta]] che trascuri la forma non è un poeta: è uno che ha in grandissima stima sé stesso e in assai basso concetto il prossimo suo, co 'l quale in somma egli tratta cosi: – Vedi, tu devi leggere questa roba, non perché sia poesia, ma perché è la {{sic|ebullizione}} del mio cervello e la secrezione del mio cuore: il qual cuore e il qual cervello sono gli organi privilegiati di quel grande idealista, di quel gran realista, di quel grande umorista, di quel bellissimo [[Endimione]] della natura che sono io –. (p. 420) *Egli {{NDR|[[Guido Mazzoni (letterato)|Guido Mazzoni]]}} tradusse [[Meleagro di Gadara|Meleagro]] e traduce [[Gaio Valerio Catullo|Catullo]] con rara agevolezza e felicità, e ha insieme un debole per la letteratura moderna, specialmente francese. Così tra per la facilità dell'ingegno suo fiorentino e per lo snodamento, acquistato con la coltura e l'esercizio, delle facoltà e tendenze estetiche, egli sgomitola i versi e i metri più difficili che non par fatto suo, e le forme scabre e malagevoli ad altri gli sguisciano levigate e lucide dalla mano, e certe stranezze cercate paiono nel suo stile naturali. Ma a questa sua elegante facilità il Mazzoni, diciamolo sùbito, si lascia andare un po' troppo; e qualche volta dà per rappresentazione fantastica la fosforescenza della frase solleticata dal metro, e all'atteggiamento esterno non ha rispondente sempre un movimento interno dello spirito o un guizzo dell'idea. (pp. 420-421) ==''Ceneri e faville''== *Ai giudizi dei [[Nemico|nemici]] vuolsi avere sempre la debita osservanza. (serie prima, p. ii) *''Fratelli, | per diverse terre le vostre ossa | per l'Italia tutta il nome, | ma la religione di voi è qui | e passa | di generazione in generazione | ammonendo | che scienza è libertà''. (serie prima, p. 76) *{{NDR|Parlando della regione [[Marche]]}} Così benedetta da [[Dio]] di bellezza di varietà di ubertà, tra questo digradare di monti che difendono, tra questo distendersi di mari che abbracciano, tra questo sorgere di colli che salutano, tra questa apertura di valli che arridono. (dal discorso tenuto a Recanati il 29 giugno 1898 in occasione del 1° centenario della nascita di [[Giacomo Leopardi]], serie terza e ultima; p. 26) *[...] verrà il giorno che il Severo e Clemente, liberatore della città, amatore del mondo, tribuno augusto [[Francesco Coccapieller]], sfromboli giù per il Corso a furia di sferzinate il Parlamento italiano a correre il palio, ignudo. (serie terza e ultima; p. 261) ==''Confessioni e battaglie''== ===Serie prima=== *È pure un vil facchinaggio quello di dovere o volere andar d'accordo co' molti! (p. 122) *[...] la letteratura che da due secoli ha dato e dà forme più logiche, più spigliate, più facili al pensiero moderno è senza dubbio la [[Letteratura francese|francese]], e per la letteratura di Francia son passate e sonosi mescolate le diverse correnti del genio moderno [...].<ref>Da ''Critica e arte'', in ''[https://books.google.it/books?id=GUyjRhLthZsC Confessioni e battaglie]'', Zanichelli, Bologna, 1885, pp. 190-191.</ref> *I giovini non possono generalmente esser [[critico|critici]]; e, per due o tre che riescano, cento lasciano ai rovi della via i brandelli del loro ingegno o ne vengon fuori tutti inzaccherati di pedanteria e tutti irti le vesti di pugnitopi: la critica è per gli anni maturi. (p. 170) *[...] la [[repubblica]], per me, è l'esplicazione storica e necessaria e l'assettamento morale della democrazia ne' suoi termini razionali: la repubblica, per me è il portato logico dell'umanesimo che pervade ormai tutte le istituzioni sociali. (p. 270) ===Serie seconda=== *L'[[arte]], come la concepisco e come non arrivo a farla io, è cosa altamente e perfettamente [...] aristocratica. (p. 53) *{{NDR|Su [[Francesco Giuseppe I d'Austria]]}} Riprendemmo Roma al papa, riprenderemo Trieste all'imperatore. A questo imperatore degl'impiccati. (p. 209) *''[[Guglielmo Oberdan]] | morto santamente per l'Italia | terrore ammonimento rimprovero | ai tiranni di fuori | ai vigliacchi di dentro.'' ([[Epigrammi|epigramma]]; p. 223) ==''Della «Canzone di Legnano»''== ===[[Incipit]]=== {{centrato|IL PARLAMENTO<br />I.}}<br /> <poem>Sta Federico imperatore in Como. Ed ecco un messaggero entra in Milano da Porta Nova a briglie abbandonate. «Popolo di Milano,» ei passa e chiede, «fatemi scorta al console Gherardo.» Il consolo era in mezzo de la piazza, e il messagger piegato in su l'arcione parlò brevi parole e spronò via. Allor fe' cenno il console Gherardo, e squillaron le trombe a parlamento.</poem> ===Citazioni=== *''Ed allora per tutto il parlamento | trascorse quasi un fremito di belve.'' (vv. 115-116) *''Venne il dì nostro | (o milanesi), e vincere bisogna.'' (v. 122-123<ref group="fonte">Citato in [[Giuseppe Fumagalli]], ''[[s:Chi l'ha detto?|Chi l'ha detto?]]'', Hoepli, 1921, p. [[s:Pagina:Chi l'ha detto.djvu/661#c1839|629]].</ref>) ==''Giambi ed epodi''== ===[[Incipit]]=== <poem>No, non son morto. Dietro me cadavere Lasciai la prima vita. Sopra i vólti Che m'arrideano impallidîr le rose, Moriro i sogni de la prima età.</poem> ===Citazione=== *''Coraggio, amici. Se di vive fonti | córse, tócco dal santo, il balzo alpin''<ref>Si accenna alla fonte che secondo la leggenda [[Francesco d'Assisi|San Francesco]] fece scaturire presso il santuario della Verna. {{NDR|Nota del curatore}}</ref>'' | a voi saggi ed industri i patrii monti | iscaturiscan di fumoso [[vino|vin]]; || del vin ch'edúca il forte suolo amico | di ferro e zolfo con natia virtú: | co 'l quale io libo al padre Tebro antico, | al Tebro tolto al fin di [[servitù]]''. (''[[s:Giambi ed epodi/Libro I/Agli amici della valle Tiberina|Agli amici della valle Tiberina]]'', I, vv. 29-36) *''Oh non per questo dal fatal di [[Scoglio di Quarto|Quarto]] | lido il naviglio de i mille salpò, | né Rosolino Pilo aveva sparto | suo gentil sangue che vantava Angiò''. (''[[s:Giambi ed epodi/Libro I/La Consulta araldica|La Consulta araldica]]'', XI, vv. 25-28<ref group="fonte">Citato in [[Giuseppe Fumagalli]], ''[[s:Indice:Chi l'ha detto.djvu|Chi l'ha detto?]]'', U. Hoepli, Milano, 1921, p. 381.</ref>) *''Maledetta | sii tu, mia patria antica, | su cui l'onta de l'oggi e la vendetta | de i secoli s'abbica!'' (''[[s:Giambi ed epodi/Libro I/In morte di Giovanni Cairoli|In morte di Giovanni Cairoli]]'', XIII, vv. 117-120) *''La nostra patria è vile.'' (''[[s:Giambi ed epodi/Libro I/In morte di Giovanni Cairoli|In morte di Giovanni Cairoli]]'', XIII, v. 132) *''Impronta Italia domandava Roma, | [[Bisanzio]] essi le han dato.'' (''[[s:Giambi ed epodi/Libro II/Per Vincenzo Caldesi|Per Vincenzo Caldesi]]'', XVIII, vv. 27-28) *{{NDR|[[Giuseppe Mazzini]]}} ''E un popol morto dietro a lui si mise. || Esule antico, al ciel mite e severo | leva ora il volto che giammai non rise, | — tu sol — pensando — o idëal, sei vero.'' (''[[s:Giambi ed epodi/Libro II/Giuseppe Mazzini|Giuseppe Mazzini]]'', XXIII, vv. 11-14) *''Ma voi siete cristiane, o Maddalene! | Foste da' preti a scuola. | Siete moderne! avete ne le vene | l'Aretino e il Loiola''. (''[[s:Giambi ed epodi/Libro II/A proposito del processo Fadda|A proposito del processo Fadda]]''<ref group="fonte">Citato in [[Giuseppe Fumagalli]], ''[[s:Indice:Chi l'ha detto.djvu|Chi l'ha detto?]]'', Hoepli, 1921, p. 536.</ref>, XXIX, vv. 45-48) *{{NDR|Da [[Perugia]]}} ''E il sol nel radiante azzurro immenso | fin de gli [[Abruzzo|Abruzzi]] al biancheggiar lontano | folgora, e con desio d'amor più intenso | ride a' monti de l'[[Umbria]] e al verde piano''. (''[[s:Giambi ed epodi/Libro II/Il canto dell'Amore|Il canto dell'amore]]'', XXX, vv. 37-40) *''Da le vie, da le piazze gloriose, {{NDR|dell'[[Umbria]]}} | ove, come dal maggio ilare a i dì | boschi di querce e cespiti di rose, | la libera de' padri arte fiorì''; [...]. (''[[s:Giambi ed epodi/Libro II/Il canto dell'Amore|Il canto dell'amore]]'', XXX, vv. 81-84) ==''Juvenilia''== ===[[Incipit]]=== <poem>Ah per te<ref>Al libro [1866].</ref> Orazio prèdica al vento! Del patrio carcere non sei contento, la chiave abomini grata a i pudichi, agogni a l'aere de' luoghi aprichi. E dove, o misero, dove n'andrai. Dove un ricovero trovar potrai, o de' miei giovini lustri diletto, o mio carissimo tenue libretto?</poem> ===Citazioni=== *{{NDR|[[Vittorio Alfieri]]}} ''O de l'italo agon supremo atleta | misurator, di questa setta imbelle, | che stranïata il sacro allòr ti svelle | che vuol la santa bile irrequïeta? || E a qual miri sai tu splendida meta | ed a che fin drizzato abbian le stelle | questa età che di ciance e di novelle | per quanto ingozzi e più e più si asseta''? (''[[s:Juvenilia/Libro III/Vittorio Alfieri|Vittorio Alfieri]]'', XLIII, vv. 1-8) *{{NDR|[[Dante Alighieri]]}} ''Forti sembianze di novella vita | circondar la tua cuna, | o re del canto che più alto mira. | Gentil virago ardita, | quale non vider mai le argive sponde | né le latine, e d'amor balda e d'ira, | te venìa la bella | toscana libertade; e il pargoletto | già magnanimo petto | ti confortava de la sua mammella. | Tutta accesa ne' raggi di sua sfera, | mite insieme ed austera, | venne la fede; e per un popoloso | di visioni e d'ombre oscuro lito | la porta ti mostrò dell'infinito''. (''[[s:Juvenilia/Libro IV/Dante|Dante]]'', LX, vv. 1-15) *''Dimmi, triangoluzzo mio squadrato, | che al mondo se' degli animali rari, | furono prima i ciuchi o i somari? | e quel tuo capo è un circolo o un quadrato? || Anco: il cervel, se fior te n'è restato, | è isoscelo o scaleno o ha lati pari? | Se' tu l'ambasciador de' calendari, | o un parallelogrammo battezzato?'' (''[[s:Juvenilia/Libro V/A un geometra|A un geometra]]'', LXX, vv. 1-8) *''Or chi pria leverà d'[[Italia]] il grido | spezzando il vario, infame, antico freno? | Di martiri e d'eroi famoso nido, | voi [[Modena]] e [[Bologna]]. Oh al dì sereno || di libertà cresciute, anime altere | tra i ceppi sanguinanti e gli egri esigli | e gli orrendi martòri in prigion nere, || voi ne' tedeschi e ne' papali artigli | chi più mai renderà, poi che un volere | raccoglie alfin de la gran madre i figli?'' (''[[s:Juvenilia/Libro VI/Modena e Bologna|Modena e Bologna]]'', XC, vv. 5-14) ==''Odi barbare''== ===[[Incipit]]=== <poem>Odio l'usata [[poesia]]: concede comoda al vulgo i flosci fianchi e senza palpiti sotto i consueti amplessi stendesi e dorme. A me la strofe vigile, balzante co 'l plauso e 'l piede ritmico ne' cori: per l'ala a volo io còlgola, si volge ella e repugna.</poem> ===Citazioni=== *''Lieta del fato [[Brescia]] raccoltemi, | Brescia la forte, Brescia la ferrea, | Brescia leonessa d'Italia | beverata nel sangue nemico.'' (''[[s:Odi barbare/Delle Odi Barbare Libro I/Alla Vittoria - Tra le rovine del tempio di Vespasiano in Brescia|Alla Vittoria, tra le rovine del tempio di Vespasiano in Brescia]]'', libro I, vv. 37-40) *''Salve, [[Umbria]] verde, e tu del puro fonte | nume Clitumno!'' (''[[s:Odi barbare/Delle Odi Barbare Libro I/Alle fonti del Clitumno|Alle fonti del Clitumno]]'', libro I, vv. 25-26) *''[[Roma]], ne l'aer tuo lancio l'anima altera volante: | accogli, o Roma, e avvolgi l'anima mia di luce''. (''[[s:Odi barbare/Delle Odi Barbare Libro I/Roma|Roma]]'', libro I, vv. 1-2) *''Anch'ei, tra 'l dubbio giorno d'un gotico | tempio avvolgendosi, l'[[Dante Alighieri|Alighier]] trepido | cercò l'immagine di Dio nel gemmeo | pallore d'una femina''. (''[[s:Odi barbare/Delle Odi Barbare Libro I/In una chiesa gotica|In una chiesa gotica]]'', libro I, vv. 21-24) *''Surge nel chiaro inverno la fosca turrita [[Bologna]], | e il colle di sopra bianco di neve ride''. (''[[s:Odi barbare/Delle Odi Barbare Libro I/Nella piazza di San Petronio|Nella piazza di San Petronio]]'', libro I, vv. 1-2) *[...] ''quando [[Odoacre]] dinanzi a l'impeto | di [[Teodorico il Grande|Teodorico]] cesse, e tra l'èrulo | eccidio passavan sui carri | dritte e bionde le donne amàle || entro la bella [[Verona]], odinici | carmi intonando: raccolta al vescovo | intorno, l'italica plebe | sporgea la croce supplice a' Goti''. (''[[s:Odi barbare/Delle Odi Barbare Libro I/Davanti il Castel Vecchio di Verona|Davanti il Castel Vecchio di Verona]]'', libro I, vv. 5-12) *{{NDR|Sul [[Lago di Garda]]}} [...] ''una gran tazza argentea, || cui placido olivo per gli orli nitidi corre | misto a l'eterno lauro.'' (''[[s:Odi barbare/Delle Odi Barbare Libro I/Sirmione|Sirmione]]'', libro I, v. 4) *''Breve ne l'onda placida avanzasi | [[Scoglio di Quarto|striscia di sassi]]. Boschi di lauro | frondeggiano dietro spirando | effluvi e murmuri ne la sera. |'' [...] ''| Par che da questo nido pacifico | in picciol legno l'uom debba movere | secreto a colloqui d'amore | leni su zefiri, la sua donna | fisa guatando l'astro di [[Venere (astronomia)|Venere]].'' (''[[s:Odi barbare/Delle Odi Barbare Libro I/Scoglio di Quarto|Scoglio di Quarto]]'', libro I, vv. 1-4, 9-13) *''Superba ardeva di lumi e cantici | nel mar morenti lontano [[Genova]] | al vespro lunare dal suo | arco marmoreo di palagi.'' (''[[s:Odi barbare/Delle Odi Barbare Libro I/Scoglio di Quarto|Scoglio di Quarto]]'', libro I, vv. 29-32) *''Fulgida e bionda ne l'adamantina | luce del serto tu passi''. (''[[s:Odi barbare/Delle Odi Barbare Libro I/Alla regina d'Italia - XX Nov. MDCCCLXXVIII|Alla Regina d'Italia]]'', libro I, vv. 29-30) *''Già il mostro {{NDR|la [[locomotiva a vapore]]}}, conscio di sua metallica | anima, sbuffa, crolla, ansa, i fiammei | occhi sbarra; immane pe 'l buio | gitta il fischio che sfida lo spazio.'' (''[[s:Odi barbare/Delle Odi Barbare Libro II/Alla stazione in una mattina d'autunno|Alla stazione in una mattina d'autunno]]'', libro II, vv. 29-32) *''Oh qual caduta di foglie, gelida, | continua, muta, greve, su l'anima! | io credo che solo, che eterno, | che per tutto nel mondo è [[novembre]].'' (''[[s:Odi barbare/Delle Odi Barbare Libro II/Alla stazione in una mattina d'autunno|Alla stazione in una mattina d'autunno]]'', libro II, vv. 53-56) *{{NDR|[[Marzo]]}} ''Quale una incinta, su cui scende languida | languida l'ombra del sopore e l'occupa, | disciolta giace e palpita su 'l talamo, | sospiri al labbro e rotti accenti vengono | e súbiti rossor la faccia corrono ||'' [...] ''Chinatevi al lavoro, o validi omeri; | schiudetevi agli amori, o cuori giovani; | impennatevi a sogni, ali dell'anime; | irrompete alla guerra, o desii torbidi: | ciò che fu torna e tornerà nei secoli''. (''[[s:Odi barbare/Delle Odi Barbare Libro II/Canto di Marzo|Canto di marzo]]'', libro II, vv. 1-5, 26-30) *[...] ''[[Nuvola|vacche del cielo]]'' [...]. (''[[s:Odi barbare/Delle Odi Barbare Libro II/Canto di Marzo|Canto di marzo]]'', libro II, v. 11) *''L'[[ora]] presente è in vano, non fa che percuotere e fugge, | sol nel [[passato]] è il bello, sol ne la [[morte]] è il vero.'' (''[[s:Odi barbare/Delle Odi Barbare Libro II/Presso l'urna di Percy Bysshe Shelley|Presso l'urna di Percy Bysshe Shelley]]'', libro II, vv. 3-4) *''Ah, ma non ivi alcuno de' novi poeti mai surse, | se non tu forse, [[Percy Bysshe Shelley|Shelley]], spirito di titano, | entro virginee forme''. (''[[s:Odi barbare/Delle Odi Barbare Libro II/Presso l'urna di Percy Bysshe Shelley|Presso l'urna di Percy Bysshe Shelley]]'', libro II, vv. 41-42) ===Citazioni sulle ''Odi barbare''=== *Le ''Barbare'' sono serti di fiori posti su delle tombe; o corone di cipresso appese ad abbandonate are votive. Il Carducci è apparso come un superstite di altri tempi... E della sua solitudine ebbe anch'egli coscienza. Onde quella tristezza elegiaca di parecchie, delle più belle e più sincere forse, delle ''Odi barbare'': quella quasi nostalgica adorazione di rovine... ([[Eugenio Donadoni]]) ==''Rime e ritmi''== ===[[Incipit]]=== '''Alla signorina Maria A.''' <poem>O Piccola Maria, di versi a te che importa? Esce la poesia, o piccola Maria, quando malinconia batte del cor la porta. O piccola Maria, di versi a te che importa?</poem> ===Citazioni=== *''Contessa, che è mai la [[vita]]? | È l'ombra d'un sogno fuggente. | La favola breve è finita, | il vero immortale è l'[[amore|amor]].'' (''[[s:Rime e ritmi/Jaufré Rudel|Jaufré Rudel]]'', vv. 73-76) *''Salve, [[Piemonte]]! A te con melodia | mesta, da lungi risonante, come | gli epici canti del tuo popol bravo, | scendono i fiumi. || Scendono pieni, rapidi, gagliardi, | come i tuoi cento battaglioni, e a valle | cercan le deste a ragionar di gloria | ville e cittadi''. (''[[s:Rime e ritmi/Piemonte|Piemonte]]'', 9-16) *[...] ''e da Superga nel festante coro | de le grandi Alpi la regal [[Torino]] | incoronata di [[vittoria]], ed [[Asti]] | repubblicana''. (''[[s:Rime e ritmi/Piemonte|Piemonte]]'', vv. 33-36) *{{NDR|A [[Carlo Alberto di Savoia]]}} [...] ''oggi ti canto, o re de' miei verd'anni, | re per tant'anni bestemmiato e pianto, | che via passasti con la spada in pugno | ed il cilicio | al cristian petto, italo Amleto''. (''[[s:Rime e ritmi/Piemonte|Piemonte]]'', vv. 65-69) *''[[Italia]] | assunta novella tra le genti''. (''[[s:Rime e ritmi/Cadore|Cadore]]'', vv. 163-164) *{{NDR|[[Carlo Goldoni]]}} ''A te, porgente su l'argenteo Sile | le braccia a l'avo da l'opima cuna, | ne la festante ilarità senile | parve la vita accorrere con una || marïonetta in mano. Al sol d'aprile | te fuggente la logica importuna | presago accolse il comico navile | veleggiando la tacita laguna''. (''[[s:Rime e ritmi/Carlo Goldoni|Carlo Goldoni]]'', I, vv. 1-8) *''Quando, novello Procida, | e più vero e migliore''<ref>Per il refuso su ''più vero e maggiore'', {{cfr}} [[Giuseppe Fumagalli]], ''[[s:Chi l'ha detto?|Chi l'ha detto?]]'', Hoepli, 1921, p. [[s:Pagina:Chi l'ha detto.djvu/764#c2046|732]].</ref>'', innanzi e indietro, | arava ei l'onda sicula;'' [...]. (''[[s:Rime e ritmi/Alla figlia di Francesco Crispi|Alla figlia di Francesco Crispi]]'', vv. 17-19) *''Seco venga a' lidi tuoi | fe' d'opre alte e leggiadre, | o isola del sole, o tu d'eroi | [[Sicilia]] antica madre.'' (''[[s:Rime e ritmi/Alla figlia di Francesco Crispi|Alla figlia di Francesco Crispi]]'', vv. 29-32) *[...] ''come, o [[Ferrara]], bello ne la splendida ora d'Aprile | ama il memore sole la tua pace!'' (''[[s:Rime e ritmi/Alla città di Ferrara|Alla città di Ferrara]]'', vv. 5-6) *''Salve, Ferrara, co'l tuo fato in pugno | ultima nata, creatura nova | de l'Appennin, del Po, del faticoso | dolore umano!'' (''[[s:Rime e ritmi/Alla città di Ferrara|Alla città di Ferrara]]'', vv. 93-96) *''Ombra d'un fiore è la beltà, su cui | bianca farfalla poesia volteggia: | eco di tromba che si perde a valle | è la potenza.'' (''[[s:Rime e ritmi/La chiesa di Polenta|La chiesa di Polenta]]'', vv. 13-16) *''Fuga di tempi e barbari silenzi | vince e dal flutto de le cose emerge | sola, di luce a' secoli affluenti | faro, l'[[idea]].'' (''[[s:Rime e ritmi/La chiesa di Polenta|La chiesa di Polenta]]'', vv. 17-20) ==''Rime nuove''== ===[[Incipit]]=== <poem>Ave, o [[rima]]! Con bell'arte su le carte te persegue il trovadore; ma tu brilli, tu scintilli, tu zampilli su del popolo dal cuore. O scoccata tra due baci ne i rapaci volgimenti de la danza, come accordi ne' due giri due sospiri, di memoria e di speranza!</poem> ===Citazioni=== *''[[Sonetto|Breve e amplissimo carme]]'' [...]. (''[[s:Rime nuove/Libro II/Al sonetto|Al sonetto]]'', III, v. 1) *''Pur ne l'ombra de' tuoi lati velami | gli umani tedi, o notte, ed i miei bassi | crucci ravvolgi e sperdi: a te mi chiami, | e con te sola il mio cuor solo stassi. || Di quai d'ozio promesse adempi e sbrami | gl'irrequïeti miei spiriti lassi? | E qual doni potenza a i pensier grami | onde a l'eterno o al nulla errando vassi? || O diva [[notte]], io non so già che sia | questo pensoso e presago diletto | ove l'ire e i dolor l'anima oblia: || ma posa io trovo in te, qual pargoletto | che singhiozza e s'addorme de la pia | ava abbrunata su l'antico petto.'' (''[[s:Rime nuove/Libro II/Di notte|Di notte]]'', VII) *''Te che solinghe balze e mèsti piani | ombri, o [[quercia]] pensosa, io più non amo, | poi che cedesti al capo de gl'insani | eversor di cittadi il mite ramo.'' (''[[s:Rime nuove/Libro II/Colloqui con gli alberi|Colloqui con gli alberi]]'', VIII, vv. 1-4) *''Né te, [[alloro|lauro]] infecondo, ammiro o bramo, | che mènti e insulti, o che i tuoi verdi e strani | orgogli accampi in mezzo al verno gramo | o in fronte a calvi imperador romani.'' (''[[s:Rime nuove/Libro II/Colloqui con gli alberi|Colloqui con gli alberi]]'', VIII, vv. 5-8) *''Amo te, [[vigna|vite]], che tra bruni sassi | pampinea ridi, ed a me pia maturi | il sapïente de la vita oblio.'' (''[[s:Rime nuove/Libro II/Colloqui con gli alberi|Colloqui con gli alberi]]'', VIII, vv. 9-11) *''Ma più onoro l'[[abete]]: ei fra quattr'assi, | nitida [[bara]], chiuda al fin li oscuri | del mio pensier tumulti e il van desio.'' (''[[s:Rime nuove/Libro II/Colloqui con gli alberi|Colloqui con gli alberi]]'', VIII, vv. 12-14) *''T'amo, o pio [[bue|bove]]; e mite un sentimento | di vigore e di pace al cor m'infondi. | O che solenne come un monumento | tu guardi i campi liberi e fecondi, | o che al giogo inchinandoti contento | l'agil opra de l'uom grave secondi:'' [...]. (''[[s:Rime nuove/Libro II/Il bove|Il bove]]'', IX, vv. 1-6) *''Il divino del [[pianura|pian]] silenzio verde''. (''[[s:Rime nuove/Libro II/Il bove|Il bove]]'', IX, v. 14) *''Siede novembre su le vie festanti | ove il maggio s'aprì de' miei pensieri, | e spettral ne la nebbia alza i giganti | templi la tua città, [[Dante Alighieri]]. || Meglio cosí; ch'io non mi vegga avanti | gli academici Lapi e i Bindi artieri: | Io vo' vedere il cavalier de' santi, | il santo io vo' veder de' cavalieri. || Forza di gioventù lieta da' marmi | fiorente, ch'ogni loda a dietro lassi | d'achei scalpelli e di toscani carmi, || degno, [[San Giorgio]] (oh con quest'occhi lassi | il vedess'io), che innanzi a te ne l'armi | un popolo d'eroi vincente passi.'' (''[[s:Rime nuove/Libro II/San Giorgio di Donatello|San Giorgio di Donatello]]'', XIV) *''[[Dante Alighieri|Dante]], onde avvien che i vóti e la favella | levo adorando al tuo fier simulacro, | e me sul verso che ti fè già macro | lascia il sol, trova ancor l'alba novella? |'' [...] ''| son chiesa e impero una ruina mesta | cui sorvola il tuo canto e al ciel risona: | muor Giove, e l'inno del poeta resta''. (''[[s:Rime nuove/Libro II/Dante|Dante]]'', XVI, vv. 1-4 e 12-14) *''L'albero a cui tendevi | la pargoletta mano, | il verde [[melograno]] | da' bei vermigli fior, | nel muto orto solingo | rinverdí tutto or ora | e giugno lo ristora | di luce e di calor''. (''[[s:Rime nuove/Libro III/Pianto antico|Pianto antico]]'', XLII, vv. 1-8) *''[[Maggio]] risveglia i nidi, | maggio risveglia i cuori; | porta le ortiche e i fiori, | i serpi e l'usignol.'' (''[[s:Rime nuove/Libro III/Maggiolata|Maggiolata]]'', L, vv. 1-4) *''La [[nebbia]] agl'irti colli | [[Pioggia|piovigginando]] sale, | e sotto il maestrale | urla e biancheggia il [[mare|mar]]; || ma per le vie del borgo | dal ribollir de' [[Tino (vinificazione)|tini]] | va l'aspro odor de i [[vino|vini]] | l'anime a rallegrar. || Gira sui ceppi accesi | lo spiedo scoppiettando: | sta il cacciator fischiando | su l'uscio a rimirar | tra le rossastre nubi | stormi d'uccelli neri | com'esuli pensieri | nel vespero migrar''. (''[[s:Rime nuove/Libro III/San Martino|San Martino]]'', LVIII, vv. 1-16) *{{NDR|Sulla [[Sicilia]]}} ''Sai tu l'isola bella, a le cui rive | manda il Ionio i fragranti ultimi baci | nel cui sereno mar Galatea vive | e su' monti Aci?'' (''[[s:Rime nuove/Libro IV/Primavere elleniche II|Primavere elleniche II]]'', LXIII, vv- 1-4) *''De l'ombroso pelasgo [[Monte Erice|Èrice]] in vetta | eterna ride ivi Afrodite e impera, | e freme tutt' amor la benedetta | da lei costiera''. (''[[s:Rime nuove/Libro IV/Primavere elleniche II|Primavere elleniche II]]'', LXIII, vv. 5-8) *''Meglio operando oblïar, senza indagarlo; | questo enorme mister de l'[[universo]]!'' (''[[s:Rime nuove/Libro V/Idillio maremmano|Idillio maremmano]]'', LXVII, vv. 38-39) *''Odio la faccia tua stupida e tonda, | l'inamidata cotta, | monacella lasciva ed infeconda, | [[Luna|celeste paölotta]]'' (''[[s:Rime nuove/Libro V/Classicismo e romanticismo|Classicismo e Romanticismo]]'', LXIX, vv. 37-40) *''Si volse il prete a dire: Ite. Potente | ruppe il sole a le nubi sormontando, | e incoronò d'un'iride scendente | la bella donna che sorgea pregando. | Corse tra le figure bizantine | vermiglio un riso come di pudor; | ma la [[Maria|Madonna]] le pupille chine | tenea su 'l figlio, e mormorava – Amor''. (''[[s:Rime nuove/Libro V/Da la qual par ch'una stella si mova|Da la qual par ch'una stella si mova]]'', LXXI, 33-40) *''I [[cipresso|cipressi]] che a Bólgheri alti e schietti | van da San Guido in duplice filar, | quasi in corsa giganti giovinetti | mi balzarono incontro e mi guardâr.'' (''[[s:Rime nuove/Libro V/Davanti san Guido|Davanti san Guido]]'', LXXII, vv. 1-4) *''Su 'l castello di [[Verona]] | batte il [[sole]] a mezzogiorno | da la Chiusa al pian rintrona | solitario un suon di [[Corno (strumento musicale)|corno]],'' [...]. (''[[s:Rime nuove/Libro VI/La leggenda di Teodorico|La leggenda di Teodorico]]'', LXXVI, vv. 1-4) *''Sanguinosa, in un sorriso | di martirio e di splendor: | di [[Severino Boezio|Boezio]] è il santo viso, | del romano senator.'' (''[[s:Rime nuove/Libro VI/La leggenda di Teodorico|La leggenda di Teodorico]]'', LXXVI, vv. 101-104) *[...] ''o noci della [[Carnia]] addio! | Erra tra i vostri rami il pensier mio | sognando l'ombre d'un tempo che fu!'' (''[[s:Rime nuove/Libro VI/Il comune rustico|Il comune rustico]]'', LXXVII, vv. 7-9) *''Cittadini di palagio, | mercanti e buon artieri; | e voi conti di maremma, | dai selvatici manieri; || voi di Corsica visconti, | voi marchesi de' confini; | voi che re siete in Sardegna | ed in [[Pisa]] cittadini; || voi che in volta del levante | mainaste or or la vela: | pria che arrossi la Verruca | e si spenga la candela, || fuori porta del parlascio, | su correte arditamente! | Su, su, popolo di Pisa, | cavalieri e buona gente!'' (''[[s:Rime nuove/Libro VI/Faida di comune|Faida di comune]]'', LXXIX, vv. 109-124) *''Hallali''<ref>''Hallalí'' è grido di caccia nella lingua francese, oggi accolto, credo, anche nelle nobili cacce italiane; e può accogliersi, parmi, perché in fine non è altro che un composto d'interiezioni e di avverbi comuni alle due lingue. {{NDR|Nota del curatore}}</ref>'', hallali, gente d'Habsburgo! | Ad una caccia eterna io con te surgo;'' [...]. (''[[s:Rime nuove/Libro VI/Ninna nanna di Carlo V|Ninna-nanna di Carlo V]]'', LXXX, vv. 33-34) *''Poeta, su 'l tuo capo sospeso ho il tricolore | che da le spiagge d'Istria da l'acque di Salvore | la fedele di Roma, [[Trieste]], mi mandò''. (''[[s:Rime nuove/Libro VI/A Vittore Hugo|A Victor Hugo]]'', LXXXI, vv. 49-51) ==[[Incipit]] di ''Conversazioni critiche''== Lodiamo di buon animo i buoni pensieri ne' due scritti del dott. C., intitolati I beni della letteratura e I mali della lingua latina, intorno agli offici delle lettere e dei letterati, intorno alle pessime condizioni dell'educazione letteraria qual fu e qual è in parte ancora fra noi e alla necessità di una educazione piú veramente civile. ==Citazioni su Giosuè Carducci== *A Giosuè Carducci, un dì tanto combattuto pe' suoi eccessi verbali, furono alla fine tributati onori singolari. Non solo egli fu chiamato "il poeta della terza Italia", ch'è appena cominciata, ma il Parlamento nazionale gli decretò un monumento a Roma; dove non l'hanno Virgilio, Dante, Michelangelo, Colombo, Vittorio Alfieri, primo poeta e profeta del Risorgimento, e neppure Alessandro Volta, la cui scoperta torna oggi sì possente alla civiltà del mondo. Ma a Roma era rivolta l'anima del poeta maremmano; il verso di Dante sul "gran veglio" simbolico,<br><div style="text-align:center;">E Roma guarda sì come suo speglio,</div>si adatta a lui, avvivatore delle tradizioni italiche. ([[Raffaello Barbiera]]) *Antiromantico, antimanzoniano ed anticristiano si dichiarò apertamente Giosuè Carducci, quando poco più che ventenne incominciò a farsi conoscere nella sua Toscana. Armato di cultura pagana e classica parve dapprima scendere in campo come un restauratore del classicismo, quasi un continuatore del Foscolo e dell'Alfieri; ma non tardò ad affermare la sua personalità gettando in quella forma classica pensieri modernissimi, come nell'''Inno a Satana'' che è un entusiastico saluto al progresso ed alla libertà. ([[Pietro Orsi]]) *[[Bologna]] era bella, amabile, degna di essere goduta con l'anima e la carne. Dietro le luminose vetrine della libreria Zanichelli aleggiava ancora lo spirito eternamente corrucciato del Carducci. ([[Rino Alessi]]) *Carducci è l'ultima tempra d'uomo che abbia avuto la nostra poesia, l'ultimo poeta che nel mondo non abbia veduto soltanto se stesso, ma anche il prossimo. È un uomo quadrato, più ricco di fantasia che Pascoli e D'Annunzio e più complesso di entrambi nel suo svolgimento poetico. ([[Attilio Momigliano]]) *Egli sembra, anche nell'aspetto, una di quelle foreste sul lido del suo mare, le quali anche nella più quieta serenità pare che si contorcano alle raffiche del libeccio. ([[Giovanni Pascoli]]) *Giosuè Carducci in mezzo al culto amoroso della poesia non ha abbandonato gli studi severi della critica. Nel Carducci conviene distinguere due persone, il poeta ed il critico; il primo non rassomiglia punto al secondo. Enotrio poeta è impetuoso, irrequieto, impaziente d'ogni difficoltà, e sempre pronto a rompere, come il Duca di Borgogna, l'orologio se suoni un'ora che lo chiami a ciò ch'egli non vuole. Il critico invece medita lungamente e scrive avvisato ed arguto, sapendo unire agli splendori dell'immaginazione la forma {{sic|culta}} ed elegante, l'erudizione profonda. Il Carducci sa tenersi lontano dalla nebulosità del De Sanctis, dalla elegante leggerezza del Settembrini, dalla troppo minuziosa analisi del Camerini e si manifesta co' suoi ''Studi letterarî'' uno dei più dotti ed arguti critici d'Italia, accoppiando alla serietà alemanna, la vivacità ed il calore degli ingegni del mezzogiorno. ([[Pompeo Gherardo Molmenti]]) *Il Carducci è l'ultimo dei poeti dell'Italia antica, più che il primo dei poeti dell'Italia nuova. ([[Eugenio Donadoni]]) *L'ispirazione carducciana è figlia dell'erudizione, e il Carducci è così strano poeta che, dopo d'avere incominciato tardi a produrre i suoi {{sic|capilavori}}, lascia trascorrere anni ed anni tra l'uno e l'altro e ne produce pochissimi. ([[Paolo Orano]]) *La storia nell'anima di Carducci, con buona pace del suo metodo storico, è quasi sempre una proiezione di presente negli sfondi lontani, per dargli autorità e obiettività. La storia in Carducci è polemica. Poeta della storia potrebbe al più significare poeta drammatico, e Carducci non creò una persona artistica fuori della sua personalità lirica. ([[Scipio Slataper]]) *Ma non si può né si deve dire che Giosuè Carducci sia il poeta di un'epoca, l'uomo rappresentativo di qualche cosa come una civiltà. No. Nell'opera sua manca ogni creazione di idee. Carducci deriva, non crea; e deriva non soltanto il pensiero che, del resto, in lui è sempre allo stato frammentario, dai Greci, dai Latini, dai Tedeschi e dai Francesi; ma anche l'immagine. È forse difficile sostenere che nell'opera poetica e prosastica del Carducci esista una immagine tutta carducciana. ([[Paolo Orano]]) *Quando il Carducci morì, parve per un momento che la sua statura morale dovesse oscurare a lungo quelle della generazione a lui contemporanea e di altre successive che avrebbero dovuto attingere alla poesia gli ideali e alla personalità morale di lui norme di vita. In verità scompariva e scendeva con lui nella tomba una Italia che i panegiristi, i chroniqueurs, i falsi scolari, i critici maggiori e minori credevano d'intendere, gridando a gran voce con lagrime di dolore le lodi di un uomo che, vivo, si sarebbe violentemente e rudemente liberato di quel coro profano: che non sarebbe stato né posa né gesto platonico, come non erano state ciò le ribellioni del Carducci alla esaltazione cieca della sua personalità poetica e {{sic|prattica}}. ([[Francesco Piccolo (filologo)|Francesco Piccolo]]) *Questa concezione formalistica della poesia come un mestiere artistico infinitamente difficile, e come tale da prendere molto sul serio, ha per il Carducci una grande seduzione anche perché a lui di rado è concesso di mettere in armonici versi un puro avvenimento personale, i propri dolori e le proprie gioje. Non che egli mancasse di calore e di sincerità di sentimento. La morte della madre, e specialmente la perdita dell'unico {{sic|figlietto}}, gli toccarono profondamente il cuore. Ma egli era troppo virile ed anche troppo schivo per abbandonarsi a lamenti poetici, all'incirca come il piagnucoloso [[Giovanni Pascoli|Pascoli]]. La poesiola ''Pianto antico'', sulla morte del figlio, ci tocca così profondamente appunto perché è quasi l'unica lacrima nell'occhio di un uomo forte, che non è solito piangere. ([[Karl Vossler]]) *Sul Giosuè Carducci, scrissi due libri per dire alle genti: L'uomo di cui avete fatto l'apoteosi fu un volgare tornacontista, ed eccone qua le prove:<br />– Egli cantò la bianca croce di Savoia: ma a Versailles aveva già – con l'ajuto di [[Immanuel Kant|Emanuele Kant]] – decapitato un re.<br />– Egli, nell'Adige, celebrò il re Umberto: ma nell' Anniversario della Repubblica aveva già detto corna della monarchia.<br />– Egli chiamò il [[Giuseppe Mazzini]]: «Ezechiele in Campidoglio»; ma aveva già chiamato il Mazzini: «il sultano della libertà che mandava sicari ad ammazzare i galantuomini.»<br />– Aveva cantato il diavolo in un inno che fece andare in visibilio tutti i marinatori delle scuole d'Italia, onde era salito, di primo acchito, alla gloria di poeta di [[Satana]]; ma poscia quell'inno egli chiamò chitarronata, e ragazzacci sgrammaticanti chiamò coloro che, a causa di quell'inno, avevano strombazzato il suo nome alle quattro plaghe del mondo.<br />– Aveva schiaffeggiato il Galileo di rosse chiome e decapitato Dio con l'ajuto del [[Robespierre]]; ma poscia inneggiò alla chiesa di Polenta, alla dolce figlia di Jesse, a Dio ottimo massimo. ([[Andrea Lo Forte Randi]]) *Torna alla mente con gran tristezza di desiderio il tempo che io {{sic|studiava}} a Bologna; e la rivedo ancora quella severa e lunga aula dell'università con i finestroni dai vetri verdognoli che prendono luce dal pian terreno del cortile interno: la rivedo tutta gremita di uditori; tutti col viso rivolto e teso ad un punto, in silenzio: seduti sui banchi, fitti in piedi e addossati agli angoli, presso la porta d'ingresso. E quelle teste, le più giovanilmente vive, altre {{sic|grige}} o canute, altre di donne diffondenti in quella austerità non so quale femminile lietezza, mi pare ancora di udire la sua voce che si spandeva ora vibrata, staccata, nervosa; ora lenta, commossa e saliente come nembo d'incenso. Su l'alta cattedra, in fondo, appariva quel capo poderoso, curvo fra i cubiti, con la fronte ferma, come diga a reggere l'onda irrompente del pensiero; la breve mano bianca agitata a ricercare il libro o l'appunto, pur non ristando la voce.<br>Qualche volta, sopravvenendo le tenebre, accennava gli recassero una candela e se la poneva da presso; e allora quella fiammella rossa che or s'allungava in sottile piramide e stava immota, ora ballava come un folletto, faceva in quella penombra strani effetti su quel volto animato dall'idea creatrice.<br>Era l'autunno o era l'inverno nevoso: eppure per quella tetra sala in alto passava la primavera al suono della sua voce, l'eterna primavera del pensiero che Egli ogni volta evocava, viva, luminosa, presente fuori dai secoli che furono. ([[Alfredo Panzini]]) *Vorrei mandarle un mazzo di rose grande più di me, vorrei creare una parola nuova che racchiudesse tutto ciò che ha di soave la gratitudine e di sublime la gioia, per dirle quello che sento Amo tutto ciò ch'Ella ha corretto nei miei versi. (Benedetti versi che mi hanno ispirato l'ardire di venire da Lei!). ([[Annie Vivanti]]) ==Note== <references/> ===Fonti=== <references group="fonte"/> ==Bibliografia== *Giosuè Carducci, ''[[s:A Satana|A Satana]]'', in ''Poesie di Giosuè Carducci'', Zanichelli, Bologna, 1906, p. 377-386. *Giosuè Carducci, ''[https://archive.org/details/bozzettiescherme00carduoft/page/n8/mode/1up Bozzetti e scherme]'', Zanichelli, Bologna, 1920. *Giosuè Carducci, ''[https://books.google.it/books?id=jasTAAAAQAAJ Ceneri e faville: serie prima, 1859-1870]'', Zanichelli, Bologna, 1891. *Giosuè Carducci, ''[https://archive.org/details/operecard11carduoft?q=Francesco+Coccapieller Ceneri e faville: serie terza e ultima, 1877-1901]'', Zanichelli, Bologna, 1902. *Giosuè Carducci, ''[https://books.google.it/books?hl=it&id=4O8IAQAAMAAJ Confessioni e battaglie: serie prima]'', a cura di Mario Saccenti, Mucchi, 2001. *Giosuè Carducci, ''[https://books.google.it/books?hl=it&id=B1ULAQAAIAAJ Confessioni e battaglie: serie seconda]'', Zanichelli, Bologna. *Giosuè Carducci, ''[https://www.gutenberg.org/files/46843/46843-h/46843-h.htm Conversazioni critiche]'', Sommaruga, 1884. *Giosuè Carducci, ''[[s:Canzone di Legnano|Della «Canzone di Legnano»]]'', in ''Poesie di Giosuè Carducci'', Zanichelli, Bologna, 1906, p. 1037-1048. *Giosuè Carducci, ''[[s:Giambi ed epodi|Giambi ed epodi]]'', in ''Poesie di Giosuè Carducci'', Zanichelli, Bologna, 1906, p. 387-512. *Giosuè Carducci, ''[[s:Levia Gravia|Levia Gravia]]'', in ''Poesie di Giosuè Carducci'', Zanichelli, Bologna, 1906, p. 267-376. *Giosuè Carducci, ''[[s:Odi barbare|Odi barbare]]'', in ''Poesie di Giosuè Carducci'', Zanichelli, Bologna, 1906, p. 777-940. *Giosuè Carducci, ''[[s:Rime e ritmi|Rime e ritmi]]'', in ''Poesie di Giosuè Carducci'', Zanichelli, Bologna, 1906, p. 941-1036. *Giosuè Carducci, ''[[s:Rime nuove|Rime nuove]]'', in ''Poesie di Giosuè Carducci'', Zanichelli, Bologna, 1906, p. 535-776. ==Altri progetti== {{Interprogetto|s=Autore:Giosuè Carducci}} ===Opere=== {{Pedia|A Satana||(1863)}} {{Pedia|Odi barbare||(1877)}} {{Pedia|Giambi ed Epodi|''Giambi ed epodi''|(1882)}} {{Pedia|Rime nuove||(1887)}} {{DEFAULTSORT:Carducci, Giosuè}} [[Categoria:Poeti italiani]] [[Categoria:Scrittori italiani]] aynbck68alw7s5k6q7pmouvgbf9esdg 1350709 1350703 2024-11-07T16:45:24Z Gaux 18878 /* Citazioni su Giosuè Carducci */ altra di Francesco Piccolo 1350709 wikitext text/x-wiki {{PDA}} [[Immagine:Giosuè Carducci2.jpg|thumb|Giosuè Carducci]] {{Premio|Nobel|la letteratura '''(1906)'''}} '''Giosuè Alessandro Giuseppe Carducci''' (1835 – 1907), poeta italiano. Usò lo pseudonimo '''Enotrio Romano''' nelle sue opere giovanili. ==Citazioni di Giosuè Carducci== *{{NDR|Su [[Gabriele Rossetti]], ''Il veggente in solitudine'', novena seconda, II, IV-VI}} A me non avvien mai di rileggere questi versi, che un brivido non mi prenda e non mi si inumidiscano gli occhi. Sento che è cotesto il solo stipendio che gli uomini possano dare al poeta; che è cotesta la sola consolazione alle fatiche ineffabili, ai patimenti non creduti di chi l'arte ama di amore. Beato quello fra voi, o giovani italiani, che potrà raggiungere cotesto premio; del quale a non pochi nobili ingegni negò la natura fin la speranza, fino il pensiero, fino la degna estimazione.<ref group="fonte">Da ''Le poesie di Gabriele Rossetti'', Barbera, Firenze, 1861, prefazione, [https://archive.org/stream/poesie00cardgoog#page/n67/mode/2up pp. LXV-LXVI]; citato in [[Vittorio Turri]], ''Dizionario storico manuale della letteratura italiana (1000-1900)'', [http://books.google.it/books?id=BOcOAAAAIAAJ&pg=PA320 p. 320].</ref> *{{NDR|Riferendosi alla giovane poetessa [[Annie Vivanti]]}} Annie, la tua pochezza mi riposa.<ref>Citato in [[Enzo Biagi]], ''Diciamoci tutto'', Edizione CDE su licenza di Arnoldo Mondatori Editore, Milano, 1984, p. 107.</ref> *Colui che potendo [[parlare|dire]] una cosa in dieci [[parola|parole]] ne impiega dodici, io lo ritengo capace delle peggiori azioni.<ref group="fonte">Citato in [[Dino Segre]], ''Sette delitti'', Sonzogno.</ref> *{{NDR|Sullo ''[[Giacomo Leopardi#Zibaldone|Zibaldone]]''}} È una mole di 4526 facce lunghe e larghe mezzanamente, tutte vergate di man dell'autore, d'una scrittura spesso fitta, sempre compatta, eguale, accurata, corretta. Contengono un numero grandissimo di pensieri, appunti, ricordi, osservazioni, note, conversazioni e discussioni, per così dire, del giovine illustre con sé stesso su l'animo suo, la sua vita, le circostanze; a proposito delle sue letture e cognizioni; di filosofia, di letteratura, di politica; su l'uomo, su le nazioni, su l'universo; materia di considerazioni più ampia e variata che non sia la solenne tristezza delle operette morali; considerazioni poi liberissime e senza preoccupazioni, come di tale che scriveva giorno per giorno per sé stesso e non per gli altri, intento, se non a perfezionarsi, ad ammaestrarsi, a compiangersi, a istoriarsi. Per sé stesso notava e ricordava il [[Giacomo Leopardi|Leopardi]], non per il pubblico: ciò non per tanto gran conto ei doveva fare di questo suo ponderoso manoscritto, se vi lavorò attorno un indice amplissimo e minutissimo, anzi più indici, a somiglianza di quelli che i commentatori olandesi e tedeschi solevano apporre alle edizioni dei classici. Quasi ogni articolo di quella organica enciclopedia è segnato dell'anno del mese e del giorno in cui fu scritto, e tutta insieme va dal luglio del 1817 al 4 dicembre del 1832; ma il più è tra il '17 e il '27, cioè dei dieci anni della gioventù più feconda e operosa, se anche trista e dolente.<ref group="fonte">Dall'[[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/Introduzione|introduzione]] ai ''Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura''.</ref> *{{NDR|Inno di [[Goffredo Mameli]]}} Fu composto l'otto settembre del quarantasette, all'occasione di un primo moto di Genova per le riforme e la guardia civica; e fu ben presto l'inno d'Italia, l'inno dell'unione e dell'indipendenza, che risonò per tutte le terre e in tutti i campi di battaglia della penisola nel 1848 e 49.<ref group="fonte">Da ''Bozzetti critici e discorsi letterari'', coi tipi di Franc. Vigo, Livorno, 1876, [https://books.google.it/books?id=N48HAAAAQAAJ&pg=PA252 p. 252].</ref> *''Io sono e resto quale fui | e attendo la grande ora.''<ref group="fonte">Citato in [[Leo Longanesi]], ''In piedi e seduti'', Longanesi, 1968.</ref> *l'arte e la letteratura sono l'emanazione morale della civiltà, la spirituale irradiazione dei popoli.<ref group="fonte">Da ''Bozzetti critici e discorsi letterari'', coi tipi di Franc. Vigo, Livorno, 1876, [https://books.google.it/books?id=N48HAAAAQAAJ&pg=PA457 p. 457].</ref> *Nel 1454 {{NDR|[[Janus Pannonius]]}} si tramutava a Padova a studiare diritto canonico quattro anni, e ne riportò i gradi accademici. Nel soggiorno veneto {{sic|dee}} aver composto il panegirico a [[Giacomo Antonio Marcello]], patrizio e provveditore nella guerra sostenuta dalla Repubblica con [[Filippo Maria Visconti]] (esam. 2870, distici 20): ne' quali versi è notevole la facilità del descrivere i particolari minuti e sottili delle {{sic|marcie}} e i grandi e nuovi delle flotte trasportate su per i monti da un lago all'altro.<ref group="fonte">Da ''La gioventù di [[Ludovico Ariosto]] e la poesia latina in Ferrara''; in ''La {{sic|coltura}} estense e la gioventù dell'Ariosto'', Edizione Nazionale delle opere di Giosuè Carducci, volume tredicesimo, Nicola Zanichelli Editore, pp. 175-176; citato (parzialmente) in Janus Pannonius, ''Epigrammi lascivi'', traduzione di Gianni Toti, Fahrenheit 451, 1997, p. 16. ISBN 88-86095-03-1</ref> *Nella sua poesia [...] c'è molta facilità, ma vi si desidera tutto quello che fa la poesia vera. È un fatto per me oramai fermo: codesti meridionali, dal più al meno, recano nella poesia quella volubilità delle loro chiacchiere, che si devolve per lunghi meandri di versi sciolti o per cadenzati intrecciamenti di strofe senza una cura al mondo del pensiero. Il poeta [[Napoli|napoletano]] tipo è il [[Giovan Battista Marino|Marino]]. È inutile: i meridionali non sono poeti né artisti, non ostante tutte le apparenze: sono musici e filosofi. La poesia (anche questo parrà un paradosso) è delle genti più prosaiche e fredde della Toscana e del Settentrione.<ref group="fonte">Dalla lettera ad un amico che gli aveva inviato un volume di poesie di un giovane napoletano; citato in [[Benedetto Croce]], ''La letteratura della nuova Italia, Saggi critici'', vol. IV, Giuseppe Laterza & Figli, Bari, 1922<sup>2</sup> riveduta, pp. 311-312.</ref> *Sai che il ''[[Walt Whitman#Foglie d'erba|Fogliame]]'' americano io l'ho tradotto a lettera tre volte con il mio maestro d'inglese, un italiano che scappò in America di 17 anni e ci è stato ventitré, e ha fatto il capitano al servizio della Repubblica nella guerra di secessione contro gli Stati del Sud? È una bestia, sempre ubriaco; ma sente e respira l'America; e non sa quasi nulla d'Italiano; me lo commentava facendo gesti e urli feroci. E mi venne subito la voglia di tradurlo in esametri omerici. Tutti quei nomi a catalogo! Quelle enumerazioni, successioni, quella serie di sentimenti straordinarie e vere! Io ne rimasi e ne sono rapito! Dopo i grandissimi poeti colossali, [[Omero]], [[William Shakespeare|Shakespeare]], [[Dante Alighieri|Dante]], ecc. ci sarà del più pensato, del più profondo, del più perfetto, ma nulla così immediato e originale.<ref group="fonte">Da una lettera all'amico Enrico Nencioni; citato nella prefazione di [[Antonio Spadaro]], p. 29 in Walt Whitman, ''Canto una vita immensa'', a cura di Antonio Spadaro, Ancora, Milano, 2009. ISBN 88-514-0632-4</ref> *Non rampare di aquile e leoni, non sormontare di belve rapaci, nel santo vessillo; ma i colori della nostra primavera e del nostro paese, dal Cenisio all'Etna; le nevi delle Alpi, l'aprile delle valli, le fiamme dei vulcani.<ref group="fonte">Durante i solenni festeggiamenti per il primo Centenario del [[Bandiera d'Italia|Tricolore]], Reggio Emilia, 7 gennaio 1897; citato in Carlo Azeglio Ciampi e Alberto Orioli, ''Non è il paese che sognavo: taccuino laico per i 150 anni dell'unità d'Italia'', Il Saggiatore, 2010, [https://books.google.it/books?id=ffXnyZPMyR8C&pg=PA90 p. 90]. ISBN 8842816469</ref> *Non sa ella, signora Contessa, che Domineddio fece apposta il [[Lambrusco]] per annaffiare la carne dell'[[maiale|animale]] fausto ad [[Enea]] e caro ad [[Antonio abate|Antonio abbate]]? E io, per glorificare Dio e benedire la sua provvidenza, mi fermai a Modena a lungo a meditare la Sapienza.<ref group="fonte">Da una lettera alla contessa Ersilia Lovatelli, Bologna, seconda decade di gennaio 1884; in ''Lettere'', vol. 14, Zanichelli, 1952, p. 240.</ref> *[[Francesco Pastonchi|Pastonchi]]? mai letto tanti brutti versi.<ref group="fonte">Citato in [[Bonaventura Caloro]], ''È lo stato che crea la nazione'', ''La Fiera Letteraria'', aprile 1973.</ref> *Qui il paese è veramente bello, tale che fa intendere la Scuola [[Umbria|umbra]]: che linee d'orizzonte, che digradante vaporoso di monti in lontananza! Fui ad [[Assisi]]: è una gran bella cosa, paese, città e santuario, per chi intende la natura e l'arte nei loro accordi con la storia, con la fantasia con gli affetti degli uomini. Sono tentato di far due o tre poesie su Assisi e [[Francesco d'Assisi|San Francesco]].<ref group="fonte">Da una lettera a [[Giuseppe Chiarini]], Perugia, 26 luglio 1877; citato in ''La dolce stagione'', [[Luigi Russo]], Editrice Giuseppe Principato, Milano, 1940, p. 454.</ref> *''Se già sotto l'ale | del nero cappello | nel [[vino|vin]] Cromuello {{NDR|[[Oliver Cromwell]]}} | cercava il signor,''<ref>Qui il poeta fa riferimento ad un episodio narrato dal [[René de Chateaubriand|Chateaubriand]] in ''Quatre Stuarts''. Secondo lo scrittore francese, Cromwell, sorpreso a bere, avrebbe detto agli amici: «Credono che cerchiamo il Signore, ma noi cerchiamo solo un cavatappi» (Il cavatappi era caduto).</ref>''|| ne' colmi bicchieri | ricerco pur io | men fiero un iddio, | ricerco l'amor.'' (Da ''[[s:Levia Gravia/Libro II/Brindisi|Brindisi]]'' in ''Levia gravia'', XXV, vv. 1-8) *Sette anni fu alla scuola e al convitto del [[Guarino Veronese|Guarino]]; e vi formò lo stile e il costume, quello caldo e abbondante, questo cordiale e sciolto. Ne fan testimonianza gli epigrammi (410, in due libri), per grandissima parte di argomento e sentimento italiani, scritti i più nella gioventù prima; la cui licenza, se bene sia da riferire al genere e al modello [...] e sia da credere che Giano ostenti in gara con lui sporcizia e villania, pure ci appar di soverchio candida la fede e l'attestazione di [[Vespasiano da Bisticci|Vespasiano]], per quanto s'intendeva de' suoi costumi, esser fama che Giovanni fosse vergine.<ref group="fonte">Da ''La gioventù di [[Ludovico Ariosto]] e la poesia latina in Ferrara''; in ''La {{sic|coltura}} estense e la gioventù dell'Ariosto'', Edizione Nazionale delle opere di Giosuè Carducci, volume tredicesimo, Nicola Zanichelli Editore, pp. 174-175.</ref> *Stamane ho cacciato a sassate un [[organo a rullo|organetto]] che mi sonava sotto la finestra.<ref>Da ''Lettere'', volume 14°, Nicola Zanichelli Editore, Bologna, 1944 e segg., p. 204; citato in Salvatore Battaglia, ''Grande Dizionario della Lingua Italiana'', Unione Tipografico-Editrice Torinese, Torino, 1984, p. 78.</ref> ==''A Satana''== ===[[Incipit]]=== <poem>A te, dell'essere principio immenso, materia e spirito, ragione e senso; mentre ne' calici il vin scintilla sì come l'anima nella pupilla.</poem> ===Citazioni=== *''Via l'aspersorio, | prete, e 'l tuo metro! | no, prete, [[Satana]] | non torna in dietro!'' (vv. 21-24) *''Nella [[materia]] | che mai non dorme, | re dei fenomeni, | e delle forme, | sol vive Satana.'' (vv. 37-41) *''E già già tremano | mitre e corone: | dal chiostro brontola | la ribellione, | e pugna e prèdica | sotto la stola | di fra' [[Girolamo Savonarola|Girolamo | Savonarola]]''. (vv. 153-160) *''Gitta i tuoi vincoli, | uman pensiero, | e splendi e folgora | di fiamme cinto; | materia, inalzati: | Satana ha vinto.'' (vv. 163-168) ===[[Explicit]]=== <poem>Salute, o Satana, o ribellione, o forza vindice della ragione! Sacri a te salgano gl'incensi e i voti! Hai vinto il Geova de' sacerdoti.</poem> ==''Bozzetti e scherme''== *[[Vignola]] è bella terra che giace un po' come Firenze (''si licet'' con quel che segue), se non che ha più apertura e più sfondo, a piè dell'Appennino, tra bei colli e bei fiumi. Benedetta di ubertà e d'ingegno, produsse il [[Jacopo Barozzi da Vignola|Barozzi]] il [[Ludovico Antonio Muratori|Muratori]] e il [[Agostino Paradisi|Paradisi]]; e produce cavoli stupendi, a cui non ho veduto gli eguali nelle mostre agrarie d'Italia. Rammento i cavoli, e frutte vistosissime, e prosciutti molto promettenti; perché alla commemorazione delle glorie passate vollesi unire la dimostrazione del lavoro presente in una esposizione d'agricoltura e d'industria. E fu ottimo consiglio. L'Italia è stata troppo inebriata finora d'idealismo: per me un bel [[cavolo]] e ben coltivato è cosa molto più estetica di cinquecento canti della poesia odierna e di mille cento articoli della stampa anche di opposizione. (p. 104) *{{NDR|[[Émile Littré]]}} Uomo di tre anime lo avrebber chiamato gli antichi: noi nel totale meraviglioso del suo lavoro dobbiamo anche singolarmente ammirare la ramificazione logica delle ricerche, il progressivo abbarbicare degli studi, il sapiente indentamento delle molte ruote della sua operosità intellettuale in tanti congegni e tutti di effettiva utilità, e più ancora la perseveranza, la coerenza, la virtù, con le quali quel nobilissimo ingegno vide, segui, raggiunse l'unità finale. (pp. 301-302) *Il [[Auguste Barbier|Barbier]] – discorriamo un po' di politica, se pure la politica quando passi per l'arte ha da chiamarsi ancora così –, non ostante i suoi entusiasmi per ''la grande populace'', non era mica un [[Georges Jacques Danton|dantoniano]], e, tanto meno, un [[Jacques-René Hébert|hebertista]]. Saltando su la restaurazione {{sic|constituzionale}} e l'impero conquistatore, egli fermavasi, è vero, alla repubblica vittoriosa, giusta, costumata, illuminata, che fu l'ideale dei migliori di Francia per più anni dopo il '93. Ma egli, come tutti quasi i cresciuti dopo il '15, era inzuppato di quell'idealismo che avendo per {{sic|gaz}} alimentatore il cristianesimo civile coronava il suo quieto e quasi lunare irraggiamento co 'l mistico alone del romanticismo liberale. (pp. 331-332) *Egli {{NDR|Auguste Barbier}} il poeta, traeva nella pubblica luce il quarto Stato e le sue piaghe, non per {{sic|conscienza}} politica o previsione ch'egli avesse del prossimo avvenire; ma per un sentimento di benigna equità, direi quasi di carità, direi quasi di sdegno evangelico contro i godenti e i trionfanti del secolo; si spingeva fino al socialismo, ma all' ombra della croce. Simile in ciò a molti di quella nobile ma debole generazione romantica. (pp. 332-333) *La {{sic|imagine}} della contessa [[Maria Teresa Gozzadini|Gozzadini]] a me piace ricercarla nell'amena solitudine di Ronzano più ancora che nel salottino pompeiano del suo palazzo di via Santo Stefano, ove pure lo spirito di lei scattava cosi luminoso dall'attrito della varia conversazione. Io amo ricollocarla lassù, tra quelle grandi querce, tra quei cipressi nella loro vecchiezza immobili quasi {{sic|mète}} di secoli. Ella, che in gioventù dipinse il paesaggio, che era cresciuta in mezzo a' poeti, aveva della natura un sentimento e una percezione profonda, e sapeva farsene una rappresentazione affettuosa e prossima più che i paesisti e poeti italiani, troppo vagando sui colori e la superficie, non usino avere e rendere. (pp. 373-374) *Quando conobbi da prima la contessa Gozzadini, mi parve di ravvisare specialmente nelle linee degli angoli frontali i tratti del viso di [[Dante Alighieri|Dante]]. Non lo dissi allora; ma un artista di poi mi notò con più franca asseveranza quello che a me era parso vedere: e ora leggo fatta la stessa osservazione da uno scienziato americano, e so che lo zio Serego offeriva una strana somiglianza co 'l ritratto dell'Alighieri. (p. 374) *La contessa Gozzadini avendo, oltre il nobil sentire, un singolar temperamento di facoltà vive fini ed argute, di ciò che sentiva e osservava s'era avvezza a rendersi ragione, facendosene un concetto suo ed esprimendolo con verità ferma e immediata. Non enfasi mai, ch'è indizio di anima debole e falsa: non sentimentalità, ch'è accusa d'anima debole e dura: un gran disprezzo della volgarità, vizio ormai comune in basso ed in alto: un ragionar fitto, serrato, giusto, con un guardarvi fiso e chiaro negli occhi, con lampi d'amori e di sdegni, e di quando in quando uno scatto o una scrollata di spalle, poetica, ghibellina. (p. 382) *{{NDR|Maria Teresa Gozzadini}} Leggeva Dante, e se ne recava seco il volume anche nelle ascensioni alpine; ma non lo teneva in mostra, né mai ne le udii far citazioni e sol una ne ho veduta nelle lettere. Grande amica dell'[[Aleardo Aleardi|Aleardi]], e pure non baciava mai le amiche, e non diceva ''angelo'' né anche alle bambine. Così forte uscì dalla fantastica morbidezza della società veronese, cosi schietta passò tra la compassata e liscia gravità bolognese: senza sforzi e atteggiamenti da originale, temperando la franchezza con una gran gentilezza signorile. (p. 382) *Se la [[poesia]] è e ha da essere arte, ciò che dicesi forma è e ha da essere della poesia almeno tre quarti. Un [[poeta]] che trascuri la forma non è un poeta: è uno che ha in grandissima stima sé stesso e in assai basso concetto il prossimo suo, co 'l quale in somma egli tratta cosi: – Vedi, tu devi leggere questa roba, non perché sia poesia, ma perché è la {{sic|ebullizione}} del mio cervello e la secrezione del mio cuore: il qual cuore e il qual cervello sono gli organi privilegiati di quel grande idealista, di quel gran realista, di quel grande umorista, di quel bellissimo [[Endimione]] della natura che sono io –. (p. 420) *Egli {{NDR|[[Guido Mazzoni (letterato)|Guido Mazzoni]]}} tradusse [[Meleagro di Gadara|Meleagro]] e traduce [[Gaio Valerio Catullo|Catullo]] con rara agevolezza e felicità, e ha insieme un debole per la letteratura moderna, specialmente francese. Così tra per la facilità dell'ingegno suo fiorentino e per lo snodamento, acquistato con la coltura e l'esercizio, delle facoltà e tendenze estetiche, egli sgomitola i versi e i metri più difficili che non par fatto suo, e le forme scabre e malagevoli ad altri gli sguisciano levigate e lucide dalla mano, e certe stranezze cercate paiono nel suo stile naturali. Ma a questa sua elegante facilità il Mazzoni, diciamolo sùbito, si lascia andare un po' troppo; e qualche volta dà per rappresentazione fantastica la fosforescenza della frase solleticata dal metro, e all'atteggiamento esterno non ha rispondente sempre un movimento interno dello spirito o un guizzo dell'idea. (pp. 420-421) ==''Ceneri e faville''== *Ai giudizi dei [[Nemico|nemici]] vuolsi avere sempre la debita osservanza. (serie prima, p. ii) *''Fratelli, | per diverse terre le vostre ossa | per l'Italia tutta il nome, | ma la religione di voi è qui | e passa | di generazione in generazione | ammonendo | che scienza è libertà''. (serie prima, p. 76) *{{NDR|Parlando della regione [[Marche]]}} Così benedetta da [[Dio]] di bellezza di varietà di ubertà, tra questo digradare di monti che difendono, tra questo distendersi di mari che abbracciano, tra questo sorgere di colli che salutano, tra questa apertura di valli che arridono. (dal discorso tenuto a Recanati il 29 giugno 1898 in occasione del 1° centenario della nascita di [[Giacomo Leopardi]], serie terza e ultima; p. 26) *[...] verrà il giorno che il Severo e Clemente, liberatore della città, amatore del mondo, tribuno augusto [[Francesco Coccapieller]], sfromboli giù per il Corso a furia di sferzinate il Parlamento italiano a correre il palio, ignudo. (serie terza e ultima; p. 261) ==''Confessioni e battaglie''== ===Serie prima=== *È pure un vil facchinaggio quello di dovere o volere andar d'accordo co' molti! (p. 122) *[...] la letteratura che da due secoli ha dato e dà forme più logiche, più spigliate, più facili al pensiero moderno è senza dubbio la [[Letteratura francese|francese]], e per la letteratura di Francia son passate e sonosi mescolate le diverse correnti del genio moderno [...].<ref>Da ''Critica e arte'', in ''[https://books.google.it/books?id=GUyjRhLthZsC Confessioni e battaglie]'', Zanichelli, Bologna, 1885, pp. 190-191.</ref> *I giovini non possono generalmente esser [[critico|critici]]; e, per due o tre che riescano, cento lasciano ai rovi della via i brandelli del loro ingegno o ne vengon fuori tutti inzaccherati di pedanteria e tutti irti le vesti di pugnitopi: la critica è per gli anni maturi. (p. 170) *[...] la [[repubblica]], per me, è l'esplicazione storica e necessaria e l'assettamento morale della democrazia ne' suoi termini razionali: la repubblica, per me è il portato logico dell'umanesimo che pervade ormai tutte le istituzioni sociali. (p. 270) ===Serie seconda=== *L'[[arte]], come la concepisco e come non arrivo a farla io, è cosa altamente e perfettamente [...] aristocratica. (p. 53) *{{NDR|Su [[Francesco Giuseppe I d'Austria]]}} Riprendemmo Roma al papa, riprenderemo Trieste all'imperatore. A questo imperatore degl'impiccati. (p. 209) *''[[Guglielmo Oberdan]] | morto santamente per l'Italia | terrore ammonimento rimprovero | ai tiranni di fuori | ai vigliacchi di dentro.'' ([[Epigrammi|epigramma]]; p. 223) ==''Della «Canzone di Legnano»''== ===[[Incipit]]=== {{centrato|IL PARLAMENTO<br />I.}}<br /> <poem>Sta Federico imperatore in Como. Ed ecco un messaggero entra in Milano da Porta Nova a briglie abbandonate. «Popolo di Milano,» ei passa e chiede, «fatemi scorta al console Gherardo.» Il consolo era in mezzo de la piazza, e il messagger piegato in su l'arcione parlò brevi parole e spronò via. Allor fe' cenno il console Gherardo, e squillaron le trombe a parlamento.</poem> ===Citazioni=== *''Ed allora per tutto il parlamento | trascorse quasi un fremito di belve.'' (vv. 115-116) *''Venne il dì nostro | (o milanesi), e vincere bisogna.'' (v. 122-123<ref group="fonte">Citato in [[Giuseppe Fumagalli]], ''[[s:Chi l'ha detto?|Chi l'ha detto?]]'', Hoepli, 1921, p. [[s:Pagina:Chi l'ha detto.djvu/661#c1839|629]].</ref>) ==''Giambi ed epodi''== ===[[Incipit]]=== <poem>No, non son morto. Dietro me cadavere Lasciai la prima vita. Sopra i vólti Che m'arrideano impallidîr le rose, Moriro i sogni de la prima età.</poem> ===Citazione=== *''Coraggio, amici. Se di vive fonti | córse, tócco dal santo, il balzo alpin''<ref>Si accenna alla fonte che secondo la leggenda [[Francesco d'Assisi|San Francesco]] fece scaturire presso il santuario della Verna. {{NDR|Nota del curatore}}</ref>'' | a voi saggi ed industri i patrii monti | iscaturiscan di fumoso [[vino|vin]]; || del vin ch'edúca il forte suolo amico | di ferro e zolfo con natia virtú: | co 'l quale io libo al padre Tebro antico, | al Tebro tolto al fin di [[servitù]]''. (''[[s:Giambi ed epodi/Libro I/Agli amici della valle Tiberina|Agli amici della valle Tiberina]]'', I, vv. 29-36) *''Oh non per questo dal fatal di [[Scoglio di Quarto|Quarto]] | lido il naviglio de i mille salpò, | né Rosolino Pilo aveva sparto | suo gentil sangue che vantava Angiò''. (''[[s:Giambi ed epodi/Libro I/La Consulta araldica|La Consulta araldica]]'', XI, vv. 25-28<ref group="fonte">Citato in [[Giuseppe Fumagalli]], ''[[s:Indice:Chi l'ha detto.djvu|Chi l'ha detto?]]'', U. Hoepli, Milano, 1921, p. 381.</ref>) *''Maledetta | sii tu, mia patria antica, | su cui l'onta de l'oggi e la vendetta | de i secoli s'abbica!'' (''[[s:Giambi ed epodi/Libro I/In morte di Giovanni Cairoli|In morte di Giovanni Cairoli]]'', XIII, vv. 117-120) *''La nostra patria è vile.'' (''[[s:Giambi ed epodi/Libro I/In morte di Giovanni Cairoli|In morte di Giovanni Cairoli]]'', XIII, v. 132) *''Impronta Italia domandava Roma, | [[Bisanzio]] essi le han dato.'' (''[[s:Giambi ed epodi/Libro II/Per Vincenzo Caldesi|Per Vincenzo Caldesi]]'', XVIII, vv. 27-28) *{{NDR|[[Giuseppe Mazzini]]}} ''E un popol morto dietro a lui si mise. || Esule antico, al ciel mite e severo | leva ora il volto che giammai non rise, | — tu sol — pensando — o idëal, sei vero.'' (''[[s:Giambi ed epodi/Libro II/Giuseppe Mazzini|Giuseppe Mazzini]]'', XXIII, vv. 11-14) *''Ma voi siete cristiane, o Maddalene! | Foste da' preti a scuola. | Siete moderne! avete ne le vene | l'Aretino e il Loiola''. (''[[s:Giambi ed epodi/Libro II/A proposito del processo Fadda|A proposito del processo Fadda]]''<ref group="fonte">Citato in [[Giuseppe Fumagalli]], ''[[s:Indice:Chi l'ha detto.djvu|Chi l'ha detto?]]'', Hoepli, 1921, p. 536.</ref>, XXIX, vv. 45-48) *{{NDR|Da [[Perugia]]}} ''E il sol nel radiante azzurro immenso | fin de gli [[Abruzzo|Abruzzi]] al biancheggiar lontano | folgora, e con desio d'amor più intenso | ride a' monti de l'[[Umbria]] e al verde piano''. (''[[s:Giambi ed epodi/Libro II/Il canto dell'Amore|Il canto dell'amore]]'', XXX, vv. 37-40) *''Da le vie, da le piazze gloriose, {{NDR|dell'[[Umbria]]}} | ove, come dal maggio ilare a i dì | boschi di querce e cespiti di rose, | la libera de' padri arte fiorì''; [...]. (''[[s:Giambi ed epodi/Libro II/Il canto dell'Amore|Il canto dell'amore]]'', XXX, vv. 81-84) ==''Juvenilia''== ===[[Incipit]]=== <poem>Ah per te<ref>Al libro [1866].</ref> Orazio prèdica al vento! Del patrio carcere non sei contento, la chiave abomini grata a i pudichi, agogni a l'aere de' luoghi aprichi. E dove, o misero, dove n'andrai. Dove un ricovero trovar potrai, o de' miei giovini lustri diletto, o mio carissimo tenue libretto?</poem> ===Citazioni=== *{{NDR|[[Vittorio Alfieri]]}} ''O de l'italo agon supremo atleta | misurator, di questa setta imbelle, | che stranïata il sacro allòr ti svelle | che vuol la santa bile irrequïeta? || E a qual miri sai tu splendida meta | ed a che fin drizzato abbian le stelle | questa età che di ciance e di novelle | per quanto ingozzi e più e più si asseta''? (''[[s:Juvenilia/Libro III/Vittorio Alfieri|Vittorio Alfieri]]'', XLIII, vv. 1-8) *{{NDR|[[Dante Alighieri]]}} ''Forti sembianze di novella vita | circondar la tua cuna, | o re del canto che più alto mira. | Gentil virago ardita, | quale non vider mai le argive sponde | né le latine, e d'amor balda e d'ira, | te venìa la bella | toscana libertade; e il pargoletto | già magnanimo petto | ti confortava de la sua mammella. | Tutta accesa ne' raggi di sua sfera, | mite insieme ed austera, | venne la fede; e per un popoloso | di visioni e d'ombre oscuro lito | la porta ti mostrò dell'infinito''. (''[[s:Juvenilia/Libro IV/Dante|Dante]]'', LX, vv. 1-15) *''Dimmi, triangoluzzo mio squadrato, | che al mondo se' degli animali rari, | furono prima i ciuchi o i somari? | e quel tuo capo è un circolo o un quadrato? || Anco: il cervel, se fior te n'è restato, | è isoscelo o scaleno o ha lati pari? | Se' tu l'ambasciador de' calendari, | o un parallelogrammo battezzato?'' (''[[s:Juvenilia/Libro V/A un geometra|A un geometra]]'', LXX, vv. 1-8) *''Or chi pria leverà d'[[Italia]] il grido | spezzando il vario, infame, antico freno? | Di martiri e d'eroi famoso nido, | voi [[Modena]] e [[Bologna]]. Oh al dì sereno || di libertà cresciute, anime altere | tra i ceppi sanguinanti e gli egri esigli | e gli orrendi martòri in prigion nere, || voi ne' tedeschi e ne' papali artigli | chi più mai renderà, poi che un volere | raccoglie alfin de la gran madre i figli?'' (''[[s:Juvenilia/Libro VI/Modena e Bologna|Modena e Bologna]]'', XC, vv. 5-14) ==''Odi barbare''== ===[[Incipit]]=== <poem>Odio l'usata [[poesia]]: concede comoda al vulgo i flosci fianchi e senza palpiti sotto i consueti amplessi stendesi e dorme. A me la strofe vigile, balzante co 'l plauso e 'l piede ritmico ne' cori: per l'ala a volo io còlgola, si volge ella e repugna.</poem> ===Citazioni=== *''Lieta del fato [[Brescia]] raccoltemi, | Brescia la forte, Brescia la ferrea, | Brescia leonessa d'Italia | beverata nel sangue nemico.'' (''[[s:Odi barbare/Delle Odi Barbare Libro I/Alla Vittoria - Tra le rovine del tempio di Vespasiano in Brescia|Alla Vittoria, tra le rovine del tempio di Vespasiano in Brescia]]'', libro I, vv. 37-40) *''Salve, [[Umbria]] verde, e tu del puro fonte | nume Clitumno!'' (''[[s:Odi barbare/Delle Odi Barbare Libro I/Alle fonti del Clitumno|Alle fonti del Clitumno]]'', libro I, vv. 25-26) *''[[Roma]], ne l'aer tuo lancio l'anima altera volante: | accogli, o Roma, e avvolgi l'anima mia di luce''. (''[[s:Odi barbare/Delle Odi Barbare Libro I/Roma|Roma]]'', libro I, vv. 1-2) *''Anch'ei, tra 'l dubbio giorno d'un gotico | tempio avvolgendosi, l'[[Dante Alighieri|Alighier]] trepido | cercò l'immagine di Dio nel gemmeo | pallore d'una femina''. (''[[s:Odi barbare/Delle Odi Barbare Libro I/In una chiesa gotica|In una chiesa gotica]]'', libro I, vv. 21-24) *''Surge nel chiaro inverno la fosca turrita [[Bologna]], | e il colle di sopra bianco di neve ride''. (''[[s:Odi barbare/Delle Odi Barbare Libro I/Nella piazza di San Petronio|Nella piazza di San Petronio]]'', libro I, vv. 1-2) *[...] ''quando [[Odoacre]] dinanzi a l'impeto | di [[Teodorico il Grande|Teodorico]] cesse, e tra l'èrulo | eccidio passavan sui carri | dritte e bionde le donne amàle || entro la bella [[Verona]], odinici | carmi intonando: raccolta al vescovo | intorno, l'italica plebe | sporgea la croce supplice a' Goti''. (''[[s:Odi barbare/Delle Odi Barbare Libro I/Davanti il Castel Vecchio di Verona|Davanti il Castel Vecchio di Verona]]'', libro I, vv. 5-12) *{{NDR|Sul [[Lago di Garda]]}} [...] ''una gran tazza argentea, || cui placido olivo per gli orli nitidi corre | misto a l'eterno lauro.'' (''[[s:Odi barbare/Delle Odi Barbare Libro I/Sirmione|Sirmione]]'', libro I, v. 4) *''Breve ne l'onda placida avanzasi | [[Scoglio di Quarto|striscia di sassi]]. Boschi di lauro | frondeggiano dietro spirando | effluvi e murmuri ne la sera. |'' [...] ''| Par che da questo nido pacifico | in picciol legno l'uom debba movere | secreto a colloqui d'amore | leni su zefiri, la sua donna | fisa guatando l'astro di [[Venere (astronomia)|Venere]].'' (''[[s:Odi barbare/Delle Odi Barbare Libro I/Scoglio di Quarto|Scoglio di Quarto]]'', libro I, vv. 1-4, 9-13) *''Superba ardeva di lumi e cantici | nel mar morenti lontano [[Genova]] | al vespro lunare dal suo | arco marmoreo di palagi.'' (''[[s:Odi barbare/Delle Odi Barbare Libro I/Scoglio di Quarto|Scoglio di Quarto]]'', libro I, vv. 29-32) *''Fulgida e bionda ne l'adamantina | luce del serto tu passi''. (''[[s:Odi barbare/Delle Odi Barbare Libro I/Alla regina d'Italia - XX Nov. MDCCCLXXVIII|Alla Regina d'Italia]]'', libro I, vv. 29-30) *''Già il mostro {{NDR|la [[locomotiva a vapore]]}}, conscio di sua metallica | anima, sbuffa, crolla, ansa, i fiammei | occhi sbarra; immane pe 'l buio | gitta il fischio che sfida lo spazio.'' (''[[s:Odi barbare/Delle Odi Barbare Libro II/Alla stazione in una mattina d'autunno|Alla stazione in una mattina d'autunno]]'', libro II, vv. 29-32) *''Oh qual caduta di foglie, gelida, | continua, muta, greve, su l'anima! | io credo che solo, che eterno, | che per tutto nel mondo è [[novembre]].'' (''[[s:Odi barbare/Delle Odi Barbare Libro II/Alla stazione in una mattina d'autunno|Alla stazione in una mattina d'autunno]]'', libro II, vv. 53-56) *{{NDR|[[Marzo]]}} ''Quale una incinta, su cui scende languida | languida l'ombra del sopore e l'occupa, | disciolta giace e palpita su 'l talamo, | sospiri al labbro e rotti accenti vengono | e súbiti rossor la faccia corrono ||'' [...] ''Chinatevi al lavoro, o validi omeri; | schiudetevi agli amori, o cuori giovani; | impennatevi a sogni, ali dell'anime; | irrompete alla guerra, o desii torbidi: | ciò che fu torna e tornerà nei secoli''. (''[[s:Odi barbare/Delle Odi Barbare Libro II/Canto di Marzo|Canto di marzo]]'', libro II, vv. 1-5, 26-30) *[...] ''[[Nuvola|vacche del cielo]]'' [...]. (''[[s:Odi barbare/Delle Odi Barbare Libro II/Canto di Marzo|Canto di marzo]]'', libro II, v. 11) *''L'[[ora]] presente è in vano, non fa che percuotere e fugge, | sol nel [[passato]] è il bello, sol ne la [[morte]] è il vero.'' (''[[s:Odi barbare/Delle Odi Barbare Libro II/Presso l'urna di Percy Bysshe Shelley|Presso l'urna di Percy Bysshe Shelley]]'', libro II, vv. 3-4) *''Ah, ma non ivi alcuno de' novi poeti mai surse, | se non tu forse, [[Percy Bysshe Shelley|Shelley]], spirito di titano, | entro virginee forme''. (''[[s:Odi barbare/Delle Odi Barbare Libro II/Presso l'urna di Percy Bysshe Shelley|Presso l'urna di Percy Bysshe Shelley]]'', libro II, vv. 41-42) ===Citazioni sulle ''Odi barbare''=== *Le ''Barbare'' sono serti di fiori posti su delle tombe; o corone di cipresso appese ad abbandonate are votive. Il Carducci è apparso come un superstite di altri tempi... E della sua solitudine ebbe anch'egli coscienza. Onde quella tristezza elegiaca di parecchie, delle più belle e più sincere forse, delle ''Odi barbare'': quella quasi nostalgica adorazione di rovine... ([[Eugenio Donadoni]]) ==''Rime e ritmi''== ===[[Incipit]]=== '''Alla signorina Maria A.''' <poem>O Piccola Maria, di versi a te che importa? Esce la poesia, o piccola Maria, quando malinconia batte del cor la porta. O piccola Maria, di versi a te che importa?</poem> ===Citazioni=== *''Contessa, che è mai la [[vita]]? | È l'ombra d'un sogno fuggente. | La favola breve è finita, | il vero immortale è l'[[amore|amor]].'' (''[[s:Rime e ritmi/Jaufré Rudel|Jaufré Rudel]]'', vv. 73-76) *''Salve, [[Piemonte]]! A te con melodia | mesta, da lungi risonante, come | gli epici canti del tuo popol bravo, | scendono i fiumi. || Scendono pieni, rapidi, gagliardi, | come i tuoi cento battaglioni, e a valle | cercan le deste a ragionar di gloria | ville e cittadi''. (''[[s:Rime e ritmi/Piemonte|Piemonte]]'', 9-16) *[...] ''e da Superga nel festante coro | de le grandi Alpi la regal [[Torino]] | incoronata di [[vittoria]], ed [[Asti]] | repubblicana''. (''[[s:Rime e ritmi/Piemonte|Piemonte]]'', vv. 33-36) *{{NDR|A [[Carlo Alberto di Savoia]]}} [...] ''oggi ti canto, o re de' miei verd'anni, | re per tant'anni bestemmiato e pianto, | che via passasti con la spada in pugno | ed il cilicio | al cristian petto, italo Amleto''. (''[[s:Rime e ritmi/Piemonte|Piemonte]]'', vv. 65-69) *''[[Italia]] | assunta novella tra le genti''. (''[[s:Rime e ritmi/Cadore|Cadore]]'', vv. 163-164) *{{NDR|[[Carlo Goldoni]]}} ''A te, porgente su l'argenteo Sile | le braccia a l'avo da l'opima cuna, | ne la festante ilarità senile | parve la vita accorrere con una || marïonetta in mano. Al sol d'aprile | te fuggente la logica importuna | presago accolse il comico navile | veleggiando la tacita laguna''. (''[[s:Rime e ritmi/Carlo Goldoni|Carlo Goldoni]]'', I, vv. 1-8) *''Quando, novello Procida, | e più vero e migliore''<ref>Per il refuso su ''più vero e maggiore'', {{cfr}} [[Giuseppe Fumagalli]], ''[[s:Chi l'ha detto?|Chi l'ha detto?]]'', Hoepli, 1921, p. [[s:Pagina:Chi l'ha detto.djvu/764#c2046|732]].</ref>'', innanzi e indietro, | arava ei l'onda sicula;'' [...]. (''[[s:Rime e ritmi/Alla figlia di Francesco Crispi|Alla figlia di Francesco Crispi]]'', vv. 17-19) *''Seco venga a' lidi tuoi | fe' d'opre alte e leggiadre, | o isola del sole, o tu d'eroi | [[Sicilia]] antica madre.'' (''[[s:Rime e ritmi/Alla figlia di Francesco Crispi|Alla figlia di Francesco Crispi]]'', vv. 29-32) *[...] ''come, o [[Ferrara]], bello ne la splendida ora d'Aprile | ama il memore sole la tua pace!'' (''[[s:Rime e ritmi/Alla città di Ferrara|Alla città di Ferrara]]'', vv. 5-6) *''Salve, Ferrara, co'l tuo fato in pugno | ultima nata, creatura nova | de l'Appennin, del Po, del faticoso | dolore umano!'' (''[[s:Rime e ritmi/Alla città di Ferrara|Alla città di Ferrara]]'', vv. 93-96) *''Ombra d'un fiore è la beltà, su cui | bianca farfalla poesia volteggia: | eco di tromba che si perde a valle | è la potenza.'' (''[[s:Rime e ritmi/La chiesa di Polenta|La chiesa di Polenta]]'', vv. 13-16) *''Fuga di tempi e barbari silenzi | vince e dal flutto de le cose emerge | sola, di luce a' secoli affluenti | faro, l'[[idea]].'' (''[[s:Rime e ritmi/La chiesa di Polenta|La chiesa di Polenta]]'', vv. 17-20) ==''Rime nuove''== ===[[Incipit]]=== <poem>Ave, o [[rima]]! Con bell'arte su le carte te persegue il trovadore; ma tu brilli, tu scintilli, tu zampilli su del popolo dal cuore. O scoccata tra due baci ne i rapaci volgimenti de la danza, come accordi ne' due giri due sospiri, di memoria e di speranza!</poem> ===Citazioni=== *''[[Sonetto|Breve e amplissimo carme]]'' [...]. (''[[s:Rime nuove/Libro II/Al sonetto|Al sonetto]]'', III, v. 1) *''Pur ne l'ombra de' tuoi lati velami | gli umani tedi, o notte, ed i miei bassi | crucci ravvolgi e sperdi: a te mi chiami, | e con te sola il mio cuor solo stassi. || Di quai d'ozio promesse adempi e sbrami | gl'irrequïeti miei spiriti lassi? | E qual doni potenza a i pensier grami | onde a l'eterno o al nulla errando vassi? || O diva [[notte]], io non so già che sia | questo pensoso e presago diletto | ove l'ire e i dolor l'anima oblia: || ma posa io trovo in te, qual pargoletto | che singhiozza e s'addorme de la pia | ava abbrunata su l'antico petto.'' (''[[s:Rime nuove/Libro II/Di notte|Di notte]]'', VII) *''Te che solinghe balze e mèsti piani | ombri, o [[quercia]] pensosa, io più non amo, | poi che cedesti al capo de gl'insani | eversor di cittadi il mite ramo.'' (''[[s:Rime nuove/Libro II/Colloqui con gli alberi|Colloqui con gli alberi]]'', VIII, vv. 1-4) *''Né te, [[alloro|lauro]] infecondo, ammiro o bramo, | che mènti e insulti, o che i tuoi verdi e strani | orgogli accampi in mezzo al verno gramo | o in fronte a calvi imperador romani.'' (''[[s:Rime nuove/Libro II/Colloqui con gli alberi|Colloqui con gli alberi]]'', VIII, vv. 5-8) *''Amo te, [[vigna|vite]], che tra bruni sassi | pampinea ridi, ed a me pia maturi | il sapïente de la vita oblio.'' (''[[s:Rime nuove/Libro II/Colloqui con gli alberi|Colloqui con gli alberi]]'', VIII, vv. 9-11) *''Ma più onoro l'[[abete]]: ei fra quattr'assi, | nitida [[bara]], chiuda al fin li oscuri | del mio pensier tumulti e il van desio.'' (''[[s:Rime nuove/Libro II/Colloqui con gli alberi|Colloqui con gli alberi]]'', VIII, vv. 12-14) *''T'amo, o pio [[bue|bove]]; e mite un sentimento | di vigore e di pace al cor m'infondi. | O che solenne come un monumento | tu guardi i campi liberi e fecondi, | o che al giogo inchinandoti contento | l'agil opra de l'uom grave secondi:'' [...]. (''[[s:Rime nuove/Libro II/Il bove|Il bove]]'', IX, vv. 1-6) *''Il divino del [[pianura|pian]] silenzio verde''. (''[[s:Rime nuove/Libro II/Il bove|Il bove]]'', IX, v. 14) *''Siede novembre su le vie festanti | ove il maggio s'aprì de' miei pensieri, | e spettral ne la nebbia alza i giganti | templi la tua città, [[Dante Alighieri]]. || Meglio cosí; ch'io non mi vegga avanti | gli academici Lapi e i Bindi artieri: | Io vo' vedere il cavalier de' santi, | il santo io vo' veder de' cavalieri. || Forza di gioventù lieta da' marmi | fiorente, ch'ogni loda a dietro lassi | d'achei scalpelli e di toscani carmi, || degno, [[San Giorgio]] (oh con quest'occhi lassi | il vedess'io), che innanzi a te ne l'armi | un popolo d'eroi vincente passi.'' (''[[s:Rime nuove/Libro II/San Giorgio di Donatello|San Giorgio di Donatello]]'', XIV) *''[[Dante Alighieri|Dante]], onde avvien che i vóti e la favella | levo adorando al tuo fier simulacro, | e me sul verso che ti fè già macro | lascia il sol, trova ancor l'alba novella? |'' [...] ''| son chiesa e impero una ruina mesta | cui sorvola il tuo canto e al ciel risona: | muor Giove, e l'inno del poeta resta''. (''[[s:Rime nuove/Libro II/Dante|Dante]]'', XVI, vv. 1-4 e 12-14) *''L'albero a cui tendevi | la pargoletta mano, | il verde [[melograno]] | da' bei vermigli fior, | nel muto orto solingo | rinverdí tutto or ora | e giugno lo ristora | di luce e di calor''. (''[[s:Rime nuove/Libro III/Pianto antico|Pianto antico]]'', XLII, vv. 1-8) *''[[Maggio]] risveglia i nidi, | maggio risveglia i cuori; | porta le ortiche e i fiori, | i serpi e l'usignol.'' (''[[s:Rime nuove/Libro III/Maggiolata|Maggiolata]]'', L, vv. 1-4) *''La [[nebbia]] agl'irti colli | [[Pioggia|piovigginando]] sale, | e sotto il maestrale | urla e biancheggia il [[mare|mar]]; || ma per le vie del borgo | dal ribollir de' [[Tino (vinificazione)|tini]] | va l'aspro odor de i [[vino|vini]] | l'anime a rallegrar. || Gira sui ceppi accesi | lo spiedo scoppiettando: | sta il cacciator fischiando | su l'uscio a rimirar | tra le rossastre nubi | stormi d'uccelli neri | com'esuli pensieri | nel vespero migrar''. (''[[s:Rime nuove/Libro III/San Martino|San Martino]]'', LVIII, vv. 1-16) *{{NDR|Sulla [[Sicilia]]}} ''Sai tu l'isola bella, a le cui rive | manda il Ionio i fragranti ultimi baci | nel cui sereno mar Galatea vive | e su' monti Aci?'' (''[[s:Rime nuove/Libro IV/Primavere elleniche II|Primavere elleniche II]]'', LXIII, vv- 1-4) *''De l'ombroso pelasgo [[Monte Erice|Èrice]] in vetta | eterna ride ivi Afrodite e impera, | e freme tutt' amor la benedetta | da lei costiera''. (''[[s:Rime nuove/Libro IV/Primavere elleniche II|Primavere elleniche II]]'', LXIII, vv. 5-8) *''Meglio operando oblïar, senza indagarlo; | questo enorme mister de l'[[universo]]!'' (''[[s:Rime nuove/Libro V/Idillio maremmano|Idillio maremmano]]'', LXVII, vv. 38-39) *''Odio la faccia tua stupida e tonda, | l'inamidata cotta, | monacella lasciva ed infeconda, | [[Luna|celeste paölotta]]'' (''[[s:Rime nuove/Libro V/Classicismo e romanticismo|Classicismo e Romanticismo]]'', LXIX, vv. 37-40) *''Si volse il prete a dire: Ite. Potente | ruppe il sole a le nubi sormontando, | e incoronò d'un'iride scendente | la bella donna che sorgea pregando. | Corse tra le figure bizantine | vermiglio un riso come di pudor; | ma la [[Maria|Madonna]] le pupille chine | tenea su 'l figlio, e mormorava – Amor''. (''[[s:Rime nuove/Libro V/Da la qual par ch'una stella si mova|Da la qual par ch'una stella si mova]]'', LXXI, 33-40) *''I [[cipresso|cipressi]] che a Bólgheri alti e schietti | van da San Guido in duplice filar, | quasi in corsa giganti giovinetti | mi balzarono incontro e mi guardâr.'' (''[[s:Rime nuove/Libro V/Davanti san Guido|Davanti san Guido]]'', LXXII, vv. 1-4) *''Su 'l castello di [[Verona]] | batte il [[sole]] a mezzogiorno | da la Chiusa al pian rintrona | solitario un suon di [[Corno (strumento musicale)|corno]],'' [...]. (''[[s:Rime nuove/Libro VI/La leggenda di Teodorico|La leggenda di Teodorico]]'', LXXVI, vv. 1-4) *''Sanguinosa, in un sorriso | di martirio e di splendor: | di [[Severino Boezio|Boezio]] è il santo viso, | del romano senator.'' (''[[s:Rime nuove/Libro VI/La leggenda di Teodorico|La leggenda di Teodorico]]'', LXXVI, vv. 101-104) *[...] ''o noci della [[Carnia]] addio! | Erra tra i vostri rami il pensier mio | sognando l'ombre d'un tempo che fu!'' (''[[s:Rime nuove/Libro VI/Il comune rustico|Il comune rustico]]'', LXXVII, vv. 7-9) *''Cittadini di palagio, | mercanti e buon artieri; | e voi conti di maremma, | dai selvatici manieri; || voi di Corsica visconti, | voi marchesi de' confini; | voi che re siete in Sardegna | ed in [[Pisa]] cittadini; || voi che in volta del levante | mainaste or or la vela: | pria che arrossi la Verruca | e si spenga la candela, || fuori porta del parlascio, | su correte arditamente! | Su, su, popolo di Pisa, | cavalieri e buona gente!'' (''[[s:Rime nuove/Libro VI/Faida di comune|Faida di comune]]'', LXXIX, vv. 109-124) *''Hallali''<ref>''Hallalí'' è grido di caccia nella lingua francese, oggi accolto, credo, anche nelle nobili cacce italiane; e può accogliersi, parmi, perché in fine non è altro che un composto d'interiezioni e di avverbi comuni alle due lingue. {{NDR|Nota del curatore}}</ref>'', hallali, gente d'Habsburgo! | Ad una caccia eterna io con te surgo;'' [...]. (''[[s:Rime nuove/Libro VI/Ninna nanna di Carlo V|Ninna-nanna di Carlo V]]'', LXXX, vv. 33-34) *''Poeta, su 'l tuo capo sospeso ho il tricolore | che da le spiagge d'Istria da l'acque di Salvore | la fedele di Roma, [[Trieste]], mi mandò''. (''[[s:Rime nuove/Libro VI/A Vittore Hugo|A Victor Hugo]]'', LXXXI, vv. 49-51) ==[[Incipit]] di ''Conversazioni critiche''== Lodiamo di buon animo i buoni pensieri ne' due scritti del dott. C., intitolati I beni della letteratura e I mali della lingua latina, intorno agli offici delle lettere e dei letterati, intorno alle pessime condizioni dell'educazione letteraria qual fu e qual è in parte ancora fra noi e alla necessità di una educazione piú veramente civile. ==Citazioni su Giosuè Carducci== *A Giosuè Carducci, un dì tanto combattuto pe' suoi eccessi verbali, furono alla fine tributati onori singolari. Non solo egli fu chiamato "il poeta della terza Italia", ch'è appena cominciata, ma il Parlamento nazionale gli decretò un monumento a Roma; dove non l'hanno Virgilio, Dante, Michelangelo, Colombo, Vittorio Alfieri, primo poeta e profeta del Risorgimento, e neppure Alessandro Volta, la cui scoperta torna oggi sì possente alla civiltà del mondo. Ma a Roma era rivolta l'anima del poeta maremmano; il verso di Dante sul "gran veglio" simbolico,<br><div style="text-align:center;">E Roma guarda sì come suo speglio,</div>si adatta a lui, avvivatore delle tradizioni italiche. ([[Raffaello Barbiera]]) *Antiromantico, antimanzoniano ed anticristiano si dichiarò apertamente Giosuè Carducci, quando poco più che ventenne incominciò a farsi conoscere nella sua Toscana. Armato di cultura pagana e classica parve dapprima scendere in campo come un restauratore del classicismo, quasi un continuatore del Foscolo e dell'Alfieri; ma non tardò ad affermare la sua personalità gettando in quella forma classica pensieri modernissimi, come nell'''Inno a Satana'' che è un entusiastico saluto al progresso ed alla libertà. ([[Pietro Orsi]]) *[[Bologna]] era bella, amabile, degna di essere goduta con l'anima e la carne. Dietro le luminose vetrine della libreria Zanichelli aleggiava ancora lo spirito eternamente corrucciato del Carducci. ([[Rino Alessi]]) *Carducci è l'ultima tempra d'uomo che abbia avuto la nostra poesia, l'ultimo poeta che nel mondo non abbia veduto soltanto se stesso, ma anche il prossimo. È un uomo quadrato, più ricco di fantasia che Pascoli e D'Annunzio e più complesso di entrambi nel suo svolgimento poetico. ([[Attilio Momigliano]]) *Egli sembra, anche nell'aspetto, una di quelle foreste sul lido del suo mare, le quali anche nella più quieta serenità pare che si contorcano alle raffiche del libeccio. ([[Giovanni Pascoli]]) *Giosuè Carducci in mezzo al culto amoroso della poesia non ha abbandonato gli studi severi della critica. Nel Carducci conviene distinguere due persone, il poeta ed il critico; il primo non rassomiglia punto al secondo. Enotrio poeta è impetuoso, irrequieto, impaziente d'ogni difficoltà, e sempre pronto a rompere, come il Duca di Borgogna, l'orologio se suoni un'ora che lo chiami a ciò ch'egli non vuole. Il critico invece medita lungamente e scrive avvisato ed arguto, sapendo unire agli splendori dell'immaginazione la forma {{sic|culta}} ed elegante, l'erudizione profonda. Il Carducci sa tenersi lontano dalla nebulosità del De Sanctis, dalla elegante leggerezza del Settembrini, dalla troppo minuziosa analisi del Camerini e si manifesta co' suoi ''Studi letterarî'' uno dei più dotti ed arguti critici d'Italia, accoppiando alla serietà alemanna, la vivacità ed il calore degli ingegni del mezzogiorno. ([[Pompeo Gherardo Molmenti]]) *Il Carducci è l'ultimo dei poeti dell'Italia antica, più che il primo dei poeti dell'Italia nuova. ([[Eugenio Donadoni]]) *L'ispirazione carducciana è figlia dell'erudizione, e il Carducci è così strano poeta che, dopo d'avere incominciato tardi a produrre i suoi {{sic|capilavori}}, lascia trascorrere anni ed anni tra l'uno e l'altro e ne produce pochissimi. ([[Paolo Orano]]) *La storia nell'anima di Carducci, con buona pace del suo metodo storico, è quasi sempre una proiezione di presente negli sfondi lontani, per dargli autorità e obiettività. La storia in Carducci è polemica. Poeta della storia potrebbe al più significare poeta drammatico, e Carducci non creò una persona artistica fuori della sua personalità lirica. ([[Scipio Slataper]]) *Ma non si può né si deve dire che Giosuè Carducci sia il poeta di un'epoca, l'uomo rappresentativo di qualche cosa come una civiltà. No. Nell'opera sua manca ogni creazione di idee. Carducci deriva, non crea; e deriva non soltanto il pensiero che, del resto, in lui è sempre allo stato frammentario, dai Greci, dai Latini, dai Tedeschi e dai Francesi; ma anche l'immagine. È forse difficile sostenere che nell'opera poetica e prosastica del Carducci esista una immagine tutta carducciana. ([[Paolo Orano]]) *Quando il Carducci morì, parve per un momento che la sua statura morale dovesse oscurare a lungo quelle della generazione a lui contemporanea e di altre successive che avrebbero dovuto attingere alla poesia gli ideali e alla personalità morale di lui norme di vita. In verità scompariva e scendeva con lui nella tomba una Italia che i panegiristi, i chroniqueurs, i falsi scolari, i critici maggiori e minori credevano d'intendere, gridando a gran voce con lagrime di dolore le lodi di un uomo che, vivo, si sarebbe violentemente e rudemente liberato di quel coro profano: che non sarebbe stato né posa né gesto platonico, come non erano state ciò le ribellioni del Carducci alla esaltazione cieca della sua personalità poetica e {{sic|prattica}}. ([[Francesco Piccolo (filologo)|Francesco Piccolo]]) *Quando pensiamo al Carducci uomo non sappiamo separare questo dagli altri elementi del suo carattere morale, sicché noi lo vediamo ancora un po' come il maestro e il consigliere di tutte le generazioni. Per altro egli rimane ancora vivo nella coscienza di tutti, anche se ad uso d'una certa coscienza giovanile in formazione è stato ridotto a pezzi d'antologia i quali non danno la misura né del carattere morale né del carattere poetico di lui. Rimane nella scuola, perché la scuola è la più conservatrice di tutte le istituzioni. ([[Francesco Piccolo (filologo)|Francesco Piccolo]]) *Questa concezione formalistica della poesia come un mestiere artistico infinitamente difficile, e come tale da prendere molto sul serio, ha per il Carducci una grande seduzione anche perché a lui di rado è concesso di mettere in armonici versi un puro avvenimento personale, i propri dolori e le proprie gioje. Non che egli mancasse di calore e di sincerità di sentimento. La morte della madre, e specialmente la perdita dell'unico {{sic|figlietto}}, gli toccarono profondamente il cuore. Ma egli era troppo virile ed anche troppo schivo per abbandonarsi a lamenti poetici, all'incirca come il piagnucoloso [[Giovanni Pascoli|Pascoli]]. La poesiola ''Pianto antico'', sulla morte del figlio, ci tocca così profondamente appunto perché è quasi l'unica lacrima nell'occhio di un uomo forte, che non è solito piangere. ([[Karl Vossler]]) *Sul Giosuè Carducci, scrissi due libri per dire alle genti: L'uomo di cui avete fatto l'apoteosi fu un volgare tornacontista, ed eccone qua le prove:<br />– Egli cantò la bianca croce di Savoia: ma a Versailles aveva già – con l'ajuto di [[Immanuel Kant|Emanuele Kant]] – decapitato un re.<br />– Egli, nell'Adige, celebrò il re Umberto: ma nell' Anniversario della Repubblica aveva già detto corna della monarchia.<br />– Egli chiamò il [[Giuseppe Mazzini]]: «Ezechiele in Campidoglio»; ma aveva già chiamato il Mazzini: «il sultano della libertà che mandava sicari ad ammazzare i galantuomini.»<br />– Aveva cantato il diavolo in un inno che fece andare in visibilio tutti i marinatori delle scuole d'Italia, onde era salito, di primo acchito, alla gloria di poeta di [[Satana]]; ma poscia quell'inno egli chiamò chitarronata, e ragazzacci sgrammaticanti chiamò coloro che, a causa di quell'inno, avevano strombazzato il suo nome alle quattro plaghe del mondo.<br />– Aveva schiaffeggiato il Galileo di rosse chiome e decapitato Dio con l'ajuto del [[Robespierre]]; ma poscia inneggiò alla chiesa di Polenta, alla dolce figlia di Jesse, a Dio ottimo massimo. ([[Andrea Lo Forte Randi]]) *Torna alla mente con gran tristezza di desiderio il tempo che io {{sic|studiava}} a Bologna; e la rivedo ancora quella severa e lunga aula dell'università con i finestroni dai vetri verdognoli che prendono luce dal pian terreno del cortile interno: la rivedo tutta gremita di uditori; tutti col viso rivolto e teso ad un punto, in silenzio: seduti sui banchi, fitti in piedi e addossati agli angoli, presso la porta d'ingresso. E quelle teste, le più giovanilmente vive, altre {{sic|grige}} o canute, altre di donne diffondenti in quella austerità non so quale femminile lietezza, mi pare ancora di udire la sua voce che si spandeva ora vibrata, staccata, nervosa; ora lenta, commossa e saliente come nembo d'incenso. Su l'alta cattedra, in fondo, appariva quel capo poderoso, curvo fra i cubiti, con la fronte ferma, come diga a reggere l'onda irrompente del pensiero; la breve mano bianca agitata a ricercare il libro o l'appunto, pur non ristando la voce.<br>Qualche volta, sopravvenendo le tenebre, accennava gli recassero una candela e se la poneva da presso; e allora quella fiammella rossa che or s'allungava in sottile piramide e stava immota, ora ballava come un folletto, faceva in quella penombra strani effetti su quel volto animato dall'idea creatrice.<br>Era l'autunno o era l'inverno nevoso: eppure per quella tetra sala in alto passava la primavera al suono della sua voce, l'eterna primavera del pensiero che Egli ogni volta evocava, viva, luminosa, presente fuori dai secoli che furono. ([[Alfredo Panzini]]) *Vorrei mandarle un mazzo di rose grande più di me, vorrei creare una parola nuova che racchiudesse tutto ciò che ha di soave la gratitudine e di sublime la gioia, per dirle quello che sento Amo tutto ciò ch'Ella ha corretto nei miei versi. (Benedetti versi che mi hanno ispirato l'ardire di venire da Lei!). ([[Annie Vivanti]]) ==Note== <references/> ===Fonti=== <references group="fonte"/> ==Bibliografia== *Giosuè Carducci, ''[[s:A Satana|A Satana]]'', in ''Poesie di Giosuè Carducci'', Zanichelli, Bologna, 1906, p. 377-386. *Giosuè Carducci, ''[https://archive.org/details/bozzettiescherme00carduoft/page/n8/mode/1up Bozzetti e scherme]'', Zanichelli, Bologna, 1920. *Giosuè Carducci, ''[https://books.google.it/books?id=jasTAAAAQAAJ Ceneri e faville: serie prima, 1859-1870]'', Zanichelli, Bologna, 1891. *Giosuè Carducci, ''[https://archive.org/details/operecard11carduoft?q=Francesco+Coccapieller Ceneri e faville: serie terza e ultima, 1877-1901]'', Zanichelli, Bologna, 1902. *Giosuè Carducci, ''[https://books.google.it/books?hl=it&id=4O8IAQAAMAAJ Confessioni e battaglie: serie prima]'', a cura di Mario Saccenti, Mucchi, 2001. *Giosuè Carducci, ''[https://books.google.it/books?hl=it&id=B1ULAQAAIAAJ Confessioni e battaglie: serie seconda]'', Zanichelli, Bologna. *Giosuè Carducci, ''[https://www.gutenberg.org/files/46843/46843-h/46843-h.htm Conversazioni critiche]'', Sommaruga, 1884. *Giosuè Carducci, ''[[s:Canzone di Legnano|Della «Canzone di Legnano»]]'', in ''Poesie di Giosuè Carducci'', Zanichelli, Bologna, 1906, p. 1037-1048. *Giosuè Carducci, ''[[s:Giambi ed epodi|Giambi ed epodi]]'', in ''Poesie di Giosuè Carducci'', Zanichelli, Bologna, 1906, p. 387-512. *Giosuè Carducci, ''[[s:Levia Gravia|Levia Gravia]]'', in ''Poesie di Giosuè Carducci'', Zanichelli, Bologna, 1906, p. 267-376. *Giosuè Carducci, ''[[s:Odi barbare|Odi barbare]]'', in ''Poesie di Giosuè Carducci'', Zanichelli, Bologna, 1906, p. 777-940. *Giosuè Carducci, ''[[s:Rime e ritmi|Rime e ritmi]]'', in ''Poesie di Giosuè Carducci'', Zanichelli, Bologna, 1906, p. 941-1036. *Giosuè Carducci, ''[[s:Rime nuove|Rime nuove]]'', in ''Poesie di Giosuè Carducci'', Zanichelli, Bologna, 1906, p. 535-776. ==Altri progetti== {{Interprogetto|s=Autore:Giosuè Carducci}} ===Opere=== {{Pedia|A Satana||(1863)}} {{Pedia|Odi barbare||(1877)}} {{Pedia|Giambi ed Epodi|''Giambi ed epodi''|(1882)}} {{Pedia|Rime nuove||(1887)}} {{DEFAULTSORT:Carducci, Giosuè}} [[Categoria:Poeti italiani]] [[Categoria:Scrittori italiani]] jmkacvgrxei6cqno3w5mgbukp5wqikq 1350754 1350709 2024-11-08T02:48:08Z AssassinsCreed 17001 inutile citare un'altra edizione, visto che quella riportata è consultabile interamente tramite snippet su google books 1350754 wikitext text/x-wiki {{PDA}} [[Immagine:Giosuè Carducci2.jpg|thumb|Giosuè Carducci]] {{Premio|Nobel|la letteratura '''(1906)'''}} '''Giosuè Alessandro Giuseppe Carducci''' (1835 – 1907), poeta italiano. Usò lo pseudonimo '''Enotrio Romano''' nelle sue opere giovanili. ==Citazioni di Giosuè Carducci== *{{NDR|Su [[Gabriele Rossetti]], ''Il veggente in solitudine'', novena seconda, II, IV-VI}} A me non avvien mai di rileggere questi versi, che un brivido non mi prenda e non mi si inumidiscano gli occhi. Sento che è cotesto il solo stipendio che gli uomini possano dare al poeta; che è cotesta la sola consolazione alle fatiche ineffabili, ai patimenti non creduti di chi l'arte ama di amore. Beato quello fra voi, o giovani italiani, che potrà raggiungere cotesto premio; del quale a non pochi nobili ingegni negò la natura fin la speranza, fino il pensiero, fino la degna estimazione.<ref group="fonte">Da ''Le poesie di Gabriele Rossetti'', Barbera, Firenze, 1861, prefazione, [https://archive.org/stream/poesie00cardgoog#page/n67/mode/2up pp. LXV-LXVI]; citato in [[Vittorio Turri]], ''Dizionario storico manuale della letteratura italiana (1000-1900)'', [http://books.google.it/books?id=BOcOAAAAIAAJ&pg=PA320 p. 320].</ref> *{{NDR|Riferendosi alla giovane poetessa [[Annie Vivanti]]}} Annie, la tua pochezza mi riposa.<ref>Citato in [[Enzo Biagi]], ''Diciamoci tutto'', Edizione CDE su licenza di Arnoldo Mondatori Editore, Milano, 1984, p. 107.</ref> *Colui che potendo [[parlare|dire]] una cosa in dieci [[parola|parole]] ne impiega dodici, io lo ritengo capace delle peggiori azioni.<ref group="fonte">Citato in [[Dino Segre]], ''Sette delitti'', Sonzogno.</ref> *{{NDR|Sullo ''[[Giacomo Leopardi#Zibaldone|Zibaldone]]''}} È una mole di 4526 facce lunghe e larghe mezzanamente, tutte vergate di man dell'autore, d'una scrittura spesso fitta, sempre compatta, eguale, accurata, corretta. Contengono un numero grandissimo di pensieri, appunti, ricordi, osservazioni, note, conversazioni e discussioni, per così dire, del giovine illustre con sé stesso su l'animo suo, la sua vita, le circostanze; a proposito delle sue letture e cognizioni; di filosofia, di letteratura, di politica; su l'uomo, su le nazioni, su l'universo; materia di considerazioni più ampia e variata che non sia la solenne tristezza delle operette morali; considerazioni poi liberissime e senza preoccupazioni, come di tale che scriveva giorno per giorno per sé stesso e non per gli altri, intento, se non a perfezionarsi, ad ammaestrarsi, a compiangersi, a istoriarsi. Per sé stesso notava e ricordava il [[Giacomo Leopardi|Leopardi]], non per il pubblico: ciò non per tanto gran conto ei doveva fare di questo suo ponderoso manoscritto, se vi lavorò attorno un indice amplissimo e minutissimo, anzi più indici, a somiglianza di quelli che i commentatori olandesi e tedeschi solevano apporre alle edizioni dei classici. Quasi ogni articolo di quella organica enciclopedia è segnato dell'anno del mese e del giorno in cui fu scritto, e tutta insieme va dal luglio del 1817 al 4 dicembre del 1832; ma il più è tra il '17 e il '27, cioè dei dieci anni della gioventù più feconda e operosa, se anche trista e dolente.<ref group="fonte">Dall'[[s:Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/Introduzione|introduzione]] ai ''Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura''.</ref> *{{NDR|Inno di [[Goffredo Mameli]]}} Fu composto l'otto settembre del quarantasette, all'occasione di un primo moto di Genova per le riforme e la guardia civica; e fu ben presto l'inno d'Italia, l'inno dell'unione e dell'indipendenza, che risonò per tutte le terre e in tutti i campi di battaglia della penisola nel 1848 e 49.<ref group="fonte">Da ''Bozzetti critici e discorsi letterari'', coi tipi di Franc. Vigo, Livorno, 1876, [https://books.google.it/books?id=N48HAAAAQAAJ&pg=PA252 p. 252].</ref> *''Io sono e resto quale fui | e attendo la grande ora.''<ref group="fonte">Citato in [[Leo Longanesi]], ''In piedi e seduti'', Longanesi, 1968.</ref> *l'arte e la letteratura sono l'emanazione morale della civiltà, la spirituale irradiazione dei popoli.<ref group="fonte">Da ''Bozzetti critici e discorsi letterari'', coi tipi di Franc. Vigo, Livorno, 1876, [https://books.google.it/books?id=N48HAAAAQAAJ&pg=PA457 p. 457].</ref> *Nel 1454 {{NDR|[[Janus Pannonius]]}} si tramutava a Padova a studiare diritto canonico quattro anni, e ne riportò i gradi accademici. Nel soggiorno veneto {{sic|dee}} aver composto il panegirico a [[Giacomo Antonio Marcello]], patrizio e provveditore nella guerra sostenuta dalla Repubblica con [[Filippo Maria Visconti]] (esam. 2870, distici 20): ne' quali versi è notevole la facilità del descrivere i particolari minuti e sottili delle {{sic|marcie}} e i grandi e nuovi delle flotte trasportate su per i monti da un lago all'altro.<ref group="fonte">Da ''La gioventù di [[Ludovico Ariosto]] e la poesia latina in Ferrara''; in ''La {{sic|coltura}} estense e la gioventù dell'Ariosto'', Edizione Nazionale delle opere di Giosuè Carducci, volume tredicesimo, Nicola Zanichelli Editore, pp. 175-176; citato (parzialmente) in Janus Pannonius, ''Epigrammi lascivi'', traduzione di Gianni Toti, Fahrenheit 451, 1997, p. 16. ISBN 88-86095-03-1</ref> *Nella sua poesia [...] c'è molta facilità, ma vi si desidera tutto quello che fa la poesia vera. È un fatto per me oramai fermo: codesti meridionali, dal più al meno, recano nella poesia quella volubilità delle loro chiacchiere, che si devolve per lunghi meandri di versi sciolti o per cadenzati intrecciamenti di strofe senza una cura al mondo del pensiero. Il poeta [[Napoli|napoletano]] tipo è il [[Giovan Battista Marino|Marino]]. È inutile: i meridionali non sono poeti né artisti, non ostante tutte le apparenze: sono musici e filosofi. La poesia (anche questo parrà un paradosso) è delle genti più prosaiche e fredde della Toscana e del Settentrione.<ref group="fonte">Dalla lettera ad un amico che gli aveva inviato un volume di poesie di un giovane napoletano; citato in [[Benedetto Croce]], ''La letteratura della nuova Italia, Saggi critici'', vol. IV, Giuseppe Laterza & Figli, Bari, 1922<sup>2</sup> riveduta, pp. 311-312.</ref> *Sai che il ''[[Walt Whitman#Foglie d'erba|Fogliame]]'' americano io l'ho tradotto a lettera tre volte con il mio maestro d'inglese, un italiano che scappò in America di 17 anni e ci è stato ventitré, e ha fatto il capitano al servizio della Repubblica nella guerra di secessione contro gli Stati del Sud? È una bestia, sempre ubriaco; ma sente e respira l'America; e non sa quasi nulla d'Italiano; me lo commentava facendo gesti e urli feroci. E mi venne subito la voglia di tradurlo in esametri omerici. Tutti quei nomi a catalogo! Quelle enumerazioni, successioni, quella serie di sentimenti straordinarie e vere! Io ne rimasi e ne sono rapito! Dopo i grandissimi poeti colossali, [[Omero]], [[William Shakespeare|Shakespeare]], [[Dante Alighieri|Dante]], ecc. ci sarà del più pensato, del più profondo, del più perfetto, ma nulla così immediato e originale.<ref group="fonte">Da una lettera all'amico Enrico Nencioni; citato nella prefazione di [[Antonio Spadaro]], p. 29 in Walt Whitman, ''Canto una vita immensa'', a cura di Antonio Spadaro, Ancora, Milano, 2009. ISBN 88-514-0632-4</ref> *Non rampare di aquile e leoni, non sormontare di belve rapaci, nel santo vessillo; ma i colori della nostra primavera e del nostro paese, dal Cenisio all'Etna; le nevi delle Alpi, l'aprile delle valli, le fiamme dei vulcani.<ref group="fonte">Durante i solenni festeggiamenti per il primo Centenario del [[Bandiera d'Italia|Tricolore]], Reggio Emilia, 7 gennaio 1897; citato in Carlo Azeglio Ciampi e Alberto Orioli, ''Non è il paese che sognavo: taccuino laico per i 150 anni dell'unità d'Italia'', Il Saggiatore, 2010, [https://books.google.it/books?id=ffXnyZPMyR8C&pg=PA90 p. 90]. ISBN 8842816469</ref> *Non sa ella, signora Contessa, che Domineddio fece apposta il [[Lambrusco]] per annaffiare la carne dell'[[maiale|animale]] fausto ad [[Enea]] e caro ad [[Antonio abate|Antonio abbate]]? E io, per glorificare Dio e benedire la sua provvidenza, mi fermai a Modena a lungo a meditare la Sapienza.<ref group="fonte">Da una lettera alla contessa Ersilia Lovatelli, Bologna, seconda decade di gennaio 1884; in ''Lettere'', vol. 14, Zanichelli, 1952, p. 240.</ref> *[[Francesco Pastonchi|Pastonchi]]? mai letto tanti brutti versi.<ref group="fonte">Citato in [[Bonaventura Caloro]], ''È lo stato che crea la nazione'', ''La Fiera Letteraria'', aprile 1973.</ref> *Qui il paese è veramente bello, tale che fa intendere la Scuola [[Umbria|umbra]]: che linee d'orizzonte, che digradante vaporoso di monti in lontananza! Fui ad [[Assisi]]: è una gran bella cosa, paese, città e santuario, per chi intende la natura e l'arte nei loro accordi con la storia, con la fantasia con gli affetti degli uomini. Sono tentato di far due o tre poesie su Assisi e [[Francesco d'Assisi|San Francesco]].<ref group="fonte">Da una lettera a [[Giuseppe Chiarini]], Perugia, 26 luglio 1877; citato in ''La dolce stagione'', [[Luigi Russo]], Editrice Giuseppe Principato, Milano, 1940, p. 454.</ref> *''Se già sotto l'ale | del nero cappello | nel [[vino|vin]] Cromuello {{NDR|[[Oliver Cromwell]]}} | cercava il signor,''<ref>Qui il poeta fa riferimento ad un episodio narrato dal [[René de Chateaubriand|Chateaubriand]] in ''Quatre Stuarts''. Secondo lo scrittore francese, Cromwell, sorpreso a bere, avrebbe detto agli amici: «Credono che cerchiamo il Signore, ma noi cerchiamo solo un cavatappi» (Il cavatappi era caduto).</ref>''|| ne' colmi bicchieri | ricerco pur io | men fiero un iddio, | ricerco l'amor.'' (Da ''[[s:Levia Gravia/Libro II/Brindisi|Brindisi]]'' in ''Levia gravia'', XXV, vv. 1-8) *Sette anni fu alla scuola e al convitto del [[Guarino Veronese|Guarino]]; e vi formò lo stile e il costume, quello caldo e abbondante, questo cordiale e sciolto. Ne fan testimonianza gli epigrammi (410, in due libri), per grandissima parte di argomento e sentimento italiani, scritti i più nella gioventù prima; la cui licenza, se bene sia da riferire al genere e al modello [...] e sia da credere che Giano ostenti in gara con lui sporcizia e villania, pure ci appar di soverchio candida la fede e l'attestazione di [[Vespasiano da Bisticci|Vespasiano]], per quanto s'intendeva de' suoi costumi, esser fama che Giovanni fosse vergine.<ref group="fonte">Da ''La gioventù di [[Ludovico Ariosto]] e la poesia latina in Ferrara''; in ''La {{sic|coltura}} estense e la gioventù dell'Ariosto'', Edizione Nazionale delle opere di Giosuè Carducci, volume tredicesimo, Nicola Zanichelli Editore, pp. 174-175.</ref> *Stamane ho cacciato a sassate un [[organo a rullo|organetto]] che mi sonava sotto la finestra.<ref>Da ''Lettere'', volume 14°, Nicola Zanichelli Editore, Bologna, 1944 e segg., p. 204; citato in Salvatore Battaglia, ''Grande Dizionario della Lingua Italiana'', Unione Tipografico-Editrice Torinese, Torino, 1984, p. 78.</ref> ==''A Satana''== ===[[Incipit]]=== <poem>A te, dell'essere principio immenso, materia e spirito, ragione e senso; mentre ne' calici il vin scintilla sì come l'anima nella pupilla.</poem> ===Citazioni=== *''Via l'aspersorio, | prete, e 'l tuo metro! | no, prete, [[Satana]] | non torna in dietro!'' (vv. 21-24) *''Nella [[materia]] | che mai non dorme, | re dei fenomeni, | e delle forme, | sol vive Satana.'' (vv. 37-41) *''E già già tremano | mitre e corone: | dal chiostro brontola | la ribellione, | e pugna e prèdica | sotto la stola | di fra' [[Girolamo Savonarola|Girolamo | Savonarola]]''. (vv. 153-160) *''Gitta i tuoi vincoli, | uman pensiero, | e splendi e folgora | di fiamme cinto; | materia, inalzati: | Satana ha vinto.'' (vv. 163-168) ===[[Explicit]]=== <poem>Salute, o Satana, o ribellione, o forza vindice della ragione! Sacri a te salgano gl'incensi e i voti! Hai vinto il Geova de' sacerdoti.</poem> ==''Bozzetti e scherme''== *[[Vignola]] è bella terra che giace un po' come Firenze (''si licet'' con quel che segue), se non che ha più apertura e più sfondo, a piè dell'Appennino, tra bei colli e bei fiumi. Benedetta di ubertà e d'ingegno, produsse il [[Jacopo Barozzi da Vignola|Barozzi]] il [[Ludovico Antonio Muratori|Muratori]] e il [[Agostino Paradisi|Paradisi]]; e produce cavoli stupendi, a cui non ho veduto gli eguali nelle mostre agrarie d'Italia. Rammento i cavoli, e frutte vistosissime, e prosciutti molto promettenti; perché alla commemorazione delle glorie passate vollesi unire la dimostrazione del lavoro presente in una esposizione d'agricoltura e d'industria. E fu ottimo consiglio. L'Italia è stata troppo inebriata finora d'idealismo: per me un bel [[cavolo]] e ben coltivato è cosa molto più estetica di cinquecento canti della poesia odierna e di mille cento articoli della stampa anche di opposizione. (p. 104) *{{NDR|[[Émile Littré]]}} Uomo di tre anime lo avrebber chiamato gli antichi: noi nel totale meraviglioso del suo lavoro dobbiamo anche singolarmente ammirare la ramificazione logica delle ricerche, il progressivo abbarbicare degli studi, il sapiente indentamento delle molte ruote della sua operosità intellettuale in tanti congegni e tutti di effettiva utilità, e più ancora la perseveranza, la coerenza, la virtù, con le quali quel nobilissimo ingegno vide, segui, raggiunse l'unità finale. (pp. 301-302) *Il [[Auguste Barbier|Barbier]] – discorriamo un po' di politica, se pure la politica quando passi per l'arte ha da chiamarsi ancora così –, non ostante i suoi entusiasmi per ''la grande populace'', non era mica un [[Georges Jacques Danton|dantoniano]], e, tanto meno, un [[Jacques-René Hébert|hebertista]]. Saltando su la restaurazione {{sic|constituzionale}} e l'impero conquistatore, egli fermavasi, è vero, alla repubblica vittoriosa, giusta, costumata, illuminata, che fu l'ideale dei migliori di Francia per più anni dopo il '93. Ma egli, come tutti quasi i cresciuti dopo il '15, era inzuppato di quell'idealismo che avendo per {{sic|gaz}} alimentatore il cristianesimo civile coronava il suo quieto e quasi lunare irraggiamento co 'l mistico alone del romanticismo liberale. (pp. 331-332) *Egli {{NDR|Auguste Barbier}} il poeta, traeva nella pubblica luce il quarto Stato e le sue piaghe, non per {{sic|conscienza}} politica o previsione ch'egli avesse del prossimo avvenire; ma per un sentimento di benigna equità, direi quasi di carità, direi quasi di sdegno evangelico contro i godenti e i trionfanti del secolo; si spingeva fino al socialismo, ma all' ombra della croce. Simile in ciò a molti di quella nobile ma debole generazione romantica. (pp. 332-333) *La {{sic|imagine}} della contessa [[Maria Teresa Gozzadini|Gozzadini]] a me piace ricercarla nell'amena solitudine di Ronzano più ancora che nel salottino pompeiano del suo palazzo di via Santo Stefano, ove pure lo spirito di lei scattava cosi luminoso dall'attrito della varia conversazione. Io amo ricollocarla lassù, tra quelle grandi querce, tra quei cipressi nella loro vecchiezza immobili quasi {{sic|mète}} di secoli. Ella, che in gioventù dipinse il paesaggio, che era cresciuta in mezzo a' poeti, aveva della natura un sentimento e una percezione profonda, e sapeva farsene una rappresentazione affettuosa e prossima più che i paesisti e poeti italiani, troppo vagando sui colori e la superficie, non usino avere e rendere. (pp. 373-374) *Quando conobbi da prima la contessa Gozzadini, mi parve di ravvisare specialmente nelle linee degli angoli frontali i tratti del viso di [[Dante Alighieri|Dante]]. Non lo dissi allora; ma un artista di poi mi notò con più franca asseveranza quello che a me era parso vedere: e ora leggo fatta la stessa osservazione da uno scienziato americano, e so che lo zio Serego offeriva una strana somiglianza co 'l ritratto dell'Alighieri. (p. 374) *La contessa Gozzadini avendo, oltre il nobil sentire, un singolar temperamento di facoltà vive fini ed argute, di ciò che sentiva e osservava s'era avvezza a rendersi ragione, facendosene un concetto suo ed esprimendolo con verità ferma e immediata. Non enfasi mai, ch'è indizio di anima debole e falsa: non sentimentalità, ch'è accusa d'anima debole e dura: un gran disprezzo della volgarità, vizio ormai comune in basso ed in alto: un ragionar fitto, serrato, giusto, con un guardarvi fiso e chiaro negli occhi, con lampi d'amori e di sdegni, e di quando in quando uno scatto o una scrollata di spalle, poetica, ghibellina. (p. 382) *{{NDR|Maria Teresa Gozzadini}} Leggeva Dante, e se ne recava seco il volume anche nelle ascensioni alpine; ma non lo teneva in mostra, né mai ne le udii far citazioni e sol una ne ho veduta nelle lettere. Grande amica dell'[[Aleardo Aleardi|Aleardi]], e pure non baciava mai le amiche, e non diceva ''angelo'' né anche alle bambine. Così forte uscì dalla fantastica morbidezza della società veronese, cosi schietta passò tra la compassata e liscia gravità bolognese: senza sforzi e atteggiamenti da originale, temperando la franchezza con una gran gentilezza signorile. (p. 382) *Se la [[poesia]] è e ha da essere arte, ciò che dicesi forma è e ha da essere della poesia almeno tre quarti. Un [[poeta]] che trascuri la forma non è un poeta: è uno che ha in grandissima stima sé stesso e in assai basso concetto il prossimo suo, co 'l quale in somma egli tratta cosi: – Vedi, tu devi leggere questa roba, non perché sia poesia, ma perché è la {{sic|ebullizione}} del mio cervello e la secrezione del mio cuore: il qual cuore e il qual cervello sono gli organi privilegiati di quel grande idealista, di quel gran realista, di quel grande umorista, di quel bellissimo [[Endimione]] della natura che sono io –. (p. 420) *Egli {{NDR|[[Guido Mazzoni (letterato)|Guido Mazzoni]]}} tradusse [[Meleagro di Gadara|Meleagro]] e traduce [[Gaio Valerio Catullo|Catullo]] con rara agevolezza e felicità, e ha insieme un debole per la letteratura moderna, specialmente francese. Così tra per la facilità dell'ingegno suo fiorentino e per lo snodamento, acquistato con la coltura e l'esercizio, delle facoltà e tendenze estetiche, egli sgomitola i versi e i metri più difficili che non par fatto suo, e le forme scabre e malagevoli ad altri gli sguisciano levigate e lucide dalla mano, e certe stranezze cercate paiono nel suo stile naturali. Ma a questa sua elegante facilità il Mazzoni, diciamolo sùbito, si lascia andare un po' troppo; e qualche volta dà per rappresentazione fantastica la fosforescenza della frase solleticata dal metro, e all'atteggiamento esterno non ha rispondente sempre un movimento interno dello spirito o un guizzo dell'idea. (pp. 420-421) ==''Ceneri e faville''== *Ai giudizi dei [[Nemico|nemici]] vuolsi avere sempre la debita osservanza. (serie prima, p. ii) *''Fratelli, | per diverse terre le vostre ossa | per l'Italia tutta il nome, | ma la religione di voi è qui | e passa | di generazione in generazione | ammonendo | che scienza è libertà''. (serie prima, p. 76) *{{NDR|Parlando della regione [[Marche]]}} Così benedetta da [[Dio]] di bellezza di varietà di ubertà, tra questo digradare di monti che difendono, tra questo distendersi di mari che abbracciano, tra questo sorgere di colli che salutano, tra questa apertura di valli che arridono. (dal discorso tenuto a Recanati il 29 giugno 1898 in occasione del 1° centenario della nascita di [[Giacomo Leopardi]], serie terza e ultima; p. 26) *[...] verrà il giorno che il Severo e Clemente, liberatore della città, amatore del mondo, tribuno augusto [[Francesco Coccapieller]], sfromboli giù per il Corso a furia di sferzinate il Parlamento italiano a correre il palio, ignudo. (serie terza e ultima; p. 261) ==''Confessioni e battaglie''== ===Serie prima=== *È pure un vil facchinaggio quello di dovere o volere andar d'accordo co' molti! (p. 122) *[...] la letteratura che da due secoli ha dato e dà forme più logiche, più spigliate, più facili al pensiero moderno è senza dubbio la [[Letteratura francese|francese]], e per la letteratura di Francia son passate e sonosi mescolate le diverse correnti del genio moderno [...]. (p. 167) *I giovini non possono generalmente esser [[critico|critici]]; e, per due o tre che riescano, cento lasciano ai rovi della via i brandelli del loro ingegno o ne vengon fuori tutti inzaccherati di pedanteria e tutti irti le vesti di pugnitopi: la critica è per gli anni maturi. (p. 170) *[...] la [[repubblica]], per me, è l'esplicazione storica e necessaria e l'assettamento morale della democrazia ne' suoi termini razionali: la repubblica, per me è il portato logico dell'umanesimo che pervade ormai tutte le istituzioni sociali. (p. 270) ===Serie seconda=== *L'[[arte]], come la concepisco e come non arrivo a farla io, è cosa altamente e perfettamente [...] aristocratica. (p. 53) *{{NDR|Su [[Francesco Giuseppe I d'Austria]]}} Riprendemmo Roma al papa, riprenderemo Trieste all'imperatore. A questo imperatore degl'impiccati. (p. 209) *''[[Guglielmo Oberdan]] | morto santamente per l'Italia | terrore ammonimento rimprovero | ai tiranni di fuori | ai vigliacchi di dentro.'' ([[Epigrammi|epigramma]]; p. 223) ==''Della «Canzone di Legnano»''== ===[[Incipit]]=== {{centrato|IL PARLAMENTO<br />I.}}<br /> <poem>Sta Federico imperatore in Como. Ed ecco un messaggero entra in Milano da Porta Nova a briglie abbandonate. «Popolo di Milano,» ei passa e chiede, «fatemi scorta al console Gherardo.» Il consolo era in mezzo de la piazza, e il messagger piegato in su l'arcione parlò brevi parole e spronò via. Allor fe' cenno il console Gherardo, e squillaron le trombe a parlamento.</poem> ===Citazioni=== *''Ed allora per tutto il parlamento | trascorse quasi un fremito di belve.'' (vv. 115-116) *''Venne il dì nostro | (o milanesi), e vincere bisogna.'' (v. 122-123<ref group="fonte">Citato in [[Giuseppe Fumagalli]], ''[[s:Chi l'ha detto?|Chi l'ha detto?]]'', Hoepli, 1921, p. [[s:Pagina:Chi l'ha detto.djvu/661#c1839|629]].</ref>) ==''Giambi ed epodi''== ===[[Incipit]]=== <poem>No, non son morto. Dietro me cadavere Lasciai la prima vita. Sopra i vólti Che m'arrideano impallidîr le rose, Moriro i sogni de la prima età.</poem> ===Citazione=== *''Coraggio, amici. Se di vive fonti | córse, tócco dal santo, il balzo alpin''<ref>Si accenna alla fonte che secondo la leggenda [[Francesco d'Assisi|San Francesco]] fece scaturire presso il santuario della Verna. {{NDR|Nota del curatore}}</ref>'' | a voi saggi ed industri i patrii monti | iscaturiscan di fumoso [[vino|vin]]; || del vin ch'edúca il forte suolo amico | di ferro e zolfo con natia virtú: | co 'l quale io libo al padre Tebro antico, | al Tebro tolto al fin di [[servitù]]''. (''[[s:Giambi ed epodi/Libro I/Agli amici della valle Tiberina|Agli amici della valle Tiberina]]'', I, vv. 29-36) *''Oh non per questo dal fatal di [[Scoglio di Quarto|Quarto]] | lido il naviglio de i mille salpò, | né Rosolino Pilo aveva sparto | suo gentil sangue che vantava Angiò''. (''[[s:Giambi ed epodi/Libro I/La Consulta araldica|La Consulta araldica]]'', XI, vv. 25-28<ref group="fonte">Citato in [[Giuseppe Fumagalli]], ''[[s:Indice:Chi l'ha detto.djvu|Chi l'ha detto?]]'', U. Hoepli, Milano, 1921, p. 381.</ref>) *''Maledetta | sii tu, mia patria antica, | su cui l'onta de l'oggi e la vendetta | de i secoli s'abbica!'' (''[[s:Giambi ed epodi/Libro I/In morte di Giovanni Cairoli|In morte di Giovanni Cairoli]]'', XIII, vv. 117-120) *''La nostra patria è vile.'' (''[[s:Giambi ed epodi/Libro I/In morte di Giovanni Cairoli|In morte di Giovanni Cairoli]]'', XIII, v. 132) *''Impronta Italia domandava Roma, | [[Bisanzio]] essi le han dato.'' (''[[s:Giambi ed epodi/Libro II/Per Vincenzo Caldesi|Per Vincenzo Caldesi]]'', XVIII, vv. 27-28) *{{NDR|[[Giuseppe Mazzini]]}} ''E un popol morto dietro a lui si mise. || Esule antico, al ciel mite e severo | leva ora il volto che giammai non rise, | — tu sol — pensando — o idëal, sei vero.'' (''[[s:Giambi ed epodi/Libro II/Giuseppe Mazzini|Giuseppe Mazzini]]'', XXIII, vv. 11-14) *''Ma voi siete cristiane, o Maddalene! | Foste da' preti a scuola. | Siete moderne! avete ne le vene | l'Aretino e il Loiola''. (''[[s:Giambi ed epodi/Libro II/A proposito del processo Fadda|A proposito del processo Fadda]]''<ref group="fonte">Citato in [[Giuseppe Fumagalli]], ''[[s:Indice:Chi l'ha detto.djvu|Chi l'ha detto?]]'', Hoepli, 1921, p. 536.</ref>, XXIX, vv. 45-48) *{{NDR|Da [[Perugia]]}} ''E il sol nel radiante azzurro immenso | fin de gli [[Abruzzo|Abruzzi]] al biancheggiar lontano | folgora, e con desio d'amor più intenso | ride a' monti de l'[[Umbria]] e al verde piano''. (''[[s:Giambi ed epodi/Libro II/Il canto dell'Amore|Il canto dell'amore]]'', XXX, vv. 37-40) *''Da le vie, da le piazze gloriose, {{NDR|dell'[[Umbria]]}} | ove, come dal maggio ilare a i dì | boschi di querce e cespiti di rose, | la libera de' padri arte fiorì''; [...]. (''[[s:Giambi ed epodi/Libro II/Il canto dell'Amore|Il canto dell'amore]]'', XXX, vv. 81-84) ==''Juvenilia''== ===[[Incipit]]=== <poem>Ah per te<ref>Al libro [1866].</ref> Orazio prèdica al vento! Del patrio carcere non sei contento, la chiave abomini grata a i pudichi, agogni a l'aere de' luoghi aprichi. E dove, o misero, dove n'andrai. Dove un ricovero trovar potrai, o de' miei giovini lustri diletto, o mio carissimo tenue libretto?</poem> ===Citazioni=== *{{NDR|[[Vittorio Alfieri]]}} ''O de l'italo agon supremo atleta | misurator, di questa setta imbelle, | che stranïata il sacro allòr ti svelle | che vuol la santa bile irrequïeta? || E a qual miri sai tu splendida meta | ed a che fin drizzato abbian le stelle | questa età che di ciance e di novelle | per quanto ingozzi e più e più si asseta''? (''[[s:Juvenilia/Libro III/Vittorio Alfieri|Vittorio Alfieri]]'', XLIII, vv. 1-8) *{{NDR|[[Dante Alighieri]]}} ''Forti sembianze di novella vita | circondar la tua cuna, | o re del canto che più alto mira. | Gentil virago ardita, | quale non vider mai le argive sponde | né le latine, e d'amor balda e d'ira, | te venìa la bella | toscana libertade; e il pargoletto | già magnanimo petto | ti confortava de la sua mammella. | Tutta accesa ne' raggi di sua sfera, | mite insieme ed austera, | venne la fede; e per un popoloso | di visioni e d'ombre oscuro lito | la porta ti mostrò dell'infinito''. (''[[s:Juvenilia/Libro IV/Dante|Dante]]'', LX, vv. 1-15) *''Dimmi, triangoluzzo mio squadrato, | che al mondo se' degli animali rari, | furono prima i ciuchi o i somari? | e quel tuo capo è un circolo o un quadrato? || Anco: il cervel, se fior te n'è restato, | è isoscelo o scaleno o ha lati pari? | Se' tu l'ambasciador de' calendari, | o un parallelogrammo battezzato?'' (''[[s:Juvenilia/Libro V/A un geometra|A un geometra]]'', LXX, vv. 1-8) *''Or chi pria leverà d'[[Italia]] il grido | spezzando il vario, infame, antico freno? | Di martiri e d'eroi famoso nido, | voi [[Modena]] e [[Bologna]]. Oh al dì sereno || di libertà cresciute, anime altere | tra i ceppi sanguinanti e gli egri esigli | e gli orrendi martòri in prigion nere, || voi ne' tedeschi e ne' papali artigli | chi più mai renderà, poi che un volere | raccoglie alfin de la gran madre i figli?'' (''[[s:Juvenilia/Libro VI/Modena e Bologna|Modena e Bologna]]'', XC, vv. 5-14) ==''Odi barbare''== ===[[Incipit]]=== <poem>Odio l'usata [[poesia]]: concede comoda al vulgo i flosci fianchi e senza palpiti sotto i consueti amplessi stendesi e dorme. A me la strofe vigile, balzante co 'l plauso e 'l piede ritmico ne' cori: per l'ala a volo io còlgola, si volge ella e repugna.</poem> ===Citazioni=== *''Lieta del fato [[Brescia]] raccoltemi, | Brescia la forte, Brescia la ferrea, | Brescia leonessa d'Italia | beverata nel sangue nemico.'' (''[[s:Odi barbare/Delle Odi Barbare Libro I/Alla Vittoria - Tra le rovine del tempio di Vespasiano in Brescia|Alla Vittoria, tra le rovine del tempio di Vespasiano in Brescia]]'', libro I, vv. 37-40) *''Salve, [[Umbria]] verde, e tu del puro fonte | nume Clitumno!'' (''[[s:Odi barbare/Delle Odi Barbare Libro I/Alle fonti del Clitumno|Alle fonti del Clitumno]]'', libro I, vv. 25-26) *''[[Roma]], ne l'aer tuo lancio l'anima altera volante: | accogli, o Roma, e avvolgi l'anima mia di luce''. (''[[s:Odi barbare/Delle Odi Barbare Libro I/Roma|Roma]]'', libro I, vv. 1-2) *''Anch'ei, tra 'l dubbio giorno d'un gotico | tempio avvolgendosi, l'[[Dante Alighieri|Alighier]] trepido | cercò l'immagine di Dio nel gemmeo | pallore d'una femina''. (''[[s:Odi barbare/Delle Odi Barbare Libro I/In una chiesa gotica|In una chiesa gotica]]'', libro I, vv. 21-24) *''Surge nel chiaro inverno la fosca turrita [[Bologna]], | e il colle di sopra bianco di neve ride''. (''[[s:Odi barbare/Delle Odi Barbare Libro I/Nella piazza di San Petronio|Nella piazza di San Petronio]]'', libro I, vv. 1-2) *[...] ''quando [[Odoacre]] dinanzi a l'impeto | di [[Teodorico il Grande|Teodorico]] cesse, e tra l'èrulo | eccidio passavan sui carri | dritte e bionde le donne amàle || entro la bella [[Verona]], odinici | carmi intonando: raccolta al vescovo | intorno, l'italica plebe | sporgea la croce supplice a' Goti''. (''[[s:Odi barbare/Delle Odi Barbare Libro I/Davanti il Castel Vecchio di Verona|Davanti il Castel Vecchio di Verona]]'', libro I, vv. 5-12) *{{NDR|Sul [[Lago di Garda]]}} [...] ''una gran tazza argentea, || cui placido olivo per gli orli nitidi corre | misto a l'eterno lauro.'' (''[[s:Odi barbare/Delle Odi Barbare Libro I/Sirmione|Sirmione]]'', libro I, v. 4) *''Breve ne l'onda placida avanzasi | [[Scoglio di Quarto|striscia di sassi]]. Boschi di lauro | frondeggiano dietro spirando | effluvi e murmuri ne la sera. |'' [...] ''| Par che da questo nido pacifico | in picciol legno l'uom debba movere | secreto a colloqui d'amore | leni su zefiri, la sua donna | fisa guatando l'astro di [[Venere (astronomia)|Venere]].'' (''[[s:Odi barbare/Delle Odi Barbare Libro I/Scoglio di Quarto|Scoglio di Quarto]]'', libro I, vv. 1-4, 9-13) *''Superba ardeva di lumi e cantici | nel mar morenti lontano [[Genova]] | al vespro lunare dal suo | arco marmoreo di palagi.'' (''[[s:Odi barbare/Delle Odi Barbare Libro I/Scoglio di Quarto|Scoglio di Quarto]]'', libro I, vv. 29-32) *''Fulgida e bionda ne l'adamantina | luce del serto tu passi''. (''[[s:Odi barbare/Delle Odi Barbare Libro I/Alla regina d'Italia - XX Nov. MDCCCLXXVIII|Alla Regina d'Italia]]'', libro I, vv. 29-30) *''Già il mostro {{NDR|la [[locomotiva a vapore]]}}, conscio di sua metallica | anima, sbuffa, crolla, ansa, i fiammei | occhi sbarra; immane pe 'l buio | gitta il fischio che sfida lo spazio.'' (''[[s:Odi barbare/Delle Odi Barbare Libro II/Alla stazione in una mattina d'autunno|Alla stazione in una mattina d'autunno]]'', libro II, vv. 29-32) *''Oh qual caduta di foglie, gelida, | continua, muta, greve, su l'anima! | io credo che solo, che eterno, | che per tutto nel mondo è [[novembre]].'' (''[[s:Odi barbare/Delle Odi Barbare Libro II/Alla stazione in una mattina d'autunno|Alla stazione in una mattina d'autunno]]'', libro II, vv. 53-56) *{{NDR|[[Marzo]]}} ''Quale una incinta, su cui scende languida | languida l'ombra del sopore e l'occupa, | disciolta giace e palpita su 'l talamo, | sospiri al labbro e rotti accenti vengono | e súbiti rossor la faccia corrono ||'' [...] ''Chinatevi al lavoro, o validi omeri; | schiudetevi agli amori, o cuori giovani; | impennatevi a sogni, ali dell'anime; | irrompete alla guerra, o desii torbidi: | ciò che fu torna e tornerà nei secoli''. (''[[s:Odi barbare/Delle Odi Barbare Libro II/Canto di Marzo|Canto di marzo]]'', libro II, vv. 1-5, 26-30) *[...] ''[[Nuvola|vacche del cielo]]'' [...]. (''[[s:Odi barbare/Delle Odi Barbare Libro II/Canto di Marzo|Canto di marzo]]'', libro II, v. 11) *''L'[[ora]] presente è in vano, non fa che percuotere e fugge, | sol nel [[passato]] è il bello, sol ne la [[morte]] è il vero.'' (''[[s:Odi barbare/Delle Odi Barbare Libro II/Presso l'urna di Percy Bysshe Shelley|Presso l'urna di Percy Bysshe Shelley]]'', libro II, vv. 3-4) *''Ah, ma non ivi alcuno de' novi poeti mai surse, | se non tu forse, [[Percy Bysshe Shelley|Shelley]], spirito di titano, | entro virginee forme''. (''[[s:Odi barbare/Delle Odi Barbare Libro II/Presso l'urna di Percy Bysshe Shelley|Presso l'urna di Percy Bysshe Shelley]]'', libro II, vv. 41-42) ===Citazioni sulle ''Odi barbare''=== *Le ''Barbare'' sono serti di fiori posti su delle tombe; o corone di cipresso appese ad abbandonate are votive. Il Carducci è apparso come un superstite di altri tempi... E della sua solitudine ebbe anch'egli coscienza. Onde quella tristezza elegiaca di parecchie, delle più belle e più sincere forse, delle ''Odi barbare'': quella quasi nostalgica adorazione di rovine... ([[Eugenio Donadoni]]) ==''Rime e ritmi''== ===[[Incipit]]=== '''Alla signorina Maria A.''' <poem>O Piccola Maria, di versi a te che importa? Esce la poesia, o piccola Maria, quando malinconia batte del cor la porta. O piccola Maria, di versi a te che importa?</poem> ===Citazioni=== *''Contessa, che è mai la [[vita]]? | È l'ombra d'un sogno fuggente. | La favola breve è finita, | il vero immortale è l'[[amore|amor]].'' (''[[s:Rime e ritmi/Jaufré Rudel|Jaufré Rudel]]'', vv. 73-76) *''Salve, [[Piemonte]]! A te con melodia | mesta, da lungi risonante, come | gli epici canti del tuo popol bravo, | scendono i fiumi. || Scendono pieni, rapidi, gagliardi, | come i tuoi cento battaglioni, e a valle | cercan le deste a ragionar di gloria | ville e cittadi''. (''[[s:Rime e ritmi/Piemonte|Piemonte]]'', 9-16) *[...] ''e da Superga nel festante coro | de le grandi Alpi la regal [[Torino]] | incoronata di [[vittoria]], ed [[Asti]] | repubblicana''. (''[[s:Rime e ritmi/Piemonte|Piemonte]]'', vv. 33-36) *{{NDR|A [[Carlo Alberto di Savoia]]}} [...] ''oggi ti canto, o re de' miei verd'anni, | re per tant'anni bestemmiato e pianto, | che via passasti con la spada in pugno | ed il cilicio | al cristian petto, italo Amleto''. (''[[s:Rime e ritmi/Piemonte|Piemonte]]'', vv. 65-69) *''[[Italia]] | assunta novella tra le genti''. (''[[s:Rime e ritmi/Cadore|Cadore]]'', vv. 163-164) *{{NDR|[[Carlo Goldoni]]}} ''A te, porgente su l'argenteo Sile | le braccia a l'avo da l'opima cuna, | ne la festante ilarità senile | parve la vita accorrere con una || marïonetta in mano. Al sol d'aprile | te fuggente la logica importuna | presago accolse il comico navile | veleggiando la tacita laguna''. (''[[s:Rime e ritmi/Carlo Goldoni|Carlo Goldoni]]'', I, vv. 1-8) *''Quando, novello Procida, | e più vero e migliore''<ref>Per il refuso su ''più vero e maggiore'', {{cfr}} [[Giuseppe Fumagalli]], ''[[s:Chi l'ha detto?|Chi l'ha detto?]]'', Hoepli, 1921, p. [[s:Pagina:Chi l'ha detto.djvu/764#c2046|732]].</ref>'', innanzi e indietro, | arava ei l'onda sicula;'' [...]. (''[[s:Rime e ritmi/Alla figlia di Francesco Crispi|Alla figlia di Francesco Crispi]]'', vv. 17-19) *''Seco venga a' lidi tuoi | fe' d'opre alte e leggiadre, | o isola del sole, o tu d'eroi | [[Sicilia]] antica madre.'' (''[[s:Rime e ritmi/Alla figlia di Francesco Crispi|Alla figlia di Francesco Crispi]]'', vv. 29-32) *[...] ''come, o [[Ferrara]], bello ne la splendida ora d'Aprile | ama il memore sole la tua pace!'' (''[[s:Rime e ritmi/Alla città di Ferrara|Alla città di Ferrara]]'', vv. 5-6) *''Salve, Ferrara, co'l tuo fato in pugno | ultima nata, creatura nova | de l'Appennin, del Po, del faticoso | dolore umano!'' (''[[s:Rime e ritmi/Alla città di Ferrara|Alla città di Ferrara]]'', vv. 93-96) *''Ombra d'un fiore è la beltà, su cui | bianca farfalla poesia volteggia: | eco di tromba che si perde a valle | è la potenza.'' (''[[s:Rime e ritmi/La chiesa di Polenta|La chiesa di Polenta]]'', vv. 13-16) *''Fuga di tempi e barbari silenzi | vince e dal flutto de le cose emerge | sola, di luce a' secoli affluenti | faro, l'[[idea]].'' (''[[s:Rime e ritmi/La chiesa di Polenta|La chiesa di Polenta]]'', vv. 17-20) ==''Rime nuove''== ===[[Incipit]]=== <poem>Ave, o [[rima]]! Con bell'arte su le carte te persegue il trovadore; ma tu brilli, tu scintilli, tu zampilli su del popolo dal cuore. O scoccata tra due baci ne i rapaci volgimenti de la danza, come accordi ne' due giri due sospiri, di memoria e di speranza!</poem> ===Citazioni=== *''[[Sonetto|Breve e amplissimo carme]]'' [...]. (''[[s:Rime nuove/Libro II/Al sonetto|Al sonetto]]'', III, v. 1) *''Pur ne l'ombra de' tuoi lati velami | gli umani tedi, o notte, ed i miei bassi | crucci ravvolgi e sperdi: a te mi chiami, | e con te sola il mio cuor solo stassi. || Di quai d'ozio promesse adempi e sbrami | gl'irrequïeti miei spiriti lassi? | E qual doni potenza a i pensier grami | onde a l'eterno o al nulla errando vassi? || O diva [[notte]], io non so già che sia | questo pensoso e presago diletto | ove l'ire e i dolor l'anima oblia: || ma posa io trovo in te, qual pargoletto | che singhiozza e s'addorme de la pia | ava abbrunata su l'antico petto.'' (''[[s:Rime nuove/Libro II/Di notte|Di notte]]'', VII) *''Te che solinghe balze e mèsti piani | ombri, o [[quercia]] pensosa, io più non amo, | poi che cedesti al capo de gl'insani | eversor di cittadi il mite ramo.'' (''[[s:Rime nuove/Libro II/Colloqui con gli alberi|Colloqui con gli alberi]]'', VIII, vv. 1-4) *''Né te, [[alloro|lauro]] infecondo, ammiro o bramo, | che mènti e insulti, o che i tuoi verdi e strani | orgogli accampi in mezzo al verno gramo | o in fronte a calvi imperador romani.'' (''[[s:Rime nuove/Libro II/Colloqui con gli alberi|Colloqui con gli alberi]]'', VIII, vv. 5-8) *''Amo te, [[vigna|vite]], che tra bruni sassi | pampinea ridi, ed a me pia maturi | il sapïente de la vita oblio.'' (''[[s:Rime nuove/Libro II/Colloqui con gli alberi|Colloqui con gli alberi]]'', VIII, vv. 9-11) *''Ma più onoro l'[[abete]]: ei fra quattr'assi, | nitida [[bara]], chiuda al fin li oscuri | del mio pensier tumulti e il van desio.'' (''[[s:Rime nuove/Libro II/Colloqui con gli alberi|Colloqui con gli alberi]]'', VIII, vv. 12-14) *''T'amo, o pio [[bue|bove]]; e mite un sentimento | di vigore e di pace al cor m'infondi. | O che solenne come un monumento | tu guardi i campi liberi e fecondi, | o che al giogo inchinandoti contento | l'agil opra de l'uom grave secondi:'' [...]. (''[[s:Rime nuove/Libro II/Il bove|Il bove]]'', IX, vv. 1-6) *''Il divino del [[pianura|pian]] silenzio verde''. (''[[s:Rime nuove/Libro II/Il bove|Il bove]]'', IX, v. 14) *''Siede novembre su le vie festanti | ove il maggio s'aprì de' miei pensieri, | e spettral ne la nebbia alza i giganti | templi la tua città, [[Dante Alighieri]]. || Meglio cosí; ch'io non mi vegga avanti | gli academici Lapi e i Bindi artieri: | Io vo' vedere il cavalier de' santi, | il santo io vo' veder de' cavalieri. || Forza di gioventù lieta da' marmi | fiorente, ch'ogni loda a dietro lassi | d'achei scalpelli e di toscani carmi, || degno, [[San Giorgio]] (oh con quest'occhi lassi | il vedess'io), che innanzi a te ne l'armi | un popolo d'eroi vincente passi.'' (''[[s:Rime nuove/Libro II/San Giorgio di Donatello|San Giorgio di Donatello]]'', XIV) *''[[Dante Alighieri|Dante]], onde avvien che i vóti e la favella | levo adorando al tuo fier simulacro, | e me sul verso che ti fè già macro | lascia il sol, trova ancor l'alba novella? |'' [...] ''| son chiesa e impero una ruina mesta | cui sorvola il tuo canto e al ciel risona: | muor Giove, e l'inno del poeta resta''. (''[[s:Rime nuove/Libro II/Dante|Dante]]'', XVI, vv. 1-4 e 12-14) *''L'albero a cui tendevi | la pargoletta mano, | il verde [[melograno]] | da' bei vermigli fior, | nel muto orto solingo | rinverdí tutto or ora | e giugno lo ristora | di luce e di calor''. (''[[s:Rime nuove/Libro III/Pianto antico|Pianto antico]]'', XLII, vv. 1-8) *''[[Maggio]] risveglia i nidi, | maggio risveglia i cuori; | porta le ortiche e i fiori, | i serpi e l'usignol.'' (''[[s:Rime nuove/Libro III/Maggiolata|Maggiolata]]'', L, vv. 1-4) *''La [[nebbia]] agl'irti colli | [[Pioggia|piovigginando]] sale, | e sotto il maestrale | urla e biancheggia il [[mare|mar]]; || ma per le vie del borgo | dal ribollir de' [[Tino (vinificazione)|tini]] | va l'aspro odor de i [[vino|vini]] | l'anime a rallegrar. || Gira sui ceppi accesi | lo spiedo scoppiettando: | sta il cacciator fischiando | su l'uscio a rimirar | tra le rossastre nubi | stormi d'uccelli neri | com'esuli pensieri | nel vespero migrar''. (''[[s:Rime nuove/Libro III/San Martino|San Martino]]'', LVIII, vv. 1-16) *{{NDR|Sulla [[Sicilia]]}} ''Sai tu l'isola bella, a le cui rive | manda il Ionio i fragranti ultimi baci | nel cui sereno mar Galatea vive | e su' monti Aci?'' (''[[s:Rime nuove/Libro IV/Primavere elleniche II|Primavere elleniche II]]'', LXIII, vv- 1-4) *''De l'ombroso pelasgo [[Monte Erice|Èrice]] in vetta | eterna ride ivi Afrodite e impera, | e freme tutt' amor la benedetta | da lei costiera''. (''[[s:Rime nuove/Libro IV/Primavere elleniche II|Primavere elleniche II]]'', LXIII, vv. 5-8) *''Meglio operando oblïar, senza indagarlo; | questo enorme mister de l'[[universo]]!'' (''[[s:Rime nuove/Libro V/Idillio maremmano|Idillio maremmano]]'', LXVII, vv. 38-39) *''Odio la faccia tua stupida e tonda, | l'inamidata cotta, | monacella lasciva ed infeconda, | [[Luna|celeste paölotta]]'' (''[[s:Rime nuove/Libro V/Classicismo e romanticismo|Classicismo e Romanticismo]]'', LXIX, vv. 37-40) *''Si volse il prete a dire: Ite. Potente | ruppe il sole a le nubi sormontando, | e incoronò d'un'iride scendente | la bella donna che sorgea pregando. | Corse tra le figure bizantine | vermiglio un riso come di pudor; | ma la [[Maria|Madonna]] le pupille chine | tenea su 'l figlio, e mormorava – Amor''. (''[[s:Rime nuove/Libro V/Da la qual par ch'una stella si mova|Da la qual par ch'una stella si mova]]'', LXXI, 33-40) *''I [[cipresso|cipressi]] che a Bólgheri alti e schietti | van da San Guido in duplice filar, | quasi in corsa giganti giovinetti | mi balzarono incontro e mi guardâr.'' (''[[s:Rime nuove/Libro V/Davanti san Guido|Davanti san Guido]]'', LXXII, vv. 1-4) *''Su 'l castello di [[Verona]] | batte il [[sole]] a mezzogiorno | da la Chiusa al pian rintrona | solitario un suon di [[Corno (strumento musicale)|corno]],'' [...]. (''[[s:Rime nuove/Libro VI/La leggenda di Teodorico|La leggenda di Teodorico]]'', LXXVI, vv. 1-4) *''Sanguinosa, in un sorriso | di martirio e di splendor: | di [[Severino Boezio|Boezio]] è il santo viso, | del romano senator.'' (''[[s:Rime nuove/Libro VI/La leggenda di Teodorico|La leggenda di Teodorico]]'', LXXVI, vv. 101-104) *[...] ''o noci della [[Carnia]] addio! | Erra tra i vostri rami il pensier mio | sognando l'ombre d'un tempo che fu!'' (''[[s:Rime nuove/Libro VI/Il comune rustico|Il comune rustico]]'', LXXVII, vv. 7-9) *''Cittadini di palagio, | mercanti e buon artieri; | e voi conti di maremma, | dai selvatici manieri; || voi di Corsica visconti, | voi marchesi de' confini; | voi che re siete in Sardegna | ed in [[Pisa]] cittadini; || voi che in volta del levante | mainaste or or la vela: | pria che arrossi la Verruca | e si spenga la candela, || fuori porta del parlascio, | su correte arditamente! | Su, su, popolo di Pisa, | cavalieri e buona gente!'' (''[[s:Rime nuove/Libro VI/Faida di comune|Faida di comune]]'', LXXIX, vv. 109-124) *''Hallali''<ref>''Hallalí'' è grido di caccia nella lingua francese, oggi accolto, credo, anche nelle nobili cacce italiane; e può accogliersi, parmi, perché in fine non è altro che un composto d'interiezioni e di avverbi comuni alle due lingue. {{NDR|Nota del curatore}}</ref>'', hallali, gente d'Habsburgo! | Ad una caccia eterna io con te surgo;'' [...]. (''[[s:Rime nuove/Libro VI/Ninna nanna di Carlo V|Ninna-nanna di Carlo V]]'', LXXX, vv. 33-34) *''Poeta, su 'l tuo capo sospeso ho il tricolore | che da le spiagge d'Istria da l'acque di Salvore | la fedele di Roma, [[Trieste]], mi mandò''. (''[[s:Rime nuove/Libro VI/A Vittore Hugo|A Victor Hugo]]'', LXXXI, vv. 49-51) ==[[Incipit]] di ''Conversazioni critiche''== Lodiamo di buon animo i buoni pensieri ne' due scritti del dott. C., intitolati I beni della letteratura e I mali della lingua latina, intorno agli offici delle lettere e dei letterati, intorno alle pessime condizioni dell'educazione letteraria qual fu e qual è in parte ancora fra noi e alla necessità di una educazione piú veramente civile. ==Citazioni su Giosuè Carducci== *A Giosuè Carducci, un dì tanto combattuto pe' suoi eccessi verbali, furono alla fine tributati onori singolari. Non solo egli fu chiamato "il poeta della terza Italia", ch'è appena cominciata, ma il Parlamento nazionale gli decretò un monumento a Roma; dove non l'hanno Virgilio, Dante, Michelangelo, Colombo, Vittorio Alfieri, primo poeta e profeta del Risorgimento, e neppure Alessandro Volta, la cui scoperta torna oggi sì possente alla civiltà del mondo. Ma a Roma era rivolta l'anima del poeta maremmano; il verso di Dante sul "gran veglio" simbolico,<br><div style="text-align:center;">E Roma guarda sì come suo speglio,</div>si adatta a lui, avvivatore delle tradizioni italiche. ([[Raffaello Barbiera]]) *Antiromantico, antimanzoniano ed anticristiano si dichiarò apertamente Giosuè Carducci, quando poco più che ventenne incominciò a farsi conoscere nella sua Toscana. Armato di cultura pagana e classica parve dapprima scendere in campo come un restauratore del classicismo, quasi un continuatore del Foscolo e dell'Alfieri; ma non tardò ad affermare la sua personalità gettando in quella forma classica pensieri modernissimi, come nell'''Inno a Satana'' che è un entusiastico saluto al progresso ed alla libertà. ([[Pietro Orsi]]) *[[Bologna]] era bella, amabile, degna di essere goduta con l'anima e la carne. Dietro le luminose vetrine della libreria Zanichelli aleggiava ancora lo spirito eternamente corrucciato del Carducci. ([[Rino Alessi]]) *Carducci è l'ultima tempra d'uomo che abbia avuto la nostra poesia, l'ultimo poeta che nel mondo non abbia veduto soltanto se stesso, ma anche il prossimo. È un uomo quadrato, più ricco di fantasia che Pascoli e D'Annunzio e più complesso di entrambi nel suo svolgimento poetico. ([[Attilio Momigliano]]) *Egli sembra, anche nell'aspetto, una di quelle foreste sul lido del suo mare, le quali anche nella più quieta serenità pare che si contorcano alle raffiche del libeccio. ([[Giovanni Pascoli]]) *Giosuè Carducci in mezzo al culto amoroso della poesia non ha abbandonato gli studi severi della critica. Nel Carducci conviene distinguere due persone, il poeta ed il critico; il primo non rassomiglia punto al secondo. Enotrio poeta è impetuoso, irrequieto, impaziente d'ogni difficoltà, e sempre pronto a rompere, come il Duca di Borgogna, l'orologio se suoni un'ora che lo chiami a ciò ch'egli non vuole. Il critico invece medita lungamente e scrive avvisato ed arguto, sapendo unire agli splendori dell'immaginazione la forma {{sic|culta}} ed elegante, l'erudizione profonda. Il Carducci sa tenersi lontano dalla nebulosità del De Sanctis, dalla elegante leggerezza del Settembrini, dalla troppo minuziosa analisi del Camerini e si manifesta co' suoi ''Studi letterarî'' uno dei più dotti ed arguti critici d'Italia, accoppiando alla serietà alemanna, la vivacità ed il calore degli ingegni del mezzogiorno. ([[Pompeo Gherardo Molmenti]]) *Il Carducci è l'ultimo dei poeti dell'Italia antica, più che il primo dei poeti dell'Italia nuova. ([[Eugenio Donadoni]]) *L'ispirazione carducciana è figlia dell'erudizione, e il Carducci è così strano poeta che, dopo d'avere incominciato tardi a produrre i suoi {{sic|capilavori}}, lascia trascorrere anni ed anni tra l'uno e l'altro e ne produce pochissimi. ([[Paolo Orano]]) *La storia nell'anima di Carducci, con buona pace del suo metodo storico, è quasi sempre una proiezione di presente negli sfondi lontani, per dargli autorità e obiettività. La storia in Carducci è polemica. Poeta della storia potrebbe al più significare poeta drammatico, e Carducci non creò una persona artistica fuori della sua personalità lirica. ([[Scipio Slataper]]) *Ma non si può né si deve dire che Giosuè Carducci sia il poeta di un'epoca, l'uomo rappresentativo di qualche cosa come una civiltà. No. Nell'opera sua manca ogni creazione di idee. Carducci deriva, non crea; e deriva non soltanto il pensiero che, del resto, in lui è sempre allo stato frammentario, dai Greci, dai Latini, dai Tedeschi e dai Francesi; ma anche l'immagine. È forse difficile sostenere che nell'opera poetica e prosastica del Carducci esista una immagine tutta carducciana. ([[Paolo Orano]]) *Quando il Carducci morì, parve per un momento che la sua statura morale dovesse oscurare a lungo quelle della generazione a lui contemporanea e di altre successive che avrebbero dovuto attingere alla poesia gli ideali e alla personalità morale di lui norme di vita. In verità scompariva e scendeva con lui nella tomba una Italia che i panegiristi, i chroniqueurs, i falsi scolari, i critici maggiori e minori credevano d'intendere, gridando a gran voce con lagrime di dolore le lodi di un uomo che, vivo, si sarebbe violentemente e rudemente liberato di quel coro profano: che non sarebbe stato né posa né gesto platonico, come non erano state ciò le ribellioni del Carducci alla esaltazione cieca della sua personalità poetica e {{sic|prattica}}. ([[Francesco Piccolo (filologo)|Francesco Piccolo]]) *Quando pensiamo al Carducci uomo non sappiamo separare questo dagli altri elementi del suo carattere morale, sicché noi lo vediamo ancora un po' come il maestro e il consigliere di tutte le generazioni. Per altro egli rimane ancora vivo nella coscienza di tutti, anche se ad uso d'una certa coscienza giovanile in formazione è stato ridotto a pezzi d'antologia i quali non danno la misura né del carattere morale né del carattere poetico di lui. Rimane nella scuola, perché la scuola è la più conservatrice di tutte le istituzioni. ([[Francesco Piccolo (filologo)|Francesco Piccolo]]) *Questa concezione formalistica della poesia come un mestiere artistico infinitamente difficile, e come tale da prendere molto sul serio, ha per il Carducci una grande seduzione anche perché a lui di rado è concesso di mettere in armonici versi un puro avvenimento personale, i propri dolori e le proprie gioje. Non che egli mancasse di calore e di sincerità di sentimento. La morte della madre, e specialmente la perdita dell'unico {{sic|figlietto}}, gli toccarono profondamente il cuore. Ma egli era troppo virile ed anche troppo schivo per abbandonarsi a lamenti poetici, all'incirca come il piagnucoloso [[Giovanni Pascoli|Pascoli]]. La poesiola ''Pianto antico'', sulla morte del figlio, ci tocca così profondamente appunto perché è quasi l'unica lacrima nell'occhio di un uomo forte, che non è solito piangere. ([[Karl Vossler]]) *Sul Giosuè Carducci, scrissi due libri per dire alle genti: L'uomo di cui avete fatto l'apoteosi fu un volgare tornacontista, ed eccone qua le prove:<br />– Egli cantò la bianca croce di Savoia: ma a Versailles aveva già – con l'ajuto di [[Immanuel Kant|Emanuele Kant]] – decapitato un re.<br />– Egli, nell'Adige, celebrò il re Umberto: ma nell' Anniversario della Repubblica aveva già detto corna della monarchia.<br />– Egli chiamò il [[Giuseppe Mazzini]]: «Ezechiele in Campidoglio»; ma aveva già chiamato il Mazzini: «il sultano della libertà che mandava sicari ad ammazzare i galantuomini.»<br />– Aveva cantato il diavolo in un inno che fece andare in visibilio tutti i marinatori delle scuole d'Italia, onde era salito, di primo acchito, alla gloria di poeta di [[Satana]]; ma poscia quell'inno egli chiamò chitarronata, e ragazzacci sgrammaticanti chiamò coloro che, a causa di quell'inno, avevano strombazzato il suo nome alle quattro plaghe del mondo.<br />– Aveva schiaffeggiato il Galileo di rosse chiome e decapitato Dio con l'ajuto del [[Robespierre]]; ma poscia inneggiò alla chiesa di Polenta, alla dolce figlia di Jesse, a Dio ottimo massimo. ([[Andrea Lo Forte Randi]]) *Torna alla mente con gran tristezza di desiderio il tempo che io {{sic|studiava}} a Bologna; e la rivedo ancora quella severa e lunga aula dell'università con i finestroni dai vetri verdognoli che prendono luce dal pian terreno del cortile interno: la rivedo tutta gremita di uditori; tutti col viso rivolto e teso ad un punto, in silenzio: seduti sui banchi, fitti in piedi e addossati agli angoli, presso la porta d'ingresso. E quelle teste, le più giovanilmente vive, altre {{sic|grige}} o canute, altre di donne diffondenti in quella austerità non so quale femminile lietezza, mi pare ancora di udire la sua voce che si spandeva ora vibrata, staccata, nervosa; ora lenta, commossa e saliente come nembo d'incenso. Su l'alta cattedra, in fondo, appariva quel capo poderoso, curvo fra i cubiti, con la fronte ferma, come diga a reggere l'onda irrompente del pensiero; la breve mano bianca agitata a ricercare il libro o l'appunto, pur non ristando la voce.<br>Qualche volta, sopravvenendo le tenebre, accennava gli recassero una candela e se la poneva da presso; e allora quella fiammella rossa che or s'allungava in sottile piramide e stava immota, ora ballava come un folletto, faceva in quella penombra strani effetti su quel volto animato dall'idea creatrice.<br>Era l'autunno o era l'inverno nevoso: eppure per quella tetra sala in alto passava la primavera al suono della sua voce, l'eterna primavera del pensiero che Egli ogni volta evocava, viva, luminosa, presente fuori dai secoli che furono. ([[Alfredo Panzini]]) *Vorrei mandarle un mazzo di rose grande più di me, vorrei creare una parola nuova che racchiudesse tutto ciò che ha di soave la gratitudine e di sublime la gioia, per dirle quello che sento Amo tutto ciò ch'Ella ha corretto nei miei versi. (Benedetti versi che mi hanno ispirato l'ardire di venire da Lei!). ([[Annie Vivanti]]) ==Note== <references/> ===Fonti=== <references group="fonte"/> ==Bibliografia== *Giosuè Carducci, ''[[s:A Satana|A Satana]]'', in ''Poesie di Giosuè Carducci'', Zanichelli, Bologna, 1906, p. 377-386. *Giosuè Carducci, ''[https://archive.org/details/bozzettiescherme00carduoft/page/n8/mode/1up Bozzetti e scherme]'', Zanichelli, Bologna, 1920. *Giosuè Carducci, ''[https://books.google.it/books?id=jasTAAAAQAAJ Ceneri e faville: serie prima, 1859-1870]'', Zanichelli, Bologna, 1891. *Giosuè Carducci, ''[https://archive.org/details/operecard11carduoft?q=Francesco+Coccapieller Ceneri e faville: serie terza e ultima, 1877-1901]'', Zanichelli, Bologna, 1902. *Giosuè Carducci, ''[https://books.google.it/books?hl=it&id=4O8IAQAAMAAJ Confessioni e battaglie: serie prima]'', a cura di Mario Saccenti, Mucchi, 2001. *Giosuè Carducci, ''[https://books.google.it/books?hl=it&id=B1ULAQAAIAAJ Confessioni e battaglie: serie seconda]'', Zanichelli, Bologna. *Giosuè Carducci, ''[https://www.gutenberg.org/files/46843/46843-h/46843-h.htm Conversazioni critiche]'', Sommaruga, 1884. *Giosuè Carducci, ''[[s:Canzone di Legnano|Della «Canzone di Legnano»]]'', in ''Poesie di Giosuè Carducci'', Zanichelli, Bologna, 1906, p. 1037-1048. *Giosuè Carducci, ''[[s:Giambi ed epodi|Giambi ed epodi]]'', in ''Poesie di Giosuè Carducci'', Zanichelli, Bologna, 1906, p. 387-512. *Giosuè Carducci, ''[[s:Levia Gravia|Levia Gravia]]'', in ''Poesie di Giosuè Carducci'', Zanichelli, Bologna, 1906, p. 267-376. *Giosuè Carducci, ''[[s:Odi barbare|Odi barbare]]'', in ''Poesie di Giosuè Carducci'', Zanichelli, Bologna, 1906, p. 777-940. *Giosuè Carducci, ''[[s:Rime e ritmi|Rime e ritmi]]'', in ''Poesie di Giosuè Carducci'', Zanichelli, Bologna, 1906, p. 941-1036. *Giosuè Carducci, ''[[s:Rime nuove|Rime nuove]]'', in ''Poesie di Giosuè Carducci'', Zanichelli, Bologna, 1906, p. 535-776. ==Altri progetti== {{Interprogetto|s=Autore:Giosuè Carducci}} ===Opere=== {{Pedia|A Satana||(1863)}} {{Pedia|Odi barbare||(1877)}} {{Pedia|Giambi ed Epodi|''Giambi ed epodi''|(1882)}} {{Pedia|Rime nuove||(1887)}} {{DEFAULTSORT:Carducci, Giosuè}} [[Categoria:Poeti italiani]] [[Categoria:Scrittori italiani]] d0sm80zyfi1rvsgf1bgjqidvdtzr4uw Sting 0 4023 1350769 1319358 2024-11-08T03:37:41Z AssassinsCreed 17001 +wikilink 1350769 wikitext text/x-wiki [[Immagine:Sting2.jpg|right|thumb|Sting a Budapest, 2000]] '''Gordon Matthew Sumner''' (1951 – vivente), cantautore, bassista, attivista, attore e filantropo britannico. ==Citazioni di Sting== *{{NDR|Sul [[Live Aid]]}} Abbiamo sempre sentito dire che il rock avrebbe potuto cambiare il mondo. Bene, questo sta cominciando a significare qualcosa.<ref>Citato in [https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/12/01/hallo-sono-sting-altra-faccia-del.html?ref=search ''Hallo sono Sting l'altra faccia del divismo rock''], ''la Repubblica'', 1º dicembre 1985.</ref> *{{NDR|«Questa Europa dunque le piace?»}} È indubbio che servano riforme per questa Unione Europea, ma per realizzarle si deve restare a quel tavolo. E non dimentichiamo che l'Europa ci ha dato settant'anni di pace: io sono il primo maschio in famiglia a non aver dovuto sparare contro un altro europeo.<ref>Dall'intervista di Ferruccio Gattuso, ''[https://www.ilgiornale.it/news/spettacoli/altro-che-streaming-faccio-rivivere-i-classici-dei-police-1702344.html "Altro che lo streaming. Faccio rivivere i classici dei Police"]'', ''il Giornale.it'', 28 maggio 2019.</ref> *Con "Live Aid" siamo riusciti a dimostrare che i media possono essere usati a fin di bene. Abbiamo anche imparato ad ignorare il sistema politico. In effetti lo abbiamo contestato, in quanto questo sistema è stato incapace di affrontare il problema della fame.<ref>Citato in [https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/12/29/live-aid-ovvero-il-potere-del-rock.html?ref=search ''"Live Aid" ovvero il potere del rock''], ''la Repubblica'', 29 dicembre 1985</ref> *Non ho bevuto vino fino ai vent'anni. In Inghilterra bevevo birra. Credo che sia stato il [[Brunello di Montalcino]] a convertirmi.<ref>Dall'intervista di Luciano Ferraro, ''«Fino a 20 anni niente vino Poi mi convertì il Brunello»'', ''Corriere della Sera'', 5 febbraio 2018, p. 23.</ref> *{{NDR|Riferito alla [[Referendum sulla permanenza del Regno Unito nell'Unione europea|Brexit]]}} Siamo una democrazia parlamentare; noi non funzioniamo a plebiscito. È pericoloso. Io non credo nei [[referendum]] - Hitler e Mussolini organizzarono referendum. :''We are a parliamentary democracy; we don't function by plebiscite. It's dangerous. I don't believe in referendums – Hitler and Mussolini organised referendums.''<ref>{{en}} Citato in Romina McGuinness, ''[https://www.express.co.uk/news/politics/1123410/brexit-news-sting-eu-exit-european-union-theresa-may "A disaster" brexit torn apart by Sting – "I hope it won't happen – it's all lies]'', ''Express.co.uk'', 6 maggio 2019.</ref> * [[William Shakespeare|Shakespeare]] è sempre utile, ho scoperto, per placare gli ubriachi violenti se non altro perché dà loro l'impressione che tu sei più pazzo di loro. :''Shakespeare is always useful I've found for calming down violent drunks if only because it gives them the impression that you're crazier than they are''.<ref>Dal testo introduttivo nel libretto dell'album ...''Nothing like the sun''.</ref> {{Intestazione|Dall'intervista a ''Grazia'', 12 ottobre 2009}} *{{NDR|L'[[inverno]]}} È la mia stagione preferita. In estate non vedo l'ora che venga il momento di infilarsi il maglione e uscire a passeggiare. Da bambino adoravo la neve perché, quando nevicava, era tutto più magico. Sono cresciuto in una città industriale, quindi non esattamente bella o poetica, ma con la neve si trasformava in un posto incantato. L'inverno è il periodo dell'anno che favorisce maggiormente l'immaginazione: ci si siede davanti al camino, si riflette sul passato, su quello che è stato l'anno appena trascorso, ci si prepara a quello che verrà. È una stagione psicologica, oltre che temporale. *Non ho nessun rimpianto, ma non è stata un'infanzia felice. In qualche modo questo disco {{NDR|''If on a Winter's Night''}} riflette quel periodo della mia vita quando, d'inverno, accompagnavo mio padre a consegnare il latte nelle case e fantasticavo su quello che sarebbe stato il mio [[futuro]], sul mio diventare musicista, sull'avere una famiglia. Sognare fa bene perché, a forza di farlo, a volte i sogni si avverano: a me è successo. Sto ancora vivendo un [[sogno]]. Qualcuno, prima o poi, mi sveglierà. *Se incominci a costruire muri intorno a te per tenere lontana la [[realtà]], finisci come [[Michael Jackson]]. *Il [[matrimonio]] è un'istituzione molto complicata. La cosa più importante è che a me mia moglie piace. Capisce la differenza? Non è solo [[amore]], è che una persona ti deve piacere anche per le cose che dice, per quello che pensa. La cosa difficile è mantenere nel tempo questi sentimenti perché le persone cambiano e allora devi adattarti, non puoi essere rigido. Naturalmente io non sono il marito perfetto e lei non è la moglie perfetta, ma insieme navighiamo. Trudie è la mia migliore amica. Siamo della stessa generazione, abbiamo avuto un'educazione simile, esperienze simili. ==Citazioni tratte da canzoni== ===''...Nothing Like the Sun''=== '''Etichetta''': A&M, 1987, prodotto da Sting, Hugh Padgham, Bryan Loren, Neil Dorfsman. *''Anche se la spada era la sua protezione | la ferita in sé gli avrebbe dato potere | il potere di ricostruirsi | nel momento della sua ora più buia | Lei gli disse che la ferita gli avrebbe dato | coraggio e dolore | il tipo di dolore che non puoi nascondere | dalla ferita nacque un fiore delicato | da qualche parte nel profondo.'' :''Though the sword was his protection | The wound itself would give him power | The power to remake himself | at the time of his darkest hour | She said the wound would give him | courage and pain | The kind of pain you can't hide | From the wound a lovely flower grew | From somewhere deep inside.'' (da ''The Lazarus Heart'', n. 1) *''Affondo come un sasso gettato nell'oceano | La mia logica è annegata in un mare di emozioni | Fermati prima di iniziare | Sii immobile, mio cuore pulsante. | Ricomponi i miei sogni spezzati | Infranti come un bicchiere caduto | Non sono pronto per essere spezzato, non ancora | Una lezione appresa una volta è così difficile da dimenticare.'' :''I sink like a stone that's been thrown in the ocean | My logic has drowned in a sea of emotion | Stop before you start | Be still my beating heart. | Restore my broken dreams | Shattered like a falling glass | I'm not ready to be broken just yet | A lesson once learned is so hard to forget.'' (da ''Be Still My Beating Heart'', n.2) *''Se "le maniere fanno l'uomo" come qualcuno ha detto | allora lui è l'eroe del giorno. | Ci vuole un uomo per sopportare l'ignoranza con il sorriso. | Sii te stesso, non importa cosa diranno.'' :''If, "manners maketh man" as someone said | he's the hero of the day. | It takes a man to suffer ignorance and smile. | Be yourself no matter what they say'' (da ''Englishman In New York'', n. 3) *''Gentilezza e sobrietà sono rare in questa società, | nella notte una candela è più luminosa del sole.'' :''Gentleness, sobriety are rare in this society | At night a candle's brighter than the sun.'' (da ''Englishman In New York'', n. 3) *''Ci vuole più di un equipaggiamento militare per fare un uomo, | ci vuole più che un porto d'armi, | affronta i tuoi nemici, evitali quando puoi, | un [[gentiluomo]] cammina, ma non corre mai.'' :''Takes more than combat gear to make a man | takes more than a license for a gun | confront your enemies, avoid them when you can | a gentleman will walk but never run'' (da ''Englishman In New York'', n. 3) *''Senza la voce della ragione ogni fede è la sua stessa maledizione | se non ci liberiamo dal passato le cose non possono che peggiorare.'' :''Without the voice of reason every faith is its own curse | Without freedom from the past things can only get worse.'' (da ''History Will Teach Us Nothing'', n. 4) *''Convincere un nemico, convincerlo che si sbaglia | significa vincere una battaglia senza spargimenti di sangue dove la vittoria è duratura, | un semplice atto di fede | nel potere della ragione sulla forza, | far esplodere i suoi figli dimostrerà solo che aveva ragione lui | e la storia non ci insegnerà nulla.'' :''Convince an enemy, convince him that he's wrong | is to win a bloodless battle where victory is long | a simple act of faith | In reason over might | to blow up his children will only prove him right | history will teach us nothing.'' (da ''History Will Teach Us Nothing'', n. 4) *''Forse questo ultimo atto è destinato | a ribadire una fondamentale verità: | che dalla violenza non può | e non potrà mai nascere nulla''. :''Perhaps this final act was meant | To clinch a lifetime's argument | That nothing comes from violence | and nothing ever could''. (da ''Fragile'', n. 6) *''Io mi vedo con te e tutte le cose che fai | continuano a girare e girare nella mia mente. | Dimentica il tempo noi staremo sempre insieme | e ogni altro pensiero è crudele. | Per averti con me attraverserei a nuoto i sette mari. | Ho bisogno di te come mia guida e luce. | Il mio amore è una fiamma che brucia nel tuo nome. | Staremo insieme, staremo insieme stanotte.'' :''I see me with you and all the things you do | keep turning round and round in my mind | forget the weather we should always be together | and any other thought is unkind. | To have you with me I would swim the seven seas. | I need you as my guide and my light. | My love is a flame that burns in your name. | We'll be together, we'll be together tonight.'' (da ''We'll Be Together '', n. 7) ===''The Soul Cages''=== '''Etichetta''': A&M, 1991, prodotto da Hugh Padgham. *''Beati i poveri, | perché erediteranno la terra. | Meglio essere povero che un uomo grasso nella cruna di un ago.'' :'' Blessed are the poor, | for they shall inherit the Earth. | Better to be poor than a fat man in the eye of a needle''. (da ''All This Time'', n. 2) *''Ho camminato in solitudine sotto la luce della luna | e attraverso milioni di stelle che brillavano | il mio cuore era perso su pianeta lontano | che gira intorno alla luna di aprile''. :''I walked a lonely mile in the moonlight | and through a million stars were shining | My heart was lost on a distant planet | that whirls around the April moon''. (da ''Mad About You'', n. 3) ===''Ten Summoner's Tales''=== '''Etichetta''': A&M, 1993, prodotto da Hugh Padgham, Sting. *''Non ho mai fatto promesse alla leggera | e certe non le ho mantenute, | ma giuro che nei giorni rimasti | passeggeremo nei campi d'oro.'' :''I never made promises lightly | and there have been some that I've broken | but I swear in the days still left | we'll walk in fields of gold''. (da ''Fields of Gold'', n. 3) *''Lui distribuisce le carte per trovare la risposta. | La sacra geometria del caso. | La legge nascosta di un risultato probabile. | I numeri dirigono una danza. | So che le Picche sono le spade del soldato. | So che i Fiori sono armi da guerra. | So che i Quadri significano soldi per quest'arte. | Ma quella non è la forma del mio cuore. | Potrebbe giocare il jack di quadri. | Potrebbe deporre la regina di picche. | Potrebbe nascondere un re nella sua mano | mentre svanisce il ricordo di esso.''. :''He deals the cards to find the answer. | The sacred geometry of chance. | The hidden law of a probable outcome. | The numbers lead a dance. | I know that the spades are the swords of a soldier. | I know that the clubs are weapons of war. | I know that diamonds mean money for this art. | But that's not the shape of my heart. | He may play the Jack of diamonds. | He may lay the Queen of spades. | He may conceal a King in his hand | while the memory of it fades''. (da ''Shape Of My Heart'', n. 10) ==Note== <references /> ==Filmografia== *''[[Dune (film)|Dune]]'' (1984) *''[[Lock & Stock - Pazzi scatenati]]'' (1998) *''[[Brüno]]'' (2009) ==Voci correlate== *[[The Police]] ==Altri progetti== {{interprogetto}} ===Opere=== {{Pedia|...Nothing Like the Sun||(1987)}} {{Pedia|The Soul Cages||(1991)}} {{Pedia|Ten Summoner's Tales||(1993)}} [[Categoria:Cantautori britannici]] 9nbd5v78jjluwun2lm45w563aaiisb4 1350771 1350769 2024-11-08T03:38:52Z AssassinsCreed 17001 cambio immagine 1350771 wikitext text/x-wiki [[File:Sting in April 2018.jpg|thumb|upright=1.4|Sting nel 2018]] '''Gordon Matthew Sumner''' (1951 – vivente), cantautore, bassista, attivista, attore e filantropo britannico. ==Citazioni di Sting== *{{NDR|Sul [[Live Aid]]}} Abbiamo sempre sentito dire che il rock avrebbe potuto cambiare il mondo. Bene, questo sta cominciando a significare qualcosa.<ref>Citato in [https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/12/01/hallo-sono-sting-altra-faccia-del.html?ref=search ''Hallo sono Sting l'altra faccia del divismo rock''], ''la Repubblica'', 1º dicembre 1985.</ref> *{{NDR|«Questa Europa dunque le piace?»}} È indubbio che servano riforme per questa Unione Europea, ma per realizzarle si deve restare a quel tavolo. E non dimentichiamo che l'Europa ci ha dato settant'anni di pace: io sono il primo maschio in famiglia a non aver dovuto sparare contro un altro europeo.<ref>Dall'intervista di Ferruccio Gattuso, ''[https://www.ilgiornale.it/news/spettacoli/altro-che-streaming-faccio-rivivere-i-classici-dei-police-1702344.html "Altro che lo streaming. Faccio rivivere i classici dei Police"]'', ''il Giornale.it'', 28 maggio 2019.</ref> *Con "Live Aid" siamo riusciti a dimostrare che i media possono essere usati a fin di bene. Abbiamo anche imparato ad ignorare il sistema politico. In effetti lo abbiamo contestato, in quanto questo sistema è stato incapace di affrontare il problema della fame.<ref>Citato in [https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/12/29/live-aid-ovvero-il-potere-del-rock.html?ref=search ''"Live Aid" ovvero il potere del rock''], ''la Repubblica'', 29 dicembre 1985</ref> *Non ho bevuto vino fino ai vent'anni. In Inghilterra bevevo birra. Credo che sia stato il [[Brunello di Montalcino]] a convertirmi.<ref>Dall'intervista di Luciano Ferraro, ''«Fino a 20 anni niente vino Poi mi convertì il Brunello»'', ''Corriere della Sera'', 5 febbraio 2018, p. 23.</ref> *{{NDR|Riferito alla [[Referendum sulla permanenza del Regno Unito nell'Unione europea|Brexit]]}} Siamo una democrazia parlamentare; noi non funzioniamo a plebiscito. È pericoloso. Io non credo nei [[referendum]] - Hitler e Mussolini organizzarono referendum. :''We are a parliamentary democracy; we don't function by plebiscite. It's dangerous. I don't believe in referendums – Hitler and Mussolini organised referendums.''<ref>{{en}} Citato in Romina McGuinness, ''[https://www.express.co.uk/news/politics/1123410/brexit-news-sting-eu-exit-european-union-theresa-may "A disaster" brexit torn apart by Sting – "I hope it won't happen – it's all lies]'', ''Express.co.uk'', 6 maggio 2019.</ref> * [[William Shakespeare|Shakespeare]] è sempre utile, ho scoperto, per placare gli ubriachi violenti se non altro perché dà loro l'impressione che tu sei più pazzo di loro. :''Shakespeare is always useful I've found for calming down violent drunks if only because it gives them the impression that you're crazier than they are''.<ref>Dal testo introduttivo nel libretto dell'album ...''Nothing like the sun''.</ref> {{Intestazione|Dall'intervista a ''Grazia'', 12 ottobre 2009}} *{{NDR|L'[[inverno]]}} È la mia stagione preferita. In estate non vedo l'ora che venga il momento di infilarsi il maglione e uscire a passeggiare. Da bambino adoravo la neve perché, quando nevicava, era tutto più magico. Sono cresciuto in una città industriale, quindi non esattamente bella o poetica, ma con la neve si trasformava in un posto incantato. L'inverno è il periodo dell'anno che favorisce maggiormente l'immaginazione: ci si siede davanti al camino, si riflette sul passato, su quello che è stato l'anno appena trascorso, ci si prepara a quello che verrà. È una stagione psicologica, oltre che temporale. *Non ho nessun rimpianto, ma non è stata un'infanzia felice. In qualche modo questo disco {{NDR|''If on a Winter's Night''}} riflette quel periodo della mia vita quando, d'inverno, accompagnavo mio padre a consegnare il latte nelle case e fantasticavo su quello che sarebbe stato il mio [[futuro]], sul mio diventare musicista, sull'avere una famiglia. Sognare fa bene perché, a forza di farlo, a volte i sogni si avverano: a me è successo. Sto ancora vivendo un [[sogno]]. Qualcuno, prima o poi, mi sveglierà. *Se incominci a costruire muri intorno a te per tenere lontana la [[realtà]], finisci come [[Michael Jackson]]. *Il [[matrimonio]] è un'istituzione molto complicata. La cosa più importante è che a me mia moglie piace. Capisce la differenza? Non è solo [[amore]], è che una persona ti deve piacere anche per le cose che dice, per quello che pensa. La cosa difficile è mantenere nel tempo questi sentimenti perché le persone cambiano e allora devi adattarti, non puoi essere rigido. Naturalmente io non sono il marito perfetto e lei non è la moglie perfetta, ma insieme navighiamo. Trudie è la mia migliore amica. Siamo della stessa generazione, abbiamo avuto un'educazione simile, esperienze simili. ==Citazioni tratte da canzoni== ===''...Nothing Like the Sun''=== '''Etichetta''': A&M, 1987, prodotto da Sting, Hugh Padgham, Bryan Loren, Neil Dorfsman. *''Anche se la spada era la sua protezione | la ferita in sé gli avrebbe dato potere | il potere di ricostruirsi | nel momento della sua ora più buia | Lei gli disse che la ferita gli avrebbe dato | coraggio e dolore | il tipo di dolore che non puoi nascondere | dalla ferita nacque un fiore delicato | da qualche parte nel profondo.'' :''Though the sword was his protection | The wound itself would give him power | The power to remake himself | at the time of his darkest hour | She said the wound would give him | courage and pain | The kind of pain you can't hide | From the wound a lovely flower grew | From somewhere deep inside.'' (da ''The Lazarus Heart'', n. 1) *''Affondo come un sasso gettato nell'oceano | La mia logica è annegata in un mare di emozioni | Fermati prima di iniziare | Sii immobile, mio cuore pulsante. | Ricomponi i miei sogni spezzati | Infranti come un bicchiere caduto | Non sono pronto per essere spezzato, non ancora | Una lezione appresa una volta è così difficile da dimenticare.'' :''I sink like a stone that's been thrown in the ocean | My logic has drowned in a sea of emotion | Stop before you start | Be still my beating heart. | Restore my broken dreams | Shattered like a falling glass | I'm not ready to be broken just yet | A lesson once learned is so hard to forget.'' (da ''Be Still My Beating Heart'', n.2) *''Se "le maniere fanno l'uomo" come qualcuno ha detto | allora lui è l'eroe del giorno. | Ci vuole un uomo per sopportare l'ignoranza con il sorriso. | Sii te stesso, non importa cosa diranno.'' :''If, "manners maketh man" as someone said | he's the hero of the day. | It takes a man to suffer ignorance and smile. | Be yourself no matter what they say'' (da ''Englishman In New York'', n. 3) *''Gentilezza e sobrietà sono rare in questa società, | nella notte una candela è più luminosa del sole.'' :''Gentleness, sobriety are rare in this society | At night a candle's brighter than the sun.'' (da ''Englishman In New York'', n. 3) *''Ci vuole più di un equipaggiamento militare per fare un uomo, | ci vuole più che un porto d'armi, | affronta i tuoi nemici, evitali quando puoi, | un [[gentiluomo]] cammina, ma non corre mai.'' :''Takes more than combat gear to make a man | takes more than a license for a gun | confront your enemies, avoid them when you can | a gentleman will walk but never run'' (da ''Englishman In New York'', n. 3) *''Senza la voce della ragione ogni fede è la sua stessa maledizione | se non ci liberiamo dal passato le cose non possono che peggiorare.'' :''Without the voice of reason every faith is its own curse | Without freedom from the past things can only get worse.'' (da ''History Will Teach Us Nothing'', n. 4) *''Convincere un nemico, convincerlo che si sbaglia | significa vincere una battaglia senza spargimenti di sangue dove la vittoria è duratura, | un semplice atto di fede | nel potere della ragione sulla forza, | far esplodere i suoi figli dimostrerà solo che aveva ragione lui | e la storia non ci insegnerà nulla.'' :''Convince an enemy, convince him that he's wrong | is to win a bloodless battle where victory is long | a simple act of faith | In reason over might | to blow up his children will only prove him right | history will teach us nothing.'' (da ''History Will Teach Us Nothing'', n. 4) *''Forse questo ultimo atto è destinato | a ribadire una fondamentale verità: | che dalla violenza non può | e non potrà mai nascere nulla''. :''Perhaps this final act was meant | To clinch a lifetime's argument | That nothing comes from violence | and nothing ever could''. (da ''Fragile'', n. 6) *''Io mi vedo con te e tutte le cose che fai | continuano a girare e girare nella mia mente. | Dimentica il tempo noi staremo sempre insieme | e ogni altro pensiero è crudele. | Per averti con me attraverserei a nuoto i sette mari. | Ho bisogno di te come mia guida e luce. | Il mio amore è una fiamma che brucia nel tuo nome. | Staremo insieme, staremo insieme stanotte.'' :''I see me with you and all the things you do | keep turning round and round in my mind | forget the weather we should always be together | and any other thought is unkind. | To have you with me I would swim the seven seas. | I need you as my guide and my light. | My love is a flame that burns in your name. | We'll be together, we'll be together tonight.'' (da ''We'll Be Together '', n. 7) ===''The Soul Cages''=== '''Etichetta''': A&M, 1991, prodotto da Hugh Padgham. *''Beati i poveri, | perché erediteranno la terra. | Meglio essere povero che un uomo grasso nella cruna di un ago.'' :'' Blessed are the poor, | for they shall inherit the Earth. | Better to be poor than a fat man in the eye of a needle''. (da ''All This Time'', n. 2) *''Ho camminato in solitudine sotto la luce della luna | e attraverso milioni di stelle che brillavano | il mio cuore era perso su pianeta lontano | che gira intorno alla luna di aprile''. :''I walked a lonely mile in the moonlight | and through a million stars were shining | My heart was lost on a distant planet | that whirls around the April moon''. (da ''Mad About You'', n. 3) ===''Ten Summoner's Tales''=== '''Etichetta''': A&M, 1993, prodotto da Hugh Padgham, Sting. *''Non ho mai fatto promesse alla leggera | e certe non le ho mantenute, | ma giuro che nei giorni rimasti | passeggeremo nei campi d'oro.'' :''I never made promises lightly | and there have been some that I've broken | but I swear in the days still left | we'll walk in fields of gold''. (da ''Fields of Gold'', n. 3) *''Lui distribuisce le carte per trovare la risposta. | La sacra geometria del caso. | La legge nascosta di un risultato probabile. | I numeri dirigono una danza. | So che le Picche sono le spade del soldato. | So che i Fiori sono armi da guerra. | So che i Quadri significano soldi per quest'arte. | Ma quella non è la forma del mio cuore. | Potrebbe giocare il jack di quadri. | Potrebbe deporre la regina di picche. | Potrebbe nascondere un re nella sua mano | mentre svanisce il ricordo di esso.''. :''He deals the cards to find the answer. | The sacred geometry of chance. | The hidden law of a probable outcome. | The numbers lead a dance. | I know that the spades are the swords of a soldier. | I know that the clubs are weapons of war. | I know that diamonds mean money for this art. | But that's not the shape of my heart. | He may play the Jack of diamonds. | He may lay the Queen of spades. | He may conceal a King in his hand | while the memory of it fades''. (da ''Shape Of My Heart'', n. 10) ==Note== <references /> ==Filmografia== *''[[Dune (film)|Dune]]'' (1984) *''[[Lock & Stock - Pazzi scatenati]]'' (1998) *''[[Brüno]]'' (2009) ==Voci correlate== *[[The Police]] ==Altri progetti== {{interprogetto}} ===Opere=== {{Pedia|...Nothing Like the Sun||(1987)}} {{Pedia|The Soul Cages||(1991)}} {{Pedia|Ten Summoner's Tales||(1993)}} [[Categoria:Cantautori britannici]] c5fa4froc1f71rvtuksz306e0yreijb Laurence Sterne 0 4026 1350684 1350614 2024-11-07T15:28:21Z Udiki 86035 Sistemo 1350684 wikitext text/x-wiki [[Immagine:Laurence Sterne by Sir Joshua Reynolds.jpg|thumb|Laurence Sterne]] '''Laurence Sterne''' (1713 – 1768), scrittore irlandese. ==''Sermoni''== *Il [[Piacere e dolore|dolore]] e il [[Piacere e dolore|piacere]] si alternano come la luce e l'ombra. :''Pain and pleasure, like light and darkness, succeed each other.''<ref>Da''Job's expostulation with his wife'', in ''The works of Laurence Sterne'', London, 1860, p. [http://books.google.it/books?id=_1Om_yPg5aYC&pg=PA573 573].</ref> *Mostrandoci nuovi oggetti, ovverosia presentandoci i vecchi in una nuova luce, i [[viaggi]] riformano i nostri giudizi – facendoci provare le molteplici varietà della natura, ci insegnano a conoscere ''ciò che è buono'' – [...].<ref>Da ''The prodigal son''; citato in Elvio Guagnini, ''Il viaggio, lo sguardo, la scrittura. Generi e forme della letteratura odeporica tra Sette e Ottocento'', in ''Letteratura italiana e cultura europea tra illuminismo e romanticismo'', a cura di Guido Santato, Librairie Droz S.A., Genève, 2003, p. [https://books.google.it/books?id=WSw5PCUKTr0C&pg=PA353 353]. ISBN 2-600-00669-9</ref> *Solo i [[Coraggio e viltà|coraggiosi]] sanno come [[perdonare]]. Un [[Coraggio e viltà|vile]] non ha mai perdonato: non è nella sua natura.<ref>Da ''Joseph's History Considered. Forgiveness of Injuries''; citato in Fernando Palazzi, ''Il libro dei mille savi'', Hoepli, 1945, p. 668, § 5373.</ref> ==''Viaggio sentimentale''== ===[[Incipit]]=== — A questo in Francia si provvede meglio, diss'io —<br>— Ma, e vi fu ella? mi disse quel gentiluomo; e mi si volse incontro prontissimo, e trionfò urbanissimamente di me. — Poffare! diss'io, ventilando fra me la questione; adunque ventun miglio di navigazione (da Douvre a Calais non ci corre nè più nè meno) conferiranno sì fatti diritti? — Vo' esaminarli. E lasciando andare il discorso, m'avvio diritto a casa: mi piglio mezza dozzina di camicie, e un pajo di brache di seta nera. — «L'abito che ho indosso (diss'io, dando un'occhiata alla manica) mi farà». ===Citazioni=== [[Immagine:The Beautiful Grisette by William Powell Frith CCWSH1167.jpg|thumb|300px|''The Beautiful Grisette'' (William Powell Frith, 1853)]] *Io era dianzi in pace col mondo; ma così conclusi la pace con me medesimo. (II; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/24|p. 5]]) *Nessuno vuol essere [[virtù|virtuoso]] a beneplacito delle contingenze — oppure uno è generoso come un altro è potente — ''sed non, quoad hanc'' — e sia che può — da che non si può logicamente discorrere sul flusso e riflusso de' nostri umori, il quale, a quanto io so, obbedirà alle medesime cause influenti nelle maree — ipotesi che ci tornerebbe spesso a men biasimo: e per dir di me solo, son certo che in più incontri mi loderei assaissimo del mio prossimo, se dicesse «che io me la intendo con la Luna, e mi governo con essa»; e non avrei colpa in ciò né vergogna; anziché «col mio proprio atto, e consenso»; e ogni colpa e vergogna sarebbe mia. (III; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/24|pp. 5]]-[[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/24|6]]) *Per altro l'uomo malcontento di sé comincia a sentirsi ottimamente disposto a un contratto; e questo è pure un compenso. (VI; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/30|p. 11]]) *È secolo [[XVIII secolo|questo]] sì ridondante di luce, che tu non trovi, non che paese, ma né cantuccio forse d'Europa, ove i raggi non s'incrocicchino e vicendevolmente non si permutino – Il sapere, in molte sue derivazioni e in più incontri, è come la musica per le vie dell'Italia ove può goderne chi nulla paga [...]. (VII; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/38|p. 19]]) *Ove il [[Cuore e cervello|cuore]] precorra l'intelletto, libera sempre da mille travagli il giudizio. (X; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/45|p. 26]]) *[...] le persone gravi odiano l'[[amore]] in grazia del nome —<br>Gli egoisti in grazia di se stessi —<br>Gli ipocriti in grazia del cielo — (XVI; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/64|p. 45]]) *{{NDR|Sul [[corteggiamento]]}} Persevera nelle gentilezze, e che le sieno dilicatissime e tacite; e non dieno tanto nell'occhio da insospettire, ma né tanto poco da essere trascurate — e di tanto in tanto un'occhiata parziale — dir pochissimo o nulla — lascia con l'amica tua la Natura, e le comporrà in cuore l'amore a suo modo. (XVI; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/64|p. 45]]) *Rare volte, mio buon signore, un [[maschi e femmine|uomo]] s'accinge a un'offerta di cordialità verso una donna, e che essa non n'abbia presentimento un po' prima. (Signora: XVII; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/65|p. 46]]) *Compiango l'uomo che può viaggiare da [[Dan (tribù)|Dan]] a [[Be'er Sheva|Bersabea]] ed esclama: «Tutto è infecondo!» — ed è: e tale è l'universo per chiunque non vede quanto ei sarà liberale a chi lo coltiva. (XVIII; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/67|p. 48]]) *''Tant pis'' e ''Tant mieux'' sono due cardini della conversazione francese; e quel forestiero che se ne impratichirà innanzi di entrare in Parigi, farà da savio. (XIX; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/72|p. 53]]) *Vissi innamorato sempre or d'una principessa or d'un'altra; e così spero di vivere fino al momento ch'io raccomanderò il mio spirito a Dio; perché la mia coscienza è convinta che s'io commettessi una trista azione, la commetterei sempre quando un [[amore]] è in me spento; ed il nuovo non è per anche racceso: e nel tempo dell'interregno m'accorgo che il mio cuore fa il sordo — e mi concede a stento sei soldi da far elemosina alla miseria: però mi sollecito a rompere questo gelo — è il raccendermi e il risentirmi pieno di generosità e di benevolenza è tutto un punto: e farei di tutto, per tutti, e con tutti; purché mi persuadessero ch'io non farei peccato. (XXII; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/78|p. 59]]) *Tuttavia la Natura ci riserba un lenitivo soave ne' mali; ed io l'accolsi grato dalle sue mani, e m'[[Sonno|addormentai]]. (XXVII; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/92|p. 73]]) *Il [[Cuore e cervello|cuore]] ne' suoi trasporti, vuole sempre, a dispetto della ragione, dir troppo. (XXVIII; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/95|p. 76]]) *Per chi può difendere le proprie ragioni con l'eloquenza dell'equipaggio, e trionfare fragorosamente precorso da mezza dozzina di lacchè e da un paio di cuochi, [[Parigi]] è un'ottima piazza d'arme, ed ei potrà campeggiarla quanto è lunga e larga a sua posta. (XXX; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/102|p. 83]]) *Parmi che i precisi e invariabili distintivi del [[Nazione|nazionale]] carattere si ravvisino più in queste minuzie {{NDR|le metafore usate dai Francesi}}, che ne' gravissimi affari di stato, ne' quali i magnati di tutti i popoli hanno dicitura e andatura sì indistintamente uniforme, ch'io per potermi scegliere più l'uno che l'altro di que' signori non isborserei nove soldi. (XXXI; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/106|p. 87]]) *Siate pur benedette, o lievissime cortesie! voi spianate il sentiero alla vita; voi gareggiando con la Bellezza e le Grazie che fanno alla prima occhiata germinare in petto l'amore, voi disserrate ospitalmente la porta al timido forestiero.<ref>{{Cfr}} [[Michel de Montaigne]], ''Saggi'', lib. I, cap. XII: «È una scienza assai utile quella di sapersi comportare tra la gente. Come la grazia e la bellezza, favorisce i primi passi della socievolezza e della familiarità: e di conseguenza ci apre la porta a istruirci con gli esempi altrui; e a mettere in opera e in mostra il nostro esempio, se ha qualcosa d'istruttivo e di comunicabile.»</ref> (XXXII; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/107|p. 88]]) *Te! — Te, o tre volte dolce e graziosa Dea! — Te o [[Libertà|LIBERTÀ]]! invocano tutti con solenni e con domestiche supplicazioni, Te che hai sapore gradito, e l'avrai finché NATURA non rinneghi se stessa — né orpello mai di parole potrà contaminare il tuo candido manto, né forza d'alchimia tramuterà in ferro il tuo scettro — Teco, e se tu gli sorridi, mentr'ei mangia il suo pane, il pastore è più beato del suo monarca dalla corte del quale tu se' sbandita. (XL; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/147|p. 128]]) *[...] chi si tiene dappoco, è traditore di sé stesso: la natura è avara alle volte d'alcuna difesa all'uomo; ma l'uomo butta via le altre dieci ch'essa gli ha dato. (XLIII; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/154|pp. 135]]-[[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/155|36]]) *Il conte avviava il discorso: si chiacchierò del più e del meno — di libri, di politica, d'uomini — finalmente di [[Donna|donne]] — Dio le benedica! diss'io, poiché se n'ebbe alquanto parlato — Dio le benedica {{sic|tuttequante}}! la madre Eva non ha per certo verun nipote che mi pareggi in amarle: per quanti peccatucci io vada in esse scorgendo, per quante satire io ne legga, tanto e tanto io le amo; anzi ho per fermo che l'uomo il quale non abbia una specie di dilezione per tutte, non sia capace d'amarne debitamente una sola. (XLVI; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/166|p. 147]]) *Viaggio riposatissimo è questo mio; viaggio del cuore in traccia della natura e di que' sentimenti che da lei sola germogliano, e che ci avvezzano ad amarci scambievolmente — e ad amare una volta un po' meglio tutti gli altri mortali. (XLVI; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/168|p. 149]]) *Soave arrendevolezza dello spirito umano che può in un attimo secondar le [[illusioni]] le quali furano i più affannosi momenti alla tristezza ed all'ansietà! (XLVIII; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/172|p. 153]]) *''Un homme qui rit'', disse il duca, ''ne sera jamais dangereux''. (XLVIII; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/174|p. 155]]) :Un uomo che ride non sarà mai pericoloso. *[...] gl'[[inglesi]], simili alle antiche medaglie tenute in disparte e maneggiate da pochi, serbano la prima impronta intagliatavi dalla mano maestra della Natura — le sono un po' ruvide al tatto — ma in compenso la loro leggenda è sì chiara, che a prima vista tu vedi ciò che vogliono dire e significare. (L; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/180|p. 161]]) *Che se la natura nel tessere la sua tela della benevolenza, v'ha intrecciate alcune trame di desiderio e d'amore — si dovrà dunque per istrapparle lacerar tutta quanta la tela? — Flagella codesti [[stoici]], diss'io nel mio cuore, o grande Rettore della natura! flagellali! — in qualunque luogo la tua provvidenza vorrà cimentare la mia virtù — a qual si sia repentaglio — in ogni frangente — concedi ch'io mi risenta de' moti che ne derivano, e che mi sono proprj com'uomo — e s'io li dirigo da uomo dabbene, mi confiderò in ogni evento nella tua giustizia — perché tu, mio Dio! ci hai creati — nè ci siamo creati da noi. (LII; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/186|pp. 167]]-[[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/187|68]]) *Assai cose che accadono a Sole chiarissimo e su per le vie larghe e frequenti, le vedo, ma non le guardo. La natura è vergognosa, né s'attenta d'agire alla presenza di spettatori; bensì in qualche appartato cantuccio ti lascia vedere taluna delle sue brevi scene che equivalgono alla quintessenza di tutti i sentimenti stillati da una mezza dozzina di tragedie francesi. (LX; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/210|p. 191]]) *Noi ci facciamo largo nel mondo non tanto col fare quanto col ricevere de' [[Servire|servigi]]: tu trovi un germoglio mezz'arido; lo pianti perché l'hai raccattato; e perché l'hai piantato, lo adacqui. (LXII; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/215|p. 196]]) *[...] io non mi sento si pienamente conscio dell'esistenza d'un'anima in me se non quando mi trovo ravvolto nelle [[malinconia|malinconie]]. (LXIII; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/226|p. 207]]) *Sì; sono persuaso che ho un'[[anima]]: e tutti i libri di cui i materialisti appestano il mondo non sapranno convincermi mai. (LXIII; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/228|p. 209]]) *Cara [[sensibilità]]! Tu se' l'inesauribile fonte degl'incanti della voluttà, e degli spasimi dell'angoscia! tu incateni il tuo martire sovra un letto di paglia — e tu stessa lo sublimi teco oltre al cielo — Eterna fonte de' nostri affetti! (LXVI; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/232|p. 213]]) ===Citazioni su ''Viaggio sentimentale''=== *Lettori miei, era opinione del reverendo Lorenzo Sterne, parroco in Inghilterra, ''che un sorriso possa aggiungere un filo alla trama brevissima della vita'',<ref>V. [[#TS|sopra]].</ref> ma pare che egli inoltre sapesse che ogni lacrima insegna a' mortali una verità. Poiché assumendo il nome di Yorick, antico buffone tragico, volle con parecchi scritti, e singolarmente in questo libricciuolo, insegnarci a conoscere gli altri in noi stessi, e a sospirare ad un tempo e a sorridere meno orgogliosamente su le debolezze del prossimo. Però io lo aveva, or son più anni, tradotto per me: ed oggi io credo d'essere una volta profittato delle sue lezioni, l'ho ritradotto, quanto meno letteralmente e quanto meno arbitrariamente ho saputo, per voi.<br>Ma e voi, lettori, avvertite che l'autore era d'animo libero, e spirito bizzarro, ed argutissimo ingegno, segnatamente contro la vanità dei potenti, l'ipocrisia degli ecclesiastici e la servilità magistrale degli uomini letterati; pendeva anche all'amore e alla voluttà; ma voleva ad ogni parere, ed era forse, uomo dabbene e compassionevole seguace sincero dell'Evangelo, ch'egli interpretava a' fedeli. Quindi ci deride acremente, e insieme sorride con indulgente servilità; e gli occhi suoi scintillano di desiderio, par che si chinino vergognosi; e nel brio della gioia, sospira; e, mentre le sue immaginazioni prorompono tutte ad un tempo discordi e inquietissime, accendendo più che non dicono, ed usurpando frasi, voci ed ortografia, egli sa nondimeno ordinarle con l'apparente semplicità di certo stile apostolico e riposato. ([[Ugo Foscolo]]) ==''Vita e opinioni di Tristram Shandy''== ===[[Incipit]]=== Avrei voluto che mio padre e mia madre, o in verità entrambi, poiché entrambi erano tenuti a farlo, pensassero a quello che facevano quando mi hanno concepito; se avessero debitamente considerato quanto alta fosse la posta in gioco;—che non solo ne sarebbe derivata la procreazione di un Essere razionale, ma che molto probabilmente la felice conformazione e costituzione fisica del suo corpo, forse il suo ingegno e la struttura stessa della sua mente;—e per quanto potevano saperne, perfino la fortuna di tutta la sua famiglia avrebbero potuto essere condizionati dagli umori e dalle inclinazioni prevalenti in quel momento:——Se avessero debitamente soppesato e riflettuto a tutto ciò, e agito di conseguenza,——sono profondamente convinto che il posto da me occupato nel mondo sarebbe stato molto diverso, da quello in cui è probabile che il lettore mi veda.—Credetemi, miei buoni amici, non si tratta di un fatto trascurabile come molti di voi potrebbero ritenerlo;—tutti avete, oso dire, sentito parlare degli spiriti vitali, di come vengano trasmessi dal padre al figlio e così via,—e di parecchio altro al riguardo:—ebbene, potete credermi quando vi dico, che nove decimi della saggezza o della stoltezza di un uomo, dei suoi successi o fallimenti in questo mondo dipendono dai loro moti e attività, e dai diversi indirizzi e direzioni verso cui li avviate; così che una volta messi in movimento, bene o male che sia, non si tratta di una faccenda da quattro soldi,--partono schiamazzando per la tangente; e a forza di ripetere gli stessi passi, finiscono col tracciare una vera e propria strada, dritta e comoda come il viale di un giardino, dalla quale, una volta che vi si siano avvezzi, lo stesso Diavolo non riuscirebbe ad allontanarli.<br>''Scusate, mio caro'', disse mia madre, ''non avete dimenticato di ricaricare l'orologio?——Buon D—!'' esclamò mio padre, lasciandosi sfuggire un'imprecazione, ma avendo l'accortezza al tempo stesso di non alzare troppo la voce——. ''Quando mai una donna, dalla creazione del mondo ai giorni nostri, ha interrotto qualcuno con una domanda così sciocca?'' E che cosa stava dicendo vostro padre?——Niente, naturalmente. ===Citazioni=== *[...] {{Ancora|TS|essendo fermamente persuaso che ogni volta che un uomo sorride, tanto più quando ride, che egli aggiunga qualcosa a questo frammento di vita.}} :[...] ''being firmly persuaded that every time a man smiles,—but much more so, when he laughs, that he adds something to this Fragment of Life.''<ref>Dalla dedica a Pitt della seconda edizione dei voll. I e II di ''Tristram Shandy''; citato in Alan B. Howes, ''Laurence Sterne'', Routledge, London-New York, 1995, p. [https://books.google.it/books?id=nhGGAgAAQBAJ&pg=PA464 464]. La frase è menzionata in nota da Ugo Foscolo nella [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/16|terza pagina]] della sua prefazione alla traduzione dello sterniano ''Viaggio sentimentale'', tuttavia in forma indiretta e leggermente diversa: «Era opinione del reverendo Lorenzo Sterne parroco in Inghilterra: ''Che un sorriso possa aggiungere un filo alla trama brevissima della vita'' [...]».</ref> *È nota col nome di perseveranza quando si tratta di una buona causa, e di testardaggine quando la causa è cattiva. *Ho imposto questa penitenza alla signora, non per giuoco o crudeltà, ma per il migliore dei motivi; e non me ne scuserò pertanto con lei quando ritornerà:—L'ho fatto per rintuzzare un gusto pernicioso insinuatosi in altre migliaia di persone oltre a lei,—di leggere tutto di seguito, più in cerca dell'avventura, che della profonda erudizione e conoscenza che un libro di questo stampo, se letto come dovrebbe, non può mancare di impartire loro.——La mente dovrebbe abituarsi a fare sagge riflessioni e trarre interessanti conclusioni mentre procede nella lettura; un'abitudine che fece affermare a ''Plinio'' il Giovane, «Di non avere mai letto un libro tanto brutto, da non averne tratto alcun profitto». La storia della ''Grecia'' e di ''Roma'', letta affrettatamente senza questa attitudine e applicazione,—è meno utile, dico io, della storia di ''Parismus'' e ''Parismenus'', o dei Sette Campioni di ''Inghilterra'', per sopra mercato. [...]<br>È una terribile sfortuna per questo mio libro, ma ancor più per la Repubblica delle Lettere;—tanto che lamia viene inghiottita senza sforzo se si considera quella,--che questa stessa abbietta brama di nuove avventure in ogni cosa, si sia così profondamente insinuata nelle nostre abitudini e umori,—e che siamo così intenti a soddisfare l'impazienza della nostra concupiscenza per questa via,—che non mandiamo giù se non le parti più grossolane e carnali di una composizione:—Le sottili allusioni e le scaltrite informazioni della scienza fuggono, come spiriti, verso l'alto;——le pesanti digressioni morali verso il basso; e tanto le une che le altre sono perdute per il mondo non più di quanto lo sarebbero se fossero rimaste in fondo al calamaio.<br>Mi auguro che al lettore non ne siano sfuggite molte, interessanti e curiose come questa, nella quale è stata pizzicata la lettrice. Vorrei che ottenesse il suo effetto;—e che tutta la brava gente, maschi e femmine, potesse apprendere, dal suo esempio, non solo a leggere ma a pensare. (vol. I, cap. XX; 1982, p. 57) *In questa lunga digressione infatti nella quale mi sono lasciato trascinare accidentalmente, come in tutte le mie digressioni (a eccezione di una sola) c'è un colpo da maestro di abilità digressiva, il cui merito temo sia sempre sfuggito al lettore,--non per mancanza di acume da parte sua,—ma perché si tratta di una perfezione che di rado si cerca, o in verità ci si aspetta, in una digressione;---e precisamente di questa: Che sebbene nelle mie digressioni giochi sempre lealmente, come potete notare,—e mi allontani da quello di cui tratto, di tanto e tanto spesso quanto qualsiasi altro scrittore in ''Gran Bretagna'', purtuttavia è sempre mia cura badare che le cose siano sistemate in modo, da non lasciare fermo in mia assenza il congegno principale. [...]<br>Grazie a questo marchingegno il macchinario della mia opera costituisce una specie a parte; due movimenti contrari vi sono stati indotti, e conciliati, che si riteneva fossero inconciliabili fra loro. In una parola, la mia opera è digressiva, e progressiva,—a un tempo. [...]<br>Le digressioni, inconfutabilmente, sono la luce del sole;——sono la vita, l'anima della lettura;---eliminatele da questo libro, per esempio,--tanto varrebbe che eliminaste con esse il libro stesso;—un freddo eterno inverno regnerebbe in ogni pagina; restituitele allo scrittore;----e si fa avanti baldanzoso come uno sposo;—augura Salute a tutti; riporta la varietà, e impedisce all'appetito di languire.<br>Tutta l'abilità consiste nel manipolarle e cucinarle a dovere, perché non siano solo a vantaggio del lettore, ma anche dell'autore, la cui difficile situazione, a questo proposito, è davvero da compatire: Se, infatti, incomincia una digressione,---da quel momento, a quanto posso notare, tutta la sua opera se ne sta ferma come un ciocco;—e se procede con l'opera principale,----è bell'e finita la digressione.<br>——È uno sporco lavoro.—Per il qual motivo, fin dall'inizio di questa, come vedete, ho costruito l'opera principale e le sue parti avventizie con tali intersezioni, e ho così intersecato e attorcigliato i movimenti digressivo e progressivo, una ruota dentro l'altra, che tutto l'ingranaggio ha continuato, in genere, a funzionare;---e per di più, continuerà a funzionare per i prossimi quarant'anni, se piacerà alla fonte della salute di concedermi tanto a lungo la benedizione della vita e del buonumore. (vol. I, cap. XXII; 1982, p. 69) *Non darei quattro soldi per l'abilità di scrittore di chi non capisca questo,——Che la narrazione più semplice e chiara al mondo, appiccicata all'ultima accorata apostrofe a mio zio ''Toby'',—sarebbe sembrata fredda e insipida al palato del lettore;—ho posto fine pertanto senza indugio al capitolo;—sebbene fossi nel bel mezzo della storia.<br>——Gli scrittori del mio stampo hanno un principio in comune con i pittori;—quando la fedeltà al modello rende meno brillanti le nostre rappresentazioni, scegliamo il male minore; giudicando ancor più imperdonabile peccare contro la bellezza, che contro la verità.—Bisogna prendere questa osservazione ''cum grano salis''; ma sia come sia,——dal momento che il paragone è stato fatto più per lasciar raffreddare l'apostrofe che altro,—non ha molta importanza sotto ogni altro riguardo se il lettore lo approvi o no. (vol. II, cap. IV; 1982, p. 90) *—Rinunciando a esercitarlo perdiamo talvolta il diritto a lamentarci;——ma più spesso ne triplichiamo la forza. (vol. II, cap. IV; 1982, p. 91) *Scrivere, quando è fatto come si deve, (come potete star certi che ritengo di fare io) è solo un modo diverso di conversare: Come nessuno, che sappia il fatto suo, in buona compagnia, si azzarderebbe a dire tutto;—così nessun autore, che comprenda i giusti confini del decoro e della buona educazione, pretenderebbe di pensare tutto: Il rispetto più autentico che possiate dimostrare all'intelligenza del lettore, consiste nel fare amichevolmente a metà, e lasciargli qualcosa da immaginare, a sua volta, al pari di voi.<br>Per parte mia, non faccio che rivolgergli complimenti di questo genere, e faccio tutto quanto è in mio potere per mantenere occupata la sua fantasia quanto la mia. (vol. II, cap. XI; 1982, p. 107) *Il mio desiderio più ardente e la più fervida preghiera che formulo per voi, e anche per me, nell'eventualità che la cosa non sia già fatta,——è, che i grandi doni e talenti tanto dello spirito quanto del giudizio, con tutto quanto è solito accompagnarli,———come memoria, fantasia, genio, eloquenza, prontezza d'ingegno, e così via, possano in questo prezioso momento esser versati senza limite o misura, ostacolo o impedimento, tanto caldi quanto ognuno di noi può sopportarlo,—schiuma e sedimenti e tutto; (poiché non vorrei perderne neppure una goccia) nei diversi ricettacoli, cellette, cellule, domicili, dormitori, refettori, e ripostigli del nostro cervello,—in tal guisa, che possano continuare a esservi iniettati e stivati; secondo l'autentica intenzione e significato del mio desiderio, fino a che ogni suo vasello, grande e piccolo, ne sia così colmo, saturato e riempito fino all'orlo, che neppure per salvare una vita umana vi possa entrare o uscire niente altro.<br>Che Dio ci benedica!—quale nobile lavoro non faremmo!—quanto lo completeremmo con successo!——e con quale entusiasmo scriverei per simili lettori!—e voi,—giusto Cielo!—con quale rapimento siedereste a leggere,—ma oh!—è troppo,——mi sento mancare,——svengo deliziosamente a pensarci!——è più di quanto la natura umana possa sopportare!——sostenetemi,—mi gira la testa,—mi si annebbia la vista,——muoio,——sono spacciato.——Aiuto! Aiuto! Aiuto!—Ma ferma,—principio a sentirmi un po' meglio, perché incomincio a prevedere, quando sarà tutto finito, che poiché continueremo tutti a essere begli spiriti,—non saremo mai d'accordo fra noi, per un giorno intero:——vi sarebbero tanta satira e sarcasmo,——beffe e motteggi, con prese in giro e risposte per le rime,——con affondi e parate in un angolo o nell'altro,——non ci sarebbe fra noi altro che malizia.—Caste stelle! che morsi e che graffi, e che schiamazzo e strepito faremmo, con tante teste rotte, e bacchettate sulle nocche, e colpi bassi,—non sarebbe più vita la nostra.<br>Mai poi, poiché saremmo tutti uomini di gran giudizio, rappattumeremmo le cose non appena andassero storte; e per quanto ci detestassimo, dieci volte più di altrettanti diavoli e diavolesse, saremmo non di meno, figlioli cari, tutti bontà e cortesia,——latte e miele,——sarebbe una seconda terra promessa,——un paradiso in terra, se una cosa del genere si potesse avere,—cosicché nell'insieme ce la saremmo cavata abbastanza bene.<br>L'unica cosa per cui mi agito e fumo, e che turba maggiormente la mia invenzione in questo momento, è come ottenere questo risultato; poiché come le vostre signorie ben sanno, di quelle celesti emanazioni di ''spirito'' e ''giudizio'', che ho tanto generosamente invocato sulle vostre signorie quanto su di me,—non vi è che un certo ''quantum'' immagazzinato per tutti, a uso e consumo dell'intera razza umana; e ne vengono mandati in questo vasto mondo ''dosi'' così piccole, che circolano qua e là in un angolino o nell'altro,—e in rivoletti così stretti, e a intervalli così prodigiosi l'uno dall'altro, che ci si chiede come possa durare, o bastare a soddisfare i bisogni e le emergenze di tanti grandi stati, e imperi popolosi. (vol. III, cap. XX; 1982, p. 189) *Mentre gli ignoranti, attraverso queste fonti d'informazione, erano tutti occupati a scendere in fondo al pozzo, dove la <small>VERITÀ</small> tiene la sua piccola corte,—i dotti erano occupati a modo loro a pomparla attraverso la fonte dell'induzione dialettica—a loro non interessavano i fatti—loro ragionavano— (vol. IV, ''Il racconto di Slawkenbergius''; 1982, p. 252) *Al diavolo qualsiasi altra regola debba seguire in questa faccenda—e se ne avessi una—poiché faccio tutto contro le regole—l'accartoccerei e la farei a pezzetti, e dopo averlo fatto la getterei nel fuoco—Mi sono riscaldato? Sì, e avevo un buon motivo—una bella storia! è l'uomo a dover seguire le regole—o le regole a dover seguire lui? (vol. IV, cap. X; 1982, p. 276) *Se è scritto contro qualcosa,—è scritto, con licenza di vostra signoria, contro la malinconia, allo scopo, per mezzo di un più frequente e convulso sollevamento e abbassamento del diaframma, e la secussione dei muscoli intercostali e addominali nelle risate, di convogliare la ''bile'' e gli altri ''succhi'' amari dalla cistifellea, dal fegato e dal pancreas dei sudditi di sua maestà, con tutte le passioni a loro ostili, fino ai rispettivi duodeni. (vol. IV, cap. XXII) *Un nano che porta con sé un metro per misurare la propria statura—credete a me, è nano in più di un senso—e tanto basti per i capitoli strappati. (vol. IV, cap. XXV; 1982, p. 298) *È strano osservare il trionfo di incidenti insignificanti sulla mente:—Quanto peso abbiano incredibilmente nel formare e guidare le nostre opinioni, tanto degli uomini che delle cose,—sì che quisquilie più leggere dell'aria, sospingono nell'anima una convinzione, e ve la piantano così irremovibilmente,—che tutte le dimostrazioni di ''Euclide'', se potessero essere indotte ad aprirvi una breccia, non riuscirebbero a scalzarla. (vol. IV, cap. XXVII; 1982, p. 304) *Se mi fosse concesso come a ''Sancio Panza'' scegliermi un regno, non sarebbe un regno marittimo—o un regno di neri con i quali fare qualche penny——no, sarebbe un regno di sudditi che ridono di cuore: E poiché le passioni biliose e più saturnine, creando disordini nel sangue e negli umori, hanno una cattiva influenza, a quanto vedo, sul corpo politico quanto su quello naturale,—e poiché niente all'infuori dell'abitudine alla virtù può dominare completamente quelle passioni, e assoggettarle alla ragione—aggiungerei alla mia preghiera—che Dio conceda ai miei sudditi la grazia di essere <small>SAGGI</small> quanto sono <small>ALLEGRI</small>; e sarei allora il più felice dei monarchi, e loro il più felice dei popoli sotto il cielo.—<br>E così, per il momento con questa morale, con licenza delle vostre signorie e reverenze, prendo congedo da voi fino al prossimo anno, quando (se questa infame tosse non mi uccide nel frattempo) darò un'altra tiratina alle vostre barbe, e rivelerò al mondo una storia che non immaginate neppure lontanamente. (vol. IV, cap. XXXII; 1982, p. 320) *Ogni cosa a questo mondo, disse mio padre, è pregna di umorismo,—e ha in sé spirito, e qualche insegnamento del pari,—se soltanto riusciamo a scoprirli. (vol. V, cap. XXXII; 1982, p. 374) *Quel che mio padre aveva da dire sugli oppiacei di sua signoria di ''Verulam'', sul suo salnitro, le sue applicazioni di grasso e i suoi clisteri, lo leggerete,—ma non oggi—né domani: il tempo mi incalza,—il lettore è impaziente, debbo andare avanti.——Leggerete il capitolo a vostro agio, (se così vorrete) non appena sarà pubblicata la ''Tristrampedia''.——— (vol. V, cap. XXXV; 1982, p. 378) *——Ma questo c'entra come i cavoli a merenda—perché ne parlo?——Chiedetelo alla mia penna—è lei a dominarmi,—io non la domino. (vol. VI, cap. VI; 1982, p. 398) *La cosa è questa.<br>Che dei vari modi di incominciare un libro in uso oggi in tutto il mondo conosciuto, confido che il mio modo di farlo sia il migliore——Sono certo che è il più religioso——perché incomincio a scrivere la prima frase——e mi affido a Dio Onnipotente per la seconda.<br>Curerebbe per sempre qualsiasi autore dall'affanno e dalla follia di spalancare la porta di casa, e chiamare amici e vicini, parenti, e il diavolo con tutti i suoi dannati, con le loro macchine e martelli, eccetera, solo per osservare come ogni mia frase segua l'altra, e come la trama segue il tutto.<br>Vorrei che mi vedeste alzarmi a metà dalla poltrona, e con quale fiducia, mentre mi afferro al bracciolo, alzi lo sguardo——afferrando l'idea, talvolta perfino prima che sia arrivata a metà strada——<br>Credo in coscienza di avere intercettato più di un pensiero destinato a un altro. (vol. VIII, cap. II; 1982, p. 520) *I [[negro|negri]] hanno un'anima? con licenza di vostro onore, disse il Caporale (in tono dubbioso).<br>Non sono molto versato in faccende di questo genere, Caporale, disse mio zio Toby; ma immagino che Dio non li lascebbe senza, più di me o di te——<br>——Significherebbe mettere alcuni al di sopra di altri, disse il Caporale.<br>Proprio così; disse mio zio Toby. Perché allora, con licenza di vostro onore, una ragazza nera deve essere trattata peggio di una ragazza bianca?<br>Non posso dartene alcun motivo, disse mio zio Toby———<br>——Soltanto, esclamò il Caporale, scuotendo il capo, perché non ha nessuno che la difenda—— (vol. IX, cap. VI; 1982, p. 589) *Non discuterò dell'argomento: il Tempo passa troppo in fretta: ogni lettera che traccio mi dice con quanta rapidità la Vita segua la mia penna; i suoi giorni e le sue ore, più preziosi, mia cara Jenny! dei rubini che porti al collo, fuggono sulle nostre teste come nubi leggere in un giorno di vento, per non tornare mai più – tutto incalza – mentre ti arrotoli intorno al dito quel boccolo, – guarda! diventa grigio; e ogni volta che ti bacio la mano per dirti adieu e ogni assenza che segue, sono preludio a quella separazione eterna alla quale dovremo presto sottostare. – <br> – Il cielo abbia misericordia di entrambi!» (Mondadori 1992, p. 594<ref>Citato in Ivan Pupolizio, ''[https://jcom.sissa.it/sites/default/files/documents/jcom0102%282002%29A02_it.pdf Raccontare il tempo]'', nota 68, p. 29, ''sissa.it''</ref>) *Rileggendo dalla fine l'ultimo capitolo ed esaminando il tessuto della sua stesura, mi rendo conto che è necessario venga inserita una buona quantità di argomenti eterogenei, per mantenere quel giusto equilibrio fra saggezza e follia, senza il quale il libro non resisterebbe un solo anno: né sarà una povera digressione furtiva (che se non fosse per il nome, non impedirebbe a nessuno di procedere indisturbato sulla strada maestra del re) a servire allo scopo——no; se di digressione deve trattarsi, che sia una buona digressione vivace, dove né il cavallo né il cavaliere possano esser presi se non di rimbalzo. (vol. IX, cap. XII; 1982, p. 600) *Senza dubbio, se si può fare qualche affidamento sulla Logica, e non sono accecato dall'amor proprio, deve esserci qualcosa del vero genio in me, semplicemente per questo sintomo, che ignoro che cosa sia l'invidia: poiché non mi accade mai di fare una brillante scoperta che tenda a promuovere il bello scrivere, senza renderla immediatamente pubblica; poiché desidero che tutta l'umanità possa scrivere bene come me.<br>——Cosa che farà certamente, se pensa altrettanto poco. (vol. IX, cap. XII; 1982, p. 601) *Per ogni dieci battute di spirito vi siete fatto cento nemici. *Solo i [[coraggio|coraggiosi]] sanno [[perdono|perdonare]]. *Un uomo dovrebbe sapere qualcosa anche sul proprio paese prima di andare all'estero. ===[[Explicit]]=== ——Ma una vacca non potrebbe essere sterile? replicò mio padre rivolgendosi al dottor Slop.<br>Non accade mai: disse il dottor Slop, ma sarebbe abbastanza naturale che la moglie di costui avesse partorito prima del termine della sua gravidanza——dimmi il bambino ha capelli sulla testa?—aggiunse il dottor Slop———<br>È peloso quanto me, disse Obadiah.——Obadiah non si radeva da tre settimane ——Iuh--uh----uh--------esclamò mio padre, incominciando la frase con un fischio——e così, fratello Toby, questo mio povero [[bue|Toro]], che è il miglior toro di quanti abbiano mai pisc—o, e che in tempi migliori sarebbe andato bene per la stessa Europa——se soltanto avesse avuto due gambe di meno, potrebbe essere trascinato davanti al Tribunale dei Divorzi, e perdere la reputazione——che per un Toro di Città, fratello Toby, equivale a perdere la vita———<br>D--o! disse mia madre, ma di che cosa parla questa storia?—<br>Di BALLE, disse Yorick——ed è una delle migliori del suo genere che abbia mai sentito. ==Citazioni su Laurence Sterne== *Con lo Sterne il romanzo si trasforma: la peripezia cessa di essere l'ingrediente principale; l'autore approfitta d'ogni scusa per introdurre riflessioni, aneddoti grassocci, capricci d'ogni genere, perfino scherzi come pagine bianche, pagine marmorizzate, un capitolo formato della sola parola ''alas!'' stampata a lettere sempre più grandi, ecc. ([[Mario Praz]]) *Il romanzo di [[Pierre-Ambroise-François Choderlos de Laclos|Laclos]] è scrittura che si introietta frase per frase e il libro, pertanto, come il Tristram Shandy di Sterne, richiede di essere letto come un tutto già organico nella singola frase, poiché ogni frase è un romanzo. ([[Aldo Busi]]) *La narrativa di Sterne è molto attenta a tutti gli aspetti del realismo formale: alla divisione del tempo, dello spazio e alle differenziazioni personali, a una sequenza di azioni naturale e verosimigliante; e alla creazione di uno stile letterario che dia l'equivalente verbale e ritmico più esatto possibile dell'oggetto descritto. Il risultato è che molte scene di ''Tristram Shandy'' giungono a un livello di autenticità vivente che combina la brillante economia di suggerimenti di [[Daniel Defoe|Defoe]] e la più minuziosa presentazione di [[Samuel Richardson|Richardson]] di pensieri momentanei, sentimenti e gesti. Tanto sicuro è, invero, il modo con cui egli domina la presentazione realistica che, se l'avesse applicato ai fini del romanzo, Sterne sarebbe probabilmente diventato la figura più importante tra i romanzieri del diciottesimo secolo. Ma ''Tristram Shandy'' non è tanto un romanzo quanto una parodia di romanzo e, con una maturità tecnica precoce, Sterne volge la sua ironia contro molti dei metodi narrativi che il nuovo genere aveva di poco sviluppato. ([[Ian Watt]]) ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Laurence Sterne, ''[[s:Viaggio sentimentale di Yorick|Viaggio sentimentale di Yorick lungo la Francia e l'Italia]]'', traduzione di Didimo Chierico ([[Ugo Foscolo]]), Didot, Pisa, 1813. *Laurence Sterne, ''Vita e opinioni di Tristram Shandy, gentiluomo'', a cura di Lidia Conetti, Mondadori, 1992<sup>3</sup>. ISBN 8804358858 ==Altri progetti== {{interprogetto}} ===Opere=== {{Pedia|Vita e opinioni di Tristram Shandy, gentiluomo||(1760-1767)}} {{Pedia|Viaggio sentimentale||(1768)}} {{DEFAULTSORT:Sterne, Laurence}} [[Categoria:Epistolografi]] [[Categoria:Scrittori irlandesi]] [[Categoria:Umoristi]] jl8qldr624ywflg3wly0l7dfkeauily 1350685 1350684 2024-11-07T15:29:09Z Udiki 86035 /* Viaggio sentimentale */ 1350685 wikitext text/x-wiki [[Immagine:Laurence Sterne by Sir Joshua Reynolds.jpg|thumb|Laurence Sterne]] '''Laurence Sterne''' (1713 – 1768), scrittore irlandese. ==''Sermoni''== *Il [[Piacere e dolore|dolore]] e il [[Piacere e dolore|piacere]] si alternano come la luce e l'ombra. :''Pain and pleasure, like light and darkness, succeed each other.''<ref>Da''Job's expostulation with his wife'', in ''The works of Laurence Sterne'', London, 1860, p. [http://books.google.it/books?id=_1Om_yPg5aYC&pg=PA573 573].</ref> *Mostrandoci nuovi oggetti, ovverosia presentandoci i vecchi in una nuova luce, i [[viaggi]] riformano i nostri giudizi – facendoci provare le molteplici varietà della natura, ci insegnano a conoscere ''ciò che è buono'' – [...].<ref>Da ''The prodigal son''; citato in Elvio Guagnini, ''Il viaggio, lo sguardo, la scrittura. Generi e forme della letteratura odeporica tra Sette e Ottocento'', in ''Letteratura italiana e cultura europea tra illuminismo e romanticismo'', a cura di Guido Santato, Librairie Droz S.A., Genève, 2003, p. [https://books.google.it/books?id=WSw5PCUKTr0C&pg=PA353 353]. ISBN 2-600-00669-9</ref> *Solo i [[Coraggio e viltà|coraggiosi]] sanno come [[perdonare]]. Un [[Coraggio e viltà|vile]] non ha mai perdonato: non è nella sua natura.<ref>Da ''Joseph's History Considered. Forgiveness of Injuries''; citato in Fernando Palazzi, ''Il libro dei mille savi'', Hoepli, 1945, p. 668, § 5373.</ref> ==''Viaggio sentimentale''== ===[[Incipit]]=== — A questo in Francia si provvede meglio, diss'io —<br>— Ma, e vi fu ella? mi disse quel gentiluomo; e mi si volse incontro prontissimo, e trionfò urbanissimamente di me. — Poffare! diss'io, ventilando fra me la questione; adunque ventun miglio di navigazione (da Douvre a Calais non ci corre nè più nè meno) conferiranno sì fatti diritti? — Vo' esaminarli. E lasciando andare il discorso, m'avvio diritto a casa: mi piglio mezza dozzina di camicie, e un pajo di brache di seta nera. — «L'abito che ho indosso (diss'io, dando un'occhiata alla manica) mi farà». ===Citazioni=== [[Immagine:The Beautiful Grisette by William Powell Frith CCWSH1167.jpg|thumb|300px|''The Beautiful Grisette'' (William Powell Frith, 1853)]] *Io era dianzi in pace col mondo; ma così conclusi la pace con me medesimo. (II; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/24|p. 5]]) *Nessuno vuol essere [[virtù|virtuoso]] a beneplacito delle contingenze — oppure uno è generoso come un altro è potente — ''sed non, quoad hanc'' — e sia che può — da che non si può logicamente discorrere sul flusso e riflusso de' nostri umori, il quale, a quanto io so, obbedirà alle medesime cause influenti nelle maree — ipotesi che ci tornerebbe spesso a men biasimo: e per dir di me solo, son certo che in più incontri mi loderei assaissimo del mio prossimo, se dicesse «che io me la intendo con la Luna, e mi governo con essa»; e non avrei colpa in ciò né vergogna; anziché «col mio proprio atto, e consenso»; e ogni colpa e vergogna sarebbe mia. (III; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/24|pp. 5]]-[[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/24|6]]) *Per altro l'uomo malcontento di sé comincia a sentirsi ottimamente disposto a un contratto; e questo è pure un compenso. (VI; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/30|p. 11]]) *È secolo [[XVIII secolo|questo]] sì ridondante di luce, che tu non trovi, non che paese, ma né cantuccio forse d'Europa, ove i raggi non s'incrocicchino e vicendevolmente non si permutino – Il sapere, in molte sue derivazioni e in più incontri, è come la musica per le vie dell'Italia ove può goderne chi nulla paga [...]. (VII; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/38|p. 19]]) *Ove il [[Cuore e cervello|cuore]] precorra l'intelletto, libera sempre da mille travagli il giudizio. (X; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/45|p. 26]]) *[...] le persone gravi odiano l'[[amore]] in grazia del nome —<br>Gli egoisti in grazia di se stessi —<br>Gli ipocriti in grazia del cielo — (XVI; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/64|p. 45]]) *{{NDR|Sul [[corteggiamento]]}} Persevera nelle gentilezze, e che le sieno dilicatissime e tacite; e non dieno tanto nell'occhio da insospettire, ma né tanto poco da essere trascurate — e di tanto in tanto un'occhiata parziale — dir pochissimo o nulla — lascia con l'amica tua la Natura, e le comporrà in cuore l'amore a suo modo. (XVI; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/64|p. 45]]) *Rare volte, mio buon signore, un [[maschi e femmine|uomo]] s'accinge a un'offerta di cordialità verso una donna, e che essa non n'abbia presentimento un po' prima. (Signora: XVII; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/65|p. 46]]) *Compiango l'uomo che può viaggiare da [[Dan (tribù)|Dan]] a [[Be'er Sheva|Bersabea]] ed esclama: «Tutto è infecondo!» — ed è: e tale è l'universo per chiunque non vede quanto ei sarà liberale a chi lo coltiva. (XVIII; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/67|p. 48]]) *''Tant pis'' e ''Tant mieux'' sono due cardini della conversazione francese; e quel forestiero che se ne impratichirà innanzi di entrare in Parigi, farà da savio. (XIX; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/72|p. 53]]) *Vissi innamorato sempre or d'una principessa or d'un'altra; e così spero di vivere fino al momento ch'io raccomanderò il mio spirito a Dio; perché la mia coscienza è convinta che s'io commettessi una trista azione, la commetterei sempre quando un [[amore]] è in me spento; ed il nuovo non è per anche racceso: e nel tempo dell'interregno m'accorgo che il mio cuore fa il sordo — e mi concede a stento sei soldi da far elemosina alla miseria: però mi sollecito a rompere questo gelo — è il raccendermi e il risentirmi pieno di generosità e di benevolenza è tutto un punto: e farei di tutto, per tutti, e con tutti; purché mi persuadessero ch'io non farei peccato. (XXII; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/78|p. 59]]) *Tuttavia la Natura ci riserba un lenitivo soave ne' mali; ed io l'accolsi grato dalle sue mani, e m'[[Sonno|addormentai]]. (XXVII; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/92|p. 73]]) *Il [[Cuore e cervello|cuore]] ne' suoi trasporti, vuole sempre, a dispetto della ragione, dir troppo. (XXVIII; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/95|p. 76]]) *Per chi può difendere le proprie ragioni con l'eloquenza dell'equipaggio, e trionfare fragorosamente precorso da mezza dozzina di lacchè e da un paio di cuochi, [[Parigi]] è un'ottima piazza d'arme, ed ei potrà campeggiarla quanto è lunga e larga a sua posta. (XXX; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/102|p. 83]]) *Parmi che i precisi e invariabili distintivi del [[Nazione|nazionale]] carattere si ravvisino più in queste minuzie {{NDR|le metafore usate dai Francesi}}, che ne' gravissimi affari di stato, ne' quali i magnati di tutti i popoli hanno dicitura e andatura sì indistintamente uniforme, ch'io per potermi scegliere più l'uno che l'altro di que' signori non isborserei nove soldi. (XXXI; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/106|p. 87]]) *Siate pur benedette, o lievissime cortesie! voi spianate il sentiero alla vita; voi gareggiando con la Bellezza e le Grazie che fanno alla prima occhiata germinare in petto l'amore, voi disserrate ospitalmente la porta al timido forestiero.<ref>{{Cfr}} [[Michel de Montaigne]], ''Saggi'', lib. I, cap. XII: «È una scienza assai utile quella di sapersi comportare tra la gente. Come la grazia e la bellezza, favorisce i primi passi della socievolezza e della familiarità: e di conseguenza ci apre la porta a istruirci con gli esempi altrui; e a mettere in opera e in mostra il nostro esempio, se ha qualcosa d'istruttivo e di comunicabile.»</ref> (XXXII; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/107|p. 88]]) *Te! — Te, o tre volte dolce e graziosa Dea! — Te o [[Libertà|LIBERTÀ]]! invocano tutti con solenni e con domestiche supplicazioni, Te che hai sapore gradito, e l'avrai finché NATURA non rinneghi se stessa — né orpello mai di parole potrà contaminare il tuo candido manto, né forza d'alchimia tramuterà in ferro il tuo scettro — Teco, e se tu gli sorridi, mentr'ei mangia il suo pane, il pastore è più beato del suo monarca dalla corte del quale tu se' sbandita. (XL; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/147|p. 128]]) *[...] chi si tiene dappoco, è traditore di sé stesso: la natura è avara alle volte d'alcuna difesa all'uomo; ma l'uomo butta via le altre dieci ch'essa gli ha dato. (XLIII; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/154|pp. 135]]-[[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/155|36]]) *Il conte avviava il discorso: si chiacchierò del più e del meno — di libri, di politica, d'uomini — finalmente di [[Donna|donne]] — Dio le benedica! diss'io, poiché se n'ebbe alquanto parlato — Dio le benedica {{sic|tuttequante}}! la madre Eva non ha per certo verun nipote che mi pareggi in amarle: per quanti peccatucci io vada in esse scorgendo, per quante satire io ne legga, tanto e tanto io le amo; anzi ho per fermo che l'uomo il quale non abbia una specie di dilezione per tutte, non sia capace d'amarne debitamente una sola. (XLVI; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/166|p. 147]]) *Viaggio riposatissimo è questo mio; viaggio del cuore in traccia della natura e di que' sentimenti che da lei sola germogliano, e che ci avvezzano ad amarci scambievolmente — e ad amare una volta un po' meglio tutti gli altri mortali. (XLVI; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/168|p. 149]]) *Soave arrendevolezza dello spirito umano che può in un attimo secondar le [[illusioni]] le quali furano i più affannosi momenti alla tristezza ed all'ansietà! (XLVIII; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/172|p. 153]]) *''Un homme qui rit'', disse il duca, ''ne sera jamais dangereux''. (XLVIII; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/174|p. 155]]) :Un uomo che ride non sarà mai pericoloso. *[...] gl'[[inglesi]], simili alle antiche medaglie tenute in disparte e maneggiate da pochi, serbano la prima impronta intagliatavi dalla mano maestra della Natura — le sono un po' ruvide al tatto — ma in compenso la loro leggenda è sì chiara, che a prima vista tu vedi ciò che vogliono dire e significare. (L; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/180|p. 161]]) *Che se la natura nel tessere la sua tela della benevolenza, v'ha intrecciate alcune trame di desiderio e d'amore — si dovrà dunque per istrapparle lacerar tutta quanta la tela? — Flagella codesti [[stoici]], diss'io nel mio cuore, o grande Rettore della natura! flagellali! — in qualunque luogo la tua provvidenza vorrà cimentare la mia virtù — a qual si sia repentaglio — in ogni frangente — concedi ch'io mi risenta de' moti che ne derivano, e che mi sono proprj com'uomo — e s'io li dirigo da uomo dabbene, mi confiderò in ogni evento nella tua giustizia — perché tu, mio Dio! ci hai creati — nè ci siamo creati da noi. (LII; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/186|pp. 167]]-[[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/187|68]]) *Assai cose che accadono a Sole chiarissimo e su per le vie larghe e frequenti, le vedo, ma non le guardo. La natura è vergognosa, né s'attenta d'agire alla presenza di spettatori; bensì in qualche appartato cantuccio ti lascia vedere taluna delle sue brevi scene che equivalgono alla quintessenza di tutti i sentimenti stillati da una mezza dozzina di tragedie francesi. (LX; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/210|p. 191]]) *Noi ci facciamo largo nel mondo non tanto col fare quanto col ricevere de' [[Servire|servigi]]: tu trovi un germoglio mezz'arido; lo pianti perché l'hai raccattato; e perché l'hai piantato, lo adacqui. (LXII; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/215|p. 196]]) *[...] io non mi sento si pienamente conscio dell'esistenza d'un'anima in me se non quando mi trovo ravvolto nelle [[malinconia|malinconie]]. (LXIII; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/226|p. 207]]) *Sì; sono persuaso che ho un'[[anima]]: e tutti i libri di cui i materialisti appestano il mondo non sapranno convincermi mai. (LXIII; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/228|p. 209]]) *Cara [[sensibilità]]! Tu se' l'inesauribile fonte degl'incanti della voluttà, e degli spasimi dell'angoscia! tu incateni il tuo martire sovra un letto di paglia — e tu stessa lo sublimi teco oltre al cielo — Eterna fonte de' nostri affetti! (LXVI; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/232|p. 213]]) ===Citazioni su ''Viaggio sentimentale''=== *Lettori miei, era opinione del reverendo Lorenzo Sterne, parroco in Inghilterra, ''che un sorriso possa aggiungere un filo alla trama brevissima della vita'',<ref>V. [[#TS|sotto]].</ref> ma pare che egli inoltre sapesse che ogni lacrima insegna a' mortali una verità. Poiché assumendo il nome di Yorick, antico buffone tragico, volle con parecchi scritti, e singolarmente in questo libricciuolo, insegnarci a conoscere gli altri in noi stessi, e a sospirare ad un tempo e a sorridere meno orgogliosamente su le debolezze del prossimo. Però io lo aveva, or son più anni, tradotto per me: ed oggi io credo d'essere una volta profittato delle sue lezioni, l'ho ritradotto, quanto meno letteralmente e quanto meno arbitrariamente ho saputo, per voi.<br>Ma e voi, lettori, avvertite che l'autore era d'animo libero, e spirito bizzarro, ed argutissimo ingegno, segnatamente contro la vanità dei potenti, l'ipocrisia degli ecclesiastici e la servilità magistrale degli uomini letterati; pendeva anche all'amore e alla voluttà; ma voleva ad ogni parere, ed era forse, uomo dabbene e compassionevole seguace sincero dell'Evangelo, ch'egli interpretava a' fedeli. Quindi ci deride acremente, e insieme sorride con indulgente servilità; e gli occhi suoi scintillano di desiderio, par che si chinino vergognosi; e nel brio della gioia, sospira; e, mentre le sue immaginazioni prorompono tutte ad un tempo discordi e inquietissime, accendendo più che non dicono, ed usurpando frasi, voci ed ortografia, egli sa nondimeno ordinarle con l'apparente semplicità di certo stile apostolico e riposato. ([[Ugo Foscolo]]) ==''Vita e opinioni di Tristram Shandy''== ===[[Incipit]]=== Avrei voluto che mio padre e mia madre, o in verità entrambi, poiché entrambi erano tenuti a farlo, pensassero a quello che facevano quando mi hanno concepito; se avessero debitamente considerato quanto alta fosse la posta in gioco;—che non solo ne sarebbe derivata la procreazione di un Essere razionale, ma che molto probabilmente la felice conformazione e costituzione fisica del suo corpo, forse il suo ingegno e la struttura stessa della sua mente;—e per quanto potevano saperne, perfino la fortuna di tutta la sua famiglia avrebbero potuto essere condizionati dagli umori e dalle inclinazioni prevalenti in quel momento:——Se avessero debitamente soppesato e riflettuto a tutto ciò, e agito di conseguenza,——sono profondamente convinto che il posto da me occupato nel mondo sarebbe stato molto diverso, da quello in cui è probabile che il lettore mi veda.—Credetemi, miei buoni amici, non si tratta di un fatto trascurabile come molti di voi potrebbero ritenerlo;—tutti avete, oso dire, sentito parlare degli spiriti vitali, di come vengano trasmessi dal padre al figlio e così via,—e di parecchio altro al riguardo:—ebbene, potete credermi quando vi dico, che nove decimi della saggezza o della stoltezza di un uomo, dei suoi successi o fallimenti in questo mondo dipendono dai loro moti e attività, e dai diversi indirizzi e direzioni verso cui li avviate; così che una volta messi in movimento, bene o male che sia, non si tratta di una faccenda da quattro soldi,--partono schiamazzando per la tangente; e a forza di ripetere gli stessi passi, finiscono col tracciare una vera e propria strada, dritta e comoda come il viale di un giardino, dalla quale, una volta che vi si siano avvezzi, lo stesso Diavolo non riuscirebbe ad allontanarli.<br>''Scusate, mio caro'', disse mia madre, ''non avete dimenticato di ricaricare l'orologio?——Buon D—!'' esclamò mio padre, lasciandosi sfuggire un'imprecazione, ma avendo l'accortezza al tempo stesso di non alzare troppo la voce——. ''Quando mai una donna, dalla creazione del mondo ai giorni nostri, ha interrotto qualcuno con una domanda così sciocca?'' E che cosa stava dicendo vostro padre?——Niente, naturalmente. ===Citazioni=== *[...] {{Ancora|TS|essendo fermamente persuaso che ogni volta che un uomo sorride, tanto più quando ride, che egli aggiunga qualcosa a questo frammento di vita.}} :[...] ''being firmly persuaded that every time a man smiles,—but much more so, when he laughs, that he adds something to this Fragment of Life.''<ref>Dalla dedica a Pitt della seconda edizione dei voll. I e II di ''Tristram Shandy''; citato in Alan B. Howes, ''Laurence Sterne'', Routledge, London-New York, 1995, p. [https://books.google.it/books?id=nhGGAgAAQBAJ&pg=PA464 464]. La frase è menzionata in nota da Ugo Foscolo nella [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/16|terza pagina]] della sua prefazione alla traduzione dello sterniano ''Viaggio sentimentale'', tuttavia in forma indiretta e leggermente diversa: «Era opinione del reverendo Lorenzo Sterne parroco in Inghilterra: ''Che un sorriso possa aggiungere un filo alla trama brevissima della vita'' [...]».</ref> *È nota col nome di perseveranza quando si tratta di una buona causa, e di testardaggine quando la causa è cattiva. *Ho imposto questa penitenza alla signora, non per giuoco o crudeltà, ma per il migliore dei motivi; e non me ne scuserò pertanto con lei quando ritornerà:—L'ho fatto per rintuzzare un gusto pernicioso insinuatosi in altre migliaia di persone oltre a lei,—di leggere tutto di seguito, più in cerca dell'avventura, che della profonda erudizione e conoscenza che un libro di questo stampo, se letto come dovrebbe, non può mancare di impartire loro.——La mente dovrebbe abituarsi a fare sagge riflessioni e trarre interessanti conclusioni mentre procede nella lettura; un'abitudine che fece affermare a ''Plinio'' il Giovane, «Di non avere mai letto un libro tanto brutto, da non averne tratto alcun profitto». La storia della ''Grecia'' e di ''Roma'', letta affrettatamente senza questa attitudine e applicazione,—è meno utile, dico io, della storia di ''Parismus'' e ''Parismenus'', o dei Sette Campioni di ''Inghilterra'', per sopra mercato. [...]<br>È una terribile sfortuna per questo mio libro, ma ancor più per la Repubblica delle Lettere;—tanto che lamia viene inghiottita senza sforzo se si considera quella,--che questa stessa abbietta brama di nuove avventure in ogni cosa, si sia così profondamente insinuata nelle nostre abitudini e umori,—e che siamo così intenti a soddisfare l'impazienza della nostra concupiscenza per questa via,—che non mandiamo giù se non le parti più grossolane e carnali di una composizione:—Le sottili allusioni e le scaltrite informazioni della scienza fuggono, come spiriti, verso l'alto;——le pesanti digressioni morali verso il basso; e tanto le une che le altre sono perdute per il mondo non più di quanto lo sarebbero se fossero rimaste in fondo al calamaio.<br>Mi auguro che al lettore non ne siano sfuggite molte, interessanti e curiose come questa, nella quale è stata pizzicata la lettrice. Vorrei che ottenesse il suo effetto;—e che tutta la brava gente, maschi e femmine, potesse apprendere, dal suo esempio, non solo a leggere ma a pensare. (vol. I, cap. XX; 1982, p. 57) *In questa lunga digressione infatti nella quale mi sono lasciato trascinare accidentalmente, come in tutte le mie digressioni (a eccezione di una sola) c'è un colpo da maestro di abilità digressiva, il cui merito temo sia sempre sfuggito al lettore,--non per mancanza di acume da parte sua,—ma perché si tratta di una perfezione che di rado si cerca, o in verità ci si aspetta, in una digressione;---e precisamente di questa: Che sebbene nelle mie digressioni giochi sempre lealmente, come potete notare,—e mi allontani da quello di cui tratto, di tanto e tanto spesso quanto qualsiasi altro scrittore in ''Gran Bretagna'', purtuttavia è sempre mia cura badare che le cose siano sistemate in modo, da non lasciare fermo in mia assenza il congegno principale. [...]<br>Grazie a questo marchingegno il macchinario della mia opera costituisce una specie a parte; due movimenti contrari vi sono stati indotti, e conciliati, che si riteneva fossero inconciliabili fra loro. In una parola, la mia opera è digressiva, e progressiva,—a un tempo. [...]<br>Le digressioni, inconfutabilmente, sono la luce del sole;——sono la vita, l'anima della lettura;---eliminatele da questo libro, per esempio,--tanto varrebbe che eliminaste con esse il libro stesso;—un freddo eterno inverno regnerebbe in ogni pagina; restituitele allo scrittore;----e si fa avanti baldanzoso come uno sposo;—augura Salute a tutti; riporta la varietà, e impedisce all'appetito di languire.<br>Tutta l'abilità consiste nel manipolarle e cucinarle a dovere, perché non siano solo a vantaggio del lettore, ma anche dell'autore, la cui difficile situazione, a questo proposito, è davvero da compatire: Se, infatti, incomincia una digressione,---da quel momento, a quanto posso notare, tutta la sua opera se ne sta ferma come un ciocco;—e se procede con l'opera principale,----è bell'e finita la digressione.<br>——È uno sporco lavoro.—Per il qual motivo, fin dall'inizio di questa, come vedete, ho costruito l'opera principale e le sue parti avventizie con tali intersezioni, e ho così intersecato e attorcigliato i movimenti digressivo e progressivo, una ruota dentro l'altra, che tutto l'ingranaggio ha continuato, in genere, a funzionare;---e per di più, continuerà a funzionare per i prossimi quarant'anni, se piacerà alla fonte della salute di concedermi tanto a lungo la benedizione della vita e del buonumore. (vol. I, cap. XXII; 1982, p. 69) *Non darei quattro soldi per l'abilità di scrittore di chi non capisca questo,——Che la narrazione più semplice e chiara al mondo, appiccicata all'ultima accorata apostrofe a mio zio ''Toby'',—sarebbe sembrata fredda e insipida al palato del lettore;—ho posto fine pertanto senza indugio al capitolo;—sebbene fossi nel bel mezzo della storia.<br>——Gli scrittori del mio stampo hanno un principio in comune con i pittori;—quando la fedeltà al modello rende meno brillanti le nostre rappresentazioni, scegliamo il male minore; giudicando ancor più imperdonabile peccare contro la bellezza, che contro la verità.—Bisogna prendere questa osservazione ''cum grano salis''; ma sia come sia,——dal momento che il paragone è stato fatto più per lasciar raffreddare l'apostrofe che altro,—non ha molta importanza sotto ogni altro riguardo se il lettore lo approvi o no. (vol. II, cap. IV; 1982, p. 90) *—Rinunciando a esercitarlo perdiamo talvolta il diritto a lamentarci;——ma più spesso ne triplichiamo la forza. (vol. II, cap. IV; 1982, p. 91) *Scrivere, quando è fatto come si deve, (come potete star certi che ritengo di fare io) è solo un modo diverso di conversare: Come nessuno, che sappia il fatto suo, in buona compagnia, si azzarderebbe a dire tutto;—così nessun autore, che comprenda i giusti confini del decoro e della buona educazione, pretenderebbe di pensare tutto: Il rispetto più autentico che possiate dimostrare all'intelligenza del lettore, consiste nel fare amichevolmente a metà, e lasciargli qualcosa da immaginare, a sua volta, al pari di voi.<br>Per parte mia, non faccio che rivolgergli complimenti di questo genere, e faccio tutto quanto è in mio potere per mantenere occupata la sua fantasia quanto la mia. (vol. II, cap. XI; 1982, p. 107) *Il mio desiderio più ardente e la più fervida preghiera che formulo per voi, e anche per me, nell'eventualità che la cosa non sia già fatta,——è, che i grandi doni e talenti tanto dello spirito quanto del giudizio, con tutto quanto è solito accompagnarli,———come memoria, fantasia, genio, eloquenza, prontezza d'ingegno, e così via, possano in questo prezioso momento esser versati senza limite o misura, ostacolo o impedimento, tanto caldi quanto ognuno di noi può sopportarlo,—schiuma e sedimenti e tutto; (poiché non vorrei perderne neppure una goccia) nei diversi ricettacoli, cellette, cellule, domicili, dormitori, refettori, e ripostigli del nostro cervello,—in tal guisa, che possano continuare a esservi iniettati e stivati; secondo l'autentica intenzione e significato del mio desiderio, fino a che ogni suo vasello, grande e piccolo, ne sia così colmo, saturato e riempito fino all'orlo, che neppure per salvare una vita umana vi possa entrare o uscire niente altro.<br>Che Dio ci benedica!—quale nobile lavoro non faremmo!—quanto lo completeremmo con successo!——e con quale entusiasmo scriverei per simili lettori!—e voi,—giusto Cielo!—con quale rapimento siedereste a leggere,—ma oh!—è troppo,——mi sento mancare,——svengo deliziosamente a pensarci!——è più di quanto la natura umana possa sopportare!——sostenetemi,—mi gira la testa,—mi si annebbia la vista,——muoio,——sono spacciato.——Aiuto! Aiuto! Aiuto!—Ma ferma,—principio a sentirmi un po' meglio, perché incomincio a prevedere, quando sarà tutto finito, che poiché continueremo tutti a essere begli spiriti,—non saremo mai d'accordo fra noi, per un giorno intero:——vi sarebbero tanta satira e sarcasmo,——beffe e motteggi, con prese in giro e risposte per le rime,——con affondi e parate in un angolo o nell'altro,——non ci sarebbe fra noi altro che malizia.—Caste stelle! che morsi e che graffi, e che schiamazzo e strepito faremmo, con tante teste rotte, e bacchettate sulle nocche, e colpi bassi,—non sarebbe più vita la nostra.<br>Mai poi, poiché saremmo tutti uomini di gran giudizio, rappattumeremmo le cose non appena andassero storte; e per quanto ci detestassimo, dieci volte più di altrettanti diavoli e diavolesse, saremmo non di meno, figlioli cari, tutti bontà e cortesia,——latte e miele,——sarebbe una seconda terra promessa,——un paradiso in terra, se una cosa del genere si potesse avere,—cosicché nell'insieme ce la saremmo cavata abbastanza bene.<br>L'unica cosa per cui mi agito e fumo, e che turba maggiormente la mia invenzione in questo momento, è come ottenere questo risultato; poiché come le vostre signorie ben sanno, di quelle celesti emanazioni di ''spirito'' e ''giudizio'', che ho tanto generosamente invocato sulle vostre signorie quanto su di me,—non vi è che un certo ''quantum'' immagazzinato per tutti, a uso e consumo dell'intera razza umana; e ne vengono mandati in questo vasto mondo ''dosi'' così piccole, che circolano qua e là in un angolino o nell'altro,—e in rivoletti così stretti, e a intervalli così prodigiosi l'uno dall'altro, che ci si chiede come possa durare, o bastare a soddisfare i bisogni e le emergenze di tanti grandi stati, e imperi popolosi. (vol. III, cap. XX; 1982, p. 189) *Mentre gli ignoranti, attraverso queste fonti d'informazione, erano tutti occupati a scendere in fondo al pozzo, dove la <small>VERITÀ</small> tiene la sua piccola corte,—i dotti erano occupati a modo loro a pomparla attraverso la fonte dell'induzione dialettica—a loro non interessavano i fatti—loro ragionavano— (vol. IV, ''Il racconto di Slawkenbergius''; 1982, p. 252) *Al diavolo qualsiasi altra regola debba seguire in questa faccenda—e se ne avessi una—poiché faccio tutto contro le regole—l'accartoccerei e la farei a pezzetti, e dopo averlo fatto la getterei nel fuoco—Mi sono riscaldato? Sì, e avevo un buon motivo—una bella storia! è l'uomo a dover seguire le regole—o le regole a dover seguire lui? (vol. IV, cap. X; 1982, p. 276) *Se è scritto contro qualcosa,—è scritto, con licenza di vostra signoria, contro la malinconia, allo scopo, per mezzo di un più frequente e convulso sollevamento e abbassamento del diaframma, e la secussione dei muscoli intercostali e addominali nelle risate, di convogliare la ''bile'' e gli altri ''succhi'' amari dalla cistifellea, dal fegato e dal pancreas dei sudditi di sua maestà, con tutte le passioni a loro ostili, fino ai rispettivi duodeni. (vol. IV, cap. XXII) *Un nano che porta con sé un metro per misurare la propria statura—credete a me, è nano in più di un senso—e tanto basti per i capitoli strappati. (vol. IV, cap. XXV; 1982, p. 298) *È strano osservare il trionfo di incidenti insignificanti sulla mente:—Quanto peso abbiano incredibilmente nel formare e guidare le nostre opinioni, tanto degli uomini che delle cose,—sì che quisquilie più leggere dell'aria, sospingono nell'anima una convinzione, e ve la piantano così irremovibilmente,—che tutte le dimostrazioni di ''Euclide'', se potessero essere indotte ad aprirvi una breccia, non riuscirebbero a scalzarla. (vol. IV, cap. XXVII; 1982, p. 304) *Se mi fosse concesso come a ''Sancio Panza'' scegliermi un regno, non sarebbe un regno marittimo—o un regno di neri con i quali fare qualche penny——no, sarebbe un regno di sudditi che ridono di cuore: E poiché le passioni biliose e più saturnine, creando disordini nel sangue e negli umori, hanno una cattiva influenza, a quanto vedo, sul corpo politico quanto su quello naturale,—e poiché niente all'infuori dell'abitudine alla virtù può dominare completamente quelle passioni, e assoggettarle alla ragione—aggiungerei alla mia preghiera—che Dio conceda ai miei sudditi la grazia di essere <small>SAGGI</small> quanto sono <small>ALLEGRI</small>; e sarei allora il più felice dei monarchi, e loro il più felice dei popoli sotto il cielo.—<br>E così, per il momento con questa morale, con licenza delle vostre signorie e reverenze, prendo congedo da voi fino al prossimo anno, quando (se questa infame tosse non mi uccide nel frattempo) darò un'altra tiratina alle vostre barbe, e rivelerò al mondo una storia che non immaginate neppure lontanamente. (vol. IV, cap. XXXII; 1982, p. 320) *Ogni cosa a questo mondo, disse mio padre, è pregna di umorismo,—e ha in sé spirito, e qualche insegnamento del pari,—se soltanto riusciamo a scoprirli. (vol. V, cap. XXXII; 1982, p. 374) *Quel che mio padre aveva da dire sugli oppiacei di sua signoria di ''Verulam'', sul suo salnitro, le sue applicazioni di grasso e i suoi clisteri, lo leggerete,—ma non oggi—né domani: il tempo mi incalza,—il lettore è impaziente, debbo andare avanti.——Leggerete il capitolo a vostro agio, (se così vorrete) non appena sarà pubblicata la ''Tristrampedia''.——— (vol. V, cap. XXXV; 1982, p. 378) *——Ma questo c'entra come i cavoli a merenda—perché ne parlo?——Chiedetelo alla mia penna—è lei a dominarmi,—io non la domino. (vol. VI, cap. VI; 1982, p. 398) *La cosa è questa.<br>Che dei vari modi di incominciare un libro in uso oggi in tutto il mondo conosciuto, confido che il mio modo di farlo sia il migliore——Sono certo che è il più religioso——perché incomincio a scrivere la prima frase——e mi affido a Dio Onnipotente per la seconda.<br>Curerebbe per sempre qualsiasi autore dall'affanno e dalla follia di spalancare la porta di casa, e chiamare amici e vicini, parenti, e il diavolo con tutti i suoi dannati, con le loro macchine e martelli, eccetera, solo per osservare come ogni mia frase segua l'altra, e come la trama segue il tutto.<br>Vorrei che mi vedeste alzarmi a metà dalla poltrona, e con quale fiducia, mentre mi afferro al bracciolo, alzi lo sguardo——afferrando l'idea, talvolta perfino prima che sia arrivata a metà strada——<br>Credo in coscienza di avere intercettato più di un pensiero destinato a un altro. (vol. VIII, cap. II; 1982, p. 520) *I [[negro|negri]] hanno un'anima? con licenza di vostro onore, disse il Caporale (in tono dubbioso).<br>Non sono molto versato in faccende di questo genere, Caporale, disse mio zio Toby; ma immagino che Dio non li lascebbe senza, più di me o di te——<br>——Significherebbe mettere alcuni al di sopra di altri, disse il Caporale.<br>Proprio così; disse mio zio Toby. Perché allora, con licenza di vostro onore, una ragazza nera deve essere trattata peggio di una ragazza bianca?<br>Non posso dartene alcun motivo, disse mio zio Toby———<br>——Soltanto, esclamò il Caporale, scuotendo il capo, perché non ha nessuno che la difenda—— (vol. IX, cap. VI; 1982, p. 589) *Non discuterò dell'argomento: il Tempo passa troppo in fretta: ogni lettera che traccio mi dice con quanta rapidità la Vita segua la mia penna; i suoi giorni e le sue ore, più preziosi, mia cara Jenny! dei rubini che porti al collo, fuggono sulle nostre teste come nubi leggere in un giorno di vento, per non tornare mai più – tutto incalza – mentre ti arrotoli intorno al dito quel boccolo, – guarda! diventa grigio; e ogni volta che ti bacio la mano per dirti adieu e ogni assenza che segue, sono preludio a quella separazione eterna alla quale dovremo presto sottostare. – <br> – Il cielo abbia misericordia di entrambi!» (Mondadori 1992, p. 594<ref>Citato in Ivan Pupolizio, ''[https://jcom.sissa.it/sites/default/files/documents/jcom0102%282002%29A02_it.pdf Raccontare il tempo]'', nota 68, p. 29, ''sissa.it''</ref>) *Rileggendo dalla fine l'ultimo capitolo ed esaminando il tessuto della sua stesura, mi rendo conto che è necessario venga inserita una buona quantità di argomenti eterogenei, per mantenere quel giusto equilibrio fra saggezza e follia, senza il quale il libro non resisterebbe un solo anno: né sarà una povera digressione furtiva (che se non fosse per il nome, non impedirebbe a nessuno di procedere indisturbato sulla strada maestra del re) a servire allo scopo——no; se di digressione deve trattarsi, che sia una buona digressione vivace, dove né il cavallo né il cavaliere possano esser presi se non di rimbalzo. (vol. IX, cap. XII; 1982, p. 600) *Senza dubbio, se si può fare qualche affidamento sulla Logica, e non sono accecato dall'amor proprio, deve esserci qualcosa del vero genio in me, semplicemente per questo sintomo, che ignoro che cosa sia l'invidia: poiché non mi accade mai di fare una brillante scoperta che tenda a promuovere il bello scrivere, senza renderla immediatamente pubblica; poiché desidero che tutta l'umanità possa scrivere bene come me.<br>——Cosa che farà certamente, se pensa altrettanto poco. (vol. IX, cap. XII; 1982, p. 601) *Per ogni dieci battute di spirito vi siete fatto cento nemici. *Solo i [[coraggio|coraggiosi]] sanno [[perdono|perdonare]]. *Un uomo dovrebbe sapere qualcosa anche sul proprio paese prima di andare all'estero. ===[[Explicit]]=== ——Ma una vacca non potrebbe essere sterile? replicò mio padre rivolgendosi al dottor Slop.<br>Non accade mai: disse il dottor Slop, ma sarebbe abbastanza naturale che la moglie di costui avesse partorito prima del termine della sua gravidanza——dimmi il bambino ha capelli sulla testa?—aggiunse il dottor Slop———<br>È peloso quanto me, disse Obadiah.——Obadiah non si radeva da tre settimane ——Iuh--uh----uh--------esclamò mio padre, incominciando la frase con un fischio——e così, fratello Toby, questo mio povero [[bue|Toro]], che è il miglior toro di quanti abbiano mai pisc—o, e che in tempi migliori sarebbe andato bene per la stessa Europa——se soltanto avesse avuto due gambe di meno, potrebbe essere trascinato davanti al Tribunale dei Divorzi, e perdere la reputazione——che per un Toro di Città, fratello Toby, equivale a perdere la vita———<br>D--o! disse mia madre, ma di che cosa parla questa storia?—<br>Di BALLE, disse Yorick——ed è una delle migliori del suo genere che abbia mai sentito. ==Citazioni su Laurence Sterne== *Con lo Sterne il romanzo si trasforma: la peripezia cessa di essere l'ingrediente principale; l'autore approfitta d'ogni scusa per introdurre riflessioni, aneddoti grassocci, capricci d'ogni genere, perfino scherzi come pagine bianche, pagine marmorizzate, un capitolo formato della sola parola ''alas!'' stampata a lettere sempre più grandi, ecc. ([[Mario Praz]]) *Il romanzo di [[Pierre-Ambroise-François Choderlos de Laclos|Laclos]] è scrittura che si introietta frase per frase e il libro, pertanto, come il Tristram Shandy di Sterne, richiede di essere letto come un tutto già organico nella singola frase, poiché ogni frase è un romanzo. ([[Aldo Busi]]) *La narrativa di Sterne è molto attenta a tutti gli aspetti del realismo formale: alla divisione del tempo, dello spazio e alle differenziazioni personali, a una sequenza di azioni naturale e verosimigliante; e alla creazione di uno stile letterario che dia l'equivalente verbale e ritmico più esatto possibile dell'oggetto descritto. Il risultato è che molte scene di ''Tristram Shandy'' giungono a un livello di autenticità vivente che combina la brillante economia di suggerimenti di [[Daniel Defoe|Defoe]] e la più minuziosa presentazione di [[Samuel Richardson|Richardson]] di pensieri momentanei, sentimenti e gesti. Tanto sicuro è, invero, il modo con cui egli domina la presentazione realistica che, se l'avesse applicato ai fini del romanzo, Sterne sarebbe probabilmente diventato la figura più importante tra i romanzieri del diciottesimo secolo. Ma ''Tristram Shandy'' non è tanto un romanzo quanto una parodia di romanzo e, con una maturità tecnica precoce, Sterne volge la sua ironia contro molti dei metodi narrativi che il nuovo genere aveva di poco sviluppato. ([[Ian Watt]]) ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Laurence Sterne, ''[[s:Viaggio sentimentale di Yorick|Viaggio sentimentale di Yorick lungo la Francia e l'Italia]]'', traduzione di Didimo Chierico ([[Ugo Foscolo]]), Didot, Pisa, 1813. *Laurence Sterne, ''Vita e opinioni di Tristram Shandy, gentiluomo'', a cura di Lidia Conetti, Mondadori, 1992<sup>3</sup>. ISBN 8804358858 ==Altri progetti== {{interprogetto}} ===Opere=== {{Pedia|Vita e opinioni di Tristram Shandy, gentiluomo||(1760-1767)}} {{Pedia|Viaggio sentimentale||(1768)}} {{DEFAULTSORT:Sterne, Laurence}} [[Categoria:Epistolografi]] [[Categoria:Scrittori irlandesi]] [[Categoria:Umoristi]] p9tnfu26c9uid1lwligu1gb6xnj2dki 1350690 1350685 2024-11-07T15:48:10Z Udiki 86035 Spazio 1350690 wikitext text/x-wiki [[Immagine:Laurence Sterne by Sir Joshua Reynolds.jpg|thumb|Laurence Sterne]] '''Laurence Sterne''' (1713 – 1768), scrittore irlandese. ==''Sermoni''== *Il [[Piacere e dolore|dolore]] e il [[Piacere e dolore|piacere]] si alternano come la luce e l'ombra. :''Pain and pleasure, like light and darkness, succeed each other.''<ref>Da ''Job's expostulation with his wife'', in ''The works of Laurence Sterne'', London, 1860, p. [http://books.google.it/books?id=_1Om_yPg5aYC&pg=PA573 573].</ref> *Mostrandoci nuovi oggetti, ovverosia presentandoci i vecchi in una nuova luce, i [[viaggi]] riformano i nostri giudizi – facendoci provare le molteplici varietà della natura, ci insegnano a conoscere ''ciò che è buono'' – [...].<ref>Da ''The prodigal son''; citato in Elvio Guagnini, ''Il viaggio, lo sguardo, la scrittura. Generi e forme della letteratura odeporica tra Sette e Ottocento'', in ''Letteratura italiana e cultura europea tra illuminismo e romanticismo'', a cura di Guido Santato, Librairie Droz S.A., Genève, 2003, p. [https://books.google.it/books?id=WSw5PCUKTr0C&pg=PA353 353]. ISBN 2-600-00669-9</ref> *Solo i [[Coraggio e viltà|coraggiosi]] sanno come [[perdonare]]. Un [[Coraggio e viltà|vile]] non ha mai perdonato: non è nella sua natura.<ref>Da ''Joseph's History Considered. Forgiveness of Injuries''; citato in Fernando Palazzi, ''Il libro dei mille savi'', Hoepli, 1945, p. 668, § 5373.</ref> ==''Viaggio sentimentale''== ===[[Incipit]]=== — A questo in Francia si provvede meglio, diss'io —<br>— Ma, e vi fu ella? mi disse quel gentiluomo; e mi si volse incontro prontissimo, e trionfò urbanissimamente di me. — Poffare! diss'io, ventilando fra me la questione; adunque ventun miglio di navigazione (da Douvre a Calais non ci corre nè più nè meno) conferiranno sì fatti diritti? — Vo' esaminarli. E lasciando andare il discorso, m'avvio diritto a casa: mi piglio mezza dozzina di camicie, e un pajo di brache di seta nera. — «L'abito che ho indosso (diss'io, dando un'occhiata alla manica) mi farà». ===Citazioni=== [[Immagine:The Beautiful Grisette by William Powell Frith CCWSH1167.jpg|thumb|300px|''The Beautiful Grisette'' (William Powell Frith, 1853)]] *Io era dianzi in pace col mondo; ma così conclusi la pace con me medesimo. (II; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/24|p. 5]]) *Nessuno vuol essere [[virtù|virtuoso]] a beneplacito delle contingenze — oppure uno è generoso come un altro è potente — ''sed non, quoad hanc'' — e sia che può — da che non si può logicamente discorrere sul flusso e riflusso de' nostri umori, il quale, a quanto io so, obbedirà alle medesime cause influenti nelle maree — ipotesi che ci tornerebbe spesso a men biasimo: e per dir di me solo, son certo che in più incontri mi loderei assaissimo del mio prossimo, se dicesse «che io me la intendo con la Luna, e mi governo con essa»; e non avrei colpa in ciò né vergogna; anziché «col mio proprio atto, e consenso»; e ogni colpa e vergogna sarebbe mia. (III; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/24|pp. 5]]-[[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/24|6]]) *Per altro l'uomo malcontento di sé comincia a sentirsi ottimamente disposto a un contratto; e questo è pure un compenso. (VI; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/30|p. 11]]) *È secolo [[XVIII secolo|questo]] sì ridondante di luce, che tu non trovi, non che paese, ma né cantuccio forse d'Europa, ove i raggi non s'incrocicchino e vicendevolmente non si permutino – Il sapere, in molte sue derivazioni e in più incontri, è come la musica per le vie dell'Italia ove può goderne chi nulla paga [...]. (VII; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/38|p. 19]]) *Ove il [[Cuore e cervello|cuore]] precorra l'intelletto, libera sempre da mille travagli il giudizio. (X; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/45|p. 26]]) *[...] le persone gravi odiano l'[[amore]] in grazia del nome —<br>Gli egoisti in grazia di se stessi —<br>Gli ipocriti in grazia del cielo — (XVI; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/64|p. 45]]) *{{NDR|Sul [[corteggiamento]]}} Persevera nelle gentilezze, e che le sieno dilicatissime e tacite; e non dieno tanto nell'occhio da insospettire, ma né tanto poco da essere trascurate — e di tanto in tanto un'occhiata parziale — dir pochissimo o nulla — lascia con l'amica tua la Natura, e le comporrà in cuore l'amore a suo modo. (XVI; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/64|p. 45]]) *Rare volte, mio buon signore, un [[maschi e femmine|uomo]] s'accinge a un'offerta di cordialità verso una donna, e che essa non n'abbia presentimento un po' prima. (Signora: XVII; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/65|p. 46]]) *Compiango l'uomo che può viaggiare da [[Dan (tribù)|Dan]] a [[Be'er Sheva|Bersabea]] ed esclama: «Tutto è infecondo!» — ed è: e tale è l'universo per chiunque non vede quanto ei sarà liberale a chi lo coltiva. (XVIII; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/67|p. 48]]) *''Tant pis'' e ''Tant mieux'' sono due cardini della conversazione francese; e quel forestiero che se ne impratichirà innanzi di entrare in Parigi, farà da savio. (XIX; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/72|p. 53]]) *Vissi innamorato sempre or d'una principessa or d'un'altra; e così spero di vivere fino al momento ch'io raccomanderò il mio spirito a Dio; perché la mia coscienza è convinta che s'io commettessi una trista azione, la commetterei sempre quando un [[amore]] è in me spento; ed il nuovo non è per anche racceso: e nel tempo dell'interregno m'accorgo che il mio cuore fa il sordo — e mi concede a stento sei soldi da far elemosina alla miseria: però mi sollecito a rompere questo gelo — è il raccendermi e il risentirmi pieno di generosità e di benevolenza è tutto un punto: e farei di tutto, per tutti, e con tutti; purché mi persuadessero ch'io non farei peccato. (XXII; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/78|p. 59]]) *Tuttavia la Natura ci riserba un lenitivo soave ne' mali; ed io l'accolsi grato dalle sue mani, e m'[[Sonno|addormentai]]. (XXVII; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/92|p. 73]]) *Il [[Cuore e cervello|cuore]] ne' suoi trasporti, vuole sempre, a dispetto della ragione, dir troppo. (XXVIII; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/95|p. 76]]) *Per chi può difendere le proprie ragioni con l'eloquenza dell'equipaggio, e trionfare fragorosamente precorso da mezza dozzina di lacchè e da un paio di cuochi, [[Parigi]] è un'ottima piazza d'arme, ed ei potrà campeggiarla quanto è lunga e larga a sua posta. (XXX; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/102|p. 83]]) *Parmi che i precisi e invariabili distintivi del [[Nazione|nazionale]] carattere si ravvisino più in queste minuzie {{NDR|le metafore usate dai Francesi}}, che ne' gravissimi affari di stato, ne' quali i magnati di tutti i popoli hanno dicitura e andatura sì indistintamente uniforme, ch'io per potermi scegliere più l'uno che l'altro di que' signori non isborserei nove soldi. (XXXI; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/106|p. 87]]) *Siate pur benedette, o lievissime cortesie! voi spianate il sentiero alla vita; voi gareggiando con la Bellezza e le Grazie che fanno alla prima occhiata germinare in petto l'amore, voi disserrate ospitalmente la porta al timido forestiero.<ref>{{Cfr}} [[Michel de Montaigne]], ''Saggi'', lib. I, cap. XII: «È una scienza assai utile quella di sapersi comportare tra la gente. Come la grazia e la bellezza, favorisce i primi passi della socievolezza e della familiarità: e di conseguenza ci apre la porta a istruirci con gli esempi altrui; e a mettere in opera e in mostra il nostro esempio, se ha qualcosa d'istruttivo e di comunicabile.»</ref> (XXXII; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/107|p. 88]]) *Te! — Te, o tre volte dolce e graziosa Dea! — Te o [[Libertà|LIBERTÀ]]! invocano tutti con solenni e con domestiche supplicazioni, Te che hai sapore gradito, e l'avrai finché NATURA non rinneghi se stessa — né orpello mai di parole potrà contaminare il tuo candido manto, né forza d'alchimia tramuterà in ferro il tuo scettro — Teco, e se tu gli sorridi, mentr'ei mangia il suo pane, il pastore è più beato del suo monarca dalla corte del quale tu se' sbandita. (XL; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/147|p. 128]]) *[...] chi si tiene dappoco, è traditore di sé stesso: la natura è avara alle volte d'alcuna difesa all'uomo; ma l'uomo butta via le altre dieci ch'essa gli ha dato. (XLIII; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/154|pp. 135]]-[[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/155|36]]) *Il conte avviava il discorso: si chiacchierò del più e del meno — di libri, di politica, d'uomini — finalmente di [[Donna|donne]] — Dio le benedica! diss'io, poiché se n'ebbe alquanto parlato — Dio le benedica {{sic|tuttequante}}! la madre Eva non ha per certo verun nipote che mi pareggi in amarle: per quanti peccatucci io vada in esse scorgendo, per quante satire io ne legga, tanto e tanto io le amo; anzi ho per fermo che l'uomo il quale non abbia una specie di dilezione per tutte, non sia capace d'amarne debitamente una sola. (XLVI; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/166|p. 147]]) *Viaggio riposatissimo è questo mio; viaggio del cuore in traccia della natura e di que' sentimenti che da lei sola germogliano, e che ci avvezzano ad amarci scambievolmente — e ad amare una volta un po' meglio tutti gli altri mortali. (XLVI; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/168|p. 149]]) *Soave arrendevolezza dello spirito umano che può in un attimo secondar le [[illusioni]] le quali furano i più affannosi momenti alla tristezza ed all'ansietà! (XLVIII; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/172|p. 153]]) *''Un homme qui rit'', disse il duca, ''ne sera jamais dangereux''. (XLVIII; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/174|p. 155]]) :Un uomo che ride non sarà mai pericoloso. *[...] gl'[[inglesi]], simili alle antiche medaglie tenute in disparte e maneggiate da pochi, serbano la prima impronta intagliatavi dalla mano maestra della Natura — le sono un po' ruvide al tatto — ma in compenso la loro leggenda è sì chiara, che a prima vista tu vedi ciò che vogliono dire e significare. (L; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/180|p. 161]]) *Che se la natura nel tessere la sua tela della benevolenza, v'ha intrecciate alcune trame di desiderio e d'amore — si dovrà dunque per istrapparle lacerar tutta quanta la tela? — Flagella codesti [[stoici]], diss'io nel mio cuore, o grande Rettore della natura! flagellali! — in qualunque luogo la tua provvidenza vorrà cimentare la mia virtù — a qual si sia repentaglio — in ogni frangente — concedi ch'io mi risenta de' moti che ne derivano, e che mi sono proprj com'uomo — e s'io li dirigo da uomo dabbene, mi confiderò in ogni evento nella tua giustizia — perché tu, mio Dio! ci hai creati — nè ci siamo creati da noi. (LII; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/186|pp. 167]]-[[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/187|68]]) *Assai cose che accadono a Sole chiarissimo e su per le vie larghe e frequenti, le vedo, ma non le guardo. La natura è vergognosa, né s'attenta d'agire alla presenza di spettatori; bensì in qualche appartato cantuccio ti lascia vedere taluna delle sue brevi scene che equivalgono alla quintessenza di tutti i sentimenti stillati da una mezza dozzina di tragedie francesi. (LX; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/210|p. 191]]) *Noi ci facciamo largo nel mondo non tanto col fare quanto col ricevere de' [[Servire|servigi]]: tu trovi un germoglio mezz'arido; lo pianti perché l'hai raccattato; e perché l'hai piantato, lo adacqui. (LXII; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/215|p. 196]]) *[...] io non mi sento si pienamente conscio dell'esistenza d'un'anima in me se non quando mi trovo ravvolto nelle [[malinconia|malinconie]]. (LXIII; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/226|p. 207]]) *Sì; sono persuaso che ho un'[[anima]]: e tutti i libri di cui i materialisti appestano il mondo non sapranno convincermi mai. (LXIII; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/228|p. 209]]) *Cara [[sensibilità]]! Tu se' l'inesauribile fonte degl'incanti della voluttà, e degli spasimi dell'angoscia! tu incateni il tuo martire sovra un letto di paglia — e tu stessa lo sublimi teco oltre al cielo — Eterna fonte de' nostri affetti! (LXVI; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/232|p. 213]]) ===Citazioni su ''Viaggio sentimentale''=== *Lettori miei, era opinione del reverendo Lorenzo Sterne, parroco in Inghilterra, ''che un sorriso possa aggiungere un filo alla trama brevissima della vita'',<ref>V. [[#TS|sotto]].</ref> ma pare che egli inoltre sapesse che ogni lacrima insegna a' mortali una verità. Poiché assumendo il nome di Yorick, antico buffone tragico, volle con parecchi scritti, e singolarmente in questo libricciuolo, insegnarci a conoscere gli altri in noi stessi, e a sospirare ad un tempo e a sorridere meno orgogliosamente su le debolezze del prossimo. Però io lo aveva, or son più anni, tradotto per me: ed oggi io credo d'essere una volta profittato delle sue lezioni, l'ho ritradotto, quanto meno letteralmente e quanto meno arbitrariamente ho saputo, per voi.<br>Ma e voi, lettori, avvertite che l'autore era d'animo libero, e spirito bizzarro, ed argutissimo ingegno, segnatamente contro la vanità dei potenti, l'ipocrisia degli ecclesiastici e la servilità magistrale degli uomini letterati; pendeva anche all'amore e alla voluttà; ma voleva ad ogni parere, ed era forse, uomo dabbene e compassionevole seguace sincero dell'Evangelo, ch'egli interpretava a' fedeli. Quindi ci deride acremente, e insieme sorride con indulgente servilità; e gli occhi suoi scintillano di desiderio, par che si chinino vergognosi; e nel brio della gioia, sospira; e, mentre le sue immaginazioni prorompono tutte ad un tempo discordi e inquietissime, accendendo più che non dicono, ed usurpando frasi, voci ed ortografia, egli sa nondimeno ordinarle con l'apparente semplicità di certo stile apostolico e riposato. ([[Ugo Foscolo]]) ==''Vita e opinioni di Tristram Shandy''== ===[[Incipit]]=== Avrei voluto che mio padre e mia madre, o in verità entrambi, poiché entrambi erano tenuti a farlo, pensassero a quello che facevano quando mi hanno concepito; se avessero debitamente considerato quanto alta fosse la posta in gioco;—che non solo ne sarebbe derivata la procreazione di un Essere razionale, ma che molto probabilmente la felice conformazione e costituzione fisica del suo corpo, forse il suo ingegno e la struttura stessa della sua mente;—e per quanto potevano saperne, perfino la fortuna di tutta la sua famiglia avrebbero potuto essere condizionati dagli umori e dalle inclinazioni prevalenti in quel momento:——Se avessero debitamente soppesato e riflettuto a tutto ciò, e agito di conseguenza,——sono profondamente convinto che il posto da me occupato nel mondo sarebbe stato molto diverso, da quello in cui è probabile che il lettore mi veda.—Credetemi, miei buoni amici, non si tratta di un fatto trascurabile come molti di voi potrebbero ritenerlo;—tutti avete, oso dire, sentito parlare degli spiriti vitali, di come vengano trasmessi dal padre al figlio e così via,—e di parecchio altro al riguardo:—ebbene, potete credermi quando vi dico, che nove decimi della saggezza o della stoltezza di un uomo, dei suoi successi o fallimenti in questo mondo dipendono dai loro moti e attività, e dai diversi indirizzi e direzioni verso cui li avviate; così che una volta messi in movimento, bene o male che sia, non si tratta di una faccenda da quattro soldi,--partono schiamazzando per la tangente; e a forza di ripetere gli stessi passi, finiscono col tracciare una vera e propria strada, dritta e comoda come il viale di un giardino, dalla quale, una volta che vi si siano avvezzi, lo stesso Diavolo non riuscirebbe ad allontanarli.<br>''Scusate, mio caro'', disse mia madre, ''non avete dimenticato di ricaricare l'orologio?——Buon D—!'' esclamò mio padre, lasciandosi sfuggire un'imprecazione, ma avendo l'accortezza al tempo stesso di non alzare troppo la voce——. ''Quando mai una donna, dalla creazione del mondo ai giorni nostri, ha interrotto qualcuno con una domanda così sciocca?'' E che cosa stava dicendo vostro padre?——Niente, naturalmente. ===Citazioni=== *[...] {{Ancora|TS|essendo fermamente persuaso che ogni volta che un uomo sorride, tanto più quando ride, che egli aggiunga qualcosa a questo frammento di vita.}} :[...] ''being firmly persuaded that every time a man smiles,—but much more so, when he laughs, that he adds something to this Fragment of Life.''<ref>Dalla dedica a Pitt della seconda edizione dei voll. I e II di ''Tristram Shandy''; citato in Alan B. Howes, ''Laurence Sterne'', Routledge, London-New York, 1995, p. [https://books.google.it/books?id=nhGGAgAAQBAJ&pg=PA464 464]. La frase è menzionata in nota da Ugo Foscolo nella [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/16|terza pagina]] della sua prefazione alla traduzione dello sterniano ''Viaggio sentimentale'', tuttavia in forma indiretta e leggermente diversa: «Era opinione del reverendo Lorenzo Sterne parroco in Inghilterra: ''Che un sorriso possa aggiungere un filo alla trama brevissima della vita'' [...]».</ref> *È nota col nome di perseveranza quando si tratta di una buona causa, e di testardaggine quando la causa è cattiva. *Ho imposto questa penitenza alla signora, non per giuoco o crudeltà, ma per il migliore dei motivi; e non me ne scuserò pertanto con lei quando ritornerà:—L'ho fatto per rintuzzare un gusto pernicioso insinuatosi in altre migliaia di persone oltre a lei,—di leggere tutto di seguito, più in cerca dell'avventura, che della profonda erudizione e conoscenza che un libro di questo stampo, se letto come dovrebbe, non può mancare di impartire loro.——La mente dovrebbe abituarsi a fare sagge riflessioni e trarre interessanti conclusioni mentre procede nella lettura; un'abitudine che fece affermare a ''Plinio'' il Giovane, «Di non avere mai letto un libro tanto brutto, da non averne tratto alcun profitto». La storia della ''Grecia'' e di ''Roma'', letta affrettatamente senza questa attitudine e applicazione,—è meno utile, dico io, della storia di ''Parismus'' e ''Parismenus'', o dei Sette Campioni di ''Inghilterra'', per sopra mercato. [...]<br>È una terribile sfortuna per questo mio libro, ma ancor più per la Repubblica delle Lettere;—tanto che lamia viene inghiottita senza sforzo se si considera quella,--che questa stessa abbietta brama di nuove avventure in ogni cosa, si sia così profondamente insinuata nelle nostre abitudini e umori,—e che siamo così intenti a soddisfare l'impazienza della nostra concupiscenza per questa via,—che non mandiamo giù se non le parti più grossolane e carnali di una composizione:—Le sottili allusioni e le scaltrite informazioni della scienza fuggono, come spiriti, verso l'alto;——le pesanti digressioni morali verso il basso; e tanto le une che le altre sono perdute per il mondo non più di quanto lo sarebbero se fossero rimaste in fondo al calamaio.<br>Mi auguro che al lettore non ne siano sfuggite molte, interessanti e curiose come questa, nella quale è stata pizzicata la lettrice. Vorrei che ottenesse il suo effetto;—e che tutta la brava gente, maschi e femmine, potesse apprendere, dal suo esempio, non solo a leggere ma a pensare. (vol. I, cap. XX; 1982, p. 57) *In questa lunga digressione infatti nella quale mi sono lasciato trascinare accidentalmente, come in tutte le mie digressioni (a eccezione di una sola) c'è un colpo da maestro di abilità digressiva, il cui merito temo sia sempre sfuggito al lettore,--non per mancanza di acume da parte sua,—ma perché si tratta di una perfezione che di rado si cerca, o in verità ci si aspetta, in una digressione;---e precisamente di questa: Che sebbene nelle mie digressioni giochi sempre lealmente, come potete notare,—e mi allontani da quello di cui tratto, di tanto e tanto spesso quanto qualsiasi altro scrittore in ''Gran Bretagna'', purtuttavia è sempre mia cura badare che le cose siano sistemate in modo, da non lasciare fermo in mia assenza il congegno principale. [...]<br>Grazie a questo marchingegno il macchinario della mia opera costituisce una specie a parte; due movimenti contrari vi sono stati indotti, e conciliati, che si riteneva fossero inconciliabili fra loro. In una parola, la mia opera è digressiva, e progressiva,—a un tempo. [...]<br>Le digressioni, inconfutabilmente, sono la luce del sole;——sono la vita, l'anima della lettura;---eliminatele da questo libro, per esempio,--tanto varrebbe che eliminaste con esse il libro stesso;—un freddo eterno inverno regnerebbe in ogni pagina; restituitele allo scrittore;----e si fa avanti baldanzoso come uno sposo;—augura Salute a tutti; riporta la varietà, e impedisce all'appetito di languire.<br>Tutta l'abilità consiste nel manipolarle e cucinarle a dovere, perché non siano solo a vantaggio del lettore, ma anche dell'autore, la cui difficile situazione, a questo proposito, è davvero da compatire: Se, infatti, incomincia una digressione,---da quel momento, a quanto posso notare, tutta la sua opera se ne sta ferma come un ciocco;—e se procede con l'opera principale,----è bell'e finita la digressione.<br>——È uno sporco lavoro.—Per il qual motivo, fin dall'inizio di questa, come vedete, ho costruito l'opera principale e le sue parti avventizie con tali intersezioni, e ho così intersecato e attorcigliato i movimenti digressivo e progressivo, una ruota dentro l'altra, che tutto l'ingranaggio ha continuato, in genere, a funzionare;---e per di più, continuerà a funzionare per i prossimi quarant'anni, se piacerà alla fonte della salute di concedermi tanto a lungo la benedizione della vita e del buonumore. (vol. I, cap. XXII; 1982, p. 69) *Non darei quattro soldi per l'abilità di scrittore di chi non capisca questo,——Che la narrazione più semplice e chiara al mondo, appiccicata all'ultima accorata apostrofe a mio zio ''Toby'',—sarebbe sembrata fredda e insipida al palato del lettore;—ho posto fine pertanto senza indugio al capitolo;—sebbene fossi nel bel mezzo della storia.<br>——Gli scrittori del mio stampo hanno un principio in comune con i pittori;—quando la fedeltà al modello rende meno brillanti le nostre rappresentazioni, scegliamo il male minore; giudicando ancor più imperdonabile peccare contro la bellezza, che contro la verità.—Bisogna prendere questa osservazione ''cum grano salis''; ma sia come sia,——dal momento che il paragone è stato fatto più per lasciar raffreddare l'apostrofe che altro,—non ha molta importanza sotto ogni altro riguardo se il lettore lo approvi o no. (vol. II, cap. IV; 1982, p. 90) *—Rinunciando a esercitarlo perdiamo talvolta il diritto a lamentarci;——ma più spesso ne triplichiamo la forza. (vol. II, cap. IV; 1982, p. 91) *Scrivere, quando è fatto come si deve, (come potete star certi che ritengo di fare io) è solo un modo diverso di conversare: Come nessuno, che sappia il fatto suo, in buona compagnia, si azzarderebbe a dire tutto;—così nessun autore, che comprenda i giusti confini del decoro e della buona educazione, pretenderebbe di pensare tutto: Il rispetto più autentico che possiate dimostrare all'intelligenza del lettore, consiste nel fare amichevolmente a metà, e lasciargli qualcosa da immaginare, a sua volta, al pari di voi.<br>Per parte mia, non faccio che rivolgergli complimenti di questo genere, e faccio tutto quanto è in mio potere per mantenere occupata la sua fantasia quanto la mia. (vol. II, cap. XI; 1982, p. 107) *Il mio desiderio più ardente e la più fervida preghiera che formulo per voi, e anche per me, nell'eventualità che la cosa non sia già fatta,——è, che i grandi doni e talenti tanto dello spirito quanto del giudizio, con tutto quanto è solito accompagnarli,———come memoria, fantasia, genio, eloquenza, prontezza d'ingegno, e così via, possano in questo prezioso momento esser versati senza limite o misura, ostacolo o impedimento, tanto caldi quanto ognuno di noi può sopportarlo,—schiuma e sedimenti e tutto; (poiché non vorrei perderne neppure una goccia) nei diversi ricettacoli, cellette, cellule, domicili, dormitori, refettori, e ripostigli del nostro cervello,—in tal guisa, che possano continuare a esservi iniettati e stivati; secondo l'autentica intenzione e significato del mio desiderio, fino a che ogni suo vasello, grande e piccolo, ne sia così colmo, saturato e riempito fino all'orlo, che neppure per salvare una vita umana vi possa entrare o uscire niente altro.<br>Che Dio ci benedica!—quale nobile lavoro non faremmo!—quanto lo completeremmo con successo!——e con quale entusiasmo scriverei per simili lettori!—e voi,—giusto Cielo!—con quale rapimento siedereste a leggere,—ma oh!—è troppo,——mi sento mancare,——svengo deliziosamente a pensarci!——è più di quanto la natura umana possa sopportare!——sostenetemi,—mi gira la testa,—mi si annebbia la vista,——muoio,——sono spacciato.——Aiuto! Aiuto! Aiuto!—Ma ferma,—principio a sentirmi un po' meglio, perché incomincio a prevedere, quando sarà tutto finito, che poiché continueremo tutti a essere begli spiriti,—non saremo mai d'accordo fra noi, per un giorno intero:——vi sarebbero tanta satira e sarcasmo,——beffe e motteggi, con prese in giro e risposte per le rime,——con affondi e parate in un angolo o nell'altro,——non ci sarebbe fra noi altro che malizia.—Caste stelle! che morsi e che graffi, e che schiamazzo e strepito faremmo, con tante teste rotte, e bacchettate sulle nocche, e colpi bassi,—non sarebbe più vita la nostra.<br>Mai poi, poiché saremmo tutti uomini di gran giudizio, rappattumeremmo le cose non appena andassero storte; e per quanto ci detestassimo, dieci volte più di altrettanti diavoli e diavolesse, saremmo non di meno, figlioli cari, tutti bontà e cortesia,——latte e miele,——sarebbe una seconda terra promessa,——un paradiso in terra, se una cosa del genere si potesse avere,—cosicché nell'insieme ce la saremmo cavata abbastanza bene.<br>L'unica cosa per cui mi agito e fumo, e che turba maggiormente la mia invenzione in questo momento, è come ottenere questo risultato; poiché come le vostre signorie ben sanno, di quelle celesti emanazioni di ''spirito'' e ''giudizio'', che ho tanto generosamente invocato sulle vostre signorie quanto su di me,—non vi è che un certo ''quantum'' immagazzinato per tutti, a uso e consumo dell'intera razza umana; e ne vengono mandati in questo vasto mondo ''dosi'' così piccole, che circolano qua e là in un angolino o nell'altro,—e in rivoletti così stretti, e a intervalli così prodigiosi l'uno dall'altro, che ci si chiede come possa durare, o bastare a soddisfare i bisogni e le emergenze di tanti grandi stati, e imperi popolosi. (vol. III, cap. XX; 1982, p. 189) *Mentre gli ignoranti, attraverso queste fonti d'informazione, erano tutti occupati a scendere in fondo al pozzo, dove la <small>VERITÀ</small> tiene la sua piccola corte,—i dotti erano occupati a modo loro a pomparla attraverso la fonte dell'induzione dialettica—a loro non interessavano i fatti—loro ragionavano— (vol. IV, ''Il racconto di Slawkenbergius''; 1982, p. 252) *Al diavolo qualsiasi altra regola debba seguire in questa faccenda—e se ne avessi una—poiché faccio tutto contro le regole—l'accartoccerei e la farei a pezzetti, e dopo averlo fatto la getterei nel fuoco—Mi sono riscaldato? Sì, e avevo un buon motivo—una bella storia! è l'uomo a dover seguire le regole—o le regole a dover seguire lui? (vol. IV, cap. X; 1982, p. 276) *Se è scritto contro qualcosa,—è scritto, con licenza di vostra signoria, contro la malinconia, allo scopo, per mezzo di un più frequente e convulso sollevamento e abbassamento del diaframma, e la secussione dei muscoli intercostali e addominali nelle risate, di convogliare la ''bile'' e gli altri ''succhi'' amari dalla cistifellea, dal fegato e dal pancreas dei sudditi di sua maestà, con tutte le passioni a loro ostili, fino ai rispettivi duodeni. (vol. IV, cap. XXII) *Un nano che porta con sé un metro per misurare la propria statura—credete a me, è nano in più di un senso—e tanto basti per i capitoli strappati. (vol. IV, cap. XXV; 1982, p. 298) *È strano osservare il trionfo di incidenti insignificanti sulla mente:—Quanto peso abbiano incredibilmente nel formare e guidare le nostre opinioni, tanto degli uomini che delle cose,—sì che quisquilie più leggere dell'aria, sospingono nell'anima una convinzione, e ve la piantano così irremovibilmente,—che tutte le dimostrazioni di ''Euclide'', se potessero essere indotte ad aprirvi una breccia, non riuscirebbero a scalzarla. (vol. IV, cap. XXVII; 1982, p. 304) *Se mi fosse concesso come a ''Sancio Panza'' scegliermi un regno, non sarebbe un regno marittimo—o un regno di neri con i quali fare qualche penny——no, sarebbe un regno di sudditi che ridono di cuore: E poiché le passioni biliose e più saturnine, creando disordini nel sangue e negli umori, hanno una cattiva influenza, a quanto vedo, sul corpo politico quanto su quello naturale,—e poiché niente all'infuori dell'abitudine alla virtù può dominare completamente quelle passioni, e assoggettarle alla ragione—aggiungerei alla mia preghiera—che Dio conceda ai miei sudditi la grazia di essere <small>SAGGI</small> quanto sono <small>ALLEGRI</small>; e sarei allora il più felice dei monarchi, e loro il più felice dei popoli sotto il cielo.—<br>E così, per il momento con questa morale, con licenza delle vostre signorie e reverenze, prendo congedo da voi fino al prossimo anno, quando (se questa infame tosse non mi uccide nel frattempo) darò un'altra tiratina alle vostre barbe, e rivelerò al mondo una storia che non immaginate neppure lontanamente. (vol. IV, cap. XXXII; 1982, p. 320) *Ogni cosa a questo mondo, disse mio padre, è pregna di umorismo,—e ha in sé spirito, e qualche insegnamento del pari,—se soltanto riusciamo a scoprirli. (vol. V, cap. XXXII; 1982, p. 374) *Quel che mio padre aveva da dire sugli oppiacei di sua signoria di ''Verulam'', sul suo salnitro, le sue applicazioni di grasso e i suoi clisteri, lo leggerete,—ma non oggi—né domani: il tempo mi incalza,—il lettore è impaziente, debbo andare avanti.——Leggerete il capitolo a vostro agio, (se così vorrete) non appena sarà pubblicata la ''Tristrampedia''.——— (vol. V, cap. XXXV; 1982, p. 378) *——Ma questo c'entra come i cavoli a merenda—perché ne parlo?——Chiedetelo alla mia penna—è lei a dominarmi,—io non la domino. (vol. VI, cap. VI; 1982, p. 398) *La cosa è questa.<br>Che dei vari modi di incominciare un libro in uso oggi in tutto il mondo conosciuto, confido che il mio modo di farlo sia il migliore——Sono certo che è il più religioso——perché incomincio a scrivere la prima frase——e mi affido a Dio Onnipotente per la seconda.<br>Curerebbe per sempre qualsiasi autore dall'affanno e dalla follia di spalancare la porta di casa, e chiamare amici e vicini, parenti, e il diavolo con tutti i suoi dannati, con le loro macchine e martelli, eccetera, solo per osservare come ogni mia frase segua l'altra, e come la trama segue il tutto.<br>Vorrei che mi vedeste alzarmi a metà dalla poltrona, e con quale fiducia, mentre mi afferro al bracciolo, alzi lo sguardo——afferrando l'idea, talvolta perfino prima che sia arrivata a metà strada——<br>Credo in coscienza di avere intercettato più di un pensiero destinato a un altro. (vol. VIII, cap. II; 1982, p. 520) *I [[negro|negri]] hanno un'anima? con licenza di vostro onore, disse il Caporale (in tono dubbioso).<br>Non sono molto versato in faccende di questo genere, Caporale, disse mio zio Toby; ma immagino che Dio non li lascebbe senza, più di me o di te——<br>——Significherebbe mettere alcuni al di sopra di altri, disse il Caporale.<br>Proprio così; disse mio zio Toby. Perché allora, con licenza di vostro onore, una ragazza nera deve essere trattata peggio di una ragazza bianca?<br>Non posso dartene alcun motivo, disse mio zio Toby———<br>——Soltanto, esclamò il Caporale, scuotendo il capo, perché non ha nessuno che la difenda—— (vol. IX, cap. VI; 1982, p. 589) *Non discuterò dell'argomento: il Tempo passa troppo in fretta: ogni lettera che traccio mi dice con quanta rapidità la Vita segua la mia penna; i suoi giorni e le sue ore, più preziosi, mia cara Jenny! dei rubini che porti al collo, fuggono sulle nostre teste come nubi leggere in un giorno di vento, per non tornare mai più – tutto incalza – mentre ti arrotoli intorno al dito quel boccolo, – guarda! diventa grigio; e ogni volta che ti bacio la mano per dirti adieu e ogni assenza che segue, sono preludio a quella separazione eterna alla quale dovremo presto sottostare. – <br> – Il cielo abbia misericordia di entrambi!» (Mondadori 1992, p. 594<ref>Citato in Ivan Pupolizio, ''[https://jcom.sissa.it/sites/default/files/documents/jcom0102%282002%29A02_it.pdf Raccontare il tempo]'', nota 68, p. 29, ''sissa.it''</ref>) *Rileggendo dalla fine l'ultimo capitolo ed esaminando il tessuto della sua stesura, mi rendo conto che è necessario venga inserita una buona quantità di argomenti eterogenei, per mantenere quel giusto equilibrio fra saggezza e follia, senza il quale il libro non resisterebbe un solo anno: né sarà una povera digressione furtiva (che se non fosse per il nome, non impedirebbe a nessuno di procedere indisturbato sulla strada maestra del re) a servire allo scopo——no; se di digressione deve trattarsi, che sia una buona digressione vivace, dove né il cavallo né il cavaliere possano esser presi se non di rimbalzo. (vol. IX, cap. XII; 1982, p. 600) *Senza dubbio, se si può fare qualche affidamento sulla Logica, e non sono accecato dall'amor proprio, deve esserci qualcosa del vero genio in me, semplicemente per questo sintomo, che ignoro che cosa sia l'invidia: poiché non mi accade mai di fare una brillante scoperta che tenda a promuovere il bello scrivere, senza renderla immediatamente pubblica; poiché desidero che tutta l'umanità possa scrivere bene come me.<br>——Cosa che farà certamente, se pensa altrettanto poco. (vol. IX, cap. XII; 1982, p. 601) *Per ogni dieci battute di spirito vi siete fatto cento nemici. *Solo i [[coraggio|coraggiosi]] sanno [[perdono|perdonare]]. *Un uomo dovrebbe sapere qualcosa anche sul proprio paese prima di andare all'estero. ===[[Explicit]]=== ——Ma una vacca non potrebbe essere sterile? replicò mio padre rivolgendosi al dottor Slop.<br>Non accade mai: disse il dottor Slop, ma sarebbe abbastanza naturale che la moglie di costui avesse partorito prima del termine della sua gravidanza——dimmi il bambino ha capelli sulla testa?—aggiunse il dottor Slop———<br>È peloso quanto me, disse Obadiah.——Obadiah non si radeva da tre settimane ——Iuh--uh----uh--------esclamò mio padre, incominciando la frase con un fischio——e così, fratello Toby, questo mio povero [[bue|Toro]], che è il miglior toro di quanti abbiano mai pisc—o, e che in tempi migliori sarebbe andato bene per la stessa Europa——se soltanto avesse avuto due gambe di meno, potrebbe essere trascinato davanti al Tribunale dei Divorzi, e perdere la reputazione——che per un Toro di Città, fratello Toby, equivale a perdere la vita———<br>D--o! disse mia madre, ma di che cosa parla questa storia?—<br>Di BALLE, disse Yorick——ed è una delle migliori del suo genere che abbia mai sentito. ==Citazioni su Laurence Sterne== *Con lo Sterne il romanzo si trasforma: la peripezia cessa di essere l'ingrediente principale; l'autore approfitta d'ogni scusa per introdurre riflessioni, aneddoti grassocci, capricci d'ogni genere, perfino scherzi come pagine bianche, pagine marmorizzate, un capitolo formato della sola parola ''alas!'' stampata a lettere sempre più grandi, ecc. ([[Mario Praz]]) *Il romanzo di [[Pierre-Ambroise-François Choderlos de Laclos|Laclos]] è scrittura che si introietta frase per frase e il libro, pertanto, come il Tristram Shandy di Sterne, richiede di essere letto come un tutto già organico nella singola frase, poiché ogni frase è un romanzo. ([[Aldo Busi]]) *La narrativa di Sterne è molto attenta a tutti gli aspetti del realismo formale: alla divisione del tempo, dello spazio e alle differenziazioni personali, a una sequenza di azioni naturale e verosimigliante; e alla creazione di uno stile letterario che dia l'equivalente verbale e ritmico più esatto possibile dell'oggetto descritto. Il risultato è che molte scene di ''Tristram Shandy'' giungono a un livello di autenticità vivente che combina la brillante economia di suggerimenti di [[Daniel Defoe|Defoe]] e la più minuziosa presentazione di [[Samuel Richardson|Richardson]] di pensieri momentanei, sentimenti e gesti. Tanto sicuro è, invero, il modo con cui egli domina la presentazione realistica che, se l'avesse applicato ai fini del romanzo, Sterne sarebbe probabilmente diventato la figura più importante tra i romanzieri del diciottesimo secolo. Ma ''Tristram Shandy'' non è tanto un romanzo quanto una parodia di romanzo e, con una maturità tecnica precoce, Sterne volge la sua ironia contro molti dei metodi narrativi che il nuovo genere aveva di poco sviluppato. ([[Ian Watt]]) ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Laurence Sterne, ''[[s:Viaggio sentimentale di Yorick|Viaggio sentimentale di Yorick lungo la Francia e l'Italia]]'', traduzione di Didimo Chierico ([[Ugo Foscolo]]), Didot, Pisa, 1813. *Laurence Sterne, ''Vita e opinioni di Tristram Shandy, gentiluomo'', a cura di Lidia Conetti, Mondadori, 1992<sup>3</sup>. ISBN 8804358858 ==Altri progetti== {{interprogetto}} ===Opere=== {{Pedia|Vita e opinioni di Tristram Shandy, gentiluomo||(1760-1767)}} {{Pedia|Viaggio sentimentale||(1768)}} {{DEFAULTSORT:Sterne, Laurence}} [[Categoria:Epistolografi]] [[Categoria:Scrittori irlandesi]] [[Categoria:Umoristi]] 0t4hbdaw4l1tnv335xmmyq5entscce1 1350694 1350690 2024-11-07T15:56:40Z Udiki 86035 /* Citazioni */ correggo 1350694 wikitext text/x-wiki [[Immagine:Laurence Sterne by Sir Joshua Reynolds.jpg|thumb|Laurence Sterne]] '''Laurence Sterne''' (1713 – 1768), scrittore irlandese. ==''Sermoni''== *Il [[Piacere e dolore|dolore]] e il [[Piacere e dolore|piacere]] si alternano come la luce e l'ombra. :''Pain and pleasure, like light and darkness, succeed each other.''<ref>Da ''Job's expostulation with his wife'', in ''The works of Laurence Sterne'', London, 1860, p. [http://books.google.it/books?id=_1Om_yPg5aYC&pg=PA573 573].</ref> *Mostrandoci nuovi oggetti, ovverosia presentandoci i vecchi in una nuova luce, i [[viaggi]] riformano i nostri giudizi – facendoci provare le molteplici varietà della natura, ci insegnano a conoscere ''ciò che è buono'' – [...].<ref>Da ''The prodigal son''; citato in Elvio Guagnini, ''Il viaggio, lo sguardo, la scrittura. Generi e forme della letteratura odeporica tra Sette e Ottocento'', in ''Letteratura italiana e cultura europea tra illuminismo e romanticismo'', a cura di Guido Santato, Librairie Droz S.A., Genève, 2003, p. [https://books.google.it/books?id=WSw5PCUKTr0C&pg=PA353 353]. ISBN 2-600-00669-9</ref> *Solo i [[Coraggio e viltà|coraggiosi]] sanno come [[perdonare]]. Un [[Coraggio e viltà|vile]] non ha mai perdonato: non è nella sua natura.<ref>Da ''Joseph's History Considered. Forgiveness of Injuries''; citato in Fernando Palazzi, ''Il libro dei mille savi'', Hoepli, 1945, p. 668, § 5373.</ref> ==''Viaggio sentimentale''== ===[[Incipit]]=== — A questo in Francia si provvede meglio, diss'io —<br>— Ma, e vi fu ella? mi disse quel gentiluomo; e mi si volse incontro prontissimo, e trionfò urbanissimamente di me. — Poffare! diss'io, ventilando fra me la questione; adunque ventun miglio di navigazione (da Douvre a Calais non ci corre nè più nè meno) conferiranno sì fatti diritti? — Vo' esaminarli. E lasciando andare il discorso, m'avvio diritto a casa: mi piglio mezza dozzina di camicie, e un pajo di brache di seta nera. — «L'abito che ho indosso (diss'io, dando un'occhiata alla manica) mi farà». ===Citazioni=== [[Immagine:The Beautiful Grisette by William Powell Frith CCWSH1167.jpg|thumb|300px|''The Beautiful Grisette'' (William Powell Frith, 1853)]] *Io era dianzi in pace col mondo; ma così conclusi la pace con me medesimo. (II; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/24|p. 5]]) *Nessuno vuol essere [[virtù|virtuoso]] a beneplacito delle contingenze — oppure uno è generoso come un altro è potente — ''sed non, quoad hanc'' — e sia che può — da che non si può logicamente discorrere sul flusso e riflusso de' nostri umori, il quale, a quanto io so, obbedirà alle medesime cause influenti nelle maree — ipotesi che ci tornerebbe spesso a men biasimo: e per dir di me solo, son certo che in più incontri mi loderei assaissimo del mio prossimo, se dicesse «che io me la intendo con la Luna, e mi governo con essa»; e non avrei colpa in ciò né vergogna; anziché «col mio proprio atto, e consenso»; e ogni colpa e vergogna sarebbe mia. (III; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/24|pp. 5]]-[[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/24|6]]) *Per altro l'uomo malcontento di sé comincia a sentirsi ottimamente disposto a un contratto; e questo è pure un compenso. (VI; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/30|p. 11]]) *È secolo [[XVIII secolo|questo]] sì ridondante di luce, che tu non trovi, non che paese, ma né cantuccio forse d'Europa, ove i raggi non s'incrocicchino e vicendevolmente non si permutino – Il sapere, in molte sue derivazioni e in più incontri, è come la musica per le vie dell'Italia ove può goderne chi nulla paga [...]. (VII; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/38|p. 19]]) *Ove il [[Cuore e cervello|cuore]] precorra l'intelletto, libera sempre da mille travagli il giudizio. (X; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/45|p. 26]]) *[...] le persone gravi odiano l'[[amore]] in grazia del nome —<br>Gli egoisti in grazia di se stessi —<br>Gli ipocriti in grazia del cielo — (XVI; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/64|p. 45]]) *{{NDR|Sul [[corteggiamento]]}} Persevera nelle gentilezze, e che le sieno dilicatissime e tacite; e non dieno tanto nell'occhio da insospettire, ma né tanto poco da essere trascurate — e di tanto in tanto un'occhiata parziale — dir pochissimo o nulla — lascia con l'amica tua la Natura, e le comporrà in cuore l'amore a suo modo. (XVI; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/64|p. 45]]) *Rare volte, mio buon signore, un [[maschi e femmine|uomo]] s'accinge a un'offerta di cordialità verso una donna, e che essa non n'abbia presentimento un po' prima. (Signora: XVII; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/65|p. 46]]) *Compiango l'uomo che può viaggiare da [[Dan (tribù)|Dan]] a [[Be'er Sheva|Bersabea]] ed esclama: «Tutto è infecondo!» — ed è: e tale è l'universo per chiunque non vede quanto ei sarà liberale a chi lo coltiva. (XVIII; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/67|p. 48]]) *''Tant pis'' e ''Tant mieux'' sono due cardini della conversazione francese; e quel forestiero che se ne impratichirà innanzi di entrare in Parigi, farà da savio. (XIX; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/72|p. 53]]) *Vissi innamorato sempre or d'una principessa or d'un'altra; e così spero di vivere fino al momento ch'io raccomanderò il mio spirito a Dio; perché la mia coscienza è convinta che s'io commettessi una trista azione, la commetterei sempre quando un [[amore]] è in me spento; ed il nuovo non è per anche racceso: e nel tempo dell'interregno m'accorgo che il mio cuore fa il sordo — e mi concede a stento sei soldi da far elemosina alla miseria: però mi sollecito a rompere questo gelo — è il raccendermi e il risentirmi pieno di generosità e di benevolenza è tutto un punto: e farei di tutto, per tutti, e con tutti; purché mi persuadessero ch'io non farei peccato. (XXII; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/78|p. 59]]) *Tuttavia la Natura ci riserba un lenitivo soave ne' mali; ed io l'accolsi grato dalle sue mani, e m'[[Sonno|addormentai]]. (XXVII; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/92|p. 73]]) *Il [[Cuore e cervello|cuore]] ne' suoi trasporti, vuole sempre, a dispetto della ragione, dir troppo. (XXVIII; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/95|p. 76]]) *Per chi può difendere le proprie ragioni con l'eloquenza dell'equipaggio, e trionfare fragorosamente precorso da mezza dozzina di lacchè e da un paio di cuochi, [[Parigi]] è un'ottima piazza d'arme, ed ei potrà campeggiarla quanto è lunga e larga a sua posta. (XXX; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/102|p. 83]]) *Parmi che i precisi e invariabili distintivi del [[Nazione|nazionale]] carattere si ravvisino più in queste minuzie {{NDR|le metafore usate dai Francesi}}, che ne' gravissimi affari di stato, ne' quali i magnati di tutti i popoli hanno dicitura e andatura sì indistintamente uniforme, ch'io per potermi scegliere più l'uno che l'altro di que' signori non isborserei nove soldi. (XXXI; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/106|p. 87]]) *Siate pur benedette, o lievissime cortesie! voi spianate il sentiero alla vita; voi gareggiando con la Bellezza e le Grazie che fanno alla prima occhiata germinare in petto l'amore, voi disserrate ospitalmente la porta al timido forestiero.<ref>{{Cfr}} [[Michel de Montaigne]], ''Saggi'', lib. I, cap. XII: «È una scienza assai utile quella di sapersi comportare tra la gente. Come la grazia e la bellezza, favorisce i primi passi della socievolezza e della familiarità: e di conseguenza ci apre la porta a istruirci con gli esempi altrui; e a mettere in opera e in mostra il nostro esempio, se ha qualcosa d'istruttivo e di comunicabile.»</ref> (XXXII; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/107|p. 88]]) *Te! — Te, o tre volte dolce e graziosa Dea! — Te o [[Libertà|LIBERTÀ]]! invocano tutti con solenni e con domestiche supplicazioni, Te che hai sapore gradito, e l'avrai finché NATURA non rinneghi se stessa — né orpello mai di parole potrà contaminare il tuo candido manto, né forza d'alchimia tramuterà in ferro il tuo scettro — Teco, e se tu gli sorridi, mentr'ei mangia il suo pane, il pastore è più beato del suo monarca dalla corte del quale tu se' sbandita. (XL; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/147|p. 128]]) *[...] chi si tiene dappoco, è traditore di sé stesso: la natura è avara alle volte d'alcuna difesa all'uomo; ma l'uomo butta via le altre dieci ch'essa gli ha dato. (XLIII; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/154|pp. 135]]-[[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/155|36]]) *Il conte avviava il discorso: si chiacchierò del più e del meno — di libri, di politica, d'uomini — finalmente di [[Donna|donne]] — Dio le benedica! diss'io, poiché se n'ebbe alquanto parlato — Dio le benedica {{sic|tuttequante}}! la madre Eva non ha per certo verun nipote che mi pareggi in amarle: per quanti peccatucci io vada in esse scorgendo, per quante satire io ne legga, tanto e tanto io le amo; anzi ho per fermo che l'uomo il quale non abbia una specie di dilezione per tutte, non sia capace d'amarne debitamente una sola. (XLVI; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/166|p. 147]]) *Viaggio riposatissimo è questo mio; viaggio del cuore in traccia della natura e di que' sentimenti che da lei sola germogliano, e che ci avvezzano ad amarci scambievolmente — e ad amare una volta un po' meglio tutti gli altri mortali. (XLVI; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/168|p. 149]]) *Soave arrendevolezza dello spirito umano che può in un attimo secondar le [[illusioni]] le quali furano i più affannosi momenti alla tristezza ed all'ansietà! (XLVIII; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/172|p. 153]]) *''Un homme qui rit'', disse il duca, ''ne sera jamais dangereux''. (XLVIII; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/174|p. 155]]) :Un uomo che ride non sarà mai pericoloso. *[...] gl'[[inglesi]], simili alle antiche medaglie tenute in disparte e maneggiate da pochi, serbano la prima impronta intagliatavi dalla mano maestra della Natura — le sono un po' ruvide al tatto — ma in compenso la loro leggenda è sì chiara, che a prima vista tu vedi ciò che vogliono dire e significare. (L; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/180|p. 161]]) *Che se la natura nel tessere la sua tela della benevolenza, v'ha intrecciate alcune trame di desiderio e d'amore — si dovrà dunque per istrapparle lacerar tutta quanta la tela? — Flagella codesti [[stoici]], diss'io nel mio cuore, o grande Rettore della natura! flagellali! — in qualunque luogo la tua provvidenza vorrà cimentare la mia virtù — a qual si sia repentaglio — in ogni frangente — concedi ch'io mi risenta de' moti che ne derivano, e che mi sono proprj com'uomo — e s'io li dirigo da uomo dabbene, mi confiderò in ogni evento nella tua giustizia — perché tu, mio Dio! ci hai creati — nè ci siamo creati da noi. (LII; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/186|pp. 167]]-[[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/187|68]]) *Assai cose che accadono a Sole chiarissimo e su per le vie larghe e frequenti, le vedo, ma non le guardo. La natura è vergognosa, né s'attenta d'agire alla presenza di spettatori; bensì in qualche appartato cantuccio ti lascia vedere taluna delle sue brevi scene che equivalgono alla quintessenza di tutti i sentimenti stillati da una mezza dozzina di tragedie francesi. (LX; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/210|p. 191]]) *Noi ci facciamo largo nel mondo non tanto col fare quanto col ricevere de' [[Servire|servigi]]: tu trovi un germoglio mezz'arido; lo pianti perché l'hai raccattato; e perché l'hai piantato, lo adacqui. (LXII; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/215|p. 196]]) *[...] io non mi sento si pienamente conscio dell'esistenza d'un'anima in me se non quando mi trovo ravvolto nelle [[malinconia|malinconie]]. (LXIII; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/226|p. 207]]) *Sì; sono persuaso che ho un'[[anima]]: e tutti i libri di cui i materialisti appestano il mondo non sapranno convincermi mai. (LXIII; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/228|p. 209]]) *Cara [[sensibilità]]! Tu se' l'inesauribile fonte degl'incanti della voluttà, e degli spasimi dell'angoscia! tu incateni il tuo martire sovra un letto di paglia — e tu stessa lo sublimi teco oltre al cielo — Eterna fonte de' nostri affetti! (LXVI; 1813, [[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/232|p. 213]]) ===Citazioni su ''Viaggio sentimentale''=== *Lettori miei, era opinione del reverendo Lorenzo Sterne, parroco in Inghilterra, ''che un sorriso possa aggiungere un filo alla trama brevissima della vita'',<ref>V. [[#TS|sotto]].</ref> ma pare che egli inoltre sapesse che ogni lacrima insegna a' mortali una verità. Poiché assumendo il nome di Yorick, antico buffone tragico, volle con parecchi scritti, e singolarmente in questo libricciuolo, insegnarci a conoscere gli altri in noi stessi, e a sospirare ad un tempo e a sorridere meno orgogliosamente su le debolezze del prossimo. Però io lo aveva, or son più anni, tradotto per me: ed oggi io credo d'essere una volta profittato delle sue lezioni, l'ho ritradotto, quanto meno letteralmente e quanto meno arbitrariamente ho saputo, per voi.<br>Ma e voi, lettori, avvertite che l'autore era d'animo libero, e spirito bizzarro, ed argutissimo ingegno, segnatamente contro la vanità dei potenti, l'ipocrisia degli ecclesiastici e la servilità magistrale degli uomini letterati; pendeva anche all'amore e alla voluttà; ma voleva ad ogni parere, ed era forse, uomo dabbene e compassionevole seguace sincero dell'Evangelo, ch'egli interpretava a' fedeli. Quindi ci deride acremente, e insieme sorride con indulgente servilità; e gli occhi suoi scintillano di desiderio, par che si chinino vergognosi; e nel brio della gioia, sospira; e, mentre le sue immaginazioni prorompono tutte ad un tempo discordi e inquietissime, accendendo più che non dicono, ed usurpando frasi, voci ed ortografia, egli sa nondimeno ordinarle con l'apparente semplicità di certo stile apostolico e riposato. ([[Ugo Foscolo]]) ==''Vita e opinioni di Tristram Shandy''== ===[[Incipit]]=== Avrei voluto che mio padre e mia madre, o in verità entrambi, poiché entrambi erano tenuti a farlo, pensassero a quello che facevano quando mi hanno concepito; se avessero debitamente considerato quanto alta fosse la posta in gioco;—che non solo ne sarebbe derivata la procreazione di un Essere razionale, ma che molto probabilmente la felice conformazione e costituzione fisica del suo corpo, forse il suo ingegno e la struttura stessa della sua mente;—e per quanto potevano saperne, perfino la fortuna di tutta la sua famiglia avrebbero potuto essere condizionati dagli umori e dalle inclinazioni prevalenti in quel momento:——Se avessero debitamente soppesato e riflettuto a tutto ciò, e agito di conseguenza,——sono profondamente convinto che il posto da me occupato nel mondo sarebbe stato molto diverso, da quello in cui è probabile che il lettore mi veda.—Credetemi, miei buoni amici, non si tratta di un fatto trascurabile come molti di voi potrebbero ritenerlo;—tutti avete, oso dire, sentito parlare degli spiriti vitali, di come vengano trasmessi dal padre al figlio e così via,—e di parecchio altro al riguardo:—ebbene, potete credermi quando vi dico, che nove decimi della saggezza o della stoltezza di un uomo, dei suoi successi o fallimenti in questo mondo dipendono dai loro moti e attività, e dai diversi indirizzi e direzioni verso cui li avviate; così che una volta messi in movimento, bene o male che sia, non si tratta di una faccenda da quattro soldi,--partono schiamazzando per la tangente; e a forza di ripetere gli stessi passi, finiscono col tracciare una vera e propria strada, dritta e comoda come il viale di un giardino, dalla quale, una volta che vi si siano avvezzi, lo stesso Diavolo non riuscirebbe ad allontanarli.<br>''Scusate, mio caro'', disse mia madre, ''non avete dimenticato di ricaricare l'orologio?——Buon D—!'' esclamò mio padre, lasciandosi sfuggire un'imprecazione, ma avendo l'accortezza al tempo stesso di non alzare troppo la voce——. ''Quando mai una donna, dalla creazione del mondo ai giorni nostri, ha interrotto qualcuno con una domanda così sciocca?'' E che cosa stava dicendo vostro padre?——Niente, naturalmente. ===Citazioni=== *[...] {{Ancora|TS|essendo fermamente persuaso che ogni volta che un uomo sorride, tanto più quando ride, che egli aggiunga qualcosa a questo frammento di vita.}} :[...] ''being firmly persuaded that every time a man smiles,—but much more so, when he laughs, that he adds something to this Fragment of Life.''<ref>Dalla dedica a Pitt della seconda edizione dei voll. I e II di ''Tristram Shandy''; citato in Alan B. Howes, ''Laurence Sterne'', Routledge, London-New York, 1995, p. [https://books.google.it/books?id=nhGGAgAAQBAJ&pg=PA464 464]. La frase è menzionata da Ugo Foscolo nella prefazione alla sua traduzione dello sterniano ''Viaggio sentimentale'', tuttavia in forma indiretta e leggermente diversa: «Era opinione del reverendo Lorenzo Sterne parroco in Inghilterra: ''Che un sorriso possa aggiungere un filo alla trama brevissima della vita'' [...]» ([[s:Pagina:Viaggio sentimentale di Yorick (1813).djvu/16|vedi]]).</ref> *È nota col nome di perseveranza quando si tratta di una buona causa, e di testardaggine quando la causa è cattiva. *Ho imposto questa penitenza alla signora, non per giuoco o crudeltà, ma per il migliore dei motivi; e non me ne scuserò pertanto con lei quando ritornerà:—L'ho fatto per rintuzzare un gusto pernicioso insinuatosi in altre migliaia di persone oltre a lei,—di leggere tutto di seguito, più in cerca dell'avventura, che della profonda erudizione e conoscenza che un libro di questo stampo, se letto come dovrebbe, non può mancare di impartire loro.——La mente dovrebbe abituarsi a fare sagge riflessioni e trarre interessanti conclusioni mentre procede nella lettura; un'abitudine che fece affermare a ''Plinio'' il Giovane, «Di non avere mai letto un libro tanto brutto, da non averne tratto alcun profitto». La storia della ''Grecia'' e di ''Roma'', letta affrettatamente senza questa attitudine e applicazione,—è meno utile, dico io, della storia di ''Parismus'' e ''Parismenus'', o dei Sette Campioni di ''Inghilterra'', per sopra mercato. [...]<br>È una terribile sfortuna per questo mio libro, ma ancor più per la Repubblica delle Lettere;—tanto che lamia viene inghiottita senza sforzo se si considera quella,--che questa stessa abbietta brama di nuove avventure in ogni cosa, si sia così profondamente insinuata nelle nostre abitudini e umori,—e che siamo così intenti a soddisfare l'impazienza della nostra concupiscenza per questa via,—che non mandiamo giù se non le parti più grossolane e carnali di una composizione:—Le sottili allusioni e le scaltrite informazioni della scienza fuggono, come spiriti, verso l'alto;——le pesanti digressioni morali verso il basso; e tanto le une che le altre sono perdute per il mondo non più di quanto lo sarebbero se fossero rimaste in fondo al calamaio.<br>Mi auguro che al lettore non ne siano sfuggite molte, interessanti e curiose come questa, nella quale è stata pizzicata la lettrice. Vorrei che ottenesse il suo effetto;—e che tutta la brava gente, maschi e femmine, potesse apprendere, dal suo esempio, non solo a leggere ma a pensare. (vol. I, cap. XX; 1982, p. 57) *In questa lunga digressione infatti nella quale mi sono lasciato trascinare accidentalmente, come in tutte le mie digressioni (a eccezione di una sola) c'è un colpo da maestro di abilità digressiva, il cui merito temo sia sempre sfuggito al lettore,--non per mancanza di acume da parte sua,—ma perché si tratta di una perfezione che di rado si cerca, o in verità ci si aspetta, in una digressione;---e precisamente di questa: Che sebbene nelle mie digressioni giochi sempre lealmente, come potete notare,—e mi allontani da quello di cui tratto, di tanto e tanto spesso quanto qualsiasi altro scrittore in ''Gran Bretagna'', purtuttavia è sempre mia cura badare che le cose siano sistemate in modo, da non lasciare fermo in mia assenza il congegno principale. [...]<br>Grazie a questo marchingegno il macchinario della mia opera costituisce una specie a parte; due movimenti contrari vi sono stati indotti, e conciliati, che si riteneva fossero inconciliabili fra loro. In una parola, la mia opera è digressiva, e progressiva,—a un tempo. [...]<br>Le digressioni, inconfutabilmente, sono la luce del sole;——sono la vita, l'anima della lettura;---eliminatele da questo libro, per esempio,--tanto varrebbe che eliminaste con esse il libro stesso;—un freddo eterno inverno regnerebbe in ogni pagina; restituitele allo scrittore;----e si fa avanti baldanzoso come uno sposo;—augura Salute a tutti; riporta la varietà, e impedisce all'appetito di languire.<br>Tutta l'abilità consiste nel manipolarle e cucinarle a dovere, perché non siano solo a vantaggio del lettore, ma anche dell'autore, la cui difficile situazione, a questo proposito, è davvero da compatire: Se, infatti, incomincia una digressione,---da quel momento, a quanto posso notare, tutta la sua opera se ne sta ferma come un ciocco;—e se procede con l'opera principale,----è bell'e finita la digressione.<br>——È uno sporco lavoro.—Per il qual motivo, fin dall'inizio di questa, come vedete, ho costruito l'opera principale e le sue parti avventizie con tali intersezioni, e ho così intersecato e attorcigliato i movimenti digressivo e progressivo, una ruota dentro l'altra, che tutto l'ingranaggio ha continuato, in genere, a funzionare;---e per di più, continuerà a funzionare per i prossimi quarant'anni, se piacerà alla fonte della salute di concedermi tanto a lungo la benedizione della vita e del buonumore. (vol. I, cap. XXII; 1982, p. 69) *Non darei quattro soldi per l'abilità di scrittore di chi non capisca questo,——Che la narrazione più semplice e chiara al mondo, appiccicata all'ultima accorata apostrofe a mio zio ''Toby'',—sarebbe sembrata fredda e insipida al palato del lettore;—ho posto fine pertanto senza indugio al capitolo;—sebbene fossi nel bel mezzo della storia.<br>——Gli scrittori del mio stampo hanno un principio in comune con i pittori;—quando la fedeltà al modello rende meno brillanti le nostre rappresentazioni, scegliamo il male minore; giudicando ancor più imperdonabile peccare contro la bellezza, che contro la verità.—Bisogna prendere questa osservazione ''cum grano salis''; ma sia come sia,——dal momento che il paragone è stato fatto più per lasciar raffreddare l'apostrofe che altro,—non ha molta importanza sotto ogni altro riguardo se il lettore lo approvi o no. (vol. II, cap. IV; 1982, p. 90) *—Rinunciando a esercitarlo perdiamo talvolta il diritto a lamentarci;——ma più spesso ne triplichiamo la forza. (vol. II, cap. IV; 1982, p. 91) *Scrivere, quando è fatto come si deve, (come potete star certi che ritengo di fare io) è solo un modo diverso di conversare: Come nessuno, che sappia il fatto suo, in buona compagnia, si azzarderebbe a dire tutto;—così nessun autore, che comprenda i giusti confini del decoro e della buona educazione, pretenderebbe di pensare tutto: Il rispetto più autentico che possiate dimostrare all'intelligenza del lettore, consiste nel fare amichevolmente a metà, e lasciargli qualcosa da immaginare, a sua volta, al pari di voi.<br>Per parte mia, non faccio che rivolgergli complimenti di questo genere, e faccio tutto quanto è in mio potere per mantenere occupata la sua fantasia quanto la mia. (vol. II, cap. XI; 1982, p. 107) *Il mio desiderio più ardente e la più fervida preghiera che formulo per voi, e anche per me, nell'eventualità che la cosa non sia già fatta,——è, che i grandi doni e talenti tanto dello spirito quanto del giudizio, con tutto quanto è solito accompagnarli,———come memoria, fantasia, genio, eloquenza, prontezza d'ingegno, e così via, possano in questo prezioso momento esser versati senza limite o misura, ostacolo o impedimento, tanto caldi quanto ognuno di noi può sopportarlo,—schiuma e sedimenti e tutto; (poiché non vorrei perderne neppure una goccia) nei diversi ricettacoli, cellette, cellule, domicili, dormitori, refettori, e ripostigli del nostro cervello,—in tal guisa, che possano continuare a esservi iniettati e stivati; secondo l'autentica intenzione e significato del mio desiderio, fino a che ogni suo vasello, grande e piccolo, ne sia così colmo, saturato e riempito fino all'orlo, che neppure per salvare una vita umana vi possa entrare o uscire niente altro.<br>Che Dio ci benedica!—quale nobile lavoro non faremmo!—quanto lo completeremmo con successo!——e con quale entusiasmo scriverei per simili lettori!—e voi,—giusto Cielo!—con quale rapimento siedereste a leggere,—ma oh!—è troppo,——mi sento mancare,——svengo deliziosamente a pensarci!——è più di quanto la natura umana possa sopportare!——sostenetemi,—mi gira la testa,—mi si annebbia la vista,——muoio,——sono spacciato.——Aiuto! Aiuto! Aiuto!—Ma ferma,—principio a sentirmi un po' meglio, perché incomincio a prevedere, quando sarà tutto finito, che poiché continueremo tutti a essere begli spiriti,—non saremo mai d'accordo fra noi, per un giorno intero:——vi sarebbero tanta satira e sarcasmo,——beffe e motteggi, con prese in giro e risposte per le rime,——con affondi e parate in un angolo o nell'altro,——non ci sarebbe fra noi altro che malizia.—Caste stelle! che morsi e che graffi, e che schiamazzo e strepito faremmo, con tante teste rotte, e bacchettate sulle nocche, e colpi bassi,—non sarebbe più vita la nostra.<br>Mai poi, poiché saremmo tutti uomini di gran giudizio, rappattumeremmo le cose non appena andassero storte; e per quanto ci detestassimo, dieci volte più di altrettanti diavoli e diavolesse, saremmo non di meno, figlioli cari, tutti bontà e cortesia,——latte e miele,——sarebbe una seconda terra promessa,——un paradiso in terra, se una cosa del genere si potesse avere,—cosicché nell'insieme ce la saremmo cavata abbastanza bene.<br>L'unica cosa per cui mi agito e fumo, e che turba maggiormente la mia invenzione in questo momento, è come ottenere questo risultato; poiché come le vostre signorie ben sanno, di quelle celesti emanazioni di ''spirito'' e ''giudizio'', che ho tanto generosamente invocato sulle vostre signorie quanto su di me,—non vi è che un certo ''quantum'' immagazzinato per tutti, a uso e consumo dell'intera razza umana; e ne vengono mandati in questo vasto mondo ''dosi'' così piccole, che circolano qua e là in un angolino o nell'altro,—e in rivoletti così stretti, e a intervalli così prodigiosi l'uno dall'altro, che ci si chiede come possa durare, o bastare a soddisfare i bisogni e le emergenze di tanti grandi stati, e imperi popolosi. (vol. III, cap. XX; 1982, p. 189) *Mentre gli ignoranti, attraverso queste fonti d'informazione, erano tutti occupati a scendere in fondo al pozzo, dove la <small>VERITÀ</small> tiene la sua piccola corte,—i dotti erano occupati a modo loro a pomparla attraverso la fonte dell'induzione dialettica—a loro non interessavano i fatti—loro ragionavano— (vol. IV, ''Il racconto di Slawkenbergius''; 1982, p. 252) *Al diavolo qualsiasi altra regola debba seguire in questa faccenda—e se ne avessi una—poiché faccio tutto contro le regole—l'accartoccerei e la farei a pezzetti, e dopo averlo fatto la getterei nel fuoco—Mi sono riscaldato? Sì, e avevo un buon motivo—una bella storia! è l'uomo a dover seguire le regole—o le regole a dover seguire lui? (vol. IV, cap. X; 1982, p. 276) *Se è scritto contro qualcosa,—è scritto, con licenza di vostra signoria, contro la malinconia, allo scopo, per mezzo di un più frequente e convulso sollevamento e abbassamento del diaframma, e la secussione dei muscoli intercostali e addominali nelle risate, di convogliare la ''bile'' e gli altri ''succhi'' amari dalla cistifellea, dal fegato e dal pancreas dei sudditi di sua maestà, con tutte le passioni a loro ostili, fino ai rispettivi duodeni. (vol. IV, cap. XXII) *Un nano che porta con sé un metro per misurare la propria statura—credete a me, è nano in più di un senso—e tanto basti per i capitoli strappati. (vol. IV, cap. XXV; 1982, p. 298) *È strano osservare il trionfo di incidenti insignificanti sulla mente:—Quanto peso abbiano incredibilmente nel formare e guidare le nostre opinioni, tanto degli uomini che delle cose,—sì che quisquilie più leggere dell'aria, sospingono nell'anima una convinzione, e ve la piantano così irremovibilmente,—che tutte le dimostrazioni di ''Euclide'', se potessero essere indotte ad aprirvi una breccia, non riuscirebbero a scalzarla. (vol. IV, cap. XXVII; 1982, p. 304) *Se mi fosse concesso come a ''Sancio Panza'' scegliermi un regno, non sarebbe un regno marittimo—o un regno di neri con i quali fare qualche penny——no, sarebbe un regno di sudditi che ridono di cuore: E poiché le passioni biliose e più saturnine, creando disordini nel sangue e negli umori, hanno una cattiva influenza, a quanto vedo, sul corpo politico quanto su quello naturale,—e poiché niente all'infuori dell'abitudine alla virtù può dominare completamente quelle passioni, e assoggettarle alla ragione—aggiungerei alla mia preghiera—che Dio conceda ai miei sudditi la grazia di essere <small>SAGGI</small> quanto sono <small>ALLEGRI</small>; e sarei allora il più felice dei monarchi, e loro il più felice dei popoli sotto il cielo.—<br>E così, per il momento con questa morale, con licenza delle vostre signorie e reverenze, prendo congedo da voi fino al prossimo anno, quando (se questa infame tosse non mi uccide nel frattempo) darò un'altra tiratina alle vostre barbe, e rivelerò al mondo una storia che non immaginate neppure lontanamente. (vol. IV, cap. XXXII; 1982, p. 320) *Ogni cosa a questo mondo, disse mio padre, è pregna di umorismo,—e ha in sé spirito, e qualche insegnamento del pari,—se soltanto riusciamo a scoprirli. (vol. V, cap. XXXII; 1982, p. 374) *Quel che mio padre aveva da dire sugli oppiacei di sua signoria di ''Verulam'', sul suo salnitro, le sue applicazioni di grasso e i suoi clisteri, lo leggerete,—ma non oggi—né domani: il tempo mi incalza,—il lettore è impaziente, debbo andare avanti.——Leggerete il capitolo a vostro agio, (se così vorrete) non appena sarà pubblicata la ''Tristrampedia''.——— (vol. V, cap. XXXV; 1982, p. 378) *——Ma questo c'entra come i cavoli a merenda—perché ne parlo?——Chiedetelo alla mia penna—è lei a dominarmi,—io non la domino. (vol. VI, cap. VI; 1982, p. 398) *La cosa è questa.<br>Che dei vari modi di incominciare un libro in uso oggi in tutto il mondo conosciuto, confido che il mio modo di farlo sia il migliore——Sono certo che è il più religioso——perché incomincio a scrivere la prima frase——e mi affido a Dio Onnipotente per la seconda.<br>Curerebbe per sempre qualsiasi autore dall'affanno e dalla follia di spalancare la porta di casa, e chiamare amici e vicini, parenti, e il diavolo con tutti i suoi dannati, con le loro macchine e martelli, eccetera, solo per osservare come ogni mia frase segua l'altra, e come la trama segue il tutto.<br>Vorrei che mi vedeste alzarmi a metà dalla poltrona, e con quale fiducia, mentre mi afferro al bracciolo, alzi lo sguardo——afferrando l'idea, talvolta perfino prima che sia arrivata a metà strada——<br>Credo in coscienza di avere intercettato più di un pensiero destinato a un altro. (vol. VIII, cap. II; 1982, p. 520) *I [[negro|negri]] hanno un'anima? con licenza di vostro onore, disse il Caporale (in tono dubbioso).<br>Non sono molto versato in faccende di questo genere, Caporale, disse mio zio Toby; ma immagino che Dio non li lascebbe senza, più di me o di te——<br>——Significherebbe mettere alcuni al di sopra di altri, disse il Caporale.<br>Proprio così; disse mio zio Toby. Perché allora, con licenza di vostro onore, una ragazza nera deve essere trattata peggio di una ragazza bianca?<br>Non posso dartene alcun motivo, disse mio zio Toby———<br>——Soltanto, esclamò il Caporale, scuotendo il capo, perché non ha nessuno che la difenda—— (vol. IX, cap. VI; 1982, p. 589) *Non discuterò dell'argomento: il Tempo passa troppo in fretta: ogni lettera che traccio mi dice con quanta rapidità la Vita segua la mia penna; i suoi giorni e le sue ore, più preziosi, mia cara Jenny! dei rubini che porti al collo, fuggono sulle nostre teste come nubi leggere in un giorno di vento, per non tornare mai più – tutto incalza – mentre ti arrotoli intorno al dito quel boccolo, – guarda! diventa grigio; e ogni volta che ti bacio la mano per dirti adieu e ogni assenza che segue, sono preludio a quella separazione eterna alla quale dovremo presto sottostare. – <br> – Il cielo abbia misericordia di entrambi!» (Mondadori 1992, p. 594<ref>Citato in Ivan Pupolizio, ''[https://jcom.sissa.it/sites/default/files/documents/jcom0102%282002%29A02_it.pdf Raccontare il tempo]'', nota 68, p. 29, ''sissa.it''</ref>) *Rileggendo dalla fine l'ultimo capitolo ed esaminando il tessuto della sua stesura, mi rendo conto che è necessario venga inserita una buona quantità di argomenti eterogenei, per mantenere quel giusto equilibrio fra saggezza e follia, senza il quale il libro non resisterebbe un solo anno: né sarà una povera digressione furtiva (che se non fosse per il nome, non impedirebbe a nessuno di procedere indisturbato sulla strada maestra del re) a servire allo scopo——no; se di digressione deve trattarsi, che sia una buona digressione vivace, dove né il cavallo né il cavaliere possano esser presi se non di rimbalzo. (vol. IX, cap. XII; 1982, p. 600) *Senza dubbio, se si può fare qualche affidamento sulla Logica, e non sono accecato dall'amor proprio, deve esserci qualcosa del vero genio in me, semplicemente per questo sintomo, che ignoro che cosa sia l'invidia: poiché non mi accade mai di fare una brillante scoperta che tenda a promuovere il bello scrivere, senza renderla immediatamente pubblica; poiché desidero che tutta l'umanità possa scrivere bene come me.<br>——Cosa che farà certamente, se pensa altrettanto poco. (vol. IX, cap. XII; 1982, p. 601) *Per ogni dieci battute di spirito vi siete fatto cento nemici. *Solo i [[coraggio|coraggiosi]] sanno [[perdono|perdonare]]. *Un uomo dovrebbe sapere qualcosa anche sul proprio paese prima di andare all'estero. ===[[Explicit]]=== ——Ma una vacca non potrebbe essere sterile? replicò mio padre rivolgendosi al dottor Slop.<br>Non accade mai: disse il dottor Slop, ma sarebbe abbastanza naturale che la moglie di costui avesse partorito prima del termine della sua gravidanza——dimmi il bambino ha capelli sulla testa?—aggiunse il dottor Slop———<br>È peloso quanto me, disse Obadiah.——Obadiah non si radeva da tre settimane ——Iuh--uh----uh--------esclamò mio padre, incominciando la frase con un fischio——e così, fratello Toby, questo mio povero [[bue|Toro]], che è il miglior toro di quanti abbiano mai pisc—o, e che in tempi migliori sarebbe andato bene per la stessa Europa——se soltanto avesse avuto due gambe di meno, potrebbe essere trascinato davanti al Tribunale dei Divorzi, e perdere la reputazione——che per un Toro di Città, fratello Toby, equivale a perdere la vita———<br>D--o! disse mia madre, ma di che cosa parla questa storia?—<br>Di BALLE, disse Yorick——ed è una delle migliori del suo genere che abbia mai sentito. ==Citazioni su Laurence Sterne== *Con lo Sterne il romanzo si trasforma: la peripezia cessa di essere l'ingrediente principale; l'autore approfitta d'ogni scusa per introdurre riflessioni, aneddoti grassocci, capricci d'ogni genere, perfino scherzi come pagine bianche, pagine marmorizzate, un capitolo formato della sola parola ''alas!'' stampata a lettere sempre più grandi, ecc. ([[Mario Praz]]) *Il romanzo di [[Pierre-Ambroise-François Choderlos de Laclos|Laclos]] è scrittura che si introietta frase per frase e il libro, pertanto, come il Tristram Shandy di Sterne, richiede di essere letto come un tutto già organico nella singola frase, poiché ogni frase è un romanzo. ([[Aldo Busi]]) *La narrativa di Sterne è molto attenta a tutti gli aspetti del realismo formale: alla divisione del tempo, dello spazio e alle differenziazioni personali, a una sequenza di azioni naturale e verosimigliante; e alla creazione di uno stile letterario che dia l'equivalente verbale e ritmico più esatto possibile dell'oggetto descritto. Il risultato è che molte scene di ''Tristram Shandy'' giungono a un livello di autenticità vivente che combina la brillante economia di suggerimenti di [[Daniel Defoe|Defoe]] e la più minuziosa presentazione di [[Samuel Richardson|Richardson]] di pensieri momentanei, sentimenti e gesti. Tanto sicuro è, invero, il modo con cui egli domina la presentazione realistica che, se l'avesse applicato ai fini del romanzo, Sterne sarebbe probabilmente diventato la figura più importante tra i romanzieri del diciottesimo secolo. Ma ''Tristram Shandy'' non è tanto un romanzo quanto una parodia di romanzo e, con una maturità tecnica precoce, Sterne volge la sua ironia contro molti dei metodi narrativi che il nuovo genere aveva di poco sviluppato. ([[Ian Watt]]) ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Laurence Sterne, ''[[s:Viaggio sentimentale di Yorick|Viaggio sentimentale di Yorick lungo la Francia e l'Italia]]'', traduzione di Didimo Chierico ([[Ugo Foscolo]]), Didot, Pisa, 1813. *Laurence Sterne, ''Vita e opinioni di Tristram Shandy, gentiluomo'', a cura di Lidia Conetti, Mondadori, 1992<sup>3</sup>. ISBN 8804358858 ==Altri progetti== {{interprogetto}} ===Opere=== {{Pedia|Vita e opinioni di Tristram Shandy, gentiluomo||(1760-1767)}} {{Pedia|Viaggio sentimentale||(1768)}} {{DEFAULTSORT:Sterne, Laurence}} [[Categoria:Epistolografi]] [[Categoria:Scrittori irlandesi]] [[Categoria:Umoristi]] k8bc1irf84rbg9xowacbwnmnib77s88 Erich Segal 0 4248 1350668 1311441 2024-11-07T12:50:00Z CommonsDelinker 1592 Rimuovo l'immagine "Erich_Segal.jpg", cancellata in Commons da [[commons:User:Krd|Krd]] perché per [[:c:Commons:Deletion requests/File:Erich Segal.jpg|]]. 1350668 wikitext text/x-wiki '''Erich Wolf Segal''' (1937 – 2010), scrittore e sceneggiatore statunitense. ==''Love Story''== ===[[Incipit]]=== Che cosa si può dire di una ragazza morta a venticinque anni?<br>Che era bella. E simpatica. Che amava [[Wolfgang Amadeus Mozart|Mozart]] e [[Johann Sebastian Bach|Bach]]. E i [[The Beatles|Beatles]]. E me. Una volta che mi aveva messo specificamente nel mucchio con tutti quei tizi musicali, le chiesi l'ordine di preferenza, e lei rispose sorridendo: «Alfabetico.» Sul momento sorrisi anch'io. Ora però mi chiedo se nell'elenco io comparivo con il nome – nel qual caso sarei venuto dopo Mozart – oppure con il cognome, perché mi sarei trovato tra Bach e i Beatles. In ogni modo non venivo per primo, il che sarà idiota ma mi secca terribilmente, essendo cresciuto con l'idea che devo sempre essere il numero uno. Eredità di famiglia, capite? {{NDR|Erich Segal, ''Love Story'', traduzione di Maria Gallone, Aldo Garzanti Editore, Milano, 1971}} ===Citazioni=== *Ehi, Oliver, andiamo a vedere <Becket e il suo re> stasera?<br>Sai che costa tre dollari?<br>Che intendi dire?<br>Intendo dire un dollaro e cinquanta cents per te e un dollaro e cinquanta cents per me.<br>Questo significa sì o no?<br>Né l'uno né l'altro. Significa solo tre dollari. (1971, p. 81) *Non è così facile fabbricare un bambino.<br>C'è da ridere se si pensa che gli uomini passano i primi anni della loro vita sessuale a preoccuparsi di ''non'' mettere incinte le donne per poi cambiare di colpo e diventare ossessionati dall'idea del concepimento. (1971, p. 109) *[[Amore|Amare]] significa non dover dire mai "[[mi dispiace]]". (2018) ==Bibliografia== *Erich Segal, ''Love Story'', traduzione di Maria Gallone, Aldo Garzanti Editore, Milano, 1971. *Erich Segal, ''Love Story'', traduzione di Maria Gallone, Sperling & Kupfer, Milano, 2018. ISBN 978-88-200-6394-8 ==Filmografia== *''[[Love Story]]'' (1970) ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Segal, Eric}} [[Categoria:Sceneggiatori statunitensi]] [[Categoria:Scrittori statunitensi]] k29pj2x35dss7eeyxo94q9ih4harfyn 1350670 1350668 2024-11-07T13:16:13Z Spinoziano 2297 immagine 1350670 wikitext text/x-wiki [[File:Erich Segal 1965.jpg|miniatura|Erich Segal nel 1965]] '''Erich Wolf Segal''' (1937 – 2010), scrittore e sceneggiatore statunitense. ==''Love Story''== ===[[Incipit]]=== Che cosa si può dire di una ragazza morta a venticinque anni?<br>Che era bella. E simpatica. Che amava [[Wolfgang Amadeus Mozart|Mozart]] e [[Johann Sebastian Bach|Bach]]. E i [[The Beatles|Beatles]]. E me. Una volta che mi aveva messo specificamente nel mucchio con tutti quei tizi musicali, le chiesi l'ordine di preferenza, e lei rispose sorridendo: «Alfabetico.» Sul momento sorrisi anch'io. Ora però mi chiedo se nell'elenco io comparivo con il nome – nel qual caso sarei venuto dopo Mozart – oppure con il cognome, perché mi sarei trovato tra Bach e i Beatles. In ogni modo non venivo per primo, il che sarà idiota ma mi secca terribilmente, essendo cresciuto con l'idea che devo sempre essere il numero uno. Eredità di famiglia, capite? {{NDR|Erich Segal, ''Love Story'', traduzione di Maria Gallone, Aldo Garzanti Editore, Milano, 1971}} ===Citazioni=== *Ehi, Oliver, andiamo a vedere <Becket e il suo re> stasera?<br>Sai che costa tre dollari?<br>Che intendi dire?<br>Intendo dire un dollaro e cinquanta cents per te e un dollaro e cinquanta cents per me.<br>Questo significa sì o no?<br>Né l'uno né l'altro. Significa solo tre dollari. (1971, p. 81) *Non è così facile fabbricare un bambino.<br>C'è da ridere se si pensa che gli uomini passano i primi anni della loro vita sessuale a preoccuparsi di ''non'' mettere incinte le donne per poi cambiare di colpo e diventare ossessionati dall'idea del concepimento. (1971, p. 109) *[[Amore|Amare]] significa non dover dire mai "[[mi dispiace]]". (2018) ==Bibliografia== *Erich Segal, ''Love Story'', traduzione di Maria Gallone, Aldo Garzanti Editore, Milano, 1971. *Erich Segal, ''Love Story'', traduzione di Maria Gallone, Sperling & Kupfer, Milano, 2018. ISBN 978-88-200-6394-8 ==Filmografia== *''[[Love Story]]'' (1970) ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Segal, Eric}} [[Categoria:Sceneggiatori statunitensi]] [[Categoria:Scrittori statunitensi]] 2zkgep11mv46vq0trrri1k6c5juvimv Template:SelezioneNuove 10 4465 1350688 1350552 2024-11-07T15:42:20Z Ibisco 49387 + 1 1350688 wikitext text/x-wiki <noinclude>{{Protetta}}</noinclude> <div style="text-align:justify; margin-right:10px;"><!-- AGGIUNGI UNA NUOVA VOCE IN CIMA ALLA LISTA, CANCELLANDONE UNA DAL FONDO. La lista viene aggiornata periodicamente da un utente registrato qualunque (nessun timore!), per un totale di 30. 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La lista viene aggiornata periodicamente da un utente registrato qualunque (nessun timore!), per un totale di 30. AGGIUNGI QUI UNA NUOVA VOCE: NON DIMENTICARE IL SEPARATORE "{{,}}" --> [[Margot Sikabonyi]]{{,}} [[Daijirō Katō]]{{,}} [[Cal Crutchlow]]{{,}} [[Takaaki Nakagami]]{{,}} [[Franco Alfano (compositore)|Franco Alfano]]{{,}} [[Alyssa D'Incà]]{{,}} [[Vittoria Vecchini]]{{,}} [[Meta (rugby)]]{{,}} [[Vittoria Ostuni Minuzzi]]{{,}} [[Suzuki RG 500]]{{,}} [[Rugby a 7]]{{,}} [[Barry John]]{{,}} [[Angelique Rockas]]{{,}} [[Francesco Balilla Pratella]]{{,}} [[Margarete Buber-Neumann]]{{,}} ''[[Mata Hari (film 1931)|Mata Hari]]''{{,}} [[Ducati Corse]]{{,}} [[Paintball]]{{,}} [[Francesco Piccolo (filologo)|Francesco Piccolo]]{{,}} ''[[Il castello di Dragonwyck]]''{{,}} [[Jaroslava Mahučich]]{{,}} [[Alberto Manzi]]{{,}} ''[[Quell'incerto sentimento]]''{{,}} [[Jenny Erpenbeck]]{{,}} [[Maria Teresa Gozzadini]]{{,}} [[Mauro Repetto]]{{,}} [[Dejanira Bada]]{{,}} [[Alberto Radicati di Passerano]]{{,}} ''[[Il fantasma e la signora Muir]]''{{,}} [[Campionati europei di atletica leggera 1978 - Salto in alto femminile]] <!-- NON DIMENTICARE DI TOGLIERE L'ULTIMO SEPARATORE "{{,}}" --></div><noinclude> [[Categoria:Template selezione]] </noinclude> 45d2wn4dkhdwoc106328ptng6ds1g5k 1350762 1350742 2024-11-08T03:13:44Z Danyele 19198 +2 1350762 wikitext text/x-wiki <noinclude>{{Protetta}}</noinclude> <div style="text-align:justify; margin-right:10px;"><!-- AGGIUNGI UNA NUOVA VOCE IN CIMA ALLA LISTA, CANCELLANDONE UNA DAL FONDO. La lista viene aggiornata periodicamente da un utente registrato qualunque (nessun timore!), per un totale di 30. AGGIUNGI QUI UNA NUOVA VOCE: NON DIMENTICARE IL SEPARATORE "{{,}}" --> [[Milena Baldassarri]]{{,}} [[Giulia Maenza]]{{,}} [[Margot Sikabonyi]]{{,}} [[Daijirō Katō]]{{,}} [[Cal Crutchlow]]{{,}} [[Takaaki Nakagami]]{{,}} [[Franco Alfano (compositore)|Franco Alfano]]{{,}} [[Alyssa D'Incà]]{{,}} [[Vittoria Vecchini]]{{,}} [[Meta (rugby)]]{{,}} [[Vittoria Ostuni Minuzzi]]{{,}} [[Suzuki RG 500]]{{,}} [[Rugby a 7]]{{,}} [[Barry John]]{{,}} [[Angelique Rockas]]{{,}} [[Francesco Balilla Pratella]]{{,}} [[Margarete Buber-Neumann]]{{,}} ''[[Mata Hari (film 1931)|Mata Hari]]''{{,}} [[Ducati Corse]]{{,}} [[Paintball]]{{,}} [[Francesco Piccolo (filologo)|Francesco Piccolo]]{{,}} ''[[Il castello di Dragonwyck]]''{{,}} [[Jaroslava Mahučich]]{{,}} [[Alberto Manzi]]{{,}} ''[[Quell'incerto sentimento]]''{{,}} [[Jenny Erpenbeck]]{{,}} [[Maria Teresa Gozzadini]]{{,}} [[Mauro Repetto]]{{,}} [[Dejanira Bada]]{{,}} [[Alberto Radicati di Passerano]] <!-- NON DIMENTICARE DI TOGLIERE L'ULTIMO SEPARATORE "{{,}}" --></div><noinclude> [[Categoria:Template selezione]] </noinclude> 5mne9rmvtbgwhp8d8sx3q7bvshflc4h Mamma, ho perso l'aereo 0 7191 1350803 1350535 2024-11-08T10:13:19Z ~2024-9309 100275 /* Explicit */ 1350803 wikitext text/x-wiki {{Film |titoloitaliano=Mamma, ho perso l'aereo |titolooriginale=Home Alone |immagine= |dimensioneimmagine= 200 |didascalia=La casa in cui è stato girato il film |paese=USA |anno=1990 |genere=commedia |regista=[[Chris Columbus]] |sceneggiatore=[[John Hughes]] |attori = *[[Macaulay Culkin]]: Kevin McCallister *[[Joe Pesci]]: Harry Lime *[[Daniel Stern (attore)|Daniel Stern]]: Marv Merchants *[[Catherine O'Hara]]: Kate McCallister *[[Roberts Blossom]]: vecchio Marley *[[John Heard]]: Peter McCallister *[[John Candy]]: Gus Polinski *[[Devin Ratray]]: Buzz McCallister *[[Angela Goethals]]: Linnie McCallister *[[Michael C. Maronna]]: Jeff McCallister *[[Hillary Wolf]]: Megan McCallister *[[Gerry Bamman]]: zio Frank McCallister *[[Terrie Snell]]: zia Leslie McCallister *[[Kieran Culkin]]: Fuller McCallister *[[Kristin Minter]]: Heather McCallister *[[Dan Charles Zukoski]]: fattorino delle pizze *[[Bill Erwin]]: Ed *[[Larry Hankin]]: sergente Larry Balzak *[[Alan Wilder (attore)|Alan Wilder]]: impiegato aeroporto di Scranton *[[Jedidiah Cohen]]: Rod McCallister *[[Jeffrey Wiseman]]: Mitch Murphy *[[Hope Davis]]: impiegata aeroporto di Parigi *[[Ann Whitney]]: commessa *[[Jim Ortlieb]]: Herb il commesso *[[Ray Toler]]: zio Rob McCallister *[[Virginia Smith]]: zia Georgette McCallister *[[Ken Hudson Campbell]]: Babbo Natale *[[Sandra Macat]]: elfo *[[Diana Rein]]: Sondra McCallister *[[Senta Moses]]: Tracy McCallister *[[Anna Slotky]]: Brooke McCallister *[[Matt Doherty (attore)|Matt Doherty]]: Steffan McCallister *[[Ralph Foody]]: gangster Johnny (TV) *[[Michael Guido]]: gangster Cobra (TV) |doppiatoriitaliani = *[[Ilaria Stagni]]: Kevin McCallister *[[Saverio Moriones]]: Harry Lime *[[Mino Caprio]]: Marv Merchants *[[Stefania Patruno]]: Kate McCallister *[[Nando Gazzolo]]: vecchio Marley *[[Carlo Valli]]: Peter McCallister *[[Paolo Buglioni]]: Gus Polinski *[[Giorgio Milana]]: Buzz McCallister *[[Monica Vulcano]]: Linnie McCallister *[[Armando Bandini]]: zio Frank McCallister *[[Lorenza Biella]]: zia Leslie McCallister *[[Mario Milita]]: Ed *[[Stefano Mondini]]: sergente Larry Balzak / Babbo Natale *[[Simone Crisari]]: Mitch Murphy *[[Renato Cortesi]]: gangster Johnny / Cobra (TV) |note= }} '''''Mamma, ho perso l'aereo''''', film statunitense del 1990 con [[Macaulay Culkin]], regia di [[Chris Columbus]]. {{tagline|Una commedia per la famiglia, senza la famiglia.}} ==Frasi== {{cronologico}} *{{NDR|Rivolto a Kevin}} Tu sei quello che i francesi chiamano "les incompétents". ('''Linnie McCallister''') *Voglio vivere da solo! ('''Kevin McCallister''') *Mamma, anche [[Babbo Natale]] deve passare la dogana? ('''Brooke McCallister''') *Fuller, vacci piano con la Pepsi, tesoro! ('''Zia Leslie''') *{{NDR|Rivolto al nipote Kevin}} Guarda che cos'hai fatto, piccolo delinquente! ('''Zio Frank''') *{{NDR|A Kate, travestito da poliziotto}} Non si preoccupi per la sua casa, è in buone mani! ('''Harry Lime''') *Non voglio dormire con Fuller! Se beve qualcosa fa la pipì a letto! Mi piscerà addosso, lo so! ('''Kevin McCallister''') *Buon viaggio! Portatemi qualcosa dalla Francia! ('''Mitch Murphy''') *C'è nessuno? Mamma? Papà? Mamma? Papà? Ma dove siete? Buzz? Buzz? Buzz? Megan? Ehi! Megan? Rod? Zio Frank? Zio Frank, è uno scherzo, vero? Megan? Linnie? È uno scherzo, vero? ('''Kevin McCallister''') *Le macchine sono ancora qui! Quindi non sono partiti! ('''Kevin McCallister''') *Ho fatto sparire la mia famiglia! ('''Kevin McCallister''') *{{NDR|Nel flashback}} Kevin, ti darò in pasto alla mia tarantola! ('''Buzz McCallister''') *{{NDR|Nel flashback}} Kevin, sei un disastro della Natura! ('''Jeff McCallister''') *Ho fatto bene a far sparire la mia famiglia! ('''Kevin McCallister''') *{{NDR|Dopo aver letto ''Playboy''}} Tutte quelle donne nude... che schifo! ('''Kevin McCallister''') *{{NDR|Fingendo di chiamare Buzz}} Buzz, sto frugando fra le tue cose, mi senti? Vieni fuori e picchiami! ('''Kevin McCallister''') *{{NDR|Guardando la foto della fidanzata del fratello}} Buzz, la tua ragazza! Che brutta! ('''Kevin McCallister''') *{{NDR|Fingendo di chiamare i genitori}} Ehi, sto mangiando schifezze e guardo un film da grandi, venite a impedirmelo! ('''Kevin McCallister''') *{{NDR|Al telefono dell'aeroporto dopo essersene impossessata con la forza mentre una signora stava telefonando}} Hello? Hello? Metta giù, richiamerà! ('''Kate McCallister''') *No, è ridicolo. Solo i vigliacchi si nascondono sotto il letto, e io non sono un vigliacco... sono l'uomo di casa. ('''Kevin McCallister''') *Ho fatto la doccia e mi sono passato il [[sapone]] dappertutto. Proprio dappertutto: davanti, didietro, fra le dita dei piedi, anche nell'ombelico! Tutte cose che non ho mai fatto volentieri. Mi sono lavato i capelli con uno shampoo per adulti e ho usato un balsamo che li fa risplendere. Non ho trovato lo spazzolino da denti, ma ne comprerò uno più tardi. A parte questo mi sento in forma. {{NDR|anziché usare il deodorante, si mette il dopobarba, che gli brucia il viso e si mette a urlare di dolore}} ('''Kevin McCallister''') *{{NDR|A Kevin, che ha quasi investito con il furgone}} Babbo Natale non porta doni al cimitero! ('''Marv Merchants''') *Se è necessario mi piazzerò sulla pista e chiederò un passaggio! ('''Kate McCallister''') *Anche a costo di vendermi l'anima al diavolo in persona io arriverò a casa da mio figlio! ('''Kate McCallister''') *Per la miseria! Non hanno più ritegno! Fare la multa a Babbo Natale la sera della vigilia! E alla [[Befana]] che faranno, le sequestrano la scopa? ('''Uomo travestito da Babbo Natale''') :''How low! Giving Kriss Kringle a parking ticket on Christmas Eve! What's next, rabies shots for the Easter Bunny?'' *Questa è la mia casa... devo difenderla! ('''Kevin McCallister''') *[[Benedizioni dai film|Benedici]] questo piatto di [[maccheroni]] al formaggio cotti al microonde e benedici quelli che me li hanno venduti. Amen. ('''Kevin McCallister''') *Hai paura, Marv? Hai paura? Coraggio, scavalca! ('''Harry Lime''') ==Dialoghi== {{cronologico}} *'''Kevin McCallister''': Mamma, lo zio Frank non mi fa vedere il film alla TV! Però agli altri sì... perché a me no?<br> '''Kate McCallister''': Kevin, sono al telefono! {{NDR|All'interlocutore}} Quando tornate? Ah, così presto?<br> '''Kevin McCallister''': Non è nemmeno vietato ai minori! Per me quello è scemo!<br> '''Kate McCallister''' {{NDR|mentre sta parlando al telefono}}: Kevin, se lo zio Frank ha detto di no... deve essere proprio brutto! *'''Kevin McCallister''': Io non la so fare una valigia, Jeff. Non l'ho mai fatta in tutta la mia vita!<br>'''Jeff McCallister''': Zuccone!<br>'''Kevin McCallister''': È quello che ha detto Megan!<br>'''Megan McCallister''': Cosa ho detto io?<br>'''Jeff McCallister''': Che è uno zuccone!<br>'''Megan McCallister''': Certo, stava piagnucolando per la valigia! Che dovevo fare, stringergli la mano e dirgli "congratulazioni, sei un idiota!"? *'''Kevin McCallister''': Sai che ci devo mettere? {{NDR|Nella valigia}}<br>'''Jeff McCallister''': Te l'ha gia detto Buzz, faccia da culo! Un vaso da notte! *'''Kevin McCallister''': Buzz...<br>'''Buzz McCallister''': Non si usa bussare, moccioso!?<br>'''Kevin McCallister''': Posso dormire in camera tua, non voglio quella di Fuller, se beve fa la pipì a letto.<br>'''Buzz McCallister''': Non ti farei dormire in camera mia, nemmeno se mi stessi incollato al culo! *{{NDR|Kevin, Buzz e Rod guardano dalla finestra il vecchio Marley spargere il sale sui marciapiedi}}<br>'''Buzz McCallister''': Non avete mai sentito parlare dell'assassino della pala di South Bend?<br>'''Rod McCallister''': No.<br>'''Buzz McCallister''': È lui. Nel 1958 ha ucciso tutta la famiglia e la metà dei suoi vicini di casa con una pala da neve. Da allora si nasconde nel nostro quartiere.<br>'''Rod McCallister''': Ma se è l'assassino della pala, perché non lo arrestano?<br>'''Buzz McCallister''': Non hanno prove sufficienti. Non hanno mai trovato i corpi. Tutti qui intorno sanno che è stato lui. Adesso è solo questione di tempo, ucciderà ancora.<br>'''Rod McCallister''': Cosa fa adesso?<br>'''Buzz McCallister''': Va su e giù per le strade tutta la notte a spargere sale sui marciapiedi.<br>'''Rod McCallister''': Forse sta solo cercando di redimersi.<br>'''Buzz McCallister''': Non è così. Vedi quel bidone pieno di sale? È lì che mette le sue vittime. Il sale intacca i cadaveri e li trasforma in mummie!<br>'''Kevin McCallister''' {{NDR|terrorizzato}}: Mummie?! *'''Kevin McCallister''': Nessuno me ne ha ordinata una solo al formaggio?<br>'''Buzz McCallister''': Certo che c'era. Ma se proprio la vuoi vuol dire che qualcuno dovrà vomitarla, perché non ce n'è più! *'''Kate McCallister''': Di' "Buonanotte", Kevin!<br>'''Kevin McCallister''': "Buonanotte, Kevin!". *'''Kevin McCallister''': Mi odiano tutti in questa famiglia!<br>'''Kate McCallister''': Allora chiedi a Babbo Natale un'altra famiglia.<br>'''Kevin McCallister''': Io non la voglio un'altra famiglia! Non voglio nessuna famiglia! Le famiglie rompono!<br>'''Kate McCallister''': Resta lassù. Non voglio vederti per il resto della serata.<br>'''Kevin McCallister''': E io non voglio più vederti per tutto il resto di tutta la mia vita, anzi, non voglio vedere proprio nessuno!<br>'''Kate McCallister''': Spero che non parli sul serio. Sarebbe molto triste per te se ti svegliassi domattina e non avessi una famiglia.<br>'''Kevin McCallister''': No, nient'affatto.<br>'''Kate McCallister''': Allora ridillo. Potrebbe avverarsi.<br>'''Kevin McCallister''': Spero di non rivedere più nessuno di voi! *'''Frank''': Non riusciremo assolutamente a prendere quell'aereo! Parte tra quarantacinque minuti! <br /> '''Peter McCallister''': Non essere così pessimista! <br /> '''Frank''': Non sono pessimista, sono realista! *{{NDR|Kevin guarda ''Angels with Filthy Souls'', un film di gangster alla tv<ref name="Angels with Filthy Souls">Film fittizio intitolato ''Angels with Filthy Souls'' realizzato appositamente per queste scene.</ref>}}<br>'''Gangster Johnny''': Chi è?<br>'''Gangster Cobra''': Sono io, Cobra. Ho portato la roba.<br>'''Gangster Johnny''': Lasciala davanti alla porta e levati dalle scatole!<br>'''Gangster Cobra''': D'accordo, Johnny. Ma i miei soldi?<br>'''Gangster Johnny''': Quali soldi?<br>'''Gangster Cobra''': A.C. ha detto che avevi un po' di grana per me.<br>'''Gangster Johnny''': Ah sì? E quanto dovrei darti?<br>'''Gangster Cobra''': A.C. ha detto il 10%.<br>'''Gangster Johnny''': Peccato che A.C. non comandi più niente qui!<br>'''Gangster Cobra''': Gli voglio parlare!<br>'''Gangster Johnny''': Adesso è di sopra a fare un bagno. Gli parlo io quando scende. Ehi, intanto vorrei farti una proposta, Cobra. Ti do il tempo di contare fino a dieci per far sparire la tua brutta faccia gialla dalla mia proprietà, prima che ti riempia le budella di piombo!<br>'''Gangster Cobra''': Va bene, Johnny. Scusami. Me ne vado.<br>'''Gangster Johnny''': Uno, due... dieci! Tieni il resto, lurido bastardo! *{{NDR|Sull'aereo per Parigi}}<br>'''Kate McCallister''': Ho una terribile sensazione.<br>'''Peter McCallister''': Che sensazione?<br>'''Kate McCallister''': Di non aver fatto qualcosa...<br>'''Peter McCallister''': No, ti senti così perché siamo partiti in fretta e furia. Non abbiamo trascurato niente, credimi.<br>'''Kate McCallister''': Ho spento il gas?<br>'''Peter McCallister''': No... l'ho fatto io.<br>'''Kate McCallister''': Hai chiuso tutto?<br>'''Peter McCallister''': Sì.<br>'''Kate McCallister''': Hai chiuso il garage?<br>'''Peter McCallister''': Hai ragione... ho dimenticato di chiudere il garage, è vero.<br>'''Kate McCallister''': No... Non è questo.<br>'''Peter McCallister''': Cos'altro abbiamo dimenticato...?<br>'''Kate McCallister''': Kevin!! *'''Kate McCallister''': Com'è potuto succedere? L'abbiamo dimenticato!<br>'''Peter McCallister''': Non l'abbiamo dimenticato. Abbiamo solo contato male.<br>'''Kate McCallister''': Che razza di madre sono?!<br>'''Frank''': Se ti può far sentire meglio, io ho dimenticato gli occhiali! *{{NDR|Al telefono}}<br>'''Poliziotta Rose''': Sì, distretto di polizia.<br>'''Kate McCallister''': Ah, senta, sto chiamando da Parigi. Uno dei miei figli è rimasto solo in casa. Il nostro telefono è guasto, perciò vorrei che qualcuno andasse a casa nostra a dirgli che stiamo tornando a prenderlo.<br>'''Poliziotta Rose''': Ok, le passo l'emergenza crisi familiari.<br>'''Kate McCallister''': No! Ma questa non è una crisi familiare!<br>'''Poliziotta Rose''': Aspetti! {{NDR|Bussando all'ufficio adiacente}} Larry, le vuoi parlare tu? C'è una signora che mi sembra un po' suonata.<br>'''Sergente Larry Balzak''': Che linea, Rose?<br>'''Poliziotta Rose''': Mh, la 2.<br>'''Sergente Larry Balzak''': Emergenza crisi familiari. Sergente Balzak.<br>'''Kate McCallister''': Senta, sto chiamando da Parigi. Il mio bambino è a casa da solo.<br>'''Sergente Larry Balzak''': È rimasto coinvolto in un alterco con un ubriaco e/o con un malato di mente e/o con un membro della famiglia?<br>'''Kate McCallister''': No!<br>'''Sergente Larry Balzak''': È rimasto coinvolto in un incidente casuale domestico?<br>'''Kate McCallister''': Non lo so. Non credo... Spero di no!<br>'''Sergente Larry Balzak''' {{NDR|mentre si sta strafogando di ciambelle}}: Il bambino ha ingerito qualche veleno e/o qualche oggetto che può essergli rimasto in gola?<br>'''Kate McCallister''': No! È semplicemente solo in casa e vorrei che qualcuno andasse lì a vedere se sta bene! Insomma, a dargli un'occhiata!<br>'''Sergente Larry Balzak''': Lei vuole che andiamo a casa sua solo per dargli un'occhiata?<br>'''Kate McCallister''': Sì!<br>'''Sergente Larry Balzak''': Allora le passo il distretto di polizia.<br>'''Kate McCallister''': Ma sono stati loro a passarmi lei!<br>'''Sergente Larry Balzak''': Rose, la suonata sulla 2!<br>'''Poliziotta Rose''': Passamela.<br>'''Sergente Larry Balzak''': Aspetti in linea. *'''[[Segreterie telefoniche dai film|Segreteria telefonica]] della famiglia Murphy''': Salve, qui la famiglia Murphy. Lasciate un messaggio dopo il segnale acustico.<br>'''Messaggio di Peter McCallister''': Chuck, sono ancora Peter McCallister e siamo sempre a Parigi, a casa di mio fratello. Ti do il numero di qui, ok? Il prefisso del dipartimento è 33, quello della città è 14 e il numero è 69-48-76-34. Hai scritto? Quando torni a casa, se torni a casa, chiamami per favore qui a Parigi. *'''Harry Lime''': L'hai rifatto, è così? Hai lasciato i rubinetti aperti. Tu sei picchiato! Perché lo fai? Ti avevo detto di smettere!<br>'''Marv Merchants''': Harry, è il nostro biglietto da visita!<br>'''Harry Lime''': Biglietto da visita!<br>'''Marv Merchants''': Tutti i grandi lasciano la loro firma. Noi siamo i banditi del rubinetto! *'''Megan McCallister''': È tutto assurdo.<br>'''Buzz McCallister''': Cosa?<br>'''Megan McCallister''': Noi a Parigi in questo appartamento, Kevin a casa e la mamma all'aeroporto.<br>'''Buzz McCallister''': Allora?<br>'''Megan McCallister''': Tu non sei preoccupato per Kevin?<br>'''Buzz McCallister''': Perché dovrei esserlo? Quello fa sempre il cretino e vedrai che questo gli servirà di lezione!<br>'''Megan McCallister''': Ma è così piccolo... Secondo te è un po' picchiato?<br>'''Buzz McCallister''': Quel delinquente per un paio di giorni se la spasserà come un matto!<br>'''Megan McCallister''' {{NDR|[[Ultime parole famose dai film|ultime parole famose]]}}: Non ti preoccupa che possa succedergli qualcosa?<br>'''Buzz McCallister''': No! Per tre ragioni: A – non sono così fortunato; B – abbiamo i rivelatori di fumo; e C – abitiamo nella strada più barbosa degli Stati Uniti d'America, dove non succede e non succederà mai niente di lontanamente pericoloso! Punto. *'''Gangster Johnny''' {{NDR|in tv}}: Chi è? <br /> '''Fattorino''': Little Nero, signore, ho portato la pizza! <br /> '''Gangster Johnny''' {{NDR|in tv}}: Lasciala davanti la porta e levati dalle scatole!<br /> '''Fattorino''': Ok, e... per i soldi? <br /> '''Gangster Johnny''' {{NDR|in tv}}: Quali soldi? <br /> '''Fattorino''': Quelli che mi deve per la pizza, signore! <br /> '''Gangster Johnny''' {{NDR|in tv}}: Ah sì? E quanto dovrei darti? <br />'''Fattorino''': Ehm, sono 11 e 80, signore.<br />{{NDR|Senza farsi vedere Kevin mette dodici dollari fuori dalla porta tramite la gattaiola}}<br>'''Gangster Johnny''' {{NDR|in tv}}: Tieni il resto, lurido bastardo! <br /> '''Fattorino''': Spilorcio! <br /> '''Gangster Johnny''' {{NDR|in tv}}: Ehi, ti do il tempo di contare fino a dieci per far sparire la tua brutta faccia gialla dalla mia proprietà, prima che ti riempia le budella di piombo! Uno, due... dieci! {{NDR|In tv il gangster Johnny comincia a sparare e il fattorino della pizza scappa via spaventato}}<ref name="Angels with Filthy Souls"/><br>'''Kevin McCallister''': Ah, una bella pizza al formaggio tutta per me! *'''Commessa Supermercato''': Ma tu sei venuto qui da solo? <br /> '''Kevin McCallister''': Signora, ho 8 anni, secondo lei posso essere venuto da solo?! Andiamo, che sciocchezze! <br /> '''Commessa Supermercato''': Dov'è tua madre? <br /> '''Kevin McCallister''': È fuori in macchina. <br /> '''Commessa Supermercato''': E tuo padre? <br /> '''Kevin McCallister''': Al lavoro. <br /> '''Commessa Supermercato''': E i tuoi fratelli? <br /> '''Kevin McCallister''': Sono figlio unico. <br /> '''Commessa Supermercato''': Dove abiti? <br /> '''Kevin McCallister''': Eh... non posso dirglielo! <br /> '''Commessa Supermercato''': Perché no? <br /> '''Kevin McCallister''': Perché è un'estranea! *'''Caldaia''' {{NDR|nella fantasia di Kevin}}: Ahahah! Kevin!<br>'''Kevin McCallister''': Chiudi il becco! *'''Harry Lime''': Va' a dare un'occhiata! <br />{{NDR|Lunga pausa}}<br>'''Marv Merchants''': Adesso?! <br /> '''Harry Lime''' {{NDR|dopo una breve pausa, pensando di essere preso in giro}}: No, domani, cretino... Adesso! Coraggio! "Adesso?!". *'''Kate McCallister''': Senta, io non dormo da quasi 60 ore. Sono stanca e sporca. Sono andata da Chicago, a Parigi, a Dallas, a... dove diavolo sono?!<br>'''Impiegato aeroporto''': Scranton. <br>'''Kate McCallister''': Sto cercando di tornare a casa da mio figlio che ha 8 anni, e ora che sono quasi arrivata lei mi ferma?!<br>'''Impiegato aeroporto''': Be', dovrà rassegnarsi.<br>'''Kate McCallister''': No! No, no, no, no, affatto! Siamo a Natale! E Natale vuol dire speranza, lo sa?!<br>'''Impiegato aeroporto''': Sissignora, io... <br>'''Kate McCallister''': Se necessario mi piazzerò sulla pista e chiederò un passaggio! A costo di spendere tutto quello che ho, anche di vendermi l'anima al Diavolo in persona... io devo arrivare a casa da mio figlio! *'''Gus Polinski''': Permetta che mi presenti, signora? Gus Polinski. Molto lieto. {{NDR|Kate e Gus Polinski si stringono la mano}} Il re della polka del Midwest! Eh? Ehm... I Kenosha Kickers. {{NDR|il resto del gruppo la saluta, ma lei non ha idea di cosa stia parlando}} No? Ah, non fa niente. Pensavo mi avesse riconosciuto. Comunque... Ehm, sa, io ho avuto un certo successo qualche anno fa, perché io sono quello di "Polka polka polka polka polka polka!" No, eh?<br>'''Kate McCallister''' {{NDR|perplessa}}: No...<br>'''Gus Polinski''': E ''Twin Legs Polka''? ''Yamahoozie Polka''? ''Kiss Me Polka''?<br>'''Kate McCallister''': Ehm...<br>'''Gus Polinski''': ''Polka Twist'', eh?<br>'''Kate McCallister''': Sarebbero canzoni...?<br>'''Gus Polinski''': Sì, ehm... Sì, ecco, nostri grandi successi. Almeno agli inizi degli anni '70. Sì, ne abbiamo vendute ben 623 copie per l'esattezza! *'''Marv Merchants''': Sì, i bambini hanno paura del buio!<br> '''Harry Lime''': Anche tu hai paura del buio, Marv! Non dire di no. *'''Kevin McCallister''': Tanto lo so che non sei il vero Babbo Natale.<br>'''Uomo travestito da Babbo Natale''': Che cosa te lo fa pensare? Sarei curioso di saperlo. {{NDR|si mette in ordine la barba finta}}<br>'''Kevin McCallister''': Sono grande abbastanza per conoscere la vita.<br>'''Uomo travestito da Babbo Natale''': Giusto.<br>'''Kevin McCallister''': Ma so anche che tu lavori per lui. E vorrei che gli dessi un messaggio.<br>'''Uomo travestito da Babbo Natale''': Spara!<br>'''Kevin McCallister''': Io sono Kevin McCallister, 671 Lincoln Boulevard. Vuoi il numero di telefono?<br>'''Uomo travestito da Babbo Natale''': No, non fa niente.<br>'''Kevin McCallister''': Ok. È estremamente importante. Vuoi dirgli per favore che quest'anno invece dei regali rivoglio solo indietro la mia famiglia? Niente giocattoli, ma soltanto Peter, Kate, Buzz, Megan, Linnie e Jeff, e mia zia e i miei cugini, e se ha tempo anche mio zio Frank. D'accordo?<br>'''Uomo travestito da Babbo Natale''': Va bene. Vedrò cosa posso fare. *'''Vecchio Marley''': Abiti vicino a me, vero? Salutami pure quando mi vedi, non devi avere paura. Dicono un sacco di cose su di me, ma non è vero niente. Ok? Sei stato buono quest'anno?<br>'''Kevin McCallister''': Credo di sì.<br>'''Vecchio Marley''': Puoi giurarlo?<br>'''Kevin McCallister''': Naaah...<br>'''Vecchio Marley''': Io mi sentivo triste. Questo è il posto giusto se sei scontento di te.<br>'''Kevin McCallister''': Davvero?<br>'''Vecchio Marley''': Credo di sì.<br>'''Kevin McCallister''': Tu sei scontento di te?<br>'''Vecchio Marley''': No.<br>'''Kevin McCallister''': Io sono stato cattivo ultimamente. Ho detto cose che non dovevo dire. Non sono stato per niente buono quest'anno. Per questo sono un po' triste. Perché a me la mia [[famiglia]] mi piace, anche se certe volte dico il contrario. Certe volte mi sembra persino di odiarli. Lo puoi capire?<br>'''Vecchio Marley''': Credo di sì. Con la tua famiglia hai dei rapporti un po' complicati.<br>'''Kevin McCallister''': Soprattutto con mio fratello più grande.<br>'''Vecchio Marley''': Dentro di te tu li ami sempre, ma ti dimentichi che li ami e qualche volta vi ferite a vicenda e non so perché sei piccolo. *'''Vecchio Marley''': Tanti anni fa, prima che voi vi trasferiste qui, ho litigato con mio figlio.<br>'''Kevin McCallister''': Quanti anni ha?<br>'''Vecchio Marley''': Oh, è grande ormai. Una parola tira l'altra, e gli dissi che non ci tenevo più a vederlo. Lui disse lo stesso, e da allora non ci siamo più parlati.<br>'''Kevin McCallister''': Se ti manca, perché non gli telefoni?<br>'''Vecchio Marley''': Temo che se lo faccio lui non voglia parlarmi.<br>'''Kevin McCallister''': Come fai a saperlo?<br>'''Vecchio Marley''': Non lo so, ma ho paura che succeda.<br>'''Kevin McCallister''': Non ti offendere, ma non sei un po' vecchio per avere [[paura]]?<br>'''Vecchio Marley''': Si può essere un po' vecchi per molte cose, ma mai troppo per avere paura.<br>'''Kevin McCallister''': Sì, è vero. Io ho sempre avuto paura del nostro seminterrato: è buio, c'è roba strana, c'è uno strano odore e tutte cose strane. Erano anni che mi perseguitava.<br>'''Vecchio Marley''': I seminterrati sono così.<br>'''Kevin McCallister''': E poi mi sono costretto a scenderci per fare il bucato, e ho scoperto che non è così brutto. Mi ero preoccupato senza ragione, perché quando ho acceso la luce non era questo granché.<br>'''Vecchio Marley''': Che vorresti dire?<br>'''Kevin McCallister''': Cosa voglio dire? Che dovresti chiamare tuo figlio.<br>'''Vecchio Marley''': E se non mi vuole parlare?<br>'''Kevin McCallister''': Almeno lo saprai. Così potrai smettere di pensarci e non dovrai avere più paura. Anche se sono stato cattivo io vorrei parlare con il mio papà, specialmente adesso che è Natale. *'''Harry''': Prima diamo un'occhiata, possiamo sempre tornare per il furgone. <br /> '''Marv''': Sì... Allora, come vuoi entrare? <br /> '''Harry''': Dalla porta di servizio. Ci aprirà lui {{NDR|Kevin}}, non si sa mai. <br /> '''Marv''': Già! È un bambino, e i bambini sono stupidi! *'''Harry Lime''': Buon Natale signorino... lo sappiamo che sei lì, e anche che sei solo.<br>'''Marv Merchants''': Su, da bravo ragazzino, apri! C'è Babbo Natale... e il suo folletto! *'''Harry Lime''': Marv!<br>'''Marv Merchants''': Harry?<br>'''Harry Lime''': Perché ti sei tolto le scarpe?!<br>'''Marv Merchants''': E tu perché ti sei vestito da gallina?! *'''Harry Lime''': Faremo esattamente quello che ha fatto a noi! Gli brucio la testa come lui ha fatto a me!<br>'''Marv Merchants''': Io gli rompo la faccia con una sbarra di ferro!<br>'''Harry Lime''': Poi forse gli sbatto in faccia un barattolo di vernice!<br>'''Marv Merchants''': E io gli pianto un chiodo in un piede!<br>'''Harry Lime''': Ma prima di tutto gli strapperò a morsi questi ditini! Uno alla volta! *'''Kate McCallister''': Sono una cattiva madre... Sono una cattiva madre...<br>'''Gus Polinski''': Ma non è vero. Non deve sentirsi in colpa. Sono cose che succedono sempre. Succedono a tutti, gliel'assicuro.<br>'''Kate McCallister''': No...<br>'''Gus Polinski''': Vuol sapere qualcosa sui cattivi genitori? Be', guardi noi. Insomma, noi siamo in giro quarantotto, quarantanove settimane l'anno. E chi le vede le nostre famiglie? Ehm, Joe, laggiù. Lo vede? Be', lui ha quasi dimenticato i nomi dei suoi figli. E Ziggy, quello che guida, non l'ha nemmeno mai visto suo figlio. Eddy... Spero che nessuno scriva mai la sua biografia. Eh...<br>'''Kate McCallister''': Ma lei è mai andato in vacanza dimenticando suo figlio a casa?<br>'''Gus Polinski''': Ehm... {{NDR|ci pensa un po' su}} No.<br>'''Kate McCallister''': Ecco!<br>'''Gus Polinski''': Ma una volta ne ho lasciato uno alle pompe funebri. Eh, sì, fu terribile. Vede, ero distrutto, annientato, capisce? Mia moglie era morta e ... e noi lasciammo il bambino per tutto il giorno nella camera ardente. Tutto il giorno, capisce? Solo quando tornammo a casa la sera ce ne siamo accorti. E lui era là, era stato tutto il giorno da solo con la madre morta.<br>'''Kate McCallister''' {{NDR|turbata}}: Oh!<br>'''Gus Polinski''': Eh... Ah, ma si riprese, sa? Sì, dopo sei settimane. Certo, si riprese. Ricominciò a parlare... Ora sta benissimo! Sa, i bambini superano tutto, si riprendono! *'''Buzz McCallister''': Ehi, Kevin! È già molto che non hai dato fuoco alla casa.<br>'''Kevin McCallister''': Grazie, Buzz! *'''Kate McCallister''': Qualcuno corra al drugstore. Non abbiamo nemmeno il latte.<br>'''Kevin McCallister''': Io ho fatto la spesa ieri.<br>'''Jeff McCallister''': Tu hai fatto la spesa?!<br>'''Kevin McCallister''': Ho preso un po' di latte, uova e anche un ammorbidente.<br>'''Kate McCallister''': Cosa?!<br>'''Peter McCallister''': Stai scherzando?! Chi se lo aspettava! Che cos'altro hai fatto mentre eravamo via?<br>'''Kevin McCallister''': Oh, niente di speciale...<br>'''Buzz McCallister''': Sa fare la spesa?! Non sa nemmeno allacciarsi le scarpe ed è andato a fare la spesa! Non è il Kevin che conoscevo! ==[[Explicit]]== {{explicit film}} '''Buzz McCallister''' {{NDR|fuori campo, furioso chiama il fratello}}: Kevin! Che cosa hai combinato in camera mia?! ==Note== <references/> ==Altri progetti== {{interprogetto|etichetta=''Mamma, ho perso l'aereo''}} {{Mamma, ho perso l'aereo}} [[Categoria:Film commedia]] [[Categoria:Film natalizi]] pw1tt91dy0tzk7ku7x0mtekousfnoqu 1350807 1350803 2024-11-08T10:14:18Z ~2024-9309 100275 /* Explicit */ 1350807 wikitext text/x-wiki {{Film |titoloitaliano=Mamma, ho perso l'aereo |titolooriginale=Home Alone |immagine= |dimensioneimmagine= 200 |didascalia=La casa in cui è stato girato il film |paese=USA |anno=1990 |genere=commedia |regista=[[Chris Columbus]] |sceneggiatore=[[John Hughes]] |attori = *[[Macaulay Culkin]]: Kevin McCallister *[[Joe Pesci]]: Harry Lime *[[Daniel Stern (attore)|Daniel Stern]]: Marv Merchants *[[Catherine O'Hara]]: Kate McCallister *[[Roberts Blossom]]: vecchio Marley *[[John Heard]]: Peter McCallister *[[John Candy]]: Gus Polinski *[[Devin Ratray]]: Buzz McCallister *[[Angela Goethals]]: Linnie McCallister *[[Michael C. Maronna]]: Jeff McCallister *[[Hillary Wolf]]: Megan McCallister *[[Gerry Bamman]]: zio Frank McCallister *[[Terrie Snell]]: zia Leslie McCallister *[[Kieran Culkin]]: Fuller McCallister *[[Kristin Minter]]: Heather McCallister *[[Dan Charles Zukoski]]: fattorino delle pizze *[[Bill Erwin]]: Ed *[[Larry Hankin]]: sergente Larry Balzak *[[Alan Wilder (attore)|Alan Wilder]]: impiegato aeroporto di Scranton *[[Jedidiah Cohen]]: Rod McCallister *[[Jeffrey Wiseman]]: Mitch Murphy *[[Hope Davis]]: impiegata aeroporto di Parigi *[[Ann Whitney]]: commessa *[[Jim Ortlieb]]: Herb il commesso *[[Ray Toler]]: zio Rob McCallister *[[Virginia Smith]]: zia Georgette McCallister *[[Ken Hudson Campbell]]: Babbo Natale *[[Sandra Macat]]: elfo *[[Diana Rein]]: Sondra McCallister *[[Senta Moses]]: Tracy McCallister *[[Anna Slotky]]: Brooke McCallister *[[Matt Doherty (attore)|Matt Doherty]]: Steffan McCallister *[[Ralph Foody]]: gangster Johnny (TV) *[[Michael Guido]]: gangster Cobra (TV) |doppiatoriitaliani = *[[Ilaria Stagni]]: Kevin McCallister *[[Saverio Moriones]]: Harry Lime *[[Mino Caprio]]: Marv Merchants *[[Stefania Patruno]]: Kate McCallister *[[Nando Gazzolo]]: vecchio Marley *[[Carlo Valli]]: Peter McCallister *[[Paolo Buglioni]]: Gus Polinski *[[Giorgio Milana]]: Buzz McCallister *[[Monica Vulcano]]: Linnie McCallister *[[Armando Bandini]]: zio Frank McCallister *[[Lorenza Biella]]: zia Leslie McCallister *[[Mario Milita]]: Ed *[[Stefano Mondini]]: sergente Larry Balzak / Babbo Natale *[[Simone Crisari]]: Mitch Murphy *[[Renato Cortesi]]: gangster Johnny / Cobra (TV) |note= }} '''''Mamma, ho perso l'aereo''''', film statunitense del 1990 con [[Macaulay Culkin]], regia di [[Chris Columbus]]. {{tagline|Una commedia per la famiglia, senza la famiglia.}} ==Frasi== {{cronologico}} *{{NDR|Rivolto a Kevin}} Tu sei quello che i francesi chiamano "les incompétents". ('''Linnie McCallister''') *Voglio vivere da solo! ('''Kevin McCallister''') *Mamma, anche [[Babbo Natale]] deve passare la dogana? ('''Brooke McCallister''') *Fuller, vacci piano con la Pepsi, tesoro! ('''Zia Leslie''') *{{NDR|Rivolto al nipote Kevin}} Guarda che cos'hai fatto, piccolo delinquente! ('''Zio Frank''') *{{NDR|A Kate, travestito da poliziotto}} Non si preoccupi per la sua casa, è in buone mani! ('''Harry Lime''') *Non voglio dormire con Fuller! Se beve qualcosa fa la pipì a letto! Mi piscerà addosso, lo so! ('''Kevin McCallister''') *Buon viaggio! Portatemi qualcosa dalla Francia! ('''Mitch Murphy''') *C'è nessuno? Mamma? Papà? Mamma? Papà? Ma dove siete? Buzz? Buzz? Buzz? Megan? Ehi! Megan? Rod? Zio Frank? Zio Frank, è uno scherzo, vero? Megan? Linnie? È uno scherzo, vero? ('''Kevin McCallister''') *Le macchine sono ancora qui! Quindi non sono partiti! ('''Kevin McCallister''') *Ho fatto sparire la mia famiglia! ('''Kevin McCallister''') *{{NDR|Nel flashback}} Kevin, ti darò in pasto alla mia tarantola! ('''Buzz McCallister''') *{{NDR|Nel flashback}} Kevin, sei un disastro della Natura! ('''Jeff McCallister''') *Ho fatto bene a far sparire la mia famiglia! ('''Kevin McCallister''') *{{NDR|Dopo aver letto ''Playboy''}} Tutte quelle donne nude... che schifo! ('''Kevin McCallister''') *{{NDR|Fingendo di chiamare Buzz}} Buzz, sto frugando fra le tue cose, mi senti? Vieni fuori e picchiami! ('''Kevin McCallister''') *{{NDR|Guardando la foto della fidanzata del fratello}} Buzz, la tua ragazza! Che brutta! ('''Kevin McCallister''') *{{NDR|Fingendo di chiamare i genitori}} Ehi, sto mangiando schifezze e guardo un film da grandi, venite a impedirmelo! ('''Kevin McCallister''') *{{NDR|Al telefono dell'aeroporto dopo essersene impossessata con la forza mentre una signora stava telefonando}} Hello? Hello? Metta giù, richiamerà! ('''Kate McCallister''') *No, è ridicolo. Solo i vigliacchi si nascondono sotto il letto, e io non sono un vigliacco... sono l'uomo di casa. ('''Kevin McCallister''') *Ho fatto la doccia e mi sono passato il [[sapone]] dappertutto. Proprio dappertutto: davanti, didietro, fra le dita dei piedi, anche nell'ombelico! Tutte cose che non ho mai fatto volentieri. Mi sono lavato i capelli con uno shampoo per adulti e ho usato un balsamo che li fa risplendere. Non ho trovato lo spazzolino da denti, ma ne comprerò uno più tardi. A parte questo mi sento in forma. {{NDR|anziché usare il deodorante, si mette il dopobarba, che gli brucia il viso e si mette a urlare di dolore}} ('''Kevin McCallister''') *{{NDR|A Kevin, che ha quasi investito con il furgone}} Babbo Natale non porta doni al cimitero! ('''Marv Merchants''') *Se è necessario mi piazzerò sulla pista e chiederò un passaggio! ('''Kate McCallister''') *Anche a costo di vendermi l'anima al diavolo in persona io arriverò a casa da mio figlio! ('''Kate McCallister''') *Per la miseria! Non hanno più ritegno! Fare la multa a Babbo Natale la sera della vigilia! E alla [[Befana]] che faranno, le sequestrano la scopa? ('''Uomo travestito da Babbo Natale''') :''How low! Giving Kriss Kringle a parking ticket on Christmas Eve! What's next, rabies shots for the Easter Bunny?'' *Questa è la mia casa... devo difenderla! ('''Kevin McCallister''') *[[Benedizioni dai film|Benedici]] questo piatto di [[maccheroni]] al formaggio cotti al microonde e benedici quelli che me li hanno venduti. Amen. ('''Kevin McCallister''') *Hai paura, Marv? Hai paura? Coraggio, scavalca! ('''Harry Lime''') ==Dialoghi== {{cronologico}} *'''Kevin McCallister''': Mamma, lo zio Frank non mi fa vedere il film alla TV! Però agli altri sì... perché a me no?<br> '''Kate McCallister''': Kevin, sono al telefono! {{NDR|All'interlocutore}} Quando tornate? Ah, così presto?<br> '''Kevin McCallister''': Non è nemmeno vietato ai minori! Per me quello è scemo!<br> '''Kate McCallister''' {{NDR|mentre sta parlando al telefono}}: Kevin, se lo zio Frank ha detto di no... deve essere proprio brutto! *'''Kevin McCallister''': Io non la so fare una valigia, Jeff. Non l'ho mai fatta in tutta la mia vita!<br>'''Jeff McCallister''': Zuccone!<br>'''Kevin McCallister''': È quello che ha detto Megan!<br>'''Megan McCallister''': Cosa ho detto io?<br>'''Jeff McCallister''': Che è uno zuccone!<br>'''Megan McCallister''': Certo, stava piagnucolando per la valigia! Che dovevo fare, stringergli la mano e dirgli "congratulazioni, sei un idiota!"? *'''Kevin McCallister''': Sai che ci devo mettere? {{NDR|Nella valigia}}<br>'''Jeff McCallister''': Te l'ha gia detto Buzz, faccia da culo! Un vaso da notte! *'''Kevin McCallister''': Buzz...<br>'''Buzz McCallister''': Non si usa bussare, moccioso!?<br>'''Kevin McCallister''': Posso dormire in camera tua, non voglio quella di Fuller, se beve fa la pipì a letto.<br>'''Buzz McCallister''': Non ti farei dormire in camera mia, nemmeno se mi stessi incollato al culo! *{{NDR|Kevin, Buzz e Rod guardano dalla finestra il vecchio Marley spargere il sale sui marciapiedi}}<br>'''Buzz McCallister''': Non avete mai sentito parlare dell'assassino della pala di South Bend?<br>'''Rod McCallister''': No.<br>'''Buzz McCallister''': È lui. Nel 1958 ha ucciso tutta la famiglia e la metà dei suoi vicini di casa con una pala da neve. Da allora si nasconde nel nostro quartiere.<br>'''Rod McCallister''': Ma se è l'assassino della pala, perché non lo arrestano?<br>'''Buzz McCallister''': Non hanno prove sufficienti. Non hanno mai trovato i corpi. Tutti qui intorno sanno che è stato lui. Adesso è solo questione di tempo, ucciderà ancora.<br>'''Rod McCallister''': Cosa fa adesso?<br>'''Buzz McCallister''': Va su e giù per le strade tutta la notte a spargere sale sui marciapiedi.<br>'''Rod McCallister''': Forse sta solo cercando di redimersi.<br>'''Buzz McCallister''': Non è così. Vedi quel bidone pieno di sale? È lì che mette le sue vittime. Il sale intacca i cadaveri e li trasforma in mummie!<br>'''Kevin McCallister''' {{NDR|terrorizzato}}: Mummie?! *'''Kevin McCallister''': Nessuno me ne ha ordinata una solo al formaggio?<br>'''Buzz McCallister''': Certo che c'era. Ma se proprio la vuoi vuol dire che qualcuno dovrà vomitarla, perché non ce n'è più! *'''Kate McCallister''': Di' "Buonanotte", Kevin!<br>'''Kevin McCallister''': "Buonanotte, Kevin!". *'''Kevin McCallister''': Mi odiano tutti in questa famiglia!<br>'''Kate McCallister''': Allora chiedi a Babbo Natale un'altra famiglia.<br>'''Kevin McCallister''': Io non la voglio un'altra famiglia! Non voglio nessuna famiglia! Le famiglie rompono!<br>'''Kate McCallister''': Resta lassù. Non voglio vederti per il resto della serata.<br>'''Kevin McCallister''': E io non voglio più vederti per tutto il resto di tutta la mia vita, anzi, non voglio vedere proprio nessuno!<br>'''Kate McCallister''': Spero che non parli sul serio. Sarebbe molto triste per te se ti svegliassi domattina e non avessi una famiglia.<br>'''Kevin McCallister''': No, nient'affatto.<br>'''Kate McCallister''': Allora ridillo. Potrebbe avverarsi.<br>'''Kevin McCallister''': Spero di non rivedere più nessuno di voi! *'''Frank''': Non riusciremo assolutamente a prendere quell'aereo! Parte tra quarantacinque minuti! <br /> '''Peter McCallister''': Non essere così pessimista! <br /> '''Frank''': Non sono pessimista, sono realista! *{{NDR|Kevin guarda ''Angels with Filthy Souls'', un film di gangster alla tv<ref name="Angels with Filthy Souls">Film fittizio intitolato ''Angels with Filthy Souls'' realizzato appositamente per queste scene.</ref>}}<br>'''Gangster Johnny''': Chi è?<br>'''Gangster Cobra''': Sono io, Cobra. Ho portato la roba.<br>'''Gangster Johnny''': Lasciala davanti alla porta e levati dalle scatole!<br>'''Gangster Cobra''': D'accordo, Johnny. Ma i miei soldi?<br>'''Gangster Johnny''': Quali soldi?<br>'''Gangster Cobra''': A.C. ha detto che avevi un po' di grana per me.<br>'''Gangster Johnny''': Ah sì? E quanto dovrei darti?<br>'''Gangster Cobra''': A.C. ha detto il 10%.<br>'''Gangster Johnny''': Peccato che A.C. non comandi più niente qui!<br>'''Gangster Cobra''': Gli voglio parlare!<br>'''Gangster Johnny''': Adesso è di sopra a fare un bagno. Gli parlo io quando scende. Ehi, intanto vorrei farti una proposta, Cobra. Ti do il tempo di contare fino a dieci per far sparire la tua brutta faccia gialla dalla mia proprietà, prima che ti riempia le budella di piombo!<br>'''Gangster Cobra''': Va bene, Johnny. Scusami. Me ne vado.<br>'''Gangster Johnny''': Uno, due... dieci! Tieni il resto, lurido bastardo! *{{NDR|Sull'aereo per Parigi}}<br>'''Kate McCallister''': Ho una terribile sensazione.<br>'''Peter McCallister''': Che sensazione?<br>'''Kate McCallister''': Di non aver fatto qualcosa...<br>'''Peter McCallister''': No, ti senti così perché siamo partiti in fretta e furia. Non abbiamo trascurato niente, credimi.<br>'''Kate McCallister''': Ho spento il gas?<br>'''Peter McCallister''': No... l'ho fatto io.<br>'''Kate McCallister''': Hai chiuso tutto?<br>'''Peter McCallister''': Sì.<br>'''Kate McCallister''': Hai chiuso il garage?<br>'''Peter McCallister''': Hai ragione... ho dimenticato di chiudere il garage, è vero.<br>'''Kate McCallister''': No... Non è questo.<br>'''Peter McCallister''': Cos'altro abbiamo dimenticato...?<br>'''Kate McCallister''': Kevin!! *'''Kate McCallister''': Com'è potuto succedere? L'abbiamo dimenticato!<br>'''Peter McCallister''': Non l'abbiamo dimenticato. Abbiamo solo contato male.<br>'''Kate McCallister''': Che razza di madre sono?!<br>'''Frank''': Se ti può far sentire meglio, io ho dimenticato gli occhiali! *{{NDR|Al telefono}}<br>'''Poliziotta Rose''': Sì, distretto di polizia.<br>'''Kate McCallister''': Ah, senta, sto chiamando da Parigi. Uno dei miei figli è rimasto solo in casa. Il nostro telefono è guasto, perciò vorrei che qualcuno andasse a casa nostra a dirgli che stiamo tornando a prenderlo.<br>'''Poliziotta Rose''': Ok, le passo l'emergenza crisi familiari.<br>'''Kate McCallister''': No! Ma questa non è una crisi familiare!<br>'''Poliziotta Rose''': Aspetti! {{NDR|Bussando all'ufficio adiacente}} Larry, le vuoi parlare tu? C'è una signora che mi sembra un po' suonata.<br>'''Sergente Larry Balzak''': Che linea, Rose?<br>'''Poliziotta Rose''': Mh, la 2.<br>'''Sergente Larry Balzak''': Emergenza crisi familiari. Sergente Balzak.<br>'''Kate McCallister''': Senta, sto chiamando da Parigi. Il mio bambino è a casa da solo.<br>'''Sergente Larry Balzak''': È rimasto coinvolto in un alterco con un ubriaco e/o con un malato di mente e/o con un membro della famiglia?<br>'''Kate McCallister''': No!<br>'''Sergente Larry Balzak''': È rimasto coinvolto in un incidente casuale domestico?<br>'''Kate McCallister''': Non lo so. Non credo... Spero di no!<br>'''Sergente Larry Balzak''' {{NDR|mentre si sta strafogando di ciambelle}}: Il bambino ha ingerito qualche veleno e/o qualche oggetto che può essergli rimasto in gola?<br>'''Kate McCallister''': No! È semplicemente solo in casa e vorrei che qualcuno andasse lì a vedere se sta bene! Insomma, a dargli un'occhiata!<br>'''Sergente Larry Balzak''': Lei vuole che andiamo a casa sua solo per dargli un'occhiata?<br>'''Kate McCallister''': Sì!<br>'''Sergente Larry Balzak''': Allora le passo il distretto di polizia.<br>'''Kate McCallister''': Ma sono stati loro a passarmi lei!<br>'''Sergente Larry Balzak''': Rose, la suonata sulla 2!<br>'''Poliziotta Rose''': Passamela.<br>'''Sergente Larry Balzak''': Aspetti in linea. *'''[[Segreterie telefoniche dai film|Segreteria telefonica]] della famiglia Murphy''': Salve, qui la famiglia Murphy. Lasciate un messaggio dopo il segnale acustico.<br>'''Messaggio di Peter McCallister''': Chuck, sono ancora Peter McCallister e siamo sempre a Parigi, a casa di mio fratello. Ti do il numero di qui, ok? Il prefisso del dipartimento è 33, quello della città è 14 e il numero è 69-48-76-34. Hai scritto? Quando torni a casa, se torni a casa, chiamami per favore qui a Parigi. *'''Harry Lime''': L'hai rifatto, è così? Hai lasciato i rubinetti aperti. Tu sei picchiato! Perché lo fai? Ti avevo detto di smettere!<br>'''Marv Merchants''': Harry, è il nostro biglietto da visita!<br>'''Harry Lime''': Biglietto da visita!<br>'''Marv Merchants''': Tutti i grandi lasciano la loro firma. Noi siamo i banditi del rubinetto! *'''Megan McCallister''': È tutto assurdo.<br>'''Buzz McCallister''': Cosa?<br>'''Megan McCallister''': Noi a Parigi in questo appartamento, Kevin a casa e la mamma all'aeroporto.<br>'''Buzz McCallister''': Allora?<br>'''Megan McCallister''': Tu non sei preoccupato per Kevin?<br>'''Buzz McCallister''': Perché dovrei esserlo? Quello fa sempre il cretino e vedrai che questo gli servirà di lezione!<br>'''Megan McCallister''': Ma è così piccolo... Secondo te è un po' picchiato?<br>'''Buzz McCallister''': Quel delinquente per un paio di giorni se la spasserà come un matto!<br>'''Megan McCallister''' {{NDR|[[Ultime parole famose dai film|ultime parole famose]]}}: Non ti preoccupa che possa succedergli qualcosa?<br>'''Buzz McCallister''': No! Per tre ragioni: A – non sono così fortunato; B – abbiamo i rivelatori di fumo; e C – abitiamo nella strada più barbosa degli Stati Uniti d'America, dove non succede e non succederà mai niente di lontanamente pericoloso! Punto. *'''Gangster Johnny''' {{NDR|in tv}}: Chi è? <br /> '''Fattorino''': Little Nero, signore, ho portato la pizza! <br /> '''Gangster Johnny''' {{NDR|in tv}}: Lasciala davanti la porta e levati dalle scatole!<br /> '''Fattorino''': Ok, e... per i soldi? <br /> '''Gangster Johnny''' {{NDR|in tv}}: Quali soldi? <br /> '''Fattorino''': Quelli che mi deve per la pizza, signore! <br /> '''Gangster Johnny''' {{NDR|in tv}}: Ah sì? E quanto dovrei darti? <br />'''Fattorino''': Ehm, sono 11 e 80, signore.<br />{{NDR|Senza farsi vedere Kevin mette dodici dollari fuori dalla porta tramite la gattaiola}}<br>'''Gangster Johnny''' {{NDR|in tv}}: Tieni il resto, lurido bastardo! <br /> '''Fattorino''': Spilorcio! <br /> '''Gangster Johnny''' {{NDR|in tv}}: Ehi, ti do il tempo di contare fino a dieci per far sparire la tua brutta faccia gialla dalla mia proprietà, prima che ti riempia le budella di piombo! Uno, due... dieci! {{NDR|In tv il gangster Johnny comincia a sparare e il fattorino della pizza scappa via spaventato}}<ref name="Angels with Filthy Souls"/><br>'''Kevin McCallister''': Ah, una bella pizza al formaggio tutta per me! *'''Commessa Supermercato''': Ma tu sei venuto qui da solo? <br /> '''Kevin McCallister''': Signora, ho 8 anni, secondo lei posso essere venuto da solo?! Andiamo, che sciocchezze! <br /> '''Commessa Supermercato''': Dov'è tua madre? <br /> '''Kevin McCallister''': È fuori in macchina. <br /> '''Commessa Supermercato''': E tuo padre? <br /> '''Kevin McCallister''': Al lavoro. <br /> '''Commessa Supermercato''': E i tuoi fratelli? <br /> '''Kevin McCallister''': Sono figlio unico. <br /> '''Commessa Supermercato''': Dove abiti? <br /> '''Kevin McCallister''': Eh... non posso dirglielo! <br /> '''Commessa Supermercato''': Perché no? <br /> '''Kevin McCallister''': Perché è un'estranea! *'''Caldaia''' {{NDR|nella fantasia di Kevin}}: Ahahah! Kevin!<br>'''Kevin McCallister''': Chiudi il becco! *'''Harry Lime''': Va' a dare un'occhiata! <br />{{NDR|Lunga pausa}}<br>'''Marv Merchants''': Adesso?! <br /> '''Harry Lime''' {{NDR|dopo una breve pausa, pensando di essere preso in giro}}: No, domani, cretino... Adesso! Coraggio! "Adesso?!". *'''Kate McCallister''': Senta, io non dormo da quasi 60 ore. Sono stanca e sporca. Sono andata da Chicago, a Parigi, a Dallas, a... dove diavolo sono?!<br>'''Impiegato aeroporto''': Scranton. <br>'''Kate McCallister''': Sto cercando di tornare a casa da mio figlio che ha 8 anni, e ora che sono quasi arrivata lei mi ferma?!<br>'''Impiegato aeroporto''': Be', dovrà rassegnarsi.<br>'''Kate McCallister''': No! No, no, no, no, affatto! Siamo a Natale! E Natale vuol dire speranza, lo sa?!<br>'''Impiegato aeroporto''': Sissignora, io... <br>'''Kate McCallister''': Se necessario mi piazzerò sulla pista e chiederò un passaggio! A costo di spendere tutto quello che ho, anche di vendermi l'anima al Diavolo in persona... io devo arrivare a casa da mio figlio! *'''Gus Polinski''': Permetta che mi presenti, signora? Gus Polinski. Molto lieto. {{NDR|Kate e Gus Polinski si stringono la mano}} Il re della polka del Midwest! Eh? Ehm... I Kenosha Kickers. {{NDR|il resto del gruppo la saluta, ma lei non ha idea di cosa stia parlando}} No? Ah, non fa niente. Pensavo mi avesse riconosciuto. Comunque... Ehm, sa, io ho avuto un certo successo qualche anno fa, perché io sono quello di "Polka polka polka polka polka polka!" No, eh?<br>'''Kate McCallister''' {{NDR|perplessa}}: No...<br>'''Gus Polinski''': E ''Twin Legs Polka''? ''Yamahoozie Polka''? ''Kiss Me Polka''?<br>'''Kate McCallister''': Ehm...<br>'''Gus Polinski''': ''Polka Twist'', eh?<br>'''Kate McCallister''': Sarebbero canzoni...?<br>'''Gus Polinski''': Sì, ehm... Sì, ecco, nostri grandi successi. Almeno agli inizi degli anni '70. Sì, ne abbiamo vendute ben 623 copie per l'esattezza! *'''Marv Merchants''': Sì, i bambini hanno paura del buio!<br> '''Harry Lime''': Anche tu hai paura del buio, Marv! Non dire di no. *'''Kevin McCallister''': Tanto lo so che non sei il vero Babbo Natale.<br>'''Uomo travestito da Babbo Natale''': Che cosa te lo fa pensare? Sarei curioso di saperlo. {{NDR|si mette in ordine la barba finta}}<br>'''Kevin McCallister''': Sono grande abbastanza per conoscere la vita.<br>'''Uomo travestito da Babbo Natale''': Giusto.<br>'''Kevin McCallister''': Ma so anche che tu lavori per lui. E vorrei che gli dessi un messaggio.<br>'''Uomo travestito da Babbo Natale''': Spara!<br>'''Kevin McCallister''': Io sono Kevin McCallister, 671 Lincoln Boulevard. Vuoi il numero di telefono?<br>'''Uomo travestito da Babbo Natale''': No, non fa niente.<br>'''Kevin McCallister''': Ok. È estremamente importante. Vuoi dirgli per favore che quest'anno invece dei regali rivoglio solo indietro la mia famiglia? Niente giocattoli, ma soltanto Peter, Kate, Buzz, Megan, Linnie e Jeff, e mia zia e i miei cugini, e se ha tempo anche mio zio Frank. D'accordo?<br>'''Uomo travestito da Babbo Natale''': Va bene. Vedrò cosa posso fare. *'''Vecchio Marley''': Abiti vicino a me, vero? Salutami pure quando mi vedi, non devi avere paura. Dicono un sacco di cose su di me, ma non è vero niente. Ok? Sei stato buono quest'anno?<br>'''Kevin McCallister''': Credo di sì.<br>'''Vecchio Marley''': Puoi giurarlo?<br>'''Kevin McCallister''': Naaah...<br>'''Vecchio Marley''': Io mi sentivo triste. Questo è il posto giusto se sei scontento di te.<br>'''Kevin McCallister''': Davvero?<br>'''Vecchio Marley''': Credo di sì.<br>'''Kevin McCallister''': Tu sei scontento di te?<br>'''Vecchio Marley''': No.<br>'''Kevin McCallister''': Io sono stato cattivo ultimamente. Ho detto cose che non dovevo dire. Non sono stato per niente buono quest'anno. Per questo sono un po' triste. Perché a me la mia [[famiglia]] mi piace, anche se certe volte dico il contrario. Certe volte mi sembra persino di odiarli. Lo puoi capire?<br>'''Vecchio Marley''': Credo di sì. Con la tua famiglia hai dei rapporti un po' complicati.<br>'''Kevin McCallister''': Soprattutto con mio fratello più grande.<br>'''Vecchio Marley''': Dentro di te tu li ami sempre, ma ti dimentichi che li ami e qualche volta vi ferite a vicenda e non so perché sei piccolo. *'''Vecchio Marley''': Tanti anni fa, prima che voi vi trasferiste qui, ho litigato con mio figlio.<br>'''Kevin McCallister''': Quanti anni ha?<br>'''Vecchio Marley''': Oh, è grande ormai. Una parola tira l'altra, e gli dissi che non ci tenevo più a vederlo. Lui disse lo stesso, e da allora non ci siamo più parlati.<br>'''Kevin McCallister''': Se ti manca, perché non gli telefoni?<br>'''Vecchio Marley''': Temo che se lo faccio lui non voglia parlarmi.<br>'''Kevin McCallister''': Come fai a saperlo?<br>'''Vecchio Marley''': Non lo so, ma ho paura che succeda.<br>'''Kevin McCallister''': Non ti offendere, ma non sei un po' vecchio per avere [[paura]]?<br>'''Vecchio Marley''': Si può essere un po' vecchi per molte cose, ma mai troppo per avere paura.<br>'''Kevin McCallister''': Sì, è vero. Io ho sempre avuto paura del nostro seminterrato: è buio, c'è roba strana, c'è uno strano odore e tutte cose strane. Erano anni che mi perseguitava.<br>'''Vecchio Marley''': I seminterrati sono così.<br>'''Kevin McCallister''': E poi mi sono costretto a scenderci per fare il bucato, e ho scoperto che non è così brutto. Mi ero preoccupato senza ragione, perché quando ho acceso la luce non era questo granché.<br>'''Vecchio Marley''': Che vorresti dire?<br>'''Kevin McCallister''': Cosa voglio dire? Che dovresti chiamare tuo figlio.<br>'''Vecchio Marley''': E se non mi vuole parlare?<br>'''Kevin McCallister''': Almeno lo saprai. Così potrai smettere di pensarci e non dovrai avere più paura. Anche se sono stato cattivo io vorrei parlare con il mio papà, specialmente adesso che è Natale. *'''Harry''': Prima diamo un'occhiata, possiamo sempre tornare per il furgone. <br /> '''Marv''': Sì... Allora, come vuoi entrare? <br /> '''Harry''': Dalla porta di servizio. Ci aprirà lui {{NDR|Kevin}}, non si sa mai. <br /> '''Marv''': Già! È un bambino, e i bambini sono stupidi! *'''Harry Lime''': Buon Natale signorino... lo sappiamo che sei lì, e anche che sei solo.<br>'''Marv Merchants''': Su, da bravo ragazzino, apri! C'è Babbo Natale... e il suo folletto! *'''Harry Lime''': Marv!<br>'''Marv Merchants''': Harry?<br>'''Harry Lime''': Perché ti sei tolto le scarpe?!<br>'''Marv Merchants''': E tu perché ti sei vestito da gallina?! *'''Harry Lime''': Faremo esattamente quello che ha fatto a noi! Gli brucio la testa come lui ha fatto a me!<br>'''Marv Merchants''': Io gli rompo la faccia con una sbarra di ferro!<br>'''Harry Lime''': Poi forse gli sbatto in faccia un barattolo di vernice!<br>'''Marv Merchants''': E io gli pianto un chiodo in un piede!<br>'''Harry Lime''': Ma prima di tutto gli strapperò a morsi questi ditini! Uno alla volta! *'''Kate McCallister''': Sono una cattiva madre... Sono una cattiva madre...<br>'''Gus Polinski''': Ma non è vero. Non deve sentirsi in colpa. Sono cose che succedono sempre. Succedono a tutti, gliel'assicuro.<br>'''Kate McCallister''': No...<br>'''Gus Polinski''': Vuol sapere qualcosa sui cattivi genitori? Be', guardi noi. Insomma, noi siamo in giro quarantotto, quarantanove settimane l'anno. E chi le vede le nostre famiglie? Ehm, Joe, laggiù. Lo vede? Be', lui ha quasi dimenticato i nomi dei suoi figli. E Ziggy, quello che guida, non l'ha nemmeno mai visto suo figlio. Eddy... Spero che nessuno scriva mai la sua biografia. Eh...<br>'''Kate McCallister''': Ma lei è mai andato in vacanza dimenticando suo figlio a casa?<br>'''Gus Polinski''': Ehm... {{NDR|ci pensa un po' su}} No.<br>'''Kate McCallister''': Ecco!<br>'''Gus Polinski''': Ma una volta ne ho lasciato uno alle pompe funebri. Eh, sì, fu terribile. Vede, ero distrutto, annientato, capisce? Mia moglie era morta e ... e noi lasciammo il bambino per tutto il giorno nella camera ardente. Tutto il giorno, capisce? Solo quando tornammo a casa la sera ce ne siamo accorti. E lui era là, era stato tutto il giorno da solo con la madre morta.<br>'''Kate McCallister''' {{NDR|turbata}}: Oh!<br>'''Gus Polinski''': Eh... Ah, ma si riprese, sa? Sì, dopo sei settimane. Certo, si riprese. Ricominciò a parlare... Ora sta benissimo! Sa, i bambini superano tutto, si riprendono! *'''Buzz McCallister''': Ehi, Kevin! È già molto che non hai dato fuoco alla casa.<br>'''Kevin McCallister''': Grazie, Buzz! *'''Kate McCallister''': Qualcuno corra al drugstore. Non abbiamo nemmeno il latte.<br>'''Kevin McCallister''': Io ho fatto la spesa ieri.<br>'''Jeff McCallister''': Tu hai fatto la spesa?!<br>'''Kevin McCallister''': Ho preso un po' di latte, uova e anche un ammorbidente.<br>'''Kate McCallister''': Cosa?!<br>'''Peter McCallister''': Stai scherzando?! Chi se lo aspettava! Che cos'altro hai fatto mentre eravamo via?<br>'''Kevin McCallister''': Oh, niente di speciale...<br>'''Buzz McCallister''': Sa fare la spesa?! Non sa nemmeno allacciarsi le scarpe ed è andato a fare la spesa! Non è il Kevin che conoscevo! ==[[Explicit]]== {{explicit film}} '''Buzz McCallister''' {{NDR|fuori campo, furioso chiama il fratello}}: Kevin! Che cosa hai combinato in camera mia?! {{NDR|Kevin, spaventato, scappa e poi scorrono i titoli di coda}} ==Note== <references/> ==Altri progetti== {{interprogetto|etichetta=''Mamma, ho perso l'aereo''}} {{Mamma, ho perso l'aereo}} [[Categoria:Film commedia]] [[Categoria:Film natalizi]] enw7obqmkhnfkfrwu6ef1n0mt1jxph7 Avversità 0 9471 1350810 1281872 2024-11-08T10:23:00Z ~2024-9620 100276 Una frase di La Rochefoucauld, presa direttamente dalla pagina Wikiquote di quell'autore 1350810 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[File:Image from page 156 of "Emblemi di Q. Orazio Flacco" (1777).jpg|thumb|Avversità contro l'uomo tranquillo]] Citazioni sulle '''avversità'''. *È sano consiglio assalire le {{sic|aversità}} con allegra faccia; {{sic|perche}} con quella si vincono i nemici, e gli amici pigliano lena. ([[Mateo Alemán]]) *L'avversità che fiacca i cuori deboli, ingagliardisce le anime forti. ([[Proverbi italiani|proverbio italiano]]) *L'avversità restituisce agli uomini tutte le virtù che la prosperità toglie loro. ([[Eugène Delacroix]]) *Le avversità ricordano agli uomini i doveri religiosi. ([[Tito Livio]], attribuita a [[Marco Furio Camillo]]) *Molti, che sembrano lottare con le avversità, sono felici, altri invece, pur essendo ricchi, sono profondamente infelici e ciò dipende dal fatto che i primi sanno sopportare la sorte avversa con animo fermo, altri invece vivono da incoscienti la loro fortuna. ([[Publio Cornelio Tacito]]) *Nell'avversità dei nostri migliori amici, troviamo sempre qualcosa che non ci dispiace. ([[François de La Rochefoucauld]]) *Nuove avversità arrivano come un treno in orario. ([[Charles Bukowski]]) *Sembravano traversie ed eran in fatti opportunità. ([[Giambattista Vico]]) ==Voci correlate== *[[Calamità]] *[[Disgrazia]] *[[Guaio]] *[[Sfortuna]] *[[Sventura]] [[Categoria:Avversità]] dbwxpdtrk4w7td866cq4xu15zl9vsed Genitore 0 9530 1350817 1317418 2024-11-08T10:30:20Z Wiccio 43730 /* Citazioni */ +2 Alice Miller 1350817 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[Immagine:Parents with child Statue Hrobakova street Bratislava (cropped).JPG|miniatura|Due genitori con un figlio, raffigurati in una statua a Bratislava]] Citazioni sui '''genitori'''. ==Citazioni== *Al giorno d'oggi si dà la colpa ai genitori in tutto. Ma anche loro hanno avuto genitori. (''[[Splendore nell'erba]]'') *Ci sono orfanotrofi [...] per i bambini che hanno perduto i genitori. Perché, oh perché, non ci sono rifugi per gli adulti che non li hanno ancora perduti? ([[Samuel Butler]]) *Ci sono un sacco di persone in questo mondo che non avrebbero dovuto diventare genitori. Il signor e la signora [[Hitler]], per esempio. Anche i [[Bin Laden]] avrebbero fatto meglio a guardare la TV quella sera. (''[[Una mamma per amica]]'') *Chi non è in grado o non è messo in grado dai genitori di sviluppare una manualità qualsiasi sin dalla più tenera età, è inevitabilmente destinato a farsi seghe per tutta la vita. ([[Aldo Busi]]) *Ciò che la gente non vuole sapere è cosa succede ai bambini dietro le porte delle loro case. I genitori sono sempre idealizzati. Coloro che sostengono che i genitori biologici siano sempre i migliori genitori semplicemente non dicono la verità. ([[Alice Miller]]) *Come genitori dovremmo sapere che qualsiasi forma di violenza educativa, non importa quanto ben intenzionata, uccide l’amore. ([[Alice Miller]]) *Cu nun rispetta mamma e tata, èrramu vaci strata strata. ([[proverbi calabresi|proverbio calabrese]]) *Da bambino non metti in discussione le scelte dei genitori, le accetti in quanto giustificate dal loro status divino. Se non ti parlano, vuol dire che non ne vale la pena. Se non ti salutano affettuosamente, vuol dire che non te lo meriti. Se ti ignorano, vuol dire che non esisti. L'unica possibilità di modificare il loro comportamento è controllare il tuo. Forse devi essere più tenace, più forte, più atletico, più sveglio, insomma migliore di loro... chi lo sa? ([[Bruce Springsteen]], ''[[Born to Run (autobiografia)|Born to Run]]'') *Datemi genitori migliori e vi darò un mondo migliore. ([[Aldous Huxley]]) *Devono i genitori imitar le vermi della seta che, morendo, lasciano da vestire ad altri. ([[Salvator Rosa]]) *Essere genitori è durissimo, ogni giorno hai un'occasione per fare qualcosa di sbagliato. Ma non si tratta di essere cattivi. Sono errori che nascono dall'amore. ([[Jennifer Garner]]) *Essere genitori significa avere qualcosa di più importante di se stessi a cui dedicare la vita. (''[[Il film Pokémon - I segreti della giungla]]'') *I genitori, avendo il dovere e il diritto primario e irrinunciabile di educare i figli, debbono godere di una reale libertà nella scelta della scuola. Perciò i pubblici poteri, a cui incombe la tutela e la difesa della [[libertà]] dei cittadini, nel rispetto della giustizia distributiva, debbono preoccuparsi che le sovvenzioni pubbliche siano erogate in maniera che i genitori possano scegliere le scuole per i propri figli in piena libertà, secondo la loro coscienza. ([[Papa Paolo VI]]) *I genitori, chiunque ne abbia un paio lo sa, sono dei talenti naturali quando si tratta di irritare i figli. Alle capacità spontanee, che evidentemente si acquisiscono alla nascita della prole, si uniscono delle tecniche sopraffine, tipo ricordare loro degli episodi particolarmente imbarazzanti dell'infanzia – veri o inventati non importa, tanto all'epoca avevi tre anni e non ti ricordi una sega. I genitori potenzialmente possono scordarsi qualsiasi cosa, dalla data del tuo compleanno al nome della tua fidanzata: ma qualsiasi tuo comportamento inadeguato al contesto, che siano parole o deiezioni, no. Altro che i librini illustrati di Richard Scarry, ai bambini di due anni bisognerebbe leggere il Miranda: ci farebbe piacere che tu rimanessi in silenzio, ma qualsiasi cosa dirai potrà essere usato contro di te. ([[Marco Malvaldi]]) *I genitori, poiché han trasmesso la vita ai figli, hanno l'obbligo di educare la prole: vanno pertanto considerati come i primi e i principali educatori di casa. Questa loro funzione educativa è tanto importante che, se manca, può difficilmente essere supplita. ([[Papa Paolo VI]]) *Il destino del genitore è quello: dire le cose e poi aspettare e soffrire finché lui farà quello che ritiene giusto. Tu ci devi essere quando lui ha bisogno, ci devi essere e basta. La vita è sua e deve viverla come vuole. ([[Vasco Rossi]]) *{{NDR|[[Pitagora]]}} incitava a prendere in seria considerazione gli anziani [...] per indurre [i suoi uditori] a stimare i propri genitori più che se stessi; egli diceva loro che dovevano avere verso i propri genitori la stessa gratitudine che dovrebbe avere chi sta per morire ad uno che potrebbe riportarlo in vita. E poi diceva che è giusto, più di tutti, amare e mai recare dolore a coloro che per primi e al più alto livello ci hanno fatto del bene: solo i genitori [infatti] ci sono benefici prima che nasciamo, e di tutto ciò che di buono riescono a fare i discendenti sono causa i progenitori: non commettiamo alcun peccato verso gli dèi se dimostriamo che i progenitori sono, più di ogni altro, i nostri benefattori. ([[Giamblico]]) *La più grande fortuna che si possa avere nascendo è di trovare i genitori giusti. (''[[L'ispettore Derrick]]'') *Le dirò francamente che non approvo i genitori che influenzano i figli nelle decisioni determinanti per la loro vita futura: sono problemi che ognuno deve risolvere da solo. Tuttavia se vuole prendere una decisione alla quale i suoi si oppongono, deve porsi questa domanda: sono, in fondo, abbastanza indipendente per agire contro la volontà dei miei genitori senza perdere il mio equilibrio interiore? ([[Albert Einstein]]) *Niente ispira più vergogna che essere un genitore. I bambini ci mettono di fronte ai nostri paradossi e alle nostre ipocrisie, e siamo nudi. Dobbiamo trovare una risposta a ogni perché – ''Perché facciamo così? Perché non facciamo cosà?'' – e spesso non ne abbiamo una buona. Allora diciamo soltanto: ''perché sì''. O raccontiamo una storia che sappiamo non essere vera. E che la tua faccia avvampi o meno, ti vergogni. La vergogna di essere genitore – una vergogna buona – è che vogliamo che i nostri figli siano più integri di come siamo noi, che abbiano risposte soddisfacenti. ([[Jonathan Safran Foer]]) *Non tutti diventano come i propri genitori. Insomma, guarda me: i miei erano gente onesta e lavoratrice! (''[[Futurama (prima stagione)|Futurama]]'') *Onora tuo padre e tua madre, perché si prolunghino i tuoi giorni nel paese che ti dà il Signore, tuo Dio. (''[[Libro dell'Esodo]]'') *Quando i ragazzi si mettono in gravi pasticci, generalmente la colpa è dei genitori, non dei figli. Se, quando succede qualcosa di spiacevole, si va a fondo nella questione, si scopre generalmente che c'è qualcosa che non va nella famiglia. In troppi casi sono i genitori ad aver problemi e bisogno di aiuto. ([[Walt Disney]]) *Quando sono diventato padre, ho capito che i genitori hanno due compiti fondamentali. Il primo è quello di difendere il proprio figlio dalla malvagità del mondo. Il secondo è quello di aiutarlo a riconoscerla. (''[[La mafia uccide solo d'estate]]'') *Se ci sono molti matrimoni che saltano e finiscono in divorzi, è perché le persone non hanno appreso, quando erano piccoli, ad adattarsi ai loro genitori, né i genitori ai bambini. Diventare genitore è una questione di adattamento; c'è chi non vuole impratichirsi. ([[Bruno Bettelheim]]) *Sembra che ogni nuova generazione di giovani sia sempre più suscettibile e sempre più pusillanime e ogni nuova generazione di genitori sempre più disposta a proteggerla e a incoraggiare questa pusillanimità, in un crescendo senza fine. ([[Javier Marías]]) *Si dà per scontato che la [[morte]] di un genitore debba voler dire sofferenza, dolore, che ci si debba chiudere in casa. Io rifiuto questi cliché sulla sofferenza dovuta. ([[Selvaggia Lucarelli]]) *Ti proiettano addosso i loro difetti, quello che non gli piace di se stessi, della loro vita, di tutto e poi se la prendono con te. (''[[Collateral]]'') *Tutti i genitori vogliono che il loro figlio sia normale. Dicono che vogliono che ti distingua, ma imparare a mescolarsi agli altri è uno strumento di sopravvivenza molto più utile. (''[[Kick-Ass 2]]'') *Un genitore non deve essere un giullare, ma un [[esempio]]. Se ha una vita realizzata, irradia luce ed è ispirazionale per i figli. Ahimé, vale la regola ma anche il suo contrario, come spesso accade: se uno è frustrato perché non riesce ad arrivare a tutto e annaspa, il figlio lo respira e lo assorbe. Ora si tende alla famiglia in versione "nucleare", con i genitori in veste di manager-assistenti-planner di attività extra didattiche che mettono sotto [[pressione]]. ([[Elisa Sednaoui]]) ===[[Ziauddin Yousafzai]]=== *I sogni dei tuoi genitori possono diventare un fardello. *Idealmente dovremmo essere buoni con tutti coloro che sono buoni con noi, e se invece sono cattivi con noi dovremmo cercare di reagire con la bontà. Ma credo che il nostro rapporto con i genitori debba andare oltre tutto ciò. Valutarlo in termini di obbedienza implicherebbe che dobbiamo fare ciò che loro desiderano. Io non la penso così, ma ritengo che il rispetto sia importante. Se serve un cambiamento nei nostri genitori lo si può incoraggiare in maniera rispettosa e positiva. *Non si può «creare» una [[Malala Yousafzai|Malala]], non si può «creare» un [[Martin Luther King]] o una [[Rosa Parks]]. Come genitore l'unica cosa che puoi fare è ispirarli con le tue azioni, con i tuoi valori. *Quando i sogni dei genitori per i propri figli vanno contro i desideri di questi ultimi, quando minacciano di cancellare la felicità del presente, rischiano di violare i diritti fondamentali di ogni bambino. Noi genitori siamo convinti di essere più saggi, di poter decidere per il meglio, ma non abbiamo sempre ragione. ===[[Proverbi italiani]]=== *Ama i genitori se sono buoni; soffri e taci se sono cattivi. *Chi disprezza i genitori, non ha [[timor di Dio]]. *Chi non vuol ubbidire ai genitori, ubbidirà al carceriere. *[[Dio]], genitori e [[Maestro|maestri]] non si possono mai ricompensare. *I genitori non campano sempre. *I genitori, finché vivono, non devono lasciarsi toglier di mano le redini. *Val più una madre e un padre, che cento balie e cento tutori. ==Bibliografia== *Annarosa Selene, ''Dizionario dei proverbi'', Pan libri, 2004. ISBN 8872171903 ==Voci correlate== {{MultiCol|50%}} *[[Amor materno]] *[[Madre]] *[[Padre]] {{ColBreak}} *[[Figlio]] *[[Fratelli]] *[[Genitore e figlio]] {{EndMultiCol}} ==Altri progetti== {{interprogetto|etichetta=genitore|wikt|preposizione=sul}} [[Categoria:Genitorialità]] j357w2immcgt6lbntq5iuvo0mewfwi6 Gentiluomo 0 9533 1350770 1284461 2024-11-08T03:37:44Z AssassinsCreed 17001 +1 1350770 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[File:Portrait of a Gentleman Seated Between Two Tables by Jane Anthony Davis.jpg|thumb|Jane Anthony Davis, ''Ritratto di gentiluomo'']] Citazioni sul '''gentiluomo'''. ==Citazioni== *Aver riguardo ai sentimenti altrui, sia d'inferiori, di soggetti o di eguali; rispettare la dignità d'ognuno: ecco in che consiste la condotta del gentiluomo. ([[Samuel Smiles]]) *''Ci vuole più di un equipaggiamento militare per fare un uomo, | ci vuole più che un porto d'armi, | affronta i tuoi nemici, evitali quando puoi, | un gentiluomo cammina, ma non corre mai.'' ([[Sting]]) *Con un gentiluomo sono sempre più di un gentiluomo; con un mascalzone, cerco di essere più di un mascalzone. ([[Otto von Bismarck]]) *È difficile essere allo stesso tempo uno [[scrittore]] e un gentiluomo. ([[William Somerset Maugham]]) *È solo una questione di parole. Ma le parole sono importanti. Perché sono importanti? Se non sapete dire quello che pensate, non riuscirete mai a sapere quello che dite. E un gentleman dovrebbe sempre sapere quello che dice. (''[[L'ultimo imperatore]]'') *– Essere un gentleman non deriva dalle circostanze della propria nascita, essere un gentleman è qualcosa che si apprende.<br />– Sì, ma come?<br />– D'accordo... Prima [[Regole dai film|lezione]]: dovevi chiedermelo prima di sederti. Seconda lezione: come si prepara un [[Martini (cocktail)|Martini]]. (''[[Kingsman - Secret Service]]'') *Il vero gentiluomo è quello che non si picca di nulla. ([[François de La Rochefoucauld]]) *In principio erano i mezzomini, cioè mezze bestie che però, con l'andar del tempo, diventarono, almeno in parte, grandi uomini, cioè eroi.<br />Nei tempi moderni sono spariti via via i gentiluomini, i galantuomini, e finalmente son quasi scomparsi perfino gli uomini.<br />Ora son rimasti sulla scena i sottomini che stanno fantasticando intorno ai superuomini. ([[Giovanni Papini]]) *L'operaio [...] sente una sua precisa direttiva di [[azione]] e di [[pensiero]], ed è [[Filosofia|filosofo]] senza saperlo, come il [[Borghesia|borghese]] gentiluomo era prosatore. ([[Antonio Gramsci]]) *L'opinione secondo cui nessun gentiluomo impreca è completamente sbagliata. Si può imprecare e continuare a essere un gentiluomo se lo si fa in modo simpatico, benevolo e affettuoso. ([[Mark Twain]]) *– Ma che cosa intendi per essere un gentiluomo? Se puoi farmi un esempio te ne sarei grato.<br/>– Non fare quello che si vuole, ma quello che è necessario. Questo è essere un gentiluomo. ([[Haruki Murakami]]) *Non è una cosa facile divenire un gentiluomo perfetto. ([[Victor Hugo]]) *Può considerarsi un vero ''gentlemen'' colui il quale, partito per una escursione con il proprio domestico, volendo riposarsi, sceglie un prato per sé e un altro per il domestico. ([[Neville Chamberlain]]) *Un gentiluomo [...] è tale stando in terra come stando in cima agli alberi [...] se si comporta rettamente. ([[Italo Calvino]]) *Un gentiluomo lucida anche le suole. ([[Marcello Marchesi]]) ===''[[Kingsman - Secret Service]]''=== *Il nome di un gentleman deve comparire sul giornale solo tre volte: quando nasce, quando si sposa e quando muore. *Essere un gentleman non c'entra con il parlare bene, ma col sentirsi a proprio agio nella propria pelle. *Essere un gentleman non deriva dalle circostanze della propria nascita, essere un gentleman è qualcosa che si apprende. ==Proverbi== *Si stia pure con i nobili ed i gentiluomini senza comunque dire sempre sì. ([[Proverbi cinesi|proverbio cinese]]) ===[[Proverbi italiani|Italiani]]=== *Al gentiluomo la [[spada]], al contadino l'[[aratro]]. *È un povero gentiluomo quello che non può dormir per la [[fame]]. *Gentiluomini sono quelli che fanno le cose bene. *Il gentiluomo chiede solo il [[miele]], ma la gentildonna vuole anche la [[cera]]. *L'[[educazione]] comincia il gentiluomo, la conversazione lo compie. *La [[parola]] di un gentiluomo è il migliore di tutti i pegni. *Ogni onest'[[uomo]] è gentiluomo. *Più calvo è il gentiluomo, più grande la sua albagia. *Quand'anche vada a corte, il cane non è però un gentiluomo. ==Bibliografia== *Annarosa Selene, ''Dizionario dei proverbi'', Pan libri, 2004. ISBN 8872171903 ==Voci correlate== *[[Galanteria]] *[[Galantuomo]] *[[Uomo di mondo]] ==Altri progetti== {{interprogetto|wikt|preposizione=sul|w_preposizione=riguardante il}} [[Categoria:Nobiltà]] [[Categoria:Personaggi tipo]] [[Categoria:Qualità sociali]] 7fvgueiju4kvbqzov81h8d88wbipls5 Vestito 0 9748 1350768 1346771 2024-11-08T03:26:29Z AssassinsCreed 17001 +1 1350768 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[File:Clothes.jpg|thumb|L'evoluzione dell'abbigliamento e della moda nella storia]] Citazioni sull''''abito''', il '''vestito''' e l''''abbigliamento'''. ==Citazioni== *{{NDR|Sui vestiti}} Alcuni servono per coprire il nostro corpo, altri per rivelare la nostra natura. (''[[Dark Crystal: La resistenza]]'') *Avevo una ragazza che diceva sempre che il vestito fa la [[donna]] e io le rispondevo: «No, Baby. È la donna che fa il vestito». (''[[Entrapment]]'') *Avvolti dagli abiti, noi siamo i figli della società, [[Nudità|nudi]], ritorniamo ad essere i figli della natura. ([[Remo Cantoni]]) *Ben può un tale mutarsi di abiti, ma non per questo riuscirà a ingannare gli altri sul proprio essere, perché, a questo riguardo, è come se si mostrasse interamente nudo. ([[Mateo Alemán]]) *Bisognerebbe comprare i vestiti per come ti fanno sentire, non per come ti fanno apparire. ([[Rei Kawakubo]]) *Ci sono vestiti che stanno bene solo a donne belle, altri che stanno bene solo a donne con il carattere bello. ([[Fabio Volo]]) *Dico: guardatevi da tutte le imprese che richiedono abiti nuovi, invece che nuovi «indossatori». Se non c'è l'uomo nuovo, come si potranno fare abiti che gli si adattino? Se dovete intraprendere qualche cosa di nuovo, fatelo nei vostri abiti vecchi. ([[Henry David Thoreau]]) *Diffida di ogni impresa che richieda abiti nuovi. ([[Edward Morgan Forster]]) *E perché darvi tanta pena per il vestito? Considerate come crescono i gigli del campo; essi non lavorano e non filano. Tuttavia vi dico che neppur [[Salomone]], con tutto il suo splendore, fu mai vestito come uno di essi. Se dunque Dio riveste così l'erba del campo, che oggi è e domani vien buttata nel forno, quanto a maggior ragione vestirà voi, o uomini di poca fede? ([[Gesù]], ''[[Discorso della Montagna]]'') *I vestiti di un uomo, quando sono appoggiati su una sedia di notte, non fanno parte di lui, ma quando li indossa sembrano esserlo, come una specie di cibo che lo riscalda e lo lo nutre, e la cui perdita può ucciderlo di freddo. ([[Samuel Butler]]) *I vestiti sono come la famiglia: bisogna viverci dentro un po' prima di sentirceli bene. (''[[Il profumo del mosto selvatico]]'') *Il modo di vestirsi è una preoccupazione sciocca. Ma è molto sciocco per un uomo non esser ben vestito. ([[Philip Stanhope, IV conte di Chesterfield]]) *Il pudore inventò il vestito per maggiormente godere la nudità. ([[Carlo Dossi]]) *La [[Donna]] non pone tanto studio nel vestirsi se non perché l'uomo viemeglio desideri di vederla spogliata. ([[Francesco Algarotti]]) *La donna non si vestirà da uomo, né l'uomo da donna; perché chi fa queste cose è in abominazione presso Dio. (''[[Deuteronomio]]'') *La struttura di un vestito o di una giacca si ottiene rispettando una certa architettura, non c'è alcun miracolo. (''[[Emanuel Ungaro]]'') *Nella foggia dei nostri abiti la stessa cosa che ci è piaciuta dieci anni fa, e che forse ci piacerà di nuovo prima che ne passino altri dieci, ci sembra oggi stravagante e ridicola. ([[Cartesio]]) *Ogni vestito è pietoso e grottesco, quando non è indosso all'uomo. ([[Henry David Thoreau]]) *Per una donna scegliere dei vestiti è un po' come mettersi alla ricerca di se stessa. (''[[L'ispettore Derrick]]'') *{{NDR|Interrogato sul perché non portasse lo stesso abbigliamento degli altri uomini}} Perché la terra che mi nutre provvede pure a vestirmi, e non voglio vessare i poveri animali. ([[Apollonio di Tiana]]) *Provate a domandare a un'esperta civetta, intenzionata a conquistare qualcuno, se preferisca rischiare di essere accusata, in presenza di quello che vuole sedurre, di falsità, crudeltà o anche dissolutezza, o di mostrarsi in un brutto abito mal cucito: tutte preferiranno la prima evenienza. Sanno bene che tutti noi mentiamo parlando degli elevati sentimenti, che tutti gli uomini hanno solo bisogno del corpo, e perciò perdoneranno ogni schifezza, ma non un abito malfatto, inadeguato e di cattivo gusto. ([[Lev Tolstoj]]) *Quando ti metti addosso dei vestiti, ti metti subito addosso un personaggio. I vestiti sono aggettivi, sono indicatori. Quando non hai vestiti addosso, sei solo tu, nuda e cruda, e non puoi nasconderti. ([[Padma Lakshmi]]) *Quelli per cui il vestito è la parte più importante della persona finiscono in generale per valere tanto quanto il loro vestito. ([[William Hazlitt]]) *Sei l'unica donna che io conosca che sotto i vestiti dà l'impressione di indossare altri vestiti! (''[[Ai confini della realtà (serie televisiva 1959) (quinta stagione)|Ai confini della realtà]]'') *Un vestito deve funzionare anche 5 anni dopo che è stato presentato. ([[Alberta Ferretti]]) *Un vestito non è chic se la gente si volta a guardarlo. Deve passare inosservato e soltanto dopo tre volte che è stato visto, colpire. La prima dovranno pensare "è carino", la seconda "è veramente carino", la terza "che meraviglia! ([[Fernanda Gattinoni]]) ==[[Proverbi italiani]]== *Al povero sta bene ogni veste. *Belle vesti, grande [[invidia]]. *Ben tagliato e mal cucito non stanno bene insieme. *Caldo di panni, non fece mai danni. *Chi non può far pompa, faccia foggia. *Chi porta il domenicale, o è ricco o sta male. *Chi porta il fiore, sente d'[[amore]]. *Chi veste di mal panno, si riveste due volte l'anno. *Chi vuol giudicare un bel visino, lo guardi nel verde e nel turchino. *Chi vuol vedere il [[diavolo]] vero, metta insieme il rosso e il nero. *Guasta la figura di Dio chi troppo s'adorna. *I vestiti il primo anno si portano per amore, il secondo per forza. *Il bel vestire son tre enne: nero, nuovo, netto. *Il mantello copre il brutto e il bello. *L'abito non fa il monaco. *La veste rifà il villano. *L'ultimo vestito ce lo fanno senza tasche. ([[proverbi toscani|proverbio toscano]]) *Mangia a modo tuo e vesti a mo' degli altri. *Né guanto, né berretta, né calzetta, non fu mai stretta. *Scarpe e cappello, fan l'uomo bello. *Sopra [[Dio]] non c'è signore, sopra il nero non c'è colore. *Sul collo grinzoso piange la perla. *Tre cose sono belle a questo mondo: prete parato, cavaliere armato, donna ornata. *Un fiore costa un soldo, ma non sta bene in petto a tutti. *Veste di lana, tiene la pelle sana. *Veste sfarzosa, donna ambiziosa. *Vesti un ciocco, pare un fiocco. *Vesti un zuccone e pare un barone. *Vesti una colonna, pare una bella donna. *Vesti una fascina, la pare una regina. ==Bibliografia== *Annarosa Selene, ''Dizionario dei proverbi'', Pan libri, 2004. ISBN 8872171903 ==Voci correlate== *[[Moda]] *[[Modello (professione)|Modello]] *[[Sfilata di moda]] *[[Stilista]] ==Altri progetti== {{interprogetto|etichetta=vestito|w_preposizione=sull'|w_etichetta=abbigliamento|preposizione=sul|wikt}} [[Categoria:Abbigliamento]] 8smjco713ygu4ts89jyp5oyqd1iagb1 Divina Commedia 0 9966 1350667 1350661 2024-11-07T12:26:50Z Spinoziano 2297 punteggiatura 1350667 wikitext text/x-wiki {{Nota disambigua|descrizione=altri significati|titolo=[[La Divina Commedia (disambigua)]]}} [[File:Divina Commedia 1555 Edition.png|thumb|Frontespizio dell'edizione giolitina, la prima intitolata ''La Divina Comedia'' (1555)]] {{Torna a|Dante Alighieri}} '''''Divina Commedia''''', conosciuta anche come '''''Comedìa''''' o '''''Commedia''''', poema allegorico-didascalico di [[Dante Alighieri]] scritto tra il 1304 e il 1321. ==''Inferno''== [[File:Alighieri - Divina Commedia, Nel mille quatro cento septe et due nel quarto mese adi cinque et sei - 2384293 id00022000 Scan00006.jpg|miniatura|Incipit dell'''editio princeps'' (1472)]] ===[[Incipit]]=== <poem> Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita. </poem> ===Citazioni=== *''Allor fu la [[paura]] un poco queta, | che nel lago del cor m'era durata | la [[notte]] ch'i' passai con tanta pieta.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto I|paura|I, 19-21}}) *''Ed ecco, quasi al cominciar de l'erta | una lonza {{NDR|lince o leopardo}}''<ref>La lonza, nella simbologia medievale dantesca, rappresenta la lussuria.</ref>'' leggiera e presta molto, | che di pel maculato era coverta; | e non mi si partìa dinanzi al volto, | anzi 'mpediva tanto il mio cammino, | ch'i' fui per ritornar più volte vòlto''. ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto I|Ed ecco|I, 31-36}}) *''Ma non sì che [[paura]] non mi desse | la vista che m'apparve d'un [[leone]]''<ref>Rappresenta qui la [[superbia]].</ref>''. | Questi parea che contra me venisse | con la test'alta e con rabbiosa [[fame]], | sì che parea che l'aere ne tremesse. | Ed una [[lupo|lupa]]''<ref>La lupa è per Dante il simbolo dell'[[avarizia]].</ref>'', che di tutte brame | sembrava carca ne la sua magrezza, | e molte genti fè già viver grame, | questa mi porse tanto di gravezza | con la paura ch'uscìa di sua vista, | ch'io perdei la [[speranza]] de l'altezza.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto I|ma non sì che paura non mi desse|I, 44-54}}) *''Molti son li animali a cui s'ammoglia | e più saranno ancora, infin che'l [[veltro]] | verrà, che la farà morir con doglia. || Questi non ciberà terra né peltro, | ma sapïenza, amore e virtute, | e sua nazion sarà tra feltro e feltro. || Di quella umile Italia fia salute | per cui morì la vergine Cammilla, | Eurialo e Turno e Niso di ferute. || Questi la caccerà per ogne villa | fin che l'avrà rimessa ne lo 'nferno | là ove 'nvidia prima dipartilla.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto I|animali|I, 100-111}}) *''Intendi me' ch'i' non ragiono.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto II|Intendi me' ch'i' non ragiono|II, 36}}) *''L'anima tua è da viltade offesa.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto II|L'anima tua è da viltade offesa|II, 45}}) *{{NDR|Su Dante}} [...] ''l'amico mio, e non de la ventura'' [...]. (Beatrice: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto II||II, 61}})<ref>{{Cfr.}} [[Giuseppe Fumagalli]], ''[[s:Chi l'ha detto?|Chi l'ha detto?]]'', Hoepli, 1921, [[s:Pagina:Chi l'ha detto.djvu/53|p. 21]].</ref> *''Temer si dee di sole quelle cose | c'hanno potenza di fare altrui male; | de l'altre no, ché non son [[paura|paurose]].'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto II|Temer si dee di sole quelle cose|II, 88-90}}) *''[[Maria|Donna]] è gentil nel ciel che si compiange | di questo 'mpedimento ov' io ti mando, | sì che duro giudicio là sù frange.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto II|Donna è gentil nel ciel che si compiange|II, 94-96}}) *''[[Santa Lucia|Lucia]], nimica di ciascun crudele'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto II|Lucia|II, 100}}) *''Per me si va ne la [[inferno|città dolente]], | per me si va ne l'etterno dolore, | per me si va tra la perduta gente. | [[Giustizia]] mosse il mio alto fattore; | fecemi la divina podestate, | la somma sapïenza e 'l primo amore. | Dinanzi a me non fuor cose create | se non etterne, e io etterno duro. | Lasciate ogne speranza, voi ch'intrate.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto III|Per me si va ne la città dolente|III, 1-9}}) *''Non ragioniam di lor, ma guarda e passa''. ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto III|non ragioniam di lor, ma guarda e passa|III, 51}}) *{{NDR|Su [[papa Celestino V]]<ref>Dante non indica espressamente il nome dell'anima a cui si riferisce. La maggior parte dei critici concorda sul fatto che si tratti di Pietro da Morrone (ovvero Celestino V), ma altre teorie propendono per [[Esaù]] o [[Ponzio Pilato]]. Per approfondire vedi [[w:Che fece per viltade il gran rifiuto|qui]].</ref>}} [...] ''colui | che fece per viltade il gran rifiuto''. (III, 59-60) *''A Dio spiacenti e a' nemici sui''. (III, 63) *''Ed ecco verso noi venir per nave | un vecchio {{NDR|[[Caronte]]}}, bianco per antico pelo, | gridando: "Guai a voi, anime prave! || Non isperate mai veder lo cielo: | i' vegno per menarvi a l'altra riva | ne le tenebre etterne, in caldo e 'n gelo. || E tu che se' costì, anima viva, | pàrtiti da cotesti che son morti". | Ma poi che vide ch'io non mi partiva, || disse: "Per altra via, per altri porti | verrai a piaggia, non qui, per passare: | più lieve legno convien che ti porti".'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto III|Ed ecco|III, 82-93}}) *''Vuolsi così colà dove si puote | ciò che si vuole, e più non dimandare.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto III|vuolsi così colà dove si puote|III, 95-96}}) *''Quinci fuor quete le lanose gote | al nocchier de la livida palude, | che 'ntorno a li occhi avea di fiamme rote.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto III|nocchier|III, 97-99}}) *''[[Caronte|Caron]] dimonio, con [[occhio|occhi]] di bragia | loro accennando, tutte le raccoglie; | batte col remo qualunque s'adagia.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto III|Caron dimonio|III, 109-111}}) *''«Figliuol mio», disse 'l maestro cortese, | «quelli che muoion nell'[[ira di Dio]] | tutti convegno qui d'ogni paese; e pronti sono a trapassar lo rio | ché la divina giustizia li sprona, sì che la tema si volve in disìo».'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto III|Figliuol mio|III, 121–125}}) *{{NDR|Su [[Virgilio]]}} ''Onorate l'altissimo poeta''. (IV, 80) *''Mira colui con quella spada in mano, | che vien dinanzi ai tre sì come sire: | quelli è [[Omero]] poeta sovrano''. ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto IV|Mira colui|IV, 86–88}}) *''Poi ch'innalzai un poco più le ciglia, | vidi 'l maestro di color che sanno {{NDR|[[Aristotele]]}} | seder tra filosofica famiglia''. ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto IV|Poi ch'innalzai|IV, 130-132}}) *''[[Democrito]], che 'l mondo a caso pone.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto IV|Democrito|IV, 136}}) *''E vidi il buono accoglitor del quale, | [[Dioscoride|Dïascoride]] dico''. ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto IV|E vidi|IV, 139-140}}) *''Così discesi del cerchio primaio | giù nel secondo, che men loco cinghia | e tanto più dolor, che punge a guaio. | Stavvi [[Minosse|Minòs]] orribilmente, e ringhia: | essamina le colpe ne l'intrata; | giudica e manda secondo ch'avvinghia.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto V|Così discesi|V, 1-6}}) *''"O tu che vieni al doloroso ospizio", | disse Minòs a me quando mi vide, | lasciando l'atto di cotanto offizio, | "guarda com'entri e di cui tu ti fide; | non t'inganni l'ampiezza de l'intrare!". | E 'l duca mio a lui: "Perché pur gride? | Non impedir lo suo fatale andare: | vuolsi così colà dove si puote | ciò che si vuole, e più non dimandare".'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto V|O tu che vieni|V, 16-21}}) *''«La prima di color di cui novelle | tu vuo' saper» mi disse quelli {{NDR|Virgilio}} allotta, | «fu imperadrice di molte favelle. | A vizio di [[lussuria]] fu sì rotta, | che lìbito fé licito in sua legge | per tòrre il biasimo in che era condotta. | Ell'è [[Semiramide|Semiramis]], di cui si legge | che succedette a Nino e fu sua sposa: | tenne la terra che 'l Soldan corregge. | L' altra è colei {{NDR|Didone}} che s' ancise amorosa | e ruppe fede al cener di Sicheo; | poi è Cleopatràs lussurïosa''. ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto V|La prima di color di cui novelle|V, 52–63}}) *''Siede la terra dove nata fui'' {{NDR|la [[Romagna]]}} ''| su la marina dove 'l Po discende | per aver pace co' seguaci sui.'' ([[Francesca da Rimini]]: V, 97-99) *''[[Amore|Amor]], ch'al cor gentil ratto s'apprende, | prese costui de la bella persona | che mi fu tolta; e 'l modo ancor m'offende. | Amor, ch'a nullo amato amar perdona, | mi prese del costui piacer sì forte, | che, come vedi, ancor non m'abbandona. | Amor condusse noi ad una morte. | Caina attende chi a vita ci spense.'' (Francesca da Rimini: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto V|Amor|V, 100-107}}) *''E quella {{NDR|Francesca}} a me: «Nessun maggior [[dolore]] | che ricordarsi del [[tempo]] felice | ne la miseria; e ciò sa 'l tuo dottore».'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto V|E quella a me|V, 121-123}}) *''Quando leggemmo il disïato riso | esser basciato da cotanto amante, | questi, che mai da me non fia diviso, | la bocca mi basciò tutto tremante.''<ref>Secondo [[Umberto Saba]] (''Scorciatoie e raccontini'') il verso «''La bocca mi baciò tutto tremante''» è uno dei due più belli della letteratura italiana insieme a «''L'uno buggera l'altro, Santità''», tratto da un sonetto classicamente attribuito a [[Giuseppe Gioachino Belli]] ma probabilmente apocrifo.</ref>'' | Galeotto fu 'l libro e chi lo scrisse: | quel giorno più non vi leggemmo avante".'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto V|Quando leggemmo|V, 133-138}}) *''Mentre che l'uno spirto questo disse, | l'altro piangëa, sì che di pietade | io venni men così com'io morisse. | E caddi come corpo morto cade.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto V|Mentre che l'uno spirto questo disse|V, 139-142}}) *''Voi cittadini mi chiamaste Ciacco: | per la dannosa colpa della [[Gola (ingordigia)|gola]], | come tu vedi, alla pioggia mi fiacco''. (Ciacco: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto VI|Voi cittadini mi chiamaste Ciacco|VI, 52–54}}) *''Giusti son due, e non vi sono intesi; | superbia, invidia e avarizia sono | le tre faville c'hanno i cuori accesi.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto VI|Giusti son due, e non vi sono intesi|VI, 73-75}}) *''[[w:Pape Satàn, pape Satàn aleppe|Pape Satàn, pape Satàn aleppe!]]'' (Pluto: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto VII|Pape Satàn|VII, 1}}) *''Questi fuor cerchi, che non han coperchio | piloso al capo, e [[papa|papi]] e [[cardinale|cardinali]], | in cui usa [[avarizia]] il suo soperchio.'' (Virgilio: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto VII|Questi fuor cherci|VII, 46–48}}) *''E quelli a me: Oh creature sciocche, | quanta ignoranza è quella che v'offende!'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto VII|E quelli a me: Oh creature sciocche|VII, 70-71}}) *''Fitti nel limo dicon:'' {{NDR|gli [[ira]]condi}}'' "Tristi fummo | ne l'aere dolce che dal sol s'allegra, | portando dentro accidïoso fummo: | or ci attristiam ne la belletta negra". | Quest'inno si gorgoglian ne la strozza, | ché dir nol posson con parola integra.'' (Virgilio: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto VII|Fitti nel limo|VII, 121–126}}) *''Or se' giunta, anima fella!'' (il demone [[Flegias|Flegiàs]] a Dante; {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto VIII|Or se' giunta|VIII, 18}}) *''Quanti si tegnon or là sù gran regi | che qui staranno come porci in brago, | di sé lasciando orribili dispregi!'' (Virgilio: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto VIII|Quanti si tegnon|VIII, 49-51}}) *''Chi è costui che sanza morte | va per lo regno de la morta gente?'' (demoni: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto VIII|Chi è costui che sanza morte|VIII, 84-85}}) *''Chi m' ha negate le dolenti case!'' (Virgilio: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto VIII|Chi m' ha negate|VIII, 120}}) *''O voi ch'avete li 'ntelletti sani, | mirate la dottrina che s'asconde | sotto 'l velame de li versi strani.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto IX|O voi|IX, 61-63}}) *''Però a la dimanda che mi faci | quinc'entro satisfatto sarà tosto, | e al disio ancor che tu mi taci. || E io: «Buon duca, non tegno riposto | a te mio cuor se non per dicer poco, | e tu m'hai non pur mo a ciò disposto.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto X|Però a la dimanda che mi faci|X, 16-21}}) *''Ed el mi disse: "Volgiti! Che fai? | Vedi là Farinata che s'è dritto: | da la cintola in sù tutto 'l vedrai". || Io avea già il mio viso nel suo fitto; | ed el s'ergea col petto e con la fronte | com'avesse l'inferno a gran dispitto.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto X|Ed el mi disse|X, 31-36}}) *''D'ogne malizia, ch'odio in cielo acquista, | ingiuria è 'l fine, ed ogne fin cotale | o con forza o con frode altrui contrista. | Ma perché frode è de l'uom proprio male, | più spiace a Dio; e però stan di sotto | li frodolenti, e più dolor li assale.'' (Virgilio: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XI|D'ogne malizia|XI, 22-27}}) *''Puossi far forza ne la deïtade, | col cor negando e [[bestemmia]]ndo quella, | e spregiando natura e sua bontade; | e però lo minor giron suggella | del segno suo e Soddoma e Caorsa | e chi, spregiando Dio col cor, favella.'' (Virgilio: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XI|Puossi far forza|XI, 46-51}}) *''La [[frode]], ond'ogne coscïenza è morsa, | può l'omo usare in colui che 'n lui fida | e in quel che fidanza non imborsa. | Questo modo di retro par ch'incida | pur lo vinco d'amor che fa natura; | onde nel cerchio secondo s'annida | ipocresia, lusinghe e chi affattura, | falsità, ladroneccio e simonia, | ruffian, baratti e simile lordura.'' (Virgilio: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XI|La frode|XI, 52-60}}) *''O sol che sani ogne vista turbata, | tu mi contenti sì quando tu solvi, | che, non men che saver, dubbiar m'aggrata.'' (Dante: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XI|O sol che sani|XI, 91-93}}) *''Da queste due, se tu ti rechi a mente | lo Genesì dal principio, convene | prender sua vita e avanzar la gente | e perché l'[[usura|usuriere]] altra via tene, | per sé natura e per la sua seguace | dispregia, poi ch'in altro pon la spene.'' (Virgilio: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XI|Da queste due, se|XI, 106-111}}) *[...] ''e 'n su la punta de la rotta lacca | l'infamïa di [[Creta|Creti]] era distesa || che fu concetta ne la falsa vacca; | e quando vide noi, sé stesso morse, | sì come quei cui l'ira dentro fiacca. || Lo savio mio inver' lui gridò: "Forse | tu credi che qui sia 'l [[Teseo|duca d'Atene]], | che sù nel mondo la morte ti porse? || Pàrtiti, bestia, ché questi non vene | ammaestrato da la tua sorella, | ma vassi per veder le vostre pene". || Qual è quel toro che si slaccia in quella | c'ha ricevuto già 'l colpo mortale, | che gir non sa, ma qua e là saltella, || vid'io lo [[Minotauro]] far cotale; | e quello accorto gridò: "Corri al varco; | mentre ch'e' 'nfuria, è buon che tu ti cale"''. ([[:s:Divina Commedia/Inferno/Canto XII|XII, 11-27]]) *''Non han sì aspri sterpi né sì folti | quelle fiere selvagge che 'n odio hanno | tra Cecina e Corneto i luoghi cólti.'' ([[:s:Divina Commedia/Inferno/Canto XIII|XIII, 7-9]]) *''[[Credere|Cred]]'io ch'ei credette ch'io credesse'' [...]. ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XIII|Cred’io ch’ei credette ch’io credesse|XIII, 25}}) *''Io son colui che tenni ambo le chiavi | del cor di Federigo, e che le volsi, | serrando e disserrando''. ([[Pier della Vigna]]: [[:s:Divina Commedia/Inferno/Canto XIII|XIII, 58-60]]) *''L'animo mio, per disdegnoso gusto, | credendo col morir fuggir disdegno, | ingiusto fece me contra me giusto''. (Pier della Vigna: [[:s:Divina Commedia/Inferno/Canto XIII|XIII, 70-72]]) *''Siete voi qui, ser Brunetto?'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XV|Siete voi qui, ser Brunetto?|XV, 30}}) *''Vecchia fama nel mondo li chiama orbi; | gent'è avara, invidiosa e superba: | dai lor costumi fa che tu ti forbi.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XV|Vecchia fama nel mondo li chiama orbi|XV, 67-69}}) *''Ché 'n la mente m'è fitta, e or m'accora, | la cara e buona imagine paterna | di voi quando nel mondo ad ora ad ora || m'insegnavate come l'uom s'etterna.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XV|ché 'n la mente m'è fitta, e or m'accora|XV, 82-85}}) *''Poi si rivolse, e parve di coloro | che [[corsa|corrono]] a Verona il drappo verde | per la campagna; e parve di costoro | quelli che vince, non colui che perde.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XV|Poi si rivolse|XV, 121-124}}) *''Ahi quanto cauti li uomini esser dienno | presso a color che non veggion pur l'ovra, | ma per entro i pensier miran col senno!'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XVI|Ahi quanto cauti|XVI, 118-120}}) *''Sempre a quel ver c' ha faccia di menzogna | de' l'uom chiuder le labbra fin ch'el puote, | però che sanza colpa fa vergogna''. ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XVI|Sempre a quel ver|XVI, 124-126}}) *''Ecco la fiera con la coda aguzza, | che passa i monti e rompe i muri e l'armi! | Ecco colei che tutto 'l mondo appuzza!'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XVII|Ecco la fiera con la coda aguzza|XVII, 1-3}}) *''O Simon mago, o miseri seguaci | che le cose di Dio, che di bontate | deon essere spose, e voi rapaci | per oro e per argento avolterate, | or convien che per voi suoni la tromba, | però che ne la terza bolgia state.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XIX|O Simon mago|XIX, 1-6}}) *''O somma sapïenza, quanta è l'arte | che mostri in cielo, in terra e nel mal mondo, | e quanto giusto tua virtù comparte!'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XIX|O somma sapïenza|XIX, 10-12}}) *''E io: "Tanto m'è bel, quanto a te piace: | tu se' segnore, e sai ch'i' non mi parto | dal tuo volere, e sai quel che si tace".'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XIX|Tanto m'è bel|XIX, 37-39}}) *''Ed el'' {{NDR|[[papa Niccolò III]]}} ''gridò: "Se' tu già costì ritto, | se' tu già costì ritto, [[Papa Bonifacio VIII|Bonifazio]]? | Di parecchi anni mi mentì lo scritto. | Se' tu sì tosto di quell'aver sazio | per lo qual non temesti tòrre a 'nganno | la bella donna'' {{NDR|la Chiesa}}'', e poi di farne strazio?".'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XIX|Ed el gridò|XIX, 52-57}}) *''Nuovo Iasón sarà, di cui si legge | ne' Maccabei; e come a quel fu molle | suo re, così fia [[Papa Clemente V|lui]] chi Francia regge. {{NDR|[[Filippo il bello]]}}'' (papa Niccolò III: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XIX|Nuovo Iasón sarà|XIX, 85-87}}) *''Deh, or mi dì: quanto tesoro volle | Nostro Segnore in prima da san Pietro | ch'ei ponesse le chiavi in sua balìa? | Certo non chiese se non "Viemmi retro". [...] E se non fosse ch'ancor lo mi vieta | la reverenza de le somme chiavi | che tu tenesti ne la vita lieta, | io userei parole ancor più gravi; | ché la vostra avarizia il mondo attrista, | calcando i buoni e sollevando i pravi. [...] Fatto v'avete dio d'oro e d'argento; | e che altro è da voi a l'idolatre, | se non ch'elli uno, e voi ne orate cento? | Ahi, [[Costantino I|Costantin]], di quanto mal fu matre, | non la tua conversion, ma quella dote | che da te prese il primo ricco patre!'' (Dante a papa Niccolò III: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XIX|Deh, or mi dì|XIX, 90-117}}) *''Se Dio ti lasci, lettor, prender frutto | di tua lezione, or pensa per te stesso | com'io potea tener lo viso asciutto''. ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XX|Se Dio ti lasci|XX, 19-21}}) *''Ancor se' tu de li altri sciocchi? | Qui vive la pietà quand'è ben morta; | chi è più scellerato che colui | che al giudicio divin passion comporta?'' (Virgilio: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XX|Ancor se' tu|XX, 27-30}}) *''Mira c' ha fatto petto de le spalle; | perché [[divinazione|volse veder troppo davante]], | di retro guarda e fa retroso calle.'' (Virgilio: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XX|Mira c' ha fatto|XX, 37-39}}) *''Suso in Italia bella giace un laco, | a piè de l'Alpe che serra Lamagna | sovra Tiralli, c'ha nome [[Lago di Garda|Benaco]]''. ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XX|Suso in Italia bella|XX, 61-63}}) *''Fer la città sovra quell'ossa morte; | e per colei che 'l loco prima elesse, | Mantüa l'appellar sanz'altra sorte''. ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XX|Fer la città sovra|XX, 91-93}}) *''E io: "Maestro, i tuoi ragionamenti | mi son sì certi e prendon sì mia fede, | che li altri mi sarien carboni spenti"''. ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XX|Maestro, i tuoi ragionamenti|XX, 100-102}}) *''Quell'altro che ne' fianchi è così poco, | [[Michele Scoto|Michele Scotto]] fu, che veramente | de le magiche frode seppe 'l gioco.'' (Virgilio: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XX|Michele Scotto|XX, 115-117}}) *'' Mettetel sotto, ch'i' torno per anche | a quella terra ch'i' ho ben fornita {{NDR|[[Lucca]]}}: | Ogn' uom v'è barattier, fuor che Bonturo; | del no, per li [[denaro|denar]], vi si fa ita.''<ref>''Ita'' in latino significa "sì".</ref> ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXI|Mettetel sotto|XXI, 39-42}}) *''Ed elli avea [[Flatulenza|del cul]] [[Trombettiere|fatto trombetta]].'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXI|ed elli|XXI, 139}}) *''Ahi fiera compagnia! ma ne la chiesa | coi santi, e in taverna coi ghiottoni.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXII|Ahi fiera compagnia! ma ne la chiesa|XXII, 14-15}}) *''Tra male gatte era venuto 'l sorco.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXII|Tra male gatte era venuto 'l sorco|XXII, 58}}) *''Ahi [[Pistoia]], Pistoia, ché non stanzi | d'incenerarti sì che più non duri, | poi che 'n mal fare il [[seme]] tuo avanzi?'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXV|Ahi Pistoia|XXV, 10-12}}) *''come procede innanzi da l'ardore, | per lo papiro suso, un color [[marrone|bruno]] | che non è nero ancora e 'l bianco more.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXV|come procede innanzi da l'ardore|XXV, 64-66}}) *<ref>Nella settima bolgia delle [[w:Malebolge|Malebolge]] sono puniti i [[ladro|ladri]]. La metà di questi ha sembianze di serpente, mentre l'altra metà vanta aspetto umano, e quando un serpente morde un uomo, questo diventa serpente e l'altro diviene uomo, si scambiano i ruoli: nei versi proposti, Dante descrive la raccapricciante metamorfosi di ambedue le specie, definendosi in ciò superiore a [[Publio Ovidio Nasone|Ovidio]], autore delle celebri ''[[Publio Ovidio Nasone#Metamorfosi|Metamorfosi]]'', e a [[Marco Anneo Lucano|Lucano]], nipote di [[Lucio Anneo Seneca|Seneca]] e autore del ''[[Marco Anneo Lucano#Pharsalia|Bellum civile]]''. Ovidio e Lucano sono già stati visti da Dante e [[Publio Virgilio Marone|Virgilio]] sua guida nel Limbo ([[s:Divina Commedia/Inferno/Canto IV|IV]], v. 90).</ref>''Come 'l [[ramarro]] sotto la gran fersa | dei [[giorno|dì]] canicular, cangiando sepe, | folgore par se la [[via]] attraversa, | sì pareva, venendo verso l'[[pancia|epe]] | de li altri due, un serpentello acceso, | livido e nero come gran di pepe; | e quella parte onde prima è preso | nostro [[cibo|alimento]], a l'un di lor trafisse; | poi cadde giuso innanzi lui disteso. | Lo trafitto 'l mirò, ma nulla disse; | anzi, co' piè fermati, sbadigliava | pur come [[sonno]] o [[febbre]] l'assalisse. | Elli 'l [[serpente]] e quei lui riguardava; | l'un per la piaga e l'altro per la [[bocca]] | fummavan forte, e 'l [[fumo|fummo]] si scontrava. | [[tacere|Taccia]] [[Marco Anneo Lucano|Lucano]] omai là dov'e' tocca | del misero Sabello e di Nasidio, | e attenda a udir quel ch'or si scocca. | Taccia di Cadmo e d'Aretusa [[Publio Ovidio Nasone|Ovidio]], | ché se quello in serpente e quella in fonte | converte [[poesia|poetando]], io non lo [[invidia|'nvidio]]; | ché due [[natura|nature]] mai a fronte a fronte | non trasmutò sì ch'amendue le forme | a cambiar lor matera fosser pronte. | Insieme si rispuosero a tai norme, | che 'l serpente la coda in forca fesse, | e 'l feruto ristrinse insieme l'orme. | Le gambe con le cosce seco stesse | s'appiccar sì, che 'n poco la giuntura | non facea segno alcun che si paresse. | Togliea la coda fessa la figura | che si perdeva là, e la sua pelle | si facea molle, e quella di là dura. | Io vidi intrar le braccia per l'ascelle, | e i due piè de la fiera, ch'eran corti, | tanto allungar quanto accorciavan quelle. | Poscia li piè di rietro, insieme attorti, | diventaron lo membro che l'uom cela, | e 'l misero del suo n'avea due porti. | Mentre che 'l [[fumo|fummo]] l'uno e l'altro vela | di color novo, e genera 'l pel suso | per l'una parte e da l'altra il dipela, | l'un si levò e l'altro cadde giuso, | non torcendo però le [[occhio|lucerne]] empie, | sotto le quai ciascun cambiava muso. | Quel ch'era dritto, il trasse ver' le tempie, | e di troppa matera ch'in là venne | uscir li orecchi de le gote scempie; | ciò che non corse in dietro e si ritenne | di quel soverchio, fé naso a la [[viso|faccia]] | e le labbra ingrossò quanto convenne. | Quel che giacëa, il muso innanzi caccia, | e li orecchi ritira per la [[testa]] | come face le corna la lumaccia; | e la [[lingua]], ch'avëa unita e presta | prima a parlar, si fende, e la forcuta | ne l'altro si richiude; e 'l [[fumo|fummo]] resta.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXV|Come 'l ramarro sotto la gran fersa|XXV, 79-135}}) *''Godi, [[Firenze|Fiorenza]], poi che se' sì grande | che per mare e per terra batti l'ali, | e per lo 'nferno tuo nome si spande!'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXVI|Godi, Fiorenza|XXVI, 1-3}}) *''Là dentro si martira | [[Ulisse]] e Dïomede, e così insieme | a la vendetta vanno come a l'ira; | e dentro da la lor fiamma si geme | l'agguato del caval che fé la porta | onde uscì de' Romani il gentil seme.'' (Virgilio: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXVI|Rispuose a me: "Là dentro si martira|XXVI, 55-60}}) *''Considerate la vostra semenza: | fatti non foste a viver come bruti, | ma per seguir virtute e [[conoscenza|canoscenza]].'' [...] ''e volta nostra poppa nel mattino, | de' remi facemmo ali al folle volo'' [...]. ([[Ulisse]]: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXVI|Considerate la vostra semenza|XXVI, 118-125}}) *''Cinque volte racceso e tante casso | lo lume era di sotto dalla [[luna]] | poi ch'entrati eravam nell'alto passo'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXVI|Cinque volte racceso|XXVI, 130–132}}) *''Romagna tua non è, e non fu mai, | sanza guerra ne' cuor de' suoi tiranni; ma 'n palese nessuna or vi lasciai. | Ravenna sta come stata è molt'anni: | l'aguglia da Polenta la si cova, sì che Cervia ricuopre co' suoi vanni. | La terra che fé già la lunga prova | e di Franceschi sanguinoso mucchio, | sotto le branche verdi si ritrova. | E 'l mastin vecchio e 'l nuovo da Verrucchio, | che fecer di Montagna il mal governo, | là dove soglion fan d'i denti succhio. | Le città di Lamone e di Santerno | conduce il lïoncel dal nido bianco, | che muta parte da la state al verno. | E quella cu' il Savio bagna il fianco,'' {{NDR|[[Cesena]]}} ''| così com'ella sie' tra 'l piano e 'l monte, | tra tirannia si vive e stato franco.'' (Dante: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXVII|E quella|XXVII, 37-54}}) *''Io fui uom d'arme, e poi fui cordigliero, | credendomi, sì cinto, fare ammenda; | e certo il creder mio venìa intero, | se non fosse il gran prete ''{{NDR|papa Bonifacio VIII}}'', a cui mal prenda!'' (Guido da Montefeltro: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXVII|Io fui uom d'arme|XXVII, 67-70}}) *''Ch'assolver non si può chi non si [[pentimento|pente]], | né pentere e volere insieme puossi | per la contradizion che nol consente.'' (un diavolo: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXVII|assolver non si può chi non si pente|XXVII, 118-120}}) *''Mentre che tutto in lui veder m'attacco, | guardommi e con le man s'aperse il petto, | dicendo: «Or vedi com' io mi dilacco! | vedi come storpiato è [[Maometto|Mäometto]]!»'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXVIII|Maometto|XXVIII, 28-31}}) *''Rimembriti di Pier da Medicina, | se mai torni a veder lo dolce piano | che da Vercelli a Marcabò dichina.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXVIII|Pier da Medicina|XXVIII, 73-75}}) *''[[coscienza morale|Coscïenza]] m'assicura, | la buona compagnia che l'uom francheggia | sotto l'asbergo del sentirsi pura.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXVIII|coscienza m'assicura|XXVIII, 115-117}}) *''«Io fui d'[[Arezzo]], e Albero da [[Siena]]», | rispuose l'un, «mi fé mettere al foco; | ma quel per ch'io mori' qui non mi mena»''. ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXIX|Io fui d'Arezzo|XXIX, 109-111}}) *''Or fu già mai | gente sì vana come la [[Siena|sanese]]? | Certo non la francesca sì d'assai!'' (Dante: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXIX|Or fu già mai|XXIX, 121-123}}) *''E io a lui: "Chi son li due tapini | che fumman come man bagnate 'l verno, | giacendo stretti a' tuoi destri confini?". || "Qui li trovai – e poi volta non dierno –", | rispuose, "quando piovvi in questo greppo, | e non credo che dieno in sempiterno. || L'una è [[Moglie di Putifarre|la falsa]] ch'accusò [[Giuseppe (patriarca)|Gioseppo]]; | l'altr'è 'l falso [[Sinone|Sinon]] greco di Troia: | per febbre aguta gittan tanto leppo".'' (XXX, 91-99) *''Maggior difetto men vergogna lava''. (Virgilio: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXX|Maggior difetto men vergogna lava|XXX, 142}}) *''Ché voler ciò udire è bassa voglia''. (Virgilio: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXX|Ché voler ciò udire è bassa voglia|XXX, 148}}) *''Dove l'argomento de la mente | s'aggiugne al mal volere e a la possa, | nessun riparo vi può far la gente''. ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXXI|Dove l'argomento de la mente|XXXI, 55-57}}) *''"Raphèl maì amècche zabì almi", | cominciò a gridar la fiera bocca, | cui non si convenia più dolci salmi. || E 'l duca mio ver' lui: "Anima sciocca, | tienti col corno, e con quel ti disfoga | quand'ira o altra passïon ti tocca! || Cércati al collo, e troverai la soga | che 'l tien legato, o anima confusa, | e vedi lui che 'l gran petto ti doga". || Poi disse a me: "Elli stessi s'accusa; | questi è [[Nimrod|Nembrotto]] per lo cui mal coto | pur un linguaggio nel mondo non s'usa. || Lasciànlo stare e non parliamo a vòto; | ché così è a lui ciascun linguaggio | come 'l suo ad altrui, ch'a nullo è noto".'' (XXXI, 67-81) *''Qual pare a riguardar la [[Bologna|Garisenda]] | 'sotto 'l chinato, quando un nuvol vada | sovr'essa sí, che ella incontro penda | tal parve [[Anteo]] a me che stava a bada | di vederlo chinare.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXXI|Garisenda|XXXI, 136 – 138}}) *''La bocca sollevò dal fiero pasto | quel peccator, forbendola a' capelli | del capo ch'elli avea di retro guasto.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXXIII|La bocca sollevò dal fiero pasto|XXXIII, 1-3}}) *[...] ''Tu vuo' ch'io rinovelli | disperato dolor che 'l cor mi preme | già pur pensando, pria ch'io ne favelli.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXXIII|Tu vuo' ch'io rinovelli|XXXIII, 4-6}}) *''Questi pareva a me maestro e donno, | cacciando il lupo e' lupicini al monte | per che i Pisan veder Lucca non ponno.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXXIII|Questi|XXXIII, 28-30}}) *''Ben se' crudel, se tu già non ti duoli | pensando ciò che 'l mio cor s'annunziava; | e se non piangi, di che pianger suoli?'' (Ugolino: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXXIII|Ben se' crudel, se tu già non ti duoli|XXXIII, 40-42}}) *''Poscia, più che 'l dolor, poté 'l [[digiuno]]''. ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXXIII|Poscia|XXXIII, 75}}) *''Ahi [[Pisa]], vituperio de le genti | del bel paese là dove 'l [[sì]] suona, | poi che i vicini a te punir son lenti, | muovasi la Capraia e la Gorgona, | e faccian siepe ad Arno in su la foce, | sì ch'elli annieghi in te ogne persona! | Che se 'l conte Ugolino aveva voce | d'aver tradita te de le castella, | non dovei tu i figliuoi porre a tal croce.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXXIII|Ahi Pisa|XXXIII, 79-87}}) *''Ahi [[Genovesi]], uomini diversi | d'ogni costume e pien d'ogni magagna, | perché non siete voi del mondo spersi? | Che col peggior spirto di Romagna | trovai di voi un tal {{NDR|Branca d'Oria}}, che, per sua opra, | in anima in Cocito già si bagna | ed in corpo par vivo ancor di sopra''. ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXXIII|Ahi Genovesi|XXXIII, 151 – 157}}) *''Io non mori' e non rimasi vivo: | pensa oggimai per te, s'hai fior d'ingegno, | qual io divenni, d'uno e d'altro privo.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXXIV|Io non mori' e non rimasi vivo|XXXIV, 25-27}}) *''Lo [[Lucifero|'mperador del doloroso regno]] | da mezzo 'l petto uscia fuor de la ghiaccia'' [...]. (XXXIV, 28-29) *''S'el fu sì bel com'elli è ora brutto, | e contra 'l suo fattore alzò le ciglia, | ben dee da lui procedere ogne lutto.'' (XXXIV, 34-36) *''Da ogne bocca dirompea co' denti | un peccatore, a guisa di maciulla, | sì che tre ne facea così dolenti. || A quel dinanzi il mordere era nulla | verso 'l graffiar, che talvolta la schiena | rimanea de la pelle tutta brulla. || "Quell'anima là sù c'ha maggior pena", | disse 'l maestro, "è [[Giuda Iscariota|Giuda Scarïotto]], | che 'l capo ha dentro e fuor le gambe mena. || De li altri due c' hanno il capo di sotto, | quel che pende dal nero ceffo è [[Marco Giunio Bruto|Bruto]]: | vedi come si storce, e non fa motto!; || e l'altro è [[Gaio Cassio Longino|Cassio]], che par sì membruto".'' (XXXIV, 55-67) ===[[Explicit]]=== <poem> Salimmo sù, el primo e io secondo, tanto ch'i' vidi de le cose belle che porta 'l ciel, per un pertugio tondo. E quindi uscimmo a riveder le stelle. </poem> ===Citazioni sull<nowiki>'</nowiki>''Inferno''=== ====[[Vittorio Sermonti]]==== *All'inferno nessuno ha rimorsi, fuorché Dante; tutti, semmai, hanno rimpianti. *E se l'Ottocento diffidò di questo canto {{NDR|canto VII}}, dove trovava «il descrittivo» ma non «il drammatico», sarà anche perché non praticava le euforiche mortificazioni della società affluente, i processi di identificazione collettiva nei simboli del consumo, e tanto meno (se possiamo permetterci la spudoratezza dell'anacronismo) la coazione all'improperio, alla rissa, allo scontro frontale che tiranneggia il nostro Sisifo di massa negli ingorghi di traffico. *Fatto è, che in nessun altro canto come in questo {{NDR|canto III}} (e nel successivo) Dante si tiene tanto addossato al suo Virgilio: Non si contano i versi che meriterebbero di esser letti con il testo del VI libro dell'Eneide a fronte. Meriterebbero: infatti, le variazioni che Dante apporta nel travaso da lingua a lingua, da cultura a cultura, minime spesso, sono sempre, comunque, decisive. *{{NDR|Sul canto IV}} Non c'è canto della Commedia così gremito di nomi propri: 48, uno ogni tre versi. ==''Purgatorio''== ===[[Incipit]]=== <poem> Per correr miglior acque alza le vele omai la navicella del mio ingegno, che lascia dietro a sé mar sì crudele; </poem> ===Citazioni=== *''Lo duca mio allor mi diè di piglio, | e con parole e con mani e con cenni | reverenti mi fé le gambe e ‘l ciglio.'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto I|Lo duca mio allor mi diè di piglio|I, 49-51}}) *''[[Libertà]] va cercando, ch'è sì cara, | come sa chi per lei vita rifiuta.'' (Virgilio: {{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto I|libertà va cercando|I, 71-72}}) *''Già era 'l [[sole]] a l'orizzonte giunto | lo cui meridïan cerchio coverchia | [[Gerusalemme|Ierusalèm]] col suo più alto punto.''<ref>Qui Dante si rifà alla credenza medievale che Gerusalemme fosse al centro della terra, sita fra il meridiano del fiume [[Gange]] e la [[Spagna]] occidentale e che, ritenendo la terra abitata tutta nell'emisfero boreale, l'isola del paradiso si trovasse al punto opposto rispetto a Gerusalemme, con la quale condivideva quindi l'orizzonte astronomico.</ref> ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto II|Già era 'l sole|II, 1-3}}) *''Noi eravam lunghesso mare ancora, | come gente che pensa a suo cammino, | che va col cuore e col corpo dimora.'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto II|Noi eravam lunghesso mare ancora|II, 10-12}}) *''O dignitosa coscïenza e netta, | come t'è picciol fallo amaro morso!'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto III|o dignitosa coscïenza|III, 8-9}}) *''E 'l mio conforto: «Perché pur diffidi?», | a dir mi cominciò tutto rivolto; | «non credi tu me teco e ch'io ti guidi?»'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto III|E ‘l mio conforto: «Perché pur diffidi?»|III, 22-24}}) *''State contenti, umana gente, al ''quia''; | ché, se potuto aveste veder tutto, | mestier non era parturir [[Maria]]''. (Virgilio: {{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto III|State contenti|III, 37-39}}) *''Ché perder tempo a chi più sa più spiace''. (Virgilio: {{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto III|ché perder tempo|III, 78}}) *''Come le [[pecora|pecorelle]] escon del chiuso | a una, a due, a tre, e l'altre stanno | timidette atterrando l'occhio e 'l muso; | e ciò che fa la prima, e l'altre fanno, | addossandosi a lei, s'ella s'arresta, | semplici e quete, e lo 'mperché non sanno''. ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto III|Come le pecorelle|III, 79-84}}) *{{NDR|Incontro con [[Manfredi di Sicilia]]}} ''Biondo era e bello e di gentile aspetto, | ma l'un de' cigli un colpo avea diviso.'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto III|biondo era e bello|III, 107-108}}) *''Poscia ch'io ebbi rotta la persona | di due punte mortali, io mi rendei, | piangendo, a quei che volontier perdona. || Orribil furon li peccati miei; | ma la bontà infinita ha sì gran braccia, | che prende ciò che si rivolge a lei.'' (Manfredi: {{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto III|Poscia ch’io ebbi rotta la persona|III, 118-123}}) *''[[w:Or le bagna la pioggia e move il vento|Or le bagna la pioggia e move il vento]]'' [...]. (Manfredi, riferendosi al destino delle sue spoglie: {{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto III|verso 130|III, 130}}) *''Per lor maladizion sì non si perde, | che non possa tornar, l'etterno amore, | mentre che la speranza ha fior del verde.'' (Manfredi: {{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto III|Per lor maladizion|III, 133-135}}) *''Che ti fa ciò che quivi si pispiglia?'' (Virgilio: {{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto V|che ti fa|V, 12}}) *''Vien dietro a me, e lascia dir le genti: | sta come torre ferma, che non crolla | già mai la cima per soffiar di venti; | ché sempre l'omo in cui pensier rampolla | sovra pensier, da sé dilunga il segno, | perché la foga l'un de l'altro insolla.'' (Virgilio: {{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto V|Vien dietro a me|V, 13-18}}) *''Ond'io, che solo innanzi a li altri parlo, | ti priego, se mai vedi quel paese | che siede tra [[Romagna]] e quel di Carlo,'' {{NDR|Carlo II d'Angiò}} ''| che tu mi sie di tuoi prieghi cortese | in Fano, sì che ben per me s'adori | pur ch'i' possa purgar le gravi offese.'' (Jacopo del Cassero: {{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto V|Ond'io, che solo innanzi a li altri parlo|V, 67-72}}) *''Vid'io | [[Emorragia|de le mie vene farsi in terra laco]].'' (Jacopo del Cassero: {{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto V|vid'io|V, 83-84}}) *{{NDR|Su [[Pia de' Tolomei]]}}''"Deh, quando tu sarai tornato al mondo | e riposato de la lunga via", | seguitò 'l terzo spirito al secondo, | "ricorditi di me, che son la Pia; | [[Siena]] mi fé, disfecemi [[Maremma]]: | salsi colui che 'nnanellata pria | disposando m'avea con la sua gemma".'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto V|Deh, quando tu sarai tornato al mondo|V, 130-136}}) *''Pur Virgilio si trasse a lei, pregando | che ne mostrasse la miglior salita; | e quella non rispuose al suo dimando, | ama di nostro paese e de la vita | ci 'nchiese; e 'l dolce duca incominciava | "[[Mantova|Mantüa]] ...", e l'ombra, tutta in sé romita, | surse ver' lui del loco ove pria stava, | dicendo: "O Mantoano, io son Sordello | de la tua terra!"; e l'un l'altro abbracciava.'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto VI|Ama di nostro paese|VI, 67-75}}) *''Ahi serva [[Italia]], di dolore ostello, | nave sanza nocchiere in gran tempesta, | non donna di provincie, ma bordello!'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto VI|Ahi serva Italia|VI, 76-78}}) *''Ahi gente che dovresti esser devota, | e lasciar seder Cesare in la sella, | se bene intendi ciò che Dio ti nota, | guarda come esta fiera è fatta fella | per non esser corretta da li sproni, | poi che ponesti mano a la predella.'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto VI|Ahi gente che dovresti esser devota|VI, 91-96}}) *''Rade volte risurge per li rami ''{{NDR|figli}}'' | l'umana probitate; e questo vole | quei che la dà, perché da lui si chiami.'' (Sordello: {{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto VII|Rade volte|VII, 121-123}}) *''Era già [[tramonto|l'ora che volge il disio]] | ai navicanti e 'ntenerisce il core | lo dì c' han detto ai dolci amici addio; | e che lo novo peregrin d'amore | punge, se ode squilla di lontano | che paia il giorno pianger che si more''. ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto VIII|Era già l'ora che volge il disio|VIII, 1-6}}) *''Per lei''<ref>Beatrice d'Este, moglie di [[w:Nino Visconti|Nino Visconti]].</ref>'' assai di lieve si comprende | quanto in [[donna|femmina]] foco d'amor dura, | se l'occhio o 'l tatto spesso non l'accende.'' (Nino Visconti: {{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto VIII|Per lei assai di lieve si comprende|VIII, 76-78}}) *''Oh vana gloria de l'umane posse! | com' poco verde in su la cima dura, | se non è giunta da l'etati grosse! | Credette [[Cimabue]] ne la pittura | tener lo campo, e ora ha [[Giotto]] il grido, | sì che la fama di colui è scura. | Così ha tolto [[Guido Cavalcanti|l'uno]] a l'[[Guido Guinizelli|altro Guido]] | la gloria de la lingua; e forse è nato | chi l'uno e l'altro caccerà del nido. | Non è il mondan romore altro ch'un fiato | di vento, ch'or vien quinci e or vien quindi, | e muta nome perché muta lato.'' (Oderisi: {{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XI|Oh vana gloria de l'umane posse!|XI, 91-102}}) *''Colui {{NDR|Provenzano Salvani}} che del cammin sì poco piglia | dinanzi a me, Toscana sonò tutta; | e ora a pena in Siena sen pispiglia, | ond'era sire quando fu distrutta | la rabbia fiorentina, che superba | fu a quel tempo sì com'ora è putta.'' (Oderisi: {{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XI|Colui che del cammin sì poco piglia|XI, 109-114}}) *{{NDR|Su Provenzano Salvani}} ''"Quando vivea più glorïoso", disse, | "liberamente nel [[Piazza del Campo|Campo di Siena]], | ogne vergogna diposta, s'affisse.'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XI|Colui che del cammin sì poco piglia|XI, 133-135}}) *''Mostrava come i figli si gittaro | sovra [[Sennacherìb]] dentro dal tempio, | e come, morto lui, quivi il lasciaro'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XII|Mostrava come i figli si gittaro|XII, 52-54}}) *''Or [[superbia|superbite]], e via col viso altero, | figliuoli d'Eva, e non chinate il volto | sì che veggiate il vostro mal sentero!'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XII|Or superbite|XII, 70-72}}) *''A noi venìa la [[angelo|creatura bella]], | biancovestito e ne la faccia quale | par tremolando mattutina stella.'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XII|A noi venìa la creatura bella|XII, 88-90}}) *''O gente umana, per volar sù nata, | perché a poco vento così cadi?'' (l'Angelo dell'umiltà: {{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XII|o gente umana|XII, 95-96}}) *''Ahi quanto son diverse quelle foci | da l'infernali! ché quivi per canti | s'entra, e là giù per lamenti feroci.'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XII|Ahi quanto son diverse quelle foci|XII, 112-114}}) *''Tu li vedrai tra quella gente vana | che spera in Talamone, e perderagli | più di speranza ch'a trovar la Diana''. (Sapìa Salvani: {{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XIII|Tu li vedrai tra quella gente vana|XIII, 151-153}}) *[...] ''tra 'l Po e 'l monte e la marina e 'l Reno'' {{NDR|la [[Romagna]]}} [...] ([[:s:Divina Commedia/Purgatorio/Canto XIV|XIV, 92]]) *''Oh [[Romagna|Romagnuoli]] tornati in bastardi! | Quando in Bologna un Fabbro si ralligna? | quando in Faenza un Bernardin di Fosco, | verga gentil di picciola gramigna?'' (Guido del Duca: {{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XIV|Oh Romagnuoli tornati in bastardi!|XIV, 99-102}}) *''Che volse dir lo spirto di Romagna'' {{NDR|Guido del Duca}}'', | e 'divieto' e 'consorte' menzionando?'' (Dante: {{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XV|Che volse dir lo spirto di Romagna|XV, 44-45}}) *''Lume v'è dato a bene e a malizia''. (Marco Lombardo: {{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XVI|lume v'è dato a bene e a malizia|XVI, 75}}) *''L'anima semplicetta che sa nulla, | salvo che, mossa da lieto fattore, | volontier torna a ciò che la trastulla.'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XVI||XVI, 88-90}})<ref>Cfr. [[Giuseppe Fumagalli]], ''[[s:Chi l'ha detto?|Chi l'ha detto?]]'', Hoepli, 1921, [[s:Pagina:Chi l'ha detto.djvu/43|p. 11]].</ref> *''Le [[legge|leggi]] son, ma chi pon mano ad esse? | Nullo, però che 'l pastor che procede, | rugumar può, ma non ha l'unghie fesse; | per che la gente, che sua guida vede | pur a quel ben fedire ond'ella è ghiotta, | di quel si pasce, e più oltre non chiede. | Ben puoi veder che la mala [[comportamento|condotta]] | è la cagion che 'l mondo ha fatto reo, | e non natura che 'n voi sia corrotta.'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XVI|Le leggi son, ma chi pon mano ad esse?|XVI, 97-105}}) *''Ciascun confusamente un bene apprende | nel qual si queti l'animo, e disira; | per che di giugner lui ciascun contende.'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XVII|Ciascun confusamente un bene apprende|XVII, 127-129}}) *''Fino a quel punto misera e partita | da Dio anima fui'' {{NDR|[[papa Adriano V]]}}'', del tutto [[avarizia|avara]]; | or, come vedi, qui ne son punita.''<ref>Secondo molti commentatori qui Dante attribuisce a papa Adriano V, Ottobuono dei Fieschi (conti di Lavagna), papa dal 11 luglio 1276 al 18 agosto (giorno del suo decesso) dello stesso anno, caratteristiche che pare appartenessero invece ad uno dei suoi predecessori ed omonimo, Adriano IV, l'inglese Nicola Breakspear, papa dal dicembre 1154 al settembre 1159.</ref> ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XIX|Fino a quel punto misera e partita|XIX, 112-114}}) *''Queste parole m'eran sì piaciute, | ch'io mi trassi oltre per aver [[contezza]] | di quello spirto onde parean venute.'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XX|Queste parole|XX, 28-30}}) *''Perché men paia il mal futuro e 'l fatto, | veggio ''{{NDR|Carlo II d'Angiò, re di Puglia}}'' in Alagna ''{{NDR|Anagni}}'' intrar lo fiordaliso, | e nel vicario suo ''{{NDR|papa Bonifacio VIII}}'' Cristo esser catto.'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XX|Perché men paia il mal futuro|XX, 85-87}}) *''Ma perché lei che dì e notte fila | non li avea tratta ancora la conocchia | che Cloto impone a ciascuno e compila,'' | [...]. ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XXI|Ma perché lei che dì e notte fila|XXI, 25-27}}) *''De l'[[Eneide|Eneïda]] dico, la qual mamma | fummi, e fummi nutrice, poetando: | sanz'essa non fermai peso di dramma.'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XXI|de l'Eneïda dico|XXI, 97-99}}) *''Veramente più volte [[Apparenza|appaion]] cose | che danno a dubitar falsa matera | per le vere ragion che son nascose.'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XXII|Veramente più volte appaion cose|XXII, 28-30}}) *''Facesti come quei che va di notte, | che porta il lume dietro e sé non giova, | ma dopo sé fa le persone dotte''. ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XXII|Facesti come quei che va di notte|XXII, 67-69}}) *''Più pensava [[Maria]] onde | fosser [[Tramutazione dell'acqua in vino|le nozze]] orrevoli e intere, | ch'a la sua bocca, ch'or per voi risponde. || E le Romane antiche, per lor bere, | contente furon d'acqua; e [[Daniele (profeta)|Danïello]] | dispregiò cibo e acquistò savere. || Lo [[Età dell'oro|secol primo]], quant'oro fu bello, | fé savorose con fame le ghiande, | e nettare con sete ogne ruscello. || Mele e locuste furon le vivande | che nodriro il [[Giovanni Battista|Batista]] nel diserto; | per ch'elli è glorïoso e tanto grande || quanto per lo Vangelio v'è aperto.'' (Stazio: {{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XXII|Poi disse|XXII, 142-154}}) *''Io dicea fra me stesso pensando: "Ecco | la gente che perdé [[Gerusalemme|Ierusalemme]], | quando Maria nel figlio diè di becco!".''<ref>Qui Dante fa riferimento a quanto [[w:Flavio Giuseppe|Flavio Giuseppe]] narra nella sua ''Guerra giudaica'' a proposito della guerra di Roma contro gli ebrei: l'assedio di Gerusalemme fu così lungo e duro per gli assediati che una certa Maria avrebbe ucciso il figlio per cibarsi delle sue carni.</ref> ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XXIII|Io dicea fra me stesso pensando|XXIII, 28-30}}) *''Tutta esta gente che piangendo canta | per seguitar la [[Gola (ingordigia)|gola]] oltra misura, | in fame e 'n sete qui si rifà santa.'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XXIII|Tutta esta gente che piangendo canta|XXIII, 64-66}}) *''"O frate, issa vegg'io", diss'elli, "il nodo | che [[Giacomo da Lentini|'l Notaro]] e [[Guittone d'Arezzo|Guittone]] e [[Bonagiunta Orbicciani|me]] ritenne | di qua dal [[dolce stil novo]] ch'i' odo! || Io veggio ben come le vostre penne | di retro al dittator sen vanno strette, | che de le nostre certo non avvenne; || e qual più a gradire oltre si mette, | non vede più da l'uno a l'altro stilo"; | e, quasi contentato, si tacette.'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XXIV|O frate|XXIV, 55-63}}) *''Sì accostati a l'un d'i due vivagni ''{{NDR|orli del cerchio}}'' | passammo, udendo colpe de la gola | seguite già da miseri guadagni.'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XXIV|Sì accostati|XXIV, 127-129}}) *''Così per entro loro schiera bruna | s'mmusa l'una con l'altra [[formica]], | forse a spïar lor via e lor fortuna.'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XXVI|così per entro|XXVI, 34-36}}) *''La nova gente: "Soddoma e Gomorra"; | e l'altra: "Ne la vacca entra Pasife, | perché 'l torello a sua [[lussuria]] corra".'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XXVI|la nova gente|XXVI, 40-42}}) *[...] ''giovane e bella in sogno mi parea | donna vedere andar per una landa | cogliendo fiori; e cantando dicea: || "Sappia qualunque il mio nome dimanda | ch'i' mi son [[Lia (Bibbia)|Lia]], e vo movendo intorno | le belle mani a farmi una ghirlanda. || Per piacermi a lo specchio, qui m'addorno; | ma mia suora [[Rachele|Rachel]] mai non si smaga | dal suo miraglio, e siede tutto giorno. || Ell'è d'i suoi belli occhi veder vaga | com'io de l'addornarmi con le mani; | lei lo vedere, e me l'ovrare appaga".'' (XXVII, 97-108) *''Non aspettar mio dir più né mio cenno; | libero, dritto e sano è tuo [[Libero arbitrio|arbitrio]], | e fallo fora non fare a suo senno: | per ch'io te sovra te corono e mitrio.'' (Virgilio: {{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XXVII|Non aspettar mio dir più né mio cenno;|XXVII, 139-142}}) *''Sovra candido vel cinta d'uliva | donna m'apparve, sotto verde manto | vestita di color di fiamma viva.'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XXX|Sovra candido vel cinta d’uliva|XXX, 31-33}}) *''"Conosco i segni de l'antica fiamma". | Ma Virgilio n'avea lasciati scemi | di sé, Virgilio dolcissimo patre, | Virgilio a cui per mia salute die'mi.'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XXX|Conosco i segni de l'antica fiamma|XXX, 48-51}}) *''Ché pianger ti conven per altra spada.'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XXX|ché pianger ti conven per altra spada.|XXX, 57}}) ===[[Explicit]]=== <poem> Io ritornai da la santissima onda rifatto sì come piante novelle rinovellate di novella fronda, puro e disposto a salire a le stelle. </poem> ===Citazioni sul ''Purgatorio''=== *Nel canto XI, la parafrasi del ''Pater'' è d'una bellezza che ha del prodigioso; il linguaggio umano si eleva d'un tratto a un'altezza che noi non raggiungiamo più; si direbbe che la grazia {{sic|inebbrii}} tale linguaggio, ma d'un'ebbrezza divina che conserva tutta la sua lucidità. Manca a Dante il balbettamento del mistico che esce dall'estasi; questo uomo cammina nell'azzurro come su una strada. ([[Julien Green]]) ==''Paradiso''== ===[[Incipit]]=== <poem> La [[Gloria di Dio|gloria]] di colui che tutto move per l'universo penetra, e risplende in una parte più e meno altrove. </poem> ===Citazioni=== *''Poca favilla gran fiamma seconda''. ({{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto I|Poca favilla gran fiamma seconda|I, 34}}) *''Trasumanar significar per verba | non si poria; però l'essemplo basti | a cui esperïenza grazia serba.'' ({{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto I|Trasumanar|I, 70-72}}) *''Intra due cibi, distanti e moventi | d'un modo, prima si morria di fame, | che liber'omo l'un recasse ai [[dente|denti]]''. ({{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto IV|Intra due cibi|IV, 1-3}}) *''[[Volontà]], se non vuol, non s'ammorza, | ma fa come natura face in foco, | se mille volte vïolenza il torza.'' ({{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto IV|volontà|IV, 76-78}}) *''Apri la mente a quel ch'io ti paleso | e fermalvi entro; ché non fa [[conoscenza|scïenza]], | sanza lo [[memoria|ritenere]], avere inteso.'' (Beatrice: {{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto V|Apri la mente|V, 40-42}}) *''Siate, [[Cristiano (religione)|Cristiani]], a muovervi più gravi: | non siate come penna ad ogne vento, | e non crediate ch'ogne acqua vi lavi. | Avete il novo e 'l vecchio Testamento, | e 'l pastor de la Chiesa che vi guida; | questo vi basti a vostro salvamento. | Se mala cupidigia altro vi grida, | uomini siate, e non pecore matte, | sì che 'l Giudeo di voi tra voi non rida!'' (Beatrice: {{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto V|Siate, Cristiani|V, 73-81}}) *{{NDR|Sulla [[Provenza]]}} ''Quella sinistra riva che si lava | di Rodano poi ch'è misto con Sorga'' [...]. ([[:s:Divina Commedia/Paradiso/Canto VIII|VIII, 58-59]]) *[...] ''e quel [[Reggio Calabria|corno d'Ausonia]] che s'imborga | di Bari e di Gaeta e di Catona, | da ove Tronto e Verde in mare sgorga.''<ref>il poeta si riferisce alla fortificazione che sorgeva nel quartiere di Catona</ref> ([[:s:Divina Commedia/Paradiso/Canto VIII|VIII, 61-63]]) *''E la bella [[Sicilia|Trinacria]], che caliga | tra Pachino e Peloro, sopra 'l golfo | che riceve da Euro maggior briga, | non per Tifeo ma per nascente solfo, | attesi avrebbe li suoi regi ancora, | nati per me di Carlo e di Ridolfo, | se mala segnoria, che sempre accora | li popoli suggetti, non avesse | mosso [[Palermo]] a gridar: "Mora, mora!".''<ref>Riferimento ai [[Vespri Siciliani]].</ref> (Carlo Martello: {{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto VIII|E la bella Trinacria|VIII, 67-75}}) *''E non pur le nature [[Provvidenza|provedute]] | sono in la mente ch'è da sé perfetta, | ma esse insieme con la lor salute: | per che quantunque quest'arco saetta | disposto cade a proveduto [[Scopo|fine]], | sì come cosa in suo segno diretta.'' ({{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto VIII|VIII, 100-105}}) *[...] ''ma tosto fia che [[Padova]] al palude | cangerà l'acqua che Vincenza bagna, | per essere al dover le genti crude; | e [[Treviso|dove]] Sile e Cagnan s'accompagna, | [[Rizzardo II da Camino|tal]] signoreggia e va con la testa alta, | che già per lui carpir si fa la ragna.'' (Cunizza da Romano: {{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto IX|ma tosto fia che Padova|IX, 46-51}}) *''[[Firenze|La tua città]], che di [[Lucifero|colui]] è pianta | che pria volse le spalle al suo fattore | e di cui è la 'nvidia tanto pianta, | produce e spande il [[Fiorino|maladetto fiore]] | c'ha disvïate le pecore e li agni, | però che fatto ha lupo del pastore. | Per questo l'Evangelio e i dottor magni | son derelitti, e solo ai Decretali | si studia, sì che pare a' lor vivagni. | A questo intende il [[papa]] e' cardinali; | non vanno i lor pensieri a Nazarette, | là dove Gabrïello aperse l'ali. | Ma Vaticano e l'altre parti elette | di Roma che son state cimitero | a la milizia che Pietro seguette, | tosto libere fien de l'avoltero.'' (Folchetto di Marsiglia: {{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto IX|La tua città|IX, 127-142}}) *''Guardando nel suo Figlio con l'Amore | che l'uno e l'altro etternalmente spira, | lo primo e ineffabile Valore | quanto per mente e per loco si gira | con tant' ordine fé, ch'esser non puote | sanza gustar di lui chi ciò rimira.'' ({{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto X|Guardando nel suo Figlio con l'Amore|X, 1-6}}) *''E se le [[fantasia|fantasie]] nostre son basse | a tanta altezza, non è maraviglia; | ché sopra 'l sol non fu [[occhio]] ch'andasse.'' ({{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto X|E se le fantasie nostre|X, 46-48}}) *''Ne la corte del cielo, ond' io rivegno, | si trovan molte gioie care e belle | tanto che non si posson trar del regno; | e 'l canto di quei lumi era di quelle; | chi non s'impenna sì che là sù voli, | dal muto aspetti quindi le novelle.'' ({{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto X|Ne la corte del cielo|X, 70-75}}) *''O insensata cura de' mortali, | quanto son difettivi silogismi | quei che ti fanno in basso batter l'ali! | Chi dietro a iura e chi ad amforismi | sen giva, e chi seguendo sacerdozio, | e chi regnar per forza o per sofismi, | e chi rubare e chi civil negozio, | chi nel diletto de la carne involto | s'affaticava e chi si dava a l'ozio, | quando, da tutte queste cose sciolto, | con Bëatrice m'era suso in cielo | cotanto glorïosamente accolto.'' ({{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto XI|O insensata cura de' mortali|XI, 1-12}}) *{{NDR|Su [[Francesco d'Assisi|Francesco]] e [[Domenico di Guzmán|Domenico]]}} ''L'un fu tutto serafico in ardore; | l'altro per sapïenza in terra fue | di cherubica luce uno splendore.'' (Tommaso d'Aquino: {{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto XI|san Francesco e san Domenico|XI, 37-39}}) *''Intra Tupino e l'acqua che discende | del colle eletto dal beato Ubaldo, | fertile costa d'alto monte pende, | onde [[Perugia]] sente freddo e caldo | da Porta Sole; e di rietro le piange | per grave giogo Nocera con Gualdo. | Di questa costa, là dov' ella frange | più sua rattezza, nacque al mondo un sole, | come fa questo talvolta di Gange. | Però chi d'esso loco fa parole, | non dica [[Assisi|Ascesi]], ché direbbe corto, | ma Orïente, se proprio dir vuole.'' (Tommaso d'Aquino: {{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto XI|Intra Tupino|XI, 43-54}}) *''Oh ignota ricchezza! oh ben ferace! | Scalzasi Egidio, scalzasi Silvestro | dietro a [[Francesco d'Assisi|lo sposo]], sì [[Povertà|la sposa]] piace.'' (Tommaso d'Aquino: {{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto XI|Oh ignota ricchezza! oh ben ferace!|XI, 82-84}}) *''E questo ti sia sempre piombo a' piedi, | per farti mover lento com' uom lasso | e al sì e al no che tu non vedi: | ché quelli è tra li stolti bene a basso, | che sanza distinzione afferma e nega | ne l'un così come ne l'altro passo; | perch' elli 'ncontra che più volte piega | l'oppinïon corrente in falsa parte, | e poi l'affetto l'intelletto lega. | Vie più che 'ndarno da riva si parte, | perché non torna tal qual e' si move, | chi pesca per lo vero e non ha l'arte. | E di ciò sono al mondo aperte prove | [[Parmenide]], [[Melisso di Samo|Melisso]] e [[Brisso]] e molti, | li quali andaro e non sapëan dove; | sì fé [[Sabellius|Sabellio]] e [[Ario|Arrio]] e quelli stolti | che furon come spade a le Scritture | in render torti li diritti volti. | Non sien le genti, ancor, troppo sicure | a giudicar, sì come quei che stima | le biade in campo pria che sien mature; | ch'i' ho veduto tutto 'l verno prima | lo prun mostrarsi rigido e feroce, | poscia portar la rosa in su la cima; | e legno vidi già dritto e veloce | correr lo mar per tutto suo cammino, | perire al fine a l'intrar de la foce. | Non creda donna Berta e ser Martino, | per vedere un furare, altro offerere, | vederli dentro al consiglio divino; | ché quel può surgere, e quel può cadere.'' (Tommaso d'Aquino: {{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto XIII|E questo|XIII, 112-142}}) *''Qual si lamenta perché qui si moia | per viver colà sù, non vide quive | lo refrigerio de l'etterna ploia. | Quell' uno e due e tre che sempre vive | e regna sempre in tre e 'n due e 'n uno, | non circunscritto, e tutto circunscrive, | tre volte era cantato da ciascuno | di quelli spirti con tal melodia, | ch'ad ogne merto saria giusto muno.'' ({{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto XIV|Qual si lamenta perché qui si moia|XIV, 25-33}}) *[...] ''distinta da minori e maggi | lumi biancheggia tra' poli del mondo | [[Via Lattea|Galassia]] sì, che fa dubbiar ben saggi'' [...]. ({{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto XIV||XIV, 97-99}}) *''Ché dentro a li occhi suoi ardeva un riso | tal, ch'io pensai co' miei toccar lo fondo | de la mia gloria e del mio paradiso.'' ({{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto XV|ché dentro a li occhi suoi ardeva un riso|XV, 34-36}}) *''Sempre la [[confusione|confusion]] de le persone | principio fu del mal de la cittade.'' ({{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto XVI|Sempre la confusion de le persone|XVI, 67-68}}) *''E come 'l volger del ciel de la [[luna]] | cuopre e discuopre i liti sanza posa, | così fa di [[Firenze|Fiorenza]] la Fortuna: | per che non dee parer mirabil cosa | ciò ch'io dirò de li alti Fiorentini | onde è la fama nel tempo nascosa.'' ({{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto XVI|E come 'l volger del ciel de la luna|XVI, 82-87}}) *''Tu proverai sì come sa di [[sale]] | lo [[pane]] altrui, e come è duro calle | lo scendere e 'l salir per l'altrui scale.'' ({{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto XVII|Tu proverai sì come sa di sale|XVII, 58-60}}) *''E quel che mi convien ritrar testeso ''{{NDR|subito}}'', | non portò voce mai, né scrisse [[inchiostro|incostro]], | né fu per [[fantasia]] già mai compreso''. ({{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto XIX|E quel che mi convien ritrar testeso|XIX, 7-9}}) *''Or tu chi se', che vuo' sedere a scranna, | per giudicar di lungi mille miglia | con la veduta corta d'una spanna?'' ({{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto XIX|Or tu chi se|XIX, 79-81}}) *''E quel che vedi ne l'arco declivo, | [[Guglielmo II di Sicilia|Guglielmo]] fu, cui quella terra plora | che piagne Carlo e Federigo vivo: | ora conosce come s'innamora | lo ciel del giusto rege, e al sembiante | del suo fulgore il fa vedere ancora.'' ({{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto XX|E quel che vedi|XX, 61-66}}) *''Quale [[allodola|allodetta]] che 'n aere si spazia | prima cantando, e poi tace contenta | de l'ultima dolcezza che la sazia, | tal mi sembiò l'imago de la 'mprenta | de l'etterno piacere, al cui disio | ciascuna cosa qual ell' è diventa.'' ({{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto XX|Quale allodetta|XX, 73-78}}) *''In quel loco fu' io [[Pietro Damiano]], | e Pietro Peccator fu' ne la casa | di Nostra Donna in sul lito adriano. | Poca vita mortal m'era rimasa, | quando fui chiesto e tratto a quel cappello, | che pur di male in peggio si travasa.'' ({{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto XXI|Pietro Damiano|XXI, 121-126}}) *''L'aiuola che ci fa tanto feroci, | volgendom' io con li etterni Gemelli, | tutta m'apparve da' colli a le foci; | poscia rivolsi li occhi a li occhi belli.'' ({{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto XXII|L'aiuola che ci fa tanto feroci|XXII, 151-154}}) *{{NDR|Sulla ''Commedia''}} [...] ''{{'}}l poema sacro | al quale ha posto mano e cielo e terra'' [...]. ({{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto XXV||XXV, 1-2}})<ref>Cfr. [[Giuseppe Fumagalli]], ''[[s:Chi l'ha detto?|Chi l'ha detto?]]'', Hoepli, 1921, [[s:Pagina:Chi l'ha detto.djvu/37|p. 5]].</ref> *''La Chiesa militante alcun figliuolo | non ha con più [[speranza]], com' è scritto | nel Sol che raggia tutto nostro stuolo: | però li è conceduto che d'Egitto | vegna in [[Gerusalemme|Ierusalemme]]''<ref>Qui Dante intende per Ierusalemme la cosiddetta "Gerusalemme celeste", cioè il [[paradiso]].</ref>'' per vedere, | anzi che 'l militar li sia prescritto.'' ({{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto XXV|La Chiesa militante|XXV, 52-57}}) *''Opera naturale è ch'uom favella; | ma così o così, natura lascia | poi fare a voi secondo che v'abbella.'' ({{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto XXVI|Opera naturale è ch'uom favella|XXVI, 130-132}}) *''Quand' ïo udi': «Se io ''{{NDR|[[Pietro apostolo|San Pietro]]}}'' mi trascoloro, | non ti maravigliar, ché, dicend' io, | vedrai trascolorar tutti costoro. | Quelli ch'usurpa in terra il luogo mio, | il luogo mio, il luogo mio che vaca | ne la presenza del [[Gesù|Figliuol di Dio]], | fatt' ha del cimitero mio cloaca | del sangue e de la puzza; onde 'l perverso | che cadde di qua sù, là giù si placa».'' ({{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto XXVII|San Pietro|XXVII, 19-27}}) *''La piaga che [[Maria]] richiuse e unse, | quella ch'è tanto bella da' suoi piedi | è [[Eva|colei]] che l'aperse e che la punse. || Ne l'ordine che fanno i terzi sedi, | siede [[Rachele|Rachel]] di sotto da costei | con Bëatrice, sì come tu vedi. || [[Sara (Bibbia)|Sarra]] e [[Rebecca (Bibbia)|Rebecca]], [[Giuditta|Iudìt]] e [[Rut (personaggio biblico)|colei]] | che fu bisava al [[Davide|cantor]] che per doglia | del fallo disse "Miserere mei", || puoi tu veder così di soglia in soglia | giù digradar, com' io ch'a proprio nome | vo per la rosa giù di foglia in foglia.'' (Bernardo: XXXII, 4-15) *''[[Maria|Vergine Madre]], figlia del tuo figlio, | umile e alta più che creatura, | termine fisso d'etterno consiglio, | tu se' colei che l'[[uomo|umana natura]] | nobilitasti sì, che 'l suo fattore | non disdegnò di farsi sua fattura.'' ({{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto XXXIII|Vergine Madre|XXXIII, 1-6}}) ===[[Explicit]]=== <poem> A l'alta fantasia qui mancò possa; ma già volgeva il mio disio e 'l velle, sì come rota ch'igualmente è mossa, [[Dio|l'amor]] che move il [[sole]] e l'altre [[stella|stelle]]. </poem> ===Citazioni sul ''Paradiso''=== *Il paradiso dantesco è l'apoteosi del virtuale, degli immateriali, del puro software, senza il peso dello hardware terrestre e infernale, di cui rimangono i cascami nel purgatorio. Il ''Paradiso'' è più che moderno, può diventare, per il lettore che abbia dimenticato la storia, tremendamente futuribile. È il trionfo di una energia pura, ciò che la ragnatela del [[Internet|Web]] ci promette e non saprà mai darci, è una esaltazione di flussi, di corpi senz'organi, un poema fatto di novae e stelle nane, un [[Big Bang]] ininterrotto, un racconto le cui vicende corrono per la lunghezza di anni luce e, se proprio volete ricorrere a esempi familiari, una trionfale [[2001: Odissea nello spazio|odissea nello spazio]], a lietissimo fine. Se volete, leggete il ''Paradiso'' anche così, male non potrà farvi e sarà meglio di una discoteca stroboscopica e dell'ecstasy. Perché, quanto a estasi, la terza cantica mantiene le sue promesse. ([[Umberto Eco]]) *Subito, nei primi versi del ''Paradiso'', nell'invocazione ad Apollo, [[Dante Alighieri|Dante]] chiarisce perché la sfida sia estrema:<br><br>{{Centrato|''Entra nel petto mio, e spira tue {{!}} sì come quando [[Marsia|Marsïa]] traesti {{!}} de la vagina de le membra sue.''}}<br>[[Dio]], l'ispiratore della poesia sacra, viene paragonato ad Apollo, quando spellò vivo Marsia, che aveva osato sfidarlo, e ne estrasse il corpo scorticato dalla pelle – la guaina, la «vagina» delle sue membra. Dunque la poesia sacra, che Dante sta per iniziare, porta con sé l'ombra di un delitto mitico: è essa stessa un delitto; ci distrugge, ci annichila, ci uccide, sia pure per farci uscire da noi e farci conoscere la rivelazione. Dante ci mette sull'avviso: il suo libro sacro sarà tremendo, molto più dell<nowiki>'</nowiki>''Inferno'', e chi oserà leggerlo dovrà contare su un coraggio intellettuale, che nemmeno per un attimo potrà distendersi e rallentare. Tutta quella luce non ci illuda. Tutto quell'amore non ci incanti. Se il libro di Dante è tremendo, se senza fine l'Apollo cristiano spellerà davanti ai nostri occhi il corpo vivo di Marsia, è per una ragione evidente. Dio è tremendo. Come i veri credenti sanno, Dio non è nulla di misurato o tranquillo o ragionevole o pacato: è un «infinito eccesso», una fatale sovrabbondanza rispetto a tutti gli uomini e alle cose create. ([[Pietro Citati]]) ==Similitudini== *''E come quei che con lena affannata | uscito fuor del pelago a la riva | si volge a l'acqua perigliosa e guata, | così l'animo mio, ch'ancor fuggiva, | si volse a retro a rimirar lo passo | che non lasciò già mai persona viva.'' (da ''Inferno, I, 22-27'') *''E qual è quei che volontieri acquista, | e giugne 'l tempo che perder lo face, | che 'n tutti suoi pensier piange e s'attrista; | tal mi fece la bestia sanza pace, | che, venendomi 'ncontro, a poco a poco | mi ripigneva là dove 'l sol tace.'' (da ''Inferno, I, 55-60'') *''E qual è quei che disvuol ciò che volle | e per novi pensier cangia proposta, | sì che dal cominciar tutto si tolle, | tal mi fec'ïo 'n quella oscura costa, | perché, pensando, consumai la 'mpresa | che fu nel cominciar cotanto tosta.'' (da ''Inferno, II, 37-42'') *''Quali i fioretti, dal notturno gelo | chinati e chiusi, poi che 'l sol li 'mbianca | si drizzan tutti aperti in loro stelo, | tal mi fec'io di mia virtute stanca.'' (da ''Inferno, II, 127-130'') *''Diverse lingue, orribili favelle, | parole di dolore, accenti d'ira, | voci alte e fioche, e suon di man con elle | facevano un tumulto, il qual s'aggira | sempre in quell'aura sanza tempo tinta, | come la rena quando turbo spira.'' (da ''Inferno, III, 25-30'') *''Come d'[[autunno]] si levan le [[foglia|foglie]] | l'una appresso de l'altra, fin che 'l ramo | vede a la terra tutte le sue spoglie, | similmente il mal seme d'Adamo | gittansi di quel lito ad una ad una, | per cenni come augel per suo richiamo.'' (da ''Inferno, III, 112-117'') *''Io venni in luogo d'ogni luce muto, | che mugghia come fa mar per tempesta, | se da contrari venti è combattuto.'' (da ''Inferno, V, 28-30'') *''E come li stornei ne portan l'ali | nel freddo tempo a schiera larga e piena, | così quel fiato li spiriti mali | di qua, di là, di giù, di su li mena; | nulla speranza li conforta mai, | non che di posa, ma di minor pena. | E come i gru van cantando lor lai, | faccendo in aere di sé lunga riga, | così vidi venir, traendo guai, | ombre portate da la detta briga;'' (da ''Inferno, V, 40-49'') *''Quali [[colomba|colombe]], dal disio chiamate, | con l'ali alzate e ferme al dolce nido | vegnon per l'aere, dal voler portate; | cotali uscir de la schiera ov'è Dido, | a noi venendo per l'aere maligno, | sì forte fu l'affettüoso grido.'' (da ''Inferno, V, 82-87'') *''Qual è quel [[cane]] ch'abbaiando agogna, | e si racqueta poi che 'l pasto morde, | ché solo a divorarlo intende e pugna, | cotai si fecer quelle facce lorde | de lo demonio [[Cerbero]], che 'ntrona | l'anime sì, ch'esser vorrebber sorde.'' (da ''Inferno, VI, 28-33'') *''Quali dal [[vento]] le gonfiate [[vela (sistema di propulsione)|vele]] | caggiono avvolte, poi che l'alber fiacca, | tal cadde a terra la fiera crudele.'' (da ''Inferno, VII, 13-15'') *''Come fa l'onda là sovra Cariddi, | che si frange con quella in cui s'intoppa, | così convien che qui la gente riddi.'' (da ''Inferno, VII, 22-24'') ===Citazioni sulle similitudini=== *La similitudine in Dante, pur nella sua immediatezza e nel suo realismo, si carica sempre di accenti morali. (dalle note curate da Emilio Alessandro Panaitescu a ''La Divina Commedia'', Fabbri, Milano, 1982) *Delle similitudini e immagini è me' tacere che dirne poco, perché in queste non ha avuto mai pari; così nell'appropriarle maravigliosamente a proposito, come nell'esprimere felicemente, e secondo la propria natura loro, le {{sic|imagini}} brevissimamente, quell'altre più largamente, e non però di soperchio. ([[Vincenzo Borghini]]) ==Citazioni sulla ''Divina Commedia''== *[[Gotico]] significava goffo, rozzo, informe. Ad un edificio gotico presto s'avvezzarono i Britanni ad eguagliare la «Commedia», ritengo dietro l'esempio dei Francesi, dimentichi delle marmoree commedie sollevate al cielo dagli avi loro, nelle età barbare e caotiche, e spasimanti dietro le forme elleniche, classiche, luminosissime. ([[Arturo Farinelli]]) *Il Divino Poema fu ed è anch'oggi per tutti noi codice di civiltà, fulgore di scienza razionale e {{sic|dommatica}}, dove fede e ragione mostrano al mondo la loro potenza suprema, quando, distinte, pur s'accordano e s'avvalorano a vicenda nell'acquisto del vero e del bene. ([[Augusto Alfani]]) *In Dante veggo essere grandissime e bellissime parti, e le principali tutte che si richieggon a un gran Poema. Che vi sia poi qualche difettuzzo o mancamento, io non lo niego: sia dell'uomo o dell'età, non rileva a questo punto di qual sia più perfetto e migliore, se ben serve o per iscusa o per qualche altra cosa: come non servirebbe a fare che una figura di [[Giotto]] fusse più bella d'una d'[[Andrea del Sarto]], il dire che nell'età di colui l'arte della Pittura non era tanto inluminata, quanto ella fu poi; servirà bene a dire che Giotto in tante tenebre fece miracoli, e non ebbe pari; dove questo altro ebbe manco difficultà assai, e de' pari, e forse de' superiori qualcuno. Ma io non credo che il punto in Dante consista qui, se bene questa scusa ci bisognerà in alcune poche voci solamente quanto attiene alla comparazione del Petrarca. Ma il punto vero sarà qual sia di maggior lode degno o un Epico o Eroico poema grande, non interamente perfetto, o un piccolo e minuto che sia perfetto: perché può bene stare che si truovi una cosa piccola bellissima, pogniam caso una cappellina con bellissima proporzione d'architettura e ricchezza di cornici, che nondimeno non {{sic|arà}} a fare con la {{sic|fabrica}} d'un gran tempio con pochi ornamenti; e in simili comparazione sogliono dire i nostri uomini a tanto per tanto, o pur del tanto, come disse il Villani... ([[Vincenzo Borghini]]) *L'oggetto della Commedia, anche se essa raffigura lo stato delle anime dopo la morte, rimane la vita terrena in tutta la sua ampiezza e il suo contenuto; tutto quanto avviene in alto o in basso nel regno dell'aldilà, si riferisce al dramma dell'uomo nell'aldiquà. ([[Erich Auerbach]]) *La «Commedia» è una gran boscaglia, fitta, densa intricata, che sgomenta al primo entrarvi, e dove non risplende sole. Più franco e sicuro è il passo negli orti ameni, offerti dai poemi allegorici di Francia. I cristianissimi di Spagna, quando vanno in sogno all'altro mondo, e vedono e descrivono gli abissi infernali, chiedono, come i fratelli di Francia, soccorso d'immaginazione a Virgilio più che a Dante. ([[Arturo Farinelli]]) *La Commedia ha rappresentato l'unità fisica, etica e politica del cosmo scolastico-cristiano in un'epoca in cui essa cominciava a perdere la sua invulnerabilità ideologica: l'atteggiamento concettuale di Dante è quello difensivo di un conservatore e la sua lotta tende alla riconquista di ciò che è già perduto. ([[Erich Auerbach]]) *La "Commedia" non è un'opera, è un lungo monologo che mette il lettore di fronte a scelte radicali legate alla tragedia dello stare al mondo e alla speranza di salvezza. ([[Vittorio Sermonti]]) *La {{sic|divina}} Commedia è con ragione chiamata la Bibbia nazionale, è il vero poema cosmopolitico insieme ed italiano. ([[Licurgo Cappelletti]]) *La preferenza dello [[Percy Bysshe Shelley|Shelley]] riguardo al valore estetico delle tre Cantiche, paragonate fra loro, parrebbe rivolta al Paradiso, in cui le immagini radiose, la gemmea colorazione, il perenne fulgore dello sfondo, dovevano particolarmente gradire al suo spirito sì propenso alle vive irradiazioni, agli effetti di luce e di tinte trasparenti. Inoltre egli osserva come, nell'apprezzamento delle Cantiche, i critici più acuti abbiano invertito il giudizio del volgo ammirando assai più i pregi dell'ultima parte di quelli delle altre. La terza Cantica gli offriva insuperabili splendori d'arte; quell'ascensione del poeta di stella in stella apparivagli come la più fulgida manifestazione della poesia moderna. ([[Federico Olivero]]) *Nell'origin sua la [[poesia]] è la scienza delle umane e divine cose, convertita in immagine fantastica ed armoniosa.<br/>La quale immagine noi, sopra ogn'altro poema italiano ravvisiamo vivamente nella Divina Commedia di Dante, il quale s'innalzò al sommo nell'esprimere, ed alla maggior vivezza pervenne, perché più largamente e più profondamente d'ogni altro nella nostra lingua concepiva: essendo la locuzione immagine dell'intelligenza, da cui il favellare trae la forza e il calore. E giunse egli a sì alto segno d'intendere e profferire, perché dedusse la sua scienza dalla cognizione delle cose divine, in cui le naturali, e le umane e civili, come in terso cristallo, riflettono... ([[Giovanni Vincenzo Gravina]]) *''Officio è del poeta | giovar e dilettar con tal maniera | di stile, che 'l lettore non s'attedia; | e ciò fa Dante ne la sua ''Comedia''.'' ([[Teofilo Folengo]]) *Per la Francia, come per la Spagna, la Germania e l'Inghilterra, la lingua di Dante doveva offrire gravissimi ostacoli ad ognuno che voleva pur internarsi in quel singolarissimo mondo della «Commedia». La lingua e l'afflato della poesia medesima; se non l'intendi in ogni sfumatura più delicata, e non l'hai chiara e vibrante nel cuore, non giungerai alla sua anima; e ti fluttuerà innanzi, sempre velata di mistero. I traduttori più abili non suppliscono alla tua propria virtù di penetrazione, e ridanno infiacchito e travisato l'originale, che pur si rispetta. ([[Arturo Farinelli]]) ===[[Roberto Benigni]]=== *Dante ci fa entrare in quello che solo l'intelligenza è in grado di cercare ma, da sola, non è capace di trovare. La sua forza è essere profondamente laico. Non ha atteggiamenti pappalardeschi, come direbbe lui, da falsi devoti. È religioso senza essere mai pretesco, bigotto. Non si rivolge a Dio, alla Madonna, ai santi. Si rivolge alle Muse, ad Apollo. Il suo universo è la poesia. Si può leggere la Divina commedia senza credere in Dio, ma non senza conoscere il cristianesimo. *Dopo la Divina Commedia c'è di più Dio. C'è proprio, lo si sente, lo si vede. Tutto ciò che è bello è vicino a Dio. È proprio la bellezza che ci porta vicino a Dio. Ci ha portato quasi a guardarlo, a vederlo. *La ''Divina Commedia'' è il libro più giustificabile, più limpido, più grande, più straordinario di tutte le letterature; ma non di dopo Dante, anche di prima. *Perché non ho scritto ''La Divina Commedia''? Perché non c'ho pensato. *Quando si parla della ''Divina Commedia'' o di Dante, bisogna non tanto capire, perché è semplice anche se non è sempre facile. Come è semplice l'universo, la musica di Bach: semplice ma non facilissima. È tutto vero; siamo lì, è come una rosa. ==Note== <references/> ==Altri progetti== {{Interprogetto|preposizione=sulla|w_preposizione=riguardante la}} [[Categoria:Divina Commedia| ]] [[Categoria:Poemi]] m953j4ymmj20d7wat93inetbcasgwun 1350831 1350667 2024-11-08T10:59:35Z ~2024-9620 100276 /* Citazioni */ Aggiungo nota importante su un verso del Purgatorio 1350831 wikitext text/x-wiki {{Nota disambigua|descrizione=altri significati|titolo=[[La Divina Commedia (disambigua)]]}} [[File:Divina Commedia 1555 Edition.png|thumb|Frontespizio dell'edizione giolitina, la prima intitolata ''La Divina Comedia'' (1555)]] {{Torna a|Dante Alighieri}} '''''Divina Commedia''''', conosciuta anche come '''''Comedìa''''' o '''''Commedia''''', poema allegorico-didascalico di [[Dante Alighieri]] scritto tra il 1304 e il 1321. ==''Inferno''== [[File:Alighieri - Divina Commedia, Nel mille quatro cento septe et due nel quarto mese adi cinque et sei - 2384293 id00022000 Scan00006.jpg|miniatura|Incipit dell'''editio princeps'' (1472)]] ===[[Incipit]]=== <poem> Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita. </poem> ===Citazioni=== *''Allor fu la [[paura]] un poco queta, | che nel lago del cor m'era durata | la [[notte]] ch'i' passai con tanta pieta.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto I|paura|I, 19-21}}) *''Ed ecco, quasi al cominciar de l'erta | una lonza {{NDR|lince o leopardo}}''<ref>La lonza, nella simbologia medievale dantesca, rappresenta la lussuria.</ref>'' leggiera e presta molto, | che di pel maculato era coverta; | e non mi si partìa dinanzi al volto, | anzi 'mpediva tanto il mio cammino, | ch'i' fui per ritornar più volte vòlto''. ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto I|Ed ecco|I, 31-36}}) *''Ma non sì che [[paura]] non mi desse | la vista che m'apparve d'un [[leone]]''<ref>Rappresenta qui la [[superbia]].</ref>''. | Questi parea che contra me venisse | con la test'alta e con rabbiosa [[fame]], | sì che parea che l'aere ne tremesse. | Ed una [[lupo|lupa]]''<ref>La lupa è per Dante il simbolo dell'[[avarizia]].</ref>'', che di tutte brame | sembrava carca ne la sua magrezza, | e molte genti fè già viver grame, | questa mi porse tanto di gravezza | con la paura ch'uscìa di sua vista, | ch'io perdei la [[speranza]] de l'altezza.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto I|ma non sì che paura non mi desse|I, 44-54}}) *''Molti son li animali a cui s'ammoglia | e più saranno ancora, infin che'l [[veltro]] | verrà, che la farà morir con doglia. || Questi non ciberà terra né peltro, | ma sapïenza, amore e virtute, | e sua nazion sarà tra feltro e feltro. || Di quella umile Italia fia salute | per cui morì la vergine Cammilla, | Eurialo e Turno e Niso di ferute. || Questi la caccerà per ogne villa | fin che l'avrà rimessa ne lo 'nferno | là ove 'nvidia prima dipartilla.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto I|animali|I, 100-111}}) *''Intendi me' ch'i' non ragiono.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto II|Intendi me' ch'i' non ragiono|II, 36}}) *''L'anima tua è da viltade offesa.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto II|L'anima tua è da viltade offesa|II, 45}}) *{{NDR|Su Dante}} [...] ''l'amico mio, e non de la ventura'' [...]. (Beatrice: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto II||II, 61}})<ref>{{Cfr.}} [[Giuseppe Fumagalli]], ''[[s:Chi l'ha detto?|Chi l'ha detto?]]'', Hoepli, 1921, [[s:Pagina:Chi l'ha detto.djvu/53|p. 21]].</ref> *''Temer si dee di sole quelle cose | c'hanno potenza di fare altrui male; | de l'altre no, ché non son [[paura|paurose]].'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto II|Temer si dee di sole quelle cose|II, 88-90}}) *''[[Maria|Donna]] è gentil nel ciel che si compiange | di questo 'mpedimento ov' io ti mando, | sì che duro giudicio là sù frange.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto II|Donna è gentil nel ciel che si compiange|II, 94-96}}) *''[[Santa Lucia|Lucia]], nimica di ciascun crudele'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto II|Lucia|II, 100}}) *''Per me si va ne la [[inferno|città dolente]], | per me si va ne l'etterno dolore, | per me si va tra la perduta gente. | [[Giustizia]] mosse il mio alto fattore; | fecemi la divina podestate, | la somma sapïenza e 'l primo amore. | Dinanzi a me non fuor cose create | se non etterne, e io etterno duro. | Lasciate ogne speranza, voi ch'intrate.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto III|Per me si va ne la città dolente|III, 1-9}}) *''Non ragioniam di lor, ma guarda e passa''. ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto III|non ragioniam di lor, ma guarda e passa|III, 51}}) *{{NDR|Su [[papa Celestino V]]<ref>Dante non indica espressamente il nome dell'anima a cui si riferisce. La maggior parte dei critici concorda sul fatto che si tratti di Pietro da Morrone (ovvero Celestino V), ma altre teorie propendono per [[Esaù]] o [[Ponzio Pilato]]. Per approfondire vedi [[w:Che fece per viltade il gran rifiuto|qui]].</ref>}} [...] ''colui | che fece per viltade il gran rifiuto''. (III, 59-60) *''A Dio spiacenti e a' nemici sui''. (III, 63) *''Ed ecco verso noi venir per nave | un vecchio {{NDR|[[Caronte]]}}, bianco per antico pelo, | gridando: "Guai a voi, anime prave! || Non isperate mai veder lo cielo: | i' vegno per menarvi a l'altra riva | ne le tenebre etterne, in caldo e 'n gelo. || E tu che se' costì, anima viva, | pàrtiti da cotesti che son morti". | Ma poi che vide ch'io non mi partiva, || disse: "Per altra via, per altri porti | verrai a piaggia, non qui, per passare: | più lieve legno convien che ti porti".'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto III|Ed ecco|III, 82-93}}) *''Vuolsi così colà dove si puote | ciò che si vuole, e più non dimandare.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto III|vuolsi così colà dove si puote|III, 95-96}}) *''Quinci fuor quete le lanose gote | al nocchier de la livida palude, | che 'ntorno a li occhi avea di fiamme rote.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto III|nocchier|III, 97-99}}) *''[[Caronte|Caron]] dimonio, con [[occhio|occhi]] di bragia | loro accennando, tutte le raccoglie; | batte col remo qualunque s'adagia.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto III|Caron dimonio|III, 109-111}}) *''«Figliuol mio», disse 'l maestro cortese, | «quelli che muoion nell'[[ira di Dio]] | tutti convegno qui d'ogni paese; e pronti sono a trapassar lo rio | ché la divina giustizia li sprona, sì che la tema si volve in disìo».'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto III|Figliuol mio|III, 121–125}}) *{{NDR|Su [[Virgilio]]}} ''Onorate l'altissimo poeta''. (IV, 80) *''Mira colui con quella spada in mano, | che vien dinanzi ai tre sì come sire: | quelli è [[Omero]] poeta sovrano''. ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto IV|Mira colui|IV, 86–88}}) *''Poi ch'innalzai un poco più le ciglia, | vidi 'l maestro di color che sanno {{NDR|[[Aristotele]]}} | seder tra filosofica famiglia''. ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto IV|Poi ch'innalzai|IV, 130-132}}) *''[[Democrito]], che 'l mondo a caso pone.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto IV|Democrito|IV, 136}}) *''E vidi il buono accoglitor del quale, | [[Dioscoride|Dïascoride]] dico''. ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto IV|E vidi|IV, 139-140}}) *''Così discesi del cerchio primaio | giù nel secondo, che men loco cinghia | e tanto più dolor, che punge a guaio. | Stavvi [[Minosse|Minòs]] orribilmente, e ringhia: | essamina le colpe ne l'intrata; | giudica e manda secondo ch'avvinghia.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto V|Così discesi|V, 1-6}}) *''"O tu che vieni al doloroso ospizio", | disse Minòs a me quando mi vide, | lasciando l'atto di cotanto offizio, | "guarda com'entri e di cui tu ti fide; | non t'inganni l'ampiezza de l'intrare!". | E 'l duca mio a lui: "Perché pur gride? | Non impedir lo suo fatale andare: | vuolsi così colà dove si puote | ciò che si vuole, e più non dimandare".'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto V|O tu che vieni|V, 16-21}}) *''«La prima di color di cui novelle | tu vuo' saper» mi disse quelli {{NDR|Virgilio}} allotta, | «fu imperadrice di molte favelle. | A vizio di [[lussuria]] fu sì rotta, | che lìbito fé licito in sua legge | per tòrre il biasimo in che era condotta. | Ell'è [[Semiramide|Semiramis]], di cui si legge | che succedette a Nino e fu sua sposa: | tenne la terra che 'l Soldan corregge. | L' altra è colei {{NDR|Didone}} che s' ancise amorosa | e ruppe fede al cener di Sicheo; | poi è Cleopatràs lussurïosa''. ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto V|La prima di color di cui novelle|V, 52–63}}) *''Siede la terra dove nata fui'' {{NDR|la [[Romagna]]}} ''| su la marina dove 'l Po discende | per aver pace co' seguaci sui.'' ([[Francesca da Rimini]]: V, 97-99) *''[[Amore|Amor]], ch'al cor gentil ratto s'apprende, | prese costui de la bella persona | che mi fu tolta; e 'l modo ancor m'offende. | Amor, ch'a nullo amato amar perdona, | mi prese del costui piacer sì forte, | che, come vedi, ancor non m'abbandona. | Amor condusse noi ad una morte. | Caina attende chi a vita ci spense.'' (Francesca da Rimini: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto V|Amor|V, 100-107}}) *''E quella {{NDR|Francesca}} a me: «Nessun maggior [[dolore]] | che ricordarsi del [[tempo]] felice | ne la miseria; e ciò sa 'l tuo dottore».'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto V|E quella a me|V, 121-123}}) *''Quando leggemmo il disïato riso | esser basciato da cotanto amante, | questi, che mai da me non fia diviso, | la bocca mi basciò tutto tremante.''<ref>Secondo [[Umberto Saba]] (''Scorciatoie e raccontini'') il verso «''La bocca mi baciò tutto tremante''» è uno dei due più belli della letteratura italiana insieme a «''L'uno buggera l'altro, Santità''», tratto da un sonetto classicamente attribuito a [[Giuseppe Gioachino Belli]] ma probabilmente apocrifo.</ref>'' | Galeotto fu 'l libro e chi lo scrisse: | quel giorno più non vi leggemmo avante".'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto V|Quando leggemmo|V, 133-138}}) *''Mentre che l'uno spirto questo disse, | l'altro piangëa, sì che di pietade | io venni men così com'io morisse. | E caddi come corpo morto cade.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto V|Mentre che l'uno spirto questo disse|V, 139-142}}) *''Voi cittadini mi chiamaste Ciacco: | per la dannosa colpa della [[Gola (ingordigia)|gola]], | come tu vedi, alla pioggia mi fiacco''. (Ciacco: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto VI|Voi cittadini mi chiamaste Ciacco|VI, 52–54}}) *''Giusti son due, e non vi sono intesi; | superbia, invidia e avarizia sono | le tre faville c'hanno i cuori accesi.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto VI|Giusti son due, e non vi sono intesi|VI, 73-75}}) *''[[w:Pape Satàn, pape Satàn aleppe|Pape Satàn, pape Satàn aleppe!]]'' (Pluto: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto VII|Pape Satàn|VII, 1}}) *''Questi fuor cerchi, che non han coperchio | piloso al capo, e [[papa|papi]] e [[cardinale|cardinali]], | in cui usa [[avarizia]] il suo soperchio.'' (Virgilio: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto VII|Questi fuor cherci|VII, 46–48}}) *''E quelli a me: Oh creature sciocche, | quanta ignoranza è quella che v'offende!'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto VII|E quelli a me: Oh creature sciocche|VII, 70-71}}) *''Fitti nel limo dicon:'' {{NDR|gli [[ira]]condi}}'' "Tristi fummo | ne l'aere dolce che dal sol s'allegra, | portando dentro accidïoso fummo: | or ci attristiam ne la belletta negra". | Quest'inno si gorgoglian ne la strozza, | ché dir nol posson con parola integra.'' (Virgilio: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto VII|Fitti nel limo|VII, 121–126}}) *''Or se' giunta, anima fella!'' (il demone [[Flegias|Flegiàs]] a Dante; {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto VIII|Or se' giunta|VIII, 18}}) *''Quanti si tegnon or là sù gran regi | che qui staranno come porci in brago, | di sé lasciando orribili dispregi!'' (Virgilio: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto VIII|Quanti si tegnon|VIII, 49-51}}) *''Chi è costui che sanza morte | va per lo regno de la morta gente?'' (demoni: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto VIII|Chi è costui che sanza morte|VIII, 84-85}}) *''Chi m' ha negate le dolenti case!'' (Virgilio: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto VIII|Chi m' ha negate|VIII, 120}}) *''O voi ch'avete li 'ntelletti sani, | mirate la dottrina che s'asconde | sotto 'l velame de li versi strani.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto IX|O voi|IX, 61-63}}) *''Però a la dimanda che mi faci | quinc'entro satisfatto sarà tosto, | e al disio ancor che tu mi taci. || E io: «Buon duca, non tegno riposto | a te mio cuor se non per dicer poco, | e tu m'hai non pur mo a ciò disposto.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto X|Però a la dimanda che mi faci|X, 16-21}}) *''Ed el mi disse: "Volgiti! Che fai? | Vedi là Farinata che s'è dritto: | da la cintola in sù tutto 'l vedrai". || Io avea già il mio viso nel suo fitto; | ed el s'ergea col petto e con la fronte | com'avesse l'inferno a gran dispitto.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto X|Ed el mi disse|X, 31-36}}) *''D'ogne malizia, ch'odio in cielo acquista, | ingiuria è 'l fine, ed ogne fin cotale | o con forza o con frode altrui contrista. | Ma perché frode è de l'uom proprio male, | più spiace a Dio; e però stan di sotto | li frodolenti, e più dolor li assale.'' (Virgilio: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XI|D'ogne malizia|XI, 22-27}}) *''Puossi far forza ne la deïtade, | col cor negando e [[bestemmia]]ndo quella, | e spregiando natura e sua bontade; | e però lo minor giron suggella | del segno suo e Soddoma e Caorsa | e chi, spregiando Dio col cor, favella.'' (Virgilio: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XI|Puossi far forza|XI, 46-51}}) *''La [[frode]], ond'ogne coscïenza è morsa, | può l'omo usare in colui che 'n lui fida | e in quel che fidanza non imborsa. | Questo modo di retro par ch'incida | pur lo vinco d'amor che fa natura; | onde nel cerchio secondo s'annida | ipocresia, lusinghe e chi affattura, | falsità, ladroneccio e simonia, | ruffian, baratti e simile lordura.'' (Virgilio: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XI|La frode|XI, 52-60}}) *''O sol che sani ogne vista turbata, | tu mi contenti sì quando tu solvi, | che, non men che saver, dubbiar m'aggrata.'' (Dante: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XI|O sol che sani|XI, 91-93}}) *''Da queste due, se tu ti rechi a mente | lo Genesì dal principio, convene | prender sua vita e avanzar la gente | e perché l'[[usura|usuriere]] altra via tene, | per sé natura e per la sua seguace | dispregia, poi ch'in altro pon la spene.'' (Virgilio: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XI|Da queste due, se|XI, 106-111}}) *[...] ''e 'n su la punta de la rotta lacca | l'infamïa di [[Creta|Creti]] era distesa || che fu concetta ne la falsa vacca; | e quando vide noi, sé stesso morse, | sì come quei cui l'ira dentro fiacca. || Lo savio mio inver' lui gridò: "Forse | tu credi che qui sia 'l [[Teseo|duca d'Atene]], | che sù nel mondo la morte ti porse? || Pàrtiti, bestia, ché questi non vene | ammaestrato da la tua sorella, | ma vassi per veder le vostre pene". || Qual è quel toro che si slaccia in quella | c'ha ricevuto già 'l colpo mortale, | che gir non sa, ma qua e là saltella, || vid'io lo [[Minotauro]] far cotale; | e quello accorto gridò: "Corri al varco; | mentre ch'e' 'nfuria, è buon che tu ti cale"''. ([[:s:Divina Commedia/Inferno/Canto XII|XII, 11-27]]) *''Non han sì aspri sterpi né sì folti | quelle fiere selvagge che 'n odio hanno | tra Cecina e Corneto i luoghi cólti.'' ([[:s:Divina Commedia/Inferno/Canto XIII|XIII, 7-9]]) *''[[Credere|Cred]]'io ch'ei credette ch'io credesse'' [...]. ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XIII|Cred’io ch’ei credette ch’io credesse|XIII, 25}}) *''Io son colui che tenni ambo le chiavi | del cor di Federigo, e che le volsi, | serrando e disserrando''. ([[Pier della Vigna]]: [[:s:Divina Commedia/Inferno/Canto XIII|XIII, 58-60]]) *''L'animo mio, per disdegnoso gusto, | credendo col morir fuggir disdegno, | ingiusto fece me contra me giusto''. (Pier della Vigna: [[:s:Divina Commedia/Inferno/Canto XIII|XIII, 70-72]]) *''Siete voi qui, ser Brunetto?'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XV|Siete voi qui, ser Brunetto?|XV, 30}}) *''Vecchia fama nel mondo li chiama orbi; | gent'è avara, invidiosa e superba: | dai lor costumi fa che tu ti forbi.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XV|Vecchia fama nel mondo li chiama orbi|XV, 67-69}}) *''Ché 'n la mente m'è fitta, e or m'accora, | la cara e buona imagine paterna | di voi quando nel mondo ad ora ad ora || m'insegnavate come l'uom s'etterna.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XV|ché 'n la mente m'è fitta, e or m'accora|XV, 82-85}}) *''Poi si rivolse, e parve di coloro | che [[corsa|corrono]] a Verona il drappo verde | per la campagna; e parve di costoro | quelli che vince, non colui che perde.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XV|Poi si rivolse|XV, 121-124}}) *''Ahi quanto cauti li uomini esser dienno | presso a color che non veggion pur l'ovra, | ma per entro i pensier miran col senno!'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XVI|Ahi quanto cauti|XVI, 118-120}}) *''Sempre a quel ver c' ha faccia di menzogna | de' l'uom chiuder le labbra fin ch'el puote, | però che sanza colpa fa vergogna''. ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XVI|Sempre a quel ver|XVI, 124-126}}) *''Ecco la fiera con la coda aguzza, | che passa i monti e rompe i muri e l'armi! | Ecco colei che tutto 'l mondo appuzza!'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XVII|Ecco la fiera con la coda aguzza|XVII, 1-3}}) *''O Simon mago, o miseri seguaci | che le cose di Dio, che di bontate | deon essere spose, e voi rapaci | per oro e per argento avolterate, | or convien che per voi suoni la tromba, | però che ne la terza bolgia state.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XIX|O Simon mago|XIX, 1-6}}) *''O somma sapïenza, quanta è l'arte | che mostri in cielo, in terra e nel mal mondo, | e quanto giusto tua virtù comparte!'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XIX|O somma sapïenza|XIX, 10-12}}) *''E io: "Tanto m'è bel, quanto a te piace: | tu se' segnore, e sai ch'i' non mi parto | dal tuo volere, e sai quel che si tace".'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XIX|Tanto m'è bel|XIX, 37-39}}) *''Ed el'' {{NDR|[[papa Niccolò III]]}} ''gridò: "Se' tu già costì ritto, | se' tu già costì ritto, [[Papa Bonifacio VIII|Bonifazio]]? | Di parecchi anni mi mentì lo scritto. | Se' tu sì tosto di quell'aver sazio | per lo qual non temesti tòrre a 'nganno | la bella donna'' {{NDR|la Chiesa}}'', e poi di farne strazio?".'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XIX|Ed el gridò|XIX, 52-57}}) *''Nuovo Iasón sarà, di cui si legge | ne' Maccabei; e come a quel fu molle | suo re, così fia [[Papa Clemente V|lui]] chi Francia regge. {{NDR|[[Filippo il bello]]}}'' (papa Niccolò III: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XIX|Nuovo Iasón sarà|XIX, 85-87}}) *''Deh, or mi dì: quanto tesoro volle | Nostro Segnore in prima da san Pietro | ch'ei ponesse le chiavi in sua balìa? | Certo non chiese se non "Viemmi retro". [...] E se non fosse ch'ancor lo mi vieta | la reverenza de le somme chiavi | che tu tenesti ne la vita lieta, | io userei parole ancor più gravi; | ché la vostra avarizia il mondo attrista, | calcando i buoni e sollevando i pravi. [...] Fatto v'avete dio d'oro e d'argento; | e che altro è da voi a l'idolatre, | se non ch'elli uno, e voi ne orate cento? | Ahi, [[Costantino I|Costantin]], di quanto mal fu matre, | non la tua conversion, ma quella dote | che da te prese il primo ricco patre!'' (Dante a papa Niccolò III: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XIX|Deh, or mi dì|XIX, 90-117}}) *''Se Dio ti lasci, lettor, prender frutto | di tua lezione, or pensa per te stesso | com'io potea tener lo viso asciutto''. ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XX|Se Dio ti lasci|XX, 19-21}}) *''Ancor se' tu de li altri sciocchi? | Qui vive la pietà quand'è ben morta; | chi è più scellerato che colui | che al giudicio divin passion comporta?'' (Virgilio: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XX|Ancor se' tu|XX, 27-30}}) *''Mira c' ha fatto petto de le spalle; | perché [[divinazione|volse veder troppo davante]], | di retro guarda e fa retroso calle.'' (Virgilio: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XX|Mira c' ha fatto|XX, 37-39}}) *''Suso in Italia bella giace un laco, | a piè de l'Alpe che serra Lamagna | sovra Tiralli, c'ha nome [[Lago di Garda|Benaco]]''. ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XX|Suso in Italia bella|XX, 61-63}}) *''Fer la città sovra quell'ossa morte; | e per colei che 'l loco prima elesse, | Mantüa l'appellar sanz'altra sorte''. ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XX|Fer la città sovra|XX, 91-93}}) *''E io: "Maestro, i tuoi ragionamenti | mi son sì certi e prendon sì mia fede, | che li altri mi sarien carboni spenti"''. ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XX|Maestro, i tuoi ragionamenti|XX, 100-102}}) *''Quell'altro che ne' fianchi è così poco, | [[Michele Scoto|Michele Scotto]] fu, che veramente | de le magiche frode seppe 'l gioco.'' (Virgilio: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XX|Michele Scotto|XX, 115-117}}) *'' Mettetel sotto, ch'i' torno per anche | a quella terra ch'i' ho ben fornita {{NDR|[[Lucca]]}}: | Ogn' uom v'è barattier, fuor che Bonturo; | del no, per li [[denaro|denar]], vi si fa ita.''<ref>''Ita'' in latino significa "sì".</ref> ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXI|Mettetel sotto|XXI, 39-42}}) *''Ed elli avea [[Flatulenza|del cul]] [[Trombettiere|fatto trombetta]].'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXI|ed elli|XXI, 139}}) *''Ahi fiera compagnia! ma ne la chiesa | coi santi, e in taverna coi ghiottoni.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXII|Ahi fiera compagnia! ma ne la chiesa|XXII, 14-15}}) *''Tra male gatte era venuto 'l sorco.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXII|Tra male gatte era venuto 'l sorco|XXII, 58}}) *''Ahi [[Pistoia]], Pistoia, ché non stanzi | d'incenerarti sì che più non duri, | poi che 'n mal fare il [[seme]] tuo avanzi?'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXV|Ahi Pistoia|XXV, 10-12}}) *''come procede innanzi da l'ardore, | per lo papiro suso, un color [[marrone|bruno]] | che non è nero ancora e 'l bianco more.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXV|come procede innanzi da l'ardore|XXV, 64-66}}) *<ref>Nella settima bolgia delle [[w:Malebolge|Malebolge]] sono puniti i [[ladro|ladri]]. La metà di questi ha sembianze di serpente, mentre l'altra metà vanta aspetto umano, e quando un serpente morde un uomo, questo diventa serpente e l'altro diviene uomo, si scambiano i ruoli: nei versi proposti, Dante descrive la raccapricciante metamorfosi di ambedue le specie, definendosi in ciò superiore a [[Publio Ovidio Nasone|Ovidio]], autore delle celebri ''[[Publio Ovidio Nasone#Metamorfosi|Metamorfosi]]'', e a [[Marco Anneo Lucano|Lucano]], nipote di [[Lucio Anneo Seneca|Seneca]] e autore del ''[[Marco Anneo Lucano#Pharsalia|Bellum civile]]''. Ovidio e Lucano sono già stati visti da Dante e [[Publio Virgilio Marone|Virgilio]] sua guida nel Limbo ([[s:Divina Commedia/Inferno/Canto IV|IV]], v. 90).</ref>''Come 'l [[ramarro]] sotto la gran fersa | dei [[giorno|dì]] canicular, cangiando sepe, | folgore par se la [[via]] attraversa, | sì pareva, venendo verso l'[[pancia|epe]] | de li altri due, un serpentello acceso, | livido e nero come gran di pepe; | e quella parte onde prima è preso | nostro [[cibo|alimento]], a l'un di lor trafisse; | poi cadde giuso innanzi lui disteso. | Lo trafitto 'l mirò, ma nulla disse; | anzi, co' piè fermati, sbadigliava | pur come [[sonno]] o [[febbre]] l'assalisse. | Elli 'l [[serpente]] e quei lui riguardava; | l'un per la piaga e l'altro per la [[bocca]] | fummavan forte, e 'l [[fumo|fummo]] si scontrava. | [[tacere|Taccia]] [[Marco Anneo Lucano|Lucano]] omai là dov'e' tocca | del misero Sabello e di Nasidio, | e attenda a udir quel ch'or si scocca. | Taccia di Cadmo e d'Aretusa [[Publio Ovidio Nasone|Ovidio]], | ché se quello in serpente e quella in fonte | converte [[poesia|poetando]], io non lo [[invidia|'nvidio]]; | ché due [[natura|nature]] mai a fronte a fronte | non trasmutò sì ch'amendue le forme | a cambiar lor matera fosser pronte. | Insieme si rispuosero a tai norme, | che 'l serpente la coda in forca fesse, | e 'l feruto ristrinse insieme l'orme. | Le gambe con le cosce seco stesse | s'appiccar sì, che 'n poco la giuntura | non facea segno alcun che si paresse. | Togliea la coda fessa la figura | che si perdeva là, e la sua pelle | si facea molle, e quella di là dura. | Io vidi intrar le braccia per l'ascelle, | e i due piè de la fiera, ch'eran corti, | tanto allungar quanto accorciavan quelle. | Poscia li piè di rietro, insieme attorti, | diventaron lo membro che l'uom cela, | e 'l misero del suo n'avea due porti. | Mentre che 'l [[fumo|fummo]] l'uno e l'altro vela | di color novo, e genera 'l pel suso | per l'una parte e da l'altra il dipela, | l'un si levò e l'altro cadde giuso, | non torcendo però le [[occhio|lucerne]] empie, | sotto le quai ciascun cambiava muso. | Quel ch'era dritto, il trasse ver' le tempie, | e di troppa matera ch'in là venne | uscir li orecchi de le gote scempie; | ciò che non corse in dietro e si ritenne | di quel soverchio, fé naso a la [[viso|faccia]] | e le labbra ingrossò quanto convenne. | Quel che giacëa, il muso innanzi caccia, | e li orecchi ritira per la [[testa]] | come face le corna la lumaccia; | e la [[lingua]], ch'avëa unita e presta | prima a parlar, si fende, e la forcuta | ne l'altro si richiude; e 'l [[fumo|fummo]] resta.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXV|Come 'l ramarro sotto la gran fersa|XXV, 79-135}}) *''Godi, [[Firenze|Fiorenza]], poi che se' sì grande | che per mare e per terra batti l'ali, | e per lo 'nferno tuo nome si spande!'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXVI|Godi, Fiorenza|XXVI, 1-3}}) *''Là dentro si martira | [[Ulisse]] e Dïomede, e così insieme | a la vendetta vanno come a l'ira; | e dentro da la lor fiamma si geme | l'agguato del caval che fé la porta | onde uscì de' Romani il gentil seme.'' (Virgilio: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXVI|Rispuose a me: "Là dentro si martira|XXVI, 55-60}}) *''Considerate la vostra semenza: | fatti non foste a viver come bruti, | ma per seguir virtute e [[conoscenza|canoscenza]].'' [...] ''e volta nostra poppa nel mattino, | de' remi facemmo ali al folle volo'' [...]. ([[Ulisse]]: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXVI|Considerate la vostra semenza|XXVI, 118-125}}) *''Cinque volte racceso e tante casso | lo lume era di sotto dalla [[luna]] | poi ch'entrati eravam nell'alto passo'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXVI|Cinque volte racceso|XXVI, 130–132}}) *''Romagna tua non è, e non fu mai, | sanza guerra ne' cuor de' suoi tiranni; ma 'n palese nessuna or vi lasciai. | Ravenna sta come stata è molt'anni: | l'aguglia da Polenta la si cova, sì che Cervia ricuopre co' suoi vanni. | La terra che fé già la lunga prova | e di Franceschi sanguinoso mucchio, | sotto le branche verdi si ritrova. | E 'l mastin vecchio e 'l nuovo da Verrucchio, | che fecer di Montagna il mal governo, | là dove soglion fan d'i denti succhio. | Le città di Lamone e di Santerno | conduce il lïoncel dal nido bianco, | che muta parte da la state al verno. | E quella cu' il Savio bagna il fianco,'' {{NDR|[[Cesena]]}} ''| così com'ella sie' tra 'l piano e 'l monte, | tra tirannia si vive e stato franco.'' (Dante: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXVII|E quella|XXVII, 37-54}}) *''Io fui uom d'arme, e poi fui cordigliero, | credendomi, sì cinto, fare ammenda; | e certo il creder mio venìa intero, | se non fosse il gran prete ''{{NDR|papa Bonifacio VIII}}'', a cui mal prenda!'' (Guido da Montefeltro: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXVII|Io fui uom d'arme|XXVII, 67-70}}) *''Ch'assolver non si può chi non si [[pentimento|pente]], | né pentere e volere insieme puossi | per la contradizion che nol consente.'' (un diavolo: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXVII|assolver non si può chi non si pente|XXVII, 118-120}}) *''Mentre che tutto in lui veder m'attacco, | guardommi e con le man s'aperse il petto, | dicendo: «Or vedi com' io mi dilacco! | vedi come storpiato è [[Maometto|Mäometto]]!»'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXVIII|Maometto|XXVIII, 28-31}}) *''Rimembriti di Pier da Medicina, | se mai torni a veder lo dolce piano | che da Vercelli a Marcabò dichina.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXVIII|Pier da Medicina|XXVIII, 73-75}}) *''[[coscienza morale|Coscïenza]] m'assicura, | la buona compagnia che l'uom francheggia | sotto l'asbergo del sentirsi pura.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXVIII|coscienza m'assicura|XXVIII, 115-117}}) *''«Io fui d'[[Arezzo]], e Albero da [[Siena]]», | rispuose l'un, «mi fé mettere al foco; | ma quel per ch'io mori' qui non mi mena»''. ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXIX|Io fui d'Arezzo|XXIX, 109-111}}) *''Or fu già mai | gente sì vana come la [[Siena|sanese]]? | Certo non la francesca sì d'assai!'' (Dante: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXIX|Or fu già mai|XXIX, 121-123}}) *''E io a lui: "Chi son li due tapini | che fumman come man bagnate 'l verno, | giacendo stretti a' tuoi destri confini?". || "Qui li trovai – e poi volta non dierno –", | rispuose, "quando piovvi in questo greppo, | e non credo che dieno in sempiterno. || L'una è [[Moglie di Putifarre|la falsa]] ch'accusò [[Giuseppe (patriarca)|Gioseppo]]; | l'altr'è 'l falso [[Sinone|Sinon]] greco di Troia: | per febbre aguta gittan tanto leppo".'' (XXX, 91-99) *''Maggior difetto men vergogna lava''. (Virgilio: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXX|Maggior difetto men vergogna lava|XXX, 142}}) *''Ché voler ciò udire è bassa voglia''. (Virgilio: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXX|Ché voler ciò udire è bassa voglia|XXX, 148}}) *''Dove l'argomento de la mente | s'aggiugne al mal volere e a la possa, | nessun riparo vi può far la gente''. ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXXI|Dove l'argomento de la mente|XXXI, 55-57}}) *''"Raphèl maì amècche zabì almi", | cominciò a gridar la fiera bocca, | cui non si convenia più dolci salmi. || E 'l duca mio ver' lui: "Anima sciocca, | tienti col corno, e con quel ti disfoga | quand'ira o altra passïon ti tocca! || Cércati al collo, e troverai la soga | che 'l tien legato, o anima confusa, | e vedi lui che 'l gran petto ti doga". || Poi disse a me: "Elli stessi s'accusa; | questi è [[Nimrod|Nembrotto]] per lo cui mal coto | pur un linguaggio nel mondo non s'usa. || Lasciànlo stare e non parliamo a vòto; | ché così è a lui ciascun linguaggio | come 'l suo ad altrui, ch'a nullo è noto".'' (XXXI, 67-81) *''Qual pare a riguardar la [[Bologna|Garisenda]] | 'sotto 'l chinato, quando un nuvol vada | sovr'essa sí, che ella incontro penda | tal parve [[Anteo]] a me che stava a bada | di vederlo chinare.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXXI|Garisenda|XXXI, 136 – 138}}) *''La bocca sollevò dal fiero pasto | quel peccator, forbendola a' capelli | del capo ch'elli avea di retro guasto.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXXIII|La bocca sollevò dal fiero pasto|XXXIII, 1-3}}) *[...] ''Tu vuo' ch'io rinovelli | disperato dolor che 'l cor mi preme | già pur pensando, pria ch'io ne favelli.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXXIII|Tu vuo' ch'io rinovelli|XXXIII, 4-6}}) *''Questi pareva a me maestro e donno, | cacciando il lupo e' lupicini al monte | per che i Pisan veder Lucca non ponno.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXXIII|Questi|XXXIII, 28-30}}) *''Ben se' crudel, se tu già non ti duoli | pensando ciò che 'l mio cor s'annunziava; | e se non piangi, di che pianger suoli?'' (Ugolino: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXXIII|Ben se' crudel, se tu già non ti duoli|XXXIII, 40-42}}) *''Poscia, più che 'l dolor, poté 'l [[digiuno]]''. ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXXIII|Poscia|XXXIII, 75}}) *''Ahi [[Pisa]], vituperio de le genti | del bel paese là dove 'l [[sì]] suona, | poi che i vicini a te punir son lenti, | muovasi la Capraia e la Gorgona, | e faccian siepe ad Arno in su la foce, | sì ch'elli annieghi in te ogne persona! | Che se 'l conte Ugolino aveva voce | d'aver tradita te de le castella, | non dovei tu i figliuoi porre a tal croce.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXXIII|Ahi Pisa|XXXIII, 79-87}}) *''Ahi [[Genovesi]], uomini diversi | d'ogni costume e pien d'ogni magagna, | perché non siete voi del mondo spersi? | Che col peggior spirto di Romagna | trovai di voi un tal {{NDR|Branca d'Oria}}, che, per sua opra, | in anima in Cocito già si bagna | ed in corpo par vivo ancor di sopra''. ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXXIII|Ahi Genovesi|XXXIII, 151 – 157}}) *''Io non mori' e non rimasi vivo: | pensa oggimai per te, s'hai fior d'ingegno, | qual io divenni, d'uno e d'altro privo.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXXIV|Io non mori' e non rimasi vivo|XXXIV, 25-27}}) *''Lo [[Lucifero|'mperador del doloroso regno]] | da mezzo 'l petto uscia fuor de la ghiaccia'' [...]. (XXXIV, 28-29) *''S'el fu sì bel com'elli è ora brutto, | e contra 'l suo fattore alzò le ciglia, | ben dee da lui procedere ogne lutto.'' (XXXIV, 34-36) *''Da ogne bocca dirompea co' denti | un peccatore, a guisa di maciulla, | sì che tre ne facea così dolenti. || A quel dinanzi il mordere era nulla | verso 'l graffiar, che talvolta la schiena | rimanea de la pelle tutta brulla. || "Quell'anima là sù c'ha maggior pena", | disse 'l maestro, "è [[Giuda Iscariota|Giuda Scarïotto]], | che 'l capo ha dentro e fuor le gambe mena. || De li altri due c' hanno il capo di sotto, | quel che pende dal nero ceffo è [[Marco Giunio Bruto|Bruto]]: | vedi come si storce, e non fa motto!; || e l'altro è [[Gaio Cassio Longino|Cassio]], che par sì membruto".'' (XXXIV, 55-67) ===[[Explicit]]=== <poem> Salimmo sù, el primo e io secondo, tanto ch'i' vidi de le cose belle che porta 'l ciel, per un pertugio tondo. E quindi uscimmo a riveder le stelle. </poem> ===Citazioni sull<nowiki>'</nowiki>''Inferno''=== ====[[Vittorio Sermonti]]==== *All'inferno nessuno ha rimorsi, fuorché Dante; tutti, semmai, hanno rimpianti. *E se l'Ottocento diffidò di questo canto {{NDR|canto VII}}, dove trovava «il descrittivo» ma non «il drammatico», sarà anche perché non praticava le euforiche mortificazioni della società affluente, i processi di identificazione collettiva nei simboli del consumo, e tanto meno (se possiamo permetterci la spudoratezza dell'anacronismo) la coazione all'improperio, alla rissa, allo scontro frontale che tiranneggia il nostro Sisifo di massa negli ingorghi di traffico. *Fatto è, che in nessun altro canto come in questo {{NDR|canto III}} (e nel successivo) Dante si tiene tanto addossato al suo Virgilio: Non si contano i versi che meriterebbero di esser letti con il testo del VI libro dell'Eneide a fronte. Meriterebbero: infatti, le variazioni che Dante apporta nel travaso da lingua a lingua, da cultura a cultura, minime spesso, sono sempre, comunque, decisive. *{{NDR|Sul canto IV}} Non c'è canto della Commedia così gremito di nomi propri: 48, uno ogni tre versi. ==''Purgatorio''== ===[[Incipit]]=== <poem> Per correr miglior acque alza le vele omai la navicella del mio ingegno, che lascia dietro a sé mar sì crudele; </poem> ===Citazioni=== *''Lo duca mio allor mi diè di piglio, | e con parole e con mani e con cenni | reverenti mi fé le gambe e ‘l ciglio.'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto I|Lo duca mio allor mi diè di piglio|I, 49-51}}) *''[[Libertà]] va cercando, ch'è sì cara, | come sa chi per lei vita rifiuta.'' (Virgilio: {{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto I|libertà va cercando|I, 71-72}}) *''Già era 'l [[sole]] a l'orizzonte giunto | lo cui meridïan cerchio coverchia | [[Gerusalemme|Ierusalèm]] col suo più alto punto.''<ref>Qui Dante si rifà alla credenza medievale che Gerusalemme fosse al centro della terra, sita fra il meridiano del fiume [[Gange]] e la [[Spagna]] occidentale e che, ritenendo la terra abitata tutta nell'emisfero boreale, l'isola del paradiso si trovasse al punto opposto rispetto a Gerusalemme, con la quale condivideva quindi l'orizzonte astronomico.</ref> ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto II|Già era 'l sole|II, 1-3}}) *''Noi eravam lunghesso mare ancora, | come gente che pensa a suo cammino, | che va col cuore e col corpo dimora.'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto II|Noi eravam lunghesso mare ancora|II, 10-12}}) *''O dignitosa coscïenza e netta, | come t'è picciol fallo amaro morso!'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto III|o dignitosa coscïenza|III, 8-9}}) *''E 'l mio conforto: «Perché pur diffidi?», | a dir mi cominciò tutto rivolto; | «non credi tu me teco e ch'io ti guidi?»'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto III|E ‘l mio conforto: «Perché pur diffidi?»|III, 22-24}}) *''State contenti, umana gente, al ''quia''; | ché, se potuto aveste veder tutto, | mestier non era parturir [[Maria]]''. (Virgilio: {{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto III|State contenti|III, 37-39}}) *''Ché perder tempo a chi più sa più spiace''. (Virgilio: {{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto III|ché perder tempo|III, 78}}) *''Come le [[pecora|pecorelle]] escon del chiuso | a una, a due, a tre, e l'altre stanno | timidette atterrando l'occhio e 'l muso; | e ciò che fa la prima, e l'altre fanno, | addossandosi a lei, s'ella s'arresta, | semplici e quete, e lo 'mperché non sanno''. ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto III|Come le pecorelle|III, 79-84}}) *{{NDR|Incontro con [[Manfredi di Sicilia]]}} ''Biondo era e bello e di gentile aspetto, | ma l'un de' cigli un colpo avea diviso.'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto III|biondo era e bello|III, 107-108}}) *''Poscia ch'io ebbi rotta la persona | di due punte mortali, io mi rendei, | piangendo, a quei che volontier perdona. || Orribil furon li peccati miei; | ma la bontà infinita ha sì gran braccia, | che prende ciò che si rivolge a lei.'' (Manfredi: {{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto III|Poscia ch’io ebbi rotta la persona|III, 118-123}}) *''[[w:Or le bagna la pioggia e move il vento|Or le bagna la pioggia e move il vento]]'' [...]. (Manfredi, riferendosi al destino delle sue spoglie: {{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto III|verso 130|III, 130}}) *''Per lor maladizion sì non si perde, | che non possa tornar, l'etterno amore, | mentre che la speranza ha fior del verde.'' (Manfredi: {{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto III|Per lor maladizion|III, 133-135}}) *''Che ti fa ciò che quivi si pispiglia?'' (Virgilio: {{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto V|che ti fa|V, 12}}) *''Vien dietro a me, e lascia dir le genti: | sta come torre ferma, che non crolla | già mai la cima per soffiar di venti; | ché sempre l'omo in cui pensier rampolla | sovra pensier, da sé dilunga il segno, | perché la foga l'un de l'altro insolla.'' (Virgilio: {{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto V|Vien dietro a me|V, 13-18}}) *''Ond'io, che solo innanzi a li altri parlo, | ti priego, se mai vedi quel paese | che siede tra [[Romagna]] e quel di Carlo,'' {{NDR|Carlo II d'Angiò}} ''| che tu mi sie di tuoi prieghi cortese | in Fano, sì che ben per me s'adori | pur ch'i' possa purgar le gravi offese.'' (Jacopo del Cassero: {{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto V|Ond'io, che solo innanzi a li altri parlo|V, 67-72}}) *''Vid'io | [[Emorragia|de le mie vene farsi in terra laco]].'' (Jacopo del Cassero: {{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto V|vid'io|V, 83-84}}) *{{NDR|Su [[Pia de' Tolomei]]}}''"Deh, quando tu sarai tornato al mondo | e riposato de la lunga via", | seguitò 'l terzo spirito al secondo, | "ricorditi di me, che son la Pia; | [[Siena]] mi fé, disfecemi [[Maremma]]: | salsi colui che 'nnanellata pria | disposando m'avea con la sua gemma".'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto V|Deh, quando tu sarai tornato al mondo|V, 130-136}}) *''Pur Virgilio si trasse a lei, pregando | che ne mostrasse la miglior salita; | e quella non rispuose al suo dimando, | ama di nostro paese e de la vita | ci 'nchiese; e 'l dolce duca incominciava | "[[Mantova|Mantüa]] ...", e l'ombra, tutta in sé romita, | surse ver' lui del loco ove pria stava, | dicendo: "O Mantoano, io son Sordello | de la tua terra!"; e l'un l'altro abbracciava.'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto VI|Ama di nostro paese|VI, 67-75}}) *''Ahi serva [[Italia]], di dolore ostello, | nave sanza nocchiere in gran tempesta, | non donna di provincie, ma bordello!'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto VI|Ahi serva Italia|VI, 76-78}}) *''Ahi gente che dovresti esser devota, | e lasciar seder Cesare in la sella, | se bene intendi ciò che Dio ti nota, | guarda come esta fiera è fatta fella | per non esser corretta da li sproni, | poi che ponesti mano a la predella.'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto VI|Ahi gente che dovresti esser devota|VI, 91-96}}) *''Rade volte risurge per li rami ''{{NDR|figli}}'' | l'umana probitate; e questo vole | quei che la dà, perché da lui si chiami.'' (Sordello: {{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto VII|Rade volte|VII, 121-123}}) *''Era già [[tramonto|l'ora che volge il disio]] | ai navicanti e 'ntenerisce il core | lo dì c' han detto ai dolci amici addio; | e che lo novo peregrin d'amore | punge, se ode squilla di lontano | che paia il giorno pianger che si more''. ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto VIII|Era già l'ora che volge il disio|VIII, 1-6}}) *''Per lei''<ref>Beatrice d'Este, moglie di [[w:Nino Visconti|Nino Visconti]].</ref>'' assai di lieve si comprende | quanto in [[donna|femmina]] foco d'amor dura, | se l'occhio o 'l tatto spesso non l'accende.'' (Nino Visconti: {{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto VIII|Per lei assai di lieve si comprende|VIII, 76-78}}) *''Oh vana gloria de l'umane posse! | com' poco verde in su la cima dura, | se non è giunta da l'etati grosse! | Credette [[Cimabue]] ne la pittura | tener lo campo, e ora ha [[Giotto]] il grido, | sì che la fama di colui è scura. | Così ha tolto [[Guido Cavalcanti|l'uno]] a l'[[Guido Guinizelli|altro Guido]] | la gloria de la lingua; e forse è nato | chi l'uno e l'altro caccerà del nido. | Non è il mondan romore altro ch'un fiato | di vento, ch'or vien quinci e or vien quindi, | e muta nome perché muta lato.'' (Oderisi: {{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XI|Oh vana gloria de l'umane posse!|XI, 91-102}}) *''Colui {{NDR|Provenzano Salvani}} che del cammin sì poco piglia | dinanzi a me, Toscana sonò tutta; | e ora a pena in Siena sen pispiglia, | ond'era sire quando fu distrutta | la rabbia fiorentina, che superba | fu a quel tempo sì com'ora è putta.'' (Oderisi: {{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XI|Colui che del cammin sì poco piglia|XI, 109-114}}) *{{NDR|Su Provenzano Salvani}} ''"Quando vivea più glorïoso", disse, | "liberamente nel [[Piazza del Campo|Campo di Siena]], | ogne vergogna diposta, s'affisse.'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XI|Colui che del cammin sì poco piglia|XI, 133-135}}) *''Mostrava come i figli si gittaro | sovra [[Sennacherìb]] dentro dal tempio, | e come, morto lui, quivi il lasciaro'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XII|Mostrava come i figli si gittaro|XII, 52-54}}) *''Or [[superbia|superbite]], e via col viso altero, | figliuoli d'Eva, e non chinate il volto | sì che veggiate il vostro mal sentero!'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XII|Or superbite|XII, 70-72}}) *''A noi venìa la [[angelo|creatura bella]], | biancovestito e ne la faccia quale | par tremolando mattutina stella.'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XII|A noi venìa la creatura bella|XII, 88-90}}) *''O gente umana, per volar sù nata, | perché a poco vento così cadi?'' (l'Angelo dell'umiltà: {{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XII|o gente umana|XII, 95-96}}) *''Ahi quanto son diverse quelle foci | da l'infernali! ché quivi per canti | s'entra, e là giù per lamenti feroci.'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XII|Ahi quanto son diverse quelle foci|XII, 112-114}}) *''Tu li vedrai tra quella gente vana | che spera in Talamone, e perderagli | più di speranza ch'a trovar la Diana''. (Sapìa Salvani: {{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XIII|Tu li vedrai tra quella gente vana|XIII, 151-153}}) *[...] ''tra 'l Po e 'l monte e la marina e 'l Reno'' {{NDR|la [[Romagna]]}} [...] ([[:s:Divina Commedia/Purgatorio/Canto XIV|XIV, 92]]) *''Oh [[Romagna|Romagnuoli]] tornati in bastardi! | Quando in Bologna un Fabbro si ralligna? | quando in Faenza un Bernardin di Fosco, | verga gentil di picciola gramigna?'' (Guido del Duca: {{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XIV|Oh Romagnuoli tornati in bastardi!|XIV, 99-102}}) *''Che volse dir lo spirto di Romagna'' {{NDR|Guido del Duca}}'', | e 'divieto' e 'consorte' menzionando?'' (Dante: {{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XV|Che volse dir lo spirto di Romagna|XV, 44-45}}) *''Lume v'è dato a bene e a malizia''. (Marco Lombardo: {{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XVI|lume v'è dato a bene e a malizia|XVI, 75}}) *''L'anima semplicetta che sa nulla, | salvo che, mossa da lieto fattore, | volontier torna a ciò che la trastulla.'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XVI||XVI, 88-90}})<ref>Cfr. [[Giuseppe Fumagalli]], ''[[s:Chi l'ha detto?|Chi l'ha detto?]]'', Hoepli, 1921, [[s:Pagina:Chi l'ha detto.djvu/43|p. 11]].</ref> *''Le [[legge|leggi]] son, ma chi pon mano ad esse? | Nullo, però che 'l pastor che procede, | rugumar può, ma non ha l'unghie fesse; | per che la gente, che sua guida vede | pur a quel ben fedire ond'ella è ghiotta, | di quel si pasce, e più oltre non chiede. | Ben puoi veder che la mala [[comportamento|condotta]] | è la cagion che 'l mondo ha fatto reo, | e non natura che 'n voi sia corrotta.'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XVI|Le leggi son, ma chi pon mano ad esse?|XVI, 97-105}}) *''Ciascun confusamente un bene apprende | nel qual si queti l'animo, e disira; | per che di giugner lui ciascun contende.'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XVII|Ciascun confusamente un bene apprende|XVII, 127-129}}) *''Fino a quel punto misera e partita | da Dio anima fui'' {{NDR|[[papa Adriano V]]}}'', del tutto [[avarizia|avara]]; | or, come vedi, qui ne son punita.''<ref>Secondo molti commentatori qui Dante attribuisce a papa Adriano V, Ottobuono dei Fieschi (conti di Lavagna), papa dal 11 luglio 1276 al 18 agosto (giorno del suo decesso) dello stesso anno, caratteristiche che pare appartenessero invece ad uno dei suoi predecessori ed omonimo, Adriano IV, l'inglese Nicola Breakspear, papa dal dicembre 1154 al settembre 1159.</ref> ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XIX|Fino a quel punto misera e partita|XIX, 112-114}}) *''Queste parole m'eran sì piaciute, | ch'io mi trassi oltre per aver [[contezza]] | di quello spirto onde parean venute.'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XX|Queste parole|XX, 28-30}}) *''Perché men paia il mal futuro e 'l fatto, | veggio ''{{NDR|Carlo II d'Angiò, re di Puglia}}'' in Alagna ''{{NDR|Anagni}}'' intrar lo fiordaliso, | e nel vicario suo ''{{NDR|papa Bonifacio VIII}}'' Cristo esser catto.'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XX|Perché men paia il mal futuro|XX, 85-87}}) *''Ma perché lei che dì e notte fila | non li avea tratta ancora la conocchia | che Cloto impone a ciascuno e compila,'' | [...]. ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XXI|Ma perché lei che dì e notte fila|XXI, 25-27}}) *''De l'[[Eneide|Eneïda]] dico, la qual mamma | fummi, e fummi nutrice, poetando: | sanz'essa non fermai peso di dramma.'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XXI|de l'Eneïda dico|XXI, 97-99}}) *''Veramente più volte [[Apparenza|appaion]] cose | che danno a dubitar falsa matera | per le vere ragion che son nascose.'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XXII|Veramente più volte appaion cose|XXII, 28-30}}) *''Facesti come quei che va di notte, | che porta il lume dietro e sé non giova, | ma dopo sé fa le persone dotte''. ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XXII|Facesti come quei che va di notte|XXII, 67-69}}) *''Più pensava [[Maria]] onde | fosser [[Tramutazione dell'acqua in vino|le nozze]] orrevoli e intere, | ch'a la sua bocca, ch'or per voi risponde. || E le Romane antiche, per lor bere, | contente furon d'acqua; e [[Daniele (profeta)|Danïello]] | dispregiò cibo e acquistò savere. || Lo [[Età dell'oro|secol primo]], quant'oro fu bello, | fé savorose con fame le ghiande, | e nettare con sete ogne ruscello. || Mele e locuste furon le vivande | che nodriro il [[Giovanni Battista|Batista]] nel diserto; | per ch'elli è glorïoso e tanto grande || quanto per lo Vangelio v'è aperto.'' (Stazio: {{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XXII|Poi disse|XXII, 142-154}}) *''Io dicea fra me stesso pensando: "Ecco | la gente che perdé [[Gerusalemme|Ierusalemme]], | quando Maria nel figlio diè di becco!".''<ref>Qui Dante fa riferimento a quanto [[w:Flavio Giuseppe|Flavio Giuseppe]] narra nella sua ''Guerra giudaica'' a proposito della guerra di Roma contro gli ebrei: l'assedio di Gerusalemme fu così lungo e duro per gli assediati che una certa Maria avrebbe ucciso il figlio per cibarsi delle sue carni.</ref> ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XXIII|Io dicea fra me stesso pensando|XXIII, 28-30}}) *''Tutta esta gente che piangendo canta | per seguitar la [[Gola (ingordigia)|gola]] oltra misura, | in fame e 'n sete qui si rifà santa.'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XXIII|Tutta esta gente che piangendo canta|XXIII, 64-66}}) *''"O frate, issa vegg'io", diss'elli, "il nodo | che [[Giacomo da Lentini|'l Notaro]] e [[Guittone d'Arezzo|Guittone]] e [[Bonagiunta Orbicciani|me]] ritenne | di qua dal [[dolce stil novo]] ch'i' odo! || Io veggio ben come le vostre penne | di retro al dittator sen vanno strette, | che de le nostre certo non avvenne; || e qual più a gradire oltre si mette, | non vede più da l'uno a l'altro stilo"; | e, quasi contentato, si tacette.'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XXIV|O frate|XXIV, 55-63}}) *''Sì accostati a l'un d'i due vivagni ''{{NDR|orli del cerchio}}'' | passammo, udendo colpe de la gola | seguite già da miseri guadagni.'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XXIV|Sì accostati|XXIV, 127-129}}) *''Così per entro loro schiera bruna | s'mmusa l'una con l'altra [[formica]], | forse a spïar lor via e lor fortuna.'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XXVI|così per entro|XXVI, 34-36}}) *''La nova gente: "Soddoma e Gomorra"; | e l'altra: "Ne la vacca entra Pasife, | perché 'l torello a sua [[lussuria]] corra".'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XXVI|la nova gente|XXVI, 40-42}}) *[...] ''giovane e bella in sogno mi parea | donna vedere andar per una landa | cogliendo fiori; e cantando dicea: || "Sappia qualunque il mio nome dimanda | ch'i' mi son [[Lia (Bibbia)|Lia]], e vo movendo intorno | le belle mani a farmi una ghirlanda. || Per piacermi a lo specchio, qui m'addorno; | ma mia suora [[Rachele|Rachel]] mai non si smaga | dal suo miraglio, e siede tutto giorno. || Ell'è d'i suoi belli occhi veder vaga | com'io de l'addornarmi con le mani; | lei lo vedere, e me l'ovrare appaga".'' (XXVII, 97-108) *''Non aspettar mio dir più né mio cenno; | libero, dritto e sano è tuo [[Libero arbitrio|arbitrio]], | e fallo fora non fare a suo senno: | per ch'io te sovra te corono e mitrio.'' (Virgilio: {{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XXVII|Non aspettar mio dir più né mio cenno;|XXVII, 139-142}}) *''Sovra candido vel cinta d'uliva | donna m'apparve, sotto verde manto | vestita di color di fiamma viva.'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XXX|Sovra candido vel cinta d’uliva|XXX, 31-33}}) *''"Conosco i segni de l'antica fiamma". | Ma Virgilio n'avea lasciati scemi | di sé, Virgilio dolcissimo patre, | Virgilio a cui per mia salute die'mi.'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XXX|Conosco i segni de l'antica fiamma|XXX, 48-51}})<ref>({{Cfr|m}} ''Adgnosco veteris vestigia flammae'' ([[Publio Virgilio Marone]], ''[[Eneide]]''). ''Vedi'' [[w:Conosco i segni de l'antica fiamma|Conosco i segni de l'antica fiamma]])</ref> *''Ché pianger ti conven per altra spada.'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XXX|ché pianger ti conven per altra spada.|XXX, 57}}) ===[[Explicit]]=== <poem> Io ritornai da la santissima onda rifatto sì come piante novelle rinovellate di novella fronda, puro e disposto a salire a le stelle. </poem> ===Citazioni sul ''Purgatorio''=== *Nel canto XI, la parafrasi del ''Pater'' è d'una bellezza che ha del prodigioso; il linguaggio umano si eleva d'un tratto a un'altezza che noi non raggiungiamo più; si direbbe che la grazia {{sic|inebbrii}} tale linguaggio, ma d'un'ebbrezza divina che conserva tutta la sua lucidità. Manca a Dante il balbettamento del mistico che esce dall'estasi; questo uomo cammina nell'azzurro come su una strada. ([[Julien Green]]) ==''Paradiso''== ===[[Incipit]]=== <poem> La [[Gloria di Dio|gloria]] di colui che tutto move per l'universo penetra, e risplende in una parte più e meno altrove. </poem> ===Citazioni=== *''Poca favilla gran fiamma seconda''. ({{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto I|Poca favilla gran fiamma seconda|I, 34}}) *''Trasumanar significar per verba | non si poria; però l'essemplo basti | a cui esperïenza grazia serba.'' ({{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto I|Trasumanar|I, 70-72}}) *''Intra due cibi, distanti e moventi | d'un modo, prima si morria di fame, | che liber'omo l'un recasse ai [[dente|denti]]''. ({{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto IV|Intra due cibi|IV, 1-3}}) *''[[Volontà]], se non vuol, non s'ammorza, | ma fa come natura face in foco, | se mille volte vïolenza il torza.'' ({{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto IV|volontà|IV, 76-78}}) *''Apri la mente a quel ch'io ti paleso | e fermalvi entro; ché non fa [[conoscenza|scïenza]], | sanza lo [[memoria|ritenere]], avere inteso.'' (Beatrice: {{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto V|Apri la mente|V, 40-42}}) *''Siate, [[Cristiano (religione)|Cristiani]], a muovervi più gravi: | non siate come penna ad ogne vento, | e non crediate ch'ogne acqua vi lavi. | Avete il novo e 'l vecchio Testamento, | e 'l pastor de la Chiesa che vi guida; | questo vi basti a vostro salvamento. | Se mala cupidigia altro vi grida, | uomini siate, e non pecore matte, | sì che 'l Giudeo di voi tra voi non rida!'' (Beatrice: {{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto V|Siate, Cristiani|V, 73-81}}) *{{NDR|Sulla [[Provenza]]}} ''Quella sinistra riva che si lava | di Rodano poi ch'è misto con Sorga'' [...]. ([[:s:Divina Commedia/Paradiso/Canto VIII|VIII, 58-59]]) *[...] ''e quel [[Reggio Calabria|corno d'Ausonia]] che s'imborga | di Bari e di Gaeta e di Catona, | da ove Tronto e Verde in mare sgorga.''<ref>il poeta si riferisce alla fortificazione che sorgeva nel quartiere di Catona</ref> ([[:s:Divina Commedia/Paradiso/Canto VIII|VIII, 61-63]]) *''E la bella [[Sicilia|Trinacria]], che caliga | tra Pachino e Peloro, sopra 'l golfo | che riceve da Euro maggior briga, | non per Tifeo ma per nascente solfo, | attesi avrebbe li suoi regi ancora, | nati per me di Carlo e di Ridolfo, | se mala segnoria, che sempre accora | li popoli suggetti, non avesse | mosso [[Palermo]] a gridar: "Mora, mora!".''<ref>Riferimento ai [[Vespri Siciliani]].</ref> (Carlo Martello: {{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto VIII|E la bella Trinacria|VIII, 67-75}}) *''E non pur le nature [[Provvidenza|provedute]] | sono in la mente ch'è da sé perfetta, | ma esse insieme con la lor salute: | per che quantunque quest'arco saetta | disposto cade a proveduto [[Scopo|fine]], | sì come cosa in suo segno diretta.'' ({{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto VIII|VIII, 100-105}}) *[...] ''ma tosto fia che [[Padova]] al palude | cangerà l'acqua che Vincenza bagna, | per essere al dover le genti crude; | e [[Treviso|dove]] Sile e Cagnan s'accompagna, | [[Rizzardo II da Camino|tal]] signoreggia e va con la testa alta, | che già per lui carpir si fa la ragna.'' (Cunizza da Romano: {{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto IX|ma tosto fia che Padova|IX, 46-51}}) *''[[Firenze|La tua città]], che di [[Lucifero|colui]] è pianta | che pria volse le spalle al suo fattore | e di cui è la 'nvidia tanto pianta, | produce e spande il [[Fiorino|maladetto fiore]] | c'ha disvïate le pecore e li agni, | però che fatto ha lupo del pastore. | Per questo l'Evangelio e i dottor magni | son derelitti, e solo ai Decretali | si studia, sì che pare a' lor vivagni. | A questo intende il [[papa]] e' cardinali; | non vanno i lor pensieri a Nazarette, | là dove Gabrïello aperse l'ali. | Ma Vaticano e l'altre parti elette | di Roma che son state cimitero | a la milizia che Pietro seguette, | tosto libere fien de l'avoltero.'' (Folchetto di Marsiglia: {{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto IX|La tua città|IX, 127-142}}) *''Guardando nel suo Figlio con l'Amore | che l'uno e l'altro etternalmente spira, | lo primo e ineffabile Valore | quanto per mente e per loco si gira | con tant' ordine fé, ch'esser non puote | sanza gustar di lui chi ciò rimira.'' ({{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto X|Guardando nel suo Figlio con l'Amore|X, 1-6}}) *''E se le [[fantasia|fantasie]] nostre son basse | a tanta altezza, non è maraviglia; | ché sopra 'l sol non fu [[occhio]] ch'andasse.'' ({{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto X|E se le fantasie nostre|X, 46-48}}) *''Ne la corte del cielo, ond' io rivegno, | si trovan molte gioie care e belle | tanto che non si posson trar del regno; | e 'l canto di quei lumi era di quelle; | chi non s'impenna sì che là sù voli, | dal muto aspetti quindi le novelle.'' ({{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto X|Ne la corte del cielo|X, 70-75}}) *''O insensata cura de' mortali, | quanto son difettivi silogismi | quei che ti fanno in basso batter l'ali! | Chi dietro a iura e chi ad amforismi | sen giva, e chi seguendo sacerdozio, | e chi regnar per forza o per sofismi, | e chi rubare e chi civil negozio, | chi nel diletto de la carne involto | s'affaticava e chi si dava a l'ozio, | quando, da tutte queste cose sciolto, | con Bëatrice m'era suso in cielo | cotanto glorïosamente accolto.'' ({{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto XI|O insensata cura de' mortali|XI, 1-12}}) *{{NDR|Su [[Francesco d'Assisi|Francesco]] e [[Domenico di Guzmán|Domenico]]}} ''L'un fu tutto serafico in ardore; | l'altro per sapïenza in terra fue | di cherubica luce uno splendore.'' (Tommaso d'Aquino: {{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto XI|san Francesco e san Domenico|XI, 37-39}}) *''Intra Tupino e l'acqua che discende | del colle eletto dal beato Ubaldo, | fertile costa d'alto monte pende, | onde [[Perugia]] sente freddo e caldo | da Porta Sole; e di rietro le piange | per grave giogo Nocera con Gualdo. | Di questa costa, là dov' ella frange | più sua rattezza, nacque al mondo un sole, | come fa questo talvolta di Gange. | Però chi d'esso loco fa parole, | non dica [[Assisi|Ascesi]], ché direbbe corto, | ma Orïente, se proprio dir vuole.'' (Tommaso d'Aquino: {{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto XI|Intra Tupino|XI, 43-54}}) *''Oh ignota ricchezza! oh ben ferace! | Scalzasi Egidio, scalzasi Silvestro | dietro a [[Francesco d'Assisi|lo sposo]], sì [[Povertà|la sposa]] piace.'' (Tommaso d'Aquino: {{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto XI|Oh ignota ricchezza! oh ben ferace!|XI, 82-84}}) *''E questo ti sia sempre piombo a' piedi, | per farti mover lento com' uom lasso | e al sì e al no che tu non vedi: | ché quelli è tra li stolti bene a basso, | che sanza distinzione afferma e nega | ne l'un così come ne l'altro passo; | perch' elli 'ncontra che più volte piega | l'oppinïon corrente in falsa parte, | e poi l'affetto l'intelletto lega. | Vie più che 'ndarno da riva si parte, | perché non torna tal qual e' si move, | chi pesca per lo vero e non ha l'arte. | E di ciò sono al mondo aperte prove | [[Parmenide]], [[Melisso di Samo|Melisso]] e [[Brisso]] e molti, | li quali andaro e non sapëan dove; | sì fé [[Sabellius|Sabellio]] e [[Ario|Arrio]] e quelli stolti | che furon come spade a le Scritture | in render torti li diritti volti. | Non sien le genti, ancor, troppo sicure | a giudicar, sì come quei che stima | le biade in campo pria che sien mature; | ch'i' ho veduto tutto 'l verno prima | lo prun mostrarsi rigido e feroce, | poscia portar la rosa in su la cima; | e legno vidi già dritto e veloce | correr lo mar per tutto suo cammino, | perire al fine a l'intrar de la foce. | Non creda donna Berta e ser Martino, | per vedere un furare, altro offerere, | vederli dentro al consiglio divino; | ché quel può surgere, e quel può cadere.'' (Tommaso d'Aquino: {{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto XIII|E questo|XIII, 112-142}}) *''Qual si lamenta perché qui si moia | per viver colà sù, non vide quive | lo refrigerio de l'etterna ploia. | Quell' uno e due e tre che sempre vive | e regna sempre in tre e 'n due e 'n uno, | non circunscritto, e tutto circunscrive, | tre volte era cantato da ciascuno | di quelli spirti con tal melodia, | ch'ad ogne merto saria giusto muno.'' ({{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto XIV|Qual si lamenta perché qui si moia|XIV, 25-33}}) *[...] ''distinta da minori e maggi | lumi biancheggia tra' poli del mondo | [[Via Lattea|Galassia]] sì, che fa dubbiar ben saggi'' [...]. ({{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto XIV||XIV, 97-99}}) *''Ché dentro a li occhi suoi ardeva un riso | tal, ch'io pensai co' miei toccar lo fondo | de la mia gloria e del mio paradiso.'' ({{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto XV|ché dentro a li occhi suoi ardeva un riso|XV, 34-36}}) *''Sempre la [[confusione|confusion]] de le persone | principio fu del mal de la cittade.'' ({{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto XVI|Sempre la confusion de le persone|XVI, 67-68}}) *''E come 'l volger del ciel de la [[luna]] | cuopre e discuopre i liti sanza posa, | così fa di [[Firenze|Fiorenza]] la Fortuna: | per che non dee parer mirabil cosa | ciò ch'io dirò de li alti Fiorentini | onde è la fama nel tempo nascosa.'' ({{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto XVI|E come 'l volger del ciel de la luna|XVI, 82-87}}) *''Tu proverai sì come sa di [[sale]] | lo [[pane]] altrui, e come è duro calle | lo scendere e 'l salir per l'altrui scale.'' ({{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto XVII|Tu proverai sì come sa di sale|XVII, 58-60}}) *''E quel che mi convien ritrar testeso ''{{NDR|subito}}'', | non portò voce mai, né scrisse [[inchiostro|incostro]], | né fu per [[fantasia]] già mai compreso''. ({{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto XIX|E quel che mi convien ritrar testeso|XIX, 7-9}}) *''Or tu chi se', che vuo' sedere a scranna, | per giudicar di lungi mille miglia | con la veduta corta d'una spanna?'' ({{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto XIX|Or tu chi se|XIX, 79-81}}) *''E quel che vedi ne l'arco declivo, | [[Guglielmo II di Sicilia|Guglielmo]] fu, cui quella terra plora | che piagne Carlo e Federigo vivo: | ora conosce come s'innamora | lo ciel del giusto rege, e al sembiante | del suo fulgore il fa vedere ancora.'' ({{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto XX|E quel che vedi|XX, 61-66}}) *''Quale [[allodola|allodetta]] che 'n aere si spazia | prima cantando, e poi tace contenta | de l'ultima dolcezza che la sazia, | tal mi sembiò l'imago de la 'mprenta | de l'etterno piacere, al cui disio | ciascuna cosa qual ell' è diventa.'' ({{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto XX|Quale allodetta|XX, 73-78}}) *''In quel loco fu' io [[Pietro Damiano]], | e Pietro Peccator fu' ne la casa | di Nostra Donna in sul lito adriano. | Poca vita mortal m'era rimasa, | quando fui chiesto e tratto a quel cappello, | che pur di male in peggio si travasa.'' ({{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto XXI|Pietro Damiano|XXI, 121-126}}) *''L'aiuola che ci fa tanto feroci, | volgendom' io con li etterni Gemelli, | tutta m'apparve da' colli a le foci; | poscia rivolsi li occhi a li occhi belli.'' ({{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto XXII|L'aiuola che ci fa tanto feroci|XXII, 151-154}}) *{{NDR|Sulla ''Commedia''}} [...] ''{{'}}l poema sacro | al quale ha posto mano e cielo e terra'' [...]. ({{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto XXV||XXV, 1-2}})<ref>Cfr. [[Giuseppe Fumagalli]], ''[[s:Chi l'ha detto?|Chi l'ha detto?]]'', Hoepli, 1921, [[s:Pagina:Chi l'ha detto.djvu/37|p. 5]].</ref> *''La Chiesa militante alcun figliuolo | non ha con più [[speranza]], com' è scritto | nel Sol che raggia tutto nostro stuolo: | però li è conceduto che d'Egitto | vegna in [[Gerusalemme|Ierusalemme]]''<ref>Qui Dante intende per Ierusalemme la cosiddetta "Gerusalemme celeste", cioè il [[paradiso]].</ref>'' per vedere, | anzi che 'l militar li sia prescritto.'' ({{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto XXV|La Chiesa militante|XXV, 52-57}}) *''Opera naturale è ch'uom favella; | ma così o così, natura lascia | poi fare a voi secondo che v'abbella.'' ({{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto XXVI|Opera naturale è ch'uom favella|XXVI, 130-132}}) *''Quand' ïo udi': «Se io ''{{NDR|[[Pietro apostolo|San Pietro]]}}'' mi trascoloro, | non ti maravigliar, ché, dicend' io, | vedrai trascolorar tutti costoro. | Quelli ch'usurpa in terra il luogo mio, | il luogo mio, il luogo mio che vaca | ne la presenza del [[Gesù|Figliuol di Dio]], | fatt' ha del cimitero mio cloaca | del sangue e de la puzza; onde 'l perverso | che cadde di qua sù, là giù si placa».'' ({{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto XXVII|San Pietro|XXVII, 19-27}}) *''La piaga che [[Maria]] richiuse e unse, | quella ch'è tanto bella da' suoi piedi | è [[Eva|colei]] che l'aperse e che la punse. || Ne l'ordine che fanno i terzi sedi, | siede [[Rachele|Rachel]] di sotto da costei | con Bëatrice, sì come tu vedi. || [[Sara (Bibbia)|Sarra]] e [[Rebecca (Bibbia)|Rebecca]], [[Giuditta|Iudìt]] e [[Rut (personaggio biblico)|colei]] | che fu bisava al [[Davide|cantor]] che per doglia | del fallo disse "Miserere mei", || puoi tu veder così di soglia in soglia | giù digradar, com' io ch'a proprio nome | vo per la rosa giù di foglia in foglia.'' (Bernardo: XXXII, 4-15) *''[[Maria|Vergine Madre]], figlia del tuo figlio, | umile e alta più che creatura, | termine fisso d'etterno consiglio, | tu se' colei che l'[[uomo|umana natura]] | nobilitasti sì, che 'l suo fattore | non disdegnò di farsi sua fattura.'' ({{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto XXXIII|Vergine Madre|XXXIII, 1-6}}) ===[[Explicit]]=== <poem> A l'alta fantasia qui mancò possa; ma già volgeva il mio disio e 'l velle, sì come rota ch'igualmente è mossa, [[Dio|l'amor]] che move il [[sole]] e l'altre [[stella|stelle]]. </poem> ===Citazioni sul ''Paradiso''=== *Il paradiso dantesco è l'apoteosi del virtuale, degli immateriali, del puro software, senza il peso dello hardware terrestre e infernale, di cui rimangono i cascami nel purgatorio. Il ''Paradiso'' è più che moderno, può diventare, per il lettore che abbia dimenticato la storia, tremendamente futuribile. È il trionfo di una energia pura, ciò che la ragnatela del [[Internet|Web]] ci promette e non saprà mai darci, è una esaltazione di flussi, di corpi senz'organi, un poema fatto di novae e stelle nane, un [[Big Bang]] ininterrotto, un racconto le cui vicende corrono per la lunghezza di anni luce e, se proprio volete ricorrere a esempi familiari, una trionfale [[2001: Odissea nello spazio|odissea nello spazio]], a lietissimo fine. Se volete, leggete il ''Paradiso'' anche così, male non potrà farvi e sarà meglio di una discoteca stroboscopica e dell'ecstasy. Perché, quanto a estasi, la terza cantica mantiene le sue promesse. ([[Umberto Eco]]) *Subito, nei primi versi del ''Paradiso'', nell'invocazione ad Apollo, [[Dante Alighieri|Dante]] chiarisce perché la sfida sia estrema:<br><br>{{Centrato|''Entra nel petto mio, e spira tue {{!}} sì come quando [[Marsia|Marsïa]] traesti {{!}} de la vagina de le membra sue.''}}<br>[[Dio]], l'ispiratore della poesia sacra, viene paragonato ad Apollo, quando spellò vivo Marsia, che aveva osato sfidarlo, e ne estrasse il corpo scorticato dalla pelle – la guaina, la «vagina» delle sue membra. Dunque la poesia sacra, che Dante sta per iniziare, porta con sé l'ombra di un delitto mitico: è essa stessa un delitto; ci distrugge, ci annichila, ci uccide, sia pure per farci uscire da noi e farci conoscere la rivelazione. Dante ci mette sull'avviso: il suo libro sacro sarà tremendo, molto più dell<nowiki>'</nowiki>''Inferno'', e chi oserà leggerlo dovrà contare su un coraggio intellettuale, che nemmeno per un attimo potrà distendersi e rallentare. Tutta quella luce non ci illuda. Tutto quell'amore non ci incanti. Se il libro di Dante è tremendo, se senza fine l'Apollo cristiano spellerà davanti ai nostri occhi il corpo vivo di Marsia, è per una ragione evidente. Dio è tremendo. Come i veri credenti sanno, Dio non è nulla di misurato o tranquillo o ragionevole o pacato: è un «infinito eccesso», una fatale sovrabbondanza rispetto a tutti gli uomini e alle cose create. ([[Pietro Citati]]) ==Similitudini== *''E come quei che con lena affannata | uscito fuor del pelago a la riva | si volge a l'acqua perigliosa e guata, | così l'animo mio, ch'ancor fuggiva, | si volse a retro a rimirar lo passo | che non lasciò già mai persona viva.'' (da ''Inferno, I, 22-27'') *''E qual è quei che volontieri acquista, | e giugne 'l tempo che perder lo face, | che 'n tutti suoi pensier piange e s'attrista; | tal mi fece la bestia sanza pace, | che, venendomi 'ncontro, a poco a poco | mi ripigneva là dove 'l sol tace.'' (da ''Inferno, I, 55-60'') *''E qual è quei che disvuol ciò che volle | e per novi pensier cangia proposta, | sì che dal cominciar tutto si tolle, | tal mi fec'ïo 'n quella oscura costa, | perché, pensando, consumai la 'mpresa | che fu nel cominciar cotanto tosta.'' (da ''Inferno, II, 37-42'') *''Quali i fioretti, dal notturno gelo | chinati e chiusi, poi che 'l sol li 'mbianca | si drizzan tutti aperti in loro stelo, | tal mi fec'io di mia virtute stanca.'' (da ''Inferno, II, 127-130'') *''Diverse lingue, orribili favelle, | parole di dolore, accenti d'ira, | voci alte e fioche, e suon di man con elle | facevano un tumulto, il qual s'aggira | sempre in quell'aura sanza tempo tinta, | come la rena quando turbo spira.'' (da ''Inferno, III, 25-30'') *''Come d'[[autunno]] si levan le [[foglia|foglie]] | l'una appresso de l'altra, fin che 'l ramo | vede a la terra tutte le sue spoglie, | similmente il mal seme d'Adamo | gittansi di quel lito ad una ad una, | per cenni come augel per suo richiamo.'' (da ''Inferno, III, 112-117'') *''Io venni in luogo d'ogni luce muto, | che mugghia come fa mar per tempesta, | se da contrari venti è combattuto.'' (da ''Inferno, V, 28-30'') *''E come li stornei ne portan l'ali | nel freddo tempo a schiera larga e piena, | così quel fiato li spiriti mali | di qua, di là, di giù, di su li mena; | nulla speranza li conforta mai, | non che di posa, ma di minor pena. | E come i gru van cantando lor lai, | faccendo in aere di sé lunga riga, | così vidi venir, traendo guai, | ombre portate da la detta briga;'' (da ''Inferno, V, 40-49'') *''Quali [[colomba|colombe]], dal disio chiamate, | con l'ali alzate e ferme al dolce nido | vegnon per l'aere, dal voler portate; | cotali uscir de la schiera ov'è Dido, | a noi venendo per l'aere maligno, | sì forte fu l'affettüoso grido.'' (da ''Inferno, V, 82-87'') *''Qual è quel [[cane]] ch'abbaiando agogna, | e si racqueta poi che 'l pasto morde, | ché solo a divorarlo intende e pugna, | cotai si fecer quelle facce lorde | de lo demonio [[Cerbero]], che 'ntrona | l'anime sì, ch'esser vorrebber sorde.'' (da ''Inferno, VI, 28-33'') *''Quali dal [[vento]] le gonfiate [[vela (sistema di propulsione)|vele]] | caggiono avvolte, poi che l'alber fiacca, | tal cadde a terra la fiera crudele.'' (da ''Inferno, VII, 13-15'') *''Come fa l'onda là sovra Cariddi, | che si frange con quella in cui s'intoppa, | così convien che qui la gente riddi.'' (da ''Inferno, VII, 22-24'') ===Citazioni sulle similitudini=== *La similitudine in Dante, pur nella sua immediatezza e nel suo realismo, si carica sempre di accenti morali. (dalle note curate da Emilio Alessandro Panaitescu a ''La Divina Commedia'', Fabbri, Milano, 1982) *Delle similitudini e immagini è me' tacere che dirne poco, perché in queste non ha avuto mai pari; così nell'appropriarle maravigliosamente a proposito, come nell'esprimere felicemente, e secondo la propria natura loro, le {{sic|imagini}} brevissimamente, quell'altre più largamente, e non però di soperchio. ([[Vincenzo Borghini]]) ==Citazioni sulla ''Divina Commedia''== *[[Gotico]] significava goffo, rozzo, informe. Ad un edificio gotico presto s'avvezzarono i Britanni ad eguagliare la «Commedia», ritengo dietro l'esempio dei Francesi, dimentichi delle marmoree commedie sollevate al cielo dagli avi loro, nelle età barbare e caotiche, e spasimanti dietro le forme elleniche, classiche, luminosissime. ([[Arturo Farinelli]]) *Il Divino Poema fu ed è anch'oggi per tutti noi codice di civiltà, fulgore di scienza razionale e {{sic|dommatica}}, dove fede e ragione mostrano al mondo la loro potenza suprema, quando, distinte, pur s'accordano e s'avvalorano a vicenda nell'acquisto del vero e del bene. ([[Augusto Alfani]]) *In Dante veggo essere grandissime e bellissime parti, e le principali tutte che si richieggon a un gran Poema. Che vi sia poi qualche difettuzzo o mancamento, io non lo niego: sia dell'uomo o dell'età, non rileva a questo punto di qual sia più perfetto e migliore, se ben serve o per iscusa o per qualche altra cosa: come non servirebbe a fare che una figura di [[Giotto]] fusse più bella d'una d'[[Andrea del Sarto]], il dire che nell'età di colui l'arte della Pittura non era tanto inluminata, quanto ella fu poi; servirà bene a dire che Giotto in tante tenebre fece miracoli, e non ebbe pari; dove questo altro ebbe manco difficultà assai, e de' pari, e forse de' superiori qualcuno. Ma io non credo che il punto in Dante consista qui, se bene questa scusa ci bisognerà in alcune poche voci solamente quanto attiene alla comparazione del Petrarca. Ma il punto vero sarà qual sia di maggior lode degno o un Epico o Eroico poema grande, non interamente perfetto, o un piccolo e minuto che sia perfetto: perché può bene stare che si truovi una cosa piccola bellissima, pogniam caso una cappellina con bellissima proporzione d'architettura e ricchezza di cornici, che nondimeno non {{sic|arà}} a fare con la {{sic|fabrica}} d'un gran tempio con pochi ornamenti; e in simili comparazione sogliono dire i nostri uomini a tanto per tanto, o pur del tanto, come disse il Villani... ([[Vincenzo Borghini]]) *L'oggetto della Commedia, anche se essa raffigura lo stato delle anime dopo la morte, rimane la vita terrena in tutta la sua ampiezza e il suo contenuto; tutto quanto avviene in alto o in basso nel regno dell'aldilà, si riferisce al dramma dell'uomo nell'aldiquà. ([[Erich Auerbach]]) *La «Commedia» è una gran boscaglia, fitta, densa intricata, che sgomenta al primo entrarvi, e dove non risplende sole. Più franco e sicuro è il passo negli orti ameni, offerti dai poemi allegorici di Francia. I cristianissimi di Spagna, quando vanno in sogno all'altro mondo, e vedono e descrivono gli abissi infernali, chiedono, come i fratelli di Francia, soccorso d'immaginazione a Virgilio più che a Dante. ([[Arturo Farinelli]]) *La Commedia ha rappresentato l'unità fisica, etica e politica del cosmo scolastico-cristiano in un'epoca in cui essa cominciava a perdere la sua invulnerabilità ideologica: l'atteggiamento concettuale di Dante è quello difensivo di un conservatore e la sua lotta tende alla riconquista di ciò che è già perduto. ([[Erich Auerbach]]) *La "Commedia" non è un'opera, è un lungo monologo che mette il lettore di fronte a scelte radicali legate alla tragedia dello stare al mondo e alla speranza di salvezza. ([[Vittorio Sermonti]]) *La {{sic|divina}} Commedia è con ragione chiamata la Bibbia nazionale, è il vero poema cosmopolitico insieme ed italiano. ([[Licurgo Cappelletti]]) *La preferenza dello [[Percy Bysshe Shelley|Shelley]] riguardo al valore estetico delle tre Cantiche, paragonate fra loro, parrebbe rivolta al Paradiso, in cui le immagini radiose, la gemmea colorazione, il perenne fulgore dello sfondo, dovevano particolarmente gradire al suo spirito sì propenso alle vive irradiazioni, agli effetti di luce e di tinte trasparenti. Inoltre egli osserva come, nell'apprezzamento delle Cantiche, i critici più acuti abbiano invertito il giudizio del volgo ammirando assai più i pregi dell'ultima parte di quelli delle altre. La terza Cantica gli offriva insuperabili splendori d'arte; quell'ascensione del poeta di stella in stella apparivagli come la più fulgida manifestazione della poesia moderna. ([[Federico Olivero]]) *Nell'origin sua la [[poesia]] è la scienza delle umane e divine cose, convertita in immagine fantastica ed armoniosa.<br/>La quale immagine noi, sopra ogn'altro poema italiano ravvisiamo vivamente nella Divina Commedia di Dante, il quale s'innalzò al sommo nell'esprimere, ed alla maggior vivezza pervenne, perché più largamente e più profondamente d'ogni altro nella nostra lingua concepiva: essendo la locuzione immagine dell'intelligenza, da cui il favellare trae la forza e il calore. E giunse egli a sì alto segno d'intendere e profferire, perché dedusse la sua scienza dalla cognizione delle cose divine, in cui le naturali, e le umane e civili, come in terso cristallo, riflettono... ([[Giovanni Vincenzo Gravina]]) *''Officio è del poeta | giovar e dilettar con tal maniera | di stile, che 'l lettore non s'attedia; | e ciò fa Dante ne la sua ''Comedia''.'' ([[Teofilo Folengo]]) *Per la Francia, come per la Spagna, la Germania e l'Inghilterra, la lingua di Dante doveva offrire gravissimi ostacoli ad ognuno che voleva pur internarsi in quel singolarissimo mondo della «Commedia». La lingua e l'afflato della poesia medesima; se non l'intendi in ogni sfumatura più delicata, e non l'hai chiara e vibrante nel cuore, non giungerai alla sua anima; e ti fluttuerà innanzi, sempre velata di mistero. I traduttori più abili non suppliscono alla tua propria virtù di penetrazione, e ridanno infiacchito e travisato l'originale, che pur si rispetta. ([[Arturo Farinelli]]) ===[[Roberto Benigni]]=== *Dante ci fa entrare in quello che solo l'intelligenza è in grado di cercare ma, da sola, non è capace di trovare. La sua forza è essere profondamente laico. Non ha atteggiamenti pappalardeschi, come direbbe lui, da falsi devoti. È religioso senza essere mai pretesco, bigotto. Non si rivolge a Dio, alla Madonna, ai santi. Si rivolge alle Muse, ad Apollo. Il suo universo è la poesia. Si può leggere la Divina commedia senza credere in Dio, ma non senza conoscere il cristianesimo. *Dopo la Divina Commedia c'è di più Dio. C'è proprio, lo si sente, lo si vede. Tutto ciò che è bello è vicino a Dio. È proprio la bellezza che ci porta vicino a Dio. Ci ha portato quasi a guardarlo, a vederlo. *La ''Divina Commedia'' è il libro più giustificabile, più limpido, più grande, più straordinario di tutte le letterature; ma non di dopo Dante, anche di prima. *Perché non ho scritto ''La Divina Commedia''? Perché non c'ho pensato. *Quando si parla della ''Divina Commedia'' o di Dante, bisogna non tanto capire, perché è semplice anche se non è sempre facile. Come è semplice l'universo, la musica di Bach: semplice ma non facilissima. È tutto vero; siamo lì, è come una rosa. ==Note== <references/> ==Altri progetti== {{Interprogetto|preposizione=sulla|w_preposizione=riguardante la}} [[Categoria:Divina Commedia| ]] [[Categoria:Poemi]] cb013pnopj3cd575ng8kifzbqxuy07j 1350832 1350831 2024-11-08T11:03:30Z ~2024-9620 100276 Piccola correzione 1350832 wikitext text/x-wiki {{Nota disambigua|descrizione=altri significati|titolo=[[La Divina Commedia (disambigua)]]}} [[File:Divina Commedia 1555 Edition.png|thumb|Frontespizio dell'edizione giolitina, la prima intitolata ''La Divina Comedia'' (1555)]] {{Torna a|Dante Alighieri}} '''''Divina Commedia''''', conosciuta anche come '''''Comedìa''''' o '''''Commedia''''', poema allegorico-didascalico di [[Dante Alighieri]] scritto tra il 1304 e il 1321. ==''Inferno''== [[File:Alighieri - Divina Commedia, Nel mille quatro cento septe et due nel quarto mese adi cinque et sei - 2384293 id00022000 Scan00006.jpg|miniatura|Incipit dell'''editio princeps'' (1472)]] ===[[Incipit]]=== <poem> Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita. </poem> ===Citazioni=== *''Allor fu la [[paura]] un poco queta, | che nel lago del cor m'era durata | la [[notte]] ch'i' passai con tanta pieta.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto I|paura|I, 19-21}}) *''Ed ecco, quasi al cominciar de l'erta | una lonza {{NDR|lince o leopardo}}''<ref>La lonza, nella simbologia medievale dantesca, rappresenta la lussuria.</ref>'' leggiera e presta molto, | che di pel maculato era coverta; | e non mi si partìa dinanzi al volto, | anzi 'mpediva tanto il mio cammino, | ch'i' fui per ritornar più volte vòlto''. ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto I|Ed ecco|I, 31-36}}) *''Ma non sì che [[paura]] non mi desse | la vista che m'apparve d'un [[leone]]''<ref>Rappresenta qui la [[superbia]].</ref>''. | Questi parea che contra me venisse | con la test'alta e con rabbiosa [[fame]], | sì che parea che l'aere ne tremesse. | Ed una [[lupo|lupa]]''<ref>La lupa è per Dante il simbolo dell'[[avarizia]].</ref>'', che di tutte brame | sembrava carca ne la sua magrezza, | e molte genti fè già viver grame, | questa mi porse tanto di gravezza | con la paura ch'uscìa di sua vista, | ch'io perdei la [[speranza]] de l'altezza.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto I|ma non sì che paura non mi desse|I, 44-54}}) *''Molti son li animali a cui s'ammoglia | e più saranno ancora, infin che'l [[veltro]] | verrà, che la farà morir con doglia. || Questi non ciberà terra né peltro, | ma sapïenza, amore e virtute, | e sua nazion sarà tra feltro e feltro. || Di quella umile Italia fia salute | per cui morì la vergine Cammilla, | Eurialo e Turno e Niso di ferute. || Questi la caccerà per ogne villa | fin che l'avrà rimessa ne lo 'nferno | là ove 'nvidia prima dipartilla.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto I|animali|I, 100-111}}) *''Intendi me' ch'i' non ragiono.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto II|Intendi me' ch'i' non ragiono|II, 36}}) *''L'anima tua è da viltade offesa.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto II|L'anima tua è da viltade offesa|II, 45}}) *{{NDR|Su Dante}} [...] ''l'amico mio, e non de la ventura'' [...]. (Beatrice: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto II||II, 61}})<ref>{{Cfr.}} [[Giuseppe Fumagalli]], ''[[s:Chi l'ha detto?|Chi l'ha detto?]]'', Hoepli, 1921, [[s:Pagina:Chi l'ha detto.djvu/53|p. 21]].</ref> *''Temer si dee di sole quelle cose | c'hanno potenza di fare altrui male; | de l'altre no, ché non son [[paura|paurose]].'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto II|Temer si dee di sole quelle cose|II, 88-90}}) *''[[Maria|Donna]] è gentil nel ciel che si compiange | di questo 'mpedimento ov' io ti mando, | sì che duro giudicio là sù frange.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto II|Donna è gentil nel ciel che si compiange|II, 94-96}}) *''[[Santa Lucia|Lucia]], nimica di ciascun crudele'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto II|Lucia|II, 100}}) *''Per me si va ne la [[inferno|città dolente]], | per me si va ne l'etterno dolore, | per me si va tra la perduta gente. | [[Giustizia]] mosse il mio alto fattore; | fecemi la divina podestate, | la somma sapïenza e 'l primo amore. | Dinanzi a me non fuor cose create | se non etterne, e io etterno duro. | Lasciate ogne speranza, voi ch'intrate.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto III|Per me si va ne la città dolente|III, 1-9}}) *''Non ragioniam di lor, ma guarda e passa''. ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto III|non ragioniam di lor, ma guarda e passa|III, 51}}) *{{NDR|Su [[papa Celestino V]]<ref>Dante non indica espressamente il nome dell'anima a cui si riferisce. La maggior parte dei critici concorda sul fatto che si tratti di Pietro da Morrone (ovvero Celestino V), ma altre teorie propendono per [[Esaù]] o [[Ponzio Pilato]]. Per approfondire vedi [[w:Che fece per viltade il gran rifiuto|qui]].</ref>}} [...] ''colui | che fece per viltade il gran rifiuto''. (III, 59-60) *''A Dio spiacenti e a' nemici sui''. (III, 63) *''Ed ecco verso noi venir per nave | un vecchio {{NDR|[[Caronte]]}}, bianco per antico pelo, | gridando: "Guai a voi, anime prave! || Non isperate mai veder lo cielo: | i' vegno per menarvi a l'altra riva | ne le tenebre etterne, in caldo e 'n gelo. || E tu che se' costì, anima viva, | pàrtiti da cotesti che son morti". | Ma poi che vide ch'io non mi partiva, || disse: "Per altra via, per altri porti | verrai a piaggia, non qui, per passare: | più lieve legno convien che ti porti".'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto III|Ed ecco|III, 82-93}}) *''Vuolsi così colà dove si puote | ciò che si vuole, e più non dimandare.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto III|vuolsi così colà dove si puote|III, 95-96}}) *''Quinci fuor quete le lanose gote | al nocchier de la livida palude, | che 'ntorno a li occhi avea di fiamme rote.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto III|nocchier|III, 97-99}}) *''[[Caronte|Caron]] dimonio, con [[occhio|occhi]] di bragia | loro accennando, tutte le raccoglie; | batte col remo qualunque s'adagia.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto III|Caron dimonio|III, 109-111}}) *''«Figliuol mio», disse 'l maestro cortese, | «quelli che muoion nell'[[ira di Dio]] | tutti convegno qui d'ogni paese; e pronti sono a trapassar lo rio | ché la divina giustizia li sprona, sì che la tema si volve in disìo».'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto III|Figliuol mio|III, 121–125}}) *{{NDR|Su [[Virgilio]]}} ''Onorate l'altissimo poeta''. (IV, 80) *''Mira colui con quella spada in mano, | che vien dinanzi ai tre sì come sire: | quelli è [[Omero]] poeta sovrano''. ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto IV|Mira colui|IV, 86–88}}) *''Poi ch'innalzai un poco più le ciglia, | vidi 'l maestro di color che sanno {{NDR|[[Aristotele]]}} | seder tra filosofica famiglia''. ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto IV|Poi ch'innalzai|IV, 130-132}}) *''[[Democrito]], che 'l mondo a caso pone.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto IV|Democrito|IV, 136}}) *''E vidi il buono accoglitor del quale, | [[Dioscoride|Dïascoride]] dico''. ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto IV|E vidi|IV, 139-140}}) *''Così discesi del cerchio primaio | giù nel secondo, che men loco cinghia | e tanto più dolor, che punge a guaio. | Stavvi [[Minosse|Minòs]] orribilmente, e ringhia: | essamina le colpe ne l'intrata; | giudica e manda secondo ch'avvinghia.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto V|Così discesi|V, 1-6}}) *''"O tu che vieni al doloroso ospizio", | disse Minòs a me quando mi vide, | lasciando l'atto di cotanto offizio, | "guarda com'entri e di cui tu ti fide; | non t'inganni l'ampiezza de l'intrare!". | E 'l duca mio a lui: "Perché pur gride? | Non impedir lo suo fatale andare: | vuolsi così colà dove si puote | ciò che si vuole, e più non dimandare".'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto V|O tu che vieni|V, 16-21}}) *''«La prima di color di cui novelle | tu vuo' saper» mi disse quelli {{NDR|Virgilio}} allotta, | «fu imperadrice di molte favelle. | A vizio di [[lussuria]] fu sì rotta, | che lìbito fé licito in sua legge | per tòrre il biasimo in che era condotta. | Ell'è [[Semiramide|Semiramis]], di cui si legge | che succedette a Nino e fu sua sposa: | tenne la terra che 'l Soldan corregge. | L' altra è colei {{NDR|Didone}} che s' ancise amorosa | e ruppe fede al cener di Sicheo; | poi è Cleopatràs lussurïosa''. ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto V|La prima di color di cui novelle|V, 52–63}}) *''Siede la terra dove nata fui'' {{NDR|la [[Romagna]]}} ''| su la marina dove 'l Po discende | per aver pace co' seguaci sui.'' ([[Francesca da Rimini]]: V, 97-99) *''[[Amore|Amor]], ch'al cor gentil ratto s'apprende, | prese costui de la bella persona | che mi fu tolta; e 'l modo ancor m'offende. | Amor, ch'a nullo amato amar perdona, | mi prese del costui piacer sì forte, | che, come vedi, ancor non m'abbandona. | Amor condusse noi ad una morte. | Caina attende chi a vita ci spense.'' (Francesca da Rimini: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto V|Amor|V, 100-107}}) *''E quella {{NDR|Francesca}} a me: «Nessun maggior [[dolore]] | che ricordarsi del [[tempo]] felice | ne la miseria; e ciò sa 'l tuo dottore».'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto V|E quella a me|V, 121-123}}) *''Quando leggemmo il disïato riso | esser basciato da cotanto amante, | questi, che mai da me non fia diviso, | la bocca mi basciò tutto tremante.''<ref>Secondo [[Umberto Saba]] (''Scorciatoie e raccontini'') il verso «''La bocca mi baciò tutto tremante''» è uno dei due più belli della letteratura italiana insieme a «''L'uno buggera l'altro, Santità''», tratto da un sonetto classicamente attribuito a [[Giuseppe Gioachino Belli]] ma probabilmente apocrifo.</ref>'' | Galeotto fu 'l libro e chi lo scrisse: | quel giorno più non vi leggemmo avante".'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto V|Quando leggemmo|V, 133-138}}) *''Mentre che l'uno spirto questo disse, | l'altro piangëa, sì che di pietade | io venni men così com'io morisse. | E caddi come corpo morto cade.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto V|Mentre che l'uno spirto questo disse|V, 139-142}}) *''Voi cittadini mi chiamaste Ciacco: | per la dannosa colpa della [[Gola (ingordigia)|gola]], | come tu vedi, alla pioggia mi fiacco''. (Ciacco: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto VI|Voi cittadini mi chiamaste Ciacco|VI, 52–54}}) *''Giusti son due, e non vi sono intesi; | superbia, invidia e avarizia sono | le tre faville c'hanno i cuori accesi.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto VI|Giusti son due, e non vi sono intesi|VI, 73-75}}) *''[[w:Pape Satàn, pape Satàn aleppe|Pape Satàn, pape Satàn aleppe!]]'' (Pluto: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto VII|Pape Satàn|VII, 1}}) *''Questi fuor cerchi, che non han coperchio | piloso al capo, e [[papa|papi]] e [[cardinale|cardinali]], | in cui usa [[avarizia]] il suo soperchio.'' (Virgilio: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto VII|Questi fuor cherci|VII, 46–48}}) *''E quelli a me: Oh creature sciocche, | quanta ignoranza è quella che v'offende!'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto VII|E quelli a me: Oh creature sciocche|VII, 70-71}}) *''Fitti nel limo dicon:'' {{NDR|gli [[ira]]condi}}'' "Tristi fummo | ne l'aere dolce che dal sol s'allegra, | portando dentro accidïoso fummo: | or ci attristiam ne la belletta negra". | Quest'inno si gorgoglian ne la strozza, | ché dir nol posson con parola integra.'' (Virgilio: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto VII|Fitti nel limo|VII, 121–126}}) *''Or se' giunta, anima fella!'' (il demone [[Flegias|Flegiàs]] a Dante; {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto VIII|Or se' giunta|VIII, 18}}) *''Quanti si tegnon or là sù gran regi | che qui staranno come porci in brago, | di sé lasciando orribili dispregi!'' (Virgilio: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto VIII|Quanti si tegnon|VIII, 49-51}}) *''Chi è costui che sanza morte | va per lo regno de la morta gente?'' (demoni: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto VIII|Chi è costui che sanza morte|VIII, 84-85}}) *''Chi m' ha negate le dolenti case!'' (Virgilio: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto VIII|Chi m' ha negate|VIII, 120}}) *''O voi ch'avete li 'ntelletti sani, | mirate la dottrina che s'asconde | sotto 'l velame de li versi strani.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto IX|O voi|IX, 61-63}}) *''Però a la dimanda che mi faci | quinc'entro satisfatto sarà tosto, | e al disio ancor che tu mi taci. || E io: «Buon duca, non tegno riposto | a te mio cuor se non per dicer poco, | e tu m'hai non pur mo a ciò disposto.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto X|Però a la dimanda che mi faci|X, 16-21}}) *''Ed el mi disse: "Volgiti! Che fai? | Vedi là Farinata che s'è dritto: | da la cintola in sù tutto 'l vedrai". || Io avea già il mio viso nel suo fitto; | ed el s'ergea col petto e con la fronte | com'avesse l'inferno a gran dispitto.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto X|Ed el mi disse|X, 31-36}}) *''D'ogne malizia, ch'odio in cielo acquista, | ingiuria è 'l fine, ed ogne fin cotale | o con forza o con frode altrui contrista. | Ma perché frode è de l'uom proprio male, | più spiace a Dio; e però stan di sotto | li frodolenti, e più dolor li assale.'' (Virgilio: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XI|D'ogne malizia|XI, 22-27}}) *''Puossi far forza ne la deïtade, | col cor negando e [[bestemmia]]ndo quella, | e spregiando natura e sua bontade; | e però lo minor giron suggella | del segno suo e Soddoma e Caorsa | e chi, spregiando Dio col cor, favella.'' (Virgilio: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XI|Puossi far forza|XI, 46-51}}) *''La [[frode]], ond'ogne coscïenza è morsa, | può l'omo usare in colui che 'n lui fida | e in quel che fidanza non imborsa. | Questo modo di retro par ch'incida | pur lo vinco d'amor che fa natura; | onde nel cerchio secondo s'annida | ipocresia, lusinghe e chi affattura, | falsità, ladroneccio e simonia, | ruffian, baratti e simile lordura.'' (Virgilio: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XI|La frode|XI, 52-60}}) *''O sol che sani ogne vista turbata, | tu mi contenti sì quando tu solvi, | che, non men che saver, dubbiar m'aggrata.'' (Dante: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XI|O sol che sani|XI, 91-93}}) *''Da queste due, se tu ti rechi a mente | lo Genesì dal principio, convene | prender sua vita e avanzar la gente | e perché l'[[usura|usuriere]] altra via tene, | per sé natura e per la sua seguace | dispregia, poi ch'in altro pon la spene.'' (Virgilio: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XI|Da queste due, se|XI, 106-111}}) *[...] ''e 'n su la punta de la rotta lacca | l'infamïa di [[Creta|Creti]] era distesa || che fu concetta ne la falsa vacca; | e quando vide noi, sé stesso morse, | sì come quei cui l'ira dentro fiacca. || Lo savio mio inver' lui gridò: "Forse | tu credi che qui sia 'l [[Teseo|duca d'Atene]], | che sù nel mondo la morte ti porse? || Pàrtiti, bestia, ché questi non vene | ammaestrato da la tua sorella, | ma vassi per veder le vostre pene". || Qual è quel toro che si slaccia in quella | c'ha ricevuto già 'l colpo mortale, | che gir non sa, ma qua e là saltella, || vid'io lo [[Minotauro]] far cotale; | e quello accorto gridò: "Corri al varco; | mentre ch'e' 'nfuria, è buon che tu ti cale"''. ([[:s:Divina Commedia/Inferno/Canto XII|XII, 11-27]]) *''Non han sì aspri sterpi né sì folti | quelle fiere selvagge che 'n odio hanno | tra Cecina e Corneto i luoghi cólti.'' ([[:s:Divina Commedia/Inferno/Canto XIII|XIII, 7-9]]) *''[[Credere|Cred]]'io ch'ei credette ch'io credesse'' [...]. ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XIII|Cred’io ch’ei credette ch’io credesse|XIII, 25}}) *''Io son colui che tenni ambo le chiavi | del cor di Federigo, e che le volsi, | serrando e disserrando''. ([[Pier della Vigna]]: [[:s:Divina Commedia/Inferno/Canto XIII|XIII, 58-60]]) *''L'animo mio, per disdegnoso gusto, | credendo col morir fuggir disdegno, | ingiusto fece me contra me giusto''. (Pier della Vigna: [[:s:Divina Commedia/Inferno/Canto XIII|XIII, 70-72]]) *''Siete voi qui, ser Brunetto?'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XV|Siete voi qui, ser Brunetto?|XV, 30}}) *''Vecchia fama nel mondo li chiama orbi; | gent'è avara, invidiosa e superba: | dai lor costumi fa che tu ti forbi.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XV|Vecchia fama nel mondo li chiama orbi|XV, 67-69}}) *''Ché 'n la mente m'è fitta, e or m'accora, | la cara e buona imagine paterna | di voi quando nel mondo ad ora ad ora || m'insegnavate come l'uom s'etterna.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XV|ché 'n la mente m'è fitta, e or m'accora|XV, 82-85}}) *''Poi si rivolse, e parve di coloro | che [[corsa|corrono]] a Verona il drappo verde | per la campagna; e parve di costoro | quelli che vince, non colui che perde.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XV|Poi si rivolse|XV, 121-124}}) *''Ahi quanto cauti li uomini esser dienno | presso a color che non veggion pur l'ovra, | ma per entro i pensier miran col senno!'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XVI|Ahi quanto cauti|XVI, 118-120}}) *''Sempre a quel ver c' ha faccia di menzogna | de' l'uom chiuder le labbra fin ch'el puote, | però che sanza colpa fa vergogna''. ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XVI|Sempre a quel ver|XVI, 124-126}}) *''Ecco la fiera con la coda aguzza, | che passa i monti e rompe i muri e l'armi! | Ecco colei che tutto 'l mondo appuzza!'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XVII|Ecco la fiera con la coda aguzza|XVII, 1-3}}) *''O Simon mago, o miseri seguaci | che le cose di Dio, che di bontate | deon essere spose, e voi rapaci | per oro e per argento avolterate, | or convien che per voi suoni la tromba, | però che ne la terza bolgia state.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XIX|O Simon mago|XIX, 1-6}}) *''O somma sapïenza, quanta è l'arte | che mostri in cielo, in terra e nel mal mondo, | e quanto giusto tua virtù comparte!'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XIX|O somma sapïenza|XIX, 10-12}}) *''E io: "Tanto m'è bel, quanto a te piace: | tu se' segnore, e sai ch'i' non mi parto | dal tuo volere, e sai quel che si tace".'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XIX|Tanto m'è bel|XIX, 37-39}}) *''Ed el'' {{NDR|[[papa Niccolò III]]}} ''gridò: "Se' tu già costì ritto, | se' tu già costì ritto, [[Papa Bonifacio VIII|Bonifazio]]? | Di parecchi anni mi mentì lo scritto. | Se' tu sì tosto di quell'aver sazio | per lo qual non temesti tòrre a 'nganno | la bella donna'' {{NDR|la Chiesa}}'', e poi di farne strazio?".'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XIX|Ed el gridò|XIX, 52-57}}) *''Nuovo Iasón sarà, di cui si legge | ne' Maccabei; e come a quel fu molle | suo re, così fia [[Papa Clemente V|lui]] chi Francia regge. {{NDR|[[Filippo il bello]]}}'' (papa Niccolò III: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XIX|Nuovo Iasón sarà|XIX, 85-87}}) *''Deh, or mi dì: quanto tesoro volle | Nostro Segnore in prima da san Pietro | ch'ei ponesse le chiavi in sua balìa? | Certo non chiese se non "Viemmi retro". [...] E se non fosse ch'ancor lo mi vieta | la reverenza de le somme chiavi | che tu tenesti ne la vita lieta, | io userei parole ancor più gravi; | ché la vostra avarizia il mondo attrista, | calcando i buoni e sollevando i pravi. [...] Fatto v'avete dio d'oro e d'argento; | e che altro è da voi a l'idolatre, | se non ch'elli uno, e voi ne orate cento? | Ahi, [[Costantino I|Costantin]], di quanto mal fu matre, | non la tua conversion, ma quella dote | che da te prese il primo ricco patre!'' (Dante a papa Niccolò III: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XIX|Deh, or mi dì|XIX, 90-117}}) *''Se Dio ti lasci, lettor, prender frutto | di tua lezione, or pensa per te stesso | com'io potea tener lo viso asciutto''. ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XX|Se Dio ti lasci|XX, 19-21}}) *''Ancor se' tu de li altri sciocchi? | Qui vive la pietà quand'è ben morta; | chi è più scellerato che colui | che al giudicio divin passion comporta?'' (Virgilio: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XX|Ancor se' tu|XX, 27-30}}) *''Mira c' ha fatto petto de le spalle; | perché [[divinazione|volse veder troppo davante]], | di retro guarda e fa retroso calle.'' (Virgilio: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XX|Mira c' ha fatto|XX, 37-39}}) *''Suso in Italia bella giace un laco, | a piè de l'Alpe che serra Lamagna | sovra Tiralli, c'ha nome [[Lago di Garda|Benaco]]''. ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XX|Suso in Italia bella|XX, 61-63}}) *''Fer la città sovra quell'ossa morte; | e per colei che 'l loco prima elesse, | Mantüa l'appellar sanz'altra sorte''. ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XX|Fer la città sovra|XX, 91-93}}) *''E io: "Maestro, i tuoi ragionamenti | mi son sì certi e prendon sì mia fede, | che li altri mi sarien carboni spenti"''. ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XX|Maestro, i tuoi ragionamenti|XX, 100-102}}) *''Quell'altro che ne' fianchi è così poco, | [[Michele Scoto|Michele Scotto]] fu, che veramente | de le magiche frode seppe 'l gioco.'' (Virgilio: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XX|Michele Scotto|XX, 115-117}}) *'' Mettetel sotto, ch'i' torno per anche | a quella terra ch'i' ho ben fornita {{NDR|[[Lucca]]}}: | Ogn' uom v'è barattier, fuor che Bonturo; | del no, per li [[denaro|denar]], vi si fa ita.''<ref>''Ita'' in latino significa "sì".</ref> ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXI|Mettetel sotto|XXI, 39-42}}) *''Ed elli avea [[Flatulenza|del cul]] [[Trombettiere|fatto trombetta]].'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXI|ed elli|XXI, 139}}) *''Ahi fiera compagnia! ma ne la chiesa | coi santi, e in taverna coi ghiottoni.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXII|Ahi fiera compagnia! ma ne la chiesa|XXII, 14-15}}) *''Tra male gatte era venuto 'l sorco.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXII|Tra male gatte era venuto 'l sorco|XXII, 58}}) *''Ahi [[Pistoia]], Pistoia, ché non stanzi | d'incenerarti sì che più non duri, | poi che 'n mal fare il [[seme]] tuo avanzi?'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXV|Ahi Pistoia|XXV, 10-12}}) *''come procede innanzi da l'ardore, | per lo papiro suso, un color [[marrone|bruno]] | che non è nero ancora e 'l bianco more.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXV|come procede innanzi da l'ardore|XXV, 64-66}}) *<ref>Nella settima bolgia delle [[w:Malebolge|Malebolge]] sono puniti i [[ladro|ladri]]. La metà di questi ha sembianze di serpente, mentre l'altra metà vanta aspetto umano, e quando un serpente morde un uomo, questo diventa serpente e l'altro diviene uomo, si scambiano i ruoli: nei versi proposti, Dante descrive la raccapricciante metamorfosi di ambedue le specie, definendosi in ciò superiore a [[Publio Ovidio Nasone|Ovidio]], autore delle celebri ''[[Publio Ovidio Nasone#Metamorfosi|Metamorfosi]]'', e a [[Marco Anneo Lucano|Lucano]], nipote di [[Lucio Anneo Seneca|Seneca]] e autore del ''[[Marco Anneo Lucano#Pharsalia|Bellum civile]]''. Ovidio e Lucano sono già stati visti da Dante e [[Publio Virgilio Marone|Virgilio]] sua guida nel Limbo ([[s:Divina Commedia/Inferno/Canto IV|IV]], v. 90).</ref>''Come 'l [[ramarro]] sotto la gran fersa | dei [[giorno|dì]] canicular, cangiando sepe, | folgore par se la [[via]] attraversa, | sì pareva, venendo verso l'[[pancia|epe]] | de li altri due, un serpentello acceso, | livido e nero come gran di pepe; | e quella parte onde prima è preso | nostro [[cibo|alimento]], a l'un di lor trafisse; | poi cadde giuso innanzi lui disteso. | Lo trafitto 'l mirò, ma nulla disse; | anzi, co' piè fermati, sbadigliava | pur come [[sonno]] o [[febbre]] l'assalisse. | Elli 'l [[serpente]] e quei lui riguardava; | l'un per la piaga e l'altro per la [[bocca]] | fummavan forte, e 'l [[fumo|fummo]] si scontrava. | [[tacere|Taccia]] [[Marco Anneo Lucano|Lucano]] omai là dov'e' tocca | del misero Sabello e di Nasidio, | e attenda a udir quel ch'or si scocca. | Taccia di Cadmo e d'Aretusa [[Publio Ovidio Nasone|Ovidio]], | ché se quello in serpente e quella in fonte | converte [[poesia|poetando]], io non lo [[invidia|'nvidio]]; | ché due [[natura|nature]] mai a fronte a fronte | non trasmutò sì ch'amendue le forme | a cambiar lor matera fosser pronte. | Insieme si rispuosero a tai norme, | che 'l serpente la coda in forca fesse, | e 'l feruto ristrinse insieme l'orme. | Le gambe con le cosce seco stesse | s'appiccar sì, che 'n poco la giuntura | non facea segno alcun che si paresse. | Togliea la coda fessa la figura | che si perdeva là, e la sua pelle | si facea molle, e quella di là dura. | Io vidi intrar le braccia per l'ascelle, | e i due piè de la fiera, ch'eran corti, | tanto allungar quanto accorciavan quelle. | Poscia li piè di rietro, insieme attorti, | diventaron lo membro che l'uom cela, | e 'l misero del suo n'avea due porti. | Mentre che 'l [[fumo|fummo]] l'uno e l'altro vela | di color novo, e genera 'l pel suso | per l'una parte e da l'altra il dipela, | l'un si levò e l'altro cadde giuso, | non torcendo però le [[occhio|lucerne]] empie, | sotto le quai ciascun cambiava muso. | Quel ch'era dritto, il trasse ver' le tempie, | e di troppa matera ch'in là venne | uscir li orecchi de le gote scempie; | ciò che non corse in dietro e si ritenne | di quel soverchio, fé naso a la [[viso|faccia]] | e le labbra ingrossò quanto convenne. | Quel che giacëa, il muso innanzi caccia, | e li orecchi ritira per la [[testa]] | come face le corna la lumaccia; | e la [[lingua]], ch'avëa unita e presta | prima a parlar, si fende, e la forcuta | ne l'altro si richiude; e 'l [[fumo|fummo]] resta.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXV|Come 'l ramarro sotto la gran fersa|XXV, 79-135}}) *''Godi, [[Firenze|Fiorenza]], poi che se' sì grande | che per mare e per terra batti l'ali, | e per lo 'nferno tuo nome si spande!'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXVI|Godi, Fiorenza|XXVI, 1-3}}) *''Là dentro si martira | [[Ulisse]] e Dïomede, e così insieme | a la vendetta vanno come a l'ira; | e dentro da la lor fiamma si geme | l'agguato del caval che fé la porta | onde uscì de' Romani il gentil seme.'' (Virgilio: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXVI|Rispuose a me: "Là dentro si martira|XXVI, 55-60}}) *''Considerate la vostra semenza: | fatti non foste a viver come bruti, | ma per seguir virtute e [[conoscenza|canoscenza]].'' [...] ''e volta nostra poppa nel mattino, | de' remi facemmo ali al folle volo'' [...]. ([[Ulisse]]: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXVI|Considerate la vostra semenza|XXVI, 118-125}}) *''Cinque volte racceso e tante casso | lo lume era di sotto dalla [[luna]] | poi ch'entrati eravam nell'alto passo'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXVI|Cinque volte racceso|XXVI, 130–132}}) *''Romagna tua non è, e non fu mai, | sanza guerra ne' cuor de' suoi tiranni; ma 'n palese nessuna or vi lasciai. | Ravenna sta come stata è molt'anni: | l'aguglia da Polenta la si cova, sì che Cervia ricuopre co' suoi vanni. | La terra che fé già la lunga prova | e di Franceschi sanguinoso mucchio, | sotto le branche verdi si ritrova. | E 'l mastin vecchio e 'l nuovo da Verrucchio, | che fecer di Montagna il mal governo, | là dove soglion fan d'i denti succhio. | Le città di Lamone e di Santerno | conduce il lïoncel dal nido bianco, | che muta parte da la state al verno. | E quella cu' il Savio bagna il fianco,'' {{NDR|[[Cesena]]}} ''| così com'ella sie' tra 'l piano e 'l monte, | tra tirannia si vive e stato franco.'' (Dante: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXVII|E quella|XXVII, 37-54}}) *''Io fui uom d'arme, e poi fui cordigliero, | credendomi, sì cinto, fare ammenda; | e certo il creder mio venìa intero, | se non fosse il gran prete ''{{NDR|papa Bonifacio VIII}}'', a cui mal prenda!'' (Guido da Montefeltro: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXVII|Io fui uom d'arme|XXVII, 67-70}}) *''Ch'assolver non si può chi non si [[pentimento|pente]], | né pentere e volere insieme puossi | per la contradizion che nol consente.'' (un diavolo: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXVII|assolver non si può chi non si pente|XXVII, 118-120}}) *''Mentre che tutto in lui veder m'attacco, | guardommi e con le man s'aperse il petto, | dicendo: «Or vedi com' io mi dilacco! | vedi come storpiato è [[Maometto|Mäometto]]!»'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXVIII|Maometto|XXVIII, 28-31}}) *''Rimembriti di Pier da Medicina, | se mai torni a veder lo dolce piano | che da Vercelli a Marcabò dichina.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXVIII|Pier da Medicina|XXVIII, 73-75}}) *''[[coscienza morale|Coscïenza]] m'assicura, | la buona compagnia che l'uom francheggia | sotto l'asbergo del sentirsi pura.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXVIII|coscienza m'assicura|XXVIII, 115-117}}) *''«Io fui d'[[Arezzo]], e Albero da [[Siena]]», | rispuose l'un, «mi fé mettere al foco; | ma quel per ch'io mori' qui non mi mena»''. ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXIX|Io fui d'Arezzo|XXIX, 109-111}}) *''Or fu già mai | gente sì vana come la [[Siena|sanese]]? | Certo non la francesca sì d'assai!'' (Dante: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXIX|Or fu già mai|XXIX, 121-123}}) *''E io a lui: "Chi son li due tapini | che fumman come man bagnate 'l verno, | giacendo stretti a' tuoi destri confini?". || "Qui li trovai – e poi volta non dierno –", | rispuose, "quando piovvi in questo greppo, | e non credo che dieno in sempiterno. || L'una è [[Moglie di Putifarre|la falsa]] ch'accusò [[Giuseppe (patriarca)|Gioseppo]]; | l'altr'è 'l falso [[Sinone|Sinon]] greco di Troia: | per febbre aguta gittan tanto leppo".'' (XXX, 91-99) *''Maggior difetto men vergogna lava''. (Virgilio: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXX|Maggior difetto men vergogna lava|XXX, 142}}) *''Ché voler ciò udire è bassa voglia''. (Virgilio: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXX|Ché voler ciò udire è bassa voglia|XXX, 148}}) *''Dove l'argomento de la mente | s'aggiugne al mal volere e a la possa, | nessun riparo vi può far la gente''. ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXXI|Dove l'argomento de la mente|XXXI, 55-57}}) *''"Raphèl maì amècche zabì almi", | cominciò a gridar la fiera bocca, | cui non si convenia più dolci salmi. || E 'l duca mio ver' lui: "Anima sciocca, | tienti col corno, e con quel ti disfoga | quand'ira o altra passïon ti tocca! || Cércati al collo, e troverai la soga | che 'l tien legato, o anima confusa, | e vedi lui che 'l gran petto ti doga". || Poi disse a me: "Elli stessi s'accusa; | questi è [[Nimrod|Nembrotto]] per lo cui mal coto | pur un linguaggio nel mondo non s'usa. || Lasciànlo stare e non parliamo a vòto; | ché così è a lui ciascun linguaggio | come 'l suo ad altrui, ch'a nullo è noto".'' (XXXI, 67-81) *''Qual pare a riguardar la [[Bologna|Garisenda]] | 'sotto 'l chinato, quando un nuvol vada | sovr'essa sí, che ella incontro penda | tal parve [[Anteo]] a me che stava a bada | di vederlo chinare.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXXI|Garisenda|XXXI, 136 – 138}}) *''La bocca sollevò dal fiero pasto | quel peccator, forbendola a' capelli | del capo ch'elli avea di retro guasto.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXXIII|La bocca sollevò dal fiero pasto|XXXIII, 1-3}}) *[...] ''Tu vuo' ch'io rinovelli | disperato dolor che 'l cor mi preme | già pur pensando, pria ch'io ne favelli.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXXIII|Tu vuo' ch'io rinovelli|XXXIII, 4-6}}) *''Questi pareva a me maestro e donno, | cacciando il lupo e' lupicini al monte | per che i Pisan veder Lucca non ponno.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXXIII|Questi|XXXIII, 28-30}}) *''Ben se' crudel, se tu già non ti duoli | pensando ciò che 'l mio cor s'annunziava; | e se non piangi, di che pianger suoli?'' (Ugolino: {{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXXIII|Ben se' crudel, se tu già non ti duoli|XXXIII, 40-42}}) *''Poscia, più che 'l dolor, poté 'l [[digiuno]]''. ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXXIII|Poscia|XXXIII, 75}}) *''Ahi [[Pisa]], vituperio de le genti | del bel paese là dove 'l [[sì]] suona, | poi che i vicini a te punir son lenti, | muovasi la Capraia e la Gorgona, | e faccian siepe ad Arno in su la foce, | sì ch'elli annieghi in te ogne persona! | Che se 'l conte Ugolino aveva voce | d'aver tradita te de le castella, | non dovei tu i figliuoi porre a tal croce.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXXIII|Ahi Pisa|XXXIII, 79-87}}) *''Ahi [[Genovesi]], uomini diversi | d'ogni costume e pien d'ogni magagna, | perché non siete voi del mondo spersi? | Che col peggior spirto di Romagna | trovai di voi un tal {{NDR|Branca d'Oria}}, che, per sua opra, | in anima in Cocito già si bagna | ed in corpo par vivo ancor di sopra''. ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXXIII|Ahi Genovesi|XXXIII, 151 – 157}}) *''Io non mori' e non rimasi vivo: | pensa oggimai per te, s'hai fior d'ingegno, | qual io divenni, d'uno e d'altro privo.'' ({{Source|Divina Commedia/Inferno/Canto XXXIV|Io non mori' e non rimasi vivo|XXXIV, 25-27}}) *''Lo [[Lucifero|'mperador del doloroso regno]] | da mezzo 'l petto uscia fuor de la ghiaccia'' [...]. (XXXIV, 28-29) *''S'el fu sì bel com'elli è ora brutto, | e contra 'l suo fattore alzò le ciglia, | ben dee da lui procedere ogne lutto.'' (XXXIV, 34-36) *''Da ogne bocca dirompea co' denti | un peccatore, a guisa di maciulla, | sì che tre ne facea così dolenti. || A quel dinanzi il mordere era nulla | verso 'l graffiar, che talvolta la schiena | rimanea de la pelle tutta brulla. || "Quell'anima là sù c'ha maggior pena", | disse 'l maestro, "è [[Giuda Iscariota|Giuda Scarïotto]], | che 'l capo ha dentro e fuor le gambe mena. || De li altri due c' hanno il capo di sotto, | quel che pende dal nero ceffo è [[Marco Giunio Bruto|Bruto]]: | vedi come si storce, e non fa motto!; || e l'altro è [[Gaio Cassio Longino|Cassio]], che par sì membruto".'' (XXXIV, 55-67) ===[[Explicit]]=== <poem> Salimmo sù, el primo e io secondo, tanto ch'i' vidi de le cose belle che porta 'l ciel, per un pertugio tondo. E quindi uscimmo a riveder le stelle. </poem> ===Citazioni sull<nowiki>'</nowiki>''Inferno''=== ====[[Vittorio Sermonti]]==== *All'inferno nessuno ha rimorsi, fuorché Dante; tutti, semmai, hanno rimpianti. *E se l'Ottocento diffidò di questo canto {{NDR|canto VII}}, dove trovava «il descrittivo» ma non «il drammatico», sarà anche perché non praticava le euforiche mortificazioni della società affluente, i processi di identificazione collettiva nei simboli del consumo, e tanto meno (se possiamo permetterci la spudoratezza dell'anacronismo) la coazione all'improperio, alla rissa, allo scontro frontale che tiranneggia il nostro Sisifo di massa negli ingorghi di traffico. *Fatto è, che in nessun altro canto come in questo {{NDR|canto III}} (e nel successivo) Dante si tiene tanto addossato al suo Virgilio: Non si contano i versi che meriterebbero di esser letti con il testo del VI libro dell'Eneide a fronte. Meriterebbero: infatti, le variazioni che Dante apporta nel travaso da lingua a lingua, da cultura a cultura, minime spesso, sono sempre, comunque, decisive. *{{NDR|Sul canto IV}} Non c'è canto della Commedia così gremito di nomi propri: 48, uno ogni tre versi. ==''Purgatorio''== ===[[Incipit]]=== <poem> Per correr miglior acque alza le vele omai la navicella del mio ingegno, che lascia dietro a sé mar sì crudele; </poem> ===Citazioni=== *''Lo duca mio allor mi diè di piglio, | e con parole e con mani e con cenni | reverenti mi fé le gambe e ‘l ciglio.'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto I|Lo duca mio allor mi diè di piglio|I, 49-51}}) *''[[Libertà]] va cercando, ch'è sì cara, | come sa chi per lei vita rifiuta.'' (Virgilio: {{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto I|libertà va cercando|I, 71-72}}) *''Già era 'l [[sole]] a l'orizzonte giunto | lo cui meridïan cerchio coverchia | [[Gerusalemme|Ierusalèm]] col suo più alto punto.''<ref>Qui Dante si rifà alla credenza medievale che Gerusalemme fosse al centro della terra, sita fra il meridiano del fiume [[Gange]] e la [[Spagna]] occidentale e che, ritenendo la terra abitata tutta nell'emisfero boreale, l'isola del paradiso si trovasse al punto opposto rispetto a Gerusalemme, con la quale condivideva quindi l'orizzonte astronomico.</ref> ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto II|Già era 'l sole|II, 1-3}}) *''Noi eravam lunghesso mare ancora, | come gente che pensa a suo cammino, | che va col cuore e col corpo dimora.'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto II|Noi eravam lunghesso mare ancora|II, 10-12}}) *''O dignitosa coscïenza e netta, | come t'è picciol fallo amaro morso!'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto III|o dignitosa coscïenza|III, 8-9}}) *''E 'l mio conforto: «Perché pur diffidi?», | a dir mi cominciò tutto rivolto; | «non credi tu me teco e ch'io ti guidi?»'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto III|E ‘l mio conforto: «Perché pur diffidi?»|III, 22-24}}) *''State contenti, umana gente, al ''quia''; | ché, se potuto aveste veder tutto, | mestier non era parturir [[Maria]]''. (Virgilio: {{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto III|State contenti|III, 37-39}}) *''Ché perder tempo a chi più sa più spiace''. (Virgilio: {{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto III|ché perder tempo|III, 78}}) *''Come le [[pecora|pecorelle]] escon del chiuso | a una, a due, a tre, e l'altre stanno | timidette atterrando l'occhio e 'l muso; | e ciò che fa la prima, e l'altre fanno, | addossandosi a lei, s'ella s'arresta, | semplici e quete, e lo 'mperché non sanno''. ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto III|Come le pecorelle|III, 79-84}}) *{{NDR|Incontro con [[Manfredi di Sicilia]]}} ''Biondo era e bello e di gentile aspetto, | ma l'un de' cigli un colpo avea diviso.'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto III|biondo era e bello|III, 107-108}}) *''Poscia ch'io ebbi rotta la persona | di due punte mortali, io mi rendei, | piangendo, a quei che volontier perdona. || Orribil furon li peccati miei; | ma la bontà infinita ha sì gran braccia, | che prende ciò che si rivolge a lei.'' (Manfredi: {{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto III|Poscia ch’io ebbi rotta la persona|III, 118-123}}) *''[[w:Or le bagna la pioggia e move il vento|Or le bagna la pioggia e move il vento]]'' [...]. (Manfredi, riferendosi al destino delle sue spoglie: {{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto III|verso 130|III, 130}}) *''Per lor maladizion sì non si perde, | che non possa tornar, l'etterno amore, | mentre che la speranza ha fior del verde.'' (Manfredi: {{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto III|Per lor maladizion|III, 133-135}}) *''Che ti fa ciò che quivi si pispiglia?'' (Virgilio: {{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto V|che ti fa|V, 12}}) *''Vien dietro a me, e lascia dir le genti: | sta come torre ferma, che non crolla | già mai la cima per soffiar di venti; | ché sempre l'omo in cui pensier rampolla | sovra pensier, da sé dilunga il segno, | perché la foga l'un de l'altro insolla.'' (Virgilio: {{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto V|Vien dietro a me|V, 13-18}}) *''Ond'io, che solo innanzi a li altri parlo, | ti priego, se mai vedi quel paese | che siede tra [[Romagna]] e quel di Carlo,'' {{NDR|Carlo II d'Angiò}} ''| che tu mi sie di tuoi prieghi cortese | in Fano, sì che ben per me s'adori | pur ch'i' possa purgar le gravi offese.'' (Jacopo del Cassero: {{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto V|Ond'io, che solo innanzi a li altri parlo|V, 67-72}}) *''Vid'io | [[Emorragia|de le mie vene farsi in terra laco]].'' (Jacopo del Cassero: {{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto V|vid'io|V, 83-84}}) *{{NDR|Su [[Pia de' Tolomei]]}}''"Deh, quando tu sarai tornato al mondo | e riposato de la lunga via", | seguitò 'l terzo spirito al secondo, | "ricorditi di me, che son la Pia; | [[Siena]] mi fé, disfecemi [[Maremma]]: | salsi colui che 'nnanellata pria | disposando m'avea con la sua gemma".'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto V|Deh, quando tu sarai tornato al mondo|V, 130-136}}) *''Pur Virgilio si trasse a lei, pregando | che ne mostrasse la miglior salita; | e quella non rispuose al suo dimando, | ama di nostro paese e de la vita | ci 'nchiese; e 'l dolce duca incominciava | "[[Mantova|Mantüa]] ...", e l'ombra, tutta in sé romita, | surse ver' lui del loco ove pria stava, | dicendo: "O Mantoano, io son Sordello | de la tua terra!"; e l'un l'altro abbracciava.'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto VI|Ama di nostro paese|VI, 67-75}}) *''Ahi serva [[Italia]], di dolore ostello, | nave sanza nocchiere in gran tempesta, | non donna di provincie, ma bordello!'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto VI|Ahi serva Italia|VI, 76-78}}) *''Ahi gente che dovresti esser devota, | e lasciar seder Cesare in la sella, | se bene intendi ciò che Dio ti nota, | guarda come esta fiera è fatta fella | per non esser corretta da li sproni, | poi che ponesti mano a la predella.'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto VI|Ahi gente che dovresti esser devota|VI, 91-96}}) *''Rade volte risurge per li rami ''{{NDR|figli}}'' | l'umana probitate; e questo vole | quei che la dà, perché da lui si chiami.'' (Sordello: {{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto VII|Rade volte|VII, 121-123}}) *''Era già [[tramonto|l'ora che volge il disio]] | ai navicanti e 'ntenerisce il core | lo dì c' han detto ai dolci amici addio; | e che lo novo peregrin d'amore | punge, se ode squilla di lontano | che paia il giorno pianger che si more''. ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto VIII|Era già l'ora che volge il disio|VIII, 1-6}}) *''Per lei''<ref>Beatrice d'Este, moglie di [[w:Nino Visconti|Nino Visconti]].</ref>'' assai di lieve si comprende | quanto in [[donna|femmina]] foco d'amor dura, | se l'occhio o 'l tatto spesso non l'accende.'' (Nino Visconti: {{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto VIII|Per lei assai di lieve si comprende|VIII, 76-78}}) *''Oh vana gloria de l'umane posse! | com' poco verde in su la cima dura, | se non è giunta da l'etati grosse! | Credette [[Cimabue]] ne la pittura | tener lo campo, e ora ha [[Giotto]] il grido, | sì che la fama di colui è scura. | Così ha tolto [[Guido Cavalcanti|l'uno]] a l'[[Guido Guinizelli|altro Guido]] | la gloria de la lingua; e forse è nato | chi l'uno e l'altro caccerà del nido. | Non è il mondan romore altro ch'un fiato | di vento, ch'or vien quinci e or vien quindi, | e muta nome perché muta lato.'' (Oderisi: {{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XI|Oh vana gloria de l'umane posse!|XI, 91-102}}) *''Colui {{NDR|Provenzano Salvani}} che del cammin sì poco piglia | dinanzi a me, Toscana sonò tutta; | e ora a pena in Siena sen pispiglia, | ond'era sire quando fu distrutta | la rabbia fiorentina, che superba | fu a quel tempo sì com'ora è putta.'' (Oderisi: {{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XI|Colui che del cammin sì poco piglia|XI, 109-114}}) *{{NDR|Su Provenzano Salvani}} ''"Quando vivea più glorïoso", disse, | "liberamente nel [[Piazza del Campo|Campo di Siena]], | ogne vergogna diposta, s'affisse.'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XI|Colui che del cammin sì poco piglia|XI, 133-135}}) *''Mostrava come i figli si gittaro | sovra [[Sennacherìb]] dentro dal tempio, | e come, morto lui, quivi il lasciaro'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XII|Mostrava come i figli si gittaro|XII, 52-54}}) *''Or [[superbia|superbite]], e via col viso altero, | figliuoli d'Eva, e non chinate il volto | sì che veggiate il vostro mal sentero!'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XII|Or superbite|XII, 70-72}}) *''A noi venìa la [[angelo|creatura bella]], | biancovestito e ne la faccia quale | par tremolando mattutina stella.'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XII|A noi venìa la creatura bella|XII, 88-90}}) *''O gente umana, per volar sù nata, | perché a poco vento così cadi?'' (l'Angelo dell'umiltà: {{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XII|o gente umana|XII, 95-96}}) *''Ahi quanto son diverse quelle foci | da l'infernali! ché quivi per canti | s'entra, e là giù per lamenti feroci.'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XII|Ahi quanto son diverse quelle foci|XII, 112-114}}) *''Tu li vedrai tra quella gente vana | che spera in Talamone, e perderagli | più di speranza ch'a trovar la Diana''. (Sapìa Salvani: {{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XIII|Tu li vedrai tra quella gente vana|XIII, 151-153}}) *[...] ''tra 'l Po e 'l monte e la marina e 'l Reno'' {{NDR|la [[Romagna]]}} [...] ([[:s:Divina Commedia/Purgatorio/Canto XIV|XIV, 92]]) *''Oh [[Romagna|Romagnuoli]] tornati in bastardi! | Quando in Bologna un Fabbro si ralligna? | quando in Faenza un Bernardin di Fosco, | verga gentil di picciola gramigna?'' (Guido del Duca: {{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XIV|Oh Romagnuoli tornati in bastardi!|XIV, 99-102}}) *''Che volse dir lo spirto di Romagna'' {{NDR|Guido del Duca}}'', | e 'divieto' e 'consorte' menzionando?'' (Dante: {{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XV|Che volse dir lo spirto di Romagna|XV, 44-45}}) *''Lume v'è dato a bene e a malizia''. (Marco Lombardo: {{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XVI|lume v'è dato a bene e a malizia|XVI, 75}}) *''L'anima semplicetta che sa nulla, | salvo che, mossa da lieto fattore, | volontier torna a ciò che la trastulla.'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XVI||XVI, 88-90}})<ref>Cfr. [[Giuseppe Fumagalli]], ''[[s:Chi l'ha detto?|Chi l'ha detto?]]'', Hoepli, 1921, [[s:Pagina:Chi l'ha detto.djvu/43|p. 11]].</ref> *''Le [[legge|leggi]] son, ma chi pon mano ad esse? | Nullo, però che 'l pastor che procede, | rugumar può, ma non ha l'unghie fesse; | per che la gente, che sua guida vede | pur a quel ben fedire ond'ella è ghiotta, | di quel si pasce, e più oltre non chiede. | Ben puoi veder che la mala [[comportamento|condotta]] | è la cagion che 'l mondo ha fatto reo, | e non natura che 'n voi sia corrotta.'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XVI|Le leggi son, ma chi pon mano ad esse?|XVI, 97-105}}) *''Ciascun confusamente un bene apprende | nel qual si queti l'animo, e disira; | per che di giugner lui ciascun contende.'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XVII|Ciascun confusamente un bene apprende|XVII, 127-129}}) *''Fino a quel punto misera e partita | da Dio anima fui'' {{NDR|[[papa Adriano V]]}}'', del tutto [[avarizia|avara]]; | or, come vedi, qui ne son punita.''<ref>Secondo molti commentatori qui Dante attribuisce a papa Adriano V, Ottobuono dei Fieschi (conti di Lavagna), papa dal 11 luglio 1276 al 18 agosto (giorno del suo decesso) dello stesso anno, caratteristiche che pare appartenessero invece ad uno dei suoi predecessori ed omonimo, Adriano IV, l'inglese Nicola Breakspear, papa dal dicembre 1154 al settembre 1159.</ref> ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XIX|Fino a quel punto misera e partita|XIX, 112-114}}) *''Queste parole m'eran sì piaciute, | ch'io mi trassi oltre per aver [[contezza]] | di quello spirto onde parean venute.'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XX|Queste parole|XX, 28-30}}) *''Perché men paia il mal futuro e 'l fatto, | veggio ''{{NDR|Carlo II d'Angiò, re di Puglia}}'' in Alagna ''{{NDR|Anagni}}'' intrar lo fiordaliso, | e nel vicario suo ''{{NDR|papa Bonifacio VIII}}'' Cristo esser catto.'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XX|Perché men paia il mal futuro|XX, 85-87}}) *''Ma perché lei che dì e notte fila | non li avea tratta ancora la conocchia | che Cloto impone a ciascuno e compila,'' | [...]. ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XXI|Ma perché lei che dì e notte fila|XXI, 25-27}}) *''De l'[[Eneide|Eneïda]] dico, la qual mamma | fummi, e fummi nutrice, poetando: | sanz'essa non fermai peso di dramma.'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XXI|de l'Eneïda dico|XXI, 97-99}}) *''Veramente più volte [[Apparenza|appaion]] cose | che danno a dubitar falsa matera | per le vere ragion che son nascose.'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XXII|Veramente più volte appaion cose|XXII, 28-30}}) *''Facesti come quei che va di notte, | che porta il lume dietro e sé non giova, | ma dopo sé fa le persone dotte''. ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XXII|Facesti come quei che va di notte|XXII, 67-69}}) *''Più pensava [[Maria]] onde | fosser [[Tramutazione dell'acqua in vino|le nozze]] orrevoli e intere, | ch'a la sua bocca, ch'or per voi risponde. || E le Romane antiche, per lor bere, | contente furon d'acqua; e [[Daniele (profeta)|Danïello]] | dispregiò cibo e acquistò savere. || Lo [[Età dell'oro|secol primo]], quant'oro fu bello, | fé savorose con fame le ghiande, | e nettare con sete ogne ruscello. || Mele e locuste furon le vivande | che nodriro il [[Giovanni Battista|Batista]] nel diserto; | per ch'elli è glorïoso e tanto grande || quanto per lo Vangelio v'è aperto.'' (Stazio: {{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XXII|Poi disse|XXII, 142-154}}) *''Io dicea fra me stesso pensando: "Ecco | la gente che perdé [[Gerusalemme|Ierusalemme]], | quando Maria nel figlio diè di becco!".''<ref>Qui Dante fa riferimento a quanto [[w:Flavio Giuseppe|Flavio Giuseppe]] narra nella sua ''Guerra giudaica'' a proposito della guerra di Roma contro gli ebrei: l'assedio di Gerusalemme fu così lungo e duro per gli assediati che una certa Maria avrebbe ucciso il figlio per cibarsi delle sue carni.</ref> ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XXIII|Io dicea fra me stesso pensando|XXIII, 28-30}}) *''Tutta esta gente che piangendo canta | per seguitar la [[Gola (ingordigia)|gola]] oltra misura, | in fame e 'n sete qui si rifà santa.'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XXIII|Tutta esta gente che piangendo canta|XXIII, 64-66}}) *''"O frate, issa vegg'io", diss'elli, "il nodo | che [[Giacomo da Lentini|'l Notaro]] e [[Guittone d'Arezzo|Guittone]] e [[Bonagiunta Orbicciani|me]] ritenne | di qua dal [[dolce stil novo]] ch'i' odo! || Io veggio ben come le vostre penne | di retro al dittator sen vanno strette, | che de le nostre certo non avvenne; || e qual più a gradire oltre si mette, | non vede più da l'uno a l'altro stilo"; | e, quasi contentato, si tacette.'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XXIV|O frate|XXIV, 55-63}}) *''Sì accostati a l'un d'i due vivagni ''{{NDR|orli del cerchio}}'' | passammo, udendo colpe de la gola | seguite già da miseri guadagni.'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XXIV|Sì accostati|XXIV, 127-129}}) *''Così per entro loro schiera bruna | s'mmusa l'una con l'altra [[formica]], | forse a spïar lor via e lor fortuna.'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XXVI|così per entro|XXVI, 34-36}}) *''La nova gente: "Soddoma e Gomorra"; | e l'altra: "Ne la vacca entra Pasife, | perché 'l torello a sua [[lussuria]] corra".'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XXVI|la nova gente|XXVI, 40-42}}) *[...] ''giovane e bella in sogno mi parea | donna vedere andar per una landa | cogliendo fiori; e cantando dicea: || "Sappia qualunque il mio nome dimanda | ch'i' mi son [[Lia (Bibbia)|Lia]], e vo movendo intorno | le belle mani a farmi una ghirlanda. || Per piacermi a lo specchio, qui m'addorno; | ma mia suora [[Rachele|Rachel]] mai non si smaga | dal suo miraglio, e siede tutto giorno. || Ell'è d'i suoi belli occhi veder vaga | com'io de l'addornarmi con le mani; | lei lo vedere, e me l'ovrare appaga".'' (XXVII, 97-108) *''Non aspettar mio dir più né mio cenno; | libero, dritto e sano è tuo [[Libero arbitrio|arbitrio]], | e fallo fora non fare a suo senno: | per ch'io te sovra te corono e mitrio.'' (Virgilio: {{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XXVII|Non aspettar mio dir più né mio cenno;|XXVII, 139-142}}) *''Sovra candido vel cinta d'uliva | donna m'apparve, sotto verde manto | vestita di color di fiamma viva.'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XXX|Sovra candido vel cinta d’uliva|XXX, 31-33}}) *''"Conosco i segni de l'antica fiamma". | Ma Virgilio n'avea lasciati scemi | di sé, Virgilio dolcissimo patre, | Virgilio a cui per mia salute die'mi.'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XXX|Conosco i segni de l'antica fiamma|XXX, 48-51}})<ref>({{Cfr|m}} ''Adgnosco veteris vestigia flammae'' ([[Publio Virgilio Marone]], ''[[Eneide]]''). ''Vedi'' [[w:Conosco i segni de l'antica fiamma|Conosco i segni de l'antica fiamma]] su Wikipedia)</ref> *''Ché pianger ti conven per altra spada.'' ({{Source|Divina Commedia/Purgatorio/Canto XXX|ché pianger ti conven per altra spada.|XXX, 57}}) ===[[Explicit]]=== <poem> Io ritornai da la santissima onda rifatto sì come piante novelle rinovellate di novella fronda, puro e disposto a salire a le stelle. </poem> ===Citazioni sul ''Purgatorio''=== *Nel canto XI, la parafrasi del ''Pater'' è d'una bellezza che ha del prodigioso; il linguaggio umano si eleva d'un tratto a un'altezza che noi non raggiungiamo più; si direbbe che la grazia {{sic|inebbrii}} tale linguaggio, ma d'un'ebbrezza divina che conserva tutta la sua lucidità. Manca a Dante il balbettamento del mistico che esce dall'estasi; questo uomo cammina nell'azzurro come su una strada. ([[Julien Green]]) ==''Paradiso''== ===[[Incipit]]=== <poem> La [[Gloria di Dio|gloria]] di colui che tutto move per l'universo penetra, e risplende in una parte più e meno altrove. </poem> ===Citazioni=== *''Poca favilla gran fiamma seconda''. ({{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto I|Poca favilla gran fiamma seconda|I, 34}}) *''Trasumanar significar per verba | non si poria; però l'essemplo basti | a cui esperïenza grazia serba.'' ({{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto I|Trasumanar|I, 70-72}}) *''Intra due cibi, distanti e moventi | d'un modo, prima si morria di fame, | che liber'omo l'un recasse ai [[dente|denti]]''. ({{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto IV|Intra due cibi|IV, 1-3}}) *''[[Volontà]], se non vuol, non s'ammorza, | ma fa come natura face in foco, | se mille volte vïolenza il torza.'' ({{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto IV|volontà|IV, 76-78}}) *''Apri la mente a quel ch'io ti paleso | e fermalvi entro; ché non fa [[conoscenza|scïenza]], | sanza lo [[memoria|ritenere]], avere inteso.'' (Beatrice: {{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto V|Apri la mente|V, 40-42}}) *''Siate, [[Cristiano (religione)|Cristiani]], a muovervi più gravi: | non siate come penna ad ogne vento, | e non crediate ch'ogne acqua vi lavi. | Avete il novo e 'l vecchio Testamento, | e 'l pastor de la Chiesa che vi guida; | questo vi basti a vostro salvamento. | Se mala cupidigia altro vi grida, | uomini siate, e non pecore matte, | sì che 'l Giudeo di voi tra voi non rida!'' (Beatrice: {{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto V|Siate, Cristiani|V, 73-81}}) *{{NDR|Sulla [[Provenza]]}} ''Quella sinistra riva che si lava | di Rodano poi ch'è misto con Sorga'' [...]. ([[:s:Divina Commedia/Paradiso/Canto VIII|VIII, 58-59]]) *[...] ''e quel [[Reggio Calabria|corno d'Ausonia]] che s'imborga | di Bari e di Gaeta e di Catona, | da ove Tronto e Verde in mare sgorga.''<ref>il poeta si riferisce alla fortificazione che sorgeva nel quartiere di Catona</ref> ([[:s:Divina Commedia/Paradiso/Canto VIII|VIII, 61-63]]) *''E la bella [[Sicilia|Trinacria]], che caliga | tra Pachino e Peloro, sopra 'l golfo | che riceve da Euro maggior briga, | non per Tifeo ma per nascente solfo, | attesi avrebbe li suoi regi ancora, | nati per me di Carlo e di Ridolfo, | se mala segnoria, che sempre accora | li popoli suggetti, non avesse | mosso [[Palermo]] a gridar: "Mora, mora!".''<ref>Riferimento ai [[Vespri Siciliani]].</ref> (Carlo Martello: {{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto VIII|E la bella Trinacria|VIII, 67-75}}) *''E non pur le nature [[Provvidenza|provedute]] | sono in la mente ch'è da sé perfetta, | ma esse insieme con la lor salute: | per che quantunque quest'arco saetta | disposto cade a proveduto [[Scopo|fine]], | sì come cosa in suo segno diretta.'' ({{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto VIII|VIII, 100-105}}) *[...] ''ma tosto fia che [[Padova]] al palude | cangerà l'acqua che Vincenza bagna, | per essere al dover le genti crude; | e [[Treviso|dove]] Sile e Cagnan s'accompagna, | [[Rizzardo II da Camino|tal]] signoreggia e va con la testa alta, | che già per lui carpir si fa la ragna.'' (Cunizza da Romano: {{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto IX|ma tosto fia che Padova|IX, 46-51}}) *''[[Firenze|La tua città]], che di [[Lucifero|colui]] è pianta | che pria volse le spalle al suo fattore | e di cui è la 'nvidia tanto pianta, | produce e spande il [[Fiorino|maladetto fiore]] | c'ha disvïate le pecore e li agni, | però che fatto ha lupo del pastore. | Per questo l'Evangelio e i dottor magni | son derelitti, e solo ai Decretali | si studia, sì che pare a' lor vivagni. | A questo intende il [[papa]] e' cardinali; | non vanno i lor pensieri a Nazarette, | là dove Gabrïello aperse l'ali. | Ma Vaticano e l'altre parti elette | di Roma che son state cimitero | a la milizia che Pietro seguette, | tosto libere fien de l'avoltero.'' (Folchetto di Marsiglia: {{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto IX|La tua città|IX, 127-142}}) *''Guardando nel suo Figlio con l'Amore | che l'uno e l'altro etternalmente spira, | lo primo e ineffabile Valore | quanto per mente e per loco si gira | con tant' ordine fé, ch'esser non puote | sanza gustar di lui chi ciò rimira.'' ({{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto X|Guardando nel suo Figlio con l'Amore|X, 1-6}}) *''E se le [[fantasia|fantasie]] nostre son basse | a tanta altezza, non è maraviglia; | ché sopra 'l sol non fu [[occhio]] ch'andasse.'' ({{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto X|E se le fantasie nostre|X, 46-48}}) *''Ne la corte del cielo, ond' io rivegno, | si trovan molte gioie care e belle | tanto che non si posson trar del regno; | e 'l canto di quei lumi era di quelle; | chi non s'impenna sì che là sù voli, | dal muto aspetti quindi le novelle.'' ({{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto X|Ne la corte del cielo|X, 70-75}}) *''O insensata cura de' mortali, | quanto son difettivi silogismi | quei che ti fanno in basso batter l'ali! | Chi dietro a iura e chi ad amforismi | sen giva, e chi seguendo sacerdozio, | e chi regnar per forza o per sofismi, | e chi rubare e chi civil negozio, | chi nel diletto de la carne involto | s'affaticava e chi si dava a l'ozio, | quando, da tutte queste cose sciolto, | con Bëatrice m'era suso in cielo | cotanto glorïosamente accolto.'' ({{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto XI|O insensata cura de' mortali|XI, 1-12}}) *{{NDR|Su [[Francesco d'Assisi|Francesco]] e [[Domenico di Guzmán|Domenico]]}} ''L'un fu tutto serafico in ardore; | l'altro per sapïenza in terra fue | di cherubica luce uno splendore.'' (Tommaso d'Aquino: {{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto XI|san Francesco e san Domenico|XI, 37-39}}) *''Intra Tupino e l'acqua che discende | del colle eletto dal beato Ubaldo, | fertile costa d'alto monte pende, | onde [[Perugia]] sente freddo e caldo | da Porta Sole; e di rietro le piange | per grave giogo Nocera con Gualdo. | Di questa costa, là dov' ella frange | più sua rattezza, nacque al mondo un sole, | come fa questo talvolta di Gange. | Però chi d'esso loco fa parole, | non dica [[Assisi|Ascesi]], ché direbbe corto, | ma Orïente, se proprio dir vuole.'' (Tommaso d'Aquino: {{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto XI|Intra Tupino|XI, 43-54}}) *''Oh ignota ricchezza! oh ben ferace! | Scalzasi Egidio, scalzasi Silvestro | dietro a [[Francesco d'Assisi|lo sposo]], sì [[Povertà|la sposa]] piace.'' (Tommaso d'Aquino: {{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto XI|Oh ignota ricchezza! oh ben ferace!|XI, 82-84}}) *''E questo ti sia sempre piombo a' piedi, | per farti mover lento com' uom lasso | e al sì e al no che tu non vedi: | ché quelli è tra li stolti bene a basso, | che sanza distinzione afferma e nega | ne l'un così come ne l'altro passo; | perch' elli 'ncontra che più volte piega | l'oppinïon corrente in falsa parte, | e poi l'affetto l'intelletto lega. | Vie più che 'ndarno da riva si parte, | perché non torna tal qual e' si move, | chi pesca per lo vero e non ha l'arte. | E di ciò sono al mondo aperte prove | [[Parmenide]], [[Melisso di Samo|Melisso]] e [[Brisso]] e molti, | li quali andaro e non sapëan dove; | sì fé [[Sabellius|Sabellio]] e [[Ario|Arrio]] e quelli stolti | che furon come spade a le Scritture | in render torti li diritti volti. | Non sien le genti, ancor, troppo sicure | a giudicar, sì come quei che stima | le biade in campo pria che sien mature; | ch'i' ho veduto tutto 'l verno prima | lo prun mostrarsi rigido e feroce, | poscia portar la rosa in su la cima; | e legno vidi già dritto e veloce | correr lo mar per tutto suo cammino, | perire al fine a l'intrar de la foce. | Non creda donna Berta e ser Martino, | per vedere un furare, altro offerere, | vederli dentro al consiglio divino; | ché quel può surgere, e quel può cadere.'' (Tommaso d'Aquino: {{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto XIII|E questo|XIII, 112-142}}) *''Qual si lamenta perché qui si moia | per viver colà sù, non vide quive | lo refrigerio de l'etterna ploia. | Quell' uno e due e tre che sempre vive | e regna sempre in tre e 'n due e 'n uno, | non circunscritto, e tutto circunscrive, | tre volte era cantato da ciascuno | di quelli spirti con tal melodia, | ch'ad ogne merto saria giusto muno.'' ({{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto XIV|Qual si lamenta perché qui si moia|XIV, 25-33}}) *[...] ''distinta da minori e maggi | lumi biancheggia tra' poli del mondo | [[Via Lattea|Galassia]] sì, che fa dubbiar ben saggi'' [...]. ({{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto XIV||XIV, 97-99}}) *''Ché dentro a li occhi suoi ardeva un riso | tal, ch'io pensai co' miei toccar lo fondo | de la mia gloria e del mio paradiso.'' ({{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto XV|ché dentro a li occhi suoi ardeva un riso|XV, 34-36}}) *''Sempre la [[confusione|confusion]] de le persone | principio fu del mal de la cittade.'' ({{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto XVI|Sempre la confusion de le persone|XVI, 67-68}}) *''E come 'l volger del ciel de la [[luna]] | cuopre e discuopre i liti sanza posa, | così fa di [[Firenze|Fiorenza]] la Fortuna: | per che non dee parer mirabil cosa | ciò ch'io dirò de li alti Fiorentini | onde è la fama nel tempo nascosa.'' ({{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto XVI|E come 'l volger del ciel de la luna|XVI, 82-87}}) *''Tu proverai sì come sa di [[sale]] | lo [[pane]] altrui, e come è duro calle | lo scendere e 'l salir per l'altrui scale.'' ({{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto XVII|Tu proverai sì come sa di sale|XVII, 58-60}}) *''E quel che mi convien ritrar testeso ''{{NDR|subito}}'', | non portò voce mai, né scrisse [[inchiostro|incostro]], | né fu per [[fantasia]] già mai compreso''. ({{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto XIX|E quel che mi convien ritrar testeso|XIX, 7-9}}) *''Or tu chi se', che vuo' sedere a scranna, | per giudicar di lungi mille miglia | con la veduta corta d'una spanna?'' ({{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto XIX|Or tu chi se|XIX, 79-81}}) *''E quel che vedi ne l'arco declivo, | [[Guglielmo II di Sicilia|Guglielmo]] fu, cui quella terra plora | che piagne Carlo e Federigo vivo: | ora conosce come s'innamora | lo ciel del giusto rege, e al sembiante | del suo fulgore il fa vedere ancora.'' ({{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto XX|E quel che vedi|XX, 61-66}}) *''Quale [[allodola|allodetta]] che 'n aere si spazia | prima cantando, e poi tace contenta | de l'ultima dolcezza che la sazia, | tal mi sembiò l'imago de la 'mprenta | de l'etterno piacere, al cui disio | ciascuna cosa qual ell' è diventa.'' ({{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto XX|Quale allodetta|XX, 73-78}}) *''In quel loco fu' io [[Pietro Damiano]], | e Pietro Peccator fu' ne la casa | di Nostra Donna in sul lito adriano. | Poca vita mortal m'era rimasa, | quando fui chiesto e tratto a quel cappello, | che pur di male in peggio si travasa.'' ({{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto XXI|Pietro Damiano|XXI, 121-126}}) *''L'aiuola che ci fa tanto feroci, | volgendom' io con li etterni Gemelli, | tutta m'apparve da' colli a le foci; | poscia rivolsi li occhi a li occhi belli.'' ({{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto XXII|L'aiuola che ci fa tanto feroci|XXII, 151-154}}) *{{NDR|Sulla ''Commedia''}} [...] ''{{'}}l poema sacro | al quale ha posto mano e cielo e terra'' [...]. ({{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto XXV||XXV, 1-2}})<ref>Cfr. [[Giuseppe Fumagalli]], ''[[s:Chi l'ha detto?|Chi l'ha detto?]]'', Hoepli, 1921, [[s:Pagina:Chi l'ha detto.djvu/37|p. 5]].</ref> *''La Chiesa militante alcun figliuolo | non ha con più [[speranza]], com' è scritto | nel Sol che raggia tutto nostro stuolo: | però li è conceduto che d'Egitto | vegna in [[Gerusalemme|Ierusalemme]]''<ref>Qui Dante intende per Ierusalemme la cosiddetta "Gerusalemme celeste", cioè il [[paradiso]].</ref>'' per vedere, | anzi che 'l militar li sia prescritto.'' ({{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto XXV|La Chiesa militante|XXV, 52-57}}) *''Opera naturale è ch'uom favella; | ma così o così, natura lascia | poi fare a voi secondo che v'abbella.'' ({{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto XXVI|Opera naturale è ch'uom favella|XXVI, 130-132}}) *''Quand' ïo udi': «Se io ''{{NDR|[[Pietro apostolo|San Pietro]]}}'' mi trascoloro, | non ti maravigliar, ché, dicend' io, | vedrai trascolorar tutti costoro. | Quelli ch'usurpa in terra il luogo mio, | il luogo mio, il luogo mio che vaca | ne la presenza del [[Gesù|Figliuol di Dio]], | fatt' ha del cimitero mio cloaca | del sangue e de la puzza; onde 'l perverso | che cadde di qua sù, là giù si placa».'' ({{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto XXVII|San Pietro|XXVII, 19-27}}) *''La piaga che [[Maria]] richiuse e unse, | quella ch'è tanto bella da' suoi piedi | è [[Eva|colei]] che l'aperse e che la punse. || Ne l'ordine che fanno i terzi sedi, | siede [[Rachele|Rachel]] di sotto da costei | con Bëatrice, sì come tu vedi. || [[Sara (Bibbia)|Sarra]] e [[Rebecca (Bibbia)|Rebecca]], [[Giuditta|Iudìt]] e [[Rut (personaggio biblico)|colei]] | che fu bisava al [[Davide|cantor]] che per doglia | del fallo disse "Miserere mei", || puoi tu veder così di soglia in soglia | giù digradar, com' io ch'a proprio nome | vo per la rosa giù di foglia in foglia.'' (Bernardo: XXXII, 4-15) *''[[Maria|Vergine Madre]], figlia del tuo figlio, | umile e alta più che creatura, | termine fisso d'etterno consiglio, | tu se' colei che l'[[uomo|umana natura]] | nobilitasti sì, che 'l suo fattore | non disdegnò di farsi sua fattura.'' ({{Source|Divina Commedia/Paradiso/Canto XXXIII|Vergine Madre|XXXIII, 1-6}}) ===[[Explicit]]=== <poem> A l'alta fantasia qui mancò possa; ma già volgeva il mio disio e 'l velle, sì come rota ch'igualmente è mossa, [[Dio|l'amor]] che move il [[sole]] e l'altre [[stella|stelle]]. </poem> ===Citazioni sul ''Paradiso''=== *Il paradiso dantesco è l'apoteosi del virtuale, degli immateriali, del puro software, senza il peso dello hardware terrestre e infernale, di cui rimangono i cascami nel purgatorio. Il ''Paradiso'' è più che moderno, può diventare, per il lettore che abbia dimenticato la storia, tremendamente futuribile. È il trionfo di una energia pura, ciò che la ragnatela del [[Internet|Web]] ci promette e non saprà mai darci, è una esaltazione di flussi, di corpi senz'organi, un poema fatto di novae e stelle nane, un [[Big Bang]] ininterrotto, un racconto le cui vicende corrono per la lunghezza di anni luce e, se proprio volete ricorrere a esempi familiari, una trionfale [[2001: Odissea nello spazio|odissea nello spazio]], a lietissimo fine. Se volete, leggete il ''Paradiso'' anche così, male non potrà farvi e sarà meglio di una discoteca stroboscopica e dell'ecstasy. Perché, quanto a estasi, la terza cantica mantiene le sue promesse. ([[Umberto Eco]]) *Subito, nei primi versi del ''Paradiso'', nell'invocazione ad Apollo, [[Dante Alighieri|Dante]] chiarisce perché la sfida sia estrema:<br><br>{{Centrato|''Entra nel petto mio, e spira tue {{!}} sì come quando [[Marsia|Marsïa]] traesti {{!}} de la vagina de le membra sue.''}}<br>[[Dio]], l'ispiratore della poesia sacra, viene paragonato ad Apollo, quando spellò vivo Marsia, che aveva osato sfidarlo, e ne estrasse il corpo scorticato dalla pelle – la guaina, la «vagina» delle sue membra. Dunque la poesia sacra, che Dante sta per iniziare, porta con sé l'ombra di un delitto mitico: è essa stessa un delitto; ci distrugge, ci annichila, ci uccide, sia pure per farci uscire da noi e farci conoscere la rivelazione. Dante ci mette sull'avviso: il suo libro sacro sarà tremendo, molto più dell<nowiki>'</nowiki>''Inferno'', e chi oserà leggerlo dovrà contare su un coraggio intellettuale, che nemmeno per un attimo potrà distendersi e rallentare. Tutta quella luce non ci illuda. Tutto quell'amore non ci incanti. Se il libro di Dante è tremendo, se senza fine l'Apollo cristiano spellerà davanti ai nostri occhi il corpo vivo di Marsia, è per una ragione evidente. Dio è tremendo. Come i veri credenti sanno, Dio non è nulla di misurato o tranquillo o ragionevole o pacato: è un «infinito eccesso», una fatale sovrabbondanza rispetto a tutti gli uomini e alle cose create. ([[Pietro Citati]]) ==Similitudini== *''E come quei che con lena affannata | uscito fuor del pelago a la riva | si volge a l'acqua perigliosa e guata, | così l'animo mio, ch'ancor fuggiva, | si volse a retro a rimirar lo passo | che non lasciò già mai persona viva.'' (da ''Inferno, I, 22-27'') *''E qual è quei che volontieri acquista, | e giugne 'l tempo che perder lo face, | che 'n tutti suoi pensier piange e s'attrista; | tal mi fece la bestia sanza pace, | che, venendomi 'ncontro, a poco a poco | mi ripigneva là dove 'l sol tace.'' (da ''Inferno, I, 55-60'') *''E qual è quei che disvuol ciò che volle | e per novi pensier cangia proposta, | sì che dal cominciar tutto si tolle, | tal mi fec'ïo 'n quella oscura costa, | perché, pensando, consumai la 'mpresa | che fu nel cominciar cotanto tosta.'' (da ''Inferno, II, 37-42'') *''Quali i fioretti, dal notturno gelo | chinati e chiusi, poi che 'l sol li 'mbianca | si drizzan tutti aperti in loro stelo, | tal mi fec'io di mia virtute stanca.'' (da ''Inferno, II, 127-130'') *''Diverse lingue, orribili favelle, | parole di dolore, accenti d'ira, | voci alte e fioche, e suon di man con elle | facevano un tumulto, il qual s'aggira | sempre in quell'aura sanza tempo tinta, | come la rena quando turbo spira.'' (da ''Inferno, III, 25-30'') *''Come d'[[autunno]] si levan le [[foglia|foglie]] | l'una appresso de l'altra, fin che 'l ramo | vede a la terra tutte le sue spoglie, | similmente il mal seme d'Adamo | gittansi di quel lito ad una ad una, | per cenni come augel per suo richiamo.'' (da ''Inferno, III, 112-117'') *''Io venni in luogo d'ogni luce muto, | che mugghia come fa mar per tempesta, | se da contrari venti è combattuto.'' (da ''Inferno, V, 28-30'') *''E come li stornei ne portan l'ali | nel freddo tempo a schiera larga e piena, | così quel fiato li spiriti mali | di qua, di là, di giù, di su li mena; | nulla speranza li conforta mai, | non che di posa, ma di minor pena. | E come i gru van cantando lor lai, | faccendo in aere di sé lunga riga, | così vidi venir, traendo guai, | ombre portate da la detta briga;'' (da ''Inferno, V, 40-49'') *''Quali [[colomba|colombe]], dal disio chiamate, | con l'ali alzate e ferme al dolce nido | vegnon per l'aere, dal voler portate; | cotali uscir de la schiera ov'è Dido, | a noi venendo per l'aere maligno, | sì forte fu l'affettüoso grido.'' (da ''Inferno, V, 82-87'') *''Qual è quel [[cane]] ch'abbaiando agogna, | e si racqueta poi che 'l pasto morde, | ché solo a divorarlo intende e pugna, | cotai si fecer quelle facce lorde | de lo demonio [[Cerbero]], che 'ntrona | l'anime sì, ch'esser vorrebber sorde.'' (da ''Inferno, VI, 28-33'') *''Quali dal [[vento]] le gonfiate [[vela (sistema di propulsione)|vele]] | caggiono avvolte, poi che l'alber fiacca, | tal cadde a terra la fiera crudele.'' (da ''Inferno, VII, 13-15'') *''Come fa l'onda là sovra Cariddi, | che si frange con quella in cui s'intoppa, | così convien che qui la gente riddi.'' (da ''Inferno, VII, 22-24'') ===Citazioni sulle similitudini=== *La similitudine in Dante, pur nella sua immediatezza e nel suo realismo, si carica sempre di accenti morali. (dalle note curate da Emilio Alessandro Panaitescu a ''La Divina Commedia'', Fabbri, Milano, 1982) *Delle similitudini e immagini è me' tacere che dirne poco, perché in queste non ha avuto mai pari; così nell'appropriarle maravigliosamente a proposito, come nell'esprimere felicemente, e secondo la propria natura loro, le {{sic|imagini}} brevissimamente, quell'altre più largamente, e non però di soperchio. ([[Vincenzo Borghini]]) ==Citazioni sulla ''Divina Commedia''== *[[Gotico]] significava goffo, rozzo, informe. Ad un edificio gotico presto s'avvezzarono i Britanni ad eguagliare la «Commedia», ritengo dietro l'esempio dei Francesi, dimentichi delle marmoree commedie sollevate al cielo dagli avi loro, nelle età barbare e caotiche, e spasimanti dietro le forme elleniche, classiche, luminosissime. ([[Arturo Farinelli]]) *Il Divino Poema fu ed è anch'oggi per tutti noi codice di civiltà, fulgore di scienza razionale e {{sic|dommatica}}, dove fede e ragione mostrano al mondo la loro potenza suprema, quando, distinte, pur s'accordano e s'avvalorano a vicenda nell'acquisto del vero e del bene. ([[Augusto Alfani]]) *In Dante veggo essere grandissime e bellissime parti, e le principali tutte che si richieggon a un gran Poema. Che vi sia poi qualche difettuzzo o mancamento, io non lo niego: sia dell'uomo o dell'età, non rileva a questo punto di qual sia più perfetto e migliore, se ben serve o per iscusa o per qualche altra cosa: come non servirebbe a fare che una figura di [[Giotto]] fusse più bella d'una d'[[Andrea del Sarto]], il dire che nell'età di colui l'arte della Pittura non era tanto inluminata, quanto ella fu poi; servirà bene a dire che Giotto in tante tenebre fece miracoli, e non ebbe pari; dove questo altro ebbe manco difficultà assai, e de' pari, e forse de' superiori qualcuno. Ma io non credo che il punto in Dante consista qui, se bene questa scusa ci bisognerà in alcune poche voci solamente quanto attiene alla comparazione del Petrarca. Ma il punto vero sarà qual sia di maggior lode degno o un Epico o Eroico poema grande, non interamente perfetto, o un piccolo e minuto che sia perfetto: perché può bene stare che si truovi una cosa piccola bellissima, pogniam caso una cappellina con bellissima proporzione d'architettura e ricchezza di cornici, che nondimeno non {{sic|arà}} a fare con la {{sic|fabrica}} d'un gran tempio con pochi ornamenti; e in simili comparazione sogliono dire i nostri uomini a tanto per tanto, o pur del tanto, come disse il Villani... ([[Vincenzo Borghini]]) *L'oggetto della Commedia, anche se essa raffigura lo stato delle anime dopo la morte, rimane la vita terrena in tutta la sua ampiezza e il suo contenuto; tutto quanto avviene in alto o in basso nel regno dell'aldilà, si riferisce al dramma dell'uomo nell'aldiquà. ([[Erich Auerbach]]) *La «Commedia» è una gran boscaglia, fitta, densa intricata, che sgomenta al primo entrarvi, e dove non risplende sole. Più franco e sicuro è il passo negli orti ameni, offerti dai poemi allegorici di Francia. I cristianissimi di Spagna, quando vanno in sogno all'altro mondo, e vedono e descrivono gli abissi infernali, chiedono, come i fratelli di Francia, soccorso d'immaginazione a Virgilio più che a Dante. ([[Arturo Farinelli]]) *La Commedia ha rappresentato l'unità fisica, etica e politica del cosmo scolastico-cristiano in un'epoca in cui essa cominciava a perdere la sua invulnerabilità ideologica: l'atteggiamento concettuale di Dante è quello difensivo di un conservatore e la sua lotta tende alla riconquista di ciò che è già perduto. ([[Erich Auerbach]]) *La "Commedia" non è un'opera, è un lungo monologo che mette il lettore di fronte a scelte radicali legate alla tragedia dello stare al mondo e alla speranza di salvezza. ([[Vittorio Sermonti]]) *La {{sic|divina}} Commedia è con ragione chiamata la Bibbia nazionale, è il vero poema cosmopolitico insieme ed italiano. ([[Licurgo Cappelletti]]) *La preferenza dello [[Percy Bysshe Shelley|Shelley]] riguardo al valore estetico delle tre Cantiche, paragonate fra loro, parrebbe rivolta al Paradiso, in cui le immagini radiose, la gemmea colorazione, il perenne fulgore dello sfondo, dovevano particolarmente gradire al suo spirito sì propenso alle vive irradiazioni, agli effetti di luce e di tinte trasparenti. Inoltre egli osserva come, nell'apprezzamento delle Cantiche, i critici più acuti abbiano invertito il giudizio del volgo ammirando assai più i pregi dell'ultima parte di quelli delle altre. La terza Cantica gli offriva insuperabili splendori d'arte; quell'ascensione del poeta di stella in stella apparivagli come la più fulgida manifestazione della poesia moderna. ([[Federico Olivero]]) *Nell'origin sua la [[poesia]] è la scienza delle umane e divine cose, convertita in immagine fantastica ed armoniosa.<br/>La quale immagine noi, sopra ogn'altro poema italiano ravvisiamo vivamente nella Divina Commedia di Dante, il quale s'innalzò al sommo nell'esprimere, ed alla maggior vivezza pervenne, perché più largamente e più profondamente d'ogni altro nella nostra lingua concepiva: essendo la locuzione immagine dell'intelligenza, da cui il favellare trae la forza e il calore. E giunse egli a sì alto segno d'intendere e profferire, perché dedusse la sua scienza dalla cognizione delle cose divine, in cui le naturali, e le umane e civili, come in terso cristallo, riflettono... ([[Giovanni Vincenzo Gravina]]) *''Officio è del poeta | giovar e dilettar con tal maniera | di stile, che 'l lettore non s'attedia; | e ciò fa Dante ne la sua ''Comedia''.'' ([[Teofilo Folengo]]) *Per la Francia, come per la Spagna, la Germania e l'Inghilterra, la lingua di Dante doveva offrire gravissimi ostacoli ad ognuno che voleva pur internarsi in quel singolarissimo mondo della «Commedia». La lingua e l'afflato della poesia medesima; se non l'intendi in ogni sfumatura più delicata, e non l'hai chiara e vibrante nel cuore, non giungerai alla sua anima; e ti fluttuerà innanzi, sempre velata di mistero. I traduttori più abili non suppliscono alla tua propria virtù di penetrazione, e ridanno infiacchito e travisato l'originale, che pur si rispetta. ([[Arturo Farinelli]]) ===[[Roberto Benigni]]=== *Dante ci fa entrare in quello che solo l'intelligenza è in grado di cercare ma, da sola, non è capace di trovare. La sua forza è essere profondamente laico. Non ha atteggiamenti pappalardeschi, come direbbe lui, da falsi devoti. È religioso senza essere mai pretesco, bigotto. Non si rivolge a Dio, alla Madonna, ai santi. Si rivolge alle Muse, ad Apollo. Il suo universo è la poesia. Si può leggere la Divina commedia senza credere in Dio, ma non senza conoscere il cristianesimo. *Dopo la Divina Commedia c'è di più Dio. C'è proprio, lo si sente, lo si vede. Tutto ciò che è bello è vicino a Dio. È proprio la bellezza che ci porta vicino a Dio. Ci ha portato quasi a guardarlo, a vederlo. *La ''Divina Commedia'' è il libro più giustificabile, più limpido, più grande, più straordinario di tutte le letterature; ma non di dopo Dante, anche di prima. *Perché non ho scritto ''La Divina Commedia''? Perché non c'ho pensato. *Quando si parla della ''Divina Commedia'' o di Dante, bisogna non tanto capire, perché è semplice anche se non è sempre facile. Come è semplice l'universo, la musica di Bach: semplice ma non facilissima. È tutto vero; siamo lì, è come una rosa. ==Note== <references/> ==Altri progetti== {{Interprogetto|preposizione=sulla|w_preposizione=riguardante la}} [[Categoria:Divina Commedia| ]] [[Categoria:Poemi]] hok6w86blk6n263sikgxh5lfrf7ft4w Psicoanalisi 0 11065 1350820 1319582 2024-11-08T10:32:40Z Wiccio 43730 /* Citazioni */ +1 Alice Miller 1350820 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[Immagine:Psychoanalitic Congress.jpg|miniatura|upright=1.5|I partecipanti al Congresso internazionale di psicoanalisi del 1911]] Citazioni sulla '''psicoanalisi'''. ==Citazioni== *È mia abitudine di parlare agli infermi di cose oltre al corpo, perché essi hanno anche un'anima, ma nel caso speciale, la {{sic|cosidetta}} psicoanalisi è una cura; che cos'è la psicoanalisi? È la confessione fatta dal medico, per scardinare le idee fisse. ([[Giuseppe Moscati]]) *[[Sigmund Freud|Freud]] trasformò in lettino l'inginocchiatoio del confessionale e lo rese più comodo. Credo che sia qui il grande beneficio della psicoanalisi. ([[Anacleto Verrecchia]]) *Il modo più semplice con cui mi spiego la ragione della terapia psicoanalitica è che si nasce in un modo, poi si viene spinti ad essere diversi, e dunque si spende la vita intera provando a sgarbugliare la matassa e finalmente riallinearsi con chi veramente siamo. La vita, le esperienze, i traumi – qualsiasi cosa – si aggiungono per renderti diverso. Così c'è questo conflitto tra ciò che sei e ciò che divieni, ed è stato molto importante per me discernere ciò che mi è stato detto di essere o ciò che sono diventato. ([[Billy Corgan]]) *Il soggetto dunque ritorna, ma nel suo ritornare, non è più trascendente, bensì immanente all'[[uomo]] che riflette su di sé e, qui sta l'originale, il soggetto non è più singolare, bensì duale, come sono due i soggetti che insieme riflettono all'interno della relazione psicoanalitica.<br/>E proprio all'interno della relazione psicoanalitica i due soggetti sono venuti, via via da allora, scoprendo, come realtà vivente, quella stessa dinamica del Soggetto Trascendente [[Georg Wilhelm Friedrich Hegel|Hegeliano]], quale percorso che lo [[Spirito]] fa per raggiungere la visione totalizzante di sé come Spirito Assoluto. ([[Silvia Montefoschi]]) *In questa misura appunto la [[psichiatria]] del XIX secolo converge realmente verso [[Sigmund Freud|Freud]], il primo ad aver seriamente accettato la realtà della coppia medico-malato. Mentre il malato mentale è interamente alienato nella persona del suo medico, il medico dissipa la realtà della medicina mentale nel concetto critico di follia. Verso il medico Freud ha fatto confluire tutte le strutture approntate da [[Tuke]] e [[Pinel]] nell'internamento. Ha certo liberato il malato dall'esistenza [[manicomio|manicomiale]] ove l'avevano alienato i suoi "liberatori"; ma non lo ha liberato da quel che questa esistenza aveva di essenziale; ne ha radunati i poteri li ha tesi al massimo annodandoli tra le mani del medico; ha creato la situazione psicanalitica in cui, grazie a un geniale cortocircuito, l'alienazione diviene disalienazione, perché, nel medico, essa diventa soggetto. Il medico, in quanto figura alienante, rimane la chiave della psicanalisi. Forse proprio perché non ha soppresso quest'ultima struttura, e vi ha ricondotto tutte le altre, la psicanalisi non può, non potrà intendere le voci della ''déraison'', né decifrare intrinsecamente i segni dell'insensato. La psicanalisi può sciogliere alcune forme di [[follia]]; ma rimane estranea al lavoro sovrano della ''déraison''. ([[Michel Foucault]]) *Io non mi stancherò mai di ripeterle che la prima condizione affinché questa terapia dia qualche risultato è di riconoscerne le precise ragioni. Il mondo è quello che è e noi siamo quello che siamo, e la psicanalisi non ha certo il compito di trasformare il mondo, ma piuttosto di aiutarla ad adattarvisi nel migliore dei modi. (''[[Diavolo in corpo]]'') *L'ho fatta a lungo. La renderei obbligatoria in ogni scuola. Capire dove sei e che cosa stai facendo è fondamentale in un Paese civile maturo. ([[Fortunato Cerlino]]) *La psicanalisi a volte diventa la stessa malattia mentale che si propone in teoria di curare. (''[[L'ispettore Derrick]]'') *La psicanalisi appare quasi come uno sviluppo flamboyant del positivismo. ([[Mario Praz]]) *La psicanalisi, come origine delle religioni, non trova altro se non ciò che costituisce le malattie del singolo... e qui si vuol curare? ([[Franz Kafka]]) *La psicanalisi è quella malattia mentale in cui si ritiene di essere la terapia. ([[Karl Kraus]]) *La psicoanalisi è un lusso della borghesia. Per me la dignità umana consiste nell'avere dei segreti, e l'idea di pagare qualcuno perché ascolti i tuoi segreti e le tue cose intime mi disgusta. È come la confessione, ma con l'assegno di mezzo. [[Sigmund Freud|Freud]] è uno dei grandi mitologi della storia. Però è finzione. Era un romanziere straordinario. ([[George Steiner]]) *La psicanalisi è una confessione senza assoluzione. ([[Gilbert Keith Chesterton]]) *La psicanalisi è una pseudo-scienza inventata da un ebreo per convincere i protestanti a comportarsi come i cattolici. ([[Ennio Flaiano]]) *La psicanalisi sarà un giorno totalmente screditata, su questo non c'è dubbio. Eppure, avrà distrutto i nostri ultimi resti d'ingenuità. Dopo la psicanalisi, non si potrà mai più essere ''innocenti''. ([[Emil Cioran]]) *La psicoanalisi, che è più una tecnica terapeutica che una teoria, rientra nella filosofia della natura. ([[Piero Viotto]]) *La psicoanalisi consente di interpretare solo ciò che è suscettibile di interpretazione. L'arte fantastica e l'arte simbolica le offrono numerose occasioni d'intervento: in esse abbonda il delirio più o meno evidente.<br />L'arte, come la concepisco io, è refrattaria alla psicoanalisi: evoca il mistero senza quale il mondo non esisterebbe, ossia il mistero che non si deve confondere con una sorta di problema, per quanto difficile sia.<br /> Io mi sforzo di non dipingere se non immagini che evochino il mistero del mondo. Perché ciò sia possibile, devo essere ben vigile, ossia devo cessare di identificarmi interamente con idee, sentimenti, sensazioni. (Il sogno e la follia sono, al contrario, propizzi a un'identificazione assoluta)<br />Nessuna persona sensata crede che la psicoanalisi potrebbe chiarire il mistero del mondo. La natura del mistero è tale da annichilire la curiosità. La psicoanalisi non ha nulla da dire neppure sulle opere d'arte che evocano il mistero del mondo. Forse la psicanalisi è il miglior soggetto da trattare per mezzo della psicoanalisi stessa. ([[René Magritte]]) *La psicoanalisi mi sembra una forma moderna dell'[[ateismo]]. ([[Julien Green]]) *Nella psicoanalisi non c'è nient'altro di vero che le sue esagerazioni. ([[Theodor W. Adorno]]) *Nella psico-analisi non si ripetono mai né le stesse immagini né le stesse parole. Bisognerebbe chiamarla altrimenti. Chiamiamola l'avventura psichica. Proprio così: quando s'inizia una simili analisi è come se ci si recasse in un bosco non sapendo se c'imbatteremo in un brigante o in un amico. E non lo si sa neppure quando l'avventura è passata. In questo la psico-analisi ricorda lo spiritismo. ([[Italo Svevo]]) *Nella psicoanalisi il paziente dice la verità perché, grazie al transfert, riproduce in parte il processo che si attua spontaneamente nell'innamoramento. Però la forza dello stato nascente spezza, in poche ore o in pochi istanti, barriere inconsce che, nella psicoanalisi, resistono talvolta per anni. ([[Francesco Alberoni]]) *Persone curate dai freudiani ecc. diventano regolarmente più interessate ai loro insignificanti problemi interni, e diventano progressivamente meno interessate a qualsiasi altra persona. Dopo il trattamento non sembrano mai fare qualcosa di minima utilità o interesse. ([[Ezra Pound]]) *Per quanto riguarda il modo in cui viene attualmente praticata la psicoanalisi, penso che la protezione dei genitori sia garantita da una serie di regole, come la neutralità richiesta al terapeuta (invece del giudizio a favore del bambino vittima), così come l'importanza attribuita alle fantasie (invece di affrontare la realtà dell'educazione crudele che il cliente ha ricevuto). ([[Alice Miller]]) *– Qual è il suo campo?<br>– La psicoanalisi.<br>– È psichiatra?<br>– No, psicoanalista.<br>– E qual è la differenza?<br>– Gli psichiatri di solito mettono i malati in manicomio. Io no.<br>– Lei dove li mette invece?<br>– In nessun posto. Vengono da me, a casa mia.<br>– E come li cura a casa sua?<br>– Loro parlano, io ascolto. (''[[Evilenko]]'') *Quanto alla psicoanalisi, essa non è né più né meno che un ricatto. ([[Ezra Pound]]) *Sono ritornata alla vita, anche per merito della psicoanalisi a cui mi sono avvicinata e che mi ha rimesso in sesto, ha ricomposto il mosaico della mia vita. ([[Gabriella Ferri]]) *Una certa psicoanalisi è il mestiere di lascivi razionalisti che riconducono a cause sessuali tutto quel che esiste al mondo, salvo il loro mestiere. ([[Karl Kraus]]) ===[[Wilfred Bion]]=== *La forza della psicoanalisi non risiede nella gran quantità di teorie a disposizione dell'analista, ma al contrario nel fatto che questo possa far fronte ad ogni circostanza che possa verosimilmente presentarglisi servendosi di una quantità ridotta di teorie. ([[Wilfred Bion]]) *Per i miei fini, gli elementi della psicoanalisi debbono, avere le seguenti caratteristiche:<br />1. Debbono poter rappresentare una realizzazione che essi erano originariamente soliti descrivere;<br />2. debbono essere in grado di articolarsi con altri elementi simili;<br />3. una volta articolati in tal modo, dovrebbero formare un sistema scientifico deduttivo in grado di rappresentare una realizzazione ammettendo che ne esista una: altri criteri distintivi di un elemento psicoanalitico potranno essere portati in seguito.<br />Rappresenterò il primo elemento con ♂ ♀. *Un'analisi deve essere dolorosa, non perché vi sia per forza qualche valore nel dolore, ma perché non si può ritenere che un'analisi nella quale il dolore non venga osservato e discusso, affronti una delle ragioni centrali per le quali il paziente è lì. ===[[Emil Cioran]]=== *Che lo vogliamo o no, siamo tutti psicoanalisti, amanti dei misteri del cuore e della mutanda, palombari degli orrori. Guai allo spirito dagli abissi chiari! *La psicanalisi sarà un giorno totalmente screditata, su questo non c'è dubbio. Eppure, avrà distrutto i nostri ultimi resti d'ingenuità. Dopo la psicanalisi, non si potrà mai più essere ''innocenti''. *La psicoanalisi, tecnica che pratichiamo a nostre spese, degrada i nostri rischi, i nostri pericoli, i nostri abissi; essa ci spoglia di tutte le nostre impurità, di tutto ciò che ci faceva curiosi di noi stessi. ===[[Sigmund Freud]]=== *È innegabile che la psicoanalisi è una mia creazione e che essa è stata fatta oggetto di molta diffidenza e ostilità; se ora mi faccio avanti con affermazioni così sgradevoli, si sarà fin troppo pronti a scivolare dalla mia persona alla psicoanalisi. *In realtà, non mi stupirei nel sentire che la psicoanalisi, che si occupa di mettere a nudo queste forze occulte, fosse diventata perturbante per molti, proprio per questa ragione. *La psicoanalisi, che non poteva evitare di formulare ''una qualche'' ipotesi sulle pulsioni, si attenne in principio alla distinzione corrente sintetizzata nell'espressione «fame e amore». In questa distinzione almeno non vi era nulla di arbitrario; anzi, essa permise all'analisi delle psiconevrosi di fare decisi passi avanti. *Le soddisfazioni personali che possono trarsi dalla psicoanalisi le ho già godute ai tempi in cui ero solo, e il fatto che altri si aggregassero mi ha procurato più fastidi che soddisfazioni. Il modo in cui la gente la accetta e la digerisce non ha mutato l'opinione che m'ero fatta in seguito al loro precedente comportamento, quando respingevano la psicoanalisi senza neppure cercare di capirla. In quel tempo dev'essersi creato tra me e loro un baratro insormontabile. ===[[Massimo Recalcati]]=== *La psicoanalisi già nell'epoca dei totalitarismi novecenteschi aveva isolato con precisione il nesso che unisce lo smarrimento di un popolo alla ricerca autoritaria di un padrone. Basti ricordare, tra tutte, la celebre analisi di Reich sulla psicologia delle masse del fascismo: il problema – dichiarava – non è perché le masse abbiano sopportato senza reagire l'oppressione della dittatura fascista, ma perché abbiano potuto desiderare il fascismo! *La psicoanalisi non è un'alternativa al cristianesimo, né tanto meno si pone in conflitto rispetto al cammino di liberazione di cui il Vangelo dà testimonianza. Pensiamo a quello che Lacan afferma a proposito del Padre, sottolineando come il suo compito consista nell'"unire e non opporre il desiderio alla Legge". Espresso in un altro linguaggio, è ancora il tema evangelico del compimento della Legge a imporsi, in una dimensione di donazione e non di sacrificio. "Unire e non opporre", del resto, mi sembra un mandato particolarmente urgente in questo nostro tempo. Anche per quanto riguarda i rapporti fra cristianesimo e psicoanalisi vale l'invito di papa Francesco a costruire ponti anziché muri. *La psicoanalisi si occupa di vite che sono il rovescio di quelle che sponsorizzano il mito del principio di prestazione: vite lacerate che hanno fatto esperienza dello scacco, dell'impaludamento, dello sbandamento; vite bloccate, smarrite, imprigionate. Insomma, cause perse. È di queste che si occupa la psicoanalisi offrendo loro la possibilità di ripartire, di ricominciare. ==Voci correlate== *[[Sigmund Freud]] *[[Inconscio]] *[[Psicoanalista]] ==Altri progetti== {{interprogetto|w_preposizione=riguardante la|preposizione=sulla|wikt}} [[Categoria:Discipline psicologiche]] [[Categoria:Psicoanalisi| ]] [[Categoria:Scuole e correnti psicologiche]] 054kvlz9wi8cz0eb01j94lz3slx0k3v Mamma, ho riperso l'aereo: mi sono smarrito a New York 0 11367 1350799 1350545 2024-11-08T10:09:14Z ~2024-9309 100275 /* Explicit */ 1350799 wikitext text/x-wiki {{Film |titoloitaliano=Mamma, ho riperso l'aereo – Mi sono smarrito a New York |titolooriginale=Home Alone 2: Lost in New York |paese=Stati Uniti |anno=1992 |genere=commedia |regista=[[Chris Columbus]] |sceneggiatore=[[John Hughes]] |attori = *[[Macaulay Culkin]]: Kevin McCallister *[[Joe Pesci]]: Harry Lime *[[Daniel Stern (attore)|Daniel Stern]]: Marv Merchants *[[Brenda Fricker]]: Signora dei piccioni *[[John Heard]]: Peter McCallister *[[Catherine O'Hara]]: Kate McCallister *[[Tim Curry]]: Hector, il concierge *[[Rob Schneider]]: Cedrick, il facchino *[[Devin Ratray]]: Buzz McCallister *[[Eddie Bracken]]: Signor E. F. Duncan *[[Gerry Bamman]]: Zio Frank McCallister *[[Terrie Snell]]: Zia Leslie McCallister *[[Kieran Culkin]]: Fuller McCallister *[[Michael C. Maronna]]: Jeff McCallister *[[Hillary Wolf]]: Megan McCallister *[[Maureen Elisabeth Shay]]: Linnie McCallister *[[Jedidiah Cohen]]: Rod McCallister *[[Diana Rein]]: Sondra McCallister *[[Senta Moses]]: Tracy McCallister *[[Anna Slotky]]: Brooke McCallister *[[Fred Krause]]: Ufficiale Cliff *[[Dana Ivey]]: portinaia del Plaza Hotel *[[Ralph Foody]]: Gangster Johnny (in ''Angels with Even Filthier Souls'') |doppiatoriitaliani = *[[Ilaria Stagni]]: Kevin McCallister *[[Saverio Moriones]]: Harry Lime *[[Mino Caprio]]: Marv Merchants *[[Marzia Ubaldi]]: Signora dei piccioni *[[Carlo Valli]]: Peter McCallister *[[Stefania Patruno]]: Kate McCallister *[[Massimo Dapporto]]: Hector il concierge *[[Riccardo Rossi (doppiatore)|Riccardo Rossi]]: Cedrick il fattorino *[[Giorgio Milana]]: Buzz McCallister *[[Pino Ferrara]]: Signor E. F. Duncan *[[Armando Bandini]]: Zio Frank McCallister *[[Monica Vulcano]]: Linnie McCallister *[[Mario Milita]]: Ufficilale Cliff *[[Renato Cortesi]]: Gangster Johnny (tv) |note= }} '''''Mamma, ho riperso l'aereo – Mi sono smarrito a New York''''', film statunitense del 1992 con [[Macaulay Culkin]], regia di [[Chris Columbus]]. ==Frasi== {{cronologico}} *{{NDR|A Fuller, sottraendogli la soda}} Ehi, piano con i beveraggi! I pannolini sono in valigia! ('''Frank McCallister''') *Come può essere Natale senza un [[albero di Natale]], mamma?! ('''Kevin McCallister''') *Quando capitate da queste parti, godetevi un soggiorno degno di un re! Provate l'esperienza del Plaza Hotel, l'albergo più eccitante di New York! Per prenotazioni telefonate al numero 1-800-65321! {{NDR|[[Pubblicità dai film|spot pubblicitario]] del Plaza Hotel di New York}} *C'è lo zio Frank che si fa la doccia. Ha detto che se entro là dentro e lo vedo nudo mi si blocca la crescita e non sarò mai un uomo. Non capisco il perché. ('''Kevin McCallister''') *{{NDR|Rivolto al nipote Kevin}} Fuori di qui, piccolo ficcanaso pervertito, o te le suono di santa ragione! {{NDR|Kevin se la svigna}} Ah, sei proprio un mito, Frankie! ('''Frank McCallister''') *{{NDR|La famiglia si è svegliata in ritardo, come nel film precedente, in coro}} Anche questa volta! Aaaah! ('''Kate e Peter McCallister''') *{{NDR|Rattristito}} Oh, no... La mia famiglia è in Florida, e io a New York... {{NDR|sorridendo}} La mia famiglia è in Florida, e io... a New York! ('''Kevin McCallister''') *{{NDR|Dopo aver infilato la mano con un guanto ricoperto di nastro adesivo nel secchiello delle offerte}} Ora ci daranno un altro soprannome: i ladri del nastro isolante! Eh? ('''Marv Merchants''') *{{NDR|Al telefono, con voce rallentata per darle un tono più adulto}} Salve, sono Peter McCallister senior. Vorrei prenotare una stanza, prego. Con un letto molto grande, un televisore e uno di quei piccoli frigoriferi che si aprono con la chiave. Carta di credito? Ma certo! ('''Kevin McCallister''') *No, non credo che Kevin sappia usare una carta di credito. ('''Kate McCallister''') *{{NDR|Guardando terrorizzato il film fittizio ''Angels with Even Filthier Souls''}} Guarda che sta dicendo una balla! ('''Kevin McCallister''') *{{NDR|Rivolto a Kevin}} Ah, andata e ritorno per Miami! Che c'è, hai sbagliato aereo, moccioso? ('''Marv Merchants''') *Si può scherzare con un sacco di cose, ma non si può scherzare con i bambini malati. ('''Kevin McCallister''') *{{NDR|Rivolto a Kate che vuole andare in giro di sera a cercare Kevin}} Signora, ci sono centinaia di malintenzionati là fuori, armati fino ai... {{NDR|Kate lo schiaffeggia}} Si copra bene, perché si gela in strada... {{NDR|piagnucola dispiaciuto}} ('''Hector''') *{{NDR|Dopo che Kevin li fotografa nel tentativo di svaligiare il negozio di giocattoli}} Ero pettinato, Harry? ('''Marv Merchants''') *{{NDR|Prima di rompere la vetrina con un sasso, insieme al messaggio del signor Duncan}} Ci siamo. Comincia la battaglia. Un altro Natale in trincea... ('''Kevin McCallister''') *{{NDR|Maledicendo Kevin}} Boia, farabutto, mascalzone, pisciasotto! Io ti ammazzo! ('''Harry Lime''') *{{NDR|Dopo tutte le torture che ha subito}} Comincio ad arrabbiarmi sul serio. {{NDR|starnutisce}} ('''Marv Merchants''') *{{NDR|Prendendo in giro Marv}} Un bambino riesce sempre a cavarsela. ('''Kevin McCallister''') *{{NDR|Rivolto a Kevin}} Spero che i tuoi ti regalino una lapide per Natale! ('''Marv Merchants''') *{{NDR|A Harry}} Era il rumore di una cassetta per gli attrezzi che rotolava giù per la scale! {{NDR|Harry e Marv mettono il loro nasi schiacciati}} ('''Marv Merchants''') *{{NDR|Rivolto a Kevin}} Avrai anche vinto la battaglia, caccola, ma la guerra l'hai persa! ('''Marv Merchants''') *{{NDR|Rivolta a Harry e Marv che tentano di uccidere Kevin con una pistola}} Lasciatelo andare! Kevin, scappa! ('''Signora dei piccioni''') *Finiremo sui giornali, Harry! Ci pensi? Diventeremo famosi! ('''Marv Merchants''') *Caro signor Duncan, ho rotto la sua vetrina per catturare quei mascalzoni. Mi dispiace. È assicurato? Se non lo è, le manderò un po' di soldi. Ammesso che torni a Chicago. Buon Natale, Kevin McCallister. P.s. Grazie per le tortorelle. ('''Lettera legata al sasso di Kevin McCallister''') ==Dialoghi== {{cronologico}} *'''Buzz McCallister''': Signore e signori della giuria, vorrei chiedere scusa alla mia famiglia per tutto il disagio che le ho procurato.<br>'''Kevin McCallister''': Come?!<br>'''Buzz McCallister''': Il mio è stato uno scherzo infantile, nonché inopportuno.<br>'''Frank McCallister''': Infantile o no, è stato maledettamente divertente! {{NDR|lui e Fuller ridono}}<br>'''Buzz McCallister''': E vorrei chiedere scusa anche a mio fratello. Kevin, ti chiedo scusa.<br>'''Kate McCallister''': Ah, Buzz, sei stato molto carino. {{NDR|applausi da parte di tutta la famiglia}} Kevin, non hai niente da dire?<br>{{NDR|Tutti guardano male Kevin}}<br>'''Buzz McCallister''' {{NDR|sussurrando a Kevin}}: Ti ho fregato, brutto piantagrane!<br>'''Kevin McCallister''': Io non chiedo scusa! L'ho fatto perché Buzz mi ha umiliato! E siccome lui la fa sempre franca, l'ho voluto punire! Me ne infischio se il vostro viaggio idiota in Florida sarà un fiasco! Quando mai si va a passare il Natale ai Tropici?! È pazzesco!<br>'''Kate McCallister''': Kevin!<br>'''Peter McCallister''': Kevin, esci di qui e stanotte dormirai in soffitta!<br>'''Fuller''': Sì, con me. {{NDR|beve un sorso di soda}}<br>'''Kevin McCallister''': Sono abituato agli incubi.<br>'''Frank''': Vedi di non rovinarmi il viaggio, piccolo intrigante! Tuo padre ci ha speso un bel po' di soldi!<br>'''Kevin McCallister''' {{NDR|sarcastico}}: No, cercherò di non rovinarti il divertimento, signor Scroccone! {{NDR|se ne va, e i suoi parenti rimangono stupiti}}<br>'''Buzz McCallister''': Quello ha le pigne nel cervello! *'''Kevin McCallister''': {{NDR|riferito a Buzz}} Mi ha chiamato "piantagrane" e poi non voleva scusarsi, ha solo recitato la commedia!<br>'''Kate McCallister''': D'accordo, allora perché non resti quassù a meditarci sopra? Quando sarai disposto a fare le scuse a Buzz e al resto della famiglia potrai riscendere.<br>'''Kevin McCallister''': Io non chiederò mai scusa a Buzz! Preferirei baciare la tavoletta del water!<br>'''Kate McCallister''': Allora resterai quassù fino a domattina!<br>'''Kevin McCallister''': Bene! Tanto non voglio scendere! Non mi fido di nessuno in questa famiglia! E sai una cosa? Se avessi dei soldi miei andrei in vacanza per conto mio, da solo, senza nessuno di voi! Così potrei divertirmi come voglio io!<br>'''Kate McCallister''': [[Mamma, ho perso l'aereo|L'anno scorso sei stato esaudito.]] Non si sa mai.<br>'''Kevin McCallister''': Lo spero tanto! * '''Kate McCallister''' {{NDR|distribuendo ai familiari i biglietti del volo per Miami nel pullmino dell'American Airlines}}: 8, 9, 10, 11, 12, 13...{{NDR|non vede Kevin nel pullmino}} Dov'è Kevin?!<br>'''Kevin McCallister''': 14. È meglio che lo tenga io il mio biglietto, sareste anche capaci di mollarmi! *'''Peter McCallister''': Che ti succede, tesoro?<br>'''Kate McCallister''': La solita sensazione.<br>'''Peter McCallister''': Abbiamo dimenticato qualcosa?<br>'''Kate McCallister''': No. Questa volta non credo, ma... Ho quella sensazione...<br>'''Peter McCallister''': Brutti ricordi, tutto qui. Abbiamo fatto tutto. Abbiamo portato tutto. Abbiamo portato tutti. Non c'è nulla di cui preoccuparsi.<br>'''Kate McCallister''': Sì... Sì, hai ragione.<br>'''Peter McCallister''': Eh... Non c'è nulla di cui preoccuparsi. *{{NDR|La famiglia McCallister si passa i bagagli al nastro nell'area arrivi dell'International Airport di Miami}}<br>'''Peter McCallister''': E questa è di Kevin, dalla a Kevin.<br>'''Kate McCallister''': Da' questa a... {{NDR|Frank si rifiuta, perciò bassa il borsone a alla zia Leslie}} Da' questa a Kevin.<br>'''Leslie McCallister''': Dai questa a Kevin.<br>'''Tracy McCallister''': Dai questa a Kevin.<br>'''Linnie McCallister''': Kevin.<br>'''Buzz McCallister''': Dai questa a Kevin.<br>'''Rod McCallister''': Dalla a Kevin.<br>'''Sondra McCallister''': Dai questa a Kevin.<br>'''Megan McCallister''': Dalla a Kevin.<br>'''Jeff McCallister''': Dai questa a Kevin.<br>'''Brooke McCallister''': Dai questa a Kevin.<br>'''Fuller''': Tieni, Kevin. {{NDR|si gira, ma anziché Kevin vede due anziani signori, allora passa nuovamente il bagaglio a chi ha di fianco}} Kevin non c'è.<br>'''Brooke McCallister''': Kevin non c'è.<br>'''Jeff McCallister''': Kevin non c'è.<br>'''Megan McCallister''': Kevin non c'è.<br>'''Sondra McCallister''': Kevin non c'è.<br>'''Rod McCallister''': Kevin non c'è.<br>'''Linnie McCallister''': Kevin non c'è.<br>'''Tracy McCallister''': Kevin non c'è.<br>'''Leslie McCallister''': Kevin non c'è.<br>'''Kate McCallister''' {{NDR|sovrappensiero}}: Ok... Kevin non c'è.<br>'''Peter McCallister''' {{NDR|scioccato}}: Cosa?!<br>'''Kate McCallister''': Ahahah! {{NDR|poi si rende conto di aver smarrito Kevin un'altra volta}} Kevin! {{NDR|sviene}} *'''Kate McCallister''': {{NDR|lasciare Kevin da solo}} Sta diventando una specie di tradizione nei viaggi della famiglia McCallister.<br>'''Peter McCallister''': Sembrerà strano, ma i bagagli non li perdiamo mai! {{NDR|ridono}} *{{NDR|Harry e Marv, fuggiti di galera, si sono nascosti all'interno di un furgone che trasporta del pesce}}<br/> '''Harry''': Senti questo odore?<br/>'''Marv''': Sì!<br/>'''Harry''': Sai cos'è?<br/>'''Marv''': Pesce!</br>'''Harry''': È libertà!<br/>'''Marv''': No, è pesce!</br>'''Harry''': È liberta! Libertà e soldi!<br/>'''Marv''': Ok, ok, è libertà!</br>'''Harry''': Usciamo di qui prima che qualcuno ci veda.<br/>'''Marv''' {{NDR|borbottando tra sé}}: È pesce! *'''Harry''': Una gran bella trovata: evadere dal carcere per rubare 14 cents a un Babbo Natale.<br/>'''Marv''': Tutto fa brodo! Ora ci daranno un altro soprannome: i ladri del nastro isolante! Eh? *{{NDR|Entrando nel Plaza Hotel}}<br>'''Kevin McCallister''': Mi scusi, la portineria?<br>'''Passante''':<ref>Interpretato da [[Donald Trump]], proprietario a quel tempo proprio del Plaza Hotel.</ref> In fondo al corridoio, a sinistra.<br>'''Kevin McCallister''': Grazie. *'''Cedrick''': Sa, [[Herbert Hoover]] una volta ha dormito a questo piano.<br>'''Kevin McCallister''': Quello degli aspirapolvere?<br>'''Cedrick''': No, il... il presidente! *'''Cedrick''': Tutto bene, signore? La temperatura della stanza è ok?<br>'''Kevin McCallister''': Tutto ok.<br>'''Cedrick''': Mh. Bene. Eh... {{NDR|fa un gesto con la mano per chiedere la [[mancia]]}}<br>'''Kevin McCallister''': Oh, mi scusi. {{NDR|gli dà una gomma da masticare}} Se ne vuole ancora non faccia complimenti.<br>'''Cedrick''': Grazie. *'''Cameriere''' {{NDR|mentre gli serve il gelato}}: Due cucchiai, signore?<br>'''Kevin McCallister''': Due? Faccia tre. Non devo guidare. Grazie. *{{NDR|Il film fittizio ''Angels with Even Filthier Souls'', sequel di ''Angels with Filthy Souls'' da ''[[Mamma, ho perso l'aereo]]''}}<br>'''Gangster Johnny''': Resta dove sei!<br>'''Donna del gangster''': Sono io, Johnny!<br>'''Gangster Johnny''': Lo sapevo che eri tu! Ti fiuto fin da quando esci dall'ascensore!<br>'''Donna del gangster''': Questo mi lusinga Johnny, ma sono tre giorni che non ci vediamo.<br>'''Gangster Johnny''': Eri qui anche ieri sera! Prova a negarlo!<br>'''Donna del gangster''': No, io cantavo al Blue Monkey ieri sera.<br>'''Gangster Johnny''': Tu eri qui e ti sbaciucchiavi con mio fratello!<br>'''Donna del gangster''': Questa è una menzogna, Johnny! Non è vero!<br>'''Gangster Johnny''': Non m'incanti, sai? Tu ti sbaciucchi con tutti quelli che ti capitano! Snuffy, Al, Leo, Little Moe... Sì, proprio lui, lo zoppo! Cheeks, Boney Bob, Cliff... E potrei continuare all'infinito, baby! <br>'''Donna del gangster''': Non hai capito niente di me!<br>'''Gangster Johnny''': E va bene. Io forse ti credo. Ma il mio mitra no!<br>'''Donna del gangster''': Johnny! Sei l'unico anatroccolo nel mio stagno!<br>'''Gangster Johnny''': Mettiti in ginocchio di fronte a me e dimmi che mi ami!<br>'''Donna del gangster''': Baby, andrei sulla Luna per te!<br>'''Gangster Johnny''': Non basta, devi essere più convincente!<br>'''Donna del gangster''': Se il mio cuore fosse un oceano, Lindy dovrebbe pilotare due aerei per attraversarlo!<br>'''Gangster Johnny''': Mh, forse sono un po' rimbambito, ma stavolta mi hai convinto! Ecco perché ti lascerò andare. Conterò molto lentamente fino a 3, per darti il tempo di portare la tua lurida, bugiarda, spregevole carcassa fuori da questa stanza! 1, 2... 3! Buon Natale, maledetto animale! E felice anno nuovo! *'''Harry''': Quali sono i negozi che alla vigilia di Natale hanno contanti a palate che a nessuno viene in mente di rubare?<br/>'''Marv''': I negozi di dolciumi!<br/>'''Harry''': I dolci costano solo pochi centesimi, Marv! Ecco, che cosa avevo in mente... Giocattoli!<br/>'''Marv''': Sei geniale, Harry, che forza!<br/>'''Harry''': Si! Chi è così stupido da svaligiare un negozio di giocattoli la vigilia di Natale?<br>'''Marv''': Ci siamo noi, Harry! *'''E. F. Duncan''': Vedi quest'albero? Per mostrarti che apprezziamo la tua generosità ti permetto di scegliere uno degli oggetti che vedi su quest'albero e di portartelo a casa.<br>'''Kevin McCallister''': Gratis?<br>'''E. F. Duncan''': Certo. E... Posso darti un consiglio? <br>'''Kevin McCallister''': Certo.<br>'''E. F. Duncan''': Allora prendi una [[tortora|tortorella]].<br>'''Kevin McCallister''': Posso prenderne due?<br>'''E. F. Duncan''': Certo, due tortorelle. Ora ti dico cosa devi fare: una la terrai tu e l'altra la darai a una persona molto, molto speciale. Vedi, le tortore sono il simbolo dell'amicizia e dell'amore. Così finché ognuno di voi avrà la sua tortorella resterete amici per la vita.<br>'''Kevin McCallister''': Wow! Questo non lo sapevo. Credevo che fosse solo nella canzone.<br>'''E. F. Duncan''': Infatti. È proprio per questa ragione che la canzone lo dice.<ref>Il dialogo si riferisce alla canzone natalizia ''[[:w:Twelve Days of Christmas|Twelve Days of Christmas]]''. «On the twelfth day of Christmas, my true love sent to me [...] Two turtle doves.»</ref> *'''Signora dei piccioni''': Io non sono sempre stata così, sai? <br> '''Kevin McCallister''': Ah, sì? E prima com'era? <br> '''Signora dei piccioni''': Avevo un lavoro, una casa... Avevo una famiglia... <br> '''Kevin McCallister''': Aveva dei bambini? <br> '''Signora dei piccioni''': No... Come li avrei voluti... Ma l'uomo che amavo non volle più saperne di me e mi spezzò il cuore. E dopo, ogni volta che un uomo diceva di amarmi, non gli credevo e scappavo. Non mi fidavo più di loro. <br> '''Kevin McCallister''': Non si offenda, ma questa mi sembra una cosa piuttosto stupida. <br> '''Signora dei piccioni''': Avevo paura che mi si spezzasse di nuovo il cuore. Vedi, ogni tanto ti fidi di qualcuno e poi quando le cose finiscono si dimenticano di te. <br> '''Kevin McCallister''': Forse sono troppo occupati e forse si dimenticano di ricordarsi di lei, tutto qui. Non credo che la gente voglia dimenticare, succede e basta. Mio nonno dice che se non avessi la testa avvitata la dimenticherei subito sull'autobus. <br> '''Signora dei piccioni''': Sento che se mi fidassi di qualcuno il cuore mi si spezzerebbe di nuovo. <br> '''Kevin McCallister''': Sì, posso capirla. Una volta avevo un bel paio di pattini a rotelle e pensavo che se li avessi messi li avrei rotti, così li ho tenuti nella scatola e sa cos'è successo? <br> '''Signora dei piccioni''': No. <br> '''Kevin McCallister''': I piedi sono cresciuti e non li ho mai messi fuori dal parco. Li ho messi solo un paio di volte in camera mia. <br> '''Signora dei piccioni''': Il cuore di una persona e i suoi sentimenti non sono pattini a rotelle! <br> '''Kevin McCallister''': Io non sono del suo parere. Se uno il cuore non lo usa, che differenza fa se si rompe? Se uno se lo tiene per sé, forse fa la stessa fine dei miei pattini a rotelle, e quando uno si decide a usarli è troppo tardi. Bisogna correre il rischio, non c'è niente da perdere. <br> '''Signora dei piccioni''': C'è un po' di verità in questo. <br> '''Kevin McCallister''': Lo credo anch'io. Forse il suo cuore è spezzato, ma ce l'ha ancora. Se non lo avesse più non sarebbe così gentile. *'''Gangster Johnny''' {{NDR|in tv}}: Resta dove sei!<br>'''Hector''': Sono il concierge, signore.<br>'''Gangster Johnny''' {{NDR|in tv}}: Lo sapevo che eri tu! Ti fiuto fin da quando esci dall'ascensore! {{NDR|Hector, perplesso, si da un'annusata}} Eri qui anche ieri sera! prova a negarlo!<br>'''Hector''': Ehm... Sì, signore. Ero... qui.<br>'''Gangster Johnny''' {{NDR|in tv}}: Tu eri qui e ti sbaciucchiavi con mio fratello!<br>'''Hector''' {{NDR|risatina isterica}}: Io temo che si sbagli, signore.<br>'''Gangster Johnny''' {{NDR|in tv}}: Non m'incanti, sai? Tu ti sbaciucchi con tutti quelli che ti capitano! Snuffy, Al, Leo, Little Moe… Sì proprio lui, lo zoppo! Cheeks, Boney Bob, Cliff... e potrei continuare all'infinito, baby!<br>'''Cliff''': No! Non è vero!<br>'''Hector''': Ehm... sono davvero desolato signore, ma... temo che lei si sbagli. Noi stiamo cercando un ragazzino!<br>'''Gangster Johnny''' {{NDR|in tv}}: E va bene. Io forse ti credo. Ma il mio mitra no! Mettiti in ginocchio di fronte a me e dimmi che mi ami!<br>'''Hector''': Va bene... in ginocchio... ah, ci mancava anche questa. Io ti amo!<br>'''Gangster Johnny''' {{NDR|in tv}}: Non basta, devi essere più convincente!<br>'''Hector''': Ah... insieme.<br>'''Tutti''': Io ti amo!<br>'''Gangster Johnny''' {{NDR|in tv}}: Forse sono un po' rimbambito, ma stavolta mi hai convinto! Ecco perché ti lascerò andare.<br>'''Cedrick''': Oh, meno male.<br>'''Gangster Johnny''' {{NDR|in tv}}: Conterò molto lentamente fino a 3, per darti il tempo di portare la tua lurida, bugiarda, spregevole carcassa fuori da questa stanza! {{NDR|Hector e suoi colleghi cominciano scappare via terrorizzati}} 1, 2... {{NDR|in tv si sentono gli spari del mitra, e la risata diabolica del Gangster Johnny mentre le persone dell'albergo lo guardano preoccupati}} 3! Buon Natale, maledetto animale! {{NDR|spara dei colpi}} E felice anno nuovo! {{NDR|spara un altro colpo}}<br>'''Hector''' {{NDR|rivolto alle persone dell'albergo}}: Restate nelle vostre stanze! Questa è un'emergenza! C'è in giro un cliente pazzo armato di mitra! *'''Kate McCallister''': Ma che hotel è questo, che permette a un bambino di alloggiare da solo?!<br>'''Signora Stone''': Il bimbo ha raccontato una storia molto convincente!<br>'''Kate McCallister''': Che razza di idioti lavorano in questo albergo?!<br>'''Signora Stone''': I migliori di New York! {{NDR|Hector e Cedrick sorridono orgogliosamente}} *{{NDR|Mentre svaligiano le casse del Duncan's Toy Chest}}<br>'''Harry Lime''': Buon Natale, Harry!<br>'''Marv Merchants''': Felice anno nuovo, Marv! *{{NDR|Marv e Harry stanno scendendo da una fune}}<br>'''Marv Merchants''': Harry, cos'è quest'odore, acqua di colonia?<br>'''Harry Lime''': Non è acqua di colonia! È kerosene! È sulla fune. <br>'''Marv Merchants''': Chissà perché l'avranno bagnata col kerosene!<br>{{NDR|Kevin, già sceso dalla fune, accende un fiammifero per incendiare la fune}}<br>'''Kevin McCallister''': Buon Natale! *{{NDR|Davanti ai poliziotti dopo che hanno messo loro le manette}}<br>'''Marv Merchants''': Siamo rimasti senza! È stata sua l'idea di chiuderci nel negozio per rubare i soldi destinati ai bambini!<br>'''Harry Lime''' {{NDR|gli dà un calcio, nel maglione di Marv esce fuori un altro dei piccioni}}: Sta' zitto, Marv! Hai il diritto di non parlare, lo sai!<br>'''Marv Merchants''': È un po' nervoso. Sa, siamo evasi dalla prigione qualche giorno fa.<br>'''Harry Lime''' {{NDR|gli dà un altro calcio}}: Sta' zitto, ho detto! Cretino! *'''Kevin McCallister''' {{NDR|[[Preghiere dai film|pregando]] davanti all'albero di natale vicino al Rockefeller Center}}: So di non meritare il Natale anche se ho fatto una buona azione. Non voglio nessun regalo. Invece, voglio rimangiarmi tutte le cose cattive che ho detto alla mia famiglia. Anche se loro non si rimangiano quelle che hanno detto a me. Non mi importa. Li amo tutti. Incluso Buzz. Se non è possibile poterli vedere tutti, mi basterebbe la mamma. E finché vivrò non desidererò nient'altro. Voglio solo rivedere la mamma. So che questa sera non sarà possibile, ma promettimi che potrò rivederla, prima o poi. Quando vuoi tu. Anche se per una volta sola e per un paio di minuti. Voglio solo chiederle scusa.<br>'''Kate McCallister''': Kevin!<br>'''Kevin McCallister''': Mamma...? Cavolo, sei stato un razzo! *'''Fuller''': Ehi, per la miseria! È mattina! È la mattina di Natale!<br>'''Kevin McCallister''': Fuller, non farti troppe illusioni.<br>'''Fuller''': Eh?<br>'''Kevin McCallister''': Non credo che Babbo Natale capiti negli alberghi.<br>'''Fuller''': Ma sei scemo? Lui è onnipresente! Va dappertutto! *'''Kevin McCallister''': Buon Natale!<br>'''Signora dei piccioni''': Kevin, Buon Natale!<br>'''Kevin McCallister''': Ho una cosa per lei.<br>'''Signora dei piccioni''': Che cos'è?<br>'''Kevin McCallister''': È una tortorella. Una per me, una per lei. Finché avremo una tortorella per uno saremo amici per la pelle.<br>'''Signora dei piccioni''': Oh, Kevin... Grazie.<br>'''Kevin McCallister''': Non la dimenticherò mai. Lo giuro. {{NDR|si abbracciano}} ==[[Explicit]]== {{explicit film}} '''Cedrick''': Il conto del servizio in camera del signor Kevin McCallister. Buon Natale signore. {{NDR|fa il gesto per chiedere la mancia}}<br>'''Buzz McCallister''': Ah. {{NDR|Buzz gli da in mano la gomma che stava masticando}}<br>'''Cedrick''': Un vizio di famiglia. Già. {{NDR|se ne va}}<br>'''Buzz McCallister''' {{NDR|leggendo il conto del servizio in camera dei McCallister}}: Un Natale indimenticabile. {{NDR|chiamando Peter}} Papàààà!<br>'''Peter McCallister''' {{NDR|fuori schermo; furioso dall'hotel}}: Kevin! Hai speso 967 dollari di servizio in camera?! {{NDR|Kevin, spaventato, sussulta e scappa, poi scorrono i titoli di coda}} ==Note== <references/> ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{Mamma, ho perso l'aereo}} [[Categoria:Film commedia]] [[Categoria:Film natalizi]] ot4kdmh0fo2bjt23x8d5ay9upeymeo0 1350800 1350799 2024-11-08T10:10:29Z ~2024-9309 100275 1350800 wikitext text/x-wiki {{Film |titoloitaliano=Mamma, ho riperso l'aereo – Mi sono smarrito a New York |titolooriginale=Home Alone 2: Lost in New York |paese=Stati Uniti |anno=1992 |genere=commedia |regista=[[Chris Columbus]] |sceneggiatore=[[John Hughes]] |attori = *[[Macaulay Culkin]]: Kevin McCallister *[[Joe Pesci]]: Harry Lime *[[Daniel Stern (attore)|Daniel Stern]]: Marv Merchants *[[Brenda Fricker]]: Signora dei piccioni *[[John Heard]]: Peter McCallister *[[Catherine O'Hara]]: Kate McCallister *[[Tim Curry]]: Hector, il concierge *[[Rob Schneider]]: Cedrick, il facchino *[[Devin Ratray]]: Buzz McCallister *[[Eddie Bracken]]: Signor E. F. Duncan *[[Gerry Bamman]]: Zio Frank McCallister *[[Terrie Snell]]: Zia Leslie McCallister *[[Kieran Culkin]]: Fuller McCallister *[[Michael C. Maronna]]: Jeff McCallister *[[Hillary Wolf]]: Megan McCallister *[[Maureen Elisabeth Shay]]: Linnie McCallister *[[Jedidiah Cohen]]: Rod McCallister *[[Diana Rein]]: Sondra McCallister *[[Senta Moses]]: Tracy McCallister *[[Anna Slotky]]: Brooke McCallister *[[Fred Krause]]: Ufficiale Cliff *[[Dana Ivey]]: portinaia del Plaza Hotel *[[Ralph Foody]]: Gangster Johnny (in ''Angels with Even Filthier Souls'') |doppiatoriitaliani = *[[Ilaria Stagni]]: Kevin McCallister *[[Saverio Moriones]]: Harry Lime *[[Mino Caprio]]: Marv Merchants *[[Marzia Ubaldi]]: Signora dei piccioni *[[Carlo Valli]]: Peter McCallister *[[Stefania Patruno]]: Kate McCallister *[[Massimo Dapporto]]: Hector il concierge *[[Riccardo Rossi (doppiatore)|Riccardo Rossi]]: Cedrick il fattorino *[[Giorgio Milana]]: Buzz McCallister *[[Pino Ferrara]]: Signor E. F. Duncan *[[Armando Bandini]]: Zio Frank McCallister *[[Monica Vulcano]]: Linnie McCallister *[[Mario Milita]]: Ufficilale Cliff *[[Renato Cortesi]]: Gangster Johnny (tv) |note= }} '''''Mamma, ho riperso l'aereo – Mi sono smarrito a New York''''', film statunitense del 1992 con [[Macaulay Culkin]], regia di [[Chris Columbus]]. ==Frasi== {{cronologico}} *{{NDR|A Fuller, sottraendogli la soda}} Ehi, piano con i beveraggi! I pannolini sono in valigia! ('''Frank McCallister''') *Come può essere Natale senza un [[albero di Natale]], mamma?! ('''Kevin McCallister''') *Quando capitate da queste parti, godetevi un soggiorno degno di un re! Provate l'esperienza del Plaza Hotel, l'albergo più eccitante di New York! Per prenotazioni telefonate al numero 1-800-65321! {{NDR|[[Pubblicità dai film|spot pubblicitario]] del Plaza Hotel di New York}} *C'è lo zio Frank che si fa la doccia. Ha detto che se entro là dentro e lo vedo nudo mi si blocca la crescita e non sarò mai un uomo. Non capisco il perché. ('''Kevin McCallister''') *{{NDR|Rivolto al nipote Kevin}} Fuori di qui, piccolo ficcanaso pervertito, o te le suono di santa ragione! {{NDR|Kevin se la svigna}} Ah, sei proprio un mito, Frankie! ('''Frank McCallister''') *{{NDR|La famiglia si è svegliata in ritardo, come nel film precedente, in coro}} Anche questa volta! Aaaah! ('''Kate e Peter McCallister''') *{{NDR|Rattristito}} Oh, no... La mia famiglia è in Florida, e io a New York... {{NDR|sorridendo}} La mia famiglia è in Florida, e io... a New York! ('''Kevin McCallister''') *{{NDR|Dopo aver infilato la mano con un guanto ricoperto di nastro adesivo nel secchiello delle offerte}} Ora ci daranno un altro soprannome: i ladri del nastro isolante! Eh? ('''Marv Merchants''') *{{NDR|Al telefono, con voce rallentata per darle un tono più adulto}} Salve, sono Peter McCallister senior. Vorrei prenotare una stanza, prego. Con un letto molto grande, un televisore e uno di quei piccoli frigoriferi che si aprono con la chiave. Carta di credito? Ma certo! ('''Kevin McCallister''') *No, non credo che Kevin sappia usare una carta di credito. ('''Kate McCallister''') *{{NDR|Guardando terrorizzato il film fittizio ''Angels with Even Filthier Souls''}} Guarda che sta dicendo una balla! ('''Kevin McCallister''') *{{NDR|Rivolto a Kevin}} Ah, andata e ritorno per Miami! Che c'è, hai sbagliato aereo, moccioso? ('''Marv Merchants''') *Si può scherzare con un sacco di cose, ma non si può scherzare con i bambini malati. ('''Kevin McCallister''') *{{NDR|Rivolto a Kate che vuole andare in giro di sera a cercare Kevin}} Signora, ci sono centinaia di malintenzionati là fuori, armati fino ai... {{NDR|Kate lo schiaffeggia}} Si copra bene, perché si gela in strada... {{NDR|piagnucola dispiaciuto}} ('''Hector''') *{{NDR|Dopo che Kevin li fotografa nel tentativo di svaligiare il negozio di giocattoli}} Ero pettinato, Harry? ('''Marv Merchants''') *{{NDR|Prima di rompere la vetrina con un sasso, insieme al messaggio del signor Duncan}} Ci siamo. Comincia la battaglia. Un altro Natale in trincea... ('''Kevin McCallister''') *{{NDR|Maledicendo Kevin}} Boia, farabutto, mascalzone, pisciasotto! Io ti ammazzo! ('''Harry Lime''') *{{NDR|Dopo tutte le torture che ha subito}} Comincio ad arrabbiarmi sul serio. {{NDR|starnutisce}} ('''Marv Merchants''') *{{NDR|Prendendo in giro Marv}} Un bambino riesce sempre a cavarsela. ('''Kevin McCallister''') *{{NDR|Rivolto a Kevin}} Spero che i tuoi ti regalino una lapide per Natale! ('''Marv Merchants''') *{{NDR|A Harry}} Era il rumore di una cassetta per gli attrezzi che rotolava giù per la scale! {{NDR|Harry e Marv mettono il loro nasi schiacciati}} ('''Marv Merchants''') *{{NDR|Rivolto a Kevin}} Avrai anche vinto la battaglia, caccola, ma la guerra l'hai persa! ('''Marv Merchants''') *{{NDR|Rivolta a Harry e Marv che tentano di uccidere Kevin con una pistola}} Lasciatelo andare! Kevin, scappa! ('''Signora dei piccioni''') *Finiremo sui giornali, Harry! Ci pensi? Diventeremo famosi! ('''Marv Merchants''') *Caro signor Duncan, ho rotto la sua vetrina per catturare quei mascalzoni. Mi dispiace. È assicurato? Se non lo è, le manderò un po' di soldi. Ammesso che torni a Chicago. Buon Natale, Kevin McCallister. P.s. Grazie per le tortorelle. ('''Lettera legata al sasso di Kevin McCallister''') ==Dialoghi== {{cronologico}} *'''Buzz McCallister''': Signore e signori della giuria, vorrei chiedere scusa alla mia famiglia per tutto il disagio che le ho procurato.<br>'''Kevin McCallister''': Come?!<br>'''Buzz McCallister''': Il mio è stato uno scherzo infantile, nonché inopportuno.<br>'''Frank McCallister''': Infantile o no, è stato maledettamente divertente! {{NDR|lui e Fuller ridono}}<br>'''Buzz McCallister''': E vorrei chiedere scusa anche a mio fratello. Kevin, ti chiedo scusa.<br>'''Kate McCallister''': Ah, Buzz, sei stato molto carino. {{NDR|applausi da parte di tutta la famiglia}} Kevin, non hai niente da dire?<br>{{NDR|Tutti guardano male Kevin}}<br>'''Buzz McCallister''' {{NDR|sussurrando a Kevin}}: Ti ho fregato, brutto piantagrane!<br>'''Kevin McCallister''': Io non chiedo scusa! L'ho fatto perché Buzz mi ha umiliato! E siccome lui la fa sempre franca, l'ho voluto punire! Me ne infischio se il vostro viaggio idiota in Florida sarà un fiasco! Quando mai si va a passare il Natale ai Tropici?! È pazzesco!<br>'''Kate McCallister''': Kevin!<br>'''Peter McCallister''': Kevin, esci di qui e stanotte dormirai in soffitta!<br>'''Fuller''': Sì, con me. {{NDR|beve un sorso di soda}}<br>'''Kevin McCallister''': Sono abituato agli incubi.<br>'''Frank''': Vedi di non rovinarmi il viaggio, piccolo intrigante! Tuo padre ci ha speso un bel po' di soldi!<br>'''Kevin McCallister''' {{NDR|sarcastico}}: No, cercherò di non rovinarti il divertimento, signor Scroccone! {{NDR|se ne va, e i suoi parenti rimangono stupiti}}<br>'''Buzz McCallister''': Quello ha le pigne nel cervello! *'''Kevin McCallister''': {{NDR|riferito a Buzz}} Mi ha chiamato "piantagrane" e poi non voleva scusarsi, ha solo recitato la commedia!<br>'''Kate McCallister''': D'accordo, allora perché non resti quassù a meditarci sopra? Quando sarai disposto a fare le scuse a Buzz e al resto della famiglia potrai riscendere.<br>'''Kevin McCallister''': Io non chiederò mai scusa a Buzz! Preferirei baciare la tavoletta del water!<br>'''Kate McCallister''': Allora resterai quassù fino a domattina!<br>'''Kevin McCallister''': Bene! Tanto non voglio scendere! Non mi fido di nessuno in questa famiglia! E sai una cosa? Se avessi dei soldi miei andrei in vacanza per conto mio, da solo, senza nessuno di voi! Così potrei divertirmi come voglio io!<br>'''Kate McCallister''': [[Mamma, ho perso l'aereo|L'anno scorso sei stato esaudito.]] Non si sa mai.<br>'''Kevin McCallister''': Lo spero tanto! * '''Kate McCallister''' {{NDR|distribuendo ai familiari i biglietti del volo per Miami nel pullmino dell'American Airlines}}: 8, 9, 10, 11, 12, 13...{{NDR|non vede Kevin nel pullmino}} Dov'è Kevin?!<br>'''Kevin McCallister''': 14. È meglio che lo tenga io il mio biglietto, sareste anche capaci di mollarmi! *'''Peter McCallister''': Che ti succede, tesoro?<br>'''Kate McCallister''': La solita sensazione.<br>'''Peter McCallister''': Abbiamo dimenticato qualcosa?<br>'''Kate McCallister''': No. Questa volta non credo, ma... Ho quella sensazione...<br>'''Peter McCallister''': Brutti ricordi, tutto qui. Abbiamo fatto tutto. Abbiamo portato tutto. Abbiamo portato tutti. Non c'è nulla di cui preoccuparsi.<br>'''Kate McCallister''': Sì... Sì, hai ragione.<br>'''Peter McCallister''': Eh... Non c'è nulla di cui preoccuparsi. *{{NDR|La famiglia McCallister si passa i bagagli al nastro nell'area arrivi dell'International Airport di Miami}}<br>'''Peter McCallister''': E questa è di Kevin, dalla a Kevin.<br>'''Kate McCallister''': Da' questa a... {{NDR|Frank si rifiuta, perciò bassa il borsone a alla zia Leslie}} Da' questa a Kevin.<br>'''Leslie McCallister''': Dai questa a Kevin.<br>'''Tracy McCallister''': Dai questa a Kevin.<br>'''Linnie McCallister''': Kevin.<br>'''Buzz McCallister''': Dai questa a Kevin.<br>'''Rod McCallister''': Dalla a Kevin.<br>'''Sondra McCallister''': Dai questa a Kevin.<br>'''Megan McCallister''': Dalla a Kevin.<br>'''Jeff McCallister''': Dai questa a Kevin.<br>'''Brooke McCallister''': Dai questa a Kevin.<br>'''Fuller''': Tieni, Kevin. {{NDR|si gira, ma anziché Kevin vede due anziani signori, allora passa nuovamente il bagaglio a chi ha di fianco}} Kevin non c'è.<br>'''Brooke McCallister''': Kevin non c'è.<br>'''Jeff McCallister''': Kevin non c'è.<br>'''Megan McCallister''': Kevin non c'è.<br>'''Sondra McCallister''': Kevin non c'è.<br>'''Rod McCallister''': Kevin non c'è.<br>'''Linnie McCallister''': Kevin non c'è.<br>'''Tracy McCallister''': Kevin non c'è.<br>'''Leslie McCallister''': Kevin non c'è.<br>'''Kate McCallister''' {{NDR|sovrappensiero}}: Ok... Kevin non c'è.<br>'''Peter McCallister''' {{NDR|scioccato}}: Cosa?!<br>'''Kate McCallister''': Ahahah! {{NDR|poi si rende conto di aver smarrito Kevin un'altra volta}} Kevin! {{NDR|sviene}} *'''Kate McCallister''': {{NDR|lasciare Kevin da solo}} Sta diventando una specie di tradizione nei viaggi della famiglia McCallister.<br>'''Peter McCallister''': Sembrerà strano, ma i bagagli non li perdiamo mai! {{NDR|ridono}} *{{NDR|Harry e Marv, fuggiti di galera, si sono nascosti all'interno di un furgone che trasporta del pesce}}<br/> '''Harry''': Senti questo odore?<br/>'''Marv''': Sì!<br/>'''Harry''': Sai cos'è?<br/>'''Marv''': Pesce!</br>'''Harry''': È libertà!<br/>'''Marv''': No, è pesce!</br>'''Harry''': È liberta! Libertà e soldi!<br/>'''Marv''': Ok, ok, è libertà!</br>'''Harry''': Usciamo di qui prima che qualcuno ci veda.<br/>'''Marv''' {{NDR|borbottando tra sé}}: È pesce! *'''Harry''': Una gran bella trovata: evadere dal carcere per rubare 14 cents a un Babbo Natale.<br/>'''Marv''': Tutto fa brodo! Ora ci daranno un altro soprannome: i ladri del nastro isolante! Eh? *{{NDR|Entrando nel Plaza Hotel}}<br>'''Kevin McCallister''': Mi scusi, la portineria?<br>'''Passante''':<ref>Interpretato da [[Donald Trump]], proprietario a quel tempo proprio del Plaza Hotel.</ref> In fondo al corridoio, a sinistra.<br>'''Kevin McCallister''': Grazie. *'''Cedrick''': Sa, [[Herbert Hoover]] una volta ha dormito a questo piano.<br>'''Kevin McCallister''': Quello degli aspirapolvere?<br>'''Cedrick''': No, il... il presidente! *'''Cedrick''': Tutto bene, signore? La temperatura della stanza è ok?<br>'''Kevin McCallister''': Tutto ok.<br>'''Cedrick''': Mh. Bene. Eh... {{NDR|fa un gesto con la mano per chiedere la [[mancia]]}}<br>'''Kevin McCallister''': Oh, mi scusi. {{NDR|gli dà una gomma da masticare}} Se ne vuole ancora non faccia complimenti.<br>'''Cedrick''': Grazie. *'''Cameriere''' {{NDR|mentre gli serve il gelato}}: Due cucchiai, signore?<br>'''Kevin McCallister''': Due? Faccia tre. Non devo guidare. Grazie. *{{NDR|Il film fittizio ''Angels with Even Filthier Souls'', sequel di ''Angels with Filthy Souls'' da ''[[Mamma, ho perso l'aereo]]''}}<br>'''Gangster Johnny''': Resta dove sei!<br>'''Donna del gangster''': Sono io, Johnny!<br>'''Gangster Johnny''': Lo sapevo che eri tu! Ti fiuto fin da quando esci dall'ascensore!<br>'''Donna del gangster''': Questo mi lusinga Johnny, ma sono tre giorni che non ci vediamo.<br>'''Gangster Johnny''': Eri qui anche ieri sera! Prova a negarlo!<br>'''Donna del gangster''': No, io cantavo al Blue Monkey ieri sera.<br>'''Gangster Johnny''': Tu eri qui e ti sbaciucchiavi con mio fratello!<br>'''Donna del gangster''': Questa è una menzogna, Johnny! Non è vero!<br>'''Gangster Johnny''': Non m'incanti, sai? Tu ti sbaciucchi con tutti quelli che ti capitano! Snuffy, Al, Leo, Little Moe... Sì, proprio lui, lo zoppo! Cheeks, Boney Bob, Cliff... E potrei continuare all'infinito, baby! <br>'''Donna del gangster''': Non hai capito niente di me!<br>'''Gangster Johnny''': E va bene. Io forse ti credo. Ma il mio mitra no!<br>'''Donna del gangster''': Johnny! Sei l'unico anatroccolo nel mio stagno!<br>'''Gangster Johnny''': Mettiti in ginocchio di fronte a me e dimmi che mi ami!<br>'''Donna del gangster''': Baby, andrei sulla Luna per te!<br>'''Gangster Johnny''': Non basta, devi essere più convincente!<br>'''Donna del gangster''': Se il mio cuore fosse un oceano, Lindy dovrebbe pilotare due aerei per attraversarlo!<br>'''Gangster Johnny''': Mh, forse sono un po' rimbambito, ma stavolta mi hai convinto! Ecco perché ti lascerò andare. Conterò molto lentamente fino a 3, per darti il tempo di portare la tua lurida, bugiarda, spregevole carcassa fuori da questa stanza! 1, 2... 3! Buon Natale, maledetto animale! E felice anno nuovo! *'''Harry''': Quali sono i negozi che alla vigilia di Natale hanno contanti a palate che a nessuno viene in mente di rubare?<br/>'''Marv''': I negozi di dolciumi!<br/>'''Harry''': I dolci costano solo pochi centesimi, Marv! Ecco, che cosa avevo in mente... Giocattoli!<br/>'''Marv''': Sei geniale, Harry, che forza!<br/>'''Harry''': Si! Chi è così stupido da svaligiare un negozio di giocattoli la vigilia di Natale?<br>'''Marv''': Ci siamo noi, Harry! *'''E. F. Duncan''': Vedi quest'albero? Per mostrarti che apprezziamo la tua generosità ti permetto di scegliere uno degli oggetti che vedi su quest'albero e di portartelo a casa.<br>'''Kevin McCallister''': Gratis?<br>'''E. F. Duncan''': Certo. E... Posso darti un consiglio? <br>'''Kevin McCallister''': Certo.<br>'''E. F. Duncan''': Allora prendi una [[tortora|tortorella]].<br>'''Kevin McCallister''': Posso prenderne due?<br>'''E. F. Duncan''': Certo, due tortorelle. Ora ti dico cosa devi fare: una la terrai tu e l'altra la darai a una persona molto, molto speciale. Vedi, le tortore sono il simbolo dell'amicizia e dell'amore. Così finché ognuno di voi avrà la sua tortorella resterete amici per la vita.<br>'''Kevin McCallister''': Wow! Questo non lo sapevo. Credevo che fosse solo nella canzone.<br>'''E. F. Duncan''': Infatti. È proprio per questa ragione che la canzone lo dice.<ref>Il dialogo si riferisce alla canzone natalizia ''[[:w:Twelve Days of Christmas|Twelve Days of Christmas]]''. «On the twelfth day of Christmas, my true love sent to me [...] Two turtle doves.»</ref> *'''Signora dei piccioni''': Io non sono sempre stata così, sai? <br> '''Kevin McCallister''': Ah, sì? E prima com'era? <br> '''Signora dei piccioni''': Avevo un lavoro, una casa... Avevo una famiglia... <br> '''Kevin McCallister''': Aveva dei bambini? <br> '''Signora dei piccioni''': No... Come li avrei voluti... Ma l'uomo che amavo non volle più saperne di me e mi spezzò il cuore. E dopo, ogni volta che un uomo diceva di amarmi, non gli credevo e scappavo. Non mi fidavo più di loro. <br> '''Kevin McCallister''': Non si offenda, ma questa mi sembra una cosa piuttosto stupida. <br> '''Signora dei piccioni''': Avevo paura che mi si spezzasse di nuovo il cuore. Vedi, ogni tanto ti fidi di qualcuno e poi quando le cose finiscono si dimenticano di te. <br> '''Kevin McCallister''': Forse sono troppo occupati e forse si dimenticano di ricordarsi di lei, tutto qui. Non credo che la gente voglia dimenticare, succede e basta. Mio nonno dice che se non avessi la testa avvitata la dimenticherei subito sull'autobus. <br> '''Signora dei piccioni''': Sento che se mi fidassi di qualcuno il cuore mi si spezzerebbe di nuovo. <br> '''Kevin McCallister''': Sì, posso capirla. Una volta avevo un bel paio di pattini a rotelle e pensavo che se li avessi messi li avrei rotti, così li ho tenuti nella scatola e sa cos'è successo? <br> '''Signora dei piccioni''': No. <br> '''Kevin McCallister''': I piedi sono cresciuti e non li ho mai messi fuori dal parco. Li ho messi solo un paio di volte in camera mia. <br> '''Signora dei piccioni''': Il cuore di una persona e i suoi sentimenti non sono pattini a rotelle! <br> '''Kevin McCallister''': Io non sono del suo parere. Se uno il cuore non lo usa, che differenza fa se si rompe? Se uno se lo tiene per sé, forse fa la stessa fine dei miei pattini a rotelle, e quando uno si decide a usarli è troppo tardi. Bisogna correre il rischio, non c'è niente da perdere. <br> '''Signora dei piccioni''': C'è un po' di verità in questo. <br> '''Kevin McCallister''': Lo credo anch'io. Forse il suo cuore è spezzato, ma ce l'ha ancora. Se non lo avesse più non sarebbe così gentile. *'''Gangster Johnny''' {{NDR|in tv}}: Resta dove sei!<br>'''Hector''': Sono il concierge, signore.<br>'''Gangster Johnny''' {{NDR|in tv}}: Lo sapevo che eri tu! Ti fiuto fin da quando esci dall'ascensore! {{NDR|Hector, perplesso, si da un'annusata}} Eri qui anche ieri sera! prova a negarlo!<br>'''Hector''': Ehm... Sì, signore. Ero... qui.<br>'''Gangster Johnny''' {{NDR|in tv}}: Tu eri qui e ti sbaciucchiavi con mio fratello!<br>'''Hector''' {{NDR|risatina isterica}}: Io temo che si sbagli, signore.<br>'''Gangster Johnny''' {{NDR|in tv}}: Non m'incanti, sai? Tu ti sbaciucchi con tutti quelli che ti capitano! Snuffy, Al, Leo, Little Moe… Sì proprio lui, lo zoppo! Cheeks, Boney Bob, Cliff... e potrei continuare all'infinito, baby!<br>'''Cliff''': No! Non è vero!<br>'''Hector''': Ehm... sono davvero desolato signore, ma... temo che lei si sbagli. Noi stiamo cercando un ragazzino!<br>'''Gangster Johnny''' {{NDR|in tv}}: E va bene. Io forse ti credo. Ma il mio mitra no! Mettiti in ginocchio di fronte a me e dimmi che mi ami!<br>'''Hector''': Va bene... in ginocchio... ah, ci mancava anche questa. Io ti amo!<br>'''Gangster Johnny''' {{NDR|in tv}}: Non basta, devi essere più convincente!<br>'''Hector''': Ah... insieme.<br>'''Tutti''': Io ti amo!<br>'''Gangster Johnny''' {{NDR|in tv}}: Forse sono un po' rimbambito, ma stavolta mi hai convinto! Ecco perché ti lascerò andare.<br>'''Cedrick''': Oh, meno male.<br>'''Gangster Johnny''' {{NDR|in tv}}: Conterò molto lentamente fino a 3, per darti il tempo di portare la tua lurida, bugiarda, spregevole carcassa fuori da questa stanza! {{NDR|Hector e suoi colleghi cominciano scappare via terrorizzati}} 1, 2... {{NDR|in tv si sentono gli spari del mitra, e la risata diabolica del Gangster Johnny mentre le persone dell'albergo lo guardano preoccupati}} 3! Buon Natale, maledetto animale! {{NDR|spara dei colpi}} E felice anno nuovo! {{NDR|spara un altro colpo}}<br>'''Hector''' {{NDR|rivolto alle persone dell'albergo}}: Restate nelle vostre stanze! Questa è un'emergenza! C'è in giro un cliente pazzo armato di mitra! *'''Kate McCallister''': Ma che hotel è questo, che permette a un bambino di alloggiare da solo?!<br>'''Signora Stone''': Il bimbo ha raccontato una storia molto convincente!<br>'''Kate McCallister''': Che razza di idioti lavorano in questo albergo?!<br>'''Signora Stone''': I migliori di New York! {{NDR|Hector e Cedrick sorridono orgogliosamente}} *{{NDR|Mentre svaligiano le casse del Duncan's Toy Chest}}<br>'''Harry Lime''': Buon Natale, Harry!<br>'''Marv Merchants''': Felice anno nuovo, Marv! *{{NDR|Marv e Harry stanno scendendo da una fune}}<br>'''Marv Merchants''': Harry, cos'è quest'odore, acqua di colonia?<br>'''Harry Lime''': Non è acqua di colonia! È kerosene! È sulla fune. <br>'''Marv Merchants''': Chissà perché l'avranno bagnata col kerosene!<br>{{NDR|Kevin, già sceso dalla fune, accende un fiammifero per incendiare la fune}}<br>'''Kevin McCallister''': Buon Natale! *{{NDR|Davanti ai poliziotti dopo che hanno messo loro le manette}}<br>'''Marv Merchants''': Siamo rimasti senza! È stata sua l'idea di chiuderci nel negozio per rubare i soldi destinati ai bambini!<br>'''Harry Lime''' {{NDR|gli dà un calcio, nel maglione di Marv esce fuori un altro dei piccioni}}: Sta' zitto, Marv! Hai il diritto di non parlare, lo sai!<br>'''Marv Merchants''': È un po' nervoso. Sa, siamo evasi dalla prigione qualche giorno fa.<br>'''Harry Lime''' {{NDR|gli dà un altro calcio}}: Sta' zitto, ho detto! Cretino! *'''Kevin McCallister''' {{NDR|[[Preghiere dai film|pregando]] davanti all'albero di natale vicino al Rockefeller Center}}: So di non meritare il Natale anche se ho fatto una buona azione. Non voglio nessun regalo. Invece, voglio rimangiarmi tutte le cose cattive che ho detto alla mia famiglia. Anche se loro non si rimangiano quelle che hanno detto a me. Non mi importa. Li amo tutti. Incluso Buzz. Se non è possibile poterli vedere tutti, mi basterebbe la mamma. E finché vivrò non desidererò nient'altro. Voglio solo rivedere la mamma. So che questa sera non sarà possibile, ma promettimi che potrò rivederla, prima o poi. Quando vuoi tu. Anche se per una volta sola e per un paio di minuti. Voglio solo chiederle scusa.<br>'''Kate McCallister''': Kevin!<br>'''Kevin McCallister''': Mamma...? Cavolo, sei stato un razzo! *'''Fuller''': Ehi, per la miseria! È mattina! È la mattina di Natale!<br>'''Kevin McCallister''': Fuller, non farti troppe illusioni.<br>'''Fuller''': Eh?<br>'''Kevin McCallister''': Non credo che Babbo Natale capiti negli alberghi.<br>'''Fuller''': Ma sei scemo? Lui è onnipresente! Va dappertutto! *'''Kevin McCallister''': Buon Natale!<br>'''Signora dei piccioni''': Kevin, Buon Natale!<br>'''Kevin McCallister''': Ho una cosa per lei.<br>'''Signora dei piccioni''': Che cos'è?<br>'''Kevin McCallister''': È una tortorella. Una per me, una per lei. Finché avremo una tortorella per uno saremo amici per la pelle.<br>'''Signora dei piccioni''': Oh, Kevin... Grazie.<br>'''Kevin McCallister''': Non la dimenticherò mai. Lo giuro. {{NDR|si abbracciano}} ==[[Explicit]]== {{explicit film}} '''Cedrick''': Il conto del servizio in camera del signor Kevin McCallister. Buon Natale signore. {{NDR|fa il gesto per chiedere la mancia}}<br>'''Buzz McCallister''': Ah. {{NDR|Buzz gli da in mano la gomma che stava masticando}}<br>'''Cedrick''': Un vizio di famiglia. Già. {{NDR|se ne va}}<br>'''Buzz McCallister''' {{NDR|leggendo il conto del servizio in camera dei McCallister}}: Un Natale indimenticabile. {{NDR|chiamando Peter}} Papàààà!<br>'''Peter McCallister''' {{NDR|fuori schermo; furioso chiama il figlio dall'hotel}}: Kevin! Hai speso 967 dollari di servizio in camera?! {{NDR|Kevin, spaventato, sussulta e scappa, poi scorrono i titoli di coda}} ==Note== <references/> ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{Mamma, ho perso l'aereo}} [[Categoria:Film commedia]] [[Categoria:Film natalizi]] eygui8va0v9vacwns7zuuqvox34mzvr Valentino Rossi 0 11510 1350723 1350166 2024-11-07T18:50:19Z Danyele 19198 /* Citazioni */ semplificazioni 1350723 wikitext text/x-wiki [[File:Valentino Rossi 2010 Qatar.jpg|thumb|upright=1.2|Valentino Rossi (2010)]] '''Valentino Rossi''' (1979 – vivente), pilota motociclistico, pilota automobilistico e dirigente sportivo italiano. ==Citazioni di Valentino Rossi== {{cronologico}} *Quando giro vicino agli altri piloti mi trasformo, ma credo sia così per tutti. A Jerez, per un filmato pubblicitario, io, Capirossi e Harada dovevamo fare tre giri lenti dietro Lucchi che aveva la telecamera: tanto per cominciare Loris è uscito dai box con una gomma nuova, poi abbiamo iniziato a curarci e, alla fine, ci siamo sfidati come se fosse stato l'ultimo giro del mondiale. Capirossi ha girato in 1'45"2, tempo quasi da record, e Harada si picchiava il dito sulla tempia come per dire: "Ma siete matti".<ref name="Gasparini">Dall'intervista di Gianluca Gasparini, ''[http://archiviostorico.gazzetta.it//1998/febbraio/28/Rossi_prenota_cinque_mondiali_ga_0_98022810313.shtml Rossi prenota cinque mondiali]'', ''La Gazzetta dello Sport'', 28 febbraio 1998.</ref> *In pista non si può pretendere che ci sia amicizia. Posso aiutare un compagno spontaneamente. Però, se mi chiedono di far passare qualcuno, dico sì e poi non lo faccio. Mi capitò una volta nelle minimoto e si incavolarono di brutto, ma è stata una soddisfazione enorme. Così come mi arrabbierei se sapessi che fanno fermare un altro per favorire me. Il vero [[Giochi di squadra|gioco di squadra]] è andare d'accordo fuori.<ref name="Gasparini"/> *{{NDR|Sul [[Gran Premio motociclistico del Qatar 2007]]}} [...] se io guidavo una Fiat, Stoner aveva un'Alfa. [...] Questa prima gara delle 800 ha detto che ci mancano 35 cavalli. Mi verrebbe da chiedere alla Ducati se quella è una 800...<ref>Citato in ''[https://www.gazzetta.it/Motori/Motomondiale/Primo_Piano/2007/03_Marzo/10/parlato.shtml Rossi: "Ma la Ducati è una 800?"]'', ''gazzetta.it'', 10 marzo 2007.</ref> *La [[Classe 500|500]] è una moto da trattare con delicatezza, altrimenti ti sbatte a terra in un attimo. Una moto che solo una decina di driver sono in grado di sfruttare appieno.<ref>Da ''Motociclismo'', luglio 2002; citato in Marco Riccardi, ''[https://www.motociclismo.it/epoca-motomondiale-2002-yamaha-yzr500-dettagli-tecnici-moto-81511 Motomondiale 2002: Yamaha YZR500, l'ultima corvée]'', ''motociclismo.it'', 30 ottobre 2022.</ref> *{{NDR|Nel 2007, sulla [[Ducati Desmosedici]]}} Sinceramente, in tutta la mia carriera non ho mai corso contro una moto che va così più forte delle altre...<ref>Dall'intervista di Paolo Beltramo al termine del Gran Premio di Cina, Italia 1, 6 maggio 2007; [https://www.youtube.com/watch?v=c30S15a8Acw video] disponibile su ''youtube.com'' a 51 min 23 sec.</ref> *Sono stato crocifisso e condannato prima delle necessarie verifiche. Sono stato sui giornali più in questi ultimi giorni che non quando ho vinto i miei sette mondiali. Ho la coscienza pulita, questa storia si chiarirà al più presto. I professionisti che mi fanno la denuncia dei redditi mi hanno assicurato, come ho sempre chiesto di rispettare le regole, che questo hanno fatto. Da sette anni ho la mia residenza a Londra, in questa bella casa. Londra, non Paperopoli o un paradiso fiscale su qualche isoletta. L'ho scelta perché mi piace e per le esigenze del mio mestiere. Sono stato strumentalizzato, probabilmente perché il fisco italiano non è d'accordo con quello di altri paesi, come l'Inghilterra. Però la soluzione devono trovarla fra loro, senza prendersela con me. Mi hanno sbattuto come un mostro in prima pagina, prima con la storia completamente inventata con la Canalis, una persona che conosco appena. Poi, con un fascicolone pieno di numeri e numerini che è stato consegnato quasi prima alla stampa che a me.<ref>Citato in ''[http://www.repubblica.it/2007/08/sezioni/sport/valentino-evasione/valentino-tg5/valentino-tg5.html Valentino Rossi si difende "Sono stato crocifisso"]'', ''repubblica.it'', 14 agosto 2007.</ref> *Sulle tasse ho sbagliato. Se ho rivisto la cassetta del mio monologo estivo? Sì, certo che l'ho rivista quella cassetta; era davvero un brutto momento e di sicuro oggi una cosa così non la rifarei. Non in quel modo. Era la trovata di uno che aveva molta pressione addosso. Avrei voluto farmi intervistare ma in quel momento non trovavo le persone di cui mi fidavo e, comunque, dovevo reagire perché i media mi stavano massacrando. Ho la coscienza a posto. E se ho commesso qualche piccolo errore è solo per superficialità o perché ho trascurato alcuni aspetti della mia vita. Quello che è accaduto è stata una vera e propria lezione di vita. E tra le lezioni metterei anche un bel pensiero: tra un mito indistruttibile e un mostro sbattuto in prima pagina c'è un ragazzo che ama correre in moto. Ecco, quello sono io.<ref>Citato in ''[http://www.repubblica.it/2007/08/sezioni/sport/valentino-evasione/rossi-intervista/rossi-intervista.html Il Secondo Valentino "Sulle tasse ho sbagliato"]'', ''repubblica.it'', 3 novembre 2007.</ref> *Io sono Valentino Rossi, non mi sembra giusto che io debba correre con la moto più lenta e che per giunta si rompe sempre. L'unica cosa che mi manca è mettermi la divisa da meccanico che usano in Giappone e vedere cosa fare per far andare più forte la moto... Il guaio di oggi proprio non ci voleva, meritavo di fare due o tre punti e quindi arrivare al secondo posto.<ref> Citato in ''[http://www.repubblica.it/2007/03/motori/motogp/stagione-2007/motori-rossi-2007-parla/motori-rossi-2007-parla.html Rossi: "Ho sofferto per nulla Non è giusto correre così"]'', ''repubblica.it'', 4 novembre 2007.</ref> *La [[motocicletta|moto]] non è solo un pezzo di ferro, anzi, penso che abbia un'anima perché è una cosa troppo bella per non avere un'anima. La moto è come una bella donna, delle volte è arrabbiata, delle volte ti dà grandi soddisfazioni, ma devi sempre stare attento a non farla arrabbiare.<ref>Citato in ''[http://sport.repubblica.it/news/sport/motomondiale-rossi-la-moto-e-come-una-bella-donna/3711430 Motomondiale, Rossi: La moto è come una bella donna]'', ''repubblica.it'', 2 settembre 2009.</ref> *Come regalo di Natale vorrei indietro il [[Marco Simoncelli|Sic]].<ref>Citato in ''[http://www.lapresse.it/sport/motori/valentino-come-regalo-di-natale-vorrei-indietro-il-sic-1.104221 Valentino: Come regalo di Natale vorrei indietro il Sic]'', ''lapresse.it'', 26 dicembre 2011. {{collegamento interrotto}}</ref> *I miei tweet nel corso di [[Football Club Internazionale Milano|Inter]]-Novara? È successo un gran casino. Lo hanno detto ai giocatori e mi sono vergognato da matti. Io sono un grande tifoso dell'Inter e vedere perdere la mia squadra in casa contro una sulla carta più debole fa male, ma erano critiche costruttive.<ref>Citato in ''[https://web.archive.org/web/20120218040441/http://sport.virgilio.it/calcio/valentino-rossi-festeggia-33-anni.html Valentino Rossi festeggia 33 anni e pensa all'Inter: 'Ci manca Mourinho']'', ''virgilio.it'', 16 febbraio 2012. </ref> *Se avete problemi a prendere sonno vi consiglio la conferenza stampa di [[Zdeněk Zeman|Zeman]] in versione integrale.<ref>Citato in ''[https://web.archive.org/web/20120926200341/http://www.gazzetta.it/Motomondiale/MotoGP/25-09-2012/rossi-aragon-controprova-zeman-fa-addormentare-912717080515.shtml Rossi: "Aragon controprova. Zeman? Fa addormentare"]'', ''gazzetta.it'', 25 settembre 2012.</ref> *[...] Doriano {{NDR|[[Doriano Romboni|Romboni]]}} era come un eroe per me quando ero giovane. Nei primi anni '90 seguivo molto il Motomondiale e la classe 250. Con Max Biaggi e Loris Capirossi erano i tre più famosi in Italia. Ero un grande fan di Doriano e ho avuto la fortuna di conoscerlo molto bene, era un buon amico di mio padre Graziano. All'epoca avevo dieci anni, con me era sempre molto dolce e gentile.<ref>Da un'intervista a ''motogp.com''; citato in Stefano Borzacchiello, ''[https://www.dueruote.it/sport/motogp/2013/12/06/rossi-doriano-per-me-era-un-eroe.html Rossi: "Doriano per me era un eroe"]'', ''dueruote.it'', 6 dicembre 2013.</ref> *[[Ayrton Senna|Senna]] è stato un'ispirazione e, anche se sono passati 20 anni, il suo spirito sopravvive in tutti i piloti da corsa.<ref>Citato in ''[https://web.archive.org/web/20160305010304/http://www.tuttosport.com/motori/news/2014/05/01-293215/Rossi%3A+%C2%ABSenna,+il+suo+spirito+%C3%A8+vivo+in+tutti+i+piloti%C2%BB Rossi: «Senna, il suo spirito è vivo in tutti i piloti»]'', ''tuttosport.com'', 1º maggio 2014.</ref> *Ho iniziato a cambiare il mio stile di guida durante l'ultima parte del 2012 quando ancora pilotavo la Ducati. Ho iniziato a far uscire il busto rimanendo un po "appeso" guardando Stoner che lo faceva per correggere il sottosterzo. Il nuovo stile, quello poi adottato da Marquez e da tutti noi ora, è stato introdotto da Stoner ed in minor parte anche da Lorenzo perché in effetti più redditizio con questo tipo di moto e questo tipo di gomme. Io ho dovuto modificare anche la posizione della mani sul manubrio perché cambia totalmente la posizione in sella. Il cambio di stile è un po un evoluzione umana: quando una cosa funziona poi la fanno tutti gli altri.<ref>Citato in ''[http://fuoridaglischemi11.blogspot.com/2015/07/il-decimo-si-puo.html Il decimo. Si può?]'', ''fuoridaglischemi11.blogspot.com'', 30 luglio 2015.</ref> *[[Marc Márquez|Marquez]] non ha alcun rispetto degli avversari. Ti punta la gamba in pieno, sa che lui non cade e spera che cadi te. Io ho paura di stare in pista con Marquez. Non mi sento tutelato dalla race direction, lui lo fa apposta. [...] Marc alza il livello della competizione a dismisura, con me poi ci mette anche il carico, in fondo nel 2015 mi ha fatto perdere il mondiale. Ti viene a chiedere scusa [...] ma non è sincero. Le scuse possono capitare una volta, se però ti scusi sempre e non cambi mai allora significa che mi prendi per il c**o.<ref>Da un'intervista al termine del Gran Premio d'Argentina 2018; citato in ''[https://www.eurosport.it/motogp/marc-marquez-compie-30-anni-e-racconta-la-sua-verita-sulla-rottura-con-valentino-rossi-c-eravamo-ria_sto9400925/story.shtml Marc Marquez compie 30 anni e racconta la sua verità sulla rottura con Valentino Rossi: "C'eravamo riavvicinati ma..."]'', ''eurosport.it'', 17 febbraio 2023.</ref> *Perché sono stato così forte? Questa è una buona domanda. Io sono mancino, ma un mancino molto particolare. Sono più un ambidestro, riesco a fare le cose anche con la destra. Tanti piloti sono molto bravi a sinistra, avendo più problemi nelle pieghe a destra. A destra diventa più difficile, perché hai l'acceleratore. Il mio punto forte è che sono più forte a destra che a sinistra, ho quel poco di feeling in più che mi permette di entrare più veloce in curva. Penso che il mio segreto sia questo.<ref>Dall'intervista di Suzi Perry a BT Sports; citato in Stefano Ollanu, ''[https://www.formulapassion.it/motorsport/moto/motogp-rossi-il-segreto-del-successo-essere-ambidestro-mancino-destro-curve-feeling-yamaha-582349.html Rossi, il segreto del successo: "Essere ambidestro"]'', ''formulapassion.it'', 31 agosto 2021.</ref> *Io riguardo al [[Motomondiale 2006|2006]] ho molti rimpianti e posso dire dopo tanti anni che, dopo aver vinto un sacco di gare e un sacco di mondiali di fila, nel 2006 avevo un po' mollato. Non proprio mollato, però il mio rimpianto è che probabilmente potevo dare di più. Ma dopo i cinque titoli vinti di fila mi mancava il fuoco dentro. [...] Quello è stato un taglio netto ed è cominciata un'altra fase della mia carriera. Fino a lì ero stato invincibile. Quella era stata davvero una grande delusione: sono stato dieci giorni a casa, senza uscire, a girarmi a rigirarmi nel letto.<ref>Dall'intervista al podcast ''Mig Babol'' di Andrea Migno; citato in Matteo Senatore, ''[https://www.formulapassion.it/motogp/motogp-news/rossi-e-il-titolo-sfumato-nel-2006-il-rimpianto-e-che-potevo-dare-di-piu Rossi e il titolo sfumato nel 2006: "Il rimpianto è che potevo dare di più"]'', ''formulapassion.it'', 6 ottobre 2024.</ref> {{Int|''[https://web.archive.org/web/20121024113631/http://www.gazzetta.it/Motomondiale/MotoGP/23-10-2012/vale-punta-dito-motogp-troppo-noiosa-deve-cambiare-912992242428.shtml Vale punta il dito sulla MotoGP, "Troppo noiosa, deve cambiare"]''|Da un'intervista alla BBC; citato in ''gazzetta.it'', 23 ottobre 2012.}} *La mia sensazione è che si debba cambiare molto per il futuro, perché questo è il peggior momento da quando ci sono io. *È il momento peggiore perché le gare sono abbastanza brutte, anche se il livello è fantastico e le moto e i piloti velocissimi. Ma tutto è troppo perfetto. *A 20 anni si ha un'idea diversa dei [[trentenne|trentenni]]: si tende a pensare che siano già vecchi, ma per fortuna non è così, soprattutto se di mezzo c'è una moto. Questo non è uno sport estremo a livello di sforzo fisico, quindi si può rimanere al top per tanto tempo. *Quando arriva il weekend di gara sono felicissimo e non vedo l'ora di salire in moto: finché provo queste sensazioni, è giusto andare avanti. Quando cambierò atteggiamento, sarà il momento di dire basta. {{Int|''[https://www.repubblica.it/sport/moto-gp/2013/11/28/news/motogp_rossi_ducati_un_errore_lo_capii_dopo_tre_giri_ma_era_tardi_-72204705/ MotoGp, Rossi: "Ducati un errore. Lo capii dopo tre giri, ma era tardi"]''|Da un'intervista a ''Rolling Stone Italia''; citato in ''repubblica.it'', 28 novembre 2013.}} *La prima volta che ho guidato la Ducati è stato uno shock. Dopo tre giri ho pensato: "Siamo nella merda". Mi sono bastati per capire che avevo fatto un errore. *[...] troppo facile dire: "Me ne sto a casa" quando le cose vanno male. Non bisogna arrendersi. Si dice che quando attraversi un periodo difficile diventi più forte, secondo me non è vero. Sicuramente diventi più vecchio. *Casey {{NDR|[[Casey Stoner|Stoner]]}} ha fatto un lavoro incredibile con la Ducati e se riguardo la sua telemetria non capisco come abbia fatto. La gente pensa che Stoner fosse molto veloce, ma poco intelligente e per questo alla fine ha fatto il botto. Ma la realtà è che con la Ducati ha dovuto guidare sempre oltre il limite, andare più forte possibile. E se guidi così, alla fine ti schianti. *{{NDR|Su Casey Stoner}} [...] guidava in un modo incredibile. È unico. Se mi manca? In pista sì. Era un grande talento, difficile da battere. Fuori dalla pista no. Senza di lui, tra noi piloti va molto meglio. *{{NDR|Sulle vittorie}} Quelle che contano davvero sono quelle che ti fanno vincere il titolo. {{Int|''[https://www.ultimouomo.com/il-potere-di-valentino-rossi/ Il potere di Valentino Rossi]''|Citato in Federico Principi, ''ultimouomo.com'', 19 febbraio 2019.}} *Ormai nei weekend di gara quando sono nel camper non posso più uscire. Andare nel paddock è diventato impossibile. A Valencia era un macello, ci saranno state 20 mila persone nel paddock, come fai? Ho fatto fatica a dire di no al pass anche per molti miei amici. Anche quando vado al ristorante è meglio che ci vada alle 10.30 o alle 11 anziché alle 8.30. Starei anche più tempo a firmare autografi se la gente fosse meno pressante. Lo stress maggiore durante le gare ce l'ho per persone che mi vengono a bussare e mi chiedono autografi o interviste. {{NDR|Da un'intervista a [[Giorgio Terruzzi]], 2004}} *{{NDR|Sulla [[Yamaha YZR-M1]]}} Salire su una moto che mi sembra la mia moto mi rende più sereno e mi dà più motivazioni. È importante che ci sia il giallo, che ci sia Guido [l'adesivo con la caricatura del suo vecchio cane, ''nda''], soprattutto che la moto sia bella e abbia una colorazione stile Valentino Rossi. Ora si fa sempre più fatica con gli sponsor, però questa [indica la sua Yamaha del 2004, ''nda''] si riconosce che è la mia moto. {{NDR|Da un'intervista a Giorgio Terruzzi, 2004}} *Nel nostro sport il ''paraculismo'' oggi la fa da padrone. A essere paraculi e a fare finta di andare d'accordo con tutti si risparmia un sacco di tempo. Però a me piace di più com'era qualche anno fa: va bene stare con quelli di cui hai rispetto e che ti stanno simpatici, e con gli altri no. Non c'è bisogno che si vada d'accordo con tutti. {{NDR|Da un'intervista a [[Guido Meda]], Sky Sport, 2019}} *{{NDR|Sulla rivalità con [[Max Biaggi]]}} All'epoca si poteva ancora avere una rivalità così vera, più tosta di adesso. {{NDR|Da un'intervista a Guido Meda, Sky Sport, 2019}} {{Int|''[https://www.gazzetta.it/Moto/moto-GP/26-10-2019/motogp-rossi-suoi-400-gp-ecco-10-mio-cuore-welkom-urlo-350568921207.shtml Rossi e i suoi 400 GP: "Ecco i 10 nel mio cuore. Welkom da urlo"]''|Intervista di Paolo Ianieri, ''gazzetta.it'', 26 ottobre 2019.}} *Davanti a tutte c'è la prima vittoria con la Yamaha, [[Gran Premio motociclistico del Sudafrica 2004|Sud Africa 2004]]. Quello di Welkom è stato un momento importantissimo della mia carriera, il giorno dove il "mito", che magari suona brutto da dire, ma il mito di Valentino Rossi è esploso. Ho lasciato la Honda che allora era la moto superiore a tutte [...], tanto che dicevano che se non avevi la Honda non potevi vincere, e sono andato alla Yamaha che in quel periodo era veramente in difficoltà. A ripensarci adesso, sono stato veramente matto, uno scemo [ride, ''ndr'']. Non è stata una cosa molto intelligente. {{NDR|«Lo rifarebbe?»}} Lo rifarei di brutto, perché è stata la cosa più importante della mia carriera. Un conto era continuare a vincere con la Honda, e a volte sinceramente ho dei rimpianti, perché mi dico, "quante cazzo di gare avrei vinto se fossi rimasto altri 5 anni?". Magari avrei anche battuto Agostini. In Yamaha magari ne ho anche vinte di meno, però sono state le più belle. Quindi ho fatto bene. In quel periodo ero, non dico matto, ma molto coraggioso. {{NDR|«Lo è ancora?»}} Sì, ma allora ero molto più sfrontato. Ecco, questa vittoria è il coronamento della prima parte della mia carriera. È il momento più bello e finisce alla fine del 2005, il periodo in cui ho dominato, 10-12 vittorie l'anno, 100 punti di vantaggio, eccetera... *[...] nel 2007 è arrivato quello che mi doveva rimpiazzare, ovvero Casey Stoner, il nuovo Valentino Rossi, che mi ha battuto con la Ducati. Ma a quel punto ho fatto un'altra scommessa, dopo quella Yamaha: "Se date le Bridgestone anche a me lo frego, anche se è più giovane". Laguna Seca {{NDR|2008}} è stata la resa dei conti con Stoner, la gara che mi ha fatto vincere il Mondiale. {{NDR|«Quel weekend Casey girava mezzo secondo più veloce di tutti»}} Andava fortissimo nelle prove, aveva dominato, partiva in pole... Batterlo lì è stato veramente un highlight della mia carriera. *Barcellona 2009. [...] c'era Lorenzo, il nuovo Valentino Rossi. Quindi già ce n'erano due [altra risata, ''ndr'']. Lorenzo tosto, fortissimo, grande talento, molto convinto e concentrato. Dopo Barcellona eravamo a pari punti, lui, Stoner e io, tutti a 106. Ma lì è stata un'altra resa dei conti, lotta tutto il weekend all'ultimo sangue con Lorenzo, con sorpasso all'ultima curva. {{NDR|«Un sorpasso entrato nella storia»}} Io ero molto bravo nei testa a testa, e lui dichiarava "adesso voglio Valentino, prima o poi lo prendo all'ultimo giro, sono pronto a fargli il culo". E invece l'ho fregato io. Quello è stato un super sorpasso, emozionante. *Brno 1996 [...] è la prima vittoria. E la prima non si scorda mai. {{NDR|«È cambiato qualcosa dentro in quel momento?»}} Sì. Andavo forte, però vincere è diverso, è qualcosa che ti fa dire che allora puoi farcela. Avevo fatto il podio la gara prima a Zeltweg, e da lì sono partito... *Sono cresciuto sognando la [[Classe 500|500]]. Le guardavo in televisione [...]: la prima in assoluto che ricordo è Assen 1986. Le 500 erano le moto dei piloti grandi, Schwantz, Doohan, Spencer, Rainey, erano il top. {{Int|''[https://www.gpone.com/it/2021/04/23/motogp/rossi-il-10deg-titolo-nel-2006-lho-buttato-nel-2015-me-lhanno-rubato.html MotoGP, Rossi: "Il 10º titolo? Nel 2006 l'ho buttato, nel 2015 me l'hanno rubato"]''|Da un'intervista a ''La Gazzetta dello Sport'', 23 aprile 2021; citato in ''gpone.com''.}} *A me piace come mi sento, la sensazione, l'adrenalina che mi dà vincere, andare sul podio o solo fare una bella gara. Sto bene per qualche giorno. Mi piace quella sensazione lì. So benissimo che alla fine il tempo l'avrà vinta, purtroppo per tutti è così, ma provo con tutte le mie forse a rendergliela più difficile possibile. È questo il solo motivo per cui ancora corro. *Quello che perdi smettendo di fare quello che ti piace è più di quello che guadagni nello smettere quando sei all'apice della carriera. *Sono stato il primo pilota moderno della MotoGP, ho fatto per primo tante cose che sono diventate un insegnamento per tanti piloti di adesso. Ho iniziato giovanissimo, ma a 20 anni ero già in 500 e la mia strada è stata seguita da tutti. C' sono un po' di cose che ho fatto e a cui tutti hanno guardato. {{Int|''[https://www.formulapassion.it/motorsport/wec/rossi-velocita-abitui-non-mi-stanchero-mai-correre Rossi: "Alla velocità ti abitui, non mi stancherò mai di correre"]''|Da un'intervista al ''Frankfurter Allgemeine Zeitung''; citato in Alessandro Prada, ''formulapassion.it'', 23 gennaio 2024.}} {{NDR|Sulla [[MotoGP]]}} *In MotoGP negli ultimi anni c'è stata molta spinta [...]. Adesso è come la Formula 1. Vediamo prototipi con molta aerodinamica, sempre più cavalli, un esercito di ingegneri sullo sfondo e molti soldi. Le moto sono davvero, davvero, davvero veloci. Le corse motociclistiche sono sempre pericolose, sì, ma la MotoGP deve riflettere attentamente su dove vuole arrivare. Non devi esagerare. Mi piace la MotoGP come la Formula 1 per moto. Ma oltre 360 chilometri orari in rettilineo? È troppo... *Non mi stancherò mai di correre, anzi, mi sento molto stanco quando non corro, sento come se stessi perdendo tempo, mi dà fastidio. Sinceramente, quando non corro o non sono in moto o in macchina, mi manca qualcosa. Mi piace davvero il gusto, la sensazione e la felicità che provo quando guido. *C'è più pressione, più rischi, ma anche più soldi. *[..] la MotoGP è brutale, è selvaggia. La potenza, l'accelerazione. Chiunque abbia mai guidato la MotoGP difficilmente troverà qualcosa di paragonabile. ==''Pensa se non ci avessi provato''== ===[[Incipit]]=== Quando abbiamo scollinato verso sinistra, piegatissimi, in terza piena, a 170 all'ora, dalla mia Honda vedevo solo le marmitte superiori della sua Yamaha. Perché lui era ancora davanti a me, all'ingresso della curva che scavalca la collina. Nel punto in cui non hai più un orizzonte. Ero incollato a lui. Eravamo alla fase finale di un duello iniziato da otto piloti e finito con due. Noi due. Io e Biaggi. Alla resa dei conti del campionato 2001. Ultimo giro. Ultimo punto difficile. Ultimo attacco. Ultima possibilità, per me. ===Citazioni=== [[File:2001 Suzuka 8 Hours' Honda VTR1000SPW.jpg|thumb|upright=1.2|La [[Honda VTR 1000]] usata nel 2001 da Rossi e Colin Edwards alla [[8 Ore di Suzuka]]: «Si corre in due, ma si guida per quattro ore. Sono quattro gran premi in uno [...] Arrivi al box, lasci la moto al tuo compagno che ti sta aspettando sulla pit-lane: lui parte, tu vieni preso in consegna da uno staff del team che ti denuda, togliendoti tuta, guanti, casco, stivali. Nudo, ti portano nel retrobox, dove ci sono delle piccole piscine piene di enormi blocchi di ghiaccio, pensi che i giapponesi vogliano ucciderti provocandoti un collasso, invece poi scopri che quello shock ti aiuta a riprenderti; e la cosa buffa è che a metà del tuo turno di guida ti sogni quella piscina come fosse un miraggio nel deserto».]] *{{NDR|Sul [[circuito di Phillip Island]]}} [...] una pista fantastica, alla quale sono legatissimo. Dopo il lungo rettilineo di partenza raggiungi il mare con una serie di curve a volte ampie, a volte strette, con cambi di velocità e pendenza. Raggiungi e poi abbandoni il mare due volte, prima di imboccare la lunga rampa che ti fa salire verso l'alto, cioè al curvone a sinistra che scollina. Ma prima, c'è una variante velocissima: arrivi in quarta, a 200 all'ora, ti butti nel cambio di direzione "destra-sinistra" in terza marcia, a 170, e finalmente affronti quel lungo curvone in salita [...]. Quella è una delle curve in cui resti maggiormente in piega continuando a viaggiare ad alta velocità, senza poter guardare cosa c'è alla fine. È uno dei tratti più belli, veloci, difficili di tutto il Mondiale. Devi essere estremamente preciso e sensibile. Quello è un punto in cui il pilota fa la differenza. (cap. I, p. 9) *Mi piace sconfiggere un avversario veloce nell'ultimo giro. È un modo esaltante per vincere una gara. Certo, a volte sarebbe meglio togliersi dai guai cercando di andare in fuga, ma quando capisci che non potrai scappare non ti resta che aspettare l'ultimo giro. Che è una specie di ultima sfida. Ti sei preparato, hai studiato le traiettorie del tuo avversario, giro dopo giro hai capito dove lui è forte e dove è più debole, sai dove potrai attaccarlo. È uno dei momenti più emozionanti. Nell'ultimo giro puoi cogliere di sorpresa un pilota una volta sola, poi non ci casca più. Dopo è tutto più difficile. (cap. I, p. 10) *L'hotel del [[circuito di Motegi]] è situato su una collina, ed è immerso nel verde. Isolatissimo. È un luogo un po' inquietante, mi ricorda l'Overlook Hotel del film ''Shining''. È fatto uguale. Quando vado lì, mi viene in mente Jack Nicholson che diventa pazzo stando in quell'hotel. Perché lì, a Motegi, passi quattro giorni facendo sempre, esattamente, le stesse cose, in base a orari e regole fissi e immutabili. La mattina esci dalla tua stanza, scendi, vedi la gente del paddock, vai al tuo tavolo, quello che ti è stato assegnato. Già, perché il tavolo va prenotato per i quattro giorni della gara, non è come un ristorante normale dove arrivi e chiedi un tavolo in base alla gente che c'è con te; se i camerieri giapponesi, all'interno dello schema della sala, che portano sempre con sé, non vedono il tuo nome sul tavolo, non mangi. Anche se è vuoto. Quindi, scendi, vedi la stessa gente, vai allo stesso tavolo, mangi le stesse cose; esci, prendi lo scooter, fai la stessa strada per entrare in circuito, vai sempre nell'ufficio che ti hanno assegnato, fai le prove, finita la giornata di lavoro risali sullo stesso scooter, rifai la stessa strada, torni nella tua stanza, poi scendi e ti metti a cenare allo stesso tavolo, mentre rivedi di fianco a te le stesse persone... Ecco, in Giappone, a Motegi, passi quattro giorni così. (cap. II, p. 45) *[...] in [[Honda]] la cosa più importante è l'affermazione della propria tecnologia, da sviluppare attraverso le corse per poi trasferirla sul prodotto di serie. In Honda, l'importante è dimostrare che si vince per merito della moto, quindi è necessario chiudere le gare col primo, il secondo e il terzo posto. [...] durante la stagione 2003, cioè all'apice del nostro successo, nel momento in cui eravamo difficilmente battibili, ho iniziato ad avere la sensazione che, vincendo, facevo soltanto il mio dovere. E basta. Non li vedevo mai pazzi di gioia, felici, esaltati. Se vincevo io andava bene, ma se lo facevano Gibernau o Biaggi andava bene lo stesso. Forse erano anche più contenti, in questo caso, perché in quel modo potevano far vedere che la loro moto "clienti" era una moto vincente. Io l'ho capito da solo, ma per togliermi ogni dubbio me lo sono fatto dire da loro. Dai vertici del team. "Eh, si, in effetti il nostro obiettivo è che si faccia primo, secondo, terzo in tutte le gare. Noi vogliamo che ci siano tre Honda sul podio, sempre!" E l'hanno detto con grande tranquillità. Anche perché era una cosa che capitava spesso, alla Honda. (cap. III, pp. 60-61) *La [[Honda RC211V|RC211V]], nella sua prima versione, l'ho provata per la prima volta a Suzuka, dopo la Otto Ore dell'agosto 2001. Mi apparve subito stranissima: era molto piccola, per nulla protetta dalle carene. Che erano ridotte al minimo, ed estremamente avvolgenti. Sembrava un giocattolo. Quando, poi, l'hanno fatta scendere dal cavalletto, la RCV mostrava un assetto inusuale: era molto alta dietro, quindi era nettamente inclinata sull'anteriore, molto più basso rispetto alla zona posteriore. Salendoci sopra, poi, appariva ancora più piccolina. [...] appena l'ho provata ho notato subito che aveva anche dei grandi problemi. Quando la gomma posteriore si scaldava, la RCV scivolava moltissimo: la mancanza di trazione era tale che la ruota posteriore sgommava anche nella corsia dei box! Aveva già un gran motore, si capiva subito che aveva una grande potenza, nonché margini di sviluppo enormi, ma in quella prima versione non riusciva a usarlo. [...] Però stiamo parlando della Honda, quindi già nel mio secondo test, svolto a Jerez in novembre, la RCV era molto cambiata. E andava già forte. (cap. III, pp. 62-63) *A scuola, i professori si lasciano spesso andare a giudizi clamorosi, frasi a effetto che rimbombano tra le pareti dell'aula per poi scorrere lungo i corridoi. Amano sentenziare, soprattutto quando tu sei molto giovane e non riesci ancora a manifestare una vera attitudine per qualcosa. Io, in realtà, avevo già dimostrato attitudine e passione, ma non propriamente in sintonia con il sistema scuola. Dei miei professori conservo frasi clamorose, previsioni catastrofiche che poi non si sono rivelate azzeccate. Per fortuna... Una, la più bella, la più incredibile perché è anche la più clamorosamente sbagliata, è stata pronunciata dalla professoressa di storia dell'arte. Che un giorno disse: "Ma tu pensi che ad andare in giro, a fare lo stupido con le moto, un giorno ti pagherai da vivere?". Quella frase, decisamente avventata, oggi fa sorridere. All'epoca sembrava invece una terribile minaccia. Ci ho pensato diverse volte, durante le varie fasi della mia carriera. Perché, in effetti, a guadagnarmi da vivere almeno ci sono riuscito... (cap. V, p. 95) *{{NDR|Su [[Jorge Martínez (motociclista)|Jorge Martínez]]}} Con lui è nata una grande rivalità, ai tempi della 125. E già dai miei esordi internazionali, cioè ai tempi dell'Europeo. Grande staccatore, Martínez. E anche molto furbo. Usava un sacco di malizie. All'inizio non ci sopportavamo molto, abbiamo trovato il modo di apprezzarci solo dopo, quando lui ha concluso la carriera. Martínez ha molti anni più di me; all'inizio io ero veramente un ragazzino inesperto e lui un veterano. Tra le cose che più detestavo, nel repertorio dei suoi trucchetti, c'era l'abitudine di mettersi in mezzo alla mia traiettoria nel giro veloce; e comunque, mi ostacolava appena poteva, mi faceva un sacco di dispetti. Nel 1995, agli Open Ducados, eravamo a Cartagena e venivamo da Jerez, dove avevamo corso una gara molto combattuta: io sono andato in testa, ho preso del vantaggio, poi ho finito la gomma e lui mi ha ripreso, quindi ha vinto lui. A Cartagena eravamo affiancati, sulla griglia. Lui è venuto da me e mi ha detto: "In bocca al lupo, ma mi raccomando, vai piano, cerca di non cadere...". Gli avrei tirato il cavalletto della moto nella schiena! [...] Siamo partiti male tutti e due. Eravamo indietro, ma abbiamo iniziato a recuperare. Io ho passato tutti e dopo tre giri ero in testa. Ma poco dopo sono caduto... E Martínez ha vinto. (cap. VI, pp. 116-117) *{{NDR|Sul [[circuito di Suzuka]]}} Quella pista [...] è molto particolare. È un tracciato bellissimo, estremamente tecnico, che nasconde molti segreti. Non è una di quelle piste disegnate al computer. Riesci ad andare un po' più forte solo se hai percorso molti chilometri. Devi conoscere quell'asfalto metro per metro, ogni singola buchetta, ogni curva e ogni staccata. (cap. VIII, p. 154) *Negli anni della 500 la [[Honda NSR 500|Honda NSR]] rappresentava un punto di arrivo. Il sogno di una intera carriera. Io avevo 20 anni, quando sono arrivato a quel punto. Quando ho realizzato quel sogno. [...] Mi ero immaginato il mio debutto su una Honda 500 ufficiale come una sorta di iniziazione che avviene attraverso una cerimonia di grande importanza e suggestione. [...] "All'arrivo vedrò i camion della Honda, la moto che sarà bellissima, lucida, curatissima; entrerò in un'organizzazione impeccabile, con gli ingegneri giapponesi che gireranno attorno a me, i meccanici con i guanti bianchi mi assisteranno in ogni mia esigenza". Bene, non è andata esattamente così. Sono entrato in un paddock semideserto, mi sono guardato intorno e ho visto arrivare un furgone verde dell'Europcar: sui sedili c'erano Jeremy {{NDR|Burgees, suo capotecnico}}, Bernard (un meccanico del Team HRC) e, in mezzo a loro, un meccanico giapponese. Jeremy non aveva badato ai formalismi: aveva ai piedi delle scarpe tipo le Timberland dei paninari milanesi degli anni Ottanta, e soprattutto un maglione orrendo [...]. Proprio perché Jeremy e quelli della Honda non si erano voluti far mancare nulla, avevano anche preso una cassetta degli attrezzi. E poi basta, finito. Era come se dovessimo andare a fare una scampagnata con una moto del concessionario. A proposito: la NSR era nera, con i cerchi color arancio e il serbatorio grigio; le carene non avevano nulla. L'insieme era davvero poco curato. "Ma come, questa è la moto più importante del mondo, la provo per conto della più potente Casa del mondo, col capotecnico numero uno, e questi fanno scendere da un furgone a noleggio [...] una roba conciata in questo modo?!" mi sono chiesto immediatamente. Ero allibito. [...] "E poi loro, ma guarda come sono conciati..." mi ripetevo, quasi scandalizzato. [...] Non riuscivo a smettere di pensare: "E questa sarebbe la massima espressione del motociclismo?!". [...] Ma la moto funzionava bene [...]. Una volta in sella, non ho avuto molto tempo per preoccuparmi di come eravamo ridotti. [...] La NSR 500 è la moto più emozionante cu cui sia mai salito. Una moto estremamente selettiva, la più difficile da guidare; al minimo errore cadevi, non c'era niente che tu potessi fare. Ecco perché dico che era adatta a pochi piloti. (cap. IX, pp. 181-188) *Oggi la [[Classe 500|500]] non c'è più, e con essa sono spariti sicuramente tanti problemi, ma anche una marea di emozioni. Perché nessuna moto al mondo ha il fascino di una 500 due tempi, quel carattere così violento che ti trasmetteva scariche di adrenalina a ogni cambio marcia. [...] Con la 500 è meglio che pensi solo a guidare, e me ne accorsi subito. [...] Credevo di essermi preparato, guardando i piloti in televisione oppure da bordo pista, ma non ci si prepara mai abbastanza alla 500. Va più del doppio di una 250, ed è soprattutto una moto molto rabbiosa. Incute terrore e pretende rispetto. In televisione vedevo sempre che i piloti della 500 dopo essere usciti dalla curva non andavano mai veramente dritti: si spostavano molto, a destra e a sinistra, e non capivo perché. [...] Con una 500 non si poteva uscire dalla curva e aprire il gas, così, come si fa con un'altra moto: la 500 non stava mai per terra con la ruota anteriore, e con la posteriore scalciava continuamente. Ho capito, quindi, che bisognava cercare di mantenerla inclinata, per impedirle di alzarsi troppo; ecco perché era obbligatorio usare quelle traiettorie così strane. Ho realizzato insomma che tenere la moto piegata era l'unico modo per farla andare dritta. [...] La 500 aveva una tale erogazione che se ruotavi la manopola del gas troppo in fretta non avevi nessun margine di recupero: non ti perdonava, volavi via! E spesso incappavi nella caduta che ti fa male, quella causata dall'accelerazione, quando la ruota posteriore scivola e poi riprende aderenza all'improvviso: la moto ti lancia in aria come se fossi spinto da una fionda. [...] La 500 completava l'apprendimento di un pilota. E non perdonava: o la guidavi come ti imponeva lei, o finivi per terra. [...] la 500 non ti permetteva di darle troppa confidenza. Dovevi stare sempre attentissimo. (cap. IX, pp. 182-190) [[File:Tavullia.jpg|thumb|upright=1.2|[[Tavullia]], paese natale di Rossi: «Ti accorgi che sei arrivato perché inizi a vedere, appese ai lampioni della luce, oppure alle case, le bandiere con il 46 impresso sulla stoffa. Il 46 lo vedi anche nelle vetrine dei negozi, dei bar, sugli scooter o sulle auto».]] *Sono un [[italia]]no orgoglioso di esserlo, sono fiero per i nostri pregi e spesso mi rammarico per i nostri difetti. L'italiano è un personaggio eccezionale. In tutto. Anche quando inizia a volerti bene. Perché è da lì che possono iniziare i tuoi problemi, se è di te che gli italiani si innamorano. Gli italiani sono commoventi, coinvolgenti, esaltanti. Ma anche eccessivi, opprimenti, invadenti, irrispettosi. Non so chi sia quel tale che ha detto che gli italiani ti perdonano tutto tranne il successo, però so che è così. Questa cosa è assolutamente vera. (cap. X, pp. 196-197) *[[Tavullia]] è adagiata su una piccola collina, lunga e stretta, 165 metri sul livello del mare. Sorge dove la provincia di Pesaro si congiunge con quella di Rimini. È nelle Marche, quindi, ma è praticamente incollata alla Romagna. [...] è un insieme di case appollaiate sulla punta del colle. Davanti, il terreno assomiglia a una serie di onde lunghe che raggiungono la costa, peraltro molto vicina. C'è un punto in cui, nelle giornate senza nuvole, si può vedere charamente il mare Adriatico. Ti accorgi che sei arrivato perché inizi a vedere, appese ai lampioni della luce, oppure alle case, le bandiere con il 46 impresso sulla stoffa. Il 46 lo vedi anche nelle vetrine dei negozi, dei bar, sugli scooter o sulle auto. A Tavullia ci sono solo case basse, o villette. È un paese tranquillo, in cui si fa tesoro di alcuni valori importanti: l'amicizia, il rispetto, la solidarietà. Chi cambia macchina paga da bere. E ci si saluta quando ci si incontra, anche se si è in auto, in moto o in scooter. È tutto un suono di clacson, insomma. (cap. X, p. 212) *{{NDR|Sull'esperienza alla 8 Ore di Suzuka 2001}} La [[Honda VTR 1000|VTR]] mi piaceva moltissimo. [...] una moto gustosa, docile, facile da guidare: andava dove volevo, faceva tutto quello che le chiedevo. E derapava tanto, quindi mi ci divertivo un mondo. [...] La dimensione nella quale entri, alla [[8 Ore di Suzuka|Otto Ore]], è surreale. [...] Si corre in due, ma si guida per quattro ore. Sono quattro gran premi in uno [...] Arrivi al box, lasci la moto al tuo compagno che ti sta aspettando sulla pit-lane: lui parte, tu vieni preso in consegna da uno staff del team che ti denuda, togliendoti tuta, guanti, casco, stivali. Nudo, ti portano nel retrobox, dove ci sono delle piccole piscine piene di enormi blocchi di ghiaccio, pensi che i giapponesi vogliano ucciderti provocandoti un collasso, invece poi scopri che quello shock ti aiuta a riprenderti; e la cosa buffa è che a metà del tuo turno di guida ti sogni quella piscina come fosse un miraggio nel deserto. [...] andavo fortissimo. Davo un secondo a Colin {{NDR|Edwards, compagno di squadra}}, con la VTR che era in pratica la moto con la quale lui correva nel Mondiale Superbike. Colin ogni tanto andava a guardare i tempi sul monitor e pronunciava frasi sconnesse che a noi suonavano così: "Fucking italian fast mafioso!". Insomma, era contento di avere un buon compagno di squadra ma si sentiva anche un po' ferito nell'orgoglio. [...] Questa volta {{NDR|rispetto all'anno precedente}} ho scelto di partire io, quindi di fare la prima ora. Un po' perché mi piaceva l'esperienza e un po' perché non volevo fare l'ultima ora, che si corre di notte. La Otto Ore infatti inizia alle undici di mattina e si conclude alle sette di sera: in Giappone fa buio sempre alle sei, anche in estate. L'ultima mezz'ora si corre di notte. E per me era troppo pericoloso. [...] La partenza è molto suggestiva. Del tutto inusuale per chi corre nel Mondiale. Tu sei a piedi di fronte alla tua moto; un addetto te la tiene ferma. Devi restare immobile, dentro un piccolo cerchio segnato sull'asfalto. I motori sono spenti: sono ottanta moto in fila, spente. E fanno impressione. Non senti niente, fino a quando la gente sulla tribuna non inizia a scandire il conto alla rovescia [...]. Quando arriva lo "zero" corri verso la tua moto, accendi il motore usando il pulsante che aziona l'avviamento elettrico, poi parti. Nel mio turno mi sono ritrovato contro Okada, Kato, Ryo, Isutzu. Colin aveva Barros, che era il nostro avversario più pericoloso. [...] Okada girava un po' più piano di me, Barros andava più forte di Colin [...]. Ero terrorizzato dalla sconfitta, ma non solo per motivi d'orgoglio: avevo paura che poi quelli della HRC mi chiedessero di tornare l'anno seguente. [...] Quando Colin, al termine della sesta ora, mi ha passato la VTR io mi sono detto: "Adesso tiro più che posso, rischio ma non mi interessa: dobbiamo vincere e non tornare mai più!". E ho rischiato parecchio. [...] sono riuscito a demolire la resistenza di Okada, gli ho inflitto quindici secondi. [...] Ma è durato poco. Ho visto arrivare un ingegnere verso di me, con uno sguardo poco confortante. "[...] per il modo in cui hai guidato tu, in quest'ultima ora, siamo stati fortunati che la moto non si sia ancora rotta!" mi ha sgridato. [...] "Se si rompe la moto adesso, ci tocca tornare qui il prossimo anno. Nooo!" continuavo a ripetere mentre seguivo Colin. Ma la VTR ha resistito. Certo, Colin prendeva tre secondi al giro, nell'ora finale, quella che si corre di notte, però è riuscito a controllare la situazione. E abbiamo vinto. Sono andato al traguardo ad aspettarlo, gli ho fatto una gran festa. "Non torneremo più, non torneremo più!" gli urlavo. E lui urlava con me. Perché eravamo tutti felici di non dover tornare. (cap. XII, pp. 243-259) *[...] [[Tetsuya Harada|Harada]] andava forte, con la 250. Aveva una guida particolare, ma in certe condizioni era molto redditizio: se lo lasciavi da solo, libero di fare le sue traiettorie, diventava davvero difficle tenere il suo ritmo. Quando aveva la moto a posto, oppure era lui a essere in forma, era un pilota molto difficile da sorprendere. Ecco perché non volevo mai lasciarlo scappare. Il problema è che molte volte, per tenere il suo ritmo, sono caduto. (cap. XIII, p. 265) *[...] a un certo punto della mia carriera ho iniziato ad andare forte sempre, su ogni pista, più o meno in ogni condizione. Ma ci sono stati giorni, e piste, in cui mi è capitato di andare fortissimo. Sono le gare, pochissime, nelle quali per un determinato motivo ho avvertito all'improvviso un senso di rabbia interiore tale da farmi reagire esprimendo una forza ancora superiore. Non riesco a prevederlo. Non so perché la tiro fuori. È qualcosa che conservo dentro di me e che a volte riesco a esprimere. Non è quello che in gergo si chiama "margine". Il margine si può avere spesso: significa che un pilota riesce ad andare forte ma può permettersi, all'occorrenza, di spingere ancora di più. Perché ha la moto a posto, oppure adora quella pista, o si trova in una condizione di forma eccellente. O magari per tutti e tre questi elementi. Non è neppure lo stato di grazia, cioè quella condizione che ho vissuto a Welkom nel 2004 {{NDR|vincendo al debutto con Yamaha}}. Anche quello può arrivare passo dopo passo. No, sto parlando di un momento che dura poco e che esplode all'improvviso. Un momento nel quale inizio a viaggiare a un livello superiore, e non so perché. Mi viene così. E quando quella condizione si esaurisce, dopo la gara, non so spiegarmi come succeda, tutto torna come prima. È uno stato temporaneo, insomma. Sono già al limite, almeno a quello che penso sia il limite in quelle condizioni e in quel momento, eppure mi riescono cose incredibili: posso fare molti sorpassi in pochi giri, recuperare uno svantaggio che sembrava irrecuperabile, oppure imprimere alla gara un ritmo impensabile. (cap. XIII, pp. 272-273) *Ogni pilota che guida una moto da corsa, in pista, ha paura. Non ci sono eccezioni. Anche perché in questo sport, o in un'attività di questo genere, la paura è la cosa che può salvarti. Si fa afidamento sulle proprie capacità, naturalmente, e soprattutto su quella importantissima "amica" — la fortuna — che ogni pilota spera resti sempre al suo fianco, ma bisogna saper usare la paura. Perché può diventare una preziosa alleata. È un elemento fondamentale, per un pilota. Si sentono dire spesso, frasi come: "Voi che andate in moto siete tutti matti!". [...] questo è il tipico commento dell'ignorante, cioè di chi non conosce questo sport; oppure di chi non è appassionato, quindi pensa che il pilota di moto sia soltanto uno scemo. Ma questo non è assolutamente vero. Perché, fatto ad alto livello, questa è una forma d'arte. Sì, è come suonare il pianoforte, comporre una canzone, scrivere una poesia, dipingere un quadro. Oppure, è come giocare a calcio come Ronaldo. Guidare una moto da corsa è un'arte. Una cosa che si fa perché si prova un'attrazione irresistibile, perché si sente qualcosa dentro. Insomma, c'è chi è portato a guidare una moto da corsa. Se poi arriva a vincere un titolo mondiale, e un po' come quando un cantante riesce a scrivere una canzone di successo. Certo, posso capire che dall'esterno uno si possa fare certe idee, su chi va a correre in circuito. Perfino a me capita di restare sorpreso quando vado a vedere girare le moto, a bordo pista. "Ma questi sono matti!" mi viene da dire, a volte. perché dall'esterno e tutta un'altra cosa. percepisci la velocità in modo completamente diverso, e soprattutto non ti capaciti di come si possa gestire una moto a quei ritmi. Sulla moto, invece, il feelling è del tutto differente. Ti sembra che ogni cosa si svolga più lentamente, che si vada molto più piano. Perché ci si abitua, alla velocità. (cap. XIV, pp. 278-279) *Nel 2002 è iniziata l'era della [[MotoGP]]. È stato un cambio enorme, anzi radicale, rispetto all'epoca delle 500. È arrivata nuova tecnologia, si è cominciato a respirare un'aria diversa. C'era molto entusiasmo, perché si sono aperti nuovi orizzonti: la 500 era ormai in stallo, non aveva più uno sviluppo apprezzabile da diversi anni. Con l'arrivo dei motori a quattro tempi, invece, è stata attuata una vera e propria rivoluzione: sono aumentati notevolmente gli investimenti da parte delle Case, si è iniziato a vedere molti ingegneri nel box, si è spinto pesantemente sullo sviluppo tecnologico, i costruttori di gomme poi hanno fatti altri, enormi, investimenti; ha cominciato a dilagare l'elettronica, che si è messa al servizio dei motori, e nella competizione si sono buttate praticamente tutte le Case più importanti. Quindi, siamo entrati in un circolo vizioso, abbiamo provocato un'incontrollabile escalation: sempre più test, più investimenti, moto sempre più veloci, prestazioni sempre più alte. Tutto più forte, tutto di più, sempre di più. In modo vertiginoso. (cap. XIV, p. 284) *Io sono Valentino Rossi. E voglio essere una persona, non un'icona. (cap. XVI, p. 303) ===[[Explicit]]=== Sì, è vero, andavo bene a scuola. Certo, facevo bene un sacco di altre cose. Ma io volevo correre. Forte, fortissimo. Con la moto. E l'ho fatto. Pensa se non ci avessi provato. ==Citazioni su Valentino Rossi== [[File:Jorge Lorenzo and Valentino Rossi - 2014 US Grand Prix (cropped).jpg|thumb|upright=1.2|Rossi (a destra) e [[Jorge Lorenzo]] nel 2014: «Per giudicare chi sia stato Valentino, bisognerebbe fare una gara immaginaria con tutti i rivali che ha incontrato in questi 25 anni. E allora capiremmo bene che pilota sia stato».]] *A livello di personalità è stato il più carismatico della storia. Sarà difficile trovare un altro pilota così. Non dico che sarà impossibile, ma sarà davvero complicato per la gente che muoveva. Ha fatto davvero bene al motociclismo. ([[Jorge Lorenzo]]) *C'è stato molto di più, nella leggenda del ragazzo di Tavullia. Non possiamo comprendere il fenomeno Valentino se ci limitiamo alla contabilità della statistica. {{NDR|«Tradotto?»}} Rossi è stato per un quarto di secolo ciò che [[Fausto Coppi|Coppi]], [[Gino Bartali|Bartali]] e il [[Grande Torino]] furono per i nostri antenati. Cioè un punto di riferimento oltre lo sport. La domenica pomeriggio anche le nonne si fermavano per ascoltare le telecronache di [[Guido Meda]] e non è un modo di dire. Valentino è stato un idolo trasversale, una cosa che in tempi più recenti era riuscita solo a [[Pietro Mennea]] nell'atletica e ad [[Alberto Tomba]] sulla neve. ([[Leo Turrini]]) *C'è un dispiacere speciale nell'apprendere che Valentino Rossi è accusato di avere sottratto al fisco italiano (cioè alla comunità dei suoi tifosi, tra i quali noi) sessanta milioni di euro. È il dispiacere di scoprire che anche un ragazzo giovane, fortunato, geniale nel suo campo, il più fresco e irrituale tra i personaggi emersi negli ultimi anni, è invischiato nella solita, vecchia, insopportabile melma che rende invivibile questo Paese. Come se niente di davvero "nuovo" potesse mai capitare, dalle nostre parti. ([[Michele Serra]]) *Credo abbia dimostrato e abbia fatto vedere – perché è parte del suo carattere, non per una strategia – che si può essere altamente professionali e vincere anche con leggerezza e divertendosi. A volte il fatto di ridere o scherzare viene visto come poco serio, invece lui ha dimostrato che si può essere molto professionali quando bisogna allenarsi e quando si scende in pista. In quei momenti c'è la massima concentrazione e si spinge al massimo. Poi quando è finita la gara, si va a cena la sera e ci si può anche divertire senza che questo vada a influenzare l’altra parte. È stato per me un grande insegnamento. ([[Davide Brivio (dirigente sportivo)|Davide Brivio]]) *Credo che nessuno sia in grado di ripetere quello che ha fatto Valentino perché è cambiato il mondo del motorsport e lo scenario. Valentino è stato clamorosamente geniale in qualsiasi tipo di azione, cose che sono state ancora più apprezzate in quell'epoca. Lui è stato genuino e spontaneo in ogni sua manifestazione, poi abbiamo visto anche tanti tentativi di scimmiottarlo. Valentino non è replicabile [...]. ([[Massimo Rivola]]) *Da bambino, il mio riferimento era Valentino Rossi. Era la persona a cui sarei voluto somigliare quando anch'io avrei guidato una moto e avrei ottenuto grandi risultati. Penso che sia un ragazzo incredibile in moto e un bel personaggio fuori dalla pista, ha portato nelle corse qualcosa che nessuno aveva mai portato prima. È un ragazzo sempre sorridente, è stato il mio idolo crescendo e guardarlo è sempre stato speciale. ([[Bradley Ray]]) *È durato più del Duce, ventisei anni di carriera. Ma più del pilota, che pure è stato grandissimo, a me resterà il ricordo del Rossi come fenomeno socioculturale. Penso che, senza magari rendersene conto, Vale sia stato un antidoto contro la rassegnazione per milioni di italiani. ([[Leo Turrini]]) *È un personaggio unico che ha fatto la storia del nostro sport e non solo per le vittorie che ha ottenuto in pista ma anche per le sue qualità uniche dentro e fuori dalle corse. ([[Loris Capirossi]]) *È uno di questi personaggi che vanno ben oltre il motociclismo: la capacità comunicativa che ha è brutale. ([[Loris Reggiani]]) *Fa uno sport che adoro, compie gesti estremi, è fuori dagli schemi, quasi mi mette un po' soggezione. ([[Igor Cassina]]) *Guidava qualsiasi moto gli dessi. La domenica mattina andava in modalità corsa e andava e basta. ([[Marcellino Lucchi]]) *Il migliore di sempre, capace di tirare fuori da una moto tutto il potenziale. ([[Colin Edwards]]) *La cosa più grande è stata quando ha lasciato la Honda. Non potevo crederci, quella era la moto migliore. Pensavo fosse pazzo. Però non gli piaceva come Honda lo trattava, voleva divertirsi e se n'è andato. Ha rischiato e ha fatto una mossa straordinaria. Questo è il suo maggiore successo, ha avuto le palle di lasciare la moto migliore. Pochi lo farebbero. ([[Neil Hodgson]]) *{{NDR|Dopo il ritiro}} La legge dello sport vale anche per i più grandi, calano le prestazioni e il tempo esce vittorioso, anche se lui è stato bravissimo ad allungare la propria carriera. Per giudicare chi sia stato Valentino, bisognerebbe fare una gara immaginaria con tutti i rivali che ha incontrato in questi 25 anni. E allora capiremmo bene che pilota sia stato. ([[Jorge Lorenzo]]) *La MotoGP ha realmente beneficiato di avere un personaggio come Valentino. La cosa bella è quando "stacca" dalla pista è davvero simile ed un bravo ragazzo, genuino, frizzante. ([[James Toseland]]) *La strategia di cui si serviva Rossi non era quella di essere il più veloce, che era ad esempio la mia mentalità. La sua era: "Vado e se riesco a rallentarlo, lo rallento". Ti bloccava fino a quando non ti innervosivi e commettevi degli errori. Lo ha fatto con Stoner e molto spesso con me. ([[Daniel Pedrosa]]) *{{NDR|Dopo la vittoria al Gran Premio di San Marino e della Riviera di Rimini 2014}} Mi fa ridere che c'è qualcuno che, qualche mese fa, qualche anno fa, pensava che questo ragazzo avesse completato una carriera più unica che rara. In nome dello sport italiano dico grazie a Valentino, perché è veramente unico. ([[Giovanni Malagò]]) *Nessuno potrà sostituirlo, Rossi non è clonabile, non è replicabile. Non dico per il suo talento in sella, che è enorme. Dico per il carisma, per la capacità di essere personaggio oltre la bandiera a scacchi. Rossi è stato un comunicatore straordinario e ha usato la notorietà per fare del bene all'intero motomondiale. ([[Luca Cadalora]]) *Non è l'organizzatore, non è lo spettacolo offerto è Valentino il fenomeno mondiale che ha trasformato la MotoGP da sport di nicchia a sport planetario. ([[Giovanni Di Pillo]]) *Quello che [...] ha fatto Valentino — avvicinando così tante persone, rendendo il motociclismo uno degli sport più seguiti al mondo, il modo in cui ha interpretato le corse e la sua felicità — è molto difficile che venga superato da qualcun altro. [...] Per me è stato incredibile correre con lui. Lui è il Michael Jordan delle moto e lo sarà sempre. Sarebbe stato più bello se si fosse ritirato da vincente, ma il suo amore per le moto lo ha portato a ritirarsi occupando posizioni che non gli rendono giustizia. ([[Aleix Espargaró]]) *{{NDR|«Il più brillante?»}} Rossi che conosco da quando era alto così. Io e Graziano, suo padre, correvamo insieme e andavamo in montagna. Vale aveva 10 anni e lo chiamavamo Virus. Mi seguiva ovunque: "Perché questo?", "Perché quello?". E io: "Perché non vai un po' dal tuo babbo che hai rotto i maroni?". ([[Marco Lucchinelli]]) *Rossi è stato una benedizione per tutti, italiani, spagnoli, è impossibile dire il contrario. Ha dato a questo sport {{NDR|il motociclismo}} una visibilità e una [[popolarità]] mai raggiunta prima [...] il problema è che è impossibile risultare protagonisti se c'è anche lui in pista. Prima viene lui, poi tutti gli altri. ([[Andrea Dovizioso]]) *Rossi mi fu portato in ufficio da Pernat come un giovane molto promettente, ma in realtà lo consideravamo soprattutto quale figlio di Graziano, noto e pittoresco talento italiano della 250 e 500 non del tutto sbocciato a cavallo degli anni ‘'80 a causa di alcuni gravi incidenti [...]. Graziano, peraltro, ci aveva anche aiutato nello sviluppo delle nostre 125cc. Chi avrebbe mai immaginato che in quel ragazzino cui facemmo un contratto iniziale da trenta milioni di lire [...] avevo di fronte il futuro protagonista assoluto del motomondiale, destinato a diventare più grande di Giacomo Agostini? [...] Valentino piacerà subito a tutti, dai bambini alle nonne, contribuendo a rendere il motociclismo ancora più popolare. ([[Ivano Beggio]]) *Siamo personaggi pubblici, non dovremmo avere idoli da venerare. Io ne ho uno che sta sopra a tutti gli altri: Valentino Rossi. Darei tutto per essere come lui. Quel ragazzo è un vero mago. Sarebbe capace di ipnotizzarmi. Non credi sia possibile perché sembra pesi appena trenta chili, eppure ha dentro di sè velocità ed equilibrio. È capace di sdraiarsi sull'asfalto a fianco della moto, senza però cadere. È un balletto, è arte pura. Rossi ha vinto l'ottavo titolo senza riempire la bocca di paroloni. Rimane calmo pervaso da un senso di equilibrio interiore che non sembra neppure umano, sfugge alla mortalità. Per me guardarlo in azione è come leggere una poesia. ([[Brad Pitt]]) *Specialmente in questi ultimi anni, con mezzo paese che sgobba per pagare fino all'ultimo euro quelle tasse che un altro mezzo paese rifiuta di pagare, non c'è pretesto o scusa o arzigogolo che tenga: se davvero il giovane Rossi di Tavullia, o perché mal consigliato o perché furbo in proprio, ha ingannato il fisco italiano, la sua immagine (almeno agli occhi di mezza Italia) ne esce offuscata in modo irreparabile. L'altra mezza, magari, aggiungerà all'ammirazione per il campione spavaldo anche la complice simpatia per il businessman disinvolto, perché niente eccita gli umori più bassi di questo paese quanto uno che "sa fare bene gli affari propri". Ma Valentino Rossi, se le pesantissime accuse del fisco saranno confermate, gli affari propri li ha fatti malissimo. ([[Michele Serra]]) *Tu puoi essere simpaticissimo, ma se non sei così veloce come Valentino non è abbastanza. La gente non ti viene a vedere perché sei simpatico. Valentino ha fatto delle cose straordinarie, come altri piloti, ma il valore del pilota è la sua capacità di guidare, di vincere e di fare delle cose. La gente ha riscoperto con lui il motociclismo. ([[Carmelo Ezpeleta Peidro]]) *{{NDR|Sugli ultimi anni di carriera}} Tutti sappiamo che Valentino è stato un grande grande pilota. Lui non vince non perché non ha le forze o le competenze, lui non vince perché è più "anziano" e comprende di più il pericolo, inconsciamente, senza neanche accorgersene. I giovani piloti non vedono il pericolo, loro vedono solo la bandiera a scacchi. ([[Steve Parrish]]) *Un personaggio come lui tende a schiacciarti, ma senza Vale la MotoGP non sarebbe diventata ciò che è. ([[Andrea Dovizioso]]) *Uno dei miei idoli è Valentino Rossi, perché trova sempre il modo di ridere e scherzare quando esce dal circuito. ([[Oscar Pistorius]]) *Valentino è stato cruciale per noi per tanti anni, ha avvicinato al nostro mondo persone che prima non si erano mai interessate. ([[Carmelo Ezpeleta Peidro]]) *Valentino è stato il mio esempio, il mio modello quando ero piccolo. Ricordo con nitidezza avevo sei anni e lui ha vinto a Jerez, ecco io in quel momento ho deciso che anche io avrei voluto essere esattamente come lui, avrei voluto vincere e vincere ancora, senza mai perdere la passione e la motivazione. Lui è stato per me il migliore esempio in assoluto. ([[Fabio Quartararo]]) *Valentino è stato talmente grande, che nessuno sarà mai come lui. ([[Francesco Bagnaia]]) *Valentino Rossi? Sì, ci intendiamo. Una volta la polizia ci ha beccato fuori da un locale, a Milano, che ballavamo sul tetto di una macchina mentre ci frustavano con delle rose appena comprate per strada. ([[Gianmarco Pozzecco]]) *Valentino Rossi è il trascinatore di folle. Quando divenne l'assoluto riferimento della MotoGP, attorno al 2005, se non eri simile a lui, così estroverso, non venivi visto bene. O forse la gente non era interessata. ([[Daniel Pedrosa]]) *Vero, sono un tifoso di Valentino. Lui è esattamente ciò di cui questo sport ha bisogno. Porta entusiasmo e possiede una grandissima carica di energia. Ogni volta che ci troviamo nello stesso circuito è un piacere incontrarlo e passare del tempo con lui. È un vero campione, ce l'ha nel sangue. ([[Michael Jordan]]) ===[[Max Biaggi]]=== *Gli attriti passano e si va avanti, ognuno guarda le proprie cose, ma Valentino è stato per me, per anni, comunque, il mio Coppi o il mio Bartali. *La rivalità con Valentino è vecchia, ma quanto mi manca. Oggi rimangono solo cose belle anche se ci siano letteralmente odiati. Esser stato valentiniano o biaggista ora non importa, ma è stato importante che ogni appassionato si sia identificato in uno di noi e attraverso noi ha imparato ad amare uno sport unico ed incredibilmente emozionante. Che bella storia. *La mia rivalità con Valentino Rossi? Ormai è solo un ricordo ma adesso che non corro più la sento come un ricordo piacevole più che negativo. Con Valentino è sempre stata una sfida importante, a volte è andata anche sopra le righe e fuori dallo sport. Quando ci sono persone che sono una all'opposto dell'altra, e noi tali eravamo, la rivalità ha anche un valore più importante. *{{NDR|«La rivalità con Valentino Rossi spaccò l'Italia»}} Ognuno fa parte della storia dell'altro, abbiamo alimentato, reso famoso, peggiorato e migliorato l'altro. In quegli anni, poco intelligentemente, non comunicando tra di noi parlavamo solo attraverso la stampa che ha vissuto tempi d'oro. Ci prendevano con l'amo. Se c'era un minimo di astio si decuplicava. Siamo stati due dilettanti allo sbaraglio nel non parlarne o avere un rapporto un po' più diretto. *Siamo stati dei cretini. Io e Rossi avevamo la lente d'ingrandimento sempre puntata e abbiamo fatto il gioco dell'avversario. Non Rossi di Biaggi o Biaggi di Rossi, ma dei giornalisti. ===[[Jeremy Burgess]]=== *{{NDR|«Qual è il vero segreto della premiata ditta Burgess-Rossi?»}} L'esperienza. Lavorare insieme per tanto tempo ha fatto si che ognuno capisse esattamente quelle che sono le richieste, i desideri dell'altro. Affrontiamo i problemi con metodo, senza lasciarci travolgere dalle situazioni. Dal primo test del 1999 siamo lentamente divenuti un vero team. Si trattava di creare un giusto amalgama tra un pilota italiano, una moto giapponese e dei tecnici australiani. Se siamo arrivati sin qui, credo che tutto sia andato per il meglio. *Quando vedi Valentino camminare, parlare o muoversi in generale nel paddock, vedi una mentalità differente da quel tipo di persona che fa il professionista nel motociclismo. Ha un approccio casual e gioioso nel paddock. Quando arrivò da noi in 500 in Honda nel 2000, ci ha fatti sentire tutti molto più giovani. È stata un'esperienza straordinaria nella mia vita. *Uno così ti capita una sola volta nella vita: non puoi fartelo scappare. ===[[Àlex Crivillé]]=== *A parte il naturale carisma con i tifosi, è stato anche un precursore dei festeggiamenti quando vinceva le gare. Ha inventato celebrazioni spettacolari e tutte con un senso. Questo fece conoscere il suo carisma e il motociclismo fu aperto a tutti. La sua spontaneità e la sua naturalezza attirarono il pubblico. *È un pilota carismatico, ha vinto in tutte le categorie e richiama grande folla nei circuiti. È un'icona del motociclismo e uno dei piloti migliori della storia. *Era un pilota molto sensibile e veloce. Se poteva prendere la testa della gara e darti 10 secondi, lo faceva. È stato un grande frenatore e uno dei pochi a prendere il rischio di cambiare marca. ===[[Marco Melandri]]=== *Era difficile correre contro di lui perché per qualsiasi cosa facesse di sbagliato Valentino c'era sempre un motivo buono per giustificarlo. Al contrario, chi lo sfidava o faceva qualcosa fuori dalle righe era sempre attaccato e messo in croce. *Non ho mai digerito il fatto di essere stato messo a confronto con Valentino. È stato un peso, qualcosa che non cercavo perché sono molto diverso da lui. *Rossi ti attaccava psicologicamente. Il problema era che finché lo faceva lui era una dote, mentre, quando lo attaccavi tu, diventavi automaticamente il personaggio cattivo. ===[[Carlo Pernat]]=== *È un pilota di altri tempi, non lo si può paragonare a quelli di oggi e neanche all'era di Marquez e Stoner. È di una generazione diversa. La prima volta che l'ho visto mi era sembrato molto forte, un po' pazzo, uno che faceva delle traiettorie abbastanza allucinanti. Quindi o era un campione o era un pazzo. Guidava un po' alla Schwantz, tirava giù la moto come se fosse una bicicletta. Al di là di questo, mi avevano colpito la sua freschezza, la simpatia e la spontaneità. Era un piacere, anche quando era ragazzino, stare con lui. Era curioso come una scimmia, gli piaceva sapere tutto di tutti, era allegro, comunicativo, con una simpatia innata... e non è cambiato affatto. È rimasto quello che era: se lo incontri al bar beve con te, si fa insieme due risate e due battute. {{NDR|«Bastò la simpatia per ingaggiarlo?»}} Questo mi aveva colpito e ci credevo. Poi che da lì riuscisse a vincere nove titoli, non potevo saperlo, non ero un mago. Ma che diventasse qualcuno sì, perché il talento era a fiumi. Poi Valentino ha quelle quattro o cinque caratteristiche che gli altri non hanno: talento, comunicazione, simpatia, allegria e il gusto di stare insieme. Di eredi Valentino non ne ha, perché nessuno ha tutte queste cose. *Gente come Valentino nasce ogni trent'anni. Lui è uno degli sportivi più famosi al mondo, ha un carisma che nessun altro avrà in futuro. Ce l'aveva un po' Simoncelli che sotto quel lato era molto simile a Vale. Potrebbe esserci Marquez che è un puro fenomeno però il carisma di Valentino non lo avrà neanche se vincerà, perché l'empatia e la spontaneità sono una cosa che hai o non hai ed è appunto su queste doti, al di là dei risultati, che Valentino ha creato qualcosa che nessuno ricreerà. Passiamo da Agostini a Valentino, nel mezzo pur avendo avuto grandissimi campioni e fenomeni puri nessuno è riuscito a fare quello che sono riusciti a fare loro due. *Graziano Rossi, suo padre, mi disse: "Vieni a vedere mio figlio". Era il '95 e capii subito che era un matto, faceva delle traiettorie... Firmò per tre anni, 30, 90 e 180 milioni. Ti ho mai raccontato quella volta di Villeneuve? Nel 97 vinsero entrambi il mondiale, Valentino in 125 e Jacques con la Renault in Formula Uno. Siccome Valentino sbavava per Villeneuve, decisi di farli incontrare sul palco dei Caschi d'Oro. Era tutto organizzato, c'era la stampa, diecimila Tv... Solo che Valentino andò a ballare con gli amici. Che figura! Provai a rintracciarlo ovunque, ma niente. Non gli parlai per un paio di giorni, poi mi passò. Non gli ho mai chiesto dove fosse stato, non lo voglio sapere, è meglio. *Ha rappresentato un'epoca, ha fatto innamorare del motociclismo gente che non sa neanche cosa sono i pistoni: donne, nonne, figlie, bambini, ragazzi, di tutto. Di questo dobbiamo tenerne conto, dal 97 in poi Valentino è stato l'icona. Ti racconto questa: quando ero in Texas dall'aeroporto ho preso un taxi, il taxista mi inizia a parlare, mi chiede se fossi italiano e poi ha citato la MotoGP e Valentino Rossi. Queste sono state le prime cose che mi ha detto. è qualcosa che non ha mai fatto nessuno. Gli dobbiamo molto, ci ha fatto "mangiare" tutti di più. La parola moto è arrivata in tutto il mondo grazie a lui, e nessuno ci era mai riuscito. ===[[Casey Stoner]]=== *{{NDR|Rivolto a Rossi, dopo il Gran Premio di Spagna 2011}} La tua ambizione è superiore al tuo talento. *Penso che quando Valentino era al suo apice, prima che io, Daniel Pedrosa e Jorge Lorenzo arrivassimo in MotoGP, fosse in grado di entrare nella mente dei piloti intorno a lui. E penso che lui credesse che ciò accadesse anche con noi, ma l'unico risultato era quello di rafforzarci. Imparavamo i suoi trucchi, a sapere di cosa fosse capace e a gestire la situazione. Così [...] mi hanno trasformato nel cattivo. Le persone, solo perché magari non sono così esteriormente gentili, spesso ricevono cattiva stampa. *Valentino aveva tutti sotto controllo, anche per quanto riguarda la stampa, perché era così importante per ogni forma di media. Se scrivevano qualcosa di negativo su di lui, li metteva sulla lista nera. E i media non potevano permetterselo. Non potevano permettersi che il loro giornale non potesse più avere alcun tipo di intervista o di rapporto con Rossi. [...] È stato fantastico per questo sport, faceva tutto quasi alla perfezione. Però vedo molti piloti cercare di essere questo stesso personaggio, cercare di afferrare la base dei fan di Valentino. È tutto così recitato, eppure sono amati per questo. ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Valentino Rossi con Enrico Borghi, ''Pensa se non ci avessi provato. L'autobiografia'', Mondadori, 2005. ISBN 8804547383 ==Voci correlate== *[[Luca Marini]] – fratello ==Altri progetti== {{interprogetto|w2_etichetta=rivalità tra Biaggi e Rossi|w2=Rivalità Biaggi-Rossi|w2_preposizione=riguardante la}} {{DEFAULTSORT:Rossi, Valentino}} [[Categoria:Piloti automobilistici]] [[Categoria:Piloti motociclistici italiani]] [[Categoria:Dirigenti sportivi italiani]] s7may6fejh0mh0t3vl9eujxwikz6r1q 1350726 1350723 2024-11-07T18:52:52Z Danyele 19198 fix 1350726 wikitext text/x-wiki [[File:Valentino Rossi 2010 Qatar.jpg|thumb|upright=1.2|Valentino Rossi (2010)]] '''Valentino Rossi''' (1979 – vivente), pilota motociclistico, pilota automobilistico e dirigente sportivo italiano. ==Citazioni di Valentino Rossi== {{cronologico}} *Quando giro vicino agli altri piloti mi trasformo, ma credo sia così per tutti. A Jerez, per un filmato pubblicitario, io, Capirossi e Harada dovevamo fare tre giri lenti dietro Lucchi che aveva la telecamera: tanto per cominciare Loris è uscito dai box con una gomma nuova, poi abbiamo iniziato a curarci e, alla fine, ci siamo sfidati come se fosse stato l'ultimo giro del mondiale. Capirossi ha girato in 1'45"2, tempo quasi da record, e Harada si picchiava il dito sulla tempia come per dire: "Ma siete matti".<ref name="Gasparini">Dall'intervista di Gianluca Gasparini, ''[http://archiviostorico.gazzetta.it//1998/febbraio/28/Rossi_prenota_cinque_mondiali_ga_0_98022810313.shtml Rossi prenota cinque mondiali]'', ''La Gazzetta dello Sport'', 28 febbraio 1998.</ref> *In pista non si può pretendere che ci sia amicizia. Posso aiutare un compagno spontaneamente. Però, se mi chiedono di far passare qualcuno, dico sì e poi non lo faccio. Mi capitò una volta nelle minimoto e si incavolarono di brutto, ma è stata una soddisfazione enorme. Così come mi arrabbierei se sapessi che fanno fermare un altro per favorire me. Il vero [[Giochi di squadra|gioco di squadra]] è andare d'accordo fuori.<ref name="Gasparini"/> *{{NDR|Sul [[Gran Premio motociclistico del Qatar 2007]]}} [...] se io guidavo una Fiat, Stoner aveva un'Alfa. [...] Questa prima gara delle 800 ha detto che ci mancano 35 cavalli. Mi verrebbe da chiedere alla Ducati se quella è una 800...<ref>Citato in ''[https://www.gazzetta.it/Motori/Motomondiale/Primo_Piano/2007/03_Marzo/10/parlato.shtml Rossi: "Ma la Ducati è una 800?"]'', ''gazzetta.it'', 10 marzo 2007.</ref> *La [[Classe 500|500]] è una moto da trattare con delicatezza, altrimenti ti sbatte a terra in un attimo. Una moto che solo una decina di driver sono in grado di sfruttare appieno.<ref>Da ''Motociclismo'', luglio 2002; citato in Marco Riccardi, ''[https://www.motociclismo.it/epoca-motomondiale-2002-yamaha-yzr500-dettagli-tecnici-moto-81511 Motomondiale 2002: Yamaha YZR500, l'ultima corvée]'', ''motociclismo.it'', 30 ottobre 2022.</ref> *{{NDR|Nel 2007, sulla [[Ducati Desmosedici]]}} Sinceramente, in tutta la mia carriera non ho mai corso contro una moto che va così più forte delle altre...<ref>Dall'intervista di Paolo Beltramo al termine del Gran Premio di Cina, Italia 1, 6 maggio 2007; [https://www.youtube.com/watch?v=c30S15a8Acw video] disponibile su ''youtube.com'' a 51 min 23 sec.</ref> *Sono stato crocifisso e condannato prima delle necessarie verifiche. Sono stato sui giornali più in questi ultimi giorni che non quando ho vinto i miei sette mondiali. Ho la coscienza pulita, questa storia si chiarirà al più presto. I professionisti che mi fanno la denuncia dei redditi mi hanno assicurato, come ho sempre chiesto di rispettare le regole, che questo hanno fatto. Da sette anni ho la mia residenza a Londra, in questa bella casa. Londra, non Paperopoli o un paradiso fiscale su qualche isoletta. L'ho scelta perché mi piace e per le esigenze del mio mestiere. Sono stato strumentalizzato, probabilmente perché il fisco italiano non è d'accordo con quello di altri paesi, come l'Inghilterra. Però la soluzione devono trovarla fra loro, senza prendersela con me. Mi hanno sbattuto come un mostro in prima pagina, prima con la storia completamente inventata con la Canalis, una persona che conosco appena. Poi, con un fascicolone pieno di numeri e numerini che è stato consegnato quasi prima alla stampa che a me.<ref>Citato in ''[http://www.repubblica.it/2007/08/sezioni/sport/valentino-evasione/valentino-tg5/valentino-tg5.html Valentino Rossi si difende "Sono stato crocifisso"]'', ''repubblica.it'', 14 agosto 2007.</ref> *Sulle tasse ho sbagliato. Se ho rivisto la cassetta del mio monologo estivo? Sì, certo che l'ho rivista quella cassetta; era davvero un brutto momento e di sicuro oggi una cosa così non la rifarei. Non in quel modo. Era la trovata di uno che aveva molta pressione addosso. Avrei voluto farmi intervistare ma in quel momento non trovavo le persone di cui mi fidavo e, comunque, dovevo reagire perché i media mi stavano massacrando. Ho la coscienza a posto. E se ho commesso qualche piccolo errore è solo per superficialità o perché ho trascurato alcuni aspetti della mia vita. Quello che è accaduto è stata una vera e propria lezione di vita. E tra le lezioni metterei anche un bel pensiero: tra un mito indistruttibile e un mostro sbattuto in prima pagina c'è un ragazzo che ama correre in moto. Ecco, quello sono io.<ref>Citato in ''[http://www.repubblica.it/2007/08/sezioni/sport/valentino-evasione/rossi-intervista/rossi-intervista.html Il Secondo Valentino "Sulle tasse ho sbagliato"]'', ''repubblica.it'', 3 novembre 2007.</ref> *Io sono Valentino Rossi, non mi sembra giusto che io debba correre con la moto più lenta e che per giunta si rompe sempre. L'unica cosa che mi manca è mettermi la divisa da meccanico che usano in Giappone e vedere cosa fare per far andare più forte la moto... Il guaio di oggi proprio non ci voleva, meritavo di fare due o tre punti e quindi arrivare al secondo posto.<ref> Citato in ''[http://www.repubblica.it/2007/03/motori/motogp/stagione-2007/motori-rossi-2007-parla/motori-rossi-2007-parla.html Rossi: "Ho sofferto per nulla Non è giusto correre così"]'', ''repubblica.it'', 4 novembre 2007.</ref> *La [[motocicletta|moto]] non è solo un pezzo di ferro, anzi, penso che abbia un'anima perché è una cosa troppo bella per non avere un'anima. La moto è come una bella donna, delle volte è arrabbiata, delle volte ti dà grandi soddisfazioni, ma devi sempre stare attento a non farla arrabbiare.<ref>Citato in ''[http://sport.repubblica.it/news/sport/motomondiale-rossi-la-moto-e-come-una-bella-donna/3711430 Motomondiale, Rossi: La moto è come una bella donna]'', ''repubblica.it'', 2 settembre 2009.</ref> *Come regalo di Natale vorrei indietro il [[Marco Simoncelli|Sic]].<ref>Citato in ''[http://www.lapresse.it/sport/motori/valentino-come-regalo-di-natale-vorrei-indietro-il-sic-1.104221 Valentino: Come regalo di Natale vorrei indietro il Sic]'', ''lapresse.it'', 26 dicembre 2011. {{collegamento interrotto}}</ref> *I miei tweet nel corso di [[Football Club Internazionale Milano|Inter]]-Novara? È successo un gran casino. Lo hanno detto ai giocatori e mi sono vergognato da matti. Io sono un grande tifoso dell'Inter e vedere perdere la mia squadra in casa contro una sulla carta più debole fa male, ma erano critiche costruttive.<ref>Citato in ''[https://web.archive.org/web/20120218040441/http://sport.virgilio.it/calcio/valentino-rossi-festeggia-33-anni.html Valentino Rossi festeggia 33 anni e pensa all'Inter: 'Ci manca Mourinho']'', ''virgilio.it'', 16 febbraio 2012. </ref> *Se avete problemi a prendere sonno vi consiglio la conferenza stampa di [[Zdeněk Zeman|Zeman]] in versione integrale.<ref>Citato in ''[https://web.archive.org/web/20120926200341/http://www.gazzetta.it/Motomondiale/MotoGP/25-09-2012/rossi-aragon-controprova-zeman-fa-addormentare-912717080515.shtml Rossi: "Aragon controprova. Zeman? Fa addormentare"]'', ''gazzetta.it'', 25 settembre 2012.</ref> *[...] Doriano {{NDR|[[Doriano Romboni|Romboni]]}} era come un eroe per me quando ero giovane. Nei primi anni '90 seguivo molto il Motomondiale e la classe 250. Con Max Biaggi e Loris Capirossi erano i tre più famosi in Italia. Ero un grande fan di Doriano e ho avuto la fortuna di conoscerlo molto bene, era un buon amico di mio padre Graziano. All'epoca avevo dieci anni, con me era sempre molto dolce e gentile.<ref>Da un'intervista a ''motogp.com''; citato in Stefano Borzacchiello, ''[https://www.dueruote.it/sport/motogp/2013/12/06/rossi-doriano-per-me-era-un-eroe.html Rossi: "Doriano per me era un eroe"]'', ''dueruote.it'', 6 dicembre 2013.</ref> *[[Ayrton Senna|Senna]] è stato un'ispirazione e, anche se sono passati 20 anni, il suo spirito sopravvive in tutti i piloti da corsa.<ref>Citato in ''[https://web.archive.org/web/20160305010304/http://www.tuttosport.com/motori/news/2014/05/01-293215/Rossi%3A+%C2%ABSenna,+il+suo+spirito+%C3%A8+vivo+in+tutti+i+piloti%C2%BB Rossi: «Senna, il suo spirito è vivo in tutti i piloti»]'', ''tuttosport.com'', 1º maggio 2014.</ref> *Ho iniziato a cambiare il mio stile di guida durante l'ultima parte del 2012 quando ancora pilotavo la Ducati. Ho iniziato a far uscire il busto rimanendo un po "appeso" guardando Stoner che lo faceva per correggere il sottosterzo. Il nuovo stile, quello poi adottato da Marquez e da tutti noi ora, è stato introdotto da Stoner ed in minor parte anche da Lorenzo perché in effetti più redditizio con questo tipo di moto e questo tipo di gomme. Io ho dovuto modificare anche la posizione della mani sul manubrio perché cambia totalmente la posizione in sella. Il cambio di stile è un po un evoluzione umana: quando una cosa funziona poi la fanno tutti gli altri.<ref>Citato in ''[http://fuoridaglischemi11.blogspot.com/2015/07/il-decimo-si-puo.html Il decimo. Si può?]'', ''fuoridaglischemi11.blogspot.com'', 30 luglio 2015.</ref> *[[Marc Márquez|Marquez]] non ha alcun rispetto degli avversari. Ti punta la gamba in pieno, sa che lui non cade e spera che cadi te. Io ho paura di stare in pista con Marquez. Non mi sento tutelato dalla race direction, lui lo fa apposta. [...] Marc alza il livello della competizione a dismisura, con me poi ci mette anche il carico, in fondo nel 2015 mi ha fatto perdere il mondiale. Ti viene a chiedere scusa [...] ma non è sincero. Le scuse possono capitare una volta, se però ti scusi sempre e non cambi mai allora significa che mi prendi per il c**o.<ref>Da un'intervista al termine del Gran Premio d'Argentina 2018; citato in ''[https://www.eurosport.it/motogp/marc-marquez-compie-30-anni-e-racconta-la-sua-verita-sulla-rottura-con-valentino-rossi-c-eravamo-ria_sto9400925/story.shtml Marc Marquez compie 30 anni e racconta la sua verità sulla rottura con Valentino Rossi: "C'eravamo riavvicinati ma..."]'', ''eurosport.it'', 17 febbraio 2023.</ref> *Perché sono stato così forte? Questa è una buona domanda. Io sono mancino, ma un mancino molto particolare. Sono più un ambidestro, riesco a fare le cose anche con la destra. Tanti piloti sono molto bravi a sinistra, avendo più problemi nelle pieghe a destra. A destra diventa più difficile, perché hai l'acceleratore. Il mio punto forte è che sono più forte a destra che a sinistra, ho quel poco di feeling in più che mi permette di entrare più veloce in curva. Penso che il mio segreto sia questo.<ref>Dall'intervista di Suzi Perry a BT Sports; citato in Stefano Ollanu, ''[https://www.formulapassion.it/motorsport/moto/motogp-rossi-il-segreto-del-successo-essere-ambidestro-mancino-destro-curve-feeling-yamaha-582349.html Rossi, il segreto del successo: "Essere ambidestro"]'', ''formulapassion.it'', 31 agosto 2021.</ref> *Io riguardo al [[Motomondiale 2006|2006]] ho molti rimpianti e posso dire dopo tanti anni che, dopo aver vinto un sacco di gare e un sacco di mondiali di fila, nel 2006 avevo un po' mollato. Non proprio mollato, però il mio rimpianto è che probabilmente potevo dare di più. Ma dopo i cinque titoli vinti di fila mi mancava il fuoco dentro. [...] Quello è stato un taglio netto ed è cominciata un'altra fase della mia carriera. Fino a lì ero stato invincibile. Quella era stata davvero una grande delusione: sono stato dieci giorni a casa, senza uscire, a girarmi a rigirarmi nel letto.<ref>Dall'intervista al podcast ''Mig Babol'' di Andrea Migno; citato in Matteo Senatore, ''[https://www.formulapassion.it/motogp/motogp-news/rossi-e-il-titolo-sfumato-nel-2006-il-rimpianto-e-che-potevo-dare-di-piu Rossi e il titolo sfumato nel 2006: "Il rimpianto è che potevo dare di più"]'', ''formulapassion.it'', 6 ottobre 2024.</ref> {{Int|''[https://web.archive.org/web/20121024113631/http://www.gazzetta.it/Motomondiale/MotoGP/23-10-2012/vale-punta-dito-motogp-troppo-noiosa-deve-cambiare-912992242428.shtml Vale punta il dito sulla MotoGP, "Troppo noiosa, deve cambiare"]''|Da un'intervista alla BBC; citato in ''gazzetta.it'', 23 ottobre 2012.}} *La mia sensazione è che si debba cambiare molto per il futuro, perché questo è il peggior momento da quando ci sono io. *È il momento peggiore perché le gare sono abbastanza brutte, anche se il livello è fantastico e le moto e i piloti velocissimi. Ma tutto è troppo perfetto. *A 20 anni si ha un'idea diversa dei [[trentenne|trentenni]]: si tende a pensare che siano già vecchi, ma per fortuna non è così, soprattutto se di mezzo c'è una moto. Questo non è uno sport estremo a livello di sforzo fisico, quindi si può rimanere al top per tanto tempo. *Quando arriva il weekend di gara sono felicissimo e non vedo l'ora di salire in moto: finché provo queste sensazioni, è giusto andare avanti. Quando cambierò atteggiamento, sarà il momento di dire basta. {{Int|''[https://www.repubblica.it/sport/moto-gp/2013/11/28/news/motogp_rossi_ducati_un_errore_lo_capii_dopo_tre_giri_ma_era_tardi_-72204705/ MotoGp, Rossi: "Ducati un errore. Lo capii dopo tre giri, ma era tardi"]''|Da un'intervista a ''Rolling Stone Italia''; citato in ''repubblica.it'', 28 novembre 2013.}} *La prima volta che ho guidato la Ducati è stato uno shock. Dopo tre giri ho pensato: "Siamo nella merda". Mi sono bastati per capire che avevo fatto un errore. *[...] troppo facile dire: "Me ne sto a casa" quando le cose vanno male. Non bisogna arrendersi. Si dice che quando attraversi un periodo difficile diventi più forte, secondo me non è vero. Sicuramente diventi più vecchio. *Casey {{NDR|[[Casey Stoner|Stoner]]}} ha fatto un lavoro incredibile con la Ducati e se riguardo la sua telemetria non capisco come abbia fatto. La gente pensa che Stoner fosse molto veloce, ma poco intelligente e per questo alla fine ha fatto il botto. Ma la realtà è che con la Ducati ha dovuto guidare sempre oltre il limite, andare più forte possibile. E se guidi così, alla fine ti schianti. *{{NDR|Su Casey Stoner}} [...] guidava in un modo incredibile. È unico. Se mi manca? In pista sì. Era un grande talento, difficile da battere. Fuori dalla pista no. Senza di lui, tra noi piloti va molto meglio. *{{NDR|Sulle vittorie}} Quelle che contano davvero sono quelle che ti fanno vincere il titolo. {{Int|''[https://www.ultimouomo.com/il-potere-di-valentino-rossi/ Il potere di Valentino Rossi]''|Citato in Federico Principi, ''ultimouomo.com'', 19 febbraio 2019.}} *Ormai nei weekend di gara quando sono nel camper non posso più uscire. Andare nel paddock è diventato impossibile. A Valencia era un macello, ci saranno state 20 mila persone nel paddock, come fai? Ho fatto fatica a dire di no al pass anche per molti miei amici. Anche quando vado al ristorante è meglio che ci vada alle 10.30 o alle 11 anziché alle 8.30. Starei anche più tempo a firmare autografi se la gente fosse meno pressante. Lo stress maggiore durante le gare ce l'ho per persone che mi vengono a bussare e mi chiedono autografi o interviste. {{NDR|Da un'intervista a [[Giorgio Terruzzi]], 2004}} *{{NDR|Sulla [[Yamaha YZR-M1]]}} Salire su una moto che mi sembra la mia moto mi rende più sereno e mi dà più motivazioni. È importante che ci sia il giallo, che ci sia Guido [l'adesivo con la caricatura del suo vecchio cane, ''nda''], soprattutto che la moto sia bella e abbia una colorazione stile Valentino Rossi. Ora si fa sempre più fatica con gli sponsor, però questa [indica la sua Yamaha del 2004, ''nda''] si riconosce che è la mia moto. {{NDR|Da un'intervista a Giorgio Terruzzi, 2004}} *Nel nostro sport il ''paraculismo'' oggi la fa da padrone. A essere paraculi e a fare finta di andare d'accordo con tutti si risparmia un sacco di tempo. Però a me piace di più com'era qualche anno fa: va bene stare con quelli di cui hai rispetto e che ti stanno simpatici, e con gli altri no. Non c'è bisogno che si vada d'accordo con tutti. {{NDR|Da un'intervista a [[Guido Meda]], Sky Sport, 2019}} *{{NDR|Sulla rivalità con [[Max Biaggi]]}} All'epoca si poteva ancora avere una rivalità così vera, più tosta di adesso. {{NDR|Da un'intervista a Guido Meda, Sky Sport, 2019}} {{Int|''[https://www.gazzetta.it/Moto/moto-GP/26-10-2019/motogp-rossi-suoi-400-gp-ecco-10-mio-cuore-welkom-urlo-350568921207.shtml Rossi e i suoi 400 GP: "Ecco i 10 nel mio cuore. Welkom da urlo"]''|Intervista di Paolo Ianieri, ''gazzetta.it'', 26 ottobre 2019.}} *Davanti a tutte c'è la prima vittoria con la Yamaha, [[Gran Premio motociclistico del Sudafrica 2004|Sud Africa 2004]]. Quello di Welkom è stato un momento importantissimo della mia carriera, il giorno dove il "mito", che magari suona brutto da dire, ma il mito di Valentino Rossi è esploso. Ho lasciato la Honda che allora era la moto superiore a tutte [...], tanto che dicevano che se non avevi la Honda non potevi vincere, e sono andato alla Yamaha che in quel periodo era veramente in difficoltà. A ripensarci adesso, sono stato veramente matto, uno scemo [ride, ''ndr'']. Non è stata una cosa molto intelligente. {{NDR|«Lo rifarebbe?»}} Lo rifarei di brutto, perché è stata la cosa più importante della mia carriera. Un conto era continuare a vincere con la Honda, e a volte sinceramente ho dei rimpianti, perché mi dico, "quante cazzo di gare avrei vinto se fossi rimasto altri 5 anni?". Magari avrei anche battuto Agostini. In Yamaha magari ne ho anche vinte di meno, però sono state le più belle. Quindi ho fatto bene. In quel periodo ero, non dico matto, ma molto coraggioso. {{NDR|«Lo è ancora?»}} Sì, ma allora ero molto più sfrontato. Ecco, questa vittoria è il coronamento della prima parte della mia carriera. È il momento più bello e finisce alla fine del 2005, il periodo in cui ho dominato, 10-12 vittorie l'anno, 100 punti di vantaggio, eccetera... *[...] nel 2007 è arrivato quello che mi doveva rimpiazzare, ovvero Casey Stoner, il nuovo Valentino Rossi, che mi ha battuto con la Ducati. Ma a quel punto ho fatto un'altra scommessa, dopo quella Yamaha: "Se date le Bridgestone anche a me lo frego, anche se è più giovane". Laguna Seca {{NDR|2008}} è stata la resa dei conti con Stoner, la gara che mi ha fatto vincere il Mondiale. {{NDR|«Quel weekend Casey girava mezzo secondo più veloce di tutti»}} Andava fortissimo nelle prove, aveva dominato, partiva in pole... Batterlo lì è stato veramente un highlight della mia carriera. *Barcellona 2009. [...] c'era Lorenzo, il nuovo Valentino Rossi. Quindi già ce n'erano due [altra risata, ''ndr'']. Lorenzo tosto, fortissimo, grande talento, molto convinto e concentrato. Dopo Barcellona eravamo a pari punti, lui, Stoner e io, tutti a 106. Ma lì è stata un'altra resa dei conti, lotta tutto il weekend all'ultimo sangue con Lorenzo, con sorpasso all'ultima curva. {{NDR|«Un sorpasso entrato nella storia»}} Io ero molto bravo nei testa a testa, e lui dichiarava "adesso voglio Valentino, prima o poi lo prendo all'ultimo giro, sono pronto a fargli il culo". E invece l'ho fregato io. Quello è stato un super sorpasso, emozionante. *Brno 1996 [...] è la prima vittoria. E la prima non si scorda mai. {{NDR|«È cambiato qualcosa dentro in quel momento?»}} Sì. Andavo forte, però vincere è diverso, è qualcosa che ti fa dire che allora puoi farcela. Avevo fatto il podio la gara prima a Zeltweg, e da lì sono partito... *Sono cresciuto sognando la [[Classe 500|500]]. Le guardavo in televisione [...]: la prima in assoluto che ricordo è Assen 1986. Le 500 erano le moto dei piloti grandi, Schwantz, Doohan, Spencer, Rainey, erano il top. {{Int|''[https://www.gpone.com/it/2021/04/23/motogp/rossi-il-10deg-titolo-nel-2006-lho-buttato-nel-2015-me-lhanno-rubato.html MotoGP, Rossi: "Il 10º titolo? Nel 2006 l'ho buttato, nel 2015 me l'hanno rubato"]''|Da un'intervista a ''La Gazzetta dello Sport'', 23 aprile 2021; citato in ''gpone.com''.}} *A me piace come mi sento, la sensazione, l'adrenalina che mi dà vincere, andare sul podio o solo fare una bella gara. Sto bene per qualche giorno. Mi piace quella sensazione lì. So benissimo che alla fine il tempo l'avrà vinta, purtroppo per tutti è così, ma provo con tutte le mie forse a rendergliela più difficile possibile. È questo il solo motivo per cui ancora corro. *Quello che perdi smettendo di fare quello che ti piace è più di quello che guadagni nello smettere quando sei all'apice della carriera. *Sono stato il primo pilota moderno della MotoGP, ho fatto per primo tante cose che sono diventate un insegnamento per tanti piloti di adesso. Ho iniziato giovanissimo, ma a 20 anni ero già in 500 e la mia strada è stata seguita da tutti. C' sono un po' di cose che ho fatto e a cui tutti hanno guardato. {{Int|''[https://www.formulapassion.it/motorsport/wec/rossi-velocita-abitui-non-mi-stanchero-mai-correre Rossi: "Alla velocità ti abitui, non mi stancherò mai di correre"]''|Da un'intervista al ''Frankfurter Allgemeine Zeitung''; citato in Alessandro Prada, ''formulapassion.it'', 23 gennaio 2024.}} {{NDR|Sulla [[MotoGP]]}} *In MotoGP negli ultimi anni c'è stata molta spinta [...]. Adesso è come la Formula 1. Vediamo prototipi con molta aerodinamica, sempre più cavalli, un esercito di ingegneri sullo sfondo e molti soldi. Le moto sono davvero, davvero, davvero veloci. Le corse motociclistiche sono sempre pericolose, sì, ma la MotoGP deve riflettere attentamente su dove vuole arrivare. Non devi esagerare. Mi piace la MotoGP come la Formula 1 per moto. Ma oltre 360 chilometri orari in rettilineo? È troppo... *Non mi stancherò mai di correre, anzi, mi sento molto stanco quando non corro, sento come se stessi perdendo tempo, mi dà fastidio. Sinceramente, quando non corro o non sono in moto o in macchina, mi manca qualcosa. Mi piace davvero il gusto, la sensazione e la felicità che provo quando guido. *C'è più pressione, più rischi, ma anche più soldi. *[..] la MotoGP è brutale, è selvaggia. La potenza, l'accelerazione. Chiunque abbia mai guidato la MotoGP difficilmente troverà qualcosa di paragonabile. ==''Pensa se non ci avessi provato''== ===[[Incipit]]=== Quando abbiamo scollinato verso sinistra, piegatissimi, in terza piena, a 170 all'ora, dalla mia Honda vedevo solo le marmitte superiori della sua Yamaha. Perché lui era ancora davanti a me, all'ingresso della curva che scavalca la collina. Nel punto in cui non hai più un orizzonte. Ero incollato a lui. Eravamo alla fase finale di un duello iniziato da otto piloti e finito con due. Noi due. Io e Biaggi. Alla resa dei conti del campionato 2001. Ultimo giro. Ultimo punto difficile. Ultimo attacco. Ultima possibilità, per me. ===Citazioni=== [[File:2001 Suzuka 8 Hours' Honda VTR1000SPW.jpg|thumb|upright=1.2|La [[Honda VTR 1000]] usata nel 2001 da Rossi e Colin Edwards alla [[8 Ore di Suzuka]]: «Si corre in due, ma si guida per quattro ore. Sono quattro gran premi in uno [...] Arrivi al box, lasci la moto al tuo compagno che ti sta aspettando sulla pit-lane: lui parte, tu vieni preso in consegna da uno staff del team che ti denuda, togliendoti tuta, guanti, casco, stivali. Nudo, ti portano nel retrobox, dove ci sono delle piccole piscine piene di enormi blocchi di ghiaccio, pensi che i giapponesi vogliano ucciderti provocandoti un collasso, invece poi scopri che quello shock ti aiuta a riprenderti; e la cosa buffa è che a metà del tuo turno di guida ti sogni quella piscina come fosse un miraggio nel deserto».]] *{{NDR|Sul [[circuito di Phillip Island]]}} [...] una pista fantastica, alla quale sono legatissimo. Dopo il lungo rettilineo di partenza raggiungi il mare con una serie di curve a volte ampie, a volte strette, con cambi di velocità e pendenza. Raggiungi e poi abbandoni il mare due volte, prima di imboccare la lunga rampa che ti fa salire verso l'alto, cioè al curvone a sinistra che scollina. Ma prima, c'è una variante velocissima: arrivi in quarta, a 200 all'ora, ti butti nel cambio di direzione "destra-sinistra" in terza marcia, a 170, e finalmente affronti quel lungo curvone in salita [...]. Quella è una delle curve in cui resti maggiormente in piega continuando a viaggiare ad alta velocità, senza poter guardare cosa c'è alla fine. È uno dei tratti più belli, veloci, difficili di tutto il Mondiale. Devi essere estremamente preciso e sensibile. Quello è un punto in cui il pilota fa la differenza. (cap. I, p. 9) *Mi piace sconfiggere un avversario veloce nell'ultimo giro. È un modo esaltante per vincere una gara. Certo, a volte sarebbe meglio togliersi dai guai cercando di andare in fuga, ma quando capisci che non potrai scappare non ti resta che aspettare l'ultimo giro. Che è una specie di ultima sfida. Ti sei preparato, hai studiato le traiettorie del tuo avversario, giro dopo giro hai capito dove lui è forte e dove è più debole, sai dove potrai attaccarlo. È uno dei momenti più emozionanti. Nell'ultimo giro puoi cogliere di sorpresa un pilota una volta sola, poi non ci casca più. Dopo è tutto più difficile. (cap. I, p. 10) *L'hotel del [[circuito di Motegi]] è situato su una collina, ed è immerso nel verde. Isolatissimo. È un luogo un po' inquietante, mi ricorda l'Overlook Hotel del film ''Shining''. È fatto uguale. Quando vado lì, mi viene in mente Jack Nicholson che diventa pazzo stando in quell'hotel. Perché lì, a Motegi, passi quattro giorni facendo sempre, esattamente, le stesse cose, in base a orari e regole fissi e immutabili. La mattina esci dalla tua stanza, scendi, vedi la gente del paddock, vai al tuo tavolo, quello che ti è stato assegnato. Già, perché il tavolo va prenotato per i quattro giorni della gara, non è come un ristorante normale dove arrivi e chiedi un tavolo in base alla gente che c'è con te; se i camerieri giapponesi, all'interno dello schema della sala, che portano sempre con sé, non vedono il tuo nome sul tavolo, non mangi. Anche se è vuoto. Quindi, scendi, vedi la stessa gente, vai allo stesso tavolo, mangi le stesse cose; esci, prendi lo scooter, fai la stessa strada per entrare in circuito, vai sempre nell'ufficio che ti hanno assegnato, fai le prove, finita la giornata di lavoro risali sullo stesso scooter, rifai la stessa strada, torni nella tua stanza, poi scendi e ti metti a cenare allo stesso tavolo, mentre rivedi di fianco a te le stesse persone... Ecco, in Giappone, a Motegi, passi quattro giorni così. (cap. II, p. 45) *[...] in [[Honda]] la cosa più importante è l'affermazione della propria tecnologia, da sviluppare attraverso le corse per poi trasferirla sul prodotto di serie. In Honda, l'importante è dimostrare che si vince per merito della moto, quindi è necessario chiudere le gare col primo, il secondo e il terzo posto. [...] durante la stagione 2003, cioè all'apice del nostro successo, nel momento in cui eravamo difficilmente battibili, ho iniziato ad avere la sensazione che, vincendo, facevo soltanto il mio dovere. E basta. Non li vedevo mai pazzi di gioia, felici, esaltati. Se vincevo io andava bene, ma se lo facevano Gibernau o Biaggi andava bene lo stesso. Forse erano anche più contenti, in questo caso, perché in quel modo potevano far vedere che la loro moto "clienti" era una moto vincente. Io l'ho capito da solo, ma per togliermi ogni dubbio me lo sono fatto dire da loro. Dai vertici del team. "Eh, si, in effetti il nostro obiettivo è che si faccia primo, secondo, terzo in tutte le gare. Noi vogliamo che ci siano tre Honda sul podio, sempre!" E l'hanno detto con grande tranquillità. Anche perché era una cosa che capitava spesso, alla Honda. (cap. III, pp. 60-61) *La [[Honda RC211V|RC211V]], nella sua prima versione, l'ho provata per la prima volta a Suzuka, dopo la Otto Ore dell'agosto 2001. Mi apparve subito stranissima: era molto piccola, per nulla protetta dalle carene. Che erano ridotte al minimo, ed estremamente avvolgenti. Sembrava un giocattolo. Quando, poi, l'hanno fatta scendere dal cavalletto, la RCV mostrava un assetto inusuale: era molto alta dietro, quindi era nettamente inclinata sull'anteriore, molto più basso rispetto alla zona posteriore. Salendoci sopra, poi, appariva ancora più piccolina. [...] appena l'ho provata ho notato subito che aveva anche dei grandi problemi. Quando la gomma posteriore si scaldava, la RCV scivolava moltissimo: la mancanza di trazione era tale che la ruota posteriore sgommava anche nella corsia dei box! Aveva già un gran motore, si capiva subito che aveva una grande potenza, nonché margini di sviluppo enormi, ma in quella prima versione non riusciva a usarlo. [...] Però stiamo parlando della Honda, quindi già nel mio secondo test, svolto a Jerez in novembre, la RCV era molto cambiata. E andava già forte. (cap. III, pp. 62-63) *A scuola, i professori si lasciano spesso andare a giudizi clamorosi, frasi a effetto che rimbombano tra le pareti dell'aula per poi scorrere lungo i corridoi. Amano sentenziare, soprattutto quando tu sei molto giovane e non riesci ancora a manifestare una vera attitudine per qualcosa. Io, in realtà, avevo già dimostrato attitudine e passione, ma non propriamente in sintonia con il sistema scuola. Dei miei professori conservo frasi clamorose, previsioni catastrofiche che poi non si sono rivelate azzeccate. Per fortuna... Una, la più bella, la più incredibile perché è anche la più clamorosamente sbagliata, è stata pronunciata dalla professoressa di storia dell'arte. Che un giorno disse: "Ma tu pensi che ad andare in giro, a fare lo stupido con le moto, un giorno ti pagherai da vivere?". Quella frase, decisamente avventata, oggi fa sorridere. All'epoca sembrava invece una terribile minaccia. Ci ho pensato diverse volte, durante le varie fasi della mia carriera. Perché, in effetti, a guadagnarmi da vivere almeno ci sono riuscito... (cap. V, p. 95) *{{NDR|Su [[Jorge Martínez (motociclista)|Jorge Martínez]]}} Con lui è nata una grande rivalità, ai tempi della 125. E già dai miei esordi internazionali, cioè ai tempi dell'Europeo. Grande staccatore, Martínez. E anche molto furbo. Usava un sacco di malizie. All'inizio non ci sopportavamo molto, abbiamo trovato il modo di apprezzarci solo dopo, quando lui ha concluso la carriera. Martínez ha molti anni più di me; all'inizio io ero veramente un ragazzino inesperto e lui un veterano. Tra le cose che più detestavo, nel repertorio dei suoi trucchetti, c'era l'abitudine di mettersi in mezzo alla mia traiettoria nel giro veloce; e comunque, mi ostacolava appena poteva, mi faceva un sacco di dispetti. Nel 1995, agli Open Ducados, eravamo a Cartagena e venivamo da Jerez, dove avevamo corso una gara molto combattuta: io sono andato in testa, ho preso del vantaggio, poi ho finito la gomma e lui mi ha ripreso, quindi ha vinto lui. A Cartagena eravamo affiancati, sulla griglia. Lui è venuto da me e mi ha detto: "In bocca al lupo, ma mi raccomando, vai piano, cerca di non cadere...". Gli avrei tirato il cavalletto della moto nella schiena! [...] Siamo partiti male tutti e due. Eravamo indietro, ma abbiamo iniziato a recuperare. Io ho passato tutti e dopo tre giri ero in testa. Ma poco dopo sono caduto... E Martínez ha vinto. (cap. VI, pp. 116-117) *{{NDR|Sul [[circuito di Suzuka]]}} Quella pista [...] è molto particolare. È un tracciato bellissimo, estremamente tecnico, che nasconde molti segreti. Non è una di quelle piste disegnate al computer. Riesci ad andare un po' più forte solo se hai percorso molti chilometri. Devi conoscere quell'asfalto metro per metro, ogni singola buchetta, ogni curva e ogni staccata. (cap. VIII, p. 154) *Negli anni della 500 la [[Honda NSR 500|Honda NSR]] rappresentava un punto di arrivo. Il sogno di una intera carriera. Io avevo 20 anni, quando sono arrivato a quel punto. Quando ho realizzato quel sogno. [...] Mi ero immaginato il mio debutto su una Honda 500 ufficiale come una sorta di iniziazione che avviene attraverso una cerimonia di grande importanza e suggestione. [...] "All'arrivo vedrò i camion della Honda, la moto che sarà bellissima, lucida, curatissima; entrerò in un'organizzazione impeccabile, con gli ingegneri giapponesi che gireranno attorno a me, i meccanici con i guanti bianchi mi assisteranno in ogni mia esigenza". Bene, non è andata esattamente così. Sono entrato in un paddock semideserto, mi sono guardato intorno e ho visto arrivare un furgone verde dell'Europcar: sui sedili c'erano Jeremy {{NDR|Burgees, suo capotecnico}}, Bernard (un meccanico del Team HRC) e, in mezzo a loro, un meccanico giapponese. Jeremy non aveva badato ai formalismi: aveva ai piedi delle scarpe tipo le Timberland dei paninari milanesi degli anni Ottanta, e soprattutto un maglione orrendo [...]. Proprio perché Jeremy e quelli della Honda non si erano voluti far mancare nulla, avevano anche preso una cassetta degli attrezzi. E poi basta, finito. Era come se dovessimo andare a fare una scampagnata con una moto del concessionario. A proposito: la NSR era nera, con i cerchi color arancio e il serbatorio grigio; le carene non avevano nulla. L'insieme era davvero poco curato. "Ma come, questa è la moto più importante del mondo, la provo per conto della più potente Casa del mondo, col capotecnico numero uno, e questi fanno scendere da un furgone a noleggio [...] una roba conciata in questo modo?!" mi sono chiesto immediatamente. Ero allibito. [...] "E poi loro, ma guarda come sono conciati..." mi ripetevo, quasi scandalizzato. [...] Non riuscivo a smettere di pensare: "E questa sarebbe la massima espressione del motociclismo?!". [...] Ma la moto funzionava bene [...]. Una volta in sella, non ho avuto molto tempo per preoccuparmi di come eravamo ridotti. [...] La NSR 500 è la moto più emozionante cu cui sia mai salito. Una moto estremamente selettiva, la più difficile da guidare; al minimo errore cadevi, non c'era niente che tu potessi fare. Ecco perché dico che era adatta a pochi piloti. (cap. IX, pp. 181-188) *Oggi la [[Classe 500|500]] non c'è più, e con essa sono spariti sicuramente tanti problemi, ma anche una marea di emozioni. Perché nessuna moto al mondo ha il fascino di una 500 due tempi, quel carattere così violento che ti trasmetteva scariche di adrenalina a ogni cambio marcia. [...] Con la 500 è meglio che pensi solo a guidare, e me ne accorsi subito. [...] Credevo di essermi preparato, guardando i piloti in televisione oppure da bordo pista, ma non ci si prepara mai abbastanza alla 500. Va più del doppio di una 250, ed è soprattutto una moto molto rabbiosa. Incute terrore e pretende rispetto. In televisione vedevo sempre che i piloti della 500 dopo essere usciti dalla curva non andavano mai veramente dritti: si spostavano molto, a destra e a sinistra, e non capivo perché. [...] Con una 500 non si poteva uscire dalla curva e aprire il gas, così, come si fa con un'altra moto: la 500 non stava mai per terra con la ruota anteriore, e con la posteriore scalciava continuamente. Ho capito, quindi, che bisognava cercare di mantenerla inclinata, per impedirle di alzarsi troppo; ecco perché era obbligatorio usare quelle traiettorie così strane. Ho realizzato insomma che tenere la moto piegata era l'unico modo per farla andare dritta. [...] La 500 aveva una tale erogazione che se ruotavi la manopola del gas troppo in fretta non avevi nessun margine di recupero: non ti perdonava, volavi via! E spesso incappavi nella caduta che ti fa male, quella causata dall'accelerazione, quando la ruota posteriore scivola e poi riprende aderenza all'improvviso: la moto ti lancia in aria come se fossi spinto da una fionda. [...] La 500 completava l'apprendimento di un pilota. E non perdonava: o la guidavi come ti imponeva lei, o finivi per terra. [...] la 500 non ti permetteva di darle troppa confidenza. Dovevi stare sempre attentissimo. (cap. IX, pp. 182-190) [[File:Tavullia.jpg|thumb|upright=1.2|[[Tavullia]], paese natale di Rossi: «Ti accorgi che sei arrivato perché inizi a vedere, appese ai lampioni della luce, oppure alle case, le bandiere con il 46 impresso sulla stoffa. Il 46 lo vedi anche nelle vetrine dei negozi, dei bar, sugli scooter o sulle auto».]] *Sono un [[italia]]no orgoglioso di esserlo, sono fiero per i nostri pregi e spesso mi rammarico per i nostri difetti. L'italiano è un personaggio eccezionale. In tutto. Anche quando inizia a volerti bene. Perché è da lì che possono iniziare i tuoi problemi, se è di te che gli italiani si innamorano. Gli italiani sono commoventi, coinvolgenti, esaltanti. Ma anche eccessivi, opprimenti, invadenti, irrispettosi. Non so chi sia quel tale che ha detto che gli italiani ti perdonano tutto tranne il successo, però so che è così. Questa cosa è assolutamente vera. (cap. X, pp. 196-197) *[[Tavullia]] è adagiata su una piccola collina, lunga e stretta, 165 metri sul livello del mare. Sorge dove la provincia di Pesaro si congiunge con quella di Rimini. È nelle Marche, quindi, ma è praticamente incollata alla Romagna. [...] è un insieme di case appollaiate sulla punta del colle. Davanti, il terreno assomiglia a una serie di onde lunghe che raggiungono la costa, peraltro molto vicina. C'è un punto in cui, nelle giornate senza nuvole, si può vedere charamente il mare Adriatico. Ti accorgi che sei arrivato perché inizi a vedere, appese ai lampioni della luce, oppure alle case, le bandiere con il 46 impresso sulla stoffa. Il 46 lo vedi anche nelle vetrine dei negozi, dei bar, sugli scooter o sulle auto. A Tavullia ci sono solo case basse, o villette. È un paese tranquillo, in cui si fa tesoro di alcuni valori importanti: l'amicizia, il rispetto, la solidarietà. Chi cambia macchina paga da bere. E ci si saluta quando ci si incontra, anche se si è in auto, in moto o in scooter. È tutto un suono di clacson, insomma. (cap. X, p. 212) *{{NDR|Sull'esperienza alla 8 Ore di Suzuka 2001}} La [[Honda VTR 1000|VTR]] mi piaceva moltissimo. [...] una moto gustosa, docile, facile da guidare: andava dove volevo, faceva tutto quello che le chiedevo. E derapava tanto, quindi mi ci divertivo un mondo. [...] La dimensione nella quale entri, alla [[8 Ore di Suzuka|Otto Ore]], è surreale. [...] Si corre in due, ma si guida per quattro ore. Sono quattro gran premi in uno [...] Arrivi al box, lasci la moto al tuo compagno che ti sta aspettando sulla pit-lane: lui parte, tu vieni preso in consegna da uno staff del team che ti denuda, togliendoti tuta, guanti, casco, stivali. Nudo, ti portano nel retrobox, dove ci sono delle piccole piscine piene di enormi blocchi di ghiaccio, pensi che i giapponesi vogliano ucciderti provocandoti un collasso, invece poi scopri che quello shock ti aiuta a riprenderti; e la cosa buffa è che a metà del tuo turno di guida ti sogni quella piscina come fosse un miraggio nel deserto. [...] andavo fortissimo. Davo un secondo a Colin {{NDR|Edwards, compagno di squadra}}, con la VTR che era in pratica la moto con la quale lui correva nel Mondiale Superbike. Colin ogni tanto andava a guardare i tempi sul monitor e pronunciava frasi sconnesse che a noi suonavano così: "Fucking italian fast mafioso!". Insomma, era contento di avere un buon compagno di squadra ma si sentiva anche un po' ferito nell'orgoglio. [...] Questa volta {{NDR|rispetto all'anno precedente}} ho scelto di partire io, quindi di fare la prima ora. Un po' perché mi piaceva l'esperienza e un po' perché non volevo fare l'ultima ora, che si corre di notte. La Otto Ore infatti inizia alle undici di mattina e si conclude alle sette di sera: in Giappone fa buio sempre alle sei, anche in estate. L'ultima mezz'ora si corre di notte. E per me era troppo pericoloso. [...] La partenza è molto suggestiva. Del tutto inusuale per chi corre nel Mondiale. Tu sei a piedi di fronte alla tua moto; un addetto te la tiene ferma. Devi restare immobile, dentro un piccolo cerchio segnato sull'asfalto. I motori sono spenti: sono ottanta moto in fila, spente. E fanno impressione. Non senti niente, fino a quando la gente sulla tribuna non inizia a scandire il conto alla rovescia [...]. Quando arriva lo "zero" corri verso la tua moto, accendi il motore usando il pulsante che aziona l'avviamento elettrico, poi parti. Nel mio turno mi sono ritrovato contro Okada, Kato, Ryo, Isutzu. Colin aveva Barros, che era il nostro avversario più pericoloso. [...] Okada girava un po' più piano di me, Barros andava più forte di Colin [...]. Ero terrorizzato dalla sconfitta, ma non solo per motivi d'orgoglio: avevo paura che poi quelli della HRC mi chiedessero di tornare l'anno seguente. [...] Quando Colin, al termine della sesta ora, mi ha passato la VTR io mi sono detto: "Adesso tiro più che posso, rischio ma non mi interessa: dobbiamo vincere e non tornare mai più!". E ho rischiato parecchio. [...] sono riuscito a demolire la resistenza di Okada, gli ho inflitto quindici secondi. [...] Ma è durato poco. Ho visto arrivare un ingegnere verso di me, con uno sguardo poco confortante. "[...] per il modo in cui hai guidato tu, in quest'ultima ora, siamo stati fortunati che la moto non si sia ancora rotta!" mi ha sgridato. [...] "Se si rompe la moto adesso, ci tocca tornare qui il prossimo anno. Nooo!" continuavo a ripetere mentre seguivo Colin. Ma la VTR ha resistito. Certo, Colin prendeva tre secondi al giro, nell'ora finale, quella che si corre di notte, però è riuscito a controllare la situazione. E abbiamo vinto. Sono andato al traguardo ad aspettarlo, gli ho fatto una gran festa. "Non torneremo più, non torneremo più!" gli urlavo. E lui urlava con me. Perché eravamo tutti felici di non dover tornare. (cap. XII, pp. 243-259) *[...] [[Tetsuya Harada|Harada]] andava forte, con la 250. Aveva una guida particolare, ma in certe condizioni era molto redditizio: se lo lasciavi da solo, libero di fare le sue traiettorie, diventava davvero difficle tenere il suo ritmo. Quando aveva la moto a posto, oppure era lui a essere in forma, era un pilota molto difficile da sorprendere. Ecco perché non volevo mai lasciarlo scappare. Il problema è che molte volte, per tenere il suo ritmo, sono caduto. (cap. XIII, p. 265) *[...] a un certo punto della mia carriera ho iniziato ad andare forte sempre, su ogni pista, più o meno in ogni condizione. Ma ci sono stati giorni, e piste, in cui mi è capitato di andare fortissimo. Sono le gare, pochissime, nelle quali per un determinato motivo ho avvertito all'improvviso un senso di rabbia interiore tale da farmi reagire esprimendo una forza ancora superiore. Non riesco a prevederlo. Non so perché la tiro fuori. È qualcosa che conservo dentro di me e che a volte riesco a esprimere. Non è quello che in gergo si chiama "margine". Il margine si può avere spesso: significa che un pilota riesce ad andare forte ma può permettersi, all'occorrenza, di spingere ancora di più. Perché ha la moto a posto, oppure adora quella pista, o si trova in una condizione di forma eccellente. O magari per tutti e tre questi elementi. Non è neppure lo stato di grazia, cioè quella condizione che ho vissuto a Welkom nel 2004 {{NDR|vincendo al debutto con Yamaha}}. Anche quello può arrivare passo dopo passo. No, sto parlando di un momento che dura poco e che esplode all'improvviso. Un momento nel quale inizio a viaggiare a un livello superiore, e non so perché. Mi viene così. E quando quella condizione si esaurisce, dopo la gara, non so spiegarmi come succeda, tutto torna come prima. È uno stato temporaneo, insomma. Sono già al limite, almeno a quello che penso sia il limite in quelle condizioni e in quel momento, eppure mi riescono cose incredibili: posso fare molti sorpassi in pochi giri, recuperare uno svantaggio che sembrava irrecuperabile, oppure imprimere alla gara un ritmo impensabile. (cap. XIII, pp. 272-273) *Ogni pilota che guida una moto da corsa, in pista, ha paura. Non ci sono eccezioni. Anche perché in questo sport, o in un'attività di questo genere, la paura è la cosa che può salvarti. Si fa afidamento sulle proprie capacità, naturalmente, e soprattutto su quella importantissima "amica" – la fortuna – che ogni pilota spera resti sempre al suo fianco, ma bisogna saper usare la paura. Perché può diventare una preziosa alleata. È un elemento fondamentale, per un pilota. Si sentono dire spesso, frasi come: "Voi che andate in moto siete tutti matti!". [...] questo è il tipico commento dell'ignorante, cioè di chi non conosce questo sport; oppure di chi non è appassionato, quindi pensa che il pilota di moto sia soltanto uno scemo. Ma questo non è assolutamente vero. Perché, fatto ad alto livello, questa è una forma d'arte. Sì, è come suonare il pianoforte, comporre una canzone, scrivere una poesia, dipingere un quadro. Oppure, è come giocare a calcio come Ronaldo. Guidare una moto da corsa è un'arte. Una cosa che si fa perché si prova un'attrazione irresistibile, perché si sente qualcosa dentro. Insomma, c'è chi è portato a guidare una moto da corsa. Se poi arriva a vincere un titolo mondiale, e un po' come quando un cantante riesce a scrivere una canzone di successo. Certo, posso capire che dall'esterno uno si possa fare certe idee, su chi va a correre in circuito. Perfino a me capita di restare sorpreso quando vado a vedere girare le moto, a bordo pista. "Ma questi sono matti!" mi viene da dire, a volte. perché dall'esterno e tutta un'altra cosa. percepisci la velocità in modo completamente diverso, e soprattutto non ti capaciti di come si possa gestire una moto a quei ritmi. Sulla moto, invece, il feelling è del tutto differente. Ti sembra che ogni cosa si svolga più lentamente, che si vada molto più piano. Perché ci si abitua, alla velocità. (cap. XIV, pp. 278-279) *Nel 2002 è iniziata l'era della [[MotoGP]]. È stato un cambio enorme, anzi radicale, rispetto all'epoca delle 500. È arrivata nuova tecnologia, si è cominciato a respirare un'aria diversa. C'era molto entusiasmo, perché si sono aperti nuovi orizzonti: la 500 era ormai in stallo, non aveva più uno sviluppo apprezzabile da diversi anni. Con l'arrivo dei motori a quattro tempi, invece, è stata attuata una vera e propria rivoluzione: sono aumentati notevolmente gli investimenti da parte delle Case, si è iniziato a vedere molti ingegneri nel box, si è spinto pesantemente sullo sviluppo tecnologico, i costruttori di gomme poi hanno fatti altri, enormi, investimenti; ha cominciato a dilagare l'elettronica, che si è messa al servizio dei motori, e nella competizione si sono buttate praticamente tutte le Case più importanti. Quindi, siamo entrati in un circolo vizioso, abbiamo provocato un'incontrollabile escalation: sempre più test, più investimenti, moto sempre più veloci, prestazioni sempre più alte. Tutto più forte, tutto di più, sempre di più. In modo vertiginoso. (cap. XIV, p. 284) *Io sono Valentino Rossi. E voglio essere una persona, non un'icona. (cap. XVI, p. 303) ===[[Explicit]]=== Sì, è vero, andavo bene a scuola. Certo, facevo bene un sacco di altre cose. Ma io volevo correre. Forte, fortissimo. Con la moto. E l'ho fatto. Pensa se non ci avessi provato. ==Citazioni su Valentino Rossi== [[File:Jorge Lorenzo and Valentino Rossi - 2014 US Grand Prix (cropped).jpg|thumb|upright=1.2|Rossi (a destra) e [[Jorge Lorenzo]] nel 2014: «Per giudicare chi sia stato Valentino, bisognerebbe fare una gara immaginaria con tutti i rivali che ha incontrato in questi 25 anni. E allora capiremmo bene che pilota sia stato».]] *A livello di personalità è stato il più carismatico della storia. Sarà difficile trovare un altro pilota così. Non dico che sarà impossibile, ma sarà davvero complicato per la gente che muoveva. Ha fatto davvero bene al motociclismo. ([[Jorge Lorenzo]]) *C'è stato molto di più, nella leggenda del ragazzo di Tavullia. Non possiamo comprendere il fenomeno Valentino se ci limitiamo alla contabilità della statistica. {{NDR|«Tradotto?»}} Rossi è stato per un quarto di secolo ciò che [[Fausto Coppi|Coppi]], [[Gino Bartali|Bartali]] e il [[Grande Torino]] furono per i nostri antenati. Cioè un punto di riferimento oltre lo sport. La domenica pomeriggio anche le nonne si fermavano per ascoltare le telecronache di [[Guido Meda]] e non è un modo di dire. Valentino è stato un idolo trasversale, una cosa che in tempi più recenti era riuscita solo a [[Pietro Mennea]] nell'atletica e ad [[Alberto Tomba]] sulla neve. ([[Leo Turrini]]) *C'è un dispiacere speciale nell'apprendere che Valentino Rossi è accusato di avere sottratto al fisco italiano (cioè alla comunità dei suoi tifosi, tra i quali noi) sessanta milioni di euro. È il dispiacere di scoprire che anche un ragazzo giovane, fortunato, geniale nel suo campo, il più fresco e irrituale tra i personaggi emersi negli ultimi anni, è invischiato nella solita, vecchia, insopportabile melma che rende invivibile questo Paese. Come se niente di davvero "nuovo" potesse mai capitare, dalle nostre parti. ([[Michele Serra]]) *Credo abbia dimostrato e abbia fatto vedere – perché è parte del suo carattere, non per una strategia – che si può essere altamente professionali e vincere anche con leggerezza e divertendosi. A volte il fatto di ridere o scherzare viene visto come poco serio, invece lui ha dimostrato che si può essere molto professionali quando bisogna allenarsi e quando si scende in pista. In quei momenti c'è la massima concentrazione e si spinge al massimo. Poi quando è finita la gara, si va a cena la sera e ci si può anche divertire senza che questo vada a influenzare l’altra parte. È stato per me un grande insegnamento. ([[Davide Brivio (dirigente sportivo)|Davide Brivio]]) *Credo che nessuno sia in grado di ripetere quello che ha fatto Valentino perché è cambiato il mondo del motorsport e lo scenario. Valentino è stato clamorosamente geniale in qualsiasi tipo di azione, cose che sono state ancora più apprezzate in quell'epoca. Lui è stato genuino e spontaneo in ogni sua manifestazione, poi abbiamo visto anche tanti tentativi di scimmiottarlo. Valentino non è replicabile [...]. ([[Massimo Rivola]]) *Da bambino, il mio riferimento era Valentino Rossi. Era la persona a cui sarei voluto somigliare quando anch'io avrei guidato una moto e avrei ottenuto grandi risultati. Penso che sia un ragazzo incredibile in moto e un bel personaggio fuori dalla pista, ha portato nelle corse qualcosa che nessuno aveva mai portato prima. È un ragazzo sempre sorridente, è stato il mio idolo crescendo e guardarlo è sempre stato speciale. ([[Bradley Ray]]) *È durato più del Duce, ventisei anni di carriera. Ma più del pilota, che pure è stato grandissimo, a me resterà il ricordo del Rossi come fenomeno socioculturale. Penso che, senza magari rendersene conto, Vale sia stato un antidoto contro la rassegnazione per milioni di italiani. ([[Leo Turrini]]) *È un personaggio unico che ha fatto la storia del nostro sport e non solo per le vittorie che ha ottenuto in pista ma anche per le sue qualità uniche dentro e fuori dalle corse. ([[Loris Capirossi]]) *È uno di questi personaggi che vanno ben oltre il motociclismo: la capacità comunicativa che ha è brutale. ([[Loris Reggiani]]) *Fa uno sport che adoro, compie gesti estremi, è fuori dagli schemi, quasi mi mette un po' soggezione. ([[Igor Cassina]]) *Guidava qualsiasi moto gli dessi. La domenica mattina andava in modalità corsa e andava e basta. ([[Marcellino Lucchi]]) *Il migliore di sempre, capace di tirare fuori da una moto tutto il potenziale. ([[Colin Edwards]]) *La cosa più grande è stata quando ha lasciato la Honda. Non potevo crederci, quella era la moto migliore. Pensavo fosse pazzo. Però non gli piaceva come Honda lo trattava, voleva divertirsi e se n'è andato. Ha rischiato e ha fatto una mossa straordinaria. Questo è il suo maggiore successo, ha avuto le palle di lasciare la moto migliore. Pochi lo farebbero. ([[Neil Hodgson]]) *{{NDR|Dopo il ritiro}} La legge dello sport vale anche per i più grandi, calano le prestazioni e il tempo esce vittorioso, anche se lui è stato bravissimo ad allungare la propria carriera. Per giudicare chi sia stato Valentino, bisognerebbe fare una gara immaginaria con tutti i rivali che ha incontrato in questi 25 anni. E allora capiremmo bene che pilota sia stato. ([[Jorge Lorenzo]]) *La MotoGP ha realmente beneficiato di avere un personaggio come Valentino. La cosa bella è quando "stacca" dalla pista è davvero simile ed un bravo ragazzo, genuino, frizzante. ([[James Toseland]]) *La strategia di cui si serviva Rossi non era quella di essere il più veloce, che era ad esempio la mia mentalità. La sua era: "Vado e se riesco a rallentarlo, lo rallento". Ti bloccava fino a quando non ti innervosivi e commettevi degli errori. Lo ha fatto con Stoner e molto spesso con me. ([[Daniel Pedrosa]]) *{{NDR|Dopo la vittoria al Gran Premio di San Marino e della Riviera di Rimini 2014}} Mi fa ridere che c'è qualcuno che, qualche mese fa, qualche anno fa, pensava che questo ragazzo avesse completato una carriera più unica che rara. In nome dello sport italiano dico grazie a Valentino, perché è veramente unico. ([[Giovanni Malagò]]) *Nessuno potrà sostituirlo, Rossi non è clonabile, non è replicabile. Non dico per il suo talento in sella, che è enorme. Dico per il carisma, per la capacità di essere personaggio oltre la bandiera a scacchi. Rossi è stato un comunicatore straordinario e ha usato la notorietà per fare del bene all'intero motomondiale. ([[Luca Cadalora]]) *Non è l'organizzatore, non è lo spettacolo offerto è Valentino il fenomeno mondiale che ha trasformato la MotoGP da sport di nicchia a sport planetario. ([[Giovanni Di Pillo]]) *Quello che [...] ha fatto Valentino – avvicinando così tante persone, rendendo il motociclismo uno degli sport più seguiti al mondo, il modo in cui ha interpretato le corse e la sua felicità – è molto difficile che venga superato da qualcun altro. [...] Per me è stato incredibile correre con lui. Lui è il Michael Jordan delle moto e lo sarà sempre. Sarebbe stato più bello se si fosse ritirato da vincente, ma il suo amore per le moto lo ha portato a ritirarsi occupando posizioni che non gli rendono giustizia. ([[Aleix Espargaró]]) *{{NDR|«Il più brillante?»}} Rossi che conosco da quando era alto così. Io e Graziano, suo padre, correvamo insieme e andavamo in montagna. Vale aveva 10 anni e lo chiamavamo Virus. Mi seguiva ovunque: "Perché questo?", "Perché quello?". E io: "Perché non vai un po' dal tuo babbo che hai rotto i maroni?". ([[Marco Lucchinelli]]) *Rossi è stato una benedizione per tutti, italiani, spagnoli, è impossibile dire il contrario. Ha dato a questo sport {{NDR|il motociclismo}} una visibilità e una [[popolarità]] mai raggiunta prima [...] il problema è che è impossibile risultare protagonisti se c'è anche lui in pista. Prima viene lui, poi tutti gli altri. ([[Andrea Dovizioso]]) *Rossi mi fu portato in ufficio da Pernat come un giovane molto promettente, ma in realtà lo consideravamo soprattutto quale figlio di Graziano, noto e pittoresco talento italiano della 250 e 500 non del tutto sbocciato a cavallo degli anni ‘'80 a causa di alcuni gravi incidenti [...]. Graziano, peraltro, ci aveva anche aiutato nello sviluppo delle nostre 125cc. Chi avrebbe mai immaginato che in quel ragazzino cui facemmo un contratto iniziale da trenta milioni di lire [...] avevo di fronte il futuro protagonista assoluto del motomondiale, destinato a diventare più grande di Giacomo Agostini? [...] Valentino piacerà subito a tutti, dai bambini alle nonne, contribuendo a rendere il motociclismo ancora più popolare. ([[Ivano Beggio]]) *Siamo personaggi pubblici, non dovremmo avere idoli da venerare. Io ne ho uno che sta sopra a tutti gli altri: Valentino Rossi. Darei tutto per essere come lui. Quel ragazzo è un vero mago. Sarebbe capace di ipnotizzarmi. Non credi sia possibile perché sembra pesi appena trenta chili, eppure ha dentro di sè velocità ed equilibrio. È capace di sdraiarsi sull'asfalto a fianco della moto, senza però cadere. È un balletto, è arte pura. Rossi ha vinto l'ottavo titolo senza riempire la bocca di paroloni. Rimane calmo pervaso da un senso di equilibrio interiore che non sembra neppure umano, sfugge alla mortalità. Per me guardarlo in azione è come leggere una poesia. ([[Brad Pitt]]) *Specialmente in questi ultimi anni, con mezzo paese che sgobba per pagare fino all'ultimo euro quelle tasse che un altro mezzo paese rifiuta di pagare, non c'è pretesto o scusa o arzigogolo che tenga: se davvero il giovane Rossi di Tavullia, o perché mal consigliato o perché furbo in proprio, ha ingannato il fisco italiano, la sua immagine (almeno agli occhi di mezza Italia) ne esce offuscata in modo irreparabile. L'altra mezza, magari, aggiungerà all'ammirazione per il campione spavaldo anche la complice simpatia per il businessman disinvolto, perché niente eccita gli umori più bassi di questo paese quanto uno che "sa fare bene gli affari propri". Ma Valentino Rossi, se le pesantissime accuse del fisco saranno confermate, gli affari propri li ha fatti malissimo. ([[Michele Serra]]) *Tu puoi essere simpaticissimo, ma se non sei così veloce come Valentino non è abbastanza. La gente non ti viene a vedere perché sei simpatico. Valentino ha fatto delle cose straordinarie, come altri piloti, ma il valore del pilota è la sua capacità di guidare, di vincere e di fare delle cose. La gente ha riscoperto con lui il motociclismo. ([[Carmelo Ezpeleta Peidro]]) *{{NDR|Sugli ultimi anni di carriera}} Tutti sappiamo che Valentino è stato un grande grande pilota. Lui non vince non perché non ha le forze o le competenze, lui non vince perché è più "anziano" e comprende di più il pericolo, inconsciamente, senza neanche accorgersene. I giovani piloti non vedono il pericolo, loro vedono solo la bandiera a scacchi. ([[Steve Parrish]]) *Un personaggio come lui tende a schiacciarti, ma senza Vale la MotoGP non sarebbe diventata ciò che è. ([[Andrea Dovizioso]]) *Uno dei miei idoli è Valentino Rossi, perché trova sempre il modo di ridere e scherzare quando esce dal circuito. ([[Oscar Pistorius]]) *Valentino è stato cruciale per noi per tanti anni, ha avvicinato al nostro mondo persone che prima non si erano mai interessate. ([[Carmelo Ezpeleta Peidro]]) *Valentino è stato il mio esempio, il mio modello quando ero piccolo. Ricordo con nitidezza avevo sei anni e lui ha vinto a Jerez, ecco io in quel momento ho deciso che anche io avrei voluto essere esattamente come lui, avrei voluto vincere e vincere ancora, senza mai perdere la passione e la motivazione. Lui è stato per me il migliore esempio in assoluto. ([[Fabio Quartararo]]) *Valentino è stato talmente grande, che nessuno sarà mai come lui. ([[Francesco Bagnaia]]) *Valentino Rossi? Sì, ci intendiamo. Una volta la polizia ci ha beccato fuori da un locale, a Milano, che ballavamo sul tetto di una macchina mentre ci frustavano con delle rose appena comprate per strada. ([[Gianmarco Pozzecco]]) *Valentino Rossi è il trascinatore di folle. Quando divenne l'assoluto riferimento della MotoGP, attorno al 2005, se non eri simile a lui, così estroverso, non venivi visto bene. O forse la gente non era interessata. ([[Daniel Pedrosa]]) *Vero, sono un tifoso di Valentino. Lui è esattamente ciò di cui questo sport ha bisogno. Porta entusiasmo e possiede una grandissima carica di energia. Ogni volta che ci troviamo nello stesso circuito è un piacere incontrarlo e passare del tempo con lui. È un vero campione, ce l'ha nel sangue. ([[Michael Jordan]]) ===[[Max Biaggi]]=== *Gli attriti passano e si va avanti, ognuno guarda le proprie cose, ma Valentino è stato per me, per anni, comunque, il mio Coppi o il mio Bartali. *La rivalità con Valentino è vecchia, ma quanto mi manca. Oggi rimangono solo cose belle anche se ci siano letteralmente odiati. Esser stato valentiniano o biaggista ora non importa, ma è stato importante che ogni appassionato si sia identificato in uno di noi e attraverso noi ha imparato ad amare uno sport unico ed incredibilmente emozionante. Che bella storia. *La mia rivalità con Valentino Rossi? Ormai è solo un ricordo ma adesso che non corro più la sento come un ricordo piacevole più che negativo. Con Valentino è sempre stata una sfida importante, a volte è andata anche sopra le righe e fuori dallo sport. Quando ci sono persone che sono una all'opposto dell'altra, e noi tali eravamo, la rivalità ha anche un valore più importante. *{{NDR|«La rivalità con Valentino Rossi spaccò l'Italia»}} Ognuno fa parte della storia dell'altro, abbiamo alimentato, reso famoso, peggiorato e migliorato l'altro. In quegli anni, poco intelligentemente, non comunicando tra di noi parlavamo solo attraverso la stampa che ha vissuto tempi d'oro. Ci prendevano con l'amo. Se c'era un minimo di astio si decuplicava. Siamo stati due dilettanti allo sbaraglio nel non parlarne o avere un rapporto un po' più diretto. *Siamo stati dei cretini. Io e Rossi avevamo la lente d'ingrandimento sempre puntata e abbiamo fatto il gioco dell'avversario. Non Rossi di Biaggi o Biaggi di Rossi, ma dei giornalisti. ===[[Jeremy Burgess]]=== *{{NDR|«Qual è il vero segreto della premiata ditta Burgess-Rossi?»}} L'esperienza. Lavorare insieme per tanto tempo ha fatto si che ognuno capisse esattamente quelle che sono le richieste, i desideri dell'altro. Affrontiamo i problemi con metodo, senza lasciarci travolgere dalle situazioni. Dal primo test del 1999 siamo lentamente divenuti un vero team. Si trattava di creare un giusto amalgama tra un pilota italiano, una moto giapponese e dei tecnici australiani. Se siamo arrivati sin qui, credo che tutto sia andato per il meglio. *Quando vedi Valentino camminare, parlare o muoversi in generale nel paddock, vedi una mentalità differente da quel tipo di persona che fa il professionista nel motociclismo. Ha un approccio casual e gioioso nel paddock. Quando arrivò da noi in 500 in Honda nel 2000, ci ha fatti sentire tutti molto più giovani. È stata un'esperienza straordinaria nella mia vita. *Uno così ti capita una sola volta nella vita: non puoi fartelo scappare. ===[[Àlex Crivillé]]=== *A parte il naturale carisma con i tifosi, è stato anche un precursore dei festeggiamenti quando vinceva le gare. Ha inventato celebrazioni spettacolari e tutte con un senso. Questo fece conoscere il suo carisma e il motociclismo fu aperto a tutti. La sua spontaneità e la sua naturalezza attirarono il pubblico. *È un pilota carismatico, ha vinto in tutte le categorie e richiama grande folla nei circuiti. È un'icona del motociclismo e uno dei piloti migliori della storia. *Era un pilota molto sensibile e veloce. Se poteva prendere la testa della gara e darti 10 secondi, lo faceva. È stato un grande frenatore e uno dei pochi a prendere il rischio di cambiare marca. ===[[Marco Melandri]]=== *Era difficile correre contro di lui perché per qualsiasi cosa facesse di sbagliato Valentino c'era sempre un motivo buono per giustificarlo. Al contrario, chi lo sfidava o faceva qualcosa fuori dalle righe era sempre attaccato e messo in croce. *Non ho mai digerito il fatto di essere stato messo a confronto con Valentino. È stato un peso, qualcosa che non cercavo perché sono molto diverso da lui. *Rossi ti attaccava psicologicamente. Il problema era che finché lo faceva lui era una dote, mentre, quando lo attaccavi tu, diventavi automaticamente il personaggio cattivo. ===[[Carlo Pernat]]=== *È un pilota di altri tempi, non lo si può paragonare a quelli di oggi e neanche all'era di Marquez e Stoner. È di una generazione diversa. La prima volta che l'ho visto mi era sembrato molto forte, un po' pazzo, uno che faceva delle traiettorie abbastanza allucinanti. Quindi o era un campione o era un pazzo. Guidava un po' alla Schwantz, tirava giù la moto come se fosse una bicicletta. Al di là di questo, mi avevano colpito la sua freschezza, la simpatia e la spontaneità. Era un piacere, anche quando era ragazzino, stare con lui. Era curioso come una scimmia, gli piaceva sapere tutto di tutti, era allegro, comunicativo, con una simpatia innata... e non è cambiato affatto. È rimasto quello che era: se lo incontri al bar beve con te, si fa insieme due risate e due battute. {{NDR|«Bastò la simpatia per ingaggiarlo?»}} Questo mi aveva colpito e ci credevo. Poi che da lì riuscisse a vincere nove titoli, non potevo saperlo, non ero un mago. Ma che diventasse qualcuno sì, perché il talento era a fiumi. Poi Valentino ha quelle quattro o cinque caratteristiche che gli altri non hanno: talento, comunicazione, simpatia, allegria e il gusto di stare insieme. Di eredi Valentino non ne ha, perché nessuno ha tutte queste cose. *Gente come Valentino nasce ogni trent'anni. Lui è uno degli sportivi più famosi al mondo, ha un carisma che nessun altro avrà in futuro. Ce l'aveva un po' Simoncelli che sotto quel lato era molto simile a Vale. Potrebbe esserci Marquez che è un puro fenomeno però il carisma di Valentino non lo avrà neanche se vincerà, perché l'empatia e la spontaneità sono una cosa che hai o non hai ed è appunto su queste doti, al di là dei risultati, che Valentino ha creato qualcosa che nessuno ricreerà. Passiamo da Agostini a Valentino, nel mezzo pur avendo avuto grandissimi campioni e fenomeni puri nessuno è riuscito a fare quello che sono riusciti a fare loro due. *Graziano Rossi, suo padre, mi disse: "Vieni a vedere mio figlio". Era il '95 e capii subito che era un matto, faceva delle traiettorie... Firmò per tre anni, 30, 90 e 180 milioni. Ti ho mai raccontato quella volta di Villeneuve? Nel 97 vinsero entrambi il mondiale, Valentino in 125 e Jacques con la Renault in Formula Uno. Siccome Valentino sbavava per Villeneuve, decisi di farli incontrare sul palco dei Caschi d'Oro. Era tutto organizzato, c'era la stampa, diecimila Tv... Solo che Valentino andò a ballare con gli amici. Che figura! Provai a rintracciarlo ovunque, ma niente. Non gli parlai per un paio di giorni, poi mi passò. Non gli ho mai chiesto dove fosse stato, non lo voglio sapere, è meglio. *Ha rappresentato un'epoca, ha fatto innamorare del motociclismo gente che non sa neanche cosa sono i pistoni: donne, nonne, figlie, bambini, ragazzi, di tutto. Di questo dobbiamo tenerne conto, dal 97 in poi Valentino è stato l'icona. Ti racconto questa: quando ero in Texas dall'aeroporto ho preso un taxi, il taxista mi inizia a parlare, mi chiede se fossi italiano e poi ha citato la MotoGP e Valentino Rossi. Queste sono state le prime cose che mi ha detto. è qualcosa che non ha mai fatto nessuno. Gli dobbiamo molto, ci ha fatto "mangiare" tutti di più. La parola moto è arrivata in tutto il mondo grazie a lui, e nessuno ci era mai riuscito. ===[[Casey Stoner]]=== *{{NDR|Rivolto a Rossi, dopo il Gran Premio di Spagna 2011}} La tua ambizione è superiore al tuo talento. *Penso che quando Valentino era al suo apice, prima che io, Daniel Pedrosa e Jorge Lorenzo arrivassimo in MotoGP, fosse in grado di entrare nella mente dei piloti intorno a lui. E penso che lui credesse che ciò accadesse anche con noi, ma l'unico risultato era quello di rafforzarci. Imparavamo i suoi trucchi, a sapere di cosa fosse capace e a gestire la situazione. Così [...] mi hanno trasformato nel cattivo. Le persone, solo perché magari non sono così esteriormente gentili, spesso ricevono cattiva stampa. *Valentino aveva tutti sotto controllo, anche per quanto riguarda la stampa, perché era così importante per ogni forma di media. Se scrivevano qualcosa di negativo su di lui, li metteva sulla lista nera. E i media non potevano permetterselo. Non potevano permettersi che il loro giornale non potesse più avere alcun tipo di intervista o di rapporto con Rossi. [...] È stato fantastico per questo sport, faceva tutto quasi alla perfezione. Però vedo molti piloti cercare di essere questo stesso personaggio, cercare di afferrare la base dei fan di Valentino. È tutto così recitato, eppure sono amati per questo. ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Valentino Rossi con Enrico Borghi, ''Pensa se non ci avessi provato. L'autobiografia'', Mondadori, 2005. ISBN 8804547383 ==Voci correlate== *[[Luca Marini]] – fratello ==Altri progetti== {{interprogetto|w2_etichetta=rivalità tra Biaggi e Rossi|w2=Rivalità Biaggi-Rossi|w2_preposizione=riguardante la}} {{DEFAULTSORT:Rossi, Valentino}} [[Categoria:Piloti automobilistici]] [[Categoria:Piloti motociclistici italiani]] [[Categoria:Dirigenti sportivi italiani]] 3zmhk4jhvs68boxx06kr5inj4ji5z62 Tazio Nuvolari 0 12374 1350757 1350350 2024-11-08T02:53:38Z AssassinsCreed 17001 minuzie 1350757 wikitext text/x-wiki [[Immagine:Tazio Nuvolari.JPG|thumb|Tazio Nuvolari]] '''Tazio Giorgio Nuvolari''' (1892 – 1953), pilota motociclistico e automobilistico italiano. ==Citazioni di Tazio Nuvolari== *{{NDR|[[Nino Farina]]}} Avendo portato vittoria macchina con maestra esperienza confermoti asso come pronosticai quando all'inizio conobbi tue doti. Bravo valoroso camerata tuo rivale est stato il cronometro. Sono certo di altre affermazioni che attendo per l'automobilismo italiano.<ref name=risponde>Da un telegramma inviato a Nino Farina dopo la vittoria nella Coppa Ciano del 1939; citato in Cesare De Agostini, ''Farina: il primo «iridato»'', Giorgio Nada Editore, 2007.</ref> *{{NDR|Rivolto a [[Enzo Ferrari]] che gli aveva riservato un biglietto ferroviario di andata e ritorno per andare a correre la Targa Florio del 1932}} Dicono che sei un bravo amministratore, ma mi accorgo che non è vero. Dovevi farmi riservare solo il biglietto di andata, perché quando si parte per una corsa bisogna prevedere la possibilità di tornare in un baule di legno.<ref>Citato in Enzo Ferrari, ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1985/12/27/il-segreto-di-tazio.html Il segreto di Tazio]'', ''la Repubblica'', 27 dicembre 1985.</ref> *{{NDR|Rispondendo a chi gli chiedeva se non avesse paura}} Dimmi un po', tu pensi che morirai nel tuo letto? E allora come trovi il coraggio di andarci?<ref>Citato in Mark Kahn, ''Il giorno in cui sono morto'', traduzione di Marcello Minerbi, Milano, Sperling & Kupfer Editori, 1976, p. 7.</ref> *La morte è la vera compagna del pilota. In corsa, le ho fatto la corte mille volte, ma non mi ha voluto. Mi sa che mi farà morire nel mio letto.<ref>Citato in Gianluigi Vialli, ''Goals,'' Milano, Mondadori, 2018, cap. 2.</ref> {{Int|''[https://archive.org/details/intervista-a-tazio-nuvolari Intervista veloce al "mantovano volante"]''|Francesco Carli, ''La Voce di Mantova'', 8 gennaio 1937.}} *{{NDR|A proposito delle macchine e dei piloti d’America}} Quanto a macchine, s'è visto nel recente confronto. Dieci anni dl arretrato nei riguardi della costruzione europea. C'erano alla «Vanderbilt» delle vetture che non mi sarei mai aspettato di incontrare in una corsa. Per quello che riguarda i piloti, tanto di cappello per il fegato che dimostrano. Vanno in gara come ad una battaglia, dalla quale non si sa se si potrà tornare. *{{NDR|Alla coppa Vanderbilt}} Oltre al mezzo meccanico superiore, avevamo dalla nostra una più consumata esperienza. Difficile invece per le condizioni d'ambiente: in quella bolgia dannata, Brivio, Farina ed io corremmo ripetutamente il rischio di essere vittime della "spregiudicatezza" altrui. *{{NDR|A proposito del passaggio alla Ferrari di [[Achille Varzi]]}} Se fosse, ne sarei lieto. «Achille» è uno dei piloti che stimo di più per il suo valore e la sua correttezza. Sarebbe un bell'acquisto per la scuderia. ==Citazioni su Tazio Nuvolari== *Il "mantovano volante", che iniziò a vincere nel 1921 con la moto e smise nel 1950 sulle auto, quando già aveva 58 anni. Nel 1925, in un test con l'Alfa P2 sulla pista di Monza, andò a sbattere, si ferì gravemente, e dodici giorni dopo (issato a forza, tutto imbottito di feltro e fasciato, sulla sua Bianchi 350 Freccia Celeste) vinceva il GP delle Nazioni. Imprese così lo hanno reso leggendario. ([[Nico Cereghini]]) *Nuvolari correva anche con il busto di gesso, se ricordate. ([[Alberto Ascari]]) *Nuvolari è il più grande corridore del passato, del presente e del futuro. ([[Ferdinand Porsche]]) ===[[Lucio Dalla]]=== *''Nuvolari è basso di statura, | Nuvolari è al di sotto del normale, | Nuvolari ha cinquanta chili d'ossa, | Nuvolari ha un corpo eccezionale, | Nuvolari ha le mani come artigli, | Nuvolari ha un talismano contro i mali, | il suo sguardo è di un falco per i figli, | i suoi muscoli sono muscoli eccezionali! | Gli uccelli nell'aria perdono l'ali quando passa Nuvolari! | Quando corre Nuvolari mette paura? | Perché il motore è feroce mentre taglia ruggendo la pianura.'' *''Nuvolari è bruno di colore, | Nuvolari ha la maschera tagliente, | Nuvolari ha la bocca sempre chiusa, | di morire non gli importa niente, | corre se piove, corre dentro al sole, | tre più tre per lui fa sempre sette, | con l'[[Alfa Romeo|Alfa]] rossa fa quello che vuole | dentro al fuoco di cento saette!'' *''Quando corre Nuvolari, quando passa Nuvolari, | la gente arriva in mucchio e si stende sui prati, | quando corre Nuvolari, quando passa Nuvolari, | la gente aspetta il suo arrivo per ore e ore | e finalmente quando sente il rumore | salta in piedi e lo saluta con la mano, | gli grida parole d'amore | e lo guarda scomparire | come guarda un soldato a cavallo, | a cavallo nel cielo di Aprile!'' ===[[Enzo Ferrari]]=== *Cinque anni dopo Tazio Nuvolari entrò nella [[Scuderia Ferrari]], della quale doveva divenire in breve il portabandiera. Già allora era quell'uomo spiccio e caustico che in seguito pochi amici poterono conoscere nell'intimo. *Nessuno accoppiava, come lui, una così elevata sensibilità della macchina a un coraggio quasi disumano. *Non appena mi giunse la notizia della sua fine partii per [[Mantova]]. Era un caldo pomeriggio: l'11 agosto 1953. Nella fretta mi persi in un dedalo di stradine della vecchia Mantova. Scesi di macchina, domandai a un negozio di stagnino la via per villa Nuvolari. Ne uscì un anziano operaio, che prima di rispondermi fece un giro intorno alla mia macchina per leggere la targa. Capì, mi prese una mano e la strinse con calore, si commosse. "Grazie d' essere venuto – mi bisbigliò – come quello là non ne nasceranno più". *Su un letto dell'ospitale canonica gli dissi: "Coraggio Tazio, sarà per il prossimo anno". Mi rispose: "Ferrari, giornate come questa, alla nostra età, non ne tornano molte; ricordalo e cerca di gustarle fino in fondo, se ci riesci". In queste parole, che forse erano una umile confessione, era nascosto il dramma di quell' uomo fatto d' un sol fascio di nervi, il dramma di un padre che aveva visto morire entrambi i suoi figli adorati e che invano sperava con tutto il cuore di non dover attendere la morte in un letto. Era un solitario, un uomo amareggiato per la crudeltà con cui il destino lo aveva colpito negli affetti più profondi, tuttavia, e non suoni irriverente questa mia osservazione, non cessò mai di essere un sagace regista di se stesso. Pochi come lui conobbero la folla, capirono quello che la folla voleva, seppero alimentare il proprio mito. Ogni suo atto, ogni suo gesto era previsto e calcolato, pur negli spasimi di una vita di atleta lanciato agli estremi rischi. *Sul famoso stile di guida di Tazio Nuvolari se ne sono dette di tutti i colori. Succede del resto sempre così, quando un uomo arriva ai limiti dell'impossibile: si impadronisce di lui il mito e, allora, se faceva il pugile, si racconta che sapeva uccidere un toro con un pugno, e se faceva il pilota, che percorreva le curve su due ruote. *Un prodigio insuperato dell'istinto ai limiti delle possibilità umane e delle leggi fisiche. ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Nuvolari, Tazio}} [[Categoria:Piloti di Formula 1 italiani]] [[Categoria:Piloti motociclistici italiani]] b29pw7miqlqy8yanchrstzjyslhxp92 Cars - Motori ruggenti 0 12556 1350792 1350031 2024-11-08T09:32:39Z ~2024-10255 100274 aggiunte informazioni 1350792 wikitext text/x-wiki {{Film |titolo=Cars - Motori ruggenti |immagine=Cars Logo Black.svg |genere=animazione |regista = [[John Lasseter]] |soggetto = John Lasseter, [[Joe Ranft]], [[Jorgen Klubien]] |sceneggiatore = John Lasseter, Joe Ranft, Jorgen Klubien, [[Dan Fogelman]], [[Kiel Murray]], [[Phil Lorin]] |doppiatorioriginali= *[[Owen Wilson]]: Saetta McQueen *[[Michael Keaton]]: Chick Hicks *[[Richard Petty]]: Strip Weathers "Il Re" *[[Larry the Cable Guy]]: Carl Attrezzi "Cricchetto" *[[Bonnie Hunt]]: Sally Carrera *[[Paul Newman]]: Doc Hudson *[[Tony Shalhoub]]: Luigi *[[Guido Quaroni]]: Guido *[[Michael Wallis]]: Sceriffo *[[Cheech Marin]]: Ramon *[[Jenifer Lewis]]: Flo *[[Paul Dooley]]: Sergente *[[George Carlin]]: Fillmore *[[Katherine Helmond]]: Lizzie *[[John Ratzenberger]]: Mack |doppiatori italiani = *[[Massimiliano Manfredi]]: Saetta McQueen *[[Pino Insegno]]: Chick Hicks *[[Michele Kalamera]]: Strip Weathers "Il Re" *[[Marco Messeri]]: Carl Attrezzi "Cricchetto" *[[Sabrina Ferilli]]: Sally Carrera *[[Cesare Barbetti]]: Doc Hudson *[[Marco Della Noce]]: Luigi *[[Alex Zanardi]]: Guido *[[Vittorio Di Prima]]: Sceriffo *[[Eugenio Marinelli]]: Ramon *[[Barbara Castracane]]: Flo *[[Rodolfo Bianchi]]: Sergente *[[Ennio Coltorti]]: Fillmore *[[Francesca Palopoli]]: Lizzie *[[Renato Cecchetto]]: Mack }} '''''Cars – Motori ruggenti''''', film d'animazione statunitense del 2006, regia di [[John Lasseter]]. ==[[Incipit]]== {{Incipit film}} Ecco. Ci siamo. Concèntrati. Velocità, sono pura velocità! Un vincitore, quarantadue perdenti. I perdenti io me li mangio a colazione! Colazione? Forse avrei dovuto fare colazione, ora mi sentirei meglio. No no no no no, resta concentrato! Velocità! Sono più che veloce, sono più che rapido: sono una saetta! ('''Saetta McQueen''') ==Frasi== *Cia-Ciao! ('''Saetta McQueen''') {{NDR|motto ricorrente}} :''Ka-chow!'' *Ho l'impressione che da queste parti la gente vada a tre cilindri, non so se mi spiego... ('''Saetta McQueen''') *Io sono un concentrato di velocità e aerodinamica. ('''Saetta McQueen''') *{{NDR|Rivolgendosi a Doc Hudson prima della gara}} Non vorrei sembrare maleducato, ma forse tu vai da 0 a 100 in quanto? 3 anni virgola 5? ('''Saetta McQueen''') *Guidi come aggiusti le strade: da schifo! ('''Doc Hudson''') *Elegante come una berlina, scattante come un go-kart! ('''Saetta McQueen''') *McQueen e Sally parcheggiati sotto a un pino, si guardan nei fanali e si scambiano un bacino. ('''Carl Attrezzi''') *Nelle corse si può fare molto di più che vincere. ('''Tex''') *Mi zampillano lacrime di gioia dal tergi vetro! Questo è il giorno più ''spetacolaare'' della mia vita! ('''Luigi''') {{NDR|Doppiato con forte accento emiliano}} ==Dialoghi== [[Immagine:Salão do Automóvel 2010 01.JPG|thumb|Una riproduzione di Saetta McQueen]] *'''Saetta McQueen''': Bandiera a scacchi, arrivo! {{NDR|improvvisamente gli scoppia uno pneumatico}}<br>'''Darrell Cartrip''': Oh no, a McQueen è scoppiata una gomma!<br>'''Bob Cutlass''': È all'ultima curva prima del traguardo, ce la farà?<br>'''Squadra di McQueen''': Imbecille! {{NDR|scaraventa a terra il treno di gomme}}<br>'''Caposquadra di Chick Hicks''': McQueen ha bucato, McQueen ha bucato, dai dai dai dai dai dai!<br>{{NDR|Mentre McQueen tenta disperatamente di raggiungere il traguardo con tutte le sue forze, gli scoppia un'altra gomma}}<br>'''Darrell Cartrip''': Un'altra gomma è andata! Il Re {{NDR|Strip Weathers}} e Chick recuperano terreno.<br>'''Bob Cutlass''': Affrontano la terza curva!<br>'''Saetta McQueen''': {{NDR|continua a spingersi verso il traguardo}} Avanti!<br>'''Darrell Cartrip''': Non credo a quello che vedo, Bob: trenta metri separano Saetta McQueen dalla Piston Cup!<br>{{NDR|McQueen inizia a saltellare, nel frattempo The King e Chick Hicks lo raggiungono}}<br>'''Bob Cutlass''': Il Re e Chick sono alla quarta curva.<br>'''Darrell Cartrip''': Ed è qui sul traguardo, e vince, e vince...<br>{{NDR|McQueen, The King e Chick Hicks tagliano il traguardo tutti e tre in perfetta contemporanea}}<br>'''Bob Cutlass''': Troppo vicini per saperlo, sono tutti troppo vicini! È il più spettacolare, stupefacente, entusiasmante e incredibile finale della storia delle corse automobilistiche!<br>'''Darrell Cartrip''': Io non ci posso credere!<br>'''Bob Cutlass''': E non sappiamo nemmeno chi ha vinto! *'''Fotografo''': Ehi, tu, spostati!<br>'''Saetta''': Ehi, Ciccio! Ciccio, che stai facendo? Mi impalli, la gente vuole vedere la saetta.<br>'''Ciccio''': Cosa? <br>'''Saetta McQueen''': Fatti da parte.<br>'''Ciccio''': Ah, questo è troppo! Andiamo ragazzi!<br>'''Saetta McQueen''': Ehi, squadra, ma dove andate?<br>'''Ciccio''': Addio, signor faccio tutto io.<br>'''Saetta McQueen''': Ohohohoh, va bene, andate pure... non mi troverò mai qualcuno che sappia farmi il pieno di benzina... {{ndr|Ridono le auto attorno}} Adiós, Ciccio!<br>'''Ciccio''': Non mi chiamo Ciccio!<br>'''Saetta McQueen''': Oh, fa lo stesso. *'''Chick Hicks''': Ehi, Saetta! Iò, McQueen! Sul serio, è stata proprio una corsa straordinaria... la mia! Benvenuto nell'era di Chick della Piston Cup, è mia, bambolo, è mia. Ehi, ragazzi, secondo voi mi dona il blu Dinoco? Alla Dinoco in blu!<br>'''Saetta McQueen''': Fammi il piacere, tuono.<br>'''Chick Hicks''': Come no? Tuono? Che vuoi dire con questo tuono? <br>'''Saetta McQueen''': Beh, sai il tuono arriva sempre dopo... la saetta! {{ndr|Si getta tra i fotografi}} Badabìm sbadabàm! *'''Saetta McQueen''' {{NDR|mentre corre cercando l'autostrada sente da dietro la sirena dello Sceriffo}}: Oh no... Ma forse può aiutarmi. {{NDR|sente degli scoppiettii e crede che sia lo Sceriffo che gli sta sparando}} Mi spara addosso! Perché mi sta sparando??<br>'''Sceriffo''' {{NDR|la sua marmitta dà segni di cedimento}}: Non correvo così veloce da anni... {{NDR|altro scoppiettio}} Va a finire che mi salta una bronzina...<br>'''Saetta McQueen''' {{NDR|cerca di evitare gli "spari" correndo a zig-zag}}: Zig-zag, zig-zag, zig-zag!<br>'''Sceriffo''': Ma che cosa combina? Pirata del volante! *'''Fillmore''': Te lo assicuro amico. Ogni 3 lampeggi {{NDR|del semaforo}} rallenta un po'.<br/> '''Sergente''': È dal Sessantotto che sei fuori come un paraurti! *'''Carl Attrezzi''': {{NDR|parlando di Sally}} È l'avvocato della città {{NDR|sottovoce}} e la mia fidanzata.<br/> '''Saetta McQueen''': Cosa? <br/>'''Carl''': No, scherzavo. Bambino, io sono bello e impossibile! *'''Fillmore''': Quello che vi ci vuole è il dolce sapore del mio biocarburante fatto in casa.<br/>'''Van''': Grazie, ma sono intollerante.<br/>'''Minnie''': Stiamo solo cercando l'autostrada.<br/>'''Sergente''': Piacere di vederti, soldato! Al mio spaccio ci sono tutte le suppellettili da militare in svendita.<br/>'''Minnie''': Oh, tesoro, suppellettili.<br/>'''Van''': Amore, dove le mettiamo?<br/>'''Sally Carrera''': Ah, ho una cartina al motel Cono Comodo e se vi fermate possiamo offrirvi la colazione continentale multipla.<br/>'''Minnie''': Ha una cartina, tesoro.<br/>'''Van''': Non ho bisogno di cartine, ho il GPS. Non mi serviranno mai più le cartine, grazie. *'''Fillmore''': Vuoi un po' di biocarburante? <br/> '''Sergente''': Quella roba da hippie?! *{{NDR|Saetta sta cercando di fare una curva sullo sterrato, ma continua ad uscire di strada}} <br/> '''Doc Hudson''': Questo non è asfalto, figliolo, è sterrato! <br/> '''Saetta McQueen''': Eccolo qua, che cosa vuoi? Sei qui per gongolare? <br/> '''Doc Hudson''': Sullo sterrato devi affrontare la curva a tavoletta, giocare con l'acceleratore, e gestire la derapata col gas! Se non controsterzi, esci di pista e vai per cactus! <br/> '''Saetta McQueen''': Sei un giudice, un dottore, e anche un esperto di corse? <br/> '''Doc Hudson''': La farò semplice... Se vai forte e vuoi andare a sinistra, devi sterzare secco a destra! <br/> '''Saetta McQueen''': Ooooh, certo, una cosa molto sensata! Sterza a destra per andare a sinistra! Sì, grazie! O dovrei dire "no, grazie", perché nel mondo del contrario magari quello vuol dire "sì, grazie"! {{NDR|sgomma via}} L'auto del nonno è partita di testa! Che razza di idiota! {{NDR|arriva sulla curva che gli crea problemi}} Sterza a destra per andare a sinistra... hmm... {{NDR|prova a farlo e finisce in mezzo ai cactus}} *'''Saetta McQueen''': Sterza a destra per andare a sinistra! E pensa un po', ci ho anche provato, ed è successa una cosa pazzesca, sono andato a destra!<br/> '''Lizzie''': Se continui a parlare al vento, la gente penserà che dai i numeri.<br/> '''Saetta McQueen''': Grazie per la dritta.<br/> '''Lizzie''': Cosa? Non parlavo con te! *'''Saetta McQueen''': Ehi! Quello che vedo è un piccolo tatuaggio a righine sottili? {{NDR|Guardando il didietro di Sally Carrera}} <br/> '''Sally Carrera''': Ah... l'hai notato? *'''Carl''': {{NDR|durante il rovesciamento dei trattori}} Dai, prova anche tu. <br/> '''Saetta''': Ti ripeto che non posso, non ho nemmeno il clacson... <br/> '''Carl''': Che pollo! <br/> '''Saetta''': Non sono un pollo! <br/> '''Carl''': {{NDR|imitando una gallina}} Cocococò! *'''Sergente''': Vuoi spegnere quella robaccia irrispettosa?!<br/>'''Fillmore''': Rispetta i classici, amico! È Hendrix! *'''Saetta McQueen''': Doc ha vinto 3 Piston Cup! <br/> '''Carl Attrezzi''': Puah! {{NDR|trasalisce e sputa l’olio che sta bevendo}} È figlio di un pick-up?!? *'''Sally Carrera''': Andiamo a fare un giretto? <br/> '''Saetta McQueen''': Un giretto? <br/> '''Sally Carrera''': Sì, un giretto! Perché, voi auto da corsa di città un giretto non lo fate mai? <br/> '''Saetta McQueen''': Ah... no. No, mai. *'''Saetta McQueen''': Ah, sai, lo capisco. Ti serviva un po' di relax per ricaricare la batteria, ma dopo un po' perché non sei tornata a casa?<br/> '''Sally Carrera''': Mi sono innamorata.<br/> '''Saetta McQueen''': Ah.<br/> '''Sally Carrera''': Proprio così.<br/> '''Saetta McQueen''': ... una cabriolet?<br/> '''Sally Carrera''': No, mi sono innamorata di questo. {{ndr|gli mostra il paesaggio}} *'''Saetta McQueen''': Come ha potuto un'auto come te mollare all'apice del successo??<br>'''Doc Hudson''': Credi che abbia mollato? {{NDR|accende la lampada che illumina il giornale che riporta il suo grave incidente avvenuto nel 1954}}<br>'''Saetta McQueen''': {{NDR|guarda l'immagine dell'incidente}} Ah sì... Quel grave incidente del '54...<br>'''Doc Hudson''': ''Loro'' {{NDR|i giornalisti sportivi}} mi hanno mollato! Quando mi hanno rimesso insieme sono tornato e sai cosa mi hanno detto invece di "Benvenuto"? "Sei da museo!", e sono andati dritti dal pivello del momento. Io avevo ancora molto da dare, non ho mai potuto dimostrarlo... Quello {{NDR|l'immagine del suo incidente}} lo tengo per ricordarmi di non tornare mai più alle corse. Non mi aspettavo proprio che quel mondo mi raggiungesse qui...<br>'''Saetta McQueen''': Ehi Doc, io non sono come loro!<br>'''Doc Hudson''': Ah no?<br>'''Saetta McQueen''': No, per niente!<br>'''Doc Hudson''': Quando mai ti sei preoccupato di qualcuno che non fossi tu, testata calda?? Dimmi soltanto quando, e mi rimangio quello che ho detto! {{NDR|McQueen non risponde}} Ahhh, lo sapevo... C'è brava gente in questa città, ci aiutiamo a vicenda... Non devono dipendere da qualcuno su cui non possono contare!<br>'''McQueen''': Ah, parli di te? Sei qui da quanto tempo, e i tuoi amici non sanno nemmeno chi sei! {{NDR|Doc Hudson resta perplesso}} Chi è che si preoccupa solo di sé stesso??<br>'''Doc Hudson''' {{NDR|spazientito}}: Finisci la strada e togliti dai semiassi! {{NDR|se ne va}} *'''Saetta McQueen''': Che cos'ha Red?<br/> '''Carl Attrezzi''': Oh, è triste perché tu hai lasciato la città e te ne sei andato a fare quella tua grande corsa, per vincere quella Piston Cup, che hai sognato per tutta la vita e trovarti quel grandissimo sponsor, con quel grande elicottero, di cui mi hai parlato... Ehi, aspetta! Ma tu sei qui! *{{NDR|Dopo il restyling di Saetta nell'officina di Luigi}} <br/> '''Luigi''': Eh eh eh... Mo' cosa ti aveva detto Luigi, eh? <br/> '''Saetta McQueen''': Wow! Hai ragione! Meglio di una [[Scuderia Ferrari|Ferrari]]! <br/> '''Luigi''': ...beh, no. *'''Sally Carrera''': Grazie di tutto. <br/> '''Saetta McQueen''': Era solo una strada... <br/> '''Sally Carrera''': No, era molto, molto di più! *'''Saetta McQueen''': {{NDR|dopo che Chick gli ha bucato uno pneumatico}} Doc! Ho bucato! Ho bucato!<br>'''Doc''': Riesci a tornare ai box?<br>'''Saetta McQueen''': Sì sì, credo di sì...<br>'''Doc''': Ehi! Bandiera gialla, rientra! Non fare altri danni ragazzo! {{NDR|riferendosi all'auto che sventola la bandiera in pista}}<br>'''Mack''': Dobbiamo rimetterlo in sesto rapidamente, se non torna in pista in tempo non vinceremo mai!<br>'''Doc''': Guido! Tocca a te!<br>{{NDR|Guido si prepara per il ''pit-stop''}}<br>'''Squadra di Chick''': Ehi piccino, gli pulisci il parabrezza? {{NDR|si mettono a ridere ma Guido li ignora}}<br>{{NDR|Saetta arriva ai box, Guido gli cambia gli pneumatici in velocità record e tutti rimangono sconvolti}}<br>'''Darrell Cartrip''': È incredibile!<br>'''Bob Cutlass''': Il ''pit-stop'' più veloce che abbia mai visto!<br>'''Darrell Cartrip''': Sì ma deve rientrare in pista prima della ''pace-car''!<br>'''Bob Cutlass''': E non sarà semplice! {{NDR|Saetta rientra in pista superando la ''pace-car'' e tutti esultano}} È di nuovo in gara!<br>'''Guido''': ''Pit-Stop''! *'''Doc Hudson''': Elegante come una berlina...<br>'''Saetta''': ...scattante come un go-kart! *'''The King''' {{NDR|rimasto fuori pista e completamente ammaccato dopo lo spintone ricevuto da Chick, vede McQueen che non conclude la gara e lo raggiunge}}: Che stai facendo, ragazzo?<br>'''Saetta''': Il Re<ref>Riferendosi proprio a lui</ref> deve finire la sua ultima corsa. {{NDR|inizia a spingerlo verso la linea del traguardo}}<br>'''The King''': Stai rinunciando alla Piston Cup, lo sai questo?<br>'''Saetta''': Ahhh, una vecchia auto da corsa brontolona<ref>Riferendosi a Doc Hudson</ref> una volta mi ha detto che è solo una coppa vuota! *'''Fillmore''': C'è molto amore in questo, sai amico! <br/> '''Sergente''': Piantala, se no mi commuovo, Fillmore! *{{NDR|Durante i titoli di coda, Doc Hudson e Saetta McQueen gareggiano sul circuito sterrato}} '''Doc Hudson''': Non sei un vero corridore da sterrato, ragazzo!<br>'''Saetta McQueen''': Adesso sì vecchio mio, conosco tutti i tuoi trucchi! {{NDR|accelera e supera Doc, ma quest'ultimo svolta all'improvviso e scompare, e McQueen si ferma e lo cerca}} Doc... Doc!!<br>'''Doc Hudson''' {{NDR|sbalza fuori e sorvola McQueen, e riprende a correre}}: Ah ah! Non proprio tutti, pivello! *{{NDR|Durante i titoli di coda}} '''Furgone Woody''': Tu sei solo un'automobile giocattolo!!!<br>'''Auto Buzz Lightyear''': Tu sei uno strano e triste furgone e mi fai pena! Addio!<br>'''Furgone Woody''': Ma sì, va al diavolo, lunatico! ==Note== <references /> ==Voci correlate== *''[[Cars Toons: Mater's Tall Tales]]'' ==Altri progetti== {{interprogetto|etichetta=''Cars - Motori ruggenti''}} {{Pixar}} [[Categoria:Film d'animazione Pixar]] 2ho66ps8jqrizh9xugxs9bcr1bbqej3 Gli Incredibili - Una "normale" famiglia di supereroi 0 14823 1350699 1334787 2024-11-07T16:18:03Z Robbobberto 72167 /* Dialoghi */ 1350699 wikitext text/x-wiki {{Film |titoloalfabetico= Incredibili, Gli |titoloitaliano=Gli Incredibili - Una "normale" famiglia di supereroi |titolooriginale=The Incredibles |anno=2004 |genere=animazione |regista = [[Brad Bird]] |soggetto = Brad Bird |sceneggiatore = Brad Bird |doppiatorioriginali = *[[Craig T. Nelson]]: Bob Parr/Mr. Incredible *[[Holly Hunter]]: Helen Parr/Elastigirl *[[Sarah Vowell]]: Violetta Parr *[[Spencer Fox]]: Flash Parr *[[Jason Lee]]: Buddy Pine/Sindrome *[[Samuel L. Jackson]]: Lucius Best/Siberius *[[Elizabeth Peña]]: Mirage *[[Bud Luckey]]: Rick Dicker *[[Brad Bird]]: Edna "E" Mode *[[Eli Fucile]]: Jack-Jack Parr *[[Maeve Andrews]]: Jack-Jack Parr *[[Teddy Newton]]: Speaker *[[Jean Sincere]]: Mrs. Hogenson *[[Wallace Shawn]]: Gilbert Huph *[[Dominique Louis]]: Bomb La Tour *[[Lou Romano]]: Bernie Kropp *[[Wayne Canney]]: Preside *[[Michael Bird]]: Tony Rydinger *[[Bret 'Brook' Parker]]: Kari *[[Kimberly Adair Clark]]: Honey *[[John Ratzenberger]]: Il Minatore *[[Nicholas Bird]]: Rusty McAllister |doppiatoriitaliani = *[[Adalberto Maria Merli]]: Bob Parr/Mr. Incredible *[[Laura Morante]]: Helen Parr/Elastigirl *[[Alessia Amendola]]: Violetta Parr *[[Furio Pergolani]]: Flash Parr *[[Christian Iansante]]: Buddy Pine/Sindrome *[[Massimo Corvo]]: Lucius Best/Siberius *[[Emanuela Rossi]]: Mirage *[[Pietro Biondi]]: Rick Dicker *[[Amanda Lear]]: Edna "E" Mode *Francesco Mangiavacchi: Jack-Jack Parr *[[Michele Cucuzza]]: Speaker *[[Alina Moradei]]: Mrs. Hogenson *[[Daniele Formica]]: Gilbert Huph *[[Patrick Osmond]]: Bomb La Tour *[[Pasquale Anselmo]]: Bernie Kropp *[[Stefano Oppedisano]]: Preside *[[Alessio Nissolino]]: Tony Rydinger *[[Teresa Pascarelli]]: Kari *[[Daniela D'Angelo]]: Honey *[[Ambrogio Colombo]]: Minatore *[[Ruggero Valli]]: Rusty McAllister |note= *Vincitore di 2 '''[[:Categoria:Film premi Oscar|premi Oscar]] (2005)''': **Miglior film d'animazione **Miglior montaggio sonoro. }} '''''Gli Incredibili - Una "normale" famiglia di supereroi''''', film d'animazione statunitense del 2004, regia di [[Brad Bird]]. {{tagline|Una normale famiglia di supereroi.}} ==Frasi== *Ogni supereroe ha un'identità segreta, non ne conosco nemmeno uno che non l'abbia. Chi ce la farebbe a sopportare la pressione di essere sempre Super? ('''Mr. Incredibile''') *Sistemarmi? Lei scherza?! Sono all'apice della carriera, lavoro con i pezzi grossi! Ragazzi, andiamo... Lasciar salvare il mondo agli uomini? Non ci penso nemmeno! Non se ne parla! ('''Elastigirl''') *Io vorrei aiutarla ma non posso, io ''vorrei dirle'' di portare una copia della sua polizza a Norma Wilcox al... Norma Wilcox. {{NDR|indica sul foglio}} w-i-l-c-o-x, al terzo piano, ma non posso. Inoltre ''non posso'' consigliarle di presentare un modulo WS2475 all'ufficio legale del secondo piano e ''non mi aspetterei'' di essere contattato al più presto per un risarcimento. Vorrei aiutarla, ma non c'è niente che posso fare. ('''Bob Parr''') *Papà dice sempre di non vergognarci dei nostri poteri. I nostri poteri ci rendono speciali! ('''Flash Parr''') ==Dialoghi== *'''Gilbert Huph''': ''Paaaaaaaarr!'' Hai autorizzato tu il pagamento della polizza Walker?! <br/> '''Bob Parr''': I ladri sono entrati in casa loro, signor Huph, la polizza di assicurazione copre qualsiasi- <br/> '''Huph''': Io- Io non voglio sapere che cosa copre! Non parlarmi della copertura! Dimmi come fare perché la società non vada in rosso! Dimmi com'è possibile se firmi assegni a ogni signor "Mi rubano" o signora "Sono disperata" ''CHE TI FANNO UNA TELEFONATA!'' *'''Edna''': Sì, le cose vanno piuttosto bene, piuttosto bene... mio Dio, non mi lamento, però... sai, non è... non è come prima, non è come prima proprio per niente! <br/> '''Bob Parr''': Non ti ho vista in TV a una sfilata a Bombay, Bari... <br/> '''Edna''': Milano, tesoro, Milano! Supermodel, ah! Chissà poi perché "Super"... spilungone anoressiche, viziate, stupide, con le labbra a canotto, che pensano soltanto a sé stesse, ah! Io facevo creazioni per gli dei! *'''Edna''': {{NDR|disegnando un nuovo costume per Bob}} Sarà importante, ad effetto, eroica! <br/> '''Bob Parr''': Sì, sì, qualcosa di classico, come- come Dynaguy! Oh, lui sì che aveva il look giusto, col mantello e gli stivali- <br/> '''Edna''': {{NDR|lanciandogli contro un foglio appallottolato}} Niente mantello. <br/> '''Bob''': Non toccherebbe a me decidere? <br/> '''Edna''': Ti ricordi... Thunderhead? Alto, bell'uomo, creava tempeste, dolce coi bambini... <br/> '''Bob''': No, scusa- <br/> '''Edna''': 15 novembre 1958! Tutto bene, un'altra città salvata, quando il suo mantello si impigliò nella coda di un missile! <br/> '''Bob''': {{NDR|ridacchiando}} Thunderhead non brillava certo per intelligenza... <br/> '''Edna''': Stratogale, 23 aprile del '57! Il mantello risucchiato nella turbina di un aereo! <br/> '''Bob''': Edna, non è giusto fare di ogni erba un fascio- <br/> '''Edna''': Meta-man, nell'ascensore rapido! Dynaguy, impigliato al decollo! Splashdown, risucchiato in un vortice! ''Niente mantello!'' *'''Sindrome''' {{NDR|fermando il robot Omnidroide 10000 che sta per uccidere Mr. Incredibile}}: È più grosso! È più cattivo! Signore e signori, questo è troppo anche per Mr. Incredibile! Finalmente è pronto! Lo sai? L'ho sperimentato su molti supereroi prima di fargli affrontare te, ma cavolo... non bastava mai! Dopo che mi hai distrutto l'ultimo ho dovuto fare ulteriori modifiche... Certo è stato difficile, ma per te... ne valeva la pena, eh! Insomma, dopotutto... sono il tuo ammiratore numero uno! <br />'''Mr. Incredibile''': Buddy...? <br /> '''Sindrome''': Io non mi chiamo Buddy! E nemmeno IncrediBoy mi chiamo! Quella è acqua passata! Io volevo solo aiutarti, volevo solo aiutarti... e tu che cosa mi hai detto?!<br />'''Mr. Incredibile''' {{NDR|in un flashback}}: Vola a casa, Buddy. Io lavoro da solo.<br />'''Sindrome''': Mi hai ferito a morte... ma ho imparato una lezione importante: non si può contare proprio su nessuno, specialmente sui propri eroi.<br />'''Mr. Incredibile''': Ho sbagliato a trattarti in quel modo. Mi dispiace.<br />'''Sindrome''': Visto? Adesso sì che mi rispetti, perché sono una minaccia! È così che funziona... al mondo ci sono un sacco di persone, interi paesi che vogliono rispetto, pronti a pagare una fortuna per averlo! Sai perché sono ricco? Ho inventato armi, e ora ho un'arma che solo io posso neutralizzare, e quando la scatenerò io avrò... {{NDR|Mr. Incredibile gli lancia un tronco ma viene fermato da Sindrome, che lo immobilizza con un raggio luminoso}} Brutto furbastro, mi hai fatto fare un monologo, non riesco a crederci! Forte, eh? Energia dello stato fondamentale. Sai, le mie invenzioni migliori ho deciso di tenerle per me. {{NDR|inizia a scaraventare Mr. Incredibile per aria con il raggio}} Sono abbastanza bravo, adesso?! Chi è super, adesso?! Io sono Sindrome, la tua nemesi, e... {{NDR|Mr. Incredibile riesce a liberarsi e vola via}} Oh, e ti pareva... {{NDR|raggiunge il luogo dove Mr. Incredibile si è tuffato in acqua, e lascia cadere nell'acqua una sonda esplosiva di ricerca}} Vediamo come te la cavi ora, bamboccione! *'''Edna''': Ho iniziato dal bebè.<br />'''Helen''': Iniziato?<br />'''Edna''': Shhh, tesoro, shhhh. L'ho tagliata un po' comoda per facilitare i movimenti. Il tessuto è confortevole adatta a pelli delicate. E all'occorrenza può sopportare temperature di oltre 1000 gradi! Completamente a prova di proiettile. E si lava in lavatrice, che è un bel vantaggio.<br />'''Helen''': Ma che diavolo credi che debba fare il mio bambino?<br />'''Edna''': Ovviamente non ne ho idea, tesoro. La fortuna ride a chi si prepara. Non conoscendo i poteri del bebè, ho fatto il minimo sindacale.<br />'''Helen''': Jack-Jack non ha superpoteri.<br />'''Edna''': No? Be', almeno sarà vestito bene. *'''Mirage''': Non è un debole, sai {{NDR|riferendosi a Mr. Incredibile}}.<br />'''Sindrome''': Cosa? <br /> '''Mirage''': Dare valore alla vita non è debolezza. <br /> '''Sindrome''': Oh, ehi, senti, senti, se ti riferisci a quello che è successo nella sala delle torture, avevo tutto sotto controllo...<br />'''Mirage''': E non curarsene non è forza.<br />'''Sindrome''': Ascolta... Ho solo voluto vedere il suo bluff, tutto qui. Lo sapevo che non l'avrebbe fatto davvero.<br />'''Mirage''': La prossima volta gioca con la ''tua'' vita! *'''Sindrome''': Eh?! Eh?! Oh, andiamo! Dovete ammettere che è fantastico. Proprio come in un film. Il robot arriva imponente, e distrugge tutto! Fronte di persone urlanti. E proprio quando ogni speranza è perduta, Sindrome risolve la situazione! Sarò un eroe più grande di quando tu non fossi mai stato.<br />'''Mr. Incredibile''': E così avresti ucciso dei veri supereroi pur di sentirti tu un eroe?!<br />'''Sindrome''': Oh, io ''sono'' vero! Tanto vero che ho sconfitto te! E l'ho fatto senza i tuoi preziosi doni, senza i tuoi speciali poteri! Vedranno cos'è l'eroismo. Gli darò l'eroismo più spettacolare che abbiano mai visto! E quando sarò vecchio e mi sarò divertito, venderò le mie invenzioni, così chiunque potrà essere un supereroe, tutti potranno essere super! E quando tutti saranno super... nessuno lo sarà più. *'''Lucius Best''': Honey!<br/ >'''Honey''': Che c'è?<br/ >'''Lucius Best''': Dov'è la mia supertuta?<br/ >'''Honey''': Cosa?!<br/ >'''Lucius Best''': Dov'è-La-Mia-Super-Tuta?<br/ >'''Honey''': L'ho... L'ho messa via...<br/ >'''Lucius Best''': Dove?!<br/ >'''Honey''': Ma perché vuoi saperlo?<br/ >'''Lucius Best''': Mi serve!<br/ >'''Honey''': Che non ti salti in mente di precipitarti a fare cose eroiche! Sono due mesi che abbiamo programmato questa cena!<br/ >'''Lucius Best''': C'è gente in pericolo!<br/ >'''Honey''': La mia serata è in pericolo!<br/ >'''Lucius Best''': Dimmi dov'è la mia supertuta, donna! Si tratta di forza maggiore!<br/ >'''Honey''': "Forza maggiore"?! Sono tua moglie! E sono io l'unica tua "forza maggiore"! ==[[Explicit]]== {{explicit film}} Guardatevi dal Minatore! Sono sempre sotto di voi, e nessuno raggiunge nelle mie bassezze! Adesso dichiaro guerra, alla pace e alla felicità! Presto tutti tremeranno davanti a me! ('''Minatore''') ==Altri progetti== {{interprogetto|etichetta=''Gli Incredibili - Una "normale" famiglia di supereroi''}} {{Pixar}} [[Categoria:Film d'animazione Pixar]] [[Categoria:Film premi Oscar]] [[Categoria:Film di supereroi]] a9zfsou013gn067dlsz2sfpn8dbvq5n 1350706 1350699 2024-11-07T16:43:32Z Udiki 86035 Annullata la modifica di [[Special:Contributions/Robbobberto|Robbobberto]] ([[User talk:Robbobberto|discussione]]), riportata alla versione precedente di [[User:Udiki|Udiki]] 1334787 wikitext text/x-wiki {{Film |titoloalfabetico= Incredibili, Gli |titoloitaliano=Gli Incredibili - Una "normale" famiglia di supereroi |titolooriginale=The Incredibles |anno=2004 |genere=animazione |regista = [[Brad Bird]] |soggetto = Brad Bird |sceneggiatore = Brad Bird |doppiatorioriginali = *[[Craig T. Nelson]]: Bob Parr/Mr. Incredible *[[Holly Hunter]]: Helen Parr/Elastigirl *[[Sarah Vowell]]: Violetta Parr *[[Spencer Fox]]: Flash Parr *[[Jason Lee]]: Buddy Pine/Sindrome *[[Samuel L. Jackson]]: Lucius Best/Siberius *[[Elizabeth Peña]]: Mirage *[[Bud Luckey]]: Rick Dicker *[[Brad Bird]]: Edna "E" Mode *[[Eli Fucile]]: Jack-Jack Parr *[[Maeve Andrews]]: Jack-Jack Parr *[[Teddy Newton]]: Speaker *[[Jean Sincere]]: Mrs. Hogenson *[[Wallace Shawn]]: Gilbert Huph *[[Dominique Louis]]: Bomb La Tour *[[Lou Romano]]: Bernie Kropp *[[Wayne Canney]]: Preside *[[Michael Bird]]: Tony Rydinger *[[Bret 'Brook' Parker]]: Kari *[[Kimberly Adair Clark]]: Honey *[[John Ratzenberger]]: Il Minatore *[[Nicholas Bird]]: Rusty McAllister |doppiatoriitaliani = *[[Adalberto Maria Merli]]: Bob Parr/Mr. Incredible *[[Laura Morante]]: Helen Parr/Elastigirl *[[Alessia Amendola]]: Violetta Parr *[[Furio Pergolani]]: Flash Parr *[[Christian Iansante]]: Buddy Pine/Sindrome *[[Massimo Corvo]]: Lucius Best/Siberius *[[Emanuela Rossi]]: Mirage *[[Pietro Biondi]]: Rick Dicker *[[Amanda Lear]]: Edna "E" Mode *Francesco Mangiavacchi: Jack-Jack Parr *[[Michele Cucuzza]]: Speaker *[[Alina Moradei]]: Mrs. Hogenson *[[Daniele Formica]]: Gilbert Huph *[[Patrick Osmond]]: Bomb La Tour *[[Pasquale Anselmo]]: Bernie Kropp *[[Stefano Oppedisano]]: Preside *[[Alessio Nissolino]]: Tony Rydinger *[[Teresa Pascarelli]]: Kari *[[Daniela D'Angelo]]: Honey *[[Ambrogio Colombo]]: Minatore *[[Ruggero Valli]]: Rusty McAllister |note= *Vincitore di 2 '''[[:Categoria:Film premi Oscar|premi Oscar]] (2005)''': **Miglior film d'animazione **Miglior montaggio sonoro. }} '''''Gli Incredibili - Una "normale" famiglia di supereroi''''', film d'animazione statunitense del 2004, regia di [[Brad Bird]]. {{tagline|Una normale famiglia di supereroi.}} ==Frasi== *Ogni supereroe ha un'identità segreta, non ne conosco nemmeno uno che non l'abbia. Chi ce la farebbe a sopportare la pressione di essere sempre Super? ('''Mr. Incredibile''') *Sistemarmi? Lei scherza?! Sono all'apice della carriera, lavoro con i pezzi grossi! Ragazzi, andiamo... Lasciar salvare il mondo agli uomini? Non ci penso nemmeno! Non se ne parla! ('''Elastigirl''') *Io vorrei aiutarla ma non posso, io ''vorrei dirle'' di portare una copia della sua polizza a Norma Wilcox al... Norma Wilcox. {{NDR|indica sul foglio}} w-i-l-c-o-x, al terzo piano, ma non posso. Inoltre ''non posso'' consigliarle di presentare un modulo WS2475 all'ufficio legale del secondo piano e ''non mi aspetterei'' di essere contattato al più presto per un risarcimento. Vorrei aiutarla, ma non c'è niente che posso fare. ('''Bob Parr''') *Papà dice sempre di non vergognarci dei nostri poteri. I nostri poteri ci rendono speciali! ('''Flash Parr''') ==Dialoghi== *'''Edna''': Sì, le cose vanno piuttosto bene, piuttosto bene... mio Dio, non mi lamento, però... sai, non è... non è come prima, non è come prima proprio per niente! <br/> '''Bob Parr''': Non ti ho vista in TV a una sfilata a Bombay, Bari... <br/> '''Edna''': Milano, tesoro, Milano! Supermodel, ah! Chissà poi perché "Super"... spilungone anoressiche, viziate, stupide, con le labbra a canotto, che pensano soltanto a sé stesse, ah! *'''Sindrome''' {{NDR|fermando il robot Omnidroide 10000 che sta per uccidere Mr. Incredibile}}: È più grosso! È più cattivo! Signore e signori, questo è troppo anche per Mr. Incredibile! Finalmente è pronto! Lo sai? L'ho sperimentato su molti supereroi prima di fargli affrontare te, ma cavolo... non bastava mai! Dopo che mi hai distrutto l'ultimo ho dovuto fare ulteriori modifiche... Certo è stato difficile, ma per te... ne valeva la pena, eh! Insomma, dopotutto... sono il tuo ammiratore numero uno! <br />'''Mr. Incredibile''': Buddy...? <br /> '''Sindrome''': Io non mi chiamo Buddy! E nemmeno IncrediBoy mi chiamo! Quella è acqua passata! Io volevo solo aiutarti, volevo solo aiutarti... e tu che cosa mi hai detto?!<br />'''Mr. Incredibile''' {{NDR|in un flashback}}: Vola a casa, Buddy. Io lavoro da solo.<br />'''Sindrome''': Mi hai ferito a morte... ma ho imparato una lezione importante: non si può contare proprio su nessuno, specialmente sui propri eroi.<br />'''Mr. Incredibile''': Ho sbagliato a trattarti in quel modo. Mi dispiace.<br />'''Sindrome''': Visto? Adesso sì che mi rispetti, perché sono una minaccia! È così che funziona... al mondo ci sono un sacco di persone, interi paesi che vogliono rispetto, pronti a pagare una fortuna per averlo! Sai perché sono ricco? Ho inventato armi, e ora ho un'arma che solo io posso neutralizzare, e quando la scatenerò io avrò... {{NDR|Mr. Incredibile gli lancia un tronco ma viene fermato da Sindrome, che lo immobilizza con un raggio luminoso}} Brutto furbastro, mi hai fatto fare un monologo, non riesco a crederci! Forte, eh? Energia dello stato fondamentale. Sai, le mie invenzioni migliori ho deciso di tenerle per me. {{NDR|inizia a scaraventare Mr. Incredibile per aria con il raggio}} Sono abbastanza bravo, adesso?! Chi è super, adesso?! Io sono Sindrome, la tua nemesi, e... {{NDR|Mr. Incredibile riesce a liberarsi e vola via}} Oh, e ti pareva... {{NDR|raggiunge il luogo dove Mr. Incredibile si è tuffato in acqua, e lascia cadere nell'acqua una sonda esplosiva di ricerca}} Vediamo come te la cavi ora, bamboccione! *'''Edna''': Ho iniziato dal bebè.<br />'''Helen''': Iniziato?<br />'''Edna''': Shhh, tesoro, shhhh. L'ho tagliata un po' comoda per facilitare i movimenti. Il tessuto è confortevole adatta a pelli delicate. E all'occorrenza può sopportare temperature di oltre 1000 gradi! Completamente a prova di proiettile. E si lava in lavatrice, che è un bel vantaggio.<br />'''Helen''': Ma che diavolo credi che debba fare il mio bambino?<br />'''Edna''': Ovviamente non ne ho idea, tesoro. La fortuna ride a chi si prepara. Non conoscendo i poteri del bebè, ho fatto il minimo sindacale.<br />'''Helen''': Jack-Jack non ha superpoteri.<br />'''Edna''': No? Be', almeno sarà vestito bene. *'''Mirage''': Non è un debole, sai {{NDR|riferendosi a Mr. Incredibile}}.<br />'''Sindrome''': Cosa? <br /> '''Mirage''': Dare valore alla vita non è debolezza. <br /> '''Sindrome''': Oh, ehi, senti, senti, se ti riferisci a quello che è successo nella sala delle torture, avevo tutto sotto controllo...<br />'''Mirage''': E non curarsene non è forza.<br />'''Sindrome''': Ascolta... Ho solo voluto vedere il suo bluff, tutto qui. Lo sapevo che non l'avrebbe fatto davvero.<br />'''Mirage''': La prossima volta gioca con la ''tua'' vita! *'''Sindrome''': Eh?! Eh?! Oh, andiamo! Dovete ammettere che è fantastico. Proprio come in un film. Il robot arriva imponente, e distrugge tutto! Fronte di persone urlanti. E proprio quando ogni speranza è perduta, Sindrome risolve la situazione! Sarò un eroe più grande di quando tu non fossi mai stato.<br />'''Mr. Incredibile''': E così avresti ucciso dei veri supereroi pur di sentirti tu un eroe?!<br />'''Sindrome''': Oh, io ''sono'' vero! Tanto vero che ho sconfitto te! E l'ho fatto senza i tuoi preziosi doni, senza i tuoi speciali poteri! Vedranno cos'è l'eroismo. Gli darò l'eroismo più spettacolare che abbiano mai visto! E quando sarò vecchio e mi sarò divertito, venderò le mie invenzioni, così chiunque potrà essere un supereroe, tutti potranno essere super! E quando tutti saranno super... nessuno lo sarà più. *'''Lucius Best''': Honey!<br/ >'''Honey''': Che c'è?<br/ >'''Lucius Best''': Dov'è la mia supertuta?<br/ >'''Honey''': Cosa?!<br/ >'''Lucius Best''': Dov'è-La-Mia-Super-Tuta?<br/ >'''Honey''': L'ho... L'ho messa via...<br/ >'''Lucius Best''': Dove?!<br/ >'''Honey''': Ma perché vuoi saperlo?<br/ >'''Lucius Best''': Mi serve!<br/ >'''Honey''': Che non ti salti in mente di precipitarti a fare cose eroiche! Sono due mesi che abbiamo programmato questa cena!<br/ >'''Lucius Best''': C'è gente in pericolo!<br/ >'''Honey''': La mia serata è in pericolo!<br/ >'''Lucius Best''': Dimmi dov'è la mia supertuta, donna! Si tratta di forza maggiore!<br/ >'''Honey''': "Forza maggiore"?! Sono tua moglie! E sono io l'unica tua "forza maggiore"! ==[[Explicit]]== {{explicit film}} Guardatevi dal Minatore! Sono sempre sotto di voi, e nessuno raggiunge nelle mie bassezze! Adesso dichiaro guerra, alla pace e alla felicità! Presto tutti tremeranno davanti a me! ('''Minatore''') ==Altri progetti== {{interprogetto|etichetta=''Gli Incredibili - Una "normale" famiglia di supereroi''}} {{Pixar}} [[Categoria:Film d'animazione Pixar]] [[Categoria:Film premi Oscar]] [[Categoria:Film di supereroi]] 9ked4ygkgus28ku57q1nwwh1oxk753x Milena Jesenská 0 14975 1350773 1350292 2024-11-08T04:11:19Z IppolitoN 23099 /* Citazioni su Milena Jesenská */ 1350773 wikitext text/x-wiki [[File:Milena Jesenská.jpg|thumb|Milena Jesenská]] '''Milena Jesenská''' (1896 – 1944), giornalista, scrittrice e traduttrice ceca. == Citazioni di Milena Jesenská == *Ci interesserebbe sapere che cosa è accaduto ai tanti comunisti cechi e ai semplici lavoratori che anni fa sono andati nella [[Unione Sovietica|Russia sovietica]]... Forse che alla fine verremo a sapere che la maggior parte di costoro si trova in prigione? Così, e non altrimenti [...] i sovietici trattano quegli individui che sono stati tanto folli da credere che essere comunisti equivalga a trovarsi sotto la protezione sovietica...<ref>Da [[Margarete Buber-Neumann]], ''[https://archive.org/details/buberneumannmargaretemilena.lamicadikafka_202004/mode/1up Milena. L'amica Di Kafka]'', traduzione di Caterina Zaccaroni, Adelphi, Milano, 1986, p. 16.</ref> *{{NDR|Su [[Franz Kafka]]}} Era troppo perspicace, troppo saggio per poter vivere, troppo debole per lottare, debole come lo sono le creature nobili, belle, che non sono capaci di accettare la lotta contro la loro paura dell' incomprensione, della mancanza di bontà, della menzogna intellettuale.<ref>Dal necrologio; citato in [[Paolo Di Stefano]], ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2011/agosto/12/Kafka_sospiri_per_Milena_Sei_co_9_1108126952.shtml Kafka e i sospiri per Milena «Sei il mio sassolino nel mare»]'', ''Corriere della Sera'', 12 agosto 2011.</ref> *{{NDR|Su [[Franz Kafka]]}} Alto, magro, il viso aguzzo e spigoloso, bello, malvagio e incredibilmente buono.<ref>Citato in [[Melania Mazzucco]], ''[https://rep.repubblica.it/pwa/generale/2018/06/15/news/milena_i_segreti_della_musa_di_kafka-199115703/ Milena, i segreti della Musa di Kafka]'', ''rep.repubblica.it'', 15 giugno 2018. </ref> == Citazioni su Milena Jesenská == * Il 21 ottobre 1940 ricevetti la prima lettera da Milena, un biglietto che di soppiatto mi fu passato in mano sulla strada che traversava il campo. Ci conoscevamo da pochi giorni soltanto. Ma che senso ha parlare di giorni, quando il tempo non si divide più in ore e minuti, ma è scandito dai battiti del cuore? Ci incontrammo nel campo di concentramento femminile di Ravensbrùck. Milena era venuta a conoscenza delle mie tribolazioni da una donna tedesca che era arrivata al campo viaggiando nel suo stesso convoglio. La giornalista Milena Jesenskà voleva parlare con me per sapere se era vero che i sovietici avevano consegnato a Hitler dei militanti antifascisti emigrati in Urss. Mi venne incontro durante la passeggiata delle «nuove arrivate», lungo la stretta via tra il retro delle baracche e l'alto muro del campo sormontato da un filo spinato ad alta tensione, il muro che ci divideva dalla libertà. ([[Margarete Buber-Neumann]]) * In aprile si ammalò l'altro rene e svanì ogni speranza di salvezza. Nella mia disperazione avrei voluto costringere il Cielo a intervenire, pregai il sole e le stelle, mà invano. Quanto più disperate si facevano le sue condizioni, tanto più fermamente Milena credeva che sarebbe guarita. Solo negli ultimi giorni si rese conto della verità: «Osserva il colore dei miei piedi. Sono i piedi di una moribonda. E queste mani?». Mi porse il palmo delle mani. «Non vedi? Le linee stanno già scomparendo, come accade poco prima della morte...». ([[Margarete Buber-Neumann]]) * Nel 1937 Milena aveva liquidato senza residui il suo passato comunista e si era liberata da ogni tipo di illusione politica. Riconosceva la minaccia alla libertà da qualunque parte essa venisse e aveva il coraggio di condannare con la stessa energia la dittatura nazista e quella sovietica. Questo atteggiamento la mise in aperta contraddizione con gran parte degli intellettuali praghesi che nel loro marcato antifascismo chiudevano gli occhi dinanzi alla realtà deirUnione Sovietica. Milena faceva spesso previsioni politiche azzeccate. Fin dall'inizio della [[Seconda guerra mondiale|Seconda Guerra Mondiale]] confidò agli amici: «Se dovesse liberarci l'[[Armata Rossa]], io sarei costretta a suicidarmi...». ([[Margarete Buber-Neumann]]) ==Note== <references /> ==Voci correlate== *[[Franz Kafka]] ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Jesenská, Milena}} [[Categoria:Scrittori cechi]] a4y8ra5ha4cf0uf4pslhzyq83lfqasg 1350777 1350773 2024-11-08T04:52:34Z IppolitoN 23099 /* Citazioni di Milena Jesenská */ 1350777 wikitext text/x-wiki [[File:Milena Jesenská.jpg|thumb|Milena Jesenská]] '''Milena Jesenská''' (1896 – 1944), giornalista, scrittrice e traduttrice ceca. == Citazioni di Milena Jesenská == *Ci interesserebbe sapere che cosa è accaduto ai tanti comunisti cechi e ai semplici lavoratori che anni fa sono andati nella [[Unione Sovietica|Russia sovietica]]... Forse che alla fine verremo a sapere che la maggior parte di costoro si trova in prigione? Così, e non altrimenti [...] i sovietici trattano quegli individui che sono stati tanto folli da credere che essere comunisti equivalga a trovarsi sotto la protezione sovietica...<ref>Da [[Margarete Buber-Neumann]], ''[https://archive.org/details/buberneumannmargaretemilena.lamicadikafka_202004/mode/1up Milena. L'amica Di Kafka]'', traduzione di Caterina Zaccaroni, Adelphi, Milano, 1986, p. 16.</ref> *Dal tempo in cui un atroce destino si è abbattuto sugli [[Ebrei erranti|ebrei]] di quasi tutto ii mondo, da quando gli ebrei sono stati sradicati dalla loro terra, da quando è stato loro proibito di lavorare e sono stati privati dell’uguaglianza dei diritti umani, da allora essi vagano nel mondo con paura, dolore e angoscia. Da nessuna parte li aspetta "una nave con otto vele e cinquanta cannoni...". Al contrario, errano di frontiera in frontiera non trovando asilo in nessun luogo; vivono peggio che nel ghetto, perché là erano sì emarginati, ma almeno vivevano tra i loro simili. <ref>Da [[Margarete Buber-Neumann]], ''[https://archive.org/details/buberneumannmargaretemilena.lamicadikafka_202004/mode/1up Milena. L'amica Di Kafka]'', traduzione di Caterina Zaccaroni, Adelphi, Milano, 1986, p. 167.</ref> *{{NDR|Su [[Franz Kafka]]}} Era troppo perspicace, troppo saggio per poter vivere, troppo debole per lottare, debole come lo sono le creature nobili, belle, che non sono capaci di accettare la lotta contro la loro paura dell' incomprensione, della mancanza di bontà, della menzogna intellettuale.<ref>Dal necrologio; citato in [[Paolo Di Stefano]], ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2011/agosto/12/Kafka_sospiri_per_Milena_Sei_co_9_1108126952.shtml Kafka e i sospiri per Milena «Sei il mio sassolino nel mare»]'', ''Corriere della Sera'', 12 agosto 2011.</ref> *{{NDR|Su [[Franz Kafka]]}} Alto, magro, il viso aguzzo e spigoloso, bello, malvagio e incredibilmente buono.<ref>Citato in [[Melania Mazzucco]], ''[https://rep.repubblica.it/pwa/generale/2018/06/15/news/milena_i_segreti_della_musa_di_kafka-199115703/ Milena, i segreti della Musa di Kafka]'', ''rep.repubblica.it'', 15 giugno 2018. </ref> == Citazioni su Milena Jesenská == * Il 21 ottobre 1940 ricevetti la prima lettera da Milena, un biglietto che di soppiatto mi fu passato in mano sulla strada che traversava il campo. Ci conoscevamo da pochi giorni soltanto. Ma che senso ha parlare di giorni, quando il tempo non si divide più in ore e minuti, ma è scandito dai battiti del cuore? Ci incontrammo nel campo di concentramento femminile di Ravensbrùck. Milena era venuta a conoscenza delle mie tribolazioni da una donna tedesca che era arrivata al campo viaggiando nel suo stesso convoglio. La giornalista Milena Jesenskà voleva parlare con me per sapere se era vero che i sovietici avevano consegnato a Hitler dei militanti antifascisti emigrati in Urss. Mi venne incontro durante la passeggiata delle «nuove arrivate», lungo la stretta via tra il retro delle baracche e l'alto muro del campo sormontato da un filo spinato ad alta tensione, il muro che ci divideva dalla libertà. ([[Margarete Buber-Neumann]]) * In aprile si ammalò l'altro rene e svanì ogni speranza di salvezza. Nella mia disperazione avrei voluto costringere il Cielo a intervenire, pregai il sole e le stelle, mà invano. Quanto più disperate si facevano le sue condizioni, tanto più fermamente Milena credeva che sarebbe guarita. Solo negli ultimi giorni si rese conto della verità: «Osserva il colore dei miei piedi. Sono i piedi di una moribonda. E queste mani?». Mi porse il palmo delle mani. «Non vedi? Le linee stanno già scomparendo, come accade poco prima della morte...». ([[Margarete Buber-Neumann]]) * Nel 1937 Milena aveva liquidato senza residui il suo passato comunista e si era liberata da ogni tipo di illusione politica. Riconosceva la minaccia alla libertà da qualunque parte essa venisse e aveva il coraggio di condannare con la stessa energia la dittatura nazista e quella sovietica. Questo atteggiamento la mise in aperta contraddizione con gran parte degli intellettuali praghesi che nel loro marcato antifascismo chiudevano gli occhi dinanzi alla realtà deirUnione Sovietica. Milena faceva spesso previsioni politiche azzeccate. Fin dall'inizio della [[Seconda guerra mondiale|Seconda Guerra Mondiale]] confidò agli amici: «Se dovesse liberarci l'[[Armata Rossa]], io sarei costretta a suicidarmi...». ([[Margarete Buber-Neumann]]) ==Note== <references /> ==Voci correlate== *[[Franz Kafka]] ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Jesenská, Milena}} [[Categoria:Scrittori cechi]] 27aiptlboponcmwg0matvujijt2xk8l Incipit/M 0 17338 1350797 1346277 2024-11-08T10:05:57Z Wiccio 43730 /* M */ +Alice Miller 1350797 wikitext text/x-wiki <noinclude>{{incipit|lettera=M}}</noinclude> ==M== <span id="Ma"></span> *'''[[Amin Maalouf]]''' **Il manoscritto di Samarcanda *'''[[Roger MacBride Allen]]''' **L'anello di Caronte *'''[[Stuart MacBride]]''' **Il collezionista di occhi **La casa delle anime morte **La porta dell'inferno **Sangue nero *'''[[Mauro Macchi]]''' **Storia del Consiglio dei Dieci *'''[[Loriano Macchiavelli]]''' **Delitti di gente qualunque **La Balla dalle scarpe di ferro *'''[[Ann-Marie MacDonald]]''' **Chiedi perdono *'''[[John D. 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La luce della notte *'''[[Arthur Machen]]''' **La piramide di fuoco **Storia del sigillo nero *'''[[Niccolò Machiavelli]]''' **Clizia **Decennali **Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio **Discorso intorno alla nostra lingua **Favola di Belfagor arcidiavolo **I capitoli ***Di Fortuna ***Dell'Ingratitudine ***Dell'Ambizione ***Dell'Occasione **Il principe **Istorie fiorentine **L'arte della guerra **L'asino **La mandragola **La vita di Castruccio Castracani da Lucca **Legazione al duca Valentino *'''[[Denis Mack Smith]]''' **Garibaldi **Il Risorgimento italiano **Mussolini **Storia d'Italia dal 1861 al 1997 *'''[[Bernard MacLaverty]]''' **Cai *'''[[Norman Maclean]]''' **In mezzo scorre il fiume *'''[[Alistair MacLeod]]''' **Il dono di sangue del sale perduto *'''[[Henry Dunning Macleod]]''' **I principii di filosofia economica *'''[[James Macpherson]]''' **Dartula *'''[[Meenakshi Reddy Madhavan]]''' **Diario segreto di una ragazza indiana *'''[[Maurice Maeterlinck]]''' **La vita delle tèrmiti *'''[[Miriam Mafai]]''' **Il giornalista *'''[[Paolo Maffei]]''' **Al di là della luna *'''[[Scipione Maffei]]''' **Merope *'''[[Lorenzo Magalotti]]''' **Lettere odorose **Relazioni di viaggio in Inghilterra, Francia e Svezia ***Relazione d'Inghilterra dell'anno 1668 ***Diario di Francia dell'anno 1668 ***Relazione del Regno di Svezia dell'anno 1674 **Saggi di naturali esperienze fatte nell'Accademia del Cimento *'''[[Vincenzo Maggi]]''' **Un brieve trattato dell'eccellentia delle donne *'''[[Maurizio Maggiani]]''' **È stata una vertigine **Il coraggio del pettirosso **Il viaggiatore notturno **La regina disadorna **Vi ho già tutti sognati una volta *'''[[Giambattista Magistrini]]''' **Discorso in lode di Luigi La-Grange *'''[[Ida Magli]]''' **Gesù di Nazareth **La sessualità maschile **La Madonna **Teresa di Lisieux **Contro l'Europa *'''[[Alberto Magnaghi (geografo)]]''' **Amerigo Vespucci **Precursori di Colombo? *'''[[Valerio Magrelli]]''' **Nel condominio di carne *'''[[Claudio Magris]]''' **Danubio **La curva e il cerchio *'''[[Naguib Mahfouz]]''' **Autunno egiziano **Il giorno in cui fu ucciso il Presidente **Il viaggio di Ibn Fattouma **La via dello zucchero **Vicolo del Mortaio *'''[[Norman Mailer]]''' **Il nudo e il morto **Un sogno americano *'''[[Arthur Maimane]]''' **Vittime *'''[[Charles Eric Maine]]''' **B.E.S.T.I.A. **Il grande contagio **Luna chiama Terra... **Rischio calcolato *'''[[Xavier de Maistre]]''' **Viaggio intorno alla mia camera *'''[[Maria Majocchi]]''' **Alle soglie d'eternità **Il libro dei miraggi **Prato fiorito **Superba e bella *'''[[Andreï Makine]]''' **Il testamento francese *'''[[Bernard Malamud]]''' **L'uomo di Kiev *'''[[Curzio Malaparte]]''' **La pelle **La rivolta dei santi maledetti **Maledetti Toscani **Mamma marcia **Muss Ritratto di un Dittatore *'''[[Errico Malatesta]]''' **Anarchismo e democrazia **Fra contadini **L'anarchia. 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Malzberg]]''' **Ballando il tip-tap per le strade e le traverse della vita **Il ragazzo e il computer **L'elmetto *'''[[Goffredo Mameli]]''' **Inno **Pagine politiche *'''[[Terenzio Mamiani]]''' **Antonio Oroboni alla sua fidanzata **Dell'ottima congregazione umana **D'un nuovo diritto europeo *'''[[Giorgio Manacorda]]''' **Il corridoio di legno *'''[[Laura Mancinelli]]''' **Attentato alla sindone **Il fantasma di Mozart **Il miracolo di santa Odilia **Ubaldo, il galletto che amava la musica di Ravel **Vita e opinioni di un polpo chiamato Arturo *'''[[Emily St. John Mandel]]''' **La musica delle parole *'''[[Osip Ėmil'evič Mandel'štam]]''' **Viaggio in Armenia *'''[[Eustachio Manfredi]]''' **Rime *'''[[Valerio Massimo Manfredi]]''' **Aléxandros-Il confine del mondo **Aléxandros-Il figlio del sogno **Aléxandros-Le sabbie di Amon **Chimaira **Idi di marzo **Il faraone delle sabbie **Il tiranno **L'impero dei draghi **L'oracolo **L'ultima legione **La torre della solitudine **Le paludi di Hesperia **Lo scudo di Talos **Palladion *'''[[Giorgio Manganelli]]''' **Agli dèi ulteriori **Centuria **Dall'inferno **Hilarotragoedia **Il rumore sottile della prosa **Pinocchio: un libro parallelo *'''[[Henning Mankell]]''' **Assassino senza volto **Delitto di mezza estate **I cani di Riga **Il cervello di Kennedy **Il cinese **L'uomo che sorrideva **L'uomo inquieto **La falsa pista **La leonessa bianca **Muro di fuoco **Prima del gelo **Scarpe italiane *'''[[Heinrich Mann]]''' **Il suddito **L'angelo azzurro **Maturità e destino di Enrico IV **Una vita difficile *'''[[Thomas Mann]]''' **Altezza reale **Carlotta a Weimar **Confessioni del cavaliere d'industria Felix Krull **Giuseppe il nutritore **I Buddenbrook **L'eletto **L'inganno **La legge **La montagna incantata **La morte a Venezia **Le storie di Giacobbe **Le teste scambiate **Tonio Kröger **Tristano *'''[[Domenico Maria Manni]]''' **Lezioni di lingua toscana *'''[[Lara Manni]]''' **Sopdet. La stella della morte **Tanit. La bambina nera *'''[[Giuseppe Manno]]''' **Storia di Sardegna *'''[[Erica Joy Mannucci]]''' **La cena di Pitagora *'''[[Katherine Mansfield]]''' **In una pensione tedesca **La festa in giardino *'''[[Paolo Mantegazza]]''' **Commemorazione di Carlo Darwin **Elementi d'igiene **Elogio della vecchiaia **India **L'anno 3000 **L'arte di prender marito **Un giorno a Madera *'''[[Hilary Mantel]]''' **Al di là del nero **Wolf Hall *'''[[Aldo Manuzio]]''' **Supplica alla Signoria di Venezia *'''[[Paolo Manuzio]]''' **De gli elementi, e di molti loro notabili effetti *'''[[Antonio Manzini]]''' **La giostra dei criceti **Orfani bianchi *'''[[Carlo Antonio Manzini]]''' **L'occhiale all'occhio: dioptrica pratica *'''[[Gaia Manzini]]''' **La scomparsa di Lauren Armstrong *'''[[Gianna Manzini]]''' **La sparviera **Ritratto in piedi *'''[[Alessandro Manzoni]]''' **Adelchi **Del romanzo storico e, in genere, de i componimenti misti di storia e d'invenzione **Del trionfo della libertà **[[I promessi sposi]] ***Fermo e Lucia ***Edizione 1827 ***Edizione 1840 **Il cinque maggio **Il conte di Carmagnola **Il nome di Maria **Per una prima comunione **Storia della colonna infame *'''[[Carlo Manzoni]]''' **Che pioggia di sberle, bambola! **Ti svito le tonsille, piccola! **Un colpo in testa e sei più bella, angelo! *'''[[Domenico Manzoni]]''' **Quaderno doppio col suo giornale *'''[[Mao Zedong]]''' **Citazioni del presidente Mao Tse-tung **Combattere il liberalismo **Sulla contraddizione *'''[[Walter Map]]''' **Dissuasio Valerii ad Ruffinum philosophum ne uxorem ducat *'''[[Costante Marabelli]]''' **Medievali & medievisti *'''[[Sándor Márai]]''' **Confessioni di un borghese **I ribelli **Il gabbiano **Il sangue di San Gennaro **L'eredità di Eszter **La donna giusta **‎La recita di Bolzano **La sorella **Le braci **Liberazione *'''[[Dacia Maraini]]''' **Bagheria **Colomba **Il treno dell'ultima notte **La lunga vita di Marianna Ucria **La ragazza di via Maqueda **Memorie di una ladra **Voci *'''[[Matteo Marangoni]]''' **La Basilica di S. Lorenzo in Firenze *'''[[Faustina Maratti]]''' **Rime dell'avvocato Gio. Batt. Felice Zappi e di Faustina Maratti, sua consorte ***Dolce sollievo dell'umane cure ***Che? non credevi forse, anima schiva ***Io porto, ahimè, trafitto il manco lato ***Pensier, che vuoi, che in così torvo aspetto ***Qualora il tempo alla mia mente riede ***Non so per qual ria sorte, o qual mio danno ***Questo è il faggio, o Amarilli, e questo è il rio ***Da poi che il mio bel sol s'è fatto duce ***Allor, che oppressa dal gravoso incarco ***Ahi, che si turba, ahi che s'innalza e cresce ***Bacio l'arco, e lo strale, e bacio il nodo ***Dov'è, dolce mio caro, amato figlio ***Cadder preda di morte, e in pena ria ***Bosco caliginoso, orrido, e cieco ***Se è ver, c'a un cenno del crudel Caronte ***Invido sol che riconduci a noi ***Per non veder del vincitor la sorte ***Se mai degli anni in un col corso andranno ***Quando l'almo mio Sol fra gli altri appare ***Poiché il volo dell'Aquila latina ***Or qual mai darem lode al pregio vostro ***Io non so come a questa età condotte ***Io mi credea la debil navicella ***Prese per vendicar l'onta e l'esiglio ***Chi veder vuol come ferisca Amore ***Questa che in bianco ammanto, e in bianco velo ***Ahi ben me 'l disse in sua favella il core ***Muse, poiché il mio Sol gode e desìa ***Donna che tanto al mio bel Sol piacesti ***Ombrose valli, e solitari orrori ***Ovunque il passo volgo, o il guardo io giro ***Amato figlio, or che la dolce vista ***Poiché narrò la mal sofferta offesa ***Fra cento d'alto sangue illustri e conte ***Ah rio velen delle create cose ***Nuovo al bel Tempio suo crescendo onore ***Donna real che d'Imeneo la legge ***Scrivi, mi dice un valoroso sdegno *'''[[Benedetto Marcello]]''' **Il teatro alla moda *'''[[Joseph Moncure March]]''' **The wild party *'''[[William March]]''' **Compagnia K *'''[[Marchesa Colombi]]''' **Cara speranza **Il tramonto d'un ideale **In risaia **La cartella n. 4 ***Capo d'anno ***Chi lascia la via vecchia per la nova ***I morti parlano ***Riccardo Cuor di Leone ***Storia di una Viola ***Una piccola vendetta **La gente per bene **Prima morire **Senz'amore **Serate d'inverno ***Teste alate ***La prima disgrazia ***Impara l'arte e mettila da parte ***Fiore d'arancio ***In provincia ***Un velo bianco **Tempesta e bonaccia: romanzo senza eroi **Un matrimonio in provincia *'''[[Concetto Marchesi]]''' **Il libro di Tersite *'''[[Marcello Marchesi]]''' **Diario futile di un signore di mezza età **Il malloppo **Sette zie *'''[[Roberto Marchesini]]''' **Contro i diritti degli animali? *'''[[Alessandro Marchetti (matematico)|Alessandro Marchetti]]''' **Della natura delle comete *'''[[Angelo Marchetti]]''' **Breve introduzione alla cosmografia *'''[[Giovanni Marchetti]]''' **Ave Maris Stella **In morte del conte Giulio Perticari **Una notte di Dante *'''[[Cesare Marchi]]''' **Quando siamo a tavola *'''[[Marco Aurelio]]''' **Pensieri *'''[[Franco Marcoaldi]]''' **Sconcerto *'''[[Gabriele Marconi]]''' **Le stelle danzanti *'''[[Herbert Marcuse]]''' **L'uomo a una dimensione *'''[[Leopoldo Marenco]]''' **Nel tempo d'una volta *'''[[Margherita d'Angoulême]]''' **Heptaméron *'''[[Alessandro Mari]]''' **Troppo umana speranza *'''[[Michele Mari]]''' **Roderick Duddle *'''[[Raffaele Mariano]]''' **Il risorgimento italiano **Papa, clero e chiesa in Italia *'''[[Javier Marías]]''' **Domani nella battaglia pensa a me **Nera schiena del tempo **Un cuore così bianco *'''[[Joseph-François Marie]]''' **Lezioni elementari di calcolo differenziale ed integrale **Lezioni elementari di matematiche *'''[[Filippo Tommaso Marinetti]]''' **A caccia di quaglie e donne arabe con un mezzano arabo **Contro il Papato e la mentalità cattolica, serbatoi di ogni passatismo **Democrazia futurista **Distruzione **Guerra sola igiene del mondo **Il tamburo di fuoco **L'aeroplano del Papa **L'alcòva d'acciaio **L'isola dei baci **Manifesto del futurismo **Manifesto tecnico della letteratura futurista **Teatro futurista sintetico *'''[[Aleksandra Marinina]]''' **Amore di sangue **Facile come uccidere **Giochi di morte **Il Padrone della Città **Il volto della morte **Ipnosi mortale **L'amica di famiglia **L'attrice **La settima vittima **Morte in cambio **Nome della vittima: nessuno **Prede innocenti **Sono morto ieri **Un caso di ricatto *'''[[Giovan Battista Marino]]''' **Adone **Amori **La strage degli innocenti *'''[[Ruggero Marino]]''' **L'uomo che superò i confini del mondo *'''[[Alberto Mario]]''' **La camicia rossa **La schiavitù e il pensiero: annotazioni *'''[[Isaac Marion]]''' **Warm Bodies *'''[[Giovanni Mariotti]]''' **Butroto **Matilde *'''[[Petros Markaris]]''' **Prestiti scaduti, *'''[[Liza Marklund]]''' **Freddo Sud **Studio Sex *'''[[Christopher Marlowe]]''' **L'ebreo di Malta *'''[[Stephen Marlowe]]''' **Il vicerè del Nuovo Mondo *'''[[Leslie Marmon Silko]]''' **Cerimonia *'''[[Auguste Marmont]]''' **Viaggio in Sicilia *'''[[Giuseppe Marotta]]''' **Gli alunni del tempo **L'oro di Napoli **Le milanesi **Mal di Galleria **San Gennaro non dice mai no *'''[[Arturo Marpicati]]''' **Dante e il Foscolo **La proletaria *'''[[John P. Marquand]]''' **Il molto onorevole signor Pulham ** Jim ha poco tempo **L'impossibile ritorno *'''[[Melissa Marr]]''' **Radiant Shadows *'''[[Giovanni Marradi]]''' **Notturno **Voi *'''[[Frederick Marryat]]''' **La botte *'''[[John Marsden]]''' **Il domani che verrà *'''[[Ngaio Marsh]]''' **Delitto a teatro *'''[[Michael Marshall Smith]]''' **Il libro dei numeri irrazionali **Ricambi *'''[[Giovanni Marsili]]''' **Notizie del pubblico giardino de' semplici di Padova compilate intorno l'anno 1771 **Notizie inedite scritte da Giovanni Marsili *'''[[Carmen Martín Gaite]]''' **Lo strano è vivere **Nuvolosità variabile *'''[[Ferdinando Martini]]''' **Donne, salotti e costumi *'''[[Luigi Martini (sacerdote)]]''' **Il Confortatorio di Mantova negli anni 1851, 52, 53 e 55 *'''[[Pietro Martini]]''' **Pergamene, codici e fogli cartacei di Arborea *'''[[Luis Martín-Santos Ribera]]''' **Tempo di silenzio *'''[[Adam Mars-Jones]]''' **Vita e opinioni di John Cromer *'''[[Juan Marsé]]''' **L'amante bilingue *'''[[Yann Martel]]''' **Vita di Pi *'''[[Diego Martelli]]''' **La pittura del 400 a Firenze *'''[[Lodovico Martelli]]''' **Stanze a Vittoria marchesa di Pescara **Tullia *'''[[Pier Jacopo Martello]]''' **Lo starnuto di Ercole *'''[[George R. R. Martin]]''' **I re di sabbia ***La via della croce e del drago ***Il drago di ghiaccio ***Nelle terre perdute ***Re della sabbia ***I passeggeri della Nightflyer ***Il fiore di vetro ***Il cavaliere errante **Il trono di spade **Il regno dei lupi **La Regina di Draghi **Il dominio della regina **Tempesta di spade **I fiumi della guerra **Il Portale delle Tenebre **Il Dominio della Regina **L'ombra della profezia **I guerrieri del ghiaccio **I fuochi di Valyria **La Danza dei Draghi **Il battello del delirio **Fuoco e sangue **Il viaggio di Tuf **La Luce morente **Le torri di cenere **Nella Casa del Verme *'''[[Lee Martin]]''' **Che fine ha fatto Miss Baby? *'''[[Domenico Martinelli]]''' **Horologi elementari *'''[[Piero Martinetti]]''' **L'educazione della volontà *'''[[Guillermo Martínez]]''' **La serie di Oxford *'''[[Carlo Maria Martini]]''' **Il coraggio della passione **Qualcosa di così personale **Sto alla porta **Sulle strade del Signore *'''[[Steve Martini]]''' **Chiamata in giudizio **Doppio bersaglio **Il giudice **Influenza indebita **L'avvocato **L'imputato **La classifica **Prova schiacciante **Punto di fusione *'''[[Nino Martoglio]]''' **'a vilanza **Cappidazzu paga tuttu **Centona **San Giuvanni decullatu **Scuru *'''[[Mario Martone]]''' **Noi credevamo *'''[[Ret Marut]]''' **Il tesoro della Sierra Madre *'''[[Groucho Marx]]''' **Le lettere di Groucho Marx *'''[[Karl Marx]]''' **Il 18 brumaio di Luigi Bonaparte **Il Capitale **Per la critica della filosofia del diritto di Hegel **Tesi su Feuerbach *'''[[Gaetano Marzagaglia]]''' **Del calcolo balistico **Fascetto di pratiche matematiche **Lettera di un matematico italiano *'''[[Marco Valerio Marziale]]''' **Epigrammi *'''[[Lorenzo Mascheroni]]''' **Invito a Lesbia Cidonia **Nuove ricerche sull'equilibrio delle volte *'''[[Gianfranco Maselli]]''' **Il cercadischi *'''[[Ernesto Masi]]''' **Lorenzo il Magnifico **Vincenzo Monti (1754-1828) *'''[[Beatrice Masini]]''' **Solo con un cane *'''[[Pier Carlo Masini]]''' **Cafiero *'''[[Richard Mason]]''' **Anime alla deriva **Il respiro della notte *'''[[Savina Dolores Massa]]''' **Mia figlia follia *'''[[Tullo Massarani]]''' **L'odissea della donna *'''[[Giuseppe Massari]]''' **Cenni biografici di Vincenzo Gioberti **Il Conte di Cavour. Ricordi biografici **Il generale Alfonso La Marmora. Ricordi biografici *'''[[David I. Masson]]''' **Prendere o lasciare *'''[[Jeffrey Moussaieff Masson]]''' **Il gatto che venne dal freddo **Il maiale che cantava alla luna **La vita emotiva dei gatti **Nel regno dell'armonia **Quando gli elefanti piangono *'''[[Edgar Lee Masters]]''' **Antologia di Spoon River *'''[[Ángeles Mastretta]]''' **Donne dagli occhi grandi **Nessuna eternità come la mia *'''[[Francesco Mastriani]]''' **I misteri di Napoli **I vermi **La contessa di Montès **Le ombre *'''[[Raffaele Mastriani]]''' **Storia e descrizione della città di Napoli *'''[[Mastro Titta]]''' **Memorie di un carnefice *'''[[Lucio Mastronardi]]''' **Il maestro di Vigevano *'''[[Antonio Matani]]''' **Ragionamento filosofico istorico sopra la figura della terra *'''[[Hisham Matar]]''' **Il ritorno *'''[[Richard Matheson]]''' **Altri regni **Duel e altri racconti **Fiamma frigida **Ghost **Io sono leggenda **The Box e altri racconti *'''[[Charles-Joseph Mathon de la Cour]]''' **Metodo aritemetico di far molto con poco *'''[[Pellegrino Matteucci]]''' **In Abissinia **La spedizione italiana all'Africa equatoriale *'''[[Andrew Matthews]]''' **Gatti, streghe e cavalieri *'''[[Brice Matthieussent]]''' **La vendetta del traduttore *'''[[Predrag Matvejević]]''' **Breviario mediterraneo *'''[[Paola Maugeri]]''' **Alla salute! **La mia vita a impatto zero **Las vegans *'''[[Guy de Maupassant]]''' **Bel-Ami **Forte come la morte **In famiglia **L'eredità **La casa Tellier **La vita errante **Le Horla **Palla di sego **Una vita *'''[[Paolo Maurensig]]''' **Canone inverso **Gli amanti fiamminghi **L'arcangelo degli scacchi **La variante di Lüneburg **L'ombra e la meridiana **L'ultima traversa **Venere lesa *'''[[François Mauriac]]''' **Destini **Gli angeli neri **Groviglio di vipere **Il bacio al lebbroso **La farisea **La fine della notte **Teresa dal medico **Teresa Desqueyroux **Vita di Gesù *'''[[Marco Maurizi]]''' **Le parole e le cozze *'''[[André Maurois]]''' **L'istinto della felicità **La prima "Lady" stregata da Byron **Storia degli Stati Uniti **Sua figlia *'''[[Tucker Max]]''' **Spero che servano birra all'inferno *'''[[Ann Maxwell]]''' **Gli illusionisti **Il destino di Rheba *'''[[Katarina Mazetti]]''' **Il tizio della tomba accanto **La tomba di famiglia **Taci! Sei morto! *'''[[Angelo Mazza]]''' **Dei dolori di Maria Vergine *'''[[Mauro Mazza]]''' **L'albero del mondo *'''[[Margaret Mazzantini]]''' **Mare al mattino **Nessuno si salva da solo **Non ti muovere **Venuto al mondo *'''[[Giulio Mazzarino]]''' **Breviario dei politici ***Edizione 1698 ***Edizione 2008 *'''[[Mazzeo di Ricco]]''' **Amore, avendo interamente voglia **Chi conoscesse sì la sua fallanza **La ben aventurosa innamoranza **Lo core innamorato **Lo gran valore e lo pregio amoroso **Madonna, de lo meo 'namoramento **Sei anni ò travagliato *'''[[Giuseppe Mazzini]]''' **A Carlo Alberto di Savoja **A parole chiare risposta chiara **D'alcune cause che impedirono finora lo sviluppo della libertà in Italia **D'una letteratura europea **Della Giovine Italia **Doveri dell'uomo **I fratelli Bandiera **Istruzione generale per gli affratellati nella Giovane Italia **Note autobiografiche *'''[[Carlo Mazzoni]]''' **Due amici *'''[[Melania Gaia Mazzucco]]''' **La lunga attesa dell'angelo *'''[[Ridolfo Mazzucconi]]''' **Guida allo scrivere corretto <span id="Mb"></span> <span id="Mc"></span> *'''[[Paul J. McAuley]]''' **La torre aliena *'''[[Ed McBain]]''' **Aria chiusa **Gladly, l'orsacchiotto strabico (come Evan Hunter) **Gli amanti **Grande città violenta **Il rapporto scomparso **La bella e la bestia **La trappola del gatto **Le delusioni di Benjamin Smoke **Misfatti **Money **Nocturne **Piccoli omicidi ***Incensurato ***Pornofilm ***La prima volta ***Ogni mattina ***Una di meno ***Baciami, Dudley ***Un enigma cinese ***L'intervista ***Rapporto su un incidente ***Auto che scottano ***Il testimone oculare ***E dietro il buio ***Natura morta ***Un uomo felice ***Piccolo omicidio ***Caldo ***Noi due soli ***Volo mortale ***La confessione ***La roulette russa **Romance **''Savage'' calibro 300 **Soldi facili (come Evan Hunter) **Traditori **Tre topolini ciechi **Ultima speranza **Un'ombra sulla spiaggia **Una città contro **Uno spacciatore per l'87° **Vedove **Vespri *'''[[James McBride]]''' **Il colore dell'acqua *'''[[Anne McCaffrey]]''' **Gli anni d'oro: rispetta i superiori **I delfini di Pern **Il segno nel cielo **La messaggera di Pern *'''[[Colum McCann]]''' **I {{sic|figlio}} del buio *'''[[Cormac McCarthy]]''' **Cavalli selvaggi **La strada **Meridiano di sangue **Non è un paese per vecchi **Suttree *'''[[Mary McCarthy]]''' **Il gruppo **Uccelli d'America *'''[[Thorp McClusky]]''' **L'evocazione **La marcia degli zombie *'''[[Frank McCourt]]''' **Che paese, l'America! **Ehi, prof! **Le ceneri di Angela *'''[[Carson McCullers]]''' **Invito di nozze **La ballata del caffè triste **Orologio senza lancette *'''[[Tiffany McDaniel]]''' **Il caos da cui veniamo **L'estate che sciolse ogni cosa **Queste voci mi battono viva **Sul lato selvaggio *'''[[Val McDermid]]''' **L'esecuzione *'''[[Alice McDermott]]''' **Dopo tutto questo *'''[[Ian McEwan]]''' **Amsterdam **Bambini nel tempo **Chesil Beach **Espiazione **Il giardino di cemento **L'amore fatale **Lettera a Berlino *'''[[Cody McFadyen]]''' **Io confesso **L'ombra *'''[[William P. McGivern]]''' **La donna rubata *'''[[Anthony McGowan]]''' **Diario di un superciccio *'''[[Kathleen McGowan]]''' **Il vangelo di Maria Maddalena *'''[[Patrick McGrath]]''' **Follia **L'odore *'''[[Vonda McIntyre]]''' **Passaggio alle stelle *'''[[Jay McInerney]]''' **L'ultimo dei Savage **La luce dei giorni *'''[[Gillian McKeith]]''' **Sei quello che mangi *'''[[Richard McKenna]]''' **Cacciatore torna a casa **La San Pablo *'''[[Patricia A. McKillip]]''' **Il principe del mare e del fuoco ***Il maestro degli enigmi di Hed ***L'erede del mare e del fuoco ***L'arpista nel vento **La città di luce e d'ombra **La maga di Eld **Una culla in fondo al mare **Voci dal nulla *'''[[Robin McKinley]]''' **La spada blu **Sunshine *'''[[Brian McLaren]]''' **Le dieci domande che cambieranno la Chiesa *'''[[Kathleen McLuskie]]''' **Teatro e politiche sessuali: Il caso della duchessa di [[John Webster|Webster]] *'''[[Robert McLiam Wilson]]''' **Eureka Street *'''[[Barbara McMahon]]''' **Vecchie gelosie *'''[[Lisa McMann]]''' **Dream *'''[[Andy McNab]]''' **Crisi quattro **Fuoco di copertura **Il ragazzo soldato **Lo sterminatore **Nome in codice Dark Winter **Pattuglia Bravo Two Zero *'''[[Cliff McNish]]''' **Il custode di Freya *'''[[Charles McPhee]]''' **Il gatto sul fico *'''[[Cynthia McQuillin]]''' **L'ombra del suonatore d'arpa <span id="Md"></span> <span id="Me"></span> *'''[[Abdelwahab Meddeb]]''' **Fantasia *'''[[Lorenzino de' Medici]]''' **Apologia **Aridosio *'''[[Lorenzo de' Medici]]''' **La Nencia da Barberino **Simposio o I Beoni *'''[[Pedro de Medina]]''' **L'arte del navegar *'''[[Efraim Medina Reyes]]''' **C'era una volta l'amore ma ho dovuto ammazzarlo **La sessualità della Pantera Rosa *'''[[Zubin Mehta]]''' **La partitura della mia vita *'''[[Eva Meijer]]''' **Il cottage degli uccelli *'''[[Giorgio Meletti]]''' **La paga dei padroni **Nel paese dei Moratti *'''[[Giovanni Meli]]''' **Ditirammu **L'origini di lu munnu *'''[[Andrea Melone]]''' **La verità sulla morte di Carla *'''[[Herman Melville]]''' **Bartleby lo scrivano **Benito Cereno **Galapagos **Moby Dick **Taipi *'''[[Memini]]''' **La marchesa d'Arcello **Mario **Mia **Vita mondana *'''[[Menandro]]''' **Il misantropo *'''[[Eduardo Mendoza]]''' **Nessuna notizia di Gurb *'''[[Luigi Meneghello]]''' **Libera nos a malo *'''[[Giovanni Stefano Menochio]]''' **Le Stuore [di Gio. Corona] tessute di varia eruditione sacra, morale, e profana *'''[[Michel Menu]]''' **Arte e tecnica del capo *'''[[Almerico Meomartini]]''' **Benevento *'''[[Icchokas Meras]]''' **Scacco perpetuo *'''[[Pascal Mercier]]''' **Treno di notte per Lisbona *'''[[George Meredith]]''' **L'egoista *'''[[Richard C. Meredith]]''' **Il cielo era pieno di navi *'''[[Dmitrij Sergeevič Merežkovskij]]''' **Pietro il Grande *'''[[Prosper Mérimée]]''' **Carmen **Colomba **Giuman **La notte di S. Bartolomeo *'''[[Alda Merini]]''' **La volpe e il sipario *'''[[Robert Merle]]''' **Il giardino del serpente **La morte è il mio mestiere *'''[[Francesco Merlino]]''' **L'utopia collettivista *'''[[Fatema Mernissi]]''' **La terrazza proibita. Vita nell'harem *'''[[Abraham Merritt]]''' **Brucia, strega, brucia **Gli abitatori del miraggio **Striscia, ombra! *'''[[Thomas Merton]]''' **Il segno di Giona **La montagna delle sette balze **Presentazione a "Canto all'amore" *'''[[Giuseppe Merzario]]''' **Storia del Collegio Cicognini di Prato *'''[[Angelo Messedaglia]]''' **L'economia politica **L'imperatore Diocleziano e la legge economica del mercato **L'insegnamento politico-amministrativo **La statistica e i suoi metodi **Statistica morale dell'Inghilterra comparata alla statistica morale della Francia di M.A. Guerry *'''[[Annie Messina]]''' **Il mirto e la rosa **La principessa e il wâlî *'''[[Vittorio Messori]]''' **Il mistero di Torino **Inchiesta sul cristianesimo **Ipotesi su Gesù **Scommessa sulla morte *'''[[Grace Metalious]]''' **I peccati di Peyton Place *'''[[Pietro Metastasio]]''' **Achille in Sciro **Adriano in Siria **Alessandro nell'Indie **Antigono **Arie **Artaserse **Attilio Regolo **Catone in Utica **Ciro riconosciuto **Demetrio **Demofoonte **Didone abbandonata **Ezio **Il re pastore **Il sogno di Scipione **Il trionfo di Clelia **Ipermestra **Issipile **L'endimione **L'eroe cinese **L'impresario delle Canarie **L'isola disabitata **L'Olimpiade **La clemenza di Tito **Nitteti **Romolo ed Ersilia **Ruggiero **Semiramide **Siroe **Temistocle **Zenobia *'''[[Izrail' Moiseevič Metter]]''' **Muchtar *'''[[Philipp Meyer]]''' **Il figlio **Ruggine americana *'''[[Renaud Meyer]]''' **Le due morti di Hannah K. *'''[[Stephenie Meyer]]''' **Ballo infernale **Breaking Dawn **Eclipse **L'ospite **La breve seconda vita di Bree Tanner **Twilight **New Moon *'''[[Émile Meyerson]]''' **Identità e realtà *'''[[Gustav Meyrink]]''' **J.H. Obereit visita la regione delle Succhiatempo **Il Golem **La notte di Valpurga <span id="Mf"></span> <span id="Mg"></span> <span id="Mh"></span> <span id="Mi"></span> *'''[[Giuseppe Micali]]''' **Storia degli antichi popoli italiani *'''[[Paolo Miccoli]]''' **La divertente commedia umana *'''[[Judith Michael]]''' **Un certo sorriso **Una sola passione *'''[[Karin Michaëlis]]''' **Bibi. Una bambina del nord *'''[[Anne Michaels]]''' **In fuga *'''[[Joseph-François Michaud]]''' **Storia delle Crociate **Viaggio in Grecia ed a Smirne *'''[[Domenico Michelessi]]''' **Memorie intorno alla vita e agli scritti del conte Francesco Algarotti *'''[[Jules Michelet]]''' **La strega *'''[[Carlo Michelstaedter]]''' **Dialogo della salute **La persuasione e la rettorica **Poesie **Volo per altri cieli è la mia vita *'''[[James A. Michener]]''' **Space *'''[[Adam Mickiewicz]]''' **Pan Tadeusz *'''[[China Miéville]]''' **La città & la città **Perdido street station *'''[[Bruno Migliorini]]''' **Storia della lingua italiana *'''[[Pietro Mignosi]]''' **Arte e rivelazione *'''[[Massimo Mila]]''' **Lettura del Flauto Magico *'''[[Cesare Milanese]]''' **La tela *'''[[Guido Milanesi]]''' **Mar sanguigno ***Lu Scïò ***1914 ***La traversata della morte ***Una notte di Natale ***Supremo grido ***Sosta di aquilotti ***Il carnevale del siluro ***La Fede ***Come nella tetra leggenda adriatica **Rahatea *'''[[Giovanni Milani]]''' **Dietro quali considerazioni generali si debba determinare **Qual linea seguir debba da Brescia a Milano *'''[[Lorenzo Milani]]''' **L'obbedienza non è più una virtù *'''[[Gianni Milano]]''' **Il maestro e le margherite *'''[[Domenico Milelli]]''' **Bare **Inno delle Colonie Italiane *'''[[Francesco Milizia]]''' **Dizionario delle belle arti del disegno **Principj di architettura civile *'''[[John Stuart Mill]]''' **La libertà **La servitù delle donne *'''[[Margaret Millar]]''' **Cercatemi domani, sarò morto **Chi perde un amico... **Il segreto di Virginia **Inganno per quattro **L'assassinio di Miranda **L'urlo **La porta stretta **La scatola d'argento **Mistero senza fine **Occhi nel buio **Ragnatele **Sapore di paura **Una torre per il profeta **Uno sconosciuto nella mia tomba *'''[[Martin Millar]]''' **Ragazze lupo *'''[[Alice Miller]]''' **Il bambino inascoltato **Il dramma del bambino dotato e la ricerca del vero Sé **L'infanzia rimossa **La persecuzione del bambino *'''[[Andrew Miller (scrittore)|Andrew Miller]]''' **Casanova innamorato *'''[[Henry Miller]]''' **Domenica dopo la guerra **Il colosso di Maroussi **Il mondo del sesso **Il sorriso ai piedi della scala **Il tempo degli assassini **Nexus **Opus pistorum **Paradiso perduto **Plexus **Primavera nera **Tropico del Cancro **Tropico del Capricorno *'''[[Mark Alan Miller]]''' **''Hellraiser: Il tributo'' *'''[[Peter Schuyler Miller]]''' **Oltre il fiume *'''[[Rex Miller]]''' **Slob *'''[[Sue Miller]]''' **Mentre ero via *'''[[Wade Miller]]''' **Donna rubata **Gli spaiati **Il segno del pavone *'''[[Charles-Hubert Millevoye]]''' **La caduta delle foglie *'''[[Dan Millman]]''' **La via del guerriero di pace *'''[[Alan Alexander Milne]]''' **Il mistero di Casa Rossa **Winnie Puh *'''[[John Milton]]''' *Areopagitica **Il Como **Il Licida, l'Allegro, ed il Penseroso ***Licida ***L'allegro ***Il penseroso **Paradiso perduto *'''[[Anchee Min]]''' **Azalea Rossa *'''[[Céline Minard]]''' **Per poco non ci lascio le penne *'''[[Alain Minc]]''' **I dieci giorni che sconvolgeranno il mondo *'''[[Marin Mincu]]''' **Il diario di Dracula *'''[[Octave Mirbeau]]''' **Farse e moralità ***L'epidemia ***Vecchio focolare domestico ***Il portafoglio ***Gli amanti ***Scrupoli ***Intervista **La botte di sidro ***Il merciaiuolo ambulante ***Rabalan ***La bella zoccolaia ***L'ottogenuaria ***La prima emozione ***Il vitalizio ***Aspetto della folla ***Il Polacco ***Il Signor Quarto ***Per ingrandirsi ***Le bocche inutili ***Due amici si amavano ***Il tamburo ***I due viaggi ***Aspetto della folla ***Appunti per un avvocato *'''[[Nicola Misasi]]''' **In Magna Sila: racconti calabresi ***Maria Monaco ***Francesco il mendico ***Capanna di carbonaio ***Leggenda montanara ***Andrea ***In carcere ***Mentre piove ***Vallone di Rovito ***Lo stendardo di S. Rocco ***Un marito che si vendica *'''[[Eraldo Miscia]]''' **Profilo d'uomo *'''[[Yukio Mishima]]''' **Ali **Il padiglione d'oro **Il tempio dell'alba **Lezioni spirituali per giovani Samurai **Morte di mezza estate **Neve di primavera **Stella meravigliosa *'''[[Melchiorre Missirini]]''' **Pericolo di seppellire gli uomini vivi creduti morti *'''[[Marco Missiroli]]''' **Atti osceni in luogo privato *'''[[Jacquelyn Mitchard]]''' **Profondo come il mare *'''[[David Mitchell]]''' **Cloud Atlas *'''[[Margaret Mitchell]]''' **Via col vento *'''[[Saundra Mitchell]]''' **L'estate dei fantasmi *'''[[Shandi Mitchell]]''' **Sotto questo cielo intatto *'''[[Syne Mitchell]]''' **Ambra *'''[[Naomi Mitchison]]''' **Dopo l'incidente *'''[[Anna Mitgutsch]]''' **Straniera ovunque **Tua madre era come te? *'''[[Miyamoto Musashi]]''' **Il libro dei cinque anelli <span id="Mj"></span> <span id="Mk"></span> <span id="Ml"></span> *'''[[Leonard Mlodinow]]''' **La passeggiata dell'ubriaco *'''[[Sarah Mlynowski]]''' **10 cose che abbiamo fatto (e forse non avremmo dovuto) <span id="Mm"></span> <span id="Mn"></span> <span id="Mo"></span> *'''[[Mo Yan]]''' **I quarantuno colpi **I tredici passi **Il paese dell'alcol **Le canzoni dell'aglio **Le rane **Le sei reincarnazioni di Ximen Nao **Sorgo rosso *'''[[Azadeh Moaveni]]''' **Viaggio di nozze a Teheran *'''[[Federico Moccia]]''' **Ho voglia di te **Tre metri sopra il cielo *'''[[Patrick Modiano]]''' **Dora Bruder ** L'orizzonte **Via delle Botteghe Oscure *'''[[Judith Moffett]]''' **Non senza onore *'''[[Thomas Mofolo]]''' **Chaca Zulu *'''[[Rosa Mogliasso]]''' **L'assassino qualcosa lascia *'''[[Malika Mokeddem]]''' **Storia di sogni e di assassini *'''[[Molière]]''' **Don Giovanni *'''[[César Antonio Molina]]''' **La fuga dell'amore *'''[[Antonio Muñoz Molina]]''' **Plenilunio *'''[[Pompeo Gherardo Molmenti]]''' **L'arte veneziana del Rinascimento **La pittura veneziana *'''[[Ferenc Molnár]]''' **I ragazzi della via Pál *'''[[Susie Moloney]]''' **Le tredici *'''[[Felice Momigliano]]''' **Religione, filosofia e storia della filosofia **Rinascimento italiano e illuminismo francese *'''[[Theodor Mommsen]]''' **Storia di Roma *'''[[Nicolás Monardes]]''' **Primera y segunda y tercera partes de la Historia medicinal *'''[[Rodolfo Mondolfo]]''' **Il dubbio metodico e la storia della filosofia *'''[[Gianni Monduzzi]]''' **Il manuale della Playgirl *'''[[Paolo Monelli]]''' **Avventura nel primo secolo **Le scarpe al sole **Mussolini piccolo borghese **Roma 1943 *'''[[Ernesto Teodoro Moneta]]''' **L'opera delle società della pace dalla loro origine ad oggi **Le guerre, le insurrezioni e la pace nel secolo decimo nono *'''[[Francesco Moneti]]''' **La Cortona convertita *'''[[Massimo Mongai]]''' **Il gioco degli immortali **Memorie di un cuoco d'astronave *'''[[Antonio Mongitore]]''' **L'atto pubblico di fede solennemente celebrato nella città di Palermo à 6 aprile 1724 dal Tribunale del S. Uffizio di Sicilia *'''[[Karen Marie Moning]]''' **Higlander. Amori nel tempo **Highlander. Torna da me **Il mistero del talismano perduto **Il segreto del libro proibito **La maledizione della luna nera *'''[[Marc Monnier]]''' **La camorra *'''[[Mary Wortley Montagu]]''' **Poesie ***Che comodi bensì, ma non delizie ***Sollecitata da l'istanze vostre ***O mille volte voi felice e mille ***Poco conosci il cor che tu consigli ***Se etade, infermità, dolori, angustie ***I patetici versi a me son sacri? ***Perché vivete voi così solinga ***Colà vedete quelle due colombe ***Della notte secreta argentea Diva ***I nostri padri, nati schiavi, a forza *'''[[Ovidio Montalbani]]''' **Agatochnea *'''[[Eugenio Montale]]''' **L'estetica e la critica *'''[[Bennassù Montanari]]''' **La sciarada, appendice alle antiche poetiche *'''[[Raul Montanari]]''' **Il buio divora la strada **L'esistenza di dio **La verità bugiarda *'''[[Giuseppe Montanelli]]''' **Dello ordinamento nazionale **Memorie sull'Italia e specialmente sulla Toscana dal 1814 al 1850 *'''[[Indro Montanelli]]''' **I conti con me stesso **Dante e il suo secolo **Pantheon minore **Storia di Roma *'''[[Giorgio Montefoschi]]''' **La gioia del racconto **Le due ragazze con gli occhi verdi *'''[[Mayra Montero]]''' **L'ultima notte a letto con te *'''[[Augusto Monterroso]]''' **Il dinosauro *'''[[Montesquieu]]''' **Lettere persiane *'''[[Florence Montgomery]]''' **Incompreso *'''[[Lucy Maud Montgomery]]''' **Anna dai capelli rossi *'''[[Henry de Montherlant]]''' **Gli scapoli *'''[[Costanza Monti]]''' **L'origine della Rosa *'''[[Mario Monti (scrittore)|Mario Monti]]''' **Gli esploratori *'''[[Vincenzo Monti]]''' **Aristodemo **Cajo Gracco **Elegie I **Galeotto Manfredi **Il bardo della Selva Nera **In morte di Lorenzo Mascheroni **In morte di Ugo Bass-Ville **L'entusiasmo melanconico **La bellezza dell'universo **La musogonia **La pace di Capoformio **Pensieri d'amore *'''[[Anne-Marie-Louise de Montpensier]]''' **Memorie della grande mademoiselle *'''[[Elizabeth Moon]]''' **Gli incidenti non capitano per caso... sono provocati *'''[[Michael Moorcock]]''' **Elric di Melniboné **Gli dei perduti **Il mastino della guerra *'''[[Alan Moore]]''' **La voce del fuoco *'''[[Brian Moore]]''' **La caccia *'''[[C. L. Moore]]''' **Il mattino dell'apocalisse **Northwest Smith il terrestre ***Shambleau ***Sete nera ***Sogno scarlatto ***La polvere del dio ***Julhi ***Il freddo dio grigio ***Yvala ***Paradiso perduto ***L'albero della vita ***La lupa mannara ***La ninfa delle tenebre ***Canto in chiave minore **Sogno scarlatto *'''[[Carlos Moore]]''' **Fela. Questa bastarda di una vita *'''[[Christopher Moore]]''' **Anime di seconda mano **Demoni. Istruzioni per l'uso **Il Vangelo secondo Biff **Razzmatazz **Sacré Bleu **Sesso e lucertole a Melancholy Cove **Tutta colpa dell'angelo *'''[[Lorrie Moore]]''' **Anagrammi *'''[[Margaret Moore]]''' **La sposa normanna *'''[[Michael Moore]]''' **Ma come hai ridotto questo Paese? **Stupid White Men *'''[[Susanna Moore]]''' **Dentro *'''[[Thomas Moore]]''' **Canti e melodie ***Gli amori degli Angeli ***Il Paradiso e la Peri ***La luce dell'Harem ***Gli Adoratori del Fuoco ***Melodia **Il profeta velato *'''[[Ward Moore]]''' **Bellimbusto *'''[[Michele Moramarco]]''' **I mitici Gufi **L'ultimo bagliore e la luna del mattino **La massoneria e l'età delle rivoluzioni *'''[[Michelle Moran]]''' **La regina dell'eternità. Il romanzo di Nefertiti *'''[[Paul Morand]]''' **Buddha Vivente **Campioni del mondo *'''[[Luigi Morandi]]''' **La ritrosa **Origine della lingua italiana *'''[[Elsa Morante]]''' **Aracoeli **L'isola di Arturo **La storia **Lo scialle andaluso **Menzogna e sortilegio *'''[[Mario Morasso]]''' **La nuova arma. (La macchina) **Uomini e idee del domani. L'egoarchia *'''[[Alberto Moravia]]''' **1934 **Agostino **Gli indifferenti **Il conformista **Il viaggio a Roma **Io e lui **L'amore coniugale **L'uomo che guarda **La ciociara **La disubbidienza **La noia **La romana **La villa del venerdì **Le ambizioni sbagliate **Palocco **Racconti romani **Viaggio in Inghilterra *'''[[Bruno Morchio]]''' **Bacci Pagano al ballo a Fontanigorda **Bacci Pagano al Roger Café **Bacci Pagano sul lago **Bacci Pagano. Una storia da carruggi **Colpi di coda **Con la morte non si tratta **Fragili verità **Gli uccelli di Pechino **La crêuza degli ulivi **Le cose che non ti ho detto **Le sigarette del manager **Lo spaventapasseri **Maccaia **Nel tempo sbagliato **Rossoamaro **Un conto aperto con la morte **Un ibrido d'uomo **Uno sporco lavoro **Voci nel silenzio *'''[[Giampaolo Morelli]]''' **Un bravo ragazzo *'''[[Raffaele Morelli]]''' **Puoi fidarti di te *'''[[Salvatore Morelli]]''' **Brindisi e Ferdinando II, o Il passato, il presente e l'avvenire di Brindisi **La donna e la scienza o la soluzione del problema sociale *'''[[Adriana Moreno]]''' ** La sinfonia del bosco *'''[[Marvel Moreno]]''' **In dicembre tornavano le brezze *'''[[Claudio Moreschini]]''' **Letteratura cristiana delle origini. Greca e latina *'''[[Antonio Moresco]]''' **Gli increati *'''[[Marino Moretti]]''' **Anna degli elefanti *'''[[Mario Moretti]]''' **Brigate rosse *'''[[Giovanni Battista Morgagni]]''' **Delle sedi e cause delle malattie anatomicamente investigate *'''[[Charles Morgan]]''' **Ritratto in uno specchio **La stanza vuota *'''[[Marlo Morgan]]''' **...E venne chiamata due cuori *'''[[Irmtraud Morgner]]''' **Nozze a Costantinopoli *'''[[Carlo Luigi Morichini]]''' **Degl'istituti di pubblica carità ed istruzione primaria e delle prigioni in Roma, volume I *'''[[Eduard Mörike]]''' **Castagnasecca l'omino di Stoccarda **Mozart in viaggio verso Praga *'''[[Gianluca Morini]]''' **Una serena inconsistenza *'''[[Karl Philipp Moritz]]''' **Anton Reiser *'''[[Christopher Morley]]''' **Il cavallo di Troia **Kitty Foyle **La libreria stregata **Tuono a sinistra *'''[[Tommaso Moro]]''' **Secondo Libro di quel parlamento che fece Rafaello Hytlodeo de l'ottimo stato de la republica Utopiense **Utopia *'''[[Davide Morosinotto]]''' **La quercia addormentata *'''[[Gianluca Morozzi]]''' **Bob Dylan spiegato a una fan di Madonna e dei Queen *'''[[Emilio Morpurgo]]''' **La finanza **La statistica e le scienze sociali **Marco Foscarini e Venezia nel secolo XVIII *'''[[Isabella Morra]]''' **Rime *'''[[John Morressy]]''' **Dirigenti & Ascensori *'''[[Desmond Morris]]''' **Il comportamento intimo **L'uomo e i suoi gesti **La scimmia nuda **Lo zoo umano *'''[[William Morris]]''' **Notizie da nessun luogo *'''[[Wright Morris]]''' **Un sonno profondo *'''[[Toni Morrison]]''' **Amatissima **Il dono **Jazz **Paradiso *'''[[Bradford Morrow]]''' **La rabdomante *'''[[James Morrow]]''' **Abaddon **Abraham Lincoln da McDonald *'''[[Anna Morrow Lindberg]]''' **Ascolta, è il vento *'''[[Enrico Morselli]]''' **Carlo Darwin **L'uccisione pietosa **Psicologia e "spiritismo" **Sessualità umana *'''[[Ercole Luigi Morselli]]''' **Acqua sul fuoco **La prigione **Storie da ridere.... e da piangere ***L'osteria degli scampoli ***L'elefante ***La befana di Baciccia ***«Italien, Liebe, Blut...!» ***L'aeroplano ***La donna-ragno ***La vita è allegra! ***Il cavalier allegoria *'''[[Guido Morselli]]''' **Dissipatio H.G. **Il comunista **Un dramma borghese *'''[[Carole Mortimer]]''' **Accordo d'amore *'''[[Gaetano Mosca]]''' **Elementi di scienza politica **La classe politica *'''[[Giovanni Mosca]]''' **Ricordi di scuola *'''[[Chiara Moscardelli]]''' **Volevo essere una gatta morta *'''[[Nicola Moscardelli]]''' **Dostoievski *'''[[Mosco]]''' **Idilli ***Idillio I ***Idillio II ***Idillio III ***Idillio IV ***Idillio V ***Idillio VI ***Idillio VII ***Idillio VIII *'''[[Milena Moser]]''' **L'isola delle cameriere *'''[[Walter Mosley]]''' **Farfalla bianca **Il diavolo in azzurro **La musica del diavolo *'''[[Tara Moss]]''' **Brama oscura **Delitto d'alta moda **La foresta della morte *'''[[George Mosse]]''' **Il razzismo in Europa **La nazionalizzazione delle masse *'''[[Kate Mosse]]''' **L'ottavo arcano *'''[[Angelo Mosso]]''' **La fatica **Mesmer e il magnetismo *'''[[Jacopo Mostacci]]''' **A pena pare ch'io saccia cantare **Amor ben veio che mi fa tenire **Mostrar vorria in parvenza **Sollicitando un poco meo savere **Umile core e fino e amoroso *'''[[Anders de la Motte]]''' **Il gioco *'''[[Kenizé Mourad]]''' **La principessa ribelle *'''[[Jojo Moyes]]''' **L'ultima lettera d'amore *'''[[Anna Maria Mozzoni]]''' **La liberazione della donna <span id="Mp"></span> <span id="Mq"></span> <span id="Mr"></span> <span id="Ms"></span> <span id="Mt"></span> <span id="Mu"></span> *'''[[Marnie Mueller]]''' **L'aria che respiravamo *'''[[Giampiero Mughini]]''' **La collezione *'''[[Zana Muhsen]]''' **Vendute *'''[[Álvaro Mutis]]''' **Abdul Bashur, sognatore di navi *'''[[Dhan Gopal Mukerji]]''' **Citra *'''[[Herta Müller]]''' **In viaggio su una gamba sola *'''[[Harold Warner Munn]]''' **Achsah Young di Windsor *'''[[Antonio Muñoz]]''' **Roma barocca *'''[[Antonio Muñoz Molina]]''' **Beltenebros **Plenilunio *'''[[Alice Munro]]''' **Chi ti credi di essere? **Danza delle ombre felici **Il percorso dell'amore **Il sogno di mia madre **In fuga **La vista da Castle Rock **Nemico, amico, amante... *'''[[Marie-Aude Murail]]''' **Nodi al pettine **Picnic al cimitero e altre stranezze *'''[[Haruki Murakami]]''' **1Q84 **Kafka sulla spiaggia **L'arte di correre **La ragazza dello Sputnik **La strana biblioteca **Norwegian Wood *'''[[Murasaki Shikibu]]''' **Storia di Genji il principe splendente *'''[[Ludovico Antonio Muratori]]''' **Della forza della fantasia umana *'''[[Iris Murdoch]]''' **La ragazza italiana **Una testa tagliata *'''[[Henri Murger]]''' **Scene della vita di Bohème *'''[[Michela Murgia]]''' **Accabadora **Ave Mary **Noi siamo tempesta *'''[[Ernesto Murolo]]''' **Lettera critica a Salvatore Baratta *'''[[Robert P. Murphy]]''' **Tutte le balle sul capitalismo *'''[[Romolo Murri]]''' **Fede e fascismo **Il cristianesimo e la religione di domani **Il partito radicale e il radicalismo italiano **L'idea universale di Roma *'''[[Luca Musella]]''' **Mitra & Mandolino *'''[[Robert Musil]]''' **Il compimento dell'amore **Il giovane Törless **L'uomo senza qualità **La casa incantata **La tentazione della silenziosa Veronika **Sulla stupidità *'''[[Guillaume Musso]]''' **Central Park **L'uomo che credeva di non avere più tempo **Perché l'amore qualche volta ha paura <span id="Mv"></span> <span id="Mw"></span> <span id="Mx"></span> <span id="My"></span> <span id="Mz"></span> 24w8gm19xlt1t98p8wu1i8mu19bxzc3 Anna Stepanovna Politkovskaja 0 26174 1350718 1338052 2024-11-07T18:29:01Z Mariomassone 17056 1350718 wikitext text/x-wiki [[File:Anna Politkovskaja im Gespräch mit Christhard Läpple.jpg|thumb|Anna Politkovskaja nel 2005]] '''Anna Stepanovna Politkovskaja''' (1958 – 2006), giornalista russa. ==Citazioni di Anna Politkovskaja== ===2001=== {{Int|1=Da ''Agli ufficiali anonimi dello Stato Maggiore del 68mo Corpo d'Armata, partecipanti all'operazione antiterrorismo''|2=Lettera aperta pubblicata ne ''La Regione'', 13 aprile 2001; citato in Anna Politkovskaja (2003), ''Cecenia. Il disonore russo'', Fandango tascabili, 2009, pp. 57-60. ISBN 978-88-6044-105-8|h=4}} *Non firmo mai con pseudonimi e non nascondo il mio nome, contrariamente agli ufficiali russi di stanza in Cecenia che, nascondendo il volto in calze nere munite di buchi per gli occhi, le orecchie e la bocca, e tacciono sul loro grado, la loro funzione e il loro nome. Secondo me, chi si sente nel giusto non ha bisogno dell'[[anonimato]]. *I [[giornalista|giornalisti]] non "sfidano" l'ordine costituito, non è questo il loro ruolo. Descrivono soltanto quello di cui sono testimoni. È il loro dovere, così come è dovere di un medico curare un malato e dovere di un ufficiale difendere la patria. È molto semplice: la deontologia giornalistica ci vieta di abbellire la realtà. *Sono nemica di un esercito immorale e depravato. Sono nemica delle menzogne sulla Cecenia, nemica dei miti e delle leggende fabbricate dai propagandisti dell'esercito, nemica dei vigliacchi anonimi che osano portare le spalline. {{Int|1=Da ''[https://cpj.org/2001/11/cpj-releases-exclusive-interview-with-exiled-journ/ CPJ releases exclusive interview with exiled journalist]''|2=Intervista di ''Committee to Protect Journalists'', ''cpj.org'', 13 novembre 2001|h=4}} *{{NDR|Sull'abbattimento dell'Mil Mi-8 in Groznyj del 2001}} La versione ufficiale è che un combattente ceceno l'ha abbattuto con un missile Stinger. Sapevo che semplicemente non era possibile che un combattente ceceno fosse in strada: niente si sarebbe potuto muovere quel giorno senza essere notato. Naturalmente ho scritto un articolo in cui affermavo che era impossibile per chiunque lanciare un missile senza l'esplicito permesso delle stesse forze armate russe. :''The official version was that a Chechen fighter shot it down with a Stinger missile. I knew there was simply no way a Chechen fighter could be out on the streets— nothing could have moved that day without being spotted. Naturally, I wrote an article saying that it was impossible for anyone to fire a missile without the express permission of the Russian military itself.'' *La maggior parte dei mass media ha scelto di coprire questa guerra senza lasciare Mosca. Se andassero in Cecenia, sarebbe solo per recarsi alla base militare russa. Tutte le visite in Cecenia erano controllate dai militari e nessuno poteva trasgredire. Molti dei miei colleghi hanno accettato subito questa situazione e la maggior parte di loro ha pensato che fosse giusto, che si trattasse di giornalismo patriottico. :''Most of the mass media chose to cover this war without leaving Moscow. If they did go to Chechnya it would be only to travel to the Russian military base. All visits to Chechnya were controlled by the military, and no one could step out of line. Many of my colleagues accepted this situation straight away, and most of them thought that it was right, that this was patriotic journalism.'' *{{NDR|Sulle [[bombe nei palazzi in Russia]]}} C'era una forte [[Propaganda nella Federazione Russa|propaganda]], soprattutto in televisione, che diceva che i ceceni erano colpevoli, anche se non c'era alcuna prova. Nei mass media cominciò a diffondersi l'idea che un intero popolo dovesse assumersi la responsabilità collettiva delle azioni di una persona o di un gruppo. Questa è un’idea che semplicemente non posso accettare. :''There was strong propaganda, especially on the TV, saying the Chechens were guilty, even though there was no evidence at all. The idea began to spread throughout the mass media that an entire people must accept collective responsibility for the actions of one person or one group. That is an idea that I simply cannot accept.'' *La maggior parte dei giornalisti russi che lavorano oggi hanno studiato e hanno iniziato a lavorare durante l’era sovietica, un’epoca in cui i giornalisti erano propagandisti. La propaganda era la base del giornalismo e tutti sapevano come funzionava il sistema. Quindi gli anni del giornalismo libero furono molto duri per molti. Quando si presentò l’opportunità di tornare alla propaganda, alcune persone furono più che felici di farlo. È molto meno lavoro. Stai semplicemente seduto a Mosca, non esci a cercare informazioni. Scrivi semplicemente di quanto siano malvagi i ceceni senza muoverti dal tuo posto. :''Most Russian journalists who are working today were educated and started to work during the Soviet era—a time when journalists were propagandists. Propaganda was the basis of journalism, and everyone knew how the system worked. So the years of free journalism were very hard for many. When the opportunity came to return to propaganda, some people were more than happy to do so. It’s far less work. You just sit in Moscow, don’t go out looking for information. You just write about how evil the Chechens are without moving from your seat.'' *Mi considero un canale di informazioni da un luogo all'altro, un mezzo per mostrare ai russi cosa sta realmente accadendo in Cecenia in modo che non credano erroneamente che l'azione militare stia creando ordine. :''I see myself as a conduit of information from one place to another, a means of showing Russians what is really happening in Chechnya so they do not mistakenly believe that the military action is creating order.'' ===2002=== {{Int|1=Da ''[https://www.internazionale.it/opinione/anna-politkovskaja/2002/11/01/buio-in-sala Buio in sala]''|2=Sulla [[crisi del teatro Dubrovka]], ''Internazionale.it'', n. 461, 1 novembre 2002|h=4}} *"Veniamo al dunque?".<br>"D'accordo".<br>"Innanzitutto i bambini più grandi. Bisogna liberarli, sono bambini". È il primo problema che Sergej Jastrzhembskij, collaboratore del presidente russo, mi ha chiesto di affrontare con "loro".<br>"Bambini? Qui non ci sono bambini. Nei rastrellamenti prendete i nostri bambini quando hanno dodici anni, e noi qui ci terremo i vostri".<br>"Per vendicarvi?".<br>"Per farvi capire cosa si prova". *Sono tornata molte altre volte sui bambini, pregandoli di fare delle concessioni. Per esempio portargli del cibo. Ma le risposte sono sempre state categoriche. "Ai nostri bambini durante i rastrellamenti non danno da mangiare, devono resistere anche i vostri". *Comincio a chiedere cosa vogliono. Ma politicamente Bakar è in difficoltà. Lui è "soltanto un soldato" e nient'altro. Spiega a lungo e confusamente a che serve questa azione, e si possono trovare quattro punti. Primo, Putin deve "dire una parola": annunciare la fine della guerra. Secondo: entro ventiquattr'ore deve dimostrare che non sono solo parole, per esempio deve ritirare le truppe da una regione. *Continuo a impuntarmi sulle parole. Il mio cervello si scontra con un problema superiore alle sue forze: cercare di salvare gli ostaggi, dato che hanno accettato di parlare con me, e allo stesso tempo non perdere la dignità. Ma purtroppo non riesco a venirne a capo. Sempre più spesso non so cosa dire, e blatero delle sciocchezze, purché Bakar non dica: "Basta!", e io non debba andarmene a mani vuote, senza aver ottenuto niente. *Si tratta di uno dei reparti che in Cecenia fanno tutto da soli. Hanno una loro guerra autonoma, ed è assolutamente radicale. E se ne infischiano di Maskhadov: perché non è un estremista. *Questa giornata di storia è finita. Poi c'è stato l'attacco. E io continuo a chiedermi: abbiamo fatto tutto il possibile per contribuire a evitare che ci fossero vittime? È stata davvero una grande "vittoria"? E io personalmente sono servita a qualcuno con i miei succhi e i miei tentativi sull'orlo del baratro?<br>La mia risposta è sì, sono servita. Ma non abbiamo fatto tutto il possibile. Perché abbiamo ancora molto davanti a noi, anche se alle nostre spalle c'è già troppo. La tragedia del Nord-Ost non è nata dal nulla e non segna la fine. Adesso vivremo nel terrore costante vedendo uscire di casa i bambini e gli anziani: li rivedremo di nuovo? Proprio come ha vissuto in questi ultimi anni la gente in Cecenia. {{Int|1=Da ''[https://journals.sagepub.com/doi/pdf/10.1080/03064220208537009 Standing Alone]''|2=''Index on Censorship'', vol. 31, n. 1, novembre 2002|h=4}} *{{NDR|Sull'abbattimento dell'Mil Mi-8 in Groznyj del 2001}} Solo un'ora prima che l'elicottero venisse abbattuto, {{NDR|Anatolij Pozdnjakov}} mi ha detto che il compito della sua commissione era quello di raccogliere dati sui crimini commessi dai militari, analizzare i risultati, metterli in un certo ordine e sottoporre le informazioni all'esame del presidente. Niente del genere era stato fatto prima. Il loro elicottero è stato abbattuto quasi esattamente sopra il centro della città. Tutti i membri della commissione morirono e, poiché erano già in viaggio verso la base aerea di Chankala per prendere l'aereo per tornare a Mosca, perirono anche tutti i materiali che avevano raccolto. :''Only an hour before the helicopter was shot down, he told me the task of his commission was to gather data on crimes committed by the military, analyse their findings, put them in some order and submit the information for the president's consideration. Nothing of the kind had been done before. Their helicopter was shot down almost exactly over the city centre. All the members of the commission perished and, since they were already on their way to Khankala airbase to take a plane back to Moscow, so did all the material they had collected.'' *Non posso rispondere per il presidente ceceno Maschadov, ma offrirò una breve analisi delle sue azioni. Secondo me non sta facendo assolutamente nulla. Si è ritirato nel suo guscio e pensa, escludendo tutto il resto, al proprio futuro immediato: ha dimenticato la nazione cecena. Proprio come le autorità federali di Mosca hanno abbandonato i ceceni, così fa ora anche l'altra parte. La nazione deve badare a se stessa, senza leadership o protezione. Sopravvive come può. Se le persone avranno bisogno di vendicarsi per i loro parenti torturati e assassinati, lo faranno. Se non hanno bisogno di dire nulla, terranno la bocca chiusa. In tali circostanze, che equivalgono ad una guerra civile, e sotto la continua pressione delle forze federali, nessuno oggi può dire per chi voterebbe il popolo ceceno se si tenessero le elezioni. Nessuno ormai ha idea di chi eleggeranno e sotto questo aspetto tutti hanno commesso lo stesso enorme errore. :''I can't answer for Chechen President Maskhadov, but will offer a brief analysis of his actions. In my view, he is doing nothing whatsoever. He has retreated into his shell and is thinking, to the exclusion of all else, about his own immediate future — he's forgotten the Chechen nation. Just as the federal authorities in Moscow have abandoned the Chechens, so now have the other side. The nation has to fend for itself, with no leadership or protection. It survives as best it can. If people need to take revenge for their tortured and murdered relatives, they will. If they need to say nothing, they'll keep their mouths shut. In such circumstances, which are the equivalent of a civil war, and under continuing pressure from the federal forces, no one today can say whom the Chechen nation would vote for if elections were held. No one now has any idea whom they'd elect and in that respect everyone has committed the same enormous mistake.'' *Maschadov è stato ovviamente messo all'angolo. Ma la lotta per l'indipendenza è diventata per lui un'ossessione: non sentirà parlare d'altro. Non capisco davvero a che cosa gli sarà utile l'indipendenza, quando lui, [[Šamil' Salmanovič Basaev|Šamil Basaev]] e la sua guardia del corpo personale saranno tutto ciò che resta. Il primo dovere di un presidente è lottare per il benessere della sua nazione. Ho il mio presidente e non fa differenza che io personalmente non abbia votato per Putin. :''Maskhadov has obviously been driven into a corner. But the struggle for independence has become an obsession with him: he will hear of nothing else. I don't really understand what use independence will be to him, when he, Shamil Basayev and his immediate bodyguard are all that's left. The first duty of a president is to fight for the well-being of his nation. I have my own president and it makes no difference that I personally did not vote for Putin.'' *Se le persone nel mio paese non hanno protezione da questo regime senza legge, ciò significa che sopravvivo qui mentre altri muoiono. Nell'ultimo anno mi sono trovata in quella posizione troppo spesso. Persone che erano miei testimoni e informatori in Cecenia sono morte per questo motivo, e solo per questo motivo, non appena ho lasciato le loro case. Se ciò dovesse accadere ancora una volta, come posso continuare a vivere all'estero mentre altri muoiono al mio posto? :''If people in my country have no protection from this lawless regime, that means I survive here while others are dying. Over the last year I've been in that position too often. People who were my witnesses and informants in Chechnya have died for that reason, and that reason alone, as soon as I left their homes. If it again proves the case, then how can I go on living abroad while others are dying in my place?'' ===2003=== {{Int|1=Da [https://www.internazionale.it/opinione/anna-politkovskaja/2003/01/16/cecenia-abbandonata ''Cecenia abbandonata'']|2=''Internazionale.it'', n. 471, 16 gennaio 2003|h=4}} *L'Europa è strisciata via vigliaccamente da un luogo dove bisognava lottare e insistere sulle proprie posizioni. Così ha firmato la condanna dei ceceni a non essere più considerati europei, uguali agli altri e degni di tutti i diritti universalmente riconosciuti, rifiutandogli anche il diritto a un controllo formale dell'Europa sull'andamento della guerra. Giudicate voi stessi. *Perché l'Europa ha assegnato alla Cecenia dei rappresentanti a cui non importa assolutamente niente di niente? Perché si sprecano risorse enormi per mantenerli in Cecenia a spese dell'erario europeo? Perché gli hanno ordinato di tacere? Per tutte le domande difficili c'è sempre una risposta molto semplice. Per la situazione cecena è questa: il silenzio fa comodo. *In Cecenia sono stati traditi i mandati europei. Così ha ordinato il Cremlino, e l'Europa ha ubbidito docilmente, distruggendo tutti i valori che il nostro continente difendeva dalla fine della seconda guerra mondiale e che si sono sbriciolati scontrandosi con la tragedia chiamata seconda guerra cecena. *L'Europa ha profanato se stessa. Prima limitandosi a osservare il massacro che si consumava in Cecenia. E ora rinunciando persino a questo, dopo aver dimostrato che non esiste più l'Europa che per tanto tempo abbiamo considerato il baluardo dei diritti dell'uomo e la speranza di tutti gli umiliati e gli oppressi. Fine. È calato il sipario. {{Int|1=Da [https://www.internazionale.it/opinione/anna-politkovskaja/2003/07/03/donne-usa-e-getta ''Donne usa e getta'']|2=''Internazionale.it'', n. 495, 3 luglio 2003|h=4}} *La donna cecena oggi è veramente uno zombie: lo è diventata grazie ai lunghi anni di sofferenza continua e quotidiana. Lo è diventata per la situazione in cui vive la sua famiglia. È stata addestrata al martirio dai metodi usati con la popolazione civile da entrambe le parti combattenti. *{{NDR|Sulla donna cecena}} La sua educazione tradizionale è assolutamente ascetica. Il suo dovere è farsi carico di tutto. Non deve parlare delle sue sofferenze personali. La sua virtù è la riservatezza, la capacità di nascondere i sentimenti dentro di sé e non lasciarli mai trapelare, non soltanto in pubblico ma anche in casa, davanti ai parenti maschi, persino i più stretti. Le sue tempeste, quindi, sono interiori. Quanto durerà? *Il vulcano ha cominciato a eruttare. La giustizia personale è diventata l'unica risposta efficace all'arbitrio: la donna ha cominciato a difendersi, attuando un programma di vendetta personale contro quelli che considera assassini. Il sogno delle cecene è diventato quello di morire, pur di non vivere come ora – senza riuscire a difendere i figli, i fratelli, i mariti. *Lo status politico della futura Cecenia? Certo, verrà, con il tempo. Ma dopo, tutto verrà dopo. Prima bisogna sopravvivere. Nessuno lo nega: bisogna essere degli eroi per sbrogliare questa spaventosa matassa. Ed eroi non ce ne sono. Ma noi abbiamo il dovere di trovarne uno. Perché tutte le altre strade per la sopravvivenza ce le siamo già giocate. {{Int|1=Da [https://www.giorgiofornoni.com/index.php/personaggi/anna-politkovskaja ''Mosca, l'occidente e la guerra Cecena. Il j'accuse di Anna'']|2=Intervista di [[Giorgio Fornoni]] sulla [[seconda guerra cecena]], ''Giorgiofornoni.com'', agosto 2003|h=4}} [[File:Fosse commune de Saadi-Kotar.jpg|thumb|Soldato russo sopra una fossa comune]] *Ci sono varie tecniche di pulizia etnica, che in sostanza sono operazioni punitive contro villaggi interi. Viene circondato un villaggio, vengono portati via tutti gli uomini, e non tutti vi fanno ritorno. Dicono che viene controllato che fra loro non ci sia nessuno che abbia preso parte ai combattimenti, invece vengono pestati da qualche parte, vengono portati via e dichiarati scomparsi. La violenza di massa sulla popolazione maschile è un fatto perché rientra nella mentalità dei nostri soldati. Vengono portati via dai villaggi tutti gli uomini alti, forti, e vengono lasciati i vecchi e i drogati. In genere dipende tutto dal comandante della divisione. Questa non è una guerra di generali, ma di colonnelli: la sorte della persone dipende dall'ufficiale che comanda la divisione, che di fatto ha potere di vita e di morte. *Per prima cosa ci sono due tipi di donne kamikaze. Ci sono quelle della djamahat, le comunità religiose che ritengono tutto ciò un loro dovere verso Allah. La maggior parte sono persone portate alla disperazione da tutto ciò che ho raccontato prima. Madri, sorelle di scomparsi che hanno bussato alle porte di tutte le sezioni di polizia ricevendo sempre la stessa risposta: «Non ci sono più, sono scomparsi, rassegnatevi». *Ho visto con i miei occhi le tombe degli arabi che hanno combattuto qui nella seconda guerra cecena, ma non so se fossero membri di al Qaeda. Credo che al Qaeda sia un paravento dei nostri potenti per nascondere i propri errori quando non riescono a fronteggiare gli attacchi terroristici. È come una nuova alleanza dopo la guerra fredda. *Personalmente non è che non mi piaccia Putin, è che non mi piace ciò che sta facendo. Lui deve mantenere la pace, è un suo dovere costituzionale. Invece continua la guerra nel Caucaso, con migliaia di morti non solo ceceni, ma anche russi. Gli attentati non possono cessare. Putin deve smetterla con questa guerra suicida e mettersi a trattare anche con quelle persone che non gli piacciono. *{{NDR|«Perché Mosca non vuole osservatori internazionali in Cecenia?»}}<br>È chiaro che non li vogliono perché sono stati commessi molto delitti. Gli osservatori vedrebbero i cadaveri, le donne violentate e capirebbero chi è stato. Per questo l'accesso è limitato al massimo. Non vogliono testimoni. *Non ho una buona opinione della società occidentale. Non siamo nel 2000, quando c'erano grandi speranze che raccontando ciò che stava accadendo l'Occidente avrebbe fatto qualcosa per aiutarci. So da tempo che l'Occidente non si interessa di questi problemi, ha tradito queste persone che pure vivono in Europa. La Cecenia tra l'altro fa parte dell'Europa, geograficamente. Per questo non mi metterò a solleticare i nervi con racconti di come hanno ucciso, tolto scalpi e tagliato nasi e orecchie. Capitemi bene, non è quello lo scopo del mio lavoro, ma prevenire atrocità di questo genere in futuro. *Tutti hanno paura ora, e anch'io sono una parte del tutto. Anch'io ho paura, ma questa è la mia professione e avere paura è una cosa tua, personale. La professione esige che si lavori e si parli di quello che è il fatto principale nel Paese e la guerra che continua è il fatto principale. Perché lì muore la nostra gente. E avere paura o non averne è il rischio di questa professione. {{Int|1=Da [https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2003/11/07/provi-lui-vivere-in-quell-inferno.html ''Provi lui a vivere in quell'inferno'']|2=Intervista di Fiammetta Cucurnia su [[Silvio Berlusconi]], ''La Repubblica'', 7 novembre 2003|h=4}} [[File:Vladimir Putin 3 April 2002-1.jpg|thumb|[[Silvio Berlusconi]] e [[Vladimir Putin]]]] *Non so come si possa dire che sulla Cecenia si diffondono leggende. Evidentemente, il vostro Presidente del Consiglio non è mai stato, laggiù. Perché non di leggenda si tratta, ma dell'inferno. *Credo che se Berlusconi si trovasse per un momento nelle condizioni in cui da anni vivono circa 600mila persone in Cecenia, beh, non parlerebbe così. Non m' importa come sia chiamata: seconda guerra cecena, come diciamo noi, o operazione antiterroristica, come dice Putin. Quel che m' importa sono i metodi crudeli che vengono utilizzati per piegare la popolazione. *Solo per Berlusconi {{NDR|le vittime cecene}} sono leggende. Per me sono uomini, donne, ragazzi, con le loro facce e le loro storie drammatiche. Persone che ormai sono a un passo dal trasformarsi in bombe umane. ===2004=== *Quanto ci interessano le torture dei carcerieri americani sui detenuti iracheni, e quanto ce ne infischiamo invece delle torture inflitte dagli aguzzini russi ai combattenti ceceni prigionieri. Vorrei chiarire di cosa sto parlando. I soldati federali in Cecenia, come gli americani in Iraq, girano spesso dei video – per se stessi e per i loro familiari. È una tradizione.<ref group="fonte">Da [https://www.internazionale.it/opinione/anna-politkovskaja/2004/06/02/laltra-abu-ghraib ''L'altra Abu Ghraib''], ''Internazionale.it'', n. 542, 2 giugno 2004.</ref> {{Int|1=Da [https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2004/05/10/basta-sangue-sulla-cecenia-europa-fermi.html ''Basta sangue sulla Cecenia'']|2=Intervista di Giampaolo Visetti, ''La Repubblica'', 10 maggio 2004|h=4}} *[[Achmat Kadyrov|Kadyrov]] ormai non andava bene più a nessuno. Irritava Mosca parlando dei civili spariti, non arginando il terrorismo e non riuscendo a uccidere i leader indipendentisti. Umiliava i ceceni con crudeltà inaudite. Si era messo contro l'[[Forze terrestri russe|esercito]] affidando tutto il potere alla guardia comandata dal figlio. Era molto attivo solo nel settore del petrolio. La sua morte colpisce il suo clan, ma è un messaggio diretto al Cremlino: le scelte di Putin si confermano sbagliate e ora la situazione diventa incontrollabile. *L'eliminazione di Kadyrov apre un sacco di partite: quella tra i clan per l'enorme business della guerra, quella della vendetta dei parenti delle vittime del presidente, quella per il potere in Cecenia, quella politica a Mosca. Tra tutti però, è vero, chi oggi esce a pezzi è Putin. [...] Putin ha puntato tutto sul leader unico e ha perso, ma adesso non ha alternative a Kadyrov, non ci sono personaggi di livello simile, né Gantamirov, né Jamadajev. Chi ha agito lo ha fatto per interessi propri: ma la Russia finisce nelle sabbie mobili della lotta islamico-cecena. *L'Occidente finge di non vedere che in Cecenia è molto peggio che in Iraq, o nei Balcani. Ogni giorno la gente sparisce e muore, si scoprono cadaveri di bambini e fosse comuni. Le torture della soldatessa Usa sui prigionieri iracheni, sono nulla rispetto ai supplizi inferti in Cecenia. Tutti documentati e denunciati, ma inascoltati. L'Europa non deve perdere la possibilità di pretendere di esaminare la situazione assieme a Putin: è l'ultima occasione, risponderebbe della sua consapevole e calcolata indifferenza. {{Int|1=Da [https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2004/08/29/la-popolazione-vive-nell-angoscia-il-futuro.html ''La popolazione vive nell'angoscia'']|2=Intervista di Giampaolo Visetti, ''La Repubblica'', 29 agosto 2004|h=4}} *La scelta di Putin di mantenere la linea di Akhmad Kadyrov ha fatto risorgere la resistenza armata. In Cecenia resta solo apatia, la gente è abbandonata a saccheggi, rapine, omicidi. Ma il Cremlino, azzerando la speranza della popolazione, ha decretato la propria sconfitta. *La popolazione ormai è indifferente ad ogni scelta del Cremlino. Vive nel terrore dei sicari di [[Ramzan Kadyrov]] e delle violenze dei federali. Nei villaggi si scavano rifugi sotto le case in vista della terza guerra. Tutti dicono la stessa cosa: Ramzan ha i giorni contati, Alkhanov le settimane. Poi restano solo le bombe. *{{NDR|Su [[Alu Alchanov]]}} Un uomo moralmente debole. I ceceni lo definiscono una ridicola nullità. Per loro c'è un solo spartiacque: o hai qualcosa da contrapporre a Ramzan Kadyrov e a Vladimir Putin, o non sei nessuno. *Alkhanov è stato capo della polizia quando i suoi uomini, mascherati e ubriachi, schiacciavano i contadini sotto i camion, uccidevano a cinghiate i vecchi, violentavano le donne. *Solo l'Europa, dando vita ad un protettorato internazionale, può aiutare Russia e Cecenia a fermarsi prima del baratro. Putin, prima o poi, dovrà discuterne: se l'Occidente starà a guardare vorrà dire che il petrolio è il suo unico e ultimo dio. {{Int|1=Da [https://www.internazionale.it/opinione/anna-politkovskaja/2004/09/09/la-maledizione-della-cecenia ''La maledizione della Cecenia'']|2=''Internazionale.it'', n. 556, 9 settembre 2004|h=4}} *{{NDR|Sulla [[Seconda guerra cecena]]}} In Russia è in corso una guerra: sono ormai cinque anni che va avanti, e per lunghezza batte già la seconda guerra mondiale. Eppure, la campagna elettorale per la duma (il parlamento russo) alla fine del 2003 non ha mai affrontato questa domanda: perché la guerra non è ancora finita? *Per i russi, ormai, la Cecenia è una cancrena, un vicolo cieco; ma è anche un punto di riferimento nella Russia di Putin. Con la guerra è stato facile tornare al passato e mettere a dura prova la trasformazione del paese in uno stato non sovietico: la proprietà privata è stata accompagnata da un'unica ideologia dominante, dall'affermazione di una leadership personale incontrollata, dal disprezzo dei diritti umani e dall'idea, diffusa con la propaganda, che è necessario subordinare gli interessi individuali a quelli dello stato. *La guerra è stata chiamata ufficialmente "operazione antiterrorista nel Caucaso del nord" – in altre parole, lotta contro il terrorismo – mentre tutti i ceceni, per volontà del Cremlino, sono stati dichiarati indistintamente banditi e terroristi e obbligati ad addossarsi collettivamente la responsabilità delle azioni criminali di alcuni loro concittadini. *Il Cremlino ha risposto con uno stratagemma tipico del Kgb: ha cominciato ad arruolare per la Cecenia dei soldati scelti tra chi aveva passato l'infanzia in un orfanotrofio. Soldati orfani: nessuno si preoccupa per loro, non ci sono madri che ne piangono la scomparsa, che chiedono risarcimenti per la loro morte, che gridano, organizzano manifestazioni o addirittura parlano con la stampa. Oggi gli orfani sono la categoria di soldato più diffusa. *La Cecenia è lo strumento con cui Putin ha conquistato il Cremlino e che lo ha spinto a cercare di soffocare la società civile e la libertà di espressione. *E così dalla seconda guerra cecena è nata la nuova Russia del dopo Eltsin, postdemocratica e non sovietica, dove l'importante – come ai tempi del comunismo – non è ciò che succede in realtà, ma come fare il lavaggio del cervello alla gente. Nel caso della Cecenia, il potere ha adottato una tattica tipicamente sovietica: nascondere la verità dietro una montagna di menzogne. *Essere una persona in Cecenia non ha lo stesso significato che in occidente. Una persona in Cecenia è un soggetto biologico privo di qualsiasi diritto e della possibilità di contare sulle strutture dello stato. *Con Putin la Russia sta recuperando i peggiori valori sovietici, come il brutale fondamentalismo stalinista. *La Russia sta per precipitare in un abisso, scavato da Putin e dalla sua miopia politica. {{Int|1=Da [https://www.theguardian.com/world/2004/sep/09/russia.media ''Poisoned by Putin'']|2=''Theguardian.com'', 9 settembre 2004|h=4}} [[File:Beslan foto pogibshih.jpg|thumb|Fotografie delle vittime della [[strage di Beslan]]]] *L'aereo decolla. Chiedo un tè. Sono molte ore di strada da Rostov a [[Strage di Beslan|Beslan]], e la guerra mi ha insegnato che è meglio non mangiare. Alle 21:50 lo bevo. Alle 22:00 mi rendo conto che devo chiamare la hostess perché sto rapidamente perdendo conoscenza. Gli altri miei ricordi sono frammentari: la hostess piange e grida: "Stiamo atterrando, tieni duro!"<br>"Bentornata", ha detto una donna chinata su di me nell'ospedale regionale di Rostov. L'infermiera mi dice che quando mi hanno portato dentro ero "quasi senza speranza". Poi sussurra: "Mio cara, hanno cercato di avvelenarti". Tutti gli esami effettuati all'aeroporto sono stati distrutti – per ordine "dall'alto", dicono i medici. :''The plane takes off. I ask for a tea. It is many hours by road from Rostov to Beslan and war has taught me that it's better not to eat. At 21:50 I drink it. At 22:00 I realise that I have to call the air stewardess as I am rapidly losing consciousness. My other memories are scrappy: the stewardess weeps and shouts: "We're landing, hold on!"<br>"Welcome back," said a woman bending over me in Rostov regional hospital. The nurse tells me that when they brought me in I was "almost hopeless". Then she whispers: "My dear, they tried to poison you." All the tests taken at the airport have been destroyed – on orders "from on high", say the doctors.'' *Si dice che Ruslan Aušev, l'ex presidente dell'Inguscezia, rifiutato dalle autorità per aver sostenuto una soluzione della crisi cecena, sia improvvisamente entrato in trattative con i terroristi a Beslan. È entrato da solo perché per 36 ore gli uomini del quartier generale dei servizi speciali responsabili delle trattative non sono riusciti a mettersi d'accordo tra loro su chi sarebbe andato per primo. I militanti danno tre bambini ad Aušev e poi rilasciano altri 26 ragazzi e le loro madri. Ma i media cercano di mettere a tacere il coraggioso comportamento di Aušev: nessuna trattativa, nessuno è entrato. :''Word comes that Ruslan Aushev, the former president of Ingushetia, rejected by the authorities for advocating a settlement of the Chechen crisis, suddenly walked into negotiations with the terrorists in Beslan. He walked in alone because the people at the special services headquarters responsible for the negotiations were unable for 36 hours to agree among themselves who would go first. The militants give three babies to Aushev and then release 26 more kids and their mothers. But the media try to hush up Aushev's courageous behaviour: no negotiations, nobody has gone inside.'' *Il 3 settembre le famiglie degli ostaggi si trovano in un totale blackout di notizie. Sono disperati; tutti ricordano l'esperienza dell'assedio del teatro di Dubrovka in cui morirono 129 persone quando i servizi speciali rilasciarono gas nell'edificio, ponendo fine alla situazione di stallo. Ricordano come il governo ha mentito. :''By September 3, the families of hostages are in a total news blackout. They are desperate; they all remember the experience of the Dubrovka theatre siege in which 129 people died when the special services released gas into the building, ending the stand-off. They remember how the government lied.'' *Questo è stato un problema costante negli ultimi cinque anni della seconda guerra in Cecenia: le persone hanno perso ogni speranza di ottenere protezione da parte dello Stato e non si aspettano altro che esecuzioni extragiudiziali da parte dei servizi speciali. Quindi cercano di difendere se stessi e i loro cari. L'autodifesa, naturalmente, porta al linciaggio. Non potrebbe essere altrimenti. Dopo l'assedio del teatro del 2002, gli ostaggi fecero questa straziante scoperta: salva te stesso, perché lo Stato può solo aiutarti a distruggerti. :''This has been a constant issue during the past five years of the second war in Chechnya: people have lost all hope of getting any protection from the state and they expect nothing but extra-judicial executions from the special services. So they try to defend themselves and their loved ones. Self-defence, naturally, leads to lynching. It couldn't be otherwise. After the theatre siege in 2002, the hostages made this harrowing discovery: save yourself, because the state can only help to destroy you.'' *La notizia più importante è che Putin vola a Beslan di notte. Ci viene mostrato Putin che ringrazia i servizi speciali; vediamo il presidente [[Aleksandr Dzasochov|Dzasochov]], ma non viene detta una parola su Aušev. È un ex presidente caduto in disgrazia, caduto in disgrazia perché ha esortato le autorità a non prolungare la crisi cecena, a non portare le cose al punto di una tragedia che lo Stato non sarebbe stato in grado di gestire. Putin non menziona l'eroismo di Aušev, quindi i media tacciono. :''The top news story is Putin flying into Beslan at night. We are shown Putin thanking the special services; we see President Dzasokhov, but not a word is said about Aushev. He is a disgraced former president, disgraced because he urged the authorities not to prolong the Chechen crisis, not to bring things to the point of a tragedy that the state could not handle. Putin does not mention Aushev's heroism, so the media are silent.'' *Gli avvenimenti di Beslan hanno dimostrato che le conseguenze di un vuoto informativo sono disastrose. Le persone respingono lo stato che le ha lasciate in asso e cercano di agire da sole, cercano di salvare i propri cari e di esigere la propria giustizia sui colpevoli. Successivamente Putin ha dichiarato che la tragedia di Beslan non aveva nulla a che fare con la crisi cecena, quindi i media hanno smesso di occuparsi dell'argomento. Quindi Beslan è come l'11 settembre: tutta una questione di Al-Qaeda. Non si parla più della guerra cecena, di cui questo mese ricorre il quinto anniversario. Questa è una sciocchezza, ma non era la stessa cosa in epoca sovietica, quando tutti sapevano che le autorità dicevano sciocchezze ma facevano finta che l'imperatore fosse vestito? :''The events in Beslan have shown that the consequences of an information vacuum are disastrous. People dismiss the state that has left them in the lurch and try to act on their own, try to rescue their loved ones themselves, and to exact their own justice on the culprits. Later, Putin declared that the Beslan tragedy had nothing to do with the Chechen crisis, so the media stopped covering the topic. So Beslan is like September 11: all about al-Qaida. There is no more mention of the Chechen war, whose fifth anniversary falls this month. This is nonsense, but wasn't it the same in Soviet times when everyone knew the authorities were talking rubbish but pretended the emperor had his clothes on?'' *Stiamo precipitando di nuovo in un'abisso sovietico, in un vuoto di informazioni che significa morte a causa della nostra stessa ignoranza. Tutto ciò che ci resta è Internet, dove le informazioni sono ancora liberamente disponibili. Del resto, se vuoi continuare a fare il giornalista, è un servilismo totale nei confronti di Putin. Altrimenti può trattarsi della morte, della pallottola, del veleno o del processo – qualunque cosa i nostri servizi speciali, i mastini di Putin, ritengano opportuno. :''We are hurtling back into a Soviet abyss, into an information vacuum that spells death from our own ignorance. All we have left is the internet, where information is still freely available. For the rest, if you want to go on working as a journalist, it's total servility to Putin. Otherwise, it can be death, the bullet, poison, or trial – whatever our special services, Putin's guard dogs, see fit.'' {{Int|1=Da [https://www.internazionale.it/opinione/anna-politkovskaja/2004/09/16/come-salvare-la-cecenia ''Come salvare la Cecenia'']|2=''Internazionale.it'', n. 557, 16 settembre 2004|h=4}} *Sono indispensabili trattative politiche con il leader indipendentista Aslan Maskhadov, anche se la maggior parte della popolazione non lo rispetta. Ma è comunque necessario passare attraverso queste trattative. *Bisogna imporre l'obbligo di smilitarizzare il territorio. È la condizione principale per una soluzione politica impossibile senza il ritiro delle forze armate. I soldati potranno restare solo nelle caserme e nelle basi militari e per un periodo di tempo transitorio rigorosamente definito. Questo periodo dovrà essere comunicato pubblicamente, così come le condizioni in base alle quali si effettuerà il ritiro. Le eventuali violazioni della smilitarizzazione saranno punite. *[...] lasciare un qualsiasi ruolo a Ramzan Kadyrov è assolutamente impossibile, poiché il capo delle forze di sicurezza di Grozny, accusato di molte atrocità, è una figura che scatena solo ostilità. {{Int|1=Da [https://www.theguardian.com/world/2004/oct/15/gender.uk ''Dispatches from a savage war'']|2=Intervista di James Meek, ''Theguardian.com'', 15 ottobre 2004|h=4}} *{{NDR|Sulla sua carriera giornalistica durante la perestrojka}} Ogni giornalista riceveva un biglietto gratuito tutto l'anno; potevi andare su qualsiasi aereo e volare dove volevi. Grazie a questo ho visto tutto il nostro vasto paese. Ero una ragazza di famiglia diplomatica, lettrice, un po' secchiona; non conoscevo affatto la vita. :''Every journalist got a free ticket all year round; you could go on any plane and fly wherever you wanted. Thanks to this I saw the whole of our huge country. I was a girl from a diplomatic family, a reader, a bit of a swot; I didn't know life at all.'' *{{NDR|Sugli anni novanta}} Da un punto di vista economico la vita divenne molto difficile, [...] ma politicamente non fu affatto scioccante. Era pura felicità, poter leggere, pensare e scrivere quello che volevi. È stata una gioia. Bisogna essere disposti a sopportare molto, anche in termini di difficoltà economica, per amore della [[libertà]]. :''From an economic point of view, life became very difficult,'' [...] ''but politically it wasn't shocking at all. It was simple happiness, that you could read and think and write whatever you wanted. It was a joy. You need to endure a great deal in the way of economic hardship for the sake of freedom.'' *Ancora oggi in ogni filiale dell'Fsb in Cecenia si pratica la tortura, come il cosiddetto "telefono", dove viene fatta passare una corrente elettrica attraverso il corpo di una persona. Ho visto centinaia di persone che hanno subito questa tortura. Alcuni sono stati torturati in modo così intricato che mi è difficile credere che ciò sia stato fatto da persone che hanno frequentato il mio stesso tipo di scuole e che hanno letto gli stessi libri di testo. :''To this day there's torture in any FSB branch in Chechnya, like the so-called "telephone", where they pass an electric current through a person's body. I've seen hundreds of people who've been through this torture. Some have been tortured in such an intricate way that it's hard for me to believe that it was done by people who went to the same sort of schools that I did, who read the same textbooks.'' *{{NDR|Sui leaders occidentali}} La maggior parte delle volte dimenticano la parola Cecenia. Se ne ricordano solo quando c'è un atto terroristico. E poi è "Oh!", e ricominciano la loro copertura completa. Ma praticamente nessuno racconta cosa sta realmente accadendo in quella zona, in Cecenia, e sulla crescita del terrorismo. La verità è che i metodi impiegati nell'operazione antiterroristica di Putin stanno generando un'ondata di terrorismo come non abbiamo mai sperimentato. :''Most of the time they forget the word Chechnya. They only remember it when there's a terrorist act. And then it's, "Oh!" And they start their full coverage up again. But virtually nobody reports on what is really going on in that zone, in Chechnya, and the growth of terrorism. The truth is that the methods employed in Putin's anti-terrorist operation are generating a wave of terrorism the like of which we have never experienced.'' *{{NDR|Sullo [[scandalo di Abu Ghraib]]}} In Russia si sente la gente parlarne con orgoglio: "Noi abbiamo trattato i neri<ref>Epiteto spregiativo per i ceceni.</ref> così prima degli americani, e avevamo ragione, perché sono terroristi internazionali". :''In Russia you hear people talking about it with pride: that, "We treated the blacks like this before the Americans did, and we were right, because they are international terrorists."'' *Putin ha iniziato a provare a dimostrare sulla scena mondiale che anche lui combatte i terroristi internazionali, che è solo un partecipante di questa guerra alla moda. E ha avuto successo. Per un po' è stato il migliore amico di [[Tony Blair|Blair]]. Quando, dopo Beslan, ha cominciato ad affermare che stavamo praticamente vedendo la mano di [[Bin Laden]], è stato spaventoso. Cosa c'entra Bin Laden con tutto questo? Il governo russo ha creato queste bestie, le ha allevate, si sono recate a Beslan e si sono comportate proprio come bestie. :''Putin's begun to try to prove on the world stage that he's also fighting international terrorists, that he's just a part of this fashionable war. And he's been successful. He was Blair's best friend for a while. When, after Beslan, he began to state that we were seeing virtually the hand of Bin Laden, it was appalling. What's Bin Laden got to do with it? The Russian government created these beasts, brought them up, and they came to Beslan and behaved like beasts.'' *È impossibile parlare da un lato dell'elevato numero di vittime in Cecenia e dello sviluppo del terrorismo per poi stendere il tappeto rosso, abbracciare Putin e dirgli: "Siamo con te, sei il migliore". Questo non dovrebbe succedere. Capisco, il nostro Paese è un grande mercato, è molto attraente. Lo capisco molto bene. Ma non siamo persone di seconda classe, siamo persone come te, e vogliamo vivere. :''It's impossible to talk on the one hand about the monstrous scale of victims in Chechnya and the spawning of terrorism and then lay out the red carpet, embrace Putin and tell him: "We're with you, you're the best." That shouldn't be happening. I understand, our country's a big market, it's very attractive. I understand it very well. But we're not second-class people, we're people like you, and we want to live.'' {{Int|1=Da [https://www.independent.co.uk/news/world/europe/anna-politkovskaya-putin-poison-and-my-struggle-for-freedom-535250.html ''Anna Politkovskaya: Putin, poison and my struggle for freedom'']|2=Intervista di Andrew Osborn, ''Independent.co.uk'', 15 ottobre 2004|h=4}} *Con il presidente Putin non saremo in grado di forgiare la democrazia in Russia e torneremo solo al passato. Non sono ottimista a questo riguardo e quindi il mio libro è pessimista. Non ho più speranza nella mia anima. Solo un cambio di leadership mi permetterebbe di avere speranza, ma è un inverno politico. Il Cremlino sta riportando il Paese al suo passato sovietico. :''Under President Putin we won't be able to forge democracy in Russia and will only turn back to the past. I am not an optimist in this regard and so my book is pessimistic. I have no hope left in my soul. Only a change of leadership would allow me to have hope but it's a political winter. The Kremlin is turning the country back to its Soviet past.'' *I miei eroi sono quelle persone che vogliono essere individui ma sono costretti a tornare ad essere ingranaggi. [...] In un impero ci sono solo ingranaggi. :''My heroes are those people who want to be individuals but are being forced to be cogs again.'' [...] ''In an Empire there are only cogs.'' *Ci sono molte persone in Russia che sarebbero leader forti. [...] Potresti pensare che abbiano i loro difetti ma niente potrebbe essere peggio di Putin. :''There are many people in Russia who would be strong leaders.'' [...] ''You might think they have their faults but nothing could be worse than Putin.'' *[...] Putin, un prodotto del più oscuro servizio di intelligence del paese, non è riuscito a trascendere le sue origini e a smettere di comportarsi come un tenente colonnello del KGB. È ancora impegnato a sistemare i suoi connazionali amanti della libertà; persiste nel schiacciare la libertà proprio come ha fatto all'inizio della sua carriera. :[...] ''Putin, a product of the country's murkiest intelligence service, has failed to transcend his origins and stop behaving like a lieutenant-colonel in the KGB. He is still busy sorting out his freedom-loving fellow countrymen; he persists in crushing liberty just as he did earlier in his career.'' *Putin è come Akakij Akakievič di [[Nikolaj Vasil'evič Gogol'|Gogol']]. È una persona piccola e grigia che vuole davvero non essere grigia. Putin ha avuto un'occasione storica per essere grande e non essere grigio, ma è pur sempre grigio. :''Putin is like Gogol's Akaky Akakievich. He is a small grey person who really wants not to be grey. Putin had a historic chance to be great and not to be grey but he is still grey.'' *Durante la campagna pre-elettorale presidenziale (quest'anno) si è comportato esattamente come Stalin. Ha distrutto l'[[Opposizione a Vladimir Putin in Russia|opposizione]] democratica, ha gettato fumo negli occhi della gente, ha rifiutato persino il dibattito e ha costantemente mentito sulla Cecenia e sulle riforme sociali. Dicono che abbiamo un Paese felice ma non è così. È un paese povero. Putin non rispetta le persone e la repressione seguirà proprio come accadde con Stalin. :''During the presidential pre-election campaign (this year) he behaved exactly like Stalin. He destroyed the democratic opposition, pulled the wool over people's eyes, refused to even debate and constantly lied about Chechnya and about social reforms. They say we have a happy country but we do not. It is a poor country. Putin doesn't respect people and repression will follow just as it did with Stalin.'' *{{NDR|Su [[Šamil' Salmanovič Basaev]]}} Mi ha chiesto di venire a intervistarlo una volta ma ho rifiutato. Dopo Budennovsk pensavo che non ci fosse più niente di cui parlare. In Cecenia non ci sono né eroi né angeli. La guerra lì va avanti da così tanto tempo che ci sono solo persone interessate a continuarla... E poi ci sono le persone, bloccate nel mezzo. :''He asked me to come and interview him once but I refused. After Budennovsk I thought there was nothing to talk about. There are no heroes and no angels in Chechnya. The war there has been going on for so long that there are only people who are interested in continuing it... And then there are the people, stuck in the middle.'' ===2005=== *Certe volte le persone pagano con la vita il fatto di dire ad alta voce ciò che pensano. Infatti, una persona può perfino essere uccisa semplicemente per avermi dato una informazione. Non sono la sola ad essere in pericolo e ho esempi che lo possono provare. (da una conferenza a Vienna sulla libertà di stampa, dicembre 2005)<ref group="fonte">Citato in ''[https://pochestorie.corriere.it/2018/07/17/anna-politkovskaia-la-corte-strasburgo-condanna-la-russia/ Omicidio Anna Politkovskaia, la Corte di Strasburgo condanna la Russia]'', ''pochestorie.corriere.it'', 17 luglio 2018.</ref> {{Int|1=Da [https://www.internazionale.it/opinione/anna-politkovskaja/2005/03/17/non-resta-che-combattere ''Non resta che combattere'']|2=''Internazionale.it'', n. 582, 17 marzo 2005|h=4}} [[File:Shamil Basaev2.jpg|thumb|[[Šamil' Salmanovič Basaev]]]] *[[Aslan Maschadov|Aslan Maskhadov]] è morto, come migliaia di altri uomini e donne ceceni, a causa della delazione di altri ceceni. Una delazione avvenuta in seguito a torture, cioè al metodo per ottenere informazioni e condurre indagini usato sia durante la prima sia durante la seconda guerra cecena. Ciò fa di Maskhadov un uomo che ha condiviso le sorti del suo popolo, come vorrebbe fare ogni vero leader. E questo significa che con ogni probabilità resterà nella memoria dei ceceni come un grande martire, indipendentemente da quanto ha fatto in passato. *Maskhadov è morto durante la lunga tregua unilaterale da lui stesso dichiarata il 14 gennaio. Una tregua che, anche se non ha avuto un grande successo, resta comunque l'unica nella storia della seconda guerra cecena; era una mano tesa verso il Cremlino per l'avvio di trattative sul cessate il fuoco, la demilitarizzazione e la reciproca consegna dei criminali di guerra.<br>L'uccisione di Maskhadov significa che la tregua è terminata. Scordatevela, completamente. Non ci saranno trattative. Non ci sarà più bisogno del comitato delle madri dei soldati russi, che aveva cercato di negoziare con gli uomini di Maskhadov. Non ci sarà bisogno di nessuna madre. Solo di guerre. *Dietro a Kadyrov c'è Putin. Chi c'è invece dietro a Basaev? Gli "arabi", come piace dire ai federali russi in Cecenia? [...] Dietro a Basaev c'è una resistenza che si sta radicalizzando sempre di più. Le sue fila sono alimentate soprattutto dalla gioventù cecena, che non sa vivere in altro modo se non prendendo parte ad azioni in cui muoiono martiri innocenti per sfuggire alle umiliazioni a cui è sottoposta di continuo dai federali russi. *La morte di Maskhadov, ucciso a Tolstoj-Yurt, è per Basaev la migliore conferma del suo slogan: con la Russia non si può trattare, con la Russia si può solo combattere. Con ogni mezzo. {{Int|1=Da [https://www.micromega.net/anna-politkovskaja-anniversario/ ''I nuovi dissidenti'']|2=Intervento al Festival della letteratura di Mantova, 11 settembre 2005; ''Micromega.net'', 7 ottobre 2022|h=4}} *In effetti, mi reputo una giornalista, forse anche una fanatica del giornalismo; e ritengo, per questo, semplicemente di svolgere il mio dovere e di lavorare di conseguenza. *Quello del [[Jurij Dmitrievič Budanov|colonnello Budanov]] è rimasto l'unico caso di ufficiale punito severamente per aver compiuto un delitto. Nel corso degli ultimi due anni c'è stato un altro caso analogo: l'indagine su un gruppo di ufficiali della direzione dei servizi segreti militari, comandati da un certo Ulman, che, sempre in Cecenia, avevano ucciso sei civili e poi ne aveva bruciato i corpi. I militari «credevano» – credevano soltanto! – che quelle persone fossero dei guerriglieri, sebbene si trattasse di vecchi e di donne. La sentenza del tribunale ha riconosciuto che sì, i civili erano stati uccisi e bruciati, ma non ha ammesso la colpevolezza degli imputati in quanto costoro non avrebbero fatto altro che compiere il loro dovere. Ci si domanda, allora, in cosa consista questo «dovere»: tra gli uccisi c'era il direttore di una scuola, il suo vice, un guardiaboschi, una donna incinta con altri otto figli a casa da accudire. Che «dovere» è? *Il problema è che nella Russia di oggi assistiamo alla coesistenza di due verità, che tra loro non si sfiorano neppure. La prima è quella della gente che vorrebbe vivere come ai tempi dell'Unione Sovietica, mettendosi al servizio dell'ideologia e non della legge; sono persone che negano le leggi pur di essere al servizio di qualche ideologia politica di nuova invenzione. In questo ritengono consista il loro dovere. C'è poi un'altra parte della popolazione, che concepisce il dovere nel senso di osservare onestamente quanto avviene nel paese, agendo in modo tale che la legge stia al di sopra di tutto, permettendo così il prevalere dei principî democratici. *La seconda guerra cecena è cominciata nel 1999. La si può considerare come una rivalsa da parte delle truppe federali per essere state costrette a firmare la pace che aveva posto fine alla prima guerra cecena, nel 1996. A quell'epoca, in Cecenia, la vita della gente era molto penosa, perché effettivamente esistevano numerosi gruppi di banditi e di fanatici religiosi. All'epoca, molte persone con le quali parlai, mi dissero che la guerra sarebbe probabilmente durata poco e che, una volta ripristinata la legalità, la vita sarebbe migliorata per tutti. Alcune persone mettevano in relazione la guerra con la risoluzione dei problemi interni. Ma i metodi applicati dall'esercito federale sono stati tali da non lasciare scelta: hanno colpito chiunque, indipendentemente dalle opinioni, indipendentemente dalla legge. Hanno ucciso sulla base dell'esclusivo «diritto» di avere un'arma in mano. *L'evoluzione verificatasi negli ultimi anni nel Caucaso settentrionale ha molto poco a che fare con ciò che si usa chiamare al-Qaida: è qualcosa che abbiamo creato noi stessi e che produce il terrorismo interno. Putin va in giro a dire che questa gente vuole instaurare uno Stato islamico unitario, un califfato; ma nessun terrorista ha mai avanzato una simile rivendicazione. Ciò che chiedono, invece, è di porre fine alla guerra. *Non so su cosa si basi la grande amicizia esistente tra Putin e Berlusconi. So solo che i mass media ufficiali russi ripetono continuamente che Berlusconi è il maggior avvocato europeo di Putin nella sfera di quelli che contano e che hanno potere. *Contrariamente a quanto avveniva in epoca sovietica, infatti, la politica di Putin è del tutto antisociale. È una politica che dice alla gente di allontanarsi dallo Stato, di pagarsi le cure mediche coi propri soldi, che l'istruzione è solo per le famiglie ricche. I poveri devono essere estromessi dall'assistenza sanitaria e da un'istruzione decente. Dal 1° gennaio è entrata in vigore la legge 122, che è di grande importanza per noi. In virtù di questa legge si è ridotta ancora di più la partecipazione dello Stato alla politica sociale in favore dei propri cittadini, soprattutto della parte più povera della popolazione, che nel nostro paese rappresenta un terzo dei cittadini. Putin è a favore del capitalismo, e in questo è senza dubbio simile a Berlusconi; ma il suo è un capitalismo oligarchico, burocratico: i ricchi da noi non sono più quelli che riuscirono a creare la propria ricchezza ai tempi disonesti di Eltsin. I ricchi di oggi siedono, per così dire, sul fiume delle risorse di bilancio. *Nel nostro paese oggi non esiste alcuna televisione indipendente, non esiste alcun talkshow indipendente dove i politici possano discutere dei problemi più importanti. L'ultimo talkshow politico è stato interrotto all'incirca un anno fa, si chiamava ''Libertà di parola''. Putin ha detto di non vederne l'utilità visto che vi si raccoglievano solo i politici falliti. Adesso è stato ripreso e viene trasmesso a Kiev, in Ucraina. Da noi esiste, oltre a un numero assolutamente limitato di quotidiani che non segue la linea ufficiale, una sola stazione radio indipendente al 50 per cento, dove di tanto in tanto si riesce a discutere in diretta di quanto avviene nel paese. *I motivi per i quali siamo stati dichiarati dei nemici sono tanti: il fatto di avere chiesto, insieme agli abitanti di Beslan, un'inchiesta indipendente sull'attacco terroristico e di starne conducendo anche una nostra; il fatto di aver appoggiato la protesta popolare contro la legge 122; l'esserci fermamente espressi contro la distruzione della Jukos – un'enorme industria petrolifera che finanziava parte dei partiti di opposizione e un importantissimo istituto della società civile come quello delle organizzazioni di difesa dei diritti della popolazione; abbiamo poi sostenuto coerentemente, nel corso degli ultimi sei anni, una posizione contraria ai metodi impiegati in Cecenia, spiegando che l'esplosione del terrorismo nel paese, compresa la tragedia di Beslan, è una conseguenza diretta di quanto accade in Cecenia; abbiamo inoltre condotto inchieste sulla [[Corruzione in Russia|corruzione]] diffusa a causa delle quali due nostri giornalisti sono stati uccisi. Nessun altro giornale ha subìto perdite tanto gravi; uno di questi colleghi è stato ucciso vicino alla propria abitazione, un altro è stato avvelenato. Questa è la libertà di parola, secondo Putin. *Posso dire che gli strati più poveri della popolazione nel nostro paese, che sono costituiti da milioni di persone, oggi sono contagiati dal nazionalismo e da idee antidemocratiche. [...] Noi li chiamiamo i «rosso-bruni»: è povera gente che ritiene colpevoli di tutto i «negri» – scusate se uso questo termine – e, naturalmente, come sempre, gli ebrei. È un'idea politica che al momento si sta effettivamente diffondendo, perché la maggior parte dei nuovi russi è costituita da ebrei che, dopo il crollo dell'Unione Sovietica, sono riusciti a mettere assieme il loro smisurato capitale in tempi prodigiosamente brevi. Poi è cominciata la guerra in Cecenia e, in generale, nel Caucaso, che ha portato a forti sentimenti anticaucasici. Gli abitanti del Caucaso vengono chiamati «i nostri negri». Oggi in provincia gode di estrema popolarità il movimento nazional-bolscevico. [...] Penso che se in Russia si arriverà a una rivoluzione, non sarà come quella delle [[Rivoluzione delle rose|rose in Georgia]], o come quella dei tulipani in Kirghizistan o come quella [[Rivoluzione arancione|arancione in Ucraina]]: da noi ci sarà una rivoluzione sanguinosa. *[...] malgrado tutta l'ambiguità della sua figura politica, [[Boris Nikolaevič El'cin|Eltsin]] è riuscito a fermare la prima guerra cecena, a fermare lo spargimento di sangue e a salvare la vita a molta gente. Con Eltsin noi lavoravamo in piena libertà, per questo potevamo informare su quanto avveniva in Cecenia durante la guerra e il risultato è che si arrivò alla decisione politica di fermare la guerra. Eltsin stesso capiva che nel paese esistevano milioni di indigenti che andavano sostenuti, e che senza il sostegno dello Stato non potevano fornire un'istruzione ai propri figli o curarsi della propria salute. Oggi, con Putin, di questo ci si è dimenticati. *A volte sento dire che adesso il paese è più sicuro. Non è assolutamente così. La quantità di attentati terroristici verificatisi sotto Putin non ha precedenti nell'epoca di Eltsin. Mi si obietta che lui trattò con Maskhadov e Basaev, però all'epoca non ci furono episodi come Beslan e per me questa è la cosa più importante. *Io ritengo che dopo Putin saranno senz'altro i nazionalisti ad andare al potere. Tuttavia, il successo del nazionalismo è di fatto, e paradossalmente, indotto proprio dall'amministrazione Putin. L'amministrazione non svolge affatto un ruolo di consolidamento della società, ma al contrario alimenta la guerra civile. In agosto, l'amministrazione Putin ha dato vita a un movimento chiamato [[Naši|Nashe]] (Il nostro). Gli «altri» non sono «dei nostri». Non è un segreto che siano stati invitati a far parte di questo movimento anche organizzazioni di tifosi di calcio in qualità di gruppi d'assalto. A carico di molti di questi facinorosi pendono condanne per rissa, atti di teppismo eccetera. Si tratta di piccoli, e a volte anche grandi delinquenti; di hooligan particolarmente aggressivi. Ora, tutti i procedimenti penali a loro carico sono stati sospesi ed è stato loro promesso che tali rimarranno finché militeranno nel movimento Nashe. Si tratta di un fatto catastrofico, perché questi tifosi scalmanati, che adesso sono diventati «nostri», sono continuamente coinvolti in risse, e non in risse innocue da adolescenti, ma in risse dalle pesanti conseguenze, con teste rotte, braccia e gambe fratturate e così via. Le vittime sono appositamente scelte tra coloro che aderiscono al fronte contro Putin. È una politica molto vile, perché può portare direttamente a una rivoluzione. Personalmente sono contraria alla rivoluzione. *Quanto al fenomeno [...] definito «[[Rascismo|russismo]]», senza dubbio è forte il razzismo nei confronti di coloro che arrivano da altri paesi, particolarmente dai paesi dell'Asia centrale. Ed è forte non solo a Mosca o a San Pietroburgo, ma anche in città molto piccole. Io ho scritto di numerosi casi in cui degli adolescenti hanno ucciso dei loro coetanei proprio in piccole città. A Mosca e San Pietroburgo, almeno, simili casi approdano in tribunale; nel resto di questo sterminato paese questo, invece, non succede facilmente. Si tratta in effetti di un nazionalismo molto strano perché non è raro che ne siano vittime addirittura persone etnicamente russe. È il caso di quelle persone che, per esempio, lasciano le zone del Caucaso, dove oggi, non senza sforzi del potere, si stanno creando delle repubbliche e dei territori di fatto monoetnici in cui ai russi è assai difficile vivere, e che perciò si trasferiscono in regioni e città russe. Un esempio è la stessa Cecenia o il Daghestan. Ora, le discriminazioni nazionalistiche riguardano appunto anche questi «russi impuri», malgrado siano completamente russi. Penso che le vere cause di ciò siano sempre le stesse: la povertà contro la quale non si riesce a far nulla, la corruzione che non consente alla povera gente, indipendentemente da dove proviene, di regolarizzare la propria posizione, perché la politica delle autorità consente la regolarizzazione solo a chi ha denaro, e chi non ha soldi diventa clandestino, infine la nascita di una forte delinquenza minorile, nazionalista e ignorante. {{Int|1=Da [https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2005/10/15/se-putin-non-ferma-le-repressioni-gli.html ''Se Putin non ferma le repressioni gli attentati si moltiplicheranno'']|2=Intervista di Fiammetta Cucurnia, ''La Repubblica'', 15 ottobre 2005|h=4}} *Quel che sta accadendo nel Caucaso è il frutto della politica di Putin. Una politica miope di repressione e di violenza senza prospettive, che sta spingendo i musulmani del Caucaso nella clandestinità. Sbaglia chi dice che Putin non ha scelta: se non è capace di trovare una soluzione per la Cecenia e il Caucaso, si faccia da parte. *Dopo la [[strage di Beslan]] Mosca ha dato il via a una campagna di repressione nel Caucaso che sta spingendo sempre più giovani nella rete clandestina. Questa diventa sempre più attiva e capillare e, evidentemente, crea una riserva di giovani braccia per le squadre di Basaev. *Nel Caucaso, come ai tempi sovietici, il potere perseguita i Mufti: a Nalcik è stata chiusa perfino la moschea. Il risultato è che la gente, i giovani in particolare, si nasconde, entra in clandestinità: magari, all inizio, solo per pregare. Ma col tempo cova risentimento e giura vendetta. La politica del Cremlino ha creato materialmente l'underground musulmano, anche dove non c'era. *Io mi sono occupata negli ultimi mesi dei numerosissimi processi contro i terroristi musulmani: la stragrande maggioranza di questi è fabbricata di sana pianta, con presunti complici condannati a vent' anni senza uno straccio di prova. Questo succede in tutte le repubbliche del Caucaso. {{Int|1=Da [https://journals.sagepub.com/doi/pdf/10.1080/03064220500416855 ''Into the future'']|2=''Index on Censorship'', novembre 2005|h=4}} *Gli stati dell’Asia centrale un tempo erano sovietici, ma ora, quando non apprezzano la politica della Russia, si rivolgono alla Cina, che è una potenza economica, situata nelle vicinanze e pronta a rivendicare il territorio che considera suo. La nostra influenza diminuirà se non perseguiamo una politica intelligente e flessibile. Ma non lo facciamo. Abbiamo esperti di livello mondiale in questo campo ma non vengono consultati. Viviamo in uno zarismo, dove lo zar decide tutto. E i suoi consiglieri non sono esperti, sono solo persone di cui si fida. :''The central Asian states were once Soviet, but now, when they dislike Russia’s policy they turn to China, which is an economic power-house, lying nearby and ready to re-claim territory it considers its own. Our influence will decline if we do not pursue an intelligent, flexible policy. And we don’t. We have world-class experts in this field but they are not consulted. We live in a tsardom, where the tsar decides all. And his advisors are not expert, they are just people he trusts.'' *Più la [[Chiesa ortodossa russa]] si è consolidata, meno è rimasta spirituale. Ormai è di moda che gli studenti diventino musulmani, e se la Chiesa non cambia, o non trova un linguaggio comune con il Vaticano, continuerà a perdere terreno rispetto all'Islam, che è più giovane e dinamico. L'alcol e la droga stanno distruggendo la Russia, ma la Chiesa non si è mai occupata seriamente di questi problemi. L’Islam mette immediatamente le persone nella posizione di poter dire: “Non bevo e non mi drogo”, e questo continuerà ad attrarre seguaci. :''The more established the Russian Orthodox Church has become, the less spiritual it is. It is the fashion now for students to become Muslim, and if the Church does not change, or find a common language with the Vatican, it will continue to lose ground to Islam, which is younger and more dynamic. Drink and drugs are destroying Russia but the Church has never seriously addressed them. Islam immediately puts people in a position where they can say, "I don’t drink and I don’t take drugs," and that will continue to attract followers.'' *In Russia, qualcuno può entrare al Cremlino e arricchirsi sottraendo risorse nazionali. Non abbiamo filantropi e l’incarcerazione di Chodorkovskij è un avvertimento per gli altri. Ha creato la fondazione Open Russia e ha finanziato partiti di opposizione, organizzazioni ambientaliste e per i diritti umani. Vladimir Putin ha affermato che la Russia non permetterà agli stranieri di finanziare la nostra società civile, ma ora non abbiamo investitori nazionali per farlo, il che è una tragedia. Se continuiamo così, tra 100 anni non ci sarà più una società civile in Russia. :''In Russia, someone can enter the Kremlin and make a killing, siphoning off national resources. We have no philanthropists and Khodorkovsky’s imprisonment is a warning to others. He set up the Open Russia Foundation and financed opposition parties, environmental organisations and human rights. Vladimir Putin has said that Russia will not allow foreigners to finance our civil society, but now we have no domestic investors to do it, which is a tragedy. If we continue like this, 100 years years from now there will be no civil society in Russia.'' ===2006=== {{Int|1=Da [https://www.peacelink.it/conflitti/a/19108.html ''L'ultimo discorso pubblico di Anna Politkovskaya'']|2=Dibattito con Elena Rykovzeva, ''Radio Svoboda'', 5 ottobre 2006; citato e tradotto in ''PeaceLink'', 9 ottobre 2006|h=4}} *Sto conducendo un'inchiesta. Riguarda le torture effettuate nelle prigioni segrete di Kadyrov oggi e in passato. Persone che sono state sequestrate dagli uomini di Kadyrov per un motivo del tutto incomprensibile. Sono sparite semplicemente perché organizzavano public relations. *I giornalisti, che non conoscono questa regione, dicono che Kadyrov faccia rinascere le tradizioni cecene. Sono tutte fesserie. Lui le distrugge. Non sono certo sostenitrice dell'istituto della vendetta trasversale, ma fatto sta che per lunghi anni tale tradizione aveva mantenuto una certa stabilità nella regione. Ma Ramzan è intervenuto anche in questo campo distruggendola. *Il mio sogno personale nel giorno del compleanno di Kadyrov riguarda soltanto un fatto. Parlo di questo in modo assolutamente serio. Sogno che lui sieda sul banco degli imputati. E che l'indagine su tutti i suoi delitti segua la procedura giuridica più severa, con un'elencazione di tutti i reati. {{Int|1=Da [https://web.archive.org/web/20070212170026/https://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/esteri/200610articoli/11794girata.asp ''L'ultima intervista di Anna Politkovskaja'']|2=Intervista di Natalia Mozgovaja, ''lastampa.it'', 9 ottobre 2006|h=4}} [[File:Рамзан Кадыров (13-03-2023).jpg|thumb|[[Ramzan Kadyrov]]]] *{{NDR|Su [[Ramzan Kadyrov]]}} Non gli piace che io lo ritenga un bandito di Stato, che lo consideri uno degli errori tragici di Putin. [...] Lui è pazzo, un idiota assoluto. [...] Come un bambino terribile, dice e fa ciò che vuole. Uccide molte persone, laggiù. *La gente legge, poi ne parla con gli amici. Ne ho parlato con i difensori dei diritti umani, siamo stati costretti ad ammettere che non esiste una quantità di sangue sufficiente a portare i russi in piazza. Se scrivessi che ieri sono morti 200 mila ceceni direbbero, sì, in effetti sono tanti. Tutto qui. Nemmeno se morissero 200 mila abitanti di una città russa. La società oggi è molto crudele. *Una volta la gente parlava. Oggi, se vado a fare la spesa, incontro sicuramente qualcuno che mi dice qualcosa, ma solo in un orecchio. Penso che sia perché nelle posizioni chiave ci sono gli uomini del Kgb. Nel dna della nostra gente c'è il ricordo che a "questi" non ci si oppone. Gli unici che hanno il coraggio di alzare la voce sono i nazionalisti, i fascisti. *{{NDR|«Lei non aveva mai fatto la corrispondente di guerra. Poi è finita in una fossa, prigioniera dei russi.»}} È stato disgustoso. Continuavo a dire: vi sbagliate. Non ne avete il diritto, è illegale. Mi rispondevano che stavano lottando con il terrorismo e io ero una serpe che stava con i guerriglieri, che sarebbe stato giusto ammazzarmi, ma si sarebbero limitati a rendermi innocua. Secondo loro, se non consideravo i ceceni degli animali ero dalla loro parte. *{{NDR|Sulla [[crisi del teatro Dubrovka]]}} La sera prima del blitz si sperava ancora in un accordo. Le loro richieste erano primitive, ma avevano una logica: Putin doveva almeno far vedere di voler fermare la guerra. Dirlo in tv, ritirare le truppe da un distretto ceceno. Non chiedevano né treni, né aerei, né soldi, né droga. Avevo trasmesso le loro richieste dopo essere uscita. Poi è successo quello che è successo. Probabilmente, se avessi saputo come sarebbe andata a finire, non sarei entrata per il negoziato. Avevo capito che le cose stavano andando male alle due di notte: dovevo rientrare nel teatro, invece aveva vinto l'idea dei servizi, niente più trattative. Era chiaro che ci sarebbe stato l'assalto. Ma non potevo immaginare che avrebbero usato il gas, anche se li vedevo scavare passaggi. *Putin è stato messo lì da [[Boris Abramovič Berezovskij|Berezovskij]], ma non ha più importanza. All'inizio era mite, non si faceva notare. Poi ha deciso di diventare imperatore. È stato educato così. Ma a me questo ordine non piace. Piace al 51% della popolazione? E il rimanente 49%? È una minoranza che non si può nemmeno chiamarla tale, perché non ha diritto a dibattere con la maggioranza. *Per quanto riguarda mio marito, il giornalista [[Aleksandr Politkovskij]], sono contenta che ci siamo lasciati. Era vittima della propaganda ufficiale, beveva e mi diceva che mi ero venduta ai ceceni. Vivere insieme, dopo 22 anni, è diventato impossibile. *I giornalisti maschi qualche volta giocano alla guerra. Io la odio. È orrenda. Quando ero prigioniera nella fossa era terribile, sporcizia, puzza, senza bagno, acqua, cibo. Mi avevano tolto anche i bottoni, temevano che dentro ci fossero microfoni, mi avevano lasciato solo il burro di cacao e poi uno mi ha rotto pure quel tubetto, cercava i microfoni. *Prima si poteva sperare che Putin avesse una strategia. Ma l'unica idea è restare al potere e prendere più soldi che puoi. Chi sono gli oligarchi? Gli uomini dell'amministrazione presidenziale. [...] Ultimamente negli ambienti della gente ricca si dice che lui finirà come [[Nicolae Ceaușescu|Ceaucescu]]. {{Int|1=Da [https://www.internazionale.it/opinione/anna-politkovskaja/2006/10/12/una-donna-sola ''Una donna sola'']|2=''Internazionale.it'' n. 662-663, 12 ottobre 2006|h=4}} *Vivere senza un cane era come vivere senza una capsula dell'amore ad azione continua impiantata sotto pelle. *Gli psicologi più economici costano 1.300 rubli a visita. Per questa somma danno consigli di questo tenore: andare in vacanza, passare più tempo all'aria aperta, riposarsi, cambiare casa, ambiente, città, paese... Ma non li danno tutti insieme. *In una grande città il destino di un cane malato, se il suo padrone non ha i mezzi per curarlo e mantenerlo, è essere soppresso. Il mondo, che è diventato crudele con tutte le persone in difficoltà (disabili, orfani, malati), è diventato altrettanto crudele con gli animali. È naturale, non potrebbe essere diversamente. Per capire fino a che punto l'odore dei soldi ci rende feroci basta portare a spasso un cane malato. *Non appartengo alla tribù degli animalisti folli, quelli che amano i cani più degli uomini. Io gli uomini li amo più dei cani. Ma non sono capace di tradire. Soprattutto se so che quell'essere vivente non sopravviverebbe a un altro abbandono: morirebbe senza di me. *Questa casta sempre più numerosa dei cani abbandonati [...] è stata generata dal mondo dei ricchi. Li comprano come se fossero un giocattolo – ci si divertono un po', si stufano, gli mollano un calcio.<br>Ignorano il valore dei soldi proprio come ignorano il valore di un essere vivente che ti è fedele fino alla fine. So bene cosa mi si potrebbe obiettare: non tutti i ricchi sono così cattivi, non tutti i veterinari sono degli squartatori. Certo. Ma allora perché da noi si vedono branchi di cani di razza che cercano rifugio negli androni? *Tutti ti piantano, tutti si stancano di te – il cane non smette mai di amarti. {{Int|1=Da [https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2006/10/12/orrore-in-cecenia.html ''L'orrore in Cecenia'']|2=''La Repubblica'', 12 ottobre 2006|h=4}} *Ogni giorno, di fronte a me, ci sono decine di cartelle. Sono atti di pratiche penali contro persone incarcerate per "terrorismo", o ancora sotto inchiesta. Perché uso la parola terrorismo tra virgolette? Perché queste persone sono terroristi solo di nome. Nel 2006 la prassi di "nominare i terroristi" non solo ha eliminato qualsiasi vera lotta antiterrorismo, ma ha cominciato a moltiplicare quelli che vogliono vendicarsi, cioè i potenziali terroristi. *Quando la procura e i tribunali russi lavorano non in nome di legge, per punire i colpevoli, ma per ordine politico e per presentare al Cremlino statistiche antiterroristiche positive, le cause si fanno in fretta. *In sostanza questi istituti di penitenza si sono trasformati in campi di concentramento per i condannati ceceni. Essi vengono sottoposti a discriminazione per motivi etnici. Non vengono lasciati uscire dalle celle. La maggioranza, quasi tutti, sono stai condannati in base a cause falsificate, senza prove. Trovandosi in condizioni tragiche, sottoposti a umiliazioni della dignità umana, in loro si genera odio per tutto. {{Int|1=Da [https://www.internazionale.it/opinione/anna-politkovskaja/2006/10/26/il-mio-lavoro-a-ogni-costo ''Il mio lavoro a ogni costo'']|2=''Internazionale.it'', n. 665, 26 ottobre 2006|h=4}} *Sono una reietta. È questo il risultato principale del mio lavoro di giornalista in Cecenia e della pubblicazione all'estero dei miei libri sulla vita in Russia e sul conflitto ceceno. A Mosca non mi invitano alle conferenze stampa né alle iniziative in cui è prevista la partecipazione di funzionari del Cremlino: gli organizzatori non vogliono essere sospettati di avere delle simpatie per me.<br>Eppure tutti i più alti funzionari accettano d'incontrarmi quando sto scrivendo un articolo o sto conducendo un'indagine. Ma lo fanno di nascosto, in posti dove non possono essere visti, all'aria aperta, in piazza o in luoghi segreti che raggiungiamo seguendo strade diverse, quasi fossimo delle spie. Sono felici di parlare con me. Mi danno informazioni, chiedono il mio parere e mi raccontano cosa succede ai vertici. Ma sempre in segreto.<br>È una situazione a cui non ti abitui, ma impari a conviverci: erano queste le condizioni in cui lavoravo durante la seconda guerra in Cecenia, scoppiata nel 1999. *{{NDR|Su [[Ramzan Kadyrov]]}} Tutte mi hanno ricordato che il premier aveva giurato pubblicamente di uccidermi. Era successo durante una riunione dell'esecutivo: Kadyrov aveva dichiarato di averne abbastanza e aveva aggiunto che Anna Politkovskaja era una donna spacciata. Me lo hanno raccontato alcuni membri del governo. Perché tanto odio? Forse non gli piacevano i miei articoli? *Qualche tempo fa [[Vladislav Surkov]], viceresponsabile dell'amministrazione presidenziale, ha spiegato che alcuni nemici si possono far ragionare, altri invece sono incorreggibili: con loro il dialogo è impossibile. La politica, secondo Surkov, dev'essere "ripulita" da questi personaggi. Ed è proprio quello che stanno facendo, non solo con me. *"È talmente stupida che non conosce neanche il valore dei soldi. Le ho offerto del denaro ma non lo ha accettato", ha detto Kadyrov a un mio vecchio conoscente, un ufficiale delle forze speciali della milizia. *Perché Kadyrov vuole uccidermi? Una volta l'ho intervistato e ho pubblicato le sue risposte senza cambiare una virgola, rispettando tutta la loro incredibile stupidità e ignoranza. Kadyrov era convinto che avrei riscritto completamente l'intervista, per farlo apparire più intelligente. In fondo oggi la maggior parte dei giornalisti, quelli che fanno parte "dei nostri", si comporta così. *Non sono un vero animale politico. Non ho aderito a nessun partito perché lo considero un errore per un giornalista, almeno in Russia. E non ho mai sentito la necessità di difendere la duma, anche se ci sono stati anni in cui mi hanno chiesto di farlo. Quale crimine ho commesso per essere bollata come "una contro di noi"? Mi sono limitata a riferire i fatti di cui sono stata testimone. Ho scritto e, più raramente, ho parlato. *[...] impedire a una persona che fa il suo lavoro con passione di raccontare il mondo che la circonda è un'impresa impossibile. La mia vita è difficile, certo, ma soprattutto umiliante. A 47 anni non ho più l'età per scontrarmi con l'ostilità e avere il marchio della reietta stampato sulla fronte. [...] Naturalmente gli articoli che mi presentano come la pazza di Mosca non mi fanno piacere. Vivere così è orribile. Vorrei un po' di comprensione. Ma la cosa più importante è continuare a fare il mio lavoro, raccontare quello che vedo. ==''Cecenia''== ===[[Incipit]]=== Sul tavolo un orologio meccanico scandisce il suo tic-tac. È carico, conta solo le ore a venire. L'uomo, comprendendo le regole che governano l'orologio, lo carica ogni mattina, in modo che il tempo non si fermi mai.<br>Ma l'uomo è un essere strano. Si preoccupa molto delle lancette che gli indicano l'ora, ma riflette poco sul tempo.<br>Nel settembre del 1999 [[Vladimir Putin]], dopo aver "ricaricato" un po' l'orologio e aver recitato con la gente la parte dell'antiterrorista, scatena in Russia la [[seconda guerra cecena]].<br>È così che Putin è riuscito a mandare indietro il tempo. Ben presto, insieme alla seconda guerra cecena, si è scatenata in Russia una nuova guerra, questa volta intestina.<br>Oggi le nostre lancette girano solo all'indietro. La nuova guerra civile non è stata dichiarata contro un unico popolo del territorio russo, ma contro tutti. ===Citazioni=== *Chi siamo noi, cittadini russi dell'inizio del ventunesimo secolo?<br>Noi? Noi siamo pronti a scannarci per ogni parola che non ci piace. Siamo intolleranti e intransigenti.<br>Noi? Noi, molto semplicemente, abbiamo ricominciato a mettere in circolazione concetti gravi come quello di "nemico del popolo", e affibbiamo questa etichetta a tutti quelli che non la pensano come la maggioranza, senza alcuna distinzione.<br>Noi? Noi abbiamo riconosciuto che una pallottola in testa è il mezzo più semplice e più naturale per risolvere qualunque conflitto, per minimo che sia. Noi? Noi, inariditi dalla guerra, odiamo più spesso di quanto non amiamo. L'odio è la nostra preghiera. Stringiamo i pugni volentieri, ma abbiamo difficoltà a riaprire le mani. E ancora una volta, invece di respirare l'aria a pieni polmoni, ci nutriamo del sangue dei nostri compatrioti senza battere ciglio.<br>Non è forse guerra civile, questa? (pp. 25-26) *Contrariamente a quanto affermano i medici, neurologi e psichiatri sulle nostre infinite possibilità, ogni uomo dispone di una resistenza morale limitata al di là della quale si apre il suo abisso personale. Non è necessariamente la morte. Ci possono essere situazioni peggiori, ad esempio la perdita totale della propria umanità, come unica risposta alle innumerevoli nefandezze della vita. Nessuno può sapere ciò di cui sarebbe capace in guerra. (p. 27) [[File:Russian Army soldiers in Khankala, Chechnya.jpg|thumb|Soldati russi durante la seconda guerra cecena]] *Mandano qui ragazzi di diciotto o diciannove anni completamente ignoranti, grazie allo sfacelo totale del sistema scolastico degli anni Novanta. A cosa serviranno queste lezioni impartite nella primavera della loro vita? E gli ufficiali? Come potranno, dopo, tornare alle proprie famiglie e crescere i loro figli? (pp. 28-29) *I sociologi hanno stabilito che la guerra provoca una degenerazione. Ma in questo posto avanza troppo in fretta. È una degenerazione fulminante. Più la guerra va avanti, accompagnata dall'inqualificabile slogan del "tutto è permesso", più il degrado di migliaia di nuove reclute è rapido. Sono spesso stata costretta a indietreggiare davanti all'orrore di soldati che non sono in grado di giustificare le loro azioni! Quando ci provano, si accontentano quasi sempre di testimoniare la decadenza dovuta a una guerra la cui logica è stata dimenticata da tempo e proprio da coloro che l'hanno scatenata. Questa guerra (definita con l'espressione preferita di Putin "operazione antiterrorismo", che irrita e fa ridere chi si trova nel pantano ceceno) non ha obiettivi chiari. In questo conflitto, l'unico obiettivo di ognuno è sopravvivere con qualsiasi mezzo; ecco perché sono tutti moralmente fragili di fronte a un massacro iniquo, fuori controllo, dove il giudizio arbitrario diventa legge. Senza riflettere né preoccuparsi di eventuali punizioni, i soldati applicano alla popolazione civile i metodi più violenti e barbari. Nel cuore di questi giovani, facilmente influenzabili, una guerra del genere cancella completamente ogni traccia di ciò che avrebbero potuto leggere prima in qualche buon libro, o vedere in un buon film. Al contrario, dopo una tale orgia di crudeltà gratuita, i soldati conserveranno, radicata nel profondo, un'incapacità totale a mettersi nei panni del prossimo, un'indifferenza gelida alle sofferenze altrui e un odio tenace. (pp. 33-34) *Se una russa, un ucraina o un'armena è in grado di sopravvivere a una violenza carnale, di imparare nuovamente a vivere e persino a sorridere dopo un trauma tanto doloroso e pesante, per una cecena la violenza significa quasi sicuramente la morte. A maggior ragione se ci sono testimoni o se gli uomini della famiglia hanno saputo dell'accaduto. Poco importa che la donna non abbia colpa, quello che conta è che sia stata violentata. Così vuole la tradizione, salvo rare eccezioni, ma non se ne parla, ed è proprio questo silenzio che rende possibili gli stupri. (p. 37) *In Cecenia decidere di violentare o di avere pietà di una donna dipende unicamente dalle qualità personali e dai desideri dell'uomo in divisa. I militari sanno perfettamente che una violenza non avrà conseguenze giudiziarie e che quindi non rischiano niente. Del resto, la maggior parte dei militari che prestano servizio in Cecenia non credono di avere alcuna responsabilità nei confronti delle donne cecene: ai loro occhi sono "niente", e di conseguenza con loro "tutto è permesso". (pp. 38-39) *Giunta al suo terzo anno, la guerra ha partorito un'idra mostruosa: le brigate criminali russo-cecene. Queste brigate riuniscono militari, o ex militari russi, e ceceni, ex della resistenza o altro, quasi a dimostrare che il conflitto non ha alcun fondamento morale. Queste bande, che saccheggiano e uccidono, violentano e torturano, se ne fregano altamente delle controversie ideologiche, religiose e nazionali tra Russia e Cecenia di cui, invece, si nutrono politici e politologi di Mosca. In questo "ambiente" davvero internazionale (che non ha niente a che vedere con il presunto terrorismo internazionale), conta solo il saccheggio e la razzia. Questo "ambiente" è molto più potente degli stati maggiori dell'esercito o della milizia, incapaci di fermare il sanguinario rullo compressore. (pp. 40-41) *La guerra ha pervertito i deboli. Ma si può davvero chiedere a tutti di essere forti? Le rovine dove vive questa povera gente sono invase dalla criminalità notturna. E questa criminalità è provocata e controllata dai federali: senza il loro appoggio nessuna banda potrebbe scorrazzare impunemente per le vie di Grozny durante un coprifuoco a cui gli stessi criminali ceceni prendono parte attiva. Il cocktail criminale russo-ceceno è l'apoteosi di questa guerra immorale. Gli abitanti di Grozny, anticamente la più bella città del Caucaso del nord, hanno ribattezzato la loro città, tanto amata in passato, ''Griazny Grozny'', un soprannome che riflette il dolore causato dalla distruzione totale della città, ridotta in rovine e polvere, ma anche l'orrore di fronte a un banditismo peggiore della barbarie. (p. 42) *[...] niente potrà togliermi il senso di colpa che ho nei confronti di coloro che hanno sacrificato la vita per il mio lavoro, per la mia resistenza al tipo di giornalismo che si sta instaurando in Russia grazie alla guerra "alla Putin". Parlo di un giornalismo ideologico senza accesso all'informazione, senza incontri né conversazioni con le fonti, senza verifiche dei fatti. Come ad esempio quello dei miei colleghi, che seduti dietro tre barriere di filo spinato nelle basi militari russe, riferiscono a Mosca del "miglioramento quotidiano" dei villaggi ceceni. Quel tipo di lavoro, che io credevo morto insieme al comunismo, da noi è ormai considerato la norma, e inoltre è riconosciuto e lodato dalle autorità. Quanto all'altro tipo di giornalismo, quello che comporta uno sguardo diretto su ciò che succede, non solo viene perseguitato, ma si rischia addirittura la vita. Un salto indietro di dieci anni, dopo la caduta dell'URSS! (pp. 46-47) *In Cecenia ci si abitua alla depressione che regna sovrana, raramente si sente qualcuno ridere e si è persa, ormai, l'abitudine di ridere di se stessi. (p. 48) *La Russia neosovietica plasmata dalla macchina statale putiniana ha deciso di creare sul proprio territorio ''un'enclave di assenza di diritti civili''. Possiamo anche chiamarla ''zona di residenza'', o ghetto per ceceni.<br>È fondamentale capire questo punto. Il paese, che ha vissuto settant'anni sotto il socialismo e ballato il valzer democratico per una decina d'anni, è pronto a ritornare, per una nuova tappa della sua storia, alla brutta tradizione dell'epoca zarista.<br>Abbiamo forse dimenticato la nostra storia, per voler tornare indietro in questo modo?<br>Diamo uno sguardo alla Russia zarista della fine del diciannovesimo secolo e inizio del ventesimo. Vi regnava un eccesso di patriottismo beatamente entusiasta e un antisemitismo di stato non molto diverso dalla retorica anticecena di oggi (all'epoca si diceva che era "tutta colpa degli ebrei", oggi i capri espiatori sono i ceceni). Nella zona di residenza in cui erano confinati gli ebrei, la gioventù cresceva convinta di essere relegata alla condizione di paria: in effetti non avevano diritto di abitare o lavorare fuori dalla zona, salvo rare eccezioni; e l'accesso ai licei e alle università era limitato da un ''numerus clausus''. Non era una situazione molto diversa da quella dei ceceni di oggi.<br>Via via che i pogrom aumentavano d'intensità, molti giovani ebrei cominciarono a vivere la propria sorte da martiri, impadronendosi dell'ideologia della lotta di classe e trasformandosi in fanatici pronti a vendicare i loro cari e a battersi per un futuro migliore. Conosciamo i risultati: i numerosi capi bolscevichi, dai nomi conosciuti in tutto il mondo, che fecero il colpo di stato nell'ottobre del 1917 chiamando il popolo alla rivoluzione socialista, venivano da quel gruppo di giovani ebrei e dalla "zona". Morivano dalla voglia di vendicarsi dell'umiliazione subita dal potere. La rivoluzione fece la sua marcia trionfale: i bolscevichi fucilarono la famiglia dello zar, liquidarono gran parte dell'intellighenzia, perseguitarono i preti di ogni religione, mandarono milioni di persone nei gulag, e non aggiungo altro.<br>È strano che da noi si sia dimenticato tutto questo. (pp. 49-50) *Sono pochi i risultati positivi della [[Russia sotto Vladimir Putin|Russia di Putin]]: l'economia è ancora controllata dagli [[Oligarchi russi|oligarchi]], l'assistenza sociale è inesistente. E allora, su quale base è possibile costruire una politica interna? Sulla [[nostalgia per l'Unione Sovietica|nostalgia della grande Unione Sovietica]] e su quella dell'Impero, perché abbiamo sempre tanta voglia di sentirci "grandi". (p. 51) *La gioia orgasmica di sentirsi una [[grande potenza]] si nutre dell'oppressione e dell'umiliazione di un altro che si può calpestare impunemente. (pp. 51-52) *{{NDR|Su [[Vladimir Putin]]}} La favola della sua intelligenza diabolica è destinata solo alla campagna pubblicitaria per l'Occidente. E immagino che l'Europa e gli Stati Uniti lo corteggino non tanto per la sua intelligenza e pervicacia, quanto per la sua capacità di "contenere la Russia" nei limiti consentiti, senza preoccuparsi troppo dei mezzi che il potere russo utilizza per farlo. (p. 52) *A due anni dall'inizio della seconda guerra di Cecenia, non c'era più niente da rubare ai ceceni. Quelli che si erano assuefatti a questa "droga" cominciarono a depredare i loro simili. (p. 66) *I crimini di guerra e i crimini contro l'umanità in Cecenia vengono commessi principalmente grazie alla copertura fornita dal diritto a nascondere il proprio nome, diritto concesso dalla più alta autorità del paese ai militari "affinché i ''boieviki'' non si vendichino sulle loro famiglie". Questo diritto si è insinuato pian piano nella vita russa. Tornando a casa dopo la Cecenia, questi "sconosciuti" graduati non vogliono più avere un'identità precisa. Si sono abituati alla comodità dell'anonimato e non vogliono più tornare indietro. (pp. 74-75) *Gli ufficiali e i mercenari (che percepiscono una paga più alta degli ufficiali e, a volte, degli stessi generali) stanno tre mesi in Cecenia. Finito il periodo devono tornare a casa. Anche tenendo conto del fatto che alcuni partecipano a due o più missioni, si può calcolare che siano centinaia di migliaia di persone passate dalla Cecenia, zona di combattimento e di repressione. Con le leggi attuali, non dispongono di alcun aiuto psicologico dopo aver partecipato alla guerra. Uomini che sono stati assassini e carnefici vivono in mezzo a noi, ovunque, e le loro reazioni sono imprevedibili. In realtà, siamo tutti in pericolo. (p. 75) *Questa sporca guerra ha creato, poco a poco, un'onnipresente atmosfera bellicosa nella quale gli argomenti normali non sono più in voga. Abbiamo preso l'abitudine di parlarci con intolleranza, [...] senza più traccia della nostra benevolenza naturale, della nostra pazienza, della tendenza a perdonare, insomma di tutto quello che rappresenta tradizionalmente il carattere russo. La gente, anche se non ha niente a che vedere con la Cecenia, è diventata dura, caustica, aggressiva, violenta. (p. 77) [[File:Aslan Maskhadov.jpg|thumb|[[Aslan Maschadov]]]] *Evidentemente [[Aslan Maschadov|Maskhadov]] preferisce non vedere e non sentire quello che subisce il suo popolo. Tace. Sempre. Anche nei momenti più difficili, quando un cenno del leader della nazione sarebbe di fondamentale importanza. (p. 79) *Nella Cecenia di oggi i parenti e gli amici di [[Achmat Kadyrov|Kadyrov]] sono più protetti del Papa. Vivono circondati da truppe speciali i cui metodi sono tristemente famosi. I loro uomini hanno l'abitudine di occupare le foreste e le radure intorno al posto dove si trova la persona che devono proteggere ed eliminare tutti quelli che vi si trovano. Fanno sistematicamente sparire tutti i sostenitori di Maskhadov. (p. 80) *Maskhadov parlò a lungo della "vittoria sulla Russia", della sua natura imperialista, della crudeltà e dei crimini dell'esercito federale. Tutto questo era vero, indubbiamente. Ma il popolo non si aspettava certo dal suo capo quella retorica antirussa così comune in Cecenia. Il popolo aveva bisogno della parola di un uomo. (p. 81) *Nel corso del terzo anno di guerra, Maskhadov ha smesso definitivamente di essere il comandante in capo delle truppe indipendentiste. È pur sempre un presidente legittimamente eletto, ma senza poteri reali. Il titolo non è che una pagliacciata, checché se ne dica. Maskhadov lo sa perfettamente. Allora, di cosa potrebbe parlare? Della sua solitudine? Del fatto che non può più avere alcun ruolo? Forse dovrebbe confessare che nei negoziati organizzati dai russi tra i "rappresentanti di Maskhadov" e i "rappresentanti di Putin" si parlerà più del suo futuro personale che di quello della Cecenia. (p. 82) *[[Šamil' Salmanovič Basaev|Bassaiev]] aveva bisogno dei soldi arabi di [[Ibn al-Khattab|Khattab]] e Khattab, da parte sua, contava su Basaiev per rinforzare la sua legittimità nei ranghi della resistenza. (p. 83) *Nel giro di un anno, l'inetta politica del Cremlino nel Caucaso e la sua guerra contro la popolazione civile, lungi dallo sradicare il terrorismo, li ha spinti a entrare nella resistenza. I metodi usati dall'esercito russo, omicidi, stupri, sequestri per ottenere riscatti, saccheggi, umiliazioni, hanno portato queste persone a prendere le armi per combattere contro l'anarchia e l'arbitrio. Secondo il codice d'onore ceceno, avevano un'unica scelta: vendicare i parenti assassinati o dati per dispersi. (p. 87) *Tutti i servizi segreti del pianeta sanno, come un assioma, che far eliminare un nemico da qualcun altro è meglio che farlo personalmente. (p. 89) *Un giorno la pace verrà ristabilita. Ma la martellante e virulenta propaganda anticecena che va avanti da anni non faciliterà le cose. Dopo le terribili umiliazioni, dopo la morte violenta di migliaia di persone da entrambe le parti, dovremo vivere insieme. Anche se la Cecenia raccogliesse le forze e diventasse un giorno uno stato indipendente, cosa che oggi sembra poco probabile visto quanto la popolazione è sfibrata dalla guerra, il paese resterebbe comunque un'enclave della Russia, con le repubbliche caucasiche autonome alla quali è legata da stretti vincoli come vicini. La sua indipendenza sarebbe molto limitata. Sarebbe quella di un territorio accerchiato dal suo peggior nemico, non quella di un lontano paese la cui esistenza può essere dimenticata dall'antico padrone. (p. 92) *In Cecenia la gente è abituata a vivere cose che il resto del mondo ha cercato di dimenticare dopo la Seconda guerra mondiale, sicuri che non sarebbero mai più avvenute. (p. 97) *Non c'è niente di peggio che una [[menzogna]] prolungata. Il malcapitato che si trova vittima di una menzogna del genere sembra una mosca prigioniera della ragnatela, che si dibatte, sola, davanti allo sguardo divertito di chi l'ha catturata. Dall'inizio della seconda guerra cecena, moltissimi carnefici si sono esercitati in questo tipo di supplizio. Quasi tremila famiglie in Cecenia, cioè venticinquemila tra bambini, vecchi e donne, continuano a non avere notizie dei loro cari, ''rapiti dai militari russi''. Il loro destino è di non avere alcuna informazione. Giorno e notte queste famiglie cercano segni, seguono tracce, interpretano notizie parziali lasciate trapelare dagli inquirenti, si nutrono di leggende e pettegolezzi. I supplizi descritti nei romanzi gialli sono poca cosa in confronto alla tortura di non sapere niente. Nessuno chiede riscatti, nessuno prova a mettersi in contatto con le famiglie, nessuno fa indagini o si interessa di questi casi. Il sistema giudiziario si accontenta di dire che non ne sa niente. Cosa fare, allora? Come vivere? Come agire? (p. 113) *{{NDR|Sul [[Glavnoe razvedyvatel'noe upravlenie|Gru]]}} In linea generale questi agenti hanno carta bianca: hanno licenza di uccidere, a condizione di non lasciare tracce. Eliminano quelli che sospettano di wahabismo, banditismo, terrorismo o altri misfatti. Sono altamente specializzati e agiscono come vogliono, pur se finanziati dalle casse dello Stato. Non riconoscono che un dio sopra di loro: il capo supremo dell'esercito Vladimir Putin. (p. 129) *Il nostro paese ha tradizioni storiche molo particolari. Per decenni abbiamo vissuto sotto un regime in cui le provocazioni più vili erano l'essenza stessa della vita politica. Poco importa in nome di quali "grandi idee" quelle azioni venissero commesse. Quel che conta è che erano una realtà. Ed ecco che dopo gli anni tumultuosi della [[Perestrojka|perestroika]] e il regno burlesco di [[Boris Nikolaevič El'cin|Boris Eltsin]], il paese ha affidato il suo destino a rappresentanti di questo passato che non riescono a pensarla diversamente. È la loro natura profonda che non si può cambiare. (pp. 130-131) *I nostri killer di stato non hanno ancora eliminato i numerosi capobanda e capi guerrieri ceceni. In compenso si sono affrettati a bruciare i corpi di una donna incinta e di altri civili innocenti e a far esplodere un camion con a bordo i migliori ragazzi del distretto di Shatoi. In Cecenia siamo caduti in un buco nero, abbiamo allevato una tale quantità di assassini cinici da coprire l'intero fabbisogno di killer a pagamento del pianeta. Mi assumo la responsabilità delle mie parole: a dir poco una persona su due uccisa in Cecenia è un civile abbattuto in condizioni di giustizia sommaria. Ciò significa che migliaia di militari che hanno prestato servizio in Cecenia sono in realtà dei boia sistematici. (p. 132) *La violenza si è scatenata in misura molto maggiore della [[Prima guerra cecena|prima guerra]], e in questo contesto è cresciuta tutta una generazione di ragazzi e ragazze che non hanno mai visto Babbo Natale e non hanno paura di morire. I ragazzi sono diventati adolescenti vedendo seppellire i loro fratelli maggiori, e non ammirando Kadyrov o Maskhadov, ma le fanciulle kamikaze del ''[[Crisi del teatro Dubrovka|Nord-Ost]]'' e il commando suicida che si era fatto esplodere contro l'edificio del governo ceceno. Cosa ci resta, oltre che sbattere la testa al muro? (pp. 138-139) *Lo stile e la buona educazione non sono mai state prerogative del [[Cremlino di Mosca|Cremlino]]. (p. 160) *Non c'è popolazione meno sicura di sé dei cittadini russi. Dubitano di tutto, anche se non c'è ragione di dubitare. (p. 161) *[...] da noi il "cittadino" non vale niente, è un grumo di polvere, un granello di sabbia, un seme di papavero, non ha diritto neanche a essere protetto dal proprio governo. Bisogna essere un Putin per sentirsi cittadini. (p. 161) *La maggior parte degli abitanti della Cecenia si sente in un vicolo cieco. Quando dei figli, dei padri, dei fratelli vengono portati verso una destinazione sconosciuta senza che si sappia perché, le autorità militari e civili dicono alle loro famiglie: "Basta. Smettetela. Non li cercate più. Sono in gioco gli interessi supremi della lotta antiterrorista". E questi funzionari e militari scoppiano di rabbia quando le madri affrante esigono di sapere perché i loro figli sono stati uccisi.<br>La schiacciante maggioranza guardava con indifferenza alla Cecenia, fino a che non è successo il fatto del ''Nord-Ost''. Il potere ha applicato la stessa logica alle vittime dell'azione terrorista e alle loro famiglie. È come se avessero detto loro: Smettetela. Dimenticate. Bisognava farlo. Gli interessi superiori hanno la precedenza sulle vostre vite individuali". Con le vittime del ''Nord-Ost'', le autorità si sono comportate alla stessa maniera che nei confronti della popolazione cecena durante questi tre anni e mezzo di guerra, anche si qui, alla fine, hanno dovuto pagare delle indennità seppure irrisorie, dai cinquantamila ai centomila rubli. In Cecenia, ovviamente, di indennizzi non se ne parla. (p. 162) *Per me Putin è una funzione, non una persona. Riguardo a questa funzione ho delle esigenze molto semplici: un presidente deve operare per far diventare il suo paese migliore e più prospero. Ma da noi non è successo niente del genere. Moralmente, la Russia di Putin è ancora più sporca di quella di Eltsin, è una discarica di immondizia coperta di rovi. (p. 164) *In Russia, Putin e il suo popolo hanno dato la loro benedizione a qualcosa che nessun paese, che non sia totalitarista, può approvare: una corruzione fondata sul sangue, migliaia di vittime che non suscitano stupore né protesta, un esercito corroso dall'anarchia militare, uno spirito sciovinista in seno all'apparato di governo spacciato per patriottismo, una retorica sfrenata dello stato forte, un razzismo anticeceno ufficiale e popolare con metastasi che si estendono ad altri popoli della Russia. (p. 164) *Le autorità carezzano i media e l'intellighenzia nel senso del pelo e distribuiscono loro allori, premi e altre "carote" per ricompensarli delle loro prese di posizione anticecene e anticaucasiche. E se una personalità, un giornale, un canale televisivo esce dal coro, viene violentemente richiamato all'ordine dal Cremlino, con tutte le conseguenze che ciò comporta. (p. 168) [[File:Ba-yavlinsky-g-a-1999-june (sq).jpg|thumb|[[Grigorij Javlinskij]]]] *Cos'è che Putin non perdona a [[Grigorij Javlinskij|Yavlinski]]? Le sue critiche sul comportamento dell'armata federale in Cecenia. Il suo sostegno ai rifugiati ceceni. Il suo rifiuto di dividere la Russia in cittadini di serie A e cittadini di serie B. Il suo rifiuto verso la politica dello stato forte e del razzismo. (p. 168) *{{NDR|Su [[Grigorij Javlinskij]]}} Non appare assolutamente sui media, come se non esistesse. Il paese non lo vede e crede che abbia abbandonato la scena politica (alcune lettere dei nostri lettori lo testimoniano). Solo i più curiosi lo sentono qualche volta alla radio o lo leggono su certi periodici che si permettono ancora qualche velleità di indipendenza. (p. 168) *In Europa il razzismo trova terreno fertile nelle categorie svantaggiate. In Russia, dove la maggioranza della popolazione ha perso i suoi punti di riferimento ed è immersa nella miseria, il razzismo ha un'eco fantastica e ciò fa magnificamente al caso di Putin, aiutandolo a mantenersi si un trono al quale è giunto quasi per caso. (pp. 170-171) *Dopo una guerra, ogni società si preoccupa della reconciliazione nazionale, è una questione di sopravvivenza. Vi si è impegnata la Germania posthitleriana, e ora vi sta lavorando la ex Jugoslavia. [...] Da noi, niente del genere. Menati per il naso da Putin, facciamo di tutto per organizzare una separazione interetnica. Facciamo di tutto, e ne siamo coscienti, perché il fossato tra le diverse componenti della popolazione si ingrandisca, si allarghi fino a diventare invalicabile. Voglio sottolinearlo: lo fanno ''apposta''. A tutt'oggi la Russia non ha un solo centro di riabilitazione. Né per i militari che hanno combattuto in Cecenia né per la popolazione civile che è sopravvissuta ai combattimenti. Al contrario! Oggi lo stato spende milioni di rubli per diffondere propaganda sciovinista attraverso i media che controlla (e che beneficiano delle sovvenzioni del governo e dell'amministrazione presidenziale, mentre i media d'opposizione vengono privati di licenze, strangolati dal fisco, ecc.). Inoltre lo stato si serve di vettori particolari per la sua propaganda, come i telefilm dove le parti principali sono interpretate dagli attori preferiti dei giovani (e quindi più "cari") o la produzione ex novo di successi musicali efficaci con promozione martellante. (pp. 171-172) *{{NDR|Sulla [[nostalgia per l'Unione Sovietica]]}} Come è noto, alla fine del periodo eltsiniano la maggior parte dei cittadini russi ripensava all'epoca sovietica come a un periodo felice. Ricordavano l'URSS come un gigantesco impero che faceva paura a tutto il mondo, dove la popolazione era sicura del domani. Non sapendo come gestire il nuovo corso economico, la maggioranza della gente, invece di rimboccarsi le maniche e mettersi a costruire una società democratica, era divenuta nostalgica di quella comoda epoca dove non eravamo responsabili di quasi niente, dove quasi non lavoravamo ma avevamo comunque pane e salame assicurato: una nostalgia battezzata "salame da due rubli e venti", dal nome dell'indigesto prodotto dell'epoca sovietica alla portata di tutti. (p. 179) *Il nostro paese ha un passato segnato da un profondo servilismo, tutti hanno l'abitudine di allinearsi allo zar, il nostro grande padre. Tutto ciò che dice, fa o sottintende il capo serve da punto di riferimento quanto a comportamento da adottare, a idoli da adorare. Basta che dica: "Salva la Russia: uccidi un giudeo", e cominceranno persecuzioni antisemite. Se dice: "Amo gli ebrei, i colpevoli di tutto sono i caucasici", noi lasceremo tranquilli gli ebrei, il Cremlino si riempirà di rabbini che si estasieranno per l'estirpazione totale dell'antisemitismo (come è successo nella primavera del 2002) e noi cominceremo a trovare nuovi capri espiatori nella persona dei nativi del Caucaso, distruggeremo i loro negozi, i loro chioschi, i loro mercati. E la milizia si guarderà bene dal reagire a questi abusi. Così è il nostro paese. Il nostro destino è la schiavitù. E anche il nostro feticcio, perché ci piace essere schiavi. È il sogno della "schiacciante maggioranza", che la vede come la forma più comoda di esistenza. (p. 180) *Un tempo non riuscivo a capire come facessero i medici legali a fare tranquillamente colazione accanto a un tavolo di dissezione. Ora lo capisco. Sono diventata anch'io capace di bere un tè accanto a un cadavere, sicura che "lui" mi perdonerà: "lui" è originario di questi luoghi e sa perfettamente che se uno non coglie al volo l'occasione di fare colazione (cosa che già di per sé è una chance inaudita), è possibile che non se ne presentino altre. O che la prossima si presenti tra vari giorni. (p. 184) *In qualsiasi albergo del mondo, vado subito in bagno per controllare se c'è acqua. In realtà corro, mi precipito, spinta dai miei riflessi "ceceni". Mi rendo conto che è totalmente stupido verificare se nei bagni del Waldorf Astoria c'è l'acqua, ma non posso farci niente. Dopo aver controllato i rubinetti mi calmo. Ma non completamente. Il mio sperimentato sguardo "militare" si fissa su una mensola. Tra una moltitudine di piccoli flaconi profumati, individuo subito un collutorio per la bocca. Mi illumino: "O felicità! O fortuna pazzesca!". Prendo la bottiglia e faccio degli sciacqui. Praticamente il nirvana. (p. 189) *Lo ammetto. Sono stata picchiata all'inizio della guerra. E anche dopo, in occasione di un arresto e in occasione di un tentativo di fare luce sulle circostanze dell'assassinio di un abitante di Grozny. Sono stata picchiata esclusivamente perché facevo il mio lavoro di giornalista, che consiste nel raccogliere informazioni. E sempre mi veniva contestata la stessa accusa: "Sei dalla loro parte". (p. 198) *{{NDR|Sulla [[condizione della donna in Russia]]}} La società russa continua a essere patriarcale e conservatrice. Rispetto a leggi fatte per gli uomini, che tutto comandano, la donna è sempre colpevole di tutto. Se ci aggiungiamo l'odio generalizzato per la Cecenia e il rifiuto di sapere cosa sta davvero succedendo laggiù... (pp. 198-199) *Chi sono io? Una giornalista che descrive quello cha ha visto e sentito. Prima del mio arresto, avevo sentito molti racconti di gente che era stata arrestata e sottoposta a interrogatori, e spesso alla tortura, dai militari. Ma onestamente avevo avuto qualche difficoltà a credere a tutto ciò che dicevano, era probabile che quei disgraziati tendessero a esagerare le atrocità dei federali... Oggi credo loro al cento percento. (p. 204) *Malgrado lo shock nervoso, di un grado tale che ancora oggi ho problemi a parlare di alcuni particolari del mio arresto, non rimpiango niente. Perché ho potuto constatare di persona che i miei personaggi, gli eroi dei miei reportage, non mi hanno mentito. Nessuno potrà venirmi a dire che racconto storie inventate, dopo averne fatto io stessa l'esperienza. Con una differenza: io sono rimasta in vita, sono stata risparmiata, la morte mi si è avvicinata molto ma poi ha avuto pietà dei miei figli. La maggior parte di coloro che hanno subito torture e trattamenti sadici è morta. Per loro, l'esecuzione non è stata una farsa. E ormai io vivo per loro. (p. 204) *Il giornalista deve produrre reportage, servizi, interviste. E le lacrime che versa nell'una o nell'altra occasione non interessano, in fondo, nessuno. Descrivi quello che vedi, metti insieme dei fatti e analizzali. Punto e basta. (p. 205) *Mese dopo mese e anno dopo anno, da quasi dieci anni, su questo territorio disgraziato centinaia di migliaia di persone vivono in condizioni disumane. Ma, come tutti noi, questa gente vive, ama, spera. Loro siamo noi. Nessuno è al riparo quando i nostri uomini politici agitano le loro spade, nessuno può escludere di trovarsi un giorno, a sua volta, vittima delle loro ambizioni, come i civili ceceni. (p. 205) ===[[Explicit]]=== Un proverbio russo dice che il sazio e l'affamato non potranno mai andare d'accordo. Neanche chi è stato picchiato e chi non lo è stato. Non escludo che un giorno il mio caporedattore, che mi ha incaricata di coprire questa guerra, non sappia più cosa farsene di me, come di un vecchio articolo non pubblicato al momento giusto che viene buttato nel cestino. ==''Un piccolo angolo d'inferno''== ===[[Incipit]]=== Chi sono io? E perché scrivo della [[Seconda guerra cecena]]?<br />Sono una giornalista, un'inviata speciale del quotidiano moscovita «Novaja Gazeta», e questa è l'unica ragione per cui ho visto la guerra in Cecenia: sono stata mandata sul campo. E non perché fossi una corrispondente di guerra o conoscessi bene questo conflitto, ma al contrario, perché ero solo una «civile». L'idea del direttore della «Novaja Gazeta» era semplice: il mero fatto che io fossi una civile mi avrebbe permesso di comprendere l'esperienza della guerra più a fondo di chi, vivendo nelle città e nei villaggi ceceni, la subiva giorno dopo giorno. Tutto qui. E così sono tornata in Cecenia ogni mese, a partire dal luglio 1999, quando l'offensiva di [[Šamil' Salmanovič Basaev|Basaev]] nel Daghestan ha spinto fiumi di profughi via dai loro villaggi montani, scatenando il conflitto.<br />Ho viaggiato in lungo e in largo per tutto il Paese e visto tanta sofferenza; la cosa peggiore è che molte delle persone di cui ho scritto negli ultimi due anni e mezzo ora sono morte. È una guerra terribile; medievale, letteralmente, anche se la si combatte mentre il Ventesimo secolo scivola nel Ventunesimo, per giunta in Europa. ===Citazioni=== *Ovunque mi invitano a parlare della «situazione cecena», ma senza che ciò porti a qualche risultato concreto. Dico: «Ricordate, in Cecenia la gente continua a morire ''ogni giorno''. Anche ora». In tutta risposta ottengo solo compìti applausi occidentali. Si tratta di una chiara, evidente e inconcepibile violazione mondiale dei valori umanitari. La Dichiarazione universale dei diritti umani, vecchia solo poco più di mezzo secolo, è morta con la Seconda guerra cecena. (p. 9) *Il fatto è che quando ci si trova in una situazione di [[pericolo]] per troppo tempo, tutto finisce per apparire insignificante e noioso. (p. 18) *Una pioggia di razzi sa trasformarti in una bestia che ha imparato a gioire della sfortuna del suo prossimo. (p. 19) *È impossibile non notare fino a che punto la tradizionale mentalità cecena sia stata annientata, qui, tra questa gente rovinata e corrotta dalla guerra e dalla fame. Osservandoli e mischiandomi a loro, non riesco a ritrovare nemmeno un briciolo della loro leggendaria forza d'animo, della loro certezza di sopravvivere anche nei momenti più difficili. Nessun uomo d'affari ceceno, per quanto ricco che sia, darebbe un decimo della sua fortuna per salvare la sua gente. I ceceni poveri – e chiunque in questo campo profughi è povero – sono soli con la loro miseria, la loro mancanza di speranza e i loro G-1, G-2, G-3, G-4... (p. 26) *La guerra non ha solo danneggiato la terra cecena, ha anche lasciato un segno nell'anima di questa gente. Centinaia di migliaia di persone sono state costrette ad abbandonare le loro case, finendo nei campi profughi, nelle campagne o nel bel mezzo di niente, e si sono ritrovate a dover adottare nuove regole di vita: quelle dei campi profughi. Apparentemente uniti, i ceceni in realtà sono ormai tragicamente divisi. Le spie sono dappertutto, e il loro unico scopo è quello di sopravvivere, anche al prezzo della vita altrui. Un popolo arrivato a questo punto, è praticamente morto. (p. 30) *In Cecenia le violenze e i furti, mascherati da spedizioni per stanare i miliziani, sono all'ordine del giorno. In questa seconda guerra, l'unica cosa che è cambiata è chi commette i crimini; tutte quelle attività che l'operazione antiterrorismo doveva sradicare – rapimenti, schiavitù, ricatti – sono ora specialità dei nuovi padroni: i soldati. (p. 35) *Questo è uno dei problemi principali della Cecenia: non la forza dei miliziani e delle loro armi, o la provenienza straniera dei loro lancia-razzi, ma il tradimento da parte degli stessi difensori del Paese; chi tra loro vuole che la guerra vada avanti è capace di qualunque cosa. (pp. 51-52) *Si sente raramente piangere a Grozny. Hanno tutti finito le lacrime da un pezzo. Se una donna piange, significa che è tornata da poco da un campo profughi. (p. 60) *Nella vita, lottiamo tutti per raggiungere la [[verità]] sotto la superficie. Eccolo, pensi, proprio dietro l'angolo... E invece no, sei stato di nuovo sfortunato, era solo un miraggio. Allora pensi che se scavi più a fondo in te stesso, lo troverai. Ma la verità è vanità e sei di nuovo al punto di partenza, correndo in cerchio dietro a sensazioni e impressioni sempre nuove, sempre vivide, solo per affrontare di nuovo la sconfitta. (p. 65) *Nessuno direbbe che la [[massacro di Katyn'|strage di Chatyn']] è stata più importante dell'[[Bombardamento di Guernica|orrore di Guernica]]. Non ci sono scale o graduatorie per misurare la [[sofferenza]]. Tutti hanno il proprio dolore e questo dolore è sempre il peggiore per chi lo vive. La Seconda guerra cecena ha aggiunto nuove pagine alla storia del Paese, paragonabili a Guernica come a Chatyn' in termini di numero delle vittime, macerie, sangue versato e conseguenze per il mondo intero. E non importa affatto che nessuno l'abbia ancora riconosciuto; verrà il momento in cui tutti ne parleranno. (p. 66) *La più giovane generazione di ceceni, diplomati o laureati, è la più scaltra che sia mai vissuta qui: l'indipendenza in stile [[Džochar Dudaev|Dudaev]]? L'hanno vista. La [[Prima guerra cecena|prima guerra]]? Le sono sopravvissuti. La seconda guerra? Ci stanno passando adesso. Cadaveri? Più di quanti se ne possano tollerare. Il loro scopo in vita? Nascondersi dal tizio col kalašnikov in tempo. Il valore di una vita umana? L'hanno visto scendere fino allo zero. (p. 71) *La guerra ha corrotto gli animi di quelli che non erano abbastanza forti. I criminali della notte attaccano le case devastate di persone già ridotte alla miseria. Da un lato, la criminalità è incoraggiata dai Servizi federali: senza il loro consenso e il loro supporto, oggi nessuno sarebbe in grado di girare per le strade durante il coprifuoco, figurarsi di sparare, rubare o stuprare. D'altro canto, quest'orrore richiede anche la partecipazione attiva dei ceceni. Dall'inizio del terzo anno di guerra, è emerso che le bande che ripuliscono le case distrutte durante la notte fanno parte di un'associazione criminale che conta tra le sue fila sia ceceni che federali. E a questa gente non importa proprio niente delle differenze ideologiche e nazionali né del fatto di appartenere a fazioni opposte. Sono sicura che se annunciassero domani la fine della guerra e il ritiro delle truppe, Grozny resterebbe in pugno a questi criminali e chissà quando riuscirebbe a sbarazzarsene. È facile cominciare una [[guerra]], quasi impossibile eliminare tutti i mostri che ha creato. (pp. 76-77) *Ecco un pezzetto di storia nazionale: alla fine dell'Ottocento e all'inizio del Novecento un'ondata di antisemitismo incoraggiato dal Governo ha invaso la Russia, proprio come ora è avvenuto con la dilagante mentalità anticecena. Erano state pianificate delle zone d'insediamento: i bambini ebrei sono cresciuti sapendo di non potersi muovere senza il permesso della polizia e di non poter studiare in molti istituti scolastici. Questo ha generato prima un complesso d'inferiorità e poi l'elezione di molti giovani ebrei quali martiri: erano pronti a vendicare la propria infanzia rovinata, perché non volevano che gli anni di vita futura fossero devastati nello stesso modo, com'era accaduto ai loro genitori e ai loro nonni.<br>Il mondo intero conosce il risultato. Molti dei famosi bolscevichi che hanno guidato la rivoluzione d'Ottobre erano ebrei. Non volevano solo smettere di vivere come degli emarginati, ma anche vendicarsi dei loro prevaricatori. È strano come oggi abbiamo di nuovo dimenticato quel che non dovremmo mai e a nessun costo dimenticare. (pp. 78-79) *Viviamo in un'epoca oscura. L'aria è avvelenata dalle bugie dei militari d'alto rango, dall'anarchia dei loro sottoposti e dal puzzo del denaro che i soldati ottengono come ricompensa per il tradimento dei loro capi. È così che funziona il sistema ceceno. (p. 97) *La maggior parte dei ceceni sopravvissuti fino a oggi è disperata. Vivono immersi in questa disperazione, in un inferno senza grazia, in un'eterna notte senza stelle. È questo il risultato principale della totale assenza di legge, che grava sulla popolazione nel corso della Seconda guerra cecena. Uscire dal villaggio o anche solo andare a fare un giro, significa rischiare la vita. Si può venire arrestati con qualsiasi pretesto. Il braccio dei federali afferra i giovani e li fa scomparire ogni giorno. Andare fino a Urus-Martan è fuori questione: la strada è piena di posti di blocco e ognuno può diventare l'ultimo. Gli esempi abbondano. (p. 111) *[...] i militari non solo stanno alimentando la discordia internazionale – reato che di per sé implicherebbe una punizione esemplare –, ma anche istradando il Paese sulla via della monoetnicità, vale a dire della sua prossima disintegrazione in blocchi regionali nazionalisti. (p. 124) *Il diritto dei soldati a nascondere il loro vero cognome, «così che i miliziani non si possano vendicare sulle loro famiglie», è diventato uno dei principali incentivi dei crimini e delle mostruosità compiute in Cecenia. (p. 130) *Il circolo vizioso di bugie a tutto spiano è stato alimentato da uomini che si definiscono ufficiali e che, dopo questo delirio d'anarchia senza freni, se ne sono tornati a casa, sparpagliandosi per il Paese. C'è un modo di pensare, sentire, agire, che si sta diffondendo con la fatale rapidità di cellule cancerogene e si sta trasformando in una tragedia di portata nazionale, che infetta ogni strato della società. (p. 131) *L'operazione speciale «Cecenia» ha infettato l'intero paese, abbrutendolo sempre più e facendolo degenerare. Il valore della vita umana, che in Russia era già molto basso, ora corrisponde quasi a zero. Abbiamo tutti toccato il fondo, come lo sfortunato [[Incidente del K-141 Kursk|sottomarino Kursk]]. Ma non arrivano ordini che cerchino di portarci in salvo. (p. 133) [[File:Evstafiev-chechnya-iternal-praying.jpg|thumb|Guerriglieri ceceni in preghiera]] *L'islam ceceno è molto giovane. Gli studiosi sono in disaccordo sulla data esatta dell'islamizzazione delle tribù Vajnach. La cosa più probabile è che sia diventato la religione ufficiale del Paese nella prima metà del Settecento. Comunque, resta un intricato misto di tradizioni musulmane e antiche usanze che governavano la vita cecena nel periodo preislamico, tendenti a onorare la famiglia, il buon vicinato e i valori comunitari. (p. 135) *Il potere sovietico ha confinato il giovane islam ceceno nella clandestinità. Una volta tornati i religiosi deportati dal 1944 al 1957, venne loro proibito di erigere moschee, diversamente da quel che accadeva in altre zone del Caucaso occidentale. Così si è arrivati al punto che in Cecenia non c'era nessun clero da far controllare al Kgb. E questo si è rivelato un vantaggio, perché le comunità spontanee di musulmani sono emerse liberamente. Se in un villaggio c'era un mullah, era soltanto un abitante come gli altri, che aveva raggiunto da sé la sua posizione, rispondeva al villaggio e da questo era scelto. Se non c'era un mullah, andava bene comunque. I più anziani venivano rispettati molto di più e i vird<ref>Clan famigliari ceceni.</ref> garantivano comunque una forma di aggregazione della comunità. Per questo i ceceni hanno reagito al successivo stabilirsi di un muftiato o con indifferenza. («continueremo a vivere come prima») o con fastidio («sono legati al Kgb»).<br>Il risultato è stato che in Cecenia, a partire dalla fine dell'era sovietica, è nato un islam del tutto peculiare: libero, con milti vird sufi in competizione tra di loro per le diverse interpretazioni della religione. Tutti erano liberi di scegliere anche in materia di fede. (pp. 136-137) *Da un lato, è cresciuto il numero dei musulmani credenti: i giovani hanno preso a frequentare la moschea e molti hanno cominciato a pregare. Dall'altro lato però, i problemi dell'islam ceceno sono diventati più seri. Innanzitutto il cosiddetto kadyrovismo (che prende il nome da [[Achmat Kadyrov|Achmad-Chaži Kadyrov]]) ha portato una ventata di discordia nella comunità. In secondo luogo, la Cecenia è stata invasa dal wahhabismo saudita, una corrente religiosa dell'islam sunnita, i cui seguaci sostengono che il loro è il «puro» islam e che tutti gli altri non sono degni, sufismo compreso. Una scisma religioso ha cominciato a dividere le famiglie stesse in un modo fino ad allora impensabile: i padri hanno ripudiato i figli seguaci del wahhabismo, e i figli hanno rinnegato i padri per il loro islam impuro e non wahhabita. (pp. 137-138) [[File:Akhmad Kadyrov crop.png|thumb|[[Achmat Kadyrov]]]] *{{NDR|Su [[Achmat Kadyrov]]}} Aveva organizzato il primo pellegrinaggio ceceno alla Mecca, approfittandone per rubare alla sua gente. Il re dell'Arabia Saudita aveva finanziato questo primo pellegrinaggio e Kadyrov non aveva mai restituito i soldi che tanti poveri ceceni gli avevano affidato per vivere un'esperienza che capita una sola volta nella vita. (p. 138) *{{NDR|Su Achmat Kadyrov}} Non ho mai incontrato un solo ceceno che direbbe: «Io rispetto Kadyrov». È sorprendente e spaventoso che il capo di una repubblica abbia zero autorità. (p. 138) *Il mio incontro con Kadyrov nel suo ufficio, nell'aprile del 2002, è stato fastidioso. Mi guardava in cagnesco, e parlava tantissimo di se stesso, definendosi il mentore spirituale di Maschadov, e sostenendo di averlo formato in quanto essere umano e in quanto leader di una nazione responsabile del destino della sua gente. Si è definito un fiero oppositore a ogni trattativa di pace con i suoi ex compagni d'armi e ha detto che sperava di riportare in voga i metodi notturni dell'Nkdv per distruggere i nemici in Cecenia. (p. 139) *Gli wahhabiti sono molto impopolari, e sarebbe un errore ipotizzare che abbiano una qualche vera influenza o giochino un qualche ruolo in Cecenia. Il loro ruolo e la loro influenza al momento dipendono unicamente dal fatto che possiedono delle armi. Sono spaventati, proprio come i federali, che pure possono contare solo sulla forza bruta. Ma come insegna la storia, tutte le conquiste prima o poi finiscono. (p. 141) *Ci siamo accorti tutti che la parola «pietà» è stata cancellata dal vocabolario del Governo. Il Governo oggi fa affidamento sulla crudeltà dei propri cittadini: la distruzione è incoraggiata, la logica dell'omicidio seguita e diffusa. In un contesto simile, ''per diventare un eroe devi uccidere''. (p. 147) *Questa è l'ideologia di Putin: quando i capitalisti non ce la fanno, i compagni d'armi riprendono il sopravvento; e sappiamo molto bene che questi ultimi non dimenticano mai di far quadrare i conti. È così che stanno le cose: alla fine del settimo anno di guerra, durante il terzo anno della seconda campagna, la Cecenia è diventata una vera e propria vacca da mungere per chi intende approfittarne. Qui, i militari vengono formati in fretta e fanno strada velocemente; si compilano lunghi elenchi di premi; ranghi e titoli vengono elargiti prima del tempo. Tutto quel che bisogna fare per ottenerli è uccidere un ceceno e presentarne il cadavere. (p. 147) *Un Paese dove il numero degli eroi di Stato è un'informazione riservata, «per solo uso ufficiale» dei burocrati che hanno maneggiato i premi, mentre i veri eroi non ricevono alcun riconoscimento, è un Paese senza speranza. Perderà tutte le guerre, perché non incoraggia mai le persone giuste. (p. 149) *{{NDR|Su [[Jurij Dmitrievič Budanov]]}} Secondo molta gente è un combattente e un martire perseguitato per le sue «convinzioni patriottiche». Dal punto di vista di una minoranza, invece, è un assassino, un ladro, un rapitore e un violentatore. In ogni caso, il processo al colonnello Budanov ha scioccato l'intero Paese, fornendo un vivido ritratto degli aspetti peggiori della nostra società, spaccata in due dal conflitto e distrutta dall'incredibile cinismo e dalle bugie della burocrazia di Putin, dall'assurda sudditanza del sistema giudiziario al Cremlino e, cosa più importante, dall'inquietante rinascita di tendenze neosovietiche. (p. 154) *Il caso rimane farraginoso e in parte illogico. Gli ufficiali di servizio in Cecenia, dal grado più alto a quello più basso, hanno difeso Budanov compatti ma con questa riserva, che ho sentito spesso in Cecenia: «Che l'abbia uccisa lo capiamo... Era una cecena, quindi una miliziana... Ma perché si sarebbe "sporcato" stuprandola?». Budanov ha capito molto bene questa mentalità. Nel corso dell'intero processo, per «salvarsi la faccia» ha negato categoricamente di aver disonorato la ragazza prima di ucciderla. Ma è qui che le cose si complicano: il rapporto della prima perizia medica, fatto in seguito alla riesumazione del corpo, dichiarava che c'erano evidenti segni di uno stupro, avvenuto subito prima o subito dopo la morte della ragazza. Non era chiaro che cosa fosse «meglio» per l'immagine dell'ufficiale: dichiararsi uno stupratore o un necrofilo. (p. 157) *Ad alcuni potrà sembrare strano, ma conti fatti la Seconda guerra cecena si è dimostrata redditizia per tutti i partecipanti. Ognuno ha trovato una nicchia in cui arricchirsi: i mercenari ai posti di blocco hanno guadagnato i loro dieci o venti rubli illegali l'ora, i generali di Mosca e di Chankala hanno usato i fondi pubblici a scopo personale, gli ufficiali di rango medio si sono fatti pagare profumatamente per restituire ostaggi e cadaveri, i loro sottoposti si sono divertiti a depredare i civili durante le operazioni punitive. E tutti insieme, i soldati e alcuni miliziani, hanno partecipato al traffico clandestino di petrolio e di armi.<br>Per non dire di promozioni, premi, scatti di carriera... (p. 163) *La guerra continua e i miliziani incendiano strutture di nuovissima costruzione perché è incredibilmente vantaggioso sia per gli oligarchi sia per i generali d'élite dell'edilizia militare. Per qualcosa di tanto redditizio, combatteranno il più a lungo possibile in Cecenia, fino al collasso economico dello Stato. (pp. 167-168) *La Cecenia è coinvolta in una lotta continua e sanguinosa per i pozzi di petrolio e i campi miracolosi, che però non frutta alla repubblica nemmeno una copeca. Mancano i soldi per tutto: per ristrutturare le fabbriche come per costruire nuove case sulle macerie. Il petrolio ceceno serve a tutti tranne che al Paese. La crisi è ancor più grave dal momento che il caos economico in Cecenia è stato creato artificialmente ed è incoraggiato per vie traverse dalla stessa Mosca. Nella repubblica non ci sono ancora banche commerciali, e nessuna fonte legale di finanziamenti. Tutti i proventi del petrolio vengono conservati nei materassi o fuori dalla Cecenia. Gli sforzi per far nascere un sistema finanziario legale sono vanificati dal sabotaggio operato dai più alti ufficiali federali. È nell'interesse di Mosca che le banche, le ispezioni fiscali, i tribunali funzionanti e gli uffici del procuratore restino assenti in Cecenia il più a lungo possibile. Al Cremlino vogliono che i dividendi del petrolio vadano nella direzione più conveniente per loro; è per questo che nessuna barriera doganale ostacola la strada fino alle casse della federazione. (pp. 176-177) *[[Ibn al-Khattab|Khattab]] è semplicemente un barbaro, e questo è tutto. Di [[Šamil' Salmanovič Basaev|Basaev]], invece posso dire che per i soldi sarebbe disposto a fare qualsiasi cosa; non è mai stato un segreto per nessuno, né per quelli del suo entourage né per tutti gli altri. (p. 185) *[[Kofi Annan|Annan]] ha ignorato la situazione cecena e il rapporto dell'Hrw<ref>{{Cfr}} [[w:Human Rights Watch|Human Rights Watch]] su Wikipedia.</ref>. Quelli con cui ho parlato erano diplomatici che lavorano direttamente per lui e mi hanno assicurato che anche ora non gli importa niente di chi soffre e per quali motivi in quel remoto angolo del pianeta, dal momento che l'angolo in questione si trova sul territorio della Federazione russa. La cosa più importante per lui è di venire rieletto per un secondo mandato, non importa a quale costo. E in questo caso il prezzo è la Cecenia. (pp. 193-194) *Putin è felice che il mansueto Annan si tenga il suo posto di segretario generale delle Nazioni Unite perché fintanto che resterà lì, la Russia non dovrà preoccuparsi di eventuali pressioni in merito alla questione cecena, e Annan ha bisogno del voto di Putin per essere rieletto. (p. 194) *[[Achmed Zakaev|Zakaev]] non può scendere dalla macchina. È altamente sconsigliabile per lui andare in un caffè di Londra, perché le autorità inglesi temono che la Sicurezza federale russa lo rapisca. È proprio come nei film sulle spie sovietiche: ecco come è tornato a essere. Terribile. In che cosa ci siamo trasformati? Cos'è successo al Paese che Putin ha mandato alla guerra, che poi è rimasto scioccato dalla [[crisi del teatro Dubrovka|tragedia del ''Nord-Ost'']] e che oggi ha così poche speranze di una vita normale? (p. 226) *Credo meno che mai al metodo convenzionale di misurare il tempo. Sempre di più, invece, mi sembra che ognuno di noi abbia il proprio calendario e che viviamo tutti secondo quella personale scansione del tempo che non va da gennaio a febbraio a marzo, ma tiene il passo delle circostanze in cui ci troviamo, o che abbiamo scelto. Io ho un calendario così per l'anno del ''Nord-Ost'', che è passato molto in fretta, e per l'inizio del successivo 2003. Questo calendario non è affatto oggettivo, non è altro che una collezione di immagini tenute insieme dalla logica dei sentimenti generati da una tragedia simile. (p. 226) *Kadyrov non perdona chi è amato dalla gente, perché la gente odia lui. (p. 235) ===[[Explicit]]=== Sopravviveremo al 2003?<br>Non posso dire con certezza di sì. In questo sta l'intera tragedia. ==''La Russia di Putin''== ===[[Incipit]]=== Questo libro parla di un argomento che non è molto in voga in Occidente: parla di Putin senza toni ammirati.<br>A scanso di equivoci, spiego subito perché tale ammirazione (di stampo prettamente occidentale e quanto mai relativa in Russia, dato che è sulla nostra pelle che si sta giocando la partita) faccia qui difetto. Il motivo è semplice: diventato presidente, Putin – figlio del più nefasto tra i servizi segreti del Paese – non ha saputo estirpare il tenente colonnello del KGB che vive in lui, e pertanto insiste nel voler raddrizzare i propri connazionali amanti della libertà. E la soffoca, ogni forma di libertà, come ha sempre fatto nel corso della sua precedente professione. ===Citazioni=== *In Russia, cioè, manca il benché minimo controllo della società civile sull'operato dei militari. I soldati semplici – lo scalino più basso della gerarchia – non sono nessuno. Al di là dei muri di cemento di una caserma, un ufficiale può fare a un soldato quello che vuole, quello che gli passa per la testa in un determinato momento. Analogamente, quello stesso ufficiale può trattare come più gli piace un collega di grado inferiore. (pp. 15-16) *Quando si delineò all'orizzonte politico russo in veste di probabile capo di Stato più che di impopolare direttore dell'universalmente inviso ex KGB (ora [[Federal'naja služba bezopasnosti|FSB]]), Putin esordì affermando che l'esercito screditato da El'cin (e intendeva con ciò gli esangui tentativi di porre un freno all'anarchia interna) sarebbe rinato a nuova vita. Quel che ci voleva per una rinascita completa e definitiva era una guerra, la seconda guerra cecena... La cronaca successiva degli eventi nel Caucaso Settentrionale è la conseguenza di questa premessa. (pp. 16-17) *La guerra in atto è assai utile e redditizia per l'[[Forze terrestri russe|esercito]], fonte di promozioni lampo e di un gran numero di medaglie, fucina di carriere fulminee per i giovani generali "combattenti" che gettano le basi per future scalate politiche e finiscono catapultati nell'élite di Stato. Putin, intanto, martella il Paese con i suoi slogan: la rinascita dell'esercito è un dato di fatto e lui solo, Putin, ne è l'artefice perché ha rimesso in piedi un esercito umiliato (da El'cin) e offeso (nella prima guerra cecena). (p. 17) *Vorreste vivere in un Paese in cui le tasse che pagate vanno a foraggiare una simile istituzione? Come vi sentireste con un figlio diciottenne precettato quale «materiale umano», come lo si definisce qui da noi? Che ne dite di un esercito da cui i soldati disertano in massa ogni settimana (e solo per avere salva la vita), talvolta in intere squadre o compagnie? Che cosa pensereste di Forze Armate che in un solo anno, il 2002, hanno perso più di cinquecento uomini – un intero battaglione – non in guerra, ma per le percosse subite? Un esercito in cui gli ufficiali rubano di tutto: ai soldati i dieci rubli mandati dai genitori, e allo Stato intere colonne di carri armati? In cui gli ufficiali odiano e picchiano a loro discrezione i sottufficiali? In cui questi ultimi sfogano sui soldati semplici l'odio che provano per i superiori? In cui ufficiali e sottufficiali sono accomunati dall'odio per le madri dei soldati, colpevoli di protestare occasionalmente – vivono nel terrore e lo fanno solo quando le circostanze di una morte sono troppo scandalose – e di chiedere giustizia?... (pp. 17-18) *La linea politica attuale è prettamente neosovietica: non uomini, ma ingranaggi costretti a realizzare incondizionatamente gli azzardi politici di chi ha preso il potere. Ingranaggi senza alcun diritto, nemmeno quello a una morte dignitosa. (pp. 30-31) *Nulla è cambiato, nell'esercito, compreso il concetto perverso dell'«onore d'ufficiale» da difendere sempre e comunque, e che conta più della vita e della dignità dei soldati. (p. 39) *In Russia l'esercito – uno dei pilastri istituzionali dello Stato – continua a essere un campo di concentramento per i giovani che finiscono dietro il suo filo spinato. Un campo con relative norme di convivenza paracarcerarie imposte dagli ufficiali. Un luogo in cui il primo metodo educativo è quello di «stanarli e ammazzarli fin nel cesso» (il primo slogan che il neoeletto Putin ha usato per scandire la sua lotta con i nemici all'interno della Russia).<br>È probabile che ciò aggradi al nostro attuale presidente, con le sue mostrine da tenente colonnello e con due figlie che non dovranno fare il servizio militare. A noialtri, invece (eccezion fatta per la casta degli ufficiali, perfettamente a loro agio nel ruolo dei fuorilegge impuniti), certe cose fanno soffrire. Soprattutto a chi ha dei figli maschi. E tanto più a chi li ha in età di leva, e dunque non ha tempo di aspettare quelle riforme dell'esercito promesse da tempo, ma che finiranno immancabilmente insabbiate. (pp. 47-48) *Al momento in Russia ci sono due tipi di criminali di guerra. [...] Il primo tipo di criminali comprende coloro che in guerra ci sono effettivamente stati e hanno combattuto. Essi sono, da un lato, i militari russi che hanno partecipato alle cosiddette «operazioni antiterrorismo» in Cecenia, e dall'altro i guerriglieri ceceni sul fronte opposto. I primi hanno visto cancellati i propri misfatti. I secondi si vedono affibbiare ogni sorta di crimini. I primi vengono assolti dal sistema giudiziario anche in presenza di prove certe (e pure questo è un fatto raro, in quanto la procura si preoccupa raramente di raccogliere le prove della loro colpevolezza). I secondi ricevono condanne severissime. (pp. 49-50) *La prima categoria di criminali di guerra, dunque, russi o ceceni che fossero, non ha mai avuto un processo degno di questo nome. E la conseguenza principale è che, emesso il verdetto, i combattenti ceceni non sopravvissero a lungo in colonie o prigioni lontane. Morirono tutti in circostanze poco chiare, «tolti di mezzo» per espresso desiderio del potere. [...] La seconda categoria di criminali di guerra è costituita da coloro che erano nel posto sbagliato al momento sbagliato. Persone finite tra gli ingranaggi della storia. Uomini e donne che non hanno mai combattuto, ma che sono nati ceceni e che perciò vanno condannati. (p. 51) *Tutti cercavamo di rispondere a una domanda: i soldati e gli ufficiali che ogni giorno, in Cecenia, uccidono, saccheggiano, torturano e stuprano, sono dei criminali comuni o dei criminali di guerra? O sono, piuttosto, paladini inflessibili autorizzati all'uso di qualunque mezzo in una guerra globale al terrorismo, dove il fine della salvezza del genere umano giustifica i mezzi a cui si ricorre? La conseguenza fu che il caso [[Jurij Dmitrievič Budanov|Budanov]] divenne un caso politico su scala nazionale, un'icona della nostra epoca. (p. 70) *È un caso che ha portato allo scoperto tutti i nostri problemi, la nostra vita ai margini della seconda guerra cecena, la nostra condotta irrazionale riguardo alla guerra e al governo Putin, il nostro modo di distinguere tra colpevoli e innocenti nel Caucaso Settentrionale e, soprattutto, le alterazioni morbose subite dal nostro sistema giudiziario con Putin al governo e la guerra sullo sfondo. (p. 71) *L'uomo russo di oggi, l'uomo dell'era Putin, ha il cervello offuscato dalla propaganda e per buona parte è tornato a pensare da bolscevico. Ma non ha disimparato del tutto a pensare con la propria testa, come era autorizzato a fare con il presidente El'cin. Oggi un russo non avrà fretta di rispondere alla domanda se un processo debba per forza essere politico o se debba, invece, fare i conti solo con la legge. Anzi, è molto probabile che chieda del tempo per rifletterci... (p. 71) *La base ideologica per l'"assoluzione" di Budanov fu la seguente: aveva ucciso, certo, ma ''aveva il diritto di farlo'', di comportarsi con El'za Kungaeva come aveva fatto in quanto – ritenendola un cecchino responsabile della morte di alcuni ufficiali del reggimento nel febbraio del 2000, durante i violenti scontri nella Gola di Argun – si stava vendicando di un nemico. Come fu spiegato al processo, vendicarsi dei «nemici» – e i ceceni lo sono – è cosa buona e giusta... (p. 99) *Il Cremlino si stava disamorando dei giochi alla democrazia e alla «dittatura della legge». Di conseguenza, tutti coloro che combattevano in Cecenia erano «eroi» indipendentemente da quello che facevano, e il presidente cominciò a distribuire gradi e onorificenze a piene mani, rassicurando tutti quanti che lo Stato non li avrebbe mai «traditi». Una parola che nel lessico del potere significa molto: il potere, cioè, aveva tutte le intenzioni di essere indulgente fino all'assoluzione nei confronti dei criminali della guerra cecena, e le procure che avevano intentato delle cause penali contro i militari della Federazione accusati di crimini ai danni della popolazione civile andavano messe a tacere... (p. 113) *Nessuno metteva ormai in dubbio, almeno in televisione, che la diciottenne cecena di Tangi-Ču fosse una cecchina e una guerrigliera, e nessuno ricordava che né l'istruttoria né i difensori di Budanov erano riusciti a trovare una prova – per quanto indiretta – del coinvolgimento della ragazza con la guerriglia.<br>La politica aveva ordinato di lavare il cervello alla popolazione, e questo era quel che si stava facendo a spron battuto in attesa di una sentenza assolutoria. (p. 114) *Così vanno le cose in Russia: per stilare perizie legali non sono i fatti che contano, ma chi li manipola. Il risultato di una perizia dipende da chi la effettua. (p. 126) *È mia opinione che in questa storia non ci sia nulla di casuale. Perché in Russia non può essere altrimenti. E perché così è stato sin dai tempi dell'Unione Sovietica. Speravamo tutti che certe cose fossero ormai svanite nel Lete, speravamo di essercene liberati, che i fantasmi di un orrendo passato non si ripresentassero più...<br>Invece no. Quando ce n'è bisogno, quando e dove più aggrada ai vertici del Paese, gli spettri del comunismo tornano al nostro fianco. E sono sempre gli spettri peggiori. (pp. 126-127) *Come il cancro, la storia tende a essere recidivante. E la cura è una sola: una chemioterapia tempestiva contro le cellule portatrici di morte. Così non è stato, e nel passaggio dall'URSS alla nuova Russia ci siamo trascinati dietro tutti i nostri pidocchi sovietici. (p. 136) *Siamo, dunque, circondati da gente di cui Putin e i suoi si fidano. Da un lato è normale. Dall'altro si è scoperto che questa gente si fida (e si fidava) solo dei propri "simili", e che i loro "simili" hanno tutti un passato nel KGB. Quindi le strutture di potere e di semipotere della "nuova Russia" sono state inondate da cittadini con determinate tradizioni alle spalle, con una mentalità educata alla repressione, con un certo modo di risolvere le questioni di Stato... (p. 137) *Nei tre anni del caso Budanov il comportamento delle donne russe mi ha lasciato, francamente, senza parole... Le donne sono più della metà dell'intera nostra popolazione, e almeno quella metà era tenuta a disprezzare gli stupratori.<br>Invece no.<br>Decine di milioni di uomini russi, inoltre, hanno figlie femmine. Una ragione sufficiente, a mio modo di vedere, per capire e comprendere, da genitori, il dolore della famiglia Kungaev.<br>E invece no.<br>La televisione ha trasmesso le interviste alla moglie di Budanov, che ha farfugliato qualcosa sul suo povero marito che doveva sopportare perizie e processi, e sulla loro povera figlioletta stanca di aspettare che il papà tornasse a casa. E il Paese si è schierato con lei, l'ha compatita. Mentre non ha compatito i Kungaev, che non l'avrebbero più vista tornare a casa, la loro El'za...<br>E chi più ne ha più ne metta. L'assoluzione medico-scientifica di Budanov (il fatto che fosse incapace di intendere e di volere nel brevissimo lasso di tempo in cui aveva commesso il crimine) e la circostanza che il reato di stupro fosse stato stralciato, non ha generato alcun moto di indignazione. Non c'è stata una sola dimostrazione di protesta organizzata dalle associazioni femminili e femministe. Non sono scesi in strada nemmeno gli attivisti per i diritti umani. La Russia ha pensato che quanto successo fosse giusto: Budanov aveva strangolato la ragazza vendicandosi su di lei, magari ingiustamente, dei guerriglieri ceceni... I rapimenti erano ammessi... Era ammesso infierire su un cadavere... E la conseguenza era che il criminale restava libero.<br>Viviamo in un Paese tremendo. Le gesta del colonnello Budanov sono la norma per la maggioranza schiacciante dei russi.<br>È un'aberrazione che si riscontra in un Paese in cui l'impunità è divenuta legge. In cui sono tutti impazziti. Dal primo all'ultimo, dalle alte sfere ai bassi ranghi. (pp. 143-144) *Per tutto il 2002 le epurazioni in Cecenia sono continuate su una scala e con una brutalità mai viste, accompagnate dalla voce monotona del giudice Kostin e dei suoi verdetti "assolutori". Interi villaggi sono stati circondati: le donne stuprate, gli uomini portati via. Molti vengono uccisi, molti altri spariscono senza lasciare traccia. La vendetta è assurta a giustificazione dell'omicidio commesso per una «giusta causa»; i pubblici ministeri, di fatto, sono riusciti a legalizzare il primato della vendetta sul diritto. La giustizia sommaria – occhio per occhio, dente per dente – è stata incoraggiata dal Cremlino stesso. Ci siamo dunque ritrovati nel Medioevo o in un bolscevismo a noi ideologicamente più vicino. Non eravamo dove credevamo di essere a arrivati plaudendo a Gorbačëv e scendendo in piazza con El'cin, ma a metà strada tra Stalin e Brežnev. Il nostro cammino va a ritroso: dalla stagnazione di Brežnev verso il «tutto è permesso» di Stalin. Terribile... Terribile perché questa è la gente che ci governa e terribile perché siamo come siamo. O forse è questo il governo che ci meritiamo. (p. 145) *Come già accaduto agli Stati Uniti del dopo-Vietnam, anche la Russia deve rispondere a una domanda: chi sono i soldati e gli ufficiali che ogni giorno, in Cecenia, uccidono, saccheggiano, torturano e stuprano? Sono criminali di guerra? O sono combattenti inflessibili e crudeli di una guerra globale al terrorismo internazionale in cui ogni mezzo è lecito e la salvezza del genere umano è il fine che giustifica i mezzi a cui si ricorre? E la posta ideologica in gioco in questa guerra moderna è talmente alta da indurre a ignorare ogni altra cosa?<br>Al momento la Russia non ha una risposta da dare. Un occidentale risponderà, spero, che spetta al tribunale trovare le prove e mettere ogni cosa al suo posto.<br>L'uomo russo di oggi, l'uomo dell'era Putin, ha il cervello offuscato dalla propaganda, ma non ha ancora disimparato del tutto a pensare con la propria testa.<br>Oggi, con alle spalle i cinque anni dell'efferata seconda guerra cecena, il milione e più di soldati e ufficiali che l'hanno combattuta e la stanno ancora combattendo, è avvelenato da quell'esperienza; e continua a esserlo anche dopo, a casa propria. Quei soldati e ufficiali sono diventati un serio problema per la vita di una società civile, un problema che non si può più eludere, a cominciare dalla domanda: ma per che cosa hanno combattuto? (p. 155) *Fu subito chiaro, inoltre, che un vecchio ceto stava rinascendo a nuova vita: la ''nomenklatura'', l'élite di governo, un anello fortissimo della catena di potere dell'era sovietica che stava marciando sui binari di un'economia a cui aveva saputo adattarsi in un batter d'occhio. I rappresentanti di questa ''nomenklatura'' hanno tutte le intenzioni di vivere nell'agio quanto i «nuovi russi», ma ufficialmente ricevono stipendi ridicoli. Non ritornerebbero mai indietro ai vecchi tempi sovietici, ma nemmeno i nuovi soddisfano del tutto il loro desiderio di ordine e legalità (che la società chiede con sempre maggior insistenza). Perciò perdono molto del proprio tempo ad aggirare la legalità e l'ordine costituito in favore del proprio arricchimento personale. La conseguenza è una rinascita assai rigogliosa della corruzione, che con la nuova-vecchia ''nomenklatura'' putiniana ha raggiunto vette inattingibili per i comunisti o per El'cin e compagni, una corruzione che stritola le piccole e medie imprese (e la classe media con loro) e sostiene («fa fiorire», cioè predilige quali erogatori di tangenti) i grandi e i grandissimi gruppi e i monopoli paragovernativi, che sono quelli che portano alla Russia le entrate maggiori, le più stabili, e non solo ai manager e ai padroni del vapore, ma anche a chi, nello Stato, offre loro protezione (e in Russia non si fanno grossi affari senza sponsor nel governo). Sullo sfondo di tale e tanto sfacelo – che nulla ha a che spartire con il mercato – la nostra nuova «''nomenklatura'' di partito» (hanno ricominciato a chiamarla così, come in epoca sovietica) è rosa da una forte [[nostalgia per l'Unione Sovietica|nostalgia per l'URSS]], per i suoi miti e i suoi fantasmi. (pp. 158-159) *Verso la metà degli anni Novanta la Russia ha assistito a un boom di tossicodipendenti tra i ragazzi dai quindici ai diciotto anni. La mattina, uscendo di casa, ci trovavamo spesso a camminare su un tappeto di siringhe. Erano i figli delle donne che correvano al mercato per guadagnare qualcosa, figli che non avevano più nessuno che li tenesse d'occhio, senza più scuole (che di fatto non funzionavano), abbandonati a se stessi da genitori in cerca di soldi facili... Il numero delle donne tra i quaranta e i cinquant'anni che hanno perso uno o più figli, oggi, è altissimo. È stato calcolato che quasi il cinquanta per cento dei ragazzi e delle ragazze nati tra il 1978 e il 1982 siano morti di overdose a metà degli anni Novanta. (p. 169) *C'è stato un momento, in Russia, gli ultimi anni di El'cin, in cui avevamo tutti un gran da fare a procurarci di che vivere, tempi in cui non ci si telefonava per anni, vergognandosi chi della propria povertà, chi della propria ricchezza, tempi in cui molti sono partiti per sempre e altri si sono sparati una pallottola in fronte perché nessuno si curava più di loro; in cui si tirava cocaina perché schifati dalle proprie azioni... (p. 173) *Lo Stato continua a mandare gente in guerra, gente che vive per anni in quelle condizioni e che quando torna a casa non è in grado di capire la vita normale, di comprendere le leggi e le norme che la regolano. Molti allora si attaccano alla bottiglia o vanno a fare i sicari per la malavita. I nuovi datori di lavoro li pagano più che bene e riescono persino a convincerli che stanno facendo fuori gente che nuoce agli interessi dello Stato...<br>E lo Stato che cosa fa, intanto? Se ne frega. Putin e i suoi hanno praticamente smesso di occuparsi degli ufficiali che hanno combattuto in guerre ormai lontane. E paiono quasi interessati a che la malavita possa disporre di killer competenti. (p. 189) *Oggigiorno gli ufficiali si dividono in due categorie tutt'altro che paritarie. La prima è quella di coloro che hanno combattuto, che hanno rischiato la vita arrampicandosi sulle montagne e sprofondando nella neve e nel fango per giorni e giorni, che hanno il corpo segnato dalle ferite. Per loro si può provare solo una grande pena. Stentano a riciclarsi nella vita di tutti i giorni, una vita che per noi è normale e per loro assurda. Dove bisogna sapersi muovere e dove non basta prendere il mitra in mano. Parlano una lingua diversa da quella degli ufficiali dell'altro gruppo, che sono stati anche loro in Cecenia, ma dietro una scrivania. E allora si ribellano, si attaccano alla bottiglia, soffrono, e gli «stanziali» ne fanno quel che vogliono: se ne lamentano con i superiori, li denunciano, brigano... Basta poco, e i più caparbi finiscono espulsi dall'esercito. Per che cosa? Per essere stati se stessi. Ricordando con ciò agli ufficiali da scrivania l'effettivo stato delle cose. Giorno dopo giorno. (pp. 193-194) *È una peculiarità del nostro Paese: se il sogno di ogni soldato è di diventare generale, quello di ogni criminale russo è di fare soldi legalmente. (p. 202) *Così vanno le cose in Russia: se ammazzi qualcuno sei degno di rispetto. (p. 205) *Quando l'autonomia dei giudici è stata brutalmente soffocata per anni a vantaggio del loro più completo asservimento (che i più anziani già dovevano alle corti sovietiche), come si può sperare in giudizi equi e coraggiosi?<br>Chi ha voluto opporsi e dire «no» non è più al suo posto da un pezzo. Mentre coloro che alla richiesta di servire l'illegalità sono scattati sull'attenti lavorano tranquilli e avanzano sereni lungo la scala gerarchica. (p. 239) *Putin ha scelto di fondare il proprio potere su piedi d'argilla, gli oligarchi, cassando dal suo schema la gente comune. Putin lega con i miliardari che si sono spartiti le riserve di petrolio e di gas e dichiara guerra al resto della popolazione, che non conta nulla. Mosca e le province sono come il Sole e la Terra. Il Sole significa calore, luce, vita. La Terra gira attorno al Sole. Orbite diverse, diversi percorsi. (pp. 258-259) *La [[Kamčatka]] è un buon posto per capire quanto lontana sia la provincia dalla capitale. E non c'entrano le distanze. La provincia vive in modo diverso, respira in modo diverso. Ma la Russia vera è lì. (p. 259) *La Kamčatka è all'altro capo del mondo e dell'insensibilità dello Stato: da un lato le tecniche più perfezionate di distruzione umana, e dall'altra un livello di vita da cavernicoli per chi le gestisce. Tutto si fonda sull'entusiasmo dei singoli e sull'amore per la Patria. Niente soldi, niente gloria, niente futuro. (p. 261) *È curioso. Passano gli anni, il Partito comunista non c'è più da un pezzo, ma alcune peculiarità del passato restano immutate. Come la patologica mancanza di rispetto per le persone in generale e, in particolare, per chi, nonostante tutto, lavora con dedizione e sacrificio. Per chi ama la causa che serve. Il potere non ha ancora imparato a ringraziare chi gli dimostra fedeltà. Lavori duro? Bravo, continua fino a che non crepi o fino a che non ne puoi più di sopportare. Il potere si fa di giorno in giorno più spudorato nel voler annientare i nostri migliori concittadini e nel puntare sui peggiori con la pervicacia di un maniaco.<br>Non c'è dubbio che il comunismo sia stato un danno tremendo per il nostro Paese. Ma quel che sta accadendo oggi è ancora peggio. (p. 269) *Le nostre foreste migliori vengono abbattute per soddisfare gli interessi degli oligarchi e dei loro accoliti. Interessi per i quali si promulgano decreti, si viola la legge e si assoldano i migliori avvocati del Paese. (pp. 281-282) *{{NDR|Sulla [[crisi del teatro Dubrovka]]}} Proviamo a vedere come vivono coloro ai quali la tragedia di ''Nord-Ost'' non ha fatto guadagnare «in pathos», ma che, anzi, ne sono usciti a pezzi. Proviamo a guardare il loro prima e il loro dopo. Le esistenze, uniche e irripetibili, che sono state spezzate. Le vittime che la macchina dello Stato sta cercando di dimenticare, inducendo noialtri a fare lo stesso. Le pulizie etniche che sono seguite al massacro. La nuova ideologia di Stato, letale per l'individuo. Putin l'ha illustrata più volte. E suona all'incirca così: «Non aspettatevi che le perdite ci frenino. Non lo faranno. Nemmeno se dovessero essere altissime». (p. 289) *I nostri tribunali non sono mai stati un esempio di autonomia, come ci si potrebbe aspettare leggendo la Costituzione. Tuttavia, la giustizia odierna si sta sottomettendo allegramente al potere esecutivo, e raggiunge l'apogeo in ciò che definiamo ''pozvonočnost''', «giustizia da telefono», un fenomeno che vede un giudice emettere la propria sentenza a seconda della telefonata che riceve dai rappresentanti del governo e della pubblica amministrazione. Si tratta di un fenomeno consueto, in Russia, per cui quando un giudice dà prova di un'inattesa autonomia di giudizio, la nostra coscienza collettiva non può non considerarlo un gesto eroico. (p. 303) *Questa è la nuova ideologia russa. L'ideologia di Putin. Testata sul campo in Cecenia. È stato allora, con l'ascesa al trono del Cremlino di Vladimir Putin e il fragore delle bombe all'inizio della seconda guerra cecena, che la Russia ha commesso il suo primo errore, tragico e immorale, da imputare alla sua patologica incapacità di riflettere. La Russia ha ignorato che cosa stava davvero accadendo in Cecenia: bombardamenti su città e villaggi e non sugli accampamenti dei terroristi, centinaia di vittime innocenti. È stato allora che buona parte di coloro che in Cecenia ci vivevano ha sentito (e sente tutt'oggi) di non avere la benché minima speranza. «Basta piangere. Rassegnatevi: sono le ragioni della guerra al terrorismo» veniva (e viene) loro propinato dalle autorità militari e civili che gli portano via figli, padri e fratelli senza spiegazioni di sorta, e che si infuriano quando le madri disperate a cui hanno ucciso i figli pretendono di conoscere le ragioni di quelle morti. (p. 308-309) *{{NDR|Sulla crisi del teatro Dubrovka}} Come ha reagito l'opinione pubblica, la gente? Nessuna compassione per le vittime. Per lo meno nessuna compassione organizzata in reazione sociale e pubblica che le autorità non potessero ignorare. Anzi. La nostra società traviata vuole quiete e agio anche a prezzo della vita altrui. E passa oltre la tragedia di ''Nord-Ost'', fidandosi del (comodo) lavaggio del cervello messo in atto dallo Stato più che della realtà dei fatti o delle parole di un vicino coinvolto in prima persona. (pp. 309-310) *Negli ultimi anni siamo diventati molto più rozzi. E molto più vili. È una tendenza evidente, e lo diventa sempre più man mano che la guerra nel Caucaso continua, trasformando vecchi tabù in abitudini consolidate. Omicidi? Roba di tutti i giorni... Furti? Che c'è di male! Sciacallaggio? È la norma. I crimini non trovano una condanna non solo in un'aula di tribunale, ma nemmeno nell'opinione pubblica. Quel che prima era vietato, ora è lecito... (p. 314) *Solo un pazzo potrebbe invidiare i ceceni che vivono in Russia. La loro vita non è mai stata rose e fiori neanche in passato, ma dopo il caso ''Nord-Ost'' la macchina della vendetta etnica di Stato ha ingranato la velocità massima. Attacchi razzisti e purghe sotto l'egida della polizia sono diventati routine. Basta un attimo per perdere la vita, la casa, il lavoro, la terra sotto i piedi... E la ragione è una sola: sono ceceni. Per loro la vita a Mosca e in molte altre città non solo è impossibile, con gente che pur di sbatterti qualche anno in galera ti infila della droga in tasca e delle pallottole in mano; la realtà è diventata un incubo, un vicolo cieco, un muro di gomma senza uscita per chi viene considerato apertamente un paria. Un tipo di vita a cui non sfugge nessuno, bambini e vecchi inclusi. (p. 318) *La depressione è un male comune per i ceceni che vivono accanto a noi. Non ci sono ottimisti, tra loro: né tra i giovani, né tra gli anziani. Nemmeno uno. Sono tutti apatici, si aspettano tutti il peggio. Sognano di fuggire all'estero per confondersi nella folla eterogenea e cosmopolita con il loro segreto, la loro nazionalità. Come ci siamo ridotti... (p. 331) *I russi condividono per buona parte la xenofobia di Stato e non le rispondono con dimostrazioni antirazzismo. Perché? La propaganda ufficiale è molto efficace, e la maggioranza crede con Putin che i ceceni siano responsabili come popolo dei crimini commessi da singoli loro connazionali. Idee rozze e primitive che trovano terreno fertile.<br>Ma, nonostante una guerra che dura da anni, gli attentati terroristici, le tragedie e le fiumane di profughi, in Russia non si è ancora capito che cosa vogliano le autorità dai ceceni. Vogliono che restino nella Federazione Russa o no? (p. 332) *Il nostro ex KGBista non ha trovato inciampi sul suo cammino. Né in Occidente, né in un'opposizione seria all'interno del Paese. Per tutta la sua cosiddetta campagna elettorale – dal 7 dicembre del 2003 al 14 marzo 2004 – Putin si è fatto beffe del suo elettorato.<br>In primo luogo perché si è rifiutato di discutere alcunché con chiunque. Non ha mai ritenuto opportuno fornire spiegazioni riguardo a qualsiasi punto del suo programma per i quattro anni precedenti. Ha mostrato disprezzo non solo per i rappresentanti dell'opposizione, ma per l'opposizione in quanto tale. Non ha fatto promesse. Non ha fatto appelli. Come in era sovietica, la televisione lo mostrava quotidianamente in tutte le sue ipostasi politiche: per esempio mentre riceveva i più alti funzionari nel suo ufficio del Cremlino e forniva loro consigli preziosi su come gestire il ministero o l'ente di loro competenza. (p. 342) *I putiniani – quelli che l'hanno messo dov'è, che volevano che salisse al trono una prima volta, quelli che ora siedono nell'ufficio del presidente e di fatto guidano il Paese (non il governo, che esegue le volontà del presidente, e non il Parlamento, che ratifica le leggi che il presidente vuole) – seguono con grande attenzione le reazioni dell'opinione pubblica. Non è vero che se ne infischiano. E ciò significa una cosa importantissima: i veri responsabili di quanto sta accadendo siamo noi. Noi, e non Putin. Il fatto che la nostra reazione a lui e alle sue ciniche manipolazioni si sia limitata a sparuti borbottii da cucina gli ha garantito l'impunità nei primi quattro anni di mandato. La nostra apatia è stata senza confini e ha concesso a Putin l'indulgenza plenaria per i quattro anni a venire. Le nostre reazioni a quel che ha detto e fatto non sono state solo fiacche, ma impaurite. Abbiamo mostrato di aver paura dei [[Cekismo|čekisti]], inducendoli a perseverare nel trattarci da popolo bue. Il KGB rispetta solo i forti, i deboli li sbrana. E lo dovremmo sapere, ormai. Invece ci siamo scelti la parte dei deboli e siamo stati sbranati. La paura è pane per i denti di un čekista. Non c'è nulla di meglio, per lui, del sentire che la massa che vorrebbe sottomettere trema come una foglia. (pp. 343-344) *Putin ha dimostrato più volte di non comprendere il concetto stesso di dibattito. E tanto meno quello di «dibattito politico»: chi sta sopra non discute con chi sta sotto, e se chi sta sotto si permette di farlo diventa un nemico. Se Putin si comporta in questo modo non lo fa perché è un tiranno e un despota congenito, ma perché così gli è stato insegnato. Queste sono le categorie che gli ha inculcato il KGB e che lui stesso ritiene ideali, come ha più volte dichiarato. Perciò, non appena qualcuno dissente, Putin si limita a chiedergli di «piantarla con gli isterismi». Per questo rifiuta i dibattiti pre-elettorali: non sono il suo ambiente, non è capace di parteciparvi, non sa reggere un dialogo. La sua arte è quella del monologo, il suo schema quello militare: da basso rango ero costretto a non fiatare? Ora che sono in cima alla scala parlo, anzi monologo, e che gli altri fingano d'essere d'accordo con me. Un "nonnismo" ideologico che talvolta – come nel caso di Chodorkovskij – si risolve nell'allontanamento e nell'eliminazione dell'avversario. (pp. 347-348) *Perché ce l'ho tanto con Putin? Per tutto questo. Per una faciloneria che è peggio del ladrocinio. Per il cinismo. Per il razzismo. Per una guerra che non ha fine. Per le bugie. Per i gas nel teatro Dubrovka. Per i cadaveri dei morti innocenti che costellano il suo primo mandato. Cadaveri che potevano non esserci. Io la penso così. (p. 354) *Ci disprezza. Siamo solo un mezzo, per lui. Un mezzo per raggiungere il potere personale. Per questo dispone di noi come vuole. Può giocare con noi, se ne ha voglia. Può distruggerci, se lo desidera. Noi non siamo niente. Lui, finito dov'è per puro caso, è il dio e il re che dobbiamo temere e venerare. La Russia ha già avuto governanti di questa risma. Ed è finita in tragedia. In un bagno di sangue. In guerre civili. Io non voglio che accada di nuovo. Per questo ce l'ho con un tipico [[Cekismo|čekista]] sovietico che ascende al trono di Russia incedendo tronfio sul tappeto rosso del Cremlino. (pp. 355-356) *La Russia è un Paese stabile, come no. Ma di una stabilità mostruosa, nella quale nessuno chiede giustizia a tribunali di un asservimento e di una faziosità lampanti. Chiunque abbia un po' di cervello non cerca protezione presso le istituzioni intese a far rispettare la legge e a mantenere l'ordine, perché sa che sono corrotte fino al midollo. Il linciaggio è all'ordine del giorno, nelle azioni e nella coscienza della gente. Occhio per occhio, dente per dente. (pp. 357-358) *{{NDR|Sulla [[strage di Beslan]]}} Il nocciolo della questione è il seguente: in quei giorni, a Beslan, i rappresentanti del governo si preoccupano più di intuire che cosa voglia Putin che di contrastare quanto sta accadendo dentro la scuola. E quando Putin parla, nessuno osa contraddirlo. (p. 363) *Dopo Beslan lo slogan di Putin è stato ''à la guerre comme à la guerre'', la verticale del potere va rafforzata. E lui l'ha resa completamente dipendente da un solo e unico uomo (se stesso), che sa meglio di chiunque altro come garantirci dagli attentati. (p. 365) *Dopo la tragedia del teatro Dubrovka le autorità non hanno fatto altro che assolversi, lodarsi, coccolarsi. E invece la seconda guerra cecena non solo non è finita, ma ha stretto ancora di più la sua morsa. È degenerata nell'annientamento e nella neutralizzazione di chiunque lavori per la pace e cerchi di impedire che la crisi cecena sfoci in nuovi atti di terrorismo quale unica risposta lecita al terrorismo di Stato in Cecenia e Inguscezia. È una tautologia: il «terrorismo antiterrorismo» russo è diventato il tratto distintivo della nostra vita da ''Nord-Ost'' a Beslan. Terrorismo e antiterrorismo, macine di uno stesso mulino che ci riduce in farina. Il numero degli attentati è cresciuto in progressione geometrica. La strada che da ''Nord-Ost'' porta a Beslan è sotto i nostri occhi. (p. 366) ===[[Explicit]]=== Un tempo si diceva che popolo e partito erano la stessa cosa. Oggi come oggi popolo e partito non sono mai stati così distanti nella vita reale e così vicini in televisione. L'''[[Homo Sovieticus|homo sovieticus]]'' si fa di giorno in giorno più forte e più sfrontato, e con lui incombe l'inverno della politica, una glaciazione che si annuncia perenne. Non ci sono segni di un rialzo termico. Ben ammaestrata dalle menzogne ufficiali sul teatro Dubrovka, la Russia non chiede giustizia nemmeno per Beslan. In questo senso la responsabilità di quanto accaduto è anche nostra. Dalla tragedia di ''Nord-Ost'' ai fatti di Beslan sono passati due anni, anni in cui abbiamo continuato a dormire pacificamente nelle nostre case o a ballare in discoteca, distraendoci da tali amene occupazioni solo per andare a votare Putin. La gente non si è data la pena di pretendere la verità su ''Nord-Ost'' o di curarsi del dolore delle vittime, ed è stato questo il momento cruciale: il potere ha capito di essere riuscito a piegare il proprio popolo. Su quest'onda è venuta Beslan.<br>Non possiamo tollerare altri decenni di glaciazione politica. Vorrei davvero essermeli lasciati alle spalle. Vorrei davvero che i nostri figli potessero essere liberi. E che i nostri nipoti ci nascessero, liberi. Per questo invoco il disgelo. Gli unici a poter cambiare il clima, però, siamo noi. E nessun altro. Aspettarcelo dal Cremlino, com'è accaduto con Gorbačëv, oggi è sciocco e irrealistico. Né ci potrà aiutare l'Occidente, che poco si cura della «politica antiterrorismo di Putin» e che invece mostra di gradire la vodka, il caviale, il gas, il petrolio, gli orsi e un certo tipo di persone... L'esotico mercato russo è attivo e reattivo, e l'Europa e il mondo non chiedono altro alla settima parte del globo terrestre, la nostra.<br>Tutto quel che sentiamo da voi è «al-Qaeda», «al-Qaeda»... Un maledetto mantra per scrollarsi di dosso la responsabilità di nuovi fatti di sangue, una rozza cantilena con cui cullare la coscienza di una società che altro non vuole se non essere cullata. ===Citazioni su ''La Russia di Putin''=== *I primi capitoli del libro di Anna Politkovskaja sono dedicati alle Forze Armate, descritte come un inferno dove le reclute sono sottoposte a umiliazioni crudeli, senza pietà. Le falsificazioni dei vari graduati sono comportamenti correnti; creazione di false prove e documenti, torture e processi che il più delle volte sono soltanto farse. La cronista dedica spazio al [[Jurij Dmitrievič Budanov|colonnello Budanov]], il quale violenta e uccide una ragazza cecena, e finisce con l'essere assolto. Lo stesso esercito combatte, distrugge, violenta adesso in Ucraina. ([[Bernardo Valli]]) *L'[[Invasione russa dell'Ucraina del 2022|invasione dell'Ucraina]] ha ridato una straordinaria attualità al libro scritto quasi venti anni fa. Dalle prime righe emerge l'esercito russo d'oggi. Non è infatti cambiato. Anna ne fa il ritratto. Non è più quello - benché duro - di [[Vasilij Grossman]], impegnato nella Seconda guerra mondiale e descritto in ''Vita e Destino'' e in ''Stalingrado''. Quello degli anni Quaranta combatteva in patria contro l'invasore. Nella Germania appena occupata i comportamenti poi mutarono. L'esercito impegnato negli anni Duemila in cui Anna compie con onestà il suo lavoro di cronista a Mosca ma in particolare nella Cecenia insubordinata, è un «luogo chiuso, chiuso come una prigione». La vita del soldato semplice è quella di uno schiavo. L'esercito russo, a differenza degli altri, ha un rapporto peculiare con la popolazione. In patria manca qualunque controllo della società civile sull'operato dei militari. Al di là dei muri di una caserma un ufficiale può fare a un soldato quello che vuole, quello che gli passa per la mente. Può trattare come più gli piace un subalterno. ([[Bernardo Valli]]) ==''Diario russo''== ===[[Incipit]]=== Secondo i dati ufficiali del censimento dell'ottobre 2003 la popolazione in Russia ammonta a 145 milioni e 200 mila persone. Siamo il settimo paese più popoloso al mondo. Gli elettori sono 109 milioni. Al momento di dichiarare la propria nazionalità, il 79,8% dei censiti – circa 116 milioni di persone – si è detto «russo». ===Citazioni=== *{{NDR|Sulle [[elezioni parlamentari in Russia del 2003]]}} Stanco delle menzogne e della boria dei democratici, il paese si è arreso in silenzio a Putin e ha votato [[Russia Unita]], partito fantasma il cui unico programma consiste nell'appoggio incondizionato a Putin e il cui unico merito è l'aver riunito sotto la stessa bandiera e a un sol cenno i burocrati patri (ex funzionari sovietici del partito e del Komsomol, ora impiegati nella miriade di enti del nostro paese), che hanno disciplinatamente versato somme ingentissime per le menzogne preelettorali dei «russouniti». (p. 14) *{{NDR|Sulle elezioni parlamentari in Russia del 2003}} La locale commissione elettorale disponeva di una ''hot line'' per raccogliere notizie di irregolarità avvenute durante la campagna elettorale e il voto. Peccato che l'80% delle chiamate non riguardasse la politica, ma fosse un mero ricatto alle autorità cittadine (non c'è che dire, i russi sanno cavalcare l'onda politica per vili scopi privati). Se non mi riparate le tubature dell'acqua, dicevano, non ci vengo, a votare. Sistematemi il riscaldamento... (p. 15) *{{NDR|Sulle elezioni parlamentari in Russia del 2003}} [[Vjačeslav Volodin]], tra i maggiori esponenti di Russia Unita [...] ha stracciato gli avversari con l'82,9% delle preferenze. Un successo inaudito per un politico privo di carisma, che deve la sua notorietà ai farfugliamenti televisivi pro Putin e all'assoluta mancanza di un programma politico concreto. (p. 15) *{{NDR|Sulle elezioni parlamentari in Russia del 2003}} Il parlamento si ritrova privo, o quasi, di coloro che avrebbero potuto promuovere idee democratiche e formare un'opposizione costruttiva, intelligente, al Cremlino.<br>Tuttavia, che i burocrati di Russia Unita abbiano vinto non è ancora il male peggiore. A fine giornata, a computo ultimato o quasi, è stato chiaro che – per la prima volta dalla fine dell'URSS – le simpatie del paese sono andate al nazionalismo estremo e violento, a chi ha promesso pubblicamente di impiccare «tutti i nemici della Russia». (8 dicembre 2003; p. 18) *In un paese corrotto, il mondo degli affari si fa ancora meno scrupoli che là dove la corruzione sta sparendo, o per lo meno è ridotta a un minimo tollerabile e comunque osteggiato dall'opinione pubblica. (8 dicembre 2003; p. 19) *Per i nostri ricchi libertà significa belle vacanze. Più sei ricco e più puoi scordarti Antalya e andartene a Tahiti o ad Acapulco! Tutto qui. I nostri ricchi non ci pensano, alla verità vera. Per buona parte di loro libertà è lusso. E dunque per promuovere i propri interessi sono più utili partiti e movimenti pro Cremlino, molti dei quali corrotti a un livello terra-terra. (8 dicembre 2003; p. 19) *La corruzione è il fondamento della crescita e della baldanza dei liberal-democratici di [[Vladimir Žirinovskij|Žirinovskij]]. È la cosiddetta «opposizione populistica», che in realtà opposizione non è in quanto – nonostante urla e strepiti – sostiene sempre e comunque la linea del Cremlino. (8 dicembre 2003; p. 19) *Il «fattore russo» – e non filooccidentale – è dominante nel nuovo parlamento. Tutti i candidati e i partiti pro Putin vi hanno fatto ampio e proficuo ricorso. Russia Unita, per esempio, ha incoraggiato l'idea di un popolo russo «umiliato e offeso dall'Occidente», sfoderando cioè una propaganda dichiaratamente anticapitalistica e antioccidentale. Il lavaggio televisivo dei cervelli si è servito di parole come «lavoro», «concorrenza» o «iniziativa» solo in senso dispregiativo. Abusando, invece, di formule del tipo «...nell'autentica tradizione russa...». (8 dicembre 2003; p. 20) *{{NDR|Sulle elezioni parlamentari in Russia del 2003}} Il multipartitismo tanto auspicato dai democratici, e che [[Boris Nikolaevič El'cin|El'cin]] si era assunto come missione personale, è fallito. La composizione della Duma esclude qualunque discussione. Anzi, subito dopo le elezioni, lo stesso Putin si è detto soddisfatto che così fosse, comunicando testualmente al paese che il parlamento non è luogo per discutere, ma per legiferare. (8 dicembre 2003; p. 20) *Ho sempre guardato con sospetto a [[Vjačeslav Nikonov|Nikonov]] anche quando era un fervente democratico eltsiniano. C'era qualcosa, in lui, che non mi convinceva, compresi i suoi avi. Il nonno era quel [[Vjačeslav Michajlovič Molotov|Molotov]] – pezzo grosso del tritacarne staliniano – a cui Stalin aveva fatto imprigionare la moglie, «nemica del popolo», costringendo lui a mille salamelecchi. Che Molotov non gli lesinava. So che non è giusto giudicare qualcuno dal suo passato, ma ho sempre intuito in lui un uomo servile, pronto al compromesso e a cambiar bandiera a seconda delle circostanze. Mi sbaglierò, ma non posso farci niente: è un tarlo che ho dentro... (8 dicembre 2003; p. 23) *Nell'era di Putin la democrazia parlamentare è morta. E non perché [[Grigorij Javlinskij|Javlinskij]] è stato battuto. In primo luogo il ramo legislativo e quello esecutivo del potere sono confluiti in un unico assetto, come ha affermato con grande precisione Lilija Ševcova, la nostra migliore politologa. Un ''remake'' del sistema sovietico. Il risultato della fusione è che la Duma è diventata un semplice, scenografico paravento, buono solo a sfornare le decisioni di Putin.<br>In secondo luogo – e motivo principale per cui trattasi non di crisi, ma di morte vera – la gente ha dato il proprio consenso. Nessuno s'è alzato in piedi. Nessuna dimostrazione, niente proteste di massa o azioni di disobbedienza civile. La gente ha «mandato giù il rospo» e ha accettato di viverre non tanto senza Javlinskij, ma senza democrazia. Ha accettato di passare per idiota. (8 dicembre 2003; p. 30) *Il Consiglio della Federazione Russa ha annunciato la data della rielezione di Putin.<br>E lui si è subito dato da fare, attingendo ad anniversari e ricorrenze per presentarsi al paese e al mondo quale unico esperto di ciò che nel tal giorno si celebra. Alla festa degli allevatori è l'allevatore più blasonato. A quella dell'edilizia è il perfetto manovale. Sarà ridicolo, ma si comportava così anche Stalin. (10 dicembre 2003; p. 31) *Putin è un camaleonte. Se gli torna utile sarà dei vostri, altrimenti vi darà battaglia. Sa mettersi nei panni di chiunque, e molti ci cascano. Persino una parte di quegli onestissimi attivisti si è bevuta il suo trasformismo e, nonostante un approccio diametralmente opposto alla realtà, si è sciolta al suo cospetto. (10 dicembre 2003; pp. 34-35) [[File:Интервью Владимира Путина ВГТРК 02.jpeg|thumb|[[Vladimir Solov'ëv (giornalista)|Vladimir Solov'ëv]]]] *{{NDR|Su [[Vladimir Solov'ëv (giornalista)|Vladimir Solov'ëv]]}} Il giornalista spavaldo, ben informato e democratico che [...] aveva attaccato le autorità sull'uso dei gas alla Dubrovka, è diventato un aperto sostenitore di Putin e dello Stato.<br>Com'è potuto succedere? Lo hanno portato al Cremlino e lo hanno riempito di premure. E lui è cambiato. È il solito problema dei russi: la vicinanza al potere li rende meno schizzinosi e più restii a pronunciare la parola «no». E il Cremlino lo sa. Quanti ne ha già addomesticati al silenzio in questo modo! Gli basta stringerseli un po' al petto. I più recalcitranti non si comprano coi soldi, ma accogliendoli tra le braccia del potere. E anche loro sciolgono. (10 dicembre 2003; p. 37) *A sentire i sondaggi, solo il 2% dei russi ha idea di che cosa sia scritto nella [[Costituzione della Federazione Russa|Costituzione]]. Il 45% ha dichiarato che il diritto più importante è quello al lavoro; solo il 6% ha menzionato la libertà di parola quale cardine della propria esistenza. (12 dicembre 2003; p. 40) *Oggi festeggiamo i [[Cekismo|čekisti]]. Gli ottantasei anni di onorato servizio di OGPU-VČK-MGB-KGB-FSB. È la notizia di apertura di tutti i telegiornali. Che orrore. Per di più il tono dei servizi è pacato, come se questa istituzione sporca di sangue non ci fosse costata milioni di vite umane. Ma può essere altrimenti in un paese in cui il capo di Stato dichiara pubblicamente e senza timori di essersi messo «in congedo operato dell'ufficio» per fare il presidente? (19 dicembre 2003; p. 52) *In Russia, oggi, i veri democratici sono quelli che votano «nessuno». È gente che va a votare – dunque cittadini consapevoli –, che pensa, ma è disgustata da chi è al potere. (19 dicembre 2003; p. 54) *È per abitudine che ascolto quel che dice Javlinskij. Gli altri lo ignorano. (24 dicembre 2003; p. 58) *Per il vocabolario di [[Boris Vyačeslavovič Gryzlov|Gryzlov]] «costruttivo» è sinonimo di «senza discussioni». (24 dicembre 2003; p. 59) *«A cuccia» ci è stato detto. Il candidato numero uno sa meglio di chiunque altro che cosa è bene per voi. È talmente arrogante da disprezzare consigli. E nessuno può fargli abbassare la cresta. La Russia non era mai caduta tanto in basso. (26 dicembre 2003; p. 60) [[File:2011-08-23 Владислав Сурков.jpeg|thumb|[[Vladislav Surkov]]]] *{{NDR|Su [[Vladislav Surkov]]}} Uno stratega. Un bugiardo pericoloso. (29 dicembre 2003; p. 61) *L'addio al 2003 è mesto. Le elezioni politiche sono state il trionfo dell'assolutismo di Putin, ma quanto si può andare avanti a costruire imperi? [[Impero]] significa repressioni e, in ultima istanza, stagnazione. Che è giusto dove stiamo andando. Ma chi si opporrà affinché ciò non accada? I russi sono stremati dagli esperimenti di politica economica condotti sulla loro pelle, vogliono vivere meglio ma non vogliono battersi per questo. Aspettano che qualcosa cali loro dall'alto, e se dall'alto li schiacciano, abbassando la testa. La battuta più popolare, su Internet, è «In Russia è sera. I nani hanno ombre di giganti». (31 dicembre 2003; pp. 62-63) *Perché tanta gente fugge dalla Russia? In un anno le richieste di espatrio verso l'Occidente sono aumentate del 56%. La Russia è passata al primo posto nel mondo per numero di cittadini che riparano all'estero (dati dell'Alto Commissariato per i rifugiati delle Nazioni Unite). (31 dicembre 2003; p. 63) *In [[Georgia]] la [[Rivoluzione delle rose]] si è conclusa e [[Mikheil Saak'ashvili|Saakašvili]] festeggia. I risultati parziali gli attribuiscono l'85% dei consensi. I georgiani non dubitano che sarà il loro presidente. La sua vittoria è una sveglia per le altre repubbliche della Confederazione di Stati Indipendenti. E gli astanti lo hanno capito. C'è un limite a tutto, e quando la gente vuole che qualcosa cambi, niente può fermarla. Forse è di questo che hanno paura. (5 gennaio 2004; p. 64) *In Russia il tripudio della beneficenza si è interrotto nel 2002, quando il governo Putin ha abrogato le detrazioni fiscali connesse. Fino a quel momento i nostri orfani avevano ogni ben di Dio e a Natale ricevevano montagne di regali. Ora, invece, i ricchi non portano più doni. Sono i pensionati a regalare agli orfanotrofi vestiti vecchi di vent'anni. O a chiedere che passino a prendersi le loro vecchie pianole, usandoli, cioè, come facchini. Altro che standard americani! In America, la domenica, gli orfani pranzano al ristorante con le famiglie ospiti. E sempre in America c'è un apposito programma statale chiamato «Da' lavoro a un orfano». Noi niente. Anzi, se qualcuno adotta un bambino, viene persino guardato con sospetto. Perché lo fa? Cosa ci guadagna? si chiedono i vicini. Sono gli stessi orfani a preoccuparsi dei propri simili. (6 gennaio 2004; p. 69) *La tragedia della seconda guerra cecena è stata il trampolino di lancio per la carriera di chiunque la combattesse al fianco del presidente. Gli stessi che oggi si fanno carico delle «responsabilità del paese». E quanto più sangue hanno versato, tanto più rapida è stata l'ascesa. (14 gennaio 2004; p. 84) *A Mosca è scoppiato lo scandalo dei nuovi libri di storia. I «vincitori» (Russia Unita) pretendono che Putin vi faccia inserire l'«orgoglio» per la guerra di Finlandia del 1939 e per la collettivizzazione di Stalin. Insistono affinché ai ragazzi venga riproposta la trattazione «sovietica» della seconda guerra mondiale, la «Grande guerra patriottica», vogliono che si studi il ruolo positivo di Stalin. E Putin li accontenta. L<nowiki>'</nowiki>''[[Homo Sovieticus|homo sovieticus]]'' è tornato ad alitarci sul collo. Allo stesso tempo è stato vietato un manuale in cui l'accademico Janov afferma che la Russia minaccia di diventare un paese nazional-socialista con un arsenale atomico. (15 gennaio 2004; p. 88) *La nostra democrazia continua ad agonizzare. Ormai nulla dipende dalla gente. E tutto dipende da Putin. Iperaccentramento del potere più iperabulia dei burocrati. Putin è riuscito a resuscitare un antichissimo modello comportamentale: «aspettiamo il padrone: ci dirà lui cosa fare». E ai russi piace, diciamolo chiaramente. Dunque se la toglierà la maschera. E presto. Non ha motivo di tenersela. (16 gennaio 2004; p. 93) *{{NDR|Su [[Russia Unita]]}} È sempre più evidente che all'interno del partito vige una rigorosa disciplina militare. Nessun deputato può rilasciare interviste o votare di propria iniziativa. A oggi Russia Unita vanta trecentodieci seggi. Grazie ai transfughi. È un continuo presentarsi e giurare fedeltà... (17 gennaio 2004; p. 94) *In occasione dei sessant'anni dalla fine dell'assedio di Leningrado i sopravvissuti ricevono medaglie e sussidi in denaro, dai 450 ai 900 rubli [13-26 euro]. A Pietroburgo, per incassarli, la gente è rimasta in coda per giorni. Sono poveri, i sopravvissuti. Circa trecentomila persone avevano diritto a riscuotere quella miseria. Solo quindicimila ce l'hanno fatta. Le medaglia non sono piaciute affatto, invece. Insieme alla scritta «Abitante nella Leningrado assediata» o «Per la difesa di Leningrado», vi compare la riproduzione della fortezza di San Pietro e Paolo vista da una prospettiva assurda e con sul lungofiume barriere di filo spinato che non si sono mai viste. Alla sovietica.<br>Non vi piace? Chissenefrega. (21 gennaio 2004; p. 96) *[[Dmitrij Nikolaevič Kozak|Kozak]] ha fama di essere la persona più intelligente del governo Putin. Dopo Putin, è ovvio. (4 febbraio 2004; p. 101) *C'è gente carica di esplosivo che gira indisturbata per Mosca. L'FSB e la polizia hanno poteri eccezionali, inauditi, ma che fanno?<br>Intanto i russi continuano a sostenere Putin. Nonostante le decine di attentati kamikaze dell'ultimo anno, nessuno pensa che sia il caso di cambiare la nostra politica in Cecenia. (6 febbraio; p. 110) *In che cosa consiste la campagna elettorale del presidente? Su che cosa si concentra? Su niente. I pretendenti non hanno premura di candidarsi. I candidati non hanno premura di diventare presidenti. E nessuno – pretendenti, candidati e sostenitori – si lamenta. Intanto il candidato numero uno non si preoccupa di combattere, vincere e convincere. (6 febbraio 2004; p. 112) *Noi russi amiamo pensare che tutti congiurino contro di noi, ma è soprattutto l'indolenza che abbiamo nel DNA. Non finiamo mai quel che cominciamo. Lasciamo tutto al caso. (7 febbraio 2004; p. 113) [[File:Putin Patrushev.jpg|thumb|[[Nikolaj Patrušev]] e [[Vladimir Putin]]]] *Putin non ha sollevato dall'incarico il direttore dell'FSB, [[Nikolaj Patrušev|Patrušev]]. È un suo carissimo amico. Quanti altri attentati, quante altre vite ci vorranno perché capisca che un amico non è necessariamente un bravo professionista? (7 febbraio 2004; p. 114) *Ventimila ragazzi di Pietroburgo appartengono a formazioni giovanili fasciste o razziste non autorizzate. Gli skinhead pietroburghesi sono tra i più attivi del paese. Non fanno che picchiare azerbajdžani, cinesi, africani... A tutt'oggi nessuno è mai stato condannato. Perché nella polizia il razzismo è una tara diffusa. Basta spegnere il registratore per sentirli dire che le capiscono, le teste rasate, perché quei «negri lì»... Il fascismo è di moda, fra i tutori dell'ordine. (10 febbraio 2004; p. 119) *Perché nessuno ha ancora rivendicato l'esplosione del 6 febbraio? I casi sono due. O c'entrano i servizi speciali, che l'hanno ideata affidando l'esecuzione a non so e non importa chi. Oppure è stato qualche «cane sciolto», terroristi che volevano vendicare la morte dei loro cari, l'onore ferito o la patria offesa. Le due teorie sono una più ripugnante e avvilente dell'altra. (11 febbraio 2004; pp. 123-124) *Perché in Russia è così facile liquidare l'opposizione democratica? Perché è così facile annullarla quale fattore della vita politica reale? Non è merito di un antagonista troppo forte (ma da tenere comunque in conto). È colpa di un'opposizione inconsistente, poco determinata e poco onesta. (12 febbraio 2004; p. 124) *[[Boris Abramovič Berezovskij|Berezovskij]] è un giocatore, non un combattente. E non combatte nemmeno chi sta al suo fianco. Nemcov giochicchia, mentre Javlinskij fa sempre e solo l'offeso. (12 febbraio 2004; p. 124) *Oggi sono quindici anni che ci siamo ritirati dall'Afghanistan. Il 1989 sarà anche finita la [[Guerra in Afghanistan (1979-1989)|guerra afghana]], ma è soprattutto iniziato il terrorismo. In Afghanistan abbiamo gettato le basi del suo sviluppo futuro. Come gli americani con [[Osama bin Laden|Bin Laden]]. E se Bin Laden è quel che è, lo dobbiamo allo stato in cui abbiamo lasciato l'Afghanistan quindici anni fa. (15 febbraio 2004; p. 132) *[[Michail Efimovič Fradkov|Fredkov]] è un mero esecutore sempre pronto a obbedire alle richieste del partito. E basta. (5 marzo 2004; p. 142) [[File:Zyazikov Murat Magometovitch ex-president of Ingushetia republic of Russia (cropped).jpg|thumb|[[Murat Magometovič Zjazikov]]]] *Mi chiedo [...] perché [[Murat Magometovič Zjazikov|Zjazikov]] (e Putin con lui, dato che Zjazikov è solo un suo clone) non riesca a fare niente di buono. Come democrazia comanda. Come la gente comanda. Perché devono sempre mentire, ricorrere a mille espedienti, sostenere funzionari corrotti, sfuggire la gente, nascondersi, avere paura del proprio popolo e, in fin dei conti, non rispettarlo?<br>L'errore strategico è che questa gente non era preparata al ruolo che ricopre. Sono presidenti per caso, alla sovietica. Il partito chiama e i giovani comunisti rispondono. Sono sicura che apprezzino molto il fatto di essere presidenti, questo sì, ma una volta spentasi l'eco delle fanfare, di cerimonie di insediamento e feste connesse, e iniziata una routine a base di programmazione economica, acquedotti, strade, terroristi, guerre e ladrocini, si scopre che non sanno fare altro che aggrottare le sopracciglia in espressioni torve o fingersi Talleyrand, tacendo per buona parte del tempo, vedendo nemici ovunque, in agguato dietro a ogni cespuglio, e attribuendo loro i propri fiaschi. (5 aprile 2004; p. 160) *È una vecchia, deplorabile abitudine sovietica: stattene buono, non muovere un dito e aspetta che dall'alto cali una vita migliore.<br>Siamo fatti così. (5 aprile 2004; p. 162) *Un tale sistema – giudici corrotti, elezioni falsate, presidenti che se ne fregano spudoratamente dei cittadini – può esistere solo se la gente non protesta. È su questo che conta il Cremlino: oggi come oggi (è tutta qui, la «genialità» di mister Surkov) ciò che non deve mai mancare in Russia è l'apatia, radicata nella convinzione quasi unanime che il potere «sistemerà» comunque tutto a proprio vantaggio. Elezioni comprese. E più si vota, più la gente se ne convince. Più se ne convince, più se ne frega di tutto e di tutti. Più se ne frega, più è indifesa e muta. Più è indifesa, più il potere se ne approfitta. Non solo in materia di elezioni, ma anche nella vita di tutti i giorni. È un circolo vizioso. Ma pare che alla maggioranza il vizio non dispiaccia. La gente ha un fremito solo e soltanto quando è coinvolta in prima persona. (5 aprile 2004; p. 163) *[...] di notte a [[Mosca (Russia)|Mosca]] non si può fare niente. Le televisioni non trasmettono, i giornalisti delle agenzie di stampa sono tornati a casa. I tutori dell'ordine hanno spento i cellulari e dormono. È un periodo morto che può diventare mortifero. Ammazza e ruba quanto vuoi, tanto nessun generale si muoverà prima dell'alba. (21-22 giugno 2004; p. 182) *I nostri soldati muoiono per le ragioni più diverse: l'[[Forze terrestri russe|esercito]] è terreno fertile per la morte. Puoi desiderare ardentemente di fare il militare, puoi partire anche prima del tempo [...], ma non servirà a salvarti la pelle. Si troveranno comunque dei bastardi a cui non piaci tu, non piace quanto sei alto o non piacciono i tuoi piedi grandi o piccoli. E addio per sempre. (9 luglio 2004; pp. 188-189) *L'idea dell'oligarchia di Stato è un parto di Putin e di una ristretta cerchia di persone attorno a lui. Il concetto è il seguente: le entrate principali della Russia si devono all'esportazione di materie prime, dunque lo Stato deve averne il controllo totale. E nella mente di Putin e della sua amministrazione, lo Stato sono loro. Dunque loro devono controllare il grosso delle entrate, perché sono i più intelligenti e sanno meglio di chiunque altro di che cosa ha bisogno la gente e come gestire i flussi di capitale provenienti dal commercio delle materie prime. [...] Non c'è bisogno di dire che sul trono dei supermonopoli siedono ex čekisti (KGB) diventati oligarchi. Putin si fida esclusivamente di loro (sarà perché vengono dallo stesso mazzo?) e della loro capacità di capire che cosa serva ai russi. Per l'amministrazione del presidente ciò significa che soltanto loro sanno distribuire «equamente» il sovraprofitto delle materie prime. Tradotto: tutto deve passare per le loro mani. (27 luglio 2004; p. 198) *Migliaia di persone vengono umiliate e maltrattate, e nessuno fiata. Quello che si spaccia per un popolo eletto da Dio e che di Dio è latore, un popolo che si crede una superpotenza (ed è stuzzicando questi sentimenti che Putin ha portato avanti la sua politica), si è rivelato fatto di omuncoli, sottoproletari, filistei corrotti, spregevoli borghesucci dissoluti che non vedono oltre il proprio naso. Che si oppongono e dissentono solo di fronte a un piatto vuoto o perché lo Stato ha tolto LORO qualcosa. Perché se la togliesse al vicino, non starebbero certo a sindacare. (27 luglio 2004; p. 201) *Un atteggiamento tipicamente russo. Non guardare in faccia la realtà per non preoccuparsi, per non pensare al peggio, alla tempesta che incombe. Non analizzare la realtà, non entrarci nemmeno in contatto. Fino al primo colpo. Fino al primo orrore. (2 agosto 2004; p. 207) *È allarmante che alcuni attivisti ritengano che Putin sia mal consigliato, che non sappia le cose. Insomma, lo zar è buono, i cattivi sono i bojari. La solita vecchia solfa russa. (9 agosto 2004; pp. 208-209) *Queste sono le nostre regole. Se non sei cittadino russo addio pensione, anche se te la saresti guadagnata lavorando tutta la vita per l'URSS. (9 agosto 2004; p. 212) *Putin scimmiotta Bush in modo ridicolo: Cremlino e Casa Bianca fianco a fianco nella lotta al terrorismo internazionale... Ma finisce qui. I nostri capi copiano solo quel che può tornare utile, quel che può dar loro lustro. Il resto lo facciamo alla russa: mandiamo a morire i nostri ragazzi, li seppelliamo in pompa magna, li copriamo di onorificenze, poi li dimentichiamo. Non onoriamo mai i nostri debiti. È una nostra prerogativa. Putin non ha mai pensato – o per lo meno non l'ha mai detto apertamente – di dover rispondere di coloro che hanno pagato con la vita la sua decisione di iniziare la seconda guerra cecena. (9 agosto 2004; p. 213) *Quante altre tombe ci vorranno? Quanti altri storpi senza braccia e senza gambe? Perché per ogni morto o invalido che si aggiunge, la seconda guerra cecena scarica sullo Stato una responsabilità a cui esso non è più in grado di far fronte. Non avendo ancora finito di gestire le precedenti. E allora, come un qualunque bancarottiere, lo Stato comincia a non pagare i debiti, cancellandone ogni traccia con mille sotterfugi, come nel caso della maledetta «riforma federale dei sussidi sociali». Che toglie agli invalidi, ai «ceceni» o alle madri dei caduti, quel poco con cui li ripagava del proprio azzardo nel Caucaso. (9 agosto 2004; p. 215) *Tipico dei russi. Per firmare una protesta c'è sempre tempo. Per protestare in prima persona non ce n'è mai. (9 agosto 2004; p. 216) *{{NDR|Su [[Ramzan Kadyrov]]}} È privo della benché minima istruzione, Però ha i gradi di capitano di polizia, che non si sa come gli siano stati conferiti, non essendo Ramzan né poliziotto, né diplomatico (requisito necessario per i graduati). Inoltre, pur essendo capitano è autorizzato a comandare colonnelli e generali. E quelli gli obbediscono. Perché? Perché sanno che è il favorito di Putin. (29 agosto 2004; pp. 216-217) *Gli uomini di Kadyrov partecipano agli scontri a fuoco come se fossero soldati del ministero della Difesa. Arrestano e interrogano come se fossero uomini del ministero degli Interni. E torturano come banditi nelle cantine di Centoroj che hanno adibito a prigioni.<br>Ma non c'è procuratore che intervenga. Nessuno fiata. Nessuno si immischia. A Centoraj la legge non vale. Così ha deciso Putin: le leggi degli altri non valgono per Ramzan, a cui tutto è permesso e che ha metodi suoi per combattere i terroristi. (29 agosto 2004; p. 217) *Di fatto Ramzan non combatte un bel niente: ruba e ricatta, e lo fa passare per «lotta al terrorismo». (29 agosto 2004; p. 218) *{{NDR|Sulla [[strage di Beslan]]}} La censura e l'autocensura dei mass media sono ai massimi storici, il che aumenta le possibilità che centinaia di adulti e bambini nella scuola occupata vengano uccisi. (1 settembre 2004; p. 227) *Ormai è una prassi consolidata: i favori di Putin traviano le persone e le rendono incivili. Kadyrov senior era crudele, ma il figlio [...] lo ha surclassato. A suo tempo il poliziotto ferroviario [[Alu Alchanov|Alchanov]] era una brava persona, come ricorda che l'ha conosciuto. Adesso è un mostro. Pare che [[Sergej Abramov (politico)|Abramov]] venga da una buona famiglia, che fosse una persona modesta e istruita. Ma quel che il Cremlino tocca diventa merda. (13 settembre 2004; pp. 233-234) *Una delle cause della profonda depressione sociale russa è il cinismo bieco della realtà che ci viene offerta. E i russi non sanno reagire al cinismo, si rinchiudono nel proprio guscio, abbassano ogni difesa, perdono la favela, si bloccano.<br>Putin lo sa. E sfrutta il cinismo quale efficacissima leva antirivoluzionaria. (13 settembre 2004; p. 234) *Putin ha detto di aver abolito l'elezione diretta dei governatori per l'incombente minaccia terroristica. Usare l'incubo di Beslan per questioni di bassa politica è troppo persino per un cinico come lui...<br>Ma la gente l'ha bevuta. (13 settembre 2004; pp. 234-235) *Il potere di Putin si regge sulla mancanza di alternative alla sua persona, in un entourage che lui stesso ha voluto scialbo e anonimo. Non ha nessuno accanto, è la «solitudine del leader», come la definiscono i suoi fan... Nella sua squadra nessuno potrebbe sostituirlo in caso di emergenza: né [[Igor' Sečin|Sečin]] [...], né [[Dmitrij Medvedev|Medvedev]] [...], né il primo ministro Fradkov, né Gryzlov [...], né Mironov [...]. Sono pesci piccoli con il complesso di Napoleone. E nemmeno tutti quanti. (27 settembre 2004; pp. 237-238) *Alchanov ha mostrato a tutta la Cecenia che ha una gran paura di morire. Dunque come politico è finito. D'ora in avanti nessuno lo terrà più in considerazione. (5 ottobre 2004; p. 239) *L'esercito rimane un posto in cui qualunque persona normale ha paura di finire. Oggi come oggi è un luogo di morte per i giovani, altro che dovere verso la patria. In Russia la chiamata alla leva cade nel mese di ottobre. E la verità è che ogni anno in ottobre migliaia di famiglie si danno alla macchia. Per sopravvivere. Per mantenere una propria dignità. (7 ottobre 2004; p. 246) *Non solo Ramzan è privo del benché minimo barlume di attività cerebrale, ma è soprattutto uomo di guerra e di terrore. Senza i quali, e senza il caos che lo accompagna, non ha niente da fare. L'illegalità è il suo pane. (20 ottobre 2004; p. 247) *{{NDR|Sulla [[crisi del teatro Dubrovka]]}} Nei due anni successivi all'attacco con i gas il potere non ha avuto alcuna pietà per le vittime. L'indagine è degenerata in un'azione politica mirata a scagionare i colpevoli, e in ultima istanza è stata insabbiata. Le vittime della tragedia, si sostiene ufficiosamente, sono morte a causa degli innumerevoli disturbi legati alla disidratazione e allo stress, e solo in minima parte per effetto di una «sostanza chimica non identificata».<br>In due anni non sono riusciti a identificarla. (26 ottobre 2004; p. 252) *Non voglio rivoluzioni, è ovvio, non le auguro né al mio paese né a me stessa. Le nostre rivoluzioni finiscono sempre male, non sono mai rivoluzioni di velluto o di rose. A noi toccano sempre le spine. Però non posso nemmeno tollerare altri decenni di inverno politico. Vorrei tanto poter vivere. E vorrei tanto che i nostri figli fossero liberi. E che libero nascessero i nostri nipoti. (26 ottobre 2004; p. 254) *Ma il paese capisce che ora, sotto il nostro naso, questo «1937 alla cecena» sta degenerando in un 1937 di tutta la Russia? Con o senza dimostrazioni attorno al nuovo monumento alle isole Solovki? Perché oggi come oggi ognuno di noi può uscire a comprare il pane e non tornare più. O può ricomparire una ventina d'anni dopo. Come in Cecenia, dove prima di andare al mercato ci si è abituati a dire addio alle persone più care. Non si può mai sapere, in zona di «operazioni antiterrorismo». (29 ottobre 2004; p. 258) *Il Consiglio Federale ha comprovato la revoca dell'elezione diretta dei governatori.<br>La gente tace. Dunque se lo merita. (3 novembre 2004; p. 258) *Ci hanno sempre detto che in politica quel che conta è il cervello, che un bravo politico è un politico scaltro. S'è scoperto che non è vero. Cervello e scaltrezza non suscitano in noi alcuna reazione. Né lo fa un cuore duro. Siamo così, noi. Noi seguiamo la passione sostenuta da una mente lucida e onesta. Mai l'inverso. (6 novembre; p. 264) *La gente non si fida più di niente e di nessuno. E il potere non se la passa granché bene. Se [[Mustafa Batdyyev|Batdyev]] venisse deposto, potrebbe esserci una reazione a catena. Il successivo potrebbe essere Murat Zjazikov, presidente dell'Inguscezia, noto codardo nonché generale dell'FSB, che per quest'ultimo requisito gode dei favori di Putin. Se cercassero di occupargli l'ufficio, Zjazikov scapperebbe a gambe levate come una donnicciola. (11 novembre 2004; p. 266) *Gli uomini scelti e controllati dal Cremlino non sanno governare e non sanno assumersi le proprie responsabilità. Fuggono al primo segnale di pericolo. (11 novembre 2004; p. 266) *Dissidenti e democratici hanno ingannato la gente troppo a lungo, facendole credere che El'cin fosse democratico fino al midollo. E ci avevano creduto in molti. Poi, però, la verità era venuta a galla, e la favoletta di El'cin aveva screditare i democratici. Che sono diventati «merdocratici» non solo per i comunisti e gli stalinisti più accessi, ma anche per buona parte della popolazione. «Democratico» è diventato un insulto. Perché gli unici risultati che hanno ottenuto sono stati un'inflazione da record, i risparmi sovietici andati in fumo, la guerra in Cecenia, la crisi economica. (12 dicembre 2004; pp. 280-281) *Ripensiamo all'elezione di El'cin, nel 1996. Non è stato votato perché era intelligente o per il suo programma di sviluppo del paese, ma perché era il male minore. Per paura che tornassero i comunisti. E per eleggerlo sono stati stanziati fondi statali e mobilitate tutte le televisioni di Stato, trasformate nel suo staff elettorale. (12 dicembre 2004; p. 281) *{{NDR|Sulla [[rivoluzione arancione]]}} Quanto accaduto in Ucraina in coda al 2004 ha segnato la fine della Grande Depressione politica russa: è storia. L'opinione pubblica si è risvegliata dal torpore e ha invidiato con tutte le forze la piazza di Kiev, Majdan Nezaležnosti [piazza dell'Indipendenza]. «Perché non facciamo come loro, accidenti?» ci si ripeteva l'un l'altro. «Siamo così simili, eppure...». (Gennaio 2005; p. 285) *La riforma dei sussidi statali è la goccia che ha fatto traboccare il vaso della sfiducia e della diffidenza (verso il governo, il presidente e i deputati) di tutti coloro ai quali certi benefici erano dovuti da un potere che aveva spezzato la loro vita sul nascere. Digerire anche quest'ultima porcheria, dicono molti «ceceni», sarà davvero difficile. (Gennaio 2005; p. 292) *La selezione naturale pilotata dallo Stato riguarda i reduci, ma anche le famiglie dei militari caduti. La legge del più forte esclude anche loro. Che sono deboli, vulnerabili, sfortunati, e non possono sperare di sopravvivere con le loro sole forze. O i reduci della seconda guerra mondiale, vecchi e malati. Sono stati forti, a tempo debito, ma la loro forza è acqua passata. Ora possono soltanto sperare di ottenere l'attenzione dello Stato. E di gioire se non viene meno.<br>Invece succede l'esatto contrario: con le nuove leggi i genitori dei «ceceni» caduti e i reduci della seconda guerra mondiale, come tutti gli altri vecchi, diventano sempre più poveri, mentre le casse dello Stato continuano a rimpinguarsi. (Gennaio 2005; pp. 295-296) *{{NDR|Su [[Vladimir Žirinovskij]]}} [...] furbo giullare della politica che ha saputo arricchirsi cavalcando la nostalgia dei più poveri per la cara, vecchia Unione Sovietica. (Gennaio 2005; p. 296) *Un paese che non si cura dei propri cittadini e li spedisce in guerra è destinato a morire per mano di chi voleva mandare a morte. E quanto più un paese è demoralizzato, tanto più si rivolge all'estremismo pseudopatriottico. (Gennaio 2005; p. 299) *{{NDR|Su [[Aslan Maschadov]]}} Non è un segreto che il suo nome induca molti a una semplice alzata di spalle. Maschadov chi? C'è ancora qualcuno che gli obbedisce? È tutto un bluff, lui, i suoi ordini... (14 gennaio 2005; p. 301) *Maschadov è alla macchia più macchia che ci sia, sono anni che non accetta di parlare con i giornalisti, temendo di finire come [[Aḥmad Shāh Masʿūd|Achmed-shah Masud]], il leone del Panshir, fatto saltare in aria da giornalisti assoldati all'occorrenza. (14 gennaio 2005; p. 301) *E ci spacciamo per [[superpotenza]]? Una superpotenza non approfitta di coloro che difendono i suoi interessi per poi dimenticarsene. Chi lo fa è letame, scarto di lavorazione e non legno massello. (15 gennaio 2005; p. 303) *Per i russi la speranza è sempre l'ultima a morire. Siamo stati educati a vivere di sogni e a rincorrerli. (28 gennaio 2005; p. 314) *L'islamofobia ha generato le repressioni contro l'Islam, l'Islam ha risposto dandosi alla macchia. È chiaro a tutti che urge un accordo con i musulmani, ma nessuno dei nostri è disposto a fare il primo passo. Si preferisce la via sovietica: se non puoi eliminare il Corano, almeno controllalo, fa' che non ci siano ''jamaat'' e se, con venti milioni di musulmani, i muftì e gli emiri sono inevitabili, che almeno siano «buoni». Quanto agli altri: via, rifiutàti. Sappiate come regolarvi. (2 febbraio 2005; p. 320) *Le persecuzioni ai leader ufficiosi {{NDR|islamici}} rinfocolano le passioni dei giovani credenti. E la passione più forte è il rifiuto dello Stato-persecutore. Oggi le comunità musulmane sono sistemi sempre più chiusi al mondo esterno e che il mondo esterno fa sempre più fatica a comprendere. Ci sbattono la porta in faccia. (2 febbraio 2005; p. 322) *I «[[Naši|nostri]]» sono quelli a favore della «nostra democrazia», della «democrazia per tradizione». Gli «altrui» sono i nemici, i fan delle democrazie all'europea e dei loro valori. (23 febbraio 2005; p. 328) *{{NDR|Su [[Naši]]}} Va detto che non ci vorrà molto perché la gente li ribattezzi «nascisti», amalgamandoli con i nazisti. Ed è vero, perché i «nascisti» si comportano da nazisti. Sono aggressivi, arrabbiati, attaccabrighe. L'amministrazione vi ha radunato gli ultrà degli stadi (i più cattivi, tra l'altro, quelli con la fedina penale sporca), i sostenitori dello Spartak e del CSKA. (23 febbraio 2005; p. 328) *La riconquista delle libertà democratiche perdute è solo affar nostro, dipende dalle qualità del nostro popolo e non può essere frutto di pressioni esterne. (24 febbraio 2005; p. 329) *È colpa della miseria se non siamo in grado di lottare per la democrazia. Finché non avremo tutti la pancia piena (e non l'abbiamo), la democrazia ce la possiamo scordare. D'altro canto, però, è difficile riempirsi la pancia in un sistema sociale non democratico. Ma nessuno lo capisce. (26 febbraio 2005; p. 330) *Maschadov era pressoché l'unico che riusciva a trattenere – a stento, con le ultime forze che gli restavano – gli estremisti più radicali, convinti che la Russia vada combattuta con ogni possibile mezzo, compresa Beslan. (8 marzo 2005; p. 332) *{{NDR|Su [[Šamil' Salmanovič Basaev]]}} Sarà lui il nuovo «Maschadov», ma sempre solo tra virgolette. Perché se Maschadov si batteva per avere un posto al tavolo dei negoziati, Basaev se lo conquisterà da solo, quel posto. E senza nemmeno negoziare. (8 marzo 2005; p. 332) *Siamo fatti così. Sappiamo per cosa si deve lottare, ma non abbiamo la tenacia per farlo. Siamo inerti e apatici, le braccia ci cadono ancor prima di averle alzate. Passiamo la vita ad aspettare che quel che vogliamo ci piova dall'alto. (25 marzo 2005; p. 341) *Le [[Rivoluzione|rivoluzioni]] scoppiano dove si ruba. (28 marzo 2005; p. 347) *Tenete conto che la minuscola Inguscezia è persino più piccola della limitrofa Cecenia. Ma in un anno e mezzo Zjazikov e i suoi hanno già sottratto milioni di rubli... Come ci sono riusciti? (28 marzo 2005; p. 348) *{{NDR|[[Nikolaj Ivanovič Ryžkov]]}} Per quanto intelligente, ha poco carisma. Purtroppo. (23-24 aprile 2005; p. 354) [[File:Путин В.В. и Дзасохов А.С.jpg|thumb|[[Aleksandr Dzasochov]] e [[Vladimir Putin]]]] *Il presidente [[Aleksandr Dzasochov]] – che nessuno più sopporta e su cui grava la responsabilità di Beslan e della morte di centinaia di adulti e bambini – è stato fatto senatore e membro del Consiglio Federale (mentre invece sarebbe dovuto finire sotto processo... Ma sono cose che Putin ha in serbo per gli uomini «altrui», non per i propri).<br>Al suo posto Putin ha eletto [[Tajmuraz Mamsurov|Tejmuraz Mamsurov]] (altra nomina «antiterroristica»). Mamsurov era a capo del parlamento dell'Ossezia del Nord, due dei suoi figli erano nella scuola di Beslan, ma si sono salvati. Lui, però, ha sempre giustificato le scelte delle autorità.<br>Accomodandosi sul trono, Mamsurov si è così pronunciato di fronte ai deputati del parlamento: «Cercherò di meritarmi la fiducia del presidente».<br>Di quella del popolo non si preoccupa nessuno. (7 giugno 2005; p. 371) *Se il Cremlino riuscisse a vedere anche solo mezzo centimetro oltre il proprio naso, o se almeno leggesse qualche buon libro, saprebbe che non è il caso di ridurre i giovani come pentole a pressione tappate. È pericoloso, molto pericoloso. (30 giugno 2005; p. 384) *Cosa succede ai russi? Per gioire delle disgrazie altrui basta tanto così. Per la bontà, invece, non c'è mai tempo. Mentre il mondo intero ci ritiene un popolo buono e giusto. Io non lo credo affatto. (7 luglio 2005; p. 391) *Perché una superpotenza non può avere vedove di Eroi ridotte in miseria. (12 luglio 2005; p. 401) *Per legge le vedove degli Eroi non hanno alcuna integrazione pensionistica. È uno dei modi in cui uno Stato corrotto fino al midollo e con funzionari ricchi sfondati fa economia sui fondi di bilancio. Il sussidio statale alle vedove degli Eroi è tale che è meglio non farci conto, rifiutarlo e preferirgli la normale pensione di anzianità. (12 luglio 2005; p. 401) *Nemmeno gli Eroi che scioperano rimpiangono il proprio passato. I rimpianti sono per il presente, mentre per il futuro c'è soltanto paura. (12 luglio 2005; p. 405) *La nostra non è una società. È un'accolta di cellule di cemento non collegate tra loro. In una c'è un Eroe. In un'altra un sostenitore di Jabloko. In una terza [[Gennadij Zjuganov|Zjuganov]], il leader dei comunisti. Eccetera eccetera. Insieme, a migliaia, potrebbero formare un popolo. Invece sono impermeabili ai sentimenti. Quando una sta male, si strugge perché nessuno le offre una spalla su cui piangere. E se proprio le altre cellule le rivolgono un pensiero, è solo superficiale. Ci pensano qualche attimo in più solo quando anche loro si ritrovano a stare malissimo.<br>Il potere mira a rendere le cellule ancora più impermeabili, a separare le persone, ad aizzarle le une contro le altre: ''divide et impera''... E la gente lascia fare. Questo è il problema. Ecco perché la rivoluzione russa è tremenda quando scoppia: le cellule si disgregano solo quando il livello delle emozioni negative diventa intollerabile. (12 luglio 2005; pp. 405-406) *C'è chi ci definisce una società con milioni di schiavi e una manciata di padroni, sostenendo che così sarà nei secoli dei secoli: nella «Russia libera» la schiavitù sarà sempre attuale. (13 luglio 2005; p. 410) *I russi si svegliano solamente quando li toccano sul vivo. E il vivo è il portafoglio, per esempio. Ma prima?<br>No, pare proprio che la passione rivoluzionaria si accenda solo grazie ai soldi. (15 luglio 2005; p. 411) *Così funziona la dottrina giudiziaria in Russia. Sei un criminale comune? Prego, sei libero. Sei un politico? Per te ci sono catene, gabbie e galera. Il potere è amico dei criminali comuni. E distrugge qualunque cosa abbia un vago sentore politico. Punta sui criminali per mantenersi al potere. Le parole non contano. A parole Putin è bravissimo, cita continuamente la Costituzione. (28 luglio 2005; p. 439) *La distinzione criminali buoni-politici cattivi ha radici storiche profonde nella nostra giustizia e nella nostra politica. Non è facile sradicarla. Ma rassegnarsi alla sua esistenza è una viltà. (28 luglio 2005; p. 440) *È assai raro che qualcuno acconsenta e testimoniare contro la malavita organizzata; la vendetta può essere efferata e la protezione inesistente, perché la corruzione – che con Putin è ancora più brutale – protegge solo chi paga. E se non paghi, addio. (12 agosto 2005; p. 452) *Putin e i suoi combattono la corruzione solo per gettare una cortina di fumo, solo per i media. In realtà la corruzione è un vantaggio, ha una grossa funzione didattica. Finché resiste e fiorisce rigogliosa, nessuno oserà fiatare. Finché i tribunali sono manovrabili su entrambi i fronti – criminalità e politica – il potere non ha nulla da temere. (12 agosto 2005; pp. 455-456) *Nel carattere della maggior parte dei russi è insito il desiderio di passare inosservati, cosa quanto mai evidente negli ultimi tempi. Di non finire nel campo visivo degli organi di repressione. Di restare nell'ombra. Che cosa fare nell'ombra, poi, dipende dall'indole di ognuno. Molti ci restano sempre e comunque. Certo, desideriamo anche migliorarci, ma la voglia d'ombra è molto più forte. Soprattutto dopo quanto è successo anche solo nel XX secolo. (12 agosto 2005; p. 457) *I poveri della sinistra sono il potenziale rivoluzionario della Russia. Il ceto medio non la fa, la rivoluzione. Il ceto medio fatica a testa bassa per raggiungere uno stile di vita borghese che non può permettersi. (16 agosto 2005; p. 459) *La domanda resta aperta: da dove arriverà la morte per il regime? Come crollerà? L'opposizione è troppo debole per abbatterlo e non ha la passione necessaria per farlo. Ancor più impossibile è che lo rovesci una protesta dal basso. (18 agosto 2005; p. 460) *Un'eventualità è che, se Putin insiste a creare un sistema neosovietico, il collasso possa venire da un'economia inefficiente. Com'è noto, il marchio dell'amministrazione Putin è la nascita di un capitalismo di Stato, di un'oligarchia di burocrati fedeli (per buona parte ex uomini dell'amministrazione e vicepremier) chiamati a controllare direttamente i maggiori flussi di denaro. Per riportare nel grembo dello Stato (deprivatizzandoli o statalizzandoli) i bocconi più ghiotti e trasformarli in gruppi finanziario-industriali o holding. (18 agosto 2005; p. 460) *La realtà russa è questa: so tutto, capisco tutto, io per prima non credo che quel che faccio sia giusto, però lo faccio lo stesso... La nostra è una società in cui ognuno ha dentro di sé due morali che si escludono a vicenda. Su questo si basa il regime di Putin, che fiorisce rigoglioso senza che nessuno gli si opponga seriamente. (19 agosto 2005; p. 468) *Sono state rese note le statistiche ufficiali. Il 58% dei russi è convinto che «la Russia debba essere soltanto dei russi». Alla domanda: Cosa farebbe se disponesse di una somma ingente di denaro, sempre il 58% ha risposto che comprerebbe una casa all'estero e se ne andrebbe.<br>È una sentenza di condanna per la Russia libera e per il partito omonimo. Credo io. E la risposta alla domanda sul perché non riusciamo a fare la rivoluzione.<br>Perché non vogliamo. Preferiamo fuggire e aspettare che la faccia qualcun altro al posto nostro. (21 agosto 2005; p. 470) *«Per combattere il terrorismo» ora Putin nomina personalmente i governatori, ha abolito l'elezione diretta dei capi delle repubbliche. Nomina coloro di cui «si fida personalmente» (come ha annunciato in via ufficiale), non coloro di cui si fida la gente. Nell'anno seguìto alla tragedia di Beslan la legislazione elettorale – sempre e solo «per combattere il terrorismo» – è stata modificata così che alla Duma non si possono più eleggere deputati indipendenti ma solo affiliati ai partiti maggiori. Un ''remake'' sovietico. (24 agosto 2005; p. 475) *È evidente che Mamsurov non alzerà mai barricate contro Putin per strappargli la verità sull'attentato. Sarebbe un suicidio politico. (31 agosto 2005; p. 482) *Se fossimo la Spagna – dove c'è un Comitato delle madri che hanno perso i figli nell'attentato alla stazione madrilena di Atocha –, il 2 settembre avremmo formato una catena umana dalla statale per Kiev fino al Cremlino, lungo il percorso che dall'aeroporto conduce al palazzo di Putin. E saremmo rimasti lì, in silenzio, solo perché vedessero che eravamo con loro. E ci saremmo rimasti tutto il tempo necessario, fino a che quelle madri non fossero tornate a Vnukovo. Non ci sarebbe stato bisogno di parlare; sarebbe bastato che ci vedessero...<br>Ma non c'è stata nessuna catena umana...<br>Se fossimo l'America – dove c'è un Comitato delle madri che hanno perso i figli alle Torri Gemelle –, l'ordine dei giornalisti (unioni e sindacati della stampa) avrebbe dimostrato per tutto il 1° settembre pretendendo la diretta televisiva a reti unificate dell'incontro tra le madri e il presidente. Perché tutto il paese sapesse che cosa si erano detti. Perché tutto il paese deve sapere che cosa chiedono da una parte e che cosa promettono dall'altra.<br>Ma noi non siamo l'America e non siamo la Spagna. Noi mandiamo giù l'edizione serale del TG e le notizie di NTV e poi ce ne andiamo tranquilli e sereni a dormire. Dimenticandoci delle donne in nero fino alla puntata seguente del serial «Madri di Beslan». (31 agosto 2005; p. 485) *Se mai faremo la rivoluzione, sarà una rivoluzione rossa. Perché i comunisti sono i più «democratici» del paese. E perché il rosso è il colore del sangue. (31 agosto 2005; p. 487) *Vedo tutto, io. È questo, il mio problema. Vedo le cose belle e vedo le brutte. Vedo che le persone vogliono cambiare la propria vita per il meglio ma che non sono in grado di farlo, e che per darsi un contegno continuano a mentire a se stesse per prime, concentrandosi sulle cose positive e facendo finta che le negative non esistano. (p. 489) ===[[Explicit]]=== Se qualcuno ha la forza di godersi la previsione «ottimistica», faccia pure. È certamente la via più semplice. Ma è anche una condanna a morte per i nostri nipoti. ==''Per questo''== ===[[Incipit]]=== «Mattaccino», da «matto», è una vecchia parola per dire pagliaccio. Solo più precisa. Il mattaccino si presentava sulla pista del circo e doveva far ridere. Il suo compito era divertire, sempre e comunque. Perché se non riusciva a strappare qualche risata al pubblico dei suoi padroni e veniva fischiato, lo sbattevano fuori seduta stante.<br>Mattaccini sono quasi tutti i giornalisti russi dell'ultima generazione e i mass media odierni. Un bel circo di mattaccini e buffoni. Il loro compito è divertire il pubblico, e se proprio devono scrivere di cose serie, l'argomento è uno solo: com'è bella la «verticale del potere» in tutte le sue ipostasi. ===Citazioni=== *[[Ramzan Kadyrov]] {{NDR|è}} il favorito ceceno del presidente Putin, da lui nominato premier chiudendo entrambi gli occhi sul fatto che è un idiota senza cervello, senza istruzione e senza dote alcuna, al di fuori di una spiccata predisposizione al crimine e al ladrocinio. (26 ottobre 2006; p. 18) *Ho scritto ciò di cui sono stata testimone. E basta. Sorvolo espressamente sulle altre «gioie» della strada che mi sono scelta. Il veleno nel tè. Gli arresti. Le lettere minatorie. Le minacce via internet e le telefonate in cui mi avvertono che mi faranno fuori. Quisquilie. L'importante è avere l'opportunità di fare qualcosa di necessario. Descrivere la vita, parlare con chi ogni giorno viene a cercarmi in redazione e che non saprebbe a chi altro rivolgersi. Dalle autorità ricevono solo porte in faccia: per l'ideologia al potere le loro disgrazie non esistono, di conseguenza neanche la storia delle loro sventure può trovare spazio sulle pagine dei giornali. (26 ottobre 2006; pp. 19-20) *Odio i quadri che raffigurano grandi scene di guerra. Nella vita ciò che conta sono i dettagli. Sono loro la cartina di tornasole della nostra umanità. La [[tragedia]] di un singolo uomo e quella di un intero popolo dovrebbero scatenare la stessa reazione. Non è il numero a fare la differenza. (31 gennaio 2000; p. 36) *In Cecenia si usa così: il dolore non si nasconde, si insegna a essere coraggiosi anche quando a doverlo imparare per il resto della vita è una bambina. (31 gennaio 2000; p. 38) *«Perché ti preoccupi per certa gente?» mi chiedono sempre i militari quando cerco di capire chi risponderà con protesi e cure ai misfatti compiuti contro la popolazione civile. «Non sono esseri umani, sono bestie. E le bestie figliano altre bestie...» (31 gennaio 2000; p. 41) *Quando quest'incubo è cominciato, in settembre, nei recessi della coscienza ci restava un filo di speranza: forse avrebbero davvero catturato i terroristi evitando di usare le armi contro i civili... Non è stato così. Non è stato affatto così. È evidente, ormai: il loro unico obiettivo era il [[genocidio]]. E il genocidio di un popolo porta al genocidio di un altro popolo: è un assioma confermato dai secoli e da generazioni di occupanti e occupati. Per un impero totalitario come quello che si va costruendo sotto i nostri occhi le spedizioni punitive sono la norma, l'essenza. Oggi sulla ghigliottina ci finisce Tizio, domani Caio, dopodomani tocca alla piccola Liana. Poi verrà il nostro turno. Poco ma sicuro. (31 gennaio 2000; p. 42) *Se ci si trova a parlare del perché si combatte in Cecenia, la maggioranza dirà che è per il petrolio. Lo confermano anche i sondaggi. Sua maestà imperiale l'Oleodotto ceceno e le Loro Altezze imperiali i Pozzi petroliferi manovrano a proprio piacimento la vita di centinaia di migliaia di persone da una decina d'anni, ormai. Se hai un pezzo, in Cecenia hai sempre ragione. Chi ha combattuto con Dudaev ha ricevuto in dono i pozzi di Dudaev. Chi ha giurato fedeltà a Maschadov s'è visto offrire i pozzi di Maschadov. E chi combatte adesso? (31 luglio 2000; p. 44) *Qual è la differenza fra le torture inflitte ai soldati e ai ceceni? I soldati vengono torturati perché imparino a fare i soldati, i ceceni vengono uccisi perché un bravo ceceno è un ceceno morto. Una battuta che chiunque abbia avuto a che fare con i militari in Caucaso ha sentito ripetere. (12 marzo 2001; p. 54) *Il riscatto è il fondamento della guerra in corso; ormai potrebbe entrare a pieno diritto nei regolamenti militari. In una Cecenia che pretendevamo di liberare da schiavitù e sequestri, ora «pagano» tutti. Chi sta sotto a chi sta sopra. I soldati semplici agli ufficiali. I ceceni ai soldati e agli ufficiali. Questa guerra ha un ostinato retrogusto di compravendita, a qualunque livello. Se all'inizio del conflitto erano i ceceni ricchi a pagare i russi (perché «sbagliassero bersaglio» e non colpissero le loro case, per passare i posti di blocco, per raggiungere gli ospedali dopo il coprifuoco e via dicendo), col tempo il sistema ha preso piede anche negli scambi fra militari. Poteva essere altrimenti? La [[ruggine]] fa danno perché non resta in superficie, ma corrode in profondità. Oggi i soldati pagano per una maggiore indulgenza o per evitare i turni di guardia. Ma al peggio non c'è mai fine... (12 marzo 2001; p. 55) *Quando procura e tribunali non servono la legge e non mirano a punire i colpevoli, ma lavorano su mandato politico e per una contabilità antiterroristica che aggrada dal Cremlino, i processi spuntano come funghi. (12 ottobre 2006; p. 93) *Dopo ogni viaggio in Cecenia ho nuovi indirizzi a cui spedire telegrammi che dicono più o meno: «XY, sua zia (zio, sorella, madre...) è viva e si trova a Groznyj. Vive in condizioni tremende. La prego di contattare con urgenza la redazione...». La conseguenza è che ora ho una «mia» mappa della Russia, una mappa di cuori vuoti. Perché so dove abitano coloro che hanno abbandonato i propri cari alla disperazione. È una mappa scritta col sangue, con le vite di altri esseri umani, e nessuno può negarlo: molti dei vecchi che a un anno dall'attacco erano ancora vivi, poi si sono spenti senza una risposta... (3 settembre 2001; pp. 123-124) *Tra le montagne del Dagestan la casa è un feticcio, non averne una è la sventura più grande, e un uomo che non ha dove far vivere moglie e figli non è un uomo. (6 settembre 1999; p. 130) *La tragedia del Dagestan ci ha mostrato per l'ennesima volta che la gente comune è trenta volte più onesta e migliore di chi ha in mano le redini del potere... (6 settembre 1999; p. 135) *Nessuna organizzazione in difesa dei diritti umani della capitale (né quelle, potentissime, di assistenza ai profughi) si è data il disturbo di aiutare questi disgraziati come aveva fatto durante la guerra in Cecenia. Oggi come oggi in Dagestan si aiutano soltanto fra di loro, e le conseguenze possono essere nefaste. (6 settembre 1999; p. 135) *Nei sette mesi e mezzo di questa guerra la Russia è diventata un paese che se ne frega altamente delle sofferenze del prossimo, se il prossimo suddetto non appartiene all'etnia che gli sta più a cuore. Per questo la posizione dei rifiugiati – per buona parte ceceni – non solo non è migliorata, ma è persino peggiorata negli ultimi tempi. Nelle tendopoli, in fattorie tirate su per metà, in pollai e garage distrutti, nelle guardiole dei cimiteri o nelle cabine dei trasformatori, nei reparti di quelle che erano delle fabbriche o nelle cantine dell'Inguscezia e della Cecenia, ovunque ci si possa infilare per trovare scampo alle bombe, con l'arrivo della primavera non ci sono persone sane. E non ci sono nemmeno denaro, cibo e speranze. (10 aprile 2000; p. 137) *Come si fa a vivere se un potere bugiardo – con la convivenza di cittadini indifferenti o pusillanimi – ha deciso che devi morire? Le strade sono due. La prima è incrociare le braccia e lasciarsi andare. L'hanno scelta in molti, e per tutto l'inverno e tutta la primavera la gente è morta, nei campi profughi. La seconda è tirare avanti nonostante tutto e tutti, nei modi più impensabili. (10 aprile 2000; p. 141) *Ogni epoca ha i suoi cosiddetti nei. Quello di Brežnev era il cinismo. Con El'tsin sono stati lo scaricabarile e un piglia piglia diffuso. Quella di Putin è un'epoca di vigliacchi. (13 settembre 2004; p. 156) *In questi due anni di governo [[Murat Magometovič Zjazikov|Zjazikov]] i servizi segreti si sono scatenati, infischiandosene della Costituzione; l'FSB e gli squadroni della morte continuano a sequestrare le persone, spingono i giovani sulle montagne e fanno sì che il numero degli attentati terroristici cresca vertiginosamente. E cosa fa Zjiazikov? Questo fantoccio a capo della commissione antiterrorismo inguscia? Continua a sedere sulla sua poltrona, da bravo – imperturbabile – uomo del KGB. (13 settembre 2004; pp. 156-157) *La notte in cui decine di suoi connazionali sono morti, Zjazikov è rimasto rintanato in una cantina in attesa dell'epilogo, salvando così la propria altopapaveresca vita. Non si discute: un presidente è persona importante e preziosa. Ma non più di chiunque altro... (13 settembre 2004; p. 157) *Belve feroci rivestono di mine dei bambini e pretendono che la guerra in Cecenia abbia fine. Zjazikov, Alchanov e Kadyrov – i responsabili dell'attività antiterroristica sul territorio, coloro che avevano garantito a Putin: «''no pasaran''» – avrebbero dovuto essere dentro la scuola dal 1° settembre (così come Maschadov, nel cui nome quelle belve agivano) a fare di tutto per convincere le belve che avevano allevato a rilasciare i bambini (senza sconti alla propria incolumità), per poi – solo poi – capire chi aveva ragione e chi torto.<br>E invece? Nessuno di loro – Zjazikov, Alchanov, Kadyrov, Maschadov – si è fatto vedere. Hanno avuto paura, hanno stimato che la loro vita valesse più di quella di centinaia di bambini. Nella mia mente banditi e vigliacchi si equivalgono. Per ciò a cui hanno portato le azioni degli uni e degli altri. (13 settembre 2004; pp. 157-158) *Nonostante buona parte dei ceceni non lo rispetti, è necessario trattare con Maschadov. È imprescendibile. Perché? Per dargli modo di scusarsi con il suo popolo e di scegliere se andarsene o rispondere di fronte alla legge dell'accaduto. Ed è importante non tanto per Maschadov, ma per coloro che – a suo tempo – lo hanno eletto. Per molti sarà una specie di punto di partenza di un reale processo politico verso la normalizzazione. (13 settembre 2004; p. 161) *Oggi come oggi Aslan Maschadov è un uomo virtuale. C'è e non c'è. La società non lo vede e non lo sente da un pezzo. Perciò quando il presidente dell'Ičkerija indipendente si mostra e dice qualcosa, la maggioranza non gradisce. [...] Oggi è un vecchio ufficiale stanco, stremato e costretto alle corde, che molto capisce ma poco può fare. È tagliato fuori da una piena informazione sui fatti e le sue deduzioni sono approssimative. Cerca di mantenere un ruolo nella storia del suo popolo ma – tragicamente – non sa come fare. È in fuga. Da se stesso. (28 maggio 2001; p. 164) *Dato che nessuno sa dove sia la tomba di [[Džochar Dudaev|Dudaev]] e nessuno l'ha mai visto cadavere, a tutt'oggi in Cecenia trovi chi ti dice che Džochar Dudaev è vivo e tornerà «al momento opportuno», o che è vivo ma ha tolto il disturbo d'accordo con le forze speciali, oppure che è morto, ma non per colpa del famoso razzo... (13 luglio 2006; p. 195) *Una delle componenti essenziali della politica russa nel Caucaso è la vendetta di sangue. Un uso che è ben lungi dall'essere dimenticato nella società cecena e che a tutt'oggi ha un ruolo stabilizzante. Non tutti i criminali sono anche assassini, ma chi è colpevole di una morte che non gli è stata perdonata ha i giorni contati. L'unica via di scampo è la fuga. Nei periodi in cui lo Stato era più debole, costoro si riunivano in bande e premevano sui propri persecutori da una posizione di forza. (28 settembre 2006; p. 198) *Viene da pensare che la vera sostanza della cecenizzazione sia questa, che sin dall'inizio si volessero mettere i ceceni gli uni contro gli altri per evitare che le faide interne si sopissero, per esasperarle al limite della guerra civile. E se la via politica è questa, la scelta migliore è affidarsi a coloro che, una volta commesso un crimine, sono in grado di reiterarlo senza problemi. Nulla viene fatto per fermare le faide, che possono durare anni, decenni, e che legano questa gente al potere centrale più di qualunque ideologia condivisa. (28 settembre 2006; p. 200) *La cecenizzazione non è un passaggio di poteri alla popolazione locale, ma la promozione, la legittimazione di chi è disposto a partecipare a spedizioni punitive contro i propri compatrioti. La cecenizzazione mira a prolungare ed estendere la guerra. Il risultato di questo tipo di politica è che l'originario genocidio della popolazione indigena per mano russa è rimpiazzato, oggi dal regime di terrore instaurato dalle bande criminali (o paracriminali) che godono dell'appoggio di Mosca e obbediscono alle sue direttive. (28 settembre 2006; p. 201) *{{NDR|Su [[Achmat Kadyrov]]}} Non esce mai. Né serve a nulla fargli domande di carattere economico. Non sa rispondere nemmeno alle più elementari, tipo quante imprese ci sono in Cecenia e quante di esse sono ancora funzionanti. La politica di Kadyrov è fatta di grida, di odio per Maschadov, di voglia di dimostrargli che è più bravo di lui e chi gli ha portato via i migliori comandanti. E della fatale assenza di idee su quello che più conta: come riportare a una vita pacifica la sua repubblica. (24 luglio 2000; p. 215) *{{NDR|Sui [[Kadyrovcy]]}} Da principio le cose sembravano partite bene, dato che gli uomini incaricati di salvaguardare l'incolumità di Kadyrov erano stati scelti soprattutto fra i suoi parenti. Ma poi tutto è cambiato, degenerando in una miscela esplosiva fra la guardia zarista e l'NKVD-KGB sovietico... Dio solo sa che cosa ne è uscito. (16 settembre 2002; p. 218) *Com'è noto, una delle tragedie peggiori di quei luoghi è che la gente sparisce. In massa. A oggi gli scomparsi sono quasi tremila; nessuno è in grado di stabilirne il numero preciso... Sono i parenti a cercare i propri cari sopra e sotto terra, a chiedere notizie agli «amici» (i ceceni) e ai «nemici» (russi)... Quando la guerra finirà – e lo dico senza esitazioni – se vorrete dei bravi detective cercateli fra i parenti dei rapiti. (16 settembre 2002; p. 218) *Mi è capitato più volte di parlare della banda di Kadyrov con i funzionari della procura cecena. Erano perfettamente al corrente dei fatti e, com'è ovvio, avevano provato a contrastare un tale arbitrio. Quegli stessi funzionari, tuttavia, mi hanno confermato che la guardia del presidente può agire come fa solo perché in sostanza, dati i suoi intrallazzi con le autorità russe, Kadyrov è al di là della legge. (16 settembre 2002; p. 221) *L'ex muftì smania per essere eletto «a suffragio universale»: costi quel che costi, vuole essere come Maschadov, pretende la sua stessa legittimità d'azione. Perché al momento Kadyrov è, sì, a capo della Cecenia, ma esclusivamente per nomina putiniana. Ha poco potere, Kadyrov, mentre lo vorrebbe tutto, e tutto per sé. Una follia sfrenata che non lascia spazio al buonsenso. (23 settembre 2002; pp. 222-223) *Agli uomini di Kadyrov tutto è permesso, anche di violare consuetudini e tradizioni. Vivono come se ogni giorno fosse l'ultimo. Disprezzando le leggi, scritte e non scritte. Se Ramzan vuole un pezzo di terra a Gudermes per piazzarci, mettiamo, una pompa di benzina, se la prende e basta... Senza nemmeno farlo presente – per continuare l'esempio – al ministero dell'Istruzione, legittimo proprietario dell'istituto magistrale che c'è sopra... E al momento Gudermes non ha più un istituto magistrale, ma ha il distributore di benzina di Ramzan: «Leader», si chiama... In questo caso c'entrano gli affari, i soldi... Ma col sangue, coi fiumi di sangue che colano dalle mani degli uomini di Kadyrov, funziona allo stesso modo. (16 giugno 2003; p. 233) *In Cecenia lo sanno tutti: se ti vuoi vendicare, fatti assumere da Ramzan. Ti arruolano, ti mettono in mano un'arma e benedicono la tua vendetta: è questo il loro mestiere. Perché lo fanno? Per rafforzare il proprio potere: quando non hai autorità, l'unico cemento in grado di tenere insieme il piedistallo del trono sono sangue e paura... (16 giugno 2003; p. 234) *Perché la criminalità – feccia priva di confini nazionali – si sente tanto a proprio agio in Cecenia e fuori? Non sarà perché fa affidamento sulle nostre – radicatissime – baruffe interetniche, su fortissimi umori anticaucasici a Mosca e (per converso) antirussi nel Caucaso che logorano il cuore di milioni di persone? Perché è la furia razzista a far chiudere gli occhi a buona parte di noi, è l'odio a tapparci le orecchie... (25 ottobre 1999; p. 265) *Il ventesimo secolo sovietico irrompe a passo deciso nel ventunesimo secolo russo. Addio signore e signori – è durata poco. Bentornati compagni. (5 febbraio 2001; p. 274) *Nel nostro paese i casi di cosiddetto «terrorismo internazionale» si sfornano come ciambelle: più sono, meglio è, è questo il principio, e chi se ne importa se alla fine dei conti non si capisce chi ha ragione a chi ha torto... (8 settembre 2005; p. 275) *Due anni e mezzo fa l'espressione «palestinizzazione del conflitto ceceno» – coniata dal nostro giornale – aveva suscitato violente reazioni di protesta anche fra chi, in Russia, era ancora in grado di pensare con la propria testa.<br>Oggi la palestinizzazione è compiuta. Ci manca ancora un [[Yasser Arafat|Arafat]]. E Basaev non aspira a diventarlo. Ma forse siamo noi a non sapere che già esiste: siamo abituati a rifiutare ciò che, molto più semplicemente, non vogliamo sapere... (20 ottobre 2005; p. 341) *Le possibilità sono due. Due sole.<br>La prima. Renderci finalmente conto che la violenza esasperata, il sangue, le vittime, i rapiti e gli umiliati non fanno che aumentare il numero di coloro che vorranno vendetta a ogni costo. E che per vendicarsi saranno disposti a morire.<br>E poiché sarà una guerra che non si combatterà sul campo di battaglia, ma accanto a noi, e di cui noi – io e voi – saremo parte integrante nonostante non ci abbiamo nulla a che spartire, dobbiamo essere pronti a un nuovo ''Nord-Ost'', dobbiamo abituarci a non sentirci al sicuro da nessuna parte, per strada come a casa nostra. Perché chi viene messo alle corde troverà metodi sempre più astuti per vendicarsi.<br>La seconda. Difficile, complessa, ma con qualche speranza di miglioramento: è tempo di parlare con chi è appeso all'ultimo filo del suo potere, ossia con Maschadov. Altrimenti le uniche trattative a cui siamo condannati sono quelle ''à la «Nord-Ost»'', dettate dalla disperazione. In cui la posta in gioco è la vita di persone innocenti. (28 ottobre 2002; pp. 373-374) *Nel paese (il nostro) del capitalismo trionfante tutto si paga. Secondo le norme vigenti, un militare in cura in un ospedale non militare deve pagare ogni giorno di ricovero a prezzo pieno. Un soldato non ha diritti, dunque. Non è un cittadino come gli altri. (30 gennaio 2006; p. 432) *Oggi come oggi il problema principale delle organizzazioni che in Russia difendono i diritti umani non è di ricevere sovvenzioni da elementi sgraditi al Cremlino, e non è nemmeno la legge sulle onlus che pretende una contabilità precisissima e mira al controllo della società civile. Il problema vero è che solo un cinque-dieci per cento della popolazione è in grado di battersi per i propri diritti.<br>Me ne accorgo continuamente. C'è gente che si presenta in redazione (o scrive) e ci spiega di avere pensato che esagerassimo, con le nostre storie. Per questo non avevano mai manifestato. Leggevano e basta. Poi, però, era capitato a loro, avevano finalmente capito e adeso avevano BISOGNO D'AIUTO.<br>Il nostro è il regno dell'eccezione: di una società eccezionalmente meschina. Del vuoto assoluto, purché non ci tocchino il portafogli. Per questo i vertici possono agire indisturbati. Non ce l'abbiamo, noi, un re che si cuce una stella di David sul petto per solidarietà con i suoi sudditi. E non abbiamo nemmeno le migliaia di sudditi che si ribellano grazie al suo gesto. (4 maggio 2006; p. 457) *Una politica che umilia e distrugge prospera solo se alimentata dal [[menefreghismo]]. (4 maggio 2006; p. 458) *Alziamo la voce solo quando siamo noi a stare male, per questo la macchina dello Stato ci chiede sempre e solo rassegnazione e ubbidienza. E nella stragrande maggioranza dei casi le ottiene. (27 febbraio 2006; p. 480) *Le madri di figli gravemente malati sono una categoria a parte dei nostri compatrioti. Di norma non lavorano, non possono. E hanno già venduto tutto ciò che possedevano. La loro vita dipende solo da Sua Maestà l'«elenco»: l'elenco dei medicinali gratuiti che spettano agli invalidi. Che cambia periodicamente: ogni tanto ne depennano uno. E loro, le madri, sono sempre sul ci va là, in attesa di una tragedia incombente. Perché in caso di cancellazione dalla lista dovranno trovare i soldi per comprare i medicinali a mezzo prezzo... (31 luglio 2006; p. 483) *Da noi funziona così. Da una parte ci sono progetti nazionali strabilianti, dall'altra la realtà della nostra sanità pubblica, dove puoi sperare di sopravvivere solo se hai dei parenti o – soprattutto – una madre. Altrimenti sei spacciato. Eppure non siamo cattiva gente, siamo anche capaci di cedere la nostra camicia al prossima. Ma non sempre.<br>Perciò se ti capita un qualche guaio serio, è meglio crepare. (31 luglio 2006; p. 485) *L'Europa non desidera battersi contro la guerra in Cecenia e ha un suo doppio metro nell'intendere i diritti umani. Uno – distillato, bello, decoroso, civile e comprensibile – è per se stessa. L'altro – non troppo pulito e non troppo distillato – per la Russia, dove la democrazia ha solo un decennio di vita. Per la Cecenia, poi, l'enclave in rivolta, c'è il vuoto, il metro scompare del tutto. Di fatto l'Europa si è rassegnata all'esistenza di un territorio in cui si può fare ciò che si vuole impunemente. E la guerra che vi si combatte non sembra toccare gli europei. Niente proteste, niente boicottaggi nei confronti dei leader russi e – inconcepibile riguardo al resto d'Europa – tolleranza per omicidi, linciaggi, persecuzioni e, soprattutto, per la sanzione della responsabilità collettiva di un gruppo etnico rispetto a quanto compiuto da alcuni suoi membri... (16 agosto 2001; pp. 493-494) *Un singolo individuo con qualche problema mentale aveva deciso che il suo popolo era forte e altri un po' meno, per non parlare di altri ancora che, invece, meritavano di essere sterminati... Non è la stessa cosa, direte voi. Perché ogni tanto il Cremlino concede onorificenze e medaglie anche ai ceceni e ne ammette qualcuno in posti di spicco...<br>Lo faceva anche Hitler. Era una cortina di fumo per l'Europa. Anche Hitler aveva «ebrei buoni» e «zingari onesti», e persino qualche «slavo civilizzato»... Per non dare troppi pensieri all'Europa, per non spaventarla troppo, e l'Europa l'ha bevuta... E chi ha rimesso molte vite di uomini, donne e bambini caduti per mano dei «grandi di questo mondo»... (16 agosto 2001; p. 494) *L'''alma mater'' politica di [[Lionel Jospin|Jospin]] è il trockismo estremo. Per quasi vent'anni della sua età matura (dai trenta ai cinquanta) ha fatto parte di una setta politica trockista clandestina che aveva per capisaldi: rivoluzione permanente, uguaglianza per tutti, togliere ai ricchi per dare ai poveri. Oggi, in piena campagna elettorale, Jospin cerca in ogni modo di prendere le distanze da quegli anni, e quando gli chiedono del suo passato mente, dice che è una falsità, che il nome sulla lista è di suo fratello... (15 aprile 2002; p. 502) *Se esistesse un Guinness dei primati per esperti di demagogia, il record assoluto spetterebbe sicuramente a Jospin. (15 aprile 2002; p. 504) [[File:Mikhail Saakashvili, Davos (cropped).jpg|thumb|[[Mikheil Saak'ashvili]]]] *[[Mikheil Saak'ashvili|Saakašvili]] è un bravo ragazzo. Per di più è anche bello ed è il pupillo dei giornalisti di mezzo mondo. E Putin ha fatto sparire da un pezzo tutti i belli, bravi e simpatici-ai-giornalisti. (p. 510) *La Georgia di Saakašvili è l'anti-Bisanzio. L'anti-burocrazia. L'anti-gerarchia. L'anti-colonia che nega l'esistenza della metropoli. Mentre il Cremlino è l'esatto contrario. Una Bisanzio neosovietica. Ultragerarchizzata. Con nostalgie imperialiste che veleggiano molto concretamente verso la sottomissione e l'annessione delle colonie (l'ultimo esempio: un regalo da ottocento milioni di dollari in tasse a Ucraina e Bielorussia per ringraziarle della «collaborazione»). Una politica fatta di provocazioni. (p. 511) *{{NDR|Su Mikheil Saak'ashvili}} Mi è parso innamorato del suo popolo. Mi ha parlato della recente morte dei sedici militari georgiani come di una catastrofe. [...] Sono uscita sbalordita... Sbalordita dal contrasto: da noi possono morire sedicimila senza che nulla induca il presidente a mettere in salvo gli altri... E non è una questione di proporzioni: la colpa non è dei milioni di russi, ma dei milligrammi di coscienza di chi ci governa. E l'amore di Saakašvili per la sua gente è anche il problema principale di Putin, che si è messo in testa di ricostruire l'impero e non si cura di quante vite potrà costargli. Perché se mira all'impero, le colonie devono abbassare la cresta. E chi non è con noi è contro di noi... È questo il motivo – irrazionale – del pugno di ferro che il Cremlino usa con Tbilisi. (20 settembre 2004; p. 513) *{{NDR|Sull'Ossezia del Sud e l'Abcasia}} Che se ne fa, il Cremlino, di questi «buchi neri»? Gli servono per uso interno, prima di tutto. Per scaricare senza grossi problemi il denaro sporco, per i piani più loschi. Perché in Russia ci si batte solo a parole affinché la legge trionfi. La realtà è fatta di una politica di sostegno a territori che possono essere utilizzati in qualunque momento come luogo dove riversare – o pompare – ingenti somme di denaro sporco. Zone per operazioni e incarichi segreti dove non c'è bisogno di rendere conto a nessuno o di fermare chissà quali scartoffie. (20 settembre 2004; p. 514) *La politica russa è, come sempre, una politica di fondi neri. Senza i quali nulla si crea e nulla si distrugge. Il denaro sporco è il principio secondo il quale si formano tutti i rami del nostro sistema di potere. Che per sopravvivere non ha bisogno di ordine e di norme ben delineate, ma di un caos fomentato artificialmente. (20 settembre 2004; p. 514) *Il gioco dei nostri leader russi esige che il presidente filo-occidentale Saakašvili, che guarda agli Stati Uniti e risponde a furia di «fuck you» alle velleità imperialiste della Russia, venga severamente punito a suon di bombe. La conseguenza è che noi russi perdiamo un buon vicino, la Georgia. Giorno dopo giorno, ora dopo ora. Mentre ci interesserebbe mantenere rapporti cordiali. (20 settembre 2004; p. 515) ===[[Explicit]]=== Un ultimo appunto. Sull'amore. Nel ventunesimo secolo le persone intelligenti non costringono i propri concittadini a un bagno di sangue. È quando non si vuole bene alla propria gente che cominciano le disgrazie.<br>Peccato che, come sempre, il potere sia in mano ai mediocri, mediocri cronici.<br>{{destra|20 settembre 2004}} ==''Proibito parlare''== ===[[Incipit]]=== <br>{{destra|''5 febbraio 2004''}}<br>Esattamente quattro anni fa, il 5 febbraio del 2000, alla vigilia del primo mandato del presidente Putin, nel villaggio ceceno di Novye Aldy è avvenuta un'esecuzione di massa: in poche ore, i soldati federali appartenenti al ministero della Difesa e a quello degli Affari interni hanno barbaramente ucciso cinquantacinque persone. Civili pacifici, per lo più anziani. Questa carneficina è stata la pagina più tragica della seconda guerra cecena. Eppure, nessuno ha pagato per quel che è successo. L'inchiesta, alla cui apertura si è giunti a stento, è stata messa a tacere. Gli assassini sono ancora in libertà. I testimoni rimasti vivi per miracolo e le famiglie delle vittime sono oggetto di intimidazioni e soprusi. La società civile tace. ===Citazioni=== *I federali di solito non consegnano i corpi; i ''[[kadyrovcy]]'', invece, conoscendo le rigide regole cecene secondo le quali la colpa degli assassini si moltiplica se non si riconsegna almeno il corpo, cercano di lasciare i cadaveri "in luoghi visibili". Così le famiglie si convincono che se hanno gettato il loro caro da qualche parte, si tratta di ''kadyrovcy''. È questo il nuovo tipo di sequestro "alla cecena". (16 febbraio 2004; p. 19) *Uno degli stereotipi più tenaci della seconda guerra cecena è che i profughi siano dei nemici. Non persone costrette ad abitare nelle tende invece che al caldo nelle proprie case bombardate. Non individui privati dei propri diritti. Non colpevoli senza colpa.<br>Semplicemente nemici, che devono essere annientati. Come parte degli uomini di Maschadov e gli altri complici del "terrorismo internazionale", contro il quale Putin ha lottato, lotta e continuerà a lottare per i prossimi quattro anni. A sentire i militari e i funzionari, i profughi si ostinerebbero a non voler tornare in Cecenia soltanto per poter continuare a manifestare lo scontento nei confronti della politica di Putin davanti ai giornalisti e alle organizzazioni straniere per i diritti umani, che hanno meno difficoltà a entrare in Inguscezia che nella zona proibita cecena.<br>Così è nata l'ideologia sul problema profughi, che ora ha raggiunto la sua apoteosi: sconfiggerli a ogni costo. Nessuna trattativa o comprensione. Basta tagliare acqua e gas, e rimandarli là dove ci sono guerra e rastrellamenti. Non vi siete sottomessi, prendetevela con voi stessi. Non si fanno complimenti con il nemico. (16 febbraio 2004; p. 31) *Il carro della repressione avanza veloce sulla nostra terra. Da un lato spazza via tutto ciò che incontra sul proprio cammino, dall'altro crea opposizione. Come per dispetto. Ma contro chi? Solamente contro i profughi? Contro tutti noi. Nella storia i bambini delle riserve non hanno mai perdonato la loro infanzia umiliante ai bambini vissuti nel tepore di una casa. (16 febbraio 2004; pp. 31-32) *Una volta restituito ai parenti il corpo di Timur, è venuto fuori che i segni di un'acuta insufficienza cardiaca in realtà erano: ossa di gambe e braccia rotte, ferite di coltello su tutto il corpo, numerose bruciature di sigaretta sulla pelle, segni di numerosi morsi di cani, dita di mani e piedi schiacciate e tumefatte, unghie strappate, orecchie forate in più punti, un buco nel fegato, ossa temporali frantumate, zona inguinale violacea, la parte bassa della schiena nera per le percosse... [...] Aminat ha richiesto una perizia medica. Gliel'hanno negata, rifilandole in cambio i risultati della perizia ufficiale del medico legale, secondo la quale la morte era avvenuta per arresto cardiaco e sul corpo non c'era "nemmeno un graffio". (5 luglio 2004; pp. 56-57) *Una linea politica umiliante e spietata, dura a morire, trova terreno fertile solo fra le fila ben nutrite dei menefreghisti. (4 maggio 2006; p. 108) *Non si può negare che [[Ramzan Kadyrov|Kadyrov]] figlio abbia talento: ha imparato subito dai suoi compagni di Mosca, presidente della Federazione Russa compreso. Quel che conta non è fare qualcosa, ma dire che l'hai fatto: ecco la lezione più importante che gli hanno insegnato. (5 giugno 2006; p. 110) *Non c'è nulla di peggio del destino di un [[mezzosangue]] in tempo di guerra, soprattutto se il tuo sangue appartiene a entrambe le fazioni che si contrappongono. Per sopravvivere devi dimostrare qualcosa in più. (17 agosto 2006; pp. 125-126) *Il mondo teme una reazione nucleare incontrollata, io temo l'odio. Si accumula sempre di più ed è fuori controllo. Il mondo, per lo meno, ha escogitato su quali leve giocare per avere la meglio sui capi dell'Irak e della Corea del Nord, ma nessuno potrà mai scoprire i percorsi della vendetta personale. Davanti a questo il mondo è del tutto indifeso. (11 settembre 2006; p. 131) *Ogni violenza porta a conseguenze pesantissime. Chi è veramente colpevole ha sempre la possibilità di riscattarsi denunciando di essere stato sottoposto a un giudizio parziale e non ci sarà modo di farlo stare al suo posto... Chi è condannato ingiustamente, invece, impazzisce. (11 settembre 2006; p. 135) *{{NDR|Sulla [[crisi del teatro Dubrovka]]}} Gli ultimi giorni sono passati nel delirio più completo. Mosca seppellisce gli ostaggi. Oggi, ieri, domani. È insopportabile... I defunti hanno volti tranquilli, per nulla deformati dalla morte, come se fossero addormentati; in effetti li hanno addormentati: la nostra nazione ha soltanto calcolato male la dose... (4 novembre 2002; p. 141) *{{NDR|Sulla crisi del teatro Dubrovka}} Non mi è assolutamente piaciuto il comportamento tenuto dalla maggior parte dei ceceni importanti in quelle cinquantasette ore, quando tutto era appeso a un filo, l'intero Dubrovka poteva saltare per aria da un momeno all'altro, e una loro parola agli uomini guidati da [[Movsar Baraev|Baraev]] il giovane poteva avere un peso maggiore che quella di chiunque altro. Io, almeno, ne ero convinta. Ma quelle parole non sono arrivate. Non è successo nulla. Hanno deluso le aspettative. E ora questo appartiene alla storia. (4 novembre 2002; p. 145) *{{NDR|Sulla crisi del teatro Dubrovka}} I terroristi avevano invitato Kadyrov – tra tutti i possibili negoziatori proprio lui, il capo della Cecenia, il prescelto di Putin – e in cambio avrebbero ridato la libertà a cinquanta ostaggi. Ma Kadyrov non ci è andato, spiegando in seguito che non lo «avevano avvertito»... (4 novembre 2002; p. 146) *Ormai sono rimasti in pochi a dubitare che il paese sia cambiato dopo l'attentato terroristico del 23 ottobre scorso a Mosca. Sono diversi l'ideologia, lo spirito e i nostri umori. Molti ex putiniani convinti hanno cominciato a chiedersi: ma avrà senso la politica di terra bruciata che il presidente porta avanti nel Caucaso? Una parte dell'opinione pubblica, invece, ha radicalizzato le proprie posizioni antimusulmane. (13 febbraio 2003; p. 162) *Dall'inizio della guerra molti uomini in Cecenia si sono sentiti delle nullità. Erano oggetto di umiliazioni, offese, vessazioni e, cosa ancor più importante, si riconoscevano incapaci di cambiare il corso delle cose. Erano le donne ad andare ai posti di blocco, al mercato, ai cancelli delle postazioni militari; loro a recarsi a riprendere gli uomini arrestati illegalmente, a nasconderli con il proprio corpo sugli autobus... La maggior parte degli uomini, invece, rimaneva a casa perché bastava aprissero bocca e li portavano via. Di conseguenza restavano loro solo due soluzioni: impugnare le armi in montagna, e così realizzarsi, anche se per l'ultima volta, o seppellirsi tra quattro mura, tra la cucina e una baracca, maledicendo la propria debolezza e aspettando il prossimo "rastrellamento", senza mai spogliarsi, neanche di notte. (13 febbraio 2003; p. 168) *La Russia è un paese di gente particolare: siamo temprati come nessuno nella lotta contro un potere che ci calpesta di continuo. Ma ogni tanto, quando le forze per lottare si esauriscono, il potere ne approfitta e ti divora. (11 agosto 2003; p. 173) *In molti certificati di morte non sono indicati né il luogo né l'ora del decesso, e neppure se abbiano ricevuto soccorso medico. Inoltre, spesso le cause del decesso riportate ufficialmente sono al limite dell'inverosimile. Come si può credere che alcuni ostaggi siano morti per l'aggravarsi di malattie croniche preesistenti, quando le famiglie sostengono che non ne fossero per niente affetti?<br>Il gas, quel maledetto gas segreto: è questa la causa per cui l'inchiesta (di competenza della procura della città di Mosca) continua a farfugliare risposte senza senso e a non fornire nulla di preciso. L'indagine per tutti questi tre anni si è "seduta" sul segreto del gas e come su un baule con le valchirie e con devozione ha protetto questo strumento militare da chiunque.<br>Naturalmente, in tre anni d'indagini il gas non è mai stato identificato ufficialmente. L'attività investigativa aveva tutt'altro obiettivo: giustificare tutte le azioni delle forze speciali e della struttura governativa. (24 ottobre 2005; p. 193) *Una macchina statale che crea per i propri cittadini scenari così terribili non è degna di alcun rispetto: prima il ''Nord-Ost'', poi [[Strage di Beslan|Beslan]]. Dunque, cosa ci avete preparato per oggi? Un momento, non è giusto scaricare ogni responsabilità sullo Stato! Non hanno forse permesso le riesumazioni? Lasciate che riparino almeno nei confronti di quelli a cui sta andando peggio. Siamo bravi a mettere le famiglie di quelli già seppelliti contro quelle dei non seppelliti, ma a chiedere spiegazioni davanti a Putin e a Dzasochov non ci va nessuno. Quanto tempo lasceremo ancora passare prima di pretendere la verità? E fino ad allora? (23 settembre 2004; pp. 233-234) *Quando le madri dei bambini uccisi si rivoltano contro gli insegnanti sopravvissuti, è impossibile prendere le parti di qualcuno, perché nessuno può essere riconosciuto innocente o colpevole. L'unica cosa che si può constatare è che a Beslan l'istruzione è caduta in un profondissimo abisso. Una gola di Karmadon senza valanga. I genitori delle vittime se la prendono con gli insegnanti per non aver vigilato al loro posto, ma in realtà confondono l'odio con il proprio senso di colpa per non aver saputo proteggere i figli. Gli insegnanti accusano i genitori rimasti fuori dalla palestra di non aver fatto tutto quello che potevano per salvare chi era dentro.<br>E i terroristi?<br>Molto strano, ma di loro si parla pochissimo. Ovviamente li si maledice, ma sempre meno di quanto non si faccia con gli insegnanti sopravvissuti. Anche la polizia viene lasciata in pace, benché l'attacco terroristico sia stato una provocazione nei suoi confronti: la scuola n. 1 è vicinissima al distretto di polizia, a piedi distano un minuto. E Dzasochov? Anche di lui si parla poco. E Putin? Non se ne parla proprio. (9 dicembre 2004; pp. 239-240) *Ovvio, da noi il potere è meschino. Cosa dovevamo aspettarci, quando si ha come forza motrice la guerra e il terrorismo, e non la pace e la tranquillità? Questo è quanto accaduto sullo sfondo di Beslan, e lo squallore è stato visto anche da coloro che prima erano ciechi. Pur di autopreservarsi, il potere si è spinto oltre: si è impegnato a sostituire le tesi, a rimescolare le carte. E così lo squallore si è trasformato in vigliaccheria: colpiscono chi ha sofferto usando quanti hanno provato lo stesso tormento. E, aizzando gli uni contro gli altri, fanno uscire dal gioco le domande sulla vera identità dei colpevoli. (9 dicembre 2004; pp. 242-243) *Dal punto di vista giuridico il problema degli anziani russi profughi dalla Cecenia sta in questi termini: per legge sono "sfollati interni", uno status che da noi vale soltanto per cinque anni, ma che consente di girare liberamente per Mosca e farsi curare gratuitamente. Una parte delle vecchiette lo ha ottenuto per qualche tempo lottando contro il Servizio migrazioni, che in questi dieci anni si è riorganizzato alcune volte. Ma un'altra parte non ne ha mai beneficiato: i funzionari di quell'ufficio si ostinano a non concederlo nonostante si parli di colpevoli senza colpa.<br>Ed ecco che, passati i cinque anni, le persone con lo status di "sfollati interni" si ritrovano allo stesso livello di quelle che vivevano nell'assoluta illegalità, il tutto con il benestare del Servizio migrazioni. Il problema è che cinque anni sono, per legge, il periodo entro il quale lo Stato dovrebbe adempiere ai propri obblighi nei confronti dei cittadini rimasti privi di tutto proprio per sua responsabilità. In questi cinque anni lo Stato, dunque, ha il dovere di riorganizzare i suoi "sfollati interni" fornendo loro una casa, un sussidio, un assicurazione. Deve far sì che i cittadini danneggiati ottengano, in cambio di ciò che hanno irrimediabilmente perduto, una base dalla quale ricominciare a vivere.<br>Il nostro Stato, invece, ha ingannato i suoi "sfollati interni" arrivati dalla Cecenia. Il Servizio migrazioni, infatti, ha lasciato passare cinque anni senza dar loro niente, e ora declina ogni responsabilità: ai profughi, in fondo, è stato concesso tutto il tempo necessario perché trovassero da soli il modo di rifarsi una vita...<br>Chi lo mette in discussione? La regola dei cinque anni è accettabile per i giovani e per le persone di mezza età che possono lavorare e farcela da soli. Ma come si fa a settanta o ottant'anni? Come fanno gli invalidi? Loro come possono organizzarsi autonomamente?... (11 ottobre 2004; p. 262) *Urlare alle manifestazioni è diventato, in pratica, un inutile passatempo, un incontro fra amici: ti ascolta soltanto chi la pensa come te, e ne sa già abbastanza. A che scopo, dunque, insistere sull'argomento?... Partecipare ai picchetti non ha senso, serve solo a scaricarsi la coscienza: "Io vigilavo mentre gli altri si deprimevano in cucina". E scrivere libri perché si è finiti in carcere ingiustamente non apre nessuna prospettiva: tanto non verranno mai pubblicati in patria, e a leggerli saranno soltanto li stranieri, cui servirebbero ulteriori spiegazioni.<br>Così, nel 2005, in Russia, lo [[sciopero della fame]] è diventato un buon espediente per dichiarare ad alta voce cosa una pensa su un certo argomento, le ragioni della sua protesta. Inoltre, è un metodo universale praticabile da chiunque mangi. E oltretutto, molto comodo: non serve autorizzazione da parte degli organi di potere; la legge sulle manifestazioni e sui presidi non lo richiede.<br>Ed è la cosa più giusta da fare, anche per un altro motivo: in quest'atmosfera di esibizionismo generalizzato, da noi tutti si sospettano l'un l'altro. Ma non c'è esibizionismo in uno sciopera della fame: a spingere è la disperazione. Farlo per mettersi in mostra sarebbe stupido quasi come organizzare un attentato per togliersi la vita. (25 agosto 2005; p. 274) ===[[Explicit]]=== Gli immigranti ucraini vengono in [[Russia e Ucraina|Russia]] per trovare lavoro, mentre a valorizzare l'Ucraina ci pensano i dissidenti politici russi. ==Attribuite== *Io non lotto per nessuna causa, sono solo una [[giornalista]]. E il compito del giornalista è semplicemente di informare su quello che succede.<ref group="fonte">Citato in Valerij Jakov, '' La verità, tutta la verità'', ''Internazionale'', n. 662-663, 13 ottobre 2006, p. 24.</ref> *L'unico dovere di un giornalista è scrivere quello che vede.<ref group="fonte" name=Pansa>Citato in Francesca Pansa, ''Donne che odiano gli uomini'', Mondadori, Milano, 2011, [http://books.google.it/books?id=GJHqMxQ2mDwC&pg=PT151 p. 151]. ISBN 9788852019623</ref> ==Citazioni su Anna Politkovskaja== *A prima vista ho capito subito la sua determinazione, agiva come se non volesse perdere tempo. Da anni era la testimone più onesta e credibile sul fronte della guerra cecena. Non schierata politicamente, denunciava allo stesso modo i soprusi dei soldati russi e le violenze dei guerriglieri ceceni che continuano a fornire alibi alla repressione, attenta soprattutto a difendere la dignità dell’uomo e il rispetto per la vita. ([[Giorgio Fornoni]]) *Abbiamo dei sospetti, questo sì, largamente condivisi in tutto l'Occidente: sospetti di trame delle polizie segrete in un paese dove la maggioranza dei settanta-ottanta uomini più potenti della Russia d'oggi si sono formati nelle scuole del Kgb. E i quali, a differenza del personale politico nelle democrazie, hanno studiato lungamente come ordinare – e insieme mantenerla nel mistero – l'eliminazione fisica d'un avversario. Ma, vale la pena ripeterlo, certezze non ne abbiamo. ([[Sandro Viola]]) *Anna era una militante e partigiana almeno quanto era una giornalista, su questo non v'è dubbio, e non ne ha mai fatto mistero. La sua passione ha reso il suo lavoro ancor più prezioso e indimenticabile. ([[Garri Kasparov]]) *Anna ha lavorato durante la seconda guerra cecena e dopo, facendo 150 trasferte in pochi anni. Riceveva informazioni e le verificava; aveva intrapreso questo cammino pericoloso assieme a Natalia Estemirova, fonte di informazione per lei, guida e amica. Erano molto intime e dal punto di vista umano erano due personalità molto serie e inflessibili. Purtroppo in entrambi i casi abbiamo agito troppo tardi. ([[Dmitrij Muratov]]) *Anna ricorda l'omicidio Matteotti. [...] Ma almeno il duce non sequestrò i documenti privati di Matteotti. ([[Beppe Grillo]]) *Ci sono voluti quasi tutti questi dieci anni per arrivare a condannare l’esecutore, un ceceno, i suoi due fratelli, i complici, l’organizzatore. Niente invece sui veri mandanti dell’omicidio. Addirittura in un primo momento si cercò di accreditare l’idea che a volere Anna morta fosse stato Boris Berezovskij, l’ex magnate che aveva rotto con il presidente Vladimir Putin e che era scappato in Gran Bretagna. Per mettere in imbarazzo Vladimir Vladimirovich, si disse: l’uccisione avvenne proprio nel giorno del compleanno del presidente. Ma quello di Anna, in realtà, fu l’assassinio politico che aprì una stagione drammatica per la Russia, con oppositori, giornalisti, difensori dei diritti umani e semplici cittadini onesti ammazzati a decine. ([[Fabrizio Dragosei]]) *Con i capelli grigi e gli occhiali, madre di due ragazzi già grandi, non aveva proprio l'aspetto della giornalista d'assalto e dell'inviato di guerra, una cosa che probabilmente la salvò in molte occasioni. ([[Maša Gessen]]) *Da anni Anna Politkovskaja era la testimone più onesta e credibile sul fronte della guerra cecena: doveva gridare al mondo con la sua voce la tragedia dell'uomo che soffre, dei civili che, vittime senza colpa, hanno un unico torto se non quello di essere in Cecenia e di trovarsi a casa loro. ([[Giorgio Fornoni]]) *Due anni e mezzo dopo l'assassinio, un colpo di rivoltella alla nuca mentre la giornalista usciva dall'ascensore della sua abitazione, la giustizia russa ha quindi sentenziato che il caso Politkovskaja è chiuso. Chi fossero i mandanti, dove si trovi l'assassino (forse il terzo dei fratelli Makmudov), perché la giornalista sia stata uccisa: a queste domande il tribunale di Mosca non ha neppure tentato di dare risposta. Gli imputati sono già tutti a casa per non aver commesso il fatto, il mistero Politkvoskaja resta quello che era: il più fitto, il più torbido, il più indecente tra i molti misteri della Russia di Vladimir Putin. ([[Sandro Viola]]) *È stata la prima persona che ho incontrato nella redazione di ''Novaja Gazeta''. Era bellissima, i capelli bianchi, la schiena dritta. Camminava per un corridoio a passo veloce. Quasi volava. Veniva in redazione soltanto per lavorare. Non per mangiare a mensa o chiacchierare con gli altri colleghi. Non faceva altro che scrivere o accogliere gente. Capivi che era nel suo ufficio perché in corridoio si formava una fila di persone disparate. [...] Ho capito che non avrei mai avuto la possibilità di dirle quanto fosse stata importante per me e di ringraziarla. Che anche la gente per bene può essere uccisa. Ma è inutile ammazzarci o sbatterci in galera: se uno di noi viene ucciso un altro collega gli subentra e continua il suo lavoro. In Russia c'è una sorta di solidarietà giornalistica. ([[Elena Kostjučenko]]) *Ho conosciuto Anna Politkovskaja il giorno del suo assassinio. Ricordo di avere sentito la notizia in radio e di essere rimasta molto colpita e ciò mi ha spinta a cercare informazioni su di lei. Mi toglie il fiato. Credo che sia stata prima di tutto una giornalista che intendeva il suo lavoro non tanto come una missione ma come un qualcosa per dire quello che vedeva. Ascoltava la persone, le incontrava, non penso volesse diventare un'eroina. Pretendeva onestà. Questo per me non ha eguali. ([[Valentina Lodovini]]) *Le inchieste della Politkovskaja sulle atrocità in Cecenia di solito consistevano in conversazioni con le famiglie distrutte dalla guerra. La giornalista era anche una specie di confessore per i soldati russi, persino per alcuni ufficiali, che si vergognavano per quanto veniva fatto in Cecenia nel nome della Russia. Furono queste attività a fare di lei il nemico numero uno per parecchie persone e diversi gruppi di potere che avevano già dato prova svariate volte della loro spietatezza. ([[Garri Kasparov]]) *Lei era esperta del Caucaso del Nord. Lo scontro principale tra lei e la dittatura del clan di Kadyrov ha portato con ogni evidenza alla sua morte: deve essere avvenuto in quel punto in cui si è rivelata la non coincidenza dei valori del mondo dal quale lei proveniva con quello che si è vendicato su di lei per questo. Mettiamola così. ([[Oleg Kašin]]) *Ma perché la presenza a Beslan della Politkovskaja spaventava tanto i vertici russi da indurli a metterla fuori gioco, con l'aiuto dei servizi segreti, in modo così clamoroso? Se fossero stati davvero preoccupati della sorte degli ostaggi, avrebbero dovuto provare tutti i mezzi. La spiegazione non è tanto complicata. Come poi si è saputo, la Politkovskaja portava con sé a Beslan delle concrete proposte di pace da parte di Maschadov, uno dei capi della guerriglia cecena, dotato di effettiva autorità su quel difficile territorio, anche se non riconosciuto dal Cremlino come interlocutore rappresentativo. [...] Evidentemente Putin, venuto a conoscenza dell'iniziativa di pace di Maschadov, si è spaventato all'idea che la soluzione del sequestro e la salvezza degli ostaggi potessero avvenire grazie al capo ceceno, il che avrebbe avuto una grande risonanza in Occidente e di conseguenza avrebbe costretto il presidente russo a mettere da parte il suo orgoglio e a sedersi al tavolo della trattativa con i leader reali della guerriglia. ([[Elena Tregubova]]) *Mi addolora che oggi la mia lontana nipote Anna Politkovskaja, nipote di Kira, che era nipote di mio padre sia stata uccisa per il suo desiderio di scrivere liberamente. La Russia non è cambiata. ([[Svetlana Allilueva]]) *Nel 2001 Anna venne a Londra e Amnesty International mi chiese di intervistarla. Il mio documentario radiofonico per la BBC, "Victims of the Torture Train", aveva vinto un premio di Amnesty e pensavano che avremmo lavorato bene insieme. A dire il vero, non andò così. Anna in pubblico era austera, impassibile, per niente divertita dalle mie chiacchiere frivole. In situazioni un po' difficili di questo tipo divento una specie di [[Frankie Howerd]], tutto balbettii, e faccio una battuta infelice dopo l'altra. Non riuscimmo a trovare un'intesa. Soltanto qualche anno più tardi, dopo avere visto uno splendido documentario su Anna, "A Bitter Taste of Freedom", capii che aveva un magnifico senso dell'assurdo, che sapeva anche ridere a crepapelle, piegata in due dalle risate davanti all'umorismo nero della vita. ([[John Sweeney (giornalista)|John Sweeney]]) *Non eravamo amiche ma la conoscevo bene come collega: con lei ho seguito dei processi. Per me è l'esempio di come deve essere una vera giornalista che ha pagata con la vita per aver fatto bene il suo lavoro. E nel suo libro sul regime di Putin aveva previsto molte cose. Diceva: i soldati che hanno fatto la guerra in Cecenia rientrano in Russia e vivranno con la sindrome cecena, saranno molto feroci. ([[Zoja Svetova]]) *Ogni numero aveva un suo articolo, spesso più d'uno. Non si tirava mai indietro, anzi: era una giornalista vera. Lei portò in salvo da una Groznyj ridotta in macerie gli ospiti di una casa di riposo dimenticata da tutti: novantuno vecchietti, donne e uomini. Lei raccolse gli effetti personali dei soldati uccisi in Cecenia e li restituì alle famiglie. Lei negoziò con i sequestratori del teatro Dubrovka di Mosca, lei portò l'acqua agli ostaggi. E sempre lei volò a Beslan per partecipare ai negoziati con i terroristi. La avvelenarono sull'aereo. Sapevamo quando era in redazione: davanti al suo ufficio c'era sempre una lunga fila di persone. Una fila molto silenziosa. ([[Elena Kostjučenko]]) *Perché avrei dovuto ucciderla? Scriveva cose negative su mio padre, e se avessi voluto avrei potuto farle qualcosa quella volta. Perché adesso? [...] Avrebbe fatto meglio a stare a casa e fare la casalinga. ([[Ramzan Kadyrov]]) *Politkovskaja poteva essere molto dura: il suo carattere appassionato ed estroverso aveva anche un altro lato, reagiva con cattiveria alla minima provocazione. Questa era una caratteristica pericolosa per una giornalista le cui fonti comprendevano spesso uomini bene armati, abituati alla violenza e per nulla disposti ad avere donne che li contraddicevano. ([[Maša Gessen]]) *Prima che Anna Politkovskaja venisse ammazzata sulle scale del palazzo in cui abitava, il 7 ottobre 2006, soltanto chi si interessava da vicino alle guerre cecene conosceva il nome di questa giornalista coraggiosa, dichiarata avversaria della politica di Vladimir Putin. Da un giorno all'altro, il suo volto dall'aria triste e decisa è diventato in Occidente un'icona della libertà d'espressione. ([[Emmanuel Carrère]]) *Putin ha detto che Anna era una donna la cui influenza era «decisamente irrilevante». La verità è che era decisamente rilevante, molto pericolosa per il mantenimento del suo potere. Nessun altro faceva le domande che faceva lei.<br>E poi la sua voce è stata messa a tacere. ([[John Sweeney (giornalista)|John Sweeney]]) *Se il ''Time'' propone Putin {{NDR|come "Person of the Year"}}, questo blog premia come "Woman of the Year" Anna Politkovskaja, la giornalista uccisa a Mosca nell'ottobre del 2006. ([[Beppe Grillo]]) ===[[Nina Lvovna Chruščёva]]=== *È tempo di farla finita con la storia che la "dittatura della legge" di Putin avrebbe attenuato l'illegalità imperante della Russia postcomunista. L'omicidio di Anna Politkovskaja, una delle più coraggiose e brave giornaliste di Russia, una donna che ha osato portare allo scoperto i brutali omicidi commessi dai soldati russi in Cecenia, è la prova definitiva che quella che ha creato il presidente Putin è semplicemente una dittatura come le altre, con il consueto disprezzo per il diritto. *L'uccisione della Politkovskaja ha scatenato una lugubre sensazione di déjà vu: proprio come ai tempi d'oro del Kgb, la gente in Russia semplicemente scompare. *Non sto accusando il governo di Putin di aver commissionato l'omicidio della Politkovskaja. Dopo tutto, con il suo lavoro di giornalista investigativa aveva pestato i piedi a molte persone oltre a Putin, non ultimo l'attuale primo ministro ceceno, Ramzan Kadyrov, da lei accusato di condurre una politica di rapimenti a scopo di riscatto. Ma anche se i soci di Vladimir Putin non avessero niente a che vedere con chi ha ammazzato la Politkosvkaja in un ascensore del palazzo di appartamenti in cui viveva, nel centro di Mosca, è stato il suo disprezzo per la legge a creare il clima in cui questo omicidio è stato consumato. Come l'omicidio dell'arcivescovo [[Thomas Beckett]] nella sua cattedrale di Canterbury molti secoli fa, questo crimine è stato commesso nella chiara convinzione di fare cosa gradita al sovrano. ===[[Leonardo Coen]]=== *Anna incarnava il coraggio e l'indipendenza giornalistica. Ora è diventata l'emblema universale della lotta per la libertà d'opinione. Un'immagine insopportabile ed insostenibile per il Cremlino. *Anna non concedeva sconti al Potere. Era una giornalista straordinaria, brava e impietosa nelle sue inchieste sulla corruzione dei politici, sulle connivenze del Cremlino con l'illegalità, sui comportamenti violenti e disumani dell'esercito in Cecenia, sul massacro della scuola di Beslan, dove un gruppo di 32 terroristi fondamentalisti islamici sequestrò 1200 persone. *Gli strali della giornalista puntano spesso in alto, al Cremlino, al regime putiniano. È una spina nel fianco. Soprattutto perché macchia l'immagine che il presidente russo proietta nel resto del mondo e ne mina la statura di leader internazionale. *Parlare di Anna oggi in Russia è come inoltrarsi in un campo minato. ===[[Giulietto Chiesa]]=== *Anna avevo "offeso" molti, sicuramente troppi. Ma non mi pare probabile che l'abbiano ammazzata per vendetta. Perché nessuno leggeva le cose che lei scriveva. Salvo, appunto, quei pochi che avevano accesso alla sua nicchia di fatica e di caparbietà. *Chi ha ucciso Anna Politkovskaja non lo sappiamo. Sospetto che non lo sapremo mai. Non ho mai creduto, però, alla tesi più semplice, più banale, più ovvia: che il mandante fosse colui che tutte le persone normali penserebbero il più irritato per le puntigliose, sarcastiche rivelazioni di Anna. Ho imparato a tenere conto dell'astuzia, spesso davvero raffinata, degli specialisti in queste faccende. Sono dei professionisti, di regola di primo livello. Sanno calcolare gli effetti che producono; sanno perfettamente che l'opinione pubblica non è in grado di fare due passaggi logici. [...] Vladimir Putin ha dimostrato in questi anni di avere i nervi saldi. Gli si farebbe torto ritenendolo così ingenuo da fargli commissionare un assassinio che l'uomo della strada, perfino quello di Katmandu, gli avrebbe immediatamente attribuito. *L'assassinio di Anna Politkovskaja dice crudamente che il tempo della legge non è ancora arrivato a Mosca. È ancora guerra per bande, sicuramente non del tutto nuove, che tornano a mandare i sicari negli androni dei palazzi moscoviti – se si tratta dei meno abbienti – o agl'incroci delle grandi vie d'uscita dalla città verso le dacie lussuose immerse nei boschi tutto attorno, vigilate da alte mura di cemento, da telecamere sempre accese, da guardie del corpo numerose e bene armate. *La ricordo come una collega giovane, non appariscente, quasi dimessa, con la testa china sul suo taccuino di appunti. A ripensarci dopo tanti anni e, poi, dopo la sua morte, che carica oggi ogni suo ricordo di una valenza e di una profondità che allora non sarebbero state immaginabili, emerge l'impressione di una testarda tenacia in quel capo leggermente piegato di lato, in quella voce sottile con cui, qualche volta, poneva domande a quelli che stavano dall'altra parte del tavolo. Non li stimava, e quindi non poteva ammirarli. E si vedeva. Anzi, non mi pare facesse nulla perché non si vedesse. *Lei non aveva partecipato alla divisione del malloppo statale. Lei aveva raccontato come «quelli», dopo essersi scannati tra di loro, avevano organizzato le guerre di Cecenia, per far credere ai russi che tutelavano i loro interessi, che volevano ripristinare la grandezza perduta del Paese. Ma dire la verità sulla Cecenia, andare laggiù – come lei fece tante volte – per raccontare come i diritti umani di un popolo venivano schiacciati, era pericoloso. [...] I palazzi dei poteri, pubblici e privati, non gradiscono i ficcanaso che rovistano nei loro affari. *Perché ha rischiato oltre il limite? Perché non ha pensato alla sua famiglia, ai figli? Cosa spinge a rischiare coloro che il destino colloca su una strada pericolosa? Mi viene in mente una persona come [[Giovanni Falcone]]. Anche lui sapeva di rischiare e ha giocato la sua vita sapendolo. Forse perché si pensa sempre che "non toccherà a noi". Oppure, più semplicemente, si fa quello che si ritiene giusto fare. E, avendo scoperto la verità, la si dice perché non se ne può fare a meno, perché altrimenti sarebbe troppo difficile guardare in faccia i propri figli dopo avere taciuto. ===[[Viktor Vladimirovič Erofeev]]=== *L'assassinio arriva in un momento della storia russa in cui quanti sono al potere, avendo fatto così tanto negli ultimi sette anni per limitare le critiche nei confronti dell'autorità, si stanno finalmente godendo un tangibile trionfo: Anna Politkovskaja, specializzata nell'indagare sui reati politici in Russia, era una specie in pericolo. *La sua morte è coincisa con il compleanno di Putin e l'ufficiale esplosione del sentimento anti-georgiano che non può non spaventare le minoranze etniche in Russia. Putin, le cui politiche erano apertamente criticate da Anna Politkovskaja, aveva ragione quando dopo la sua morte ha detto che il suo impatto sulla politica russa era minimo. *Se in Russia ci fossero centinaia di giornalisti come lei, il suo omicidio non avrebbe avuto senso. *Sono convinto che il suo assassino è stato, soprattutto, la limitatezza delle libertà in Russia. La mancanza di libertà ha uccisola libertà. È questa la triste logica del suo omicidio a prescindere da chi c'è dietro. *Stalin ogni qual volta faceva eliminare un suo compagno aveva il vezzo di riservargli funerali in gran pompa. A questo funerale non ha partecipato nessuno degli attuali leader. C'erano, è vero, ex leader dell'epoca di Eltsin: quel che resta della democrazia russa. Mi sembrava di essere tornato in Unione Sovietica. Le centinaia di persone giunte a tributare l'estremo saluto ad Anna sembrano non solo affrante, ma inermi. Alle persone che partecipavano al funerale veniva indicato il loro posto, come gente senza diritti che può sapere solo quello che le autorità vogliono che sappia. Hanno sparato ad Anna, hanno colpito la Russia. Hanno sparato a una donna coraggiosa, madre di due figli; hanno ucciso molte delle speranze per il futuro del Paese. ===[[André Glucksmann]]=== *Era una donna assolutamente straordinaria. È andata cinquanta volte a Grozny e il viaggio di ritorno non era mai certo. È stata intimidita con una simulazione di esecuzione da parte dell'esercito, ha subito tentativi di stupro da parte di militari. Ma voleva sempre andarci, non voleva che altri colleghi andassero laggiù. Aveva accumulato una certa esperienza e temeva che gli altri non sapessero cavarsela. Si sentiva investita da una missione. Più volte, quando si trovava a Parigi, le ho detto di restare in Occidente per uno o due anni, anche solo per riposarsi. Le avevano proposto delle borse negli Stati Uniti, ma le ha sempre rifiutate. *Quando hanno assassinato [[Lev Trockij|Trotzkij]], avevano spiegato che dietro l'omicidio c'era una storia amorosa. Per Anna inventeranno uno scenario qualsiasi. Possono dire quel che vogliono: Putin ha preso il potere e si comporta come si comporta. Ma lei era una donna leale, sincera, integra. *Sentiva come una missione il dovere di salvare l'onore della Russia. Non era nazionalista, ma amava la grande cultura russa, i suoi scrittori, i suoi poeti. Pensava che la guerra fosse un'esperienza pedagogica: ogni volta che la Cecenia è presa di mira è un esempio mostrato alla popolazione russa. Un po' come dire al semplice cittadino: se non obbedisci, se sei insolente e fiero come sono sempre stati i ceceni, ecco cosa ti succederà. ===[[Michail Gorbačëv]]=== *Anna Politkovskaja era una giornalista scomoda e non aveva un solo nemico. La sua attività l'aveva portata a concentrare gli sforzi sulla Cecenia e, via via, sulla corruzione nell'esercito e nel paese. Bisogna indagare in questi due ambiti. Ho sentito che molti puntano il dito su Kadyrov, l'attuale leader ceceno. Nulla si può escludere, e poi Kadyrov non è certo un tipo delicato, anzi, è uno che, per così dire, ha fatto l'università nei boschi e nelle gole del Caucaso. Ma in questo momento, proprio mentre la situazione cecena fa meno parlare, non mi sembra nel suo interesse sollevare un tale polverone. D'altra parte, il momento è stato scelto con cura. Il sicario ha agito nello scenario migliore, nel giorno del compleanno di Putin, mentre Grozny era in festa e a Mosca c'è un clima teso, anche a causa della disputa con la Georgia. *Anna Politkovskaja era una giornalista speciale, direi meravigliosa. Una che non conosceva le mezze misure, che denunciava gli orrori di cui era testimone. E non si fermava di fronte a niente. Era la giornalista scomoda per eccellenza. Quella che mette insieme il cuore, la lealtà e anche grandi capacità professionali. Non c'era intimidazione che potesse fermarla, lei andava avanti per la sua strada, denuncia su denuncia: le torture, i soprusi, i bambini e via dicendo. È chiaro che volevano chiuderle la bocca. E lo hanno fatto. *Che sia maledetto chi ha ucciso Anna Politkovskaja. Questo è un vero omicidio politico. Una vendetta. Ed è un duro colpo per la libera stampa e per chi si batte per la democrazia nel nostro paese. *L'assassinio di Anna Politkovskaja è stato una cosa terribile, sporca. Io la conoscevo bene, le volevo bene. Quello sì che è stato un colpo alla democrazia. Ma anche per Putin è stato un colpo duro. Era il giorno del suo compleanno e io penso che qualcuno glielo volesse far ricordare. C'è chi ha interesse a spingere Putin con le spalle al muro e non perde occasione. Certo, lui non ha saputo reagire, è stato troppo a lungo in silenzio dopo l'omicidio, e quando ha parlato non l'ha fatto nel modo migliore. ===[[Paolo Guzzanti]]=== *Anna Politkovskaja è stata assassinata non soltanto perché criticava fortemente Putin sul terreno delle libertà e dei diritti civili, ma perché lo accusava, avvalendosi anche delle informazioni di Litvinenko, di aver creato e alimentato la guerra cecena per rafforzare il proprio potere. Secondo la Politkovskaja e Litvinenko esistono due terrorismi ceceni: uno vero e uno falso creato dai servizi segreti e attuato dai commandos degli "Spetznaz" russi, che avrebbero pianificato catene di feroci attentati per garantire mano libera al Cremlino nel mantenere la democrazia russa in un limbo chiuso dal filo spinato. *Quattro colpi di pistola nell'ascensore della sua casa a Mosca hanno chiuso la bocca di Anna Politkovskaja. E gli uomini di Putin hanno subito fatto sapere che secondo il presidente russo ad ucciderla sono stati i suoi nemici allo scopo di far cadere su di lui la colpa del delitto: una linea di condotta identica a quella usata da [[Benito Mussolini]] di fronte all'omicidio di [[Giacomo Matteotti]] quando sostenne che il deputato socialista era stato assassinato per danneggiare lui e il fascismo. *Vladimir Putin ha promesso a denti stretti, e soltanto perché dall'altra parte del telefono c'era il presidente Bush, che avrebbe "fatto il possibile" per trovare chi ha ucciso Anna Politkovskaja, la giornalista che rappresentava la voce della democrazia negata nella lugubre Russia di oggi. Una Russia che ha perso per ora le speranze di evoluzione verso la democrazia e che viaggia a marce forzate verso una dittatura mascherata. ===[[Nicolai Lilin]]=== {{cronologico}} *Politkovskaya, pace all'anima sua, era una brava giornalista, ma tendeva ad imputare troppe colpe alle persone che non meritano di portare tutto il peso della guerra sulle loro spalle. (20 settembre 2010) *Quando mi è giunta la notizia dell'aggressione che [[Oleg Kašin|Oleg Kashin]] ha subìto sotto casa, della brutalità e cattiveria con cui è stato assalito, mi sono sentito un'altra volta indignato, offeso, umiliato [...] come quando è stata assassinata nell'ascensore di casa sua Anna Politkovskaja, per le sue indagini che riguardavano la corruzione nell'esercito russo e gli abusi sui civili nell'operazione antiterroristica in Cecenia. (9 novembre 2010) *Quando parliamo di disinformazione la Politkovskaja è un esempio perfetto: lei è diventata una sorta di martire della libertà che gli occidentali spingono di brutto. Spesso qui leggo una frase stupida: "Putin ha ucciso la Politkovskaja". Punto. Come si fa a essere credibili se si scrivono cose del genere? Putin non ha ucciso nessuno. E il KGB non ha ucciso nessuno. Anche perché non esiste più il KGB ma altre strutture, come l'FSB, che è solo un'ala dell'ex KGB, quella politica: considera che solo l'FSB conta tre milioni e cinquecentomila agenti effettivi. Sai cosa vuol dire una cifra del genere? Vuol dire che non c'è niente che possa fermarli, né la CIA né il Mossad. Come si fa a pensare che una struttura così possa mandare due agenti a sparare in pancia alla Politkovskaja mentre sale a casa sua con i sacchi della spesa? Neanche i criminali ormai fanno cose del genere in Russia: hanno più gusto e più pietà. (11 dicembre 2014) *{{NDR|«[...] qual è la tua idea sull'omicidio della Politkovskaja?»}} Non è un'idea, è un fatto documentato: ci sono due delinquenti wahabiti (perché in Caucaso tutto viene dal wahhabismo), terroristi pagati dagli americani, che lo hanno fatto perché lei indagava sul legame tra alcuni militari russi e alcune fazioni wahabite. Il problema principale della Politkovskaja è che lei è comparsa sulla scena mediatica grazie al signor [[Boris Abramovič Berezovskij|Berezovsky]], che l'ha fatta diventare la "sua" giornalista: in poche parole l'ha comprata. [...] è questo il problema della Politkovskaja: i suoi legami con Berezovsky. La sua visione era molto facile: la guerra cecena? La colpa è dei russi. Ma io l'ho fatta la guerra in Cecenia, e non è affatto così. (11 dicembre 2014) ===[[Aleksandr Val'terovič Litvinenko]]=== *A tutti coloro che sulla tomba di Anna hanno giurato di trovare i suoi assassini o di morire, vorrei dare un consiglio professionale: non tormentatevi con dubbi inutili e cominciate a cercare gli assassini partendo da coloro che hanno avvelenato Anna negli ultimi anni della sua vita dandole la caccia incessantemente, spiando le sue conversazioni telefoniche, provocandola di continuo. *Anna è morta perché era una persona onesta e per bene, e per una persona del genere non c'è posto nella Russia di Putin. *Dall'animo forte, è stata del tutto indifesa dinanzi alla villania ed alla viltà. Sarebbe del tutto scorretto dire che Anna non temeva affatto i suoi carnefici, ma nonostante questo ha continuato a dire e a scrivere la verità. Probabilmente temeva più per gli altri che per sé stessa. Fa persino paura immaginare che cosa abbia provato negli ultimi secondi della sua vita, quando nel piccolo vano dell'ascensore ha incontrato faccia a faccia il proprio assassino. *Disprezzava Putin per le repressioni ai danni di [[Michail Trepaškin|Trepaškin]] e [[Michail Borisovič Chodorkovskij|Chodorkovskij]], lo disprezzava per i vergognosi processi penali contro [[Achmed Zakaev|Zakaev]] e [[Boris Abramovič Berezovskij|Berezovskij]]. Disprezzava Putin per Nord-Ost e per Beslan. Anna amava la gente e amava la vita. E proprio così resterà eternamente nei nostri cuori. *In alcuni campi tra noi sono sorte delle divergenze di opinioni, e allora discutevamo, argomentando le nostre ragioni. Ma in una cosa tra di noi vi era perfetta identità di vedute, entrambi ritenevamo che Putin sia un criminale militare, che sia colpevole del genocidio del popolo ceceno, e che per questo debba essere giudicato da un tribunale aperto e indipendente. Anna comprendeva che Putin avrebbe potuto ucciderla per le sue convinzioni, e per questo lei lo disprezzava. *Se ad uccidere Anna Politkovskaja è stato Putin, qual è il suo movente? Ed ecco che tutte le cose vanno al loro posto. Le autorità russe non hanno ucciso semplicemente una giornalista che si opponeva a loro, la cui influenza sulla vita politica nel Paese, secondo le parole stesse di Putin, era "del tutto trascurabile". I cechisti hanno ucciso una persona che aveva documentato in maniera molto dettagliata e provata le loro attività criminali nel territorio dell'Ičkerija. Anna Politkovskaja non era stata solamente testimone dei crimini di massa e del genocidio del popolo ceceno perpetrati dai vertici politici russi, Anna era un testimone vivo, un testimone a cui la gente credeva, e la cui voce veniva ascoltata da tutto il mondo! Con le sue pubblicazioni non danneggiava semplicemente la marionetta del Cremlino che nessuno conosce, [[Ramzan Kadyrov|Kadyrov]], ma con le sue pubblicazioni Anna rivelava al mondo la vera identità del Presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin e di tutta la sua struttura verticale del potere. *Sono del tutto concorde con Putin quando afferma che l'influenza delle pubblicazioni di Anna Politkovskaja sulla vita politica del Paese fosse del tutto trascurabile, per una ragione molto semplice, ossia che nella Russia di Putin è assente tanto una vera e propria società, quanto una sua vita politica. È più semplice dire che non c'è nessuno che influisca, ma che non c'è nemmeno nulla su cui influire. Ma praticamente in tutto il mondo, eccezion fatta per la Russia sempre più atterrita dai cechisti, la voce di Anna Politkovskaja risuonava, e risuonava sempre più forte. E in buona parte grazie a lei, i suoi "amici" [[George W. Bush|Bush]] e [[Tony Blair|Blair]] ormai non guardavano più negli occhi i rettili del Cremlino tentando di cogliervi "un'anima umana". ===[[Francesca Mannocchi]]=== *Anna Politkovskaja arrivava dove gli altri si fermavano, continuava a partire quando per gli altri non c'era più nulla da dire, sfidava gli ostacoli del potere per concedere ai lettori il lusso e la responsabilità della verità. Lo ha fatto per anni, parlando con la lealtà ai civili e dei civili, ascoltando le vittime innocenti, ascoltando i sopravvissuti che timidi e impauriti chiedevano giustizia, lo ha fatto per anni parlando con la medesima lealtà con i leader politici, i signori della guerra, i portaborse di Putin in Cecenia. *Anna Politkovskaja conosceva la paura come la conoscono gli esseri umani coraggiosi, affrontandola con la solitudine cui spesso sono destinati mentre gli altri assistono in silenzio alla loro morte annunciata. *Ci ha detto che le responsabilità dei conflitti sono dei leader politici, che esiste un modello Putin e dobbiamo essere in grado di vederlo per poterlo prevedere, ma ci ha fatto anche delle domande. La prima: chi sono gli altri colpevoli? Solo i governi o anche l'inazione, il cinismo dell'opinione pubblica che non riesce più a sentire, davvero il dolore di un altro? *È questa parola, responsabilità, che ha inchiodato il destino di Anna Politkovskaja alla realtà, all'osservazione più nobile e partecipata del mestiere di giornalista, a un ascolto in purezza, senza pregiudizi, senza sentenze emesse in anticipo. *Molti hanno paragonato l'invasione russa dell'Ucraina alla seconda guerra cecena e in effetti le guerre in Cecenia raccontate da Anna Politkovskaja possono essere lette come l'avvertimento di quello che sarebbe accaduto altrove, l'allarme inascoltato di una Cassandra che tanto più denunciava e descriveva gli orrori che si consumavano nella piccola repubblica, quanto più sentiva allontanata, messa ai margini da una società che rifiutava di vedere. ===[[Andrej Nikolaevič Mironov]]=== *Le persone ricordano Anna per il suo valore umano, questo significa che in lei c'era qualcosa che andava anche oltre il giornalismo o che il giornalismo per lei era solo uno strumento. *Per lei i valori umani andavano prima di tutto, l'etica era sopra della politica. La personalità era sopra la collettività. Affermava la dignità umana e la difendeva, per questo anche ora è accettata al di là di ogni frontiera, come una figura universale. Possiamo dire che culturalmente appartiene ad altri mondi, non è solo russa. *Spesso la chiamavo per intervenire a difendere una persona, e se non bastava un articolo ne seguivano altri finché non era chiara la situazione. Il suo aiuto non è mai andato invano. ===[[Ottavia Piccolo]]=== *Anna Politkovskaja è la punta di un iceberg. Le donne sono vissute a lungo compresse, schiacciate nella loro possibilità di esprimersi. Ma secoli passati ad abbassare la testa hanno dato alle donne una forza sconosciuta agli uomini: quando si mettono in gioco, lo fanno senza paura. *Era una donna coraggiosa che non si considerava un'eroina. Voleva fare semplicemente il suo mestiere. [...] Una donna piccina, chiara, con due figli. Una che non se la tirava, che magari avrebbe detto: nelle mie condizioni anche voi avreste fatto la stessa cosa. *La sua etica era così forte che non aveva più paura. Diceva di essere stanca, di provare schifo per coloro che non le impedivano di fare il suo lavoro. Ma il suo era un impegno morale: "Io ho scritto", ripete nei suoi diari. Era la condizione che le avevano chiesto i testimoni dei massacri, poi uccisi. Lo sapevano loro di andare a morire, lo sapeva anche lei. ===[[Aleksandr Politkovskij]]=== {{cronologico}} *Con Anna ci siamo incontrati nel 1976 a una festa di studenti a casa sua. Io già frequentavo la facoltà di giornalismo, lei faceva ancora le superiori. Ero stato invitato da sua sorella, ma appena la vidi... Non potevamo essere più diversi, almeno per origine. Io di una famiglia modesta, un tipico prodotto della moskovskaja spanà, un ragazzo cresciuto sulla strada, un teppistello. Lei di una famiglia della nomenklatura sovietica: suo padre era un diplomatico e lei stessa era nata a New York, nella nursery dell'Onu. Quando ci sposammo, nel 1978, io arrivai alla cerimonia con un cappellaccio in testa e una bottiglia di vodka in mano, i suoi parenti erano eleganti, seri e compiti. Ma avevamo tanti interessi in comune, per esempio i libri. A quell'epoca leggevamo con furia la Achmatova e Pasternak, autori proibiti nell'Unione Sovietica. I libri ce li procurava dall'estero suo padre, che approfittava dello status di diplomatico, mettendo anche a rischio la carriera. Eravamo simili anche nel carattere: lei, così minuta e intellettuale, aveva un vulcano dentro e non aveva problemi a tenermi testa. *Fare solo la mamma non era da lei. Intendeva realizzarsi pure nel lavoro, ma per farlo voleva aspettare che Ilja e [[Vera Politkovskaja|Vera]] crescessero. Anche perché io, invece, ero sempre in giro, proiettato sulla carriera. E certo, sentivo anche che lei un po' mi invidiava. *Negli anni della [[perestrojka]] tutte le sere c'erano a casa nostra intellettuali, politici, giornalisti, le persone che frequentavo per lavoro o per amicizia. E lei era a pieno titolo parte di quell'ambiente. Convinta e battagliera come sempre. Ricordo che quando mi arrivava il "consiglio" di non andare a certe manifestazioni per non compromettermi, e succedeva spesso, io rispondevo sempre: "Tanto, se non vado io ci va mia moglie..." *Fu nel 1994, quando si occupò della lotta tra gli oligarchi Vladimir Potanin e [[Vladimir Gusinskij]] per il controllo di Norilsk Nickel, il più grande produttore mondiale di nickel, che doveva essere privatizzato. Vinse Potanin, ma a un certo punto Gusinskij chiamò Anna e le mostrò un dossier diffamatorio che aveva raccolto sulla nostra famiglia. Anna era spaventata, andai a prenderla e parlammo a lungo, seduti in macchina. Lì lei decise che sarebbe andata avanti comunque, anche se temeva il discredito anche più della morte. Lì nacque l'Anna che poi tutti hanno conosciuto. *Lei scriveva i suoi articoli per cambiare le cose. Ogni pezzo doveva aiutare qualcuno o contrastare un'ingiustizia. Doveva produrre qualcosa, anche poco, ma qualcosa. Senza la sua credibilità questo sarebbe diventato impossibile. La stessa cosa le successe, anni dopo, con [[Ramzan Kadyrov]], che minacciò di trascinarla in una sauna e farla fotografare in pose sconce con uomini nudi. *{{NDR|«Voi, i familiari, vi aspettavate quanto poi è successo?»}} Sì, certo. Ormai Anna aveva dato fastidio a troppi con il suo impegno. E poi era una specie di spirale senza fine. Lei non riusciva a passare accanto alla sofferenza altrui e girarsi dall'altra parte. Così, chi non aveva più speranza di trovare giustizia finiva da lei, che trovava altre storie, altre notizie. *Putin non c'entra e nemmeno Kadyrov: è un idiota e durerà poco, lo ammazzeranno presto come hanno fatto con il padre. Secondo me, le ipotesi più credibili sono due. Sono stati dei militari che lei aveva denunciato per le violenze in Cecenia: molti credevano di ottenere gloria e medaglie con quello che facevano, e si sono trovati in carcere o in congedo. Più facile per loro prendersela con Anna che con chi li aveva mandati allo sbaraglio in una guerra sbagliata. Oppure sono stati i nemici di Putin, che hanno voluto "avvertirlo". L'omicidio è avvenuto nel giorno del compleanno di Putin e tra poco più di un anno si vota per il nuovo presidente... ===[[Vladimir Putin]]=== *L'assassinio della signora Politkovskaja è un grave danno per la leadership russa e specialmente per quella cecena. Un danno molto più grave di qualsiasi articolo di giornale. *La giornalista Politkovskaja era una voce critica contro l'attuale equilibrio di potere. In generale questo è tipico dei media, ma lei aveva assunto posizioni radicali. Negli ultimi tempi si era dedicata alla critica del potere in Cecenia. Ma la sua influenza politica non era molto grande. *Le rivelazioni della signora non hanno né danneggiato la politica di [[Ramzan Kadyrov|Kadyrov]] né creato ostacoli alla sua carriera politica. Ramzan Kadyrov appartiene ai gruppi che un tempo hanno combattuto contro le truppe federali in Cecenia. Negli organi di sicurezza e nelle istituzioni cecene oggi possono lavorare tutti, a prescindere dalle loro opinioni o dal loro passato. I rapporti di forza politici in Cecenia sono complessi, ma questo non è un motivo per un omicidio. Forse c'è stato fastidio o collera per l'attività della giornalista, ma non posso immaginarmi che un esponente ufficiale possa pianificare un crimine così orribile. ===[[Roberto Saviano]]=== *A difenderla c'erano solo i suoi libri e i suoi articoli. I suoi libri sono immediati, veloci, hanno la potenza della scoperta, della novità, dell'informazione sconosciuta e resa nota. Ed è questo ciò che l'ha esposta. *L'assassinio a oggi non ha colpevoli né mandanti. Ma le sue parole continuano a essere spine ficcate sotto le unghie e nelle tempie stesse del potere russo. *Queste parole sono una preghiera, pronunciata con tutte le possibili fasi liturgiche, al lettore che ha deciso di spendere il suo tempo. Una preghiera perché non dimentichi il sacrificio di chi ha deciso di raccontare. Una preghiera affinché possa sentire sin dentro la carne ogni ora della vita di Anna Politkovskaja, una vita spesso passata sapendo di avere una scadenza, ma certa che quella scadenza avrebbe riguardato solo il proprio corpo e diffuso, come le costellazioni, le proprie storie depositandole in ogni lettore che le avesse incontrate. ===[[Adriano Sofri]]=== *Anna sta davvero all'altro capo del mondo in cui spadroneggia Putin, e, dopo essersi guadagnata l'onore di associare al proprio nome il nome di un popolo martoriato, sicché non si possa nominare la Cecenia senza pensare a lei, e lei senza pensare alla Cecenia, si è anche guadagnata, impresa assai più ardua e malvista, il titolo di rappresentante dell'altra Russia. Benché in una minoranza che si è fatta in certi momenti così esigua da metterne a repentaglio l'incolumità stessa, alcuni russi hanno continuato a capire che in Cecenia non si trattava solo di soccorrere un popolo schiacciato, ma di riscattare la buona anima della Russia. *Ci sarà, forse, un giorno, un tribunale anche per i crimini di guerra in Cecenia. Gli articoli di Anna ne formeranno gli atti, e anche la sua vita e la sua morte. *Conoscere Anna Politkovskaja voleva dire sapere che gli assassini la braccavano. Non importa da dove: dal Cremlino o dagli stati maggiori, dal despota fantoccio della Cecenia o dalla deriva di gruppi e agenti segreti a metà fra il servizio al capo e i lavori in proprio, o da quale altro covo di brava gente patriottica, razzista e gonfia di odio. *Non solo non sappiamo proteggerle, le persone sulla cui porta l'odio e la menzogna hanno tracciato un segnale per gli assassini, ma ridiamo di loro, o esitiamo a resistere a chi ne ridicolizza la voce. [...] quando Anna denunciò d'essere stata avvelenata, si scherzò sulla sua megalomania o sulla sua paranoia. Si dava delle arie. E poi, addirittura, il veleno, come nelle favole e nei romanzetti. Aveva bevuto un tè, aveva avuto un mal di pancia, magari aveva paura di andarci davvero, a Beslan, e si era inventata vittima di un torbido complotto. Oggi si ride a denti più stretti delle storie di avvelenamenti, dopo che il tallio e il cesio e ora, trionfo della chimica politica, il polonio, hanno dispiegato la loro compiaciuta efficienza con un capo di Stato come Yuschchenko o un ex membro della confraternita come Litvinenko. C'era stato in Cecenia, un vero temibile terrorista islamista arabo, Khattab, ucciso dai russi col mezzo fiabesco di una lettera avvelenata. L'antica Tredicesima Sezione del sovietico KGB, riconvertita nel russo FSB, ha sempre vantato un curriculum di efficienza e fantasia negli omicidi a distanza. Casomai, dopo il tè di Rostov, la piccola sporca sparatoria in ascensore aggiungeva una nota di impazienza e di disprezzo al disbrigo della pratica di Anna. *Nonostante un'emancipazione femminile così spinta nell'URSS, il maschilismo della leadership sovietica prima e russa poi è restato fortissimo. Se Eltsin si illustrò per episodi imbarazzanti di gallismo traballante, Putin ha portato nello stile presidenziale un madornale virilismo da caserma. È significativo che agli occhi del mondo l'intrepida opposizione al virilismo di Putin si sia incarnata in una donna minuta e inerme come Anna, e che a spegnerne la voce sia occorsa la viltà di un sicario. *Potete trovare in rete qualche sequenza del funerale. C'era un migliaio di persone. Nessun rappresentante del governo russo, nessuna pubblica autorità. Putin era andato a Dresda, e lì stava stringendo la mano alla signora Merkel, molto commosso, perché in quella città aveva avuto negli anni Ottanta il suo apprendistato estero di agente del KGB – Putin si commuove sempre al ricordo del KGB. Non un solo rappresentante dei governi europei, nemmeno a titolo personale, si è fatto vedere, tanto meno dell'Unione – tuttavia il Parlamento europeo in seduta plenaria ha tributato l'omaggio di un minuto di silenzio alla memoria di Anna Politkovskaja. Non c'erano picchetti d'onore, né musiche da requiem o cantate al nome di Giovanna d'Arco, non premi Nobel né scrittori internazionali né leader dei movimenti per la pace, né una qualunque segretaria del segretario dell'ONU. (C'era Marco Pannella, e vada detto a suo merito.) Le Madri di Beslan, le Madri cecene, le Madri di soldati russi – forse ce n'era qualcuna: col cuore dovevano esserci in tante. Uscendo dall'incontro con la Merkel, Putin ha poi avvertito che la giornalista assassinata «aveva un'influenza minima sulla vita politica russa», e che «il suo assassinio reca più danno alla Russia e alla Cecenia che qualunque dei suoi articoli». I telegiornali governativi russi non hanno parlato del funerale; il canale Rossija ha dedicato mezzo minuto a una notizia sullo stato delle indagini. *Questa è la cifra di Anna, testimone e partecipe dei disastri della guerra. [...] Conosce l'ignobiltà, la prepotenza, e comunque l'impotenza e l'infantilismo dei giochi dei guerrieri, li svela, li rivela, li mette a confronto e ne segnala il vicolo cieco, ma è con le persone, con le donne, coi bambini, coi vecchi dagli occhi arrossati, con le madri dell'una e dell'altra parte che sta. Trovate poche generalità nei suoi scritti, così ostinati e incalzanti: trovate invece le persone e le loro storie tenacemente, minuziosamente, prolissamente seguite in ogni dettaglio, con una pazienza deliberata sotto la quale ribolle lo sdegno e la compassione. *Spaventoso è il numero dei giornalisti ammazzati in Russia – tre, e dei più in vista, solo della «Novaja Gazeta», il giornale di Anna. Ma senza niente togliere al loro sacrificio, in Anna è stato colpito qualcosa di più della libertà di stampa. In un'occasione, Anna dichiarò di aver messo a frutto la professione di giornalista per stare dalla parte delle vittime, e, quando fosse possibile, per portare loro aiuto. Lo fece davvero, che si trattasse di tenere per mano i vecchi da evacuare dall'ospizio di Groznyj abbandonato sotto il bombardamento, o di rifocillare con qualche bevanda gli ostaggi del teatro di Mosca prima della mattanza. ===[[Elena Tregubova]]=== *È stata la critica più coerente e incorruttibile di Putin e del suo regime politico. *Penso che {{NDR|Putin}} abbia cercato di ritrarre l'omicidio della Politkovskaja come una coincidenza.<br>Ma come può essere una coincidenza quando Putin ha sistematicamente distrutto la libertà di stampa e l'opposizione fin dal primo giorno della sua presidenza? *Se solo avessimo resistito prima a Mosca. Se così fosse, sono sicuro che un'altra giornalista dissidente, Anna Politkovskaja, sarebbe ancora viva oggi. ===[[Bernardo Valli]]=== *Anna Politkovskaja parlava di quel che vedeva e toccava con mano. Era difficile per lei immaginare le azioni di Vladimir Putin. Ma lo giudicava capace di qualunque cosa. *Anna raccontava i fatti, analizzava quello che vedeva. Tratteggiava i ritratti dei protagonisti, ne elencava delitti e viltà con la precisione e l'asciuttezza di cui pochi reporter sono dotati. Con un'audacia senza retorica. Virtù rara nei suoi colleghi. *Non poteva prevedere l'invasione dell'Ucraina. Ma giudicava il regime russo capace di azioni di grande viltà. Anche su larga scala. Basta leggere le righe che ha dedicato a Vladimir Putin. ===[[Walter Veltroni]]=== *Ai funerali di Anna Politkovskaja non c'erano né capi di Stato, né premi Nobel, né picchetti d'onore. Di madri di Beslan, cecene e dei soldati russi sì, probabilmente ce n'erano. Di sicuro col pensiero e col cuore erano in tante, strette alle duemila persone raccolte a rendere omaggio a una persona che avevano sempre sentito vicina, alla quale volevano bene. *Anna Politkovskaja è stata una donna coraggiosa e soprattutto, ed era questa la cosa a cui più teneva, una giornalista. Una vera giornalista, libera e autorevole. *Era un particolare tipo di giornalista. Quelli che sentiva essere i suoi doveri di cronista, li rispettava con una precisione delle informazioni e una cura dei resoconti davvero uniche. Ma andare a vedere e scrivere diventavano tutt'uno, per lei, con lo stare dalla parte delle vittime, dei più deboli, degli oppressi e degli sfruttati, e per quel che poteva, con il portar loro un concreto sostegno. Era una testimone straordinaria perché partecipe, non spettatrice. ===[[Serena Vitale]]=== *Anche se racconta le teste mozzate, la Politkovskaja non dà mai l'impressione di una pornografia della violenza, e questa è la differenza rispetto a ciò che vediamo a volte in televisione. *Ha avuto un coraggio estremo, persino in guerre piuttosto pasticciate e indecifrabili come quella della Cecenia, dove è andata da sola in un periodo in cui c'erano fazioni di ogni tipo. Lei, russa, va a scoprire le magagne proprio lì, nel paese su cui tutti piangevamo... Si è battuta perché non ammazzassero i ceceni ma soprattutto per i giovani russi mandati a morire come carne da macello. *Mi chiedo come faceva questa donna che scriveva e pubblicava le sue inchieste su "Novaja Gazeta" a uscire di casa, andare a fare la spesa, andare a prendere i figli, proseguire diritta per la sua strada come se nulla fosse, senza temere. Io non ne avrei il coraggio, per me è un eroe ma i tempi che creano gli eroi sono tempi orrendi. ===[[Demetrio Volcic]]=== *Alla domanda se il mandante dell'omicidio della Politkovskaja possa essere stato un militare, la risposta è: in linea di principio è possibile. Alla domanda se può essere stata uccisa dai ceceni collaborazionisti, la risposta è: in linea di principio è possibile. Alla domanda se i servizi segreti abbiano approvato questo e altri gesti simili, la risposta è: in linea di principio è possibile. Alla domanda se la morte della giornalista abbia qualche legame con l'assassinio di Litvinenko a Londra, la risposta è: in linea di principio è possibile. Alla domandase queste cose succedano alla vigilia delle elezioni per squalificare Putin, la risposta è: in linea di principio è possibile.<br>Molta parte della storia recente russa ha come unica risposta credibile: ''v principe vožmožno'', in linea di principio è possibile. *Il procuratore accusa i terroristi ceceni ma fa cenno anche a contatti con alcuni agenti dei servizi speciali dell'Fsb. Senonché, a un'attenta lettura si scopre un fatto curioso: gli agenti in questione sono tutti in via di pensionamento e la loro incriminazione coincide con la fine del loro impiego. *Le inchieste della Politkovskaja riguardano molti aspetti della società russa: dalla guerra in Cecenia alla vicenda degli oligarchi, dalle prepotenze dell'esercito alla corruzione dei politici. Per questo è immaginabile che i suoi nemici siano dappertutto. ===[[Anna Zafesova]]=== *Anna Politkovskaya ha svolto il suo lavoro negli anni più bui della Russia post-comunista, combattendo contro l'indifferenza, il razzismo che da fenomeno di sottocultura di periferia diventava quasi una retorica ufficiale, la violenza e il conflitto come strumento di politica, mentre una dopo l'altra le voci del dissenso venivano fatte tacere o si tacitavano. *I quattro spari nell'ascensore del numero 8 di via Lesnaya hanno avuto un'eco molto più forte in Europa e nel resto del mondo, mentre in Russia il sesto anniversario dell'omicidio è stato segnato più modestamente dall'autorizzazione, da parte del comune di Mosca, di installare sulla sede della redazione della ''Novaya Gazeta'' una lapide in memoria di Anna. *Il nome di Politkovskaya in patria rimane largamente sconosciuto. In Europa la sua sorte, e quella dei suoi colleghi, è una delle prime domande che vengono rivolte a chi parla di Russia. Sembrava quasi che avesse ragione Vladimir Putin che, nel commentare la sua morte senza nemmeno esprimere il minimo di cordoglio richiesto dall'educazione, diceva che era "una sconosciuta", in un mondo dove i lettori e gli spettatori sembravano accontentarsi della propaganda governativa. *Quando Anna Politkovskaya venne uccisa, 10 anni fa, nel giorno del compleanno del presidente russo, Putin disse che era «poco conosciuta in patria». Era vero, ed è vero oggi. Dieci anni dopo, il paesaggio mediatico in cui l’inviata in Cecenia della Novaya Gazeta pagò il suo lavoro con la vita, appare un paradiso della libertà di stampa. Oggi le voci critiche sono quasi tutte esiliate nella Rete, e l’inviato del Primo canale tv dopo una conferenza stampa viene beccato (da un cronista della Novaya, guarda caso) a urlare al telefono con i suoi superiori: «Ditemi che linea ideologica devo prendere, porca p...!». *Quella di Anna Politovaskaja non è una morte misteriosa, ma un omicidio. Hanno fatto 40 processi, si sa perfettamente chi l'ha uccisa. Non abbiamo la conferma in sede giudiziaria di chi sia il mandante, ma non si può chiamarla "morte misteriosa". A parte che è stata uccisa in modo estremamente pubblico, è stata una esecuzione. Certo, se si fa una lista "come si muore sotto Putin" viene fuori un po' di tutto. Oppositori di Putin, oligarchi, ammazzatine criminali, gente che è morta perché ha deciso di buttarsi giù dalla finestra... ==Note== <references /> ===Fonti=== <references group="fonte" /> ==Bibliografia== *Anna Politkovskaja (2003), ''Cecenia. {{small|Il disonore russo}}'', traduzione di Agnès Nobécourt e Alberto Bracci, Fandango tascabili, Roma, 2009. ISBN 978-88-6044-105-8. *Anna Politkovskaja, ''Un piccolo angolo d'inferno'' (2003), traduzione di Isabella Aguilar, Rizzoli, Milano, 2023. ISBN 978-88-17-18149-5. *Anna Politkovskaja, ''La Russia di Putin'' (2004), traduzione di Claudia Zonghetti, Adelphi Edizioni, Milano, 2005. ISBN 978-88-459-3692-0. *Anna Politkovskaja, ''Diario russo. {{small|2003-2005}}'' (2007), traduzione di Claudia Zonghetti, Adelphi Edizioni, Milano, 2022. ISBN 978-88-459-3711-8. *Anna Politkovskaja, ''Per questo. {{small|Alle radici di una morte annunciata. Articoli 1999-2006}}'' (2007), traduzione di Claudia Zonghetti, Adelphi Edizioni, Milano, 2022. ISBN 978-88-459-3710-1. *Anna Politkovskaja, ''Proibito parlare. {{small|Cecenia, Beslan, teatro di Dubrovka: Le verità scomode della Russia di Putin}}'' (2007), a cura di Erika Casali, Martina Cocchini e Davide Girelli, Mondadori Libri S.p.A., Milano, 2022. ISBN 978-88-04-75671-2. ==Voci correlate== *[[Aleksandr Politkovskij]], marito *[[Libertà dei media in Russia]] *[[Opposizione a Vladimir Putin in Russia]] *[[Russia sotto Vladimir Putin]] *[[Seconda guerra cecena]] ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{vetrina|19|marzo|2024|giornalisti}} {{Portale|donne}} {{DEFAULTSORT:Politkovskaja, Anna}} [[Categoria:Dissidenti russi]] [[Categoria:Giornalisti russi]] kho0848q3q03ksljm1mdwahu7kv9ky2 Eneide 0 29689 1350833 1308435 2024-11-08T11:14:57Z ~2024-9620 100276 /* Libro IV */ Aggiungo a un verso anche la forma latina, perché molto famosa. La metto in nota ma così si può comunque cercare da quella e arrivarci 1350833 wikitext text/x-wiki [[File:Dosso Dossi 001.jpg|thumb|upright=2|''Enea e Acate sulla costa libica'' (D. Dossi)]] '''''Eneide''''', poema epico scritto da [[Publio Virgilio Marone]] tra il 29 a.C. e il 19 a.C. ==[[Incipit]]== ===Annibal Caro=== ''L'armi canto e 'l valor del grand'eroe<br>che pria da Troia, per destino, a i liti<br>d'Italia e di Lavinio errando venne;<br>e quanto errò, quanto sofferse, in quanti<br>e di terra e di mar perigli incorse,<br>come il traea l'isuperabil forza<br>del cielo, e di Giunon l'ira tenace;<br>e con che dura e sanguinosa guerra<br>fondò la sua cittade, e gli suoi dei<br> ripose in Lazio: onde cotanto crebbe<br> il nome de' Latini, il regno d'Alba,<br> e le mura e l'imperio alto di Roma.'' ===Giuseppe Albini=== <poem>L'armi e l'uom canto che dal suol di Troia primo in Italia profugo per fato alle lavinie prode venne, molto e per terre sbattuto e in mar da forza ei de' Celesti per la memore ira de la crudel Giunone, e molto ancora provato in guerra, fin ch'ebbe fondata la città e gli Dei posti nel Lazio, onde il Latino genere e gli Albani padri e le mura de l'eccelsa Roma.</poem> ===Rosa Calzecchi Onesti=== <poem>Armi canto e l’uomo che primo dai lidi di Troia venne in Italia fuggiasco per fato e alle spiagge lavinie, e molto in terra e sul mare fu preda di forze divine, per l’ira ostinata della crudele Giunone, molto sofferse anche in guerra, finch’ebbe fondato la sua città, portato nel Lazio i suoi dèi, donde il sangue Latino e i padri Albani e le mura dell’alta Roma. Musa, tu dimmi le cause, per quale offesa divina, per qual dolore la regina dei numi a soffrir tante pene, a incontrar tante angosce condannò l’uomo pio. Così grandi nell’animo dei celesti le ire?</poem> ===Mario Ramous=== <poem>Le armi canto e l'uomo che per primo dalla terra di Troia esule raggiunse l'Italia e i lidi di Lavinio, spinto dal fato e flagellato in terra e in mare dall'ostilità degli dei, dall'ira implacabile dell'atroce Giunone, e dopo aver sofferto a lungo in guerra, per poter fondare la sua città e introdurre nel Lazio i Penati, dando radici alla stirpe latina, ai padri albani e alle mura eccelse di Roma. Musa, dimmi tu le cause: per quali offese al suo onore, per quale mai rancore la regina degli dei costrinse un uomo così devoto a dibattersi in tante sventure, a subire tanti affanni? A tal punto giunge l'ira dei celesti?</poem> ===M. Scaffidi Abbate=== <poem>Canto le armi e l'uomo che per primo dalle terre di Troia raggiunse esule l'Italia per volere del fato e le sponde lavine, molto per forza di dèi travagliato in terra e in mare, e per la memore ira della crudele Giunone, e molto avendo sofferto in guerra, pur di fondare la città, e introdurre nel Lazio i Penati, di dove la stirpe latina, e i padri albani e le mura dell'alta Roma.</poem> ==Citazioni== === Libro I === [[File:Sir Nathaniel Dance-Holland - The Meeting of Dido and Aeneas - Google Art Project.jpg|thumb|upright=1.5|''L'incontro tra Didone ed Enea'' (N. Dance-Holland, 1766)]] *''Ma già {{NDR|[[Giunone]]}} contezza avea ch'era di [[Troia]] | per uscire una gente, onde vedrebbe | le sue torri superbe a terra sparse, | e de la sua ruina alzarsi in tanto, | tanto avanzar d'orgoglio e di potenza, | che ancor de l'universo imperio avrebbe: | tal de le Parche la volubil rota | girar saldo decreto. Ella, che tema | avea di ciò, non posto anco in oblio | come, a difesa de' suoi cari Argivi, | fosse a Troia acerbissima guerriera: | ripetendone i semi e le cagioni, | se ne sentia nel cor profondamente | or di [[Paride|Pari]] il giudicio or l'arroganza | d'[[Antigone (figlia di Edipo)|Antigone]], il concubito d'[[Elettra (figlia di Agamennone)|Elettra]], | lo scorno d'Ebe, alfin di Ganimede | e la rapina e i non dovuti onori.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro primo|I]], vv. 29-45) *''Di sì gravoso affar, di sì gran mole | fu, dar principio a la romana gente.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro primo|I]], vv. 53-54) *''Già per l'ondoso mar disperse e rare | le navi e i naviganti si vedevano;<ref>{{cfr}} ''[[w:Rari nantes in gurgite vasto|Rari nantes in gurgite vasto]]'' su Wikipedia.</ref> | già per tutto di Troia, a l'onde in preda, | arme, tavole, arnesi a nuoto andavano.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro primo|I]], vv. 191-5) *''Come adivien sovente in un gran popolo, | allor che per discordia si tumultua, | e 'mperversando va la plebe ignobile, | quando l'aste e le faci e i sassi volano | e l'impeto e 'l furor l'arme ministrano,<ref>{{cfr}} ''[[w:Furor arma ministrat|Furor arma ministrat]]'' su Wikipedia.</ref> | se grave personaggio e di gran merito | esce lor contro, rispettosi e timidi, | fatto silenzio, attentamente ascoltano, | ed al detto di lui tutti s'acquetano.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro primo|I]], vv. 242-250) *''Qui stanchi tutti e maceri, e del mare | ancor paurosi, i liti a pena attinsero, | ch'a a terra avidamente si gittarono. | [[Acate]] fece in pria selce e focil | scintillar foco, e dielli esca e fomento.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro primo|I]], vv. 278-282) *''Fermossi: e pronto a cotal uso avendo | l'arco e 'l turcasso (chè quest'armi appresso | gli portava mai sempre il fido Acate)<ref>{{cfr}} ''[[w:Fidus Achates|Fidus Achates]]'' su Wikipedia.</ref> | diè lor di piglio.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro primo|I]], vv. 297-301) *''E' verrà tempo | un dì, che tante e così rie venture, | non ch'altro, vi saran dolce ricordo.''<ref>{{cfr}} ''[[w:Forsan et haec olim meminisse iuvabit|Forsan et haec olim meminisse iuvabit]]'' su Wikipedia.</ref> ([[Enea]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro primo|I]], vv. 324-6) *''Soffrite, mantenetevi, serbatevi | a questo, che dal ciel si serba a voi, | sì glorïoso e sì felice stato.'' (Enea: [[s:Eneide (Caro)/Libro primo|I]], vv. 332-4) *''Io sono Enea, quel pio che da' nemici | scampati ho meco i miei patrii Penati, | fino a le stelle omai noto per fama. | Italia vo cercando, che per patria | Giove m'assegna, autor del sangue mio. | Con diece e diece ben guarnite navi | uscii di Frigia, il mio destin seguendo | e lo splendor de la materna stella.'' (Enea: [[s:Eneide (Caro)/Libro primo|I]], vv. 603-610) *''Ciò detto, nel partir, la neve e l'oro, | e le rose del collo e de le chiome, | come l'aura movea, divina luce | e divino spirâr d'ambrosia odore: | e la veste, che dianzi era succinta, | con tanta maestà le si distese | infino a' piè, ch'a l'andar anco, e Dea | veracemente e [[Venere (divinità)|Venere]] mostrossi.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro primo|I]], vv. 644-651) *''Ecco Priamo, ecco Troia; e qui si pregia | ancor vertù; chè ferità non regna | là 've umana miseria si compiagne.'' (Enea: [[s:Eneide (Caro)/Libro primo|I]], vv. 742-4) {{NDR|ad Acate}} **''Guarda [[Priamo]]! Qui pure la gloria ha il suo premio, | e le pene hanno lagrime, toccan le cose degli uomini l'animo.'' (1989; 462) ::''En Priamus! Sunt hic etiam sua praemia laudi, | Sunt [[lacrimae rerum]] et menten mortalia tangunt''. *''Omai, signor, che pensi? | Tutto è sicuro, e tutti a salvamento | i nostri legni e i nostri amici avemo. | Sol un ne manca; e questo a noi davanti | il mar sorbissi. Ogni altra cosa al detto | di tua madre risponde.'' ([[Acate]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro primo|I]], vv. 945-950) *''Rimase in chiaro [[Enea]], tale ancor egli | di chiarezza e d'aspetto e di statura, | che come un Dio mostrossi: e ben a Dea | era figliuol, che di bellezza è madre. | Ei degli occhi spirava e de le chiome | quei chiari, lieti e giovenili onori | ch'ella stessa di lui madre gl'infuse.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro primo|I]], vv. 953-9) *''E me fortuna ancora, | a la vostra simile, ha similmente | per molti affanni a questi luoghi addotta, | sì che natura e sofferenza e pruova | de' miei stessi travagli ancor me fanno | pietosa e sovvenevole agli altrui.''<ref>{{cfr}} ''[[w:Non ignara mali, miseris succurrere disco|Non ignara mali, miseris succurrere disco]]'' su Wikipedia.</ref> ([[Didone]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro primo|I]], vv. 1012-8) === Libro II === [[File:J G Trautmann Das brennende Troja.jpg|thumb|upright=1.5|''Vista di Troia in fiamme'' (J. G. Trautmann)]] *''Dogliosa istoria | e d'amara e d'orribil rimembranza, | regina eccelsa, a raccontar m'inviti.<ref>{{cfr}} ''[[w:Infandum, regina, iubes renovare dolorem|Infandum, regina, iubes renovare dolorem]]'' su Wikipedia.</ref> | Come la già possente e glorïosa | mia patria, or di pietà degna e di pianto, | fosse per man de' Greci arsa e distrutta. | E qual ne vid'io far ruina e scempio: | ch'io stesso il vidi, ed io gran parte fui | del suo caso infelice.''<ref>{{cfr}} ''[[w:Magna pars|Magna pars]]'' su Wikipedia.</ref> ([[Enea]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro secondo|II]], vv. 4-12) *''Ma se tanto d'udire i nostri guai, | se brevemente di saver t'aggrada | l'ultimo eccidio, ond'ella arse e cadéo, | benché lutto e dolor mi rinovelle, | e sol de la memoria mi sgomente;<ref>{{cfr}} ''[[w:Animus meminisse horret|Animus meminisse horret]]'' su Wikipedia.</ref> | io lo pur conterò.'' (Enea: [[s:Eneide (Caro)/Libro secondo|II]], vv. 17-22) *''Sbattuti e stanchi | di guerreggiar tant'anni e risospinti | ancor da' fati, i greci condottieri | a l'insidie si diero; e da Minerva | divinamente istrutti, un [[cavallo di Troia|gran cavallo]] | di ben contesti e ben confitti abeti | in sembianza d'un monte edificaro.<ref>{{cfr}} ''[[w:Instar montis equum|Instar montis equum]]'' su Wikipedia.</ref> | Poscia finto che ciò fosse per voto | del lor ritorno, di tornar sembiante | fecero tal, che se ne sparse il grido. | Dentro al suo cieco ventre e ne le grotte, | che molte erano e grandi in sì gran mole, | rinchiuser di nascosto arme e guerrieri | a ciò per sorte e per valore eletti.'' (Enea: [[s:Eneide (Caro)/Libro secondo|II]], vv. 22-35) *''O ciechi, o folli, | o sfortunati! Agli nemici, a' Greci | date credenza? A lor credete voi | che sian partiti? E sarà mai che doni | siano i lor doni, e non più tosto inganni? | Così v'è noto [[Ulisse]]? O in questo legno | sono i Greci rinchiusi, o questa è macchina | contra alle nostre mura, o spia per entro | ai nostri alberghi, o scala o torre o ponte | per di sopra assalirne. E che che sia, | certo o vi cova o vi si ordisce inganno, | chè de' Pelasgi e de' nemici è 'l dono.''<ref>{{cfr}} ''[[w:Timeo Danaos et dona ferentes|Timeo Danaos et dona ferentes]]'' su Wikipedia.</ref> ([[Laocoonte]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro secondo|II]], vv. 75-86) *''Or ascoltate | le malizie de' Greci: e da quest'uno | conosceteli tutti.''<ref>{{cfr}} ''[[w:Ab uno disces omnis|Ab uno disces omnis]]'' su Wikipedia.</ref> (Enea: [[s:Eneide (Caro)/Libro secondo|II]], vv. 113-5) *''Ché allor che questo dono a Palla offerto | per vostra man sia vïolato e guasto, | ruina estrema (la qual sopra lui | caggia più tosto)<ref>''[[w:Quod di prius omen in ipsum convertant|Quod di prius omen in ipsum convertant]]'' su Wikipedia.</ref> a voi vuol che ne venga, | ed al gran vostro impero; ed, a rincontro, | quando da voi sia dentro al vostro cerchio | condotto e custodito; allor, che l'Asia | congiurerà con le sue forze tutte | a l'esterminio d'Argo; e che tal fato | sopra a' nostri nepoti in cielo è fisso.'' ([[Sinone]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro secondo|II]], vv. 320-9) *[...] ''m'agghiado | a raccontarlo'' [...].<ref>{{cfr}} ''[[w:Horresco referens|Horresco referens]]'' su Wikipedia.</ref> (Enea: [[s:Eneide (Caro)/Libro secondo|II]], vv. 343-344) *''A ciò seguire immantinente accinti, | ruiniamo la porta, apriam le mura, | adattiamo al [[cavallo di Troia|cavallo]] ordigni e travi, | e ruote e carri a' piedi, e funi al collo. | Così mossa e tirata agevolmente | la machina fatale il muro ascende, | d'armi pregna e d'armati, a cui d'intorno | di verginelle e di fanciulli un coro, | sacre lodi cantando, con dilétto | porgean mano a la fune. Ella per mezzo | tratta de la città, mentre si scuote, | mentre che ne l'andar cigola e freme, | sembra che la minacci.'' (Enea: [[s:Eneide (Caro)/Libro secondo|II]], vv. 392-404) *''Allor [[Sinone]], | che per nostra ruina era da noi | e dal fato maligno a ciò serbato, | accostossi al cavallo, e 'l chiuso ventre | chetamente gli aperse, e fuor ne trasse | l'occulto agguato. Usciro a l'aura in prima | i primi capi baldanzosi e lieti, | tutti per una fune a terra scesi: | e fur Tisandro e Stènelo ed Ulisse, | Atamante e Toante e Macaone | e Pirro e Menelao con lo scaltrito | fabricator di questo inganno, Epeo. | Assalîr la città, che già ne l'ozio | e nel sonno e nel vino era sepolta; | ancisero le guardie; aprîr le porte; | miser le schiere congiurate insieme: | e dier forma a l'assalto.'' (Enea: [[s:Eneide (Caro)/Libro secondo|II]], vv. 430-446) *''Quand'ecco in sogno (quasi avanti gli occhi | mi fosse veramente) [[Ettore (mitologia)|Ettor]] m'apparve | dolente, lagrimoso, e quale il vidi | già strascinato, sanguinoso e lordo | il corpo tutto, e i piè forato e gonfio. | Lasso me! quale e quanto era mutato<ref>{{cfr}} ''[[w:Quantum mutatus ab illo!|Quantum mutatus ab illo!]]'' su Wikipedia.</ref> | da quell'Ettòr che ritornò vestito | de le spoglie d'Achille, e rilucente | del foco ond'arse il gran navile argolico! | Squallida avea la barba, orrido il crine | e rappreso di sangue; il petto lacero | di quante unqua ferite al patrio muro | ebbe d'intorno.'' (Enea: [[s:Eneide (Caro)/Libro secondo|II]], vv. 450-462) *''E già 'l palagio | era di Deifóbo arso e distrutto; | già 'l suo vicino Ucalegon ardea,<ref>{{cfr}} ''[[w:Iam proximus ardet Ucalegon|Iam proximus ardet Ucalegon]]'' su Wikipedia.</ref> | e l'incendio di Troia in ogni lato | rilucea di Sigeo ne la marina; | e s'udian gridar genti e sonar tube.'' (Enea: [[s:Eneide (Caro)/Libro secondo|II]], vv. 511-6) *''Il gran cavallo, | ch'era a Palla devoto, altero in mezzo | stassi de la cittade, e d'ogni lato | arme versa ed armati. Il buon Sinone | gode de la sua frode, e d'ogn'intorno | scorrendo si rimescola, e s'aggira | gran maestro d'incendi e di ruine.'' (Enea: [[s:Eneide (Caro)/Libro secondo|II]], vv. 541-547) *''Un sol rimedio | a chi speme non have è disperarsi.''<ref>{{cfr}} ''[[w:Una salus victis, nullam sperare salutem|Una salus victis, nullam sperare salutem]]'' su Wikipedia.</ref> (Enea: [[s:Eneide (Caro)/Libro secondo|II]], vv. 584-585) **La sola [[speranza]] per i [[sconfitta|vinti]] è non sperare in alcuna salvezza. (354) *''Compagni, disse, poi che la fortuna, | con questo sì felice, agli altri incontri | ne porge aita, a nostro scampo usianla. | Mutiam gli scudi, accomodianci gli elmi | e l'insegne de' Greci. O biasmo o lode | che ciò ne sia, chi co' nemici il cerca?<ref>{{cfr}} ''[[w:Dolus an virtus quis in hoste requirat?|Dolus an virtus quis in hoste requirat?]]'' su Wikipedia.</ref> | L'arme ne daranno essi.'' (Corebo: [[s:Eneide (Caro)/Libro secondo|II]], vv. 636-642) *''Eterno, onnipotente | Signor, s'umana prece unqua ti mosse, | vèr noi rimira, e ne fia questo assai. | Ma se di merto alcuno in tuo cospetto | è la nostra pietà, padre benigno, | danne anco aita; e con felice segno | questo annunzio ratifica e conferma.'' ([[Anchise]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro secondo|II]], vv. 1121-8) === Libro III === [[File:Claude Lorrain 002.jpg|thumb|upright=1.5|''Enea a Delo'' (C. Lorrain, 1671-2)]] *''Era de l'anno | la stagion prima, e i primi giorni a pena, | quando, sciolte le sarte e date a' venti | le vele, come volle il padre Anchise, | piangendo abbandonai le rive e i porti | e i campi ove fu Troia,<ref>{{cfr}} ''[[w:Et campos ubi Troia fuit|Et campos ubi Troia fuit]]'' su Wikipedia.</ref> i miei compagni | meco traendo e 'l mio figlio e i miei numi | a l'onde in preda, e de la patria in bando.'' ([[Enea]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro terzo|III]], vv. 14-21) *''Ahi! perché sì mi laceri e mi scempi? | Perché, di così pio, così spietato, | Enea, vèr me ti mostri? A che molesti | un ch'è morto e sepolto?<ref>{{cfr}} ''[[w:Parce sepulto|Parce sepulto]]'' su Wikipedia.</ref> A che contamini | col sangue mio le consanguinee mani? | Chè nè di patria nè di gente esterno | son io da te, né questo atro liquore | esce da sterpi, ma da membra umane. | Ah! fuggi, Enea, da questo empio paese, | fuggi da questo abbominevol lito: | chè Polidoro io sono, e qui confitto | m'ha nembo micidiale e ria semenza | di ferri e d'aste che dal corpo mio | umor preso e radici, han fatto selva.'' ([[Polidoro (figlio di Ecuba)|Polidoro]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro terzo|III]], vv. 66-79) *''Un de' figliuoli | era questi del re, ch'al tracio rege | fu con molto tesoro occultamente | accomandato allor che da' Troiani | incominciossi a diffidar de l'armi, | e temer de l'assedio. Il rio tiranno, | tosto che a Troia la fortuna vide | volger le spalle, anch'ei si volse, e l'armi | e la sorte seguì de' vincitori; | sì che, de l'amicizia e de l'ospizio | e de l'umanità rotta ogni legge, | tolse al regio fanciul la vita e l'oro.'' (Enea: [[s:Eneide (Caro)/Libro terzo|III]], vv. 82-93) {{NDR|su Polidoro}} *''Ahi de l'[[oro]] empia ed essecrabil fame! | E che per te non osa, e che non tenta | quest'umana ingordigia?''<ref>{{cfr}} ''[[w:Quid non mortalia pectora coges, auri sacra fames|Quid non mortalia pectora coges, auri sacra fames]]'' su Wikipedia.</ref> (Enea: [[s:Eneide (Caro)/Libro terzo|III]], vv. 94-6) *''Alto ricetto | tu dunque, e degno de l'altezza loro, | prepara intanto; e i rischi e le fatiche | non rifiutar di più lontano essiglio.'' (Penati: [[s:Eneide (Caro)/Libro terzo|III]], vv. 279-282) *''Oh! sei tu vero, o pur mi sembri Enea? | Sei corpo od ombra? Se da' morti udito | è il mio richiamo, [[Ettore (mitologia)|Ettòr]] perchè te manda? | Perch'ei teco non viene? E sei tu certo | nunzio di lui?'' ([[Andromaca]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro terzo|III]], vv. 512-7) *''O fortunata lei | sovr'ogni donna, che regina e vergine, | ne la sua patria a sacrificio offerta, | del nimico fu vittima e non preda, | né del suo vincitor serva né donna! | Io dopo Troia incensa, e dopo tanti | e tanti arati mari, a servir nata, | de la stirpe d'Achille il giogo e 'l fasto, | e 'l superbo suo figlio a soffrir ebbi.'' (Andromaca: [[s:Eneide (Caro)/Libro terzo|III]], vv. 529-537) *''Ma te quai venti, o qual nostra ventura | ha qui condotto, fuor d'ogni pensiero | di noi certo, e tuo forse? [[Ascanio]] nostro | vive? cresce? che fa? come ha sentito | la morte di Creusa? E qual presagio | ne dà, ch'Enea suo padre, Ettor suo zio | si rinovino in lui?'' (Andromaca: [[s:Eneide (Caro)/Libro terzo|III]], vv. 555-561) *[...] ''i fati a ciò daranno | oportuno compenso.'' ([[Eleno]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro terzo|III]], vv. 638-9) *''Quinci partito allor che da vicino | scorgerai la Sicilia, e di Peloro | ti si discovrerà l'angusta foce, | tienti a sinistra, e del sinistro mare | solca pur via quanto a di lungo intorno | gira l'isola tutta, e da la destra | fuggi la terra e l'onde. È fama antica | che di questi or due disgiunti lochi | erano in prima uno solo, che per forza | di tempo di tempeste e di ruine | (tanto a cangiar queste terrene cose | può de' secoli il corso), un dismembrato | fu poi da l'altro. Il mar fra mezzo entrando | tanto urtò, tanto ròse, che l'esperio | dal sicolo terreno alfin divise: | e i campi e le città, che in su le rive | restaro, angusto freto or bagna e sparte. | Nel destro lato è Scilla; nel sinistro | è l'ingorda Cariddi.'' (Eleno: [[s:Eneide (Caro)/Libro terzo|III]], vv. 658-675) *''Nel destro lato è [[Scilla]]; nel sinistro | è l'ingorda [[Cariddi]]. Una vorago | d'un gran baratro è questa, che tre volte | i vasti flutti rigirando assorbe, | e tre volte a vicenda li ributta | con immenso bollor fino a le stelle. | Scilla dentro a le sue buie caverne | stassene insidïando; e con le bocche | de' suoi mostri voraci, che distese | tien mai sempre ed aperte, i naviganti | entro al suo speco a sè tragge e trangugia. | Dal mezzo in su la faccia, il collo e 'l petto | ha di donna e di vergine; il restante, | d'una pistrice immane, che simíli | a' delfini ha le code, ai lupi il ventre. | Meglio è con lungo indugio e lunga volta | girar Pachino e la Trinacria tutta, | che, non ch'altro, veder quell'antro orrendo, | sentir quegli urli spaventosi e fieri | di quei cerulei suoi rabbiosi cani.'' (Eleno: [[s:Eneide (Caro)/Libro terzo|III]], vv. 675-694) *''Ma sì d'[[Etna]] vicino, che i suoi tuoni | e le sue spaventevoli ruine | lo tempestano ognora. Esce talvolta | da questo monte a l'aura un'atra nube | mista di nero fumo e di roventi | faville, che di cenere e di pece | fan turbi e groppi, ed ondeggiando a scosse | vibrano ad ora ad or lucide fiamme | che van lambendo a scolorir le stelle; | e talvolta, le sue viscere stesse | da sé divelte, immani sassi e scogli | liquefatti e combusti al ciel vomendo | in fin dal fondo romoreggia e bolle.'' (Enea: [[s:Eneide (Caro)/Libro terzo|III]], vv. 897-909) *''Già del giorno seguente era il mattino, | e chiaro albore avea l'umido velo | tolto dal mondo; quando ecco dal bosco | ne si fa 'ncontro un non mai visto altrove {{NDR|[[Achemenide (Eneide)|Achemenide]]}} | di strana e miserabile sembianza, | scarno, smunto e distrutto: una figura | più di mummia che d'uomo. Avea la barba | lunga, le chiome incolte, indosso un manto | ricucito di spini: orrido tutto, | e squallido e difforme, con le mani | verso il lito distese, a lento passo | venía mercè chiedendo.'' (Enea: [[s:Eneide (Caro)/Libro terzo|III]], vv. 926-937) *''Oh! se le stelle, | se gli Dei, se quest'aura onde spiriamo, | generosi e magnanimi Troiani, | serbin la vita a voi, quinci mi tolga | la pietà vostra, e vosco m'adducete, | ove che sia; chè mi fia questo assai; | poich'io son greco, e di quei Greci ancora | che venner (lo confesso) a i danni vostri. | Se 'l fallo è tale, e se 'l vostro odio è tanto | ch'io ne deggia morir, morte mi date, | e se così v'aggrada, a brano a brano | mi lanïate, e ne fate esca a' pesci; | ché se per man d'umana gente io pèro, | perir mi giova.'' ([[Achemenide (Eneide)|Achemenide]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro terzo|III]], vv. 944-957) *''Itaca è patria mia, | Achemenide il nome. Io fui compagno | de l'infelice [[Ulisse]], e venni a Troia, | la povertà del mio padre Adamasto | fuggendo (così povero mai sempre | foss'io stato con lui!): qui capitai | con esso Ulisse; e qui, mentr'ei fuggia | con gli altri suoi questo crudele ospizio, | per téma abbandonommi e per oblio | ne l'antro del ciclopo. È questo un antro | opaco, immenso, che macello è sempre | d'umana carne, onde ancor sempre intriso | è di sanie e di sangue, ed è 'l ciclopo | un mostro spaventoso, un che col capo | tocca le stelle (o Dio, leva di terra | una tal peste), ch'a mirarlo solo, | solo a parlarne orror sento ed angoscia. | Pascesi de le viscere e del sangue | de la misera gente; ed io l'ho visto | con gli occhi miei nel suo speco rovescio | stender le branche, e due presi de' nostri, | rotargli a cerco, e sbattergli, e schizzarne | infra quei tufi le midolle e gli ossi.'' (Achemenide: [[s:Eneide (Caro)/Libro terzo|III]], vv. 963-985) *''Mostro orrendo, difforme e smisurato, {{NDR|[[Polifemo]]}} | che avea come una grotta oscura in fronte | in vece d'occhio, e per bastone un pino, | onde i passi fermava.'' (Enea: [[s:Eneide (Caro)/Libro terzo|III]], vv. 1039-1042) *''Giace de la Sicania al golfo avanti | un'isoletta che a Plemmirio ondoso | è posta incontro, e dagli antichi è detta | per nome [[Isola di Ortigia|Ortigia]]. A quest'isola è fama | che per vie sotto al mare il greco Alfeo | vien da Dòride intatto, infin d'Arcadia | per bocca d'Aretusa a mescolarsi | con l'onde di [[Sicilia]].'' (Enea: [[s:Eneide (Caro)/Libro terzo|III]], vv. 1093-1100) *[...] ''e 'n su la punta | giunti di Lilibeo, tosto girammo | le sue cieche seccagne, e 'l porto alfine | del mal veduto [[Trapani|Drepano]] afferrammo. | Qui, lasso me! da tanti affanni oppresso, | a tanti esposto, il mio diletto padre {{NDR|[[Anchise]]}}, | il mio padre perdei. Qui stanco e mesto, | padre, m'abbandonasti: e pur tu solo | m'eri in tante gravose mie fortune | quanto avea di conforto e di sostegno. | Oimè! che indarno da sì gran perigli | salvo ne ti rendesti.'' (Enea: [[s:Eneide (Caro)/Libro terzo|III]], vv. 1111-1122) === Libro IV === [[File:Giambattista Tiepolo - Death of Dido - Google Art Project.jpg|thumb|upright=1.5|''Morte di Didone'' (G. Tiepolo)]] *''Ch'a dirti 'l vero, | Anna mia, da che morte e l'empio frate | mi privâr di Sichèo, sol questi {{NDR|[[Enea]]}} ha mosso | i miei sensi e 'l mio core, e solo in lui | conosco i segni de l'antica fiamma.''<ref>{{cfr}} ''[[w:Agnosco veteris vestigia flammae|Agnosco veteris vestigia flammae]]'' su Wikipedia.</ref> ([[Didone]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro quarto|IV]], vv. 27-31) *''Nel cor, ne le midolle e ne le vene | è la piaga e la fiamma, ond'arde e père.<ref>{{cfr}} ''[[w:Vivit sub pectore vulnus|Vivit sub pectore vulnus]]'' su Wikipedia.</ref> | Arde Dido infelice, e furïosa | per tutta la città s'aggira e smania: | qual ne' boschi di Creta incauta cerva | d'insidïoso arcier fugge lo strale | che l'ha già colta; e seco, ovunque vada, | lo porta al fianco infisso.''<ref>{{cfr}} ''[[w:Haeret lateri lethalis arundo|Haeret lateri lethalis arundo]]'' su Wikipedia.</ref> ([[s:Eneide (Caro)/Libro quarto|IV]], vv. 95-102) *''È questa [[fama]] un mal, di cui null'altro | è più veloce; e com' più va, più cresce, | e maggior forza acquista.<ref>{{cfr}} ''[[w:Fama crescit eundo|Fama crescit eundo]]'' su wikipedia.</ref><ref>{{cfr}} ''[[w:Vires acquirit eundo|Vires acquirit eundo]]'' su Wikipedia.</ref> È da principio | picciola e debbil cosa, e non s'arrischia | di palesarsi; poi di mano in mano | si discuopre e s'avanza, e sopra terra | sèn va movendo e sormontando a l'aura, | tanto che 'l capo infra le nubi asconde.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro quarto|IV]], vv. 265-273) *''Era d'Ammone, | e de la Garamantide Napea, | già rapita da lui, questo re nato, | onde a Giove suo padre entro a' suoi regni | cento gran tempii e cento pingui altari | avea sacrati, e di continui fochi | mantenendo agli Dei vigilie eterne, | di vittime, di fiori e di ghirlande | gli tenea sempre riveriti e cólti.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro quarto|IV]], vv. 306-314) {{NDR|su [[Iarba]]}} *''Onnipotente | Padre, a cui tanti opimi e sontuosi | conviti, e di Lenèo sì larghi onori | offrisce oggi de' Mauri il gran paese, | vedi tu queste cose? o pure invano | tonando e folgorando ci spaventi? | Una femina errante, una che dianzi | ebbe a prezzo da me nel mio paese, | per fondar la sua terra, un picciol sito; | una ch'arena ha per arare, ha vitto, | loco e leggi da me, me per marito | rifiuta; e di sé donno e del suo regno | ha fatto Enea. Questo or novello Pari | con quei suoi delicati e molli eunuchi, | mitrato il mento e profumato il crine, | va del mio scorno e del suo furto altero: | ed io qui me ne sto vittime e doni | a te porgendo, e sòn tuo figlio indarno.'' (Iarba: [[s:Eneide (Caro)/Libro quarto|IV]], vv. 319-335) *''Va', figliuolo,'' [...] ''chiama i venti, e ratto scendi | là 've sì neghittoso il troian duce | bada in Cartago, e 'l destinato impero | non gradisce e non cura; e ciò gli annunzia | da parte mia, che Venere sua madre | non per tal lo mi diede, e ch'a tal fine | non è stato da lei da l'armi greche | già due volte scampato.'' ([[Giove (divinità)|Giove]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro quarto|IV]], vv. 341-350) {{NDR|a Mercurio}} *''Udito ch'ebbe | [[Mercurio (divinità)|Mercurio]], ad esseguir tosto s'accinse | i precetti del padre; e prima a' piedi | i talari adattossi. Ali son queste | con penne d'oro, ond'ei l'aria trattando, | sostenuto da' venti, ovunque il corso | volga, o sopra la terra, o sopra al mare, | va per lo ciel rapidamente a volo.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro quarto|IV]], vv. 362-9) *''Almeno avanti | la tua partita avess'io fatto acquisto | d'un pargoletto Enea, che per le sale | mi scherzasse d'intorno, e solo il volto, | e non altro, di te sembianza avesse; | ch'esser non mi parrebbe abbandonata, | né delusa del tutto.'' (Didone: [[s:Eneide (Caro)/Libro quarto|IV]], vv. 493-9) *''Ma ne l'[[Italia]] il mio fato mi chiama. | Italia Apollo in Delo, in Licia, ovunque | vado, o mando a spïarne, mi promette. | Quest'è l'amor, quest'è la patria mia. | Se tu, che di Fenicia sei venuta, | siedi in [[Cartagine|Cartago]], e ti diletti e godi | del tuo libico regno, qual divieto, | qual invidia è la tua, ch'i miei Troiani | prendano Ausonia?'' ([[Enea]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro quarto|IV]], vv. 521-9) {{NDR|a Didone}} *''Iniquo [[amore]], | che non puoi tu ne' petti de' mortali?'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro quarto|IV]], vv. 629-630)<ref>[[s:la:Aeneis/Liber IV#410|''Improbe Amor, quid non mortalia pectora cogis!'']]</ref> *''Così da preci, e da querele assidue | battuto duolsi il gran Troiano ed angesi, | e con la mente in sè raccolta e rigida,<ref>{{cfr}} ''[[w:Immota manet|Immota manet]]'' su Wikipedia.</ref> | gitta indarno per lei sospiri e lagrime.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro quarto|IV]], vv. 690-3) *''[[Donna|Femina]] è cosa mobil per natura, | e per disdegno impetuosa e fera.'' ([[Mercurio (divinità)|Mercurio]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro quarto|IV]], vv. 878-9) {{NDR|a Enea}} *''Se forza, se destino, se decreto | è di Giove e del cielo, e fisso e saldo | è pur che questo iniquo in porto arrivi | e terra acquisti; almen da fiera gente | sia combattuto, e, de' suoi fini in bando, | da suo figlio divelto implori aiuto, | e perir veggia i suoi di morte indegna. | Né leggi che riceva, o pace iniqua | che accetti, anco gli giovi; né del regno, | né de la vita lungamente goda: | ma caggia anzi al suo giorno, e ne l'arena | giaccia insepolto. Questi prieghi estremi | col mio sangue consacro. E voi, miei Tirii, | Coi discesi da voi tenete seco | E co' posteri suoi guerra mai sempre. | Questi doni al mio cenere mandate, | morta ch'io sia. Né mai tra queste genti | amor nasca, né pace; anzi alcun sorga | de l'ossa mie, che di mia morte prenda | alta vendetta,<ref>{{cfr}} ''[[w:Exoriare aliquis nostris ex ossibus ultor|Exoriare aliquis nostris ex ossibus ultor]]'' su Wikipedia.</ref> e la dardania gente | con le fiamme e col ferro assalga e spenga | ora, in futuro e sempre; e sian le forze | a quest'animo eguali: i liti ai liti | contrari eternamente, l'onde a l'onde, | e l'armi incontro a l'armi, e i nostri ai loro | in ogni tempo. E ciò detto, imprecando, | schiva di più veder l'eterea luce, | affrettò di morire.'' (Didone: [[s:Eneide (Caro)/Libro quarto|IV]], vv. 941-968) {{NDR|maledizione}} *{{NDR|[[Ultime parole dai libri|Ultime parole]]}} ''Adunque | morrò senza vendetta? Eh, che si muoia, | comunque sia. Così, così mi giova | girne tra l'ombre inferne: e poi ch'il crudo, | mentre meco era, il mio foco non vide, | veggalo di lontano; e 'l tristo augurio | de la mia morte almen seco ne porte''. (Didone: [[s:Eneide (Caro)/Libro quarto|IV]], vv. 1012-1018) **Morrò invendicata! Ebbene, si muoia, disse. Così, cosi devo scendere fra le ombre.<ref group="fonte">Citato in [[Giuseppe Fumagalli]], ''[[s:Indice:Chi l'ha detto.djvu|Chi l'ha detto?]]'', Hoepli, 1921.</ref> *''E per questo, dicea, suora, son io | da te così tradita? Io t'ho per questo | la pira e l'are e 'l foco apparecchiato? | Deserta me! Di che dorrommi in prima? | Perché, morir dovendo, una tua suora | per compagna rifiuti? E perché teco, | lassa! non m'invitasti? Ch'un dolore, | un ferro, un'ora stessa ambe n'avrebbe | tolte d'affanno. Oimè! con le mie mani | t'ho posto il rogo. Oimè! con la mia voce | ho gli Dei de la patria a ciò chiamati. | Tutto, folle! ho fatt'io, perchè tu muoia, | perch'io nel tuo morir teco non sia.'' (Anna: [[s:Eneide (Caro)/Libro quarto|IV]], vv. 1032-1045) {{NDR|alla sorella Didone moribonda}} === Libro V === [[File:The Trojan Women Setting Fire to Their Fleet c1643 Claude Lorrain.jpg|thumb|upright=1.5|''Le donne troiane appiccano il fuoco alla flotta'' (C. Lorrain, 1643)]] *''Con questo cielo, | signor, diss'egli, omai più non m'affido | prender Italia, ancor che Giove stesso | nèl promettesse, ed ei nocchier ne fosse. | Vedi il vento mutato, vedi il mare | di vèr ponente, che s'annera e gonfia: | vedi nel ciel qual ne s'accampa stuolo | di folte nubi. Traversia di certo | n'assalirà, sì che né girle incontro | né durar la potremo.'' ([[Palinuro (Eneide)|Palinuro]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro quinto|V]], vv. 25-34) {{NDR|a Enea}} *''Ben conosch'io che duro | è 'l contrasto de' venti; e 'l nostro è vano. | Volgi le vele. E qual più grata altrove, | o più commoda riva, o più sicura | aver mai ponno le mie stanche navi, | di quella che ne serba il caro Aceste, | e l'ossa accoglie del buon padre mio?'' ([[Enea]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro quinto|V]], vv. 40-46) {{NDR|a Palinuro}} *''Avea di cima | visto d'un monte il cacciatore [[Aceste]] | venir la frigia armata: onde in un tempo | fu con essi a la riva; e rincontrolli | allegramente, sì com'era incólto, | di dardi armato e d'irta pelle cinto | di libic'orso, umano insieme e rozzo, | de la troiana Egesta e di Criniso | fiume onorato figlio. Ei degli antichi | suoi parenti membrando, con gioioso | volto, se ben con rustico apparecchio, | gl'invita, gli riceve e gli consola.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro quinto|V]], vv. 50-61) *''A voi sant'ossa, a voi ceneri amate | e famose e felici, anima ed ombra | del padre mio, torno di nuovo indarno | per onorarvi; poi che Italia e 'l Tebro | (se pur Tebro è per noi) ne si contende. | Or, quel ch'io posso con devoto affetto | v'adoro e 'nchino come cosa santa.'' (Enea: [[s:Eneide (Caro)/Libro quinto|V]], vv. 114-120) *''Attienti al lito e radi il sasso: | vadano gli altri in alto.'' (Gia: [[s:Eneide (Caro)/Libro quinto|V]], vv. 232-3) {{NDR|a Menete}} *''Appresentossi in prima | [[Eurialo e Niso|Eurïalo con Niso]]. Un giovinetto | di singolar bellezza Eurïalo era; | e Niso un di lui fido e casto amante.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro quinto|V]], vv. 426-9) *''Il primo avanti | si tragge Niso, e di gran lunga avanti; | ché va di vento e di saetta in guisa. | Prossimo a lui, ma prossimo d'un tratto | molto lontano, è Salio.''<ref>{{cfr}} ''[[w:Longo sed proximus intervallo|Longo sed proximus intervallo]]'' su Wikipedia.</ref> ([[s:Eneide (Caro)/Libro quinto|V]], vv. 459-463) *''Ah!'' [...] ''Entello, | tu sei pur fra gli eroi de' nostri tempi | il più noto e 'l più forte; e come soffri | ch'un sì gradito pregio or ti si tolga | senza contesa? Adunque è stato invano | fin qui da noi rammemorato e cólto | Èrice, in ciò nostro maestro e dio? | Ov'è la fama tua che ancor si spande | per la Trinacria tutta? Ove son tante | appese a i palchi tue famose spoglie?'' ([[Aceste]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro quinto|V]], vv. 555-564) *''Né disio d'onore, | né vaghezza di gloria unqua, signore, | mi lasciâr mai nè mai viltà mi prese: | ma l'incarco degli anni, il freddo sangue, | e la scemata mia destrezza e forza | mi ritraggono a dietro. Io quando avessi | o men quei giorni, o non men quel vigore, | onde costui di sé tanto presume, | già per diletto mio seco alle mani | sarei venuto, e non dal premio indotto, | ché premio non ne chero. E pur qui sono.'' ([[Entello]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro quinto|V]], vv. 565-575) *''Or che diria costui | se visto avesse i cesti e l'armi stesse | d'Ercole invitto, e l'infelice pugna, | onde in su questo lito Èrice cadde? | D'Èrice tuo fratello eran quest'armi: | vedi che son ancor di sangue infette | e d'umane cervella. Il grande Alcide | con queste Èrice assalse: e con quest'io | m'essercitai, mentre le forze e gli anni | eran più verdi e non canuti i crini.'' (Entello: [[s:Eneide (Caro)/Libro quinto|V]], vv. 586-595) {{NDR|a Enea}} *''Onnipotente Giove, se de' Teucri | ancor non t'è, senza riservo, in ira | la gente tutta, e se, qual sei, pietoso | miri agli umani affanni, a tanto incendio | ritogli, padre, i male addotti legni; | ritogli a morte queste poche afflitte | reliquie de' Troiani, o quel che resta | tu col tuo proprio telo, e di tua mano | (se tale è il merto mio) folgora e spegni.'' (Enea: [[s:Eneide (Caro)/Libro quinto|V]], vv. 974-982) *''Aceste è qui, ch'è del dardanio seme | e di stirpe celeste un ramo anch'egli.'' (Naute: [[s:Eneide (Caro)/Libro quinto|V]], vv. 1008-9) *''Sol un convien che pèra | per condur gli altri suoi lieti e sicuri.'' (Nettuno: [[s:Eneide (Caro)/Libro quinto|V]], vv. 1158-9) {{NDR|riferito a Palinuro}} *''Ah! tu non credi adunque | ch'io conosca del mar le perfid'onde, | e 'l falso aspetto? A tale infido mostro | ch'io fidi il mio signore e i legni suoi? | Ch'al fallace sereno, ai venti instabili | presti fede io, che son da lor deluso | già tante volte? E ciò dicendo, avea | le man ferme al timon, gli occhi a le stelle.'' (Palinuro: [[s:Eneide (Caro)/Libro quinto|V]], vv. 1206-1213) {{NDR|al Dio Sonno}} *''Troppo al sereno, e troppo a la bonaccia | credesti, Palinuro. Or ne l'arena | dal mar gittato in qualche strano lito | ignudo e sconosciuto giacerai, | né chi t'onori avrai né chi ti copra.'' (Enea: [[s:Eneide (Caro)/Libro quinto|V]], vv. 1243-7) === Libro VI === [[File:Perrier Aeneas and the Cumaean Sibyl.jpg|thumb|upright=1.5|''Enea e la Sibilla Cumana'' (F. Perrier 1646 ca.)]] *''Ecco lo dio ch'è già comparso e spira.''<ref>{{cfr}} ''[[w:Deus, ecce deus|Deus, ecce deus]]'' su Wikipedia.</ref> ([[Sibilla Cumana]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro sesto|VI]], v. 68) *[...] ''maggior il tuono | fu che d'umana voce.''<ref>{{cfr}} ''[[w:Nec mortale sonans|Nec mortale sonans]]'' su Wikipedia.</ref> ([[s:Eneide (Caro)/Libro sesto|VI]], vv. 73-4) {{NDR|in riferimento alla [[Sibilla Cumana]]}} *''Guerre, guerre orribili | sorger ne veggio, e pien di sangue il Tevere.'' ([[Sibilla Cumana]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro sesto|VI]], vv. 131-2) *''Ma 'l tuo cor non paventi, anzi con l'animo, | supera le fatiche e gl'infortunii;<ref>{{cfr}} ''[[w:Tu ne cede malis sed contra audentior ito|Tu ne cede malis sed contra audentior ito]]'' su Wikipedia.</ref> | ché tua salute ancor da terra argolica | (quel che men credi) avrà lume e principio.'' ([[Sibilla Cumana]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro sesto|VI]], vv. 141-2) *''Enea, germe del cielo, | lo scender ne l'Averno è cosa agevole,<ref>{{cfr}} ''[[w:Facilis descensus Averno|Facilis descensus Averno]]'' su Wikipedia.</ref> | ché notte e dì ne sta l'entrata aperta; | ma tornar poscia e riveder le stelle, | qui la fatica e qui l'opra consiste.''<ref>{{cfr}} ''[[w:Hoc opus, hic labor|Hoc opus, hic labor]]'' su Wikipedia.</ref> ([[Sibilla Cumana]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro sesto|VI]], vv. 190-4) *''È ne la selva opaca, | tra valli oscure e dense ombre riposto | e ne l'arbore stesso, un lento ramo | con foglie d'oro, il cui tronco è sacrato | a Giuno inferna: e chi seco divelto | questo non porta, ne' secreti regni | penetrar di Plutone unqua non pote. | Ciò la bella [[Proserpina]] comanda, | che per suo dono il chiede; e svelto l'uno | tosto l'altro risorge, e parimente | ha la sua verga e le sue chiome d'oro.'' ([[Sibilla Cumana]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro sesto|VI]], vv. 205-215) *''Evvi la [[Paura|Tema]], | evvi la [[Fame]]: una ch'è freno al bene, | l'altra stimolo al male: orrendi tutti | e spaventosi aspetti.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro sesto|VI]], vv. 405-8) *''Quinci preser la via là 've si varca | il tartareo [[Acheronte]]. Un fiume è questo | fangoso e torbo, e fa gorgo e vorago, | che bolle e frange, e col suo negro loto | si devolve in Cocíto.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro sesto|VI]], vv. 437-441) *''È guardïano | e passeggiero a questa riva imposto | [[Caronte|Carón]] demonio spaventoso e sozzo, | a cui lunga dal mento, incolta ed irta | pende canuta barba. Ha gli occhi accesi | come di bragia. Ha con un groppo al collo | appeso un lordo ammanto, e con un palo, | che gli fa remo, e con la vela regge | l'affumicato legno, onde tragitta | su l'altra riva ognor la gente morta. | Vecchio è d'aspetto e d'anni; ma di forze, | come dio, vigoroso e verde è sempre.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro sesto|VI]], vv. 441-452) *''O [[Palinuro (Eneide)|Palinuro]], | e qual fu de gli Dei ch'a noi ti tolse, | ed a l'onde ti diede?'' ([[Enea]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro sesto|VI]], vv. 502-4) *''Inclito duce, | né l'oracol d'Apollo ha te deluso, | né l'ira ha me di Dio nel mar sommerso; | ché 'l temone, ond'io mai non mi divelsi | per tua salute, ancor per man ritenni | allor ch'in mare io caddi. Io giuro, Enea, | per l'onde irate, che di me non tanto | quanto del tuo periglio ebbi timore, | che non la nave tua, del mio governo | spogliata e del suo freno, al mar già gonfio | restasse in preda.'' ([[Palinuro (Eneide)|Palinuro]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro sesto|VI]], vv. 510-520) {{NDR|a Enea}} *''Or lungo ai liti | vassene il corpo mio ludibrio a' venti | e scherzo ai flutti. Ed io, signore invitto, | per la superna luce, per quell'aura | onde si vive, per tuo padre Anchise, | per le speranze del tuo figlio Iulo, | priegoti a sovvenirmi.''<ref>{{cfr}} ''[[w:Eripe me his, invicte, malis|Eripe me his, invicte, malis]]'' su Wikipedia.</ref> (Palinuro: [[s:Eneide (Caro)/Libro sesto|VI]], vv. 530-6) {{NDR|a Enea}} *''Indarno indarno speri | che per nostro pregar fato si cangi.<ref>{{cfr}} ''[[w:Desine fata deum flecti sperare precando|Desine fata deum flecti sperare precando]]'' su Wikipedia.</ref> | Ma con questo t'acqueta, e ti conforta | de l'infortunio tuo: chè quelle terre | vicine al luogo ove il tuo corpo giace, | da pestilenza e da prodigi astrette, | lo raccorranno, e con solenne rito | gli faran sacrifici, esequie e tomba; | e da te per innanzi avrà [[Capo Palinuro|quel loco]] | di Palinuro eternamente il nome.'' ([[Sibilla Cumana]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro sesto|VI]], vv. 551-2) *''Dunque, [[Didone|Dido]] infelice, e' fu pur vera | quell'empia che di te novella udii, | che col ferro finisti i giorni tuoi? | Ah, ch'io cagion ne fui!'' (Enea: [[s:Eneide (Caro)/Libro sesto|VI]], vv. 673-5) *''[[Deifobo|Deífobo]], di Prïamo il gran figlio, | vide ancor qui, che crudelmente anciso, | in disonesta e miserabil guisa | avea le man, gli orecchi, il naso e 'l volto | lacerato, incischiato e monco tutto.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro sesto|VI]], vv. 732-6) *''Enea mio caro, | ha l'amor tuo vèr me compíto a pieno. | Ma l'empio fato mio, l'empia e malvagia | argiva donna a tal m'ha qui condotto; | e tal di sé lasciò memoria al mondo. | Ben ti ricorda (e ricordar ten dèi) | di quell'ultima notte che sì lieta | mostrossi in pria, poi ne si volse in pianto, | quando il fatal cavallo il salto fece | sopra le nostre mura, e 'l ventre pieno | d'armate schiere ne votò fin dentro | a l'alta ròcca. Allor ella di Bacco | fingendo il coro, e con le frigie donne | scorrendo in tresca, una gran face in mano | si prese, e diè con essa il cenno a' Greci. | Io dentro alla mia camera (infelice!) | mi ritrovai sol quella notte; e stanco | di tante che n'avea con tanti affanni | vegghiate avanti, un tal prendea riposo | che a morte più che a sonno era simíle. | Fece la buona moglie ogn'arme intanto | sgombrar di casa, e la mia fida spada | mi sottrasse dal capo. Indi la porta | aperse, e [[Menelao]] dentro v'accolse, | così sperando un prezïoso dono | fare al marito, e de' suoi falli antichi | riportar venia. Che più dico? Basta | ch'entrâr là 'v'io dormia; e con essi era | per consultore Ulisse.'' ([[Deifobo]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro sesto|VI]], vv. 761-789) *''Non ti crucciare, o del gran Delio amica, | ch'or or da voi mi tolgo, e mi ritiro | ne le tenebre mie. Tu, nostro onore, | vatten felice, già che scòrto sei | da miglior fato; e meglio te n'avvenga.'' (Deifobo: [[s:Eneide (Caro)/Libro sesto|VI]], vv. 809-813) *''Quei che son vissi ai lor fratelli amari; | quei c'han battuti i padri; quei che frode | hanno ordito a' clienti; i ricchi avari, | e scarsi a' suoi, di cui la turba è grande: | gli occisi in adulterio; i violenti, | gl'infidi, i traditori in questo abisso | han tutti i lor ridotti e le lor pene.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro sesto|VI]], vv. 911-7) *''Imparate da me voi che mirate | la pena mia: non violate il giusto, | riverite gli Dei.''<ref>{{cfr}} ''[[w:Discite iustitiam moniti, et non temnere divos|Discite iustitiam moniti, et non temnere divos]]'' su Wikipedia.</ref> ([[Flegias]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro sesto|VI]], vv. 926-8) *''In atto d'accoglienza: O figlio, disse | dolcemente piangendo, io pur ti veggio, | pur sei venuto, ha pur la tua pietade | superati i disagi e la durezza | di sì strano viaggio. Ecco m'è dato | di veder, figlio, il tuo bramato aspetto, | e sentirti e parlarti. Io di ciò punto | non era in forse, e sol pensava al quando, | contando i giorni. Oh dopo quanti affanni, | dopo quanti perigli, e quanti storpii | e di mare e di terra io ti riveggio!'' ([[Anchise]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro sesto|VI]], vv. 1025-1035) *''Primieramente il ciel, la terra e 'l mare, | l'aër, la luna, il sol, quanto è nascosto, | quanto appare e quant'è, muove, nudrisce | e regge un, che v'è dentro, o spirto o mente | o anima che sia de l'universo; | che sparsa per lo tutto e per le parti | di sì gran mole, di sé l'empie, e seco | si volge, si rimescola e s'unisce.''<ref>{{cfr}} ''[[w:Mens agitat molem|Mens agitat molem]]'' su Wikipedia.</ref> (Anchise: [[s:Eneide (Caro)/Libro sesto|VI]], vv. 1084-1096) *''Vedi colà quel giovinetto ardito | che su quell'asta pura il braccio appoggia? | Quegli a la luce è destinato in prima, | primo che di [[Lavinia (mitologia)|Lavinia]] in Lazio avrai | figlio postumo a te già d'anni grave, | ch'alfin da lei fuor de le selve addutto, | re sarà d'Alba, e degli albani regi | autore e padre: e Sílvi dal suo nome | fian tutti i nostri, che da lui discesi | ivi poscia gran tempo imperio avranno.'' (Anchise: [[s:Eneide (Caro)/Libro sesto|VI]], vv. 1142-1152) {{NDR|su [[Silvio (mitologia)|Silvio]]}} *''[[Lucio Giunio Bruto|Bruto]], consol primiero, e quei suoi fasci | e quelle accette ond'ei, padre crudele, | de la patria buon figlio, i figli suoi | per l'altrui bella libertate ancide.'' (Anchise: [[s:Eneide (Caro)/Libro sesto|VI]], vv. 1235-8) *''Vince il publico amore, e 'l gran desio | d'umana lode in lui l'affetto interno | de la natura e del suo sangue stesso.'' (Anchise: [[s:Eneide (Caro)/Libro sesto|VI]], vv. 1241-3) {{NDR|su [[Lucio Giunio Bruto]]}} *''Ma voi, [[Civiltà romana|Romani]] miei, reggete il mondo | con l'imperio e con l'armi, e l'arti vostre | sien l'esser giusti in pace, invitti in guerra; | perdonare a' soggetti, accòr gli umíli, | debellare i superbi.''<ref>{{cfr}} ''[[w:Parcere subiectis et debellare superbos|Parcere subiectis et debellare superbos]]'' su Wikipedia.</ref> (Anchise: [[s:Eneide (Caro)/Libro sesto|VI]], vv. 1286-1290) *''Miserabil fanciullo! Così morte | te non vincesse, come invitto fòra | il tuo valore, e come tu, [[Marco Claudio Marcello (nipote di Augusto)|Marcello]], | non men de l'altro, eroica vertute | e più splendore e più fortuna avesti!<ref>{{cfr}} ''[[w:Tu Marcellus eris|Tu Marcellus eris]]'' su Wikipedia.</ref> | Datemi a piene mani ond'io di [[giglio|gigli]]<ref>{{cfr}} ''[[w:Manibus date lilia plenis|Manibus date lilia plenis]]'' su Wikipedia.</ref> | e di purpurei fiori un nembo sparga, | che, se ben contro al già fisso destino | m'adopro invano, almen con questi doni | l'ombra d'un tanto mio nipote onori.'' (Anchise: [[s:Eneide (Caro)/Libro sesto|VI]], vv. 1333-1342) === Libro VII === [[File:Bol-aeneas.jpg|thumb|upright=1.5|''Enea alla corte del re Latino'' (F. Bol, 1661-3)]] *''Ed ancor tu, d'Enea fida nutrice | [[Caieta]], ai nostri liti eterna fama | désti morendo, ed essi anco a te diero | sede onorata, se d'onore a' morti | è d'aver l'ossa consecrate e 'l nome | ne la famosa Esperia. Ebbe Caieta | dal suo pietoso alunno essequie e lutto, | e sepoltura alteramente eretta.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro settimo|VII]], vv. 1-8) *''Uscîr del porto; e pria rasero i liti | ove [[Circe]] del Sol la ricca figlia | gode felice, e mai sempre cantando | soavemente al periglioso varco | de le sue selve i peregrini invita: | e de la reggia, ove tessendo stassi | le ricche tele, con l'arguto suono | che fan le spole e i pettini e i telari, | e co' fuochi de' cedri e de' ginepri | porge lunge la notte iudicio e lume. | Quinci là verso il dì, lontano udissi | ruggir lioni, urlar lupi, adirarsi, | e fremire e grugnire orsi e cignali, | ch'eran uomini in prima: e 'n queste forme | da lei con erbe e con malie cangiati | giacean di ferri e di ferrate sbarre | ne le sue stalle incatenati e chiusi.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro settimo|VII]], vv. 14-30) *''Era signore, | quando ciò fu, di Lazio il re [[Latino (mitologia)|Latino]], | un re che vèglio e placido gran tempo | avea 'l suo regno amministrato in pace. | Questi nacque di Fauno e di Marica | ninfa di Laürento, e Fauno a Pico | era figliuolo, e Pico a te, Saturno, | del suo regio legnaggio ultimo autore. | Non avea questo re stirpe virile, | com'era il suo destino; e quella ch'ebbe | gli fu nel fior de' suoi verd'anni ancisa. | Sola d'un sangue tal, d'un tanto regno | restava una sua figlia unica erede, {{NDR|[[Lavinia (mitologia)|Lavinia]]}} | che già d'anni matura, e di bellezza | più d'ogni altra famosa, era da molti | eroi del Lazio e de l'Ausonia tutta | desiata e ricerca.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro settimo|VII]], vv. 68-78) *''Avanti agli altri | la {{NDR|Lavinia}} chiedea [[Turno]], un giovine, il più bello, | il più possente e di più chiara stirpe | che gli altri tutti; e più ch'agli altri, a lui, | anzi a lui sol la sua regina madre | con mirabil affetto era inchinata.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro settimo|VII]], vv. 84-89) *''Se mover contra lui non posso il cielo, | moverò l'Acheronte.''<ref>Citazione che introduce l'opera di [[Sigmund Freud]], ''[[Sigmund_Freud#L'interpretazione_dei_sogni_(1900)|L'interpretazione dei sogni]]''.</ref> ([[Giunone]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro settimo|VII]], vv. 465-6) *''Adunque si darà Lavinia mia | a Troiani? a banditi? E tu suo padre, | tu così la collòchi? E non t'incresce | di lei, di te, di sua madre infelice? | Ch'al primo vento ch'a' suoi legni spiri, | di così caro pegno orba rimasa | (come dir si potrà), da questo infido | fuggitivo ladrone abbandonata, | del mar vedrolla e de' corsari in preda? | O non così di Sparta anco rapita | fu la figlia di Leda? E chi rapilla | non fu Troiano anch'egli? Ah! dov'è, sire, | quella tua santa invïolabil fede? | Quella cura de' tuoi? quella promessa | che s'è fatta da te già tante volte | al nostro Turno? Se d'esterna gente | genero ne si dee; se fisso e saldo | è ciò nel tuo pensiero; se di Fauno | tuo padre il vaticinio a ciò si stringe; | io credo ch'ogni terra, ch'al tuo scettro | non è soggetta, sia straniera a noi.'' (Amata: [[s:Eneide (Caro)/Libro settimo|VII]], vv. 544-564) {{NDR|a Latino}} *''Il primo, che le genti a questa guerra | ponesse in campo, fu [[Mezenzio]], il fiero | del ciel dispregiatore e degli Dei. | D'Etruria era signore, e di Tirreni | conducea molte squadre. Avea suo figlio | [[Lauso (mitologia)|Lauso]] con esso, un giovine il più bello, | da Turno in fuori, che l'Ausonia avesse. | Gran cavaliero, egregio cacciatore | fino allor si mostrava; e mille armati | avea la schiera sua, che seco uscita | fuor d'Agillina, ne l'esiglio ancora | indarno lo seguía; degno che fosse | ne l'imperio del padre.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro settimo|VII]], vv. 994-1006) *''L'ultima a la rassegna vien [[Camilla (Eneide)|Camilla]] | ch'era di volsca gente una donzella, | non di conocchia o di ricami esperta, | ma d'armi e di cavalli, e benché virgo, | di cavalieri e di caterve armate | gran condottiera, e ne le guerre avvezza. | Era fiera in battaglia, e lieve al corso | tanto, che, quasi un vento sopra l'erba | correndo, non avrebbe anco de' fiori | tocco né de l'ariste il sommo a pena; | non avrebbe per l'onde e per gli flutti | del gonfio mar, non che le piante immerse, | ma né pur tinte. Per veder costei | uscian de' tetti, empiean le strade e i campi | le genti tutte; e i giovini e le donne | stavan con meraviglia e con diletto | mirando e vagheggiando quale andava, | e qual sembrava; come regiamente | d'ostro ornato avea 'l tergo, e 'l capo d'oro; | e con che disprezzata leggiadria | portava un pastoral nodoso mirto | con picciol ferro in punta; e con che grazia | se ne gía d'arco e di faretra armata.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro settimo|VII]], vv. 1219-1242) === Libro VIII === [[File:16xx Gérard de Lairesse - Venus Presenting Weapons to Aeneas 0.jpg|thumb|upright=1.5|''Venere porta le armi ad Enea'' (G. de Lairesse)]] *''[[Enea]], stirpe divina, | che Troia da' nemici ne riporti | e la ravvivi e la conservi eterna; | o da me, da' Laurenti e da' Latini | già tanto tempo a tanta speme atteso, | questa è la casa tua, questo è secura- | mente, non t'arrestare, il fatal seggio | che t'è promesso. Le minacce e 'l grido | non temer de la guerra. Ogn'odio, ogn'ira | cessa già de' celesti.'' ([[Tiberino]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro ottavo|VIII]], vv. 55-64) *''Per uscir glorïoso e vincitore | di questa guerra, ascolta. È di qui lunge | non molto [[Evandro (Pallante)|Evandro]], un re che de l'Arcadia | è qua venuto; e sopra a questi monti | ha degli Arcadi suoi locato il seggio. | Il loco, da Pallante suo bisavo, | è stato Pallantèo da lui nomato; | ed essi perché son nel Lazio esterni, | son nemici a' Latini, ed han con loro | perpetua guerra. A te fa di mestiero | con lor confederarti, e per compagni | a questa impresa avergli.'' (Tiberino: [[s:Eneide (Caro)/Libro ottavo|VIII]], vv. 78-89) *''Io sono il Tebro | cerco da te, che qual tu vedi, ondoso | rado queste mie rive, e fendo i campi | de la fertile Ausonia, al cielo amico | sovr'ogni fiume. Quel che qui m'è dato, | è 'l mio seggio maggiore; e fia che poscia | sovr'ogni altra cittade il capo estolla.'' (Tiberino: [[s:Eneide (Caro)/Libro ottavo|VIII]], vv. 98-104) *''O compagni, | qual fin v'adduce, o qual v'intrica errore | per così torta e disusata via? | Ov'andate? chi siete? onde venite? | Che ne recate voi? la pace, o l'armi?'' ([[Pallante (Evandro)|Pallante]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro ottavo|VIII]], vv. 171-5) {{NDR|a Enea e ai suoi uomini}} *''Abitatore un ladro | n'era, [[Caco (mitologia)|Caco]] chiamato, un mostro orrendo | mezzo fera e mezz'uomo, e d'uman sangue | avido sì, che 'l suol n'avea mai sempre | tiepido. Ne grommavan le pareti, | ne pendevano i teschi intorno affissi, | di pallor, di squallor luridi e marci. | Volcano era suo padre; e de' suoi fochi | per la bocca spirando atri vapori, | gìa d'un colosso e d'una torre in guisa.'' ([[Evandro (Pallante)|Evandro]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro ottavo|VIII]], vv. 293-302) *''Caco ladron feroce e furïoso, | d'ogni misfatto e d'ogni sceleranza | ardito e frodolente esecutore.'' {{NDR|[[Insulti dai libri|insulto]]}} (Evandro: [[s:Eneide (Caro)/Libro ottavo|VIII]], vv. 312-4) *{{NDR|Caco}} ''Si smarrì negli occhi, | si mise in fuga e fu la fuga un volo: | tal gli aggiunse un timor le penne a' piedi.'' (Evandro: [[s:Eneide (Caro)/Libro ottavo|VIII]], vv. 337-9) *''Giace tra la [[Sicilia|Sicania]] da l'un canto | e [[Lipari]] da l'altro un'isoletta | ch'alpestra ed alta esce de l'onde, e fuma. | Ha sotto una spelonca, e grotte intorno, | che di feri [[Ciclope|Ciclopi]] antri e fucine | son, da' lor fochi affumicati e rosi. | Il picchiar de l'incudi e de' martelli | ch'entro si sente, lo stridor de' ferri, | il fremere e 'l bollir de le sue fiamme | e de le sue fornaci, d'[[Etna]] in guisa | intonar s'ode ed anelar si vede. | Questa è la casa, ove qua giù s'adopra | Volcano, onde da lui [[Isola di Vulcano|Volcania]] è detta; | e qui per l'armi fabbricar discese | del grand'Enea.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro ottavo|VIII]], vv. 639-653) *''Mentre in Eolia era a quest'opra intento | di Lenno il padre, ecco, sorgendo il sole, | surse al cantar de' mattutini augelli | il vecchio Evandro; e fuori uscío vestito | di giubba con le guigge a' piedi avvolte, | com'è tirrena usanza. Avea dal destro | Omero a la Tegèa nel manco lato | una sua greca scimitarra appesa. | Avea da la sinistra di pantera | una picchiata pelle, che d'un tergo | gli si volgea su l'altro; e da la ròcca | scendendo, gli venian due cani avanti, | come custodi i suoi passi osservando.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro ottavo|VIII]], vv. 703-715) *''Ed io [[Pallante (Evandro)|Pallante]] mio, | la mia speranza e 'l mio sommo conforto, | manderò teco; che 'l mestier de l'arme, | che le fatiche del gravoso Marte | ne la tua scuola a tollerare impari: | e te da' suoi prim'anni, e i gesti tuoi | meravigliando ad imitar s'avvezze.'' (Evandro: [[s:Eneide (Caro)/Libro ottavo|VIII]], vv. 797-801) {{NDR|a Enea}} *''Pallante in mezzo risplendea ne l'armi | commesse d'oro, risplendea ne l'ostro | che l'arme avean per sopravesta intorno; | ma via più risplendea ne' suoi sembianti | ch'eran di fiero e di leggiadro insieme.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro ottavo|VIII]], vv. 908-912) === Libro IX === *''Un de' più fieri in arme, | [[Eurialo e Niso|Niso]] d'Ìrtaco il figlio, ad una porta | era proposto. Da le cacce d'Ida | venne costui mandato al troian duce, | gran feritor di dardo e di saette. | [[Eurialo e Niso|Eurïalo]] era seco, un giovinetto | il più bello, il più gaio e 'l più leggiadro, | che nel campo troiano arme vestisse; | ch'a pena avea la rugiadosa guancia | del primo fior di gioventute aspersa. | Era tra questi due solo un amore | ed un volere; e nel mestier de l'armi | l'un sempre era con l'altro, ed ambi insieme | stavano allor vegghiando a la difesa | di quella porta.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro nono|IX]], vv. 257-271) *''Eurïalo, io non so se Dio mi sforza | a seguir quel ch'io penso, o se 'l pensiero | stesso di noi fassi a noi forza e dio. | Un desiderio ardente il cor m'invoglia | d'uscire a campo, e far contr'a' nemici | un qualche degno e memorabil fatto: | sì di star pigro e neghittoso aborro.'' ([[Eurialo e Niso|Niso]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro nono|IX]], vv. 272-278) *''Adunque ne l'imprese | di momento e d'onore io da te, Niso, | son così rifiutato? E te posso io | lassar sì solo a sì gran rischio andare? | A me non diè questa creanza Ofelte | mio genitore, il cui valor mostrossi | negli affanni di Troia, e nel terrore | de l'argolica guerra. Ed io tal saggio | non t'ho dato di me, teco seguendo | il duro fato e la fortuna avversa | del magnanimo Enea. Questo mio core | è spregiatore, è spregiatore anch'egli | di questa vita, e degnamente spesa | la tiene allor che gloria se ne merchi | e quel che cerchi, ed a me nieghi, onore.'' ([[Eurialo e Niso|Eurialo]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro nono|IX]], vv. 295-309) *''O fera o mite | che fortuna mi sia, non sarà mai | ch'io discordi da me: mai non uguale | lo mio cor non vedrassi a questa impresa: | ma sopra agli altri tuoi promessi doni | questo solo bram'io: la madre mia, | che dal ceppo di [[Priamo|Prïamo]] è discesa, | e che per me seguire ha, la meschina, | non pur di Troia abbandonato il nido, | ma 'l ricovro d'Aceste, e la sua vita | stessa (a tanti per me l'ha rischi esposta).'' (Eurialo: [[s:Eneide (Caro)/Libro nono|IX]], vv. 430-440) *''Tu, Dea, tu de la notte eterno lume, | tu, regina de' boschi, in tanto rischio | ne porgi aita. E s'Ìrtaco mio padre | per me de le sue cacce, io de le mie | il dritto unqua t'offrimmo; e se t'appesi, | e se t'affissi mai teschio nè spoglia | di fera belva, or mi concedi ch'io | questa gente scompigli, e la mia mano | reggi e i miei colpi.'' (Niso: [[s:Eneide (Caro)/Libro nono|IX]], vv. 626-634) *''Niso a tal vista spaventato, e fuori | uscito de l'agguato e di sè stesso | (che soffrir non poteo tanto dolore) | me, me, gridò, me, Rutuli, occidete. | Io son che 'l feci: io son che questa froda | ho prima ordito. In me l'armi volgete: | chè nulla ha contro a voi questo meschino | osato, nè potuto. Io lo vi giuro | per lo ciel che n'è conscio e per le stelle, | questo tanto di mal solo ha commesso, | che troppo amato ha l'infelice amico.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro nono|IX]], vv. 655-665) *''E già morendo | Eurïalo cadea, di sangue asperso | le belle membra, e rovesciato il collo, | qual reciso dal vomero languisce | purpureo fiore, o di rugiada pregno | papavero ch'a terra il capo inchina.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro nono|IX]], vv. 668-673) *''Or va', t'insuperbisci: or va', deridi, | scempio, l'altrui virtù. Queste risposte | mandano i Frigi che son chiusi in gabbia | ai Rutuli signor de la campagna.'' ([[Ascanio]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro nono|IX]], vv. 990-3) *''Ahi buon fanciullo, in cui vertù s'avanza! | Così vassi a le stelle. Or ben tu mostri | che dagli dii sei nato, e ch'altri dii | nasceranno da te. Tu sei ben degno | ch'ogni guerra, che 'l fato ancor minacci | a la casa d'Assáraco, s'acqueti | per tua grandezza, a cui Troia è minore, | sì che già non ti cape.'' ([[Apollo]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro nono|IX]], vv. 1002-9) {{NDR|riferito ad Ascanio}} === Libro X === *''Cittadini eterni, | qual v'ha cagione a distornar rivolti | quel ch'è già stabilito? A che tra voi | con tanta iniquità tanto contrasto? | Non s'è da me già proibito e fermo | che non deggian gli Ausoni incontro a' Teucri | sorgere a l'armi? Che discordia è questa | contro al divieto mio? Qual ha timore | a la guerra incitati o questi o quelli?'' ([[Giove (divinità)|Giove]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro decimo|X]], vv. 9-18) *''Padre e re de' celesti, e de' mortali | eterna possa (e qual altra maggiore | s'implora altronde?), ecco tu stesso vedi | l'arroganza de' Rutuli, e quel fasto | con che Turno cavalca; e vedi il vampo | e la ruina che si mena avanti, | da la sua tracotanza e dal successo | di questa pugna insuperbito e gonfio.'' ([[Venere (divinità)|Venere]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro decimo|X]], vv. 29-36) {{NDR|a Giove}} *''[[Giunone]] allora | infurïata, A che, disse, mi tenti, | perch'io rompa il silenzio, e mostri il duolo | c'ho portato nel cor gran tempo ascoso?'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro decimo|X]], vv. 99-102) *''In mezzo de le schiere il vago Iulo, | gran nipote di Dardano e gran cura | de la bella Ciprigna, il volto e 'l capo | ignudo, risplendea qual chiara gemma | che in òr legata altrui raggi dal petto | o da la fronte; o qual da dotta mano | in ebano commesso, o in terebinto | candido avorio agli occhi s'appresenta. | Sovra al collo di latte il biondo crine | avea disteso, e d'oro un lento nastro | gli facea sotto e fregio insieme e nodo.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro decimo|X]], vv. 205-215) *''Via, ch'agli arditi è la fortuna amica.'' ([[Turno]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro decimo|X]], v. 430) **La [[fortuna]] [[aiuto|aiuta]] gli [[audacia|audaci]].<ref>{{cfr}} ''[[w:Audentes Fortuna iuvat|Audentes Fortuna iuvat]]'' su Wikipedia.</ref> *''Ah compagni, ah fratelli,'' [...] | ''Dove fuggite? Per onor di voi, | per la memoria di tant'altri vostri | egregi fatti, per l'egregia fama, | per le vittorie del gran duce Evandro, | e per la speme che di me concetta | a la paterna lode emula avete, | non ponete ne' piè vostra fidanza. | Col ferro aprir la strada ne conviene | per mezzo di color che là vedete, | che più folti n'incalzano e più feri. | Per là comanda l'alta patria nostra | che voi meco n'andiate. E di lor nullo | è che sia dio: son uomini ancor essi | come siam noi: e noi com'essi avemo | il cor, le mani e l'armi. E dove, dove | vi salverete? Non vedete il mare | che v'è davanti, e che la terra manca | al fuggir vostro? E se per l'onde ancora | fuggiste, alfin dove n'andrete? a Troia?'' ([[Pallante (Evandro)|Pallante]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro decimo|X]], vv. 566-585) *''Come il pastor ne' dolci estivi giorni | a lo spirar de' venti il foco accende | in qualche selva: che diversamente | lo sparge in prima; e con diversi incendi | subito di Volcan ne va la schiera, | ciò ch'è di mezzo divorando in guisa | ch'un sol diventa: ed ei stassi in disparte | del fatto altero, e di veder gioioso | la vincitrice fiamma, e l'arso bosco: | così 'l valor degli Arcadi ristretto | per soccorrer Pallante insieme unissi.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro decimo|X]], v. 634-644) *''Da questa parte sta Pallante, e [[Lauso (mitologia)|Lauso]] | da quella, i suoi ciascuno inanimando, | spingendo e combattendo. E l'un diverso | non è molto da l'altro né d'etate | né di bellezza; e parimente il fato | a ciascuno ha di lor tolto il ritorno | ne la sua patria. E non però tra loro | s'affrontâr mai; chè 'l regnator celeste | riserbava la morte d'ambedue | a nemici maggiori.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro decimo|X]], v. 687-696) *''Destinato a ciascuno è 'l giorno suo;<ref>{{cfr}} ''[[w:Stat sua cuique dies|Stat sua cuique dies]]'' su Wikipedia.</ref> | e breve in tutti e lubrica e fugace | e non mai reparabile sèn vola | l'umana vita. Sol per fama è dato | agli uomini, che sian vivaci e chiari | più lungamente. Ma virtute è quella | che gli fa tali. E non per questo alcuno | è che non muoia.'' (Giove: [[s:Eneide (Caro)/Libro decimo|X]], vv. 747-754) *''Se indugiar la morte, | ch'è già presente, e prolungare i giorni | al già caduco giovine {{NDR|Turno}} t'aggrada | per alcun tempo, e tu con questo inteso | l'accetti, va' tu stessa, e da la pugna | sottrallo e dal destino. A tuo contento | fin qui mi lece. Ma se in ciò presumi | anco più di sua vita, o de la guerra, | che del tutto si mute o si distorni, | invan lo speri.'' (Giove: [[s:Eneide (Caro)/Libro decimo|X]], vv. 992-1001) {{NDR|a Giunone}} *''[[Mezenzio]] in questo mentre che da l'ira | era spinto di Giove, ardente e fiero | entrò ne la battaglia; e i Teucri assalse | che già 'l campo tenean superbi e lieti. | Da l'altro canto le tirrene schiere | mossero incontro a lui. Contra lui solo | s'unîr tutti de' Toschi e gli odii e l'armi; | ed egli, a tutti opposto, alpestro scoglio | sembrava, che nel mar si sporga, e i flutti, | e i venti minacciar si senta intorno, | e non punto si crolli. Ognun ch'avanti | o l'ardir gli mandava o la fortuna, | a' piè si distendea.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro decimo|X]], v. 1097-1109) *''Mezenzio il vide; e qual digiuno e fiero | leon da fame stimolato, errando | si sta talor sotto la mandra, e rugge; | se poi fugace damma, o di ramose | corna gli si discopre un cervo avanti, | s'allegra, apre le canne, arruffa il dorso, | si scaglia, ancide e sbrana, e 'l ceffo e l'ugne | d'atro sangue s'intride; in tal sembiante | per mezzo de lo stuol Mezenzio altero | s'avventa.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro decimo|X]], v. 1152-1161) *''Enea tosto che 'l vede | ratto incontro gli muove. Ed egli immoto | di coraggio e di corpo ad aspettarlo | sta qual pilastro in sé fondato e saldo.''<ref>{{cfr}} ''[[w:Mole sua stat|Mole sua stat]]'' su Wikipedia.</ref> ([[s:Eneide (Caro)/Libro decimo|X]], v. 1217-1220) *''Lauso, che in tanto rischio il caro padre | si vide avanti, amor, téma e dolore | se ne sentì, ne sospirò, ne pianse. | E qui, giovine illustre, il caso indegno | de la tua morte e 'l tuo zelo e 'l tuo fatto | non tacerò; se pur tanta pietate | fia chi creda de' posteri, e d'un figlio | d'un empio padre.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro decimo|X]], v. 1245-1252) *''Miserabil fanciullo! e quale aita, | quale il pietoso Enea può farti onore | degno de le tue lodi e del presagio | che n'hai dato di te? L'armi che tanto | ti son piaciute, a te lascio, e 'l tuo corpo | a la cura de' tuoi, se di ciò cura | ha pur l'empio tuo padre, acciò di tomba | e d'essequie t'onori. E tu, meschino, | poi che dal grand'Enea morte ricevi, | di morir ti consola.'' ([[Enea]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro decimo|X]], v. 1299-1308) {{NDR|a Lauso morente}} *{{NDR|Antore}} ''Era venuto | d'Argo ad Evandro: e qui cadde il meschino | d'altrui ferita. Nel cader, le luci | al ciel rivolse e, d'Argo il dolce nome | sospirando, le chiuse.''<ref>{{cfr}} ''[[w:Dulces moriens reminiscitur Argos|Dulces moriens reminiscitur Argos]]'' su Wikipedia.</ref> ([[s:Eneide (Caro)/Libro decimo|X]], vv. 1231-5) *''Come del mal sovente è l'uom presago.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro decimo|X]], v. 1332) *''Ah mio figlio, dicendo, ah come tanto | fui di vivere ingordo, che soffrissi | te, di me nato, andar per me di morte | a sì gran rischio, a tal nemica destra | succedendo in mia vece? Adunque io salvo | son per le tue ferite? Adunque io vivo | per la tua morte? Oh miserabil vita, | o sconsolato essiglio! Or questo è 'l colpo | ch'al cor m'è giunto. Ed io, mio figlio, io sono | c'ho macchiato il tuo nome, c'ho sommerso | la tua fortuna e 'l mio stato felice | co' demeriti miei. Dal mio furore | son dal seggio deposto. Io son che debbo | ogni grave supplizio ed ogni morte | a la mia patria, al grand'odio de' miei. | E pur son vivo, e gli uomini non fuggo? | E non fuggo la luce? Ah fuggirolla | pur una volta.'' ([[Mezenzio]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro decimo|X]], vv. 1336-1353) {{NDR|dopo la morte del figlio Lauso}} *''Crudele, a che m'insulti? A me di biasmo | non è ch'io muoia: né per vincer, teco | venni a battaglia. Il mio Lauso morendo | fe con te patto che morissi anch'io. | Solo ti prego (se di grazia alcuna | son degni i vinti) che 'l mio corpo lasci | coprir di terra. Io so gli odii immortali | che mi portano i miei. Dal furor loro | ti supplico a sottrarmi, e col mio figlio | consentir che mi giaccia.'' (Mezenzio: [[s:Eneide (Caro)/Libro decimo|X]], vv. 1418-1428) {{NDR|ad Enea, poco prima di morire}} === Libro XI === *''Compagni, il più s'è fatto. A quel che resta | nulla temete. Ecco [[Mezenzio]] è morto | per le mie mani, e queste che vedete, | l'opime spoglie e le primizie sono | del superbo tiranno. Ora a le mura | ce n'andrem di Latino. Ognuno a l'armi | s'accinga: ognun s'affidi, e si prometta | guerra e vittoria. In punto vi mettete, | ché quando dagli augurii ne s'accenne | di muover campo, e che mestier ne sia | d'inalberar l'insegne, indugio alcuno | non c'impedisca, o 'l dubbio o la paura | non ci ritardi. In questo mezzo a' morti | diam sepoltura, e quel che lor dovuto | è sol dopo la morte, eterno onore. | Itene adunque, e quell'anime chiare | che n'han col proprio sangue e con la vita | questa patria acquistata e questo impero, | d'ultimi doni ornate.'' ([[Enea]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro undecimo|XI]], vv. 24-42) *''Noi quinci ad altre lagrime chiamati | dal medesimo fato, altre battaglie | imprenderemo. E tu, magno [[Pallante (Evandro)|Pallante]], | vattene in pace, e con eterna gloria | godi eterno riposo.''<ref>{{cfr}} ''[[w:Aeternum vale|Aeternum vale]]'' su Wikipedia.</ref> (Enea: [[s:Eneide (Caro)/Libro undecimo|XI]], vv. 144-8) *''O fortunate genti, o di Saturno | felice regno, o degli antichi Ausoni | famosa terra! E quale iniqua sorte | da la vostra quïete or vi sottragge? | Qual consiglio, qual forza vi costringe | di nemicarvi e guerreggiar con gente | che non v'è nota?'' ([[Latino (mitologia)|Latino]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro undecimo|XI]], vv. 398-404) *''E, quanto a' doni, andate, | riportateli vosco, e 'l magno [[Enea]] | ne presentate. E solo a me credete | del valor suo, che fui con esso a fronte | con l'armi in mano; e so di scudo e d'asta | qual mi rese buon conto, e quanto vaglia.'' ([[Latino (mitologia)|Latino]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro undecimo|XI]], vv. 451-454) *''Enea sol con [[Ettore (mitologia)|Ettorre]] | fu la cagion che tanto s'indugiasse | la ruina di Troia, e che diece anni | durammo a conquistarla. Ambedue questi | eran di cor, di forze e d'arme uguali, | ma ben fu di pietate Enea maggiore.'' ([[Latino (mitologia)|Latino]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro undecimo|XI]], vv. 458-463) *''Se speranza alcuna | negli esterni soccorsi e ne l'aita | aveste degli Etòli, ora del tutto | la deponete: e sia speme a sè stesso | ciascun per sè.'' ([[Latino (mitologia)|Latino]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro undecimo|XI]], vv. 491-5) **Ognuno sia [[speranza]] di se stesso.<ref group="fonte">Citato in Paola Mastellaro, ''Il Libro delle Citazioni Latine e Greche'', Mondadori, Milano, 1994. ISBN 978-88-04-47133-2</ref> (309) ::''Spes sibi quisque''. *''Avrem [[Camilla (Eneide)|Camilla]], | la gran volsca virago, che n'addusse | di cavalieri e di caterve armato | sì bella gente.'' ([[Turno]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro undecimo|XI]], vv. 694-7) *''Gli si fa co' suoi volsci cavalieri | la vergine Camilla; e sì com'era | non men gentil che valorosa e bella.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro undecimo|XI]], vv. 796-8) *''[[Turno]], se degnamente uom forte ardisce, | io mi rincoro, e ti prometto io sola | di gire ai cavalier toscani incontro. | Lascia me col mio stuolo assalir prima | la troiana oste, e che primiera io tragga | di questa pugna e de' suoi rischi un saggio. | E tu qui co' pedoni a piè rimanti | a guardia de la terra.'' ([[Camilla (Eneide)|Camilla]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro undecimo|XI]], vv. 801-8) *''O de l'Italia,'' [...] ''| ornamento e sostegno, e di che lode, | e di che premio al tuo gran merto uguale | ristorar ti poss'io? Ma (poiché cosa | non è che la pareggi) abbi, famosa | guerriera, in grado ch'io con te comparta | questa fatica.'' (Turno: [[s:Eneide (Caro)/Libro undecimo|XI]], vv. 810-6) {{NDR|a Camilla}} *''Vedi a che perigliosa e mortal guerra | a morir se ne va la mia Camilla, | ne le nostr'armi ammaestrata invano. | E pur m'è cara, e sovr'ogni altra io l'amo. | Né questo è nuovo o repentino amore. | Fin da le fasce è mia. Mètabo, il padre | di lei, fu per invidia e per soverchia | potenza da Priverno, antica terra, | da' suoi stessi cacciato; e da l'insulto, | che gli fece il suo popolo, fuggendo, | nel suo misero essiglio ebbe in compagna | questa sola bambina, che mutato | di Casmilla sua madre il nome in parte, | fu Camilla nomata.'' (Diana: [[s:Eneide (Caro)/Libro undecimo|XI]], vv. 854-867) *''In mezzo a tanta occisïone, ignuda | da l'un de' lati infurïando essulta | la vergine Camilla; ed or di dardo | fulminando, or di lancia, or di secure | non mai stanca percuote. E qual Dïana | di sonora faretra e d'arco aurato | gli omeri onusta, ancor che si ritragga, | saettando, ferite e morti avventa.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro undecimo|XI]], vv. 1034-1041) === Libro XII === [[File:Iapyx removing arrowhead from Aeneas.jpg|thumb|upright=1.2|Enea curato dal medico Iapige, sorretto dal figlio Ascanio e assistito da Venere, pittura parietale, I secolo a.C., da Pompei]] *''Queste parole | de la madre sentì [[Lavinia (mitologia)|Lavinia]] virgo, | di rugiadose lagrime e d'un foco | di vergineo rossor le guance asperse, | qual fòra se di purpura macchiato | fosse un candido avorio, o che di rose | si spargessero i gigli.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro duodecimo|XII]], vv. 118-124) *''[[Enea]], de la romana stirpe autore, | con l'armi sue celesti e con lo scudo | che dianzi da le stelle era venuto, | uscío da l'altro canto, e seco a pari | Ascanio, il figlio suo, de la gran Roma | la seconda speranza.''<ref>{{cfr}} ''[[w:Magnae spes altera Romae|Magnae spes altera Romae]]'' su Wikipedia.</ref> ([[s:Eneide (Caro)/Libro duodecimo|XII]], vv. 281-6) *''Sempre Lazio sia Lazio, e sempre Albani | sian d'Alba i regi, e la romana stirpe | d'italica virtù possente e chiara.'' ([[Giunone]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro duodecimo|XII]], vv. 1354-6) *[...] ''che per fiero | che mi ti mostri, io de la tua fierezza, | orgoglioso campion, punto non temo, | nè di te: degli Dei temo e di Giove, | che nimici mi sono e meco irati.'' ([[Turno]] a Enea: [[s:Eneide (Caro)/Libro duodecimo|XII]], vv. 1455-9) *''Io, disse, ho meritato | questa fortuna; e tu segui la tua: | chè nè vita, nè venia ti dimando. | Ma se pietà de' padri il cor ti tange | (chè ancor tu padre avesti, e padre sei), | del mio vecchio parente or ti sovvenga. | E se morto mi vuoi, morto ch'io sia, | rendi il mio corpo a' miei. Tu vincitore, | ed io son vinto. E già gli Ausoni tutti | mi ti veggiono a' piè, che supplicando | mercè ti chieggio: e già Lavinia è tua: | a che più contro un morto odio e tenzone?'' (Turno a Enea: [[s:Eneide (Caro)/Libro duodecimo|XII]], vv. 1546-8) *''Allor da mortal gielo il corpo appreso | abbandonossi; e l'anima di vita | sdegnosamente sospirando uscío.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro duodecimo|XII]], vv. 1546-8) ==Citazioni sull'''Eneide''== *''De l'Eneïda dico, la qual mamma | fummi, e fummi nutrice, poetando: | sanz'essa non fermai peso di dramma.'' ([[Dante Alighieri]], ''[[Divina Commedia]]'') *L'''Eneide'' è l'opera di un uomo dedicato alla morte ed è – secondo il simbolismo demonico di cui la storia si serve per illuminare tutto un complesso di rapporti – rimasta incompiuta, interrotta ad un passo dalla meta. È sorta nell'ultimo euforico barbaglio di una cultura vecchia di secoli a cui si è spezzato il cuore. Il suo sguardo estremo e illuminato nell'attimo in cui muore si volta intorno e in un momento magico rivive ancora una volta, l'ultima, tutto il passato mentre le porte del futuro già si spalancano e ne fiotta l'oro dell'eternità. ([[Rudolf Borchardt]]) *L'evoluzione religiosa del poeta {{NDR|Virgilio}} fa dunque sì che egli approdi, dal suo [[epicureismo]] primitivo, a un [[Platone|platonismo]] mistico (o, se si preferisce, a un «[[Pitagora|neo-pitagorismo]]», che ammette l'esistenza di anime sopravvissute al corpo e discerne nel mondo un disegno della Provvidenza. [...] Si realizza in tal modo la sintesi delle principali correnti spirituali di Roma, che consente all<nowiki>'</nowiki>''Eneide'' di farsi immagine di quest'ultima e giustificazione del suo straordinario valore storico. In breve tempo, Virgilio verrà considerato il portavoce di ogni verità direttamente ispirata dagli dèi. ([[Pierre Grimal]]) *''Lasciate il passo, scrittori latini, lasciate il passo, scrittori greci: | sta per nascere un non so che, più grande dell'Iliade.'' ([[Sesto Properzio]]) *Nella storia di Enea sono fusi sia il carattere guerresco dell<nowiki>'</nowiki>''Iliade'' sia le peregrinazioni dell'''Odissea''. ([[Nikolaj Aleksandrovič Dobroljubov]]) *Qui si tratta di una creazione che è una creatura, la figlia del mondo occidentale, un poema. Essa è custode di un'infinita attesa di qualcosa che è più di una fede o di una dottrina; è una dolce immensa distesa di tempo riservata alle messi e alle speranze di tutti i tempi. ([[Rudolf Borchardt]]) *Virgilio, colui che i cattedratici chiamano il cigno di Mantova, sicuramente perché non è là che è nato, gli appariva come uno dei più insopportabili scocciatori che l'antichità abbia mai prodotto, oltre che uno dei più terribili pedanti. I suoi pastori tutti lindi e agghindati, che si inondano a turno di versi sentenziosi e freddi, il suo [[Orfeo]] che egli paragona a un usignolo in lacrime, il suo Aristeo che piagnucola a proposito di api, il suo [[Enea]], personaggio indeciso e incostante che si muove come un'ombra cinese, con gesti legnosi, dietro il trasparente e mal oliato poema, lo esasperavano. ([[Joris-Karl Huysmans]]) *Virgilio insomma ha compiuto il miracolo di far fiorire la poesia eroica dal seno di una coscienza matura, nutrita di esperienza storica e di filosofia. La differenza rispetto al modello omerico non potrebbe essere più profonda. [[Omero]] mirava, più che altro, alla rappresentazione dei fatti esterni, pur illuminandoli con un alto patetico senso di umanità; Virgilio invece rivolge l'attenzione ai moventi psicologici . ai travagli spirituali, alle leggi misteriose, eterne che governano i fatti e il divenire della storia. Perciò ritroviamo nell'Eneide il nostro poeta, ne' suoi aspetti più personali e suggestivi; lo ritroviamo tormentato dal senso del dolore, ansioso di pace, di rivelazione. ([[Augusto Rostagni]]) ==Note== <references /> ===Fonti=== <references group="fonte" /> ==Bibliografia== *Virgilio, ''[[s:Eneide (Caro)|Eneide]]'', traduzione di [[Annibal Caro]], Ulrico Hoepli Editore S.p.A., Milano, 1991. *Virgilio, ''Eneide'', traduzione di Rosa Calzecchi Onesti, Einaudi, Torino, 1989. ISBN 88-06-11613-4 *Virgilio, ''Eneide'', traduzione di Mario Ramous, Marsilio, 1998. *Virgilio, ''Eneide'', traduzione di M. Scaffidi Abbate, Newton Compton. *Virgilio, ''L'Eneide'', traduzione di Giuseppe Albini, Zanichelli, 1963. ==Voci correlate== *[[Enea]] *[[Didone]] ==Altri progetti== {{interprogetto|etichetta=''Eneide''|preposizione=sull'|testo=Eneide|testo_lingua=italiana|testo_preposizione=dell'|testo2=la:Aeneis|testo2_lingua=latina|testo2_preposizione=dell'}} [[Categoria:Eneide| ]] [[Categoria:Poemi epici]] gpo0hlk6pnevo1u77xpzrwt9iqm8dc8 1350834 1350833 2024-11-08T11:17:35Z ~2024-9620 100276 /* Libro IV */ Corretto 1350834 wikitext text/x-wiki [[File:Dosso Dossi 001.jpg|thumb|upright=2|''Enea e Acate sulla costa libica'' (D. Dossi)]] '''''Eneide''''', poema epico scritto da [[Publio Virgilio Marone]] tra il 29 a.C. e il 19 a.C. ==[[Incipit]]== ===Annibal Caro=== ''L'armi canto e 'l valor del grand'eroe<br>che pria da Troia, per destino, a i liti<br>d'Italia e di Lavinio errando venne;<br>e quanto errò, quanto sofferse, in quanti<br>e di terra e di mar perigli incorse,<br>come il traea l'isuperabil forza<br>del cielo, e di Giunon l'ira tenace;<br>e con che dura e sanguinosa guerra<br>fondò la sua cittade, e gli suoi dei<br> ripose in Lazio: onde cotanto crebbe<br> il nome de' Latini, il regno d'Alba,<br> e le mura e l'imperio alto di Roma.'' ===Giuseppe Albini=== <poem>L'armi e l'uom canto che dal suol di Troia primo in Italia profugo per fato alle lavinie prode venne, molto e per terre sbattuto e in mar da forza ei de' Celesti per la memore ira de la crudel Giunone, e molto ancora provato in guerra, fin ch'ebbe fondata la città e gli Dei posti nel Lazio, onde il Latino genere e gli Albani padri e le mura de l'eccelsa Roma.</poem> ===Rosa Calzecchi Onesti=== <poem>Armi canto e l’uomo che primo dai lidi di Troia venne in Italia fuggiasco per fato e alle spiagge lavinie, e molto in terra e sul mare fu preda di forze divine, per l’ira ostinata della crudele Giunone, molto sofferse anche in guerra, finch’ebbe fondato la sua città, portato nel Lazio i suoi dèi, donde il sangue Latino e i padri Albani e le mura dell’alta Roma. Musa, tu dimmi le cause, per quale offesa divina, per qual dolore la regina dei numi a soffrir tante pene, a incontrar tante angosce condannò l’uomo pio. Così grandi nell’animo dei celesti le ire?</poem> ===Mario Ramous=== <poem>Le armi canto e l'uomo che per primo dalla terra di Troia esule raggiunse l'Italia e i lidi di Lavinio, spinto dal fato e flagellato in terra e in mare dall'ostilità degli dei, dall'ira implacabile dell'atroce Giunone, e dopo aver sofferto a lungo in guerra, per poter fondare la sua città e introdurre nel Lazio i Penati, dando radici alla stirpe latina, ai padri albani e alle mura eccelse di Roma. Musa, dimmi tu le cause: per quali offese al suo onore, per quale mai rancore la regina degli dei costrinse un uomo così devoto a dibattersi in tante sventure, a subire tanti affanni? A tal punto giunge l'ira dei celesti?</poem> ===M. Scaffidi Abbate=== <poem>Canto le armi e l'uomo che per primo dalle terre di Troia raggiunse esule l'Italia per volere del fato e le sponde lavine, molto per forza di dèi travagliato in terra e in mare, e per la memore ira della crudele Giunone, e molto avendo sofferto in guerra, pur di fondare la città, e introdurre nel Lazio i Penati, di dove la stirpe latina, e i padri albani e le mura dell'alta Roma.</poem> ==Citazioni== === Libro I === [[File:Sir Nathaniel Dance-Holland - The Meeting of Dido and Aeneas - Google Art Project.jpg|thumb|upright=1.5|''L'incontro tra Didone ed Enea'' (N. Dance-Holland, 1766)]] *''Ma già {{NDR|[[Giunone]]}} contezza avea ch'era di [[Troia]] | per uscire una gente, onde vedrebbe | le sue torri superbe a terra sparse, | e de la sua ruina alzarsi in tanto, | tanto avanzar d'orgoglio e di potenza, | che ancor de l'universo imperio avrebbe: | tal de le Parche la volubil rota | girar saldo decreto. Ella, che tema | avea di ciò, non posto anco in oblio | come, a difesa de' suoi cari Argivi, | fosse a Troia acerbissima guerriera: | ripetendone i semi e le cagioni, | se ne sentia nel cor profondamente | or di [[Paride|Pari]] il giudicio or l'arroganza | d'[[Antigone (figlia di Edipo)|Antigone]], il concubito d'[[Elettra (figlia di Agamennone)|Elettra]], | lo scorno d'Ebe, alfin di Ganimede | e la rapina e i non dovuti onori.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro primo|I]], vv. 29-45) *''Di sì gravoso affar, di sì gran mole | fu, dar principio a la romana gente.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro primo|I]], vv. 53-54) *''Già per l'ondoso mar disperse e rare | le navi e i naviganti si vedevano;<ref>{{cfr}} ''[[w:Rari nantes in gurgite vasto|Rari nantes in gurgite vasto]]'' su Wikipedia.</ref> | già per tutto di Troia, a l'onde in preda, | arme, tavole, arnesi a nuoto andavano.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro primo|I]], vv. 191-5) *''Come adivien sovente in un gran popolo, | allor che per discordia si tumultua, | e 'mperversando va la plebe ignobile, | quando l'aste e le faci e i sassi volano | e l'impeto e 'l furor l'arme ministrano,<ref>{{cfr}} ''[[w:Furor arma ministrat|Furor arma ministrat]]'' su Wikipedia.</ref> | se grave personaggio e di gran merito | esce lor contro, rispettosi e timidi, | fatto silenzio, attentamente ascoltano, | ed al detto di lui tutti s'acquetano.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro primo|I]], vv. 242-250) *''Qui stanchi tutti e maceri, e del mare | ancor paurosi, i liti a pena attinsero, | ch'a a terra avidamente si gittarono. | [[Acate]] fece in pria selce e focil | scintillar foco, e dielli esca e fomento.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro primo|I]], vv. 278-282) *''Fermossi: e pronto a cotal uso avendo | l'arco e 'l turcasso (chè quest'armi appresso | gli portava mai sempre il fido Acate)<ref>{{cfr}} ''[[w:Fidus Achates|Fidus Achates]]'' su Wikipedia.</ref> | diè lor di piglio.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro primo|I]], vv. 297-301) *''E' verrà tempo | un dì, che tante e così rie venture, | non ch'altro, vi saran dolce ricordo.''<ref>{{cfr}} ''[[w:Forsan et haec olim meminisse iuvabit|Forsan et haec olim meminisse iuvabit]]'' su Wikipedia.</ref> ([[Enea]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro primo|I]], vv. 324-6) *''Soffrite, mantenetevi, serbatevi | a questo, che dal ciel si serba a voi, | sì glorïoso e sì felice stato.'' (Enea: [[s:Eneide (Caro)/Libro primo|I]], vv. 332-4) *''Io sono Enea, quel pio che da' nemici | scampati ho meco i miei patrii Penati, | fino a le stelle omai noto per fama. | Italia vo cercando, che per patria | Giove m'assegna, autor del sangue mio. | Con diece e diece ben guarnite navi | uscii di Frigia, il mio destin seguendo | e lo splendor de la materna stella.'' (Enea: [[s:Eneide (Caro)/Libro primo|I]], vv. 603-610) *''Ciò detto, nel partir, la neve e l'oro, | e le rose del collo e de le chiome, | come l'aura movea, divina luce | e divino spirâr d'ambrosia odore: | e la veste, che dianzi era succinta, | con tanta maestà le si distese | infino a' piè, ch'a l'andar anco, e Dea | veracemente e [[Venere (divinità)|Venere]] mostrossi.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro primo|I]], vv. 644-651) *''Ecco Priamo, ecco Troia; e qui si pregia | ancor vertù; chè ferità non regna | là 've umana miseria si compiagne.'' (Enea: [[s:Eneide (Caro)/Libro primo|I]], vv. 742-4) {{NDR|ad Acate}} **''Guarda [[Priamo]]! Qui pure la gloria ha il suo premio, | e le pene hanno lagrime, toccan le cose degli uomini l'animo.'' (1989; 462) ::''En Priamus! Sunt hic etiam sua praemia laudi, | Sunt [[lacrimae rerum]] et menten mortalia tangunt''. *''Omai, signor, che pensi? | Tutto è sicuro, e tutti a salvamento | i nostri legni e i nostri amici avemo. | Sol un ne manca; e questo a noi davanti | il mar sorbissi. Ogni altra cosa al detto | di tua madre risponde.'' ([[Acate]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro primo|I]], vv. 945-950) *''Rimase in chiaro [[Enea]], tale ancor egli | di chiarezza e d'aspetto e di statura, | che come un Dio mostrossi: e ben a Dea | era figliuol, che di bellezza è madre. | Ei degli occhi spirava e de le chiome | quei chiari, lieti e giovenili onori | ch'ella stessa di lui madre gl'infuse.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro primo|I]], vv. 953-9) *''E me fortuna ancora, | a la vostra simile, ha similmente | per molti affanni a questi luoghi addotta, | sì che natura e sofferenza e pruova | de' miei stessi travagli ancor me fanno | pietosa e sovvenevole agli altrui.''<ref>{{cfr}} ''[[w:Non ignara mali, miseris succurrere disco|Non ignara mali, miseris succurrere disco]]'' su Wikipedia.</ref> ([[Didone]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro primo|I]], vv. 1012-8) === Libro II === [[File:J G Trautmann Das brennende Troja.jpg|thumb|upright=1.5|''Vista di Troia in fiamme'' (J. G. Trautmann)]] *''Dogliosa istoria | e d'amara e d'orribil rimembranza, | regina eccelsa, a raccontar m'inviti.<ref>{{cfr}} ''[[w:Infandum, regina, iubes renovare dolorem|Infandum, regina, iubes renovare dolorem]]'' su Wikipedia.</ref> | Come la già possente e glorïosa | mia patria, or di pietà degna e di pianto, | fosse per man de' Greci arsa e distrutta. | E qual ne vid'io far ruina e scempio: | ch'io stesso il vidi, ed io gran parte fui | del suo caso infelice.''<ref>{{cfr}} ''[[w:Magna pars|Magna pars]]'' su Wikipedia.</ref> ([[Enea]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro secondo|II]], vv. 4-12) *''Ma se tanto d'udire i nostri guai, | se brevemente di saver t'aggrada | l'ultimo eccidio, ond'ella arse e cadéo, | benché lutto e dolor mi rinovelle, | e sol de la memoria mi sgomente;<ref>{{cfr}} ''[[w:Animus meminisse horret|Animus meminisse horret]]'' su Wikipedia.</ref> | io lo pur conterò.'' (Enea: [[s:Eneide (Caro)/Libro secondo|II]], vv. 17-22) *''Sbattuti e stanchi | di guerreggiar tant'anni e risospinti | ancor da' fati, i greci condottieri | a l'insidie si diero; e da Minerva | divinamente istrutti, un [[cavallo di Troia|gran cavallo]] | di ben contesti e ben confitti abeti | in sembianza d'un monte edificaro.<ref>{{cfr}} ''[[w:Instar montis equum|Instar montis equum]]'' su Wikipedia.</ref> | Poscia finto che ciò fosse per voto | del lor ritorno, di tornar sembiante | fecero tal, che se ne sparse il grido. | Dentro al suo cieco ventre e ne le grotte, | che molte erano e grandi in sì gran mole, | rinchiuser di nascosto arme e guerrieri | a ciò per sorte e per valore eletti.'' (Enea: [[s:Eneide (Caro)/Libro secondo|II]], vv. 22-35) *''O ciechi, o folli, | o sfortunati! Agli nemici, a' Greci | date credenza? A lor credete voi | che sian partiti? E sarà mai che doni | siano i lor doni, e non più tosto inganni? | Così v'è noto [[Ulisse]]? O in questo legno | sono i Greci rinchiusi, o questa è macchina | contra alle nostre mura, o spia per entro | ai nostri alberghi, o scala o torre o ponte | per di sopra assalirne. E che che sia, | certo o vi cova o vi si ordisce inganno, | chè de' Pelasgi e de' nemici è 'l dono.''<ref>{{cfr}} ''[[w:Timeo Danaos et dona ferentes|Timeo Danaos et dona ferentes]]'' su Wikipedia.</ref> ([[Laocoonte]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro secondo|II]], vv. 75-86) *''Or ascoltate | le malizie de' Greci: e da quest'uno | conosceteli tutti.''<ref>{{cfr}} ''[[w:Ab uno disces omnis|Ab uno disces omnis]]'' su Wikipedia.</ref> (Enea: [[s:Eneide (Caro)/Libro secondo|II]], vv. 113-5) *''Ché allor che questo dono a Palla offerto | per vostra man sia vïolato e guasto, | ruina estrema (la qual sopra lui | caggia più tosto)<ref>''[[w:Quod di prius omen in ipsum convertant|Quod di prius omen in ipsum convertant]]'' su Wikipedia.</ref> a voi vuol che ne venga, | ed al gran vostro impero; ed, a rincontro, | quando da voi sia dentro al vostro cerchio | condotto e custodito; allor, che l'Asia | congiurerà con le sue forze tutte | a l'esterminio d'Argo; e che tal fato | sopra a' nostri nepoti in cielo è fisso.'' ([[Sinone]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro secondo|II]], vv. 320-9) *[...] ''m'agghiado | a raccontarlo'' [...].<ref>{{cfr}} ''[[w:Horresco referens|Horresco referens]]'' su Wikipedia.</ref> (Enea: [[s:Eneide (Caro)/Libro secondo|II]], vv. 343-344) *''A ciò seguire immantinente accinti, | ruiniamo la porta, apriam le mura, | adattiamo al [[cavallo di Troia|cavallo]] ordigni e travi, | e ruote e carri a' piedi, e funi al collo. | Così mossa e tirata agevolmente | la machina fatale il muro ascende, | d'armi pregna e d'armati, a cui d'intorno | di verginelle e di fanciulli un coro, | sacre lodi cantando, con dilétto | porgean mano a la fune. Ella per mezzo | tratta de la città, mentre si scuote, | mentre che ne l'andar cigola e freme, | sembra che la minacci.'' (Enea: [[s:Eneide (Caro)/Libro secondo|II]], vv. 392-404) *''Allor [[Sinone]], | che per nostra ruina era da noi | e dal fato maligno a ciò serbato, | accostossi al cavallo, e 'l chiuso ventre | chetamente gli aperse, e fuor ne trasse | l'occulto agguato. Usciro a l'aura in prima | i primi capi baldanzosi e lieti, | tutti per una fune a terra scesi: | e fur Tisandro e Stènelo ed Ulisse, | Atamante e Toante e Macaone | e Pirro e Menelao con lo scaltrito | fabricator di questo inganno, Epeo. | Assalîr la città, che già ne l'ozio | e nel sonno e nel vino era sepolta; | ancisero le guardie; aprîr le porte; | miser le schiere congiurate insieme: | e dier forma a l'assalto.'' (Enea: [[s:Eneide (Caro)/Libro secondo|II]], vv. 430-446) *''Quand'ecco in sogno (quasi avanti gli occhi | mi fosse veramente) [[Ettore (mitologia)|Ettor]] m'apparve | dolente, lagrimoso, e quale il vidi | già strascinato, sanguinoso e lordo | il corpo tutto, e i piè forato e gonfio. | Lasso me! quale e quanto era mutato<ref>{{cfr}} ''[[w:Quantum mutatus ab illo!|Quantum mutatus ab illo!]]'' su Wikipedia.</ref> | da quell'Ettòr che ritornò vestito | de le spoglie d'Achille, e rilucente | del foco ond'arse il gran navile argolico! | Squallida avea la barba, orrido il crine | e rappreso di sangue; il petto lacero | di quante unqua ferite al patrio muro | ebbe d'intorno.'' (Enea: [[s:Eneide (Caro)/Libro secondo|II]], vv. 450-462) *''E già 'l palagio | era di Deifóbo arso e distrutto; | già 'l suo vicino Ucalegon ardea,<ref>{{cfr}} ''[[w:Iam proximus ardet Ucalegon|Iam proximus ardet Ucalegon]]'' su Wikipedia.</ref> | e l'incendio di Troia in ogni lato | rilucea di Sigeo ne la marina; | e s'udian gridar genti e sonar tube.'' (Enea: [[s:Eneide (Caro)/Libro secondo|II]], vv. 511-6) *''Il gran cavallo, | ch'era a Palla devoto, altero in mezzo | stassi de la cittade, e d'ogni lato | arme versa ed armati. Il buon Sinone | gode de la sua frode, e d'ogn'intorno | scorrendo si rimescola, e s'aggira | gran maestro d'incendi e di ruine.'' (Enea: [[s:Eneide (Caro)/Libro secondo|II]], vv. 541-547) *''Un sol rimedio | a chi speme non have è disperarsi.''<ref>{{cfr}} ''[[w:Una salus victis, nullam sperare salutem|Una salus victis, nullam sperare salutem]]'' su Wikipedia.</ref> (Enea: [[s:Eneide (Caro)/Libro secondo|II]], vv. 584-585) **La sola [[speranza]] per i [[sconfitta|vinti]] è non sperare in alcuna salvezza. (354) *''Compagni, disse, poi che la fortuna, | con questo sì felice, agli altri incontri | ne porge aita, a nostro scampo usianla. | Mutiam gli scudi, accomodianci gli elmi | e l'insegne de' Greci. O biasmo o lode | che ciò ne sia, chi co' nemici il cerca?<ref>{{cfr}} ''[[w:Dolus an virtus quis in hoste requirat?|Dolus an virtus quis in hoste requirat?]]'' su Wikipedia.</ref> | L'arme ne daranno essi.'' (Corebo: [[s:Eneide (Caro)/Libro secondo|II]], vv. 636-642) *''Eterno, onnipotente | Signor, s'umana prece unqua ti mosse, | vèr noi rimira, e ne fia questo assai. | Ma se di merto alcuno in tuo cospetto | è la nostra pietà, padre benigno, | danne anco aita; e con felice segno | questo annunzio ratifica e conferma.'' ([[Anchise]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro secondo|II]], vv. 1121-8) === Libro III === [[File:Claude Lorrain 002.jpg|thumb|upright=1.5|''Enea a Delo'' (C. Lorrain, 1671-2)]] *''Era de l'anno | la stagion prima, e i primi giorni a pena, | quando, sciolte le sarte e date a' venti | le vele, come volle il padre Anchise, | piangendo abbandonai le rive e i porti | e i campi ove fu Troia,<ref>{{cfr}} ''[[w:Et campos ubi Troia fuit|Et campos ubi Troia fuit]]'' su Wikipedia.</ref> i miei compagni | meco traendo e 'l mio figlio e i miei numi | a l'onde in preda, e de la patria in bando.'' ([[Enea]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro terzo|III]], vv. 14-21) *''Ahi! perché sì mi laceri e mi scempi? | Perché, di così pio, così spietato, | Enea, vèr me ti mostri? A che molesti | un ch'è morto e sepolto?<ref>{{cfr}} ''[[w:Parce sepulto|Parce sepulto]]'' su Wikipedia.</ref> A che contamini | col sangue mio le consanguinee mani? | Chè nè di patria nè di gente esterno | son io da te, né questo atro liquore | esce da sterpi, ma da membra umane. | Ah! fuggi, Enea, da questo empio paese, | fuggi da questo abbominevol lito: | chè Polidoro io sono, e qui confitto | m'ha nembo micidiale e ria semenza | di ferri e d'aste che dal corpo mio | umor preso e radici, han fatto selva.'' ([[Polidoro (figlio di Ecuba)|Polidoro]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro terzo|III]], vv. 66-79) *''Un de' figliuoli | era questi del re, ch'al tracio rege | fu con molto tesoro occultamente | accomandato allor che da' Troiani | incominciossi a diffidar de l'armi, | e temer de l'assedio. Il rio tiranno, | tosto che a Troia la fortuna vide | volger le spalle, anch'ei si volse, e l'armi | e la sorte seguì de' vincitori; | sì che, de l'amicizia e de l'ospizio | e de l'umanità rotta ogni legge, | tolse al regio fanciul la vita e l'oro.'' (Enea: [[s:Eneide (Caro)/Libro terzo|III]], vv. 82-93) {{NDR|su Polidoro}} *''Ahi de l'[[oro]] empia ed essecrabil fame! | E che per te non osa, e che non tenta | quest'umana ingordigia?''<ref>{{cfr}} ''[[w:Quid non mortalia pectora coges, auri sacra fames|Quid non mortalia pectora coges, auri sacra fames]]'' su Wikipedia.</ref> (Enea: [[s:Eneide (Caro)/Libro terzo|III]], vv. 94-6) *''Alto ricetto | tu dunque, e degno de l'altezza loro, | prepara intanto; e i rischi e le fatiche | non rifiutar di più lontano essiglio.'' (Penati: [[s:Eneide (Caro)/Libro terzo|III]], vv. 279-282) *''Oh! sei tu vero, o pur mi sembri Enea? | Sei corpo od ombra? Se da' morti udito | è il mio richiamo, [[Ettore (mitologia)|Ettòr]] perchè te manda? | Perch'ei teco non viene? E sei tu certo | nunzio di lui?'' ([[Andromaca]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro terzo|III]], vv. 512-7) *''O fortunata lei | sovr'ogni donna, che regina e vergine, | ne la sua patria a sacrificio offerta, | del nimico fu vittima e non preda, | né del suo vincitor serva né donna! | Io dopo Troia incensa, e dopo tanti | e tanti arati mari, a servir nata, | de la stirpe d'Achille il giogo e 'l fasto, | e 'l superbo suo figlio a soffrir ebbi.'' (Andromaca: [[s:Eneide (Caro)/Libro terzo|III]], vv. 529-537) *''Ma te quai venti, o qual nostra ventura | ha qui condotto, fuor d'ogni pensiero | di noi certo, e tuo forse? [[Ascanio]] nostro | vive? cresce? che fa? come ha sentito | la morte di Creusa? E qual presagio | ne dà, ch'Enea suo padre, Ettor suo zio | si rinovino in lui?'' (Andromaca: [[s:Eneide (Caro)/Libro terzo|III]], vv. 555-561) *[...] ''i fati a ciò daranno | oportuno compenso.'' ([[Eleno]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro terzo|III]], vv. 638-9) *''Quinci partito allor che da vicino | scorgerai la Sicilia, e di Peloro | ti si discovrerà l'angusta foce, | tienti a sinistra, e del sinistro mare | solca pur via quanto a di lungo intorno | gira l'isola tutta, e da la destra | fuggi la terra e l'onde. È fama antica | che di questi or due disgiunti lochi | erano in prima uno solo, che per forza | di tempo di tempeste e di ruine | (tanto a cangiar queste terrene cose | può de' secoli il corso), un dismembrato | fu poi da l'altro. Il mar fra mezzo entrando | tanto urtò, tanto ròse, che l'esperio | dal sicolo terreno alfin divise: | e i campi e le città, che in su le rive | restaro, angusto freto or bagna e sparte. | Nel destro lato è Scilla; nel sinistro | è l'ingorda Cariddi.'' (Eleno: [[s:Eneide (Caro)/Libro terzo|III]], vv. 658-675) *''Nel destro lato è [[Scilla]]; nel sinistro | è l'ingorda [[Cariddi]]. Una vorago | d'un gran baratro è questa, che tre volte | i vasti flutti rigirando assorbe, | e tre volte a vicenda li ributta | con immenso bollor fino a le stelle. | Scilla dentro a le sue buie caverne | stassene insidïando; e con le bocche | de' suoi mostri voraci, che distese | tien mai sempre ed aperte, i naviganti | entro al suo speco a sè tragge e trangugia. | Dal mezzo in su la faccia, il collo e 'l petto | ha di donna e di vergine; il restante, | d'una pistrice immane, che simíli | a' delfini ha le code, ai lupi il ventre. | Meglio è con lungo indugio e lunga volta | girar Pachino e la Trinacria tutta, | che, non ch'altro, veder quell'antro orrendo, | sentir quegli urli spaventosi e fieri | di quei cerulei suoi rabbiosi cani.'' (Eleno: [[s:Eneide (Caro)/Libro terzo|III]], vv. 675-694) *''Ma sì d'[[Etna]] vicino, che i suoi tuoni | e le sue spaventevoli ruine | lo tempestano ognora. Esce talvolta | da questo monte a l'aura un'atra nube | mista di nero fumo e di roventi | faville, che di cenere e di pece | fan turbi e groppi, ed ondeggiando a scosse | vibrano ad ora ad or lucide fiamme | che van lambendo a scolorir le stelle; | e talvolta, le sue viscere stesse | da sé divelte, immani sassi e scogli | liquefatti e combusti al ciel vomendo | in fin dal fondo romoreggia e bolle.'' (Enea: [[s:Eneide (Caro)/Libro terzo|III]], vv. 897-909) *''Già del giorno seguente era il mattino, | e chiaro albore avea l'umido velo | tolto dal mondo; quando ecco dal bosco | ne si fa 'ncontro un non mai visto altrove {{NDR|[[Achemenide (Eneide)|Achemenide]]}} | di strana e miserabile sembianza, | scarno, smunto e distrutto: una figura | più di mummia che d'uomo. Avea la barba | lunga, le chiome incolte, indosso un manto | ricucito di spini: orrido tutto, | e squallido e difforme, con le mani | verso il lito distese, a lento passo | venía mercè chiedendo.'' (Enea: [[s:Eneide (Caro)/Libro terzo|III]], vv. 926-937) *''Oh! se le stelle, | se gli Dei, se quest'aura onde spiriamo, | generosi e magnanimi Troiani, | serbin la vita a voi, quinci mi tolga | la pietà vostra, e vosco m'adducete, | ove che sia; chè mi fia questo assai; | poich'io son greco, e di quei Greci ancora | che venner (lo confesso) a i danni vostri. | Se 'l fallo è tale, e se 'l vostro odio è tanto | ch'io ne deggia morir, morte mi date, | e se così v'aggrada, a brano a brano | mi lanïate, e ne fate esca a' pesci; | ché se per man d'umana gente io pèro, | perir mi giova.'' ([[Achemenide (Eneide)|Achemenide]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro terzo|III]], vv. 944-957) *''Itaca è patria mia, | Achemenide il nome. Io fui compagno | de l'infelice [[Ulisse]], e venni a Troia, | la povertà del mio padre Adamasto | fuggendo (così povero mai sempre | foss'io stato con lui!): qui capitai | con esso Ulisse; e qui, mentr'ei fuggia | con gli altri suoi questo crudele ospizio, | per téma abbandonommi e per oblio | ne l'antro del ciclopo. È questo un antro | opaco, immenso, che macello è sempre | d'umana carne, onde ancor sempre intriso | è di sanie e di sangue, ed è 'l ciclopo | un mostro spaventoso, un che col capo | tocca le stelle (o Dio, leva di terra | una tal peste), ch'a mirarlo solo, | solo a parlarne orror sento ed angoscia. | Pascesi de le viscere e del sangue | de la misera gente; ed io l'ho visto | con gli occhi miei nel suo speco rovescio | stender le branche, e due presi de' nostri, | rotargli a cerco, e sbattergli, e schizzarne | infra quei tufi le midolle e gli ossi.'' (Achemenide: [[s:Eneide (Caro)/Libro terzo|III]], vv. 963-985) *''Mostro orrendo, difforme e smisurato, {{NDR|[[Polifemo]]}} | che avea come una grotta oscura in fronte | in vece d'occhio, e per bastone un pino, | onde i passi fermava.'' (Enea: [[s:Eneide (Caro)/Libro terzo|III]], vv. 1039-1042) *''Giace de la Sicania al golfo avanti | un'isoletta che a Plemmirio ondoso | è posta incontro, e dagli antichi è detta | per nome [[Isola di Ortigia|Ortigia]]. A quest'isola è fama | che per vie sotto al mare il greco Alfeo | vien da Dòride intatto, infin d'Arcadia | per bocca d'Aretusa a mescolarsi | con l'onde di [[Sicilia]].'' (Enea: [[s:Eneide (Caro)/Libro terzo|III]], vv. 1093-1100) *[...] ''e 'n su la punta | giunti di Lilibeo, tosto girammo | le sue cieche seccagne, e 'l porto alfine | del mal veduto [[Trapani|Drepano]] afferrammo. | Qui, lasso me! da tanti affanni oppresso, | a tanti esposto, il mio diletto padre {{NDR|[[Anchise]]}}, | il mio padre perdei. Qui stanco e mesto, | padre, m'abbandonasti: e pur tu solo | m'eri in tante gravose mie fortune | quanto avea di conforto e di sostegno. | Oimè! che indarno da sì gran perigli | salvo ne ti rendesti.'' (Enea: [[s:Eneide (Caro)/Libro terzo|III]], vv. 1111-1122) === Libro IV === [[File:Giambattista Tiepolo - Death of Dido - Google Art Project.jpg|thumb|upright=1.5|''Morte di Didone'' (G. Tiepolo)]] *''Ch'a dirti 'l vero, | Anna mia, da che morte e l'empio frate | mi privâr di Sichèo, sol questi {{NDR|[[Enea]]}} ha mosso | i miei sensi e 'l mio core, e solo in lui | conosco i segni de l'antica fiamma.''<ref>{{cfr}} ''[[w:Agnosco veteris vestigia flammae|Agnosco veteris vestigia flammae]]'' su Wikipedia.</ref> ([[Didone]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro quarto|IV]], vv. 27-31) *''Nel cor, ne le midolle e ne le vene | è la piaga e la fiamma, ond'arde e père.<ref>{{cfr}} ''[[w:Vivit sub pectore vulnus|Vivit sub pectore vulnus]]'' su Wikipedia.</ref> | Arde Dido infelice, e furïosa | per tutta la città s'aggira e smania: | qual ne' boschi di Creta incauta cerva | d'insidïoso arcier fugge lo strale | che l'ha già colta; e seco, ovunque vada, | lo porta al fianco infisso.''<ref>{{cfr}} ''[[w:Haeret lateri lethalis arundo|Haeret lateri lethalis arundo]]'' su Wikipedia.</ref> ([[s:Eneide (Caro)/Libro quarto|IV]], vv. 95-102) *''È questa [[fama]] un mal, di cui null'altro | è più veloce; e com' più va, più cresce, | e maggior forza acquista.<ref>{{cfr}} ''[[w:Fama crescit eundo|Fama crescit eundo]]'' su wikipedia.</ref><ref>{{cfr}} ''[[w:Vires acquirit eundo|Vires acquirit eundo]]'' su Wikipedia.</ref> È da principio | picciola e debbil cosa, e non s'arrischia | di palesarsi; poi di mano in mano | si discuopre e s'avanza, e sopra terra | sèn va movendo e sormontando a l'aura, | tanto che 'l capo infra le nubi asconde.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro quarto|IV]], vv. 265-273) *''Era d'Ammone, | e de la Garamantide Napea, | già rapita da lui, questo re nato, | onde a Giove suo padre entro a' suoi regni | cento gran tempii e cento pingui altari | avea sacrati, e di continui fochi | mantenendo agli Dei vigilie eterne, | di vittime, di fiori e di ghirlande | gli tenea sempre riveriti e cólti.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro quarto|IV]], vv. 306-314) {{NDR|su [[Iarba]]}} *''Onnipotente | Padre, a cui tanti opimi e sontuosi | conviti, e di Lenèo sì larghi onori | offrisce oggi de' Mauri il gran paese, | vedi tu queste cose? o pure invano | tonando e folgorando ci spaventi? | Una femina errante, una che dianzi | ebbe a prezzo da me nel mio paese, | per fondar la sua terra, un picciol sito; | una ch'arena ha per arare, ha vitto, | loco e leggi da me, me per marito | rifiuta; e di sé donno e del suo regno | ha fatto Enea. Questo or novello Pari | con quei suoi delicati e molli eunuchi, | mitrato il mento e profumato il crine, | va del mio scorno e del suo furto altero: | ed io qui me ne sto vittime e doni | a te porgendo, e sòn tuo figlio indarno.'' (Iarba: [[s:Eneide (Caro)/Libro quarto|IV]], vv. 319-335) *''Va', figliuolo,'' [...] ''chiama i venti, e ratto scendi | là 've sì neghittoso il troian duce | bada in Cartago, e 'l destinato impero | non gradisce e non cura; e ciò gli annunzia | da parte mia, che Venere sua madre | non per tal lo mi diede, e ch'a tal fine | non è stato da lei da l'armi greche | già due volte scampato.'' ([[Giove (divinità)|Giove]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro quarto|IV]], vv. 341-350) {{NDR|a Mercurio}} *''Udito ch'ebbe | [[Mercurio (divinità)|Mercurio]], ad esseguir tosto s'accinse | i precetti del padre; e prima a' piedi | i talari adattossi. Ali son queste | con penne d'oro, ond'ei l'aria trattando, | sostenuto da' venti, ovunque il corso | volga, o sopra la terra, o sopra al mare, | va per lo ciel rapidamente a volo.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro quarto|IV]], vv. 362-9) *''Almeno avanti | la tua partita avess'io fatto acquisto | d'un pargoletto Enea, che per le sale | mi scherzasse d'intorno, e solo il volto, | e non altro, di te sembianza avesse; | ch'esser non mi parrebbe abbandonata, | né delusa del tutto.'' (Didone: [[s:Eneide (Caro)/Libro quarto|IV]], vv. 493-9) *''Ma ne l'[[Italia]] il mio fato mi chiama. | Italia Apollo in Delo, in Licia, ovunque | vado, o mando a spïarne, mi promette. | Quest'è l'amor, quest'è la patria mia. | Se tu, che di Fenicia sei venuta, | siedi in [[Cartagine|Cartago]], e ti diletti e godi | del tuo libico regno, qual divieto, | qual invidia è la tua, ch'i miei Troiani | prendano Ausonia?'' ([[Enea]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro quarto|IV]], vv. 521-9) {{NDR|a Didone}} *''Iniquo [[amore]], | che non puoi tu ne' petti de' mortali?''<ref>[[s:la:Aeneis/Liber IV#410|''Improbe Amor, quid non mortalia pectora cogis!'']]</ref> ([[s:Eneide (Caro)/Libro quarto|IV]], vv. 629-630) *''Così da preci, e da querele assidue | battuto duolsi il gran Troiano ed angesi, | e con la mente in sè raccolta e rigida,<ref>{{cfr}} ''[[w:Immota manet|Immota manet]]'' su Wikipedia.</ref> | gitta indarno per lei sospiri e lagrime.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro quarto|IV]], vv. 690-3) *''[[Donna|Femina]] è cosa mobil per natura, | e per disdegno impetuosa e fera.'' ([[Mercurio (divinità)|Mercurio]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro quarto|IV]], vv. 878-9) {{NDR|a Enea}} *''Se forza, se destino, se decreto | è di Giove e del cielo, e fisso e saldo | è pur che questo iniquo in porto arrivi | e terra acquisti; almen da fiera gente | sia combattuto, e, de' suoi fini in bando, | da suo figlio divelto implori aiuto, | e perir veggia i suoi di morte indegna. | Né leggi che riceva, o pace iniqua | che accetti, anco gli giovi; né del regno, | né de la vita lungamente goda: | ma caggia anzi al suo giorno, e ne l'arena | giaccia insepolto. Questi prieghi estremi | col mio sangue consacro. E voi, miei Tirii, | Coi discesi da voi tenete seco | E co' posteri suoi guerra mai sempre. | Questi doni al mio cenere mandate, | morta ch'io sia. Né mai tra queste genti | amor nasca, né pace; anzi alcun sorga | de l'ossa mie, che di mia morte prenda | alta vendetta,<ref>{{cfr}} ''[[w:Exoriare aliquis nostris ex ossibus ultor|Exoriare aliquis nostris ex ossibus ultor]]'' su Wikipedia.</ref> e la dardania gente | con le fiamme e col ferro assalga e spenga | ora, in futuro e sempre; e sian le forze | a quest'animo eguali: i liti ai liti | contrari eternamente, l'onde a l'onde, | e l'armi incontro a l'armi, e i nostri ai loro | in ogni tempo. E ciò detto, imprecando, | schiva di più veder l'eterea luce, | affrettò di morire.'' (Didone: [[s:Eneide (Caro)/Libro quarto|IV]], vv. 941-968) {{NDR|maledizione}} *{{NDR|[[Ultime parole dai libri|Ultime parole]]}} ''Adunque | morrò senza vendetta? Eh, che si muoia, | comunque sia. Così, così mi giova | girne tra l'ombre inferne: e poi ch'il crudo, | mentre meco era, il mio foco non vide, | veggalo di lontano; e 'l tristo augurio | de la mia morte almen seco ne porte''. (Didone: [[s:Eneide (Caro)/Libro quarto|IV]], vv. 1012-1018) **Morrò invendicata! Ebbene, si muoia, disse. Così, cosi devo scendere fra le ombre.<ref group="fonte">Citato in [[Giuseppe Fumagalli]], ''[[s:Indice:Chi l'ha detto.djvu|Chi l'ha detto?]]'', Hoepli, 1921.</ref> *''E per questo, dicea, suora, son io | da te così tradita? Io t'ho per questo | la pira e l'are e 'l foco apparecchiato? | Deserta me! Di che dorrommi in prima? | Perché, morir dovendo, una tua suora | per compagna rifiuti? E perché teco, | lassa! non m'invitasti? Ch'un dolore, | un ferro, un'ora stessa ambe n'avrebbe | tolte d'affanno. Oimè! con le mie mani | t'ho posto il rogo. Oimè! con la mia voce | ho gli Dei de la patria a ciò chiamati. | Tutto, folle! ho fatt'io, perchè tu muoia, | perch'io nel tuo morir teco non sia.'' (Anna: [[s:Eneide (Caro)/Libro quarto|IV]], vv. 1032-1045) {{NDR|alla sorella Didone moribonda}} === Libro V === [[File:The Trojan Women Setting Fire to Their Fleet c1643 Claude Lorrain.jpg|thumb|upright=1.5|''Le donne troiane appiccano il fuoco alla flotta'' (C. Lorrain, 1643)]] *''Con questo cielo, | signor, diss'egli, omai più non m'affido | prender Italia, ancor che Giove stesso | nèl promettesse, ed ei nocchier ne fosse. | Vedi il vento mutato, vedi il mare | di vèr ponente, che s'annera e gonfia: | vedi nel ciel qual ne s'accampa stuolo | di folte nubi. Traversia di certo | n'assalirà, sì che né girle incontro | né durar la potremo.'' ([[Palinuro (Eneide)|Palinuro]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro quinto|V]], vv. 25-34) {{NDR|a Enea}} *''Ben conosch'io che duro | è 'l contrasto de' venti; e 'l nostro è vano. | Volgi le vele. E qual più grata altrove, | o più commoda riva, o più sicura | aver mai ponno le mie stanche navi, | di quella che ne serba il caro Aceste, | e l'ossa accoglie del buon padre mio?'' ([[Enea]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro quinto|V]], vv. 40-46) {{NDR|a Palinuro}} *''Avea di cima | visto d'un monte il cacciatore [[Aceste]] | venir la frigia armata: onde in un tempo | fu con essi a la riva; e rincontrolli | allegramente, sì com'era incólto, | di dardi armato e d'irta pelle cinto | di libic'orso, umano insieme e rozzo, | de la troiana Egesta e di Criniso | fiume onorato figlio. Ei degli antichi | suoi parenti membrando, con gioioso | volto, se ben con rustico apparecchio, | gl'invita, gli riceve e gli consola.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro quinto|V]], vv. 50-61) *''A voi sant'ossa, a voi ceneri amate | e famose e felici, anima ed ombra | del padre mio, torno di nuovo indarno | per onorarvi; poi che Italia e 'l Tebro | (se pur Tebro è per noi) ne si contende. | Or, quel ch'io posso con devoto affetto | v'adoro e 'nchino come cosa santa.'' (Enea: [[s:Eneide (Caro)/Libro quinto|V]], vv. 114-120) *''Attienti al lito e radi il sasso: | vadano gli altri in alto.'' (Gia: [[s:Eneide (Caro)/Libro quinto|V]], vv. 232-3) {{NDR|a Menete}} *''Appresentossi in prima | [[Eurialo e Niso|Eurïalo con Niso]]. Un giovinetto | di singolar bellezza Eurïalo era; | e Niso un di lui fido e casto amante.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro quinto|V]], vv. 426-9) *''Il primo avanti | si tragge Niso, e di gran lunga avanti; | ché va di vento e di saetta in guisa. | Prossimo a lui, ma prossimo d'un tratto | molto lontano, è Salio.''<ref>{{cfr}} ''[[w:Longo sed proximus intervallo|Longo sed proximus intervallo]]'' su Wikipedia.</ref> ([[s:Eneide (Caro)/Libro quinto|V]], vv. 459-463) *''Ah!'' [...] ''Entello, | tu sei pur fra gli eroi de' nostri tempi | il più noto e 'l più forte; e come soffri | ch'un sì gradito pregio or ti si tolga | senza contesa? Adunque è stato invano | fin qui da noi rammemorato e cólto | Èrice, in ciò nostro maestro e dio? | Ov'è la fama tua che ancor si spande | per la Trinacria tutta? Ove son tante | appese a i palchi tue famose spoglie?'' ([[Aceste]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro quinto|V]], vv. 555-564) *''Né disio d'onore, | né vaghezza di gloria unqua, signore, | mi lasciâr mai nè mai viltà mi prese: | ma l'incarco degli anni, il freddo sangue, | e la scemata mia destrezza e forza | mi ritraggono a dietro. Io quando avessi | o men quei giorni, o non men quel vigore, | onde costui di sé tanto presume, | già per diletto mio seco alle mani | sarei venuto, e non dal premio indotto, | ché premio non ne chero. E pur qui sono.'' ([[Entello]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro quinto|V]], vv. 565-575) *''Or che diria costui | se visto avesse i cesti e l'armi stesse | d'Ercole invitto, e l'infelice pugna, | onde in su questo lito Èrice cadde? | D'Èrice tuo fratello eran quest'armi: | vedi che son ancor di sangue infette | e d'umane cervella. Il grande Alcide | con queste Èrice assalse: e con quest'io | m'essercitai, mentre le forze e gli anni | eran più verdi e non canuti i crini.'' (Entello: [[s:Eneide (Caro)/Libro quinto|V]], vv. 586-595) {{NDR|a Enea}} *''Onnipotente Giove, se de' Teucri | ancor non t'è, senza riservo, in ira | la gente tutta, e se, qual sei, pietoso | miri agli umani affanni, a tanto incendio | ritogli, padre, i male addotti legni; | ritogli a morte queste poche afflitte | reliquie de' Troiani, o quel che resta | tu col tuo proprio telo, e di tua mano | (se tale è il merto mio) folgora e spegni.'' (Enea: [[s:Eneide (Caro)/Libro quinto|V]], vv. 974-982) *''Aceste è qui, ch'è del dardanio seme | e di stirpe celeste un ramo anch'egli.'' (Naute: [[s:Eneide (Caro)/Libro quinto|V]], vv. 1008-9) *''Sol un convien che pèra | per condur gli altri suoi lieti e sicuri.'' (Nettuno: [[s:Eneide (Caro)/Libro quinto|V]], vv. 1158-9) {{NDR|riferito a Palinuro}} *''Ah! tu non credi adunque | ch'io conosca del mar le perfid'onde, | e 'l falso aspetto? A tale infido mostro | ch'io fidi il mio signore e i legni suoi? | Ch'al fallace sereno, ai venti instabili | presti fede io, che son da lor deluso | già tante volte? E ciò dicendo, avea | le man ferme al timon, gli occhi a le stelle.'' (Palinuro: [[s:Eneide (Caro)/Libro quinto|V]], vv. 1206-1213) {{NDR|al Dio Sonno}} *''Troppo al sereno, e troppo a la bonaccia | credesti, Palinuro. Or ne l'arena | dal mar gittato in qualche strano lito | ignudo e sconosciuto giacerai, | né chi t'onori avrai né chi ti copra.'' (Enea: [[s:Eneide (Caro)/Libro quinto|V]], vv. 1243-7) === Libro VI === [[File:Perrier Aeneas and the Cumaean Sibyl.jpg|thumb|upright=1.5|''Enea e la Sibilla Cumana'' (F. Perrier 1646 ca.)]] *''Ecco lo dio ch'è già comparso e spira.''<ref>{{cfr}} ''[[w:Deus, ecce deus|Deus, ecce deus]]'' su Wikipedia.</ref> ([[Sibilla Cumana]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro sesto|VI]], v. 68) *[...] ''maggior il tuono | fu che d'umana voce.''<ref>{{cfr}} ''[[w:Nec mortale sonans|Nec mortale sonans]]'' su Wikipedia.</ref> ([[s:Eneide (Caro)/Libro sesto|VI]], vv. 73-4) {{NDR|in riferimento alla [[Sibilla Cumana]]}} *''Guerre, guerre orribili | sorger ne veggio, e pien di sangue il Tevere.'' ([[Sibilla Cumana]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro sesto|VI]], vv. 131-2) *''Ma 'l tuo cor non paventi, anzi con l'animo, | supera le fatiche e gl'infortunii;<ref>{{cfr}} ''[[w:Tu ne cede malis sed contra audentior ito|Tu ne cede malis sed contra audentior ito]]'' su Wikipedia.</ref> | ché tua salute ancor da terra argolica | (quel che men credi) avrà lume e principio.'' ([[Sibilla Cumana]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro sesto|VI]], vv. 141-2) *''Enea, germe del cielo, | lo scender ne l'Averno è cosa agevole,<ref>{{cfr}} ''[[w:Facilis descensus Averno|Facilis descensus Averno]]'' su Wikipedia.</ref> | ché notte e dì ne sta l'entrata aperta; | ma tornar poscia e riveder le stelle, | qui la fatica e qui l'opra consiste.''<ref>{{cfr}} ''[[w:Hoc opus, hic labor|Hoc opus, hic labor]]'' su Wikipedia.</ref> ([[Sibilla Cumana]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro sesto|VI]], vv. 190-4) *''È ne la selva opaca, | tra valli oscure e dense ombre riposto | e ne l'arbore stesso, un lento ramo | con foglie d'oro, il cui tronco è sacrato | a Giuno inferna: e chi seco divelto | questo non porta, ne' secreti regni | penetrar di Plutone unqua non pote. | Ciò la bella [[Proserpina]] comanda, | che per suo dono il chiede; e svelto l'uno | tosto l'altro risorge, e parimente | ha la sua verga e le sue chiome d'oro.'' ([[Sibilla Cumana]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro sesto|VI]], vv. 205-215) *''Evvi la [[Paura|Tema]], | evvi la [[Fame]]: una ch'è freno al bene, | l'altra stimolo al male: orrendi tutti | e spaventosi aspetti.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro sesto|VI]], vv. 405-8) *''Quinci preser la via là 've si varca | il tartareo [[Acheronte]]. Un fiume è questo | fangoso e torbo, e fa gorgo e vorago, | che bolle e frange, e col suo negro loto | si devolve in Cocíto.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro sesto|VI]], vv. 437-441) *''È guardïano | e passeggiero a questa riva imposto | [[Caronte|Carón]] demonio spaventoso e sozzo, | a cui lunga dal mento, incolta ed irta | pende canuta barba. Ha gli occhi accesi | come di bragia. Ha con un groppo al collo | appeso un lordo ammanto, e con un palo, | che gli fa remo, e con la vela regge | l'affumicato legno, onde tragitta | su l'altra riva ognor la gente morta. | Vecchio è d'aspetto e d'anni; ma di forze, | come dio, vigoroso e verde è sempre.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro sesto|VI]], vv. 441-452) *''O [[Palinuro (Eneide)|Palinuro]], | e qual fu de gli Dei ch'a noi ti tolse, | ed a l'onde ti diede?'' ([[Enea]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro sesto|VI]], vv. 502-4) *''Inclito duce, | né l'oracol d'Apollo ha te deluso, | né l'ira ha me di Dio nel mar sommerso; | ché 'l temone, ond'io mai non mi divelsi | per tua salute, ancor per man ritenni | allor ch'in mare io caddi. Io giuro, Enea, | per l'onde irate, che di me non tanto | quanto del tuo periglio ebbi timore, | che non la nave tua, del mio governo | spogliata e del suo freno, al mar già gonfio | restasse in preda.'' ([[Palinuro (Eneide)|Palinuro]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro sesto|VI]], vv. 510-520) {{NDR|a Enea}} *''Or lungo ai liti | vassene il corpo mio ludibrio a' venti | e scherzo ai flutti. Ed io, signore invitto, | per la superna luce, per quell'aura | onde si vive, per tuo padre Anchise, | per le speranze del tuo figlio Iulo, | priegoti a sovvenirmi.''<ref>{{cfr}} ''[[w:Eripe me his, invicte, malis|Eripe me his, invicte, malis]]'' su Wikipedia.</ref> (Palinuro: [[s:Eneide (Caro)/Libro sesto|VI]], vv. 530-6) {{NDR|a Enea}} *''Indarno indarno speri | che per nostro pregar fato si cangi.<ref>{{cfr}} ''[[w:Desine fata deum flecti sperare precando|Desine fata deum flecti sperare precando]]'' su Wikipedia.</ref> | Ma con questo t'acqueta, e ti conforta | de l'infortunio tuo: chè quelle terre | vicine al luogo ove il tuo corpo giace, | da pestilenza e da prodigi astrette, | lo raccorranno, e con solenne rito | gli faran sacrifici, esequie e tomba; | e da te per innanzi avrà [[Capo Palinuro|quel loco]] | di Palinuro eternamente il nome.'' ([[Sibilla Cumana]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro sesto|VI]], vv. 551-2) *''Dunque, [[Didone|Dido]] infelice, e' fu pur vera | quell'empia che di te novella udii, | che col ferro finisti i giorni tuoi? | Ah, ch'io cagion ne fui!'' (Enea: [[s:Eneide (Caro)/Libro sesto|VI]], vv. 673-5) *''[[Deifobo|Deífobo]], di Prïamo il gran figlio, | vide ancor qui, che crudelmente anciso, | in disonesta e miserabil guisa | avea le man, gli orecchi, il naso e 'l volto | lacerato, incischiato e monco tutto.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro sesto|VI]], vv. 732-6) *''Enea mio caro, | ha l'amor tuo vèr me compíto a pieno. | Ma l'empio fato mio, l'empia e malvagia | argiva donna a tal m'ha qui condotto; | e tal di sé lasciò memoria al mondo. | Ben ti ricorda (e ricordar ten dèi) | di quell'ultima notte che sì lieta | mostrossi in pria, poi ne si volse in pianto, | quando il fatal cavallo il salto fece | sopra le nostre mura, e 'l ventre pieno | d'armate schiere ne votò fin dentro | a l'alta ròcca. Allor ella di Bacco | fingendo il coro, e con le frigie donne | scorrendo in tresca, una gran face in mano | si prese, e diè con essa il cenno a' Greci. | Io dentro alla mia camera (infelice!) | mi ritrovai sol quella notte; e stanco | di tante che n'avea con tanti affanni | vegghiate avanti, un tal prendea riposo | che a morte più che a sonno era simíle. | Fece la buona moglie ogn'arme intanto | sgombrar di casa, e la mia fida spada | mi sottrasse dal capo. Indi la porta | aperse, e [[Menelao]] dentro v'accolse, | così sperando un prezïoso dono | fare al marito, e de' suoi falli antichi | riportar venia. Che più dico? Basta | ch'entrâr là 'v'io dormia; e con essi era | per consultore Ulisse.'' ([[Deifobo]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro sesto|VI]], vv. 761-789) *''Non ti crucciare, o del gran Delio amica, | ch'or or da voi mi tolgo, e mi ritiro | ne le tenebre mie. Tu, nostro onore, | vatten felice, già che scòrto sei | da miglior fato; e meglio te n'avvenga.'' (Deifobo: [[s:Eneide (Caro)/Libro sesto|VI]], vv. 809-813) *''Quei che son vissi ai lor fratelli amari; | quei c'han battuti i padri; quei che frode | hanno ordito a' clienti; i ricchi avari, | e scarsi a' suoi, di cui la turba è grande: | gli occisi in adulterio; i violenti, | gl'infidi, i traditori in questo abisso | han tutti i lor ridotti e le lor pene.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro sesto|VI]], vv. 911-7) *''Imparate da me voi che mirate | la pena mia: non violate il giusto, | riverite gli Dei.''<ref>{{cfr}} ''[[w:Discite iustitiam moniti, et non temnere divos|Discite iustitiam moniti, et non temnere divos]]'' su Wikipedia.</ref> ([[Flegias]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro sesto|VI]], vv. 926-8) *''In atto d'accoglienza: O figlio, disse | dolcemente piangendo, io pur ti veggio, | pur sei venuto, ha pur la tua pietade | superati i disagi e la durezza | di sì strano viaggio. Ecco m'è dato | di veder, figlio, il tuo bramato aspetto, | e sentirti e parlarti. Io di ciò punto | non era in forse, e sol pensava al quando, | contando i giorni. Oh dopo quanti affanni, | dopo quanti perigli, e quanti storpii | e di mare e di terra io ti riveggio!'' ([[Anchise]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro sesto|VI]], vv. 1025-1035) *''Primieramente il ciel, la terra e 'l mare, | l'aër, la luna, il sol, quanto è nascosto, | quanto appare e quant'è, muove, nudrisce | e regge un, che v'è dentro, o spirto o mente | o anima che sia de l'universo; | che sparsa per lo tutto e per le parti | di sì gran mole, di sé l'empie, e seco | si volge, si rimescola e s'unisce.''<ref>{{cfr}} ''[[w:Mens agitat molem|Mens agitat molem]]'' su Wikipedia.</ref> (Anchise: [[s:Eneide (Caro)/Libro sesto|VI]], vv. 1084-1096) *''Vedi colà quel giovinetto ardito | che su quell'asta pura il braccio appoggia? | Quegli a la luce è destinato in prima, | primo che di [[Lavinia (mitologia)|Lavinia]] in Lazio avrai | figlio postumo a te già d'anni grave, | ch'alfin da lei fuor de le selve addutto, | re sarà d'Alba, e degli albani regi | autore e padre: e Sílvi dal suo nome | fian tutti i nostri, che da lui discesi | ivi poscia gran tempo imperio avranno.'' (Anchise: [[s:Eneide (Caro)/Libro sesto|VI]], vv. 1142-1152) {{NDR|su [[Silvio (mitologia)|Silvio]]}} *''[[Lucio Giunio Bruto|Bruto]], consol primiero, e quei suoi fasci | e quelle accette ond'ei, padre crudele, | de la patria buon figlio, i figli suoi | per l'altrui bella libertate ancide.'' (Anchise: [[s:Eneide (Caro)/Libro sesto|VI]], vv. 1235-8) *''Vince il publico amore, e 'l gran desio | d'umana lode in lui l'affetto interno | de la natura e del suo sangue stesso.'' (Anchise: [[s:Eneide (Caro)/Libro sesto|VI]], vv. 1241-3) {{NDR|su [[Lucio Giunio Bruto]]}} *''Ma voi, [[Civiltà romana|Romani]] miei, reggete il mondo | con l'imperio e con l'armi, e l'arti vostre | sien l'esser giusti in pace, invitti in guerra; | perdonare a' soggetti, accòr gli umíli, | debellare i superbi.''<ref>{{cfr}} ''[[w:Parcere subiectis et debellare superbos|Parcere subiectis et debellare superbos]]'' su Wikipedia.</ref> (Anchise: [[s:Eneide (Caro)/Libro sesto|VI]], vv. 1286-1290) *''Miserabil fanciullo! Così morte | te non vincesse, come invitto fòra | il tuo valore, e come tu, [[Marco Claudio Marcello (nipote di Augusto)|Marcello]], | non men de l'altro, eroica vertute | e più splendore e più fortuna avesti!<ref>{{cfr}} ''[[w:Tu Marcellus eris|Tu Marcellus eris]]'' su Wikipedia.</ref> | Datemi a piene mani ond'io di [[giglio|gigli]]<ref>{{cfr}} ''[[w:Manibus date lilia plenis|Manibus date lilia plenis]]'' su Wikipedia.</ref> | e di purpurei fiori un nembo sparga, | che, se ben contro al già fisso destino | m'adopro invano, almen con questi doni | l'ombra d'un tanto mio nipote onori.'' (Anchise: [[s:Eneide (Caro)/Libro sesto|VI]], vv. 1333-1342) === Libro VII === [[File:Bol-aeneas.jpg|thumb|upright=1.5|''Enea alla corte del re Latino'' (F. Bol, 1661-3)]] *''Ed ancor tu, d'Enea fida nutrice | [[Caieta]], ai nostri liti eterna fama | désti morendo, ed essi anco a te diero | sede onorata, se d'onore a' morti | è d'aver l'ossa consecrate e 'l nome | ne la famosa Esperia. Ebbe Caieta | dal suo pietoso alunno essequie e lutto, | e sepoltura alteramente eretta.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro settimo|VII]], vv. 1-8) *''Uscîr del porto; e pria rasero i liti | ove [[Circe]] del Sol la ricca figlia | gode felice, e mai sempre cantando | soavemente al periglioso varco | de le sue selve i peregrini invita: | e de la reggia, ove tessendo stassi | le ricche tele, con l'arguto suono | che fan le spole e i pettini e i telari, | e co' fuochi de' cedri e de' ginepri | porge lunge la notte iudicio e lume. | Quinci là verso il dì, lontano udissi | ruggir lioni, urlar lupi, adirarsi, | e fremire e grugnire orsi e cignali, | ch'eran uomini in prima: e 'n queste forme | da lei con erbe e con malie cangiati | giacean di ferri e di ferrate sbarre | ne le sue stalle incatenati e chiusi.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro settimo|VII]], vv. 14-30) *''Era signore, | quando ciò fu, di Lazio il re [[Latino (mitologia)|Latino]], | un re che vèglio e placido gran tempo | avea 'l suo regno amministrato in pace. | Questi nacque di Fauno e di Marica | ninfa di Laürento, e Fauno a Pico | era figliuolo, e Pico a te, Saturno, | del suo regio legnaggio ultimo autore. | Non avea questo re stirpe virile, | com'era il suo destino; e quella ch'ebbe | gli fu nel fior de' suoi verd'anni ancisa. | Sola d'un sangue tal, d'un tanto regno | restava una sua figlia unica erede, {{NDR|[[Lavinia (mitologia)|Lavinia]]}} | che già d'anni matura, e di bellezza | più d'ogni altra famosa, era da molti | eroi del Lazio e de l'Ausonia tutta | desiata e ricerca.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro settimo|VII]], vv. 68-78) *''Avanti agli altri | la {{NDR|Lavinia}} chiedea [[Turno]], un giovine, il più bello, | il più possente e di più chiara stirpe | che gli altri tutti; e più ch'agli altri, a lui, | anzi a lui sol la sua regina madre | con mirabil affetto era inchinata.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro settimo|VII]], vv. 84-89) *''Se mover contra lui non posso il cielo, | moverò l'Acheronte.''<ref>Citazione che introduce l'opera di [[Sigmund Freud]], ''[[Sigmund_Freud#L'interpretazione_dei_sogni_(1900)|L'interpretazione dei sogni]]''.</ref> ([[Giunone]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro settimo|VII]], vv. 465-6) *''Adunque si darà Lavinia mia | a Troiani? a banditi? E tu suo padre, | tu così la collòchi? E non t'incresce | di lei, di te, di sua madre infelice? | Ch'al primo vento ch'a' suoi legni spiri, | di così caro pegno orba rimasa | (come dir si potrà), da questo infido | fuggitivo ladrone abbandonata, | del mar vedrolla e de' corsari in preda? | O non così di Sparta anco rapita | fu la figlia di Leda? E chi rapilla | non fu Troiano anch'egli? Ah! dov'è, sire, | quella tua santa invïolabil fede? | Quella cura de' tuoi? quella promessa | che s'è fatta da te già tante volte | al nostro Turno? Se d'esterna gente | genero ne si dee; se fisso e saldo | è ciò nel tuo pensiero; se di Fauno | tuo padre il vaticinio a ciò si stringe; | io credo ch'ogni terra, ch'al tuo scettro | non è soggetta, sia straniera a noi.'' (Amata: [[s:Eneide (Caro)/Libro settimo|VII]], vv. 544-564) {{NDR|a Latino}} *''Il primo, che le genti a questa guerra | ponesse in campo, fu [[Mezenzio]], il fiero | del ciel dispregiatore e degli Dei. | D'Etruria era signore, e di Tirreni | conducea molte squadre. Avea suo figlio | [[Lauso (mitologia)|Lauso]] con esso, un giovine il più bello, | da Turno in fuori, che l'Ausonia avesse. | Gran cavaliero, egregio cacciatore | fino allor si mostrava; e mille armati | avea la schiera sua, che seco uscita | fuor d'Agillina, ne l'esiglio ancora | indarno lo seguía; degno che fosse | ne l'imperio del padre.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro settimo|VII]], vv. 994-1006) *''L'ultima a la rassegna vien [[Camilla (Eneide)|Camilla]] | ch'era di volsca gente una donzella, | non di conocchia o di ricami esperta, | ma d'armi e di cavalli, e benché virgo, | di cavalieri e di caterve armate | gran condottiera, e ne le guerre avvezza. | Era fiera in battaglia, e lieve al corso | tanto, che, quasi un vento sopra l'erba | correndo, non avrebbe anco de' fiori | tocco né de l'ariste il sommo a pena; | non avrebbe per l'onde e per gli flutti | del gonfio mar, non che le piante immerse, | ma né pur tinte. Per veder costei | uscian de' tetti, empiean le strade e i campi | le genti tutte; e i giovini e le donne | stavan con meraviglia e con diletto | mirando e vagheggiando quale andava, | e qual sembrava; come regiamente | d'ostro ornato avea 'l tergo, e 'l capo d'oro; | e con che disprezzata leggiadria | portava un pastoral nodoso mirto | con picciol ferro in punta; e con che grazia | se ne gía d'arco e di faretra armata.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro settimo|VII]], vv. 1219-1242) === Libro VIII === [[File:16xx Gérard de Lairesse - Venus Presenting Weapons to Aeneas 0.jpg|thumb|upright=1.5|''Venere porta le armi ad Enea'' (G. de Lairesse)]] *''[[Enea]], stirpe divina, | che Troia da' nemici ne riporti | e la ravvivi e la conservi eterna; | o da me, da' Laurenti e da' Latini | già tanto tempo a tanta speme atteso, | questa è la casa tua, questo è secura- | mente, non t'arrestare, il fatal seggio | che t'è promesso. Le minacce e 'l grido | non temer de la guerra. Ogn'odio, ogn'ira | cessa già de' celesti.'' ([[Tiberino]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro ottavo|VIII]], vv. 55-64) *''Per uscir glorïoso e vincitore | di questa guerra, ascolta. È di qui lunge | non molto [[Evandro (Pallante)|Evandro]], un re che de l'Arcadia | è qua venuto; e sopra a questi monti | ha degli Arcadi suoi locato il seggio. | Il loco, da Pallante suo bisavo, | è stato Pallantèo da lui nomato; | ed essi perché son nel Lazio esterni, | son nemici a' Latini, ed han con loro | perpetua guerra. A te fa di mestiero | con lor confederarti, e per compagni | a questa impresa avergli.'' (Tiberino: [[s:Eneide (Caro)/Libro ottavo|VIII]], vv. 78-89) *''Io sono il Tebro | cerco da te, che qual tu vedi, ondoso | rado queste mie rive, e fendo i campi | de la fertile Ausonia, al cielo amico | sovr'ogni fiume. Quel che qui m'è dato, | è 'l mio seggio maggiore; e fia che poscia | sovr'ogni altra cittade il capo estolla.'' (Tiberino: [[s:Eneide (Caro)/Libro ottavo|VIII]], vv. 98-104) *''O compagni, | qual fin v'adduce, o qual v'intrica errore | per così torta e disusata via? | Ov'andate? chi siete? onde venite? | Che ne recate voi? la pace, o l'armi?'' ([[Pallante (Evandro)|Pallante]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro ottavo|VIII]], vv. 171-5) {{NDR|a Enea e ai suoi uomini}} *''Abitatore un ladro | n'era, [[Caco (mitologia)|Caco]] chiamato, un mostro orrendo | mezzo fera e mezz'uomo, e d'uman sangue | avido sì, che 'l suol n'avea mai sempre | tiepido. Ne grommavan le pareti, | ne pendevano i teschi intorno affissi, | di pallor, di squallor luridi e marci. | Volcano era suo padre; e de' suoi fochi | per la bocca spirando atri vapori, | gìa d'un colosso e d'una torre in guisa.'' ([[Evandro (Pallante)|Evandro]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro ottavo|VIII]], vv. 293-302) *''Caco ladron feroce e furïoso, | d'ogni misfatto e d'ogni sceleranza | ardito e frodolente esecutore.'' {{NDR|[[Insulti dai libri|insulto]]}} (Evandro: [[s:Eneide (Caro)/Libro ottavo|VIII]], vv. 312-4) *{{NDR|Caco}} ''Si smarrì negli occhi, | si mise in fuga e fu la fuga un volo: | tal gli aggiunse un timor le penne a' piedi.'' (Evandro: [[s:Eneide (Caro)/Libro ottavo|VIII]], vv. 337-9) *''Giace tra la [[Sicilia|Sicania]] da l'un canto | e [[Lipari]] da l'altro un'isoletta | ch'alpestra ed alta esce de l'onde, e fuma. | Ha sotto una spelonca, e grotte intorno, | che di feri [[Ciclope|Ciclopi]] antri e fucine | son, da' lor fochi affumicati e rosi. | Il picchiar de l'incudi e de' martelli | ch'entro si sente, lo stridor de' ferri, | il fremere e 'l bollir de le sue fiamme | e de le sue fornaci, d'[[Etna]] in guisa | intonar s'ode ed anelar si vede. | Questa è la casa, ove qua giù s'adopra | Volcano, onde da lui [[Isola di Vulcano|Volcania]] è detta; | e qui per l'armi fabbricar discese | del grand'Enea.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro ottavo|VIII]], vv. 639-653) *''Mentre in Eolia era a quest'opra intento | di Lenno il padre, ecco, sorgendo il sole, | surse al cantar de' mattutini augelli | il vecchio Evandro; e fuori uscío vestito | di giubba con le guigge a' piedi avvolte, | com'è tirrena usanza. Avea dal destro | Omero a la Tegèa nel manco lato | una sua greca scimitarra appesa. | Avea da la sinistra di pantera | una picchiata pelle, che d'un tergo | gli si volgea su l'altro; e da la ròcca | scendendo, gli venian due cani avanti, | come custodi i suoi passi osservando.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro ottavo|VIII]], vv. 703-715) *''Ed io [[Pallante (Evandro)|Pallante]] mio, | la mia speranza e 'l mio sommo conforto, | manderò teco; che 'l mestier de l'arme, | che le fatiche del gravoso Marte | ne la tua scuola a tollerare impari: | e te da' suoi prim'anni, e i gesti tuoi | meravigliando ad imitar s'avvezze.'' (Evandro: [[s:Eneide (Caro)/Libro ottavo|VIII]], vv. 797-801) {{NDR|a Enea}} *''Pallante in mezzo risplendea ne l'armi | commesse d'oro, risplendea ne l'ostro | che l'arme avean per sopravesta intorno; | ma via più risplendea ne' suoi sembianti | ch'eran di fiero e di leggiadro insieme.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro ottavo|VIII]], vv. 908-912) === Libro IX === *''Un de' più fieri in arme, | [[Eurialo e Niso|Niso]] d'Ìrtaco il figlio, ad una porta | era proposto. Da le cacce d'Ida | venne costui mandato al troian duce, | gran feritor di dardo e di saette. | [[Eurialo e Niso|Eurïalo]] era seco, un giovinetto | il più bello, il più gaio e 'l più leggiadro, | che nel campo troiano arme vestisse; | ch'a pena avea la rugiadosa guancia | del primo fior di gioventute aspersa. | Era tra questi due solo un amore | ed un volere; e nel mestier de l'armi | l'un sempre era con l'altro, ed ambi insieme | stavano allor vegghiando a la difesa | di quella porta.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro nono|IX]], vv. 257-271) *''Eurïalo, io non so se Dio mi sforza | a seguir quel ch'io penso, o se 'l pensiero | stesso di noi fassi a noi forza e dio. | Un desiderio ardente il cor m'invoglia | d'uscire a campo, e far contr'a' nemici | un qualche degno e memorabil fatto: | sì di star pigro e neghittoso aborro.'' ([[Eurialo e Niso|Niso]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro nono|IX]], vv. 272-278) *''Adunque ne l'imprese | di momento e d'onore io da te, Niso, | son così rifiutato? E te posso io | lassar sì solo a sì gran rischio andare? | A me non diè questa creanza Ofelte | mio genitore, il cui valor mostrossi | negli affanni di Troia, e nel terrore | de l'argolica guerra. Ed io tal saggio | non t'ho dato di me, teco seguendo | il duro fato e la fortuna avversa | del magnanimo Enea. Questo mio core | è spregiatore, è spregiatore anch'egli | di questa vita, e degnamente spesa | la tiene allor che gloria se ne merchi | e quel che cerchi, ed a me nieghi, onore.'' ([[Eurialo e Niso|Eurialo]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro nono|IX]], vv. 295-309) *''O fera o mite | che fortuna mi sia, non sarà mai | ch'io discordi da me: mai non uguale | lo mio cor non vedrassi a questa impresa: | ma sopra agli altri tuoi promessi doni | questo solo bram'io: la madre mia, | che dal ceppo di [[Priamo|Prïamo]] è discesa, | e che per me seguire ha, la meschina, | non pur di Troia abbandonato il nido, | ma 'l ricovro d'Aceste, e la sua vita | stessa (a tanti per me l'ha rischi esposta).'' (Eurialo: [[s:Eneide (Caro)/Libro nono|IX]], vv. 430-440) *''Tu, Dea, tu de la notte eterno lume, | tu, regina de' boschi, in tanto rischio | ne porgi aita. E s'Ìrtaco mio padre | per me de le sue cacce, io de le mie | il dritto unqua t'offrimmo; e se t'appesi, | e se t'affissi mai teschio nè spoglia | di fera belva, or mi concedi ch'io | questa gente scompigli, e la mia mano | reggi e i miei colpi.'' (Niso: [[s:Eneide (Caro)/Libro nono|IX]], vv. 626-634) *''Niso a tal vista spaventato, e fuori | uscito de l'agguato e di sè stesso | (che soffrir non poteo tanto dolore) | me, me, gridò, me, Rutuli, occidete. | Io son che 'l feci: io son che questa froda | ho prima ordito. In me l'armi volgete: | chè nulla ha contro a voi questo meschino | osato, nè potuto. Io lo vi giuro | per lo ciel che n'è conscio e per le stelle, | questo tanto di mal solo ha commesso, | che troppo amato ha l'infelice amico.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro nono|IX]], vv. 655-665) *''E già morendo | Eurïalo cadea, di sangue asperso | le belle membra, e rovesciato il collo, | qual reciso dal vomero languisce | purpureo fiore, o di rugiada pregno | papavero ch'a terra il capo inchina.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro nono|IX]], vv. 668-673) *''Or va', t'insuperbisci: or va', deridi, | scempio, l'altrui virtù. Queste risposte | mandano i Frigi che son chiusi in gabbia | ai Rutuli signor de la campagna.'' ([[Ascanio]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro nono|IX]], vv. 990-3) *''Ahi buon fanciullo, in cui vertù s'avanza! | Così vassi a le stelle. Or ben tu mostri | che dagli dii sei nato, e ch'altri dii | nasceranno da te. Tu sei ben degno | ch'ogni guerra, che 'l fato ancor minacci | a la casa d'Assáraco, s'acqueti | per tua grandezza, a cui Troia è minore, | sì che già non ti cape.'' ([[Apollo]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro nono|IX]], vv. 1002-9) {{NDR|riferito ad Ascanio}} === Libro X === *''Cittadini eterni, | qual v'ha cagione a distornar rivolti | quel ch'è già stabilito? A che tra voi | con tanta iniquità tanto contrasto? | Non s'è da me già proibito e fermo | che non deggian gli Ausoni incontro a' Teucri | sorgere a l'armi? Che discordia è questa | contro al divieto mio? Qual ha timore | a la guerra incitati o questi o quelli?'' ([[Giove (divinità)|Giove]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro decimo|X]], vv. 9-18) *''Padre e re de' celesti, e de' mortali | eterna possa (e qual altra maggiore | s'implora altronde?), ecco tu stesso vedi | l'arroganza de' Rutuli, e quel fasto | con che Turno cavalca; e vedi il vampo | e la ruina che si mena avanti, | da la sua tracotanza e dal successo | di questa pugna insuperbito e gonfio.'' ([[Venere (divinità)|Venere]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro decimo|X]], vv. 29-36) {{NDR|a Giove}} *''[[Giunone]] allora | infurïata, A che, disse, mi tenti, | perch'io rompa il silenzio, e mostri il duolo | c'ho portato nel cor gran tempo ascoso?'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro decimo|X]], vv. 99-102) *''In mezzo de le schiere il vago Iulo, | gran nipote di Dardano e gran cura | de la bella Ciprigna, il volto e 'l capo | ignudo, risplendea qual chiara gemma | che in òr legata altrui raggi dal petto | o da la fronte; o qual da dotta mano | in ebano commesso, o in terebinto | candido avorio agli occhi s'appresenta. | Sovra al collo di latte il biondo crine | avea disteso, e d'oro un lento nastro | gli facea sotto e fregio insieme e nodo.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro decimo|X]], vv. 205-215) *''Via, ch'agli arditi è la fortuna amica.'' ([[Turno]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro decimo|X]], v. 430) **La [[fortuna]] [[aiuto|aiuta]] gli [[audacia|audaci]].<ref>{{cfr}} ''[[w:Audentes Fortuna iuvat|Audentes Fortuna iuvat]]'' su Wikipedia.</ref> *''Ah compagni, ah fratelli,'' [...] | ''Dove fuggite? Per onor di voi, | per la memoria di tant'altri vostri | egregi fatti, per l'egregia fama, | per le vittorie del gran duce Evandro, | e per la speme che di me concetta | a la paterna lode emula avete, | non ponete ne' piè vostra fidanza. | Col ferro aprir la strada ne conviene | per mezzo di color che là vedete, | che più folti n'incalzano e più feri. | Per là comanda l'alta patria nostra | che voi meco n'andiate. E di lor nullo | è che sia dio: son uomini ancor essi | come siam noi: e noi com'essi avemo | il cor, le mani e l'armi. E dove, dove | vi salverete? Non vedete il mare | che v'è davanti, e che la terra manca | al fuggir vostro? E se per l'onde ancora | fuggiste, alfin dove n'andrete? a Troia?'' ([[Pallante (Evandro)|Pallante]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro decimo|X]], vv. 566-585) *''Come il pastor ne' dolci estivi giorni | a lo spirar de' venti il foco accende | in qualche selva: che diversamente | lo sparge in prima; e con diversi incendi | subito di Volcan ne va la schiera, | ciò ch'è di mezzo divorando in guisa | ch'un sol diventa: ed ei stassi in disparte | del fatto altero, e di veder gioioso | la vincitrice fiamma, e l'arso bosco: | così 'l valor degli Arcadi ristretto | per soccorrer Pallante insieme unissi.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro decimo|X]], v. 634-644) *''Da questa parte sta Pallante, e [[Lauso (mitologia)|Lauso]] | da quella, i suoi ciascuno inanimando, | spingendo e combattendo. E l'un diverso | non è molto da l'altro né d'etate | né di bellezza; e parimente il fato | a ciascuno ha di lor tolto il ritorno | ne la sua patria. E non però tra loro | s'affrontâr mai; chè 'l regnator celeste | riserbava la morte d'ambedue | a nemici maggiori.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro decimo|X]], v. 687-696) *''Destinato a ciascuno è 'l giorno suo;<ref>{{cfr}} ''[[w:Stat sua cuique dies|Stat sua cuique dies]]'' su Wikipedia.</ref> | e breve in tutti e lubrica e fugace | e non mai reparabile sèn vola | l'umana vita. Sol per fama è dato | agli uomini, che sian vivaci e chiari | più lungamente. Ma virtute è quella | che gli fa tali. E non per questo alcuno | è che non muoia.'' (Giove: [[s:Eneide (Caro)/Libro decimo|X]], vv. 747-754) *''Se indugiar la morte, | ch'è già presente, e prolungare i giorni | al già caduco giovine {{NDR|Turno}} t'aggrada | per alcun tempo, e tu con questo inteso | l'accetti, va' tu stessa, e da la pugna | sottrallo e dal destino. A tuo contento | fin qui mi lece. Ma se in ciò presumi | anco più di sua vita, o de la guerra, | che del tutto si mute o si distorni, | invan lo speri.'' (Giove: [[s:Eneide (Caro)/Libro decimo|X]], vv. 992-1001) {{NDR|a Giunone}} *''[[Mezenzio]] in questo mentre che da l'ira | era spinto di Giove, ardente e fiero | entrò ne la battaglia; e i Teucri assalse | che già 'l campo tenean superbi e lieti. | Da l'altro canto le tirrene schiere | mossero incontro a lui. Contra lui solo | s'unîr tutti de' Toschi e gli odii e l'armi; | ed egli, a tutti opposto, alpestro scoglio | sembrava, che nel mar si sporga, e i flutti, | e i venti minacciar si senta intorno, | e non punto si crolli. Ognun ch'avanti | o l'ardir gli mandava o la fortuna, | a' piè si distendea.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro decimo|X]], v. 1097-1109) *''Mezenzio il vide; e qual digiuno e fiero | leon da fame stimolato, errando | si sta talor sotto la mandra, e rugge; | se poi fugace damma, o di ramose | corna gli si discopre un cervo avanti, | s'allegra, apre le canne, arruffa il dorso, | si scaglia, ancide e sbrana, e 'l ceffo e l'ugne | d'atro sangue s'intride; in tal sembiante | per mezzo de lo stuol Mezenzio altero | s'avventa.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro decimo|X]], v. 1152-1161) *''Enea tosto che 'l vede | ratto incontro gli muove. Ed egli immoto | di coraggio e di corpo ad aspettarlo | sta qual pilastro in sé fondato e saldo.''<ref>{{cfr}} ''[[w:Mole sua stat|Mole sua stat]]'' su Wikipedia.</ref> ([[s:Eneide (Caro)/Libro decimo|X]], v. 1217-1220) *''Lauso, che in tanto rischio il caro padre | si vide avanti, amor, téma e dolore | se ne sentì, ne sospirò, ne pianse. | E qui, giovine illustre, il caso indegno | de la tua morte e 'l tuo zelo e 'l tuo fatto | non tacerò; se pur tanta pietate | fia chi creda de' posteri, e d'un figlio | d'un empio padre.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro decimo|X]], v. 1245-1252) *''Miserabil fanciullo! e quale aita, | quale il pietoso Enea può farti onore | degno de le tue lodi e del presagio | che n'hai dato di te? L'armi che tanto | ti son piaciute, a te lascio, e 'l tuo corpo | a la cura de' tuoi, se di ciò cura | ha pur l'empio tuo padre, acciò di tomba | e d'essequie t'onori. E tu, meschino, | poi che dal grand'Enea morte ricevi, | di morir ti consola.'' ([[Enea]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro decimo|X]], v. 1299-1308) {{NDR|a Lauso morente}} *{{NDR|Antore}} ''Era venuto | d'Argo ad Evandro: e qui cadde il meschino | d'altrui ferita. Nel cader, le luci | al ciel rivolse e, d'Argo il dolce nome | sospirando, le chiuse.''<ref>{{cfr}} ''[[w:Dulces moriens reminiscitur Argos|Dulces moriens reminiscitur Argos]]'' su Wikipedia.</ref> ([[s:Eneide (Caro)/Libro decimo|X]], vv. 1231-5) *''Come del mal sovente è l'uom presago.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro decimo|X]], v. 1332) *''Ah mio figlio, dicendo, ah come tanto | fui di vivere ingordo, che soffrissi | te, di me nato, andar per me di morte | a sì gran rischio, a tal nemica destra | succedendo in mia vece? Adunque io salvo | son per le tue ferite? Adunque io vivo | per la tua morte? Oh miserabil vita, | o sconsolato essiglio! Or questo è 'l colpo | ch'al cor m'è giunto. Ed io, mio figlio, io sono | c'ho macchiato il tuo nome, c'ho sommerso | la tua fortuna e 'l mio stato felice | co' demeriti miei. Dal mio furore | son dal seggio deposto. Io son che debbo | ogni grave supplizio ed ogni morte | a la mia patria, al grand'odio de' miei. | E pur son vivo, e gli uomini non fuggo? | E non fuggo la luce? Ah fuggirolla | pur una volta.'' ([[Mezenzio]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro decimo|X]], vv. 1336-1353) {{NDR|dopo la morte del figlio Lauso}} *''Crudele, a che m'insulti? A me di biasmo | non è ch'io muoia: né per vincer, teco | venni a battaglia. Il mio Lauso morendo | fe con te patto che morissi anch'io. | Solo ti prego (se di grazia alcuna | son degni i vinti) che 'l mio corpo lasci | coprir di terra. Io so gli odii immortali | che mi portano i miei. Dal furor loro | ti supplico a sottrarmi, e col mio figlio | consentir che mi giaccia.'' (Mezenzio: [[s:Eneide (Caro)/Libro decimo|X]], vv. 1418-1428) {{NDR|ad Enea, poco prima di morire}} === Libro XI === *''Compagni, il più s'è fatto. A quel che resta | nulla temete. Ecco [[Mezenzio]] è morto | per le mie mani, e queste che vedete, | l'opime spoglie e le primizie sono | del superbo tiranno. Ora a le mura | ce n'andrem di Latino. Ognuno a l'armi | s'accinga: ognun s'affidi, e si prometta | guerra e vittoria. In punto vi mettete, | ché quando dagli augurii ne s'accenne | di muover campo, e che mestier ne sia | d'inalberar l'insegne, indugio alcuno | non c'impedisca, o 'l dubbio o la paura | non ci ritardi. In questo mezzo a' morti | diam sepoltura, e quel che lor dovuto | è sol dopo la morte, eterno onore. | Itene adunque, e quell'anime chiare | che n'han col proprio sangue e con la vita | questa patria acquistata e questo impero, | d'ultimi doni ornate.'' ([[Enea]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro undecimo|XI]], vv. 24-42) *''Noi quinci ad altre lagrime chiamati | dal medesimo fato, altre battaglie | imprenderemo. E tu, magno [[Pallante (Evandro)|Pallante]], | vattene in pace, e con eterna gloria | godi eterno riposo.''<ref>{{cfr}} ''[[w:Aeternum vale|Aeternum vale]]'' su Wikipedia.</ref> (Enea: [[s:Eneide (Caro)/Libro undecimo|XI]], vv. 144-8) *''O fortunate genti, o di Saturno | felice regno, o degli antichi Ausoni | famosa terra! E quale iniqua sorte | da la vostra quïete or vi sottragge? | Qual consiglio, qual forza vi costringe | di nemicarvi e guerreggiar con gente | che non v'è nota?'' ([[Latino (mitologia)|Latino]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro undecimo|XI]], vv. 398-404) *''E, quanto a' doni, andate, | riportateli vosco, e 'l magno [[Enea]] | ne presentate. E solo a me credete | del valor suo, che fui con esso a fronte | con l'armi in mano; e so di scudo e d'asta | qual mi rese buon conto, e quanto vaglia.'' ([[Latino (mitologia)|Latino]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro undecimo|XI]], vv. 451-454) *''Enea sol con [[Ettore (mitologia)|Ettorre]] | fu la cagion che tanto s'indugiasse | la ruina di Troia, e che diece anni | durammo a conquistarla. Ambedue questi | eran di cor, di forze e d'arme uguali, | ma ben fu di pietate Enea maggiore.'' ([[Latino (mitologia)|Latino]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro undecimo|XI]], vv. 458-463) *''Se speranza alcuna | negli esterni soccorsi e ne l'aita | aveste degli Etòli, ora del tutto | la deponete: e sia speme a sè stesso | ciascun per sè.'' ([[Latino (mitologia)|Latino]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro undecimo|XI]], vv. 491-5) **Ognuno sia [[speranza]] di se stesso.<ref group="fonte">Citato in Paola Mastellaro, ''Il Libro delle Citazioni Latine e Greche'', Mondadori, Milano, 1994. ISBN 978-88-04-47133-2</ref> (309) ::''Spes sibi quisque''. *''Avrem [[Camilla (Eneide)|Camilla]], | la gran volsca virago, che n'addusse | di cavalieri e di caterve armato | sì bella gente.'' ([[Turno]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro undecimo|XI]], vv. 694-7) *''Gli si fa co' suoi volsci cavalieri | la vergine Camilla; e sì com'era | non men gentil che valorosa e bella.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro undecimo|XI]], vv. 796-8) *''[[Turno]], se degnamente uom forte ardisce, | io mi rincoro, e ti prometto io sola | di gire ai cavalier toscani incontro. | Lascia me col mio stuolo assalir prima | la troiana oste, e che primiera io tragga | di questa pugna e de' suoi rischi un saggio. | E tu qui co' pedoni a piè rimanti | a guardia de la terra.'' ([[Camilla (Eneide)|Camilla]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro undecimo|XI]], vv. 801-8) *''O de l'Italia,'' [...] ''| ornamento e sostegno, e di che lode, | e di che premio al tuo gran merto uguale | ristorar ti poss'io? Ma (poiché cosa | non è che la pareggi) abbi, famosa | guerriera, in grado ch'io con te comparta | questa fatica.'' (Turno: [[s:Eneide (Caro)/Libro undecimo|XI]], vv. 810-6) {{NDR|a Camilla}} *''Vedi a che perigliosa e mortal guerra | a morir se ne va la mia Camilla, | ne le nostr'armi ammaestrata invano. | E pur m'è cara, e sovr'ogni altra io l'amo. | Né questo è nuovo o repentino amore. | Fin da le fasce è mia. Mètabo, il padre | di lei, fu per invidia e per soverchia | potenza da Priverno, antica terra, | da' suoi stessi cacciato; e da l'insulto, | che gli fece il suo popolo, fuggendo, | nel suo misero essiglio ebbe in compagna | questa sola bambina, che mutato | di Casmilla sua madre il nome in parte, | fu Camilla nomata.'' (Diana: [[s:Eneide (Caro)/Libro undecimo|XI]], vv. 854-867) *''In mezzo a tanta occisïone, ignuda | da l'un de' lati infurïando essulta | la vergine Camilla; ed or di dardo | fulminando, or di lancia, or di secure | non mai stanca percuote. E qual Dïana | di sonora faretra e d'arco aurato | gli omeri onusta, ancor che si ritragga, | saettando, ferite e morti avventa.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro undecimo|XI]], vv. 1034-1041) === Libro XII === [[File:Iapyx removing arrowhead from Aeneas.jpg|thumb|upright=1.2|Enea curato dal medico Iapige, sorretto dal figlio Ascanio e assistito da Venere, pittura parietale, I secolo a.C., da Pompei]] *''Queste parole | de la madre sentì [[Lavinia (mitologia)|Lavinia]] virgo, | di rugiadose lagrime e d'un foco | di vergineo rossor le guance asperse, | qual fòra se di purpura macchiato | fosse un candido avorio, o che di rose | si spargessero i gigli.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro duodecimo|XII]], vv. 118-124) *''[[Enea]], de la romana stirpe autore, | con l'armi sue celesti e con lo scudo | che dianzi da le stelle era venuto, | uscío da l'altro canto, e seco a pari | Ascanio, il figlio suo, de la gran Roma | la seconda speranza.''<ref>{{cfr}} ''[[w:Magnae spes altera Romae|Magnae spes altera Romae]]'' su Wikipedia.</ref> ([[s:Eneide (Caro)/Libro duodecimo|XII]], vv. 281-6) *''Sempre Lazio sia Lazio, e sempre Albani | sian d'Alba i regi, e la romana stirpe | d'italica virtù possente e chiara.'' ([[Giunone]]: [[s:Eneide (Caro)/Libro duodecimo|XII]], vv. 1354-6) *[...] ''che per fiero | che mi ti mostri, io de la tua fierezza, | orgoglioso campion, punto non temo, | nè di te: degli Dei temo e di Giove, | che nimici mi sono e meco irati.'' ([[Turno]] a Enea: [[s:Eneide (Caro)/Libro duodecimo|XII]], vv. 1455-9) *''Io, disse, ho meritato | questa fortuna; e tu segui la tua: | chè nè vita, nè venia ti dimando. | Ma se pietà de' padri il cor ti tange | (chè ancor tu padre avesti, e padre sei), | del mio vecchio parente or ti sovvenga. | E se morto mi vuoi, morto ch'io sia, | rendi il mio corpo a' miei. Tu vincitore, | ed io son vinto. E già gli Ausoni tutti | mi ti veggiono a' piè, che supplicando | mercè ti chieggio: e già Lavinia è tua: | a che più contro un morto odio e tenzone?'' (Turno a Enea: [[s:Eneide (Caro)/Libro duodecimo|XII]], vv. 1546-8) *''Allor da mortal gielo il corpo appreso | abbandonossi; e l'anima di vita | sdegnosamente sospirando uscío.'' ([[s:Eneide (Caro)/Libro duodecimo|XII]], vv. 1546-8) ==Citazioni sull'''Eneide''== *''De l'Eneïda dico, la qual mamma | fummi, e fummi nutrice, poetando: | sanz'essa non fermai peso di dramma.'' ([[Dante Alighieri]], ''[[Divina Commedia]]'') *L'''Eneide'' è l'opera di un uomo dedicato alla morte ed è – secondo il simbolismo demonico di cui la storia si serve per illuminare tutto un complesso di rapporti – rimasta incompiuta, interrotta ad un passo dalla meta. È sorta nell'ultimo euforico barbaglio di una cultura vecchia di secoli a cui si è spezzato il cuore. Il suo sguardo estremo e illuminato nell'attimo in cui muore si volta intorno e in un momento magico rivive ancora una volta, l'ultima, tutto il passato mentre le porte del futuro già si spalancano e ne fiotta l'oro dell'eternità. ([[Rudolf Borchardt]]) *L'evoluzione religiosa del poeta {{NDR|Virgilio}} fa dunque sì che egli approdi, dal suo [[epicureismo]] primitivo, a un [[Platone|platonismo]] mistico (o, se si preferisce, a un «[[Pitagora|neo-pitagorismo]]», che ammette l'esistenza di anime sopravvissute al corpo e discerne nel mondo un disegno della Provvidenza. [...] Si realizza in tal modo la sintesi delle principali correnti spirituali di Roma, che consente all<nowiki>'</nowiki>''Eneide'' di farsi immagine di quest'ultima e giustificazione del suo straordinario valore storico. In breve tempo, Virgilio verrà considerato il portavoce di ogni verità direttamente ispirata dagli dèi. ([[Pierre Grimal]]) *''Lasciate il passo, scrittori latini, lasciate il passo, scrittori greci: | sta per nascere un non so che, più grande dell'Iliade.'' ([[Sesto Properzio]]) *Nella storia di Enea sono fusi sia il carattere guerresco dell<nowiki>'</nowiki>''Iliade'' sia le peregrinazioni dell'''Odissea''. ([[Nikolaj Aleksandrovič Dobroljubov]]) *Qui si tratta di una creazione che è una creatura, la figlia del mondo occidentale, un poema. Essa è custode di un'infinita attesa di qualcosa che è più di una fede o di una dottrina; è una dolce immensa distesa di tempo riservata alle messi e alle speranze di tutti i tempi. ([[Rudolf Borchardt]]) *Virgilio, colui che i cattedratici chiamano il cigno di Mantova, sicuramente perché non è là che è nato, gli appariva come uno dei più insopportabili scocciatori che l'antichità abbia mai prodotto, oltre che uno dei più terribili pedanti. I suoi pastori tutti lindi e agghindati, che si inondano a turno di versi sentenziosi e freddi, il suo [[Orfeo]] che egli paragona a un usignolo in lacrime, il suo Aristeo che piagnucola a proposito di api, il suo [[Enea]], personaggio indeciso e incostante che si muove come un'ombra cinese, con gesti legnosi, dietro il trasparente e mal oliato poema, lo esasperavano. ([[Joris-Karl Huysmans]]) *Virgilio insomma ha compiuto il miracolo di far fiorire la poesia eroica dal seno di una coscienza matura, nutrita di esperienza storica e di filosofia. La differenza rispetto al modello omerico non potrebbe essere più profonda. [[Omero]] mirava, più che altro, alla rappresentazione dei fatti esterni, pur illuminandoli con un alto patetico senso di umanità; Virgilio invece rivolge l'attenzione ai moventi psicologici . ai travagli spirituali, alle leggi misteriose, eterne che governano i fatti e il divenire della storia. Perciò ritroviamo nell'Eneide il nostro poeta, ne' suoi aspetti più personali e suggestivi; lo ritroviamo tormentato dal senso del dolore, ansioso di pace, di rivelazione. ([[Augusto Rostagni]]) ==Note== <references /> ===Fonti=== <references group="fonte" /> ==Bibliografia== *Virgilio, ''[[s:Eneide (Caro)|Eneide]]'', traduzione di [[Annibal Caro]], Ulrico Hoepli Editore S.p.A., Milano, 1991. *Virgilio, ''Eneide'', traduzione di Rosa Calzecchi Onesti, Einaudi, Torino, 1989. ISBN 88-06-11613-4 *Virgilio, ''Eneide'', traduzione di Mario Ramous, Marsilio, 1998. *Virgilio, ''Eneide'', traduzione di M. Scaffidi Abbate, Newton Compton. *Virgilio, ''L'Eneide'', traduzione di Giuseppe Albini, Zanichelli, 1963. ==Voci correlate== *[[Enea]] *[[Didone]] ==Altri progetti== {{interprogetto|etichetta=''Eneide''|preposizione=sull'|testo=Eneide|testo_lingua=italiana|testo_preposizione=dell'|testo2=la:Aeneis|testo2_lingua=latina|testo2_preposizione=dell'}} [[Categoria:Eneide| ]] [[Categoria:Poemi epici]] ozl6p2yxan85mwqzje2mtku23obco50 Wikiquote:Bar 4 56359 1350806 1350484 2024-11-08T10:14:17Z Wiccio 43730 /* Spostare una pagina */ nuova sezione 1350806 wikitext text/x-wiki {| class="noprint" width="100%" cellpadding="0" cellspacing="0" style="-moz-border-radius:.5em; border-radius:.5em; padding:0.5em; background-color:#FFFAF0; border:2px solid #FF9000;" |- |{{Bar}} |} '''Aggiornato''': {{#time:j F Y, H:i|{{REVISIONTIMESTAMP}} }} '''Utente''': {{REVISIONUSER}} __TOC__ __NEWSECTIONLINK__ == Altri progetti su wikipedia (e numero delle voci qui su wikiquote) == su it.wiki ci sono un po' di voci dove sembrerebbe che ci sia un collegamento tra la voce lì su it.wikipedia e quella qui su wikiquote, quando invece qui non esiste una voce. Si potrebbe fare una verifica dei collegamenti in realtà inesistenti ed in qualche caso creare la voce qui su wikiquote, nonché creare un festival della qualità nel caso le voci da creare qui siano troppe. [[Speciale:Contributi/2.237.220.21|2.237.220.21]] ([[User talk:2.237.220.21|msg]]) 17:30, 8 gen 2024 (CET) :{{ping|2.237.220.21}} Salve, ma quali sarebbero queste voci? Il festival mi sembrerebbe più della ''quantità'' che non della ''qualità'' e francamente io non ne vedo la necessità o almeno l'urgenza. --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 19:54, 8 gen 2024 (CET) ::spiego di nuovo: può capitare che andando nella voce su it.wikipedia di una biografia, per esempio di un Tizio Caio, ci sia nella sezione "altri progetti" il collegamento con una voce su it.wikiquote che in realtà non esiste, che è stato magari messo per sbaglio. Se si fa una lista di tutte queste voci su it.wikipedia che hanno nella sezione "altri progetti" questo collegamento ad it.wikiquote si può vedere eventualmente di creare la voce qui su it.wikiquote. Ho visto più volte che c'è questo errore e penso che queste voci su it.wikipedia che hanno un collegamento inesistente a it.wikiquote siano almeno un migliaio. --[[Speciale:Contributi/2.237.220.21|2.237.220.21]] ([[User talk:2.237.220.21|msg]]) 20:14, 8 gen 2024 (CET) :::{{NDR|@ [[utente:2.237.220.21|2.237.220.21]]}} Sopra avevi scritto "voci" ''tout court'', non avevi precisato che fossero ''biografie''. Io credevo che si trattasse di collegamenti presenti in voci di Wikipedia che trattano di ''libri''. Si deve considerare che su ''Wikiquote'' le citazioni tratte dai libri si trovano ''prevalentemente'' nelle voci dei rispettivi autori e non in una voce a sé stante come su ''Wikipedia'', quindi la voce di Wikipedia su un ''libro'' rimanda alla voce di Wikiquote sull'''autore'' di quel libro. Esempio: su Wikipedia c'è la voce ''Il conte di Montecristo'', ma su Wikiquote le citazioni di quel libro le trovi non alla voce ''Il conte di Montecristo'' (che non esiste) ma in una ''sezione'' nella voce "Alexandre Dumas"; pertanto in tali ipotesi è necessario che il collegamento a Wikiquote inserito su Wikipedia punti alla voce dell'autore (precisamente alla sezione relativa a un certo libro). Io credevo che fosse andato storto qualcosa in questo tipo di collegamenti, mai nelle voci biografiche. In queste opera l'intermediazione di Wikidata, dunque il problema non dovrebbe proprio porsi. Forse qualcuno ha compilato manualmente il template {{tl|interprogetto}} su Wikipedia senza che mai ci fosse stata la relativa voce su Wikiquote oppure (più probabilmente) questa è stata cancellata. Sarebbe utile avere alcuni esempi concreti e specifici di voci con collegamento errato. La soluzione del problema dovrebbe essere affidata a un bot. Ma prima bisogna capire qual è esattamente il problema. --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 21:08, 8 gen 2024 (CET) ::::d'accordo, a questo punto però una voce tipo ''Il conte di Montecristo'' dovrebbe portare sempre ad una voce tipo "Alexandre Dumas", cosa che non succede. Le voci su wikipedia a volte '''''non portano a nulla perché la voce su wikiquote comunque non esiste'''''. ::::Quindi o il collegamento è sbagliato perché dovrebbe portare per esempio all'autore o la voce è inesistente per un qualsiasi motivo. ::::''In entrambi i casi collegamenti sono sbagliati'' e andrebbero corretti. ::::Domanda: si può vedere quali voci su wikipedia hanno un collegamento a wikiquote sbagliato o inesistente? ::::Se si fa in alcuni casi si potrebbe vedere che magari ci sono 1/10/100 (non so quante siano, mi è capitato più volte di vedere collegamenti inesistenti quando lavoravo su wikipedia ma non ho mai approfondito la questione per la situazione "drammatica" che c'è su wikipedia) voci su wikiquote che andrebbero create, così facendo, visto che se ne è parlato qualche settimana fa, si potrebbe aumentare questo distacco su en.wikiquote a cui alcune persone qui tengono parecchio. --[[Speciale:Contributi/2.237.220.21|2.237.220.21]] ([[User talk:2.237.220.21|msg]]) 09:36, 10 gen 2024 (CET) :::::Se nel template Interprogetto di Wikipedia c'è una "q" che porta a una pagina inesistente, la cosa migliore è semplicemente togliere la "q", e se poi la pagina verrà creata su Wikiquote (o se esiste già con un titolo differente) ci penserà Wikidata a collegare correttamente. La "q" va lasciata solo nelle voci di opere su Wikipedia, per le opere che non hanno voci ma sezioni su Wikiquote, dato che in quel caso non si può collegare tramite Wikidata.-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 09:53, 10 gen 2024 (CET) ::::::serve però sapere quante e quali sono queste voci. --[[Speciale:Contributi/2.237.220.21|2.237.220.21]] ([[User talk:2.237.220.21|msg]]) 10:25, 10 gen 2024 (CET) :::::::{{ping|2.237.220.21}} «d'accordo, a questo punto però una voce tipo ''Il conte di Montecristo'' dovrebbe portare sempre ad una voce tipo "Alexandre Dumas", cosa che non succede.» Sicuro. Quello del ''Montecristo'' era solo un esempio di collegamento verso Wikiquote riguardante un'opera, perché io ipotizzavo che questa fosse la tipologia di collegamenti inseriti male e volevo chiarirne il funzionamento (credevo che qualcuno avesse inserito altrove il collegamento come «q=titolo opera» invece di «q=nome autore#titolo opera»), ma non intendevo certo che quello fosse guasto, altrimenti non l'avrei potuto portare come esempio ''da manuale''; oltre al fatto che io non sono a conoscenza di collegamenti non funzionanti (tant'è che ti avevo chiesto cortesemente, ma senza successo, di segnalarne qualcuno in concreto), quindi non avrei potuto citarne. Sopra, tra le altre cose, è anche scritto esplicitamente: «Forse qualcuno ha compilato manualmente il template {{tl|interprogetto}} su Wikipedia senza che mai ci fosse stata la relativa voce su Wikiquote oppure (più probabilmente) questa è stata cancellata», quindi non c'era di che equivocare. Comunque mi pare di poter dire che il problema riguarda Wikipedia e non Wikiquote, quindi va affrontato lì. Non è di buon senso pensare di creare un migliaio (!) di voci su Wikiquote solo perché su Wikipedia c'è un collegamento "a vuoto": piuttosto si dovrebbe semplicemente rimuovere quel collegamento (quoto Spinoziano). Oltre a essere una cosa inutilmente massacrante produrrebbe voci di scarsa qualità, perché è inevitabilmente così quando si operano interventi massicci. La qualità è più importante della quantità, perché mille voci scadenti non valgono una buona; a dirla tutta, non valgono nulla. In generale Wikiquote, come Wikipedia ecc., si basa sul volontariato, e mettersi d'emblée a creare tutte quelle voci sarebbe più una corvée: sollecitare terzi a creare voci non è una cosa ben vista. Eppoi come si fa a sapere in anticipo e a prescindere che si troveranno adeguate citazioni per tutte quelle voci? Per me è chiusa qui, ho cianciato anche troppo. Cordialità, --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 15:40, 10 gen 2024 (CET) :::::::<del>Un chiarimento: se si inserisse «q=Il conte di Montecristo» il collegamento non porterebbe da nessuna parte, quindi non è neppure vero che «a questo punto però una voce tipo ''Il conte di Montecristo'' dovrebbe portare sempre ad una voce tipo "Alexandre Dumas"».</del> Inoltre, contrariamente a quanto affermato dall'anonimo (in realtà famigerato: chiedere informazioni su Wikipedia), non c'è nessun distacco al momento tra Wikiquote in italiano e le edizioni in altre lingue, siamo anzi in testa alla pari con quella in inglese. Comunque nessuno è preoccupato di ciò, quindi niente allarmismi che non sono neppure nel nostro stile. --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 20:39, 10 gen 2024 (CET) :::::::Stricco quanto avevo in realtà già detto. (Ho un po' di confusione attorno che mi fa perdere il filo, mi scuso per gli inconvenienti). --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 21:31, 10 gen 2024 (CET) ::::::::grazie per il famigerato. ::::::::In realtà non dicevo di creare tutte e mille voci, bensì che tra quelle voci tra quelle voci potevano esserci "x" voci che forse valeva la pena creare e, inutile dirlo, anch'io sono d'accordo nel dire che la qualità è meglio della quantità, mi ricollegavo soltanto al fatto che si scriveva qualche settimana fa che questo vantaggio che abbiamo su wikiquote in inglese sta diminuendo. ::::::::Era un modo come l'altro che potevamo pigliare più piccioni con una fava, tutto qua. [[Speciale:Contributi/2.237.220.21|2.237.220.21]] ([[User talk:2.237.220.21|msg]]) 08:56, 11 gen 2024 (CET) :::::::::{{ping|2.237.220.21}} Su Wikipedia in 15 anni hai avuto reiterate condotte problematiche, certificate anche da segnalazioni. Non sapevo chi tu fossi, ma mi ha messo sul chi vive il tuo imprudente riferimento alla "situazione drammatica" che c'è lì. Hai però omesso di dire che il dramma lo hai provocato tu, quindi faresti meglio a non calunniare quella community qui e a non provare a farci fessi, ché non lo siamo. Hai morso i nuovi arrivati, hai acceso flame, hai importunato tutti facendo apparire necessarie e urgenti cose che non lo erano e sollecitando in modo petulante a intervenire creando voci ecc... Alla fine hai logorato loro e ti sei logorato tu, al punto che hai fatto che te ne sei andato ma in realtà non avevi alternative. Adesso te ne vieni qui e cominci con le stesse modalità: c'è un problema, è importante, bisogna intervenire, aiuto! Non si è capito quale sia il problema, per il quale però hai proposto una soluzione assurda e strumentale solo ai tuoi malcelati scopi. Richiesto due volte, non hai saputo fare neppure un esempio di collegamenti errati sebbene tu dica che ce ne siano migliaia, anzi centinaia, anzi forse sono solo decine. Hai maldestramente tentato di mettere pressione sbandierando il sorpasso nel numero di voci da parte di Wikiquote in inglese e dicendo che "alcune persone" (in realtà: manco uno) tengono parecchio a impedirlo, ma il sorpasso non c'è neanche stato. Questo è un modo di collaborare comprovatamente malato. Forse non te ne rendi conto: ti viene naturale come respirare. Meglio se la smetti subito e ci risparmi qui i problemi che hai già causato altrove. Scrivo queste cose in questa sede acché tutti sappiano con chi hanno a che fare e tu non ti possa approfittare di loro. Non voglio ripetermi. Non voglio neppure essere costretto a citare testimoni, segnalazioni di problematicità ecc... Saluti, --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 13:54, 11 gen 2024 (CET) == Giornata della Memoria 28 gennaio 2024 Triennale Milano e coinvolgimento progetti fratelli == Buondì a tutti, in vista della Giornata della Memoria 2024, la taskforce dedicata all'argomento basata sul progetto Wikipedia sta organizzando un [[w:it:Wikipedia:Raduni/Giornata della Memoria 2024 - Resilienza dei Testimoni di Geova: il giudizio degli storici sulla persecuzione subita dal regime nazista|evento/raduno che comprenderà conferenza, editathon e mostra fotografica]]. Anche in vista di quanto ragionato all'itWikiCon di Bari 2023, per migliorare la partecipazione sui progetti fratelli (WikiQuote,WikiVoyage, WikiSource, ecc.), vorrei coinvolgere anche WikiQuote per l'ampliamento delle pagine e citazioni relative al tema della Memoria - per esempio, da una rapida scorsa - vedo sia pagine molto scarne come quella di [[Josef Mengele]], o [[Processo di Norimberga]], che pagine già ricche come quella dedicata all'[[Olocausto]], o a [[Joseph Franklin Rutherford]] per quanto riguarda la ''Dichiarazione dei fatti''. In particolare, la taskforce si è concentrata molto sulle dichiarazioni dei criminali di guerra che confermavano esse stesse le persecuzioni avvenute, a contrasto delle tesi negazioniste: credo possa essere un ottimo spunto per continuare il lavoro anche su Wikiquote. Ho creato una [[w:Wikipedia:Raduni/Giornata della Memoria 2024 - Resilienza dei Testimoni di Geova: il giudizio degli storici sulla persecuzione subita dal regime nazista/Editathon#Progetti fratelli|sezione dedicata a Wikiquote]] nell'evento, che siete invitati ad ampliare, per contribuire all'editathon o eventualmente proporre qualche attività per il giorno 27 come si pensava per la passeggiata per costruire l'itinerario Wikivoyage. Siete ad ogni modo tutti invitati ad iscrivervi e partecipare all'[[w:Wikipedia:Raduni/Giornata della Memoria 2024 - Resilienza dei Testimoni di Geova: il giudizio degli storici sulla persecuzione subita dal regime nazista|editathon e conferenza che si terranno il giorno 28 gennaio 2024, presso la Triennale di Milano]] (editathon anche online, ovviamente!). Grazie! --'''''s'''''[[Utente:Mattia Luigi Nappi|<span style="color:#FF7010; font-family:Arial Black">Nappy</span>]]<sub>[[Discussioni utente:Mattia Luigi Nappi|ML]]</sub> 00:21, 20 dic 2023 (CET) :{{ping|Mattia Luigi Nappi}} Grazie, nella sezione [[w:Wikipedia:Raduni/Giornata della Memoria 2024 - Resilienza dei Testimoni di Geova: il giudizio degli storici sulla persecuzione subita dal regime nazista/Editathon#Progetti fratelli|Progetti fratelli]] in realtà non c'è ancora Wikiquote, penso si possa aggiungere, magari qualcuno vuole inserire quel giorno citazioni attinenti all'argomento (lo farei anch'io, ma al momento non saprei cosa inserire, occorre individuare dei testi adatti che siano possibilmente disponibili online). -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 11:51, 11 gen 2024 (CET) == Reusing references: Can we look over your shoulder? == ''Apologies for writing in English.'' The Technical Wishes team at Wikimedia Deutschland is planning to [[m:WMDE Technical Wishes/Reusing references|make reusing references easier]]. For our research, we are looking for wiki contributors willing to show us how they are interacting with references. * The format will be a 1-hour video call, where you would share your screen. [https://wikimedia.sslsurvey.de/User-research-into-Reusing-References-Sign-up-Form-2024/en/ More information here]. * Interviews can be conducted in English, German or Dutch. * [[mw:WMDE_Engineering/Participate_in_UX_Activities#Compensation|Compensation is available]]. * Sessions will be held in January and February. * [https://wikimedia.sslsurvey.de/User-research-into-Reusing-References-Sign-up-Form-2024/en/ Sign up here if you are interested.] * Please note that we probably won’t be able to have sessions with everyone who is interested. Our UX researcher will try to create a good balance of wiki contributors, e.g. in terms of wiki experience, tech experience, editing preferences, gender, disability and more. If you’re a fit, she will reach out to you to schedule an appointment. We’re looking forward to seeing you, [[m:User:Thereza Mengs (WMDE)| Thereza Mengs (WMDE)]] <!-- Messaggio inviato da User:Thereza Mengs (WMDE)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=WMDE_Technical_Wishes/Technical_Wishes_News_list_all_village_pumps&oldid=25956752 --> == Template:Int, parametro h (aggiornamento) == Il problema [[Wikiquote:Bar/Archivio 2023-01--05#Template:Int, parametro h|precedentemente segnalato]] pare finalmente risolto grazie alla modifica a [[MediaWiki:Common.js]] suggerita da {{ping|Valerio Bozzolan}}: ora navigando su Wikiquote da cellulare se si clicca sulle intestazioni di secondo livello chiuse del template {{tl|Int}} che contengono un link esterno, al primo click si apre la sezione e non il link esterno (cfr. [[Discussioni template:Int#Codice per mobile]]). -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 09:32, 14 gen 2024 (CET) :Purtroppo pare abbia poi smesso di funzionare, {{ping|Valerio Bozzolan}} come mai? Se ad esempio alla pagina [[Reki Kawahara]] clicco da cellulare al centro dell'intestazione "Sword Art Online, intervista a Reki Kawahara e ABEC: non chiamatelo isekai" non mi apre la sezione ma va al link esterno. -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 14:28, 28 feb 2024 (CET) == Solo uomini == Ho notato che in alto a destra nella [https://it.wikiquote.org/wiki/Pagina_principale pagina iniziale di wikiquote] c'è l'immagine di 5 uomini. Non stiamo sbagliando qualcosa? --[[Utente:Dispe|Avversariǿ]] - - - >([[Discussioni utente:Dispe|dispe]]) 11:45, 11 feb 2024 (CET) :L'ultima discussione su quell'immagine è stata in [[Wikiquote:Bar/Archivio 2014-05--12#Testata]] ma poi non si quagliò con la revisione.-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 12:10, 11 feb 2024 (CET) ::Sì, stiamo evidentemente sbagliando qualcosa. Vedo che all'epoca furono proposti i nomi di Montessori, Merini e Levi Montalcini. Per me vanno bene e considererei anche, tra le italiane, Grazia Deledda. Chi vuole faccia altre proposte. Ovviamente se ne sceglie una o meglio due. Sarebbe il caso di rappresentare un numero pari di uomini e donne, quindi avere quattro o sei personalità e non cinque come ora. Toglierei Marconi e Cesare. --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 12:57, 11 feb 2024 (CET) Ce ne sono una marea: mi vengono in mente [[Alba de Céspedes]] e [[Anna Kuliscioff]].----[[Utente:Dispe|Avversariǿ]] - - - >([[Discussioni utente:Dispe|dispe]]) 01:58, 12 feb 2024 (CET) :Sì, vabbè, però considerato lo scopo bisogna limitarsi a quelle relativamente riconoscibili dalla massa, tipo Madre Teresa ecc... --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 14:58, 12 feb 2024 (CET) ::Come detto sarebbero meglio nomi italiani in quanto rappresentanti della lingua italiana. Se seguiamo questo criterio Cesare sarebbe il meno attinente perché non parlava italiano. Tra gli altri quattro Marconi è in effetti il meno rappresentativo per un progetto di citazioni (basta notare che la sua voce è ancora uno stub). -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 15:18, 12 feb 2024 (CET) :::L'avevo pensato anch'io e lo penso tuttora ma siccome sono ospitate citazioni di autori classici e stranieri non sarebbe sbagliato rappresentarli, volendo. Però, e lo dico nell'ottica di un rinnovamento più generale, piuttosto che Cesare meglio p.es. Socrate, Platone, Seneca, Marco Aurelio (cui va la mia preferenza) o Cicerone, perché sono aforisti. Tra gli stranieri Cervantes, Shakespeare, Voltaire (o Montaigne o Rousseau), Goethe, Martin Luther King ecc... Non sarei rigidamente "autarchico". Ci vorrebbe pure un qualche orientale, nel caso. Per parte mia eviterei politici, religiosi e settari vari in quanto divisivi, ragion per cui io non proporrei neppure il Buddha; preciso che avevo fatto il nome di Madre Teresa perché premio Nobel per la pace (e comunque era pure atea o qualcosa del genere). Confesso che per me non sarebbe un tabù rinunciare a Dante e Leonardo, sia per dare una rinfrescata a quell'immagine che è lì da lustri, sia perché sono talmente noti da non aver bisogno di essere esposti. Credo, come su accennato, siano da scegliere personalità che abbiano detto, e non solo fatto, qualcosa di significativo in più di un'occasione, perché qui raccogliamo citazioni; quindi non metterei uno pur benemerito come Neil Armstrong ecc... Ho fatto esempi maschili solo per comodità e dopo averne fatto sopra di femminili. --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 18:24, 12 feb 2024 (CET) ::::Neanch'io sono rigidamente "autarchico" e concordo sull'evitare personalità divisive (in quest'ottica la Fallaci, di cui si parlava nella precedente discussione, sarebbe meno adatta, mentre Montessori e Montalcini lo sarebbero di più). Occorre però qualcuno che abbia le capacità e la voglia di provare a creare una nuova immagine o più nuove immagini tra cui scegliere; credo che in realtà l'ostacolo maggiore e quel che già in precedenza ha bloccato la cosa sia il lato operativo. -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 11:08, 5 mar 2024 (CET) :::::Riguardo all'aspetto tecnico ci si potrebbe rivolgere al [[w:Progetto:Laboratorio grafico]], ché qui niuno, dal sottoscritto in su, è capace di schiccherare nemmanco uno sgorbio, salvo forse per tramite dell'intelligenza artificiale. Ma prima bisogna definire l'oggetto della richiesta. All'uopo credo che sia onanistico accozzare nomi. Meglio stabilire alcuni criteri di selezione, come ho tentato di fare sopra, e poi indicare alcune personalità che vi rientrano, quindi quagliare. --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 22:24, 25 mar 2024 (CET) ::::::Forse in ritardo, ma ovviamente concordo con tutti gli intervenuti sulla necessità di equilibrare maggiormente l'immagine del banner. Decidiamo i personaggi e poi chiediamo a qualcuno del Laboratorio grafico di crearla, come propone Udiki. --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 14:23, 28 mar 2024 (CET) ==50.000 voci== Carissimi, abbiamo finalmente raggiunto le 50.000 voci! Come sapete la Wikiquote in lingua inglese le ha raggiunte per prima riacquisendo il primato, ma l'avevamo superata poco prima delle 40.000 quindi il primato italico è durato per ben 10.000 voci, ovvero due anni e mezzo. Per celebrare questo lieto evento come da tradizione comprarirà ora per circa tre mesi in alto a sinistra un logo apposito (se funziona) per trasmettere a tutto il mondo l'esuberante felicità della comunità wikiquotiana. Complimenti a tutti!! -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 11:49, 25 feb 2024 (CET) :Evviva Wikiquote, progetto fratello/sister project! '''[[:s:it:utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">&epsilon;</span><span style="color:blue;">&Delta;</span>]][[:s:it:Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">&omega;</span>]]''' 07:10, 3 mar 2024 (CET) ::Lavoro grandioso, grazie! --[[Utente:Phyrexian|Phyrexian]] [[Discussioni utente:Phyrexian|ɸ]] 22:32, 4 mar 2024 (CET) == Tre personaggi == Stavo raccogliendo citazioni di tre personaggi che hanno una certa importanza (non necessariamente positiva) e volevo sapere se sono enciclopedici, o comunque adatti ad esser messi su Wikiquote: *Yoav Gallant, il ministro della difesa israeliano che ha dichiaro che Hamas è composto da "animali umani", giustificando così il taglio di viveri e acqua potabile a Gaza; *Adriano Tessarolo, vescovo emerito, che ha dichiarato che Bianca Berlinguer dovrebbe esser menata senza che la polizia intervenga; *Salvo Priola, il parroco di Altavilla Milicia, il luogo della strage, che ha dichiarato che buona parte degli abitanti della sua parrocchia sono "posseduti" e che chi nega questo riceverà "mazzate" da Dio. Ovviamente esistono fonti in italiano a sostegno.--[[Utente:Carnby|Carnby]] ([[Discussioni utente:Carnby|scrivimi]]) 07:09, 5 mar 2024 (CET) :Se hanno già una voce su Wikipedia (e finché la mantengono) sono enciclopedici anche per Wikiquote, quindi i primi due sì (se il secondo è "Tessarollo", non "Tessarolo"), il terzo invece no: come semplice parroco non pare enciclopedico. In ogni caso quando crei le voci ogni citazione deve essere abbastanza significativa (come le hai accennate adesso non è chiaro se lo siano, paiono affette da recentismo) e corredata da una fonte adeguata. -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 09:42, 5 mar 2024 (CET) ::Sì esatto, [[:w:Adriano Tessarollo|Adriano Tessarollo]]: tra l'altro la citazione di cui parlavo è stata aggiunta alla voce e forse starebbe meglio qui; per quanto riguarda [[:en:Yoav_Gallant#Minister_of_Defense|Yoav Gallant]], la citazione in questione c'è sulla wiki inglese ma non su quella italiana..-- [[Utente:Carnby|Carnby]] ([[Discussioni utente:Carnby|scrivimi]]) 20:17, 5 mar 2024 (CET) == Nuovo candidato amministratore == Segnalo la nuova candidatura in [[Wikiquote:Amministratori/Candidati]] e la votazione in [[Wikiquote:Amministratori#Votazione per Udiki amministratore]]. -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 08:40, 29 mar 2024 (CET) :Vista la bassa affluenza ricordo che rimane una settimana per votare. -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 09:34, 5 apr 2024 (CEST) ::Favorevole [[Utente:SirPsychoPepper|SirPsychoPepper]] ([[Discussioni utente:SirPsychoPepper|scrivimi]]) 21:32, 10 apr 2024 (CEST) :::Rispondo qui a votazione conclusa: grazie a tutti per la fiducia. --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 12:46, 12 apr 2024 (CEST) == [[Cirillo I]] == Volevo inserire la citazione sulla guerra santa di Cirillo/Kirill, ma i siti italiani ([https://www.avvenire.it/attualita/pagine/cento-attacchi-aerei-nel-giorno-dei-caccia-nato-che-decollano-per-intercettare-potenziali-minacce-quando-kirill-dichiara-la-guerra-santa-contro-l-ucraina Avvenire], [https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/europa/2024/03/31/il-patriarca-kirill-in-ucraina-e-una-guerra-santa_93ab4b17-b849-4c4b-9dca-afcb8336eb3d.html ANSA]) riportano l'articolo del [https://www.theguardian.com/world/live/2024/mar/31/russia-ukraine-war-live-latest-news-updates?page=with:block-660911058f0831dce221ab15 Guardian], il quale si rifà a [https://www.dw.com/ru/vrns-pod-egidoj-rpc-nazval-vojnu-v-ukraine-svasennoj/a-68687126 questo articolo] (e altri simili) in russo. Devo scartare l'idea? [[Utente:Carnby|Carnby]] ([[Discussioni utente:Carnby|scrivimi]]) 23:24, 31 mar 2024 (CEST) :Ammappa, con tutte quelle fonti attendibili vuoi pure scartare l'idea? Il problema semmai è che il virgolettato è ridotto all'osso. --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 00:31, 1 apr 2024 (CEST) ::Sì, il problema è proprio quello. Ma come si può fare?-- [[Utente:Carnby|Carnby]] ([[Discussioni utente:Carnby|scrivimi]]) 07:42, 3 apr 2024 (CEST) :::<code><nowiki>*{{NDR|Sull'[[invasione russa dell'Ucraina del 2022]]}} Guerra santa.<ref>Citato da ''[https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/europa/2024/03/31/il-patriarca-kirill-in-ucraina-e-una-guerra-santa_93ab4b17-b849-4c4b-9dca-afcb8336eb3d.html Il patriarca Kirill, 'in Ucraina è una guerra santa']'', ''ansa.it'', 31 marzo 2024.</ref></nowiki></code> --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 13:03, 3 apr 2024 (CEST) ::::{{done}}-- [[Utente:Carnby|Carnby]] ([[Discussioni utente:Carnby|scrivimi]]) 20:15, 3 apr 2024 (CEST) == [[Lelio Luttazzi]] == Mi ricordo una citazione di Lelio Luttazzi a proposito di "pornografia" e "pornofilia" che diceva più o meno così: Ho un'opinione buona della pornografia, pornografi o meglio pornofili sono quelli che pisciano per la strada". Potete aiutarmi?-- [[Utente:Carnby|Carnby]] ([[Discussioni utente:Carnby|scrivimi]]) 09:10, 11 apr 2024 (CEST) :Dovrebbe essere tratta da ''L'erotismo di Oberdan Baciro'', libro edito da Einaudi; cfr. [https://www.corriere.it/cultura/12_aprile_11/baresani-erotismo-jazz-lelio-luttazzi_7350eb2a-83d3-11e1-8bd9-25a08dbe0046.shtml qui], in fondo. --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 12:56, 12 apr 2024 (CEST) ::Ottimo, grazie!-- [[Utente:Carnby|Carnby]] ([[Discussioni utente:Carnby|scrivimi]]) 13:12, 12 apr 2024 (CEST) == [[Pio XII]] su Mussolini == Avevo posto questa domanda (senza ricevere risposta) su [[:it:w:Discussioni_progetto:Storia#Citazione_spuria?|Taberna Historiae]]: "il più grande uomo da me conosciuto e senz'altro fra i più profondamente buoni: al riguardo ho troppe prove per dimostrarlo". Sarebbe stata detta da Pio XII su Mussolini nel 1952 ma non avevo trovato fonti attendibili, solo siti di reduci e di propaganda. Oggi però l'ho trovata in un libro di Arrigo Petacco, ''L'uomo della Provvidenza: Mussolini, ascesa e caduta di un mito'', Mondadori, 2004, p. 9. Si tratta di una fonte secondaria perché non viene citata la fonte primaria. C'è una bibliografia in fondo al libro, ma è molto scomodo ricercare in tutti i libri... Tra l'altro il libro non è neanche troppo attendibile dato che a pagina 117 afferma che nel 1929 a Berlino si sarebbero raggunti -52°C (mi risulta che la temperatura non sia mai scesa sotto -30°C, che è un valore enorme anche per il Brandeburgo).-- {{nf|18:54, 12 apr 2024‎|Carnby}} :[[Aiuto:Fonti#Altre fonti indirette]]: «Bisogna copiare citazioni – specie se generiche (cioè di cui non è specificata l'origine) – solo da fonti indirette affidabili, cioè di cui si sia verificata l'affidabilità o per conoscenza dell'autore o per esperienza con altre citazioni verificate in prima persona». --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 19:56, 12 apr 2024 (CEST) == WikiOscar 2024 == Ciao! Anche quest'anno nei '''[https://it.wikipedia.org/wiki/Wikipedia:Scherzi_e_STUBidaggini/Wikioscar/2024 Wikioscar]''' che si tengono su Wikipedia in lingua italiana è presente un [https://it.wikipedia.org/wiki/Wikipedia:Scherzi_e_STUBidaggini/Wikioscar/2024#Wikicitazionista premio] per l'utente che non usa mai parole proprie. Potete votare il vostro utente preferito dal 1° al 7 maggio! [[Utente:Atlante|Atlante]] ([[Discussioni utente:Atlante|scrivimi]]) 23:55, 30 apr 2024 (CEST) == [[Iettatura]] == Pagina che dovrebbe essere allineata e associata su Wikidata a [[w:Iettatore]] o [[w:Malocchio]], che ne dite? [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 14:45, 23 mag 2024 (CEST) :Ho allineato a "Iettatore", visto che la voce di Wikipedia è anche sulla iettatura. Un caro saluto.-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 15:44, 23 mag 2024 (CEST) == Rilanciamo il wiki-mondo italiano == Benvenuti a tutti su questa discussione. Vi volevo comunicare che ho creato questa pagina su Meta: [[metawiki:La re-inventata cultura open italiana|meta:La re-inventata cultura open italiana]]. "La re-inventata cultura open italiana" è un progetto che si pone come obiettivo quello di rilanciare tutti i progetti Wikimedia Foundation in lingua italiana, soprattutto quelli che stanno cadendo in abbandono, come per esempio [[n:Pagina_principale|Wikinotizie]]. Vorrei dirvi tutto quello che ho pensato, ma per non allungare troppo il messaggio mi limito a dirvi le cose principali. Se poi volete scoprire di più trovate il link alla pagina principale del progetto dove c'è scritto tutto. Vi aspetto per discutere su Meta, infatti vi chiedo di non discutere in questa pagina, in modo da avere tutte le discussioni in un unico posto. Grazie per la vostra attenzione! --[[Utente:DBBBL|DBBBL]] ([[Discussioni utente:DBBBL|scrivimi]]) 16:02, 16 giu 2024 (CEST) :Sarebbe molto gradito se gli utenti interessati potrebbero firmarsi nella sezione "Utenti interessati". Grazie per tutto! [[Utente:DBBBL|DBBBL]] ([[Discussioni utente:DBBBL|scrivimi]]) 13:08, 17 giu 2024 (CEST) == Nicandro, Marciano e Daria == Ciao, stavo sistemando la voce it.wiki di [https://it.wikipedia.org/wiki/Nicandro,_Marciano_e_Daria Nicandro, Marciano e Daria] e vorrei togliere i testi degli inni per spostarli qui. Vorrei un parere se è concettualmente corretto il passaggio. Grazie --[[Utente:Torque|Torque]] ([[Discussioni utente:Torque|scrivimi]]) 10:42, 19 giu 2024 (CEST) :@[[utente:Torque|Torque]] Se vuoi mettere qui degli ''estratti ''va bene, purché essi siano [[WQ:S|significativi]], l'autore degli inni sia enciclopedico (valgono le stesse regole di Wikipedia) e citi una [[Aiuto:Fonti|fonte valida]]; andrebbero prima nella pagina dell'autore, poi potrebbero essere inseriti anche in una voce dedicata a "Nicandro, Marciano e Daria". Se vuoi mettere testi ''integrali ''invece è materia per Wikisource (v. [[Wikiquote:Cosa Wikiquote non è]]), in questo caso a condizione che l'autore sia morto da più di 70 anni. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 14:00, 19 giu 2024 (CEST) ::Grazie @[[Utente:Udiki|Udiki]] è esattamente come già immaginavo, ma ho voluto chiedere per esserne sicuro. Attualmente i testi dalla voce sono nascosti (erano riportati integralmente), li rimuoverò. [[Utente:Torque|Torque]] ([[Discussioni utente:Torque|scrivimi]]) 14:11, 19 giu 2024 (CEST) == Wiki Loves Sport 2024 == [https://www.wikimedia.it/news/wiki-loves-sport-pront%c9%99-alle-olimpiadi Wiki Loves Sport: prontə alle Olimpiadi?] Il 17 luglio inizia la [[:m:Wiki Loves Sport 2024|sesta edizione di Wiki Loves Sport]]. L'edizione di quest'anno, che continua fino al 22 settembre, copre diversi eventi sportivi, ma sicuramente cattureranno l'attenzione le Olimpiadi e le Paralimpiadi Parigi 2024. Abbiamo diverse partecipazioni di altri affiliati: user groups, ma anche capitoli come WMFR, WMSR, WMCA e la sponsorship (attraverso un microgrant) di WMCH. Dato che WQ è molto vicino come criteri a WP e spesso le biografie in Wikipedia contengono citazioni che poi andranno inserite in Wikiquote, mi è sembrata una buona idea, oltre a [[:w:Progetto:WikiDonne/Wiki Loves Sport 2024|Wikipedia]], coinvolgere stavolta anche la comunità WQ. Volevo sapere se ci fosse interesse da parte vostra a partecipare, sia per poter creare la pagina (nel namespace Wikiquote, come per SheSaid), sia per decidere insieme la soglia di quello che può essere considerato una buona voce da prendere in considerazione. Certamente il [[:w:Progetto:WikiDonne/Wiki Loves Sport 2024/Regole|criterio dei 3000 byte]] di WP non si possono applicare in questo caso, forse 1500 byte potrebbe andare? Grazie, --[[Utente:Camelia.boban|Camelia]] ([[Discussioni utente:Camelia.boban|scrivimi]]) 18:58, 13 lug 2024 (CEST) == itWikiCon 2024 - apertura richieste borse == Ciao a tutti, segnalo che da oggi fino al 21 luglio (salvo proroghe) sarà possibile [[meta:ItWikiCon/2024/Borse|richiedere una borsa di partecipazione]] per [[meta:ItWikiCon/2024/Informazioni|itWikiCon 2024]], che quest'anno si terrà a Padova dal 27 al 29 settembre. La borsa può coprire viaggio e alloggio per partecipare alla conferenza. Vi aspettiamo a Padova! -- [[Utente:Torque|Torque]] ([[Discussioni utente:Torque|scrivimi]]) 23:05, 13 lug 2024 (CEST) == itWikiCon 2024 - Richiesta borse di partecipazione == Ciao a tutti, segnalo che oggi 21 luglio (salvo proroghe) è l’ultimo giorno in cui è possibile [[meta:ItWikiCon/2024/Borse|richiedere una borsa di partecipazione]] per [[meta:ItWikiCon/2024|itWikiCon 2024]], che quest'anno si terrà a Padova dal 27 al 29 settembre. La borsa può coprire le spese di viaggio e alloggio per partecipare alla conferenza. Affrettatevi, vi aspettiamo a Padova! --[[Utente:Torque|Torque]] ([[Discussioni utente:Torque|scrivimi]]) 17:13, 21 lug 2024 (CEST) == Would anyone here be coming to Katowice for Wikimania? == Hi. I'm one of the folks running the Estonian Wikiquote project. Unexpectedly, I'm going to the Wikimania in Katowice, and I'd be quite interested in talking to people running the other language versions of Wikiquote. Would somebody from this project be there as well and interested in comparing our experiences, goals, tools, policies, etc? You can always look me up there but it would be nice to know beforehand. And, of course, if not on Wikimania, I'm interested in these discussions in other channels, too. --[[Utente:Ehitaja|Ehitaja]] ([[Discussioni utente:Ehitaja|scrivimi]]) 22:09, 4 ago 2024 (CEST) == Avvio iscrizioni itWikiCon 2024 == Ciao a tutti, siamo lieti di comunicare l'attivazione delle iscrizioni per [[meta:ItWikiCon/2024|itWikiCon 2024]] al link https://ticket.itwikicon.org/itwikicon/2024/ L'iscrizione va effettuata <u>entro l'8 settembre 2024</u>. Se vi è stata data una borsa di partecipazione, dovreste aver già ricevuto una mail contenente le istruzioni specifiche. Grazie per l’attenzione --[[Utente:Torque|Torque]] ([[Discussioni utente:Torque|scrivimi]]) 23:16, 18 ago 2024 (CEST) == 'Wikidata item' link is moving. Find out where... == <div lang="en" dir="ltr" class="mw-content-ltr"><i>Apologies for cross-posting in English. Please consider translating this message.</i>{{tracked|T66315}} Hello everyone, a small change will soon be coming to the user-interface of your Wikimedia project. The [[d:Q16222597|Wikidata item]] [[w:|sitelink]] currently found under the <span style="color: #54595d;"><u>''General''</u></span> section of the '''Tools''' sidebar menu will move into the <span style="color: #54595d;"><u>''In Other Projects''</u></span> section. We would like the Wiki communities feedback so please let us know or ask questions on the [[m:Talk:Wikidata_For_Wikimedia_Projects/Projects/Move_Wikidata_item_link|Discussion page]] before we enable the change which can take place October 4 2024, circa 15:00 UTC+2. More information can be found on [[m:Wikidata_For_Wikimedia_Projects/Projects/Move_Wikidata_item_link|the project page]].<br><br>We welcome your feedback and questions.<br> [[Utente:MediaWiki message delivery|MediaWiki message delivery]] ([[Discussioni utente:MediaWiki message delivery|scrivimi]]) 20:56, 27 set 2024 (CEST) </div> <!-- Messaggio inviato da User:Danny Benjafield (WMDE)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=User:Danny_Benjafield_(WMDE)/MassMessage_Test_List&oldid=27524260 --> == Al via la campagna SheSaid 2024 == Domani 1º ottobre parte la quinta edizione di [[Wikiquote:SheSaid 2024|She Said]], campagna di scrittura in Wikiquote di voci di donne e personalità non binarie. L'iniziativa - che mira ad aumentare la visibilità delle donne - si concluderà il 31 dicembre. --[[Utente:Camelia.boban|Camelia]] ([[Discussioni utente:Camelia.boban|scrivimi]]) 08:43, 30 set 2024 (CEST) :Sono stato conflittato, stavo per scriverlo io :D Allora anch'io vi ricordo che domani 1° ottobre su iniziativa della nostra generosa e amatissima Signora {{ping|Camelia.boban}} inizierà anche quest'anno l'iniziativa #SheSaid: è possibile come gli scorsi anni segnarsi come partecipanti nella pagina [[Wikiquote:SheSaid 2024]] e indicare le nuove voci su donne che si scrivono, ed eventualmente anche quelle che si migliorano in una sezione sottostante. La pagina è ancora un po' abbozzata ma dovrebbe funzionare tutto come gli anni precedenti. Pingo i maggiori partecipanti della scorsa edizione così siamo sicuri di essere tutti allineati (chi vuole) alla linea di partenza: {{ping|Ibisco|Danyele|Dispe}} {{ping|GryffindorD|Superchilum|IppolitoN}} -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 08:53, 30 set 2024 (CEST) ::Grazie @[[Utente:Spinoziano|Spinoziano]], la pagina ora è completa. Ho aggiunto anche un link a delle query in WIkidata (voci esistenti in itwiki, ma non in itquote), per ora attiviste, ma in giornata ne agiungerò altre, in modo da avere un punto di partenza e facilitare la ricerca delle voci da scrivere. [[Utente:Camelia.boban|Camelia]] ([[Discussioni utente:Camelia.boban|scrivimi]]) 08:59, 30 set 2024 (CEST) == WikiQuoteEditathon == Ciao a tutti, vi scrivo da coordinatore Lombardia Wikimedia Italia, perchè vorrei proporre un [[w:it:editathon|editathon]] dedicato principalmente a Wikiquote, e mi chiedevo su che tematica potrebbe essere più interessante e partecipata l'attività, sia tra contributori esperti che tra nuovi, ai quali si possa spiegare come contribuire. Per esempio, pensavo, potrebbe essere interessante dedicarsi ad un tema come quello musicale? o serie tv / film? oppure comedy/battute? sono temi che non si toccano altrettanto facilmente solo con Wikipedia o altri progetti. Potrebbe anche essere carino provare a coinvolgere uno studio di registrazione o un piccolo teatro come location, oppure un luogo speciale inerente al tema o che disponga di fonti e/o strumenti di ascolto, oppure ancora invitare qualche personaggio noto. Ma ovviamente potremo spaziare su molte tematiche e non limitarci ad un solo evento o al solo formato editathon (es. un WikiQuoteQuiz?), pur cercando di coinvolgere un buon gruppetto di persone quindi evitando ahimè temi troppo specifici (es. "Citazioni degli imperatori cinesi del XVI secolo" potrebbe non essere l'ideale, sebbene interessante). Grazie, proponete voi stessi qui sotto! Ovviamente anche per altri territori, poi ci ragioniamo assieme. Mattia {{nf|Versione delle 14:22, 30 set 2024|Mattia Luigi Nappi}} :Ciao Mattia! E' una bella idea, sul cosa IMHO l'ideale sarebbe un luogo tipo una biblioteca per avere le fonti da usare. Se invece si usano temi come musiche o film è sicuramente meno importante quella location. Dal punto di vista di modalità/temi, una cosa IMHO utilissima sarebbe mettere fonti attribuite/controverse, visto il proliferare di "fake quotes" sui social (e su Internet in generale). Qualcosina sto raccogliendo [[Utente:Superchilum/Sandbox#Citazioni_da_fontare|qui]], e [https://quoteinvestigator.com/ Quote Investigator] è una risorsa preziosa in questo senso. Certo, questo è molto formativo/prezioso ma è anche per utenti non proprio di primo pelo, quindi in caso di neofiti bisognerebbe pensare a qualcosa di più semplice. --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 23:11, 30 set 2024 (CEST) ::Certamente se si tenesse a Milano io potrei partecipare, ho solo il problema che mi manca un portatile funzionante, ma potrei anche semplicemente venire per fare da tutor se ci fossero diversi neofiti. Le idee di Mattia su materiale e location sono molto carine, più praticabile forse quella di una biblioteca proposta da Superchilum (Milano è piena di biblioteche rionali ampie e tranquille), un tema più semplice potrebbe essere quello di citazioni di o su donne, in concomitanza con la campagna #SheSaid di cui sopra, ma potrebbe essere anche un tema facoltativo lasciando ai singoli partecipanti cosa poi scegliere al momento.-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 13:38, 1 ott 2024 (CEST) == Template:Fatto == Aggiorniamo la grafica del [[Template:Fatto]]? In linea anche con il {{non fatto}} *[[File:Propozycja DA.svg|20px|✔]] (attuale) *[[File:Yes_check.svg|15px|✔]] (nuovo) --[[Discussioni utente:GryffindorD|<span style="color:#007FFF">'''GryffindorD'''</span>]] 22:56, 4 ott 2024 (CEST) :Mi sembra più carino quello attuale, c'è qualche controindicazione? -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 09:29, 5 ott 2024 (CEST) ::{{Neutrale}} Quello attuale è un po' meglio visibile, ma non credo che il nuovo dia particolari problemi e mi sembra anche più sobrio, quindi preferibile. Tuttavia neppure allo stato presente si vedono grossi problemi e, riguardo alla disformità, in alternativa si potrebbe pensare pure di cambiare l'altro template, cioè {{tl|Non fatto}}, sempre che si trovi un'icona adatta. Se non ci sono obiezioni, si può accogliere la proposta; se ci sono, si mantiene lo ''status quo'' del template in oggetto ma si cambia l'altro. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 14:06, 5 ott 2024 (CEST) :::Ci tengo a dire che è una proposta puramente estetica, il template attuale non ha nessuna controindicazione :D [[Discussioni utente:GryffindorD|<span style="color:#007FFF">'''GryffindorD'''</span>]] 20:24, 5 ott 2024 (CEST) == Gli account temporanei potrebbero essere lanciati a fine ottobre == Ciao, vi porto notizie dal team di [[mediawikiwiki:Trust_and_Safety_Product|Trust and Safety Product]], che lavora sulla sicurezza digitale e sui problemi di privacy online. In particolare, vi porto notizie sugli [[mediawikiwiki:Trust_and_Safety_Product/Temporary_Accounts|account temporanei per utenti non registrati (o non loggati)]]. Più tardi lungo questo mese, '''questa nuova funzione verrà lanciata su alcune wiki pilota, che avranno la possibilità di testarla e di commentarla''', in modo da migliorarla prima che venga ufficialmente introdotta su tutti i progetti verso metà del 2025. Questo cambiamento è '''specialmente rilevante per gli utenti non registrati e''' per gli utenti della comunità con più esperienza, come '''patroller e amministratori''' – in pratica, chiunque utilizzi gli indirizzi IP per bloccare gli utenti e tenere al sicuro le wiki. In base ai dati da noi analizzati, '''crediamo che la vostra wiki possa essere un'ottima candidata a fare da progetto pilota'''. Per questo motivo, vogliamo condividere con voi maggiori informazioni su cosa sono gli account temporanei, quali sono i cambi che portano, perché pensiamo che Wikipedia in italiano sia un ottimo progetto pilota potenziale e cosa possiamo fare insieme per essere sicuri che questo cambio avvenga senza problemi per tutte le persone coinvolte. '''Mandato legale per questo compito''' Il team legale della Fondazione ci chiede di cambiare il modo in cui gli utenti non registrati interagiscono con le wiki e come vengono gestiti i loro dati personali. Il risultato è la creazione di account temporanei. Lo facciamo per stare al passo con le modifiche legali e con il modo in cui molte persone si aspettano che funzionino i siti web, e per ridurre al minimo i rischi per gli utenti che non hanno effettuato un login. (Per maggiori informazioni sull'aspetto legale, [[mediawikiwiki:Trust_and_Safety_Product/Temporary_Accounts/FAQ#Why_are_you_working_on_temporary_accounts_at_all?|consultare le nostre FAQ]] e l'[[mediawikiwiki:Trust_and_Safety_Product/Temporary_Accounts/Updates/Legal#July_2021|aggiornamento del 2021 del team legale]]). '''Come funzionano gli account temporanei''' [[File:Temporary account banner and empty talk page.png|thumb|400px]] Ogni volta che un utente non registrato pubblica una modifica su questo wiki, nel suo browser verrà impostato un cookie e verrà automaticamente creato un account temporaneo legato a questo cookie. Il nome di questo account seguirà lo schema: ~2024-1234567 (una tilde, l'anno corrente, un numero). In pagine come Modifiche recenti o Cronologia delle pagine, verrà visualizzato questo nome. Il cookie scadrà 90 giorni dopo la data di creazione dell'account. Finché il cookie esiste, tutte le modifiche apportate da questo utente da questo dispositivo saranno attribuite a questo account temporaneo. Si tratterà dello stesso account anche se l'indirizzo IP cambia, a meno che l'utente non cancelli i propri cookie o utilizzi un dispositivo o un browser web diverso. Una registrazione dell'indirizzo IP utilizzato al momento di ogni modifica sarà conservata per 90 giorni dopo la modifica. Tuttavia, solo alcuni utenti connessi saranno in grado di vederlo. '''Che cosa significa tutto questo per i vari gruppi di utenti?''' {{Cassetto|Titolo=Per gli utenti non registrati|Contenuto= * Aumenta la privacy: attualmente, se non si utilizza un account registrato per modificare, tutti possono vedere l'indirizzo IP delle modifiche effettuate, anche dopo 90 giorni. Questo non sarà più possibile su questa wiki. * Se si utilizza un account temporaneo per modificare da luoghi diversi negli ultimi 90 giorni (ad esempio da casa e da una caffetteria), la cronologia delle modifiche e gli indirizzi IP di tutti questi luoghi saranno ora registrati insieme, per lo stesso account temporaneo. Gli utenti che [[foundation:Policy:Access_to_temporary_account_IP_addresses|soddisfano i requisiti richiesti]] potranno visualizzare questi dati. Se questo crea problemi di sicurezza personale, si prega di contattare talktohumanrights<nowiki>{{@}}</nowiki>wikimedia.org per ottenere supporto. }} {{Cassetto|Titolo=Per gli utenti registrati che interagiscono con utenti non registrati|Contenuto= * Un account temporaneo è collegato in modo univoco a un dispositivo. Un indirizzo IP, invece, può essere condiviso con diversi dispositivi e persone (ad esempio, persone diverse a scuola o al lavoro possono avere lo stesso indirizzo IP). * Rispetto alla situazione attuale, sarà più sicuro supporre che la pagina di discussione di un utente temporaneo appartenga a una sola persona e che i messaggi lasciati lì saranno letti da quest'ultima. Come si può vedere nella schermata, gli utenti temporanei riceveranno notifiche. Sarà inoltre possibile ringraziarli per le modifiche apportate, citarli nelle discussioni e invitarli a partecipare maggiormente alla comunità. }} {{Cassetto|Titolo=Per gli utenti che utilizzano gli indirizzi IP per fare patrolling o tutelare la wiki|Contenuto= * '''Per i patrollers''' che tengono sotto controllo i vandali persistenti, indagano su violazioni delle policy, eccetera: gli utenti che [[foundation:Policy:Access_to_temporary_account_IP_addresses|soddisfano i requisiti]] potranno rivelare gli indirizzi IP degli utenti temporanei e tutti i contributi apportati dagli account temporanei da un indirizzo IP o da un intervallo specifico (<nowiki>[[Special:IPContributions]]</nowiki>). Potranno inoltre accedere a informazioni utili sugli indirizzi IP grazie alla funzione [[mediawikiwiki:Trust_and_Safety_Product/IP_Info|IP Info]]. Molti altri aspetti del software sono stati costruiti o adattati per funzionare con gli account temporanei, tra cui AbuseFilter, blocchi globali, Contributi globali degli utenti e altri ancora. (Per informazioni agli sviluppatori volontari su come aggiornare il codice dei propri strumenti, vedere l'ultima parte del messaggio). * '''Per gli amministratori che bloccano gli utenti non registrati''': ** Sarà possibile bloccare molti dei vandali semplicemente bloccando i loro account temporanei. Una persona bloccata non sarà in grado di creare rapidamente nuovi account temporanei se l'amministratore seleziona l'[[mediawikiwiki:Autoblock|opzione di autoblocco]]. ** Sarà sempre comunque possibile bloccare un indirizzo IP o un intervallo di IP. * Stiamo lavorando e lavoreremo con altri utenti con permessi avanzati, come gli steward.  Grazie al feedback utile di questi utenti, abbiamo aggiornato gli strumenti e programmato le distribuzioni in base a questi aggiornamenti. * Gli account temporanei non saranno applicati retroattivamente ai contributi effettuati prima della distribuzione. In Special:Contributions si potranno vedere i contributi degli utenti IP esistenti, ma non i nuovi contributi effettuati dagli account temporanei su quell'indirizzo IP. A tale scopo, si consiglia di utilizzare Special:IPContributions. }} '''Perché pensiamo che il vostro progetto potrebbe essere un buon progetto pilota''' Verso la fine di ottobre, ci proponiamo di abilitare gli account temporanei su 10 wiki di piccole e medie dimensioni. L'obiettivo è quello di garantire che tutte le funzionalità critiche (flussi di lavoro dei patroller, strumenti ecc.) per gli account temporanei funzionino come previsto. A tal fine, vogliamo assicurarci che le persone si sentano a proprio agio con le nuove funzionalità. Faremo del nostro meglio per supportare le comunità in fase di sperimentazione. Dopo aver abilitato e migliorato la funzionalità, manterremo gli account temporanei su quei progetti e li introdurremo in seguito su altre wiki. Abbiamo preselezionato i potenziali buoni progetti pilota in base a diversi fattori. Ad esempio, abbiamo considerato le seguenti statistiche e limitazioni tecniche: numero di IP attivi, utenti, amministratori, modifiche da parte di IP al mese e assenza di ostacoli relativi alla configurazione di un determinato wiki. Le connessioni umane sono ancora più importanti, e con questo intendiamo la disponibilità di colleghi come @[[Utente:Sannita (WMF)|Sannita]] <small><span style="color:gray">[I hope I translated it correctly - a last-minute change by SG]</span></small>, potenziali ambasciatori e membri tecnici delle rispettive comunità, e la comunicazione con capitoli, hub e progetti di supporto alla comunità. Sulla base di tutti questi fattori, riteniamo che il vostro progetto sarà un buon progetto pilota. '''Cosa vi chiediamo di fare e prossimi passi''' * Se volete saperne di più sugli account temporanei, chiedete pure! Siamo a vostra disposizione per rispondere alle vostre domande, suggerimenti e altre considerazioni! * Se si è a conoscenza di tool, bot, gadget, eccetera che utilizzano dati sugli indirizzi IP o che sono disponibili per gli utenti non registrati, si può verificare se funzionano su [[testwiki:Main_Page|testwiki]] o [[test2wiki:Main_Page|test2wiki]]. Se siete sviluppatori volontari, leggete la nostra [[mediawikiwiki:Special:MyLanguage/Trust_and_Safety_Product/Temporary_Accounts/For_developers|documentazione per gli sviluppatori]], in particolare la sezione su come potrebbe essere necessario [[mediawikiwiki:Special:MyLanguage/Trust_and_Safety_Product/Temporary_Accounts/For_developers#How_should_I_update_my_code?|aggiornare il vostro codice]]. * Se volete testare come saranno gli account temporanei, anche solo per capire come sarà “dall’altro lato”, andate su [[testwiki:Main_Page|testwiki]] o [[test2wiki:Main_Page|test2wiki]] ''senza'' registrarvi. * Diteci se ci sono delle difficoltà o dei problemi che necessitano di essere affrontati. Cercheremo di aiutare e, se dovessimo riconoscere di non essere in grado di aiutarvi, valuteremo tutte le opzioni disponibili, incluso non considerare Wikipedia in italiano come progetto pilota. Prima di abilitare la funzione sui primi progetti pilota, completeremo alcuni aspetti del nostro lavoro. Tra questi, la creazione di un nuovo cruscotto pubblico che presenti l'impatto degli account temporanei sulle comunità ([[phab:T357763|T357763]]), la creazione di un meccanismo che darà automaticamente agli utenti idonei il diritto di rivelare gli indirizzi IP ([[phab:T327913|T327913]]) e [[phab:project/view/7289/|altre cose indicate su Phabricator]]. Per saperne di più sul nostro progetto, consultate [[mediawikiwiki:Trust_and_Safety_Product/Temporary_Accounts/FAQ|le nostre FAQ]], dove troverete molte risposte utili. Potete anche [[mediawikiwiki:Trust_and_Safety_Product/Temporary_Accounts/Updates|osservare gli ultimi aggiornamenti]] e iscrivervi alla [[mediawikiwiki:Newsletter:T&S_Product_projects|nostra nuova newsletter]]. Se volete parlare con me (Szymon) off-wiki, mi potete trovare su Discord e Telegram. Grazie! (Traduzione di [[w:Utente:Sannita_(WMF)|Sannita]]) [[User:NKohli_(WMF)|NKohli (WMF)]] e [[Utente:SGrabarczuk (WMF)|SGrabarczuk (WMF)]] ([[Discussioni utente:SGrabarczuk (WMF)|scrivimi]]) 01:59, 5 ott 2024 (CEST) :Vedo che c'è un'idea di partire da 12 wiki fra cui Wikicitazioni: [[phabricator:T376788]]. Lo scopro ora ma personalmente sono favorevole, questo è un progetto interessante. [[Utente:Nemo_bis|Nemo]] 17:41, 28 ott 2024 (CET) == Sondaggio wikiutenti == Volevo avvisare gli utenti di questo progetto che da oggi sono ufficialmente aperte le risposte al sondaggio per i wikiutenti. Il sondaggio fa parte del progetto "La re-inventata cultura open italiana". Noi per cercare di sviluppare al meglio questo progetto abbiamo bisogno dei vostri pareri e delle vostre competenze. Per questo vi chiediamo di compilare il sondaggio cliccando [https://meta.wikimedia.org/wiki/La%20re-inventata%20cultura%20open%20italiana/Sondaggio%20wikiutenti qui]. A nome di tutto il team del progetto vi ringrazio per la vostra partecipazione. P.S. Per favore non rispondete a questo messaggio --[[Utente:DBBBL|DBBBL]] ([[Discussioni utente:DBBBL|scrivimi]]) 19:55, 7 ott 2024 (CEST) == Stub per argomento == Visto che la [[:Categoria:Stub]] contiene a oggi più di 17000 voci, propongo di introdurre il parametro "argomento" nel template S, e sottocategorizzare così gli abbozzi per argomenti (biografie, film ecc.). '''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 10:59, 13 ott 2024 (CEST) :Se n'era parlato '''[[Wikiquote:Bar/Archivio_2021-01--05#Stub|qui]]'''; ma solo Spinoziano ha detto qualcosa di buonsenso, il resto è fuffa. Quale sarebbe il vantaggio del parametro "argomento"? Come farlo inserire a un bot, dato che manualmente non si possono modificare 17000 voci? Le voci dei film possono essere individuate grazie a {{tl|Film}} e quelle tematiche grazie a {{tl|Voce tematica}} ecc., ma quelle biografiche o quelle dei libri? [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 11:27, 13 ott 2024 (CEST) ::Mi rispondo da solo all'ultimo quesito: c'è [[:Categoria:Voci per tipologia]] e le relative sottocategorie. Ma resta da vedere se un bot possa destreggiarsi in quel labirinto. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 12:01, 13 ott 2024 (CEST) :::A me sembra una cosa inutile, anche se ci fosse qualcuno che vuole spenderci tempo con un bot ci ritroveremmo tante modifiche minori alle voci di cui in definitiva non è chiara l'utilità, tutto tempo che può essere speso meglio.-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 12:53, 13 ott 2024 (CEST) ::::Già avere una categoria di servizio con decine di migliaia di voci è inutile, se si vuole tenerla ha senso razionalizzarla per poterla rendere più "affrontabile": è più facile ad esempio che qualcuno si metta a sbozzare voci di film partendo da una categoria apposita, piuttosto che pescando da una macro-categoria così gigantesca. Che poi è il motivo per il quale in tutte le versioni linguistiche di tutti i progetti WMF si tende a operare così nelle categorie di servizio quando diventano troppo grandi :-D --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 14:46, 13 ott 2024 (CEST) :::::Ma secondo me nessuno si metterà a cercare voci da sbozzare, né capisco perché dovrebbe farlo, per questo mi sembra inutile, ma vediamo se ci sono anche altri pareri. Poi se è una questione di categoria troppo grande e si pone la necessità ideale di adeguarsi in qualche modo agli altri progetti è un altro discorso, l'importante è che qualcuno sappia gestire la cosa tramite bot. -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 16:00, 13 ott 2024 (CEST) ::::::Stavo per scrivere la stessa cosa. Aggiungo che marcare le voci più piccole come abbozzi mi sembra nient'altro che un modo per stigmatizzarle a fine di deterrenza, si vuole cioè evitare che se ne creino di tal fatta a causa della pigrizia quando potrebbero essere facilmente un po' più ampie, come per esempio accade quando s'inaugura la voce su uno scrittore e si mette solo una citazione da un suo libro sebbene se ne possano aggiungere altre, magari anche solo l'incipit e l'explicit o una "citazione su" presa dalla prefazione.<br/>Tuttavia il risultato è solo che alcuni s'impressionano a tal punto che preferiscono manifestamente aggiungere altre due citazioni a casaccio pur di non incappare nell'abbozzo, ma facendo sì che al contempo ci si ritrovi con citazioni non rispettose di [[Wikiquote:Significatività]], il che è una iattura ben peggiore.<br/>Fosse per me, piuttosto si dovrebbe smettere di segnalare gli abbozzi. Una sola buona citazione vale una voce. Anche nelle raccolte in commercio si trovano voci con una o due citazioni soltanto.<br/>Inoltre proprio ieri ho creato una voce su Wikiquote in inglese e sono dovuto andare a cercarmi il template di abbozzo appropriato, con conseguente perdita di tempo, e in passato, non essendo abbastanza edotto sull'argomento, ho sbagliato la scelta, costringendo chi controlla a correggere il mio errore e a perdere il tempo lui/lei. Saluti, [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 16:38, 13 ott 2024 (CEST) :::::::Non è una questione di deterrenza, ma di segnalazione di risicatezza. Però al limite avrebbe più senso evitare del tutto, come dici tu, come fanno anche su pl.wiki, cs.wiki, uk.wiki, et.wiki, dove non hanno proprio il sistema degli abbozzi. --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 14:46, 14 ott 2024 (CEST) ::::::::Da [[Aiuto:Abbozzo]]:<blockquote>Alcune migliaia delle voci presenti in Wikiquote sono brevi articoli, cioè stub, e si considera che molti collaboratori inizino un articolo smettendo poi di lavorarci sopra. <br/>'''Questa non è un'abitudine da incoraggiare'''.</blockquote> ::::::::Il grassetto è nella fonte. In effetti non pare esserci altra utilità. Secondo me una voce di una raccolta di citazioni come questa non ha la stessa necessità di approfondimento di un articolo di enciclopedia, anche se una voce più ricca è sempre ovviamente preferibile, e dove è facile approfondire, perché l'autore, l'opera o il tema oggetto della voce sono popolari, non si vedono abbozzi. Resta da capire come in concreto un sistema degli abbozzi contrasti efficacemente il fenomeno se non nel modo che ho prospettato io, perché la mera segnalazione di stringatezza non ha mai prodotto nulla in vent'anni, né io vedo come specificare l'argomento dell'abbozzo possa aiutare a tal proposito. Si potrebbero fare dei festival della qualità, ma siamo pochi e impegnati, per non dire che, per quanto mi riguarda, finiscono per essere piuttosto dei festival della quantità. È anche difficile cercare citazioni appositamente per le tematiche, più facile per le opere. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 19:48, 14 ott 2024 (CEST) == Banner per la testata più equilibrato == Dato che [[#Solo_uomini|la discussione precedente]] ci vedeva tutti d'accordo ma non avevamo quagliato, ho boldeggiato e chiesto al laboratorio grafico di creare un nuovo banner, con 3 uomini e 3 donne: [[:File:Wikiquote-it-Testata 3.png]]. IMHO si può sostituire e poi eventualmente ragioniamo se "raffinarlo" con cambio di persone. Ma vedere il banner attuale con sopra l'avviso "Celebriamo le voci delle donne" stona decisamente. :-) Cosa ne dite? '''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 09:08, 16 ott 2024 (CEST) :Molto carina, complimenti davvero ad {{ping|Arrow303}}! Mi sembra inoltre che sia stato tenuto conto di tutti gli appunti espressi nella discussione precedente.-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 09:49, 16 ott 2024 (CEST) ::Sono tutti italiani; persino i francesi, sciovinisti come sono, hanno Hillary Clinton e Shakespeare nel banner. La Levi-Montalcini non è notevole dal punto di vista delle citazioni. Penso che se non risolviamo la cosa adesso non la risolviamo più. E se mettessimo Emily Dickinson? È anche una voce in vetrina. Come rappresentante delle scienze c'è comunque Leonardo. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 13:33, 16 ott 2024 (CEST) :::A me andrebbe bene così nell'ottica che questa è l'edizione in lingua italiana quindi ci stanno bene rappresentanti della lingua e cultura italiana (se citiamo autori stranieri lo facciamo grazie ai traduttori italiani), poi non è vero che la Montalcini non sia notevole dal punto di vista del citabile, ha scritto dei bei testi, personalmente non sostituirei lei o una delle altre due con la Dickinson, né vedrei di buon occhio una eccezione singola ma manterrei un criterio uniforme; mi sembra anche bello che al centro ci siano due anziani. In verità volevo già sostituire la vecchia immagine ma non riesco a capire dove va fatto, pensavo in [[Template:Titolo]] ma sembra nascosta altrove. -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 13:57, 16 ott 2024 (CEST) ::::Io resto modestamente del mio parere. La nuova proposta mi pare obbiettivamente nazionalistica o forse più semplicemente provinciale e qui ci sono citazioni anche di stranieri, che non hanno neppure piccola parte. I traduttori sono traduttori e non coautori, veicolano il pensiero che viene dall'estero. Gli italiani hanno dovuto sempre cercarsi le letture nelle letterature straniere perché la loro era scarsa quanto a scienze e narrativa, nonché impopolare. Se poi, come fatalmente succede, si va alla conta e l'altra soluzione risulta quella più condivisa, allora va benissimo. M'interessa solo che il mio dissenso sia chiaro e che non mi vengano attribuite responsabilità per scelte che non abbraccio, non che gli altri la pensino come me né che si faccia ''obtorto collo'' quello che dico io. Tanto non è che il banner attuale è meglio. Ci sono voluti vent'anni per capire certe cose e magari tra altri venti se ne capiranno altre ancora. Si sa che in Italia i tempi sono lenti e mai, che io sappia, la comunità italofona ha dato un contributo innovativo ai progetti di Wikimedia, a differenza di anglofoni, francofoni e germanofoni; anzi è già tanto se non ha fatto opposizione. Nel caso ci si accontenterà di questo (tardivo) passo avanti, pur restando sempre indietro: oltre al banner dei francofoni si veda quello dei germanofoni. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 15:04, 16 ott 2024 (CEST) :::::Mi spiace che tu ti senta così in dissenso, ripensandoci una soluzione che non mi dispiacerebbe potrebbe essere mettere la Dickinson al posto di Leopardi e un qualche autore straniero (tipo Dostoevskij) al posto della Deledda. -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 09:57, 17 ott 2024 (CEST) ::::::Sono in dissenso ma non in polemica. Non farò nessun ostruzionismo. Volevo solo dare un contributo e manifestare il mio pensiero in maniera inequivocabile, il resto non mi pare molto importante, nulla lo è. La Dickinson era solo un esempio. Il fatto è che la discussione nasce da esigenze di pluralismo e che mi pare contraddittorio fare le cose a metà da questo punto di vista. Siccome ci sono due pareri favorevoli contro uno allora si può procedere; salvo che intervengano altri, ma questa è un'ipotesi di scuola. In realtà il [[wq:consenso|consenso]] è un'altra cosa, ma l'unica davvero misurabile è, come ho già detto, la conta dei voti. Saluti, [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 16:33, 17 ott 2024 (CEST) :::::::Forse la mia precedente risposta è stata scambiata per un contentino ma non lo era e mi duole che tu non abbia risposto nel merito di essa: "la Dickinson al posto di Leopardi e un qualche autore straniero (tipo Dostoevskij) al posto della Deledda" a me andrebbe bene come e più del banner di soli italiani (a dirla tutta ho pensato anche che stessero bene una statunitense e un russo ai lati opposti), quindi se vuoi l'inclusione di stranieri possiamo continuare a discuterne, mi sembra prematuro e/o non necessario parlare di conta dei voti. -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 09:37, 18 ott 2024 (CEST) ::::::::Non ho assolutamente pensato a un contentino e il Dosto poteva andare benissimo così come altri che terzi avrebbero potuto proporre. In questi giorni non ho pensato più di tanto alla faccenda e ho dormito sonni tranquillissimi, ci mancherebbe altro. Scrivendo i messaggi nei ritagli di tempo, essendo un po' sbrigativo per tendenza, e soprattutto non vedendoci in faccia né sentendoci a voce, forse il tono potrebbe essere apparso un po' come irrigidito o non so che, ma l'atteggiamento non lo era manco per niente. Quello che volevo dire, lo ripeto a scanso di equivoci, è che a me interessava solo dare un contributo alla discussione e che quel contributo fosse compreso; obbiettivo che mi pare di aver raggiunto. Se poi, nonostante questo, gli altri la pensano in modo semplicemente diverso e gradiscono un banner come quello prospettato, non c'è né può esserci nessun problema di sorta, tanto più che le personalità rappresentate sono irreprensibili e a me personalmente anche tutte e del tutto gradite. Non rinfaccerò mai niente a nessuno, perché non c'è proprio niente da rinfacciare, e se ne riparlerà eventualmente tra qualche anno se altri dovessero riproporre la questione, come di tanto in tanto avviene. Per ora mi pare che la decisione sia sufficientemente matura e presenti anche delle parziali ma positive novità. Il resto l'ho già detto ''usque ad nauseam'' a suo tempo e non voglio nuovamente "attaccare un pippone", per dirla alla romana, che annoierebbe me per primo e non è neppure necessario. Saluti, [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 13:36, 18 ott 2024 (CEST) Allora, io al momento ho sostituito il banner con quello nuovo (ho richiesta la modifica del colore perché fosse più simile a quello vecchio e ai colori degli altri elementi della pagina principale). Così è meglio di prima, perché va a sanare una situazione poco elegante. Ma nulla ci impedisce adesso di fare altri ragionamenti e "affinarlo", sostituendo alcuni profili con altri :-) --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 16:02, 19 ott 2024 (CEST) :{{ping|Superchilum}} Non vorrei sbagliarmi ma ho l'impressione che si vedesse meglio ieri verso le 15 appena avevi fatto la modifica. Adesso i colori sono diventati piuttosto opachi, [[c:File:Wikiquote-it-Testata 3.png|l'immagine]] dovrebbe avere un colorito blu (proprio per uniformità col resto della homepage) e non grigio, ieri invece il colore risaltava bene.-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 16:34, 19 ott 2024 (CEST) :(quindi ripristinerei alla prima delle tre versioni: è vero che "Wikiquote" nella testata è scritto in grigio, ma il resto della pagina è blu e il verdognolo era una buona via mezzo tra il blu e il grigio, inoltre non capisco la necessità della "white shade" aggiunta dopo)-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 16:47, 19 ott 2024 (CEST) ::Ciao a tutti, intervengo direttamente qui: la white shade l'avevo aggiunta di mia iniziativa perché mi era stato originariamente chiesto di creare un banner sostitutivo di quello fornitomi e mi ero resto conto ex post di non averla inserita, quando nell'originale c'era: ma se non serve la si può agevolmente rimuovere! Quanto ai colori, così si è incupito un po', ma può andare benissimo (e forse meglio) una tonalità più brillante (e/o più "colorata"). P.S. Mi rendo inoltre conto che così la white shade è oggettivamente sbagliata, perché dovrebbe assumere colore bianco 100%, invece ad ora è finita sotto il layer su Photoshop che gestiva il cambio di tonalità! [[Utente:Arrow303|Arrow303]] ([[Discussioni utente:Arrow303|scrivimi]]) 20:07, 19 ott 2024 (CEST) :::Ok, allora per il momento ripristino alla prima versione, che è appunto più brillante e semplice, a me sembra sembra ok così, se ci sono altri pareri fate un fischio. -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 09:32, 20 ott 2024 (CEST) ::::{{ping|Spinoziano}} scusa il ritardo, mi ero perso il ping. In realtà la versione meno "brillante" era quella che più si avvicinava come tonalità al [[:File:Wikiquote-it-Testata 2.png|banner originale]] e ai colori usati nel resto dell'home page. --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 21:57, 21 ott 2024 (CEST) :::::Sì, avevo capito che quella fosse l'intenzione, ma mi sembra che la versione più brillante ora stia decisamente meglio e per i motivi che ho spiegato mi sembra che sia la nuova tonalità che si adatta meglio al resto dell'homepage, in ogni caso così il banner non è opaco ma ben visibile, magari sentiamo se su questo ci sono altri pareri.-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 08:41, 22 ott 2024 (CEST) Un buon primo passo! Mi piace anche che sono rappresentate varie epoche. Ottimo includere Grazia Deledda in quanto unica donna Nobel alla letteratura italofona, e poi da un punto di vista pratico quella sua foto è molto riconoscibile. Idem Dante che è un'icona citazionista pressoché obbligatoria. Ancora meglio se riusciamo a portare alcune di quelle voci a uno stato da vetrina, o se troviamo altre voci candidabili alla vetrina. Di solito è più facile con autori italofoni per il semplice fatto che è più facile avere un testo canonico se non c'è l'intermediazione di una traduzione. [[Utente:Nemo_bis|Nemo]] 18:03, 28 ott 2024 (CET) == 'Wikidata item' link is moving, finally. == Hello everyone, I previously wrote on the 27th September to advise that the ''Wikidata item'' sitelink will change places in the sidebar menu, moving from the '''General''' section into the '''In Other Projects''' section. The scheduled rollout date of 04.10.2024 was delayed due to a necessary request for Mobile/MinervaNeue skin. I am happy to inform that the global rollout can now proceed and will occur later today, 22.10.2024 at 15:00 UTC-2. [[m:Talk:Wikidata_For_Wikimedia_Projects/Projects/Move_Wikidata_item_link|Please let us know]] if you notice any problems or bugs after this change. There should be no need for null-edits or purging cache for the changes to occur. Kind regards, -[[m:User:Danny Benjafield (WMDE)|Danny Benjafield (WMDE)]] 13:28, 22 ott 2024 (CEST) <!-- Messaggio inviato da User:Danny Benjafield (WMDE)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=User:Danny_Benjafield_(WMDE)/MassMessage_Test_List&oldid=27535421 --> == Modifiche == Ciao, scusatemi ho fatto una modifica alla pagina di Daniele Orsato e creato Davide Di Marco, ho sbagliato qualcosa? Grazie a tutti e scusatemi se vi ho disturbati [[Speciale:Contributi/2A02:B027:8013:9F02:C:29FF:FEA3:9B6D|2A02:B027:8013:9F02:C:29FF:FEA3:9B6D]] ([[User talk:2A02:B027:8013:9F02:C:29FF:FEA3:9B6D|msg]]) 19:19, 28 ott 2024 (CET) :Ciao e benvenuto, non disturbi. Quello che non andava è stato corretto; riguardo alla "citazione su" rimossa in Davide Di Marco ricorda, oltre al fatto che un semplice augurio non è significativo, che le "citazioni su" vanno inserite prima con fonte nella voce dell'autore (se l'autore è enciclopedico) e che la fonte va solo nella voce dell'autore. Se ti registri in [[Speciale:CreaUtenza]] è più agevole comunicare, perché il Bar dovrebbe essere utilizzato solo per questioni di interesse generale. Oppure, se vuoi rimanere anonimo, per domande puoi scrivere (senza esagerare) a un utente esperto che ti risponderà nella propria pagina di discussione. Grazie e buon lavoro.-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 11:25, 29 ott 2024 (CET) == Domanda == Salve, sul web ho trovato una poesia di [[Gianni Rodari]] di nome "Promemoria" ma qui non è riportata e volevo chiedere: Si può aggiungere su wikiquote? --[[Utente:Edmo.30|Edmo.30]] ([[Discussioni utente:Edmo.30|scrivimi]]) 18:46, 6 nov 2024 (CET) :@[[Utente:Edmo.30|Edmo.30]] Per intero tendenzialmente no, perché qui a differenza di Wikisource si riportano solo degli estratti (a meno che la poesia non sia così breve da non poterne ricavare) e perché c'è pure un problema di diritti d'autore (Rodari non è ancora nel pubblico dominio). Siccome dici anche di averla trovata sul web, bisogna valutare se la fonte sia attendibile e comunque è sempre meglio una fonte primaria. In pratica: si può inserire un estratto citando una fonte valida. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 19:01, 6 nov 2024 (CET) == Spostare una pagina == Chiedo venia, per sbaglio mi è sfuggita una minuscola nel cognome mentre stavo creando la pagina di [[Alice miller]]. Ho spostato il contenuto in [[Alice Miller]] ma noto che la pagina "errata" rimane blu, con un redirect alla pagina "corretta"; non si potrebbe cancellare definitivamente la pagina "errata" e lasciare solamente la pagina "corretta"? --[[Utente:Wiccio|Wiccio]] ([[Discussioni utente:Wiccio|scrivimi]]) 11:14, 8 nov 2024 (CET) 55zevbj6tfahp5l5cjd0ddvph4i58bo 1350812 1350806 2024-11-08T10:25:00Z Spinoziano 2297 /* Spostare una pagina */ re 1350812 wikitext text/x-wiki {| class="noprint" width="100%" cellpadding="0" cellspacing="0" style="-moz-border-radius:.5em; border-radius:.5em; padding:0.5em; background-color:#FFFAF0; border:2px solid #FF9000;" |- |{{Bar}} |} '''Aggiornato''': {{#time:j F Y, H:i|{{REVISIONTIMESTAMP}} }} '''Utente''': {{REVISIONUSER}} __TOC__ __NEWSECTIONLINK__ == Altri progetti su wikipedia (e numero delle voci qui su wikiquote) == su it.wiki ci sono un po' di voci dove sembrerebbe che ci sia un collegamento tra la voce lì su it.wikipedia e quella qui su wikiquote, quando invece qui non esiste una voce. Si potrebbe fare una verifica dei collegamenti in realtà inesistenti ed in qualche caso creare la voce qui su wikiquote, nonché creare un festival della qualità nel caso le voci da creare qui siano troppe. [[Speciale:Contributi/2.237.220.21|2.237.220.21]] ([[User talk:2.237.220.21|msg]]) 17:30, 8 gen 2024 (CET) :{{ping|2.237.220.21}} Salve, ma quali sarebbero queste voci? Il festival mi sembrerebbe più della ''quantità'' che non della ''qualità'' e francamente io non ne vedo la necessità o almeno l'urgenza. --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 19:54, 8 gen 2024 (CET) ::spiego di nuovo: può capitare che andando nella voce su it.wikipedia di una biografia, per esempio di un Tizio Caio, ci sia nella sezione "altri progetti" il collegamento con una voce su it.wikiquote che in realtà non esiste, che è stato magari messo per sbaglio. Se si fa una lista di tutte queste voci su it.wikipedia che hanno nella sezione "altri progetti" questo collegamento ad it.wikiquote si può vedere eventualmente di creare la voce qui su it.wikiquote. Ho visto più volte che c'è questo errore e penso che queste voci su it.wikipedia che hanno un collegamento inesistente a it.wikiquote siano almeno un migliaio. --[[Speciale:Contributi/2.237.220.21|2.237.220.21]] ([[User talk:2.237.220.21|msg]]) 20:14, 8 gen 2024 (CET) :::{{NDR|@ [[utente:2.237.220.21|2.237.220.21]]}} Sopra avevi scritto "voci" ''tout court'', non avevi precisato che fossero ''biografie''. Io credevo che si trattasse di collegamenti presenti in voci di Wikipedia che trattano di ''libri''. Si deve considerare che su ''Wikiquote'' le citazioni tratte dai libri si trovano ''prevalentemente'' nelle voci dei rispettivi autori e non in una voce a sé stante come su ''Wikipedia'', quindi la voce di Wikipedia su un ''libro'' rimanda alla voce di Wikiquote sull'''autore'' di quel libro. Esempio: su Wikipedia c'è la voce ''Il conte di Montecristo'', ma su Wikiquote le citazioni di quel libro le trovi non alla voce ''Il conte di Montecristo'' (che non esiste) ma in una ''sezione'' nella voce "Alexandre Dumas"; pertanto in tali ipotesi è necessario che il collegamento a Wikiquote inserito su Wikipedia punti alla voce dell'autore (precisamente alla sezione relativa a un certo libro). Io credevo che fosse andato storto qualcosa in questo tipo di collegamenti, mai nelle voci biografiche. In queste opera l'intermediazione di Wikidata, dunque il problema non dovrebbe proprio porsi. Forse qualcuno ha compilato manualmente il template {{tl|interprogetto}} su Wikipedia senza che mai ci fosse stata la relativa voce su Wikiquote oppure (più probabilmente) questa è stata cancellata. Sarebbe utile avere alcuni esempi concreti e specifici di voci con collegamento errato. La soluzione del problema dovrebbe essere affidata a un bot. Ma prima bisogna capire qual è esattamente il problema. --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 21:08, 8 gen 2024 (CET) ::::d'accordo, a questo punto però una voce tipo ''Il conte di Montecristo'' dovrebbe portare sempre ad una voce tipo "Alexandre Dumas", cosa che non succede. Le voci su wikipedia a volte '''''non portano a nulla perché la voce su wikiquote comunque non esiste'''''. ::::Quindi o il collegamento è sbagliato perché dovrebbe portare per esempio all'autore o la voce è inesistente per un qualsiasi motivo. ::::''In entrambi i casi collegamenti sono sbagliati'' e andrebbero corretti. ::::Domanda: si può vedere quali voci su wikipedia hanno un collegamento a wikiquote sbagliato o inesistente? ::::Se si fa in alcuni casi si potrebbe vedere che magari ci sono 1/10/100 (non so quante siano, mi è capitato più volte di vedere collegamenti inesistenti quando lavoravo su wikipedia ma non ho mai approfondito la questione per la situazione "drammatica" che c'è su wikipedia) voci su wikiquote che andrebbero create, così facendo, visto che se ne è parlato qualche settimana fa, si potrebbe aumentare questo distacco su en.wikiquote a cui alcune persone qui tengono parecchio. --[[Speciale:Contributi/2.237.220.21|2.237.220.21]] ([[User talk:2.237.220.21|msg]]) 09:36, 10 gen 2024 (CET) :::::Se nel template Interprogetto di Wikipedia c'è una "q" che porta a una pagina inesistente, la cosa migliore è semplicemente togliere la "q", e se poi la pagina verrà creata su Wikiquote (o se esiste già con un titolo differente) ci penserà Wikidata a collegare correttamente. La "q" va lasciata solo nelle voci di opere su Wikipedia, per le opere che non hanno voci ma sezioni su Wikiquote, dato che in quel caso non si può collegare tramite Wikidata.-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 09:53, 10 gen 2024 (CET) ::::::serve però sapere quante e quali sono queste voci. --[[Speciale:Contributi/2.237.220.21|2.237.220.21]] ([[User talk:2.237.220.21|msg]]) 10:25, 10 gen 2024 (CET) :::::::{{ping|2.237.220.21}} «d'accordo, a questo punto però una voce tipo ''Il conte di Montecristo'' dovrebbe portare sempre ad una voce tipo "Alexandre Dumas", cosa che non succede.» Sicuro. Quello del ''Montecristo'' era solo un esempio di collegamento verso Wikiquote riguardante un'opera, perché io ipotizzavo che questa fosse la tipologia di collegamenti inseriti male e volevo chiarirne il funzionamento (credevo che qualcuno avesse inserito altrove il collegamento come «q=titolo opera» invece di «q=nome autore#titolo opera»), ma non intendevo certo che quello fosse guasto, altrimenti non l'avrei potuto portare come esempio ''da manuale''; oltre al fatto che io non sono a conoscenza di collegamenti non funzionanti (tant'è che ti avevo chiesto cortesemente, ma senza successo, di segnalarne qualcuno in concreto), quindi non avrei potuto citarne. Sopra, tra le altre cose, è anche scritto esplicitamente: «Forse qualcuno ha compilato manualmente il template {{tl|interprogetto}} su Wikipedia senza che mai ci fosse stata la relativa voce su Wikiquote oppure (più probabilmente) questa è stata cancellata», quindi non c'era di che equivocare. Comunque mi pare di poter dire che il problema riguarda Wikipedia e non Wikiquote, quindi va affrontato lì. Non è di buon senso pensare di creare un migliaio (!) di voci su Wikiquote solo perché su Wikipedia c'è un collegamento "a vuoto": piuttosto si dovrebbe semplicemente rimuovere quel collegamento (quoto Spinoziano). Oltre a essere una cosa inutilmente massacrante produrrebbe voci di scarsa qualità, perché è inevitabilmente così quando si operano interventi massicci. La qualità è più importante della quantità, perché mille voci scadenti non valgono una buona; a dirla tutta, non valgono nulla. In generale Wikiquote, come Wikipedia ecc., si basa sul volontariato, e mettersi d'emblée a creare tutte quelle voci sarebbe più una corvée: sollecitare terzi a creare voci non è una cosa ben vista. Eppoi come si fa a sapere in anticipo e a prescindere che si troveranno adeguate citazioni per tutte quelle voci? Per me è chiusa qui, ho cianciato anche troppo. Cordialità, --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 15:40, 10 gen 2024 (CET) :::::::<del>Un chiarimento: se si inserisse «q=Il conte di Montecristo» il collegamento non porterebbe da nessuna parte, quindi non è neppure vero che «a questo punto però una voce tipo ''Il conte di Montecristo'' dovrebbe portare sempre ad una voce tipo "Alexandre Dumas"».</del> Inoltre, contrariamente a quanto affermato dall'anonimo (in realtà famigerato: chiedere informazioni su Wikipedia), non c'è nessun distacco al momento tra Wikiquote in italiano e le edizioni in altre lingue, siamo anzi in testa alla pari con quella in inglese. Comunque nessuno è preoccupato di ciò, quindi niente allarmismi che non sono neppure nel nostro stile. --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 20:39, 10 gen 2024 (CET) :::::::Stricco quanto avevo in realtà già detto. (Ho un po' di confusione attorno che mi fa perdere il filo, mi scuso per gli inconvenienti). --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 21:31, 10 gen 2024 (CET) ::::::::grazie per il famigerato. ::::::::In realtà non dicevo di creare tutte e mille voci, bensì che tra quelle voci tra quelle voci potevano esserci "x" voci che forse valeva la pena creare e, inutile dirlo, anch'io sono d'accordo nel dire che la qualità è meglio della quantità, mi ricollegavo soltanto al fatto che si scriveva qualche settimana fa che questo vantaggio che abbiamo su wikiquote in inglese sta diminuendo. ::::::::Era un modo come l'altro che potevamo pigliare più piccioni con una fava, tutto qua. [[Speciale:Contributi/2.237.220.21|2.237.220.21]] ([[User talk:2.237.220.21|msg]]) 08:56, 11 gen 2024 (CET) :::::::::{{ping|2.237.220.21}} Su Wikipedia in 15 anni hai avuto reiterate condotte problematiche, certificate anche da segnalazioni. Non sapevo chi tu fossi, ma mi ha messo sul chi vive il tuo imprudente riferimento alla "situazione drammatica" che c'è lì. Hai però omesso di dire che il dramma lo hai provocato tu, quindi faresti meglio a non calunniare quella community qui e a non provare a farci fessi, ché non lo siamo. Hai morso i nuovi arrivati, hai acceso flame, hai importunato tutti facendo apparire necessarie e urgenti cose che non lo erano e sollecitando in modo petulante a intervenire creando voci ecc... Alla fine hai logorato loro e ti sei logorato tu, al punto che hai fatto che te ne sei andato ma in realtà non avevi alternative. Adesso te ne vieni qui e cominci con le stesse modalità: c'è un problema, è importante, bisogna intervenire, aiuto! Non si è capito quale sia il problema, per il quale però hai proposto una soluzione assurda e strumentale solo ai tuoi malcelati scopi. Richiesto due volte, non hai saputo fare neppure un esempio di collegamenti errati sebbene tu dica che ce ne siano migliaia, anzi centinaia, anzi forse sono solo decine. Hai maldestramente tentato di mettere pressione sbandierando il sorpasso nel numero di voci da parte di Wikiquote in inglese e dicendo che "alcune persone" (in realtà: manco uno) tengono parecchio a impedirlo, ma il sorpasso non c'è neanche stato. Questo è un modo di collaborare comprovatamente malato. Forse non te ne rendi conto: ti viene naturale come respirare. Meglio se la smetti subito e ci risparmi qui i problemi che hai già causato altrove. Scrivo queste cose in questa sede acché tutti sappiano con chi hanno a che fare e tu non ti possa approfittare di loro. Non voglio ripetermi. Non voglio neppure essere costretto a citare testimoni, segnalazioni di problematicità ecc... Saluti, --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 13:54, 11 gen 2024 (CET) == Giornata della Memoria 28 gennaio 2024 Triennale Milano e coinvolgimento progetti fratelli == Buondì a tutti, in vista della Giornata della Memoria 2024, la taskforce dedicata all'argomento basata sul progetto Wikipedia sta organizzando un [[w:it:Wikipedia:Raduni/Giornata della Memoria 2024 - Resilienza dei Testimoni di Geova: il giudizio degli storici sulla persecuzione subita dal regime nazista|evento/raduno che comprenderà conferenza, editathon e mostra fotografica]]. Anche in vista di quanto ragionato all'itWikiCon di Bari 2023, per migliorare la partecipazione sui progetti fratelli (WikiQuote,WikiVoyage, WikiSource, ecc.), vorrei coinvolgere anche WikiQuote per l'ampliamento delle pagine e citazioni relative al tema della Memoria - per esempio, da una rapida scorsa - vedo sia pagine molto scarne come quella di [[Josef Mengele]], o [[Processo di Norimberga]], che pagine già ricche come quella dedicata all'[[Olocausto]], o a [[Joseph Franklin Rutherford]] per quanto riguarda la ''Dichiarazione dei fatti''. In particolare, la taskforce si è concentrata molto sulle dichiarazioni dei criminali di guerra che confermavano esse stesse le persecuzioni avvenute, a contrasto delle tesi negazioniste: credo possa essere un ottimo spunto per continuare il lavoro anche su Wikiquote. Ho creato una [[w:Wikipedia:Raduni/Giornata della Memoria 2024 - Resilienza dei Testimoni di Geova: il giudizio degli storici sulla persecuzione subita dal regime nazista/Editathon#Progetti fratelli|sezione dedicata a Wikiquote]] nell'evento, che siete invitati ad ampliare, per contribuire all'editathon o eventualmente proporre qualche attività per il giorno 27 come si pensava per la passeggiata per costruire l'itinerario Wikivoyage. Siete ad ogni modo tutti invitati ad iscrivervi e partecipare all'[[w:Wikipedia:Raduni/Giornata della Memoria 2024 - Resilienza dei Testimoni di Geova: il giudizio degli storici sulla persecuzione subita dal regime nazista|editathon e conferenza che si terranno il giorno 28 gennaio 2024, presso la Triennale di Milano]] (editathon anche online, ovviamente!). Grazie! --'''''s'''''[[Utente:Mattia Luigi Nappi|<span style="color:#FF7010; font-family:Arial Black">Nappy</span>]]<sub>[[Discussioni utente:Mattia Luigi Nappi|ML]]</sub> 00:21, 20 dic 2023 (CET) :{{ping|Mattia Luigi Nappi}} Grazie, nella sezione [[w:Wikipedia:Raduni/Giornata della Memoria 2024 - Resilienza dei Testimoni di Geova: il giudizio degli storici sulla persecuzione subita dal regime nazista/Editathon#Progetti fratelli|Progetti fratelli]] in realtà non c'è ancora Wikiquote, penso si possa aggiungere, magari qualcuno vuole inserire quel giorno citazioni attinenti all'argomento (lo farei anch'io, ma al momento non saprei cosa inserire, occorre individuare dei testi adatti che siano possibilmente disponibili online). -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 11:51, 11 gen 2024 (CET) == Reusing references: Can we look over your shoulder? == ''Apologies for writing in English.'' The Technical Wishes team at Wikimedia Deutschland is planning to [[m:WMDE Technical Wishes/Reusing references|make reusing references easier]]. For our research, we are looking for wiki contributors willing to show us how they are interacting with references. * The format will be a 1-hour video call, where you would share your screen. [https://wikimedia.sslsurvey.de/User-research-into-Reusing-References-Sign-up-Form-2024/en/ More information here]. * Interviews can be conducted in English, German or Dutch. * [[mw:WMDE_Engineering/Participate_in_UX_Activities#Compensation|Compensation is available]]. * Sessions will be held in January and February. * [https://wikimedia.sslsurvey.de/User-research-into-Reusing-References-Sign-up-Form-2024/en/ Sign up here if you are interested.] * Please note that we probably won’t be able to have sessions with everyone who is interested. Our UX researcher will try to create a good balance of wiki contributors, e.g. in terms of wiki experience, tech experience, editing preferences, gender, disability and more. If you’re a fit, she will reach out to you to schedule an appointment. We’re looking forward to seeing you, [[m:User:Thereza Mengs (WMDE)| Thereza Mengs (WMDE)]] <!-- Messaggio inviato da User:Thereza Mengs (WMDE)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=WMDE_Technical_Wishes/Technical_Wishes_News_list_all_village_pumps&oldid=25956752 --> == Template:Int, parametro h (aggiornamento) == Il problema [[Wikiquote:Bar/Archivio 2023-01--05#Template:Int, parametro h|precedentemente segnalato]] pare finalmente risolto grazie alla modifica a [[MediaWiki:Common.js]] suggerita da {{ping|Valerio Bozzolan}}: ora navigando su Wikiquote da cellulare se si clicca sulle intestazioni di secondo livello chiuse del template {{tl|Int}} che contengono un link esterno, al primo click si apre la sezione e non il link esterno (cfr. [[Discussioni template:Int#Codice per mobile]]). -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 09:32, 14 gen 2024 (CET) :Purtroppo pare abbia poi smesso di funzionare, {{ping|Valerio Bozzolan}} come mai? Se ad esempio alla pagina [[Reki Kawahara]] clicco da cellulare al centro dell'intestazione "Sword Art Online, intervista a Reki Kawahara e ABEC: non chiamatelo isekai" non mi apre la sezione ma va al link esterno. -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 14:28, 28 feb 2024 (CET) == Solo uomini == Ho notato che in alto a destra nella [https://it.wikiquote.org/wiki/Pagina_principale pagina iniziale di wikiquote] c'è l'immagine di 5 uomini. Non stiamo sbagliando qualcosa? --[[Utente:Dispe|Avversariǿ]] - - - >([[Discussioni utente:Dispe|dispe]]) 11:45, 11 feb 2024 (CET) :L'ultima discussione su quell'immagine è stata in [[Wikiquote:Bar/Archivio 2014-05--12#Testata]] ma poi non si quagliò con la revisione.-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 12:10, 11 feb 2024 (CET) ::Sì, stiamo evidentemente sbagliando qualcosa. Vedo che all'epoca furono proposti i nomi di Montessori, Merini e Levi Montalcini. Per me vanno bene e considererei anche, tra le italiane, Grazia Deledda. Chi vuole faccia altre proposte. Ovviamente se ne sceglie una o meglio due. Sarebbe il caso di rappresentare un numero pari di uomini e donne, quindi avere quattro o sei personalità e non cinque come ora. Toglierei Marconi e Cesare. --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 12:57, 11 feb 2024 (CET) Ce ne sono una marea: mi vengono in mente [[Alba de Céspedes]] e [[Anna Kuliscioff]].----[[Utente:Dispe|Avversariǿ]] - - - >([[Discussioni utente:Dispe|dispe]]) 01:58, 12 feb 2024 (CET) :Sì, vabbè, però considerato lo scopo bisogna limitarsi a quelle relativamente riconoscibili dalla massa, tipo Madre Teresa ecc... --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 14:58, 12 feb 2024 (CET) ::Come detto sarebbero meglio nomi italiani in quanto rappresentanti della lingua italiana. Se seguiamo questo criterio Cesare sarebbe il meno attinente perché non parlava italiano. Tra gli altri quattro Marconi è in effetti il meno rappresentativo per un progetto di citazioni (basta notare che la sua voce è ancora uno stub). -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 15:18, 12 feb 2024 (CET) :::L'avevo pensato anch'io e lo penso tuttora ma siccome sono ospitate citazioni di autori classici e stranieri non sarebbe sbagliato rappresentarli, volendo. Però, e lo dico nell'ottica di un rinnovamento più generale, piuttosto che Cesare meglio p.es. Socrate, Platone, Seneca, Marco Aurelio (cui va la mia preferenza) o Cicerone, perché sono aforisti. Tra gli stranieri Cervantes, Shakespeare, Voltaire (o Montaigne o Rousseau), Goethe, Martin Luther King ecc... Non sarei rigidamente "autarchico". Ci vorrebbe pure un qualche orientale, nel caso. Per parte mia eviterei politici, religiosi e settari vari in quanto divisivi, ragion per cui io non proporrei neppure il Buddha; preciso che avevo fatto il nome di Madre Teresa perché premio Nobel per la pace (e comunque era pure atea o qualcosa del genere). Confesso che per me non sarebbe un tabù rinunciare a Dante e Leonardo, sia per dare una rinfrescata a quell'immagine che è lì da lustri, sia perché sono talmente noti da non aver bisogno di essere esposti. Credo, come su accennato, siano da scegliere personalità che abbiano detto, e non solo fatto, qualcosa di significativo in più di un'occasione, perché qui raccogliamo citazioni; quindi non metterei uno pur benemerito come Neil Armstrong ecc... Ho fatto esempi maschili solo per comodità e dopo averne fatto sopra di femminili. --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 18:24, 12 feb 2024 (CET) ::::Neanch'io sono rigidamente "autarchico" e concordo sull'evitare personalità divisive (in quest'ottica la Fallaci, di cui si parlava nella precedente discussione, sarebbe meno adatta, mentre Montessori e Montalcini lo sarebbero di più). Occorre però qualcuno che abbia le capacità e la voglia di provare a creare una nuova immagine o più nuove immagini tra cui scegliere; credo che in realtà l'ostacolo maggiore e quel che già in precedenza ha bloccato la cosa sia il lato operativo. -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 11:08, 5 mar 2024 (CET) :::::Riguardo all'aspetto tecnico ci si potrebbe rivolgere al [[w:Progetto:Laboratorio grafico]], ché qui niuno, dal sottoscritto in su, è capace di schiccherare nemmanco uno sgorbio, salvo forse per tramite dell'intelligenza artificiale. Ma prima bisogna definire l'oggetto della richiesta. All'uopo credo che sia onanistico accozzare nomi. Meglio stabilire alcuni criteri di selezione, come ho tentato di fare sopra, e poi indicare alcune personalità che vi rientrano, quindi quagliare. --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 22:24, 25 mar 2024 (CET) ::::::Forse in ritardo, ma ovviamente concordo con tutti gli intervenuti sulla necessità di equilibrare maggiormente l'immagine del banner. Decidiamo i personaggi e poi chiediamo a qualcuno del Laboratorio grafico di crearla, come propone Udiki. --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 14:23, 28 mar 2024 (CET) ==50.000 voci== Carissimi, abbiamo finalmente raggiunto le 50.000 voci! Come sapete la Wikiquote in lingua inglese le ha raggiunte per prima riacquisendo il primato, ma l'avevamo superata poco prima delle 40.000 quindi il primato italico è durato per ben 10.000 voci, ovvero due anni e mezzo. Per celebrare questo lieto evento come da tradizione comprarirà ora per circa tre mesi in alto a sinistra un logo apposito (se funziona) per trasmettere a tutto il mondo l'esuberante felicità della comunità wikiquotiana. Complimenti a tutti!! -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 11:49, 25 feb 2024 (CET) :Evviva Wikiquote, progetto fratello/sister project! '''[[:s:it:utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">&epsilon;</span><span style="color:blue;">&Delta;</span>]][[:s:it:Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">&omega;</span>]]''' 07:10, 3 mar 2024 (CET) ::Lavoro grandioso, grazie! --[[Utente:Phyrexian|Phyrexian]] [[Discussioni utente:Phyrexian|ɸ]] 22:32, 4 mar 2024 (CET) == Tre personaggi == Stavo raccogliendo citazioni di tre personaggi che hanno una certa importanza (non necessariamente positiva) e volevo sapere se sono enciclopedici, o comunque adatti ad esser messi su Wikiquote: *Yoav Gallant, il ministro della difesa israeliano che ha dichiaro che Hamas è composto da "animali umani", giustificando così il taglio di viveri e acqua potabile a Gaza; *Adriano Tessarolo, vescovo emerito, che ha dichiarato che Bianca Berlinguer dovrebbe esser menata senza che la polizia intervenga; *Salvo Priola, il parroco di Altavilla Milicia, il luogo della strage, che ha dichiarato che buona parte degli abitanti della sua parrocchia sono "posseduti" e che chi nega questo riceverà "mazzate" da Dio. Ovviamente esistono fonti in italiano a sostegno.--[[Utente:Carnby|Carnby]] ([[Discussioni utente:Carnby|scrivimi]]) 07:09, 5 mar 2024 (CET) :Se hanno già una voce su Wikipedia (e finché la mantengono) sono enciclopedici anche per Wikiquote, quindi i primi due sì (se il secondo è "Tessarollo", non "Tessarolo"), il terzo invece no: come semplice parroco non pare enciclopedico. In ogni caso quando crei le voci ogni citazione deve essere abbastanza significativa (come le hai accennate adesso non è chiaro se lo siano, paiono affette da recentismo) e corredata da una fonte adeguata. -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 09:42, 5 mar 2024 (CET) ::Sì esatto, [[:w:Adriano Tessarollo|Adriano Tessarollo]]: tra l'altro la citazione di cui parlavo è stata aggiunta alla voce e forse starebbe meglio qui; per quanto riguarda [[:en:Yoav_Gallant#Minister_of_Defense|Yoav Gallant]], la citazione in questione c'è sulla wiki inglese ma non su quella italiana..-- [[Utente:Carnby|Carnby]] ([[Discussioni utente:Carnby|scrivimi]]) 20:17, 5 mar 2024 (CET) == Nuovo candidato amministratore == Segnalo la nuova candidatura in [[Wikiquote:Amministratori/Candidati]] e la votazione in [[Wikiquote:Amministratori#Votazione per Udiki amministratore]]. -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 08:40, 29 mar 2024 (CET) :Vista la bassa affluenza ricordo che rimane una settimana per votare. -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 09:34, 5 apr 2024 (CEST) ::Favorevole [[Utente:SirPsychoPepper|SirPsychoPepper]] ([[Discussioni utente:SirPsychoPepper|scrivimi]]) 21:32, 10 apr 2024 (CEST) :::Rispondo qui a votazione conclusa: grazie a tutti per la fiducia. --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 12:46, 12 apr 2024 (CEST) == [[Cirillo I]] == Volevo inserire la citazione sulla guerra santa di Cirillo/Kirill, ma i siti italiani ([https://www.avvenire.it/attualita/pagine/cento-attacchi-aerei-nel-giorno-dei-caccia-nato-che-decollano-per-intercettare-potenziali-minacce-quando-kirill-dichiara-la-guerra-santa-contro-l-ucraina Avvenire], [https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/europa/2024/03/31/il-patriarca-kirill-in-ucraina-e-una-guerra-santa_93ab4b17-b849-4c4b-9dca-afcb8336eb3d.html ANSA]) riportano l'articolo del [https://www.theguardian.com/world/live/2024/mar/31/russia-ukraine-war-live-latest-news-updates?page=with:block-660911058f0831dce221ab15 Guardian], il quale si rifà a [https://www.dw.com/ru/vrns-pod-egidoj-rpc-nazval-vojnu-v-ukraine-svasennoj/a-68687126 questo articolo] (e altri simili) in russo. Devo scartare l'idea? [[Utente:Carnby|Carnby]] ([[Discussioni utente:Carnby|scrivimi]]) 23:24, 31 mar 2024 (CEST) :Ammappa, con tutte quelle fonti attendibili vuoi pure scartare l'idea? Il problema semmai è che il virgolettato è ridotto all'osso. --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 00:31, 1 apr 2024 (CEST) ::Sì, il problema è proprio quello. Ma come si può fare?-- [[Utente:Carnby|Carnby]] ([[Discussioni utente:Carnby|scrivimi]]) 07:42, 3 apr 2024 (CEST) :::<code><nowiki>*{{NDR|Sull'[[invasione russa dell'Ucraina del 2022]]}} Guerra santa.<ref>Citato da ''[https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/europa/2024/03/31/il-patriarca-kirill-in-ucraina-e-una-guerra-santa_93ab4b17-b849-4c4b-9dca-afcb8336eb3d.html Il patriarca Kirill, 'in Ucraina è una guerra santa']'', ''ansa.it'', 31 marzo 2024.</ref></nowiki></code> --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 13:03, 3 apr 2024 (CEST) ::::{{done}}-- [[Utente:Carnby|Carnby]] ([[Discussioni utente:Carnby|scrivimi]]) 20:15, 3 apr 2024 (CEST) == [[Lelio Luttazzi]] == Mi ricordo una citazione di Lelio Luttazzi a proposito di "pornografia" e "pornofilia" che diceva più o meno così: Ho un'opinione buona della pornografia, pornografi o meglio pornofili sono quelli che pisciano per la strada". Potete aiutarmi?-- [[Utente:Carnby|Carnby]] ([[Discussioni utente:Carnby|scrivimi]]) 09:10, 11 apr 2024 (CEST) :Dovrebbe essere tratta da ''L'erotismo di Oberdan Baciro'', libro edito da Einaudi; cfr. [https://www.corriere.it/cultura/12_aprile_11/baresani-erotismo-jazz-lelio-luttazzi_7350eb2a-83d3-11e1-8bd9-25a08dbe0046.shtml qui], in fondo. --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 12:56, 12 apr 2024 (CEST) ::Ottimo, grazie!-- [[Utente:Carnby|Carnby]] ([[Discussioni utente:Carnby|scrivimi]]) 13:12, 12 apr 2024 (CEST) == [[Pio XII]] su Mussolini == Avevo posto questa domanda (senza ricevere risposta) su [[:it:w:Discussioni_progetto:Storia#Citazione_spuria?|Taberna Historiae]]: "il più grande uomo da me conosciuto e senz'altro fra i più profondamente buoni: al riguardo ho troppe prove per dimostrarlo". Sarebbe stata detta da Pio XII su Mussolini nel 1952 ma non avevo trovato fonti attendibili, solo siti di reduci e di propaganda. Oggi però l'ho trovata in un libro di Arrigo Petacco, ''L'uomo della Provvidenza: Mussolini, ascesa e caduta di un mito'', Mondadori, 2004, p. 9. Si tratta di una fonte secondaria perché non viene citata la fonte primaria. C'è una bibliografia in fondo al libro, ma è molto scomodo ricercare in tutti i libri... Tra l'altro il libro non è neanche troppo attendibile dato che a pagina 117 afferma che nel 1929 a Berlino si sarebbero raggunti -52°C (mi risulta che la temperatura non sia mai scesa sotto -30°C, che è un valore enorme anche per il Brandeburgo).-- {{nf|18:54, 12 apr 2024‎|Carnby}} :[[Aiuto:Fonti#Altre fonti indirette]]: «Bisogna copiare citazioni – specie se generiche (cioè di cui non è specificata l'origine) – solo da fonti indirette affidabili, cioè di cui si sia verificata l'affidabilità o per conoscenza dell'autore o per esperienza con altre citazioni verificate in prima persona». --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 19:56, 12 apr 2024 (CEST) == WikiOscar 2024 == Ciao! Anche quest'anno nei '''[https://it.wikipedia.org/wiki/Wikipedia:Scherzi_e_STUBidaggini/Wikioscar/2024 Wikioscar]''' che si tengono su Wikipedia in lingua italiana è presente un [https://it.wikipedia.org/wiki/Wikipedia:Scherzi_e_STUBidaggini/Wikioscar/2024#Wikicitazionista premio] per l'utente che non usa mai parole proprie. Potete votare il vostro utente preferito dal 1° al 7 maggio! [[Utente:Atlante|Atlante]] ([[Discussioni utente:Atlante|scrivimi]]) 23:55, 30 apr 2024 (CEST) == [[Iettatura]] == Pagina che dovrebbe essere allineata e associata su Wikidata a [[w:Iettatore]] o [[w:Malocchio]], che ne dite? [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 14:45, 23 mag 2024 (CEST) :Ho allineato a "Iettatore", visto che la voce di Wikipedia è anche sulla iettatura. Un caro saluto.-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 15:44, 23 mag 2024 (CEST) == Rilanciamo il wiki-mondo italiano == Benvenuti a tutti su questa discussione. Vi volevo comunicare che ho creato questa pagina su Meta: [[metawiki:La re-inventata cultura open italiana|meta:La re-inventata cultura open italiana]]. "La re-inventata cultura open italiana" è un progetto che si pone come obiettivo quello di rilanciare tutti i progetti Wikimedia Foundation in lingua italiana, soprattutto quelli che stanno cadendo in abbandono, come per esempio [[n:Pagina_principale|Wikinotizie]]. Vorrei dirvi tutto quello che ho pensato, ma per non allungare troppo il messaggio mi limito a dirvi le cose principali. Se poi volete scoprire di più trovate il link alla pagina principale del progetto dove c'è scritto tutto. Vi aspetto per discutere su Meta, infatti vi chiedo di non discutere in questa pagina, in modo da avere tutte le discussioni in un unico posto. Grazie per la vostra attenzione! --[[Utente:DBBBL|DBBBL]] ([[Discussioni utente:DBBBL|scrivimi]]) 16:02, 16 giu 2024 (CEST) :Sarebbe molto gradito se gli utenti interessati potrebbero firmarsi nella sezione "Utenti interessati". Grazie per tutto! [[Utente:DBBBL|DBBBL]] ([[Discussioni utente:DBBBL|scrivimi]]) 13:08, 17 giu 2024 (CEST) == Nicandro, Marciano e Daria == Ciao, stavo sistemando la voce it.wiki di [https://it.wikipedia.org/wiki/Nicandro,_Marciano_e_Daria Nicandro, Marciano e Daria] e vorrei togliere i testi degli inni per spostarli qui. Vorrei un parere se è concettualmente corretto il passaggio. Grazie --[[Utente:Torque|Torque]] ([[Discussioni utente:Torque|scrivimi]]) 10:42, 19 giu 2024 (CEST) :@[[utente:Torque|Torque]] Se vuoi mettere qui degli ''estratti ''va bene, purché essi siano [[WQ:S|significativi]], l'autore degli inni sia enciclopedico (valgono le stesse regole di Wikipedia) e citi una [[Aiuto:Fonti|fonte valida]]; andrebbero prima nella pagina dell'autore, poi potrebbero essere inseriti anche in una voce dedicata a "Nicandro, Marciano e Daria". Se vuoi mettere testi ''integrali ''invece è materia per Wikisource (v. [[Wikiquote:Cosa Wikiquote non è]]), in questo caso a condizione che l'autore sia morto da più di 70 anni. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 14:00, 19 giu 2024 (CEST) ::Grazie @[[Utente:Udiki|Udiki]] è esattamente come già immaginavo, ma ho voluto chiedere per esserne sicuro. Attualmente i testi dalla voce sono nascosti (erano riportati integralmente), li rimuoverò. [[Utente:Torque|Torque]] ([[Discussioni utente:Torque|scrivimi]]) 14:11, 19 giu 2024 (CEST) == Wiki Loves Sport 2024 == [https://www.wikimedia.it/news/wiki-loves-sport-pront%c9%99-alle-olimpiadi Wiki Loves Sport: prontə alle Olimpiadi?] Il 17 luglio inizia la [[:m:Wiki Loves Sport 2024|sesta edizione di Wiki Loves Sport]]. L'edizione di quest'anno, che continua fino al 22 settembre, copre diversi eventi sportivi, ma sicuramente cattureranno l'attenzione le Olimpiadi e le Paralimpiadi Parigi 2024. Abbiamo diverse partecipazioni di altri affiliati: user groups, ma anche capitoli come WMFR, WMSR, WMCA e la sponsorship (attraverso un microgrant) di WMCH. Dato che WQ è molto vicino come criteri a WP e spesso le biografie in Wikipedia contengono citazioni che poi andranno inserite in Wikiquote, mi è sembrata una buona idea, oltre a [[:w:Progetto:WikiDonne/Wiki Loves Sport 2024|Wikipedia]], coinvolgere stavolta anche la comunità WQ. Volevo sapere se ci fosse interesse da parte vostra a partecipare, sia per poter creare la pagina (nel namespace Wikiquote, come per SheSaid), sia per decidere insieme la soglia di quello che può essere considerato una buona voce da prendere in considerazione. Certamente il [[:w:Progetto:WikiDonne/Wiki Loves Sport 2024/Regole|criterio dei 3000 byte]] di WP non si possono applicare in questo caso, forse 1500 byte potrebbe andare? Grazie, --[[Utente:Camelia.boban|Camelia]] ([[Discussioni utente:Camelia.boban|scrivimi]]) 18:58, 13 lug 2024 (CEST) == itWikiCon 2024 - apertura richieste borse == Ciao a tutti, segnalo che da oggi fino al 21 luglio (salvo proroghe) sarà possibile [[meta:ItWikiCon/2024/Borse|richiedere una borsa di partecipazione]] per [[meta:ItWikiCon/2024/Informazioni|itWikiCon 2024]], che quest'anno si terrà a Padova dal 27 al 29 settembre. La borsa può coprire viaggio e alloggio per partecipare alla conferenza. Vi aspettiamo a Padova! -- [[Utente:Torque|Torque]] ([[Discussioni utente:Torque|scrivimi]]) 23:05, 13 lug 2024 (CEST) == itWikiCon 2024 - Richiesta borse di partecipazione == Ciao a tutti, segnalo che oggi 21 luglio (salvo proroghe) è l’ultimo giorno in cui è possibile [[meta:ItWikiCon/2024/Borse|richiedere una borsa di partecipazione]] per [[meta:ItWikiCon/2024|itWikiCon 2024]], che quest'anno si terrà a Padova dal 27 al 29 settembre. La borsa può coprire le spese di viaggio e alloggio per partecipare alla conferenza. Affrettatevi, vi aspettiamo a Padova! --[[Utente:Torque|Torque]] ([[Discussioni utente:Torque|scrivimi]]) 17:13, 21 lug 2024 (CEST) == Would anyone here be coming to Katowice for Wikimania? == Hi. I'm one of the folks running the Estonian Wikiquote project. Unexpectedly, I'm going to the Wikimania in Katowice, and I'd be quite interested in talking to people running the other language versions of Wikiquote. Would somebody from this project be there as well and interested in comparing our experiences, goals, tools, policies, etc? You can always look me up there but it would be nice to know beforehand. And, of course, if not on Wikimania, I'm interested in these discussions in other channels, too. --[[Utente:Ehitaja|Ehitaja]] ([[Discussioni utente:Ehitaja|scrivimi]]) 22:09, 4 ago 2024 (CEST) == Avvio iscrizioni itWikiCon 2024 == Ciao a tutti, siamo lieti di comunicare l'attivazione delle iscrizioni per [[meta:ItWikiCon/2024|itWikiCon 2024]] al link https://ticket.itwikicon.org/itwikicon/2024/ L'iscrizione va effettuata <u>entro l'8 settembre 2024</u>. Se vi è stata data una borsa di partecipazione, dovreste aver già ricevuto una mail contenente le istruzioni specifiche. Grazie per l’attenzione --[[Utente:Torque|Torque]] ([[Discussioni utente:Torque|scrivimi]]) 23:16, 18 ago 2024 (CEST) == 'Wikidata item' link is moving. Find out where... == <div lang="en" dir="ltr" class="mw-content-ltr"><i>Apologies for cross-posting in English. Please consider translating this message.</i>{{tracked|T66315}} Hello everyone, a small change will soon be coming to the user-interface of your Wikimedia project. The [[d:Q16222597|Wikidata item]] [[w:|sitelink]] currently found under the <span style="color: #54595d;"><u>''General''</u></span> section of the '''Tools''' sidebar menu will move into the <span style="color: #54595d;"><u>''In Other Projects''</u></span> section. We would like the Wiki communities feedback so please let us know or ask questions on the [[m:Talk:Wikidata_For_Wikimedia_Projects/Projects/Move_Wikidata_item_link|Discussion page]] before we enable the change which can take place October 4 2024, circa 15:00 UTC+2. More information can be found on [[m:Wikidata_For_Wikimedia_Projects/Projects/Move_Wikidata_item_link|the project page]].<br><br>We welcome your feedback and questions.<br> [[Utente:MediaWiki message delivery|MediaWiki message delivery]] ([[Discussioni utente:MediaWiki message delivery|scrivimi]]) 20:56, 27 set 2024 (CEST) </div> <!-- Messaggio inviato da User:Danny Benjafield (WMDE)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=User:Danny_Benjafield_(WMDE)/MassMessage_Test_List&oldid=27524260 --> == Al via la campagna SheSaid 2024 == Domani 1º ottobre parte la quinta edizione di [[Wikiquote:SheSaid 2024|She Said]], campagna di scrittura in Wikiquote di voci di donne e personalità non binarie. L'iniziativa - che mira ad aumentare la visibilità delle donne - si concluderà il 31 dicembre. --[[Utente:Camelia.boban|Camelia]] ([[Discussioni utente:Camelia.boban|scrivimi]]) 08:43, 30 set 2024 (CEST) :Sono stato conflittato, stavo per scriverlo io :D Allora anch'io vi ricordo che domani 1° ottobre su iniziativa della nostra generosa e amatissima Signora {{ping|Camelia.boban}} inizierà anche quest'anno l'iniziativa #SheSaid: è possibile come gli scorsi anni segnarsi come partecipanti nella pagina [[Wikiquote:SheSaid 2024]] e indicare le nuove voci su donne che si scrivono, ed eventualmente anche quelle che si migliorano in una sezione sottostante. La pagina è ancora un po' abbozzata ma dovrebbe funzionare tutto come gli anni precedenti. Pingo i maggiori partecipanti della scorsa edizione così siamo sicuri di essere tutti allineati (chi vuole) alla linea di partenza: {{ping|Ibisco|Danyele|Dispe}} {{ping|GryffindorD|Superchilum|IppolitoN}} -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 08:53, 30 set 2024 (CEST) ::Grazie @[[Utente:Spinoziano|Spinoziano]], la pagina ora è completa. Ho aggiunto anche un link a delle query in WIkidata (voci esistenti in itwiki, ma non in itquote), per ora attiviste, ma in giornata ne agiungerò altre, in modo da avere un punto di partenza e facilitare la ricerca delle voci da scrivere. [[Utente:Camelia.boban|Camelia]] ([[Discussioni utente:Camelia.boban|scrivimi]]) 08:59, 30 set 2024 (CEST) == WikiQuoteEditathon == Ciao a tutti, vi scrivo da coordinatore Lombardia Wikimedia Italia, perchè vorrei proporre un [[w:it:editathon|editathon]] dedicato principalmente a Wikiquote, e mi chiedevo su che tematica potrebbe essere più interessante e partecipata l'attività, sia tra contributori esperti che tra nuovi, ai quali si possa spiegare come contribuire. Per esempio, pensavo, potrebbe essere interessante dedicarsi ad un tema come quello musicale? o serie tv / film? oppure comedy/battute? sono temi che non si toccano altrettanto facilmente solo con Wikipedia o altri progetti. Potrebbe anche essere carino provare a coinvolgere uno studio di registrazione o un piccolo teatro come location, oppure un luogo speciale inerente al tema o che disponga di fonti e/o strumenti di ascolto, oppure ancora invitare qualche personaggio noto. Ma ovviamente potremo spaziare su molte tematiche e non limitarci ad un solo evento o al solo formato editathon (es. un WikiQuoteQuiz?), pur cercando di coinvolgere un buon gruppetto di persone quindi evitando ahimè temi troppo specifici (es. "Citazioni degli imperatori cinesi del XVI secolo" potrebbe non essere l'ideale, sebbene interessante). Grazie, proponete voi stessi qui sotto! Ovviamente anche per altri territori, poi ci ragioniamo assieme. Mattia {{nf|Versione delle 14:22, 30 set 2024|Mattia Luigi Nappi}} :Ciao Mattia! E' una bella idea, sul cosa IMHO l'ideale sarebbe un luogo tipo una biblioteca per avere le fonti da usare. Se invece si usano temi come musiche o film è sicuramente meno importante quella location. Dal punto di vista di modalità/temi, una cosa IMHO utilissima sarebbe mettere fonti attribuite/controverse, visto il proliferare di "fake quotes" sui social (e su Internet in generale). Qualcosina sto raccogliendo [[Utente:Superchilum/Sandbox#Citazioni_da_fontare|qui]], e [https://quoteinvestigator.com/ Quote Investigator] è una risorsa preziosa in questo senso. Certo, questo è molto formativo/prezioso ma è anche per utenti non proprio di primo pelo, quindi in caso di neofiti bisognerebbe pensare a qualcosa di più semplice. --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 23:11, 30 set 2024 (CEST) ::Certamente se si tenesse a Milano io potrei partecipare, ho solo il problema che mi manca un portatile funzionante, ma potrei anche semplicemente venire per fare da tutor se ci fossero diversi neofiti. Le idee di Mattia su materiale e location sono molto carine, più praticabile forse quella di una biblioteca proposta da Superchilum (Milano è piena di biblioteche rionali ampie e tranquille), un tema più semplice potrebbe essere quello di citazioni di o su donne, in concomitanza con la campagna #SheSaid di cui sopra, ma potrebbe essere anche un tema facoltativo lasciando ai singoli partecipanti cosa poi scegliere al momento.-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 13:38, 1 ott 2024 (CEST) == Template:Fatto == Aggiorniamo la grafica del [[Template:Fatto]]? In linea anche con il {{non fatto}} *[[File:Propozycja DA.svg|20px|✔]] (attuale) *[[File:Yes_check.svg|15px|✔]] (nuovo) --[[Discussioni utente:GryffindorD|<span style="color:#007FFF">'''GryffindorD'''</span>]] 22:56, 4 ott 2024 (CEST) :Mi sembra più carino quello attuale, c'è qualche controindicazione? -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 09:29, 5 ott 2024 (CEST) ::{{Neutrale}} Quello attuale è un po' meglio visibile, ma non credo che il nuovo dia particolari problemi e mi sembra anche più sobrio, quindi preferibile. Tuttavia neppure allo stato presente si vedono grossi problemi e, riguardo alla disformità, in alternativa si potrebbe pensare pure di cambiare l'altro template, cioè {{tl|Non fatto}}, sempre che si trovi un'icona adatta. Se non ci sono obiezioni, si può accogliere la proposta; se ci sono, si mantiene lo ''status quo'' del template in oggetto ma si cambia l'altro. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 14:06, 5 ott 2024 (CEST) :::Ci tengo a dire che è una proposta puramente estetica, il template attuale non ha nessuna controindicazione :D [[Discussioni utente:GryffindorD|<span style="color:#007FFF">'''GryffindorD'''</span>]] 20:24, 5 ott 2024 (CEST) == Gli account temporanei potrebbero essere lanciati a fine ottobre == Ciao, vi porto notizie dal team di [[mediawikiwiki:Trust_and_Safety_Product|Trust and Safety Product]], che lavora sulla sicurezza digitale e sui problemi di privacy online. In particolare, vi porto notizie sugli [[mediawikiwiki:Trust_and_Safety_Product/Temporary_Accounts|account temporanei per utenti non registrati (o non loggati)]]. Più tardi lungo questo mese, '''questa nuova funzione verrà lanciata su alcune wiki pilota, che avranno la possibilità di testarla e di commentarla''', in modo da migliorarla prima che venga ufficialmente introdotta su tutti i progetti verso metà del 2025. Questo cambiamento è '''specialmente rilevante per gli utenti non registrati e''' per gli utenti della comunità con più esperienza, come '''patroller e amministratori''' – in pratica, chiunque utilizzi gli indirizzi IP per bloccare gli utenti e tenere al sicuro le wiki. In base ai dati da noi analizzati, '''crediamo che la vostra wiki possa essere un'ottima candidata a fare da progetto pilota'''. Per questo motivo, vogliamo condividere con voi maggiori informazioni su cosa sono gli account temporanei, quali sono i cambi che portano, perché pensiamo che Wikipedia in italiano sia un ottimo progetto pilota potenziale e cosa possiamo fare insieme per essere sicuri che questo cambio avvenga senza problemi per tutte le persone coinvolte. '''Mandato legale per questo compito''' Il team legale della Fondazione ci chiede di cambiare il modo in cui gli utenti non registrati interagiscono con le wiki e come vengono gestiti i loro dati personali. Il risultato è la creazione di account temporanei. Lo facciamo per stare al passo con le modifiche legali e con il modo in cui molte persone si aspettano che funzionino i siti web, e per ridurre al minimo i rischi per gli utenti che non hanno effettuato un login. (Per maggiori informazioni sull'aspetto legale, [[mediawikiwiki:Trust_and_Safety_Product/Temporary_Accounts/FAQ#Why_are_you_working_on_temporary_accounts_at_all?|consultare le nostre FAQ]] e l'[[mediawikiwiki:Trust_and_Safety_Product/Temporary_Accounts/Updates/Legal#July_2021|aggiornamento del 2021 del team legale]]). '''Come funzionano gli account temporanei''' [[File:Temporary account banner and empty talk page.png|thumb|400px]] Ogni volta che un utente non registrato pubblica una modifica su questo wiki, nel suo browser verrà impostato un cookie e verrà automaticamente creato un account temporaneo legato a questo cookie. Il nome di questo account seguirà lo schema: ~2024-1234567 (una tilde, l'anno corrente, un numero). In pagine come Modifiche recenti o Cronologia delle pagine, verrà visualizzato questo nome. Il cookie scadrà 90 giorni dopo la data di creazione dell'account. Finché il cookie esiste, tutte le modifiche apportate da questo utente da questo dispositivo saranno attribuite a questo account temporaneo. Si tratterà dello stesso account anche se l'indirizzo IP cambia, a meno che l'utente non cancelli i propri cookie o utilizzi un dispositivo o un browser web diverso. Una registrazione dell'indirizzo IP utilizzato al momento di ogni modifica sarà conservata per 90 giorni dopo la modifica. Tuttavia, solo alcuni utenti connessi saranno in grado di vederlo. '''Che cosa significa tutto questo per i vari gruppi di utenti?''' {{Cassetto|Titolo=Per gli utenti non registrati|Contenuto= * Aumenta la privacy: attualmente, se non si utilizza un account registrato per modificare, tutti possono vedere l'indirizzo IP delle modifiche effettuate, anche dopo 90 giorni. Questo non sarà più possibile su questa wiki. * Se si utilizza un account temporaneo per modificare da luoghi diversi negli ultimi 90 giorni (ad esempio da casa e da una caffetteria), la cronologia delle modifiche e gli indirizzi IP di tutti questi luoghi saranno ora registrati insieme, per lo stesso account temporaneo. Gli utenti che [[foundation:Policy:Access_to_temporary_account_IP_addresses|soddisfano i requisiti richiesti]] potranno visualizzare questi dati. Se questo crea problemi di sicurezza personale, si prega di contattare talktohumanrights<nowiki>{{@}}</nowiki>wikimedia.org per ottenere supporto. }} {{Cassetto|Titolo=Per gli utenti registrati che interagiscono con utenti non registrati|Contenuto= * Un account temporaneo è collegato in modo univoco a un dispositivo. Un indirizzo IP, invece, può essere condiviso con diversi dispositivi e persone (ad esempio, persone diverse a scuola o al lavoro possono avere lo stesso indirizzo IP). * Rispetto alla situazione attuale, sarà più sicuro supporre che la pagina di discussione di un utente temporaneo appartenga a una sola persona e che i messaggi lasciati lì saranno letti da quest'ultima. Come si può vedere nella schermata, gli utenti temporanei riceveranno notifiche. Sarà inoltre possibile ringraziarli per le modifiche apportate, citarli nelle discussioni e invitarli a partecipare maggiormente alla comunità. }} {{Cassetto|Titolo=Per gli utenti che utilizzano gli indirizzi IP per fare patrolling o tutelare la wiki|Contenuto= * '''Per i patrollers''' che tengono sotto controllo i vandali persistenti, indagano su violazioni delle policy, eccetera: gli utenti che [[foundation:Policy:Access_to_temporary_account_IP_addresses|soddisfano i requisiti]] potranno rivelare gli indirizzi IP degli utenti temporanei e tutti i contributi apportati dagli account temporanei da un indirizzo IP o da un intervallo specifico (<nowiki>[[Special:IPContributions]]</nowiki>). Potranno inoltre accedere a informazioni utili sugli indirizzi IP grazie alla funzione [[mediawikiwiki:Trust_and_Safety_Product/IP_Info|IP Info]]. Molti altri aspetti del software sono stati costruiti o adattati per funzionare con gli account temporanei, tra cui AbuseFilter, blocchi globali, Contributi globali degli utenti e altri ancora. (Per informazioni agli sviluppatori volontari su come aggiornare il codice dei propri strumenti, vedere l'ultima parte del messaggio). * '''Per gli amministratori che bloccano gli utenti non registrati''': ** Sarà possibile bloccare molti dei vandali semplicemente bloccando i loro account temporanei. Una persona bloccata non sarà in grado di creare rapidamente nuovi account temporanei se l'amministratore seleziona l'[[mediawikiwiki:Autoblock|opzione di autoblocco]]. ** Sarà sempre comunque possibile bloccare un indirizzo IP o un intervallo di IP. * Stiamo lavorando e lavoreremo con altri utenti con permessi avanzati, come gli steward.  Grazie al feedback utile di questi utenti, abbiamo aggiornato gli strumenti e programmato le distribuzioni in base a questi aggiornamenti. * Gli account temporanei non saranno applicati retroattivamente ai contributi effettuati prima della distribuzione. In Special:Contributions si potranno vedere i contributi degli utenti IP esistenti, ma non i nuovi contributi effettuati dagli account temporanei su quell'indirizzo IP. A tale scopo, si consiglia di utilizzare Special:IPContributions. }} '''Perché pensiamo che il vostro progetto potrebbe essere un buon progetto pilota''' Verso la fine di ottobre, ci proponiamo di abilitare gli account temporanei su 10 wiki di piccole e medie dimensioni. L'obiettivo è quello di garantire che tutte le funzionalità critiche (flussi di lavoro dei patroller, strumenti ecc.) per gli account temporanei funzionino come previsto. A tal fine, vogliamo assicurarci che le persone si sentano a proprio agio con le nuove funzionalità. Faremo del nostro meglio per supportare le comunità in fase di sperimentazione. Dopo aver abilitato e migliorato la funzionalità, manterremo gli account temporanei su quei progetti e li introdurremo in seguito su altre wiki. Abbiamo preselezionato i potenziali buoni progetti pilota in base a diversi fattori. Ad esempio, abbiamo considerato le seguenti statistiche e limitazioni tecniche: numero di IP attivi, utenti, amministratori, modifiche da parte di IP al mese e assenza di ostacoli relativi alla configurazione di un determinato wiki. Le connessioni umane sono ancora più importanti, e con questo intendiamo la disponibilità di colleghi come @[[Utente:Sannita (WMF)|Sannita]] <small><span style="color:gray">[I hope I translated it correctly - a last-minute change by SG]</span></small>, potenziali ambasciatori e membri tecnici delle rispettive comunità, e la comunicazione con capitoli, hub e progetti di supporto alla comunità. Sulla base di tutti questi fattori, riteniamo che il vostro progetto sarà un buon progetto pilota. '''Cosa vi chiediamo di fare e prossimi passi''' * Se volete saperne di più sugli account temporanei, chiedete pure! Siamo a vostra disposizione per rispondere alle vostre domande, suggerimenti e altre considerazioni! * Se si è a conoscenza di tool, bot, gadget, eccetera che utilizzano dati sugli indirizzi IP o che sono disponibili per gli utenti non registrati, si può verificare se funzionano su [[testwiki:Main_Page|testwiki]] o [[test2wiki:Main_Page|test2wiki]]. Se siete sviluppatori volontari, leggete la nostra [[mediawikiwiki:Special:MyLanguage/Trust_and_Safety_Product/Temporary_Accounts/For_developers|documentazione per gli sviluppatori]], in particolare la sezione su come potrebbe essere necessario [[mediawikiwiki:Special:MyLanguage/Trust_and_Safety_Product/Temporary_Accounts/For_developers#How_should_I_update_my_code?|aggiornare il vostro codice]]. * Se volete testare come saranno gli account temporanei, anche solo per capire come sarà “dall’altro lato”, andate su [[testwiki:Main_Page|testwiki]] o [[test2wiki:Main_Page|test2wiki]] ''senza'' registrarvi. * Diteci se ci sono delle difficoltà o dei problemi che necessitano di essere affrontati. Cercheremo di aiutare e, se dovessimo riconoscere di non essere in grado di aiutarvi, valuteremo tutte le opzioni disponibili, incluso non considerare Wikipedia in italiano come progetto pilota. Prima di abilitare la funzione sui primi progetti pilota, completeremo alcuni aspetti del nostro lavoro. Tra questi, la creazione di un nuovo cruscotto pubblico che presenti l'impatto degli account temporanei sulle comunità ([[phab:T357763|T357763]]), la creazione di un meccanismo che darà automaticamente agli utenti idonei il diritto di rivelare gli indirizzi IP ([[phab:T327913|T327913]]) e [[phab:project/view/7289/|altre cose indicate su Phabricator]]. Per saperne di più sul nostro progetto, consultate [[mediawikiwiki:Trust_and_Safety_Product/Temporary_Accounts/FAQ|le nostre FAQ]], dove troverete molte risposte utili. Potete anche [[mediawikiwiki:Trust_and_Safety_Product/Temporary_Accounts/Updates|osservare gli ultimi aggiornamenti]] e iscrivervi alla [[mediawikiwiki:Newsletter:T&S_Product_projects|nostra nuova newsletter]]. Se volete parlare con me (Szymon) off-wiki, mi potete trovare su Discord e Telegram. Grazie! (Traduzione di [[w:Utente:Sannita_(WMF)|Sannita]]) [[User:NKohli_(WMF)|NKohli (WMF)]] e [[Utente:SGrabarczuk (WMF)|SGrabarczuk (WMF)]] ([[Discussioni utente:SGrabarczuk (WMF)|scrivimi]]) 01:59, 5 ott 2024 (CEST) :Vedo che c'è un'idea di partire da 12 wiki fra cui Wikicitazioni: [[phabricator:T376788]]. Lo scopro ora ma personalmente sono favorevole, questo è un progetto interessante. [[Utente:Nemo_bis|Nemo]] 17:41, 28 ott 2024 (CET) == Sondaggio wikiutenti == Volevo avvisare gli utenti di questo progetto che da oggi sono ufficialmente aperte le risposte al sondaggio per i wikiutenti. Il sondaggio fa parte del progetto "La re-inventata cultura open italiana". Noi per cercare di sviluppare al meglio questo progetto abbiamo bisogno dei vostri pareri e delle vostre competenze. Per questo vi chiediamo di compilare il sondaggio cliccando [https://meta.wikimedia.org/wiki/La%20re-inventata%20cultura%20open%20italiana/Sondaggio%20wikiutenti qui]. A nome di tutto il team del progetto vi ringrazio per la vostra partecipazione. P.S. Per favore non rispondete a questo messaggio --[[Utente:DBBBL|DBBBL]] ([[Discussioni utente:DBBBL|scrivimi]]) 19:55, 7 ott 2024 (CEST) == Stub per argomento == Visto che la [[:Categoria:Stub]] contiene a oggi più di 17000 voci, propongo di introdurre il parametro "argomento" nel template S, e sottocategorizzare così gli abbozzi per argomenti (biografie, film ecc.). '''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 10:59, 13 ott 2024 (CEST) :Se n'era parlato '''[[Wikiquote:Bar/Archivio_2021-01--05#Stub|qui]]'''; ma solo Spinoziano ha detto qualcosa di buonsenso, il resto è fuffa. Quale sarebbe il vantaggio del parametro "argomento"? Come farlo inserire a un bot, dato che manualmente non si possono modificare 17000 voci? Le voci dei film possono essere individuate grazie a {{tl|Film}} e quelle tematiche grazie a {{tl|Voce tematica}} ecc., ma quelle biografiche o quelle dei libri? [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 11:27, 13 ott 2024 (CEST) ::Mi rispondo da solo all'ultimo quesito: c'è [[:Categoria:Voci per tipologia]] e le relative sottocategorie. Ma resta da vedere se un bot possa destreggiarsi in quel labirinto. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 12:01, 13 ott 2024 (CEST) :::A me sembra una cosa inutile, anche se ci fosse qualcuno che vuole spenderci tempo con un bot ci ritroveremmo tante modifiche minori alle voci di cui in definitiva non è chiara l'utilità, tutto tempo che può essere speso meglio.-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 12:53, 13 ott 2024 (CEST) ::::Già avere una categoria di servizio con decine di migliaia di voci è inutile, se si vuole tenerla ha senso razionalizzarla per poterla rendere più "affrontabile": è più facile ad esempio che qualcuno si metta a sbozzare voci di film partendo da una categoria apposita, piuttosto che pescando da una macro-categoria così gigantesca. Che poi è il motivo per il quale in tutte le versioni linguistiche di tutti i progetti WMF si tende a operare così nelle categorie di servizio quando diventano troppo grandi :-D --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 14:46, 13 ott 2024 (CEST) :::::Ma secondo me nessuno si metterà a cercare voci da sbozzare, né capisco perché dovrebbe farlo, per questo mi sembra inutile, ma vediamo se ci sono anche altri pareri. Poi se è una questione di categoria troppo grande e si pone la necessità ideale di adeguarsi in qualche modo agli altri progetti è un altro discorso, l'importante è che qualcuno sappia gestire la cosa tramite bot. -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 16:00, 13 ott 2024 (CEST) ::::::Stavo per scrivere la stessa cosa. Aggiungo che marcare le voci più piccole come abbozzi mi sembra nient'altro che un modo per stigmatizzarle a fine di deterrenza, si vuole cioè evitare che se ne creino di tal fatta a causa della pigrizia quando potrebbero essere facilmente un po' più ampie, come per esempio accade quando s'inaugura la voce su uno scrittore e si mette solo una citazione da un suo libro sebbene se ne possano aggiungere altre, magari anche solo l'incipit e l'explicit o una "citazione su" presa dalla prefazione.<br/>Tuttavia il risultato è solo che alcuni s'impressionano a tal punto che preferiscono manifestamente aggiungere altre due citazioni a casaccio pur di non incappare nell'abbozzo, ma facendo sì che al contempo ci si ritrovi con citazioni non rispettose di [[Wikiquote:Significatività]], il che è una iattura ben peggiore.<br/>Fosse per me, piuttosto si dovrebbe smettere di segnalare gli abbozzi. Una sola buona citazione vale una voce. Anche nelle raccolte in commercio si trovano voci con una o due citazioni soltanto.<br/>Inoltre proprio ieri ho creato una voce su Wikiquote in inglese e sono dovuto andare a cercarmi il template di abbozzo appropriato, con conseguente perdita di tempo, e in passato, non essendo abbastanza edotto sull'argomento, ho sbagliato la scelta, costringendo chi controlla a correggere il mio errore e a perdere il tempo lui/lei. Saluti, [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 16:38, 13 ott 2024 (CEST) :::::::Non è una questione di deterrenza, ma di segnalazione di risicatezza. Però al limite avrebbe più senso evitare del tutto, come dici tu, come fanno anche su pl.wiki, cs.wiki, uk.wiki, et.wiki, dove non hanno proprio il sistema degli abbozzi. --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 14:46, 14 ott 2024 (CEST) ::::::::Da [[Aiuto:Abbozzo]]:<blockquote>Alcune migliaia delle voci presenti in Wikiquote sono brevi articoli, cioè stub, e si considera che molti collaboratori inizino un articolo smettendo poi di lavorarci sopra. <br/>'''Questa non è un'abitudine da incoraggiare'''.</blockquote> ::::::::Il grassetto è nella fonte. In effetti non pare esserci altra utilità. Secondo me una voce di una raccolta di citazioni come questa non ha la stessa necessità di approfondimento di un articolo di enciclopedia, anche se una voce più ricca è sempre ovviamente preferibile, e dove è facile approfondire, perché l'autore, l'opera o il tema oggetto della voce sono popolari, non si vedono abbozzi. Resta da capire come in concreto un sistema degli abbozzi contrasti efficacemente il fenomeno se non nel modo che ho prospettato io, perché la mera segnalazione di stringatezza non ha mai prodotto nulla in vent'anni, né io vedo come specificare l'argomento dell'abbozzo possa aiutare a tal proposito. Si potrebbero fare dei festival della qualità, ma siamo pochi e impegnati, per non dire che, per quanto mi riguarda, finiscono per essere piuttosto dei festival della quantità. È anche difficile cercare citazioni appositamente per le tematiche, più facile per le opere. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 19:48, 14 ott 2024 (CEST) == Banner per la testata più equilibrato == Dato che [[#Solo_uomini|la discussione precedente]] ci vedeva tutti d'accordo ma non avevamo quagliato, ho boldeggiato e chiesto al laboratorio grafico di creare un nuovo banner, con 3 uomini e 3 donne: [[:File:Wikiquote-it-Testata 3.png]]. IMHO si può sostituire e poi eventualmente ragioniamo se "raffinarlo" con cambio di persone. Ma vedere il banner attuale con sopra l'avviso "Celebriamo le voci delle donne" stona decisamente. :-) Cosa ne dite? '''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 09:08, 16 ott 2024 (CEST) :Molto carina, complimenti davvero ad {{ping|Arrow303}}! Mi sembra inoltre che sia stato tenuto conto di tutti gli appunti espressi nella discussione precedente.-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 09:49, 16 ott 2024 (CEST) ::Sono tutti italiani; persino i francesi, sciovinisti come sono, hanno Hillary Clinton e Shakespeare nel banner. La Levi-Montalcini non è notevole dal punto di vista delle citazioni. Penso che se non risolviamo la cosa adesso non la risolviamo più. E se mettessimo Emily Dickinson? È anche una voce in vetrina. Come rappresentante delle scienze c'è comunque Leonardo. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 13:33, 16 ott 2024 (CEST) :::A me andrebbe bene così nell'ottica che questa è l'edizione in lingua italiana quindi ci stanno bene rappresentanti della lingua e cultura italiana (se citiamo autori stranieri lo facciamo grazie ai traduttori italiani), poi non è vero che la Montalcini non sia notevole dal punto di vista del citabile, ha scritto dei bei testi, personalmente non sostituirei lei o una delle altre due con la Dickinson, né vedrei di buon occhio una eccezione singola ma manterrei un criterio uniforme; mi sembra anche bello che al centro ci siano due anziani. In verità volevo già sostituire la vecchia immagine ma non riesco a capire dove va fatto, pensavo in [[Template:Titolo]] ma sembra nascosta altrove. -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 13:57, 16 ott 2024 (CEST) ::::Io resto modestamente del mio parere. La nuova proposta mi pare obbiettivamente nazionalistica o forse più semplicemente provinciale e qui ci sono citazioni anche di stranieri, che non hanno neppure piccola parte. I traduttori sono traduttori e non coautori, veicolano il pensiero che viene dall'estero. Gli italiani hanno dovuto sempre cercarsi le letture nelle letterature straniere perché la loro era scarsa quanto a scienze e narrativa, nonché impopolare. Se poi, come fatalmente succede, si va alla conta e l'altra soluzione risulta quella più condivisa, allora va benissimo. M'interessa solo che il mio dissenso sia chiaro e che non mi vengano attribuite responsabilità per scelte che non abbraccio, non che gli altri la pensino come me né che si faccia ''obtorto collo'' quello che dico io. Tanto non è che il banner attuale è meglio. Ci sono voluti vent'anni per capire certe cose e magari tra altri venti se ne capiranno altre ancora. Si sa che in Italia i tempi sono lenti e mai, che io sappia, la comunità italofona ha dato un contributo innovativo ai progetti di Wikimedia, a differenza di anglofoni, francofoni e germanofoni; anzi è già tanto se non ha fatto opposizione. Nel caso ci si accontenterà di questo (tardivo) passo avanti, pur restando sempre indietro: oltre al banner dei francofoni si veda quello dei germanofoni. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 15:04, 16 ott 2024 (CEST) :::::Mi spiace che tu ti senta così in dissenso, ripensandoci una soluzione che non mi dispiacerebbe potrebbe essere mettere la Dickinson al posto di Leopardi e un qualche autore straniero (tipo Dostoevskij) al posto della Deledda. -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 09:57, 17 ott 2024 (CEST) ::::::Sono in dissenso ma non in polemica. Non farò nessun ostruzionismo. Volevo solo dare un contributo e manifestare il mio pensiero in maniera inequivocabile, il resto non mi pare molto importante, nulla lo è. La Dickinson era solo un esempio. Il fatto è che la discussione nasce da esigenze di pluralismo e che mi pare contraddittorio fare le cose a metà da questo punto di vista. Siccome ci sono due pareri favorevoli contro uno allora si può procedere; salvo che intervengano altri, ma questa è un'ipotesi di scuola. In realtà il [[wq:consenso|consenso]] è un'altra cosa, ma l'unica davvero misurabile è, come ho già detto, la conta dei voti. Saluti, [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 16:33, 17 ott 2024 (CEST) :::::::Forse la mia precedente risposta è stata scambiata per un contentino ma non lo era e mi duole che tu non abbia risposto nel merito di essa: "la Dickinson al posto di Leopardi e un qualche autore straniero (tipo Dostoevskij) al posto della Deledda" a me andrebbe bene come e più del banner di soli italiani (a dirla tutta ho pensato anche che stessero bene una statunitense e un russo ai lati opposti), quindi se vuoi l'inclusione di stranieri possiamo continuare a discuterne, mi sembra prematuro e/o non necessario parlare di conta dei voti. -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 09:37, 18 ott 2024 (CEST) ::::::::Non ho assolutamente pensato a un contentino e il Dosto poteva andare benissimo così come altri che terzi avrebbero potuto proporre. In questi giorni non ho pensato più di tanto alla faccenda e ho dormito sonni tranquillissimi, ci mancherebbe altro. Scrivendo i messaggi nei ritagli di tempo, essendo un po' sbrigativo per tendenza, e soprattutto non vedendoci in faccia né sentendoci a voce, forse il tono potrebbe essere apparso un po' come irrigidito o non so che, ma l'atteggiamento non lo era manco per niente. Quello che volevo dire, lo ripeto a scanso di equivoci, è che a me interessava solo dare un contributo alla discussione e che quel contributo fosse compreso; obbiettivo che mi pare di aver raggiunto. Se poi, nonostante questo, gli altri la pensano in modo semplicemente diverso e gradiscono un banner come quello prospettato, non c'è né può esserci nessun problema di sorta, tanto più che le personalità rappresentate sono irreprensibili e a me personalmente anche tutte e del tutto gradite. Non rinfaccerò mai niente a nessuno, perché non c'è proprio niente da rinfacciare, e se ne riparlerà eventualmente tra qualche anno se altri dovessero riproporre la questione, come di tanto in tanto avviene. Per ora mi pare che la decisione sia sufficientemente matura e presenti anche delle parziali ma positive novità. Il resto l'ho già detto ''usque ad nauseam'' a suo tempo e non voglio nuovamente "attaccare un pippone", per dirla alla romana, che annoierebbe me per primo e non è neppure necessario. Saluti, [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 13:36, 18 ott 2024 (CEST) Allora, io al momento ho sostituito il banner con quello nuovo (ho richiesta la modifica del colore perché fosse più simile a quello vecchio e ai colori degli altri elementi della pagina principale). Così è meglio di prima, perché va a sanare una situazione poco elegante. Ma nulla ci impedisce adesso di fare altri ragionamenti e "affinarlo", sostituendo alcuni profili con altri :-) --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 16:02, 19 ott 2024 (CEST) :{{ping|Superchilum}} Non vorrei sbagliarmi ma ho l'impressione che si vedesse meglio ieri verso le 15 appena avevi fatto la modifica. Adesso i colori sono diventati piuttosto opachi, [[c:File:Wikiquote-it-Testata 3.png|l'immagine]] dovrebbe avere un colorito blu (proprio per uniformità col resto della homepage) e non grigio, ieri invece il colore risaltava bene.-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 16:34, 19 ott 2024 (CEST) :(quindi ripristinerei alla prima delle tre versioni: è vero che "Wikiquote" nella testata è scritto in grigio, ma il resto della pagina è blu e il verdognolo era una buona via mezzo tra il blu e il grigio, inoltre non capisco la necessità della "white shade" aggiunta dopo)-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 16:47, 19 ott 2024 (CEST) ::Ciao a tutti, intervengo direttamente qui: la white shade l'avevo aggiunta di mia iniziativa perché mi era stato originariamente chiesto di creare un banner sostitutivo di quello fornitomi e mi ero resto conto ex post di non averla inserita, quando nell'originale c'era: ma se non serve la si può agevolmente rimuovere! Quanto ai colori, così si è incupito un po', ma può andare benissimo (e forse meglio) una tonalità più brillante (e/o più "colorata"). P.S. Mi rendo inoltre conto che così la white shade è oggettivamente sbagliata, perché dovrebbe assumere colore bianco 100%, invece ad ora è finita sotto il layer su Photoshop che gestiva il cambio di tonalità! [[Utente:Arrow303|Arrow303]] ([[Discussioni utente:Arrow303|scrivimi]]) 20:07, 19 ott 2024 (CEST) :::Ok, allora per il momento ripristino alla prima versione, che è appunto più brillante e semplice, a me sembra sembra ok così, se ci sono altri pareri fate un fischio. -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 09:32, 20 ott 2024 (CEST) ::::{{ping|Spinoziano}} scusa il ritardo, mi ero perso il ping. In realtà la versione meno "brillante" era quella che più si avvicinava come tonalità al [[:File:Wikiquote-it-Testata 2.png|banner originale]] e ai colori usati nel resto dell'home page. --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 21:57, 21 ott 2024 (CEST) :::::Sì, avevo capito che quella fosse l'intenzione, ma mi sembra che la versione più brillante ora stia decisamente meglio e per i motivi che ho spiegato mi sembra che sia la nuova tonalità che si adatta meglio al resto dell'homepage, in ogni caso così il banner non è opaco ma ben visibile, magari sentiamo se su questo ci sono altri pareri.-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 08:41, 22 ott 2024 (CEST) Un buon primo passo! Mi piace anche che sono rappresentate varie epoche. Ottimo includere Grazia Deledda in quanto unica donna Nobel alla letteratura italofona, e poi da un punto di vista pratico quella sua foto è molto riconoscibile. Idem Dante che è un'icona citazionista pressoché obbligatoria. Ancora meglio se riusciamo a portare alcune di quelle voci a uno stato da vetrina, o se troviamo altre voci candidabili alla vetrina. Di solito è più facile con autori italofoni per il semplice fatto che è più facile avere un testo canonico se non c'è l'intermediazione di una traduzione. [[Utente:Nemo_bis|Nemo]] 18:03, 28 ott 2024 (CET) == 'Wikidata item' link is moving, finally. == Hello everyone, I previously wrote on the 27th September to advise that the ''Wikidata item'' sitelink will change places in the sidebar menu, moving from the '''General''' section into the '''In Other Projects''' section. The scheduled rollout date of 04.10.2024 was delayed due to a necessary request for Mobile/MinervaNeue skin. I am happy to inform that the global rollout can now proceed and will occur later today, 22.10.2024 at 15:00 UTC-2. [[m:Talk:Wikidata_For_Wikimedia_Projects/Projects/Move_Wikidata_item_link|Please let us know]] if you notice any problems or bugs after this change. There should be no need for null-edits or purging cache for the changes to occur. Kind regards, -[[m:User:Danny Benjafield (WMDE)|Danny Benjafield (WMDE)]] 13:28, 22 ott 2024 (CEST) <!-- Messaggio inviato da User:Danny Benjafield (WMDE)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=User:Danny_Benjafield_(WMDE)/MassMessage_Test_List&oldid=27535421 --> == Modifiche == Ciao, scusatemi ho fatto una modifica alla pagina di Daniele Orsato e creato Davide Di Marco, ho sbagliato qualcosa? Grazie a tutti e scusatemi se vi ho disturbati [[Speciale:Contributi/2A02:B027:8013:9F02:C:29FF:FEA3:9B6D|2A02:B027:8013:9F02:C:29FF:FEA3:9B6D]] ([[User talk:2A02:B027:8013:9F02:C:29FF:FEA3:9B6D|msg]]) 19:19, 28 ott 2024 (CET) :Ciao e benvenuto, non disturbi. Quello che non andava è stato corretto; riguardo alla "citazione su" rimossa in Davide Di Marco ricorda, oltre al fatto che un semplice augurio non è significativo, che le "citazioni su" vanno inserite prima con fonte nella voce dell'autore (se l'autore è enciclopedico) e che la fonte va solo nella voce dell'autore. Se ti registri in [[Speciale:CreaUtenza]] è più agevole comunicare, perché il Bar dovrebbe essere utilizzato solo per questioni di interesse generale. Oppure, se vuoi rimanere anonimo, per domande puoi scrivere (senza esagerare) a un utente esperto che ti risponderà nella propria pagina di discussione. Grazie e buon lavoro.-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 11:25, 29 ott 2024 (CET) == Domanda == Salve, sul web ho trovato una poesia di [[Gianni Rodari]] di nome "Promemoria" ma qui non è riportata e volevo chiedere: Si può aggiungere su wikiquote? --[[Utente:Edmo.30|Edmo.30]] ([[Discussioni utente:Edmo.30|scrivimi]]) 18:46, 6 nov 2024 (CET) :@[[Utente:Edmo.30|Edmo.30]] Per intero tendenzialmente no, perché qui a differenza di Wikisource si riportano solo degli estratti (a meno che la poesia non sia così breve da non poterne ricavare) e perché c'è pure un problema di diritti d'autore (Rodari non è ancora nel pubblico dominio). Siccome dici anche di averla trovata sul web, bisogna valutare se la fonte sia attendibile e comunque è sempre meglio una fonte primaria. In pratica: si può inserire un estratto citando una fonte valida. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 19:01, 6 nov 2024 (CET) == Spostare una pagina == Chiedo venia, per sbaglio mi è sfuggita una minuscola nel cognome mentre stavo creando la pagina di [[Alice miller]]. Ho spostato il contenuto in [[Alice Miller]] ma noto che la pagina "errata" rimane blu, con un redirect alla pagina "corretta"; non si potrebbe cancellare definitivamente la pagina "errata" e lasciare solamente la pagina "corretta"? --[[Utente:Wiccio|Wiccio]] ([[Discussioni utente:Wiccio|scrivimi]]) 11:14, 8 nov 2024 (CET) :{{fatto}} -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 11:24, 8 nov 2024 (CET) b6v8l4hlyt3fttcsx680rpnekt1uvqd Aggressività 0 61234 1350811 1197670 2024-11-08T10:24:07Z Wiccio 43730 +1 Alice Miller 1350811 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[File:Hunding Siegmund fight.jpg|thumb|Illustrazione alla Cavalcata delle Valchirie, Illustrierte Zeitung, Leipzig, 1876]] Citazioni sull''''aggressività'''. *A rovinare l'uomo è il servilismo, il conformismo, l'ossequio, non l'aggressività che è nell'ambiente più che dentro di noi. ([[Rita Levi-Montalcini]]) *– C'è un paese, chiamato Aggressività Passiva, e io sono la sua regina.<br />– Volevo solo che lo ammettessi. ([[Grey's Anatomy (seconda stagione)|''Grey's Anatomy'', seconda stagione]]) *Faccio un'importante distinzione tra aggressività e distruttività. Diventi aggressivo quando devi difenderti, difendere la tua vita. Devi distruggere quando non ti è stato permesso di difenderti. Chi ha bisogno di distruggere non grida né protesta. Sono persone sottomesse, spesso considerate individui socialmente ben adattati. ([[Alice Miller]]) *L'aggressività, questa meschina parvenza d'audacia. ([[Henri Michaux]]) *L'odio si sostanzia certamente in un comportamento aggressivo, ma non va confuso con gli attacchi motivati da un normale istinto d'aggressione. A differenza del normale comportamento aggressivo, l'odio si distingue per la persistenza [...]. ([[Konrad Lorenz]]) *La civiltà domina dunque il pericoloso desiderio di aggressione dell'individuo, infiacchendolo, disarmandolo e facendolo sorvegliare da una istanza nel suo interno, come da una guarnigione nella città conquistata. ([[Sigmund Freud]]) *Nella maggior parte degli scritti sull'aggressività e sulla dominanza, non si dice niente sull'ira, sull'irritazione o sulle altre emozioni che possono essere alla base di tale comportamento. È molto difficile dire se nell'aggressività sia o no coinvolta l'ira. Il comportamento aggressivo negli esseri umani può essere freddamente calcolato: qualsiasi cosa lo motivi, non pare sia la stessa cosa che fa urlare e andare in collera la gente. (''[[Quando gli elefanti piangono]]'') *Nessuno di noi è completamente "buono", la malvagità, nel senso di aggressività, pensieri "cattivi", istintualità, è comunque parte della nostra personalità e non serve a molto tentare di soffocarla, meglio piuttosto integrarla con in resto e canalizzarla verso un fine utile e costruttivo. ([[Rita Ricci]]) *Non abbiamo mai trovato che lo scopo dell'aggressione sia l'eliminazione degli appartenenti alla specie. ([[Konrad Lorenz]]) *Ogni [[dolore]] è sempre il risultato di un'azione aggressiva. Se io do libero corso alla mia aggressività e la scarico su un altro, è la mia vittima che sente dolore. Se domino l'impulso aggressivo, questo si ritorce contro di me e sono io che avverto il dolore (autoaggressività). Chi ha dei dolori, dovrebbe sempre chiedersi a chi in realtà essi erano rivolti. (''[[Malattia e destino]]'') *Quando una persona è molto aggressiva si tende sempre a giustificarla, perché probabilmente il suo atteggiamento è frutto di un'esistenza meno fortunata della nostra. ([[Caparezza]], ''[[Saghe mentali]]'') *Quello che l'animale vuole è la sconfitta, non l'uccisione; lo scopo dell'aggressività è il predominio, non la distruzione. ([[Desmond Morris]]) *Se uno l'aggressività non ce l'ha di suo è inutile che se la mette addosso, perché si vede ancora meglio com'è fatto veramente. ([[Diego De Silva]]) ==Voci correlate== *[[Ira|Ira, rabbia]] *[[Odio]] *[[Violenza]] ==Altri progetti== {{interprogetto|wikt|preposizione=sull'|w_preposizione=riguardante l'}} [[Categoria:Comportamento sociale]] [[Categoria:Qualità sociali]] [[Categoria:Violenza]] eo5ll6p5ajliwmh77tf3snuspo3vxil Vangelo secondo Matteo 0 61420 1350827 1350621 2024-11-08T10:43:58Z ~2024-9620 100276 Aggiungo un altro versetto di Gesù che viene citato molto spesso 1350827 wikitext text/x-wiki {{Nuovo Testamento}} '''''Vangelo secondo Matteo''''', testo contenuto nella Bibbia cristiana e attribuito a [[Matteo apostolo ed evangelista]]. ==[[Incipit]]== Genealogia di [[Gesù|Gesù Cristo]] figlio di [[Davide]], figlio di [[Abramo]]. Abramo generò [[Isacco]], Isacco generò [[Giacobbe]], Giacobbe generò [[Giuda (patriarca)|Giuda]] e i suoi fratelli, Giuda generò [[Perez e Zerach|Fares e Zara]] da [[Tamar]], Fares generò Esròm, Esròm generò Aram, Aram generò Aminadàb, Aminadàb generò Naassòn, Naassòn generò Salmòn, Salmòn generò [[Booz]] da Racab, Booz generò [[Obed]] da [[Rut (personaggio biblico)|Rut]], Obed generò [[Iesse]], Iesse generò il re Davide. ==Citazioni== *[...] Mattan generò Giacobbe, Giacobbe generò [[San Giuseppe|Giuseppe]], lo sposo di [[Maria|Maria]], dalla quale è nato [[Gesù]] chiamato Cristo. (1, 15 – 16) *Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto. Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: "Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati". [...] Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa, la quale, senza che egli la conoscesse, partorì un figlio, che egli chiamò Gesù. (1, 18 – 25) *Gesù nacque a [[Betlemme]] di Giudea, al tempo del re [[Erode il Grande|Erode]]. Alcuni [[Magi (Bibbia)|Magi]] giunsero da oriente a Gerusalemme e domandavano: "Dov'è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo". All'udire queste parole, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. (2, 1 – 3) *Riuniti tutti i sommi sacerdoti e gli scribi del popolo, {{NDR|[[Erode il Grande|Erode]]}} s'informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Messia. Gli risposero: "A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: ''E tu, Betlemme, terra di Giuda, | non sei davvero il più piccolo capoluogo di Giuda: | da te uscirà infatti un capo | che pascerà il mio popolo, Israele.''<ref>{{Cfr}} ''[[Libro di Michea]]'': «''E tu, Betlemme di Efrata | così piccola per essere fra i capoluoghi di Giuda, | da te mi uscirà colui | che deve essere il dominatore in Israele''».</ref>" Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire con esattezza da loro il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme esortandoli: "Andate e informatevi accuratamente del bambino e, quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch'io venga ad adorarlo". Udite le parole del re, essi partirono. Ed ecco la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, essi provarono una grandissima gioia. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti poi in sogno di non tornare da Erode, per un'altra strada fecero ritorno al loro paese. (2, 1 – 12) *Essi {{NDR|i Magi}} erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a [[San Giuseppe|Giuseppe]] e gli disse: "Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta là finché non ti avvertirò, perché Erode sta cercando il bambino per ucciderlo". Giuseppe, destatosi, prese con sé il bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode [...]. Erode, accortosi che i Magi si erano presi gioco di lui, s'infuriò e mandò ad [[Strage degli innocenti|uccidere tutti i bambini]] di Betlemme e del suo territorio dai due anni in giù, corrispondenti al tempo su cui era stato informato dai Magi. Allora si adempì quel che era stato detto per mezzo del profeta [[Geremia]]: ''Un grido è stato udito in [[Rama (Beniamino)|Rama]], | un pianto e un lamento grande; | [[Rachele]] piange i suoi figli | e non vuole essere consolata, perché non sono più.''<ref>Cfr. ''[[Libro di Geremia]]'': «''Così dice il Signore: "Una voce si ode da Rama, | lamento e pianto amaro: | Rachele piange i suoi figli, | rifiuta d'essere consolata perché non sono più"''».</ref> (2, 13 – 18) *{{NDR|[[San Giuseppe|Giuseppe]]}} prese con sé il bambino e sua madre, ed entrò nel paese d'Israele. Avendo però saputo che era re della Giudea [[Erode Archelao|Archelào]] al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nelle regioni della Galilea e, appena giunto, andò ad abitare in una città chiamata [[Nazareth|Nazaret]], perché si adempisse ciò che era stato detto dai profeti: "Sarà chiamato Nazareno". (2, 21 – 23) *In quei giorni comparve [[Giovanni Battista|Giovanni il Battista]] a predicare nel deserto della Giudea, dicendo: "[[Conversione|Convertitevi]], perché il [[regno dei cieli]] è vicino!". Egli è colui che fu annunziato dal profeta [[Isaia]] quando disse: ''Voce di uno che grida nel deserto: | Preparate la via del Signore, | raddrizzate i suoi sentieri!''<ref>Cfr. ''[[Libro di Isaia]]'': «''Una voce grida: | "Nel deserto preparate | la via al Signore, | appianate nella steppa | la strada per il nostro Dio"''».</ref> Giovanni portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano locuste e miele selvatico. Allora accorrevano a lui da Gerusalemme, da tutta la Giudea e dalla zona adiacente il [[Giordano (fiume)|Giordano]]; e, confessando i loro peccati, si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano. (3, 1 – 6) *Vedendo però molti [[farisei]] e [[sadducei]] venire al suo battesimo, {{NDR|[[Giovanni Battista|Giovanni]]}} disse loro: "Razza di vipere! Chi vi ha suggerito di sottrarvi all'ira imminente? Fate dunque frutti degni di conversione, e non crediate di poter dire fra voi: Abbiamo [[Abramo]] per padre. Vi dico che Dio può far sorgere figli di Abramo da queste pietre. Già la scure è posta alla radice degli alberi: ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco. Io vi battezzo con acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più potente di me e io non son degno neanche di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito santo e fuoco. Egli ha in mano il ventilabro, pulirà la sua aia e raccoglierà il suo grano nel granaio, ma brucerà la pula con un fuoco inestinguibile". (3, 7 – 12) *In quel tempo Gesù dalla Galilea andò al Giordano da Giovanni per [[Battesimo di Gesù|farsi battezzare]] da lui. Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: "Io ho bisogno di essere battezzato da te e tu vieni da me?". Ma Gesù gli disse: "Lascia fare per ora, poiché conviene che così adempiamo ogni giustizia". Allora Giovanni acconsentì. Appena battezzato, Gesù uscì dall'acqua: ed ecco, si aprirono i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui. Ed ecco una voce dal cielo che disse: "Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto". (3, 13 – 17) *Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto per esser tentato dal [[Satana|diavolo]]. E dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, ebbe fame. Il tentatore allora gli si accostò e gli disse: "Se sei Figlio di Dio, di' che questi sassi diventino pane". Ma egli rispose: "Sta scritto: ''Non di solo pane vivrà l'uomo, | ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio''<ref>Cfr. ''[[Deuteronomio]]'': «Egli dunque ti ha umiliato, ti ha fatto provare la fame, poi ti ha nutrito di manna, che tu non conoscevi e che i tuoi padri non avevano mai conosciuto, per farti capire che l'uomo non vive soltanto di pane, ma che l'uomo vive di quanto esce dalla bocca del Signore».</ref>". Allora il diavolo lo condusse con sé nella città santa, lo depose sul pinnacolo del tempio e gli disse: "Se sei Figlio di Dio, gettati giù, poiché sta scritto: ''Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo, | ed essi ti sorreggeranno con le loro mani, | perché non abbia a urtare contro un sasso il tuo piede''<ref>Cfr. ''[[Salmi]]'': «''Egli darà ordine ai suoi [[angelo|angeli]] | di custodirti in tutti i tuoi passi. | Sulle loro mani ti porteranno | perché non inciampi nella pietra il tuo piede''».</ref>". Gesù gli rispose: "Sta scritto anche: ''Non tentare il Signore Dio tuo''<ref>Cfr. ''[[Deuteronomio]]'': «Non tenterete il Signore vostro Dio come lo tentaste a [[Massa (Bibbia)|Massa]]».</ref>". Di nuovo il diavolo lo condusse con sé sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo con la loro gloria e gli disse: "Tutte queste cose io ti darò, se, prostrandoti, mi adorerai". Ma Gesù gli rispose: "Vattene, satana! Sta scritto: ''Adora il Signore Dio tuo | e a lui solo rendi culto''<ref>Cfr. ''[[Deuteronomio]]'': «Temerai il Signore Dio tuo, lo servirai e giurerai per il suo nome. Non seguirete altri dèi».</ref>". Allora il diavolo lo lasciò ed ecco angeli gli si accostarono e lo servivano. (4, 1 – 11) *[...] Gesù si ritirò nella Galilea e, lasciata Nazaret, venne ad abitare a [[Cafarnao]], presso il mare, nel territorio di [[Zabulon (tribù)|Zàbulon]] e di [[Neftali (tribù)|Nèftali]], perché si adempisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia: ''Il paese di Zàbulon e il paese di Nèftali, | sulla via del mare, al di là del Giordano, | Galilea delle genti;<ref>Cfr. ''[[Libro di Isaia]]'': «In passato {{NDR|Dio}} umiliò la terra di Zàbulon e la terra di Nèftali, ma in futuro renderà gloriosa la via del mare, oltre il Giordano e la curva di Goim».</ref> | il popolo immerso nelle tenebre | ha visto una grande luce; | su quelli che dimoravano in terra e ombra di morte | una luce si è levata.''<ref>Cfr. ''[[Libro di Isaia]]'': «''Il popolo che camminava nelle tenebre | vide una grande luce; | su coloro che abitavano in terra tenebrosa | una luce rifulse''».</ref> (4, 12 – 16) *Mentre camminava lungo il [[Lago di Tiberiade|mare di Galilea]] vide due fratelli, [[Pietro apostolo|Simone]], chiamato Pietro, e [[Andrea apostolo|Andrea]] suo fratello, che gettavano la rete in mare, poiché erano pescatori. E disse loro: "Seguitemi, vi farò [[Pesca (attività)|pescatori]] di uomini". Ed essi subito, lasciate le reti, lo seguirono. Andando oltre, vide altri due fratelli, [[Giacomo il Maggiore|Giacomo di Zebedèo]] e [[Giovanni apostolo ed evangelista|Giovanni]] suo fratello, che nella barca insieme con Zebedèo, loro padre, riassettavano le reti; e li chiamò. Ed essi subito, lasciata la barca e il padre, lo seguirono. (4, 18 – 22) *Quando Gesù fu sceso dal monte, molta folla lo seguiva. Ed ecco venire un lebbroso e prostrarsi a lui dicendo: "Signore, se vuoi, tu puoi sanarmi". E Gesù stese la mano e lo toccò dicendo: "Lo voglio, sii sanato". E subito [[Guarigione del lebbroso|la sua lebbra scomparve]]. Poi Gesù gli disse: "Guardati dal dirlo a qualcuno, ma va' a mostrarti al sacerdote e presenta l'offerta prescritta da [[Mosè]], e ciò serva come testimonianza per loro". (8, 1 – 4) *Le [[volpe|volpi]] hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo. (Gesù: 8, 20) *Essendo poi salito su una barca, i suoi discepoli lo seguirono. Ed ecco scatenarsi nel mare una tempesta così violenta che la barca era ricoperta dalle onde; ed egli dormiva. Allora, accostatisi a lui, lo svegliarono dicendo: "Salvaci, Signore, siamo perduti!". Ed egli disse loro: "Perché avete paura, uomini di poca fede?" Quindi levatosi, sgridò i venti e il mare e [[Tempesta sedata|si fece una grande bonaccia]]. I presenti furono presi da stupore e dicevano: "Chi è mai costui al quale i venti e il mare obbediscono?". (8, 23 – 27) *Andando via di là, Gesù vide un uomo, seduto al banco delle imposte, chiamato [[Matteo apostolo ed evangelista|Matteo]], e gli disse: "Seguimi". Ed egli si alzò e lo seguì. (9, 9) *Nessuno mette un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio, perché il rattoppo squarcia il vestito e si fa uno strappo peggiore. Né si mette [[vino]] nuovo in otri vecchi, altrimenti si rompono gli otri e il vino si versa e gli otri van perduti. Ma si versa vino nuovo in otri nuovi, e così l'uno e gli altri si conservano. ([[Gesù]]: 9, 16 – 17) *Mentre diceva loro queste cose, giunse [[Giairo|uno dei capi]] che gli si prostrò innanzi e gli disse: "Mia figlia è morta proprio ora; ma vieni, imponi la tua mano sopra di lei ed essa vivrà". Alzatosi, Gesù lo seguiva con i suoi discepoli. Ed ecco una donna, che soffriva d'emorragia da dodici anni, gli si accostò alle spalle e toccò il lembo del suo mantello. Pensava infatti: "Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò guarita". Gesù, voltatosi, la vide e disse: "Coraggio, figliola, la tua fede ti ha guarita". E in quell'istante [[Guarigione dell'emorroissa|la donna guarì]]. Arrivato poi Gesù nella casa del capo e veduti i flautisti e la gente in agitazione, disse: "Ritiratevi, perché la fanciulla non è morta, ma dorme". Quelli si misero a deriderlo. Ma dopo che fu cacciata via la gente egli entrò, le prese la mano e [[Risurrezione della figlia di Giairo|la fanciulla si alzò]]. E se ne sparse la fama in tutta quella regione. (9, 18 – 26) *Mentre Gesù si allontanava di là, due ciechi lo seguivano urlando: "Figlio di Davide, abbi pietà di noi". Entrato in casa, i ciechi gli si accostarono, e Gesù disse loro: "Credete voi che io possa fare questo?". Gli risposero: "Sì, o Signore!". Allora toccò loro gli occhi e disse: "Sia fatto a voi secondo la vostra fede". E [[Guarigione dei due ciechi|si aprirono loro gli occhi]]. Quindi Gesù li ammonì dicendo: "Badate che nessuno lo sappia!". Ma essi, appena usciti, ne sparsero la fama in tutta quella regione. (9, 27 – 31) [[File:JesusCuresamute.gif|thumb|''Cristo esorcizza un muto'' ([[Gustave Doré]], 1865)]] *Usciti costoro, gli presentarono un muto indemoniato. Scacciato il demonio, quel muto [[Guarigione del muto indemoniato|cominciò a parlare]] e la folla presa da stupore diceva: "Non si è mai vista una cosa simile in Israele!". Ma i farisei dicevano: "Egli scaccia i demòni per opera del principe dei demòni". (9, 32 – 34) *Ecco: io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque [[prudenza|prudenti]] come i [[Serpenti nella Bibbia|serpenti]] e [[semplicità|semplici]] come le [[colomba|colombe]]. (Gesù: 10, 16) *Un discepolo non è da più del maestro, né un servo da più del suo padrone; è sufficiente per il discepolo essere come il suo maestro e per il servo come il suo padrone. Se hanno chiamato [[Beelzebub|Beelzebùl]] il padrone di casa, quanto più i suoi familiari! (Gesù: 10, 24 – 25) *Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; non sono venuto a portare pace, ma una spada. Sono venuto infatti a separare ''il figlio dal padre, la figlia dalla madre, | la nuora dalla suocera: | e i nemici dell'uomo saranno quelli della sua casa.''<ref>Cfr. ''[[Libro di Michea]]'': «''Il figlio insulta suo padre, | la figlia si rivolta contro la madre, | la nuora contro la suocera | e i nemici dell'uomo | sono quelli di casa sua.''».</ref> Chi ama il padre o la madre più di me non è degno di me; chi ama il figlio o la figlia più di me non è degno di me; chi non prende la sua [[Croce cristiana|croce]] e non mi segue, non è degno di me. (Gesù: 10, 34 – 38) *[[Giovanni Battista|Giovanni]] intanto, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, mandò a dirgli per mezzo dei suoi discepoli: "Sei tu colui che deve venire o dobbiamo attenderne un altro?". Gesù rispose: "Andate e riferite a Giovanni ciò che voi udite e vedete: I ciechi ricuperano la vista, gli storpi camminano, i lebbrosi sono guariti, i sordi riacquistano l'udito, i morti risuscitano, ai poveri è predicata la buona novella, e beato colui che non si scandalizza di me". (11, 2 – 6) *Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Che cosa dunque siete andati a vedere? Un uomo avvolto in morbide vesti? Coloro che portano morbide vesti stanno nei palazzi dei re! E allora, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, vi dico, anche più di un profeta. Egli è colui, del quale sta scritto: ''Ecco, io mando davanti a te il mio messaggero | che preparerà la tua via davanti a te.''<ref>Cfr. ''[[Libro di Malachia]]'': «Ecco, io manderò un mio messaggero a preparare la via davanti a me».</ref> In verità vi dico: tra i nati di donna non è sorto uno più grande di Giovanni il Battista; tuttavia il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui. Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli soffre violenza e i violenti se ne impadroniscono. La Legge e tutti i Profeti infatti hanno profetato fino a Giovanni. E se lo volete accettare, egli è quell'[[Elia]] che deve venire. (Gesù: 11, 7 – 14) *È venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e hanno detto: Ha un demonio. È venuto il Figlio dell'uomo, che mangia e beve, e dicono: Ecco un mangione e un beone, amico dei pubblicani e dei peccatori. Ma alla sapienza è stata resa giustizia dalle sue opere. (Gesù: 11, 18 – 19) *Allora si mise a rimproverare le città nelle quali aveva compiuto il maggior numero di miracoli, perché non si erano convertite: "Guai a te, [[Corazin]]! Guai a te, [[Betsaida|Betsàida]]. Perché, se a [[Tiro (città antica)|Tiro]] e a [[Sidone|Sidone]] fossero stati compiuti i miracoli che sono stati fatti in mezzo a voi, già da tempo avrebbero fatto penitenza, ravvolte nel cilicio e nella cenere. Ebbene io ve lo dico: Tiro e Sidone nel giorno del giudizio avranno una sorte meno dura della vostra. E tu, [[Cafarnao]], ''sarai forse innalzata fino al cielo? | Fino agli inferi precipiterai!''<ref>Cfr. ''[[Libro di Isaia]]'': «''Eppure tu pensavi: | Salirò in cielo, | sulle stelle di Dio | innalzerò il trono, | dimorerò sul monte dell'assemblea, | nelle parti più remote del settentrione. | Salirò sulle regioni superiori delle nubi, | mi farò uguale all'Altissimo. | E invece sei stato precipitato negli inferi, | nelle profondità dell'abisso!''».</ref> Perché, se in [[Sodoma|Sòdoma]] fossero avvenuti i miracoli compiuti in te, oggi ancora essa esisterebbe! Ebbene io vi dico: Nel giorno del giudizio avrà una sorte meno dura della tua!". (11, 20 – 24) *Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te. Tutto mi è stato dato dal Padre mio; nessuno conosce il [[Dio Figlio|Figlio]] se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare. (Gesù: 11, 25 – 27) *Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio [[giogo]] sopra di voi e imparate da me, che sono [[Mitezza|mite]] e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero. (Gesù: 11, 28 – 30) *In quel tempo Gesù passò tra le messi in giorno di [[Shabbat|sabato]], e i suoi discepoli ebbero fame e cominciarono a cogliere spighe e le mangiavano. Ciò vedendo, i farisei gli dissero: "Ecco, i tuoi discepoli stanno facendo quello che non è lecito fare in giorno di sabato". Ed egli rispose: "Non avete letto quello che fece [[Davide]] quando ebbe fame insieme ai suoi compagni? Come entrò nella casa di Dio e mangiarono i pani dell'offerta, che non era lecito mangiare né a lui né ai suoi compagni, ma solo ai sacerdoti?".<ref>Cfr. ''[[Libri di Samuele]]'': «Rispose [[Davide]] al sacerdote [[Achimelech]]: "[...] se hai a disposizione cinque pani, dammeli, o altra cosa che si possa trovare". Il sacerdote rispose a Davide: "Non ho sottomano pani comuni, ho solo pani sacri: se i tuoi giovani si sono almeno astenuti dalle donne, potete mangiarne"».</ref> (12, 1 – 4) *Allontanatosi di là, andò nella loro sinagoga. Ed ecco, c'era un uomo che aveva una mano inaridita, ed essi chiesero a Gesù: "È permesso curare di sabato?". Dicevano ciò per accusarlo. Ed egli disse loro: "Chi tra voi, avendo una pecora, se questa gli cade di sabato in una fossa, non l'afferra e la tira fuori? Ora, quanto è più prezioso un uomo di una pecora! Perciò è permesso fare del bene anche di sabato". E rivolto all'uomo, gli disse: "Stendi la mano". Egli la stese, e quella [[Guarigione dell'uomo con la mano paralizzata|ritornò sana]] come l'altra. I farisei però, usciti, tennero consiglio contro di lui per toglierlo di mezzo. (12, 9 – 14) *In quel tempo gli fu portato un indemoniato, cieco e muto, ed egli [[Esorcismo dell'uomo cieco e muto|lo guarì]], sicché il muto parlava e vedeva. E tutta la folla era sbalordita e diceva: "Non è forse costui il figlio di Davide?". Ma i farisei, udendo questo, presero a dire: "Costui scaccia i demòni in nome di [[Beelzebub|Beelzebùl]], principe dei demòni". Ma egli, conosciuto il loro pensiero, disse loro: "Ogni regno [[discordia|discorde]] cade in rovina e nessuna città o famiglia discorde può reggersi. Ora, se [[satana]] scaccia satana, egli è discorde con se stesso; come potrà dunque reggersi il suo regno? E se io scaccio i demòni in nome di Beelzebùl, i vostri figli in nome di chi li scacciano? Per questo loro stessi saranno i vostri giudici. Ma se io scaccio i demòni per virtù dello Spirito di Dio, è certo giunto fra voi il regno di Dio. Come potrebbe uno penetrare nella casa dell'uomo forte e rapirgli le sue cose, se prima non lo lega? Allora soltanto gli potrà saccheggiare la casa". (12, 22 – 29) *Chi non è con me è contro di me; e chi non raccoglie con me, disperde. (Gesù: 12, 30) *Ma io vi dico che di ogni [[parola]] infondata gli uomini renderanno conto nel [[Giudizio universale|giorno del giudizio]]; poiché in base alle tue parole sarai giustificato e in base alle tue parole sarai condannato. (Gesù: 12, 36 – 37) *Il [[regno dei cieli]] si può paragonare a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma mentre tutti dormivano venne il suo nemico, seminò [[zizzania]] in mezzo al grano e se ne andò. Quando poi la messe fiorì e fece frutto, ecco apparve anche la zizzania. Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: Padrone, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene dunque la zizzania? Ed egli rispose loro: Un nemico ha fatto questo. E i servi gli dissero: Vuoi dunque che andiamo a raccoglierla? No, rispose, perché non succeda che, cogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l'una e l'altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Cogliete prima la zizzania e legatela in fastelli per bruciarla; il grano invece riponetelo nel mio granaio. (Gesù: 13, 24 – 30) *Tutte queste cose Gesù disse alla folla in [[Parabole di Gesù|parabole]] e non parlava ad essa se non in parabole, perché si adempisse ciò che era stato detto dal profeta: ''Aprirò la mia bocca in parabole, | proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo''.<ref>Cfr. ''[[Salmi]]'': «''Aprirò la mia bocca in parabole, | rievocherò gli arcani dei tempi antichi''».</ref> (13, 34 – 35) *Il [[regno dei cieli]] è simile a un [[tesoro]] nascosto in un campo; un uomo lo trova e lo nasconde di nuovo, poi va, pieno di gioia, e vende tutti i suoi averi e compra quel campo. Il regno dei cieli è simile a un mercante che va in cerca di [[perla|perle]] preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra. (Gesù: 13, 44 – 46) *Il regno dei cieli è simile anche a una [[rete da pesca|rete]] gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva e poi, sedutisi, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. Così sarà alla [[fine del mondo]]. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. (Gesù: 13, 47 – 50) *"Avete capito tutte queste cose?". Gli risposero: "Sì". Ed egli disse loro: "Per questo ogni [[scriba]] divenuto discepolo del regno dei cieli è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche".<ref>Secondo ''[[La Bibbia di Gerusalemme]]'' «questo elogio dello "scriba cristiano" riassume l'ideale dell'evangelista [[Matteo apostolo ed evangelista|Mt]] e sembrerebbe la sua firma posta con discrezione». </ref> (13, 51 – 52) *Terminate queste parabole, Gesù partì di là e venuto nella sua patria insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: "Da dove mai viene a costui questa sapienza e questi miracoli? Non è egli forse il figlio del carpentiere? Sua madre non si chiama [[Maria]] e i suoi [[Fratelli di Gesù|fratelli]] [[Giacomo il Giusto|Giacomo]], Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle non sono tutte fra noi? Da dove gli vengono dunque tutte queste cose?". E si scandalizzavano per causa sua. Ma Gesù disse loro: "[[Nemo propheta in patria|Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria]] e in casa sua". (13, 53 – 57) *In quel tempo il tetrarca [[Erode Antipa|Erode]] ebbe notizia della fama di Gesù. Egli disse ai suoi cortigiani: "Costui è Giovanni il Battista risuscitato dai morti; per ciò la potenza dei miracoli opera in lui". (14, 1 – 2) *Erode aveva arrestato Giovanni e lo aveva fatto incatenare e gettare in prigione per causa di [[Erodiade|Erodìade]], moglie di Filippo suo fratello. Giovanni infatti gli diceva: "Non ti è lecito tenerla!". Benché Erode volesse farlo morire, temeva il popolo perché lo considerava un profeta. (14, 3 – 5) *Venuto il compleanno di Erode, la figlia di Erodìade danzò in pubblico e piacque tanto a Erode che egli le promise con giuramento di darle tutto quello che avesse domandato. Ed essa, istigata dalla madre, disse: "Dammi qui, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista". Il re ne fu contristato, ma a causa del giuramento e dei commensali ordinò che le fosse data e mandò a decapitare Giovanni nel carcere. La sua testa venne portata su un vassoio e fu data alla fanciulla, ed ella la portò a sua madre. (14, 6 – 11) *Sul far della sera, gli si accostarono i discepoli e gli dissero: "Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congeda la folla perché vada nei villaggi a comprarsi da mangiare". Ma Gesù rispose: "Non occorre che vadano; date loro voi stessi da mangiare". Gli risposero: "Non abbiamo che cinque pani e due pesci!". Ed egli disse: "Portatemeli qua". E dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull'erba, prese i cinque pani e i due pesci e, alzati gli occhi al cielo, pronunziò la benedizione, spezzò i pani e [[Moltiplicazione dei pani e dei pesci|li diede]] ai discepoli e i discepoli li distribuirono alla folla. Tutti mangiarono e furono saziati; e portarono via dodici ceste piene di pezzi avanzati. Quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini. (14, 15 – 21) *Subito dopo ordinò ai discepoli di salire sulla barca e di precederlo sull'altra sponda, mentre egli avrebbe congedato la folla. Congedata la folla, salì sul monte, solo, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava ancora solo lassù. La barca intanto distava già qualche miglio da terra ed era agitata dalle onde, a causa del vento contrario. Verso la fine della notte egli venne verso di loro [[Camminata sull'acqua|camminando sul mare]]. I discepoli, a vederlo camminare sul mare, furono turbati e dissero: "È un fantasma" e si misero a gridare dalla paura. Ma subito Gesù parlò loro: "Coraggio, sono io, non abbiate paura". Pietro gli disse: "Signore, se sei tu, comanda che io venga da te sulle acque". Ed egli disse: "Vieni!". Pietro, scendendo dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. Ma per la violenza del vento, s'impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: "Signore, salvami!". E subito Gesù stese la mano, lo afferrò e gli disse: "Uomo di poca fede, perché hai dubitato?". Appena saliti sulla barca, il vento cessò. Quelli che erano sulla barca gli si prostrarono davanti, esclamando: "Tu sei veramente il Figlio di Dio!". (14, 22 – 33) *Compiuta la traversata, approdarono a [[Genesaret|Genèsaret]]. E la gente del luogo, riconosciuto Gesù, diffuse la notizia in tutta la regione; gli portarono tutti i malati, e lo pregavano di poter toccare almeno l'orlo del suo mantello. E quanti lo toccavano guarivano. (14, 34 – 36) *Allora i discepoli gli si accostarono per dirgli: "Sai che i [[farisei]] si sono scandalizzati nel sentire queste parole?". Ed egli rispose: "Ogni pianta che non è stata piantata dal mio Padre celeste sarà sradicata. Lasciateli! Sono [[Cecità|ciechi]] e guide di ciechi. E quando un cieco guida un altro cieco, tutti e due cadranno in un fosso!". (15, 12 – 14) *Allora Gesù chiamò a sé i discepoli e disse: "Sento compassione di questa folla: ormai da tre giorni mi vengono dietro e non hanno da mangiare. Non voglio rimandarli digiuni, perché non svengano lungo la strada". E i discepoli gli dissero: "Dove potremo noi trovare in un deserto tanti pani da sfamare una folla così grande?". Ma Gesù domandò: "Quanti pani avete?". Risposero: "Sette, e pochi pesciolini". Dopo aver ordinato alla folla di sedersi per terra, Gesù prese i sette pani e i pesci, rese grazie, li spezzò, [[Moltiplicazione dei pani e dei pesci|li dava]] ai discepoli, e i discepoli li distribuivano alla folla. Tutti mangiarono e furono saziati. Dei pezzi avanzati portarono via sette sporte piene. Quelli che avevano mangiato erano quattromila uomini, senza contare le donne e i bambini. (15, 32 – 38) *Nel passare però all'altra riva, i discepoli avevano dimenticato di prendere il pane. Gesù disse loro: "Fate bene attenzione e guardatevi dal lievito dei farisei e dei sadducei". Ma essi parlavano tra loro e dicevano: "Non abbiamo preso il pane!". Accortosene, Gesù chiese: "Perché, uomini di poca fede, andate dicendo che non avete il pane? Non capite ancora e non ricordate i cinque pani per i cinquemila e quante ceste avete portato via? E neppure i sette pani per i quattromila e quante sporte avete raccolto? Come mai non capite ancora che non alludevo al pane quando vi ho detto: Guardatevi dal lievito dei farisei e dei sadducei?". (16, 5 – 11) *Disse loro: "Voi chi dite che io sia?". Rispose [[Pietro apostolo|Simon Pietro]]: "Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente". E Gesù: "Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli. E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia [[Chiesa (comunità)|chiesa]] e le porte degli [[Inferno|inferi]] non prevarranno contro di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli". (16, 15 – 19) *Da allora Gesù cominciò a dire apertamente ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei sommi sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risuscitare il terzo giorno. Ma Pietro lo trasse in disparte e cominciò a protestare dicendo: "Dio te ne scampi, Signore; questo non ti accadrà mai". Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: "Lungi da me, satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!". (16, 21 – 23) *Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua [[croce cristiana|croce]] e mi segua. Perché chi vorrà salvare la propria [[vita]], la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà. Qual vantaggio infatti avrà l'uomo se guadagnerà il mondo intero, e poi perderà la propria [[anima]]? O che cosa l'uomo potrà dare in cambio della propria anima? (Gesù: 16, 24 – 26) *[...] Gesù prese con sé Pietro, [[Giacomo il Maggiore|Giacomo]] e [[Giovanni apostolo ed evangelista|Giovanni]] suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu [[Trasfigurazione di Gesù|trasfigurato]] davanti a loro; il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro [[Mosè]] ed [[Elia]], che conversavano con lui. Pietro prese allora la parola e disse a Gesù: "Signore, è bello per noi restare qui; se vuoi, farò qui tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia". Egli stava ancora parlando quando una nuvola luminosa li avvolse con la sua ombra. Ed ecco una voce che diceva: "Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Ascoltatelo". All'udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò e, toccatili, disse: "Alzatevi e non temete". Sollevando gli occhi non videro più nessuno, se non Gesù solo. E mentre discendevano dal monte, Gesù ordinò loro: "Non parlate a nessuno di questa visione, finché il Figlio dell'uomo non sia risorto dai morti". (17, 1 – 9) *In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: "Chi dunque è il più grande nel regno dei cieli?". Allora Gesù chiamò a sé un [[bambino]], lo pose in mezzo a loro e disse: "In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque diventerà piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me. Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare". (18, 1 – 6) *Guai al mondo per gli [[scandalo|scandali]]! È inevitabile che avvengano scandali, ma guai all'uomo per colpa del quale avviene lo scandalo! Se la tua mano o il tuo piede ti è occasione di scandalo, taglialo e gettalo via da te; è meglio per te entrare nella vita monco o zoppo, che avere due mani o due piedi ed essere gettato nel fuoco eterno. E se il tuo occhio ti è occasione di scandalo, cavalo e gettalo via da te; è meglio per te entrare nella vita con un occhio solo, che avere due occhi ed essere gettato nella [[Geenna]] del fuoco. (Gesù: 18, 7 – 9) *Guardatevi dal disprezzare uno solo di questi piccoli, perché vi dico che i loro [[Angelo custode|angeli]] nel cielo vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli. (Gesù: 18, 10) *Allora Pietro gli si avvicinò e gli disse: "Signore, quante volte dovrò [[perdono|perdonare]] al mio fratello, se pecca contro di me? Fino a sette volte?". E Gesù gli rispose: "Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette". (18, 21 – 22) *Allora gli furono portati dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli li sgridavano. Gesù però disse loro: "Lasciate che i bambini vengano a me, perché di questi è il regno dei cieli". (Gesù: 19, 13 – 14) *Ed ecco un tale gli si avvicinò e gli disse: "Maestro, che cosa devo fare di buono per ottenere la vita eterna?". Egli rispose: "Perché mi interroghi su ciò che è buono? Uno solo è buono. Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti". Ed egli chiese: "Quali?". Gesù rispose: "Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, onora il padre e la madre, ama il prossimo tuo come te stesso<ref>Cfr. ''[[Levitico]]'': «Amerai il tuo prossimo come te stesso».</ref>". Il giovane gli disse: "Ho sempre osservato tutte queste cose; che mi manca ancora?". Gli disse Gesù: "Se vuoi essere perfetto, va', vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi". Udito questo, il giovane se ne andò triste; poiché aveva molte [[Ricchezza|ricchezze]]. Gesù allora disse ai suoi discepoli: "In verità vi dico: difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli. Ve lo ripeto: è più facile che un [[cammello]] passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno dei cieli". (19, 16 – 24) *Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi i primi. (Gesù: 19, 30) *Allora gli si avvicinò la [[Salome (discepola di Gesù)|madre dei figli di Zebedèo]] con i suoi figli, e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: "Che cosa vuoi?". Gli rispose: "Di' che questi miei figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno". Rispose Gesù: "Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?". Gli dicono: "Lo possiamo". Ed egli soggiunse: "Il mio calice lo berrete; però non sta a me concedere che vi sediate alla mia destra o alla mia sinistra, ma è per coloro per i quali è stato preparato dal Padre mio". (20, 20 – 23) *Quando furono vicini a Gerusalemme e giunsero presso Bètfage, verso il monte degli Ulivi, Gesù mandò due dei suoi discepoli dicendo loro: "Andate nel villaggio che vi sta di fronte: subito troverete un'[[asino|asina]] legata e con essa un puledro. Scioglieteli e conduceteli a me. Se qualcuno poi vi dirà qualche cosa, risponderete: Il Signore ne ha bisogno, ma li rimanderà subito". Ora questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato annunziato dal profeta: ''Dite alla figlia di Sion: | Ecco, il tuo re [[Ingresso a Gerusalemme|viene a te]] | mite, seduto su un'asina, | con un puledro figlio di bestia da soma.''<ref>Cfr. ''[[Libro di Zaccaria]]'': «''Esulta grandemente, figlia di Sion, | giubila, figlia di Gerusalemme! | Ecco, a te viene il tuo re. | Egli è giusto e vittorioso, | umile, cavalca un asino, | un puledro figlio d'asina''».</ref> (21, 1 – 5) *I discepoli andarono e fecero quello che aveva ordinato loro Gesù: condussero l'asina e il puledro, misero su di essi i mantelli ed egli vi si pose a sedere. La folla numerosissima stese i suoi mantelli sulla strada mentre altri tagliavano rami dagli alberi e li stendevano sulla via. La folla che andava innanzi e quella che veniva dietro, gridava: ''Osanna'' al figlio di Davide! ''Benedetto colui che viene nel nome del Signore!''<ref>Cfr. ''[[Salmi]]'': «''Dona, Signore, la tua salvezza, | dona, Signore, la vittoria! | Benedetto colui che viene nel nome del Signore''».</ref> ''Osanna'' nel più alto dei cieli! Entrato Gesù in Gerusalemme, tutta la città fu in agitazione e la gente si chiedeva: "Chi è costui?". E la folla rispondeva: "Questi è il profeta Gesù, da Nazaret di Galilea". (21, 6 – 11) *[[Purificazione del Tempio|Gesù entrò poi nel tempio]] e scacciò tutti quelli che vi trovò a comprare e a vendere; rovesciò i tavoli dei cambiavalute e le sedie dei venditori di colombe e disse loro: "La Scrittura dice: ''La mia casa sarà chiamata casa di preghiera''<ref>Cfr. ''[[Libro di Isaia]]'': «''La mia casa si chiamerà | casa di preghiera per tutti i popoli''».</ref> ma voi ne fate ''una spelonca di ladr''i<ref>Cfr. ''[[Libro di Geremia]]'': «Forse è una spelonca di ladri ai vostri occhi questo tempio che prende il nome da me?».</ref>". Gli si avvicinarono ciechi e storpi nel tempio ed egli li guarì. Ma i sommi sacerdoti e gli scribi, vedendo le meraviglie che faceva e i fanciulli che acclamavano nel tempio: "Osanna al figlio di Davide", si sdegnarono e gli dissero: "Non senti quello che dicono?". Gesù rispose loro: "Sì, non avete mai letto: ''Dalla bocca dei bambini e dei lattanti | ti sei procurata una lode''<ref>Cfr. ''[[Salmi]]'': «''Dalla bocca dei bambini e dei lattanti | tu hai stabilito la lode a motivo dei tuoi nemici, | per far tacere il nemico e il vendicatore''»</ref>?". (21, 12 – 16) *Vedendo un [[fico]] sulla strada, gli si avvicinò, ma non vi trovò altro che foglie, e gli disse: "Non nasca mai più frutto da te". E subito quel fico si seccò. Vedendo ciò i discepoli rimasero stupiti e dissero: "Come mai il fico si è seccato immediatamente?". Rispose Gesù: "In verità vi dico: Se avrete fede e non dubiterete, non solo potrete fare ciò che è accaduto a questo fico, ma anche se direte a questo monte: Levati di lì e gettati nel mare, ciò avverrà. E tutto quello che chiederete con fede nella preghiera, lo otterrete". (21, 19 – 22) *In verità vi dico: I [[Pubblicano|pubblicani]] e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. È venuto a voi [[Giovanni Battista|Giovanni]] nella via della giustizia e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, pur avendo visto queste cose, non vi siete nemmeno pentiti per credergli. (Gesù: 21, 31 – 32) *Non avete mai letto nelle Scritture: ''La pietra che i costruttori hanno scartata | è diventata testata d'angolo; | dal Signore è stato fatto questo | ed è mirabile agli occhi nostri''?<ref>Cfr. ''[[Salmi]]'': «''La pietra scartata dai costruttori | è divenuta testata d'angolo; | ecco l'opera del Signore: | una meraviglia ai nostri occhi''».</ref> (Gesù: 21, 42) *Il regno dei cieli è simile a un re che fece un banchetto di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non vollero venire. Di nuovo mandò altri servi a dire: Ecco ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e i miei animali ingrassati sono già macellati e tutto è pronto; venite alle nozze. Ma costoro non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. Allora il re si indignò e, mandate le sue truppe, uccise quegli assassini e diede alle fiamme la loro città. Poi disse ai suoi servi: Il banchetto nuziale è pronto, ma gli invitati non ne erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze. (Gesù: 22, 2 – 9) *Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti. (Gesù: 22, 14) *Guai a voi, scribi e [[farisei]] ipocriti, che chiudete il regno dei cieli davanti agli uomini; perché così voi non vi entrate, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrarci. (Gesù: 23, 13) *Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima della menta, dell'anèto e del cumìno, e trasgredite le prescrizioni più gravi della legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà. Queste cose bisognava praticare, senza omettere quelle. Guide cieche, che filtrate il moscerino e ingoiate il cammello! Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pulite l'esterno del bicchiere e del piatto mentre all'interno sono pieni di rapina e d'intemperanza. Fariseo cieco, pulisci prima l'interno del bicchiere, perché anche l'esterno diventi netto! (Gesù: 23, 23 – 26) *Allora i farisei, ritiratisi, tennero consiglio per vedere di coglierlo in fallo nei suoi discorsi. Mandarono dunque a lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: "[...] È lecito o no pagare il tributo a Cesare?". Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: "Ipocriti, perché mi tentate? Mostratemi la moneta del tributo". Ed essi gli presentarono un denaro. Egli domandò loro: "Di chi è questa immagine e l'iscrizione?". Gli risposero: "Di Cesare". Allora disse loro: "Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio". (22, 15 – 21) *In quello stesso giorno vennero a lui dei [[sadducei]], i quali affermano che non c'è [[risurrezione]], e lo interrogarono: "Maestro, Mosè ha detto: Se qualcuno muore senza figli, il fratello ne sposerà la vedova e così susciterà una discendenza al suo fratello. Ora, c'erano tra noi sette fratelli; il primo appena sposato morì e, non avendo discendenza, lasciò la moglie a suo fratello. Così anche il secondo, e il terzo, fino al settimo. Alla fine, dopo tutti, morì anche la donna. Alla risurrezione, di quale dei sette essa sarà moglie? Poiché tutti l'hanno avuta". E Gesù rispose loro: "Voi vi ingannate, non conoscendo né le Scritture né la potenza di Dio. Alla risurrezione infatti non si prende né moglie né marito, ma si è come angeli nel cielo. Quanto poi alla risurrezione dei morti, non avete letto quello che vi è stato detto da Dio: Io sono il Dio di Abramo e il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe? Ora, non è Dio dei morti, ma dei vivi". (22, 23 – 32) *Allora i farisei, udito che egli aveva chiuso la bocca ai sadducei, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della legge, lo interrogò per metterlo alla prova: "Maestro, qual è il più grande comandamento della legge?". Gli rispose: "Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. E il secondo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti". (22, 34 – 40) *Trovandosi i farisei riuniti insieme, Gesù chiese loro: "Che ne pensate del Messia? Di chi è figlio?". Gli risposero: "Di [[Davide]]". Ed egli a loro: "Come mai allora Davide, sotto ispirazione, lo chiama Signore, dicendo: ''Ha detto il Signore al mio Signore: Siedi alla mia destra, | finché io non abbia posto i tuoi nemici sotto i tuoi piedi''<ref>Cfr. ''[[Salmi]]'': «''Oracolo del Signore al mio Signore: | "Siedi alla mia destra, | finché io ponga i tuoi nemici | a sgabello dei tuoi piedi"''».</ref>? Se dunque Davide lo chiama Signore, come può essere suo figlio?". (22, 41 – 45) *Ma voi non fatevi chiamare "[[Rabbino|rabbì]]", perché uno solo è il vostro maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate nessuno "[[padre]]" sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello del cielo. E non fatevi chiamare "maestri", perché uno solo è il vostro Maestro, il Cristo. Il più [[grandezza|grande]] tra voi sia vostro servo; chi invece si innalzerà sarà abbassato e chi si abbasserà sarà innalzato. (Gesù: 23, 8 – 10) *Guardate che nessuno vi inganni; molti verranno nel mio nome, dicendo: Io sono il Cristo, e trarranno molti in inganno. Sentirete poi parlare di guerre e di rumori di guerre. Guardate di non allarmarvi; è necessario che tutto questo avvenga, ma non è ancora la fine. Si solleverà popolo contro popolo e regno contro regno; vi saranno carestie e terremoti in vari luoghi; ma tutto questo è solo l'inizio dei dolori. Allora vi consegneranno ai supplizi e vi uccideranno, e sarete odiati da tutti i popoli a causa del mio nome. [...] Sorgeranno molti falsi profeti e inganneranno molti; per il dilagare dell'iniquità, l'amore di molti si raffredderà. Ma chi persevererà sino alla fine, sarà salvato. [...] E se quei giorni non fossero abbreviati, nessun vivente si salverebbe; ma a causa degli eletti quei giorni saranno abbreviati. Allora se qualcuno vi dirà: Ecco, il Cristo è qui, o: È là, non ci credete. Sorgeranno infatti falsi cristi e falsi profeti e faranno grandi portenti e miracoli, così da indurre in errore, se possibile, anche gli eletti. (Gesù: 24, 4 – 24) *Dal [[fico]] poi imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l'estate è vicina. (Gesù: 24, 32) *Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. (Gesù: 24, 35) *Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Questo considerate: se il padrone di casa sapesse in quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi state pronti, perché nell'ora che non immaginate, il Figlio dell'uomo verrà. (Gesù: 24, 42 – 44) *Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l'ora. (Gesù: 25, 13) *Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi. Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito? E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti? Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me. (Gesù: 25, 34 – 40) *Mentre Gesù si trovava a Betània, in casa di Simone il lebbroso, gli si avvicinò una donna<ref>[[Maria di Betania]], come precisato in ''[[Vangelo secondo Giovanni|Gv]]'' 12, 1 – 8; l'episodio di ''[[Vangelo secondo Luca|Lc]]'' 7, 36 – 50 è differente.</ref> con un vaso di alabastro di olio profumato molto prezioso, e glielo versò sul capo mentre stava a mensa. I discepoli vedendo ciò si sdegnarono e dissero: "Perché questo spreco? Lo si poteva vendere a caro prezzo per darlo ai poveri!". Ma Gesù, accortosene, disse loro: "Perché infastidite questa donna? Essa ha compiuto un'azione buona verso di me. I poveri infatti li avete sempre con voi, me, invece, non sempre mi avete. Versando questo olio sul mio corpo, lo ha fatto in vista della mia sepoltura. In verità vi dico: dovunque sarà predicato questo vangelo, nel mondo intero, sarà detto anche ciò che essa ha fatto, in ricordo di lei". (26, 6 – 13) *Allora uno dei Dodici, chiamato [[Giuda Iscariota]], andò dai sommi sacerdoti e disse: "Quanto mi volete dare perché io ve lo consegni?". E quelli gli fissarono trenta monete d'argento. (26, 14 – 15) *Giuda, il traditore, disse: "Rabbì, sono forse io?". Gli rispose {{NDR|Gesù}}: "Tu l'hai detto". (26, 25) *Allora Gesù disse loro: "Voi tutti vi scandalizzerete per causa mia in questa notte. Sta scritto infatti: ''Percuoterò il pastore | e saranno disperse le pecore del gregge'',<ref>Cfr. ''[[Libro di Zaccaria]]'': «''Percuoti il pastore e sia disperso il gregge''».</ref> ma dopo la mia risurrezione, vi precederò in Galilea". E [[Pietro apostolo|Pietro]] gli disse: "Anche se tutti si scandalizzassero di te, io non mi scandalizzerò mai". Gli disse Gesù: "In verità ti dico: questa notte stessa, prima che il gallo canti, mi rinnegherai tre volte". E Pietro gli rispose: "Anche se dovessi morire con te, non ti rinnegherò". (26, 31 – 35) *E avanzatosi un poco, si prostrò con la faccia a terra e pregava dicendo: "Padre mio, se è possibile, passi da me questo calice! Però non come voglio io, ma come vuoi tu!". [...] E di nuovo, allontanatosi, pregava dicendo: "Padre mio, se questo calice non può passare da me senza che io lo beva, sia fatta la tua volontà". (26, 39 – 42) *Il traditore {{NDR|Giuda Iscariota}} aveva dato loro questo segnale dicendo: "Quello che bacerò, è lui; arrestatelo!". E subito si avvicinò a Gesù e disse: "Salve, Rabbì!". E lo baciò. (26, 48 – 49) *Rimetti la [[spada]] nel fodero, perché tutti quelli che mettono mano alla spada periranno di spada. (Gesù: 26, 52) *Or quelli che avevano arrestato Gesù, lo condussero dal sommo sacerdote [[Caifa]], presso il quale già si erano riuniti gli scribi e gli anziani. [...] Alzatosi il sommo sacerdote gli disse: "Non rispondi nulla? Che cosa testimoniano costoro contro di te?". Ma Gesù taceva. Allora il sommo sacerdote gli disse: "Ti scongiuro, per il Dio vivente, perché ci dica se tu sei il Cristo, il Figlio di Dio". "Tu l'hai detto, gli rispose Gesù [...]". Allora il sommo sacerdote si stracciò le vesti dicendo: "Ha bestemmiato! Perché abbiamo ancora bisogno di testimoni? Ecco, ora avete udito la bestemmia; che ve ne pare?". (26, 57 – 66) *Allora Giuda, il traditore, vedendo che Gesù era stato condannato, si pentì e riportò le trenta monete d'argento ai sommi sacerdoti e agli anziani dicendo: "Ho peccato, perché ho tradito sangue innocente". Ma quelli dissero: "Che ci riguarda? Veditela tu!". (27, 3 – 4) *Il governatore era solito, per ciascuna festa di Pasqua, rilasciare al popolo un prigioniero, a loro scelta. Avevano in quel tempo un prigioniero famoso, detto [[Barabba]]. Mentre quindi si trovavano riuniti, [[Ponzio Pilato|Pilato]] disse loro: "Chi volete che vi rilasci: Barabba o Gesù chiamato il Cristo?". Sapeva bene infatti che glielo avevano consegnato per invidia. Mentre egli sedeva in tribunale, sua moglie {{NDR|[[Claudia Procula|Claudia]]}} gli mandò a dire: "Non avere a che fare con quel giusto; perché oggi fui molto turbata in sogno, per causa sua". Ma i sommi sacerdoti e gli anziani persuasero la folla a richiedere Barabba e a far morire Gesù. Allora il governatore domandò: "Chi dei due volete che vi rilasci?". Quelli risposero: "Barabba!". Disse loro Pilato: "Che farò dunque di Gesù chiamato il Cristo?". Tutti gli risposero: "Sia crocifisso!". Ed egli aggiunse: "Ma che male ha fatto?". Essi allora urlarono: "Sia crocifisso!". Pilato, visto che non otteneva nulla, anzi che il tumulto cresceva sempre più, presa dell'acqua, si lavò le mani davanti alla folla: "Non sono responsabile, disse, di questo sangue; vedetevela voi!". E tutto il popolo rispose: "Il suo sangue ricada sopra di noi e sopra i nostri figli". Allora rilasciò loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò ai soldati perché fosse crocifisso. (27, 15 – 26) *Dopo averlo quindi crocifisso, si spartirono le sue vesti tirandole a sorte.<ref>Cfr. ''[[Salmi]]'': «''Hanno forato le mie mani e i miei piedi, | posso contare tutte le mie ossa. | Essi mi guardano, mi osservano: | si dividono le mie vesti, | sul mio vestito gettano la sorte''».</ref> (27, 35) *Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: "Elì, Elì, lemà sabactàni?", che significa: "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?". Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: "Costui chiama [[Elia]]". E subito uno di loro corse a prendere una spugna e, imbevutala di aceto, la fissò su una canna e così gli dava da bere. Gli altri dicevano: "Lascia, vediamo se viene Elia a salvarlo!". (27, 46 – 49) *Ed ecco il velo del tempio si squarciò in due da cima a fondo, la terra si scosse, le rocce si spezzarono, i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi morti risuscitarono. E uscendo dai sepolcri, dopo la sua risurrezione, entrarono nella città santa e apparvero a molti. (27, 51 – 53) *C'erano anche là molte donne che stavano a osservare da lontano; esse avevano seguito Gesù dalla Galilea per servirlo. Tra costoro [[Maria Maddalena|Maria di Màgdala]], [[Maria di Cleofa|Maria]] madre di [[Giacomo il Minore|Giacomo]] e di Giuseppe, e la [[Salome (discepola di Gesù)|madre dei figli di Zebedèo]]. (27, 55 – 56) *Venuta la sera giunse un uomo ricco di Arimatèa, chiamato [[Giuseppe di Arimatea|Giuseppe]], il quale era diventato anche lui discepolo di Gesù. Egli andò da Pilato e gli chiese il corpo di Gesù. Allora Pilato ordinò che gli fosse consegnato. Giuseppe, preso il corpo di Gesù, lo avvolse in un candido lenzuolo e lo depose nella sua tomba nuova, che si era fatta scavare nella roccia; rotolata poi una gran pietra sulla porta del sepolcro, se ne andò. Erano lì, davanti al sepolcro, [[Maria Maddalena|Maria di Màgdala]] e l'[[Maria di Cleofa|altra Maria]]. (27, 57 – 61) *Passato il sabato, all'alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l'altra Maria andarono a visitare il sepolcro. Ed ecco che vi fu un gran terremoto: un angelo del Signore, sceso dal cielo, si accostò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa. Il suo aspetto era come la folgore e il suo vestito bianco come la neve. Per lo spavento che ebbero di lui le guardie tremarono tramortite. Ma l'angelo disse alle donne: "Non abbiate paura, voi! So che cercate Gesù il crocifisso. Non è qui. È [[Risurrezione di Gesù|risorto]], come aveva detto; venite a vedere il luogo dove era deposto. Presto, andate a dire ai suoi discepoli: È risuscitato dai morti, e ora vi precede in Galilea; là lo vedrete. Ecco, io ve l'ho detto". Abbandonato in fretta il sepolcro, con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l'annunzio ai suoi discepoli. Ed ecco Gesù venne loro incontro dicendo: "Salute a voi". Ed esse, avvicinatesi, gli presero i piedi e lo adorarono. Allora Gesù disse loro: "Non temete; andate ad annunziare ai miei fratelli che vadano in Galilea e là mi vedranno". (28, 1 – 10) ==[[Explicit]]== Gli undici discepoli, intanto, andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro fissato. Quando lo videro, gli si prostrarono innanzi; alcuni però dubitavano. E Gesù, avvicinatosi, disse loro: "Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra. Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, [[Battesimo|battezzandole]] nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla [[fine del mondo]]". == Citazioni sul Vangelo secondo Matteo == *Che cosa fanno invece certi commentatori faciloni? Poiché nel vangelo di Matteo si vedono una volta nutriti quattromila con sette pani, e un'altra cinquemila con cinque pani, quest'ultima scena viene giudicata una semplice ripetizione della prima e si accusa l'autore negligente di avere sbagliato nel copiare! Non dubito che per certi libri scritti nel nostro tempo, questo possa effettivamente accadere; ma i [[Vangelo|Vangeli]] non sono stati certo scritti in quel modo. Se in essi si trova ripetuta due volte una narrazione, ciò ha un suo profondo significato. ([[Rudolf Steiner]]) ==Note== <references /> ==Bibliografia== *''[http://www.vatican.va/archive/ITA0001/_INDEX.HTM La sacra Bibbia]'', edizione CEI, 1974. *''La Bibbia di Gerusalemme'', Edizioni Dehoniane, Bologna, 1999. ISBN 88-10-80526-7 (fonte utilizzata per le note, per i rimandi e i corsivi; la traduzione è la stessa dell'edizione CEI 1974) ==Voci correlate== *''[[Il Vangelo secondo Matteo]]'' – film ==Altri progetti== {{interprogetto|preposizione=sul|etichetta=''Vangelo secondo Matteo''}} [[Categoria:Nuovo Testamento]] 5w27t3u7l82rjlyozt4502mtz4voxc5 Giovanni Lajolo 0 67537 1350731 450582 2024-11-07T19:25:13Z MartaBucci 100266 1350731 wikitext text/x-wiki {{da cancellare}} [[Immagine:Lajolo Zarvanytsya2009.jpg|thumb|right|Giovanni Lajolo]] '''Giovanni Lajolo''' (1935 – vivente), presbitero, teologo, diplomatico e cardinale italiano. ==''Maria''== *La [[verità]] non è mai isolata, né da altre verità, né dalla nostra vita. *Maria non più di un comune roveto: ma ardente di un fuoco senza fine. *Se un [[pensiero]] non è espresso in parole non può essere del tutto chiaro. *Una percezione di significato è luce che cambia interiormente. {{NDR|Giovanni Lajolo, ''Maria. Silenzi e parole'', LEV, 2011.}} == Altri progetti== {{interprogetto|w}} {{DEFAULTSORT:Lajolo, Giovanni}} [[Categoria:Presbiteri italiani]] [[Categoria:Cardinali italiani]] [[Categoria:Teologi italiani]] [[Categoria:Diplomatici italiani]] 0vg46rsxtde6hzn6n2v0mo7qkuhwywt Atleta 0 69015 1350759 1347848 2024-11-08T03:07:27Z Danyele 19198 +1 / fix di stile 1350759 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[File:Donato Barcaglia - L'Athlete.jpg|thumb|''L'Athlete'' (D. Barcaglia)]] Citazioni sull{{'}}'''atleta'''. *Agli atleti si impone di mostrarsi sempre forti. Ma non sono macchine: anche loro sono persone normali, con i loro problemi. E anche loro hanno il diritto a essere deboli. ([[Beatrice Scalvedi]]) *Gli atleti sono come bambini: non sanno niente della vita. Sanno solo allenarsi e gareggiare. E incontrano solo altri atleti. ([[Emil Zátopek]]) *L'aspetto mentale è quello che fa la differenza tra un'atleta di alto livello e un'atleta. ([[Rita Guarino]]) *L'atleta ha bisogno del poeta, diceva [[Pindaro]]: il poeta era necessario al campione perché l'impresa fosse celebrata con versi monumentali. ([[André Scala]]) *Il difficile di essere atleti professioni è riuscire ogni giorno ad alzarsi e a voler venire ad allenarsi per otto o nove ore al giorno, per tutti i giorni dell'anno. Questa è la sfida con me stessa: trovare la motivazione giusta, non arrendersi, avere un obiettivo fisso. Sempre. ([[Milena Baldassarri]]) *La resistenza è una parte di ciò che rende grande un atleta. ([[Bill Russell]]) *La vita d'atleta è qualcosa di decisamente fuori dagli schemi: vogliamo raggiungere traguardi più alti, vincere di più, essere più performanti, migliorarci costantemente e lavoriamo sempre e solo in una direzione: l'eccellenza. Ma a volte dimentichiamo cosa questo comporta. Io per anni ho scordato di essere una persona: [...] Non mi accontentavo mai, la vittoria di oggi mi serviva solo da trampolino di lancio per scaraventarmi nella gara di domani ed ero affamata, sempre. Davo la priorità alle emozioni legate al mio essere atleta e non notavo che quelle legate alla persona si stavano spegnendo. Spingevo, sopportavo, stringevo i denti, combattevo e andavo avanti risoluta perché le sensazioni che provavo in pista, l'adrenalina nelle vene, la grinta animale che usciva in quei momenti e rendeva tutto facile bastava a farmi andare bene tutto. ([[Lara Gut]]) *Le ragazze non portano la maschera dell'atleta, sono vere, esprimono ogni giorno la loro gioia e lo dimostrano in campo. ([[Andrea Di Giandomenico]]) *Lo sport è un equilibrio instabile, nel quale non appena hai capito di cosa sei davvero capace, il tempo ti chiede indietro una vita non tua. Quella dell'atleta è un'esistenza in prestito. ([[Massimo Colaci]]) *Molta gente ritiene che io sia fin troppo fiducioso nei miei mezzi ma io credo di aver ragione quando sostengo di aver avuto le potenzialità di far bene in questo torneo. Non arrendersi mai è una qualità importante per ogni atleta. ([[Jo-Wilfried Tsonga]]) *Negli atleti, lo stato di salute portato all'estremo è pericoloso; perché esso non può rimanere così, né restare a lungo stazionario, né migliorare, non resta che un cambiamento in peggio. ([[Ippocrate]]) *Noi atleti [...] stressiamo al massimo il fisico per ottenere la prestazione migliore da concentrare in pochi minuti e abbiamo capito presto che quella performance vincente, si può fare una volta sola. Poi bisogna mettere in conto di pagarne lo scotto e prepararsi a ripartire. ([[Valentina Rodini]]) *Non v'è atleta che possa vincere se non è appoggiato dalla fede dei suoi amici. (''[[Teodora (film 1954)|Teodora]]'') *Ogni atleta sogna una seconda possibilità. (''[[Le riserve]]'') *Per me nessun atleta è realizzato fino in fondo, finché non smette. ([[Simone Barlaam]]) *Quello che trasmette un atleta non è la bellezza estetica, ma quella del gesto e dei valori sportivi. ([[Milena Bertolini]]) *Sappiamo che vita fa un atleta? Inizia molto giovane, in un'età in cui per fare agonismo rinuncia a un'adeguata formazione scolastica. Poi si fa male a un piede e perde tutto. O quando finisce la carriera agonistica si deve inventare un futuro che non ha potuto prepararsi prima. ([[Antonella Bellutti]]) *Sono nato per fare qualcosa di speciale. Non ho paura degli avversari ma solo di non poter essere un atleta perfetto. ([[Carl Lewis]]) *Un atleta ha un solo modo per realizzare pienamente la propria libertà: lottare liberamente per vincere. ([[Pier Paolo Pasolini]]) *Un atleta non può correre con i soldi nelle tasche. Deve correre con la speranza nel cuore e i sogni nella testa. ([[Emil Zátopek]]) ==Voci correlate== *[[Campione]] *[[Sport]] *[[Squadra (sport)|Squadra]] ==Altri progetti== {{interprogetto|etichetta=atleta|w|w_preposizione=riguardante l'|wikt=atleta|commons=Category:Athletes}} [[Categoria:Professioni dello sport]] lhr2dauq6z7sazd8swuxalsr938265m Farmaco 0 77534 1350826 917204 2024-11-08T10:39:39Z Wiccio 43730 +1 Alice Miller 1350826 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[File:Ritalin-SR-20mg-full.jpg|thumb|Farmaci]] Citazioni sul '''farmaco'''. *Abbiamo bisogno non solo di buoni farmaci ma anche di un buon ambiente psicologico, che ci consenta di ritrovare un equilibrio interno che la biochimica da sola non può compensare.<br />Un medico mi ha detto una frase che mi è rimasta impressa [...]. Mi ha detto: «Vede, c'è gente che viene da noi e avrebbe bisogno non di tre pillole al giorno, ma di tre abbracci al giorno.» ([[Piero Angela]]) *Credo fermamente che se tutti i medicinali, come sono utilizzati adesso, potessero essere risucchiati in fondo al mare, sarebbe tanto meglio per il genere umano e tanto peggio per i pesci. ([[Oliver Wendell Holmes]]) *Il 99,9% dei farmaci sono veleni e completamente inutili. Ma devo confessare che vi sono delle rarissime volte in cui io prescrivo dei farmaci e mai secondo le dosi e la durata abituali. ([[Albert Mosséri]]) *Il desiderio di prendere medicine è forse la grande caratteristica che differenzia l'[[uomo]] dagli altri animali. ([[William Osler]]) *Si definiscono farmaco o medicinale una sostanza o un composto in grado di influenzare i processi fisiologici o patologici di un organismo e che si impiegano per la prevenzione o cura di una specifica malattia. ([[Silvio Garattini]]) *Sono troppo individualista per cedere la mia personalità a un farmaco. ([[Marcello Marchesi]]) *Spesso si rimane sorpresi nel constatare che il mal di testa scompare, anche senza farmaci. Quando avrete sperimentato questa scomparsa spontanea dei sintomi due o tre volte, nessuno potrà convincervi che il mal di testa va assolutamente combattuto con l'aspirina. In effetti, i “farmaci” impediscono di comprendere sé stessi. Tuttavia, questa comprensione può essere di vitale importanza per la propria salute. ([[Alice Miller]]) *Venticinque anni in cui ho prescritto farmaci e 33 anni in cui non ne ho prescritti mi hanno fatto arrivare alla conclusione che i farmaci sono inutili e nella maggior parte dei casi dannosi, e questo è per tutti coloro che vogliono conoscere la verità. ([[John Henry Tilden]]) ==Voci correlate== *[[Antibiotico]] *[[Compressa]] *[[Malattia]] *[[Medicina]] *[[Medico]] *[[Rimedio]] ==Altri progetti== {{Interprogetto|commons=Category:Pharmacologic agents|w|wikt=farmaco|preposizione=sul|etichetta=farmaco}} [[Categoria:Farmaci| ]] 5koifzx72vduqxg60upy3evtpy8zwtj Discussioni utente:Benison 3 97827 1350724 638771 2024-11-07T18:51:35Z DreamRimmer 96611 DreamRimmer ha spostato la pagina [[Discussioni utente:The Herald]] a [[Discussioni utente:Benison]]: Pagina spostata automaticamente durante la rinomina dell'utente "[[Special:CentralAuth/The Herald|The Herald]]" a "[[Special:CentralAuth/Benison|Benison]]" 638771 wikitext text/x-wiki {{Benvenuto2|firma=[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 17:35, 15 apr 2014 (CEST)}} minka9jeocxkeki5mfhd3jq0w0splai Wikiquote:Pagina delle prove 4 102717 1350779 1348142 2024-11-08T08:10:34Z ~2024-10000 100271 1350779 wikitext text/x-wiki {{Sandbox}} <!-- POTETE MODIFICARE LIBERAMENTE QUESTA PAGINA --> <!-- VI PREGHIAMO PERÒ DI NON CANCELLARE QUESTE RIGHE --> a ej1qk6f6kidmdzqox4x3i6ttio6s4h8 1350790 1350779 2024-11-08T08:56:47Z Spinoziano 2297 Annullata la modifica di [[Special:Contributions/~2024-10000|~2024-10000]] ([[User talk:~2024-10000|discussione]]), riportata alla versione precedente di [[User:Tanbiruzzaman|Tanbiruzzaman]] 1348142 wikitext text/x-wiki {{Sandbox}} <!-- POTETE MODIFICARE LIBERAMENTE QUESTA PAGINA --> <!-- VI PREGHIAMO PERÒ DI NON CANCELLARE QUESTE RIGHE --> f884xnbevrtfkghufw6srgoxdb8v0x2 Utente:Mariomassone 2 110782 1350717 1350645 2024-11-07T18:27:07Z Mariomassone 17056 /* Citazioni */ 1350717 wikitext text/x-wiki ==[[Aleksej Naval'nyj]]== ==''Patriot''== ===Incipit=== In realtà, morire non è stato doloroso. Se non fossi stato sul punto di esalare il mio ultimo respiro, non mi sarei mai sdraiato sul pavimento accanto alla toilette dell'aereo. Come potete immaginare, non era esattamente pulito. ===Citazioni=== *La possibilità di candidarmi alle elezioni mi era preclusa da molto tempo. Lo Stato non riconosceva il partito politico che guidavo e ne aveva appena rifiutata la registrazione per la nona volta in otto anni. Per qualche strana ragione, succedeva sempre che non riuscissimo a «compilare correttamente i moduli» e, nelle rarissime occasioni in cui un nostro candidato entrava nelle liste elettorali, spuntavano i pretesti più fantasiosi per negargli l'eleggibilità. (p. 5) *In un paese autoritario, dove per oltre due decenni il regime si era dato la priorità di inculcare nell'elettorato l'idea che le persone sono impotenti e non possono cambiare le cose, convincere la gente a uscire di casa e andare a votare non è mai stato un compito facile. Era pur vero, però, che i redditi erano calati per sette anni di fila, quindi se anche solo un terzo dei cittadini stufi del regime si fosse convinto ad andare ai seggi, nessun candidato di Putin avrebbe avuto una chance. A questo punto, come indurre gli elettori a votare? Con la persuasione? Offrendo in cambio qualcosa? Noi scegliemmo di farli arrabbiare. Di farli arrabbiare sul serio. (p. 6) *Considerando la realtà della Russia, scartammo fin dall'inizio l'idea di un approccio giornalistico prudente, fatto degli infiniti giri di parole – presunto, possibile, cosiddetto – tanto amati dai consulenti legali. Chiamavamo le cose col loro nome: ladro, corruzione. Se qualcuno aveva una proprietà sontuosa, non ci limitavamo a menzionarne l'esistenza, ma effettuavamo riprese con i droni e la mostravamo al pubblico in tutta la sua magnificenza. Dopodiché ne scoprivamo il valore e lo raffrontavamo con il modesto reddito che il burocrate suo proprietario dichiarava. (p. 6) *Quello che facevamo era intrattenere e al contempo scatenare indignazione con immagini della vita condotta dagli «umili patrioti che governano la nostra terra», spiegando come funzionano i meccanismi della corruzione e incitando a intraprendere azioni pratiche per causare il massimo danno al sistema di Putin. Il materiale non mancava mai. (p. 7) *In genere parlo volentieri con la gente, ma non in aereo: troppo rumore di sottofondo e non gradisco molto avere qualcuno che, a venti centimetri da me per farsi sentire, urla: «Lei indaga sulla corruzione in Russia, giusto? Be', senta cosa mi è capitato».<br>La Russia è fondata sulla corruzione e a tutti è capitato qualcosa. (p. 12) *Provate a toccarvi il polso con un dito della mano opposta. Sentite qualcosa perché il vostro corpo rilascia acetilcolina e un segnale nervoso informa il vostro cervello di questa azione, che vedete con gli occhi e identificate con il senso del tatto. Adesso fate la stessa cosa con gli occhi chiusi: non vedete il dito, ma siete perfettamente in grado di stabilire quando toccate il polso e quando non lo fate. Questo perché, dopo che l'acetilcolina trasmette un segnale tra le cellule nervose, il vostro corpo secerne colineterasi, un enzima che arresta il segnale a lavoro terminato. Per farlo, «distruggere» l'acetilcolina «usata» e, con essa, ogni traccia del segnale inviato al cervello. In assenza di questo meccanismo, il cervello riceverebbe di continuo il messaggio del dito che tocca il polso, ripetuto milioni di volte. Sarebbe simile al cosiddetto DDoS, un Distributed Denial of Service (ovvero un attacco distribuito di negazione del servizio), ai danni di un sito web: clicca una volta e il sito si apre, clicca un milione di volte al secondo e il sito va in crash.<br>In caso di DDoS, puoi ricaricare il server o installarne uno più potente. Con gli esseri umani, però, non è così semplice. Bombardato da miliardi di falsi segnali, il cervello si disorienta, non è in grado di elaborare quanto succede e alla fine va in blocco. Dopo un po' di tempo, la persona smette di respirare, visto che anche questa è una funzione controllata dal cervello.<br>È così che agiscono le sostanze nervine. (pp. 14-15) *Quando la gente mi chiede com'è morire a causa di un'[[Armi chimiche|arma chimica]], faccio due associazioni mentali: i Dissennatori di ''Harry Potter'' e i Nazgûl del ''Signore degli Anelli''. Il bacio di un Dissennatore non fa male: la vittima sente solo la vita che la lascia. L'arma principale di un Nazgûl è la spaventosa capacità di farti perdere la volontà e la forza. Lì in quel corridoio, un Dissennatore mi bacia mentre un Nazgûl si mette al mio fianco. (pp. 15-16) *Se immaginate che uscire dal [[coma]] sia una faccenda più o meno istantanea, come vorrebbero farci credere i film, mi tocca deludervi. Sarei fin troppo lieto di affermare che un attimo prima stavo morendo a bordo di un aereo e un'attimo dopo ho aperto gli occhi scoprendo che mi trovavo all'ospedale e davanti a me c'era la mia amata moglie, o perlomeno una squadra di medici che mi scrutavano ansiosi. Non è andata così. Tornare alla vita normale ha comportato diverse settimane di visioni molto sgradevoli e persistenti. L'intero processo è assomigliato a un viaggio interminabile e altamente realistico all'inferno. Anzi, non mi sorprenderebbe se l'idea dei suoi gironi fosse venuta proprio a persone che sono state in coma e hanno visto ciò che ho visto io. C'è stata una sequenza ininterrotta di allucinazioni, in mezzo alle quali di tanto in tanto intravedevo un barlume di realtà. Con il passare del tempo, la realtà aumentava e le allucinazioni diminuivano. (p. 17) *Un giorno, quando ormai avevo una migliore connessione con la realtà e stavo addirittura cominciando pian piano a ricordare qualche parola d'inglese, chiesi all'infermiere un bicchier d'acqua. Lei disse che me l'avrebbe data solo se avessi scritto quella parola, e mi porse una penna. Ricordavo come si dice «acqua» in inglese, ma proprio non sapevo come scriverlo, per quanto mi sforzassi. Cominciai ad arrabbiarmi e chiesi di nuovo, con stizza, di darmi l'acqua. «Prova un'ultima volta a scriverlo» mi disse l'infermiera con fermezza. Io feci qualche scarabocchio sul foglio, andai su tutte le furie e in un attacco di collera scrissi la parola che di colpo mi era emersa dall'inconscio: ''fuck''. Con un sottile senso di vendetta, ma soprattutto orgoglio, porsi il foglio all'infermiera. Lei mi guardò con commiserazione. Avevo scritto ''fkuc''. (p. 20) *Yulia e Leonid provarono più volte a raccontarmi quello che mi era capitato. Per un po' ebbero sarso successo. Sembrava che stessero bussando a una porta chiusa dietro cui si celava il mio cervello, che però non rispondeva. Mi dissero dell'avvelenamento; di come mi ero sentito male sull'aereo; dell'ospedale di Omsk, pieno di agenti dell'FSB; di come per un sacco di tempo il regime non avesse accettato di trasferirmi; del viaggio in Germania... ma io mi limitavo a fissarli con lo sguardo vitreo. Mi raccontarono profusamente e nei dettagli che Putin aveva cercato di assassinarmi mentre ero in visita in Siberia; che laboratori indipendenti avevano confermato che ero stato avvelenato e, per giunta, con lo stesso agente chimico che i servizi segreti russi avevano usato per avvelenare [[Avvelenamento di Sergej e Julija Skripal'|Sergei Skripal' e sua figlia a Salisbury]]. Poi, quando per l'ennesima volta pronunciarono la parola «''[[novičok]]''», di colpo li guardai dritto negli occhi e dissi: «Ma che cazzo? È una tale idiozia!». (pp. 21-22) *{{NDR|Sul [[disastro di Černobyl']]}} Per strada i soldati erano inguainati da capo a piedi in insolite tute bianche. Indossavano maschere antigas che li facevano assomigliare a una qualche strana specie animale. Io vengo da una famiglia di militari, e ovviamente a casa avevamo delle maschere antigas, ma la loro unica funzione era essere indossate dai figli degli amici dei miei che venivano a trovarci: si mettevano a correre per l'appartamento, fingendo di essere elefanti e strillando di gioia. Il gioco poteva durare due o tre minuti al massimo, perché sotto le maschere antigas si moriva di caldo. I soldati in strada non stavano giocando e non si divertivano affatto. Fermavano le automobili e le lasciavano procedere solo dopo aver esaminato le loro ruote con una speciale asta metallica: un comportamento piuttosto bizzarro. (p. 29) *Quando per l'ennesima volta mi sentivo chiedere se fossi ucraino o russo, mi sforzavo di non dare una risposta netta. Era come se mi avessero chiesto a chi volevo più bene, a mio padre o a mia madre, e per quella domanda non esisteva una risposta valida. (p. 31) *{{NDR|Sul [[disastro di Černobyl']]}} Per il resto del mondo fu un enorme disastro nucleare. Per l'Unione Sovietica, uno dei fattori scatenanti del crollo di un paese già colpito dalla crisi economica del suo «socialismo pienamente sviluppato». Per il ramo ucraino della nostra famiglia fu un'immane tragedia che spazzò via la vita di un tempo. Per me rappresentò il primo evento, la prima lezione di vita, che ebbe un impatto formativo sul mio modo di vedere le cose. Le radiazioni potevano essere lontane, ma l'ipocrisia e le bugie inondarono la nazione intera. (p. 32) *La risposta standard, e in tutto e per tutto demenziale, delle autorità sovietiche – e in seguito russe – a qualsiasi crisi è decidere che è nell'interesse della popolazione ascoltare un flusso incessante di bugie. Altrimenti, dice il ragionamento, le persone senza dubbio scapperanno di casa e si metteranno a scorrazzare in uno stato di anarchia totale, appiccando il fuoco ai palazzi e ammazzandosi a vicenda.<br>La verità è che non è mai successo niente del genere. Nella maggior parte delle emergenze, la gente è preparata a comportarsi in modo razionale e disciplinato, soprattutto se la situazione viene spiegata e viene illustrato cosa occorre fare. Eppure, come ho potuto constatare più volte in circostanze meno drammatiche, la prima reazione ufficiale è invariabilmente quella di mentire. I funzionari non traggono alcun beneficio pratico dal farlo, è semplicemente una regola: in una situazione di imbarazzo, menti. Sminuisci i danni, nega sempre e comunque, bleffa. Più tardi si potrà sistemare ogni cosa, ma adesso, nel momento dell'emergenza, i funzionari non hanno altra alternativa che mentire, perché la popolazione considerata idiota non è pronta per la verità. (p. 33) *Ero solo un bambino, ma la domanda che più mi tormentava era perché le autorità stessero mentendo quando tutti attorno a me sapevano la verità. Quanto era patetico quel tentativo di ingannarci? Se devi mentire, dovresti almeno aspettarti di trarne qualche beneficio. Dici di essere malato e non sei costretto ad andare a scuola. Perlomeno ha un senso. Ma loro dove volevano andare a parare? [...] Se il disastro di Černobyl' non fosse mai avvenuto, probabilmente avrei sentito parlare meno di politica. Senza dubbio non mi avrebbe toccato così da vicino, e le mie opinioni politiche sarebbero state un po' diverse. Ma le cose andarono come andarono, e molti anni dopo, quando ero un uomo adulto, mentre guardavo in tivù l'appena nominato presidente ''ad interim'' della Russia, il quarantasettenne Vladimir Putin, lungi dal condividere l'entusiasmo per il nuovo, «energico leader» del paese, continuavo a pensare: «Questo mente in continuazione, proprio come succedeva quando ero bambino». (pp. 37-38) *{{NDR|Sulla ''[[dedovščina]]''}} Inutile dire che una pratica così idiota non migliorava affatto la disciplina, e in realtà il nonnismo non faceva che minare il rispetto per l'esercito. I soldati che tornavano a casa dopo due anni di servizio alla patria descrivevano in termini piuttosto scabrosi le violenze ai futuri coscritti. Le loro rivelazioni ricordavano da vicino quelle delle persone che escono dal carcere. Le madri ascoltavano inorridite, dopodiché non avevano il minimo desiderio di mandare i figli a fare la leva. Periodicamente, dopo che l'ennesimo giovane sfortunato, incapace di sopportare oltre i maltrattamenti, si era suicidato o aveva sparato ai suoi aguzzini, l'esercito lanciava l'ennesima campagna antinonnismo, che non serviva mai a niente. La pratica è istituzionalizzata e si può combattere solo cambiando l'istituzione, nello specifico creando un esercito in cui militari di professione, uomini e donne, ricevono uno stipendio per difendere il paese. Quello che non serve è un esercito che dipende da poveri scalognati prelevati dalle loro famiglie (nell'Unione Sovietica per due anni, oggi per uno) e costretti a passare il tempo in un'istituzione che costituisce una forma bislacca di scuola di sopravvivenza. (pp. 43-44) *Non sopporto la parola «mentalità», perché mi sembra un concetto del tutto artificiale, ma una cosa è indiscutibile: esiste un certo tipo di carattere nazionale russo, e la spacconeria nel resistere a privazioni che potrebbero tranquillamente essere evitate ne rappresenta un aspetto significativo. Sopportiamo condizioni atroci, critichiamo le autorità, ce ne lamentiamo, eppure al tempo stesso riusciamo a vantarci di essere in grado di sopravvivere a queste circostanze orribili, e lo consideriamo un notevole vantaggio competitivo in un confronto ipotetico tra nazioni. [...] Non serve essere grandi psicologi per capire che cosa c'è alla radice di questo: noi russi aneliamo a una vita normale, ben consapevoli che siamo stati noi stessi a inventare tutti i nostri problemi attuali. Proprio non riusciamo ad ammettere, però, di essere idioti, quindi cerchiamo qualcosa per cui andare fieri, mentre in realtà non c'è proprio niente di cui vantarsi. (pp. 44-45) *Tutti i sovietici amavano criticare le autorità, ma avevano il terrore dell'onnipotente [[Komitet gosudarstvennoj bezopasnosti|KGB]] (nelle basi militari si parlare di ''osobisty'', «agenti speciali»). La preoccupazione più grande erano le intercettazioni telefoniche. Non era certo credibile che il KGB avesse abbastanza personale per origliare le conversazioni in ogni appartamento. Eppure, quando gli amici venivano a trovare mio padre e, dopo qualche vodka in cucina, cominciavano a bersagliare il governo, mia madre metteva il telefono sotto un cuscino. Pensavo che fosse bizzarro, e quando chiesi perché lo faceva, lei liquidò la mia domanda affermando che non si poteva sapere che cosa sarebbe stato detto e chi lo avrebbe sentito. A me sembrava assurdo. Quelli erano adulti che parlavano di questioni del tutto ordinarie, come l'impossibilità di trovare ketchup bulgaro nei negozi e la necessità di mettersi in fila per la carne alle cinque del mattino. Io davvero non riuscivo a capire di cosa si dovesse aver paura. Qualsiasi ragazzo in età scolare era stato nei negozi e aveva visto le code interminabili, e sapeva che la parola più usata nel lessico sovietico era ''defitsìt'' (carenza). Significava che c'erano persone che non ti permettevano di dire una cosa risaputa. Inoltre, sembrava che assoldassero altra gente per origliare dal telefono di casa tua, al punto che avevamo bisogno di usare un cuscino per proteggerci. Ironico che il mio primo ricordo dell'uso di quel cuscino risalga al 1984. (pp. 46-47) *Quando Sasha, mio cugino, venne a fare una gita a Mosca, fu portato, com'è ovvio, al Mausoleo di Lenin, una classica destinazione turistica per un bambino sovietico. Quando tornò in Ucraina, corse dalla nonna urlando esaltato: «Ho visto Lenin!». E lei rispose, secca: «Be', non gli hai sputato in faccia?». La parte ucraina della nostra famiglia si piegava in due dal ridere, ma io ero inorridito. [...] Mi ci volle qualche tempo per racimolare il coraggio di chiedere perché la mia amata nonna disprezzasse tanto «il migliore fra gli uomini». Risultò che il sentimento era radicato nella storia della sua famiglia. Lei era l'undicesima figlia, l'ultima, e l'unica femmina. La loro terra, con undici uomini che ci lavoravano da mattina a sera, era molto prospera. La loro casa era stata la prima in paese a sfoggiare un tetto di ferro, e avevano persino costruito un mulino, segno di inaudito benessere. Poi erano state introdotte le fattorie collettive. Pur essendo riuscita a evitare la deportazione in Siberia toccata a migliaia di altri kulaki (contadini ricchi), la famiglia della nonna fu espulsa dalla propria abitazione e costretta a trasferirsi nel fienile. Il tetto di ferro, che era stato l'invidia del paese intero, era stato portato in città, dove lo avevano venduto, per poi spendere i soldi, secondo la leggenda famigliare, «in alcol per il consiglio del paese». All'epoca quel particolare mi parve poco credibile, ma oggi non ho dubbi che fosse vero. (pp. 48-49) *La [[nostalgia per l'Unione Sovietica]] è un elemento importante della Russia di oggi, e un fattore politico da non sottovalutare. Molto prima dell'appello di Trump, «Make America Great Again», Vladimir Putin aveva pronunciato lo slogan ufficioso del suo regno: «Ci devono rispettare e temere quanto l'Unione Sovietica», cavalcando questa retorica fin dai primi passi che ha compiuto per arrivare al potere. A me sembrava ridicolo ed ero certo che non avrebbe funzionato, però mi sbagliavo. È un pensiero banale, ma il cervello umano è davvero strutturato in modo da tornare con il ricordo solo a quanto c'era di buono nel passato. Coloro che hanno nostalgia dell'Unione Sovietica in realtà hanno nostalgia della loro giovinezza, un'epoca in cui tutto doveva ancora succedere, in cui giocavi a pallavolo sulla spiaggia con i tuoi amici e di sera bevevi vino, grigliavi spiedini di carne e non ti preoccupavi della criminalità, della disoccupazione e delle incerte prospettive per il futuro. Anche le tipiche assurdità sovietiche come essere spediti a «raccogliere patate», il lavoro obbligatorio nei campi in cui venivano mandati allievi delle scuole, studenti universitari e lavoratori delle aziende cittadine negli ultimi anni dell'Unione Sovietica, sono ricordate come nient'altro che un simpatico diversivo. All'epoca, smuovere il terreno congelato per «aiutare i lavoratori delle fattorie collettive a salvare il raccolto» era una gran scocciatura e stava solo a dimostrare il fallimento totale del sistema agricolo sovietico. Ma chi si ricorda gli stivali di gomma che pizzicavano, lo sporco sotto le unghie e il senso di totale inutilità di quelle fatiche, quando è tutto eclissato dall'immagine mentale di una compagna di classe che ti rivolgeva un sorriso smagliante dal lotto di terra vicino? (pp. 52-53) *Quando sei un bambino o un adolescente, tutto sembra andare bene, e i politici spesso sfruttano questa legge della vita per oscurare la nostra immagine del futuro presentando una falsa immagine del passato. È importante, però, che ci comportiamo come esseri umani e non come pesci rossi, la cui memoria è notoriamente limitata agli ultimi tre secondi. Bersagliare di patate i tuoi amici nei campi era divertente, non c'è dubbio, ma il ricordo più durevole dell'Unione Sovietica della mia infanzia è comunque la coda per il latte. Mio fratello era nato nel 1983. Una casa con un bambino piccolo ha bisogno di un costante rifornimento di latte e per diversi anni io sono stato responsabile del suo acquisto. Ogni giorno, dopo la scuola, andavo al negozio e facevo la fila per almeno quaranta minuti per comprare quel maledettissimo latte. Spesso non era ancora stato consegnato, e tu te ne stavi lì ad aspettare che arrivasse, in compagnia di decine di adulti ingrugniti. Se eri un po' in ritardo, era possibile che tutto il latte fosse già venduto, e quella sera i tuoi genitori non sarebbero stati contenti. Per questo non ho alcun desiderio di tornare all'Unione Sovietica. Uno Stato che non riesce a produrre abbastanza latte per i suoi cittadini non merita la mia nostalgia. (pp. 53-54) *Il maggiore problema di [[Michail Gorbačëv|Gorbačëv]], che alla fine lo diventò anche per l'URSS, era l'incertezza delle azioni, sempre poco convinte. Voleva essere un riformatore, ma temeva le conseguenze di una vera riforma; annunciava grandi cambiamenti solo per cercare poi di evitarli; aprì uno spiraglio alla libertà, ma quando tutti vollero sfruttarlo, cercò di richiudere la porta in fretta e furia. Il fatto era che la gente voleva quella porta spalancata, non una fessura dalla quale sbirciare. (p. 59) *Gorbačëv, e in seguito la prima generazione di riformatori sotto Boris Eltsin, hanno subito la tragedia di essere costretti a introdurre riforme perché l'economia che avevano ereditato era stata distrutta dal regime comunista, solo per sentirsi poi accusare di averla distrutta loro. La pianificazione economica sovietica stava crollando: non circolavano merci a sufficienza e, a conferma che avevi il diritto di acquistare beni che scarseggiavano, vennero introdotte le tessere per le razioni da presentare nei negozi. [...] L'unico rimedio a quella situazione era una riforma politica ed economica, ma l'opinione pubblica scambiò la causa per l'effetto. La gente credeva che non fossero stati il PCUS, il Comitato statale per la pianificazione (Gosplan) e il KGB ad aver portato il paese al punto in cui ''perestrojka'' e riforme erano diventate necessarie per salvarlo, ma l'opposto. Si pensava infatti che le riforme avessero distrutto il vecchio e stabile modo di vivere e avessero distrutto il vecchio e stabile modo di vivere e avessero acuito le carenze, introdotto la necessità delle tessere e peggiorato la povertà. Il termine «riforma» era, e rimane ancora oggi, offensivo: «Sappiamo tutto delle vostre riforme. Ci ricordiamo delle tessere e di come siamo diventati tutti mendicanti!». Lo stesso destino che sarebbe toccato in seguito alle parole «democrazia», «economia di mercato» e «capitalismo». (pp. 61-62) *Più diventavo grande, meno tolleravo Gorbačëv, ma adesso lo vedo sotto una luce positiva, se non altro perché si è dimostrato del tutto incorruttibile. In questo era unico. Chiunque abbia avuto potere nel periodo di transizione dal socialismo al capitalismo ha cercato di accaparrarsi una fetta di torta il più grande possibile, e quasi tutti ci sono riusciti. [...] Quando Gorbačëv diede le dimissioni, non portò niente con sé, anche se aveva avuto enormi opportunità per diventare ricco. [...] L'opinione pubblica può pensare quanto vuole che non ne abbia avuto l'opportunità, ma resta il fatto che non ci provò nemmeno. A mio parere era semplicemente un diverso tipo di persona e non era avido. (pp. 63-64) *{{NDR|Sulla [[dissoluzione dell'Unione Sovietica]]}} Non ho avuto rimpianti. Dopotutto, che cosa avevo perso? La Russia, il mio paese, era ancora lì. Avevo ancora la mia lingua, Tolstoj e Dostoevskij, Mosca e Kazan' e Rostov. L'esercito era ancora lì e lo Stato pure. Persino i burocrati erano ancora al loro posto. Kiev, Tallinn e Riga non erano svanite nell'aria. Tutto era come prima e potevi visitare quelle città, se volevi. La differenza stava nel fatto che adesso avevi una scelta, avevi la libertà. Ciò che resta di quella libertà nell'odierna Russia di Putin che finge di essere l'URSS è in realtà molto più di quanto c'era allora. Adesso puoi scegliere che lavoro fare, dove vivere e quale stile di vita adottare. Non sei più obbligato a gareggiare con gli altri per stabilire chi sia il più ipocrita e quindi si possa guadagnare il permesso di andare all'estero. Adesso puoi semplicemente comprare un biglietto e partire.<br>A questo punto c'è sempre qualcuno che dice: «Solo che adesso devi avere abbastanza soldi», e poi si mette a ricordare le garanzie sociali e l'uguaglianza dell'URSS. In realtà non esisteva niente di simile. Il divario sociale che c'era all'epoca tra un contadino di un colletivo agricolo e un membro di un comitato di un collettivo agricolo e un membro di un comitato regionale del Partito comunista è pari a quello che oggi separa un oligarca e un operaio. Ai tempi dell'URSS, case e automobili erano di gran lunga meno accessibili rispetto a ora. Certo, la gente riceveva un alloggio gratuito, ma dopo una lista d'attesa di vent'anni. Senza dubbio il teto del lusso e della ricchezza è molto cambiato: con l'URSS era al primo piano di una dacia nel «villaggio degli scrittori» nelle campagne attorno a Mosca, mentre oggi non c'è proprio, è schizzato lontanissimo, superando quelli degli chalet francesi e dei grattacieli ai bordi di Central Park a New York. (p. 67) *La [[Guerra in Afghanistan (1979-1989)|guerra in Afghanistan]] incombe minacciosa sui miei ricordi d'infanzia, ma pesava ancoa di più sul destino della nazione. La tomba dell'URSS è stata scavata da Černobyl', dalla crisi economica, dall'invio di truppe in Afghanistan nel 1979 e dai successivi dieci anni di inutile guerra. Per me era rappresentata soprattutto dalle pompose stelle di un rosso brillante all'ingresso dei condomini. Erano invariabilmente accompagnate da un'iscrizione che diceva: «Qui ha vissuto Tizio, caduto eroicamente nell'adempimento del proprio dovere internazionale nella [[Repubblica Democratica dell'Afghanistan|Repubblica democratica dell'Afghanistan]]». Ricordo anche quando venne ucciso il figlio di un'insegnante della nostra scuola. La notizia si diffuse come un lampo e inizialmente tutti noi alunni rimanemmo silenziosi in maniera consona al momento. Ma i bambini sono bambini e, all'intervallo, stavamo urlando e lanciandoci oggetti come sempre. Uscì la nostra professoressa più composta: non l'avevo mai sentita alzare la voce, ma si mise a urlare definendoci spudorati. (p. 68) *In quegli anni, i genitori dei ragazzi in età di leva erano terrorizzati all'idea che i figli venissero mandati in Afghanistan a combattere: era una lotteria spaventosa alla quale tutto il paese doveva prendere parte. L'orrore non fece che accrescersi quando tornarono a casa sempre più «200», in gergo militare le bare di zinco sigillate nelle quali arrivavano i cadaveri, le Cargo 200. Mio cugino fu arruolato nell'esercito, e ricordo i miei parenti preoccupatissimi che venisse mandato in Afghanistan, soprattutto perché, da ragazzo patriottico ma non molto saggio qual era, aveva chiesto di essere assegnato proprio là. Per fortuna non accadde. (pp. 68-69) *La guerra in Afghanistan ebbe un peso cruciale non solo per noi, ma anche per il resto del mondo, e ancora oggi ne subiamo le dirette conseguenze. L'attuale estremismo islamico è nato in misura significativa da lì. Il governo degli Stati Uniti, rispondendo alla criminale idiozia dei leader sovietici, si è comportato in maniera altrettanto stupida facendo del suo meglio per trasformare la guerra dei mujaheddin afghani contro l'URSS in una ''jihad'' islamica. All'epoca, negli anni Ottanta, arrivarono nella regione frotte di volontari da tutto il Medio Oriente e da un confronto tra socialismo e capitalismo – come insisteva a intenderlo l'URSS – il conflitto si trasformò in una guerra santa contro gli infedeli. Il disastroso errore di valutazione, però, fu credere che quanti avevano imbracciato le armi in difesa della propria religione potessero essere fermati da una decisione politica dicendo semplicemente: «Ok, ragazzi, adesso basta: abbiamo vinto, torniamo tutti a casa». Coloro che erano insorti sotto le bandiere verdi dell'Islam non si accontetarono di scacciare le truppe sovietiche: credevano davvero agli slogan che li avevano ispirati, quindi adesso chiedevano che l'Afghanistan si trasformasse in un paese guidato dalla ''sharia''. [[Osama bin Laden]], al quale gli americani avevano donato denaro e armi, si stava già trasformando nel loro nemico perché i reciproci obiettivi stavano cominciando a divergere. Gli Stati Uniti stavano perdendo interesse e non desideravano più finanziare la ''jihad''. Nella visione di un fanatico religioso, tuttavia, chi non è con noi è contro di noi. Ed è stato in Afghanistan, dove erano andati a scatenare una guerra santa, che i leader dello [[Stato islamico]] come [[Abu Bakr al-Baghdadi]] divennero ciò che erano. Quella guerra continua ancora oggi. (pp. 70-71) *Si scoprì che essere poveri era più sopportabile quando lo erano tutti, ma era intollerabile se vedevi il tuo vicino molto più ricco di te. Si sente spesso parlare dell'invidia del popolo russo o sovietico verso i primi imprenditori, e per questo motivo gli anni Ottanta furono un periodo tanto odiato. Credo tuttavia che la causa fosse l'ineguaglianza delle opportunità. Se Gorbačëv avesse potuto rendere agevole per tutti diventare imprenditori, se lo avessero fatto milioni di persone e non qualche decina di migliaia tra i più intelligenti, o i più furbi, oppure tra coloro che godevano di una buona posizione, le cose sarebbero potute andare diversamente. E invece fondare una cooperativa, e in seguito un'azienda, era un calvario burocratico di stampo sovietico. Volendo avviare un'attività, dovevi pagare tangenti oppure avere i contatti giusti, o almeno possedere carisma da vendere. Tutto questo creò la durevole immagine dell'uomo d'affari scaltro e subdolo, diventato tale con mezzi meno che legali. (p. 76) *{{NDR|Sul [[putsch di agosto]]}} Nella nostra cittadina nessuno batteva ciglio alla vista dei carri armati. I visitatori amavano essere fotografati accanto al cartello «Attenzione, carri armati» che era un po' il nostro simbolo. Quel giorno, però, sembrava tutto diverso. Anzitutto, percorrevano la strada asfaltata, cosa che abitualmente non facevano perché l'avrebbero distrutta. Poi sembrava che stessero andando in guerra o fossero impegnati in un'operazione speciale di qualche tipo. La scena aveva un che di caotico. Ma l'aspetto più importante era che si stavano dirigendo verso Mosca. Felice di avere una scusa per non andare alla dacia, tornai a casa e accesi il televisore per capire cosa stesse succedendo. Stavano trasmettendo ''Il lago dei cigni'', e per qualsiasi sovietico questo significava che stava accadendo qualcosa di grave. Fin da piccolo avevo imparato che, se invece dei cartoni animati trasmettevano un concerto di musica classica, con ogni probabilità era morto un leader e sarebbe cominciato un diluvio di cordoglio pubblico. Questa volta, però, non era affatto chiaro chi fosse deceduto. (p. 77) *[...] venne letto alla radio un lunghissimo discorso al popolo sovietico. Era incredibilmente prolisso, con frasi che sembravano tratte da un editoriale della «Pravda» (e nel 1991 gli editoriali della «Pravda» erano sinonimo di cliché, idiozia e disonestà). Rammento solo che veniva condannato con forza il fiorire della «speculazione». Il monito non poteva essere più chiaro: la nosra futura vita di agi grazie a capitalismo ed economia di mercato era a rischio. Ricordo anche la frase: «Mai nella storia del paese la propaganda di sesso e violenza ha assunto simili proporzioni, mettendo in pericolo la vita e la salute delle generazioni future». Un attacco vero e proprio alle migliori conquiste della nostra epoca. Le immagini di donne nude non avevano fatto in tempo ad apparire su giornali e periodici, e queste persone le volevano bandire con il pretesto che erano una minaccia per la nostra salute. Per aggiungere il danno alla beffa, era una replica di quegli stessi programmi che anni prima avevano condannato la musica rock perché conteneva «una propaganda sfrenata di sesso e violenza». Era chiaro come gli autori della dichiarazione l'avessero scritta con il sottile intento di toccare le più profonde corde del cuore del popolo sovietico. Nell'ascoltare le parole che vietavano il sesso e il profitto, e parlavano della necessità di rifornire i villaggi di carburante e lubrificanti (altro argomento dei golpisti), i sovietici avrebbero picchiato i pugni sul tavolo dicendo: «Ehi, i compagni del Comitato di emergenza stanno facendo proprio la cosa giusta! Era ora di aiutare i contadini e bandire il sesso!». (p. 79) *Sono stato fortunato a essere tra coloro che non hanno subito onde d'urto dal crollo dell'URSS. Se mio padre fosse stato un ufficiale dell'esercito non nella regione di Mosca, ma a Baku, nel Nagorno Karabakh, in Abcasia o negli Stati baltici, le cose sarebbero andate molto diversamente. Tutti i rancori accumulati negli anni divamparono infatti in conflitti e persino guerre. Scoprimmo da un momento all'altro che armeni e azerbaigiani si odiavano al punto che già stavano combattendo. Georgiani e abcasiani non erano certo vicini amichevoli che pranzavano insieme, anzi, si sarebbero reciprocamente scacciati dalle rispettive case. Le ragioni sottese a ciò che stava accadendo venivano spiegate in maniera dettagliata, e ogni paese aveva le proprie. Visto da Mosca tutto questo sembrava una pura e semplice follia. Perché si facevano guerra tra loro? Per anni avevano convissuto «nella famiglia unita e multietnica dei popoli sovietici», e adesso si massacravano per questioni territoriali e interetniche?<br>Si trattava senza dubbio della visione egocentrica e certamente ignorante di qualcuno che, per un colpo di fortuna, si era trovato in un posto dove non erano in corso guerre o conflitti nazionali, ma soltanto una caccia molto metropolitana al denaro. Non riuscivo a immaginarmi nei panni degli armeni o degli azerbaigiani, e in ogni caso non avevo il minimo desiderio di farlo. Per motivi altrettanto egocentrici, il solo problema interetnico che mi interessasse era la difficile situazione dei russi: d'un tratto, la nostra era diventata la diaspora più grande in Europa. Per me era abbastanza semplice fare un esperimento mentale. Immaginavo che mio padre fosse stato mandato a servire nella XIV Armata, di stanza in Moldavia, e io fossi diventato improvvisamente parte della «minoranza di lingua russa». Sarei stato quantomeno molto insoddisfatto di quell'istantaneo cambiamento e del mio status di «minoranza». (p. 85) *I nuovi leader saliti al potere in Russia – tra i quali Putin e tipi come lui erano di terza o quarta categoria – ignorarono il problema dei russi bloccati fuori dal paese. Si sarebbe potuto evitare un gran numero di conflitti, e si sarebbero salvate vite, se il governo dell'epoca avesse proposto anche solo un programma basilare per il rientro dei russi in uno qualsiasi dei territori ancora appartenenti a Mosca. Com'è ovvio, nessuno si sarebbe affrettato a tornare dai prosperi Stati baltici, e in quel caso sarebbero serviti approcci diversi. Eppure le domande confuse di chi viveva in Uzbekistan, Kirghizistan e in molte altre repubbliche – Qual è adesso il nostro posto? Che cosa dobbiamo fare? – avrebbero dovuto trovare risposta. È straordinario come, anche adesso che il problema della «[[russofobia]]» e la violazione dei diritti dei russi sono diventati in pratica la massima priorità nell'agenda del Cremlino, tutto resti a livello di una demagogia spudorata e ipocrita dietro alla quale manca qualsiasi provvedimento costruttivo. [...] L'attuale regime preferisce parlare senza sosta di russi oppressi senza far nulla per aiutarli. (pp. 86-87) *Quelli come Putin sono nostalgici dell'URSS perché per loro equivaleva a uno status di superiorità inaccessibile a chiunque. Oggi, a dispetto di tutte le storture del sistema, uno specialista informatico di un paesino siberiano può diventare miliardario senza bisogno del permesso o del sostegno dello Stato, e andarsene in Costa Azzurra a bordo del suo jet privato. All'epoca c'era una barriera che valeva per tutti tranne che per quelli come Putin, il cui unico scopo era di impedire agli altri di fare qualunque cosa. (p. 89) *Con tutta la sua ipocrita esaltazione dei lavoratori, la società sovietica in realtà tracciava un confine molto netto: chi proseguiva gli studi era al vertice, mentre gli altri erano di seconda categoria. Molto probabilmente questo avvenne per incentivare tutti, qualsiasi fossero le loro origini, a tentare la strada degli studi universitari, il che non era una brutta idea. [...] Nella pratica, però, la cosa non funzionò bene. La conseguenza a lungo termine fu una catastrofica caduta del prestigio di qualsiasi professione associata al lavoro manuale, anche la più specializzata. Essere un ''PTUšnik'', ovvero lo studente di una scuola professionale, divenne sinonimo di asino. Era normale che un professore dicesse a un ragazzo: «Petrov, tu sei un idiota e puoi aspirare solo alle professionali». L'implicazione era che, dopo essere diventato idraulico, elettricista o operaio, Petrov sarebbe entrato nell'esercito dei perdenti e degli alcolizzati privi di prospettive nella vita. (p. 90) *[...] in URSS era praticamente contro la legge ammettere gli ebrei alle facoltà di matematica. [...] Secondo una barzelletta tipica dell'epoca, alle selezioni per l'ingresso all'Università statale di Mosca gli esaminatori non vogliono ammettere un candidato ebreo, quindi lo bersagliano di domande sempre più difficili, ma lui riesce a rispondere a tutte, quindi alla fine la commissione si riduce a chiedere: «Come spiega il fatto che Lev Tolstoj fosse capace di ricordare cose accadute quando aveva solo quaranta giorni?». «La cosa non mi sorprende. Io ricordo cose successe quando avevo otto giorni.» «E cosa ricorda?» «Ricordo un anziano ebreo con la barba e i ''peot'' che è arrivato e mi ha tagliato via la possibilità di fare l'università.» (pp. 102-103) *Ho già menzionato il decennio che passò alla storia come «i maledetti anni Novanta», un'espressione che vorrei spiegare, perché rappresenta una delle principali ragioni per le quali Putin continua a essere popolare in una fetta della società e perché il suo nome è associato alla «restaurazione dell'ordine» anche se, con lui al potere, l'amministrazione dello Stato è in totale degrado. [...] Ciò che rendeva «maledetti» gli anni Novanta era il fatto che in ogni centro abitato tutti sapessero esattamente chi fosse a capo della criminalità e quali gang fossero operative. In qualche modo, il crimine organizzato compariva dal giorno alla notte e assumeva all'istante un ruolo cruciale nella vita pubblica. [...] Nell'esatto istante in cui l'Unione Sovietica era crollata, lasciando il paese senza un unico centro di potere noto e accettato da tutti, le persone avevano scoperto all'improvviso che a comandare adesso erano le gang che stazionavano ogni sera al chiosco degli spiedini in fondo alla strada. [...] All'improvviso venne fuori che aver trascorso un periodo in carcere era qualcosa di positivo. In precedenza si sarebbe detto: «È stato sette anni in prigione. È una causa persa. Stagli lontano». Adesso, per qualche imperscrutabile ragione, la frase era diventata: «È stato sette anni in prigione, quindi ha contatti giusti e risolverà i nostri problemi». (pp. 106-107) *Sono convinto che prima o poi ogni cosa andrà al suo posto e tutto finirà bene, ma dobbiamo guardare in faccia la realtà che dai primi anni Novanta ai Venti del Duemila la vita di una nazione è stata stoltamente sprecata in un'epoca di degenerazione e di incapacità di stare al passo. C'è una buona ragione se le persone come me, e quelle di cinque o dieci anni più vecchie, sono chiamate la generazione maledetta o perduta. Noi siamo quelli che avrebbero dovuto beneficiare della libertà politica e di mercato, ci saremmo potuti adattare in fretta a un nuovo mondo, in una maniera del tutto fuori dalla portata delle generazioni precedenti. Il 15 per cento di noi sarebbe dovuto diventare imprenditore, «come in America». Solo che la Russia non ce l'ha fatta. Nessuno dubita che adesso viviamo meglio che negli anni Novanta, ma, perdonatemi, sono passati trent'anni. Anche in Core del Nord le persone vivono meglio oggi che trent'anni fa. [...] Il confronto non dovrebbe essere tra come eravamo negli anni Novanta e come siamo adesso, ma tra come siamo adesso e come avremmo potuto essere al tasso di crescita medio globale. Avremmo ottenuto senza fatica quello che abbiamo visto ottenere da Cecoslovacchia, Germania dell'Est, Cina e Corea del Sud. Questo confronto non può che deprimerci. [...] Perché non ha funzionato? Perché i polacchi e i cechi la sfangano e noi no? Ho una risposta semplice, che, per quanto tecnicamente significhi rispondere a una domanda ponendone altre, aiuta ogni pezzo del rompicapo ad andare al suo posto: [[Leszek Balcerowicz]], l'architetto delle riforme polacche, è forse diventato un multimilionario come il nostro [[Anatolij Borisovič Čubajs|Anatolij Čubajs]]? La famiglia di [[Václav Havel]], il leader post-comunista ceco, ha forse comprato una villa da 15 milioni di dollari a Saint-Barthélemy, l'«isola dei milionari», e possiede altri beni per un totale di centinaia di milioni? Come mai in Russia quasi tutti i giovani democratici, riformatori e sostenitori del libero mercato degli anni Novanta sono diventati favolosamente ricchi e oggi hanno cambiato le loro posizioni diventando pilastri conservatori dello Stato? In Estonia o Ungheria, Slovacchia o Germania non è successo niente del genere. [...] Dovremmo ammettere che in Russia non c'è mai stato al potere un democratico, nel senso di una persona con una mentalità genuinamente liberale e democratica. (pp. 123-124) *Eltsin era privo di una sincera motivazione ideologica e spinto unicamente dalla sete di potere. Era senz'altro un individuo dal grande talento, un politico di enorme intuito che percepiva l'umore popolare e sapeva come sfruttarlo. Era pronto, all'occasione, ad agire con decisione e audacia, ma sempre negli interessi di se stesso e del proprio potere più che in quelli del popolo o della nazione. (p. 126) *Dall'inizio alla metà degli anni Novanta non ero solo un sostenitore di Eltsin, ma uno di quelli che appoggiava senza riserve il leader in ogni sua iniziativa. Strano a dirsi, non ero tanto infatuato della sua persona o dei membri della sua squadra. Semplicemente non potevo soffrire nessuno degli altri politici. Il mondo senza chiaroscuri della politica dell'epoca comportava il fatto che o eri a favore di Eltsin e guardavi avanti, a dispetto degli errori, delle difficoltà e delle decisioni impopolari, oppure puntavi su quelle teste di rapa, rimasugli dell'Unione Sovietica, la cui unica idea era: «Torniamo indietro. Quelli erano bei tempi». Ebbene, per me non erano bei tempi, e mi faceva impazzire che le persone cercassero di convincermi che così era. Mi fa impazzire tuttora. Negli anni Novanta, certi cretini cercavano di convincermi che mia madre non aveva dovuto alzarsi alle cinque del mattino per comprare la carne, e che io non avevo dovuto fare un'ora di fila per acquistare il latte. (p. 127) *In realtà, è probabile che ciò che provo per Eltsin non sia il genere di odio che si può nutrire verso un vivo, ma piuttosto una complessa mescolanza di avversione, rimpianto e sgomento. Rimpianto per la meravigliosa occasione che il mio paese e i miei connazionali si sono lasciati scappare di vivere la normale e civile vita europea che meritiamo. Le aspirazioni, le speranze, la fiducia, compresa la fiducia cieca di persone ingenue e confuse com'ero io in gioventù, sono state tradite e cinicamente svendute. Sono state barattate con le trame patetiche e corrotte – e i guadagni occulti – della famiglia Eltsin, con le garanzie della loro sicurezza. Il primo decreto di Putin riguardava aiuti materiali e garanzie di immunità legale per «la famiglia del primo presidente della Russia». A questo furono ridotti i grandi eventi storici che andarano dalla metà degli anni Ottanta all'inizio dei Novanta. (pp. 130-131) *Un'occhiata fredda e obiettiva all'era Eltsin ci pone di fronte a una verità triste e sgradevole, che spiega l'ascesa di Putin al potere: nel governo della Russia post-sovietica non ci sono mai stati democratici, e tanto meno liberali che sostenessero la libertà e si opponessero ai conservatori desiderosi di resuscitare l'Unione Sovietica. Tutti loro – con rare eccezioni come [[Egor Timurovič Gajdar|Egor Gajdar]] e [[Boris Nemcov]], che si sono mostrati incorruttibili e hanno trovato la forza di ritirarsi (Gajdar) o di resistere alla reincarnazione dell'autoritarismo (Nemcov) – sono stati un'orda scellerata di ladri e mascalzoni. Per un certo periodo sono stati stimolati dalla retorica democratica, ma sempre nell'ottica di stare, nella cornice delle battaglie politiche dell'epoca, dalla parte del Cremlino, delle autorità. Per loro contava solo questo. Questo e, soprattutto, le opportunità di arricchirsi. (pp. 131-132) *[...] il regno di Eltsin non aveva nulla a che fare con le riforme. Era inutile aspettarsi da lui una qualsiasi visione o una crescita economica. Era solo un vecchio alcolizzato con attorno una manica di cinici imbroglioni che si dedicavano alla loro consueta attività di riempirsi le tasche. [...] L'entourage di Eltsin era una banda di farabutti, alcuni dei quali si definivano statisti patriottici, mentre altri si descrivevano come riformatori. I riformatori rubavano di più, ma avevano un aspetto più presentabile. (pp. 138-139) *Durante la mia convalescenza in Germania, inizialmente avevo deciso di tornare a Mosca il 15 dicembre, in tempo per festeggiare il nuovo anno e il Natale ortodosso a casa. Lo avevo dichiarato nel corso di una delle prime interviste dopo essere uscito dall'ospedale. In realtà, uno pseudoannuncio sul mio rientro in Russia dopo che mi fossi rimesso dall'avvelenamento era già stato fatto mentre ero in terapia intensiva: in occasione di una visita, Yulia mi stava leggendo ogni sorta di richieste urgenti da parte dei miei colleghi e io, dal letto e agghindato com'ero di cavi e tubi, rispondevo.<br>«Kira vuole sapere se dobbiamo rispondere al "New York Times". Chiedono se tornerai.»<br>«Che domanda stupida. Certo che tornerò.»<br>«Quindi deve rispondere?»<br>«Sì, ma senza dire che l'ho definita una domanda stupida.» (p. 141) *L'esperienza mi ha insegnato che i [[Problema|problemi]] più gravi sorgono da cose alle quali non hai pensato: credenziali per accedere al conto corrente online, autorizzazioni e password per le varie applicazioni e i dispositivi che usi tutti i giorni. Quando sei in [[carcere]], sapere che la tua famiglia sta bene rappresenta il 99 per cento della tua pace mentale e non voglio dovermi preoccupare che mi moglie non possa ritirare soldi dal mio conto a causa di una stupida regola bancaria che prevede che io dia il permesso scritto via e-mail. I giornali di tutto il mondo potranno anche riportare la notizia del mio arresto e della mia detenzione, ma il direttore della banca risponderà sempre: «Sono desolato, non c'è nulla che possiamo fare. Il titolare ci deve inviare un'e-mail o usare la nostra comoda app.» (p. 147) *Ormai da molto tempo ho smesso di tentare di analizzare e prevedere il comportamento di Putin e del Cremlino: c'è in gioco troppa irrazionalità. Putin è al potere da oltre vent'anni e, come accade a qualunque altro leader della storia che abbia governato così a lungo, ha la testa piena di ossessioni messianiche, tutta quella roba in stile «Niente Putin, niente Russia» proclamata dal podio della Duma. A dispetto di ciò che gli analisti poltici scelgono di scrivere, poi, anche il vero equilibrio di potere fra i più assortiti gruppi del Cremlino è ignoto, quindi è inutile cercare di calcolare quale potrebbe essere la «loro» prossima mossa. Possiamo fare solo quello che riteniamo giusto. (p. 149) *Facevo l'avvocato per una grande società moscovita di sviluppo immobiliare. Per concludere qualcosa nel settore edilizio nella Mosca del sindaco [[Jurij Michajlovič Lužkov|Lužkov]] alla fine degli anni Novanta, bisognava prima rimunerare lui, poi il suo vice, il leggendario [[Vladimir Resin]], che ogni persona onesta stava chiedendo di sbattere in carcere, tanto era sfacciata e cinica la sua abitudine di accettare mazzette. Per ironia della sorte, io che ho indagato con tanto rigore sugli squallidi maneggi di Regin in ogni fase della sua carriera adesso sto scrivendo queste parole dal carcere mentre lui, a ottantacinque anni, siede bello comodo nella Duma statale come rappresentante del partito [[Russia Unita]] di Putin. (p. 178) *[...] poche cose meritano l'incenerimento con un lanciafiamme più di un gruppo di [[Avvocato|avvocati]] ubriachi consapevole che qualche scappatoia legale permetterà loro di passarla lisca dopo aver fatto i gradassi e aver spadroneggiato sulla gente comune che non conosce la legge ma ha il diritto dalla sua parte. (p. 183) *È un logoro cliché parlare della chimica tra le persone, ma credo davvero che esista. Così come l'amore a prima vista, e io ne sono la prova vivente. Adesso, mentre sto scrivendo queste parole, io e [[Julija Naval'naja|Yulia]] siamo insieme da ventiquattro anni. Di tanto in tanto, persone più giovani, o giornalisti ansiosi di trovare una domanda originale per la loro intervista, mi chiedono qual è il segreto di un matrimonio riuscito. Io davvero non ne ho idea. Una grossa parte del successo è pura fortuna. Sono stato fortunato a incontrare Yulia. Altrimenti, forse adesso sarei una persona molto diversa: divorziato tre volte, single e ancora in cerca di qualcuno. (p. 187) *In Russia, se sei attivo in politica, e tanto più se non supporti il regime, possono arrestarti in qualsiasi momento. Ti perquisiranno la casa, ti confischeranno beni. Requisiranno i telefoni dei tuoi figli e il computer di tua moglie. Durante una perquisizione avevano una gran voglia di filarsela con il nostro televisore. Ma da Yulia non ho mai sentito una parola di rimprovero. Anzi, tra noi due, è lei ad avere le opinioni più radicali. È sempre stata immersa nella politica. Odia le persone che hanno preso il potere nel nostro paese, probabilmente ancor più di me. E questo mi incoraggia a fare quello che faccio. (pp. 187-188) *Nel 1999, quando Vladimir Putin salì al potere, molti lo trovarono fantastico: era giovane, a differenza di Eltsin non beveva e sembrava dire tutte le cose giuste. Questo non fece che consolidare la speranza che, finalmente, tutto sarebbe andato a posto. Tale narrazione mi irritava davvero tanto. Non mi piaceva affatto l'idea di Putin come «successore»: io volevo un'autentica elezione presidenziale, con candidati in competizione tra loro. Se Putin fosse stato un comunista che aveva fatto campagna elettorale e aveva vinto onestamente, mi sarei arrabbiato molto ma avrei accettato il risultato. Invece, Putin era stato imposto alla Russia per ricompensarlo della sua fedeltà e disponibilità a fornire immunità legale all'ex presidente e alla sua famiglia. (p. 191) *La maggior parte delle persone si iscriveva a [[Jabloko]] perché ne ammirava il leader, [[Grigorij Javlinskij]]. Io non condividevo la profondità di quei sentimenti. Se durante il mio precedente entusiasmo per Eltsin non sopportavo Javlinskij e lo consideravo uno che gli toglieva voti, adesso il mio atteggiamento era più sfumato e avevo iniziato a rispettarlo. Lo ritenevo un politico perbene e onesto. Gli ex burocrati del Partito comunista che si erano allontanati di soppiatto dagli uffici del Soviet e si erano insinuati in quelli della Federazione Russa erano un manipolo di ladri, mentre Javlinskij era un uomo con dei valori. Aveva un'idea, che difendeva, e nel complesso il partito agiva in modo coerente; non c'era un gran desiderio di fare qualcosa di decisivo, quindi si preferiva lanciarsi in dibattiti intellettuali, ma almeno i militanti credevano davvero in ciò che dicevano. (p. 193) *Con il tempo iniziai a capire che l'unanime ammirazione per Javlinskij era così forte da assumere talvolta le sembianze del culto della personalità. I leader del partito e lui stesso erano incontestabili e la gerarchia osservata con rigore. Guardavano ai nuovi venuti con circospezione, nell'eventualità che qualcuno arrivasse e cercasse di impadronirsi del partito! Quanto a me, ero considerato con particolare sospetto perché non corrispondevo alla loro immagine del classico attivista politico: facevo la doccia tutte le mattine e avevo un lavoro. Mi avranno chiesto forse cento volte per quale motivo stessi lì sebbene loro avessero pochissimi soldi (o non ne avessero affatto). Tuttora non riesco a scrollarmi di dosso questo pregiudizio. Le persone pensano sempre ci sia una trappola. Dopotutto, se hai una buona istruzione e un buon lavoro, perché dovresti metterti contro Putin? Perché fai quelle inchieste? Forse ricevi le soffiate dalle stanze del Cremlino in concorrenza tra loro o magari sei proprio un tirapiede del Cremlino? O forse sei un lacchè dell'Occidente? Da sempre la gente inventa teorie cospirazioniste su di me per cercare in qualche modo di spiegare il mio inspiegabile interesse per la politica. Se oggi lo trovo divertente, ai tempi di Jabloko era seccante. Il fatto che mi considerassero un enigma indicava che non avevano fiducia nella propria forza. (pp. 193-194) *Nel 2001 nacque Dasha. Diventare padre ha trasformato la mia vita in modi inaspettati. Io e Yulia volevamo avere figli e io fui felicissimo quando nacque la nostra bambina, però accadde anche altro. Come chiunque fosse cresciuto in Unione Sovietica, non avevo mai creduto in Dio, ma guardando Dasha e osservandola crescere non riuscivo a fare pace con il pensiero che fosse solo una questione di biologia. Questo non toglieva niente al fatto che ero e resto un grande sostenitore della scienza, ma in quel momento capii che, da sola, l'evoluzione non era sufficiente. Doveva esserci di più. Da ateo irriducibile, diventai gradualmente una persona religiosa. (p. 196) *Immaginiamo che, in un universo parallelo, tutte le peggiori paure dei leader di Jabloko fossero diventate realtà e, all'inizio degli anni Duemila, io avessi assunto la guida del partito. In quel caso, Jabloko avrebbe cambiato volto. I suoi iscritti sarebbero rimasti i simpatici secchioni di sempre, ma sarebbero stati anche molto coraggiosi, perché io credo fermamente che le cose migliori sulla Terra siano state create da secchioni coraggiosi. [...] I secchioni di Jabloko erano vigliacchi e restii alla sperimentazione. Il mondo era cambiato, ma loro erano rimasti fermi. C'era stato un tempo in cui Jabloko era una fazione all'interno della Duma e il partito non riusciva a vedersi in modo diverso. Quando non superarono lo sbarramento del 5 per cento, mossero accuse di abuso di potere e brogli elettorali. Erano indignati e affermavano che gli era stata rubata la vittoria, perché in realtà avevano ottenuto molti più voti. Che le elezioni fossero clamorosamente truccate già allora era vero, ma Jabloko – dal canto suo – non aveva mosso un dito per farsi votare. Pian piano si rassegnarono all'idea che non avrebbero mai potuto vincere. Si convinsero ce la loro fosse una lotta impari contro la gigantesca, ostile Russia in cui i secchioni non piacevano a nessuno; iniziarono a temere i loro elettori e mascherarono la paura con un esagerato elitarismo con connotazioni intellettuali. Inutile dire che alla gente non importava di questo e il partito iniziò a perdere il poco sostegno che gli era rimasto. (p. 198) *Io ero convinto che, per contrastare Putin, fosse necessario un'ampia coalizione. All'epoca questi nazionalisti organizzavano dimostrazioni annuali a Mosca, le cosiddette «Marce russe», che erano autorizzate solo alla periferia della città ma richiamavano comunque diverse migliaia di persone. I dimostranti venivano dispersi senza pietà dalla polizia e i primi arresti di massa si verificarono in quelle occasioni, non durante le proteste dei liberali o dei democratici. Stabilii che se io, con i miei valori democratici, sostenevo il diritto di libera assemblea, allora per coerenza dovevo supportare anche quello degli altri. Iniziai dunque ad aiutarli a organizzare le loro parate e, per solidarietà, vi presi parte in diverse occasioni. Su internet potete trovare foto di me in piedi davanti a una bandiera nera, bianca e gialla, che viene spesso usata come sfondo per le interviste in cui mi chiedono: «Lei si considera un nazionalista?». [...] In qualunque normale sistema politico svilupato, io ovviamente non avrei aderito al partito nazionalista, ma considero folli e controproducenti i tentativi di screditare il movimento nel suo complesso. Chiunque organizzi veri e propri pogrom deve essere chiamato a risponderne, questo è certo, ma la gente deve poter manifestare ed esprimere le proprie opinioni, seppure sgradite. Queste persone esistono e, per quanto si decida di ignorarle, non se ne andranno. E non se ne andranno i loro sostenitori. A dirla tutta, indebolire i nazionalisti non farà che rafforzare Putin. (pp. 199-200) *Quando parlo dei partiti politici russi con gli occidentali, suscito sempre perplessità. Loro sono abituati a muoversi in uno spettro politico chiaro: destra, sinistra, socialdemocrazia, liberali. Queste categorie, però, non si applicano alla Russia. I nostri comunisti non sono «di sinistra» in senso classico: non sostengono le minoranze e non mettono un grammo di energia nelle lotte per aumentare i salari minimi. I comunisti russi sono di gran lunga più conservatori persino della destra americana. Il nostro paese ha un panorama politico del tutto diverso. Argomenti come la legalizzazione delle armi o il divieto di aborto, che suscitano accesi dibattiti nel mondo occidentale, sono pressoché privi di interesse per gli elettori russi. La nostra prima priorità deve essere la libertà di parola, la trasparenza elettorale e il rispetto dei diritto umani. (p. 201) *Senza dubbio ho imparato tanto e sono anche grato a Grigorij Javlinskij per avermi insegnato svariate importanti lezioni. Però non riuscivo ad accettare il fatto che Jabloko stesse scegliendo di autoghettizzarsi dalla vita pubblica russa. Io sognavo che il nostro sarebbe diventato il partito di maggioranza. Volevo veder apparire un politico che intraprendesse tutti i progetti necessari e interessanti, e collaborasse direttamente con il popolo russo. Se si fosse presentata una persona così, sarei corso a offrirgli la mia collaborazione. Attesi a lungo, poi un giorno capii che quella persona potevo essere io. (p. 203) *Sembra vigere la regola per cui, se al comando c'è un ex procuratore o un funzionario dell'[[Federal'naja služba bezopasnosti|FSB]], la corruzione sarà due volte più diffusa. (p. 219) *La Russia è strutturata in modo che i rappresentanti di diversi ministeri federali sono letteralmente ovunque. Oltre al governatore, una regione ha un «ispettore capo federale» e rappresentanti di diversi ministeri federali. Qualsiasi decisione il governatore prenda può essere cassata da un funzionario che risponde direttamente a Mosca. La cosa può raggiungere picchi di assurdità. Per esempio, negli uffici del governo regionale di Kirov non c'era il wi-fi. Io proposi di metterlo. La saga meriterebbe un capitolo a parte, per un intermezzo comico. Solo ottenere che la mia proposta fosse discussa richiese cinque riunioni molto partecipate con il governatore, e anche allora il wi-fi non fu installato. (p. 219) *Lavorare a Kirov rappresentò nel complesso un'esperienza istruttiva, ma sconfortante. Ne ricavai una discreta consapevolezza di come funzionano le cose. Scoprii che non c'è modernizzazione possibile in una nazione autoritaria, che non c'è modernizzazione possibile neanche in una sola regione di una nazione del genere. Le persone giovani, attive, ambiziose arrivano con la voglia di sistemare e far funzionare tutto, ma vengono risucchiate nella palude del sistema. Mi resi conto che in un ambiente corrotto ti trovi tu stesso obbligato a comportarti in modo corrotto, anche se vorresti solo essere d'aiuto. (pp. 219-220) *{{NDR|Sull'[[Università Yale]]}} In Russia ero stato impegnato a combattere la corruzione nelle aziende statali. Ora, di colpo, mi trovavo seduto di fianco a una sudafricana che stava combattendo l'AIDS e l'HIV. Si chiamava Thembi Xulu, e faceva discorsi così interessanti sul suo lavoro che mi chiedevo se non fosse più importante del mio.<br>C'era anche un tipo indonesiano che era a capo di un'organizzazione giovanile musulmana. Una volta gli chiesi: «Quanti membri avete?» aspettandomi che dicesse tipo «duecento persone». Lui invece rispose: «Be', non siamo l'organizzazione giovanile più grande del mondo. Più o meno dodici milioni».<br>Un borsista proveniente dalla Tunisia non faceva che lamentarsi con me del fatto che stare all'opposizione era terribilmente difficile. «In Russia» diceva «avete YouTube, Facebook e Twitter, ma da noi in Tunisia è tutto bloccato.» Lavorare dalla Francia era l'unico modo in cui poteva condurre la sua militanza.<br>Erano gli ultimi giorni del 2010, e nel giro di un mese scoppoà la [[Primavera araba]] e il regime dittatoriale tunisino cadde. Per quanto potesse essere vista come un'esperienza limitata al popolo tunisino, considerai comunque importante e utile avere qualche nozione in materia. (pp. 222-223) *La [[Transneft]] è la più grande società al mondo di gestione di gasdotti e oleodotti, e sposta il petrolio in tutta la Russia. Inutile dire che è di proprietà dello Stato. A metà del primo decennio del Duemila, intraprese l'enorme progetto di costruire un oleodotto che andava dalla Siberia orientale all'oceano Pacifico. È garantito che qualsiasi cantiere di quelle dimensioni comporterà prima di tutto dosi massicce di appropriazione indebita. Anche se verà completato, un megaprogetto del genere non si concluderà in tempo; la realizzazione sarà scadente e sprezzante dei regolamenti; e una grossa getta del budget finirà nelle tasche di qualcuno. Ed è proprio ciò che accadde. La cosa era evidente a tutti, governo compreso, tanto che nel 2008 la Transneft fu sottoposta a un controllo della Corte dei conti, l'organo statale di revisione contabile: scandalosamente, i risultati furono tenuti segreti su richiesta della stessa Transneft.<br>Smossi mari e monti per mettere le mani su quel rapporto segreto e alla fine ci riuscii. Rimasi sconcertato. Le sue 150 pagine esponevano chiaro e tondo, con tanto di cifre e analisi, il fatto che poteva essere stato saccheggiato tutto il saccheggiabile. I costi di costruzione erano stati gonfiati più volte, inaffidabili società offshore erano state scelte come appaltatrici, gare e aste erano state condotte con irregolarità che avevano dell'incredibile, e la relativa documentazione era stata distrutta l fine di occultare l'accaduto. Non si trattava di una teoria di esperti o di una serie di post su un blog, ma di un rapporto ufficiale della Corte dei conti. La somma totale intascata nel corso del progetto dell'oleodotto si aggirava attorno ai 4 miliardi di dollari, «1100 rubli sottratti a ogni adulto di Russia», come scrissi all'epoca su LiveJournal. (pp. 223-224) *{{NDR|Sulla [[Fondazione Anti-corruzione]]}} Il principio cardine della nostra organizzazione era la trasparenza, che per me era importante fin dall'inizio per due ragioni. La prima, perché le persone sarebbero state più disponibili a donare se avessero saputo come venivano spesi i loro soldi; la seconda, perché volevo con tutto me stesso essere diverso dallo Stato. Il governo spendeva le nostre tasse senza darci spiegazioni, noi cittadini non avevamo voce in capitolo sulle priorità di bilancio e non sapevamo nemmeno come venissero distribuiti esattamente i soldi. [...] Io volevo fare le cose in modo diverso. Pubblicavo i dettagli del mio reddito personale. Pubblicavo la fonte dei finanziamenti dell'organizzazione. Tutti conoscevano l'aspetto di mia moglie e dei miei figli. Mandandomi soldi, le persone inviavano anche un chiaro segnale alle autorità: avevano deciso di farmi una donazione perché vedevano quello che facevo e sapevano come spendevo il denaro, mentre i funzionari governativi tenevano tutto nascosto e spesso rubavano. [...] Il secondo importante principio era la «normalità». Il Cremlino tenta da anni di marginalizzare il nostro movimento e relegarlo nel sottobosco, trasformandoci nell'equivalente moderno dei dissidenti sovietici. Io nutro un profondo rispetto per quei dissidenti, che sono stati degli eroi; nel 2012, però, la gente comune non voleva essere un eroico dissidente, perché è pericoloso e spaventoso. Tutti noi volevamo solo essere normali. E normali lo eravamo: persone normali con una normale vita lavorativa. (pp. 228-230) *Una delle cose peggiori della detenzione è essere tagliati fuori da tutto: la vita va avanti a pieno regime, mentre tu sei bloccato tra quattro mura e non ricevi nemmeno le notizie in tempo reale. (p. 234) *L'anno 2012 segnò l'avvento nella mia vita di uno schema preciso, un inarrestabile circolo vizioso che mi avrebbe accompagnato per molti anni a venire: manifestazione di protesta, arresto, manifestazione di protesta, arresto. Era sgradevole, certo, ma non mi avrebbe fermato. Il Cremlino se ne rese presto conto, per cui in dicembre istruì contro di me quattro nuovi procedimenti penali in una volta sola. Le accuse erano furto di legname nella regione di Kirov; appropriazione indebita di fondi dell'azienda francese Yves Rocher; furto di 100 milioni di rubli al partito Unione delle forze di destra; e, la mia preferita, appropriazione indebita dei fondi di una distilleria a Kirov. A quel punto correvo il rischio di passare in prigione diversi anni. Le ultime due accuse non erano troppo preoccupanti e non arrivarono nemmeno a processo. Le prime due erano inquietanti perché oltre a me venivano implicate altre persone innocenti. La causa legata alla Yves Rocher mi turbava particolarmente perché il coimputato era Oleg, il mio fratello minore. (p. 236) *I processi contro di me rappresentano un esempio perfetto di come funziona il sistema giudiziario in Russia. In pratica, architettano accuse e disegnano vittime strada facendo. Di solito è difficile spiegarlo a persone che vivono in paesi rispettosi del diritto. Non è possibile, dicono, inventarsi di sana pianta trenta faldoni di documenti. Ecco, gli investigatori russi ci riescono. (p. 237) *Intentando cause contro di me, il Cremlino aveva due obiettivi. Il primo era impedirmi di essere attivo in politica. Non è per niente facile comportarsi come al solito se sei in carcere, e anche una sospensione della pena rende la vita molto più complicata. Se hai una condanna penale, non puoi candidarti a una posizione politica. Il secondo obiettivo era danneggiare la mia reputazione. Avevano bisogno di rivolgermi accuse non legate alla politica ma alla criminalità comune: «Ah, sì? Pensa di poter combattere la nostra corruzione? Be', basta dire che lui stesso è corrotto!». (p. 237) ===Explicit=== ==Bibliografia== *Alexei Navalny, ''Patriot'', traduzione di Teresa Albanese, Sara Crimi e Laura Tasso, Mondadori, Milano, 2024, ISBN 978-88-04-75686-6. ==[[Alberto Pollera]]== Alberto Pollera (1873 – 1939), militare e antropologo italiano. ==''Lo Stato etiopico e la sua Chiesa''== ===Incipit=== Questo libro vede la luce assai tempo dopo che fu compilato: debbo perciò pregare il benevolo lettore di tener presente trattarsi dell'esame di ordinamenti e costumi di un popolo che si avvia rapidamente ad una importante evoluzione civile, la quale, cominciata tardi, si affretta a raggiungere con ritmo sempre più accelerato, miglioramenti e sviluppi che, fino a pochi anni fa, sembrava assurdo sperare. ===Citazioni=== *Gli Abissini identificarono più tardi la regina Macheddà con Azieb, [[regina di Saba]], dando con ciò un seguito apparentemente logico a questa tradizione. [...] la leggenda della regina di Saba non deve in Abissinia aver acquistato valore che in epoca molto posteriore, e verosimilmente quando, con S. Frumenzio e coi santi predicatori e gli Abuna suoi successori, provenienti da Bisanzio, da Alessandria e da Roma, la religione cristiana si diffuse in Etiopia, e ciò perché [...] questi apostoli della fede, avevano ben ragione di credere che l'accennata tradizione potesse giovare, come giovò, ai loro intenti. (pp. 8-9) *A noi può sembrare che il concetto etiopico della parentela dinastica colla Vergine sia un po' troppo esagerato ed estensivo, a motivo della enorme distanza di tempo e del gran numero di generazioni trascorse; ma la mentalità etiopica non valuta le cose al modo nostro, perché già nelle piccole questioni interne di stirpe, è abituata a riconoscere legami di consanguineità molto arretrati nel tempo, sul quale non ferma affatto la sua attenzione. (p. 15) *Per evitare l'obiezione che nella Bibbia non si fa affatto cenno del trafugamento delle Tavole, che anzi si dice andassero distrutte in Babilonia, i manoscritti etiopici, narrando con assai maggior copia di particolari la leggenda [...], aggiungono che, appena il gran sacerdote Sadok ed il re Salomone si accorsero della scomparsa di quelle, decisero di tener celata la immane sciagura al popolo, per modo che questo non seppe mai niente di ciò, e continuò a venerare quell'Arca, la quale non era, pur troppo, che un semplice simulacro della prima. (p. 23) *Il popolo etiopico, orgoglioso delle tradizioni [...] e convinto di esser divenuto per volontà di Dio il vero popolo eletto sulla terra, a cagione della discendenza salomonica di [[Menelik I]], in sostituzione del popolo ebreo, resosene indegno, è andato a ricercare nella Bibbia tutte le promesse fatte da Dio ad Abramo e a David, e ritiene che esse siano ancora in pieno vigore per il proprio paese. (p. 24) *Direi quasi che l'orgoglio in Abissinia è una malattia contagiosa, cronica, permanente, che non risparmia nemmeno i più miseri. Non deve quindi stupire se questo orgoglio si trova elevato a potenza molto elevata nei legittimi regnanti di quel paese, che fanno seguire il loro nome da iperbolici titoli. (pp. 25-26) *Ora, i regnanti di Etiopia, nelle ingenua ma ferma convinzione di occupare di diritto e di fatto il primo posto fra i regnanti di tutto il mondo, ogni volta che hanno avuto occasione di indirizzare messaggi a regnanti europei, lo hanno fatto appunto nel modo da essi usato verso i loro inferiori, ossia iniziando la lettera col proprio nome, anche quando facevano ciò per invocare importanti servigi da loro. (p. 26) *Si dice [...] che il [[Teodoro II d'Etiopia|Negus Teodoro]], ritenendo l'Inghilterra il paese più ragguardevole dopo il suo, rivolgesse alla regina Vittoria domanda di matrimonio, e che la mancata risposta fosse il movente che lo indusse a imprigionare, per atto di rappresaglia e di sfida, tutti gli europei che tovavansi presso di lui [...].<br>In quella tragica vigilia, ma troppo tardi, Teodoro comprese che la superiorità etiopica era ormai una leggenda fantastica; il che non ha tuttavia impedito alla massa di continuare a credervi. Umili e grandi ne sono ugualmente convinti, e se ciò costituisce una ingenuità, non si può negare che costituisca anche una forza per lo stato che tali credenze coltiva, con pieno consenso, fra i suoi sudditi. (p. 27) *[...] degli Abissini si può dire quello che è stato detto degli Ebrei, e cioè che, credendosi di una stirpe privilegiata, hanno sempre voluto isolarsi, e mantenersi distinti da tutte le altre nazioni.<br>Questa credenza ispirò ad essi il concetto della autoglorificazione, perché ritennero di essere veramente i solo veri figli di Dio, discendenti diretti della linea primogenita di Adamo, senza riflettere che la funzione del popolo eletto venne necessariamente a cessare colla venuta di Gesù Cristo, immolatosi per la intera umanità, e non per la fortuna di un popolo. (p. 31) *[...] in Etiopia è pacificamente ammesso e riconosciuto, che la madre ha diritto di attribuire con giuramento la paternità del figlio a chi essa ritiene ne sia l'autore, senza bisogno di altra indagine o prova concomitante.<br>L'unione poi, sia pure effimera, con una schiava, decisamente biasimata e derisa quando si tratta di altri, è invece susata trattandosi di signori e di principi, i quali pur non tenendo un harem, come i mussulmani, ne seguono la pratica poligama. L'importante è che la discendenza dei salomonidi e la loro tradizione continui. (pp. 37-38) ===Explicit=== ==Bibliografia== *Alberto Pollera, ''[https://dl.unito.it/it/ricerca/digitale/?id=mag:447 Lo Stato etiopico e la sua Chiesa]'', Roma, SEAI, 1926. ==Irridentismo russo== *L'idea secondo cui la Russia sarebbe a casa propria ovunque si parla russo [...] basterebbe, se fosse convalidata, a mettere l'Europa e il mondo a ferro e fuoco. Che succederebbe, se si ragionasse così, con i transilvani in Romania? Con i catalani in Francia? Con le tre comunità linguistiche di cui è composta la Svizzera? Con quella «minoranza vallona» di cui certi ideologi, a Mosca, già sostengono che sarebbe minacciata di «genocidio»? Con quella parte della California dove si parla spagnolo? Con la Gran Bretagna, che ha la lingua in comune con l'America? Il nazionalismo linguistico, sotto Putin non meno che all'epoca, nel 1938, dell'annessione dei tedeschi dei Sudeti al Terzo Reich, è un vaso di Pandora. [...] allora come si potrebbe impedire alla Lituania di rivendicare Smolensk? Alla Polonia di avanzare i suoi diritti su Leopoli? Alla Slovacchia di invadere l'oblast della Transcarpazia? Alla Moldavia di reclamare un pezzo di Transnistria? E perché la Russia, un Paese che, lo ripetiamo, non è mai stato uno Stato-nazione prima del 1991, avrebbe più titoli di altri da far valere sulle terre liberate dell'ex Unione Sovietica? ([[Bernard-Henri Lévy]]) ==Per Stepan Bandera== {{Int|Da ''[https://web.archive.org/web/20100426235947/http://www.stepanbandera.org/bandera_perspective_5.htm Ai principi della nostra politica di liberazione]''|Articolo pubblicato in ''Vizvolna Politika'', novembre-dicembre 1946; ''Перспективи Української Революції'' [''Prospettive della rivoluzione ucraina''], Дрогобич, Видавнича фірма "ВІДРОДЖЕННЯ", 1998, ISBN 966-538-059-1.|h=4}} ===Citazioni su Stepan Bandera=== *L'estrema destra in Ucraina vede certamente Bandera come uno dei loro padri politici, ma l'estrema destra nel paese è molto debole, e la popolarità della figura di Bandera va molto al di là della destra. La ragione è che, sebbene Bandera fosse di estrema destra e – almeno per un periodo della sua vita – un fascista, in Ucraina oggi non è visto principalmente come tale. È considerato un combattente per l'indipendenza dell'Ucraina che morì per questo. Fu ucciso a Monaco di Baviera nel 1959 dal KGB – la stessa organizzazione nella quale si è formato Putin. Nel discorso pubblico la sua figura è quella di un liberatore, anche se naturalmente non avrebbe instaurato un regime liberale se fosse andato al potere. Del resto, i suoi rapporti con l'occupante tedesco durante la Seconda guerra mondiale erano stati conflittuali. Due dei suoi fratelli furono uccisi ad Auschwitz (apparentemente da compagni di prigionia). Un altro fratello morì durante l'occupazione tedesca in circostanze non chiare. Lo stesso Stepan Bandera è stato a lungo rinchiuso nel campo di concentramento di Sachsenhausen vicino a Berlino. Queste sono le cose che sono enfatizzate dalla memoria pubblica in Ucraina: una memoria selettiva, non una visione storica oggettiva. È un fenomeno che vediamo in molti Paesi, dove le pagine buie delle biografie degli eroi nazionali sono dimenticate o taciute. ([[Andreas Umland]]) *La Russia usa allegramente il culto ucraino di Bandera come prova che l'Ucraina è uno Stato nazista. Gli ucraini rispondono per lo più sbianchettando l'eredità di Bandera. È sempre più difficile per le persone concepire l'idea che qualcuno possa essere stato il nemico del tuo nemico e tuttavia non una forza benevola. Una vittima e anche un carnefice. O viceversa. ([[Maša Gessen]]) ==Bibliografia== *Степан Бандера, ''Перспективи Української Революції'' [''Prospettive della rivoluzione ucraina''], Дрогобич, Видавнича фірма "ВІДРОДЖЕННЯ", 1998, ISBN 966-538-059-1. ==Per [[Vera Politkovskaja]]== '''Vera Aleksandrovna Politkovskaja''' (1980 – vivente), giornalista russa. {{Int|Da ''[https://video.repubblica.it/mondo/mia-mamma-anna-politkovskaja/13099/14374 "Mia mamma, Anna Politkovskaja"]''|Intervista di Fiammetta Cucurnia, ''Video.repubblica.it'', 4 ottobre 2007.}} *Lei riceveva sempre minacce. Noi vivevamo con questa continua pena, paura. Però lei proprio non ne voleva neanche parlare. Lei diceva: «Questo è il mio paese. Io sono nata qui, voglio vivere qui, voglio lavorare qui. Quale sarà il mio valore se io prendo, lascio tutto e me ne vado?». *Era mia madre. Io penso che, durante la sua vita, lei ha fatto molto bene per le persone e ha lasciato sicuramente la sua traccia. E quindi col suo contributo qualcosa di meglio c'è nel nostro paese. Però contemporaneamente devo dire sarebbe stato molto meglio che lei non se ne fosse occupato, che non avesse fatto nulla e che fosse viva. Per me, al diavolo tutto. Io avrei voluto mia madre. {{Int|Da ''[https://www.balcanicaucaso.org/aree/Cecenia/Intervista-a-Vera-Politkovskaja-86280 Intervista a Vera Politkovskaja]''|Intervista di Giorgio Comai, ''Balcanicaucaso.org'', 3 dicembre 2010.}} *Non augurerei a nessuno di leggere sulla propria madre il tipo di frasi ed opinioni riguardanti Anna Politkovskaja che mi è capitato di trovare. *Alla procura si sono occupati di indagini per due anni prima di dare inizio al processo e hanno arrestato delle persone, che tra l'altro poi hanno liberato. E non sono neppure riusciti a contare correttamente la tempistica dell'omicidio. Quando hanno indicato i secondi che sono trascorsi tra il momento in cui mia madre è entrata nel nostro condominio a quando l'assassino è uscito, non corrispondevano con le ore che avevano fornito. Ce l'ha fatto notare una nostra amica giornalista proprio mentre eravamo in aula di fronte al giudice. È un piccolo errore, forse, ma dimostra con quanta poca serietà abbia lavorato chi si è occupato delle indagini. *Abbiamo ricevuto molte dimostrazioni di sostegno da rappresentanze diplomatiche estere. Ricordo che ad esempio il console francese è venuto di persona al funerale e ci ha passato una lettera di condoglianze firmata personalmente dal capo dello Stato del suo Paese. Ma i diplomatici non vengono certo a dire a noi di cosa parlano nei loro incontri ufficiali con i vertici russi. {{Int|Da ''[https://www.lsdi.it/2011/vera-politkovskaja-in-russia-sempre-peggio-per-la-liberta-di-stampa/ Vera Politkovskaja, in Russia sempre peggio per la libertà di stampa]''|Intervista di Valentina Barbieri, ''Lsdi.it'', 17 maggio 2011.}} *Nel nostro paese la libertà di stampa è un problema grave. Ogni giornalista si trova di fronte ad un bivio: può scegliere la carriera e scrivere quello che gli dicono oppure può fare una scelta diversa, scrivere quello che trova giusto e occuparsi di quello che gli interessa. Le conseguenze sono diverse: nel primo caso guadagnerà un posto di prestigio (ovvero statale), nel secondo caso potrebbe finire male. *Per quanto riguarda il mio vissuto di giornalista, cerco di evitare qualsiasi confronto tra l’esperienza di mia mamma e la mia. Non ho la sua ricchezza professionale, trent’anni di attività, la sua grande esperienza. Lei lavorava a modo suo, in una maniera personale, io lavoro in un altro modo, il mio. *Quando ti riferisci a qualcuno, inizi inevitabilmente a copiare, mentre nel giornalismo è più importante lavorare sul proprio stile. {{Int|Da ''[https://www.repubblica.it/esteri/2015/03/03/news/vera_politkovskaja_un_delitto_dimostrativo_come_quello_di_mia_madre_proveranno_a_insabbiare-108637090/ "Un delitto dimostrativo come quello di mia madre. Proveranno a insabbiare"]''|Intervista di Aleksej Tekhnenko, ''Repubblica.it'', 3 marzo 2015.}} *Quello di [[Boris Nemcov|Nemtsov]] è un omicidio politico, dimostrativo, arrogante. Come quello che ha distrutto la nostra famiglia. [...] Riconosco uno stile che mi preoccupa. Vaghezza, contraddizioni e troppe ipotesi che fanno solo confusione. Come allora. *A me basta la certezza che sia un omicidio politico. Chiunque abbia ucciso lo ha fatto per mettere a tacere una voce scomoda. È sempre la stessa storia. *Bisogna restare all'erta. Contrastare ogni voce falsa, chiedere giustizia sempre, instancabilmente. E mi auguro che gli amici e i compagni di movimento di Nemtsov riescano a tenere alta l'attenzione sui media. Lo so per esperienza, non è facile. Tutto si dimentica. {{Int|Da ''[https://www.la7.it/piazzapulita/video/parla-vera-la-figlia-di-anna-politkovskaja-i-russi-non-sono-abituati-a-pensare-05-05-2022-437048 «I russi non sono abituati a pensare»]''|Intervista di Sara Giudice, ''La7.it'', 5 maggio 2022.}} {{Int|Da ''[https://tg24.sky.it/mondo/2022/10/14/vera-politkovskaja-live-in-firenze-2022 "Putin indifferente a reazione Europa su Ucraina"]''|''Tg24.sky.it'', 14 ottobre 2022.}} {{Int|Da ''[https://www.lastampa.it/esteri/2023/02/21/video/massimo_giannini_intervista_vera_politkovskaja_anna_mia_madre-12655173/ "Anna, mia madre"]''|Intervista di Massimo Giannini, ''Lastampa.it'', 21 febbraio 2023.}} {{Int|Da ''[https://www.rainews.it/tgr/piemonte/video/2023/02/putin--un-dittatore-mia-madre-ora-sarebbe-in-ucraina-dalla-parte-delle-vittime-eb0c8871-076d-482a-b394-86db8efd34c9.html "Putin è un dittatore, mia madre ora sarebbe in Ucraina dalla parte delle vittime"]''|''Rainews.it'', 22 febbraio 2023.}} {{Int|Da ''[https://www.iodonna.it/attualita/storie-e-reportage/2023/05/20/vera-politkovskaja-un-libro-per-ricordare-la-madre-anna-politkovskaja/ Vera Politkovskaja: «In Russia la misoginia fa parte dei valori tradizionali»]''|''Iodonna.it'', 20 maggio 2023.}} *Se parliamo di questo momento storico, noto molti cambiamenti, ma in negativo. Non vedo segnali di miglioramento della situazione o di un prossimo futuro in cui la Russia sarà finalmente “un Paese felice”. La Russia precipita sempre di più in una realtà oscura e imprevedibile. Per uscirne impiegherà diversi decenni. *Oggi i diritti dell’uomo, così come sono intesi in Occidente, non esistono. Non solo, ma negli ultimi tempi politici e personaggi pubblici insistono nel criticare l’introduzione di queste concezioni in Russia, o a distorcerne il significato. Adesso ai diritti della persona vengono contrapposti i non del tutto chiari “valori tradizionali”. Risultato: l’attività di alcune persone sui social porta a procedimenti penali, il movimento Lgbt è di fatto vietato, tutti i media dell’opposizione sono stati bloccati in rete o chiusi. La Russia si è ritirata dalla convenzione per la protezione dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Se si scava, poi, un po’ più a fondo, si scopre che non c’è più nemmeno lo spazio per tentare di difendere i diritti umani. *[...] in Russia la misoginia è un sentimento abbastanza diffuso e per qualche russo è addirittura parte di quei valori tradizionali cui accennavo prima. Però, a essere sinceri, in molti Paesi questo sentimento è comune almeno quanto in Russia, e in alcuni anche di più. Se poi contestualizziamo il tutto da un punto di vista storico, non è passato molto tempo da quando le donne hanno ottenuto almeno il diritto di voto. E ora, come allora, la parte femminile del mondo deve ancora lottare per ottenere le stesse possibilità degli uomini. Per questo continuare a conquistare i propri diritti è il compito più importante per tutte le donne del pianeta. {{Int|Da ''[https://www.r/robinson/2023/10/23/news/vera_politkovskaja_la_mia_russia_ora_e_mordor-418550449/ Vera Politkovskaja: “La mia Russia ora è Mordor”]''|''Repubblica.it'', 23 ottobre 2023.}} *Riconosco senza problemi che una parte della responsabilità per quello che accade è mia, in quanto cittadina proveniente dalla Russia, e i cittadini dell’Ucraina, finché la guerra non finirà, hanno tutto il diritto di accusare i cittadini della Federazione russa per quanto si sta verificando. Ma questo diritto è solo loro. *Come è possibile che l’odio verso i russi in tanti Paesi del mondo, specie in Europa, faccia ormai parte della normalità? La prima cosa che colpisce è la reazione serafica della comunità europea che vede in questo odio un dato di fatto, un normale stato delle cose. Va detto che anche l’invasione dell’Ucraina è un dato di fatto, ormai scontato, per molti russi. Qual è dunque la differenza tra comunità europea così civile e quella russa, che negli ultimi diciotto mesi è stata costantemente tacciata di non ribellarsi a sufficienza contro le autorità? Dove sono finiti tutti quelli a cui stridono i denti a forza di intestarsi la causa animalista, quella della comunità LGBTQIA+ o quella degli afroamericani? Siete tutti concordi nel dire che siamo tutti uguali ma prendersela con una persona solo perché possiede il passaporto russo vi sta bene? *La maggioranza degli stati che non accoglie più i russi e ha anche interrotto l’emissione di visti di transito è rappresentata da Paesi al confine con la Russia. Ovvero proprio quei Paesi in cui si sono rifugiati i miei concittadini in fuga dagli orrori del regime di Putin. L’hanno fatto in pena per il futuro e l’incolumità delle proprie famiglie, temendo di essere esposti a azioni persecutorie politiche, che oggi in Russia equivalgono a quelle penali. *Tra i Paesi che non concedono visti ai russi figurano la Polonia, la Finlandia, la Repubblica ceca, la Lettonia e tanti altri. Oltre a questo divieto, di recente i politici di tutti i Paesi europei che spartiscono la frontiera con la Russia hanno bloccato l’ingresso nei paesi membri dell’Unione Europea alle automobili immatricolate nel mio Paese. L’argomentazione utilizzata per giustificare la misura rimanda a una delle regole del regime sanzionatorio introdotto dopo lo scoppio della guerra: ora le automobili russe sono considerate merce d’importazione e quindi vietata. *«Russi, dovete soffrire! Ovunque siate, alla fine siete voi che avete invaso! Se non vi va bene ritornatevene a casa vostra e rovesciate Putin! Non avrete diritti finché ci sarà la guerra!». Ogni qual volta sento pronunciare queste frasi da parte degli ucraini, la mia mente va col pensiero alle loro città dove tutti i giorni cadono i missili russi. Mi sento capace di capirli e perdonarli ogni volta, perché mi mostrano un odio viscerale, ma per «una giusta causa». Tuttavia non posso non notare i parallelismi con la retorica del Cremlino: potete “invitare” i russi a tornare casa per rovesciare Putin quanto volete, ma rimane il fatto che ora tutti i critici del regime in vigore a Mosca si trovano o sotto terra, o in prigione o all’estero. Non dimentichiamo che è da diciotto mesi che lo stesso esercito ucraino non riesce a sconfiggere il regime putiniano, al netto di tutti gli aiuti provenienti dal mondo civile. *La guerra in Ucraina è il frutto di una politica pluriennale del Cremlino, smascherata sovente da chi ora non c’è più, è dietro le sbarre oppure se n’è andato. Al contempo è anche il fallimento totale della diplomazia non solo di Kiev e Mosca, ma anche di quella europea e americana. A pensarci bene, i responsabili delle ostilità in Ucraina al massimo sono i vertici del potere russo e i politici occidentali. Ora Putin potrà troneggiare legalmente fino al 2036. Il presidente di un paese immenso ha sistematicamente violato le leggi, anche quelle internazionali, ma in tutto il mondo civile hanno continuato a stringergli la mano. {{Int|Da ''[https://www.repubblica.it/esteri/2024/02/19/news/politkovskaja_morte_navalny_putin-422158715/ Putin temeva Navalny più di ogni altro e si è sbarazzato di lui come di mia madre Anna Politkovksaja]''|''Repubblica.it'', 19 febbraio 2024.}} *Per i politici europei e americani, l’omicidio di Navalny è solo l’ennesimo pretesto per prendere la parola e ancora una volta “dare uno schiaffo” alla Russia di Putin. *L’oppositore russo è stato in qualche modo il prigioniero personale di Vladimir Putin che lo temeva talmente da non osare pronunciare il suo nome ad alta voce, offrendo così il fianco ai giornalisti che glielo hanno fatto notare a più riprese. Navalny, dal canto suo, trovandosi già dietro le sbarre, non ha mai avuto paura a definire il capo di stato russo un omicida, un farabutto e un ladro. Con il sorriso sarcastico sul suo volto, in più di un’occasione ha schernito il presidente russo e tutto il sistema da lui costruito. Le numerose cause penali intentate ai suoi danni non facevano altro che dargli il pretesto per farsi una risata. *[...] le persone che si sono occupate di eliminare Navalny sono ufficialmente “a servizio dello stato” nei tribunali, nelle procure, nelle carceri e nelle case circondariali. Si tratta di persone che non per forza occupano posizioni di rilievo. Ma tutte loro, in un modo o nell’altro, sono complici e, qualora il caso relativo all’omicidio di Navalny dovesse arrivare in tribunale, sul banco degli imputati ci sarebbero decine di persone. *[...] le cose si svolgeranno come si erano svolte fino all’esecuzione di Navalny. Con l’aiuto delle forze dell’ordine, degli arresti e dei processi, metteranno il bavaglio a tutti quelli che oseranno pronunciare la verità sulla fine dell’oppositore. I politici occidentali si indigneranno ancora un po’, esprimeranno il loro orrore rispetto a quanto accade in Russia, salvo poi tornare subito a occuparsi delle loro vicende quotidiane. Succederà così perché non possono fare nulla, non hanno mai avuto e non hanno neanche ora delle reali possibilità per fare leva sulla situazione in modo da cambiarla. {{Int|Da ''[https://www.repubblica.it/venerdi/2024/03/08/news/vera_politkovskaja_il_futuro_della_russia_sara_scritto_dalle_donne-422277423/ Vera PolitkovskaJa: “Il futuro della Russia sarà scritto dalle donne”]''|''Repubblica.it'', 8 marzo 2024.}} *Mentre in tutto il mondo civilizzato il ruolo della donna nella società cresce, in Russia si susseguono prese di posizione che non fanno che danneggiarla. Non mi riferisco solo al divieto di abortire, già in vigore nelle strutture sanitarie private del Paese, ma anche agli appelli dei politici che chiedono di limitare l’accesso delle donne all’istruzione secondaria, in modo che non vengano distolte da quella che secondo lo Stato (e secondo una parte dei russi) è la loro funzione principale: fare figli. *In generale l’impressione è che – sempre nella visione statale – le donne russe, ancor più dopo l’inizio della guerra con l’Ucraina, siano destinate a ricoprire esclusivamente il ruolo di macchine per la riproduzione della popolazione. *Ad abbandonare la Russia sono state proprio quelle persone che avrebbero potuto influire sul futuro in maniera positiva. Neanche dall’estero riescono a far sentire la loro voce: la macchina della propaganda ha fatto presto a bollare come "traditore della patria” chi è andato via. Con il risultato che chiunque dall’estero osi criticare pubblicamente la situazione in Russia viene sommerso da una montagna di fango e screditato in tutti i modi possibili, compreso ritrovarsi oggetto di azioni civili e penali. Lo scopo è anche quello di rendere difficile il rientro in patria di queste persone. *{{NDR|Su [[Julija Naval'naja]]}} La denigrazione del nemico con ogni mezzo è pratica diffusa in Russia: se poi il nemico è una donna che ha osato mostrare al mondo un’immagine che non è solo quella della vedova inconsolabile e in preda al dolore, i denigratori sono capaci di tutto. La misoginia trova terreno fertile nella nostra società. *Nell’immaginario collettivo russo il campo d’azione legittimo della donna continua a essere quello della cucina e delle stanze da letto dei figli. Anche per quelle che riescono a uscire da questo schema la vita non è semplice: il divario salariale a parità di professione e di ore di lavoro, nel migliore dei casi, è del 30 per cento. Gli uomini non hanno nessun problema a cercare di ostacolare la carriera delle loro colleghe. *[...] nel Caucaso, e in particolare in Cecenia, la situazione per le donne è orribile. Qui, come all’epoca dei barbari, sono soggette a mutilazioni genitali e rischiano di venire uccise in nome dell’onore della famiglia. *Il 40 per cento circa dei russi è convinto che se un uomo mantiene una donna può vietarle di uscire di casa, incontrare gli amici e i parenti, lavorare o utilizzare le carte di credito senza il suo consenso. Certo, non tutti gli uomini russi la pensano così. Ma se ci riferiamo al cosiddetto “Paese profondo”, allora diciamo che questa visione della donna è molto diffusa. *Mi piace pensare che sia possibile, ma servirebbero sforzi giganteschi e un leader, o una leader, capace di unire moltissime persone che la pensano in maniera diversa sulla guerra e sull’operato di Putin. Yulia Navalnaya ha tutte le carte in regola per diventarla. Ha tutto quello che le serve, salvo il marito. *Credo che Yulia sia assolutamente in grado di unire tutte le forze di opposizione russe al di fuori del Paese. Ma l’apparato repressivo all’interno del Paese è talmente potente che riuscire a coinvolgere chi vive in Russia sarebbe ben altra impresa. Questo è un dato di fatto, e non può essere ignorato. *Le donne russe sono forti per natura e temprate dalle circostanze. Di “principesse sul pisello” io ne conosco poche. La mia speranza è che sulla scena politica emergano donne che sappiano guardare la realtà come la vede Yulia Navalnaya. Penso che solo loro potrebbero diventare la forza motrice che potrà far uscire la Russia dalle tenebre in cui si è impantanata. ==''Una madre''== ===Incipit=== Mia madre è sempre stata una persona scomoda, non solo per le autorità russe, ma anche per la gente comune che sfoglia un giornale e ne legge gli articoli. Purtroppo la maggioranza della popolazione russa crede a quello che le viene detto dagli schermi dei canali di Stato: un mondo virtuale creato dalla propaganda, dove, nel complesso, tutto va bene. E i problemi, che periodicamente vengono segnalati all’opinione pubblica, hanno origine nei Paesi occidentali o, come si dice in Russia con un sorrisetto, «nell’Occidente in decomposizione». ===Citazioni=== *I [[Dittatura|dittatori]] hanno bisogno di offrire sacrifici umani per consolidare il loro potere. (p. 10) *In Russia tutti si sono dimenticati in fretta di Anna Politkovskaja, soprattutto la gente che conta, perché mantenere la memoria di persone come mia madre è pericoloso. È molto più comodo perderne le tracce e dimenticare la sua verità. (p. 10) *In Occidente il nome Politkovskaja è fonte di orgoglio. A mia madre intitolano piazze e vie, la sua attività giornalistica viene studiata nelle università, i suoi libri si vendono in tutto il mondo. In Russia quel nome è avvolto dal silenzio. (p. 10) *Dopo il 24 febbraio 2022 il nostro cognome è tornato ad avere un peso, a essere oggetto di minacce, ancora di morte, questa volta contro mia figlia, che è solo un’adolescente. Da quando a scuola hanno iniziato a parlare del conflitto in Ucraina, i compagni si sono scagliati contro di lei. Pesantemente. Così abbiamo scelto l’esilio volontario, la fuga in un altro Paese. (p. 10) *Anna Politkovskaja si formò come giornalista proprio nel periodo della [[perestrojka]]. Ne ha incarnato perfettamente lo spirito, il desiderio di cambiamento: sognava una democrazia compiuta, e sognava di fare il suo mestiere in un Paese libero, come dovrebbe essere, come non è quasi mai, nel mondo. (p. 16) *Nella vita di tutti i giorni mia madre era una persona difficile. La gestione familiare, il desiderio di avere il meglio per noi, oltre alla sua acuta percezione di tutto ciò che accadeva intorno, prosciugavano le sue forze. A ripensarci ora, credo che la responsabilità di una famiglia le sia caduta addosso troppo presto. (p. 25) *{{NDR|Sul [[putsch di agosto]]}} Di quei momenti, dopo il ritorno a Mosca, ricordo questa scena in particolare: mia madre che piange seduta su una panchina nel cortile di casa. Ignara del motivo, pensavo fosse preoccupata per papà, che non era ancora tornato dalla Casa Bianca. Invece poi ho scoperto che quel giorno tre giovani manifestanti che si opponevano ai golpisti erano morti, schiacciati dalle ruote di un veicolo da combattimento della fanteria proprio nel centro di Mosca. Alla notizia, mamma non era riuscita a trattenere le lacrime. L'episodio fu per lei un chiaro esempio di come troppo spesso siano le persone comuni a subire le conseguenze di avvenimenti storici di portata epocale, anche pagando con la vita: un tema che percorre come una linea rossa tuta la sua carriera professionale. (p. 32) *In cabina di regia scherzavamo sul fatto che, per qualche motivo a noi sconosciuto, gli opinionisti filogovernativi risultavano sempre un po' retrogradi, dei sempliciotti, con il loro eloquio clericale, noioso e poco interessante, mentre gli avversari dimostravano grande acume, profonda conoscenza dell'argomento oggetto della discussione, e avevano un atteggiamento propositivo e idee concrete per trovare una soluzione al problema. Gli oppositori non pensavano solo a farsi belli di fronte alle telecamere, e lo spettatore era in grado di capire benissimo come stavano le cose. (p. 46) *Molti in Occidente non capiscono perché i russi accettino così docilmente tutto ciò che fanno le autorità. I cittadini non protestano, non scendono in piazza. Oltre al fatto che la maggior parte della popolazione è impegnata a sopravvivere in condizioni di povertà, le sanzioni per la partecipazione a picchetti o manifestazioni sono diventate così elevate che pochi osano esporsi. Se in Europa, al termine di una «protesta» pacifica, ciascuno può rientrare tranquillo a casa propria, in Russia la maggioranza dei manifestanti finisce in una stazione di polizia. E non è scontato che se la cavi con una «semplice» (comunque alta) sanzione amministrativa, anziché con quindici giorni di cella. Anzi, spesso rischia un processo penale. (p. 53) *Chi può, in Russia, evita il servizio militare come la peste, perché sa che nelle caserme potrebbe accadere di tutto, ammesso di sopravvivere al nonnismo incontrollato. È risaputo, inoltre, che in tempo di pace i soldati vengono spediti in zone impervie affinché diventino «veri uomini», imparando a cavarsela con misere razioni alimentari e attrezzature poco idonee. Il podersoso ammodernamento delle forze armate, per il quale è stato speso l'equivalente di milardi di euro, è in buona parte avvenuto solo formalmente e non si capisce dove siano finiti quei soldi. (p. 63) *{{NDR|Sull'[[invasione russa dell'Ucraina del 2022]]}} Secondo le stime dell'intelligence ucraina, in migliaia si sarebbero dati alla fuga dalla prima linea e in alcune unità si è arrivati al 60-70 per cento di disertori. I dissidenti russi si mantengono più cauti, calcolando gli abbandoni in circa un miglaio. Il Cremlino, proprio come sul numero dei morti, tace. (p. 66) *I familiari dei caduti raccontano che spesso apprendono della scomparsa dei congiunti dai commilitoni o dai canali Telegram ucraini. Oppure capiscono che è successo qualcosa di irreparabile quando il loro congiunto smette di chiamare a casa. I russi, al contrario, tendono a lasciare sul campo i corpi dei comilitoni russi. (p. 66) *Un'intera generazione di giovani pagherà un prezzo altissimo, come è già avvenuto ai tempi della Seconda guerra mondiale, del conflitto in Afghanistan e della Cecenia. E il prezzo non è solo la morte. Tra i fortunati che torneranno da questa guerra, le conseguenze psicologiche saranno incalcolabili, per non parlare dell'enorme quantità di invalidi che non sapranno di cosa vivere. (p. 69) *Io sono una cittadina russa, ma sono disgustata dal cieco nazionalismo e dallo pseudopatriottismo che stanno montando nel mio Paese. Quando un Paese aggredisce, chi subisce e soffre deve difendersi. Credo sia giusto che l'Occidente stia aiutando attivamente l'Ucraina a difendersi. Se così non fosse stato, la guerra sarebbe già finita. E penso che lo stesso Cremlino avesse scommesso sulla mancanza di sosteno da parte occidentale, quando ha cominciato l'aggressione. Quello che dico può apparire una contraddizione, per me che sono una pacifista convinta. Odio la guerra e le conseguenze che porta con sé. Ma si tratta di una contraddizione inevitabile. Voglio vedere la Russia come un Paese prospero, libero e sviluppato, non incosciente, povero e militarizzato. (p. 70) *La diffusione di informazioni da canali non ufficiali inizialmente comportava una multa, quindi la sospensione dell'attività, infine il ritiro della licenza per trasmettere, radio o televisione che fosse, o per stampare e vendere il giornale. Nel corso del primo mese di guerra, in Russia sono state varate alcune leggi che introducevano la responsabilità amministrativa e penale per la diffusione di «fake news» riguardanti le azioni dell'esercito russo, con una pena prevista fino a quindici anni di carcere. Ciò ha permesso di arrestare diverse persone che avevano criticato l'operato dei militari russi in Ucraina sui social o sui propri blog. (p. 76) *A tutte le difficoltà oggettive connesse con l'inizio della guerra se n'è aggiunta una ulteriore, che riguarda solo mia figlia: inconsapevolmente si è ritrovata anche lei sulla linea del fuoco. Lei si chiama come la nonna, Anna Politkovskaja, e per questo a scuola è stata subito oggetto di atti di violenza e di bullismo. A dire la verità, era già accaduto in passato. Quando Anna visitava una nuova palestra per un corso di ginnastica, le veniva spesso ricordato dai suoi coetanei, ovviamente in forma offensiva, da quale famiglia provenisse. Dopo il 24 febbraio 2022, però, la mancanza di rispetto si è trasformata in minaccia. (pp. 77-78) *Quando mamma era via, in pratica non avevamo alcun contatto con lei, perché non esistevano linee telefoniche adeguate. Eppure non sono mai rimasta a casa ad aspettare che tornasse. Del resto, lei non l'avrebbe mai voluto. Mia madre era una donna estremamente indipendente e con questo spirito ha cresciuto anche noi. Ancora adesso, quando ripenso a lei, la vedo seduta alla scrivania con la testa china sul computer a scrivere una «nota». Così le piaceva chiamare i suoi testi: non notizie, articoli, materiali, ma note. E mentre ci si dedicava era assente, anche quando era presente fisicamente. (pp. 89-90) *Mia madre non accettava mai compensi da parte delle persone che aiutava: era una questione di principio. (p. 95) *Lei cercava comprensione, ma riceveva sostegno solo dai colleghi della redazione del suo giornale e da pochissime altre redazioni di mezzi di informazione alternativi. E, ovviamente, dalle tante persone che aiutava. Perché solo questo contava per lei: fare il proprio lavoro, raccontare quello che vedeva, dare asilo a quanti non sapevano dove altro andare. Le loro storie non coincidevano con la versione ufficiale dei vari uffici competenti legati al Cremlino. (p. 105) *Questo era il suo modello di giornalismo. Raccontare i fatti, scrivere senza tener conto delle gerarchie. Un concetto forse banale per chi vive in una democrazia, ma in Russia era pura follia: significava dare per sontata la libertà e sfidare il sistema irritando tutti, compresi i colleghi che avrebbero dovuto farsi carico della stessa responsabilità, raccontando a loro volta la verità. Invece mia madre era sola, profondamente sola. (p. 106) *Scrivere la verità serve, anche se nessuno la vuole ascoltare. E serve anche fare il proprio lavoro bene, sempre. Mettere in discussione questo significherebbe riconoscere che il suo sacrificio è stato inutile. (p. 107) *Lei era profondamente convinta che, nel momento in cui si assiste a un'ingiustizia, si è costreti a intervenire. Se invece non la riconosci, o non ci credi, allora non ti senti coinvolto, anche se in fondo sospetti che un'ingiustizia esista. (p. 108) *{{NDR|Sulla [[crisi del teatro Dubrovka]]}} I terroristi avevano già ucciso diverse persone. Doveva avanzare con cautela, seguendo un certo percorso all'interno dell'edificio, e un passo sbagliato a sinistra o a destra poteva portare all'irreparabile. «Lì dentro ricordo di aver calpestato vetri rotti mescolati a qualcosa che sembrava sangue», c'erano vetri ovunque mi disse. «Una sensazione impossibile da dimenticare». (p. 117) *{{NDR|Sulla crisi del teatro Dubrovka}} Dopo alcuni articoli si cominciò a dire che mia madre stava speculando sui morti, che «ballava sulle loro ossa» per fare carriera. Come spesso accade in Russia, parlare o scrivere di questa vile operazione, a seguito della quale morirono centotrenta persone, invece di essere liberate, significa mettere in discussione il lavoro delle forze speciali e le decisioni della leadership. Per questo, proprio perché la cosa era andata male ed erano morte molte persone, le dicevano di lasciar perdere. (p. 120) *{{NDR|Sulla crisi del teatro Dubrovka}} Mi sarei potuta trovare anche io in quel teatro. Tra gli ostaggi, le vittime o tra quanti, a causa di quella storia, portano cicatrici che non si rimarginano. Ma non avevo sentito la sveglia e l'audizione, quel famoso giorno, era saltata. (p. 122) *{{NDR|Sulla [[strage di Beslan]]}} Se fosse arrivata a Beslan, mia madre avrebbe provato a parlare con i terroristi, ma evidentemente troppe persone non volevano che accadesse. Non tolleravano come lavorava, il fatto che raccogliesse le testimonianze delle famiglie degli ostaggi. Su quell'aereo non hanno solo cercato di ucciderla. Le hanno impedito di fare il suo lavoro. (p. 139) *Nessuna autorità russa presenziò al funerale. Solo tanta gente comune in lacrime. Quel giorno mi resi davvero conto di quanto lei fosse tenuta in considerazione, di quanto le volessero bene e di quanto profondamente il suo assassinio avesse scosso l'opinione pubblica. In molti, da quel momento, non avrebbero avuto più voce, né una spalla su cui piangere. Per tante di quelle persone si era spenta l'ultima possibilità di avere giustizia, di vedere scritta la propria storia. (p. 165) *In Russia, i membri delle forze dell'ordine rappresentano una casta a sé. Per me è sempre stato un mistero dove e da chi imparino a comportarsi e a comunicare con la gente. Spesso il loro stile «da cavernicoli» sembra fatto apposta per innervosire gli interlocutori, farli sentire inferiori, poca cosa rispetto alla «macchina statale» e all'uniforme che hanno di fronte. La maggior parte delle persone normali, a cui non è mai capitato di avere a che fare con loro, la prima volta non sa come affrontarli. (p. 170) *La [[seconda guerra cecena]] è stata una delle meno raccontate della storia, spacciata per giunta come lotta al terrorismo islamico, uno dei pilastri su cui Putin costruì una parte consistente della retorica sulla sua nuova Russia. Un secondo, forte pilastro propagandistico fu individuato nella «[[Fronte orientale (1941-1945)|grande guerra patriottica]]», la resistenza al nazismo e la vittoria del 1945. Se il nazismo era stato il nemico e la sua sconfitta un atto fondativo della nuova Russia, chi ne sottovalutava la valenza politica e storia si poneva automaticamente al di fuori del pensiero dominante in Russia. Bisognava eliminare le scorie del decennio eltsiniano e degli anni della perestrojka, quando la ricerca storica aveva vissuto un periodo di grande libertà erano venute alla luce verità sgradevoli per i russi, legate ai crimini del regime staliniano. La storia e la democrazia dovevano diventare sovrane, mentre la libera ricerca storica era vista come una minaccia, perché capace di «leggere» in maniera critica la narrazione dominante del passato. [...] Il terzo pilastro su cui poggia la nuova dottrina nazionale è quella del vittimismo. Dopo il [[Dissoluzione dell'Unione Sovietica|crollo dell'Unione Sovietica]], la Russia è stata umiliata. Da chi, se non dall'Occidente, con i suoi valori così lontani da quelli della tradizione russa? (pp. 181-183) *Putin e i suoi, [...] oltre alla sbandierata denazificazione, non hanno mai dichiarato i veri scopi della guerra. In Russia è stato ripetuto che si trattava di proteggere la popolazione del Donbass dopo otto anni di continue aggressioni e che in Ucraina esisteva un regime nemico, pronto, secondo Mosca, a invadere il Paese su mandato dell'Occidente. La realtà è che il Cremlino non può tollerare un'Ucraina democratica, che cerca di porre le basi per il suo ingresso nell'Europa politica. Una guerra prolungata, comunque vada a finire, rallenterà il processo di democratizzazione ed europeizzazione dell'Ucraina. La dirigenza russa parla anche dell'esistenza di una minoranza nazionale russa in Ucraina che non può essere esclusa dal godimento dei pieni diritti tra cui, per esempio, l'uso del russo a scuola e negli uffici pubblici. Nel primo mese di guerra, tuttavia, i bombardamenti si sono concentrati proprio sui territori in cui è preponderante la popolazione russofona, così come russofona è la maggioranza dei profughi costretti a lasciare le proprie abitazioni. Dopo l'aggressione, addirittura, molti di loro stanno progressivamente privilegiando l'ucraino. (pp. 183-184) ===Explicit=== ==Bibliografia== *Vera Politkovskaja, ''Una madre. {{small|La vita e la passione per la verità di Anna Politkovskaja}}'', traduzione di Marco Clementi, Rizzoli, ISBN 978-88-17-17882-2 ==Per [[Cristina Marsillach]]== {{Int|Da ''[http://www.money-into-light.com/2021/06/an-interview-with-cristina-marsillach.html An interview with Cristina Marsillach]''|Intervista di Paul Rowlands, ''money-into-light.com'', giugno 2021.}} *Girare i film dell'orrore è stressante, perché la paura deve sempre stare (deve sempre esserci la paura) su un piano psicologico. Devi continuare a lavorare con quella paura costantemente. Devi sentirla nelle tue emozioni. :''Making horror films is stressful, because the fear always has to be on a psychological plane. You have to keep working with that fear continuously. You have to feel it in your emotions.'' *Dario era un grande ammiratore di Edgar Allan Poe, e per lui i corvi erano un elemento molto importante del film. Quando stavamo girando un scena particolare del film, mi gettava addosso dei corvi vivi. Io gridavo "Basta! Basta!" e lui diceva "Devo farlo perché devi provare questa paura e questa sensazione". Litigavamo, ma era un periodo divertente per me. Stressante ma divertente. :''Dario was a big fan of Edgar Allan Poe, and ravens were a very important element of the film for him. When we were shooting a particular scene in the film, he threw actual live ravens at me. I shouted "Stop! Stop!" and he said "I have to do this because you need to experience this fear and sensation." We would fight with each other, but it was a fun time for me. Stressful, but fun.'' *Litigavamo tanto, ma c'era rispetto reciproco tra di noi. Lui mi rispettava come attrice ed io lui come regista. Era molto concentrato su elementi tecnici (questioni tecniche, dettagli tecnici), mentre io volevo fargli tante domande sugli aspetti psicologici del mio personaggio e della storia. Ma lui non diceva altro che "No, no, no, va tutto bene" e poi parlava di cosa stava per fare tecnicamente (sul piano tecnico). :''We fought a lot, but there was mutual respect between us. He respected me as an actress and I respected him as a director. He was very focused on technical things, whereas I wanted to ask him a lot of questions about the psychological aspects of my character and the story. But he would just say "No, no, no that's all fine" and then just talk about what he was going to do technically.'' ---------------------------------- '''David W. Macdonald''' (...), zoologo britannico. ==''Running with the fox''== *I lupi cacciano prede grandi; infatti, un alce può pesare 600 chili, dieci volte il peso del lupo più grande. Da solo, il lupo non sarebbe altro che pula per i palchi dell'alce. Un branco, però, può radunare la forza collettiva dei suoi membri. Infatti, lavorando in gruppo si trasformano in una nuova creatura, un super predatore la cui capacità collettiva oltrepassa l'abilità venatoria degli individui coinvolti. La volpe, al contrario, è circa 300 volte più pesante di un topo. La caccia volpina non comporta alcuna maratona affannante, nessuno squartamento, nessun duello contro gli zoccoli. Piuttosto, astuzia, agilità, un balzo aggraziato e un morsetto preciso segnano il destino del topo. :''Wolves hunt large prey; indeed, a moose may weigh 600 kg, ten-fold the weight of the largest wolf. Alone, the wolf would be little more than chaff to the moose's antlers. A pack, however, can muster the collective might of its members. Indeed, by working as a team they are transformed into a new creature, a super-predator whose summed capability exceeds the hunting prowess of the individuals involved. A fox, in contrast, is some 300 times heavier than a mouse. The vulpine hunt involves no lung-bursting marathon, no rip and rend, no sparring against hoofs. Rather, stealth, agility, a graceful leap and a precision nip seal the mouse's fate.'' (p. 10) *Le persone mi chiedono spesso perché ho scelto di lavorare con le volpi. Solitamente rispondo che questa specie offre il migliore di molti mondi: il brivido di osservare comportamenti raramente segnalati, la soddisfazione della lotta intellettuale per spiegare perché l'evoluzione ha lavorato ogni sfumatura strutturale in queste incredibili creature, e la convinzione che questa nuova conoscenza sarà utile, contribuendo alle soluzioni di problemi grandi quanto la rabbia e piccoli (ma irritanti) quanto la decapitazione di un pollo di cortile. Questa risposta è onesta, e le motivazioni alla base sono solide. Per dare un'altra risposta, però, non meno importante: io studio le volpi perché sono ancora impressionato dalla loro straordinaria bellezza, perché mi superano in astuzia, perché mantengono il vento e la pioggia sul mio volto, e perché mi conducono alla solitudine soddisfacente della campagna; tutto sommato – perché è divertente. :''People often ask why I chose to work with foxes. Generally I reply that this species offers the best of many worlds: the thrill of observing behaviour rarely seen before, the satisfaction of the intellectual wrestle to explain why evolution has worked each nuance of design into these remarkable creatures, and the conviction that this new knowledge will be useful, contributing to the solutions of problems as grand as rabies and as small (but annoying) as the beheading of a barnyard fowl. This reply is honest, and the arguments underlying it are robust. However, to give another answer, no less important: I study foxes because I am still awed by their extraordinary beauty, because they outwit me, because they keep the wind and rain on my face, and because they lead me to the satisfying solitude of the countryside; all of which is to say – because it's fun.'' (p. 15) *Sconfiggere le volpi in astuzia ha messo alla prova l'ingegno dell'uomo per almeno 2.000 anni. [...] Forse, allora, migliaia di generazioni di persecuzione (specialmente quando l'avversario ricorre a trucchi sporchi come marinare i gatti nell'orina) ha plasmato le volpi con le loro quasi sconcertanti abilità di evitare l'uomo e i suoi stratagemmi. :''Outwitting foxes has stretched man's ingenuity for at least 2,000 years. [...] Perhaps then, thousands of generations of persecution (especially when the opposition resorts to dirty tricks like marinading cats in urine) have fashioned foxes with their almost uncanny abilities to avoid man and his devices.'' (p. 16) *Rainardo è una volpe che ha avuto un impatto più grande sulla cultura e la sensibilità europea di qualsiasi altro animale selvatico. Adorna i rinfianchi delle chiese medievali, da Birmingham a Bucarest, ghignando dalle pagine dei salteri, e ha trionfato come genio malefico in più di un milione di poemi epici e di bestiari. Prospera nelle storie per bambini contemporanee e ha infiltrato le nostre lingue e perciò le nostre percezioni dei suoi cugini selvatici: poche sono le lingue in Europa in cui la parola "volpino" non è sinonimo di furbizia e inganno. :''Reynard is a fox who has had a greater influence upon European culture and perceptions than any other wild creature. He adorns the spandrels of mediaeval churches from Birmingham to Bucharest, leers from the pages of psalters, and has triumphed as an evil genius in more than a millennium of epic poems and bestiaries. He thrives in contemporary children's stories and has infiltrated our languages and thus our perception of his wild cousins: there is hardly a language in Europe in which the word "foxy" is not synonymous with trickery and deceit.'' (p. 32) *Tentare di catalogare l'umore e il risultato delle interazioni delle volpi non è sempre semplice. In particolare, l'osservatore si interroga molto sulla dalla somiglianza esteriore tra l'aggressione e il gioco. Il problema è che la lotta nel gioco ha gli stessi ingredienti della lotta sul serio, tranne per il paradosso che nessuno si ferisce. :''Attempting to categorize the mood and outcome of fox interactions is not always straightforward. In particular, the observer is bedevilled by the superficial similarity of aggression and play. The problem is that fighting in play has the same ingredients as fighting in earnest, except for the paradox that nobody gets injured.'' (p. 45) *Se c'è una cosa nella società delle volpi che "non si fa", è di avvicinarsi a qualcuno che sta mangiando. Sotto questo aspetto, il vecchio contrasto con i lupi suona veritiero: i lupi talvolta mangiano una preda fianco a fianco in relativa armonia; le volpi solitamente fanno di tutto per evitare anche di essere viste con del cibo e, nel peggiore dei casi, volteranno almeno le spalle l'una all'altra mentre mangiano. Questo contrasto è particolarmente marcato tra i giovani: i cuccioli di volpe invariabilmente lottano con ferocia sorprendente per il cibo e possono infliggere ferite gravi, i cuccioli di lupo sono più tolleranti. Ovviamente, come qualsiasi altra generalizzazione sulle volpi, ci sono eccezioni alla regola: le volpi maschio nutrono le loro compagne e gli adulti nutrono i cuccioli. :''If there is one thing in fox society that is "not done'", it is to approach somebody who is eating. In this respect, the old contrast with wolves holds true: wolves sometimes feed from a kill side by side in relative harmony; foxes generally do everything possible to avoid even being seen with food and, if the worst comes to the worst, will at least turn their backs to each other while eating. This contrast is especially marked among youngsters: fox cubs invariably fight with astonishing savagery over food and can inflict serious injury, wolf pups are much more tolerant. Of course, as with every other generalization about foxes, there are exceptions to the rule: dog foxes feed their vixens and adults feed cubs.'' (p. 45) *Ci sono poche cose affascinanti quanto un cucciolo di volpe, quindi la tentazione di allevarne uno come animale da compagnia è grande. Tuttavia, la gran maggioranza dei "salvataggi" finisce male per tutti i coinvolti. La maggior parte delle persone non ha idea del tempo, strutture, abilità, e soprattutto, tolleranza necessari per allevare una volpe. Da poppanti hanno bisogno di latte ogni quattro ore, giorno e notte, ma questo è un gioco da ragazzi in confronto al loro comportamento una volta svezzati: ogni cucciolo di volpe che ho conosciuto ha avuto una passione sia per il cuoio che per i cavi elettrici. La prima finisce con la distruzione dei portafogli, borsette, scarpe, giacche di camoscio e di montone, mentre la seconda devasta i cavi elettrici. Mi è sempre piaciuto l'odore persistente dell'orina di volpe, ma vale la pena notare che una proprietaria non poté trovare un altro inquilino per diversi mesi dopo che io e la mia volpe lasciammo la proprietà. :''There are few things as enchanting as a fox cub, so the temptation to rear one as a pet is great. Nonetheless, the great majority of "rescues" come to a sad end for all concerned. Most people have no idea of the time, dedication, facilities, skill and, above all, tolerance required to rear a fox. As sucklings they require milk at four hour intervals day and night, but this is a trifling difficulty compared with their behaviour once weaned: every fox cub I have known has had a passion for both leather and electric cables. The former results in destruction of wallets, handbags, shoes, suede or sheepskin coats, the latter wreaks havoc with household wiring. I have always rather liked the lingering smell of fox urine, but it is noteworthy that one landlady was unable to find another tenant for several months after my fox and I vacated the property.'' (p. 56) *I costumi della società delle volpi dettano che non c'è amicizia così profonda da poter anche solo tollerare il pensare al cibo di un altro. :''The mores of fox society dictate that there is no friendship so deep as to countenance even thinking about somebody else's food.'' (p. 58) *Penso che molto della vita di una volpe passa sul filo del rasoio, sommersa dall'acutezza dei suoi sensi. Nella volpe, l'evoluzione ha modellato una creatura per cui ogni stimolo viene elevato alla massima sensibilità: per la volpe c'è l'immagine fulminea della palpebra che si chiude di un coniglio, lo squittio chiassoso di un topo distante venti metri, il tanfo spaventoso dell'orma vecchia di un giorno di un cane. :''I think much of a fox's life is spent on a knife-edge, deluged by the acuteness of its senses. In the fox, evolution has fashioned a creature for which every input is turned to maximum sensitivity: for the fox there is the jolting image of a rabbit's blinking eyelid, the clamorous squeak of a mouse 20 metres off, the dreadful reek of a dog's day-old pawprint.'' (p. 61) *L'industria della selvaggina è probabilmente in gran parte responsabile per la morte spesso sgradevole nell'ordine di 100.000 volpi all'anno in Gran Bretagna, ma contro di questi bisogna valutare il fatto che questa industria fornisce il maggior incentivo per la conservazione dell'habitat su terre agricole. :''The game shooting industry is probably largely responsible for the frequently unpleasant deaths in the order of 100,000 foxes annually in Britain, but against these must be weighed the fact that this industry provides the major incentive for habitat conservation on farmland.'' (p. 173) *Le volpi urbane e i gatti si incontrano molto spesso ed è comune vederli insieme, spesso mangiando fianco a fianco. Se c'è una rissa per il cibo, il gatto di solito scaccia la volpe. Casi autentici di volpi che uccidono i gatti tendono a coinvolgere i gattini. Quindi, sebbene sia chiaro che la maggior parte delle volpi non uccidono i gatti, certe lo fanno. Il rischio però è molto meno significativo del rischio che corre il gatto di venire investito sulla strada dal traffico. :''Urban foxes and cats meet very frequently and it is commonplace to see them in a close company, often feeding side by side. If there is a squabble over food, the cat generally displaces the fox. Authenticated cases of foxes killing cats generally involve kittens. So, although it is clear that most foxes do not kill cats, some do so. However, this risk must rank very low amongst the worries besetting the urban cat-owner, and certainly is much less significant than the risk of the cat being killed on the road by traffic.'' (p. 181) *Scorte di cibo più ricche conducono a territori più piccoli e scorte di cibo più irregolari (eterogene) permettono gruppi più grandi. Un elevatissimo tasso di mortalità conduce a gruppi più piccoli e una proporzione più piccola di femmine sterili, probabilmente insieme a territori più grandi. Un tasso di mortalità intermedio può risultare insufficiente per diminuire sostanzialmente la grandezza d'un gruppo, me tuttavia può disturbare la stabilità sociale fino al punto di diminuire la proporzione di femmine sterili e perciò aumentare la produttività generale di cuccioli per ogni femmina, e probabilmente territori più piccoli. :''Richer food supplies lead to smaller territories and more patchy (heterogeneous) food supplies permit larger groups. A very high death rate leads to smaller groups and a smaller proportion of barren vixens, probably together with larger territories. An intermediate death rate may be insufficient to reduce group size substantially, but nonetheless may disrupt social stability sufficiently to diminish the proportion of barren vixens and thereby increase the overall productivity of cubs per female, and probably smaller territories.'' (p. 210) * :<nowiki>''''</nowiki> (p. ) * :<nowiki>''''</nowiki> (p. ) * :<nowiki>''''</nowiki> (p. ) * :<nowiki>''''</nowiki> (p. ) ------------------- [[File:Ras Mangasha 1.jpg|thumb|Mangascià nel 1894]] '''Mangascià Giovanni''' (1868 – 1907), militare etiope. ==Citazioni su Mangascià Giovanni== *Era bello Mangascià, di una eleganza un po' femminile che non lo abbandonava neppure quando indossava lo sciamma di guerra, la criniera di leone e in battaglia impugnava la Remington finemente damascato. Anche se si comportava con l'aspra maestà di re, si intuiva subito che quell'energia era finta, mancava di una vera forza interiore. Il ras recitava il ruolo di principe battagliero e irriducibile, ma dentro era fiacco e floscio. ([[Domenico Quirico]]) *Era figlio di negus e non avrebbe mai dimenticato che il trono doveva toccare a lui. Sapeva che nella sua corte c'era un partito di irriducibili che lo istigava a battersi fino alla morte per riottenere il trono, che mormorava contro la vergognosa servitù nei confronti degli scioani, popolo debole, imbelle, che si era sempre prosternato quando passavano i tigrini. ([[Domenico Quirico]]) q32cxls1m8gq282vwwj332oy96bb9ba 1350728 1350717 2024-11-07T19:12:55Z Mariomassone 17056 /* Citazioni */ 1350728 wikitext text/x-wiki ==[[Aleksej Naval'nyj]]== ==''Patriot''== ===Incipit=== In realtà, morire non è stato doloroso. Se non fossi stato sul punto di esalare il mio ultimo respiro, non mi sarei mai sdraiato sul pavimento accanto alla toilette dell'aereo. Come potete immaginare, non era esattamente pulito. ===Citazioni=== *La possibilità di candidarmi alle elezioni mi era preclusa da molto tempo. Lo Stato non riconosceva il partito politico che guidavo e ne aveva appena rifiutata la registrazione per la nona volta in otto anni. Per qualche strana ragione, succedeva sempre che non riuscissimo a «compilare correttamente i moduli» e, nelle rarissime occasioni in cui un nostro candidato entrava nelle liste elettorali, spuntavano i pretesti più fantasiosi per negargli l'eleggibilità. (p. 5) *In un paese autoritario, dove per oltre due decenni il regime si era dato la priorità di inculcare nell'elettorato l'idea che le persone sono impotenti e non possono cambiare le cose, convincere la gente a uscire di casa e andare a votare non è mai stato un compito facile. Era pur vero, però, che i redditi erano calati per sette anni di fila, quindi se anche solo un terzo dei cittadini stufi del regime si fosse convinto ad andare ai seggi, nessun candidato di Putin avrebbe avuto una chance. A questo punto, come indurre gli elettori a votare? Con la persuasione? Offrendo in cambio qualcosa? Noi scegliemmo di farli arrabbiare. Di farli arrabbiare sul serio. (p. 6) *Considerando la realtà della Russia, scartammo fin dall'inizio l'idea di un approccio giornalistico prudente, fatto degli infiniti giri di parole – presunto, possibile, cosiddetto – tanto amati dai consulenti legali. Chiamavamo le cose col loro nome: ladro, corruzione. Se qualcuno aveva una proprietà sontuosa, non ci limitavamo a menzionarne l'esistenza, ma effettuavamo riprese con i droni e la mostravamo al pubblico in tutta la sua magnificenza. Dopodiché ne scoprivamo il valore e lo raffrontavamo con il modesto reddito che il burocrate suo proprietario dichiarava. (p. 6) *Quello che facevamo era intrattenere e al contempo scatenare indignazione con immagini della vita condotta dagli «umili patrioti che governano la nostra terra», spiegando come funzionano i meccanismi della corruzione e incitando a intraprendere azioni pratiche per causare il massimo danno al sistema di Putin. Il materiale non mancava mai. (p. 7) *In genere parlo volentieri con la gente, ma non in aereo: troppo rumore di sottofondo e non gradisco molto avere qualcuno che, a venti centimetri da me per farsi sentire, urla: «Lei indaga sulla corruzione in Russia, giusto? Be', senta cosa mi è capitato».<br>La Russia è fondata sulla corruzione e a tutti è capitato qualcosa. (p. 12) *Provate a toccarvi il polso con un dito della mano opposta. Sentite qualcosa perché il vostro corpo rilascia acetilcolina e un segnale nervoso informa il vostro cervello di questa azione, che vedete con gli occhi e identificate con il senso del tatto. Adesso fate la stessa cosa con gli occhi chiusi: non vedete il dito, ma siete perfettamente in grado di stabilire quando toccate il polso e quando non lo fate. Questo perché, dopo che l'acetilcolina trasmette un segnale tra le cellule nervose, il vostro corpo secerne colineterasi, un enzima che arresta il segnale a lavoro terminato. Per farlo, «distruggere» l'acetilcolina «usata» e, con essa, ogni traccia del segnale inviato al cervello. In assenza di questo meccanismo, il cervello riceverebbe di continuo il messaggio del dito che tocca il polso, ripetuto milioni di volte. Sarebbe simile al cosiddetto DDoS, un Distributed Denial of Service (ovvero un attacco distribuito di negazione del servizio), ai danni di un sito web: clicca una volta e il sito si apre, clicca un milione di volte al secondo e il sito va in crash.<br>In caso di DDoS, puoi ricaricare il server o installarne uno più potente. Con gli esseri umani, però, non è così semplice. Bombardato da miliardi di falsi segnali, il cervello si disorienta, non è in grado di elaborare quanto succede e alla fine va in blocco. Dopo un po' di tempo, la persona smette di respirare, visto che anche questa è una funzione controllata dal cervello.<br>È così che agiscono le sostanze nervine. (pp. 14-15) *Quando la gente mi chiede com'è morire a causa di un'[[Armi chimiche|arma chimica]], faccio due associazioni mentali: i Dissennatori di ''Harry Potter'' e i Nazgûl del ''Signore degli Anelli''. Il bacio di un Dissennatore non fa male: la vittima sente solo la vita che la lascia. L'arma principale di un Nazgûl è la spaventosa capacità di farti perdere la volontà e la forza. Lì in quel corridoio, un Dissennatore mi bacia mentre un Nazgûl si mette al mio fianco. (pp. 15-16) *Se immaginate che uscire dal [[coma]] sia una faccenda più o meno istantanea, come vorrebbero farci credere i film, mi tocca deludervi. Sarei fin troppo lieto di affermare che un attimo prima stavo morendo a bordo di un aereo e un'attimo dopo ho aperto gli occhi scoprendo che mi trovavo all'ospedale e davanti a me c'era la mia amata moglie, o perlomeno una squadra di medici che mi scrutavano ansiosi. Non è andata così. Tornare alla vita normale ha comportato diverse settimane di visioni molto sgradevoli e persistenti. L'intero processo è assomigliato a un viaggio interminabile e altamente realistico all'inferno. Anzi, non mi sorprenderebbe se l'idea dei suoi gironi fosse venuta proprio a persone che sono state in coma e hanno visto ciò che ho visto io. C'è stata una sequenza ininterrotta di allucinazioni, in mezzo alle quali di tanto in tanto intravedevo un barlume di realtà. Con il passare del tempo, la realtà aumentava e le allucinazioni diminuivano. (p. 17) *Un giorno, quando ormai avevo una migliore connessione con la realtà e stavo addirittura cominciando pian piano a ricordare qualche parola d'inglese, chiesi all'infermiere un bicchier d'acqua. Lei disse che me l'avrebbe data solo se avessi scritto quella parola, e mi porse una penna. Ricordavo come si dice «acqua» in inglese, ma proprio non sapevo come scriverlo, per quanto mi sforzassi. Cominciai ad arrabbiarmi e chiesi di nuovo, con stizza, di darmi l'acqua. «Prova un'ultima volta a scriverlo» mi disse l'infermiera con fermezza. Io feci qualche scarabocchio sul foglio, andai su tutte le furie e in un attacco di collera scrissi la parola che di colpo mi era emersa dall'inconscio: ''fuck''. Con un sottile senso di vendetta, ma soprattutto orgoglio, porsi il foglio all'infermiera. Lei mi guardò con commiserazione. Avevo scritto ''fkuc''. (p. 20) *Yulia e Leonid provarono più volte a raccontarmi quello che mi era capitato. Per un po' ebbero sarso successo. Sembrava che stessero bussando a una porta chiusa dietro cui si celava il mio cervello, che però non rispondeva. Mi dissero dell'avvelenamento; di come mi ero sentito male sull'aereo; dell'ospedale di Omsk, pieno di agenti dell'FSB; di come per un sacco di tempo il regime non avesse accettato di trasferirmi; del viaggio in Germania... ma io mi limitavo a fissarli con lo sguardo vitreo. Mi raccontarono profusamente e nei dettagli che Putin aveva cercato di assassinarmi mentre ero in visita in Siberia; che laboratori indipendenti avevano confermato che ero stato avvelenato e, per giunta, con lo stesso agente chimico che i servizi segreti russi avevano usato per avvelenare [[Avvelenamento di Sergej e Julija Skripal'|Sergei Skripal' e sua figlia a Salisbury]]. Poi, quando per l'ennesima volta pronunciarono la parola «''[[novičok]]''», di colpo li guardai dritto negli occhi e dissi: «Ma che cazzo? È una tale idiozia!». (pp. 21-22) *{{NDR|Sul [[disastro di Černobyl']]}} Per strada i soldati erano inguainati da capo a piedi in insolite tute bianche. Indossavano maschere antigas che li facevano assomigliare a una qualche strana specie animale. Io vengo da una famiglia di militari, e ovviamente a casa avevamo delle maschere antigas, ma la loro unica funzione era essere indossate dai figli degli amici dei miei che venivano a trovarci: si mettevano a correre per l'appartamento, fingendo di essere elefanti e strillando di gioia. Il gioco poteva durare due o tre minuti al massimo, perché sotto le maschere antigas si moriva di caldo. I soldati in strada non stavano giocando e non si divertivano affatto. Fermavano le automobili e le lasciavano procedere solo dopo aver esaminato le loro ruote con una speciale asta metallica: un comportamento piuttosto bizzarro. (p. 29) *Quando per l'ennesima volta mi sentivo chiedere se fossi ucraino o russo, mi sforzavo di non dare una risposta netta. Era come se mi avessero chiesto a chi volevo più bene, a mio padre o a mia madre, e per quella domanda non esisteva una risposta valida. (p. 31) *{{NDR|Sul [[disastro di Černobyl']]}} Per il resto del mondo fu un enorme disastro nucleare. Per l'Unione Sovietica, uno dei fattori scatenanti del crollo di un paese già colpito dalla crisi economica del suo «socialismo pienamente sviluppato». Per il ramo ucraino della nostra famiglia fu un'immane tragedia che spazzò via la vita di un tempo. Per me rappresentò il primo evento, la prima lezione di vita, che ebbe un impatto formativo sul mio modo di vedere le cose. Le radiazioni potevano essere lontane, ma l'ipocrisia e le bugie inondarono la nazione intera. (p. 32) *La risposta standard, e in tutto e per tutto demenziale, delle autorità sovietiche – e in seguito russe – a qualsiasi crisi è decidere che è nell'interesse della popolazione ascoltare un flusso incessante di bugie. Altrimenti, dice il ragionamento, le persone senza dubbio scapperanno di casa e si metteranno a scorrazzare in uno stato di anarchia totale, appiccando il fuoco ai palazzi e ammazzandosi a vicenda.<br>La verità è che non è mai successo niente del genere. Nella maggior parte delle emergenze, la gente è preparata a comportarsi in modo razionale e disciplinato, soprattutto se la situazione viene spiegata e viene illustrato cosa occorre fare. Eppure, come ho potuto constatare più volte in circostanze meno drammatiche, la prima reazione ufficiale è invariabilmente quella di mentire. I funzionari non traggono alcun beneficio pratico dal farlo, è semplicemente una regola: in una situazione di imbarazzo, menti. Sminuisci i danni, nega sempre e comunque, bleffa. Più tardi si potrà sistemare ogni cosa, ma adesso, nel momento dell'emergenza, i funzionari non hanno altra alternativa che mentire, perché la popolazione considerata idiota non è pronta per la verità. (p. 33) *Ero solo un bambino, ma la domanda che più mi tormentava era perché le autorità stessero mentendo quando tutti attorno a me sapevano la verità. Quanto era patetico quel tentativo di ingannarci? Se devi mentire, dovresti almeno aspettarti di trarne qualche beneficio. Dici di essere malato e non sei costretto ad andare a scuola. Perlomeno ha un senso. Ma loro dove volevano andare a parare? [...] Se il disastro di Černobyl' non fosse mai avvenuto, probabilmente avrei sentito parlare meno di politica. Senza dubbio non mi avrebbe toccato così da vicino, e le mie opinioni politiche sarebbero state un po' diverse. Ma le cose andarono come andarono, e molti anni dopo, quando ero un uomo adulto, mentre guardavo in tivù l'appena nominato presidente ''ad interim'' della Russia, il quarantasettenne Vladimir Putin, lungi dal condividere l'entusiasmo per il nuovo, «energico leader» del paese, continuavo a pensare: «Questo mente in continuazione, proprio come succedeva quando ero bambino». (pp. 37-38) *{{NDR|Sulla ''[[dedovščina]]''}} Inutile dire che una pratica così idiota non migliorava affatto la disciplina, e in realtà il nonnismo non faceva che minare il rispetto per l'esercito. I soldati che tornavano a casa dopo due anni di servizio alla patria descrivevano in termini piuttosto scabrosi le violenze ai futuri coscritti. Le loro rivelazioni ricordavano da vicino quelle delle persone che escono dal carcere. Le madri ascoltavano inorridite, dopodiché non avevano il minimo desiderio di mandare i figli a fare la leva. Periodicamente, dopo che l'ennesimo giovane sfortunato, incapace di sopportare oltre i maltrattamenti, si era suicidato o aveva sparato ai suoi aguzzini, l'esercito lanciava l'ennesima campagna antinonnismo, che non serviva mai a niente. La pratica è istituzionalizzata e si può combattere solo cambiando l'istituzione, nello specifico creando un esercito in cui militari di professione, uomini e donne, ricevono uno stipendio per difendere il paese. Quello che non serve è un esercito che dipende da poveri scalognati prelevati dalle loro famiglie (nell'Unione Sovietica per due anni, oggi per uno) e costretti a passare il tempo in un'istituzione che costituisce una forma bislacca di scuola di sopravvivenza. (pp. 43-44) *Non sopporto la parola «mentalità», perché mi sembra un concetto del tutto artificiale, ma una cosa è indiscutibile: esiste un certo tipo di carattere nazionale russo, e la spacconeria nel resistere a privazioni che potrebbero tranquillamente essere evitate ne rappresenta un aspetto significativo. Sopportiamo condizioni atroci, critichiamo le autorità, ce ne lamentiamo, eppure al tempo stesso riusciamo a vantarci di essere in grado di sopravvivere a queste circostanze orribili, e lo consideriamo un notevole vantaggio competitivo in un confronto ipotetico tra nazioni. [...] Non serve essere grandi psicologi per capire che cosa c'è alla radice di questo: noi russi aneliamo a una vita normale, ben consapevoli che siamo stati noi stessi a inventare tutti i nostri problemi attuali. Proprio non riusciamo ad ammettere, però, di essere idioti, quindi cerchiamo qualcosa per cui andare fieri, mentre in realtà non c'è proprio niente di cui vantarsi. (pp. 44-45) *Tutti i sovietici amavano criticare le autorità, ma avevano il terrore dell'onnipotente [[Komitet gosudarstvennoj bezopasnosti|KGB]] (nelle basi militari si parlare di ''osobisty'', «agenti speciali»). La preoccupazione più grande erano le intercettazioni telefoniche. Non era certo credibile che il KGB avesse abbastanza personale per origliare le conversazioni in ogni appartamento. Eppure, quando gli amici venivano a trovare mio padre e, dopo qualche vodka in cucina, cominciavano a bersagliare il governo, mia madre metteva il telefono sotto un cuscino. Pensavo che fosse bizzarro, e quando chiesi perché lo faceva, lei liquidò la mia domanda affermando che non si poteva sapere che cosa sarebbe stato detto e chi lo avrebbe sentito. A me sembrava assurdo. Quelli erano adulti che parlavano di questioni del tutto ordinarie, come l'impossibilità di trovare ketchup bulgaro nei negozi e la necessità di mettersi in fila per la carne alle cinque del mattino. Io davvero non riuscivo a capire di cosa si dovesse aver paura. Qualsiasi ragazzo in età scolare era stato nei negozi e aveva visto le code interminabili, e sapeva che la parola più usata nel lessico sovietico era ''defitsìt'' (carenza). Significava che c'erano persone che non ti permettevano di dire una cosa risaputa. Inoltre, sembrava che assoldassero altra gente per origliare dal telefono di casa tua, al punto che avevamo bisogno di usare un cuscino per proteggerci. Ironico che il mio primo ricordo dell'uso di quel cuscino risalga al 1984. (pp. 46-47) *Quando Sasha, mio cugino, venne a fare una gita a Mosca, fu portato, com'è ovvio, al Mausoleo di Lenin, una classica destinazione turistica per un bambino sovietico. Quando tornò in Ucraina, corse dalla nonna urlando esaltato: «Ho visto Lenin!». E lei rispose, secca: «Be', non gli hai sputato in faccia?». La parte ucraina della nostra famiglia si piegava in due dal ridere, ma io ero inorridito. [...] Mi ci volle qualche tempo per racimolare il coraggio di chiedere perché la mia amata nonna disprezzasse tanto «il migliore fra gli uomini». Risultò che il sentimento era radicato nella storia della sua famiglia. Lei era l'undicesima figlia, l'ultima, e l'unica femmina. La loro terra, con undici uomini che ci lavoravano da mattina a sera, era molto prospera. La loro casa era stata la prima in paese a sfoggiare un tetto di ferro, e avevano persino costruito un mulino, segno di inaudito benessere. Poi erano state introdotte le fattorie collettive. Pur essendo riuscita a evitare la deportazione in Siberia toccata a migliaia di altri kulaki (contadini ricchi), la famiglia della nonna fu espulsa dalla propria abitazione e costretta a trasferirsi nel fienile. Il tetto di ferro, che era stato l'invidia del paese intero, era stato portato in città, dove lo avevano venduto, per poi spendere i soldi, secondo la leggenda famigliare, «in alcol per il consiglio del paese». All'epoca quel particolare mi parve poco credibile, ma oggi non ho dubbi che fosse vero. (pp. 48-49) *La [[nostalgia per l'Unione Sovietica]] è un elemento importante della Russia di oggi, e un fattore politico da non sottovalutare. Molto prima dell'appello di Trump, «Make America Great Again», Vladimir Putin aveva pronunciato lo slogan ufficioso del suo regno: «Ci devono rispettare e temere quanto l'Unione Sovietica», cavalcando questa retorica fin dai primi passi che ha compiuto per arrivare al potere. A me sembrava ridicolo ed ero certo che non avrebbe funzionato, però mi sbagliavo. È un pensiero banale, ma il cervello umano è davvero strutturato in modo da tornare con il ricordo solo a quanto c'era di buono nel passato. Coloro che hanno nostalgia dell'Unione Sovietica in realtà hanno nostalgia della loro giovinezza, un'epoca in cui tutto doveva ancora succedere, in cui giocavi a pallavolo sulla spiaggia con i tuoi amici e di sera bevevi vino, grigliavi spiedini di carne e non ti preoccupavi della criminalità, della disoccupazione e delle incerte prospettive per il futuro. Anche le tipiche assurdità sovietiche come essere spediti a «raccogliere patate», il lavoro obbligatorio nei campi in cui venivano mandati allievi delle scuole, studenti universitari e lavoratori delle aziende cittadine negli ultimi anni dell'Unione Sovietica, sono ricordate come nient'altro che un simpatico diversivo. All'epoca, smuovere il terreno congelato per «aiutare i lavoratori delle fattorie collettive a salvare il raccolto» era una gran scocciatura e stava solo a dimostrare il fallimento totale del sistema agricolo sovietico. Ma chi si ricorda gli stivali di gomma che pizzicavano, lo sporco sotto le unghie e il senso di totale inutilità di quelle fatiche, quando è tutto eclissato dall'immagine mentale di una compagna di classe che ti rivolgeva un sorriso smagliante dal lotto di terra vicino? (pp. 52-53) *Quando sei un bambino o un adolescente, tutto sembra andare bene, e i politici spesso sfruttano questa legge della vita per oscurare la nostra immagine del futuro presentando una falsa immagine del passato. È importante, però, che ci comportiamo come esseri umani e non come pesci rossi, la cui memoria è notoriamente limitata agli ultimi tre secondi. Bersagliare di patate i tuoi amici nei campi era divertente, non c'è dubbio, ma il ricordo più durevole dell'Unione Sovietica della mia infanzia è comunque la coda per il latte. Mio fratello era nato nel 1983. Una casa con un bambino piccolo ha bisogno di un costante rifornimento di latte e per diversi anni io sono stato responsabile del suo acquisto. Ogni giorno, dopo la scuola, andavo al negozio e facevo la fila per almeno quaranta minuti per comprare quel maledettissimo latte. Spesso non era ancora stato consegnato, e tu te ne stavi lì ad aspettare che arrivasse, in compagnia di decine di adulti ingrugniti. Se eri un po' in ritardo, era possibile che tutto il latte fosse già venduto, e quella sera i tuoi genitori non sarebbero stati contenti. Per questo non ho alcun desiderio di tornare all'Unione Sovietica. Uno Stato che non riesce a produrre abbastanza latte per i suoi cittadini non merita la mia nostalgia. (pp. 53-54) *Il maggiore problema di [[Michail Gorbačëv|Gorbačëv]], che alla fine lo diventò anche per l'URSS, era l'incertezza delle azioni, sempre poco convinte. Voleva essere un riformatore, ma temeva le conseguenze di una vera riforma; annunciava grandi cambiamenti solo per cercare poi di evitarli; aprì uno spiraglio alla libertà, ma quando tutti vollero sfruttarlo, cercò di richiudere la porta in fretta e furia. Il fatto era che la gente voleva quella porta spalancata, non una fessura dalla quale sbirciare. (p. 59) *Gorbačëv, e in seguito la prima generazione di riformatori sotto Boris Eltsin, hanno subito la tragedia di essere costretti a introdurre riforme perché l'economia che avevano ereditato era stata distrutta dal regime comunista, solo per sentirsi poi accusare di averla distrutta loro. La pianificazione economica sovietica stava crollando: non circolavano merci a sufficienza e, a conferma che avevi il diritto di acquistare beni che scarseggiavano, vennero introdotte le tessere per le razioni da presentare nei negozi. [...] L'unico rimedio a quella situazione era una riforma politica ed economica, ma l'opinione pubblica scambiò la causa per l'effetto. La gente credeva che non fossero stati il PCUS, il Comitato statale per la pianificazione (Gosplan) e il KGB ad aver portato il paese al punto in cui ''perestrojka'' e riforme erano diventate necessarie per salvarlo, ma l'opposto. Si pensava infatti che le riforme avessero distrutto il vecchio e stabile modo di vivere e avessero distrutto il vecchio e stabile modo di vivere e avessero acuito le carenze, introdotto la necessità delle tessere e peggiorato la povertà. Il termine «riforma» era, e rimane ancora oggi, offensivo: «Sappiamo tutto delle vostre riforme. Ci ricordiamo delle tessere e di come siamo diventati tutti mendicanti!». Lo stesso destino che sarebbe toccato in seguito alle parole «democrazia», «economia di mercato» e «capitalismo». (pp. 61-62) *Più diventavo grande, meno tolleravo Gorbačëv, ma adesso lo vedo sotto una luce positiva, se non altro perché si è dimostrato del tutto incorruttibile. In questo era unico. Chiunque abbia avuto potere nel periodo di transizione dal socialismo al capitalismo ha cercato di accaparrarsi una fetta di torta il più grande possibile, e quasi tutti ci sono riusciti. [...] Quando Gorbačëv diede le dimissioni, non portò niente con sé, anche se aveva avuto enormi opportunità per diventare ricco. [...] L'opinione pubblica può pensare quanto vuole che non ne abbia avuto l'opportunità, ma resta il fatto che non ci provò nemmeno. A mio parere era semplicemente un diverso tipo di persona e non era avido. (pp. 63-64) *{{NDR|Sulla [[dissoluzione dell'Unione Sovietica]]}} Non ho avuto rimpianti. Dopotutto, che cosa avevo perso? La Russia, il mio paese, era ancora lì. Avevo ancora la mia lingua, Tolstoj e Dostoevskij, Mosca e Kazan' e Rostov. L'esercito era ancora lì e lo Stato pure. Persino i burocrati erano ancora al loro posto. Kiev, Tallinn e Riga non erano svanite nell'aria. Tutto era come prima e potevi visitare quelle città, se volevi. La differenza stava nel fatto che adesso avevi una scelta, avevi la libertà. Ciò che resta di quella libertà nell'odierna Russia di Putin che finge di essere l'URSS è in realtà molto più di quanto c'era allora. Adesso puoi scegliere che lavoro fare, dove vivere e quale stile di vita adottare. Non sei più obbligato a gareggiare con gli altri per stabilire chi sia il più ipocrita e quindi si possa guadagnare il permesso di andare all'estero. Adesso puoi semplicemente comprare un biglietto e partire.<br>A questo punto c'è sempre qualcuno che dice: «Solo che adesso devi avere abbastanza soldi», e poi si mette a ricordare le garanzie sociali e l'uguaglianza dell'URSS. In realtà non esisteva niente di simile. Il divario sociale che c'era all'epoca tra un contadino di un colletivo agricolo e un membro di un comitato di un collettivo agricolo e un membro di un comitato regionale del Partito comunista è pari a quello che oggi separa un oligarca e un operaio. Ai tempi dell'URSS, case e automobili erano di gran lunga meno accessibili rispetto a ora. Certo, la gente riceveva un alloggio gratuito, ma dopo una lista d'attesa di vent'anni. Senza dubbio il tetto del lusso e della ricchezza è molto cambiato: con l'URSS era al primo piano di una dacia nel «villaggio degli scrittori» nelle campagne attorno a Mosca, mentre oggi non c'è proprio, è schizzato lontanissimo, superando quelli degli chalet francesi e dei grattacieli ai bordi di Central Park a New York. (p. 67) *La [[Guerra in Afghanistan (1979-1989)|guerra in Afghanistan]] incombe minacciosa sui miei ricordi d'infanzia, ma pesava ancoa di più sul destino della nazione. La tomba dell'URSS è stata scavata da Černobyl', dalla crisi economica, dall'invio di truppe in Afghanistan nel 1979 e dai successivi dieci anni di inutile guerra. Per me era rappresentata soprattutto dalle pompose stelle di un rosso brillante all'ingresso dei condomini. Erano invariabilmente accompagnate da un'iscrizione che diceva: «Qui ha vissuto Tizio, caduto eroicamente nell'adempimento del proprio dovere internazionale nella [[Repubblica Democratica dell'Afghanistan|Repubblica democratica dell'Afghanistan]]». Ricordo anche quando venne ucciso il figlio di un'insegnante della nostra scuola. La notizia si diffuse come un lampo e inizialmente tutti noi alunni rimanemmo silenziosi in maniera consona al momento. Ma i bambini sono bambini e, all'intervallo, stavamo urlando e lanciandoci oggetti come sempre. Uscì la nostra professoressa più composta: non l'avevo mai sentita alzare la voce, ma si mise a urlare definendoci spudorati. (p. 68) *In quegli anni, i genitori dei ragazzi in età di leva erano terrorizzati all'idea che i figli venissero mandati in Afghanistan a combattere: era una lotteria spaventosa alla quale tutto il paese doveva prendere parte. L'orrore non fece che accrescersi quando tornarono a casa sempre più «200», in gergo militare le bare di zinco sigillate nelle quali arrivavano i cadaveri, le Cargo 200. Mio cugino fu arruolato nell'esercito, e ricordo i miei parenti preoccupatissimi che venisse mandato in Afghanistan, soprattutto perché, da ragazzo patriottico ma non molto saggio qual era, aveva chiesto di essere assegnato proprio là. Per fortuna non accadde. (pp. 68-69) *La guerra in Afghanistan ebbe un peso cruciale non solo per noi, ma anche per il resto del mondo, e ancora oggi ne subiamo le dirette conseguenze. L'attuale estremismo islamico è nato in misura significativa da lì. Il governo degli Stati Uniti, rispondendo alla criminale idiozia dei leader sovietici, si è comportato in maniera altrettanto stupida facendo del suo meglio per trasformare la guerra dei mujaheddin afghani contro l'URSS in una ''jihad'' islamica. All'epoca, negli anni Ottanta, arrivarono nella regione frotte di volontari da tutto il Medio Oriente e da un confronto tra socialismo e capitalismo – come insisteva a intenderlo l'URSS – il conflitto si trasformò in una guerra santa contro gli infedeli. Il disastroso errore di valutazione, però, fu credere che quanti avevano imbracciato le armi in difesa della propria religione potessero essere fermati da una decisione politica dicendo semplicemente: «Ok, ragazzi, adesso basta: abbiamo vinto, torniamo tutti a casa». Coloro che erano insorti sotto le bandiere verdi dell'Islam non si accontetarono di scacciare le truppe sovietiche: credevano davvero agli slogan che li avevano ispirati, quindi adesso chiedevano che l'Afghanistan si trasformasse in un paese guidato dalla ''sharia''. [[Osama bin Laden]], al quale gli americani avevano donato denaro e armi, si stava già trasformando nel loro nemico perché i reciproci obiettivi stavano cominciando a divergere. Gli Stati Uniti stavano perdendo interesse e non desideravano più finanziare la ''jihad''. Nella visione di un fanatico religioso, tuttavia, chi non è con noi è contro di noi. Ed è stato in Afghanistan, dove erano andati a scatenare una guerra santa, che i leader dello [[Stato islamico]] come [[Abu Bakr al-Baghdadi]] divennero ciò che erano. Quella guerra continua ancora oggi. (pp. 70-71) *Si scoprì che essere poveri era più sopportabile quando lo erano tutti, ma era intollerabile se vedevi il tuo vicino molto più ricco di te. Si sente spesso parlare dell'invidia del popolo russo o sovietico verso i primi imprenditori, e per questo motivo gli anni Ottanta furono un periodo tanto odiato. Credo tuttavia che la causa fosse l'ineguaglianza delle opportunità. Se Gorbačëv avesse potuto rendere agevole per tutti diventare imprenditori, se lo avessero fatto milioni di persone e non qualche decina di migliaia tra i più intelligenti, o i più furbi, oppure tra coloro che godevano di una buona posizione, le cose sarebbero potute andare diversamente. E invece fondare una cooperativa, e in seguito un'azienda, era un calvario burocratico di stampo sovietico. Volendo avviare un'attività, dovevi pagare tangenti oppure avere i contatti giusti, o almeno possedere carisma da vendere. Tutto questo creò la durevole immagine dell'uomo d'affari scaltro e subdolo, diventato tale con mezzi meno che legali. (p. 76) *{{NDR|Sul [[putsch di agosto]]}} Nella nostra cittadina nessuno batteva ciglio alla vista dei carri armati. I visitatori amavano essere fotografati accanto al cartello «Attenzione, carri armati» che era un po' il nostro simbolo. Quel giorno, però, sembrava tutto diverso. Anzitutto, percorrevano la strada asfaltata, cosa che abitualmente non facevano perché l'avrebbero distrutta. Poi sembrava che stessero andando in guerra o fossero impegnati in un'operazione speciale di qualche tipo. La scena aveva un che di caotico. Ma l'aspetto più importante era che si stavano dirigendo verso Mosca. Felice di avere una scusa per non andare alla dacia, tornai a casa e accesi il televisore per capire cosa stesse succedendo. Stavano trasmettendo ''Il lago dei cigni'', e per qualsiasi sovietico questo significava che stava accadendo qualcosa di grave. Fin da piccolo avevo imparato che, se invece dei cartoni animati trasmettevano un concerto di musica classica, con ogni probabilità era morto un leader e sarebbe cominciato un diluvio di cordoglio pubblico. Questa volta, però, non era affatto chiaro chi fosse deceduto. (p. 77) *[...] venne letto alla radio un lunghissimo discorso al popolo sovietico. Era incredibilmente prolisso, con frasi che sembravano tratte da un editoriale della «Pravda» (e nel 1991 gli editoriali della «Pravda» erano sinonimo di cliché, idiozia e disonestà). Rammento solo che veniva condannato con forza il fiorire della «speculazione». Il monito non poteva essere più chiaro: la nosra futura vita di agi grazie a capitalismo ed economia di mercato era a rischio. Ricordo anche la frase: «Mai nella storia del paese la propaganda di sesso e violenza ha assunto simili proporzioni, mettendo in pericolo la vita e la salute delle generazioni future». Un attacco vero e proprio alle migliori conquiste della nostra epoca. Le immagini di donne nude non avevano fatto in tempo ad apparire su giornali e periodici, e queste persone le volevano bandire con il pretesto che erano una minaccia per la nostra salute. Per aggiungere il danno alla beffa, era una replica di quegli stessi programmi che anni prima avevano condannato la musica rock perché conteneva «una propaganda sfrenata di sesso e violenza». Era chiaro come gli autori della dichiarazione l'avessero scritta con il sottile intento di toccare le più profonde corde del cuore del popolo sovietico. Nell'ascoltare le parole che vietavano il sesso e il profitto, e parlavano della necessità di rifornire i villaggi di carburante e lubrificanti (altro argomento dei golpisti), i sovietici avrebbero picchiato i pugni sul tavolo dicendo: «Ehi, i compagni del Comitato di emergenza stanno facendo proprio la cosa giusta! Era ora di aiutare i contadini e bandire il sesso!». (p. 79) *Sono stato fortunato a essere tra coloro che non hanno subito onde d'urto dal crollo dell'URSS. Se mio padre fosse stato un ufficiale dell'esercito non nella regione di Mosca, ma a Baku, nel Nagorno Karabakh, in Abcasia o negli Stati baltici, le cose sarebbero andate molto diversamente. Tutti i rancori accumulati negli anni divamparono infatti in conflitti e persino guerre. Scoprimmo da un momento all'altro che armeni e azerbaigiani si odiavano al punto che già stavano combattendo. Georgiani e abcasiani non erano certo vicini amichevoli che pranzavano insieme, anzi, si sarebbero reciprocamente scacciati dalle rispettive case. Le ragioni sottese a ciò che stava accadendo venivano spiegate in maniera dettagliata, e ogni paese aveva le proprie. Visto da Mosca tutto questo sembrava una pura e semplice follia. Perché si facevano guerra tra loro? Per anni avevano convissuto «nella famiglia unita e multietnica dei popoli sovietici», e adesso si massacravano per questioni territoriali e interetniche?<br>Si trattava senza dubbio della visione egocentrica e certamente ignorante di qualcuno che, per un colpo di fortuna, si era trovato in un posto dove non erano in corso guerre o conflitti nazionali, ma soltanto una caccia molto metropolitana al denaro. Non riuscivo a immaginarmi nei panni degli armeni o degli azerbaigiani, e in ogni caso non avevo il minimo desiderio di farlo. Per motivi altrettanto egocentrici, il solo problema interetnico che mi interessasse era la difficile situazione dei russi: d'un tratto, la nostra era diventata la diaspora più grande in Europa. Per me era abbastanza semplice fare un esperimento mentale. Immaginavo che mio padre fosse stato mandato a servire nella XIV Armata, di stanza in Moldavia, e io fossi diventato improvvisamente parte della «minoranza di lingua russa». Sarei stato quantomeno molto insoddisfatto di quell'istantaneo cambiamento e del mio status di «minoranza». (p. 85) *I nuovi leader saliti al potere in Russia – tra i quali Putin e tipi come lui erano di terza o quarta categoria – ignorarono il problema dei russi bloccati fuori dal paese. Si sarebbe potuto evitare un gran numero di conflitti, e si sarebbero salvate vite, se il governo dell'epoca avesse proposto anche solo un programma basilare per il rientro dei russi in uno qualsiasi dei territori ancora appartenenti a Mosca. Com'è ovvio, nessuno si sarebbe affrettato a tornare dai prosperi Stati baltici, e in quel caso sarebbero serviti approcci diversi. Eppure le domande confuse di chi viveva in Uzbekistan, Kirghizistan e in molte altre repubbliche – Qual è adesso il nostro posto? Che cosa dobbiamo fare? – avrebbero dovuto trovare risposta. È straordinario come, anche adesso che il problema della «[[russofobia]]» e la violazione dei diritti dei russi sono diventati in pratica la massima priorità nell'agenda del Cremlino, tutto resti a livello di una demagogia spudorata e ipocrita dietro alla quale manca qualsiasi provvedimento costruttivo. [...] L'attuale regime preferisce parlare senza sosta di russi oppressi senza far nulla per aiutarli. (pp. 86-87) *Quelli come Putin sono nostalgici dell'URSS perché per loro equivaleva a uno status di superiorità inaccessibile a chiunque. Oggi, a dispetto di tutte le storture del sistema, uno specialista informatico di un paesino siberiano può diventare miliardario senza bisogno del permesso o del sostegno dello Stato, e andarsene in Costa Azzurra a bordo del suo jet privato. All'epoca c'era una barriera che valeva per tutti tranne che per quelli come Putin, il cui unico scopo era di impedire agli altri di fare qualunque cosa. (p. 89) *Con tutta la sua ipocrita esaltazione dei lavoratori, la società sovietica in realtà tracciava un confine molto netto: chi proseguiva gli studi era al vertice, mentre gli altri erano di seconda categoria. Molto probabilmente questo avvenne per incentivare tutti, qualsiasi fossero le loro origini, a tentare la strada degli studi universitari, il che non era una brutta idea. [...] Nella pratica, però, la cosa non funzionò bene. La conseguenza a lungo termine fu una catastrofica caduta del prestigio di qualsiasi professione associata al lavoro manuale, anche la più specializzata. Essere un ''PTUšnik'', ovvero lo studente di una scuola professionale, divenne sinonimo di asino. Era normale che un professore dicesse a un ragazzo: «Petrov, tu sei un idiota e puoi aspirare solo alle professionali». L'implicazione era che, dopo essere diventato idraulico, elettricista o operaio, Petrov sarebbe entrato nell'esercito dei perdenti e degli alcolizzati privi di prospettive nella vita. (p. 90) *[...] in URSS era praticamente contro la legge ammettere gli ebrei alle facoltà di matematica. [...] Secondo una barzelletta tipica dell'epoca, alle selezioni per l'ingresso all'Università statale di Mosca gli esaminatori non vogliono ammettere un candidato ebreo, quindi lo bersagliano di domande sempre più difficili, ma lui riesce a rispondere a tutte, quindi alla fine la commissione si riduce a chiedere: «Come spiega il fatto che Lev Tolstoj fosse capace di ricordare cose accadute quando aveva solo quaranta giorni?». «La cosa non mi sorprende. Io ricordo cose successe quando avevo otto giorni.» «E cosa ricorda?» «Ricordo un anziano ebreo con la barba e i ''peot'' che è arrivato e mi ha tagliato via la possibilità di fare l'università.» (pp. 102-103) *Ho già menzionato il decennio che passò alla storia come «i maledetti anni Novanta», un'espressione che vorrei spiegare, perché rappresenta una delle principali ragioni per le quali Putin continua a essere popolare in una fetta della società e perché il suo nome è associato alla «restaurazione dell'ordine» anche se, con lui al potere, l'amministrazione dello Stato è in totale degrado. [...] Ciò che rendeva «maledetti» gli anni Novanta era il fatto che in ogni centro abitato tutti sapessero esattamente chi fosse a capo della criminalità e quali gang fossero operative. In qualche modo, il crimine organizzato compariva dal giorno alla notte e assumeva all'istante un ruolo cruciale nella vita pubblica. [...] Nell'esatto istante in cui l'Unione Sovietica era crollata, lasciando il paese senza un unico centro di potere noto e accettato da tutti, le persone avevano scoperto all'improvviso che a comandare adesso erano le gang che stazionavano ogni sera al chiosco degli spiedini in fondo alla strada. [...] All'improvviso venne fuori che aver trascorso un periodo in carcere era qualcosa di positivo. In precedenza si sarebbe detto: «È stato sette anni in prigione. È una causa persa. Stagli lontano». Adesso, per qualche imperscrutabile ragione, la frase era diventata: «È stato sette anni in prigione, quindi ha contatti giusti e risolverà i nostri problemi». (pp. 106-107) *Sono convinto che prima o poi ogni cosa andrà al suo posto e tutto finirà bene, ma dobbiamo guardare in faccia la realtà che dai primi anni Novanta ai Venti del Duemila la vita di una nazione è stata stoltamente sprecata in un'epoca di degenerazione e di incapacità di stare al passo. C'è una buona ragione se le persone come me, e quelle di cinque o dieci anni più vecchie, sono chiamate la generazione maledetta o perduta. Noi siamo quelli che avrebbero dovuto beneficiare della libertà politica e di mercato, ci saremmo potuti adattare in fretta a un nuovo mondo, in una maniera del tutto fuori dalla portata delle generazioni precedenti. Il 15 per cento di noi sarebbe dovuto diventare imprenditore, «come in America». Solo che la Russia non ce l'ha fatta. Nessuno dubita che adesso viviamo meglio che negli anni Novanta, ma, perdonatemi, sono passati trent'anni. Anche in Core del Nord le persone vivono meglio oggi che trent'anni fa. [...] Il confronto non dovrebbe essere tra come eravamo negli anni Novanta e come siamo adesso, ma tra come siamo adesso e come avremmo potuto essere al tasso di crescita medio globale. Avremmo ottenuto senza fatica quello che abbiamo visto ottenere da Cecoslovacchia, Germania dell'Est, Cina e Corea del Sud. Questo confronto non può che deprimerci. [...] Perché non ha funzionato? Perché i polacchi e i cechi la sfangano e noi no? Ho una risposta semplice, che, per quanto tecnicamente significhi rispondere a una domanda ponendone altre, aiuta ogni pezzo del rompicapo ad andare al suo posto: [[Leszek Balcerowicz]], l'architetto delle riforme polacche, è forse diventato un multimilionario come il nostro [[Anatolij Borisovič Čubajs|Anatolij Čubajs]]? La famiglia di [[Václav Havel]], il leader post-comunista ceco, ha forse comprato una villa da 15 milioni di dollari a Saint-Barthélemy, l'«isola dei milionari», e possiede altri beni per un totale di centinaia di milioni? Come mai in Russia quasi tutti i giovani democratici, riformatori e sostenitori del libero mercato degli anni Novanta sono diventati favolosamente ricchi e oggi hanno cambiato le loro posizioni diventando pilastri conservatori dello Stato? In Estonia o Ungheria, Slovacchia o Germania non è successo niente del genere. [...] Dovremmo ammettere che in Russia non c'è mai stato al potere un democratico, nel senso di una persona con una mentalità genuinamente liberale e democratica. (pp. 123-124) *Eltsin era privo di una sincera motivazione ideologica e spinto unicamente dalla sete di potere. Era senz'altro un individuo dal grande talento, un politico di enorme intuito che percepiva l'umore popolare e sapeva come sfruttarlo. Era pronto, all'occasione, ad agire con decisione e audacia, ma sempre negli interessi di se stesso e del proprio potere più che in quelli del popolo o della nazione. (p. 126) *Dall'inizio alla metà degli anni Novanta non ero solo un sostenitore di Eltsin, ma uno di quelli che appoggiava senza riserve il leader in ogni sua iniziativa. Strano a dirsi, non ero tanto infatuato della sua persona o dei membri della sua squadra. Semplicemente non potevo soffrire nessuno degli altri politici. Il mondo senza chiaroscuri della politica dell'epoca comportava il fatto che o eri a favore di Eltsin e guardavi avanti, a dispetto degli errori, delle difficoltà e delle decisioni impopolari, oppure puntavi su quelle teste di rapa, rimasugli dell'Unione Sovietica, la cui unica idea era: «Torniamo indietro. Quelli erano bei tempi». Ebbene, per me non erano bei tempi, e mi faceva impazzire che le persone cercassero di convincermi che così era. Mi fa impazzire tuttora. Negli anni Novanta, certi cretini cercavano di convincermi che mia madre non aveva dovuto alzarsi alle cinque del mattino per comprare la carne, e che io non avevo dovuto fare un'ora di fila per acquistare il latte. (p. 127) *In realtà, è probabile che ciò che provo per Eltsin non sia il genere di odio che si può nutrire verso un vivo, ma piuttosto una complessa mescolanza di avversione, rimpianto e sgomento. Rimpianto per la meravigliosa occasione che il mio paese e i miei connazionali si sono lasciati scappare di vivere la normale e civile vita europea che meritiamo. Le aspirazioni, le speranze, la fiducia, compresa la fiducia cieca di persone ingenue e confuse com'ero io in gioventù, sono state tradite e cinicamente svendute. Sono state barattate con le trame patetiche e corrotte – e i guadagni occulti – della famiglia Eltsin, con le garanzie della loro sicurezza. Il primo decreto di Putin riguardava aiuti materiali e garanzie di immunità legale per «la famiglia del primo presidente della Russia». A questo furono ridotti i grandi eventi storici che andarano dalla metà degli anni Ottanta all'inizio dei Novanta. (pp. 130-131) *Un'occhiata fredda e obiettiva all'era Eltsin ci pone di fronte a una verità triste e sgradevole, che spiega l'ascesa di Putin al potere: nel governo della Russia post-sovietica non ci sono mai stati democratici, e tanto meno liberali che sostenessero la libertà e si opponessero ai conservatori desiderosi di resuscitare l'Unione Sovietica. Tutti loro – con rare eccezioni come [[Egor Timurovič Gajdar|Egor Gajdar]] e [[Boris Nemcov]], che si sono mostrati incorruttibili e hanno trovato la forza di ritirarsi (Gajdar) o di resistere alla reincarnazione dell'autoritarismo (Nemcov) – sono stati un'orda scellerata di ladri e mascalzoni. Per un certo periodo sono stati stimolati dalla retorica democratica, ma sempre nell'ottica di stare, nella cornice delle battaglie politiche dell'epoca, dalla parte del Cremlino, delle autorità. Per loro contava solo questo. Questo e, soprattutto, le opportunità di arricchirsi. (pp. 131-132) *[...] il regno di Eltsin non aveva nulla a che fare con le riforme. Era inutile aspettarsi da lui una qualsiasi visione o una crescita economica. Era solo un vecchio alcolizzato con attorno una manica di cinici imbroglioni che si dedicavano alla loro consueta attività di riempirsi le tasche. [...] L'entourage di Eltsin era una banda di farabutti, alcuni dei quali si definivano statisti patriottici, mentre altri si descrivevano come riformatori. I riformatori rubavano di più, ma avevano un aspetto più presentabile. (pp. 138-139) *Durante la mia convalescenza in Germania, inizialmente avevo deciso di tornare a Mosca il 15 dicembre, in tempo per festeggiare il nuovo anno e il Natale ortodosso a casa. Lo avevo dichiarato nel corso di una delle prime interviste dopo essere uscito dall'ospedale. In realtà, uno pseudoannuncio sul mio rientro in Russia dopo che mi fossi rimesso dall'avvelenamento era già stato fatto mentre ero in terapia intensiva: in occasione di una visita, Yulia mi stava leggendo ogni sorta di richieste urgenti da parte dei miei colleghi e io, dal letto e agghindato com'ero di cavi e tubi, rispondevo.<br>«Kira vuole sapere se dobbiamo rispondere al "New York Times". Chiedono se tornerai.»<br>«Che domanda stupida. Certo che tornerò.»<br>«Quindi deve rispondere?»<br>«Sì, ma senza dire che l'ho definita una domanda stupida.» (p. 141) *L'esperienza mi ha insegnato che i [[Problema|problemi]] più gravi sorgono da cose alle quali non hai pensato: credenziali per accedere al conto corrente online, autorizzazioni e password per le varie applicazioni e i dispositivi che usi tutti i giorni. Quando sei in [[carcere]], sapere che la tua famiglia sta bene rappresenta il 99 per cento della tua pace mentale e non voglio dovermi preoccupare che mi moglie non possa ritirare soldi dal mio conto a causa di una stupida regola bancaria che prevede che io dia il permesso scritto via e-mail. I giornali di tutto il mondo potranno anche riportare la notizia del mio arresto e della mia detenzione, ma il direttore della banca risponderà sempre: «Sono desolato, non c'è nulla che possiamo fare. Il titolare ci deve inviare un'e-mail o usare la nostra comoda app.» (p. 147) *Ormai da molto tempo ho smesso di tentare di analizzare e prevedere il comportamento di Putin e del Cremlino: c'è in gioco troppa irrazionalità. Putin è al potere da oltre vent'anni e, come accade a qualunque altro leader della storia che abbia governato così a lungo, ha la testa piena di ossessioni messianiche, tutta quella roba in stile «Niente Putin, niente Russia» proclamata dal podio della Duma. A dispetto di ciò che gli analisti poltici scelgono di scrivere, poi, anche il vero equilibrio di potere fra i più assortiti gruppi del Cremlino è ignoto, quindi è inutile cercare di calcolare quale potrebbe essere la «loro» prossima mossa. Possiamo fare solo quello che riteniamo giusto. (p. 149) *Facevo l'avvocato per una grande società moscovita di sviluppo immobiliare. Per concludere qualcosa nel settore edilizio nella Mosca del sindaco [[Jurij Michajlovič Lužkov|Lužkov]] alla fine degli anni Novanta, bisognava prima rimunerare lui, poi il suo vice, il leggendario [[Vladimir Resin]], che ogni persona onesta stava chiedendo di sbattere in carcere, tanto era sfacciata e cinica la sua abitudine di accettare mazzette. Per ironia della sorte, io che ho indagato con tanto rigore sugli squallidi maneggi di Regin in ogni fase della sua carriera adesso sto scrivendo queste parole dal carcere mentre lui, a ottantacinque anni, siede bello comodo nella Duma statale come rappresentante del partito [[Russia Unita]] di Putin. (p. 178) *[...] poche cose meritano l'incenerimento con un lanciafiamme più di un gruppo di [[Avvocato|avvocati]] ubriachi consapevole che qualche scappatoia legale permetterà loro di passarla lisca dopo aver fatto i gradassi e aver spadroneggiato sulla gente comune che non conosce la legge ma ha il diritto dalla sua parte. (p. 183) *È un logoro cliché parlare della chimica tra le persone, ma credo davvero che esista. Così come l'amore a prima vista, e io ne sono la prova vivente. Adesso, mentre sto scrivendo queste parole, io e [[Julija Naval'naja|Yulia]] siamo insieme da ventiquattro anni. Di tanto in tanto, persone più giovani, o giornalisti ansiosi di trovare una domanda originale per la loro intervista, mi chiedono qual è il segreto di un matrimonio riuscito. Io davvero non ne ho idea. Una grossa parte del successo è pura fortuna. Sono stato fortunato a incontrare Yulia. Altrimenti, forse adesso sarei una persona molto diversa: divorziato tre volte, single e ancora in cerca di qualcuno. (p. 187) *In Russia, se sei attivo in politica, e tanto più se non supporti il regime, possono arrestarti in qualsiasi momento. Ti perquisiranno la casa, ti confischeranno beni. Requisiranno i telefoni dei tuoi figli e il computer di tua moglie. Durante una perquisizione avevano una gran voglia di filarsela con il nostro televisore. Ma da Yulia non ho mai sentito una parola di rimprovero. Anzi, tra noi due, è lei ad avere le opinioni più radicali. È sempre stata immersa nella politica. Odia le persone che hanno preso il potere nel nostro paese, probabilmente ancor più di me. E questo mi incoraggia a fare quello che faccio. (pp. 187-188) *Nel 1999, quando Vladimir Putin salì al potere, molti lo trovarono fantastico: era giovane, a differenza di Eltsin non beveva e sembrava dire tutte le cose giuste. Questo non fece che consolidare la speranza che, finalmente, tutto sarebbe andato a posto. Tale narrazione mi irritava davvero tanto. Non mi piaceva affatto l'idea di Putin come «successore»: io volevo un'autentica elezione presidenziale, con candidati in competizione tra loro. Se Putin fosse stato un comunista che aveva fatto campagna elettorale e aveva vinto onestamente, mi sarei arrabbiato molto ma avrei accettato il risultato. Invece, Putin era stato imposto alla Russia per ricompensarlo della sua fedeltà e disponibilità a fornire immunità legale all'ex presidente e alla sua famiglia. (p. 191) *La maggior parte delle persone si iscriveva a [[Jabloko]] perché ne ammirava il leader, [[Grigorij Javlinskij]]. Io non condividevo la profondità di quei sentimenti. Se durante il mio precedente entusiasmo per Eltsin non sopportavo Javlinskij e lo consideravo uno che gli toglieva voti, adesso il mio atteggiamento era più sfumato e avevo iniziato a rispettarlo. Lo ritenevo un politico perbene e onesto. Gli ex burocrati del Partito comunista che si erano allontanati di soppiatto dagli uffici del Soviet e si erano insinuati in quelli della Federazione Russa erano un manipolo di ladri, mentre Javlinskij era un uomo con dei valori. Aveva un'idea, che difendeva, e nel complesso il partito agiva in modo coerente; non c'era un gran desiderio di fare qualcosa di decisivo, quindi si preferiva lanciarsi in dibattiti intellettuali, ma almeno i militanti credevano davvero in ciò che dicevano. (p. 193) *Con il tempo iniziai a capire che l'unanime ammirazione per Javlinskij era così forte da assumere talvolta le sembianze del culto della personalità. I leader del partito e lui stesso erano incontestabili e la gerarchia osservata con rigore. Guardavano ai nuovi venuti con circospezione, nell'eventualità che qualcuno arrivasse e cercasse di impadronirsi del partito! Quanto a me, ero considerato con particolare sospetto perché non corrispondevo alla loro immagine del classico attivista politico: facevo la doccia tutte le mattine e avevo un lavoro. Mi avranno chiesto forse cento volte per quale motivo stessi lì sebbene loro avessero pochissimi soldi (o non ne avessero affatto). Tuttora non riesco a scrollarmi di dosso questo pregiudizio. Le persone pensano sempre ci sia una trappola. Dopotutto, se hai una buona istruzione e un buon lavoro, perché dovresti metterti contro Putin? Perché fai quelle inchieste? Forse ricevi le soffiate dalle stanze del Cremlino in concorrenza tra loro o magari sei proprio un tirapiede del Cremlino? O forse sei un lacchè dell'Occidente? Da sempre la gente inventa teorie cospirazioniste su di me per cercare in qualche modo di spiegare il mio inspiegabile interesse per la politica. Se oggi lo trovo divertente, ai tempi di Jabloko era seccante. Il fatto che mi considerassero un enigma indicava che non avevano fiducia nella propria forza. (pp. 193-194) *Nel 2001 nacque Dasha. Diventare padre ha trasformato la mia vita in modi inaspettati. Io e Yulia volevamo avere figli e io fui felicissimo quando nacque la nostra bambina, però accadde anche altro. Come chiunque fosse cresciuto in Unione Sovietica, non avevo mai creduto in Dio, ma guardando Dasha e osservandola crescere non riuscivo a fare pace con il pensiero che fosse solo una questione di biologia. Questo non toglieva niente al fatto che ero e resto un grande sostenitore della scienza, ma in quel momento capii che, da sola, l'evoluzione non era sufficiente. Doveva esserci di più. Da ateo irriducibile, diventai gradualmente una persona religiosa. (p. 196) *Immaginiamo che, in un universo parallelo, tutte le peggiori paure dei leader di Jabloko fossero diventate realtà e, all'inizio degli anni Duemila, io avessi assunto la guida del partito. In quel caso, Jabloko avrebbe cambiato volto. I suoi iscritti sarebbero rimasti i simpatici secchioni di sempre, ma sarebbero stati anche molto coraggiosi, perché io credo fermamente che le cose migliori sulla Terra siano state create da secchioni coraggiosi. [...] I secchioni di Jabloko erano vigliacchi e restii alla sperimentazione. Il mondo era cambiato, ma loro erano rimasti fermi. C'era stato un tempo in cui Jabloko era una fazione all'interno della Duma e il partito non riusciva a vedersi in modo diverso. Quando non superarono lo sbarramento del 5 per cento, mossero accuse di abuso di potere e brogli elettorali. Erano indignati e affermavano che gli era stata rubata la vittoria, perché in realtà avevano ottenuto molti più voti. Che le elezioni fossero clamorosamente truccate già allora era vero, ma Jabloko – dal canto suo – non aveva mosso un dito per farsi votare. Pian piano si rassegnarono all'idea che non avrebbero mai potuto vincere. Si convinsero ce la loro fosse una lotta impari contro la gigantesca, ostile Russia in cui i secchioni non piacevano a nessuno; iniziarono a temere i loro elettori e mascherarono la paura con un esagerato elitarismo con connotazioni intellettuali. Inutile dire che alla gente non importava di questo e il partito iniziò a perdere il poco sostegno che gli era rimasto. (p. 198) *Io ero convinto che, per contrastare Putin, fosse necessario un'ampia coalizione. All'epoca questi nazionalisti organizzavano dimostrazioni annuali a Mosca, le cosiddette «Marce russe», che erano autorizzate solo alla periferia della città ma richiamavano comunque diverse migliaia di persone. I dimostranti venivano dispersi senza pietà dalla polizia e i primi arresti di massa si verificarono in quelle occasioni, non durante le proteste dei liberali o dei democratici. Stabilii che se io, con i miei valori democratici, sostenevo il diritto di libera assemblea, allora per coerenza dovevo supportare anche quello degli altri. Iniziai dunque ad aiutarli a organizzare le loro parate e, per solidarietà, vi presi parte in diverse occasioni. Su internet potete trovare foto di me in piedi davanti a una bandiera nera, bianca e gialla, che viene spesso usata come sfondo per le interviste in cui mi chiedono: «Lei si considera un nazionalista?». [...] In qualunque normale sistema politico svilupato, io ovviamente non avrei aderito al partito nazionalista, ma considero folli e controproducenti i tentativi di screditare il movimento nel suo complesso. Chiunque organizzi veri e propri pogrom deve essere chiamato a risponderne, questo è certo, ma la gente deve poter manifestare ed esprimere le proprie opinioni, seppure sgradite. Queste persone esistono e, per quanto si decida di ignorarle, non se ne andranno. E non se ne andranno i loro sostenitori. A dirla tutta, indebolire i nazionalisti non farà che rafforzare Putin. (pp. 199-200) *Quando parlo dei partiti politici russi con gli occidentali, suscito sempre perplessità. Loro sono abituati a muoversi in uno spettro politico chiaro: destra, sinistra, socialdemocrazia, liberali. Queste categorie, però, non si applicano alla Russia. I nostri comunisti non sono «di sinistra» in senso classico: non sostengono le minoranze e non mettono un grammo di energia nelle lotte per aumentare i salari minimi. I comunisti russi sono di gran lunga più conservatori persino della destra americana. Il nostro paese ha un panorama politico del tutto diverso. Argomenti come la legalizzazione delle armi o il divieto di aborto, che suscitano accesi dibattiti nel mondo occidentale, sono pressoché privi di interesse per gli elettori russi. La nostra prima priorità deve essere la libertà di parola, la trasparenza elettorale e il rispetto dei diritto umani. (p. 201) *Senza dubbio ho imparato tanto e sono anche grato a Grigorij Javlinskij per avermi insegnato svariate importanti lezioni. Però non riuscivo ad accettare il fatto che Jabloko stesse scegliendo di autoghettizzarsi dalla vita pubblica russa. Io sognavo che il nostro sarebbe diventato il partito di maggioranza. Volevo veder apparire un politico che intraprendesse tutti i progetti necessari e interessanti, e collaborasse direttamente con il popolo russo. Se si fosse presentata una persona così, sarei corso a offrirgli la mia collaborazione. Attesi a lungo, poi un giorno capii che quella persona potevo essere io. (p. 203) *Sembra vigere la regola per cui, se al comando c'è un ex procuratore o un funzionario dell'[[Federal'naja služba bezopasnosti|FSB]], la corruzione sarà due volte più diffusa. (p. 219) *La Russia è strutturata in modo che i rappresentanti di diversi ministeri federali sono letteralmente ovunque. Oltre al governatore, una regione ha un «ispettore capo federale» e rappresentanti di diversi ministeri federali. Qualsiasi decisione il governatore prenda può essere cassata da un funzionario che risponde direttamente a Mosca. La cosa può raggiungere picchi di assurdità. Per esempio, negli uffici del governo regionale di Kirov non c'era il wi-fi. Io proposi di metterlo. La saga meriterebbe un capitolo a parte, per un intermezzo comico. Solo ottenere che la mia proposta fosse discussa richiese cinque riunioni molto partecipate con il governatore, e anche allora il wi-fi non fu installato. (p. 219) *Lavorare a Kirov rappresentò nel complesso un'esperienza istruttiva, ma sconfortante. Ne ricavai una discreta consapevolezza di come funzionano le cose. Scoprii che non c'è modernizzazione possibile in una nazione autoritaria, che non c'è modernizzazione possibile neanche in una sola regione di una nazione del genere. Le persone giovani, attive, ambiziose arrivano con la voglia di sistemare e far funzionare tutto, ma vengono risucchiate nella palude del sistema. Mi resi conto che in un ambiente corrotto ti trovi tu stesso obbligato a comportarti in modo corrotto, anche se vorresti solo essere d'aiuto. (pp. 219-220) *{{NDR|Sull'[[Università Yale]]}} In Russia ero stato impegnato a combattere la corruzione nelle aziende statali. Ora, di colpo, mi trovavo seduto di fianco a una sudafricana che stava combattendo l'AIDS e l'HIV. Si chiamava Thembi Xulu, e faceva discorsi così interessanti sul suo lavoro che mi chiedevo se non fosse più importante del mio.<br>C'era anche un tipo indonesiano che era a capo di un'organizzazione giovanile musulmana. Una volta gli chiesi: «Quanti membri avete?» aspettandomi che dicesse tipo «duecento persone». Lui invece rispose: «Be', non siamo l'organizzazione giovanile più grande del mondo. Più o meno dodici milioni».<br>Un borsista proveniente dalla Tunisia non faceva che lamentarsi con me del fatto che stare all'opposizione era terribilmente difficile. «In Russia» diceva «avete YouTube, Facebook e Twitter, ma da noi in Tunisia è tutto bloccato.» Lavorare dalla Francia era l'unico modo in cui poteva condurre la sua militanza.<br>Erano gli ultimi giorni del 2010, e nel giro di un mese scoppoà la [[Primavera araba]] e il regime dittatoriale tunisino cadde. Per quanto potesse essere vista come un'esperienza limitata al popolo tunisino, considerai comunque importante e utile avere qualche nozione in materia. (pp. 222-223) *La [[Transneft]] è la più grande società al mondo di gestione di gasdotti e oleodotti, e sposta il petrolio in tutta la Russia. Inutile dire che è di proprietà dello Stato. A metà del primo decennio del Duemila, intraprese l'enorme progetto di costruire un oleodotto che andava dalla Siberia orientale all'oceano Pacifico. È garantito che qualsiasi cantiere di quelle dimensioni comporterà prima di tutto dosi massicce di appropriazione indebita. Anche se verà completato, un megaprogetto del genere non si concluderà in tempo; la realizzazione sarà scadente e sprezzante dei regolamenti; e una grossa getta del budget finirà nelle tasche di qualcuno. Ed è proprio ciò che accadde. La cosa era evidente a tutti, governo compreso, tanto che nel 2008 la Transneft fu sottoposta a un controllo della Corte dei conti, l'organo statale di revisione contabile: scandalosamente, i risultati furono tenuti segreti su richiesta della stessa Transneft.<br>Smossi mari e monti per mettere le mani su quel rapporto segreto e alla fine ci riuscii. Rimasi sconcertato. Le sue 150 pagine esponevano chiaro e tondo, con tanto di cifre e analisi, il fatto che poteva essere stato saccheggiato tutto il saccheggiabile. I costi di costruzione erano stati gonfiati più volte, inaffidabili società offshore erano state scelte come appaltatrici, gare e aste erano state condotte con irregolarità che avevano dell'incredibile, e la relativa documentazione era stata distrutta l fine di occultare l'accaduto. Non si trattava di una teoria di esperti o di una serie di post su un blog, ma di un rapporto ufficiale della Corte dei conti. La somma totale intascata nel corso del progetto dell'oleodotto si aggirava attorno ai 4 miliardi di dollari, «1100 rubli sottratti a ogni adulto di Russia», come scrissi all'epoca su LiveJournal. (pp. 223-224) *{{NDR|Sulla [[Fondazione Anti-corruzione]]}} Il principio cardine della nostra organizzazione era la trasparenza, che per me era importante fin dall'inizio per due ragioni. La prima, perché le persone sarebbero state più disponibili a donare se avessero saputo come venivano spesi i loro soldi; la seconda, perché volevo con tutto me stesso essere diverso dallo Stato. Il governo spendeva le nostre tasse senza darci spiegazioni, noi cittadini non avevamo voce in capitolo sulle priorità di bilancio e non sapevamo nemmeno come venissero distribuiti esattamente i soldi. [...] Io volevo fare le cose in modo diverso. Pubblicavo i dettagli del mio reddito personale. Pubblicavo la fonte dei finanziamenti dell'organizzazione. Tutti conoscevano l'aspetto di mia moglie e dei miei figli. Mandandomi soldi, le persone inviavano anche un chiaro segnale alle autorità: avevano deciso di farmi una donazione perché vedevano quello che facevo e sapevano come spendevo il denaro, mentre i funzionari governativi tenevano tutto nascosto e spesso rubavano. [...] Il secondo importante principio era la «normalità». Il Cremlino tenta da anni di marginalizzare il nostro movimento e relegarlo nel sottobosco, trasformandoci nell'equivalente moderno dei dissidenti sovietici. Io nutro un profondo rispetto per quei dissidenti, che sono stati degli eroi; nel 2012, però, la gente comune non voleva essere un eroico dissidente, perché è pericoloso e spaventoso. Tutti noi volevamo solo essere normali. E normali lo eravamo: persone normali con una normale vita lavorativa. (pp. 228-230) *Una delle cose peggiori della detenzione è essere tagliati fuori da tutto: la vita va avanti a pieno regime, mentre tu sei bloccato tra quattro mura e non ricevi nemmeno le notizie in tempo reale. (p. 234) *L'anno 2012 segnò l'avvento nella mia vita di uno schema preciso, un inarrestabile circolo vizioso che mi avrebbe accompagnato per molti anni a venire: manifestazione di protesta, arresto, manifestazione di protesta, arresto. Era sgradevole, certo, ma non mi avrebbe fermato. Il Cremlino se ne rese presto conto, per cui in dicembre istruì contro di me quattro nuovi procedimenti penali in una volta sola. Le accuse erano furto di legname nella regione di Kirov; appropriazione indebita di fondi dell'azienda francese Yves Rocher; furto di 100 milioni di rubli al partito Unione delle forze di destra; e, la mia preferita, appropriazione indebita dei fondi di una distilleria a Kirov. A quel punto correvo il rischio di passare in prigione diversi anni. Le ultime due accuse non erano troppo preoccupanti e non arrivarono nemmeno a processo. Le prime due erano inquietanti perché oltre a me venivano implicate altre persone innocenti. La causa legata alla Yves Rocher mi turbava particolarmente perché il coimputato era Oleg, il mio fratello minore. (p. 236) *I processi contro di me rappresentano un esempio perfetto di come funziona il sistema giudiziario in Russia. In pratica, architettano accuse e disegnano vittime strada facendo. Di solito è difficile spiegarlo a persone che vivono in paesi rispettosi del diritto. Non è possibile, dicono, inventarsi di sana pianta trenta faldoni di documenti. Ecco, gli investigatori russi ci riescono. (p. 237) *Intentando cause contro di me, il Cremlino aveva due obiettivi. Il primo era impedirmi di essere attivo in politica. Non è per niente facile comportarsi come al solito se sei in carcere, e anche una sospensione della pena rende la vita molto più complicata. Se hai una condanna penale, non puoi candidarti a una posizione politica. Il secondo obiettivo era danneggiare la mia reputazione. Avevano bisogno di rivolgermi accuse non legate alla politica ma alla criminalità comune: «Ah, sì? Pensa di poter combattere la nostra corruzione? Be', basta dire che lui stesso è corrotto!». (p. 237) ===Explicit=== ==Bibliografia== *Alexei Navalny, ''Patriot'', traduzione di Teresa Albanese, Sara Crimi e Laura Tasso, Mondadori, Milano, 2024, ISBN 978-88-04-75686-6. ==[[Alberto Pollera]]== Alberto Pollera (1873 – 1939), militare e antropologo italiano. ==''Lo Stato etiopico e la sua Chiesa''== ===Incipit=== Questo libro vede la luce assai tempo dopo che fu compilato: debbo perciò pregare il benevolo lettore di tener presente trattarsi dell'esame di ordinamenti e costumi di un popolo che si avvia rapidamente ad una importante evoluzione civile, la quale, cominciata tardi, si affretta a raggiungere con ritmo sempre più accelerato, miglioramenti e sviluppi che, fino a pochi anni fa, sembrava assurdo sperare. ===Citazioni=== *Gli Abissini identificarono più tardi la regina Macheddà con Azieb, [[regina di Saba]], dando con ciò un seguito apparentemente logico a questa tradizione. [...] la leggenda della regina di Saba non deve in Abissinia aver acquistato valore che in epoca molto posteriore, e verosimilmente quando, con S. Frumenzio e coi santi predicatori e gli Abuna suoi successori, provenienti da Bisanzio, da Alessandria e da Roma, la religione cristiana si diffuse in Etiopia, e ciò perché [...] questi apostoli della fede, avevano ben ragione di credere che l'accennata tradizione potesse giovare, come giovò, ai loro intenti. (pp. 8-9) *A noi può sembrare che il concetto etiopico della parentela dinastica colla Vergine sia un po' troppo esagerato ed estensivo, a motivo della enorme distanza di tempo e del gran numero di generazioni trascorse; ma la mentalità etiopica non valuta le cose al modo nostro, perché già nelle piccole questioni interne di stirpe, è abituata a riconoscere legami di consanguineità molto arretrati nel tempo, sul quale non ferma affatto la sua attenzione. (p. 15) *Per evitare l'obiezione che nella Bibbia non si fa affatto cenno del trafugamento delle Tavole, che anzi si dice andassero distrutte in Babilonia, i manoscritti etiopici, narrando con assai maggior copia di particolari la leggenda [...], aggiungono che, appena il gran sacerdote Sadok ed il re Salomone si accorsero della scomparsa di quelle, decisero di tener celata la immane sciagura al popolo, per modo che questo non seppe mai niente di ciò, e continuò a venerare quell'Arca, la quale non era, pur troppo, che un semplice simulacro della prima. (p. 23) *Il popolo etiopico, orgoglioso delle tradizioni [...] e convinto di esser divenuto per volontà di Dio il vero popolo eletto sulla terra, a cagione della discendenza salomonica di [[Menelik I]], in sostituzione del popolo ebreo, resosene indegno, è andato a ricercare nella Bibbia tutte le promesse fatte da Dio ad Abramo e a David, e ritiene che esse siano ancora in pieno vigore per il proprio paese. (p. 24) *Direi quasi che l'orgoglio in Abissinia è una malattia contagiosa, cronica, permanente, che non risparmia nemmeno i più miseri. Non deve quindi stupire se questo orgoglio si trova elevato a potenza molto elevata nei legittimi regnanti di quel paese, che fanno seguire il loro nome da iperbolici titoli. (pp. 25-26) *Ora, i regnanti di Etiopia, nelle ingenua ma ferma convinzione di occupare di diritto e di fatto il primo posto fra i regnanti di tutto il mondo, ogni volta che hanno avuto occasione di indirizzare messaggi a regnanti europei, lo hanno fatto appunto nel modo da essi usato verso i loro inferiori, ossia iniziando la lettera col proprio nome, anche quando facevano ciò per invocare importanti servigi da loro. (p. 26) *Si dice [...] che il [[Teodoro II d'Etiopia|Negus Teodoro]], ritenendo l'Inghilterra il paese più ragguardevole dopo il suo, rivolgesse alla regina Vittoria domanda di matrimonio, e che la mancata risposta fosse il movente che lo indusse a imprigionare, per atto di rappresaglia e di sfida, tutti gli europei che tovavansi presso di lui [...].<br>In quella tragica vigilia, ma troppo tardi, Teodoro comprese che la superiorità etiopica era ormai una leggenda fantastica; il che non ha tuttavia impedito alla massa di continuare a credervi. Umili e grandi ne sono ugualmente convinti, e se ciò costituisce una ingenuità, non si può negare che costituisca anche una forza per lo stato che tali credenze coltiva, con pieno consenso, fra i suoi sudditi. (p. 27) *[...] degli Abissini si può dire quello che è stato detto degli Ebrei, e cioè che, credendosi di una stirpe privilegiata, hanno sempre voluto isolarsi, e mantenersi distinti da tutte le altre nazioni.<br>Questa credenza ispirò ad essi il concetto della autoglorificazione, perché ritennero di essere veramente i solo veri figli di Dio, discendenti diretti della linea primogenita di Adamo, senza riflettere che la funzione del popolo eletto venne necessariamente a cessare colla venuta di Gesù Cristo, immolatosi per la intera umanità, e non per la fortuna di un popolo. (p. 31) *[...] in Etiopia è pacificamente ammesso e riconosciuto, che la madre ha diritto di attribuire con giuramento la paternità del figlio a chi essa ritiene ne sia l'autore, senza bisogno di altra indagine o prova concomitante.<br>L'unione poi, sia pure effimera, con una schiava, decisamente biasimata e derisa quando si tratta di altri, è invece susata trattandosi di signori e di principi, i quali pur non tenendo un harem, come i mussulmani, ne seguono la pratica poligama. L'importante è che la discendenza dei salomonidi e la loro tradizione continui. (pp. 37-38) ===Explicit=== ==Bibliografia== *Alberto Pollera, ''[https://dl.unito.it/it/ricerca/digitale/?id=mag:447 Lo Stato etiopico e la sua Chiesa]'', Roma, SEAI, 1926. ==Irridentismo russo== *L'idea secondo cui la Russia sarebbe a casa propria ovunque si parla russo [...] basterebbe, se fosse convalidata, a mettere l'Europa e il mondo a ferro e fuoco. Che succederebbe, se si ragionasse così, con i transilvani in Romania? Con i catalani in Francia? Con le tre comunità linguistiche di cui è composta la Svizzera? Con quella «minoranza vallona» di cui certi ideologi, a Mosca, già sostengono che sarebbe minacciata di «genocidio»? Con quella parte della California dove si parla spagnolo? Con la Gran Bretagna, che ha la lingua in comune con l'America? Il nazionalismo linguistico, sotto Putin non meno che all'epoca, nel 1938, dell'annessione dei tedeschi dei Sudeti al Terzo Reich, è un vaso di Pandora. [...] allora come si potrebbe impedire alla Lituania di rivendicare Smolensk? Alla Polonia di avanzare i suoi diritti su Leopoli? Alla Slovacchia di invadere l'oblast della Transcarpazia? Alla Moldavia di reclamare un pezzo di Transnistria? E perché la Russia, un Paese che, lo ripetiamo, non è mai stato uno Stato-nazione prima del 1991, avrebbe più titoli di altri da far valere sulle terre liberate dell'ex Unione Sovietica? ([[Bernard-Henri Lévy]]) ==Per Stepan Bandera== {{Int|Da ''[https://web.archive.org/web/20100426235947/http://www.stepanbandera.org/bandera_perspective_5.htm Ai principi della nostra politica di liberazione]''|Articolo pubblicato in ''Vizvolna Politika'', novembre-dicembre 1946; ''Перспективи Української Революції'' [''Prospettive della rivoluzione ucraina''], Дрогобич, Видавнича фірма "ВІДРОДЖЕННЯ", 1998, ISBN 966-538-059-1.|h=4}} ===Citazioni su Stepan Bandera=== *L'estrema destra in Ucraina vede certamente Bandera come uno dei loro padri politici, ma l'estrema destra nel paese è molto debole, e la popolarità della figura di Bandera va molto al di là della destra. La ragione è che, sebbene Bandera fosse di estrema destra e – almeno per un periodo della sua vita – un fascista, in Ucraina oggi non è visto principalmente come tale. È considerato un combattente per l'indipendenza dell'Ucraina che morì per questo. Fu ucciso a Monaco di Baviera nel 1959 dal KGB – la stessa organizzazione nella quale si è formato Putin. Nel discorso pubblico la sua figura è quella di un liberatore, anche se naturalmente non avrebbe instaurato un regime liberale se fosse andato al potere. Del resto, i suoi rapporti con l'occupante tedesco durante la Seconda guerra mondiale erano stati conflittuali. Due dei suoi fratelli furono uccisi ad Auschwitz (apparentemente da compagni di prigionia). Un altro fratello morì durante l'occupazione tedesca in circostanze non chiare. Lo stesso Stepan Bandera è stato a lungo rinchiuso nel campo di concentramento di Sachsenhausen vicino a Berlino. Queste sono le cose che sono enfatizzate dalla memoria pubblica in Ucraina: una memoria selettiva, non una visione storica oggettiva. È un fenomeno che vediamo in molti Paesi, dove le pagine buie delle biografie degli eroi nazionali sono dimenticate o taciute. ([[Andreas Umland]]) *La Russia usa allegramente il culto ucraino di Bandera come prova che l'Ucraina è uno Stato nazista. Gli ucraini rispondono per lo più sbianchettando l'eredità di Bandera. È sempre più difficile per le persone concepire l'idea che qualcuno possa essere stato il nemico del tuo nemico e tuttavia non una forza benevola. Una vittima e anche un carnefice. O viceversa. ([[Maša Gessen]]) ==Bibliografia== *Степан Бандера, ''Перспективи Української Революції'' [''Prospettive della rivoluzione ucraina''], Дрогобич, Видавнича фірма "ВІДРОДЖЕННЯ", 1998, ISBN 966-538-059-1. ==Per [[Vera Politkovskaja]]== '''Vera Aleksandrovna Politkovskaja''' (1980 – vivente), giornalista russa. {{Int|Da ''[https://video.repubblica.it/mondo/mia-mamma-anna-politkovskaja/13099/14374 "Mia mamma, Anna Politkovskaja"]''|Intervista di Fiammetta Cucurnia, ''Video.repubblica.it'', 4 ottobre 2007.}} *Lei riceveva sempre minacce. Noi vivevamo con questa continua pena, paura. Però lei proprio non ne voleva neanche parlare. Lei diceva: «Questo è il mio paese. Io sono nata qui, voglio vivere qui, voglio lavorare qui. Quale sarà il mio valore se io prendo, lascio tutto e me ne vado?». *Era mia madre. Io penso che, durante la sua vita, lei ha fatto molto bene per le persone e ha lasciato sicuramente la sua traccia. E quindi col suo contributo qualcosa di meglio c'è nel nostro paese. Però contemporaneamente devo dire sarebbe stato molto meglio che lei non se ne fosse occupato, che non avesse fatto nulla e che fosse viva. Per me, al diavolo tutto. Io avrei voluto mia madre. {{Int|Da ''[https://www.balcanicaucaso.org/aree/Cecenia/Intervista-a-Vera-Politkovskaja-86280 Intervista a Vera Politkovskaja]''|Intervista di Giorgio Comai, ''Balcanicaucaso.org'', 3 dicembre 2010.}} *Non augurerei a nessuno di leggere sulla propria madre il tipo di frasi ed opinioni riguardanti Anna Politkovskaja che mi è capitato di trovare. *Alla procura si sono occupati di indagini per due anni prima di dare inizio al processo e hanno arrestato delle persone, che tra l'altro poi hanno liberato. E non sono neppure riusciti a contare correttamente la tempistica dell'omicidio. Quando hanno indicato i secondi che sono trascorsi tra il momento in cui mia madre è entrata nel nostro condominio a quando l'assassino è uscito, non corrispondevano con le ore che avevano fornito. Ce l'ha fatto notare una nostra amica giornalista proprio mentre eravamo in aula di fronte al giudice. È un piccolo errore, forse, ma dimostra con quanta poca serietà abbia lavorato chi si è occupato delle indagini. *Abbiamo ricevuto molte dimostrazioni di sostegno da rappresentanze diplomatiche estere. Ricordo che ad esempio il console francese è venuto di persona al funerale e ci ha passato una lettera di condoglianze firmata personalmente dal capo dello Stato del suo Paese. Ma i diplomatici non vengono certo a dire a noi di cosa parlano nei loro incontri ufficiali con i vertici russi. {{Int|Da ''[https://www.lsdi.it/2011/vera-politkovskaja-in-russia-sempre-peggio-per-la-liberta-di-stampa/ Vera Politkovskaja, in Russia sempre peggio per la libertà di stampa]''|Intervista di Valentina Barbieri, ''Lsdi.it'', 17 maggio 2011.}} *Nel nostro paese la libertà di stampa è un problema grave. Ogni giornalista si trova di fronte ad un bivio: può scegliere la carriera e scrivere quello che gli dicono oppure può fare una scelta diversa, scrivere quello che trova giusto e occuparsi di quello che gli interessa. Le conseguenze sono diverse: nel primo caso guadagnerà un posto di prestigio (ovvero statale), nel secondo caso potrebbe finire male. *Per quanto riguarda il mio vissuto di giornalista, cerco di evitare qualsiasi confronto tra l’esperienza di mia mamma e la mia. Non ho la sua ricchezza professionale, trent’anni di attività, la sua grande esperienza. Lei lavorava a modo suo, in una maniera personale, io lavoro in un altro modo, il mio. *Quando ti riferisci a qualcuno, inizi inevitabilmente a copiare, mentre nel giornalismo è più importante lavorare sul proprio stile. {{Int|Da ''[https://www.repubblica.it/esteri/2015/03/03/news/vera_politkovskaja_un_delitto_dimostrativo_come_quello_di_mia_madre_proveranno_a_insabbiare-108637090/ "Un delitto dimostrativo come quello di mia madre. Proveranno a insabbiare"]''|Intervista di Aleksej Tekhnenko, ''Repubblica.it'', 3 marzo 2015.}} *Quello di [[Boris Nemcov|Nemtsov]] è un omicidio politico, dimostrativo, arrogante. Come quello che ha distrutto la nostra famiglia. [...] Riconosco uno stile che mi preoccupa. Vaghezza, contraddizioni e troppe ipotesi che fanno solo confusione. Come allora. *A me basta la certezza che sia un omicidio politico. Chiunque abbia ucciso lo ha fatto per mettere a tacere una voce scomoda. È sempre la stessa storia. *Bisogna restare all'erta. Contrastare ogni voce falsa, chiedere giustizia sempre, instancabilmente. E mi auguro che gli amici e i compagni di movimento di Nemtsov riescano a tenere alta l'attenzione sui media. Lo so per esperienza, non è facile. Tutto si dimentica. {{Int|Da ''[https://www.la7.it/piazzapulita/video/parla-vera-la-figlia-di-anna-politkovskaja-i-russi-non-sono-abituati-a-pensare-05-05-2022-437048 «I russi non sono abituati a pensare»]''|Intervista di Sara Giudice, ''La7.it'', 5 maggio 2022.}} {{Int|Da ''[https://tg24.sky.it/mondo/2022/10/14/vera-politkovskaja-live-in-firenze-2022 "Putin indifferente a reazione Europa su Ucraina"]''|''Tg24.sky.it'', 14 ottobre 2022.}} {{Int|Da ''[https://www.lastampa.it/esteri/2023/02/21/video/massimo_giannini_intervista_vera_politkovskaja_anna_mia_madre-12655173/ "Anna, mia madre"]''|Intervista di Massimo Giannini, ''Lastampa.it'', 21 febbraio 2023.}} {{Int|Da ''[https://www.rainews.it/tgr/piemonte/video/2023/02/putin--un-dittatore-mia-madre-ora-sarebbe-in-ucraina-dalla-parte-delle-vittime-eb0c8871-076d-482a-b394-86db8efd34c9.html "Putin è un dittatore, mia madre ora sarebbe in Ucraina dalla parte delle vittime"]''|''Rainews.it'', 22 febbraio 2023.}} {{Int|Da ''[https://www.iodonna.it/attualita/storie-e-reportage/2023/05/20/vera-politkovskaja-un-libro-per-ricordare-la-madre-anna-politkovskaja/ Vera Politkovskaja: «In Russia la misoginia fa parte dei valori tradizionali»]''|''Iodonna.it'', 20 maggio 2023.}} *Se parliamo di questo momento storico, noto molti cambiamenti, ma in negativo. Non vedo segnali di miglioramento della situazione o di un prossimo futuro in cui la Russia sarà finalmente “un Paese felice”. La Russia precipita sempre di più in una realtà oscura e imprevedibile. Per uscirne impiegherà diversi decenni. *Oggi i diritti dell’uomo, così come sono intesi in Occidente, non esistono. Non solo, ma negli ultimi tempi politici e personaggi pubblici insistono nel criticare l’introduzione di queste concezioni in Russia, o a distorcerne il significato. Adesso ai diritti della persona vengono contrapposti i non del tutto chiari “valori tradizionali”. Risultato: l’attività di alcune persone sui social porta a procedimenti penali, il movimento Lgbt è di fatto vietato, tutti i media dell’opposizione sono stati bloccati in rete o chiusi. La Russia si è ritirata dalla convenzione per la protezione dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Se si scava, poi, un po’ più a fondo, si scopre che non c’è più nemmeno lo spazio per tentare di difendere i diritti umani. *[...] in Russia la misoginia è un sentimento abbastanza diffuso e per qualche russo è addirittura parte di quei valori tradizionali cui accennavo prima. Però, a essere sinceri, in molti Paesi questo sentimento è comune almeno quanto in Russia, e in alcuni anche di più. Se poi contestualizziamo il tutto da un punto di vista storico, non è passato molto tempo da quando le donne hanno ottenuto almeno il diritto di voto. E ora, come allora, la parte femminile del mondo deve ancora lottare per ottenere le stesse possibilità degli uomini. Per questo continuare a conquistare i propri diritti è il compito più importante per tutte le donne del pianeta. {{Int|Da ''[https://www.r/robinson/2023/10/23/news/vera_politkovskaja_la_mia_russia_ora_e_mordor-418550449/ Vera Politkovskaja: “La mia Russia ora è Mordor”]''|''Repubblica.it'', 23 ottobre 2023.}} *Riconosco senza problemi che una parte della responsabilità per quello che accade è mia, in quanto cittadina proveniente dalla Russia, e i cittadini dell’Ucraina, finché la guerra non finirà, hanno tutto il diritto di accusare i cittadini della Federazione russa per quanto si sta verificando. Ma questo diritto è solo loro. *Come è possibile che l’odio verso i russi in tanti Paesi del mondo, specie in Europa, faccia ormai parte della normalità? La prima cosa che colpisce è la reazione serafica della comunità europea che vede in questo odio un dato di fatto, un normale stato delle cose. Va detto che anche l’invasione dell’Ucraina è un dato di fatto, ormai scontato, per molti russi. Qual è dunque la differenza tra comunità europea così civile e quella russa, che negli ultimi diciotto mesi è stata costantemente tacciata di non ribellarsi a sufficienza contro le autorità? Dove sono finiti tutti quelli a cui stridono i denti a forza di intestarsi la causa animalista, quella della comunità LGBTQIA+ o quella degli afroamericani? Siete tutti concordi nel dire che siamo tutti uguali ma prendersela con una persona solo perché possiede il passaporto russo vi sta bene? *La maggioranza degli stati che non accoglie più i russi e ha anche interrotto l’emissione di visti di transito è rappresentata da Paesi al confine con la Russia. Ovvero proprio quei Paesi in cui si sono rifugiati i miei concittadini in fuga dagli orrori del regime di Putin. L’hanno fatto in pena per il futuro e l’incolumità delle proprie famiglie, temendo di essere esposti a azioni persecutorie politiche, che oggi in Russia equivalgono a quelle penali. *Tra i Paesi che non concedono visti ai russi figurano la Polonia, la Finlandia, la Repubblica ceca, la Lettonia e tanti altri. Oltre a questo divieto, di recente i politici di tutti i Paesi europei che spartiscono la frontiera con la Russia hanno bloccato l’ingresso nei paesi membri dell’Unione Europea alle automobili immatricolate nel mio Paese. L’argomentazione utilizzata per giustificare la misura rimanda a una delle regole del regime sanzionatorio introdotto dopo lo scoppio della guerra: ora le automobili russe sono considerate merce d’importazione e quindi vietata. *«Russi, dovete soffrire! Ovunque siate, alla fine siete voi che avete invaso! Se non vi va bene ritornatevene a casa vostra e rovesciate Putin! Non avrete diritti finché ci sarà la guerra!». Ogni qual volta sento pronunciare queste frasi da parte degli ucraini, la mia mente va col pensiero alle loro città dove tutti i giorni cadono i missili russi. Mi sento capace di capirli e perdonarli ogni volta, perché mi mostrano un odio viscerale, ma per «una giusta causa». Tuttavia non posso non notare i parallelismi con la retorica del Cremlino: potete “invitare” i russi a tornare casa per rovesciare Putin quanto volete, ma rimane il fatto che ora tutti i critici del regime in vigore a Mosca si trovano o sotto terra, o in prigione o all’estero. Non dimentichiamo che è da diciotto mesi che lo stesso esercito ucraino non riesce a sconfiggere il regime putiniano, al netto di tutti gli aiuti provenienti dal mondo civile. *La guerra in Ucraina è il frutto di una politica pluriennale del Cremlino, smascherata sovente da chi ora non c’è più, è dietro le sbarre oppure se n’è andato. Al contempo è anche il fallimento totale della diplomazia non solo di Kiev e Mosca, ma anche di quella europea e americana. A pensarci bene, i responsabili delle ostilità in Ucraina al massimo sono i vertici del potere russo e i politici occidentali. Ora Putin potrà troneggiare legalmente fino al 2036. Il presidente di un paese immenso ha sistematicamente violato le leggi, anche quelle internazionali, ma in tutto il mondo civile hanno continuato a stringergli la mano. {{Int|Da ''[https://www.repubblica.it/esteri/2024/02/19/news/politkovskaja_morte_navalny_putin-422158715/ Putin temeva Navalny più di ogni altro e si è sbarazzato di lui come di mia madre Anna Politkovksaja]''|''Repubblica.it'', 19 febbraio 2024.}} *Per i politici europei e americani, l’omicidio di Navalny è solo l’ennesimo pretesto per prendere la parola e ancora una volta “dare uno schiaffo” alla Russia di Putin. *L’oppositore russo è stato in qualche modo il prigioniero personale di Vladimir Putin che lo temeva talmente da non osare pronunciare il suo nome ad alta voce, offrendo così il fianco ai giornalisti che glielo hanno fatto notare a più riprese. Navalny, dal canto suo, trovandosi già dietro le sbarre, non ha mai avuto paura a definire il capo di stato russo un omicida, un farabutto e un ladro. Con il sorriso sarcastico sul suo volto, in più di un’occasione ha schernito il presidente russo e tutto il sistema da lui costruito. Le numerose cause penali intentate ai suoi danni non facevano altro che dargli il pretesto per farsi una risata. *[...] le persone che si sono occupate di eliminare Navalny sono ufficialmente “a servizio dello stato” nei tribunali, nelle procure, nelle carceri e nelle case circondariali. Si tratta di persone che non per forza occupano posizioni di rilievo. Ma tutte loro, in un modo o nell’altro, sono complici e, qualora il caso relativo all’omicidio di Navalny dovesse arrivare in tribunale, sul banco degli imputati ci sarebbero decine di persone. *[...] le cose si svolgeranno come si erano svolte fino all’esecuzione di Navalny. Con l’aiuto delle forze dell’ordine, degli arresti e dei processi, metteranno il bavaglio a tutti quelli che oseranno pronunciare la verità sulla fine dell’oppositore. I politici occidentali si indigneranno ancora un po’, esprimeranno il loro orrore rispetto a quanto accade in Russia, salvo poi tornare subito a occuparsi delle loro vicende quotidiane. Succederà così perché non possono fare nulla, non hanno mai avuto e non hanno neanche ora delle reali possibilità per fare leva sulla situazione in modo da cambiarla. {{Int|Da ''[https://www.repubblica.it/venerdi/2024/03/08/news/vera_politkovskaja_il_futuro_della_russia_sara_scritto_dalle_donne-422277423/ Vera PolitkovskaJa: “Il futuro della Russia sarà scritto dalle donne”]''|''Repubblica.it'', 8 marzo 2024.}} *Mentre in tutto il mondo civilizzato il ruolo della donna nella società cresce, in Russia si susseguono prese di posizione che non fanno che danneggiarla. Non mi riferisco solo al divieto di abortire, già in vigore nelle strutture sanitarie private del Paese, ma anche agli appelli dei politici che chiedono di limitare l’accesso delle donne all’istruzione secondaria, in modo che non vengano distolte da quella che secondo lo Stato (e secondo una parte dei russi) è la loro funzione principale: fare figli. *In generale l’impressione è che – sempre nella visione statale – le donne russe, ancor più dopo l’inizio della guerra con l’Ucraina, siano destinate a ricoprire esclusivamente il ruolo di macchine per la riproduzione della popolazione. *Ad abbandonare la Russia sono state proprio quelle persone che avrebbero potuto influire sul futuro in maniera positiva. Neanche dall’estero riescono a far sentire la loro voce: la macchina della propaganda ha fatto presto a bollare come "traditore della patria” chi è andato via. Con il risultato che chiunque dall’estero osi criticare pubblicamente la situazione in Russia viene sommerso da una montagna di fango e screditato in tutti i modi possibili, compreso ritrovarsi oggetto di azioni civili e penali. Lo scopo è anche quello di rendere difficile il rientro in patria di queste persone. *{{NDR|Su [[Julija Naval'naja]]}} La denigrazione del nemico con ogni mezzo è pratica diffusa in Russia: se poi il nemico è una donna che ha osato mostrare al mondo un’immagine che non è solo quella della vedova inconsolabile e in preda al dolore, i denigratori sono capaci di tutto. La misoginia trova terreno fertile nella nostra società. *Nell’immaginario collettivo russo il campo d’azione legittimo della donna continua a essere quello della cucina e delle stanze da letto dei figli. Anche per quelle che riescono a uscire da questo schema la vita non è semplice: il divario salariale a parità di professione e di ore di lavoro, nel migliore dei casi, è del 30 per cento. Gli uomini non hanno nessun problema a cercare di ostacolare la carriera delle loro colleghe. *[...] nel Caucaso, e in particolare in Cecenia, la situazione per le donne è orribile. Qui, come all’epoca dei barbari, sono soggette a mutilazioni genitali e rischiano di venire uccise in nome dell’onore della famiglia. *Il 40 per cento circa dei russi è convinto che se un uomo mantiene una donna può vietarle di uscire di casa, incontrare gli amici e i parenti, lavorare o utilizzare le carte di credito senza il suo consenso. Certo, non tutti gli uomini russi la pensano così. Ma se ci riferiamo al cosiddetto “Paese profondo”, allora diciamo che questa visione della donna è molto diffusa. *Mi piace pensare che sia possibile, ma servirebbero sforzi giganteschi e un leader, o una leader, capace di unire moltissime persone che la pensano in maniera diversa sulla guerra e sull’operato di Putin. Yulia Navalnaya ha tutte le carte in regola per diventarla. Ha tutto quello che le serve, salvo il marito. *Credo che Yulia sia assolutamente in grado di unire tutte le forze di opposizione russe al di fuori del Paese. Ma l’apparato repressivo all’interno del Paese è talmente potente che riuscire a coinvolgere chi vive in Russia sarebbe ben altra impresa. Questo è un dato di fatto, e non può essere ignorato. *Le donne russe sono forti per natura e temprate dalle circostanze. Di “principesse sul pisello” io ne conosco poche. La mia speranza è che sulla scena politica emergano donne che sappiano guardare la realtà come la vede Yulia Navalnaya. Penso che solo loro potrebbero diventare la forza motrice che potrà far uscire la Russia dalle tenebre in cui si è impantanata. ==''Una madre''== ===Incipit=== Mia madre è sempre stata una persona scomoda, non solo per le autorità russe, ma anche per la gente comune che sfoglia un giornale e ne legge gli articoli. Purtroppo la maggioranza della popolazione russa crede a quello che le viene detto dagli schermi dei canali di Stato: un mondo virtuale creato dalla propaganda, dove, nel complesso, tutto va bene. E i problemi, che periodicamente vengono segnalati all’opinione pubblica, hanno origine nei Paesi occidentali o, come si dice in Russia con un sorrisetto, «nell’Occidente in decomposizione». ===Citazioni=== *I [[Dittatura|dittatori]] hanno bisogno di offrire sacrifici umani per consolidare il loro potere. (p. 10) *In Russia tutti si sono dimenticati in fretta di Anna Politkovskaja, soprattutto la gente che conta, perché mantenere la memoria di persone come mia madre è pericoloso. È molto più comodo perderne le tracce e dimenticare la sua verità. (p. 10) *In Occidente il nome Politkovskaja è fonte di orgoglio. A mia madre intitolano piazze e vie, la sua attività giornalistica viene studiata nelle università, i suoi libri si vendono in tutto il mondo. In Russia quel nome è avvolto dal silenzio. (p. 10) *Dopo il 24 febbraio 2022 il nostro cognome è tornato ad avere un peso, a essere oggetto di minacce, ancora di morte, questa volta contro mia figlia, che è solo un’adolescente. Da quando a scuola hanno iniziato a parlare del conflitto in Ucraina, i compagni si sono scagliati contro di lei. Pesantemente. Così abbiamo scelto l’esilio volontario, la fuga in un altro Paese. (p. 10) *Anna Politkovskaja si formò come giornalista proprio nel periodo della [[perestrojka]]. Ne ha incarnato perfettamente lo spirito, il desiderio di cambiamento: sognava una democrazia compiuta, e sognava di fare il suo mestiere in un Paese libero, come dovrebbe essere, come non è quasi mai, nel mondo. (p. 16) *Nella vita di tutti i giorni mia madre era una persona difficile. La gestione familiare, il desiderio di avere il meglio per noi, oltre alla sua acuta percezione di tutto ciò che accadeva intorno, prosciugavano le sue forze. A ripensarci ora, credo che la responsabilità di una famiglia le sia caduta addosso troppo presto. (p. 25) *{{NDR|Sul [[putsch di agosto]]}} Di quei momenti, dopo il ritorno a Mosca, ricordo questa scena in particolare: mia madre che piange seduta su una panchina nel cortile di casa. Ignara del motivo, pensavo fosse preoccupata per papà, che non era ancora tornato dalla Casa Bianca. Invece poi ho scoperto che quel giorno tre giovani manifestanti che si opponevano ai golpisti erano morti, schiacciati dalle ruote di un veicolo da combattimento della fanteria proprio nel centro di Mosca. Alla notizia, mamma non era riuscita a trattenere le lacrime. L'episodio fu per lei un chiaro esempio di come troppo spesso siano le persone comuni a subire le conseguenze di avvenimenti storici di portata epocale, anche pagando con la vita: un tema che percorre come una linea rossa tuta la sua carriera professionale. (p. 32) *In cabina di regia scherzavamo sul fatto che, per qualche motivo a noi sconosciuto, gli opinionisti filogovernativi risultavano sempre un po' retrogradi, dei sempliciotti, con il loro eloquio clericale, noioso e poco interessante, mentre gli avversari dimostravano grande acume, profonda conoscenza dell'argomento oggetto della discussione, e avevano un atteggiamento propositivo e idee concrete per trovare una soluzione al problema. Gli oppositori non pensavano solo a farsi belli di fronte alle telecamere, e lo spettatore era in grado di capire benissimo come stavano le cose. (p. 46) *Molti in Occidente non capiscono perché i russi accettino così docilmente tutto ciò che fanno le autorità. I cittadini non protestano, non scendono in piazza. Oltre al fatto che la maggior parte della popolazione è impegnata a sopravvivere in condizioni di povertà, le sanzioni per la partecipazione a picchetti o manifestazioni sono diventate così elevate che pochi osano esporsi. Se in Europa, al termine di una «protesta» pacifica, ciascuno può rientrare tranquillo a casa propria, in Russia la maggioranza dei manifestanti finisce in una stazione di polizia. E non è scontato che se la cavi con una «semplice» (comunque alta) sanzione amministrativa, anziché con quindici giorni di cella. Anzi, spesso rischia un processo penale. (p. 53) *Chi può, in Russia, evita il servizio militare come la peste, perché sa che nelle caserme potrebbe accadere di tutto, ammesso di sopravvivere al nonnismo incontrollato. È risaputo, inoltre, che in tempo di pace i soldati vengono spediti in zone impervie affinché diventino «veri uomini», imparando a cavarsela con misere razioni alimentari e attrezzature poco idonee. Il podersoso ammodernamento delle forze armate, per il quale è stato speso l'equivalente di milardi di euro, è in buona parte avvenuto solo formalmente e non si capisce dove siano finiti quei soldi. (p. 63) *{{NDR|Sull'[[invasione russa dell'Ucraina del 2022]]}} Secondo le stime dell'intelligence ucraina, in migliaia si sarebbero dati alla fuga dalla prima linea e in alcune unità si è arrivati al 60-70 per cento di disertori. I dissidenti russi si mantengono più cauti, calcolando gli abbandoni in circa un miglaio. Il Cremlino, proprio come sul numero dei morti, tace. (p. 66) *I familiari dei caduti raccontano che spesso apprendono della scomparsa dei congiunti dai commilitoni o dai canali Telegram ucraini. Oppure capiscono che è successo qualcosa di irreparabile quando il loro congiunto smette di chiamare a casa. I russi, al contrario, tendono a lasciare sul campo i corpi dei comilitoni russi. (p. 66) *Un'intera generazione di giovani pagherà un prezzo altissimo, come è già avvenuto ai tempi della Seconda guerra mondiale, del conflitto in Afghanistan e della Cecenia. E il prezzo non è solo la morte. Tra i fortunati che torneranno da questa guerra, le conseguenze psicologiche saranno incalcolabili, per non parlare dell'enorme quantità di invalidi che non sapranno di cosa vivere. (p. 69) *Io sono una cittadina russa, ma sono disgustata dal cieco nazionalismo e dallo pseudopatriottismo che stanno montando nel mio Paese. Quando un Paese aggredisce, chi subisce e soffre deve difendersi. Credo sia giusto che l'Occidente stia aiutando attivamente l'Ucraina a difendersi. Se così non fosse stato, la guerra sarebbe già finita. E penso che lo stesso Cremlino avesse scommesso sulla mancanza di sosteno da parte occidentale, quando ha cominciato l'aggressione. Quello che dico può apparire una contraddizione, per me che sono una pacifista convinta. Odio la guerra e le conseguenze che porta con sé. Ma si tratta di una contraddizione inevitabile. Voglio vedere la Russia come un Paese prospero, libero e sviluppato, non incosciente, povero e militarizzato. (p. 70) *La diffusione di informazioni da canali non ufficiali inizialmente comportava una multa, quindi la sospensione dell'attività, infine il ritiro della licenza per trasmettere, radio o televisione che fosse, o per stampare e vendere il giornale. Nel corso del primo mese di guerra, in Russia sono state varate alcune leggi che introducevano la responsabilità amministrativa e penale per la diffusione di «fake news» riguardanti le azioni dell'esercito russo, con una pena prevista fino a quindici anni di carcere. Ciò ha permesso di arrestare diverse persone che avevano criticato l'operato dei militari russi in Ucraina sui social o sui propri blog. (p. 76) *A tutte le difficoltà oggettive connesse con l'inizio della guerra se n'è aggiunta una ulteriore, che riguarda solo mia figlia: inconsapevolmente si è ritrovata anche lei sulla linea del fuoco. Lei si chiama come la nonna, Anna Politkovskaja, e per questo a scuola è stata subito oggetto di atti di violenza e di bullismo. A dire la verità, era già accaduto in passato. Quando Anna visitava una nuova palestra per un corso di ginnastica, le veniva spesso ricordato dai suoi coetanei, ovviamente in forma offensiva, da quale famiglia provenisse. Dopo il 24 febbraio 2022, però, la mancanza di rispetto si è trasformata in minaccia. (pp. 77-78) *Quando mamma era via, in pratica non avevamo alcun contatto con lei, perché non esistevano linee telefoniche adeguate. Eppure non sono mai rimasta a casa ad aspettare che tornasse. Del resto, lei non l'avrebbe mai voluto. Mia madre era una donna estremamente indipendente e con questo spirito ha cresciuto anche noi. Ancora adesso, quando ripenso a lei, la vedo seduta alla scrivania con la testa china sul computer a scrivere una «nota». Così le piaceva chiamare i suoi testi: non notizie, articoli, materiali, ma note. E mentre ci si dedicava era assente, anche quando era presente fisicamente. (pp. 89-90) *Mia madre non accettava mai compensi da parte delle persone che aiutava: era una questione di principio. (p. 95) *Lei cercava comprensione, ma riceveva sostegno solo dai colleghi della redazione del suo giornale e da pochissime altre redazioni di mezzi di informazione alternativi. E, ovviamente, dalle tante persone che aiutava. Perché solo questo contava per lei: fare il proprio lavoro, raccontare quello che vedeva, dare asilo a quanti non sapevano dove altro andare. Le loro storie non coincidevano con la versione ufficiale dei vari uffici competenti legati al Cremlino. (p. 105) *Questo era il suo modello di giornalismo. Raccontare i fatti, scrivere senza tener conto delle gerarchie. Un concetto forse banale per chi vive in una democrazia, ma in Russia era pura follia: significava dare per sontata la libertà e sfidare il sistema irritando tutti, compresi i colleghi che avrebbero dovuto farsi carico della stessa responsabilità, raccontando a loro volta la verità. Invece mia madre era sola, profondamente sola. (p. 106) *Scrivere la verità serve, anche se nessuno la vuole ascoltare. E serve anche fare il proprio lavoro bene, sempre. Mettere in discussione questo significherebbe riconoscere che il suo sacrificio è stato inutile. (p. 107) *Lei era profondamente convinta che, nel momento in cui si assiste a un'ingiustizia, si è costreti a intervenire. Se invece non la riconosci, o non ci credi, allora non ti senti coinvolto, anche se in fondo sospetti che un'ingiustizia esista. (p. 108) *{{NDR|Sulla [[crisi del teatro Dubrovka]]}} I terroristi avevano già ucciso diverse persone. Doveva avanzare con cautela, seguendo un certo percorso all'interno dell'edificio, e un passo sbagliato a sinistra o a destra poteva portare all'irreparabile. «Lì dentro ricordo di aver calpestato vetri rotti mescolati a qualcosa che sembrava sangue», c'erano vetri ovunque mi disse. «Una sensazione impossibile da dimenticare». (p. 117) *{{NDR|Sulla crisi del teatro Dubrovka}} Dopo alcuni articoli si cominciò a dire che mia madre stava speculando sui morti, che «ballava sulle loro ossa» per fare carriera. Come spesso accade in Russia, parlare o scrivere di questa vile operazione, a seguito della quale morirono centotrenta persone, invece di essere liberate, significa mettere in discussione il lavoro delle forze speciali e le decisioni della leadership. Per questo, proprio perché la cosa era andata male ed erano morte molte persone, le dicevano di lasciar perdere. (p. 120) *{{NDR|Sulla crisi del teatro Dubrovka}} Mi sarei potuta trovare anche io in quel teatro. Tra gli ostaggi, le vittime o tra quanti, a causa di quella storia, portano cicatrici che non si rimarginano. Ma non avevo sentito la sveglia e l'audizione, quel famoso giorno, era saltata. (p. 122) *{{NDR|Sulla [[strage di Beslan]]}} Se fosse arrivata a Beslan, mia madre avrebbe provato a parlare con i terroristi, ma evidentemente troppe persone non volevano che accadesse. Non tolleravano come lavorava, il fatto che raccogliesse le testimonianze delle famiglie degli ostaggi. Su quell'aereo non hanno solo cercato di ucciderla. Le hanno impedito di fare il suo lavoro. (p. 139) *Nessuna autorità russa presenziò al funerale. Solo tanta gente comune in lacrime. Quel giorno mi resi davvero conto di quanto lei fosse tenuta in considerazione, di quanto le volessero bene e di quanto profondamente il suo assassinio avesse scosso l'opinione pubblica. In molti, da quel momento, non avrebbero avuto più voce, né una spalla su cui piangere. Per tante di quelle persone si era spenta l'ultima possibilità di avere giustizia, di vedere scritta la propria storia. (p. 165) *In Russia, i membri delle forze dell'ordine rappresentano una casta a sé. Per me è sempre stato un mistero dove e da chi imparino a comportarsi e a comunicare con la gente. Spesso il loro stile «da cavernicoli» sembra fatto apposta per innervosire gli interlocutori, farli sentire inferiori, poca cosa rispetto alla «macchina statale» e all'uniforme che hanno di fronte. La maggior parte delle persone normali, a cui non è mai capitato di avere a che fare con loro, la prima volta non sa come affrontarli. (p. 170) *La [[seconda guerra cecena]] è stata una delle meno raccontate della storia, spacciata per giunta come lotta al terrorismo islamico, uno dei pilastri su cui Putin costruì una parte consistente della retorica sulla sua nuova Russia. Un secondo, forte pilastro propagandistico fu individuato nella «[[Fronte orientale (1941-1945)|grande guerra patriottica]]», la resistenza al nazismo e la vittoria del 1945. Se il nazismo era stato il nemico e la sua sconfitta un atto fondativo della nuova Russia, chi ne sottovalutava la valenza politica e storia si poneva automaticamente al di fuori del pensiero dominante in Russia. Bisognava eliminare le scorie del decennio eltsiniano e degli anni della perestrojka, quando la ricerca storica aveva vissuto un periodo di grande libertà erano venute alla luce verità sgradevoli per i russi, legate ai crimini del regime staliniano. La storia e la democrazia dovevano diventare sovrane, mentre la libera ricerca storica era vista come una minaccia, perché capace di «leggere» in maniera critica la narrazione dominante del passato. [...] Il terzo pilastro su cui poggia la nuova dottrina nazionale è quella del vittimismo. Dopo il [[Dissoluzione dell'Unione Sovietica|crollo dell'Unione Sovietica]], la Russia è stata umiliata. Da chi, se non dall'Occidente, con i suoi valori così lontani da quelli della tradizione russa? (pp. 181-183) *Putin e i suoi, [...] oltre alla sbandierata denazificazione, non hanno mai dichiarato i veri scopi della guerra. In Russia è stato ripetuto che si trattava di proteggere la popolazione del Donbass dopo otto anni di continue aggressioni e che in Ucraina esisteva un regime nemico, pronto, secondo Mosca, a invadere il Paese su mandato dell'Occidente. La realtà è che il Cremlino non può tollerare un'Ucraina democratica, che cerca di porre le basi per il suo ingresso nell'Europa politica. Una guerra prolungata, comunque vada a finire, rallenterà il processo di democratizzazione ed europeizzazione dell'Ucraina. La dirigenza russa parla anche dell'esistenza di una minoranza nazionale russa in Ucraina che non può essere esclusa dal godimento dei pieni diritti tra cui, per esempio, l'uso del russo a scuola e negli uffici pubblici. Nel primo mese di guerra, tuttavia, i bombardamenti si sono concentrati proprio sui territori in cui è preponderante la popolazione russofona, così come russofona è la maggioranza dei profughi costretti a lasciare le proprie abitazioni. Dopo l'aggressione, addirittura, molti di loro stanno progressivamente privilegiando l'ucraino. (pp. 183-184) ===Explicit=== ==Bibliografia== *Vera Politkovskaja, ''Una madre. {{small|La vita e la passione per la verità di Anna Politkovskaja}}'', traduzione di Marco Clementi, Rizzoli, ISBN 978-88-17-17882-2 ==Per [[Cristina Marsillach]]== {{Int|Da ''[http://www.money-into-light.com/2021/06/an-interview-with-cristina-marsillach.html An interview with Cristina Marsillach]''|Intervista di Paul Rowlands, ''money-into-light.com'', giugno 2021.}} *Girare i film dell'orrore è stressante, perché la paura deve sempre stare (deve sempre esserci la paura) su un piano psicologico. Devi continuare a lavorare con quella paura costantemente. Devi sentirla nelle tue emozioni. :''Making horror films is stressful, because the fear always has to be on a psychological plane. You have to keep working with that fear continuously. You have to feel it in your emotions.'' *Dario era un grande ammiratore di Edgar Allan Poe, e per lui i corvi erano un elemento molto importante del film. Quando stavamo girando un scena particolare del film, mi gettava addosso dei corvi vivi. Io gridavo "Basta! Basta!" e lui diceva "Devo farlo perché devi provare questa paura e questa sensazione". Litigavamo, ma era un periodo divertente per me. Stressante ma divertente. :''Dario was a big fan of Edgar Allan Poe, and ravens were a very important element of the film for him. When we were shooting a particular scene in the film, he threw actual live ravens at me. I shouted "Stop! Stop!" and he said "I have to do this because you need to experience this fear and sensation." We would fight with each other, but it was a fun time for me. Stressful, but fun.'' *Litigavamo tanto, ma c'era rispetto reciproco tra di noi. Lui mi rispettava come attrice ed io lui come regista. Era molto concentrato su elementi tecnici (questioni tecniche, dettagli tecnici), mentre io volevo fargli tante domande sugli aspetti psicologici del mio personaggio e della storia. Ma lui non diceva altro che "No, no, no, va tutto bene" e poi parlava di cosa stava per fare tecnicamente (sul piano tecnico). :''We fought a lot, but there was mutual respect between us. He respected me as an actress and I respected him as a director. He was very focused on technical things, whereas I wanted to ask him a lot of questions about the psychological aspects of my character and the story. But he would just say "No, no, no that's all fine" and then just talk about what he was going to do technically.'' ---------------------------------- '''David W. Macdonald''' (...), zoologo britannico. ==''Running with the fox''== *I lupi cacciano prede grandi; infatti, un alce può pesare 600 chili, dieci volte il peso del lupo più grande. Da solo, il lupo non sarebbe altro che pula per i palchi dell'alce. Un branco, però, può radunare la forza collettiva dei suoi membri. Infatti, lavorando in gruppo si trasformano in una nuova creatura, un super predatore la cui capacità collettiva oltrepassa l'abilità venatoria degli individui coinvolti. La volpe, al contrario, è circa 300 volte più pesante di un topo. La caccia volpina non comporta alcuna maratona affannante, nessuno squartamento, nessun duello contro gli zoccoli. Piuttosto, astuzia, agilità, un balzo aggraziato e un morsetto preciso segnano il destino del topo. :''Wolves hunt large prey; indeed, a moose may weigh 600 kg, ten-fold the weight of the largest wolf. Alone, the wolf would be little more than chaff to the moose's antlers. A pack, however, can muster the collective might of its members. Indeed, by working as a team they are transformed into a new creature, a super-predator whose summed capability exceeds the hunting prowess of the individuals involved. A fox, in contrast, is some 300 times heavier than a mouse. The vulpine hunt involves no lung-bursting marathon, no rip and rend, no sparring against hoofs. Rather, stealth, agility, a graceful leap and a precision nip seal the mouse's fate.'' (p. 10) *Le persone mi chiedono spesso perché ho scelto di lavorare con le volpi. Solitamente rispondo che questa specie offre il migliore di molti mondi: il brivido di osservare comportamenti raramente segnalati, la soddisfazione della lotta intellettuale per spiegare perché l'evoluzione ha lavorato ogni sfumatura strutturale in queste incredibili creature, e la convinzione che questa nuova conoscenza sarà utile, contribuendo alle soluzioni di problemi grandi quanto la rabbia e piccoli (ma irritanti) quanto la decapitazione di un pollo di cortile. Questa risposta è onesta, e le motivazioni alla base sono solide. Per dare un'altra risposta, però, non meno importante: io studio le volpi perché sono ancora impressionato dalla loro straordinaria bellezza, perché mi superano in astuzia, perché mantengono il vento e la pioggia sul mio volto, e perché mi conducono alla solitudine soddisfacente della campagna; tutto sommato – perché è divertente. :''People often ask why I chose to work with foxes. Generally I reply that this species offers the best of many worlds: the thrill of observing behaviour rarely seen before, the satisfaction of the intellectual wrestle to explain why evolution has worked each nuance of design into these remarkable creatures, and the conviction that this new knowledge will be useful, contributing to the solutions of problems as grand as rabies and as small (but annoying) as the beheading of a barnyard fowl. This reply is honest, and the arguments underlying it are robust. However, to give another answer, no less important: I study foxes because I am still awed by their extraordinary beauty, because they outwit me, because they keep the wind and rain on my face, and because they lead me to the satisfying solitude of the countryside; all of which is to say – because it's fun.'' (p. 15) *Sconfiggere le volpi in astuzia ha messo alla prova l'ingegno dell'uomo per almeno 2.000 anni. [...] Forse, allora, migliaia di generazioni di persecuzione (specialmente quando l'avversario ricorre a trucchi sporchi come marinare i gatti nell'orina) ha plasmato le volpi con le loro quasi sconcertanti abilità di evitare l'uomo e i suoi stratagemmi. :''Outwitting foxes has stretched man's ingenuity for at least 2,000 years. [...] Perhaps then, thousands of generations of persecution (especially when the opposition resorts to dirty tricks like marinading cats in urine) have fashioned foxes with their almost uncanny abilities to avoid man and his devices.'' (p. 16) *Rainardo è una volpe che ha avuto un impatto più grande sulla cultura e la sensibilità europea di qualsiasi altro animale selvatico. Adorna i rinfianchi delle chiese medievali, da Birmingham a Bucarest, ghignando dalle pagine dei salteri, e ha trionfato come genio malefico in più di un milione di poemi epici e di bestiari. Prospera nelle storie per bambini contemporanee e ha infiltrato le nostre lingue e perciò le nostre percezioni dei suoi cugini selvatici: poche sono le lingue in Europa in cui la parola "volpino" non è sinonimo di furbizia e inganno. :''Reynard is a fox who has had a greater influence upon European culture and perceptions than any other wild creature. He adorns the spandrels of mediaeval churches from Birmingham to Bucharest, leers from the pages of psalters, and has triumphed as an evil genius in more than a millennium of epic poems and bestiaries. He thrives in contemporary children's stories and has infiltrated our languages and thus our perception of his wild cousins: there is hardly a language in Europe in which the word "foxy" is not synonymous with trickery and deceit.'' (p. 32) *Tentare di catalogare l'umore e il risultato delle interazioni delle volpi non è sempre semplice. In particolare, l'osservatore si interroga molto sulla dalla somiglianza esteriore tra l'aggressione e il gioco. Il problema è che la lotta nel gioco ha gli stessi ingredienti della lotta sul serio, tranne per il paradosso che nessuno si ferisce. :''Attempting to categorize the mood and outcome of fox interactions is not always straightforward. In particular, the observer is bedevilled by the superficial similarity of aggression and play. The problem is that fighting in play has the same ingredients as fighting in earnest, except for the paradox that nobody gets injured.'' (p. 45) *Se c'è una cosa nella società delle volpi che "non si fa", è di avvicinarsi a qualcuno che sta mangiando. Sotto questo aspetto, il vecchio contrasto con i lupi suona veritiero: i lupi talvolta mangiano una preda fianco a fianco in relativa armonia; le volpi solitamente fanno di tutto per evitare anche di essere viste con del cibo e, nel peggiore dei casi, volteranno almeno le spalle l'una all'altra mentre mangiano. Questo contrasto è particolarmente marcato tra i giovani: i cuccioli di volpe invariabilmente lottano con ferocia sorprendente per il cibo e possono infliggere ferite gravi, i cuccioli di lupo sono più tolleranti. Ovviamente, come qualsiasi altra generalizzazione sulle volpi, ci sono eccezioni alla regola: le volpi maschio nutrono le loro compagne e gli adulti nutrono i cuccioli. :''If there is one thing in fox society that is "not done'", it is to approach somebody who is eating. In this respect, the old contrast with wolves holds true: wolves sometimes feed from a kill side by side in relative harmony; foxes generally do everything possible to avoid even being seen with food and, if the worst comes to the worst, will at least turn their backs to each other while eating. This contrast is especially marked among youngsters: fox cubs invariably fight with astonishing savagery over food and can inflict serious injury, wolf pups are much more tolerant. Of course, as with every other generalization about foxes, there are exceptions to the rule: dog foxes feed their vixens and adults feed cubs.'' (p. 45) *Ci sono poche cose affascinanti quanto un cucciolo di volpe, quindi la tentazione di allevarne uno come animale da compagnia è grande. Tuttavia, la gran maggioranza dei "salvataggi" finisce male per tutti i coinvolti. La maggior parte delle persone non ha idea del tempo, strutture, abilità, e soprattutto, tolleranza necessari per allevare una volpe. Da poppanti hanno bisogno di latte ogni quattro ore, giorno e notte, ma questo è un gioco da ragazzi in confronto al loro comportamento una volta svezzati: ogni cucciolo di volpe che ho conosciuto ha avuto una passione sia per il cuoio che per i cavi elettrici. La prima finisce con la distruzione dei portafogli, borsette, scarpe, giacche di camoscio e di montone, mentre la seconda devasta i cavi elettrici. Mi è sempre piaciuto l'odore persistente dell'orina di volpe, ma vale la pena notare che una proprietaria non poté trovare un altro inquilino per diversi mesi dopo che io e la mia volpe lasciammo la proprietà. :''There are few things as enchanting as a fox cub, so the temptation to rear one as a pet is great. Nonetheless, the great majority of "rescues" come to a sad end for all concerned. Most people have no idea of the time, dedication, facilities, skill and, above all, tolerance required to rear a fox. As sucklings they require milk at four hour intervals day and night, but this is a trifling difficulty compared with their behaviour once weaned: every fox cub I have known has had a passion for both leather and electric cables. The former results in destruction of wallets, handbags, shoes, suede or sheepskin coats, the latter wreaks havoc with household wiring. I have always rather liked the lingering smell of fox urine, but it is noteworthy that one landlady was unable to find another tenant for several months after my fox and I vacated the property.'' (p. 56) *I costumi della società delle volpi dettano che non c'è amicizia così profonda da poter anche solo tollerare il pensare al cibo di un altro. :''The mores of fox society dictate that there is no friendship so deep as to countenance even thinking about somebody else's food.'' (p. 58) *Penso che molto della vita di una volpe passa sul filo del rasoio, sommersa dall'acutezza dei suoi sensi. Nella volpe, l'evoluzione ha modellato una creatura per cui ogni stimolo viene elevato alla massima sensibilità: per la volpe c'è l'immagine fulminea della palpebra che si chiude di un coniglio, lo squittio chiassoso di un topo distante venti metri, il tanfo spaventoso dell'orma vecchia di un giorno di un cane. :''I think much of a fox's life is spent on a knife-edge, deluged by the acuteness of its senses. In the fox, evolution has fashioned a creature for which every input is turned to maximum sensitivity: for the fox there is the jolting image of a rabbit's blinking eyelid, the clamorous squeak of a mouse 20 metres off, the dreadful reek of a dog's day-old pawprint.'' (p. 61) *L'industria della selvaggina è probabilmente in gran parte responsabile per la morte spesso sgradevole nell'ordine di 100.000 volpi all'anno in Gran Bretagna, ma contro di questi bisogna valutare il fatto che questa industria fornisce il maggior incentivo per la conservazione dell'habitat su terre agricole. :''The game shooting industry is probably largely responsible for the frequently unpleasant deaths in the order of 100,000 foxes annually in Britain, but against these must be weighed the fact that this industry provides the major incentive for habitat conservation on farmland.'' (p. 173) *Le volpi urbane e i gatti si incontrano molto spesso ed è comune vederli insieme, spesso mangiando fianco a fianco. Se c'è una rissa per il cibo, il gatto di solito scaccia la volpe. Casi autentici di volpi che uccidono i gatti tendono a coinvolgere i gattini. Quindi, sebbene sia chiaro che la maggior parte delle volpi non uccidono i gatti, certe lo fanno. Il rischio però è molto meno significativo del rischio che corre il gatto di venire investito sulla strada dal traffico. :''Urban foxes and cats meet very frequently and it is commonplace to see them in a close company, often feeding side by side. If there is a squabble over food, the cat generally displaces the fox. Authenticated cases of foxes killing cats generally involve kittens. So, although it is clear that most foxes do not kill cats, some do so. However, this risk must rank very low amongst the worries besetting the urban cat-owner, and certainly is much less significant than the risk of the cat being killed on the road by traffic.'' (p. 181) *Scorte di cibo più ricche conducono a territori più piccoli e scorte di cibo più irregolari (eterogene) permettono gruppi più grandi. Un elevatissimo tasso di mortalità conduce a gruppi più piccoli e una proporzione più piccola di femmine sterili, probabilmente insieme a territori più grandi. Un tasso di mortalità intermedio può risultare insufficiente per diminuire sostanzialmente la grandezza d'un gruppo, me tuttavia può disturbare la stabilità sociale fino al punto di diminuire la proporzione di femmine sterili e perciò aumentare la produttività generale di cuccioli per ogni femmina, e probabilmente territori più piccoli. :''Richer food supplies lead to smaller territories and more patchy (heterogeneous) food supplies permit larger groups. A very high death rate leads to smaller groups and a smaller proportion of barren vixens, probably together with larger territories. An intermediate death rate may be insufficient to reduce group size substantially, but nonetheless may disrupt social stability sufficiently to diminish the proportion of barren vixens and thereby increase the overall productivity of cubs per female, and probably smaller territories.'' (p. 210) * :<nowiki>''''</nowiki> (p. ) * :<nowiki>''''</nowiki> (p. ) * :<nowiki>''''</nowiki> (p. ) * :<nowiki>''''</nowiki> (p. ) ------------------- [[File:Ras Mangasha 1.jpg|thumb|Mangascià nel 1894]] '''Mangascià Giovanni''' (1868 – 1907), militare etiope. ==Citazioni su Mangascià Giovanni== *Era bello Mangascià, di una eleganza un po' femminile che non lo abbandonava neppure quando indossava lo sciamma di guerra, la criniera di leone e in battaglia impugnava la Remington finemente damascato. Anche se si comportava con l'aspra maestà di re, si intuiva subito che quell'energia era finta, mancava di una vera forza interiore. Il ras recitava il ruolo di principe battagliero e irriducibile, ma dentro era fiacco e floscio. ([[Domenico Quirico]]) *Era figlio di negus e non avrebbe mai dimenticato che il trono doveva toccare a lui. Sapeva che nella sua corte c'era un partito di irriducibili che lo istigava a battersi fino alla morte per riottenere il trono, che mormorava contro la vergognosa servitù nei confronti degli scioani, popolo debole, imbelle, che si era sempre prosternato quando passavano i tigrini. ([[Domenico Quirico]]) m1b7x5uloahhrv4o5m8zwfs9vlst0ou 1350729 1350728 2024-11-07T19:19:48Z Mariomassone 17056 /* Citazioni */ 1350729 wikitext text/x-wiki ==[[Aleksej Naval'nyj]]== ==''Patriot''== ===Incipit=== In realtà, morire non è stato doloroso. Se non fossi stato sul punto di esalare il mio ultimo respiro, non mi sarei mai sdraiato sul pavimento accanto alla toilette dell'aereo. Come potete immaginare, non era esattamente pulito. ===Citazioni=== *La possibilità di candidarmi alle elezioni mi era preclusa da molto tempo. Lo Stato non riconosceva il partito politico che guidavo e ne aveva appena rifiutata la registrazione per la nona volta in otto anni. Per qualche strana ragione, succedeva sempre che non riuscissimo a «compilare correttamente i moduli» e, nelle rarissime occasioni in cui un nostro candidato entrava nelle liste elettorali, spuntavano i pretesti più fantasiosi per negargli l'eleggibilità. (p. 5) *In un paese autoritario, dove per oltre due decenni il regime si era dato la priorità di inculcare nell'elettorato l'idea che le persone sono impotenti e non possono cambiare le cose, convincere la gente a uscire di casa e andare a votare non è mai stato un compito facile. Era pur vero, però, che i redditi erano calati per sette anni di fila, quindi se anche solo un terzo dei cittadini stufi del regime si fosse convinto ad andare ai seggi, nessun candidato di Putin avrebbe avuto una chance. A questo punto, come indurre gli elettori a votare? Con la persuasione? Offrendo in cambio qualcosa? Noi scegliemmo di farli arrabbiare. Di farli arrabbiare sul serio. (p. 6) *Considerando la realtà della Russia, scartammo fin dall'inizio l'idea di un approccio giornalistico prudente, fatto degli infiniti giri di parole – presunto, possibile, cosiddetto – tanto amati dai consulenti legali. Chiamavamo le cose col loro nome: ladro, corruzione. Se qualcuno aveva una proprietà sontuosa, non ci limitavamo a menzionarne l'esistenza, ma effettuavamo riprese con i droni e la mostravamo al pubblico in tutta la sua magnificenza. Dopodiché ne scoprivamo il valore e lo raffrontavamo con il modesto reddito che il burocrate suo proprietario dichiarava. (p. 6) *Quello che facevamo era intrattenere e al contempo scatenare indignazione con immagini della vita condotta dagli «umili patrioti che governano la nostra terra», spiegando come funzionano i meccanismi della corruzione e incitando a intraprendere azioni pratiche per causare il massimo danno al sistema di Putin. Il materiale non mancava mai. (p. 7) *In genere parlo volentieri con la gente, ma non in aereo: troppo rumore di sottofondo e non gradisco molto avere qualcuno che, a venti centimetri da me per farsi sentire, urla: «Lei indaga sulla corruzione in Russia, giusto? Be', senta cosa mi è capitato».<br>La Russia è fondata sulla corruzione e a tutti è capitato qualcosa. (p. 12) *Provate a toccarvi il polso con un dito della mano opposta. Sentite qualcosa perché il vostro corpo rilascia acetilcolina e un segnale nervoso informa il vostro cervello di questa azione, che vedete con gli occhi e identificate con il senso del tatto. Adesso fate la stessa cosa con gli occhi chiusi: non vedete il dito, ma siete perfettamente in grado di stabilire quando toccate il polso e quando non lo fate. Questo perché, dopo che l'acetilcolina trasmette un segnale tra le cellule nervose, il vostro corpo secerne colineterasi, un enzima che arresta il segnale a lavoro terminato. Per farlo, «distruggere» l'acetilcolina «usata» e, con essa, ogni traccia del segnale inviato al cervello. In assenza di questo meccanismo, il cervello riceverebbe di continuo il messaggio del dito che tocca il polso, ripetuto milioni di volte. Sarebbe simile al cosiddetto DDoS, un Distributed Denial of Service (ovvero un attacco distribuito di negazione del servizio), ai danni di un sito web: clicca una volta e il sito si apre, clicca un milione di volte al secondo e il sito va in crash.<br>In caso di DDoS, puoi ricaricare il server o installarne uno più potente. Con gli esseri umani, però, non è così semplice. Bombardato da miliardi di falsi segnali, il cervello si disorienta, non è in grado di elaborare quanto succede e alla fine va in blocco. Dopo un po' di tempo, la persona smette di respirare, visto che anche questa è una funzione controllata dal cervello.<br>È così che agiscono le sostanze nervine. (pp. 14-15) *Quando la gente mi chiede com'è morire a causa di un'[[Armi chimiche|arma chimica]], faccio due associazioni mentali: i Dissennatori di ''Harry Potter'' e i Nazgûl del ''Signore degli Anelli''. Il bacio di un Dissennatore non fa male: la vittima sente solo la vita che la lascia. L'arma principale di un Nazgûl è la spaventosa capacità di farti perdere la volontà e la forza. Lì in quel corridoio, un Dissennatore mi bacia mentre un Nazgûl si mette al mio fianco. (pp. 15-16) *Se immaginate che uscire dal [[coma]] sia una faccenda più o meno istantanea, come vorrebbero farci credere i film, mi tocca deludervi. Sarei fin troppo lieto di affermare che un attimo prima stavo morendo a bordo di un aereo e un'attimo dopo ho aperto gli occhi scoprendo che mi trovavo all'ospedale e davanti a me c'era la mia amata moglie, o perlomeno una squadra di medici che mi scrutavano ansiosi. Non è andata così. Tornare alla vita normale ha comportato diverse settimane di visioni molto sgradevoli e persistenti. L'intero processo è assomigliato a un viaggio interminabile e altamente realistico all'inferno. Anzi, non mi sorprenderebbe se l'idea dei suoi gironi fosse venuta proprio a persone che sono state in coma e hanno visto ciò che ho visto io. C'è stata una sequenza ininterrotta di allucinazioni, in mezzo alle quali di tanto in tanto intravedevo un barlume di realtà. Con il passare del tempo, la realtà aumentava e le allucinazioni diminuivano. (p. 17) *Un giorno, quando ormai avevo una migliore connessione con la realtà e stavo addirittura cominciando pian piano a ricordare qualche parola d'inglese, chiesi all'infermiere un bicchier d'acqua. Lei disse che me l'avrebbe data solo se avessi scritto quella parola, e mi porse una penna. Ricordavo come si dice «acqua» in inglese, ma proprio non sapevo come scriverlo, per quanto mi sforzassi. Cominciai ad arrabbiarmi e chiesi di nuovo, con stizza, di darmi l'acqua. «Prova un'ultima volta a scriverlo» mi disse l'infermiera con fermezza. Io feci qualche scarabocchio sul foglio, andai su tutte le furie e in un attacco di collera scrissi la parola che di colpo mi era emersa dall'inconscio: ''fuck''. Con un sottile senso di vendetta, ma soprattutto orgoglio, porsi il foglio all'infermiera. Lei mi guardò con commiserazione. Avevo scritto ''fkuc''. (p. 20) *Yulia e Leonid provarono più volte a raccontarmi quello che mi era capitato. Per un po' ebbero sarso successo. Sembrava che stessero bussando a una porta chiusa dietro cui si celava il mio cervello, che però non rispondeva. Mi dissero dell'avvelenamento; di come mi ero sentito male sull'aereo; dell'ospedale di Omsk, pieno di agenti dell'FSB; di come per un sacco di tempo il regime non avesse accettato di trasferirmi; del viaggio in Germania... ma io mi limitavo a fissarli con lo sguardo vitreo. Mi raccontarono profusamente e nei dettagli che Putin aveva cercato di assassinarmi mentre ero in visita in Siberia; che laboratori indipendenti avevano confermato che ero stato avvelenato e, per giunta, con lo stesso agente chimico che i servizi segreti russi avevano usato per avvelenare [[Avvelenamento di Sergej e Julija Skripal'|Sergei Skripal' e sua figlia a Salisbury]]. Poi, quando per l'ennesima volta pronunciarono la parola «''[[novičok]]''», di colpo li guardai dritto negli occhi e dissi: «Ma che cazzo? È una tale idiozia!». (pp. 21-22) *{{NDR|Sul [[disastro di Černobyl']]}} Per strada i soldati erano inguainati da capo a piedi in insolite tute bianche. Indossavano maschere antigas che li facevano assomigliare a una qualche strana specie animale. Io vengo da una famiglia di militari, e ovviamente a casa avevamo delle maschere antigas, ma la loro unica funzione era essere indossate dai figli degli amici dei miei che venivano a trovarci: si mettevano a correre per l'appartamento, fingendo di essere elefanti e strillando di gioia. Il gioco poteva durare due o tre minuti al massimo, perché sotto le maschere antigas si moriva di caldo. I soldati in strada non stavano giocando e non si divertivano affatto. Fermavano le automobili e le lasciavano procedere solo dopo aver esaminato le loro ruote con una speciale asta metallica: un comportamento piuttosto bizzarro. (p. 29) *Quando per l'ennesima volta mi sentivo chiedere se fossi ucraino o russo, mi sforzavo di non dare una risposta netta. Era come se mi avessero chiesto a chi volevo più bene, a mio padre o a mia madre, e per quella domanda non esisteva una risposta valida. (p. 31) *{{NDR|Sul [[disastro di Černobyl']]}} Per il resto del mondo fu un enorme disastro nucleare. Per l'Unione Sovietica, uno dei fattori scatenanti del crollo di un paese già colpito dalla crisi economica del suo «socialismo pienamente sviluppato». Per il ramo ucraino della nostra famiglia fu un'immane tragedia che spazzò via la vita di un tempo. Per me rappresentò il primo evento, la prima lezione di vita, che ebbe un impatto formativo sul mio modo di vedere le cose. Le radiazioni potevano essere lontane, ma l'ipocrisia e le bugie inondarono la nazione intera. (p. 32) *La risposta standard, e in tutto e per tutto demenziale, delle autorità sovietiche – e in seguito russe – a qualsiasi crisi è decidere che è nell'interesse della popolazione ascoltare un flusso incessante di bugie. Altrimenti, dice il ragionamento, le persone senza dubbio scapperanno di casa e si metteranno a scorrazzare in uno stato di anarchia totale, appiccando il fuoco ai palazzi e ammazzandosi a vicenda.<br>La verità è che non è mai successo niente del genere. Nella maggior parte delle emergenze, la gente è preparata a comportarsi in modo razionale e disciplinato, soprattutto se la situazione viene spiegata e viene illustrato cosa occorre fare. Eppure, come ho potuto constatare più volte in circostanze meno drammatiche, la prima reazione ufficiale è invariabilmente quella di mentire. I funzionari non traggono alcun beneficio pratico dal farlo, è semplicemente una regola: in una situazione di imbarazzo, menti. Sminuisci i danni, nega sempre e comunque, bleffa. Più tardi si potrà sistemare ogni cosa, ma adesso, nel momento dell'emergenza, i funzionari non hanno altra alternativa che mentire, perché la popolazione considerata idiota non è pronta per la verità. (p. 33) *Ero solo un bambino, ma la domanda che più mi tormentava era perché le autorità stessero mentendo quando tutti attorno a me sapevano la verità. Quanto era patetico quel tentativo di ingannarci? Se devi mentire, dovresti almeno aspettarti di trarne qualche beneficio. Dici di essere malato e non sei costretto ad andare a scuola. Perlomeno ha un senso. Ma loro dove volevano andare a parare? [...] Se il disastro di Černobyl' non fosse mai avvenuto, probabilmente avrei sentito parlare meno di politica. Senza dubbio non mi avrebbe toccato così da vicino, e le mie opinioni politiche sarebbero state un po' diverse. Ma le cose andarono come andarono, e molti anni dopo, quando ero un uomo adulto, mentre guardavo in tivù l'appena nominato presidente ''ad interim'' della Russia, il quarantasettenne Vladimir Putin, lungi dal condividere l'entusiasmo per il nuovo, «energico leader» del paese, continuavo a pensare: «Questo mente in continuazione, proprio come succedeva quando ero bambino». (pp. 37-38) *{{NDR|Sulla ''[[dedovščina]]''}} Inutile dire che una pratica così idiota non migliorava affatto la disciplina, e in realtà il nonnismo non faceva che minare il rispetto per l'esercito. I soldati che tornavano a casa dopo due anni di servizio alla patria descrivevano in termini piuttosto scabrosi le violenze ai futuri coscritti. Le loro rivelazioni ricordavano da vicino quelle delle persone che escono dal carcere. Le madri ascoltavano inorridite, dopodiché non avevano il minimo desiderio di mandare i figli a fare la leva. Periodicamente, dopo che l'ennesimo giovane sfortunato, incapace di sopportare oltre i maltrattamenti, si era suicidato o aveva sparato ai suoi aguzzini, l'esercito lanciava l'ennesima campagna antinonnismo, che non serviva mai a niente. La pratica è istituzionalizzata e si può combattere solo cambiando l'istituzione, nello specifico creando un esercito in cui militari di professione, uomini e donne, ricevono uno stipendio per difendere il paese. Quello che non serve è un esercito che dipende da poveri scalognati prelevati dalle loro famiglie (nell'Unione Sovietica per due anni, oggi per uno) e costretti a passare il tempo in un'istituzione che costituisce una forma bislacca di scuola di sopravvivenza. (pp. 43-44) *Non sopporto la parola «mentalità», perché mi sembra un concetto del tutto artificiale, ma una cosa è indiscutibile: esiste un certo tipo di carattere nazionale russo, e la spacconeria nel resistere a privazioni che potrebbero tranquillamente essere evitate ne rappresenta un aspetto significativo. Sopportiamo condizioni atroci, critichiamo le autorità, ce ne lamentiamo, eppure al tempo stesso riusciamo a vantarci di essere in grado di sopravvivere a queste circostanze orribili, e lo consideriamo un notevole vantaggio competitivo in un confronto ipotetico tra nazioni. [...] Non serve essere grandi psicologi per capire che cosa c'è alla radice di questo: noi russi aneliamo a una vita normale, ben consapevoli che siamo stati noi stessi a inventare tutti i nostri problemi attuali. Proprio non riusciamo ad ammettere, però, di essere idioti, quindi cerchiamo qualcosa per cui andare fieri, mentre in realtà non c'è proprio niente di cui vantarsi. (pp. 44-45) *Tutti i sovietici amavano criticare le autorità, ma avevano il terrore dell'onnipotente [[Komitet gosudarstvennoj bezopasnosti|KGB]] (nelle basi militari si parlare di ''osobisty'', «agenti speciali»). La preoccupazione più grande erano le intercettazioni telefoniche. Non era certo credibile che il KGB avesse abbastanza personale per origliare le conversazioni in ogni appartamento. Eppure, quando gli amici venivano a trovare mio padre e, dopo qualche vodka in cucina, cominciavano a bersagliare il governo, mia madre metteva il telefono sotto un cuscino. Pensavo che fosse bizzarro, e quando chiesi perché lo faceva, lei liquidò la mia domanda affermando che non si poteva sapere che cosa sarebbe stato detto e chi lo avrebbe sentito. A me sembrava assurdo. Quelli erano adulti che parlavano di questioni del tutto ordinarie, come l'impossibilità di trovare ketchup bulgaro nei negozi e la necessità di mettersi in fila per la carne alle cinque del mattino. Io davvero non riuscivo a capire di cosa si dovesse aver paura. Qualsiasi ragazzo in età scolare era stato nei negozi e aveva visto le code interminabili, e sapeva che la parola più usata nel lessico sovietico era ''defitsìt'' (carenza). Significava che c'erano persone che non ti permettevano di dire una cosa risaputa. Inoltre, sembrava che assoldassero altra gente per origliare dal telefono di casa tua, al punto che avevamo bisogno di usare un cuscino per proteggerci. Ironico che il mio primo ricordo dell'uso di quel cuscino risalga al 1984. (pp. 46-47) *Quando Sasha, mio cugino, venne a fare una gita a Mosca, fu portato, com'è ovvio, al Mausoleo di Lenin, una classica destinazione turistica per un bambino sovietico. Quando tornò in Ucraina, corse dalla nonna urlando esaltato: «Ho visto Lenin!». E lei rispose, secca: «Be', non gli hai sputato in faccia?». La parte ucraina della nostra famiglia si piegava in due dal ridere, ma io ero inorridito. [...] Mi ci volle qualche tempo per racimolare il coraggio di chiedere perché la mia amata nonna disprezzasse tanto «il migliore fra gli uomini». Risultò che il sentimento era radicato nella storia della sua famiglia. Lei era l'undicesima figlia, l'ultima, e l'unica femmina. La loro terra, con undici uomini che ci lavoravano da mattina a sera, era molto prospera. La loro casa era stata la prima in paese a sfoggiare un tetto di ferro, e avevano persino costruito un mulino, segno di inaudito benessere. Poi erano state introdotte le fattorie collettive. Pur essendo riuscita a evitare la deportazione in Siberia toccata a migliaia di altri kulaki (contadini ricchi), la famiglia della nonna fu espulsa dalla propria abitazione e costretta a trasferirsi nel fienile. Il tetto di ferro, che era stato l'invidia del paese intero, era stato portato in città, dove lo avevano venduto, per poi spendere i soldi, secondo la leggenda famigliare, «in alcol per il consiglio del paese». All'epoca quel particolare mi parve poco credibile, ma oggi non ho dubbi che fosse vero. (pp. 48-49) *La [[nostalgia per l'Unione Sovietica]] è un elemento importante della Russia di oggi, e un fattore politico da non sottovalutare. Molto prima dell'appello di Trump, «Make America Great Again», Vladimir Putin aveva pronunciato lo slogan ufficioso del suo regno: «Ci devono rispettare e temere quanto l'Unione Sovietica», cavalcando questa retorica fin dai primi passi che ha compiuto per arrivare al potere. A me sembrava ridicolo ed ero certo che non avrebbe funzionato, però mi sbagliavo. È un pensiero banale, ma il cervello umano è davvero strutturato in modo da tornare con il ricordo solo a quanto c'era di buono nel passato. Coloro che hanno nostalgia dell'Unione Sovietica in realtà hanno nostalgia della loro giovinezza, un'epoca in cui tutto doveva ancora succedere, in cui giocavi a pallavolo sulla spiaggia con i tuoi amici e di sera bevevi vino, grigliavi spiedini di carne e non ti preoccupavi della criminalità, della disoccupazione e delle incerte prospettive per il futuro. Anche le tipiche assurdità sovietiche come essere spediti a «raccogliere patate», il lavoro obbligatorio nei campi in cui venivano mandati allievi delle scuole, studenti universitari e lavoratori delle aziende cittadine negli ultimi anni dell'Unione Sovietica, sono ricordate come nient'altro che un simpatico diversivo. All'epoca, smuovere il terreno congelato per «aiutare i lavoratori delle fattorie collettive a salvare il raccolto» era una gran scocciatura e stava solo a dimostrare il fallimento totale del sistema agricolo sovietico. Ma chi si ricorda gli stivali di gomma che pizzicavano, lo sporco sotto le unghie e il senso di totale inutilità di quelle fatiche, quando è tutto eclissato dall'immagine mentale di una compagna di classe che ti rivolgeva un sorriso smagliante dal lotto di terra vicino? (pp. 52-53) *Quando sei un bambino o un adolescente, tutto sembra andare bene, e i politici spesso sfruttano questa legge della vita per oscurare la nostra immagine del futuro presentando una falsa immagine del passato. È importante, però, che ci comportiamo come esseri umani e non come pesci rossi, la cui memoria è notoriamente limitata agli ultimi tre secondi. Bersagliare di patate i tuoi amici nei campi era divertente, non c'è dubbio, ma il ricordo più durevole dell'Unione Sovietica della mia infanzia è comunque la coda per il latte. Mio fratello era nato nel 1983. Una casa con un bambino piccolo ha bisogno di un costante rifornimento di latte e per diversi anni io sono stato responsabile del suo acquisto. Ogni giorno, dopo la scuola, andavo al negozio e facevo la fila per almeno quaranta minuti per comprare quel maledettissimo latte. Spesso non era ancora stato consegnato, e tu te ne stavi lì ad aspettare che arrivasse, in compagnia di decine di adulti ingrugniti. Se eri un po' in ritardo, era possibile che tutto il latte fosse già venduto, e quella sera i tuoi genitori non sarebbero stati contenti. Per questo non ho alcun desiderio di tornare all'Unione Sovietica. Uno Stato che non riesce a produrre abbastanza latte per i suoi cittadini non merita la mia nostalgia. (pp. 53-54) *Il maggiore problema di [[Michail Gorbačëv|Gorbačëv]], che alla fine lo diventò anche per l'URSS, era l'incertezza delle azioni, sempre poco convinte. Voleva essere un riformatore, ma temeva le conseguenze di una vera riforma; annunciava grandi cambiamenti solo per cercare poi di evitarli; aprì uno spiraglio alla libertà, ma quando tutti vollero sfruttarlo, cercò di richiudere la porta in fretta e furia. Il fatto era che la gente voleva quella porta spalancata, non una fessura dalla quale sbirciare. (p. 59) *Gorbačëv, e in seguito la prima generazione di riformatori sotto Boris Eltsin, hanno subito la tragedia di essere costretti a introdurre riforme perché l'economia che avevano ereditato era stata distrutta dal regime comunista, solo per sentirsi poi accusare di averla distrutta loro. La pianificazione economica sovietica stava crollando: non circolavano merci a sufficienza e, a conferma che avevi il diritto di acquistare beni che scarseggiavano, vennero introdotte le tessere per le razioni da presentare nei negozi. [...] L'unico rimedio a quella situazione era una riforma politica ed economica, ma l'opinione pubblica scambiò la causa per l'effetto. La gente credeva che non fossero stati il PCUS, il Comitato statale per la pianificazione (Gosplan) e il KGB ad aver portato il paese al punto in cui ''perestrojka'' e riforme erano diventate necessarie per salvarlo, ma l'opposto. Si pensava infatti che le riforme avessero distrutto il vecchio e stabile modo di vivere e avessero distrutto il vecchio e stabile modo di vivere e avessero acuito le carenze, introdotto la necessità delle tessere e peggiorato la povertà. Il termine «riforma» era, e rimane ancora oggi, offensivo: «Sappiamo tutto delle vostre riforme. Ci ricordiamo delle tessere e di come siamo diventati tutti mendicanti!». Lo stesso destino che sarebbe toccato in seguito alle parole «democrazia», «economia di mercato» e «capitalismo». (pp. 61-62) *Più diventavo grande, meno tolleravo Gorbačëv, ma adesso lo vedo sotto una luce positiva, se non altro perché si è dimostrato del tutto incorruttibile. In questo era unico. Chiunque abbia avuto potere nel periodo di transizione dal socialismo al capitalismo ha cercato di accaparrarsi una fetta di torta il più grande possibile, e quasi tutti ci sono riusciti. [...] Quando Gorbačëv diede le dimissioni, non portò niente con sé, anche se aveva avuto enormi opportunità per diventare ricco. [...] L'opinione pubblica può pensare quanto vuole che non ne abbia avuto l'opportunità, ma resta il fatto che non ci provò nemmeno. A mio parere era semplicemente un diverso tipo di persona e non era avido. (pp. 63-64) *{{NDR|Sulla [[dissoluzione dell'Unione Sovietica]]}} Non ho avuto rimpianti. Dopotutto, che cosa avevo perso? La Russia, il mio paese, era ancora lì. Avevo ancora la mia lingua, Tolstoj e Dostoevskij, Mosca e Kazan' e Rostov. L'esercito era ancora lì e lo Stato pure. Persino i burocrati erano ancora al loro posto. Kiev, Tallinn e Riga non erano svanite nell'aria. Tutto era come prima e potevi visitare quelle città, se volevi. La differenza stava nel fatto che adesso avevi una scelta, avevi la libertà. Ciò che resta di quella libertà nell'odierna Russia di Putin che finge di essere l'URSS è in realtà molto più di quanto c'era allora. Adesso puoi scegliere che lavoro fare, dove vivere e quale stile di vita adottare. Non sei più obbligato a gareggiare con gli altri per stabilire chi sia il più ipocrita e quindi si possa guadagnare il permesso di andare all'estero. Adesso puoi semplicemente comprare un biglietto e partire.<br>A questo punto c'è sempre qualcuno che dice: «Solo che adesso devi avere abbastanza soldi», e poi si mette a ricordare le garanzie sociali e l'uguaglianza dell'URSS. In realtà non esisteva niente di simile. Il divario sociale che c'era all'epoca tra un contadino di un colletivo agricolo e un membro di un comitato di un collettivo agricolo e un membro di un comitato regionale del Partito comunista è pari a quello che oggi separa un oligarca e un operaio. Ai tempi dell'URSS, case e automobili erano di gran lunga meno accessibili rispetto a ora. Certo, la gente riceveva un alloggio gratuito, ma dopo una lista d'attesa di vent'anni. Senza dubbio il tetto del lusso e della ricchezza è molto cambiato: con l'URSS era al primo piano di una dacia nel «villaggio degli scrittori» nelle campagne attorno a Mosca, mentre oggi non c'è proprio, è schizzato lontanissimo, superando quelli degli chalet francesi e dei grattacieli ai bordi di Central Park a New York. (p. 67) *La [[Guerra in Afghanistan (1979-1989)|guerra in Afghanistan]] incombe minacciosa sui miei ricordi d'infanzia, ma pesava ancoa di più sul destino della nazione. La tomba dell'URSS è stata scavata da Černobyl', dalla crisi economica, dall'invio di truppe in Afghanistan nel 1979 e dai successivi dieci anni di inutile guerra. Per me era rappresentata soprattutto dalle pompose stelle di un rosso brillante all'ingresso dei condomini. Erano invariabilmente accompagnate da un'iscrizione che diceva: «Qui ha vissuto Tizio, caduto eroicamente nell'adempimento del proprio dovere internazionale nella [[Repubblica Democratica dell'Afghanistan|Repubblica democratica dell'Afghanistan]]». Ricordo anche quando venne ucciso il figlio di un'insegnante della nostra scuola. La notizia si diffuse come un lampo e inizialmente tutti noi alunni rimanemmo silenziosi in maniera consona al momento. Ma i bambini sono bambini e, all'intervallo, stavamo urlando e lanciandoci oggetti come sempre. Uscì la nostra professoressa più composta: non l'avevo mai sentita alzare la voce, ma si mise a urlare definendoci spudorati. (p. 68) *In quegli anni, i genitori dei ragazzi in età di leva erano terrorizzati all'idea che i figli venissero mandati in Afghanistan a combattere: era una lotteria spaventosa alla quale tutto il paese doveva prendere parte. L'orrore non fece che accrescersi quando tornarono a casa sempre più «200», in gergo militare le bare di zinco sigillate nelle quali arrivavano i cadaveri, le Cargo 200. Mio cugino fu arruolato nell'esercito, e ricordo i miei parenti preoccupatissimi che venisse mandato in Afghanistan, soprattutto perché, da ragazzo patriottico ma non molto saggio qual era, aveva chiesto di essere assegnato proprio là. Per fortuna non accadde. (pp. 68-69) *La guerra in Afghanistan ebbe un peso cruciale non solo per noi, ma anche per il resto del mondo, e ancora oggi ne subiamo le dirette conseguenze. L'attuale estremismo islamico è nato in misura significativa da lì. Il governo degli Stati Uniti, rispondendo alla criminale idiozia dei leader sovietici, si è comportato in maniera altrettanto stupida facendo del suo meglio per trasformare la guerra dei mujaheddin afghani contro l'URSS in una ''jihad'' islamica. All'epoca, negli anni Ottanta, arrivarono nella regione frotte di volontari da tutto il Medio Oriente e da un confronto tra socialismo e capitalismo – come insisteva a intenderlo l'URSS – il conflitto si trasformò in una guerra santa contro gli infedeli. Il disastroso errore di valutazione, però, fu credere che quanti avevano imbracciato le armi in difesa della propria religione potessero essere fermati da una decisione politica dicendo semplicemente: «Ok, ragazzi, adesso basta: abbiamo vinto, torniamo tutti a casa». Coloro che erano insorti sotto le bandiere verdi dell'Islam non si accontetarono di scacciare le truppe sovietiche: credevano davvero agli slogan che li avevano ispirati, quindi adesso chiedevano che l'Afghanistan si trasformasse in un paese guidato dalla ''sharia''. [[Osama bin Laden]], al quale gli americani avevano donato denaro e armi, si stava già trasformando nel loro nemico perché i reciproci obiettivi stavano cominciando a divergere. Gli Stati Uniti stavano perdendo interesse e non desideravano più finanziare la ''jihad''. Nella visione di un fanatico religioso, tuttavia, chi non è con noi è contro di noi. Ed è stato in Afghanistan, dove erano andati a scatenare una guerra santa, che i leader dello [[Stato islamico]] come [[Abu Bakr al-Baghdadi]] divennero ciò che erano. Quella guerra continua ancora oggi. (pp. 70-71) *Si scoprì che essere poveri era più sopportabile quando lo erano tutti, ma era intollerabile se vedevi il tuo vicino molto più ricco di te. Si sente spesso parlare dell'invidia del popolo russo o sovietico verso i primi imprenditori, e per questo motivo gli anni Ottanta furono un periodo tanto odiato. Credo tuttavia che la causa fosse l'ineguaglianza delle opportunità. Se Gorbačëv avesse potuto rendere agevole per tutti diventare imprenditori, se lo avessero fatto milioni di persone e non qualche decina di migliaia tra i più intelligenti, o i più furbi, oppure tra coloro che godevano di una buona posizione, le cose sarebbero potute andare diversamente. E invece fondare una cooperativa, e in seguito un'azienda, era un calvario burocratico di stampo sovietico. Volendo avviare un'attività, dovevi pagare tangenti oppure avere i contatti giusti, o almeno possedere carisma da vendere. Tutto questo creò la durevole immagine dell'uomo d'affari scaltro e subdolo, diventato tale con mezzi meno che legali. (p. 76) *{{NDR|Sul [[putsch di agosto]]}} Nella nostra cittadina nessuno batteva ciglio alla vista dei carri armati. I visitatori amavano essere fotografati accanto al cartello «Attenzione, carri armati» che era un po' il nostro simbolo. Quel giorno, però, sembrava tutto diverso. Anzitutto, percorrevano la strada asfaltata, cosa che abitualmente non facevano perché l'avrebbero distrutta. Poi sembrava che stessero andando in guerra o fossero impegnati in un'operazione speciale di qualche tipo. La scena aveva un che di caotico. Ma l'aspetto più importante era che si stavano dirigendo verso Mosca. Felice di avere una scusa per non andare alla dacia, tornai a casa e accesi il televisore per capire cosa stesse succedendo. Stavano trasmettendo ''Il lago dei cigni'', e per qualsiasi sovietico questo significava che stava accadendo qualcosa di grave. Fin da piccolo avevo imparato che, se invece dei cartoni animati trasmettevano un concerto di musica classica, con ogni probabilità era morto un leader e sarebbe cominciato un diluvio di cordoglio pubblico. Questa volta, però, non era affatto chiaro chi fosse deceduto. (p. 77) *[...] venne letto alla radio un lunghissimo discorso al popolo sovietico. Era incredibilmente prolisso, con frasi che sembravano tratte da un editoriale della «Pravda» (e nel 1991 gli editoriali della «Pravda» erano sinonimo di cliché, idiozia e disonestà). Rammento solo che veniva condannato con forza il fiorire della «speculazione». Il monito non poteva essere più chiaro: la nosra futura vita di agi grazie a capitalismo ed economia di mercato era a rischio. Ricordo anche la frase: «Mai nella storia del paese la propaganda di sesso e violenza ha assunto simili proporzioni, mettendo in pericolo la vita e la salute delle generazioni future». Un attacco vero e proprio alle migliori conquiste della nostra epoca. Le immagini di donne nude non avevano fatto in tempo ad apparire su giornali e periodici, e queste persone le volevano bandire con il pretesto che erano una minaccia per la nostra salute. Per aggiungere il danno alla beffa, era una replica di quegli stessi programmi che anni prima avevano condannato la musica rock perché conteneva «una propaganda sfrenata di sesso e violenza». Era chiaro come gli autori della dichiarazione l'avessero scritta con il sottile intento di toccare le più profonde corde del cuore del popolo sovietico. Nell'ascoltare le parole che vietavano il sesso e il profitto, e parlavano della necessità di rifornire i villaggi di carburante e lubrificanti (altro argomento dei golpisti), i sovietici avrebbero picchiato i pugni sul tavolo dicendo: «Ehi, i compagni del Comitato di emergenza stanno facendo proprio la cosa giusta! Era ora di aiutare i contadini e bandire il sesso!». (p. 79) *Sono stato fortunato a essere tra coloro che non hanno subito onde d'urto dal crollo dell'URSS. Se mio padre fosse stato un ufficiale dell'esercito non nella regione di Mosca, ma a Baku, nel Nagorno Karabakh, in Abcasia o negli Stati baltici, le cose sarebbero andate molto diversamente. Tutti i rancori accumulati negli anni divamparono infatti in conflitti e persino guerre. Scoprimmo da un momento all'altro che armeni e azerbaigiani si odiavano al punto che già stavano combattendo. Georgiani e abcasiani non erano certo vicini amichevoli che pranzavano insieme, anzi, si sarebbero reciprocamente scacciati dalle rispettive case. Le ragioni sottese a ciò che stava accadendo venivano spiegate in maniera dettagliata, e ogni paese aveva le proprie. Visto da Mosca tutto questo sembrava una pura e semplice follia. Perché si facevano guerra tra loro? Per anni avevano convissuto «nella famiglia unita e multietnica dei popoli sovietici», e adesso si massacravano per questioni territoriali e interetniche?<br>Si trattava senza dubbio della visione egocentrica e certamente ignorante di qualcuno che, per un colpo di fortuna, si era trovato in un posto dove non erano in corso guerre o conflitti nazionali, ma soltanto una caccia molto metropolitana al denaro. Non riuscivo a immaginarmi nei panni degli armeni o degli azerbaigiani, e in ogni caso non avevo il minimo desiderio di farlo. Per motivi altrettanto egocentrici, il solo problema interetnico che mi interessasse era la difficile situazione dei russi: d'un tratto, la nostra era diventata la diaspora più grande in Europa. Per me era abbastanza semplice fare un esperimento mentale. Immaginavo che mio padre fosse stato mandato a servire nella XIV Armata, di stanza in Moldavia, e io fossi diventato improvvisamente parte della «minoranza di lingua russa». Sarei stato quantomeno molto insoddisfatto di quell'istantaneo cambiamento e del mio status di «minoranza». (p. 85) *I nuovi leader saliti al potere in Russia – tra i quali Putin e tipi come lui erano di terza o quarta categoria – ignorarono il problema dei russi bloccati fuori dal paese. Si sarebbe potuto evitare un gran numero di conflitti, e si sarebbero salvate vite, se il governo dell'epoca avesse proposto anche solo un programma basilare per il rientro dei russi in uno qualsiasi dei territori ancora appartenenti a Mosca. Com'è ovvio, nessuno si sarebbe affrettato a tornare dai prosperi Stati baltici, e in quel caso sarebbero serviti approcci diversi. Eppure le domande confuse di chi viveva in Uzbekistan, Kirghizistan e in molte altre repubbliche – Qual è adesso il nostro posto? Che cosa dobbiamo fare? – avrebbero dovuto trovare risposta. È straordinario come, anche adesso che il problema della «[[russofobia]]» e la violazione dei diritti dei russi sono diventati in pratica la massima priorità nell'agenda del Cremlino, tutto resti a livello di una demagogia spudorata e ipocrita dietro alla quale manca qualsiasi provvedimento costruttivo. [...] L'attuale regime preferisce parlare senza sosta di russi oppressi senza far nulla per aiutarli. (pp. 86-87) *Quelli come Putin sono nostalgici dell'URSS perché per loro equivaleva a uno status di superiorità inaccessibile a chiunque. Oggi, a dispetto di tutte le storture del sistema, uno specialista informatico di un paesino siberiano può diventare miliardario senza bisogno del permesso o del sostegno dello Stato, e andarsene in Costa Azzurra a bordo del suo jet privato. All'epoca c'era una barriera che valeva per tutti tranne che per quelli come Putin, il cui unico scopo era di impedire agli altri di fare qualunque cosa. (p. 89) *Con tutta la sua ipocrita esaltazione dei lavoratori, la società sovietica in realtà tracciava un confine molto netto: chi proseguiva gli studi era al vertice, mentre gli altri erano di seconda categoria. Molto probabilmente questo avvenne per incentivare tutti, qualsiasi fossero le loro origini, a tentare la strada degli studi universitari, il che non era una brutta idea. [...] Nella pratica, però, la cosa non funzionò bene. La conseguenza a lungo termine fu una catastrofica caduta del prestigio di qualsiasi professione associata al lavoro manuale, anche la più specializzata. Essere un ''PTUšnik'', ovvero lo studente di una scuola professionale, divenne sinonimo di asino. Era normale che un professore dicesse a un ragazzo: «Petrov, tu sei un idiota e puoi aspirare solo alle professionali». L'implicazione era che, dopo essere diventato idraulico, elettricista o operaio, Petrov sarebbe entrato nell'esercito dei perdenti e degli alcolizzati privi di prospettive nella vita. (p. 90) *[...] in URSS era praticamente contro la legge ammettere gli ebrei alle facoltà di matematica. [...] Secondo una barzelletta tipica dell'epoca, alle selezioni per l'ingresso all'Università statale di Mosca gli esaminatori non vogliono ammettere un candidato ebreo, quindi lo bersagliano di domande sempre più difficili, ma lui riesce a rispondere a tutte, quindi alla fine la commissione si riduce a chiedere: «Come spiega il fatto che Lev Tolstoj fosse capace di ricordare cose accadute quando aveva solo quaranta giorni?». «La cosa non mi sorprende. Io ricordo cose successe quando avevo otto giorni.» «E cosa ricorda?» «Ricordo un anziano ebreo con la barba e i ''peot'' che è arrivato e mi ha tagliato via la possibilità di fare l'università.» (pp. 102-103) *Ho già menzionato il decennio che passò alla storia come «i maledetti anni Novanta», un'espressione che vorrei spiegare, perché rappresenta una delle principali ragioni per le quali Putin continua a essere popolare in una fetta della società e perché il suo nome è associato alla «restaurazione dell'ordine» anche se, con lui al potere, l'amministrazione dello Stato è in totale degrado. [...] Ciò che rendeva «maledetti» gli anni Novanta era il fatto che in ogni centro abitato tutti sapessero esattamente chi fosse a capo della criminalità e quali gang fossero operative. In qualche modo, il crimine organizzato compariva dal giorno alla notte e assumeva all'istante un ruolo cruciale nella vita pubblica. [...] Nell'esatto istante in cui l'Unione Sovietica era crollata, lasciando il paese senza un unico centro di potere noto e accettato da tutti, le persone avevano scoperto all'improvviso che a comandare adesso erano le gang che stazionavano ogni sera al chiosco degli spiedini in fondo alla strada. [...] All'improvviso venne fuori che aver trascorso un periodo in carcere era qualcosa di positivo. In precedenza si sarebbe detto: «È stato sette anni in prigione. È una causa persa. Stagli lontano». Adesso, per qualche imperscrutabile ragione, la frase era diventata: «È stato sette anni in prigione, quindi ha contatti giusti e risolverà i nostri problemi». (pp. 106-107) *Sono convinto che prima o poi ogni cosa andrà al suo posto e tutto finirà bene, ma dobbiamo guardare in faccia la realtà che dai primi anni Novanta ai Venti del Duemila la vita di una nazione è stata stoltamente sprecata in un'epoca di degenerazione e di incapacità di stare al passo. C'è una buona ragione se le persone come me, e quelle di cinque o dieci anni più vecchie, sono chiamate la generazione maledetta o perduta. Noi siamo quelli che avrebbero dovuto beneficiare della libertà politica e di mercato, ci saremmo potuti adattare in fretta a un nuovo mondo, in una maniera del tutto fuori dalla portata delle generazioni precedenti. Il 15 per cento di noi sarebbe dovuto diventare imprenditore, «come in America». Solo che la Russia non ce l'ha fatta. Nessuno dubita che adesso viviamo meglio che negli anni Novanta, ma, perdonatemi, sono passati trent'anni. Anche in Core del Nord le persone vivono meglio oggi che trent'anni fa. [...] Il confronto non dovrebbe essere tra come eravamo negli anni Novanta e come siamo adesso, ma tra come siamo adesso e come avremmo potuto essere al tasso di crescita medio globale. Avremmo ottenuto senza fatica quello che abbiamo visto ottenere da Cecoslovacchia, Germania dell'Est, Cina e Corea del Sud. Questo confronto non può che deprimerci. [...] Perché non ha funzionato? Perché i polacchi e i cechi la sfangano e noi no? Ho una risposta semplice, che, per quanto tecnicamente significhi rispondere a una domanda ponendone altre, aiuta ogni pezzo del rompicapo ad andare al suo posto: [[Leszek Balcerowicz]], l'architetto delle riforme polacche, è forse diventato un multimilionario come il nostro [[Anatolij Borisovič Čubajs|Anatolij Čubajs]]? La famiglia di [[Václav Havel]], il leader post-comunista ceco, ha forse comprato una villa da 15 milioni di dollari a Saint-Barthélemy, l'«isola dei milionari», e possiede altri beni per un totale di centinaia di milioni? Come mai in Russia quasi tutti i giovani democratici, riformatori e sostenitori del libero mercato degli anni Novanta sono diventati favolosamente ricchi e oggi hanno cambiato le loro posizioni diventando pilastri conservatori dello Stato? In Estonia o Ungheria, Slovacchia o Germania non è successo niente del genere. [...] Dovremmo ammettere che in Russia non c'è mai stato al potere un democratico, nel senso di una persona con una mentalità genuinamente liberale e democratica. (pp. 123-124) *Eltsin era privo di una sincera motivazione ideologica e spinto unicamente dalla sete di potere. Era senz'altro un individuo dal grande talento, un politico di enorme intuito che percepiva l'umore popolare e sapeva come sfruttarlo. Era pronto, all'occasione, ad agire con decisione e audacia, ma sempre negli interessi di se stesso e del proprio potere più che in quelli del popolo o della nazione. (p. 126) *Dall'inizio alla metà degli anni Novanta non ero solo un sostenitore di Eltsin, ma uno di quelli che appoggiava senza riserve il leader in ogni sua iniziativa. Strano a dirsi, non ero tanto infatuato della sua persona o dei membri della sua squadra. Semplicemente non potevo soffrire nessuno degli altri politici. Il mondo senza chiaroscuri della politica dell'epoca comportava il fatto che o eri a favore di Eltsin e guardavi avanti, a dispetto degli errori, delle difficoltà e delle decisioni impopolari, oppure puntavi su quelle teste di rapa, rimasugli dell'Unione Sovietica, la cui unica idea era: «Torniamo indietro. Quelli erano bei tempi». Ebbene, per me non erano bei tempi, e mi faceva impazzire che le persone cercassero di convincermi che così era. Mi fa impazzire tuttora. Negli anni Novanta, certi cretini cercavano di convincermi che mia madre non aveva dovuto alzarsi alle cinque del mattino per comprare la carne, e che io non avevo dovuto fare un'ora di fila per acquistare il latte. (p. 127) *In realtà, è probabile che ciò che provo per Eltsin non sia il genere di odio che si può nutrire verso un vivo, ma piuttosto una complessa mescolanza di avversione, rimpianto e sgomento. Rimpianto per la meravigliosa occasione che il mio paese e i miei connazionali si sono lasciati scappare di vivere la normale e civile vita europea che meritiamo. Le aspirazioni, le speranze, la fiducia, compresa la fiducia cieca di persone ingenue e confuse com'ero io in gioventù, sono state tradite e cinicamente svendute. Sono state barattate con le trame patetiche e corrotte – e i guadagni occulti – della famiglia Eltsin, con le garanzie della loro sicurezza. Il primo decreto di Putin riguardava aiuti materiali e garanzie di immunità legale per «la famiglia del primo presidente della Russia». A questo furono ridotti i grandi eventi storici che andarano dalla metà degli anni Ottanta all'inizio dei Novanta. (pp. 130-131) *Un'occhiata fredda e obiettiva all'era Eltsin ci pone di fronte a una verità triste e sgradevole, che spiega l'ascesa di Putin al potere: nel governo della Russia post-sovietica non ci sono mai stati democratici, e tanto meno liberali che sostenessero la libertà e si opponessero ai conservatori desiderosi di resuscitare l'Unione Sovietica. Tutti loro – con rare eccezioni come [[Egor Timurovič Gajdar|Egor Gajdar]] e [[Boris Nemcov]], che si sono mostrati incorruttibili e hanno trovato la forza di ritirarsi (Gajdar) o di resistere alla reincarnazione dell'autoritarismo (Nemcov) – sono stati un'orda scellerata di ladri e mascalzoni. Per un certo periodo sono stati stimolati dalla retorica democratica, ma sempre nell'ottica di stare, nella cornice delle battaglie politiche dell'epoca, dalla parte del Cremlino, delle autorità. Per loro contava solo questo. Questo e, soprattutto, le opportunità di arricchirsi. (pp. 131-132) *[...] il regno di Eltsin non aveva nulla a che fare con le riforme. Era inutile aspettarsi da lui una qualsiasi visione o una crescita economica. Era solo un vecchio alcolizzato con attorno una manica di cinici imbroglioni che si dedicavano alla loro consueta attività di riempirsi le tasche. [...] L'entourage di Eltsin era una banda di farabutti, alcuni dei quali si definivano statisti patriottici, mentre altri si descrivevano come riformatori. I riformatori rubavano di più, ma avevano un aspetto più presentabile. (pp. 138-139) *Durante la mia convalescenza in Germania, inizialmente avevo deciso di tornare a Mosca il 15 dicembre, in tempo per festeggiare il nuovo anno e il Natale ortodosso a casa. Lo avevo dichiarato nel corso di una delle prime interviste dopo essere uscito dall'ospedale. In realtà, uno pseudoannuncio sul mio rientro in Russia dopo che mi fossi rimesso dall'avvelenamento era già stato fatto mentre ero in terapia intensiva: in occasione di una visita, Yulia mi stava leggendo ogni sorta di richieste urgenti da parte dei miei colleghi e io, dal letto e agghindato com'ero di cavi e tubi, rispondevo.<br>«Kira vuole sapere se dobbiamo rispondere al "New York Times". Chiedono se tornerai.»<br>«Che domanda stupida. Certo che tornerò.»<br>«Quindi deve rispondere?»<br>«Sì, ma senza dire che l'ho definita una domanda stupida.» (p. 141) *L'esperienza mi ha insegnato che i [[Problema|problemi]] più gravi sorgono da cose alle quali non hai pensato: credenziali per accedere al conto corrente online, autorizzazioni e password per le varie applicazioni e i dispositivi che usi tutti i giorni. Quando sei in [[carcere]], sapere che la tua famiglia sta bene rappresenta il 99 per cento della tua pace mentale e non voglio dovermi preoccupare che mi moglie non possa ritirare soldi dal mio conto a causa di una stupida regola bancaria che prevede che io dia il permesso scritto via e-mail. I giornali di tutto il mondo potranno anche riportare la notizia del mio arresto e della mia detenzione, ma il direttore della banca risponderà sempre: «Sono desolato, non c'è nulla che possiamo fare. Il titolare ci deve inviare un'e-mail o usare la nostra comoda app.» (p. 147) *Ormai da molto tempo ho smesso di tentare di analizzare e prevedere il comportamento di Putin e del Cremlino: c'è in gioco troppa irrazionalità. Putin è al potere da oltre vent'anni e, come accade a qualunque altro leader della storia che abbia governato così a lungo, ha la testa piena di ossessioni messianiche, tutta quella roba in stile «Niente Putin, niente Russia» proclamata dal podio della Duma. A dispetto di ciò che gli analisti poltici scelgono di scrivere, poi, anche il vero equilibrio di potere fra i più assortiti gruppi del Cremlino è ignoto, quindi è inutile cercare di calcolare quale potrebbe essere la «loro» prossima mossa. Possiamo fare solo quello che riteniamo giusto. (p. 149) *Facevo l'avvocato per una grande società moscovita di sviluppo immobiliare. Per concludere qualcosa nel settore edilizio nella Mosca del sindaco [[Jurij Michajlovič Lužkov|Lužkov]] alla fine degli anni Novanta, bisognava prima rimunerare lui, poi il suo vice, il leggendario [[Vladimir Resin]], che ogni persona onesta stava chiedendo di sbattere in carcere, tanto era sfacciata e cinica la sua abitudine di accettare mazzette. Per ironia della sorte, io che ho indagato con tanto rigore sugli squallidi maneggi di Regin in ogni fase della sua carriera adesso sto scrivendo queste parole dal carcere mentre lui, a ottantacinque anni, siede bello comodo nella Duma statale come rappresentante del partito [[Russia Unita]] di Putin. (p. 178) *[...] poche cose meritano l'incenerimento con un lanciafiamme più di un gruppo di [[Avvocato|avvocati]] ubriachi consapevole che qualche scappatoia legale permetterà loro di passarla lisca dopo aver fatto i gradassi e aver spadroneggiato sulla gente comune che non conosce la legge ma ha il diritto dalla sua parte. (p. 183) *È un logoro cliché parlare della chimica tra le persone, ma credo davvero che esista. Così come l'amore a prima vista, e io ne sono la prova vivente. Adesso, mentre sto scrivendo queste parole, io e [[Julija Naval'naja|Yulia]] siamo insieme da ventiquattro anni. Di tanto in tanto, persone più giovani, o giornalisti ansiosi di trovare una domanda originale per la loro intervista, mi chiedono qual è il segreto di un matrimonio riuscito. Io davvero non ne ho idea. Una grossa parte del successo è pura fortuna. Sono stato fortunato a incontrare Yulia. Altrimenti, forse adesso sarei una persona molto diversa: divorziato tre volte, single e ancora in cerca di qualcuno. (p. 187) *In Russia, se sei attivo in politica, e tanto più se non supporti il regime, possono arrestarti in qualsiasi momento. Ti perquisiranno la casa, ti confischeranno beni. Requisiranno i telefoni dei tuoi figli e il computer di tua moglie. Durante una perquisizione avevano una gran voglia di filarsela con il nostro televisore. Ma da Yulia non ho mai sentito una parola di rimprovero. Anzi, tra noi due, è lei ad avere le opinioni più radicali. È sempre stata immersa nella politica. Odia le persone che hanno preso il potere nel nostro paese, probabilmente ancor più di me. E questo mi incoraggia a fare quello che faccio. (pp. 187-188) *Nel 1999, quando Vladimir Putin salì al potere, molti lo trovarono fantastico: era giovane, a differenza di Eltsin non beveva e sembrava dire tutte le cose giuste. Questo non fece che consolidare la speranza che, finalmente, tutto sarebbe andato a posto. Tale narrazione mi irritava davvero tanto. Non mi piaceva affatto l'idea di Putin come «successore»: io volevo un'autentica elezione presidenziale, con candidati in competizione tra loro. Se Putin fosse stato un comunista che aveva fatto campagna elettorale e aveva vinto onestamente, mi sarei arrabbiato molto ma avrei accettato il risultato. Invece, Putin era stato imposto alla Russia per ricompensarlo della sua fedeltà e disponibilità a fornire immunità legale all'ex presidente e alla sua famiglia. (p. 191) *La maggior parte delle persone si iscriveva a [[Jabloko]] perché ne ammirava il leader, [[Grigorij Javlinskij]]. Io non condividevo la profondità di quei sentimenti. Se durante il mio precedente entusiasmo per Eltsin non sopportavo Javlinskij e lo consideravo uno che gli toglieva voti, adesso il mio atteggiamento era più sfumato e avevo iniziato a rispettarlo. Lo ritenevo un politico perbene e onesto. Gli ex burocrati del Partito comunista che si erano allontanati di soppiatto dagli uffici del Soviet e si erano insinuati in quelli della Federazione Russa erano un manipolo di ladri, mentre Javlinskij era un uomo con dei valori. Aveva un'idea, che difendeva, e nel complesso il partito agiva in modo coerente; non c'era un gran desiderio di fare qualcosa di decisivo, quindi si preferiva lanciarsi in dibattiti intellettuali, ma almeno i militanti credevano davvero in ciò che dicevano. (p. 193) *Con il tempo iniziai a capire che l'unanime ammirazione per Javlinskij era così forte da assumere talvolta le sembianze del culto della personalità. I leader del partito e lui stesso erano incontestabili e la gerarchia osservata con rigore. Guardavano ai nuovi venuti con circospezione, nell'eventualità che qualcuno arrivasse e cercasse di impadronirsi del partito! Quanto a me, ero considerato con particolare sospetto perché non corrispondevo alla loro immagine del classico attivista politico: facevo la doccia tutte le mattine e avevo un lavoro. Mi avranno chiesto forse cento volte per quale motivo stessi lì sebbene loro avessero pochissimi soldi (o non ne avessero affatto). Tuttora non riesco a scrollarmi di dosso questo pregiudizio. Le persone pensano sempre ci sia una trappola. Dopotutto, se hai una buona istruzione e un buon lavoro, perché dovresti metterti contro Putin? Perché fai quelle inchieste? Forse ricevi le soffiate dalle stanze del Cremlino in concorrenza tra loro o magari sei proprio un tirapiede del Cremlino? O forse sei un lacchè dell'Occidente? Da sempre la gente inventa teorie cospirazioniste su di me per cercare in qualche modo di spiegare il mio inspiegabile interesse per la politica. Se oggi lo trovo divertente, ai tempi di Jabloko era seccante. Il fatto che mi considerassero un enigma indicava che non avevano fiducia nella propria forza. (pp. 193-194) *Nel 2001 nacque Dasha. Diventare padre ha trasformato la mia vita in modi inaspettati. Io e Yulia volevamo avere figli e io fui felicissimo quando nacque la nostra bambina, però accadde anche altro. Come chiunque fosse cresciuto in Unione Sovietica, non avevo mai creduto in Dio, ma guardando Dasha e osservandola crescere non riuscivo a fare pace con il pensiero che fosse solo una questione di biologia. Questo non toglieva niente al fatto che ero e resto un grande sostenitore della scienza, ma in quel momento capii che, da sola, l'evoluzione non era sufficiente. Doveva esserci di più. Da ateo irriducibile, diventai gradualmente una persona religiosa. (p. 196) *Immaginiamo che, in un universo parallelo, tutte le peggiori paure dei leader di Jabloko fossero diventate realtà e, all'inizio degli anni Duemila, io avessi assunto la guida del partito. In quel caso, Jabloko avrebbe cambiato volto. I suoi iscritti sarebbero rimasti i simpatici secchioni di sempre, ma sarebbero stati anche molto coraggiosi, perché io credo fermamente che le cose migliori sulla Terra siano state create da secchioni coraggiosi. [...] I secchioni di Jabloko erano vigliacchi e restii alla sperimentazione. Il mondo era cambiato, ma loro erano rimasti fermi. C'era stato un tempo in cui Jabloko era una fazione all'interno della Duma e il partito non riusciva a vedersi in modo diverso. Quando non superarono lo sbarramento del 5 per cento, mossero accuse di abuso di potere e brogli elettorali. Erano indignati e affermavano che gli era stata rubata la vittoria, perché in realtà avevano ottenuto molti più voti. Che le elezioni fossero clamorosamente truccate già allora era vero, ma Jabloko – dal canto suo – non aveva mosso un dito per farsi votare. Pian piano si rassegnarono all'idea che non avrebbero mai potuto vincere. Si convinsero ce la loro fosse una lotta impari contro la gigantesca, ostile Russia in cui i secchioni non piacevano a nessuno; iniziarono a temere i loro elettori e mascherarono la paura con un esagerato elitarismo con connotazioni intellettuali. Inutile dire che alla gente non importava di questo e il partito iniziò a perdere il poco sostegno che gli era rimasto. (p. 198) *Io ero convinto che, per contrastare Putin, fosse necessario un'ampia coalizione. All'epoca questi nazionalisti organizzavano dimostrazioni annuali a Mosca, le cosiddette «Marce russe», che erano autorizzate solo alla periferia della città ma richiamavano comunque diverse migliaia di persone. I dimostranti venivano dispersi senza pietà dalla polizia e i primi arresti di massa si verificarono in quelle occasioni, non durante le proteste dei liberali o dei democratici. Stabilii che se io, con i miei valori democratici, sostenevo il diritto di libera assemblea, allora per coerenza dovevo supportare anche quello degli altri. Iniziai dunque ad aiutarli a organizzare le loro parate e, per solidarietà, vi presi parte in diverse occasioni. Su internet potete trovare foto di me in piedi davanti a una bandiera nera, bianca e gialla, che viene spesso usata come sfondo per le interviste in cui mi chiedono: «Lei si considera un nazionalista?». [...] In qualunque normale sistema politico svilupato, io ovviamente non avrei aderito al partito nazionalista, ma considero folli e controproducenti i tentativi di screditare il movimento nel suo complesso. Chiunque organizzi veri e propri pogrom deve essere chiamato a risponderne, questo è certo, ma la gente deve poter manifestare ed esprimere le proprie opinioni, seppure sgradite. Queste persone esistono e, per quanto si decida di ignorarle, non se ne andranno. E non se ne andranno i loro sostenitori. A dirla tutta, indebolire i nazionalisti non farà che rafforzare Putin. (pp. 199-200) *Quando parlo dei partiti politici russi con gli occidentali, suscito sempre perplessità. Loro sono abituati a muoversi in uno spettro politico chiaro: destra, sinistra, socialdemocrazia, liberali. Queste categorie, però, non si applicano alla Russia. I nostri comunisti non sono «di sinistra» in senso classico: non sostengono le minoranze e non mettono un grammo di energia nelle lotte per aumentare i salari minimi. I comunisti russi sono di gran lunga più conservatori persino della destra americana. Il nostro paese ha un panorama politico del tutto diverso. Argomenti come la legalizzazione delle armi o il divieto di aborto, che suscitano accesi dibattiti nel mondo occidentale, sono pressoché privi di interesse per gli elettori russi. La nostra prima priorità deve essere la libertà di parola, la trasparenza elettorale e il rispetto dei diritto umani. (p. 201) *Senza dubbio ho imparato tanto e sono anche grato a Grigorij Javlinskij per avermi insegnato svariate importanti lezioni. Però non riuscivo ad accettare il fatto che Jabloko stesse scegliendo di autoghettizzarsi dalla vita pubblica russa. Io sognavo che il nostro sarebbe diventato il partito di maggioranza. Volevo veder apparire un politico che intraprendesse tutti i progetti necessari e interessanti, e collaborasse direttamente con il popolo russo. Se si fosse presentata una persona così, sarei corso a offrirgli la mia collaborazione. Attesi a lungo, poi un giorno capii che quella persona potevo essere io. (p. 203) *Sembra vigere la regola per cui, se al comando c'è un ex procuratore o un funzionario dell'[[Federal'naja služba bezopasnosti|FSB]], la corruzione sarà due volte più diffusa. (p. 219) *La Russia è strutturata in modo che i rappresentanti di diversi ministeri federali sono letteralmente ovunque. Oltre al governatore, una regione ha un «ispettore capo federale» e rappresentanti di diversi ministeri federali. Qualsiasi decisione il governatore prenda può essere cassata da un funzionario che risponde direttamente a Mosca. La cosa può raggiungere picchi di assurdità. Per esempio, negli uffici del governo regionale di Kirov non c'era il wi-fi. Io proposi di metterlo. La saga meriterebbe un capitolo a parte, per un intermezzo comico. Solo ottenere che la mia proposta fosse discussa richiese cinque riunioni molto partecipate con il governatore, e anche allora il wi-fi non fu installato. (p. 219) *Lavorare a Kirov rappresentò nel complesso un'esperienza istruttiva, ma sconfortante. Ne ricavai una discreta consapevolezza di come funzionano le cose. Scoprii che non c'è modernizzazione possibile in una nazione autoritaria, che non c'è modernizzazione possibile neanche in una sola regione di una nazione del genere. Le persone giovani, attive, ambiziose arrivano con la voglia di sistemare e far funzionare tutto, ma vengono risucchiate nella palude del sistema. Mi resi conto che in un ambiente corrotto ti trovi tu stesso obbligato a comportarti in modo corrotto, anche se vorresti solo essere d'aiuto. (pp. 219-220) *{{NDR|Sull'[[Università Yale]]}} In Russia ero stato impegnato a combattere la corruzione nelle aziende statali. Ora, di colpo, mi trovavo seduto di fianco a una sudafricana che stava combattendo l'AIDS e l'HIV. Si chiamava Thembi Xulu, e faceva discorsi così interessanti sul suo lavoro che mi chiedevo se non fosse più importante del mio.<br>C'era anche un tipo indonesiano che era a capo di un'organizzazione giovanile musulmana. Una volta gli chiesi: «Quanti membri avete?» aspettandomi che dicesse tipo «duecento persone». Lui invece rispose: «Be', non siamo l'organizzazione giovanile più grande del mondo. Più o meno dodici milioni».<br>Un borsista proveniente dalla Tunisia non faceva che lamentarsi con me del fatto che stare all'opposizione era terribilmente difficile. «In Russia» diceva «avete YouTube, Facebook e Twitter, ma da noi in Tunisia è tutto bloccato.» Lavorare dalla Francia era l'unico modo in cui poteva condurre la sua militanza.<br>Erano gli ultimi giorni del 2010, e nel giro di un mese scoppoà la [[Primavera araba]] e il regime dittatoriale tunisino cadde. Per quanto potesse essere vista come un'esperienza limitata al popolo tunisino, considerai comunque importante e utile avere qualche nozione in materia. (pp. 222-223) *La [[Transneft]] è la più grande società al mondo di gestione di gasdotti e oleodotti, e sposta il petrolio in tutta la Russia. Inutile dire che è di proprietà dello Stato. A metà del primo decennio del Duemila, intraprese l'enorme progetto di costruire un oleodotto che andava dalla Siberia orientale all'oceano Pacifico. È garantito che qualsiasi cantiere di quelle dimensioni comporterà prima di tutto dosi massicce di appropriazione indebita. Anche se verà completato, un megaprogetto del genere non si concluderà in tempo; la realizzazione sarà scadente e sprezzante dei regolamenti; e una grossa getta del budget finirà nelle tasche di qualcuno. Ed è proprio ciò che accadde. La cosa era evidente a tutti, governo compreso, tanto che nel 2008 la Transneft fu sottoposta a un controllo della Corte dei conti, l'organo statale di revisione contabile: scandalosamente, i risultati furono tenuti segreti su richiesta della stessa Transneft.<br>Smossi mari e monti per mettere le mani su quel rapporto segreto e alla fine ci riuscii. Rimasi sconcertato. Le sue 150 pagine esponevano chiaro e tondo, con tanto di cifre e analisi, il fatto che poteva essere stato saccheggiato tutto il saccheggiabile. I costi di costruzione erano stati gonfiati più volte, inaffidabili società offshore erano state scelte come appaltatrici, gare e aste erano state condotte con irregolarità che avevano dell'incredibile, e la relativa documentazione era stata distrutta l fine di occultare l'accaduto. Non si trattava di una teoria di esperti o di una serie di post su un blog, ma di un rapporto ufficiale della Corte dei conti. La somma totale intascata nel corso del progetto dell'oleodotto si aggirava attorno ai 4 miliardi di dollari, «1100 rubli sottratti a ogni adulto di Russia», come scrissi all'epoca su LiveJournal. (pp. 223-224) *{{NDR|Sulla [[Fondazione Anti-corruzione]]}} Il principio cardine della nostra organizzazione era la trasparenza, che per me era importante fin dall'inizio per due ragioni. La prima, perché le persone sarebbero state più disponibili a donare se avessero saputo come venivano spesi i loro soldi; la seconda, perché volevo con tutto me stesso essere diverso dallo Stato. Il governo spendeva le nostre tasse senza darci spiegazioni, noi cittadini non avevamo voce in capitolo sulle priorità di bilancio e non sapevamo nemmeno come venissero distribuiti esattamente i soldi. [...] Io volevo fare le cose in modo diverso. Pubblicavo i dettagli del mio reddito personale. Pubblicavo la fonte dei finanziamenti dell'organizzazione. Tutti conoscevano l'aspetto di mia moglie e dei miei figli. Mandandomi soldi, le persone inviavano anche un chiaro segnale alle autorità: avevano deciso di farmi una donazione perché vedevano quello che facevo e sapevano come spendevo il denaro, mentre i funzionari governativi tenevano tutto nascosto e spesso rubavano. [...] Il secondo importante principio era la «normalità». Il Cremlino tenta da anni di marginalizzare il nostro movimento e relegarlo nel sottobosco, trasformandoci nell'equivalente moderno dei dissidenti sovietici. Io nutro un profondo rispetto per quei dissidenti, che sono stati degli eroi; nel 2012, però, la gente comune non voleva essere un eroico dissidente, perché è pericoloso e spaventoso. Tutti noi volevamo solo essere normali. E normali lo eravamo: persone normali con una normale vita lavorativa. (pp. 228-230) *Una delle cose peggiori della detenzione è essere tagliati fuori da tutto: la vita va avanti a pieno regime, mentre tu sei bloccato tra quattro mura e non ricevi nemmeno le notizie in tempo reale. (p. 234) *L'anno 2012 segnò l'avvento nella mia vita di uno schema preciso, un inarrestabile circolo vizioso che mi avrebbe accompagnato per molti anni a venire: manifestazione di protesta, arresto, manifestazione di protesta, arresto. Era sgradevole, certo, ma non mi avrebbe fermato. Il Cremlino se ne rese presto conto, per cui in dicembre istruì contro di me quattro nuovi procedimenti penali in una volta sola. Le accuse erano furto di legname nella regione di Kirov; appropriazione indebita di fondi dell'azienda francese Yves Rocher; furto di 100 milioni di rubli al partito Unione delle forze di destra; e, la mia preferita, appropriazione indebita dei fondi di una distilleria a Kirov. A quel punto correvo il rischio di passare in prigione diversi anni. Le ultime due accuse non erano troppo preoccupanti e non arrivarono nemmeno a processo. Le prime due erano inquietanti perché oltre a me venivano implicate altre persone innocenti. La causa legata alla Yves Rocher mi turbava particolarmente perché il coimputato era Oleg, il mio fratello minore. (p. 236) *I processi contro di me rappresentano un esempio perfetto di come funziona il sistema giudiziario in Russia. In pratica, architettano accuse e disegnano vittime strada facendo. Di solito è difficile spiegarlo a persone che vivono in paesi rispettosi del diritto. Non è possibile, dicono, inventarsi di sana pianta trenta faldoni di documenti. Ecco, gli investigatori russi ci riescono. (p. 237) *Intentando cause contro di me, il Cremlino aveva due obiettivi. Il primo era impedirmi di essere attivo in politica. Non è per niente facile comportarsi come al solito se sei in carcere, e anche una sospensione della pena rende la vita molto più complicata. Se hai una condanna penale, non puoi candidarti a una posizione politica. Il secondo obiettivo era danneggiare la mia reputazione. Avevano bisogno di rivolgermi accuse non legate alla politica ma alla criminalità comune: «Ah, sì? Pensa di poter combattere la nostra corruzione? Be', basta dire che lui stesso è corrotto!». (p. 237) *Per anni il regime si era dato da fare per creare l'illusione che esistesse solo Russia Unita e i partiti di opposizione sistemici, mentre l'opposizione non sistemica languiva ai margini della politica senza rappresentare nessuno. Anche se non diventai sindaco, la nostra campagna dimostrò che erano tutte bugie. In Russia c'è un sacco di gente che non appoggia Putin e i suoi candidati, che desidera una vera politica e delle vere elezioni. Se mobilitate in modo efficace, queste persone sono pronte a partecipare attivamente alle campagne elettorali, a lavorare per le sedi dei candidati, a fare volontariato. Era ovvio che, se ci fosse stato permesso di partecipare liberamente alle elezioni, saremmo diventati un partito grande e potente, e avremmo potuto competere con Russia Unita per la maggioranza in Parlamento. Io ne ero la prova vivente: una persona normale senza soldi, senza il sostegno dei media o degli oligarchi, che era stata persino rinchiusa in carcere per parte della campagna. In televisione, nel corso di un processo, ero stato accusato di appropriazione indebita e nessuno ci aveva creduto. A dispetto di tutte queste falsificazioni, avevo guadagnato il secondo posto nella corsa a sindaco della città più grande della Russia. E sapevo per certo che ce n'erano altri come me. Molti altri.<br>Lo sapeva anche il Cremlino. Non mi permise mai più di partecipare a un'elezione. (pp. 247-248)) ===Explicit=== ==Bibliografia== *Alexei Navalny, ''Patriot'', traduzione di Teresa Albanese, Sara Crimi e Laura Tasso, Mondadori, Milano, 2024, ISBN 978-88-04-75686-6. ==[[Alberto Pollera]]== Alberto Pollera (1873 – 1939), militare e antropologo italiano. ==''Lo Stato etiopico e la sua Chiesa''== ===Incipit=== Questo libro vede la luce assai tempo dopo che fu compilato: debbo perciò pregare il benevolo lettore di tener presente trattarsi dell'esame di ordinamenti e costumi di un popolo che si avvia rapidamente ad una importante evoluzione civile, la quale, cominciata tardi, si affretta a raggiungere con ritmo sempre più accelerato, miglioramenti e sviluppi che, fino a pochi anni fa, sembrava assurdo sperare. ===Citazioni=== *Gli Abissini identificarono più tardi la regina Macheddà con Azieb, [[regina di Saba]], dando con ciò un seguito apparentemente logico a questa tradizione. [...] la leggenda della regina di Saba non deve in Abissinia aver acquistato valore che in epoca molto posteriore, e verosimilmente quando, con S. Frumenzio e coi santi predicatori e gli Abuna suoi successori, provenienti da Bisanzio, da Alessandria e da Roma, la religione cristiana si diffuse in Etiopia, e ciò perché [...] questi apostoli della fede, avevano ben ragione di credere che l'accennata tradizione potesse giovare, come giovò, ai loro intenti. (pp. 8-9) *A noi può sembrare che il concetto etiopico della parentela dinastica colla Vergine sia un po' troppo esagerato ed estensivo, a motivo della enorme distanza di tempo e del gran numero di generazioni trascorse; ma la mentalità etiopica non valuta le cose al modo nostro, perché già nelle piccole questioni interne di stirpe, è abituata a riconoscere legami di consanguineità molto arretrati nel tempo, sul quale non ferma affatto la sua attenzione. (p. 15) *Per evitare l'obiezione che nella Bibbia non si fa affatto cenno del trafugamento delle Tavole, che anzi si dice andassero distrutte in Babilonia, i manoscritti etiopici, narrando con assai maggior copia di particolari la leggenda [...], aggiungono che, appena il gran sacerdote Sadok ed il re Salomone si accorsero della scomparsa di quelle, decisero di tener celata la immane sciagura al popolo, per modo che questo non seppe mai niente di ciò, e continuò a venerare quell'Arca, la quale non era, pur troppo, che un semplice simulacro della prima. (p. 23) *Il popolo etiopico, orgoglioso delle tradizioni [...] e convinto di esser divenuto per volontà di Dio il vero popolo eletto sulla terra, a cagione della discendenza salomonica di [[Menelik I]], in sostituzione del popolo ebreo, resosene indegno, è andato a ricercare nella Bibbia tutte le promesse fatte da Dio ad Abramo e a David, e ritiene che esse siano ancora in pieno vigore per il proprio paese. (p. 24) *Direi quasi che l'orgoglio in Abissinia è una malattia contagiosa, cronica, permanente, che non risparmia nemmeno i più miseri. Non deve quindi stupire se questo orgoglio si trova elevato a potenza molto elevata nei legittimi regnanti di quel paese, che fanno seguire il loro nome da iperbolici titoli. (pp. 25-26) *Ora, i regnanti di Etiopia, nelle ingenua ma ferma convinzione di occupare di diritto e di fatto il primo posto fra i regnanti di tutto il mondo, ogni volta che hanno avuto occasione di indirizzare messaggi a regnanti europei, lo hanno fatto appunto nel modo da essi usato verso i loro inferiori, ossia iniziando la lettera col proprio nome, anche quando facevano ciò per invocare importanti servigi da loro. (p. 26) *Si dice [...] che il [[Teodoro II d'Etiopia|Negus Teodoro]], ritenendo l'Inghilterra il paese più ragguardevole dopo il suo, rivolgesse alla regina Vittoria domanda di matrimonio, e che la mancata risposta fosse il movente che lo indusse a imprigionare, per atto di rappresaglia e di sfida, tutti gli europei che tovavansi presso di lui [...].<br>In quella tragica vigilia, ma troppo tardi, Teodoro comprese che la superiorità etiopica era ormai una leggenda fantastica; il che non ha tuttavia impedito alla massa di continuare a credervi. Umili e grandi ne sono ugualmente convinti, e se ciò costituisce una ingenuità, non si può negare che costituisca anche una forza per lo stato che tali credenze coltiva, con pieno consenso, fra i suoi sudditi. (p. 27) *[...] degli Abissini si può dire quello che è stato detto degli Ebrei, e cioè che, credendosi di una stirpe privilegiata, hanno sempre voluto isolarsi, e mantenersi distinti da tutte le altre nazioni.<br>Questa credenza ispirò ad essi il concetto della autoglorificazione, perché ritennero di essere veramente i solo veri figli di Dio, discendenti diretti della linea primogenita di Adamo, senza riflettere che la funzione del popolo eletto venne necessariamente a cessare colla venuta di Gesù Cristo, immolatosi per la intera umanità, e non per la fortuna di un popolo. (p. 31) *[...] in Etiopia è pacificamente ammesso e riconosciuto, che la madre ha diritto di attribuire con giuramento la paternità del figlio a chi essa ritiene ne sia l'autore, senza bisogno di altra indagine o prova concomitante.<br>L'unione poi, sia pure effimera, con una schiava, decisamente biasimata e derisa quando si tratta di altri, è invece susata trattandosi di signori e di principi, i quali pur non tenendo un harem, come i mussulmani, ne seguono la pratica poligama. L'importante è che la discendenza dei salomonidi e la loro tradizione continui. (pp. 37-38) ===Explicit=== ==Bibliografia== *Alberto Pollera, ''[https://dl.unito.it/it/ricerca/digitale/?id=mag:447 Lo Stato etiopico e la sua Chiesa]'', Roma, SEAI, 1926. ==Irridentismo russo== *L'idea secondo cui la Russia sarebbe a casa propria ovunque si parla russo [...] basterebbe, se fosse convalidata, a mettere l'Europa e il mondo a ferro e fuoco. Che succederebbe, se si ragionasse così, con i transilvani in Romania? Con i catalani in Francia? Con le tre comunità linguistiche di cui è composta la Svizzera? Con quella «minoranza vallona» di cui certi ideologi, a Mosca, già sostengono che sarebbe minacciata di «genocidio»? Con quella parte della California dove si parla spagnolo? Con la Gran Bretagna, che ha la lingua in comune con l'America? Il nazionalismo linguistico, sotto Putin non meno che all'epoca, nel 1938, dell'annessione dei tedeschi dei Sudeti al Terzo Reich, è un vaso di Pandora. [...] allora come si potrebbe impedire alla Lituania di rivendicare Smolensk? Alla Polonia di avanzare i suoi diritti su Leopoli? Alla Slovacchia di invadere l'oblast della Transcarpazia? Alla Moldavia di reclamare un pezzo di Transnistria? E perché la Russia, un Paese che, lo ripetiamo, non è mai stato uno Stato-nazione prima del 1991, avrebbe più titoli di altri da far valere sulle terre liberate dell'ex Unione Sovietica? ([[Bernard-Henri Lévy]]) ==Per Stepan Bandera== {{Int|Da ''[https://web.archive.org/web/20100426235947/http://www.stepanbandera.org/bandera_perspective_5.htm Ai principi della nostra politica di liberazione]''|Articolo pubblicato in ''Vizvolna Politika'', novembre-dicembre 1946; ''Перспективи Української Революції'' [''Prospettive della rivoluzione ucraina''], Дрогобич, Видавнича фірма "ВІДРОДЖЕННЯ", 1998, ISBN 966-538-059-1.|h=4}} ===Citazioni su Stepan Bandera=== *L'estrema destra in Ucraina vede certamente Bandera come uno dei loro padri politici, ma l'estrema destra nel paese è molto debole, e la popolarità della figura di Bandera va molto al di là della destra. La ragione è che, sebbene Bandera fosse di estrema destra e – almeno per un periodo della sua vita – un fascista, in Ucraina oggi non è visto principalmente come tale. È considerato un combattente per l'indipendenza dell'Ucraina che morì per questo. Fu ucciso a Monaco di Baviera nel 1959 dal KGB – la stessa organizzazione nella quale si è formato Putin. Nel discorso pubblico la sua figura è quella di un liberatore, anche se naturalmente non avrebbe instaurato un regime liberale se fosse andato al potere. Del resto, i suoi rapporti con l'occupante tedesco durante la Seconda guerra mondiale erano stati conflittuali. Due dei suoi fratelli furono uccisi ad Auschwitz (apparentemente da compagni di prigionia). Un altro fratello morì durante l'occupazione tedesca in circostanze non chiare. Lo stesso Stepan Bandera è stato a lungo rinchiuso nel campo di concentramento di Sachsenhausen vicino a Berlino. Queste sono le cose che sono enfatizzate dalla memoria pubblica in Ucraina: una memoria selettiva, non una visione storica oggettiva. È un fenomeno che vediamo in molti Paesi, dove le pagine buie delle biografie degli eroi nazionali sono dimenticate o taciute. ([[Andreas Umland]]) *La Russia usa allegramente il culto ucraino di Bandera come prova che l'Ucraina è uno Stato nazista. Gli ucraini rispondono per lo più sbianchettando l'eredità di Bandera. È sempre più difficile per le persone concepire l'idea che qualcuno possa essere stato il nemico del tuo nemico e tuttavia non una forza benevola. Una vittima e anche un carnefice. O viceversa. ([[Maša Gessen]]) ==Bibliografia== *Степан Бандера, ''Перспективи Української Революції'' [''Prospettive della rivoluzione ucraina''], Дрогобич, Видавнича фірма "ВІДРОДЖЕННЯ", 1998, ISBN 966-538-059-1. ==Per [[Vera Politkovskaja]]== '''Vera Aleksandrovna Politkovskaja''' (1980 – vivente), giornalista russa. {{Int|Da ''[https://video.repubblica.it/mondo/mia-mamma-anna-politkovskaja/13099/14374 "Mia mamma, Anna Politkovskaja"]''|Intervista di Fiammetta Cucurnia, ''Video.repubblica.it'', 4 ottobre 2007.}} *Lei riceveva sempre minacce. Noi vivevamo con questa continua pena, paura. Però lei proprio non ne voleva neanche parlare. Lei diceva: «Questo è il mio paese. Io sono nata qui, voglio vivere qui, voglio lavorare qui. Quale sarà il mio valore se io prendo, lascio tutto e me ne vado?». *Era mia madre. Io penso che, durante la sua vita, lei ha fatto molto bene per le persone e ha lasciato sicuramente la sua traccia. E quindi col suo contributo qualcosa di meglio c'è nel nostro paese. Però contemporaneamente devo dire sarebbe stato molto meglio che lei non se ne fosse occupato, che non avesse fatto nulla e che fosse viva. Per me, al diavolo tutto. Io avrei voluto mia madre. {{Int|Da ''[https://www.balcanicaucaso.org/aree/Cecenia/Intervista-a-Vera-Politkovskaja-86280 Intervista a Vera Politkovskaja]''|Intervista di Giorgio Comai, ''Balcanicaucaso.org'', 3 dicembre 2010.}} *Non augurerei a nessuno di leggere sulla propria madre il tipo di frasi ed opinioni riguardanti Anna Politkovskaja che mi è capitato di trovare. *Alla procura si sono occupati di indagini per due anni prima di dare inizio al processo e hanno arrestato delle persone, che tra l'altro poi hanno liberato. E non sono neppure riusciti a contare correttamente la tempistica dell'omicidio. Quando hanno indicato i secondi che sono trascorsi tra il momento in cui mia madre è entrata nel nostro condominio a quando l'assassino è uscito, non corrispondevano con le ore che avevano fornito. Ce l'ha fatto notare una nostra amica giornalista proprio mentre eravamo in aula di fronte al giudice. È un piccolo errore, forse, ma dimostra con quanta poca serietà abbia lavorato chi si è occupato delle indagini. *Abbiamo ricevuto molte dimostrazioni di sostegno da rappresentanze diplomatiche estere. Ricordo che ad esempio il console francese è venuto di persona al funerale e ci ha passato una lettera di condoglianze firmata personalmente dal capo dello Stato del suo Paese. Ma i diplomatici non vengono certo a dire a noi di cosa parlano nei loro incontri ufficiali con i vertici russi. {{Int|Da ''[https://www.lsdi.it/2011/vera-politkovskaja-in-russia-sempre-peggio-per-la-liberta-di-stampa/ Vera Politkovskaja, in Russia sempre peggio per la libertà di stampa]''|Intervista di Valentina Barbieri, ''Lsdi.it'', 17 maggio 2011.}} *Nel nostro paese la libertà di stampa è un problema grave. Ogni giornalista si trova di fronte ad un bivio: può scegliere la carriera e scrivere quello che gli dicono oppure può fare una scelta diversa, scrivere quello che trova giusto e occuparsi di quello che gli interessa. Le conseguenze sono diverse: nel primo caso guadagnerà un posto di prestigio (ovvero statale), nel secondo caso potrebbe finire male. *Per quanto riguarda il mio vissuto di giornalista, cerco di evitare qualsiasi confronto tra l’esperienza di mia mamma e la mia. Non ho la sua ricchezza professionale, trent’anni di attività, la sua grande esperienza. Lei lavorava a modo suo, in una maniera personale, io lavoro in un altro modo, il mio. *Quando ti riferisci a qualcuno, inizi inevitabilmente a copiare, mentre nel giornalismo è più importante lavorare sul proprio stile. {{Int|Da ''[https://www.repubblica.it/esteri/2015/03/03/news/vera_politkovskaja_un_delitto_dimostrativo_come_quello_di_mia_madre_proveranno_a_insabbiare-108637090/ "Un delitto dimostrativo come quello di mia madre. Proveranno a insabbiare"]''|Intervista di Aleksej Tekhnenko, ''Repubblica.it'', 3 marzo 2015.}} *Quello di [[Boris Nemcov|Nemtsov]] è un omicidio politico, dimostrativo, arrogante. Come quello che ha distrutto la nostra famiglia. [...] Riconosco uno stile che mi preoccupa. Vaghezza, contraddizioni e troppe ipotesi che fanno solo confusione. Come allora. *A me basta la certezza che sia un omicidio politico. Chiunque abbia ucciso lo ha fatto per mettere a tacere una voce scomoda. È sempre la stessa storia. *Bisogna restare all'erta. Contrastare ogni voce falsa, chiedere giustizia sempre, instancabilmente. E mi auguro che gli amici e i compagni di movimento di Nemtsov riescano a tenere alta l'attenzione sui media. Lo so per esperienza, non è facile. Tutto si dimentica. {{Int|Da ''[https://www.la7.it/piazzapulita/video/parla-vera-la-figlia-di-anna-politkovskaja-i-russi-non-sono-abituati-a-pensare-05-05-2022-437048 «I russi non sono abituati a pensare»]''|Intervista di Sara Giudice, ''La7.it'', 5 maggio 2022.}} {{Int|Da ''[https://tg24.sky.it/mondo/2022/10/14/vera-politkovskaja-live-in-firenze-2022 "Putin indifferente a reazione Europa su Ucraina"]''|''Tg24.sky.it'', 14 ottobre 2022.}} {{Int|Da ''[https://www.lastampa.it/esteri/2023/02/21/video/massimo_giannini_intervista_vera_politkovskaja_anna_mia_madre-12655173/ "Anna, mia madre"]''|Intervista di Massimo Giannini, ''Lastampa.it'', 21 febbraio 2023.}} {{Int|Da ''[https://www.rainews.it/tgr/piemonte/video/2023/02/putin--un-dittatore-mia-madre-ora-sarebbe-in-ucraina-dalla-parte-delle-vittime-eb0c8871-076d-482a-b394-86db8efd34c9.html "Putin è un dittatore, mia madre ora sarebbe in Ucraina dalla parte delle vittime"]''|''Rainews.it'', 22 febbraio 2023.}} {{Int|Da ''[https://www.iodonna.it/attualita/storie-e-reportage/2023/05/20/vera-politkovskaja-un-libro-per-ricordare-la-madre-anna-politkovskaja/ Vera Politkovskaja: «In Russia la misoginia fa parte dei valori tradizionali»]''|''Iodonna.it'', 20 maggio 2023.}} *Se parliamo di questo momento storico, noto molti cambiamenti, ma in negativo. Non vedo segnali di miglioramento della situazione o di un prossimo futuro in cui la Russia sarà finalmente “un Paese felice”. La Russia precipita sempre di più in una realtà oscura e imprevedibile. Per uscirne impiegherà diversi decenni. *Oggi i diritti dell’uomo, così come sono intesi in Occidente, non esistono. Non solo, ma negli ultimi tempi politici e personaggi pubblici insistono nel criticare l’introduzione di queste concezioni in Russia, o a distorcerne il significato. Adesso ai diritti della persona vengono contrapposti i non del tutto chiari “valori tradizionali”. Risultato: l’attività di alcune persone sui social porta a procedimenti penali, il movimento Lgbt è di fatto vietato, tutti i media dell’opposizione sono stati bloccati in rete o chiusi. La Russia si è ritirata dalla convenzione per la protezione dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Se si scava, poi, un po’ più a fondo, si scopre che non c’è più nemmeno lo spazio per tentare di difendere i diritti umani. *[...] in Russia la misoginia è un sentimento abbastanza diffuso e per qualche russo è addirittura parte di quei valori tradizionali cui accennavo prima. Però, a essere sinceri, in molti Paesi questo sentimento è comune almeno quanto in Russia, e in alcuni anche di più. Se poi contestualizziamo il tutto da un punto di vista storico, non è passato molto tempo da quando le donne hanno ottenuto almeno il diritto di voto. E ora, come allora, la parte femminile del mondo deve ancora lottare per ottenere le stesse possibilità degli uomini. Per questo continuare a conquistare i propri diritti è il compito più importante per tutte le donne del pianeta. {{Int|Da ''[https://www.r/robinson/2023/10/23/news/vera_politkovskaja_la_mia_russia_ora_e_mordor-418550449/ Vera Politkovskaja: “La mia Russia ora è Mordor”]''|''Repubblica.it'', 23 ottobre 2023.}} *Riconosco senza problemi che una parte della responsabilità per quello che accade è mia, in quanto cittadina proveniente dalla Russia, e i cittadini dell’Ucraina, finché la guerra non finirà, hanno tutto il diritto di accusare i cittadini della Federazione russa per quanto si sta verificando. Ma questo diritto è solo loro. *Come è possibile che l’odio verso i russi in tanti Paesi del mondo, specie in Europa, faccia ormai parte della normalità? La prima cosa che colpisce è la reazione serafica della comunità europea che vede in questo odio un dato di fatto, un normale stato delle cose. Va detto che anche l’invasione dell’Ucraina è un dato di fatto, ormai scontato, per molti russi. Qual è dunque la differenza tra comunità europea così civile e quella russa, che negli ultimi diciotto mesi è stata costantemente tacciata di non ribellarsi a sufficienza contro le autorità? Dove sono finiti tutti quelli a cui stridono i denti a forza di intestarsi la causa animalista, quella della comunità LGBTQIA+ o quella degli afroamericani? Siete tutti concordi nel dire che siamo tutti uguali ma prendersela con una persona solo perché possiede il passaporto russo vi sta bene? *La maggioranza degli stati che non accoglie più i russi e ha anche interrotto l’emissione di visti di transito è rappresentata da Paesi al confine con la Russia. Ovvero proprio quei Paesi in cui si sono rifugiati i miei concittadini in fuga dagli orrori del regime di Putin. L’hanno fatto in pena per il futuro e l’incolumità delle proprie famiglie, temendo di essere esposti a azioni persecutorie politiche, che oggi in Russia equivalgono a quelle penali. *Tra i Paesi che non concedono visti ai russi figurano la Polonia, la Finlandia, la Repubblica ceca, la Lettonia e tanti altri. Oltre a questo divieto, di recente i politici di tutti i Paesi europei che spartiscono la frontiera con la Russia hanno bloccato l’ingresso nei paesi membri dell’Unione Europea alle automobili immatricolate nel mio Paese. L’argomentazione utilizzata per giustificare la misura rimanda a una delle regole del regime sanzionatorio introdotto dopo lo scoppio della guerra: ora le automobili russe sono considerate merce d’importazione e quindi vietata. *«Russi, dovete soffrire! Ovunque siate, alla fine siete voi che avete invaso! Se non vi va bene ritornatevene a casa vostra e rovesciate Putin! Non avrete diritti finché ci sarà la guerra!». Ogni qual volta sento pronunciare queste frasi da parte degli ucraini, la mia mente va col pensiero alle loro città dove tutti i giorni cadono i missili russi. Mi sento capace di capirli e perdonarli ogni volta, perché mi mostrano un odio viscerale, ma per «una giusta causa». Tuttavia non posso non notare i parallelismi con la retorica del Cremlino: potete “invitare” i russi a tornare casa per rovesciare Putin quanto volete, ma rimane il fatto che ora tutti i critici del regime in vigore a Mosca si trovano o sotto terra, o in prigione o all’estero. Non dimentichiamo che è da diciotto mesi che lo stesso esercito ucraino non riesce a sconfiggere il regime putiniano, al netto di tutti gli aiuti provenienti dal mondo civile. *La guerra in Ucraina è il frutto di una politica pluriennale del Cremlino, smascherata sovente da chi ora non c’è più, è dietro le sbarre oppure se n’è andato. Al contempo è anche il fallimento totale della diplomazia non solo di Kiev e Mosca, ma anche di quella europea e americana. A pensarci bene, i responsabili delle ostilità in Ucraina al massimo sono i vertici del potere russo e i politici occidentali. Ora Putin potrà troneggiare legalmente fino al 2036. Il presidente di un paese immenso ha sistematicamente violato le leggi, anche quelle internazionali, ma in tutto il mondo civile hanno continuato a stringergli la mano. {{Int|Da ''[https://www.repubblica.it/esteri/2024/02/19/news/politkovskaja_morte_navalny_putin-422158715/ Putin temeva Navalny più di ogni altro e si è sbarazzato di lui come di mia madre Anna Politkovksaja]''|''Repubblica.it'', 19 febbraio 2024.}} *Per i politici europei e americani, l’omicidio di Navalny è solo l’ennesimo pretesto per prendere la parola e ancora una volta “dare uno schiaffo” alla Russia di Putin. *L’oppositore russo è stato in qualche modo il prigioniero personale di Vladimir Putin che lo temeva talmente da non osare pronunciare il suo nome ad alta voce, offrendo così il fianco ai giornalisti che glielo hanno fatto notare a più riprese. Navalny, dal canto suo, trovandosi già dietro le sbarre, non ha mai avuto paura a definire il capo di stato russo un omicida, un farabutto e un ladro. Con il sorriso sarcastico sul suo volto, in più di un’occasione ha schernito il presidente russo e tutto il sistema da lui costruito. Le numerose cause penali intentate ai suoi danni non facevano altro che dargli il pretesto per farsi una risata. *[...] le persone che si sono occupate di eliminare Navalny sono ufficialmente “a servizio dello stato” nei tribunali, nelle procure, nelle carceri e nelle case circondariali. Si tratta di persone che non per forza occupano posizioni di rilievo. Ma tutte loro, in un modo o nell’altro, sono complici e, qualora il caso relativo all’omicidio di Navalny dovesse arrivare in tribunale, sul banco degli imputati ci sarebbero decine di persone. *[...] le cose si svolgeranno come si erano svolte fino all’esecuzione di Navalny. Con l’aiuto delle forze dell’ordine, degli arresti e dei processi, metteranno il bavaglio a tutti quelli che oseranno pronunciare la verità sulla fine dell’oppositore. I politici occidentali si indigneranno ancora un po’, esprimeranno il loro orrore rispetto a quanto accade in Russia, salvo poi tornare subito a occuparsi delle loro vicende quotidiane. Succederà così perché non possono fare nulla, non hanno mai avuto e non hanno neanche ora delle reali possibilità per fare leva sulla situazione in modo da cambiarla. {{Int|Da ''[https://www.repubblica.it/venerdi/2024/03/08/news/vera_politkovskaja_il_futuro_della_russia_sara_scritto_dalle_donne-422277423/ Vera PolitkovskaJa: “Il futuro della Russia sarà scritto dalle donne”]''|''Repubblica.it'', 8 marzo 2024.}} *Mentre in tutto il mondo civilizzato il ruolo della donna nella società cresce, in Russia si susseguono prese di posizione che non fanno che danneggiarla. Non mi riferisco solo al divieto di abortire, già in vigore nelle strutture sanitarie private del Paese, ma anche agli appelli dei politici che chiedono di limitare l’accesso delle donne all’istruzione secondaria, in modo che non vengano distolte da quella che secondo lo Stato (e secondo una parte dei russi) è la loro funzione principale: fare figli. *In generale l’impressione è che – sempre nella visione statale – le donne russe, ancor più dopo l’inizio della guerra con l’Ucraina, siano destinate a ricoprire esclusivamente il ruolo di macchine per la riproduzione della popolazione. *Ad abbandonare la Russia sono state proprio quelle persone che avrebbero potuto influire sul futuro in maniera positiva. Neanche dall’estero riescono a far sentire la loro voce: la macchina della propaganda ha fatto presto a bollare come "traditore della patria” chi è andato via. Con il risultato che chiunque dall’estero osi criticare pubblicamente la situazione in Russia viene sommerso da una montagna di fango e screditato in tutti i modi possibili, compreso ritrovarsi oggetto di azioni civili e penali. Lo scopo è anche quello di rendere difficile il rientro in patria di queste persone. *{{NDR|Su [[Julija Naval'naja]]}} La denigrazione del nemico con ogni mezzo è pratica diffusa in Russia: se poi il nemico è una donna che ha osato mostrare al mondo un’immagine che non è solo quella della vedova inconsolabile e in preda al dolore, i denigratori sono capaci di tutto. La misoginia trova terreno fertile nella nostra società. *Nell’immaginario collettivo russo il campo d’azione legittimo della donna continua a essere quello della cucina e delle stanze da letto dei figli. Anche per quelle che riescono a uscire da questo schema la vita non è semplice: il divario salariale a parità di professione e di ore di lavoro, nel migliore dei casi, è del 30 per cento. Gli uomini non hanno nessun problema a cercare di ostacolare la carriera delle loro colleghe. *[...] nel Caucaso, e in particolare in Cecenia, la situazione per le donne è orribile. Qui, come all’epoca dei barbari, sono soggette a mutilazioni genitali e rischiano di venire uccise in nome dell’onore della famiglia. *Il 40 per cento circa dei russi è convinto che se un uomo mantiene una donna può vietarle di uscire di casa, incontrare gli amici e i parenti, lavorare o utilizzare le carte di credito senza il suo consenso. Certo, non tutti gli uomini russi la pensano così. Ma se ci riferiamo al cosiddetto “Paese profondo”, allora diciamo che questa visione della donna è molto diffusa. *Mi piace pensare che sia possibile, ma servirebbero sforzi giganteschi e un leader, o una leader, capace di unire moltissime persone che la pensano in maniera diversa sulla guerra e sull’operato di Putin. Yulia Navalnaya ha tutte le carte in regola per diventarla. Ha tutto quello che le serve, salvo il marito. *Credo che Yulia sia assolutamente in grado di unire tutte le forze di opposizione russe al di fuori del Paese. Ma l’apparato repressivo all’interno del Paese è talmente potente che riuscire a coinvolgere chi vive in Russia sarebbe ben altra impresa. Questo è un dato di fatto, e non può essere ignorato. *Le donne russe sono forti per natura e temprate dalle circostanze. Di “principesse sul pisello” io ne conosco poche. La mia speranza è che sulla scena politica emergano donne che sappiano guardare la realtà come la vede Yulia Navalnaya. Penso che solo loro potrebbero diventare la forza motrice che potrà far uscire la Russia dalle tenebre in cui si è impantanata. ==''Una madre''== ===Incipit=== Mia madre è sempre stata una persona scomoda, non solo per le autorità russe, ma anche per la gente comune che sfoglia un giornale e ne legge gli articoli. Purtroppo la maggioranza della popolazione russa crede a quello che le viene detto dagli schermi dei canali di Stato: un mondo virtuale creato dalla propaganda, dove, nel complesso, tutto va bene. E i problemi, che periodicamente vengono segnalati all’opinione pubblica, hanno origine nei Paesi occidentali o, come si dice in Russia con un sorrisetto, «nell’Occidente in decomposizione». ===Citazioni=== *I [[Dittatura|dittatori]] hanno bisogno di offrire sacrifici umani per consolidare il loro potere. (p. 10) *In Russia tutti si sono dimenticati in fretta di Anna Politkovskaja, soprattutto la gente che conta, perché mantenere la memoria di persone come mia madre è pericoloso. È molto più comodo perderne le tracce e dimenticare la sua verità. (p. 10) *In Occidente il nome Politkovskaja è fonte di orgoglio. A mia madre intitolano piazze e vie, la sua attività giornalistica viene studiata nelle università, i suoi libri si vendono in tutto il mondo. In Russia quel nome è avvolto dal silenzio. (p. 10) *Dopo il 24 febbraio 2022 il nostro cognome è tornato ad avere un peso, a essere oggetto di minacce, ancora di morte, questa volta contro mia figlia, che è solo un’adolescente. Da quando a scuola hanno iniziato a parlare del conflitto in Ucraina, i compagni si sono scagliati contro di lei. Pesantemente. Così abbiamo scelto l’esilio volontario, la fuga in un altro Paese. (p. 10) *Anna Politkovskaja si formò come giornalista proprio nel periodo della [[perestrojka]]. Ne ha incarnato perfettamente lo spirito, il desiderio di cambiamento: sognava una democrazia compiuta, e sognava di fare il suo mestiere in un Paese libero, come dovrebbe essere, come non è quasi mai, nel mondo. (p. 16) *Nella vita di tutti i giorni mia madre era una persona difficile. La gestione familiare, il desiderio di avere il meglio per noi, oltre alla sua acuta percezione di tutto ciò che accadeva intorno, prosciugavano le sue forze. A ripensarci ora, credo che la responsabilità di una famiglia le sia caduta addosso troppo presto. (p. 25) *{{NDR|Sul [[putsch di agosto]]}} Di quei momenti, dopo il ritorno a Mosca, ricordo questa scena in particolare: mia madre che piange seduta su una panchina nel cortile di casa. Ignara del motivo, pensavo fosse preoccupata per papà, che non era ancora tornato dalla Casa Bianca. Invece poi ho scoperto che quel giorno tre giovani manifestanti che si opponevano ai golpisti erano morti, schiacciati dalle ruote di un veicolo da combattimento della fanteria proprio nel centro di Mosca. Alla notizia, mamma non era riuscita a trattenere le lacrime. L'episodio fu per lei un chiaro esempio di come troppo spesso siano le persone comuni a subire le conseguenze di avvenimenti storici di portata epocale, anche pagando con la vita: un tema che percorre come una linea rossa tuta la sua carriera professionale. (p. 32) *In cabina di regia scherzavamo sul fatto che, per qualche motivo a noi sconosciuto, gli opinionisti filogovernativi risultavano sempre un po' retrogradi, dei sempliciotti, con il loro eloquio clericale, noioso e poco interessante, mentre gli avversari dimostravano grande acume, profonda conoscenza dell'argomento oggetto della discussione, e avevano un atteggiamento propositivo e idee concrete per trovare una soluzione al problema. Gli oppositori non pensavano solo a farsi belli di fronte alle telecamere, e lo spettatore era in grado di capire benissimo come stavano le cose. (p. 46) *Molti in Occidente non capiscono perché i russi accettino così docilmente tutto ciò che fanno le autorità. I cittadini non protestano, non scendono in piazza. Oltre al fatto che la maggior parte della popolazione è impegnata a sopravvivere in condizioni di povertà, le sanzioni per la partecipazione a picchetti o manifestazioni sono diventate così elevate che pochi osano esporsi. Se in Europa, al termine di una «protesta» pacifica, ciascuno può rientrare tranquillo a casa propria, in Russia la maggioranza dei manifestanti finisce in una stazione di polizia. E non è scontato che se la cavi con una «semplice» (comunque alta) sanzione amministrativa, anziché con quindici giorni di cella. Anzi, spesso rischia un processo penale. (p. 53) *Chi può, in Russia, evita il servizio militare come la peste, perché sa che nelle caserme potrebbe accadere di tutto, ammesso di sopravvivere al nonnismo incontrollato. È risaputo, inoltre, che in tempo di pace i soldati vengono spediti in zone impervie affinché diventino «veri uomini», imparando a cavarsela con misere razioni alimentari e attrezzature poco idonee. Il podersoso ammodernamento delle forze armate, per il quale è stato speso l'equivalente di milardi di euro, è in buona parte avvenuto solo formalmente e non si capisce dove siano finiti quei soldi. (p. 63) *{{NDR|Sull'[[invasione russa dell'Ucraina del 2022]]}} Secondo le stime dell'intelligence ucraina, in migliaia si sarebbero dati alla fuga dalla prima linea e in alcune unità si è arrivati al 60-70 per cento di disertori. I dissidenti russi si mantengono più cauti, calcolando gli abbandoni in circa un miglaio. Il Cremlino, proprio come sul numero dei morti, tace. (p. 66) *I familiari dei caduti raccontano che spesso apprendono della scomparsa dei congiunti dai commilitoni o dai canali Telegram ucraini. Oppure capiscono che è successo qualcosa di irreparabile quando il loro congiunto smette di chiamare a casa. I russi, al contrario, tendono a lasciare sul campo i corpi dei comilitoni russi. (p. 66) *Un'intera generazione di giovani pagherà un prezzo altissimo, come è già avvenuto ai tempi della Seconda guerra mondiale, del conflitto in Afghanistan e della Cecenia. E il prezzo non è solo la morte. Tra i fortunati che torneranno da questa guerra, le conseguenze psicologiche saranno incalcolabili, per non parlare dell'enorme quantità di invalidi che non sapranno di cosa vivere. (p. 69) *Io sono una cittadina russa, ma sono disgustata dal cieco nazionalismo e dallo pseudopatriottismo che stanno montando nel mio Paese. Quando un Paese aggredisce, chi subisce e soffre deve difendersi. Credo sia giusto che l'Occidente stia aiutando attivamente l'Ucraina a difendersi. Se così non fosse stato, la guerra sarebbe già finita. E penso che lo stesso Cremlino avesse scommesso sulla mancanza di sosteno da parte occidentale, quando ha cominciato l'aggressione. Quello che dico può apparire una contraddizione, per me che sono una pacifista convinta. Odio la guerra e le conseguenze che porta con sé. Ma si tratta di una contraddizione inevitabile. Voglio vedere la Russia come un Paese prospero, libero e sviluppato, non incosciente, povero e militarizzato. (p. 70) *La diffusione di informazioni da canali non ufficiali inizialmente comportava una multa, quindi la sospensione dell'attività, infine il ritiro della licenza per trasmettere, radio o televisione che fosse, o per stampare e vendere il giornale. Nel corso del primo mese di guerra, in Russia sono state varate alcune leggi che introducevano la responsabilità amministrativa e penale per la diffusione di «fake news» riguardanti le azioni dell'esercito russo, con una pena prevista fino a quindici anni di carcere. Ciò ha permesso di arrestare diverse persone che avevano criticato l'operato dei militari russi in Ucraina sui social o sui propri blog. (p. 76) *A tutte le difficoltà oggettive connesse con l'inizio della guerra se n'è aggiunta una ulteriore, che riguarda solo mia figlia: inconsapevolmente si è ritrovata anche lei sulla linea del fuoco. Lei si chiama come la nonna, Anna Politkovskaja, e per questo a scuola è stata subito oggetto di atti di violenza e di bullismo. A dire la verità, era già accaduto in passato. Quando Anna visitava una nuova palestra per un corso di ginnastica, le veniva spesso ricordato dai suoi coetanei, ovviamente in forma offensiva, da quale famiglia provenisse. Dopo il 24 febbraio 2022, però, la mancanza di rispetto si è trasformata in minaccia. (pp. 77-78) *Quando mamma era via, in pratica non avevamo alcun contatto con lei, perché non esistevano linee telefoniche adeguate. Eppure non sono mai rimasta a casa ad aspettare che tornasse. Del resto, lei non l'avrebbe mai voluto. Mia madre era una donna estremamente indipendente e con questo spirito ha cresciuto anche noi. Ancora adesso, quando ripenso a lei, la vedo seduta alla scrivania con la testa china sul computer a scrivere una «nota». Così le piaceva chiamare i suoi testi: non notizie, articoli, materiali, ma note. E mentre ci si dedicava era assente, anche quando era presente fisicamente. (pp. 89-90) *Mia madre non accettava mai compensi da parte delle persone che aiutava: era una questione di principio. (p. 95) *Lei cercava comprensione, ma riceveva sostegno solo dai colleghi della redazione del suo giornale e da pochissime altre redazioni di mezzi di informazione alternativi. E, ovviamente, dalle tante persone che aiutava. Perché solo questo contava per lei: fare il proprio lavoro, raccontare quello che vedeva, dare asilo a quanti non sapevano dove altro andare. Le loro storie non coincidevano con la versione ufficiale dei vari uffici competenti legati al Cremlino. (p. 105) *Questo era il suo modello di giornalismo. Raccontare i fatti, scrivere senza tener conto delle gerarchie. Un concetto forse banale per chi vive in una democrazia, ma in Russia era pura follia: significava dare per sontata la libertà e sfidare il sistema irritando tutti, compresi i colleghi che avrebbero dovuto farsi carico della stessa responsabilità, raccontando a loro volta la verità. Invece mia madre era sola, profondamente sola. (p. 106) *Scrivere la verità serve, anche se nessuno la vuole ascoltare. E serve anche fare il proprio lavoro bene, sempre. Mettere in discussione questo significherebbe riconoscere che il suo sacrificio è stato inutile. (p. 107) *Lei era profondamente convinta che, nel momento in cui si assiste a un'ingiustizia, si è costreti a intervenire. Se invece non la riconosci, o non ci credi, allora non ti senti coinvolto, anche se in fondo sospetti che un'ingiustizia esista. (p. 108) *{{NDR|Sulla [[crisi del teatro Dubrovka]]}} I terroristi avevano già ucciso diverse persone. Doveva avanzare con cautela, seguendo un certo percorso all'interno dell'edificio, e un passo sbagliato a sinistra o a destra poteva portare all'irreparabile. «Lì dentro ricordo di aver calpestato vetri rotti mescolati a qualcosa che sembrava sangue», c'erano vetri ovunque mi disse. «Una sensazione impossibile da dimenticare». (p. 117) *{{NDR|Sulla crisi del teatro Dubrovka}} Dopo alcuni articoli si cominciò a dire che mia madre stava speculando sui morti, che «ballava sulle loro ossa» per fare carriera. Come spesso accade in Russia, parlare o scrivere di questa vile operazione, a seguito della quale morirono centotrenta persone, invece di essere liberate, significa mettere in discussione il lavoro delle forze speciali e le decisioni della leadership. Per questo, proprio perché la cosa era andata male ed erano morte molte persone, le dicevano di lasciar perdere. (p. 120) *{{NDR|Sulla crisi del teatro Dubrovka}} Mi sarei potuta trovare anche io in quel teatro. Tra gli ostaggi, le vittime o tra quanti, a causa di quella storia, portano cicatrici che non si rimarginano. Ma non avevo sentito la sveglia e l'audizione, quel famoso giorno, era saltata. (p. 122) *{{NDR|Sulla [[strage di Beslan]]}} Se fosse arrivata a Beslan, mia madre avrebbe provato a parlare con i terroristi, ma evidentemente troppe persone non volevano che accadesse. Non tolleravano come lavorava, il fatto che raccogliesse le testimonianze delle famiglie degli ostaggi. Su quell'aereo non hanno solo cercato di ucciderla. Le hanno impedito di fare il suo lavoro. (p. 139) *Nessuna autorità russa presenziò al funerale. Solo tanta gente comune in lacrime. Quel giorno mi resi davvero conto di quanto lei fosse tenuta in considerazione, di quanto le volessero bene e di quanto profondamente il suo assassinio avesse scosso l'opinione pubblica. In molti, da quel momento, non avrebbero avuto più voce, né una spalla su cui piangere. Per tante di quelle persone si era spenta l'ultima possibilità di avere giustizia, di vedere scritta la propria storia. (p. 165) *In Russia, i membri delle forze dell'ordine rappresentano una casta a sé. Per me è sempre stato un mistero dove e da chi imparino a comportarsi e a comunicare con la gente. Spesso il loro stile «da cavernicoli» sembra fatto apposta per innervosire gli interlocutori, farli sentire inferiori, poca cosa rispetto alla «macchina statale» e all'uniforme che hanno di fronte. La maggior parte delle persone normali, a cui non è mai capitato di avere a che fare con loro, la prima volta non sa come affrontarli. (p. 170) *La [[seconda guerra cecena]] è stata una delle meno raccontate della storia, spacciata per giunta come lotta al terrorismo islamico, uno dei pilastri su cui Putin costruì una parte consistente della retorica sulla sua nuova Russia. Un secondo, forte pilastro propagandistico fu individuato nella «[[Fronte orientale (1941-1945)|grande guerra patriottica]]», la resistenza al nazismo e la vittoria del 1945. Se il nazismo era stato il nemico e la sua sconfitta un atto fondativo della nuova Russia, chi ne sottovalutava la valenza politica e storia si poneva automaticamente al di fuori del pensiero dominante in Russia. Bisognava eliminare le scorie del decennio eltsiniano e degli anni della perestrojka, quando la ricerca storica aveva vissuto un periodo di grande libertà erano venute alla luce verità sgradevoli per i russi, legate ai crimini del regime staliniano. La storia e la democrazia dovevano diventare sovrane, mentre la libera ricerca storica era vista come una minaccia, perché capace di «leggere» in maniera critica la narrazione dominante del passato. [...] Il terzo pilastro su cui poggia la nuova dottrina nazionale è quella del vittimismo. Dopo il [[Dissoluzione dell'Unione Sovietica|crollo dell'Unione Sovietica]], la Russia è stata umiliata. Da chi, se non dall'Occidente, con i suoi valori così lontani da quelli della tradizione russa? (pp. 181-183) *Putin e i suoi, [...] oltre alla sbandierata denazificazione, non hanno mai dichiarato i veri scopi della guerra. In Russia è stato ripetuto che si trattava di proteggere la popolazione del Donbass dopo otto anni di continue aggressioni e che in Ucraina esisteva un regime nemico, pronto, secondo Mosca, a invadere il Paese su mandato dell'Occidente. La realtà è che il Cremlino non può tollerare un'Ucraina democratica, che cerca di porre le basi per il suo ingresso nell'Europa politica. Una guerra prolungata, comunque vada a finire, rallenterà il processo di democratizzazione ed europeizzazione dell'Ucraina. La dirigenza russa parla anche dell'esistenza di una minoranza nazionale russa in Ucraina che non può essere esclusa dal godimento dei pieni diritti tra cui, per esempio, l'uso del russo a scuola e negli uffici pubblici. Nel primo mese di guerra, tuttavia, i bombardamenti si sono concentrati proprio sui territori in cui è preponderante la popolazione russofona, così come russofona è la maggioranza dei profughi costretti a lasciare le proprie abitazioni. Dopo l'aggressione, addirittura, molti di loro stanno progressivamente privilegiando l'ucraino. (pp. 183-184) ===Explicit=== ==Bibliografia== *Vera Politkovskaja, ''Una madre. {{small|La vita e la passione per la verità di Anna Politkovskaja}}'', traduzione di Marco Clementi, Rizzoli, ISBN 978-88-17-17882-2 ==Per [[Cristina Marsillach]]== {{Int|Da ''[http://www.money-into-light.com/2021/06/an-interview-with-cristina-marsillach.html An interview with Cristina Marsillach]''|Intervista di Paul Rowlands, ''money-into-light.com'', giugno 2021.}} *Girare i film dell'orrore è stressante, perché la paura deve sempre stare (deve sempre esserci la paura) su un piano psicologico. Devi continuare a lavorare con quella paura costantemente. Devi sentirla nelle tue emozioni. :''Making horror films is stressful, because the fear always has to be on a psychological plane. You have to keep working with that fear continuously. You have to feel it in your emotions.'' *Dario era un grande ammiratore di Edgar Allan Poe, e per lui i corvi erano un elemento molto importante del film. Quando stavamo girando un scena particolare del film, mi gettava addosso dei corvi vivi. Io gridavo "Basta! Basta!" e lui diceva "Devo farlo perché devi provare questa paura e questa sensazione". Litigavamo, ma era un periodo divertente per me. Stressante ma divertente. :''Dario was a big fan of Edgar Allan Poe, and ravens were a very important element of the film for him. When we were shooting a particular scene in the film, he threw actual live ravens at me. I shouted "Stop! Stop!" and he said "I have to do this because you need to experience this fear and sensation." We would fight with each other, but it was a fun time for me. Stressful, but fun.'' *Litigavamo tanto, ma c'era rispetto reciproco tra di noi. Lui mi rispettava come attrice ed io lui come regista. Era molto concentrato su elementi tecnici (questioni tecniche, dettagli tecnici), mentre io volevo fargli tante domande sugli aspetti psicologici del mio personaggio e della storia. Ma lui non diceva altro che "No, no, no, va tutto bene" e poi parlava di cosa stava per fare tecnicamente (sul piano tecnico). :''We fought a lot, but there was mutual respect between us. He respected me as an actress and I respected him as a director. He was very focused on technical things, whereas I wanted to ask him a lot of questions about the psychological aspects of my character and the story. But he would just say "No, no, no that's all fine" and then just talk about what he was going to do technically.'' ---------------------------------- '''David W. Macdonald''' (...), zoologo britannico. ==''Running with the fox''== *I lupi cacciano prede grandi; infatti, un alce può pesare 600 chili, dieci volte il peso del lupo più grande. Da solo, il lupo non sarebbe altro che pula per i palchi dell'alce. Un branco, però, può radunare la forza collettiva dei suoi membri. Infatti, lavorando in gruppo si trasformano in una nuova creatura, un super predatore la cui capacità collettiva oltrepassa l'abilità venatoria degli individui coinvolti. La volpe, al contrario, è circa 300 volte più pesante di un topo. La caccia volpina non comporta alcuna maratona affannante, nessuno squartamento, nessun duello contro gli zoccoli. Piuttosto, astuzia, agilità, un balzo aggraziato e un morsetto preciso segnano il destino del topo. :''Wolves hunt large prey; indeed, a moose may weigh 600 kg, ten-fold the weight of the largest wolf. Alone, the wolf would be little more than chaff to the moose's antlers. A pack, however, can muster the collective might of its members. Indeed, by working as a team they are transformed into a new creature, a super-predator whose summed capability exceeds the hunting prowess of the individuals involved. A fox, in contrast, is some 300 times heavier than a mouse. The vulpine hunt involves no lung-bursting marathon, no rip and rend, no sparring against hoofs. Rather, stealth, agility, a graceful leap and a precision nip seal the mouse's fate.'' (p. 10) *Le persone mi chiedono spesso perché ho scelto di lavorare con le volpi. Solitamente rispondo che questa specie offre il migliore di molti mondi: il brivido di osservare comportamenti raramente segnalati, la soddisfazione della lotta intellettuale per spiegare perché l'evoluzione ha lavorato ogni sfumatura strutturale in queste incredibili creature, e la convinzione che questa nuova conoscenza sarà utile, contribuendo alle soluzioni di problemi grandi quanto la rabbia e piccoli (ma irritanti) quanto la decapitazione di un pollo di cortile. Questa risposta è onesta, e le motivazioni alla base sono solide. Per dare un'altra risposta, però, non meno importante: io studio le volpi perché sono ancora impressionato dalla loro straordinaria bellezza, perché mi superano in astuzia, perché mantengono il vento e la pioggia sul mio volto, e perché mi conducono alla solitudine soddisfacente della campagna; tutto sommato – perché è divertente. :''People often ask why I chose to work with foxes. Generally I reply that this species offers the best of many worlds: the thrill of observing behaviour rarely seen before, the satisfaction of the intellectual wrestle to explain why evolution has worked each nuance of design into these remarkable creatures, and the conviction that this new knowledge will be useful, contributing to the solutions of problems as grand as rabies and as small (but annoying) as the beheading of a barnyard fowl. This reply is honest, and the arguments underlying it are robust. However, to give another answer, no less important: I study foxes because I am still awed by their extraordinary beauty, because they outwit me, because they keep the wind and rain on my face, and because they lead me to the satisfying solitude of the countryside; all of which is to say – because it's fun.'' (p. 15) *Sconfiggere le volpi in astuzia ha messo alla prova l'ingegno dell'uomo per almeno 2.000 anni. [...] Forse, allora, migliaia di generazioni di persecuzione (specialmente quando l'avversario ricorre a trucchi sporchi come marinare i gatti nell'orina) ha plasmato le volpi con le loro quasi sconcertanti abilità di evitare l'uomo e i suoi stratagemmi. :''Outwitting foxes has stretched man's ingenuity for at least 2,000 years. [...] Perhaps then, thousands of generations of persecution (especially when the opposition resorts to dirty tricks like marinading cats in urine) have fashioned foxes with their almost uncanny abilities to avoid man and his devices.'' (p. 16) *Rainardo è una volpe che ha avuto un impatto più grande sulla cultura e la sensibilità europea di qualsiasi altro animale selvatico. Adorna i rinfianchi delle chiese medievali, da Birmingham a Bucarest, ghignando dalle pagine dei salteri, e ha trionfato come genio malefico in più di un milione di poemi epici e di bestiari. Prospera nelle storie per bambini contemporanee e ha infiltrato le nostre lingue e perciò le nostre percezioni dei suoi cugini selvatici: poche sono le lingue in Europa in cui la parola "volpino" non è sinonimo di furbizia e inganno. :''Reynard is a fox who has had a greater influence upon European culture and perceptions than any other wild creature. He adorns the spandrels of mediaeval churches from Birmingham to Bucharest, leers from the pages of psalters, and has triumphed as an evil genius in more than a millennium of epic poems and bestiaries. He thrives in contemporary children's stories and has infiltrated our languages and thus our perception of his wild cousins: there is hardly a language in Europe in which the word "foxy" is not synonymous with trickery and deceit.'' (p. 32) *Tentare di catalogare l'umore e il risultato delle interazioni delle volpi non è sempre semplice. In particolare, l'osservatore si interroga molto sulla dalla somiglianza esteriore tra l'aggressione e il gioco. Il problema è che la lotta nel gioco ha gli stessi ingredienti della lotta sul serio, tranne per il paradosso che nessuno si ferisce. :''Attempting to categorize the mood and outcome of fox interactions is not always straightforward. In particular, the observer is bedevilled by the superficial similarity of aggression and play. The problem is that fighting in play has the same ingredients as fighting in earnest, except for the paradox that nobody gets injured.'' (p. 45) *Se c'è una cosa nella società delle volpi che "non si fa", è di avvicinarsi a qualcuno che sta mangiando. Sotto questo aspetto, il vecchio contrasto con i lupi suona veritiero: i lupi talvolta mangiano una preda fianco a fianco in relativa armonia; le volpi solitamente fanno di tutto per evitare anche di essere viste con del cibo e, nel peggiore dei casi, volteranno almeno le spalle l'una all'altra mentre mangiano. Questo contrasto è particolarmente marcato tra i giovani: i cuccioli di volpe invariabilmente lottano con ferocia sorprendente per il cibo e possono infliggere ferite gravi, i cuccioli di lupo sono più tolleranti. Ovviamente, come qualsiasi altra generalizzazione sulle volpi, ci sono eccezioni alla regola: le volpi maschio nutrono le loro compagne e gli adulti nutrono i cuccioli. :''If there is one thing in fox society that is "not done'", it is to approach somebody who is eating. In this respect, the old contrast with wolves holds true: wolves sometimes feed from a kill side by side in relative harmony; foxes generally do everything possible to avoid even being seen with food and, if the worst comes to the worst, will at least turn their backs to each other while eating. This contrast is especially marked among youngsters: fox cubs invariably fight with astonishing savagery over food and can inflict serious injury, wolf pups are much more tolerant. Of course, as with every other generalization about foxes, there are exceptions to the rule: dog foxes feed their vixens and adults feed cubs.'' (p. 45) *Ci sono poche cose affascinanti quanto un cucciolo di volpe, quindi la tentazione di allevarne uno come animale da compagnia è grande. Tuttavia, la gran maggioranza dei "salvataggi" finisce male per tutti i coinvolti. La maggior parte delle persone non ha idea del tempo, strutture, abilità, e soprattutto, tolleranza necessari per allevare una volpe. Da poppanti hanno bisogno di latte ogni quattro ore, giorno e notte, ma questo è un gioco da ragazzi in confronto al loro comportamento una volta svezzati: ogni cucciolo di volpe che ho conosciuto ha avuto una passione sia per il cuoio che per i cavi elettrici. La prima finisce con la distruzione dei portafogli, borsette, scarpe, giacche di camoscio e di montone, mentre la seconda devasta i cavi elettrici. Mi è sempre piaciuto l'odore persistente dell'orina di volpe, ma vale la pena notare che una proprietaria non poté trovare un altro inquilino per diversi mesi dopo che io e la mia volpe lasciammo la proprietà. :''There are few things as enchanting as a fox cub, so the temptation to rear one as a pet is great. Nonetheless, the great majority of "rescues" come to a sad end for all concerned. Most people have no idea of the time, dedication, facilities, skill and, above all, tolerance required to rear a fox. As sucklings they require milk at four hour intervals day and night, but this is a trifling difficulty compared with their behaviour once weaned: every fox cub I have known has had a passion for both leather and electric cables. The former results in destruction of wallets, handbags, shoes, suede or sheepskin coats, the latter wreaks havoc with household wiring. I have always rather liked the lingering smell of fox urine, but it is noteworthy that one landlady was unable to find another tenant for several months after my fox and I vacated the property.'' (p. 56) *I costumi della società delle volpi dettano che non c'è amicizia così profonda da poter anche solo tollerare il pensare al cibo di un altro. :''The mores of fox society dictate that there is no friendship so deep as to countenance even thinking about somebody else's food.'' (p. 58) *Penso che molto della vita di una volpe passa sul filo del rasoio, sommersa dall'acutezza dei suoi sensi. Nella volpe, l'evoluzione ha modellato una creatura per cui ogni stimolo viene elevato alla massima sensibilità: per la volpe c'è l'immagine fulminea della palpebra che si chiude di un coniglio, lo squittio chiassoso di un topo distante venti metri, il tanfo spaventoso dell'orma vecchia di un giorno di un cane. :''I think much of a fox's life is spent on a knife-edge, deluged by the acuteness of its senses. In the fox, evolution has fashioned a creature for which every input is turned to maximum sensitivity: for the fox there is the jolting image of a rabbit's blinking eyelid, the clamorous squeak of a mouse 20 metres off, the dreadful reek of a dog's day-old pawprint.'' (p. 61) *L'industria della selvaggina è probabilmente in gran parte responsabile per la morte spesso sgradevole nell'ordine di 100.000 volpi all'anno in Gran Bretagna, ma contro di questi bisogna valutare il fatto che questa industria fornisce il maggior incentivo per la conservazione dell'habitat su terre agricole. :''The game shooting industry is probably largely responsible for the frequently unpleasant deaths in the order of 100,000 foxes annually in Britain, but against these must be weighed the fact that this industry provides the major incentive for habitat conservation on farmland.'' (p. 173) *Le volpi urbane e i gatti si incontrano molto spesso ed è comune vederli insieme, spesso mangiando fianco a fianco. Se c'è una rissa per il cibo, il gatto di solito scaccia la volpe. Casi autentici di volpi che uccidono i gatti tendono a coinvolgere i gattini. Quindi, sebbene sia chiaro che la maggior parte delle volpi non uccidono i gatti, certe lo fanno. Il rischio però è molto meno significativo del rischio che corre il gatto di venire investito sulla strada dal traffico. :''Urban foxes and cats meet very frequently and it is commonplace to see them in a close company, often feeding side by side. If there is a squabble over food, the cat generally displaces the fox. Authenticated cases of foxes killing cats generally involve kittens. So, although it is clear that most foxes do not kill cats, some do so. However, this risk must rank very low amongst the worries besetting the urban cat-owner, and certainly is much less significant than the risk of the cat being killed on the road by traffic.'' (p. 181) *Scorte di cibo più ricche conducono a territori più piccoli e scorte di cibo più irregolari (eterogene) permettono gruppi più grandi. Un elevatissimo tasso di mortalità conduce a gruppi più piccoli e una proporzione più piccola di femmine sterili, probabilmente insieme a territori più grandi. Un tasso di mortalità intermedio può risultare insufficiente per diminuire sostanzialmente la grandezza d'un gruppo, me tuttavia può disturbare la stabilità sociale fino al punto di diminuire la proporzione di femmine sterili e perciò aumentare la produttività generale di cuccioli per ogni femmina, e probabilmente territori più piccoli. :''Richer food supplies lead to smaller territories and more patchy (heterogeneous) food supplies permit larger groups. A very high death rate leads to smaller groups and a smaller proportion of barren vixens, probably together with larger territories. An intermediate death rate may be insufficient to reduce group size substantially, but nonetheless may disrupt social stability sufficiently to diminish the proportion of barren vixens and thereby increase the overall productivity of cubs per female, and probably smaller territories.'' (p. 210) * :<nowiki>''''</nowiki> (p. ) * :<nowiki>''''</nowiki> (p. ) * :<nowiki>''''</nowiki> (p. ) * :<nowiki>''''</nowiki> (p. ) ------------------- [[File:Ras Mangasha 1.jpg|thumb|Mangascià nel 1894]] '''Mangascià Giovanni''' (1868 – 1907), militare etiope. ==Citazioni su Mangascià Giovanni== *Era bello Mangascià, di una eleganza un po' femminile che non lo abbandonava neppure quando indossava lo sciamma di guerra, la criniera di leone e in battaglia impugnava la Remington finemente damascato. Anche se si comportava con l'aspra maestà di re, si intuiva subito che quell'energia era finta, mancava di una vera forza interiore. Il ras recitava il ruolo di principe battagliero e irriducibile, ma dentro era fiacco e floscio. ([[Domenico Quirico]]) *Era figlio di negus e non avrebbe mai dimenticato che il trono doveva toccare a lui. Sapeva che nella sua corte c'era un partito di irriducibili che lo istigava a battersi fino alla morte per riottenere il trono, che mormorava contro la vergognosa servitù nei confronti degli scioani, popolo debole, imbelle, che si era sempre prosternato quando passavano i tigrini. ([[Domenico Quirico]]) temc9yhbp5if7u96j93uzxo4806xv0p 1350732 1350729 2024-11-07T19:30:34Z Mariomassone 17056 /* Citazioni */ 1350732 wikitext text/x-wiki ==[[Aleksej Naval'nyj]]== ==''Patriot''== ===Incipit=== In realtà, morire non è stato doloroso. Se non fossi stato sul punto di esalare il mio ultimo respiro, non mi sarei mai sdraiato sul pavimento accanto alla toilette dell'aereo. Come potete immaginare, non era esattamente pulito. ===Citazioni=== *La possibilità di candidarmi alle elezioni mi era preclusa da molto tempo. Lo Stato non riconosceva il partito politico che guidavo e ne aveva appena rifiutata la registrazione per la nona volta in otto anni. Per qualche strana ragione, succedeva sempre che non riuscissimo a «compilare correttamente i moduli» e, nelle rarissime occasioni in cui un nostro candidato entrava nelle liste elettorali, spuntavano i pretesti più fantasiosi per negargli l'eleggibilità. (p. 5) *In un paese autoritario, dove per oltre due decenni il regime si era dato la priorità di inculcare nell'elettorato l'idea che le persone sono impotenti e non possono cambiare le cose, convincere la gente a uscire di casa e andare a votare non è mai stato un compito facile. Era pur vero, però, che i redditi erano calati per sette anni di fila, quindi se anche solo un terzo dei cittadini stufi del regime si fosse convinto ad andare ai seggi, nessun candidato di Putin avrebbe avuto una chance. A questo punto, come indurre gli elettori a votare? Con la persuasione? Offrendo in cambio qualcosa? Noi scegliemmo di farli arrabbiare. Di farli arrabbiare sul serio. (p. 6) *Considerando la realtà della Russia, scartammo fin dall'inizio l'idea di un approccio giornalistico prudente, fatto degli infiniti giri di parole – presunto, possibile, cosiddetto – tanto amati dai consulenti legali. Chiamavamo le cose col loro nome: ladro, corruzione. Se qualcuno aveva una proprietà sontuosa, non ci limitavamo a menzionarne l'esistenza, ma effettuavamo riprese con i droni e la mostravamo al pubblico in tutta la sua magnificenza. Dopodiché ne scoprivamo il valore e lo raffrontavamo con il modesto reddito che il burocrate suo proprietario dichiarava. (p. 6) *Quello che facevamo era intrattenere e al contempo scatenare indignazione con immagini della vita condotta dagli «umili patrioti che governano la nostra terra», spiegando come funzionano i meccanismi della corruzione e incitando a intraprendere azioni pratiche per causare il massimo danno al sistema di Putin. Il materiale non mancava mai. (p. 7) *In genere parlo volentieri con la gente, ma non in aereo: troppo rumore di sottofondo e non gradisco molto avere qualcuno che, a venti centimetri da me per farsi sentire, urla: «Lei indaga sulla corruzione in Russia, giusto? Be', senta cosa mi è capitato».<br>La Russia è fondata sulla corruzione e a tutti è capitato qualcosa. (p. 12) *Provate a toccarvi il polso con un dito della mano opposta. Sentite qualcosa perché il vostro corpo rilascia acetilcolina e un segnale nervoso informa il vostro cervello di questa azione, che vedete con gli occhi e identificate con il senso del tatto. Adesso fate la stessa cosa con gli occhi chiusi: non vedete il dito, ma siete perfettamente in grado di stabilire quando toccate il polso e quando non lo fate. Questo perché, dopo che l'acetilcolina trasmette un segnale tra le cellule nervose, il vostro corpo secerne colineterasi, un enzima che arresta il segnale a lavoro terminato. Per farlo, «distruggere» l'acetilcolina «usata» e, con essa, ogni traccia del segnale inviato al cervello. In assenza di questo meccanismo, il cervello riceverebbe di continuo il messaggio del dito che tocca il polso, ripetuto milioni di volte. Sarebbe simile al cosiddetto DDoS, un Distributed Denial of Service (ovvero un attacco distribuito di negazione del servizio), ai danni di un sito web: clicca una volta e il sito si apre, clicca un milione di volte al secondo e il sito va in crash.<br>In caso di DDoS, puoi ricaricare il server o installarne uno più potente. Con gli esseri umani, però, non è così semplice. Bombardato da miliardi di falsi segnali, il cervello si disorienta, non è in grado di elaborare quanto succede e alla fine va in blocco. Dopo un po' di tempo, la persona smette di respirare, visto che anche questa è una funzione controllata dal cervello.<br>È così che agiscono le sostanze nervine. (pp. 14-15) *Quando la gente mi chiede com'è morire a causa di un'[[Armi chimiche|arma chimica]], faccio due associazioni mentali: i Dissennatori di ''Harry Potter'' e i Nazgûl del ''Signore degli Anelli''. Il bacio di un Dissennatore non fa male: la vittima sente solo la vita che la lascia. L'arma principale di un Nazgûl è la spaventosa capacità di farti perdere la volontà e la forza. Lì in quel corridoio, un Dissennatore mi bacia mentre un Nazgûl si mette al mio fianco. (pp. 15-16) *Se immaginate che uscire dal [[coma]] sia una faccenda più o meno istantanea, come vorrebbero farci credere i film, mi tocca deludervi. Sarei fin troppo lieto di affermare che un attimo prima stavo morendo a bordo di un aereo e un'attimo dopo ho aperto gli occhi scoprendo che mi trovavo all'ospedale e davanti a me c'era la mia amata moglie, o perlomeno una squadra di medici che mi scrutavano ansiosi. Non è andata così. Tornare alla vita normale ha comportato diverse settimane di visioni molto sgradevoli e persistenti. L'intero processo è assomigliato a un viaggio interminabile e altamente realistico all'inferno. Anzi, non mi sorprenderebbe se l'idea dei suoi gironi fosse venuta proprio a persone che sono state in coma e hanno visto ciò che ho visto io. C'è stata una sequenza ininterrotta di allucinazioni, in mezzo alle quali di tanto in tanto intravedevo un barlume di realtà. Con il passare del tempo, la realtà aumentava e le allucinazioni diminuivano. (p. 17) *Un giorno, quando ormai avevo una migliore connessione con la realtà e stavo addirittura cominciando pian piano a ricordare qualche parola d'inglese, chiesi all'infermiere un bicchier d'acqua. Lei disse che me l'avrebbe data solo se avessi scritto quella parola, e mi porse una penna. Ricordavo come si dice «acqua» in inglese, ma proprio non sapevo come scriverlo, per quanto mi sforzassi. Cominciai ad arrabbiarmi e chiesi di nuovo, con stizza, di darmi l'acqua. «Prova un'ultima volta a scriverlo» mi disse l'infermiera con fermezza. Io feci qualche scarabocchio sul foglio, andai su tutte le furie e in un attacco di collera scrissi la parola che di colpo mi era emersa dall'inconscio: ''fuck''. Con un sottile senso di vendetta, ma soprattutto orgoglio, porsi il foglio all'infermiera. Lei mi guardò con commiserazione. Avevo scritto ''fkuc''. (p. 20) *Yulia e Leonid provarono più volte a raccontarmi quello che mi era capitato. Per un po' ebbero sarso successo. Sembrava che stessero bussando a una porta chiusa dietro cui si celava il mio cervello, che però non rispondeva. Mi dissero dell'avvelenamento; di come mi ero sentito male sull'aereo; dell'ospedale di Omsk, pieno di agenti dell'FSB; di come per un sacco di tempo il regime non avesse accettato di trasferirmi; del viaggio in Germania... ma io mi limitavo a fissarli con lo sguardo vitreo. Mi raccontarono profusamente e nei dettagli che Putin aveva cercato di assassinarmi mentre ero in visita in Siberia; che laboratori indipendenti avevano confermato che ero stato avvelenato e, per giunta, con lo stesso agente chimico che i servizi segreti russi avevano usato per avvelenare [[Avvelenamento di Sergej e Julija Skripal'|Sergei Skripal' e sua figlia a Salisbury]]. Poi, quando per l'ennesima volta pronunciarono la parola «''[[novičok]]''», di colpo li guardai dritto negli occhi e dissi: «Ma che cazzo? È una tale idiozia!». (pp. 21-22) *{{NDR|Sul [[disastro di Černobyl']]}} Per strada i soldati erano inguainati da capo a piedi in insolite tute bianche. Indossavano maschere antigas che li facevano assomigliare a una qualche strana specie animale. Io vengo da una famiglia di militari, e ovviamente a casa avevamo delle maschere antigas, ma la loro unica funzione era essere indossate dai figli degli amici dei miei che venivano a trovarci: si mettevano a correre per l'appartamento, fingendo di essere elefanti e strillando di gioia. Il gioco poteva durare due o tre minuti al massimo, perché sotto le maschere antigas si moriva di caldo. I soldati in strada non stavano giocando e non si divertivano affatto. Fermavano le automobili e le lasciavano procedere solo dopo aver esaminato le loro ruote con una speciale asta metallica: un comportamento piuttosto bizzarro. (p. 29) *Quando per l'ennesima volta mi sentivo chiedere se fossi ucraino o russo, mi sforzavo di non dare una risposta netta. Era come se mi avessero chiesto a chi volevo più bene, a mio padre o a mia madre, e per quella domanda non esisteva una risposta valida. (p. 31) *{{NDR|Sul [[disastro di Černobyl']]}} Per il resto del mondo fu un enorme disastro nucleare. Per l'Unione Sovietica, uno dei fattori scatenanti del crollo di un paese già colpito dalla crisi economica del suo «socialismo pienamente sviluppato». Per il ramo ucraino della nostra famiglia fu un'immane tragedia che spazzò via la vita di un tempo. Per me rappresentò il primo evento, la prima lezione di vita, che ebbe un impatto formativo sul mio modo di vedere le cose. Le radiazioni potevano essere lontane, ma l'ipocrisia e le bugie inondarono la nazione intera. (p. 32) *La risposta standard, e in tutto e per tutto demenziale, delle autorità sovietiche – e in seguito russe – a qualsiasi crisi è decidere che è nell'interesse della popolazione ascoltare un flusso incessante di bugie. Altrimenti, dice il ragionamento, le persone senza dubbio scapperanno di casa e si metteranno a scorrazzare in uno stato di anarchia totale, appiccando il fuoco ai palazzi e ammazzandosi a vicenda.<br>La verità è che non è mai successo niente del genere. Nella maggior parte delle emergenze, la gente è preparata a comportarsi in modo razionale e disciplinato, soprattutto se la situazione viene spiegata e viene illustrato cosa occorre fare. Eppure, come ho potuto constatare più volte in circostanze meno drammatiche, la prima reazione ufficiale è invariabilmente quella di mentire. I funzionari non traggono alcun beneficio pratico dal farlo, è semplicemente una regola: in una situazione di imbarazzo, menti. Sminuisci i danni, nega sempre e comunque, bleffa. Più tardi si potrà sistemare ogni cosa, ma adesso, nel momento dell'emergenza, i funzionari non hanno altra alternativa che mentire, perché la popolazione considerata idiota non è pronta per la verità. (p. 33) *Ero solo un bambino, ma la domanda che più mi tormentava era perché le autorità stessero mentendo quando tutti attorno a me sapevano la verità. Quanto era patetico quel tentativo di ingannarci? Se devi mentire, dovresti almeno aspettarti di trarne qualche beneficio. Dici di essere malato e non sei costretto ad andare a scuola. Perlomeno ha un senso. Ma loro dove volevano andare a parare? [...] Se il disastro di Černobyl' non fosse mai avvenuto, probabilmente avrei sentito parlare meno di politica. Senza dubbio non mi avrebbe toccato così da vicino, e le mie opinioni politiche sarebbero state un po' diverse. Ma le cose andarono come andarono, e molti anni dopo, quando ero un uomo adulto, mentre guardavo in tivù l'appena nominato presidente ''ad interim'' della Russia, il quarantasettenne Vladimir Putin, lungi dal condividere l'entusiasmo per il nuovo, «energico leader» del paese, continuavo a pensare: «Questo mente in continuazione, proprio come succedeva quando ero bambino». (pp. 37-38) *{{NDR|Sulla ''[[dedovščina]]''}} Inutile dire che una pratica così idiota non migliorava affatto la disciplina, e in realtà il nonnismo non faceva che minare il rispetto per l'esercito. I soldati che tornavano a casa dopo due anni di servizio alla patria descrivevano in termini piuttosto scabrosi le violenze ai futuri coscritti. Le loro rivelazioni ricordavano da vicino quelle delle persone che escono dal carcere. Le madri ascoltavano inorridite, dopodiché non avevano il minimo desiderio di mandare i figli a fare la leva. Periodicamente, dopo che l'ennesimo giovane sfortunato, incapace di sopportare oltre i maltrattamenti, si era suicidato o aveva sparato ai suoi aguzzini, l'esercito lanciava l'ennesima campagna antinonnismo, che non serviva mai a niente. La pratica è istituzionalizzata e si può combattere solo cambiando l'istituzione, nello specifico creando un esercito in cui militari di professione, uomini e donne, ricevono uno stipendio per difendere il paese. Quello che non serve è un esercito che dipende da poveri scalognati prelevati dalle loro famiglie (nell'Unione Sovietica per due anni, oggi per uno) e costretti a passare il tempo in un'istituzione che costituisce una forma bislacca di scuola di sopravvivenza. (pp. 43-44) *Non sopporto la parola «mentalità», perché mi sembra un concetto del tutto artificiale, ma una cosa è indiscutibile: esiste un certo tipo di carattere nazionale russo, e la spacconeria nel resistere a privazioni che potrebbero tranquillamente essere evitate ne rappresenta un aspetto significativo. Sopportiamo condizioni atroci, critichiamo le autorità, ce ne lamentiamo, eppure al tempo stesso riusciamo a vantarci di essere in grado di sopravvivere a queste circostanze orribili, e lo consideriamo un notevole vantaggio competitivo in un confronto ipotetico tra nazioni. [...] Non serve essere grandi psicologi per capire che cosa c'è alla radice di questo: noi russi aneliamo a una vita normale, ben consapevoli che siamo stati noi stessi a inventare tutti i nostri problemi attuali. Proprio non riusciamo ad ammettere, però, di essere idioti, quindi cerchiamo qualcosa per cui andare fieri, mentre in realtà non c'è proprio niente di cui vantarsi. (pp. 44-45) *Tutti i sovietici amavano criticare le autorità, ma avevano il terrore dell'onnipotente [[Komitet gosudarstvennoj bezopasnosti|KGB]] (nelle basi militari si parlare di ''osobisty'', «agenti speciali»). La preoccupazione più grande erano le intercettazioni telefoniche. Non era certo credibile che il KGB avesse abbastanza personale per origliare le conversazioni in ogni appartamento. Eppure, quando gli amici venivano a trovare mio padre e, dopo qualche vodka in cucina, cominciavano a bersagliare il governo, mia madre metteva il telefono sotto un cuscino. Pensavo che fosse bizzarro, e quando chiesi perché lo faceva, lei liquidò la mia domanda affermando che non si poteva sapere che cosa sarebbe stato detto e chi lo avrebbe sentito. A me sembrava assurdo. Quelli erano adulti che parlavano di questioni del tutto ordinarie, come l'impossibilità di trovare ketchup bulgaro nei negozi e la necessità di mettersi in fila per la carne alle cinque del mattino. Io davvero non riuscivo a capire di cosa si dovesse aver paura. Qualsiasi ragazzo in età scolare era stato nei negozi e aveva visto le code interminabili, e sapeva che la parola più usata nel lessico sovietico era ''defitsìt'' (carenza). Significava che c'erano persone che non ti permettevano di dire una cosa risaputa. Inoltre, sembrava che assoldassero altra gente per origliare dal telefono di casa tua, al punto che avevamo bisogno di usare un cuscino per proteggerci. Ironico che il mio primo ricordo dell'uso di quel cuscino risalga al 1984. (pp. 46-47) *Quando Sasha, mio cugino, venne a fare una gita a Mosca, fu portato, com'è ovvio, al Mausoleo di Lenin, una classica destinazione turistica per un bambino sovietico. Quando tornò in Ucraina, corse dalla nonna urlando esaltato: «Ho visto Lenin!». E lei rispose, secca: «Be', non gli hai sputato in faccia?». La parte ucraina della nostra famiglia si piegava in due dal ridere, ma io ero inorridito. [...] Mi ci volle qualche tempo per racimolare il coraggio di chiedere perché la mia amata nonna disprezzasse tanto «il migliore fra gli uomini». Risultò che il sentimento era radicato nella storia della sua famiglia. Lei era l'undicesima figlia, l'ultima, e l'unica femmina. La loro terra, con undici uomini che ci lavoravano da mattina a sera, era molto prospera. La loro casa era stata la prima in paese a sfoggiare un tetto di ferro, e avevano persino costruito un mulino, segno di inaudito benessere. Poi erano state introdotte le fattorie collettive. Pur essendo riuscita a evitare la deportazione in Siberia toccata a migliaia di altri kulaki (contadini ricchi), la famiglia della nonna fu espulsa dalla propria abitazione e costretta a trasferirsi nel fienile. Il tetto di ferro, che era stato l'invidia del paese intero, era stato portato in città, dove lo avevano venduto, per poi spendere i soldi, secondo la leggenda famigliare, «in alcol per il consiglio del paese». All'epoca quel particolare mi parve poco credibile, ma oggi non ho dubbi che fosse vero. (pp. 48-49) *La [[nostalgia per l'Unione Sovietica]] è un elemento importante della Russia di oggi, e un fattore politico da non sottovalutare. Molto prima dell'appello di Trump, «Make America Great Again», Vladimir Putin aveva pronunciato lo slogan ufficioso del suo regno: «Ci devono rispettare e temere quanto l'Unione Sovietica», cavalcando questa retorica fin dai primi passi che ha compiuto per arrivare al potere. A me sembrava ridicolo ed ero certo che non avrebbe funzionato, però mi sbagliavo. È un pensiero banale, ma il cervello umano è davvero strutturato in modo da tornare con il ricordo solo a quanto c'era di buono nel passato. Coloro che hanno nostalgia dell'Unione Sovietica in realtà hanno nostalgia della loro giovinezza, un'epoca in cui tutto doveva ancora succedere, in cui giocavi a pallavolo sulla spiaggia con i tuoi amici e di sera bevevi vino, grigliavi spiedini di carne e non ti preoccupavi della criminalità, della disoccupazione e delle incerte prospettive per il futuro. Anche le tipiche assurdità sovietiche come essere spediti a «raccogliere patate», il lavoro obbligatorio nei campi in cui venivano mandati allievi delle scuole, studenti universitari e lavoratori delle aziende cittadine negli ultimi anni dell'Unione Sovietica, sono ricordate come nient'altro che un simpatico diversivo. All'epoca, smuovere il terreno congelato per «aiutare i lavoratori delle fattorie collettive a salvare il raccolto» era una gran scocciatura e stava solo a dimostrare il fallimento totale del sistema agricolo sovietico. Ma chi si ricorda gli stivali di gomma che pizzicavano, lo sporco sotto le unghie e il senso di totale inutilità di quelle fatiche, quando è tutto eclissato dall'immagine mentale di una compagna di classe che ti rivolgeva un sorriso smagliante dal lotto di terra vicino? (pp. 52-53) *Quando sei un bambino o un adolescente, tutto sembra andare bene, e i politici spesso sfruttano questa legge della vita per oscurare la nostra immagine del futuro presentando una falsa immagine del passato. È importante, però, che ci comportiamo come esseri umani e non come pesci rossi, la cui memoria è notoriamente limitata agli ultimi tre secondi. Bersagliare di patate i tuoi amici nei campi era divertente, non c'è dubbio, ma il ricordo più durevole dell'Unione Sovietica della mia infanzia è comunque la coda per il latte. Mio fratello era nato nel 1983. Una casa con un bambino piccolo ha bisogno di un costante rifornimento di latte e per diversi anni io sono stato responsabile del suo acquisto. Ogni giorno, dopo la scuola, andavo al negozio e facevo la fila per almeno quaranta minuti per comprare quel maledettissimo latte. Spesso non era ancora stato consegnato, e tu te ne stavi lì ad aspettare che arrivasse, in compagnia di decine di adulti ingrugniti. Se eri un po' in ritardo, era possibile che tutto il latte fosse già venduto, e quella sera i tuoi genitori non sarebbero stati contenti. Per questo non ho alcun desiderio di tornare all'Unione Sovietica. Uno Stato che non riesce a produrre abbastanza latte per i suoi cittadini non merita la mia nostalgia. (pp. 53-54) *Il maggiore problema di [[Michail Gorbačëv|Gorbačëv]], che alla fine lo diventò anche per l'URSS, era l'incertezza delle azioni, sempre poco convinte. Voleva essere un riformatore, ma temeva le conseguenze di una vera riforma; annunciava grandi cambiamenti solo per cercare poi di evitarli; aprì uno spiraglio alla libertà, ma quando tutti vollero sfruttarlo, cercò di richiudere la porta in fretta e furia. Il fatto era che la gente voleva quella porta spalancata, non una fessura dalla quale sbirciare. (p. 59) *Gorbačëv, e in seguito la prima generazione di riformatori sotto Boris Eltsin, hanno subito la tragedia di essere costretti a introdurre riforme perché l'economia che avevano ereditato era stata distrutta dal regime comunista, solo per sentirsi poi accusare di averla distrutta loro. La pianificazione economica sovietica stava crollando: non circolavano merci a sufficienza e, a conferma che avevi il diritto di acquistare beni che scarseggiavano, vennero introdotte le tessere per le razioni da presentare nei negozi. [...] L'unico rimedio a quella situazione era una riforma politica ed economica, ma l'opinione pubblica scambiò la causa per l'effetto. La gente credeva che non fossero stati il PCUS, il Comitato statale per la pianificazione (Gosplan) e il KGB ad aver portato il paese al punto in cui ''perestrojka'' e riforme erano diventate necessarie per salvarlo, ma l'opposto. Si pensava infatti che le riforme avessero distrutto il vecchio e stabile modo di vivere e avessero distrutto il vecchio e stabile modo di vivere e avessero acuito le carenze, introdotto la necessità delle tessere e peggiorato la povertà. Il termine «riforma» era, e rimane ancora oggi, offensivo: «Sappiamo tutto delle vostre riforme. Ci ricordiamo delle tessere e di come siamo diventati tutti mendicanti!». Lo stesso destino che sarebbe toccato in seguito alle parole «democrazia», «economia di mercato» e «capitalismo». (pp. 61-62) *Più diventavo grande, meno tolleravo Gorbačëv, ma adesso lo vedo sotto una luce positiva, se non altro perché si è dimostrato del tutto incorruttibile. In questo era unico. Chiunque abbia avuto potere nel periodo di transizione dal socialismo al capitalismo ha cercato di accaparrarsi una fetta di torta il più grande possibile, e quasi tutti ci sono riusciti. [...] Quando Gorbačëv diede le dimissioni, non portò niente con sé, anche se aveva avuto enormi opportunità per diventare ricco. [...] L'opinione pubblica può pensare quanto vuole che non ne abbia avuto l'opportunità, ma resta il fatto che non ci provò nemmeno. A mio parere era semplicemente un diverso tipo di persona e non era avido. (pp. 63-64) *{{NDR|Sulla [[dissoluzione dell'Unione Sovietica]]}} Non ho avuto rimpianti. Dopotutto, che cosa avevo perso? La Russia, il mio paese, era ancora lì. Avevo ancora la mia lingua, Tolstoj e Dostoevskij, Mosca e Kazan' e Rostov. L'esercito era ancora lì e lo Stato pure. Persino i burocrati erano ancora al loro posto. Kiev, Tallinn e Riga non erano svanite nell'aria. Tutto era come prima e potevi visitare quelle città, se volevi. La differenza stava nel fatto che adesso avevi una scelta, avevi la libertà. Ciò che resta di quella libertà nell'odierna Russia di Putin che finge di essere l'URSS è in realtà molto più di quanto c'era allora. Adesso puoi scegliere che lavoro fare, dove vivere e quale stile di vita adottare. Non sei più obbligato a gareggiare con gli altri per stabilire chi sia il più ipocrita e quindi si possa guadagnare il permesso di andare all'estero. Adesso puoi semplicemente comprare un biglietto e partire.<br>A questo punto c'è sempre qualcuno che dice: «Solo che adesso devi avere abbastanza soldi», e poi si mette a ricordare le garanzie sociali e l'uguaglianza dell'URSS. In realtà non esisteva niente di simile. Il divario sociale che c'era all'epoca tra un contadino di un colletivo agricolo e un membro di un comitato di un collettivo agricolo e un membro di un comitato regionale del Partito comunista è pari a quello che oggi separa un oligarca e un operaio. Ai tempi dell'URSS, case e automobili erano di gran lunga meno accessibili rispetto a ora. Certo, la gente riceveva un alloggio gratuito, ma dopo una lista d'attesa di vent'anni. Senza dubbio il tetto del lusso e della ricchezza è molto cambiato: con l'URSS era al primo piano di una dacia nel «villaggio degli scrittori» nelle campagne attorno a Mosca, mentre oggi non c'è proprio, è schizzato lontanissimo, superando quelli degli chalet francesi e dei grattacieli ai bordi di Central Park a New York. (p. 67) *La [[Guerra in Afghanistan (1979-1989)|guerra in Afghanistan]] incombe minacciosa sui miei ricordi d'infanzia, ma pesava ancoa di più sul destino della nazione. La tomba dell'URSS è stata scavata da Černobyl', dalla crisi economica, dall'invio di truppe in Afghanistan nel 1979 e dai successivi dieci anni di inutile guerra. Per me era rappresentata soprattutto dalle pompose stelle di un rosso brillante all'ingresso dei condomini. Erano invariabilmente accompagnate da un'iscrizione che diceva: «Qui ha vissuto Tizio, caduto eroicamente nell'adempimento del proprio dovere internazionale nella [[Repubblica Democratica dell'Afghanistan|Repubblica democratica dell'Afghanistan]]». Ricordo anche quando venne ucciso il figlio di un'insegnante della nostra scuola. La notizia si diffuse come un lampo e inizialmente tutti noi alunni rimanemmo silenziosi in maniera consona al momento. Ma i bambini sono bambini e, all'intervallo, stavamo urlando e lanciandoci oggetti come sempre. Uscì la nostra professoressa più composta: non l'avevo mai sentita alzare la voce, ma si mise a urlare definendoci spudorati. (p. 68) *In quegli anni, i genitori dei ragazzi in età di leva erano terrorizzati all'idea che i figli venissero mandati in Afghanistan a combattere: era una lotteria spaventosa alla quale tutto il paese doveva prendere parte. L'orrore non fece che accrescersi quando tornarono a casa sempre più «200», in gergo militare le bare di zinco sigillate nelle quali arrivavano i cadaveri, le Cargo 200. Mio cugino fu arruolato nell'esercito, e ricordo i miei parenti preoccupatissimi che venisse mandato in Afghanistan, soprattutto perché, da ragazzo patriottico ma non molto saggio qual era, aveva chiesto di essere assegnato proprio là. Per fortuna non accadde. (pp. 68-69) *La guerra in Afghanistan ebbe un peso cruciale non solo per noi, ma anche per il resto del mondo, e ancora oggi ne subiamo le dirette conseguenze. L'attuale estremismo islamico è nato in misura significativa da lì. Il governo degli Stati Uniti, rispondendo alla criminale idiozia dei leader sovietici, si è comportato in maniera altrettanto stupida facendo del suo meglio per trasformare la guerra dei mujaheddin afghani contro l'URSS in una ''jihad'' islamica. All'epoca, negli anni Ottanta, arrivarono nella regione frotte di volontari da tutto il Medio Oriente e da un confronto tra socialismo e capitalismo – come insisteva a intenderlo l'URSS – il conflitto si trasformò in una guerra santa contro gli infedeli. Il disastroso errore di valutazione, però, fu credere che quanti avevano imbracciato le armi in difesa della propria religione potessero essere fermati da una decisione politica dicendo semplicemente: «Ok, ragazzi, adesso basta: abbiamo vinto, torniamo tutti a casa». Coloro che erano insorti sotto le bandiere verdi dell'Islam non si accontetarono di scacciare le truppe sovietiche: credevano davvero agli slogan che li avevano ispirati, quindi adesso chiedevano che l'Afghanistan si trasformasse in un paese guidato dalla ''sharia''. [[Osama bin Laden]], al quale gli americani avevano donato denaro e armi, si stava già trasformando nel loro nemico perché i reciproci obiettivi stavano cominciando a divergere. Gli Stati Uniti stavano perdendo interesse e non desideravano più finanziare la ''jihad''. Nella visione di un fanatico religioso, tuttavia, chi non è con noi è contro di noi. Ed è stato in Afghanistan, dove erano andati a scatenare una guerra santa, che i leader dello [[Stato islamico]] come [[Abu Bakr al-Baghdadi]] divennero ciò che erano. Quella guerra continua ancora oggi. (pp. 70-71) *Si scoprì che essere poveri era più sopportabile quando lo erano tutti, ma era intollerabile se vedevi il tuo vicino molto più ricco di te. Si sente spesso parlare dell'invidia del popolo russo o sovietico verso i primi imprenditori, e per questo motivo gli anni Ottanta furono un periodo tanto odiato. Credo tuttavia che la causa fosse l'ineguaglianza delle opportunità. Se Gorbačëv avesse potuto rendere agevole per tutti diventare imprenditori, se lo avessero fatto milioni di persone e non qualche decina di migliaia tra i più intelligenti, o i più furbi, oppure tra coloro che godevano di una buona posizione, le cose sarebbero potute andare diversamente. E invece fondare una cooperativa, e in seguito un'azienda, era un calvario burocratico di stampo sovietico. Volendo avviare un'attività, dovevi pagare tangenti oppure avere i contatti giusti, o almeno possedere carisma da vendere. Tutto questo creò la durevole immagine dell'uomo d'affari scaltro e subdolo, diventato tale con mezzi meno che legali. (p. 76) *{{NDR|Sul [[putsch di agosto]]}} Nella nostra cittadina nessuno batteva ciglio alla vista dei carri armati. I visitatori amavano essere fotografati accanto al cartello «Attenzione, carri armati» che era un po' il nostro simbolo. Quel giorno, però, sembrava tutto diverso. Anzitutto, percorrevano la strada asfaltata, cosa che abitualmente non facevano perché l'avrebbero distrutta. Poi sembrava che stessero andando in guerra o fossero impegnati in un'operazione speciale di qualche tipo. La scena aveva un che di caotico. Ma l'aspetto più importante era che si stavano dirigendo verso Mosca. Felice di avere una scusa per non andare alla dacia, tornai a casa e accesi il televisore per capire cosa stesse succedendo. Stavano trasmettendo ''Il lago dei cigni'', e per qualsiasi sovietico questo significava che stava accadendo qualcosa di grave. Fin da piccolo avevo imparato che, se invece dei cartoni animati trasmettevano un concerto di musica classica, con ogni probabilità era morto un leader e sarebbe cominciato un diluvio di cordoglio pubblico. Questa volta, però, non era affatto chiaro chi fosse deceduto. (p. 77) *[...] venne letto alla radio un lunghissimo discorso al popolo sovietico. Era incredibilmente prolisso, con frasi che sembravano tratte da un editoriale della «Pravda» (e nel 1991 gli editoriali della «Pravda» erano sinonimo di cliché, idiozia e disonestà). Rammento solo che veniva condannato con forza il fiorire della «speculazione». Il monito non poteva essere più chiaro: la nosra futura vita di agi grazie a capitalismo ed economia di mercato era a rischio. Ricordo anche la frase: «Mai nella storia del paese la propaganda di sesso e violenza ha assunto simili proporzioni, mettendo in pericolo la vita e la salute delle generazioni future». Un attacco vero e proprio alle migliori conquiste della nostra epoca. Le immagini di donne nude non avevano fatto in tempo ad apparire su giornali e periodici, e queste persone le volevano bandire con il pretesto che erano una minaccia per la nostra salute. Per aggiungere il danno alla beffa, era una replica di quegli stessi programmi che anni prima avevano condannato la musica rock perché conteneva «una propaganda sfrenata di sesso e violenza». Era chiaro come gli autori della dichiarazione l'avessero scritta con il sottile intento di toccare le più profonde corde del cuore del popolo sovietico. Nell'ascoltare le parole che vietavano il sesso e il profitto, e parlavano della necessità di rifornire i villaggi di carburante e lubrificanti (altro argomento dei golpisti), i sovietici avrebbero picchiato i pugni sul tavolo dicendo: «Ehi, i compagni del Comitato di emergenza stanno facendo proprio la cosa giusta! Era ora di aiutare i contadini e bandire il sesso!». (p. 79) *Sono stato fortunato a essere tra coloro che non hanno subito onde d'urto dal crollo dell'URSS. Se mio padre fosse stato un ufficiale dell'esercito non nella regione di Mosca, ma a Baku, nel Nagorno Karabakh, in Abcasia o negli Stati baltici, le cose sarebbero andate molto diversamente. Tutti i rancori accumulati negli anni divamparono infatti in conflitti e persino guerre. Scoprimmo da un momento all'altro che armeni e azerbaigiani si odiavano al punto che già stavano combattendo. Georgiani e abcasiani non erano certo vicini amichevoli che pranzavano insieme, anzi, si sarebbero reciprocamente scacciati dalle rispettive case. Le ragioni sottese a ciò che stava accadendo venivano spiegate in maniera dettagliata, e ogni paese aveva le proprie. Visto da Mosca tutto questo sembrava una pura e semplice follia. Perché si facevano guerra tra loro? Per anni avevano convissuto «nella famiglia unita e multietnica dei popoli sovietici», e adesso si massacravano per questioni territoriali e interetniche?<br>Si trattava senza dubbio della visione egocentrica e certamente ignorante di qualcuno che, per un colpo di fortuna, si era trovato in un posto dove non erano in corso guerre o conflitti nazionali, ma soltanto una caccia molto metropolitana al denaro. Non riuscivo a immaginarmi nei panni degli armeni o degli azerbaigiani, e in ogni caso non avevo il minimo desiderio di farlo. Per motivi altrettanto egocentrici, il solo problema interetnico che mi interessasse era la difficile situazione dei russi: d'un tratto, la nostra era diventata la diaspora più grande in Europa. Per me era abbastanza semplice fare un esperimento mentale. Immaginavo che mio padre fosse stato mandato a servire nella XIV Armata, di stanza in Moldavia, e io fossi diventato improvvisamente parte della «minoranza di lingua russa». Sarei stato quantomeno molto insoddisfatto di quell'istantaneo cambiamento e del mio status di «minoranza». (p. 85) *I nuovi leader saliti al potere in Russia – tra i quali Putin e tipi come lui erano di terza o quarta categoria – ignorarono il problema dei russi bloccati fuori dal paese. Si sarebbe potuto evitare un gran numero di conflitti, e si sarebbero salvate vite, se il governo dell'epoca avesse proposto anche solo un programma basilare per il rientro dei russi in uno qualsiasi dei territori ancora appartenenti a Mosca. Com'è ovvio, nessuno si sarebbe affrettato a tornare dai prosperi Stati baltici, e in quel caso sarebbero serviti approcci diversi. Eppure le domande confuse di chi viveva in Uzbekistan, Kirghizistan e in molte altre repubbliche – Qual è adesso il nostro posto? Che cosa dobbiamo fare? – avrebbero dovuto trovare risposta. È straordinario come, anche adesso che il problema della «[[russofobia]]» e la violazione dei diritti dei russi sono diventati in pratica la massima priorità nell'agenda del Cremlino, tutto resti a livello di una demagogia spudorata e ipocrita dietro alla quale manca qualsiasi provvedimento costruttivo. [...] L'attuale regime preferisce parlare senza sosta di russi oppressi senza far nulla per aiutarli. (pp. 86-87) *Quelli come Putin sono nostalgici dell'URSS perché per loro equivaleva a uno status di superiorità inaccessibile a chiunque. Oggi, a dispetto di tutte le storture del sistema, uno specialista informatico di un paesino siberiano può diventare miliardario senza bisogno del permesso o del sostegno dello Stato, e andarsene in Costa Azzurra a bordo del suo jet privato. All'epoca c'era una barriera che valeva per tutti tranne che per quelli come Putin, il cui unico scopo era di impedire agli altri di fare qualunque cosa. (p. 89) *Con tutta la sua ipocrita esaltazione dei lavoratori, la società sovietica in realtà tracciava un confine molto netto: chi proseguiva gli studi era al vertice, mentre gli altri erano di seconda categoria. Molto probabilmente questo avvenne per incentivare tutti, qualsiasi fossero le loro origini, a tentare la strada degli studi universitari, il che non era una brutta idea. [...] Nella pratica, però, la cosa non funzionò bene. La conseguenza a lungo termine fu una catastrofica caduta del prestigio di qualsiasi professione associata al lavoro manuale, anche la più specializzata. Essere un ''PTUšnik'', ovvero lo studente di una scuola professionale, divenne sinonimo di asino. Era normale che un professore dicesse a un ragazzo: «Petrov, tu sei un idiota e puoi aspirare solo alle professionali». L'implicazione era che, dopo essere diventato idraulico, elettricista o operaio, Petrov sarebbe entrato nell'esercito dei perdenti e degli alcolizzati privi di prospettive nella vita. (p. 90) *[...] in URSS era praticamente contro la legge ammettere gli ebrei alle facoltà di matematica. [...] Secondo una barzelletta tipica dell'epoca, alle selezioni per l'ingresso all'Università statale di Mosca gli esaminatori non vogliono ammettere un candidato ebreo, quindi lo bersagliano di domande sempre più difficili, ma lui riesce a rispondere a tutte, quindi alla fine la commissione si riduce a chiedere: «Come spiega il fatto che Lev Tolstoj fosse capace di ricordare cose accadute quando aveva solo quaranta giorni?». «La cosa non mi sorprende. Io ricordo cose successe quando avevo otto giorni.» «E cosa ricorda?» «Ricordo un anziano ebreo con la barba e i ''peot'' che è arrivato e mi ha tagliato via la possibilità di fare l'università.» (pp. 102-103) *Ho già menzionato il decennio che passò alla storia come «i maledetti anni Novanta», un'espressione che vorrei spiegare, perché rappresenta una delle principali ragioni per le quali Putin continua a essere popolare in una fetta della società e perché il suo nome è associato alla «restaurazione dell'ordine» anche se, con lui al potere, l'amministrazione dello Stato è in totale degrado. [...] Ciò che rendeva «maledetti» gli anni Novanta era il fatto che in ogni centro abitato tutti sapessero esattamente chi fosse a capo della criminalità e quali gang fossero operative. In qualche modo, il crimine organizzato compariva dal giorno alla notte e assumeva all'istante un ruolo cruciale nella vita pubblica. [...] Nell'esatto istante in cui l'Unione Sovietica era crollata, lasciando il paese senza un unico centro di potere noto e accettato da tutti, le persone avevano scoperto all'improvviso che a comandare adesso erano le gang che stazionavano ogni sera al chiosco degli spiedini in fondo alla strada. [...] All'improvviso venne fuori che aver trascorso un periodo in carcere era qualcosa di positivo. In precedenza si sarebbe detto: «È stato sette anni in prigione. È una causa persa. Stagli lontano». Adesso, per qualche imperscrutabile ragione, la frase era diventata: «È stato sette anni in prigione, quindi ha contatti giusti e risolverà i nostri problemi». (pp. 106-107) *Sono convinto che prima o poi ogni cosa andrà al suo posto e tutto finirà bene, ma dobbiamo guardare in faccia la realtà che dai primi anni Novanta ai Venti del Duemila la vita di una nazione è stata stoltamente sprecata in un'epoca di degenerazione e di incapacità di stare al passo. C'è una buona ragione se le persone come me, e quelle di cinque o dieci anni più vecchie, sono chiamate la generazione maledetta o perduta. Noi siamo quelli che avrebbero dovuto beneficiare della libertà politica e di mercato, ci saremmo potuti adattare in fretta a un nuovo mondo, in una maniera del tutto fuori dalla portata delle generazioni precedenti. Il 15 per cento di noi sarebbe dovuto diventare imprenditore, «come in America». Solo che la Russia non ce l'ha fatta. Nessuno dubita che adesso viviamo meglio che negli anni Novanta, ma, perdonatemi, sono passati trent'anni. Anche in Core del Nord le persone vivono meglio oggi che trent'anni fa. [...] Il confronto non dovrebbe essere tra come eravamo negli anni Novanta e come siamo adesso, ma tra come siamo adesso e come avremmo potuto essere al tasso di crescita medio globale. Avremmo ottenuto senza fatica quello che abbiamo visto ottenere da Cecoslovacchia, Germania dell'Est, Cina e Corea del Sud. Questo confronto non può che deprimerci. [...] Perché non ha funzionato? Perché i polacchi e i cechi la sfangano e noi no? Ho una risposta semplice, che, per quanto tecnicamente significhi rispondere a una domanda ponendone altre, aiuta ogni pezzo del rompicapo ad andare al suo posto: [[Leszek Balcerowicz]], l'architetto delle riforme polacche, è forse diventato un multimilionario come il nostro [[Anatolij Borisovič Čubajs|Anatolij Čubajs]]? La famiglia di [[Václav Havel]], il leader post-comunista ceco, ha forse comprato una villa da 15 milioni di dollari a Saint-Barthélemy, l'«isola dei milionari», e possiede altri beni per un totale di centinaia di milioni? Come mai in Russia quasi tutti i giovani democratici, riformatori e sostenitori del libero mercato degli anni Novanta sono diventati favolosamente ricchi e oggi hanno cambiato le loro posizioni diventando pilastri conservatori dello Stato? In Estonia o Ungheria, Slovacchia o Germania non è successo niente del genere. [...] Dovremmo ammettere che in Russia non c'è mai stato al potere un democratico, nel senso di una persona con una mentalità genuinamente liberale e democratica. (pp. 123-124) *Eltsin era privo di una sincera motivazione ideologica e spinto unicamente dalla sete di potere. Era senz'altro un individuo dal grande talento, un politico di enorme intuito che percepiva l'umore popolare e sapeva come sfruttarlo. Era pronto, all'occasione, ad agire con decisione e audacia, ma sempre negli interessi di se stesso e del proprio potere più che in quelli del popolo o della nazione. (p. 126) *Dall'inizio alla metà degli anni Novanta non ero solo un sostenitore di Eltsin, ma uno di quelli che appoggiava senza riserve il leader in ogni sua iniziativa. Strano a dirsi, non ero tanto infatuato della sua persona o dei membri della sua squadra. Semplicemente non potevo soffrire nessuno degli altri politici. Il mondo senza chiaroscuri della politica dell'epoca comportava il fatto che o eri a favore di Eltsin e guardavi avanti, a dispetto degli errori, delle difficoltà e delle decisioni impopolari, oppure puntavi su quelle teste di rapa, rimasugli dell'Unione Sovietica, la cui unica idea era: «Torniamo indietro. Quelli erano bei tempi». Ebbene, per me non erano bei tempi, e mi faceva impazzire che le persone cercassero di convincermi che così era. Mi fa impazzire tuttora. Negli anni Novanta, certi cretini cercavano di convincermi che mia madre non aveva dovuto alzarsi alle cinque del mattino per comprare la carne, e che io non avevo dovuto fare un'ora di fila per acquistare il latte. (p. 127) *In realtà, è probabile che ciò che provo per Eltsin non sia il genere di odio che si può nutrire verso un vivo, ma piuttosto una complessa mescolanza di avversione, rimpianto e sgomento. Rimpianto per la meravigliosa occasione che il mio paese e i miei connazionali si sono lasciati scappare di vivere la normale e civile vita europea che meritiamo. Le aspirazioni, le speranze, la fiducia, compresa la fiducia cieca di persone ingenue e confuse com'ero io in gioventù, sono state tradite e cinicamente svendute. Sono state barattate con le trame patetiche e corrotte – e i guadagni occulti – della famiglia Eltsin, con le garanzie della loro sicurezza. Il primo decreto di Putin riguardava aiuti materiali e garanzie di immunità legale per «la famiglia del primo presidente della Russia». A questo furono ridotti i grandi eventi storici che andarano dalla metà degli anni Ottanta all'inizio dei Novanta. (pp. 130-131) *Un'occhiata fredda e obiettiva all'era Eltsin ci pone di fronte a una verità triste e sgradevole, che spiega l'ascesa di Putin al potere: nel governo della Russia post-sovietica non ci sono mai stati democratici, e tanto meno liberali che sostenessero la libertà e si opponessero ai conservatori desiderosi di resuscitare l'Unione Sovietica. Tutti loro – con rare eccezioni come [[Egor Timurovič Gajdar|Egor Gajdar]] e [[Boris Nemcov]], che si sono mostrati incorruttibili e hanno trovato la forza di ritirarsi (Gajdar) o di resistere alla reincarnazione dell'autoritarismo (Nemcov) – sono stati un'orda scellerata di ladri e mascalzoni. Per un certo periodo sono stati stimolati dalla retorica democratica, ma sempre nell'ottica di stare, nella cornice delle battaglie politiche dell'epoca, dalla parte del Cremlino, delle autorità. Per loro contava solo questo. Questo e, soprattutto, le opportunità di arricchirsi. (pp. 131-132) *[...] il regno di Eltsin non aveva nulla a che fare con le riforme. Era inutile aspettarsi da lui una qualsiasi visione o una crescita economica. Era solo un vecchio alcolizzato con attorno una manica di cinici imbroglioni che si dedicavano alla loro consueta attività di riempirsi le tasche. [...] L'entourage di Eltsin era una banda di farabutti, alcuni dei quali si definivano statisti patriottici, mentre altri si descrivevano come riformatori. I riformatori rubavano di più, ma avevano un aspetto più presentabile. (pp. 138-139) *Durante la mia convalescenza in Germania, inizialmente avevo deciso di tornare a Mosca il 15 dicembre, in tempo per festeggiare il nuovo anno e il Natale ortodosso a casa. Lo avevo dichiarato nel corso di una delle prime interviste dopo essere uscito dall'ospedale. In realtà, uno pseudoannuncio sul mio rientro in Russia dopo che mi fossi rimesso dall'avvelenamento era già stato fatto mentre ero in terapia intensiva: in occasione di una visita, Yulia mi stava leggendo ogni sorta di richieste urgenti da parte dei miei colleghi e io, dal letto e agghindato com'ero di cavi e tubi, rispondevo.<br>«Kira vuole sapere se dobbiamo rispondere al "New York Times". Chiedono se tornerai.»<br>«Che domanda stupida. Certo che tornerò.»<br>«Quindi deve rispondere?»<br>«Sì, ma senza dire che l'ho definita una domanda stupida.» (p. 141) *L'esperienza mi ha insegnato che i [[Problema|problemi]] più gravi sorgono da cose alle quali non hai pensato: credenziali per accedere al conto corrente online, autorizzazioni e password per le varie applicazioni e i dispositivi che usi tutti i giorni. Quando sei in [[carcere]], sapere che la tua famiglia sta bene rappresenta il 99 per cento della tua pace mentale e non voglio dovermi preoccupare che mi moglie non possa ritirare soldi dal mio conto a causa di una stupida regola bancaria che prevede che io dia il permesso scritto via e-mail. I giornali di tutto il mondo potranno anche riportare la notizia del mio arresto e della mia detenzione, ma il direttore della banca risponderà sempre: «Sono desolato, non c'è nulla che possiamo fare. Il titolare ci deve inviare un'e-mail o usare la nostra comoda app.» (p. 147) *Ormai da molto tempo ho smesso di tentare di analizzare e prevedere il comportamento di Putin e del Cremlino: c'è in gioco troppa irrazionalità. Putin è al potere da oltre vent'anni e, come accade a qualunque altro leader della storia che abbia governato così a lungo, ha la testa piena di ossessioni messianiche, tutta quella roba in stile «Niente Putin, niente Russia» proclamata dal podio della Duma. A dispetto di ciò che gli analisti poltici scelgono di scrivere, poi, anche il vero equilibrio di potere fra i più assortiti gruppi del Cremlino è ignoto, quindi è inutile cercare di calcolare quale potrebbe essere la «loro» prossima mossa. Possiamo fare solo quello che riteniamo giusto. (p. 149) *Facevo l'avvocato per una grande società moscovita di sviluppo immobiliare. Per concludere qualcosa nel settore edilizio nella Mosca del sindaco [[Jurij Michajlovič Lužkov|Lužkov]] alla fine degli anni Novanta, bisognava prima rimunerare lui, poi il suo vice, il leggendario [[Vladimir Resin]], che ogni persona onesta stava chiedendo di sbattere in carcere, tanto era sfacciata e cinica la sua abitudine di accettare mazzette. Per ironia della sorte, io che ho indagato con tanto rigore sugli squallidi maneggi di Regin in ogni fase della sua carriera adesso sto scrivendo queste parole dal carcere mentre lui, a ottantacinque anni, siede bello comodo nella Duma statale come rappresentante del partito [[Russia Unita]] di Putin. (p. 178) *[...] poche cose meritano l'incenerimento con un lanciafiamme più di un gruppo di [[Avvocato|avvocati]] ubriachi consapevole che qualche scappatoia legale permetterà loro di passarla lisca dopo aver fatto i gradassi e aver spadroneggiato sulla gente comune che non conosce la legge ma ha il diritto dalla sua parte. (p. 183) *È un logoro cliché parlare della chimica tra le persone, ma credo davvero che esista. Così come l'amore a prima vista, e io ne sono la prova vivente. Adesso, mentre sto scrivendo queste parole, io e [[Julija Naval'naja|Yulia]] siamo insieme da ventiquattro anni. Di tanto in tanto, persone più giovani, o giornalisti ansiosi di trovare una domanda originale per la loro intervista, mi chiedono qual è il segreto di un matrimonio riuscito. Io davvero non ne ho idea. Una grossa parte del successo è pura fortuna. Sono stato fortunato a incontrare Yulia. Altrimenti, forse adesso sarei una persona molto diversa: divorziato tre volte, single e ancora in cerca di qualcuno. (p. 187) *In Russia, se sei attivo in politica, e tanto più se non supporti il regime, possono arrestarti in qualsiasi momento. Ti perquisiranno la casa, ti confischeranno beni. Requisiranno i telefoni dei tuoi figli e il computer di tua moglie. Durante una perquisizione avevano una gran voglia di filarsela con il nostro televisore. Ma da Yulia non ho mai sentito una parola di rimprovero. Anzi, tra noi due, è lei ad avere le opinioni più radicali. È sempre stata immersa nella politica. Odia le persone che hanno preso il potere nel nostro paese, probabilmente ancor più di me. E questo mi incoraggia a fare quello che faccio. (pp. 187-188) *Nel 1999, quando Vladimir Putin salì al potere, molti lo trovarono fantastico: era giovane, a differenza di Eltsin non beveva e sembrava dire tutte le cose giuste. Questo non fece che consolidare la speranza che, finalmente, tutto sarebbe andato a posto. Tale narrazione mi irritava davvero tanto. Non mi piaceva affatto l'idea di Putin come «successore»: io volevo un'autentica elezione presidenziale, con candidati in competizione tra loro. Se Putin fosse stato un comunista che aveva fatto campagna elettorale e aveva vinto onestamente, mi sarei arrabbiato molto ma avrei accettato il risultato. Invece, Putin era stato imposto alla Russia per ricompensarlo della sua fedeltà e disponibilità a fornire immunità legale all'ex presidente e alla sua famiglia. (p. 191) *La maggior parte delle persone si iscriveva a [[Jabloko]] perché ne ammirava il leader, [[Grigorij Javlinskij]]. Io non condividevo la profondità di quei sentimenti. Se durante il mio precedente entusiasmo per Eltsin non sopportavo Javlinskij e lo consideravo uno che gli toglieva voti, adesso il mio atteggiamento era più sfumato e avevo iniziato a rispettarlo. Lo ritenevo un politico perbene e onesto. Gli ex burocrati del Partito comunista che si erano allontanati di soppiatto dagli uffici del Soviet e si erano insinuati in quelli della Federazione Russa erano un manipolo di ladri, mentre Javlinskij era un uomo con dei valori. Aveva un'idea, che difendeva, e nel complesso il partito agiva in modo coerente; non c'era un gran desiderio di fare qualcosa di decisivo, quindi si preferiva lanciarsi in dibattiti intellettuali, ma almeno i militanti credevano davvero in ciò che dicevano. (p. 193) *Con il tempo iniziai a capire che l'unanime ammirazione per Javlinskij era così forte da assumere talvolta le sembianze del culto della personalità. I leader del partito e lui stesso erano incontestabili e la gerarchia osservata con rigore. Guardavano ai nuovi venuti con circospezione, nell'eventualità che qualcuno arrivasse e cercasse di impadronirsi del partito! Quanto a me, ero considerato con particolare sospetto perché non corrispondevo alla loro immagine del classico attivista politico: facevo la doccia tutte le mattine e avevo un lavoro. Mi avranno chiesto forse cento volte per quale motivo stessi lì sebbene loro avessero pochissimi soldi (o non ne avessero affatto). Tuttora non riesco a scrollarmi di dosso questo pregiudizio. Le persone pensano sempre ci sia una trappola. Dopotutto, se hai una buona istruzione e un buon lavoro, perché dovresti metterti contro Putin? Perché fai quelle inchieste? Forse ricevi le soffiate dalle stanze del Cremlino in concorrenza tra loro o magari sei proprio un tirapiede del Cremlino? O forse sei un lacchè dell'Occidente? Da sempre la gente inventa teorie cospirazioniste su di me per cercare in qualche modo di spiegare il mio inspiegabile interesse per la politica. Se oggi lo trovo divertente, ai tempi di Jabloko era seccante. Il fatto che mi considerassero un enigma indicava che non avevano fiducia nella propria forza. (pp. 193-194) *Nel 2001 nacque Dasha. Diventare padre ha trasformato la mia vita in modi inaspettati. Io e Yulia volevamo avere figli e io fui felicissimo quando nacque la nostra bambina, però accadde anche altro. Come chiunque fosse cresciuto in Unione Sovietica, non avevo mai creduto in Dio, ma guardando Dasha e osservandola crescere non riuscivo a fare pace con il pensiero che fosse solo una questione di biologia. Questo non toglieva niente al fatto che ero e resto un grande sostenitore della scienza, ma in quel momento capii che, da sola, l'evoluzione non era sufficiente. Doveva esserci di più. Da ateo irriducibile, diventai gradualmente una persona religiosa. (p. 196) *Immaginiamo che, in un universo parallelo, tutte le peggiori paure dei leader di Jabloko fossero diventate realtà e, all'inizio degli anni Duemila, io avessi assunto la guida del partito. In quel caso, Jabloko avrebbe cambiato volto. I suoi iscritti sarebbero rimasti i simpatici secchioni di sempre, ma sarebbero stati anche molto coraggiosi, perché io credo fermamente che le cose migliori sulla Terra siano state create da secchioni coraggiosi. [...] I secchioni di Jabloko erano vigliacchi e restii alla sperimentazione. Il mondo era cambiato, ma loro erano rimasti fermi. C'era stato un tempo in cui Jabloko era una fazione all'interno della Duma e il partito non riusciva a vedersi in modo diverso. Quando non superarono lo sbarramento del 5 per cento, mossero accuse di abuso di potere e brogli elettorali. Erano indignati e affermavano che gli era stata rubata la vittoria, perché in realtà avevano ottenuto molti più voti. Che le elezioni fossero clamorosamente truccate già allora era vero, ma Jabloko – dal canto suo – non aveva mosso un dito per farsi votare. Pian piano si rassegnarono all'idea che non avrebbero mai potuto vincere. Si convinsero ce la loro fosse una lotta impari contro la gigantesca, ostile Russia in cui i secchioni non piacevano a nessuno; iniziarono a temere i loro elettori e mascherarono la paura con un esagerato elitarismo con connotazioni intellettuali. Inutile dire che alla gente non importava di questo e il partito iniziò a perdere il poco sostegno che gli era rimasto. (p. 198) *Io ero convinto che, per contrastare Putin, fosse necessario un'ampia coalizione. All'epoca questi nazionalisti organizzavano dimostrazioni annuali a Mosca, le cosiddette «Marce russe», che erano autorizzate solo alla periferia della città ma richiamavano comunque diverse migliaia di persone. I dimostranti venivano dispersi senza pietà dalla polizia e i primi arresti di massa si verificarono in quelle occasioni, non durante le proteste dei liberali o dei democratici. Stabilii che se io, con i miei valori democratici, sostenevo il diritto di libera assemblea, allora per coerenza dovevo supportare anche quello degli altri. Iniziai dunque ad aiutarli a organizzare le loro parate e, per solidarietà, vi presi parte in diverse occasioni. Su internet potete trovare foto di me in piedi davanti a una bandiera nera, bianca e gialla, che viene spesso usata come sfondo per le interviste in cui mi chiedono: «Lei si considera un nazionalista?». [...] In qualunque normale sistema politico svilupato, io ovviamente non avrei aderito al partito nazionalista, ma considero folli e controproducenti i tentativi di screditare il movimento nel suo complesso. Chiunque organizzi veri e propri pogrom deve essere chiamato a risponderne, questo è certo, ma la gente deve poter manifestare ed esprimere le proprie opinioni, seppure sgradite. Queste persone esistono e, per quanto si decida di ignorarle, non se ne andranno. E non se ne andranno i loro sostenitori. A dirla tutta, indebolire i nazionalisti non farà che rafforzare Putin. (pp. 199-200) *Quando parlo dei partiti politici russi con gli occidentali, suscito sempre perplessità. Loro sono abituati a muoversi in uno spettro politico chiaro: destra, sinistra, socialdemocrazia, liberali. Queste categorie, però, non si applicano alla Russia. I nostri comunisti non sono «di sinistra» in senso classico: non sostengono le minoranze e non mettono un grammo di energia nelle lotte per aumentare i salari minimi. I comunisti russi sono di gran lunga più conservatori persino della destra americana. Il nostro paese ha un panorama politico del tutto diverso. Argomenti come la legalizzazione delle armi o il divieto di aborto, che suscitano accesi dibattiti nel mondo occidentale, sono pressoché privi di interesse per gli elettori russi. La nostra prima priorità deve essere la libertà di parola, la trasparenza elettorale e il rispetto dei diritto umani. (p. 201) *Senza dubbio ho imparato tanto e sono anche grato a Grigorij Javlinskij per avermi insegnato svariate importanti lezioni. Però non riuscivo ad accettare il fatto che Jabloko stesse scegliendo di autoghettizzarsi dalla vita pubblica russa. Io sognavo che il nostro sarebbe diventato il partito di maggioranza. Volevo veder apparire un politico che intraprendesse tutti i progetti necessari e interessanti, e collaborasse direttamente con il popolo russo. Se si fosse presentata una persona così, sarei corso a offrirgli la mia collaborazione. Attesi a lungo, poi un giorno capii che quella persona potevo essere io. (p. 203) *Sembra vigere la regola per cui, se al comando c'è un ex procuratore o un funzionario dell'[[Federal'naja služba bezopasnosti|FSB]], la corruzione sarà due volte più diffusa. (p. 219) *La Russia è strutturata in modo che i rappresentanti di diversi ministeri federali sono letteralmente ovunque. Oltre al governatore, una regione ha un «ispettore capo federale» e rappresentanti di diversi ministeri federali. Qualsiasi decisione il governatore prenda può essere cassata da un funzionario che risponde direttamente a Mosca. La cosa può raggiungere picchi di assurdità. Per esempio, negli uffici del governo regionale di Kirov non c'era il wi-fi. Io proposi di metterlo. La saga meriterebbe un capitolo a parte, per un intermezzo comico. Solo ottenere che la mia proposta fosse discussa richiese cinque riunioni molto partecipate con il governatore, e anche allora il wi-fi non fu installato. (p. 219) *Lavorare a Kirov rappresentò nel complesso un'esperienza istruttiva, ma sconfortante. Ne ricavai una discreta consapevolezza di come funzionano le cose. Scoprii che non c'è modernizzazione possibile in una nazione autoritaria, che non c'è modernizzazione possibile neanche in una sola regione di una nazione del genere. Le persone giovani, attive, ambiziose arrivano con la voglia di sistemare e far funzionare tutto, ma vengono risucchiate nella palude del sistema. Mi resi conto che in un ambiente corrotto ti trovi tu stesso obbligato a comportarti in modo corrotto, anche se vorresti solo essere d'aiuto. (pp. 219-220) *{{NDR|Sull'[[Università Yale]]}} In Russia ero stato impegnato a combattere la corruzione nelle aziende statali. Ora, di colpo, mi trovavo seduto di fianco a una sudafricana che stava combattendo l'AIDS e l'HIV. Si chiamava Thembi Xulu, e faceva discorsi così interessanti sul suo lavoro che mi chiedevo se non fosse più importante del mio.<br>C'era anche un tipo indonesiano che era a capo di un'organizzazione giovanile musulmana. Una volta gli chiesi: «Quanti membri avete?» aspettandomi che dicesse tipo «duecento persone». Lui invece rispose: «Be', non siamo l'organizzazione giovanile più grande del mondo. Più o meno dodici milioni».<br>Un borsista proveniente dalla Tunisia non faceva che lamentarsi con me del fatto che stare all'opposizione era terribilmente difficile. «In Russia» diceva «avete YouTube, Facebook e Twitter, ma da noi in Tunisia è tutto bloccato.» Lavorare dalla Francia era l'unico modo in cui poteva condurre la sua militanza.<br>Erano gli ultimi giorni del 2010, e nel giro di un mese scoppoà la [[Primavera araba]] e il regime dittatoriale tunisino cadde. Per quanto potesse essere vista come un'esperienza limitata al popolo tunisino, considerai comunque importante e utile avere qualche nozione in materia. (pp. 222-223) *La [[Transneft]] è la più grande società al mondo di gestione di gasdotti e oleodotti, e sposta il petrolio in tutta la Russia. Inutile dire che è di proprietà dello Stato. A metà del primo decennio del Duemila, intraprese l'enorme progetto di costruire un oleodotto che andava dalla Siberia orientale all'oceano Pacifico. È garantito che qualsiasi cantiere di quelle dimensioni comporterà prima di tutto dosi massicce di appropriazione indebita. Anche se verà completato, un megaprogetto del genere non si concluderà in tempo; la realizzazione sarà scadente e sprezzante dei regolamenti; e una grossa getta del budget finirà nelle tasche di qualcuno. Ed è proprio ciò che accadde. La cosa era evidente a tutti, governo compreso, tanto che nel 2008 la Transneft fu sottoposta a un controllo della Corte dei conti, l'organo statale di revisione contabile: scandalosamente, i risultati furono tenuti segreti su richiesta della stessa Transneft.<br>Smossi mari e monti per mettere le mani su quel rapporto segreto e alla fine ci riuscii. Rimasi sconcertato. Le sue 150 pagine esponevano chiaro e tondo, con tanto di cifre e analisi, il fatto che poteva essere stato saccheggiato tutto il saccheggiabile. I costi di costruzione erano stati gonfiati più volte, inaffidabili società offshore erano state scelte come appaltatrici, gare e aste erano state condotte con irregolarità che avevano dell'incredibile, e la relativa documentazione era stata distrutta l fine di occultare l'accaduto. Non si trattava di una teoria di esperti o di una serie di post su un blog, ma di un rapporto ufficiale della Corte dei conti. La somma totale intascata nel corso del progetto dell'oleodotto si aggirava attorno ai 4 miliardi di dollari, «1100 rubli sottratti a ogni adulto di Russia», come scrissi all'epoca su LiveJournal. (pp. 223-224) *{{NDR|Sulla [[Fondazione Anti-corruzione]]}} Il principio cardine della nostra organizzazione era la trasparenza, che per me era importante fin dall'inizio per due ragioni. La prima, perché le persone sarebbero state più disponibili a donare se avessero saputo come venivano spesi i loro soldi; la seconda, perché volevo con tutto me stesso essere diverso dallo Stato. Il governo spendeva le nostre tasse senza darci spiegazioni, noi cittadini non avevamo voce in capitolo sulle priorità di bilancio e non sapevamo nemmeno come venissero distribuiti esattamente i soldi. [...] Io volevo fare le cose in modo diverso. Pubblicavo i dettagli del mio reddito personale. Pubblicavo la fonte dei finanziamenti dell'organizzazione. Tutti conoscevano l'aspetto di mia moglie e dei miei figli. Mandandomi soldi, le persone inviavano anche un chiaro segnale alle autorità: avevano deciso di farmi una donazione perché vedevano quello che facevo e sapevano come spendevo il denaro, mentre i funzionari governativi tenevano tutto nascosto e spesso rubavano. [...] Il secondo importante principio era la «normalità». Il Cremlino tenta da anni di marginalizzare il nostro movimento e relegarlo nel sottobosco, trasformandoci nell'equivalente moderno dei dissidenti sovietici. Io nutro un profondo rispetto per quei dissidenti, che sono stati degli eroi; nel 2012, però, la gente comune non voleva essere un eroico dissidente, perché è pericoloso e spaventoso. Tutti noi volevamo solo essere normali. E normali lo eravamo: persone normali con una normale vita lavorativa. (pp. 228-230) *Una delle cose peggiori della detenzione è essere tagliati fuori da tutto: la vita va avanti a pieno regime, mentre tu sei bloccato tra quattro mura e non ricevi nemmeno le notizie in tempo reale. (p. 234) *L'anno 2012 segnò l'avvento nella mia vita di uno schema preciso, un inarrestabile circolo vizioso che mi avrebbe accompagnato per molti anni a venire: manifestazione di protesta, arresto, manifestazione di protesta, arresto. Era sgradevole, certo, ma non mi avrebbe fermato. Il Cremlino se ne rese presto conto, per cui in dicembre istruì contro di me quattro nuovi procedimenti penali in una volta sola. Le accuse erano furto di legname nella regione di Kirov; appropriazione indebita di fondi dell'azienda francese Yves Rocher; furto di 100 milioni di rubli al partito Unione delle forze di destra; e, la mia preferita, appropriazione indebita dei fondi di una distilleria a Kirov. A quel punto correvo il rischio di passare in prigione diversi anni. Le ultime due accuse non erano troppo preoccupanti e non arrivarono nemmeno a processo. Le prime due erano inquietanti perché oltre a me venivano implicate altre persone innocenti. La causa legata alla Yves Rocher mi turbava particolarmente perché il coimputato era Oleg, il mio fratello minore. (p. 236) *I processi contro di me rappresentano un esempio perfetto di come funziona il sistema giudiziario in Russia. In pratica, architettano accuse e disegnano vittime strada facendo. Di solito è difficile spiegarlo a persone che vivono in paesi rispettosi del diritto. Non è possibile, dicono, inventarsi di sana pianta trenta faldoni di documenti. Ecco, gli investigatori russi ci riescono. (p. 237) *Intentando cause contro di me, il Cremlino aveva due obiettivi. Il primo era impedirmi di essere attivo in politica. Non è per niente facile comportarsi come al solito se sei in carcere, e anche una sospensione della pena rende la vita molto più complicata. Se hai una condanna penale, non puoi candidarti a una posizione politica. Il secondo obiettivo era danneggiare la mia reputazione. Avevano bisogno di rivolgermi accuse non legate alla politica ma alla criminalità comune: «Ah, sì? Pensa di poter combattere la nostra corruzione? Be', basta dire che lui stesso è corrotto!». (p. 237) *Per anni il regime si era dato da fare per creare l'illusione che esistesse solo Russia Unita e i partiti di opposizione sistemici, mentre l'opposizione non sistemica languiva ai margini della politica senza rappresentare nessuno. Anche se non diventai sindaco, la nostra campagna dimostrò che erano tutte bugie. In Russia c'è un sacco di gente che non appoggia Putin e i suoi candidati, che desidera una vera politica e delle vere elezioni. Se mobilitate in modo efficace, queste persone sono pronte a partecipare attivamente alle campagne elettorali, a lavorare per le sedi dei candidati, a fare volontariato. Era ovvio che, se ci fosse stato permesso di partecipare liberamente alle elezioni, saremmo diventati un partito grande e potente, e avremmo potuto competere con Russia Unita per la maggioranza in Parlamento. Io ne ero la prova vivente: una persona normale senza soldi, senza il sostegno dei media o degli oligarchi, che era stata persino rinchiusa in carcere per parte della campagna. In televisione, nel corso di un processo, ero stato accusato di appropriazione indebita e nessuno ci aveva creduto. A dispetto di tutte queste falsificazioni, avevo guadagnato il secondo posto nella corsa a sindaco della città più grande della Russia. E sapevo per certo che ce n'erano altri come me. Molti altri.<br>Lo sapeva anche il Cremlino. Non mi permise mai più di partecipare a un'elezione. (pp. 247-248) *L'accusa contro di noi era persino più ridicola di quella del primo processo, ma nel 2014 il sistema giudiziario era ormai stato perfettamente oliato da Putin e ubbidiva a ogni suo ordine. I pubblici ministeri accusavano me e Oleg di aver rubato 26 milioni di rubli alla società di cosmetica francese Yves Rocher con un presunto sistema di costi gonfiati per i servizi di logistica. L'analogia con il precedente caso montato ai miei danni e riguardante la Kirovles era evidente. Di nuovo veniva depinto come frode quello che era un normale accordo commerciale, però, mentre l'ultima volta la polizia aveva estratto dal cilindro una presunta vittima – ovvero Vjačeslav Opalev, direttore di Kirovles, che era stato ben felice di sfidarmi in tribunale –, qui di vittime non ce n'erano. [...] Il rappresentante di Yves Rocher chiamato a testimoniare (dalla procura!) affermò di non aver alcuna accusa da muovere nei nostri confronti, il che però lasciò indifferente la corte. Gli ordini erano chiari: dovevamo essere dichiarati colpevoli, quindi la macchina di Putin fece del suo meglio. (pp. 249-250) *Gli arresti domiciliari sono una forma di punizione particolarmente insidiosa: non sei in carcere, quindi nessuno simpatizza per te, ma in realtà non puoi fare quasi nulla. (p. 250) ===Explicit=== ==Bibliografia== *Alexei Navalny, ''Patriot'', traduzione di Teresa Albanese, Sara Crimi e Laura Tasso, Mondadori, Milano, 2024, ISBN 978-88-04-75686-6. ==[[Alberto Pollera]]== Alberto Pollera (1873 – 1939), militare e antropologo italiano. ==''Lo Stato etiopico e la sua Chiesa''== ===Incipit=== Questo libro vede la luce assai tempo dopo che fu compilato: debbo perciò pregare il benevolo lettore di tener presente trattarsi dell'esame di ordinamenti e costumi di un popolo che si avvia rapidamente ad una importante evoluzione civile, la quale, cominciata tardi, si affretta a raggiungere con ritmo sempre più accelerato, miglioramenti e sviluppi che, fino a pochi anni fa, sembrava assurdo sperare. ===Citazioni=== *Gli Abissini identificarono più tardi la regina Macheddà con Azieb, [[regina di Saba]], dando con ciò un seguito apparentemente logico a questa tradizione. [...] la leggenda della regina di Saba non deve in Abissinia aver acquistato valore che in epoca molto posteriore, e verosimilmente quando, con S. Frumenzio e coi santi predicatori e gli Abuna suoi successori, provenienti da Bisanzio, da Alessandria e da Roma, la religione cristiana si diffuse in Etiopia, e ciò perché [...] questi apostoli della fede, avevano ben ragione di credere che l'accennata tradizione potesse giovare, come giovò, ai loro intenti. (pp. 8-9) *A noi può sembrare che il concetto etiopico della parentela dinastica colla Vergine sia un po' troppo esagerato ed estensivo, a motivo della enorme distanza di tempo e del gran numero di generazioni trascorse; ma la mentalità etiopica non valuta le cose al modo nostro, perché già nelle piccole questioni interne di stirpe, è abituata a riconoscere legami di consanguineità molto arretrati nel tempo, sul quale non ferma affatto la sua attenzione. (p. 15) *Per evitare l'obiezione che nella Bibbia non si fa affatto cenno del trafugamento delle Tavole, che anzi si dice andassero distrutte in Babilonia, i manoscritti etiopici, narrando con assai maggior copia di particolari la leggenda [...], aggiungono che, appena il gran sacerdote Sadok ed il re Salomone si accorsero della scomparsa di quelle, decisero di tener celata la immane sciagura al popolo, per modo che questo non seppe mai niente di ciò, e continuò a venerare quell'Arca, la quale non era, pur troppo, che un semplice simulacro della prima. (p. 23) *Il popolo etiopico, orgoglioso delle tradizioni [...] e convinto di esser divenuto per volontà di Dio il vero popolo eletto sulla terra, a cagione della discendenza salomonica di [[Menelik I]], in sostituzione del popolo ebreo, resosene indegno, è andato a ricercare nella Bibbia tutte le promesse fatte da Dio ad Abramo e a David, e ritiene che esse siano ancora in pieno vigore per il proprio paese. (p. 24) *Direi quasi che l'orgoglio in Abissinia è una malattia contagiosa, cronica, permanente, che non risparmia nemmeno i più miseri. Non deve quindi stupire se questo orgoglio si trova elevato a potenza molto elevata nei legittimi regnanti di quel paese, che fanno seguire il loro nome da iperbolici titoli. (pp. 25-26) *Ora, i regnanti di Etiopia, nelle ingenua ma ferma convinzione di occupare di diritto e di fatto il primo posto fra i regnanti di tutto il mondo, ogni volta che hanno avuto occasione di indirizzare messaggi a regnanti europei, lo hanno fatto appunto nel modo da essi usato verso i loro inferiori, ossia iniziando la lettera col proprio nome, anche quando facevano ciò per invocare importanti servigi da loro. (p. 26) *Si dice [...] che il [[Teodoro II d'Etiopia|Negus Teodoro]], ritenendo l'Inghilterra il paese più ragguardevole dopo il suo, rivolgesse alla regina Vittoria domanda di matrimonio, e che la mancata risposta fosse il movente che lo indusse a imprigionare, per atto di rappresaglia e di sfida, tutti gli europei che tovavansi presso di lui [...].<br>In quella tragica vigilia, ma troppo tardi, Teodoro comprese che la superiorità etiopica era ormai una leggenda fantastica; il che non ha tuttavia impedito alla massa di continuare a credervi. Umili e grandi ne sono ugualmente convinti, e se ciò costituisce una ingenuità, non si può negare che costituisca anche una forza per lo stato che tali credenze coltiva, con pieno consenso, fra i suoi sudditi. (p. 27) *[...] degli Abissini si può dire quello che è stato detto degli Ebrei, e cioè che, credendosi di una stirpe privilegiata, hanno sempre voluto isolarsi, e mantenersi distinti da tutte le altre nazioni.<br>Questa credenza ispirò ad essi il concetto della autoglorificazione, perché ritennero di essere veramente i solo veri figli di Dio, discendenti diretti della linea primogenita di Adamo, senza riflettere che la funzione del popolo eletto venne necessariamente a cessare colla venuta di Gesù Cristo, immolatosi per la intera umanità, e non per la fortuna di un popolo. (p. 31) *[...] in Etiopia è pacificamente ammesso e riconosciuto, che la madre ha diritto di attribuire con giuramento la paternità del figlio a chi essa ritiene ne sia l'autore, senza bisogno di altra indagine o prova concomitante.<br>L'unione poi, sia pure effimera, con una schiava, decisamente biasimata e derisa quando si tratta di altri, è invece susata trattandosi di signori e di principi, i quali pur non tenendo un harem, come i mussulmani, ne seguono la pratica poligama. L'importante è che la discendenza dei salomonidi e la loro tradizione continui. (pp. 37-38) ===Explicit=== ==Bibliografia== *Alberto Pollera, ''[https://dl.unito.it/it/ricerca/digitale/?id=mag:447 Lo Stato etiopico e la sua Chiesa]'', Roma, SEAI, 1926. ==Irridentismo russo== *L'idea secondo cui la Russia sarebbe a casa propria ovunque si parla russo [...] basterebbe, se fosse convalidata, a mettere l'Europa e il mondo a ferro e fuoco. Che succederebbe, se si ragionasse così, con i transilvani in Romania? Con i catalani in Francia? Con le tre comunità linguistiche di cui è composta la Svizzera? Con quella «minoranza vallona» di cui certi ideologi, a Mosca, già sostengono che sarebbe minacciata di «genocidio»? Con quella parte della California dove si parla spagnolo? Con la Gran Bretagna, che ha la lingua in comune con l'America? Il nazionalismo linguistico, sotto Putin non meno che all'epoca, nel 1938, dell'annessione dei tedeschi dei Sudeti al Terzo Reich, è un vaso di Pandora. [...] allora come si potrebbe impedire alla Lituania di rivendicare Smolensk? Alla Polonia di avanzare i suoi diritti su Leopoli? Alla Slovacchia di invadere l'oblast della Transcarpazia? Alla Moldavia di reclamare un pezzo di Transnistria? E perché la Russia, un Paese che, lo ripetiamo, non è mai stato uno Stato-nazione prima del 1991, avrebbe più titoli di altri da far valere sulle terre liberate dell'ex Unione Sovietica? ([[Bernard-Henri Lévy]]) ==Per Stepan Bandera== {{Int|Da ''[https://web.archive.org/web/20100426235947/http://www.stepanbandera.org/bandera_perspective_5.htm Ai principi della nostra politica di liberazione]''|Articolo pubblicato in ''Vizvolna Politika'', novembre-dicembre 1946; ''Перспективи Української Революції'' [''Prospettive della rivoluzione ucraina''], Дрогобич, Видавнича фірма "ВІДРОДЖЕННЯ", 1998, ISBN 966-538-059-1.|h=4}} ===Citazioni su Stepan Bandera=== *L'estrema destra in Ucraina vede certamente Bandera come uno dei loro padri politici, ma l'estrema destra nel paese è molto debole, e la popolarità della figura di Bandera va molto al di là della destra. La ragione è che, sebbene Bandera fosse di estrema destra e – almeno per un periodo della sua vita – un fascista, in Ucraina oggi non è visto principalmente come tale. È considerato un combattente per l'indipendenza dell'Ucraina che morì per questo. Fu ucciso a Monaco di Baviera nel 1959 dal KGB – la stessa organizzazione nella quale si è formato Putin. Nel discorso pubblico la sua figura è quella di un liberatore, anche se naturalmente non avrebbe instaurato un regime liberale se fosse andato al potere. Del resto, i suoi rapporti con l'occupante tedesco durante la Seconda guerra mondiale erano stati conflittuali. Due dei suoi fratelli furono uccisi ad Auschwitz (apparentemente da compagni di prigionia). Un altro fratello morì durante l'occupazione tedesca in circostanze non chiare. Lo stesso Stepan Bandera è stato a lungo rinchiuso nel campo di concentramento di Sachsenhausen vicino a Berlino. Queste sono le cose che sono enfatizzate dalla memoria pubblica in Ucraina: una memoria selettiva, non una visione storica oggettiva. È un fenomeno che vediamo in molti Paesi, dove le pagine buie delle biografie degli eroi nazionali sono dimenticate o taciute. ([[Andreas Umland]]) *La Russia usa allegramente il culto ucraino di Bandera come prova che l'Ucraina è uno Stato nazista. Gli ucraini rispondono per lo più sbianchettando l'eredità di Bandera. È sempre più difficile per le persone concepire l'idea che qualcuno possa essere stato il nemico del tuo nemico e tuttavia non una forza benevola. Una vittima e anche un carnefice. O viceversa. ([[Maša Gessen]]) ==Bibliografia== *Степан Бандера, ''Перспективи Української Революції'' [''Prospettive della rivoluzione ucraina''], Дрогобич, Видавнича фірма "ВІДРОДЖЕННЯ", 1998, ISBN 966-538-059-1. ==Per [[Vera Politkovskaja]]== '''Vera Aleksandrovna Politkovskaja''' (1980 – vivente), giornalista russa. {{Int|Da ''[https://video.repubblica.it/mondo/mia-mamma-anna-politkovskaja/13099/14374 "Mia mamma, Anna Politkovskaja"]''|Intervista di Fiammetta Cucurnia, ''Video.repubblica.it'', 4 ottobre 2007.}} *Lei riceveva sempre minacce. Noi vivevamo con questa continua pena, paura. Però lei proprio non ne voleva neanche parlare. Lei diceva: «Questo è il mio paese. Io sono nata qui, voglio vivere qui, voglio lavorare qui. Quale sarà il mio valore se io prendo, lascio tutto e me ne vado?». *Era mia madre. Io penso che, durante la sua vita, lei ha fatto molto bene per le persone e ha lasciato sicuramente la sua traccia. E quindi col suo contributo qualcosa di meglio c'è nel nostro paese. Però contemporaneamente devo dire sarebbe stato molto meglio che lei non se ne fosse occupato, che non avesse fatto nulla e che fosse viva. Per me, al diavolo tutto. Io avrei voluto mia madre. {{Int|Da ''[https://www.balcanicaucaso.org/aree/Cecenia/Intervista-a-Vera-Politkovskaja-86280 Intervista a Vera Politkovskaja]''|Intervista di Giorgio Comai, ''Balcanicaucaso.org'', 3 dicembre 2010.}} *Non augurerei a nessuno di leggere sulla propria madre il tipo di frasi ed opinioni riguardanti Anna Politkovskaja che mi è capitato di trovare. *Alla procura si sono occupati di indagini per due anni prima di dare inizio al processo e hanno arrestato delle persone, che tra l'altro poi hanno liberato. E non sono neppure riusciti a contare correttamente la tempistica dell'omicidio. Quando hanno indicato i secondi che sono trascorsi tra il momento in cui mia madre è entrata nel nostro condominio a quando l'assassino è uscito, non corrispondevano con le ore che avevano fornito. Ce l'ha fatto notare una nostra amica giornalista proprio mentre eravamo in aula di fronte al giudice. È un piccolo errore, forse, ma dimostra con quanta poca serietà abbia lavorato chi si è occupato delle indagini. *Abbiamo ricevuto molte dimostrazioni di sostegno da rappresentanze diplomatiche estere. Ricordo che ad esempio il console francese è venuto di persona al funerale e ci ha passato una lettera di condoglianze firmata personalmente dal capo dello Stato del suo Paese. Ma i diplomatici non vengono certo a dire a noi di cosa parlano nei loro incontri ufficiali con i vertici russi. {{Int|Da ''[https://www.lsdi.it/2011/vera-politkovskaja-in-russia-sempre-peggio-per-la-liberta-di-stampa/ Vera Politkovskaja, in Russia sempre peggio per la libertà di stampa]''|Intervista di Valentina Barbieri, ''Lsdi.it'', 17 maggio 2011.}} *Nel nostro paese la libertà di stampa è un problema grave. Ogni giornalista si trova di fronte ad un bivio: può scegliere la carriera e scrivere quello che gli dicono oppure può fare una scelta diversa, scrivere quello che trova giusto e occuparsi di quello che gli interessa. Le conseguenze sono diverse: nel primo caso guadagnerà un posto di prestigio (ovvero statale), nel secondo caso potrebbe finire male. *Per quanto riguarda il mio vissuto di giornalista, cerco di evitare qualsiasi confronto tra l’esperienza di mia mamma e la mia. Non ho la sua ricchezza professionale, trent’anni di attività, la sua grande esperienza. Lei lavorava a modo suo, in una maniera personale, io lavoro in un altro modo, il mio. *Quando ti riferisci a qualcuno, inizi inevitabilmente a copiare, mentre nel giornalismo è più importante lavorare sul proprio stile. {{Int|Da ''[https://www.repubblica.it/esteri/2015/03/03/news/vera_politkovskaja_un_delitto_dimostrativo_come_quello_di_mia_madre_proveranno_a_insabbiare-108637090/ "Un delitto dimostrativo come quello di mia madre. Proveranno a insabbiare"]''|Intervista di Aleksej Tekhnenko, ''Repubblica.it'', 3 marzo 2015.}} *Quello di [[Boris Nemcov|Nemtsov]] è un omicidio politico, dimostrativo, arrogante. Come quello che ha distrutto la nostra famiglia. [...] Riconosco uno stile che mi preoccupa. Vaghezza, contraddizioni e troppe ipotesi che fanno solo confusione. Come allora. *A me basta la certezza che sia un omicidio politico. Chiunque abbia ucciso lo ha fatto per mettere a tacere una voce scomoda. È sempre la stessa storia. *Bisogna restare all'erta. Contrastare ogni voce falsa, chiedere giustizia sempre, instancabilmente. E mi auguro che gli amici e i compagni di movimento di Nemtsov riescano a tenere alta l'attenzione sui media. Lo so per esperienza, non è facile. Tutto si dimentica. {{Int|Da ''[https://www.la7.it/piazzapulita/video/parla-vera-la-figlia-di-anna-politkovskaja-i-russi-non-sono-abituati-a-pensare-05-05-2022-437048 «I russi non sono abituati a pensare»]''|Intervista di Sara Giudice, ''La7.it'', 5 maggio 2022.}} {{Int|Da ''[https://tg24.sky.it/mondo/2022/10/14/vera-politkovskaja-live-in-firenze-2022 "Putin indifferente a reazione Europa su Ucraina"]''|''Tg24.sky.it'', 14 ottobre 2022.}} {{Int|Da ''[https://www.lastampa.it/esteri/2023/02/21/video/massimo_giannini_intervista_vera_politkovskaja_anna_mia_madre-12655173/ "Anna, mia madre"]''|Intervista di Massimo Giannini, ''Lastampa.it'', 21 febbraio 2023.}} {{Int|Da ''[https://www.rainews.it/tgr/piemonte/video/2023/02/putin--un-dittatore-mia-madre-ora-sarebbe-in-ucraina-dalla-parte-delle-vittime-eb0c8871-076d-482a-b394-86db8efd34c9.html "Putin è un dittatore, mia madre ora sarebbe in Ucraina dalla parte delle vittime"]''|''Rainews.it'', 22 febbraio 2023.}} {{Int|Da ''[https://www.iodonna.it/attualita/storie-e-reportage/2023/05/20/vera-politkovskaja-un-libro-per-ricordare-la-madre-anna-politkovskaja/ Vera Politkovskaja: «In Russia la misoginia fa parte dei valori tradizionali»]''|''Iodonna.it'', 20 maggio 2023.}} *Se parliamo di questo momento storico, noto molti cambiamenti, ma in negativo. Non vedo segnali di miglioramento della situazione o di un prossimo futuro in cui la Russia sarà finalmente “un Paese felice”. La Russia precipita sempre di più in una realtà oscura e imprevedibile. Per uscirne impiegherà diversi decenni. *Oggi i diritti dell’uomo, così come sono intesi in Occidente, non esistono. Non solo, ma negli ultimi tempi politici e personaggi pubblici insistono nel criticare l’introduzione di queste concezioni in Russia, o a distorcerne il significato. Adesso ai diritti della persona vengono contrapposti i non del tutto chiari “valori tradizionali”. Risultato: l’attività di alcune persone sui social porta a procedimenti penali, il movimento Lgbt è di fatto vietato, tutti i media dell’opposizione sono stati bloccati in rete o chiusi. La Russia si è ritirata dalla convenzione per la protezione dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Se si scava, poi, un po’ più a fondo, si scopre che non c’è più nemmeno lo spazio per tentare di difendere i diritti umani. *[...] in Russia la misoginia è un sentimento abbastanza diffuso e per qualche russo è addirittura parte di quei valori tradizionali cui accennavo prima. Però, a essere sinceri, in molti Paesi questo sentimento è comune almeno quanto in Russia, e in alcuni anche di più. Se poi contestualizziamo il tutto da un punto di vista storico, non è passato molto tempo da quando le donne hanno ottenuto almeno il diritto di voto. E ora, come allora, la parte femminile del mondo deve ancora lottare per ottenere le stesse possibilità degli uomini. Per questo continuare a conquistare i propri diritti è il compito più importante per tutte le donne del pianeta. {{Int|Da ''[https://www.r/robinson/2023/10/23/news/vera_politkovskaja_la_mia_russia_ora_e_mordor-418550449/ Vera Politkovskaja: “La mia Russia ora è Mordor”]''|''Repubblica.it'', 23 ottobre 2023.}} *Riconosco senza problemi che una parte della responsabilità per quello che accade è mia, in quanto cittadina proveniente dalla Russia, e i cittadini dell’Ucraina, finché la guerra non finirà, hanno tutto il diritto di accusare i cittadini della Federazione russa per quanto si sta verificando. Ma questo diritto è solo loro. *Come è possibile che l’odio verso i russi in tanti Paesi del mondo, specie in Europa, faccia ormai parte della normalità? La prima cosa che colpisce è la reazione serafica della comunità europea che vede in questo odio un dato di fatto, un normale stato delle cose. Va detto che anche l’invasione dell’Ucraina è un dato di fatto, ormai scontato, per molti russi. Qual è dunque la differenza tra comunità europea così civile e quella russa, che negli ultimi diciotto mesi è stata costantemente tacciata di non ribellarsi a sufficienza contro le autorità? Dove sono finiti tutti quelli a cui stridono i denti a forza di intestarsi la causa animalista, quella della comunità LGBTQIA+ o quella degli afroamericani? Siete tutti concordi nel dire che siamo tutti uguali ma prendersela con una persona solo perché possiede il passaporto russo vi sta bene? *La maggioranza degli stati che non accoglie più i russi e ha anche interrotto l’emissione di visti di transito è rappresentata da Paesi al confine con la Russia. Ovvero proprio quei Paesi in cui si sono rifugiati i miei concittadini in fuga dagli orrori del regime di Putin. L’hanno fatto in pena per il futuro e l’incolumità delle proprie famiglie, temendo di essere esposti a azioni persecutorie politiche, che oggi in Russia equivalgono a quelle penali. *Tra i Paesi che non concedono visti ai russi figurano la Polonia, la Finlandia, la Repubblica ceca, la Lettonia e tanti altri. Oltre a questo divieto, di recente i politici di tutti i Paesi europei che spartiscono la frontiera con la Russia hanno bloccato l’ingresso nei paesi membri dell’Unione Europea alle automobili immatricolate nel mio Paese. L’argomentazione utilizzata per giustificare la misura rimanda a una delle regole del regime sanzionatorio introdotto dopo lo scoppio della guerra: ora le automobili russe sono considerate merce d’importazione e quindi vietata. *«Russi, dovete soffrire! Ovunque siate, alla fine siete voi che avete invaso! Se non vi va bene ritornatevene a casa vostra e rovesciate Putin! Non avrete diritti finché ci sarà la guerra!». Ogni qual volta sento pronunciare queste frasi da parte degli ucraini, la mia mente va col pensiero alle loro città dove tutti i giorni cadono i missili russi. Mi sento capace di capirli e perdonarli ogni volta, perché mi mostrano un odio viscerale, ma per «una giusta causa». Tuttavia non posso non notare i parallelismi con la retorica del Cremlino: potete “invitare” i russi a tornare casa per rovesciare Putin quanto volete, ma rimane il fatto che ora tutti i critici del regime in vigore a Mosca si trovano o sotto terra, o in prigione o all’estero. Non dimentichiamo che è da diciotto mesi che lo stesso esercito ucraino non riesce a sconfiggere il regime putiniano, al netto di tutti gli aiuti provenienti dal mondo civile. *La guerra in Ucraina è il frutto di una politica pluriennale del Cremlino, smascherata sovente da chi ora non c’è più, è dietro le sbarre oppure se n’è andato. Al contempo è anche il fallimento totale della diplomazia non solo di Kiev e Mosca, ma anche di quella europea e americana. A pensarci bene, i responsabili delle ostilità in Ucraina al massimo sono i vertici del potere russo e i politici occidentali. Ora Putin potrà troneggiare legalmente fino al 2036. Il presidente di un paese immenso ha sistematicamente violato le leggi, anche quelle internazionali, ma in tutto il mondo civile hanno continuato a stringergli la mano. {{Int|Da ''[https://www.repubblica.it/esteri/2024/02/19/news/politkovskaja_morte_navalny_putin-422158715/ Putin temeva Navalny più di ogni altro e si è sbarazzato di lui come di mia madre Anna Politkovksaja]''|''Repubblica.it'', 19 febbraio 2024.}} *Per i politici europei e americani, l’omicidio di Navalny è solo l’ennesimo pretesto per prendere la parola e ancora una volta “dare uno schiaffo” alla Russia di Putin. *L’oppositore russo è stato in qualche modo il prigioniero personale di Vladimir Putin che lo temeva talmente da non osare pronunciare il suo nome ad alta voce, offrendo così il fianco ai giornalisti che glielo hanno fatto notare a più riprese. Navalny, dal canto suo, trovandosi già dietro le sbarre, non ha mai avuto paura a definire il capo di stato russo un omicida, un farabutto e un ladro. Con il sorriso sarcastico sul suo volto, in più di un’occasione ha schernito il presidente russo e tutto il sistema da lui costruito. Le numerose cause penali intentate ai suoi danni non facevano altro che dargli il pretesto per farsi una risata. *[...] le persone che si sono occupate di eliminare Navalny sono ufficialmente “a servizio dello stato” nei tribunali, nelle procure, nelle carceri e nelle case circondariali. Si tratta di persone che non per forza occupano posizioni di rilievo. Ma tutte loro, in un modo o nell’altro, sono complici e, qualora il caso relativo all’omicidio di Navalny dovesse arrivare in tribunale, sul banco degli imputati ci sarebbero decine di persone. *[...] le cose si svolgeranno come si erano svolte fino all’esecuzione di Navalny. Con l’aiuto delle forze dell’ordine, degli arresti e dei processi, metteranno il bavaglio a tutti quelli che oseranno pronunciare la verità sulla fine dell’oppositore. I politici occidentali si indigneranno ancora un po’, esprimeranno il loro orrore rispetto a quanto accade in Russia, salvo poi tornare subito a occuparsi delle loro vicende quotidiane. Succederà così perché non possono fare nulla, non hanno mai avuto e non hanno neanche ora delle reali possibilità per fare leva sulla situazione in modo da cambiarla. {{Int|Da ''[https://www.repubblica.it/venerdi/2024/03/08/news/vera_politkovskaja_il_futuro_della_russia_sara_scritto_dalle_donne-422277423/ Vera PolitkovskaJa: “Il futuro della Russia sarà scritto dalle donne”]''|''Repubblica.it'', 8 marzo 2024.}} *Mentre in tutto il mondo civilizzato il ruolo della donna nella società cresce, in Russia si susseguono prese di posizione che non fanno che danneggiarla. Non mi riferisco solo al divieto di abortire, già in vigore nelle strutture sanitarie private del Paese, ma anche agli appelli dei politici che chiedono di limitare l’accesso delle donne all’istruzione secondaria, in modo che non vengano distolte da quella che secondo lo Stato (e secondo una parte dei russi) è la loro funzione principale: fare figli. *In generale l’impressione è che – sempre nella visione statale – le donne russe, ancor più dopo l’inizio della guerra con l’Ucraina, siano destinate a ricoprire esclusivamente il ruolo di macchine per la riproduzione della popolazione. *Ad abbandonare la Russia sono state proprio quelle persone che avrebbero potuto influire sul futuro in maniera positiva. Neanche dall’estero riescono a far sentire la loro voce: la macchina della propaganda ha fatto presto a bollare come "traditore della patria” chi è andato via. Con il risultato che chiunque dall’estero osi criticare pubblicamente la situazione in Russia viene sommerso da una montagna di fango e screditato in tutti i modi possibili, compreso ritrovarsi oggetto di azioni civili e penali. Lo scopo è anche quello di rendere difficile il rientro in patria di queste persone. *{{NDR|Su [[Julija Naval'naja]]}} La denigrazione del nemico con ogni mezzo è pratica diffusa in Russia: se poi il nemico è una donna che ha osato mostrare al mondo un’immagine che non è solo quella della vedova inconsolabile e in preda al dolore, i denigratori sono capaci di tutto. La misoginia trova terreno fertile nella nostra società. *Nell’immaginario collettivo russo il campo d’azione legittimo della donna continua a essere quello della cucina e delle stanze da letto dei figli. Anche per quelle che riescono a uscire da questo schema la vita non è semplice: il divario salariale a parità di professione e di ore di lavoro, nel migliore dei casi, è del 30 per cento. Gli uomini non hanno nessun problema a cercare di ostacolare la carriera delle loro colleghe. *[...] nel Caucaso, e in particolare in Cecenia, la situazione per le donne è orribile. Qui, come all’epoca dei barbari, sono soggette a mutilazioni genitali e rischiano di venire uccise in nome dell’onore della famiglia. *Il 40 per cento circa dei russi è convinto che se un uomo mantiene una donna può vietarle di uscire di casa, incontrare gli amici e i parenti, lavorare o utilizzare le carte di credito senza il suo consenso. Certo, non tutti gli uomini russi la pensano così. Ma se ci riferiamo al cosiddetto “Paese profondo”, allora diciamo che questa visione della donna è molto diffusa. *Mi piace pensare che sia possibile, ma servirebbero sforzi giganteschi e un leader, o una leader, capace di unire moltissime persone che la pensano in maniera diversa sulla guerra e sull’operato di Putin. Yulia Navalnaya ha tutte le carte in regola per diventarla. Ha tutto quello che le serve, salvo il marito. *Credo che Yulia sia assolutamente in grado di unire tutte le forze di opposizione russe al di fuori del Paese. Ma l’apparato repressivo all’interno del Paese è talmente potente che riuscire a coinvolgere chi vive in Russia sarebbe ben altra impresa. Questo è un dato di fatto, e non può essere ignorato. *Le donne russe sono forti per natura e temprate dalle circostanze. Di “principesse sul pisello” io ne conosco poche. La mia speranza è che sulla scena politica emergano donne che sappiano guardare la realtà come la vede Yulia Navalnaya. Penso che solo loro potrebbero diventare la forza motrice che potrà far uscire la Russia dalle tenebre in cui si è impantanata. ==''Una madre''== ===Incipit=== Mia madre è sempre stata una persona scomoda, non solo per le autorità russe, ma anche per la gente comune che sfoglia un giornale e ne legge gli articoli. Purtroppo la maggioranza della popolazione russa crede a quello che le viene detto dagli schermi dei canali di Stato: un mondo virtuale creato dalla propaganda, dove, nel complesso, tutto va bene. E i problemi, che periodicamente vengono segnalati all’opinione pubblica, hanno origine nei Paesi occidentali o, come si dice in Russia con un sorrisetto, «nell’Occidente in decomposizione». ===Citazioni=== *I [[Dittatura|dittatori]] hanno bisogno di offrire sacrifici umani per consolidare il loro potere. (p. 10) *In Russia tutti si sono dimenticati in fretta di Anna Politkovskaja, soprattutto la gente che conta, perché mantenere la memoria di persone come mia madre è pericoloso. È molto più comodo perderne le tracce e dimenticare la sua verità. (p. 10) *In Occidente il nome Politkovskaja è fonte di orgoglio. A mia madre intitolano piazze e vie, la sua attività giornalistica viene studiata nelle università, i suoi libri si vendono in tutto il mondo. In Russia quel nome è avvolto dal silenzio. (p. 10) *Dopo il 24 febbraio 2022 il nostro cognome è tornato ad avere un peso, a essere oggetto di minacce, ancora di morte, questa volta contro mia figlia, che è solo un’adolescente. Da quando a scuola hanno iniziato a parlare del conflitto in Ucraina, i compagni si sono scagliati contro di lei. Pesantemente. Così abbiamo scelto l’esilio volontario, la fuga in un altro Paese. (p. 10) *Anna Politkovskaja si formò come giornalista proprio nel periodo della [[perestrojka]]. Ne ha incarnato perfettamente lo spirito, il desiderio di cambiamento: sognava una democrazia compiuta, e sognava di fare il suo mestiere in un Paese libero, come dovrebbe essere, come non è quasi mai, nel mondo. (p. 16) *Nella vita di tutti i giorni mia madre era una persona difficile. La gestione familiare, il desiderio di avere il meglio per noi, oltre alla sua acuta percezione di tutto ciò che accadeva intorno, prosciugavano le sue forze. A ripensarci ora, credo che la responsabilità di una famiglia le sia caduta addosso troppo presto. (p. 25) *{{NDR|Sul [[putsch di agosto]]}} Di quei momenti, dopo il ritorno a Mosca, ricordo questa scena in particolare: mia madre che piange seduta su una panchina nel cortile di casa. Ignara del motivo, pensavo fosse preoccupata per papà, che non era ancora tornato dalla Casa Bianca. Invece poi ho scoperto che quel giorno tre giovani manifestanti che si opponevano ai golpisti erano morti, schiacciati dalle ruote di un veicolo da combattimento della fanteria proprio nel centro di Mosca. Alla notizia, mamma non era riuscita a trattenere le lacrime. L'episodio fu per lei un chiaro esempio di come troppo spesso siano le persone comuni a subire le conseguenze di avvenimenti storici di portata epocale, anche pagando con la vita: un tema che percorre come una linea rossa tuta la sua carriera professionale. (p. 32) *In cabina di regia scherzavamo sul fatto che, per qualche motivo a noi sconosciuto, gli opinionisti filogovernativi risultavano sempre un po' retrogradi, dei sempliciotti, con il loro eloquio clericale, noioso e poco interessante, mentre gli avversari dimostravano grande acume, profonda conoscenza dell'argomento oggetto della discussione, e avevano un atteggiamento propositivo e idee concrete per trovare una soluzione al problema. Gli oppositori non pensavano solo a farsi belli di fronte alle telecamere, e lo spettatore era in grado di capire benissimo come stavano le cose. (p. 46) *Molti in Occidente non capiscono perché i russi accettino così docilmente tutto ciò che fanno le autorità. I cittadini non protestano, non scendono in piazza. Oltre al fatto che la maggior parte della popolazione è impegnata a sopravvivere in condizioni di povertà, le sanzioni per la partecipazione a picchetti o manifestazioni sono diventate così elevate che pochi osano esporsi. Se in Europa, al termine di una «protesta» pacifica, ciascuno può rientrare tranquillo a casa propria, in Russia la maggioranza dei manifestanti finisce in una stazione di polizia. E non è scontato che se la cavi con una «semplice» (comunque alta) sanzione amministrativa, anziché con quindici giorni di cella. Anzi, spesso rischia un processo penale. (p. 53) *Chi può, in Russia, evita il servizio militare come la peste, perché sa che nelle caserme potrebbe accadere di tutto, ammesso di sopravvivere al nonnismo incontrollato. È risaputo, inoltre, che in tempo di pace i soldati vengono spediti in zone impervie affinché diventino «veri uomini», imparando a cavarsela con misere razioni alimentari e attrezzature poco idonee. Il podersoso ammodernamento delle forze armate, per il quale è stato speso l'equivalente di milardi di euro, è in buona parte avvenuto solo formalmente e non si capisce dove siano finiti quei soldi. (p. 63) *{{NDR|Sull'[[invasione russa dell'Ucraina del 2022]]}} Secondo le stime dell'intelligence ucraina, in migliaia si sarebbero dati alla fuga dalla prima linea e in alcune unità si è arrivati al 60-70 per cento di disertori. I dissidenti russi si mantengono più cauti, calcolando gli abbandoni in circa un miglaio. Il Cremlino, proprio come sul numero dei morti, tace. (p. 66) *I familiari dei caduti raccontano che spesso apprendono della scomparsa dei congiunti dai commilitoni o dai canali Telegram ucraini. Oppure capiscono che è successo qualcosa di irreparabile quando il loro congiunto smette di chiamare a casa. I russi, al contrario, tendono a lasciare sul campo i corpi dei comilitoni russi. (p. 66) *Un'intera generazione di giovani pagherà un prezzo altissimo, come è già avvenuto ai tempi della Seconda guerra mondiale, del conflitto in Afghanistan e della Cecenia. E il prezzo non è solo la morte. Tra i fortunati che torneranno da questa guerra, le conseguenze psicologiche saranno incalcolabili, per non parlare dell'enorme quantità di invalidi che non sapranno di cosa vivere. (p. 69) *Io sono una cittadina russa, ma sono disgustata dal cieco nazionalismo e dallo pseudopatriottismo che stanno montando nel mio Paese. Quando un Paese aggredisce, chi subisce e soffre deve difendersi. Credo sia giusto che l'Occidente stia aiutando attivamente l'Ucraina a difendersi. Se così non fosse stato, la guerra sarebbe già finita. E penso che lo stesso Cremlino avesse scommesso sulla mancanza di sosteno da parte occidentale, quando ha cominciato l'aggressione. Quello che dico può apparire una contraddizione, per me che sono una pacifista convinta. Odio la guerra e le conseguenze che porta con sé. Ma si tratta di una contraddizione inevitabile. Voglio vedere la Russia come un Paese prospero, libero e sviluppato, non incosciente, povero e militarizzato. (p. 70) *La diffusione di informazioni da canali non ufficiali inizialmente comportava una multa, quindi la sospensione dell'attività, infine il ritiro della licenza per trasmettere, radio o televisione che fosse, o per stampare e vendere il giornale. Nel corso del primo mese di guerra, in Russia sono state varate alcune leggi che introducevano la responsabilità amministrativa e penale per la diffusione di «fake news» riguardanti le azioni dell'esercito russo, con una pena prevista fino a quindici anni di carcere. Ciò ha permesso di arrestare diverse persone che avevano criticato l'operato dei militari russi in Ucraina sui social o sui propri blog. (p. 76) *A tutte le difficoltà oggettive connesse con l'inizio della guerra se n'è aggiunta una ulteriore, che riguarda solo mia figlia: inconsapevolmente si è ritrovata anche lei sulla linea del fuoco. Lei si chiama come la nonna, Anna Politkovskaja, e per questo a scuola è stata subito oggetto di atti di violenza e di bullismo. A dire la verità, era già accaduto in passato. Quando Anna visitava una nuova palestra per un corso di ginnastica, le veniva spesso ricordato dai suoi coetanei, ovviamente in forma offensiva, da quale famiglia provenisse. Dopo il 24 febbraio 2022, però, la mancanza di rispetto si è trasformata in minaccia. (pp. 77-78) *Quando mamma era via, in pratica non avevamo alcun contatto con lei, perché non esistevano linee telefoniche adeguate. Eppure non sono mai rimasta a casa ad aspettare che tornasse. Del resto, lei non l'avrebbe mai voluto. Mia madre era una donna estremamente indipendente e con questo spirito ha cresciuto anche noi. Ancora adesso, quando ripenso a lei, la vedo seduta alla scrivania con la testa china sul computer a scrivere una «nota». Così le piaceva chiamare i suoi testi: non notizie, articoli, materiali, ma note. E mentre ci si dedicava era assente, anche quando era presente fisicamente. (pp. 89-90) *Mia madre non accettava mai compensi da parte delle persone che aiutava: era una questione di principio. (p. 95) *Lei cercava comprensione, ma riceveva sostegno solo dai colleghi della redazione del suo giornale e da pochissime altre redazioni di mezzi di informazione alternativi. E, ovviamente, dalle tante persone che aiutava. Perché solo questo contava per lei: fare il proprio lavoro, raccontare quello che vedeva, dare asilo a quanti non sapevano dove altro andare. Le loro storie non coincidevano con la versione ufficiale dei vari uffici competenti legati al Cremlino. (p. 105) *Questo era il suo modello di giornalismo. Raccontare i fatti, scrivere senza tener conto delle gerarchie. Un concetto forse banale per chi vive in una democrazia, ma in Russia era pura follia: significava dare per sontata la libertà e sfidare il sistema irritando tutti, compresi i colleghi che avrebbero dovuto farsi carico della stessa responsabilità, raccontando a loro volta la verità. Invece mia madre era sola, profondamente sola. (p. 106) *Scrivere la verità serve, anche se nessuno la vuole ascoltare. E serve anche fare il proprio lavoro bene, sempre. Mettere in discussione questo significherebbe riconoscere che il suo sacrificio è stato inutile. (p. 107) *Lei era profondamente convinta che, nel momento in cui si assiste a un'ingiustizia, si è costreti a intervenire. Se invece non la riconosci, o non ci credi, allora non ti senti coinvolto, anche se in fondo sospetti che un'ingiustizia esista. (p. 108) *{{NDR|Sulla [[crisi del teatro Dubrovka]]}} I terroristi avevano già ucciso diverse persone. Doveva avanzare con cautela, seguendo un certo percorso all'interno dell'edificio, e un passo sbagliato a sinistra o a destra poteva portare all'irreparabile. «Lì dentro ricordo di aver calpestato vetri rotti mescolati a qualcosa che sembrava sangue», c'erano vetri ovunque mi disse. «Una sensazione impossibile da dimenticare». (p. 117) *{{NDR|Sulla crisi del teatro Dubrovka}} Dopo alcuni articoli si cominciò a dire che mia madre stava speculando sui morti, che «ballava sulle loro ossa» per fare carriera. Come spesso accade in Russia, parlare o scrivere di questa vile operazione, a seguito della quale morirono centotrenta persone, invece di essere liberate, significa mettere in discussione il lavoro delle forze speciali e le decisioni della leadership. Per questo, proprio perché la cosa era andata male ed erano morte molte persone, le dicevano di lasciar perdere. (p. 120) *{{NDR|Sulla crisi del teatro Dubrovka}} Mi sarei potuta trovare anche io in quel teatro. Tra gli ostaggi, le vittime o tra quanti, a causa di quella storia, portano cicatrici che non si rimarginano. Ma non avevo sentito la sveglia e l'audizione, quel famoso giorno, era saltata. (p. 122) *{{NDR|Sulla [[strage di Beslan]]}} Se fosse arrivata a Beslan, mia madre avrebbe provato a parlare con i terroristi, ma evidentemente troppe persone non volevano che accadesse. Non tolleravano come lavorava, il fatto che raccogliesse le testimonianze delle famiglie degli ostaggi. Su quell'aereo non hanno solo cercato di ucciderla. Le hanno impedito di fare il suo lavoro. (p. 139) *Nessuna autorità russa presenziò al funerale. Solo tanta gente comune in lacrime. Quel giorno mi resi davvero conto di quanto lei fosse tenuta in considerazione, di quanto le volessero bene e di quanto profondamente il suo assassinio avesse scosso l'opinione pubblica. In molti, da quel momento, non avrebbero avuto più voce, né una spalla su cui piangere. Per tante di quelle persone si era spenta l'ultima possibilità di avere giustizia, di vedere scritta la propria storia. (p. 165) *In Russia, i membri delle forze dell'ordine rappresentano una casta a sé. Per me è sempre stato un mistero dove e da chi imparino a comportarsi e a comunicare con la gente. Spesso il loro stile «da cavernicoli» sembra fatto apposta per innervosire gli interlocutori, farli sentire inferiori, poca cosa rispetto alla «macchina statale» e all'uniforme che hanno di fronte. La maggior parte delle persone normali, a cui non è mai capitato di avere a che fare con loro, la prima volta non sa come affrontarli. (p. 170) *La [[seconda guerra cecena]] è stata una delle meno raccontate della storia, spacciata per giunta come lotta al terrorismo islamico, uno dei pilastri su cui Putin costruì una parte consistente della retorica sulla sua nuova Russia. Un secondo, forte pilastro propagandistico fu individuato nella «[[Fronte orientale (1941-1945)|grande guerra patriottica]]», la resistenza al nazismo e la vittoria del 1945. Se il nazismo era stato il nemico e la sua sconfitta un atto fondativo della nuova Russia, chi ne sottovalutava la valenza politica e storia si poneva automaticamente al di fuori del pensiero dominante in Russia. Bisognava eliminare le scorie del decennio eltsiniano e degli anni della perestrojka, quando la ricerca storica aveva vissuto un periodo di grande libertà erano venute alla luce verità sgradevoli per i russi, legate ai crimini del regime staliniano. La storia e la democrazia dovevano diventare sovrane, mentre la libera ricerca storica era vista come una minaccia, perché capace di «leggere» in maniera critica la narrazione dominante del passato. [...] Il terzo pilastro su cui poggia la nuova dottrina nazionale è quella del vittimismo. Dopo il [[Dissoluzione dell'Unione Sovietica|crollo dell'Unione Sovietica]], la Russia è stata umiliata. Da chi, se non dall'Occidente, con i suoi valori così lontani da quelli della tradizione russa? (pp. 181-183) *Putin e i suoi, [...] oltre alla sbandierata denazificazione, non hanno mai dichiarato i veri scopi della guerra. In Russia è stato ripetuto che si trattava di proteggere la popolazione del Donbass dopo otto anni di continue aggressioni e che in Ucraina esisteva un regime nemico, pronto, secondo Mosca, a invadere il Paese su mandato dell'Occidente. La realtà è che il Cremlino non può tollerare un'Ucraina democratica, che cerca di porre le basi per il suo ingresso nell'Europa politica. Una guerra prolungata, comunque vada a finire, rallenterà il processo di democratizzazione ed europeizzazione dell'Ucraina. La dirigenza russa parla anche dell'esistenza di una minoranza nazionale russa in Ucraina che non può essere esclusa dal godimento dei pieni diritti tra cui, per esempio, l'uso del russo a scuola e negli uffici pubblici. Nel primo mese di guerra, tuttavia, i bombardamenti si sono concentrati proprio sui territori in cui è preponderante la popolazione russofona, così come russofona è la maggioranza dei profughi costretti a lasciare le proprie abitazioni. Dopo l'aggressione, addirittura, molti di loro stanno progressivamente privilegiando l'ucraino. (pp. 183-184) ===Explicit=== ==Bibliografia== *Vera Politkovskaja, ''Una madre. {{small|La vita e la passione per la verità di Anna Politkovskaja}}'', traduzione di Marco Clementi, Rizzoli, ISBN 978-88-17-17882-2 ==Per [[Cristina Marsillach]]== {{Int|Da ''[http://www.money-into-light.com/2021/06/an-interview-with-cristina-marsillach.html An interview with Cristina Marsillach]''|Intervista di Paul Rowlands, ''money-into-light.com'', giugno 2021.}} *Girare i film dell'orrore è stressante, perché la paura deve sempre stare (deve sempre esserci la paura) su un piano psicologico. Devi continuare a lavorare con quella paura costantemente. Devi sentirla nelle tue emozioni. :''Making horror films is stressful, because the fear always has to be on a psychological plane. You have to keep working with that fear continuously. You have to feel it in your emotions.'' *Dario era un grande ammiratore di Edgar Allan Poe, e per lui i corvi erano un elemento molto importante del film. Quando stavamo girando un scena particolare del film, mi gettava addosso dei corvi vivi. Io gridavo "Basta! Basta!" e lui diceva "Devo farlo perché devi provare questa paura e questa sensazione". Litigavamo, ma era un periodo divertente per me. Stressante ma divertente. :''Dario was a big fan of Edgar Allan Poe, and ravens were a very important element of the film for him. When we were shooting a particular scene in the film, he threw actual live ravens at me. I shouted "Stop! Stop!" and he said "I have to do this because you need to experience this fear and sensation." We would fight with each other, but it was a fun time for me. Stressful, but fun.'' *Litigavamo tanto, ma c'era rispetto reciproco tra di noi. Lui mi rispettava come attrice ed io lui come regista. Era molto concentrato su elementi tecnici (questioni tecniche, dettagli tecnici), mentre io volevo fargli tante domande sugli aspetti psicologici del mio personaggio e della storia. Ma lui non diceva altro che "No, no, no, va tutto bene" e poi parlava di cosa stava per fare tecnicamente (sul piano tecnico). :''We fought a lot, but there was mutual respect between us. He respected me as an actress and I respected him as a director. He was very focused on technical things, whereas I wanted to ask him a lot of questions about the psychological aspects of my character and the story. But he would just say "No, no, no that's all fine" and then just talk about what he was going to do technically.'' ---------------------------------- '''David W. Macdonald''' (...), zoologo britannico. ==''Running with the fox''== *I lupi cacciano prede grandi; infatti, un alce può pesare 600 chili, dieci volte il peso del lupo più grande. Da solo, il lupo non sarebbe altro che pula per i palchi dell'alce. Un branco, però, può radunare la forza collettiva dei suoi membri. Infatti, lavorando in gruppo si trasformano in una nuova creatura, un super predatore la cui capacità collettiva oltrepassa l'abilità venatoria degli individui coinvolti. La volpe, al contrario, è circa 300 volte più pesante di un topo. La caccia volpina non comporta alcuna maratona affannante, nessuno squartamento, nessun duello contro gli zoccoli. Piuttosto, astuzia, agilità, un balzo aggraziato e un morsetto preciso segnano il destino del topo. :''Wolves hunt large prey; indeed, a moose may weigh 600 kg, ten-fold the weight of the largest wolf. Alone, the wolf would be little more than chaff to the moose's antlers. A pack, however, can muster the collective might of its members. Indeed, by working as a team they are transformed into a new creature, a super-predator whose summed capability exceeds the hunting prowess of the individuals involved. A fox, in contrast, is some 300 times heavier than a mouse. The vulpine hunt involves no lung-bursting marathon, no rip and rend, no sparring against hoofs. Rather, stealth, agility, a graceful leap and a precision nip seal the mouse's fate.'' (p. 10) *Le persone mi chiedono spesso perché ho scelto di lavorare con le volpi. Solitamente rispondo che questa specie offre il migliore di molti mondi: il brivido di osservare comportamenti raramente segnalati, la soddisfazione della lotta intellettuale per spiegare perché l'evoluzione ha lavorato ogni sfumatura strutturale in queste incredibili creature, e la convinzione che questa nuova conoscenza sarà utile, contribuendo alle soluzioni di problemi grandi quanto la rabbia e piccoli (ma irritanti) quanto la decapitazione di un pollo di cortile. Questa risposta è onesta, e le motivazioni alla base sono solide. Per dare un'altra risposta, però, non meno importante: io studio le volpi perché sono ancora impressionato dalla loro straordinaria bellezza, perché mi superano in astuzia, perché mantengono il vento e la pioggia sul mio volto, e perché mi conducono alla solitudine soddisfacente della campagna; tutto sommato – perché è divertente. :''People often ask why I chose to work with foxes. Generally I reply that this species offers the best of many worlds: the thrill of observing behaviour rarely seen before, the satisfaction of the intellectual wrestle to explain why evolution has worked each nuance of design into these remarkable creatures, and the conviction that this new knowledge will be useful, contributing to the solutions of problems as grand as rabies and as small (but annoying) as the beheading of a barnyard fowl. This reply is honest, and the arguments underlying it are robust. However, to give another answer, no less important: I study foxes because I am still awed by their extraordinary beauty, because they outwit me, because they keep the wind and rain on my face, and because they lead me to the satisfying solitude of the countryside; all of which is to say – because it's fun.'' (p. 15) *Sconfiggere le volpi in astuzia ha messo alla prova l'ingegno dell'uomo per almeno 2.000 anni. [...] Forse, allora, migliaia di generazioni di persecuzione (specialmente quando l'avversario ricorre a trucchi sporchi come marinare i gatti nell'orina) ha plasmato le volpi con le loro quasi sconcertanti abilità di evitare l'uomo e i suoi stratagemmi. :''Outwitting foxes has stretched man's ingenuity for at least 2,000 years. [...] Perhaps then, thousands of generations of persecution (especially when the opposition resorts to dirty tricks like marinading cats in urine) have fashioned foxes with their almost uncanny abilities to avoid man and his devices.'' (p. 16) *Rainardo è una volpe che ha avuto un impatto più grande sulla cultura e la sensibilità europea di qualsiasi altro animale selvatico. Adorna i rinfianchi delle chiese medievali, da Birmingham a Bucarest, ghignando dalle pagine dei salteri, e ha trionfato come genio malefico in più di un milione di poemi epici e di bestiari. Prospera nelle storie per bambini contemporanee e ha infiltrato le nostre lingue e perciò le nostre percezioni dei suoi cugini selvatici: poche sono le lingue in Europa in cui la parola "volpino" non è sinonimo di furbizia e inganno. :''Reynard is a fox who has had a greater influence upon European culture and perceptions than any other wild creature. He adorns the spandrels of mediaeval churches from Birmingham to Bucharest, leers from the pages of psalters, and has triumphed as an evil genius in more than a millennium of epic poems and bestiaries. He thrives in contemporary children's stories and has infiltrated our languages and thus our perception of his wild cousins: there is hardly a language in Europe in which the word "foxy" is not synonymous with trickery and deceit.'' (p. 32) *Tentare di catalogare l'umore e il risultato delle interazioni delle volpi non è sempre semplice. In particolare, l'osservatore si interroga molto sulla dalla somiglianza esteriore tra l'aggressione e il gioco. Il problema è che la lotta nel gioco ha gli stessi ingredienti della lotta sul serio, tranne per il paradosso che nessuno si ferisce. :''Attempting to categorize the mood and outcome of fox interactions is not always straightforward. In particular, the observer is bedevilled by the superficial similarity of aggression and play. The problem is that fighting in play has the same ingredients as fighting in earnest, except for the paradox that nobody gets injured.'' (p. 45) *Se c'è una cosa nella società delle volpi che "non si fa", è di avvicinarsi a qualcuno che sta mangiando. Sotto questo aspetto, il vecchio contrasto con i lupi suona veritiero: i lupi talvolta mangiano una preda fianco a fianco in relativa armonia; le volpi solitamente fanno di tutto per evitare anche di essere viste con del cibo e, nel peggiore dei casi, volteranno almeno le spalle l'una all'altra mentre mangiano. Questo contrasto è particolarmente marcato tra i giovani: i cuccioli di volpe invariabilmente lottano con ferocia sorprendente per il cibo e possono infliggere ferite gravi, i cuccioli di lupo sono più tolleranti. Ovviamente, come qualsiasi altra generalizzazione sulle volpi, ci sono eccezioni alla regola: le volpi maschio nutrono le loro compagne e gli adulti nutrono i cuccioli. :''If there is one thing in fox society that is "not done'", it is to approach somebody who is eating. In this respect, the old contrast with wolves holds true: wolves sometimes feed from a kill side by side in relative harmony; foxes generally do everything possible to avoid even being seen with food and, if the worst comes to the worst, will at least turn their backs to each other while eating. This contrast is especially marked among youngsters: fox cubs invariably fight with astonishing savagery over food and can inflict serious injury, wolf pups are much more tolerant. Of course, as with every other generalization about foxes, there are exceptions to the rule: dog foxes feed their vixens and adults feed cubs.'' (p. 45) *Ci sono poche cose affascinanti quanto un cucciolo di volpe, quindi la tentazione di allevarne uno come animale da compagnia è grande. Tuttavia, la gran maggioranza dei "salvataggi" finisce male per tutti i coinvolti. La maggior parte delle persone non ha idea del tempo, strutture, abilità, e soprattutto, tolleranza necessari per allevare una volpe. Da poppanti hanno bisogno di latte ogni quattro ore, giorno e notte, ma questo è un gioco da ragazzi in confronto al loro comportamento una volta svezzati: ogni cucciolo di volpe che ho conosciuto ha avuto una passione sia per il cuoio che per i cavi elettrici. La prima finisce con la distruzione dei portafogli, borsette, scarpe, giacche di camoscio e di montone, mentre la seconda devasta i cavi elettrici. Mi è sempre piaciuto l'odore persistente dell'orina di volpe, ma vale la pena notare che una proprietaria non poté trovare un altro inquilino per diversi mesi dopo che io e la mia volpe lasciammo la proprietà. :''There are few things as enchanting as a fox cub, so the temptation to rear one as a pet is great. Nonetheless, the great majority of "rescues" come to a sad end for all concerned. Most people have no idea of the time, dedication, facilities, skill and, above all, tolerance required to rear a fox. As sucklings they require milk at four hour intervals day and night, but this is a trifling difficulty compared with their behaviour once weaned: every fox cub I have known has had a passion for both leather and electric cables. The former results in destruction of wallets, handbags, shoes, suede or sheepskin coats, the latter wreaks havoc with household wiring. I have always rather liked the lingering smell of fox urine, but it is noteworthy that one landlady was unable to find another tenant for several months after my fox and I vacated the property.'' (p. 56) *I costumi della società delle volpi dettano che non c'è amicizia così profonda da poter anche solo tollerare il pensare al cibo di un altro. :''The mores of fox society dictate that there is no friendship so deep as to countenance even thinking about somebody else's food.'' (p. 58) *Penso che molto della vita di una volpe passa sul filo del rasoio, sommersa dall'acutezza dei suoi sensi. Nella volpe, l'evoluzione ha modellato una creatura per cui ogni stimolo viene elevato alla massima sensibilità: per la volpe c'è l'immagine fulminea della palpebra che si chiude di un coniglio, lo squittio chiassoso di un topo distante venti metri, il tanfo spaventoso dell'orma vecchia di un giorno di un cane. :''I think much of a fox's life is spent on a knife-edge, deluged by the acuteness of its senses. In the fox, evolution has fashioned a creature for which every input is turned to maximum sensitivity: for the fox there is the jolting image of a rabbit's blinking eyelid, the clamorous squeak of a mouse 20 metres off, the dreadful reek of a dog's day-old pawprint.'' (p. 61) *L'industria della selvaggina è probabilmente in gran parte responsabile per la morte spesso sgradevole nell'ordine di 100.000 volpi all'anno in Gran Bretagna, ma contro di questi bisogna valutare il fatto che questa industria fornisce il maggior incentivo per la conservazione dell'habitat su terre agricole. :''The game shooting industry is probably largely responsible for the frequently unpleasant deaths in the order of 100,000 foxes annually in Britain, but against these must be weighed the fact that this industry provides the major incentive for habitat conservation on farmland.'' (p. 173) *Le volpi urbane e i gatti si incontrano molto spesso ed è comune vederli insieme, spesso mangiando fianco a fianco. Se c'è una rissa per il cibo, il gatto di solito scaccia la volpe. Casi autentici di volpi che uccidono i gatti tendono a coinvolgere i gattini. Quindi, sebbene sia chiaro che la maggior parte delle volpi non uccidono i gatti, certe lo fanno. Il rischio però è molto meno significativo del rischio che corre il gatto di venire investito sulla strada dal traffico. :''Urban foxes and cats meet very frequently and it is commonplace to see them in a close company, often feeding side by side. If there is a squabble over food, the cat generally displaces the fox. Authenticated cases of foxes killing cats generally involve kittens. So, although it is clear that most foxes do not kill cats, some do so. However, this risk must rank very low amongst the worries besetting the urban cat-owner, and certainly is much less significant than the risk of the cat being killed on the road by traffic.'' (p. 181) *Scorte di cibo più ricche conducono a territori più piccoli e scorte di cibo più irregolari (eterogene) permettono gruppi più grandi. Un elevatissimo tasso di mortalità conduce a gruppi più piccoli e una proporzione più piccola di femmine sterili, probabilmente insieme a territori più grandi. Un tasso di mortalità intermedio può risultare insufficiente per diminuire sostanzialmente la grandezza d'un gruppo, me tuttavia può disturbare la stabilità sociale fino al punto di diminuire la proporzione di femmine sterili e perciò aumentare la produttività generale di cuccioli per ogni femmina, e probabilmente territori più piccoli. :''Richer food supplies lead to smaller territories and more patchy (heterogeneous) food supplies permit larger groups. A very high death rate leads to smaller groups and a smaller proportion of barren vixens, probably together with larger territories. An intermediate death rate may be insufficient to reduce group size substantially, but nonetheless may disrupt social stability sufficiently to diminish the proportion of barren vixens and thereby increase the overall productivity of cubs per female, and probably smaller territories.'' (p. 210) * :<nowiki>''''</nowiki> (p. ) * :<nowiki>''''</nowiki> (p. ) * :<nowiki>''''</nowiki> (p. ) * :<nowiki>''''</nowiki> (p. ) ------------------- [[File:Ras Mangasha 1.jpg|thumb|Mangascià nel 1894]] '''Mangascià Giovanni''' (1868 – 1907), militare etiope. ==Citazioni su Mangascià Giovanni== *Era bello Mangascià, di una eleganza un po' femminile che non lo abbandonava neppure quando indossava lo sciamma di guerra, la criniera di leone e in battaglia impugnava la Remington finemente damascato. Anche se si comportava con l'aspra maestà di re, si intuiva subito che quell'energia era finta, mancava di una vera forza interiore. Il ras recitava il ruolo di principe battagliero e irriducibile, ma dentro era fiacco e floscio. ([[Domenico Quirico]]) *Era figlio di negus e non avrebbe mai dimenticato che il trono doveva toccare a lui. Sapeva che nella sua corte c'era un partito di irriducibili che lo istigava a battersi fino alla morte per riottenere il trono, che mormorava contro la vergognosa servitù nei confronti degli scioani, popolo debole, imbelle, che si era sempre prosternato quando passavano i tigrini. ([[Domenico Quirico]]) 2jez37kd12yuku0q2awwnitwzd4l2vu 1350733 1350732 2024-11-07T19:45:34Z Mariomassone 17056 /* Citazioni */ 1350733 wikitext text/x-wiki ==[[Aleksej Naval'nyj]]== ==''Patriot''== ===Incipit=== In realtà, morire non è stato doloroso. Se non fossi stato sul punto di esalare il mio ultimo respiro, non mi sarei mai sdraiato sul pavimento accanto alla toilette dell'aereo. Come potete immaginare, non era esattamente pulito. ===Citazioni=== *La possibilità di candidarmi alle elezioni mi era preclusa da molto tempo. Lo Stato non riconosceva il partito politico che guidavo e ne aveva appena rifiutata la registrazione per la nona volta in otto anni. Per qualche strana ragione, succedeva sempre che non riuscissimo a «compilare correttamente i moduli» e, nelle rarissime occasioni in cui un nostro candidato entrava nelle liste elettorali, spuntavano i pretesti più fantasiosi per negargli l'eleggibilità. (p. 5) *In un paese autoritario, dove per oltre due decenni il regime si era dato la priorità di inculcare nell'elettorato l'idea che le persone sono impotenti e non possono cambiare le cose, convincere la gente a uscire di casa e andare a votare non è mai stato un compito facile. Era pur vero, però, che i redditi erano calati per sette anni di fila, quindi se anche solo un terzo dei cittadini stufi del regime si fosse convinto ad andare ai seggi, nessun candidato di Putin avrebbe avuto una chance. A questo punto, come indurre gli elettori a votare? Con la persuasione? Offrendo in cambio qualcosa? Noi scegliemmo di farli arrabbiare. Di farli arrabbiare sul serio. (p. 6) *Considerando la realtà della Russia, scartammo fin dall'inizio l'idea di un approccio giornalistico prudente, fatto degli infiniti giri di parole – presunto, possibile, cosiddetto – tanto amati dai consulenti legali. Chiamavamo le cose col loro nome: ladro, corruzione. Se qualcuno aveva una proprietà sontuosa, non ci limitavamo a menzionarne l'esistenza, ma effettuavamo riprese con i droni e la mostravamo al pubblico in tutta la sua magnificenza. Dopodiché ne scoprivamo il valore e lo raffrontavamo con il modesto reddito che il burocrate suo proprietario dichiarava. (p. 6) *Quello che facevamo era intrattenere e al contempo scatenare indignazione con immagini della vita condotta dagli «umili patrioti che governano la nostra terra», spiegando come funzionano i meccanismi della corruzione e incitando a intraprendere azioni pratiche per causare il massimo danno al sistema di Putin. Il materiale non mancava mai. (p. 7) *In genere parlo volentieri con la gente, ma non in aereo: troppo rumore di sottofondo e non gradisco molto avere qualcuno che, a venti centimetri da me per farsi sentire, urla: «Lei indaga sulla corruzione in Russia, giusto? Be', senta cosa mi è capitato».<br>La Russia è fondata sulla corruzione e a tutti è capitato qualcosa. (p. 12) *Provate a toccarvi il polso con un dito della mano opposta. Sentite qualcosa perché il vostro corpo rilascia acetilcolina e un segnale nervoso informa il vostro cervello di questa azione, che vedete con gli occhi e identificate con il senso del tatto. Adesso fate la stessa cosa con gli occhi chiusi: non vedete il dito, ma siete perfettamente in grado di stabilire quando toccate il polso e quando non lo fate. Questo perché, dopo che l'acetilcolina trasmette un segnale tra le cellule nervose, il vostro corpo secerne colineterasi, un enzima che arresta il segnale a lavoro terminato. Per farlo, «distruggere» l'acetilcolina «usata» e, con essa, ogni traccia del segnale inviato al cervello. In assenza di questo meccanismo, il cervello riceverebbe di continuo il messaggio del dito che tocca il polso, ripetuto milioni di volte. Sarebbe simile al cosiddetto DDoS, un Distributed Denial of Service (ovvero un attacco distribuito di negazione del servizio), ai danni di un sito web: clicca una volta e il sito si apre, clicca un milione di volte al secondo e il sito va in crash.<br>In caso di DDoS, puoi ricaricare il server o installarne uno più potente. Con gli esseri umani, però, non è così semplice. Bombardato da miliardi di falsi segnali, il cervello si disorienta, non è in grado di elaborare quanto succede e alla fine va in blocco. Dopo un po' di tempo, la persona smette di respirare, visto che anche questa è una funzione controllata dal cervello.<br>È così che agiscono le sostanze nervine. (pp. 14-15) *Quando la gente mi chiede com'è morire a causa di un'[[Armi chimiche|arma chimica]], faccio due associazioni mentali: i Dissennatori di ''Harry Potter'' e i Nazgûl del ''Signore degli Anelli''. Il bacio di un Dissennatore non fa male: la vittima sente solo la vita che la lascia. L'arma principale di un Nazgûl è la spaventosa capacità di farti perdere la volontà e la forza. Lì in quel corridoio, un Dissennatore mi bacia mentre un Nazgûl si mette al mio fianco. (pp. 15-16) *Se immaginate che uscire dal [[coma]] sia una faccenda più o meno istantanea, come vorrebbero farci credere i film, mi tocca deludervi. Sarei fin troppo lieto di affermare che un attimo prima stavo morendo a bordo di un aereo e un'attimo dopo ho aperto gli occhi scoprendo che mi trovavo all'ospedale e davanti a me c'era la mia amata moglie, o perlomeno una squadra di medici che mi scrutavano ansiosi. Non è andata così. Tornare alla vita normale ha comportato diverse settimane di visioni molto sgradevoli e persistenti. L'intero processo è assomigliato a un viaggio interminabile e altamente realistico all'inferno. Anzi, non mi sorprenderebbe se l'idea dei suoi gironi fosse venuta proprio a persone che sono state in coma e hanno visto ciò che ho visto io. C'è stata una sequenza ininterrotta di allucinazioni, in mezzo alle quali di tanto in tanto intravedevo un barlume di realtà. Con il passare del tempo, la realtà aumentava e le allucinazioni diminuivano. (p. 17) *Un giorno, quando ormai avevo una migliore connessione con la realtà e stavo addirittura cominciando pian piano a ricordare qualche parola d'inglese, chiesi all'infermiere un bicchier d'acqua. Lei disse che me l'avrebbe data solo se avessi scritto quella parola, e mi porse una penna. Ricordavo come si dice «acqua» in inglese, ma proprio non sapevo come scriverlo, per quanto mi sforzassi. Cominciai ad arrabbiarmi e chiesi di nuovo, con stizza, di darmi l'acqua. «Prova un'ultima volta a scriverlo» mi disse l'infermiera con fermezza. Io feci qualche scarabocchio sul foglio, andai su tutte le furie e in un attacco di collera scrissi la parola che di colpo mi era emersa dall'inconscio: ''fuck''. Con un sottile senso di vendetta, ma soprattutto orgoglio, porsi il foglio all'infermiera. Lei mi guardò con commiserazione. Avevo scritto ''fkuc''. (p. 20) *Yulia e Leonid provarono più volte a raccontarmi quello che mi era capitato. Per un po' ebbero sarso successo. Sembrava che stessero bussando a una porta chiusa dietro cui si celava il mio cervello, che però non rispondeva. Mi dissero dell'avvelenamento; di come mi ero sentito male sull'aereo; dell'ospedale di Omsk, pieno di agenti dell'FSB; di come per un sacco di tempo il regime non avesse accettato di trasferirmi; del viaggio in Germania... ma io mi limitavo a fissarli con lo sguardo vitreo. Mi raccontarono profusamente e nei dettagli che Putin aveva cercato di assassinarmi mentre ero in visita in Siberia; che laboratori indipendenti avevano confermato che ero stato avvelenato e, per giunta, con lo stesso agente chimico che i servizi segreti russi avevano usato per avvelenare [[Avvelenamento di Sergej e Julija Skripal'|Sergei Skripal' e sua figlia a Salisbury]]. Poi, quando per l'ennesima volta pronunciarono la parola «''[[novičok]]''», di colpo li guardai dritto negli occhi e dissi: «Ma che cazzo? È una tale idiozia!». (pp. 21-22) *{{NDR|Sul [[disastro di Černobyl']]}} Per strada i soldati erano inguainati da capo a piedi in insolite tute bianche. Indossavano maschere antigas che li facevano assomigliare a una qualche strana specie animale. Io vengo da una famiglia di militari, e ovviamente a casa avevamo delle maschere antigas, ma la loro unica funzione era essere indossate dai figli degli amici dei miei che venivano a trovarci: si mettevano a correre per l'appartamento, fingendo di essere elefanti e strillando di gioia. Il gioco poteva durare due o tre minuti al massimo, perché sotto le maschere antigas si moriva di caldo. I soldati in strada non stavano giocando e non si divertivano affatto. Fermavano le automobili e le lasciavano procedere solo dopo aver esaminato le loro ruote con una speciale asta metallica: un comportamento piuttosto bizzarro. (p. 29) *Quando per l'ennesima volta mi sentivo chiedere se fossi ucraino o russo, mi sforzavo di non dare una risposta netta. Era come se mi avessero chiesto a chi volevo più bene, a mio padre o a mia madre, e per quella domanda non esisteva una risposta valida. (p. 31) *{{NDR|Sul [[disastro di Černobyl']]}} Per il resto del mondo fu un enorme disastro nucleare. Per l'Unione Sovietica, uno dei fattori scatenanti del crollo di un paese già colpito dalla crisi economica del suo «socialismo pienamente sviluppato». Per il ramo ucraino della nostra famiglia fu un'immane tragedia che spazzò via la vita di un tempo. Per me rappresentò il primo evento, la prima lezione di vita, che ebbe un impatto formativo sul mio modo di vedere le cose. Le radiazioni potevano essere lontane, ma l'ipocrisia e le bugie inondarono la nazione intera. (p. 32) *La risposta standard, e in tutto e per tutto demenziale, delle autorità sovietiche – e in seguito russe – a qualsiasi crisi è decidere che è nell'interesse della popolazione ascoltare un flusso incessante di bugie. Altrimenti, dice il ragionamento, le persone senza dubbio scapperanno di casa e si metteranno a scorrazzare in uno stato di anarchia totale, appiccando il fuoco ai palazzi e ammazzandosi a vicenda.<br>La verità è che non è mai successo niente del genere. Nella maggior parte delle emergenze, la gente è preparata a comportarsi in modo razionale e disciplinato, soprattutto se la situazione viene spiegata e viene illustrato cosa occorre fare. Eppure, come ho potuto constatare più volte in circostanze meno drammatiche, la prima reazione ufficiale è invariabilmente quella di mentire. I funzionari non traggono alcun beneficio pratico dal farlo, è semplicemente una regola: in una situazione di imbarazzo, menti. Sminuisci i danni, nega sempre e comunque, bleffa. Più tardi si potrà sistemare ogni cosa, ma adesso, nel momento dell'emergenza, i funzionari non hanno altra alternativa che mentire, perché la popolazione considerata idiota non è pronta per la verità. (p. 33) *Ero solo un bambino, ma la domanda che più mi tormentava era perché le autorità stessero mentendo quando tutti attorno a me sapevano la verità. Quanto era patetico quel tentativo di ingannarci? Se devi mentire, dovresti almeno aspettarti di trarne qualche beneficio. Dici di essere malato e non sei costretto ad andare a scuola. Perlomeno ha un senso. Ma loro dove volevano andare a parare? [...] Se il disastro di Černobyl' non fosse mai avvenuto, probabilmente avrei sentito parlare meno di politica. Senza dubbio non mi avrebbe toccato così da vicino, e le mie opinioni politiche sarebbero state un po' diverse. Ma le cose andarono come andarono, e molti anni dopo, quando ero un uomo adulto, mentre guardavo in tivù l'appena nominato presidente ''ad interim'' della Russia, il quarantasettenne Vladimir Putin, lungi dal condividere l'entusiasmo per il nuovo, «energico leader» del paese, continuavo a pensare: «Questo mente in continuazione, proprio come succedeva quando ero bambino». (pp. 37-38) *{{NDR|Sulla ''[[dedovščina]]''}} Inutile dire che una pratica così idiota non migliorava affatto la disciplina, e in realtà il nonnismo non faceva che minare il rispetto per l'esercito. I soldati che tornavano a casa dopo due anni di servizio alla patria descrivevano in termini piuttosto scabrosi le violenze ai futuri coscritti. Le loro rivelazioni ricordavano da vicino quelle delle persone che escono dal carcere. Le madri ascoltavano inorridite, dopodiché non avevano il minimo desiderio di mandare i figli a fare la leva. Periodicamente, dopo che l'ennesimo giovane sfortunato, incapace di sopportare oltre i maltrattamenti, si era suicidato o aveva sparato ai suoi aguzzini, l'esercito lanciava l'ennesima campagna antinonnismo, che non serviva mai a niente. La pratica è istituzionalizzata e si può combattere solo cambiando l'istituzione, nello specifico creando un esercito in cui militari di professione, uomini e donne, ricevono uno stipendio per difendere il paese. Quello che non serve è un esercito che dipende da poveri scalognati prelevati dalle loro famiglie (nell'Unione Sovietica per due anni, oggi per uno) e costretti a passare il tempo in un'istituzione che costituisce una forma bislacca di scuola di sopravvivenza. (pp. 43-44) *Non sopporto la parola «mentalità», perché mi sembra un concetto del tutto artificiale, ma una cosa è indiscutibile: esiste un certo tipo di carattere nazionale russo, e la spacconeria nel resistere a privazioni che potrebbero tranquillamente essere evitate ne rappresenta un aspetto significativo. Sopportiamo condizioni atroci, critichiamo le autorità, ce ne lamentiamo, eppure al tempo stesso riusciamo a vantarci di essere in grado di sopravvivere a queste circostanze orribili, e lo consideriamo un notevole vantaggio competitivo in un confronto ipotetico tra nazioni. [...] Non serve essere grandi psicologi per capire che cosa c'è alla radice di questo: noi russi aneliamo a una vita normale, ben consapevoli che siamo stati noi stessi a inventare tutti i nostri problemi attuali. Proprio non riusciamo ad ammettere, però, di essere idioti, quindi cerchiamo qualcosa per cui andare fieri, mentre in realtà non c'è proprio niente di cui vantarsi. (pp. 44-45) *Tutti i sovietici amavano criticare le autorità, ma avevano il terrore dell'onnipotente [[Komitet gosudarstvennoj bezopasnosti|KGB]] (nelle basi militari si parlare di ''osobisty'', «agenti speciali»). La preoccupazione più grande erano le intercettazioni telefoniche. Non era certo credibile che il KGB avesse abbastanza personale per origliare le conversazioni in ogni appartamento. Eppure, quando gli amici venivano a trovare mio padre e, dopo qualche vodka in cucina, cominciavano a bersagliare il governo, mia madre metteva il telefono sotto un cuscino. Pensavo che fosse bizzarro, e quando chiesi perché lo faceva, lei liquidò la mia domanda affermando che non si poteva sapere che cosa sarebbe stato detto e chi lo avrebbe sentito. A me sembrava assurdo. Quelli erano adulti che parlavano di questioni del tutto ordinarie, come l'impossibilità di trovare ketchup bulgaro nei negozi e la necessità di mettersi in fila per la carne alle cinque del mattino. Io davvero non riuscivo a capire di cosa si dovesse aver paura. Qualsiasi ragazzo in età scolare era stato nei negozi e aveva visto le code interminabili, e sapeva che la parola più usata nel lessico sovietico era ''defitsìt'' (carenza). Significava che c'erano persone che non ti permettevano di dire una cosa risaputa. Inoltre, sembrava che assoldassero altra gente per origliare dal telefono di casa tua, al punto che avevamo bisogno di usare un cuscino per proteggerci. Ironico che il mio primo ricordo dell'uso di quel cuscino risalga al 1984. (pp. 46-47) *Quando Sasha, mio cugino, venne a fare una gita a Mosca, fu portato, com'è ovvio, al Mausoleo di Lenin, una classica destinazione turistica per un bambino sovietico. Quando tornò in Ucraina, corse dalla nonna urlando esaltato: «Ho visto Lenin!». E lei rispose, secca: «Be', non gli hai sputato in faccia?». La parte ucraina della nostra famiglia si piegava in due dal ridere, ma io ero inorridito. [...] Mi ci volle qualche tempo per racimolare il coraggio di chiedere perché la mia amata nonna disprezzasse tanto «il migliore fra gli uomini». Risultò che il sentimento era radicato nella storia della sua famiglia. Lei era l'undicesima figlia, l'ultima, e l'unica femmina. La loro terra, con undici uomini che ci lavoravano da mattina a sera, era molto prospera. La loro casa era stata la prima in paese a sfoggiare un tetto di ferro, e avevano persino costruito un mulino, segno di inaudito benessere. Poi erano state introdotte le fattorie collettive. Pur essendo riuscita a evitare la deportazione in Siberia toccata a migliaia di altri kulaki (contadini ricchi), la famiglia della nonna fu espulsa dalla propria abitazione e costretta a trasferirsi nel fienile. Il tetto di ferro, che era stato l'invidia del paese intero, era stato portato in città, dove lo avevano venduto, per poi spendere i soldi, secondo la leggenda famigliare, «in alcol per il consiglio del paese». All'epoca quel particolare mi parve poco credibile, ma oggi non ho dubbi che fosse vero. (pp. 48-49) *La [[nostalgia per l'Unione Sovietica]] è un elemento importante della Russia di oggi, e un fattore politico da non sottovalutare. Molto prima dell'appello di Trump, «Make America Great Again», Vladimir Putin aveva pronunciato lo slogan ufficioso del suo regno: «Ci devono rispettare e temere quanto l'Unione Sovietica», cavalcando questa retorica fin dai primi passi che ha compiuto per arrivare al potere. A me sembrava ridicolo ed ero certo che non avrebbe funzionato, però mi sbagliavo. È un pensiero banale, ma il cervello umano è davvero strutturato in modo da tornare con il ricordo solo a quanto c'era di buono nel passato. Coloro che hanno nostalgia dell'Unione Sovietica in realtà hanno nostalgia della loro giovinezza, un'epoca in cui tutto doveva ancora succedere, in cui giocavi a pallavolo sulla spiaggia con i tuoi amici e di sera bevevi vino, grigliavi spiedini di carne e non ti preoccupavi della criminalità, della disoccupazione e delle incerte prospettive per il futuro. Anche le tipiche assurdità sovietiche come essere spediti a «raccogliere patate», il lavoro obbligatorio nei campi in cui venivano mandati allievi delle scuole, studenti universitari e lavoratori delle aziende cittadine negli ultimi anni dell'Unione Sovietica, sono ricordate come nient'altro che un simpatico diversivo. All'epoca, smuovere il terreno congelato per «aiutare i lavoratori delle fattorie collettive a salvare il raccolto» era una gran scocciatura e stava solo a dimostrare il fallimento totale del sistema agricolo sovietico. Ma chi si ricorda gli stivali di gomma che pizzicavano, lo sporco sotto le unghie e il senso di totale inutilità di quelle fatiche, quando è tutto eclissato dall'immagine mentale di una compagna di classe che ti rivolgeva un sorriso smagliante dal lotto di terra vicino? (pp. 52-53) *Quando sei un bambino o un adolescente, tutto sembra andare bene, e i politici spesso sfruttano questa legge della vita per oscurare la nostra immagine del futuro presentando una falsa immagine del passato. È importante, però, che ci comportiamo come esseri umani e non come pesci rossi, la cui memoria è notoriamente limitata agli ultimi tre secondi. Bersagliare di patate i tuoi amici nei campi era divertente, non c'è dubbio, ma il ricordo più durevole dell'Unione Sovietica della mia infanzia è comunque la coda per il latte. Mio fratello era nato nel 1983. Una casa con un bambino piccolo ha bisogno di un costante rifornimento di latte e per diversi anni io sono stato responsabile del suo acquisto. Ogni giorno, dopo la scuola, andavo al negozio e facevo la fila per almeno quaranta minuti per comprare quel maledettissimo latte. Spesso non era ancora stato consegnato, e tu te ne stavi lì ad aspettare che arrivasse, in compagnia di decine di adulti ingrugniti. Se eri un po' in ritardo, era possibile che tutto il latte fosse già venduto, e quella sera i tuoi genitori non sarebbero stati contenti. Per questo non ho alcun desiderio di tornare all'Unione Sovietica. Uno Stato che non riesce a produrre abbastanza latte per i suoi cittadini non merita la mia nostalgia. (pp. 53-54) *Il maggiore problema di [[Michail Gorbačëv|Gorbačëv]], che alla fine lo diventò anche per l'URSS, era l'incertezza delle azioni, sempre poco convinte. Voleva essere un riformatore, ma temeva le conseguenze di una vera riforma; annunciava grandi cambiamenti solo per cercare poi di evitarli; aprì uno spiraglio alla libertà, ma quando tutti vollero sfruttarlo, cercò di richiudere la porta in fretta e furia. Il fatto era che la gente voleva quella porta spalancata, non una fessura dalla quale sbirciare. (p. 59) *Gorbačëv, e in seguito la prima generazione di riformatori sotto Boris Eltsin, hanno subito la tragedia di essere costretti a introdurre riforme perché l'economia che avevano ereditato era stata distrutta dal regime comunista, solo per sentirsi poi accusare di averla distrutta loro. La pianificazione economica sovietica stava crollando: non circolavano merci a sufficienza e, a conferma che avevi il diritto di acquistare beni che scarseggiavano, vennero introdotte le tessere per le razioni da presentare nei negozi. [...] L'unico rimedio a quella situazione era una riforma politica ed economica, ma l'opinione pubblica scambiò la causa per l'effetto. La gente credeva che non fossero stati il PCUS, il Comitato statale per la pianificazione (Gosplan) e il KGB ad aver portato il paese al punto in cui ''perestrojka'' e riforme erano diventate necessarie per salvarlo, ma l'opposto. Si pensava infatti che le riforme avessero distrutto il vecchio e stabile modo di vivere e avessero distrutto il vecchio e stabile modo di vivere e avessero acuito le carenze, introdotto la necessità delle tessere e peggiorato la povertà. Il termine «riforma» era, e rimane ancora oggi, offensivo: «Sappiamo tutto delle vostre riforme. Ci ricordiamo delle tessere e di come siamo diventati tutti mendicanti!». Lo stesso destino che sarebbe toccato in seguito alle parole «democrazia», «economia di mercato» e «capitalismo». (pp. 61-62) *Più diventavo grande, meno tolleravo Gorbačëv, ma adesso lo vedo sotto una luce positiva, se non altro perché si è dimostrato del tutto incorruttibile. In questo era unico. Chiunque abbia avuto potere nel periodo di transizione dal socialismo al capitalismo ha cercato di accaparrarsi una fetta di torta il più grande possibile, e quasi tutti ci sono riusciti. [...] Quando Gorbačëv diede le dimissioni, non portò niente con sé, anche se aveva avuto enormi opportunità per diventare ricco. [...] L'opinione pubblica può pensare quanto vuole che non ne abbia avuto l'opportunità, ma resta il fatto che non ci provò nemmeno. A mio parere era semplicemente un diverso tipo di persona e non era avido. (pp. 63-64) *{{NDR|Sulla [[dissoluzione dell'Unione Sovietica]]}} Non ho avuto rimpianti. Dopotutto, che cosa avevo perso? La Russia, il mio paese, era ancora lì. Avevo ancora la mia lingua, Tolstoj e Dostoevskij, Mosca e Kazan' e Rostov. L'esercito era ancora lì e lo Stato pure. Persino i burocrati erano ancora al loro posto. Kiev, Tallinn e Riga non erano svanite nell'aria. Tutto era come prima e potevi visitare quelle città, se volevi. La differenza stava nel fatto che adesso avevi una scelta, avevi la libertà. Ciò che resta di quella libertà nell'odierna Russia di Putin che finge di essere l'URSS è in realtà molto più di quanto c'era allora. Adesso puoi scegliere che lavoro fare, dove vivere e quale stile di vita adottare. Non sei più obbligato a gareggiare con gli altri per stabilire chi sia il più ipocrita e quindi si possa guadagnare il permesso di andare all'estero. Adesso puoi semplicemente comprare un biglietto e partire.<br>A questo punto c'è sempre qualcuno che dice: «Solo che adesso devi avere abbastanza soldi», e poi si mette a ricordare le garanzie sociali e l'uguaglianza dell'URSS. In realtà non esisteva niente di simile. Il divario sociale che c'era all'epoca tra un contadino di un colletivo agricolo e un membro di un comitato di un collettivo agricolo e un membro di un comitato regionale del Partito comunista è pari a quello che oggi separa un oligarca e un operaio. Ai tempi dell'URSS, case e automobili erano di gran lunga meno accessibili rispetto a ora. Certo, la gente riceveva un alloggio gratuito, ma dopo una lista d'attesa di vent'anni. Senza dubbio il tetto del lusso e della ricchezza è molto cambiato: con l'URSS era al primo piano di una dacia nel «villaggio degli scrittori» nelle campagne attorno a Mosca, mentre oggi non c'è proprio, è schizzato lontanissimo, superando quelli degli chalet francesi e dei grattacieli ai bordi di Central Park a New York. (p. 67) *La [[Guerra in Afghanistan (1979-1989)|guerra in Afghanistan]] incombe minacciosa sui miei ricordi d'infanzia, ma pesava ancoa di più sul destino della nazione. La tomba dell'URSS è stata scavata da Černobyl', dalla crisi economica, dall'invio di truppe in Afghanistan nel 1979 e dai successivi dieci anni di inutile guerra. Per me era rappresentata soprattutto dalle pompose stelle di un rosso brillante all'ingresso dei condomini. Erano invariabilmente accompagnate da un'iscrizione che diceva: «Qui ha vissuto Tizio, caduto eroicamente nell'adempimento del proprio dovere internazionale nella [[Repubblica Democratica dell'Afghanistan|Repubblica democratica dell'Afghanistan]]». Ricordo anche quando venne ucciso il figlio di un'insegnante della nostra scuola. La notizia si diffuse come un lampo e inizialmente tutti noi alunni rimanemmo silenziosi in maniera consona al momento. Ma i bambini sono bambini e, all'intervallo, stavamo urlando e lanciandoci oggetti come sempre. Uscì la nostra professoressa più composta: non l'avevo mai sentita alzare la voce, ma si mise a urlare definendoci spudorati. (p. 68) *In quegli anni, i genitori dei ragazzi in età di leva erano terrorizzati all'idea che i figli venissero mandati in Afghanistan a combattere: era una lotteria spaventosa alla quale tutto il paese doveva prendere parte. L'orrore non fece che accrescersi quando tornarono a casa sempre più «200», in gergo militare le bare di zinco sigillate nelle quali arrivavano i cadaveri, le Cargo 200. Mio cugino fu arruolato nell'esercito, e ricordo i miei parenti preoccupatissimi che venisse mandato in Afghanistan, soprattutto perché, da ragazzo patriottico ma non molto saggio qual era, aveva chiesto di essere assegnato proprio là. Per fortuna non accadde. (pp. 68-69) *La guerra in Afghanistan ebbe un peso cruciale non solo per noi, ma anche per il resto del mondo, e ancora oggi ne subiamo le dirette conseguenze. L'attuale estremismo islamico è nato in misura significativa da lì. Il governo degli Stati Uniti, rispondendo alla criminale idiozia dei leader sovietici, si è comportato in maniera altrettanto stupida facendo del suo meglio per trasformare la guerra dei mujaheddin afghani contro l'URSS in una ''jihad'' islamica. All'epoca, negli anni Ottanta, arrivarono nella regione frotte di volontari da tutto il Medio Oriente e da un confronto tra socialismo e capitalismo – come insisteva a intenderlo l'URSS – il conflitto si trasformò in una guerra santa contro gli infedeli. Il disastroso errore di valutazione, però, fu credere che quanti avevano imbracciato le armi in difesa della propria religione potessero essere fermati da una decisione politica dicendo semplicemente: «Ok, ragazzi, adesso basta: abbiamo vinto, torniamo tutti a casa». Coloro che erano insorti sotto le bandiere verdi dell'Islam non si accontetarono di scacciare le truppe sovietiche: credevano davvero agli slogan che li avevano ispirati, quindi adesso chiedevano che l'Afghanistan si trasformasse in un paese guidato dalla ''sharia''. [[Osama bin Laden]], al quale gli americani avevano donato denaro e armi, si stava già trasformando nel loro nemico perché i reciproci obiettivi stavano cominciando a divergere. Gli Stati Uniti stavano perdendo interesse e non desideravano più finanziare la ''jihad''. Nella visione di un fanatico religioso, tuttavia, chi non è con noi è contro di noi. Ed è stato in Afghanistan, dove erano andati a scatenare una guerra santa, che i leader dello [[Stato islamico]] come [[Abu Bakr al-Baghdadi]] divennero ciò che erano. Quella guerra continua ancora oggi. (pp. 70-71) *Si scoprì che essere poveri era più sopportabile quando lo erano tutti, ma era intollerabile se vedevi il tuo vicino molto più ricco di te. Si sente spesso parlare dell'invidia del popolo russo o sovietico verso i primi imprenditori, e per questo motivo gli anni Ottanta furono un periodo tanto odiato. Credo tuttavia che la causa fosse l'ineguaglianza delle opportunità. Se Gorbačëv avesse potuto rendere agevole per tutti diventare imprenditori, se lo avessero fatto milioni di persone e non qualche decina di migliaia tra i più intelligenti, o i più furbi, oppure tra coloro che godevano di una buona posizione, le cose sarebbero potute andare diversamente. E invece fondare una cooperativa, e in seguito un'azienda, era un calvario burocratico di stampo sovietico. Volendo avviare un'attività, dovevi pagare tangenti oppure avere i contatti giusti, o almeno possedere carisma da vendere. Tutto questo creò la durevole immagine dell'uomo d'affari scaltro e subdolo, diventato tale con mezzi meno che legali. (p. 76) *{{NDR|Sul [[putsch di agosto]]}} Nella nostra cittadina nessuno batteva ciglio alla vista dei carri armati. I visitatori amavano essere fotografati accanto al cartello «Attenzione, carri armati» che era un po' il nostro simbolo. Quel giorno, però, sembrava tutto diverso. Anzitutto, percorrevano la strada asfaltata, cosa che abitualmente non facevano perché l'avrebbero distrutta. Poi sembrava che stessero andando in guerra o fossero impegnati in un'operazione speciale di qualche tipo. La scena aveva un che di caotico. Ma l'aspetto più importante era che si stavano dirigendo verso Mosca. Felice di avere una scusa per non andare alla dacia, tornai a casa e accesi il televisore per capire cosa stesse succedendo. Stavano trasmettendo ''Il lago dei cigni'', e per qualsiasi sovietico questo significava che stava accadendo qualcosa di grave. Fin da piccolo avevo imparato che, se invece dei cartoni animati trasmettevano un concerto di musica classica, con ogni probabilità era morto un leader e sarebbe cominciato un diluvio di cordoglio pubblico. Questa volta, però, non era affatto chiaro chi fosse deceduto. (p. 77) *[...] venne letto alla radio un lunghissimo discorso al popolo sovietico. Era incredibilmente prolisso, con frasi che sembravano tratte da un editoriale della «Pravda» (e nel 1991 gli editoriali della «Pravda» erano sinonimo di cliché, idiozia e disonestà). Rammento solo che veniva condannato con forza il fiorire della «speculazione». Il monito non poteva essere più chiaro: la nosra futura vita di agi grazie a capitalismo ed economia di mercato era a rischio. Ricordo anche la frase: «Mai nella storia del paese la propaganda di sesso e violenza ha assunto simili proporzioni, mettendo in pericolo la vita e la salute delle generazioni future». Un attacco vero e proprio alle migliori conquiste della nostra epoca. Le immagini di donne nude non avevano fatto in tempo ad apparire su giornali e periodici, e queste persone le volevano bandire con il pretesto che erano una minaccia per la nostra salute. Per aggiungere il danno alla beffa, era una replica di quegli stessi programmi che anni prima avevano condannato la musica rock perché conteneva «una propaganda sfrenata di sesso e violenza». Era chiaro come gli autori della dichiarazione l'avessero scritta con il sottile intento di toccare le più profonde corde del cuore del popolo sovietico. Nell'ascoltare le parole che vietavano il sesso e il profitto, e parlavano della necessità di rifornire i villaggi di carburante e lubrificanti (altro argomento dei golpisti), i sovietici avrebbero picchiato i pugni sul tavolo dicendo: «Ehi, i compagni del Comitato di emergenza stanno facendo proprio la cosa giusta! Era ora di aiutare i contadini e bandire il sesso!». (p. 79) *Sono stato fortunato a essere tra coloro che non hanno subito onde d'urto dal crollo dell'URSS. Se mio padre fosse stato un ufficiale dell'esercito non nella regione di Mosca, ma a Baku, nel Nagorno Karabakh, in Abcasia o negli Stati baltici, le cose sarebbero andate molto diversamente. Tutti i rancori accumulati negli anni divamparono infatti in conflitti e persino guerre. Scoprimmo da un momento all'altro che armeni e azerbaigiani si odiavano al punto che già stavano combattendo. Georgiani e abcasiani non erano certo vicini amichevoli che pranzavano insieme, anzi, si sarebbero reciprocamente scacciati dalle rispettive case. Le ragioni sottese a ciò che stava accadendo venivano spiegate in maniera dettagliata, e ogni paese aveva le proprie. Visto da Mosca tutto questo sembrava una pura e semplice follia. Perché si facevano guerra tra loro? Per anni avevano convissuto «nella famiglia unita e multietnica dei popoli sovietici», e adesso si massacravano per questioni territoriali e interetniche?<br>Si trattava senza dubbio della visione egocentrica e certamente ignorante di qualcuno che, per un colpo di fortuna, si era trovato in un posto dove non erano in corso guerre o conflitti nazionali, ma soltanto una caccia molto metropolitana al denaro. Non riuscivo a immaginarmi nei panni degli armeni o degli azerbaigiani, e in ogni caso non avevo il minimo desiderio di farlo. Per motivi altrettanto egocentrici, il solo problema interetnico che mi interessasse era la difficile situazione dei russi: d'un tratto, la nostra era diventata la diaspora più grande in Europa. Per me era abbastanza semplice fare un esperimento mentale. Immaginavo che mio padre fosse stato mandato a servire nella XIV Armata, di stanza in Moldavia, e io fossi diventato improvvisamente parte della «minoranza di lingua russa». Sarei stato quantomeno molto insoddisfatto di quell'istantaneo cambiamento e del mio status di «minoranza». (p. 85) *I nuovi leader saliti al potere in Russia – tra i quali Putin e tipi come lui erano di terza o quarta categoria – ignorarono il problema dei russi bloccati fuori dal paese. Si sarebbe potuto evitare un gran numero di conflitti, e si sarebbero salvate vite, se il governo dell'epoca avesse proposto anche solo un programma basilare per il rientro dei russi in uno qualsiasi dei territori ancora appartenenti a Mosca. Com'è ovvio, nessuno si sarebbe affrettato a tornare dai prosperi Stati baltici, e in quel caso sarebbero serviti approcci diversi. Eppure le domande confuse di chi viveva in Uzbekistan, Kirghizistan e in molte altre repubbliche – Qual è adesso il nostro posto? Che cosa dobbiamo fare? – avrebbero dovuto trovare risposta. È straordinario come, anche adesso che il problema della «[[russofobia]]» e la violazione dei diritti dei russi sono diventati in pratica la massima priorità nell'agenda del Cremlino, tutto resti a livello di una demagogia spudorata e ipocrita dietro alla quale manca qualsiasi provvedimento costruttivo. [...] L'attuale regime preferisce parlare senza sosta di russi oppressi senza far nulla per aiutarli. (pp. 86-87) *Quelli come Putin sono nostalgici dell'URSS perché per loro equivaleva a uno status di superiorità inaccessibile a chiunque. Oggi, a dispetto di tutte le storture del sistema, uno specialista informatico di un paesino siberiano può diventare miliardario senza bisogno del permesso o del sostegno dello Stato, e andarsene in Costa Azzurra a bordo del suo jet privato. All'epoca c'era una barriera che valeva per tutti tranne che per quelli come Putin, il cui unico scopo era di impedire agli altri di fare qualunque cosa. (p. 89) *Con tutta la sua ipocrita esaltazione dei lavoratori, la società sovietica in realtà tracciava un confine molto netto: chi proseguiva gli studi era al vertice, mentre gli altri erano di seconda categoria. Molto probabilmente questo avvenne per incentivare tutti, qualsiasi fossero le loro origini, a tentare la strada degli studi universitari, il che non era una brutta idea. [...] Nella pratica, però, la cosa non funzionò bene. La conseguenza a lungo termine fu una catastrofica caduta del prestigio di qualsiasi professione associata al lavoro manuale, anche la più specializzata. Essere un ''PTUšnik'', ovvero lo studente di una scuola professionale, divenne sinonimo di asino. Era normale che un professore dicesse a un ragazzo: «Petrov, tu sei un idiota e puoi aspirare solo alle professionali». L'implicazione era che, dopo essere diventato idraulico, elettricista o operaio, Petrov sarebbe entrato nell'esercito dei perdenti e degli alcolizzati privi di prospettive nella vita. (p. 90) *[...] in URSS era praticamente contro la legge ammettere gli ebrei alle facoltà di matematica. [...] Secondo una barzelletta tipica dell'epoca, alle selezioni per l'ingresso all'Università statale di Mosca gli esaminatori non vogliono ammettere un candidato ebreo, quindi lo bersagliano di domande sempre più difficili, ma lui riesce a rispondere a tutte, quindi alla fine la commissione si riduce a chiedere: «Come spiega il fatto che Lev Tolstoj fosse capace di ricordare cose accadute quando aveva solo quaranta giorni?». «La cosa non mi sorprende. Io ricordo cose successe quando avevo otto giorni.» «E cosa ricorda?» «Ricordo un anziano ebreo con la barba e i ''peot'' che è arrivato e mi ha tagliato via la possibilità di fare l'università.» (pp. 102-103) *Ho già menzionato il decennio che passò alla storia come «i maledetti anni Novanta», un'espressione che vorrei spiegare, perché rappresenta una delle principali ragioni per le quali Putin continua a essere popolare in una fetta della società e perché il suo nome è associato alla «restaurazione dell'ordine» anche se, con lui al potere, l'amministrazione dello Stato è in totale degrado. [...] Ciò che rendeva «maledetti» gli anni Novanta era il fatto che in ogni centro abitato tutti sapessero esattamente chi fosse a capo della criminalità e quali gang fossero operative. In qualche modo, il crimine organizzato compariva dal giorno alla notte e assumeva all'istante un ruolo cruciale nella vita pubblica. [...] Nell'esatto istante in cui l'Unione Sovietica era crollata, lasciando il paese senza un unico centro di potere noto e accettato da tutti, le persone avevano scoperto all'improvviso che a comandare adesso erano le gang che stazionavano ogni sera al chiosco degli spiedini in fondo alla strada. [...] All'improvviso venne fuori che aver trascorso un periodo in carcere era qualcosa di positivo. In precedenza si sarebbe detto: «È stato sette anni in prigione. È una causa persa. Stagli lontano». Adesso, per qualche imperscrutabile ragione, la frase era diventata: «È stato sette anni in prigione, quindi ha contatti giusti e risolverà i nostri problemi». (pp. 106-107) *Sono convinto che prima o poi ogni cosa andrà al suo posto e tutto finirà bene, ma dobbiamo guardare in faccia la realtà che dai primi anni Novanta ai Venti del Duemila la vita di una nazione è stata stoltamente sprecata in un'epoca di degenerazione e di incapacità di stare al passo. C'è una buona ragione se le persone come me, e quelle di cinque o dieci anni più vecchie, sono chiamate la generazione maledetta o perduta. Noi siamo quelli che avrebbero dovuto beneficiare della libertà politica e di mercato, ci saremmo potuti adattare in fretta a un nuovo mondo, in una maniera del tutto fuori dalla portata delle generazioni precedenti. Il 15 per cento di noi sarebbe dovuto diventare imprenditore, «come in America». Solo che la Russia non ce l'ha fatta. Nessuno dubita che adesso viviamo meglio che negli anni Novanta, ma, perdonatemi, sono passati trent'anni. Anche in Core del Nord le persone vivono meglio oggi che trent'anni fa. [...] Il confronto non dovrebbe essere tra come eravamo negli anni Novanta e come siamo adesso, ma tra come siamo adesso e come avremmo potuto essere al tasso di crescita medio globale. Avremmo ottenuto senza fatica quello che abbiamo visto ottenere da Cecoslovacchia, Germania dell'Est, Cina e Corea del Sud. Questo confronto non può che deprimerci. [...] Perché non ha funzionato? Perché i polacchi e i cechi la sfangano e noi no? Ho una risposta semplice, che, per quanto tecnicamente significhi rispondere a una domanda ponendone altre, aiuta ogni pezzo del rompicapo ad andare al suo posto: [[Leszek Balcerowicz]], l'architetto delle riforme polacche, è forse diventato un multimilionario come il nostro [[Anatolij Borisovič Čubajs|Anatolij Čubajs]]? La famiglia di [[Václav Havel]], il leader post-comunista ceco, ha forse comprato una villa da 15 milioni di dollari a Saint-Barthélemy, l'«isola dei milionari», e possiede altri beni per un totale di centinaia di milioni? Come mai in Russia quasi tutti i giovani democratici, riformatori e sostenitori del libero mercato degli anni Novanta sono diventati favolosamente ricchi e oggi hanno cambiato le loro posizioni diventando pilastri conservatori dello Stato? In Estonia o Ungheria, Slovacchia o Germania non è successo niente del genere. [...] Dovremmo ammettere che in Russia non c'è mai stato al potere un democratico, nel senso di una persona con una mentalità genuinamente liberale e democratica. (pp. 123-124) *Eltsin era privo di una sincera motivazione ideologica e spinto unicamente dalla sete di potere. Era senz'altro un individuo dal grande talento, un politico di enorme intuito che percepiva l'umore popolare e sapeva come sfruttarlo. Era pronto, all'occasione, ad agire con decisione e audacia, ma sempre negli interessi di se stesso e del proprio potere più che in quelli del popolo o della nazione. (p. 126) *Dall'inizio alla metà degli anni Novanta non ero solo un sostenitore di Eltsin, ma uno di quelli che appoggiava senza riserve il leader in ogni sua iniziativa. Strano a dirsi, non ero tanto infatuato della sua persona o dei membri della sua squadra. Semplicemente non potevo soffrire nessuno degli altri politici. Il mondo senza chiaroscuri della politica dell'epoca comportava il fatto che o eri a favore di Eltsin e guardavi avanti, a dispetto degli errori, delle difficoltà e delle decisioni impopolari, oppure puntavi su quelle teste di rapa, rimasugli dell'Unione Sovietica, la cui unica idea era: «Torniamo indietro. Quelli erano bei tempi». Ebbene, per me non erano bei tempi, e mi faceva impazzire che le persone cercassero di convincermi che così era. Mi fa impazzire tuttora. Negli anni Novanta, certi cretini cercavano di convincermi che mia madre non aveva dovuto alzarsi alle cinque del mattino per comprare la carne, e che io non avevo dovuto fare un'ora di fila per acquistare il latte. (p. 127) *In realtà, è probabile che ciò che provo per Eltsin non sia il genere di odio che si può nutrire verso un vivo, ma piuttosto una complessa mescolanza di avversione, rimpianto e sgomento. Rimpianto per la meravigliosa occasione che il mio paese e i miei connazionali si sono lasciati scappare di vivere la normale e civile vita europea che meritiamo. Le aspirazioni, le speranze, la fiducia, compresa la fiducia cieca di persone ingenue e confuse com'ero io in gioventù, sono state tradite e cinicamente svendute. Sono state barattate con le trame patetiche e corrotte – e i guadagni occulti – della famiglia Eltsin, con le garanzie della loro sicurezza. Il primo decreto di Putin riguardava aiuti materiali e garanzie di immunità legale per «la famiglia del primo presidente della Russia». A questo furono ridotti i grandi eventi storici che andarano dalla metà degli anni Ottanta all'inizio dei Novanta. (pp. 130-131) *Un'occhiata fredda e obiettiva all'era Eltsin ci pone di fronte a una verità triste e sgradevole, che spiega l'ascesa di Putin al potere: nel governo della Russia post-sovietica non ci sono mai stati democratici, e tanto meno liberali che sostenessero la libertà e si opponessero ai conservatori desiderosi di resuscitare l'Unione Sovietica. Tutti loro – con rare eccezioni come [[Egor Timurovič Gajdar|Egor Gajdar]] e [[Boris Nemcov]], che si sono mostrati incorruttibili e hanno trovato la forza di ritirarsi (Gajdar) o di resistere alla reincarnazione dell'autoritarismo (Nemcov) – sono stati un'orda scellerata di ladri e mascalzoni. Per un certo periodo sono stati stimolati dalla retorica democratica, ma sempre nell'ottica di stare, nella cornice delle battaglie politiche dell'epoca, dalla parte del Cremlino, delle autorità. Per loro contava solo questo. Questo e, soprattutto, le opportunità di arricchirsi. (pp. 131-132) *[...] il regno di Eltsin non aveva nulla a che fare con le riforme. Era inutile aspettarsi da lui una qualsiasi visione o una crescita economica. Era solo un vecchio alcolizzato con attorno una manica di cinici imbroglioni che si dedicavano alla loro consueta attività di riempirsi le tasche. [...] L'entourage di Eltsin era una banda di farabutti, alcuni dei quali si definivano statisti patriottici, mentre altri si descrivevano come riformatori. I riformatori rubavano di più, ma avevano un aspetto più presentabile. (pp. 138-139) *Durante la mia convalescenza in Germania, inizialmente avevo deciso di tornare a Mosca il 15 dicembre, in tempo per festeggiare il nuovo anno e il Natale ortodosso a casa. Lo avevo dichiarato nel corso di una delle prime interviste dopo essere uscito dall'ospedale. In realtà, uno pseudoannuncio sul mio rientro in Russia dopo che mi fossi rimesso dall'avvelenamento era già stato fatto mentre ero in terapia intensiva: in occasione di una visita, Yulia mi stava leggendo ogni sorta di richieste urgenti da parte dei miei colleghi e io, dal letto e agghindato com'ero di cavi e tubi, rispondevo.<br>«Kira vuole sapere se dobbiamo rispondere al "New York Times". Chiedono se tornerai.»<br>«Che domanda stupida. Certo che tornerò.»<br>«Quindi deve rispondere?»<br>«Sì, ma senza dire che l'ho definita una domanda stupida.» (p. 141) *L'esperienza mi ha insegnato che i [[Problema|problemi]] più gravi sorgono da cose alle quali non hai pensato: credenziali per accedere al conto corrente online, autorizzazioni e password per le varie applicazioni e i dispositivi che usi tutti i giorni. Quando sei in [[carcere]], sapere che la tua famiglia sta bene rappresenta il 99 per cento della tua pace mentale e non voglio dovermi preoccupare che mi moglie non possa ritirare soldi dal mio conto a causa di una stupida regola bancaria che prevede che io dia il permesso scritto via e-mail. I giornali di tutto il mondo potranno anche riportare la notizia del mio arresto e della mia detenzione, ma il direttore della banca risponderà sempre: «Sono desolato, non c'è nulla che possiamo fare. Il titolare ci deve inviare un'e-mail o usare la nostra comoda app.» (p. 147) *Ormai da molto tempo ho smesso di tentare di analizzare e prevedere il comportamento di Putin e del Cremlino: c'è in gioco troppa irrazionalità. Putin è al potere da oltre vent'anni e, come accade a qualunque altro leader della storia che abbia governato così a lungo, ha la testa piena di ossessioni messianiche, tutta quella roba in stile «Niente Putin, niente Russia» proclamata dal podio della Duma. A dispetto di ciò che gli analisti poltici scelgono di scrivere, poi, anche il vero equilibrio di potere fra i più assortiti gruppi del Cremlino è ignoto, quindi è inutile cercare di calcolare quale potrebbe essere la «loro» prossima mossa. Possiamo fare solo quello che riteniamo giusto. (p. 149) *Facevo l'avvocato per una grande società moscovita di sviluppo immobiliare. Per concludere qualcosa nel settore edilizio nella Mosca del sindaco [[Jurij Michajlovič Lužkov|Lužkov]] alla fine degli anni Novanta, bisognava prima rimunerare lui, poi il suo vice, il leggendario [[Vladimir Resin]], che ogni persona onesta stava chiedendo di sbattere in carcere, tanto era sfacciata e cinica la sua abitudine di accettare mazzette. Per ironia della sorte, io che ho indagato con tanto rigore sugli squallidi maneggi di Regin in ogni fase della sua carriera adesso sto scrivendo queste parole dal carcere mentre lui, a ottantacinque anni, siede bello comodo nella Duma statale come rappresentante del partito [[Russia Unita]] di Putin. (p. 178) *[...] poche cose meritano l'incenerimento con un lanciafiamme più di un gruppo di [[Avvocato|avvocati]] ubriachi consapevole che qualche scappatoia legale permetterà loro di passarla lisca dopo aver fatto i gradassi e aver spadroneggiato sulla gente comune che non conosce la legge ma ha il diritto dalla sua parte. (p. 183) *È un logoro cliché parlare della chimica tra le persone, ma credo davvero che esista. Così come l'amore a prima vista, e io ne sono la prova vivente. Adesso, mentre sto scrivendo queste parole, io e [[Julija Naval'naja|Yulia]] siamo insieme da ventiquattro anni. Di tanto in tanto, persone più giovani, o giornalisti ansiosi di trovare una domanda originale per la loro intervista, mi chiedono qual è il segreto di un matrimonio riuscito. Io davvero non ne ho idea. Una grossa parte del successo è pura fortuna. Sono stato fortunato a incontrare Yulia. Altrimenti, forse adesso sarei una persona molto diversa: divorziato tre volte, single e ancora in cerca di qualcuno. (p. 187) *In Russia, se sei attivo in politica, e tanto più se non supporti il regime, possono arrestarti in qualsiasi momento. Ti perquisiranno la casa, ti confischeranno beni. Requisiranno i telefoni dei tuoi figli e il computer di tua moglie. Durante una perquisizione avevano una gran voglia di filarsela con il nostro televisore. Ma da Yulia non ho mai sentito una parola di rimprovero. Anzi, tra noi due, è lei ad avere le opinioni più radicali. È sempre stata immersa nella politica. Odia le persone che hanno preso il potere nel nostro paese, probabilmente ancor più di me. E questo mi incoraggia a fare quello che faccio. (pp. 187-188) *Nel 1999, quando Vladimir Putin salì al potere, molti lo trovarono fantastico: era giovane, a differenza di Eltsin non beveva e sembrava dire tutte le cose giuste. Questo non fece che consolidare la speranza che, finalmente, tutto sarebbe andato a posto. Tale narrazione mi irritava davvero tanto. Non mi piaceva affatto l'idea di Putin come «successore»: io volevo un'autentica elezione presidenziale, con candidati in competizione tra loro. Se Putin fosse stato un comunista che aveva fatto campagna elettorale e aveva vinto onestamente, mi sarei arrabbiato molto ma avrei accettato il risultato. Invece, Putin era stato imposto alla Russia per ricompensarlo della sua fedeltà e disponibilità a fornire immunità legale all'ex presidente e alla sua famiglia. (p. 191) *La maggior parte delle persone si iscriveva a [[Jabloko]] perché ne ammirava il leader, [[Grigorij Javlinskij]]. Io non condividevo la profondità di quei sentimenti. Se durante il mio precedente entusiasmo per Eltsin non sopportavo Javlinskij e lo consideravo uno che gli toglieva voti, adesso il mio atteggiamento era più sfumato e avevo iniziato a rispettarlo. Lo ritenevo un politico perbene e onesto. Gli ex burocrati del Partito comunista che si erano allontanati di soppiatto dagli uffici del Soviet e si erano insinuati in quelli della Federazione Russa erano un manipolo di ladri, mentre Javlinskij era un uomo con dei valori. Aveva un'idea, che difendeva, e nel complesso il partito agiva in modo coerente; non c'era un gran desiderio di fare qualcosa di decisivo, quindi si preferiva lanciarsi in dibattiti intellettuali, ma almeno i militanti credevano davvero in ciò che dicevano. (p. 193) *Con il tempo iniziai a capire che l'unanime ammirazione per Javlinskij era così forte da assumere talvolta le sembianze del culto della personalità. I leader del partito e lui stesso erano incontestabili e la gerarchia osservata con rigore. Guardavano ai nuovi venuti con circospezione, nell'eventualità che qualcuno arrivasse e cercasse di impadronirsi del partito! Quanto a me, ero considerato con particolare sospetto perché non corrispondevo alla loro immagine del classico attivista politico: facevo la doccia tutte le mattine e avevo un lavoro. Mi avranno chiesto forse cento volte per quale motivo stessi lì sebbene loro avessero pochissimi soldi (o non ne avessero affatto). Tuttora non riesco a scrollarmi di dosso questo pregiudizio. Le persone pensano sempre ci sia una trappola. Dopotutto, se hai una buona istruzione e un buon lavoro, perché dovresti metterti contro Putin? Perché fai quelle inchieste? Forse ricevi le soffiate dalle stanze del Cremlino in concorrenza tra loro o magari sei proprio un tirapiede del Cremlino? O forse sei un lacchè dell'Occidente? Da sempre la gente inventa teorie cospirazioniste su di me per cercare in qualche modo di spiegare il mio inspiegabile interesse per la politica. Se oggi lo trovo divertente, ai tempi di Jabloko era seccante. Il fatto che mi considerassero un enigma indicava che non avevano fiducia nella propria forza. (pp. 193-194) *Nel 2001 nacque Dasha. Diventare padre ha trasformato la mia vita in modi inaspettati. Io e Yulia volevamo avere figli e io fui felicissimo quando nacque la nostra bambina, però accadde anche altro. Come chiunque fosse cresciuto in Unione Sovietica, non avevo mai creduto in Dio, ma guardando Dasha e osservandola crescere non riuscivo a fare pace con il pensiero che fosse solo una questione di biologia. Questo non toglieva niente al fatto che ero e resto un grande sostenitore della scienza, ma in quel momento capii che, da sola, l'evoluzione non era sufficiente. Doveva esserci di più. Da ateo irriducibile, diventai gradualmente una persona religiosa. (p. 196) *Immaginiamo che, in un universo parallelo, tutte le peggiori paure dei leader di Jabloko fossero diventate realtà e, all'inizio degli anni Duemila, io avessi assunto la guida del partito. In quel caso, Jabloko avrebbe cambiato volto. I suoi iscritti sarebbero rimasti i simpatici secchioni di sempre, ma sarebbero stati anche molto coraggiosi, perché io credo fermamente che le cose migliori sulla Terra siano state create da secchioni coraggiosi. [...] I secchioni di Jabloko erano vigliacchi e restii alla sperimentazione. Il mondo era cambiato, ma loro erano rimasti fermi. C'era stato un tempo in cui Jabloko era una fazione all'interno della Duma e il partito non riusciva a vedersi in modo diverso. Quando non superarono lo sbarramento del 5 per cento, mossero accuse di abuso di potere e brogli elettorali. Erano indignati e affermavano che gli era stata rubata la vittoria, perché in realtà avevano ottenuto molti più voti. Che le elezioni fossero clamorosamente truccate già allora era vero, ma Jabloko – dal canto suo – non aveva mosso un dito per farsi votare. Pian piano si rassegnarono all'idea che non avrebbero mai potuto vincere. Si convinsero ce la loro fosse una lotta impari contro la gigantesca, ostile Russia in cui i secchioni non piacevano a nessuno; iniziarono a temere i loro elettori e mascherarono la paura con un esagerato elitarismo con connotazioni intellettuali. Inutile dire che alla gente non importava di questo e il partito iniziò a perdere il poco sostegno che gli era rimasto. (p. 198) *Io ero convinto che, per contrastare Putin, fosse necessario un'ampia coalizione. All'epoca questi nazionalisti organizzavano dimostrazioni annuali a Mosca, le cosiddette «Marce russe», che erano autorizzate solo alla periferia della città ma richiamavano comunque diverse migliaia di persone. I dimostranti venivano dispersi senza pietà dalla polizia e i primi arresti di massa si verificarono in quelle occasioni, non durante le proteste dei liberali o dei democratici. Stabilii che se io, con i miei valori democratici, sostenevo il diritto di libera assemblea, allora per coerenza dovevo supportare anche quello degli altri. Iniziai dunque ad aiutarli a organizzare le loro parate e, per solidarietà, vi presi parte in diverse occasioni. Su internet potete trovare foto di me in piedi davanti a una bandiera nera, bianca e gialla, che viene spesso usata come sfondo per le interviste in cui mi chiedono: «Lei si considera un nazionalista?». [...] In qualunque normale sistema politico svilupato, io ovviamente non avrei aderito al partito nazionalista, ma considero folli e controproducenti i tentativi di screditare il movimento nel suo complesso. Chiunque organizzi veri e propri pogrom deve essere chiamato a risponderne, questo è certo, ma la gente deve poter manifestare ed esprimere le proprie opinioni, seppure sgradite. Queste persone esistono e, per quanto si decida di ignorarle, non se ne andranno. E non se ne andranno i loro sostenitori. A dirla tutta, indebolire i nazionalisti non farà che rafforzare Putin. (pp. 199-200) *Quando parlo dei partiti politici russi con gli occidentali, suscito sempre perplessità. Loro sono abituati a muoversi in uno spettro politico chiaro: destra, sinistra, socialdemocrazia, liberali. Queste categorie, però, non si applicano alla Russia. I nostri comunisti non sono «di sinistra» in senso classico: non sostengono le minoranze e non mettono un grammo di energia nelle lotte per aumentare i salari minimi. I comunisti russi sono di gran lunga più conservatori persino della destra americana. Il nostro paese ha un panorama politico del tutto diverso. Argomenti come la legalizzazione delle armi o il divieto di aborto, che suscitano accesi dibattiti nel mondo occidentale, sono pressoché privi di interesse per gli elettori russi. La nostra prima priorità deve essere la libertà di parola, la trasparenza elettorale e il rispetto dei diritto umani. (p. 201) *Senza dubbio ho imparato tanto e sono anche grato a Grigorij Javlinskij per avermi insegnato svariate importanti lezioni. Però non riuscivo ad accettare il fatto che Jabloko stesse scegliendo di autoghettizzarsi dalla vita pubblica russa. Io sognavo che il nostro sarebbe diventato il partito di maggioranza. Volevo veder apparire un politico che intraprendesse tutti i progetti necessari e interessanti, e collaborasse direttamente con il popolo russo. Se si fosse presentata una persona così, sarei corso a offrirgli la mia collaborazione. Attesi a lungo, poi un giorno capii che quella persona potevo essere io. (p. 203) *Sembra vigere la regola per cui, se al comando c'è un ex procuratore o un funzionario dell'[[Federal'naja služba bezopasnosti|FSB]], la corruzione sarà due volte più diffusa. (p. 219) *La Russia è strutturata in modo che i rappresentanti di diversi ministeri federali sono letteralmente ovunque. Oltre al governatore, una regione ha un «ispettore capo federale» e rappresentanti di diversi ministeri federali. Qualsiasi decisione il governatore prenda può essere cassata da un funzionario che risponde direttamente a Mosca. La cosa può raggiungere picchi di assurdità. Per esempio, negli uffici del governo regionale di Kirov non c'era il wi-fi. Io proposi di metterlo. La saga meriterebbe un capitolo a parte, per un intermezzo comico. Solo ottenere che la mia proposta fosse discussa richiese cinque riunioni molto partecipate con il governatore, e anche allora il wi-fi non fu installato. (p. 219) *Lavorare a Kirov rappresentò nel complesso un'esperienza istruttiva, ma sconfortante. Ne ricavai una discreta consapevolezza di come funzionano le cose. Scoprii che non c'è modernizzazione possibile in una nazione autoritaria, che non c'è modernizzazione possibile neanche in una sola regione di una nazione del genere. Le persone giovani, attive, ambiziose arrivano con la voglia di sistemare e far funzionare tutto, ma vengono risucchiate nella palude del sistema. Mi resi conto che in un ambiente corrotto ti trovi tu stesso obbligato a comportarti in modo corrotto, anche se vorresti solo essere d'aiuto. (pp. 219-220) *{{NDR|Sull'[[Università Yale]]}} In Russia ero stato impegnato a combattere la corruzione nelle aziende statali. Ora, di colpo, mi trovavo seduto di fianco a una sudafricana che stava combattendo l'AIDS e l'HIV. Si chiamava Thembi Xulu, e faceva discorsi così interessanti sul suo lavoro che mi chiedevo se non fosse più importante del mio.<br>C'era anche un tipo indonesiano che era a capo di un'organizzazione giovanile musulmana. Una volta gli chiesi: «Quanti membri avete?» aspettandomi che dicesse tipo «duecento persone». Lui invece rispose: «Be', non siamo l'organizzazione giovanile più grande del mondo. Più o meno dodici milioni».<br>Un borsista proveniente dalla Tunisia non faceva che lamentarsi con me del fatto che stare all'opposizione era terribilmente difficile. «In Russia» diceva «avete YouTube, Facebook e Twitter, ma da noi in Tunisia è tutto bloccato.» Lavorare dalla Francia era l'unico modo in cui poteva condurre la sua militanza.<br>Erano gli ultimi giorni del 2010, e nel giro di un mese scoppoà la [[Primavera araba]] e il regime dittatoriale tunisino cadde. Per quanto potesse essere vista come un'esperienza limitata al popolo tunisino, considerai comunque importante e utile avere qualche nozione in materia. (pp. 222-223) *La [[Transneft]] è la più grande società al mondo di gestione di gasdotti e oleodotti, e sposta il petrolio in tutta la Russia. Inutile dire che è di proprietà dello Stato. A metà del primo decennio del Duemila, intraprese l'enorme progetto di costruire un oleodotto che andava dalla Siberia orientale all'oceano Pacifico. È garantito che qualsiasi cantiere di quelle dimensioni comporterà prima di tutto dosi massicce di appropriazione indebita. Anche se verà completato, un megaprogetto del genere non si concluderà in tempo; la realizzazione sarà scadente e sprezzante dei regolamenti; e una grossa getta del budget finirà nelle tasche di qualcuno. Ed è proprio ciò che accadde. La cosa era evidente a tutti, governo compreso, tanto che nel 2008 la Transneft fu sottoposta a un controllo della Corte dei conti, l'organo statale di revisione contabile: scandalosamente, i risultati furono tenuti segreti su richiesta della stessa Transneft.<br>Smossi mari e monti per mettere le mani su quel rapporto segreto e alla fine ci riuscii. Rimasi sconcertato. Le sue 150 pagine esponevano chiaro e tondo, con tanto di cifre e analisi, il fatto che poteva essere stato saccheggiato tutto il saccheggiabile. I costi di costruzione erano stati gonfiati più volte, inaffidabili società offshore erano state scelte come appaltatrici, gare e aste erano state condotte con irregolarità che avevano dell'incredibile, e la relativa documentazione era stata distrutta l fine di occultare l'accaduto. Non si trattava di una teoria di esperti o di una serie di post su un blog, ma di un rapporto ufficiale della Corte dei conti. La somma totale intascata nel corso del progetto dell'oleodotto si aggirava attorno ai 4 miliardi di dollari, «1100 rubli sottratti a ogni adulto di Russia», come scrissi all'epoca su LiveJournal. (pp. 223-224) *{{NDR|Sulla [[Fondazione Anti-corruzione]]}} Il principio cardine della nostra organizzazione era la trasparenza, che per me era importante fin dall'inizio per due ragioni. La prima, perché le persone sarebbero state più disponibili a donare se avessero saputo come venivano spesi i loro soldi; la seconda, perché volevo con tutto me stesso essere diverso dallo Stato. Il governo spendeva le nostre tasse senza darci spiegazioni, noi cittadini non avevamo voce in capitolo sulle priorità di bilancio e non sapevamo nemmeno come venissero distribuiti esattamente i soldi. [...] Io volevo fare le cose in modo diverso. Pubblicavo i dettagli del mio reddito personale. Pubblicavo la fonte dei finanziamenti dell'organizzazione. Tutti conoscevano l'aspetto di mia moglie e dei miei figli. Mandandomi soldi, le persone inviavano anche un chiaro segnale alle autorità: avevano deciso di farmi una donazione perché vedevano quello che facevo e sapevano come spendevo il denaro, mentre i funzionari governativi tenevano tutto nascosto e spesso rubavano. [...] Il secondo importante principio era la «normalità». Il Cremlino tenta da anni di marginalizzare il nostro movimento e relegarlo nel sottobosco, trasformandoci nell'equivalente moderno dei dissidenti sovietici. Io nutro un profondo rispetto per quei dissidenti, che sono stati degli eroi; nel 2012, però, la gente comune non voleva essere un eroico dissidente, perché è pericoloso e spaventoso. Tutti noi volevamo solo essere normali. E normali lo eravamo: persone normali con una normale vita lavorativa. (pp. 228-230) *Una delle cose peggiori della detenzione è essere tagliati fuori da tutto: la vita va avanti a pieno regime, mentre tu sei bloccato tra quattro mura e non ricevi nemmeno le notizie in tempo reale. (p. 234) *L'anno 2012 segnò l'avvento nella mia vita di uno schema preciso, un inarrestabile circolo vizioso che mi avrebbe accompagnato per molti anni a venire: manifestazione di protesta, arresto, manifestazione di protesta, arresto. Era sgradevole, certo, ma non mi avrebbe fermato. Il Cremlino se ne rese presto conto, per cui in dicembre istruì contro di me quattro nuovi procedimenti penali in una volta sola. Le accuse erano furto di legname nella regione di Kirov; appropriazione indebita di fondi dell'azienda francese Yves Rocher; furto di 100 milioni di rubli al partito Unione delle forze di destra; e, la mia preferita, appropriazione indebita dei fondi di una distilleria a Kirov. A quel punto correvo il rischio di passare in prigione diversi anni. Le ultime due accuse non erano troppo preoccupanti e non arrivarono nemmeno a processo. Le prime due erano inquietanti perché oltre a me venivano implicate altre persone innocenti. La causa legata alla Yves Rocher mi turbava particolarmente perché il coimputato era Oleg, il mio fratello minore. (p. 236) *I processi contro di me rappresentano un esempio perfetto di come funziona il sistema giudiziario in Russia. In pratica, architettano accuse e disegnano vittime strada facendo. Di solito è difficile spiegarlo a persone che vivono in paesi rispettosi del diritto. Non è possibile, dicono, inventarsi di sana pianta trenta faldoni di documenti. Ecco, gli investigatori russi ci riescono. (p. 237) *Intentando cause contro di me, il Cremlino aveva due obiettivi. Il primo era impedirmi di essere attivo in politica. Non è per niente facile comportarsi come al solito se sei in carcere, e anche una sospensione della pena rende la vita molto più complicata. Se hai una condanna penale, non puoi candidarti a una posizione politica. Il secondo obiettivo era danneggiare la mia reputazione. Avevano bisogno di rivolgermi accuse non legate alla politica ma alla criminalità comune: «Ah, sì? Pensa di poter combattere la nostra corruzione? Be', basta dire che lui stesso è corrotto!». (p. 237) *Per anni il regime si era dato da fare per creare l'illusione che esistesse solo Russia Unita e i partiti di opposizione sistemici, mentre l'opposizione non sistemica languiva ai margini della politica senza rappresentare nessuno. Anche se non diventai sindaco, la nostra campagna dimostrò che erano tutte bugie. In Russia c'è un sacco di gente che non appoggia Putin e i suoi candidati, che desidera una vera politica e delle vere elezioni. Se mobilitate in modo efficace, queste persone sono pronte a partecipare attivamente alle campagne elettorali, a lavorare per le sedi dei candidati, a fare volontariato. Era ovvio che, se ci fosse stato permesso di partecipare liberamente alle elezioni, saremmo diventati un partito grande e potente, e avremmo potuto competere con Russia Unita per la maggioranza in Parlamento. Io ne ero la prova vivente: una persona normale senza soldi, senza il sostegno dei media o degli oligarchi, che era stata persino rinchiusa in carcere per parte della campagna. In televisione, nel corso di un processo, ero stato accusato di appropriazione indebita e nessuno ci aveva creduto. A dispetto di tutte queste falsificazioni, avevo guadagnato il secondo posto nella corsa a sindaco della città più grande della Russia. E sapevo per certo che ce n'erano altri come me. Molti altri.<br>Lo sapeva anche il Cremlino. Non mi permise mai più di partecipare a un'elezione. (pp. 247-248) *L'accusa contro di noi era persino più ridicola di quella del primo processo, ma nel 2014 il sistema giudiziario era ormai stato perfettamente oliato da Putin e ubbidiva a ogni suo ordine. I pubblici ministeri accusavano me e Oleg di aver rubato 26 milioni di rubli alla società di cosmetica francese Yves Rocher con un presunto sistema di costi gonfiati per i servizi di logistica. L'analogia con il precedente caso montato ai miei danni e riguardante la Kirovles era evidente. Di nuovo veniva depinto come frode quello che era un normale accordo commerciale, però, mentre l'ultima volta la polizia aveva estratto dal cilindro una presunta vittima – ovvero Vjačeslav Opalev, direttore di Kirovles, che era stato ben felice di sfidarmi in tribunale –, qui di vittime non ce n'erano. [...] Il rappresentante di Yves Rocher chiamato a testimoniare (dalla procura!) affermò di non aver alcuna accusa da muovere nei nostri confronti, il che però lasciò indifferente la corte. Gli ordini erano chiari: dovevamo essere dichiarati colpevoli, quindi la macchina di Putin fece del suo meglio. (pp. 249-250) *Gli arresti domiciliari sono una forma di punizione particolarmente insidiosa: non sei in carcere, quindi nessuno simpatizza per te, ma in realtà non puoi fare quasi nulla. (p. 250) *Acquisimmo la totale padronanza di YouTube con il nostro rapporto sul procuratore generale [[Jurij Čajka]]. Quella era una storia che non parlava solo di corruzione, ma anche dei legami tra la procura e il crimine organizzato.<br>La prima cosa che scoprimmo fu che il figlio maggiore del procuratore generale, Artëm, viveva (per usare un eufimismo) al di sopra dei propri mezzi. Cose come queste erano piuttosto comuni. Scoprimmo che possedeva un enorme hotel di lusso e qualche villa in Grecia nonché una casa in Svizzera, e aveva una serie di conti in banche estere. Più avanti venimmo a sapere che attorno al procuratore girava tutta una mafia. Artëm era proprietario dell'albergo insieme alla moglie del vice di suo padre. Lei, a sua volta, aveva investito in affari con le mogli di due criminali di primo piano della regione di Krasnodar, appartenenti alla cosiddetta «banda degli Tsapki». Quest'ultima aveva tenuto l'intera città nella morsa del terrore per decenni commettendo furti, estorsioni, stupri e omicidi. Degli omicidi si parlava in tutto il paese: sui notiziari veniva raccontato come la gang avesse fatto irruzione nella casa di un uomo d'affari locale, uccidendo le quattordici persone che vi aveva trovato, compreso un neonato, per poi bruciare i corpi. Per anni la procura aveva protetto la banda, rifiutando di perseguirla.<br>Quando scoprimmo tutte queste cose, restammo a dir poco scioccati. Ma poi venne fuori che lo stesso figlio del procuratore generale era implicato in un omicidio. Aveva voluto impossessarsi del sistema di trasporto fluviale siberiano e portarlo sotto il suo controllo. Il direttore del trasporto fluviale aveva dichiarato in un'intervista che Artëm aveva cercato di ricattarlo e spaventarlo; due giorni dopo, era stato trovato impiccato nel suo garage. Non era stato aperto alcun procedimeno penale. Era stato liquidato come suicidio, anche se l'autopsia aveva dimostrato che le mani dell'uomo erano legate e i segni sul collo potevano essere stati causati solo da una morte violenta. (pp. 263-264) ===Explicit=== ==Bibliografia== *Alexei Navalny, ''Patriot'', traduzione di Teresa Albanese, Sara Crimi e Laura Tasso, Mondadori, Milano, 2024, ISBN 978-88-04-75686-6. ==[[Alberto Pollera]]== Alberto Pollera (1873 – 1939), militare e antropologo italiano. ==''Lo Stato etiopico e la sua Chiesa''== ===Incipit=== Questo libro vede la luce assai tempo dopo che fu compilato: debbo perciò pregare il benevolo lettore di tener presente trattarsi dell'esame di ordinamenti e costumi di un popolo che si avvia rapidamente ad una importante evoluzione civile, la quale, cominciata tardi, si affretta a raggiungere con ritmo sempre più accelerato, miglioramenti e sviluppi che, fino a pochi anni fa, sembrava assurdo sperare. ===Citazioni=== *Gli Abissini identificarono più tardi la regina Macheddà con Azieb, [[regina di Saba]], dando con ciò un seguito apparentemente logico a questa tradizione. [...] la leggenda della regina di Saba non deve in Abissinia aver acquistato valore che in epoca molto posteriore, e verosimilmente quando, con S. Frumenzio e coi santi predicatori e gli Abuna suoi successori, provenienti da Bisanzio, da Alessandria e da Roma, la religione cristiana si diffuse in Etiopia, e ciò perché [...] questi apostoli della fede, avevano ben ragione di credere che l'accennata tradizione potesse giovare, come giovò, ai loro intenti. (pp. 8-9) *A noi può sembrare che il concetto etiopico della parentela dinastica colla Vergine sia un po' troppo esagerato ed estensivo, a motivo della enorme distanza di tempo e del gran numero di generazioni trascorse; ma la mentalità etiopica non valuta le cose al modo nostro, perché già nelle piccole questioni interne di stirpe, è abituata a riconoscere legami di consanguineità molto arretrati nel tempo, sul quale non ferma affatto la sua attenzione. (p. 15) *Per evitare l'obiezione che nella Bibbia non si fa affatto cenno del trafugamento delle Tavole, che anzi si dice andassero distrutte in Babilonia, i manoscritti etiopici, narrando con assai maggior copia di particolari la leggenda [...], aggiungono che, appena il gran sacerdote Sadok ed il re Salomone si accorsero della scomparsa di quelle, decisero di tener celata la immane sciagura al popolo, per modo che questo non seppe mai niente di ciò, e continuò a venerare quell'Arca, la quale non era, pur troppo, che un semplice simulacro della prima. (p. 23) *Il popolo etiopico, orgoglioso delle tradizioni [...] e convinto di esser divenuto per volontà di Dio il vero popolo eletto sulla terra, a cagione della discendenza salomonica di [[Menelik I]], in sostituzione del popolo ebreo, resosene indegno, è andato a ricercare nella Bibbia tutte le promesse fatte da Dio ad Abramo e a David, e ritiene che esse siano ancora in pieno vigore per il proprio paese. (p. 24) *Direi quasi che l'orgoglio in Abissinia è una malattia contagiosa, cronica, permanente, che non risparmia nemmeno i più miseri. Non deve quindi stupire se questo orgoglio si trova elevato a potenza molto elevata nei legittimi regnanti di quel paese, che fanno seguire il loro nome da iperbolici titoli. (pp. 25-26) *Ora, i regnanti di Etiopia, nelle ingenua ma ferma convinzione di occupare di diritto e di fatto il primo posto fra i regnanti di tutto il mondo, ogni volta che hanno avuto occasione di indirizzare messaggi a regnanti europei, lo hanno fatto appunto nel modo da essi usato verso i loro inferiori, ossia iniziando la lettera col proprio nome, anche quando facevano ciò per invocare importanti servigi da loro. (p. 26) *Si dice [...] che il [[Teodoro II d'Etiopia|Negus Teodoro]], ritenendo l'Inghilterra il paese più ragguardevole dopo il suo, rivolgesse alla regina Vittoria domanda di matrimonio, e che la mancata risposta fosse il movente che lo indusse a imprigionare, per atto di rappresaglia e di sfida, tutti gli europei che tovavansi presso di lui [...].<br>In quella tragica vigilia, ma troppo tardi, Teodoro comprese che la superiorità etiopica era ormai una leggenda fantastica; il che non ha tuttavia impedito alla massa di continuare a credervi. Umili e grandi ne sono ugualmente convinti, e se ciò costituisce una ingenuità, non si può negare che costituisca anche una forza per lo stato che tali credenze coltiva, con pieno consenso, fra i suoi sudditi. (p. 27) *[...] degli Abissini si può dire quello che è stato detto degli Ebrei, e cioè che, credendosi di una stirpe privilegiata, hanno sempre voluto isolarsi, e mantenersi distinti da tutte le altre nazioni.<br>Questa credenza ispirò ad essi il concetto della autoglorificazione, perché ritennero di essere veramente i solo veri figli di Dio, discendenti diretti della linea primogenita di Adamo, senza riflettere che la funzione del popolo eletto venne necessariamente a cessare colla venuta di Gesù Cristo, immolatosi per la intera umanità, e non per la fortuna di un popolo. (p. 31) *[...] in Etiopia è pacificamente ammesso e riconosciuto, che la madre ha diritto di attribuire con giuramento la paternità del figlio a chi essa ritiene ne sia l'autore, senza bisogno di altra indagine o prova concomitante.<br>L'unione poi, sia pure effimera, con una schiava, decisamente biasimata e derisa quando si tratta di altri, è invece susata trattandosi di signori e di principi, i quali pur non tenendo un harem, come i mussulmani, ne seguono la pratica poligama. L'importante è che la discendenza dei salomonidi e la loro tradizione continui. (pp. 37-38) ===Explicit=== ==Bibliografia== *Alberto Pollera, ''[https://dl.unito.it/it/ricerca/digitale/?id=mag:447 Lo Stato etiopico e la sua Chiesa]'', Roma, SEAI, 1926. ==Irridentismo russo== *L'idea secondo cui la Russia sarebbe a casa propria ovunque si parla russo [...] basterebbe, se fosse convalidata, a mettere l'Europa e il mondo a ferro e fuoco. Che succederebbe, se si ragionasse così, con i transilvani in Romania? Con i catalani in Francia? Con le tre comunità linguistiche di cui è composta la Svizzera? Con quella «minoranza vallona» di cui certi ideologi, a Mosca, già sostengono che sarebbe minacciata di «genocidio»? Con quella parte della California dove si parla spagnolo? Con la Gran Bretagna, che ha la lingua in comune con l'America? Il nazionalismo linguistico, sotto Putin non meno che all'epoca, nel 1938, dell'annessione dei tedeschi dei Sudeti al Terzo Reich, è un vaso di Pandora. [...] allora come si potrebbe impedire alla Lituania di rivendicare Smolensk? Alla Polonia di avanzare i suoi diritti su Leopoli? Alla Slovacchia di invadere l'oblast della Transcarpazia? Alla Moldavia di reclamare un pezzo di Transnistria? E perché la Russia, un Paese che, lo ripetiamo, non è mai stato uno Stato-nazione prima del 1991, avrebbe più titoli di altri da far valere sulle terre liberate dell'ex Unione Sovietica? ([[Bernard-Henri Lévy]]) ==Per Stepan Bandera== {{Int|Da ''[https://web.archive.org/web/20100426235947/http://www.stepanbandera.org/bandera_perspective_5.htm Ai principi della nostra politica di liberazione]''|Articolo pubblicato in ''Vizvolna Politika'', novembre-dicembre 1946; ''Перспективи Української Революції'' [''Prospettive della rivoluzione ucraina''], Дрогобич, Видавнича фірма "ВІДРОДЖЕННЯ", 1998, ISBN 966-538-059-1.|h=4}} ===Citazioni su Stepan Bandera=== *L'estrema destra in Ucraina vede certamente Bandera come uno dei loro padri politici, ma l'estrema destra nel paese è molto debole, e la popolarità della figura di Bandera va molto al di là della destra. La ragione è che, sebbene Bandera fosse di estrema destra e – almeno per un periodo della sua vita – un fascista, in Ucraina oggi non è visto principalmente come tale. È considerato un combattente per l'indipendenza dell'Ucraina che morì per questo. Fu ucciso a Monaco di Baviera nel 1959 dal KGB – la stessa organizzazione nella quale si è formato Putin. Nel discorso pubblico la sua figura è quella di un liberatore, anche se naturalmente non avrebbe instaurato un regime liberale se fosse andato al potere. Del resto, i suoi rapporti con l'occupante tedesco durante la Seconda guerra mondiale erano stati conflittuali. Due dei suoi fratelli furono uccisi ad Auschwitz (apparentemente da compagni di prigionia). Un altro fratello morì durante l'occupazione tedesca in circostanze non chiare. Lo stesso Stepan Bandera è stato a lungo rinchiuso nel campo di concentramento di Sachsenhausen vicino a Berlino. Queste sono le cose che sono enfatizzate dalla memoria pubblica in Ucraina: una memoria selettiva, non una visione storica oggettiva. È un fenomeno che vediamo in molti Paesi, dove le pagine buie delle biografie degli eroi nazionali sono dimenticate o taciute. ([[Andreas Umland]]) *La Russia usa allegramente il culto ucraino di Bandera come prova che l'Ucraina è uno Stato nazista. Gli ucraini rispondono per lo più sbianchettando l'eredità di Bandera. È sempre più difficile per le persone concepire l'idea che qualcuno possa essere stato il nemico del tuo nemico e tuttavia non una forza benevola. Una vittima e anche un carnefice. O viceversa. ([[Maša Gessen]]) ==Bibliografia== *Степан Бандера, ''Перспективи Української Революції'' [''Prospettive della rivoluzione ucraina''], Дрогобич, Видавнича фірма "ВІДРОДЖЕННЯ", 1998, ISBN 966-538-059-1. ==Per [[Vera Politkovskaja]]== '''Vera Aleksandrovna Politkovskaja''' (1980 – vivente), giornalista russa. {{Int|Da ''[https://video.repubblica.it/mondo/mia-mamma-anna-politkovskaja/13099/14374 "Mia mamma, Anna Politkovskaja"]''|Intervista di Fiammetta Cucurnia, ''Video.repubblica.it'', 4 ottobre 2007.}} *Lei riceveva sempre minacce. Noi vivevamo con questa continua pena, paura. Però lei proprio non ne voleva neanche parlare. Lei diceva: «Questo è il mio paese. Io sono nata qui, voglio vivere qui, voglio lavorare qui. Quale sarà il mio valore se io prendo, lascio tutto e me ne vado?». *Era mia madre. Io penso che, durante la sua vita, lei ha fatto molto bene per le persone e ha lasciato sicuramente la sua traccia. E quindi col suo contributo qualcosa di meglio c'è nel nostro paese. Però contemporaneamente devo dire sarebbe stato molto meglio che lei non se ne fosse occupato, che non avesse fatto nulla e che fosse viva. Per me, al diavolo tutto. Io avrei voluto mia madre. {{Int|Da ''[https://www.balcanicaucaso.org/aree/Cecenia/Intervista-a-Vera-Politkovskaja-86280 Intervista a Vera Politkovskaja]''|Intervista di Giorgio Comai, ''Balcanicaucaso.org'', 3 dicembre 2010.}} *Non augurerei a nessuno di leggere sulla propria madre il tipo di frasi ed opinioni riguardanti Anna Politkovskaja che mi è capitato di trovare. *Alla procura si sono occupati di indagini per due anni prima di dare inizio al processo e hanno arrestato delle persone, che tra l'altro poi hanno liberato. E non sono neppure riusciti a contare correttamente la tempistica dell'omicidio. Quando hanno indicato i secondi che sono trascorsi tra il momento in cui mia madre è entrata nel nostro condominio a quando l'assassino è uscito, non corrispondevano con le ore che avevano fornito. Ce l'ha fatto notare una nostra amica giornalista proprio mentre eravamo in aula di fronte al giudice. È un piccolo errore, forse, ma dimostra con quanta poca serietà abbia lavorato chi si è occupato delle indagini. *Abbiamo ricevuto molte dimostrazioni di sostegno da rappresentanze diplomatiche estere. Ricordo che ad esempio il console francese è venuto di persona al funerale e ci ha passato una lettera di condoglianze firmata personalmente dal capo dello Stato del suo Paese. Ma i diplomatici non vengono certo a dire a noi di cosa parlano nei loro incontri ufficiali con i vertici russi. {{Int|Da ''[https://www.lsdi.it/2011/vera-politkovskaja-in-russia-sempre-peggio-per-la-liberta-di-stampa/ Vera Politkovskaja, in Russia sempre peggio per la libertà di stampa]''|Intervista di Valentina Barbieri, ''Lsdi.it'', 17 maggio 2011.}} *Nel nostro paese la libertà di stampa è un problema grave. Ogni giornalista si trova di fronte ad un bivio: può scegliere la carriera e scrivere quello che gli dicono oppure può fare una scelta diversa, scrivere quello che trova giusto e occuparsi di quello che gli interessa. Le conseguenze sono diverse: nel primo caso guadagnerà un posto di prestigio (ovvero statale), nel secondo caso potrebbe finire male. *Per quanto riguarda il mio vissuto di giornalista, cerco di evitare qualsiasi confronto tra l’esperienza di mia mamma e la mia. Non ho la sua ricchezza professionale, trent’anni di attività, la sua grande esperienza. Lei lavorava a modo suo, in una maniera personale, io lavoro in un altro modo, il mio. *Quando ti riferisci a qualcuno, inizi inevitabilmente a copiare, mentre nel giornalismo è più importante lavorare sul proprio stile. {{Int|Da ''[https://www.repubblica.it/esteri/2015/03/03/news/vera_politkovskaja_un_delitto_dimostrativo_come_quello_di_mia_madre_proveranno_a_insabbiare-108637090/ "Un delitto dimostrativo come quello di mia madre. Proveranno a insabbiare"]''|Intervista di Aleksej Tekhnenko, ''Repubblica.it'', 3 marzo 2015.}} *Quello di [[Boris Nemcov|Nemtsov]] è un omicidio politico, dimostrativo, arrogante. Come quello che ha distrutto la nostra famiglia. [...] Riconosco uno stile che mi preoccupa. Vaghezza, contraddizioni e troppe ipotesi che fanno solo confusione. Come allora. *A me basta la certezza che sia un omicidio politico. Chiunque abbia ucciso lo ha fatto per mettere a tacere una voce scomoda. È sempre la stessa storia. *Bisogna restare all'erta. Contrastare ogni voce falsa, chiedere giustizia sempre, instancabilmente. E mi auguro che gli amici e i compagni di movimento di Nemtsov riescano a tenere alta l'attenzione sui media. Lo so per esperienza, non è facile. Tutto si dimentica. {{Int|Da ''[https://www.la7.it/piazzapulita/video/parla-vera-la-figlia-di-anna-politkovskaja-i-russi-non-sono-abituati-a-pensare-05-05-2022-437048 «I russi non sono abituati a pensare»]''|Intervista di Sara Giudice, ''La7.it'', 5 maggio 2022.}} {{Int|Da ''[https://tg24.sky.it/mondo/2022/10/14/vera-politkovskaja-live-in-firenze-2022 "Putin indifferente a reazione Europa su Ucraina"]''|''Tg24.sky.it'', 14 ottobre 2022.}} {{Int|Da ''[https://www.lastampa.it/esteri/2023/02/21/video/massimo_giannini_intervista_vera_politkovskaja_anna_mia_madre-12655173/ "Anna, mia madre"]''|Intervista di Massimo Giannini, ''Lastampa.it'', 21 febbraio 2023.}} {{Int|Da ''[https://www.rainews.it/tgr/piemonte/video/2023/02/putin--un-dittatore-mia-madre-ora-sarebbe-in-ucraina-dalla-parte-delle-vittime-eb0c8871-076d-482a-b394-86db8efd34c9.html "Putin è un dittatore, mia madre ora sarebbe in Ucraina dalla parte delle vittime"]''|''Rainews.it'', 22 febbraio 2023.}} {{Int|Da ''[https://www.iodonna.it/attualita/storie-e-reportage/2023/05/20/vera-politkovskaja-un-libro-per-ricordare-la-madre-anna-politkovskaja/ Vera Politkovskaja: «In Russia la misoginia fa parte dei valori tradizionali»]''|''Iodonna.it'', 20 maggio 2023.}} *Se parliamo di questo momento storico, noto molti cambiamenti, ma in negativo. Non vedo segnali di miglioramento della situazione o di un prossimo futuro in cui la Russia sarà finalmente “un Paese felice”. La Russia precipita sempre di più in una realtà oscura e imprevedibile. Per uscirne impiegherà diversi decenni. *Oggi i diritti dell’uomo, così come sono intesi in Occidente, non esistono. Non solo, ma negli ultimi tempi politici e personaggi pubblici insistono nel criticare l’introduzione di queste concezioni in Russia, o a distorcerne il significato. Adesso ai diritti della persona vengono contrapposti i non del tutto chiari “valori tradizionali”. Risultato: l’attività di alcune persone sui social porta a procedimenti penali, il movimento Lgbt è di fatto vietato, tutti i media dell’opposizione sono stati bloccati in rete o chiusi. La Russia si è ritirata dalla convenzione per la protezione dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Se si scava, poi, un po’ più a fondo, si scopre che non c’è più nemmeno lo spazio per tentare di difendere i diritti umani. *[...] in Russia la misoginia è un sentimento abbastanza diffuso e per qualche russo è addirittura parte di quei valori tradizionali cui accennavo prima. Però, a essere sinceri, in molti Paesi questo sentimento è comune almeno quanto in Russia, e in alcuni anche di più. Se poi contestualizziamo il tutto da un punto di vista storico, non è passato molto tempo da quando le donne hanno ottenuto almeno il diritto di voto. E ora, come allora, la parte femminile del mondo deve ancora lottare per ottenere le stesse possibilità degli uomini. Per questo continuare a conquistare i propri diritti è il compito più importante per tutte le donne del pianeta. {{Int|Da ''[https://www.r/robinson/2023/10/23/news/vera_politkovskaja_la_mia_russia_ora_e_mordor-418550449/ Vera Politkovskaja: “La mia Russia ora è Mordor”]''|''Repubblica.it'', 23 ottobre 2023.}} *Riconosco senza problemi che una parte della responsabilità per quello che accade è mia, in quanto cittadina proveniente dalla Russia, e i cittadini dell’Ucraina, finché la guerra non finirà, hanno tutto il diritto di accusare i cittadini della Federazione russa per quanto si sta verificando. Ma questo diritto è solo loro. *Come è possibile che l’odio verso i russi in tanti Paesi del mondo, specie in Europa, faccia ormai parte della normalità? La prima cosa che colpisce è la reazione serafica della comunità europea che vede in questo odio un dato di fatto, un normale stato delle cose. Va detto che anche l’invasione dell’Ucraina è un dato di fatto, ormai scontato, per molti russi. Qual è dunque la differenza tra comunità europea così civile e quella russa, che negli ultimi diciotto mesi è stata costantemente tacciata di non ribellarsi a sufficienza contro le autorità? Dove sono finiti tutti quelli a cui stridono i denti a forza di intestarsi la causa animalista, quella della comunità LGBTQIA+ o quella degli afroamericani? Siete tutti concordi nel dire che siamo tutti uguali ma prendersela con una persona solo perché possiede il passaporto russo vi sta bene? *La maggioranza degli stati che non accoglie più i russi e ha anche interrotto l’emissione di visti di transito è rappresentata da Paesi al confine con la Russia. Ovvero proprio quei Paesi in cui si sono rifugiati i miei concittadini in fuga dagli orrori del regime di Putin. L’hanno fatto in pena per il futuro e l’incolumità delle proprie famiglie, temendo di essere esposti a azioni persecutorie politiche, che oggi in Russia equivalgono a quelle penali. *Tra i Paesi che non concedono visti ai russi figurano la Polonia, la Finlandia, la Repubblica ceca, la Lettonia e tanti altri. Oltre a questo divieto, di recente i politici di tutti i Paesi europei che spartiscono la frontiera con la Russia hanno bloccato l’ingresso nei paesi membri dell’Unione Europea alle automobili immatricolate nel mio Paese. L’argomentazione utilizzata per giustificare la misura rimanda a una delle regole del regime sanzionatorio introdotto dopo lo scoppio della guerra: ora le automobili russe sono considerate merce d’importazione e quindi vietata. *«Russi, dovete soffrire! Ovunque siate, alla fine siete voi che avete invaso! Se non vi va bene ritornatevene a casa vostra e rovesciate Putin! Non avrete diritti finché ci sarà la guerra!». Ogni qual volta sento pronunciare queste frasi da parte degli ucraini, la mia mente va col pensiero alle loro città dove tutti i giorni cadono i missili russi. Mi sento capace di capirli e perdonarli ogni volta, perché mi mostrano un odio viscerale, ma per «una giusta causa». Tuttavia non posso non notare i parallelismi con la retorica del Cremlino: potete “invitare” i russi a tornare casa per rovesciare Putin quanto volete, ma rimane il fatto che ora tutti i critici del regime in vigore a Mosca si trovano o sotto terra, o in prigione o all’estero. Non dimentichiamo che è da diciotto mesi che lo stesso esercito ucraino non riesce a sconfiggere il regime putiniano, al netto di tutti gli aiuti provenienti dal mondo civile. *La guerra in Ucraina è il frutto di una politica pluriennale del Cremlino, smascherata sovente da chi ora non c’è più, è dietro le sbarre oppure se n’è andato. Al contempo è anche il fallimento totale della diplomazia non solo di Kiev e Mosca, ma anche di quella europea e americana. A pensarci bene, i responsabili delle ostilità in Ucraina al massimo sono i vertici del potere russo e i politici occidentali. Ora Putin potrà troneggiare legalmente fino al 2036. Il presidente di un paese immenso ha sistematicamente violato le leggi, anche quelle internazionali, ma in tutto il mondo civile hanno continuato a stringergli la mano. {{Int|Da ''[https://www.repubblica.it/esteri/2024/02/19/news/politkovskaja_morte_navalny_putin-422158715/ Putin temeva Navalny più di ogni altro e si è sbarazzato di lui come di mia madre Anna Politkovksaja]''|''Repubblica.it'', 19 febbraio 2024.}} *Per i politici europei e americani, l’omicidio di Navalny è solo l’ennesimo pretesto per prendere la parola e ancora una volta “dare uno schiaffo” alla Russia di Putin. *L’oppositore russo è stato in qualche modo il prigioniero personale di Vladimir Putin che lo temeva talmente da non osare pronunciare il suo nome ad alta voce, offrendo così il fianco ai giornalisti che glielo hanno fatto notare a più riprese. Navalny, dal canto suo, trovandosi già dietro le sbarre, non ha mai avuto paura a definire il capo di stato russo un omicida, un farabutto e un ladro. Con il sorriso sarcastico sul suo volto, in più di un’occasione ha schernito il presidente russo e tutto il sistema da lui costruito. Le numerose cause penali intentate ai suoi danni non facevano altro che dargli il pretesto per farsi una risata. *[...] le persone che si sono occupate di eliminare Navalny sono ufficialmente “a servizio dello stato” nei tribunali, nelle procure, nelle carceri e nelle case circondariali. Si tratta di persone che non per forza occupano posizioni di rilievo. Ma tutte loro, in un modo o nell’altro, sono complici e, qualora il caso relativo all’omicidio di Navalny dovesse arrivare in tribunale, sul banco degli imputati ci sarebbero decine di persone. *[...] le cose si svolgeranno come si erano svolte fino all’esecuzione di Navalny. Con l’aiuto delle forze dell’ordine, degli arresti e dei processi, metteranno il bavaglio a tutti quelli che oseranno pronunciare la verità sulla fine dell’oppositore. I politici occidentali si indigneranno ancora un po’, esprimeranno il loro orrore rispetto a quanto accade in Russia, salvo poi tornare subito a occuparsi delle loro vicende quotidiane. Succederà così perché non possono fare nulla, non hanno mai avuto e non hanno neanche ora delle reali possibilità per fare leva sulla situazione in modo da cambiarla. {{Int|Da ''[https://www.repubblica.it/venerdi/2024/03/08/news/vera_politkovskaja_il_futuro_della_russia_sara_scritto_dalle_donne-422277423/ Vera PolitkovskaJa: “Il futuro della Russia sarà scritto dalle donne”]''|''Repubblica.it'', 8 marzo 2024.}} *Mentre in tutto il mondo civilizzato il ruolo della donna nella società cresce, in Russia si susseguono prese di posizione che non fanno che danneggiarla. Non mi riferisco solo al divieto di abortire, già in vigore nelle strutture sanitarie private del Paese, ma anche agli appelli dei politici che chiedono di limitare l’accesso delle donne all’istruzione secondaria, in modo che non vengano distolte da quella che secondo lo Stato (e secondo una parte dei russi) è la loro funzione principale: fare figli. *In generale l’impressione è che – sempre nella visione statale – le donne russe, ancor più dopo l’inizio della guerra con l’Ucraina, siano destinate a ricoprire esclusivamente il ruolo di macchine per la riproduzione della popolazione. *Ad abbandonare la Russia sono state proprio quelle persone che avrebbero potuto influire sul futuro in maniera positiva. Neanche dall’estero riescono a far sentire la loro voce: la macchina della propaganda ha fatto presto a bollare come "traditore della patria” chi è andato via. Con il risultato che chiunque dall’estero osi criticare pubblicamente la situazione in Russia viene sommerso da una montagna di fango e screditato in tutti i modi possibili, compreso ritrovarsi oggetto di azioni civili e penali. Lo scopo è anche quello di rendere difficile il rientro in patria di queste persone. *{{NDR|Su [[Julija Naval'naja]]}} La denigrazione del nemico con ogni mezzo è pratica diffusa in Russia: se poi il nemico è una donna che ha osato mostrare al mondo un’immagine che non è solo quella della vedova inconsolabile e in preda al dolore, i denigratori sono capaci di tutto. La misoginia trova terreno fertile nella nostra società. *Nell’immaginario collettivo russo il campo d’azione legittimo della donna continua a essere quello della cucina e delle stanze da letto dei figli. Anche per quelle che riescono a uscire da questo schema la vita non è semplice: il divario salariale a parità di professione e di ore di lavoro, nel migliore dei casi, è del 30 per cento. Gli uomini non hanno nessun problema a cercare di ostacolare la carriera delle loro colleghe. *[...] nel Caucaso, e in particolare in Cecenia, la situazione per le donne è orribile. Qui, come all’epoca dei barbari, sono soggette a mutilazioni genitali e rischiano di venire uccise in nome dell’onore della famiglia. *Il 40 per cento circa dei russi è convinto che se un uomo mantiene una donna può vietarle di uscire di casa, incontrare gli amici e i parenti, lavorare o utilizzare le carte di credito senza il suo consenso. Certo, non tutti gli uomini russi la pensano così. Ma se ci riferiamo al cosiddetto “Paese profondo”, allora diciamo che questa visione della donna è molto diffusa. *Mi piace pensare che sia possibile, ma servirebbero sforzi giganteschi e un leader, o una leader, capace di unire moltissime persone che la pensano in maniera diversa sulla guerra e sull’operato di Putin. Yulia Navalnaya ha tutte le carte in regola per diventarla. Ha tutto quello che le serve, salvo il marito. *Credo che Yulia sia assolutamente in grado di unire tutte le forze di opposizione russe al di fuori del Paese. Ma l’apparato repressivo all’interno del Paese è talmente potente che riuscire a coinvolgere chi vive in Russia sarebbe ben altra impresa. Questo è un dato di fatto, e non può essere ignorato. *Le donne russe sono forti per natura e temprate dalle circostanze. Di “principesse sul pisello” io ne conosco poche. La mia speranza è che sulla scena politica emergano donne che sappiano guardare la realtà come la vede Yulia Navalnaya. Penso che solo loro potrebbero diventare la forza motrice che potrà far uscire la Russia dalle tenebre in cui si è impantanata. ==''Una madre''== ===Incipit=== Mia madre è sempre stata una persona scomoda, non solo per le autorità russe, ma anche per la gente comune che sfoglia un giornale e ne legge gli articoli. Purtroppo la maggioranza della popolazione russa crede a quello che le viene detto dagli schermi dei canali di Stato: un mondo virtuale creato dalla propaganda, dove, nel complesso, tutto va bene. E i problemi, che periodicamente vengono segnalati all’opinione pubblica, hanno origine nei Paesi occidentali o, come si dice in Russia con un sorrisetto, «nell’Occidente in decomposizione». ===Citazioni=== *I [[Dittatura|dittatori]] hanno bisogno di offrire sacrifici umani per consolidare il loro potere. (p. 10) *In Russia tutti si sono dimenticati in fretta di Anna Politkovskaja, soprattutto la gente che conta, perché mantenere la memoria di persone come mia madre è pericoloso. È molto più comodo perderne le tracce e dimenticare la sua verità. (p. 10) *In Occidente il nome Politkovskaja è fonte di orgoglio. A mia madre intitolano piazze e vie, la sua attività giornalistica viene studiata nelle università, i suoi libri si vendono in tutto il mondo. In Russia quel nome è avvolto dal silenzio. (p. 10) *Dopo il 24 febbraio 2022 il nostro cognome è tornato ad avere un peso, a essere oggetto di minacce, ancora di morte, questa volta contro mia figlia, che è solo un’adolescente. Da quando a scuola hanno iniziato a parlare del conflitto in Ucraina, i compagni si sono scagliati contro di lei. Pesantemente. Così abbiamo scelto l’esilio volontario, la fuga in un altro Paese. (p. 10) *Anna Politkovskaja si formò come giornalista proprio nel periodo della [[perestrojka]]. Ne ha incarnato perfettamente lo spirito, il desiderio di cambiamento: sognava una democrazia compiuta, e sognava di fare il suo mestiere in un Paese libero, come dovrebbe essere, come non è quasi mai, nel mondo. (p. 16) *Nella vita di tutti i giorni mia madre era una persona difficile. La gestione familiare, il desiderio di avere il meglio per noi, oltre alla sua acuta percezione di tutto ciò che accadeva intorno, prosciugavano le sue forze. A ripensarci ora, credo che la responsabilità di una famiglia le sia caduta addosso troppo presto. (p. 25) *{{NDR|Sul [[putsch di agosto]]}} Di quei momenti, dopo il ritorno a Mosca, ricordo questa scena in particolare: mia madre che piange seduta su una panchina nel cortile di casa. Ignara del motivo, pensavo fosse preoccupata per papà, che non era ancora tornato dalla Casa Bianca. Invece poi ho scoperto che quel giorno tre giovani manifestanti che si opponevano ai golpisti erano morti, schiacciati dalle ruote di un veicolo da combattimento della fanteria proprio nel centro di Mosca. Alla notizia, mamma non era riuscita a trattenere le lacrime. L'episodio fu per lei un chiaro esempio di come troppo spesso siano le persone comuni a subire le conseguenze di avvenimenti storici di portata epocale, anche pagando con la vita: un tema che percorre come una linea rossa tuta la sua carriera professionale. (p. 32) *In cabina di regia scherzavamo sul fatto che, per qualche motivo a noi sconosciuto, gli opinionisti filogovernativi risultavano sempre un po' retrogradi, dei sempliciotti, con il loro eloquio clericale, noioso e poco interessante, mentre gli avversari dimostravano grande acume, profonda conoscenza dell'argomento oggetto della discussione, e avevano un atteggiamento propositivo e idee concrete per trovare una soluzione al problema. Gli oppositori non pensavano solo a farsi belli di fronte alle telecamere, e lo spettatore era in grado di capire benissimo come stavano le cose. (p. 46) *Molti in Occidente non capiscono perché i russi accettino così docilmente tutto ciò che fanno le autorità. I cittadini non protestano, non scendono in piazza. Oltre al fatto che la maggior parte della popolazione è impegnata a sopravvivere in condizioni di povertà, le sanzioni per la partecipazione a picchetti o manifestazioni sono diventate così elevate che pochi osano esporsi. Se in Europa, al termine di una «protesta» pacifica, ciascuno può rientrare tranquillo a casa propria, in Russia la maggioranza dei manifestanti finisce in una stazione di polizia. E non è scontato che se la cavi con una «semplice» (comunque alta) sanzione amministrativa, anziché con quindici giorni di cella. Anzi, spesso rischia un processo penale. (p. 53) *Chi può, in Russia, evita il servizio militare come la peste, perché sa che nelle caserme potrebbe accadere di tutto, ammesso di sopravvivere al nonnismo incontrollato. È risaputo, inoltre, che in tempo di pace i soldati vengono spediti in zone impervie affinché diventino «veri uomini», imparando a cavarsela con misere razioni alimentari e attrezzature poco idonee. Il podersoso ammodernamento delle forze armate, per il quale è stato speso l'equivalente di milardi di euro, è in buona parte avvenuto solo formalmente e non si capisce dove siano finiti quei soldi. (p. 63) *{{NDR|Sull'[[invasione russa dell'Ucraina del 2022]]}} Secondo le stime dell'intelligence ucraina, in migliaia si sarebbero dati alla fuga dalla prima linea e in alcune unità si è arrivati al 60-70 per cento di disertori. I dissidenti russi si mantengono più cauti, calcolando gli abbandoni in circa un miglaio. Il Cremlino, proprio come sul numero dei morti, tace. (p. 66) *I familiari dei caduti raccontano che spesso apprendono della scomparsa dei congiunti dai commilitoni o dai canali Telegram ucraini. Oppure capiscono che è successo qualcosa di irreparabile quando il loro congiunto smette di chiamare a casa. I russi, al contrario, tendono a lasciare sul campo i corpi dei comilitoni russi. (p. 66) *Un'intera generazione di giovani pagherà un prezzo altissimo, come è già avvenuto ai tempi della Seconda guerra mondiale, del conflitto in Afghanistan e della Cecenia. E il prezzo non è solo la morte. Tra i fortunati che torneranno da questa guerra, le conseguenze psicologiche saranno incalcolabili, per non parlare dell'enorme quantità di invalidi che non sapranno di cosa vivere. (p. 69) *Io sono una cittadina russa, ma sono disgustata dal cieco nazionalismo e dallo pseudopatriottismo che stanno montando nel mio Paese. Quando un Paese aggredisce, chi subisce e soffre deve difendersi. Credo sia giusto che l'Occidente stia aiutando attivamente l'Ucraina a difendersi. Se così non fosse stato, la guerra sarebbe già finita. E penso che lo stesso Cremlino avesse scommesso sulla mancanza di sosteno da parte occidentale, quando ha cominciato l'aggressione. Quello che dico può apparire una contraddizione, per me che sono una pacifista convinta. Odio la guerra e le conseguenze che porta con sé. Ma si tratta di una contraddizione inevitabile. Voglio vedere la Russia come un Paese prospero, libero e sviluppato, non incosciente, povero e militarizzato. (p. 70) *La diffusione di informazioni da canali non ufficiali inizialmente comportava una multa, quindi la sospensione dell'attività, infine il ritiro della licenza per trasmettere, radio o televisione che fosse, o per stampare e vendere il giornale. Nel corso del primo mese di guerra, in Russia sono state varate alcune leggi che introducevano la responsabilità amministrativa e penale per la diffusione di «fake news» riguardanti le azioni dell'esercito russo, con una pena prevista fino a quindici anni di carcere. Ciò ha permesso di arrestare diverse persone che avevano criticato l'operato dei militari russi in Ucraina sui social o sui propri blog. (p. 76) *A tutte le difficoltà oggettive connesse con l'inizio della guerra se n'è aggiunta una ulteriore, che riguarda solo mia figlia: inconsapevolmente si è ritrovata anche lei sulla linea del fuoco. Lei si chiama come la nonna, Anna Politkovskaja, e per questo a scuola è stata subito oggetto di atti di violenza e di bullismo. A dire la verità, era già accaduto in passato. Quando Anna visitava una nuova palestra per un corso di ginnastica, le veniva spesso ricordato dai suoi coetanei, ovviamente in forma offensiva, da quale famiglia provenisse. Dopo il 24 febbraio 2022, però, la mancanza di rispetto si è trasformata in minaccia. (pp. 77-78) *Quando mamma era via, in pratica non avevamo alcun contatto con lei, perché non esistevano linee telefoniche adeguate. Eppure non sono mai rimasta a casa ad aspettare che tornasse. Del resto, lei non l'avrebbe mai voluto. Mia madre era una donna estremamente indipendente e con questo spirito ha cresciuto anche noi. Ancora adesso, quando ripenso a lei, la vedo seduta alla scrivania con la testa china sul computer a scrivere una «nota». Così le piaceva chiamare i suoi testi: non notizie, articoli, materiali, ma note. E mentre ci si dedicava era assente, anche quando era presente fisicamente. (pp. 89-90) *Mia madre non accettava mai compensi da parte delle persone che aiutava: era una questione di principio. (p. 95) *Lei cercava comprensione, ma riceveva sostegno solo dai colleghi della redazione del suo giornale e da pochissime altre redazioni di mezzi di informazione alternativi. E, ovviamente, dalle tante persone che aiutava. Perché solo questo contava per lei: fare il proprio lavoro, raccontare quello che vedeva, dare asilo a quanti non sapevano dove altro andare. Le loro storie non coincidevano con la versione ufficiale dei vari uffici competenti legati al Cremlino. (p. 105) *Questo era il suo modello di giornalismo. Raccontare i fatti, scrivere senza tener conto delle gerarchie. Un concetto forse banale per chi vive in una democrazia, ma in Russia era pura follia: significava dare per sontata la libertà e sfidare il sistema irritando tutti, compresi i colleghi che avrebbero dovuto farsi carico della stessa responsabilità, raccontando a loro volta la verità. Invece mia madre era sola, profondamente sola. (p. 106) *Scrivere la verità serve, anche se nessuno la vuole ascoltare. E serve anche fare il proprio lavoro bene, sempre. Mettere in discussione questo significherebbe riconoscere che il suo sacrificio è stato inutile. (p. 107) *Lei era profondamente convinta che, nel momento in cui si assiste a un'ingiustizia, si è costreti a intervenire. Se invece non la riconosci, o non ci credi, allora non ti senti coinvolto, anche se in fondo sospetti che un'ingiustizia esista. (p. 108) *{{NDR|Sulla [[crisi del teatro Dubrovka]]}} I terroristi avevano già ucciso diverse persone. Doveva avanzare con cautela, seguendo un certo percorso all'interno dell'edificio, e un passo sbagliato a sinistra o a destra poteva portare all'irreparabile. «Lì dentro ricordo di aver calpestato vetri rotti mescolati a qualcosa che sembrava sangue», c'erano vetri ovunque mi disse. «Una sensazione impossibile da dimenticare». (p. 117) *{{NDR|Sulla crisi del teatro Dubrovka}} Dopo alcuni articoli si cominciò a dire che mia madre stava speculando sui morti, che «ballava sulle loro ossa» per fare carriera. Come spesso accade in Russia, parlare o scrivere di questa vile operazione, a seguito della quale morirono centotrenta persone, invece di essere liberate, significa mettere in discussione il lavoro delle forze speciali e le decisioni della leadership. Per questo, proprio perché la cosa era andata male ed erano morte molte persone, le dicevano di lasciar perdere. (p. 120) *{{NDR|Sulla crisi del teatro Dubrovka}} Mi sarei potuta trovare anche io in quel teatro. Tra gli ostaggi, le vittime o tra quanti, a causa di quella storia, portano cicatrici che non si rimarginano. Ma non avevo sentito la sveglia e l'audizione, quel famoso giorno, era saltata. (p. 122) *{{NDR|Sulla [[strage di Beslan]]}} Se fosse arrivata a Beslan, mia madre avrebbe provato a parlare con i terroristi, ma evidentemente troppe persone non volevano che accadesse. Non tolleravano come lavorava, il fatto che raccogliesse le testimonianze delle famiglie degli ostaggi. Su quell'aereo non hanno solo cercato di ucciderla. Le hanno impedito di fare il suo lavoro. (p. 139) *Nessuna autorità russa presenziò al funerale. Solo tanta gente comune in lacrime. Quel giorno mi resi davvero conto di quanto lei fosse tenuta in considerazione, di quanto le volessero bene e di quanto profondamente il suo assassinio avesse scosso l'opinione pubblica. In molti, da quel momento, non avrebbero avuto più voce, né una spalla su cui piangere. Per tante di quelle persone si era spenta l'ultima possibilità di avere giustizia, di vedere scritta la propria storia. (p. 165) *In Russia, i membri delle forze dell'ordine rappresentano una casta a sé. Per me è sempre stato un mistero dove e da chi imparino a comportarsi e a comunicare con la gente. Spesso il loro stile «da cavernicoli» sembra fatto apposta per innervosire gli interlocutori, farli sentire inferiori, poca cosa rispetto alla «macchina statale» e all'uniforme che hanno di fronte. La maggior parte delle persone normali, a cui non è mai capitato di avere a che fare con loro, la prima volta non sa come affrontarli. (p. 170) *La [[seconda guerra cecena]] è stata una delle meno raccontate della storia, spacciata per giunta come lotta al terrorismo islamico, uno dei pilastri su cui Putin costruì una parte consistente della retorica sulla sua nuova Russia. Un secondo, forte pilastro propagandistico fu individuato nella «[[Fronte orientale (1941-1945)|grande guerra patriottica]]», la resistenza al nazismo e la vittoria del 1945. Se il nazismo era stato il nemico e la sua sconfitta un atto fondativo della nuova Russia, chi ne sottovalutava la valenza politica e storia si poneva automaticamente al di fuori del pensiero dominante in Russia. Bisognava eliminare le scorie del decennio eltsiniano e degli anni della perestrojka, quando la ricerca storica aveva vissuto un periodo di grande libertà erano venute alla luce verità sgradevoli per i russi, legate ai crimini del regime staliniano. La storia e la democrazia dovevano diventare sovrane, mentre la libera ricerca storica era vista come una minaccia, perché capace di «leggere» in maniera critica la narrazione dominante del passato. [...] Il terzo pilastro su cui poggia la nuova dottrina nazionale è quella del vittimismo. Dopo il [[Dissoluzione dell'Unione Sovietica|crollo dell'Unione Sovietica]], la Russia è stata umiliata. Da chi, se non dall'Occidente, con i suoi valori così lontani da quelli della tradizione russa? (pp. 181-183) *Putin e i suoi, [...] oltre alla sbandierata denazificazione, non hanno mai dichiarato i veri scopi della guerra. In Russia è stato ripetuto che si trattava di proteggere la popolazione del Donbass dopo otto anni di continue aggressioni e che in Ucraina esisteva un regime nemico, pronto, secondo Mosca, a invadere il Paese su mandato dell'Occidente. La realtà è che il Cremlino non può tollerare un'Ucraina democratica, che cerca di porre le basi per il suo ingresso nell'Europa politica. Una guerra prolungata, comunque vada a finire, rallenterà il processo di democratizzazione ed europeizzazione dell'Ucraina. La dirigenza russa parla anche dell'esistenza di una minoranza nazionale russa in Ucraina che non può essere esclusa dal godimento dei pieni diritti tra cui, per esempio, l'uso del russo a scuola e negli uffici pubblici. Nel primo mese di guerra, tuttavia, i bombardamenti si sono concentrati proprio sui territori in cui è preponderante la popolazione russofona, così come russofona è la maggioranza dei profughi costretti a lasciare le proprie abitazioni. Dopo l'aggressione, addirittura, molti di loro stanno progressivamente privilegiando l'ucraino. (pp. 183-184) ===Explicit=== ==Bibliografia== *Vera Politkovskaja, ''Una madre. {{small|La vita e la passione per la verità di Anna Politkovskaja}}'', traduzione di Marco Clementi, Rizzoli, ISBN 978-88-17-17882-2 ==Per [[Cristina Marsillach]]== {{Int|Da ''[http://www.money-into-light.com/2021/06/an-interview-with-cristina-marsillach.html An interview with Cristina Marsillach]''|Intervista di Paul Rowlands, ''money-into-light.com'', giugno 2021.}} *Girare i film dell'orrore è stressante, perché la paura deve sempre stare (deve sempre esserci la paura) su un piano psicologico. Devi continuare a lavorare con quella paura costantemente. Devi sentirla nelle tue emozioni. :''Making horror films is stressful, because the fear always has to be on a psychological plane. You have to keep working with that fear continuously. You have to feel it in your emotions.'' *Dario era un grande ammiratore di Edgar Allan Poe, e per lui i corvi erano un elemento molto importante del film. Quando stavamo girando un scena particolare del film, mi gettava addosso dei corvi vivi. Io gridavo "Basta! Basta!" e lui diceva "Devo farlo perché devi provare questa paura e questa sensazione". Litigavamo, ma era un periodo divertente per me. Stressante ma divertente. :''Dario was a big fan of Edgar Allan Poe, and ravens were a very important element of the film for him. When we were shooting a particular scene in the film, he threw actual live ravens at me. I shouted "Stop! Stop!" and he said "I have to do this because you need to experience this fear and sensation." We would fight with each other, but it was a fun time for me. Stressful, but fun.'' *Litigavamo tanto, ma c'era rispetto reciproco tra di noi. Lui mi rispettava come attrice ed io lui come regista. Era molto concentrato su elementi tecnici (questioni tecniche, dettagli tecnici), mentre io volevo fargli tante domande sugli aspetti psicologici del mio personaggio e della storia. Ma lui non diceva altro che "No, no, no, va tutto bene" e poi parlava di cosa stava per fare tecnicamente (sul piano tecnico). :''We fought a lot, but there was mutual respect between us. He respected me as an actress and I respected him as a director. He was very focused on technical things, whereas I wanted to ask him a lot of questions about the psychological aspects of my character and the story. But he would just say "No, no, no that's all fine" and then just talk about what he was going to do technically.'' ---------------------------------- '''David W. Macdonald''' (...), zoologo britannico. ==''Running with the fox''== *I lupi cacciano prede grandi; infatti, un alce può pesare 600 chili, dieci volte il peso del lupo più grande. Da solo, il lupo non sarebbe altro che pula per i palchi dell'alce. Un branco, però, può radunare la forza collettiva dei suoi membri. Infatti, lavorando in gruppo si trasformano in una nuova creatura, un super predatore la cui capacità collettiva oltrepassa l'abilità venatoria degli individui coinvolti. La volpe, al contrario, è circa 300 volte più pesante di un topo. La caccia volpina non comporta alcuna maratona affannante, nessuno squartamento, nessun duello contro gli zoccoli. Piuttosto, astuzia, agilità, un balzo aggraziato e un morsetto preciso segnano il destino del topo. :''Wolves hunt large prey; indeed, a moose may weigh 600 kg, ten-fold the weight of the largest wolf. Alone, the wolf would be little more than chaff to the moose's antlers. A pack, however, can muster the collective might of its members. Indeed, by working as a team they are transformed into a new creature, a super-predator whose summed capability exceeds the hunting prowess of the individuals involved. A fox, in contrast, is some 300 times heavier than a mouse. The vulpine hunt involves no lung-bursting marathon, no rip and rend, no sparring against hoofs. Rather, stealth, agility, a graceful leap and a precision nip seal the mouse's fate.'' (p. 10) *Le persone mi chiedono spesso perché ho scelto di lavorare con le volpi. Solitamente rispondo che questa specie offre il migliore di molti mondi: il brivido di osservare comportamenti raramente segnalati, la soddisfazione della lotta intellettuale per spiegare perché l'evoluzione ha lavorato ogni sfumatura strutturale in queste incredibili creature, e la convinzione che questa nuova conoscenza sarà utile, contribuendo alle soluzioni di problemi grandi quanto la rabbia e piccoli (ma irritanti) quanto la decapitazione di un pollo di cortile. Questa risposta è onesta, e le motivazioni alla base sono solide. Per dare un'altra risposta, però, non meno importante: io studio le volpi perché sono ancora impressionato dalla loro straordinaria bellezza, perché mi superano in astuzia, perché mantengono il vento e la pioggia sul mio volto, e perché mi conducono alla solitudine soddisfacente della campagna; tutto sommato – perché è divertente. :''People often ask why I chose to work with foxes. Generally I reply that this species offers the best of many worlds: the thrill of observing behaviour rarely seen before, the satisfaction of the intellectual wrestle to explain why evolution has worked each nuance of design into these remarkable creatures, and the conviction that this new knowledge will be useful, contributing to the solutions of problems as grand as rabies and as small (but annoying) as the beheading of a barnyard fowl. This reply is honest, and the arguments underlying it are robust. However, to give another answer, no less important: I study foxes because I am still awed by their extraordinary beauty, because they outwit me, because they keep the wind and rain on my face, and because they lead me to the satisfying solitude of the countryside; all of which is to say – because it's fun.'' (p. 15) *Sconfiggere le volpi in astuzia ha messo alla prova l'ingegno dell'uomo per almeno 2.000 anni. [...] Forse, allora, migliaia di generazioni di persecuzione (specialmente quando l'avversario ricorre a trucchi sporchi come marinare i gatti nell'orina) ha plasmato le volpi con le loro quasi sconcertanti abilità di evitare l'uomo e i suoi stratagemmi. :''Outwitting foxes has stretched man's ingenuity for at least 2,000 years. [...] Perhaps then, thousands of generations of persecution (especially when the opposition resorts to dirty tricks like marinading cats in urine) have fashioned foxes with their almost uncanny abilities to avoid man and his devices.'' (p. 16) *Rainardo è una volpe che ha avuto un impatto più grande sulla cultura e la sensibilità europea di qualsiasi altro animale selvatico. Adorna i rinfianchi delle chiese medievali, da Birmingham a Bucarest, ghignando dalle pagine dei salteri, e ha trionfato come genio malefico in più di un milione di poemi epici e di bestiari. Prospera nelle storie per bambini contemporanee e ha infiltrato le nostre lingue e perciò le nostre percezioni dei suoi cugini selvatici: poche sono le lingue in Europa in cui la parola "volpino" non è sinonimo di furbizia e inganno. :''Reynard is a fox who has had a greater influence upon European culture and perceptions than any other wild creature. He adorns the spandrels of mediaeval churches from Birmingham to Bucharest, leers from the pages of psalters, and has triumphed as an evil genius in more than a millennium of epic poems and bestiaries. He thrives in contemporary children's stories and has infiltrated our languages and thus our perception of his wild cousins: there is hardly a language in Europe in which the word "foxy" is not synonymous with trickery and deceit.'' (p. 32) *Tentare di catalogare l'umore e il risultato delle interazioni delle volpi non è sempre semplice. In particolare, l'osservatore si interroga molto sulla dalla somiglianza esteriore tra l'aggressione e il gioco. Il problema è che la lotta nel gioco ha gli stessi ingredienti della lotta sul serio, tranne per il paradosso che nessuno si ferisce. :''Attempting to categorize the mood and outcome of fox interactions is not always straightforward. In particular, the observer is bedevilled by the superficial similarity of aggression and play. The problem is that fighting in play has the same ingredients as fighting in earnest, except for the paradox that nobody gets injured.'' (p. 45) *Se c'è una cosa nella società delle volpi che "non si fa", è di avvicinarsi a qualcuno che sta mangiando. Sotto questo aspetto, il vecchio contrasto con i lupi suona veritiero: i lupi talvolta mangiano una preda fianco a fianco in relativa armonia; le volpi solitamente fanno di tutto per evitare anche di essere viste con del cibo e, nel peggiore dei casi, volteranno almeno le spalle l'una all'altra mentre mangiano. Questo contrasto è particolarmente marcato tra i giovani: i cuccioli di volpe invariabilmente lottano con ferocia sorprendente per il cibo e possono infliggere ferite gravi, i cuccioli di lupo sono più tolleranti. Ovviamente, come qualsiasi altra generalizzazione sulle volpi, ci sono eccezioni alla regola: le volpi maschio nutrono le loro compagne e gli adulti nutrono i cuccioli. :''If there is one thing in fox society that is "not done'", it is to approach somebody who is eating. In this respect, the old contrast with wolves holds true: wolves sometimes feed from a kill side by side in relative harmony; foxes generally do everything possible to avoid even being seen with food and, if the worst comes to the worst, will at least turn their backs to each other while eating. This contrast is especially marked among youngsters: fox cubs invariably fight with astonishing savagery over food and can inflict serious injury, wolf pups are much more tolerant. Of course, as with every other generalization about foxes, there are exceptions to the rule: dog foxes feed their vixens and adults feed cubs.'' (p. 45) *Ci sono poche cose affascinanti quanto un cucciolo di volpe, quindi la tentazione di allevarne uno come animale da compagnia è grande. Tuttavia, la gran maggioranza dei "salvataggi" finisce male per tutti i coinvolti. La maggior parte delle persone non ha idea del tempo, strutture, abilità, e soprattutto, tolleranza necessari per allevare una volpe. Da poppanti hanno bisogno di latte ogni quattro ore, giorno e notte, ma questo è un gioco da ragazzi in confronto al loro comportamento una volta svezzati: ogni cucciolo di volpe che ho conosciuto ha avuto una passione sia per il cuoio che per i cavi elettrici. La prima finisce con la distruzione dei portafogli, borsette, scarpe, giacche di camoscio e di montone, mentre la seconda devasta i cavi elettrici. Mi è sempre piaciuto l'odore persistente dell'orina di volpe, ma vale la pena notare che una proprietaria non poté trovare un altro inquilino per diversi mesi dopo che io e la mia volpe lasciammo la proprietà. :''There are few things as enchanting as a fox cub, so the temptation to rear one as a pet is great. Nonetheless, the great majority of "rescues" come to a sad end for all concerned. Most people have no idea of the time, dedication, facilities, skill and, above all, tolerance required to rear a fox. As sucklings they require milk at four hour intervals day and night, but this is a trifling difficulty compared with their behaviour once weaned: every fox cub I have known has had a passion for both leather and electric cables. The former results in destruction of wallets, handbags, shoes, suede or sheepskin coats, the latter wreaks havoc with household wiring. I have always rather liked the lingering smell of fox urine, but it is noteworthy that one landlady was unable to find another tenant for several months after my fox and I vacated the property.'' (p. 56) *I costumi della società delle volpi dettano che non c'è amicizia così profonda da poter anche solo tollerare il pensare al cibo di un altro. :''The mores of fox society dictate that there is no friendship so deep as to countenance even thinking about somebody else's food.'' (p. 58) *Penso che molto della vita di una volpe passa sul filo del rasoio, sommersa dall'acutezza dei suoi sensi. Nella volpe, l'evoluzione ha modellato una creatura per cui ogni stimolo viene elevato alla massima sensibilità: per la volpe c'è l'immagine fulminea della palpebra che si chiude di un coniglio, lo squittio chiassoso di un topo distante venti metri, il tanfo spaventoso dell'orma vecchia di un giorno di un cane. :''I think much of a fox's life is spent on a knife-edge, deluged by the acuteness of its senses. In the fox, evolution has fashioned a creature for which every input is turned to maximum sensitivity: for the fox there is the jolting image of a rabbit's blinking eyelid, the clamorous squeak of a mouse 20 metres off, the dreadful reek of a dog's day-old pawprint.'' (p. 61) *L'industria della selvaggina è probabilmente in gran parte responsabile per la morte spesso sgradevole nell'ordine di 100.000 volpi all'anno in Gran Bretagna, ma contro di questi bisogna valutare il fatto che questa industria fornisce il maggior incentivo per la conservazione dell'habitat su terre agricole. :''The game shooting industry is probably largely responsible for the frequently unpleasant deaths in the order of 100,000 foxes annually in Britain, but against these must be weighed the fact that this industry provides the major incentive for habitat conservation on farmland.'' (p. 173) *Le volpi urbane e i gatti si incontrano molto spesso ed è comune vederli insieme, spesso mangiando fianco a fianco. Se c'è una rissa per il cibo, il gatto di solito scaccia la volpe. Casi autentici di volpi che uccidono i gatti tendono a coinvolgere i gattini. Quindi, sebbene sia chiaro che la maggior parte delle volpi non uccidono i gatti, certe lo fanno. Il rischio però è molto meno significativo del rischio che corre il gatto di venire investito sulla strada dal traffico. :''Urban foxes and cats meet very frequently and it is commonplace to see them in a close company, often feeding side by side. If there is a squabble over food, the cat generally displaces the fox. Authenticated cases of foxes killing cats generally involve kittens. So, although it is clear that most foxes do not kill cats, some do so. However, this risk must rank very low amongst the worries besetting the urban cat-owner, and certainly is much less significant than the risk of the cat being killed on the road by traffic.'' (p. 181) *Scorte di cibo più ricche conducono a territori più piccoli e scorte di cibo più irregolari (eterogene) permettono gruppi più grandi. Un elevatissimo tasso di mortalità conduce a gruppi più piccoli e una proporzione più piccola di femmine sterili, probabilmente insieme a territori più grandi. Un tasso di mortalità intermedio può risultare insufficiente per diminuire sostanzialmente la grandezza d'un gruppo, me tuttavia può disturbare la stabilità sociale fino al punto di diminuire la proporzione di femmine sterili e perciò aumentare la produttività generale di cuccioli per ogni femmina, e probabilmente territori più piccoli. :''Richer food supplies lead to smaller territories and more patchy (heterogeneous) food supplies permit larger groups. A very high death rate leads to smaller groups and a smaller proportion of barren vixens, probably together with larger territories. An intermediate death rate may be insufficient to reduce group size substantially, but nonetheless may disrupt social stability sufficiently to diminish the proportion of barren vixens and thereby increase the overall productivity of cubs per female, and probably smaller territories.'' (p. 210) * :<nowiki>''''</nowiki> (p. ) * :<nowiki>''''</nowiki> (p. ) * :<nowiki>''''</nowiki> (p. ) * :<nowiki>''''</nowiki> (p. ) ------------------- [[File:Ras Mangasha 1.jpg|thumb|Mangascià nel 1894]] '''Mangascià Giovanni''' (1868 – 1907), militare etiope. ==Citazioni su Mangascià Giovanni== *Era bello Mangascià, di una eleganza un po' femminile che non lo abbandonava neppure quando indossava lo sciamma di guerra, la criniera di leone e in battaglia impugnava la Remington finemente damascato. Anche se si comportava con l'aspra maestà di re, si intuiva subito che quell'energia era finta, mancava di una vera forza interiore. Il ras recitava il ruolo di principe battagliero e irriducibile, ma dentro era fiacco e floscio. ([[Domenico Quirico]]) *Era figlio di negus e non avrebbe mai dimenticato che il trono doveva toccare a lui. Sapeva che nella sua corte c'era un partito di irriducibili che lo istigava a battersi fino alla morte per riottenere il trono, che mormorava contro la vergognosa servitù nei confronti degli scioani, popolo debole, imbelle, che si era sempre prosternato quando passavano i tigrini. ([[Domenico Quirico]]) 4hyjrcg94fdu939ddhq8wso37y6agrm 1350736 1350733 2024-11-07T20:00:03Z Mariomassone 17056 /* Citazioni */ 1350736 wikitext text/x-wiki ==[[Aleksej Naval'nyj]]== ==''Patriot''== ===Incipit=== In realtà, morire non è stato doloroso. Se non fossi stato sul punto di esalare il mio ultimo respiro, non mi sarei mai sdraiato sul pavimento accanto alla toilette dell'aereo. Come potete immaginare, non era esattamente pulito. ===Citazioni=== *La possibilità di candidarmi alle elezioni mi era preclusa da molto tempo. Lo Stato non riconosceva il partito politico che guidavo e ne aveva appena rifiutata la registrazione per la nona volta in otto anni. Per qualche strana ragione, succedeva sempre che non riuscissimo a «compilare correttamente i moduli» e, nelle rarissime occasioni in cui un nostro candidato entrava nelle liste elettorali, spuntavano i pretesti più fantasiosi per negargli l'eleggibilità. (p. 5) *In un paese autoritario, dove per oltre due decenni il regime si era dato la priorità di inculcare nell'elettorato l'idea che le persone sono impotenti e non possono cambiare le cose, convincere la gente a uscire di casa e andare a votare non è mai stato un compito facile. Era pur vero, però, che i redditi erano calati per sette anni di fila, quindi se anche solo un terzo dei cittadini stufi del regime si fosse convinto ad andare ai seggi, nessun candidato di Putin avrebbe avuto una chance. A questo punto, come indurre gli elettori a votare? Con la persuasione? Offrendo in cambio qualcosa? Noi scegliemmo di farli arrabbiare. Di farli arrabbiare sul serio. (p. 6) *Considerando la realtà della Russia, scartammo fin dall'inizio l'idea di un approccio giornalistico prudente, fatto degli infiniti giri di parole – presunto, possibile, cosiddetto – tanto amati dai consulenti legali. Chiamavamo le cose col loro nome: ladro, corruzione. Se qualcuno aveva una proprietà sontuosa, non ci limitavamo a menzionarne l'esistenza, ma effettuavamo riprese con i droni e la mostravamo al pubblico in tutta la sua magnificenza. Dopodiché ne scoprivamo il valore e lo raffrontavamo con il modesto reddito che il burocrate suo proprietario dichiarava. (p. 6) *Quello che facevamo era intrattenere e al contempo scatenare indignazione con immagini della vita condotta dagli «umili patrioti che governano la nostra terra», spiegando come funzionano i meccanismi della corruzione e incitando a intraprendere azioni pratiche per causare il massimo danno al sistema di Putin. Il materiale non mancava mai. (p. 7) *In genere parlo volentieri con la gente, ma non in aereo: troppo rumore di sottofondo e non gradisco molto avere qualcuno che, a venti centimetri da me per farsi sentire, urla: «Lei indaga sulla corruzione in Russia, giusto? Be', senta cosa mi è capitato».<br>La Russia è fondata sulla corruzione e a tutti è capitato qualcosa. (p. 12) *Provate a toccarvi il polso con un dito della mano opposta. Sentite qualcosa perché il vostro corpo rilascia acetilcolina e un segnale nervoso informa il vostro cervello di questa azione, che vedete con gli occhi e identificate con il senso del tatto. Adesso fate la stessa cosa con gli occhi chiusi: non vedete il dito, ma siete perfettamente in grado di stabilire quando toccate il polso e quando non lo fate. Questo perché, dopo che l'acetilcolina trasmette un segnale tra le cellule nervose, il vostro corpo secerne colineterasi, un enzima che arresta il segnale a lavoro terminato. Per farlo, «distruggere» l'acetilcolina «usata» e, con essa, ogni traccia del segnale inviato al cervello. In assenza di questo meccanismo, il cervello riceverebbe di continuo il messaggio del dito che tocca il polso, ripetuto milioni di volte. Sarebbe simile al cosiddetto DDoS, un Distributed Denial of Service (ovvero un attacco distribuito di negazione del servizio), ai danni di un sito web: clicca una volta e il sito si apre, clicca un milione di volte al secondo e il sito va in crash.<br>In caso di DDoS, puoi ricaricare il server o installarne uno più potente. Con gli esseri umani, però, non è così semplice. Bombardato da miliardi di falsi segnali, il cervello si disorienta, non è in grado di elaborare quanto succede e alla fine va in blocco. Dopo un po' di tempo, la persona smette di respirare, visto che anche questa è una funzione controllata dal cervello.<br>È così che agiscono le sostanze nervine. (pp. 14-15) *Quando la gente mi chiede com'è morire a causa di un'[[Armi chimiche|arma chimica]], faccio due associazioni mentali: i Dissennatori di ''Harry Potter'' e i Nazgûl del ''Signore degli Anelli''. Il bacio di un Dissennatore non fa male: la vittima sente solo la vita che la lascia. L'arma principale di un Nazgûl è la spaventosa capacità di farti perdere la volontà e la forza. Lì in quel corridoio, un Dissennatore mi bacia mentre un Nazgûl si mette al mio fianco. (pp. 15-16) *Se immaginate che uscire dal [[coma]] sia una faccenda più o meno istantanea, come vorrebbero farci credere i film, mi tocca deludervi. Sarei fin troppo lieto di affermare che un attimo prima stavo morendo a bordo di un aereo e un'attimo dopo ho aperto gli occhi scoprendo che mi trovavo all'ospedale e davanti a me c'era la mia amata moglie, o perlomeno una squadra di medici che mi scrutavano ansiosi. Non è andata così. Tornare alla vita normale ha comportato diverse settimane di visioni molto sgradevoli e persistenti. L'intero processo è assomigliato a un viaggio interminabile e altamente realistico all'inferno. Anzi, non mi sorprenderebbe se l'idea dei suoi gironi fosse venuta proprio a persone che sono state in coma e hanno visto ciò che ho visto io. C'è stata una sequenza ininterrotta di allucinazioni, in mezzo alle quali di tanto in tanto intravedevo un barlume di realtà. Con il passare del tempo, la realtà aumentava e le allucinazioni diminuivano. (p. 17) *Un giorno, quando ormai avevo una migliore connessione con la realtà e stavo addirittura cominciando pian piano a ricordare qualche parola d'inglese, chiesi all'infermiere un bicchier d'acqua. Lei disse che me l'avrebbe data solo se avessi scritto quella parola, e mi porse una penna. Ricordavo come si dice «acqua» in inglese, ma proprio non sapevo come scriverlo, per quanto mi sforzassi. Cominciai ad arrabbiarmi e chiesi di nuovo, con stizza, di darmi l'acqua. «Prova un'ultima volta a scriverlo» mi disse l'infermiera con fermezza. Io feci qualche scarabocchio sul foglio, andai su tutte le furie e in un attacco di collera scrissi la parola che di colpo mi era emersa dall'inconscio: ''fuck''. Con un sottile senso di vendetta, ma soprattutto orgoglio, porsi il foglio all'infermiera. Lei mi guardò con commiserazione. Avevo scritto ''fkuc''. (p. 20) *Yulia e Leonid provarono più volte a raccontarmi quello che mi era capitato. Per un po' ebbero sarso successo. Sembrava che stessero bussando a una porta chiusa dietro cui si celava il mio cervello, che però non rispondeva. Mi dissero dell'avvelenamento; di come mi ero sentito male sull'aereo; dell'ospedale di Omsk, pieno di agenti dell'FSB; di come per un sacco di tempo il regime non avesse accettato di trasferirmi; del viaggio in Germania... ma io mi limitavo a fissarli con lo sguardo vitreo. Mi raccontarono profusamente e nei dettagli che Putin aveva cercato di assassinarmi mentre ero in visita in Siberia; che laboratori indipendenti avevano confermato che ero stato avvelenato e, per giunta, con lo stesso agente chimico che i servizi segreti russi avevano usato per avvelenare [[Avvelenamento di Sergej e Julija Skripal'|Sergei Skripal' e sua figlia a Salisbury]]. Poi, quando per l'ennesima volta pronunciarono la parola «''[[novičok]]''», di colpo li guardai dritto negli occhi e dissi: «Ma che cazzo? È una tale idiozia!». (pp. 21-22) *{{NDR|Sul [[disastro di Černobyl']]}} Per strada i soldati erano inguainati da capo a piedi in insolite tute bianche. Indossavano maschere antigas che li facevano assomigliare a una qualche strana specie animale. Io vengo da una famiglia di militari, e ovviamente a casa avevamo delle maschere antigas, ma la loro unica funzione era essere indossate dai figli degli amici dei miei che venivano a trovarci: si mettevano a correre per l'appartamento, fingendo di essere elefanti e strillando di gioia. Il gioco poteva durare due o tre minuti al massimo, perché sotto le maschere antigas si moriva di caldo. I soldati in strada non stavano giocando e non si divertivano affatto. Fermavano le automobili e le lasciavano procedere solo dopo aver esaminato le loro ruote con una speciale asta metallica: un comportamento piuttosto bizzarro. (p. 29) *Quando per l'ennesima volta mi sentivo chiedere se fossi ucraino o russo, mi sforzavo di non dare una risposta netta. Era come se mi avessero chiesto a chi volevo più bene, a mio padre o a mia madre, e per quella domanda non esisteva una risposta valida. (p. 31) *{{NDR|Sul [[disastro di Černobyl']]}} Per il resto del mondo fu un enorme disastro nucleare. Per l'Unione Sovietica, uno dei fattori scatenanti del crollo di un paese già colpito dalla crisi economica del suo «socialismo pienamente sviluppato». Per il ramo ucraino della nostra famiglia fu un'immane tragedia che spazzò via la vita di un tempo. Per me rappresentò il primo evento, la prima lezione di vita, che ebbe un impatto formativo sul mio modo di vedere le cose. Le radiazioni potevano essere lontane, ma l'ipocrisia e le bugie inondarono la nazione intera. (p. 32) *La risposta standard, e in tutto e per tutto demenziale, delle autorità sovietiche – e in seguito russe – a qualsiasi crisi è decidere che è nell'interesse della popolazione ascoltare un flusso incessante di bugie. Altrimenti, dice il ragionamento, le persone senza dubbio scapperanno di casa e si metteranno a scorrazzare in uno stato di anarchia totale, appiccando il fuoco ai palazzi e ammazzandosi a vicenda.<br>La verità è che non è mai successo niente del genere. Nella maggior parte delle emergenze, la gente è preparata a comportarsi in modo razionale e disciplinato, soprattutto se la situazione viene spiegata e viene illustrato cosa occorre fare. Eppure, come ho potuto constatare più volte in circostanze meno drammatiche, la prima reazione ufficiale è invariabilmente quella di mentire. I funzionari non traggono alcun beneficio pratico dal farlo, è semplicemente una regola: in una situazione di imbarazzo, menti. Sminuisci i danni, nega sempre e comunque, bleffa. Più tardi si potrà sistemare ogni cosa, ma adesso, nel momento dell'emergenza, i funzionari non hanno altra alternativa che mentire, perché la popolazione considerata idiota non è pronta per la verità. (p. 33) *Ero solo un bambino, ma la domanda che più mi tormentava era perché le autorità stessero mentendo quando tutti attorno a me sapevano la verità. Quanto era patetico quel tentativo di ingannarci? Se devi mentire, dovresti almeno aspettarti di trarne qualche beneficio. Dici di essere malato e non sei costretto ad andare a scuola. Perlomeno ha un senso. Ma loro dove volevano andare a parare? [...] Se il disastro di Černobyl' non fosse mai avvenuto, probabilmente avrei sentito parlare meno di politica. Senza dubbio non mi avrebbe toccato così da vicino, e le mie opinioni politiche sarebbero state un po' diverse. Ma le cose andarono come andarono, e molti anni dopo, quando ero un uomo adulto, mentre guardavo in tivù l'appena nominato presidente ''ad interim'' della Russia, il quarantasettenne Vladimir Putin, lungi dal condividere l'entusiasmo per il nuovo, «energico leader» del paese, continuavo a pensare: «Questo mente in continuazione, proprio come succedeva quando ero bambino». (pp. 37-38) *{{NDR|Sulla ''[[dedovščina]]''}} Inutile dire che una pratica così idiota non migliorava affatto la disciplina, e in realtà il nonnismo non faceva che minare il rispetto per l'esercito. I soldati che tornavano a casa dopo due anni di servizio alla patria descrivevano in termini piuttosto scabrosi le violenze ai futuri coscritti. Le loro rivelazioni ricordavano da vicino quelle delle persone che escono dal carcere. Le madri ascoltavano inorridite, dopodiché non avevano il minimo desiderio di mandare i figli a fare la leva. Periodicamente, dopo che l'ennesimo giovane sfortunato, incapace di sopportare oltre i maltrattamenti, si era suicidato o aveva sparato ai suoi aguzzini, l'esercito lanciava l'ennesima campagna antinonnismo, che non serviva mai a niente. La pratica è istituzionalizzata e si può combattere solo cambiando l'istituzione, nello specifico creando un esercito in cui militari di professione, uomini e donne, ricevono uno stipendio per difendere il paese. Quello che non serve è un esercito che dipende da poveri scalognati prelevati dalle loro famiglie (nell'Unione Sovietica per due anni, oggi per uno) e costretti a passare il tempo in un'istituzione che costituisce una forma bislacca di scuola di sopravvivenza. (pp. 43-44) *Non sopporto la parola «mentalità», perché mi sembra un concetto del tutto artificiale, ma una cosa è indiscutibile: esiste un certo tipo di carattere nazionale russo, e la spacconeria nel resistere a privazioni che potrebbero tranquillamente essere evitate ne rappresenta un aspetto significativo. Sopportiamo condizioni atroci, critichiamo le autorità, ce ne lamentiamo, eppure al tempo stesso riusciamo a vantarci di essere in grado di sopravvivere a queste circostanze orribili, e lo consideriamo un notevole vantaggio competitivo in un confronto ipotetico tra nazioni. [...] Non serve essere grandi psicologi per capire che cosa c'è alla radice di questo: noi russi aneliamo a una vita normale, ben consapevoli che siamo stati noi stessi a inventare tutti i nostri problemi attuali. Proprio non riusciamo ad ammettere, però, di essere idioti, quindi cerchiamo qualcosa per cui andare fieri, mentre in realtà non c'è proprio niente di cui vantarsi. (pp. 44-45) *Tutti i sovietici amavano criticare le autorità, ma avevano il terrore dell'onnipotente [[Komitet gosudarstvennoj bezopasnosti|KGB]] (nelle basi militari si parlare di ''osobisty'', «agenti speciali»). La preoccupazione più grande erano le intercettazioni telefoniche. Non era certo credibile che il KGB avesse abbastanza personale per origliare le conversazioni in ogni appartamento. Eppure, quando gli amici venivano a trovare mio padre e, dopo qualche vodka in cucina, cominciavano a bersagliare il governo, mia madre metteva il telefono sotto un cuscino. Pensavo che fosse bizzarro, e quando chiesi perché lo faceva, lei liquidò la mia domanda affermando che non si poteva sapere che cosa sarebbe stato detto e chi lo avrebbe sentito. A me sembrava assurdo. Quelli erano adulti che parlavano di questioni del tutto ordinarie, come l'impossibilità di trovare ketchup bulgaro nei negozi e la necessità di mettersi in fila per la carne alle cinque del mattino. Io davvero non riuscivo a capire di cosa si dovesse aver paura. Qualsiasi ragazzo in età scolare era stato nei negozi e aveva visto le code interminabili, e sapeva che la parola più usata nel lessico sovietico era ''defitsìt'' (carenza). Significava che c'erano persone che non ti permettevano di dire una cosa risaputa. Inoltre, sembrava che assoldassero altra gente per origliare dal telefono di casa tua, al punto che avevamo bisogno di usare un cuscino per proteggerci. Ironico che il mio primo ricordo dell'uso di quel cuscino risalga al 1984. (pp. 46-47) *Quando Sasha, mio cugino, venne a fare una gita a Mosca, fu portato, com'è ovvio, al Mausoleo di Lenin, una classica destinazione turistica per un bambino sovietico. Quando tornò in Ucraina, corse dalla nonna urlando esaltato: «Ho visto Lenin!». E lei rispose, secca: «Be', non gli hai sputato in faccia?». La parte ucraina della nostra famiglia si piegava in due dal ridere, ma io ero inorridito. [...] Mi ci volle qualche tempo per racimolare il coraggio di chiedere perché la mia amata nonna disprezzasse tanto «il migliore fra gli uomini». Risultò che il sentimento era radicato nella storia della sua famiglia. Lei era l'undicesima figlia, l'ultima, e l'unica femmina. La loro terra, con undici uomini che ci lavoravano da mattina a sera, era molto prospera. La loro casa era stata la prima in paese a sfoggiare un tetto di ferro, e avevano persino costruito un mulino, segno di inaudito benessere. Poi erano state introdotte le fattorie collettive. Pur essendo riuscita a evitare la deportazione in Siberia toccata a migliaia di altri kulaki (contadini ricchi), la famiglia della nonna fu espulsa dalla propria abitazione e costretta a trasferirsi nel fienile. Il tetto di ferro, che era stato l'invidia del paese intero, era stato portato in città, dove lo avevano venduto, per poi spendere i soldi, secondo la leggenda famigliare, «in alcol per il consiglio del paese». All'epoca quel particolare mi parve poco credibile, ma oggi non ho dubbi che fosse vero. (pp. 48-49) *La [[nostalgia per l'Unione Sovietica]] è un elemento importante della Russia di oggi, e un fattore politico da non sottovalutare. Molto prima dell'appello di Trump, «Make America Great Again», Vladimir Putin aveva pronunciato lo slogan ufficioso del suo regno: «Ci devono rispettare e temere quanto l'Unione Sovietica», cavalcando questa retorica fin dai primi passi che ha compiuto per arrivare al potere. A me sembrava ridicolo ed ero certo che non avrebbe funzionato, però mi sbagliavo. È un pensiero banale, ma il cervello umano è davvero strutturato in modo da tornare con il ricordo solo a quanto c'era di buono nel passato. Coloro che hanno nostalgia dell'Unione Sovietica in realtà hanno nostalgia della loro giovinezza, un'epoca in cui tutto doveva ancora succedere, in cui giocavi a pallavolo sulla spiaggia con i tuoi amici e di sera bevevi vino, grigliavi spiedini di carne e non ti preoccupavi della criminalità, della disoccupazione e delle incerte prospettive per il futuro. Anche le tipiche assurdità sovietiche come essere spediti a «raccogliere patate», il lavoro obbligatorio nei campi in cui venivano mandati allievi delle scuole, studenti universitari e lavoratori delle aziende cittadine negli ultimi anni dell'Unione Sovietica, sono ricordate come nient'altro che un simpatico diversivo. All'epoca, smuovere il terreno congelato per «aiutare i lavoratori delle fattorie collettive a salvare il raccolto» era una gran scocciatura e stava solo a dimostrare il fallimento totale del sistema agricolo sovietico. Ma chi si ricorda gli stivali di gomma che pizzicavano, lo sporco sotto le unghie e il senso di totale inutilità di quelle fatiche, quando è tutto eclissato dall'immagine mentale di una compagna di classe che ti rivolgeva un sorriso smagliante dal lotto di terra vicino? (pp. 52-53) *Quando sei un bambino o un adolescente, tutto sembra andare bene, e i politici spesso sfruttano questa legge della vita per oscurare la nostra immagine del futuro presentando una falsa immagine del passato. È importante, però, che ci comportiamo come esseri umani e non come pesci rossi, la cui memoria è notoriamente limitata agli ultimi tre secondi. Bersagliare di patate i tuoi amici nei campi era divertente, non c'è dubbio, ma il ricordo più durevole dell'Unione Sovietica della mia infanzia è comunque la coda per il latte. Mio fratello era nato nel 1983. Una casa con un bambino piccolo ha bisogno di un costante rifornimento di latte e per diversi anni io sono stato responsabile del suo acquisto. Ogni giorno, dopo la scuola, andavo al negozio e facevo la fila per almeno quaranta minuti per comprare quel maledettissimo latte. Spesso non era ancora stato consegnato, e tu te ne stavi lì ad aspettare che arrivasse, in compagnia di decine di adulti ingrugniti. Se eri un po' in ritardo, era possibile che tutto il latte fosse già venduto, e quella sera i tuoi genitori non sarebbero stati contenti. Per questo non ho alcun desiderio di tornare all'Unione Sovietica. Uno Stato che non riesce a produrre abbastanza latte per i suoi cittadini non merita la mia nostalgia. (pp. 53-54) *Il maggiore problema di [[Michail Gorbačëv|Gorbačëv]], che alla fine lo diventò anche per l'URSS, era l'incertezza delle azioni, sempre poco convinte. Voleva essere un riformatore, ma temeva le conseguenze di una vera riforma; annunciava grandi cambiamenti solo per cercare poi di evitarli; aprì uno spiraglio alla libertà, ma quando tutti vollero sfruttarlo, cercò di richiudere la porta in fretta e furia. Il fatto era che la gente voleva quella porta spalancata, non una fessura dalla quale sbirciare. (p. 59) *Gorbačëv, e in seguito la prima generazione di riformatori sotto Boris Eltsin, hanno subito la tragedia di essere costretti a introdurre riforme perché l'economia che avevano ereditato era stata distrutta dal regime comunista, solo per sentirsi poi accusare di averla distrutta loro. La pianificazione economica sovietica stava crollando: non circolavano merci a sufficienza e, a conferma che avevi il diritto di acquistare beni che scarseggiavano, vennero introdotte le tessere per le razioni da presentare nei negozi. [...] L'unico rimedio a quella situazione era una riforma politica ed economica, ma l'opinione pubblica scambiò la causa per l'effetto. La gente credeva che non fossero stati il PCUS, il Comitato statale per la pianificazione (Gosplan) e il KGB ad aver portato il paese al punto in cui ''perestrojka'' e riforme erano diventate necessarie per salvarlo, ma l'opposto. Si pensava infatti che le riforme avessero distrutto il vecchio e stabile modo di vivere e avessero distrutto il vecchio e stabile modo di vivere e avessero acuito le carenze, introdotto la necessità delle tessere e peggiorato la povertà. Il termine «riforma» era, e rimane ancora oggi, offensivo: «Sappiamo tutto delle vostre riforme. Ci ricordiamo delle tessere e di come siamo diventati tutti mendicanti!». Lo stesso destino che sarebbe toccato in seguito alle parole «democrazia», «economia di mercato» e «capitalismo». (pp. 61-62) *Più diventavo grande, meno tolleravo Gorbačëv, ma adesso lo vedo sotto una luce positiva, se non altro perché si è dimostrato del tutto incorruttibile. In questo era unico. Chiunque abbia avuto potere nel periodo di transizione dal socialismo al capitalismo ha cercato di accaparrarsi una fetta di torta il più grande possibile, e quasi tutti ci sono riusciti. [...] Quando Gorbačëv diede le dimissioni, non portò niente con sé, anche se aveva avuto enormi opportunità per diventare ricco. [...] L'opinione pubblica può pensare quanto vuole che non ne abbia avuto l'opportunità, ma resta il fatto che non ci provò nemmeno. A mio parere era semplicemente un diverso tipo di persona e non era avido. (pp. 63-64) *{{NDR|Sulla [[dissoluzione dell'Unione Sovietica]]}} Non ho avuto rimpianti. Dopotutto, che cosa avevo perso? La Russia, il mio paese, era ancora lì. Avevo ancora la mia lingua, Tolstoj e Dostoevskij, Mosca e Kazan' e Rostov. L'esercito era ancora lì e lo Stato pure. Persino i burocrati erano ancora al loro posto. Kiev, Tallinn e Riga non erano svanite nell'aria. Tutto era come prima e potevi visitare quelle città, se volevi. La differenza stava nel fatto che adesso avevi una scelta, avevi la libertà. Ciò che resta di quella libertà nell'odierna Russia di Putin che finge di essere l'URSS è in realtà molto più di quanto c'era allora. Adesso puoi scegliere che lavoro fare, dove vivere e quale stile di vita adottare. Non sei più obbligato a gareggiare con gli altri per stabilire chi sia il più ipocrita e quindi si possa guadagnare il permesso di andare all'estero. Adesso puoi semplicemente comprare un biglietto e partire.<br>A questo punto c'è sempre qualcuno che dice: «Solo che adesso devi avere abbastanza soldi», e poi si mette a ricordare le garanzie sociali e l'uguaglianza dell'URSS. In realtà non esisteva niente di simile. Il divario sociale che c'era all'epoca tra un contadino di un colletivo agricolo e un membro di un comitato di un collettivo agricolo e un membro di un comitato regionale del Partito comunista è pari a quello che oggi separa un oligarca e un operaio. Ai tempi dell'URSS, case e automobili erano di gran lunga meno accessibili rispetto a ora. Certo, la gente riceveva un alloggio gratuito, ma dopo una lista d'attesa di vent'anni. Senza dubbio il tetto del lusso e della ricchezza è molto cambiato: con l'URSS era al primo piano di una dacia nel «villaggio degli scrittori» nelle campagne attorno a Mosca, mentre oggi non c'è proprio, è schizzato lontanissimo, superando quelli degli chalet francesi e dei grattacieli ai bordi di Central Park a New York. (p. 67) *La [[Guerra in Afghanistan (1979-1989)|guerra in Afghanistan]] incombe minacciosa sui miei ricordi d'infanzia, ma pesava ancoa di più sul destino della nazione. La tomba dell'URSS è stata scavata da Černobyl', dalla crisi economica, dall'invio di truppe in Afghanistan nel 1979 e dai successivi dieci anni di inutile guerra. Per me era rappresentata soprattutto dalle pompose stelle di un rosso brillante all'ingresso dei condomini. Erano invariabilmente accompagnate da un'iscrizione che diceva: «Qui ha vissuto Tizio, caduto eroicamente nell'adempimento del proprio dovere internazionale nella [[Repubblica Democratica dell'Afghanistan|Repubblica democratica dell'Afghanistan]]». Ricordo anche quando venne ucciso il figlio di un'insegnante della nostra scuola. La notizia si diffuse come un lampo e inizialmente tutti noi alunni rimanemmo silenziosi in maniera consona al momento. Ma i bambini sono bambini e, all'intervallo, stavamo urlando e lanciandoci oggetti come sempre. Uscì la nostra professoressa più composta: non l'avevo mai sentita alzare la voce, ma si mise a urlare definendoci spudorati. (p. 68) *In quegli anni, i genitori dei ragazzi in età di leva erano terrorizzati all'idea che i figli venissero mandati in Afghanistan a combattere: era una lotteria spaventosa alla quale tutto il paese doveva prendere parte. L'orrore non fece che accrescersi quando tornarono a casa sempre più «200», in gergo militare le bare di zinco sigillate nelle quali arrivavano i cadaveri, le Cargo 200. Mio cugino fu arruolato nell'esercito, e ricordo i miei parenti preoccupatissimi che venisse mandato in Afghanistan, soprattutto perché, da ragazzo patriottico ma non molto saggio qual era, aveva chiesto di essere assegnato proprio là. Per fortuna non accadde. (pp. 68-69) *La guerra in Afghanistan ebbe un peso cruciale non solo per noi, ma anche per il resto del mondo, e ancora oggi ne subiamo le dirette conseguenze. L'attuale estremismo islamico è nato in misura significativa da lì. Il governo degli Stati Uniti, rispondendo alla criminale idiozia dei leader sovietici, si è comportato in maniera altrettanto stupida facendo del suo meglio per trasformare la guerra dei mujaheddin afghani contro l'URSS in una ''jihad'' islamica. All'epoca, negli anni Ottanta, arrivarono nella regione frotte di volontari da tutto il Medio Oriente e da un confronto tra socialismo e capitalismo – come insisteva a intenderlo l'URSS – il conflitto si trasformò in una guerra santa contro gli infedeli. Il disastroso errore di valutazione, però, fu credere che quanti avevano imbracciato le armi in difesa della propria religione potessero essere fermati da una decisione politica dicendo semplicemente: «Ok, ragazzi, adesso basta: abbiamo vinto, torniamo tutti a casa». Coloro che erano insorti sotto le bandiere verdi dell'Islam non si accontetarono di scacciare le truppe sovietiche: credevano davvero agli slogan che li avevano ispirati, quindi adesso chiedevano che l'Afghanistan si trasformasse in un paese guidato dalla ''sharia''. [[Osama bin Laden]], al quale gli americani avevano donato denaro e armi, si stava già trasformando nel loro nemico perché i reciproci obiettivi stavano cominciando a divergere. Gli Stati Uniti stavano perdendo interesse e non desideravano più finanziare la ''jihad''. Nella visione di un fanatico religioso, tuttavia, chi non è con noi è contro di noi. Ed è stato in Afghanistan, dove erano andati a scatenare una guerra santa, che i leader dello [[Stato islamico]] come [[Abu Bakr al-Baghdadi]] divennero ciò che erano. Quella guerra continua ancora oggi. (pp. 70-71) *Si scoprì che essere poveri era più sopportabile quando lo erano tutti, ma era intollerabile se vedevi il tuo vicino molto più ricco di te. Si sente spesso parlare dell'invidia del popolo russo o sovietico verso i primi imprenditori, e per questo motivo gli anni Ottanta furono un periodo tanto odiato. Credo tuttavia che la causa fosse l'ineguaglianza delle opportunità. Se Gorbačëv avesse potuto rendere agevole per tutti diventare imprenditori, se lo avessero fatto milioni di persone e non qualche decina di migliaia tra i più intelligenti, o i più furbi, oppure tra coloro che godevano di una buona posizione, le cose sarebbero potute andare diversamente. E invece fondare una cooperativa, e in seguito un'azienda, era un calvario burocratico di stampo sovietico. Volendo avviare un'attività, dovevi pagare tangenti oppure avere i contatti giusti, o almeno possedere carisma da vendere. Tutto questo creò la durevole immagine dell'uomo d'affari scaltro e subdolo, diventato tale con mezzi meno che legali. (p. 76) *{{NDR|Sul [[putsch di agosto]]}} Nella nostra cittadina nessuno batteva ciglio alla vista dei carri armati. I visitatori amavano essere fotografati accanto al cartello «Attenzione, carri armati» che era un po' il nostro simbolo. Quel giorno, però, sembrava tutto diverso. Anzitutto, percorrevano la strada asfaltata, cosa che abitualmente non facevano perché l'avrebbero distrutta. Poi sembrava che stessero andando in guerra o fossero impegnati in un'operazione speciale di qualche tipo. La scena aveva un che di caotico. Ma l'aspetto più importante era che si stavano dirigendo verso Mosca. Felice di avere una scusa per non andare alla dacia, tornai a casa e accesi il televisore per capire cosa stesse succedendo. Stavano trasmettendo ''Il lago dei cigni'', e per qualsiasi sovietico questo significava che stava accadendo qualcosa di grave. Fin da piccolo avevo imparato che, se invece dei cartoni animati trasmettevano un concerto di musica classica, con ogni probabilità era morto un leader e sarebbe cominciato un diluvio di cordoglio pubblico. Questa volta, però, non era affatto chiaro chi fosse deceduto. (p. 77) *[...] venne letto alla radio un lunghissimo discorso al popolo sovietico. Era incredibilmente prolisso, con frasi che sembravano tratte da un editoriale della «Pravda» (e nel 1991 gli editoriali della «Pravda» erano sinonimo di cliché, idiozia e disonestà). Rammento solo che veniva condannato con forza il fiorire della «speculazione». Il monito non poteva essere più chiaro: la nosra futura vita di agi grazie a capitalismo ed economia di mercato era a rischio. Ricordo anche la frase: «Mai nella storia del paese la propaganda di sesso e violenza ha assunto simili proporzioni, mettendo in pericolo la vita e la salute delle generazioni future». Un attacco vero e proprio alle migliori conquiste della nostra epoca. Le immagini di donne nude non avevano fatto in tempo ad apparire su giornali e periodici, e queste persone le volevano bandire con il pretesto che erano una minaccia per la nostra salute. Per aggiungere il danno alla beffa, era una replica di quegli stessi programmi che anni prima avevano condannato la musica rock perché conteneva «una propaganda sfrenata di sesso e violenza». Era chiaro come gli autori della dichiarazione l'avessero scritta con il sottile intento di toccare le più profonde corde del cuore del popolo sovietico. Nell'ascoltare le parole che vietavano il sesso e il profitto, e parlavano della necessità di rifornire i villaggi di carburante e lubrificanti (altro argomento dei golpisti), i sovietici avrebbero picchiato i pugni sul tavolo dicendo: «Ehi, i compagni del Comitato di emergenza stanno facendo proprio la cosa giusta! Era ora di aiutare i contadini e bandire il sesso!». (p. 79) *Sono stato fortunato a essere tra coloro che non hanno subito onde d'urto dal crollo dell'URSS. Se mio padre fosse stato un ufficiale dell'esercito non nella regione di Mosca, ma a Baku, nel Nagorno Karabakh, in Abcasia o negli Stati baltici, le cose sarebbero andate molto diversamente. Tutti i rancori accumulati negli anni divamparono infatti in conflitti e persino guerre. Scoprimmo da un momento all'altro che armeni e azerbaigiani si odiavano al punto che già stavano combattendo. Georgiani e abcasiani non erano certo vicini amichevoli che pranzavano insieme, anzi, si sarebbero reciprocamente scacciati dalle rispettive case. Le ragioni sottese a ciò che stava accadendo venivano spiegate in maniera dettagliata, e ogni paese aveva le proprie. Visto da Mosca tutto questo sembrava una pura e semplice follia. Perché si facevano guerra tra loro? Per anni avevano convissuto «nella famiglia unita e multietnica dei popoli sovietici», e adesso si massacravano per questioni territoriali e interetniche?<br>Si trattava senza dubbio della visione egocentrica e certamente ignorante di qualcuno che, per un colpo di fortuna, si era trovato in un posto dove non erano in corso guerre o conflitti nazionali, ma soltanto una caccia molto metropolitana al denaro. Non riuscivo a immaginarmi nei panni degli armeni o degli azerbaigiani, e in ogni caso non avevo il minimo desiderio di farlo. Per motivi altrettanto egocentrici, il solo problema interetnico che mi interessasse era la difficile situazione dei russi: d'un tratto, la nostra era diventata la diaspora più grande in Europa. Per me era abbastanza semplice fare un esperimento mentale. Immaginavo che mio padre fosse stato mandato a servire nella XIV Armata, di stanza in Moldavia, e io fossi diventato improvvisamente parte della «minoranza di lingua russa». Sarei stato quantomeno molto insoddisfatto di quell'istantaneo cambiamento e del mio status di «minoranza». (p. 85) *I nuovi leader saliti al potere in Russia – tra i quali Putin e tipi come lui erano di terza o quarta categoria – ignorarono il problema dei russi bloccati fuori dal paese. Si sarebbe potuto evitare un gran numero di conflitti, e si sarebbero salvate vite, se il governo dell'epoca avesse proposto anche solo un programma basilare per il rientro dei russi in uno qualsiasi dei territori ancora appartenenti a Mosca. Com'è ovvio, nessuno si sarebbe affrettato a tornare dai prosperi Stati baltici, e in quel caso sarebbero serviti approcci diversi. Eppure le domande confuse di chi viveva in Uzbekistan, Kirghizistan e in molte altre repubbliche – Qual è adesso il nostro posto? Che cosa dobbiamo fare? – avrebbero dovuto trovare risposta. È straordinario come, anche adesso che il problema della «[[russofobia]]» e la violazione dei diritti dei russi sono diventati in pratica la massima priorità nell'agenda del Cremlino, tutto resti a livello di una demagogia spudorata e ipocrita dietro alla quale manca qualsiasi provvedimento costruttivo. [...] L'attuale regime preferisce parlare senza sosta di russi oppressi senza far nulla per aiutarli. (pp. 86-87) *Quelli come Putin sono nostalgici dell'URSS perché per loro equivaleva a uno status di superiorità inaccessibile a chiunque. Oggi, a dispetto di tutte le storture del sistema, uno specialista informatico di un paesino siberiano può diventare miliardario senza bisogno del permesso o del sostegno dello Stato, e andarsene in Costa Azzurra a bordo del suo jet privato. All'epoca c'era una barriera che valeva per tutti tranne che per quelli come Putin, il cui unico scopo era di impedire agli altri di fare qualunque cosa. (p. 89) *Con tutta la sua ipocrita esaltazione dei lavoratori, la società sovietica in realtà tracciava un confine molto netto: chi proseguiva gli studi era al vertice, mentre gli altri erano di seconda categoria. Molto probabilmente questo avvenne per incentivare tutti, qualsiasi fossero le loro origini, a tentare la strada degli studi universitari, il che non era una brutta idea. [...] Nella pratica, però, la cosa non funzionò bene. La conseguenza a lungo termine fu una catastrofica caduta del prestigio di qualsiasi professione associata al lavoro manuale, anche la più specializzata. Essere un ''PTUšnik'', ovvero lo studente di una scuola professionale, divenne sinonimo di asino. Era normale che un professore dicesse a un ragazzo: «Petrov, tu sei un idiota e puoi aspirare solo alle professionali». L'implicazione era che, dopo essere diventato idraulico, elettricista o operaio, Petrov sarebbe entrato nell'esercito dei perdenti e degli alcolizzati privi di prospettive nella vita. (p. 90) *[...] in URSS era praticamente contro la legge ammettere gli ebrei alle facoltà di matematica. [...] Secondo una barzelletta tipica dell'epoca, alle selezioni per l'ingresso all'Università statale di Mosca gli esaminatori non vogliono ammettere un candidato ebreo, quindi lo bersagliano di domande sempre più difficili, ma lui riesce a rispondere a tutte, quindi alla fine la commissione si riduce a chiedere: «Come spiega il fatto che Lev Tolstoj fosse capace di ricordare cose accadute quando aveva solo quaranta giorni?». «La cosa non mi sorprende. Io ricordo cose successe quando avevo otto giorni.» «E cosa ricorda?» «Ricordo un anziano ebreo con la barba e i ''peot'' che è arrivato e mi ha tagliato via la possibilità di fare l'università.» (pp. 102-103) *Ho già menzionato il decennio che passò alla storia come «i maledetti anni Novanta», un'espressione che vorrei spiegare, perché rappresenta una delle principali ragioni per le quali Putin continua a essere popolare in una fetta della società e perché il suo nome è associato alla «restaurazione dell'ordine» anche se, con lui al potere, l'amministrazione dello Stato è in totale degrado. [...] Ciò che rendeva «maledetti» gli anni Novanta era il fatto che in ogni centro abitato tutti sapessero esattamente chi fosse a capo della criminalità e quali gang fossero operative. In qualche modo, il crimine organizzato compariva dal giorno alla notte e assumeva all'istante un ruolo cruciale nella vita pubblica. [...] Nell'esatto istante in cui l'Unione Sovietica era crollata, lasciando il paese senza un unico centro di potere noto e accettato da tutti, le persone avevano scoperto all'improvviso che a comandare adesso erano le gang che stazionavano ogni sera al chiosco degli spiedini in fondo alla strada. [...] All'improvviso venne fuori che aver trascorso un periodo in carcere era qualcosa di positivo. In precedenza si sarebbe detto: «È stato sette anni in prigione. È una causa persa. Stagli lontano». Adesso, per qualche imperscrutabile ragione, la frase era diventata: «È stato sette anni in prigione, quindi ha contatti giusti e risolverà i nostri problemi». (pp. 106-107) *Sono convinto che prima o poi ogni cosa andrà al suo posto e tutto finirà bene, ma dobbiamo guardare in faccia la realtà che dai primi anni Novanta ai Venti del Duemila la vita di una nazione è stata stoltamente sprecata in un'epoca di degenerazione e di incapacità di stare al passo. C'è una buona ragione se le persone come me, e quelle di cinque o dieci anni più vecchie, sono chiamate la generazione maledetta o perduta. Noi siamo quelli che avrebbero dovuto beneficiare della libertà politica e di mercato, ci saremmo potuti adattare in fretta a un nuovo mondo, in una maniera del tutto fuori dalla portata delle generazioni precedenti. Il 15 per cento di noi sarebbe dovuto diventare imprenditore, «come in America». Solo che la Russia non ce l'ha fatta. Nessuno dubita che adesso viviamo meglio che negli anni Novanta, ma, perdonatemi, sono passati trent'anni. Anche in Core del Nord le persone vivono meglio oggi che trent'anni fa. [...] Il confronto non dovrebbe essere tra come eravamo negli anni Novanta e come siamo adesso, ma tra come siamo adesso e come avremmo potuto essere al tasso di crescita medio globale. Avremmo ottenuto senza fatica quello che abbiamo visto ottenere da Cecoslovacchia, Germania dell'Est, Cina e Corea del Sud. Questo confronto non può che deprimerci. [...] Perché non ha funzionato? Perché i polacchi e i cechi la sfangano e noi no? Ho una risposta semplice, che, per quanto tecnicamente significhi rispondere a una domanda ponendone altre, aiuta ogni pezzo del rompicapo ad andare al suo posto: [[Leszek Balcerowicz]], l'architetto delle riforme polacche, è forse diventato un multimilionario come il nostro [[Anatolij Borisovič Čubajs|Anatolij Čubajs]]? La famiglia di [[Václav Havel]], il leader post-comunista ceco, ha forse comprato una villa da 15 milioni di dollari a Saint-Barthélemy, l'«isola dei milionari», e possiede altri beni per un totale di centinaia di milioni? Come mai in Russia quasi tutti i giovani democratici, riformatori e sostenitori del libero mercato degli anni Novanta sono diventati favolosamente ricchi e oggi hanno cambiato le loro posizioni diventando pilastri conservatori dello Stato? In Estonia o Ungheria, Slovacchia o Germania non è successo niente del genere. [...] Dovremmo ammettere che in Russia non c'è mai stato al potere un democratico, nel senso di una persona con una mentalità genuinamente liberale e democratica. (pp. 123-124) *Eltsin era privo di una sincera motivazione ideologica e spinto unicamente dalla sete di potere. Era senz'altro un individuo dal grande talento, un politico di enorme intuito che percepiva l'umore popolare e sapeva come sfruttarlo. Era pronto, all'occasione, ad agire con decisione e audacia, ma sempre negli interessi di se stesso e del proprio potere più che in quelli del popolo o della nazione. (p. 126) *Dall'inizio alla metà degli anni Novanta non ero solo un sostenitore di Eltsin, ma uno di quelli che appoggiava senza riserve il leader in ogni sua iniziativa. Strano a dirsi, non ero tanto infatuato della sua persona o dei membri della sua squadra. Semplicemente non potevo soffrire nessuno degli altri politici. Il mondo senza chiaroscuri della politica dell'epoca comportava il fatto che o eri a favore di Eltsin e guardavi avanti, a dispetto degli errori, delle difficoltà e delle decisioni impopolari, oppure puntavi su quelle teste di rapa, rimasugli dell'Unione Sovietica, la cui unica idea era: «Torniamo indietro. Quelli erano bei tempi». Ebbene, per me non erano bei tempi, e mi faceva impazzire che le persone cercassero di convincermi che così era. Mi fa impazzire tuttora. Negli anni Novanta, certi cretini cercavano di convincermi che mia madre non aveva dovuto alzarsi alle cinque del mattino per comprare la carne, e che io non avevo dovuto fare un'ora di fila per acquistare il latte. (p. 127) *In realtà, è probabile che ciò che provo per Eltsin non sia il genere di odio che si può nutrire verso un vivo, ma piuttosto una complessa mescolanza di avversione, rimpianto e sgomento. Rimpianto per la meravigliosa occasione che il mio paese e i miei connazionali si sono lasciati scappare di vivere la normale e civile vita europea che meritiamo. Le aspirazioni, le speranze, la fiducia, compresa la fiducia cieca di persone ingenue e confuse com'ero io in gioventù, sono state tradite e cinicamente svendute. Sono state barattate con le trame patetiche e corrotte – e i guadagni occulti – della famiglia Eltsin, con le garanzie della loro sicurezza. Il primo decreto di Putin riguardava aiuti materiali e garanzie di immunità legale per «la famiglia del primo presidente della Russia». A questo furono ridotti i grandi eventi storici che andarano dalla metà degli anni Ottanta all'inizio dei Novanta. (pp. 130-131) *Un'occhiata fredda e obiettiva all'era Eltsin ci pone di fronte a una verità triste e sgradevole, che spiega l'ascesa di Putin al potere: nel governo della Russia post-sovietica non ci sono mai stati democratici, e tanto meno liberali che sostenessero la libertà e si opponessero ai conservatori desiderosi di resuscitare l'Unione Sovietica. Tutti loro – con rare eccezioni come [[Egor Timurovič Gajdar|Egor Gajdar]] e [[Boris Nemcov]], che si sono mostrati incorruttibili e hanno trovato la forza di ritirarsi (Gajdar) o di resistere alla reincarnazione dell'autoritarismo (Nemcov) – sono stati un'orda scellerata di ladri e mascalzoni. Per un certo periodo sono stati stimolati dalla retorica democratica, ma sempre nell'ottica di stare, nella cornice delle battaglie politiche dell'epoca, dalla parte del Cremlino, delle autorità. Per loro contava solo questo. Questo e, soprattutto, le opportunità di arricchirsi. (pp. 131-132) *[...] il regno di Eltsin non aveva nulla a che fare con le riforme. Era inutile aspettarsi da lui una qualsiasi visione o una crescita economica. Era solo un vecchio alcolizzato con attorno una manica di cinici imbroglioni che si dedicavano alla loro consueta attività di riempirsi le tasche. [...] L'entourage di Eltsin era una banda di farabutti, alcuni dei quali si definivano statisti patriottici, mentre altri si descrivevano come riformatori. I riformatori rubavano di più, ma avevano un aspetto più presentabile. (pp. 138-139) *Durante la mia convalescenza in Germania, inizialmente avevo deciso di tornare a Mosca il 15 dicembre, in tempo per festeggiare il nuovo anno e il Natale ortodosso a casa. Lo avevo dichiarato nel corso di una delle prime interviste dopo essere uscito dall'ospedale. In realtà, uno pseudoannuncio sul mio rientro in Russia dopo che mi fossi rimesso dall'avvelenamento era già stato fatto mentre ero in terapia intensiva: in occasione di una visita, Yulia mi stava leggendo ogni sorta di richieste urgenti da parte dei miei colleghi e io, dal letto e agghindato com'ero di cavi e tubi, rispondevo.<br>«Kira vuole sapere se dobbiamo rispondere al "New York Times". Chiedono se tornerai.»<br>«Che domanda stupida. Certo che tornerò.»<br>«Quindi deve rispondere?»<br>«Sì, ma senza dire che l'ho definita una domanda stupida.» (p. 141) *L'esperienza mi ha insegnato che i [[Problema|problemi]] più gravi sorgono da cose alle quali non hai pensato: credenziali per accedere al conto corrente online, autorizzazioni e password per le varie applicazioni e i dispositivi che usi tutti i giorni. Quando sei in [[carcere]], sapere che la tua famiglia sta bene rappresenta il 99 per cento della tua pace mentale e non voglio dovermi preoccupare che mi moglie non possa ritirare soldi dal mio conto a causa di una stupida regola bancaria che prevede che io dia il permesso scritto via e-mail. I giornali di tutto il mondo potranno anche riportare la notizia del mio arresto e della mia detenzione, ma il direttore della banca risponderà sempre: «Sono desolato, non c'è nulla che possiamo fare. Il titolare ci deve inviare un'e-mail o usare la nostra comoda app.» (p. 147) *Ormai da molto tempo ho smesso di tentare di analizzare e prevedere il comportamento di Putin e del Cremlino: c'è in gioco troppa irrazionalità. Putin è al potere da oltre vent'anni e, come accade a qualunque altro leader della storia che abbia governato così a lungo, ha la testa piena di ossessioni messianiche, tutta quella roba in stile «Niente Putin, niente Russia» proclamata dal podio della Duma. A dispetto di ciò che gli analisti poltici scelgono di scrivere, poi, anche il vero equilibrio di potere fra i più assortiti gruppi del Cremlino è ignoto, quindi è inutile cercare di calcolare quale potrebbe essere la «loro» prossima mossa. Possiamo fare solo quello che riteniamo giusto. (p. 149) *Facevo l'avvocato per una grande società moscovita di sviluppo immobiliare. Per concludere qualcosa nel settore edilizio nella Mosca del sindaco [[Jurij Michajlovič Lužkov|Lužkov]] alla fine degli anni Novanta, bisognava prima rimunerare lui, poi il suo vice, il leggendario [[Vladimir Resin]], che ogni persona onesta stava chiedendo di sbattere in carcere, tanto era sfacciata e cinica la sua abitudine di accettare mazzette. Per ironia della sorte, io che ho indagato con tanto rigore sugli squallidi maneggi di Regin in ogni fase della sua carriera adesso sto scrivendo queste parole dal carcere mentre lui, a ottantacinque anni, siede bello comodo nella Duma statale come rappresentante del partito [[Russia Unita]] di Putin. (p. 178) *[...] poche cose meritano l'incenerimento con un lanciafiamme più di un gruppo di [[Avvocato|avvocati]] ubriachi consapevole che qualche scappatoia legale permetterà loro di passarla lisca dopo aver fatto i gradassi e aver spadroneggiato sulla gente comune che non conosce la legge ma ha il diritto dalla sua parte. (p. 183) *È un logoro cliché parlare della chimica tra le persone, ma credo davvero che esista. Così come l'amore a prima vista, e io ne sono la prova vivente. Adesso, mentre sto scrivendo queste parole, io e [[Julija Naval'naja|Yulia]] siamo insieme da ventiquattro anni. Di tanto in tanto, persone più giovani, o giornalisti ansiosi di trovare una domanda originale per la loro intervista, mi chiedono qual è il segreto di un matrimonio riuscito. Io davvero non ne ho idea. Una grossa parte del successo è pura fortuna. Sono stato fortunato a incontrare Yulia. Altrimenti, forse adesso sarei una persona molto diversa: divorziato tre volte, single e ancora in cerca di qualcuno. (p. 187) *In Russia, se sei attivo in politica, e tanto più se non supporti il regime, possono arrestarti in qualsiasi momento. Ti perquisiranno la casa, ti confischeranno beni. Requisiranno i telefoni dei tuoi figli e il computer di tua moglie. Durante una perquisizione avevano una gran voglia di filarsela con il nostro televisore. Ma da Yulia non ho mai sentito una parola di rimprovero. Anzi, tra noi due, è lei ad avere le opinioni più radicali. È sempre stata immersa nella politica. Odia le persone che hanno preso il potere nel nostro paese, probabilmente ancor più di me. E questo mi incoraggia a fare quello che faccio. (pp. 187-188) *Nel 1999, quando Vladimir Putin salì al potere, molti lo trovarono fantastico: era giovane, a differenza di Eltsin non beveva e sembrava dire tutte le cose giuste. Questo non fece che consolidare la speranza che, finalmente, tutto sarebbe andato a posto. Tale narrazione mi irritava davvero tanto. Non mi piaceva affatto l'idea di Putin come «successore»: io volevo un'autentica elezione presidenziale, con candidati in competizione tra loro. Se Putin fosse stato un comunista che aveva fatto campagna elettorale e aveva vinto onestamente, mi sarei arrabbiato molto ma avrei accettato il risultato. Invece, Putin era stato imposto alla Russia per ricompensarlo della sua fedeltà e disponibilità a fornire immunità legale all'ex presidente e alla sua famiglia. (p. 191) *La maggior parte delle persone si iscriveva a [[Jabloko]] perché ne ammirava il leader, [[Grigorij Javlinskij]]. Io non condividevo la profondità di quei sentimenti. Se durante il mio precedente entusiasmo per Eltsin non sopportavo Javlinskij e lo consideravo uno che gli toglieva voti, adesso il mio atteggiamento era più sfumato e avevo iniziato a rispettarlo. Lo ritenevo un politico perbene e onesto. Gli ex burocrati del Partito comunista che si erano allontanati di soppiatto dagli uffici del Soviet e si erano insinuati in quelli della Federazione Russa erano un manipolo di ladri, mentre Javlinskij era un uomo con dei valori. Aveva un'idea, che difendeva, e nel complesso il partito agiva in modo coerente; non c'era un gran desiderio di fare qualcosa di decisivo, quindi si preferiva lanciarsi in dibattiti intellettuali, ma almeno i militanti credevano davvero in ciò che dicevano. (p. 193) *Con il tempo iniziai a capire che l'unanime ammirazione per Javlinskij era così forte da assumere talvolta le sembianze del culto della personalità. I leader del partito e lui stesso erano incontestabili e la gerarchia osservata con rigore. Guardavano ai nuovi venuti con circospezione, nell'eventualità che qualcuno arrivasse e cercasse di impadronirsi del partito! Quanto a me, ero considerato con particolare sospetto perché non corrispondevo alla loro immagine del classico attivista politico: facevo la doccia tutte le mattine e avevo un lavoro. Mi avranno chiesto forse cento volte per quale motivo stessi lì sebbene loro avessero pochissimi soldi (o non ne avessero affatto). Tuttora non riesco a scrollarmi di dosso questo pregiudizio. Le persone pensano sempre ci sia una trappola. Dopotutto, se hai una buona istruzione e un buon lavoro, perché dovresti metterti contro Putin? Perché fai quelle inchieste? Forse ricevi le soffiate dalle stanze del Cremlino in concorrenza tra loro o magari sei proprio un tirapiede del Cremlino? O forse sei un lacchè dell'Occidente? Da sempre la gente inventa teorie cospirazioniste su di me per cercare in qualche modo di spiegare il mio inspiegabile interesse per la politica. Se oggi lo trovo divertente, ai tempi di Jabloko era seccante. Il fatto che mi considerassero un enigma indicava che non avevano fiducia nella propria forza. (pp. 193-194) *Nel 2001 nacque Dasha. Diventare padre ha trasformato la mia vita in modi inaspettati. Io e Yulia volevamo avere figli e io fui felicissimo quando nacque la nostra bambina, però accadde anche altro. Come chiunque fosse cresciuto in Unione Sovietica, non avevo mai creduto in Dio, ma guardando Dasha e osservandola crescere non riuscivo a fare pace con il pensiero che fosse solo una questione di biologia. Questo non toglieva niente al fatto che ero e resto un grande sostenitore della scienza, ma in quel momento capii che, da sola, l'evoluzione non era sufficiente. Doveva esserci di più. Da ateo irriducibile, diventai gradualmente una persona religiosa. (p. 196) *Immaginiamo che, in un universo parallelo, tutte le peggiori paure dei leader di Jabloko fossero diventate realtà e, all'inizio degli anni Duemila, io avessi assunto la guida del partito. In quel caso, Jabloko avrebbe cambiato volto. I suoi iscritti sarebbero rimasti i simpatici secchioni di sempre, ma sarebbero stati anche molto coraggiosi, perché io credo fermamente che le cose migliori sulla Terra siano state create da secchioni coraggiosi. [...] I secchioni di Jabloko erano vigliacchi e restii alla sperimentazione. Il mondo era cambiato, ma loro erano rimasti fermi. C'era stato un tempo in cui Jabloko era una fazione all'interno della Duma e il partito non riusciva a vedersi in modo diverso. Quando non superarono lo sbarramento del 5 per cento, mossero accuse di abuso di potere e brogli elettorali. Erano indignati e affermavano che gli era stata rubata la vittoria, perché in realtà avevano ottenuto molti più voti. Che le elezioni fossero clamorosamente truccate già allora era vero, ma Jabloko – dal canto suo – non aveva mosso un dito per farsi votare. Pian piano si rassegnarono all'idea che non avrebbero mai potuto vincere. Si convinsero ce la loro fosse una lotta impari contro la gigantesca, ostile Russia in cui i secchioni non piacevano a nessuno; iniziarono a temere i loro elettori e mascherarono la paura con un esagerato elitarismo con connotazioni intellettuali. Inutile dire che alla gente non importava di questo e il partito iniziò a perdere il poco sostegno che gli era rimasto. (p. 198) *Io ero convinto che, per contrastare Putin, fosse necessario un'ampia coalizione. All'epoca questi nazionalisti organizzavano dimostrazioni annuali a Mosca, le cosiddette «Marce russe», che erano autorizzate solo alla periferia della città ma richiamavano comunque diverse migliaia di persone. I dimostranti venivano dispersi senza pietà dalla polizia e i primi arresti di massa si verificarono in quelle occasioni, non durante le proteste dei liberali o dei democratici. Stabilii che se io, con i miei valori democratici, sostenevo il diritto di libera assemblea, allora per coerenza dovevo supportare anche quello degli altri. Iniziai dunque ad aiutarli a organizzare le loro parate e, per solidarietà, vi presi parte in diverse occasioni. Su internet potete trovare foto di me in piedi davanti a una bandiera nera, bianca e gialla, che viene spesso usata come sfondo per le interviste in cui mi chiedono: «Lei si considera un nazionalista?». [...] In qualunque normale sistema politico svilupato, io ovviamente non avrei aderito al partito nazionalista, ma considero folli e controproducenti i tentativi di screditare il movimento nel suo complesso. Chiunque organizzi veri e propri pogrom deve essere chiamato a risponderne, questo è certo, ma la gente deve poter manifestare ed esprimere le proprie opinioni, seppure sgradite. Queste persone esistono e, per quanto si decida di ignorarle, non se ne andranno. E non se ne andranno i loro sostenitori. A dirla tutta, indebolire i nazionalisti non farà che rafforzare Putin. (pp. 199-200) *Quando parlo dei partiti politici russi con gli occidentali, suscito sempre perplessità. Loro sono abituati a muoversi in uno spettro politico chiaro: destra, sinistra, socialdemocrazia, liberali. Queste categorie, però, non si applicano alla Russia. I nostri comunisti non sono «di sinistra» in senso classico: non sostengono le minoranze e non mettono un grammo di energia nelle lotte per aumentare i salari minimi. I comunisti russi sono di gran lunga più conservatori persino della destra americana. Il nostro paese ha un panorama politico del tutto diverso. Argomenti come la legalizzazione delle armi o il divieto di aborto, che suscitano accesi dibattiti nel mondo occidentale, sono pressoché privi di interesse per gli elettori russi. La nostra prima priorità deve essere la libertà di parola, la trasparenza elettorale e il rispetto dei diritto umani. (p. 201) *Senza dubbio ho imparato tanto e sono anche grato a Grigorij Javlinskij per avermi insegnato svariate importanti lezioni. Però non riuscivo ad accettare il fatto che Jabloko stesse scegliendo di autoghettizzarsi dalla vita pubblica russa. Io sognavo che il nostro sarebbe diventato il partito di maggioranza. Volevo veder apparire un politico che intraprendesse tutti i progetti necessari e interessanti, e collaborasse direttamente con il popolo russo. Se si fosse presentata una persona così, sarei corso a offrirgli la mia collaborazione. Attesi a lungo, poi un giorno capii che quella persona potevo essere io. (p. 203) *Sembra vigere la regola per cui, se al comando c'è un ex procuratore o un funzionario dell'[[Federal'naja služba bezopasnosti|FSB]], la corruzione sarà due volte più diffusa. (p. 219) *La Russia è strutturata in modo che i rappresentanti di diversi ministeri federali sono letteralmente ovunque. Oltre al governatore, una regione ha un «ispettore capo federale» e rappresentanti di diversi ministeri federali. Qualsiasi decisione il governatore prenda può essere cassata da un funzionario che risponde direttamente a Mosca. La cosa può raggiungere picchi di assurdità. Per esempio, negli uffici del governo regionale di Kirov non c'era il wi-fi. Io proposi di metterlo. La saga meriterebbe un capitolo a parte, per un intermezzo comico. Solo ottenere che la mia proposta fosse discussa richiese cinque riunioni molto partecipate con il governatore, e anche allora il wi-fi non fu installato. (p. 219) *Lavorare a Kirov rappresentò nel complesso un'esperienza istruttiva, ma sconfortante. Ne ricavai una discreta consapevolezza di come funzionano le cose. Scoprii che non c'è modernizzazione possibile in una nazione autoritaria, che non c'è modernizzazione possibile neanche in una sola regione di una nazione del genere. Le persone giovani, attive, ambiziose arrivano con la voglia di sistemare e far funzionare tutto, ma vengono risucchiate nella palude del sistema. Mi resi conto che in un ambiente corrotto ti trovi tu stesso obbligato a comportarti in modo corrotto, anche se vorresti solo essere d'aiuto. (pp. 219-220) *{{NDR|Sull'[[Università Yale]]}} In Russia ero stato impegnato a combattere la corruzione nelle aziende statali. Ora, di colpo, mi trovavo seduto di fianco a una sudafricana che stava combattendo l'AIDS e l'HIV. Si chiamava Thembi Xulu, e faceva discorsi così interessanti sul suo lavoro che mi chiedevo se non fosse più importante del mio.<br>C'era anche un tipo indonesiano che era a capo di un'organizzazione giovanile musulmana. Una volta gli chiesi: «Quanti membri avete?» aspettandomi che dicesse tipo «duecento persone». Lui invece rispose: «Be', non siamo l'organizzazione giovanile più grande del mondo. Più o meno dodici milioni».<br>Un borsista proveniente dalla Tunisia non faceva che lamentarsi con me del fatto che stare all'opposizione era terribilmente difficile. «In Russia» diceva «avete YouTube, Facebook e Twitter, ma da noi in Tunisia è tutto bloccato.» Lavorare dalla Francia era l'unico modo in cui poteva condurre la sua militanza.<br>Erano gli ultimi giorni del 2010, e nel giro di un mese scoppoà la [[Primavera araba]] e il regime dittatoriale tunisino cadde. Per quanto potesse essere vista come un'esperienza limitata al popolo tunisino, considerai comunque importante e utile avere qualche nozione in materia. (pp. 222-223) *La [[Transneft]] è la più grande società al mondo di gestione di gasdotti e oleodotti, e sposta il petrolio in tutta la Russia. Inutile dire che è di proprietà dello Stato. A metà del primo decennio del Duemila, intraprese l'enorme progetto di costruire un oleodotto che andava dalla Siberia orientale all'oceano Pacifico. È garantito che qualsiasi cantiere di quelle dimensioni comporterà prima di tutto dosi massicce di appropriazione indebita. Anche se verà completato, un megaprogetto del genere non si concluderà in tempo; la realizzazione sarà scadente e sprezzante dei regolamenti; e una grossa getta del budget finirà nelle tasche di qualcuno. Ed è proprio ciò che accadde. La cosa era evidente a tutti, governo compreso, tanto che nel 2008 la Transneft fu sottoposta a un controllo della Corte dei conti, l'organo statale di revisione contabile: scandalosamente, i risultati furono tenuti segreti su richiesta della stessa Transneft.<br>Smossi mari e monti per mettere le mani su quel rapporto segreto e alla fine ci riuscii. Rimasi sconcertato. Le sue 150 pagine esponevano chiaro e tondo, con tanto di cifre e analisi, il fatto che poteva essere stato saccheggiato tutto il saccheggiabile. I costi di costruzione erano stati gonfiati più volte, inaffidabili società offshore erano state scelte come appaltatrici, gare e aste erano state condotte con irregolarità che avevano dell'incredibile, e la relativa documentazione era stata distrutta l fine di occultare l'accaduto. Non si trattava di una teoria di esperti o di una serie di post su un blog, ma di un rapporto ufficiale della Corte dei conti. La somma totale intascata nel corso del progetto dell'oleodotto si aggirava attorno ai 4 miliardi di dollari, «1100 rubli sottratti a ogni adulto di Russia», come scrissi all'epoca su LiveJournal. (pp. 223-224) *{{NDR|Sulla [[Fondazione Anti-corruzione]]}} Il principio cardine della nostra organizzazione era la trasparenza, che per me era importante fin dall'inizio per due ragioni. La prima, perché le persone sarebbero state più disponibili a donare se avessero saputo come venivano spesi i loro soldi; la seconda, perché volevo con tutto me stesso essere diverso dallo Stato. Il governo spendeva le nostre tasse senza darci spiegazioni, noi cittadini non avevamo voce in capitolo sulle priorità di bilancio e non sapevamo nemmeno come venissero distribuiti esattamente i soldi. [...] Io volevo fare le cose in modo diverso. Pubblicavo i dettagli del mio reddito personale. Pubblicavo la fonte dei finanziamenti dell'organizzazione. Tutti conoscevano l'aspetto di mia moglie e dei miei figli. Mandandomi soldi, le persone inviavano anche un chiaro segnale alle autorità: avevano deciso di farmi una donazione perché vedevano quello che facevo e sapevano come spendevo il denaro, mentre i funzionari governativi tenevano tutto nascosto e spesso rubavano. [...] Il secondo importante principio era la «normalità». Il Cremlino tenta da anni di marginalizzare il nostro movimento e relegarlo nel sottobosco, trasformandoci nell'equivalente moderno dei dissidenti sovietici. Io nutro un profondo rispetto per quei dissidenti, che sono stati degli eroi; nel 2012, però, la gente comune non voleva essere un eroico dissidente, perché è pericoloso e spaventoso. Tutti noi volevamo solo essere normali. E normali lo eravamo: persone normali con una normale vita lavorativa. (pp. 228-230) *Una delle cose peggiori della detenzione è essere tagliati fuori da tutto: la vita va avanti a pieno regime, mentre tu sei bloccato tra quattro mura e non ricevi nemmeno le notizie in tempo reale. (p. 234) *L'anno 2012 segnò l'avvento nella mia vita di uno schema preciso, un inarrestabile circolo vizioso che mi avrebbe accompagnato per molti anni a venire: manifestazione di protesta, arresto, manifestazione di protesta, arresto. Era sgradevole, certo, ma non mi avrebbe fermato. Il Cremlino se ne rese presto conto, per cui in dicembre istruì contro di me quattro nuovi procedimenti penali in una volta sola. Le accuse erano furto di legname nella regione di Kirov; appropriazione indebita di fondi dell'azienda francese Yves Rocher; furto di 100 milioni di rubli al partito Unione delle forze di destra; e, la mia preferita, appropriazione indebita dei fondi di una distilleria a Kirov. A quel punto correvo il rischio di passare in prigione diversi anni. Le ultime due accuse non erano troppo preoccupanti e non arrivarono nemmeno a processo. Le prime due erano inquietanti perché oltre a me venivano implicate altre persone innocenti. La causa legata alla Yves Rocher mi turbava particolarmente perché il coimputato era Oleg, il mio fratello minore. (p. 236) *I processi contro di me rappresentano un esempio perfetto di come funziona il sistema giudiziario in Russia. In pratica, architettano accuse e disegnano vittime strada facendo. Di solito è difficile spiegarlo a persone che vivono in paesi rispettosi del diritto. Non è possibile, dicono, inventarsi di sana pianta trenta faldoni di documenti. Ecco, gli investigatori russi ci riescono. (p. 237) *Intentando cause contro di me, il Cremlino aveva due obiettivi. Il primo era impedirmi di essere attivo in politica. Non è per niente facile comportarsi come al solito se sei in carcere, e anche una sospensione della pena rende la vita molto più complicata. Se hai una condanna penale, non puoi candidarti a una posizione politica. Il secondo obiettivo era danneggiare la mia reputazione. Avevano bisogno di rivolgermi accuse non legate alla politica ma alla criminalità comune: «Ah, sì? Pensa di poter combattere la nostra corruzione? Be', basta dire che lui stesso è corrotto!». (p. 237) *Per anni il regime si era dato da fare per creare l'illusione che esistesse solo Russia Unita e i partiti di opposizione sistemici, mentre l'opposizione non sistemica languiva ai margini della politica senza rappresentare nessuno. Anche se non diventai sindaco, la nostra campagna dimostrò che erano tutte bugie. In Russia c'è un sacco di gente che non appoggia Putin e i suoi candidati, che desidera una vera politica e delle vere elezioni. Se mobilitate in modo efficace, queste persone sono pronte a partecipare attivamente alle campagne elettorali, a lavorare per le sedi dei candidati, a fare volontariato. Era ovvio che, se ci fosse stato permesso di partecipare liberamente alle elezioni, saremmo diventati un partito grande e potente, e avremmo potuto competere con Russia Unita per la maggioranza in Parlamento. Io ne ero la prova vivente: una persona normale senza soldi, senza il sostegno dei media o degli oligarchi, che era stata persino rinchiusa in carcere per parte della campagna. In televisione, nel corso di un processo, ero stato accusato di appropriazione indebita e nessuno ci aveva creduto. A dispetto di tutte queste falsificazioni, avevo guadagnato il secondo posto nella corsa a sindaco della città più grande della Russia. E sapevo per certo che ce n'erano altri come me. Molti altri.<br>Lo sapeva anche il Cremlino. Non mi permise mai più di partecipare a un'elezione. (pp. 247-248) *L'accusa contro di noi era persino più ridicola di quella del primo processo, ma nel 2014 il sistema giudiziario era ormai stato perfettamente oliato da Putin e ubbidiva a ogni suo ordine. I pubblici ministeri accusavano me e Oleg di aver rubato 26 milioni di rubli alla società di cosmetica francese Yves Rocher con un presunto sistema di costi gonfiati per i servizi di logistica. L'analogia con il precedente caso montato ai miei danni e riguardante la Kirovles era evidente. Di nuovo veniva depinto come frode quello che era un normale accordo commerciale, però, mentre l'ultima volta la polizia aveva estratto dal cilindro una presunta vittima – ovvero Vjačeslav Opalev, direttore di Kirovles, che era stato ben felice di sfidarmi in tribunale –, qui di vittime non ce n'erano. [...] Il rappresentante di Yves Rocher chiamato a testimoniare (dalla procura!) affermò di non aver alcuna accusa da muovere nei nostri confronti, il che però lasciò indifferente la corte. Gli ordini erano chiari: dovevamo essere dichiarati colpevoli, quindi la macchina di Putin fece del suo meglio. (pp. 249-250) *Gli arresti domiciliari sono una forma di punizione particolarmente insidiosa: non sei in carcere, quindi nessuno simpatizza per te, ma in realtà non puoi fare quasi nulla. (p. 250) *Acquisimmo la totale padronanza di YouTube con il nostro rapporto sul procuratore generale [[Jurij Čajka]]. Quella era una storia che non parlava solo di corruzione, ma anche dei legami tra la procura e il crimine organizzato.<br>La prima cosa che scoprimmo fu che il figlio maggiore del procuratore generale, Artëm, viveva (per usare un eufimismo) al di sopra dei propri mezzi. Cose come queste erano piuttosto comuni. Scoprimmo che possedeva un enorme hotel di lusso e qualche villa in Grecia nonché una casa in Svizzera, e aveva una serie di conti in banche estere. Più avanti venimmo a sapere che attorno al procuratore girava tutta una mafia. Artëm era proprietario dell'albergo insieme alla moglie del vice di suo padre. Lei, a sua volta, aveva investito in affari con le mogli di due criminali di primo piano della regione di Krasnodar, appartenenti alla cosiddetta «banda degli Tsapki». Quest'ultima aveva tenuto l'intera città nella morsa del terrore per decenni commettendo furti, estorsioni, stupri e omicidi. Degli omicidi si parlava in tutto il paese: sui notiziari veniva raccontato come la gang avesse fatto irruzione nella casa di un uomo d'affari locale, uccidendo le quattordici persone che vi aveva trovato, compreso un neonato, per poi bruciare i corpi. Per anni la procura aveva protetto la banda, rifiutando di perseguirla.<br>Quando scoprimmo tutte queste cose, restammo a dir poco scioccati. Ma poi venne fuori che lo stesso figlio del procuratore generale era implicato in un omicidio. Aveva voluto impossessarsi del sistema di trasporto fluviale siberiano e portarlo sotto il suo controllo. Il direttore del trasporto fluviale aveva dichiarato in un'intervista che Artëm aveva cercato di ricattarlo e spaventarlo; due giorni dopo, era stato trovato impiccato nel suo garage. Non era stato aperto alcun procedimeno penale. Era stato liquidato come suicidio, anche se l'autopsia aveva dimostrato che le mani dell'uomo erano legate e i segni sul collo potevano essere stati causati solo da una morte violenta. (pp. 263-264) *{{NDR|Su [[Igor' Šuvalov]]}} Non c'è assolutamente nulla di normale nel suo stile di vita. Avevamo già scoperto che era proprietario di un palazzo a Mosca, il genere di residenza in cui ti aspetteresti di veder vivere un conte; dieci appartamenti in uno sfarzoso grattacielo di epoca staliniana con vista sul Cremlino; un enorme appartamento a Londra del costo di 11 milioni di sterline situato sulle rive del Tamigi; una villa in Austria; e una quantità di Rolls-Royce.<br>Eppure, quella nuova indagine lasciò di sasso perfino noi. Sembrava che Šuvalov amasse allevare corgi, e che anche loro vivessero nel lusso. Scoprimmo il jet con cui si spostava per affari, ne studiammo i piani di volo e ci rendemmo conto che non lo usava solo il vice primo ministro, ma anche i suoi cuccioli che andavano a partecipare a concorsi canini internazionali. (p. 264) ===Explicit=== ==Bibliografia== *Alexei Navalny, ''Patriot'', traduzione di Teresa Albanese, Sara Crimi e Laura Tasso, Mondadori, Milano, 2024, ISBN 978-88-04-75686-6. ==[[Alberto Pollera]]== Alberto Pollera (1873 – 1939), militare e antropologo italiano. ==''Lo Stato etiopico e la sua Chiesa''== ===Incipit=== Questo libro vede la luce assai tempo dopo che fu compilato: debbo perciò pregare il benevolo lettore di tener presente trattarsi dell'esame di ordinamenti e costumi di un popolo che si avvia rapidamente ad una importante evoluzione civile, la quale, cominciata tardi, si affretta a raggiungere con ritmo sempre più accelerato, miglioramenti e sviluppi che, fino a pochi anni fa, sembrava assurdo sperare. ===Citazioni=== *Gli Abissini identificarono più tardi la regina Macheddà con Azieb, [[regina di Saba]], dando con ciò un seguito apparentemente logico a questa tradizione. [...] la leggenda della regina di Saba non deve in Abissinia aver acquistato valore che in epoca molto posteriore, e verosimilmente quando, con S. Frumenzio e coi santi predicatori e gli Abuna suoi successori, provenienti da Bisanzio, da Alessandria e da Roma, la religione cristiana si diffuse in Etiopia, e ciò perché [...] questi apostoli della fede, avevano ben ragione di credere che l'accennata tradizione potesse giovare, come giovò, ai loro intenti. (pp. 8-9) *A noi può sembrare che il concetto etiopico della parentela dinastica colla Vergine sia un po' troppo esagerato ed estensivo, a motivo della enorme distanza di tempo e del gran numero di generazioni trascorse; ma la mentalità etiopica non valuta le cose al modo nostro, perché già nelle piccole questioni interne di stirpe, è abituata a riconoscere legami di consanguineità molto arretrati nel tempo, sul quale non ferma affatto la sua attenzione. (p. 15) *Per evitare l'obiezione che nella Bibbia non si fa affatto cenno del trafugamento delle Tavole, che anzi si dice andassero distrutte in Babilonia, i manoscritti etiopici, narrando con assai maggior copia di particolari la leggenda [...], aggiungono che, appena il gran sacerdote Sadok ed il re Salomone si accorsero della scomparsa di quelle, decisero di tener celata la immane sciagura al popolo, per modo che questo non seppe mai niente di ciò, e continuò a venerare quell'Arca, la quale non era, pur troppo, che un semplice simulacro della prima. (p. 23) *Il popolo etiopico, orgoglioso delle tradizioni [...] e convinto di esser divenuto per volontà di Dio il vero popolo eletto sulla terra, a cagione della discendenza salomonica di [[Menelik I]], in sostituzione del popolo ebreo, resosene indegno, è andato a ricercare nella Bibbia tutte le promesse fatte da Dio ad Abramo e a David, e ritiene che esse siano ancora in pieno vigore per il proprio paese. (p. 24) *Direi quasi che l'orgoglio in Abissinia è una malattia contagiosa, cronica, permanente, che non risparmia nemmeno i più miseri. Non deve quindi stupire se questo orgoglio si trova elevato a potenza molto elevata nei legittimi regnanti di quel paese, che fanno seguire il loro nome da iperbolici titoli. (pp. 25-26) *Ora, i regnanti di Etiopia, nelle ingenua ma ferma convinzione di occupare di diritto e di fatto il primo posto fra i regnanti di tutto il mondo, ogni volta che hanno avuto occasione di indirizzare messaggi a regnanti europei, lo hanno fatto appunto nel modo da essi usato verso i loro inferiori, ossia iniziando la lettera col proprio nome, anche quando facevano ciò per invocare importanti servigi da loro. (p. 26) *Si dice [...] che il [[Teodoro II d'Etiopia|Negus Teodoro]], ritenendo l'Inghilterra il paese più ragguardevole dopo il suo, rivolgesse alla regina Vittoria domanda di matrimonio, e che la mancata risposta fosse il movente che lo indusse a imprigionare, per atto di rappresaglia e di sfida, tutti gli europei che tovavansi presso di lui [...].<br>In quella tragica vigilia, ma troppo tardi, Teodoro comprese che la superiorità etiopica era ormai una leggenda fantastica; il che non ha tuttavia impedito alla massa di continuare a credervi. Umili e grandi ne sono ugualmente convinti, e se ciò costituisce una ingenuità, non si può negare che costituisca anche una forza per lo stato che tali credenze coltiva, con pieno consenso, fra i suoi sudditi. (p. 27) *[...] degli Abissini si può dire quello che è stato detto degli Ebrei, e cioè che, credendosi di una stirpe privilegiata, hanno sempre voluto isolarsi, e mantenersi distinti da tutte le altre nazioni.<br>Questa credenza ispirò ad essi il concetto della autoglorificazione, perché ritennero di essere veramente i solo veri figli di Dio, discendenti diretti della linea primogenita di Adamo, senza riflettere che la funzione del popolo eletto venne necessariamente a cessare colla venuta di Gesù Cristo, immolatosi per la intera umanità, e non per la fortuna di un popolo. (p. 31) *[...] in Etiopia è pacificamente ammesso e riconosciuto, che la madre ha diritto di attribuire con giuramento la paternità del figlio a chi essa ritiene ne sia l'autore, senza bisogno di altra indagine o prova concomitante.<br>L'unione poi, sia pure effimera, con una schiava, decisamente biasimata e derisa quando si tratta di altri, è invece susata trattandosi di signori e di principi, i quali pur non tenendo un harem, come i mussulmani, ne seguono la pratica poligama. L'importante è che la discendenza dei salomonidi e la loro tradizione continui. (pp. 37-38) ===Explicit=== ==Bibliografia== *Alberto Pollera, ''[https://dl.unito.it/it/ricerca/digitale/?id=mag:447 Lo Stato etiopico e la sua Chiesa]'', Roma, SEAI, 1926. ==Irridentismo russo== *L'idea secondo cui la Russia sarebbe a casa propria ovunque si parla russo [...] basterebbe, se fosse convalidata, a mettere l'Europa e il mondo a ferro e fuoco. Che succederebbe, se si ragionasse così, con i transilvani in Romania? Con i catalani in Francia? Con le tre comunità linguistiche di cui è composta la Svizzera? Con quella «minoranza vallona» di cui certi ideologi, a Mosca, già sostengono che sarebbe minacciata di «genocidio»? Con quella parte della California dove si parla spagnolo? Con la Gran Bretagna, che ha la lingua in comune con l'America? Il nazionalismo linguistico, sotto Putin non meno che all'epoca, nel 1938, dell'annessione dei tedeschi dei Sudeti al Terzo Reich, è un vaso di Pandora. [...] allora come si potrebbe impedire alla Lituania di rivendicare Smolensk? Alla Polonia di avanzare i suoi diritti su Leopoli? Alla Slovacchia di invadere l'oblast della Transcarpazia? Alla Moldavia di reclamare un pezzo di Transnistria? E perché la Russia, un Paese che, lo ripetiamo, non è mai stato uno Stato-nazione prima del 1991, avrebbe più titoli di altri da far valere sulle terre liberate dell'ex Unione Sovietica? ([[Bernard-Henri Lévy]]) ==Per Stepan Bandera== {{Int|Da ''[https://web.archive.org/web/20100426235947/http://www.stepanbandera.org/bandera_perspective_5.htm Ai principi della nostra politica di liberazione]''|Articolo pubblicato in ''Vizvolna Politika'', novembre-dicembre 1946; ''Перспективи Української Революції'' [''Prospettive della rivoluzione ucraina''], Дрогобич, Видавнича фірма "ВІДРОДЖЕННЯ", 1998, ISBN 966-538-059-1.|h=4}} ===Citazioni su Stepan Bandera=== *L'estrema destra in Ucraina vede certamente Bandera come uno dei loro padri politici, ma l'estrema destra nel paese è molto debole, e la popolarità della figura di Bandera va molto al di là della destra. La ragione è che, sebbene Bandera fosse di estrema destra e – almeno per un periodo della sua vita – un fascista, in Ucraina oggi non è visto principalmente come tale. È considerato un combattente per l'indipendenza dell'Ucraina che morì per questo. Fu ucciso a Monaco di Baviera nel 1959 dal KGB – la stessa organizzazione nella quale si è formato Putin. Nel discorso pubblico la sua figura è quella di un liberatore, anche se naturalmente non avrebbe instaurato un regime liberale se fosse andato al potere. Del resto, i suoi rapporti con l'occupante tedesco durante la Seconda guerra mondiale erano stati conflittuali. Due dei suoi fratelli furono uccisi ad Auschwitz (apparentemente da compagni di prigionia). Un altro fratello morì durante l'occupazione tedesca in circostanze non chiare. Lo stesso Stepan Bandera è stato a lungo rinchiuso nel campo di concentramento di Sachsenhausen vicino a Berlino. Queste sono le cose che sono enfatizzate dalla memoria pubblica in Ucraina: una memoria selettiva, non una visione storica oggettiva. È un fenomeno che vediamo in molti Paesi, dove le pagine buie delle biografie degli eroi nazionali sono dimenticate o taciute. ([[Andreas Umland]]) *La Russia usa allegramente il culto ucraino di Bandera come prova che l'Ucraina è uno Stato nazista. Gli ucraini rispondono per lo più sbianchettando l'eredità di Bandera. È sempre più difficile per le persone concepire l'idea che qualcuno possa essere stato il nemico del tuo nemico e tuttavia non una forza benevola. Una vittima e anche un carnefice. O viceversa. ([[Maša Gessen]]) ==Bibliografia== *Степан Бандера, ''Перспективи Української Революції'' [''Prospettive della rivoluzione ucraina''], Дрогобич, Видавнича фірма "ВІДРОДЖЕННЯ", 1998, ISBN 966-538-059-1. ==Per [[Vera Politkovskaja]]== '''Vera Aleksandrovna Politkovskaja''' (1980 – vivente), giornalista russa. {{Int|Da ''[https://video.repubblica.it/mondo/mia-mamma-anna-politkovskaja/13099/14374 "Mia mamma, Anna Politkovskaja"]''|Intervista di Fiammetta Cucurnia, ''Video.repubblica.it'', 4 ottobre 2007.}} *Lei riceveva sempre minacce. Noi vivevamo con questa continua pena, paura. Però lei proprio non ne voleva neanche parlare. Lei diceva: «Questo è il mio paese. Io sono nata qui, voglio vivere qui, voglio lavorare qui. Quale sarà il mio valore se io prendo, lascio tutto e me ne vado?». *Era mia madre. Io penso che, durante la sua vita, lei ha fatto molto bene per le persone e ha lasciato sicuramente la sua traccia. E quindi col suo contributo qualcosa di meglio c'è nel nostro paese. Però contemporaneamente devo dire sarebbe stato molto meglio che lei non se ne fosse occupato, che non avesse fatto nulla e che fosse viva. Per me, al diavolo tutto. Io avrei voluto mia madre. {{Int|Da ''[https://www.balcanicaucaso.org/aree/Cecenia/Intervista-a-Vera-Politkovskaja-86280 Intervista a Vera Politkovskaja]''|Intervista di Giorgio Comai, ''Balcanicaucaso.org'', 3 dicembre 2010.}} *Non augurerei a nessuno di leggere sulla propria madre il tipo di frasi ed opinioni riguardanti Anna Politkovskaja che mi è capitato di trovare. *Alla procura si sono occupati di indagini per due anni prima di dare inizio al processo e hanno arrestato delle persone, che tra l'altro poi hanno liberato. E non sono neppure riusciti a contare correttamente la tempistica dell'omicidio. Quando hanno indicato i secondi che sono trascorsi tra il momento in cui mia madre è entrata nel nostro condominio a quando l'assassino è uscito, non corrispondevano con le ore che avevano fornito. Ce l'ha fatto notare una nostra amica giornalista proprio mentre eravamo in aula di fronte al giudice. È un piccolo errore, forse, ma dimostra con quanta poca serietà abbia lavorato chi si è occupato delle indagini. *Abbiamo ricevuto molte dimostrazioni di sostegno da rappresentanze diplomatiche estere. Ricordo che ad esempio il console francese è venuto di persona al funerale e ci ha passato una lettera di condoglianze firmata personalmente dal capo dello Stato del suo Paese. Ma i diplomatici non vengono certo a dire a noi di cosa parlano nei loro incontri ufficiali con i vertici russi. {{Int|Da ''[https://www.lsdi.it/2011/vera-politkovskaja-in-russia-sempre-peggio-per-la-liberta-di-stampa/ Vera Politkovskaja, in Russia sempre peggio per la libertà di stampa]''|Intervista di Valentina Barbieri, ''Lsdi.it'', 17 maggio 2011.}} *Nel nostro paese la libertà di stampa è un problema grave. Ogni giornalista si trova di fronte ad un bivio: può scegliere la carriera e scrivere quello che gli dicono oppure può fare una scelta diversa, scrivere quello che trova giusto e occuparsi di quello che gli interessa. Le conseguenze sono diverse: nel primo caso guadagnerà un posto di prestigio (ovvero statale), nel secondo caso potrebbe finire male. *Per quanto riguarda il mio vissuto di giornalista, cerco di evitare qualsiasi confronto tra l’esperienza di mia mamma e la mia. Non ho la sua ricchezza professionale, trent’anni di attività, la sua grande esperienza. Lei lavorava a modo suo, in una maniera personale, io lavoro in un altro modo, il mio. *Quando ti riferisci a qualcuno, inizi inevitabilmente a copiare, mentre nel giornalismo è più importante lavorare sul proprio stile. {{Int|Da ''[https://www.repubblica.it/esteri/2015/03/03/news/vera_politkovskaja_un_delitto_dimostrativo_come_quello_di_mia_madre_proveranno_a_insabbiare-108637090/ "Un delitto dimostrativo come quello di mia madre. Proveranno a insabbiare"]''|Intervista di Aleksej Tekhnenko, ''Repubblica.it'', 3 marzo 2015.}} *Quello di [[Boris Nemcov|Nemtsov]] è un omicidio politico, dimostrativo, arrogante. Come quello che ha distrutto la nostra famiglia. [...] Riconosco uno stile che mi preoccupa. Vaghezza, contraddizioni e troppe ipotesi che fanno solo confusione. Come allora. *A me basta la certezza che sia un omicidio politico. Chiunque abbia ucciso lo ha fatto per mettere a tacere una voce scomoda. È sempre la stessa storia. *Bisogna restare all'erta. Contrastare ogni voce falsa, chiedere giustizia sempre, instancabilmente. E mi auguro che gli amici e i compagni di movimento di Nemtsov riescano a tenere alta l'attenzione sui media. Lo so per esperienza, non è facile. Tutto si dimentica. {{Int|Da ''[https://www.la7.it/piazzapulita/video/parla-vera-la-figlia-di-anna-politkovskaja-i-russi-non-sono-abituati-a-pensare-05-05-2022-437048 «I russi non sono abituati a pensare»]''|Intervista di Sara Giudice, ''La7.it'', 5 maggio 2022.}} {{Int|Da ''[https://tg24.sky.it/mondo/2022/10/14/vera-politkovskaja-live-in-firenze-2022 "Putin indifferente a reazione Europa su Ucraina"]''|''Tg24.sky.it'', 14 ottobre 2022.}} {{Int|Da ''[https://www.lastampa.it/esteri/2023/02/21/video/massimo_giannini_intervista_vera_politkovskaja_anna_mia_madre-12655173/ "Anna, mia madre"]''|Intervista di Massimo Giannini, ''Lastampa.it'', 21 febbraio 2023.}} {{Int|Da ''[https://www.rainews.it/tgr/piemonte/video/2023/02/putin--un-dittatore-mia-madre-ora-sarebbe-in-ucraina-dalla-parte-delle-vittime-eb0c8871-076d-482a-b394-86db8efd34c9.html "Putin è un dittatore, mia madre ora sarebbe in Ucraina dalla parte delle vittime"]''|''Rainews.it'', 22 febbraio 2023.}} {{Int|Da ''[https://www.iodonna.it/attualita/storie-e-reportage/2023/05/20/vera-politkovskaja-un-libro-per-ricordare-la-madre-anna-politkovskaja/ Vera Politkovskaja: «In Russia la misoginia fa parte dei valori tradizionali»]''|''Iodonna.it'', 20 maggio 2023.}} *Se parliamo di questo momento storico, noto molti cambiamenti, ma in negativo. Non vedo segnali di miglioramento della situazione o di un prossimo futuro in cui la Russia sarà finalmente “un Paese felice”. La Russia precipita sempre di più in una realtà oscura e imprevedibile. Per uscirne impiegherà diversi decenni. *Oggi i diritti dell’uomo, così come sono intesi in Occidente, non esistono. Non solo, ma negli ultimi tempi politici e personaggi pubblici insistono nel criticare l’introduzione di queste concezioni in Russia, o a distorcerne il significato. Adesso ai diritti della persona vengono contrapposti i non del tutto chiari “valori tradizionali”. Risultato: l’attività di alcune persone sui social porta a procedimenti penali, il movimento Lgbt è di fatto vietato, tutti i media dell’opposizione sono stati bloccati in rete o chiusi. La Russia si è ritirata dalla convenzione per la protezione dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Se si scava, poi, un po’ più a fondo, si scopre che non c’è più nemmeno lo spazio per tentare di difendere i diritti umani. *[...] in Russia la misoginia è un sentimento abbastanza diffuso e per qualche russo è addirittura parte di quei valori tradizionali cui accennavo prima. Però, a essere sinceri, in molti Paesi questo sentimento è comune almeno quanto in Russia, e in alcuni anche di più. Se poi contestualizziamo il tutto da un punto di vista storico, non è passato molto tempo da quando le donne hanno ottenuto almeno il diritto di voto. E ora, come allora, la parte femminile del mondo deve ancora lottare per ottenere le stesse possibilità degli uomini. Per questo continuare a conquistare i propri diritti è il compito più importante per tutte le donne del pianeta. {{Int|Da ''[https://www.r/robinson/2023/10/23/news/vera_politkovskaja_la_mia_russia_ora_e_mordor-418550449/ Vera Politkovskaja: “La mia Russia ora è Mordor”]''|''Repubblica.it'', 23 ottobre 2023.}} *Riconosco senza problemi che una parte della responsabilità per quello che accade è mia, in quanto cittadina proveniente dalla Russia, e i cittadini dell’Ucraina, finché la guerra non finirà, hanno tutto il diritto di accusare i cittadini della Federazione russa per quanto si sta verificando. Ma questo diritto è solo loro. *Come è possibile che l’odio verso i russi in tanti Paesi del mondo, specie in Europa, faccia ormai parte della normalità? La prima cosa che colpisce è la reazione serafica della comunità europea che vede in questo odio un dato di fatto, un normale stato delle cose. Va detto che anche l’invasione dell’Ucraina è un dato di fatto, ormai scontato, per molti russi. Qual è dunque la differenza tra comunità europea così civile e quella russa, che negli ultimi diciotto mesi è stata costantemente tacciata di non ribellarsi a sufficienza contro le autorità? Dove sono finiti tutti quelli a cui stridono i denti a forza di intestarsi la causa animalista, quella della comunità LGBTQIA+ o quella degli afroamericani? Siete tutti concordi nel dire che siamo tutti uguali ma prendersela con una persona solo perché possiede il passaporto russo vi sta bene? *La maggioranza degli stati che non accoglie più i russi e ha anche interrotto l’emissione di visti di transito è rappresentata da Paesi al confine con la Russia. Ovvero proprio quei Paesi in cui si sono rifugiati i miei concittadini in fuga dagli orrori del regime di Putin. L’hanno fatto in pena per il futuro e l’incolumità delle proprie famiglie, temendo di essere esposti a azioni persecutorie politiche, che oggi in Russia equivalgono a quelle penali. *Tra i Paesi che non concedono visti ai russi figurano la Polonia, la Finlandia, la Repubblica ceca, la Lettonia e tanti altri. Oltre a questo divieto, di recente i politici di tutti i Paesi europei che spartiscono la frontiera con la Russia hanno bloccato l’ingresso nei paesi membri dell’Unione Europea alle automobili immatricolate nel mio Paese. L’argomentazione utilizzata per giustificare la misura rimanda a una delle regole del regime sanzionatorio introdotto dopo lo scoppio della guerra: ora le automobili russe sono considerate merce d’importazione e quindi vietata. *«Russi, dovete soffrire! Ovunque siate, alla fine siete voi che avete invaso! Se non vi va bene ritornatevene a casa vostra e rovesciate Putin! Non avrete diritti finché ci sarà la guerra!». Ogni qual volta sento pronunciare queste frasi da parte degli ucraini, la mia mente va col pensiero alle loro città dove tutti i giorni cadono i missili russi. Mi sento capace di capirli e perdonarli ogni volta, perché mi mostrano un odio viscerale, ma per «una giusta causa». Tuttavia non posso non notare i parallelismi con la retorica del Cremlino: potete “invitare” i russi a tornare casa per rovesciare Putin quanto volete, ma rimane il fatto che ora tutti i critici del regime in vigore a Mosca si trovano o sotto terra, o in prigione o all’estero. Non dimentichiamo che è da diciotto mesi che lo stesso esercito ucraino non riesce a sconfiggere il regime putiniano, al netto di tutti gli aiuti provenienti dal mondo civile. *La guerra in Ucraina è il frutto di una politica pluriennale del Cremlino, smascherata sovente da chi ora non c’è più, è dietro le sbarre oppure se n’è andato. Al contempo è anche il fallimento totale della diplomazia non solo di Kiev e Mosca, ma anche di quella europea e americana. A pensarci bene, i responsabili delle ostilità in Ucraina al massimo sono i vertici del potere russo e i politici occidentali. Ora Putin potrà troneggiare legalmente fino al 2036. Il presidente di un paese immenso ha sistematicamente violato le leggi, anche quelle internazionali, ma in tutto il mondo civile hanno continuato a stringergli la mano. {{Int|Da ''[https://www.repubblica.it/esteri/2024/02/19/news/politkovskaja_morte_navalny_putin-422158715/ Putin temeva Navalny più di ogni altro e si è sbarazzato di lui come di mia madre Anna Politkovksaja]''|''Repubblica.it'', 19 febbraio 2024.}} *Per i politici europei e americani, l’omicidio di Navalny è solo l’ennesimo pretesto per prendere la parola e ancora una volta “dare uno schiaffo” alla Russia di Putin. *L’oppositore russo è stato in qualche modo il prigioniero personale di Vladimir Putin che lo temeva talmente da non osare pronunciare il suo nome ad alta voce, offrendo così il fianco ai giornalisti che glielo hanno fatto notare a più riprese. Navalny, dal canto suo, trovandosi già dietro le sbarre, non ha mai avuto paura a definire il capo di stato russo un omicida, un farabutto e un ladro. Con il sorriso sarcastico sul suo volto, in più di un’occasione ha schernito il presidente russo e tutto il sistema da lui costruito. Le numerose cause penali intentate ai suoi danni non facevano altro che dargli il pretesto per farsi una risata. *[...] le persone che si sono occupate di eliminare Navalny sono ufficialmente “a servizio dello stato” nei tribunali, nelle procure, nelle carceri e nelle case circondariali. Si tratta di persone che non per forza occupano posizioni di rilievo. Ma tutte loro, in un modo o nell’altro, sono complici e, qualora il caso relativo all’omicidio di Navalny dovesse arrivare in tribunale, sul banco degli imputati ci sarebbero decine di persone. *[...] le cose si svolgeranno come si erano svolte fino all’esecuzione di Navalny. Con l’aiuto delle forze dell’ordine, degli arresti e dei processi, metteranno il bavaglio a tutti quelli che oseranno pronunciare la verità sulla fine dell’oppositore. I politici occidentali si indigneranno ancora un po’, esprimeranno il loro orrore rispetto a quanto accade in Russia, salvo poi tornare subito a occuparsi delle loro vicende quotidiane. Succederà così perché non possono fare nulla, non hanno mai avuto e non hanno neanche ora delle reali possibilità per fare leva sulla situazione in modo da cambiarla. {{Int|Da ''[https://www.repubblica.it/venerdi/2024/03/08/news/vera_politkovskaja_il_futuro_della_russia_sara_scritto_dalle_donne-422277423/ Vera PolitkovskaJa: “Il futuro della Russia sarà scritto dalle donne”]''|''Repubblica.it'', 8 marzo 2024.}} *Mentre in tutto il mondo civilizzato il ruolo della donna nella società cresce, in Russia si susseguono prese di posizione che non fanno che danneggiarla. Non mi riferisco solo al divieto di abortire, già in vigore nelle strutture sanitarie private del Paese, ma anche agli appelli dei politici che chiedono di limitare l’accesso delle donne all’istruzione secondaria, in modo che non vengano distolte da quella che secondo lo Stato (e secondo una parte dei russi) è la loro funzione principale: fare figli. *In generale l’impressione è che – sempre nella visione statale – le donne russe, ancor più dopo l’inizio della guerra con l’Ucraina, siano destinate a ricoprire esclusivamente il ruolo di macchine per la riproduzione della popolazione. *Ad abbandonare la Russia sono state proprio quelle persone che avrebbero potuto influire sul futuro in maniera positiva. Neanche dall’estero riescono a far sentire la loro voce: la macchina della propaganda ha fatto presto a bollare come "traditore della patria” chi è andato via. Con il risultato che chiunque dall’estero osi criticare pubblicamente la situazione in Russia viene sommerso da una montagna di fango e screditato in tutti i modi possibili, compreso ritrovarsi oggetto di azioni civili e penali. Lo scopo è anche quello di rendere difficile il rientro in patria di queste persone. *{{NDR|Su [[Julija Naval'naja]]}} La denigrazione del nemico con ogni mezzo è pratica diffusa in Russia: se poi il nemico è una donna che ha osato mostrare al mondo un’immagine che non è solo quella della vedova inconsolabile e in preda al dolore, i denigratori sono capaci di tutto. La misoginia trova terreno fertile nella nostra società. *Nell’immaginario collettivo russo il campo d’azione legittimo della donna continua a essere quello della cucina e delle stanze da letto dei figli. Anche per quelle che riescono a uscire da questo schema la vita non è semplice: il divario salariale a parità di professione e di ore di lavoro, nel migliore dei casi, è del 30 per cento. Gli uomini non hanno nessun problema a cercare di ostacolare la carriera delle loro colleghe. *[...] nel Caucaso, e in particolare in Cecenia, la situazione per le donne è orribile. Qui, come all’epoca dei barbari, sono soggette a mutilazioni genitali e rischiano di venire uccise in nome dell’onore della famiglia. *Il 40 per cento circa dei russi è convinto che se un uomo mantiene una donna può vietarle di uscire di casa, incontrare gli amici e i parenti, lavorare o utilizzare le carte di credito senza il suo consenso. Certo, non tutti gli uomini russi la pensano così. Ma se ci riferiamo al cosiddetto “Paese profondo”, allora diciamo che questa visione della donna è molto diffusa. *Mi piace pensare che sia possibile, ma servirebbero sforzi giganteschi e un leader, o una leader, capace di unire moltissime persone che la pensano in maniera diversa sulla guerra e sull’operato di Putin. Yulia Navalnaya ha tutte le carte in regola per diventarla. Ha tutto quello che le serve, salvo il marito. *Credo che Yulia sia assolutamente in grado di unire tutte le forze di opposizione russe al di fuori del Paese. Ma l’apparato repressivo all’interno del Paese è talmente potente che riuscire a coinvolgere chi vive in Russia sarebbe ben altra impresa. Questo è un dato di fatto, e non può essere ignorato. *Le donne russe sono forti per natura e temprate dalle circostanze. Di “principesse sul pisello” io ne conosco poche. La mia speranza è che sulla scena politica emergano donne che sappiano guardare la realtà come la vede Yulia Navalnaya. Penso che solo loro potrebbero diventare la forza motrice che potrà far uscire la Russia dalle tenebre in cui si è impantanata. ==''Una madre''== ===Incipit=== Mia madre è sempre stata una persona scomoda, non solo per le autorità russe, ma anche per la gente comune che sfoglia un giornale e ne legge gli articoli. Purtroppo la maggioranza della popolazione russa crede a quello che le viene detto dagli schermi dei canali di Stato: un mondo virtuale creato dalla propaganda, dove, nel complesso, tutto va bene. E i problemi, che periodicamente vengono segnalati all’opinione pubblica, hanno origine nei Paesi occidentali o, come si dice in Russia con un sorrisetto, «nell’Occidente in decomposizione». ===Citazioni=== *I [[Dittatura|dittatori]] hanno bisogno di offrire sacrifici umani per consolidare il loro potere. (p. 10) *In Russia tutti si sono dimenticati in fretta di Anna Politkovskaja, soprattutto la gente che conta, perché mantenere la memoria di persone come mia madre è pericoloso. È molto più comodo perderne le tracce e dimenticare la sua verità. (p. 10) *In Occidente il nome Politkovskaja è fonte di orgoglio. A mia madre intitolano piazze e vie, la sua attività giornalistica viene studiata nelle università, i suoi libri si vendono in tutto il mondo. In Russia quel nome è avvolto dal silenzio. (p. 10) *Dopo il 24 febbraio 2022 il nostro cognome è tornato ad avere un peso, a essere oggetto di minacce, ancora di morte, questa volta contro mia figlia, che è solo un’adolescente. Da quando a scuola hanno iniziato a parlare del conflitto in Ucraina, i compagni si sono scagliati contro di lei. Pesantemente. Così abbiamo scelto l’esilio volontario, la fuga in un altro Paese. (p. 10) *Anna Politkovskaja si formò come giornalista proprio nel periodo della [[perestrojka]]. Ne ha incarnato perfettamente lo spirito, il desiderio di cambiamento: sognava una democrazia compiuta, e sognava di fare il suo mestiere in un Paese libero, come dovrebbe essere, come non è quasi mai, nel mondo. (p. 16) *Nella vita di tutti i giorni mia madre era una persona difficile. La gestione familiare, il desiderio di avere il meglio per noi, oltre alla sua acuta percezione di tutto ciò che accadeva intorno, prosciugavano le sue forze. A ripensarci ora, credo che la responsabilità di una famiglia le sia caduta addosso troppo presto. (p. 25) *{{NDR|Sul [[putsch di agosto]]}} Di quei momenti, dopo il ritorno a Mosca, ricordo questa scena in particolare: mia madre che piange seduta su una panchina nel cortile di casa. Ignara del motivo, pensavo fosse preoccupata per papà, che non era ancora tornato dalla Casa Bianca. Invece poi ho scoperto che quel giorno tre giovani manifestanti che si opponevano ai golpisti erano morti, schiacciati dalle ruote di un veicolo da combattimento della fanteria proprio nel centro di Mosca. Alla notizia, mamma non era riuscita a trattenere le lacrime. L'episodio fu per lei un chiaro esempio di come troppo spesso siano le persone comuni a subire le conseguenze di avvenimenti storici di portata epocale, anche pagando con la vita: un tema che percorre come una linea rossa tuta la sua carriera professionale. (p. 32) *In cabina di regia scherzavamo sul fatto che, per qualche motivo a noi sconosciuto, gli opinionisti filogovernativi risultavano sempre un po' retrogradi, dei sempliciotti, con il loro eloquio clericale, noioso e poco interessante, mentre gli avversari dimostravano grande acume, profonda conoscenza dell'argomento oggetto della discussione, e avevano un atteggiamento propositivo e idee concrete per trovare una soluzione al problema. Gli oppositori non pensavano solo a farsi belli di fronte alle telecamere, e lo spettatore era in grado di capire benissimo come stavano le cose. (p. 46) *Molti in Occidente non capiscono perché i russi accettino così docilmente tutto ciò che fanno le autorità. I cittadini non protestano, non scendono in piazza. Oltre al fatto che la maggior parte della popolazione è impegnata a sopravvivere in condizioni di povertà, le sanzioni per la partecipazione a picchetti o manifestazioni sono diventate così elevate che pochi osano esporsi. Se in Europa, al termine di una «protesta» pacifica, ciascuno può rientrare tranquillo a casa propria, in Russia la maggioranza dei manifestanti finisce in una stazione di polizia. E non è scontato che se la cavi con una «semplice» (comunque alta) sanzione amministrativa, anziché con quindici giorni di cella. Anzi, spesso rischia un processo penale. (p. 53) *Chi può, in Russia, evita il servizio militare come la peste, perché sa che nelle caserme potrebbe accadere di tutto, ammesso di sopravvivere al nonnismo incontrollato. È risaputo, inoltre, che in tempo di pace i soldati vengono spediti in zone impervie affinché diventino «veri uomini», imparando a cavarsela con misere razioni alimentari e attrezzature poco idonee. Il podersoso ammodernamento delle forze armate, per il quale è stato speso l'equivalente di milardi di euro, è in buona parte avvenuto solo formalmente e non si capisce dove siano finiti quei soldi. (p. 63) *{{NDR|Sull'[[invasione russa dell'Ucraina del 2022]]}} Secondo le stime dell'intelligence ucraina, in migliaia si sarebbero dati alla fuga dalla prima linea e in alcune unità si è arrivati al 60-70 per cento di disertori. I dissidenti russi si mantengono più cauti, calcolando gli abbandoni in circa un miglaio. Il Cremlino, proprio come sul numero dei morti, tace. (p. 66) *I familiari dei caduti raccontano che spesso apprendono della scomparsa dei congiunti dai commilitoni o dai canali Telegram ucraini. Oppure capiscono che è successo qualcosa di irreparabile quando il loro congiunto smette di chiamare a casa. I russi, al contrario, tendono a lasciare sul campo i corpi dei comilitoni russi. (p. 66) *Un'intera generazione di giovani pagherà un prezzo altissimo, come è già avvenuto ai tempi della Seconda guerra mondiale, del conflitto in Afghanistan e della Cecenia. E il prezzo non è solo la morte. Tra i fortunati che torneranno da questa guerra, le conseguenze psicologiche saranno incalcolabili, per non parlare dell'enorme quantità di invalidi che non sapranno di cosa vivere. (p. 69) *Io sono una cittadina russa, ma sono disgustata dal cieco nazionalismo e dallo pseudopatriottismo che stanno montando nel mio Paese. Quando un Paese aggredisce, chi subisce e soffre deve difendersi. Credo sia giusto che l'Occidente stia aiutando attivamente l'Ucraina a difendersi. Se così non fosse stato, la guerra sarebbe già finita. E penso che lo stesso Cremlino avesse scommesso sulla mancanza di sosteno da parte occidentale, quando ha cominciato l'aggressione. Quello che dico può apparire una contraddizione, per me che sono una pacifista convinta. Odio la guerra e le conseguenze che porta con sé. Ma si tratta di una contraddizione inevitabile. Voglio vedere la Russia come un Paese prospero, libero e sviluppato, non incosciente, povero e militarizzato. (p. 70) *La diffusione di informazioni da canali non ufficiali inizialmente comportava una multa, quindi la sospensione dell'attività, infine il ritiro della licenza per trasmettere, radio o televisione che fosse, o per stampare e vendere il giornale. Nel corso del primo mese di guerra, in Russia sono state varate alcune leggi che introducevano la responsabilità amministrativa e penale per la diffusione di «fake news» riguardanti le azioni dell'esercito russo, con una pena prevista fino a quindici anni di carcere. Ciò ha permesso di arrestare diverse persone che avevano criticato l'operato dei militari russi in Ucraina sui social o sui propri blog. (p. 76) *A tutte le difficoltà oggettive connesse con l'inizio della guerra se n'è aggiunta una ulteriore, che riguarda solo mia figlia: inconsapevolmente si è ritrovata anche lei sulla linea del fuoco. Lei si chiama come la nonna, Anna Politkovskaja, e per questo a scuola è stata subito oggetto di atti di violenza e di bullismo. A dire la verità, era già accaduto in passato. Quando Anna visitava una nuova palestra per un corso di ginnastica, le veniva spesso ricordato dai suoi coetanei, ovviamente in forma offensiva, da quale famiglia provenisse. Dopo il 24 febbraio 2022, però, la mancanza di rispetto si è trasformata in minaccia. (pp. 77-78) *Quando mamma era via, in pratica non avevamo alcun contatto con lei, perché non esistevano linee telefoniche adeguate. Eppure non sono mai rimasta a casa ad aspettare che tornasse. Del resto, lei non l'avrebbe mai voluto. Mia madre era una donna estremamente indipendente e con questo spirito ha cresciuto anche noi. Ancora adesso, quando ripenso a lei, la vedo seduta alla scrivania con la testa china sul computer a scrivere una «nota». Così le piaceva chiamare i suoi testi: non notizie, articoli, materiali, ma note. E mentre ci si dedicava era assente, anche quando era presente fisicamente. (pp. 89-90) *Mia madre non accettava mai compensi da parte delle persone che aiutava: era una questione di principio. (p. 95) *Lei cercava comprensione, ma riceveva sostegno solo dai colleghi della redazione del suo giornale e da pochissime altre redazioni di mezzi di informazione alternativi. E, ovviamente, dalle tante persone che aiutava. Perché solo questo contava per lei: fare il proprio lavoro, raccontare quello che vedeva, dare asilo a quanti non sapevano dove altro andare. Le loro storie non coincidevano con la versione ufficiale dei vari uffici competenti legati al Cremlino. (p. 105) *Questo era il suo modello di giornalismo. Raccontare i fatti, scrivere senza tener conto delle gerarchie. Un concetto forse banale per chi vive in una democrazia, ma in Russia era pura follia: significava dare per sontata la libertà e sfidare il sistema irritando tutti, compresi i colleghi che avrebbero dovuto farsi carico della stessa responsabilità, raccontando a loro volta la verità. Invece mia madre era sola, profondamente sola. (p. 106) *Scrivere la verità serve, anche se nessuno la vuole ascoltare. E serve anche fare il proprio lavoro bene, sempre. Mettere in discussione questo significherebbe riconoscere che il suo sacrificio è stato inutile. (p. 107) *Lei era profondamente convinta che, nel momento in cui si assiste a un'ingiustizia, si è costreti a intervenire. Se invece non la riconosci, o non ci credi, allora non ti senti coinvolto, anche se in fondo sospetti che un'ingiustizia esista. (p. 108) *{{NDR|Sulla [[crisi del teatro Dubrovka]]}} I terroristi avevano già ucciso diverse persone. Doveva avanzare con cautela, seguendo un certo percorso all'interno dell'edificio, e un passo sbagliato a sinistra o a destra poteva portare all'irreparabile. «Lì dentro ricordo di aver calpestato vetri rotti mescolati a qualcosa che sembrava sangue», c'erano vetri ovunque mi disse. «Una sensazione impossibile da dimenticare». (p. 117) *{{NDR|Sulla crisi del teatro Dubrovka}} Dopo alcuni articoli si cominciò a dire che mia madre stava speculando sui morti, che «ballava sulle loro ossa» per fare carriera. Come spesso accade in Russia, parlare o scrivere di questa vile operazione, a seguito della quale morirono centotrenta persone, invece di essere liberate, significa mettere in discussione il lavoro delle forze speciali e le decisioni della leadership. Per questo, proprio perché la cosa era andata male ed erano morte molte persone, le dicevano di lasciar perdere. (p. 120) *{{NDR|Sulla crisi del teatro Dubrovka}} Mi sarei potuta trovare anche io in quel teatro. Tra gli ostaggi, le vittime o tra quanti, a causa di quella storia, portano cicatrici che non si rimarginano. Ma non avevo sentito la sveglia e l'audizione, quel famoso giorno, era saltata. (p. 122) *{{NDR|Sulla [[strage di Beslan]]}} Se fosse arrivata a Beslan, mia madre avrebbe provato a parlare con i terroristi, ma evidentemente troppe persone non volevano che accadesse. Non tolleravano come lavorava, il fatto che raccogliesse le testimonianze delle famiglie degli ostaggi. Su quell'aereo non hanno solo cercato di ucciderla. Le hanno impedito di fare il suo lavoro. (p. 139) *Nessuna autorità russa presenziò al funerale. Solo tanta gente comune in lacrime. Quel giorno mi resi davvero conto di quanto lei fosse tenuta in considerazione, di quanto le volessero bene e di quanto profondamente il suo assassinio avesse scosso l'opinione pubblica. In molti, da quel momento, non avrebbero avuto più voce, né una spalla su cui piangere. Per tante di quelle persone si era spenta l'ultima possibilità di avere giustizia, di vedere scritta la propria storia. (p. 165) *In Russia, i membri delle forze dell'ordine rappresentano una casta a sé. Per me è sempre stato un mistero dove e da chi imparino a comportarsi e a comunicare con la gente. Spesso il loro stile «da cavernicoli» sembra fatto apposta per innervosire gli interlocutori, farli sentire inferiori, poca cosa rispetto alla «macchina statale» e all'uniforme che hanno di fronte. La maggior parte delle persone normali, a cui non è mai capitato di avere a che fare con loro, la prima volta non sa come affrontarli. (p. 170) *La [[seconda guerra cecena]] è stata una delle meno raccontate della storia, spacciata per giunta come lotta al terrorismo islamico, uno dei pilastri su cui Putin costruì una parte consistente della retorica sulla sua nuova Russia. Un secondo, forte pilastro propagandistico fu individuato nella «[[Fronte orientale (1941-1945)|grande guerra patriottica]]», la resistenza al nazismo e la vittoria del 1945. Se il nazismo era stato il nemico e la sua sconfitta un atto fondativo della nuova Russia, chi ne sottovalutava la valenza politica e storia si poneva automaticamente al di fuori del pensiero dominante in Russia. Bisognava eliminare le scorie del decennio eltsiniano e degli anni della perestrojka, quando la ricerca storica aveva vissuto un periodo di grande libertà erano venute alla luce verità sgradevoli per i russi, legate ai crimini del regime staliniano. La storia e la democrazia dovevano diventare sovrane, mentre la libera ricerca storica era vista come una minaccia, perché capace di «leggere» in maniera critica la narrazione dominante del passato. [...] Il terzo pilastro su cui poggia la nuova dottrina nazionale è quella del vittimismo. Dopo il [[Dissoluzione dell'Unione Sovietica|crollo dell'Unione Sovietica]], la Russia è stata umiliata. Da chi, se non dall'Occidente, con i suoi valori così lontani da quelli della tradizione russa? (pp. 181-183) *Putin e i suoi, [...] oltre alla sbandierata denazificazione, non hanno mai dichiarato i veri scopi della guerra. In Russia è stato ripetuto che si trattava di proteggere la popolazione del Donbass dopo otto anni di continue aggressioni e che in Ucraina esisteva un regime nemico, pronto, secondo Mosca, a invadere il Paese su mandato dell'Occidente. La realtà è che il Cremlino non può tollerare un'Ucraina democratica, che cerca di porre le basi per il suo ingresso nell'Europa politica. Una guerra prolungata, comunque vada a finire, rallenterà il processo di democratizzazione ed europeizzazione dell'Ucraina. La dirigenza russa parla anche dell'esistenza di una minoranza nazionale russa in Ucraina che non può essere esclusa dal godimento dei pieni diritti tra cui, per esempio, l'uso del russo a scuola e negli uffici pubblici. Nel primo mese di guerra, tuttavia, i bombardamenti si sono concentrati proprio sui territori in cui è preponderante la popolazione russofona, così come russofona è la maggioranza dei profughi costretti a lasciare le proprie abitazioni. Dopo l'aggressione, addirittura, molti di loro stanno progressivamente privilegiando l'ucraino. (pp. 183-184) ===Explicit=== ==Bibliografia== *Vera Politkovskaja, ''Una madre. {{small|La vita e la passione per la verità di Anna Politkovskaja}}'', traduzione di Marco Clementi, Rizzoli, ISBN 978-88-17-17882-2 ==Per [[Cristina Marsillach]]== {{Int|Da ''[http://www.money-into-light.com/2021/06/an-interview-with-cristina-marsillach.html An interview with Cristina Marsillach]''|Intervista di Paul Rowlands, ''money-into-light.com'', giugno 2021.}} *Girare i film dell'orrore è stressante, perché la paura deve sempre stare (deve sempre esserci la paura) su un piano psicologico. Devi continuare a lavorare con quella paura costantemente. Devi sentirla nelle tue emozioni. :''Making horror films is stressful, because the fear always has to be on a psychological plane. You have to keep working with that fear continuously. You have to feel it in your emotions.'' *Dario era un grande ammiratore di Edgar Allan Poe, e per lui i corvi erano un elemento molto importante del film. Quando stavamo girando un scena particolare del film, mi gettava addosso dei corvi vivi. Io gridavo "Basta! Basta!" e lui diceva "Devo farlo perché devi provare questa paura e questa sensazione". Litigavamo, ma era un periodo divertente per me. Stressante ma divertente. :''Dario was a big fan of Edgar Allan Poe, and ravens were a very important element of the film for him. When we were shooting a particular scene in the film, he threw actual live ravens at me. I shouted "Stop! Stop!" and he said "I have to do this because you need to experience this fear and sensation." We would fight with each other, but it was a fun time for me. Stressful, but fun.'' *Litigavamo tanto, ma c'era rispetto reciproco tra di noi. Lui mi rispettava come attrice ed io lui come regista. Era molto concentrato su elementi tecnici (questioni tecniche, dettagli tecnici), mentre io volevo fargli tante domande sugli aspetti psicologici del mio personaggio e della storia. Ma lui non diceva altro che "No, no, no, va tutto bene" e poi parlava di cosa stava per fare tecnicamente (sul piano tecnico). :''We fought a lot, but there was mutual respect between us. He respected me as an actress and I respected him as a director. He was very focused on technical things, whereas I wanted to ask him a lot of questions about the psychological aspects of my character and the story. But he would just say "No, no, no that's all fine" and then just talk about what he was going to do technically.'' ---------------------------------- '''David W. Macdonald''' (...), zoologo britannico. ==''Running with the fox''== *I lupi cacciano prede grandi; infatti, un alce può pesare 600 chili, dieci volte il peso del lupo più grande. Da solo, il lupo non sarebbe altro che pula per i palchi dell'alce. Un branco, però, può radunare la forza collettiva dei suoi membri. Infatti, lavorando in gruppo si trasformano in una nuova creatura, un super predatore la cui capacità collettiva oltrepassa l'abilità venatoria degli individui coinvolti. La volpe, al contrario, è circa 300 volte più pesante di un topo. La caccia volpina non comporta alcuna maratona affannante, nessuno squartamento, nessun duello contro gli zoccoli. Piuttosto, astuzia, agilità, un balzo aggraziato e un morsetto preciso segnano il destino del topo. :''Wolves hunt large prey; indeed, a moose may weigh 600 kg, ten-fold the weight of the largest wolf. Alone, the wolf would be little more than chaff to the moose's antlers. A pack, however, can muster the collective might of its members. Indeed, by working as a team they are transformed into a new creature, a super-predator whose summed capability exceeds the hunting prowess of the individuals involved. A fox, in contrast, is some 300 times heavier than a mouse. The vulpine hunt involves no lung-bursting marathon, no rip and rend, no sparring against hoofs. Rather, stealth, agility, a graceful leap and a precision nip seal the mouse's fate.'' (p. 10) *Le persone mi chiedono spesso perché ho scelto di lavorare con le volpi. Solitamente rispondo che questa specie offre il migliore di molti mondi: il brivido di osservare comportamenti raramente segnalati, la soddisfazione della lotta intellettuale per spiegare perché l'evoluzione ha lavorato ogni sfumatura strutturale in queste incredibili creature, e la convinzione che questa nuova conoscenza sarà utile, contribuendo alle soluzioni di problemi grandi quanto la rabbia e piccoli (ma irritanti) quanto la decapitazione di un pollo di cortile. Questa risposta è onesta, e le motivazioni alla base sono solide. Per dare un'altra risposta, però, non meno importante: io studio le volpi perché sono ancora impressionato dalla loro straordinaria bellezza, perché mi superano in astuzia, perché mantengono il vento e la pioggia sul mio volto, e perché mi conducono alla solitudine soddisfacente della campagna; tutto sommato – perché è divertente. :''People often ask why I chose to work with foxes. Generally I reply that this species offers the best of many worlds: the thrill of observing behaviour rarely seen before, the satisfaction of the intellectual wrestle to explain why evolution has worked each nuance of design into these remarkable creatures, and the conviction that this new knowledge will be useful, contributing to the solutions of problems as grand as rabies and as small (but annoying) as the beheading of a barnyard fowl. This reply is honest, and the arguments underlying it are robust. However, to give another answer, no less important: I study foxes because I am still awed by their extraordinary beauty, because they outwit me, because they keep the wind and rain on my face, and because they lead me to the satisfying solitude of the countryside; all of which is to say – because it's fun.'' (p. 15) *Sconfiggere le volpi in astuzia ha messo alla prova l'ingegno dell'uomo per almeno 2.000 anni. [...] Forse, allora, migliaia di generazioni di persecuzione (specialmente quando l'avversario ricorre a trucchi sporchi come marinare i gatti nell'orina) ha plasmato le volpi con le loro quasi sconcertanti abilità di evitare l'uomo e i suoi stratagemmi. :''Outwitting foxes has stretched man's ingenuity for at least 2,000 years. [...] Perhaps then, thousands of generations of persecution (especially when the opposition resorts to dirty tricks like marinading cats in urine) have fashioned foxes with their almost uncanny abilities to avoid man and his devices.'' (p. 16) *Rainardo è una volpe che ha avuto un impatto più grande sulla cultura e la sensibilità europea di qualsiasi altro animale selvatico. Adorna i rinfianchi delle chiese medievali, da Birmingham a Bucarest, ghignando dalle pagine dei salteri, e ha trionfato come genio malefico in più di un milione di poemi epici e di bestiari. Prospera nelle storie per bambini contemporanee e ha infiltrato le nostre lingue e perciò le nostre percezioni dei suoi cugini selvatici: poche sono le lingue in Europa in cui la parola "volpino" non è sinonimo di furbizia e inganno. :''Reynard is a fox who has had a greater influence upon European culture and perceptions than any other wild creature. He adorns the spandrels of mediaeval churches from Birmingham to Bucharest, leers from the pages of psalters, and has triumphed as an evil genius in more than a millennium of epic poems and bestiaries. He thrives in contemporary children's stories and has infiltrated our languages and thus our perception of his wild cousins: there is hardly a language in Europe in which the word "foxy" is not synonymous with trickery and deceit.'' (p. 32) *Tentare di catalogare l'umore e il risultato delle interazioni delle volpi non è sempre semplice. In particolare, l'osservatore si interroga molto sulla dalla somiglianza esteriore tra l'aggressione e il gioco. Il problema è che la lotta nel gioco ha gli stessi ingredienti della lotta sul serio, tranne per il paradosso che nessuno si ferisce. :''Attempting to categorize the mood and outcome of fox interactions is not always straightforward. In particular, the observer is bedevilled by the superficial similarity of aggression and play. The problem is that fighting in play has the same ingredients as fighting in earnest, except for the paradox that nobody gets injured.'' (p. 45) *Se c'è una cosa nella società delle volpi che "non si fa", è di avvicinarsi a qualcuno che sta mangiando. Sotto questo aspetto, il vecchio contrasto con i lupi suona veritiero: i lupi talvolta mangiano una preda fianco a fianco in relativa armonia; le volpi solitamente fanno di tutto per evitare anche di essere viste con del cibo e, nel peggiore dei casi, volteranno almeno le spalle l'una all'altra mentre mangiano. Questo contrasto è particolarmente marcato tra i giovani: i cuccioli di volpe invariabilmente lottano con ferocia sorprendente per il cibo e possono infliggere ferite gravi, i cuccioli di lupo sono più tolleranti. Ovviamente, come qualsiasi altra generalizzazione sulle volpi, ci sono eccezioni alla regola: le volpi maschio nutrono le loro compagne e gli adulti nutrono i cuccioli. :''If there is one thing in fox society that is "not done'", it is to approach somebody who is eating. In this respect, the old contrast with wolves holds true: wolves sometimes feed from a kill side by side in relative harmony; foxes generally do everything possible to avoid even being seen with food and, if the worst comes to the worst, will at least turn their backs to each other while eating. This contrast is especially marked among youngsters: fox cubs invariably fight with astonishing savagery over food and can inflict serious injury, wolf pups are much more tolerant. Of course, as with every other generalization about foxes, there are exceptions to the rule: dog foxes feed their vixens and adults feed cubs.'' (p. 45) *Ci sono poche cose affascinanti quanto un cucciolo di volpe, quindi la tentazione di allevarne uno come animale da compagnia è grande. Tuttavia, la gran maggioranza dei "salvataggi" finisce male per tutti i coinvolti. La maggior parte delle persone non ha idea del tempo, strutture, abilità, e soprattutto, tolleranza necessari per allevare una volpe. Da poppanti hanno bisogno di latte ogni quattro ore, giorno e notte, ma questo è un gioco da ragazzi in confronto al loro comportamento una volta svezzati: ogni cucciolo di volpe che ho conosciuto ha avuto una passione sia per il cuoio che per i cavi elettrici. La prima finisce con la distruzione dei portafogli, borsette, scarpe, giacche di camoscio e di montone, mentre la seconda devasta i cavi elettrici. Mi è sempre piaciuto l'odore persistente dell'orina di volpe, ma vale la pena notare che una proprietaria non poté trovare un altro inquilino per diversi mesi dopo che io e la mia volpe lasciammo la proprietà. :''There are few things as enchanting as a fox cub, so the temptation to rear one as a pet is great. Nonetheless, the great majority of "rescues" come to a sad end for all concerned. Most people have no idea of the time, dedication, facilities, skill and, above all, tolerance required to rear a fox. As sucklings they require milk at four hour intervals day and night, but this is a trifling difficulty compared with their behaviour once weaned: every fox cub I have known has had a passion for both leather and electric cables. The former results in destruction of wallets, handbags, shoes, suede or sheepskin coats, the latter wreaks havoc with household wiring. I have always rather liked the lingering smell of fox urine, but it is noteworthy that one landlady was unable to find another tenant for several months after my fox and I vacated the property.'' (p. 56) *I costumi della società delle volpi dettano che non c'è amicizia così profonda da poter anche solo tollerare il pensare al cibo di un altro. :''The mores of fox society dictate that there is no friendship so deep as to countenance even thinking about somebody else's food.'' (p. 58) *Penso che molto della vita di una volpe passa sul filo del rasoio, sommersa dall'acutezza dei suoi sensi. Nella volpe, l'evoluzione ha modellato una creatura per cui ogni stimolo viene elevato alla massima sensibilità: per la volpe c'è l'immagine fulminea della palpebra che si chiude di un coniglio, lo squittio chiassoso di un topo distante venti metri, il tanfo spaventoso dell'orma vecchia di un giorno di un cane. :''I think much of a fox's life is spent on a knife-edge, deluged by the acuteness of its senses. In the fox, evolution has fashioned a creature for which every input is turned to maximum sensitivity: for the fox there is the jolting image of a rabbit's blinking eyelid, the clamorous squeak of a mouse 20 metres off, the dreadful reek of a dog's day-old pawprint.'' (p. 61) *L'industria della selvaggina è probabilmente in gran parte responsabile per la morte spesso sgradevole nell'ordine di 100.000 volpi all'anno in Gran Bretagna, ma contro di questi bisogna valutare il fatto che questa industria fornisce il maggior incentivo per la conservazione dell'habitat su terre agricole. :''The game shooting industry is probably largely responsible for the frequently unpleasant deaths in the order of 100,000 foxes annually in Britain, but against these must be weighed the fact that this industry provides the major incentive for habitat conservation on farmland.'' (p. 173) *Le volpi urbane e i gatti si incontrano molto spesso ed è comune vederli insieme, spesso mangiando fianco a fianco. Se c'è una rissa per il cibo, il gatto di solito scaccia la volpe. Casi autentici di volpi che uccidono i gatti tendono a coinvolgere i gattini. Quindi, sebbene sia chiaro che la maggior parte delle volpi non uccidono i gatti, certe lo fanno. Il rischio però è molto meno significativo del rischio che corre il gatto di venire investito sulla strada dal traffico. :''Urban foxes and cats meet very frequently and it is commonplace to see them in a close company, often feeding side by side. If there is a squabble over food, the cat generally displaces the fox. Authenticated cases of foxes killing cats generally involve kittens. So, although it is clear that most foxes do not kill cats, some do so. However, this risk must rank very low amongst the worries besetting the urban cat-owner, and certainly is much less significant than the risk of the cat being killed on the road by traffic.'' (p. 181) *Scorte di cibo più ricche conducono a territori più piccoli e scorte di cibo più irregolari (eterogene) permettono gruppi più grandi. Un elevatissimo tasso di mortalità conduce a gruppi più piccoli e una proporzione più piccola di femmine sterili, probabilmente insieme a territori più grandi. Un tasso di mortalità intermedio può risultare insufficiente per diminuire sostanzialmente la grandezza d'un gruppo, me tuttavia può disturbare la stabilità sociale fino al punto di diminuire la proporzione di femmine sterili e perciò aumentare la produttività generale di cuccioli per ogni femmina, e probabilmente territori più piccoli. :''Richer food supplies lead to smaller territories and more patchy (heterogeneous) food supplies permit larger groups. A very high death rate leads to smaller groups and a smaller proportion of barren vixens, probably together with larger territories. An intermediate death rate may be insufficient to reduce group size substantially, but nonetheless may disrupt social stability sufficiently to diminish the proportion of barren vixens and thereby increase the overall productivity of cubs per female, and probably smaller territories.'' (p. 210) * :<nowiki>''''</nowiki> (p. ) * :<nowiki>''''</nowiki> (p. ) * :<nowiki>''''</nowiki> (p. ) * :<nowiki>''''</nowiki> (p. ) ------------------- [[File:Ras Mangasha 1.jpg|thumb|Mangascià nel 1894]] '''Mangascià Giovanni''' (1868 – 1907), militare etiope. ==Citazioni su Mangascià Giovanni== *Era bello Mangascià, di una eleganza un po' femminile che non lo abbandonava neppure quando indossava lo sciamma di guerra, la criniera di leone e in battaglia impugnava la Remington finemente damascato. Anche se si comportava con l'aspra maestà di re, si intuiva subito che quell'energia era finta, mancava di una vera forza interiore. Il ras recitava il ruolo di principe battagliero e irriducibile, ma dentro era fiacco e floscio. ([[Domenico Quirico]]) *Era figlio di negus e non avrebbe mai dimenticato che il trono doveva toccare a lui. Sapeva che nella sua corte c'era un partito di irriducibili che lo istigava a battersi fino alla morte per riottenere il trono, che mormorava contro la vergognosa servitù nei confronti degli scioani, popolo debole, imbelle, che si era sempre prosternato quando passavano i tigrini. ([[Domenico Quirico]]) mlk8jwrnxsh9i3kbcxji1upivloe6ma 1350791 1350736 2024-11-08T09:12:47Z Mariomassone 17056 /* Citazioni */ 1350791 wikitext text/x-wiki ==[[Aleksej Naval'nyj]]== ==''Patriot''== ===Incipit=== In realtà, morire non è stato doloroso. Se non fossi stato sul punto di esalare il mio ultimo respiro, non mi sarei mai sdraiato sul pavimento accanto alla toilette dell'aereo. Come potete immaginare, non era esattamente pulito. ===Citazioni=== *La possibilità di candidarmi alle elezioni mi era preclusa da molto tempo. Lo Stato non riconosceva il partito politico che guidavo e ne aveva appena rifiutata la registrazione per la nona volta in otto anni. Per qualche strana ragione, succedeva sempre che non riuscissimo a «compilare correttamente i moduli» e, nelle rarissime occasioni in cui un nostro candidato entrava nelle liste elettorali, spuntavano i pretesti più fantasiosi per negargli l'eleggibilità. (p. 5) *In un paese autoritario, dove per oltre due decenni il regime si era dato la priorità di inculcare nell'elettorato l'idea che le persone sono impotenti e non possono cambiare le cose, convincere la gente a uscire di casa e andare a votare non è mai stato un compito facile. Era pur vero, però, che i redditi erano calati per sette anni di fila, quindi se anche solo un terzo dei cittadini stufi del regime si fosse convinto ad andare ai seggi, nessun candidato di Putin avrebbe avuto una chance. A questo punto, come indurre gli elettori a votare? Con la persuasione? Offrendo in cambio qualcosa? Noi scegliemmo di farli arrabbiare. Di farli arrabbiare sul serio. (p. 6) *Considerando la realtà della Russia, scartammo fin dall'inizio l'idea di un approccio giornalistico prudente, fatto degli infiniti giri di parole – presunto, possibile, cosiddetto – tanto amati dai consulenti legali. Chiamavamo le cose col loro nome: ladro, corruzione. Se qualcuno aveva una proprietà sontuosa, non ci limitavamo a menzionarne l'esistenza, ma effettuavamo riprese con i droni e la mostravamo al pubblico in tutta la sua magnificenza. Dopodiché ne scoprivamo il valore e lo raffrontavamo con il modesto reddito che il burocrate suo proprietario dichiarava. (p. 6) *Quello che facevamo era intrattenere e al contempo scatenare indignazione con immagini della vita condotta dagli «umili patrioti che governano la nostra terra», spiegando come funzionano i meccanismi della corruzione e incitando a intraprendere azioni pratiche per causare il massimo danno al sistema di Putin. Il materiale non mancava mai. (p. 7) *In genere parlo volentieri con la gente, ma non in aereo: troppo rumore di sottofondo e non gradisco molto avere qualcuno che, a venti centimetri da me per farsi sentire, urla: «Lei indaga sulla corruzione in Russia, giusto? Be', senta cosa mi è capitato».<br>La Russia è fondata sulla corruzione e a tutti è capitato qualcosa. (p. 12) *Provate a toccarvi il polso con un dito della mano opposta. Sentite qualcosa perché il vostro corpo rilascia acetilcolina e un segnale nervoso informa il vostro cervello di questa azione, che vedete con gli occhi e identificate con il senso del tatto. Adesso fate la stessa cosa con gli occhi chiusi: non vedete il dito, ma siete perfettamente in grado di stabilire quando toccate il polso e quando non lo fate. Questo perché, dopo che l'acetilcolina trasmette un segnale tra le cellule nervose, il vostro corpo secerne colineterasi, un enzima che arresta il segnale a lavoro terminato. Per farlo, «distruggere» l'acetilcolina «usata» e, con essa, ogni traccia del segnale inviato al cervello. In assenza di questo meccanismo, il cervello riceverebbe di continuo il messaggio del dito che tocca il polso, ripetuto milioni di volte. Sarebbe simile al cosiddetto DDoS, un Distributed Denial of Service (ovvero un attacco distribuito di negazione del servizio), ai danni di un sito web: clicca una volta e il sito si apre, clicca un milione di volte al secondo e il sito va in crash.<br>In caso di DDoS, puoi ricaricare il server o installarne uno più potente. Con gli esseri umani, però, non è così semplice. Bombardato da miliardi di falsi segnali, il cervello si disorienta, non è in grado di elaborare quanto succede e alla fine va in blocco. Dopo un po' di tempo, la persona smette di respirare, visto che anche questa è una funzione controllata dal cervello.<br>È così che agiscono le sostanze nervine. (pp. 14-15) *Quando la gente mi chiede com'è morire a causa di un'[[Armi chimiche|arma chimica]], faccio due associazioni mentali: i Dissennatori di ''Harry Potter'' e i Nazgûl del ''Signore degli Anelli''. Il bacio di un Dissennatore non fa male: la vittima sente solo la vita che la lascia. L'arma principale di un Nazgûl è la spaventosa capacità di farti perdere la volontà e la forza. Lì in quel corridoio, un Dissennatore mi bacia mentre un Nazgûl si mette al mio fianco. (pp. 15-16) *Se immaginate che uscire dal [[coma]] sia una faccenda più o meno istantanea, come vorrebbero farci credere i film, mi tocca deludervi. Sarei fin troppo lieto di affermare che un attimo prima stavo morendo a bordo di un aereo e un'attimo dopo ho aperto gli occhi scoprendo che mi trovavo all'ospedale e davanti a me c'era la mia amata moglie, o perlomeno una squadra di medici che mi scrutavano ansiosi. Non è andata così. Tornare alla vita normale ha comportato diverse settimane di visioni molto sgradevoli e persistenti. L'intero processo è assomigliato a un viaggio interminabile e altamente realistico all'inferno. Anzi, non mi sorprenderebbe se l'idea dei suoi gironi fosse venuta proprio a persone che sono state in coma e hanno visto ciò che ho visto io. C'è stata una sequenza ininterrotta di allucinazioni, in mezzo alle quali di tanto in tanto intravedevo un barlume di realtà. Con il passare del tempo, la realtà aumentava e le allucinazioni diminuivano. (p. 17) *Un giorno, quando ormai avevo una migliore connessione con la realtà e stavo addirittura cominciando pian piano a ricordare qualche parola d'inglese, chiesi all'infermiere un bicchier d'acqua. Lei disse che me l'avrebbe data solo se avessi scritto quella parola, e mi porse una penna. Ricordavo come si dice «acqua» in inglese, ma proprio non sapevo come scriverlo, per quanto mi sforzassi. Cominciai ad arrabbiarmi e chiesi di nuovo, con stizza, di darmi l'acqua. «Prova un'ultima volta a scriverlo» mi disse l'infermiera con fermezza. Io feci qualche scarabocchio sul foglio, andai su tutte le furie e in un attacco di collera scrissi la parola che di colpo mi era emersa dall'inconscio: ''fuck''. Con un sottile senso di vendetta, ma soprattutto orgoglio, porsi il foglio all'infermiera. Lei mi guardò con commiserazione. Avevo scritto ''fkuc''. (p. 20) *Yulia e Leonid provarono più volte a raccontarmi quello che mi era capitato. Per un po' ebbero sarso successo. Sembrava che stessero bussando a una porta chiusa dietro cui si celava il mio cervello, che però non rispondeva. Mi dissero dell'avvelenamento; di come mi ero sentito male sull'aereo; dell'ospedale di Omsk, pieno di agenti dell'FSB; di come per un sacco di tempo il regime non avesse accettato di trasferirmi; del viaggio in Germania... ma io mi limitavo a fissarli con lo sguardo vitreo. Mi raccontarono profusamente e nei dettagli che Putin aveva cercato di assassinarmi mentre ero in visita in Siberia; che laboratori indipendenti avevano confermato che ero stato avvelenato e, per giunta, con lo stesso agente chimico che i servizi segreti russi avevano usato per avvelenare [[Avvelenamento di Sergej e Julija Skripal'|Sergei Skripal' e sua figlia a Salisbury]]. Poi, quando per l'ennesima volta pronunciarono la parola «''[[novičok]]''», di colpo li guardai dritto negli occhi e dissi: «Ma che cazzo? È una tale idiozia!». (pp. 21-22) *{{NDR|Sul [[disastro di Černobyl']]}} Per strada i soldati erano inguainati da capo a piedi in insolite tute bianche. Indossavano maschere antigas che li facevano assomigliare a una qualche strana specie animale. Io vengo da una famiglia di militari, e ovviamente a casa avevamo delle maschere antigas, ma la loro unica funzione era essere indossate dai figli degli amici dei miei che venivano a trovarci: si mettevano a correre per l'appartamento, fingendo di essere elefanti e strillando di gioia. Il gioco poteva durare due o tre minuti al massimo, perché sotto le maschere antigas si moriva di caldo. I soldati in strada non stavano giocando e non si divertivano affatto. Fermavano le automobili e le lasciavano procedere solo dopo aver esaminato le loro ruote con una speciale asta metallica: un comportamento piuttosto bizzarro. (p. 29) *Quando per l'ennesima volta mi sentivo chiedere se fossi ucraino o russo, mi sforzavo di non dare una risposta netta. Era come se mi avessero chiesto a chi volevo più bene, a mio padre o a mia madre, e per quella domanda non esisteva una risposta valida. (p. 31) *{{NDR|Sul [[disastro di Černobyl']]}} Per il resto del mondo fu un enorme disastro nucleare. Per l'Unione Sovietica, uno dei fattori scatenanti del crollo di un paese già colpito dalla crisi economica del suo «socialismo pienamente sviluppato». Per il ramo ucraino della nostra famiglia fu un'immane tragedia che spazzò via la vita di un tempo. Per me rappresentò il primo evento, la prima lezione di vita, che ebbe un impatto formativo sul mio modo di vedere le cose. Le radiazioni potevano essere lontane, ma l'ipocrisia e le bugie inondarono la nazione intera. (p. 32) *La risposta standard, e in tutto e per tutto demenziale, delle autorità sovietiche – e in seguito russe – a qualsiasi crisi è decidere che è nell'interesse della popolazione ascoltare un flusso incessante di bugie. Altrimenti, dice il ragionamento, le persone senza dubbio scapperanno di casa e si metteranno a scorrazzare in uno stato di anarchia totale, appiccando il fuoco ai palazzi e ammazzandosi a vicenda.<br>La verità è che non è mai successo niente del genere. Nella maggior parte delle emergenze, la gente è preparata a comportarsi in modo razionale e disciplinato, soprattutto se la situazione viene spiegata e viene illustrato cosa occorre fare. Eppure, come ho potuto constatare più volte in circostanze meno drammatiche, la prima reazione ufficiale è invariabilmente quella di mentire. I funzionari non traggono alcun beneficio pratico dal farlo, è semplicemente una regola: in una situazione di imbarazzo, menti. Sminuisci i danni, nega sempre e comunque, bleffa. Più tardi si potrà sistemare ogni cosa, ma adesso, nel momento dell'emergenza, i funzionari non hanno altra alternativa che mentire, perché la popolazione considerata idiota non è pronta per la verità. (p. 33) *Ero solo un bambino, ma la domanda che più mi tormentava era perché le autorità stessero mentendo quando tutti attorno a me sapevano la verità. Quanto era patetico quel tentativo di ingannarci? Se devi mentire, dovresti almeno aspettarti di trarne qualche beneficio. Dici di essere malato e non sei costretto ad andare a scuola. Perlomeno ha un senso. Ma loro dove volevano andare a parare? [...] Se il disastro di Černobyl' non fosse mai avvenuto, probabilmente avrei sentito parlare meno di politica. Senza dubbio non mi avrebbe toccato così da vicino, e le mie opinioni politiche sarebbero state un po' diverse. Ma le cose andarono come andarono, e molti anni dopo, quando ero un uomo adulto, mentre guardavo in tivù l'appena nominato presidente ''ad interim'' della Russia, il quarantasettenne Vladimir Putin, lungi dal condividere l'entusiasmo per il nuovo, «energico leader» del paese, continuavo a pensare: «Questo mente in continuazione, proprio come succedeva quando ero bambino». (pp. 37-38) *{{NDR|Sulla ''[[dedovščina]]''}} Inutile dire che una pratica così idiota non migliorava affatto la disciplina, e in realtà il nonnismo non faceva che minare il rispetto per l'esercito. I soldati che tornavano a casa dopo due anni di servizio alla patria descrivevano in termini piuttosto scabrosi le violenze ai futuri coscritti. Le loro rivelazioni ricordavano da vicino quelle delle persone che escono dal carcere. Le madri ascoltavano inorridite, dopodiché non avevano il minimo desiderio di mandare i figli a fare la leva. Periodicamente, dopo che l'ennesimo giovane sfortunato, incapace di sopportare oltre i maltrattamenti, si era suicidato o aveva sparato ai suoi aguzzini, l'esercito lanciava l'ennesima campagna antinonnismo, che non serviva mai a niente. La pratica è istituzionalizzata e si può combattere solo cambiando l'istituzione, nello specifico creando un esercito in cui militari di professione, uomini e donne, ricevono uno stipendio per difendere il paese. Quello che non serve è un esercito che dipende da poveri scalognati prelevati dalle loro famiglie (nell'Unione Sovietica per due anni, oggi per uno) e costretti a passare il tempo in un'istituzione che costituisce una forma bislacca di scuola di sopravvivenza. (pp. 43-44) *Non sopporto la parola «mentalità», perché mi sembra un concetto del tutto artificiale, ma una cosa è indiscutibile: esiste un certo tipo di carattere nazionale russo, e la spacconeria nel resistere a privazioni che potrebbero tranquillamente essere evitate ne rappresenta un aspetto significativo. Sopportiamo condizioni atroci, critichiamo le autorità, ce ne lamentiamo, eppure al tempo stesso riusciamo a vantarci di essere in grado di sopravvivere a queste circostanze orribili, e lo consideriamo un notevole vantaggio competitivo in un confronto ipotetico tra nazioni. [...] Non serve essere grandi psicologi per capire che cosa c'è alla radice di questo: noi russi aneliamo a una vita normale, ben consapevoli che siamo stati noi stessi a inventare tutti i nostri problemi attuali. Proprio non riusciamo ad ammettere, però, di essere idioti, quindi cerchiamo qualcosa per cui andare fieri, mentre in realtà non c'è proprio niente di cui vantarsi. (pp. 44-45) *Tutti i sovietici amavano criticare le autorità, ma avevano il terrore dell'onnipotente [[Komitet gosudarstvennoj bezopasnosti|KGB]] (nelle basi militari si parlare di ''osobisty'', «agenti speciali»). La preoccupazione più grande erano le intercettazioni telefoniche. Non era certo credibile che il KGB avesse abbastanza personale per origliare le conversazioni in ogni appartamento. Eppure, quando gli amici venivano a trovare mio padre e, dopo qualche vodka in cucina, cominciavano a bersagliare il governo, mia madre metteva il telefono sotto un cuscino. Pensavo che fosse bizzarro, e quando chiesi perché lo faceva, lei liquidò la mia domanda affermando che non si poteva sapere che cosa sarebbe stato detto e chi lo avrebbe sentito. A me sembrava assurdo. Quelli erano adulti che parlavano di questioni del tutto ordinarie, come l'impossibilità di trovare ketchup bulgaro nei negozi e la necessità di mettersi in fila per la carne alle cinque del mattino. Io davvero non riuscivo a capire di cosa si dovesse aver paura. Qualsiasi ragazzo in età scolare era stato nei negozi e aveva visto le code interminabili, e sapeva che la parola più usata nel lessico sovietico era ''defitsìt'' (carenza). Significava che c'erano persone che non ti permettevano di dire una cosa risaputa. Inoltre, sembrava che assoldassero altra gente per origliare dal telefono di casa tua, al punto che avevamo bisogno di usare un cuscino per proteggerci. Ironico che il mio primo ricordo dell'uso di quel cuscino risalga al 1984. (pp. 46-47) *Quando Sasha, mio cugino, venne a fare una gita a Mosca, fu portato, com'è ovvio, al Mausoleo di Lenin, una classica destinazione turistica per un bambino sovietico. Quando tornò in Ucraina, corse dalla nonna urlando esaltato: «Ho visto Lenin!». E lei rispose, secca: «Be', non gli hai sputato in faccia?». La parte ucraina della nostra famiglia si piegava in due dal ridere, ma io ero inorridito. [...] Mi ci volle qualche tempo per racimolare il coraggio di chiedere perché la mia amata nonna disprezzasse tanto «il migliore fra gli uomini». Risultò che il sentimento era radicato nella storia della sua famiglia. Lei era l'undicesima figlia, l'ultima, e l'unica femmina. La loro terra, con undici uomini che ci lavoravano da mattina a sera, era molto prospera. La loro casa era stata la prima in paese a sfoggiare un tetto di ferro, e avevano persino costruito un mulino, segno di inaudito benessere. Poi erano state introdotte le fattorie collettive. Pur essendo riuscita a evitare la deportazione in Siberia toccata a migliaia di altri kulaki (contadini ricchi), la famiglia della nonna fu espulsa dalla propria abitazione e costretta a trasferirsi nel fienile. Il tetto di ferro, che era stato l'invidia del paese intero, era stato portato in città, dove lo avevano venduto, per poi spendere i soldi, secondo la leggenda famigliare, «in alcol per il consiglio del paese». All'epoca quel particolare mi parve poco credibile, ma oggi non ho dubbi che fosse vero. (pp. 48-49) *La [[nostalgia per l'Unione Sovietica]] è un elemento importante della Russia di oggi, e un fattore politico da non sottovalutare. Molto prima dell'appello di Trump, «Make America Great Again», Vladimir Putin aveva pronunciato lo slogan ufficioso del suo regno: «Ci devono rispettare e temere quanto l'Unione Sovietica», cavalcando questa retorica fin dai primi passi che ha compiuto per arrivare al potere. A me sembrava ridicolo ed ero certo che non avrebbe funzionato, però mi sbagliavo. È un pensiero banale, ma il cervello umano è davvero strutturato in modo da tornare con il ricordo solo a quanto c'era di buono nel passato. Coloro che hanno nostalgia dell'Unione Sovietica in realtà hanno nostalgia della loro giovinezza, un'epoca in cui tutto doveva ancora succedere, in cui giocavi a pallavolo sulla spiaggia con i tuoi amici e di sera bevevi vino, grigliavi spiedini di carne e non ti preoccupavi della criminalità, della disoccupazione e delle incerte prospettive per il futuro. Anche le tipiche assurdità sovietiche come essere spediti a «raccogliere patate», il lavoro obbligatorio nei campi in cui venivano mandati allievi delle scuole, studenti universitari e lavoratori delle aziende cittadine negli ultimi anni dell'Unione Sovietica, sono ricordate come nient'altro che un simpatico diversivo. All'epoca, smuovere il terreno congelato per «aiutare i lavoratori delle fattorie collettive a salvare il raccolto» era una gran scocciatura e stava solo a dimostrare il fallimento totale del sistema agricolo sovietico. Ma chi si ricorda gli stivali di gomma che pizzicavano, lo sporco sotto le unghie e il senso di totale inutilità di quelle fatiche, quando è tutto eclissato dall'immagine mentale di una compagna di classe che ti rivolgeva un sorriso smagliante dal lotto di terra vicino? (pp. 52-53) *Quando sei un bambino o un adolescente, tutto sembra andare bene, e i politici spesso sfruttano questa legge della vita per oscurare la nostra immagine del futuro presentando una falsa immagine del passato. È importante, però, che ci comportiamo come esseri umani e non come pesci rossi, la cui memoria è notoriamente limitata agli ultimi tre secondi. Bersagliare di patate i tuoi amici nei campi era divertente, non c'è dubbio, ma il ricordo più durevole dell'Unione Sovietica della mia infanzia è comunque la coda per il latte. Mio fratello era nato nel 1983. Una casa con un bambino piccolo ha bisogno di un costante rifornimento di latte e per diversi anni io sono stato responsabile del suo acquisto. Ogni giorno, dopo la scuola, andavo al negozio e facevo la fila per almeno quaranta minuti per comprare quel maledettissimo latte. Spesso non era ancora stato consegnato, e tu te ne stavi lì ad aspettare che arrivasse, in compagnia di decine di adulti ingrugniti. Se eri un po' in ritardo, era possibile che tutto il latte fosse già venduto, e quella sera i tuoi genitori non sarebbero stati contenti. Per questo non ho alcun desiderio di tornare all'Unione Sovietica. Uno Stato che non riesce a produrre abbastanza latte per i suoi cittadini non merita la mia nostalgia. (pp. 53-54) *Il maggiore problema di [[Michail Gorbačëv|Gorbačëv]], che alla fine lo diventò anche per l'URSS, era l'incertezza delle azioni, sempre poco convinte. Voleva essere un riformatore, ma temeva le conseguenze di una vera riforma; annunciava grandi cambiamenti solo per cercare poi di evitarli; aprì uno spiraglio alla libertà, ma quando tutti vollero sfruttarlo, cercò di richiudere la porta in fretta e furia. Il fatto era che la gente voleva quella porta spalancata, non una fessura dalla quale sbirciare. (p. 59) *Gorbačëv, e in seguito la prima generazione di riformatori sotto Boris Eltsin, hanno subito la tragedia di essere costretti a introdurre riforme perché l'economia che avevano ereditato era stata distrutta dal regime comunista, solo per sentirsi poi accusare di averla distrutta loro. La pianificazione economica sovietica stava crollando: non circolavano merci a sufficienza e, a conferma che avevi il diritto di acquistare beni che scarseggiavano, vennero introdotte le tessere per le razioni da presentare nei negozi. [...] L'unico rimedio a quella situazione era una riforma politica ed economica, ma l'opinione pubblica scambiò la causa per l'effetto. La gente credeva che non fossero stati il PCUS, il Comitato statale per la pianificazione (Gosplan) e il KGB ad aver portato il paese al punto in cui ''perestrojka'' e riforme erano diventate necessarie per salvarlo, ma l'opposto. Si pensava infatti che le riforme avessero distrutto il vecchio e stabile modo di vivere e avessero distrutto il vecchio e stabile modo di vivere e avessero acuito le carenze, introdotto la necessità delle tessere e peggiorato la povertà. Il termine «riforma» era, e rimane ancora oggi, offensivo: «Sappiamo tutto delle vostre riforme. Ci ricordiamo delle tessere e di come siamo diventati tutti mendicanti!». Lo stesso destino che sarebbe toccato in seguito alle parole «democrazia», «economia di mercato» e «capitalismo». (pp. 61-62) *Più diventavo grande, meno tolleravo Gorbačëv, ma adesso lo vedo sotto una luce positiva, se non altro perché si è dimostrato del tutto incorruttibile. In questo era unico. Chiunque abbia avuto potere nel periodo di transizione dal socialismo al capitalismo ha cercato di accaparrarsi una fetta di torta il più grande possibile, e quasi tutti ci sono riusciti. [...] Quando Gorbačëv diede le dimissioni, non portò niente con sé, anche se aveva avuto enormi opportunità per diventare ricco. [...] L'opinione pubblica può pensare quanto vuole che non ne abbia avuto l'opportunità, ma resta il fatto che non ci provò nemmeno. A mio parere era semplicemente un diverso tipo di persona e non era avido. (pp. 63-64) *{{NDR|Sulla [[dissoluzione dell'Unione Sovietica]]}} Non ho avuto rimpianti. Dopotutto, che cosa avevo perso? La Russia, il mio paese, era ancora lì. Avevo ancora la mia lingua, Tolstoj e Dostoevskij, Mosca e Kazan' e Rostov. L'esercito era ancora lì e lo Stato pure. Persino i burocrati erano ancora al loro posto. Kiev, Tallinn e Riga non erano svanite nell'aria. Tutto era come prima e potevi visitare quelle città, se volevi. La differenza stava nel fatto che adesso avevi una scelta, avevi la libertà. Ciò che resta di quella libertà nell'odierna Russia di Putin che finge di essere l'URSS è in realtà molto più di quanto c'era allora. Adesso puoi scegliere che lavoro fare, dove vivere e quale stile di vita adottare. Non sei più obbligato a gareggiare con gli altri per stabilire chi sia il più ipocrita e quindi si possa guadagnare il permesso di andare all'estero. Adesso puoi semplicemente comprare un biglietto e partire.<br>A questo punto c'è sempre qualcuno che dice: «Solo che adesso devi avere abbastanza soldi», e poi si mette a ricordare le garanzie sociali e l'uguaglianza dell'URSS. In realtà non esisteva niente di simile. Il divario sociale che c'era all'epoca tra un contadino di un colletivo agricolo e un membro di un comitato di un collettivo agricolo e un membro di un comitato regionale del Partito comunista è pari a quello che oggi separa un oligarca e un operaio. Ai tempi dell'URSS, case e automobili erano di gran lunga meno accessibili rispetto a ora. Certo, la gente riceveva un alloggio gratuito, ma dopo una lista d'attesa di vent'anni. Senza dubbio il tetto del lusso e della ricchezza è molto cambiato: con l'URSS era al primo piano di una dacia nel «villaggio degli scrittori» nelle campagne attorno a Mosca, mentre oggi non c'è proprio, è schizzato lontanissimo, superando quelli degli chalet francesi e dei grattacieli ai bordi di Central Park a New York. (p. 67) *La [[Guerra in Afghanistan (1979-1989)|guerra in Afghanistan]] incombe minacciosa sui miei ricordi d'infanzia, ma pesava ancoa di più sul destino della nazione. La tomba dell'URSS è stata scavata da Černobyl', dalla crisi economica, dall'invio di truppe in Afghanistan nel 1979 e dai successivi dieci anni di inutile guerra. Per me era rappresentata soprattutto dalle pompose stelle di un rosso brillante all'ingresso dei condomini. Erano invariabilmente accompagnate da un'iscrizione che diceva: «Qui ha vissuto Tizio, caduto eroicamente nell'adempimento del proprio dovere internazionale nella [[Repubblica Democratica dell'Afghanistan|Repubblica democratica dell'Afghanistan]]». Ricordo anche quando venne ucciso il figlio di un'insegnante della nostra scuola. La notizia si diffuse come un lampo e inizialmente tutti noi alunni rimanemmo silenziosi in maniera consona al momento. Ma i bambini sono bambini e, all'intervallo, stavamo urlando e lanciandoci oggetti come sempre. Uscì la nostra professoressa più composta: non l'avevo mai sentita alzare la voce, ma si mise a urlare definendoci spudorati. (p. 68) *In quegli anni, i genitori dei ragazzi in età di leva erano terrorizzati all'idea che i figli venissero mandati in Afghanistan a combattere: era una lotteria spaventosa alla quale tutto il paese doveva prendere parte. L'orrore non fece che accrescersi quando tornarono a casa sempre più «200», in gergo militare le bare di zinco sigillate nelle quali arrivavano i cadaveri, le Cargo 200. Mio cugino fu arruolato nell'esercito, e ricordo i miei parenti preoccupatissimi che venisse mandato in Afghanistan, soprattutto perché, da ragazzo patriottico ma non molto saggio qual era, aveva chiesto di essere assegnato proprio là. Per fortuna non accadde. (pp. 68-69) *La guerra in Afghanistan ebbe un peso cruciale non solo per noi, ma anche per il resto del mondo, e ancora oggi ne subiamo le dirette conseguenze. L'attuale estremismo islamico è nato in misura significativa da lì. Il governo degli Stati Uniti, rispondendo alla criminale idiozia dei leader sovietici, si è comportato in maniera altrettanto stupida facendo del suo meglio per trasformare la guerra dei mujaheddin afghani contro l'URSS in una ''jihad'' islamica. All'epoca, negli anni Ottanta, arrivarono nella regione frotte di volontari da tutto il Medio Oriente e da un confronto tra socialismo e capitalismo – come insisteva a intenderlo l'URSS – il conflitto si trasformò in una guerra santa contro gli infedeli. Il disastroso errore di valutazione, però, fu credere che quanti avevano imbracciato le armi in difesa della propria religione potessero essere fermati da una decisione politica dicendo semplicemente: «Ok, ragazzi, adesso basta: abbiamo vinto, torniamo tutti a casa». Coloro che erano insorti sotto le bandiere verdi dell'Islam non si accontetarono di scacciare le truppe sovietiche: credevano davvero agli slogan che li avevano ispirati, quindi adesso chiedevano che l'Afghanistan si trasformasse in un paese guidato dalla ''sharia''. [[Osama bin Laden]], al quale gli americani avevano donato denaro e armi, si stava già trasformando nel loro nemico perché i reciproci obiettivi stavano cominciando a divergere. Gli Stati Uniti stavano perdendo interesse e non desideravano più finanziare la ''jihad''. Nella visione di un fanatico religioso, tuttavia, chi non è con noi è contro di noi. Ed è stato in Afghanistan, dove erano andati a scatenare una guerra santa, che i leader dello [[Stato islamico]] come [[Abu Bakr al-Baghdadi]] divennero ciò che erano. Quella guerra continua ancora oggi. (pp. 70-71) *Si scoprì che essere poveri era più sopportabile quando lo erano tutti, ma era intollerabile se vedevi il tuo vicino molto più ricco di te. Si sente spesso parlare dell'invidia del popolo russo o sovietico verso i primi imprenditori, e per questo motivo gli anni Ottanta furono un periodo tanto odiato. Credo tuttavia che la causa fosse l'ineguaglianza delle opportunità. Se Gorbačëv avesse potuto rendere agevole per tutti diventare imprenditori, se lo avessero fatto milioni di persone e non qualche decina di migliaia tra i più intelligenti, o i più furbi, oppure tra coloro che godevano di una buona posizione, le cose sarebbero potute andare diversamente. E invece fondare una cooperativa, e in seguito un'azienda, era un calvario burocratico di stampo sovietico. Volendo avviare un'attività, dovevi pagare tangenti oppure avere i contatti giusti, o almeno possedere carisma da vendere. Tutto questo creò la durevole immagine dell'uomo d'affari scaltro e subdolo, diventato tale con mezzi meno che legali. (p. 76) *{{NDR|Sul [[putsch di agosto]]}} Nella nostra cittadina nessuno batteva ciglio alla vista dei carri armati. I visitatori amavano essere fotografati accanto al cartello «Attenzione, carri armati» che era un po' il nostro simbolo. Quel giorno, però, sembrava tutto diverso. Anzitutto, percorrevano la strada asfaltata, cosa che abitualmente non facevano perché l'avrebbero distrutta. Poi sembrava che stessero andando in guerra o fossero impegnati in un'operazione speciale di qualche tipo. La scena aveva un che di caotico. Ma l'aspetto più importante era che si stavano dirigendo verso Mosca. Felice di avere una scusa per non andare alla dacia, tornai a casa e accesi il televisore per capire cosa stesse succedendo. Stavano trasmettendo ''Il lago dei cigni'', e per qualsiasi sovietico questo significava che stava accadendo qualcosa di grave. Fin da piccolo avevo imparato che, se invece dei cartoni animati trasmettevano un concerto di musica classica, con ogni probabilità era morto un leader e sarebbe cominciato un diluvio di cordoglio pubblico. Questa volta, però, non era affatto chiaro chi fosse deceduto. (p. 77) *[...] venne letto alla radio un lunghissimo discorso al popolo sovietico. Era incredibilmente prolisso, con frasi che sembravano tratte da un editoriale della «Pravda» (e nel 1991 gli editoriali della «Pravda» erano sinonimo di cliché, idiozia e disonestà). Rammento solo che veniva condannato con forza il fiorire della «speculazione». Il monito non poteva essere più chiaro: la nosra futura vita di agi grazie a capitalismo ed economia di mercato era a rischio. Ricordo anche la frase: «Mai nella storia del paese la propaganda di sesso e violenza ha assunto simili proporzioni, mettendo in pericolo la vita e la salute delle generazioni future». Un attacco vero e proprio alle migliori conquiste della nostra epoca. Le immagini di donne nude non avevano fatto in tempo ad apparire su giornali e periodici, e queste persone le volevano bandire con il pretesto che erano una minaccia per la nostra salute. Per aggiungere il danno alla beffa, era una replica di quegli stessi programmi che anni prima avevano condannato la musica rock perché conteneva «una propaganda sfrenata di sesso e violenza». Era chiaro come gli autori della dichiarazione l'avessero scritta con il sottile intento di toccare le più profonde corde del cuore del popolo sovietico. Nell'ascoltare le parole che vietavano il sesso e il profitto, e parlavano della necessità di rifornire i villaggi di carburante e lubrificanti (altro argomento dei golpisti), i sovietici avrebbero picchiato i pugni sul tavolo dicendo: «Ehi, i compagni del Comitato di emergenza stanno facendo proprio la cosa giusta! Era ora di aiutare i contadini e bandire il sesso!». (p. 79) *Sono stato fortunato a essere tra coloro che non hanno subito onde d'urto dal crollo dell'URSS. Se mio padre fosse stato un ufficiale dell'esercito non nella regione di Mosca, ma a Baku, nel Nagorno Karabakh, in Abcasia o negli Stati baltici, le cose sarebbero andate molto diversamente. Tutti i rancori accumulati negli anni divamparono infatti in conflitti e persino guerre. Scoprimmo da un momento all'altro che armeni e azerbaigiani si odiavano al punto che già stavano combattendo. Georgiani e abcasiani non erano certo vicini amichevoli che pranzavano insieme, anzi, si sarebbero reciprocamente scacciati dalle rispettive case. Le ragioni sottese a ciò che stava accadendo venivano spiegate in maniera dettagliata, e ogni paese aveva le proprie. Visto da Mosca tutto questo sembrava una pura e semplice follia. Perché si facevano guerra tra loro? Per anni avevano convissuto «nella famiglia unita e multietnica dei popoli sovietici», e adesso si massacravano per questioni territoriali e interetniche?<br>Si trattava senza dubbio della visione egocentrica e certamente ignorante di qualcuno che, per un colpo di fortuna, si era trovato in un posto dove non erano in corso guerre o conflitti nazionali, ma soltanto una caccia molto metropolitana al denaro. Non riuscivo a immaginarmi nei panni degli armeni o degli azerbaigiani, e in ogni caso non avevo il minimo desiderio di farlo. Per motivi altrettanto egocentrici, il solo problema interetnico che mi interessasse era la difficile situazione dei russi: d'un tratto, la nostra era diventata la diaspora più grande in Europa. Per me era abbastanza semplice fare un esperimento mentale. Immaginavo che mio padre fosse stato mandato a servire nella XIV Armata, di stanza in Moldavia, e io fossi diventato improvvisamente parte della «minoranza di lingua russa». Sarei stato quantomeno molto insoddisfatto di quell'istantaneo cambiamento e del mio status di «minoranza». (p. 85) *I nuovi leader saliti al potere in Russia – tra i quali Putin e tipi come lui erano di terza o quarta categoria – ignorarono il problema dei russi bloccati fuori dal paese. Si sarebbe potuto evitare un gran numero di conflitti, e si sarebbero salvate vite, se il governo dell'epoca avesse proposto anche solo un programma basilare per il rientro dei russi in uno qualsiasi dei territori ancora appartenenti a Mosca. Com'è ovvio, nessuno si sarebbe affrettato a tornare dai prosperi Stati baltici, e in quel caso sarebbero serviti approcci diversi. Eppure le domande confuse di chi viveva in Uzbekistan, Kirghizistan e in molte altre repubbliche – Qual è adesso il nostro posto? Che cosa dobbiamo fare? – avrebbero dovuto trovare risposta. È straordinario come, anche adesso che il problema della «[[russofobia]]» e la violazione dei diritti dei russi sono diventati in pratica la massima priorità nell'agenda del Cremlino, tutto resti a livello di una demagogia spudorata e ipocrita dietro alla quale manca qualsiasi provvedimento costruttivo. [...] L'attuale regime preferisce parlare senza sosta di russi oppressi senza far nulla per aiutarli. (pp. 86-87) *Quelli come Putin sono nostalgici dell'URSS perché per loro equivaleva a uno status di superiorità inaccessibile a chiunque. Oggi, a dispetto di tutte le storture del sistema, uno specialista informatico di un paesino siberiano può diventare miliardario senza bisogno del permesso o del sostegno dello Stato, e andarsene in Costa Azzurra a bordo del suo jet privato. All'epoca c'era una barriera che valeva per tutti tranne che per quelli come Putin, il cui unico scopo era di impedire agli altri di fare qualunque cosa. (p. 89) *Con tutta la sua ipocrita esaltazione dei lavoratori, la società sovietica in realtà tracciava un confine molto netto: chi proseguiva gli studi era al vertice, mentre gli altri erano di seconda categoria. Molto probabilmente questo avvenne per incentivare tutti, qualsiasi fossero le loro origini, a tentare la strada degli studi universitari, il che non era una brutta idea. [...] Nella pratica, però, la cosa non funzionò bene. La conseguenza a lungo termine fu una catastrofica caduta del prestigio di qualsiasi professione associata al lavoro manuale, anche la più specializzata. Essere un ''PTUšnik'', ovvero lo studente di una scuola professionale, divenne sinonimo di asino. Era normale che un professore dicesse a un ragazzo: «Petrov, tu sei un idiota e puoi aspirare solo alle professionali». L'implicazione era che, dopo essere diventato idraulico, elettricista o operaio, Petrov sarebbe entrato nell'esercito dei perdenti e degli alcolizzati privi di prospettive nella vita. (p. 90) *[...] in URSS era praticamente contro la legge ammettere gli ebrei alle facoltà di matematica. [...] Secondo una barzelletta tipica dell'epoca, alle selezioni per l'ingresso all'Università statale di Mosca gli esaminatori non vogliono ammettere un candidato ebreo, quindi lo bersagliano di domande sempre più difficili, ma lui riesce a rispondere a tutte, quindi alla fine la commissione si riduce a chiedere: «Come spiega il fatto che Lev Tolstoj fosse capace di ricordare cose accadute quando aveva solo quaranta giorni?». «La cosa non mi sorprende. Io ricordo cose successe quando avevo otto giorni.» «E cosa ricorda?» «Ricordo un anziano ebreo con la barba e i ''peot'' che è arrivato e mi ha tagliato via la possibilità di fare l'università.» (pp. 102-103) *Ho già menzionato il decennio che passò alla storia come «i maledetti anni Novanta», un'espressione che vorrei spiegare, perché rappresenta una delle principali ragioni per le quali Putin continua a essere popolare in una fetta della società e perché il suo nome è associato alla «restaurazione dell'ordine» anche se, con lui al potere, l'amministrazione dello Stato è in totale degrado. [...] Ciò che rendeva «maledetti» gli anni Novanta era il fatto che in ogni centro abitato tutti sapessero esattamente chi fosse a capo della criminalità e quali gang fossero operative. In qualche modo, il crimine organizzato compariva dal giorno alla notte e assumeva all'istante un ruolo cruciale nella vita pubblica. [...] Nell'esatto istante in cui l'Unione Sovietica era crollata, lasciando il paese senza un unico centro di potere noto e accettato da tutti, le persone avevano scoperto all'improvviso che a comandare adesso erano le gang che stazionavano ogni sera al chiosco degli spiedini in fondo alla strada. [...] All'improvviso venne fuori che aver trascorso un periodo in carcere era qualcosa di positivo. In precedenza si sarebbe detto: «È stato sette anni in prigione. È una causa persa. Stagli lontano». Adesso, per qualche imperscrutabile ragione, la frase era diventata: «È stato sette anni in prigione, quindi ha contatti giusti e risolverà i nostri problemi». (pp. 106-107) *Sono convinto che prima o poi ogni cosa andrà al suo posto e tutto finirà bene, ma dobbiamo guardare in faccia la realtà che dai primi anni Novanta ai Venti del Duemila la vita di una nazione è stata stoltamente sprecata in un'epoca di degenerazione e di incapacità di stare al passo. C'è una buona ragione se le persone come me, e quelle di cinque o dieci anni più vecchie, sono chiamate la generazione maledetta o perduta. Noi siamo quelli che avrebbero dovuto beneficiare della libertà politica e di mercato, ci saremmo potuti adattare in fretta a un nuovo mondo, in una maniera del tutto fuori dalla portata delle generazioni precedenti. Il 15 per cento di noi sarebbe dovuto diventare imprenditore, «come in America». Solo che la Russia non ce l'ha fatta. Nessuno dubita che adesso viviamo meglio che negli anni Novanta, ma, perdonatemi, sono passati trent'anni. Anche in Core del Nord le persone vivono meglio oggi che trent'anni fa. [...] Il confronto non dovrebbe essere tra come eravamo negli anni Novanta e come siamo adesso, ma tra come siamo adesso e come avremmo potuto essere al tasso di crescita medio globale. Avremmo ottenuto senza fatica quello che abbiamo visto ottenere da Cecoslovacchia, Germania dell'Est, Cina e Corea del Sud. Questo confronto non può che deprimerci. [...] Perché non ha funzionato? Perché i polacchi e i cechi la sfangano e noi no? Ho una risposta semplice, che, per quanto tecnicamente significhi rispondere a una domanda ponendone altre, aiuta ogni pezzo del rompicapo ad andare al suo posto: [[Leszek Balcerowicz]], l'architetto delle riforme polacche, è forse diventato un multimilionario come il nostro [[Anatolij Borisovič Čubajs|Anatolij Čubajs]]? La famiglia di [[Václav Havel]], il leader post-comunista ceco, ha forse comprato una villa da 15 milioni di dollari a Saint-Barthélemy, l'«isola dei milionari», e possiede altri beni per un totale di centinaia di milioni? Come mai in Russia quasi tutti i giovani democratici, riformatori e sostenitori del libero mercato degli anni Novanta sono diventati favolosamente ricchi e oggi hanno cambiato le loro posizioni diventando pilastri conservatori dello Stato? In Estonia o Ungheria, Slovacchia o Germania non è successo niente del genere. [...] Dovremmo ammettere che in Russia non c'è mai stato al potere un democratico, nel senso di una persona con una mentalità genuinamente liberale e democratica. (pp. 123-124) *Eltsin era privo di una sincera motivazione ideologica e spinto unicamente dalla sete di potere. Era senz'altro un individuo dal grande talento, un politico di enorme intuito che percepiva l'umore popolare e sapeva come sfruttarlo. Era pronto, all'occasione, ad agire con decisione e audacia, ma sempre negli interessi di se stesso e del proprio potere più che in quelli del popolo o della nazione. (p. 126) *Dall'inizio alla metà degli anni Novanta non ero solo un sostenitore di Eltsin, ma uno di quelli che appoggiava senza riserve il leader in ogni sua iniziativa. Strano a dirsi, non ero tanto infatuato della sua persona o dei membri della sua squadra. Semplicemente non potevo soffrire nessuno degli altri politici. Il mondo senza chiaroscuri della politica dell'epoca comportava il fatto che o eri a favore di Eltsin e guardavi avanti, a dispetto degli errori, delle difficoltà e delle decisioni impopolari, oppure puntavi su quelle teste di rapa, rimasugli dell'Unione Sovietica, la cui unica idea era: «Torniamo indietro. Quelli erano bei tempi». Ebbene, per me non erano bei tempi, e mi faceva impazzire che le persone cercassero di convincermi che così era. Mi fa impazzire tuttora. Negli anni Novanta, certi cretini cercavano di convincermi che mia madre non aveva dovuto alzarsi alle cinque del mattino per comprare la carne, e che io non avevo dovuto fare un'ora di fila per acquistare il latte. (p. 127) *In realtà, è probabile che ciò che provo per Eltsin non sia il genere di odio che si può nutrire verso un vivo, ma piuttosto una complessa mescolanza di avversione, rimpianto e sgomento. Rimpianto per la meravigliosa occasione che il mio paese e i miei connazionali si sono lasciati scappare di vivere la normale e civile vita europea che meritiamo. Le aspirazioni, le speranze, la fiducia, compresa la fiducia cieca di persone ingenue e confuse com'ero io in gioventù, sono state tradite e cinicamente svendute. Sono state barattate con le trame patetiche e corrotte – e i guadagni occulti – della famiglia Eltsin, con le garanzie della loro sicurezza. Il primo decreto di Putin riguardava aiuti materiali e garanzie di immunità legale per «la famiglia del primo presidente della Russia». A questo furono ridotti i grandi eventi storici che andarano dalla metà degli anni Ottanta all'inizio dei Novanta. (pp. 130-131) *Un'occhiata fredda e obiettiva all'era Eltsin ci pone di fronte a una verità triste e sgradevole, che spiega l'ascesa di Putin al potere: nel governo della Russia post-sovietica non ci sono mai stati democratici, e tanto meno liberali che sostenessero la libertà e si opponessero ai conservatori desiderosi di resuscitare l'Unione Sovietica. Tutti loro – con rare eccezioni come [[Egor Timurovič Gajdar|Egor Gajdar]] e [[Boris Nemcov]], che si sono mostrati incorruttibili e hanno trovato la forza di ritirarsi (Gajdar) o di resistere alla reincarnazione dell'autoritarismo (Nemcov) – sono stati un'orda scellerata di ladri e mascalzoni. Per un certo periodo sono stati stimolati dalla retorica democratica, ma sempre nell'ottica di stare, nella cornice delle battaglie politiche dell'epoca, dalla parte del Cremlino, delle autorità. Per loro contava solo questo. Questo e, soprattutto, le opportunità di arricchirsi. (pp. 131-132) *[...] il regno di Eltsin non aveva nulla a che fare con le riforme. Era inutile aspettarsi da lui una qualsiasi visione o una crescita economica. Era solo un vecchio alcolizzato con attorno una manica di cinici imbroglioni che si dedicavano alla loro consueta attività di riempirsi le tasche. [...] L'entourage di Eltsin era una banda di farabutti, alcuni dei quali si definivano statisti patriottici, mentre altri si descrivevano come riformatori. I riformatori rubavano di più, ma avevano un aspetto più presentabile. (pp. 138-139) *Durante la mia convalescenza in Germania, inizialmente avevo deciso di tornare a Mosca il 15 dicembre, in tempo per festeggiare il nuovo anno e il Natale ortodosso a casa. Lo avevo dichiarato nel corso di una delle prime interviste dopo essere uscito dall'ospedale. In realtà, uno pseudoannuncio sul mio rientro in Russia dopo che mi fossi rimesso dall'avvelenamento era già stato fatto mentre ero in terapia intensiva: in occasione di una visita, Yulia mi stava leggendo ogni sorta di richieste urgenti da parte dei miei colleghi e io, dal letto e agghindato com'ero di cavi e tubi, rispondevo.<br>«Kira vuole sapere se dobbiamo rispondere al "New York Times". Chiedono se tornerai.»<br>«Che domanda stupida. Certo che tornerò.»<br>«Quindi deve rispondere?»<br>«Sì, ma senza dire che l'ho definita una domanda stupida.» (p. 141) *L'esperienza mi ha insegnato che i [[Problema|problemi]] più gravi sorgono da cose alle quali non hai pensato: credenziali per accedere al conto corrente online, autorizzazioni e password per le varie applicazioni e i dispositivi che usi tutti i giorni. Quando sei in [[carcere]], sapere che la tua famiglia sta bene rappresenta il 99 per cento della tua pace mentale e non voglio dovermi preoccupare che mi moglie non possa ritirare soldi dal mio conto a causa di una stupida regola bancaria che prevede che io dia il permesso scritto via e-mail. I giornali di tutto il mondo potranno anche riportare la notizia del mio arresto e della mia detenzione, ma il direttore della banca risponderà sempre: «Sono desolato, non c'è nulla che possiamo fare. Il titolare ci deve inviare un'e-mail o usare la nostra comoda app.» (p. 147) *Ormai da molto tempo ho smesso di tentare di analizzare e prevedere il comportamento di Putin e del Cremlino: c'è in gioco troppa irrazionalità. Putin è al potere da oltre vent'anni e, come accade a qualunque altro leader della storia che abbia governato così a lungo, ha la testa piena di ossessioni messianiche, tutta quella roba in stile «Niente Putin, niente Russia» proclamata dal podio della Duma. A dispetto di ciò che gli analisti poltici scelgono di scrivere, poi, anche il vero equilibrio di potere fra i più assortiti gruppi del Cremlino è ignoto, quindi è inutile cercare di calcolare quale potrebbe essere la «loro» prossima mossa. Possiamo fare solo quello che riteniamo giusto. (p. 149) *Facevo l'avvocato per una grande società moscovita di sviluppo immobiliare. Per concludere qualcosa nel settore edilizio nella Mosca del sindaco [[Jurij Michajlovič Lužkov|Lužkov]] alla fine degli anni Novanta, bisognava prima rimunerare lui, poi il suo vice, il leggendario [[Vladimir Resin]], che ogni persona onesta stava chiedendo di sbattere in carcere, tanto era sfacciata e cinica la sua abitudine di accettare mazzette. Per ironia della sorte, io che ho indagato con tanto rigore sugli squallidi maneggi di Regin in ogni fase della sua carriera adesso sto scrivendo queste parole dal carcere mentre lui, a ottantacinque anni, siede bello comodo nella Duma statale come rappresentante del partito [[Russia Unita]] di Putin. (p. 178) *[...] poche cose meritano l'incenerimento con un lanciafiamme più di un gruppo di [[Avvocato|avvocati]] ubriachi consapevole che qualche scappatoia legale permetterà loro di passarla lisca dopo aver fatto i gradassi e aver spadroneggiato sulla gente comune che non conosce la legge ma ha il diritto dalla sua parte. (p. 183) *È un logoro cliché parlare della chimica tra le persone, ma credo davvero che esista. Così come l'amore a prima vista, e io ne sono la prova vivente. Adesso, mentre sto scrivendo queste parole, io e [[Julija Naval'naja|Yulia]] siamo insieme da ventiquattro anni. Di tanto in tanto, persone più giovani, o giornalisti ansiosi di trovare una domanda originale per la loro intervista, mi chiedono qual è il segreto di un matrimonio riuscito. Io davvero non ne ho idea. Una grossa parte del successo è pura fortuna. Sono stato fortunato a incontrare Yulia. Altrimenti, forse adesso sarei una persona molto diversa: divorziato tre volte, single e ancora in cerca di qualcuno. (p. 187) *In Russia, se sei attivo in politica, e tanto più se non supporti il regime, possono arrestarti in qualsiasi momento. Ti perquisiranno la casa, ti confischeranno beni. Requisiranno i telefoni dei tuoi figli e il computer di tua moglie. Durante una perquisizione avevano una gran voglia di filarsela con il nostro televisore. Ma da Yulia non ho mai sentito una parola di rimprovero. Anzi, tra noi due, è lei ad avere le opinioni più radicali. È sempre stata immersa nella politica. Odia le persone che hanno preso il potere nel nostro paese, probabilmente ancor più di me. E questo mi incoraggia a fare quello che faccio. (pp. 187-188) *Nel 1999, quando Vladimir Putin salì al potere, molti lo trovarono fantastico: era giovane, a differenza di Eltsin non beveva e sembrava dire tutte le cose giuste. Questo non fece che consolidare la speranza che, finalmente, tutto sarebbe andato a posto. Tale narrazione mi irritava davvero tanto. Non mi piaceva affatto l'idea di Putin come «successore»: io volevo un'autentica elezione presidenziale, con candidati in competizione tra loro. Se Putin fosse stato un comunista che aveva fatto campagna elettorale e aveva vinto onestamente, mi sarei arrabbiato molto ma avrei accettato il risultato. Invece, Putin era stato imposto alla Russia per ricompensarlo della sua fedeltà e disponibilità a fornire immunità legale all'ex presidente e alla sua famiglia. (p. 191) *La maggior parte delle persone si iscriveva a [[Jabloko]] perché ne ammirava il leader, [[Grigorij Javlinskij]]. Io non condividevo la profondità di quei sentimenti. Se durante il mio precedente entusiasmo per Eltsin non sopportavo Javlinskij e lo consideravo uno che gli toglieva voti, adesso il mio atteggiamento era più sfumato e avevo iniziato a rispettarlo. Lo ritenevo un politico perbene e onesto. Gli ex burocrati del Partito comunista che si erano allontanati di soppiatto dagli uffici del Soviet e si erano insinuati in quelli della Federazione Russa erano un manipolo di ladri, mentre Javlinskij era un uomo con dei valori. Aveva un'idea, che difendeva, e nel complesso il partito agiva in modo coerente; non c'era un gran desiderio di fare qualcosa di decisivo, quindi si preferiva lanciarsi in dibattiti intellettuali, ma almeno i militanti credevano davvero in ciò che dicevano. (p. 193) *Con il tempo iniziai a capire che l'unanime ammirazione per Javlinskij era così forte da assumere talvolta le sembianze del culto della personalità. I leader del partito e lui stesso erano incontestabili e la gerarchia osservata con rigore. Guardavano ai nuovi venuti con circospezione, nell'eventualità che qualcuno arrivasse e cercasse di impadronirsi del partito! Quanto a me, ero considerato con particolare sospetto perché non corrispondevo alla loro immagine del classico attivista politico: facevo la doccia tutte le mattine e avevo un lavoro. Mi avranno chiesto forse cento volte per quale motivo stessi lì sebbene loro avessero pochissimi soldi (o non ne avessero affatto). Tuttora non riesco a scrollarmi di dosso questo pregiudizio. Le persone pensano sempre ci sia una trappola. Dopotutto, se hai una buona istruzione e un buon lavoro, perché dovresti metterti contro Putin? Perché fai quelle inchieste? Forse ricevi le soffiate dalle stanze del Cremlino in concorrenza tra loro o magari sei proprio un tirapiede del Cremlino? O forse sei un lacchè dell'Occidente? Da sempre la gente inventa teorie cospirazioniste su di me per cercare in qualche modo di spiegare il mio inspiegabile interesse per la politica. Se oggi lo trovo divertente, ai tempi di Jabloko era seccante. Il fatto che mi considerassero un enigma indicava che non avevano fiducia nella propria forza. (pp. 193-194) *Nel 2001 nacque Dasha. Diventare padre ha trasformato la mia vita in modi inaspettati. Io e Yulia volevamo avere figli e io fui felicissimo quando nacque la nostra bambina, però accadde anche altro. Come chiunque fosse cresciuto in Unione Sovietica, non avevo mai creduto in Dio, ma guardando Dasha e osservandola crescere non riuscivo a fare pace con il pensiero che fosse solo una questione di biologia. Questo non toglieva niente al fatto che ero e resto un grande sostenitore della scienza, ma in quel momento capii che, da sola, l'evoluzione non era sufficiente. Doveva esserci di più. Da ateo irriducibile, diventai gradualmente una persona religiosa. (p. 196) *Immaginiamo che, in un universo parallelo, tutte le peggiori paure dei leader di Jabloko fossero diventate realtà e, all'inizio degli anni Duemila, io avessi assunto la guida del partito. In quel caso, Jabloko avrebbe cambiato volto. I suoi iscritti sarebbero rimasti i simpatici secchioni di sempre, ma sarebbero stati anche molto coraggiosi, perché io credo fermamente che le cose migliori sulla Terra siano state create da secchioni coraggiosi. [...] I secchioni di Jabloko erano vigliacchi e restii alla sperimentazione. Il mondo era cambiato, ma loro erano rimasti fermi. C'era stato un tempo in cui Jabloko era una fazione all'interno della Duma e il partito non riusciva a vedersi in modo diverso. Quando non superarono lo sbarramento del 5 per cento, mossero accuse di abuso di potere e brogli elettorali. Erano indignati e affermavano che gli era stata rubata la vittoria, perché in realtà avevano ottenuto molti più voti. Che le elezioni fossero clamorosamente truccate già allora era vero, ma Jabloko – dal canto suo – non aveva mosso un dito per farsi votare. Pian piano si rassegnarono all'idea che non avrebbero mai potuto vincere. Si convinsero ce la loro fosse una lotta impari contro la gigantesca, ostile Russia in cui i secchioni non piacevano a nessuno; iniziarono a temere i loro elettori e mascherarono la paura con un esagerato elitarismo con connotazioni intellettuali. Inutile dire che alla gente non importava di questo e il partito iniziò a perdere il poco sostegno che gli era rimasto. (p. 198) *Io ero convinto che, per contrastare Putin, fosse necessario un'ampia coalizione. All'epoca questi nazionalisti organizzavano dimostrazioni annuali a Mosca, le cosiddette «Marce russe», che erano autorizzate solo alla periferia della città ma richiamavano comunque diverse migliaia di persone. I dimostranti venivano dispersi senza pietà dalla polizia e i primi arresti di massa si verificarono in quelle occasioni, non durante le proteste dei liberali o dei democratici. Stabilii che se io, con i miei valori democratici, sostenevo il diritto di libera assemblea, allora per coerenza dovevo supportare anche quello degli altri. Iniziai dunque ad aiutarli a organizzare le loro parate e, per solidarietà, vi presi parte in diverse occasioni. Su internet potete trovare foto di me in piedi davanti a una bandiera nera, bianca e gialla, che viene spesso usata come sfondo per le interviste in cui mi chiedono: «Lei si considera un nazionalista?». [...] In qualunque normale sistema politico svilupato, io ovviamente non avrei aderito al partito nazionalista, ma considero folli e controproducenti i tentativi di screditare il movimento nel suo complesso. Chiunque organizzi veri e propri pogrom deve essere chiamato a risponderne, questo è certo, ma la gente deve poter manifestare ed esprimere le proprie opinioni, seppure sgradite. Queste persone esistono e, per quanto si decida di ignorarle, non se ne andranno. E non se ne andranno i loro sostenitori. A dirla tutta, indebolire i nazionalisti non farà che rafforzare Putin. (pp. 199-200) *Quando parlo dei partiti politici russi con gli occidentali, suscito sempre perplessità. Loro sono abituati a muoversi in uno spettro politico chiaro: destra, sinistra, socialdemocrazia, liberali. Queste categorie, però, non si applicano alla Russia. I nostri comunisti non sono «di sinistra» in senso classico: non sostengono le minoranze e non mettono un grammo di energia nelle lotte per aumentare i salari minimi. I comunisti russi sono di gran lunga più conservatori persino della destra americana. Il nostro paese ha un panorama politico del tutto diverso. Argomenti come la legalizzazione delle armi o il divieto di aborto, che suscitano accesi dibattiti nel mondo occidentale, sono pressoché privi di interesse per gli elettori russi. La nostra prima priorità deve essere la libertà di parola, la trasparenza elettorale e il rispetto dei diritto umani. (p. 201) *Senza dubbio ho imparato tanto e sono anche grato a Grigorij Javlinskij per avermi insegnato svariate importanti lezioni. Però non riuscivo ad accettare il fatto che Jabloko stesse scegliendo di autoghettizzarsi dalla vita pubblica russa. Io sognavo che il nostro sarebbe diventato il partito di maggioranza. Volevo veder apparire un politico che intraprendesse tutti i progetti necessari e interessanti, e collaborasse direttamente con il popolo russo. Se si fosse presentata una persona così, sarei corso a offrirgli la mia collaborazione. Attesi a lungo, poi un giorno capii che quella persona potevo essere io. (p. 203) *Sembra vigere la regola per cui, se al comando c'è un ex procuratore o un funzionario dell'[[Federal'naja služba bezopasnosti|FSB]], la corruzione sarà due volte più diffusa. (p. 219) *La Russia è strutturata in modo che i rappresentanti di diversi ministeri federali sono letteralmente ovunque. Oltre al governatore, una regione ha un «ispettore capo federale» e rappresentanti di diversi ministeri federali. Qualsiasi decisione il governatore prenda può essere cassata da un funzionario che risponde direttamente a Mosca. La cosa può raggiungere picchi di assurdità. Per esempio, negli uffici del governo regionale di Kirov non c'era il wi-fi. Io proposi di metterlo. La saga meriterebbe un capitolo a parte, per un intermezzo comico. Solo ottenere che la mia proposta fosse discussa richiese cinque riunioni molto partecipate con il governatore, e anche allora il wi-fi non fu installato. (p. 219) *Lavorare a Kirov rappresentò nel complesso un'esperienza istruttiva, ma sconfortante. Ne ricavai una discreta consapevolezza di come funzionano le cose. Scoprii che non c'è modernizzazione possibile in una nazione autoritaria, che non c'è modernizzazione possibile neanche in una sola regione di una nazione del genere. Le persone giovani, attive, ambiziose arrivano con la voglia di sistemare e far funzionare tutto, ma vengono risucchiate nella palude del sistema. Mi resi conto che in un ambiente corrotto ti trovi tu stesso obbligato a comportarti in modo corrotto, anche se vorresti solo essere d'aiuto. (pp. 219-220) *{{NDR|Sull'[[Università Yale]]}} In Russia ero stato impegnato a combattere la corruzione nelle aziende statali. Ora, di colpo, mi trovavo seduto di fianco a una sudafricana che stava combattendo l'AIDS e l'HIV. Si chiamava Thembi Xulu, e faceva discorsi così interessanti sul suo lavoro che mi chiedevo se non fosse più importante del mio.<br>C'era anche un tipo indonesiano che era a capo di un'organizzazione giovanile musulmana. Una volta gli chiesi: «Quanti membri avete?» aspettandomi che dicesse tipo «duecento persone». Lui invece rispose: «Be', non siamo l'organizzazione giovanile più grande del mondo. Più o meno dodici milioni».<br>Un borsista proveniente dalla Tunisia non faceva che lamentarsi con me del fatto che stare all'opposizione era terribilmente difficile. «In Russia» diceva «avete YouTube, Facebook e Twitter, ma da noi in Tunisia è tutto bloccato.» Lavorare dalla Francia era l'unico modo in cui poteva condurre la sua militanza.<br>Erano gli ultimi giorni del 2010, e nel giro di un mese scoppoà la [[Primavera araba]] e il regime dittatoriale tunisino cadde. Per quanto potesse essere vista come un'esperienza limitata al popolo tunisino, considerai comunque importante e utile avere qualche nozione in materia. (pp. 222-223) *La [[Transneft]] è la più grande società al mondo di gestione di gasdotti e oleodotti, e sposta il petrolio in tutta la Russia. Inutile dire che è di proprietà dello Stato. A metà del primo decennio del Duemila, intraprese l'enorme progetto di costruire un oleodotto che andava dalla Siberia orientale all'oceano Pacifico. È garantito che qualsiasi cantiere di quelle dimensioni comporterà prima di tutto dosi massicce di appropriazione indebita. Anche se verà completato, un megaprogetto del genere non si concluderà in tempo; la realizzazione sarà scadente e sprezzante dei regolamenti; e una grossa getta del budget finirà nelle tasche di qualcuno. Ed è proprio ciò che accadde. La cosa era evidente a tutti, governo compreso, tanto che nel 2008 la Transneft fu sottoposta a un controllo della Corte dei conti, l'organo statale di revisione contabile: scandalosamente, i risultati furono tenuti segreti su richiesta della stessa Transneft.<br>Smossi mari e monti per mettere le mani su quel rapporto segreto e alla fine ci riuscii. Rimasi sconcertato. Le sue 150 pagine esponevano chiaro e tondo, con tanto di cifre e analisi, il fatto che poteva essere stato saccheggiato tutto il saccheggiabile. I costi di costruzione erano stati gonfiati più volte, inaffidabili società offshore erano state scelte come appaltatrici, gare e aste erano state condotte con irregolarità che avevano dell'incredibile, e la relativa documentazione era stata distrutta l fine di occultare l'accaduto. Non si trattava di una teoria di esperti o di una serie di post su un blog, ma di un rapporto ufficiale della Corte dei conti. La somma totale intascata nel corso del progetto dell'oleodotto si aggirava attorno ai 4 miliardi di dollari, «1100 rubli sottratti a ogni adulto di Russia», come scrissi all'epoca su LiveJournal. (pp. 223-224) *{{NDR|Sulla [[Fondazione Anti-corruzione]]}} Il principio cardine della nostra organizzazione era la trasparenza, che per me era importante fin dall'inizio per due ragioni. La prima, perché le persone sarebbero state più disponibili a donare se avessero saputo come venivano spesi i loro soldi; la seconda, perché volevo con tutto me stesso essere diverso dallo Stato. Il governo spendeva le nostre tasse senza darci spiegazioni, noi cittadini non avevamo voce in capitolo sulle priorità di bilancio e non sapevamo nemmeno come venissero distribuiti esattamente i soldi. [...] Io volevo fare le cose in modo diverso. Pubblicavo i dettagli del mio reddito personale. Pubblicavo la fonte dei finanziamenti dell'organizzazione. Tutti conoscevano l'aspetto di mia moglie e dei miei figli. Mandandomi soldi, le persone inviavano anche un chiaro segnale alle autorità: avevano deciso di farmi una donazione perché vedevano quello che facevo e sapevano come spendevo il denaro, mentre i funzionari governativi tenevano tutto nascosto e spesso rubavano. [...] Il secondo importante principio era la «normalità». Il Cremlino tenta da anni di marginalizzare il nostro movimento e relegarlo nel sottobosco, trasformandoci nell'equivalente moderno dei dissidenti sovietici. Io nutro un profondo rispetto per quei dissidenti, che sono stati degli eroi; nel 2012, però, la gente comune non voleva essere un eroico dissidente, perché è pericoloso e spaventoso. Tutti noi volevamo solo essere normali. E normali lo eravamo: persone normali con una normale vita lavorativa. (pp. 228-230) *Una delle cose peggiori della detenzione è essere tagliati fuori da tutto: la vita va avanti a pieno regime, mentre tu sei bloccato tra quattro mura e non ricevi nemmeno le notizie in tempo reale. (p. 234) *L'anno 2012 segnò l'avvento nella mia vita di uno schema preciso, un inarrestabile circolo vizioso che mi avrebbe accompagnato per molti anni a venire: manifestazione di protesta, arresto, manifestazione di protesta, arresto. Era sgradevole, certo, ma non mi avrebbe fermato. Il Cremlino se ne rese presto conto, per cui in dicembre istruì contro di me quattro nuovi procedimenti penali in una volta sola. Le accuse erano furto di legname nella regione di Kirov; appropriazione indebita di fondi dell'azienda francese Yves Rocher; furto di 100 milioni di rubli al partito Unione delle forze di destra; e, la mia preferita, appropriazione indebita dei fondi di una distilleria a Kirov. A quel punto correvo il rischio di passare in prigione diversi anni. Le ultime due accuse non erano troppo preoccupanti e non arrivarono nemmeno a processo. Le prime due erano inquietanti perché oltre a me venivano implicate altre persone innocenti. La causa legata alla Yves Rocher mi turbava particolarmente perché il coimputato era Oleg, il mio fratello minore. (p. 236) *I processi contro di me rappresentano un esempio perfetto di come funziona il sistema giudiziario in Russia. In pratica, architettano accuse e disegnano vittime strada facendo. Di solito è difficile spiegarlo a persone che vivono in paesi rispettosi del diritto. Non è possibile, dicono, inventarsi di sana pianta trenta faldoni di documenti. Ecco, gli investigatori russi ci riescono. (p. 237) *Intentando cause contro di me, il Cremlino aveva due obiettivi. Il primo era impedirmi di essere attivo in politica. Non è per niente facile comportarsi come al solito se sei in carcere, e anche una sospensione della pena rende la vita molto più complicata. Se hai una condanna penale, non puoi candidarti a una posizione politica. Il secondo obiettivo era danneggiare la mia reputazione. Avevano bisogno di rivolgermi accuse non legate alla politica ma alla criminalità comune: «Ah, sì? Pensa di poter combattere la nostra corruzione? Be', basta dire che lui stesso è corrotto!». (p. 237) *Per anni il regime si era dato da fare per creare l'illusione che esistesse solo Russia Unita e i partiti di opposizione sistemici, mentre l'opposizione non sistemica languiva ai margini della politica senza rappresentare nessuno. Anche se non diventai sindaco, la nostra campagna dimostrò che erano tutte bugie. In Russia c'è un sacco di gente che non appoggia Putin e i suoi candidati, che desidera una vera politica e delle vere elezioni. Se mobilitate in modo efficace, queste persone sono pronte a partecipare attivamente alle campagne elettorali, a lavorare per le sedi dei candidati, a fare volontariato. Era ovvio che, se ci fosse stato permesso di partecipare liberamente alle elezioni, saremmo diventati un partito grande e potente, e avremmo potuto competere con Russia Unita per la maggioranza in Parlamento. Io ne ero la prova vivente: una persona normale senza soldi, senza il sostegno dei media o degli oligarchi, che era stata persino rinchiusa in carcere per parte della campagna. In televisione, nel corso di un processo, ero stato accusato di appropriazione indebita e nessuno ci aveva creduto. A dispetto di tutte queste falsificazioni, avevo guadagnato il secondo posto nella corsa a sindaco della città più grande della Russia. E sapevo per certo che ce n'erano altri come me. Molti altri.<br>Lo sapeva anche il Cremlino. Non mi permise mai più di partecipare a un'elezione. (pp. 247-248) *L'accusa contro di noi era persino più ridicola di quella del primo processo, ma nel 2014 il sistema giudiziario era ormai stato perfettamente oliato da Putin e ubbidiva a ogni suo ordine. I pubblici ministeri accusavano me e Oleg di aver rubato 26 milioni di rubli alla società di cosmetica francese Yves Rocher con un presunto sistema di costi gonfiati per i servizi di logistica. L'analogia con il precedente caso montato ai miei danni e riguardante la Kirovles era evidente. Di nuovo veniva depinto come frode quello che era un normale accordo commerciale, però, mentre l'ultima volta la polizia aveva estratto dal cilindro una presunta vittima – ovvero Vjačeslav Opalev, direttore di Kirovles, che era stato ben felice di sfidarmi in tribunale –, qui di vittime non ce n'erano. [...] Il rappresentante di Yves Rocher chiamato a testimoniare (dalla procura!) affermò di non aver alcuna accusa da muovere nei nostri confronti, il che però lasciò indifferente la corte. Gli ordini erano chiari: dovevamo essere dichiarati colpevoli, quindi la macchina di Putin fece del suo meglio. (pp. 249-250) *Gli arresti domiciliari sono una forma di punizione particolarmente insidiosa: non sei in carcere, quindi nessuno simpatizza per te, ma in realtà non puoi fare quasi nulla. (p. 250) *Acquisimmo la totale padronanza di YouTube con il nostro rapporto sul procuratore generale [[Jurij Čajka]]. Quella era una storia che non parlava solo di corruzione, ma anche dei legami tra la procura e il crimine organizzato.<br>La prima cosa che scoprimmo fu che il figlio maggiore del procuratore generale, Artëm, viveva (per usare un eufimismo) al di sopra dei propri mezzi. Cose come queste erano piuttosto comuni. Scoprimmo che possedeva un enorme hotel di lusso e qualche villa in Grecia nonché una casa in Svizzera, e aveva una serie di conti in banche estere. Più avanti venimmo a sapere che attorno al procuratore girava tutta una mafia. Artëm era proprietario dell'albergo insieme alla moglie del vice di suo padre. Lei, a sua volta, aveva investito in affari con le mogli di due criminali di primo piano della regione di Krasnodar, appartenenti alla cosiddetta «banda degli Tsapki». Quest'ultima aveva tenuto l'intera città nella morsa del terrore per decenni commettendo furti, estorsioni, stupri e omicidi. Degli omicidi si parlava in tutto il paese: sui notiziari veniva raccontato come la gang avesse fatto irruzione nella casa di un uomo d'affari locale, uccidendo le quattordici persone che vi aveva trovato, compreso un neonato, per poi bruciare i corpi. Per anni la procura aveva protetto la banda, rifiutando di perseguirla.<br>Quando scoprimmo tutte queste cose, restammo a dir poco scioccati. Ma poi venne fuori che lo stesso figlio del procuratore generale era implicato in un omicidio. Aveva voluto impossessarsi del sistema di trasporto fluviale siberiano e portarlo sotto il suo controllo. Il direttore del trasporto fluviale aveva dichiarato in un'intervista che Artëm aveva cercato di ricattarlo e spaventarlo; due giorni dopo, era stato trovato impiccato nel suo garage. Non era stato aperto alcun procedimeno penale. Era stato liquidato come suicidio, anche se l'autopsia aveva dimostrato che le mani dell'uomo erano legate e i segni sul collo potevano essere stati causati solo da una morte violenta. (pp. 263-264) *{{NDR|Su [[Igor' Šuvalov]]}} Non c'è assolutamente nulla di normale nel suo stile di vita. Avevamo già scoperto che era proprietario di un palazzo a Mosca, il genere di residenza in cui ti aspetteresti di veder vivere un conte; dieci appartamenti in uno sfarzoso grattacielo di epoca staliniana con vista sul Cremlino; un enorme appartamento a Londra del costo di 11 milioni di sterline situato sulle rive del Tamigi; una villa in Austria; e una quantità di Rolls-Royce.<br>Eppure, quella nuova indagine lasciò di sasso perfino noi. Sembrava che Šuvalov amasse allevare corgi, e che anche loro vivessero nel lusso. Scoprimmo il jet con cui si spostava per affari, ne studiammo i piani di volo e ci rendemmo conto che non lo usava solo il vice primo ministro, ma anche i suoi cuccioli che andavano a partecipare a concorsi canini internazionali. (p. 264) *Tutti prendevano in giro [[Dmitrij Medvedev|Medvedev]] quando era presidente. Si fingeva un liberale, pronto ad accogliere ogni nuova tecnologia, i quotidiani, internet. Apriva profili su Twitter e Instagram, una cosa che, per un funzionario russo, era come volare sulla Luna. [...] L'unica «conquista» rimasta dopo i quattro anni di Medvedev al potere è stata che la milizia ha cambiato nome in «polizia». (p. 280) *Venne fuori che Medvedev non era solo uno stupido sempliciotto, ma un individuo corrotto fino al midollo. Usava reti di associazioni benefiche per spillare soldi agli oligarchi e intestarsi case di lusso. Noi le perlustrammo tutte lanciando il nostro drone da un nascondiglio, e poi mostrammo nei minimi dettagli come viveva Medvedev. Scoprimmo che aveva un'enorme tenuta sul Volga, nell'antica città di Plës. Al centro di laghetto di questa proprietà aveva fatto costuire una casetta per le anatre. Non so perché il nostro pubblico si affezionò tanto a questo dettaglio, ma da allora la papera diventò il simbolo sia dell'indagine sia delle proteste anticorruzione. (pp. 280-281) ===Explicit=== ==Bibliografia== *Alexei Navalny, ''Patriot'', traduzione di Teresa Albanese, Sara Crimi e Laura Tasso, Mondadori, Milano, 2024, ISBN 978-88-04-75686-6. ==[[Alberto Pollera]]== Alberto Pollera (1873 – 1939), militare e antropologo italiano. ==''Lo Stato etiopico e la sua Chiesa''== ===Incipit=== Questo libro vede la luce assai tempo dopo che fu compilato: debbo perciò pregare il benevolo lettore di tener presente trattarsi dell'esame di ordinamenti e costumi di un popolo che si avvia rapidamente ad una importante evoluzione civile, la quale, cominciata tardi, si affretta a raggiungere con ritmo sempre più accelerato, miglioramenti e sviluppi che, fino a pochi anni fa, sembrava assurdo sperare. ===Citazioni=== *Gli Abissini identificarono più tardi la regina Macheddà con Azieb, [[regina di Saba]], dando con ciò un seguito apparentemente logico a questa tradizione. [...] la leggenda della regina di Saba non deve in Abissinia aver acquistato valore che in epoca molto posteriore, e verosimilmente quando, con S. Frumenzio e coi santi predicatori e gli Abuna suoi successori, provenienti da Bisanzio, da Alessandria e da Roma, la religione cristiana si diffuse in Etiopia, e ciò perché [...] questi apostoli della fede, avevano ben ragione di credere che l'accennata tradizione potesse giovare, come giovò, ai loro intenti. (pp. 8-9) *A noi può sembrare che il concetto etiopico della parentela dinastica colla Vergine sia un po' troppo esagerato ed estensivo, a motivo della enorme distanza di tempo e del gran numero di generazioni trascorse; ma la mentalità etiopica non valuta le cose al modo nostro, perché già nelle piccole questioni interne di stirpe, è abituata a riconoscere legami di consanguineità molto arretrati nel tempo, sul quale non ferma affatto la sua attenzione. (p. 15) *Per evitare l'obiezione che nella Bibbia non si fa affatto cenno del trafugamento delle Tavole, che anzi si dice andassero distrutte in Babilonia, i manoscritti etiopici, narrando con assai maggior copia di particolari la leggenda [...], aggiungono che, appena il gran sacerdote Sadok ed il re Salomone si accorsero della scomparsa di quelle, decisero di tener celata la immane sciagura al popolo, per modo che questo non seppe mai niente di ciò, e continuò a venerare quell'Arca, la quale non era, pur troppo, che un semplice simulacro della prima. (p. 23) *Il popolo etiopico, orgoglioso delle tradizioni [...] e convinto di esser divenuto per volontà di Dio il vero popolo eletto sulla terra, a cagione della discendenza salomonica di [[Menelik I]], in sostituzione del popolo ebreo, resosene indegno, è andato a ricercare nella Bibbia tutte le promesse fatte da Dio ad Abramo e a David, e ritiene che esse siano ancora in pieno vigore per il proprio paese. (p. 24) *Direi quasi che l'orgoglio in Abissinia è una malattia contagiosa, cronica, permanente, che non risparmia nemmeno i più miseri. Non deve quindi stupire se questo orgoglio si trova elevato a potenza molto elevata nei legittimi regnanti di quel paese, che fanno seguire il loro nome da iperbolici titoli. (pp. 25-26) *Ora, i regnanti di Etiopia, nelle ingenua ma ferma convinzione di occupare di diritto e di fatto il primo posto fra i regnanti di tutto il mondo, ogni volta che hanno avuto occasione di indirizzare messaggi a regnanti europei, lo hanno fatto appunto nel modo da essi usato verso i loro inferiori, ossia iniziando la lettera col proprio nome, anche quando facevano ciò per invocare importanti servigi da loro. (p. 26) *Si dice [...] che il [[Teodoro II d'Etiopia|Negus Teodoro]], ritenendo l'Inghilterra il paese più ragguardevole dopo il suo, rivolgesse alla regina Vittoria domanda di matrimonio, e che la mancata risposta fosse il movente che lo indusse a imprigionare, per atto di rappresaglia e di sfida, tutti gli europei che tovavansi presso di lui [...].<br>In quella tragica vigilia, ma troppo tardi, Teodoro comprese che la superiorità etiopica era ormai una leggenda fantastica; il che non ha tuttavia impedito alla massa di continuare a credervi. Umili e grandi ne sono ugualmente convinti, e se ciò costituisce una ingenuità, non si può negare che costituisca anche una forza per lo stato che tali credenze coltiva, con pieno consenso, fra i suoi sudditi. (p. 27) *[...] degli Abissini si può dire quello che è stato detto degli Ebrei, e cioè che, credendosi di una stirpe privilegiata, hanno sempre voluto isolarsi, e mantenersi distinti da tutte le altre nazioni.<br>Questa credenza ispirò ad essi il concetto della autoglorificazione, perché ritennero di essere veramente i solo veri figli di Dio, discendenti diretti della linea primogenita di Adamo, senza riflettere che la funzione del popolo eletto venne necessariamente a cessare colla venuta di Gesù Cristo, immolatosi per la intera umanità, e non per la fortuna di un popolo. (p. 31) *[...] in Etiopia è pacificamente ammesso e riconosciuto, che la madre ha diritto di attribuire con giuramento la paternità del figlio a chi essa ritiene ne sia l'autore, senza bisogno di altra indagine o prova concomitante.<br>L'unione poi, sia pure effimera, con una schiava, decisamente biasimata e derisa quando si tratta di altri, è invece susata trattandosi di signori e di principi, i quali pur non tenendo un harem, come i mussulmani, ne seguono la pratica poligama. L'importante è che la discendenza dei salomonidi e la loro tradizione continui. (pp. 37-38) ===Explicit=== ==Bibliografia== *Alberto Pollera, ''[https://dl.unito.it/it/ricerca/digitale/?id=mag:447 Lo Stato etiopico e la sua Chiesa]'', Roma, SEAI, 1926. ==Irridentismo russo== *L'idea secondo cui la Russia sarebbe a casa propria ovunque si parla russo [...] basterebbe, se fosse convalidata, a mettere l'Europa e il mondo a ferro e fuoco. Che succederebbe, se si ragionasse così, con i transilvani in Romania? Con i catalani in Francia? Con le tre comunità linguistiche di cui è composta la Svizzera? Con quella «minoranza vallona» di cui certi ideologi, a Mosca, già sostengono che sarebbe minacciata di «genocidio»? Con quella parte della California dove si parla spagnolo? Con la Gran Bretagna, che ha la lingua in comune con l'America? Il nazionalismo linguistico, sotto Putin non meno che all'epoca, nel 1938, dell'annessione dei tedeschi dei Sudeti al Terzo Reich, è un vaso di Pandora. [...] allora come si potrebbe impedire alla Lituania di rivendicare Smolensk? Alla Polonia di avanzare i suoi diritti su Leopoli? Alla Slovacchia di invadere l'oblast della Transcarpazia? Alla Moldavia di reclamare un pezzo di Transnistria? E perché la Russia, un Paese che, lo ripetiamo, non è mai stato uno Stato-nazione prima del 1991, avrebbe più titoli di altri da far valere sulle terre liberate dell'ex Unione Sovietica? ([[Bernard-Henri Lévy]]) ==Per Stepan Bandera== {{Int|Da ''[https://web.archive.org/web/20100426235947/http://www.stepanbandera.org/bandera_perspective_5.htm Ai principi della nostra politica di liberazione]''|Articolo pubblicato in ''Vizvolna Politika'', novembre-dicembre 1946; ''Перспективи Української Революції'' [''Prospettive della rivoluzione ucraina''], Дрогобич, Видавнича фірма "ВІДРОДЖЕННЯ", 1998, ISBN 966-538-059-1.|h=4}} ===Citazioni su Stepan Bandera=== *L'estrema destra in Ucraina vede certamente Bandera come uno dei loro padri politici, ma l'estrema destra nel paese è molto debole, e la popolarità della figura di Bandera va molto al di là della destra. La ragione è che, sebbene Bandera fosse di estrema destra e – almeno per un periodo della sua vita – un fascista, in Ucraina oggi non è visto principalmente come tale. È considerato un combattente per l'indipendenza dell'Ucraina che morì per questo. Fu ucciso a Monaco di Baviera nel 1959 dal KGB – la stessa organizzazione nella quale si è formato Putin. Nel discorso pubblico la sua figura è quella di un liberatore, anche se naturalmente non avrebbe instaurato un regime liberale se fosse andato al potere. Del resto, i suoi rapporti con l'occupante tedesco durante la Seconda guerra mondiale erano stati conflittuali. Due dei suoi fratelli furono uccisi ad Auschwitz (apparentemente da compagni di prigionia). Un altro fratello morì durante l'occupazione tedesca in circostanze non chiare. Lo stesso Stepan Bandera è stato a lungo rinchiuso nel campo di concentramento di Sachsenhausen vicino a Berlino. Queste sono le cose che sono enfatizzate dalla memoria pubblica in Ucraina: una memoria selettiva, non una visione storica oggettiva. È un fenomeno che vediamo in molti Paesi, dove le pagine buie delle biografie degli eroi nazionali sono dimenticate o taciute. ([[Andreas Umland]]) *La Russia usa allegramente il culto ucraino di Bandera come prova che l'Ucraina è uno Stato nazista. Gli ucraini rispondono per lo più sbianchettando l'eredità di Bandera. È sempre più difficile per le persone concepire l'idea che qualcuno possa essere stato il nemico del tuo nemico e tuttavia non una forza benevola. Una vittima e anche un carnefice. O viceversa. ([[Maša Gessen]]) ==Bibliografia== *Степан Бандера, ''Перспективи Української Революції'' [''Prospettive della rivoluzione ucraina''], Дрогобич, Видавнича фірма "ВІДРОДЖЕННЯ", 1998, ISBN 966-538-059-1. ==Per [[Vera Politkovskaja]]== '''Vera Aleksandrovna Politkovskaja''' (1980 – vivente), giornalista russa. {{Int|Da ''[https://video.repubblica.it/mondo/mia-mamma-anna-politkovskaja/13099/14374 "Mia mamma, Anna Politkovskaja"]''|Intervista di Fiammetta Cucurnia, ''Video.repubblica.it'', 4 ottobre 2007.}} *Lei riceveva sempre minacce. Noi vivevamo con questa continua pena, paura. Però lei proprio non ne voleva neanche parlare. Lei diceva: «Questo è il mio paese. Io sono nata qui, voglio vivere qui, voglio lavorare qui. Quale sarà il mio valore se io prendo, lascio tutto e me ne vado?». *Era mia madre. Io penso che, durante la sua vita, lei ha fatto molto bene per le persone e ha lasciato sicuramente la sua traccia. E quindi col suo contributo qualcosa di meglio c'è nel nostro paese. Però contemporaneamente devo dire sarebbe stato molto meglio che lei non se ne fosse occupato, che non avesse fatto nulla e che fosse viva. Per me, al diavolo tutto. Io avrei voluto mia madre. {{Int|Da ''[https://www.balcanicaucaso.org/aree/Cecenia/Intervista-a-Vera-Politkovskaja-86280 Intervista a Vera Politkovskaja]''|Intervista di Giorgio Comai, ''Balcanicaucaso.org'', 3 dicembre 2010.}} *Non augurerei a nessuno di leggere sulla propria madre il tipo di frasi ed opinioni riguardanti Anna Politkovskaja che mi è capitato di trovare. *Alla procura si sono occupati di indagini per due anni prima di dare inizio al processo e hanno arrestato delle persone, che tra l'altro poi hanno liberato. E non sono neppure riusciti a contare correttamente la tempistica dell'omicidio. Quando hanno indicato i secondi che sono trascorsi tra il momento in cui mia madre è entrata nel nostro condominio a quando l'assassino è uscito, non corrispondevano con le ore che avevano fornito. Ce l'ha fatto notare una nostra amica giornalista proprio mentre eravamo in aula di fronte al giudice. È un piccolo errore, forse, ma dimostra con quanta poca serietà abbia lavorato chi si è occupato delle indagini. *Abbiamo ricevuto molte dimostrazioni di sostegno da rappresentanze diplomatiche estere. Ricordo che ad esempio il console francese è venuto di persona al funerale e ci ha passato una lettera di condoglianze firmata personalmente dal capo dello Stato del suo Paese. Ma i diplomatici non vengono certo a dire a noi di cosa parlano nei loro incontri ufficiali con i vertici russi. {{Int|Da ''[https://www.lsdi.it/2011/vera-politkovskaja-in-russia-sempre-peggio-per-la-liberta-di-stampa/ Vera Politkovskaja, in Russia sempre peggio per la libertà di stampa]''|Intervista di Valentina Barbieri, ''Lsdi.it'', 17 maggio 2011.}} *Nel nostro paese la libertà di stampa è un problema grave. Ogni giornalista si trova di fronte ad un bivio: può scegliere la carriera e scrivere quello che gli dicono oppure può fare una scelta diversa, scrivere quello che trova giusto e occuparsi di quello che gli interessa. Le conseguenze sono diverse: nel primo caso guadagnerà un posto di prestigio (ovvero statale), nel secondo caso potrebbe finire male. *Per quanto riguarda il mio vissuto di giornalista, cerco di evitare qualsiasi confronto tra l’esperienza di mia mamma e la mia. Non ho la sua ricchezza professionale, trent’anni di attività, la sua grande esperienza. Lei lavorava a modo suo, in una maniera personale, io lavoro in un altro modo, il mio. *Quando ti riferisci a qualcuno, inizi inevitabilmente a copiare, mentre nel giornalismo è più importante lavorare sul proprio stile. {{Int|Da ''[https://www.repubblica.it/esteri/2015/03/03/news/vera_politkovskaja_un_delitto_dimostrativo_come_quello_di_mia_madre_proveranno_a_insabbiare-108637090/ "Un delitto dimostrativo come quello di mia madre. Proveranno a insabbiare"]''|Intervista di Aleksej Tekhnenko, ''Repubblica.it'', 3 marzo 2015.}} *Quello di [[Boris Nemcov|Nemtsov]] è un omicidio politico, dimostrativo, arrogante. Come quello che ha distrutto la nostra famiglia. [...] Riconosco uno stile che mi preoccupa. Vaghezza, contraddizioni e troppe ipotesi che fanno solo confusione. Come allora. *A me basta la certezza che sia un omicidio politico. Chiunque abbia ucciso lo ha fatto per mettere a tacere una voce scomoda. È sempre la stessa storia. *Bisogna restare all'erta. Contrastare ogni voce falsa, chiedere giustizia sempre, instancabilmente. E mi auguro che gli amici e i compagni di movimento di Nemtsov riescano a tenere alta l'attenzione sui media. Lo so per esperienza, non è facile. Tutto si dimentica. {{Int|Da ''[https://www.la7.it/piazzapulita/video/parla-vera-la-figlia-di-anna-politkovskaja-i-russi-non-sono-abituati-a-pensare-05-05-2022-437048 «I russi non sono abituati a pensare»]''|Intervista di Sara Giudice, ''La7.it'', 5 maggio 2022.}} {{Int|Da ''[https://tg24.sky.it/mondo/2022/10/14/vera-politkovskaja-live-in-firenze-2022 "Putin indifferente a reazione Europa su Ucraina"]''|''Tg24.sky.it'', 14 ottobre 2022.}} {{Int|Da ''[https://www.lastampa.it/esteri/2023/02/21/video/massimo_giannini_intervista_vera_politkovskaja_anna_mia_madre-12655173/ "Anna, mia madre"]''|Intervista di Massimo Giannini, ''Lastampa.it'', 21 febbraio 2023.}} {{Int|Da ''[https://www.rainews.it/tgr/piemonte/video/2023/02/putin--un-dittatore-mia-madre-ora-sarebbe-in-ucraina-dalla-parte-delle-vittime-eb0c8871-076d-482a-b394-86db8efd34c9.html "Putin è un dittatore, mia madre ora sarebbe in Ucraina dalla parte delle vittime"]''|''Rainews.it'', 22 febbraio 2023.}} {{Int|Da ''[https://www.iodonna.it/attualita/storie-e-reportage/2023/05/20/vera-politkovskaja-un-libro-per-ricordare-la-madre-anna-politkovskaja/ Vera Politkovskaja: «In Russia la misoginia fa parte dei valori tradizionali»]''|''Iodonna.it'', 20 maggio 2023.}} *Se parliamo di questo momento storico, noto molti cambiamenti, ma in negativo. Non vedo segnali di miglioramento della situazione o di un prossimo futuro in cui la Russia sarà finalmente “un Paese felice”. La Russia precipita sempre di più in una realtà oscura e imprevedibile. Per uscirne impiegherà diversi decenni. *Oggi i diritti dell’uomo, così come sono intesi in Occidente, non esistono. Non solo, ma negli ultimi tempi politici e personaggi pubblici insistono nel criticare l’introduzione di queste concezioni in Russia, o a distorcerne il significato. Adesso ai diritti della persona vengono contrapposti i non del tutto chiari “valori tradizionali”. Risultato: l’attività di alcune persone sui social porta a procedimenti penali, il movimento Lgbt è di fatto vietato, tutti i media dell’opposizione sono stati bloccati in rete o chiusi. La Russia si è ritirata dalla convenzione per la protezione dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Se si scava, poi, un po’ più a fondo, si scopre che non c’è più nemmeno lo spazio per tentare di difendere i diritti umani. *[...] in Russia la misoginia è un sentimento abbastanza diffuso e per qualche russo è addirittura parte di quei valori tradizionali cui accennavo prima. Però, a essere sinceri, in molti Paesi questo sentimento è comune almeno quanto in Russia, e in alcuni anche di più. Se poi contestualizziamo il tutto da un punto di vista storico, non è passato molto tempo da quando le donne hanno ottenuto almeno il diritto di voto. E ora, come allora, la parte femminile del mondo deve ancora lottare per ottenere le stesse possibilità degli uomini. Per questo continuare a conquistare i propri diritti è il compito più importante per tutte le donne del pianeta. {{Int|Da ''[https://www.r/robinson/2023/10/23/news/vera_politkovskaja_la_mia_russia_ora_e_mordor-418550449/ Vera Politkovskaja: “La mia Russia ora è Mordor”]''|''Repubblica.it'', 23 ottobre 2023.}} *Riconosco senza problemi che una parte della responsabilità per quello che accade è mia, in quanto cittadina proveniente dalla Russia, e i cittadini dell’Ucraina, finché la guerra non finirà, hanno tutto il diritto di accusare i cittadini della Federazione russa per quanto si sta verificando. Ma questo diritto è solo loro. *Come è possibile che l’odio verso i russi in tanti Paesi del mondo, specie in Europa, faccia ormai parte della normalità? La prima cosa che colpisce è la reazione serafica della comunità europea che vede in questo odio un dato di fatto, un normale stato delle cose. Va detto che anche l’invasione dell’Ucraina è un dato di fatto, ormai scontato, per molti russi. Qual è dunque la differenza tra comunità europea così civile e quella russa, che negli ultimi diciotto mesi è stata costantemente tacciata di non ribellarsi a sufficienza contro le autorità? Dove sono finiti tutti quelli a cui stridono i denti a forza di intestarsi la causa animalista, quella della comunità LGBTQIA+ o quella degli afroamericani? Siete tutti concordi nel dire che siamo tutti uguali ma prendersela con una persona solo perché possiede il passaporto russo vi sta bene? *La maggioranza degli stati che non accoglie più i russi e ha anche interrotto l’emissione di visti di transito è rappresentata da Paesi al confine con la Russia. Ovvero proprio quei Paesi in cui si sono rifugiati i miei concittadini in fuga dagli orrori del regime di Putin. L’hanno fatto in pena per il futuro e l’incolumità delle proprie famiglie, temendo di essere esposti a azioni persecutorie politiche, che oggi in Russia equivalgono a quelle penali. *Tra i Paesi che non concedono visti ai russi figurano la Polonia, la Finlandia, la Repubblica ceca, la Lettonia e tanti altri. Oltre a questo divieto, di recente i politici di tutti i Paesi europei che spartiscono la frontiera con la Russia hanno bloccato l’ingresso nei paesi membri dell’Unione Europea alle automobili immatricolate nel mio Paese. L’argomentazione utilizzata per giustificare la misura rimanda a una delle regole del regime sanzionatorio introdotto dopo lo scoppio della guerra: ora le automobili russe sono considerate merce d’importazione e quindi vietata. *«Russi, dovete soffrire! Ovunque siate, alla fine siete voi che avete invaso! Se non vi va bene ritornatevene a casa vostra e rovesciate Putin! Non avrete diritti finché ci sarà la guerra!». Ogni qual volta sento pronunciare queste frasi da parte degli ucraini, la mia mente va col pensiero alle loro città dove tutti i giorni cadono i missili russi. Mi sento capace di capirli e perdonarli ogni volta, perché mi mostrano un odio viscerale, ma per «una giusta causa». Tuttavia non posso non notare i parallelismi con la retorica del Cremlino: potete “invitare” i russi a tornare casa per rovesciare Putin quanto volete, ma rimane il fatto che ora tutti i critici del regime in vigore a Mosca si trovano o sotto terra, o in prigione o all’estero. Non dimentichiamo che è da diciotto mesi che lo stesso esercito ucraino non riesce a sconfiggere il regime putiniano, al netto di tutti gli aiuti provenienti dal mondo civile. *La guerra in Ucraina è il frutto di una politica pluriennale del Cremlino, smascherata sovente da chi ora non c’è più, è dietro le sbarre oppure se n’è andato. Al contempo è anche il fallimento totale della diplomazia non solo di Kiev e Mosca, ma anche di quella europea e americana. A pensarci bene, i responsabili delle ostilità in Ucraina al massimo sono i vertici del potere russo e i politici occidentali. Ora Putin potrà troneggiare legalmente fino al 2036. Il presidente di un paese immenso ha sistematicamente violato le leggi, anche quelle internazionali, ma in tutto il mondo civile hanno continuato a stringergli la mano. {{Int|Da ''[https://www.repubblica.it/esteri/2024/02/19/news/politkovskaja_morte_navalny_putin-422158715/ Putin temeva Navalny più di ogni altro e si è sbarazzato di lui come di mia madre Anna Politkovksaja]''|''Repubblica.it'', 19 febbraio 2024.}} *Per i politici europei e americani, l’omicidio di Navalny è solo l’ennesimo pretesto per prendere la parola e ancora una volta “dare uno schiaffo” alla Russia di Putin. *L’oppositore russo è stato in qualche modo il prigioniero personale di Vladimir Putin che lo temeva talmente da non osare pronunciare il suo nome ad alta voce, offrendo così il fianco ai giornalisti che glielo hanno fatto notare a più riprese. Navalny, dal canto suo, trovandosi già dietro le sbarre, non ha mai avuto paura a definire il capo di stato russo un omicida, un farabutto e un ladro. Con il sorriso sarcastico sul suo volto, in più di un’occasione ha schernito il presidente russo e tutto il sistema da lui costruito. Le numerose cause penali intentate ai suoi danni non facevano altro che dargli il pretesto per farsi una risata. *[...] le persone che si sono occupate di eliminare Navalny sono ufficialmente “a servizio dello stato” nei tribunali, nelle procure, nelle carceri e nelle case circondariali. Si tratta di persone che non per forza occupano posizioni di rilievo. Ma tutte loro, in un modo o nell’altro, sono complici e, qualora il caso relativo all’omicidio di Navalny dovesse arrivare in tribunale, sul banco degli imputati ci sarebbero decine di persone. *[...] le cose si svolgeranno come si erano svolte fino all’esecuzione di Navalny. Con l’aiuto delle forze dell’ordine, degli arresti e dei processi, metteranno il bavaglio a tutti quelli che oseranno pronunciare la verità sulla fine dell’oppositore. I politici occidentali si indigneranno ancora un po’, esprimeranno il loro orrore rispetto a quanto accade in Russia, salvo poi tornare subito a occuparsi delle loro vicende quotidiane. Succederà così perché non possono fare nulla, non hanno mai avuto e non hanno neanche ora delle reali possibilità per fare leva sulla situazione in modo da cambiarla. {{Int|Da ''[https://www.repubblica.it/venerdi/2024/03/08/news/vera_politkovskaja_il_futuro_della_russia_sara_scritto_dalle_donne-422277423/ Vera PolitkovskaJa: “Il futuro della Russia sarà scritto dalle donne”]''|''Repubblica.it'', 8 marzo 2024.}} *Mentre in tutto il mondo civilizzato il ruolo della donna nella società cresce, in Russia si susseguono prese di posizione che non fanno che danneggiarla. Non mi riferisco solo al divieto di abortire, già in vigore nelle strutture sanitarie private del Paese, ma anche agli appelli dei politici che chiedono di limitare l’accesso delle donne all’istruzione secondaria, in modo che non vengano distolte da quella che secondo lo Stato (e secondo una parte dei russi) è la loro funzione principale: fare figli. *In generale l’impressione è che – sempre nella visione statale – le donne russe, ancor più dopo l’inizio della guerra con l’Ucraina, siano destinate a ricoprire esclusivamente il ruolo di macchine per la riproduzione della popolazione. *Ad abbandonare la Russia sono state proprio quelle persone che avrebbero potuto influire sul futuro in maniera positiva. Neanche dall’estero riescono a far sentire la loro voce: la macchina della propaganda ha fatto presto a bollare come "traditore della patria” chi è andato via. Con il risultato che chiunque dall’estero osi criticare pubblicamente la situazione in Russia viene sommerso da una montagna di fango e screditato in tutti i modi possibili, compreso ritrovarsi oggetto di azioni civili e penali. Lo scopo è anche quello di rendere difficile il rientro in patria di queste persone. *{{NDR|Su [[Julija Naval'naja]]}} La denigrazione del nemico con ogni mezzo è pratica diffusa in Russia: se poi il nemico è una donna che ha osato mostrare al mondo un’immagine che non è solo quella della vedova inconsolabile e in preda al dolore, i denigratori sono capaci di tutto. La misoginia trova terreno fertile nella nostra società. *Nell’immaginario collettivo russo il campo d’azione legittimo della donna continua a essere quello della cucina e delle stanze da letto dei figli. Anche per quelle che riescono a uscire da questo schema la vita non è semplice: il divario salariale a parità di professione e di ore di lavoro, nel migliore dei casi, è del 30 per cento. Gli uomini non hanno nessun problema a cercare di ostacolare la carriera delle loro colleghe. *[...] nel Caucaso, e in particolare in Cecenia, la situazione per le donne è orribile. Qui, come all’epoca dei barbari, sono soggette a mutilazioni genitali e rischiano di venire uccise in nome dell’onore della famiglia. *Il 40 per cento circa dei russi è convinto che se un uomo mantiene una donna può vietarle di uscire di casa, incontrare gli amici e i parenti, lavorare o utilizzare le carte di credito senza il suo consenso. Certo, non tutti gli uomini russi la pensano così. Ma se ci riferiamo al cosiddetto “Paese profondo”, allora diciamo che questa visione della donna è molto diffusa. *Mi piace pensare che sia possibile, ma servirebbero sforzi giganteschi e un leader, o una leader, capace di unire moltissime persone che la pensano in maniera diversa sulla guerra e sull’operato di Putin. Yulia Navalnaya ha tutte le carte in regola per diventarla. Ha tutto quello che le serve, salvo il marito. *Credo che Yulia sia assolutamente in grado di unire tutte le forze di opposizione russe al di fuori del Paese. Ma l’apparato repressivo all’interno del Paese è talmente potente che riuscire a coinvolgere chi vive in Russia sarebbe ben altra impresa. Questo è un dato di fatto, e non può essere ignorato. *Le donne russe sono forti per natura e temprate dalle circostanze. Di “principesse sul pisello” io ne conosco poche. La mia speranza è che sulla scena politica emergano donne che sappiano guardare la realtà come la vede Yulia Navalnaya. Penso che solo loro potrebbero diventare la forza motrice che potrà far uscire la Russia dalle tenebre in cui si è impantanata. ==''Una madre''== ===Incipit=== Mia madre è sempre stata una persona scomoda, non solo per le autorità russe, ma anche per la gente comune che sfoglia un giornale e ne legge gli articoli. Purtroppo la maggioranza della popolazione russa crede a quello che le viene detto dagli schermi dei canali di Stato: un mondo virtuale creato dalla propaganda, dove, nel complesso, tutto va bene. E i problemi, che periodicamente vengono segnalati all’opinione pubblica, hanno origine nei Paesi occidentali o, come si dice in Russia con un sorrisetto, «nell’Occidente in decomposizione». ===Citazioni=== *I [[Dittatura|dittatori]] hanno bisogno di offrire sacrifici umani per consolidare il loro potere. (p. 10) *In Russia tutti si sono dimenticati in fretta di Anna Politkovskaja, soprattutto la gente che conta, perché mantenere la memoria di persone come mia madre è pericoloso. È molto più comodo perderne le tracce e dimenticare la sua verità. (p. 10) *In Occidente il nome Politkovskaja è fonte di orgoglio. A mia madre intitolano piazze e vie, la sua attività giornalistica viene studiata nelle università, i suoi libri si vendono in tutto il mondo. In Russia quel nome è avvolto dal silenzio. (p. 10) *Dopo il 24 febbraio 2022 il nostro cognome è tornato ad avere un peso, a essere oggetto di minacce, ancora di morte, questa volta contro mia figlia, che è solo un’adolescente. Da quando a scuola hanno iniziato a parlare del conflitto in Ucraina, i compagni si sono scagliati contro di lei. Pesantemente. Così abbiamo scelto l’esilio volontario, la fuga in un altro Paese. (p. 10) *Anna Politkovskaja si formò come giornalista proprio nel periodo della [[perestrojka]]. Ne ha incarnato perfettamente lo spirito, il desiderio di cambiamento: sognava una democrazia compiuta, e sognava di fare il suo mestiere in un Paese libero, come dovrebbe essere, come non è quasi mai, nel mondo. (p. 16) *Nella vita di tutti i giorni mia madre era una persona difficile. La gestione familiare, il desiderio di avere il meglio per noi, oltre alla sua acuta percezione di tutto ciò che accadeva intorno, prosciugavano le sue forze. A ripensarci ora, credo che la responsabilità di una famiglia le sia caduta addosso troppo presto. (p. 25) *{{NDR|Sul [[putsch di agosto]]}} Di quei momenti, dopo il ritorno a Mosca, ricordo questa scena in particolare: mia madre che piange seduta su una panchina nel cortile di casa. Ignara del motivo, pensavo fosse preoccupata per papà, che non era ancora tornato dalla Casa Bianca. Invece poi ho scoperto che quel giorno tre giovani manifestanti che si opponevano ai golpisti erano morti, schiacciati dalle ruote di un veicolo da combattimento della fanteria proprio nel centro di Mosca. Alla notizia, mamma non era riuscita a trattenere le lacrime. L'episodio fu per lei un chiaro esempio di come troppo spesso siano le persone comuni a subire le conseguenze di avvenimenti storici di portata epocale, anche pagando con la vita: un tema che percorre come una linea rossa tuta la sua carriera professionale. (p. 32) *In cabina di regia scherzavamo sul fatto che, per qualche motivo a noi sconosciuto, gli opinionisti filogovernativi risultavano sempre un po' retrogradi, dei sempliciotti, con il loro eloquio clericale, noioso e poco interessante, mentre gli avversari dimostravano grande acume, profonda conoscenza dell'argomento oggetto della discussione, e avevano un atteggiamento propositivo e idee concrete per trovare una soluzione al problema. Gli oppositori non pensavano solo a farsi belli di fronte alle telecamere, e lo spettatore era in grado di capire benissimo come stavano le cose. (p. 46) *Molti in Occidente non capiscono perché i russi accettino così docilmente tutto ciò che fanno le autorità. I cittadini non protestano, non scendono in piazza. Oltre al fatto che la maggior parte della popolazione è impegnata a sopravvivere in condizioni di povertà, le sanzioni per la partecipazione a picchetti o manifestazioni sono diventate così elevate che pochi osano esporsi. Se in Europa, al termine di una «protesta» pacifica, ciascuno può rientrare tranquillo a casa propria, in Russia la maggioranza dei manifestanti finisce in una stazione di polizia. E non è scontato che se la cavi con una «semplice» (comunque alta) sanzione amministrativa, anziché con quindici giorni di cella. Anzi, spesso rischia un processo penale. (p. 53) *Chi può, in Russia, evita il servizio militare come la peste, perché sa che nelle caserme potrebbe accadere di tutto, ammesso di sopravvivere al nonnismo incontrollato. È risaputo, inoltre, che in tempo di pace i soldati vengono spediti in zone impervie affinché diventino «veri uomini», imparando a cavarsela con misere razioni alimentari e attrezzature poco idonee. Il podersoso ammodernamento delle forze armate, per il quale è stato speso l'equivalente di milardi di euro, è in buona parte avvenuto solo formalmente e non si capisce dove siano finiti quei soldi. (p. 63) *{{NDR|Sull'[[invasione russa dell'Ucraina del 2022]]}} Secondo le stime dell'intelligence ucraina, in migliaia si sarebbero dati alla fuga dalla prima linea e in alcune unità si è arrivati al 60-70 per cento di disertori. I dissidenti russi si mantengono più cauti, calcolando gli abbandoni in circa un miglaio. Il Cremlino, proprio come sul numero dei morti, tace. (p. 66) *I familiari dei caduti raccontano che spesso apprendono della scomparsa dei congiunti dai commilitoni o dai canali Telegram ucraini. Oppure capiscono che è successo qualcosa di irreparabile quando il loro congiunto smette di chiamare a casa. I russi, al contrario, tendono a lasciare sul campo i corpi dei comilitoni russi. (p. 66) *Un'intera generazione di giovani pagherà un prezzo altissimo, come è già avvenuto ai tempi della Seconda guerra mondiale, del conflitto in Afghanistan e della Cecenia. E il prezzo non è solo la morte. Tra i fortunati che torneranno da questa guerra, le conseguenze psicologiche saranno incalcolabili, per non parlare dell'enorme quantità di invalidi che non sapranno di cosa vivere. (p. 69) *Io sono una cittadina russa, ma sono disgustata dal cieco nazionalismo e dallo pseudopatriottismo che stanno montando nel mio Paese. Quando un Paese aggredisce, chi subisce e soffre deve difendersi. Credo sia giusto che l'Occidente stia aiutando attivamente l'Ucraina a difendersi. Se così non fosse stato, la guerra sarebbe già finita. E penso che lo stesso Cremlino avesse scommesso sulla mancanza di sosteno da parte occidentale, quando ha cominciato l'aggressione. Quello che dico può apparire una contraddizione, per me che sono una pacifista convinta. Odio la guerra e le conseguenze che porta con sé. Ma si tratta di una contraddizione inevitabile. Voglio vedere la Russia come un Paese prospero, libero e sviluppato, non incosciente, povero e militarizzato. (p. 70) *La diffusione di informazioni da canali non ufficiali inizialmente comportava una multa, quindi la sospensione dell'attività, infine il ritiro della licenza per trasmettere, radio o televisione che fosse, o per stampare e vendere il giornale. Nel corso del primo mese di guerra, in Russia sono state varate alcune leggi che introducevano la responsabilità amministrativa e penale per la diffusione di «fake news» riguardanti le azioni dell'esercito russo, con una pena prevista fino a quindici anni di carcere. Ciò ha permesso di arrestare diverse persone che avevano criticato l'operato dei militari russi in Ucraina sui social o sui propri blog. (p. 76) *A tutte le difficoltà oggettive connesse con l'inizio della guerra se n'è aggiunta una ulteriore, che riguarda solo mia figlia: inconsapevolmente si è ritrovata anche lei sulla linea del fuoco. Lei si chiama come la nonna, Anna Politkovskaja, e per questo a scuola è stata subito oggetto di atti di violenza e di bullismo. A dire la verità, era già accaduto in passato. Quando Anna visitava una nuova palestra per un corso di ginnastica, le veniva spesso ricordato dai suoi coetanei, ovviamente in forma offensiva, da quale famiglia provenisse. Dopo il 24 febbraio 2022, però, la mancanza di rispetto si è trasformata in minaccia. (pp. 77-78) *Quando mamma era via, in pratica non avevamo alcun contatto con lei, perché non esistevano linee telefoniche adeguate. Eppure non sono mai rimasta a casa ad aspettare che tornasse. Del resto, lei non l'avrebbe mai voluto. Mia madre era una donna estremamente indipendente e con questo spirito ha cresciuto anche noi. Ancora adesso, quando ripenso a lei, la vedo seduta alla scrivania con la testa china sul computer a scrivere una «nota». Così le piaceva chiamare i suoi testi: non notizie, articoli, materiali, ma note. E mentre ci si dedicava era assente, anche quando era presente fisicamente. (pp. 89-90) *Mia madre non accettava mai compensi da parte delle persone che aiutava: era una questione di principio. (p. 95) *Lei cercava comprensione, ma riceveva sostegno solo dai colleghi della redazione del suo giornale e da pochissime altre redazioni di mezzi di informazione alternativi. E, ovviamente, dalle tante persone che aiutava. Perché solo questo contava per lei: fare il proprio lavoro, raccontare quello che vedeva, dare asilo a quanti non sapevano dove altro andare. Le loro storie non coincidevano con la versione ufficiale dei vari uffici competenti legati al Cremlino. (p. 105) *Questo era il suo modello di giornalismo. Raccontare i fatti, scrivere senza tener conto delle gerarchie. Un concetto forse banale per chi vive in una democrazia, ma in Russia era pura follia: significava dare per sontata la libertà e sfidare il sistema irritando tutti, compresi i colleghi che avrebbero dovuto farsi carico della stessa responsabilità, raccontando a loro volta la verità. Invece mia madre era sola, profondamente sola. (p. 106) *Scrivere la verità serve, anche se nessuno la vuole ascoltare. E serve anche fare il proprio lavoro bene, sempre. Mettere in discussione questo significherebbe riconoscere che il suo sacrificio è stato inutile. (p. 107) *Lei era profondamente convinta che, nel momento in cui si assiste a un'ingiustizia, si è costreti a intervenire. Se invece non la riconosci, o non ci credi, allora non ti senti coinvolto, anche se in fondo sospetti che un'ingiustizia esista. (p. 108) *{{NDR|Sulla [[crisi del teatro Dubrovka]]}} I terroristi avevano già ucciso diverse persone. Doveva avanzare con cautela, seguendo un certo percorso all'interno dell'edificio, e un passo sbagliato a sinistra o a destra poteva portare all'irreparabile. «Lì dentro ricordo di aver calpestato vetri rotti mescolati a qualcosa che sembrava sangue», c'erano vetri ovunque mi disse. «Una sensazione impossibile da dimenticare». (p. 117) *{{NDR|Sulla crisi del teatro Dubrovka}} Dopo alcuni articoli si cominciò a dire che mia madre stava speculando sui morti, che «ballava sulle loro ossa» per fare carriera. Come spesso accade in Russia, parlare o scrivere di questa vile operazione, a seguito della quale morirono centotrenta persone, invece di essere liberate, significa mettere in discussione il lavoro delle forze speciali e le decisioni della leadership. Per questo, proprio perché la cosa era andata male ed erano morte molte persone, le dicevano di lasciar perdere. (p. 120) *{{NDR|Sulla crisi del teatro Dubrovka}} Mi sarei potuta trovare anche io in quel teatro. Tra gli ostaggi, le vittime o tra quanti, a causa di quella storia, portano cicatrici che non si rimarginano. Ma non avevo sentito la sveglia e l'audizione, quel famoso giorno, era saltata. (p. 122) *{{NDR|Sulla [[strage di Beslan]]}} Se fosse arrivata a Beslan, mia madre avrebbe provato a parlare con i terroristi, ma evidentemente troppe persone non volevano che accadesse. Non tolleravano come lavorava, il fatto che raccogliesse le testimonianze delle famiglie degli ostaggi. Su quell'aereo non hanno solo cercato di ucciderla. Le hanno impedito di fare il suo lavoro. (p. 139) *Nessuna autorità russa presenziò al funerale. Solo tanta gente comune in lacrime. Quel giorno mi resi davvero conto di quanto lei fosse tenuta in considerazione, di quanto le volessero bene e di quanto profondamente il suo assassinio avesse scosso l'opinione pubblica. In molti, da quel momento, non avrebbero avuto più voce, né una spalla su cui piangere. Per tante di quelle persone si era spenta l'ultima possibilità di avere giustizia, di vedere scritta la propria storia. (p. 165) *In Russia, i membri delle forze dell'ordine rappresentano una casta a sé. Per me è sempre stato un mistero dove e da chi imparino a comportarsi e a comunicare con la gente. Spesso il loro stile «da cavernicoli» sembra fatto apposta per innervosire gli interlocutori, farli sentire inferiori, poca cosa rispetto alla «macchina statale» e all'uniforme che hanno di fronte. La maggior parte delle persone normali, a cui non è mai capitato di avere a che fare con loro, la prima volta non sa come affrontarli. (p. 170) *La [[seconda guerra cecena]] è stata una delle meno raccontate della storia, spacciata per giunta come lotta al terrorismo islamico, uno dei pilastri su cui Putin costruì una parte consistente della retorica sulla sua nuova Russia. Un secondo, forte pilastro propagandistico fu individuato nella «[[Fronte orientale (1941-1945)|grande guerra patriottica]]», la resistenza al nazismo e la vittoria del 1945. Se il nazismo era stato il nemico e la sua sconfitta un atto fondativo della nuova Russia, chi ne sottovalutava la valenza politica e storia si poneva automaticamente al di fuori del pensiero dominante in Russia. Bisognava eliminare le scorie del decennio eltsiniano e degli anni della perestrojka, quando la ricerca storica aveva vissuto un periodo di grande libertà erano venute alla luce verità sgradevoli per i russi, legate ai crimini del regime staliniano. La storia e la democrazia dovevano diventare sovrane, mentre la libera ricerca storica era vista come una minaccia, perché capace di «leggere» in maniera critica la narrazione dominante del passato. [...] Il terzo pilastro su cui poggia la nuova dottrina nazionale è quella del vittimismo. Dopo il [[Dissoluzione dell'Unione Sovietica|crollo dell'Unione Sovietica]], la Russia è stata umiliata. Da chi, se non dall'Occidente, con i suoi valori così lontani da quelli della tradizione russa? (pp. 181-183) *Putin e i suoi, [...] oltre alla sbandierata denazificazione, non hanno mai dichiarato i veri scopi della guerra. In Russia è stato ripetuto che si trattava di proteggere la popolazione del Donbass dopo otto anni di continue aggressioni e che in Ucraina esisteva un regime nemico, pronto, secondo Mosca, a invadere il Paese su mandato dell'Occidente. La realtà è che il Cremlino non può tollerare un'Ucraina democratica, che cerca di porre le basi per il suo ingresso nell'Europa politica. Una guerra prolungata, comunque vada a finire, rallenterà il processo di democratizzazione ed europeizzazione dell'Ucraina. La dirigenza russa parla anche dell'esistenza di una minoranza nazionale russa in Ucraina che non può essere esclusa dal godimento dei pieni diritti tra cui, per esempio, l'uso del russo a scuola e negli uffici pubblici. Nel primo mese di guerra, tuttavia, i bombardamenti si sono concentrati proprio sui territori in cui è preponderante la popolazione russofona, così come russofona è la maggioranza dei profughi costretti a lasciare le proprie abitazioni. Dopo l'aggressione, addirittura, molti di loro stanno progressivamente privilegiando l'ucraino. (pp. 183-184) ===Explicit=== ==Bibliografia== *Vera Politkovskaja, ''Una madre. {{small|La vita e la passione per la verità di Anna Politkovskaja}}'', traduzione di Marco Clementi, Rizzoli, ISBN 978-88-17-17882-2 ==Per [[Cristina Marsillach]]== {{Int|Da ''[http://www.money-into-light.com/2021/06/an-interview-with-cristina-marsillach.html An interview with Cristina Marsillach]''|Intervista di Paul Rowlands, ''money-into-light.com'', giugno 2021.}} *Girare i film dell'orrore è stressante, perché la paura deve sempre stare (deve sempre esserci la paura) su un piano psicologico. Devi continuare a lavorare con quella paura costantemente. Devi sentirla nelle tue emozioni. :''Making horror films is stressful, because the fear always has to be on a psychological plane. You have to keep working with that fear continuously. You have to feel it in your emotions.'' *Dario era un grande ammiratore di Edgar Allan Poe, e per lui i corvi erano un elemento molto importante del film. Quando stavamo girando un scena particolare del film, mi gettava addosso dei corvi vivi. Io gridavo "Basta! Basta!" e lui diceva "Devo farlo perché devi provare questa paura e questa sensazione". Litigavamo, ma era un periodo divertente per me. Stressante ma divertente. :''Dario was a big fan of Edgar Allan Poe, and ravens were a very important element of the film for him. When we were shooting a particular scene in the film, he threw actual live ravens at me. I shouted "Stop! Stop!" and he said "I have to do this because you need to experience this fear and sensation." We would fight with each other, but it was a fun time for me. Stressful, but fun.'' *Litigavamo tanto, ma c'era rispetto reciproco tra di noi. Lui mi rispettava come attrice ed io lui come regista. Era molto concentrato su elementi tecnici (questioni tecniche, dettagli tecnici), mentre io volevo fargli tante domande sugli aspetti psicologici del mio personaggio e della storia. Ma lui non diceva altro che "No, no, no, va tutto bene" e poi parlava di cosa stava per fare tecnicamente (sul piano tecnico). :''We fought a lot, but there was mutual respect between us. He respected me as an actress and I respected him as a director. He was very focused on technical things, whereas I wanted to ask him a lot of questions about the psychological aspects of my character and the story. But he would just say "No, no, no that's all fine" and then just talk about what he was going to do technically.'' ---------------------------------- '''David W. Macdonald''' (...), zoologo britannico. ==''Running with the fox''== *I lupi cacciano prede grandi; infatti, un alce può pesare 600 chili, dieci volte il peso del lupo più grande. Da solo, il lupo non sarebbe altro che pula per i palchi dell'alce. Un branco, però, può radunare la forza collettiva dei suoi membri. Infatti, lavorando in gruppo si trasformano in una nuova creatura, un super predatore la cui capacità collettiva oltrepassa l'abilità venatoria degli individui coinvolti. La volpe, al contrario, è circa 300 volte più pesante di un topo. La caccia volpina non comporta alcuna maratona affannante, nessuno squartamento, nessun duello contro gli zoccoli. Piuttosto, astuzia, agilità, un balzo aggraziato e un morsetto preciso segnano il destino del topo. :''Wolves hunt large prey; indeed, a moose may weigh 600 kg, ten-fold the weight of the largest wolf. Alone, the wolf would be little more than chaff to the moose's antlers. A pack, however, can muster the collective might of its members. Indeed, by working as a team they are transformed into a new creature, a super-predator whose summed capability exceeds the hunting prowess of the individuals involved. A fox, in contrast, is some 300 times heavier than a mouse. The vulpine hunt involves no lung-bursting marathon, no rip and rend, no sparring against hoofs. Rather, stealth, agility, a graceful leap and a precision nip seal the mouse's fate.'' (p. 10) *Le persone mi chiedono spesso perché ho scelto di lavorare con le volpi. Solitamente rispondo che questa specie offre il migliore di molti mondi: il brivido di osservare comportamenti raramente segnalati, la soddisfazione della lotta intellettuale per spiegare perché l'evoluzione ha lavorato ogni sfumatura strutturale in queste incredibili creature, e la convinzione che questa nuova conoscenza sarà utile, contribuendo alle soluzioni di problemi grandi quanto la rabbia e piccoli (ma irritanti) quanto la decapitazione di un pollo di cortile. Questa risposta è onesta, e le motivazioni alla base sono solide. Per dare un'altra risposta, però, non meno importante: io studio le volpi perché sono ancora impressionato dalla loro straordinaria bellezza, perché mi superano in astuzia, perché mantengono il vento e la pioggia sul mio volto, e perché mi conducono alla solitudine soddisfacente della campagna; tutto sommato – perché è divertente. :''People often ask why I chose to work with foxes. Generally I reply that this species offers the best of many worlds: the thrill of observing behaviour rarely seen before, the satisfaction of the intellectual wrestle to explain why evolution has worked each nuance of design into these remarkable creatures, and the conviction that this new knowledge will be useful, contributing to the solutions of problems as grand as rabies and as small (but annoying) as the beheading of a barnyard fowl. This reply is honest, and the arguments underlying it are robust. However, to give another answer, no less important: I study foxes because I am still awed by their extraordinary beauty, because they outwit me, because they keep the wind and rain on my face, and because they lead me to the satisfying solitude of the countryside; all of which is to say – because it's fun.'' (p. 15) *Sconfiggere le volpi in astuzia ha messo alla prova l'ingegno dell'uomo per almeno 2.000 anni. [...] Forse, allora, migliaia di generazioni di persecuzione (specialmente quando l'avversario ricorre a trucchi sporchi come marinare i gatti nell'orina) ha plasmato le volpi con le loro quasi sconcertanti abilità di evitare l'uomo e i suoi stratagemmi. :''Outwitting foxes has stretched man's ingenuity for at least 2,000 years. [...] Perhaps then, thousands of generations of persecution (especially when the opposition resorts to dirty tricks like marinading cats in urine) have fashioned foxes with their almost uncanny abilities to avoid man and his devices.'' (p. 16) *Rainardo è una volpe che ha avuto un impatto più grande sulla cultura e la sensibilità europea di qualsiasi altro animale selvatico. Adorna i rinfianchi delle chiese medievali, da Birmingham a Bucarest, ghignando dalle pagine dei salteri, e ha trionfato come genio malefico in più di un milione di poemi epici e di bestiari. Prospera nelle storie per bambini contemporanee e ha infiltrato le nostre lingue e perciò le nostre percezioni dei suoi cugini selvatici: poche sono le lingue in Europa in cui la parola "volpino" non è sinonimo di furbizia e inganno. :''Reynard is a fox who has had a greater influence upon European culture and perceptions than any other wild creature. He adorns the spandrels of mediaeval churches from Birmingham to Bucharest, leers from the pages of psalters, and has triumphed as an evil genius in more than a millennium of epic poems and bestiaries. He thrives in contemporary children's stories and has infiltrated our languages and thus our perception of his wild cousins: there is hardly a language in Europe in which the word "foxy" is not synonymous with trickery and deceit.'' (p. 32) *Tentare di catalogare l'umore e il risultato delle interazioni delle volpi non è sempre semplice. In particolare, l'osservatore si interroga molto sulla dalla somiglianza esteriore tra l'aggressione e il gioco. Il problema è che la lotta nel gioco ha gli stessi ingredienti della lotta sul serio, tranne per il paradosso che nessuno si ferisce. :''Attempting to categorize the mood and outcome of fox interactions is not always straightforward. In particular, the observer is bedevilled by the superficial similarity of aggression and play. The problem is that fighting in play has the same ingredients as fighting in earnest, except for the paradox that nobody gets injured.'' (p. 45) *Se c'è una cosa nella società delle volpi che "non si fa", è di avvicinarsi a qualcuno che sta mangiando. Sotto questo aspetto, il vecchio contrasto con i lupi suona veritiero: i lupi talvolta mangiano una preda fianco a fianco in relativa armonia; le volpi solitamente fanno di tutto per evitare anche di essere viste con del cibo e, nel peggiore dei casi, volteranno almeno le spalle l'una all'altra mentre mangiano. Questo contrasto è particolarmente marcato tra i giovani: i cuccioli di volpe invariabilmente lottano con ferocia sorprendente per il cibo e possono infliggere ferite gravi, i cuccioli di lupo sono più tolleranti. Ovviamente, come qualsiasi altra generalizzazione sulle volpi, ci sono eccezioni alla regola: le volpi maschio nutrono le loro compagne e gli adulti nutrono i cuccioli. :''If there is one thing in fox society that is "not done'", it is to approach somebody who is eating. In this respect, the old contrast with wolves holds true: wolves sometimes feed from a kill side by side in relative harmony; foxes generally do everything possible to avoid even being seen with food and, if the worst comes to the worst, will at least turn their backs to each other while eating. This contrast is especially marked among youngsters: fox cubs invariably fight with astonishing savagery over food and can inflict serious injury, wolf pups are much more tolerant. Of course, as with every other generalization about foxes, there are exceptions to the rule: dog foxes feed their vixens and adults feed cubs.'' (p. 45) *Ci sono poche cose affascinanti quanto un cucciolo di volpe, quindi la tentazione di allevarne uno come animale da compagnia è grande. Tuttavia, la gran maggioranza dei "salvataggi" finisce male per tutti i coinvolti. La maggior parte delle persone non ha idea del tempo, strutture, abilità, e soprattutto, tolleranza necessari per allevare una volpe. Da poppanti hanno bisogno di latte ogni quattro ore, giorno e notte, ma questo è un gioco da ragazzi in confronto al loro comportamento una volta svezzati: ogni cucciolo di volpe che ho conosciuto ha avuto una passione sia per il cuoio che per i cavi elettrici. La prima finisce con la distruzione dei portafogli, borsette, scarpe, giacche di camoscio e di montone, mentre la seconda devasta i cavi elettrici. Mi è sempre piaciuto l'odore persistente dell'orina di volpe, ma vale la pena notare che una proprietaria non poté trovare un altro inquilino per diversi mesi dopo che io e la mia volpe lasciammo la proprietà. :''There are few things as enchanting as a fox cub, so the temptation to rear one as a pet is great. Nonetheless, the great majority of "rescues" come to a sad end for all concerned. Most people have no idea of the time, dedication, facilities, skill and, above all, tolerance required to rear a fox. As sucklings they require milk at four hour intervals day and night, but this is a trifling difficulty compared with their behaviour once weaned: every fox cub I have known has had a passion for both leather and electric cables. The former results in destruction of wallets, handbags, shoes, suede or sheepskin coats, the latter wreaks havoc with household wiring. I have always rather liked the lingering smell of fox urine, but it is noteworthy that one landlady was unable to find another tenant for several months after my fox and I vacated the property.'' (p. 56) *I costumi della società delle volpi dettano che non c'è amicizia così profonda da poter anche solo tollerare il pensare al cibo di un altro. :''The mores of fox society dictate that there is no friendship so deep as to countenance even thinking about somebody else's food.'' (p. 58) *Penso che molto della vita di una volpe passa sul filo del rasoio, sommersa dall'acutezza dei suoi sensi. Nella volpe, l'evoluzione ha modellato una creatura per cui ogni stimolo viene elevato alla massima sensibilità: per la volpe c'è l'immagine fulminea della palpebra che si chiude di un coniglio, lo squittio chiassoso di un topo distante venti metri, il tanfo spaventoso dell'orma vecchia di un giorno di un cane. :''I think much of a fox's life is spent on a knife-edge, deluged by the acuteness of its senses. In the fox, evolution has fashioned a creature for which every input is turned to maximum sensitivity: for the fox there is the jolting image of a rabbit's blinking eyelid, the clamorous squeak of a mouse 20 metres off, the dreadful reek of a dog's day-old pawprint.'' (p. 61) *L'industria della selvaggina è probabilmente in gran parte responsabile per la morte spesso sgradevole nell'ordine di 100.000 volpi all'anno in Gran Bretagna, ma contro di questi bisogna valutare il fatto che questa industria fornisce il maggior incentivo per la conservazione dell'habitat su terre agricole. :''The game shooting industry is probably largely responsible for the frequently unpleasant deaths in the order of 100,000 foxes annually in Britain, but against these must be weighed the fact that this industry provides the major incentive for habitat conservation on farmland.'' (p. 173) *Le volpi urbane e i gatti si incontrano molto spesso ed è comune vederli insieme, spesso mangiando fianco a fianco. Se c'è una rissa per il cibo, il gatto di solito scaccia la volpe. Casi autentici di volpi che uccidono i gatti tendono a coinvolgere i gattini. Quindi, sebbene sia chiaro che la maggior parte delle volpi non uccidono i gatti, certe lo fanno. Il rischio però è molto meno significativo del rischio che corre il gatto di venire investito sulla strada dal traffico. :''Urban foxes and cats meet very frequently and it is commonplace to see them in a close company, often feeding side by side. If there is a squabble over food, the cat generally displaces the fox. Authenticated cases of foxes killing cats generally involve kittens. So, although it is clear that most foxes do not kill cats, some do so. However, this risk must rank very low amongst the worries besetting the urban cat-owner, and certainly is much less significant than the risk of the cat being killed on the road by traffic.'' (p. 181) *Scorte di cibo più ricche conducono a territori più piccoli e scorte di cibo più irregolari (eterogene) permettono gruppi più grandi. Un elevatissimo tasso di mortalità conduce a gruppi più piccoli e una proporzione più piccola di femmine sterili, probabilmente insieme a territori più grandi. Un tasso di mortalità intermedio può risultare insufficiente per diminuire sostanzialmente la grandezza d'un gruppo, me tuttavia può disturbare la stabilità sociale fino al punto di diminuire la proporzione di femmine sterili e perciò aumentare la produttività generale di cuccioli per ogni femmina, e probabilmente territori più piccoli. :''Richer food supplies lead to smaller territories and more patchy (heterogeneous) food supplies permit larger groups. A very high death rate leads to smaller groups and a smaller proportion of barren vixens, probably together with larger territories. An intermediate death rate may be insufficient to reduce group size substantially, but nonetheless may disrupt social stability sufficiently to diminish the proportion of barren vixens and thereby increase the overall productivity of cubs per female, and probably smaller territories.'' (p. 210) * :<nowiki>''''</nowiki> (p. ) * :<nowiki>''''</nowiki> (p. ) * :<nowiki>''''</nowiki> (p. ) * :<nowiki>''''</nowiki> (p. ) ------------------- [[File:Ras Mangasha 1.jpg|thumb|Mangascià nel 1894]] '''Mangascià Giovanni''' (1868 – 1907), militare etiope. ==Citazioni su Mangascià Giovanni== *Era bello Mangascià, di una eleganza un po' femminile che non lo abbandonava neppure quando indossava lo sciamma di guerra, la criniera di leone e in battaglia impugnava la Remington finemente damascato. Anche se si comportava con l'aspra maestà di re, si intuiva subito che quell'energia era finta, mancava di una vera forza interiore. Il ras recitava il ruolo di principe battagliero e irriducibile, ma dentro era fiacco e floscio. ([[Domenico Quirico]]) *Era figlio di negus e non avrebbe mai dimenticato che il trono doveva toccare a lui. Sapeva che nella sua corte c'era un partito di irriducibili che lo istigava a battersi fino alla morte per riottenere il trono, che mormorava contro la vergognosa servitù nei confronti degli scioani, popolo debole, imbelle, che si era sempre prosternato quando passavano i tigrini. ([[Domenico Quirico]]) 6qo7a0imzks3mvdwonmkgiukeyitqke 1350794 1350791 2024-11-08T09:57:18Z Mariomassone 17056 /* Citazioni */ 1350794 wikitext text/x-wiki ==[[Aleksej Naval'nyj]]== ==''Patriot''== ===Incipit=== In realtà, morire non è stato doloroso. Se non fossi stato sul punto di esalare il mio ultimo respiro, non mi sarei mai sdraiato sul pavimento accanto alla toilette dell'aereo. Come potete immaginare, non era esattamente pulito. ===Citazioni=== *La possibilità di candidarmi alle elezioni mi era preclusa da molto tempo. Lo Stato non riconosceva il partito politico che guidavo e ne aveva appena rifiutata la registrazione per la nona volta in otto anni. Per qualche strana ragione, succedeva sempre che non riuscissimo a «compilare correttamente i moduli» e, nelle rarissime occasioni in cui un nostro candidato entrava nelle liste elettorali, spuntavano i pretesti più fantasiosi per negargli l'eleggibilità. (p. 5) *In un paese autoritario, dove per oltre due decenni il regime si era dato la priorità di inculcare nell'elettorato l'idea che le persone sono impotenti e non possono cambiare le cose, convincere la gente a uscire di casa e andare a votare non è mai stato un compito facile. Era pur vero, però, che i redditi erano calati per sette anni di fila, quindi se anche solo un terzo dei cittadini stufi del regime si fosse convinto ad andare ai seggi, nessun candidato di Putin avrebbe avuto una chance. A questo punto, come indurre gli elettori a votare? Con la persuasione? Offrendo in cambio qualcosa? Noi scegliemmo di farli arrabbiare. Di farli arrabbiare sul serio. (p. 6) *Considerando la realtà della Russia, scartammo fin dall'inizio l'idea di un approccio giornalistico prudente, fatto degli infiniti giri di parole – presunto, possibile, cosiddetto – tanto amati dai consulenti legali. Chiamavamo le cose col loro nome: ladro, corruzione. Se qualcuno aveva una proprietà sontuosa, non ci limitavamo a menzionarne l'esistenza, ma effettuavamo riprese con i droni e la mostravamo al pubblico in tutta la sua magnificenza. Dopodiché ne scoprivamo il valore e lo raffrontavamo con il modesto reddito che il burocrate suo proprietario dichiarava. (p. 6) *Quello che facevamo era intrattenere e al contempo scatenare indignazione con immagini della vita condotta dagli «umili patrioti che governano la nostra terra», spiegando come funzionano i meccanismi della corruzione e incitando a intraprendere azioni pratiche per causare il massimo danno al sistema di Putin. Il materiale non mancava mai. (p. 7) *In genere parlo volentieri con la gente, ma non in aereo: troppo rumore di sottofondo e non gradisco molto avere qualcuno che, a venti centimetri da me per farsi sentire, urla: «Lei indaga sulla corruzione in Russia, giusto? Be', senta cosa mi è capitato».<br>La Russia è fondata sulla corruzione e a tutti è capitato qualcosa. (p. 12) *Provate a toccarvi il polso con un dito della mano opposta. Sentite qualcosa perché il vostro corpo rilascia acetilcolina e un segnale nervoso informa il vostro cervello di questa azione, che vedete con gli occhi e identificate con il senso del tatto. Adesso fate la stessa cosa con gli occhi chiusi: non vedete il dito, ma siete perfettamente in grado di stabilire quando toccate il polso e quando non lo fate. Questo perché, dopo che l'acetilcolina trasmette un segnale tra le cellule nervose, il vostro corpo secerne colineterasi, un enzima che arresta il segnale a lavoro terminato. Per farlo, «distruggere» l'acetilcolina «usata» e, con essa, ogni traccia del segnale inviato al cervello. In assenza di questo meccanismo, il cervello riceverebbe di continuo il messaggio del dito che tocca il polso, ripetuto milioni di volte. Sarebbe simile al cosiddetto DDoS, un Distributed Denial of Service (ovvero un attacco distribuito di negazione del servizio), ai danni di un sito web: clicca una volta e il sito si apre, clicca un milione di volte al secondo e il sito va in crash.<br>In caso di DDoS, puoi ricaricare il server o installarne uno più potente. Con gli esseri umani, però, non è così semplice. Bombardato da miliardi di falsi segnali, il cervello si disorienta, non è in grado di elaborare quanto succede e alla fine va in blocco. Dopo un po' di tempo, la persona smette di respirare, visto che anche questa è una funzione controllata dal cervello.<br>È così che agiscono le sostanze nervine. (pp. 14-15) *Quando la gente mi chiede com'è morire a causa di un'[[Armi chimiche|arma chimica]], faccio due associazioni mentali: i Dissennatori di ''Harry Potter'' e i Nazgûl del ''Signore degli Anelli''. Il bacio di un Dissennatore non fa male: la vittima sente solo la vita che la lascia. L'arma principale di un Nazgûl è la spaventosa capacità di farti perdere la volontà e la forza. Lì in quel corridoio, un Dissennatore mi bacia mentre un Nazgûl si mette al mio fianco. (pp. 15-16) *Se immaginate che uscire dal [[coma]] sia una faccenda più o meno istantanea, come vorrebbero farci credere i film, mi tocca deludervi. Sarei fin troppo lieto di affermare che un attimo prima stavo morendo a bordo di un aereo e un'attimo dopo ho aperto gli occhi scoprendo che mi trovavo all'ospedale e davanti a me c'era la mia amata moglie, o perlomeno una squadra di medici che mi scrutavano ansiosi. Non è andata così. Tornare alla vita normale ha comportato diverse settimane di visioni molto sgradevoli e persistenti. L'intero processo è assomigliato a un viaggio interminabile e altamente realistico all'inferno. Anzi, non mi sorprenderebbe se l'idea dei suoi gironi fosse venuta proprio a persone che sono state in coma e hanno visto ciò che ho visto io. C'è stata una sequenza ininterrotta di allucinazioni, in mezzo alle quali di tanto in tanto intravedevo un barlume di realtà. Con il passare del tempo, la realtà aumentava e le allucinazioni diminuivano. (p. 17) *Un giorno, quando ormai avevo una migliore connessione con la realtà e stavo addirittura cominciando pian piano a ricordare qualche parola d'inglese, chiesi all'infermiere un bicchier d'acqua. Lei disse che me l'avrebbe data solo se avessi scritto quella parola, e mi porse una penna. Ricordavo come si dice «acqua» in inglese, ma proprio non sapevo come scriverlo, per quanto mi sforzassi. Cominciai ad arrabbiarmi e chiesi di nuovo, con stizza, di darmi l'acqua. «Prova un'ultima volta a scriverlo» mi disse l'infermiera con fermezza. Io feci qualche scarabocchio sul foglio, andai su tutte le furie e in un attacco di collera scrissi la parola che di colpo mi era emersa dall'inconscio: ''fuck''. Con un sottile senso di vendetta, ma soprattutto orgoglio, porsi il foglio all'infermiera. Lei mi guardò con commiserazione. Avevo scritto ''fkuc''. (p. 20) *Yulia e Leonid provarono più volte a raccontarmi quello che mi era capitato. Per un po' ebbero sarso successo. Sembrava che stessero bussando a una porta chiusa dietro cui si celava il mio cervello, che però non rispondeva. Mi dissero dell'avvelenamento; di come mi ero sentito male sull'aereo; dell'ospedale di Omsk, pieno di agenti dell'FSB; di come per un sacco di tempo il regime non avesse accettato di trasferirmi; del viaggio in Germania... ma io mi limitavo a fissarli con lo sguardo vitreo. Mi raccontarono profusamente e nei dettagli che Putin aveva cercato di assassinarmi mentre ero in visita in Siberia; che laboratori indipendenti avevano confermato che ero stato avvelenato e, per giunta, con lo stesso agente chimico che i servizi segreti russi avevano usato per avvelenare [[Avvelenamento di Sergej e Julija Skripal'|Sergei Skripal' e sua figlia a Salisbury]]. Poi, quando per l'ennesima volta pronunciarono la parola «''[[novičok]]''», di colpo li guardai dritto negli occhi e dissi: «Ma che cazzo? È una tale idiozia!». (pp. 21-22) *{{NDR|Sul [[disastro di Černobyl']]}} Per strada i soldati erano inguainati da capo a piedi in insolite tute bianche. Indossavano maschere antigas che li facevano assomigliare a una qualche strana specie animale. Io vengo da una famiglia di militari, e ovviamente a casa avevamo delle maschere antigas, ma la loro unica funzione era essere indossate dai figli degli amici dei miei che venivano a trovarci: si mettevano a correre per l'appartamento, fingendo di essere elefanti e strillando di gioia. Il gioco poteva durare due o tre minuti al massimo, perché sotto le maschere antigas si moriva di caldo. I soldati in strada non stavano giocando e non si divertivano affatto. Fermavano le automobili e le lasciavano procedere solo dopo aver esaminato le loro ruote con una speciale asta metallica: un comportamento piuttosto bizzarro. (p. 29) *Quando per l'ennesima volta mi sentivo chiedere se fossi ucraino o russo, mi sforzavo di non dare una risposta netta. Era come se mi avessero chiesto a chi volevo più bene, a mio padre o a mia madre, e per quella domanda non esisteva una risposta valida. (p. 31) *{{NDR|Sul [[disastro di Černobyl']]}} Per il resto del mondo fu un enorme disastro nucleare. Per l'Unione Sovietica, uno dei fattori scatenanti del crollo di un paese già colpito dalla crisi economica del suo «socialismo pienamente sviluppato». Per il ramo ucraino della nostra famiglia fu un'immane tragedia che spazzò via la vita di un tempo. Per me rappresentò il primo evento, la prima lezione di vita, che ebbe un impatto formativo sul mio modo di vedere le cose. Le radiazioni potevano essere lontane, ma l'ipocrisia e le bugie inondarono la nazione intera. (p. 32) *La risposta standard, e in tutto e per tutto demenziale, delle autorità sovietiche – e in seguito russe – a qualsiasi crisi è decidere che è nell'interesse della popolazione ascoltare un flusso incessante di bugie. Altrimenti, dice il ragionamento, le persone senza dubbio scapperanno di casa e si metteranno a scorrazzare in uno stato di anarchia totale, appiccando il fuoco ai palazzi e ammazzandosi a vicenda.<br>La verità è che non è mai successo niente del genere. Nella maggior parte delle emergenze, la gente è preparata a comportarsi in modo razionale e disciplinato, soprattutto se la situazione viene spiegata e viene illustrato cosa occorre fare. Eppure, come ho potuto constatare più volte in circostanze meno drammatiche, la prima reazione ufficiale è invariabilmente quella di mentire. I funzionari non traggono alcun beneficio pratico dal farlo, è semplicemente una regola: in una situazione di imbarazzo, menti. Sminuisci i danni, nega sempre e comunque, bleffa. Più tardi si potrà sistemare ogni cosa, ma adesso, nel momento dell'emergenza, i funzionari non hanno altra alternativa che mentire, perché la popolazione considerata idiota non è pronta per la verità. (p. 33) *Ero solo un bambino, ma la domanda che più mi tormentava era perché le autorità stessero mentendo quando tutti attorno a me sapevano la verità. Quanto era patetico quel tentativo di ingannarci? Se devi mentire, dovresti almeno aspettarti di trarne qualche beneficio. Dici di essere malato e non sei costretto ad andare a scuola. Perlomeno ha un senso. Ma loro dove volevano andare a parare? [...] Se il disastro di Černobyl' non fosse mai avvenuto, probabilmente avrei sentito parlare meno di politica. Senza dubbio non mi avrebbe toccato così da vicino, e le mie opinioni politiche sarebbero state un po' diverse. Ma le cose andarono come andarono, e molti anni dopo, quando ero un uomo adulto, mentre guardavo in tivù l'appena nominato presidente ''ad interim'' della Russia, il quarantasettenne Vladimir Putin, lungi dal condividere l'entusiasmo per il nuovo, «energico leader» del paese, continuavo a pensare: «Questo mente in continuazione, proprio come succedeva quando ero bambino». (pp. 37-38) *{{NDR|Sulla ''[[dedovščina]]''}} Inutile dire che una pratica così idiota non migliorava affatto la disciplina, e in realtà il nonnismo non faceva che minare il rispetto per l'esercito. I soldati che tornavano a casa dopo due anni di servizio alla patria descrivevano in termini piuttosto scabrosi le violenze ai futuri coscritti. Le loro rivelazioni ricordavano da vicino quelle delle persone che escono dal carcere. Le madri ascoltavano inorridite, dopodiché non avevano il minimo desiderio di mandare i figli a fare la leva. Periodicamente, dopo che l'ennesimo giovane sfortunato, incapace di sopportare oltre i maltrattamenti, si era suicidato o aveva sparato ai suoi aguzzini, l'esercito lanciava l'ennesima campagna antinonnismo, che non serviva mai a niente. La pratica è istituzionalizzata e si può combattere solo cambiando l'istituzione, nello specifico creando un esercito in cui militari di professione, uomini e donne, ricevono uno stipendio per difendere il paese. Quello che non serve è un esercito che dipende da poveri scalognati prelevati dalle loro famiglie (nell'Unione Sovietica per due anni, oggi per uno) e costretti a passare il tempo in un'istituzione che costituisce una forma bislacca di scuola di sopravvivenza. (pp. 43-44) *Non sopporto la parola «mentalità», perché mi sembra un concetto del tutto artificiale, ma una cosa è indiscutibile: esiste un certo tipo di carattere nazionale russo, e la spacconeria nel resistere a privazioni che potrebbero tranquillamente essere evitate ne rappresenta un aspetto significativo. Sopportiamo condizioni atroci, critichiamo le autorità, ce ne lamentiamo, eppure al tempo stesso riusciamo a vantarci di essere in grado di sopravvivere a queste circostanze orribili, e lo consideriamo un notevole vantaggio competitivo in un confronto ipotetico tra nazioni. [...] Non serve essere grandi psicologi per capire che cosa c'è alla radice di questo: noi russi aneliamo a una vita normale, ben consapevoli che siamo stati noi stessi a inventare tutti i nostri problemi attuali. Proprio non riusciamo ad ammettere, però, di essere idioti, quindi cerchiamo qualcosa per cui andare fieri, mentre in realtà non c'è proprio niente di cui vantarsi. (pp. 44-45) *Tutti i sovietici amavano criticare le autorità, ma avevano il terrore dell'onnipotente [[Komitet gosudarstvennoj bezopasnosti|KGB]] (nelle basi militari si parlare di ''osobisty'', «agenti speciali»). La preoccupazione più grande erano le intercettazioni telefoniche. Non era certo credibile che il KGB avesse abbastanza personale per origliare le conversazioni in ogni appartamento. Eppure, quando gli amici venivano a trovare mio padre e, dopo qualche vodka in cucina, cominciavano a bersagliare il governo, mia madre metteva il telefono sotto un cuscino. Pensavo che fosse bizzarro, e quando chiesi perché lo faceva, lei liquidò la mia domanda affermando che non si poteva sapere che cosa sarebbe stato detto e chi lo avrebbe sentito. A me sembrava assurdo. Quelli erano adulti che parlavano di questioni del tutto ordinarie, come l'impossibilità di trovare ketchup bulgaro nei negozi e la necessità di mettersi in fila per la carne alle cinque del mattino. Io davvero non riuscivo a capire di cosa si dovesse aver paura. Qualsiasi ragazzo in età scolare era stato nei negozi e aveva visto le code interminabili, e sapeva che la parola più usata nel lessico sovietico era ''defitsìt'' (carenza). Significava che c'erano persone che non ti permettevano di dire una cosa risaputa. Inoltre, sembrava che assoldassero altra gente per origliare dal telefono di casa tua, al punto che avevamo bisogno di usare un cuscino per proteggerci. Ironico che il mio primo ricordo dell'uso di quel cuscino risalga al 1984. (pp. 46-47) *Quando Sasha, mio cugino, venne a fare una gita a Mosca, fu portato, com'è ovvio, al Mausoleo di Lenin, una classica destinazione turistica per un bambino sovietico. Quando tornò in Ucraina, corse dalla nonna urlando esaltato: «Ho visto Lenin!». E lei rispose, secca: «Be', non gli hai sputato in faccia?». La parte ucraina della nostra famiglia si piegava in due dal ridere, ma io ero inorridito. [...] Mi ci volle qualche tempo per racimolare il coraggio di chiedere perché la mia amata nonna disprezzasse tanto «il migliore fra gli uomini». Risultò che il sentimento era radicato nella storia della sua famiglia. Lei era l'undicesima figlia, l'ultima, e l'unica femmina. La loro terra, con undici uomini che ci lavoravano da mattina a sera, era molto prospera. La loro casa era stata la prima in paese a sfoggiare un tetto di ferro, e avevano persino costruito un mulino, segno di inaudito benessere. Poi erano state introdotte le fattorie collettive. Pur essendo riuscita a evitare la deportazione in Siberia toccata a migliaia di altri kulaki (contadini ricchi), la famiglia della nonna fu espulsa dalla propria abitazione e costretta a trasferirsi nel fienile. Il tetto di ferro, che era stato l'invidia del paese intero, era stato portato in città, dove lo avevano venduto, per poi spendere i soldi, secondo la leggenda famigliare, «in alcol per il consiglio del paese». All'epoca quel particolare mi parve poco credibile, ma oggi non ho dubbi che fosse vero. (pp. 48-49) *La [[nostalgia per l'Unione Sovietica]] è un elemento importante della Russia di oggi, e un fattore politico da non sottovalutare. Molto prima dell'appello di Trump, «Make America Great Again», Vladimir Putin aveva pronunciato lo slogan ufficioso del suo regno: «Ci devono rispettare e temere quanto l'Unione Sovietica», cavalcando questa retorica fin dai primi passi che ha compiuto per arrivare al potere. A me sembrava ridicolo ed ero certo che non avrebbe funzionato, però mi sbagliavo. È un pensiero banale, ma il cervello umano è davvero strutturato in modo da tornare con il ricordo solo a quanto c'era di buono nel passato. Coloro che hanno nostalgia dell'Unione Sovietica in realtà hanno nostalgia della loro giovinezza, un'epoca in cui tutto doveva ancora succedere, in cui giocavi a pallavolo sulla spiaggia con i tuoi amici e di sera bevevi vino, grigliavi spiedini di carne e non ti preoccupavi della criminalità, della disoccupazione e delle incerte prospettive per il futuro. Anche le tipiche assurdità sovietiche come essere spediti a «raccogliere patate», il lavoro obbligatorio nei campi in cui venivano mandati allievi delle scuole, studenti universitari e lavoratori delle aziende cittadine negli ultimi anni dell'Unione Sovietica, sono ricordate come nient'altro che un simpatico diversivo. All'epoca, smuovere il terreno congelato per «aiutare i lavoratori delle fattorie collettive a salvare il raccolto» era una gran scocciatura e stava solo a dimostrare il fallimento totale del sistema agricolo sovietico. Ma chi si ricorda gli stivali di gomma che pizzicavano, lo sporco sotto le unghie e il senso di totale inutilità di quelle fatiche, quando è tutto eclissato dall'immagine mentale di una compagna di classe che ti rivolgeva un sorriso smagliante dal lotto di terra vicino? (pp. 52-53) *Quando sei un bambino o un adolescente, tutto sembra andare bene, e i politici spesso sfruttano questa legge della vita per oscurare la nostra immagine del futuro presentando una falsa immagine del passato. È importante, però, che ci comportiamo come esseri umani e non come pesci rossi, la cui memoria è notoriamente limitata agli ultimi tre secondi. Bersagliare di patate i tuoi amici nei campi era divertente, non c'è dubbio, ma il ricordo più durevole dell'Unione Sovietica della mia infanzia è comunque la coda per il latte. Mio fratello era nato nel 1983. Una casa con un bambino piccolo ha bisogno di un costante rifornimento di latte e per diversi anni io sono stato responsabile del suo acquisto. Ogni giorno, dopo la scuola, andavo al negozio e facevo la fila per almeno quaranta minuti per comprare quel maledettissimo latte. Spesso non era ancora stato consegnato, e tu te ne stavi lì ad aspettare che arrivasse, in compagnia di decine di adulti ingrugniti. Se eri un po' in ritardo, era possibile che tutto il latte fosse già venduto, e quella sera i tuoi genitori non sarebbero stati contenti. Per questo non ho alcun desiderio di tornare all'Unione Sovietica. Uno Stato che non riesce a produrre abbastanza latte per i suoi cittadini non merita la mia nostalgia. (pp. 53-54) *Il maggiore problema di [[Michail Gorbačëv|Gorbačëv]], che alla fine lo diventò anche per l'URSS, era l'incertezza delle azioni, sempre poco convinte. Voleva essere un riformatore, ma temeva le conseguenze di una vera riforma; annunciava grandi cambiamenti solo per cercare poi di evitarli; aprì uno spiraglio alla libertà, ma quando tutti vollero sfruttarlo, cercò di richiudere la porta in fretta e furia. Il fatto era che la gente voleva quella porta spalancata, non una fessura dalla quale sbirciare. (p. 59) *Gorbačëv, e in seguito la prima generazione di riformatori sotto Boris Eltsin, hanno subito la tragedia di essere costretti a introdurre riforme perché l'economia che avevano ereditato era stata distrutta dal regime comunista, solo per sentirsi poi accusare di averla distrutta loro. La pianificazione economica sovietica stava crollando: non circolavano merci a sufficienza e, a conferma che avevi il diritto di acquistare beni che scarseggiavano, vennero introdotte le tessere per le razioni da presentare nei negozi. [...] L'unico rimedio a quella situazione era una riforma politica ed economica, ma l'opinione pubblica scambiò la causa per l'effetto. La gente credeva che non fossero stati il PCUS, il Comitato statale per la pianificazione (Gosplan) e il KGB ad aver portato il paese al punto in cui ''perestrojka'' e riforme erano diventate necessarie per salvarlo, ma l'opposto. Si pensava infatti che le riforme avessero distrutto il vecchio e stabile modo di vivere e avessero distrutto il vecchio e stabile modo di vivere e avessero acuito le carenze, introdotto la necessità delle tessere e peggiorato la povertà. Il termine «riforma» era, e rimane ancora oggi, offensivo: «Sappiamo tutto delle vostre riforme. Ci ricordiamo delle tessere e di come siamo diventati tutti mendicanti!». Lo stesso destino che sarebbe toccato in seguito alle parole «democrazia», «economia di mercato» e «capitalismo». (pp. 61-62) *Più diventavo grande, meno tolleravo Gorbačëv, ma adesso lo vedo sotto una luce positiva, se non altro perché si è dimostrato del tutto incorruttibile. In questo era unico. Chiunque abbia avuto potere nel periodo di transizione dal socialismo al capitalismo ha cercato di accaparrarsi una fetta di torta il più grande possibile, e quasi tutti ci sono riusciti. [...] Quando Gorbačëv diede le dimissioni, non portò niente con sé, anche se aveva avuto enormi opportunità per diventare ricco. [...] L'opinione pubblica può pensare quanto vuole che non ne abbia avuto l'opportunità, ma resta il fatto che non ci provò nemmeno. A mio parere era semplicemente un diverso tipo di persona e non era avido. (pp. 63-64) *{{NDR|Sulla [[dissoluzione dell'Unione Sovietica]]}} Non ho avuto rimpianti. Dopotutto, che cosa avevo perso? La Russia, il mio paese, era ancora lì. Avevo ancora la mia lingua, Tolstoj e Dostoevskij, Mosca e Kazan' e Rostov. L'esercito era ancora lì e lo Stato pure. Persino i burocrati erano ancora al loro posto. Kiev, Tallinn e Riga non erano svanite nell'aria. Tutto era come prima e potevi visitare quelle città, se volevi. La differenza stava nel fatto che adesso avevi una scelta, avevi la libertà. Ciò che resta di quella libertà nell'odierna Russia di Putin che finge di essere l'URSS è in realtà molto più di quanto c'era allora. Adesso puoi scegliere che lavoro fare, dove vivere e quale stile di vita adottare. Non sei più obbligato a gareggiare con gli altri per stabilire chi sia il più ipocrita e quindi si possa guadagnare il permesso di andare all'estero. Adesso puoi semplicemente comprare un biglietto e partire.<br>A questo punto c'è sempre qualcuno che dice: «Solo che adesso devi avere abbastanza soldi», e poi si mette a ricordare le garanzie sociali e l'uguaglianza dell'URSS. In realtà non esisteva niente di simile. Il divario sociale che c'era all'epoca tra un contadino di un colletivo agricolo e un membro di un comitato di un collettivo agricolo e un membro di un comitato regionale del Partito comunista è pari a quello che oggi separa un oligarca e un operaio. Ai tempi dell'URSS, case e automobili erano di gran lunga meno accessibili rispetto a ora. Certo, la gente riceveva un alloggio gratuito, ma dopo una lista d'attesa di vent'anni. Senza dubbio il tetto del lusso e della ricchezza è molto cambiato: con l'URSS era al primo piano di una dacia nel «villaggio degli scrittori» nelle campagne attorno a Mosca, mentre oggi non c'è proprio, è schizzato lontanissimo, superando quelli degli chalet francesi e dei grattacieli ai bordi di Central Park a New York. (p. 67) *La [[Guerra in Afghanistan (1979-1989)|guerra in Afghanistan]] incombe minacciosa sui miei ricordi d'infanzia, ma pesava ancoa di più sul destino della nazione. La tomba dell'URSS è stata scavata da Černobyl', dalla crisi economica, dall'invio di truppe in Afghanistan nel 1979 e dai successivi dieci anni di inutile guerra. Per me era rappresentata soprattutto dalle pompose stelle di un rosso brillante all'ingresso dei condomini. Erano invariabilmente accompagnate da un'iscrizione che diceva: «Qui ha vissuto Tizio, caduto eroicamente nell'adempimento del proprio dovere internazionale nella [[Repubblica Democratica dell'Afghanistan|Repubblica democratica dell'Afghanistan]]». Ricordo anche quando venne ucciso il figlio di un'insegnante della nostra scuola. La notizia si diffuse come un lampo e inizialmente tutti noi alunni rimanemmo silenziosi in maniera consona al momento. Ma i bambini sono bambini e, all'intervallo, stavamo urlando e lanciandoci oggetti come sempre. Uscì la nostra professoressa più composta: non l'avevo mai sentita alzare la voce, ma si mise a urlare definendoci spudorati. (p. 68) *In quegli anni, i genitori dei ragazzi in età di leva erano terrorizzati all'idea che i figli venissero mandati in Afghanistan a combattere: era una lotteria spaventosa alla quale tutto il paese doveva prendere parte. L'orrore non fece che accrescersi quando tornarono a casa sempre più «200», in gergo militare le bare di zinco sigillate nelle quali arrivavano i cadaveri, le Cargo 200. Mio cugino fu arruolato nell'esercito, e ricordo i miei parenti preoccupatissimi che venisse mandato in Afghanistan, soprattutto perché, da ragazzo patriottico ma non molto saggio qual era, aveva chiesto di essere assegnato proprio là. Per fortuna non accadde. (pp. 68-69) *La guerra in Afghanistan ebbe un peso cruciale non solo per noi, ma anche per il resto del mondo, e ancora oggi ne subiamo le dirette conseguenze. L'attuale estremismo islamico è nato in misura significativa da lì. Il governo degli Stati Uniti, rispondendo alla criminale idiozia dei leader sovietici, si è comportato in maniera altrettanto stupida facendo del suo meglio per trasformare la guerra dei mujaheddin afghani contro l'URSS in una ''jihad'' islamica. All'epoca, negli anni Ottanta, arrivarono nella regione frotte di volontari da tutto il Medio Oriente e da un confronto tra socialismo e capitalismo – come insisteva a intenderlo l'URSS – il conflitto si trasformò in una guerra santa contro gli infedeli. Il disastroso errore di valutazione, però, fu credere che quanti avevano imbracciato le armi in difesa della propria religione potessero essere fermati da una decisione politica dicendo semplicemente: «Ok, ragazzi, adesso basta: abbiamo vinto, torniamo tutti a casa». Coloro che erano insorti sotto le bandiere verdi dell'Islam non si accontetarono di scacciare le truppe sovietiche: credevano davvero agli slogan che li avevano ispirati, quindi adesso chiedevano che l'Afghanistan si trasformasse in un paese guidato dalla ''sharia''. [[Osama bin Laden]], al quale gli americani avevano donato denaro e armi, si stava già trasformando nel loro nemico perché i reciproci obiettivi stavano cominciando a divergere. Gli Stati Uniti stavano perdendo interesse e non desideravano più finanziare la ''jihad''. Nella visione di un fanatico religioso, tuttavia, chi non è con noi è contro di noi. Ed è stato in Afghanistan, dove erano andati a scatenare una guerra santa, che i leader dello [[Stato islamico]] come [[Abu Bakr al-Baghdadi]] divennero ciò che erano. Quella guerra continua ancora oggi. (pp. 70-71) *Si scoprì che essere poveri era più sopportabile quando lo erano tutti, ma era intollerabile se vedevi il tuo vicino molto più ricco di te. Si sente spesso parlare dell'invidia del popolo russo o sovietico verso i primi imprenditori, e per questo motivo gli anni Ottanta furono un periodo tanto odiato. Credo tuttavia che la causa fosse l'ineguaglianza delle opportunità. Se Gorbačëv avesse potuto rendere agevole per tutti diventare imprenditori, se lo avessero fatto milioni di persone e non qualche decina di migliaia tra i più intelligenti, o i più furbi, oppure tra coloro che godevano di una buona posizione, le cose sarebbero potute andare diversamente. E invece fondare una cooperativa, e in seguito un'azienda, era un calvario burocratico di stampo sovietico. Volendo avviare un'attività, dovevi pagare tangenti oppure avere i contatti giusti, o almeno possedere carisma da vendere. Tutto questo creò la durevole immagine dell'uomo d'affari scaltro e subdolo, diventato tale con mezzi meno che legali. (p. 76) *{{NDR|Sul [[putsch di agosto]]}} Nella nostra cittadina nessuno batteva ciglio alla vista dei carri armati. I visitatori amavano essere fotografati accanto al cartello «Attenzione, carri armati» che era un po' il nostro simbolo. Quel giorno, però, sembrava tutto diverso. Anzitutto, percorrevano la strada asfaltata, cosa che abitualmente non facevano perché l'avrebbero distrutta. Poi sembrava che stessero andando in guerra o fossero impegnati in un'operazione speciale di qualche tipo. La scena aveva un che di caotico. Ma l'aspetto più importante era che si stavano dirigendo verso Mosca. Felice di avere una scusa per non andare alla dacia, tornai a casa e accesi il televisore per capire cosa stesse succedendo. Stavano trasmettendo ''Il lago dei cigni'', e per qualsiasi sovietico questo significava che stava accadendo qualcosa di grave. Fin da piccolo avevo imparato che, se invece dei cartoni animati trasmettevano un concerto di musica classica, con ogni probabilità era morto un leader e sarebbe cominciato un diluvio di cordoglio pubblico. Questa volta, però, non era affatto chiaro chi fosse deceduto. (p. 77) *[...] venne letto alla radio un lunghissimo discorso al popolo sovietico. Era incredibilmente prolisso, con frasi che sembravano tratte da un editoriale della «Pravda» (e nel 1991 gli editoriali della «Pravda» erano sinonimo di cliché, idiozia e disonestà). Rammento solo che veniva condannato con forza il fiorire della «speculazione». Il monito non poteva essere più chiaro: la nosra futura vita di agi grazie a capitalismo ed economia di mercato era a rischio. Ricordo anche la frase: «Mai nella storia del paese la propaganda di sesso e violenza ha assunto simili proporzioni, mettendo in pericolo la vita e la salute delle generazioni future». Un attacco vero e proprio alle migliori conquiste della nostra epoca. Le immagini di donne nude non avevano fatto in tempo ad apparire su giornali e periodici, e queste persone le volevano bandire con il pretesto che erano una minaccia per la nostra salute. Per aggiungere il danno alla beffa, era una replica di quegli stessi programmi che anni prima avevano condannato la musica rock perché conteneva «una propaganda sfrenata di sesso e violenza». Era chiaro come gli autori della dichiarazione l'avessero scritta con il sottile intento di toccare le più profonde corde del cuore del popolo sovietico. Nell'ascoltare le parole che vietavano il sesso e il profitto, e parlavano della necessità di rifornire i villaggi di carburante e lubrificanti (altro argomento dei golpisti), i sovietici avrebbero picchiato i pugni sul tavolo dicendo: «Ehi, i compagni del Comitato di emergenza stanno facendo proprio la cosa giusta! Era ora di aiutare i contadini e bandire il sesso!». (p. 79) *Sono stato fortunato a essere tra coloro che non hanno subito onde d'urto dal crollo dell'URSS. Se mio padre fosse stato un ufficiale dell'esercito non nella regione di Mosca, ma a Baku, nel Nagorno Karabakh, in Abcasia o negli Stati baltici, le cose sarebbero andate molto diversamente. Tutti i rancori accumulati negli anni divamparono infatti in conflitti e persino guerre. Scoprimmo da un momento all'altro che armeni e azerbaigiani si odiavano al punto che già stavano combattendo. Georgiani e abcasiani non erano certo vicini amichevoli che pranzavano insieme, anzi, si sarebbero reciprocamente scacciati dalle rispettive case. Le ragioni sottese a ciò che stava accadendo venivano spiegate in maniera dettagliata, e ogni paese aveva le proprie. Visto da Mosca tutto questo sembrava una pura e semplice follia. Perché si facevano guerra tra loro? Per anni avevano convissuto «nella famiglia unita e multietnica dei popoli sovietici», e adesso si massacravano per questioni territoriali e interetniche?<br>Si trattava senza dubbio della visione egocentrica e certamente ignorante di qualcuno che, per un colpo di fortuna, si era trovato in un posto dove non erano in corso guerre o conflitti nazionali, ma soltanto una caccia molto metropolitana al denaro. Non riuscivo a immaginarmi nei panni degli armeni o degli azerbaigiani, e in ogni caso non avevo il minimo desiderio di farlo. Per motivi altrettanto egocentrici, il solo problema interetnico che mi interessasse era la difficile situazione dei russi: d'un tratto, la nostra era diventata la diaspora più grande in Europa. Per me era abbastanza semplice fare un esperimento mentale. Immaginavo che mio padre fosse stato mandato a servire nella XIV Armata, di stanza in Moldavia, e io fossi diventato improvvisamente parte della «minoranza di lingua russa». Sarei stato quantomeno molto insoddisfatto di quell'istantaneo cambiamento e del mio status di «minoranza». (p. 85) *I nuovi leader saliti al potere in Russia – tra i quali Putin e tipi come lui erano di terza o quarta categoria – ignorarono il problema dei russi bloccati fuori dal paese. Si sarebbe potuto evitare un gran numero di conflitti, e si sarebbero salvate vite, se il governo dell'epoca avesse proposto anche solo un programma basilare per il rientro dei russi in uno qualsiasi dei territori ancora appartenenti a Mosca. Com'è ovvio, nessuno si sarebbe affrettato a tornare dai prosperi Stati baltici, e in quel caso sarebbero serviti approcci diversi. Eppure le domande confuse di chi viveva in Uzbekistan, Kirghizistan e in molte altre repubbliche – Qual è adesso il nostro posto? Che cosa dobbiamo fare? – avrebbero dovuto trovare risposta. È straordinario come, anche adesso che il problema della «[[russofobia]]» e la violazione dei diritti dei russi sono diventati in pratica la massima priorità nell'agenda del Cremlino, tutto resti a livello di una demagogia spudorata e ipocrita dietro alla quale manca qualsiasi provvedimento costruttivo. [...] L'attuale regime preferisce parlare senza sosta di russi oppressi senza far nulla per aiutarli. (pp. 86-87) *Quelli come Putin sono nostalgici dell'URSS perché per loro equivaleva a uno status di superiorità inaccessibile a chiunque. Oggi, a dispetto di tutte le storture del sistema, uno specialista informatico di un paesino siberiano può diventare miliardario senza bisogno del permesso o del sostegno dello Stato, e andarsene in Costa Azzurra a bordo del suo jet privato. All'epoca c'era una barriera che valeva per tutti tranne che per quelli come Putin, il cui unico scopo era di impedire agli altri di fare qualunque cosa. (p. 89) *Con tutta la sua ipocrita esaltazione dei lavoratori, la società sovietica in realtà tracciava un confine molto netto: chi proseguiva gli studi era al vertice, mentre gli altri erano di seconda categoria. Molto probabilmente questo avvenne per incentivare tutti, qualsiasi fossero le loro origini, a tentare la strada degli studi universitari, il che non era una brutta idea. [...] Nella pratica, però, la cosa non funzionò bene. La conseguenza a lungo termine fu una catastrofica caduta del prestigio di qualsiasi professione associata al lavoro manuale, anche la più specializzata. Essere un ''PTUšnik'', ovvero lo studente di una scuola professionale, divenne sinonimo di asino. Era normale che un professore dicesse a un ragazzo: «Petrov, tu sei un idiota e puoi aspirare solo alle professionali». L'implicazione era che, dopo essere diventato idraulico, elettricista o operaio, Petrov sarebbe entrato nell'esercito dei perdenti e degli alcolizzati privi di prospettive nella vita. (p. 90) *[...] in URSS era praticamente contro la legge ammettere gli ebrei alle facoltà di matematica. [...] Secondo una barzelletta tipica dell'epoca, alle selezioni per l'ingresso all'Università statale di Mosca gli esaminatori non vogliono ammettere un candidato ebreo, quindi lo bersagliano di domande sempre più difficili, ma lui riesce a rispondere a tutte, quindi alla fine la commissione si riduce a chiedere: «Come spiega il fatto che Lev Tolstoj fosse capace di ricordare cose accadute quando aveva solo quaranta giorni?». «La cosa non mi sorprende. Io ricordo cose successe quando avevo otto giorni.» «E cosa ricorda?» «Ricordo un anziano ebreo con la barba e i ''peot'' che è arrivato e mi ha tagliato via la possibilità di fare l'università.» (pp. 102-103) *Ho già menzionato il decennio che passò alla storia come «i maledetti anni Novanta», un'espressione che vorrei spiegare, perché rappresenta una delle principali ragioni per le quali Putin continua a essere popolare in una fetta della società e perché il suo nome è associato alla «restaurazione dell'ordine» anche se, con lui al potere, l'amministrazione dello Stato è in totale degrado. [...] Ciò che rendeva «maledetti» gli anni Novanta era il fatto che in ogni centro abitato tutti sapessero esattamente chi fosse a capo della criminalità e quali gang fossero operative. In qualche modo, il crimine organizzato compariva dal giorno alla notte e assumeva all'istante un ruolo cruciale nella vita pubblica. [...] Nell'esatto istante in cui l'Unione Sovietica era crollata, lasciando il paese senza un unico centro di potere noto e accettato da tutti, le persone avevano scoperto all'improvviso che a comandare adesso erano le gang che stazionavano ogni sera al chiosco degli spiedini in fondo alla strada. [...] All'improvviso venne fuori che aver trascorso un periodo in carcere era qualcosa di positivo. In precedenza si sarebbe detto: «È stato sette anni in prigione. È una causa persa. Stagli lontano». Adesso, per qualche imperscrutabile ragione, la frase era diventata: «È stato sette anni in prigione, quindi ha contatti giusti e risolverà i nostri problemi». (pp. 106-107) *Sono convinto che prima o poi ogni cosa andrà al suo posto e tutto finirà bene, ma dobbiamo guardare in faccia la realtà che dai primi anni Novanta ai Venti del Duemila la vita di una nazione è stata stoltamente sprecata in un'epoca di degenerazione e di incapacità di stare al passo. C'è una buona ragione se le persone come me, e quelle di cinque o dieci anni più vecchie, sono chiamate la generazione maledetta o perduta. Noi siamo quelli che avrebbero dovuto beneficiare della libertà politica e di mercato, ci saremmo potuti adattare in fretta a un nuovo mondo, in una maniera del tutto fuori dalla portata delle generazioni precedenti. Il 15 per cento di noi sarebbe dovuto diventare imprenditore, «come in America». Solo che la Russia non ce l'ha fatta. Nessuno dubita che adesso viviamo meglio che negli anni Novanta, ma, perdonatemi, sono passati trent'anni. Anche in Core del Nord le persone vivono meglio oggi che trent'anni fa. [...] Il confronto non dovrebbe essere tra come eravamo negli anni Novanta e come siamo adesso, ma tra come siamo adesso e come avremmo potuto essere al tasso di crescita medio globale. Avremmo ottenuto senza fatica quello che abbiamo visto ottenere da Cecoslovacchia, Germania dell'Est, Cina e Corea del Sud. Questo confronto non può che deprimerci. [...] Perché non ha funzionato? Perché i polacchi e i cechi la sfangano e noi no? Ho una risposta semplice, che, per quanto tecnicamente significhi rispondere a una domanda ponendone altre, aiuta ogni pezzo del rompicapo ad andare al suo posto: [[Leszek Balcerowicz]], l'architetto delle riforme polacche, è forse diventato un multimilionario come il nostro [[Anatolij Borisovič Čubajs|Anatolij Čubajs]]? La famiglia di [[Václav Havel]], il leader post-comunista ceco, ha forse comprato una villa da 15 milioni di dollari a Saint-Barthélemy, l'«isola dei milionari», e possiede altri beni per un totale di centinaia di milioni? Come mai in Russia quasi tutti i giovani democratici, riformatori e sostenitori del libero mercato degli anni Novanta sono diventati favolosamente ricchi e oggi hanno cambiato le loro posizioni diventando pilastri conservatori dello Stato? In Estonia o Ungheria, Slovacchia o Germania non è successo niente del genere. [...] Dovremmo ammettere che in Russia non c'è mai stato al potere un democratico, nel senso di una persona con una mentalità genuinamente liberale e democratica. (pp. 123-124) *Eltsin era privo di una sincera motivazione ideologica e spinto unicamente dalla sete di potere. Era senz'altro un individuo dal grande talento, un politico di enorme intuito che percepiva l'umore popolare e sapeva come sfruttarlo. Era pronto, all'occasione, ad agire con decisione e audacia, ma sempre negli interessi di se stesso e del proprio potere più che in quelli del popolo o della nazione. (p. 126) *Dall'inizio alla metà degli anni Novanta non ero solo un sostenitore di Eltsin, ma uno di quelli che appoggiava senza riserve il leader in ogni sua iniziativa. Strano a dirsi, non ero tanto infatuato della sua persona o dei membri della sua squadra. Semplicemente non potevo soffrire nessuno degli altri politici. Il mondo senza chiaroscuri della politica dell'epoca comportava il fatto che o eri a favore di Eltsin e guardavi avanti, a dispetto degli errori, delle difficoltà e delle decisioni impopolari, oppure puntavi su quelle teste di rapa, rimasugli dell'Unione Sovietica, la cui unica idea era: «Torniamo indietro. Quelli erano bei tempi». Ebbene, per me non erano bei tempi, e mi faceva impazzire che le persone cercassero di convincermi che così era. Mi fa impazzire tuttora. Negli anni Novanta, certi cretini cercavano di convincermi che mia madre non aveva dovuto alzarsi alle cinque del mattino per comprare la carne, e che io non avevo dovuto fare un'ora di fila per acquistare il latte. (p. 127) *In realtà, è probabile che ciò che provo per Eltsin non sia il genere di odio che si può nutrire verso un vivo, ma piuttosto una complessa mescolanza di avversione, rimpianto e sgomento. Rimpianto per la meravigliosa occasione che il mio paese e i miei connazionali si sono lasciati scappare di vivere la normale e civile vita europea che meritiamo. Le aspirazioni, le speranze, la fiducia, compresa la fiducia cieca di persone ingenue e confuse com'ero io in gioventù, sono state tradite e cinicamente svendute. Sono state barattate con le trame patetiche e corrotte – e i guadagni occulti – della famiglia Eltsin, con le garanzie della loro sicurezza. Il primo decreto di Putin riguardava aiuti materiali e garanzie di immunità legale per «la famiglia del primo presidente della Russia». A questo furono ridotti i grandi eventi storici che andarano dalla metà degli anni Ottanta all'inizio dei Novanta. (pp. 130-131) *Un'occhiata fredda e obiettiva all'era Eltsin ci pone di fronte a una verità triste e sgradevole, che spiega l'ascesa di Putin al potere: nel governo della Russia post-sovietica non ci sono mai stati democratici, e tanto meno liberali che sostenessero la libertà e si opponessero ai conservatori desiderosi di resuscitare l'Unione Sovietica. Tutti loro – con rare eccezioni come [[Egor Timurovič Gajdar|Egor Gajdar]] e [[Boris Nemcov]], che si sono mostrati incorruttibili e hanno trovato la forza di ritirarsi (Gajdar) o di resistere alla reincarnazione dell'autoritarismo (Nemcov) – sono stati un'orda scellerata di ladri e mascalzoni. Per un certo periodo sono stati stimolati dalla retorica democratica, ma sempre nell'ottica di stare, nella cornice delle battaglie politiche dell'epoca, dalla parte del Cremlino, delle autorità. Per loro contava solo questo. Questo e, soprattutto, le opportunità di arricchirsi. (pp. 131-132) *[...] il regno di Eltsin non aveva nulla a che fare con le riforme. Era inutile aspettarsi da lui una qualsiasi visione o una crescita economica. Era solo un vecchio alcolizzato con attorno una manica di cinici imbroglioni che si dedicavano alla loro consueta attività di riempirsi le tasche. [...] L'entourage di Eltsin era una banda di farabutti, alcuni dei quali si definivano statisti patriottici, mentre altri si descrivevano come riformatori. I riformatori rubavano di più, ma avevano un aspetto più presentabile. (pp. 138-139) *Durante la mia convalescenza in Germania, inizialmente avevo deciso di tornare a Mosca il 15 dicembre, in tempo per festeggiare il nuovo anno e il Natale ortodosso a casa. Lo avevo dichiarato nel corso di una delle prime interviste dopo essere uscito dall'ospedale. In realtà, uno pseudoannuncio sul mio rientro in Russia dopo che mi fossi rimesso dall'avvelenamento era già stato fatto mentre ero in terapia intensiva: in occasione di una visita, Yulia mi stava leggendo ogni sorta di richieste urgenti da parte dei miei colleghi e io, dal letto e agghindato com'ero di cavi e tubi, rispondevo.<br>«Kira vuole sapere se dobbiamo rispondere al "New York Times". Chiedono se tornerai.»<br>«Che domanda stupida. Certo che tornerò.»<br>«Quindi deve rispondere?»<br>«Sì, ma senza dire che l'ho definita una domanda stupida.» (p. 141) *L'esperienza mi ha insegnato che i [[Problema|problemi]] più gravi sorgono da cose alle quali non hai pensato: credenziali per accedere al conto corrente online, autorizzazioni e password per le varie applicazioni e i dispositivi che usi tutti i giorni. Quando sei in [[carcere]], sapere che la tua famiglia sta bene rappresenta il 99 per cento della tua pace mentale e non voglio dovermi preoccupare che mi moglie non possa ritirare soldi dal mio conto a causa di una stupida regola bancaria che prevede che io dia il permesso scritto via e-mail. I giornali di tutto il mondo potranno anche riportare la notizia del mio arresto e della mia detenzione, ma il direttore della banca risponderà sempre: «Sono desolato, non c'è nulla che possiamo fare. Il titolare ci deve inviare un'e-mail o usare la nostra comoda app.» (p. 147) *Ormai da molto tempo ho smesso di tentare di analizzare e prevedere il comportamento di Putin e del Cremlino: c'è in gioco troppa irrazionalità. Putin è al potere da oltre vent'anni e, come accade a qualunque altro leader della storia che abbia governato così a lungo, ha la testa piena di ossessioni messianiche, tutta quella roba in stile «Niente Putin, niente Russia» proclamata dal podio della Duma. A dispetto di ciò che gli analisti poltici scelgono di scrivere, poi, anche il vero equilibrio di potere fra i più assortiti gruppi del Cremlino è ignoto, quindi è inutile cercare di calcolare quale potrebbe essere la «loro» prossima mossa. Possiamo fare solo quello che riteniamo giusto. (p. 149) *Facevo l'avvocato per una grande società moscovita di sviluppo immobiliare. Per concludere qualcosa nel settore edilizio nella Mosca del sindaco [[Jurij Michajlovič Lužkov|Lužkov]] alla fine degli anni Novanta, bisognava prima rimunerare lui, poi il suo vice, il leggendario [[Vladimir Resin]], che ogni persona onesta stava chiedendo di sbattere in carcere, tanto era sfacciata e cinica la sua abitudine di accettare mazzette. Per ironia della sorte, io che ho indagato con tanto rigore sugli squallidi maneggi di Regin in ogni fase della sua carriera adesso sto scrivendo queste parole dal carcere mentre lui, a ottantacinque anni, siede bello comodo nella Duma statale come rappresentante del partito [[Russia Unita]] di Putin. (p. 178) *[...] poche cose meritano l'incenerimento con un lanciafiamme più di un gruppo di [[Avvocato|avvocati]] ubriachi consapevole che qualche scappatoia legale permetterà loro di passarla lisca dopo aver fatto i gradassi e aver spadroneggiato sulla gente comune che non conosce la legge ma ha il diritto dalla sua parte. (p. 183) *È un logoro cliché parlare della chimica tra le persone, ma credo davvero che esista. Così come l'amore a prima vista, e io ne sono la prova vivente. Adesso, mentre sto scrivendo queste parole, io e [[Julija Naval'naja|Yulia]] siamo insieme da ventiquattro anni. Di tanto in tanto, persone più giovani, o giornalisti ansiosi di trovare una domanda originale per la loro intervista, mi chiedono qual è il segreto di un matrimonio riuscito. Io davvero non ne ho idea. Una grossa parte del successo è pura fortuna. Sono stato fortunato a incontrare Yulia. Altrimenti, forse adesso sarei una persona molto diversa: divorziato tre volte, single e ancora in cerca di qualcuno. (p. 187) *In Russia, se sei attivo in politica, e tanto più se non supporti il regime, possono arrestarti in qualsiasi momento. Ti perquisiranno la casa, ti confischeranno beni. Requisiranno i telefoni dei tuoi figli e il computer di tua moglie. Durante una perquisizione avevano una gran voglia di filarsela con il nostro televisore. Ma da Yulia non ho mai sentito una parola di rimprovero. Anzi, tra noi due, è lei ad avere le opinioni più radicali. È sempre stata immersa nella politica. Odia le persone che hanno preso il potere nel nostro paese, probabilmente ancor più di me. E questo mi incoraggia a fare quello che faccio. (pp. 187-188) *Nel 1999, quando Vladimir Putin salì al potere, molti lo trovarono fantastico: era giovane, a differenza di Eltsin non beveva e sembrava dire tutte le cose giuste. Questo non fece che consolidare la speranza che, finalmente, tutto sarebbe andato a posto. Tale narrazione mi irritava davvero tanto. Non mi piaceva affatto l'idea di Putin come «successore»: io volevo un'autentica elezione presidenziale, con candidati in competizione tra loro. Se Putin fosse stato un comunista che aveva fatto campagna elettorale e aveva vinto onestamente, mi sarei arrabbiato molto ma avrei accettato il risultato. Invece, Putin era stato imposto alla Russia per ricompensarlo della sua fedeltà e disponibilità a fornire immunità legale all'ex presidente e alla sua famiglia. (p. 191) *La maggior parte delle persone si iscriveva a [[Jabloko]] perché ne ammirava il leader, [[Grigorij Javlinskij]]. Io non condividevo la profondità di quei sentimenti. Se durante il mio precedente entusiasmo per Eltsin non sopportavo Javlinskij e lo consideravo uno che gli toglieva voti, adesso il mio atteggiamento era più sfumato e avevo iniziato a rispettarlo. Lo ritenevo un politico perbene e onesto. Gli ex burocrati del Partito comunista che si erano allontanati di soppiatto dagli uffici del Soviet e si erano insinuati in quelli della Federazione Russa erano un manipolo di ladri, mentre Javlinskij era un uomo con dei valori. Aveva un'idea, che difendeva, e nel complesso il partito agiva in modo coerente; non c'era un gran desiderio di fare qualcosa di decisivo, quindi si preferiva lanciarsi in dibattiti intellettuali, ma almeno i militanti credevano davvero in ciò che dicevano. (p. 193) *Con il tempo iniziai a capire che l'unanime ammirazione per Javlinskij era così forte da assumere talvolta le sembianze del culto della personalità. I leader del partito e lui stesso erano incontestabili e la gerarchia osservata con rigore. Guardavano ai nuovi venuti con circospezione, nell'eventualità che qualcuno arrivasse e cercasse di impadronirsi del partito! Quanto a me, ero considerato con particolare sospetto perché non corrispondevo alla loro immagine del classico attivista politico: facevo la doccia tutte le mattine e avevo un lavoro. Mi avranno chiesto forse cento volte per quale motivo stessi lì sebbene loro avessero pochissimi soldi (o non ne avessero affatto). Tuttora non riesco a scrollarmi di dosso questo pregiudizio. Le persone pensano sempre ci sia una trappola. Dopotutto, se hai una buona istruzione e un buon lavoro, perché dovresti metterti contro Putin? Perché fai quelle inchieste? Forse ricevi le soffiate dalle stanze del Cremlino in concorrenza tra loro o magari sei proprio un tirapiede del Cremlino? O forse sei un lacchè dell'Occidente? Da sempre la gente inventa teorie cospirazioniste su di me per cercare in qualche modo di spiegare il mio inspiegabile interesse per la politica. Se oggi lo trovo divertente, ai tempi di Jabloko era seccante. Il fatto che mi considerassero un enigma indicava che non avevano fiducia nella propria forza. (pp. 193-194) *Nel 2001 nacque Dasha. Diventare padre ha trasformato la mia vita in modi inaspettati. Io e Yulia volevamo avere figli e io fui felicissimo quando nacque la nostra bambina, però accadde anche altro. Come chiunque fosse cresciuto in Unione Sovietica, non avevo mai creduto in Dio, ma guardando Dasha e osservandola crescere non riuscivo a fare pace con il pensiero che fosse solo una questione di biologia. Questo non toglieva niente al fatto che ero e resto un grande sostenitore della scienza, ma in quel momento capii che, da sola, l'evoluzione non era sufficiente. Doveva esserci di più. Da ateo irriducibile, diventai gradualmente una persona religiosa. (p. 196) *Immaginiamo che, in un universo parallelo, tutte le peggiori paure dei leader di Jabloko fossero diventate realtà e, all'inizio degli anni Duemila, io avessi assunto la guida del partito. In quel caso, Jabloko avrebbe cambiato volto. I suoi iscritti sarebbero rimasti i simpatici secchioni di sempre, ma sarebbero stati anche molto coraggiosi, perché io credo fermamente che le cose migliori sulla Terra siano state create da secchioni coraggiosi. [...] I secchioni di Jabloko erano vigliacchi e restii alla sperimentazione. Il mondo era cambiato, ma loro erano rimasti fermi. C'era stato un tempo in cui Jabloko era una fazione all'interno della Duma e il partito non riusciva a vedersi in modo diverso. Quando non superarono lo sbarramento del 5 per cento, mossero accuse di abuso di potere e brogli elettorali. Erano indignati e affermavano che gli era stata rubata la vittoria, perché in realtà avevano ottenuto molti più voti. Che le elezioni fossero clamorosamente truccate già allora era vero, ma Jabloko – dal canto suo – non aveva mosso un dito per farsi votare. Pian piano si rassegnarono all'idea che non avrebbero mai potuto vincere. Si convinsero ce la loro fosse una lotta impari contro la gigantesca, ostile Russia in cui i secchioni non piacevano a nessuno; iniziarono a temere i loro elettori e mascherarono la paura con un esagerato elitarismo con connotazioni intellettuali. Inutile dire che alla gente non importava di questo e il partito iniziò a perdere il poco sostegno che gli era rimasto. (p. 198) *Io ero convinto che, per contrastare Putin, fosse necessario un'ampia coalizione. All'epoca questi nazionalisti organizzavano dimostrazioni annuali a Mosca, le cosiddette «Marce russe», che erano autorizzate solo alla periferia della città ma richiamavano comunque diverse migliaia di persone. I dimostranti venivano dispersi senza pietà dalla polizia e i primi arresti di massa si verificarono in quelle occasioni, non durante le proteste dei liberali o dei democratici. Stabilii che se io, con i miei valori democratici, sostenevo il diritto di libera assemblea, allora per coerenza dovevo supportare anche quello degli altri. Iniziai dunque ad aiutarli a organizzare le loro parate e, per solidarietà, vi presi parte in diverse occasioni. Su internet potete trovare foto di me in piedi davanti a una bandiera nera, bianca e gialla, che viene spesso usata come sfondo per le interviste in cui mi chiedono: «Lei si considera un nazionalista?». [...] In qualunque normale sistema politico svilupato, io ovviamente non avrei aderito al partito nazionalista, ma considero folli e controproducenti i tentativi di screditare il movimento nel suo complesso. Chiunque organizzi veri e propri pogrom deve essere chiamato a risponderne, questo è certo, ma la gente deve poter manifestare ed esprimere le proprie opinioni, seppure sgradite. Queste persone esistono e, per quanto si decida di ignorarle, non se ne andranno. E non se ne andranno i loro sostenitori. A dirla tutta, indebolire i nazionalisti non farà che rafforzare Putin. (pp. 199-200) *Quando parlo dei partiti politici russi con gli occidentali, suscito sempre perplessità. Loro sono abituati a muoversi in uno spettro politico chiaro: destra, sinistra, socialdemocrazia, liberali. Queste categorie, però, non si applicano alla Russia. I nostri comunisti non sono «di sinistra» in senso classico: non sostengono le minoranze e non mettono un grammo di energia nelle lotte per aumentare i salari minimi. I comunisti russi sono di gran lunga più conservatori persino della destra americana. Il nostro paese ha un panorama politico del tutto diverso. Argomenti come la legalizzazione delle armi o il divieto di aborto, che suscitano accesi dibattiti nel mondo occidentale, sono pressoché privi di interesse per gli elettori russi. La nostra prima priorità deve essere la libertà di parola, la trasparenza elettorale e il rispetto dei diritto umani. (p. 201) *Senza dubbio ho imparato tanto e sono anche grato a Grigorij Javlinskij per avermi insegnato svariate importanti lezioni. Però non riuscivo ad accettare il fatto che Jabloko stesse scegliendo di autoghettizzarsi dalla vita pubblica russa. Io sognavo che il nostro sarebbe diventato il partito di maggioranza. Volevo veder apparire un politico che intraprendesse tutti i progetti necessari e interessanti, e collaborasse direttamente con il popolo russo. Se si fosse presentata una persona così, sarei corso a offrirgli la mia collaborazione. Attesi a lungo, poi un giorno capii che quella persona potevo essere io. (p. 203) *Sembra vigere la regola per cui, se al comando c'è un ex procuratore o un funzionario dell'[[Federal'naja služba bezopasnosti|FSB]], la corruzione sarà due volte più diffusa. (p. 219) *La Russia è strutturata in modo che i rappresentanti di diversi ministeri federali sono letteralmente ovunque. Oltre al governatore, una regione ha un «ispettore capo federale» e rappresentanti di diversi ministeri federali. Qualsiasi decisione il governatore prenda può essere cassata da un funzionario che risponde direttamente a Mosca. La cosa può raggiungere picchi di assurdità. Per esempio, negli uffici del governo regionale di Kirov non c'era il wi-fi. Io proposi di metterlo. La saga meriterebbe un capitolo a parte, per un intermezzo comico. Solo ottenere che la mia proposta fosse discussa richiese cinque riunioni molto partecipate con il governatore, e anche allora il wi-fi non fu installato. (p. 219) *Lavorare a Kirov rappresentò nel complesso un'esperienza istruttiva, ma sconfortante. Ne ricavai una discreta consapevolezza di come funzionano le cose. Scoprii che non c'è modernizzazione possibile in una nazione autoritaria, che non c'è modernizzazione possibile neanche in una sola regione di una nazione del genere. Le persone giovani, attive, ambiziose arrivano con la voglia di sistemare e far funzionare tutto, ma vengono risucchiate nella palude del sistema. Mi resi conto che in un ambiente corrotto ti trovi tu stesso obbligato a comportarti in modo corrotto, anche se vorresti solo essere d'aiuto. (pp. 219-220) *{{NDR|Sull'[[Università Yale]]}} In Russia ero stato impegnato a combattere la corruzione nelle aziende statali. Ora, di colpo, mi trovavo seduto di fianco a una sudafricana che stava combattendo l'AIDS e l'HIV. Si chiamava Thembi Xulu, e faceva discorsi così interessanti sul suo lavoro che mi chiedevo se non fosse più importante del mio.<br>C'era anche un tipo indonesiano che era a capo di un'organizzazione giovanile musulmana. Una volta gli chiesi: «Quanti membri avete?» aspettandomi che dicesse tipo «duecento persone». Lui invece rispose: «Be', non siamo l'organizzazione giovanile più grande del mondo. Più o meno dodici milioni».<br>Un borsista proveniente dalla Tunisia non faceva che lamentarsi con me del fatto che stare all'opposizione era terribilmente difficile. «In Russia» diceva «avete YouTube, Facebook e Twitter, ma da noi in Tunisia è tutto bloccato.» Lavorare dalla Francia era l'unico modo in cui poteva condurre la sua militanza.<br>Erano gli ultimi giorni del 2010, e nel giro di un mese scoppoà la [[Primavera araba]] e il regime dittatoriale tunisino cadde. Per quanto potesse essere vista come un'esperienza limitata al popolo tunisino, considerai comunque importante e utile avere qualche nozione in materia. (pp. 222-223) *La [[Transneft]] è la più grande società al mondo di gestione di gasdotti e oleodotti, e sposta il petrolio in tutta la Russia. Inutile dire che è di proprietà dello Stato. A metà del primo decennio del Duemila, intraprese l'enorme progetto di costruire un oleodotto che andava dalla Siberia orientale all'oceano Pacifico. È garantito che qualsiasi cantiere di quelle dimensioni comporterà prima di tutto dosi massicce di appropriazione indebita. Anche se verà completato, un megaprogetto del genere non si concluderà in tempo; la realizzazione sarà scadente e sprezzante dei regolamenti; e una grossa getta del budget finirà nelle tasche di qualcuno. Ed è proprio ciò che accadde. La cosa era evidente a tutti, governo compreso, tanto che nel 2008 la Transneft fu sottoposta a un controllo della Corte dei conti, l'organo statale di revisione contabile: scandalosamente, i risultati furono tenuti segreti su richiesta della stessa Transneft.<br>Smossi mari e monti per mettere le mani su quel rapporto segreto e alla fine ci riuscii. Rimasi sconcertato. Le sue 150 pagine esponevano chiaro e tondo, con tanto di cifre e analisi, il fatto che poteva essere stato saccheggiato tutto il saccheggiabile. I costi di costruzione erano stati gonfiati più volte, inaffidabili società offshore erano state scelte come appaltatrici, gare e aste erano state condotte con irregolarità che avevano dell'incredibile, e la relativa documentazione era stata distrutta l fine di occultare l'accaduto. Non si trattava di una teoria di esperti o di una serie di post su un blog, ma di un rapporto ufficiale della Corte dei conti. La somma totale intascata nel corso del progetto dell'oleodotto si aggirava attorno ai 4 miliardi di dollari, «1100 rubli sottratti a ogni adulto di Russia», come scrissi all'epoca su LiveJournal. (pp. 223-224) *{{NDR|Sulla [[Fondazione Anti-corruzione]]}} Il principio cardine della nostra organizzazione era la trasparenza, che per me era importante fin dall'inizio per due ragioni. La prima, perché le persone sarebbero state più disponibili a donare se avessero saputo come venivano spesi i loro soldi; la seconda, perché volevo con tutto me stesso essere diverso dallo Stato. Il governo spendeva le nostre tasse senza darci spiegazioni, noi cittadini non avevamo voce in capitolo sulle priorità di bilancio e non sapevamo nemmeno come venissero distribuiti esattamente i soldi. [...] Io volevo fare le cose in modo diverso. Pubblicavo i dettagli del mio reddito personale. Pubblicavo la fonte dei finanziamenti dell'organizzazione. Tutti conoscevano l'aspetto di mia moglie e dei miei figli. Mandandomi soldi, le persone inviavano anche un chiaro segnale alle autorità: avevano deciso di farmi una donazione perché vedevano quello che facevo e sapevano come spendevo il denaro, mentre i funzionari governativi tenevano tutto nascosto e spesso rubavano. [...] Il secondo importante principio era la «normalità». Il Cremlino tenta da anni di marginalizzare il nostro movimento e relegarlo nel sottobosco, trasformandoci nell'equivalente moderno dei dissidenti sovietici. Io nutro un profondo rispetto per quei dissidenti, che sono stati degli eroi; nel 2012, però, la gente comune non voleva essere un eroico dissidente, perché è pericoloso e spaventoso. Tutti noi volevamo solo essere normali. E normali lo eravamo: persone normali con una normale vita lavorativa. (pp. 228-230) *Una delle cose peggiori della detenzione è essere tagliati fuori da tutto: la vita va avanti a pieno regime, mentre tu sei bloccato tra quattro mura e non ricevi nemmeno le notizie in tempo reale. (p. 234) *L'anno 2012 segnò l'avvento nella mia vita di uno schema preciso, un inarrestabile circolo vizioso che mi avrebbe accompagnato per molti anni a venire: manifestazione di protesta, arresto, manifestazione di protesta, arresto. Era sgradevole, certo, ma non mi avrebbe fermato. Il Cremlino se ne rese presto conto, per cui in dicembre istruì contro di me quattro nuovi procedimenti penali in una volta sola. Le accuse erano furto di legname nella regione di Kirov; appropriazione indebita di fondi dell'azienda francese Yves Rocher; furto di 100 milioni di rubli al partito Unione delle forze di destra; e, la mia preferita, appropriazione indebita dei fondi di una distilleria a Kirov. A quel punto correvo il rischio di passare in prigione diversi anni. Le ultime due accuse non erano troppo preoccupanti e non arrivarono nemmeno a processo. Le prime due erano inquietanti perché oltre a me venivano implicate altre persone innocenti. La causa legata alla Yves Rocher mi turbava particolarmente perché il coimputato era Oleg, il mio fratello minore. (p. 236) *I processi contro di me rappresentano un esempio perfetto di come funziona il sistema giudiziario in Russia. In pratica, architettano accuse e disegnano vittime strada facendo. Di solito è difficile spiegarlo a persone che vivono in paesi rispettosi del diritto. Non è possibile, dicono, inventarsi di sana pianta trenta faldoni di documenti. Ecco, gli investigatori russi ci riescono. (p. 237) *Intentando cause contro di me, il Cremlino aveva due obiettivi. Il primo era impedirmi di essere attivo in politica. Non è per niente facile comportarsi come al solito se sei in carcere, e anche una sospensione della pena rende la vita molto più complicata. Se hai una condanna penale, non puoi candidarti a una posizione politica. Il secondo obiettivo era danneggiare la mia reputazione. Avevano bisogno di rivolgermi accuse non legate alla politica ma alla criminalità comune: «Ah, sì? Pensa di poter combattere la nostra corruzione? Be', basta dire che lui stesso è corrotto!». (p. 237) *Per anni il regime si era dato da fare per creare l'illusione che esistesse solo Russia Unita e i partiti di opposizione sistemici, mentre l'opposizione non sistemica languiva ai margini della politica senza rappresentare nessuno. Anche se non diventai sindaco, la nostra campagna dimostrò che erano tutte bugie. In Russia c'è un sacco di gente che non appoggia Putin e i suoi candidati, che desidera una vera politica e delle vere elezioni. Se mobilitate in modo efficace, queste persone sono pronte a partecipare attivamente alle campagne elettorali, a lavorare per le sedi dei candidati, a fare volontariato. Era ovvio che, se ci fosse stato permesso di partecipare liberamente alle elezioni, saremmo diventati un partito grande e potente, e avremmo potuto competere con Russia Unita per la maggioranza in Parlamento. Io ne ero la prova vivente: una persona normale senza soldi, senza il sostegno dei media o degli oligarchi, che era stata persino rinchiusa in carcere per parte della campagna. In televisione, nel corso di un processo, ero stato accusato di appropriazione indebita e nessuno ci aveva creduto. A dispetto di tutte queste falsificazioni, avevo guadagnato il secondo posto nella corsa a sindaco della città più grande della Russia. E sapevo per certo che ce n'erano altri come me. Molti altri.<br>Lo sapeva anche il Cremlino. Non mi permise mai più di partecipare a un'elezione. (pp. 247-248) *L'accusa contro di noi era persino più ridicola di quella del primo processo, ma nel 2014 il sistema giudiziario era ormai stato perfettamente oliato da Putin e ubbidiva a ogni suo ordine. I pubblici ministeri accusavano me e Oleg di aver rubato 26 milioni di rubli alla società di cosmetica francese Yves Rocher con un presunto sistema di costi gonfiati per i servizi di logistica. L'analogia con il precedente caso montato ai miei danni e riguardante la Kirovles era evidente. Di nuovo veniva depinto come frode quello che era un normale accordo commerciale, però, mentre l'ultima volta la polizia aveva estratto dal cilindro una presunta vittima – ovvero Vjačeslav Opalev, direttore di Kirovles, che era stato ben felice di sfidarmi in tribunale –, qui di vittime non ce n'erano. [...] Il rappresentante di Yves Rocher chiamato a testimoniare (dalla procura!) affermò di non aver alcuna accusa da muovere nei nostri confronti, il che però lasciò indifferente la corte. Gli ordini erano chiari: dovevamo essere dichiarati colpevoli, quindi la macchina di Putin fece del suo meglio. (pp. 249-250) *Gli arresti domiciliari sono una forma di punizione particolarmente insidiosa: non sei in carcere, quindi nessuno simpatizza per te, ma in realtà non puoi fare quasi nulla. (p. 250) *Acquisimmo la totale padronanza di YouTube con il nostro rapporto sul procuratore generale [[Jurij Čajka]]. Quella era una storia che non parlava solo di corruzione, ma anche dei legami tra la procura e il crimine organizzato.<br>La prima cosa che scoprimmo fu che il figlio maggiore del procuratore generale, Artëm, viveva (per usare un eufimismo) al di sopra dei propri mezzi. Cose come queste erano piuttosto comuni. Scoprimmo che possedeva un enorme hotel di lusso e qualche villa in Grecia nonché una casa in Svizzera, e aveva una serie di conti in banche estere. Più avanti venimmo a sapere che attorno al procuratore girava tutta una mafia. Artëm era proprietario dell'albergo insieme alla moglie del vice di suo padre. Lei, a sua volta, aveva investito in affari con le mogli di due criminali di primo piano della regione di Krasnodar, appartenenti alla cosiddetta «banda degli Tsapki». Quest'ultima aveva tenuto l'intera città nella morsa del terrore per decenni commettendo furti, estorsioni, stupri e omicidi. Degli omicidi si parlava in tutto il paese: sui notiziari veniva raccontato come la gang avesse fatto irruzione nella casa di un uomo d'affari locale, uccidendo le quattordici persone che vi aveva trovato, compreso un neonato, per poi bruciare i corpi. Per anni la procura aveva protetto la banda, rifiutando di perseguirla.<br>Quando scoprimmo tutte queste cose, restammo a dir poco scioccati. Ma poi venne fuori che lo stesso figlio del procuratore generale era implicato in un omicidio. Aveva voluto impossessarsi del sistema di trasporto fluviale siberiano e portarlo sotto il suo controllo. Il direttore del trasporto fluviale aveva dichiarato in un'intervista che Artëm aveva cercato di ricattarlo e spaventarlo; due giorni dopo, era stato trovato impiccato nel suo garage. Non era stato aperto alcun procedimeno penale. Era stato liquidato come suicidio, anche se l'autopsia aveva dimostrato che le mani dell'uomo erano legate e i segni sul collo potevano essere stati causati solo da una morte violenta. (pp. 263-264) *{{NDR|Su [[Igor' Šuvalov]]}} Non c'è assolutamente nulla di normale nel suo stile di vita. Avevamo già scoperto che era proprietario di un palazzo a Mosca, il genere di residenza in cui ti aspetteresti di veder vivere un conte; dieci appartamenti in uno sfarzoso grattacielo di epoca staliniana con vista sul Cremlino; un enorme appartamento a Londra del costo di 11 milioni di sterline situato sulle rive del Tamigi; una villa in Austria; e una quantità di Rolls-Royce.<br>Eppure, quella nuova indagine lasciò di sasso perfino noi. Sembrava che Šuvalov amasse allevare corgi, e che anche loro vivessero nel lusso. Scoprimmo il jet con cui si spostava per affari, ne studiammo i piani di volo e ci rendemmo conto che non lo usava solo il vice primo ministro, ma anche i suoi cuccioli che andavano a partecipare a concorsi canini internazionali. (p. 264) *Tutti prendevano in giro [[Dmitrij Medvedev|Medvedev]] quando era presidente. Si fingeva un liberale, pronto ad accogliere ogni nuova tecnologia, i quotidiani, internet. Apriva profili su Twitter e Instagram, una cosa che, per un funzionario russo, era come volare sulla Luna. [...] L'unica «conquista» rimasta dopo i quattro anni di Medvedev al potere è stata che la milizia ha cambiato nome in «polizia». (p. 280) *Venne fuori che Medvedev non era solo uno stupido sempliciotto, ma un individuo corrotto fino al midollo. Usava reti di associazioni benefiche per spillare soldi agli oligarchi e intestarsi case di lusso. Noi le perlustrammo tutte lanciando il nostro drone da un nascondiglio, e poi mostrammo nei minimi dettagli come viveva Medvedev. Scoprimmo che aveva un'enorme tenuta sul Volga, nell'antica città di Plës. Al centro di laghetto di questa proprietà aveva fatto costuire una casetta per le anatre. Non so perché il nostro pubblico si affezionò tanto a questo dettaglio, ma da allora la papera diventò il simbolo sia dell'indagine sia delle proteste anticorruzione. (pp. 280-281) *Sono molto orgoglioso di quello che abbiamo ottenuto. Abbiamo aiutato un'intera nuova generazione a interessarsi alla politica. Sono giovani arditi, che sanno mostrare iniziativa e sono capaci di organizzarsi: sono gravemente insoddisfatti di quello che sta succedendo nel paese e pronti a manifestare per ciò in cui credono. (p. 282) *Nell'estate del 2019 mettemmo alla prova l'idea del voto strategico con le elezioni della Duma di Mosca. Io non potei candidarmi, ma molti miei colleghi e sostenitori sì. Annunciammo il nostro piano qualche mese prima delle votazioni e la cosa fu accolta con grande favore. Certo, non tutti erano entusiasti: «Ho sempre votato per Jabloko e continuerò a farlo senza se e senza ma!», «Votare per i comunisti? Per quei cannibali? Mai!». Io spiegavo con calma che, per come eravamo messi, avremmo potuto persino votare per una sedia, anche quella sarebbe stata meglio del candidato di Russia Unita. (p. 287) *Non dimenticherò mai una conversazione che ebbi con [[Boris Nemcov]] dieci giorni prima che venisse assassinato. Eravamo in tre: Nemcov, un suo collega e io. Nemcov mi spiegò che ero in pericolo, che il Cremlino avrebbe potuto uccidermi perché ero un battitore libero, mentre lui era invulnerabile, perché si muoveva ''all'interno del sistema'': era stato vice primo ministro e, soprattutto, conosceva Putin personalmente e aveva lavorato con lui per anni. Tre giorni più tardi venni arrestato e appena una settimana dopo Nemcov cadde sotto colpi d'arma da fuoco a duecento metri dal Cremlino. A quel punto capii che tutte le discussioni su chi fosse in pericolo o al sicuro non avevano senso. Non possiamo sapere cosa accadrà. Là fuori c'è un pazzo di nome Vladimir Putin e, quando gli salta il ticchio, scrive un nome su un biglietto e ordina: «Uccidetelo». (p. 290) *L'assassinio di Nemcov fu un duro colpo per tutti e molti si spaventarono. Persino Yulia, che è una persona incredibilmente coraggiosa, in seguito mi disse di essersi sentita molto a disagio, quella notte, a casa da sola con i ragazzi. Aveva pensato: «Quindi è cominciata? Adesso uccidono gli oppositori? Faranno irruzione armati qui da noi?». Conoscevo Boris e rimasi inorridito come tutti, ma nemmeno in quel momento pensai che la mia vita fosse più a rischio di prima. (pp. 290-291) *Ho sempre cercato di ignorare l'idea di poter essere aggredito, arrestato o persino ucciso. Non ho controllo su quanto può accadere e sarebbe masochista trastullarsi in questi pensieri. Dovrei domandarmi: «Quante possibilità ho di sopravvivere fino a sera? Sei su dieci? Otto su dieci? O forse dieci su dieci?». Non è che cerchi di non pensarci, magari chiudendo gli occhi e fingendo che il pericolo non esista. È solo che un giorno ho deciso di non avere paura. Ho soppesato tutto, ho capito qual è la mia posizione e ho lasciato andare. Sono un politico dell'opposizione e so perfettamente chi sono i miei nemici, ma se dovessi temere di continio che mi ammazzino, non varrebbe la pena vivere in Russia. Dovrei emigrare o smettere di fare ciò che faccio. (p. 291) ===Explicit=== ==Bibliografia== *Alexei Navalny, ''Patriot'', traduzione di Teresa Albanese, Sara Crimi e Laura Tasso, Mondadori, Milano, 2024, ISBN 978-88-04-75686-6. ==[[Alberto Pollera]]== Alberto Pollera (1873 – 1939), militare e antropologo italiano. ==''Lo Stato etiopico e la sua Chiesa''== ===Incipit=== Questo libro vede la luce assai tempo dopo che fu compilato: debbo perciò pregare il benevolo lettore di tener presente trattarsi dell'esame di ordinamenti e costumi di un popolo che si avvia rapidamente ad una importante evoluzione civile, la quale, cominciata tardi, si affretta a raggiungere con ritmo sempre più accelerato, miglioramenti e sviluppi che, fino a pochi anni fa, sembrava assurdo sperare. ===Citazioni=== *Gli Abissini identificarono più tardi la regina Macheddà con Azieb, [[regina di Saba]], dando con ciò un seguito apparentemente logico a questa tradizione. [...] la leggenda della regina di Saba non deve in Abissinia aver acquistato valore che in epoca molto posteriore, e verosimilmente quando, con S. Frumenzio e coi santi predicatori e gli Abuna suoi successori, provenienti da Bisanzio, da Alessandria e da Roma, la religione cristiana si diffuse in Etiopia, e ciò perché [...] questi apostoli della fede, avevano ben ragione di credere che l'accennata tradizione potesse giovare, come giovò, ai loro intenti. (pp. 8-9) *A noi può sembrare che il concetto etiopico della parentela dinastica colla Vergine sia un po' troppo esagerato ed estensivo, a motivo della enorme distanza di tempo e del gran numero di generazioni trascorse; ma la mentalità etiopica non valuta le cose al modo nostro, perché già nelle piccole questioni interne di stirpe, è abituata a riconoscere legami di consanguineità molto arretrati nel tempo, sul quale non ferma affatto la sua attenzione. (p. 15) *Per evitare l'obiezione che nella Bibbia non si fa affatto cenno del trafugamento delle Tavole, che anzi si dice andassero distrutte in Babilonia, i manoscritti etiopici, narrando con assai maggior copia di particolari la leggenda [...], aggiungono che, appena il gran sacerdote Sadok ed il re Salomone si accorsero della scomparsa di quelle, decisero di tener celata la immane sciagura al popolo, per modo che questo non seppe mai niente di ciò, e continuò a venerare quell'Arca, la quale non era, pur troppo, che un semplice simulacro della prima. (p. 23) *Il popolo etiopico, orgoglioso delle tradizioni [...] e convinto di esser divenuto per volontà di Dio il vero popolo eletto sulla terra, a cagione della discendenza salomonica di [[Menelik I]], in sostituzione del popolo ebreo, resosene indegno, è andato a ricercare nella Bibbia tutte le promesse fatte da Dio ad Abramo e a David, e ritiene che esse siano ancora in pieno vigore per il proprio paese. (p. 24) *Direi quasi che l'orgoglio in Abissinia è una malattia contagiosa, cronica, permanente, che non risparmia nemmeno i più miseri. Non deve quindi stupire se questo orgoglio si trova elevato a potenza molto elevata nei legittimi regnanti di quel paese, che fanno seguire il loro nome da iperbolici titoli. (pp. 25-26) *Ora, i regnanti di Etiopia, nelle ingenua ma ferma convinzione di occupare di diritto e di fatto il primo posto fra i regnanti di tutto il mondo, ogni volta che hanno avuto occasione di indirizzare messaggi a regnanti europei, lo hanno fatto appunto nel modo da essi usato verso i loro inferiori, ossia iniziando la lettera col proprio nome, anche quando facevano ciò per invocare importanti servigi da loro. (p. 26) *Si dice [...] che il [[Teodoro II d'Etiopia|Negus Teodoro]], ritenendo l'Inghilterra il paese più ragguardevole dopo il suo, rivolgesse alla regina Vittoria domanda di matrimonio, e che la mancata risposta fosse il movente che lo indusse a imprigionare, per atto di rappresaglia e di sfida, tutti gli europei che tovavansi presso di lui [...].<br>In quella tragica vigilia, ma troppo tardi, Teodoro comprese che la superiorità etiopica era ormai una leggenda fantastica; il che non ha tuttavia impedito alla massa di continuare a credervi. Umili e grandi ne sono ugualmente convinti, e se ciò costituisce una ingenuità, non si può negare che costituisca anche una forza per lo stato che tali credenze coltiva, con pieno consenso, fra i suoi sudditi. (p. 27) *[...] degli Abissini si può dire quello che è stato detto degli Ebrei, e cioè che, credendosi di una stirpe privilegiata, hanno sempre voluto isolarsi, e mantenersi distinti da tutte le altre nazioni.<br>Questa credenza ispirò ad essi il concetto della autoglorificazione, perché ritennero di essere veramente i solo veri figli di Dio, discendenti diretti della linea primogenita di Adamo, senza riflettere che la funzione del popolo eletto venne necessariamente a cessare colla venuta di Gesù Cristo, immolatosi per la intera umanità, e non per la fortuna di un popolo. (p. 31) *[...] in Etiopia è pacificamente ammesso e riconosciuto, che la madre ha diritto di attribuire con giuramento la paternità del figlio a chi essa ritiene ne sia l'autore, senza bisogno di altra indagine o prova concomitante.<br>L'unione poi, sia pure effimera, con una schiava, decisamente biasimata e derisa quando si tratta di altri, è invece susata trattandosi di signori e di principi, i quali pur non tenendo un harem, come i mussulmani, ne seguono la pratica poligama. L'importante è che la discendenza dei salomonidi e la loro tradizione continui. (pp. 37-38) ===Explicit=== ==Bibliografia== *Alberto Pollera, ''[https://dl.unito.it/it/ricerca/digitale/?id=mag:447 Lo Stato etiopico e la sua Chiesa]'', Roma, SEAI, 1926. ==Irridentismo russo== *L'idea secondo cui la Russia sarebbe a casa propria ovunque si parla russo [...] basterebbe, se fosse convalidata, a mettere l'Europa e il mondo a ferro e fuoco. Che succederebbe, se si ragionasse così, con i transilvani in Romania? Con i catalani in Francia? Con le tre comunità linguistiche di cui è composta la Svizzera? Con quella «minoranza vallona» di cui certi ideologi, a Mosca, già sostengono che sarebbe minacciata di «genocidio»? Con quella parte della California dove si parla spagnolo? Con la Gran Bretagna, che ha la lingua in comune con l'America? Il nazionalismo linguistico, sotto Putin non meno che all'epoca, nel 1938, dell'annessione dei tedeschi dei Sudeti al Terzo Reich, è un vaso di Pandora. [...] allora come si potrebbe impedire alla Lituania di rivendicare Smolensk? Alla Polonia di avanzare i suoi diritti su Leopoli? Alla Slovacchia di invadere l'oblast della Transcarpazia? Alla Moldavia di reclamare un pezzo di Transnistria? E perché la Russia, un Paese che, lo ripetiamo, non è mai stato uno Stato-nazione prima del 1991, avrebbe più titoli di altri da far valere sulle terre liberate dell'ex Unione Sovietica? ([[Bernard-Henri Lévy]]) ==Per Stepan Bandera== {{Int|Da ''[https://web.archive.org/web/20100426235947/http://www.stepanbandera.org/bandera_perspective_5.htm Ai principi della nostra politica di liberazione]''|Articolo pubblicato in ''Vizvolna Politika'', novembre-dicembre 1946; ''Перспективи Української Революції'' [''Prospettive della rivoluzione ucraina''], Дрогобич, Видавнича фірма "ВІДРОДЖЕННЯ", 1998, ISBN 966-538-059-1.|h=4}} ===Citazioni su Stepan Bandera=== *L'estrema destra in Ucraina vede certamente Bandera come uno dei loro padri politici, ma l'estrema destra nel paese è molto debole, e la popolarità della figura di Bandera va molto al di là della destra. La ragione è che, sebbene Bandera fosse di estrema destra e – almeno per un periodo della sua vita – un fascista, in Ucraina oggi non è visto principalmente come tale. È considerato un combattente per l'indipendenza dell'Ucraina che morì per questo. Fu ucciso a Monaco di Baviera nel 1959 dal KGB – la stessa organizzazione nella quale si è formato Putin. Nel discorso pubblico la sua figura è quella di un liberatore, anche se naturalmente non avrebbe instaurato un regime liberale se fosse andato al potere. Del resto, i suoi rapporti con l'occupante tedesco durante la Seconda guerra mondiale erano stati conflittuali. Due dei suoi fratelli furono uccisi ad Auschwitz (apparentemente da compagni di prigionia). Un altro fratello morì durante l'occupazione tedesca in circostanze non chiare. Lo stesso Stepan Bandera è stato a lungo rinchiuso nel campo di concentramento di Sachsenhausen vicino a Berlino. Queste sono le cose che sono enfatizzate dalla memoria pubblica in Ucraina: una memoria selettiva, non una visione storica oggettiva. È un fenomeno che vediamo in molti Paesi, dove le pagine buie delle biografie degli eroi nazionali sono dimenticate o taciute. ([[Andreas Umland]]) *La Russia usa allegramente il culto ucraino di Bandera come prova che l'Ucraina è uno Stato nazista. Gli ucraini rispondono per lo più sbianchettando l'eredità di Bandera. È sempre più difficile per le persone concepire l'idea che qualcuno possa essere stato il nemico del tuo nemico e tuttavia non una forza benevola. Una vittima e anche un carnefice. O viceversa. ([[Maša Gessen]]) ==Bibliografia== *Степан Бандера, ''Перспективи Української Революції'' [''Prospettive della rivoluzione ucraina''], Дрогобич, Видавнича фірма "ВІДРОДЖЕННЯ", 1998, ISBN 966-538-059-1. ==Per [[Vera Politkovskaja]]== '''Vera Aleksandrovna Politkovskaja''' (1980 – vivente), giornalista russa. {{Int|Da ''[https://video.repubblica.it/mondo/mia-mamma-anna-politkovskaja/13099/14374 "Mia mamma, Anna Politkovskaja"]''|Intervista di Fiammetta Cucurnia, ''Video.repubblica.it'', 4 ottobre 2007.}} *Lei riceveva sempre minacce. Noi vivevamo con questa continua pena, paura. Però lei proprio non ne voleva neanche parlare. Lei diceva: «Questo è il mio paese. Io sono nata qui, voglio vivere qui, voglio lavorare qui. Quale sarà il mio valore se io prendo, lascio tutto e me ne vado?». *Era mia madre. Io penso che, durante la sua vita, lei ha fatto molto bene per le persone e ha lasciato sicuramente la sua traccia. E quindi col suo contributo qualcosa di meglio c'è nel nostro paese. Però contemporaneamente devo dire sarebbe stato molto meglio che lei non se ne fosse occupato, che non avesse fatto nulla e che fosse viva. Per me, al diavolo tutto. Io avrei voluto mia madre. {{Int|Da ''[https://www.balcanicaucaso.org/aree/Cecenia/Intervista-a-Vera-Politkovskaja-86280 Intervista a Vera Politkovskaja]''|Intervista di Giorgio Comai, ''Balcanicaucaso.org'', 3 dicembre 2010.}} *Non augurerei a nessuno di leggere sulla propria madre il tipo di frasi ed opinioni riguardanti Anna Politkovskaja che mi è capitato di trovare. *Alla procura si sono occupati di indagini per due anni prima di dare inizio al processo e hanno arrestato delle persone, che tra l'altro poi hanno liberato. E non sono neppure riusciti a contare correttamente la tempistica dell'omicidio. Quando hanno indicato i secondi che sono trascorsi tra il momento in cui mia madre è entrata nel nostro condominio a quando l'assassino è uscito, non corrispondevano con le ore che avevano fornito. Ce l'ha fatto notare una nostra amica giornalista proprio mentre eravamo in aula di fronte al giudice. È un piccolo errore, forse, ma dimostra con quanta poca serietà abbia lavorato chi si è occupato delle indagini. *Abbiamo ricevuto molte dimostrazioni di sostegno da rappresentanze diplomatiche estere. Ricordo che ad esempio il console francese è venuto di persona al funerale e ci ha passato una lettera di condoglianze firmata personalmente dal capo dello Stato del suo Paese. Ma i diplomatici non vengono certo a dire a noi di cosa parlano nei loro incontri ufficiali con i vertici russi. {{Int|Da ''[https://www.lsdi.it/2011/vera-politkovskaja-in-russia-sempre-peggio-per-la-liberta-di-stampa/ Vera Politkovskaja, in Russia sempre peggio per la libertà di stampa]''|Intervista di Valentina Barbieri, ''Lsdi.it'', 17 maggio 2011.}} *Nel nostro paese la libertà di stampa è un problema grave. Ogni giornalista si trova di fronte ad un bivio: può scegliere la carriera e scrivere quello che gli dicono oppure può fare una scelta diversa, scrivere quello che trova giusto e occuparsi di quello che gli interessa. Le conseguenze sono diverse: nel primo caso guadagnerà un posto di prestigio (ovvero statale), nel secondo caso potrebbe finire male. *Per quanto riguarda il mio vissuto di giornalista, cerco di evitare qualsiasi confronto tra l’esperienza di mia mamma e la mia. Non ho la sua ricchezza professionale, trent’anni di attività, la sua grande esperienza. Lei lavorava a modo suo, in una maniera personale, io lavoro in un altro modo, il mio. *Quando ti riferisci a qualcuno, inizi inevitabilmente a copiare, mentre nel giornalismo è più importante lavorare sul proprio stile. {{Int|Da ''[https://www.repubblica.it/esteri/2015/03/03/news/vera_politkovskaja_un_delitto_dimostrativo_come_quello_di_mia_madre_proveranno_a_insabbiare-108637090/ "Un delitto dimostrativo come quello di mia madre. Proveranno a insabbiare"]''|Intervista di Aleksej Tekhnenko, ''Repubblica.it'', 3 marzo 2015.}} *Quello di [[Boris Nemcov|Nemtsov]] è un omicidio politico, dimostrativo, arrogante. Come quello che ha distrutto la nostra famiglia. [...] Riconosco uno stile che mi preoccupa. Vaghezza, contraddizioni e troppe ipotesi che fanno solo confusione. Come allora. *A me basta la certezza che sia un omicidio politico. Chiunque abbia ucciso lo ha fatto per mettere a tacere una voce scomoda. È sempre la stessa storia. *Bisogna restare all'erta. Contrastare ogni voce falsa, chiedere giustizia sempre, instancabilmente. E mi auguro che gli amici e i compagni di movimento di Nemtsov riescano a tenere alta l'attenzione sui media. Lo so per esperienza, non è facile. Tutto si dimentica. {{Int|Da ''[https://www.la7.it/piazzapulita/video/parla-vera-la-figlia-di-anna-politkovskaja-i-russi-non-sono-abituati-a-pensare-05-05-2022-437048 «I russi non sono abituati a pensare»]''|Intervista di Sara Giudice, ''La7.it'', 5 maggio 2022.}} {{Int|Da ''[https://tg24.sky.it/mondo/2022/10/14/vera-politkovskaja-live-in-firenze-2022 "Putin indifferente a reazione Europa su Ucraina"]''|''Tg24.sky.it'', 14 ottobre 2022.}} {{Int|Da ''[https://www.lastampa.it/esteri/2023/02/21/video/massimo_giannini_intervista_vera_politkovskaja_anna_mia_madre-12655173/ "Anna, mia madre"]''|Intervista di Massimo Giannini, ''Lastampa.it'', 21 febbraio 2023.}} {{Int|Da ''[https://www.rainews.it/tgr/piemonte/video/2023/02/putin--un-dittatore-mia-madre-ora-sarebbe-in-ucraina-dalla-parte-delle-vittime-eb0c8871-076d-482a-b394-86db8efd34c9.html "Putin è un dittatore, mia madre ora sarebbe in Ucraina dalla parte delle vittime"]''|''Rainews.it'', 22 febbraio 2023.}} {{Int|Da ''[https://www.iodonna.it/attualita/storie-e-reportage/2023/05/20/vera-politkovskaja-un-libro-per-ricordare-la-madre-anna-politkovskaja/ Vera Politkovskaja: «In Russia la misoginia fa parte dei valori tradizionali»]''|''Iodonna.it'', 20 maggio 2023.}} *Se parliamo di questo momento storico, noto molti cambiamenti, ma in negativo. Non vedo segnali di miglioramento della situazione o di un prossimo futuro in cui la Russia sarà finalmente “un Paese felice”. La Russia precipita sempre di più in una realtà oscura e imprevedibile. Per uscirne impiegherà diversi decenni. *Oggi i diritti dell’uomo, così come sono intesi in Occidente, non esistono. Non solo, ma negli ultimi tempi politici e personaggi pubblici insistono nel criticare l’introduzione di queste concezioni in Russia, o a distorcerne il significato. Adesso ai diritti della persona vengono contrapposti i non del tutto chiari “valori tradizionali”. Risultato: l’attività di alcune persone sui social porta a procedimenti penali, il movimento Lgbt è di fatto vietato, tutti i media dell’opposizione sono stati bloccati in rete o chiusi. La Russia si è ritirata dalla convenzione per la protezione dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Se si scava, poi, un po’ più a fondo, si scopre che non c’è più nemmeno lo spazio per tentare di difendere i diritti umani. *[...] in Russia la misoginia è un sentimento abbastanza diffuso e per qualche russo è addirittura parte di quei valori tradizionali cui accennavo prima. Però, a essere sinceri, in molti Paesi questo sentimento è comune almeno quanto in Russia, e in alcuni anche di più. Se poi contestualizziamo il tutto da un punto di vista storico, non è passato molto tempo da quando le donne hanno ottenuto almeno il diritto di voto. E ora, come allora, la parte femminile del mondo deve ancora lottare per ottenere le stesse possibilità degli uomini. Per questo continuare a conquistare i propri diritti è il compito più importante per tutte le donne del pianeta. {{Int|Da ''[https://www.r/robinson/2023/10/23/news/vera_politkovskaja_la_mia_russia_ora_e_mordor-418550449/ Vera Politkovskaja: “La mia Russia ora è Mordor”]''|''Repubblica.it'', 23 ottobre 2023.}} *Riconosco senza problemi che una parte della responsabilità per quello che accade è mia, in quanto cittadina proveniente dalla Russia, e i cittadini dell’Ucraina, finché la guerra non finirà, hanno tutto il diritto di accusare i cittadini della Federazione russa per quanto si sta verificando. Ma questo diritto è solo loro. *Come è possibile che l’odio verso i russi in tanti Paesi del mondo, specie in Europa, faccia ormai parte della normalità? La prima cosa che colpisce è la reazione serafica della comunità europea che vede in questo odio un dato di fatto, un normale stato delle cose. Va detto che anche l’invasione dell’Ucraina è un dato di fatto, ormai scontato, per molti russi. Qual è dunque la differenza tra comunità europea così civile e quella russa, che negli ultimi diciotto mesi è stata costantemente tacciata di non ribellarsi a sufficienza contro le autorità? Dove sono finiti tutti quelli a cui stridono i denti a forza di intestarsi la causa animalista, quella della comunità LGBTQIA+ o quella degli afroamericani? Siete tutti concordi nel dire che siamo tutti uguali ma prendersela con una persona solo perché possiede il passaporto russo vi sta bene? *La maggioranza degli stati che non accoglie più i russi e ha anche interrotto l’emissione di visti di transito è rappresentata da Paesi al confine con la Russia. Ovvero proprio quei Paesi in cui si sono rifugiati i miei concittadini in fuga dagli orrori del regime di Putin. L’hanno fatto in pena per il futuro e l’incolumità delle proprie famiglie, temendo di essere esposti a azioni persecutorie politiche, che oggi in Russia equivalgono a quelle penali. *Tra i Paesi che non concedono visti ai russi figurano la Polonia, la Finlandia, la Repubblica ceca, la Lettonia e tanti altri. Oltre a questo divieto, di recente i politici di tutti i Paesi europei che spartiscono la frontiera con la Russia hanno bloccato l’ingresso nei paesi membri dell’Unione Europea alle automobili immatricolate nel mio Paese. L’argomentazione utilizzata per giustificare la misura rimanda a una delle regole del regime sanzionatorio introdotto dopo lo scoppio della guerra: ora le automobili russe sono considerate merce d’importazione e quindi vietata. *«Russi, dovete soffrire! Ovunque siate, alla fine siete voi che avete invaso! Se non vi va bene ritornatevene a casa vostra e rovesciate Putin! Non avrete diritti finché ci sarà la guerra!». Ogni qual volta sento pronunciare queste frasi da parte degli ucraini, la mia mente va col pensiero alle loro città dove tutti i giorni cadono i missili russi. Mi sento capace di capirli e perdonarli ogni volta, perché mi mostrano un odio viscerale, ma per «una giusta causa». Tuttavia non posso non notare i parallelismi con la retorica del Cremlino: potete “invitare” i russi a tornare casa per rovesciare Putin quanto volete, ma rimane il fatto che ora tutti i critici del regime in vigore a Mosca si trovano o sotto terra, o in prigione o all’estero. Non dimentichiamo che è da diciotto mesi che lo stesso esercito ucraino non riesce a sconfiggere il regime putiniano, al netto di tutti gli aiuti provenienti dal mondo civile. *La guerra in Ucraina è il frutto di una politica pluriennale del Cremlino, smascherata sovente da chi ora non c’è più, è dietro le sbarre oppure se n’è andato. Al contempo è anche il fallimento totale della diplomazia non solo di Kiev e Mosca, ma anche di quella europea e americana. A pensarci bene, i responsabili delle ostilità in Ucraina al massimo sono i vertici del potere russo e i politici occidentali. Ora Putin potrà troneggiare legalmente fino al 2036. Il presidente di un paese immenso ha sistematicamente violato le leggi, anche quelle internazionali, ma in tutto il mondo civile hanno continuato a stringergli la mano. {{Int|Da ''[https://www.repubblica.it/esteri/2024/02/19/news/politkovskaja_morte_navalny_putin-422158715/ Putin temeva Navalny più di ogni altro e si è sbarazzato di lui come di mia madre Anna Politkovksaja]''|''Repubblica.it'', 19 febbraio 2024.}} *Per i politici europei e americani, l’omicidio di Navalny è solo l’ennesimo pretesto per prendere la parola e ancora una volta “dare uno schiaffo” alla Russia di Putin. *L’oppositore russo è stato in qualche modo il prigioniero personale di Vladimir Putin che lo temeva talmente da non osare pronunciare il suo nome ad alta voce, offrendo così il fianco ai giornalisti che glielo hanno fatto notare a più riprese. Navalny, dal canto suo, trovandosi già dietro le sbarre, non ha mai avuto paura a definire il capo di stato russo un omicida, un farabutto e un ladro. Con il sorriso sarcastico sul suo volto, in più di un’occasione ha schernito il presidente russo e tutto il sistema da lui costruito. Le numerose cause penali intentate ai suoi danni non facevano altro che dargli il pretesto per farsi una risata. *[...] le persone che si sono occupate di eliminare Navalny sono ufficialmente “a servizio dello stato” nei tribunali, nelle procure, nelle carceri e nelle case circondariali. Si tratta di persone che non per forza occupano posizioni di rilievo. Ma tutte loro, in un modo o nell’altro, sono complici e, qualora il caso relativo all’omicidio di Navalny dovesse arrivare in tribunale, sul banco degli imputati ci sarebbero decine di persone. *[...] le cose si svolgeranno come si erano svolte fino all’esecuzione di Navalny. Con l’aiuto delle forze dell’ordine, degli arresti e dei processi, metteranno il bavaglio a tutti quelli che oseranno pronunciare la verità sulla fine dell’oppositore. I politici occidentali si indigneranno ancora un po’, esprimeranno il loro orrore rispetto a quanto accade in Russia, salvo poi tornare subito a occuparsi delle loro vicende quotidiane. Succederà così perché non possono fare nulla, non hanno mai avuto e non hanno neanche ora delle reali possibilità per fare leva sulla situazione in modo da cambiarla. {{Int|Da ''[https://www.repubblica.it/venerdi/2024/03/08/news/vera_politkovskaja_il_futuro_della_russia_sara_scritto_dalle_donne-422277423/ Vera PolitkovskaJa: “Il futuro della Russia sarà scritto dalle donne”]''|''Repubblica.it'', 8 marzo 2024.}} *Mentre in tutto il mondo civilizzato il ruolo della donna nella società cresce, in Russia si susseguono prese di posizione che non fanno che danneggiarla. Non mi riferisco solo al divieto di abortire, già in vigore nelle strutture sanitarie private del Paese, ma anche agli appelli dei politici che chiedono di limitare l’accesso delle donne all’istruzione secondaria, in modo che non vengano distolte da quella che secondo lo Stato (e secondo una parte dei russi) è la loro funzione principale: fare figli. *In generale l’impressione è che – sempre nella visione statale – le donne russe, ancor più dopo l’inizio della guerra con l’Ucraina, siano destinate a ricoprire esclusivamente il ruolo di macchine per la riproduzione della popolazione. *Ad abbandonare la Russia sono state proprio quelle persone che avrebbero potuto influire sul futuro in maniera positiva. Neanche dall’estero riescono a far sentire la loro voce: la macchina della propaganda ha fatto presto a bollare come "traditore della patria” chi è andato via. Con il risultato che chiunque dall’estero osi criticare pubblicamente la situazione in Russia viene sommerso da una montagna di fango e screditato in tutti i modi possibili, compreso ritrovarsi oggetto di azioni civili e penali. Lo scopo è anche quello di rendere difficile il rientro in patria di queste persone. *{{NDR|Su [[Julija Naval'naja]]}} La denigrazione del nemico con ogni mezzo è pratica diffusa in Russia: se poi il nemico è una donna che ha osato mostrare al mondo un’immagine che non è solo quella della vedova inconsolabile e in preda al dolore, i denigratori sono capaci di tutto. La misoginia trova terreno fertile nella nostra società. *Nell’immaginario collettivo russo il campo d’azione legittimo della donna continua a essere quello della cucina e delle stanze da letto dei figli. Anche per quelle che riescono a uscire da questo schema la vita non è semplice: il divario salariale a parità di professione e di ore di lavoro, nel migliore dei casi, è del 30 per cento. Gli uomini non hanno nessun problema a cercare di ostacolare la carriera delle loro colleghe. *[...] nel Caucaso, e in particolare in Cecenia, la situazione per le donne è orribile. Qui, come all’epoca dei barbari, sono soggette a mutilazioni genitali e rischiano di venire uccise in nome dell’onore della famiglia. *Il 40 per cento circa dei russi è convinto che se un uomo mantiene una donna può vietarle di uscire di casa, incontrare gli amici e i parenti, lavorare o utilizzare le carte di credito senza il suo consenso. Certo, non tutti gli uomini russi la pensano così. Ma se ci riferiamo al cosiddetto “Paese profondo”, allora diciamo che questa visione della donna è molto diffusa. *Mi piace pensare che sia possibile, ma servirebbero sforzi giganteschi e un leader, o una leader, capace di unire moltissime persone che la pensano in maniera diversa sulla guerra e sull’operato di Putin. Yulia Navalnaya ha tutte le carte in regola per diventarla. Ha tutto quello che le serve, salvo il marito. *Credo che Yulia sia assolutamente in grado di unire tutte le forze di opposizione russe al di fuori del Paese. Ma l’apparato repressivo all’interno del Paese è talmente potente che riuscire a coinvolgere chi vive in Russia sarebbe ben altra impresa. Questo è un dato di fatto, e non può essere ignorato. *Le donne russe sono forti per natura e temprate dalle circostanze. Di “principesse sul pisello” io ne conosco poche. La mia speranza è che sulla scena politica emergano donne che sappiano guardare la realtà come la vede Yulia Navalnaya. Penso che solo loro potrebbero diventare la forza motrice che potrà far uscire la Russia dalle tenebre in cui si è impantanata. ==''Una madre''== ===Incipit=== Mia madre è sempre stata una persona scomoda, non solo per le autorità russe, ma anche per la gente comune che sfoglia un giornale e ne legge gli articoli. Purtroppo la maggioranza della popolazione russa crede a quello che le viene detto dagli schermi dei canali di Stato: un mondo virtuale creato dalla propaganda, dove, nel complesso, tutto va bene. E i problemi, che periodicamente vengono segnalati all’opinione pubblica, hanno origine nei Paesi occidentali o, come si dice in Russia con un sorrisetto, «nell’Occidente in decomposizione». ===Citazioni=== *I [[Dittatura|dittatori]] hanno bisogno di offrire sacrifici umani per consolidare il loro potere. (p. 10) *In Russia tutti si sono dimenticati in fretta di Anna Politkovskaja, soprattutto la gente che conta, perché mantenere la memoria di persone come mia madre è pericoloso. È molto più comodo perderne le tracce e dimenticare la sua verità. (p. 10) *In Occidente il nome Politkovskaja è fonte di orgoglio. A mia madre intitolano piazze e vie, la sua attività giornalistica viene studiata nelle università, i suoi libri si vendono in tutto il mondo. In Russia quel nome è avvolto dal silenzio. (p. 10) *Dopo il 24 febbraio 2022 il nostro cognome è tornato ad avere un peso, a essere oggetto di minacce, ancora di morte, questa volta contro mia figlia, che è solo un’adolescente. Da quando a scuola hanno iniziato a parlare del conflitto in Ucraina, i compagni si sono scagliati contro di lei. Pesantemente. Così abbiamo scelto l’esilio volontario, la fuga in un altro Paese. (p. 10) *Anna Politkovskaja si formò come giornalista proprio nel periodo della [[perestrojka]]. Ne ha incarnato perfettamente lo spirito, il desiderio di cambiamento: sognava una democrazia compiuta, e sognava di fare il suo mestiere in un Paese libero, come dovrebbe essere, come non è quasi mai, nel mondo. (p. 16) *Nella vita di tutti i giorni mia madre era una persona difficile. La gestione familiare, il desiderio di avere il meglio per noi, oltre alla sua acuta percezione di tutto ciò che accadeva intorno, prosciugavano le sue forze. A ripensarci ora, credo che la responsabilità di una famiglia le sia caduta addosso troppo presto. (p. 25) *{{NDR|Sul [[putsch di agosto]]}} Di quei momenti, dopo il ritorno a Mosca, ricordo questa scena in particolare: mia madre che piange seduta su una panchina nel cortile di casa. Ignara del motivo, pensavo fosse preoccupata per papà, che non era ancora tornato dalla Casa Bianca. Invece poi ho scoperto che quel giorno tre giovani manifestanti che si opponevano ai golpisti erano morti, schiacciati dalle ruote di un veicolo da combattimento della fanteria proprio nel centro di Mosca. Alla notizia, mamma non era riuscita a trattenere le lacrime. L'episodio fu per lei un chiaro esempio di come troppo spesso siano le persone comuni a subire le conseguenze di avvenimenti storici di portata epocale, anche pagando con la vita: un tema che percorre come una linea rossa tuta la sua carriera professionale. (p. 32) *In cabina di regia scherzavamo sul fatto che, per qualche motivo a noi sconosciuto, gli opinionisti filogovernativi risultavano sempre un po' retrogradi, dei sempliciotti, con il loro eloquio clericale, noioso e poco interessante, mentre gli avversari dimostravano grande acume, profonda conoscenza dell'argomento oggetto della discussione, e avevano un atteggiamento propositivo e idee concrete per trovare una soluzione al problema. Gli oppositori non pensavano solo a farsi belli di fronte alle telecamere, e lo spettatore era in grado di capire benissimo come stavano le cose. (p. 46) *Molti in Occidente non capiscono perché i russi accettino così docilmente tutto ciò che fanno le autorità. I cittadini non protestano, non scendono in piazza. Oltre al fatto che la maggior parte della popolazione è impegnata a sopravvivere in condizioni di povertà, le sanzioni per la partecipazione a picchetti o manifestazioni sono diventate così elevate che pochi osano esporsi. Se in Europa, al termine di una «protesta» pacifica, ciascuno può rientrare tranquillo a casa propria, in Russia la maggioranza dei manifestanti finisce in una stazione di polizia. E non è scontato che se la cavi con una «semplice» (comunque alta) sanzione amministrativa, anziché con quindici giorni di cella. Anzi, spesso rischia un processo penale. (p. 53) *Chi può, in Russia, evita il servizio militare come la peste, perché sa che nelle caserme potrebbe accadere di tutto, ammesso di sopravvivere al nonnismo incontrollato. È risaputo, inoltre, che in tempo di pace i soldati vengono spediti in zone impervie affinché diventino «veri uomini», imparando a cavarsela con misere razioni alimentari e attrezzature poco idonee. Il podersoso ammodernamento delle forze armate, per il quale è stato speso l'equivalente di milardi di euro, è in buona parte avvenuto solo formalmente e non si capisce dove siano finiti quei soldi. (p. 63) *{{NDR|Sull'[[invasione russa dell'Ucraina del 2022]]}} Secondo le stime dell'intelligence ucraina, in migliaia si sarebbero dati alla fuga dalla prima linea e in alcune unità si è arrivati al 60-70 per cento di disertori. I dissidenti russi si mantengono più cauti, calcolando gli abbandoni in circa un miglaio. Il Cremlino, proprio come sul numero dei morti, tace. (p. 66) *I familiari dei caduti raccontano che spesso apprendono della scomparsa dei congiunti dai commilitoni o dai canali Telegram ucraini. Oppure capiscono che è successo qualcosa di irreparabile quando il loro congiunto smette di chiamare a casa. I russi, al contrario, tendono a lasciare sul campo i corpi dei comilitoni russi. (p. 66) *Un'intera generazione di giovani pagherà un prezzo altissimo, come è già avvenuto ai tempi della Seconda guerra mondiale, del conflitto in Afghanistan e della Cecenia. E il prezzo non è solo la morte. Tra i fortunati che torneranno da questa guerra, le conseguenze psicologiche saranno incalcolabili, per non parlare dell'enorme quantità di invalidi che non sapranno di cosa vivere. (p. 69) *Io sono una cittadina russa, ma sono disgustata dal cieco nazionalismo e dallo pseudopatriottismo che stanno montando nel mio Paese. Quando un Paese aggredisce, chi subisce e soffre deve difendersi. Credo sia giusto che l'Occidente stia aiutando attivamente l'Ucraina a difendersi. Se così non fosse stato, la guerra sarebbe già finita. E penso che lo stesso Cremlino avesse scommesso sulla mancanza di sosteno da parte occidentale, quando ha cominciato l'aggressione. Quello che dico può apparire una contraddizione, per me che sono una pacifista convinta. Odio la guerra e le conseguenze che porta con sé. Ma si tratta di una contraddizione inevitabile. Voglio vedere la Russia come un Paese prospero, libero e sviluppato, non incosciente, povero e militarizzato. (p. 70) *La diffusione di informazioni da canali non ufficiali inizialmente comportava una multa, quindi la sospensione dell'attività, infine il ritiro della licenza per trasmettere, radio o televisione che fosse, o per stampare e vendere il giornale. Nel corso del primo mese di guerra, in Russia sono state varate alcune leggi che introducevano la responsabilità amministrativa e penale per la diffusione di «fake news» riguardanti le azioni dell'esercito russo, con una pena prevista fino a quindici anni di carcere. Ciò ha permesso di arrestare diverse persone che avevano criticato l'operato dei militari russi in Ucraina sui social o sui propri blog. (p. 76) *A tutte le difficoltà oggettive connesse con l'inizio della guerra se n'è aggiunta una ulteriore, che riguarda solo mia figlia: inconsapevolmente si è ritrovata anche lei sulla linea del fuoco. Lei si chiama come la nonna, Anna Politkovskaja, e per questo a scuola è stata subito oggetto di atti di violenza e di bullismo. A dire la verità, era già accaduto in passato. Quando Anna visitava una nuova palestra per un corso di ginnastica, le veniva spesso ricordato dai suoi coetanei, ovviamente in forma offensiva, da quale famiglia provenisse. Dopo il 24 febbraio 2022, però, la mancanza di rispetto si è trasformata in minaccia. (pp. 77-78) *Quando mamma era via, in pratica non avevamo alcun contatto con lei, perché non esistevano linee telefoniche adeguate. Eppure non sono mai rimasta a casa ad aspettare che tornasse. Del resto, lei non l'avrebbe mai voluto. Mia madre era una donna estremamente indipendente e con questo spirito ha cresciuto anche noi. Ancora adesso, quando ripenso a lei, la vedo seduta alla scrivania con la testa china sul computer a scrivere una «nota». Così le piaceva chiamare i suoi testi: non notizie, articoli, materiali, ma note. E mentre ci si dedicava era assente, anche quando era presente fisicamente. (pp. 89-90) *Mia madre non accettava mai compensi da parte delle persone che aiutava: era una questione di principio. (p. 95) *Lei cercava comprensione, ma riceveva sostegno solo dai colleghi della redazione del suo giornale e da pochissime altre redazioni di mezzi di informazione alternativi. E, ovviamente, dalle tante persone che aiutava. Perché solo questo contava per lei: fare il proprio lavoro, raccontare quello che vedeva, dare asilo a quanti non sapevano dove altro andare. Le loro storie non coincidevano con la versione ufficiale dei vari uffici competenti legati al Cremlino. (p. 105) *Questo era il suo modello di giornalismo. Raccontare i fatti, scrivere senza tener conto delle gerarchie. Un concetto forse banale per chi vive in una democrazia, ma in Russia era pura follia: significava dare per sontata la libertà e sfidare il sistema irritando tutti, compresi i colleghi che avrebbero dovuto farsi carico della stessa responsabilità, raccontando a loro volta la verità. Invece mia madre era sola, profondamente sola. (p. 106) *Scrivere la verità serve, anche se nessuno la vuole ascoltare. E serve anche fare il proprio lavoro bene, sempre. Mettere in discussione questo significherebbe riconoscere che il suo sacrificio è stato inutile. (p. 107) *Lei era profondamente convinta che, nel momento in cui si assiste a un'ingiustizia, si è costreti a intervenire. Se invece non la riconosci, o non ci credi, allora non ti senti coinvolto, anche se in fondo sospetti che un'ingiustizia esista. (p. 108) *{{NDR|Sulla [[crisi del teatro Dubrovka]]}} I terroristi avevano già ucciso diverse persone. Doveva avanzare con cautela, seguendo un certo percorso all'interno dell'edificio, e un passo sbagliato a sinistra o a destra poteva portare all'irreparabile. «Lì dentro ricordo di aver calpestato vetri rotti mescolati a qualcosa che sembrava sangue», c'erano vetri ovunque mi disse. «Una sensazione impossibile da dimenticare». (p. 117) *{{NDR|Sulla crisi del teatro Dubrovka}} Dopo alcuni articoli si cominciò a dire che mia madre stava speculando sui morti, che «ballava sulle loro ossa» per fare carriera. Come spesso accade in Russia, parlare o scrivere di questa vile operazione, a seguito della quale morirono centotrenta persone, invece di essere liberate, significa mettere in discussione il lavoro delle forze speciali e le decisioni della leadership. Per questo, proprio perché la cosa era andata male ed erano morte molte persone, le dicevano di lasciar perdere. (p. 120) *{{NDR|Sulla crisi del teatro Dubrovka}} Mi sarei potuta trovare anche io in quel teatro. Tra gli ostaggi, le vittime o tra quanti, a causa di quella storia, portano cicatrici che non si rimarginano. Ma non avevo sentito la sveglia e l'audizione, quel famoso giorno, era saltata. (p. 122) *{{NDR|Sulla [[strage di Beslan]]}} Se fosse arrivata a Beslan, mia madre avrebbe provato a parlare con i terroristi, ma evidentemente troppe persone non volevano che accadesse. Non tolleravano come lavorava, il fatto che raccogliesse le testimonianze delle famiglie degli ostaggi. Su quell'aereo non hanno solo cercato di ucciderla. Le hanno impedito di fare il suo lavoro. (p. 139) *Nessuna autorità russa presenziò al funerale. Solo tanta gente comune in lacrime. Quel giorno mi resi davvero conto di quanto lei fosse tenuta in considerazione, di quanto le volessero bene e di quanto profondamente il suo assassinio avesse scosso l'opinione pubblica. In molti, da quel momento, non avrebbero avuto più voce, né una spalla su cui piangere. Per tante di quelle persone si era spenta l'ultima possibilità di avere giustizia, di vedere scritta la propria storia. (p. 165) *In Russia, i membri delle forze dell'ordine rappresentano una casta a sé. Per me è sempre stato un mistero dove e da chi imparino a comportarsi e a comunicare con la gente. Spesso il loro stile «da cavernicoli» sembra fatto apposta per innervosire gli interlocutori, farli sentire inferiori, poca cosa rispetto alla «macchina statale» e all'uniforme che hanno di fronte. La maggior parte delle persone normali, a cui non è mai capitato di avere a che fare con loro, la prima volta non sa come affrontarli. (p. 170) *La [[seconda guerra cecena]] è stata una delle meno raccontate della storia, spacciata per giunta come lotta al terrorismo islamico, uno dei pilastri su cui Putin costruì una parte consistente della retorica sulla sua nuova Russia. Un secondo, forte pilastro propagandistico fu individuato nella «[[Fronte orientale (1941-1945)|grande guerra patriottica]]», la resistenza al nazismo e la vittoria del 1945. Se il nazismo era stato il nemico e la sua sconfitta un atto fondativo della nuova Russia, chi ne sottovalutava la valenza politica e storia si poneva automaticamente al di fuori del pensiero dominante in Russia. Bisognava eliminare le scorie del decennio eltsiniano e degli anni della perestrojka, quando la ricerca storica aveva vissuto un periodo di grande libertà erano venute alla luce verità sgradevoli per i russi, legate ai crimini del regime staliniano. La storia e la democrazia dovevano diventare sovrane, mentre la libera ricerca storica era vista come una minaccia, perché capace di «leggere» in maniera critica la narrazione dominante del passato. [...] Il terzo pilastro su cui poggia la nuova dottrina nazionale è quella del vittimismo. Dopo il [[Dissoluzione dell'Unione Sovietica|crollo dell'Unione Sovietica]], la Russia è stata umiliata. Da chi, se non dall'Occidente, con i suoi valori così lontani da quelli della tradizione russa? (pp. 181-183) *Putin e i suoi, [...] oltre alla sbandierata denazificazione, non hanno mai dichiarato i veri scopi della guerra. In Russia è stato ripetuto che si trattava di proteggere la popolazione del Donbass dopo otto anni di continue aggressioni e che in Ucraina esisteva un regime nemico, pronto, secondo Mosca, a invadere il Paese su mandato dell'Occidente. La realtà è che il Cremlino non può tollerare un'Ucraina democratica, che cerca di porre le basi per il suo ingresso nell'Europa politica. Una guerra prolungata, comunque vada a finire, rallenterà il processo di democratizzazione ed europeizzazione dell'Ucraina. La dirigenza russa parla anche dell'esistenza di una minoranza nazionale russa in Ucraina che non può essere esclusa dal godimento dei pieni diritti tra cui, per esempio, l'uso del russo a scuola e negli uffici pubblici. Nel primo mese di guerra, tuttavia, i bombardamenti si sono concentrati proprio sui territori in cui è preponderante la popolazione russofona, così come russofona è la maggioranza dei profughi costretti a lasciare le proprie abitazioni. Dopo l'aggressione, addirittura, molti di loro stanno progressivamente privilegiando l'ucraino. (pp. 183-184) ===Explicit=== ==Bibliografia== *Vera Politkovskaja, ''Una madre. {{small|La vita e la passione per la verità di Anna Politkovskaja}}'', traduzione di Marco Clementi, Rizzoli, ISBN 978-88-17-17882-2 ==Per [[Cristina Marsillach]]== {{Int|Da ''[http://www.money-into-light.com/2021/06/an-interview-with-cristina-marsillach.html An interview with Cristina Marsillach]''|Intervista di Paul Rowlands, ''money-into-light.com'', giugno 2021.}} *Girare i film dell'orrore è stressante, perché la paura deve sempre stare (deve sempre esserci la paura) su un piano psicologico. Devi continuare a lavorare con quella paura costantemente. Devi sentirla nelle tue emozioni. :''Making horror films is stressful, because the fear always has to be on a psychological plane. You have to keep working with that fear continuously. You have to feel it in your emotions.'' *Dario era un grande ammiratore di Edgar Allan Poe, e per lui i corvi erano un elemento molto importante del film. Quando stavamo girando un scena particolare del film, mi gettava addosso dei corvi vivi. Io gridavo "Basta! Basta!" e lui diceva "Devo farlo perché devi provare questa paura e questa sensazione". Litigavamo, ma era un periodo divertente per me. Stressante ma divertente. :''Dario was a big fan of Edgar Allan Poe, and ravens were a very important element of the film for him. When we were shooting a particular scene in the film, he threw actual live ravens at me. I shouted "Stop! Stop!" and he said "I have to do this because you need to experience this fear and sensation." We would fight with each other, but it was a fun time for me. Stressful, but fun.'' *Litigavamo tanto, ma c'era rispetto reciproco tra di noi. Lui mi rispettava come attrice ed io lui come regista. Era molto concentrato su elementi tecnici (questioni tecniche, dettagli tecnici), mentre io volevo fargli tante domande sugli aspetti psicologici del mio personaggio e della storia. Ma lui non diceva altro che "No, no, no, va tutto bene" e poi parlava di cosa stava per fare tecnicamente (sul piano tecnico). :''We fought a lot, but there was mutual respect between us. He respected me as an actress and I respected him as a director. He was very focused on technical things, whereas I wanted to ask him a lot of questions about the psychological aspects of my character and the story. But he would just say "No, no, no that's all fine" and then just talk about what he was going to do technically.'' ---------------------------------- '''David W. Macdonald''' (...), zoologo britannico. ==''Running with the fox''== *I lupi cacciano prede grandi; infatti, un alce può pesare 600 chili, dieci volte il peso del lupo più grande. Da solo, il lupo non sarebbe altro che pula per i palchi dell'alce. Un branco, però, può radunare la forza collettiva dei suoi membri. Infatti, lavorando in gruppo si trasformano in una nuova creatura, un super predatore la cui capacità collettiva oltrepassa l'abilità venatoria degli individui coinvolti. La volpe, al contrario, è circa 300 volte più pesante di un topo. La caccia volpina non comporta alcuna maratona affannante, nessuno squartamento, nessun duello contro gli zoccoli. Piuttosto, astuzia, agilità, un balzo aggraziato e un morsetto preciso segnano il destino del topo. :''Wolves hunt large prey; indeed, a moose may weigh 600 kg, ten-fold the weight of the largest wolf. Alone, the wolf would be little more than chaff to the moose's antlers. A pack, however, can muster the collective might of its members. Indeed, by working as a team they are transformed into a new creature, a super-predator whose summed capability exceeds the hunting prowess of the individuals involved. A fox, in contrast, is some 300 times heavier than a mouse. The vulpine hunt involves no lung-bursting marathon, no rip and rend, no sparring against hoofs. Rather, stealth, agility, a graceful leap and a precision nip seal the mouse's fate.'' (p. 10) *Le persone mi chiedono spesso perché ho scelto di lavorare con le volpi. Solitamente rispondo che questa specie offre il migliore di molti mondi: il brivido di osservare comportamenti raramente segnalati, la soddisfazione della lotta intellettuale per spiegare perché l'evoluzione ha lavorato ogni sfumatura strutturale in queste incredibili creature, e la convinzione che questa nuova conoscenza sarà utile, contribuendo alle soluzioni di problemi grandi quanto la rabbia e piccoli (ma irritanti) quanto la decapitazione di un pollo di cortile. Questa risposta è onesta, e le motivazioni alla base sono solide. Per dare un'altra risposta, però, non meno importante: io studio le volpi perché sono ancora impressionato dalla loro straordinaria bellezza, perché mi superano in astuzia, perché mantengono il vento e la pioggia sul mio volto, e perché mi conducono alla solitudine soddisfacente della campagna; tutto sommato – perché è divertente. :''People often ask why I chose to work with foxes. Generally I reply that this species offers the best of many worlds: the thrill of observing behaviour rarely seen before, the satisfaction of the intellectual wrestle to explain why evolution has worked each nuance of design into these remarkable creatures, and the conviction that this new knowledge will be useful, contributing to the solutions of problems as grand as rabies and as small (but annoying) as the beheading of a barnyard fowl. This reply is honest, and the arguments underlying it are robust. However, to give another answer, no less important: I study foxes because I am still awed by their extraordinary beauty, because they outwit me, because they keep the wind and rain on my face, and because they lead me to the satisfying solitude of the countryside; all of which is to say – because it's fun.'' (p. 15) *Sconfiggere le volpi in astuzia ha messo alla prova l'ingegno dell'uomo per almeno 2.000 anni. [...] Forse, allora, migliaia di generazioni di persecuzione (specialmente quando l'avversario ricorre a trucchi sporchi come marinare i gatti nell'orina) ha plasmato le volpi con le loro quasi sconcertanti abilità di evitare l'uomo e i suoi stratagemmi. :''Outwitting foxes has stretched man's ingenuity for at least 2,000 years. [...] Perhaps then, thousands of generations of persecution (especially when the opposition resorts to dirty tricks like marinading cats in urine) have fashioned foxes with their almost uncanny abilities to avoid man and his devices.'' (p. 16) *Rainardo è una volpe che ha avuto un impatto più grande sulla cultura e la sensibilità europea di qualsiasi altro animale selvatico. Adorna i rinfianchi delle chiese medievali, da Birmingham a Bucarest, ghignando dalle pagine dei salteri, e ha trionfato come genio malefico in più di un milione di poemi epici e di bestiari. Prospera nelle storie per bambini contemporanee e ha infiltrato le nostre lingue e perciò le nostre percezioni dei suoi cugini selvatici: poche sono le lingue in Europa in cui la parola "volpino" non è sinonimo di furbizia e inganno. :''Reynard is a fox who has had a greater influence upon European culture and perceptions than any other wild creature. He adorns the spandrels of mediaeval churches from Birmingham to Bucharest, leers from the pages of psalters, and has triumphed as an evil genius in more than a millennium of epic poems and bestiaries. He thrives in contemporary children's stories and has infiltrated our languages and thus our perception of his wild cousins: there is hardly a language in Europe in which the word "foxy" is not synonymous with trickery and deceit.'' (p. 32) *Tentare di catalogare l'umore e il risultato delle interazioni delle volpi non è sempre semplice. In particolare, l'osservatore si interroga molto sulla dalla somiglianza esteriore tra l'aggressione e il gioco. Il problema è che la lotta nel gioco ha gli stessi ingredienti della lotta sul serio, tranne per il paradosso che nessuno si ferisce. :''Attempting to categorize the mood and outcome of fox interactions is not always straightforward. In particular, the observer is bedevilled by the superficial similarity of aggression and play. The problem is that fighting in play has the same ingredients as fighting in earnest, except for the paradox that nobody gets injured.'' (p. 45) *Se c'è una cosa nella società delle volpi che "non si fa", è di avvicinarsi a qualcuno che sta mangiando. Sotto questo aspetto, il vecchio contrasto con i lupi suona veritiero: i lupi talvolta mangiano una preda fianco a fianco in relativa armonia; le volpi solitamente fanno di tutto per evitare anche di essere viste con del cibo e, nel peggiore dei casi, volteranno almeno le spalle l'una all'altra mentre mangiano. Questo contrasto è particolarmente marcato tra i giovani: i cuccioli di volpe invariabilmente lottano con ferocia sorprendente per il cibo e possono infliggere ferite gravi, i cuccioli di lupo sono più tolleranti. Ovviamente, come qualsiasi altra generalizzazione sulle volpi, ci sono eccezioni alla regola: le volpi maschio nutrono le loro compagne e gli adulti nutrono i cuccioli. :''If there is one thing in fox society that is "not done'", it is to approach somebody who is eating. In this respect, the old contrast with wolves holds true: wolves sometimes feed from a kill side by side in relative harmony; foxes generally do everything possible to avoid even being seen with food and, if the worst comes to the worst, will at least turn their backs to each other while eating. This contrast is especially marked among youngsters: fox cubs invariably fight with astonishing savagery over food and can inflict serious injury, wolf pups are much more tolerant. Of course, as with every other generalization about foxes, there are exceptions to the rule: dog foxes feed their vixens and adults feed cubs.'' (p. 45) *Ci sono poche cose affascinanti quanto un cucciolo di volpe, quindi la tentazione di allevarne uno come animale da compagnia è grande. Tuttavia, la gran maggioranza dei "salvataggi" finisce male per tutti i coinvolti. La maggior parte delle persone non ha idea del tempo, strutture, abilità, e soprattutto, tolleranza necessari per allevare una volpe. Da poppanti hanno bisogno di latte ogni quattro ore, giorno e notte, ma questo è un gioco da ragazzi in confronto al loro comportamento una volta svezzati: ogni cucciolo di volpe che ho conosciuto ha avuto una passione sia per il cuoio che per i cavi elettrici. La prima finisce con la distruzione dei portafogli, borsette, scarpe, giacche di camoscio e di montone, mentre la seconda devasta i cavi elettrici. Mi è sempre piaciuto l'odore persistente dell'orina di volpe, ma vale la pena notare che una proprietaria non poté trovare un altro inquilino per diversi mesi dopo che io e la mia volpe lasciammo la proprietà. :''There are few things as enchanting as a fox cub, so the temptation to rear one as a pet is great. Nonetheless, the great majority of "rescues" come to a sad end for all concerned. Most people have no idea of the time, dedication, facilities, skill and, above all, tolerance required to rear a fox. As sucklings they require milk at four hour intervals day and night, but this is a trifling difficulty compared with their behaviour once weaned: every fox cub I have known has had a passion for both leather and electric cables. The former results in destruction of wallets, handbags, shoes, suede or sheepskin coats, the latter wreaks havoc with household wiring. I have always rather liked the lingering smell of fox urine, but it is noteworthy that one landlady was unable to find another tenant for several months after my fox and I vacated the property.'' (p. 56) *I costumi della società delle volpi dettano che non c'è amicizia così profonda da poter anche solo tollerare il pensare al cibo di un altro. :''The mores of fox society dictate that there is no friendship so deep as to countenance even thinking about somebody else's food.'' (p. 58) *Penso che molto della vita di una volpe passa sul filo del rasoio, sommersa dall'acutezza dei suoi sensi. Nella volpe, l'evoluzione ha modellato una creatura per cui ogni stimolo viene elevato alla massima sensibilità: per la volpe c'è l'immagine fulminea della palpebra che si chiude di un coniglio, lo squittio chiassoso di un topo distante venti metri, il tanfo spaventoso dell'orma vecchia di un giorno di un cane. :''I think much of a fox's life is spent on a knife-edge, deluged by the acuteness of its senses. In the fox, evolution has fashioned a creature for which every input is turned to maximum sensitivity: for the fox there is the jolting image of a rabbit's blinking eyelid, the clamorous squeak of a mouse 20 metres off, the dreadful reek of a dog's day-old pawprint.'' (p. 61) *L'industria della selvaggina è probabilmente in gran parte responsabile per la morte spesso sgradevole nell'ordine di 100.000 volpi all'anno in Gran Bretagna, ma contro di questi bisogna valutare il fatto che questa industria fornisce il maggior incentivo per la conservazione dell'habitat su terre agricole. :''The game shooting industry is probably largely responsible for the frequently unpleasant deaths in the order of 100,000 foxes annually in Britain, but against these must be weighed the fact that this industry provides the major incentive for habitat conservation on farmland.'' (p. 173) *Le volpi urbane e i gatti si incontrano molto spesso ed è comune vederli insieme, spesso mangiando fianco a fianco. Se c'è una rissa per il cibo, il gatto di solito scaccia la volpe. Casi autentici di volpi che uccidono i gatti tendono a coinvolgere i gattini. Quindi, sebbene sia chiaro che la maggior parte delle volpi non uccidono i gatti, certe lo fanno. Il rischio però è molto meno significativo del rischio che corre il gatto di venire investito sulla strada dal traffico. :''Urban foxes and cats meet very frequently and it is commonplace to see them in a close company, often feeding side by side. If there is a squabble over food, the cat generally displaces the fox. Authenticated cases of foxes killing cats generally involve kittens. So, although it is clear that most foxes do not kill cats, some do so. However, this risk must rank very low amongst the worries besetting the urban cat-owner, and certainly is much less significant than the risk of the cat being killed on the road by traffic.'' (p. 181) *Scorte di cibo più ricche conducono a territori più piccoli e scorte di cibo più irregolari (eterogene) permettono gruppi più grandi. Un elevatissimo tasso di mortalità conduce a gruppi più piccoli e una proporzione più piccola di femmine sterili, probabilmente insieme a territori più grandi. Un tasso di mortalità intermedio può risultare insufficiente per diminuire sostanzialmente la grandezza d'un gruppo, me tuttavia può disturbare la stabilità sociale fino al punto di diminuire la proporzione di femmine sterili e perciò aumentare la produttività generale di cuccioli per ogni femmina, e probabilmente territori più piccoli. :''Richer food supplies lead to smaller territories and more patchy (heterogeneous) food supplies permit larger groups. A very high death rate leads to smaller groups and a smaller proportion of barren vixens, probably together with larger territories. An intermediate death rate may be insufficient to reduce group size substantially, but nonetheless may disrupt social stability sufficiently to diminish the proportion of barren vixens and thereby increase the overall productivity of cubs per female, and probably smaller territories.'' (p. 210) * :<nowiki>''''</nowiki> (p. ) * :<nowiki>''''</nowiki> (p. ) * :<nowiki>''''</nowiki> (p. ) * :<nowiki>''''</nowiki> (p. ) ------------------- [[File:Ras Mangasha 1.jpg|thumb|Mangascià nel 1894]] '''Mangascià Giovanni''' (1868 – 1907), militare etiope. ==Citazioni su Mangascià Giovanni== *Era bello Mangascià, di una eleganza un po' femminile che non lo abbandonava neppure quando indossava lo sciamma di guerra, la criniera di leone e in battaglia impugnava la Remington finemente damascato. Anche se si comportava con l'aspra maestà di re, si intuiva subito che quell'energia era finta, mancava di una vera forza interiore. Il ras recitava il ruolo di principe battagliero e irriducibile, ma dentro era fiacco e floscio. ([[Domenico Quirico]]) *Era figlio di negus e non avrebbe mai dimenticato che il trono doveva toccare a lui. Sapeva che nella sua corte c'era un partito di irriducibili che lo istigava a battersi fino alla morte per riottenere il trono, che mormorava contro la vergognosa servitù nei confronti degli scioani, popolo debole, imbelle, che si era sempre prosternato quando passavano i tigrini. ([[Domenico Quirico]]) mujqhh6oamtg4ns60uygxbbek708gyi 1350798 1350794 2024-11-08T10:09:04Z Mariomassone 17056 /* Citazioni */ 1350798 wikitext text/x-wiki ==[[Aleksej Naval'nyj]]== ==''Patriot''== ===Incipit=== In realtà, morire non è stato doloroso. Se non fossi stato sul punto di esalare il mio ultimo respiro, non mi sarei mai sdraiato sul pavimento accanto alla toilette dell'aereo. Come potete immaginare, non era esattamente pulito. ===Citazioni=== *La possibilità di candidarmi alle elezioni mi era preclusa da molto tempo. Lo Stato non riconosceva il partito politico che guidavo e ne aveva appena rifiutata la registrazione per la nona volta in otto anni. Per qualche strana ragione, succedeva sempre che non riuscissimo a «compilare correttamente i moduli» e, nelle rarissime occasioni in cui un nostro candidato entrava nelle liste elettorali, spuntavano i pretesti più fantasiosi per negargli l'eleggibilità. (p. 5) *In un paese autoritario, dove per oltre due decenni il regime si era dato la priorità di inculcare nell'elettorato l'idea che le persone sono impotenti e non possono cambiare le cose, convincere la gente a uscire di casa e andare a votare non è mai stato un compito facile. Era pur vero, però, che i redditi erano calati per sette anni di fila, quindi se anche solo un terzo dei cittadini stufi del regime si fosse convinto ad andare ai seggi, nessun candidato di Putin avrebbe avuto una chance. A questo punto, come indurre gli elettori a votare? Con la persuasione? Offrendo in cambio qualcosa? Noi scegliemmo di farli arrabbiare. Di farli arrabbiare sul serio. (p. 6) *Considerando la realtà della Russia, scartammo fin dall'inizio l'idea di un approccio giornalistico prudente, fatto degli infiniti giri di parole – presunto, possibile, cosiddetto – tanto amati dai consulenti legali. Chiamavamo le cose col loro nome: ladro, corruzione. Se qualcuno aveva una proprietà sontuosa, non ci limitavamo a menzionarne l'esistenza, ma effettuavamo riprese con i droni e la mostravamo al pubblico in tutta la sua magnificenza. Dopodiché ne scoprivamo il valore e lo raffrontavamo con il modesto reddito che il burocrate suo proprietario dichiarava. (p. 6) *Quello che facevamo era intrattenere e al contempo scatenare indignazione con immagini della vita condotta dagli «umili patrioti che governano la nostra terra», spiegando come funzionano i meccanismi della corruzione e incitando a intraprendere azioni pratiche per causare il massimo danno al sistema di Putin. Il materiale non mancava mai. (p. 7) *In genere parlo volentieri con la gente, ma non in aereo: troppo rumore di sottofondo e non gradisco molto avere qualcuno che, a venti centimetri da me per farsi sentire, urla: «Lei indaga sulla corruzione in Russia, giusto? Be', senta cosa mi è capitato».<br>La Russia è fondata sulla corruzione e a tutti è capitato qualcosa. (p. 12) *Provate a toccarvi il polso con un dito della mano opposta. Sentite qualcosa perché il vostro corpo rilascia acetilcolina e un segnale nervoso informa il vostro cervello di questa azione, che vedete con gli occhi e identificate con il senso del tatto. Adesso fate la stessa cosa con gli occhi chiusi: non vedete il dito, ma siete perfettamente in grado di stabilire quando toccate il polso e quando non lo fate. Questo perché, dopo che l'acetilcolina trasmette un segnale tra le cellule nervose, il vostro corpo secerne colineterasi, un enzima che arresta il segnale a lavoro terminato. Per farlo, «distruggere» l'acetilcolina «usata» e, con essa, ogni traccia del segnale inviato al cervello. In assenza di questo meccanismo, il cervello riceverebbe di continuo il messaggio del dito che tocca il polso, ripetuto milioni di volte. Sarebbe simile al cosiddetto DDoS, un Distributed Denial of Service (ovvero un attacco distribuito di negazione del servizio), ai danni di un sito web: clicca una volta e il sito si apre, clicca un milione di volte al secondo e il sito va in crash.<br>In caso di DDoS, puoi ricaricare il server o installarne uno più potente. Con gli esseri umani, però, non è così semplice. Bombardato da miliardi di falsi segnali, il cervello si disorienta, non è in grado di elaborare quanto succede e alla fine va in blocco. Dopo un po' di tempo, la persona smette di respirare, visto che anche questa è una funzione controllata dal cervello.<br>È così che agiscono le sostanze nervine. (pp. 14-15) *Quando la gente mi chiede com'è morire a causa di un'[[Armi chimiche|arma chimica]], faccio due associazioni mentali: i Dissennatori di ''Harry Potter'' e i Nazgûl del ''Signore degli Anelli''. Il bacio di un Dissennatore non fa male: la vittima sente solo la vita che la lascia. L'arma principale di un Nazgûl è la spaventosa capacità di farti perdere la volontà e la forza. Lì in quel corridoio, un Dissennatore mi bacia mentre un Nazgûl si mette al mio fianco. (pp. 15-16) *Se immaginate che uscire dal [[coma]] sia una faccenda più o meno istantanea, come vorrebbero farci credere i film, mi tocca deludervi. Sarei fin troppo lieto di affermare che un attimo prima stavo morendo a bordo di un aereo e un'attimo dopo ho aperto gli occhi scoprendo che mi trovavo all'ospedale e davanti a me c'era la mia amata moglie, o perlomeno una squadra di medici che mi scrutavano ansiosi. Non è andata così. Tornare alla vita normale ha comportato diverse settimane di visioni molto sgradevoli e persistenti. L'intero processo è assomigliato a un viaggio interminabile e altamente realistico all'inferno. Anzi, non mi sorprenderebbe se l'idea dei suoi gironi fosse venuta proprio a persone che sono state in coma e hanno visto ciò che ho visto io. C'è stata una sequenza ininterrotta di allucinazioni, in mezzo alle quali di tanto in tanto intravedevo un barlume di realtà. Con il passare del tempo, la realtà aumentava e le allucinazioni diminuivano. (p. 17) *Un giorno, quando ormai avevo una migliore connessione con la realtà e stavo addirittura cominciando pian piano a ricordare qualche parola d'inglese, chiesi all'infermiere un bicchier d'acqua. Lei disse che me l'avrebbe data solo se avessi scritto quella parola, e mi porse una penna. Ricordavo come si dice «acqua» in inglese, ma proprio non sapevo come scriverlo, per quanto mi sforzassi. Cominciai ad arrabbiarmi e chiesi di nuovo, con stizza, di darmi l'acqua. «Prova un'ultima volta a scriverlo» mi disse l'infermiera con fermezza. Io feci qualche scarabocchio sul foglio, andai su tutte le furie e in un attacco di collera scrissi la parola che di colpo mi era emersa dall'inconscio: ''fuck''. Con un sottile senso di vendetta, ma soprattutto orgoglio, porsi il foglio all'infermiera. Lei mi guardò con commiserazione. Avevo scritto ''fkuc''. (p. 20) *Yulia e Leonid provarono più volte a raccontarmi quello che mi era capitato. Per un po' ebbero sarso successo. Sembrava che stessero bussando a una porta chiusa dietro cui si celava il mio cervello, che però non rispondeva. Mi dissero dell'avvelenamento; di come mi ero sentito male sull'aereo; dell'ospedale di Omsk, pieno di agenti dell'FSB; di come per un sacco di tempo il regime non avesse accettato di trasferirmi; del viaggio in Germania... ma io mi limitavo a fissarli con lo sguardo vitreo. Mi raccontarono profusamente e nei dettagli che Putin aveva cercato di assassinarmi mentre ero in visita in Siberia; che laboratori indipendenti avevano confermato che ero stato avvelenato e, per giunta, con lo stesso agente chimico che i servizi segreti russi avevano usato per avvelenare [[Avvelenamento di Sergej e Julija Skripal'|Sergei Skripal' e sua figlia a Salisbury]]. Poi, quando per l'ennesima volta pronunciarono la parola «''[[novičok]]''», di colpo li guardai dritto negli occhi e dissi: «Ma che cazzo? È una tale idiozia!». (pp. 21-22) *{{NDR|Sul [[disastro di Černobyl']]}} Per strada i soldati erano inguainati da capo a piedi in insolite tute bianche. Indossavano maschere antigas che li facevano assomigliare a una qualche strana specie animale. Io vengo da una famiglia di militari, e ovviamente a casa avevamo delle maschere antigas, ma la loro unica funzione era essere indossate dai figli degli amici dei miei che venivano a trovarci: si mettevano a correre per l'appartamento, fingendo di essere elefanti e strillando di gioia. Il gioco poteva durare due o tre minuti al massimo, perché sotto le maschere antigas si moriva di caldo. I soldati in strada non stavano giocando e non si divertivano affatto. Fermavano le automobili e le lasciavano procedere solo dopo aver esaminato le loro ruote con una speciale asta metallica: un comportamento piuttosto bizzarro. (p. 29) *Quando per l'ennesima volta mi sentivo chiedere se fossi ucraino o russo, mi sforzavo di non dare una risposta netta. Era come se mi avessero chiesto a chi volevo più bene, a mio padre o a mia madre, e per quella domanda non esisteva una risposta valida. (p. 31) *{{NDR|Sul [[disastro di Černobyl']]}} Per il resto del mondo fu un enorme disastro nucleare. Per l'Unione Sovietica, uno dei fattori scatenanti del crollo di un paese già colpito dalla crisi economica del suo «socialismo pienamente sviluppato». Per il ramo ucraino della nostra famiglia fu un'immane tragedia che spazzò via la vita di un tempo. Per me rappresentò il primo evento, la prima lezione di vita, che ebbe un impatto formativo sul mio modo di vedere le cose. Le radiazioni potevano essere lontane, ma l'ipocrisia e le bugie inondarono la nazione intera. (p. 32) *La risposta standard, e in tutto e per tutto demenziale, delle autorità sovietiche – e in seguito russe – a qualsiasi crisi è decidere che è nell'interesse della popolazione ascoltare un flusso incessante di bugie. Altrimenti, dice il ragionamento, le persone senza dubbio scapperanno di casa e si metteranno a scorrazzare in uno stato di anarchia totale, appiccando il fuoco ai palazzi e ammazzandosi a vicenda.<br>La verità è che non è mai successo niente del genere. Nella maggior parte delle emergenze, la gente è preparata a comportarsi in modo razionale e disciplinato, soprattutto se la situazione viene spiegata e viene illustrato cosa occorre fare. Eppure, come ho potuto constatare più volte in circostanze meno drammatiche, la prima reazione ufficiale è invariabilmente quella di mentire. I funzionari non traggono alcun beneficio pratico dal farlo, è semplicemente una regola: in una situazione di imbarazzo, menti. Sminuisci i danni, nega sempre e comunque, bleffa. Più tardi si potrà sistemare ogni cosa, ma adesso, nel momento dell'emergenza, i funzionari non hanno altra alternativa che mentire, perché la popolazione considerata idiota non è pronta per la verità. (p. 33) *Ero solo un bambino, ma la domanda che più mi tormentava era perché le autorità stessero mentendo quando tutti attorno a me sapevano la verità. Quanto era patetico quel tentativo di ingannarci? Se devi mentire, dovresti almeno aspettarti di trarne qualche beneficio. Dici di essere malato e non sei costretto ad andare a scuola. Perlomeno ha un senso. Ma loro dove volevano andare a parare? [...] Se il disastro di Černobyl' non fosse mai avvenuto, probabilmente avrei sentito parlare meno di politica. Senza dubbio non mi avrebbe toccato così da vicino, e le mie opinioni politiche sarebbero state un po' diverse. Ma le cose andarono come andarono, e molti anni dopo, quando ero un uomo adulto, mentre guardavo in tivù l'appena nominato presidente ''ad interim'' della Russia, il quarantasettenne Vladimir Putin, lungi dal condividere l'entusiasmo per il nuovo, «energico leader» del paese, continuavo a pensare: «Questo mente in continuazione, proprio come succedeva quando ero bambino». (pp. 37-38) *{{NDR|Sulla ''[[dedovščina]]''}} Inutile dire che una pratica così idiota non migliorava affatto la disciplina, e in realtà il nonnismo non faceva che minare il rispetto per l'esercito. I soldati che tornavano a casa dopo due anni di servizio alla patria descrivevano in termini piuttosto scabrosi le violenze ai futuri coscritti. Le loro rivelazioni ricordavano da vicino quelle delle persone che escono dal carcere. Le madri ascoltavano inorridite, dopodiché non avevano il minimo desiderio di mandare i figli a fare la leva. Periodicamente, dopo che l'ennesimo giovane sfortunato, incapace di sopportare oltre i maltrattamenti, si era suicidato o aveva sparato ai suoi aguzzini, l'esercito lanciava l'ennesima campagna antinonnismo, che non serviva mai a niente. La pratica è istituzionalizzata e si può combattere solo cambiando l'istituzione, nello specifico creando un esercito in cui militari di professione, uomini e donne, ricevono uno stipendio per difendere il paese. Quello che non serve è un esercito che dipende da poveri scalognati prelevati dalle loro famiglie (nell'Unione Sovietica per due anni, oggi per uno) e costretti a passare il tempo in un'istituzione che costituisce una forma bislacca di scuola di sopravvivenza. (pp. 43-44) *Non sopporto la parola «mentalità», perché mi sembra un concetto del tutto artificiale, ma una cosa è indiscutibile: esiste un certo tipo di carattere nazionale russo, e la spacconeria nel resistere a privazioni che potrebbero tranquillamente essere evitate ne rappresenta un aspetto significativo. Sopportiamo condizioni atroci, critichiamo le autorità, ce ne lamentiamo, eppure al tempo stesso riusciamo a vantarci di essere in grado di sopravvivere a queste circostanze orribili, e lo consideriamo un notevole vantaggio competitivo in un confronto ipotetico tra nazioni. [...] Non serve essere grandi psicologi per capire che cosa c'è alla radice di questo: noi russi aneliamo a una vita normale, ben consapevoli che siamo stati noi stessi a inventare tutti i nostri problemi attuali. Proprio non riusciamo ad ammettere, però, di essere idioti, quindi cerchiamo qualcosa per cui andare fieri, mentre in realtà non c'è proprio niente di cui vantarsi. (pp. 44-45) *Tutti i sovietici amavano criticare le autorità, ma avevano il terrore dell'onnipotente [[Komitet gosudarstvennoj bezopasnosti|KGB]] (nelle basi militari si parlare di ''osobisty'', «agenti speciali»). La preoccupazione più grande erano le intercettazioni telefoniche. Non era certo credibile che il KGB avesse abbastanza personale per origliare le conversazioni in ogni appartamento. Eppure, quando gli amici venivano a trovare mio padre e, dopo qualche vodka in cucina, cominciavano a bersagliare il governo, mia madre metteva il telefono sotto un cuscino. Pensavo che fosse bizzarro, e quando chiesi perché lo faceva, lei liquidò la mia domanda affermando che non si poteva sapere che cosa sarebbe stato detto e chi lo avrebbe sentito. A me sembrava assurdo. Quelli erano adulti che parlavano di questioni del tutto ordinarie, come l'impossibilità di trovare ketchup bulgaro nei negozi e la necessità di mettersi in fila per la carne alle cinque del mattino. Io davvero non riuscivo a capire di cosa si dovesse aver paura. Qualsiasi ragazzo in età scolare era stato nei negozi e aveva visto le code interminabili, e sapeva che la parola più usata nel lessico sovietico era ''defitsìt'' (carenza). Significava che c'erano persone che non ti permettevano di dire una cosa risaputa. Inoltre, sembrava che assoldassero altra gente per origliare dal telefono di casa tua, al punto che avevamo bisogno di usare un cuscino per proteggerci. Ironico che il mio primo ricordo dell'uso di quel cuscino risalga al 1984. (pp. 46-47) *Quando Sasha, mio cugino, venne a fare una gita a Mosca, fu portato, com'è ovvio, al Mausoleo di Lenin, una classica destinazione turistica per un bambino sovietico. Quando tornò in Ucraina, corse dalla nonna urlando esaltato: «Ho visto Lenin!». E lei rispose, secca: «Be', non gli hai sputato in faccia?». La parte ucraina della nostra famiglia si piegava in due dal ridere, ma io ero inorridito. [...] Mi ci volle qualche tempo per racimolare il coraggio di chiedere perché la mia amata nonna disprezzasse tanto «il migliore fra gli uomini». Risultò che il sentimento era radicato nella storia della sua famiglia. Lei era l'undicesima figlia, l'ultima, e l'unica femmina. La loro terra, con undici uomini che ci lavoravano da mattina a sera, era molto prospera. La loro casa era stata la prima in paese a sfoggiare un tetto di ferro, e avevano persino costruito un mulino, segno di inaudito benessere. Poi erano state introdotte le fattorie collettive. Pur essendo riuscita a evitare la deportazione in Siberia toccata a migliaia di altri kulaki (contadini ricchi), la famiglia della nonna fu espulsa dalla propria abitazione e costretta a trasferirsi nel fienile. Il tetto di ferro, che era stato l'invidia del paese intero, era stato portato in città, dove lo avevano venduto, per poi spendere i soldi, secondo la leggenda famigliare, «in alcol per il consiglio del paese». All'epoca quel particolare mi parve poco credibile, ma oggi non ho dubbi che fosse vero. (pp. 48-49) *La [[nostalgia per l'Unione Sovietica]] è un elemento importante della Russia di oggi, e un fattore politico da non sottovalutare. Molto prima dell'appello di Trump, «Make America Great Again», Vladimir Putin aveva pronunciato lo slogan ufficioso del suo regno: «Ci devono rispettare e temere quanto l'Unione Sovietica», cavalcando questa retorica fin dai primi passi che ha compiuto per arrivare al potere. A me sembrava ridicolo ed ero certo che non avrebbe funzionato, però mi sbagliavo. È un pensiero banale, ma il cervello umano è davvero strutturato in modo da tornare con il ricordo solo a quanto c'era di buono nel passato. Coloro che hanno nostalgia dell'Unione Sovietica in realtà hanno nostalgia della loro giovinezza, un'epoca in cui tutto doveva ancora succedere, in cui giocavi a pallavolo sulla spiaggia con i tuoi amici e di sera bevevi vino, grigliavi spiedini di carne e non ti preoccupavi della criminalità, della disoccupazione e delle incerte prospettive per il futuro. Anche le tipiche assurdità sovietiche come essere spediti a «raccogliere patate», il lavoro obbligatorio nei campi in cui venivano mandati allievi delle scuole, studenti universitari e lavoratori delle aziende cittadine negli ultimi anni dell'Unione Sovietica, sono ricordate come nient'altro che un simpatico diversivo. All'epoca, smuovere il terreno congelato per «aiutare i lavoratori delle fattorie collettive a salvare il raccolto» era una gran scocciatura e stava solo a dimostrare il fallimento totale del sistema agricolo sovietico. Ma chi si ricorda gli stivali di gomma che pizzicavano, lo sporco sotto le unghie e il senso di totale inutilità di quelle fatiche, quando è tutto eclissato dall'immagine mentale di una compagna di classe che ti rivolgeva un sorriso smagliante dal lotto di terra vicino? (pp. 52-53) *Quando sei un bambino o un adolescente, tutto sembra andare bene, e i politici spesso sfruttano questa legge della vita per oscurare la nostra immagine del futuro presentando una falsa immagine del passato. È importante, però, che ci comportiamo come esseri umani e non come pesci rossi, la cui memoria è notoriamente limitata agli ultimi tre secondi. Bersagliare di patate i tuoi amici nei campi era divertente, non c'è dubbio, ma il ricordo più durevole dell'Unione Sovietica della mia infanzia è comunque la coda per il latte. Mio fratello era nato nel 1983. Una casa con un bambino piccolo ha bisogno di un costante rifornimento di latte e per diversi anni io sono stato responsabile del suo acquisto. Ogni giorno, dopo la scuola, andavo al negozio e facevo la fila per almeno quaranta minuti per comprare quel maledettissimo latte. Spesso non era ancora stato consegnato, e tu te ne stavi lì ad aspettare che arrivasse, in compagnia di decine di adulti ingrugniti. Se eri un po' in ritardo, era possibile che tutto il latte fosse già venduto, e quella sera i tuoi genitori non sarebbero stati contenti. Per questo non ho alcun desiderio di tornare all'Unione Sovietica. Uno Stato che non riesce a produrre abbastanza latte per i suoi cittadini non merita la mia nostalgia. (pp. 53-54) *Il maggiore problema di [[Michail Gorbačëv|Gorbačëv]], che alla fine lo diventò anche per l'URSS, era l'incertezza delle azioni, sempre poco convinte. Voleva essere un riformatore, ma temeva le conseguenze di una vera riforma; annunciava grandi cambiamenti solo per cercare poi di evitarli; aprì uno spiraglio alla libertà, ma quando tutti vollero sfruttarlo, cercò di richiudere la porta in fretta e furia. Il fatto era che la gente voleva quella porta spalancata, non una fessura dalla quale sbirciare. (p. 59) *Gorbačëv, e in seguito la prima generazione di riformatori sotto Boris Eltsin, hanno subito la tragedia di essere costretti a introdurre riforme perché l'economia che avevano ereditato era stata distrutta dal regime comunista, solo per sentirsi poi accusare di averla distrutta loro. La pianificazione economica sovietica stava crollando: non circolavano merci a sufficienza e, a conferma che avevi il diritto di acquistare beni che scarseggiavano, vennero introdotte le tessere per le razioni da presentare nei negozi. [...] L'unico rimedio a quella situazione era una riforma politica ed economica, ma l'opinione pubblica scambiò la causa per l'effetto. La gente credeva che non fossero stati il PCUS, il Comitato statale per la pianificazione (Gosplan) e il KGB ad aver portato il paese al punto in cui ''perestrojka'' e riforme erano diventate necessarie per salvarlo, ma l'opposto. Si pensava infatti che le riforme avessero distrutto il vecchio e stabile modo di vivere e avessero distrutto il vecchio e stabile modo di vivere e avessero acuito le carenze, introdotto la necessità delle tessere e peggiorato la povertà. Il termine «riforma» era, e rimane ancora oggi, offensivo: «Sappiamo tutto delle vostre riforme. Ci ricordiamo delle tessere e di come siamo diventati tutti mendicanti!». Lo stesso destino che sarebbe toccato in seguito alle parole «democrazia», «economia di mercato» e «capitalismo». (pp. 61-62) *Più diventavo grande, meno tolleravo Gorbačëv, ma adesso lo vedo sotto una luce positiva, se non altro perché si è dimostrato del tutto incorruttibile. In questo era unico. Chiunque abbia avuto potere nel periodo di transizione dal socialismo al capitalismo ha cercato di accaparrarsi una fetta di torta il più grande possibile, e quasi tutti ci sono riusciti. [...] Quando Gorbačëv diede le dimissioni, non portò niente con sé, anche se aveva avuto enormi opportunità per diventare ricco. [...] L'opinione pubblica può pensare quanto vuole che non ne abbia avuto l'opportunità, ma resta il fatto che non ci provò nemmeno. A mio parere era semplicemente un diverso tipo di persona e non era avido. (pp. 63-64) *{{NDR|Sulla [[dissoluzione dell'Unione Sovietica]]}} Non ho avuto rimpianti. Dopotutto, che cosa avevo perso? La Russia, il mio paese, era ancora lì. Avevo ancora la mia lingua, Tolstoj e Dostoevskij, Mosca e Kazan' e Rostov. L'esercito era ancora lì e lo Stato pure. Persino i burocrati erano ancora al loro posto. Kiev, Tallinn e Riga non erano svanite nell'aria. Tutto era come prima e potevi visitare quelle città, se volevi. La differenza stava nel fatto che adesso avevi una scelta, avevi la libertà. Ciò che resta di quella libertà nell'odierna Russia di Putin che finge di essere l'URSS è in realtà molto più di quanto c'era allora. Adesso puoi scegliere che lavoro fare, dove vivere e quale stile di vita adottare. Non sei più obbligato a gareggiare con gli altri per stabilire chi sia il più ipocrita e quindi si possa guadagnare il permesso di andare all'estero. Adesso puoi semplicemente comprare un biglietto e partire.<br>A questo punto c'è sempre qualcuno che dice: «Solo che adesso devi avere abbastanza soldi», e poi si mette a ricordare le garanzie sociali e l'uguaglianza dell'URSS. In realtà non esisteva niente di simile. Il divario sociale che c'era all'epoca tra un contadino di un colletivo agricolo e un membro di un comitato di un collettivo agricolo e un membro di un comitato regionale del Partito comunista è pari a quello che oggi separa un oligarca e un operaio. Ai tempi dell'URSS, case e automobili erano di gran lunga meno accessibili rispetto a ora. Certo, la gente riceveva un alloggio gratuito, ma dopo una lista d'attesa di vent'anni. Senza dubbio il tetto del lusso e della ricchezza è molto cambiato: con l'URSS era al primo piano di una dacia nel «villaggio degli scrittori» nelle campagne attorno a Mosca, mentre oggi non c'è proprio, è schizzato lontanissimo, superando quelli degli chalet francesi e dei grattacieli ai bordi di Central Park a New York. (p. 67) *La [[Guerra in Afghanistan (1979-1989)|guerra in Afghanistan]] incombe minacciosa sui miei ricordi d'infanzia, ma pesava ancoa di più sul destino della nazione. La tomba dell'URSS è stata scavata da Černobyl', dalla crisi economica, dall'invio di truppe in Afghanistan nel 1979 e dai successivi dieci anni di inutile guerra. Per me era rappresentata soprattutto dalle pompose stelle di un rosso brillante all'ingresso dei condomini. Erano invariabilmente accompagnate da un'iscrizione che diceva: «Qui ha vissuto Tizio, caduto eroicamente nell'adempimento del proprio dovere internazionale nella [[Repubblica Democratica dell'Afghanistan|Repubblica democratica dell'Afghanistan]]». Ricordo anche quando venne ucciso il figlio di un'insegnante della nostra scuola. La notizia si diffuse come un lampo e inizialmente tutti noi alunni rimanemmo silenziosi in maniera consona al momento. Ma i bambini sono bambini e, all'intervallo, stavamo urlando e lanciandoci oggetti come sempre. Uscì la nostra professoressa più composta: non l'avevo mai sentita alzare la voce, ma si mise a urlare definendoci spudorati. (p. 68) *In quegli anni, i genitori dei ragazzi in età di leva erano terrorizzati all'idea che i figli venissero mandati in Afghanistan a combattere: era una lotteria spaventosa alla quale tutto il paese doveva prendere parte. L'orrore non fece che accrescersi quando tornarono a casa sempre più «200», in gergo militare le bare di zinco sigillate nelle quali arrivavano i cadaveri, le Cargo 200. Mio cugino fu arruolato nell'esercito, e ricordo i miei parenti preoccupatissimi che venisse mandato in Afghanistan, soprattutto perché, da ragazzo patriottico ma non molto saggio qual era, aveva chiesto di essere assegnato proprio là. Per fortuna non accadde. (pp. 68-69) *La guerra in Afghanistan ebbe un peso cruciale non solo per noi, ma anche per il resto del mondo, e ancora oggi ne subiamo le dirette conseguenze. L'attuale estremismo islamico è nato in misura significativa da lì. Il governo degli Stati Uniti, rispondendo alla criminale idiozia dei leader sovietici, si è comportato in maniera altrettanto stupida facendo del suo meglio per trasformare la guerra dei mujaheddin afghani contro l'URSS in una ''jihad'' islamica. All'epoca, negli anni Ottanta, arrivarono nella regione frotte di volontari da tutto il Medio Oriente e da un confronto tra socialismo e capitalismo – come insisteva a intenderlo l'URSS – il conflitto si trasformò in una guerra santa contro gli infedeli. Il disastroso errore di valutazione, però, fu credere che quanti avevano imbracciato le armi in difesa della propria religione potessero essere fermati da una decisione politica dicendo semplicemente: «Ok, ragazzi, adesso basta: abbiamo vinto, torniamo tutti a casa». Coloro che erano insorti sotto le bandiere verdi dell'Islam non si accontetarono di scacciare le truppe sovietiche: credevano davvero agli slogan che li avevano ispirati, quindi adesso chiedevano che l'Afghanistan si trasformasse in un paese guidato dalla ''sharia''. [[Osama bin Laden]], al quale gli americani avevano donato denaro e armi, si stava già trasformando nel loro nemico perché i reciproci obiettivi stavano cominciando a divergere. Gli Stati Uniti stavano perdendo interesse e non desideravano più finanziare la ''jihad''. Nella visione di un fanatico religioso, tuttavia, chi non è con noi è contro di noi. Ed è stato in Afghanistan, dove erano andati a scatenare una guerra santa, che i leader dello [[Stato islamico]] come [[Abu Bakr al-Baghdadi]] divennero ciò che erano. Quella guerra continua ancora oggi. (pp. 70-71) *Si scoprì che essere poveri era più sopportabile quando lo erano tutti, ma era intollerabile se vedevi il tuo vicino molto più ricco di te. Si sente spesso parlare dell'invidia del popolo russo o sovietico verso i primi imprenditori, e per questo motivo gli anni Ottanta furono un periodo tanto odiato. Credo tuttavia che la causa fosse l'ineguaglianza delle opportunità. Se Gorbačëv avesse potuto rendere agevole per tutti diventare imprenditori, se lo avessero fatto milioni di persone e non qualche decina di migliaia tra i più intelligenti, o i più furbi, oppure tra coloro che godevano di una buona posizione, le cose sarebbero potute andare diversamente. E invece fondare una cooperativa, e in seguito un'azienda, era un calvario burocratico di stampo sovietico. Volendo avviare un'attività, dovevi pagare tangenti oppure avere i contatti giusti, o almeno possedere carisma da vendere. Tutto questo creò la durevole immagine dell'uomo d'affari scaltro e subdolo, diventato tale con mezzi meno che legali. (p. 76) *{{NDR|Sul [[putsch di agosto]]}} Nella nostra cittadina nessuno batteva ciglio alla vista dei carri armati. I visitatori amavano essere fotografati accanto al cartello «Attenzione, carri armati» che era un po' il nostro simbolo. Quel giorno, però, sembrava tutto diverso. Anzitutto, percorrevano la strada asfaltata, cosa che abitualmente non facevano perché l'avrebbero distrutta. Poi sembrava che stessero andando in guerra o fossero impegnati in un'operazione speciale di qualche tipo. La scena aveva un che di caotico. Ma l'aspetto più importante era che si stavano dirigendo verso Mosca. Felice di avere una scusa per non andare alla dacia, tornai a casa e accesi il televisore per capire cosa stesse succedendo. Stavano trasmettendo ''Il lago dei cigni'', e per qualsiasi sovietico questo significava che stava accadendo qualcosa di grave. Fin da piccolo avevo imparato che, se invece dei cartoni animati trasmettevano un concerto di musica classica, con ogni probabilità era morto un leader e sarebbe cominciato un diluvio di cordoglio pubblico. Questa volta, però, non era affatto chiaro chi fosse deceduto. (p. 77) *[...] venne letto alla radio un lunghissimo discorso al popolo sovietico. Era incredibilmente prolisso, con frasi che sembravano tratte da un editoriale della «Pravda» (e nel 1991 gli editoriali della «Pravda» erano sinonimo di cliché, idiozia e disonestà). Rammento solo che veniva condannato con forza il fiorire della «speculazione». Il monito non poteva essere più chiaro: la nosra futura vita di agi grazie a capitalismo ed economia di mercato era a rischio. Ricordo anche la frase: «Mai nella storia del paese la propaganda di sesso e violenza ha assunto simili proporzioni, mettendo in pericolo la vita e la salute delle generazioni future». Un attacco vero e proprio alle migliori conquiste della nostra epoca. Le immagini di donne nude non avevano fatto in tempo ad apparire su giornali e periodici, e queste persone le volevano bandire con il pretesto che erano una minaccia per la nostra salute. Per aggiungere il danno alla beffa, era una replica di quegli stessi programmi che anni prima avevano condannato la musica rock perché conteneva «una propaganda sfrenata di sesso e violenza». Era chiaro come gli autori della dichiarazione l'avessero scritta con il sottile intento di toccare le più profonde corde del cuore del popolo sovietico. Nell'ascoltare le parole che vietavano il sesso e il profitto, e parlavano della necessità di rifornire i villaggi di carburante e lubrificanti (altro argomento dei golpisti), i sovietici avrebbero picchiato i pugni sul tavolo dicendo: «Ehi, i compagni del Comitato di emergenza stanno facendo proprio la cosa giusta! Era ora di aiutare i contadini e bandire il sesso!». (p. 79) *Sono stato fortunato a essere tra coloro che non hanno subito onde d'urto dal crollo dell'URSS. Se mio padre fosse stato un ufficiale dell'esercito non nella regione di Mosca, ma a Baku, nel Nagorno Karabakh, in Abcasia o negli Stati baltici, le cose sarebbero andate molto diversamente. Tutti i rancori accumulati negli anni divamparono infatti in conflitti e persino guerre. Scoprimmo da un momento all'altro che armeni e azerbaigiani si odiavano al punto che già stavano combattendo. Georgiani e abcasiani non erano certo vicini amichevoli che pranzavano insieme, anzi, si sarebbero reciprocamente scacciati dalle rispettive case. Le ragioni sottese a ciò che stava accadendo venivano spiegate in maniera dettagliata, e ogni paese aveva le proprie. Visto da Mosca tutto questo sembrava una pura e semplice follia. Perché si facevano guerra tra loro? Per anni avevano convissuto «nella famiglia unita e multietnica dei popoli sovietici», e adesso si massacravano per questioni territoriali e interetniche?<br>Si trattava senza dubbio della visione egocentrica e certamente ignorante di qualcuno che, per un colpo di fortuna, si era trovato in un posto dove non erano in corso guerre o conflitti nazionali, ma soltanto una caccia molto metropolitana al denaro. Non riuscivo a immaginarmi nei panni degli armeni o degli azerbaigiani, e in ogni caso non avevo il minimo desiderio di farlo. Per motivi altrettanto egocentrici, il solo problema interetnico che mi interessasse era la difficile situazione dei russi: d'un tratto, la nostra era diventata la diaspora più grande in Europa. Per me era abbastanza semplice fare un esperimento mentale. Immaginavo che mio padre fosse stato mandato a servire nella XIV Armata, di stanza in Moldavia, e io fossi diventato improvvisamente parte della «minoranza di lingua russa». Sarei stato quantomeno molto insoddisfatto di quell'istantaneo cambiamento e del mio status di «minoranza». (p. 85) *I nuovi leader saliti al potere in Russia – tra i quali Putin e tipi come lui erano di terza o quarta categoria – ignorarono il problema dei russi bloccati fuori dal paese. Si sarebbe potuto evitare un gran numero di conflitti, e si sarebbero salvate vite, se il governo dell'epoca avesse proposto anche solo un programma basilare per il rientro dei russi in uno qualsiasi dei territori ancora appartenenti a Mosca. Com'è ovvio, nessuno si sarebbe affrettato a tornare dai prosperi Stati baltici, e in quel caso sarebbero serviti approcci diversi. Eppure le domande confuse di chi viveva in Uzbekistan, Kirghizistan e in molte altre repubbliche – Qual è adesso il nostro posto? Che cosa dobbiamo fare? – avrebbero dovuto trovare risposta. È straordinario come, anche adesso che il problema della «[[russofobia]]» e la violazione dei diritti dei russi sono diventati in pratica la massima priorità nell'agenda del Cremlino, tutto resti a livello di una demagogia spudorata e ipocrita dietro alla quale manca qualsiasi provvedimento costruttivo. [...] L'attuale regime preferisce parlare senza sosta di russi oppressi senza far nulla per aiutarli. (pp. 86-87) *Quelli come Putin sono nostalgici dell'URSS perché per loro equivaleva a uno status di superiorità inaccessibile a chiunque. Oggi, a dispetto di tutte le storture del sistema, uno specialista informatico di un paesino siberiano può diventare miliardario senza bisogno del permesso o del sostegno dello Stato, e andarsene in Costa Azzurra a bordo del suo jet privato. All'epoca c'era una barriera che valeva per tutti tranne che per quelli come Putin, il cui unico scopo era di impedire agli altri di fare qualunque cosa. (p. 89) *Con tutta la sua ipocrita esaltazione dei lavoratori, la società sovietica in realtà tracciava un confine molto netto: chi proseguiva gli studi era al vertice, mentre gli altri erano di seconda categoria. Molto probabilmente questo avvenne per incentivare tutti, qualsiasi fossero le loro origini, a tentare la strada degli studi universitari, il che non era una brutta idea. [...] Nella pratica, però, la cosa non funzionò bene. La conseguenza a lungo termine fu una catastrofica caduta del prestigio di qualsiasi professione associata al lavoro manuale, anche la più specializzata. Essere un ''PTUšnik'', ovvero lo studente di una scuola professionale, divenne sinonimo di asino. Era normale che un professore dicesse a un ragazzo: «Petrov, tu sei un idiota e puoi aspirare solo alle professionali». L'implicazione era che, dopo essere diventato idraulico, elettricista o operaio, Petrov sarebbe entrato nell'esercito dei perdenti e degli alcolizzati privi di prospettive nella vita. (p. 90) *[...] in URSS era praticamente contro la legge ammettere gli ebrei alle facoltà di matematica. [...] Secondo una barzelletta tipica dell'epoca, alle selezioni per l'ingresso all'Università statale di Mosca gli esaminatori non vogliono ammettere un candidato ebreo, quindi lo bersagliano di domande sempre più difficili, ma lui riesce a rispondere a tutte, quindi alla fine la commissione si riduce a chiedere: «Come spiega il fatto che Lev Tolstoj fosse capace di ricordare cose accadute quando aveva solo quaranta giorni?». «La cosa non mi sorprende. Io ricordo cose successe quando avevo otto giorni.» «E cosa ricorda?» «Ricordo un anziano ebreo con la barba e i ''peot'' che è arrivato e mi ha tagliato via la possibilità di fare l'università.» (pp. 102-103) *Ho già menzionato il decennio che passò alla storia come «i maledetti anni Novanta», un'espressione che vorrei spiegare, perché rappresenta una delle principali ragioni per le quali Putin continua a essere popolare in una fetta della società e perché il suo nome è associato alla «restaurazione dell'ordine» anche se, con lui al potere, l'amministrazione dello Stato è in totale degrado. [...] Ciò che rendeva «maledetti» gli anni Novanta era il fatto che in ogni centro abitato tutti sapessero esattamente chi fosse a capo della criminalità e quali gang fossero operative. In qualche modo, il crimine organizzato compariva dal giorno alla notte e assumeva all'istante un ruolo cruciale nella vita pubblica. [...] Nell'esatto istante in cui l'Unione Sovietica era crollata, lasciando il paese senza un unico centro di potere noto e accettato da tutti, le persone avevano scoperto all'improvviso che a comandare adesso erano le gang che stazionavano ogni sera al chiosco degli spiedini in fondo alla strada. [...] All'improvviso venne fuori che aver trascorso un periodo in carcere era qualcosa di positivo. In precedenza si sarebbe detto: «È stato sette anni in prigione. È una causa persa. Stagli lontano». Adesso, per qualche imperscrutabile ragione, la frase era diventata: «È stato sette anni in prigione, quindi ha contatti giusti e risolverà i nostri problemi». (pp. 106-107) *Sono convinto che prima o poi ogni cosa andrà al suo posto e tutto finirà bene, ma dobbiamo guardare in faccia la realtà che dai primi anni Novanta ai Venti del Duemila la vita di una nazione è stata stoltamente sprecata in un'epoca di degenerazione e di incapacità di stare al passo. C'è una buona ragione se le persone come me, e quelle di cinque o dieci anni più vecchie, sono chiamate la generazione maledetta o perduta. Noi siamo quelli che avrebbero dovuto beneficiare della libertà politica e di mercato, ci saremmo potuti adattare in fretta a un nuovo mondo, in una maniera del tutto fuori dalla portata delle generazioni precedenti. Il 15 per cento di noi sarebbe dovuto diventare imprenditore, «come in America». Solo che la Russia non ce l'ha fatta. Nessuno dubita che adesso viviamo meglio che negli anni Novanta, ma, perdonatemi, sono passati trent'anni. Anche in Core del Nord le persone vivono meglio oggi che trent'anni fa. [...] Il confronto non dovrebbe essere tra come eravamo negli anni Novanta e come siamo adesso, ma tra come siamo adesso e come avremmo potuto essere al tasso di crescita medio globale. Avremmo ottenuto senza fatica quello che abbiamo visto ottenere da Cecoslovacchia, Germania dell'Est, Cina e Corea del Sud. Questo confronto non può che deprimerci. [...] Perché non ha funzionato? Perché i polacchi e i cechi la sfangano e noi no? Ho una risposta semplice, che, per quanto tecnicamente significhi rispondere a una domanda ponendone altre, aiuta ogni pezzo del rompicapo ad andare al suo posto: [[Leszek Balcerowicz]], l'architetto delle riforme polacche, è forse diventato un multimilionario come il nostro [[Anatolij Borisovič Čubajs|Anatolij Čubajs]]? La famiglia di [[Václav Havel]], il leader post-comunista ceco, ha forse comprato una villa da 15 milioni di dollari a Saint-Barthélemy, l'«isola dei milionari», e possiede altri beni per un totale di centinaia di milioni? Come mai in Russia quasi tutti i giovani democratici, riformatori e sostenitori del libero mercato degli anni Novanta sono diventati favolosamente ricchi e oggi hanno cambiato le loro posizioni diventando pilastri conservatori dello Stato? In Estonia o Ungheria, Slovacchia o Germania non è successo niente del genere. [...] Dovremmo ammettere che in Russia non c'è mai stato al potere un democratico, nel senso di una persona con una mentalità genuinamente liberale e democratica. (pp. 123-124) *Eltsin era privo di una sincera motivazione ideologica e spinto unicamente dalla sete di potere. Era senz'altro un individuo dal grande talento, un politico di enorme intuito che percepiva l'umore popolare e sapeva come sfruttarlo. Era pronto, all'occasione, ad agire con decisione e audacia, ma sempre negli interessi di se stesso e del proprio potere più che in quelli del popolo o della nazione. (p. 126) *Dall'inizio alla metà degli anni Novanta non ero solo un sostenitore di Eltsin, ma uno di quelli che appoggiava senza riserve il leader in ogni sua iniziativa. Strano a dirsi, non ero tanto infatuato della sua persona o dei membri della sua squadra. Semplicemente non potevo soffrire nessuno degli altri politici. Il mondo senza chiaroscuri della politica dell'epoca comportava il fatto che o eri a favore di Eltsin e guardavi avanti, a dispetto degli errori, delle difficoltà e delle decisioni impopolari, oppure puntavi su quelle teste di rapa, rimasugli dell'Unione Sovietica, la cui unica idea era: «Torniamo indietro. Quelli erano bei tempi». Ebbene, per me non erano bei tempi, e mi faceva impazzire che le persone cercassero di convincermi che così era. Mi fa impazzire tuttora. Negli anni Novanta, certi cretini cercavano di convincermi che mia madre non aveva dovuto alzarsi alle cinque del mattino per comprare la carne, e che io non avevo dovuto fare un'ora di fila per acquistare il latte. (p. 127) *In realtà, è probabile che ciò che provo per Eltsin non sia il genere di odio che si può nutrire verso un vivo, ma piuttosto una complessa mescolanza di avversione, rimpianto e sgomento. Rimpianto per la meravigliosa occasione che il mio paese e i miei connazionali si sono lasciati scappare di vivere la normale e civile vita europea che meritiamo. Le aspirazioni, le speranze, la fiducia, compresa la fiducia cieca di persone ingenue e confuse com'ero io in gioventù, sono state tradite e cinicamente svendute. Sono state barattate con le trame patetiche e corrotte – e i guadagni occulti – della famiglia Eltsin, con le garanzie della loro sicurezza. Il primo decreto di Putin riguardava aiuti materiali e garanzie di immunità legale per «la famiglia del primo presidente della Russia». A questo furono ridotti i grandi eventi storici che andarano dalla metà degli anni Ottanta all'inizio dei Novanta. (pp. 130-131) *Un'occhiata fredda e obiettiva all'era Eltsin ci pone di fronte a una verità triste e sgradevole, che spiega l'ascesa di Putin al potere: nel governo della Russia post-sovietica non ci sono mai stati democratici, e tanto meno liberali che sostenessero la libertà e si opponessero ai conservatori desiderosi di resuscitare l'Unione Sovietica. Tutti loro – con rare eccezioni come [[Egor Timurovič Gajdar|Egor Gajdar]] e [[Boris Nemcov]], che si sono mostrati incorruttibili e hanno trovato la forza di ritirarsi (Gajdar) o di resistere alla reincarnazione dell'autoritarismo (Nemcov) – sono stati un'orda scellerata di ladri e mascalzoni. Per un certo periodo sono stati stimolati dalla retorica democratica, ma sempre nell'ottica di stare, nella cornice delle battaglie politiche dell'epoca, dalla parte del Cremlino, delle autorità. Per loro contava solo questo. Questo e, soprattutto, le opportunità di arricchirsi. (pp. 131-132) *[...] il regno di Eltsin non aveva nulla a che fare con le riforme. Era inutile aspettarsi da lui una qualsiasi visione o una crescita economica. Era solo un vecchio alcolizzato con attorno una manica di cinici imbroglioni che si dedicavano alla loro consueta attività di riempirsi le tasche. [...] L'entourage di Eltsin era una banda di farabutti, alcuni dei quali si definivano statisti patriottici, mentre altri si descrivevano come riformatori. I riformatori rubavano di più, ma avevano un aspetto più presentabile. (pp. 138-139) *Durante la mia convalescenza in Germania, inizialmente avevo deciso di tornare a Mosca il 15 dicembre, in tempo per festeggiare il nuovo anno e il Natale ortodosso a casa. Lo avevo dichiarato nel corso di una delle prime interviste dopo essere uscito dall'ospedale. In realtà, uno pseudoannuncio sul mio rientro in Russia dopo che mi fossi rimesso dall'avvelenamento era già stato fatto mentre ero in terapia intensiva: in occasione di una visita, Yulia mi stava leggendo ogni sorta di richieste urgenti da parte dei miei colleghi e io, dal letto e agghindato com'ero di cavi e tubi, rispondevo.<br>«Kira vuole sapere se dobbiamo rispondere al "New York Times". Chiedono se tornerai.»<br>«Che domanda stupida. Certo che tornerò.»<br>«Quindi deve rispondere?»<br>«Sì, ma senza dire che l'ho definita una domanda stupida.» (p. 141) *L'esperienza mi ha insegnato che i [[Problema|problemi]] più gravi sorgono da cose alle quali non hai pensato: credenziali per accedere al conto corrente online, autorizzazioni e password per le varie applicazioni e i dispositivi che usi tutti i giorni. Quando sei in [[carcere]], sapere che la tua famiglia sta bene rappresenta il 99 per cento della tua pace mentale e non voglio dovermi preoccupare che mi moglie non possa ritirare soldi dal mio conto a causa di una stupida regola bancaria che prevede che io dia il permesso scritto via e-mail. I giornali di tutto il mondo potranno anche riportare la notizia del mio arresto e della mia detenzione, ma il direttore della banca risponderà sempre: «Sono desolato, non c'è nulla che possiamo fare. Il titolare ci deve inviare un'e-mail o usare la nostra comoda app.» (p. 147) *Ormai da molto tempo ho smesso di tentare di analizzare e prevedere il comportamento di Putin e del Cremlino: c'è in gioco troppa irrazionalità. Putin è al potere da oltre vent'anni e, come accade a qualunque altro leader della storia che abbia governato così a lungo, ha la testa piena di ossessioni messianiche, tutta quella roba in stile «Niente Putin, niente Russia» proclamata dal podio della Duma. A dispetto di ciò che gli analisti poltici scelgono di scrivere, poi, anche il vero equilibrio di potere fra i più assortiti gruppi del Cremlino è ignoto, quindi è inutile cercare di calcolare quale potrebbe essere la «loro» prossima mossa. Possiamo fare solo quello che riteniamo giusto. (p. 149) *Facevo l'avvocato per una grande società moscovita di sviluppo immobiliare. Per concludere qualcosa nel settore edilizio nella Mosca del sindaco [[Jurij Michajlovič Lužkov|Lužkov]] alla fine degli anni Novanta, bisognava prima rimunerare lui, poi il suo vice, il leggendario [[Vladimir Resin]], che ogni persona onesta stava chiedendo di sbattere in carcere, tanto era sfacciata e cinica la sua abitudine di accettare mazzette. Per ironia della sorte, io che ho indagato con tanto rigore sugli squallidi maneggi di Regin in ogni fase della sua carriera adesso sto scrivendo queste parole dal carcere mentre lui, a ottantacinque anni, siede bello comodo nella Duma statale come rappresentante del partito [[Russia Unita]] di Putin. (p. 178) *[...] poche cose meritano l'incenerimento con un lanciafiamme più di un gruppo di [[Avvocato|avvocati]] ubriachi consapevole che qualche scappatoia legale permetterà loro di passarla lisca dopo aver fatto i gradassi e aver spadroneggiato sulla gente comune che non conosce la legge ma ha il diritto dalla sua parte. (p. 183) *È un logoro cliché parlare della chimica tra le persone, ma credo davvero che esista. Così come l'amore a prima vista, e io ne sono la prova vivente. Adesso, mentre sto scrivendo queste parole, io e [[Julija Naval'naja|Yulia]] siamo insieme da ventiquattro anni. Di tanto in tanto, persone più giovani, o giornalisti ansiosi di trovare una domanda originale per la loro intervista, mi chiedono qual è il segreto di un matrimonio riuscito. Io davvero non ne ho idea. Una grossa parte del successo è pura fortuna. Sono stato fortunato a incontrare Yulia. Altrimenti, forse adesso sarei una persona molto diversa: divorziato tre volte, single e ancora in cerca di qualcuno. (p. 187) *In Russia, se sei attivo in politica, e tanto più se non supporti il regime, possono arrestarti in qualsiasi momento. Ti perquisiranno la casa, ti confischeranno beni. Requisiranno i telefoni dei tuoi figli e il computer di tua moglie. Durante una perquisizione avevano una gran voglia di filarsela con il nostro televisore. Ma da Yulia non ho mai sentito una parola di rimprovero. Anzi, tra noi due, è lei ad avere le opinioni più radicali. È sempre stata immersa nella politica. Odia le persone che hanno preso il potere nel nostro paese, probabilmente ancor più di me. E questo mi incoraggia a fare quello che faccio. (pp. 187-188) *Nel 1999, quando Vladimir Putin salì al potere, molti lo trovarono fantastico: era giovane, a differenza di Eltsin non beveva e sembrava dire tutte le cose giuste. Questo non fece che consolidare la speranza che, finalmente, tutto sarebbe andato a posto. Tale narrazione mi irritava davvero tanto. Non mi piaceva affatto l'idea di Putin come «successore»: io volevo un'autentica elezione presidenziale, con candidati in competizione tra loro. Se Putin fosse stato un comunista che aveva fatto campagna elettorale e aveva vinto onestamente, mi sarei arrabbiato molto ma avrei accettato il risultato. Invece, Putin era stato imposto alla Russia per ricompensarlo della sua fedeltà e disponibilità a fornire immunità legale all'ex presidente e alla sua famiglia. (p. 191) *La maggior parte delle persone si iscriveva a [[Jabloko]] perché ne ammirava il leader, [[Grigorij Javlinskij]]. Io non condividevo la profondità di quei sentimenti. Se durante il mio precedente entusiasmo per Eltsin non sopportavo Javlinskij e lo consideravo uno che gli toglieva voti, adesso il mio atteggiamento era più sfumato e avevo iniziato a rispettarlo. Lo ritenevo un politico perbene e onesto. Gli ex burocrati del Partito comunista che si erano allontanati di soppiatto dagli uffici del Soviet e si erano insinuati in quelli della Federazione Russa erano un manipolo di ladri, mentre Javlinskij era un uomo con dei valori. Aveva un'idea, che difendeva, e nel complesso il partito agiva in modo coerente; non c'era un gran desiderio di fare qualcosa di decisivo, quindi si preferiva lanciarsi in dibattiti intellettuali, ma almeno i militanti credevano davvero in ciò che dicevano. (p. 193) *Con il tempo iniziai a capire che l'unanime ammirazione per Javlinskij era così forte da assumere talvolta le sembianze del culto della personalità. I leader del partito e lui stesso erano incontestabili e la gerarchia osservata con rigore. Guardavano ai nuovi venuti con circospezione, nell'eventualità che qualcuno arrivasse e cercasse di impadronirsi del partito! Quanto a me, ero considerato con particolare sospetto perché non corrispondevo alla loro immagine del classico attivista politico: facevo la doccia tutte le mattine e avevo un lavoro. Mi avranno chiesto forse cento volte per quale motivo stessi lì sebbene loro avessero pochissimi soldi (o non ne avessero affatto). Tuttora non riesco a scrollarmi di dosso questo pregiudizio. Le persone pensano sempre ci sia una trappola. Dopotutto, se hai una buona istruzione e un buon lavoro, perché dovresti metterti contro Putin? Perché fai quelle inchieste? Forse ricevi le soffiate dalle stanze del Cremlino in concorrenza tra loro o magari sei proprio un tirapiede del Cremlino? O forse sei un lacchè dell'Occidente? Da sempre la gente inventa teorie cospirazioniste su di me per cercare in qualche modo di spiegare il mio inspiegabile interesse per la politica. Se oggi lo trovo divertente, ai tempi di Jabloko era seccante. Il fatto che mi considerassero un enigma indicava che non avevano fiducia nella propria forza. (pp. 193-194) *Nel 2001 nacque Dasha. Diventare padre ha trasformato la mia vita in modi inaspettati. Io e Yulia volevamo avere figli e io fui felicissimo quando nacque la nostra bambina, però accadde anche altro. Come chiunque fosse cresciuto in Unione Sovietica, non avevo mai creduto in Dio, ma guardando Dasha e osservandola crescere non riuscivo a fare pace con il pensiero che fosse solo una questione di biologia. Questo non toglieva niente al fatto che ero e resto un grande sostenitore della scienza, ma in quel momento capii che, da sola, l'evoluzione non era sufficiente. Doveva esserci di più. Da ateo irriducibile, diventai gradualmente una persona religiosa. (p. 196) *Immaginiamo che, in un universo parallelo, tutte le peggiori paure dei leader di Jabloko fossero diventate realtà e, all'inizio degli anni Duemila, io avessi assunto la guida del partito. In quel caso, Jabloko avrebbe cambiato volto. I suoi iscritti sarebbero rimasti i simpatici secchioni di sempre, ma sarebbero stati anche molto coraggiosi, perché io credo fermamente che le cose migliori sulla Terra siano state create da secchioni coraggiosi. [...] I secchioni di Jabloko erano vigliacchi e restii alla sperimentazione. Il mondo era cambiato, ma loro erano rimasti fermi. C'era stato un tempo in cui Jabloko era una fazione all'interno della Duma e il partito non riusciva a vedersi in modo diverso. Quando non superarono lo sbarramento del 5 per cento, mossero accuse di abuso di potere e brogli elettorali. Erano indignati e affermavano che gli era stata rubata la vittoria, perché in realtà avevano ottenuto molti più voti. Che le elezioni fossero clamorosamente truccate già allora era vero, ma Jabloko – dal canto suo – non aveva mosso un dito per farsi votare. Pian piano si rassegnarono all'idea che non avrebbero mai potuto vincere. Si convinsero ce la loro fosse una lotta impari contro la gigantesca, ostile Russia in cui i secchioni non piacevano a nessuno; iniziarono a temere i loro elettori e mascherarono la paura con un esagerato elitarismo con connotazioni intellettuali. Inutile dire che alla gente non importava di questo e il partito iniziò a perdere il poco sostegno che gli era rimasto. (p. 198) *Io ero convinto che, per contrastare Putin, fosse necessario un'ampia coalizione. All'epoca questi nazionalisti organizzavano dimostrazioni annuali a Mosca, le cosiddette «Marce russe», che erano autorizzate solo alla periferia della città ma richiamavano comunque diverse migliaia di persone. I dimostranti venivano dispersi senza pietà dalla polizia e i primi arresti di massa si verificarono in quelle occasioni, non durante le proteste dei liberali o dei democratici. Stabilii che se io, con i miei valori democratici, sostenevo il diritto di libera assemblea, allora per coerenza dovevo supportare anche quello degli altri. Iniziai dunque ad aiutarli a organizzare le loro parate e, per solidarietà, vi presi parte in diverse occasioni. Su internet potete trovare foto di me in piedi davanti a una bandiera nera, bianca e gialla, che viene spesso usata come sfondo per le interviste in cui mi chiedono: «Lei si considera un nazionalista?». [...] In qualunque normale sistema politico svilupato, io ovviamente non avrei aderito al partito nazionalista, ma considero folli e controproducenti i tentativi di screditare il movimento nel suo complesso. Chiunque organizzi veri e propri pogrom deve essere chiamato a risponderne, questo è certo, ma la gente deve poter manifestare ed esprimere le proprie opinioni, seppure sgradite. Queste persone esistono e, per quanto si decida di ignorarle, non se ne andranno. E non se ne andranno i loro sostenitori. A dirla tutta, indebolire i nazionalisti non farà che rafforzare Putin. (pp. 199-200) *Quando parlo dei partiti politici russi con gli occidentali, suscito sempre perplessità. Loro sono abituati a muoversi in uno spettro politico chiaro: destra, sinistra, socialdemocrazia, liberali. Queste categorie, però, non si applicano alla Russia. I nostri comunisti non sono «di sinistra» in senso classico: non sostengono le minoranze e non mettono un grammo di energia nelle lotte per aumentare i salari minimi. I comunisti russi sono di gran lunga più conservatori persino della destra americana. Il nostro paese ha un panorama politico del tutto diverso. Argomenti come la legalizzazione delle armi o il divieto di aborto, che suscitano accesi dibattiti nel mondo occidentale, sono pressoché privi di interesse per gli elettori russi. La nostra prima priorità deve essere la libertà di parola, la trasparenza elettorale e il rispetto dei diritto umani. (p. 201) *Senza dubbio ho imparato tanto e sono anche grato a Grigorij Javlinskij per avermi insegnato svariate importanti lezioni. Però non riuscivo ad accettare il fatto che Jabloko stesse scegliendo di autoghettizzarsi dalla vita pubblica russa. Io sognavo che il nostro sarebbe diventato il partito di maggioranza. Volevo veder apparire un politico che intraprendesse tutti i progetti necessari e interessanti, e collaborasse direttamente con il popolo russo. Se si fosse presentata una persona così, sarei corso a offrirgli la mia collaborazione. Attesi a lungo, poi un giorno capii che quella persona potevo essere io. (p. 203) *Sembra vigere la regola per cui, se al comando c'è un ex procuratore o un funzionario dell'[[Federal'naja služba bezopasnosti|FSB]], la corruzione sarà due volte più diffusa. (p. 219) *La Russia è strutturata in modo che i rappresentanti di diversi ministeri federali sono letteralmente ovunque. Oltre al governatore, una regione ha un «ispettore capo federale» e rappresentanti di diversi ministeri federali. Qualsiasi decisione il governatore prenda può essere cassata da un funzionario che risponde direttamente a Mosca. La cosa può raggiungere picchi di assurdità. Per esempio, negli uffici del governo regionale di Kirov non c'era il wi-fi. Io proposi di metterlo. La saga meriterebbe un capitolo a parte, per un intermezzo comico. Solo ottenere che la mia proposta fosse discussa richiese cinque riunioni molto partecipate con il governatore, e anche allora il wi-fi non fu installato. (p. 219) *Lavorare a Kirov rappresentò nel complesso un'esperienza istruttiva, ma sconfortante. Ne ricavai una discreta consapevolezza di come funzionano le cose. Scoprii che non c'è modernizzazione possibile in una nazione autoritaria, che non c'è modernizzazione possibile neanche in una sola regione di una nazione del genere. Le persone giovani, attive, ambiziose arrivano con la voglia di sistemare e far funzionare tutto, ma vengono risucchiate nella palude del sistema. Mi resi conto che in un ambiente corrotto ti trovi tu stesso obbligato a comportarti in modo corrotto, anche se vorresti solo essere d'aiuto. (pp. 219-220) *{{NDR|Sull'[[Università Yale]]}} In Russia ero stato impegnato a combattere la corruzione nelle aziende statali. Ora, di colpo, mi trovavo seduto di fianco a una sudafricana che stava combattendo l'AIDS e l'HIV. Si chiamava Thembi Xulu, e faceva discorsi così interessanti sul suo lavoro che mi chiedevo se non fosse più importante del mio.<br>C'era anche un tipo indonesiano che era a capo di un'organizzazione giovanile musulmana. Una volta gli chiesi: «Quanti membri avete?» aspettandomi che dicesse tipo «duecento persone». Lui invece rispose: «Be', non siamo l'organizzazione giovanile più grande del mondo. Più o meno dodici milioni».<br>Un borsista proveniente dalla Tunisia non faceva che lamentarsi con me del fatto che stare all'opposizione era terribilmente difficile. «In Russia» diceva «avete YouTube, Facebook e Twitter, ma da noi in Tunisia è tutto bloccato.» Lavorare dalla Francia era l'unico modo in cui poteva condurre la sua militanza.<br>Erano gli ultimi giorni del 2010, e nel giro di un mese scoppoà la [[Primavera araba]] e il regime dittatoriale tunisino cadde. Per quanto potesse essere vista come un'esperienza limitata al popolo tunisino, considerai comunque importante e utile avere qualche nozione in materia. (pp. 222-223) *La [[Transneft]] è la più grande società al mondo di gestione di gasdotti e oleodotti, e sposta il petrolio in tutta la Russia. Inutile dire che è di proprietà dello Stato. A metà del primo decennio del Duemila, intraprese l'enorme progetto di costruire un oleodotto che andava dalla Siberia orientale all'oceano Pacifico. È garantito che qualsiasi cantiere di quelle dimensioni comporterà prima di tutto dosi massicce di appropriazione indebita. Anche se verà completato, un megaprogetto del genere non si concluderà in tempo; la realizzazione sarà scadente e sprezzante dei regolamenti; e una grossa getta del budget finirà nelle tasche di qualcuno. Ed è proprio ciò che accadde. La cosa era evidente a tutti, governo compreso, tanto che nel 2008 la Transneft fu sottoposta a un controllo della Corte dei conti, l'organo statale di revisione contabile: scandalosamente, i risultati furono tenuti segreti su richiesta della stessa Transneft.<br>Smossi mari e monti per mettere le mani su quel rapporto segreto e alla fine ci riuscii. Rimasi sconcertato. Le sue 150 pagine esponevano chiaro e tondo, con tanto di cifre e analisi, il fatto che poteva essere stato saccheggiato tutto il saccheggiabile. I costi di costruzione erano stati gonfiati più volte, inaffidabili società offshore erano state scelte come appaltatrici, gare e aste erano state condotte con irregolarità che avevano dell'incredibile, e la relativa documentazione era stata distrutta l fine di occultare l'accaduto. Non si trattava di una teoria di esperti o di una serie di post su un blog, ma di un rapporto ufficiale della Corte dei conti. La somma totale intascata nel corso del progetto dell'oleodotto si aggirava attorno ai 4 miliardi di dollari, «1100 rubli sottratti a ogni adulto di Russia», come scrissi all'epoca su LiveJournal. (pp. 223-224) *{{NDR|Sulla [[Fondazione Anti-corruzione]]}} Il principio cardine della nostra organizzazione era la trasparenza, che per me era importante fin dall'inizio per due ragioni. La prima, perché le persone sarebbero state più disponibili a donare se avessero saputo come venivano spesi i loro soldi; la seconda, perché volevo con tutto me stesso essere diverso dallo Stato. Il governo spendeva le nostre tasse senza darci spiegazioni, noi cittadini non avevamo voce in capitolo sulle priorità di bilancio e non sapevamo nemmeno come venissero distribuiti esattamente i soldi. [...] Io volevo fare le cose in modo diverso. Pubblicavo i dettagli del mio reddito personale. Pubblicavo la fonte dei finanziamenti dell'organizzazione. Tutti conoscevano l'aspetto di mia moglie e dei miei figli. Mandandomi soldi, le persone inviavano anche un chiaro segnale alle autorità: avevano deciso di farmi una donazione perché vedevano quello che facevo e sapevano come spendevo il denaro, mentre i funzionari governativi tenevano tutto nascosto e spesso rubavano. [...] Il secondo importante principio era la «normalità». Il Cremlino tenta da anni di marginalizzare il nostro movimento e relegarlo nel sottobosco, trasformandoci nell'equivalente moderno dei dissidenti sovietici. Io nutro un profondo rispetto per quei dissidenti, che sono stati degli eroi; nel 2012, però, la gente comune non voleva essere un eroico dissidente, perché è pericoloso e spaventoso. Tutti noi volevamo solo essere normali. E normali lo eravamo: persone normali con una normale vita lavorativa. (pp. 228-230) *Una delle cose peggiori della detenzione è essere tagliati fuori da tutto: la vita va avanti a pieno regime, mentre tu sei bloccato tra quattro mura e non ricevi nemmeno le notizie in tempo reale. (p. 234) *L'anno 2012 segnò l'avvento nella mia vita di uno schema preciso, un inarrestabile circolo vizioso che mi avrebbe accompagnato per molti anni a venire: manifestazione di protesta, arresto, manifestazione di protesta, arresto. Era sgradevole, certo, ma non mi avrebbe fermato. Il Cremlino se ne rese presto conto, per cui in dicembre istruì contro di me quattro nuovi procedimenti penali in una volta sola. Le accuse erano furto di legname nella regione di Kirov; appropriazione indebita di fondi dell'azienda francese Yves Rocher; furto di 100 milioni di rubli al partito Unione delle forze di destra; e, la mia preferita, appropriazione indebita dei fondi di una distilleria a Kirov. A quel punto correvo il rischio di passare in prigione diversi anni. Le ultime due accuse non erano troppo preoccupanti e non arrivarono nemmeno a processo. Le prime due erano inquietanti perché oltre a me venivano implicate altre persone innocenti. La causa legata alla Yves Rocher mi turbava particolarmente perché il coimputato era Oleg, il mio fratello minore. (p. 236) *I processi contro di me rappresentano un esempio perfetto di come funziona il sistema giudiziario in Russia. In pratica, architettano accuse e disegnano vittime strada facendo. Di solito è difficile spiegarlo a persone che vivono in paesi rispettosi del diritto. Non è possibile, dicono, inventarsi di sana pianta trenta faldoni di documenti. Ecco, gli investigatori russi ci riescono. (p. 237) *Intentando cause contro di me, il Cremlino aveva due obiettivi. Il primo era impedirmi di essere attivo in politica. Non è per niente facile comportarsi come al solito se sei in carcere, e anche una sospensione della pena rende la vita molto più complicata. Se hai una condanna penale, non puoi candidarti a una posizione politica. Il secondo obiettivo era danneggiare la mia reputazione. Avevano bisogno di rivolgermi accuse non legate alla politica ma alla criminalità comune: «Ah, sì? Pensa di poter combattere la nostra corruzione? Be', basta dire che lui stesso è corrotto!». (p. 237) *Per anni il regime si era dato da fare per creare l'illusione che esistesse solo Russia Unita e i partiti di opposizione sistemici, mentre l'opposizione non sistemica languiva ai margini della politica senza rappresentare nessuno. Anche se non diventai sindaco, la nostra campagna dimostrò che erano tutte bugie. In Russia c'è un sacco di gente che non appoggia Putin e i suoi candidati, che desidera una vera politica e delle vere elezioni. Se mobilitate in modo efficace, queste persone sono pronte a partecipare attivamente alle campagne elettorali, a lavorare per le sedi dei candidati, a fare volontariato. Era ovvio che, se ci fosse stato permesso di partecipare liberamente alle elezioni, saremmo diventati un partito grande e potente, e avremmo potuto competere con Russia Unita per la maggioranza in Parlamento. Io ne ero la prova vivente: una persona normale senza soldi, senza il sostegno dei media o degli oligarchi, che era stata persino rinchiusa in carcere per parte della campagna. In televisione, nel corso di un processo, ero stato accusato di appropriazione indebita e nessuno ci aveva creduto. A dispetto di tutte queste falsificazioni, avevo guadagnato il secondo posto nella corsa a sindaco della città più grande della Russia. E sapevo per certo che ce n'erano altri come me. Molti altri.<br>Lo sapeva anche il Cremlino. Non mi permise mai più di partecipare a un'elezione. (pp. 247-248) *L'accusa contro di noi era persino più ridicola di quella del primo processo, ma nel 2014 il sistema giudiziario era ormai stato perfettamente oliato da Putin e ubbidiva a ogni suo ordine. I pubblici ministeri accusavano me e Oleg di aver rubato 26 milioni di rubli alla società di cosmetica francese Yves Rocher con un presunto sistema di costi gonfiati per i servizi di logistica. L'analogia con il precedente caso montato ai miei danni e riguardante la Kirovles era evidente. Di nuovo veniva depinto come frode quello che era un normale accordo commerciale, però, mentre l'ultima volta la polizia aveva estratto dal cilindro una presunta vittima – ovvero Vjačeslav Opalev, direttore di Kirovles, che era stato ben felice di sfidarmi in tribunale –, qui di vittime non ce n'erano. [...] Il rappresentante di Yves Rocher chiamato a testimoniare (dalla procura!) affermò di non aver alcuna accusa da muovere nei nostri confronti, il che però lasciò indifferente la corte. Gli ordini erano chiari: dovevamo essere dichiarati colpevoli, quindi la macchina di Putin fece del suo meglio. (pp. 249-250) *Gli arresti domiciliari sono una forma di punizione particolarmente insidiosa: non sei in carcere, quindi nessuno simpatizza per te, ma in realtà non puoi fare quasi nulla. (p. 250) *Acquisimmo la totale padronanza di YouTube con il nostro rapporto sul procuratore generale [[Jurij Čajka]]. Quella era una storia che non parlava solo di corruzione, ma anche dei legami tra la procura e il crimine organizzato.<br>La prima cosa che scoprimmo fu che il figlio maggiore del procuratore generale, Artëm, viveva (per usare un eufimismo) al di sopra dei propri mezzi. Cose come queste erano piuttosto comuni. Scoprimmo che possedeva un enorme hotel di lusso e qualche villa in Grecia nonché una casa in Svizzera, e aveva una serie di conti in banche estere. Più avanti venimmo a sapere che attorno al procuratore girava tutta una mafia. Artëm era proprietario dell'albergo insieme alla moglie del vice di suo padre. Lei, a sua volta, aveva investito in affari con le mogli di due criminali di primo piano della regione di Krasnodar, appartenenti alla cosiddetta «banda degli Tsapki». Quest'ultima aveva tenuto l'intera città nella morsa del terrore per decenni commettendo furti, estorsioni, stupri e omicidi. Degli omicidi si parlava in tutto il paese: sui notiziari veniva raccontato come la gang avesse fatto irruzione nella casa di un uomo d'affari locale, uccidendo le quattordici persone che vi aveva trovato, compreso un neonato, per poi bruciare i corpi. Per anni la procura aveva protetto la banda, rifiutando di perseguirla.<br>Quando scoprimmo tutte queste cose, restammo a dir poco scioccati. Ma poi venne fuori che lo stesso figlio del procuratore generale era implicato in un omicidio. Aveva voluto impossessarsi del sistema di trasporto fluviale siberiano e portarlo sotto il suo controllo. Il direttore del trasporto fluviale aveva dichiarato in un'intervista che Artëm aveva cercato di ricattarlo e spaventarlo; due giorni dopo, era stato trovato impiccato nel suo garage. Non era stato aperto alcun procedimeno penale. Era stato liquidato come suicidio, anche se l'autopsia aveva dimostrato che le mani dell'uomo erano legate e i segni sul collo potevano essere stati causati solo da una morte violenta. (pp. 263-264) *{{NDR|Su [[Igor' Šuvalov]]}} Non c'è assolutamente nulla di normale nel suo stile di vita. Avevamo già scoperto che era proprietario di un palazzo a Mosca, il genere di residenza in cui ti aspetteresti di veder vivere un conte; dieci appartamenti in uno sfarzoso grattacielo di epoca staliniana con vista sul Cremlino; un enorme appartamento a Londra del costo di 11 milioni di sterline situato sulle rive del Tamigi; una villa in Austria; e una quantità di Rolls-Royce.<br>Eppure, quella nuova indagine lasciò di sasso perfino noi. Sembrava che Šuvalov amasse allevare corgi, e che anche loro vivessero nel lusso. Scoprimmo il jet con cui si spostava per affari, ne studiammo i piani di volo e ci rendemmo conto che non lo usava solo il vice primo ministro, ma anche i suoi cuccioli che andavano a partecipare a concorsi canini internazionali. (p. 264) *Tutti prendevano in giro [[Dmitrij Medvedev|Medvedev]] quando era presidente. Si fingeva un liberale, pronto ad accogliere ogni nuova tecnologia, i quotidiani, internet. Apriva profili su Twitter e Instagram, una cosa che, per un funzionario russo, era come volare sulla Luna. [...] L'unica «conquista» rimasta dopo i quattro anni di Medvedev al potere è stata che la milizia ha cambiato nome in «polizia». (p. 280) *Venne fuori che Medvedev non era solo uno stupido sempliciotto, ma un individuo corrotto fino al midollo. Usava reti di associazioni benefiche per spillare soldi agli oligarchi e intestarsi case di lusso. Noi le perlustrammo tutte lanciando il nostro drone da un nascondiglio, e poi mostrammo nei minimi dettagli come viveva Medvedev. Scoprimmo che aveva un'enorme tenuta sul Volga, nell'antica città di Plës. Al centro di laghetto di questa proprietà aveva fatto costuire una casetta per le anatre. Non so perché il nostro pubblico si affezionò tanto a questo dettaglio, ma da allora la papera diventò il simbolo sia dell'indagine sia delle proteste anticorruzione. (pp. 280-281) *Sono molto orgoglioso di quello che abbiamo ottenuto. Abbiamo aiutato un'intera nuova generazione a interessarsi alla politica. Sono giovani arditi, che sanno mostrare iniziativa e sono capaci di organizzarsi: sono gravemente insoddisfatti di quello che sta succedendo nel paese e pronti a manifestare per ciò in cui credono. (p. 282) *Nell'estate del 2019 mettemmo alla prova l'idea del voto strategico con le elezioni della Duma di Mosca. Io non potei candidarmi, ma molti miei colleghi e sostenitori sì. Annunciammo il nostro piano qualche mese prima delle votazioni e la cosa fu accolta con grande favore. Certo, non tutti erano entusiasti: «Ho sempre votato per Jabloko e continuerò a farlo senza se e senza ma!», «Votare per i comunisti? Per quei cannibali? Mai!». Io spiegavo con calma che, per come eravamo messi, avremmo potuto persino votare per una sedia, anche quella sarebbe stata meglio del candidato di Russia Unita. (p. 287) *Non dimenticherò mai una conversazione che ebbi con [[Boris Nemcov]] dieci giorni prima che venisse assassinato. Eravamo in tre: Nemcov, un suo collega e io. Nemcov mi spiegò che ero in pericolo, che il Cremlino avrebbe potuto uccidermi perché ero un battitore libero, mentre lui era invulnerabile, perché si muoveva ''all'interno del sistema'': era stato vice primo ministro e, soprattutto, conosceva Putin personalmente e aveva lavorato con lui per anni. Tre giorni più tardi venni arrestato e appena una settimana dopo Nemcov cadde sotto colpi d'arma da fuoco a duecento metri dal Cremlino. A quel punto capii che tutte le discussioni su chi fosse in pericolo o al sicuro non avevano senso. Non possiamo sapere cosa accadrà. Là fuori c'è un pazzo di nome Vladimir Putin e, quando gli salta il ticchio, scrive un nome su un biglietto e ordina: «Uccidetelo». (p. 290) *L'assassinio di Nemcov fu un duro colpo per tutti e molti si spaventarono. Persino Yulia, che è una persona incredibilmente coraggiosa, in seguito mi disse di essersi sentita molto a disagio, quella notte, a casa da sola con i ragazzi. Aveva pensato: «Quindi è cominciata? Adesso uccidono gli oppositori? Faranno irruzione armati qui da noi?». Conoscevo Boris e rimasi inorridito come tutti, ma nemmeno in quel momento pensai che la mia vita fosse più a rischio di prima. (pp. 290-291) *Ho sempre cercato di ignorare l'idea di poter essere aggredito, arrestato o persino ucciso. Non ho controllo su quanto può accadere e sarebbe masochista trastullarsi in questi pensieri. Dovrei domandarmi: «Quante possibilità ho di sopravvivere fino a sera? Sei su dieci? Otto su dieci? O forse dieci su dieci?». Non è che cerchi di non pensarci, magari chiudendo gli occhi e fingendo che il pericolo non esista. È solo che un giorno ho deciso di non avere paura. Ho soppesato tutto, ho capito qual è la mia posizione e ho lasciato andare. Sono un politico dell'opposizione e so perfettamente chi sono i miei nemici, ma se dovessi temere di continuo che mi ammazzino, non varrebbe la pena vivere in Russia. Dovrei emigrare o smettere di fare ciò che faccio. (p. 291) ===Explicit=== ==Bibliografia== *Alexei Navalny, ''Patriot'', traduzione di Teresa Albanese, Sara Crimi e Laura Tasso, Mondadori, Milano, 2024, ISBN 978-88-04-75686-6. ==[[Alberto Pollera]]== Alberto Pollera (1873 – 1939), militare e antropologo italiano. ==''Lo Stato etiopico e la sua Chiesa''== ===Incipit=== Questo libro vede la luce assai tempo dopo che fu compilato: debbo perciò pregare il benevolo lettore di tener presente trattarsi dell'esame di ordinamenti e costumi di un popolo che si avvia rapidamente ad una importante evoluzione civile, la quale, cominciata tardi, si affretta a raggiungere con ritmo sempre più accelerato, miglioramenti e sviluppi che, fino a pochi anni fa, sembrava assurdo sperare. ===Citazioni=== *Gli Abissini identificarono più tardi la regina Macheddà con Azieb, [[regina di Saba]], dando con ciò un seguito apparentemente logico a questa tradizione. [...] la leggenda della regina di Saba non deve in Abissinia aver acquistato valore che in epoca molto posteriore, e verosimilmente quando, con S. Frumenzio e coi santi predicatori e gli Abuna suoi successori, provenienti da Bisanzio, da Alessandria e da Roma, la religione cristiana si diffuse in Etiopia, e ciò perché [...] questi apostoli della fede, avevano ben ragione di credere che l'accennata tradizione potesse giovare, come giovò, ai loro intenti. (pp. 8-9) *A noi può sembrare che il concetto etiopico della parentela dinastica colla Vergine sia un po' troppo esagerato ed estensivo, a motivo della enorme distanza di tempo e del gran numero di generazioni trascorse; ma la mentalità etiopica non valuta le cose al modo nostro, perché già nelle piccole questioni interne di stirpe, è abituata a riconoscere legami di consanguineità molto arretrati nel tempo, sul quale non ferma affatto la sua attenzione. (p. 15) *Per evitare l'obiezione che nella Bibbia non si fa affatto cenno del trafugamento delle Tavole, che anzi si dice andassero distrutte in Babilonia, i manoscritti etiopici, narrando con assai maggior copia di particolari la leggenda [...], aggiungono che, appena il gran sacerdote Sadok ed il re Salomone si accorsero della scomparsa di quelle, decisero di tener celata la immane sciagura al popolo, per modo che questo non seppe mai niente di ciò, e continuò a venerare quell'Arca, la quale non era, pur troppo, che un semplice simulacro della prima. (p. 23) *Il popolo etiopico, orgoglioso delle tradizioni [...] e convinto di esser divenuto per volontà di Dio il vero popolo eletto sulla terra, a cagione della discendenza salomonica di [[Menelik I]], in sostituzione del popolo ebreo, resosene indegno, è andato a ricercare nella Bibbia tutte le promesse fatte da Dio ad Abramo e a David, e ritiene che esse siano ancora in pieno vigore per il proprio paese. (p. 24) *Direi quasi che l'orgoglio in Abissinia è una malattia contagiosa, cronica, permanente, che non risparmia nemmeno i più miseri. Non deve quindi stupire se questo orgoglio si trova elevato a potenza molto elevata nei legittimi regnanti di quel paese, che fanno seguire il loro nome da iperbolici titoli. (pp. 25-26) *Ora, i regnanti di Etiopia, nelle ingenua ma ferma convinzione di occupare di diritto e di fatto il primo posto fra i regnanti di tutto il mondo, ogni volta che hanno avuto occasione di indirizzare messaggi a regnanti europei, lo hanno fatto appunto nel modo da essi usato verso i loro inferiori, ossia iniziando la lettera col proprio nome, anche quando facevano ciò per invocare importanti servigi da loro. (p. 26) *Si dice [...] che il [[Teodoro II d'Etiopia|Negus Teodoro]], ritenendo l'Inghilterra il paese più ragguardevole dopo il suo, rivolgesse alla regina Vittoria domanda di matrimonio, e che la mancata risposta fosse il movente che lo indusse a imprigionare, per atto di rappresaglia e di sfida, tutti gli europei che tovavansi presso di lui [...].<br>In quella tragica vigilia, ma troppo tardi, Teodoro comprese che la superiorità etiopica era ormai una leggenda fantastica; il che non ha tuttavia impedito alla massa di continuare a credervi. Umili e grandi ne sono ugualmente convinti, e se ciò costituisce una ingenuità, non si può negare che costituisca anche una forza per lo stato che tali credenze coltiva, con pieno consenso, fra i suoi sudditi. (p. 27) *[...] degli Abissini si può dire quello che è stato detto degli Ebrei, e cioè che, credendosi di una stirpe privilegiata, hanno sempre voluto isolarsi, e mantenersi distinti da tutte le altre nazioni.<br>Questa credenza ispirò ad essi il concetto della autoglorificazione, perché ritennero di essere veramente i solo veri figli di Dio, discendenti diretti della linea primogenita di Adamo, senza riflettere che la funzione del popolo eletto venne necessariamente a cessare colla venuta di Gesù Cristo, immolatosi per la intera umanità, e non per la fortuna di un popolo. (p. 31) *[...] in Etiopia è pacificamente ammesso e riconosciuto, che la madre ha diritto di attribuire con giuramento la paternità del figlio a chi essa ritiene ne sia l'autore, senza bisogno di altra indagine o prova concomitante.<br>L'unione poi, sia pure effimera, con una schiava, decisamente biasimata e derisa quando si tratta di altri, è invece susata trattandosi di signori e di principi, i quali pur non tenendo un harem, come i mussulmani, ne seguono la pratica poligama. L'importante è che la discendenza dei salomonidi e la loro tradizione continui. (pp. 37-38) ===Explicit=== ==Bibliografia== *Alberto Pollera, ''[https://dl.unito.it/it/ricerca/digitale/?id=mag:447 Lo Stato etiopico e la sua Chiesa]'', Roma, SEAI, 1926. ==Irridentismo russo== *L'idea secondo cui la Russia sarebbe a casa propria ovunque si parla russo [...] basterebbe, se fosse convalidata, a mettere l'Europa e il mondo a ferro e fuoco. Che succederebbe, se si ragionasse così, con i transilvani in Romania? Con i catalani in Francia? Con le tre comunità linguistiche di cui è composta la Svizzera? Con quella «minoranza vallona» di cui certi ideologi, a Mosca, già sostengono che sarebbe minacciata di «genocidio»? Con quella parte della California dove si parla spagnolo? Con la Gran Bretagna, che ha la lingua in comune con l'America? Il nazionalismo linguistico, sotto Putin non meno che all'epoca, nel 1938, dell'annessione dei tedeschi dei Sudeti al Terzo Reich, è un vaso di Pandora. [...] allora come si potrebbe impedire alla Lituania di rivendicare Smolensk? Alla Polonia di avanzare i suoi diritti su Leopoli? Alla Slovacchia di invadere l'oblast della Transcarpazia? Alla Moldavia di reclamare un pezzo di Transnistria? E perché la Russia, un Paese che, lo ripetiamo, non è mai stato uno Stato-nazione prima del 1991, avrebbe più titoli di altri da far valere sulle terre liberate dell'ex Unione Sovietica? ([[Bernard-Henri Lévy]]) ==Per Stepan Bandera== {{Int|Da ''[https://web.archive.org/web/20100426235947/http://www.stepanbandera.org/bandera_perspective_5.htm Ai principi della nostra politica di liberazione]''|Articolo pubblicato in ''Vizvolna Politika'', novembre-dicembre 1946; ''Перспективи Української Революції'' [''Prospettive della rivoluzione ucraina''], Дрогобич, Видавнича фірма "ВІДРОДЖЕННЯ", 1998, ISBN 966-538-059-1.|h=4}} ===Citazioni su Stepan Bandera=== *L'estrema destra in Ucraina vede certamente Bandera come uno dei loro padri politici, ma l'estrema destra nel paese è molto debole, e la popolarità della figura di Bandera va molto al di là della destra. La ragione è che, sebbene Bandera fosse di estrema destra e – almeno per un periodo della sua vita – un fascista, in Ucraina oggi non è visto principalmente come tale. È considerato un combattente per l'indipendenza dell'Ucraina che morì per questo. Fu ucciso a Monaco di Baviera nel 1959 dal KGB – la stessa organizzazione nella quale si è formato Putin. Nel discorso pubblico la sua figura è quella di un liberatore, anche se naturalmente non avrebbe instaurato un regime liberale se fosse andato al potere. Del resto, i suoi rapporti con l'occupante tedesco durante la Seconda guerra mondiale erano stati conflittuali. Due dei suoi fratelli furono uccisi ad Auschwitz (apparentemente da compagni di prigionia). Un altro fratello morì durante l'occupazione tedesca in circostanze non chiare. Lo stesso Stepan Bandera è stato a lungo rinchiuso nel campo di concentramento di Sachsenhausen vicino a Berlino. Queste sono le cose che sono enfatizzate dalla memoria pubblica in Ucraina: una memoria selettiva, non una visione storica oggettiva. È un fenomeno che vediamo in molti Paesi, dove le pagine buie delle biografie degli eroi nazionali sono dimenticate o taciute. ([[Andreas Umland]]) *La Russia usa allegramente il culto ucraino di Bandera come prova che l'Ucraina è uno Stato nazista. Gli ucraini rispondono per lo più sbianchettando l'eredità di Bandera. È sempre più difficile per le persone concepire l'idea che qualcuno possa essere stato il nemico del tuo nemico e tuttavia non una forza benevola. Una vittima e anche un carnefice. O viceversa. ([[Maša Gessen]]) ==Bibliografia== *Степан Бандера, ''Перспективи Української Революції'' [''Prospettive della rivoluzione ucraina''], Дрогобич, Видавнича фірма "ВІДРОДЖЕННЯ", 1998, ISBN 966-538-059-1. ==Per [[Vera Politkovskaja]]== '''Vera Aleksandrovna Politkovskaja''' (1980 – vivente), giornalista russa. {{Int|Da ''[https://video.repubblica.it/mondo/mia-mamma-anna-politkovskaja/13099/14374 "Mia mamma, Anna Politkovskaja"]''|Intervista di Fiammetta Cucurnia, ''Video.repubblica.it'', 4 ottobre 2007.}} *Lei riceveva sempre minacce. Noi vivevamo con questa continua pena, paura. Però lei proprio non ne voleva neanche parlare. Lei diceva: «Questo è il mio paese. Io sono nata qui, voglio vivere qui, voglio lavorare qui. Quale sarà il mio valore se io prendo, lascio tutto e me ne vado?». *Era mia madre. Io penso che, durante la sua vita, lei ha fatto molto bene per le persone e ha lasciato sicuramente la sua traccia. E quindi col suo contributo qualcosa di meglio c'è nel nostro paese. Però contemporaneamente devo dire sarebbe stato molto meglio che lei non se ne fosse occupato, che non avesse fatto nulla e che fosse viva. Per me, al diavolo tutto. Io avrei voluto mia madre. {{Int|Da ''[https://www.balcanicaucaso.org/aree/Cecenia/Intervista-a-Vera-Politkovskaja-86280 Intervista a Vera Politkovskaja]''|Intervista di Giorgio Comai, ''Balcanicaucaso.org'', 3 dicembre 2010.}} *Non augurerei a nessuno di leggere sulla propria madre il tipo di frasi ed opinioni riguardanti Anna Politkovskaja che mi è capitato di trovare. *Alla procura si sono occupati di indagini per due anni prima di dare inizio al processo e hanno arrestato delle persone, che tra l'altro poi hanno liberato. E non sono neppure riusciti a contare correttamente la tempistica dell'omicidio. Quando hanno indicato i secondi che sono trascorsi tra il momento in cui mia madre è entrata nel nostro condominio a quando l'assassino è uscito, non corrispondevano con le ore che avevano fornito. Ce l'ha fatto notare una nostra amica giornalista proprio mentre eravamo in aula di fronte al giudice. È un piccolo errore, forse, ma dimostra con quanta poca serietà abbia lavorato chi si è occupato delle indagini. *Abbiamo ricevuto molte dimostrazioni di sostegno da rappresentanze diplomatiche estere. Ricordo che ad esempio il console francese è venuto di persona al funerale e ci ha passato una lettera di condoglianze firmata personalmente dal capo dello Stato del suo Paese. Ma i diplomatici non vengono certo a dire a noi di cosa parlano nei loro incontri ufficiali con i vertici russi. {{Int|Da ''[https://www.lsdi.it/2011/vera-politkovskaja-in-russia-sempre-peggio-per-la-liberta-di-stampa/ Vera Politkovskaja, in Russia sempre peggio per la libertà di stampa]''|Intervista di Valentina Barbieri, ''Lsdi.it'', 17 maggio 2011.}} *Nel nostro paese la libertà di stampa è un problema grave. Ogni giornalista si trova di fronte ad un bivio: può scegliere la carriera e scrivere quello che gli dicono oppure può fare una scelta diversa, scrivere quello che trova giusto e occuparsi di quello che gli interessa. Le conseguenze sono diverse: nel primo caso guadagnerà un posto di prestigio (ovvero statale), nel secondo caso potrebbe finire male. *Per quanto riguarda il mio vissuto di giornalista, cerco di evitare qualsiasi confronto tra l’esperienza di mia mamma e la mia. Non ho la sua ricchezza professionale, trent’anni di attività, la sua grande esperienza. Lei lavorava a modo suo, in una maniera personale, io lavoro in un altro modo, il mio. *Quando ti riferisci a qualcuno, inizi inevitabilmente a copiare, mentre nel giornalismo è più importante lavorare sul proprio stile. {{Int|Da ''[https://www.repubblica.it/esteri/2015/03/03/news/vera_politkovskaja_un_delitto_dimostrativo_come_quello_di_mia_madre_proveranno_a_insabbiare-108637090/ "Un delitto dimostrativo come quello di mia madre. Proveranno a insabbiare"]''|Intervista di Aleksej Tekhnenko, ''Repubblica.it'', 3 marzo 2015.}} *Quello di [[Boris Nemcov|Nemtsov]] è un omicidio politico, dimostrativo, arrogante. Come quello che ha distrutto la nostra famiglia. [...] Riconosco uno stile che mi preoccupa. Vaghezza, contraddizioni e troppe ipotesi che fanno solo confusione. Come allora. *A me basta la certezza che sia un omicidio politico. Chiunque abbia ucciso lo ha fatto per mettere a tacere una voce scomoda. È sempre la stessa storia. *Bisogna restare all'erta. Contrastare ogni voce falsa, chiedere giustizia sempre, instancabilmente. E mi auguro che gli amici e i compagni di movimento di Nemtsov riescano a tenere alta l'attenzione sui media. Lo so per esperienza, non è facile. Tutto si dimentica. {{Int|Da ''[https://www.la7.it/piazzapulita/video/parla-vera-la-figlia-di-anna-politkovskaja-i-russi-non-sono-abituati-a-pensare-05-05-2022-437048 «I russi non sono abituati a pensare»]''|Intervista di Sara Giudice, ''La7.it'', 5 maggio 2022.}} {{Int|Da ''[https://tg24.sky.it/mondo/2022/10/14/vera-politkovskaja-live-in-firenze-2022 "Putin indifferente a reazione Europa su Ucraina"]''|''Tg24.sky.it'', 14 ottobre 2022.}} {{Int|Da ''[https://www.lastampa.it/esteri/2023/02/21/video/massimo_giannini_intervista_vera_politkovskaja_anna_mia_madre-12655173/ "Anna, mia madre"]''|Intervista di Massimo Giannini, ''Lastampa.it'', 21 febbraio 2023.}} {{Int|Da ''[https://www.rainews.it/tgr/piemonte/video/2023/02/putin--un-dittatore-mia-madre-ora-sarebbe-in-ucraina-dalla-parte-delle-vittime-eb0c8871-076d-482a-b394-86db8efd34c9.html "Putin è un dittatore, mia madre ora sarebbe in Ucraina dalla parte delle vittime"]''|''Rainews.it'', 22 febbraio 2023.}} {{Int|Da ''[https://www.iodonna.it/attualita/storie-e-reportage/2023/05/20/vera-politkovskaja-un-libro-per-ricordare-la-madre-anna-politkovskaja/ Vera Politkovskaja: «In Russia la misoginia fa parte dei valori tradizionali»]''|''Iodonna.it'', 20 maggio 2023.}} *Se parliamo di questo momento storico, noto molti cambiamenti, ma in negativo. Non vedo segnali di miglioramento della situazione o di un prossimo futuro in cui la Russia sarà finalmente “un Paese felice”. La Russia precipita sempre di più in una realtà oscura e imprevedibile. Per uscirne impiegherà diversi decenni. *Oggi i diritti dell’uomo, così come sono intesi in Occidente, non esistono. Non solo, ma negli ultimi tempi politici e personaggi pubblici insistono nel criticare l’introduzione di queste concezioni in Russia, o a distorcerne il significato. Adesso ai diritti della persona vengono contrapposti i non del tutto chiari “valori tradizionali”. Risultato: l’attività di alcune persone sui social porta a procedimenti penali, il movimento Lgbt è di fatto vietato, tutti i media dell’opposizione sono stati bloccati in rete o chiusi. La Russia si è ritirata dalla convenzione per la protezione dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Se si scava, poi, un po’ più a fondo, si scopre che non c’è più nemmeno lo spazio per tentare di difendere i diritti umani. *[...] in Russia la misoginia è un sentimento abbastanza diffuso e per qualche russo è addirittura parte di quei valori tradizionali cui accennavo prima. Però, a essere sinceri, in molti Paesi questo sentimento è comune almeno quanto in Russia, e in alcuni anche di più. Se poi contestualizziamo il tutto da un punto di vista storico, non è passato molto tempo da quando le donne hanno ottenuto almeno il diritto di voto. E ora, come allora, la parte femminile del mondo deve ancora lottare per ottenere le stesse possibilità degli uomini. Per questo continuare a conquistare i propri diritti è il compito più importante per tutte le donne del pianeta. {{Int|Da ''[https://www.r/robinson/2023/10/23/news/vera_politkovskaja_la_mia_russia_ora_e_mordor-418550449/ Vera Politkovskaja: “La mia Russia ora è Mordor”]''|''Repubblica.it'', 23 ottobre 2023.}} *Riconosco senza problemi che una parte della responsabilità per quello che accade è mia, in quanto cittadina proveniente dalla Russia, e i cittadini dell’Ucraina, finché la guerra non finirà, hanno tutto il diritto di accusare i cittadini della Federazione russa per quanto si sta verificando. Ma questo diritto è solo loro. *Come è possibile che l’odio verso i russi in tanti Paesi del mondo, specie in Europa, faccia ormai parte della normalità? La prima cosa che colpisce è la reazione serafica della comunità europea che vede in questo odio un dato di fatto, un normale stato delle cose. Va detto che anche l’invasione dell’Ucraina è un dato di fatto, ormai scontato, per molti russi. Qual è dunque la differenza tra comunità europea così civile e quella russa, che negli ultimi diciotto mesi è stata costantemente tacciata di non ribellarsi a sufficienza contro le autorità? Dove sono finiti tutti quelli a cui stridono i denti a forza di intestarsi la causa animalista, quella della comunità LGBTQIA+ o quella degli afroamericani? Siete tutti concordi nel dire che siamo tutti uguali ma prendersela con una persona solo perché possiede il passaporto russo vi sta bene? *La maggioranza degli stati che non accoglie più i russi e ha anche interrotto l’emissione di visti di transito è rappresentata da Paesi al confine con la Russia. Ovvero proprio quei Paesi in cui si sono rifugiati i miei concittadini in fuga dagli orrori del regime di Putin. L’hanno fatto in pena per il futuro e l’incolumità delle proprie famiglie, temendo di essere esposti a azioni persecutorie politiche, che oggi in Russia equivalgono a quelle penali. *Tra i Paesi che non concedono visti ai russi figurano la Polonia, la Finlandia, la Repubblica ceca, la Lettonia e tanti altri. Oltre a questo divieto, di recente i politici di tutti i Paesi europei che spartiscono la frontiera con la Russia hanno bloccato l’ingresso nei paesi membri dell’Unione Europea alle automobili immatricolate nel mio Paese. L’argomentazione utilizzata per giustificare la misura rimanda a una delle regole del regime sanzionatorio introdotto dopo lo scoppio della guerra: ora le automobili russe sono considerate merce d’importazione e quindi vietata. *«Russi, dovete soffrire! Ovunque siate, alla fine siete voi che avete invaso! Se non vi va bene ritornatevene a casa vostra e rovesciate Putin! Non avrete diritti finché ci sarà la guerra!». Ogni qual volta sento pronunciare queste frasi da parte degli ucraini, la mia mente va col pensiero alle loro città dove tutti i giorni cadono i missili russi. Mi sento capace di capirli e perdonarli ogni volta, perché mi mostrano un odio viscerale, ma per «una giusta causa». Tuttavia non posso non notare i parallelismi con la retorica del Cremlino: potete “invitare” i russi a tornare casa per rovesciare Putin quanto volete, ma rimane il fatto che ora tutti i critici del regime in vigore a Mosca si trovano o sotto terra, o in prigione o all’estero. Non dimentichiamo che è da diciotto mesi che lo stesso esercito ucraino non riesce a sconfiggere il regime putiniano, al netto di tutti gli aiuti provenienti dal mondo civile. *La guerra in Ucraina è il frutto di una politica pluriennale del Cremlino, smascherata sovente da chi ora non c’è più, è dietro le sbarre oppure se n’è andato. Al contempo è anche il fallimento totale della diplomazia non solo di Kiev e Mosca, ma anche di quella europea e americana. A pensarci bene, i responsabili delle ostilità in Ucraina al massimo sono i vertici del potere russo e i politici occidentali. Ora Putin potrà troneggiare legalmente fino al 2036. Il presidente di un paese immenso ha sistematicamente violato le leggi, anche quelle internazionali, ma in tutto il mondo civile hanno continuato a stringergli la mano. {{Int|Da ''[https://www.repubblica.it/esteri/2024/02/19/news/politkovskaja_morte_navalny_putin-422158715/ Putin temeva Navalny più di ogni altro e si è sbarazzato di lui come di mia madre Anna Politkovksaja]''|''Repubblica.it'', 19 febbraio 2024.}} *Per i politici europei e americani, l’omicidio di Navalny è solo l’ennesimo pretesto per prendere la parola e ancora una volta “dare uno schiaffo” alla Russia di Putin. *L’oppositore russo è stato in qualche modo il prigioniero personale di Vladimir Putin che lo temeva talmente da non osare pronunciare il suo nome ad alta voce, offrendo così il fianco ai giornalisti che glielo hanno fatto notare a più riprese. Navalny, dal canto suo, trovandosi già dietro le sbarre, non ha mai avuto paura a definire il capo di stato russo un omicida, un farabutto e un ladro. Con il sorriso sarcastico sul suo volto, in più di un’occasione ha schernito il presidente russo e tutto il sistema da lui costruito. Le numerose cause penali intentate ai suoi danni non facevano altro che dargli il pretesto per farsi una risata. *[...] le persone che si sono occupate di eliminare Navalny sono ufficialmente “a servizio dello stato” nei tribunali, nelle procure, nelle carceri e nelle case circondariali. Si tratta di persone che non per forza occupano posizioni di rilievo. Ma tutte loro, in un modo o nell’altro, sono complici e, qualora il caso relativo all’omicidio di Navalny dovesse arrivare in tribunale, sul banco degli imputati ci sarebbero decine di persone. *[...] le cose si svolgeranno come si erano svolte fino all’esecuzione di Navalny. Con l’aiuto delle forze dell’ordine, degli arresti e dei processi, metteranno il bavaglio a tutti quelli che oseranno pronunciare la verità sulla fine dell’oppositore. I politici occidentali si indigneranno ancora un po’, esprimeranno il loro orrore rispetto a quanto accade in Russia, salvo poi tornare subito a occuparsi delle loro vicende quotidiane. Succederà così perché non possono fare nulla, non hanno mai avuto e non hanno neanche ora delle reali possibilità per fare leva sulla situazione in modo da cambiarla. {{Int|Da ''[https://www.repubblica.it/venerdi/2024/03/08/news/vera_politkovskaja_il_futuro_della_russia_sara_scritto_dalle_donne-422277423/ Vera PolitkovskaJa: “Il futuro della Russia sarà scritto dalle donne”]''|''Repubblica.it'', 8 marzo 2024.}} *Mentre in tutto il mondo civilizzato il ruolo della donna nella società cresce, in Russia si susseguono prese di posizione che non fanno che danneggiarla. Non mi riferisco solo al divieto di abortire, già in vigore nelle strutture sanitarie private del Paese, ma anche agli appelli dei politici che chiedono di limitare l’accesso delle donne all’istruzione secondaria, in modo che non vengano distolte da quella che secondo lo Stato (e secondo una parte dei russi) è la loro funzione principale: fare figli. *In generale l’impressione è che – sempre nella visione statale – le donne russe, ancor più dopo l’inizio della guerra con l’Ucraina, siano destinate a ricoprire esclusivamente il ruolo di macchine per la riproduzione della popolazione. *Ad abbandonare la Russia sono state proprio quelle persone che avrebbero potuto influire sul futuro in maniera positiva. Neanche dall’estero riescono a far sentire la loro voce: la macchina della propaganda ha fatto presto a bollare come "traditore della patria” chi è andato via. Con il risultato che chiunque dall’estero osi criticare pubblicamente la situazione in Russia viene sommerso da una montagna di fango e screditato in tutti i modi possibili, compreso ritrovarsi oggetto di azioni civili e penali. Lo scopo è anche quello di rendere difficile il rientro in patria di queste persone. *{{NDR|Su [[Julija Naval'naja]]}} La denigrazione del nemico con ogni mezzo è pratica diffusa in Russia: se poi il nemico è una donna che ha osato mostrare al mondo un’immagine che non è solo quella della vedova inconsolabile e in preda al dolore, i denigratori sono capaci di tutto. La misoginia trova terreno fertile nella nostra società. *Nell’immaginario collettivo russo il campo d’azione legittimo della donna continua a essere quello della cucina e delle stanze da letto dei figli. Anche per quelle che riescono a uscire da questo schema la vita non è semplice: il divario salariale a parità di professione e di ore di lavoro, nel migliore dei casi, è del 30 per cento. Gli uomini non hanno nessun problema a cercare di ostacolare la carriera delle loro colleghe. *[...] nel Caucaso, e in particolare in Cecenia, la situazione per le donne è orribile. Qui, come all’epoca dei barbari, sono soggette a mutilazioni genitali e rischiano di venire uccise in nome dell’onore della famiglia. *Il 40 per cento circa dei russi è convinto che se un uomo mantiene una donna può vietarle di uscire di casa, incontrare gli amici e i parenti, lavorare o utilizzare le carte di credito senza il suo consenso. Certo, non tutti gli uomini russi la pensano così. Ma se ci riferiamo al cosiddetto “Paese profondo”, allora diciamo che questa visione della donna è molto diffusa. *Mi piace pensare che sia possibile, ma servirebbero sforzi giganteschi e un leader, o una leader, capace di unire moltissime persone che la pensano in maniera diversa sulla guerra e sull’operato di Putin. Yulia Navalnaya ha tutte le carte in regola per diventarla. Ha tutto quello che le serve, salvo il marito. *Credo che Yulia sia assolutamente in grado di unire tutte le forze di opposizione russe al di fuori del Paese. Ma l’apparato repressivo all’interno del Paese è talmente potente che riuscire a coinvolgere chi vive in Russia sarebbe ben altra impresa. Questo è un dato di fatto, e non può essere ignorato. *Le donne russe sono forti per natura e temprate dalle circostanze. Di “principesse sul pisello” io ne conosco poche. La mia speranza è che sulla scena politica emergano donne che sappiano guardare la realtà come la vede Yulia Navalnaya. Penso che solo loro potrebbero diventare la forza motrice che potrà far uscire la Russia dalle tenebre in cui si è impantanata. ==''Una madre''== ===Incipit=== Mia madre è sempre stata una persona scomoda, non solo per le autorità russe, ma anche per la gente comune che sfoglia un giornale e ne legge gli articoli. Purtroppo la maggioranza della popolazione russa crede a quello che le viene detto dagli schermi dei canali di Stato: un mondo virtuale creato dalla propaganda, dove, nel complesso, tutto va bene. E i problemi, che periodicamente vengono segnalati all’opinione pubblica, hanno origine nei Paesi occidentali o, come si dice in Russia con un sorrisetto, «nell’Occidente in decomposizione». ===Citazioni=== *I [[Dittatura|dittatori]] hanno bisogno di offrire sacrifici umani per consolidare il loro potere. (p. 10) *In Russia tutti si sono dimenticati in fretta di Anna Politkovskaja, soprattutto la gente che conta, perché mantenere la memoria di persone come mia madre è pericoloso. È molto più comodo perderne le tracce e dimenticare la sua verità. (p. 10) *In Occidente il nome Politkovskaja è fonte di orgoglio. A mia madre intitolano piazze e vie, la sua attività giornalistica viene studiata nelle università, i suoi libri si vendono in tutto il mondo. In Russia quel nome è avvolto dal silenzio. (p. 10) *Dopo il 24 febbraio 2022 il nostro cognome è tornato ad avere un peso, a essere oggetto di minacce, ancora di morte, questa volta contro mia figlia, che è solo un’adolescente. Da quando a scuola hanno iniziato a parlare del conflitto in Ucraina, i compagni si sono scagliati contro di lei. Pesantemente. Così abbiamo scelto l’esilio volontario, la fuga in un altro Paese. (p. 10) *Anna Politkovskaja si formò come giornalista proprio nel periodo della [[perestrojka]]. Ne ha incarnato perfettamente lo spirito, il desiderio di cambiamento: sognava una democrazia compiuta, e sognava di fare il suo mestiere in un Paese libero, come dovrebbe essere, come non è quasi mai, nel mondo. (p. 16) *Nella vita di tutti i giorni mia madre era una persona difficile. La gestione familiare, il desiderio di avere il meglio per noi, oltre alla sua acuta percezione di tutto ciò che accadeva intorno, prosciugavano le sue forze. A ripensarci ora, credo che la responsabilità di una famiglia le sia caduta addosso troppo presto. (p. 25) *{{NDR|Sul [[putsch di agosto]]}} Di quei momenti, dopo il ritorno a Mosca, ricordo questa scena in particolare: mia madre che piange seduta su una panchina nel cortile di casa. Ignara del motivo, pensavo fosse preoccupata per papà, che non era ancora tornato dalla Casa Bianca. Invece poi ho scoperto che quel giorno tre giovani manifestanti che si opponevano ai golpisti erano morti, schiacciati dalle ruote di un veicolo da combattimento della fanteria proprio nel centro di Mosca. Alla notizia, mamma non era riuscita a trattenere le lacrime. L'episodio fu per lei un chiaro esempio di come troppo spesso siano le persone comuni a subire le conseguenze di avvenimenti storici di portata epocale, anche pagando con la vita: un tema che percorre come una linea rossa tuta la sua carriera professionale. (p. 32) *In cabina di regia scherzavamo sul fatto che, per qualche motivo a noi sconosciuto, gli opinionisti filogovernativi risultavano sempre un po' retrogradi, dei sempliciotti, con il loro eloquio clericale, noioso e poco interessante, mentre gli avversari dimostravano grande acume, profonda conoscenza dell'argomento oggetto della discussione, e avevano un atteggiamento propositivo e idee concrete per trovare una soluzione al problema. Gli oppositori non pensavano solo a farsi belli di fronte alle telecamere, e lo spettatore era in grado di capire benissimo come stavano le cose. (p. 46) *Molti in Occidente non capiscono perché i russi accettino così docilmente tutto ciò che fanno le autorità. I cittadini non protestano, non scendono in piazza. Oltre al fatto che la maggior parte della popolazione è impegnata a sopravvivere in condizioni di povertà, le sanzioni per la partecipazione a picchetti o manifestazioni sono diventate così elevate che pochi osano esporsi. Se in Europa, al termine di una «protesta» pacifica, ciascuno può rientrare tranquillo a casa propria, in Russia la maggioranza dei manifestanti finisce in una stazione di polizia. E non è scontato che se la cavi con una «semplice» (comunque alta) sanzione amministrativa, anziché con quindici giorni di cella. Anzi, spesso rischia un processo penale. (p. 53) *Chi può, in Russia, evita il servizio militare come la peste, perché sa che nelle caserme potrebbe accadere di tutto, ammesso di sopravvivere al nonnismo incontrollato. È risaputo, inoltre, che in tempo di pace i soldati vengono spediti in zone impervie affinché diventino «veri uomini», imparando a cavarsela con misere razioni alimentari e attrezzature poco idonee. Il podersoso ammodernamento delle forze armate, per il quale è stato speso l'equivalente di milardi di euro, è in buona parte avvenuto solo formalmente e non si capisce dove siano finiti quei soldi. (p. 63) *{{NDR|Sull'[[invasione russa dell'Ucraina del 2022]]}} Secondo le stime dell'intelligence ucraina, in migliaia si sarebbero dati alla fuga dalla prima linea e in alcune unità si è arrivati al 60-70 per cento di disertori. I dissidenti russi si mantengono più cauti, calcolando gli abbandoni in circa un miglaio. Il Cremlino, proprio come sul numero dei morti, tace. (p. 66) *I familiari dei caduti raccontano che spesso apprendono della scomparsa dei congiunti dai commilitoni o dai canali Telegram ucraini. Oppure capiscono che è successo qualcosa di irreparabile quando il loro congiunto smette di chiamare a casa. I russi, al contrario, tendono a lasciare sul campo i corpi dei comilitoni russi. (p. 66) *Un'intera generazione di giovani pagherà un prezzo altissimo, come è già avvenuto ai tempi della Seconda guerra mondiale, del conflitto in Afghanistan e della Cecenia. E il prezzo non è solo la morte. Tra i fortunati che torneranno da questa guerra, le conseguenze psicologiche saranno incalcolabili, per non parlare dell'enorme quantità di invalidi che non sapranno di cosa vivere. (p. 69) *Io sono una cittadina russa, ma sono disgustata dal cieco nazionalismo e dallo pseudopatriottismo che stanno montando nel mio Paese. Quando un Paese aggredisce, chi subisce e soffre deve difendersi. Credo sia giusto che l'Occidente stia aiutando attivamente l'Ucraina a difendersi. Se così non fosse stato, la guerra sarebbe già finita. E penso che lo stesso Cremlino avesse scommesso sulla mancanza di sosteno da parte occidentale, quando ha cominciato l'aggressione. Quello che dico può apparire una contraddizione, per me che sono una pacifista convinta. Odio la guerra e le conseguenze che porta con sé. Ma si tratta di una contraddizione inevitabile. Voglio vedere la Russia come un Paese prospero, libero e sviluppato, non incosciente, povero e militarizzato. (p. 70) *La diffusione di informazioni da canali non ufficiali inizialmente comportava una multa, quindi la sospensione dell'attività, infine il ritiro della licenza per trasmettere, radio o televisione che fosse, o per stampare e vendere il giornale. Nel corso del primo mese di guerra, in Russia sono state varate alcune leggi che introducevano la responsabilità amministrativa e penale per la diffusione di «fake news» riguardanti le azioni dell'esercito russo, con una pena prevista fino a quindici anni di carcere. Ciò ha permesso di arrestare diverse persone che avevano criticato l'operato dei militari russi in Ucraina sui social o sui propri blog. (p. 76) *A tutte le difficoltà oggettive connesse con l'inizio della guerra se n'è aggiunta una ulteriore, che riguarda solo mia figlia: inconsapevolmente si è ritrovata anche lei sulla linea del fuoco. Lei si chiama come la nonna, Anna Politkovskaja, e per questo a scuola è stata subito oggetto di atti di violenza e di bullismo. A dire la verità, era già accaduto in passato. Quando Anna visitava una nuova palestra per un corso di ginnastica, le veniva spesso ricordato dai suoi coetanei, ovviamente in forma offensiva, da quale famiglia provenisse. Dopo il 24 febbraio 2022, però, la mancanza di rispetto si è trasformata in minaccia. (pp. 77-78) *Quando mamma era via, in pratica non avevamo alcun contatto con lei, perché non esistevano linee telefoniche adeguate. Eppure non sono mai rimasta a casa ad aspettare che tornasse. Del resto, lei non l'avrebbe mai voluto. Mia madre era una donna estremamente indipendente e con questo spirito ha cresciuto anche noi. Ancora adesso, quando ripenso a lei, la vedo seduta alla scrivania con la testa china sul computer a scrivere una «nota». Così le piaceva chiamare i suoi testi: non notizie, articoli, materiali, ma note. E mentre ci si dedicava era assente, anche quando era presente fisicamente. (pp. 89-90) *Mia madre non accettava mai compensi da parte delle persone che aiutava: era una questione di principio. (p. 95) *Lei cercava comprensione, ma riceveva sostegno solo dai colleghi della redazione del suo giornale e da pochissime altre redazioni di mezzi di informazione alternativi. E, ovviamente, dalle tante persone che aiutava. Perché solo questo contava per lei: fare il proprio lavoro, raccontare quello che vedeva, dare asilo a quanti non sapevano dove altro andare. Le loro storie non coincidevano con la versione ufficiale dei vari uffici competenti legati al Cremlino. (p. 105) *Questo era il suo modello di giornalismo. Raccontare i fatti, scrivere senza tener conto delle gerarchie. Un concetto forse banale per chi vive in una democrazia, ma in Russia era pura follia: significava dare per sontata la libertà e sfidare il sistema irritando tutti, compresi i colleghi che avrebbero dovuto farsi carico della stessa responsabilità, raccontando a loro volta la verità. Invece mia madre era sola, profondamente sola. (p. 106) *Scrivere la verità serve, anche se nessuno la vuole ascoltare. E serve anche fare il proprio lavoro bene, sempre. Mettere in discussione questo significherebbe riconoscere che il suo sacrificio è stato inutile. (p. 107) *Lei era profondamente convinta che, nel momento in cui si assiste a un'ingiustizia, si è costreti a intervenire. Se invece non la riconosci, o non ci credi, allora non ti senti coinvolto, anche se in fondo sospetti che un'ingiustizia esista. (p. 108) *{{NDR|Sulla [[crisi del teatro Dubrovka]]}} I terroristi avevano già ucciso diverse persone. Doveva avanzare con cautela, seguendo un certo percorso all'interno dell'edificio, e un passo sbagliato a sinistra o a destra poteva portare all'irreparabile. «Lì dentro ricordo di aver calpestato vetri rotti mescolati a qualcosa che sembrava sangue», c'erano vetri ovunque mi disse. «Una sensazione impossibile da dimenticare». (p. 117) *{{NDR|Sulla crisi del teatro Dubrovka}} Dopo alcuni articoli si cominciò a dire che mia madre stava speculando sui morti, che «ballava sulle loro ossa» per fare carriera. Come spesso accade in Russia, parlare o scrivere di questa vile operazione, a seguito della quale morirono centotrenta persone, invece di essere liberate, significa mettere in discussione il lavoro delle forze speciali e le decisioni della leadership. Per questo, proprio perché la cosa era andata male ed erano morte molte persone, le dicevano di lasciar perdere. (p. 120) *{{NDR|Sulla crisi del teatro Dubrovka}} Mi sarei potuta trovare anche io in quel teatro. Tra gli ostaggi, le vittime o tra quanti, a causa di quella storia, portano cicatrici che non si rimarginano. Ma non avevo sentito la sveglia e l'audizione, quel famoso giorno, era saltata. (p. 122) *{{NDR|Sulla [[strage di Beslan]]}} Se fosse arrivata a Beslan, mia madre avrebbe provato a parlare con i terroristi, ma evidentemente troppe persone non volevano che accadesse. Non tolleravano come lavorava, il fatto che raccogliesse le testimonianze delle famiglie degli ostaggi. Su quell'aereo non hanno solo cercato di ucciderla. Le hanno impedito di fare il suo lavoro. (p. 139) *Nessuna autorità russa presenziò al funerale. Solo tanta gente comune in lacrime. Quel giorno mi resi davvero conto di quanto lei fosse tenuta in considerazione, di quanto le volessero bene e di quanto profondamente il suo assassinio avesse scosso l'opinione pubblica. In molti, da quel momento, non avrebbero avuto più voce, né una spalla su cui piangere. Per tante di quelle persone si era spenta l'ultima possibilità di avere giustizia, di vedere scritta la propria storia. (p. 165) *In Russia, i membri delle forze dell'ordine rappresentano una casta a sé. Per me è sempre stato un mistero dove e da chi imparino a comportarsi e a comunicare con la gente. Spesso il loro stile «da cavernicoli» sembra fatto apposta per innervosire gli interlocutori, farli sentire inferiori, poca cosa rispetto alla «macchina statale» e all'uniforme che hanno di fronte. La maggior parte delle persone normali, a cui non è mai capitato di avere a che fare con loro, la prima volta non sa come affrontarli. (p. 170) *La [[seconda guerra cecena]] è stata una delle meno raccontate della storia, spacciata per giunta come lotta al terrorismo islamico, uno dei pilastri su cui Putin costruì una parte consistente della retorica sulla sua nuova Russia. Un secondo, forte pilastro propagandistico fu individuato nella «[[Fronte orientale (1941-1945)|grande guerra patriottica]]», la resistenza al nazismo e la vittoria del 1945. Se il nazismo era stato il nemico e la sua sconfitta un atto fondativo della nuova Russia, chi ne sottovalutava la valenza politica e storia si poneva automaticamente al di fuori del pensiero dominante in Russia. Bisognava eliminare le scorie del decennio eltsiniano e degli anni della perestrojka, quando la ricerca storica aveva vissuto un periodo di grande libertà erano venute alla luce verità sgradevoli per i russi, legate ai crimini del regime staliniano. La storia e la democrazia dovevano diventare sovrane, mentre la libera ricerca storica era vista come una minaccia, perché capace di «leggere» in maniera critica la narrazione dominante del passato. [...] Il terzo pilastro su cui poggia la nuova dottrina nazionale è quella del vittimismo. Dopo il [[Dissoluzione dell'Unione Sovietica|crollo dell'Unione Sovietica]], la Russia è stata umiliata. Da chi, se non dall'Occidente, con i suoi valori così lontani da quelli della tradizione russa? (pp. 181-183) *Putin e i suoi, [...] oltre alla sbandierata denazificazione, non hanno mai dichiarato i veri scopi della guerra. In Russia è stato ripetuto che si trattava di proteggere la popolazione del Donbass dopo otto anni di continue aggressioni e che in Ucraina esisteva un regime nemico, pronto, secondo Mosca, a invadere il Paese su mandato dell'Occidente. La realtà è che il Cremlino non può tollerare un'Ucraina democratica, che cerca di porre le basi per il suo ingresso nell'Europa politica. Una guerra prolungata, comunque vada a finire, rallenterà il processo di democratizzazione ed europeizzazione dell'Ucraina. La dirigenza russa parla anche dell'esistenza di una minoranza nazionale russa in Ucraina che non può essere esclusa dal godimento dei pieni diritti tra cui, per esempio, l'uso del russo a scuola e negli uffici pubblici. Nel primo mese di guerra, tuttavia, i bombardamenti si sono concentrati proprio sui territori in cui è preponderante la popolazione russofona, così come russofona è la maggioranza dei profughi costretti a lasciare le proprie abitazioni. Dopo l'aggressione, addirittura, molti di loro stanno progressivamente privilegiando l'ucraino. (pp. 183-184) ===Explicit=== ==Bibliografia== *Vera Politkovskaja, ''Una madre. {{small|La vita e la passione per la verità di Anna Politkovskaja}}'', traduzione di Marco Clementi, Rizzoli, ISBN 978-88-17-17882-2 ==Per [[Cristina Marsillach]]== {{Int|Da ''[http://www.money-into-light.com/2021/06/an-interview-with-cristina-marsillach.html An interview with Cristina Marsillach]''|Intervista di Paul Rowlands, ''money-into-light.com'', giugno 2021.}} *Girare i film dell'orrore è stressante, perché la paura deve sempre stare (deve sempre esserci la paura) su un piano psicologico. Devi continuare a lavorare con quella paura costantemente. Devi sentirla nelle tue emozioni. :''Making horror films is stressful, because the fear always has to be on a psychological plane. You have to keep working with that fear continuously. You have to feel it in your emotions.'' *Dario era un grande ammiratore di Edgar Allan Poe, e per lui i corvi erano un elemento molto importante del film. Quando stavamo girando un scena particolare del film, mi gettava addosso dei corvi vivi. Io gridavo "Basta! Basta!" e lui diceva "Devo farlo perché devi provare questa paura e questa sensazione". Litigavamo, ma era un periodo divertente per me. Stressante ma divertente. :''Dario was a big fan of Edgar Allan Poe, and ravens were a very important element of the film for him. When we were shooting a particular scene in the film, he threw actual live ravens at me. I shouted "Stop! Stop!" and he said "I have to do this because you need to experience this fear and sensation." We would fight with each other, but it was a fun time for me. Stressful, but fun.'' *Litigavamo tanto, ma c'era rispetto reciproco tra di noi. Lui mi rispettava come attrice ed io lui come regista. Era molto concentrato su elementi tecnici (questioni tecniche, dettagli tecnici), mentre io volevo fargli tante domande sugli aspetti psicologici del mio personaggio e della storia. Ma lui non diceva altro che "No, no, no, va tutto bene" e poi parlava di cosa stava per fare tecnicamente (sul piano tecnico). :''We fought a lot, but there was mutual respect between us. He respected me as an actress and I respected him as a director. He was very focused on technical things, whereas I wanted to ask him a lot of questions about the psychological aspects of my character and the story. But he would just say "No, no, no that's all fine" and then just talk about what he was going to do technically.'' ---------------------------------- '''David W. Macdonald''' (...), zoologo britannico. ==''Running with the fox''== *I lupi cacciano prede grandi; infatti, un alce può pesare 600 chili, dieci volte il peso del lupo più grande. Da solo, il lupo non sarebbe altro che pula per i palchi dell'alce. Un branco, però, può radunare la forza collettiva dei suoi membri. Infatti, lavorando in gruppo si trasformano in una nuova creatura, un super predatore la cui capacità collettiva oltrepassa l'abilità venatoria degli individui coinvolti. La volpe, al contrario, è circa 300 volte più pesante di un topo. La caccia volpina non comporta alcuna maratona affannante, nessuno squartamento, nessun duello contro gli zoccoli. Piuttosto, astuzia, agilità, un balzo aggraziato e un morsetto preciso segnano il destino del topo. :''Wolves hunt large prey; indeed, a moose may weigh 600 kg, ten-fold the weight of the largest wolf. Alone, the wolf would be little more than chaff to the moose's antlers. A pack, however, can muster the collective might of its members. Indeed, by working as a team they are transformed into a new creature, a super-predator whose summed capability exceeds the hunting prowess of the individuals involved. A fox, in contrast, is some 300 times heavier than a mouse. The vulpine hunt involves no lung-bursting marathon, no rip and rend, no sparring against hoofs. Rather, stealth, agility, a graceful leap and a precision nip seal the mouse's fate.'' (p. 10) *Le persone mi chiedono spesso perché ho scelto di lavorare con le volpi. Solitamente rispondo che questa specie offre il migliore di molti mondi: il brivido di osservare comportamenti raramente segnalati, la soddisfazione della lotta intellettuale per spiegare perché l'evoluzione ha lavorato ogni sfumatura strutturale in queste incredibili creature, e la convinzione che questa nuova conoscenza sarà utile, contribuendo alle soluzioni di problemi grandi quanto la rabbia e piccoli (ma irritanti) quanto la decapitazione di un pollo di cortile. Questa risposta è onesta, e le motivazioni alla base sono solide. Per dare un'altra risposta, però, non meno importante: io studio le volpi perché sono ancora impressionato dalla loro straordinaria bellezza, perché mi superano in astuzia, perché mantengono il vento e la pioggia sul mio volto, e perché mi conducono alla solitudine soddisfacente della campagna; tutto sommato – perché è divertente. :''People often ask why I chose to work with foxes. Generally I reply that this species offers the best of many worlds: the thrill of observing behaviour rarely seen before, the satisfaction of the intellectual wrestle to explain why evolution has worked each nuance of design into these remarkable creatures, and the conviction that this new knowledge will be useful, contributing to the solutions of problems as grand as rabies and as small (but annoying) as the beheading of a barnyard fowl. This reply is honest, and the arguments underlying it are robust. However, to give another answer, no less important: I study foxes because I am still awed by their extraordinary beauty, because they outwit me, because they keep the wind and rain on my face, and because they lead me to the satisfying solitude of the countryside; all of which is to say – because it's fun.'' (p. 15) *Sconfiggere le volpi in astuzia ha messo alla prova l'ingegno dell'uomo per almeno 2.000 anni. [...] Forse, allora, migliaia di generazioni di persecuzione (specialmente quando l'avversario ricorre a trucchi sporchi come marinare i gatti nell'orina) ha plasmato le volpi con le loro quasi sconcertanti abilità di evitare l'uomo e i suoi stratagemmi. :''Outwitting foxes has stretched man's ingenuity for at least 2,000 years. [...] Perhaps then, thousands of generations of persecution (especially when the opposition resorts to dirty tricks like marinading cats in urine) have fashioned foxes with their almost uncanny abilities to avoid man and his devices.'' (p. 16) *Rainardo è una volpe che ha avuto un impatto più grande sulla cultura e la sensibilità europea di qualsiasi altro animale selvatico. Adorna i rinfianchi delle chiese medievali, da Birmingham a Bucarest, ghignando dalle pagine dei salteri, e ha trionfato come genio malefico in più di un milione di poemi epici e di bestiari. Prospera nelle storie per bambini contemporanee e ha infiltrato le nostre lingue e perciò le nostre percezioni dei suoi cugini selvatici: poche sono le lingue in Europa in cui la parola "volpino" non è sinonimo di furbizia e inganno. :''Reynard is a fox who has had a greater influence upon European culture and perceptions than any other wild creature. He adorns the spandrels of mediaeval churches from Birmingham to Bucharest, leers from the pages of psalters, and has triumphed as an evil genius in more than a millennium of epic poems and bestiaries. He thrives in contemporary children's stories and has infiltrated our languages and thus our perception of his wild cousins: there is hardly a language in Europe in which the word "foxy" is not synonymous with trickery and deceit.'' (p. 32) *Tentare di catalogare l'umore e il risultato delle interazioni delle volpi non è sempre semplice. In particolare, l'osservatore si interroga molto sulla dalla somiglianza esteriore tra l'aggressione e il gioco. Il problema è che la lotta nel gioco ha gli stessi ingredienti della lotta sul serio, tranne per il paradosso che nessuno si ferisce. :''Attempting to categorize the mood and outcome of fox interactions is not always straightforward. In particular, the observer is bedevilled by the superficial similarity of aggression and play. The problem is that fighting in play has the same ingredients as fighting in earnest, except for the paradox that nobody gets injured.'' (p. 45) *Se c'è una cosa nella società delle volpi che "non si fa", è di avvicinarsi a qualcuno che sta mangiando. Sotto questo aspetto, il vecchio contrasto con i lupi suona veritiero: i lupi talvolta mangiano una preda fianco a fianco in relativa armonia; le volpi solitamente fanno di tutto per evitare anche di essere viste con del cibo e, nel peggiore dei casi, volteranno almeno le spalle l'una all'altra mentre mangiano. Questo contrasto è particolarmente marcato tra i giovani: i cuccioli di volpe invariabilmente lottano con ferocia sorprendente per il cibo e possono infliggere ferite gravi, i cuccioli di lupo sono più tolleranti. Ovviamente, come qualsiasi altra generalizzazione sulle volpi, ci sono eccezioni alla regola: le volpi maschio nutrono le loro compagne e gli adulti nutrono i cuccioli. :''If there is one thing in fox society that is "not done'", it is to approach somebody who is eating. In this respect, the old contrast with wolves holds true: wolves sometimes feed from a kill side by side in relative harmony; foxes generally do everything possible to avoid even being seen with food and, if the worst comes to the worst, will at least turn their backs to each other while eating. This contrast is especially marked among youngsters: fox cubs invariably fight with astonishing savagery over food and can inflict serious injury, wolf pups are much more tolerant. Of course, as with every other generalization about foxes, there are exceptions to the rule: dog foxes feed their vixens and adults feed cubs.'' (p. 45) *Ci sono poche cose affascinanti quanto un cucciolo di volpe, quindi la tentazione di allevarne uno come animale da compagnia è grande. Tuttavia, la gran maggioranza dei "salvataggi" finisce male per tutti i coinvolti. La maggior parte delle persone non ha idea del tempo, strutture, abilità, e soprattutto, tolleranza necessari per allevare una volpe. Da poppanti hanno bisogno di latte ogni quattro ore, giorno e notte, ma questo è un gioco da ragazzi in confronto al loro comportamento una volta svezzati: ogni cucciolo di volpe che ho conosciuto ha avuto una passione sia per il cuoio che per i cavi elettrici. La prima finisce con la distruzione dei portafogli, borsette, scarpe, giacche di camoscio e di montone, mentre la seconda devasta i cavi elettrici. Mi è sempre piaciuto l'odore persistente dell'orina di volpe, ma vale la pena notare che una proprietaria non poté trovare un altro inquilino per diversi mesi dopo che io e la mia volpe lasciammo la proprietà. :''There are few things as enchanting as a fox cub, so the temptation to rear one as a pet is great. Nonetheless, the great majority of "rescues" come to a sad end for all concerned. Most people have no idea of the time, dedication, facilities, skill and, above all, tolerance required to rear a fox. As sucklings they require milk at four hour intervals day and night, but this is a trifling difficulty compared with their behaviour once weaned: every fox cub I have known has had a passion for both leather and electric cables. The former results in destruction of wallets, handbags, shoes, suede or sheepskin coats, the latter wreaks havoc with household wiring. I have always rather liked the lingering smell of fox urine, but it is noteworthy that one landlady was unable to find another tenant for several months after my fox and I vacated the property.'' (p. 56) *I costumi della società delle volpi dettano che non c'è amicizia così profonda da poter anche solo tollerare il pensare al cibo di un altro. :''The mores of fox society dictate that there is no friendship so deep as to countenance even thinking about somebody else's food.'' (p. 58) *Penso che molto della vita di una volpe passa sul filo del rasoio, sommersa dall'acutezza dei suoi sensi. Nella volpe, l'evoluzione ha modellato una creatura per cui ogni stimolo viene elevato alla massima sensibilità: per la volpe c'è l'immagine fulminea della palpebra che si chiude di un coniglio, lo squittio chiassoso di un topo distante venti metri, il tanfo spaventoso dell'orma vecchia di un giorno di un cane. :''I think much of a fox's life is spent on a knife-edge, deluged by the acuteness of its senses. In the fox, evolution has fashioned a creature for which every input is turned to maximum sensitivity: for the fox there is the jolting image of a rabbit's blinking eyelid, the clamorous squeak of a mouse 20 metres off, the dreadful reek of a dog's day-old pawprint.'' (p. 61) *L'industria della selvaggina è probabilmente in gran parte responsabile per la morte spesso sgradevole nell'ordine di 100.000 volpi all'anno in Gran Bretagna, ma contro di questi bisogna valutare il fatto che questa industria fornisce il maggior incentivo per la conservazione dell'habitat su terre agricole. :''The game shooting industry is probably largely responsible for the frequently unpleasant deaths in the order of 100,000 foxes annually in Britain, but against these must be weighed the fact that this industry provides the major incentive for habitat conservation on farmland.'' (p. 173) *Le volpi urbane e i gatti si incontrano molto spesso ed è comune vederli insieme, spesso mangiando fianco a fianco. Se c'è una rissa per il cibo, il gatto di solito scaccia la volpe. Casi autentici di volpi che uccidono i gatti tendono a coinvolgere i gattini. Quindi, sebbene sia chiaro che la maggior parte delle volpi non uccidono i gatti, certe lo fanno. Il rischio però è molto meno significativo del rischio che corre il gatto di venire investito sulla strada dal traffico. :''Urban foxes and cats meet very frequently and it is commonplace to see them in a close company, often feeding side by side. If there is a squabble over food, the cat generally displaces the fox. Authenticated cases of foxes killing cats generally involve kittens. So, although it is clear that most foxes do not kill cats, some do so. However, this risk must rank very low amongst the worries besetting the urban cat-owner, and certainly is much less significant than the risk of the cat being killed on the road by traffic.'' (p. 181) *Scorte di cibo più ricche conducono a territori più piccoli e scorte di cibo più irregolari (eterogene) permettono gruppi più grandi. Un elevatissimo tasso di mortalità conduce a gruppi più piccoli e una proporzione più piccola di femmine sterili, probabilmente insieme a territori più grandi. Un tasso di mortalità intermedio può risultare insufficiente per diminuire sostanzialmente la grandezza d'un gruppo, me tuttavia può disturbare la stabilità sociale fino al punto di diminuire la proporzione di femmine sterili e perciò aumentare la produttività generale di cuccioli per ogni femmina, e probabilmente territori più piccoli. :''Richer food supplies lead to smaller territories and more patchy (heterogeneous) food supplies permit larger groups. A very high death rate leads to smaller groups and a smaller proportion of barren vixens, probably together with larger territories. An intermediate death rate may be insufficient to reduce group size substantially, but nonetheless may disrupt social stability sufficiently to diminish the proportion of barren vixens and thereby increase the overall productivity of cubs per female, and probably smaller territories.'' (p. 210) * :<nowiki>''''</nowiki> (p. ) * :<nowiki>''''</nowiki> (p. ) * :<nowiki>''''</nowiki> (p. ) * :<nowiki>''''</nowiki> (p. ) ------------------- [[File:Ras Mangasha 1.jpg|thumb|Mangascià nel 1894]] '''Mangascià Giovanni''' (1868 – 1907), militare etiope. ==Citazioni su Mangascià Giovanni== *Era bello Mangascià, di una eleganza un po' femminile che non lo abbandonava neppure quando indossava lo sciamma di guerra, la criniera di leone e in battaglia impugnava la Remington finemente damascato. Anche se si comportava con l'aspra maestà di re, si intuiva subito che quell'energia era finta, mancava di una vera forza interiore. Il ras recitava il ruolo di principe battagliero e irriducibile, ma dentro era fiacco e floscio. ([[Domenico Quirico]]) *Era figlio di negus e non avrebbe mai dimenticato che il trono doveva toccare a lui. Sapeva che nella sua corte c'era un partito di irriducibili che lo istigava a battersi fino alla morte per riottenere il trono, che mormorava contro la vergognosa servitù nei confronti degli scioani, popolo debole, imbelle, che si era sempre prosternato quando passavano i tigrini. ([[Domenico Quirico]]) jhkws9q8t8yv9rw29az17dt9eyx28o9 1350823 1350798 2024-11-08T10:35:39Z Mariomassone 17056 /* Citazioni */ 1350823 wikitext text/x-wiki ==[[Aleksej Naval'nyj]]== ==''Patriot''== ===Incipit=== In realtà, morire non è stato doloroso. Se non fossi stato sul punto di esalare il mio ultimo respiro, non mi sarei mai sdraiato sul pavimento accanto alla toilette dell'aereo. Come potete immaginare, non era esattamente pulito. ===Citazioni=== *La possibilità di candidarmi alle elezioni mi era preclusa da molto tempo. Lo Stato non riconosceva il partito politico che guidavo e ne aveva appena rifiutata la registrazione per la nona volta in otto anni. Per qualche strana ragione, succedeva sempre che non riuscissimo a «compilare correttamente i moduli» e, nelle rarissime occasioni in cui un nostro candidato entrava nelle liste elettorali, spuntavano i pretesti più fantasiosi per negargli l'eleggibilità. (p. 5) *In un paese autoritario, dove per oltre due decenni il regime si era dato la priorità di inculcare nell'elettorato l'idea che le persone sono impotenti e non possono cambiare le cose, convincere la gente a uscire di casa e andare a votare non è mai stato un compito facile. Era pur vero, però, che i redditi erano calati per sette anni di fila, quindi se anche solo un terzo dei cittadini stufi del regime si fosse convinto ad andare ai seggi, nessun candidato di Putin avrebbe avuto una chance. A questo punto, come indurre gli elettori a votare? Con la persuasione? Offrendo in cambio qualcosa? Noi scegliemmo di farli arrabbiare. Di farli arrabbiare sul serio. (p. 6) *Considerando la realtà della Russia, scartammo fin dall'inizio l'idea di un approccio giornalistico prudente, fatto degli infiniti giri di parole – presunto, possibile, cosiddetto – tanto amati dai consulenti legali. Chiamavamo le cose col loro nome: ladro, corruzione. Se qualcuno aveva una proprietà sontuosa, non ci limitavamo a menzionarne l'esistenza, ma effettuavamo riprese con i droni e la mostravamo al pubblico in tutta la sua magnificenza. Dopodiché ne scoprivamo il valore e lo raffrontavamo con il modesto reddito che il burocrate suo proprietario dichiarava. (p. 6) *Quello che facevamo era intrattenere e al contempo scatenare indignazione con immagini della vita condotta dagli «umili patrioti che governano la nostra terra», spiegando come funzionano i meccanismi della corruzione e incitando a intraprendere azioni pratiche per causare il massimo danno al sistema di Putin. Il materiale non mancava mai. (p. 7) *In genere parlo volentieri con la gente, ma non in aereo: troppo rumore di sottofondo e non gradisco molto avere qualcuno che, a venti centimetri da me per farsi sentire, urla: «Lei indaga sulla corruzione in Russia, giusto? Be', senta cosa mi è capitato».<br>La Russia è fondata sulla corruzione e a tutti è capitato qualcosa. (p. 12) *Provate a toccarvi il polso con un dito della mano opposta. Sentite qualcosa perché il vostro corpo rilascia acetilcolina e un segnale nervoso informa il vostro cervello di questa azione, che vedete con gli occhi e identificate con il senso del tatto. Adesso fate la stessa cosa con gli occhi chiusi: non vedete il dito, ma siete perfettamente in grado di stabilire quando toccate il polso e quando non lo fate. Questo perché, dopo che l'acetilcolina trasmette un segnale tra le cellule nervose, il vostro corpo secerne colineterasi, un enzima che arresta il segnale a lavoro terminato. Per farlo, «distruggere» l'acetilcolina «usata» e, con essa, ogni traccia del segnale inviato al cervello. In assenza di questo meccanismo, il cervello riceverebbe di continuo il messaggio del dito che tocca il polso, ripetuto milioni di volte. Sarebbe simile al cosiddetto DDoS, un Distributed Denial of Service (ovvero un attacco distribuito di negazione del servizio), ai danni di un sito web: clicca una volta e il sito si apre, clicca un milione di volte al secondo e il sito va in crash.<br>In caso di DDoS, puoi ricaricare il server o installarne uno più potente. Con gli esseri umani, però, non è così semplice. Bombardato da miliardi di falsi segnali, il cervello si disorienta, non è in grado di elaborare quanto succede e alla fine va in blocco. Dopo un po' di tempo, la persona smette di respirare, visto che anche questa è una funzione controllata dal cervello.<br>È così che agiscono le sostanze nervine. (pp. 14-15) *Quando la gente mi chiede com'è morire a causa di un'[[Armi chimiche|arma chimica]], faccio due associazioni mentali: i Dissennatori di ''Harry Potter'' e i Nazgûl del ''Signore degli Anelli''. Il bacio di un Dissennatore non fa male: la vittima sente solo la vita che la lascia. L'arma principale di un Nazgûl è la spaventosa capacità di farti perdere la volontà e la forza. Lì in quel corridoio, un Dissennatore mi bacia mentre un Nazgûl si mette al mio fianco. (pp. 15-16) *Se immaginate che uscire dal [[coma]] sia una faccenda più o meno istantanea, come vorrebbero farci credere i film, mi tocca deludervi. Sarei fin troppo lieto di affermare che un attimo prima stavo morendo a bordo di un aereo e un'attimo dopo ho aperto gli occhi scoprendo che mi trovavo all'ospedale e davanti a me c'era la mia amata moglie, o perlomeno una squadra di medici che mi scrutavano ansiosi. Non è andata così. Tornare alla vita normale ha comportato diverse settimane di visioni molto sgradevoli e persistenti. L'intero processo è assomigliato a un viaggio interminabile e altamente realistico all'inferno. Anzi, non mi sorprenderebbe se l'idea dei suoi gironi fosse venuta proprio a persone che sono state in coma e hanno visto ciò che ho visto io. C'è stata una sequenza ininterrotta di allucinazioni, in mezzo alle quali di tanto in tanto intravedevo un barlume di realtà. Con il passare del tempo, la realtà aumentava e le allucinazioni diminuivano. (p. 17) *Un giorno, quando ormai avevo una migliore connessione con la realtà e stavo addirittura cominciando pian piano a ricordare qualche parola d'inglese, chiesi all'infermiere un bicchier d'acqua. Lei disse che me l'avrebbe data solo se avessi scritto quella parola, e mi porse una penna. Ricordavo come si dice «acqua» in inglese, ma proprio non sapevo come scriverlo, per quanto mi sforzassi. Cominciai ad arrabbiarmi e chiesi di nuovo, con stizza, di darmi l'acqua. «Prova un'ultima volta a scriverlo» mi disse l'infermiera con fermezza. Io feci qualche scarabocchio sul foglio, andai su tutte le furie e in un attacco di collera scrissi la parola che di colpo mi era emersa dall'inconscio: ''fuck''. Con un sottile senso di vendetta, ma soprattutto orgoglio, porsi il foglio all'infermiera. Lei mi guardò con commiserazione. Avevo scritto ''fkuc''. (p. 20) *Yulia e Leonid provarono più volte a raccontarmi quello che mi era capitato. Per un po' ebbero sarso successo. Sembrava che stessero bussando a una porta chiusa dietro cui si celava il mio cervello, che però non rispondeva. Mi dissero dell'avvelenamento; di come mi ero sentito male sull'aereo; dell'ospedale di Omsk, pieno di agenti dell'FSB; di come per un sacco di tempo il regime non avesse accettato di trasferirmi; del viaggio in Germania... ma io mi limitavo a fissarli con lo sguardo vitreo. Mi raccontarono profusamente e nei dettagli che Putin aveva cercato di assassinarmi mentre ero in visita in Siberia; che laboratori indipendenti avevano confermato che ero stato avvelenato e, per giunta, con lo stesso agente chimico che i servizi segreti russi avevano usato per avvelenare [[Avvelenamento di Sergej e Julija Skripal'|Sergei Skripal' e sua figlia a Salisbury]]. Poi, quando per l'ennesima volta pronunciarono la parola «''[[novičok]]''», di colpo li guardai dritto negli occhi e dissi: «Ma che cazzo? È una tale idiozia!». (pp. 21-22) [[File:IAEA 02790020 (5612542129).jpg|thumb|Civili evacuati dopo il disastro di Černobyl']] *{{NDR|Sul [[disastro di Černobyl']]}} Per strada i soldati erano inguainati da capo a piedi in insolite tute bianche. Indossavano maschere antigas che li facevano assomigliare a una qualche strana specie animale. Io vengo da una famiglia di militari, e ovviamente a casa avevamo delle maschere antigas, ma la loro unica funzione era essere indossate dai figli degli amici dei miei che venivano a trovarci: si mettevano a correre per l'appartamento, fingendo di essere elefanti e strillando di gioia. Il gioco poteva durare due o tre minuti al massimo, perché sotto le maschere antigas si moriva di caldo. I soldati in strada non stavano giocando e non si divertivano affatto. Fermavano le automobili e le lasciavano procedere solo dopo aver esaminato le loro ruote con una speciale asta metallica: un comportamento piuttosto bizzarro. (p. 29) *Quando per l'ennesima volta mi sentivo chiedere se fossi ucraino o russo, mi sforzavo di non dare una risposta netta. Era come se mi avessero chiesto a chi volevo più bene, a mio padre o a mia madre, e per quella domanda non esisteva una risposta valida. (p. 31) *{{NDR|Sul [[disastro di Černobyl']]}} Per il resto del mondo fu un enorme disastro nucleare. Per l'Unione Sovietica, uno dei fattori scatenanti del crollo di un paese già colpito dalla crisi economica del suo «socialismo pienamente sviluppato». Per il ramo ucraino della nostra famiglia fu un'immane tragedia che spazzò via la vita di un tempo. Per me rappresentò il primo evento, la prima lezione di vita, che ebbe un impatto formativo sul mio modo di vedere le cose. Le radiazioni potevano essere lontane, ma l'ipocrisia e le bugie inondarono la nazione intera. (p. 32) *La risposta standard, e in tutto e per tutto demenziale, delle autorità sovietiche – e in seguito russe – a qualsiasi crisi è decidere che è nell'interesse della popolazione ascoltare un flusso incessante di bugie. Altrimenti, dice il ragionamento, le persone senza dubbio scapperanno di casa e si metteranno a scorrazzare in uno stato di anarchia totale, appiccando il fuoco ai palazzi e ammazzandosi a vicenda.<br>La verità è che non è mai successo niente del genere. Nella maggior parte delle emergenze, la gente è preparata a comportarsi in modo razionale e disciplinato, soprattutto se la situazione viene spiegata e viene illustrato cosa occorre fare. Eppure, come ho potuto constatare più volte in circostanze meno drammatiche, la prima reazione ufficiale è invariabilmente quella di mentire. I funzionari non traggono alcun beneficio pratico dal farlo, è semplicemente una regola: in una situazione di imbarazzo, menti. Sminuisci i danni, nega sempre e comunque, bleffa. Più tardi si potrà sistemare ogni cosa, ma adesso, nel momento dell'emergenza, i funzionari non hanno altra alternativa che mentire, perché la popolazione considerata idiota non è pronta per la verità. (p. 33) *Ero solo un bambino, ma la domanda che più mi tormentava era perché le autorità stessero mentendo quando tutti attorno a me sapevano la verità. Quanto era patetico quel tentativo di ingannarci? Se devi mentire, dovresti almeno aspettarti di trarne qualche beneficio. Dici di essere malato e non sei costretto ad andare a scuola. Perlomeno ha un senso. Ma loro dove volevano andare a parare? [...] Se il disastro di Černobyl' non fosse mai avvenuto, probabilmente avrei sentito parlare meno di politica. Senza dubbio non mi avrebbe toccato così da vicino, e le mie opinioni politiche sarebbero state un po' diverse. Ma le cose andarono come andarono, e molti anni dopo, quando ero un uomo adulto, mentre guardavo in tivù l'appena nominato presidente ''ad interim'' della Russia, il quarantasettenne Vladimir Putin, lungi dal condividere l'entusiasmo per il nuovo, «energico leader» del paese, continuavo a pensare: «Questo mente in continuazione, proprio come succedeva quando ero bambino». (pp. 37-38) *{{NDR|Sulla ''[[dedovščina]]''}} Inutile dire che una pratica così idiota non migliorava affatto la disciplina, e in realtà il nonnismo non faceva che minare il rispetto per l'esercito. I soldati che tornavano a casa dopo due anni di servizio alla patria descrivevano in termini piuttosto scabrosi le violenze ai futuri coscritti. Le loro rivelazioni ricordavano da vicino quelle delle persone che escono dal carcere. Le madri ascoltavano inorridite, dopodiché non avevano il minimo desiderio di mandare i figli a fare la leva. Periodicamente, dopo che l'ennesimo giovane sfortunato, incapace di sopportare oltre i maltrattamenti, si era suicidato o aveva sparato ai suoi aguzzini, l'esercito lanciava l'ennesima campagna antinonnismo, che non serviva mai a niente. La pratica è istituzionalizzata e si può combattere solo cambiando l'istituzione, nello specifico creando un esercito in cui militari di professione, uomini e donne, ricevono uno stipendio per difendere il paese. Quello che non serve è un esercito che dipende da poveri scalognati prelevati dalle loro famiglie (nell'Unione Sovietica per due anni, oggi per uno) e costretti a passare il tempo in un'istituzione che costituisce una forma bislacca di scuola di sopravvivenza. (pp. 43-44) *Non sopporto la parola «mentalità», perché mi sembra un concetto del tutto artificiale, ma una cosa è indiscutibile: esiste un certo tipo di carattere nazionale russo, e la spacconeria nel resistere a privazioni che potrebbero tranquillamente essere evitate ne rappresenta un aspetto significativo. Sopportiamo condizioni atroci, critichiamo le autorità, ce ne lamentiamo, eppure al tempo stesso riusciamo a vantarci di essere in grado di sopravvivere a queste circostanze orribili, e lo consideriamo un notevole vantaggio competitivo in un confronto ipotetico tra nazioni. [...] Non serve essere grandi psicologi per capire che cosa c'è alla radice di questo: noi russi aneliamo a una vita normale, ben consapevoli che siamo stati noi stessi a inventare tutti i nostri problemi attuali. Proprio non riusciamo ad ammettere, però, di essere idioti, quindi cerchiamo qualcosa per cui andare fieri, mentre in realtà non c'è proprio niente di cui vantarsi. (pp. 44-45) *Tutti i sovietici amavano criticare le autorità, ma avevano il terrore dell'onnipotente [[Komitet gosudarstvennoj bezopasnosti|KGB]] (nelle basi militari si parlare di ''osobisty'', «agenti speciali»). La preoccupazione più grande erano le intercettazioni telefoniche. Non era certo credibile che il KGB avesse abbastanza personale per origliare le conversazioni in ogni appartamento. Eppure, quando gli amici venivano a trovare mio padre e, dopo qualche vodka in cucina, cominciavano a bersagliare il governo, mia madre metteva il telefono sotto un cuscino. Pensavo che fosse bizzarro, e quando chiesi perché lo faceva, lei liquidò la mia domanda affermando che non si poteva sapere che cosa sarebbe stato detto e chi lo avrebbe sentito. A me sembrava assurdo. Quelli erano adulti che parlavano di questioni del tutto ordinarie, come l'impossibilità di trovare ketchup bulgaro nei negozi e la necessità di mettersi in fila per la carne alle cinque del mattino. Io davvero non riuscivo a capire di cosa si dovesse aver paura. Qualsiasi ragazzo in età scolare era stato nei negozi e aveva visto le code interminabili, e sapeva che la parola più usata nel lessico sovietico era ''defitsìt'' (carenza). Significava che c'erano persone che non ti permettevano di dire una cosa risaputa. Inoltre, sembrava che assoldassero altra gente per origliare dal telefono di casa tua, al punto che avevamo bisogno di usare un cuscino per proteggerci. Ironico che il mio primo ricordo dell'uso di quel cuscino risalga al 1984. (pp. 46-47) *Quando Sasha, mio cugino, venne a fare una gita a Mosca, fu portato, com'è ovvio, al Mausoleo di Lenin, una classica destinazione turistica per un bambino sovietico. Quando tornò in Ucraina, corse dalla nonna urlando esaltato: «Ho visto Lenin!». E lei rispose, secca: «Be', non gli hai sputato in faccia?». La parte ucraina della nostra famiglia si piegava in due dal ridere, ma io ero inorridito. [...] Mi ci volle qualche tempo per racimolare il coraggio di chiedere perché la mia amata nonna disprezzasse tanto «il migliore fra gli uomini». Risultò che il sentimento era radicato nella storia della sua famiglia. Lei era l'undicesima figlia, l'ultima, e l'unica femmina. La loro terra, con undici uomini che ci lavoravano da mattina a sera, era molto prospera. La loro casa era stata la prima in paese a sfoggiare un tetto di ferro, e avevano persino costruito un mulino, segno di inaudito benessere. Poi erano state introdotte le fattorie collettive. Pur essendo riuscita a evitare la deportazione in Siberia toccata a migliaia di altri kulaki (contadini ricchi), la famiglia della nonna fu espulsa dalla propria abitazione e costretta a trasferirsi nel fienile. Il tetto di ferro, che era stato l'invidia del paese intero, era stato portato in città, dove lo avevano venduto, per poi spendere i soldi, secondo la leggenda famigliare, «in alcol per il consiglio del paese». All'epoca quel particolare mi parve poco credibile, ma oggi non ho dubbi che fosse vero. (pp. 48-49) *La [[nostalgia per l'Unione Sovietica]] è un elemento importante della Russia di oggi, e un fattore politico da non sottovalutare. Molto prima dell'appello di Trump, «Make America Great Again», Vladimir Putin aveva pronunciato lo slogan ufficioso del suo regno: «Ci devono rispettare e temere quanto l'Unione Sovietica», cavalcando questa retorica fin dai primi passi che ha compiuto per arrivare al potere. A me sembrava ridicolo ed ero certo che non avrebbe funzionato, però mi sbagliavo. È un pensiero banale, ma il cervello umano è davvero strutturato in modo da tornare con il ricordo solo a quanto c'era di buono nel passato. Coloro che hanno nostalgia dell'Unione Sovietica in realtà hanno nostalgia della loro giovinezza, un'epoca in cui tutto doveva ancora succedere, in cui giocavi a pallavolo sulla spiaggia con i tuoi amici e di sera bevevi vino, grigliavi spiedini di carne e non ti preoccupavi della criminalità, della disoccupazione e delle incerte prospettive per il futuro. Anche le tipiche assurdità sovietiche come essere spediti a «raccogliere patate», il lavoro obbligatorio nei campi in cui venivano mandati allievi delle scuole, studenti universitari e lavoratori delle aziende cittadine negli ultimi anni dell'Unione Sovietica, sono ricordate come nient'altro che un simpatico diversivo. All'epoca, smuovere il terreno congelato per «aiutare i lavoratori delle fattorie collettive a salvare il raccolto» era una gran scocciatura e stava solo a dimostrare il fallimento totale del sistema agricolo sovietico. Ma chi si ricorda gli stivali di gomma che pizzicavano, lo sporco sotto le unghie e il senso di totale inutilità di quelle fatiche, quando è tutto eclissato dall'immagine mentale di una compagna di classe che ti rivolgeva un sorriso smagliante dal lotto di terra vicino? (pp. 52-53) *Quando sei un bambino o un adolescente, tutto sembra andare bene, e i politici spesso sfruttano questa legge della vita per oscurare la nostra immagine del futuro presentando una falsa immagine del passato. È importante, però, che ci comportiamo come esseri umani e non come pesci rossi, la cui memoria è notoriamente limitata agli ultimi tre secondi. Bersagliare di patate i tuoi amici nei campi era divertente, non c'è dubbio, ma il ricordo più durevole dell'Unione Sovietica della mia infanzia è comunque la coda per il latte. Mio fratello era nato nel 1983. Una casa con un bambino piccolo ha bisogno di un costante rifornimento di latte e per diversi anni io sono stato responsabile del suo acquisto. Ogni giorno, dopo la scuola, andavo al negozio e facevo la fila per almeno quaranta minuti per comprare quel maledettissimo latte. Spesso non era ancora stato consegnato, e tu te ne stavi lì ad aspettare che arrivasse, in compagnia di decine di adulti ingrugniti. Se eri un po' in ritardo, era possibile che tutto il latte fosse già venduto, e quella sera i tuoi genitori non sarebbero stati contenti. Per questo non ho alcun desiderio di tornare all'Unione Sovietica. Uno Stato che non riesce a produrre abbastanza latte per i suoi cittadini non merita la mia nostalgia. (pp. 53-54) *Il maggiore problema di [[Michail Gorbačëv|Gorbačëv]], che alla fine lo diventò anche per l'URSS, era l'incertezza delle azioni, sempre poco convinte. Voleva essere un riformatore, ma temeva le conseguenze di una vera riforma; annunciava grandi cambiamenti solo per cercare poi di evitarli; aprì uno spiraglio alla libertà, ma quando tutti vollero sfruttarlo, cercò di richiudere la porta in fretta e furia. Il fatto era che la gente voleva quella porta spalancata, non una fessura dalla quale sbirciare. (p. 59) *Gorbačëv, e in seguito la prima generazione di riformatori sotto Boris Eltsin, hanno subito la tragedia di essere costretti a introdurre riforme perché l'economia che avevano ereditato era stata distrutta dal regime comunista, solo per sentirsi poi accusare di averla distrutta loro. La pianificazione economica sovietica stava crollando: non circolavano merci a sufficienza e, a conferma che avevi il diritto di acquistare beni che scarseggiavano, vennero introdotte le tessere per le razioni da presentare nei negozi. [...] L'unico rimedio a quella situazione era una riforma politica ed economica, ma l'opinione pubblica scambiò la causa per l'effetto. La gente credeva che non fossero stati il PCUS, il Comitato statale per la pianificazione (Gosplan) e il KGB ad aver portato il paese al punto in cui ''perestrojka'' e riforme erano diventate necessarie per salvarlo, ma l'opposto. Si pensava infatti che le riforme avessero distrutto il vecchio e stabile modo di vivere e avessero distrutto il vecchio e stabile modo di vivere e avessero acuito le carenze, introdotto la necessità delle tessere e peggiorato la povertà. Il termine «riforma» era, e rimane ancora oggi, offensivo: «Sappiamo tutto delle vostre riforme. Ci ricordiamo delle tessere e di come siamo diventati tutti mendicanti!». Lo stesso destino che sarebbe toccato in seguito alle parole «democrazia», «economia di mercato» e «capitalismo». (pp. 61-62) *Più diventavo grande, meno tolleravo Gorbačëv, ma adesso lo vedo sotto una luce positiva, se non altro perché si è dimostrato del tutto incorruttibile. In questo era unico. Chiunque abbia avuto potere nel periodo di transizione dal socialismo al capitalismo ha cercato di accaparrarsi una fetta di torta il più grande possibile, e quasi tutti ci sono riusciti. [...] Quando Gorbačëv diede le dimissioni, non portò niente con sé, anche se aveva avuto enormi opportunità per diventare ricco. [...] L'opinione pubblica può pensare quanto vuole che non ne abbia avuto l'opportunità, ma resta il fatto che non ci provò nemmeno. A mio parere era semplicemente un diverso tipo di persona e non era avido. (pp. 63-64) *{{NDR|Sulla [[dissoluzione dell'Unione Sovietica]]}} Non ho avuto rimpianti. Dopotutto, che cosa avevo perso? La Russia, il mio paese, era ancora lì. Avevo ancora la mia lingua, Tolstoj e Dostoevskij, Mosca e Kazan' e Rostov. L'esercito era ancora lì e lo Stato pure. Persino i burocrati erano ancora al loro posto. Kiev, Tallinn e Riga non erano svanite nell'aria. Tutto era come prima e potevi visitare quelle città, se volevi. La differenza stava nel fatto che adesso avevi una scelta, avevi la libertà. Ciò che resta di quella libertà nell'odierna Russia di Putin che finge di essere l'URSS è in realtà molto più di quanto c'era allora. Adesso puoi scegliere che lavoro fare, dove vivere e quale stile di vita adottare. Non sei più obbligato a gareggiare con gli altri per stabilire chi sia il più ipocrita e quindi si possa guadagnare il permesso di andare all'estero. Adesso puoi semplicemente comprare un biglietto e partire.<br>A questo punto c'è sempre qualcuno che dice: «Solo che adesso devi avere abbastanza soldi», e poi si mette a ricordare le garanzie sociali e l'uguaglianza dell'URSS. In realtà non esisteva niente di simile. Il divario sociale che c'era all'epoca tra un contadino di un colletivo agricolo e un membro di un comitato di un collettivo agricolo e un membro di un comitato regionale del Partito comunista è pari a quello che oggi separa un oligarca e un operaio. Ai tempi dell'URSS, case e automobili erano di gran lunga meno accessibili rispetto a ora. Certo, la gente riceveva un alloggio gratuito, ma dopo una lista d'attesa di vent'anni. Senza dubbio il tetto del lusso e della ricchezza è molto cambiato: con l'URSS era al primo piano di una dacia nel «villaggio degli scrittori» nelle campagne attorno a Mosca, mentre oggi non c'è proprio, è schizzato lontanissimo, superando quelli degli chalet francesi e dei grattacieli ai bordi di Central Park a New York. (p. 67) [[File:RIAN archive 644463 First stage in the Soviet troop withdrawal from Afghanistan.jpg|thumb|Soldati sovietici in Afghanistan]] *La [[Guerra in Afghanistan (1979-1989)|guerra in Afghanistan]] incombe minacciosa sui miei ricordi d'infanzia, ma pesava ancoa di più sul destino della nazione. La tomba dell'URSS è stata scavata da Černobyl', dalla crisi economica, dall'invio di truppe in Afghanistan nel 1979 e dai successivi dieci anni di inutile guerra. Per me era rappresentata soprattutto dalle pompose stelle di un rosso brillante all'ingresso dei condomini. Erano invariabilmente accompagnate da un'iscrizione che diceva: «Qui ha vissuto Tizio, caduto eroicamente nell'adempimento del proprio dovere internazionale nella [[Repubblica Democratica dell'Afghanistan|Repubblica democratica dell'Afghanistan]]». Ricordo anche quando venne ucciso il figlio di un'insegnante della nostra scuola. La notizia si diffuse come un lampo e inizialmente tutti noi alunni rimanemmo silenziosi in maniera consona al momento. Ma i bambini sono bambini e, all'intervallo, stavamo urlando e lanciandoci oggetti come sempre. Uscì la nostra professoressa più composta: non l'avevo mai sentita alzare la voce, ma si mise a urlare definendoci spudorati. (p. 68) *In quegli anni, i genitori dei ragazzi in età di leva erano terrorizzati all'idea che i figli venissero mandati in Afghanistan a combattere: era una lotteria spaventosa alla quale tutto il paese doveva prendere parte. L'orrore non fece che accrescersi quando tornarono a casa sempre più «200», in gergo militare le bare di zinco sigillate nelle quali arrivavano i cadaveri, le Cargo 200. Mio cugino fu arruolato nell'esercito, e ricordo i miei parenti preoccupatissimi che venisse mandato in Afghanistan, soprattutto perché, da ragazzo patriottico ma non molto saggio qual era, aveva chiesto di essere assegnato proprio là. Per fortuna non accadde. (pp. 68-69) *La guerra in Afghanistan ebbe un peso cruciale non solo per noi, ma anche per il resto del mondo, e ancora oggi ne subiamo le dirette conseguenze. L'attuale estremismo islamico è nato in misura significativa da lì. Il governo degli Stati Uniti, rispondendo alla criminale idiozia dei leader sovietici, si è comportato in maniera altrettanto stupida facendo del suo meglio per trasformare la guerra dei mujaheddin afghani contro l'URSS in una ''jihad'' islamica. All'epoca, negli anni Ottanta, arrivarono nella regione frotte di volontari da tutto il Medio Oriente e da un confronto tra socialismo e capitalismo – come insisteva a intenderlo l'URSS – il conflitto si trasformò in una guerra santa contro gli infedeli. Il disastroso errore di valutazione, però, fu credere che quanti avevano imbracciato le armi in difesa della propria religione potessero essere fermati da una decisione politica dicendo semplicemente: «Ok, ragazzi, adesso basta: abbiamo vinto, torniamo tutti a casa». Coloro che erano insorti sotto le bandiere verdi dell'Islam non si accontetarono di scacciare le truppe sovietiche: credevano davvero agli slogan che li avevano ispirati, quindi adesso chiedevano che l'Afghanistan si trasformasse in un paese guidato dalla ''sharia''. [[Osama bin Laden]], al quale gli americani avevano donato denaro e armi, si stava già trasformando nel loro nemico perché i reciproci obiettivi stavano cominciando a divergere. Gli Stati Uniti stavano perdendo interesse e non desideravano più finanziare la ''jihad''. Nella visione di un fanatico religioso, tuttavia, chi non è con noi è contro di noi. Ed è stato in Afghanistan, dove erano andati a scatenare una guerra santa, che i leader dello [[Stato islamico]] come [[Abu Bakr al-Baghdadi]] divennero ciò che erano. Quella guerra continua ancora oggi. (pp. 70-71) *Si scoprì che essere poveri era più sopportabile quando lo erano tutti, ma era intollerabile se vedevi il tuo vicino molto più ricco di te. Si sente spesso parlare dell'invidia del popolo russo o sovietico verso i primi imprenditori, e per questo motivo gli anni Ottanta furono un periodo tanto odiato. Credo tuttavia che la causa fosse l'ineguaglianza delle opportunità. Se Gorbačëv avesse potuto rendere agevole per tutti diventare imprenditori, se lo avessero fatto milioni di persone e non qualche decina di migliaia tra i più intelligenti, o i più furbi, oppure tra coloro che godevano di una buona posizione, le cose sarebbero potute andare diversamente. E invece fondare una cooperativa, e in seguito un'azienda, era un calvario burocratico di stampo sovietico. Volendo avviare un'attività, dovevi pagare tangenti oppure avere i contatti giusti, o almeno possedere carisma da vendere. Tutto questo creò la durevole immagine dell'uomo d'affari scaltro e subdolo, diventato tale con mezzi meno che legali. (p. 76) [[File:1991 coup attempt4.jpg|thumb|Carri armati a Mosca durante il putsch di agosto]] *{{NDR|Sul [[putsch di agosto]]}} Nella nostra cittadina nessuno batteva ciglio alla vista dei carri armati. I visitatori amavano essere fotografati accanto al cartello «Attenzione, carri armati» che era un po' il nostro simbolo. Quel giorno, però, sembrava tutto diverso. Anzitutto, percorrevano la strada asfaltata, cosa che abitualmente non facevano perché l'avrebbero distrutta. Poi sembrava che stessero andando in guerra o fossero impegnati in un'operazione speciale di qualche tipo. La scena aveva un che di caotico. Ma l'aspetto più importante era che si stavano dirigendo verso Mosca. Felice di avere una scusa per non andare alla dacia, tornai a casa e accesi il televisore per capire cosa stesse succedendo. Stavano trasmettendo ''Il lago dei cigni'', e per qualsiasi sovietico questo significava che stava accadendo qualcosa di grave. Fin da piccolo avevo imparato che, se invece dei cartoni animati trasmettevano un concerto di musica classica, con ogni probabilità era morto un leader e sarebbe cominciato un diluvio di cordoglio pubblico. Questa volta, però, non era affatto chiaro chi fosse deceduto. (p. 77) *[...] venne letto alla radio un lunghissimo discorso al popolo sovietico. Era incredibilmente prolisso, con frasi che sembravano tratte da un editoriale della «Pravda» (e nel 1991 gli editoriali della «Pravda» erano sinonimo di cliché, idiozia e disonestà). Rammento solo che veniva condannato con forza il fiorire della «speculazione». Il monito non poteva essere più chiaro: la nosra futura vita di agi grazie a capitalismo ed economia di mercato era a rischio. Ricordo anche la frase: «Mai nella storia del paese la propaganda di sesso e violenza ha assunto simili proporzioni, mettendo in pericolo la vita e la salute delle generazioni future». Un attacco vero e proprio alle migliori conquiste della nostra epoca. Le immagini di donne nude non avevano fatto in tempo ad apparire su giornali e periodici, e queste persone le volevano bandire con il pretesto che erano una minaccia per la nostra salute. Per aggiungere il danno alla beffa, era una replica di quegli stessi programmi che anni prima avevano condannato la musica rock perché conteneva «una propaganda sfrenata di sesso e violenza». Era chiaro come gli autori della dichiarazione l'avessero scritta con il sottile intento di toccare le più profonde corde del cuore del popolo sovietico. Nell'ascoltare le parole che vietavano il sesso e il profitto, e parlavano della necessità di rifornire i villaggi di carburante e lubrificanti (altro argomento dei golpisti), i sovietici avrebbero picchiato i pugni sul tavolo dicendo: «Ehi, i compagni del Comitato di emergenza stanno facendo proprio la cosa giusta! Era ora di aiutare i contadini e bandire il sesso!». (p. 79) *Sono stato fortunato a essere tra coloro che non hanno subito onde d'urto dal crollo dell'URSS. Se mio padre fosse stato un ufficiale dell'esercito non nella regione di Mosca, ma a Baku, nel Nagorno Karabakh, in Abcasia o negli Stati baltici, le cose sarebbero andate molto diversamente. Tutti i rancori accumulati negli anni divamparono infatti in conflitti e persino guerre. Scoprimmo da un momento all'altro che armeni e azerbaigiani si odiavano al punto che già stavano combattendo. Georgiani e abcasiani non erano certo vicini amichevoli che pranzavano insieme, anzi, si sarebbero reciprocamente scacciati dalle rispettive case. Le ragioni sottese a ciò che stava accadendo venivano spiegate in maniera dettagliata, e ogni paese aveva le proprie. Visto da Mosca tutto questo sembrava una pura e semplice follia. Perché si facevano guerra tra loro? Per anni avevano convissuto «nella famiglia unita e multietnica dei popoli sovietici», e adesso si massacravano per questioni territoriali e interetniche?<br>Si trattava senza dubbio della visione egocentrica e certamente ignorante di qualcuno che, per un colpo di fortuna, si era trovato in un posto dove non erano in corso guerre o conflitti nazionali, ma soltanto una caccia molto metropolitana al denaro. Non riuscivo a immaginarmi nei panni degli armeni o degli azerbaigiani, e in ogni caso non avevo il minimo desiderio di farlo. Per motivi altrettanto egocentrici, il solo problema interetnico che mi interessasse era la difficile situazione dei russi: d'un tratto, la nostra era diventata la diaspora più grande in Europa. Per me era abbastanza semplice fare un esperimento mentale. Immaginavo che mio padre fosse stato mandato a servire nella XIV Armata, di stanza in Moldavia, e io fossi diventato improvvisamente parte della «minoranza di lingua russa». Sarei stato quantomeno molto insoddisfatto di quell'istantaneo cambiamento e del mio status di «minoranza». (p. 85) *I nuovi leader saliti al potere in Russia – tra i quali Putin e tipi come lui erano di terza o quarta categoria – ignorarono il problema dei russi bloccati fuori dal paese. Si sarebbe potuto evitare un gran numero di conflitti, e si sarebbero salvate vite, se il governo dell'epoca avesse proposto anche solo un programma basilare per il rientro dei russi in uno qualsiasi dei territori ancora appartenenti a Mosca. Com'è ovvio, nessuno si sarebbe affrettato a tornare dai prosperi Stati baltici, e in quel caso sarebbero serviti approcci diversi. Eppure le domande confuse di chi viveva in Uzbekistan, Kirghizistan e in molte altre repubbliche – Qual è adesso il nostro posto? Che cosa dobbiamo fare? – avrebbero dovuto trovare risposta. È straordinario come, anche adesso che il problema della «[[russofobia]]» e la violazione dei diritti dei russi sono diventati in pratica la massima priorità nell'agenda del Cremlino, tutto resti a livello di una demagogia spudorata e ipocrita dietro alla quale manca qualsiasi provvedimento costruttivo. [...] L'attuale regime preferisce parlare senza sosta di russi oppressi senza far nulla per aiutarli. (pp. 86-87) *Quelli come Putin sono nostalgici dell'URSS perché per loro equivaleva a uno status di superiorità inaccessibile a chiunque. Oggi, a dispetto di tutte le storture del sistema, uno specialista informatico di un paesino siberiano può diventare miliardario senza bisogno del permesso o del sostegno dello Stato, e andarsene in Costa Azzurra a bordo del suo jet privato. All'epoca c'era una barriera che valeva per tutti tranne che per quelli come Putin, il cui unico scopo era di impedire agli altri di fare qualunque cosa. (p. 89) *Con tutta la sua ipocrita esaltazione dei lavoratori, la società sovietica in realtà tracciava un confine molto netto: chi proseguiva gli studi era al vertice, mentre gli altri erano di seconda categoria. Molto probabilmente questo avvenne per incentivare tutti, qualsiasi fossero le loro origini, a tentare la strada degli studi universitari, il che non era una brutta idea. [...] Nella pratica, però, la cosa non funzionò bene. La conseguenza a lungo termine fu una catastrofica caduta del prestigio di qualsiasi professione associata al lavoro manuale, anche la più specializzata. Essere un ''PTUšnik'', ovvero lo studente di una scuola professionale, divenne sinonimo di asino. Era normale che un professore dicesse a un ragazzo: «Petrov, tu sei un idiota e puoi aspirare solo alle professionali». L'implicazione era che, dopo essere diventato idraulico, elettricista o operaio, Petrov sarebbe entrato nell'esercito dei perdenti e degli alcolizzati privi di prospettive nella vita. (p. 90) *[...] in URSS era praticamente contro la legge ammettere gli ebrei alle facoltà di matematica. [...] Secondo una barzelletta tipica dell'epoca, alle selezioni per l'ingresso all'Università statale di Mosca gli esaminatori non vogliono ammettere un candidato ebreo, quindi lo bersagliano di domande sempre più difficili, ma lui riesce a rispondere a tutte, quindi alla fine la commissione si riduce a chiedere: «Come spiega il fatto che Lev Tolstoj fosse capace di ricordare cose accadute quando aveva solo quaranta giorni?». «La cosa non mi sorprende. Io ricordo cose successe quando avevo otto giorni.» «E cosa ricorda?» «Ricordo un anziano ebreo con la barba e i ''peot'' che è arrivato e mi ha tagliato via la possibilità di fare l'università.» (pp. 102-103) *Ho già menzionato il decennio che passò alla storia come «i maledetti anni Novanta», un'espressione che vorrei spiegare, perché rappresenta una delle principali ragioni per le quali Putin continua a essere popolare in una fetta della società e perché il suo nome è associato alla «restaurazione dell'ordine» anche se, con lui al potere, l'amministrazione dello Stato è in totale degrado. [...] Ciò che rendeva «maledetti» gli anni Novanta era il fatto che in ogni centro abitato tutti sapessero esattamente chi fosse a capo della criminalità e quali gang fossero operative. In qualche modo, il crimine organizzato compariva dal giorno alla notte e assumeva all'istante un ruolo cruciale nella vita pubblica. [...] Nell'esatto istante in cui l'Unione Sovietica era crollata, lasciando il paese senza un unico centro di potere noto e accettato da tutti, le persone avevano scoperto all'improvviso che a comandare adesso erano le gang che stazionavano ogni sera al chiosco degli spiedini in fondo alla strada. [...] All'improvviso venne fuori che aver trascorso un periodo in carcere era qualcosa di positivo. In precedenza si sarebbe detto: «È stato sette anni in prigione. È una causa persa. Stagli lontano». Adesso, per qualche imperscrutabile ragione, la frase era diventata: «È stato sette anni in prigione, quindi ha contatti giusti e risolverà i nostri problemi». (pp. 106-107) *Sono convinto che prima o poi ogni cosa andrà al suo posto e tutto finirà bene, ma dobbiamo guardare in faccia la realtà che dai primi anni Novanta ai Venti del Duemila la vita di una nazione è stata stoltamente sprecata in un'epoca di degenerazione e di incapacità di stare al passo. C'è una buona ragione se le persone come me, e quelle di cinque o dieci anni più vecchie, sono chiamate la generazione maledetta o perduta. Noi siamo quelli che avrebbero dovuto beneficiare della libertà politica e di mercato, ci saremmo potuti adattare in fretta a un nuovo mondo, in una maniera del tutto fuori dalla portata delle generazioni precedenti. Il 15 per cento di noi sarebbe dovuto diventare imprenditore, «come in America». Solo che la Russia non ce l'ha fatta. Nessuno dubita che adesso viviamo meglio che negli anni Novanta, ma, perdonatemi, sono passati trent'anni. Anche in Core del Nord le persone vivono meglio oggi che trent'anni fa. [...] Il confronto non dovrebbe essere tra come eravamo negli anni Novanta e come siamo adesso, ma tra come siamo adesso e come avremmo potuto essere al tasso di crescita medio globale. Avremmo ottenuto senza fatica quello che abbiamo visto ottenere da Cecoslovacchia, Germania dell'Est, Cina e Corea del Sud. Questo confronto non può che deprimerci. [...] Perché non ha funzionato? Perché i polacchi e i cechi la sfangano e noi no? Ho una risposta semplice, che, per quanto tecnicamente significhi rispondere a una domanda ponendone altre, aiuta ogni pezzo del rompicapo ad andare al suo posto: [[Leszek Balcerowicz]], l'architetto delle riforme polacche, è forse diventato un multimilionario come il nostro [[Anatolij Borisovič Čubajs|Anatolij Čubajs]]? La famiglia di [[Václav Havel]], il leader post-comunista ceco, ha forse comprato una villa da 15 milioni di dollari a Saint-Barthélemy, l'«isola dei milionari», e possiede altri beni per un totale di centinaia di milioni? Come mai in Russia quasi tutti i giovani democratici, riformatori e sostenitori del libero mercato degli anni Novanta sono diventati favolosamente ricchi e oggi hanno cambiato le loro posizioni diventando pilastri conservatori dello Stato? In Estonia o Ungheria, Slovacchia o Germania non è successo niente del genere. [...] Dovremmo ammettere che in Russia non c'è mai stato al potere un democratico, nel senso di una persona con una mentalità genuinamente liberale e democratica. (pp. 123-124) *Eltsin era privo di una sincera motivazione ideologica e spinto unicamente dalla sete di potere. Era senz'altro un individuo dal grande talento, un politico di enorme intuito che percepiva l'umore popolare e sapeva come sfruttarlo. Era pronto, all'occasione, ad agire con decisione e audacia, ma sempre negli interessi di se stesso e del proprio potere più che in quelli del popolo o della nazione. (p. 126) *Dall'inizio alla metà degli anni Novanta non ero solo un sostenitore di Eltsin, ma uno di quelli che appoggiava senza riserve il leader in ogni sua iniziativa. Strano a dirsi, non ero tanto infatuato della sua persona o dei membri della sua squadra. Semplicemente non potevo soffrire nessuno degli altri politici. Il mondo senza chiaroscuri della politica dell'epoca comportava il fatto che o eri a favore di Eltsin e guardavi avanti, a dispetto degli errori, delle difficoltà e delle decisioni impopolari, oppure puntavi su quelle teste di rapa, rimasugli dell'Unione Sovietica, la cui unica idea era: «Torniamo indietro. Quelli erano bei tempi». Ebbene, per me non erano bei tempi, e mi faceva impazzire che le persone cercassero di convincermi che così era. Mi fa impazzire tuttora. Negli anni Novanta, certi cretini cercavano di convincermi che mia madre non aveva dovuto alzarsi alle cinque del mattino per comprare la carne, e che io non avevo dovuto fare un'ora di fila per acquistare il latte. (p. 127) *In realtà, è probabile che ciò che provo per Eltsin non sia il genere di odio che si può nutrire verso un vivo, ma piuttosto una complessa mescolanza di avversione, rimpianto e sgomento. Rimpianto per la meravigliosa occasione che il mio paese e i miei connazionali si sono lasciati scappare di vivere la normale e civile vita europea che meritiamo. Le aspirazioni, le speranze, la fiducia, compresa la fiducia cieca di persone ingenue e confuse com'ero io in gioventù, sono state tradite e cinicamente svendute. Sono state barattate con le trame patetiche e corrotte – e i guadagni occulti – della famiglia Eltsin, con le garanzie della loro sicurezza. Il primo decreto di Putin riguardava aiuti materiali e garanzie di immunità legale per «la famiglia del primo presidente della Russia». A questo furono ridotti i grandi eventi storici che andarano dalla metà degli anni Ottanta all'inizio dei Novanta. (pp. 130-131) *Un'occhiata fredda e obiettiva all'era Eltsin ci pone di fronte a una verità triste e sgradevole, che spiega l'ascesa di Putin al potere: nel governo della Russia post-sovietica non ci sono mai stati democratici, e tanto meno liberali che sostenessero la libertà e si opponessero ai conservatori desiderosi di resuscitare l'Unione Sovietica. Tutti loro – con rare eccezioni come [[Egor Timurovič Gajdar|Egor Gajdar]] e [[Boris Nemcov]], che si sono mostrati incorruttibili e hanno trovato la forza di ritirarsi (Gajdar) o di resistere alla reincarnazione dell'autoritarismo (Nemcov) – sono stati un'orda scellerata di ladri e mascalzoni. Per un certo periodo sono stati stimolati dalla retorica democratica, ma sempre nell'ottica di stare, nella cornice delle battaglie politiche dell'epoca, dalla parte del Cremlino, delle autorità. Per loro contava solo questo. Questo e, soprattutto, le opportunità di arricchirsi. (pp. 131-132) *[...] il regno di Eltsin non aveva nulla a che fare con le riforme. Era inutile aspettarsi da lui una qualsiasi visione o una crescita economica. Era solo un vecchio alcolizzato con attorno una manica di cinici imbroglioni che si dedicavano alla loro consueta attività di riempirsi le tasche. [...] L'entourage di Eltsin era una banda di farabutti, alcuni dei quali si definivano statisti patriottici, mentre altri si descrivevano come riformatori. I riformatori rubavano di più, ma avevano un aspetto più presentabile. (pp. 138-139) *Durante la mia convalescenza in Germania, inizialmente avevo deciso di tornare a Mosca il 15 dicembre, in tempo per festeggiare il nuovo anno e il Natale ortodosso a casa. Lo avevo dichiarato nel corso di una delle prime interviste dopo essere uscito dall'ospedale. In realtà, uno pseudoannuncio sul mio rientro in Russia dopo che mi fossi rimesso dall'avvelenamento era già stato fatto mentre ero in terapia intensiva: in occasione di una visita, Yulia mi stava leggendo ogni sorta di richieste urgenti da parte dei miei colleghi e io, dal letto e agghindato com'ero di cavi e tubi, rispondevo.<br>«Kira vuole sapere se dobbiamo rispondere al "New York Times". Chiedono se tornerai.»<br>«Che domanda stupida. Certo che tornerò.»<br>«Quindi deve rispondere?»<br>«Sì, ma senza dire che l'ho definita una domanda stupida.» (p. 141) *L'esperienza mi ha insegnato che i [[Problema|problemi]] più gravi sorgono da cose alle quali non hai pensato: credenziali per accedere al conto corrente online, autorizzazioni e password per le varie applicazioni e i dispositivi che usi tutti i giorni. Quando sei in [[carcere]], sapere che la tua famiglia sta bene rappresenta il 99 per cento della tua pace mentale e non voglio dovermi preoccupare che mi moglie non possa ritirare soldi dal mio conto a causa di una stupida regola bancaria che prevede che io dia il permesso scritto via e-mail. I giornali di tutto il mondo potranno anche riportare la notizia del mio arresto e della mia detenzione, ma il direttore della banca risponderà sempre: «Sono desolato, non c'è nulla che possiamo fare. Il titolare ci deve inviare un'e-mail o usare la nostra comoda app.» (p. 147) *Ormai da molto tempo ho smesso di tentare di analizzare e prevedere il comportamento di Putin e del Cremlino: c'è in gioco troppa irrazionalità. Putin è al potere da oltre vent'anni e, come accade a qualunque altro leader della storia che abbia governato così a lungo, ha la testa piena di ossessioni messianiche, tutta quella roba in stile «Niente Putin, niente Russia» proclamata dal podio della Duma. A dispetto di ciò che gli analisti poltici scelgono di scrivere, poi, anche il vero equilibrio di potere fra i più assortiti gruppi del Cremlino è ignoto, quindi è inutile cercare di calcolare quale potrebbe essere la «loro» prossima mossa. Possiamo fare solo quello che riteniamo giusto. (p. 149) *Facevo l'avvocato per una grande società moscovita di sviluppo immobiliare. Per concludere qualcosa nel settore edilizio nella Mosca del sindaco [[Jurij Michajlovič Lužkov|Lužkov]] alla fine degli anni Novanta, bisognava prima rimunerare lui, poi il suo vice, il leggendario [[Vladimir Resin]], che ogni persona onesta stava chiedendo di sbattere in carcere, tanto era sfacciata e cinica la sua abitudine di accettare mazzette. Per ironia della sorte, io che ho indagato con tanto rigore sugli squallidi maneggi di Regin in ogni fase della sua carriera adesso sto scrivendo queste parole dal carcere mentre lui, a ottantacinque anni, siede bello comodo nella Duma statale come rappresentante del partito [[Russia Unita]] di Putin. (p. 178) *[...] poche cose meritano l'incenerimento con un lanciafiamme più di un gruppo di [[Avvocato|avvocati]] ubriachi consapevole che qualche scappatoia legale permetterà loro di passarla lisca dopo aver fatto i gradassi e aver spadroneggiato sulla gente comune che non conosce la legge ma ha il diritto dalla sua parte. (p. 183) *È un logoro cliché parlare della chimica tra le persone, ma credo davvero che esista. Così come l'amore a prima vista, e io ne sono la prova vivente. Adesso, mentre sto scrivendo queste parole, io e [[Julija Naval'naja|Yulia]] siamo insieme da ventiquattro anni. Di tanto in tanto, persone più giovani, o giornalisti ansiosi di trovare una domanda originale per la loro intervista, mi chiedono qual è il segreto di un matrimonio riuscito. Io davvero non ne ho idea. Una grossa parte del successo è pura fortuna. Sono stato fortunato a incontrare Yulia. Altrimenti, forse adesso sarei una persona molto diversa: divorziato tre volte, single e ancora in cerca di qualcuno. (p. 187) *In Russia, se sei attivo in politica, e tanto più se non supporti il regime, possono arrestarti in qualsiasi momento. Ti perquisiranno la casa, ti confischeranno beni. Requisiranno i telefoni dei tuoi figli e il computer di tua moglie. Durante una perquisizione avevano una gran voglia di filarsela con il nostro televisore. Ma da Yulia non ho mai sentito una parola di rimprovero. Anzi, tra noi due, è lei ad avere le opinioni più radicali. È sempre stata immersa nella politica. Odia le persone che hanno preso il potere nel nostro paese, probabilmente ancor più di me. E questo mi incoraggia a fare quello che faccio. (pp. 187-188) *Nel 1999, quando Vladimir Putin salì al potere, molti lo trovarono fantastico: era giovane, a differenza di Eltsin non beveva e sembrava dire tutte le cose giuste. Questo non fece che consolidare la speranza che, finalmente, tutto sarebbe andato a posto. Tale narrazione mi irritava davvero tanto. Non mi piaceva affatto l'idea di Putin come «successore»: io volevo un'autentica elezione presidenziale, con candidati in competizione tra loro. Se Putin fosse stato un comunista che aveva fatto campagna elettorale e aveva vinto onestamente, mi sarei arrabbiato molto ma avrei accettato il risultato. Invece, Putin era stato imposto alla Russia per ricompensarlo della sua fedeltà e disponibilità a fornire immunità legale all'ex presidente e alla sua famiglia. (p. 191) *La maggior parte delle persone si iscriveva a [[Jabloko]] perché ne ammirava il leader, [[Grigorij Javlinskij]]. Io non condividevo la profondità di quei sentimenti. Se durante il mio precedente entusiasmo per Eltsin non sopportavo Javlinskij e lo consideravo uno che gli toglieva voti, adesso il mio atteggiamento era più sfumato e avevo iniziato a rispettarlo. Lo ritenevo un politico perbene e onesto. Gli ex burocrati del Partito comunista che si erano allontanati di soppiatto dagli uffici del Soviet e si erano insinuati in quelli della Federazione Russa erano un manipolo di ladri, mentre Javlinskij era un uomo con dei valori. Aveva un'idea, che difendeva, e nel complesso il partito agiva in modo coerente; non c'era un gran desiderio di fare qualcosa di decisivo, quindi si preferiva lanciarsi in dibattiti intellettuali, ma almeno i militanti credevano davvero in ciò che dicevano. (p. 193) *Con il tempo iniziai a capire che l'unanime ammirazione per Javlinskij era così forte da assumere talvolta le sembianze del culto della personalità. I leader del partito e lui stesso erano incontestabili e la gerarchia osservata con rigore. Guardavano ai nuovi venuti con circospezione, nell'eventualità che qualcuno arrivasse e cercasse di impadronirsi del partito! Quanto a me, ero considerato con particolare sospetto perché non corrispondevo alla loro immagine del classico attivista politico: facevo la doccia tutte le mattine e avevo un lavoro. Mi avranno chiesto forse cento volte per quale motivo stessi lì sebbene loro avessero pochissimi soldi (o non ne avessero affatto). Tuttora non riesco a scrollarmi di dosso questo pregiudizio. Le persone pensano sempre ci sia una trappola. Dopotutto, se hai una buona istruzione e un buon lavoro, perché dovresti metterti contro Putin? Perché fai quelle inchieste? Forse ricevi le soffiate dalle stanze del Cremlino in concorrenza tra loro o magari sei proprio un tirapiede del Cremlino? O forse sei un lacchè dell'Occidente? Da sempre la gente inventa teorie cospirazioniste su di me per cercare in qualche modo di spiegare il mio inspiegabile interesse per la politica. Se oggi lo trovo divertente, ai tempi di Jabloko era seccante. Il fatto che mi considerassero un enigma indicava che non avevano fiducia nella propria forza. (pp. 193-194) *Nel 2001 nacque Dasha. Diventare padre ha trasformato la mia vita in modi inaspettati. Io e Yulia volevamo avere figli e io fui felicissimo quando nacque la nostra bambina, però accadde anche altro. Come chiunque fosse cresciuto in Unione Sovietica, non avevo mai creduto in Dio, ma guardando Dasha e osservandola crescere non riuscivo a fare pace con il pensiero che fosse solo una questione di biologia. Questo non toglieva niente al fatto che ero e resto un grande sostenitore della scienza, ma in quel momento capii che, da sola, l'evoluzione non era sufficiente. Doveva esserci di più. Da ateo irriducibile, diventai gradualmente una persona religiosa. (p. 196) *Immaginiamo che, in un universo parallelo, tutte le peggiori paure dei leader di Jabloko fossero diventate realtà e, all'inizio degli anni Duemila, io avessi assunto la guida del partito. In quel caso, Jabloko avrebbe cambiato volto. I suoi iscritti sarebbero rimasti i simpatici secchioni di sempre, ma sarebbero stati anche molto coraggiosi, perché io credo fermamente che le cose migliori sulla Terra siano state create da secchioni coraggiosi. [...] I secchioni di Jabloko erano vigliacchi e restii alla sperimentazione. Il mondo era cambiato, ma loro erano rimasti fermi. C'era stato un tempo in cui Jabloko era una fazione all'interno della Duma e il partito non riusciva a vedersi in modo diverso. Quando non superarono lo sbarramento del 5 per cento, mossero accuse di abuso di potere e brogli elettorali. Erano indignati e affermavano che gli era stata rubata la vittoria, perché in realtà avevano ottenuto molti più voti. Che le elezioni fossero clamorosamente truccate già allora era vero, ma Jabloko – dal canto suo – non aveva mosso un dito per farsi votare. Pian piano si rassegnarono all'idea che non avrebbero mai potuto vincere. Si convinsero ce la loro fosse una lotta impari contro la gigantesca, ostile Russia in cui i secchioni non piacevano a nessuno; iniziarono a temere i loro elettori e mascherarono la paura con un esagerato elitarismo con connotazioni intellettuali. Inutile dire che alla gente non importava di questo e il partito iniziò a perdere il poco sostegno che gli era rimasto. (p. 198) *Io ero convinto che, per contrastare Putin, fosse necessario un'ampia coalizione. All'epoca questi nazionalisti organizzavano dimostrazioni annuali a Mosca, le cosiddette «Marce russe», che erano autorizzate solo alla periferia della città ma richiamavano comunque diverse migliaia di persone. I dimostranti venivano dispersi senza pietà dalla polizia e i primi arresti di massa si verificarono in quelle occasioni, non durante le proteste dei liberali o dei democratici. Stabilii che se io, con i miei valori democratici, sostenevo il diritto di libera assemblea, allora per coerenza dovevo supportare anche quello degli altri. Iniziai dunque ad aiutarli a organizzare le loro parate e, per solidarietà, vi presi parte in diverse occasioni. Su internet potete trovare foto di me in piedi davanti a una bandiera nera, bianca e gialla, che viene spesso usata come sfondo per le interviste in cui mi chiedono: «Lei si considera un nazionalista?». [...] In qualunque normale sistema politico svilupato, io ovviamente non avrei aderito al partito nazionalista, ma considero folli e controproducenti i tentativi di screditare il movimento nel suo complesso. Chiunque organizzi veri e propri pogrom deve essere chiamato a risponderne, questo è certo, ma la gente deve poter manifestare ed esprimere le proprie opinioni, seppure sgradite. Queste persone esistono e, per quanto si decida di ignorarle, non se ne andranno. E non se ne andranno i loro sostenitori. A dirla tutta, indebolire i nazionalisti non farà che rafforzare Putin. (pp. 199-200) *Quando parlo dei partiti politici russi con gli occidentali, suscito sempre perplessità. Loro sono abituati a muoversi in uno spettro politico chiaro: destra, sinistra, socialdemocrazia, liberali. Queste categorie, però, non si applicano alla Russia. I nostri comunisti non sono «di sinistra» in senso classico: non sostengono le minoranze e non mettono un grammo di energia nelle lotte per aumentare i salari minimi. I comunisti russi sono di gran lunga più conservatori persino della destra americana. Il nostro paese ha un panorama politico del tutto diverso. Argomenti come la legalizzazione delle armi o il divieto di aborto, che suscitano accesi dibattiti nel mondo occidentale, sono pressoché privi di interesse per gli elettori russi. La nostra prima priorità deve essere la libertà di parola, la trasparenza elettorale e il rispetto dei diritto umani. (p. 201) *Senza dubbio ho imparato tanto e sono anche grato a Grigorij Javlinskij per avermi insegnato svariate importanti lezioni. Però non riuscivo ad accettare il fatto che Jabloko stesse scegliendo di autoghettizzarsi dalla vita pubblica russa. Io sognavo che il nostro sarebbe diventato il partito di maggioranza. Volevo veder apparire un politico che intraprendesse tutti i progetti necessari e interessanti, e collaborasse direttamente con il popolo russo. Se si fosse presentata una persona così, sarei corso a offrirgli la mia collaborazione. Attesi a lungo, poi un giorno capii che quella persona potevo essere io. (p. 203) *Sembra vigere la regola per cui, se al comando c'è un ex procuratore o un funzionario dell'[[Federal'naja služba bezopasnosti|FSB]], la corruzione sarà due volte più diffusa. (p. 219) *La Russia è strutturata in modo che i rappresentanti di diversi ministeri federali sono letteralmente ovunque. Oltre al governatore, una regione ha un «ispettore capo federale» e rappresentanti di diversi ministeri federali. Qualsiasi decisione il governatore prenda può essere cassata da un funzionario che risponde direttamente a Mosca. La cosa può raggiungere picchi di assurdità. Per esempio, negli uffici del governo regionale di Kirov non c'era il wi-fi. Io proposi di metterlo. La saga meriterebbe un capitolo a parte, per un intermezzo comico. Solo ottenere che la mia proposta fosse discussa richiese cinque riunioni molto partecipate con il governatore, e anche allora il wi-fi non fu installato. (p. 219) *Lavorare a Kirov rappresentò nel complesso un'esperienza istruttiva, ma sconfortante. Ne ricavai una discreta consapevolezza di come funzionano le cose. Scoprii che non c'è modernizzazione possibile in una nazione autoritaria, che non c'è modernizzazione possibile neanche in una sola regione di una nazione del genere. Le persone giovani, attive, ambiziose arrivano con la voglia di sistemare e far funzionare tutto, ma vengono risucchiate nella palude del sistema. Mi resi conto che in un ambiente corrotto ti trovi tu stesso obbligato a comportarti in modo corrotto, anche se vorresti solo essere d'aiuto. (pp. 219-220) *{{NDR|Sull'[[Università Yale]]}} In Russia ero stato impegnato a combattere la corruzione nelle aziende statali. Ora, di colpo, mi trovavo seduto di fianco a una sudafricana che stava combattendo l'AIDS e l'HIV. Si chiamava Thembi Xulu, e faceva discorsi così interessanti sul suo lavoro che mi chiedevo se non fosse più importante del mio.<br>C'era anche un tipo indonesiano che era a capo di un'organizzazione giovanile musulmana. Una volta gli chiesi: «Quanti membri avete?» aspettandomi che dicesse tipo «duecento persone». Lui invece rispose: «Be', non siamo l'organizzazione giovanile più grande del mondo. Più o meno dodici milioni».<br>Un borsista proveniente dalla Tunisia non faceva che lamentarsi con me del fatto che stare all'opposizione era terribilmente difficile. «In Russia» diceva «avete YouTube, Facebook e Twitter, ma da noi in Tunisia è tutto bloccato.» Lavorare dalla Francia era l'unico modo in cui poteva condurre la sua militanza.<br>Erano gli ultimi giorni del 2010, e nel giro di un mese scoppoà la [[Primavera araba]] e il regime dittatoriale tunisino cadde. Per quanto potesse essere vista come un'esperienza limitata al popolo tunisino, considerai comunque importante e utile avere qualche nozione in materia. (pp. 222-223) *La [[Transneft]] è la più grande società al mondo di gestione di gasdotti e oleodotti, e sposta il petrolio in tutta la Russia. Inutile dire che è di proprietà dello Stato. A metà del primo decennio del Duemila, intraprese l'enorme progetto di costruire un oleodotto che andava dalla Siberia orientale all'oceano Pacifico. È garantito che qualsiasi cantiere di quelle dimensioni comporterà prima di tutto dosi massicce di appropriazione indebita. Anche se verà completato, un megaprogetto del genere non si concluderà in tempo; la realizzazione sarà scadente e sprezzante dei regolamenti; e una grossa getta del budget finirà nelle tasche di qualcuno. Ed è proprio ciò che accadde. La cosa era evidente a tutti, governo compreso, tanto che nel 2008 la Transneft fu sottoposta a un controllo della Corte dei conti, l'organo statale di revisione contabile: scandalosamente, i risultati furono tenuti segreti su richiesta della stessa Transneft.<br>Smossi mari e monti per mettere le mani su quel rapporto segreto e alla fine ci riuscii. Rimasi sconcertato. Le sue 150 pagine esponevano chiaro e tondo, con tanto di cifre e analisi, il fatto che poteva essere stato saccheggiato tutto il saccheggiabile. I costi di costruzione erano stati gonfiati più volte, inaffidabili società offshore erano state scelte come appaltatrici, gare e aste erano state condotte con irregolarità che avevano dell'incredibile, e la relativa documentazione era stata distrutta l fine di occultare l'accaduto. Non si trattava di una teoria di esperti o di una serie di post su un blog, ma di un rapporto ufficiale della Corte dei conti. La somma totale intascata nel corso del progetto dell'oleodotto si aggirava attorno ai 4 miliardi di dollari, «1100 rubli sottratti a ogni adulto di Russia», come scrissi all'epoca su LiveJournal. (pp. 223-224) *{{NDR|Sulla [[Fondazione Anti-corruzione]]}} Il principio cardine della nostra organizzazione era la trasparenza, che per me era importante fin dall'inizio per due ragioni. La prima, perché le persone sarebbero state più disponibili a donare se avessero saputo come venivano spesi i loro soldi; la seconda, perché volevo con tutto me stesso essere diverso dallo Stato. Il governo spendeva le nostre tasse senza darci spiegazioni, noi cittadini non avevamo voce in capitolo sulle priorità di bilancio e non sapevamo nemmeno come venissero distribuiti esattamente i soldi. [...] Io volevo fare le cose in modo diverso. Pubblicavo i dettagli del mio reddito personale. Pubblicavo la fonte dei finanziamenti dell'organizzazione. Tutti conoscevano l'aspetto di mia moglie e dei miei figli. Mandandomi soldi, le persone inviavano anche un chiaro segnale alle autorità: avevano deciso di farmi una donazione perché vedevano quello che facevo e sapevano come spendevo il denaro, mentre i funzionari governativi tenevano tutto nascosto e spesso rubavano. [...] Il secondo importante principio era la «normalità». Il Cremlino tenta da anni di marginalizzare il nostro movimento e relegarlo nel sottobosco, trasformandoci nell'equivalente moderno dei dissidenti sovietici. Io nutro un profondo rispetto per quei dissidenti, che sono stati degli eroi; nel 2012, però, la gente comune non voleva essere un eroico dissidente, perché è pericoloso e spaventoso. Tutti noi volevamo solo essere normali. E normali lo eravamo: persone normali con una normale vita lavorativa. (pp. 228-230) *Una delle cose peggiori della detenzione è essere tagliati fuori da tutto: la vita va avanti a pieno regime, mentre tu sei bloccato tra quattro mura e non ricevi nemmeno le notizie in tempo reale. (p. 234) *L'anno 2012 segnò l'avvento nella mia vita di uno schema preciso, un inarrestabile circolo vizioso che mi avrebbe accompagnato per molti anni a venire: manifestazione di protesta, arresto, manifestazione di protesta, arresto. Era sgradevole, certo, ma non mi avrebbe fermato. Il Cremlino se ne rese presto conto, per cui in dicembre istruì contro di me quattro nuovi procedimenti penali in una volta sola. Le accuse erano furto di legname nella regione di Kirov; appropriazione indebita di fondi dell'azienda francese Yves Rocher; furto di 100 milioni di rubli al partito Unione delle forze di destra; e, la mia preferita, appropriazione indebita dei fondi di una distilleria a Kirov. A quel punto correvo il rischio di passare in prigione diversi anni. Le ultime due accuse non erano troppo preoccupanti e non arrivarono nemmeno a processo. Le prime due erano inquietanti perché oltre a me venivano implicate altre persone innocenti. La causa legata alla Yves Rocher mi turbava particolarmente perché il coimputato era Oleg, il mio fratello minore. (p. 236) *I processi contro di me rappresentano un esempio perfetto di come funziona il sistema giudiziario in Russia. In pratica, architettano accuse e disegnano vittime strada facendo. Di solito è difficile spiegarlo a persone che vivono in paesi rispettosi del diritto. Non è possibile, dicono, inventarsi di sana pianta trenta faldoni di documenti. Ecco, gli investigatori russi ci riescono. (p. 237) *Intentando cause contro di me, il Cremlino aveva due obiettivi. Il primo era impedirmi di essere attivo in politica. Non è per niente facile comportarsi come al solito se sei in carcere, e anche una sospensione della pena rende la vita molto più complicata. Se hai una condanna penale, non puoi candidarti a una posizione politica. Il secondo obiettivo era danneggiare la mia reputazione. Avevano bisogno di rivolgermi accuse non legate alla politica ma alla criminalità comune: «Ah, sì? Pensa di poter combattere la nostra corruzione? Be', basta dire che lui stesso è corrotto!». (p. 237) *Per anni il regime si era dato da fare per creare l'illusione che esistesse solo Russia Unita e i partiti di opposizione sistemici, mentre l'opposizione non sistemica languiva ai margini della politica senza rappresentare nessuno. Anche se non diventai sindaco, la nostra campagna dimostrò che erano tutte bugie. In Russia c'è un sacco di gente che non appoggia Putin e i suoi candidati, che desidera una vera politica e delle vere elezioni. Se mobilitate in modo efficace, queste persone sono pronte a partecipare attivamente alle campagne elettorali, a lavorare per le sedi dei candidati, a fare volontariato. Era ovvio che, se ci fosse stato permesso di partecipare liberamente alle elezioni, saremmo diventati un partito grande e potente, e avremmo potuto competere con Russia Unita per la maggioranza in Parlamento. Io ne ero la prova vivente: una persona normale senza soldi, senza il sostegno dei media o degli oligarchi, che era stata persino rinchiusa in carcere per parte della campagna. In televisione, nel corso di un processo, ero stato accusato di appropriazione indebita e nessuno ci aveva creduto. A dispetto di tutte queste falsificazioni, avevo guadagnato il secondo posto nella corsa a sindaco della città più grande della Russia. E sapevo per certo che ce n'erano altri come me. Molti altri.<br>Lo sapeva anche il Cremlino. Non mi permise mai più di partecipare a un'elezione. (pp. 247-248) *L'accusa contro di noi era persino più ridicola di quella del primo processo, ma nel 2014 il sistema giudiziario era ormai stato perfettamente oliato da Putin e ubbidiva a ogni suo ordine. I pubblici ministeri accusavano me e Oleg di aver rubato 26 milioni di rubli alla società di cosmetica francese Yves Rocher con un presunto sistema di costi gonfiati per i servizi di logistica. L'analogia con il precedente caso montato ai miei danni e riguardante la Kirovles era evidente. Di nuovo veniva depinto come frode quello che era un normale accordo commerciale, però, mentre l'ultima volta la polizia aveva estratto dal cilindro una presunta vittima – ovvero Vjačeslav Opalev, direttore di Kirovles, che era stato ben felice di sfidarmi in tribunale –, qui di vittime non ce n'erano. [...] Il rappresentante di Yves Rocher chiamato a testimoniare (dalla procura!) affermò di non aver alcuna accusa da muovere nei nostri confronti, il che però lasciò indifferente la corte. Gli ordini erano chiari: dovevamo essere dichiarati colpevoli, quindi la macchina di Putin fece del suo meglio. (pp. 249-250) *Gli arresti domiciliari sono una forma di punizione particolarmente insidiosa: non sei in carcere, quindi nessuno simpatizza per te, ma in realtà non puoi fare quasi nulla. (p. 250) *Acquisimmo la totale padronanza di YouTube con il nostro rapporto sul procuratore generale [[Jurij Čajka]]. Quella era una storia che non parlava solo di corruzione, ma anche dei legami tra la procura e il crimine organizzato.<br>La prima cosa che scoprimmo fu che il figlio maggiore del procuratore generale, Artëm, viveva (per usare un eufimismo) al di sopra dei propri mezzi. Cose come queste erano piuttosto comuni. Scoprimmo che possedeva un enorme hotel di lusso e qualche villa in Grecia nonché una casa in Svizzera, e aveva una serie di conti in banche estere. Più avanti venimmo a sapere che attorno al procuratore girava tutta una mafia. Artëm era proprietario dell'albergo insieme alla moglie del vice di suo padre. Lei, a sua volta, aveva investito in affari con le mogli di due criminali di primo piano della regione di Krasnodar, appartenenti alla cosiddetta «banda degli Tsapki». Quest'ultima aveva tenuto l'intera città nella morsa del terrore per decenni commettendo furti, estorsioni, stupri e omicidi. Degli omicidi si parlava in tutto il paese: sui notiziari veniva raccontato come la gang avesse fatto irruzione nella casa di un uomo d'affari locale, uccidendo le quattordici persone che vi aveva trovato, compreso un neonato, per poi bruciare i corpi. Per anni la procura aveva protetto la banda, rifiutando di perseguirla.<br>Quando scoprimmo tutte queste cose, restammo a dir poco scioccati. Ma poi venne fuori che lo stesso figlio del procuratore generale era implicato in un omicidio. Aveva voluto impossessarsi del sistema di trasporto fluviale siberiano e portarlo sotto il suo controllo. Il direttore del trasporto fluviale aveva dichiarato in un'intervista che Artëm aveva cercato di ricattarlo e spaventarlo; due giorni dopo, era stato trovato impiccato nel suo garage. Non era stato aperto alcun procedimeno penale. Era stato liquidato come suicidio, anche se l'autopsia aveva dimostrato che le mani dell'uomo erano legate e i segni sul collo potevano essere stati causati solo da una morte violenta. (pp. 263-264) *{{NDR|Su [[Igor' Šuvalov]]}} Non c'è assolutamente nulla di normale nel suo stile di vita. Avevamo già scoperto che era proprietario di un palazzo a Mosca, il genere di residenza in cui ti aspetteresti di veder vivere un conte; dieci appartamenti in uno sfarzoso grattacielo di epoca staliniana con vista sul Cremlino; un enorme appartamento a Londra del costo di 11 milioni di sterline situato sulle rive del Tamigi; una villa in Austria; e una quantità di Rolls-Royce.<br>Eppure, quella nuova indagine lasciò di sasso perfino noi. Sembrava che Šuvalov amasse allevare corgi, e che anche loro vivessero nel lusso. Scoprimmo il jet con cui si spostava per affari, ne studiammo i piani di volo e ci rendemmo conto che non lo usava solo il vice primo ministro, ma anche i suoi cuccioli che andavano a partecipare a concorsi canini internazionali. (p. 264) *Tutti prendevano in giro [[Dmitrij Medvedev|Medvedev]] quando era presidente. Si fingeva un liberale, pronto ad accogliere ogni nuova tecnologia, i quotidiani, internet. Apriva profili su Twitter e Instagram, una cosa che, per un funzionario russo, era come volare sulla Luna. [...] L'unica «conquista» rimasta dopo i quattro anni di Medvedev al potere è stata che la milizia ha cambiato nome in «polizia». (p. 280) *Venne fuori che Medvedev non era solo uno stupido sempliciotto, ma un individuo corrotto fino al midollo. Usava reti di associazioni benefiche per spillare soldi agli oligarchi e intestarsi case di lusso. Noi le perlustrammo tutte lanciando il nostro drone da un nascondiglio, e poi mostrammo nei minimi dettagli come viveva Medvedev. Scoprimmo che aveva un'enorme tenuta sul Volga, nell'antica città di Plës. Al centro di laghetto di questa proprietà aveva fatto costuire una casetta per le anatre. Non so perché il nostro pubblico si affezionò tanto a questo dettaglio, ma da allora la papera diventò il simbolo sia dell'indagine sia delle proteste anticorruzione. (pp. 280-281) *Sono molto orgoglioso di quello che abbiamo ottenuto. Abbiamo aiutato un'intera nuova generazione a interessarsi alla politica. Sono giovani arditi, che sanno mostrare iniziativa e sono capaci di organizzarsi: sono gravemente insoddisfatti di quello che sta succedendo nel paese e pronti a manifestare per ciò in cui credono. (p. 282) *Nell'estate del 2019 mettemmo alla prova l'idea del voto strategico con le elezioni della Duma di Mosca. Io non potei candidarmi, ma molti miei colleghi e sostenitori sì. Annunciammo il nostro piano qualche mese prima delle votazioni e la cosa fu accolta con grande favore. Certo, non tutti erano entusiasti: «Ho sempre votato per Jabloko e continuerò a farlo senza se e senza ma!», «Votare per i comunisti? Per quei cannibali? Mai!». Io spiegavo con calma che, per come eravamo messi, avremmo potuto persino votare per una sedia, anche quella sarebbe stata meglio del candidato di Russia Unita. (p. 287) *Non dimenticherò mai una conversazione che ebbi con [[Boris Nemcov]] dieci giorni prima che venisse assassinato. Eravamo in tre: Nemcov, un suo collega e io. Nemcov mi spiegò che ero in pericolo, che il Cremlino avrebbe potuto uccidermi perché ero un battitore libero, mentre lui era invulnerabile, perché si muoveva ''all'interno del sistema'': era stato vice primo ministro e, soprattutto, conosceva Putin personalmente e aveva lavorato con lui per anni. Tre giorni più tardi venni arrestato e appena una settimana dopo Nemcov cadde sotto colpi d'arma da fuoco a duecento metri dal Cremlino. A quel punto capii che tutte le discussioni su chi fosse in pericolo o al sicuro non avevano senso. Non possiamo sapere cosa accadrà. Là fuori c'è un pazzo di nome Vladimir Putin e, quando gli salta il ticchio, scrive un nome su un biglietto e ordina: «Uccidetelo». (p. 290) *L'assassinio di Nemcov fu un duro colpo per tutti e molti si spaventarono. Persino Yulia, che è una persona incredibilmente coraggiosa, in seguito mi disse di essersi sentita molto a disagio, quella notte, a casa da sola con i ragazzi. Aveva pensato: «Quindi è cominciata? Adesso uccidono gli oppositori? Faranno irruzione armati qui da noi?». Conoscevo Boris e rimasi inorridito come tutti, ma nemmeno in quel momento pensai che la mia vita fosse più a rischio di prima. (pp. 290-291) *Ho sempre cercato di ignorare l'idea di poter essere aggredito, arrestato o persino ucciso. Non ho controllo su quanto può accadere e sarebbe masochista trastullarsi in questi pensieri. Dovrei domandarmi: «Quante possibilità ho di sopravvivere fino a sera? Sei su dieci? Otto su dieci? O forse dieci su dieci?». Non è che cerchi di non pensarci, magari chiudendo gli occhi e fingendo che il pericolo non esista. È solo che un giorno ho deciso di non avere paura. Ho soppesato tutto, ho capito qual è la mia posizione e ho lasciato andare. Sono un politico dell'opposizione e so perfettamente chi sono i miei nemici, ma se dovessi temere di continuo che mi ammazzino, non varrebbe la pena vivere in Russia. Dovrei emigrare o smettere di fare ciò che faccio. (p. 291) ===Explicit=== ==Bibliografia== *Alexei Navalny, ''Patriot'', traduzione di Teresa Albanese, Sara Crimi e Laura Tasso, Mondadori, Milano, 2024, ISBN 978-88-04-75686-6. ==[[Alberto Pollera]]== Alberto Pollera (1873 – 1939), militare e antropologo italiano. ==''Lo Stato etiopico e la sua Chiesa''== ===Incipit=== Questo libro vede la luce assai tempo dopo che fu compilato: debbo perciò pregare il benevolo lettore di tener presente trattarsi dell'esame di ordinamenti e costumi di un popolo che si avvia rapidamente ad una importante evoluzione civile, la quale, cominciata tardi, si affretta a raggiungere con ritmo sempre più accelerato, miglioramenti e sviluppi che, fino a pochi anni fa, sembrava assurdo sperare. ===Citazioni=== *Gli Abissini identificarono più tardi la regina Macheddà con Azieb, [[regina di Saba]], dando con ciò un seguito apparentemente logico a questa tradizione. [...] la leggenda della regina di Saba non deve in Abissinia aver acquistato valore che in epoca molto posteriore, e verosimilmente quando, con S. Frumenzio e coi santi predicatori e gli Abuna suoi successori, provenienti da Bisanzio, da Alessandria e da Roma, la religione cristiana si diffuse in Etiopia, e ciò perché [...] questi apostoli della fede, avevano ben ragione di credere che l'accennata tradizione potesse giovare, come giovò, ai loro intenti. (pp. 8-9) *A noi può sembrare che il concetto etiopico della parentela dinastica colla Vergine sia un po' troppo esagerato ed estensivo, a motivo della enorme distanza di tempo e del gran numero di generazioni trascorse; ma la mentalità etiopica non valuta le cose al modo nostro, perché già nelle piccole questioni interne di stirpe, è abituata a riconoscere legami di consanguineità molto arretrati nel tempo, sul quale non ferma affatto la sua attenzione. (p. 15) *Per evitare l'obiezione che nella Bibbia non si fa affatto cenno del trafugamento delle Tavole, che anzi si dice andassero distrutte in Babilonia, i manoscritti etiopici, narrando con assai maggior copia di particolari la leggenda [...], aggiungono che, appena il gran sacerdote Sadok ed il re Salomone si accorsero della scomparsa di quelle, decisero di tener celata la immane sciagura al popolo, per modo che questo non seppe mai niente di ciò, e continuò a venerare quell'Arca, la quale non era, pur troppo, che un semplice simulacro della prima. (p. 23) *Il popolo etiopico, orgoglioso delle tradizioni [...] e convinto di esser divenuto per volontà di Dio il vero popolo eletto sulla terra, a cagione della discendenza salomonica di [[Menelik I]], in sostituzione del popolo ebreo, resosene indegno, è andato a ricercare nella Bibbia tutte le promesse fatte da Dio ad Abramo e a David, e ritiene che esse siano ancora in pieno vigore per il proprio paese. (p. 24) *Direi quasi che l'orgoglio in Abissinia è una malattia contagiosa, cronica, permanente, che non risparmia nemmeno i più miseri. Non deve quindi stupire se questo orgoglio si trova elevato a potenza molto elevata nei legittimi regnanti di quel paese, che fanno seguire il loro nome da iperbolici titoli. (pp. 25-26) *Ora, i regnanti di Etiopia, nelle ingenua ma ferma convinzione di occupare di diritto e di fatto il primo posto fra i regnanti di tutto il mondo, ogni volta che hanno avuto occasione di indirizzare messaggi a regnanti europei, lo hanno fatto appunto nel modo da essi usato verso i loro inferiori, ossia iniziando la lettera col proprio nome, anche quando facevano ciò per invocare importanti servigi da loro. (p. 26) *Si dice [...] che il [[Teodoro II d'Etiopia|Negus Teodoro]], ritenendo l'Inghilterra il paese più ragguardevole dopo il suo, rivolgesse alla regina Vittoria domanda di matrimonio, e che la mancata risposta fosse il movente che lo indusse a imprigionare, per atto di rappresaglia e di sfida, tutti gli europei che tovavansi presso di lui [...].<br>In quella tragica vigilia, ma troppo tardi, Teodoro comprese che la superiorità etiopica era ormai una leggenda fantastica; il che non ha tuttavia impedito alla massa di continuare a credervi. Umili e grandi ne sono ugualmente convinti, e se ciò costituisce una ingenuità, non si può negare che costituisca anche una forza per lo stato che tali credenze coltiva, con pieno consenso, fra i suoi sudditi. (p. 27) *[...] degli Abissini si può dire quello che è stato detto degli Ebrei, e cioè che, credendosi di una stirpe privilegiata, hanno sempre voluto isolarsi, e mantenersi distinti da tutte le altre nazioni.<br>Questa credenza ispirò ad essi il concetto della autoglorificazione, perché ritennero di essere veramente i solo veri figli di Dio, discendenti diretti della linea primogenita di Adamo, senza riflettere che la funzione del popolo eletto venne necessariamente a cessare colla venuta di Gesù Cristo, immolatosi per la intera umanità, e non per la fortuna di un popolo. (p. 31) *[...] in Etiopia è pacificamente ammesso e riconosciuto, che la madre ha diritto di attribuire con giuramento la paternità del figlio a chi essa ritiene ne sia l'autore, senza bisogno di altra indagine o prova concomitante.<br>L'unione poi, sia pure effimera, con una schiava, decisamente biasimata e derisa quando si tratta di altri, è invece susata trattandosi di signori e di principi, i quali pur non tenendo un harem, come i mussulmani, ne seguono la pratica poligama. L'importante è che la discendenza dei salomonidi e la loro tradizione continui. (pp. 37-38) ===Explicit=== ==Bibliografia== *Alberto Pollera, ''[https://dl.unito.it/it/ricerca/digitale/?id=mag:447 Lo Stato etiopico e la sua Chiesa]'', Roma, SEAI, 1926. ==Irridentismo russo== *L'idea secondo cui la Russia sarebbe a casa propria ovunque si parla russo [...] basterebbe, se fosse convalidata, a mettere l'Europa e il mondo a ferro e fuoco. Che succederebbe, se si ragionasse così, con i transilvani in Romania? Con i catalani in Francia? Con le tre comunità linguistiche di cui è composta la Svizzera? Con quella «minoranza vallona» di cui certi ideologi, a Mosca, già sostengono che sarebbe minacciata di «genocidio»? Con quella parte della California dove si parla spagnolo? Con la Gran Bretagna, che ha la lingua in comune con l'America? Il nazionalismo linguistico, sotto Putin non meno che all'epoca, nel 1938, dell'annessione dei tedeschi dei Sudeti al Terzo Reich, è un vaso di Pandora. [...] allora come si potrebbe impedire alla Lituania di rivendicare Smolensk? Alla Polonia di avanzare i suoi diritti su Leopoli? Alla Slovacchia di invadere l'oblast della Transcarpazia? Alla Moldavia di reclamare un pezzo di Transnistria? E perché la Russia, un Paese che, lo ripetiamo, non è mai stato uno Stato-nazione prima del 1991, avrebbe più titoli di altri da far valere sulle terre liberate dell'ex Unione Sovietica? ([[Bernard-Henri Lévy]]) ==Per Stepan Bandera== {{Int|Da ''[https://web.archive.org/web/20100426235947/http://www.stepanbandera.org/bandera_perspective_5.htm Ai principi della nostra politica di liberazione]''|Articolo pubblicato in ''Vizvolna Politika'', novembre-dicembre 1946; ''Перспективи Української Революції'' [''Prospettive della rivoluzione ucraina''], Дрогобич, Видавнича фірма "ВІДРОДЖЕННЯ", 1998, ISBN 966-538-059-1.|h=4}} ===Citazioni su Stepan Bandera=== *L'estrema destra in Ucraina vede certamente Bandera come uno dei loro padri politici, ma l'estrema destra nel paese è molto debole, e la popolarità della figura di Bandera va molto al di là della destra. La ragione è che, sebbene Bandera fosse di estrema destra e – almeno per un periodo della sua vita – un fascista, in Ucraina oggi non è visto principalmente come tale. È considerato un combattente per l'indipendenza dell'Ucraina che morì per questo. Fu ucciso a Monaco di Baviera nel 1959 dal KGB – la stessa organizzazione nella quale si è formato Putin. Nel discorso pubblico la sua figura è quella di un liberatore, anche se naturalmente non avrebbe instaurato un regime liberale se fosse andato al potere. Del resto, i suoi rapporti con l'occupante tedesco durante la Seconda guerra mondiale erano stati conflittuali. Due dei suoi fratelli furono uccisi ad Auschwitz (apparentemente da compagni di prigionia). Un altro fratello morì durante l'occupazione tedesca in circostanze non chiare. Lo stesso Stepan Bandera è stato a lungo rinchiuso nel campo di concentramento di Sachsenhausen vicino a Berlino. Queste sono le cose che sono enfatizzate dalla memoria pubblica in Ucraina: una memoria selettiva, non una visione storica oggettiva. È un fenomeno che vediamo in molti Paesi, dove le pagine buie delle biografie degli eroi nazionali sono dimenticate o taciute. ([[Andreas Umland]]) *La Russia usa allegramente il culto ucraino di Bandera come prova che l'Ucraina è uno Stato nazista. Gli ucraini rispondono per lo più sbianchettando l'eredità di Bandera. È sempre più difficile per le persone concepire l'idea che qualcuno possa essere stato il nemico del tuo nemico e tuttavia non una forza benevola. Una vittima e anche un carnefice. O viceversa. ([[Maša Gessen]]) ==Bibliografia== *Степан Бандера, ''Перспективи Української Революції'' [''Prospettive della rivoluzione ucraina''], Дрогобич, Видавнича фірма "ВІДРОДЖЕННЯ", 1998, ISBN 966-538-059-1. ==Per [[Vera Politkovskaja]]== '''Vera Aleksandrovna Politkovskaja''' (1980 – vivente), giornalista russa. {{Int|Da ''[https://video.repubblica.it/mondo/mia-mamma-anna-politkovskaja/13099/14374 "Mia mamma, Anna Politkovskaja"]''|Intervista di Fiammetta Cucurnia, ''Video.repubblica.it'', 4 ottobre 2007.}} *Lei riceveva sempre minacce. Noi vivevamo con questa continua pena, paura. Però lei proprio non ne voleva neanche parlare. Lei diceva: «Questo è il mio paese. Io sono nata qui, voglio vivere qui, voglio lavorare qui. Quale sarà il mio valore se io prendo, lascio tutto e me ne vado?». *Era mia madre. Io penso che, durante la sua vita, lei ha fatto molto bene per le persone e ha lasciato sicuramente la sua traccia. E quindi col suo contributo qualcosa di meglio c'è nel nostro paese. Però contemporaneamente devo dire sarebbe stato molto meglio che lei non se ne fosse occupato, che non avesse fatto nulla e che fosse viva. Per me, al diavolo tutto. Io avrei voluto mia madre. {{Int|Da ''[https://www.balcanicaucaso.org/aree/Cecenia/Intervista-a-Vera-Politkovskaja-86280 Intervista a Vera Politkovskaja]''|Intervista di Giorgio Comai, ''Balcanicaucaso.org'', 3 dicembre 2010.}} *Non augurerei a nessuno di leggere sulla propria madre il tipo di frasi ed opinioni riguardanti Anna Politkovskaja che mi è capitato di trovare. *Alla procura si sono occupati di indagini per due anni prima di dare inizio al processo e hanno arrestato delle persone, che tra l'altro poi hanno liberato. E non sono neppure riusciti a contare correttamente la tempistica dell'omicidio. Quando hanno indicato i secondi che sono trascorsi tra il momento in cui mia madre è entrata nel nostro condominio a quando l'assassino è uscito, non corrispondevano con le ore che avevano fornito. Ce l'ha fatto notare una nostra amica giornalista proprio mentre eravamo in aula di fronte al giudice. È un piccolo errore, forse, ma dimostra con quanta poca serietà abbia lavorato chi si è occupato delle indagini. *Abbiamo ricevuto molte dimostrazioni di sostegno da rappresentanze diplomatiche estere. Ricordo che ad esempio il console francese è venuto di persona al funerale e ci ha passato una lettera di condoglianze firmata personalmente dal capo dello Stato del suo Paese. Ma i diplomatici non vengono certo a dire a noi di cosa parlano nei loro incontri ufficiali con i vertici russi. {{Int|Da ''[https://www.lsdi.it/2011/vera-politkovskaja-in-russia-sempre-peggio-per-la-liberta-di-stampa/ Vera Politkovskaja, in Russia sempre peggio per la libertà di stampa]''|Intervista di Valentina Barbieri, ''Lsdi.it'', 17 maggio 2011.}} *Nel nostro paese la libertà di stampa è un problema grave. Ogni giornalista si trova di fronte ad un bivio: può scegliere la carriera e scrivere quello che gli dicono oppure può fare una scelta diversa, scrivere quello che trova giusto e occuparsi di quello che gli interessa. Le conseguenze sono diverse: nel primo caso guadagnerà un posto di prestigio (ovvero statale), nel secondo caso potrebbe finire male. *Per quanto riguarda il mio vissuto di giornalista, cerco di evitare qualsiasi confronto tra l’esperienza di mia mamma e la mia. Non ho la sua ricchezza professionale, trent’anni di attività, la sua grande esperienza. Lei lavorava a modo suo, in una maniera personale, io lavoro in un altro modo, il mio. *Quando ti riferisci a qualcuno, inizi inevitabilmente a copiare, mentre nel giornalismo è più importante lavorare sul proprio stile. {{Int|Da ''[https://www.repubblica.it/esteri/2015/03/03/news/vera_politkovskaja_un_delitto_dimostrativo_come_quello_di_mia_madre_proveranno_a_insabbiare-108637090/ "Un delitto dimostrativo come quello di mia madre. Proveranno a insabbiare"]''|Intervista di Aleksej Tekhnenko, ''Repubblica.it'', 3 marzo 2015.}} *Quello di [[Boris Nemcov|Nemtsov]] è un omicidio politico, dimostrativo, arrogante. Come quello che ha distrutto la nostra famiglia. [...] Riconosco uno stile che mi preoccupa. Vaghezza, contraddizioni e troppe ipotesi che fanno solo confusione. Come allora. *A me basta la certezza che sia un omicidio politico. Chiunque abbia ucciso lo ha fatto per mettere a tacere una voce scomoda. È sempre la stessa storia. *Bisogna restare all'erta. Contrastare ogni voce falsa, chiedere giustizia sempre, instancabilmente. E mi auguro che gli amici e i compagni di movimento di Nemtsov riescano a tenere alta l'attenzione sui media. Lo so per esperienza, non è facile. Tutto si dimentica. {{Int|Da ''[https://www.la7.it/piazzapulita/video/parla-vera-la-figlia-di-anna-politkovskaja-i-russi-non-sono-abituati-a-pensare-05-05-2022-437048 «I russi non sono abituati a pensare»]''|Intervista di Sara Giudice, ''La7.it'', 5 maggio 2022.}} {{Int|Da ''[https://tg24.sky.it/mondo/2022/10/14/vera-politkovskaja-live-in-firenze-2022 "Putin indifferente a reazione Europa su Ucraina"]''|''Tg24.sky.it'', 14 ottobre 2022.}} {{Int|Da ''[https://www.lastampa.it/esteri/2023/02/21/video/massimo_giannini_intervista_vera_politkovskaja_anna_mia_madre-12655173/ "Anna, mia madre"]''|Intervista di Massimo Giannini, ''Lastampa.it'', 21 febbraio 2023.}} {{Int|Da ''[https://www.rainews.it/tgr/piemonte/video/2023/02/putin--un-dittatore-mia-madre-ora-sarebbe-in-ucraina-dalla-parte-delle-vittime-eb0c8871-076d-482a-b394-86db8efd34c9.html "Putin è un dittatore, mia madre ora sarebbe in Ucraina dalla parte delle vittime"]''|''Rainews.it'', 22 febbraio 2023.}} {{Int|Da ''[https://www.iodonna.it/attualita/storie-e-reportage/2023/05/20/vera-politkovskaja-un-libro-per-ricordare-la-madre-anna-politkovskaja/ Vera Politkovskaja: «In Russia la misoginia fa parte dei valori tradizionali»]''|''Iodonna.it'', 20 maggio 2023.}} *Se parliamo di questo momento storico, noto molti cambiamenti, ma in negativo. Non vedo segnali di miglioramento della situazione o di un prossimo futuro in cui la Russia sarà finalmente “un Paese felice”. La Russia precipita sempre di più in una realtà oscura e imprevedibile. Per uscirne impiegherà diversi decenni. *Oggi i diritti dell’uomo, così come sono intesi in Occidente, non esistono. Non solo, ma negli ultimi tempi politici e personaggi pubblici insistono nel criticare l’introduzione di queste concezioni in Russia, o a distorcerne il significato. Adesso ai diritti della persona vengono contrapposti i non del tutto chiari “valori tradizionali”. Risultato: l’attività di alcune persone sui social porta a procedimenti penali, il movimento Lgbt è di fatto vietato, tutti i media dell’opposizione sono stati bloccati in rete o chiusi. La Russia si è ritirata dalla convenzione per la protezione dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Se si scava, poi, un po’ più a fondo, si scopre che non c’è più nemmeno lo spazio per tentare di difendere i diritti umani. *[...] in Russia la misoginia è un sentimento abbastanza diffuso e per qualche russo è addirittura parte di quei valori tradizionali cui accennavo prima. Però, a essere sinceri, in molti Paesi questo sentimento è comune almeno quanto in Russia, e in alcuni anche di più. Se poi contestualizziamo il tutto da un punto di vista storico, non è passato molto tempo da quando le donne hanno ottenuto almeno il diritto di voto. E ora, come allora, la parte femminile del mondo deve ancora lottare per ottenere le stesse possibilità degli uomini. Per questo continuare a conquistare i propri diritti è il compito più importante per tutte le donne del pianeta. {{Int|Da ''[https://www.r/robinson/2023/10/23/news/vera_politkovskaja_la_mia_russia_ora_e_mordor-418550449/ Vera Politkovskaja: “La mia Russia ora è Mordor”]''|''Repubblica.it'', 23 ottobre 2023.}} *Riconosco senza problemi che una parte della responsabilità per quello che accade è mia, in quanto cittadina proveniente dalla Russia, e i cittadini dell’Ucraina, finché la guerra non finirà, hanno tutto il diritto di accusare i cittadini della Federazione russa per quanto si sta verificando. Ma questo diritto è solo loro. *Come è possibile che l’odio verso i russi in tanti Paesi del mondo, specie in Europa, faccia ormai parte della normalità? La prima cosa che colpisce è la reazione serafica della comunità europea che vede in questo odio un dato di fatto, un normale stato delle cose. Va detto che anche l’invasione dell’Ucraina è un dato di fatto, ormai scontato, per molti russi. Qual è dunque la differenza tra comunità europea così civile e quella russa, che negli ultimi diciotto mesi è stata costantemente tacciata di non ribellarsi a sufficienza contro le autorità? Dove sono finiti tutti quelli a cui stridono i denti a forza di intestarsi la causa animalista, quella della comunità LGBTQIA+ o quella degli afroamericani? Siete tutti concordi nel dire che siamo tutti uguali ma prendersela con una persona solo perché possiede il passaporto russo vi sta bene? *La maggioranza degli stati che non accoglie più i russi e ha anche interrotto l’emissione di visti di transito è rappresentata da Paesi al confine con la Russia. Ovvero proprio quei Paesi in cui si sono rifugiati i miei concittadini in fuga dagli orrori del regime di Putin. L’hanno fatto in pena per il futuro e l’incolumità delle proprie famiglie, temendo di essere esposti a azioni persecutorie politiche, che oggi in Russia equivalgono a quelle penali. *Tra i Paesi che non concedono visti ai russi figurano la Polonia, la Finlandia, la Repubblica ceca, la Lettonia e tanti altri. Oltre a questo divieto, di recente i politici di tutti i Paesi europei che spartiscono la frontiera con la Russia hanno bloccato l’ingresso nei paesi membri dell’Unione Europea alle automobili immatricolate nel mio Paese. L’argomentazione utilizzata per giustificare la misura rimanda a una delle regole del regime sanzionatorio introdotto dopo lo scoppio della guerra: ora le automobili russe sono considerate merce d’importazione e quindi vietata. *«Russi, dovete soffrire! Ovunque siate, alla fine siete voi che avete invaso! Se non vi va bene ritornatevene a casa vostra e rovesciate Putin! Non avrete diritti finché ci sarà la guerra!». Ogni qual volta sento pronunciare queste frasi da parte degli ucraini, la mia mente va col pensiero alle loro città dove tutti i giorni cadono i missili russi. Mi sento capace di capirli e perdonarli ogni volta, perché mi mostrano un odio viscerale, ma per «una giusta causa». Tuttavia non posso non notare i parallelismi con la retorica del Cremlino: potete “invitare” i russi a tornare casa per rovesciare Putin quanto volete, ma rimane il fatto che ora tutti i critici del regime in vigore a Mosca si trovano o sotto terra, o in prigione o all’estero. Non dimentichiamo che è da diciotto mesi che lo stesso esercito ucraino non riesce a sconfiggere il regime putiniano, al netto di tutti gli aiuti provenienti dal mondo civile. *La guerra in Ucraina è il frutto di una politica pluriennale del Cremlino, smascherata sovente da chi ora non c’è più, è dietro le sbarre oppure se n’è andato. Al contempo è anche il fallimento totale della diplomazia non solo di Kiev e Mosca, ma anche di quella europea e americana. A pensarci bene, i responsabili delle ostilità in Ucraina al massimo sono i vertici del potere russo e i politici occidentali. Ora Putin potrà troneggiare legalmente fino al 2036. Il presidente di un paese immenso ha sistematicamente violato le leggi, anche quelle internazionali, ma in tutto il mondo civile hanno continuato a stringergli la mano. {{Int|Da ''[https://www.repubblica.it/esteri/2024/02/19/news/politkovskaja_morte_navalny_putin-422158715/ Putin temeva Navalny più di ogni altro e si è sbarazzato di lui come di mia madre Anna Politkovksaja]''|''Repubblica.it'', 19 febbraio 2024.}} *Per i politici europei e americani, l’omicidio di Navalny è solo l’ennesimo pretesto per prendere la parola e ancora una volta “dare uno schiaffo” alla Russia di Putin. *L’oppositore russo è stato in qualche modo il prigioniero personale di Vladimir Putin che lo temeva talmente da non osare pronunciare il suo nome ad alta voce, offrendo così il fianco ai giornalisti che glielo hanno fatto notare a più riprese. Navalny, dal canto suo, trovandosi già dietro le sbarre, non ha mai avuto paura a definire il capo di stato russo un omicida, un farabutto e un ladro. Con il sorriso sarcastico sul suo volto, in più di un’occasione ha schernito il presidente russo e tutto il sistema da lui costruito. Le numerose cause penali intentate ai suoi danni non facevano altro che dargli il pretesto per farsi una risata. *[...] le persone che si sono occupate di eliminare Navalny sono ufficialmente “a servizio dello stato” nei tribunali, nelle procure, nelle carceri e nelle case circondariali. Si tratta di persone che non per forza occupano posizioni di rilievo. Ma tutte loro, in un modo o nell’altro, sono complici e, qualora il caso relativo all’omicidio di Navalny dovesse arrivare in tribunale, sul banco degli imputati ci sarebbero decine di persone. *[...] le cose si svolgeranno come si erano svolte fino all’esecuzione di Navalny. Con l’aiuto delle forze dell’ordine, degli arresti e dei processi, metteranno il bavaglio a tutti quelli che oseranno pronunciare la verità sulla fine dell’oppositore. I politici occidentali si indigneranno ancora un po’, esprimeranno il loro orrore rispetto a quanto accade in Russia, salvo poi tornare subito a occuparsi delle loro vicende quotidiane. Succederà così perché non possono fare nulla, non hanno mai avuto e non hanno neanche ora delle reali possibilità per fare leva sulla situazione in modo da cambiarla. {{Int|Da ''[https://www.repubblica.it/venerdi/2024/03/08/news/vera_politkovskaja_il_futuro_della_russia_sara_scritto_dalle_donne-422277423/ Vera PolitkovskaJa: “Il futuro della Russia sarà scritto dalle donne”]''|''Repubblica.it'', 8 marzo 2024.}} *Mentre in tutto il mondo civilizzato il ruolo della donna nella società cresce, in Russia si susseguono prese di posizione che non fanno che danneggiarla. Non mi riferisco solo al divieto di abortire, già in vigore nelle strutture sanitarie private del Paese, ma anche agli appelli dei politici che chiedono di limitare l’accesso delle donne all’istruzione secondaria, in modo che non vengano distolte da quella che secondo lo Stato (e secondo una parte dei russi) è la loro funzione principale: fare figli. *In generale l’impressione è che – sempre nella visione statale – le donne russe, ancor più dopo l’inizio della guerra con l’Ucraina, siano destinate a ricoprire esclusivamente il ruolo di macchine per la riproduzione della popolazione. *Ad abbandonare la Russia sono state proprio quelle persone che avrebbero potuto influire sul futuro in maniera positiva. Neanche dall’estero riescono a far sentire la loro voce: la macchina della propaganda ha fatto presto a bollare come "traditore della patria” chi è andato via. Con il risultato che chiunque dall’estero osi criticare pubblicamente la situazione in Russia viene sommerso da una montagna di fango e screditato in tutti i modi possibili, compreso ritrovarsi oggetto di azioni civili e penali. Lo scopo è anche quello di rendere difficile il rientro in patria di queste persone. *{{NDR|Su [[Julija Naval'naja]]}} La denigrazione del nemico con ogni mezzo è pratica diffusa in Russia: se poi il nemico è una donna che ha osato mostrare al mondo un’immagine che non è solo quella della vedova inconsolabile e in preda al dolore, i denigratori sono capaci di tutto. La misoginia trova terreno fertile nella nostra società. *Nell’immaginario collettivo russo il campo d’azione legittimo della donna continua a essere quello della cucina e delle stanze da letto dei figli. Anche per quelle che riescono a uscire da questo schema la vita non è semplice: il divario salariale a parità di professione e di ore di lavoro, nel migliore dei casi, è del 30 per cento. Gli uomini non hanno nessun problema a cercare di ostacolare la carriera delle loro colleghe. *[...] nel Caucaso, e in particolare in Cecenia, la situazione per le donne è orribile. Qui, come all’epoca dei barbari, sono soggette a mutilazioni genitali e rischiano di venire uccise in nome dell’onore della famiglia. *Il 40 per cento circa dei russi è convinto che se un uomo mantiene una donna può vietarle di uscire di casa, incontrare gli amici e i parenti, lavorare o utilizzare le carte di credito senza il suo consenso. Certo, non tutti gli uomini russi la pensano così. Ma se ci riferiamo al cosiddetto “Paese profondo”, allora diciamo che questa visione della donna è molto diffusa. *Mi piace pensare che sia possibile, ma servirebbero sforzi giganteschi e un leader, o una leader, capace di unire moltissime persone che la pensano in maniera diversa sulla guerra e sull’operato di Putin. Yulia Navalnaya ha tutte le carte in regola per diventarla. Ha tutto quello che le serve, salvo il marito. *Credo che Yulia sia assolutamente in grado di unire tutte le forze di opposizione russe al di fuori del Paese. Ma l’apparato repressivo all’interno del Paese è talmente potente che riuscire a coinvolgere chi vive in Russia sarebbe ben altra impresa. Questo è un dato di fatto, e non può essere ignorato. *Le donne russe sono forti per natura e temprate dalle circostanze. Di “principesse sul pisello” io ne conosco poche. La mia speranza è che sulla scena politica emergano donne che sappiano guardare la realtà come la vede Yulia Navalnaya. Penso che solo loro potrebbero diventare la forza motrice che potrà far uscire la Russia dalle tenebre in cui si è impantanata. ==''Una madre''== ===Incipit=== Mia madre è sempre stata una persona scomoda, non solo per le autorità russe, ma anche per la gente comune che sfoglia un giornale e ne legge gli articoli. Purtroppo la maggioranza della popolazione russa crede a quello che le viene detto dagli schermi dei canali di Stato: un mondo virtuale creato dalla propaganda, dove, nel complesso, tutto va bene. E i problemi, che periodicamente vengono segnalati all’opinione pubblica, hanno origine nei Paesi occidentali o, come si dice in Russia con un sorrisetto, «nell’Occidente in decomposizione». ===Citazioni=== *I [[Dittatura|dittatori]] hanno bisogno di offrire sacrifici umani per consolidare il loro potere. (p. 10) *In Russia tutti si sono dimenticati in fretta di Anna Politkovskaja, soprattutto la gente che conta, perché mantenere la memoria di persone come mia madre è pericoloso. È molto più comodo perderne le tracce e dimenticare la sua verità. (p. 10) *In Occidente il nome Politkovskaja è fonte di orgoglio. A mia madre intitolano piazze e vie, la sua attività giornalistica viene studiata nelle università, i suoi libri si vendono in tutto il mondo. In Russia quel nome è avvolto dal silenzio. (p. 10) *Dopo il 24 febbraio 2022 il nostro cognome è tornato ad avere un peso, a essere oggetto di minacce, ancora di morte, questa volta contro mia figlia, che è solo un’adolescente. Da quando a scuola hanno iniziato a parlare del conflitto in Ucraina, i compagni si sono scagliati contro di lei. Pesantemente. Così abbiamo scelto l’esilio volontario, la fuga in un altro Paese. (p. 10) *Anna Politkovskaja si formò come giornalista proprio nel periodo della [[perestrojka]]. Ne ha incarnato perfettamente lo spirito, il desiderio di cambiamento: sognava una democrazia compiuta, e sognava di fare il suo mestiere in un Paese libero, come dovrebbe essere, come non è quasi mai, nel mondo. (p. 16) *Nella vita di tutti i giorni mia madre era una persona difficile. La gestione familiare, il desiderio di avere il meglio per noi, oltre alla sua acuta percezione di tutto ciò che accadeva intorno, prosciugavano le sue forze. A ripensarci ora, credo che la responsabilità di una famiglia le sia caduta addosso troppo presto. (p. 25) *{{NDR|Sul [[putsch di agosto]]}} Di quei momenti, dopo il ritorno a Mosca, ricordo questa scena in particolare: mia madre che piange seduta su una panchina nel cortile di casa. Ignara del motivo, pensavo fosse preoccupata per papà, che non era ancora tornato dalla Casa Bianca. Invece poi ho scoperto che quel giorno tre giovani manifestanti che si opponevano ai golpisti erano morti, schiacciati dalle ruote di un veicolo da combattimento della fanteria proprio nel centro di Mosca. Alla notizia, mamma non era riuscita a trattenere le lacrime. L'episodio fu per lei un chiaro esempio di come troppo spesso siano le persone comuni a subire le conseguenze di avvenimenti storici di portata epocale, anche pagando con la vita: un tema che percorre come una linea rossa tuta la sua carriera professionale. (p. 32) *In cabina di regia scherzavamo sul fatto che, per qualche motivo a noi sconosciuto, gli opinionisti filogovernativi risultavano sempre un po' retrogradi, dei sempliciotti, con il loro eloquio clericale, noioso e poco interessante, mentre gli avversari dimostravano grande acume, profonda conoscenza dell'argomento oggetto della discussione, e avevano un atteggiamento propositivo e idee concrete per trovare una soluzione al problema. Gli oppositori non pensavano solo a farsi belli di fronte alle telecamere, e lo spettatore era in grado di capire benissimo come stavano le cose. (p. 46) *Molti in Occidente non capiscono perché i russi accettino così docilmente tutto ciò che fanno le autorità. I cittadini non protestano, non scendono in piazza. Oltre al fatto che la maggior parte della popolazione è impegnata a sopravvivere in condizioni di povertà, le sanzioni per la partecipazione a picchetti o manifestazioni sono diventate così elevate che pochi osano esporsi. Se in Europa, al termine di una «protesta» pacifica, ciascuno può rientrare tranquillo a casa propria, in Russia la maggioranza dei manifestanti finisce in una stazione di polizia. E non è scontato che se la cavi con una «semplice» (comunque alta) sanzione amministrativa, anziché con quindici giorni di cella. Anzi, spesso rischia un processo penale. (p. 53) *Chi può, in Russia, evita il servizio militare come la peste, perché sa che nelle caserme potrebbe accadere di tutto, ammesso di sopravvivere al nonnismo incontrollato. È risaputo, inoltre, che in tempo di pace i soldati vengono spediti in zone impervie affinché diventino «veri uomini», imparando a cavarsela con misere razioni alimentari e attrezzature poco idonee. Il podersoso ammodernamento delle forze armate, per il quale è stato speso l'equivalente di milardi di euro, è in buona parte avvenuto solo formalmente e non si capisce dove siano finiti quei soldi. (p. 63) *{{NDR|Sull'[[invasione russa dell'Ucraina del 2022]]}} Secondo le stime dell'intelligence ucraina, in migliaia si sarebbero dati alla fuga dalla prima linea e in alcune unità si è arrivati al 60-70 per cento di disertori. I dissidenti russi si mantengono più cauti, calcolando gli abbandoni in circa un miglaio. Il Cremlino, proprio come sul numero dei morti, tace. (p. 66) *I familiari dei caduti raccontano che spesso apprendono della scomparsa dei congiunti dai commilitoni o dai canali Telegram ucraini. Oppure capiscono che è successo qualcosa di irreparabile quando il loro congiunto smette di chiamare a casa. I russi, al contrario, tendono a lasciare sul campo i corpi dei comilitoni russi. (p. 66) *Un'intera generazione di giovani pagherà un prezzo altissimo, come è già avvenuto ai tempi della Seconda guerra mondiale, del conflitto in Afghanistan e della Cecenia. E il prezzo non è solo la morte. Tra i fortunati che torneranno da questa guerra, le conseguenze psicologiche saranno incalcolabili, per non parlare dell'enorme quantità di invalidi che non sapranno di cosa vivere. (p. 69) *Io sono una cittadina russa, ma sono disgustata dal cieco nazionalismo e dallo pseudopatriottismo che stanno montando nel mio Paese. Quando un Paese aggredisce, chi subisce e soffre deve difendersi. Credo sia giusto che l'Occidente stia aiutando attivamente l'Ucraina a difendersi. Se così non fosse stato, la guerra sarebbe già finita. E penso che lo stesso Cremlino avesse scommesso sulla mancanza di sosteno da parte occidentale, quando ha cominciato l'aggressione. Quello che dico può apparire una contraddizione, per me che sono una pacifista convinta. Odio la guerra e le conseguenze che porta con sé. Ma si tratta di una contraddizione inevitabile. Voglio vedere la Russia come un Paese prospero, libero e sviluppato, non incosciente, povero e militarizzato. (p. 70) *La diffusione di informazioni da canali non ufficiali inizialmente comportava una multa, quindi la sospensione dell'attività, infine il ritiro della licenza per trasmettere, radio o televisione che fosse, o per stampare e vendere il giornale. Nel corso del primo mese di guerra, in Russia sono state varate alcune leggi che introducevano la responsabilità amministrativa e penale per la diffusione di «fake news» riguardanti le azioni dell'esercito russo, con una pena prevista fino a quindici anni di carcere. Ciò ha permesso di arrestare diverse persone che avevano criticato l'operato dei militari russi in Ucraina sui social o sui propri blog. (p. 76) *A tutte le difficoltà oggettive connesse con l'inizio della guerra se n'è aggiunta una ulteriore, che riguarda solo mia figlia: inconsapevolmente si è ritrovata anche lei sulla linea del fuoco. Lei si chiama come la nonna, Anna Politkovskaja, e per questo a scuola è stata subito oggetto di atti di violenza e di bullismo. A dire la verità, era già accaduto in passato. Quando Anna visitava una nuova palestra per un corso di ginnastica, le veniva spesso ricordato dai suoi coetanei, ovviamente in forma offensiva, da quale famiglia provenisse. Dopo il 24 febbraio 2022, però, la mancanza di rispetto si è trasformata in minaccia. (pp. 77-78) *Quando mamma era via, in pratica non avevamo alcun contatto con lei, perché non esistevano linee telefoniche adeguate. Eppure non sono mai rimasta a casa ad aspettare che tornasse. Del resto, lei non l'avrebbe mai voluto. Mia madre era una donna estremamente indipendente e con questo spirito ha cresciuto anche noi. Ancora adesso, quando ripenso a lei, la vedo seduta alla scrivania con la testa china sul computer a scrivere una «nota». Così le piaceva chiamare i suoi testi: non notizie, articoli, materiali, ma note. E mentre ci si dedicava era assente, anche quando era presente fisicamente. (pp. 89-90) *Mia madre non accettava mai compensi da parte delle persone che aiutava: era una questione di principio. (p. 95) *Lei cercava comprensione, ma riceveva sostegno solo dai colleghi della redazione del suo giornale e da pochissime altre redazioni di mezzi di informazione alternativi. E, ovviamente, dalle tante persone che aiutava. Perché solo questo contava per lei: fare il proprio lavoro, raccontare quello che vedeva, dare asilo a quanti non sapevano dove altro andare. Le loro storie non coincidevano con la versione ufficiale dei vari uffici competenti legati al Cremlino. (p. 105) *Questo era il suo modello di giornalismo. Raccontare i fatti, scrivere senza tener conto delle gerarchie. Un concetto forse banale per chi vive in una democrazia, ma in Russia era pura follia: significava dare per sontata la libertà e sfidare il sistema irritando tutti, compresi i colleghi che avrebbero dovuto farsi carico della stessa responsabilità, raccontando a loro volta la verità. Invece mia madre era sola, profondamente sola. (p. 106) *Scrivere la verità serve, anche se nessuno la vuole ascoltare. E serve anche fare il proprio lavoro bene, sempre. Mettere in discussione questo significherebbe riconoscere che il suo sacrificio è stato inutile. (p. 107) *Lei era profondamente convinta che, nel momento in cui si assiste a un'ingiustizia, si è costreti a intervenire. Se invece non la riconosci, o non ci credi, allora non ti senti coinvolto, anche se in fondo sospetti che un'ingiustizia esista. (p. 108) *{{NDR|Sulla [[crisi del teatro Dubrovka]]}} I terroristi avevano già ucciso diverse persone. Doveva avanzare con cautela, seguendo un certo percorso all'interno dell'edificio, e un passo sbagliato a sinistra o a destra poteva portare all'irreparabile. «Lì dentro ricordo di aver calpestato vetri rotti mescolati a qualcosa che sembrava sangue», c'erano vetri ovunque mi disse. «Una sensazione impossibile da dimenticare». (p. 117) *{{NDR|Sulla crisi del teatro Dubrovka}} Dopo alcuni articoli si cominciò a dire che mia madre stava speculando sui morti, che «ballava sulle loro ossa» per fare carriera. Come spesso accade in Russia, parlare o scrivere di questa vile operazione, a seguito della quale morirono centotrenta persone, invece di essere liberate, significa mettere in discussione il lavoro delle forze speciali e le decisioni della leadership. Per questo, proprio perché la cosa era andata male ed erano morte molte persone, le dicevano di lasciar perdere. (p. 120) *{{NDR|Sulla crisi del teatro Dubrovka}} Mi sarei potuta trovare anche io in quel teatro. Tra gli ostaggi, le vittime o tra quanti, a causa di quella storia, portano cicatrici che non si rimarginano. Ma non avevo sentito la sveglia e l'audizione, quel famoso giorno, era saltata. (p. 122) *{{NDR|Sulla [[strage di Beslan]]}} Se fosse arrivata a Beslan, mia madre avrebbe provato a parlare con i terroristi, ma evidentemente troppe persone non volevano che accadesse. Non tolleravano come lavorava, il fatto che raccogliesse le testimonianze delle famiglie degli ostaggi. Su quell'aereo non hanno solo cercato di ucciderla. Le hanno impedito di fare il suo lavoro. (p. 139) *Nessuna autorità russa presenziò al funerale. Solo tanta gente comune in lacrime. Quel giorno mi resi davvero conto di quanto lei fosse tenuta in considerazione, di quanto le volessero bene e di quanto profondamente il suo assassinio avesse scosso l'opinione pubblica. In molti, da quel momento, non avrebbero avuto più voce, né una spalla su cui piangere. Per tante di quelle persone si era spenta l'ultima possibilità di avere giustizia, di vedere scritta la propria storia. (p. 165) *In Russia, i membri delle forze dell'ordine rappresentano una casta a sé. Per me è sempre stato un mistero dove e da chi imparino a comportarsi e a comunicare con la gente. Spesso il loro stile «da cavernicoli» sembra fatto apposta per innervosire gli interlocutori, farli sentire inferiori, poca cosa rispetto alla «macchina statale» e all'uniforme che hanno di fronte. La maggior parte delle persone normali, a cui non è mai capitato di avere a che fare con loro, la prima volta non sa come affrontarli. (p. 170) *La [[seconda guerra cecena]] è stata una delle meno raccontate della storia, spacciata per giunta come lotta al terrorismo islamico, uno dei pilastri su cui Putin costruì una parte consistente della retorica sulla sua nuova Russia. Un secondo, forte pilastro propagandistico fu individuato nella «[[Fronte orientale (1941-1945)|grande guerra patriottica]]», la resistenza al nazismo e la vittoria del 1945. Se il nazismo era stato il nemico e la sua sconfitta un atto fondativo della nuova Russia, chi ne sottovalutava la valenza politica e storia si poneva automaticamente al di fuori del pensiero dominante in Russia. Bisognava eliminare le scorie del decennio eltsiniano e degli anni della perestrojka, quando la ricerca storica aveva vissuto un periodo di grande libertà erano venute alla luce verità sgradevoli per i russi, legate ai crimini del regime staliniano. La storia e la democrazia dovevano diventare sovrane, mentre la libera ricerca storica era vista come una minaccia, perché capace di «leggere» in maniera critica la narrazione dominante del passato. [...] Il terzo pilastro su cui poggia la nuova dottrina nazionale è quella del vittimismo. Dopo il [[Dissoluzione dell'Unione Sovietica|crollo dell'Unione Sovietica]], la Russia è stata umiliata. Da chi, se non dall'Occidente, con i suoi valori così lontani da quelli della tradizione russa? (pp. 181-183) *Putin e i suoi, [...] oltre alla sbandierata denazificazione, non hanno mai dichiarato i veri scopi della guerra. In Russia è stato ripetuto che si trattava di proteggere la popolazione del Donbass dopo otto anni di continue aggressioni e che in Ucraina esisteva un regime nemico, pronto, secondo Mosca, a invadere il Paese su mandato dell'Occidente. La realtà è che il Cremlino non può tollerare un'Ucraina democratica, che cerca di porre le basi per il suo ingresso nell'Europa politica. Una guerra prolungata, comunque vada a finire, rallenterà il processo di democratizzazione ed europeizzazione dell'Ucraina. La dirigenza russa parla anche dell'esistenza di una minoranza nazionale russa in Ucraina che non può essere esclusa dal godimento dei pieni diritti tra cui, per esempio, l'uso del russo a scuola e negli uffici pubblici. Nel primo mese di guerra, tuttavia, i bombardamenti si sono concentrati proprio sui territori in cui è preponderante la popolazione russofona, così come russofona è la maggioranza dei profughi costretti a lasciare le proprie abitazioni. Dopo l'aggressione, addirittura, molti di loro stanno progressivamente privilegiando l'ucraino. (pp. 183-184) ===Explicit=== ==Bibliografia== *Vera Politkovskaja, ''Una madre. {{small|La vita e la passione per la verità di Anna Politkovskaja}}'', traduzione di Marco Clementi, Rizzoli, ISBN 978-88-17-17882-2 ==Per [[Cristina Marsillach]]== {{Int|Da ''[http://www.money-into-light.com/2021/06/an-interview-with-cristina-marsillach.html An interview with Cristina Marsillach]''|Intervista di Paul Rowlands, ''money-into-light.com'', giugno 2021.}} *Girare i film dell'orrore è stressante, perché la paura deve sempre stare (deve sempre esserci la paura) su un piano psicologico. Devi continuare a lavorare con quella paura costantemente. Devi sentirla nelle tue emozioni. :''Making horror films is stressful, because the fear always has to be on a psychological plane. You have to keep working with that fear continuously. You have to feel it in your emotions.'' *Dario era un grande ammiratore di Edgar Allan Poe, e per lui i corvi erano un elemento molto importante del film. Quando stavamo girando un scena particolare del film, mi gettava addosso dei corvi vivi. Io gridavo "Basta! Basta!" e lui diceva "Devo farlo perché devi provare questa paura e questa sensazione". Litigavamo, ma era un periodo divertente per me. Stressante ma divertente. :''Dario was a big fan of Edgar Allan Poe, and ravens were a very important element of the film for him. When we were shooting a particular scene in the film, he threw actual live ravens at me. I shouted "Stop! Stop!" and he said "I have to do this because you need to experience this fear and sensation." We would fight with each other, but it was a fun time for me. Stressful, but fun.'' *Litigavamo tanto, ma c'era rispetto reciproco tra di noi. Lui mi rispettava come attrice ed io lui come regista. Era molto concentrato su elementi tecnici (questioni tecniche, dettagli tecnici), mentre io volevo fargli tante domande sugli aspetti psicologici del mio personaggio e della storia. Ma lui non diceva altro che "No, no, no, va tutto bene" e poi parlava di cosa stava per fare tecnicamente (sul piano tecnico). :''We fought a lot, but there was mutual respect between us. He respected me as an actress and I respected him as a director. He was very focused on technical things, whereas I wanted to ask him a lot of questions about the psychological aspects of my character and the story. But he would just say "No, no, no that's all fine" and then just talk about what he was going to do technically.'' ---------------------------------- '''David W. Macdonald''' (...), zoologo britannico. ==''Running with the fox''== *I lupi cacciano prede grandi; infatti, un alce può pesare 600 chili, dieci volte il peso del lupo più grande. Da solo, il lupo non sarebbe altro che pula per i palchi dell'alce. Un branco, però, può radunare la forza collettiva dei suoi membri. Infatti, lavorando in gruppo si trasformano in una nuova creatura, un super predatore la cui capacità collettiva oltrepassa l'abilità venatoria degli individui coinvolti. La volpe, al contrario, è circa 300 volte più pesante di un topo. La caccia volpina non comporta alcuna maratona affannante, nessuno squartamento, nessun duello contro gli zoccoli. Piuttosto, astuzia, agilità, un balzo aggraziato e un morsetto preciso segnano il destino del topo. :''Wolves hunt large prey; indeed, a moose may weigh 600 kg, ten-fold the weight of the largest wolf. Alone, the wolf would be little more than chaff to the moose's antlers. A pack, however, can muster the collective might of its members. Indeed, by working as a team they are transformed into a new creature, a super-predator whose summed capability exceeds the hunting prowess of the individuals involved. A fox, in contrast, is some 300 times heavier than a mouse. The vulpine hunt involves no lung-bursting marathon, no rip and rend, no sparring against hoofs. Rather, stealth, agility, a graceful leap and a precision nip seal the mouse's fate.'' (p. 10) *Le persone mi chiedono spesso perché ho scelto di lavorare con le volpi. Solitamente rispondo che questa specie offre il migliore di molti mondi: il brivido di osservare comportamenti raramente segnalati, la soddisfazione della lotta intellettuale per spiegare perché l'evoluzione ha lavorato ogni sfumatura strutturale in queste incredibili creature, e la convinzione che questa nuova conoscenza sarà utile, contribuendo alle soluzioni di problemi grandi quanto la rabbia e piccoli (ma irritanti) quanto la decapitazione di un pollo di cortile. Questa risposta è onesta, e le motivazioni alla base sono solide. Per dare un'altra risposta, però, non meno importante: io studio le volpi perché sono ancora impressionato dalla loro straordinaria bellezza, perché mi superano in astuzia, perché mantengono il vento e la pioggia sul mio volto, e perché mi conducono alla solitudine soddisfacente della campagna; tutto sommato – perché è divertente. :''People often ask why I chose to work with foxes. Generally I reply that this species offers the best of many worlds: the thrill of observing behaviour rarely seen before, the satisfaction of the intellectual wrestle to explain why evolution has worked each nuance of design into these remarkable creatures, and the conviction that this new knowledge will be useful, contributing to the solutions of problems as grand as rabies and as small (but annoying) as the beheading of a barnyard fowl. This reply is honest, and the arguments underlying it are robust. However, to give another answer, no less important: I study foxes because I am still awed by their extraordinary beauty, because they outwit me, because they keep the wind and rain on my face, and because they lead me to the satisfying solitude of the countryside; all of which is to say – because it's fun.'' (p. 15) *Sconfiggere le volpi in astuzia ha messo alla prova l'ingegno dell'uomo per almeno 2.000 anni. [...] Forse, allora, migliaia di generazioni di persecuzione (specialmente quando l'avversario ricorre a trucchi sporchi come marinare i gatti nell'orina) ha plasmato le volpi con le loro quasi sconcertanti abilità di evitare l'uomo e i suoi stratagemmi. :''Outwitting foxes has stretched man's ingenuity for at least 2,000 years. [...] Perhaps then, thousands of generations of persecution (especially when the opposition resorts to dirty tricks like marinading cats in urine) have fashioned foxes with their almost uncanny abilities to avoid man and his devices.'' (p. 16) *Rainardo è una volpe che ha avuto un impatto più grande sulla cultura e la sensibilità europea di qualsiasi altro animale selvatico. Adorna i rinfianchi delle chiese medievali, da Birmingham a Bucarest, ghignando dalle pagine dei salteri, e ha trionfato come genio malefico in più di un milione di poemi epici e di bestiari. Prospera nelle storie per bambini contemporanee e ha infiltrato le nostre lingue e perciò le nostre percezioni dei suoi cugini selvatici: poche sono le lingue in Europa in cui la parola "volpino" non è sinonimo di furbizia e inganno. :''Reynard is a fox who has had a greater influence upon European culture and perceptions than any other wild creature. He adorns the spandrels of mediaeval churches from Birmingham to Bucharest, leers from the pages of psalters, and has triumphed as an evil genius in more than a millennium of epic poems and bestiaries. He thrives in contemporary children's stories and has infiltrated our languages and thus our perception of his wild cousins: there is hardly a language in Europe in which the word "foxy" is not synonymous with trickery and deceit.'' (p. 32) *Tentare di catalogare l'umore e il risultato delle interazioni delle volpi non è sempre semplice. In particolare, l'osservatore si interroga molto sulla dalla somiglianza esteriore tra l'aggressione e il gioco. Il problema è che la lotta nel gioco ha gli stessi ingredienti della lotta sul serio, tranne per il paradosso che nessuno si ferisce. :''Attempting to categorize the mood and outcome of fox interactions is not always straightforward. In particular, the observer is bedevilled by the superficial similarity of aggression and play. The problem is that fighting in play has the same ingredients as fighting in earnest, except for the paradox that nobody gets injured.'' (p. 45) *Se c'è una cosa nella società delle volpi che "non si fa", è di avvicinarsi a qualcuno che sta mangiando. Sotto questo aspetto, il vecchio contrasto con i lupi suona veritiero: i lupi talvolta mangiano una preda fianco a fianco in relativa armonia; le volpi solitamente fanno di tutto per evitare anche di essere viste con del cibo e, nel peggiore dei casi, volteranno almeno le spalle l'una all'altra mentre mangiano. Questo contrasto è particolarmente marcato tra i giovani: i cuccioli di volpe invariabilmente lottano con ferocia sorprendente per il cibo e possono infliggere ferite gravi, i cuccioli di lupo sono più tolleranti. Ovviamente, come qualsiasi altra generalizzazione sulle volpi, ci sono eccezioni alla regola: le volpi maschio nutrono le loro compagne e gli adulti nutrono i cuccioli. :''If there is one thing in fox society that is "not done'", it is to approach somebody who is eating. In this respect, the old contrast with wolves holds true: wolves sometimes feed from a kill side by side in relative harmony; foxes generally do everything possible to avoid even being seen with food and, if the worst comes to the worst, will at least turn their backs to each other while eating. This contrast is especially marked among youngsters: fox cubs invariably fight with astonishing savagery over food and can inflict serious injury, wolf pups are much more tolerant. Of course, as with every other generalization about foxes, there are exceptions to the rule: dog foxes feed their vixens and adults feed cubs.'' (p. 45) *Ci sono poche cose affascinanti quanto un cucciolo di volpe, quindi la tentazione di allevarne uno come animale da compagnia è grande. Tuttavia, la gran maggioranza dei "salvataggi" finisce male per tutti i coinvolti. La maggior parte delle persone non ha idea del tempo, strutture, abilità, e soprattutto, tolleranza necessari per allevare una volpe. Da poppanti hanno bisogno di latte ogni quattro ore, giorno e notte, ma questo è un gioco da ragazzi in confronto al loro comportamento una volta svezzati: ogni cucciolo di volpe che ho conosciuto ha avuto una passione sia per il cuoio che per i cavi elettrici. La prima finisce con la distruzione dei portafogli, borsette, scarpe, giacche di camoscio e di montone, mentre la seconda devasta i cavi elettrici. Mi è sempre piaciuto l'odore persistente dell'orina di volpe, ma vale la pena notare che una proprietaria non poté trovare un altro inquilino per diversi mesi dopo che io e la mia volpe lasciammo la proprietà. :''There are few things as enchanting as a fox cub, so the temptation to rear one as a pet is great. Nonetheless, the great majority of "rescues" come to a sad end for all concerned. Most people have no idea of the time, dedication, facilities, skill and, above all, tolerance required to rear a fox. As sucklings they require milk at four hour intervals day and night, but this is a trifling difficulty compared with their behaviour once weaned: every fox cub I have known has had a passion for both leather and electric cables. The former results in destruction of wallets, handbags, shoes, suede or sheepskin coats, the latter wreaks havoc with household wiring. I have always rather liked the lingering smell of fox urine, but it is noteworthy that one landlady was unable to find another tenant for several months after my fox and I vacated the property.'' (p. 56) *I costumi della società delle volpi dettano che non c'è amicizia così profonda da poter anche solo tollerare il pensare al cibo di un altro. :''The mores of fox society dictate that there is no friendship so deep as to countenance even thinking about somebody else's food.'' (p. 58) *Penso che molto della vita di una volpe passa sul filo del rasoio, sommersa dall'acutezza dei suoi sensi. Nella volpe, l'evoluzione ha modellato una creatura per cui ogni stimolo viene elevato alla massima sensibilità: per la volpe c'è l'immagine fulminea della palpebra che si chiude di un coniglio, lo squittio chiassoso di un topo distante venti metri, il tanfo spaventoso dell'orma vecchia di un giorno di un cane. :''I think much of a fox's life is spent on a knife-edge, deluged by the acuteness of its senses. In the fox, evolution has fashioned a creature for which every input is turned to maximum sensitivity: for the fox there is the jolting image of a rabbit's blinking eyelid, the clamorous squeak of a mouse 20 metres off, the dreadful reek of a dog's day-old pawprint.'' (p. 61) *L'industria della selvaggina è probabilmente in gran parte responsabile per la morte spesso sgradevole nell'ordine di 100.000 volpi all'anno in Gran Bretagna, ma contro di questi bisogna valutare il fatto che questa industria fornisce il maggior incentivo per la conservazione dell'habitat su terre agricole. :''The game shooting industry is probably largely responsible for the frequently unpleasant deaths in the order of 100,000 foxes annually in Britain, but against these must be weighed the fact that this industry provides the major incentive for habitat conservation on farmland.'' (p. 173) *Le volpi urbane e i gatti si incontrano molto spesso ed è comune vederli insieme, spesso mangiando fianco a fianco. Se c'è una rissa per il cibo, il gatto di solito scaccia la volpe. Casi autentici di volpi che uccidono i gatti tendono a coinvolgere i gattini. Quindi, sebbene sia chiaro che la maggior parte delle volpi non uccidono i gatti, certe lo fanno. Il rischio però è molto meno significativo del rischio che corre il gatto di venire investito sulla strada dal traffico. :''Urban foxes and cats meet very frequently and it is commonplace to see them in a close company, often feeding side by side. If there is a squabble over food, the cat generally displaces the fox. Authenticated cases of foxes killing cats generally involve kittens. So, although it is clear that most foxes do not kill cats, some do so. However, this risk must rank very low amongst the worries besetting the urban cat-owner, and certainly is much less significant than the risk of the cat being killed on the road by traffic.'' (p. 181) *Scorte di cibo più ricche conducono a territori più piccoli e scorte di cibo più irregolari (eterogene) permettono gruppi più grandi. Un elevatissimo tasso di mortalità conduce a gruppi più piccoli e una proporzione più piccola di femmine sterili, probabilmente insieme a territori più grandi. Un tasso di mortalità intermedio può risultare insufficiente per diminuire sostanzialmente la grandezza d'un gruppo, me tuttavia può disturbare la stabilità sociale fino al punto di diminuire la proporzione di femmine sterili e perciò aumentare la produttività generale di cuccioli per ogni femmina, e probabilmente territori più piccoli. :''Richer food supplies lead to smaller territories and more patchy (heterogeneous) food supplies permit larger groups. A very high death rate leads to smaller groups and a smaller proportion of barren vixens, probably together with larger territories. An intermediate death rate may be insufficient to reduce group size substantially, but nonetheless may disrupt social stability sufficiently to diminish the proportion of barren vixens and thereby increase the overall productivity of cubs per female, and probably smaller territories.'' (p. 210) * :<nowiki>''''</nowiki> (p. ) * :<nowiki>''''</nowiki> (p. ) * :<nowiki>''''</nowiki> (p. ) * :<nowiki>''''</nowiki> (p. ) ------------------- [[File:Ras Mangasha 1.jpg|thumb|Mangascià nel 1894]] '''Mangascià Giovanni''' (1868 – 1907), militare etiope. ==Citazioni su Mangascià Giovanni== *Era bello Mangascià, di una eleganza un po' femminile che non lo abbandonava neppure quando indossava lo sciamma di guerra, la criniera di leone e in battaglia impugnava la Remington finemente damascato. Anche se si comportava con l'aspra maestà di re, si intuiva subito che quell'energia era finta, mancava di una vera forza interiore. Il ras recitava il ruolo di principe battagliero e irriducibile, ma dentro era fiacco e floscio. ([[Domenico Quirico]]) *Era figlio di negus e non avrebbe mai dimenticato che il trono doveva toccare a lui. Sapeva che nella sua corte c'era un partito di irriducibili che lo istigava a battersi fino alla morte per riottenere il trono, che mormorava contro la vergognosa servitù nei confronti degli scioani, popolo debole, imbelle, che si era sempre prosternato quando passavano i tigrini. ([[Domenico Quirico]]) f4jqqv4fkgrqdt7jc8m4mnfh4q9olcg 1350828 1350823 2024-11-08T10:46:06Z Mariomassone 17056 /* Citazioni */ 1350828 wikitext text/x-wiki ==[[Aleksej Naval'nyj]]== ==''Patriot''== ===Incipit=== In realtà, morire non è stato doloroso. Se non fossi stato sul punto di esalare il mio ultimo respiro, non mi sarei mai sdraiato sul pavimento accanto alla toilette dell'aereo. Come potete immaginare, non era esattamente pulito. ===Citazioni=== *La possibilità di candidarmi alle elezioni mi era preclusa da molto tempo. Lo Stato non riconosceva il partito politico che guidavo e ne aveva appena rifiutata la registrazione per la nona volta in otto anni. Per qualche strana ragione, succedeva sempre che non riuscissimo a «compilare correttamente i moduli» e, nelle rarissime occasioni in cui un nostro candidato entrava nelle liste elettorali, spuntavano i pretesti più fantasiosi per negargli l'eleggibilità. (p. 5) *In un paese autoritario, dove per oltre due decenni il regime si era dato la priorità di inculcare nell'elettorato l'idea che le persone sono impotenti e non possono cambiare le cose, convincere la gente a uscire di casa e andare a votare non è mai stato un compito facile. Era pur vero, però, che i redditi erano calati per sette anni di fila, quindi se anche solo un terzo dei cittadini stufi del regime si fosse convinto ad andare ai seggi, nessun candidato di Putin avrebbe avuto una chance. A questo punto, come indurre gli elettori a votare? Con la persuasione? Offrendo in cambio qualcosa? Noi scegliemmo di farli arrabbiare. Di farli arrabbiare sul serio. (p. 6) *Considerando la realtà della Russia, scartammo fin dall'inizio l'idea di un approccio giornalistico prudente, fatto degli infiniti giri di parole – presunto, possibile, cosiddetto – tanto amati dai consulenti legali. Chiamavamo le cose col loro nome: ladro, corruzione. Se qualcuno aveva una proprietà sontuosa, non ci limitavamo a menzionarne l'esistenza, ma effettuavamo riprese con i droni e la mostravamo al pubblico in tutta la sua magnificenza. Dopodiché ne scoprivamo il valore e lo raffrontavamo con il modesto reddito che il burocrate suo proprietario dichiarava. (p. 6) *Quello che facevamo era intrattenere e al contempo scatenare indignazione con immagini della vita condotta dagli «umili patrioti che governano la nostra terra», spiegando come funzionano i meccanismi della corruzione e incitando a intraprendere azioni pratiche per causare il massimo danno al sistema di Putin. Il materiale non mancava mai. (p. 7) *In genere parlo volentieri con la gente, ma non in aereo: troppo rumore di sottofondo e non gradisco molto avere qualcuno che, a venti centimetri da me per farsi sentire, urla: «Lei indaga sulla corruzione in Russia, giusto? Be', senta cosa mi è capitato».<br>La Russia è fondata sulla corruzione e a tutti è capitato qualcosa. (p. 12) *Provate a toccarvi il polso con un dito della mano opposta. Sentite qualcosa perché il vostro corpo rilascia acetilcolina e un segnale nervoso informa il vostro cervello di questa azione, che vedete con gli occhi e identificate con il senso del tatto. Adesso fate la stessa cosa con gli occhi chiusi: non vedete il dito, ma siete perfettamente in grado di stabilire quando toccate il polso e quando non lo fate. Questo perché, dopo che l'acetilcolina trasmette un segnale tra le cellule nervose, il vostro corpo secerne colineterasi, un enzima che arresta il segnale a lavoro terminato. Per farlo, «distruggere» l'acetilcolina «usata» e, con essa, ogni traccia del segnale inviato al cervello. In assenza di questo meccanismo, il cervello riceverebbe di continuo il messaggio del dito che tocca il polso, ripetuto milioni di volte. Sarebbe simile al cosiddetto DDoS, un Distributed Denial of Service (ovvero un attacco distribuito di negazione del servizio), ai danni di un sito web: clicca una volta e il sito si apre, clicca un milione di volte al secondo e il sito va in crash.<br>In caso di DDoS, puoi ricaricare il server o installarne uno più potente. Con gli esseri umani, però, non è così semplice. Bombardato da miliardi di falsi segnali, il cervello si disorienta, non è in grado di elaborare quanto succede e alla fine va in blocco. Dopo un po' di tempo, la persona smette di respirare, visto che anche questa è una funzione controllata dal cervello.<br>È così che agiscono le sostanze nervine. (pp. 14-15) *Quando la gente mi chiede com'è morire a causa di un'[[Armi chimiche|arma chimica]], faccio due associazioni mentali: i Dissennatori di ''Harry Potter'' e i Nazgûl del ''Signore degli Anelli''. Il bacio di un Dissennatore non fa male: la vittima sente solo la vita che la lascia. L'arma principale di un Nazgûl è la spaventosa capacità di farti perdere la volontà e la forza. Lì in quel corridoio, un Dissennatore mi bacia mentre un Nazgûl si mette al mio fianco. (pp. 15-16) *Se immaginate che uscire dal [[coma]] sia una faccenda più o meno istantanea, come vorrebbero farci credere i film, mi tocca deludervi. Sarei fin troppo lieto di affermare che un attimo prima stavo morendo a bordo di un aereo e un'attimo dopo ho aperto gli occhi scoprendo che mi trovavo all'ospedale e davanti a me c'era la mia amata moglie, o perlomeno una squadra di medici che mi scrutavano ansiosi. Non è andata così. Tornare alla vita normale ha comportato diverse settimane di visioni molto sgradevoli e persistenti. L'intero processo è assomigliato a un viaggio interminabile e altamente realistico all'inferno. Anzi, non mi sorprenderebbe se l'idea dei suoi gironi fosse venuta proprio a persone che sono state in coma e hanno visto ciò che ho visto io. C'è stata una sequenza ininterrotta di allucinazioni, in mezzo alle quali di tanto in tanto intravedevo un barlume di realtà. Con il passare del tempo, la realtà aumentava e le allucinazioni diminuivano. (p. 17) *Un giorno, quando ormai avevo una migliore connessione con la realtà e stavo addirittura cominciando pian piano a ricordare qualche parola d'inglese, chiesi all'infermiere un bicchier d'acqua. Lei disse che me l'avrebbe data solo se avessi scritto quella parola, e mi porse una penna. Ricordavo come si dice «acqua» in inglese, ma proprio non sapevo come scriverlo, per quanto mi sforzassi. Cominciai ad arrabbiarmi e chiesi di nuovo, con stizza, di darmi l'acqua. «Prova un'ultima volta a scriverlo» mi disse l'infermiera con fermezza. Io feci qualche scarabocchio sul foglio, andai su tutte le furie e in un attacco di collera scrissi la parola che di colpo mi era emersa dall'inconscio: ''fuck''. Con un sottile senso di vendetta, ma soprattutto orgoglio, porsi il foglio all'infermiera. Lei mi guardò con commiserazione. Avevo scritto ''fkuc''. (p. 20) *Yulia e Leonid provarono più volte a raccontarmi quello che mi era capitato. Per un po' ebbero sarso successo. Sembrava che stessero bussando a una porta chiusa dietro cui si celava il mio cervello, che però non rispondeva. Mi dissero dell'avvelenamento; di come mi ero sentito male sull'aereo; dell'ospedale di Omsk, pieno di agenti dell'FSB; di come per un sacco di tempo il regime non avesse accettato di trasferirmi; del viaggio in Germania... ma io mi limitavo a fissarli con lo sguardo vitreo. Mi raccontarono profusamente e nei dettagli che Putin aveva cercato di assassinarmi mentre ero in visita in Siberia; che laboratori indipendenti avevano confermato che ero stato avvelenato e, per giunta, con lo stesso agente chimico che i servizi segreti russi avevano usato per avvelenare [[Avvelenamento di Sergej e Julija Skripal'|Sergei Skripal' e sua figlia a Salisbury]]. Poi, quando per l'ennesima volta pronunciarono la parola «''[[novičok]]''», di colpo li guardai dritto negli occhi e dissi: «Ma che cazzo? È una tale idiozia!». (pp. 21-22) [[File:IAEA 02790020 (5612542129).jpg|thumb|Civili evacuati dopo il disastro di Černobyl']] *{{NDR|Sul [[disastro di Černobyl']]}} Per strada i soldati erano inguainati da capo a piedi in insolite tute bianche. Indossavano maschere antigas che li facevano assomigliare a una qualche strana specie animale. Io vengo da una famiglia di militari, e ovviamente a casa avevamo delle maschere antigas, ma la loro unica funzione era essere indossate dai figli degli amici dei miei che venivano a trovarci: si mettevano a correre per l'appartamento, fingendo di essere elefanti e strillando di gioia. Il gioco poteva durare due o tre minuti al massimo, perché sotto le maschere antigas si moriva di caldo. I soldati in strada non stavano giocando e non si divertivano affatto. Fermavano le automobili e le lasciavano procedere solo dopo aver esaminato le loro ruote con una speciale asta metallica: un comportamento piuttosto bizzarro. (p. 29) *Quando per l'ennesima volta mi sentivo chiedere se fossi ucraino o russo, mi sforzavo di non dare una risposta netta. Era come se mi avessero chiesto a chi volevo più bene, a mio padre o a mia madre, e per quella domanda non esisteva una risposta valida. (p. 31) *{{NDR|Sul [[disastro di Černobyl']]}} Per il resto del mondo fu un enorme disastro nucleare. Per l'Unione Sovietica, uno dei fattori scatenanti del crollo di un paese già colpito dalla crisi economica del suo «socialismo pienamente sviluppato». Per il ramo ucraino della nostra famiglia fu un'immane tragedia che spazzò via la vita di un tempo. Per me rappresentò il primo evento, la prima lezione di vita, che ebbe un impatto formativo sul mio modo di vedere le cose. Le radiazioni potevano essere lontane, ma l'ipocrisia e le bugie inondarono la nazione intera. (p. 32) *La risposta standard, e in tutto e per tutto demenziale, delle autorità sovietiche – e in seguito russe – a qualsiasi crisi è decidere che è nell'interesse della popolazione ascoltare un flusso incessante di bugie. Altrimenti, dice il ragionamento, le persone senza dubbio scapperanno di casa e si metteranno a scorrazzare in uno stato di anarchia totale, appiccando il fuoco ai palazzi e ammazzandosi a vicenda.<br>La verità è che non è mai successo niente del genere. Nella maggior parte delle emergenze, la gente è preparata a comportarsi in modo razionale e disciplinato, soprattutto se la situazione viene spiegata e viene illustrato cosa occorre fare. Eppure, come ho potuto constatare più volte in circostanze meno drammatiche, la prima reazione ufficiale è invariabilmente quella di mentire. I funzionari non traggono alcun beneficio pratico dal farlo, è semplicemente una regola: in una situazione di imbarazzo, menti. Sminuisci i danni, nega sempre e comunque, bleffa. Più tardi si potrà sistemare ogni cosa, ma adesso, nel momento dell'emergenza, i funzionari non hanno altra alternativa che mentire, perché la popolazione considerata idiota non è pronta per la verità. (p. 33) *Ero solo un bambino, ma la domanda che più mi tormentava era perché le autorità stessero mentendo quando tutti attorno a me sapevano la verità. Quanto era patetico quel tentativo di ingannarci? Se devi mentire, dovresti almeno aspettarti di trarne qualche beneficio. Dici di essere malato e non sei costretto ad andare a scuola. Perlomeno ha un senso. Ma loro dove volevano andare a parare? [...] Se il disastro di Černobyl' non fosse mai avvenuto, probabilmente avrei sentito parlare meno di politica. Senza dubbio non mi avrebbe toccato così da vicino, e le mie opinioni politiche sarebbero state un po' diverse. Ma le cose andarono come andarono, e molti anni dopo, quando ero un uomo adulto, mentre guardavo in tivù l'appena nominato presidente ''ad interim'' della Russia, il quarantasettenne Vladimir Putin, lungi dal condividere l'entusiasmo per il nuovo, «energico leader» del paese, continuavo a pensare: «Questo mente in continuazione, proprio come succedeva quando ero bambino». (pp. 37-38) *{{NDR|Sulla ''[[dedovščina]]''}} Inutile dire che una pratica così idiota non migliorava affatto la disciplina, e in realtà il nonnismo non faceva che minare il rispetto per l'esercito. I soldati che tornavano a casa dopo due anni di servizio alla patria descrivevano in termini piuttosto scabrosi le violenze ai futuri coscritti. Le loro rivelazioni ricordavano da vicino quelle delle persone che escono dal carcere. Le madri ascoltavano inorridite, dopodiché non avevano il minimo desiderio di mandare i figli a fare la leva. Periodicamente, dopo che l'ennesimo giovane sfortunato, incapace di sopportare oltre i maltrattamenti, si era suicidato o aveva sparato ai suoi aguzzini, l'esercito lanciava l'ennesima campagna antinonnismo, che non serviva mai a niente. La pratica è istituzionalizzata e si può combattere solo cambiando l'istituzione, nello specifico creando un esercito in cui militari di professione, uomini e donne, ricevono uno stipendio per difendere il paese. Quello che non serve è un esercito che dipende da poveri scalognati prelevati dalle loro famiglie (nell'Unione Sovietica per due anni, oggi per uno) e costretti a passare il tempo in un'istituzione che costituisce una forma bislacca di scuola di sopravvivenza. (pp. 43-44) *Non sopporto la parola «mentalità», perché mi sembra un concetto del tutto artificiale, ma una cosa è indiscutibile: esiste un certo tipo di carattere nazionale russo, e la spacconeria nel resistere a privazioni che potrebbero tranquillamente essere evitate ne rappresenta un aspetto significativo. Sopportiamo condizioni atroci, critichiamo le autorità, ce ne lamentiamo, eppure al tempo stesso riusciamo a vantarci di essere in grado di sopravvivere a queste circostanze orribili, e lo consideriamo un notevole vantaggio competitivo in un confronto ipotetico tra nazioni. [...] Non serve essere grandi psicologi per capire che cosa c'è alla radice di questo: noi russi aneliamo a una vita normale, ben consapevoli che siamo stati noi stessi a inventare tutti i nostri problemi attuali. Proprio non riusciamo ad ammettere, però, di essere idioti, quindi cerchiamo qualcosa per cui andare fieri, mentre in realtà non c'è proprio niente di cui vantarsi. (pp. 44-45) *Tutti i sovietici amavano criticare le autorità, ma avevano il terrore dell'onnipotente [[Komitet gosudarstvennoj bezopasnosti|KGB]] (nelle basi militari si parlare di ''osobisty'', «agenti speciali»). La preoccupazione più grande erano le intercettazioni telefoniche. Non era certo credibile che il KGB avesse abbastanza personale per origliare le conversazioni in ogni appartamento. Eppure, quando gli amici venivano a trovare mio padre e, dopo qualche vodka in cucina, cominciavano a bersagliare il governo, mia madre metteva il telefono sotto un cuscino. Pensavo che fosse bizzarro, e quando chiesi perché lo faceva, lei liquidò la mia domanda affermando che non si poteva sapere che cosa sarebbe stato detto e chi lo avrebbe sentito. A me sembrava assurdo. Quelli erano adulti che parlavano di questioni del tutto ordinarie, come l'impossibilità di trovare ketchup bulgaro nei negozi e la necessità di mettersi in fila per la carne alle cinque del mattino. Io davvero non riuscivo a capire di cosa si dovesse aver paura. Qualsiasi ragazzo in età scolare era stato nei negozi e aveva visto le code interminabili, e sapeva che la parola più usata nel lessico sovietico era ''defitsìt'' (carenza). Significava che c'erano persone che non ti permettevano di dire una cosa risaputa. Inoltre, sembrava che assoldassero altra gente per origliare dal telefono di casa tua, al punto che avevamo bisogno di usare un cuscino per proteggerci. Ironico che il mio primo ricordo dell'uso di quel cuscino risalga al 1984. (pp. 46-47) *Quando Sasha, mio cugino, venne a fare una gita a Mosca, fu portato, com'è ovvio, al Mausoleo di Lenin, una classica destinazione turistica per un bambino sovietico. Quando tornò in Ucraina, corse dalla nonna urlando esaltato: «Ho visto Lenin!». E lei rispose, secca: «Be', non gli hai sputato in faccia?». La parte ucraina della nostra famiglia si piegava in due dal ridere, ma io ero inorridito. [...] Mi ci volle qualche tempo per racimolare il coraggio di chiedere perché la mia amata nonna disprezzasse tanto «il migliore fra gli uomini». Risultò che il sentimento era radicato nella storia della sua famiglia. Lei era l'undicesima figlia, l'ultima, e l'unica femmina. La loro terra, con undici uomini che ci lavoravano da mattina a sera, era molto prospera. La loro casa era stata la prima in paese a sfoggiare un tetto di ferro, e avevano persino costruito un mulino, segno di inaudito benessere. Poi erano state introdotte le fattorie collettive. Pur essendo riuscita a evitare la deportazione in Siberia toccata a migliaia di altri kulaki (contadini ricchi), la famiglia della nonna fu espulsa dalla propria abitazione e costretta a trasferirsi nel fienile. Il tetto di ferro, che era stato l'invidia del paese intero, era stato portato in città, dove lo avevano venduto, per poi spendere i soldi, secondo la leggenda famigliare, «in alcol per il consiglio del paese». All'epoca quel particolare mi parve poco credibile, ma oggi non ho dubbi che fosse vero. (pp. 48-49) *La [[nostalgia per l'Unione Sovietica]] è un elemento importante della Russia di oggi, e un fattore politico da non sottovalutare. Molto prima dell'appello di Trump, «Make America Great Again», Vladimir Putin aveva pronunciato lo slogan ufficioso del suo regno: «Ci devono rispettare e temere quanto l'Unione Sovietica», cavalcando questa retorica fin dai primi passi che ha compiuto per arrivare al potere. A me sembrava ridicolo ed ero certo che non avrebbe funzionato, però mi sbagliavo. È un pensiero banale, ma il cervello umano è davvero strutturato in modo da tornare con il ricordo solo a quanto c'era di buono nel passato. Coloro che hanno nostalgia dell'Unione Sovietica in realtà hanno nostalgia della loro giovinezza, un'epoca in cui tutto doveva ancora succedere, in cui giocavi a pallavolo sulla spiaggia con i tuoi amici e di sera bevevi vino, grigliavi spiedini di carne e non ti preoccupavi della criminalità, della disoccupazione e delle incerte prospettive per il futuro. Anche le tipiche assurdità sovietiche come essere spediti a «raccogliere patate», il lavoro obbligatorio nei campi in cui venivano mandati allievi delle scuole, studenti universitari e lavoratori delle aziende cittadine negli ultimi anni dell'Unione Sovietica, sono ricordate come nient'altro che un simpatico diversivo. All'epoca, smuovere il terreno congelato per «aiutare i lavoratori delle fattorie collettive a salvare il raccolto» era una gran scocciatura e stava solo a dimostrare il fallimento totale del sistema agricolo sovietico. Ma chi si ricorda gli stivali di gomma che pizzicavano, lo sporco sotto le unghie e il senso di totale inutilità di quelle fatiche, quando è tutto eclissato dall'immagine mentale di una compagna di classe che ti rivolgeva un sorriso smagliante dal lotto di terra vicino? (pp. 52-53) *Quando sei un bambino o un adolescente, tutto sembra andare bene, e i politici spesso sfruttano questa legge della vita per oscurare la nostra immagine del futuro presentando una falsa immagine del passato. È importante, però, che ci comportiamo come esseri umani e non come pesci rossi, la cui memoria è notoriamente limitata agli ultimi tre secondi. Bersagliare di patate i tuoi amici nei campi era divertente, non c'è dubbio, ma il ricordo più durevole dell'Unione Sovietica della mia infanzia è comunque la coda per il latte. Mio fratello era nato nel 1983. Una casa con un bambino piccolo ha bisogno di un costante rifornimento di latte e per diversi anni io sono stato responsabile del suo acquisto. Ogni giorno, dopo la scuola, andavo al negozio e facevo la fila per almeno quaranta minuti per comprare quel maledettissimo latte. Spesso non era ancora stato consegnato, e tu te ne stavi lì ad aspettare che arrivasse, in compagnia di decine di adulti ingrugniti. Se eri un po' in ritardo, era possibile che tutto il latte fosse già venduto, e quella sera i tuoi genitori non sarebbero stati contenti. Per questo non ho alcun desiderio di tornare all'Unione Sovietica. Uno Stato che non riesce a produrre abbastanza latte per i suoi cittadini non merita la mia nostalgia. (pp. 53-54) *Il maggiore problema di [[Michail Gorbačëv|Gorbačëv]], che alla fine lo diventò anche per l'URSS, era l'incertezza delle azioni, sempre poco convinte. Voleva essere un riformatore, ma temeva le conseguenze di una vera riforma; annunciava grandi cambiamenti solo per cercare poi di evitarli; aprì uno spiraglio alla libertà, ma quando tutti vollero sfruttarlo, cercò di richiudere la porta in fretta e furia. Il fatto era che la gente voleva quella porta spalancata, non una fessura dalla quale sbirciare. (p. 59) *Gorbačëv, e in seguito la prima generazione di riformatori sotto Boris Eltsin, hanno subito la tragedia di essere costretti a introdurre riforme perché l'economia che avevano ereditato era stata distrutta dal regime comunista, solo per sentirsi poi accusare di averla distrutta loro. La pianificazione economica sovietica stava crollando: non circolavano merci a sufficienza e, a conferma che avevi il diritto di acquistare beni che scarseggiavano, vennero introdotte le tessere per le razioni da presentare nei negozi. [...] L'unico rimedio a quella situazione era una riforma politica ed economica, ma l'opinione pubblica scambiò la causa per l'effetto. La gente credeva che non fossero stati il PCUS, il Comitato statale per la pianificazione (Gosplan) e il KGB ad aver portato il paese al punto in cui ''perestrojka'' e riforme erano diventate necessarie per salvarlo, ma l'opposto. Si pensava infatti che le riforme avessero distrutto il vecchio e stabile modo di vivere e avessero distrutto il vecchio e stabile modo di vivere e avessero acuito le carenze, introdotto la necessità delle tessere e peggiorato la povertà. Il termine «riforma» era, e rimane ancora oggi, offensivo: «Sappiamo tutto delle vostre riforme. Ci ricordiamo delle tessere e di come siamo diventati tutti mendicanti!». Lo stesso destino che sarebbe toccato in seguito alle parole «democrazia», «economia di mercato» e «capitalismo». (pp. 61-62) *Più diventavo grande, meno tolleravo Gorbačëv, ma adesso lo vedo sotto una luce positiva, se non altro perché si è dimostrato del tutto incorruttibile. In questo era unico. Chiunque abbia avuto potere nel periodo di transizione dal socialismo al capitalismo ha cercato di accaparrarsi una fetta di torta il più grande possibile, e quasi tutti ci sono riusciti. [...] Quando Gorbačëv diede le dimissioni, non portò niente con sé, anche se aveva avuto enormi opportunità per diventare ricco. [...] L'opinione pubblica può pensare quanto vuole che non ne abbia avuto l'opportunità, ma resta il fatto che non ci provò nemmeno. A mio parere era semplicemente un diverso tipo di persona e non era avido. (pp. 63-64) *{{NDR|Sulla [[dissoluzione dell'Unione Sovietica]]}} Non ho avuto rimpianti. Dopotutto, che cosa avevo perso? La Russia, il mio paese, era ancora lì. Avevo ancora la mia lingua, Tolstoj e Dostoevskij, Mosca e Kazan' e Rostov. L'esercito era ancora lì e lo Stato pure. Persino i burocrati erano ancora al loro posto. Kiev, Tallinn e Riga non erano svanite nell'aria. Tutto era come prima e potevi visitare quelle città, se volevi. La differenza stava nel fatto che adesso avevi una scelta, avevi la libertà. Ciò che resta di quella libertà nell'odierna Russia di Putin che finge di essere l'URSS è in realtà molto più di quanto c'era allora. Adesso puoi scegliere che lavoro fare, dove vivere e quale stile di vita adottare. Non sei più obbligato a gareggiare con gli altri per stabilire chi sia il più ipocrita e quindi si possa guadagnare il permesso di andare all'estero. Adesso puoi semplicemente comprare un biglietto e partire.<br>A questo punto c'è sempre qualcuno che dice: «Solo che adesso devi avere abbastanza soldi», e poi si mette a ricordare le garanzie sociali e l'uguaglianza dell'URSS. In realtà non esisteva niente di simile. Il divario sociale che c'era all'epoca tra un contadino di un colletivo agricolo e un membro di un comitato di un collettivo agricolo e un membro di un comitato regionale del Partito comunista è pari a quello che oggi separa un oligarca e un operaio. Ai tempi dell'URSS, case e automobili erano di gran lunga meno accessibili rispetto a ora. Certo, la gente riceveva un alloggio gratuito, ma dopo una lista d'attesa di vent'anni. Senza dubbio il tetto del lusso e della ricchezza è molto cambiato: con l'URSS era al primo piano di una dacia nel «villaggio degli scrittori» nelle campagne attorno a Mosca, mentre oggi non c'è proprio, è schizzato lontanissimo, superando quelli degli chalet francesi e dei grattacieli ai bordi di Central Park a New York. (p. 67) [[File:RIAN archive 644463 First stage in the Soviet troop withdrawal from Afghanistan.jpg|thumb|Soldati sovietici in Afghanistan]] *La [[Guerra in Afghanistan (1979-1989)|guerra in Afghanistan]] incombe minacciosa sui miei ricordi d'infanzia, ma pesava ancoa di più sul destino della nazione. La tomba dell'URSS è stata scavata da Černobyl', dalla crisi economica, dall'invio di truppe in Afghanistan nel 1979 e dai successivi dieci anni di inutile guerra. Per me era rappresentata soprattutto dalle pompose stelle di un rosso brillante all'ingresso dei condomini. Erano invariabilmente accompagnate da un'iscrizione che diceva: «Qui ha vissuto Tizio, caduto eroicamente nell'adempimento del proprio dovere internazionale nella [[Repubblica Democratica dell'Afghanistan|Repubblica democratica dell'Afghanistan]]». Ricordo anche quando venne ucciso il figlio di un'insegnante della nostra scuola. La notizia si diffuse come un lampo e inizialmente tutti noi alunni rimanemmo silenziosi in maniera consona al momento. Ma i bambini sono bambini e, all'intervallo, stavamo urlando e lanciandoci oggetti come sempre. Uscì la nostra professoressa più composta: non l'avevo mai sentita alzare la voce, ma si mise a urlare definendoci spudorati. (p. 68) *In quegli anni, i genitori dei ragazzi in età di leva erano terrorizzati all'idea che i figli venissero mandati in Afghanistan a combattere: era una lotteria spaventosa alla quale tutto il paese doveva prendere parte. L'orrore non fece che accrescersi quando tornarono a casa sempre più «200», in gergo militare le bare di zinco sigillate nelle quali arrivavano i cadaveri, le Cargo 200. Mio cugino fu arruolato nell'esercito, e ricordo i miei parenti preoccupatissimi che venisse mandato in Afghanistan, soprattutto perché, da ragazzo patriottico ma non molto saggio qual era, aveva chiesto di essere assegnato proprio là. Per fortuna non accadde. (pp. 68-69) *La guerra in Afghanistan ebbe un peso cruciale non solo per noi, ma anche per il resto del mondo, e ancora oggi ne subiamo le dirette conseguenze. L'attuale estremismo islamico è nato in misura significativa da lì. Il governo degli Stati Uniti, rispondendo alla criminale idiozia dei leader sovietici, si è comportato in maniera altrettanto stupida facendo del suo meglio per trasformare la guerra dei mujaheddin afghani contro l'URSS in una ''jihad'' islamica. All'epoca, negli anni Ottanta, arrivarono nella regione frotte di volontari da tutto il Medio Oriente e da un confronto tra socialismo e capitalismo – come insisteva a intenderlo l'URSS – il conflitto si trasformò in una guerra santa contro gli infedeli. Il disastroso errore di valutazione, però, fu credere che quanti avevano imbracciato le armi in difesa della propria religione potessero essere fermati da una decisione politica dicendo semplicemente: «Ok, ragazzi, adesso basta: abbiamo vinto, torniamo tutti a casa». Coloro che erano insorti sotto le bandiere verdi dell'Islam non si accontetarono di scacciare le truppe sovietiche: credevano davvero agli slogan che li avevano ispirati, quindi adesso chiedevano che l'Afghanistan si trasformasse in un paese guidato dalla ''sharia''. [[Osama bin Laden]], al quale gli americani avevano donato denaro e armi, si stava già trasformando nel loro nemico perché i reciproci obiettivi stavano cominciando a divergere. Gli Stati Uniti stavano perdendo interesse e non desideravano più finanziare la ''jihad''. Nella visione di un fanatico religioso, tuttavia, chi non è con noi è contro di noi. Ed è stato in Afghanistan, dove erano andati a scatenare una guerra santa, che i leader dello [[Stato islamico]] come [[Abu Bakr al-Baghdadi]] divennero ciò che erano. Quella guerra continua ancora oggi. (pp. 70-71) *Si scoprì che essere poveri era più sopportabile quando lo erano tutti, ma era intollerabile se vedevi il tuo vicino molto più ricco di te. Si sente spesso parlare dell'invidia del popolo russo o sovietico verso i primi imprenditori, e per questo motivo gli anni Ottanta furono un periodo tanto odiato. Credo tuttavia che la causa fosse l'ineguaglianza delle opportunità. Se Gorbačëv avesse potuto rendere agevole per tutti diventare imprenditori, se lo avessero fatto milioni di persone e non qualche decina di migliaia tra i più intelligenti, o i più furbi, oppure tra coloro che godevano di una buona posizione, le cose sarebbero potute andare diversamente. E invece fondare una cooperativa, e in seguito un'azienda, era un calvario burocratico di stampo sovietico. Volendo avviare un'attività, dovevi pagare tangenti oppure avere i contatti giusti, o almeno possedere carisma da vendere. Tutto questo creò la durevole immagine dell'uomo d'affari scaltro e subdolo, diventato tale con mezzi meno che legali. (p. 76) [[File:1991 coup attempt4.jpg|thumb|Carri armati a Mosca durante il putsch di agosto]] *{{NDR|Sul [[putsch di agosto]]}} Nella nostra cittadina nessuno batteva ciglio alla vista dei carri armati. I visitatori amavano essere fotografati accanto al cartello «Attenzione, carri armati» che era un po' il nostro simbolo. Quel giorno, però, sembrava tutto diverso. Anzitutto, percorrevano la strada asfaltata, cosa che abitualmente non facevano perché l'avrebbero distrutta. Poi sembrava che stessero andando in guerra o fossero impegnati in un'operazione speciale di qualche tipo. La scena aveva un che di caotico. Ma l'aspetto più importante era che si stavano dirigendo verso Mosca. Felice di avere una scusa per non andare alla dacia, tornai a casa e accesi il televisore per capire cosa stesse succedendo. Stavano trasmettendo ''Il lago dei cigni'', e per qualsiasi sovietico questo significava che stava accadendo qualcosa di grave. Fin da piccolo avevo imparato che, se invece dei cartoni animati trasmettevano un concerto di musica classica, con ogni probabilità era morto un leader e sarebbe cominciato un diluvio di cordoglio pubblico. Questa volta, però, non era affatto chiaro chi fosse deceduto. (p. 77) *[...] venne letto alla radio un lunghissimo discorso al popolo sovietico. Era incredibilmente prolisso, con frasi che sembravano tratte da un editoriale della «Pravda» (e nel 1991 gli editoriali della «Pravda» erano sinonimo di cliché, idiozia e disonestà). Rammento solo che veniva condannato con forza il fiorire della «speculazione». Il monito non poteva essere più chiaro: la nosra futura vita di agi grazie a capitalismo ed economia di mercato era a rischio. Ricordo anche la frase: «Mai nella storia del paese la propaganda di sesso e violenza ha assunto simili proporzioni, mettendo in pericolo la vita e la salute delle generazioni future». Un attacco vero e proprio alle migliori conquiste della nostra epoca. Le immagini di donne nude non avevano fatto in tempo ad apparire su giornali e periodici, e queste persone le volevano bandire con il pretesto che erano una minaccia per la nostra salute. Per aggiungere il danno alla beffa, era una replica di quegli stessi programmi che anni prima avevano condannato la musica rock perché conteneva «una propaganda sfrenata di sesso e violenza». Era chiaro come gli autori della dichiarazione l'avessero scritta con il sottile intento di toccare le più profonde corde del cuore del popolo sovietico. Nell'ascoltare le parole che vietavano il sesso e il profitto, e parlavano della necessità di rifornire i villaggi di carburante e lubrificanti (altro argomento dei golpisti), i sovietici avrebbero picchiato i pugni sul tavolo dicendo: «Ehi, i compagni del Comitato di emergenza stanno facendo proprio la cosa giusta! Era ora di aiutare i contadini e bandire il sesso!». (p. 79) *Sono stato fortunato a essere tra coloro che non hanno subito onde d'urto dal crollo dell'URSS. Se mio padre fosse stato un ufficiale dell'esercito non nella regione di Mosca, ma a Baku, nel Nagorno Karabakh, in Abcasia o negli Stati baltici, le cose sarebbero andate molto diversamente. Tutti i rancori accumulati negli anni divamparono infatti in conflitti e persino guerre. Scoprimmo da un momento all'altro che armeni e azerbaigiani si odiavano al punto che già stavano combattendo. Georgiani e abcasiani non erano certo vicini amichevoli che pranzavano insieme, anzi, si sarebbero reciprocamente scacciati dalle rispettive case. Le ragioni sottese a ciò che stava accadendo venivano spiegate in maniera dettagliata, e ogni paese aveva le proprie. Visto da Mosca tutto questo sembrava una pura e semplice follia. Perché si facevano guerra tra loro? Per anni avevano convissuto «nella famiglia unita e multietnica dei popoli sovietici», e adesso si massacravano per questioni territoriali e interetniche?<br>Si trattava senza dubbio della visione egocentrica e certamente ignorante di qualcuno che, per un colpo di fortuna, si era trovato in un posto dove non erano in corso guerre o conflitti nazionali, ma soltanto una caccia molto metropolitana al denaro. Non riuscivo a immaginarmi nei panni degli armeni o degli azerbaigiani, e in ogni caso non avevo il minimo desiderio di farlo. Per motivi altrettanto egocentrici, il solo problema interetnico che mi interessasse era la difficile situazione dei russi: d'un tratto, la nostra era diventata la diaspora più grande in Europa. Per me era abbastanza semplice fare un esperimento mentale. Immaginavo che mio padre fosse stato mandato a servire nella XIV Armata, di stanza in Moldavia, e io fossi diventato improvvisamente parte della «minoranza di lingua russa». Sarei stato quantomeno molto insoddisfatto di quell'istantaneo cambiamento e del mio status di «minoranza». (p. 85) *I nuovi leader saliti al potere in Russia – tra i quali Putin e tipi come lui erano di terza o quarta categoria – ignorarono il problema dei russi bloccati fuori dal paese. Si sarebbe potuto evitare un gran numero di conflitti, e si sarebbero salvate vite, se il governo dell'epoca avesse proposto anche solo un programma basilare per il rientro dei russi in uno qualsiasi dei territori ancora appartenenti a Mosca. Com'è ovvio, nessuno si sarebbe affrettato a tornare dai prosperi Stati baltici, e in quel caso sarebbero serviti approcci diversi. Eppure le domande confuse di chi viveva in Uzbekistan, Kirghizistan e in molte altre repubbliche – Qual è adesso il nostro posto? Che cosa dobbiamo fare? – avrebbero dovuto trovare risposta. È straordinario come, anche adesso che il problema della «[[russofobia]]» e la violazione dei diritti dei russi sono diventati in pratica la massima priorità nell'agenda del Cremlino, tutto resti a livello di una demagogia spudorata e ipocrita dietro alla quale manca qualsiasi provvedimento costruttivo. [...] L'attuale regime preferisce parlare senza sosta di russi oppressi senza far nulla per aiutarli. (pp. 86-87) *Quelli come Putin sono nostalgici dell'URSS perché per loro equivaleva a uno status di superiorità inaccessibile a chiunque. Oggi, a dispetto di tutte le storture del sistema, uno specialista informatico di un paesino siberiano può diventare miliardario senza bisogno del permesso o del sostegno dello Stato, e andarsene in Costa Azzurra a bordo del suo jet privato. All'epoca c'era una barriera che valeva per tutti tranne che per quelli come Putin, il cui unico scopo era di impedire agli altri di fare qualunque cosa. (p. 89) *Con tutta la sua ipocrita esaltazione dei lavoratori, la società sovietica in realtà tracciava un confine molto netto: chi proseguiva gli studi era al vertice, mentre gli altri erano di seconda categoria. Molto probabilmente questo avvenne per incentivare tutti, qualsiasi fossero le loro origini, a tentare la strada degli studi universitari, il che non era una brutta idea. [...] Nella pratica, però, la cosa non funzionò bene. La conseguenza a lungo termine fu una catastrofica caduta del prestigio di qualsiasi professione associata al lavoro manuale, anche la più specializzata. Essere un ''PTUšnik'', ovvero lo studente di una scuola professionale, divenne sinonimo di asino. Era normale che un professore dicesse a un ragazzo: «Petrov, tu sei un idiota e puoi aspirare solo alle professionali». L'implicazione era che, dopo essere diventato idraulico, elettricista o operaio, Petrov sarebbe entrato nell'esercito dei perdenti e degli alcolizzati privi di prospettive nella vita. (p. 90) *[...] in URSS era praticamente contro la legge ammettere gli ebrei alle facoltà di matematica. [...] Secondo una barzelletta tipica dell'epoca, alle selezioni per l'ingresso all'Università statale di Mosca gli esaminatori non vogliono ammettere un candidato ebreo, quindi lo bersagliano di domande sempre più difficili, ma lui riesce a rispondere a tutte, quindi alla fine la commissione si riduce a chiedere: «Come spiega il fatto che Lev Tolstoj fosse capace di ricordare cose accadute quando aveva solo quaranta giorni?». «La cosa non mi sorprende. Io ricordo cose successe quando avevo otto giorni.» «E cosa ricorda?» «Ricordo un anziano ebreo con la barba e i ''peot'' che è arrivato e mi ha tagliato via la possibilità di fare l'università.» (pp. 102-103) *Ho già menzionato il decennio che passò alla storia come «i maledetti anni Novanta», un'espressione che vorrei spiegare, perché rappresenta una delle principali ragioni per le quali Putin continua a essere popolare in una fetta della società e perché il suo nome è associato alla «restaurazione dell'ordine» anche se, con lui al potere, l'amministrazione dello Stato è in totale degrado. [...] Ciò che rendeva «maledetti» gli anni Novanta era il fatto che in ogni centro abitato tutti sapessero esattamente chi fosse a capo della criminalità e quali gang fossero operative. In qualche modo, il crimine organizzato compariva dal giorno alla notte e assumeva all'istante un ruolo cruciale nella vita pubblica. [...] Nell'esatto istante in cui l'Unione Sovietica era crollata, lasciando il paese senza un unico centro di potere noto e accettato da tutti, le persone avevano scoperto all'improvviso che a comandare adesso erano le gang che stazionavano ogni sera al chiosco degli spiedini in fondo alla strada. [...] All'improvviso venne fuori che aver trascorso un periodo in carcere era qualcosa di positivo. In precedenza si sarebbe detto: «È stato sette anni in prigione. È una causa persa. Stagli lontano». Adesso, per qualche imperscrutabile ragione, la frase era diventata: «È stato sette anni in prigione, quindi ha contatti giusti e risolverà i nostri problemi». (pp. 106-107) *Sono convinto che prima o poi ogni cosa andrà al suo posto e tutto finirà bene, ma dobbiamo guardare in faccia la realtà che dai primi anni Novanta ai Venti del Duemila la vita di una nazione è stata stoltamente sprecata in un'epoca di degenerazione e di incapacità di stare al passo. C'è una buona ragione se le persone come me, e quelle di cinque o dieci anni più vecchie, sono chiamate la generazione maledetta o perduta. Noi siamo quelli che avrebbero dovuto beneficiare della libertà politica e di mercato, ci saremmo potuti adattare in fretta a un nuovo mondo, in una maniera del tutto fuori dalla portata delle generazioni precedenti. Il 15 per cento di noi sarebbe dovuto diventare imprenditore, «come in America». Solo che la Russia non ce l'ha fatta. Nessuno dubita che adesso viviamo meglio che negli anni Novanta, ma, perdonatemi, sono passati trent'anni. Anche in Core del Nord le persone vivono meglio oggi che trent'anni fa. [...] Il confronto non dovrebbe essere tra come eravamo negli anni Novanta e come siamo adesso, ma tra come siamo adesso e come avremmo potuto essere al tasso di crescita medio globale. Avremmo ottenuto senza fatica quello che abbiamo visto ottenere da Cecoslovacchia, Germania dell'Est, Cina e Corea del Sud. Questo confronto non può che deprimerci. [...] Perché non ha funzionato? Perché i polacchi e i cechi la sfangano e noi no? Ho una risposta semplice, che, per quanto tecnicamente significhi rispondere a una domanda ponendone altre, aiuta ogni pezzo del rompicapo ad andare al suo posto: [[Leszek Balcerowicz]], l'architetto delle riforme polacche, è forse diventato un multimilionario come il nostro [[Anatolij Borisovič Čubajs|Anatolij Čubajs]]? La famiglia di [[Václav Havel]], il leader post-comunista ceco, ha forse comprato una villa da 15 milioni di dollari a Saint-Barthélemy, l'«isola dei milionari», e possiede altri beni per un totale di centinaia di milioni? Come mai in Russia quasi tutti i giovani democratici, riformatori e sostenitori del libero mercato degli anni Novanta sono diventati favolosamente ricchi e oggi hanno cambiato le loro posizioni diventando pilastri conservatori dello Stato? In Estonia o Ungheria, Slovacchia o Germania non è successo niente del genere. [...] Dovremmo ammettere che in Russia non c'è mai stato al potere un democratico, nel senso di una persona con una mentalità genuinamente liberale e democratica. (pp. 123-124) *Eltsin era privo di una sincera motivazione ideologica e spinto unicamente dalla sete di potere. Era senz'altro un individuo dal grande talento, un politico di enorme intuito che percepiva l'umore popolare e sapeva come sfruttarlo. Era pronto, all'occasione, ad agire con decisione e audacia, ma sempre negli interessi di se stesso e del proprio potere più che in quelli del popolo o della nazione. (p. 126) *Dall'inizio alla metà degli anni Novanta non ero solo un sostenitore di Eltsin, ma uno di quelli che appoggiava senza riserve il leader in ogni sua iniziativa. Strano a dirsi, non ero tanto infatuato della sua persona o dei membri della sua squadra. Semplicemente non potevo soffrire nessuno degli altri politici. Il mondo senza chiaroscuri della politica dell'epoca comportava il fatto che o eri a favore di Eltsin e guardavi avanti, a dispetto degli errori, delle difficoltà e delle decisioni impopolari, oppure puntavi su quelle teste di rapa, rimasugli dell'Unione Sovietica, la cui unica idea era: «Torniamo indietro. Quelli erano bei tempi». Ebbene, per me non erano bei tempi, e mi faceva impazzire che le persone cercassero di convincermi che così era. Mi fa impazzire tuttora. Negli anni Novanta, certi cretini cercavano di convincermi che mia madre non aveva dovuto alzarsi alle cinque del mattino per comprare la carne, e che io non avevo dovuto fare un'ora di fila per acquistare il latte. (p. 127) *In realtà, è probabile che ciò che provo per Eltsin non sia il genere di odio che si può nutrire verso un vivo, ma piuttosto una complessa mescolanza di avversione, rimpianto e sgomento. Rimpianto per la meravigliosa occasione che il mio paese e i miei connazionali si sono lasciati scappare di vivere la normale e civile vita europea che meritiamo. Le aspirazioni, le speranze, la fiducia, compresa la fiducia cieca di persone ingenue e confuse com'ero io in gioventù, sono state tradite e cinicamente svendute. Sono state barattate con le trame patetiche e corrotte – e i guadagni occulti – della famiglia Eltsin, con le garanzie della loro sicurezza. Il primo decreto di Putin riguardava aiuti materiali e garanzie di immunità legale per «la famiglia del primo presidente della Russia». A questo furono ridotti i grandi eventi storici che andarano dalla metà degli anni Ottanta all'inizio dei Novanta. (pp. 130-131) *Un'occhiata fredda e obiettiva all'era Eltsin ci pone di fronte a una verità triste e sgradevole, che spiega l'ascesa di Putin al potere: nel governo della Russia post-sovietica non ci sono mai stati democratici, e tanto meno liberali che sostenessero la libertà e si opponessero ai conservatori desiderosi di resuscitare l'Unione Sovietica. Tutti loro – con rare eccezioni come [[Egor Timurovič Gajdar|Egor Gajdar]] e [[Boris Nemcov]], che si sono mostrati incorruttibili e hanno trovato la forza di ritirarsi (Gajdar) o di resistere alla reincarnazione dell'autoritarismo (Nemcov) – sono stati un'orda scellerata di ladri e mascalzoni. Per un certo periodo sono stati stimolati dalla retorica democratica, ma sempre nell'ottica di stare, nella cornice delle battaglie politiche dell'epoca, dalla parte del Cremlino, delle autorità. Per loro contava solo questo. Questo e, soprattutto, le opportunità di arricchirsi. (pp. 131-132) *[...] il regno di Eltsin non aveva nulla a che fare con le riforme. Era inutile aspettarsi da lui una qualsiasi visione o una crescita economica. Era solo un vecchio alcolizzato con attorno una manica di cinici imbroglioni che si dedicavano alla loro consueta attività di riempirsi le tasche. [...] L'entourage di Eltsin era una banda di farabutti, alcuni dei quali si definivano statisti patriottici, mentre altri si descrivevano come riformatori. I riformatori rubavano di più, ma avevano un aspetto più presentabile. (pp. 138-139) *Durante la mia convalescenza in Germania, inizialmente avevo deciso di tornare a Mosca il 15 dicembre, in tempo per festeggiare il nuovo anno e il Natale ortodosso a casa. Lo avevo dichiarato nel corso di una delle prime interviste dopo essere uscito dall'ospedale. In realtà, uno pseudoannuncio sul mio rientro in Russia dopo che mi fossi rimesso dall'avvelenamento era già stato fatto mentre ero in terapia intensiva: in occasione di una visita, Yulia mi stava leggendo ogni sorta di richieste urgenti da parte dei miei colleghi e io, dal letto e agghindato com'ero di cavi e tubi, rispondevo.<br>«Kira vuole sapere se dobbiamo rispondere al "New York Times". Chiedono se tornerai.»<br>«Che domanda stupida. Certo che tornerò.»<br>«Quindi deve rispondere?»<br>«Sì, ma senza dire che l'ho definita una domanda stupida.» (p. 141) *L'esperienza mi ha insegnato che i [[Problema|problemi]] più gravi sorgono da cose alle quali non hai pensato: credenziali per accedere al conto corrente online, autorizzazioni e password per le varie applicazioni e i dispositivi che usi tutti i giorni. Quando sei in [[carcere]], sapere che la tua famiglia sta bene rappresenta il 99 per cento della tua pace mentale e non voglio dovermi preoccupare che mi moglie non possa ritirare soldi dal mio conto a causa di una stupida regola bancaria che prevede che io dia il permesso scritto via e-mail. I giornali di tutto il mondo potranno anche riportare la notizia del mio arresto e della mia detenzione, ma il direttore della banca risponderà sempre: «Sono desolato, non c'è nulla che possiamo fare. Il titolare ci deve inviare un'e-mail o usare la nostra comoda app.» (p. 147) *Ormai da molto tempo ho smesso di tentare di analizzare e prevedere il comportamento di Putin e del Cremlino: c'è in gioco troppa irrazionalità. Putin è al potere da oltre vent'anni e, come accade a qualunque altro leader della storia che abbia governato così a lungo, ha la testa piena di ossessioni messianiche, tutta quella roba in stile «Niente Putin, niente Russia» proclamata dal podio della Duma. A dispetto di ciò che gli analisti poltici scelgono di scrivere, poi, anche il vero equilibrio di potere fra i più assortiti gruppi del Cremlino è ignoto, quindi è inutile cercare di calcolare quale potrebbe essere la «loro» prossima mossa. Possiamo fare solo quello che riteniamo giusto. (p. 149) *Facevo l'avvocato per una grande società moscovita di sviluppo immobiliare. Per concludere qualcosa nel settore edilizio nella Mosca del sindaco [[Jurij Michajlovič Lužkov|Lužkov]] alla fine degli anni Novanta, bisognava prima rimunerare lui, poi il suo vice, il leggendario [[Vladimir Resin]], che ogni persona onesta stava chiedendo di sbattere in carcere, tanto era sfacciata e cinica la sua abitudine di accettare mazzette. Per ironia della sorte, io che ho indagato con tanto rigore sugli squallidi maneggi di Regin in ogni fase della sua carriera adesso sto scrivendo queste parole dal carcere mentre lui, a ottantacinque anni, siede bello comodo nella Duma statale come rappresentante del partito [[Russia Unita]] di Putin. (p. 178) *[...] poche cose meritano l'incenerimento con un lanciafiamme più di un gruppo di [[Avvocato|avvocati]] ubriachi consapevole che qualche scappatoia legale permetterà loro di passarla lisca dopo aver fatto i gradassi e aver spadroneggiato sulla gente comune che non conosce la legge ma ha il diritto dalla sua parte. (p. 183) *È un logoro cliché parlare della chimica tra le persone, ma credo davvero che esista. Così come l'amore a prima vista, e io ne sono la prova vivente. Adesso, mentre sto scrivendo queste parole, io e [[Julija Naval'naja|Yulia]] siamo insieme da ventiquattro anni. Di tanto in tanto, persone più giovani, o giornalisti ansiosi di trovare una domanda originale per la loro intervista, mi chiedono qual è il segreto di un matrimonio riuscito. Io davvero non ne ho idea. Una grossa parte del successo è pura fortuna. Sono stato fortunato a incontrare Yulia. Altrimenti, forse adesso sarei una persona molto diversa: divorziato tre volte, single e ancora in cerca di qualcuno. (p. 187) *In Russia, se sei attivo in politica, e tanto più se non supporti il regime, possono arrestarti in qualsiasi momento. Ti perquisiranno la casa, ti confischeranno beni. Requisiranno i telefoni dei tuoi figli e il computer di tua moglie. Durante una perquisizione avevano una gran voglia di filarsela con il nostro televisore. Ma da Yulia non ho mai sentito una parola di rimprovero. Anzi, tra noi due, è lei ad avere le opinioni più radicali. È sempre stata immersa nella politica. Odia le persone che hanno preso il potere nel nostro paese, probabilmente ancor più di me. E questo mi incoraggia a fare quello che faccio. (pp. 187-188) [[File:Vladimir Putin with Boris Yeltsin-3.jpg|thumb|Boris El'cin consegna l'emblema presidenziale a Vladimir Putin]] *Nel 1999, quando Vladimir Putin salì al potere, molti lo trovarono fantastico: era giovane, a differenza di Eltsin non beveva e sembrava dire tutte le cose giuste. Questo non fece che consolidare la speranza che, finalmente, tutto sarebbe andato a posto. Tale narrazione mi irritava davvero tanto. Non mi piaceva affatto l'idea di Putin come «successore»: io volevo un'autentica elezione presidenziale, con candidati in competizione tra loro. Se Putin fosse stato un comunista che aveva fatto campagna elettorale e aveva vinto onestamente, mi sarei arrabbiato molto ma avrei accettato il risultato. Invece, Putin era stato imposto alla Russia per ricompensarlo della sua fedeltà e disponibilità a fornire immunità legale all'ex presidente e alla sua famiglia. (p. 191) *La maggior parte delle persone si iscriveva a [[Jabloko]] perché ne ammirava il leader, [[Grigorij Javlinskij]]. Io non condividevo la profondità di quei sentimenti. Se durante il mio precedente entusiasmo per Eltsin non sopportavo Javlinskij e lo consideravo uno che gli toglieva voti, adesso il mio atteggiamento era più sfumato e avevo iniziato a rispettarlo. Lo ritenevo un politico perbene e onesto. Gli ex burocrati del Partito comunista che si erano allontanati di soppiatto dagli uffici del Soviet e si erano insinuati in quelli della Federazione Russa erano un manipolo di ladri, mentre Javlinskij era un uomo con dei valori. Aveva un'idea, che difendeva, e nel complesso il partito agiva in modo coerente; non c'era un gran desiderio di fare qualcosa di decisivo, quindi si preferiva lanciarsi in dibattiti intellettuali, ma almeno i militanti credevano davvero in ciò che dicevano. (p. 193) *Con il tempo iniziai a capire che l'unanime ammirazione per Javlinskij era così forte da assumere talvolta le sembianze del culto della personalità. I leader del partito e lui stesso erano incontestabili e la gerarchia osservata con rigore. Guardavano ai nuovi venuti con circospezione, nell'eventualità che qualcuno arrivasse e cercasse di impadronirsi del partito! Quanto a me, ero considerato con particolare sospetto perché non corrispondevo alla loro immagine del classico attivista politico: facevo la doccia tutte le mattine e avevo un lavoro. Mi avranno chiesto forse cento volte per quale motivo stessi lì sebbene loro avessero pochissimi soldi (o non ne avessero affatto). Tuttora non riesco a scrollarmi di dosso questo pregiudizio. Le persone pensano sempre ci sia una trappola. Dopotutto, se hai una buona istruzione e un buon lavoro, perché dovresti metterti contro Putin? Perché fai quelle inchieste? Forse ricevi le soffiate dalle stanze del Cremlino in concorrenza tra loro o magari sei proprio un tirapiede del Cremlino? O forse sei un lacchè dell'Occidente? Da sempre la gente inventa teorie cospirazioniste su di me per cercare in qualche modo di spiegare il mio inspiegabile interesse per la politica. Se oggi lo trovo divertente, ai tempi di Jabloko era seccante. Il fatto che mi considerassero un enigma indicava che non avevano fiducia nella propria forza. (pp. 193-194) *Nel 2001 nacque Dasha. Diventare padre ha trasformato la mia vita in modi inaspettati. Io e Yulia volevamo avere figli e io fui felicissimo quando nacque la nostra bambina, però accadde anche altro. Come chiunque fosse cresciuto in Unione Sovietica, non avevo mai creduto in Dio, ma guardando Dasha e osservandola crescere non riuscivo a fare pace con il pensiero che fosse solo una questione di biologia. Questo non toglieva niente al fatto che ero e resto un grande sostenitore della scienza, ma in quel momento capii che, da sola, l'evoluzione non era sufficiente. Doveva esserci di più. Da ateo irriducibile, diventai gradualmente una persona religiosa. (p. 196) *Immaginiamo che, in un universo parallelo, tutte le peggiori paure dei leader di Jabloko fossero diventate realtà e, all'inizio degli anni Duemila, io avessi assunto la guida del partito. In quel caso, Jabloko avrebbe cambiato volto. I suoi iscritti sarebbero rimasti i simpatici secchioni di sempre, ma sarebbero stati anche molto coraggiosi, perché io credo fermamente che le cose migliori sulla Terra siano state create da secchioni coraggiosi. [...] I secchioni di Jabloko erano vigliacchi e restii alla sperimentazione. Il mondo era cambiato, ma loro erano rimasti fermi. C'era stato un tempo in cui Jabloko era una fazione all'interno della Duma e il partito non riusciva a vedersi in modo diverso. Quando non superarono lo sbarramento del 5 per cento, mossero accuse di abuso di potere e brogli elettorali. Erano indignati e affermavano che gli era stata rubata la vittoria, perché in realtà avevano ottenuto molti più voti. Che le elezioni fossero clamorosamente truccate già allora era vero, ma Jabloko – dal canto suo – non aveva mosso un dito per farsi votare. Pian piano si rassegnarono all'idea che non avrebbero mai potuto vincere. Si convinsero ce la loro fosse una lotta impari contro la gigantesca, ostile Russia in cui i secchioni non piacevano a nessuno; iniziarono a temere i loro elettori e mascherarono la paura con un esagerato elitarismo con connotazioni intellettuali. Inutile dire che alla gente non importava di questo e il partito iniziò a perdere il poco sostegno che gli era rimasto. (p. 198) *Io ero convinto che, per contrastare Putin, fosse necessario un'ampia coalizione. All'epoca questi nazionalisti organizzavano dimostrazioni annuali a Mosca, le cosiddette «Marce russe», che erano autorizzate solo alla periferia della città ma richiamavano comunque diverse migliaia di persone. I dimostranti venivano dispersi senza pietà dalla polizia e i primi arresti di massa si verificarono in quelle occasioni, non durante le proteste dei liberali o dei democratici. Stabilii che se io, con i miei valori democratici, sostenevo il diritto di libera assemblea, allora per coerenza dovevo supportare anche quello degli altri. Iniziai dunque ad aiutarli a organizzare le loro parate e, per solidarietà, vi presi parte in diverse occasioni. Su internet potete trovare foto di me in piedi davanti a una bandiera nera, bianca e gialla, che viene spesso usata come sfondo per le interviste in cui mi chiedono: «Lei si considera un nazionalista?». [...] In qualunque normale sistema politico svilupato, io ovviamente non avrei aderito al partito nazionalista, ma considero folli e controproducenti i tentativi di screditare il movimento nel suo complesso. Chiunque organizzi veri e propri pogrom deve essere chiamato a risponderne, questo è certo, ma la gente deve poter manifestare ed esprimere le proprie opinioni, seppure sgradite. Queste persone esistono e, per quanto si decida di ignorarle, non se ne andranno. E non se ne andranno i loro sostenitori. A dirla tutta, indebolire i nazionalisti non farà che rafforzare Putin. (pp. 199-200) *Quando parlo dei partiti politici russi con gli occidentali, suscito sempre perplessità. Loro sono abituati a muoversi in uno spettro politico chiaro: destra, sinistra, socialdemocrazia, liberali. Queste categorie, però, non si applicano alla Russia. I nostri comunisti non sono «di sinistra» in senso classico: non sostengono le minoranze e non mettono un grammo di energia nelle lotte per aumentare i salari minimi. I comunisti russi sono di gran lunga più conservatori persino della destra americana. Il nostro paese ha un panorama politico del tutto diverso. Argomenti come la legalizzazione delle armi o il divieto di aborto, che suscitano accesi dibattiti nel mondo occidentale, sono pressoché privi di interesse per gli elettori russi. La nostra prima priorità deve essere la libertà di parola, la trasparenza elettorale e il rispetto dei diritto umani. (p. 201) *Senza dubbio ho imparato tanto e sono anche grato a Grigorij Javlinskij per avermi insegnato svariate importanti lezioni. Però non riuscivo ad accettare il fatto che Jabloko stesse scegliendo di autoghettizzarsi dalla vita pubblica russa. Io sognavo che il nostro sarebbe diventato il partito di maggioranza. Volevo veder apparire un politico che intraprendesse tutti i progetti necessari e interessanti, e collaborasse direttamente con il popolo russo. Se si fosse presentata una persona così, sarei corso a offrirgli la mia collaborazione. Attesi a lungo, poi un giorno capii che quella persona potevo essere io. (p. 203) *Sembra vigere la regola per cui, se al comando c'è un ex procuratore o un funzionario dell'[[Federal'naja služba bezopasnosti|FSB]], la corruzione sarà due volte più diffusa. (p. 219) *La Russia è strutturata in modo che i rappresentanti di diversi ministeri federali sono letteralmente ovunque. Oltre al governatore, una regione ha un «ispettore capo federale» e rappresentanti di diversi ministeri federali. Qualsiasi decisione il governatore prenda può essere cassata da un funzionario che risponde direttamente a Mosca. La cosa può raggiungere picchi di assurdità. Per esempio, negli uffici del governo regionale di Kirov non c'era il wi-fi. Io proposi di metterlo. La saga meriterebbe un capitolo a parte, per un intermezzo comico. Solo ottenere che la mia proposta fosse discussa richiese cinque riunioni molto partecipate con il governatore, e anche allora il wi-fi non fu installato. (p. 219) *Lavorare a Kirov rappresentò nel complesso un'esperienza istruttiva, ma sconfortante. Ne ricavai una discreta consapevolezza di come funzionano le cose. Scoprii che non c'è modernizzazione possibile in una nazione autoritaria, che non c'è modernizzazione possibile neanche in una sola regione di una nazione del genere. Le persone giovani, attive, ambiziose arrivano con la voglia di sistemare e far funzionare tutto, ma vengono risucchiate nella palude del sistema. Mi resi conto che in un ambiente corrotto ti trovi tu stesso obbligato a comportarti in modo corrotto, anche se vorresti solo essere d'aiuto. (pp. 219-220) *{{NDR|Sull'[[Università Yale]]}} In Russia ero stato impegnato a combattere la corruzione nelle aziende statali. Ora, di colpo, mi trovavo seduto di fianco a una sudafricana che stava combattendo l'AIDS e l'HIV. Si chiamava Thembi Xulu, e faceva discorsi così interessanti sul suo lavoro che mi chiedevo se non fosse più importante del mio.<br>C'era anche un tipo indonesiano che era a capo di un'organizzazione giovanile musulmana. Una volta gli chiesi: «Quanti membri avete?» aspettandomi che dicesse tipo «duecento persone». Lui invece rispose: «Be', non siamo l'organizzazione giovanile più grande del mondo. Più o meno dodici milioni».<br>Un borsista proveniente dalla Tunisia non faceva che lamentarsi con me del fatto che stare all'opposizione era terribilmente difficile. «In Russia» diceva «avete YouTube, Facebook e Twitter, ma da noi in Tunisia è tutto bloccato.» Lavorare dalla Francia era l'unico modo in cui poteva condurre la sua militanza.<br>Erano gli ultimi giorni del 2010, e nel giro di un mese scoppoà la [[Primavera araba]] e il regime dittatoriale tunisino cadde. Per quanto potesse essere vista come un'esperienza limitata al popolo tunisino, considerai comunque importante e utile avere qualche nozione in materia. (pp. 222-223) *La [[Transneft]] è la più grande società al mondo di gestione di gasdotti e oleodotti, e sposta il petrolio in tutta la Russia. Inutile dire che è di proprietà dello Stato. A metà del primo decennio del Duemila, intraprese l'enorme progetto di costruire un oleodotto che andava dalla Siberia orientale all'oceano Pacifico. È garantito che qualsiasi cantiere di quelle dimensioni comporterà prima di tutto dosi massicce di appropriazione indebita. Anche se verà completato, un megaprogetto del genere non si concluderà in tempo; la realizzazione sarà scadente e sprezzante dei regolamenti; e una grossa getta del budget finirà nelle tasche di qualcuno. Ed è proprio ciò che accadde. La cosa era evidente a tutti, governo compreso, tanto che nel 2008 la Transneft fu sottoposta a un controllo della Corte dei conti, l'organo statale di revisione contabile: scandalosamente, i risultati furono tenuti segreti su richiesta della stessa Transneft.<br>Smossi mari e monti per mettere le mani su quel rapporto segreto e alla fine ci riuscii. Rimasi sconcertato. Le sue 150 pagine esponevano chiaro e tondo, con tanto di cifre e analisi, il fatto che poteva essere stato saccheggiato tutto il saccheggiabile. I costi di costruzione erano stati gonfiati più volte, inaffidabili società offshore erano state scelte come appaltatrici, gare e aste erano state condotte con irregolarità che avevano dell'incredibile, e la relativa documentazione era stata distrutta l fine di occultare l'accaduto. Non si trattava di una teoria di esperti o di una serie di post su un blog, ma di un rapporto ufficiale della Corte dei conti. La somma totale intascata nel corso del progetto dell'oleodotto si aggirava attorno ai 4 miliardi di dollari, «1100 rubli sottratti a ogni adulto di Russia», come scrissi all'epoca su LiveJournal. (pp. 223-224) *{{NDR|Sulla [[Fondazione Anti-corruzione]]}} Il principio cardine della nostra organizzazione era la trasparenza, che per me era importante fin dall'inizio per due ragioni. La prima, perché le persone sarebbero state più disponibili a donare se avessero saputo come venivano spesi i loro soldi; la seconda, perché volevo con tutto me stesso essere diverso dallo Stato. Il governo spendeva le nostre tasse senza darci spiegazioni, noi cittadini non avevamo voce in capitolo sulle priorità di bilancio e non sapevamo nemmeno come venissero distribuiti esattamente i soldi. [...] Io volevo fare le cose in modo diverso. Pubblicavo i dettagli del mio reddito personale. Pubblicavo la fonte dei finanziamenti dell'organizzazione. Tutti conoscevano l'aspetto di mia moglie e dei miei figli. Mandandomi soldi, le persone inviavano anche un chiaro segnale alle autorità: avevano deciso di farmi una donazione perché vedevano quello che facevo e sapevano come spendevo il denaro, mentre i funzionari governativi tenevano tutto nascosto e spesso rubavano. [...] Il secondo importante principio era la «normalità». Il Cremlino tenta da anni di marginalizzare il nostro movimento e relegarlo nel sottobosco, trasformandoci nell'equivalente moderno dei dissidenti sovietici. Io nutro un profondo rispetto per quei dissidenti, che sono stati degli eroi; nel 2012, però, la gente comune non voleva essere un eroico dissidente, perché è pericoloso e spaventoso. Tutti noi volevamo solo essere normali. E normali lo eravamo: persone normali con una normale vita lavorativa. (pp. 228-230) *Una delle cose peggiori della detenzione è essere tagliati fuori da tutto: la vita va avanti a pieno regime, mentre tu sei bloccato tra quattro mura e non ricevi nemmeno le notizie in tempo reale. (p. 234) *L'anno 2012 segnò l'avvento nella mia vita di uno schema preciso, un inarrestabile circolo vizioso che mi avrebbe accompagnato per molti anni a venire: manifestazione di protesta, arresto, manifestazione di protesta, arresto. Era sgradevole, certo, ma non mi avrebbe fermato. Il Cremlino se ne rese presto conto, per cui in dicembre istruì contro di me quattro nuovi procedimenti penali in una volta sola. Le accuse erano furto di legname nella regione di Kirov; appropriazione indebita di fondi dell'azienda francese Yves Rocher; furto di 100 milioni di rubli al partito Unione delle forze di destra; e, la mia preferita, appropriazione indebita dei fondi di una distilleria a Kirov. A quel punto correvo il rischio di passare in prigione diversi anni. Le ultime due accuse non erano troppo preoccupanti e non arrivarono nemmeno a processo. Le prime due erano inquietanti perché oltre a me venivano implicate altre persone innocenti. La causa legata alla Yves Rocher mi turbava particolarmente perché il coimputato era Oleg, il mio fratello minore. (p. 236) *I processi contro di me rappresentano un esempio perfetto di come funziona il sistema giudiziario in Russia. In pratica, architettano accuse e disegnano vittime strada facendo. Di solito è difficile spiegarlo a persone che vivono in paesi rispettosi del diritto. Non è possibile, dicono, inventarsi di sana pianta trenta faldoni di documenti. Ecco, gli investigatori russi ci riescono. (p. 237) *Intentando cause contro di me, il Cremlino aveva due obiettivi. Il primo era impedirmi di essere attivo in politica. Non è per niente facile comportarsi come al solito se sei in carcere, e anche una sospensione della pena rende la vita molto più complicata. Se hai una condanna penale, non puoi candidarti a una posizione politica. Il secondo obiettivo era danneggiare la mia reputazione. Avevano bisogno di rivolgermi accuse non legate alla politica ma alla criminalità comune: «Ah, sì? Pensa di poter combattere la nostra corruzione? Be', basta dire che lui stesso è corrotto!». (p. 237) *Per anni il regime si era dato da fare per creare l'illusione che esistesse solo Russia Unita e i partiti di opposizione sistemici, mentre l'opposizione non sistemica languiva ai margini della politica senza rappresentare nessuno. Anche se non diventai sindaco, la nostra campagna dimostrò che erano tutte bugie. In Russia c'è un sacco di gente che non appoggia Putin e i suoi candidati, che desidera una vera politica e delle vere elezioni. Se mobilitate in modo efficace, queste persone sono pronte a partecipare attivamente alle campagne elettorali, a lavorare per le sedi dei candidati, a fare volontariato. Era ovvio che, se ci fosse stato permesso di partecipare liberamente alle elezioni, saremmo diventati un partito grande e potente, e avremmo potuto competere con Russia Unita per la maggioranza in Parlamento. Io ne ero la prova vivente: una persona normale senza soldi, senza il sostegno dei media o degli oligarchi, che era stata persino rinchiusa in carcere per parte della campagna. In televisione, nel corso di un processo, ero stato accusato di appropriazione indebita e nessuno ci aveva creduto. A dispetto di tutte queste falsificazioni, avevo guadagnato il secondo posto nella corsa a sindaco della città più grande della Russia. E sapevo per certo che ce n'erano altri come me. Molti altri.<br>Lo sapeva anche il Cremlino. Non mi permise mai più di partecipare a un'elezione. (pp. 247-248) *L'accusa contro di noi era persino più ridicola di quella del primo processo, ma nel 2014 il sistema giudiziario era ormai stato perfettamente oliato da Putin e ubbidiva a ogni suo ordine. I pubblici ministeri accusavano me e Oleg di aver rubato 26 milioni di rubli alla società di cosmetica francese Yves Rocher con un presunto sistema di costi gonfiati per i servizi di logistica. L'analogia con il precedente caso montato ai miei danni e riguardante la Kirovles era evidente. Di nuovo veniva depinto come frode quello che era un normale accordo commerciale, però, mentre l'ultima volta la polizia aveva estratto dal cilindro una presunta vittima – ovvero Vjačeslav Opalev, direttore di Kirovles, che era stato ben felice di sfidarmi in tribunale –, qui di vittime non ce n'erano. [...] Il rappresentante di Yves Rocher chiamato a testimoniare (dalla procura!) affermò di non aver alcuna accusa da muovere nei nostri confronti, il che però lasciò indifferente la corte. Gli ordini erano chiari: dovevamo essere dichiarati colpevoli, quindi la macchina di Putin fece del suo meglio. (pp. 249-250) *Gli arresti domiciliari sono una forma di punizione particolarmente insidiosa: non sei in carcere, quindi nessuno simpatizza per te, ma in realtà non puoi fare quasi nulla. (p. 250) *Acquisimmo la totale padronanza di YouTube con il nostro rapporto sul procuratore generale [[Jurij Čajka]]. Quella era una storia che non parlava solo di corruzione, ma anche dei legami tra la procura e il crimine organizzato.<br>La prima cosa che scoprimmo fu che il figlio maggiore del procuratore generale, Artëm, viveva (per usare un eufimismo) al di sopra dei propri mezzi. Cose come queste erano piuttosto comuni. Scoprimmo che possedeva un enorme hotel di lusso e qualche villa in Grecia nonché una casa in Svizzera, e aveva una serie di conti in banche estere. Più avanti venimmo a sapere che attorno al procuratore girava tutta una mafia. Artëm era proprietario dell'albergo insieme alla moglie del vice di suo padre. Lei, a sua volta, aveva investito in affari con le mogli di due criminali di primo piano della regione di Krasnodar, appartenenti alla cosiddetta «banda degli Tsapki». Quest'ultima aveva tenuto l'intera città nella morsa del terrore per decenni commettendo furti, estorsioni, stupri e omicidi. Degli omicidi si parlava in tutto il paese: sui notiziari veniva raccontato come la gang avesse fatto irruzione nella casa di un uomo d'affari locale, uccidendo le quattordici persone che vi aveva trovato, compreso un neonato, per poi bruciare i corpi. Per anni la procura aveva protetto la banda, rifiutando di perseguirla.<br>Quando scoprimmo tutte queste cose, restammo a dir poco scioccati. Ma poi venne fuori che lo stesso figlio del procuratore generale era implicato in un omicidio. Aveva voluto impossessarsi del sistema di trasporto fluviale siberiano e portarlo sotto il suo controllo. Il direttore del trasporto fluviale aveva dichiarato in un'intervista che Artëm aveva cercato di ricattarlo e spaventarlo; due giorni dopo, era stato trovato impiccato nel suo garage. Non era stato aperto alcun procedimeno penale. Era stato liquidato come suicidio, anche se l'autopsia aveva dimostrato che le mani dell'uomo erano legate e i segni sul collo potevano essere stati causati solo da una morte violenta. (pp. 263-264) *{{NDR|Su [[Igor' Šuvalov]]}} Non c'è assolutamente nulla di normale nel suo stile di vita. Avevamo già scoperto che era proprietario di un palazzo a Mosca, il genere di residenza in cui ti aspetteresti di veder vivere un conte; dieci appartamenti in uno sfarzoso grattacielo di epoca staliniana con vista sul Cremlino; un enorme appartamento a Londra del costo di 11 milioni di sterline situato sulle rive del Tamigi; una villa in Austria; e una quantità di Rolls-Royce.<br>Eppure, quella nuova indagine lasciò di sasso perfino noi. Sembrava che Šuvalov amasse allevare corgi, e che anche loro vivessero nel lusso. Scoprimmo il jet con cui si spostava per affari, ne studiammo i piani di volo e ci rendemmo conto che non lo usava solo il vice primo ministro, ma anche i suoi cuccioli che andavano a partecipare a concorsi canini internazionali. (p. 264) [[File:Dmitry Medvedev govru official photo 18.jpg|thumb|Dmitrij Medvedev]] *Tutti prendevano in giro [[Dmitrij Medvedev|Medvedev]] quando era presidente. Si fingeva un liberale, pronto ad accogliere ogni nuova tecnologia, i quotidiani, internet. Apriva profili su Twitter e Instagram, una cosa che, per un funzionario russo, era come volare sulla Luna. [...] L'unica «conquista» rimasta dopo i quattro anni di Medvedev al potere è stata che la milizia ha cambiato nome in «polizia». (p. 280) *Venne fuori che Medvedev non era solo uno stupido sempliciotto, ma un individuo corrotto fino al midollo. Usava reti di associazioni benefiche per spillare soldi agli oligarchi e intestarsi case di lusso. Noi le perlustrammo tutte lanciando il nostro drone da un nascondiglio, e poi mostrammo nei minimi dettagli come viveva Medvedev. Scoprimmo che aveva un'enorme tenuta sul Volga, nell'antica città di Plës. Al centro di laghetto di questa proprietà aveva fatto costuire una casetta per le anatre. Non so perché il nostro pubblico si affezionò tanto a questo dettaglio, ma da allora la papera diventò il simbolo sia dell'indagine sia delle proteste anticorruzione. (pp. 280-281) *Sono molto orgoglioso di quello che abbiamo ottenuto. Abbiamo aiutato un'intera nuova generazione a interessarsi alla politica. Sono giovani arditi, che sanno mostrare iniziativa e sono capaci di organizzarsi: sono gravemente insoddisfatti di quello che sta succedendo nel paese e pronti a manifestare per ciò in cui credono. (p. 282) *Nell'estate del 2019 mettemmo alla prova l'idea del voto strategico con le elezioni della Duma di Mosca. Io non potei candidarmi, ma molti miei colleghi e sostenitori sì. Annunciammo il nostro piano qualche mese prima delle votazioni e la cosa fu accolta con grande favore. Certo, non tutti erano entusiasti: «Ho sempre votato per Jabloko e continuerò a farlo senza se e senza ma!», «Votare per i comunisti? Per quei cannibali? Mai!». Io spiegavo con calma che, per come eravamo messi, avremmo potuto persino votare per una sedia, anche quella sarebbe stata meglio del candidato di Russia Unita. (p. 287) *Non dimenticherò mai una conversazione che ebbi con [[Boris Nemcov]] dieci giorni prima che venisse assassinato. Eravamo in tre: Nemcov, un suo collega e io. Nemcov mi spiegò che ero in pericolo, che il Cremlino avrebbe potuto uccidermi perché ero un battitore libero, mentre lui era invulnerabile, perché si muoveva ''all'interno del sistema'': era stato vice primo ministro e, soprattutto, conosceva Putin personalmente e aveva lavorato con lui per anni. Tre giorni più tardi venni arrestato e appena una settimana dopo Nemcov cadde sotto colpi d'arma da fuoco a duecento metri dal Cremlino. A quel punto capii che tutte le discussioni su chi fosse in pericolo o al sicuro non avevano senso. Non possiamo sapere cosa accadrà. Là fuori c'è un pazzo di nome Vladimir Putin e, quando gli salta il ticchio, scrive un nome su un biglietto e ordina: «Uccidetelo». (p. 290) *L'assassinio di Nemcov fu un duro colpo per tutti e molti si spaventarono. Persino Yulia, che è una persona incredibilmente coraggiosa, in seguito mi disse di essersi sentita molto a disagio, quella notte, a casa da sola con i ragazzi. Aveva pensato: «Quindi è cominciata? Adesso uccidono gli oppositori? Faranno irruzione armati qui da noi?». Conoscevo Boris e rimasi inorridito come tutti, ma nemmeno in quel momento pensai che la mia vita fosse più a rischio di prima. (pp. 290-291) *Ho sempre cercato di ignorare l'idea di poter essere aggredito, arrestato o persino ucciso. Non ho controllo su quanto può accadere e sarebbe masochista trastullarsi in questi pensieri. Dovrei domandarmi: «Quante possibilità ho di sopravvivere fino a sera? Sei su dieci? Otto su dieci? O forse dieci su dieci?». Non è che cerchi di non pensarci, magari chiudendo gli occhi e fingendo che il pericolo non esista. È solo che un giorno ho deciso di non avere paura. Ho soppesato tutto, ho capito qual è la mia posizione e ho lasciato andare. Sono un politico dell'opposizione e so perfettamente chi sono i miei nemici, ma se dovessi temere di continuo che mi ammazzino, non varrebbe la pena vivere in Russia. Dovrei emigrare o smettere di fare ciò che faccio. (p. 291) ===Explicit=== ==Bibliografia== *Alexei Navalny, ''Patriot'', traduzione di Teresa Albanese, Sara Crimi e Laura Tasso, Mondadori, Milano, 2024, ISBN 978-88-04-75686-6. ==[[Alberto Pollera]]== Alberto Pollera (1873 – 1939), militare e antropologo italiano. ==''Lo Stato etiopico e la sua Chiesa''== ===Incipit=== Questo libro vede la luce assai tempo dopo che fu compilato: debbo perciò pregare il benevolo lettore di tener presente trattarsi dell'esame di ordinamenti e costumi di un popolo che si avvia rapidamente ad una importante evoluzione civile, la quale, cominciata tardi, si affretta a raggiungere con ritmo sempre più accelerato, miglioramenti e sviluppi che, fino a pochi anni fa, sembrava assurdo sperare. ===Citazioni=== *Gli Abissini identificarono più tardi la regina Macheddà con Azieb, [[regina di Saba]], dando con ciò un seguito apparentemente logico a questa tradizione. [...] la leggenda della regina di Saba non deve in Abissinia aver acquistato valore che in epoca molto posteriore, e verosimilmente quando, con S. Frumenzio e coi santi predicatori e gli Abuna suoi successori, provenienti da Bisanzio, da Alessandria e da Roma, la religione cristiana si diffuse in Etiopia, e ciò perché [...] questi apostoli della fede, avevano ben ragione di credere che l'accennata tradizione potesse giovare, come giovò, ai loro intenti. (pp. 8-9) *A noi può sembrare che il concetto etiopico della parentela dinastica colla Vergine sia un po' troppo esagerato ed estensivo, a motivo della enorme distanza di tempo e del gran numero di generazioni trascorse; ma la mentalità etiopica non valuta le cose al modo nostro, perché già nelle piccole questioni interne di stirpe, è abituata a riconoscere legami di consanguineità molto arretrati nel tempo, sul quale non ferma affatto la sua attenzione. (p. 15) *Per evitare l'obiezione che nella Bibbia non si fa affatto cenno del trafugamento delle Tavole, che anzi si dice andassero distrutte in Babilonia, i manoscritti etiopici, narrando con assai maggior copia di particolari la leggenda [...], aggiungono che, appena il gran sacerdote Sadok ed il re Salomone si accorsero della scomparsa di quelle, decisero di tener celata la immane sciagura al popolo, per modo che questo non seppe mai niente di ciò, e continuò a venerare quell'Arca, la quale non era, pur troppo, che un semplice simulacro della prima. (p. 23) *Il popolo etiopico, orgoglioso delle tradizioni [...] e convinto di esser divenuto per volontà di Dio il vero popolo eletto sulla terra, a cagione della discendenza salomonica di [[Menelik I]], in sostituzione del popolo ebreo, resosene indegno, è andato a ricercare nella Bibbia tutte le promesse fatte da Dio ad Abramo e a David, e ritiene che esse siano ancora in pieno vigore per il proprio paese. (p. 24) *Direi quasi che l'orgoglio in Abissinia è una malattia contagiosa, cronica, permanente, che non risparmia nemmeno i più miseri. Non deve quindi stupire se questo orgoglio si trova elevato a potenza molto elevata nei legittimi regnanti di quel paese, che fanno seguire il loro nome da iperbolici titoli. (pp. 25-26) *Ora, i regnanti di Etiopia, nelle ingenua ma ferma convinzione di occupare di diritto e di fatto il primo posto fra i regnanti di tutto il mondo, ogni volta che hanno avuto occasione di indirizzare messaggi a regnanti europei, lo hanno fatto appunto nel modo da essi usato verso i loro inferiori, ossia iniziando la lettera col proprio nome, anche quando facevano ciò per invocare importanti servigi da loro. (p. 26) *Si dice [...] che il [[Teodoro II d'Etiopia|Negus Teodoro]], ritenendo l'Inghilterra il paese più ragguardevole dopo il suo, rivolgesse alla regina Vittoria domanda di matrimonio, e che la mancata risposta fosse il movente che lo indusse a imprigionare, per atto di rappresaglia e di sfida, tutti gli europei che tovavansi presso di lui [...].<br>In quella tragica vigilia, ma troppo tardi, Teodoro comprese che la superiorità etiopica era ormai una leggenda fantastica; il che non ha tuttavia impedito alla massa di continuare a credervi. Umili e grandi ne sono ugualmente convinti, e se ciò costituisce una ingenuità, non si può negare che costituisca anche una forza per lo stato che tali credenze coltiva, con pieno consenso, fra i suoi sudditi. (p. 27) *[...] degli Abissini si può dire quello che è stato detto degli Ebrei, e cioè che, credendosi di una stirpe privilegiata, hanno sempre voluto isolarsi, e mantenersi distinti da tutte le altre nazioni.<br>Questa credenza ispirò ad essi il concetto della autoglorificazione, perché ritennero di essere veramente i solo veri figli di Dio, discendenti diretti della linea primogenita di Adamo, senza riflettere che la funzione del popolo eletto venne necessariamente a cessare colla venuta di Gesù Cristo, immolatosi per la intera umanità, e non per la fortuna di un popolo. (p. 31) *[...] in Etiopia è pacificamente ammesso e riconosciuto, che la madre ha diritto di attribuire con giuramento la paternità del figlio a chi essa ritiene ne sia l'autore, senza bisogno di altra indagine o prova concomitante.<br>L'unione poi, sia pure effimera, con una schiava, decisamente biasimata e derisa quando si tratta di altri, è invece susata trattandosi di signori e di principi, i quali pur non tenendo un harem, come i mussulmani, ne seguono la pratica poligama. L'importante è che la discendenza dei salomonidi e la loro tradizione continui. (pp. 37-38) ===Explicit=== ==Bibliografia== *Alberto Pollera, ''[https://dl.unito.it/it/ricerca/digitale/?id=mag:447 Lo Stato etiopico e la sua Chiesa]'', Roma, SEAI, 1926. ==Irridentismo russo== *L'idea secondo cui la Russia sarebbe a casa propria ovunque si parla russo [...] basterebbe, se fosse convalidata, a mettere l'Europa e il mondo a ferro e fuoco. Che succederebbe, se si ragionasse così, con i transilvani in Romania? Con i catalani in Francia? Con le tre comunità linguistiche di cui è composta la Svizzera? Con quella «minoranza vallona» di cui certi ideologi, a Mosca, già sostengono che sarebbe minacciata di «genocidio»? Con quella parte della California dove si parla spagnolo? Con la Gran Bretagna, che ha la lingua in comune con l'America? Il nazionalismo linguistico, sotto Putin non meno che all'epoca, nel 1938, dell'annessione dei tedeschi dei Sudeti al Terzo Reich, è un vaso di Pandora. [...] allora come si potrebbe impedire alla Lituania di rivendicare Smolensk? Alla Polonia di avanzare i suoi diritti su Leopoli? Alla Slovacchia di invadere l'oblast della Transcarpazia? Alla Moldavia di reclamare un pezzo di Transnistria? E perché la Russia, un Paese che, lo ripetiamo, non è mai stato uno Stato-nazione prima del 1991, avrebbe più titoli di altri da far valere sulle terre liberate dell'ex Unione Sovietica? ([[Bernard-Henri Lévy]]) ==Per Stepan Bandera== {{Int|Da ''[https://web.archive.org/web/20100426235947/http://www.stepanbandera.org/bandera_perspective_5.htm Ai principi della nostra politica di liberazione]''|Articolo pubblicato in ''Vizvolna Politika'', novembre-dicembre 1946; ''Перспективи Української Революції'' [''Prospettive della rivoluzione ucraina''], Дрогобич, Видавнича фірма "ВІДРОДЖЕННЯ", 1998, ISBN 966-538-059-1.|h=4}} ===Citazioni su Stepan Bandera=== *L'estrema destra in Ucraina vede certamente Bandera come uno dei loro padri politici, ma l'estrema destra nel paese è molto debole, e la popolarità della figura di Bandera va molto al di là della destra. La ragione è che, sebbene Bandera fosse di estrema destra e – almeno per un periodo della sua vita – un fascista, in Ucraina oggi non è visto principalmente come tale. È considerato un combattente per l'indipendenza dell'Ucraina che morì per questo. Fu ucciso a Monaco di Baviera nel 1959 dal KGB – la stessa organizzazione nella quale si è formato Putin. Nel discorso pubblico la sua figura è quella di un liberatore, anche se naturalmente non avrebbe instaurato un regime liberale se fosse andato al potere. Del resto, i suoi rapporti con l'occupante tedesco durante la Seconda guerra mondiale erano stati conflittuali. Due dei suoi fratelli furono uccisi ad Auschwitz (apparentemente da compagni di prigionia). Un altro fratello morì durante l'occupazione tedesca in circostanze non chiare. Lo stesso Stepan Bandera è stato a lungo rinchiuso nel campo di concentramento di Sachsenhausen vicino a Berlino. Queste sono le cose che sono enfatizzate dalla memoria pubblica in Ucraina: una memoria selettiva, non una visione storica oggettiva. È un fenomeno che vediamo in molti Paesi, dove le pagine buie delle biografie degli eroi nazionali sono dimenticate o taciute. ([[Andreas Umland]]) *La Russia usa allegramente il culto ucraino di Bandera come prova che l'Ucraina è uno Stato nazista. Gli ucraini rispondono per lo più sbianchettando l'eredità di Bandera. È sempre più difficile per le persone concepire l'idea che qualcuno possa essere stato il nemico del tuo nemico e tuttavia non una forza benevola. Una vittima e anche un carnefice. O viceversa. ([[Maša Gessen]]) ==Bibliografia== *Степан Бандера, ''Перспективи Української Революції'' [''Prospettive della rivoluzione ucraina''], Дрогобич, Видавнича фірма "ВІДРОДЖЕННЯ", 1998, ISBN 966-538-059-1. ==Per [[Vera Politkovskaja]]== '''Vera Aleksandrovna Politkovskaja''' (1980 – vivente), giornalista russa. {{Int|Da ''[https://video.repubblica.it/mondo/mia-mamma-anna-politkovskaja/13099/14374 "Mia mamma, Anna Politkovskaja"]''|Intervista di Fiammetta Cucurnia, ''Video.repubblica.it'', 4 ottobre 2007.}} *Lei riceveva sempre minacce. Noi vivevamo con questa continua pena, paura. Però lei proprio non ne voleva neanche parlare. Lei diceva: «Questo è il mio paese. Io sono nata qui, voglio vivere qui, voglio lavorare qui. Quale sarà il mio valore se io prendo, lascio tutto e me ne vado?». *Era mia madre. Io penso che, durante la sua vita, lei ha fatto molto bene per le persone e ha lasciato sicuramente la sua traccia. E quindi col suo contributo qualcosa di meglio c'è nel nostro paese. Però contemporaneamente devo dire sarebbe stato molto meglio che lei non se ne fosse occupato, che non avesse fatto nulla e che fosse viva. Per me, al diavolo tutto. Io avrei voluto mia madre. {{Int|Da ''[https://www.balcanicaucaso.org/aree/Cecenia/Intervista-a-Vera-Politkovskaja-86280 Intervista a Vera Politkovskaja]''|Intervista di Giorgio Comai, ''Balcanicaucaso.org'', 3 dicembre 2010.}} *Non augurerei a nessuno di leggere sulla propria madre il tipo di frasi ed opinioni riguardanti Anna Politkovskaja che mi è capitato di trovare. *Alla procura si sono occupati di indagini per due anni prima di dare inizio al processo e hanno arrestato delle persone, che tra l'altro poi hanno liberato. E non sono neppure riusciti a contare correttamente la tempistica dell'omicidio. Quando hanno indicato i secondi che sono trascorsi tra il momento in cui mia madre è entrata nel nostro condominio a quando l'assassino è uscito, non corrispondevano con le ore che avevano fornito. Ce l'ha fatto notare una nostra amica giornalista proprio mentre eravamo in aula di fronte al giudice. È un piccolo errore, forse, ma dimostra con quanta poca serietà abbia lavorato chi si è occupato delle indagini. *Abbiamo ricevuto molte dimostrazioni di sostegno da rappresentanze diplomatiche estere. Ricordo che ad esempio il console francese è venuto di persona al funerale e ci ha passato una lettera di condoglianze firmata personalmente dal capo dello Stato del suo Paese. Ma i diplomatici non vengono certo a dire a noi di cosa parlano nei loro incontri ufficiali con i vertici russi. {{Int|Da ''[https://www.lsdi.it/2011/vera-politkovskaja-in-russia-sempre-peggio-per-la-liberta-di-stampa/ Vera Politkovskaja, in Russia sempre peggio per la libertà di stampa]''|Intervista di Valentina Barbieri, ''Lsdi.it'', 17 maggio 2011.}} *Nel nostro paese la libertà di stampa è un problema grave. Ogni giornalista si trova di fronte ad un bivio: può scegliere la carriera e scrivere quello che gli dicono oppure può fare una scelta diversa, scrivere quello che trova giusto e occuparsi di quello che gli interessa. Le conseguenze sono diverse: nel primo caso guadagnerà un posto di prestigio (ovvero statale), nel secondo caso potrebbe finire male. *Per quanto riguarda il mio vissuto di giornalista, cerco di evitare qualsiasi confronto tra l’esperienza di mia mamma e la mia. Non ho la sua ricchezza professionale, trent’anni di attività, la sua grande esperienza. Lei lavorava a modo suo, in una maniera personale, io lavoro in un altro modo, il mio. *Quando ti riferisci a qualcuno, inizi inevitabilmente a copiare, mentre nel giornalismo è più importante lavorare sul proprio stile. {{Int|Da ''[https://www.repubblica.it/esteri/2015/03/03/news/vera_politkovskaja_un_delitto_dimostrativo_come_quello_di_mia_madre_proveranno_a_insabbiare-108637090/ "Un delitto dimostrativo come quello di mia madre. Proveranno a insabbiare"]''|Intervista di Aleksej Tekhnenko, ''Repubblica.it'', 3 marzo 2015.}} *Quello di [[Boris Nemcov|Nemtsov]] è un omicidio politico, dimostrativo, arrogante. Come quello che ha distrutto la nostra famiglia. [...] Riconosco uno stile che mi preoccupa. Vaghezza, contraddizioni e troppe ipotesi che fanno solo confusione. Come allora. *A me basta la certezza che sia un omicidio politico. Chiunque abbia ucciso lo ha fatto per mettere a tacere una voce scomoda. È sempre la stessa storia. *Bisogna restare all'erta. Contrastare ogni voce falsa, chiedere giustizia sempre, instancabilmente. E mi auguro che gli amici e i compagni di movimento di Nemtsov riescano a tenere alta l'attenzione sui media. Lo so per esperienza, non è facile. Tutto si dimentica. {{Int|Da ''[https://www.la7.it/piazzapulita/video/parla-vera-la-figlia-di-anna-politkovskaja-i-russi-non-sono-abituati-a-pensare-05-05-2022-437048 «I russi non sono abituati a pensare»]''|Intervista di Sara Giudice, ''La7.it'', 5 maggio 2022.}} {{Int|Da ''[https://tg24.sky.it/mondo/2022/10/14/vera-politkovskaja-live-in-firenze-2022 "Putin indifferente a reazione Europa su Ucraina"]''|''Tg24.sky.it'', 14 ottobre 2022.}} {{Int|Da ''[https://www.lastampa.it/esteri/2023/02/21/video/massimo_giannini_intervista_vera_politkovskaja_anna_mia_madre-12655173/ "Anna, mia madre"]''|Intervista di Massimo Giannini, ''Lastampa.it'', 21 febbraio 2023.}} {{Int|Da ''[https://www.rainews.it/tgr/piemonte/video/2023/02/putin--un-dittatore-mia-madre-ora-sarebbe-in-ucraina-dalla-parte-delle-vittime-eb0c8871-076d-482a-b394-86db8efd34c9.html "Putin è un dittatore, mia madre ora sarebbe in Ucraina dalla parte delle vittime"]''|''Rainews.it'', 22 febbraio 2023.}} {{Int|Da ''[https://www.iodonna.it/attualita/storie-e-reportage/2023/05/20/vera-politkovskaja-un-libro-per-ricordare-la-madre-anna-politkovskaja/ Vera Politkovskaja: «In Russia la misoginia fa parte dei valori tradizionali»]''|''Iodonna.it'', 20 maggio 2023.}} *Se parliamo di questo momento storico, noto molti cambiamenti, ma in negativo. Non vedo segnali di miglioramento della situazione o di un prossimo futuro in cui la Russia sarà finalmente “un Paese felice”. La Russia precipita sempre di più in una realtà oscura e imprevedibile. Per uscirne impiegherà diversi decenni. *Oggi i diritti dell’uomo, così come sono intesi in Occidente, non esistono. Non solo, ma negli ultimi tempi politici e personaggi pubblici insistono nel criticare l’introduzione di queste concezioni in Russia, o a distorcerne il significato. Adesso ai diritti della persona vengono contrapposti i non del tutto chiari “valori tradizionali”. Risultato: l’attività di alcune persone sui social porta a procedimenti penali, il movimento Lgbt è di fatto vietato, tutti i media dell’opposizione sono stati bloccati in rete o chiusi. La Russia si è ritirata dalla convenzione per la protezione dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Se si scava, poi, un po’ più a fondo, si scopre che non c’è più nemmeno lo spazio per tentare di difendere i diritti umani. *[...] in Russia la misoginia è un sentimento abbastanza diffuso e per qualche russo è addirittura parte di quei valori tradizionali cui accennavo prima. Però, a essere sinceri, in molti Paesi questo sentimento è comune almeno quanto in Russia, e in alcuni anche di più. Se poi contestualizziamo il tutto da un punto di vista storico, non è passato molto tempo da quando le donne hanno ottenuto almeno il diritto di voto. E ora, come allora, la parte femminile del mondo deve ancora lottare per ottenere le stesse possibilità degli uomini. Per questo continuare a conquistare i propri diritti è il compito più importante per tutte le donne del pianeta. {{Int|Da ''[https://www.r/robinson/2023/10/23/news/vera_politkovskaja_la_mia_russia_ora_e_mordor-418550449/ Vera Politkovskaja: “La mia Russia ora è Mordor”]''|''Repubblica.it'', 23 ottobre 2023.}} *Riconosco senza problemi che una parte della responsabilità per quello che accade è mia, in quanto cittadina proveniente dalla Russia, e i cittadini dell’Ucraina, finché la guerra non finirà, hanno tutto il diritto di accusare i cittadini della Federazione russa per quanto si sta verificando. Ma questo diritto è solo loro. *Come è possibile che l’odio verso i russi in tanti Paesi del mondo, specie in Europa, faccia ormai parte della normalità? La prima cosa che colpisce è la reazione serafica della comunità europea che vede in questo odio un dato di fatto, un normale stato delle cose. Va detto che anche l’invasione dell’Ucraina è un dato di fatto, ormai scontato, per molti russi. Qual è dunque la differenza tra comunità europea così civile e quella russa, che negli ultimi diciotto mesi è stata costantemente tacciata di non ribellarsi a sufficienza contro le autorità? Dove sono finiti tutti quelli a cui stridono i denti a forza di intestarsi la causa animalista, quella della comunità LGBTQIA+ o quella degli afroamericani? Siete tutti concordi nel dire che siamo tutti uguali ma prendersela con una persona solo perché possiede il passaporto russo vi sta bene? *La maggioranza degli stati che non accoglie più i russi e ha anche interrotto l’emissione di visti di transito è rappresentata da Paesi al confine con la Russia. Ovvero proprio quei Paesi in cui si sono rifugiati i miei concittadini in fuga dagli orrori del regime di Putin. L’hanno fatto in pena per il futuro e l’incolumità delle proprie famiglie, temendo di essere esposti a azioni persecutorie politiche, che oggi in Russia equivalgono a quelle penali. *Tra i Paesi che non concedono visti ai russi figurano la Polonia, la Finlandia, la Repubblica ceca, la Lettonia e tanti altri. Oltre a questo divieto, di recente i politici di tutti i Paesi europei che spartiscono la frontiera con la Russia hanno bloccato l’ingresso nei paesi membri dell’Unione Europea alle automobili immatricolate nel mio Paese. L’argomentazione utilizzata per giustificare la misura rimanda a una delle regole del regime sanzionatorio introdotto dopo lo scoppio della guerra: ora le automobili russe sono considerate merce d’importazione e quindi vietata. *«Russi, dovete soffrire! Ovunque siate, alla fine siete voi che avete invaso! Se non vi va bene ritornatevene a casa vostra e rovesciate Putin! Non avrete diritti finché ci sarà la guerra!». Ogni qual volta sento pronunciare queste frasi da parte degli ucraini, la mia mente va col pensiero alle loro città dove tutti i giorni cadono i missili russi. Mi sento capace di capirli e perdonarli ogni volta, perché mi mostrano un odio viscerale, ma per «una giusta causa». Tuttavia non posso non notare i parallelismi con la retorica del Cremlino: potete “invitare” i russi a tornare casa per rovesciare Putin quanto volete, ma rimane il fatto che ora tutti i critici del regime in vigore a Mosca si trovano o sotto terra, o in prigione o all’estero. Non dimentichiamo che è da diciotto mesi che lo stesso esercito ucraino non riesce a sconfiggere il regime putiniano, al netto di tutti gli aiuti provenienti dal mondo civile. *La guerra in Ucraina è il frutto di una politica pluriennale del Cremlino, smascherata sovente da chi ora non c’è più, è dietro le sbarre oppure se n’è andato. Al contempo è anche il fallimento totale della diplomazia non solo di Kiev e Mosca, ma anche di quella europea e americana. A pensarci bene, i responsabili delle ostilità in Ucraina al massimo sono i vertici del potere russo e i politici occidentali. Ora Putin potrà troneggiare legalmente fino al 2036. Il presidente di un paese immenso ha sistematicamente violato le leggi, anche quelle internazionali, ma in tutto il mondo civile hanno continuato a stringergli la mano. {{Int|Da ''[https://www.repubblica.it/esteri/2024/02/19/news/politkovskaja_morte_navalny_putin-422158715/ Putin temeva Navalny più di ogni altro e si è sbarazzato di lui come di mia madre Anna Politkovksaja]''|''Repubblica.it'', 19 febbraio 2024.}} *Per i politici europei e americani, l’omicidio di Navalny è solo l’ennesimo pretesto per prendere la parola e ancora una volta “dare uno schiaffo” alla Russia di Putin. *L’oppositore russo è stato in qualche modo il prigioniero personale di Vladimir Putin che lo temeva talmente da non osare pronunciare il suo nome ad alta voce, offrendo così il fianco ai giornalisti che glielo hanno fatto notare a più riprese. Navalny, dal canto suo, trovandosi già dietro le sbarre, non ha mai avuto paura a definire il capo di stato russo un omicida, un farabutto e un ladro. Con il sorriso sarcastico sul suo volto, in più di un’occasione ha schernito il presidente russo e tutto il sistema da lui costruito. Le numerose cause penali intentate ai suoi danni non facevano altro che dargli il pretesto per farsi una risata. *[...] le persone che si sono occupate di eliminare Navalny sono ufficialmente “a servizio dello stato” nei tribunali, nelle procure, nelle carceri e nelle case circondariali. Si tratta di persone che non per forza occupano posizioni di rilievo. Ma tutte loro, in un modo o nell’altro, sono complici e, qualora il caso relativo all’omicidio di Navalny dovesse arrivare in tribunale, sul banco degli imputati ci sarebbero decine di persone. *[...] le cose si svolgeranno come si erano svolte fino all’esecuzione di Navalny. Con l’aiuto delle forze dell’ordine, degli arresti e dei processi, metteranno il bavaglio a tutti quelli che oseranno pronunciare la verità sulla fine dell’oppositore. I politici occidentali si indigneranno ancora un po’, esprimeranno il loro orrore rispetto a quanto accade in Russia, salvo poi tornare subito a occuparsi delle loro vicende quotidiane. Succederà così perché non possono fare nulla, non hanno mai avuto e non hanno neanche ora delle reali possibilità per fare leva sulla situazione in modo da cambiarla. {{Int|Da ''[https://www.repubblica.it/venerdi/2024/03/08/news/vera_politkovskaja_il_futuro_della_russia_sara_scritto_dalle_donne-422277423/ Vera PolitkovskaJa: “Il futuro della Russia sarà scritto dalle donne”]''|''Repubblica.it'', 8 marzo 2024.}} *Mentre in tutto il mondo civilizzato il ruolo della donna nella società cresce, in Russia si susseguono prese di posizione che non fanno che danneggiarla. Non mi riferisco solo al divieto di abortire, già in vigore nelle strutture sanitarie private del Paese, ma anche agli appelli dei politici che chiedono di limitare l’accesso delle donne all’istruzione secondaria, in modo che non vengano distolte da quella che secondo lo Stato (e secondo una parte dei russi) è la loro funzione principale: fare figli. *In generale l’impressione è che – sempre nella visione statale – le donne russe, ancor più dopo l’inizio della guerra con l’Ucraina, siano destinate a ricoprire esclusivamente il ruolo di macchine per la riproduzione della popolazione. *Ad abbandonare la Russia sono state proprio quelle persone che avrebbero potuto influire sul futuro in maniera positiva. Neanche dall’estero riescono a far sentire la loro voce: la macchina della propaganda ha fatto presto a bollare come "traditore della patria” chi è andato via. Con il risultato che chiunque dall’estero osi criticare pubblicamente la situazione in Russia viene sommerso da una montagna di fango e screditato in tutti i modi possibili, compreso ritrovarsi oggetto di azioni civili e penali. Lo scopo è anche quello di rendere difficile il rientro in patria di queste persone. *{{NDR|Su [[Julija Naval'naja]]}} La denigrazione del nemico con ogni mezzo è pratica diffusa in Russia: se poi il nemico è una donna che ha osato mostrare al mondo un’immagine che non è solo quella della vedova inconsolabile e in preda al dolore, i denigratori sono capaci di tutto. La misoginia trova terreno fertile nella nostra società. *Nell’immaginario collettivo russo il campo d’azione legittimo della donna continua a essere quello della cucina e delle stanze da letto dei figli. Anche per quelle che riescono a uscire da questo schema la vita non è semplice: il divario salariale a parità di professione e di ore di lavoro, nel migliore dei casi, è del 30 per cento. Gli uomini non hanno nessun problema a cercare di ostacolare la carriera delle loro colleghe. *[...] nel Caucaso, e in particolare in Cecenia, la situazione per le donne è orribile. Qui, come all’epoca dei barbari, sono soggette a mutilazioni genitali e rischiano di venire uccise in nome dell’onore della famiglia. *Il 40 per cento circa dei russi è convinto che se un uomo mantiene una donna può vietarle di uscire di casa, incontrare gli amici e i parenti, lavorare o utilizzare le carte di credito senza il suo consenso. Certo, non tutti gli uomini russi la pensano così. Ma se ci riferiamo al cosiddetto “Paese profondo”, allora diciamo che questa visione della donna è molto diffusa. *Mi piace pensare che sia possibile, ma servirebbero sforzi giganteschi e un leader, o una leader, capace di unire moltissime persone che la pensano in maniera diversa sulla guerra e sull’operato di Putin. Yulia Navalnaya ha tutte le carte in regola per diventarla. Ha tutto quello che le serve, salvo il marito. *Credo che Yulia sia assolutamente in grado di unire tutte le forze di opposizione russe al di fuori del Paese. Ma l’apparato repressivo all’interno del Paese è talmente potente che riuscire a coinvolgere chi vive in Russia sarebbe ben altra impresa. Questo è un dato di fatto, e non può essere ignorato. *Le donne russe sono forti per natura e temprate dalle circostanze. Di “principesse sul pisello” io ne conosco poche. La mia speranza è che sulla scena politica emergano donne che sappiano guardare la realtà come la vede Yulia Navalnaya. Penso che solo loro potrebbero diventare la forza motrice che potrà far uscire la Russia dalle tenebre in cui si è impantanata. ==''Una madre''== ===Incipit=== Mia madre è sempre stata una persona scomoda, non solo per le autorità russe, ma anche per la gente comune che sfoglia un giornale e ne legge gli articoli. Purtroppo la maggioranza della popolazione russa crede a quello che le viene detto dagli schermi dei canali di Stato: un mondo virtuale creato dalla propaganda, dove, nel complesso, tutto va bene. E i problemi, che periodicamente vengono segnalati all’opinione pubblica, hanno origine nei Paesi occidentali o, come si dice in Russia con un sorrisetto, «nell’Occidente in decomposizione». ===Citazioni=== *I [[Dittatura|dittatori]] hanno bisogno di offrire sacrifici umani per consolidare il loro potere. (p. 10) *In Russia tutti si sono dimenticati in fretta di Anna Politkovskaja, soprattutto la gente che conta, perché mantenere la memoria di persone come mia madre è pericoloso. È molto più comodo perderne le tracce e dimenticare la sua verità. (p. 10) *In Occidente il nome Politkovskaja è fonte di orgoglio. A mia madre intitolano piazze e vie, la sua attività giornalistica viene studiata nelle università, i suoi libri si vendono in tutto il mondo. In Russia quel nome è avvolto dal silenzio. (p. 10) *Dopo il 24 febbraio 2022 il nostro cognome è tornato ad avere un peso, a essere oggetto di minacce, ancora di morte, questa volta contro mia figlia, che è solo un’adolescente. Da quando a scuola hanno iniziato a parlare del conflitto in Ucraina, i compagni si sono scagliati contro di lei. Pesantemente. Così abbiamo scelto l’esilio volontario, la fuga in un altro Paese. (p. 10) *Anna Politkovskaja si formò come giornalista proprio nel periodo della [[perestrojka]]. Ne ha incarnato perfettamente lo spirito, il desiderio di cambiamento: sognava una democrazia compiuta, e sognava di fare il suo mestiere in un Paese libero, come dovrebbe essere, come non è quasi mai, nel mondo. (p. 16) *Nella vita di tutti i giorni mia madre era una persona difficile. La gestione familiare, il desiderio di avere il meglio per noi, oltre alla sua acuta percezione di tutto ciò che accadeva intorno, prosciugavano le sue forze. A ripensarci ora, credo che la responsabilità di una famiglia le sia caduta addosso troppo presto. (p. 25) *{{NDR|Sul [[putsch di agosto]]}} Di quei momenti, dopo il ritorno a Mosca, ricordo questa scena in particolare: mia madre che piange seduta su una panchina nel cortile di casa. Ignara del motivo, pensavo fosse preoccupata per papà, che non era ancora tornato dalla Casa Bianca. Invece poi ho scoperto che quel giorno tre giovani manifestanti che si opponevano ai golpisti erano morti, schiacciati dalle ruote di un veicolo da combattimento della fanteria proprio nel centro di Mosca. Alla notizia, mamma non era riuscita a trattenere le lacrime. L'episodio fu per lei un chiaro esempio di come troppo spesso siano le persone comuni a subire le conseguenze di avvenimenti storici di portata epocale, anche pagando con la vita: un tema che percorre come una linea rossa tuta la sua carriera professionale. (p. 32) *In cabina di regia scherzavamo sul fatto che, per qualche motivo a noi sconosciuto, gli opinionisti filogovernativi risultavano sempre un po' retrogradi, dei sempliciotti, con il loro eloquio clericale, noioso e poco interessante, mentre gli avversari dimostravano grande acume, profonda conoscenza dell'argomento oggetto della discussione, e avevano un atteggiamento propositivo e idee concrete per trovare una soluzione al problema. Gli oppositori non pensavano solo a farsi belli di fronte alle telecamere, e lo spettatore era in grado di capire benissimo come stavano le cose. (p. 46) *Molti in Occidente non capiscono perché i russi accettino così docilmente tutto ciò che fanno le autorità. I cittadini non protestano, non scendono in piazza. Oltre al fatto che la maggior parte della popolazione è impegnata a sopravvivere in condizioni di povertà, le sanzioni per la partecipazione a picchetti o manifestazioni sono diventate così elevate che pochi osano esporsi. Se in Europa, al termine di una «protesta» pacifica, ciascuno può rientrare tranquillo a casa propria, in Russia la maggioranza dei manifestanti finisce in una stazione di polizia. E non è scontato che se la cavi con una «semplice» (comunque alta) sanzione amministrativa, anziché con quindici giorni di cella. Anzi, spesso rischia un processo penale. (p. 53) *Chi può, in Russia, evita il servizio militare come la peste, perché sa che nelle caserme potrebbe accadere di tutto, ammesso di sopravvivere al nonnismo incontrollato. È risaputo, inoltre, che in tempo di pace i soldati vengono spediti in zone impervie affinché diventino «veri uomini», imparando a cavarsela con misere razioni alimentari e attrezzature poco idonee. Il podersoso ammodernamento delle forze armate, per il quale è stato speso l'equivalente di milardi di euro, è in buona parte avvenuto solo formalmente e non si capisce dove siano finiti quei soldi. (p. 63) *{{NDR|Sull'[[invasione russa dell'Ucraina del 2022]]}} Secondo le stime dell'intelligence ucraina, in migliaia si sarebbero dati alla fuga dalla prima linea e in alcune unità si è arrivati al 60-70 per cento di disertori. I dissidenti russi si mantengono più cauti, calcolando gli abbandoni in circa un miglaio. Il Cremlino, proprio come sul numero dei morti, tace. (p. 66) *I familiari dei caduti raccontano che spesso apprendono della scomparsa dei congiunti dai commilitoni o dai canali Telegram ucraini. Oppure capiscono che è successo qualcosa di irreparabile quando il loro congiunto smette di chiamare a casa. I russi, al contrario, tendono a lasciare sul campo i corpi dei comilitoni russi. (p. 66) *Un'intera generazione di giovani pagherà un prezzo altissimo, come è già avvenuto ai tempi della Seconda guerra mondiale, del conflitto in Afghanistan e della Cecenia. E il prezzo non è solo la morte. Tra i fortunati che torneranno da questa guerra, le conseguenze psicologiche saranno incalcolabili, per non parlare dell'enorme quantità di invalidi che non sapranno di cosa vivere. (p. 69) *Io sono una cittadina russa, ma sono disgustata dal cieco nazionalismo e dallo pseudopatriottismo che stanno montando nel mio Paese. Quando un Paese aggredisce, chi subisce e soffre deve difendersi. Credo sia giusto che l'Occidente stia aiutando attivamente l'Ucraina a difendersi. Se così non fosse stato, la guerra sarebbe già finita. E penso che lo stesso Cremlino avesse scommesso sulla mancanza di sosteno da parte occidentale, quando ha cominciato l'aggressione. Quello che dico può apparire una contraddizione, per me che sono una pacifista convinta. Odio la guerra e le conseguenze che porta con sé. Ma si tratta di una contraddizione inevitabile. Voglio vedere la Russia come un Paese prospero, libero e sviluppato, non incosciente, povero e militarizzato. (p. 70) *La diffusione di informazioni da canali non ufficiali inizialmente comportava una multa, quindi la sospensione dell'attività, infine il ritiro della licenza per trasmettere, radio o televisione che fosse, o per stampare e vendere il giornale. Nel corso del primo mese di guerra, in Russia sono state varate alcune leggi che introducevano la responsabilità amministrativa e penale per la diffusione di «fake news» riguardanti le azioni dell'esercito russo, con una pena prevista fino a quindici anni di carcere. Ciò ha permesso di arrestare diverse persone che avevano criticato l'operato dei militari russi in Ucraina sui social o sui propri blog. (p. 76) *A tutte le difficoltà oggettive connesse con l'inizio della guerra se n'è aggiunta una ulteriore, che riguarda solo mia figlia: inconsapevolmente si è ritrovata anche lei sulla linea del fuoco. Lei si chiama come la nonna, Anna Politkovskaja, e per questo a scuola è stata subito oggetto di atti di violenza e di bullismo. A dire la verità, era già accaduto in passato. Quando Anna visitava una nuova palestra per un corso di ginnastica, le veniva spesso ricordato dai suoi coetanei, ovviamente in forma offensiva, da quale famiglia provenisse. Dopo il 24 febbraio 2022, però, la mancanza di rispetto si è trasformata in minaccia. (pp. 77-78) *Quando mamma era via, in pratica non avevamo alcun contatto con lei, perché non esistevano linee telefoniche adeguate. Eppure non sono mai rimasta a casa ad aspettare che tornasse. Del resto, lei non l'avrebbe mai voluto. Mia madre era una donna estremamente indipendente e con questo spirito ha cresciuto anche noi. Ancora adesso, quando ripenso a lei, la vedo seduta alla scrivania con la testa china sul computer a scrivere una «nota». Così le piaceva chiamare i suoi testi: non notizie, articoli, materiali, ma note. E mentre ci si dedicava era assente, anche quando era presente fisicamente. (pp. 89-90) *Mia madre non accettava mai compensi da parte delle persone che aiutava: era una questione di principio. (p. 95) *Lei cercava comprensione, ma riceveva sostegno solo dai colleghi della redazione del suo giornale e da pochissime altre redazioni di mezzi di informazione alternativi. E, ovviamente, dalle tante persone che aiutava. Perché solo questo contava per lei: fare il proprio lavoro, raccontare quello che vedeva, dare asilo a quanti non sapevano dove altro andare. Le loro storie non coincidevano con la versione ufficiale dei vari uffici competenti legati al Cremlino. (p. 105) *Questo era il suo modello di giornalismo. Raccontare i fatti, scrivere senza tener conto delle gerarchie. Un concetto forse banale per chi vive in una democrazia, ma in Russia era pura follia: significava dare per sontata la libertà e sfidare il sistema irritando tutti, compresi i colleghi che avrebbero dovuto farsi carico della stessa responsabilità, raccontando a loro volta la verità. Invece mia madre era sola, profondamente sola. (p. 106) *Scrivere la verità serve, anche se nessuno la vuole ascoltare. E serve anche fare il proprio lavoro bene, sempre. Mettere in discussione questo significherebbe riconoscere che il suo sacrificio è stato inutile. (p. 107) *Lei era profondamente convinta che, nel momento in cui si assiste a un'ingiustizia, si è costreti a intervenire. Se invece non la riconosci, o non ci credi, allora non ti senti coinvolto, anche se in fondo sospetti che un'ingiustizia esista. (p. 108) *{{NDR|Sulla [[crisi del teatro Dubrovka]]}} I terroristi avevano già ucciso diverse persone. Doveva avanzare con cautela, seguendo un certo percorso all'interno dell'edificio, e un passo sbagliato a sinistra o a destra poteva portare all'irreparabile. «Lì dentro ricordo di aver calpestato vetri rotti mescolati a qualcosa che sembrava sangue», c'erano vetri ovunque mi disse. «Una sensazione impossibile da dimenticare». (p. 117) *{{NDR|Sulla crisi del teatro Dubrovka}} Dopo alcuni articoli si cominciò a dire che mia madre stava speculando sui morti, che «ballava sulle loro ossa» per fare carriera. Come spesso accade in Russia, parlare o scrivere di questa vile operazione, a seguito della quale morirono centotrenta persone, invece di essere liberate, significa mettere in discussione il lavoro delle forze speciali e le decisioni della leadership. Per questo, proprio perché la cosa era andata male ed erano morte molte persone, le dicevano di lasciar perdere. (p. 120) *{{NDR|Sulla crisi del teatro Dubrovka}} Mi sarei potuta trovare anche io in quel teatro. Tra gli ostaggi, le vittime o tra quanti, a causa di quella storia, portano cicatrici che non si rimarginano. Ma non avevo sentito la sveglia e l'audizione, quel famoso giorno, era saltata. (p. 122) *{{NDR|Sulla [[strage di Beslan]]}} Se fosse arrivata a Beslan, mia madre avrebbe provato a parlare con i terroristi, ma evidentemente troppe persone non volevano che accadesse. Non tolleravano come lavorava, il fatto che raccogliesse le testimonianze delle famiglie degli ostaggi. Su quell'aereo non hanno solo cercato di ucciderla. Le hanno impedito di fare il suo lavoro. (p. 139) *Nessuna autorità russa presenziò al funerale. Solo tanta gente comune in lacrime. Quel giorno mi resi davvero conto di quanto lei fosse tenuta in considerazione, di quanto le volessero bene e di quanto profondamente il suo assassinio avesse scosso l'opinione pubblica. In molti, da quel momento, non avrebbero avuto più voce, né una spalla su cui piangere. Per tante di quelle persone si era spenta l'ultima possibilità di avere giustizia, di vedere scritta la propria storia. (p. 165) *In Russia, i membri delle forze dell'ordine rappresentano una casta a sé. Per me è sempre stato un mistero dove e da chi imparino a comportarsi e a comunicare con la gente. Spesso il loro stile «da cavernicoli» sembra fatto apposta per innervosire gli interlocutori, farli sentire inferiori, poca cosa rispetto alla «macchina statale» e all'uniforme che hanno di fronte. La maggior parte delle persone normali, a cui non è mai capitato di avere a che fare con loro, la prima volta non sa come affrontarli. (p. 170) *La [[seconda guerra cecena]] è stata una delle meno raccontate della storia, spacciata per giunta come lotta al terrorismo islamico, uno dei pilastri su cui Putin costruì una parte consistente della retorica sulla sua nuova Russia. Un secondo, forte pilastro propagandistico fu individuato nella «[[Fronte orientale (1941-1945)|grande guerra patriottica]]», la resistenza al nazismo e la vittoria del 1945. Se il nazismo era stato il nemico e la sua sconfitta un atto fondativo della nuova Russia, chi ne sottovalutava la valenza politica e storia si poneva automaticamente al di fuori del pensiero dominante in Russia. Bisognava eliminare le scorie del decennio eltsiniano e degli anni della perestrojka, quando la ricerca storica aveva vissuto un periodo di grande libertà erano venute alla luce verità sgradevoli per i russi, legate ai crimini del regime staliniano. La storia e la democrazia dovevano diventare sovrane, mentre la libera ricerca storica era vista come una minaccia, perché capace di «leggere» in maniera critica la narrazione dominante del passato. [...] Il terzo pilastro su cui poggia la nuova dottrina nazionale è quella del vittimismo. Dopo il [[Dissoluzione dell'Unione Sovietica|crollo dell'Unione Sovietica]], la Russia è stata umiliata. Da chi, se non dall'Occidente, con i suoi valori così lontani da quelli della tradizione russa? (pp. 181-183) *Putin e i suoi, [...] oltre alla sbandierata denazificazione, non hanno mai dichiarato i veri scopi della guerra. In Russia è stato ripetuto che si trattava di proteggere la popolazione del Donbass dopo otto anni di continue aggressioni e che in Ucraina esisteva un regime nemico, pronto, secondo Mosca, a invadere il Paese su mandato dell'Occidente. La realtà è che il Cremlino non può tollerare un'Ucraina democratica, che cerca di porre le basi per il suo ingresso nell'Europa politica. Una guerra prolungata, comunque vada a finire, rallenterà il processo di democratizzazione ed europeizzazione dell'Ucraina. La dirigenza russa parla anche dell'esistenza di una minoranza nazionale russa in Ucraina che non può essere esclusa dal godimento dei pieni diritti tra cui, per esempio, l'uso del russo a scuola e negli uffici pubblici. Nel primo mese di guerra, tuttavia, i bombardamenti si sono concentrati proprio sui territori in cui è preponderante la popolazione russofona, così come russofona è la maggioranza dei profughi costretti a lasciare le proprie abitazioni. Dopo l'aggressione, addirittura, molti di loro stanno progressivamente privilegiando l'ucraino. (pp. 183-184) ===Explicit=== ==Bibliografia== *Vera Politkovskaja, ''Una madre. {{small|La vita e la passione per la verità di Anna Politkovskaja}}'', traduzione di Marco Clementi, Rizzoli, ISBN 978-88-17-17882-2 ==Per [[Cristina Marsillach]]== {{Int|Da ''[http://www.money-into-light.com/2021/06/an-interview-with-cristina-marsillach.html An interview with Cristina Marsillach]''|Intervista di Paul Rowlands, ''money-into-light.com'', giugno 2021.}} *Girare i film dell'orrore è stressante, perché la paura deve sempre stare (deve sempre esserci la paura) su un piano psicologico. Devi continuare a lavorare con quella paura costantemente. Devi sentirla nelle tue emozioni. :''Making horror films is stressful, because the fear always has to be on a psychological plane. You have to keep working with that fear continuously. You have to feel it in your emotions.'' *Dario era un grande ammiratore di Edgar Allan Poe, e per lui i corvi erano un elemento molto importante del film. Quando stavamo girando un scena particolare del film, mi gettava addosso dei corvi vivi. Io gridavo "Basta! Basta!" e lui diceva "Devo farlo perché devi provare questa paura e questa sensazione". Litigavamo, ma era un periodo divertente per me. Stressante ma divertente. :''Dario was a big fan of Edgar Allan Poe, and ravens were a very important element of the film for him. When we were shooting a particular scene in the film, he threw actual live ravens at me. I shouted "Stop! Stop!" and he said "I have to do this because you need to experience this fear and sensation." We would fight with each other, but it was a fun time for me. Stressful, but fun.'' *Litigavamo tanto, ma c'era rispetto reciproco tra di noi. Lui mi rispettava come attrice ed io lui come regista. Era molto concentrato su elementi tecnici (questioni tecniche, dettagli tecnici), mentre io volevo fargli tante domande sugli aspetti psicologici del mio personaggio e della storia. Ma lui non diceva altro che "No, no, no, va tutto bene" e poi parlava di cosa stava per fare tecnicamente (sul piano tecnico). :''We fought a lot, but there was mutual respect between us. He respected me as an actress and I respected him as a director. He was very focused on technical things, whereas I wanted to ask him a lot of questions about the psychological aspects of my character and the story. But he would just say "No, no, no that's all fine" and then just talk about what he was going to do technically.'' ---------------------------------- '''David W. Macdonald''' (...), zoologo britannico. ==''Running with the fox''== *I lupi cacciano prede grandi; infatti, un alce può pesare 600 chili, dieci volte il peso del lupo più grande. Da solo, il lupo non sarebbe altro che pula per i palchi dell'alce. Un branco, però, può radunare la forza collettiva dei suoi membri. Infatti, lavorando in gruppo si trasformano in una nuova creatura, un super predatore la cui capacità collettiva oltrepassa l'abilità venatoria degli individui coinvolti. La volpe, al contrario, è circa 300 volte più pesante di un topo. La caccia volpina non comporta alcuna maratona affannante, nessuno squartamento, nessun duello contro gli zoccoli. Piuttosto, astuzia, agilità, un balzo aggraziato e un morsetto preciso segnano il destino del topo. :''Wolves hunt large prey; indeed, a moose may weigh 600 kg, ten-fold the weight of the largest wolf. Alone, the wolf would be little more than chaff to the moose's antlers. A pack, however, can muster the collective might of its members. Indeed, by working as a team they are transformed into a new creature, a super-predator whose summed capability exceeds the hunting prowess of the individuals involved. A fox, in contrast, is some 300 times heavier than a mouse. The vulpine hunt involves no lung-bursting marathon, no rip and rend, no sparring against hoofs. Rather, stealth, agility, a graceful leap and a precision nip seal the mouse's fate.'' (p. 10) *Le persone mi chiedono spesso perché ho scelto di lavorare con le volpi. Solitamente rispondo che questa specie offre il migliore di molti mondi: il brivido di osservare comportamenti raramente segnalati, la soddisfazione della lotta intellettuale per spiegare perché l'evoluzione ha lavorato ogni sfumatura strutturale in queste incredibili creature, e la convinzione che questa nuova conoscenza sarà utile, contribuendo alle soluzioni di problemi grandi quanto la rabbia e piccoli (ma irritanti) quanto la decapitazione di un pollo di cortile. Questa risposta è onesta, e le motivazioni alla base sono solide. Per dare un'altra risposta, però, non meno importante: io studio le volpi perché sono ancora impressionato dalla loro straordinaria bellezza, perché mi superano in astuzia, perché mantengono il vento e la pioggia sul mio volto, e perché mi conducono alla solitudine soddisfacente della campagna; tutto sommato – perché è divertente. :''People often ask why I chose to work with foxes. Generally I reply that this species offers the best of many worlds: the thrill of observing behaviour rarely seen before, the satisfaction of the intellectual wrestle to explain why evolution has worked each nuance of design into these remarkable creatures, and the conviction that this new knowledge will be useful, contributing to the solutions of problems as grand as rabies and as small (but annoying) as the beheading of a barnyard fowl. This reply is honest, and the arguments underlying it are robust. However, to give another answer, no less important: I study foxes because I am still awed by their extraordinary beauty, because they outwit me, because they keep the wind and rain on my face, and because they lead me to the satisfying solitude of the countryside; all of which is to say – because it's fun.'' (p. 15) *Sconfiggere le volpi in astuzia ha messo alla prova l'ingegno dell'uomo per almeno 2.000 anni. [...] Forse, allora, migliaia di generazioni di persecuzione (specialmente quando l'avversario ricorre a trucchi sporchi come marinare i gatti nell'orina) ha plasmato le volpi con le loro quasi sconcertanti abilità di evitare l'uomo e i suoi stratagemmi. :''Outwitting foxes has stretched man's ingenuity for at least 2,000 years. [...] Perhaps then, thousands of generations of persecution (especially when the opposition resorts to dirty tricks like marinading cats in urine) have fashioned foxes with their almost uncanny abilities to avoid man and his devices.'' (p. 16) *Rainardo è una volpe che ha avuto un impatto più grande sulla cultura e la sensibilità europea di qualsiasi altro animale selvatico. Adorna i rinfianchi delle chiese medievali, da Birmingham a Bucarest, ghignando dalle pagine dei salteri, e ha trionfato come genio malefico in più di un milione di poemi epici e di bestiari. Prospera nelle storie per bambini contemporanee e ha infiltrato le nostre lingue e perciò le nostre percezioni dei suoi cugini selvatici: poche sono le lingue in Europa in cui la parola "volpino" non è sinonimo di furbizia e inganno. :''Reynard is a fox who has had a greater influence upon European culture and perceptions than any other wild creature. He adorns the spandrels of mediaeval churches from Birmingham to Bucharest, leers from the pages of psalters, and has triumphed as an evil genius in more than a millennium of epic poems and bestiaries. He thrives in contemporary children's stories and has infiltrated our languages and thus our perception of his wild cousins: there is hardly a language in Europe in which the word "foxy" is not synonymous with trickery and deceit.'' (p. 32) *Tentare di catalogare l'umore e il risultato delle interazioni delle volpi non è sempre semplice. In particolare, l'osservatore si interroga molto sulla dalla somiglianza esteriore tra l'aggressione e il gioco. Il problema è che la lotta nel gioco ha gli stessi ingredienti della lotta sul serio, tranne per il paradosso che nessuno si ferisce. :''Attempting to categorize the mood and outcome of fox interactions is not always straightforward. In particular, the observer is bedevilled by the superficial similarity of aggression and play. The problem is that fighting in play has the same ingredients as fighting in earnest, except for the paradox that nobody gets injured.'' (p. 45) *Se c'è una cosa nella società delle volpi che "non si fa", è di avvicinarsi a qualcuno che sta mangiando. Sotto questo aspetto, il vecchio contrasto con i lupi suona veritiero: i lupi talvolta mangiano una preda fianco a fianco in relativa armonia; le volpi solitamente fanno di tutto per evitare anche di essere viste con del cibo e, nel peggiore dei casi, volteranno almeno le spalle l'una all'altra mentre mangiano. Questo contrasto è particolarmente marcato tra i giovani: i cuccioli di volpe invariabilmente lottano con ferocia sorprendente per il cibo e possono infliggere ferite gravi, i cuccioli di lupo sono più tolleranti. Ovviamente, come qualsiasi altra generalizzazione sulle volpi, ci sono eccezioni alla regola: le volpi maschio nutrono le loro compagne e gli adulti nutrono i cuccioli. :''If there is one thing in fox society that is "not done'", it is to approach somebody who is eating. In this respect, the old contrast with wolves holds true: wolves sometimes feed from a kill side by side in relative harmony; foxes generally do everything possible to avoid even being seen with food and, if the worst comes to the worst, will at least turn their backs to each other while eating. This contrast is especially marked among youngsters: fox cubs invariably fight with astonishing savagery over food and can inflict serious injury, wolf pups are much more tolerant. Of course, as with every other generalization about foxes, there are exceptions to the rule: dog foxes feed their vixens and adults feed cubs.'' (p. 45) *Ci sono poche cose affascinanti quanto un cucciolo di volpe, quindi la tentazione di allevarne uno come animale da compagnia è grande. Tuttavia, la gran maggioranza dei "salvataggi" finisce male per tutti i coinvolti. La maggior parte delle persone non ha idea del tempo, strutture, abilità, e soprattutto, tolleranza necessari per allevare una volpe. Da poppanti hanno bisogno di latte ogni quattro ore, giorno e notte, ma questo è un gioco da ragazzi in confronto al loro comportamento una volta svezzati: ogni cucciolo di volpe che ho conosciuto ha avuto una passione sia per il cuoio che per i cavi elettrici. La prima finisce con la distruzione dei portafogli, borsette, scarpe, giacche di camoscio e di montone, mentre la seconda devasta i cavi elettrici. Mi è sempre piaciuto l'odore persistente dell'orina di volpe, ma vale la pena notare che una proprietaria non poté trovare un altro inquilino per diversi mesi dopo che io e la mia volpe lasciammo la proprietà. :''There are few things as enchanting as a fox cub, so the temptation to rear one as a pet is great. Nonetheless, the great majority of "rescues" come to a sad end for all concerned. Most people have no idea of the time, dedication, facilities, skill and, above all, tolerance required to rear a fox. As sucklings they require milk at four hour intervals day and night, but this is a trifling difficulty compared with their behaviour once weaned: every fox cub I have known has had a passion for both leather and electric cables. The former results in destruction of wallets, handbags, shoes, suede or sheepskin coats, the latter wreaks havoc with household wiring. I have always rather liked the lingering smell of fox urine, but it is noteworthy that one landlady was unable to find another tenant for several months after my fox and I vacated the property.'' (p. 56) *I costumi della società delle volpi dettano che non c'è amicizia così profonda da poter anche solo tollerare il pensare al cibo di un altro. :''The mores of fox society dictate that there is no friendship so deep as to countenance even thinking about somebody else's food.'' (p. 58) *Penso che molto della vita di una volpe passa sul filo del rasoio, sommersa dall'acutezza dei suoi sensi. Nella volpe, l'evoluzione ha modellato una creatura per cui ogni stimolo viene elevato alla massima sensibilità: per la volpe c'è l'immagine fulminea della palpebra che si chiude di un coniglio, lo squittio chiassoso di un topo distante venti metri, il tanfo spaventoso dell'orma vecchia di un giorno di un cane. :''I think much of a fox's life is spent on a knife-edge, deluged by the acuteness of its senses. In the fox, evolution has fashioned a creature for which every input is turned to maximum sensitivity: for the fox there is the jolting image of a rabbit's blinking eyelid, the clamorous squeak of a mouse 20 metres off, the dreadful reek of a dog's day-old pawprint.'' (p. 61) *L'industria della selvaggina è probabilmente in gran parte responsabile per la morte spesso sgradevole nell'ordine di 100.000 volpi all'anno in Gran Bretagna, ma contro di questi bisogna valutare il fatto che questa industria fornisce il maggior incentivo per la conservazione dell'habitat su terre agricole. :''The game shooting industry is probably largely responsible for the frequently unpleasant deaths in the order of 100,000 foxes annually in Britain, but against these must be weighed the fact that this industry provides the major incentive for habitat conservation on farmland.'' (p. 173) *Le volpi urbane e i gatti si incontrano molto spesso ed è comune vederli insieme, spesso mangiando fianco a fianco. Se c'è una rissa per il cibo, il gatto di solito scaccia la volpe. Casi autentici di volpi che uccidono i gatti tendono a coinvolgere i gattini. Quindi, sebbene sia chiaro che la maggior parte delle volpi non uccidono i gatti, certe lo fanno. Il rischio però è molto meno significativo del rischio che corre il gatto di venire investito sulla strada dal traffico. :''Urban foxes and cats meet very frequently and it is commonplace to see them in a close company, often feeding side by side. If there is a squabble over food, the cat generally displaces the fox. Authenticated cases of foxes killing cats generally involve kittens. So, although it is clear that most foxes do not kill cats, some do so. However, this risk must rank very low amongst the worries besetting the urban cat-owner, and certainly is much less significant than the risk of the cat being killed on the road by traffic.'' (p. 181) *Scorte di cibo più ricche conducono a territori più piccoli e scorte di cibo più irregolari (eterogene) permettono gruppi più grandi. Un elevatissimo tasso di mortalità conduce a gruppi più piccoli e una proporzione più piccola di femmine sterili, probabilmente insieme a territori più grandi. Un tasso di mortalità intermedio può risultare insufficiente per diminuire sostanzialmente la grandezza d'un gruppo, me tuttavia può disturbare la stabilità sociale fino al punto di diminuire la proporzione di femmine sterili e perciò aumentare la produttività generale di cuccioli per ogni femmina, e probabilmente territori più piccoli. :''Richer food supplies lead to smaller territories and more patchy (heterogeneous) food supplies permit larger groups. A very high death rate leads to smaller groups and a smaller proportion of barren vixens, probably together with larger territories. An intermediate death rate may be insufficient to reduce group size substantially, but nonetheless may disrupt social stability sufficiently to diminish the proportion of barren vixens and thereby increase the overall productivity of cubs per female, and probably smaller territories.'' (p. 210) * :<nowiki>''''</nowiki> (p. ) * :<nowiki>''''</nowiki> (p. ) * :<nowiki>''''</nowiki> (p. ) * :<nowiki>''''</nowiki> (p. ) ------------------- [[File:Ras Mangasha 1.jpg|thumb|Mangascià nel 1894]] '''Mangascià Giovanni''' (1868 – 1907), militare etiope. ==Citazioni su Mangascià Giovanni== *Era bello Mangascià, di una eleganza un po' femminile che non lo abbandonava neppure quando indossava lo sciamma di guerra, la criniera di leone e in battaglia impugnava la Remington finemente damascato. Anche se si comportava con l'aspra maestà di re, si intuiva subito che quell'energia era finta, mancava di una vera forza interiore. Il ras recitava il ruolo di principe battagliero e irriducibile, ma dentro era fiacco e floscio. ([[Domenico Quirico]]) *Era figlio di negus e non avrebbe mai dimenticato che il trono doveva toccare a lui. Sapeva che nella sua corte c'era un partito di irriducibili che lo istigava a battersi fino alla morte per riottenere il trono, che mormorava contro la vergognosa servitù nei confronti degli scioani, popolo debole, imbelle, che si era sempre prosternato quando passavano i tigrini. ([[Domenico Quirico]]) dovrjbx00barpvfk34p0aw0ncdicjh8 1350830 1350828 2024-11-08T10:53:35Z Mariomassone 17056 /* Citazioni */ 1350830 wikitext text/x-wiki ==[[Aleksej Naval'nyj]]== ==''Patriot''== ===Incipit=== In realtà, morire non è stato doloroso. Se non fossi stato sul punto di esalare il mio ultimo respiro, non mi sarei mai sdraiato sul pavimento accanto alla toilette dell'aereo. Come potete immaginare, non era esattamente pulito. ===Citazioni=== *La possibilità di candidarmi alle elezioni mi era preclusa da molto tempo. Lo Stato non riconosceva il partito politico che guidavo e ne aveva appena rifiutata la registrazione per la nona volta in otto anni. Per qualche strana ragione, succedeva sempre che non riuscissimo a «compilare correttamente i moduli» e, nelle rarissime occasioni in cui un nostro candidato entrava nelle liste elettorali, spuntavano i pretesti più fantasiosi per negargli l'eleggibilità. (p. 5) *In un paese autoritario, dove per oltre due decenni il regime si era dato la priorità di inculcare nell'elettorato l'idea che le persone sono impotenti e non possono cambiare le cose, convincere la gente a uscire di casa e andare a votare non è mai stato un compito facile. Era pur vero, però, che i redditi erano calati per sette anni di fila, quindi se anche solo un terzo dei cittadini stufi del regime si fosse convinto ad andare ai seggi, nessun candidato di Putin avrebbe avuto una chance. A questo punto, come indurre gli elettori a votare? Con la persuasione? Offrendo in cambio qualcosa? Noi scegliemmo di farli arrabbiare. Di farli arrabbiare sul serio. (p. 6) *Considerando la realtà della Russia, scartammo fin dall'inizio l'idea di un approccio giornalistico prudente, fatto degli infiniti giri di parole – presunto, possibile, cosiddetto – tanto amati dai consulenti legali. Chiamavamo le cose col loro nome: ladro, corruzione. Se qualcuno aveva una proprietà sontuosa, non ci limitavamo a menzionarne l'esistenza, ma effettuavamo riprese con i droni e la mostravamo al pubblico in tutta la sua magnificenza. Dopodiché ne scoprivamo il valore e lo raffrontavamo con il modesto reddito che il burocrate suo proprietario dichiarava. (p. 6) *Quello che facevamo era intrattenere e al contempo scatenare indignazione con immagini della vita condotta dagli «umili patrioti che governano la nostra terra», spiegando come funzionano i meccanismi della corruzione e incitando a intraprendere azioni pratiche per causare il massimo danno al sistema di Putin. Il materiale non mancava mai. (p. 7) *In genere parlo volentieri con la gente, ma non in aereo: troppo rumore di sottofondo e non gradisco molto avere qualcuno che, a venti centimetri da me per farsi sentire, urla: «Lei indaga sulla corruzione in Russia, giusto? Be', senta cosa mi è capitato».<br>La Russia è fondata sulla corruzione e a tutti è capitato qualcosa. (p. 12) *Provate a toccarvi il polso con un dito della mano opposta. Sentite qualcosa perché il vostro corpo rilascia acetilcolina e un segnale nervoso informa il vostro cervello di questa azione, che vedete con gli occhi e identificate con il senso del tatto. Adesso fate la stessa cosa con gli occhi chiusi: non vedete il dito, ma siete perfettamente in grado di stabilire quando toccate il polso e quando non lo fate. Questo perché, dopo che l'acetilcolina trasmette un segnale tra le cellule nervose, il vostro corpo secerne colineterasi, un enzima che arresta il segnale a lavoro terminato. Per farlo, «distruggere» l'acetilcolina «usata» e, con essa, ogni traccia del segnale inviato al cervello. In assenza di questo meccanismo, il cervello riceverebbe di continuo il messaggio del dito che tocca il polso, ripetuto milioni di volte. Sarebbe simile al cosiddetto DDoS, un Distributed Denial of Service (ovvero un attacco distribuito di negazione del servizio), ai danni di un sito web: clicca una volta e il sito si apre, clicca un milione di volte al secondo e il sito va in crash.<br>In caso di DDoS, puoi ricaricare il server o installarne uno più potente. Con gli esseri umani, però, non è così semplice. Bombardato da miliardi di falsi segnali, il cervello si disorienta, non è in grado di elaborare quanto succede e alla fine va in blocco. Dopo un po' di tempo, la persona smette di respirare, visto che anche questa è una funzione controllata dal cervello.<br>È così che agiscono le sostanze nervine. (pp. 14-15) *Quando la gente mi chiede com'è morire a causa di un'[[Armi chimiche|arma chimica]], faccio due associazioni mentali: i Dissennatori di ''Harry Potter'' e i Nazgûl del ''Signore degli Anelli''. Il bacio di un Dissennatore non fa male: la vittima sente solo la vita che la lascia. L'arma principale di un Nazgûl è la spaventosa capacità di farti perdere la volontà e la forza. Lì in quel corridoio, un Dissennatore mi bacia mentre un Nazgûl si mette al mio fianco. (pp. 15-16) *Se immaginate che uscire dal [[coma]] sia una faccenda più o meno istantanea, come vorrebbero farci credere i film, mi tocca deludervi. Sarei fin troppo lieto di affermare che un attimo prima stavo morendo a bordo di un aereo e un'attimo dopo ho aperto gli occhi scoprendo che mi trovavo all'ospedale e davanti a me c'era la mia amata moglie, o perlomeno una squadra di medici che mi scrutavano ansiosi. Non è andata così. Tornare alla vita normale ha comportato diverse settimane di visioni molto sgradevoli e persistenti. L'intero processo è assomigliato a un viaggio interminabile e altamente realistico all'inferno. Anzi, non mi sorprenderebbe se l'idea dei suoi gironi fosse venuta proprio a persone che sono state in coma e hanno visto ciò che ho visto io. C'è stata una sequenza ininterrotta di allucinazioni, in mezzo alle quali di tanto in tanto intravedevo un barlume di realtà. Con il passare del tempo, la realtà aumentava e le allucinazioni diminuivano. (p. 17) *Un giorno, quando ormai avevo una migliore connessione con la realtà e stavo addirittura cominciando pian piano a ricordare qualche parola d'inglese, chiesi all'infermiere un bicchier d'acqua. Lei disse che me l'avrebbe data solo se avessi scritto quella parola, e mi porse una penna. Ricordavo come si dice «acqua» in inglese, ma proprio non sapevo come scriverlo, per quanto mi sforzassi. Cominciai ad arrabbiarmi e chiesi di nuovo, con stizza, di darmi l'acqua. «Prova un'ultima volta a scriverlo» mi disse l'infermiera con fermezza. Io feci qualche scarabocchio sul foglio, andai su tutte le furie e in un attacco di collera scrissi la parola che di colpo mi era emersa dall'inconscio: ''fuck''. Con un sottile senso di vendetta, ma soprattutto orgoglio, porsi il foglio all'infermiera. Lei mi guardò con commiserazione. Avevo scritto ''fkuc''. (p. 20) *Yulia e Leonid provarono più volte a raccontarmi quello che mi era capitato. Per un po' ebbero sarso successo. Sembrava che stessero bussando a una porta chiusa dietro cui si celava il mio cervello, che però non rispondeva. Mi dissero dell'avvelenamento; di come mi ero sentito male sull'aereo; dell'ospedale di Omsk, pieno di agenti dell'FSB; di come per un sacco di tempo il regime non avesse accettato di trasferirmi; del viaggio in Germania... ma io mi limitavo a fissarli con lo sguardo vitreo. Mi raccontarono profusamente e nei dettagli che Putin aveva cercato di assassinarmi mentre ero in visita in Siberia; che laboratori indipendenti avevano confermato che ero stato avvelenato e, per giunta, con lo stesso agente chimico che i servizi segreti russi avevano usato per avvelenare [[Avvelenamento di Sergej e Julija Skripal'|Sergei Skripal' e sua figlia a Salisbury]]. Poi, quando per l'ennesima volta pronunciarono la parola «''[[novičok]]''», di colpo li guardai dritto negli occhi e dissi: «Ma che cazzo? È una tale idiozia!». (pp. 21-22) [[File:IAEA 02790020 (5612542129).jpg|thumb|Civili evacuati dopo il disastro di Černobyl']] *{{NDR|Sul [[disastro di Černobyl']]}} Per strada i soldati erano inguainati da capo a piedi in insolite tute bianche. Indossavano maschere antigas che li facevano assomigliare a una qualche strana specie animale. Io vengo da una famiglia di militari, e ovviamente a casa avevamo delle maschere antigas, ma la loro unica funzione era essere indossate dai figli degli amici dei miei che venivano a trovarci: si mettevano a correre per l'appartamento, fingendo di essere elefanti e strillando di gioia. Il gioco poteva durare due o tre minuti al massimo, perché sotto le maschere antigas si moriva di caldo. I soldati in strada non stavano giocando e non si divertivano affatto. Fermavano le automobili e le lasciavano procedere solo dopo aver esaminato le loro ruote con una speciale asta metallica: un comportamento piuttosto bizzarro. (p. 29) *Quando per l'ennesima volta mi sentivo chiedere se fossi ucraino o russo, mi sforzavo di non dare una risposta netta. Era come se mi avessero chiesto a chi volevo più bene, a mio padre o a mia madre, e per quella domanda non esisteva una risposta valida. (p. 31) *{{NDR|Sul [[disastro di Černobyl']]}} Per il resto del mondo fu un enorme disastro nucleare. Per l'Unione Sovietica, uno dei fattori scatenanti del crollo di un paese già colpito dalla crisi economica del suo «socialismo pienamente sviluppato». Per il ramo ucraino della nostra famiglia fu un'immane tragedia che spazzò via la vita di un tempo. Per me rappresentò il primo evento, la prima lezione di vita, che ebbe un impatto formativo sul mio modo di vedere le cose. Le radiazioni potevano essere lontane, ma l'ipocrisia e le bugie inondarono la nazione intera. (p. 32) *La risposta standard, e in tutto e per tutto demenziale, delle autorità sovietiche – e in seguito russe – a qualsiasi crisi è decidere che è nell'interesse della popolazione ascoltare un flusso incessante di bugie. Altrimenti, dice il ragionamento, le persone senza dubbio scapperanno di casa e si metteranno a scorrazzare in uno stato di anarchia totale, appiccando il fuoco ai palazzi e ammazzandosi a vicenda.<br>La verità è che non è mai successo niente del genere. Nella maggior parte delle emergenze, la gente è preparata a comportarsi in modo razionale e disciplinato, soprattutto se la situazione viene spiegata e viene illustrato cosa occorre fare. Eppure, come ho potuto constatare più volte in circostanze meno drammatiche, la prima reazione ufficiale è invariabilmente quella di mentire. I funzionari non traggono alcun beneficio pratico dal farlo, è semplicemente una regola: in una situazione di imbarazzo, menti. Sminuisci i danni, nega sempre e comunque, bleffa. Più tardi si potrà sistemare ogni cosa, ma adesso, nel momento dell'emergenza, i funzionari non hanno altra alternativa che mentire, perché la popolazione considerata idiota non è pronta per la verità. (p. 33) *Ero solo un bambino, ma la domanda che più mi tormentava era perché le autorità stessero mentendo quando tutti attorno a me sapevano la verità. Quanto era patetico quel tentativo di ingannarci? Se devi mentire, dovresti almeno aspettarti di trarne qualche beneficio. Dici di essere malato e non sei costretto ad andare a scuola. Perlomeno ha un senso. Ma loro dove volevano andare a parare? [...] Se il disastro di Černobyl' non fosse mai avvenuto, probabilmente avrei sentito parlare meno di politica. Senza dubbio non mi avrebbe toccato così da vicino, e le mie opinioni politiche sarebbero state un po' diverse. Ma le cose andarono come andarono, e molti anni dopo, quando ero un uomo adulto, mentre guardavo in tivù l'appena nominato presidente ''ad interim'' della Russia, il quarantasettenne Vladimir Putin, lungi dal condividere l'entusiasmo per il nuovo, «energico leader» del paese, continuavo a pensare: «Questo mente in continuazione, proprio come succedeva quando ero bambino». (pp. 37-38) *{{NDR|Sulla ''[[dedovščina]]''}} Inutile dire che una pratica così idiota non migliorava affatto la disciplina, e in realtà il nonnismo non faceva che minare il rispetto per l'esercito. I soldati che tornavano a casa dopo due anni di servizio alla patria descrivevano in termini piuttosto scabrosi le violenze ai futuri coscritti. Le loro rivelazioni ricordavano da vicino quelle delle persone che escono dal carcere. Le madri ascoltavano inorridite, dopodiché non avevano il minimo desiderio di mandare i figli a fare la leva. Periodicamente, dopo che l'ennesimo giovane sfortunato, incapace di sopportare oltre i maltrattamenti, si era suicidato o aveva sparato ai suoi aguzzini, l'esercito lanciava l'ennesima campagna antinonnismo, che non serviva mai a niente. La pratica è istituzionalizzata e si può combattere solo cambiando l'istituzione, nello specifico creando un esercito in cui militari di professione, uomini e donne, ricevono uno stipendio per difendere il paese. Quello che non serve è un esercito che dipende da poveri scalognati prelevati dalle loro famiglie (nell'Unione Sovietica per due anni, oggi per uno) e costretti a passare il tempo in un'istituzione che costituisce una forma bislacca di scuola di sopravvivenza. (pp. 43-44) *Non sopporto la parola «mentalità», perché mi sembra un concetto del tutto artificiale, ma una cosa è indiscutibile: esiste un certo tipo di carattere nazionale russo, e la spacconeria nel resistere a privazioni che potrebbero tranquillamente essere evitate ne rappresenta un aspetto significativo. Sopportiamo condizioni atroci, critichiamo le autorità, ce ne lamentiamo, eppure al tempo stesso riusciamo a vantarci di essere in grado di sopravvivere a queste circostanze orribili, e lo consideriamo un notevole vantaggio competitivo in un confronto ipotetico tra nazioni. [...] Non serve essere grandi psicologi per capire che cosa c'è alla radice di questo: noi russi aneliamo a una vita normale, ben consapevoli che siamo stati noi stessi a inventare tutti i nostri problemi attuali. Proprio non riusciamo ad ammettere, però, di essere idioti, quindi cerchiamo qualcosa per cui andare fieri, mentre in realtà non c'è proprio niente di cui vantarsi. (pp. 44-45) *Tutti i sovietici amavano criticare le autorità, ma avevano il terrore dell'onnipotente [[Komitet gosudarstvennoj bezopasnosti|KGB]] (nelle basi militari si parlare di ''osobisty'', «agenti speciali»). La preoccupazione più grande erano le intercettazioni telefoniche. Non era certo credibile che il KGB avesse abbastanza personale per origliare le conversazioni in ogni appartamento. Eppure, quando gli amici venivano a trovare mio padre e, dopo qualche vodka in cucina, cominciavano a bersagliare il governo, mia madre metteva il telefono sotto un cuscino. Pensavo che fosse bizzarro, e quando chiesi perché lo faceva, lei liquidò la mia domanda affermando che non si poteva sapere che cosa sarebbe stato detto e chi lo avrebbe sentito. A me sembrava assurdo. Quelli erano adulti che parlavano di questioni del tutto ordinarie, come l'impossibilità di trovare ketchup bulgaro nei negozi e la necessità di mettersi in fila per la carne alle cinque del mattino. Io davvero non riuscivo a capire di cosa si dovesse aver paura. Qualsiasi ragazzo in età scolare era stato nei negozi e aveva visto le code interminabili, e sapeva che la parola più usata nel lessico sovietico era ''defitsìt'' (carenza). Significava che c'erano persone che non ti permettevano di dire una cosa risaputa. Inoltre, sembrava che assoldassero altra gente per origliare dal telefono di casa tua, al punto che avevamo bisogno di usare un cuscino per proteggerci. Ironico che il mio primo ricordo dell'uso di quel cuscino risalga al 1984. (pp. 46-47) *Quando Sasha, mio cugino, venne a fare una gita a Mosca, fu portato, com'è ovvio, al Mausoleo di Lenin, una classica destinazione turistica per un bambino sovietico. Quando tornò in Ucraina, corse dalla nonna urlando esaltato: «Ho visto Lenin!». E lei rispose, secca: «Be', non gli hai sputato in faccia?». La parte ucraina della nostra famiglia si piegava in due dal ridere, ma io ero inorridito. [...] Mi ci volle qualche tempo per racimolare il coraggio di chiedere perché la mia amata nonna disprezzasse tanto «il migliore fra gli uomini». Risultò che il sentimento era radicato nella storia della sua famiglia. Lei era l'undicesima figlia, l'ultima, e l'unica femmina. La loro terra, con undici uomini che ci lavoravano da mattina a sera, era molto prospera. La loro casa era stata la prima in paese a sfoggiare un tetto di ferro, e avevano persino costruito un mulino, segno di inaudito benessere. Poi erano state introdotte le fattorie collettive. Pur essendo riuscita a evitare la deportazione in Siberia toccata a migliaia di altri kulaki (contadini ricchi), la famiglia della nonna fu espulsa dalla propria abitazione e costretta a trasferirsi nel fienile. Il tetto di ferro, che era stato l'invidia del paese intero, era stato portato in città, dove lo avevano venduto, per poi spendere i soldi, secondo la leggenda famigliare, «in alcol per il consiglio del paese». All'epoca quel particolare mi parve poco credibile, ma oggi non ho dubbi che fosse vero. (pp. 48-49) *La [[nostalgia per l'Unione Sovietica]] è un elemento importante della Russia di oggi, e un fattore politico da non sottovalutare. Molto prima dell'appello di Trump, «Make America Great Again», Vladimir Putin aveva pronunciato lo slogan ufficioso del suo regno: «Ci devono rispettare e temere quanto l'Unione Sovietica», cavalcando questa retorica fin dai primi passi che ha compiuto per arrivare al potere. A me sembrava ridicolo ed ero certo che non avrebbe funzionato, però mi sbagliavo. È un pensiero banale, ma il cervello umano è davvero strutturato in modo da tornare con il ricordo solo a quanto c'era di buono nel passato. Coloro che hanno nostalgia dell'Unione Sovietica in realtà hanno nostalgia della loro giovinezza, un'epoca in cui tutto doveva ancora succedere, in cui giocavi a pallavolo sulla spiaggia con i tuoi amici e di sera bevevi vino, grigliavi spiedini di carne e non ti preoccupavi della criminalità, della disoccupazione e delle incerte prospettive per il futuro. Anche le tipiche assurdità sovietiche come essere spediti a «raccogliere patate», il lavoro obbligatorio nei campi in cui venivano mandati allievi delle scuole, studenti universitari e lavoratori delle aziende cittadine negli ultimi anni dell'Unione Sovietica, sono ricordate come nient'altro che un simpatico diversivo. All'epoca, smuovere il terreno congelato per «aiutare i lavoratori delle fattorie collettive a salvare il raccolto» era una gran scocciatura e stava solo a dimostrare il fallimento totale del sistema agricolo sovietico. Ma chi si ricorda gli stivali di gomma che pizzicavano, lo sporco sotto le unghie e il senso di totale inutilità di quelle fatiche, quando è tutto eclissato dall'immagine mentale di una compagna di classe che ti rivolgeva un sorriso smagliante dal lotto di terra vicino? (pp. 52-53) *Quando sei un bambino o un adolescente, tutto sembra andare bene, e i politici spesso sfruttano questa legge della vita per oscurare la nostra immagine del futuro presentando una falsa immagine del passato. È importante, però, che ci comportiamo come esseri umani e non come pesci rossi, la cui memoria è notoriamente limitata agli ultimi tre secondi. Bersagliare di patate i tuoi amici nei campi era divertente, non c'è dubbio, ma il ricordo più durevole dell'Unione Sovietica della mia infanzia è comunque la coda per il latte. Mio fratello era nato nel 1983. Una casa con un bambino piccolo ha bisogno di un costante rifornimento di latte e per diversi anni io sono stato responsabile del suo acquisto. Ogni giorno, dopo la scuola, andavo al negozio e facevo la fila per almeno quaranta minuti per comprare quel maledettissimo latte. Spesso non era ancora stato consegnato, e tu te ne stavi lì ad aspettare che arrivasse, in compagnia di decine di adulti ingrugniti. Se eri un po' in ritardo, era possibile che tutto il latte fosse già venduto, e quella sera i tuoi genitori non sarebbero stati contenti. Per questo non ho alcun desiderio di tornare all'Unione Sovietica. Uno Stato che non riesce a produrre abbastanza latte per i suoi cittadini non merita la mia nostalgia. (pp. 53-54) *Il maggiore problema di [[Michail Gorbačëv|Gorbačëv]], che alla fine lo diventò anche per l'URSS, era l'incertezza delle azioni, sempre poco convinte. Voleva essere un riformatore, ma temeva le conseguenze di una vera riforma; annunciava grandi cambiamenti solo per cercare poi di evitarli; aprì uno spiraglio alla libertà, ma quando tutti vollero sfruttarlo, cercò di richiudere la porta in fretta e furia. Il fatto era che la gente voleva quella porta spalancata, non una fessura dalla quale sbirciare. (p. 59) *Gorbačëv, e in seguito la prima generazione di riformatori sotto Boris Eltsin, hanno subito la tragedia di essere costretti a introdurre riforme perché l'economia che avevano ereditato era stata distrutta dal regime comunista, solo per sentirsi poi accusare di averla distrutta loro. La pianificazione economica sovietica stava crollando: non circolavano merci a sufficienza e, a conferma che avevi il diritto di acquistare beni che scarseggiavano, vennero introdotte le tessere per le razioni da presentare nei negozi. [...] L'unico rimedio a quella situazione era una riforma politica ed economica, ma l'opinione pubblica scambiò la causa per l'effetto. La gente credeva che non fossero stati il PCUS, il Comitato statale per la pianificazione (Gosplan) e il KGB ad aver portato il paese al punto in cui ''perestrojka'' e riforme erano diventate necessarie per salvarlo, ma l'opposto. Si pensava infatti che le riforme avessero distrutto il vecchio e stabile modo di vivere e avessero distrutto il vecchio e stabile modo di vivere e avessero acuito le carenze, introdotto la necessità delle tessere e peggiorato la povertà. Il termine «riforma» era, e rimane ancora oggi, offensivo: «Sappiamo tutto delle vostre riforme. Ci ricordiamo delle tessere e di come siamo diventati tutti mendicanti!». Lo stesso destino che sarebbe toccato in seguito alle parole «democrazia», «economia di mercato» e «capitalismo». (pp. 61-62) *Più diventavo grande, meno tolleravo Gorbačëv, ma adesso lo vedo sotto una luce positiva, se non altro perché si è dimostrato del tutto incorruttibile. In questo era unico. Chiunque abbia avuto potere nel periodo di transizione dal socialismo al capitalismo ha cercato di accaparrarsi una fetta di torta il più grande possibile, e quasi tutti ci sono riusciti. [...] Quando Gorbačëv diede le dimissioni, non portò niente con sé, anche se aveva avuto enormi opportunità per diventare ricco. [...] L'opinione pubblica può pensare quanto vuole che non ne abbia avuto l'opportunità, ma resta il fatto che non ci provò nemmeno. A mio parere era semplicemente un diverso tipo di persona e non era avido. (pp. 63-64) *{{NDR|Sulla [[dissoluzione dell'Unione Sovietica]]}} Non ho avuto rimpianti. Dopotutto, che cosa avevo perso? La Russia, il mio paese, era ancora lì. Avevo ancora la mia lingua, Tolstoj e Dostoevskij, Mosca e Kazan' e Rostov. L'esercito era ancora lì e lo Stato pure. Persino i burocrati erano ancora al loro posto. Kiev, Tallinn e Riga non erano svanite nell'aria. Tutto era come prima e potevi visitare quelle città, se volevi. La differenza stava nel fatto che adesso avevi una scelta, avevi la libertà. Ciò che resta di quella libertà nell'odierna Russia di Putin che finge di essere l'URSS è in realtà molto più di quanto c'era allora. Adesso puoi scegliere che lavoro fare, dove vivere e quale stile di vita adottare. Non sei più obbligato a gareggiare con gli altri per stabilire chi sia il più ipocrita e quindi si possa guadagnare il permesso di andare all'estero. Adesso puoi semplicemente comprare un biglietto e partire.<br>A questo punto c'è sempre qualcuno che dice: «Solo che adesso devi avere abbastanza soldi», e poi si mette a ricordare le garanzie sociali e l'uguaglianza dell'URSS. In realtà non esisteva niente di simile. Il divario sociale che c'era all'epoca tra un contadino di un colletivo agricolo e un membro di un comitato di un collettivo agricolo e un membro di un comitato regionale del Partito comunista è pari a quello che oggi separa un oligarca e un operaio. Ai tempi dell'URSS, case e automobili erano di gran lunga meno accessibili rispetto a ora. Certo, la gente riceveva un alloggio gratuito, ma dopo una lista d'attesa di vent'anni. Senza dubbio il tetto del lusso e della ricchezza è molto cambiato: con l'URSS era al primo piano di una dacia nel «villaggio degli scrittori» nelle campagne attorno a Mosca, mentre oggi non c'è proprio, è schizzato lontanissimo, superando quelli degli chalet francesi e dei grattacieli ai bordi di Central Park a New York. (p. 67) [[File:RIAN archive 644463 First stage in the Soviet troop withdrawal from Afghanistan.jpg|thumb|Soldati sovietici in Afghanistan]] *La [[Guerra in Afghanistan (1979-1989)|guerra in Afghanistan]] incombe minacciosa sui miei ricordi d'infanzia, ma pesava ancoa di più sul destino della nazione. La tomba dell'URSS è stata scavata da Černobyl', dalla crisi economica, dall'invio di truppe in Afghanistan nel 1979 e dai successivi dieci anni di inutile guerra. Per me era rappresentata soprattutto dalle pompose stelle di un rosso brillante all'ingresso dei condomini. Erano invariabilmente accompagnate da un'iscrizione che diceva: «Qui ha vissuto Tizio, caduto eroicamente nell'adempimento del proprio dovere internazionale nella [[Repubblica Democratica dell'Afghanistan|Repubblica democratica dell'Afghanistan]]». Ricordo anche quando venne ucciso il figlio di un'insegnante della nostra scuola. La notizia si diffuse come un lampo e inizialmente tutti noi alunni rimanemmo silenziosi in maniera consona al momento. Ma i bambini sono bambini e, all'intervallo, stavamo urlando e lanciandoci oggetti come sempre. Uscì la nostra professoressa più composta: non l'avevo mai sentita alzare la voce, ma si mise a urlare definendoci spudorati. (p. 68) *In quegli anni, i genitori dei ragazzi in età di leva erano terrorizzati all'idea che i figli venissero mandati in Afghanistan a combattere: era una lotteria spaventosa alla quale tutto il paese doveva prendere parte. L'orrore non fece che accrescersi quando tornarono a casa sempre più «200», in gergo militare le bare di zinco sigillate nelle quali arrivavano i cadaveri, le Cargo 200. Mio cugino fu arruolato nell'esercito, e ricordo i miei parenti preoccupatissimi che venisse mandato in Afghanistan, soprattutto perché, da ragazzo patriottico ma non molto saggio qual era, aveva chiesto di essere assegnato proprio là. Per fortuna non accadde. (pp. 68-69) *La guerra in Afghanistan ebbe un peso cruciale non solo per noi, ma anche per il resto del mondo, e ancora oggi ne subiamo le dirette conseguenze. L'attuale estremismo islamico è nato in misura significativa da lì. Il governo degli Stati Uniti, rispondendo alla criminale idiozia dei leader sovietici, si è comportato in maniera altrettanto stupida facendo del suo meglio per trasformare la guerra dei mujaheddin afghani contro l'URSS in una ''jihad'' islamica. All'epoca, negli anni Ottanta, arrivarono nella regione frotte di volontari da tutto il Medio Oriente e da un confronto tra socialismo e capitalismo – come insisteva a intenderlo l'URSS – il conflitto si trasformò in una guerra santa contro gli infedeli. Il disastroso errore di valutazione, però, fu credere che quanti avevano imbracciato le armi in difesa della propria religione potessero essere fermati da una decisione politica dicendo semplicemente: «Ok, ragazzi, adesso basta: abbiamo vinto, torniamo tutti a casa». Coloro che erano insorti sotto le bandiere verdi dell'Islam non si accontetarono di scacciare le truppe sovietiche: credevano davvero agli slogan che li avevano ispirati, quindi adesso chiedevano che l'Afghanistan si trasformasse in un paese guidato dalla ''sharia''. [[Osama bin Laden]], al quale gli americani avevano donato denaro e armi, si stava già trasformando nel loro nemico perché i reciproci obiettivi stavano cominciando a divergere. Gli Stati Uniti stavano perdendo interesse e non desideravano più finanziare la ''jihad''. Nella visione di un fanatico religioso, tuttavia, chi non è con noi è contro di noi. Ed è stato in Afghanistan, dove erano andati a scatenare una guerra santa, che i leader dello [[Stato islamico]] come [[Abu Bakr al-Baghdadi]] divennero ciò che erano. Quella guerra continua ancora oggi. (pp. 70-71) *Si scoprì che essere poveri era più sopportabile quando lo erano tutti, ma era intollerabile se vedevi il tuo vicino molto più ricco di te. Si sente spesso parlare dell'invidia del popolo russo o sovietico verso i primi imprenditori, e per questo motivo gli anni Ottanta furono un periodo tanto odiato. Credo tuttavia che la causa fosse l'ineguaglianza delle opportunità. Se Gorbačëv avesse potuto rendere agevole per tutti diventare imprenditori, se lo avessero fatto milioni di persone e non qualche decina di migliaia tra i più intelligenti, o i più furbi, oppure tra coloro che godevano di una buona posizione, le cose sarebbero potute andare diversamente. E invece fondare una cooperativa, e in seguito un'azienda, era un calvario burocratico di stampo sovietico. Volendo avviare un'attività, dovevi pagare tangenti oppure avere i contatti giusti, o almeno possedere carisma da vendere. Tutto questo creò la durevole immagine dell'uomo d'affari scaltro e subdolo, diventato tale con mezzi meno che legali. (p. 76) [[File:1991 coup attempt4.jpg|thumb|Carri armati a Mosca durante il putsch di agosto]] *{{NDR|Sul [[putsch di agosto]]}} Nella nostra cittadina nessuno batteva ciglio alla vista dei carri armati. I visitatori amavano essere fotografati accanto al cartello «Attenzione, carri armati» che era un po' il nostro simbolo. Quel giorno, però, sembrava tutto diverso. Anzitutto, percorrevano la strada asfaltata, cosa che abitualmente non facevano perché l'avrebbero distrutta. Poi sembrava che stessero andando in guerra o fossero impegnati in un'operazione speciale di qualche tipo. La scena aveva un che di caotico. Ma l'aspetto più importante era che si stavano dirigendo verso Mosca. Felice di avere una scusa per non andare alla dacia, tornai a casa e accesi il televisore per capire cosa stesse succedendo. Stavano trasmettendo ''Il lago dei cigni'', e per qualsiasi sovietico questo significava che stava accadendo qualcosa di grave. Fin da piccolo avevo imparato che, se invece dei cartoni animati trasmettevano un concerto di musica classica, con ogni probabilità era morto un leader e sarebbe cominciato un diluvio di cordoglio pubblico. Questa volta, però, non era affatto chiaro chi fosse deceduto. (p. 77) *[...] venne letto alla radio un lunghissimo discorso al popolo sovietico. Era incredibilmente prolisso, con frasi che sembravano tratte da un editoriale della «Pravda» (e nel 1991 gli editoriali della «Pravda» erano sinonimo di cliché, idiozia e disonestà). Rammento solo che veniva condannato con forza il fiorire della «speculazione». Il monito non poteva essere più chiaro: la nosra futura vita di agi grazie a capitalismo ed economia di mercato era a rischio. Ricordo anche la frase: «Mai nella storia del paese la propaganda di sesso e violenza ha assunto simili proporzioni, mettendo in pericolo la vita e la salute delle generazioni future». Un attacco vero e proprio alle migliori conquiste della nostra epoca. Le immagini di donne nude non avevano fatto in tempo ad apparire su giornali e periodici, e queste persone le volevano bandire con il pretesto che erano una minaccia per la nostra salute. Per aggiungere il danno alla beffa, era una replica di quegli stessi programmi che anni prima avevano condannato la musica rock perché conteneva «una propaganda sfrenata di sesso e violenza». Era chiaro come gli autori della dichiarazione l'avessero scritta con il sottile intento di toccare le più profonde corde del cuore del popolo sovietico. Nell'ascoltare le parole che vietavano il sesso e il profitto, e parlavano della necessità di rifornire i villaggi di carburante e lubrificanti (altro argomento dei golpisti), i sovietici avrebbero picchiato i pugni sul tavolo dicendo: «Ehi, i compagni del Comitato di emergenza stanno facendo proprio la cosa giusta! Era ora di aiutare i contadini e bandire il sesso!». (p. 79) *Sono stato fortunato a essere tra coloro che non hanno subito onde d'urto dal crollo dell'URSS. Se mio padre fosse stato un ufficiale dell'esercito non nella regione di Mosca, ma a Baku, nel Nagorno Karabakh, in Abcasia o negli Stati baltici, le cose sarebbero andate molto diversamente. Tutti i rancori accumulati negli anni divamparono infatti in conflitti e persino guerre. Scoprimmo da un momento all'altro che armeni e azerbaigiani si odiavano al punto che già stavano combattendo. Georgiani e abcasiani non erano certo vicini amichevoli che pranzavano insieme, anzi, si sarebbero reciprocamente scacciati dalle rispettive case. Le ragioni sottese a ciò che stava accadendo venivano spiegate in maniera dettagliata, e ogni paese aveva le proprie. Visto da Mosca tutto questo sembrava una pura e semplice follia. Perché si facevano guerra tra loro? Per anni avevano convissuto «nella famiglia unita e multietnica dei popoli sovietici», e adesso si massacravano per questioni territoriali e interetniche?<br>Si trattava senza dubbio della visione egocentrica e certamente ignorante di qualcuno che, per un colpo di fortuna, si era trovato in un posto dove non erano in corso guerre o conflitti nazionali, ma soltanto una caccia molto metropolitana al denaro. Non riuscivo a immaginarmi nei panni degli armeni o degli azerbaigiani, e in ogni caso non avevo il minimo desiderio di farlo. Per motivi altrettanto egocentrici, il solo problema interetnico che mi interessasse era la difficile situazione dei russi: d'un tratto, la nostra era diventata la diaspora più grande in Europa. Per me era abbastanza semplice fare un esperimento mentale. Immaginavo che mio padre fosse stato mandato a servire nella XIV Armata, di stanza in Moldavia, e io fossi diventato improvvisamente parte della «minoranza di lingua russa». Sarei stato quantomeno molto insoddisfatto di quell'istantaneo cambiamento e del mio status di «minoranza». (p. 85) *I nuovi leader saliti al potere in Russia – tra i quali Putin e tipi come lui erano di terza o quarta categoria – ignorarono il problema dei russi bloccati fuori dal paese. Si sarebbe potuto evitare un gran numero di conflitti, e si sarebbero salvate vite, se il governo dell'epoca avesse proposto anche solo un programma basilare per il rientro dei russi in uno qualsiasi dei territori ancora appartenenti a Mosca. Com'è ovvio, nessuno si sarebbe affrettato a tornare dai prosperi Stati baltici, e in quel caso sarebbero serviti approcci diversi. Eppure le domande confuse di chi viveva in Uzbekistan, Kirghizistan e in molte altre repubbliche – Qual è adesso il nostro posto? Che cosa dobbiamo fare? – avrebbero dovuto trovare risposta. È straordinario come, anche adesso che il problema della «[[russofobia]]» e la violazione dei diritti dei russi sono diventati in pratica la massima priorità nell'agenda del Cremlino, tutto resti a livello di una demagogia spudorata e ipocrita dietro alla quale manca qualsiasi provvedimento costruttivo. [...] L'attuale regime preferisce parlare senza sosta di russi oppressi senza far nulla per aiutarli. (pp. 86-87) *Quelli come Putin sono nostalgici dell'URSS perché per loro equivaleva a uno status di superiorità inaccessibile a chiunque. Oggi, a dispetto di tutte le storture del sistema, uno specialista informatico di un paesino siberiano può diventare miliardario senza bisogno del permesso o del sostegno dello Stato, e andarsene in Costa Azzurra a bordo del suo jet privato. All'epoca c'era una barriera che valeva per tutti tranne che per quelli come Putin, il cui unico scopo era di impedire agli altri di fare qualunque cosa. (p. 89) *Con tutta la sua ipocrita esaltazione dei lavoratori, la società sovietica in realtà tracciava un confine molto netto: chi proseguiva gli studi era al vertice, mentre gli altri erano di seconda categoria. Molto probabilmente questo avvenne per incentivare tutti, qualsiasi fossero le loro origini, a tentare la strada degli studi universitari, il che non era una brutta idea. [...] Nella pratica, però, la cosa non funzionò bene. La conseguenza a lungo termine fu una catastrofica caduta del prestigio di qualsiasi professione associata al lavoro manuale, anche la più specializzata. Essere un ''PTUšnik'', ovvero lo studente di una scuola professionale, divenne sinonimo di asino. Era normale che un professore dicesse a un ragazzo: «Petrov, tu sei un idiota e puoi aspirare solo alle professionali». L'implicazione era che, dopo essere diventato idraulico, elettricista o operaio, Petrov sarebbe entrato nell'esercito dei perdenti e degli alcolizzati privi di prospettive nella vita. (p. 90) *[...] in URSS era praticamente contro la legge ammettere gli ebrei alle facoltà di matematica. [...] Secondo una barzelletta tipica dell'epoca, alle selezioni per l'ingresso all'Università statale di Mosca gli esaminatori non vogliono ammettere un candidato ebreo, quindi lo bersagliano di domande sempre più difficili, ma lui riesce a rispondere a tutte, quindi alla fine la commissione si riduce a chiedere: «Come spiega il fatto che Lev Tolstoj fosse capace di ricordare cose accadute quando aveva solo quaranta giorni?». «La cosa non mi sorprende. Io ricordo cose successe quando avevo otto giorni.» «E cosa ricorda?» «Ricordo un anziano ebreo con la barba e i ''peot'' che è arrivato e mi ha tagliato via la possibilità di fare l'università.» (pp. 102-103) *Ho già menzionato il decennio che passò alla storia come «i maledetti anni Novanta», un'espressione che vorrei spiegare, perché rappresenta una delle principali ragioni per le quali Putin continua a essere popolare in una fetta della società e perché il suo nome è associato alla «restaurazione dell'ordine» anche se, con lui al potere, l'amministrazione dello Stato è in totale degrado. [...] Ciò che rendeva «maledetti» gli anni Novanta era il fatto che in ogni centro abitato tutti sapessero esattamente chi fosse a capo della criminalità e quali gang fossero operative. In qualche modo, il crimine organizzato compariva dal giorno alla notte e assumeva all'istante un ruolo cruciale nella vita pubblica. [...] Nell'esatto istante in cui l'Unione Sovietica era crollata, lasciando il paese senza un unico centro di potere noto e accettato da tutti, le persone avevano scoperto all'improvviso che a comandare adesso erano le gang che stazionavano ogni sera al chiosco degli spiedini in fondo alla strada. [...] All'improvviso venne fuori che aver trascorso un periodo in carcere era qualcosa di positivo. In precedenza si sarebbe detto: «È stato sette anni in prigione. È una causa persa. Stagli lontano». Adesso, per qualche imperscrutabile ragione, la frase era diventata: «È stato sette anni in prigione, quindi ha contatti giusti e risolverà i nostri problemi». (pp. 106-107) *Sono convinto che prima o poi ogni cosa andrà al suo posto e tutto finirà bene, ma dobbiamo guardare in faccia la realtà che dai primi anni Novanta ai Venti del Duemila la vita di una nazione è stata stoltamente sprecata in un'epoca di degenerazione e di incapacità di stare al passo. C'è una buona ragione se le persone come me, e quelle di cinque o dieci anni più vecchie, sono chiamate la generazione maledetta o perduta. Noi siamo quelli che avrebbero dovuto beneficiare della libertà politica e di mercato, ci saremmo potuti adattare in fretta a un nuovo mondo, in una maniera del tutto fuori dalla portata delle generazioni precedenti. Il 15 per cento di noi sarebbe dovuto diventare imprenditore, «come in America». Solo che la Russia non ce l'ha fatta. Nessuno dubita che adesso viviamo meglio che negli anni Novanta, ma, perdonatemi, sono passati trent'anni. Anche in Core del Nord le persone vivono meglio oggi che trent'anni fa. [...] Il confronto non dovrebbe essere tra come eravamo negli anni Novanta e come siamo adesso, ma tra come siamo adesso e come avremmo potuto essere al tasso di crescita medio globale. Avremmo ottenuto senza fatica quello che abbiamo visto ottenere da Cecoslovacchia, Germania dell'Est, Cina e Corea del Sud. Questo confronto non può che deprimerci. [...] Perché non ha funzionato? Perché i polacchi e i cechi la sfangano e noi no? Ho una risposta semplice, che, per quanto tecnicamente significhi rispondere a una domanda ponendone altre, aiuta ogni pezzo del rompicapo ad andare al suo posto: [[Leszek Balcerowicz]], l'architetto delle riforme polacche, è forse diventato un multimilionario come il nostro [[Anatolij Borisovič Čubajs|Anatolij Čubajs]]? La famiglia di [[Václav Havel]], il leader post-comunista ceco, ha forse comprato una villa da 15 milioni di dollari a Saint-Barthélemy, l'«isola dei milionari», e possiede altri beni per un totale di centinaia di milioni? Come mai in Russia quasi tutti i giovani democratici, riformatori e sostenitori del libero mercato degli anni Novanta sono diventati favolosamente ricchi e oggi hanno cambiato le loro posizioni diventando pilastri conservatori dello Stato? In Estonia o Ungheria, Slovacchia o Germania non è successo niente del genere. [...] Dovremmo ammettere che in Russia non c'è mai stato al potere un democratico, nel senso di una persona con una mentalità genuinamente liberale e democratica. (pp. 123-124) *Eltsin era privo di una sincera motivazione ideologica e spinto unicamente dalla sete di potere. Era senz'altro un individuo dal grande talento, un politico di enorme intuito che percepiva l'umore popolare e sapeva come sfruttarlo. Era pronto, all'occasione, ad agire con decisione e audacia, ma sempre negli interessi di se stesso e del proprio potere più che in quelli del popolo o della nazione. (p. 126) *Dall'inizio alla metà degli anni Novanta non ero solo un sostenitore di Eltsin, ma uno di quelli che appoggiava senza riserve il leader in ogni sua iniziativa. Strano a dirsi, non ero tanto infatuato della sua persona o dei membri della sua squadra. Semplicemente non potevo soffrire nessuno degli altri politici. Il mondo senza chiaroscuri della politica dell'epoca comportava il fatto che o eri a favore di Eltsin e guardavi avanti, a dispetto degli errori, delle difficoltà e delle decisioni impopolari, oppure puntavi su quelle teste di rapa, rimasugli dell'Unione Sovietica, la cui unica idea era: «Torniamo indietro. Quelli erano bei tempi». Ebbene, per me non erano bei tempi, e mi faceva impazzire che le persone cercassero di convincermi che così era. Mi fa impazzire tuttora. Negli anni Novanta, certi cretini cercavano di convincermi che mia madre non aveva dovuto alzarsi alle cinque del mattino per comprare la carne, e che io non avevo dovuto fare un'ora di fila per acquistare il latte. (p. 127) *In realtà, è probabile che ciò che provo per Eltsin non sia il genere di odio che si può nutrire verso un vivo, ma piuttosto una complessa mescolanza di avversione, rimpianto e sgomento. Rimpianto per la meravigliosa occasione che il mio paese e i miei connazionali si sono lasciati scappare di vivere la normale e civile vita europea che meritiamo. Le aspirazioni, le speranze, la fiducia, compresa la fiducia cieca di persone ingenue e confuse com'ero io in gioventù, sono state tradite e cinicamente svendute. Sono state barattate con le trame patetiche e corrotte – e i guadagni occulti – della famiglia Eltsin, con le garanzie della loro sicurezza. Il primo decreto di Putin riguardava aiuti materiali e garanzie di immunità legale per «la famiglia del primo presidente della Russia». A questo furono ridotti i grandi eventi storici che andarano dalla metà degli anni Ottanta all'inizio dei Novanta. (pp. 130-131) *Un'occhiata fredda e obiettiva all'era Eltsin ci pone di fronte a una verità triste e sgradevole, che spiega l'ascesa di Putin al potere: nel governo della Russia post-sovietica non ci sono mai stati democratici, e tanto meno liberali che sostenessero la libertà e si opponessero ai conservatori desiderosi di resuscitare l'Unione Sovietica. Tutti loro – con rare eccezioni come [[Egor Timurovič Gajdar|Egor Gajdar]] e [[Boris Nemcov]], che si sono mostrati incorruttibili e hanno trovato la forza di ritirarsi (Gajdar) o di resistere alla reincarnazione dell'autoritarismo (Nemcov) – sono stati un'orda scellerata di ladri e mascalzoni. Per un certo periodo sono stati stimolati dalla retorica democratica, ma sempre nell'ottica di stare, nella cornice delle battaglie politiche dell'epoca, dalla parte del Cremlino, delle autorità. Per loro contava solo questo. Questo e, soprattutto, le opportunità di arricchirsi. (pp. 131-132) *[...] il regno di Eltsin non aveva nulla a che fare con le riforme. Era inutile aspettarsi da lui una qualsiasi visione o una crescita economica. Era solo un vecchio alcolizzato con attorno una manica di cinici imbroglioni che si dedicavano alla loro consueta attività di riempirsi le tasche. [...] L'entourage di Eltsin era una banda di farabutti, alcuni dei quali si definivano statisti patriottici, mentre altri si descrivevano come riformatori. I riformatori rubavano di più, ma avevano un aspetto più presentabile. (pp. 138-139) *Durante la mia convalescenza in Germania, inizialmente avevo deciso di tornare a Mosca il 15 dicembre, in tempo per festeggiare il nuovo anno e il Natale ortodosso a casa. Lo avevo dichiarato nel corso di una delle prime interviste dopo essere uscito dall'ospedale. In realtà, uno pseudoannuncio sul mio rientro in Russia dopo che mi fossi rimesso dall'avvelenamento era già stato fatto mentre ero in terapia intensiva: in occasione di una visita, Yulia mi stava leggendo ogni sorta di richieste urgenti da parte dei miei colleghi e io, dal letto e agghindato com'ero di cavi e tubi, rispondevo.<br>«Kira vuole sapere se dobbiamo rispondere al "New York Times". Chiedono se tornerai.»<br>«Che domanda stupida. Certo che tornerò.»<br>«Quindi deve rispondere?»<br>«Sì, ma senza dire che l'ho definita una domanda stupida.» (p. 141) *L'esperienza mi ha insegnato che i [[Problema|problemi]] più gravi sorgono da cose alle quali non hai pensato: credenziali per accedere al conto corrente online, autorizzazioni e password per le varie applicazioni e i dispositivi che usi tutti i giorni. Quando sei in [[carcere]], sapere che la tua famiglia sta bene rappresenta il 99 per cento della tua pace mentale e non voglio dovermi preoccupare che mi moglie non possa ritirare soldi dal mio conto a causa di una stupida regola bancaria che prevede che io dia il permesso scritto via e-mail. I giornali di tutto il mondo potranno anche riportare la notizia del mio arresto e della mia detenzione, ma il direttore della banca risponderà sempre: «Sono desolato, non c'è nulla che possiamo fare. Il titolare ci deve inviare un'e-mail o usare la nostra comoda app.» (p. 147) *Ormai da molto tempo ho smesso di tentare di analizzare e prevedere il comportamento di Putin e del Cremlino: c'è in gioco troppa irrazionalità. Putin è al potere da oltre vent'anni e, come accade a qualunque altro leader della storia che abbia governato così a lungo, ha la testa piena di ossessioni messianiche, tutta quella roba in stile «Niente Putin, niente Russia» proclamata dal podio della Duma. A dispetto di ciò che gli analisti poltici scelgono di scrivere, poi, anche il vero equilibrio di potere fra i più assortiti gruppi del Cremlino è ignoto, quindi è inutile cercare di calcolare quale potrebbe essere la «loro» prossima mossa. Possiamo fare solo quello che riteniamo giusto. (p. 149) *Facevo l'avvocato per una grande società moscovita di sviluppo immobiliare. Per concludere qualcosa nel settore edilizio nella Mosca del sindaco [[Jurij Michajlovič Lužkov|Lužkov]] alla fine degli anni Novanta, bisognava prima rimunerare lui, poi il suo vice, il leggendario [[Vladimir Resin]], che ogni persona onesta stava chiedendo di sbattere in carcere, tanto era sfacciata e cinica la sua abitudine di accettare mazzette. Per ironia della sorte, io che ho indagato con tanto rigore sugli squallidi maneggi di Regin in ogni fase della sua carriera adesso sto scrivendo queste parole dal carcere mentre lui, a ottantacinque anni, siede bello comodo nella Duma statale come rappresentante del partito [[Russia Unita]] di Putin. (p. 178) *[...] poche cose meritano l'incenerimento con un lanciafiamme più di un gruppo di [[Avvocato|avvocati]] ubriachi consapevole che qualche scappatoia legale permetterà loro di passarla lisca dopo aver fatto i gradassi e aver spadroneggiato sulla gente comune che non conosce la legge ma ha il diritto dalla sua parte. (p. 183) *È un logoro cliché parlare della chimica tra le persone, ma credo davvero che esista. Così come l'amore a prima vista, e io ne sono la prova vivente. Adesso, mentre sto scrivendo queste parole, io e [[Julija Naval'naja|Yulia]] siamo insieme da ventiquattro anni. Di tanto in tanto, persone più giovani, o giornalisti ansiosi di trovare una domanda originale per la loro intervista, mi chiedono qual è il segreto di un matrimonio riuscito. Io davvero non ne ho idea. Una grossa parte del successo è pura fortuna. Sono stato fortunato a incontrare Yulia. Altrimenti, forse adesso sarei una persona molto diversa: divorziato tre volte, single e ancora in cerca di qualcuno. (p. 187) *In Russia, se sei attivo in politica, e tanto più se non supporti il regime, possono arrestarti in qualsiasi momento. Ti perquisiranno la casa, ti confischeranno beni. Requisiranno i telefoni dei tuoi figli e il computer di tua moglie. Durante una perquisizione avevano una gran voglia di filarsela con il nostro televisore. Ma da Yulia non ho mai sentito una parola di rimprovero. Anzi, tra noi due, è lei ad avere le opinioni più radicali. È sempre stata immersa nella politica. Odia le persone che hanno preso il potere nel nostro paese, probabilmente ancor più di me. E questo mi incoraggia a fare quello che faccio. (pp. 187-188) [[File:Vladimir Putin with Boris Yeltsin-3.jpg|thumb|Boris El'cin consegna l'emblema presidenziale a Vladimir Putin]] *Nel 1999, quando Vladimir Putin salì al potere, molti lo trovarono fantastico: era giovane, a differenza di Eltsin non beveva e sembrava dire tutte le cose giuste. Questo non fece che consolidare la speranza che, finalmente, tutto sarebbe andato a posto. Tale narrazione mi irritava davvero tanto. Non mi piaceva affatto l'idea di Putin come «successore»: io volevo un'autentica elezione presidenziale, con candidati in competizione tra loro. Se Putin fosse stato un comunista che aveva fatto campagna elettorale e aveva vinto onestamente, mi sarei arrabbiato molto ma avrei accettato il risultato. Invece, Putin era stato imposto alla Russia per ricompensarlo della sua fedeltà e disponibilità a fornire immunità legale all'ex presidente e alla sua famiglia. (p. 191) *La maggior parte delle persone si iscriveva a [[Jabloko]] perché ne ammirava il leader, [[Grigorij Javlinskij]]. Io non condividevo la profondità di quei sentimenti. Se durante il mio precedente entusiasmo per Eltsin non sopportavo Javlinskij e lo consideravo uno che gli toglieva voti, adesso il mio atteggiamento era più sfumato e avevo iniziato a rispettarlo. Lo ritenevo un politico perbene e onesto. Gli ex burocrati del Partito comunista che si erano allontanati di soppiatto dagli uffici del Soviet e si erano insinuati in quelli della Federazione Russa erano un manipolo di ladri, mentre Javlinskij era un uomo con dei valori. Aveva un'idea, che difendeva, e nel complesso il partito agiva in modo coerente; non c'era un gran desiderio di fare qualcosa di decisivo, quindi si preferiva lanciarsi in dibattiti intellettuali, ma almeno i militanti credevano davvero in ciò che dicevano. (p. 193) *Con il tempo iniziai a capire che l'unanime ammirazione per Javlinskij era così forte da assumere talvolta le sembianze del culto della personalità. I leader del partito e lui stesso erano incontestabili e la gerarchia osservata con rigore. Guardavano ai nuovi venuti con circospezione, nell'eventualità che qualcuno arrivasse e cercasse di impadronirsi del partito! Quanto a me, ero considerato con particolare sospetto perché non corrispondevo alla loro immagine del classico attivista politico: facevo la doccia tutte le mattine e avevo un lavoro. Mi avranno chiesto forse cento volte per quale motivo stessi lì sebbene loro avessero pochissimi soldi (o non ne avessero affatto). Tuttora non riesco a scrollarmi di dosso questo pregiudizio. Le persone pensano sempre ci sia una trappola. Dopotutto, se hai una buona istruzione e un buon lavoro, perché dovresti metterti contro Putin? Perché fai quelle inchieste? Forse ricevi le soffiate dalle stanze del Cremlino in concorrenza tra loro o magari sei proprio un tirapiede del Cremlino? O forse sei un lacchè dell'Occidente? Da sempre la gente inventa teorie cospirazioniste su di me per cercare in qualche modo di spiegare il mio inspiegabile interesse per la politica. Se oggi lo trovo divertente, ai tempi di Jabloko era seccante. Il fatto che mi considerassero un enigma indicava che non avevano fiducia nella propria forza. (pp. 193-194) *Nel 2001 nacque Dasha. Diventare padre ha trasformato la mia vita in modi inaspettati. Io e Yulia volevamo avere figli e io fui felicissimo quando nacque la nostra bambina, però accadde anche altro. Come chiunque fosse cresciuto in Unione Sovietica, non avevo mai creduto in Dio, ma guardando Dasha e osservandola crescere non riuscivo a fare pace con il pensiero che fosse solo una questione di biologia. Questo non toglieva niente al fatto che ero e resto un grande sostenitore della scienza, ma in quel momento capii che, da sola, l'evoluzione non era sufficiente. Doveva esserci di più. Da ateo irriducibile, diventai gradualmente una persona religiosa. (p. 196) *Immaginiamo che, in un universo parallelo, tutte le peggiori paure dei leader di Jabloko fossero diventate realtà e, all'inizio degli anni Duemila, io avessi assunto la guida del partito. In quel caso, Jabloko avrebbe cambiato volto. I suoi iscritti sarebbero rimasti i simpatici secchioni di sempre, ma sarebbero stati anche molto coraggiosi, perché io credo fermamente che le cose migliori sulla Terra siano state create da secchioni coraggiosi. [...] I secchioni di Jabloko erano vigliacchi e restii alla sperimentazione. Il mondo era cambiato, ma loro erano rimasti fermi. C'era stato un tempo in cui Jabloko era una fazione all'interno della Duma e il partito non riusciva a vedersi in modo diverso. Quando non superarono lo sbarramento del 5 per cento, mossero accuse di abuso di potere e brogli elettorali. Erano indignati e affermavano che gli era stata rubata la vittoria, perché in realtà avevano ottenuto molti più voti. Che le elezioni fossero clamorosamente truccate già allora era vero, ma Jabloko – dal canto suo – non aveva mosso un dito per farsi votare. Pian piano si rassegnarono all'idea che non avrebbero mai potuto vincere. Si convinsero ce la loro fosse una lotta impari contro la gigantesca, ostile Russia in cui i secchioni non piacevano a nessuno; iniziarono a temere i loro elettori e mascherarono la paura con un esagerato elitarismo con connotazioni intellettuali. Inutile dire che alla gente non importava di questo e il partito iniziò a perdere il poco sostegno che gli era rimasto. (p. 198) *Io ero convinto che, per contrastare Putin, fosse necessario un'ampia coalizione. All'epoca questi nazionalisti organizzavano dimostrazioni annuali a Mosca, le cosiddette «Marce russe», che erano autorizzate solo alla periferia della città ma richiamavano comunque diverse migliaia di persone. I dimostranti venivano dispersi senza pietà dalla polizia e i primi arresti di massa si verificarono in quelle occasioni, non durante le proteste dei liberali o dei democratici. Stabilii che se io, con i miei valori democratici, sostenevo il diritto di libera assemblea, allora per coerenza dovevo supportare anche quello degli altri. Iniziai dunque ad aiutarli a organizzare le loro parate e, per solidarietà, vi presi parte in diverse occasioni. Su internet potete trovare foto di me in piedi davanti a una bandiera nera, bianca e gialla, che viene spesso usata come sfondo per le interviste in cui mi chiedono: «Lei si considera un nazionalista?». [...] In qualunque normale sistema politico svilupato, io ovviamente non avrei aderito al partito nazionalista, ma considero folli e controproducenti i tentativi di screditare il movimento nel suo complesso. Chiunque organizzi veri e propri pogrom deve essere chiamato a risponderne, questo è certo, ma la gente deve poter manifestare ed esprimere le proprie opinioni, seppure sgradite. Queste persone esistono e, per quanto si decida di ignorarle, non se ne andranno. E non se ne andranno i loro sostenitori. A dirla tutta, indebolire i nazionalisti non farà che rafforzare Putin. (pp. 199-200) *Quando parlo dei partiti politici russi con gli occidentali, suscito sempre perplessità. Loro sono abituati a muoversi in uno spettro politico chiaro: destra, sinistra, socialdemocrazia, liberali. Queste categorie, però, non si applicano alla Russia. I nostri comunisti non sono «di sinistra» in senso classico: non sostengono le minoranze e non mettono un grammo di energia nelle lotte per aumentare i salari minimi. I comunisti russi sono di gran lunga più conservatori persino della destra americana. Il nostro paese ha un panorama politico del tutto diverso. Argomenti come la legalizzazione delle armi o il divieto di aborto, che suscitano accesi dibattiti nel mondo occidentale, sono pressoché privi di interesse per gli elettori russi. La nostra prima priorità deve essere la libertà di parola, la trasparenza elettorale e il rispetto dei diritto umani. (p. 201) *Senza dubbio ho imparato tanto e sono anche grato a Grigorij Javlinskij per avermi insegnato svariate importanti lezioni. Però non riuscivo ad accettare il fatto che Jabloko stesse scegliendo di autoghettizzarsi dalla vita pubblica russa. Io sognavo che il nostro sarebbe diventato il partito di maggioranza. Volevo veder apparire un politico che intraprendesse tutti i progetti necessari e interessanti, e collaborasse direttamente con il popolo russo. Se si fosse presentata una persona così, sarei corso a offrirgli la mia collaborazione. Attesi a lungo, poi un giorno capii che quella persona potevo essere io. (p. 203) *Sembra vigere la regola per cui, se al comando c'è un ex procuratore o un funzionario dell'[[Federal'naja služba bezopasnosti|FSB]], la corruzione sarà due volte più diffusa. (p. 219) *La Russia è strutturata in modo che i rappresentanti di diversi ministeri federali sono letteralmente ovunque. Oltre al governatore, una regione ha un «ispettore capo federale» e rappresentanti di diversi ministeri federali. Qualsiasi decisione il governatore prenda può essere cassata da un funzionario che risponde direttamente a Mosca. La cosa può raggiungere picchi di assurdità. Per esempio, negli uffici del governo regionale di Kirov non c'era il wi-fi. Io proposi di metterlo. La saga meriterebbe un capitolo a parte, per un intermezzo comico. Solo ottenere che la mia proposta fosse discussa richiese cinque riunioni molto partecipate con il governatore, e anche allora il wi-fi non fu installato. (p. 219) *Lavorare a Kirov rappresentò nel complesso un'esperienza istruttiva, ma sconfortante. Ne ricavai una discreta consapevolezza di come funzionano le cose. Scoprii che non c'è modernizzazione possibile in una nazione autoritaria, che non c'è modernizzazione possibile neanche in una sola regione di una nazione del genere. Le persone giovani, attive, ambiziose arrivano con la voglia di sistemare e far funzionare tutto, ma vengono risucchiate nella palude del sistema. Mi resi conto che in un ambiente corrotto ti trovi tu stesso obbligato a comportarti in modo corrotto, anche se vorresti solo essere d'aiuto. (pp. 219-220) *{{NDR|Sull'[[Università Yale]]}} In Russia ero stato impegnato a combattere la corruzione nelle aziende statali. Ora, di colpo, mi trovavo seduto di fianco a una sudafricana che stava combattendo l'AIDS e l'HIV. Si chiamava Thembi Xulu, e faceva discorsi così interessanti sul suo lavoro che mi chiedevo se non fosse più importante del mio.<br>C'era anche un tipo indonesiano che era a capo di un'organizzazione giovanile musulmana. Una volta gli chiesi: «Quanti membri avete?» aspettandomi che dicesse tipo «duecento persone». Lui invece rispose: «Be', non siamo l'organizzazione giovanile più grande del mondo. Più o meno dodici milioni».<br>Un borsista proveniente dalla Tunisia non faceva che lamentarsi con me del fatto che stare all'opposizione era terribilmente difficile. «In Russia» diceva «avete YouTube, Facebook e Twitter, ma da noi in Tunisia è tutto bloccato.» Lavorare dalla Francia era l'unico modo in cui poteva condurre la sua militanza.<br>Erano gli ultimi giorni del 2010, e nel giro di un mese scoppoà la [[Primavera araba]] e il regime dittatoriale tunisino cadde. Per quanto potesse essere vista come un'esperienza limitata al popolo tunisino, considerai comunque importante e utile avere qualche nozione in materia. (pp. 222-223) *La [[Transneft]] è la più grande società al mondo di gestione di gasdotti e oleodotti, e sposta il petrolio in tutta la Russia. Inutile dire che è di proprietà dello Stato. A metà del primo decennio del Duemila, intraprese l'enorme progetto di costruire un oleodotto che andava dalla Siberia orientale all'oceano Pacifico. È garantito che qualsiasi cantiere di quelle dimensioni comporterà prima di tutto dosi massicce di appropriazione indebita. Anche se verà completato, un megaprogetto del genere non si concluderà in tempo; la realizzazione sarà scadente e sprezzante dei regolamenti; e una grossa getta del budget finirà nelle tasche di qualcuno. Ed è proprio ciò che accadde. La cosa era evidente a tutti, governo compreso, tanto che nel 2008 la Transneft fu sottoposta a un controllo della Corte dei conti, l'organo statale di revisione contabile: scandalosamente, i risultati furono tenuti segreti su richiesta della stessa Transneft.<br>Smossi mari e monti per mettere le mani su quel rapporto segreto e alla fine ci riuscii. Rimasi sconcertato. Le sue 150 pagine esponevano chiaro e tondo, con tanto di cifre e analisi, il fatto che poteva essere stato saccheggiato tutto il saccheggiabile. I costi di costruzione erano stati gonfiati più volte, inaffidabili società offshore erano state scelte come appaltatrici, gare e aste erano state condotte con irregolarità che avevano dell'incredibile, e la relativa documentazione era stata distrutta l fine di occultare l'accaduto. Non si trattava di una teoria di esperti o di una serie di post su un blog, ma di un rapporto ufficiale della Corte dei conti. La somma totale intascata nel corso del progetto dell'oleodotto si aggirava attorno ai 4 miliardi di dollari, «1100 rubli sottratti a ogni adulto di Russia», come scrissi all'epoca su LiveJournal. (pp. 223-224) *{{NDR|Sulla [[Fondazione Anti-corruzione]]}} Il principio cardine della nostra organizzazione era la trasparenza, che per me era importante fin dall'inizio per due ragioni. La prima, perché le persone sarebbero state più disponibili a donare se avessero saputo come venivano spesi i loro soldi; la seconda, perché volevo con tutto me stesso essere diverso dallo Stato. Il governo spendeva le nostre tasse senza darci spiegazioni, noi cittadini non avevamo voce in capitolo sulle priorità di bilancio e non sapevamo nemmeno come venissero distribuiti esattamente i soldi. [...] Io volevo fare le cose in modo diverso. Pubblicavo i dettagli del mio reddito personale. Pubblicavo la fonte dei finanziamenti dell'organizzazione. Tutti conoscevano l'aspetto di mia moglie e dei miei figli. Mandandomi soldi, le persone inviavano anche un chiaro segnale alle autorità: avevano deciso di farmi una donazione perché vedevano quello che facevo e sapevano come spendevo il denaro, mentre i funzionari governativi tenevano tutto nascosto e spesso rubavano. [...] Il secondo importante principio era la «normalità». Il Cremlino tenta da anni di marginalizzare il nostro movimento e relegarlo nel sottobosco, trasformandoci nell'equivalente moderno dei dissidenti sovietici. Io nutro un profondo rispetto per quei dissidenti, che sono stati degli eroi; nel 2012, però, la gente comune non voleva essere un eroico dissidente, perché è pericoloso e spaventoso. Tutti noi volevamo solo essere normali. E normali lo eravamo: persone normali con una normale vita lavorativa. (pp. 228-230) *Una delle cose peggiori della detenzione è essere tagliati fuori da tutto: la vita va avanti a pieno regime, mentre tu sei bloccato tra quattro mura e non ricevi nemmeno le notizie in tempo reale. (p. 234) *L'anno 2012 segnò l'avvento nella mia vita di uno schema preciso, un inarrestabile circolo vizioso che mi avrebbe accompagnato per molti anni a venire: manifestazione di protesta, arresto, manifestazione di protesta, arresto. Era sgradevole, certo, ma non mi avrebbe fermato. Il Cremlino se ne rese presto conto, per cui in dicembre istruì contro di me quattro nuovi procedimenti penali in una volta sola. Le accuse erano furto di legname nella regione di Kirov; appropriazione indebita di fondi dell'azienda francese Yves Rocher; furto di 100 milioni di rubli al partito Unione delle forze di destra; e, la mia preferita, appropriazione indebita dei fondi di una distilleria a Kirov. A quel punto correvo il rischio di passare in prigione diversi anni. Le ultime due accuse non erano troppo preoccupanti e non arrivarono nemmeno a processo. Le prime due erano inquietanti perché oltre a me venivano implicate altre persone innocenti. La causa legata alla Yves Rocher mi turbava particolarmente perché il coimputato era Oleg, il mio fratello minore. (p. 236) *I processi contro di me rappresentano un esempio perfetto di come funziona il sistema giudiziario in Russia. In pratica, architettano accuse e disegnano vittime strada facendo. Di solito è difficile spiegarlo a persone che vivono in paesi rispettosi del diritto. Non è possibile, dicono, inventarsi di sana pianta trenta faldoni di documenti. Ecco, gli investigatori russi ci riescono. (p. 237) *Intentando cause contro di me, il Cremlino aveva due obiettivi. Il primo era impedirmi di essere attivo in politica. Non è per niente facile comportarsi come al solito se sei in carcere, e anche una sospensione della pena rende la vita molto più complicata. Se hai una condanna penale, non puoi candidarti a una posizione politica. Il secondo obiettivo era danneggiare la mia reputazione. Avevano bisogno di rivolgermi accuse non legate alla politica ma alla criminalità comune: «Ah, sì? Pensa di poter combattere la nostra corruzione? Be', basta dire che lui stesso è corrotto!». (p. 237) *Per anni il regime si era dato da fare per creare l'illusione che esistesse solo Russia Unita e i partiti di opposizione sistemici, mentre l'opposizione non sistemica languiva ai margini della politica senza rappresentare nessuno. Anche se non diventai sindaco, la nostra campagna dimostrò che erano tutte bugie. In Russia c'è un sacco di gente che non appoggia Putin e i suoi candidati, che desidera una vera politica e delle vere elezioni. Se mobilitate in modo efficace, queste persone sono pronte a partecipare attivamente alle campagne elettorali, a lavorare per le sedi dei candidati, a fare volontariato. Era ovvio che, se ci fosse stato permesso di partecipare liberamente alle elezioni, saremmo diventati un partito grande e potente, e avremmo potuto competere con Russia Unita per la maggioranza in Parlamento. Io ne ero la prova vivente: una persona normale senza soldi, senza il sostegno dei media o degli oligarchi, che era stata persino rinchiusa in carcere per parte della campagna. In televisione, nel corso di un processo, ero stato accusato di appropriazione indebita e nessuno ci aveva creduto. A dispetto di tutte queste falsificazioni, avevo guadagnato il secondo posto nella corsa a sindaco della città più grande della Russia. E sapevo per certo che ce n'erano altri come me. Molti altri.<br>Lo sapeva anche il Cremlino. Non mi permise mai più di partecipare a un'elezione. (pp. 247-248) *L'accusa contro di noi era persino più ridicola di quella del primo processo, ma nel 2014 il sistema giudiziario era ormai stato perfettamente oliato da Putin e ubbidiva a ogni suo ordine. I pubblici ministeri accusavano me e Oleg di aver rubato 26 milioni di rubli alla società di cosmetica francese Yves Rocher con un presunto sistema di costi gonfiati per i servizi di logistica. L'analogia con il precedente caso montato ai miei danni e riguardante la Kirovles era evidente. Di nuovo veniva depinto come frode quello che era un normale accordo commerciale, però, mentre l'ultima volta la polizia aveva estratto dal cilindro una presunta vittima – ovvero Vjačeslav Opalev, direttore di Kirovles, che era stato ben felice di sfidarmi in tribunale –, qui di vittime non ce n'erano. [...] Il rappresentante di Yves Rocher chiamato a testimoniare (dalla procura!) affermò di non aver alcuna accusa da muovere nei nostri confronti, il che però lasciò indifferente la corte. Gli ordini erano chiari: dovevamo essere dichiarati colpevoli, quindi la macchina di Putin fece del suo meglio. (pp. 249-250) *Gli arresti domiciliari sono una forma di punizione particolarmente insidiosa: non sei in carcere, quindi nessuno simpatizza per te, ma in realtà non puoi fare quasi nulla. (p. 250) *Acquisimmo la totale padronanza di YouTube con il nostro rapporto sul procuratore generale [[Jurij Čajka]]. Quella era una storia che non parlava solo di corruzione, ma anche dei legami tra la procura e il crimine organizzato.<br>La prima cosa che scoprimmo fu che il figlio maggiore del procuratore generale, Artëm, viveva (per usare un eufimismo) al di sopra dei propri mezzi. Cose come queste erano piuttosto comuni. Scoprimmo che possedeva un enorme hotel di lusso e qualche villa in Grecia nonché una casa in Svizzera, e aveva una serie di conti in banche estere. Più avanti venimmo a sapere che attorno al procuratore girava tutta una mafia. Artëm era proprietario dell'albergo insieme alla moglie del vice di suo padre. Lei, a sua volta, aveva investito in affari con le mogli di due criminali di primo piano della regione di Krasnodar, appartenenti alla cosiddetta «banda degli Tsapki». Quest'ultima aveva tenuto l'intera città nella morsa del terrore per decenni commettendo furti, estorsioni, stupri e omicidi. Degli omicidi si parlava in tutto il paese: sui notiziari veniva raccontato come la gang avesse fatto irruzione nella casa di un uomo d'affari locale, uccidendo le quattordici persone che vi aveva trovato, compreso un neonato, per poi bruciare i corpi. Per anni la procura aveva protetto la banda, rifiutando di perseguirla.<br>Quando scoprimmo tutte queste cose, restammo a dir poco scioccati. Ma poi venne fuori che lo stesso figlio del procuratore generale era implicato in un omicidio. Aveva voluto impossessarsi del sistema di trasporto fluviale siberiano e portarlo sotto il suo controllo. Il direttore del trasporto fluviale aveva dichiarato in un'intervista che Artëm aveva cercato di ricattarlo e spaventarlo; due giorni dopo, era stato trovato impiccato nel suo garage. Non era stato aperto alcun procedimeno penale. Era stato liquidato come suicidio, anche se l'autopsia aveva dimostrato che le mani dell'uomo erano legate e i segni sul collo potevano essere stati causati solo da una morte violenta. (pp. 263-264) *{{NDR|Su [[Igor' Šuvalov]]}} Non c'è assolutamente nulla di normale nel suo stile di vita. Avevamo già scoperto che era proprietario di un palazzo a Mosca, il genere di residenza in cui ti aspetteresti di veder vivere un conte; dieci appartamenti in uno sfarzoso grattacielo di epoca staliniana con vista sul Cremlino; un enorme appartamento a Londra del costo di 11 milioni di sterline situato sulle rive del Tamigi; una villa in Austria; e una quantità di Rolls-Royce.<br>Eppure, quella nuova indagine lasciò di sasso perfino noi. Sembrava che Šuvalov amasse allevare corgi, e che anche loro vivessero nel lusso. Scoprimmo il jet con cui si spostava per affari, ne studiammo i piani di volo e ci rendemmo conto che non lo usava solo il vice primo ministro, ma anche i suoi cuccioli che andavano a partecipare a concorsi canini internazionali. (p. 264) [[File:Dmitry Medvedev govru official photo 18.jpg|thumb|Dmitrij Medvedev]] *Tutti prendevano in giro [[Dmitrij Medvedev|Medvedev]] quando era presidente. Si fingeva un liberale, pronto ad accogliere ogni nuova tecnologia, i quotidiani, internet. Apriva profili su Twitter e Instagram, una cosa che, per un funzionario russo, era come volare sulla Luna. [...] L'unica «conquista» rimasta dopo i quattro anni di Medvedev al potere è stata che la milizia ha cambiato nome in «polizia». (p. 280) *Venne fuori che Medvedev non era solo uno stupido sempliciotto, ma un individuo corrotto fino al midollo. Usava reti di associazioni benefiche per spillare soldi agli oligarchi e intestarsi case di lusso. Noi le perlustrammo tutte lanciando il nostro drone da un nascondiglio, e poi mostrammo nei minimi dettagli come viveva Medvedev. Scoprimmo che aveva un'enorme tenuta sul Volga, nell'antica città di Plës. Al centro di laghetto di questa proprietà aveva fatto costuire una casetta per le anatre. Non so perché il nostro pubblico si affezionò tanto a questo dettaglio, ma da allora la papera diventò il simbolo sia dell'indagine sia delle proteste anticorruzione. (pp. 280-281) *Sono molto orgoglioso di quello che abbiamo ottenuto. Abbiamo aiutato un'intera nuova generazione a interessarsi alla politica. Sono giovani arditi, che sanno mostrare iniziativa e sono capaci di organizzarsi: sono gravemente insoddisfatti di quello che sta succedendo nel paese e pronti a manifestare per ciò in cui credono. (p. 282) *Nell'estate del 2019 mettemmo alla prova l'idea del voto strategico con le elezioni della Duma di Mosca. Io non potei candidarmi, ma molti miei colleghi e sostenitori sì. Annunciammo il nostro piano qualche mese prima delle votazioni e la cosa fu accolta con grande favore. Certo, non tutti erano entusiasti: «Ho sempre votato per Jabloko e continuerò a farlo senza se e senza ma!», «Votare per i comunisti? Per quei cannibali? Mai!». Io spiegavo con calma che, per come eravamo messi, avremmo potuto persino votare per una sedia, anche quella sarebbe stata meglio del candidato di Russia Unita. (p. 287) *Non dimenticherò mai una conversazione che ebbi con [[Boris Nemcov]] dieci giorni prima che venisse assassinato. Eravamo in tre: Nemcov, un suo collega e io. Nemcov mi spiegò che ero in pericolo, che il Cremlino avrebbe potuto uccidermi perché ero un battitore libero, mentre lui era invulnerabile, perché si muoveva ''all'interno del sistema'': era stato vice primo ministro e, soprattutto, conosceva Putin personalmente e aveva lavorato con lui per anni. Tre giorni più tardi venni arrestato e appena una settimana dopo Nemcov cadde sotto colpi d'arma da fuoco a duecento metri dal Cremlino. A quel punto capii che tutte le discussioni su chi fosse in pericolo o al sicuro non avevano senso. Non possiamo sapere cosa accadrà. Là fuori c'è un pazzo di nome Vladimir Putin e, quando gli salta il ticchio, scrive un nome su un biglietto e ordina: «Uccidetelo». (p. 290) [[File:Boris Nemtsov, R.I.P (16563445379).jpg|thumb|Memoriale a Boris Nemcov]] *L'assassinio di Nemcov fu un duro colpo per tutti e molti si spaventarono. Persino Yulia, che è una persona incredibilmente coraggiosa, in seguito mi disse di essersi sentita molto a disagio, quella notte, a casa da sola con i ragazzi. Aveva pensato: «Quindi è cominciata? Adesso uccidono gli oppositori? Faranno irruzione armati qui da noi?». Conoscevo Boris e rimasi inorridito come tutti, ma nemmeno in quel momento pensai che la mia vita fosse più a rischio di prima. (pp. 290-291) *Ho sempre cercato di ignorare l'idea di poter essere aggredito, arrestato o persino ucciso. Non ho controllo su quanto può accadere e sarebbe masochista trastullarsi in questi pensieri. Dovrei domandarmi: «Quante possibilità ho di sopravvivere fino a sera? Sei su dieci? Otto su dieci? O forse dieci su dieci?». Non è che cerchi di non pensarci, magari chiudendo gli occhi e fingendo che il pericolo non esista. È solo che un giorno ho deciso di non avere paura. Ho soppesato tutto, ho capito qual è la mia posizione e ho lasciato andare. Sono un politico dell'opposizione e so perfettamente chi sono i miei nemici, ma se dovessi temere di continuo che mi ammazzino, non varrebbe la pena vivere in Russia. Dovrei emigrare o smettere di fare ciò che faccio. (p. 291) ===Explicit=== ==Bibliografia== *Alexei Navalny, ''Patriot'', traduzione di Teresa Albanese, Sara Crimi e Laura Tasso, Mondadori, Milano, 2024, ISBN 978-88-04-75686-6. ==[[Alberto Pollera]]== Alberto Pollera (1873 – 1939), militare e antropologo italiano. ==''Lo Stato etiopico e la sua Chiesa''== ===Incipit=== Questo libro vede la luce assai tempo dopo che fu compilato: debbo perciò pregare il benevolo lettore di tener presente trattarsi dell'esame di ordinamenti e costumi di un popolo che si avvia rapidamente ad una importante evoluzione civile, la quale, cominciata tardi, si affretta a raggiungere con ritmo sempre più accelerato, miglioramenti e sviluppi che, fino a pochi anni fa, sembrava assurdo sperare. ===Citazioni=== *Gli Abissini identificarono più tardi la regina Macheddà con Azieb, [[regina di Saba]], dando con ciò un seguito apparentemente logico a questa tradizione. [...] la leggenda della regina di Saba non deve in Abissinia aver acquistato valore che in epoca molto posteriore, e verosimilmente quando, con S. Frumenzio e coi santi predicatori e gli Abuna suoi successori, provenienti da Bisanzio, da Alessandria e da Roma, la religione cristiana si diffuse in Etiopia, e ciò perché [...] questi apostoli della fede, avevano ben ragione di credere che l'accennata tradizione potesse giovare, come giovò, ai loro intenti. (pp. 8-9) *A noi può sembrare che il concetto etiopico della parentela dinastica colla Vergine sia un po' troppo esagerato ed estensivo, a motivo della enorme distanza di tempo e del gran numero di generazioni trascorse; ma la mentalità etiopica non valuta le cose al modo nostro, perché già nelle piccole questioni interne di stirpe, è abituata a riconoscere legami di consanguineità molto arretrati nel tempo, sul quale non ferma affatto la sua attenzione. (p. 15) *Per evitare l'obiezione che nella Bibbia non si fa affatto cenno del trafugamento delle Tavole, che anzi si dice andassero distrutte in Babilonia, i manoscritti etiopici, narrando con assai maggior copia di particolari la leggenda [...], aggiungono che, appena il gran sacerdote Sadok ed il re Salomone si accorsero della scomparsa di quelle, decisero di tener celata la immane sciagura al popolo, per modo che questo non seppe mai niente di ciò, e continuò a venerare quell'Arca, la quale non era, pur troppo, che un semplice simulacro della prima. (p. 23) *Il popolo etiopico, orgoglioso delle tradizioni [...] e convinto di esser divenuto per volontà di Dio il vero popolo eletto sulla terra, a cagione della discendenza salomonica di [[Menelik I]], in sostituzione del popolo ebreo, resosene indegno, è andato a ricercare nella Bibbia tutte le promesse fatte da Dio ad Abramo e a David, e ritiene che esse siano ancora in pieno vigore per il proprio paese. (p. 24) *Direi quasi che l'orgoglio in Abissinia è una malattia contagiosa, cronica, permanente, che non risparmia nemmeno i più miseri. Non deve quindi stupire se questo orgoglio si trova elevato a potenza molto elevata nei legittimi regnanti di quel paese, che fanno seguire il loro nome da iperbolici titoli. (pp. 25-26) *Ora, i regnanti di Etiopia, nelle ingenua ma ferma convinzione di occupare di diritto e di fatto il primo posto fra i regnanti di tutto il mondo, ogni volta che hanno avuto occasione di indirizzare messaggi a regnanti europei, lo hanno fatto appunto nel modo da essi usato verso i loro inferiori, ossia iniziando la lettera col proprio nome, anche quando facevano ciò per invocare importanti servigi da loro. (p. 26) *Si dice [...] che il [[Teodoro II d'Etiopia|Negus Teodoro]], ritenendo l'Inghilterra il paese più ragguardevole dopo il suo, rivolgesse alla regina Vittoria domanda di matrimonio, e che la mancata risposta fosse il movente che lo indusse a imprigionare, per atto di rappresaglia e di sfida, tutti gli europei che tovavansi presso di lui [...].<br>In quella tragica vigilia, ma troppo tardi, Teodoro comprese che la superiorità etiopica era ormai una leggenda fantastica; il che non ha tuttavia impedito alla massa di continuare a credervi. Umili e grandi ne sono ugualmente convinti, e se ciò costituisce una ingenuità, non si può negare che costituisca anche una forza per lo stato che tali credenze coltiva, con pieno consenso, fra i suoi sudditi. (p. 27) *[...] degli Abissini si può dire quello che è stato detto degli Ebrei, e cioè che, credendosi di una stirpe privilegiata, hanno sempre voluto isolarsi, e mantenersi distinti da tutte le altre nazioni.<br>Questa credenza ispirò ad essi il concetto della autoglorificazione, perché ritennero di essere veramente i solo veri figli di Dio, discendenti diretti della linea primogenita di Adamo, senza riflettere che la funzione del popolo eletto venne necessariamente a cessare colla venuta di Gesù Cristo, immolatosi per la intera umanità, e non per la fortuna di un popolo. (p. 31) *[...] in Etiopia è pacificamente ammesso e riconosciuto, che la madre ha diritto di attribuire con giuramento la paternità del figlio a chi essa ritiene ne sia l'autore, senza bisogno di altra indagine o prova concomitante.<br>L'unione poi, sia pure effimera, con una schiava, decisamente biasimata e derisa quando si tratta di altri, è invece susata trattandosi di signori e di principi, i quali pur non tenendo un harem, come i mussulmani, ne seguono la pratica poligama. L'importante è che la discendenza dei salomonidi e la loro tradizione continui. (pp. 37-38) ===Explicit=== ==Bibliografia== *Alberto Pollera, ''[https://dl.unito.it/it/ricerca/digitale/?id=mag:447 Lo Stato etiopico e la sua Chiesa]'', Roma, SEAI, 1926. ==Irridentismo russo== *L'idea secondo cui la Russia sarebbe a casa propria ovunque si parla russo [...] basterebbe, se fosse convalidata, a mettere l'Europa e il mondo a ferro e fuoco. Che succederebbe, se si ragionasse così, con i transilvani in Romania? Con i catalani in Francia? Con le tre comunità linguistiche di cui è composta la Svizzera? Con quella «minoranza vallona» di cui certi ideologi, a Mosca, già sostengono che sarebbe minacciata di «genocidio»? Con quella parte della California dove si parla spagnolo? Con la Gran Bretagna, che ha la lingua in comune con l'America? Il nazionalismo linguistico, sotto Putin non meno che all'epoca, nel 1938, dell'annessione dei tedeschi dei Sudeti al Terzo Reich, è un vaso di Pandora. [...] allora come si potrebbe impedire alla Lituania di rivendicare Smolensk? Alla Polonia di avanzare i suoi diritti su Leopoli? Alla Slovacchia di invadere l'oblast della Transcarpazia? Alla Moldavia di reclamare un pezzo di Transnistria? E perché la Russia, un Paese che, lo ripetiamo, non è mai stato uno Stato-nazione prima del 1991, avrebbe più titoli di altri da far valere sulle terre liberate dell'ex Unione Sovietica? ([[Bernard-Henri Lévy]]) ==Per Stepan Bandera== {{Int|Da ''[https://web.archive.org/web/20100426235947/http://www.stepanbandera.org/bandera_perspective_5.htm Ai principi della nostra politica di liberazione]''|Articolo pubblicato in ''Vizvolna Politika'', novembre-dicembre 1946; ''Перспективи Української Революції'' [''Prospettive della rivoluzione ucraina''], Дрогобич, Видавнича фірма "ВІДРОДЖЕННЯ", 1998, ISBN 966-538-059-1.|h=4}} ===Citazioni su Stepan Bandera=== *L'estrema destra in Ucraina vede certamente Bandera come uno dei loro padri politici, ma l'estrema destra nel paese è molto debole, e la popolarità della figura di Bandera va molto al di là della destra. La ragione è che, sebbene Bandera fosse di estrema destra e – almeno per un periodo della sua vita – un fascista, in Ucraina oggi non è visto principalmente come tale. È considerato un combattente per l'indipendenza dell'Ucraina che morì per questo. Fu ucciso a Monaco di Baviera nel 1959 dal KGB – la stessa organizzazione nella quale si è formato Putin. Nel discorso pubblico la sua figura è quella di un liberatore, anche se naturalmente non avrebbe instaurato un regime liberale se fosse andato al potere. Del resto, i suoi rapporti con l'occupante tedesco durante la Seconda guerra mondiale erano stati conflittuali. Due dei suoi fratelli furono uccisi ad Auschwitz (apparentemente da compagni di prigionia). Un altro fratello morì durante l'occupazione tedesca in circostanze non chiare. Lo stesso Stepan Bandera è stato a lungo rinchiuso nel campo di concentramento di Sachsenhausen vicino a Berlino. Queste sono le cose che sono enfatizzate dalla memoria pubblica in Ucraina: una memoria selettiva, non una visione storica oggettiva. È un fenomeno che vediamo in molti Paesi, dove le pagine buie delle biografie degli eroi nazionali sono dimenticate o taciute. ([[Andreas Umland]]) *La Russia usa allegramente il culto ucraino di Bandera come prova che l'Ucraina è uno Stato nazista. Gli ucraini rispondono per lo più sbianchettando l'eredità di Bandera. È sempre più difficile per le persone concepire l'idea che qualcuno possa essere stato il nemico del tuo nemico e tuttavia non una forza benevola. Una vittima e anche un carnefice. O viceversa. ([[Maša Gessen]]) ==Bibliografia== *Степан Бандера, ''Перспективи Української Революції'' [''Prospettive della rivoluzione ucraina''], Дрогобич, Видавнича фірма "ВІДРОДЖЕННЯ", 1998, ISBN 966-538-059-1. ==Per [[Vera Politkovskaja]]== '''Vera Aleksandrovna Politkovskaja''' (1980 – vivente), giornalista russa. {{Int|Da ''[https://video.repubblica.it/mondo/mia-mamma-anna-politkovskaja/13099/14374 "Mia mamma, Anna Politkovskaja"]''|Intervista di Fiammetta Cucurnia, ''Video.repubblica.it'', 4 ottobre 2007.}} *Lei riceveva sempre minacce. Noi vivevamo con questa continua pena, paura. Però lei proprio non ne voleva neanche parlare. Lei diceva: «Questo è il mio paese. Io sono nata qui, voglio vivere qui, voglio lavorare qui. Quale sarà il mio valore se io prendo, lascio tutto e me ne vado?». *Era mia madre. Io penso che, durante la sua vita, lei ha fatto molto bene per le persone e ha lasciato sicuramente la sua traccia. E quindi col suo contributo qualcosa di meglio c'è nel nostro paese. Però contemporaneamente devo dire sarebbe stato molto meglio che lei non se ne fosse occupato, che non avesse fatto nulla e che fosse viva. Per me, al diavolo tutto. Io avrei voluto mia madre. {{Int|Da ''[https://www.balcanicaucaso.org/aree/Cecenia/Intervista-a-Vera-Politkovskaja-86280 Intervista a Vera Politkovskaja]''|Intervista di Giorgio Comai, ''Balcanicaucaso.org'', 3 dicembre 2010.}} *Non augurerei a nessuno di leggere sulla propria madre il tipo di frasi ed opinioni riguardanti Anna Politkovskaja che mi è capitato di trovare. *Alla procura si sono occupati di indagini per due anni prima di dare inizio al processo e hanno arrestato delle persone, che tra l'altro poi hanno liberato. E non sono neppure riusciti a contare correttamente la tempistica dell'omicidio. Quando hanno indicato i secondi che sono trascorsi tra il momento in cui mia madre è entrata nel nostro condominio a quando l'assassino è uscito, non corrispondevano con le ore che avevano fornito. Ce l'ha fatto notare una nostra amica giornalista proprio mentre eravamo in aula di fronte al giudice. È un piccolo errore, forse, ma dimostra con quanta poca serietà abbia lavorato chi si è occupato delle indagini. *Abbiamo ricevuto molte dimostrazioni di sostegno da rappresentanze diplomatiche estere. Ricordo che ad esempio il console francese è venuto di persona al funerale e ci ha passato una lettera di condoglianze firmata personalmente dal capo dello Stato del suo Paese. Ma i diplomatici non vengono certo a dire a noi di cosa parlano nei loro incontri ufficiali con i vertici russi. {{Int|Da ''[https://www.lsdi.it/2011/vera-politkovskaja-in-russia-sempre-peggio-per-la-liberta-di-stampa/ Vera Politkovskaja, in Russia sempre peggio per la libertà di stampa]''|Intervista di Valentina Barbieri, ''Lsdi.it'', 17 maggio 2011.}} *Nel nostro paese la libertà di stampa è un problema grave. Ogni giornalista si trova di fronte ad un bivio: può scegliere la carriera e scrivere quello che gli dicono oppure può fare una scelta diversa, scrivere quello che trova giusto e occuparsi di quello che gli interessa. Le conseguenze sono diverse: nel primo caso guadagnerà un posto di prestigio (ovvero statale), nel secondo caso potrebbe finire male. *Per quanto riguarda il mio vissuto di giornalista, cerco di evitare qualsiasi confronto tra l’esperienza di mia mamma e la mia. Non ho la sua ricchezza professionale, trent’anni di attività, la sua grande esperienza. Lei lavorava a modo suo, in una maniera personale, io lavoro in un altro modo, il mio. *Quando ti riferisci a qualcuno, inizi inevitabilmente a copiare, mentre nel giornalismo è più importante lavorare sul proprio stile. {{Int|Da ''[https://www.repubblica.it/esteri/2015/03/03/news/vera_politkovskaja_un_delitto_dimostrativo_come_quello_di_mia_madre_proveranno_a_insabbiare-108637090/ "Un delitto dimostrativo come quello di mia madre. Proveranno a insabbiare"]''|Intervista di Aleksej Tekhnenko, ''Repubblica.it'', 3 marzo 2015.}} *Quello di [[Boris Nemcov|Nemtsov]] è un omicidio politico, dimostrativo, arrogante. Come quello che ha distrutto la nostra famiglia. [...] Riconosco uno stile che mi preoccupa. Vaghezza, contraddizioni e troppe ipotesi che fanno solo confusione. Come allora. *A me basta la certezza che sia un omicidio politico. Chiunque abbia ucciso lo ha fatto per mettere a tacere una voce scomoda. È sempre la stessa storia. *Bisogna restare all'erta. Contrastare ogni voce falsa, chiedere giustizia sempre, instancabilmente. E mi auguro che gli amici e i compagni di movimento di Nemtsov riescano a tenere alta l'attenzione sui media. Lo so per esperienza, non è facile. Tutto si dimentica. {{Int|Da ''[https://www.la7.it/piazzapulita/video/parla-vera-la-figlia-di-anna-politkovskaja-i-russi-non-sono-abituati-a-pensare-05-05-2022-437048 «I russi non sono abituati a pensare»]''|Intervista di Sara Giudice, ''La7.it'', 5 maggio 2022.}} {{Int|Da ''[https://tg24.sky.it/mondo/2022/10/14/vera-politkovskaja-live-in-firenze-2022 "Putin indifferente a reazione Europa su Ucraina"]''|''Tg24.sky.it'', 14 ottobre 2022.}} {{Int|Da ''[https://www.lastampa.it/esteri/2023/02/21/video/massimo_giannini_intervista_vera_politkovskaja_anna_mia_madre-12655173/ "Anna, mia madre"]''|Intervista di Massimo Giannini, ''Lastampa.it'', 21 febbraio 2023.}} {{Int|Da ''[https://www.rainews.it/tgr/piemonte/video/2023/02/putin--un-dittatore-mia-madre-ora-sarebbe-in-ucraina-dalla-parte-delle-vittime-eb0c8871-076d-482a-b394-86db8efd34c9.html "Putin è un dittatore, mia madre ora sarebbe in Ucraina dalla parte delle vittime"]''|''Rainews.it'', 22 febbraio 2023.}} {{Int|Da ''[https://www.iodonna.it/attualita/storie-e-reportage/2023/05/20/vera-politkovskaja-un-libro-per-ricordare-la-madre-anna-politkovskaja/ Vera Politkovskaja: «In Russia la misoginia fa parte dei valori tradizionali»]''|''Iodonna.it'', 20 maggio 2023.}} *Se parliamo di questo momento storico, noto molti cambiamenti, ma in negativo. Non vedo segnali di miglioramento della situazione o di un prossimo futuro in cui la Russia sarà finalmente “un Paese felice”. La Russia precipita sempre di più in una realtà oscura e imprevedibile. Per uscirne impiegherà diversi decenni. *Oggi i diritti dell’uomo, così come sono intesi in Occidente, non esistono. Non solo, ma negli ultimi tempi politici e personaggi pubblici insistono nel criticare l’introduzione di queste concezioni in Russia, o a distorcerne il significato. Adesso ai diritti della persona vengono contrapposti i non del tutto chiari “valori tradizionali”. Risultato: l’attività di alcune persone sui social porta a procedimenti penali, il movimento Lgbt è di fatto vietato, tutti i media dell’opposizione sono stati bloccati in rete o chiusi. La Russia si è ritirata dalla convenzione per la protezione dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Se si scava, poi, un po’ più a fondo, si scopre che non c’è più nemmeno lo spazio per tentare di difendere i diritti umani. *[...] in Russia la misoginia è un sentimento abbastanza diffuso e per qualche russo è addirittura parte di quei valori tradizionali cui accennavo prima. Però, a essere sinceri, in molti Paesi questo sentimento è comune almeno quanto in Russia, e in alcuni anche di più. Se poi contestualizziamo il tutto da un punto di vista storico, non è passato molto tempo da quando le donne hanno ottenuto almeno il diritto di voto. E ora, come allora, la parte femminile del mondo deve ancora lottare per ottenere le stesse possibilità degli uomini. Per questo continuare a conquistare i propri diritti è il compito più importante per tutte le donne del pianeta. {{Int|Da ''[https://www.r/robinson/2023/10/23/news/vera_politkovskaja_la_mia_russia_ora_e_mordor-418550449/ Vera Politkovskaja: “La mia Russia ora è Mordor”]''|''Repubblica.it'', 23 ottobre 2023.}} *Riconosco senza problemi che una parte della responsabilità per quello che accade è mia, in quanto cittadina proveniente dalla Russia, e i cittadini dell’Ucraina, finché la guerra non finirà, hanno tutto il diritto di accusare i cittadini della Federazione russa per quanto si sta verificando. Ma questo diritto è solo loro. *Come è possibile che l’odio verso i russi in tanti Paesi del mondo, specie in Europa, faccia ormai parte della normalità? La prima cosa che colpisce è la reazione serafica della comunità europea che vede in questo odio un dato di fatto, un normale stato delle cose. Va detto che anche l’invasione dell’Ucraina è un dato di fatto, ormai scontato, per molti russi. Qual è dunque la differenza tra comunità europea così civile e quella russa, che negli ultimi diciotto mesi è stata costantemente tacciata di non ribellarsi a sufficienza contro le autorità? Dove sono finiti tutti quelli a cui stridono i denti a forza di intestarsi la causa animalista, quella della comunità LGBTQIA+ o quella degli afroamericani? Siete tutti concordi nel dire che siamo tutti uguali ma prendersela con una persona solo perché possiede il passaporto russo vi sta bene? *La maggioranza degli stati che non accoglie più i russi e ha anche interrotto l’emissione di visti di transito è rappresentata da Paesi al confine con la Russia. Ovvero proprio quei Paesi in cui si sono rifugiati i miei concittadini in fuga dagli orrori del regime di Putin. L’hanno fatto in pena per il futuro e l’incolumità delle proprie famiglie, temendo di essere esposti a azioni persecutorie politiche, che oggi in Russia equivalgono a quelle penali. *Tra i Paesi che non concedono visti ai russi figurano la Polonia, la Finlandia, la Repubblica ceca, la Lettonia e tanti altri. Oltre a questo divieto, di recente i politici di tutti i Paesi europei che spartiscono la frontiera con la Russia hanno bloccato l’ingresso nei paesi membri dell’Unione Europea alle automobili immatricolate nel mio Paese. L’argomentazione utilizzata per giustificare la misura rimanda a una delle regole del regime sanzionatorio introdotto dopo lo scoppio della guerra: ora le automobili russe sono considerate merce d’importazione e quindi vietata. *«Russi, dovete soffrire! Ovunque siate, alla fine siete voi che avete invaso! Se non vi va bene ritornatevene a casa vostra e rovesciate Putin! Non avrete diritti finché ci sarà la guerra!». Ogni qual volta sento pronunciare queste frasi da parte degli ucraini, la mia mente va col pensiero alle loro città dove tutti i giorni cadono i missili russi. Mi sento capace di capirli e perdonarli ogni volta, perché mi mostrano un odio viscerale, ma per «una giusta causa». Tuttavia non posso non notare i parallelismi con la retorica del Cremlino: potete “invitare” i russi a tornare casa per rovesciare Putin quanto volete, ma rimane il fatto che ora tutti i critici del regime in vigore a Mosca si trovano o sotto terra, o in prigione o all’estero. Non dimentichiamo che è da diciotto mesi che lo stesso esercito ucraino non riesce a sconfiggere il regime putiniano, al netto di tutti gli aiuti provenienti dal mondo civile. *La guerra in Ucraina è il frutto di una politica pluriennale del Cremlino, smascherata sovente da chi ora non c’è più, è dietro le sbarre oppure se n’è andato. Al contempo è anche il fallimento totale della diplomazia non solo di Kiev e Mosca, ma anche di quella europea e americana. A pensarci bene, i responsabili delle ostilità in Ucraina al massimo sono i vertici del potere russo e i politici occidentali. Ora Putin potrà troneggiare legalmente fino al 2036. Il presidente di un paese immenso ha sistematicamente violato le leggi, anche quelle internazionali, ma in tutto il mondo civile hanno continuato a stringergli la mano. {{Int|Da ''[https://www.repubblica.it/esteri/2024/02/19/news/politkovskaja_morte_navalny_putin-422158715/ Putin temeva Navalny più di ogni altro e si è sbarazzato di lui come di mia madre Anna Politkovksaja]''|''Repubblica.it'', 19 febbraio 2024.}} *Per i politici europei e americani, l’omicidio di Navalny è solo l’ennesimo pretesto per prendere la parola e ancora una volta “dare uno schiaffo” alla Russia di Putin. *L’oppositore russo è stato in qualche modo il prigioniero personale di Vladimir Putin che lo temeva talmente da non osare pronunciare il suo nome ad alta voce, offrendo così il fianco ai giornalisti che glielo hanno fatto notare a più riprese. Navalny, dal canto suo, trovandosi già dietro le sbarre, non ha mai avuto paura a definire il capo di stato russo un omicida, un farabutto e un ladro. Con il sorriso sarcastico sul suo volto, in più di un’occasione ha schernito il presidente russo e tutto il sistema da lui costruito. Le numerose cause penali intentate ai suoi danni non facevano altro che dargli il pretesto per farsi una risata. *[...] le persone che si sono occupate di eliminare Navalny sono ufficialmente “a servizio dello stato” nei tribunali, nelle procure, nelle carceri e nelle case circondariali. Si tratta di persone che non per forza occupano posizioni di rilievo. Ma tutte loro, in un modo o nell’altro, sono complici e, qualora il caso relativo all’omicidio di Navalny dovesse arrivare in tribunale, sul banco degli imputati ci sarebbero decine di persone. *[...] le cose si svolgeranno come si erano svolte fino all’esecuzione di Navalny. Con l’aiuto delle forze dell’ordine, degli arresti e dei processi, metteranno il bavaglio a tutti quelli che oseranno pronunciare la verità sulla fine dell’oppositore. I politici occidentali si indigneranno ancora un po’, esprimeranno il loro orrore rispetto a quanto accade in Russia, salvo poi tornare subito a occuparsi delle loro vicende quotidiane. Succederà così perché non possono fare nulla, non hanno mai avuto e non hanno neanche ora delle reali possibilità per fare leva sulla situazione in modo da cambiarla. {{Int|Da ''[https://www.repubblica.it/venerdi/2024/03/08/news/vera_politkovskaja_il_futuro_della_russia_sara_scritto_dalle_donne-422277423/ Vera PolitkovskaJa: “Il futuro della Russia sarà scritto dalle donne”]''|''Repubblica.it'', 8 marzo 2024.}} *Mentre in tutto il mondo civilizzato il ruolo della donna nella società cresce, in Russia si susseguono prese di posizione che non fanno che danneggiarla. Non mi riferisco solo al divieto di abortire, già in vigore nelle strutture sanitarie private del Paese, ma anche agli appelli dei politici che chiedono di limitare l’accesso delle donne all’istruzione secondaria, in modo che non vengano distolte da quella che secondo lo Stato (e secondo una parte dei russi) è la loro funzione principale: fare figli. *In generale l’impressione è che – sempre nella visione statale – le donne russe, ancor più dopo l’inizio della guerra con l’Ucraina, siano destinate a ricoprire esclusivamente il ruolo di macchine per la riproduzione della popolazione. *Ad abbandonare la Russia sono state proprio quelle persone che avrebbero potuto influire sul futuro in maniera positiva. Neanche dall’estero riescono a far sentire la loro voce: la macchina della propaganda ha fatto presto a bollare come "traditore della patria” chi è andato via. Con il risultato che chiunque dall’estero osi criticare pubblicamente la situazione in Russia viene sommerso da una montagna di fango e screditato in tutti i modi possibili, compreso ritrovarsi oggetto di azioni civili e penali. Lo scopo è anche quello di rendere difficile il rientro in patria di queste persone. *{{NDR|Su [[Julija Naval'naja]]}} La denigrazione del nemico con ogni mezzo è pratica diffusa in Russia: se poi il nemico è una donna che ha osato mostrare al mondo un’immagine che non è solo quella della vedova inconsolabile e in preda al dolore, i denigratori sono capaci di tutto. La misoginia trova terreno fertile nella nostra società. *Nell’immaginario collettivo russo il campo d’azione legittimo della donna continua a essere quello della cucina e delle stanze da letto dei figli. Anche per quelle che riescono a uscire da questo schema la vita non è semplice: il divario salariale a parità di professione e di ore di lavoro, nel migliore dei casi, è del 30 per cento. Gli uomini non hanno nessun problema a cercare di ostacolare la carriera delle loro colleghe. *[...] nel Caucaso, e in particolare in Cecenia, la situazione per le donne è orribile. Qui, come all’epoca dei barbari, sono soggette a mutilazioni genitali e rischiano di venire uccise in nome dell’onore della famiglia. *Il 40 per cento circa dei russi è convinto che se un uomo mantiene una donna può vietarle di uscire di casa, incontrare gli amici e i parenti, lavorare o utilizzare le carte di credito senza il suo consenso. Certo, non tutti gli uomini russi la pensano così. Ma se ci riferiamo al cosiddetto “Paese profondo”, allora diciamo che questa visione della donna è molto diffusa. *Mi piace pensare che sia possibile, ma servirebbero sforzi giganteschi e un leader, o una leader, capace di unire moltissime persone che la pensano in maniera diversa sulla guerra e sull’operato di Putin. Yulia Navalnaya ha tutte le carte in regola per diventarla. Ha tutto quello che le serve, salvo il marito. *Credo che Yulia sia assolutamente in grado di unire tutte le forze di opposizione russe al di fuori del Paese. Ma l’apparato repressivo all’interno del Paese è talmente potente che riuscire a coinvolgere chi vive in Russia sarebbe ben altra impresa. Questo è un dato di fatto, e non può essere ignorato. *Le donne russe sono forti per natura e temprate dalle circostanze. Di “principesse sul pisello” io ne conosco poche. La mia speranza è che sulla scena politica emergano donne che sappiano guardare la realtà come la vede Yulia Navalnaya. Penso che solo loro potrebbero diventare la forza motrice che potrà far uscire la Russia dalle tenebre in cui si è impantanata. ==''Una madre''== ===Incipit=== Mia madre è sempre stata una persona scomoda, non solo per le autorità russe, ma anche per la gente comune che sfoglia un giornale e ne legge gli articoli. Purtroppo la maggioranza della popolazione russa crede a quello che le viene detto dagli schermi dei canali di Stato: un mondo virtuale creato dalla propaganda, dove, nel complesso, tutto va bene. E i problemi, che periodicamente vengono segnalati all’opinione pubblica, hanno origine nei Paesi occidentali o, come si dice in Russia con un sorrisetto, «nell’Occidente in decomposizione». ===Citazioni=== *I [[Dittatura|dittatori]] hanno bisogno di offrire sacrifici umani per consolidare il loro potere. (p. 10) *In Russia tutti si sono dimenticati in fretta di Anna Politkovskaja, soprattutto la gente che conta, perché mantenere la memoria di persone come mia madre è pericoloso. È molto più comodo perderne le tracce e dimenticare la sua verità. (p. 10) *In Occidente il nome Politkovskaja è fonte di orgoglio. A mia madre intitolano piazze e vie, la sua attività giornalistica viene studiata nelle università, i suoi libri si vendono in tutto il mondo. In Russia quel nome è avvolto dal silenzio. (p. 10) *Dopo il 24 febbraio 2022 il nostro cognome è tornato ad avere un peso, a essere oggetto di minacce, ancora di morte, questa volta contro mia figlia, che è solo un’adolescente. Da quando a scuola hanno iniziato a parlare del conflitto in Ucraina, i compagni si sono scagliati contro di lei. Pesantemente. Così abbiamo scelto l’esilio volontario, la fuga in un altro Paese. (p. 10) *Anna Politkovskaja si formò come giornalista proprio nel periodo della [[perestrojka]]. Ne ha incarnato perfettamente lo spirito, il desiderio di cambiamento: sognava una democrazia compiuta, e sognava di fare il suo mestiere in un Paese libero, come dovrebbe essere, come non è quasi mai, nel mondo. (p. 16) *Nella vita di tutti i giorni mia madre era una persona difficile. La gestione familiare, il desiderio di avere il meglio per noi, oltre alla sua acuta percezione di tutto ciò che accadeva intorno, prosciugavano le sue forze. A ripensarci ora, credo che la responsabilità di una famiglia le sia caduta addosso troppo presto. (p. 25) *{{NDR|Sul [[putsch di agosto]]}} Di quei momenti, dopo il ritorno a Mosca, ricordo questa scena in particolare: mia madre che piange seduta su una panchina nel cortile di casa. Ignara del motivo, pensavo fosse preoccupata per papà, che non era ancora tornato dalla Casa Bianca. Invece poi ho scoperto che quel giorno tre giovani manifestanti che si opponevano ai golpisti erano morti, schiacciati dalle ruote di un veicolo da combattimento della fanteria proprio nel centro di Mosca. Alla notizia, mamma non era riuscita a trattenere le lacrime. L'episodio fu per lei un chiaro esempio di come troppo spesso siano le persone comuni a subire le conseguenze di avvenimenti storici di portata epocale, anche pagando con la vita: un tema che percorre come una linea rossa tuta la sua carriera professionale. (p. 32) *In cabina di regia scherzavamo sul fatto che, per qualche motivo a noi sconosciuto, gli opinionisti filogovernativi risultavano sempre un po' retrogradi, dei sempliciotti, con il loro eloquio clericale, noioso e poco interessante, mentre gli avversari dimostravano grande acume, profonda conoscenza dell'argomento oggetto della discussione, e avevano un atteggiamento propositivo e idee concrete per trovare una soluzione al problema. Gli oppositori non pensavano solo a farsi belli di fronte alle telecamere, e lo spettatore era in grado di capire benissimo come stavano le cose. (p. 46) *Molti in Occidente non capiscono perché i russi accettino così docilmente tutto ciò che fanno le autorità. I cittadini non protestano, non scendono in piazza. Oltre al fatto che la maggior parte della popolazione è impegnata a sopravvivere in condizioni di povertà, le sanzioni per la partecipazione a picchetti o manifestazioni sono diventate così elevate che pochi osano esporsi. Se in Europa, al termine di una «protesta» pacifica, ciascuno può rientrare tranquillo a casa propria, in Russia la maggioranza dei manifestanti finisce in una stazione di polizia. E non è scontato che se la cavi con una «semplice» (comunque alta) sanzione amministrativa, anziché con quindici giorni di cella. Anzi, spesso rischia un processo penale. (p. 53) *Chi può, in Russia, evita il servizio militare come la peste, perché sa che nelle caserme potrebbe accadere di tutto, ammesso di sopravvivere al nonnismo incontrollato. È risaputo, inoltre, che in tempo di pace i soldati vengono spediti in zone impervie affinché diventino «veri uomini», imparando a cavarsela con misere razioni alimentari e attrezzature poco idonee. Il podersoso ammodernamento delle forze armate, per il quale è stato speso l'equivalente di milardi di euro, è in buona parte avvenuto solo formalmente e non si capisce dove siano finiti quei soldi. (p. 63) *{{NDR|Sull'[[invasione russa dell'Ucraina del 2022]]}} Secondo le stime dell'intelligence ucraina, in migliaia si sarebbero dati alla fuga dalla prima linea e in alcune unità si è arrivati al 60-70 per cento di disertori. I dissidenti russi si mantengono più cauti, calcolando gli abbandoni in circa un miglaio. Il Cremlino, proprio come sul numero dei morti, tace. (p. 66) *I familiari dei caduti raccontano che spesso apprendono della scomparsa dei congiunti dai commilitoni o dai canali Telegram ucraini. Oppure capiscono che è successo qualcosa di irreparabile quando il loro congiunto smette di chiamare a casa. I russi, al contrario, tendono a lasciare sul campo i corpi dei comilitoni russi. (p. 66) *Un'intera generazione di giovani pagherà un prezzo altissimo, come è già avvenuto ai tempi della Seconda guerra mondiale, del conflitto in Afghanistan e della Cecenia. E il prezzo non è solo la morte. Tra i fortunati che torneranno da questa guerra, le conseguenze psicologiche saranno incalcolabili, per non parlare dell'enorme quantità di invalidi che non sapranno di cosa vivere. (p. 69) *Io sono una cittadina russa, ma sono disgustata dal cieco nazionalismo e dallo pseudopatriottismo che stanno montando nel mio Paese. Quando un Paese aggredisce, chi subisce e soffre deve difendersi. Credo sia giusto che l'Occidente stia aiutando attivamente l'Ucraina a difendersi. Se così non fosse stato, la guerra sarebbe già finita. E penso che lo stesso Cremlino avesse scommesso sulla mancanza di sosteno da parte occidentale, quando ha cominciato l'aggressione. Quello che dico può apparire una contraddizione, per me che sono una pacifista convinta. Odio la guerra e le conseguenze che porta con sé. Ma si tratta di una contraddizione inevitabile. Voglio vedere la Russia come un Paese prospero, libero e sviluppato, non incosciente, povero e militarizzato. (p. 70) *La diffusione di informazioni da canali non ufficiali inizialmente comportava una multa, quindi la sospensione dell'attività, infine il ritiro della licenza per trasmettere, radio o televisione che fosse, o per stampare e vendere il giornale. Nel corso del primo mese di guerra, in Russia sono state varate alcune leggi che introducevano la responsabilità amministrativa e penale per la diffusione di «fake news» riguardanti le azioni dell'esercito russo, con una pena prevista fino a quindici anni di carcere. Ciò ha permesso di arrestare diverse persone che avevano criticato l'operato dei militari russi in Ucraina sui social o sui propri blog. (p. 76) *A tutte le difficoltà oggettive connesse con l'inizio della guerra se n'è aggiunta una ulteriore, che riguarda solo mia figlia: inconsapevolmente si è ritrovata anche lei sulla linea del fuoco. Lei si chiama come la nonna, Anna Politkovskaja, e per questo a scuola è stata subito oggetto di atti di violenza e di bullismo. A dire la verità, era già accaduto in passato. Quando Anna visitava una nuova palestra per un corso di ginnastica, le veniva spesso ricordato dai suoi coetanei, ovviamente in forma offensiva, da quale famiglia provenisse. Dopo il 24 febbraio 2022, però, la mancanza di rispetto si è trasformata in minaccia. (pp. 77-78) *Quando mamma era via, in pratica non avevamo alcun contatto con lei, perché non esistevano linee telefoniche adeguate. Eppure non sono mai rimasta a casa ad aspettare che tornasse. Del resto, lei non l'avrebbe mai voluto. Mia madre era una donna estremamente indipendente e con questo spirito ha cresciuto anche noi. Ancora adesso, quando ripenso a lei, la vedo seduta alla scrivania con la testa china sul computer a scrivere una «nota». Così le piaceva chiamare i suoi testi: non notizie, articoli, materiali, ma note. E mentre ci si dedicava era assente, anche quando era presente fisicamente. (pp. 89-90) *Mia madre non accettava mai compensi da parte delle persone che aiutava: era una questione di principio. (p. 95) *Lei cercava comprensione, ma riceveva sostegno solo dai colleghi della redazione del suo giornale e da pochissime altre redazioni di mezzi di informazione alternativi. E, ovviamente, dalle tante persone che aiutava. Perché solo questo contava per lei: fare il proprio lavoro, raccontare quello che vedeva, dare asilo a quanti non sapevano dove altro andare. Le loro storie non coincidevano con la versione ufficiale dei vari uffici competenti legati al Cremlino. (p. 105) *Questo era il suo modello di giornalismo. Raccontare i fatti, scrivere senza tener conto delle gerarchie. Un concetto forse banale per chi vive in una democrazia, ma in Russia era pura follia: significava dare per sontata la libertà e sfidare il sistema irritando tutti, compresi i colleghi che avrebbero dovuto farsi carico della stessa responsabilità, raccontando a loro volta la verità. Invece mia madre era sola, profondamente sola. (p. 106) *Scrivere la verità serve, anche se nessuno la vuole ascoltare. E serve anche fare il proprio lavoro bene, sempre. Mettere in discussione questo significherebbe riconoscere che il suo sacrificio è stato inutile. (p. 107) *Lei era profondamente convinta che, nel momento in cui si assiste a un'ingiustizia, si è costreti a intervenire. Se invece non la riconosci, o non ci credi, allora non ti senti coinvolto, anche se in fondo sospetti che un'ingiustizia esista. (p. 108) *{{NDR|Sulla [[crisi del teatro Dubrovka]]}} I terroristi avevano già ucciso diverse persone. Doveva avanzare con cautela, seguendo un certo percorso all'interno dell'edificio, e un passo sbagliato a sinistra o a destra poteva portare all'irreparabile. «Lì dentro ricordo di aver calpestato vetri rotti mescolati a qualcosa che sembrava sangue», c'erano vetri ovunque mi disse. «Una sensazione impossibile da dimenticare». (p. 117) *{{NDR|Sulla crisi del teatro Dubrovka}} Dopo alcuni articoli si cominciò a dire che mia madre stava speculando sui morti, che «ballava sulle loro ossa» per fare carriera. Come spesso accade in Russia, parlare o scrivere di questa vile operazione, a seguito della quale morirono centotrenta persone, invece di essere liberate, significa mettere in discussione il lavoro delle forze speciali e le decisioni della leadership. Per questo, proprio perché la cosa era andata male ed erano morte molte persone, le dicevano di lasciar perdere. (p. 120) *{{NDR|Sulla crisi del teatro Dubrovka}} Mi sarei potuta trovare anche io in quel teatro. Tra gli ostaggi, le vittime o tra quanti, a causa di quella storia, portano cicatrici che non si rimarginano. Ma non avevo sentito la sveglia e l'audizione, quel famoso giorno, era saltata. (p. 122) *{{NDR|Sulla [[strage di Beslan]]}} Se fosse arrivata a Beslan, mia madre avrebbe provato a parlare con i terroristi, ma evidentemente troppe persone non volevano che accadesse. Non tolleravano come lavorava, il fatto che raccogliesse le testimonianze delle famiglie degli ostaggi. Su quell'aereo non hanno solo cercato di ucciderla. Le hanno impedito di fare il suo lavoro. (p. 139) *Nessuna autorità russa presenziò al funerale. Solo tanta gente comune in lacrime. Quel giorno mi resi davvero conto di quanto lei fosse tenuta in considerazione, di quanto le volessero bene e di quanto profondamente il suo assassinio avesse scosso l'opinione pubblica. In molti, da quel momento, non avrebbero avuto più voce, né una spalla su cui piangere. Per tante di quelle persone si era spenta l'ultima possibilità di avere giustizia, di vedere scritta la propria storia. (p. 165) *In Russia, i membri delle forze dell'ordine rappresentano una casta a sé. Per me è sempre stato un mistero dove e da chi imparino a comportarsi e a comunicare con la gente. Spesso il loro stile «da cavernicoli» sembra fatto apposta per innervosire gli interlocutori, farli sentire inferiori, poca cosa rispetto alla «macchina statale» e all'uniforme che hanno di fronte. La maggior parte delle persone normali, a cui non è mai capitato di avere a che fare con loro, la prima volta non sa come affrontarli. (p. 170) *La [[seconda guerra cecena]] è stata una delle meno raccontate della storia, spacciata per giunta come lotta al terrorismo islamico, uno dei pilastri su cui Putin costruì una parte consistente della retorica sulla sua nuova Russia. Un secondo, forte pilastro propagandistico fu individuato nella «[[Fronte orientale (1941-1945)|grande guerra patriottica]]», la resistenza al nazismo e la vittoria del 1945. Se il nazismo era stato il nemico e la sua sconfitta un atto fondativo della nuova Russia, chi ne sottovalutava la valenza politica e storia si poneva automaticamente al di fuori del pensiero dominante in Russia. Bisognava eliminare le scorie del decennio eltsiniano e degli anni della perestrojka, quando la ricerca storica aveva vissuto un periodo di grande libertà erano venute alla luce verità sgradevoli per i russi, legate ai crimini del regime staliniano. La storia e la democrazia dovevano diventare sovrane, mentre la libera ricerca storica era vista come una minaccia, perché capace di «leggere» in maniera critica la narrazione dominante del passato. [...] Il terzo pilastro su cui poggia la nuova dottrina nazionale è quella del vittimismo. Dopo il [[Dissoluzione dell'Unione Sovietica|crollo dell'Unione Sovietica]], la Russia è stata umiliata. Da chi, se non dall'Occidente, con i suoi valori così lontani da quelli della tradizione russa? (pp. 181-183) *Putin e i suoi, [...] oltre alla sbandierata denazificazione, non hanno mai dichiarato i veri scopi della guerra. In Russia è stato ripetuto che si trattava di proteggere la popolazione del Donbass dopo otto anni di continue aggressioni e che in Ucraina esisteva un regime nemico, pronto, secondo Mosca, a invadere il Paese su mandato dell'Occidente. La realtà è che il Cremlino non può tollerare un'Ucraina democratica, che cerca di porre le basi per il suo ingresso nell'Europa politica. Una guerra prolungata, comunque vada a finire, rallenterà il processo di democratizzazione ed europeizzazione dell'Ucraina. La dirigenza russa parla anche dell'esistenza di una minoranza nazionale russa in Ucraina che non può essere esclusa dal godimento dei pieni diritti tra cui, per esempio, l'uso del russo a scuola e negli uffici pubblici. Nel primo mese di guerra, tuttavia, i bombardamenti si sono concentrati proprio sui territori in cui è preponderante la popolazione russofona, così come russofona è la maggioranza dei profughi costretti a lasciare le proprie abitazioni. Dopo l'aggressione, addirittura, molti di loro stanno progressivamente privilegiando l'ucraino. (pp. 183-184) ===Explicit=== ==Bibliografia== *Vera Politkovskaja, ''Una madre. {{small|La vita e la passione per la verità di Anna Politkovskaja}}'', traduzione di Marco Clementi, Rizzoli, ISBN 978-88-17-17882-2 ==Per [[Cristina Marsillach]]== {{Int|Da ''[http://www.money-into-light.com/2021/06/an-interview-with-cristina-marsillach.html An interview with Cristina Marsillach]''|Intervista di Paul Rowlands, ''money-into-light.com'', giugno 2021.}} *Girare i film dell'orrore è stressante, perché la paura deve sempre stare (deve sempre esserci la paura) su un piano psicologico. Devi continuare a lavorare con quella paura costantemente. Devi sentirla nelle tue emozioni. :''Making horror films is stressful, because the fear always has to be on a psychological plane. You have to keep working with that fear continuously. You have to feel it in your emotions.'' *Dario era un grande ammiratore di Edgar Allan Poe, e per lui i corvi erano un elemento molto importante del film. Quando stavamo girando un scena particolare del film, mi gettava addosso dei corvi vivi. Io gridavo "Basta! Basta!" e lui diceva "Devo farlo perché devi provare questa paura e questa sensazione". Litigavamo, ma era un periodo divertente per me. Stressante ma divertente. :''Dario was a big fan of Edgar Allan Poe, and ravens were a very important element of the film for him. When we were shooting a particular scene in the film, he threw actual live ravens at me. I shouted "Stop! Stop!" and he said "I have to do this because you need to experience this fear and sensation." We would fight with each other, but it was a fun time for me. Stressful, but fun.'' *Litigavamo tanto, ma c'era rispetto reciproco tra di noi. Lui mi rispettava come attrice ed io lui come regista. Era molto concentrato su elementi tecnici (questioni tecniche, dettagli tecnici), mentre io volevo fargli tante domande sugli aspetti psicologici del mio personaggio e della storia. Ma lui non diceva altro che "No, no, no, va tutto bene" e poi parlava di cosa stava per fare tecnicamente (sul piano tecnico). :''We fought a lot, but there was mutual respect between us. He respected me as an actress and I respected him as a director. He was very focused on technical things, whereas I wanted to ask him a lot of questions about the psychological aspects of my character and the story. But he would just say "No, no, no that's all fine" and then just talk about what he was going to do technically.'' ---------------------------------- '''David W. Macdonald''' (...), zoologo britannico. ==''Running with the fox''== *I lupi cacciano prede grandi; infatti, un alce può pesare 600 chili, dieci volte il peso del lupo più grande. Da solo, il lupo non sarebbe altro che pula per i palchi dell'alce. Un branco, però, può radunare la forza collettiva dei suoi membri. Infatti, lavorando in gruppo si trasformano in una nuova creatura, un super predatore la cui capacità collettiva oltrepassa l'abilità venatoria degli individui coinvolti. La volpe, al contrario, è circa 300 volte più pesante di un topo. La caccia volpina non comporta alcuna maratona affannante, nessuno squartamento, nessun duello contro gli zoccoli. Piuttosto, astuzia, agilità, un balzo aggraziato e un morsetto preciso segnano il destino del topo. :''Wolves hunt large prey; indeed, a moose may weigh 600 kg, ten-fold the weight of the largest wolf. Alone, the wolf would be little more than chaff to the moose's antlers. A pack, however, can muster the collective might of its members. Indeed, by working as a team they are transformed into a new creature, a super-predator whose summed capability exceeds the hunting prowess of the individuals involved. A fox, in contrast, is some 300 times heavier than a mouse. The vulpine hunt involves no lung-bursting marathon, no rip and rend, no sparring against hoofs. Rather, stealth, agility, a graceful leap and a precision nip seal the mouse's fate.'' (p. 10) *Le persone mi chiedono spesso perché ho scelto di lavorare con le volpi. Solitamente rispondo che questa specie offre il migliore di molti mondi: il brivido di osservare comportamenti raramente segnalati, la soddisfazione della lotta intellettuale per spiegare perché l'evoluzione ha lavorato ogni sfumatura strutturale in queste incredibili creature, e la convinzione che questa nuova conoscenza sarà utile, contribuendo alle soluzioni di problemi grandi quanto la rabbia e piccoli (ma irritanti) quanto la decapitazione di un pollo di cortile. Questa risposta è onesta, e le motivazioni alla base sono solide. Per dare un'altra risposta, però, non meno importante: io studio le volpi perché sono ancora impressionato dalla loro straordinaria bellezza, perché mi superano in astuzia, perché mantengono il vento e la pioggia sul mio volto, e perché mi conducono alla solitudine soddisfacente della campagna; tutto sommato – perché è divertente. :''People often ask why I chose to work with foxes. Generally I reply that this species offers the best of many worlds: the thrill of observing behaviour rarely seen before, the satisfaction of the intellectual wrestle to explain why evolution has worked each nuance of design into these remarkable creatures, and the conviction that this new knowledge will be useful, contributing to the solutions of problems as grand as rabies and as small (but annoying) as the beheading of a barnyard fowl. This reply is honest, and the arguments underlying it are robust. However, to give another answer, no less important: I study foxes because I am still awed by their extraordinary beauty, because they outwit me, because they keep the wind and rain on my face, and because they lead me to the satisfying solitude of the countryside; all of which is to say – because it's fun.'' (p. 15) *Sconfiggere le volpi in astuzia ha messo alla prova l'ingegno dell'uomo per almeno 2.000 anni. [...] Forse, allora, migliaia di generazioni di persecuzione (specialmente quando l'avversario ricorre a trucchi sporchi come marinare i gatti nell'orina) ha plasmato le volpi con le loro quasi sconcertanti abilità di evitare l'uomo e i suoi stratagemmi. :''Outwitting foxes has stretched man's ingenuity for at least 2,000 years. [...] Perhaps then, thousands of generations of persecution (especially when the opposition resorts to dirty tricks like marinading cats in urine) have fashioned foxes with their almost uncanny abilities to avoid man and his devices.'' (p. 16) *Rainardo è una volpe che ha avuto un impatto più grande sulla cultura e la sensibilità europea di qualsiasi altro animale selvatico. Adorna i rinfianchi delle chiese medievali, da Birmingham a Bucarest, ghignando dalle pagine dei salteri, e ha trionfato come genio malefico in più di un milione di poemi epici e di bestiari. Prospera nelle storie per bambini contemporanee e ha infiltrato le nostre lingue e perciò le nostre percezioni dei suoi cugini selvatici: poche sono le lingue in Europa in cui la parola "volpino" non è sinonimo di furbizia e inganno. :''Reynard is a fox who has had a greater influence upon European culture and perceptions than any other wild creature. He adorns the spandrels of mediaeval churches from Birmingham to Bucharest, leers from the pages of psalters, and has triumphed as an evil genius in more than a millennium of epic poems and bestiaries. He thrives in contemporary children's stories and has infiltrated our languages and thus our perception of his wild cousins: there is hardly a language in Europe in which the word "foxy" is not synonymous with trickery and deceit.'' (p. 32) *Tentare di catalogare l'umore e il risultato delle interazioni delle volpi non è sempre semplice. In particolare, l'osservatore si interroga molto sulla dalla somiglianza esteriore tra l'aggressione e il gioco. Il problema è che la lotta nel gioco ha gli stessi ingredienti della lotta sul serio, tranne per il paradosso che nessuno si ferisce. :''Attempting to categorize the mood and outcome of fox interactions is not always straightforward. In particular, the observer is bedevilled by the superficial similarity of aggression and play. The problem is that fighting in play has the same ingredients as fighting in earnest, except for the paradox that nobody gets injured.'' (p. 45) *Se c'è una cosa nella società delle volpi che "non si fa", è di avvicinarsi a qualcuno che sta mangiando. Sotto questo aspetto, il vecchio contrasto con i lupi suona veritiero: i lupi talvolta mangiano una preda fianco a fianco in relativa armonia; le volpi solitamente fanno di tutto per evitare anche di essere viste con del cibo e, nel peggiore dei casi, volteranno almeno le spalle l'una all'altra mentre mangiano. Questo contrasto è particolarmente marcato tra i giovani: i cuccioli di volpe invariabilmente lottano con ferocia sorprendente per il cibo e possono infliggere ferite gravi, i cuccioli di lupo sono più tolleranti. Ovviamente, come qualsiasi altra generalizzazione sulle volpi, ci sono eccezioni alla regola: le volpi maschio nutrono le loro compagne e gli adulti nutrono i cuccioli. :''If there is one thing in fox society that is "not done'", it is to approach somebody who is eating. In this respect, the old contrast with wolves holds true: wolves sometimes feed from a kill side by side in relative harmony; foxes generally do everything possible to avoid even being seen with food and, if the worst comes to the worst, will at least turn their backs to each other while eating. This contrast is especially marked among youngsters: fox cubs invariably fight with astonishing savagery over food and can inflict serious injury, wolf pups are much more tolerant. Of course, as with every other generalization about foxes, there are exceptions to the rule: dog foxes feed their vixens and adults feed cubs.'' (p. 45) *Ci sono poche cose affascinanti quanto un cucciolo di volpe, quindi la tentazione di allevarne uno come animale da compagnia è grande. Tuttavia, la gran maggioranza dei "salvataggi" finisce male per tutti i coinvolti. La maggior parte delle persone non ha idea del tempo, strutture, abilità, e soprattutto, tolleranza necessari per allevare una volpe. Da poppanti hanno bisogno di latte ogni quattro ore, giorno e notte, ma questo è un gioco da ragazzi in confronto al loro comportamento una volta svezzati: ogni cucciolo di volpe che ho conosciuto ha avuto una passione sia per il cuoio che per i cavi elettrici. La prima finisce con la distruzione dei portafogli, borsette, scarpe, giacche di camoscio e di montone, mentre la seconda devasta i cavi elettrici. Mi è sempre piaciuto l'odore persistente dell'orina di volpe, ma vale la pena notare che una proprietaria non poté trovare un altro inquilino per diversi mesi dopo che io e la mia volpe lasciammo la proprietà. :''There are few things as enchanting as a fox cub, so the temptation to rear one as a pet is great. Nonetheless, the great majority of "rescues" come to a sad end for all concerned. Most people have no idea of the time, dedication, facilities, skill and, above all, tolerance required to rear a fox. As sucklings they require milk at four hour intervals day and night, but this is a trifling difficulty compared with their behaviour once weaned: every fox cub I have known has had a passion for both leather and electric cables. The former results in destruction of wallets, handbags, shoes, suede or sheepskin coats, the latter wreaks havoc with household wiring. I have always rather liked the lingering smell of fox urine, but it is noteworthy that one landlady was unable to find another tenant for several months after my fox and I vacated the property.'' (p. 56) *I costumi della società delle volpi dettano che non c'è amicizia così profonda da poter anche solo tollerare il pensare al cibo di un altro. :''The mores of fox society dictate that there is no friendship so deep as to countenance even thinking about somebody else's food.'' (p. 58) *Penso che molto della vita di una volpe passa sul filo del rasoio, sommersa dall'acutezza dei suoi sensi. Nella volpe, l'evoluzione ha modellato una creatura per cui ogni stimolo viene elevato alla massima sensibilità: per la volpe c'è l'immagine fulminea della palpebra che si chiude di un coniglio, lo squittio chiassoso di un topo distante venti metri, il tanfo spaventoso dell'orma vecchia di un giorno di un cane. :''I think much of a fox's life is spent on a knife-edge, deluged by the acuteness of its senses. In the fox, evolution has fashioned a creature for which every input is turned to maximum sensitivity: for the fox there is the jolting image of a rabbit's blinking eyelid, the clamorous squeak of a mouse 20 metres off, the dreadful reek of a dog's day-old pawprint.'' (p. 61) *L'industria della selvaggina è probabilmente in gran parte responsabile per la morte spesso sgradevole nell'ordine di 100.000 volpi all'anno in Gran Bretagna, ma contro di questi bisogna valutare il fatto che questa industria fornisce il maggior incentivo per la conservazione dell'habitat su terre agricole. :''The game shooting industry is probably largely responsible for the frequently unpleasant deaths in the order of 100,000 foxes annually in Britain, but against these must be weighed the fact that this industry provides the major incentive for habitat conservation on farmland.'' (p. 173) *Le volpi urbane e i gatti si incontrano molto spesso ed è comune vederli insieme, spesso mangiando fianco a fianco. Se c'è una rissa per il cibo, il gatto di solito scaccia la volpe. Casi autentici di volpi che uccidono i gatti tendono a coinvolgere i gattini. Quindi, sebbene sia chiaro che la maggior parte delle volpi non uccidono i gatti, certe lo fanno. Il rischio però è molto meno significativo del rischio che corre il gatto di venire investito sulla strada dal traffico. :''Urban foxes and cats meet very frequently and it is commonplace to see them in a close company, often feeding side by side. If there is a squabble over food, the cat generally displaces the fox. Authenticated cases of foxes killing cats generally involve kittens. So, although it is clear that most foxes do not kill cats, some do so. However, this risk must rank very low amongst the worries besetting the urban cat-owner, and certainly is much less significant than the risk of the cat being killed on the road by traffic.'' (p. 181) *Scorte di cibo più ricche conducono a territori più piccoli e scorte di cibo più irregolari (eterogene) permettono gruppi più grandi. Un elevatissimo tasso di mortalità conduce a gruppi più piccoli e una proporzione più piccola di femmine sterili, probabilmente insieme a territori più grandi. Un tasso di mortalità intermedio può risultare insufficiente per diminuire sostanzialmente la grandezza d'un gruppo, me tuttavia può disturbare la stabilità sociale fino al punto di diminuire la proporzione di femmine sterili e perciò aumentare la produttività generale di cuccioli per ogni femmina, e probabilmente territori più piccoli. :''Richer food supplies lead to smaller territories and more patchy (heterogeneous) food supplies permit larger groups. A very high death rate leads to smaller groups and a smaller proportion of barren vixens, probably together with larger territories. An intermediate death rate may be insufficient to reduce group size substantially, but nonetheless may disrupt social stability sufficiently to diminish the proportion of barren vixens and thereby increase the overall productivity of cubs per female, and probably smaller territories.'' (p. 210) * :<nowiki>''''</nowiki> (p. ) * :<nowiki>''''</nowiki> (p. ) * :<nowiki>''''</nowiki> (p. ) * :<nowiki>''''</nowiki> (p. ) ------------------- [[File:Ras Mangasha 1.jpg|thumb|Mangascià nel 1894]] '''Mangascià Giovanni''' (1868 – 1907), militare etiope. ==Citazioni su Mangascià Giovanni== *Era bello Mangascià, di una eleganza un po' femminile che non lo abbandonava neppure quando indossava lo sciamma di guerra, la criniera di leone e in battaglia impugnava la Remington finemente damascato. Anche se si comportava con l'aspra maestà di re, si intuiva subito che quell'energia era finta, mancava di una vera forza interiore. Il ras recitava il ruolo di principe battagliero e irriducibile, ma dentro era fiacco e floscio. ([[Domenico Quirico]]) *Era figlio di negus e non avrebbe mai dimenticato che il trono doveva toccare a lui. Sapeva che nella sua corte c'era un partito di irriducibili che lo istigava a battersi fino alla morte per riottenere il trono, che mormorava contro la vergognosa servitù nei confronti degli scioani, popolo debole, imbelle, che si era sempre prosternato quando passavano i tigrini. ([[Domenico Quirico]]) f9who1btela4pg5xais3ver975tq3q9 Cardinale 0 124783 1350815 880396 2024-11-08T10:27:37Z Wiccio 43730 +1 Alice Miller 1350815 wikitext text/x-wiki {{Nota disambigua}} {{voce tematica}} [[File:Edward Henry Cardinal Howard.jpg|thumb|Ritratto del cardinale Edward Henry Howard]] Citazioni sul '''cardinale'''. *Alla mia destra e alla mia sinistra ci sono Cardinali e Vescovi, miei fratelli nell'episcopato. Io sono soltanto il loro fratello maggiore. ([[Papa Giovanni Paolo I]]) *Come sapete, ho scritto lettere all'attuale papa e al suo predecessore e anche ad alcuni cardinali, tra cui il cardinale Lustiger. Ma ho ricevuto solo risposte evasive. Ho chiesto loro di informare i giovani genitori sulle pericolose conseguenze della violenza contro i bambini fin dalla tenera età. Perché è scientificamente provato che provoca danni al cervello. NESSUNO mostra il minimo interesse o un briciolo di pietà per milioni di bambini maltrattati. Mi sentivo completamente fuori posto, come se avessi voluto regalare una ricetta di cucina per una cena eccentrica. ([[Alice Miller]]) *Essi sono d'assai la più amena, colta e socievole gente di Roma. I modi di uno o due tra i cardinali con cui ho avuto il piacere di conversare, sono tra i più perfetti che io abbia incontrato. Ho veduto un'eguale, non mai una superiore raffinatezza in altri uomini, ma di rado combinata con tanto cortese semplicità. ([[Coventry Patmore]]) *''Per questo l'Evangelio e i dottor magni | son derelitti, e solo ai Decretali | si studia, sì che pare a' lor vivagni. | A questo intende il papa e' cardinali :| non vanno i lor pensieri a Nazarette, | là dove Gabriello aperse l'ali.'' ([[Dante Alighieri]], ''[[Divina Commedia]]'') *''Questi fuor cerchi, che non han coperchio | piloso al capo, e papi e cardinali, | in cui usa [[avarizia]] il suo soperchio.'' ([[Dante Alighieri]], ''[[Divina Commedia]]'') *''Vedere uno staffiere, un bambino, una bestia, | un furfante, un poltrone diventare cardinale | e per aver accudito bene ad una scimmia, | un Ganimede avere il galero sulla testa, | questi miracoli solo a [[Roma]] accadono.'' ([[Joachim du Bellay]]) ==Altri progetti== {{interprogetto|preposizione=sul|wikt}} [[Categoria:Ministri di culto]] mlej2dctb5eaz0yffrjgerex8p7sksh Sciamano 0 125124 1350692 1031908 2024-11-07T15:52:54Z Ibisco 49387 + 1 citazione 1350692 wikitext text/x-wiki {{Voce tematica}} [[File:MedicineMan.Catlin.jpg|thumb|Dipinto di George Catlin raffigurante uno sciamano]] Citazioni sugli '''sciamani''' e lo '''sciamanesimo'''. *Il potere di noi sciamani è di comunicare con la natura per questo possiamo ottenere un grande potere da essa. (''[[Shaman King]]'') *Ogni prete o sciamano deve essere considerato colpevole fino a quando non viene dimostrata la sua innocenza. ([[Robert Anson Heinlein]]) *Quando una sciamana cade in trance sul mare in tempesta, la natura intera pare smarrirsi nella sua vertigine. I gabbiani precipitano in picchiata sulle onde e le sterne singhiozzano. ([[Arto Paasilinna]]) *Se guardate la storia della [[magia]], vedrete le sue origini nelle caverne. Vedrete le sue origini nello sciamanesimo, nell'animismo, nella credenza che ogni cosa che ci circonda, ogni albero, ogni roccia, ogni animale, sia abitato da una qualche forma di essenza, una qualche sorta di spirito con cui forse si potrebbe comunicare. Avreste avuto uno sciamano o un visionario che sarebbe stato responsabile di incanalare le idee utili alla sopravvivenza. Prima che raggiungiate le civiltà classiche potrete vedere che questo è stato formalizzato in un certo status. Lo sciamano agisce puramente come un intermediario tra gli spiriti e le persone. La sua posizione nel villaggio o nella comunità è simile a quella di un idraulico spirituale. Ogni persona nel gruppo ha il suo ruolo. La persona migliore nella caccia era un cacciatore, la persona migliore nel parlare con gli spiriti, forse perché lui o lei era un po' pazzo/a, un po' staccato dal nostro normale mondo materiale, allora sarebbe stato uno sciamano. E gli sciamani non padroneggiavano un'arte segreta, essi dispensavano semplicemente le loro informazioni alla comunità, perché si credeva che fosse utile alla comunità. ([[Alan Moore]]) *Tutti abbiamo lo spirito di un [[animale]] che ci accompagna. È come la nostra anima. Non tutti incontrano il proprio animale, solo i grandi guerrieri e gli sciamani. ([[Isabel Allende]]) *Una guaritrice in contatto con tutto quello che non si vede, ma c'è. C'è sciamanesimo e sciamanesimo, questo è pulito, "bianco". Quindi, i rimedi sono: fai un bagno nei fiori di calendula; oppure, porta con te un sacchetto di lavanda. [...] Se resti legato alla mente razionale che dice "ma ti pare che un bagno di calendula mi può fare bene?" non succede nulla. Ma io ricordo bagni di calendula in cui ho avuto rivelazioni, visioni fortissime e ho sentito blocchi che si scioglievano. Dopo, dovevo scrivere cosa sentivo, scrivevo e piangevo. ([[Margot Sikabonyi]]) *"[[Vulcan Raven]] è dell'Alaska, per metà nativo americano e per metà Inuit. Si tratta di un ottimo soldato, e non solo per la sua gigantesca stazza fisica. [...] È anche uno sciamano, si dice che pratichi dei rituali che gli permettono di controllare quelli che chiama ''spiriti del deserto''".<br />Snake annuì. "Ho sentito parlare di persone simili in Alaska. Sembra che riescano a costringere gli animali a eseguire i loro ordini. Uccelli, cani, qualunque bestia. È gente che mette i brividi". ([[Raymond Benson]]) ==Voci correlate== *[[Animismo]] ==Altri progetti== {{interprogetto|wikt|preposizione=sullo|w|w_preposizione=riguardante lo}} [[Categoria:Antropologia religiosa]] [[Categoria:Concetti delle scienze etnoantropologiche]] [[Categoria:Discipline spirituali]] [[Categoria:Fedi, tradizioni e movimenti religiosi]] [[Categoria:Magia]] [[Categoria:Medicina alternativa]] [[Categoria:Professioni religiose]] 2s2b066bwbns4hn3yxdva9buoly76go 9 Songs 0 129556 1350750 826497 2024-11-08T02:00:46Z Danyele 19198 +1 1350750 wikitext text/x-wiki {{Film |titoloitaliano= 9 Songs |immagine= |titolooriginale= 9 Songs |genere = musicale, drammatico, erotico |regista= [[Michael Winterbottom]] |soggetto= [[Michael Winterbottom]] |sceneggiatore= |produttore=[[Andrew Eaton]], [[Melissa Parmenter]], [[Michael Winterbottom]] |produttoreesecutivo= |attori= *[[Kieran O'Brien]]: Matt *[[Margo Stilley]]: Lisa *[[Franz Ferdinand]]: sé stesso *[[Bobby Gillespie]]: sé stesso |doppiatoriitaliani= *[[Alberto Bognanni]]: Matt *[[Perla Liberatori]]: Lisa }} '''''9 Songs''''', film britannico del 2004 con [[Kieran O'Brien]] e [[Margo Stilley]], regia di [[Michael Winterbottom]]. ==[[Incipit]]== {{incipit film}} Quando ripenso a Lisa non penso ai suoi vestiti, al suo lavoro, da dove veniva o a quello che diceva, penso al suo profumo, al suo sapore, alla sua pelle che sfiora la mia. Ci siamo conosciuti alla Brixton Academy. ('''Matt''') {{NDR|voce narrante}} {{NDR|parte ''Whatever Happened To My Rock And Roll'' dei [[Black Rebel Motorcycle Club]], la prima delle nove canzoni}} ==Citazioni== {{cronologico}} *L'[[Antartide]]: tredici milioni e ottocentomila chilometri quadrati di ghiaccio. Un continente di ghiaccio. Un posto dove nessun uomo è arrivato prima del ventesimo secolo. ('''Matt''') {{NDR|voce narrante}} *La banchisa di ghiaccio può essere profonda quattro chilometri, si può trovare ghiaccio vecchio di mezzo milione di anni. L'aria intrappolata all'interno racchiude il clima del periodo in cui il ghiaccio si è formato. L'Antartide è la memoria del pianeta, la memoria di un periodo antecedente alla razza umana. ('''Matt''') {{NDR|voce narrante}} *Qualche volta quando mi baci ho voglia di morderti, non in modo carino, come se volessi farti male. Vorrei morderti forte fino a farti uscire il sangue. ('''Lisa''') {{NDR|a Matt}} *Esplorare l'Antartide è come esplorare lo spazio. Entri nel vuoto: migliaia di chilometri senza persone, senza animali, senza vegetazione. Sei isolato in un continente vasto e vuoto: claustrofobia e agorafobia contemporaneamente, come due persone in un letto. ('''Matt''') {{NDR|voce narrante}} *Il ghiaccio è dappertutto, in ogni cosa, si estende ovunque, è un vuoto sconfinato di biancore alieno e geometrico rigore. L'Antartide è il continente più alto, più ventoso e più freddo. La sua topografia e le sue dinamiche sono le più semplici della Terra, la natura tende al semplice. Gli [[iceberg]] sono un microcosmo dell'Antartide, sono un frammento che si stacca dal continente, sono sia materia che simbolo. Il ghiaccio degli iceberg contiene la mappa di tutti i ghiacci terrestri. Mentre si allontanano dalla banchisa, lentamente si disintegrano. La maggior parte in mare aperto durano meno di due mesi. ('''Lisa''') {{NDR|leggendo un libro a Matt}} *Quando voli sopra il continente vedi il viaggio nel ghiaccio a ritroso: il mare, l'iceberg, il mare di ghiaccio, le montagne di ghiaccio e il Bach.<ref>{{cfr}} [[w:Piattaforma di ghiaccio Bach|Piattaforma di ghiaccio Bach]].</ref> Ogni anno il ghiaccio si allontana lentamente dal continente verso il mare, nel quale alla fine si dissolve. ('''Matt''') {{NDR|voce narrante}} ==Citazioni su ''9 Songs''== *Quando facevo conferenze stampa la gente mi urlava insulti, mi diceva troia. Le persone mi chiedono spesso se pensavo che [il regista] Michael Winterbottom si fosse approfittato di me perché non avevo mai recitato prima, ma dimenticano che io ho sviluppato il personaggio. Il film parla di amore e sesso. Non era porno. Voglio dire, ho fatto sesso con il mio ragazzo ieri sera e non era porno. Era solo sesso bollente! ''9 Songs'' era un vero film sull'amore e sul sesso, e volevo fare quel film e ne sono orgogliosa. ([[Margo Stilley]]) ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto}} [[Categoria:Film drammatici]] [[Categoria:Film erotici]] [[Categoria:Film musicali]] 9iicg5r0jgcx9q72a3gni0y8gh4tjd9 1350755 1350750 2024-11-08T02:49:26Z AssassinsCreed 17001 minuzie 1350755 wikitext text/x-wiki {{Film |titoloitaliano= 9 Songs |immagine= |titolooriginale= 9 Songs |genere = musicale, drammatico, erotico |regista= [[Michael Winterbottom]] |soggetto= [[Michael Winterbottom]] |sceneggiatore= |produttore=[[Andrew Eaton]], [[Melissa Parmenter]], [[Michael Winterbottom]] |produttoreesecutivo= |attori= *[[Kieran O'Brien]]: Matt *[[Margo Stilley]]: Lisa *[[Franz Ferdinand]]: sé stesso *[[Bobby Gillespie]]: sé stesso |doppiatoriitaliani= *[[Alberto Bognanni]]: Matt *[[Perla Liberatori]]: Lisa }} '''''9 Songs''''', film britannico del 2004 con [[Kieran O'Brien]] e [[Margo Stilley]], regia di [[Michael Winterbottom]]. ==[[Incipit]]== {{incipit film}} Quando ripenso a Lisa non penso ai suoi vestiti, al suo lavoro, da dove veniva o a quello che diceva, penso al suo profumo, al suo sapore, alla sua pelle che sfiora la mia. Ci siamo conosciuti alla Brixton Academy. ('''Matt''') {{NDR|voce narrante}} {{NDR|parte ''Whatever Happened To My Rock And Roll'' dei [[Black Rebel Motorcycle Club]], la prima delle nove canzoni}} ==Citazioni== {{cronologico}} *L'[[Antartide]]: tredici milioni e ottocentomila chilometri quadrati di ghiaccio. Un continente di ghiaccio. Un posto dove nessun uomo è arrivato prima del ventesimo secolo. ('''Matt''') {{NDR|voce narrante}} *La banchisa di ghiaccio può essere profonda quattro chilometri, si può trovare ghiaccio vecchio di mezzo milione di anni. L'aria intrappolata all'interno racchiude il clima del periodo in cui il ghiaccio si è formato. L'Antartide è la memoria del pianeta, la memoria di un periodo antecedente alla razza umana. ('''Matt''') {{NDR|voce narrante}} *Qualche volta quando mi baci ho voglia di morderti, non in modo carino, come se volessi farti male. Vorrei morderti forte fino a farti uscire il sangue. ('''Lisa''') {{NDR|a Matt}} *Esplorare l'Antartide è come esplorare lo spazio. Entri nel vuoto: migliaia di chilometri senza persone, senza animali, senza vegetazione. Sei isolato in un continente vasto e vuoto: claustrofobia e agorafobia contemporaneamente, come due persone in un letto. ('''Matt''') {{NDR|voce narrante}} *Il ghiaccio è dappertutto, in ogni cosa, si estende ovunque, è un vuoto sconfinato di biancore alieno e geometrico rigore. L'Antartide è il continente più alto, più ventoso e più freddo. La sua topografia e le sue dinamiche sono le più semplici della Terra, la natura tende al semplice. Gli [[iceberg]] sono un microcosmo dell'Antartide, sono un frammento che si stacca dal continente, sono sia materia che simbolo. Il ghiaccio degli iceberg contiene la mappa di tutti i ghiacci terrestri. Mentre si allontanano dalla banchisa, lentamente si disintegrano. La maggior parte in mare aperto durano meno di due mesi. ('''Lisa''') {{NDR|leggendo un libro a Matt}} *Quando voli sopra il continente vedi il viaggio nel ghiaccio a ritroso: il mare, l'iceberg, il mare di ghiaccio, le montagne di ghiaccio e il Bach.<ref>{{cfr}} [[w:Piattaforma di ghiaccio Bach|Piattaforma di ghiaccio Bach]].</ref> Ogni anno il ghiaccio si allontana lentamente dal continente verso il mare, nel quale alla fine si dissolve. ('''Matt''') {{NDR|voce narrante}} ==Citazioni su ''9 Songs''== *Quando facevo conferenze stampa la gente mi urlava insulti, mi diceva troia. Le persone mi chiedono spesso se pensavo che {{NDR|il regista}} Michael Winterbottom si fosse approfittato di me perché non avevo mai recitato prima, ma dimenticano che io ho sviluppato il personaggio. Il film parla di amore e sesso. Non era porno. Voglio dire, ho fatto sesso con il mio ragazzo ieri sera e non era porno. Era solo sesso bollente! ''9 Songs'' era un vero film sull'amore e sul sesso, e volevo fare quel film e ne sono orgogliosa. ([[Margo Stilley]]) ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto}} [[Categoria:Film drammatici]] [[Categoria:Film erotici]] [[Categoria:Film musicali]] bqppkcw3i37lgulot3rpygcunvrjsmv Falsa amicizia 0 131578 1350804 1129809 2024-11-08T10:13:58Z ~2024-9620 100276 Prendo una citazione di Ariosto dalla sezione [[Amicizia]] e la metto qua, visto che Amicizia ne ha già tante e l'argomento è proprio questo 1350804 wikitext text/x-wiki {{Voce tematica}} Citazioni sulla '''falsa amicizia''' e sui '''falsi amici'''. *''Alcun non può saper da chi sia amato | Quando felice in su la ruota siede; | Però c'ha i veri e i finti amici a lato, | Che mostran tutti una medesma fede. | Se poi si cangia in tristo il lieto stato, | Volta la turba adulatrice il piede; | E quel che di cor ama, riman forte, | Et ama il suo Signor dopo la morte.'' ([[Ludovico Ariosto]]) *''Come dell'oro il fuoco | Scopre le masse impure. | Scoprono le sventure | De' falsi amici il cor.'' ([[Pietro Metastasio]]) *È mejo fasse guarda' le spalle dai traditori nati che da un falso amico. (''[[Romanzo criminale - La serie (prima stagione)|Romanzo criminale - La serie]]'') *Il falso amico è come l'ombra che ci segue finché dura il sole. ([[Carlo Dossi]]) *Io credo che, nella vita di tutte noi, esistano vere amiche e false amiche. È facile andare d'accordo quando va tutto bene e ci si diverte. Purtroppo le cose non vanno sempre per il verso giusto. Ci sono anche difficoltà da superare e problemi seri da affrontare. Ed è proprio in quei momenti, quando si ha bisogno di conforto, che si può capire se l'amicizia è vera o meno. [...] Se vi comportate in questo modo per una banale discussione, allora la vostra è un'amicizia falsa. (''[[Pretty Cure]]'') *Molto meglio è avere uno vero nimico che uno ficto amico. ([[Pievano Arlotto]]) *Purtroppo ci sono tanti falsi amici disposti a prestarci l'ombrello soltanto quando il tempo è bello. ([[Romano Battaglia]]) *Quando tutto procede tranquillamente e non ci sono contrarietà, è difficile distinguere i veri dai falsi amici; ma, quando le avversità sopraggiungono, si dimostra l'amicizia. Infatti, nel momento dell'urgenza i veri amici si avvicinano sempre più, mentre i falsi si allontanano sempre più. ([[Matteo Ricci]]) ==[[Proverbi italiani]]== *Amico di lingua e falso di cuore, uso di mondo. *Domani, domani! disse il falso amico. *I falsi amici corrono con le lepri e [[caccia]]no coi cani. *I falsi amici hanno occhiali per tutte le viste. *I falsi amici sono peggiori dei nemici manifestati. *I falsi amici sono pescatori che intorbidano l'acqua prima di gettar l'amo. *L'amico falso ha zucchero in bocca e fiele in cuore. *L'amico per calcolo non vale una schizzata d'uccello. *L'amico per interesse è come il pescatore che innesca l'amo non per nutrire i pesci, ma per pigliarli. *Quelli non sono amici che dicono sempre porta! porta! *Quello è un cattivo amico che davanti liscia e di dietro graffia. *Un amico di fortuna nella disgrazia ti abbandona. ==Bibliografia== *Annarosa Selene, ''Dizionario dei proverbi'', Pan libri, 2004. ISBN 8872171903 ==Voci correlate== *[[Amicizia]] *[[Amico e nemico]] *[[Falsità]] [[Categoria:Relazioni]] hx3wwq1jou98cddm73yv9m39g70py4w Giardini pensili di Babilonia 0 138887 1350782 1323351 2024-11-08T08:48:56Z ~2024-10223 100273 Errore 1350782 wikitext text/x-wiki 1350783 1350782 2024-11-08T08:49:20Z AttoRenato 4907 Undid edits by [[Special:Contribs/~2024-10223|~2024-10223]] ([[User talk:~2024-10223|talk]]) to last version by Udiki: reverting vandalism 1350783 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[File:Hanging Gardens of Babylon by Ferdinand Knab (1886).png|thumb|upright=1.4|''I giardini pensili di Babilonia'' (F. Knab, 1886)]] Citazioni sui '''giardini pensili di Babilonia'''. ==Citazioni== *Di uno speciale amore di questi popoli per le piante fanno fede i giardini pensili di Semiramide, vissuta 2055 anni prima dell'era volgare, i quali erano tanto decantati per tutto l'Oriente, che Alessandro, movendo da Celone ai pascoli di Nisa, si trovò indotto a deviare dal cammino per visitarli. Senonché ogni traccia del sapere di questi popoli, come altresì dei Medi, dei Persi, il cui impero ai tempi di Ciro stendevasi dall'Indo al Mediterraneo, giace sepolta sotto la polve che copre i monumenti di loro grandezza. ([[Santo Garovaglio]]) *Eravi ancora presso la rocca un giardino, come chiamasi, pensile, il quale però fu costrutto non da Semiramide, ma da certo re assirio ne' tempi susseguenti, in grazia di una stia donna, la quale essendo, come dicono, originaria di Persia, e cercando tra montagne de' prati, chiese al re, che con piantamento artifiziale imitasse la natura del paese persiano. Perciò l'ameno giardino, ch'egli le costrusse, ebbe quattro plettri di lunghezza per ogni verso, e l'adito montano, ed ogni parte variati a forma di un teatro. Presso alla gradinata, espressamente fabbricata per ascendervi, incominciavano i volti sopra pilastri, che tutto sostenevano il piano del giardino; e questi volti ivano alzandosi gradatamente alcun poco, a tanto infine, che l'ultimo, alto cinquanta cubiti, corrispondeva all'ultima e più alta parte del giardino medesimo, che veniva ad essere a livello col circuito de' pìnacoli. Le muraglie con molta cura, rendute forti, erano grosse ventidue piedi, ed ogni sfogo aveva una larghezza di dieci. Sopra esse poi eransi tratti certi macigni a modo di travi, lunghi ognuno sedici piedi, compresa la parte ch'era incastrata nella muraglia, e grossi quattro. Sopra questi, che formavano il tetto riguardo agli archi sottostanti, e il pavimento riguardo al piano del giardino, primieramente si erano stese delle canne impiastrate di molto bitume; poi a doppia mano de' mattoni misti con gesso; poi infine uno strato di lamine di piombo; e tutto ciò perché l'umidità propria della terra, e l'acqua stessa non avesse a penetrare al fondo. Or sopra questo strato fa poscia messa terra a tanta profondità, che potesse bastare alle radici de'grandi alberi, che s'avea a piantarvi. E di fatti tutto il suolo fu riempiuto di piante d'ogni specie, le quali e per la grandezza, e per l'amenità meravigliosamente dilettassero chiunque le rimirava. Intanto i volti, di cui si è fatta menzione, siccome ricevevano luce per mezzo delle arcate che gradatamente s'alzavano, contenevano molte e diverse stanze reali; una delle quali in ispecie, corrispondente all'ultimo piano, aveva certe aperture o fori, ed istrumenti idraulici, con cui, senza che al di fuori alcuno veder potesse cosa facevasi, tiravasi su dal fiume quant'acqua sì volea. ([[Diodoro Siculo]]) ===[[Valerio Massimo Manfredi]]=== *È la prima delle Sette Meraviglie, la più sfuggente e inafferrabile, cercata a lungo da poeti, archeologi e studiosi: i Giardini Pensili di Babilonia. *Ma cosa fa dei Giardini Pensili babilonesi qualcosa di così unico e speciale? Essi sono unici e diversi da tutti gli altri giardini della storia perché non crescono sulla terra né affondano le radici, ma sono sospesi nell'aria, su un piano sorretto da colonne o sostegni. *Un antico paradiso. Il sogno antico di una principessa malinconica che diventa realtà. ==Voci correlate== *[[Giardino pensile]] ==Altri progetti== {{interprogetto|preposizione=sui|w_preposizione=riguardante i}} {{SetteMeraviglie}} [[Categoria:Architetture scomparse]] [[Categoria:Civiltà babilonese]] [[Categoria:Giardini]] 08uyi5dryilswtg95ni3mxwl9ofr03r 1350784 1350783 2024-11-08T08:50:17Z ~2024-10223 100273 Errore 1350784 wikitext text/x-wiki 1350785 1350784 2024-11-08T08:50:59Z AttoRenato 4907 Undid edits by [[Special:Contribs/~2024-10223|~2024-10223]] ([[User talk:~2024-10223|talk]]) to last version by AttoRenato: reverting vandalism 1350785 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[File:Hanging Gardens of Babylon by Ferdinand Knab (1886).png|thumb|upright=1.4|''I giardini pensili di Babilonia'' (F. Knab, 1886)]] Citazioni sui '''giardini pensili di Babilonia'''. ==Citazioni== *Di uno speciale amore di questi popoli per le piante fanno fede i giardini pensili di Semiramide, vissuta 2055 anni prima dell'era volgare, i quali erano tanto decantati per tutto l'Oriente, che Alessandro, movendo da Celone ai pascoli di Nisa, si trovò indotto a deviare dal cammino per visitarli. Senonché ogni traccia del sapere di questi popoli, come altresì dei Medi, dei Persi, il cui impero ai tempi di Ciro stendevasi dall'Indo al Mediterraneo, giace sepolta sotto la polve che copre i monumenti di loro grandezza. ([[Santo Garovaglio]]) *Eravi ancora presso la rocca un giardino, come chiamasi, pensile, il quale però fu costrutto non da Semiramide, ma da certo re assirio ne' tempi susseguenti, in grazia di una stia donna, la quale essendo, come dicono, originaria di Persia, e cercando tra montagne de' prati, chiese al re, che con piantamento artifiziale imitasse la natura del paese persiano. Perciò l'ameno giardino, ch'egli le costrusse, ebbe quattro plettri di lunghezza per ogni verso, e l'adito montano, ed ogni parte variati a forma di un teatro. Presso alla gradinata, espressamente fabbricata per ascendervi, incominciavano i volti sopra pilastri, che tutto sostenevano il piano del giardino; e questi volti ivano alzandosi gradatamente alcun poco, a tanto infine, che l'ultimo, alto cinquanta cubiti, corrispondeva all'ultima e più alta parte del giardino medesimo, che veniva ad essere a livello col circuito de' pìnacoli. Le muraglie con molta cura, rendute forti, erano grosse ventidue piedi, ed ogni sfogo aveva una larghezza di dieci. Sopra esse poi eransi tratti certi macigni a modo di travi, lunghi ognuno sedici piedi, compresa la parte ch'era incastrata nella muraglia, e grossi quattro. Sopra questi, che formavano il tetto riguardo agli archi sottostanti, e il pavimento riguardo al piano del giardino, primieramente si erano stese delle canne impiastrate di molto bitume; poi a doppia mano de' mattoni misti con gesso; poi infine uno strato di lamine di piombo; e tutto ciò perché l'umidità propria della terra, e l'acqua stessa non avesse a penetrare al fondo. Or sopra questo strato fa poscia messa terra a tanta profondità, che potesse bastare alle radici de'grandi alberi, che s'avea a piantarvi. E di fatti tutto il suolo fu riempiuto di piante d'ogni specie, le quali e per la grandezza, e per l'amenità meravigliosamente dilettassero chiunque le rimirava. Intanto i volti, di cui si è fatta menzione, siccome ricevevano luce per mezzo delle arcate che gradatamente s'alzavano, contenevano molte e diverse stanze reali; una delle quali in ispecie, corrispondente all'ultimo piano, aveva certe aperture o fori, ed istrumenti idraulici, con cui, senza che al di fuori alcuno veder potesse cosa facevasi, tiravasi su dal fiume quant'acqua sì volea. ([[Diodoro Siculo]]) ===[[Valerio Massimo Manfredi]]=== *È la prima delle Sette Meraviglie, la più sfuggente e inafferrabile, cercata a lungo da poeti, archeologi e studiosi: i Giardini Pensili di Babilonia. *Ma cosa fa dei Giardini Pensili babilonesi qualcosa di così unico e speciale? Essi sono unici e diversi da tutti gli altri giardini della storia perché non crescono sulla terra né affondano le radici, ma sono sospesi nell'aria, su un piano sorretto da colonne o sostegni. *Un antico paradiso. Il sogno antico di una principessa malinconica che diventa realtà. ==Voci correlate== *[[Giardino pensile]] ==Altri progetti== {{interprogetto|preposizione=sui|w_preposizione=riguardante i}} {{SetteMeraviglie}} [[Categoria:Architetture scomparse]] [[Categoria:Civiltà babilonese]] [[Categoria:Giardini]] 08uyi5dryilswtg95ni3mxwl9ofr03r 1350786 1350785 2024-11-08T08:51:41Z ~2024-10223 100273 Errore 1350786 wikitext text/x-wiki 1350787 1350786 2024-11-08T08:52:01Z AttoRenato 4907 Undid edits by [[Special:Contribs/~2024-10223|~2024-10223]] ([[User talk:~2024-10223|talk]]) to last version by AttoRenato: reverting vandalism 1350787 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[File:Hanging Gardens of Babylon by Ferdinand Knab (1886).png|thumb|upright=1.4|''I giardini pensili di Babilonia'' (F. Knab, 1886)]] Citazioni sui '''giardini pensili di Babilonia'''. ==Citazioni== *Di uno speciale amore di questi popoli per le piante fanno fede i giardini pensili di Semiramide, vissuta 2055 anni prima dell'era volgare, i quali erano tanto decantati per tutto l'Oriente, che Alessandro, movendo da Celone ai pascoli di Nisa, si trovò indotto a deviare dal cammino per visitarli. Senonché ogni traccia del sapere di questi popoli, come altresì dei Medi, dei Persi, il cui impero ai tempi di Ciro stendevasi dall'Indo al Mediterraneo, giace sepolta sotto la polve che copre i monumenti di loro grandezza. ([[Santo Garovaglio]]) *Eravi ancora presso la rocca un giardino, come chiamasi, pensile, il quale però fu costrutto non da Semiramide, ma da certo re assirio ne' tempi susseguenti, in grazia di una stia donna, la quale essendo, come dicono, originaria di Persia, e cercando tra montagne de' prati, chiese al re, che con piantamento artifiziale imitasse la natura del paese persiano. Perciò l'ameno giardino, ch'egli le costrusse, ebbe quattro plettri di lunghezza per ogni verso, e l'adito montano, ed ogni parte variati a forma di un teatro. Presso alla gradinata, espressamente fabbricata per ascendervi, incominciavano i volti sopra pilastri, che tutto sostenevano il piano del giardino; e questi volti ivano alzandosi gradatamente alcun poco, a tanto infine, che l'ultimo, alto cinquanta cubiti, corrispondeva all'ultima e più alta parte del giardino medesimo, che veniva ad essere a livello col circuito de' pìnacoli. Le muraglie con molta cura, rendute forti, erano grosse ventidue piedi, ed ogni sfogo aveva una larghezza di dieci. Sopra esse poi eransi tratti certi macigni a modo di travi, lunghi ognuno sedici piedi, compresa la parte ch'era incastrata nella muraglia, e grossi quattro. Sopra questi, che formavano il tetto riguardo agli archi sottostanti, e il pavimento riguardo al piano del giardino, primieramente si erano stese delle canne impiastrate di molto bitume; poi a doppia mano de' mattoni misti con gesso; poi infine uno strato di lamine di piombo; e tutto ciò perché l'umidità propria della terra, e l'acqua stessa non avesse a penetrare al fondo. Or sopra questo strato fa poscia messa terra a tanta profondità, che potesse bastare alle radici de'grandi alberi, che s'avea a piantarvi. E di fatti tutto il suolo fu riempiuto di piante d'ogni specie, le quali e per la grandezza, e per l'amenità meravigliosamente dilettassero chiunque le rimirava. Intanto i volti, di cui si è fatta menzione, siccome ricevevano luce per mezzo delle arcate che gradatamente s'alzavano, contenevano molte e diverse stanze reali; una delle quali in ispecie, corrispondente all'ultimo piano, aveva certe aperture o fori, ed istrumenti idraulici, con cui, senza che al di fuori alcuno veder potesse cosa facevasi, tiravasi su dal fiume quant'acqua sì volea. ([[Diodoro Siculo]]) ===[[Valerio Massimo Manfredi]]=== *È la prima delle Sette Meraviglie, la più sfuggente e inafferrabile, cercata a lungo da poeti, archeologi e studiosi: i Giardini Pensili di Babilonia. *Ma cosa fa dei Giardini Pensili babilonesi qualcosa di così unico e speciale? Essi sono unici e diversi da tutti gli altri giardini della storia perché non crescono sulla terra né affondano le radici, ma sono sospesi nell'aria, su un piano sorretto da colonne o sostegni. *Un antico paradiso. Il sogno antico di una principessa malinconica che diventa realtà. ==Voci correlate== *[[Giardino pensile]] ==Altri progetti== {{interprogetto|preposizione=sui|w_preposizione=riguardante i}} {{SetteMeraviglie}} [[Categoria:Architetture scomparse]] [[Categoria:Civiltà babilonese]] [[Categoria:Giardini]] 08uyi5dryilswtg95ni3mxwl9ofr03r 1350788 1350787 2024-11-08T08:53:14Z ~2024-10223 100273 Errore 1350788 wikitext text/x-wiki 1350789 1350788 2024-11-08T08:53:47Z Spinoziano 2297 Annullata la modifica di [[Special:Contributions/~2024-10223|~2024-10223]] ([[User talk:~2024-10223|discussione]]), riportata alla versione precedente di [[User:AttoRenato|AttoRenato]] 1350787 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[File:Hanging Gardens of Babylon by Ferdinand Knab (1886).png|thumb|upright=1.4|''I giardini pensili di Babilonia'' (F. Knab, 1886)]] Citazioni sui '''giardini pensili di Babilonia'''. ==Citazioni== *Di uno speciale amore di questi popoli per le piante fanno fede i giardini pensili di Semiramide, vissuta 2055 anni prima dell'era volgare, i quali erano tanto decantati per tutto l'Oriente, che Alessandro, movendo da Celone ai pascoli di Nisa, si trovò indotto a deviare dal cammino per visitarli. Senonché ogni traccia del sapere di questi popoli, come altresì dei Medi, dei Persi, il cui impero ai tempi di Ciro stendevasi dall'Indo al Mediterraneo, giace sepolta sotto la polve che copre i monumenti di loro grandezza. ([[Santo Garovaglio]]) *Eravi ancora presso la rocca un giardino, come chiamasi, pensile, il quale però fu costrutto non da Semiramide, ma da certo re assirio ne' tempi susseguenti, in grazia di una stia donna, la quale essendo, come dicono, originaria di Persia, e cercando tra montagne de' prati, chiese al re, che con piantamento artifiziale imitasse la natura del paese persiano. Perciò l'ameno giardino, ch'egli le costrusse, ebbe quattro plettri di lunghezza per ogni verso, e l'adito montano, ed ogni parte variati a forma di un teatro. Presso alla gradinata, espressamente fabbricata per ascendervi, incominciavano i volti sopra pilastri, che tutto sostenevano il piano del giardino; e questi volti ivano alzandosi gradatamente alcun poco, a tanto infine, che l'ultimo, alto cinquanta cubiti, corrispondeva all'ultima e più alta parte del giardino medesimo, che veniva ad essere a livello col circuito de' pìnacoli. Le muraglie con molta cura, rendute forti, erano grosse ventidue piedi, ed ogni sfogo aveva una larghezza di dieci. Sopra esse poi eransi tratti certi macigni a modo di travi, lunghi ognuno sedici piedi, compresa la parte ch'era incastrata nella muraglia, e grossi quattro. Sopra questi, che formavano il tetto riguardo agli archi sottostanti, e il pavimento riguardo al piano del giardino, primieramente si erano stese delle canne impiastrate di molto bitume; poi a doppia mano de' mattoni misti con gesso; poi infine uno strato di lamine di piombo; e tutto ciò perché l'umidità propria della terra, e l'acqua stessa non avesse a penetrare al fondo. Or sopra questo strato fa poscia messa terra a tanta profondità, che potesse bastare alle radici de'grandi alberi, che s'avea a piantarvi. E di fatti tutto il suolo fu riempiuto di piante d'ogni specie, le quali e per la grandezza, e per l'amenità meravigliosamente dilettassero chiunque le rimirava. Intanto i volti, di cui si è fatta menzione, siccome ricevevano luce per mezzo delle arcate che gradatamente s'alzavano, contenevano molte e diverse stanze reali; una delle quali in ispecie, corrispondente all'ultimo piano, aveva certe aperture o fori, ed istrumenti idraulici, con cui, senza che al di fuori alcuno veder potesse cosa facevasi, tiravasi su dal fiume quant'acqua sì volea. ([[Diodoro Siculo]]) ===[[Valerio Massimo Manfredi]]=== *È la prima delle Sette Meraviglie, la più sfuggente e inafferrabile, cercata a lungo da poeti, archeologi e studiosi: i Giardini Pensili di Babilonia. *Ma cosa fa dei Giardini Pensili babilonesi qualcosa di così unico e speciale? Essi sono unici e diversi da tutti gli altri giardini della storia perché non crescono sulla terra né affondano le radici, ma sono sospesi nell'aria, su un piano sorretto da colonne o sostegni. *Un antico paradiso. Il sogno antico di una principessa malinconica che diventa realtà. ==Voci correlate== *[[Giardino pensile]] ==Altri progetti== {{interprogetto|preposizione=sui|w_preposizione=riguardante i}} {{SetteMeraviglie}} [[Categoria:Architetture scomparse]] [[Categoria:Civiltà babilonese]] [[Categoria:Giardini]] 08uyi5dryilswtg95ni3mxwl9ofr03r Giacomo Agostini 0 145785 1350765 1350596 2024-11-08T03:21:04Z Danyele 19198 /* Citazioni di Giacomo Agostini */ typo 1350765 wikitext text/x-wiki [[File:Giacomo Agostini (1968).jpg|thumb|Giacomo Agostini (1968)]] '''Giacomo Agostini''' (1942 – vivente), pilota motociclistico e dirigente sportivo italiano. ==Citazioni di Giacomo Agostini== {{cronologico}} *{{NDR|Sull'ingaggio da parte della Yamaha}} Mi hanno accolto dicendo che avevano programmi meravigliosi per me. Io li ho lasciati parlare, poi gli ho spiegato cosa si attende la gente da Agostini. Io debbo battere i più forti che siano in gara.<ref>Dall'intervista di Giorgio Viglino, ''[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,13/articleid,1105_01_1975_0041_0013_15734062/ Il padrone della Yamaha]'', ''La Stampa'', 19 febbraio 1975, p. 13.</ref> *Se vuoi un giudizio su [[Phil Read|Read]] è presto fatto: sarebbe più facile essergli amici che a cucirgli la lingua; è una tale peste che credo riuscirebbe a essere caustico anche solo con gli occhi. Sul pilota Read me ne hanno fatte dire tante...<ref>Dall'intervista di Bruno De Prato, ''«Welcome Johnny!»'', ''Guerin Sportivo'' nº 37, 10-16 settembre 1975, pp. 61-62.</ref> *{{NDR|Sugli scontri nelle gare motociclistiche}} Se squalifichiamo ogni volta, allora non corriamo più, lasciamoli a casa tutti allora. Non riesci a calcolare benissimo il sorpasso, è difficile.<ref>Da un'intervista a Radio 24; citato in ''[http://www.motociclismo.it/motogp-2018-argentina-giacomo-agostini-torto-valentino-rossi-intervista-69532 Agostini dà torto a Rossi: "Marquez non punta alle gambe"]'', ''motociclismo.it'', 9 aprile 2018.</ref> *Mi piace pensare d'essere stato "il campione della gente". L'esempio che faccio è quello dei minatori belgi, che il giorno dopo una mia vittoria a Spa portavano il tricolore giù in miniera.<ref>Da un'intervista a ''La Gazzetta dello Sport''; citato in Francesco Friggi, ''[https://www.eurosport.it/motogp/giacomo-agostini-compie-80-anni-ero-il-campione-della-gente-non-ho-sogni-da-realizzare_sto8994431/story.shtml Giacomo Agostini compie 80 anni: "Ero il campione della gente, non ho sogni da realizzare"]'', ''eurosport.it'', 16 giugno 2022.</ref> *{{NDR|Su Phil Read}} Che pilota era? Sono sincero, non si faceva amare, era disposto a tutto, una volta mi ha spinto fuori pista di proposito, voleva vincere anche quando non era fattibile. Mai ci siamo tolti il saluto, però. Nonostante l'astio che si era creato anche nel team MV, ci rispettavamo a vicenda.<ref>Citato in [[Nico Cereghini]], ''[https://www.moto.it/news/e-morto-phil-read-il-grande-campione-britannico.html È morto Phil Read, il grande campione britannico]'', ''moto.it'', 6 ottobre 2022.</ref> *{{NDR|Sul [[circuito del Mountain]]}} [...] è una pista meravigliosa. Ti dà delle gioie che altre piste non te le danno, però purtroppo non devi pensare al pericolo.<ref name="Aliverti">Dall'intervista di Federico Aliverti a ''Motociclismo''; citato in ''[https://www.gpone.com/it/2022/12/31/motogp/agostini-e-bagnaia-due-mondi-un-risultato.html MotoGP, Agostini e Bagnaia: due mondi, un risultato]'', ''gpone.com'', 31 dicembre 2022.</ref> *Io non ho mai voluto nessuno ai box, né fidanzate, né parenti, perché vederli con la faccia triste prima della partenza non mi rendeva cattivo [...]<ref name="Aliverti"/> *Volevo fare un museo con i miei trofei a Bergamo, poi ho deciso di fare una sala trofei a casa perché se avessi fatto un museo non sarebbe stato più mio. Li ho tenuti tutti a casa, così quando sono triste vado lì e li guardo. Vedere le mie moto, le mie tute, i miei caschi e le mie medaglie per me è una gioia.<ref>Dall'intervento ai Caschi d'Oro 2022, 31 gennaio 2023; citato in Stefano Ollanu, ''[https://www.formulapassion.it/motorsport/motogp/agostini-felice-che-bagnaia-abbia-scelto-il-numero-1 Agostini: "Felice che Bagnaia abbia scelto il numero 1"]'', ''formulapassion.it'', 1º febbraio 2023.</ref> *{{NDR|«Ago lasciò la MV a fine 1973. [...] fu un cambio epocale»}} Sì, ma cambiavo dalla MV alla Yamaha, che è la seconda casa più grande al mondo, poi la MV aveva finito il suo ciclo alla fine del 1973. Erano arrivati i motori a due tempi. Pensa che anche i miei meccanici mi dissero di cambiare. Me lo dissero loro, Mazza, Castelli, Carrano. Giacomo, lo facciamo con grande dispiacere, ma per te è meglio cambiare. Ti vogliamo vedere vincere ancora.<ref name="Scalera">Dall'intervista di Paolo Scalera, ''[https://www.gpone.com/it/2023/10/04/motogp/agostini-marquez-che-lascia-la-honda-e-incredibile-capirei-se-andasse-in-ktm.html MotoGP, Agostini: "Marquez che lascia la Honda è incredibile, capirei se andasse in KTM"]'', ''gpone.com'', 4 ottobre 2023.</ref> *[[Mike Hailwood|Hailwood]] correva con la Honda, e poi in Germania saliva su una MZ due tempi e vinceva. Se sei forte, se sei nato per andare in moto, la moto è quella. Certo ti devi adattare, ma come passi dal pilotare un Citation od un Lear Jet: devi imparare dove sono i pulsanti. Hai bisogno di qualche ora per capire dove sono i bottoni.<ref name="Scalera"/> {{Int|''[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,17/articleid,0149_01_1973_0120_0017_5645306/ "Non sono un campione disumano, ho lottato sempre per la sicurezza"]''|Intervista di Giorgio Viglino, ''La Stampa'', 23 maggio 1973, p. 17.}} *{{NDR|Sull'incidente al [[Gran Premio motociclistico delle Nazioni 1973]] in cui persero la vita Pasolini e Saarinen}} Cosa sono io? Un mostro diverso dagli altri? Di solito riesco a tenere per me le emozioni, ma oltre un certo limite non si va. *{{NDR|Sull'intervento alla ''Domenica Sportiva'' in difesa dell'organizzazione dei Gran Premi}} Quando si è trattato di parlare, mi hanno reso le cose il più difficile possibile, e io, d'altro canto mangio, d'accordo non solo pane ma anche caviale, mangio con le corse, e non posso affossarle di colpo. *Agostini è uno schermo che fa comodo a molti, arrivo a dire a tutti. *No, nessuno creda di fare di Agostini il campione disumano, la macchina senza cervello. Ho sofferto domenica {{NDR|al Gran Premio delle Nazioni, con le morti di Pasolini e Saarinen}} come ho sofferto tante altre volte. Non ho paura per me, ma ogni volta che accade agli altri sento un vento gelido anch'io. *Un soldato finché ha la divisa, deve combattere, non comanda lui. Certo, può smettere la divisa, però lo chiamano disertore. {{Int|''[https://www.insella.it/news/motogp-intervista-esclusiva-giacomo-agostini-in-gara-non-puoi-fare-il-signore-133467 MotoGP intervista esclusiva a Giacomo Agostini: "In gara non puoi fare il signore"]''|Intervista di ''insella.it'', 25 novembre 2015.}} *Noi vogliamo vedere la bagarre, e la bagarre è quella che "io ti passo, tu mi passi, io ti passo, ci spingiamo, ci tocchiamo". *Tutti vanno al limite in qualsiasi [[sport]] quando si lotta per la vittoria, altrimenti non si riuscirà mai a ottenere il successo. *Vedo tanta gente che mi ammira, che capisce anche quel che ho fatto ai miei tempi, quando c'era tanto rischio in pista e a volte si moriva. Purtroppo non sempre lo facevo volentieri, non andavo al [[Tourist Trophy]] volentieri per morire, però ero obbligato. Dovevo andare, era la gara del campionato del mondo, non potevi mancare. *Per essere un professionista devi usare tanta testa e capire che non viene tutto gratis, bisogna essere umili. {{Int|''[https://www.moto.it/news/giacomo-agostini-sono-stato-grande.html Agostini: «Sono stato grande»]''|Intervista di Moreno Pisto, ''moto.it'', 22 giugno 2018.}} *[...] tutti abbiamo vinto delle gare difficili, in molti abbiamo vinto un campionato del mondo, ma la difficoltà è restare, ripetersi, mantenersi. *Se qualcosa non ti ossessiona, trova un'altra ossessione. Perché il talento non basta, poi ti devi dedicare, lo devi coltivare questo dono, devi stargli dietro, devi prepararti, devi allenarti [...] *{{NDR|Sulla [[Trento-Bondone]]}} Ho comprato una moto, ho preso un meccanico che poi era il panettiere del paese e ci sono andato. {{NDR|«18 luglio 1961»}} Sì, su quarantatré piloti arrivo secondo [...] con una moto privata che avevo appena comperato, che non aveva i freni Oldani, che aveva ancora il bauletto dei ferri. Quando ho vinto quella gara mi son detto: "Ehi, probabilmente so andare in moto". *{{NDR|«Che rapporto avevi con tuo padre?»}} Un buon rapporto, ma lui non voleva che corressi in moto, e infatti io ho avuto un sacco di difficoltà per avere il permesso. Lui diceva sempre che non avrebbe firmato la morte di suo figlio. Ma poi un suo amico, un notaio, lo ha convinto. Solo che il notaio aveva capito che volessi correre in bici, non in moto. Si vede che era destino... Comunque adesso, pensandoci, mio padre aveva ragione. Ai miei tempi si moriva ogni domenica. D'altronde se volevi correre in moto era cosi. Diversamente non si poteva. *Correre in moto era la cosa che desideravo più di tutte, quindi non c'era paragone tra i sacrifici che dovevo fare per vincere e la gioia che provavo vincendo. La gioia era immensamente maggiore. Pensa che io, mentre tutti i miei amici partivano per la vacanza, un'estate sono andato da solo all'Isola di Man in macchina per imparare ancora meglio il [[Circuito del Mountain|circuito del TT]]. Lì ho affittato una moto e tutti i giorni per quindici giorni mi alzavo al mattino, guidavo, mi fermavo a mangiare, il pomeriggio giravo ancora e poi andavo a letto. Lì pioveva, la sera c'era la nebbia. Mi veniva una tristezza, un magone... *[...] il [[Tourist Trophy]] è una gara di 360 km [...] in mezzo a case, muri, piante. Un giro erano 60 km, tu immagina quanto serviva per impararlo, un giro di 60 km. Il TT era una gara durissima, toglievi i guanti e ti uscivano i pezzi di carne dalle mani, il sangue, era bestiale. *{{NDR|Sul Tourist Trophy}} Avevamo le tute nere con le spalle bianche perché tutti [...] sfioravamo i muretti bianchi delle case a 250 km/h. *{{NDR|«Tu sei l'unico italiano ad aver vinto la duecento miglia di Daytona»}} Quell'anno dovevo dimostrare che riuscivo a vincere anche se non guidavo la MV e per quella gara mi ero preparato abbastanza ma non a sufficienza perché non avevo pensato al caldo che c'era. Quando sono arrivato la General Motors mi ha dato una macchina, una Chevrolet bianca con su scritto: "Agostini 13 volte campione del mondo". Kenny Roberts quando l'ha vista ha rilasciato un'intervista dicendo che il vero campione del mondo era lui perché "L'America era il mondo". In prova ero quinto, ma pronti via, alla partenza, dopo il primo giro ero già primo. Alla fine della gara non ce la facevo più, ero disidratato, mi stavo quasi fermando, poi ho pensato a Kenny Roberts, agli amici che erano venuti dall'Italia, dall'Olanda, dal Belgio, dall'Inghilterra, è stata l'unica volta che Daytona si è riempita per le due ruote, l'unica volta. [...] E lì probabilmente è arrivata quella cattiveria, quell'orgoglio, ho superato questo attimo e son arrivato fino in fondo. Ero così stremato che andavo a cercare il sudore sulle labbra e lo leccavo per bere qualcosa. Alla fine non stavo più in piedi, mi hanno dovuto fare una flebo. Dopo, mentre stavo andando sul podio, ho incontrato Kenny Roberts e gli ho detto: "Kenny I'm sorry, forse adesso hai capito chi è il campione del mondo". *[...] non sapevo come chiamare la mia prima figlia. [[Nico Cereghini]] mi disse: "Con tutto quello che hai vinto, chiamala Vittoria". E così ho fatto. Quando stava arrivando il secondo ho chiesto sempre consiglio a Nico, e lui, scherzando, mi fa: "Adesso chiamalo Presuntuoso". Be' l'ho chiamato come me, alla fine gli ho dato retta lo stesso! *A me perdere costava molto, perché bastava che arrivassi secondo e dicevano: "Agostini è finito". Quindi mi toccavano l'orgoglio, capito? Ora quella cattiveria lì, quella fame, la rivedo in [[Marc Márquez|Marquez]]. Lui i suoi avversari non li vuole battere, li vuole umiliare. {{Int|''[http://www.intervisteromane.net/interviste%20pronte%202/giacomo_agostini.htm "Una volta si facevano dei dispetti, ora è tutto sotto controllo. Si ritoccava il carburatore e ricordo che c'era gente che addirittura toglieva il carburatore e lo portava in camera la sera"]''|Intervista di Gianfranco Gramola, ''intervisteromane.net'', 11 ottobre 2021.}} *{{NDR|«L'ambiente delle moto era come te lo immaginavi?»}} Non lo immaginavo e non ci pensavo nemmeno. Io pensavo alle gare, vedevo la pista e la gente intorno ed ero molto innamorato della moto quindi pensavo solo a correre. Quindi dell'ambiente non è che mi importasse più di tanto. *{{NDR|«Nei box si facevano dispetti?»}} Una volta si facevano dei dispetti, ora è tutto sotto controllo. Si ritoccava il carburatore e ricordo che c'era gente che addirittura toglieva il carburatore e lo portava in camera la sera, per paura che lo manomettessero [risata, ''ndr'']. *{{NDR|«Ai tuoi tempi c'erano le [[Ombrellina|belle ragazze con l'ombrellino]]?»}} No, le avevamo dopo [risata, ''ndr''], che forse era meglio. *{{NDR|«È vero che all'interno del tuo casco avevi la medaglietta della Madonna di Lourdes?»}} Si, è vero. L'aveva messa lì mia mamma e io questa cosa non la sapevo neanche. L'aveva messa come protezione, perché lei era una donna di chiesa e aveva pensato a questo per proteggere suo figlio. *Farsi male fa parte dei rischi di questo mestiere, perché in moto il rischio zero non esiste. Se non rischi fai un altro mestiere, fai l'impiegato di banca o vai a lavorare in farmacia. *{{NDR|«Nelle corse eri più metodico, spericolato o impulsivo?»}} Ero molto metodico. Inoltre dopo ogni gara disegnavo su un taccuino i vari tracciati, le curve, dove staccare, le marce e tutte le modifiche da effettuare sulla mia moto. {{Int|''[https://web.archive.org/web/20220830025601/https://www.motociclismo.it/giacomo-agostini-80-anni-intervista-aneddoti-81126 Giacomo Agostini si racconta]''|Intervista di Luca Delli Carri, ''motociclismo.it'', 18 agosto 2022.}} *{{NDR|«Qual è stato il segreto del successo della tua vita?»}} Innanzi tutto il dono di natura, perché è la base per riuscire. Poi capire che il dono di natura da solo non basta, deve essere aiutato. Io ero un professionista, volevo la moto perfetta ma ero perfetto anche io, come cura del fisico, come nutrizione, come concentrazione. Io sono stato sempre molto pignolo, sono stato attento a tutto, non ho lasciato niente al caso. Volevo sapere sempre tutto. All'inizio i meccanici pensavano che il ragazzino volesse comandare, poi hanno capito che non era comandare, ma volere collaborare, perché quattro occhi sono meglio di due nell'individuare i problemi e trovare le soluzioni. *{{NDR|«Come hai fatto a rimanere sempre attuale, a non passare mai di moda? Prima come campione, poi come manager e infine come gloria dello sport?»}} Perché ho dato tanto, al pubblico, ai miei tifosi. Io non mi sono mai tirato indietro per un autografo, come ho visto fare ad altri. Io anche se sono stanco, il sorriso lo regalo sempre, pure oggi. Nella vita bisogna dare per avere. Quando incontro gli appassionati, mi ringraziano ancora per le gioie che gli ho dato. *[...] nella vita vorresti avere sempre qualcosa di più, ma io ho avuto tutto, forse più di quello che sognavo. Non sarei onesto, prima di tutto con me stesso, nel dire che avrei voluto di più. Ho avuto salute, successo, felicità, una famiglia. Devo ringraziare molte persone e ammettere di essere stato fortunato. *Dire che esiste la fortuna è la forza che ti fa andare avanti, perché ti convince che a te non succederà mai niente. Io ho corso tanto al [[Tourist Trophy]] e sono caduto solo una volta, ma in una curva dove non potevi farti male. Perché sono caduto lì e non in un altro punto? Effettivamente, però, c'è qualcosa che va oltre questo discorso. Io sono stato sempre molto meticoloso. Al TT di notte giravo con la macchina per vedere gli avvallamenti della strada, che con i fari vedevo bene, mentre gli altri erano al bar a bere qualcosa e raccontarsela con gli amici. Io abitavo in un paese dove c'era un ponte. Mio padre mi raccontava la storia di uno spiritoso che tutte le sere lo attraversava camminando sul parapetto, una sera è caduto e ha detto: sono stato sfortunato. No, diceva mio padre: se avesse camminato sul ponte non sarebbe caduto nel fiume. *{{NDR|«Più passano gli anni e più il tuo record dei 15 titoli pare al sicuro [...]»}} Io dico sempre che i record sono fatti per essere battuti. [...] Detto questo, se mi chiedi se sono contento che qualcuno possa battere il mio record, la risposta è no. Sarei bugiardo a dire il contrario. Ma se qualcuno ci riuscisse, la sera sarei a cena a festeggiare con lui. *[...] un campione è costanza, non può lottare per la vittoria e il Gran Premio successivo arrivare ottavo. Il campione deve vincere tutte le domeniche. ===Citazioni non datate=== *{{NDR|Su [[Mike Hailwood]]}} Di solito, tra colleghi non c'è mai un grande amore e nemmeno con lui c'era. Però, c'era un grande rispetto e io avevo riconosciuto che lui era uno grande, uno che in moto ci sapeva fare. Quando penso a lui mi viene in mente tanto affetto e tanta simpatia, più che per gli altri, perché è stato il mio primo grande avversario, perché all'inizio della mia carriera quello da battere era lui, cosa per altro molto difficile... è stato il mio primo incontro con un grande: ecco cosa penso quando mi viene in mente Mike!<ref name="Tessieri"/> *Il [[Tourist Trophy]] è una corsa particolare [...] non è facile da imparare. Sessantaquattro chilometri: ci volevano anni per imparare a girare lì; [...] in un [[Circuito del Mountain|circuito come quello]] è più importante la conoscenza dell'irruenza. Guarda anche adesso: vince gente di una certa età, non vince il ragazzino spericolato di vent'anni...<ref name="Tessieri">Citato in Andrea Tessieri, ''[https://www.cuoredesmo.com/mike-the-bike-le-eroiche-gesta-di-mike-hailwood/ Mike the Bike: le eroiche gesta di Mike Hailwood]'', ''cuoredesmo.com'', 10 marzo 2020.</ref> *Nel [[Tourist Trophy 1967|1967, al TT dell'isola di Man]], fummo protagonisti io ed Hailwood di un duello strepitoso. Vincere a casa di Mike, perchè il TT era casa di Mike, era un qualcosa di impensabile. Arrivai all'ultimo giro, alla montagna, la parte finale del circuito, con 8 secondi di vantaggio su Mike, che aveva perso tempo in un rifornimento poco fortunato. Pensavo dentro di me "è fatta", ma poco dopo la catena della mia moto si ruppe e Mike vinse quell'edizione del TT. Ero a pezzi psicologicamente, avevo lottato tra muretti e pali della luce a 250km/h contro l'avversario più duro della mia intera carriera per 2 ore di fila e mi dovetti ritirare per la rottura della catena. Lui salì sul podio, ma era giù di morale. Scese e mi disse: "andiamo a festeggiare insieme, perchè il vero vincitore oggi sei tu".<ref>Citato in ''[https://web.archive.org/web/20161011040810/http://www.omnimoto.it/magazine/19511/agostini-hailwood-tt-1967-gare-storia-tt-video Agostini Vs. Hailwood al TT 1967: una delle gare più belle della storia]'', ''omnimoto.it'', 9 ottobre 2016.</ref> ==Citazioni su Giacomo Agostini== *Il più grande in assoluto nel numero delle vittorie e certamente è stato il primo professionista della moto. Lui si è inventato il mestiere del pilota moderno: preparato, meticoloso, concentrato, durevole. Prima di Ago erano tutti meravigliosi dilettanti. [...] Era molto veloce, però non era acceso dal sacro fuoco dei motori. Era piuttosto appassionato di successi, di donne e di denaro. Mica poco, mica stupido, non dico di no, dico solo che Ago non dava la sensazione di mettere i motori davanti a tutto. ([[Nico Cereghini]]) *{{NDR|L'}}ho rivalutato con gli anni perché da giovane la tua valutazione non poteva essere obiettiva perché c'era la rabbia che offuscava le considerazioni: tu non avevi nulla e lui aveva tutto. Con gli anni poi comprendi che bisogna riconoscere ad Agostini di aver inventato il pilota moderno, fu il primo ad avere uno sponsor e una professionalità rara per i tempi, non è stato una meteora ma è sempre stato lì ai vertici, a rischiare la vita, per anni. ([[Marco Lucchinelli]]) ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Agostini, Giacomo}} [[Categoria:Piloti motociclistici italiani]] [[Categoria:Dirigenti sportivi italiani]] iw81nnu7y18bbmw2db2xribxwi7q2wv Template:Lingue/Dati 10 148341 1350744 1350570 2024-11-07T21:58:17Z ItwikiBot 66727 Bot: aggiornamento dati 1350744 wikitext text/x-wiki {{#switch:{{{1}}} |lingua1 = en |voci1 = 54094 |lingua2 = it |voci2 = 51587 |lingua3 = pl |voci3 = 28490 |lingua4 = ru |voci4 = 16984 |lingua5 = cs |voci5 = 13480 |lingua6 = et |voci6 = 13354 |lingua7 = pt |voci7 = 11796 |lingua8 = uk |voci8 = 10517 }} 9er6wyq7gq2euqdg4ftc2ci2icv73vg Otto Rühle 0 159157 1350695 1320145 2024-11-07T15:59:59Z IppolitoN 23099 /* Altri progetti */ 1350695 wikitext text/x-wiki [[File:Otto Rühle 1.jpg|thumb|Otto Rühle nel 1912]] '''Otto Rühle''' (1874 – 1943), scrittore e attivista marxista tedesco. ==''Il coraggio dell'utopia''== ===[[Incipit]]=== E venne il [[capitalismo]] e l'intera esistenza umana ne fu rivoluzionata. Il capitalismo trasforma il prodotto del lavoro in merce; eleva a commercio lo scambio primitivo; mette il denaro al posto della zolla di terra, il mercato al posto del «cliente». Soppianta l'agricoltura con l'industria, la mano dell'uomo con la macchina. Vapore ed elettricità mutano radicalmente l'immagine del lavoro e della vita sociale. E ancora di più di quanto realmente apporti e crei, il capitalismo lascia immaginare per il futuro; promette agli uomini di provvederli più abbondantemente di beni di prima necessità; annuncia la conquista di libertà politiche e di diritti, il godimento di una civiltà perfezionata. L'umanità deve diventare più ricca e più felice. Natura e Ragione devono sposarsi in una bella unità. I desideri già rinviati alla beatitudine celeste vengono esauditi non più in cielo, ma in terra. È una splendida alba; un «entusiasmo dello spirito» che dà un brivido al mondo.<br>Ma il capitalismo non mantiene ciò che promette. La liberazione del lavoro finisce con un nuovo e più profondo asservimento nello sfruttamento e nella fatica. L'ordine del futuro si rivela fatale ad una giustizia fra le classi. La ricchezza dei pochi viene creata con l'immiserimento dei molti, della maggior parte; civiltà e progresso devono essere pagati con la miseria delle masse, l'umiliazione e la barbarie. Mentre l'intero lato soleggiato del progresso è rivolto verso la borghesia, per il proletariato c'è soltanto ombra e notte. <!--(cap. 1, Utopia come fuga dal presente, p. 23)--> ===Citazioni=== *Fra i primi [[Henri de Saint-Simon|Saint-Simon]] compie la notevole scoperta che il sostrato di tutta la politica è da ricercarsi nell'economia, che dunque il mutamento della forma d'esistenza sociale e statale si produce dal dispiegamento e dal progresso delle forze economiche nell'organismo della società. Ma da questa interpretazione della storia materialistico-causale egli non sa derivare un efficace metodo di modificazione della realtà sociale. (cap. 1, p. 29) *Anche [[Charles Fourier|Fourier]] {{NDR|come Saint-Simon}} è un geniale stravagante della storia dello spirito, e soggetto a strani destini. Rampollo d'una vecchia famiglia di commercianti e destinato anch'egli al commercio, prova un risentimento profondo contro gli agenti di cambio, il sistema commerciale, lo spirito del commerciante e dell'usuraio, allorché sente che alcune navi hanno gettato in mare i carichi di riso per farne aumentare il prezzo. Questo risentimento diviene determinante per la sua carriera. Odio e irritazione lo rendono acuto e perspicace nei confronti dei controsensi, degli sconci e dei mali del mondo capitalistico. (cap. 1, p. 31) *Spiritualmente molto distante da Saint-Simon e Fourier, ma superiore ad entrambi quanto a popolarità, è [[Étienne Cabet|{{sic|Etienne Cabet}}]] che, in Francia, nell'ambito di quel mondo piccolo-borghese ed operaio vagheggiante idee socialiste, diviene il vero e proprio rappresentante dell'utopismo. (cap. 1, p. 34) *L'Icaria non rimane un romanzo<ref>Cabet aveva pubblicato nel 1842 ''Voyage en Icarie'', utopia comunista d'una città ideale.</ref>, una creazione fantastica, una terra di favole. Cabet esorta i propri seguaci: «Fondiamo l'Icaria in America!». Nel Texas e nell'Illinois sorgono delle colonie. Ma tutto vien fatto in modo precipitoso, avventato, con troppa immaturità e troppe lacune. Ne consegue un fallimento dopo l'altro. Si giunge a dissensi, fratture, scontri. Cabet cerca di salvare la propria realizzazione con intrighi, processi, dittatura. A questo punto il comune di Icaria lo espelle. È la sua fine. (cap. 1, p. 40) *{{NDR|[[Robert Owen]]}} Ad un certo punto il suo zelo di riformatore si trasforma in visione socialista. La sua azione politico-sociale culmina nella scoperta che, in ultima istanza, ogni attività a favore degli uomini si concentra nella meta di un ordine sociale comunista. Un semplice calcolo produce nella coscienza di Owen l'effetto decisivo. Egli calcola che i 2500 uomini della sua fabbrica producono tanta ricchezza sociale quanta, appena mezzo secolo prima, ne producevano 600.000. Egli si chiede: che ne è della differenza tra il guadagno percepito da 2500 persone e quello che avrebbero dovuto percepire 600.000 uomini? la risposta è chiara: la differenza è andata ai proprietari della fabbrica. Essi s'intascano l'interesse del loro capitale d'impianto e, oltre a ciò, 300.000 sterline. (cap. 1, p. 42) *Owen non è uno spirito che vive al di fuori del mondo, un sognatore o fantasticatore, ideatore di progetti o acchiappanuvole. Egli si muove sul terreno della realtà. È un uomo pratico, freddo calcolatore, abile commerciante, imprenditore di successo. Per questo il suo socialismo va essenzialmente a finire nella fondazione di una potente compagnia di produzione, di un apparato economico vasto ed ampiamente ramificato. (cap. 1, p. 43) *I lineamenti fondamentali per una società socialista di stampo utopistico esposti nella prima opera di [[Wilhelm Weitling|Weitling]]<ref>''Die Menschheit. Wie sie ist und wie sie sein sollte'' (''L'umanità. Com'è e come dovrebbe essere''), 1838-1839.</ref>, ricompaiono ampliati e parzialmente modificati, nelle sue opere successive. Assai noto è il libro ''Le garanzie dell'armonia e della libertà'' che Marx definisce un «brillante debutto letterario». Minor successo che con i libri Weitling riscuote con i tentativi di trasporre le proprie idee nella prassi. Sono un fallimento totale ed egli stesso cade nelle mani della polizia, passa attraverso l'arresto e la persecuzione e finalmente, dopo molteplici peregrinazioni, avventure e delusioni, approda a New York, dove fonda una «lega di liberazione». (cap. 1, p. 47) *Quantunque sia profondamente prigioniero di idee e di traguardi utopistici, Weitling ha tuttavia notevoli contatti con la realtà degli eventi storici, tanto che, nel 1848, allo scoppio dei moti rivoluzionari in Prussia, abbandona New York per gettarsi nella mischia della rivoluzione. In questo frangente egli compie notevoli sforzi per attirare la classe operaia berlinese sotto la propria guida, ma l'impresa non gli riesce. [...]. Si dissolve così nel nulla per Weitling l'intero suo edificio teorico e, con esso, le sue speranza per il futuro. (cap. 1, p. 48) *Nel partito progressista è [[Franz Hermann Schulze-Delitzsch|Schulze-Delitzsch]] che organizza la propaganda per le cooperative e si erige a portavoce della salvezza del ceto medio per mezzo loro. Rampollo di un'antica famiglia di giuristi che da sempre è vissuta fra gli interessi e nel mondo ideale di una città contadina e artigiana, tipo inconfondibile di piccolo-borghese in ogni poro della sua personalità, il suo istinto di classe gli fa riconoscere le strettezze e i bisogni economici dei ceti socialmente ed economicamente in declino. Ma proprio perché è piccolo-borghese ritorna ad un mezzo tipicamente piccolo-borghese di prestare aiuto. (cap. 2, pp. 64-65) *Secondo [[Johann Karl Rodbertus|Rodbertus]] le forze etiche dalle quali viene tenuta insieme la società sono educazione e formazione culturale. Educazione in uno stadio primitivo, formazione culturale a un grado di sviluppo più elevato. Istruzione intellettuale delle masse, godimento della libertà e della espansione dell'economia portano il sistema dell'educazione a quello della formazione culturale. Ma il dominio del capitale privato trattiene questo progresso nello stadio del sistema dell'educazione. Questa è la grande contraddizione che deve essere risolta. E viene risolta trasformando la [[proprietà fondiaria]] e quella capitalistica in «proprietà utile». (cap. 2, p. 72) *Rodbertus vede [...] nello stato l'organo che deve intervenire per attuare le riforme necessarie. Lo stato si impadronisce della direzione dell'economia, organizza la produzione secondo una quota di bisogni stabilita statisticamente, si occupa della distribuzione delle merci attraverso magazzini statali e dell'emissione di «tagliandi di lavoro», che subentrano al posto del denaro. (cap. 2, p. 73) *[...] l'economia di stato di Rodbertus va al di là di quella di Saint Simon, ma non supera per niente l'utopia di Robert Owen. Per la sua realizzazione Rodbertus mette in conto un periodo di almeno cinquecento anni.<br>Per rendere più sopportabile la lunga attesa alla pazienza umana, Rodbertus offre una sorta di anticipo sull'ideale futuro nella forma di «moneta-lavoro», che dovrebbe permettere allo stato, con l'aumento della produttività del lavoro di aumentare il salario, in rapporto alla rendita fondiaria e al profitto del capitale. [...]. Come lo stato dovrebbe attuare nella prassi la teoria della moneta-lavoro, Rodbertus non l'ha detto. Una ragione di più per lasciare al bel cielo delle astrazioni e dei castelli in aria l'intera utopia dell'economia di stato, dove essa vive la sua esistenza non toccata dalla realtà. (cap. 2, p. 75) *{{NDR|Nel Congresso dei consigli degli operai e dei soldati tedeschi che si tiene a Berlino dal 16 al 21 dicembre 1918}} Per [[Rudolf Hilferding|Hilferding]] la socializzazione è un processo lungo, gravoso e complicato a mano a mano che ne parla. Invece di mettersi a questo compito con zelo e slancio e di mobilitare con l'esempio l'energia delle masse ai fini del lavoro comune, Hilferding è infaticabile nell'escogitare difficoltà, nell'immaginare ostacoli, nel dipingere le complicazioni che si frappongono alla socializzazione. Egli mira a scoraggiare i partecipanti del congresso. Chiaramente la sua superiorità e autorità ha per scopo solo quello di smorzare lo zelo rivoluzionario dei delegati, di rendere debole e problematico il fresco slancio di quelli che sono pieni di speranza. (cap. 6, p. 137) ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Otto Rühle, ''[https://archive.org/details/OttoRhuleIlCoraggioDellutopia_201310 Il coraggio dell'utopia. Piani per la costruzione di una nuova società]'' (''Baupläne für eine neue Gesellschaft''), a cura di Henry Jacoby, traduzione di Lucio Biagioni, Guaraldi Editore, Rimini, 1972. ==Altri progetti== {{interprogetto|w}} {{DEFAULTSORT:Rühle, Otto}} [[Categoria:Attivisti tedeschi]] [[Categoria:Scrittori tedeschi]] c84h75e6f086zl6w82lpaaqhviqk0my Cars 3 0 170036 1350707 1348306 2024-11-07T16:43:36Z ~2024-8549 100241 1350707 wikitext text/x-wiki {{Film |titolo italiano = Cars 3 |immagine = Live Action Lightning McQueen (39138324231).jpg |didascalia = Saetta McQueen |lingua originale = inglese |paese = Stati Uniti d'America |anno uscita = 2017 |durata = 102 min |aspect ratio = |genere = Animazione |genere 2 = Commedia |genere 3 = Sportivo |regista = [[Brian Fee]] |soggetto = |sceneggiatore = [[Robert L. Baird]], [[Dan Gerson]] |produttore = [[Kevin Reher]] |produttore esecutivo = [[John Lasseter]] |casa produzione = [[Pixar Animation Studios]] |casa distribuzione italiana = [[Walt Disney Studios Motion Pictures]] |doppiatori originali = * [[Owen Wilson]]: Saetta McQueen * [[Cristela Alonzo]]: Cruz Ramirez * [[Armie Hammer]]: Jackson Storm * [[Larry the Cable Guy]]: Carl Attrezzi * [[Bonnie Hunt]]: Sally Carrera * [[Cheech Marin]]: Ramon * [[Michael Wallis]]: sceriffo * [[Paul Dooley]]: sergente * [[Tony Shalhoub]]: Luigi * [[Guido Quaroni]]: Guido * [[Katherine Helmond]]: Lizzie * [[Jenifer Lewis]]: Flo * [[Lloyd Sherr]]: Fillmore * [[John Ratzenberger]]: Mack * [[Richard Petty]]: Cal Weathers * [[Lewis Hamilton]]: Hamilton (Vettel) * [[Lea DeLaria]]: Miss Fritter * [[Jerome Ranft]]: Red * [[Michael Wallis]]: Sceriffo * [[Paul Newman]]: Doc Hudson (flashback) |doppiatori italiani = * [[Massimiliano Manfredi]]: Saetta McQueen * [[Rossella Acerbo]]: Cruz Ramirez * [[Andrea Mete]]: Jackson Storm * [[Sabrina Ferilli]]: Sally Carrera * [[Marco Messeri]]: Carl Attrezzi * [[Ivan Capelli]]: Darrell Cartrip * [[Gianfranco Mazzoni]]: Bob Cutlass * [[Marco Della Noce]]: Luigi * [[Alex Zanardi]]: Guido * [[Franca Lumachi]]: Lizzie * [[Sebastian Vettel]]: Vettel * [[La Pina]]: Miss Fritter * [[Pino Insegno]]: Chick Hicks * [[Ennio Coltorti]]: Fillmore * [[Rodolfo Bianchi]]: sergente * [[Ugo Pagliai]]: Doc Hudson |montatore = [[Ken Schretzmann]] |musicista = [[Randy Newman]] }} '''''Cars 3''''', film d'animazione statunitense del 2017, regia di [[Brian Fee]]. ==Frasi== *Convinceresti un gatto delle nevi a farti le fusa! ('''Cruz Ramirez''') *Questa la dedico a te Doc! ('''Saetta McQueen''') ==Dialoghi== *'''Saetta McQueen''': Ehi! Jackson Storm, giusto? Complimenti per la gara!<br/>'''Jackson Storm''': Oh, grazie signor McQueen! Sono sicuro che per te arriveranno tanti altri insuccessi!<br/>'''Saetta McQueen''': Ah grazie. Aspetta, hai detto successi o insuccessi?<br/>'''Jackson Storm''': Hai capito bene...<br/>'''Saetta McQueen''': Eh... cosa? *'''Sterling''': Ehi Cruz!<br/>'''Cruz Ramirez''': Oh, salve signor Sterling!<br/>'''Sterling''': Vorrei presentarti Saetta McQueen.<br/>'''Saetta McQueen''': Ho sentito che sei la migliore.<br/>'''Cruz Ramirez''': Signor Sterling, hai detto che Saetta McQueen è qui? Perché... io sinceramente non lo vedo!<br/>'''Luigi''': Eh? Ma... è proprio qui! Davvero non lo vedi?<br/>'''Cruz Ramirez''': No. Non lo vedo!<br/>'''Luigi''': Ma ce l'hai davanti ai tuoi occhi! È Saetta McQueen!<br/>'''Cruz Ramirez''': Questo dev'essere un impostore! Sembra vecchio, malridotto!<br/>'''Saetta McQueen''': Ehi! <br/>'''Cruz Ramirez''': E ha le gomme flaccide!<br/>'''Saetta McQueen'''ì: Non è vero!<br/>'''Cruz Ramirez''': Usa questa!<br/>'''Saetta McQueen''': Uh! Oh, ho capito, vuoi che usi quest'energia come motivazione, giusto?<br/>'''Cruz Ramirez''': È tutta una questione di motivazioni! Qualsiasi fattore negativo può essere trasformato in energia positiva!<br/>'''Saetta McQueen''': Sono sempre stato un ottimista, sin da quand'ero un esordiente.<br/>'''Cruz Ramirez''': Sono così emozionata di allenarti! Sono cresciuta guardandoti in tv!<br/>'''Saetta McQueen''': Ah, dici davvero?<br/>'''Cruz Ramirez''': Questi giovanotti sono fortissimi, ma a me piacciono le sfide!<br/>'''Saetta McQueen''': Non sono poi tanto più vecchio di...<br/>'''Cruz Ramirez''': Infatti ti ho definito il mio progetto terza età! ==Altri progetti== {{interprogetto|etichetta=''Cars 3''}} {{Pixar}} [[Categoria:Film d'animazione Pixar]] 58s41fs8sputizm4s9ezxcwmfpxgiln 1350708 1350707 2024-11-07T16:44:26Z Udiki 86035 Annullata la modifica di [[Special:Contributions/~2024-8549|~2024-8549]] ([[User talk:~2024-8549|discussione]]), riportata alla versione precedente di [[User:Homer|Homer]] 1345527 wikitext text/x-wiki {{Film |titolo italiano = Cars 3 |immagine = Live Action Lightning McQueen (39138324231).jpg |didascalia = Saetta McQueen |lingua originale = inglese |paese = Stati Uniti d'America |anno uscita = 2017 |durata = 102 min |aspect ratio = |genere = Animazione |genere 2 = Commedia |genere 3 = Sportivo |regista = [[Brian Fee]] |soggetto = |sceneggiatore = [[Robert L. 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('''Cruz Ramirez''') ==Dialoghi== *'''Saetta McQueen''': Ehi! Jackson Storm, giusto? Complimenti per la gara!<br/>'''Jackson Storm''': Oh, grazie signor McQueen! Sono sicuro che per te arriveranno tanti altri insuccessi!<br/>'''Saetta McQueen''': Ah grazie. Aspetta, hai detto successi o insuccessi?<br/>'''Jackson Storm''': Hai capito bene...<br/>'''Saetta McQueen''': Eh... cosa? *'''Sterling''': Ehi Cruz!<br/>'''Cruz Ramirez''': Oh, salve signor Sterling!<br/>'''Sterling''': Vorrei presentarti Saetta McQueen.<br/>'''Saetta McQueen''': Ho sentito che sei la migliore.<br/>'''Cruz Ramirez''': Signor Sterling, hai detto che Saetta McQueen è qui? Perché... io sinceramente non lo vedo!<br/>'''Luigi''': Eh? Ma... è proprio qui! Davvero non lo vedi?<br/>'''Cruz Ramirez''': No. Non lo vedo!<br/>'''Luigi''': Ma ce l'hai davanti ai tuoi occhi! È Saetta McQueen!<br/>'''Cruz Ramirez''': Questo dev'essere un impostore! 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Sono cresciuta guardandoti in tv!<br/>'''Saetta McQueen''': Ah, dici davvero?<br/>'''Cruz Ramirez''': Questi giovanotti sono fortissimi, ma a me piacciono le sfide!<br/>'''Saetta McQueen''': Non sono poi tanto più vecchio di...<br/>'''Cruz Ramirez''': Infatti ti ho definito il mio progetto terza età! ==Altri progetti== {{interprogetto|etichetta=''Cars 3''}} {{Pixar}} [[Categoria:Film d'animazione Pixar]] 3iaqb64jzh93g1dyyt0rkm2o4macaw4 1350711 1350708 2024-11-07T16:47:51Z Udiki 86035 Protetto "[[Cars 3]]": reiterati inserimenti non significativi ([Modifica=Consentito solo agli utenti autoconvalidati] (scade il 7 feb 2025 alle 16:47 (UTC)) [Spostamento=Consentito solo agli utenti autoconvalidati] (scade il 7 feb 2025 alle 16:47 (UTC))) 1345527 wikitext text/x-wiki {{Film |titolo italiano = Cars 3 |immagine = Live Action Lightning McQueen (39138324231).jpg |didascalia = Saetta McQueen |lingua originale = inglese |paese = Stati Uniti d'America |anno uscita = 2017 |durata = 102 min |aspect ratio = |genere = Animazione |genere 2 = Commedia |genere 3 = Sportivo |regista = [[Brian Fee]] |soggetto = |sceneggiatore = [[Robert L. 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('''Cruz Ramirez''') ==Dialoghi== *'''Saetta McQueen''': Ehi! Jackson Storm, giusto? Complimenti per la gara!<br/>'''Jackson Storm''': Oh, grazie signor McQueen! Sono sicuro che per te arriveranno tanti altri insuccessi!<br/>'''Saetta McQueen''': Ah grazie. Aspetta, hai detto successi o insuccessi?<br/>'''Jackson Storm''': Hai capito bene...<br/>'''Saetta McQueen''': Eh... cosa? *'''Sterling''': Ehi Cruz!<br/>'''Cruz Ramirez''': Oh, salve signor Sterling!<br/>'''Sterling''': Vorrei presentarti Saetta McQueen.<br/>'''Saetta McQueen''': Ho sentito che sei la migliore.<br/>'''Cruz Ramirez''': Signor Sterling, hai detto che Saetta McQueen è qui? Perché... io sinceramente non lo vedo!<br/>'''Luigi''': Eh? Ma... è proprio qui! Davvero non lo vedi?<br/>'''Cruz Ramirez''': No. Non lo vedo!<br/>'''Luigi''': Ma ce l'hai davanti ai tuoi occhi! È Saetta McQueen!<br/>'''Cruz Ramirez''': Questo dev'essere un impostore! 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Della [[maternità]] non viene mai raccontata la stanchezza fisica, lo stravolgimento ormonale e soprattutto la paura di tornare a casa con un piccolo fagottino che dipenderà da te per sempre. È un rapporto che si costruisce un po' alla volta.<ref>Dall'intervista di Margherita Corsi, ''[https://www.vanityfair.it/show/tv/2019/02/13/gabriella-pession-la-porta-rossa-serie-tv-intervista Gabriella Pession: «In tv racconto la maternità, quella vera»]'', ''vanityfair.it'', 13 febbraio 2019.</ref> *Andavo a pattinare dalle 6.30 alle 7.30 prima della scuola. Dopo pranzo, di nuovo fino alle 5. Ma ho imparato soprattutto che solo alla fine tiri le somme. Ti alleni come una matta, punti tutto su una gara, poi va male. Non importa. Vincerai un'altra volta.<ref>Citato in ''[https://www.donnaglamour.it/gabriella-pession-chi-e/curiosita/ Segreti e curiosità su Gabriella Pession: scopriamo chi è!]'', ''donnaglamour.it'', 31 ottobre 2019.</ref> {{Int|''[https://www.famigliacristiana.it/articolo/gabriella-pession-avere-un-figlio-significa-nascere-di-nuovo.aspx Gabriella Pession: "Avere un figlio significa nascere di nuovo"]''|Intervista di Gian Luca Pisacane, ''famigliacristiana.it'', 18 gennaio 2023.}} *{{NDR|Sull'essere [[madre]]}} Dico sempre di avere due date di nascita: la mia e quella di mio figlio. Ha capovolto il mio mondo, sono cambiate le priorità. È un grande maestro, nella sua innocenza coglie l'essenza delle cose. Sento di non dover dimostrare nulla all'esterno, non ho bisogno di conferme. Lui mi dice che devo divertirmi di più, è saggio nella sua semplicità. *{{NDR|«Lei è credente?»}} Non siamo fatti di carne e ossa, esiste una dimensione spirituale. Non so in quale forma. Coltivo una mia fede, alimento la preghiera. Credo che abbia un potere profondo, che unisce. Mi sono sposata in chiesa, dove mi piace andare per qualche ora di raccoglimento. Mio figlio frequenta una scuola cattolica, è stato battezzato. Voglio che lui sia vicino alla religione, poi farà le sue scelte. Mi piace tendere a qualcosa che sia più in alto di noi, che ci migliori, faccia riflettere. *È molto diverso abitare negli Stati Uniti, anche se ci sono nata e cresciuta. Mi sono innamorata di Los Angeles dopo averla odiata. Ho dovuto aprirmi a qualcosa di alternativo. È una metropoli con una sua anima, a cui sono legata: mi ha dato tantissimo. È ostica, difficile, mi ha reso più strutturata, capace di sopportare. Preferisco però l'Italia, perché mi sento europea. Ho studiato qui, mio marito è irlandese, ho partorito mio figlio a Dublino. Sono anche un po' americana, sono stata a lungo in Florida, dove c'erano i miei nonni. Oggi faccio fatica a riconoscere gli Stati Uniti. È un Paese arrabbiato, diviso. {{Int|''[https://www.thewom.it/lifestyle/entertainment/gabriella-pession-gli-affetti-sono-tutto-cio-che-rimane-intervista-esclusiva Gabriella Pession: "Gli affetti sono tutto ciò che rimane" – Intervista esclusiva]''|Pietro Cerniglia, ''thewom.it'', 20 gennaio 2023.}} *{{NDR|Confrontanto l'ambiente tra i set italiani e statunitensi}} Negli Stati Uniti ho lavorato meno rispetto all'Italia, per cui ho creato più legami nel nostro Paese. Tuttavia, negli Usa è tutto molto meno personale: quando si è su un set quasi non si parla, sono tutti con i cellulari in mano a leggere i messaggi tra un ciak e l'altro. È tutto più distaccato e il clima molto più freddo. Da noi, invece, si chiacchiera, si gioca a carte, ci si diverte e ci si ammazza dalle risate. *Il successo di un prodotto non si può misurare solo con l'ascolto, passa anche attraverso altre cose, come il riuscire a far del bene a qualcuno toccando argomenti che sono ancora tabù e necessitano di essere sviscerati e resi pubblici. Secondo me, è un dovere della televisione, che fa anche servizio pubblico, farlo anche al di là degli ascolti. *Se mi dicessero che d'ora in poi dovrei fare solo commedie per tutta la vita, firmerei a occhi chiusi! A me piace molto la commedia ma paradossalmente in Italia se ne fa molto poca: la nostra grande tradizione è stata sporcata da una serie di ''commediacce'' che sono state fatte, ahimè, negli ultimi anni. Ricordiamoci però che la commedia all'italiana è quel genere che ci invidia tutto il mondo, con maestri come De Sica o Monicelli. *Non scelgo solo personaggi forti. Scelgo semmai personaggi che mi evocano qualcosa o a cui posso aggiungere qualcosa di mio, personaggi che in qualche modo mi stimolano o mi incuriosiscono... ma sena troppa elucubrazione intellettuale: lascio che a parlare sia la pancia. Spesso mi piacciono le cose leggere: adoro i Monty Python, per esempio, e la loro comicità demenziale. *Lina {{NDR|[[Lina Wertmüller|Wertmüller]]}} è veramente un genio del nostro secolo: autrice, scrittrice, regista, poetessa. Una donna di un'energia e di un'originalità dirompente, politicamente scorretta, alle volte perfida e alle volte tenerissima, intelligente più di ogni altra persona che io abbia mai conosciuto. Devo tutto a Lina: sapevo poco di questo mestiere ma grazie a lei sono entrata dalla porta maestra. E, devo dire la verità, mi manca moltissimo: non ho mai più incontrato una maestra come lei. *[...] c'è un'intera generazione che si sta spegnendo e che lascia a noi un'amarezza incredibile, un periodo storico come quello attuale fatto di trash, di cialtronaggine e di vuoti. Spero che cambi qualcosa, ho un figlio piccolo e non voglio che cresca in un mondo così, senza l'amore per le cose belle e il talento. Vedo gente sui social diventare famosa per fare niente: è un qualche cosa che mi disturba molto, che rifuggo e che non fa parte di me. *Ho un rapporto artigianale verso il mio mestiere, sono un'appassionata d’arte e di pittura, mi piace leggere e pormi domande, guardare ''La spada nella roccia'' anche venti volte all'anno, ascoltare i Depeche Mode come sentire i notturni di Chopin. Cerco di trasmettere a mio figlio la coesistenza di generi e di generazioni, di abituarlo al bello. Un bello che non sia inteso solo in senso estetico. Non è detto che il [[bello]] sia tale perché risponde a un canone in sé: qualcosa è bella perché è autentica e racconta un animo. Trovo bellissime le opere di Munch e orrenda quella musica che si sente oggi. Mi rendo conto di non essere a passo con i tempi, probabilmente vivo in un periodo sbagliato e mi chiedo che mondo sarà quello in cui vivrà mio figlio. ==Note== <references /> ==Filmografia== ===Film=== *''[[Fuochi d'artificio (film 1997)|Fuochi d'artificio]]'' (1997) *''[[Milano-Palermo: il ritorno]]'' (2007) ===Miniserie televisive=== *''[[Jesus (miniserie televisiva)|Jesus]]'' (1999) *''[[Il Grande Torino]]'' (2005) ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Pession, Gabriella}} [[Categoria:Attori italiani]] [[Categoria:Attori statunitensi]] is7lafijdubqoox75phalucsa1ailcs 1350748 1350747 2024-11-08T01:52:11Z Danyele 19198 fix 1350748 wikitext text/x-wiki [[File:Gabriella Pession - Monte-Carlo Television Festival.jpg|thumb|Gabriella Pession al Montecarlo Television Festival, 2013]] '''Gabriella Pession''' (1977 – vivente), attrice italiana con cittadinanza statunitense. ==Citazioni di Gabriella Pession== {{cronologico}} *Sono innamorata persa di mio figlio, ma è stato difficile. Della [[maternità]] non viene mai raccontata la stanchezza fisica, lo stravolgimento ormonale e soprattutto la paura di tornare a casa con un piccolo fagottino che dipenderà da te per sempre. È un rapporto che si costruisce un po' alla volta.<ref>Dall'intervista di Margherita Corsi, ''[https://www.vanityfair.it/show/tv/2019/02/13/gabriella-pession-la-porta-rossa-serie-tv-intervista Gabriella Pession: «In tv racconto la maternità, quella vera»]'', ''vanityfair.it'', 13 febbraio 2019.</ref> *Andavo a pattinare dalle 6.30 alle 7.30 prima della scuola. Dopo pranzo, di nuovo fino alle 5. Ma ho imparato soprattutto che solo alla fine tiri le somme. Ti alleni come una matta, punti tutto su una gara, poi va male. Non importa. Vincerai un'altra volta.<ref>Citato in ''[https://www.donnaglamour.it/gabriella-pession-chi-e/curiosita/ Segreti e curiosità su Gabriella Pession: scopriamo chi è!]'', ''donnaglamour.it'', 31 ottobre 2019.</ref> {{Int|''[https://www.famigliacristiana.it/articolo/gabriella-pession-avere-un-figlio-significa-nascere-di-nuovo.aspx Gabriella Pession: "Avere un figlio significa nascere di nuovo"]''|Intervista di Gian Luca Pisacane, ''famigliacristiana.it'', 18 gennaio 2023.}} *{{NDR|Sull'essere [[madre]]}} Dico sempre di avere due date di nascita: la mia e quella di mio figlio. Ha capovolto il mio mondo, sono cambiate le priorità. È un grande maestro, nella sua innocenza coglie l'essenza delle cose. Sento di non dover dimostrare nulla all'esterno, non ho bisogno di conferme. Lui mi dice che devo divertirmi di più, è saggio nella sua semplicità. *{{NDR|«Lei è credente?»}} Non siamo fatti di carne e ossa, esiste una dimensione spirituale. Non so in quale forma. Coltivo una mia fede, alimento la preghiera. Credo che abbia un potere profondo, che unisce. Mi sono sposata in chiesa, dove mi piace andare per qualche ora di raccoglimento. Mio figlio frequenta una scuola cattolica, è stato battezzato. Voglio che lui sia vicino alla religione, poi farà le sue scelte. Mi piace tendere a qualcosa che sia più in alto di noi, che ci migliori, faccia riflettere. *È molto diverso abitare negli Stati Uniti, anche se ci sono nata e cresciuta. Mi sono innamorata di Los Angeles dopo averla odiata. Ho dovuto aprirmi a qualcosa di alternativo. È una metropoli con una sua anima, a cui sono legata: mi ha dato tantissimo. È ostica, difficile, mi ha reso più strutturata, capace di sopportare. Preferisco però l'Italia, perché mi sento europea. Ho studiato qui, mio marito è irlandese, ho partorito mio figlio a Dublino. Sono anche un po' americana, sono stata a lungo in Florida, dove c'erano i miei nonni. Oggi faccio fatica a riconoscere gli Stati Uniti. È un Paese arrabbiato, diviso. {{Int|''[https://www.thewom.it/lifestyle/entertainment/gabriella-pession-gli-affetti-sono-tutto-cio-che-rimane-intervista-esclusiva Gabriella Pession: "Gli affetti sono tutto ciò che rimane" – Intervista esclusiva]''|Pietro Cerniglia, ''thewom.it'', 20 gennaio 2023.}} *{{NDR|Confrontanto l'ambiente tra i set italiani e statunitensi}} Negli Stati Uniti ho lavorato meno rispetto all'Italia, per cui ho creato più legami nel nostro Paese. Tuttavia, negli Usa è tutto molto meno personale: quando si è su un set quasi non si parla, sono tutti con i cellulari in mano a leggere i messaggi tra un ciak e l'altro. È tutto più distaccato e il clima molto più freddo. Da noi, invece, si chiacchiera, si gioca a carte, ci si diverte e ci si ammazza dalle risate. *Il successo di un prodotto non si può misurare solo con l'ascolto, passa anche attraverso altre cose, come il riuscire a far del bene a qualcuno toccando argomenti che sono ancora tabù e necessitano di essere sviscerati e resi pubblici. Secondo me, è un dovere della televisione, che fa anche servizio pubblico, farlo anche al di là degli ascolti. *Se mi dicessero che d'ora in poi dovrei fare solo commedie per tutta la vita, firmerei a occhi chiusi! A me piace molto la commedia ma paradossalmente in Italia se ne fa molto poca: la nostra grande tradizione è stata sporcata da una serie di ''commediacce'' che sono state fatte, ahimè, negli ultimi anni. Ricordiamoci però che la commedia all'italiana è quel genere che ci invidia tutto il mondo, con maestri come De Sica o Monicelli. *Non scelgo solo personaggi forti. Scelgo semmai personaggi che mi evocano qualcosa o a cui posso aggiungere qualcosa di mio, personaggi che in qualche modo mi stimolano o mi incuriosiscono... ma sena troppa elucubrazione intellettuale: lascio che a parlare sia la pancia. Spesso mi piacciono le cose leggere: adoro i Monty Python, per esempio, e la loro comicità demenziale. *Lina {{NDR|[[Lina Wertmüller|Wertmüller]]}} è veramente un genio del nostro secolo: autrice, scrittrice, regista, poetessa. Una donna di un'energia e di un'originalità dirompente, politicamente scorretta, alle volte perfida e alle volte tenerissima, intelligente più di ogni altra persona che io abbia mai conosciuto. Devo tutto a Lina: sapevo poco di questo mestiere ma grazie a lei sono entrata dalla porta maestra. E, devo dire la verità, mi manca moltissimo: non ho mai più incontrato una maestra come lei. *[...] c'è un'intera generazione che si sta spegnendo e che lascia a noi un'amarezza incredibile, un periodo storico come quello attuale fatto di trash, di cialtronaggine e di vuoti. Spero che cambi qualcosa, ho un figlio piccolo e non voglio che cresca in un mondo così, senza l'amore per le cose belle e il talento. Vedo gente sui social diventare famosa per fare niente: è un qualche cosa che mi disturba molto, che rifuggo e che non fa parte di me. *Ho un rapporto artigianale verso il mio mestiere, sono un'appassionata d’arte e di pittura, mi piace leggere e pormi domande, guardare ''La spada nella roccia'' anche venti volte all'anno, ascoltare i Depeche Mode come sentire i notturni di Chopin. Cerco di trasmettere a mio figlio la coesistenza di generi e di generazioni, di abituarlo al bello. Un bello che non sia inteso solo in senso estetico. Non è detto che il [[bello]] sia tale perché risponde a un canone in sé: qualcosa è bella perché è autentica e racconta un animo. Trovo bellissime le opere di Munch e orrenda quella musica che si sente oggi. Mi rendo conto di non essere a passo con i tempi, probabilmente vivo in un periodo sbagliato e mi chiedo che mondo sarà quello in cui vivrà mio figlio. ==Note== <references /> ==Filmografia== ===Film=== *''[[Fuochi d'artificio (film 1997)|Fuochi d'artificio]]'' (1997) *''[[Milano-Palermo: il ritorno]]'' (2007) ===Miniserie televisive=== *''[[Jesus (miniserie televisiva)|Jesus]]'' (1999) *''[[Il Grande Torino]]'' (2005) ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Pession, Gabriella}} [[Categoria:Attori italiani]] [[Categoria:Attori statunitensi]] dnbi80ghjvcw2bd28pkpxx9zems6yxe Amico e nemico 0 179581 1350829 1306769 2024-11-08T10:47:02Z ~2024-9620 100276 Aggiungo frase citata molto di frequente 1350829 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} {{indicedx}} Citazioni su '''amico e nemico'''. ==Citazioni== *''A un amico che è furbo e scorretto preferisco un nemico ma onesto | perché un nemico almeno mi può insegnare che non devo essere come lui.'' ([[Povia]]) *Bisogna beneficare l'amico perché diventi più amico, il nemico perché diventi amico: dobbiamo infatti evitare il rimprovero degli amici, l'insidia dei nemici. ([[Cleobulo]]) *Chi non è con me, è contro di me; e chi non raccoglie con me, disperde. ([[Vangelo secondo Matteo]], [[Vangelo secondo Luca]]) :Chi non è con me è contro di me. *È meglio avere degli acerrimi nemici piuttosto che quegli amici che si fingono dolci: i primi spesso dicono il vero, i secondi mai. ([[Marco Porcio Catone]]) *È meglio avere un nemico conosciuto che un amico forzato. ([[Napoleone Bonaparte]]) *È scritto nei grandi libri che un amico malevolo è peggiore di un nemico dichiarato. (''[[Il cavaliere dalla pelle di leopardo]]'') *''Ero arrabbiato con il mio amico: | Io glielo dissi, e la rabbia finì. | Ero arrabbiato con il nemico: | Non ne parlai, e la rabbia crebbe.'' ([[William Blake]]) *Gli amici si dicono sinceri, ma in realtà sinceri sono i nemici. ([[Arthur Schopenhauer]]) *Gli amici tieniteli stretti... ma i nemici, anche più stretti. (''[[Il padrino - Parte II]]'') *I tuoi rapporti con gli altri siano tali da non renderti nemici gli amici, bensì da farti amici i nemici. ([[Pitagora]]) *Il numero dei nostri nemici cresce in proporzione all'accrescimento della nostra importanza. Lo stesso vale per il numero dei nostri amici. ([[Paul Valéry]]) *In un amico uno dovrebbe vedere il suo miglior nemico. Gli si è vicino quando lo si contrasta. (''[[Codice 46]]'') *''Leali sono le ferite di un amico, | fallaci i baci di un nemico.'' (''[[Libro dei Proverbi]]'') *Molto meglio è avere uno vero nimico che uno ficto amico. ([[Pievano Arlotto]]) *Occorre notevole ardimento per affrontare i nemici, ma molto di più per affrontare gli amici! ([[Albus Silente]], ''[[Harry Potter e la pietra filosofale]]'') *''Per la tua amicizia mi sanguina il cuore | Sii mio nemico – per amicizia.'' ([[William Blake]]) *Più nuoce un imprudente amico che molti nemici. ([[Vincenzo Gioberti]]) *Posso occuparmi dei miei nemici durante una lotta, ma sono i miei amici, i miei dannati amici, che di notte mi fanno camminare su e giù per la casa! ([[Warren G. Harding]]) *Quando un nemico è più forte di te, è meglio che te lo fai amico. (''[[Il peccato e la vergogna]]'') *Senza dubbio ho meritato i miei nemici, ma non sono sicuro di aver meritato i miei amici. ([[Walt Whitman]]) *Siamo tutti nemici, e amici solo quando conviene lottare assieme. ([[August Strindberg]]) *Sono caduto non per il valore dei nemici, ma per la perfidia degli amici. ([[Eumene II]]) *Sovente avviene che gli amici nostri sono malati e muoiono, e noi prolungando le visite, o dispregiandoli nol sappiamo; ma de' nemici nostri andiamo curiosamente investigando infino a' sogni. ([[Plutarco]]) *Una delle funzioni principali di un amico consiste nel subire (in una forma più dolce e simbolica) i castighi che desidereremmo infliggere, ma non possiamo, ai nostri nemici. ([[Aldous Huxley]]) *Un uomo senza nemici non ha nemmeno amici. ([[Ambrose Bierce]]) ===''[[Siracide]]''=== *''C'è chi per rispetto umano fa promesse a un amico; | in tal modo se lo rende gratuitamente nemico.'' *''L'amico non si può riconoscere nella prosperità, | ma nell'avversità il nemico non si nasconderà. | Quando uno prospera, i suoi nemici sono nel dolore; | ma quando uno è infelice, anche l'amico se ne separa.'' *''Non è forse un dolore mortale | un compagno e amico che diventa nemico?'' *''Tieniti lontano dai tuoi nemici, | e dai tuoi amici guàrdati.'' ==[[Proverbi italiani]]== *Abbi piuttosto il piccolo per amico, che il grande per nemico. *Amico [[Beneficio|beneficato]], nemico dichiarato. *Dagli amici mi guardi Iddio che dai nemici mi guardo io. *Parla all'amico come se ti avesse a diventar nemico. *Ricorda che il nemico può diventarti amico. ====[[Proverbi toscani|Toscani]]==== *All'amico, monda il fico; al nemico, la pèsca. *Chi è gran nemico, è anche grande amico. *Chi non sa fingersi amico, non sa esser nemico. *L'amicizie devono essere immortali, e le inimicizie mortali. *Un nemico è troppo, e cento amici non bastano. ==Voci correlate== *[[Amicizia]] *[[Falsa amicizia]] *[[Nemico]] [[Categoria:Dicotomie]] [[Categoria:Relazioni]] 2k8mkg6fqt0ewz8rrxmx4uh51hhsqoq Alfredo Casella 0 183901 1350677 1311384 2024-11-07T14:57:38Z Gaux 18878 /* Citazioni su Alfredo Casella */ Guido Gatti 1350677 wikitext text/x-wiki [[File:Casella LCCN2014715748.jpg|thumb|Alfredo Casella]] '''Alfredo Casella''' (1883 – 1947), compositore, pianista, direttore d'orchestra e musicologo italiano. ==Citazioni di Alfredo Casella== *[...] la prima idea della ''Sagra''<ref>La sagra della primavera.</ref> apparsa a [[Igor' Fëdorovič Stravinskij|{{sic|Strawinski}}]] fu quella della danza «sacrale» della fanciulla Elettra, che danza fino ad estinzione delle proprie forze davanti ad un cerchio di savî prodigiosamente vecchi e come pietrificati. Immagine plastica quindi codesta prima visione, che doveva maturare per più anni nel cervello del Maestro sino al giorno della realizzazione. Immagine però che conteneva in sé tutto il dramma del grandioso fenomeno primaverile, ove – come dice Schaeffner – il simbolo della nuova vita si fa strada a traverso la più dura corteccia dell'albero, così come la danza dell'Elettra ridà forza e vigore agli esseri inanimati che la circondano.<ref>Da ''[https://archive.org/details/casellastrawinski/mode/1up Stravinski]'', La Scuola editrice, Brescia, 1947, pp. 53-54.</ref> ==''Il pianoforte''== *Con [[Fryderyk Chopin|Frédéric François Chopin]] [...] la letteratura del pianoforte raggiunge un'altezza che non doveva mai più essere superata. In questa musica, il pianoforte viene per la prima volta adoperato senza nessun riferimento né allusione all'orchestra, e il musicista ne sfrutta quel ch'esso strumento ha di proprio e inconfondibile: timbri, esigenze della tastiera (che determinano anche la scrittura musicale), pedalizzazione infine totalmente nuova. La musica di Chopin è infatti, fra tutte quelle scritte pel nostro strumento, l'unica completamente impossibile a trascrivere per altri mezzi fonici. (p. 47) *[[Ludwig van Beethoven|Beethoven]] occupa, nella storia del pianoforte, il medesimo altissimo posto che egli copre in quella del sinfonismo. Fu pianista di raro valore e ne fanno fede le numerose testimonianze dei suoi contemporanei: Beethoven suonava (disse Ries) «come una forza della natura». Non si ammirava in lui nessun sfoggio di bravura tecnica, nessuna virtuosità vanitosa e fine a se stessa, ma si era interamente presi da quel suonare così espressivo e grandioso. (p. 70) *La caratteristica di [[Sigismund Thalberg|Thalberg]] consisteva soprattutto in una meravigliosa arte del tocco, che gli permetteva di raggiungere un ''cantabile'' di purezza veramente ideale e affascinante. Egli valorizzava poi maggiormente questa facoltà espressiva mediante le sue ''Fantasie'' su motivi di opere, tutte di pessima qualità musicale ma ricche di ingegnose disposizioni pianistiche, nuove per l'epoca, che consistevano principalmente nell'avvolgere una melodia centrale mediante ogni sorta di artifici virtuosistici ed ornamentali (arpeggi, scale, ecc., ove Thalberg sfoggiava un meraviglioso ''jeu perlé''). (p. 72) *[...] si formavano intorno a Thalberg e Liszt [...] due veri e propri partiti i quali difendevano ciascuno il proprio idolo con un fanatismo simile a quello che aveva animato, nel secolo precedente, i partigiani di Gluck e di Piccinni (bisogna però aggiungere che tanto Liszt quanto Thalberg, ambedue perfetti gentiluomini, erano amici e non condividevano affatto l'intransigenza dei loro seguaci). (p. 72) *Consiglio poi ai miei colleghi italiani di accordare maggiore importanza alla produzione pianistica di [[Charles-Valentin Alkan|Ch. V. Alkan]] (1813-1888), figura curiosissima della nostra storia pianistica e che da Busoni era considerato, per l'importanza e l'originalità della sua invenzione pianistica, come il solo compositore da porre accanto a Chopin, Schumann, Liszt e Brahms. (p. 178) *La musica di Alkan potrebbe essere paragonata a quella di [[Hector Berlioz|Berlioz]], alla quale si avvicina per la ricchezza e la stravaganza dell'immaginazione, nonché per una frequente bruttezza musicale sempre segnata però da grande genialità. (pp. 178-179) ==Citazioni su Alfredo Casella== *Casella è sempre stato profondamente ''artista''. La sua opera è multiforme: racchiude le pagine più diverse e più lontane per forma e per sostanza musicale ed anche per valore. Chi confronti oggi una delle due sinfonie giovanili con il poema ''a notte alta'' per pianoforte è colpito dalla evoluzione dell'espressione, che quasi fa dubitare dell'identità dei due autori. ([[Guido Gatti]]) *Casella fu di quei pochi artisti non allontananti, di quei pochi che conosciuti oltre l'opera loro, nella carnalità umana, non deludessero. Sapeva essere amico dei giovani dei quali (come pochi altri colleghi) sentiva e capiva profondamente l'ansito continuo, cessato il quale è la tristezza della forma compiuta, è la decadenza. ([[Riccardo Malipiero]] *Casella [...] fu l'esempio continuo: come musicista nel mantenere una dirittura pur attraverso le sperimentalismo più spregiudicato che lo portò ai poli opposti della pratica del comporre; come maestro nel trasmettere ai suoi allievi l'amore, il gusto, il costume e la scienza della musica; come uomo nell'affrontare tutte le prove della vita (e non furono poche le sue, fino alla morte dolorosa e lenta) con uno spirito d'indifferenza, di vero distacco per ciò che stava d'intorno, esterno alla sua volontà di musica che era l'unica sua vera ragione. ([[Riccardo Malipiero]]) *Mi tenta [...] come un'occasione propizia, {{NDR|citare}} lo scritto più recente che in fatto di estetica sia uscito dalla penna di uno degli audaci, anzi dell'audace per eccellenza: il quale, amo dichiararlo subito, è uno dei musicisti più valorosi e intelligenti, artisticamente dotati e robustamente formati che io mi conosca in Italia: dico Alfredo Casella. ([[Fernando Liuzzi]]) ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Alfredo Casella, ''[https://archive.org/details/casellapianoforte/mode/1up Il pianoforte]'', Ricordi, Milano, 1954. ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Casella, Alfredo}} [[Categoria:Compositori italiani]] [[Categoria:Direttori d'orchestra italiani]] [[Categoria:Musicologi italiani]] [[Categoria:Pianisti italiani]] mckt3cskubrw6x5vtodtybzl8jb2cpo 1350678 1350677 2024-11-07T14:58:46Z Gaux 18878 /* Citazioni di Alfredo Casella */ titolo in corsivo 1350678 wikitext text/x-wiki [[File:Casella LCCN2014715748.jpg|thumb|Alfredo Casella]] '''Alfredo Casella''' (1883 – 1947), compositore, pianista, direttore d'orchestra e musicologo italiano. ==Citazioni di Alfredo Casella== *[...] la prima idea della ''Sagra''<ref>''La sagra della primavera''.</ref> apparsa a [[Igor' Fëdorovič Stravinskij|{{sic|Strawinski}}]] fu quella della danza «sacrale» della fanciulla Elettra, che danza fino ad estinzione delle proprie forze davanti ad un cerchio di savî prodigiosamente vecchi e come pietrificati. Immagine plastica quindi codesta prima visione, che doveva maturare per più anni nel cervello del Maestro sino al giorno della realizzazione. Immagine però che conteneva in sé tutto il dramma del grandioso fenomeno primaverile, ove – come dice Schaeffner – il simbolo della nuova vita si fa strada a traverso la più dura corteccia dell'albero, così come la danza dell'Elettra ridà forza e vigore agli esseri inanimati che la circondano.<ref>Da ''[https://archive.org/details/casellastrawinski/mode/1up Stravinski]'', La Scuola editrice, Brescia, 1947, pp. 53-54.</ref> ==''Il pianoforte''== *Con [[Fryderyk Chopin|Frédéric François Chopin]] [...] la letteratura del pianoforte raggiunge un'altezza che non doveva mai più essere superata. In questa musica, il pianoforte viene per la prima volta adoperato senza nessun riferimento né allusione all'orchestra, e il musicista ne sfrutta quel ch'esso strumento ha di proprio e inconfondibile: timbri, esigenze della tastiera (che determinano anche la scrittura musicale), pedalizzazione infine totalmente nuova. La musica di Chopin è infatti, fra tutte quelle scritte pel nostro strumento, l'unica completamente impossibile a trascrivere per altri mezzi fonici. (p. 47) *[[Ludwig van Beethoven|Beethoven]] occupa, nella storia del pianoforte, il medesimo altissimo posto che egli copre in quella del sinfonismo. Fu pianista di raro valore e ne fanno fede le numerose testimonianze dei suoi contemporanei: Beethoven suonava (disse Ries) «come una forza della natura». Non si ammirava in lui nessun sfoggio di bravura tecnica, nessuna virtuosità vanitosa e fine a se stessa, ma si era interamente presi da quel suonare così espressivo e grandioso. (p. 70) *La caratteristica di [[Sigismund Thalberg|Thalberg]] consisteva soprattutto in una meravigliosa arte del tocco, che gli permetteva di raggiungere un ''cantabile'' di purezza veramente ideale e affascinante. Egli valorizzava poi maggiormente questa facoltà espressiva mediante le sue ''Fantasie'' su motivi di opere, tutte di pessima qualità musicale ma ricche di ingegnose disposizioni pianistiche, nuove per l'epoca, che consistevano principalmente nell'avvolgere una melodia centrale mediante ogni sorta di artifici virtuosistici ed ornamentali (arpeggi, scale, ecc., ove Thalberg sfoggiava un meraviglioso ''jeu perlé''). (p. 72) *[...] si formavano intorno a Thalberg e Liszt [...] due veri e propri partiti i quali difendevano ciascuno il proprio idolo con un fanatismo simile a quello che aveva animato, nel secolo precedente, i partigiani di Gluck e di Piccinni (bisogna però aggiungere che tanto Liszt quanto Thalberg, ambedue perfetti gentiluomini, erano amici e non condividevano affatto l'intransigenza dei loro seguaci). (p. 72) *Consiglio poi ai miei colleghi italiani di accordare maggiore importanza alla produzione pianistica di [[Charles-Valentin Alkan|Ch. V. Alkan]] (1813-1888), figura curiosissima della nostra storia pianistica e che da Busoni era considerato, per l'importanza e l'originalità della sua invenzione pianistica, come il solo compositore da porre accanto a Chopin, Schumann, Liszt e Brahms. (p. 178) *La musica di Alkan potrebbe essere paragonata a quella di [[Hector Berlioz|Berlioz]], alla quale si avvicina per la ricchezza e la stravaganza dell'immaginazione, nonché per una frequente bruttezza musicale sempre segnata però da grande genialità. (pp. 178-179) ==Citazioni su Alfredo Casella== *Casella è sempre stato profondamente ''artista''. La sua opera è multiforme: racchiude le pagine più diverse e più lontane per forma e per sostanza musicale ed anche per valore. Chi confronti oggi una delle due sinfonie giovanili con il poema ''a notte alta'' per pianoforte è colpito dalla evoluzione dell'espressione, che quasi fa dubitare dell'identità dei due autori. ([[Guido Gatti]]) *Casella fu di quei pochi artisti non allontananti, di quei pochi che conosciuti oltre l'opera loro, nella carnalità umana, non deludessero. Sapeva essere amico dei giovani dei quali (come pochi altri colleghi) sentiva e capiva profondamente l'ansito continuo, cessato il quale è la tristezza della forma compiuta, è la decadenza. ([[Riccardo Malipiero]] *Casella [...] fu l'esempio continuo: come musicista nel mantenere una dirittura pur attraverso le sperimentalismo più spregiudicato che lo portò ai poli opposti della pratica del comporre; come maestro nel trasmettere ai suoi allievi l'amore, il gusto, il costume e la scienza della musica; come uomo nell'affrontare tutte le prove della vita (e non furono poche le sue, fino alla morte dolorosa e lenta) con uno spirito d'indifferenza, di vero distacco per ciò che stava d'intorno, esterno alla sua volontà di musica che era l'unica sua vera ragione. ([[Riccardo Malipiero]]) *Mi tenta [...] come un'occasione propizia, {{NDR|citare}} lo scritto più recente che in fatto di estetica sia uscito dalla penna di uno degli audaci, anzi dell'audace per eccellenza: il quale, amo dichiararlo subito, è uno dei musicisti più valorosi e intelligenti, artisticamente dotati e robustamente formati che io mi conosca in Italia: dico Alfredo Casella. ([[Fernando Liuzzi]]) ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Alfredo Casella, ''[https://archive.org/details/casellapianoforte/mode/1up Il pianoforte]'', Ricordi, Milano, 1954. ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Casella, Alfredo}} [[Categoria:Compositori italiani]] [[Categoria:Direttori d'orchestra italiani]] [[Categoria:Musicologi italiani]] [[Categoria:Pianisti italiani]] jkknv9zvw94vob75kanavxpgjrkeiou 1350682 1350678 2024-11-07T15:05:49Z Gaux 18878 /* Citazioni su Alfredo Casella */ Gatti: Casella non è un letterato della musica 1350682 wikitext text/x-wiki [[File:Casella LCCN2014715748.jpg|thumb|Alfredo Casella]] '''Alfredo Casella''' (1883 – 1947), compositore, pianista, direttore d'orchestra e musicologo italiano. ==Citazioni di Alfredo Casella== *[...] la prima idea della ''Sagra''<ref>''La sagra della primavera''.</ref> apparsa a [[Igor' Fëdorovič Stravinskij|{{sic|Strawinski}}]] fu quella della danza «sacrale» della fanciulla Elettra, che danza fino ad estinzione delle proprie forze davanti ad un cerchio di savî prodigiosamente vecchi e come pietrificati. Immagine plastica quindi codesta prima visione, che doveva maturare per più anni nel cervello del Maestro sino al giorno della realizzazione. Immagine però che conteneva in sé tutto il dramma del grandioso fenomeno primaverile, ove – come dice Schaeffner – il simbolo della nuova vita si fa strada a traverso la più dura corteccia dell'albero, così come la danza dell'Elettra ridà forza e vigore agli esseri inanimati che la circondano.<ref>Da ''[https://archive.org/details/casellastrawinski/mode/1up Stravinski]'', La Scuola editrice, Brescia, 1947, pp. 53-54.</ref> ==''Il pianoforte''== *Con [[Fryderyk Chopin|Frédéric François Chopin]] [...] la letteratura del pianoforte raggiunge un'altezza che non doveva mai più essere superata. In questa musica, il pianoforte viene per la prima volta adoperato senza nessun riferimento né allusione all'orchestra, e il musicista ne sfrutta quel ch'esso strumento ha di proprio e inconfondibile: timbri, esigenze della tastiera (che determinano anche la scrittura musicale), pedalizzazione infine totalmente nuova. La musica di Chopin è infatti, fra tutte quelle scritte pel nostro strumento, l'unica completamente impossibile a trascrivere per altri mezzi fonici. (p. 47) *[[Ludwig van Beethoven|Beethoven]] occupa, nella storia del pianoforte, il medesimo altissimo posto che egli copre in quella del sinfonismo. Fu pianista di raro valore e ne fanno fede le numerose testimonianze dei suoi contemporanei: Beethoven suonava (disse Ries) «come una forza della natura». Non si ammirava in lui nessun sfoggio di bravura tecnica, nessuna virtuosità vanitosa e fine a se stessa, ma si era interamente presi da quel suonare così espressivo e grandioso. (p. 70) *La caratteristica di [[Sigismund Thalberg|Thalberg]] consisteva soprattutto in una meravigliosa arte del tocco, che gli permetteva di raggiungere un ''cantabile'' di purezza veramente ideale e affascinante. Egli valorizzava poi maggiormente questa facoltà espressiva mediante le sue ''Fantasie'' su motivi di opere, tutte di pessima qualità musicale ma ricche di ingegnose disposizioni pianistiche, nuove per l'epoca, che consistevano principalmente nell'avvolgere una melodia centrale mediante ogni sorta di artifici virtuosistici ed ornamentali (arpeggi, scale, ecc., ove Thalberg sfoggiava un meraviglioso ''jeu perlé''). (p. 72) *[...] si formavano intorno a Thalberg e Liszt [...] due veri e propri partiti i quali difendevano ciascuno il proprio idolo con un fanatismo simile a quello che aveva animato, nel secolo precedente, i partigiani di Gluck e di Piccinni (bisogna però aggiungere che tanto Liszt quanto Thalberg, ambedue perfetti gentiluomini, erano amici e non condividevano affatto l'intransigenza dei loro seguaci). (p. 72) *Consiglio poi ai miei colleghi italiani di accordare maggiore importanza alla produzione pianistica di [[Charles-Valentin Alkan|Ch. V. Alkan]] (1813-1888), figura curiosissima della nostra storia pianistica e che da Busoni era considerato, per l'importanza e l'originalità della sua invenzione pianistica, come il solo compositore da porre accanto a Chopin, Schumann, Liszt e Brahms. (p. 178) *La musica di Alkan potrebbe essere paragonata a quella di [[Hector Berlioz|Berlioz]], alla quale si avvicina per la ricchezza e la stravaganza dell'immaginazione, nonché per una frequente bruttezza musicale sempre segnata però da grande genialità. (pp. 178-179) ==Citazioni su Alfredo Casella== *Casella è sempre stato profondamente ''artista''. La sua opera è multiforme: racchiude le pagine più diverse e più lontane per forma e per sostanza musicale ed anche per valore. Chi confronti oggi una delle due sinfonie giovanili con il poema ''a notte alta'' per pianoforte è colpito dalla evoluzione dell'espressione, che quasi fa dubitare dell'identità dei due autori. ([[Guido Gatti]]) *Casella fu di quei pochi artisti non allontananti, di quei pochi che conosciuti oltre l'opera loro, nella carnalità umana, non deludessero. Sapeva essere amico dei giovani dei quali (come pochi altri colleghi) sentiva e capiva profondamente l'ansito continuo, cessato il quale è la tristezza della forma compiuta, è la decadenza. ([[Riccardo Malipiero]] *Casella [...] fu l'esempio continuo: come musicista nel mantenere una dirittura pur attraverso le sperimentalismo più spregiudicato che lo portò ai poli opposti della pratica del comporre; come maestro nel trasmettere ai suoi allievi l'amore, il gusto, il costume e la scienza della musica; come uomo nell'affrontare tutte le prove della vita (e non furono poche le sue, fino alla morte dolorosa e lenta) con uno spirito d'indifferenza, di vero distacco per ciò che stava d'intorno, esterno alla sua volontà di musica che era l'unica sua vera ragione. ([[Riccardo Malipiero]]) *Mi tenta [...] come un'occasione propizia, {{NDR|citare}} lo scritto più recente che in fatto di estetica sia uscito dalla penna di uno degli audaci, anzi dell'audace per eccellenza: il quale, amo dichiararlo subito, è uno dei musicisti più valorosi e intelligenti, artisticamente dotati e robustamente formati che io mi conosca in Italia: dico Alfredo Casella. ([[Fernando Liuzzi]]) *Tutte le composizioni di Casella sono {{sic|sovratutto}} ''musicali'': la loro essenza, scaturisce da una sorgente esclusivamente sonora, si veste e si rimpolpa di soli elementi musicali. Casella non è un letterato della musica, né un alchimista; la sua natura è stata, dirò, trattata in un ambiente saturo di musica quale fu quello della sua infanzia: ed il suo temperamento ha attinto la via per esprimersi attraverso ad una educazione musicale classica e sicura. ([[Guido Gatti]]) ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Alfredo Casella, ''[https://archive.org/details/casellapianoforte/mode/1up Il pianoforte]'', Ricordi, Milano, 1954. ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Casella, Alfredo}} [[Categoria:Compositori italiani]] [[Categoria:Direttori d'orchestra italiani]] [[Categoria:Musicologi italiani]] [[Categoria:Pianisti italiani]] hqrwlvszj6uvoannfkyeyge0g3jlybb Jan Witteveen 0 194065 1350719 1333724 2024-11-07T18:35:18Z Danyele 19198 /* Citazioni di Jan Witteveen */ +4 1350719 wikitext text/x-wiki '''Jan Witteveen''' (1947 – vivente), ingegnere olandese. ==Citazioni di Jan Witteveen== {{cronologico}} *{{NDR|Nel 2005}} La [[Aprilia RS Cube|RS3]] ha cominciato a funzionare come si deve solo lo scorso anno, ma ormai era troppo tardi. Personalmente, avrei preferito scendere in campo con un bicilindrico, cosa che avrebbe fatto fruttare la nostra esperienza in Superbike, dove la RSV1000 era già una moto vincente, ma il mio parere è stato ignorato, anche se ciò avrebbe permesso all'azienda di risparmiare un sacco di soldi che, viceversa, sono stati dati alla Cosworth per la progettazione del motore a tre cilindri. Allo stesso modo, non avremmo dovuto ingaggiare piloti così cari come Edwards ed Haga, soprattutto nel momento in cui non avevamo una moto vincente da mettergli a disposizione. Tutto questo ci ha fatto sprofondare nella merda. Abbiamo finito con l'avere sempre meno soldi, man mano che la pressione per ottenere i primi risultati cresceva. L'anno scorso ho cominciato a sentire le prime voci riguardanti fornitori che non venivano pagati, mentre gli ingegneri di pista del nostro Team erano sempre meno di gara in gara. Quando è subentrata la Piaggio, ho aspettato per vedere che cosa sarebbe successo, ma una volta che mi sono reso conto che nessuno aveva la minima idea su come procedere, ho preferito andarmene. E così ho fatto!<ref>Da un'intervista a ''Moto Revue''; citato in Alan Cathcart, ''[https://www.dueruote.it/sport/motogp/2005/05/21/witteveen-il-tre-cilindri-fu-un-errore.html Witteveen: il tre cilindri fu un errore]'', ''dueruote.it'', 21 maggio 2005.</ref> *{{NDR|«In che modo [...] una [[Classe 250|250cc]] a due tempi aiuta la crescita del pilota?»}} È una questione di dinamica del mezzo. Il motore di un veicolo che pesa cento chilogrammi, dotato di molti cavalli, è più dinamico nel modo in cui sviluppa la propria potenza rispetto a un quattro tempi. Con una quattro tempi il motore è meno veloce, ma in una 250 bisogna saper gestire l'acceleratore e il contatto tra questo e la ruota posteriore. Questa "filosofia del motore" è molto costruttiva per la formazione del pilota. Penso che con una quattro tempi, se la moto è al limite o sta andando in una certa direzione, è possibile correggere più facilmente la traiettoria, ma in questo modo si acquisisce minore esperienza per quanto riguarda la guida e la preparazione dell'assetto.<ref>Da un'intervista a Japan Italy Racing; citato in ''[https://www.motoblog.it/post/9180/intervista-jan-witteveen-parla-della-250 Intervista: Jan Witteveen parla della 250]'', ''motoblog.it'', 3 agosto 2007.</ref> *{{NDR|Nel 2015}} Quando fu deciso, in grande fretta, di debuttare in MotoGP in Aprilia non avevamo le competenze, né tantomeno le attrezzature come le "clean room" per il montaggio dei motori così commissionammo alla Cosworth la progettazione della parte alta del motore. Tutto ciò che oggi c'è e funziona nelle attuali MotoGP era già nella "Cube" nel 2002 [...] aveva le valvole pneumatiche, l'albero motore controrotante, la frizione in carbonio ed il ride by-wire. In realtà il problema fu lo sviluppo. La Cosworth, che inizialmente avrebbe dovuto occuparsi del progetto solo nella fase iniziale, il primo anno, per passarci proprio il know-how, non fu molto collaborativa. Così l'evoluzione non fu rapida come avrebbe dovuto essere.<ref name="Scalera">Citato in Paolo Scalera, ''[https://www.gpone.com/it/2015032916386/Witteveen-cos%C3%AC-Aprilia-invent%C3%B2-il-futuro.html Witteveen: così Aprilia inventò il futuro]'', ''gpone.com'', 29 marzo 2015.</ref> *[...] la mia esperienza mi dice che quando un progetto nasce bene, in realtà poi i passi in avanti che si fanno solo relativamente piccoli, appunto perché ogni cosa introdotta per funzionare lo ha fatto secondo progetto.<ref name="Scalera"/> *{{NDR|Nel 2019}} Il [[motocross]] è cambiato completamente. Una volta le competizioni, e anche il motocross, rappresentavano per le case madri un ottimo banco di prova per sviluppare le moto, per sviluppare tecnologia e soluzioni che a lungo andare andavano poi a finire sulle moto di produzione. Oggi il motocross da sport è diventato quasi uno spettacolo dove la parte tecnica sulle moto è quasi scomparsa. Oggi sulle moto non si vedono più cambiamenti radicali come avveniva all'epoca, o meglio ci sono ancora, ma sono meno eclatanti. Oggi il motocross è uno spettacolo perchè la gente vuole emozioni e vedere gare in cui, sino all'ultima curva, non si sa chi vince, quindi tutti devono avere bene o male lo stesso pacchetto. Si potrebbe sicuramente fare una moto che è migliore delle altre, ma a quel punto lo spettacolo diventerebbe noioso e nessuno vuole questo. Infatti i regolamenti attuali sono scritti, purtroppo, per evitare che ciò accada. Quindi come ingegnere io sono contento di avere vissuto il passato, la mia epoca. Oggi la creatività è ingabbiata dai regolamenti. C'è poco spazio per sperimentare.<ref>Da Daniele Sinatra, ''[http://www.mxtribe.com/2018/2019/04/09/intervista-a-jan-witteveen/ Intervista a Jan Witteveen]'', ''mxtribe.com'', 9 aprile 2019.</ref> *{{NDR|Nel 2019}} Io credo all'[[Veicolo elettrico|elettrico]] solo per uso urbano, per i pendolari che con una batteria piena fanno avanti e indietro in un range di 20/30 km. Va bene per la città, dove può essere una possibilità per migliorare la qualità dell'aria, che supera i livelli accettabili. Oltre non lo vedo. Penso che l'elettrico sia una soluzione forzata anche politicamente. Le emissioni a zero non ci sono, finché non abbiamo l'energia prodotta veramente a emissioni zero, a impatto ambientale zero. Per non parlare dei problemi legati alle batterie, alla loro produzione, al loro riciclaggio. Poi c’è il problema della rete di distribuzione elettrica, che non trovo sufficiente, soprattutto se in futuro dovessimo attaccare tutti la moto o l’auto alla spina per ricaricare le batterie. Sarebbe un problema, ci vorrebbe un altro tipo di infrastruttura, con cavi decisamente più grandi per trasportare molta più energia. Per cambiare la rete occorrerebbero almeno 10/20 anni, ammesso che si partisse subito.<ref>Da Diego D'Andrea, ''[https://www.inmoto.it/news/news/attualita/2019/12/13-2574244/il_futuro_delle_moto_secondo_jan_witteveen_l_intervista Il futuro delle moto secondo Jan Witteveen: l'intervista]'', ''inmoto.it'', 13 dicembre 2019.</ref> *Bisogna che ci chiediamo che cosa è, oggi, la [[MotoGP]]. Fino alla prima decade, il 2010, è stata uno strumento che la Casa costruttrice aveva a disposizione per studiare cose nuove, per sviluppare la tecnologia che nel medio termine si poteva pensare di usare per la produzione di serie; penso ai consumi, ad esempio. Poi, Dorna ha preso una strada diversa: oggi la MotoGP più che uno sport è uno spettacolo. [...] {{NDR|«Come si fa, oggi, a fare una moto che vada più forte delle altre?»}} Bisogna cercare dei vuoti nel Regolamento, e cercare di sfruttare il tuo vantaggio più che puoi; perché appena dimostri che la tua moto magari domina, e questo altera lo spettacolo, si interviene sul Regolamento Tecnico. [...] Oggi va così. La Dorna non vorrebbe più trovarsi nella situazione in cui un pilota parte, allunga, prende un vantaggio e va a dominare la gara. Perché diventa monotona, come spettacolo, mentre l'obiettivo di Dorna è creare lo spettacolo [...] L'obiettivo è quello: i piloti dovrebbero stare insieme per tutta la gara, per lottare nel finale. È la miglior situazione che può desiderare chi sta davanti alla TV. Ma anche in circuito. Poi, certo, non è sempre possibile [...]. Però il regolamento è fatto per provare ad evitarlo.<ref>Da ''C'è più spettacolo che tecnologia'', ''SLICK'' nº 17, settembre-ottobre 2022; citato in un [https://www.facebook.com/slick.bikemagazine/posts/pfbid02aDKi1FMGm97gAWQoeQjXxep46hD4c6XhEUpjep5H8Y6o9s2jgJiE1FCpRLCSTg83l post] sul profilo ufficiale ''facebook.com'', 20 settembre 2022.</ref> {{Int|''[https://motosprint.corrieredellosport.it/news/motomondiale/2021/12/28-5047601/jan_witteveen_io_e_l_aprilia_una_storia_d_amore_ Jan Witteveen: "Io e l'Aprilia, una storia d'amore"]''|Intervista di Riccardo Piergentili, ''motosprint.corrieredellosport.it'', 28 dicembre 2021.}} *{{NDR|«Perché ti considerano il papà del reparto corse [[Aprilia (azienda)|Aprilia]]?»}} Quando arrivai in Aprilia, decisi di creare know-how, utilizzando le tecnologie che si trovavano in Europa. Appoggiarsi ai giapponesi avrebbe significato utilizzare materiale di "Serie B" [mentre] volevo sviluppare quello che i giapponesi non avevano, creando un sistema italiano-europeo. Avevo molta esperienza sui due tempi con ammissione a disco rotante. Tutti dicevano che era una tecnologia vecchia, superata. Io, però, continuavo a dire: "Seguiamo la nostra strada e alla fine si vedrà chi ha ragione". Volevo diversificare, non tanto per il gusto di avere qualcosa di particolare ma per battere la concorrenza. {{NDR|«Il tuo progetto divenne vincente in fretta...»}} Siamo arrivati al punto che i giapponesi si sono interessati alla nostra tecnologia. Yamaha e Honda hanno cercato di copiare Aprilia, costruendo un prototipo con motore a disco rotante. La Yamaha lo ha fatto anche correre con Tetsuya Harada, ma di fatto nessuno dei due funzionava bene, perché i giapponesi hanno fatto quello che volevano far fare a me, cioè copiare. Quando ho visto che loro stavano cercando di copiare, che è sinonimo di non capire bene come migliorare, sono stato contento. Quando copi il lavoro di altri, se sei molto, molto bravo, al massimo puoi ottenere lo stesso risultato di colui che hai voluto copiare. *[[Tetsuya Harada|Harada]] guidava meravigliosamente, però era troppo gentile e quando sei troppo gentile non contrasti l'avversario. Lui sapeva di essere veloce, però se arrivava un pilota più veloce, lo faceva passare. Aveva un comportamento strano, per un pilota. *Tra i giapponesi, quello più facile da gestire era [[Kazuto Sakata|Sakata]]. Era "testone" ma anche un combattente e faceva la differenza, nella 125; quando avevamo un problema, induriva la taratura delle sospensioni e ci metteva del suo. *[[Luca Cadalora]], quando aveva la moto a punto, vinceva, ma se non aveva la moto a posto, non vinceva. *[[Max Biaggi]] era molto bravo a sistemare la moto, perché voleva partire forte e gestire la gara, senza rischiare. Così facendo, poteva amministrare le gomme, stressare meno la meccanica e guidare come meglio credeva. *La 250 è stata la migliore moto per preparare i piloti, perché era leggera ma molto prestazionale. Infatti, Aprilia e Honda hanno realizzato delle 400 e 500 bicilindriche, cioè delle 250 più veloci. Quei prototipi erano leggerissimi e si impennavano molto. Girando insieme alle 500 con quattro cilindri, in curva le bicilindriche dovevano andare più lente del loro standard e in accelerazione si impennavano ancora più del normale, perdendo quindi tempo. Per questo, in gara, le 400 e le 500 bicilindriche avevano dei limiti. Però, se parliamo di prestazioni sul giro, erano competitive, e infatti con quel progetto Aprilia ha conquistato anche delle pole position. Questo discorso spiega che la 250, 100 cavalli per 100 kg, era una scuola eccezionale per tutti i piloti. ===Citazioni non datate=== {{Int|''[https://www.slick-magazine.com/workroom/jan-witteveen-beggio-aprilia-moto-gp/ Jan Witteveen. Quando Beggio disse "No" di fronte alla richiesta di prudenza]''|''slick-magazine.com''.|h=4}} {{NDR|Sull'[[Aprilia RS Cube]]}} *Certo che non è andata come si pensava, il primo a dirlo sono io. Ma ci sono vari motivi. Uno di questi è che noi, nel 2002, non eravamo pronti. Io l'avevo capito, infatti avevo proposto di ritardare il debutto {{NDR|in MotoGP}} di un anno, ed entrare nel 2003 [...]. Ivano Beggio, che era ancora il proprietario di Aprilia in quel periodo, era diventato anche Presidente della MSMA (l'associazione dei Costruttori impegnati nei Gran Premi) quindi voleva che Aprilia fosse presente al debutto della nuova era. Anche per una questione di onore e orgoglio. Io tentai di spiegare che era meglio aspettare, che un anno in più ci avrebbe fatto molto comodo, ma lui non accettò [...]. Volle andare avanti secondo i piani, solo che i fatti confermarono che avremmo avuto bisogno almeno di un altro anno. *La Cosworth possedeva la tecnologia per gestire le valvole pneumatiche – servivano infatti delle cose particolari per sviluppare quel sistema – invece noi non avevamo così tanta esperienza in questo campo [...]. Loro hanno ritardato un po' lo sviluppo rispetto ai tempi del contratto, così anche per il 2003 eravamo dipendenti un po' dalla Cosworth. [...] Alla fine della stagione [...] ci siamo slegati anche a livello operativo, e così dall'inizio del 2004 abbiamo cominciato a fare noi lo sviluppo, internamente. Quello è stato il primo anno in cui gestivamo tutto da soli, in azienda, e abbiamo costruito un progetto sensibilmente evoluto con tanta curiosità di vederlo in gara nel 2005. Ma [...] proprio alla fine del 2004 sono cambiate le cose: l'Aprilia, che aveva gravi problemi finanziari, è entrata nel Gruppo Piaggio {{NDR|«e il vertice del Gruppo ha messo fine al programma MotoGP immediatamente, sostenendo che costava troppo per i risultati che portava»}}. *Valvole pneumatiche, albero controrotante, Ride by Wire: oggi tutte queste cose sono la normalità su una MotoGP, ma all'inizio degli Anni Duemila ho fatto parte del gruppo che le ha messe per la prima volta, tutte insieme, su una moto da corsa. Vuol dire che [...] abbiamo indicato la strada su come si doveva fare una moto da corsa moderna. E questa resta per me una grande soddisfazione. *{{NDR|Sulla [[Honda RC211V]]}} [...] la Honda fece le mosse giuste. Noi, molto meno. [...] Il regolamento originale {{NDR|della MotoGP}} diceva: "4 cilindri tot peso", "3 cilindri tot peso", "bicilindrici tot peso", "oltre 4 cilindri tot peso... fino a 6 cilindri". [...] ad un certo punto la Honda chiese di permettere al 5 cilindri di essere pesante come un 4 cilindri. Dopo una breve discussione la MSMA disse "va bene, non è un problema", perché si era tutti convinti che nessuno avrebbe fatto motore con più di 4 cilindri. Invece la Honda stava facendo il V5. E quando, in Giappone, mesi dopo, la Honda annunciò che aveva fatto il 5 cilindri, realizzai che quella richiesta aveva uno scopo ben preciso: eh sì, prima c'erano 10 kg di differenza da uno all'altro, poi 4 e 5 avevano lo stesso peso. ==Citazioni su Jan Witteveen== *Per me il genio assoluto dei due tempi. ([[Carlo Pernat]]) *Una delle persone che mi ha insegnato di più nell'arco della mia carriera è stato Jan Witteveen. Non solo mi ha dato insegnamenti dal punto di vista tecnico, ma anche nella gestione delle persone e della squadra. Un aspetto probabilmente ancora più determinante di quelli tecnici. ([[Luigi Dall'Igna]]) ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Witteveen, Jan}} [[Categoria:Ingegneri]] [[Categoria:Olandesi]] nbiowqdp83lvd85452jzf2w0mmlf45a Aprilia RS Cube 0 194070 1350720 1333723 2024-11-07T18:37:14Z Danyele 19198 +3 / sottoparagrafo Witteveen 1350720 wikitext text/x-wiki {{Voce tematica}} [[File:Noriyuki Haga 2003 Japanese GP.jpg|thumb|upright=1.5|Aprilia RS Cube (2003)]] Citazioni sull{{'}}'''Aprilia RS Cube'''. ==Citazioni== *{{NDR|Nel 2019}} Abbiamo tutti la percezione che sia stato un buco nell'acqua, ma era una moto su cui si stava sviluppando tanta tecnologia, ed era forse troppo avanti per quell'epoca... e per il budget che c'era. Nel 2003 quella moto aveva il ride by wire, le valvole pneumatiche, la frizione in carbonio... Era troppo avanti per le risorse dell'epoca, ma significa che Aprilia ha sempre avuto voglia di innovare. ([[Massimo Rivola]]) *La MotoGP rappresenta la massima categoria dei prototipi, e noi seguimmo alla lettera questa filosofia per progettare una moto che fosse un concentrato di tecnologia da riversare un domani sui mezzi di serie. Riguardo il perché scegliemmo il tre cilindri in linea, Jan Witteween ci vedeva una importante serie di vantaggi tecnici, mentre a me più semplicemente piaceva questa architettura così europea ed originale. Del resto, per battere i giapponesi l'esperienza insegnava che una delle strade migliori fosse pensare qualcosa di radicalmente diverso. Per la progettazione del motore potevamo contare sull'esperienza di Claudio Lombardi e la consulenza della celeberrima Cosworth [...]. Ci rivolgemmo alla casa inglese [...] perché il 3 cilindri 990cc aveva una cilindrata unitaria pressoché identica alla Formula 1 del tempo e quindi ritenevamo di poter beneficiare di un importante travaso di tecnologia e competenza da parte loro. In un certo senso si rivelò vero, perché alla fine ne uscì un bellissimo propulsore, nettamente più potente della concorrenza con i suoi 240/260 CV. Non solo, ma aveva tre caratteristiche rivoluzionarie per l'epoca: le valvole pneumatiche (che si diffonderanno in MotoGP solo nel 2008), il comando del gas elettronico ride-by-wire, la frizione in carbonio (questa ultima foriera di parecchi problemi). [...] La Cube invece purtroppo non decollò: bellissima, potentissima (sue spesso le migliori velocità di punta), con un sound favoloso, non riuscimmo a trovare il giusto bilanciamento. Colin Edwards disse che la Cube aveva un ottimo motore, un ottimo telaio ed una ottima elettronica, ma purtroppo sembravano provenire da tre moto diverse. Sicuramente il propulsore aveva caratteristiche troppo automobilistiche [...], ma rimango convinto che con il rapido sviluppo dell'elettronica degli anni a venire ed un adeguato lavoro di evoluzione esistevano le possibilità di tirarne fuori una buona moto [...]. Sicuramente con la Cube osammo troppo, affrontando un progetto complicato senza l'esperienza necessaria, ma tutti gli insegnamenti tratti da questa moto furono poi preziosissimi nello sviluppo della RSV V4. ([[Ivano Beggio]]) *Ricordo ancora i primi metri sulla RS Cube e quel volo al Mugello quando mi sbalzò a terra. Era una moto difficile da guidare. Un progetto ambizioso e Noale pagò lo scotto di voler fare tutto in casa quando mancava l'esperienza. ([[Marcellino Lucchi]]) ===[[Jan Witteveen]]=== *Certo che non è andata come si pensava, il primo a dirlo sono io. Ma ci sono vari motivi. Uno di questi è che noi, nel 2002, non eravamo pronti. Io l'avevo capito, infatti avevo proposto di ritardare il debutto {{NDR|in MotoGP}} di un anno, ed entrare nel 2003 [...]. Ivano Beggio, che era ancora il proprietario di Aprilia in quel periodo, era diventato anche Presidente della MSMA (l'associazione dei Costruttori impegnati nei Gran Premi) quindi voleva che Aprilia fosse presente al debutto della nuova era. Anche per una questione di onore e orgoglio. Io tentai di spiegare che era meglio aspettare, che un anno in più ci avrebbe fatto molto comodo, ma lui non accettò [...]. Volle andare avanti secondo i piani, solo che i fatti confermarono che avremmo avuto bisogno almeno di un altro anno. *La Cosworth possedeva la tecnologia per gestire le valvole pneumatiche – servivano infatti delle cose particolari per sviluppare quel sistema – invece noi non avevamo così tanta esperienza in questo campo [...]. Loro hanno ritardato un po' lo sviluppo rispetto ai tempi del contratto, così anche per il 2003 eravamo dipendenti un po' dalla Cosworth. [...] Alla fine della stagione [...] ci siamo slegati anche a livello operativo, e così dall'inizio del 2004 abbiamo cominciato a fare noi lo sviluppo, internamente. Quello è stato il primo anno in cui gestivamo tutto da soli, in azienda, e abbiamo costruito un progetto sensibilmente evoluto con tanta curiosità di vederlo in gara nel 2005. Ma [...] proprio alla fine del 2004 sono cambiate le cose: l'Aprilia, che aveva gravi problemi finanziari, è entrata nel Gruppo Piaggio {{NDR|«e il vertice del Gruppo ha messo fine al programma MotoGP immediatamente, sostenendo che costava troppo per i risultati che portava»}}. *{{NDR|Nel 2005}} La RS3 ha cominciato a funzionare come si deve solo lo scorso anno, ma ormai era troppo tardi. Personalmente, avrei preferito scendere in campo con un bicilindrico, cosa che avrebbe fatto fruttare la nostra esperienza in Superbike, dove la RSV1000 era già una moto vincente, ma il mio parere è stato ignorato, anche se ciò avrebbe permesso all'azienda di risparmiare un sacco di soldi che, viceversa, sono stati dati alla Cosworth per la progettazione del motore a tre cilindri. Allo stesso modo, non avremmo dovuto ingaggiare piloti così cari come Edwards ed Haga, soprattutto nel momento in cui non avevamo una moto vincente da mettergli a disposizione. Tutto questo ci ha fatto sprofondare nella merda. Abbiamo finito con l'avere sempre meno soldi, man mano che la pressione per ottenere i primi risultati cresceva. L'anno scorso ho cominciato a sentire le prime voci riguardanti fornitori che non venivano pagati, mentre gli ingegneri di pista del nostro Team erano sempre meno di gara in gara. Quando è subentrata la Piaggio, ho aspettato per vedere che cosa sarebbe successo, ma una volta che mi sono reso conto che nessuno aveva la minima idea su come procedere, ho preferito andarmene. E così ho fatto! *{{NDR|Nel 2015}} Quando fu deciso, in grande fretta, di debuttare in MotoGP in Aprilia non avevamo le competenze, né tantomeno le attrezzature come le "clean room" per il montaggio dei motori così commissionammo alla Cosworth la progettazione della parte alta del motore. Tutto ciò che oggi c'è e funziona nelle attuali MotoGP era già nella "Cube" nel 2002 [...] aveva le valvole pneumatiche, l'albero motore controrotante, la frizione in carbonio ed il ride by-wire. In realtà il problema fu lo sviluppo. La Cosworth, che inizialmente avrebbe dovuto occuparsi del progetto solo nella fase iniziale, il primo anno, per passarci proprio il know-how, non fu molto collaborativa. Così l'evoluzione non fu rapida come avrebbe dovuto essere. *Valvole pneumatiche, albero controrotante, Ride by Wire: oggi tutte queste cose sono la normalità su una MotoGP, ma all'inizio degli Anni Duemila ho fatto parte del gruppo che le ha messe per la prima volta, tutte insieme, su una moto da corsa. Vuol dire che [...] abbiamo indicato la strada su come si doveva fare una moto da corsa moderna. E questa resta per me una grande soddisfazione. ==Voci correlate== *[[Aprilia (azienda)]] *[[Aprilia RSW-2 500]] *[[MotoGP]] ==Altri progetti== {{interprogetto|w_preposizione=riguardante l'}} [[Categoria:Motoveicoli]] 1plukgo2n160x95ape26jxkuickmtaw Grace Ambrose 0 196316 1350715 1350646 2024-11-07T17:49:21Z Danyele 19198 /* Citazioni di Grace Ambrose */ pleonastico, essendo già esplicitato nell'intestazione 1350715 wikitext text/x-wiki '''Grace Eleanor Ambrose''' (1996 – vivente), attrice italiana. ==Citazioni di Grace Ambrose== *Sono cresciuta in una famiglia dove Broadway regna sovrano, il pianoforte accompagna qualsiasi occasione e ci si può esprimere liberamente e costantemente. Da piccola passavo dal ballare tip tap in mutande in salotto a duettare con mia madre e a mettere in scena ''Mamma Mia'' con le mie cugine americane. È un linguaggio che mi accompagna da sempre, mi provoca una fortissima nostalgia e mi ricarica di un profondo amore per questo mestiere.<ref>Dall'intervista di Rachele De Cata, ''[https://www.cosmopolitan.com/it/star/televisione/a46063629/grace-ambrose-non-ci-resta-che-il-crimine-serie-sky-intervista/ Grace Ambrose: «Quando da piccola ballavo tip tap in salotto»]'', ''cosmopolitan.com'', 7 dicembre 2023.</ref> {{Int|''[https://it.blastingnews.com/tv-gossip/2021/05/il-paradiso-delle-signore-intervista-a-grace-ambrose-non-vedo-lora-torni-zia-ernesta-003317692.html Il Paradiso delle signore, intervista a Grace Ambrose: «Non vedo l'ora che torni Zia Ernesta»]''|Marianna Cea, ''blastingnews.com'', 15 maggio 2021.}} *Ci sono personaggi che senti ti calzano a pennello e altri su cui invece devi lavorare per renderli tuoi e che ti mettono veramente in difficoltà. Capitano tutti, soprattutto quando si fanno molti provini. *Noi attori diventiamo spettatori nel momento in cui leggiamo per la prima volta le nuove sceneggiature. *Ogni progetto a cui ho preso parte mi ha arricchita e mi ha portata a quello successivo. Ma se devo sceglierne uno, sicuramente direi il mio primo spettacolo al Teatro della Cometa di Roma: ''Le belle notti'', ambientato nel 1968 durante un'occupazione studentesca di un liceo romano. Quell'esperienza mi ha dato la spinta definitiva per iniziare questo percorso. ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Ambrose, Gracee}} [[Categoria:Attori italiani]] 3wikcb1f0qrienilbpbzikco7vg9x29 Fausto Gresini 0 196586 1350734 1336992 2024-11-07T19:53:11Z Danyele 19198 /* Citazioni di Fausto Gresini */ +3 / fix minori 1350734 wikitext text/x-wiki [[File:Fausto Gresini 1992 Japanese GP.jpg|thumb|Fausto Gresini (1992)]] '''Fausto Gresini''' (1961 – 2021), pilota motociclistico e dirigente sportivo italiano. ==Citazioni di Fausto Gresini== {{cronologico}} *{{NDR|«Qual è il ricordo più bello che ha di [[Marco Simoncelli|Marco]]?»}} La sua voglia di vivere. Era una persona splendida, grazie al suo carattere, al suo temperamento che piaceva a tutte le persone che incontrava. Marco era veramente unico. [...] Lui era già un campione. Ma non importa cosa sarebbe diventato, io mi sono fermato a quel giorno in cui Marco ha perso la vita. Mi sono fermato a questa tragedia e voglio ricordare Marco per quello che veramente era, una persona eccezionale.<ref>Dall'intervista di Franco Vittadini, ''[https://www.ilsussidiario.net/news/calcio-e-altri-sport/moto-gp/2012/10/19/marco-simoncelli-gresini-lui-era-unico-il-mio-ricordo-di-una-persona-eccezionale-esclusiva/330140/ MARCO SIMONCELLI/ Gresini: lui era unico. Il mio ricordo di una persona eccezionale]'', ''ilsussidiario.net'', 19 ottobre 2012.</ref> *{{NDR|Su [[Daijirō Katō]]}} Era un ragazzo molto simpatico, introverso, a volte difficile da prendere. Quando non aveva voglia di fare qualcosa, diceva che non sapeva la lingua, che parlava solo giapponese... In realtà era solo un modo per nascondere la sua timidezza [...]<ref name="Zamagni">Dall'intervista di Giovanni Zamagni, ''[https://www.moto.it/MotoGP/daijiro-kato-ricordo-a-dieci-anni-dalla-scomparsa.html Daijiro Kato, un ritratto a dieci anni dalla scomparsa]'', ''moto.it'', 19 aprile 2013.</ref> *{{NDR|Su Daijirō Katō}} Era un po' bizzarro: ogni tanto gli "tiravano" le orecchie anche i suoi capi della Honda, per esempio per il suo modo di colorarsi i capelli o per altre stravaganze. Mi ricordo il primo giorno che arrivò in Italia: ebbe subito un incidente in macchina, in mezzo alla nebbia. Non era ancora arrivato a Misano e aveva già picchiato con l'auto, all'una di notte: ho pensato 'cominciamo bene'. Un'altra volta mi ricordo che aveva sbagliato le dosi del detersivo dentro alla lavatrice: ci chiamò disperato, perché la camera si era riempita di schiuma. Gli piaceva divertirsi, ma era anche un vero professionista, molto preparato, con un gran fisico, sapeva bene quello che voleva.<ref name="Zamagni"/> *{{NDR|Su Daijirō Katō}} [...] lo vogliamo ricordare come lo abbiamo conosciuto, con il sorriso che ci regalava in quei momenti bellissimi quando vinceva ma anche nelle serate lontano dai Gran Premi. La sua semplicità ed il suo modo estroso di proporsi erano due straordinarie componenti del suo modo di essere.<ref>Citato in ''[https://www.motoblog.it/post/135433/daijiro-kato-dieci-anni-dopo Daijiro Kato dieci anni dopo]'', ''motoblog.it'', 20 aprile 2013.</ref> *{{NDR|«Come si lavora con piloti [...] giovani?»}} Vanno seguiti e indirizzati, il bello è che sono come delle spugne e, se dai loro le indicazioni giuste, vedi i miglioramenti in poco tempo. Fondamentale è che questi piloti abbiano tenacia e siano in grado di seguirti in questo percorso.<ref name="motociclismo">Dall'intervista ''[https://www.motociclismo.it/giovani-piloti-campioni-moto-vr46-gresini-66805 Gresini: "Non mi sento supportato dalla FMI"]'', ''motociclismo.it'', 13 dicembre 2016.</ref> *Sono abituato a essere solo [ride, ''ndr'']. Ogni giorno apro la mia piccola azienda, che dà lavoro a più di 60 persone in Italia e che cerca di fare rimanere il nostro motociclismo ad alti livelli. Devo ammettere che non mi sento considerato dalla nostra Federazione. Credo che, senza il nostro impegno, molti piloti che abbiamo fatto correre avrebbero fatto molta più fatica ad arrivare nel Mondiale.<ref name="motociclismo"/> *{{NDR|Nel 2020}} Per adesso penso che la [[MotoE]] sia complementare alla MotoGp. C'è ancora molto da fare ed è tutto possibile. Forse da fuori non si vede, ma questo è un mondo in continua evoluzione e tante soluzioni poi sono usate nelle tecnica di tutti i giorni.<ref>Da ''[https://www.settesere.it/it/notizie-romagna-motociclismo-intervista-a-fausto-gresini-aspettando-la-partenza-del-mondiale-per-la-prima-volta-da-quando-sono-team-manager-dovra2-guardare-le-gare-in-televisione-sul-divano-di-casa...-n23258.php Motociclismo, intervista a Fausto Gresini aspettando la partenza del Mondiale: "Per la prima volta da quando sono team manager dovrò guardare le gare in televisione sul divano di casa..."]'', ''settesere.it'', 6 marzo 2020.</ref> {{Int|''[https://www.motogp.com/it/notizie/2021/02/23/abbiamo-dedicato-tutte-le-nostre-giornate-al-motociclismo/361736 "Abbiamo dedicato tutte le nostre giornate al motociclismo"]''|Da un'intervista a ''motogp.com'', 2017; citato in ''motogp.com'', 23 febbraio 2021.}} *Sognavo un giorno di essere in pista, magari di arrivare ultimo ma volevo essere in pista *{{NDR|Sugli inizi}} Non avevo le possibilità economiche. Quindi la sera, insieme al mio capo di allora, ci mettevamo a lavorare sulla moto con cui disputavo le prime gare. *{{NDR|Dopo la morte del suo pilota Daijirō Katō al Gran Premio del Giappone 2003}} Quello fu un momento difficile. Ti chiedi fino a che punto ti piace davvero quel lavoro, se potevi fare qualcosa di diverso, t'interroghi su ogni azione che hai fatto per capire sei hai commesso qualche errore. [...] La mia fortuna è stata quella di essere stato un pilota e i piloti sanno qual è il rischio. Ho sempre pensato che lui ci avrebbe chiesto di continuare a correre. E alla gara successiva vinse il suo compagno di squadra, Sete Gibernau. Fu la nostra prima vittoria in classe regina come squadra. *Non pensi mai che sia l'ultima gara, insegui sempre un sogno e pensi sempre di vincere. Devi sempre avere le motivazioni per essere un vincente. La determinazione nel volere il risultato mi è servita anche quando ho iniziato a fare il team manager. {{Int|''[https://www.repubblica.it/sport/moto-gp/2021/02/23/news/intervista_gresini_novembre_pre_covid-288905306/ "Sono un uomo felice, voglio bene a tutti e questo affetto mi viene restituito": così Fausto Gresini si raccontava in un'intervista mai uscita]''|Da un'intervista inedita di Massimo Calandri, ''la Repubblica'', 2020; citato in ''repubblica.it'', 23 febbraio 2021.}} *In sella alla moto credo di aver fatto delle cose belle. O no? {{NDR|se la rideva. Due titoli mondiali in 125 cc}} E poi è arrivato un momento fondamentale, delicatissimo: ho dovuto scegliere se diventare un vecchio pilota, o un giovane manager. Ancora una volta è stata la passione, a decidere. Intorno al '97, eravamo 5 o 6 persone: con Fabrizio Cecchini, che mi ha seguito per tutta la carriera. Chi l'avrebbe detto, che alla fine avrei messo su un'azienda da 20 milioni di fatturato, con 70 dipendenti e 11 piloti? *Se non ho un problema, me lo vado comunque a cercare: mi ci butto dentro. Non mi sono mai tirato indietro, io. *Quattro figli, due maschi e due femmine: e dalla stessa moglie, attenzione. Roba da premio Nobel. [scherzava, ''ndr''] *Mia madre lavorava in una segheria, mio padre guidava le ruspe. A 13 o 14 anni ho capito che dovevo imparare un mestiere, sono andato in officina. Meccanico. Però appena c'era un attimo libero, correvo ai bordi del circuito di Imola: guardavo gli altri correre, e sognavo. {{NDR|«Cosa?»}} Di poter esserci un giorno anche io, e arrivare ultimo. Sì, ultimo al traguardo: ma in pista, come un pilota vero. ==Citazioni su Fausto Gresini== *Con Fausto avevo un bel rapporto. Lui era molto simile a me, ottimista e deciso nelle sue scelte. Mi ha fatto crescere, ma dovevi rigare dritto. Era come un secondo genitore nel paddock. Quando sono arrivato al Motomondiale, cazzeggiavo. Lui mi ha trasmesso l'etica del lavoro. Se mi distraevo mi riprendeva, ma quando c'era da scherzare non si tirava mai indietro. ([[Enea Bastianini]]) *Fausto è stato un grande, un grandissimo. Onestamente, è stato l'unico che è riuscito a creare un piccolo impero. La sua struttura, il suo reparto corse, tutti i progetti sportivi che è riuscito a portare avanti negli anni, i successi che ha avuto e quello che stava preparando per il futuro... è qualcosa di straordinario. Questo è merito di una capacità imprenditoriale al di sopra della media e di una forza incredibile ad affrontare la quotidianità lavorativa. E quello che mi porterò dentro da lui è proprio questa grandissima energia nel pensare in grande, nel buttarsi ad avviare dei progetti. [...] È sempre stato un punto di riferimento per me, per il modo in cui organizzava qualsiasi cosa relativa alla presentazione del suo box, della sua hospitality, il modo in cui si rapportava con i suoi clienti, il modo in cui era organizzato al reparto corse. Un grande imprenditore, un grande personaggio, con una forza di lavoro incredibile. Per mandare avanti tutti i suoi progetto, il suo impegno anche era mostruoso. Abbiamo cominciato tra il 1996 e il 1997. E se guardiamo quello che ha fatto lui, il numero di podi, di vittorie, di titoli mondiali che ha vinto [...], abbiamo perso un personaggio incredibile. È estremamente triste e doloroso pensare alla maniera ingiusta nella quale se n'è andato, una maniera così veloce, così repentina. ([[Lucio Cecchinello]]) ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Gresini, Fausto}} [[Categoria:Piloti motociclistici italiani]] [[Categoria:Dirigenti sportivi italiani]] 8wfjdt514xavjnmiik2e2xpvd1kv24x Pilar Fogliati 0 199207 1350753 1342336 2024-11-08T02:19:01Z Danyele 19198 /* Citazioni di Pilar Fogliati */ +1 1350753 wikitext text/x-wiki [[File:David di Donatello, 2022 8 (cropped).jpg|thumb|Pilar Fogliati (2022)]] '''María Del Pilar Fogliati''' (1992 – vivente), attrice italiana. ==Citazioni di Pilar Fogliati== {{cronologico}} *{{NDR|«Le piace imitare i dialetti»}} Mi piace raccontare i caratteri italiani, giocare con la voce. [...] ho scoperto il valore immenso di una risata. In fondo sono sempre stata un po' pagliaccia.<ref>Dall'intervista di Cristina Lacava, ''[https://www.iodonna.it/personaggi/star-italiane/2019/07/13/pilar-fogliati-mi-piace-un-sacco-far-ridere/ L'attrice Pilar Fogliati: «Mi piace un sacco far ridere»]'', ''iodonna.it'', 13 luglio 2019.</ref> *La maggiore aspettativa di vita ci ha modificato come generazione: non abbiamo certezze. Oggi la stabilità arriva più avanti nell'età e, con essa, anche la progettualità. La sensazione di avere poche ancore ci spinge a fare esperienze, a provare un po' tutto... bello, per carità, ma anche dispersivo. È il paradosso della libertà: abbiamo tutti più chance e si ha l'illusione che tutti i sogni siano raggiungibili. Non a caso si parla tanto della [[FOMO]]. {{NDR|«Prego?»}} La Fear Of Missing Opportunities {{NDR|sic}}, ovvero la paura di perdere le opportunità. L'hanno definita la malattia del secolo, ed è proprio così. La globalizzazione ci ha un po' fregati, perché ti mostra mille opportunità dandoti l'impressione di poterle realizzare tutte quante. Così, quando raggiungi un traguardo, non godi di quello che hai, ma pensi subito a tutto ciò che hai dovuto escludere o che devi ancora conquistare. Funziona così anche in amore.<ref name=" D'Angelo">Dall'intervista di Francesca D'Angelo, ''[https://www.rollingstone.it/cinema-tv/interviste-cinema-tv/pilar-fogliati-il-bello-di-essere-sbagliata/550641/ Pilar Fogliati, il bello di essere 'Sbagliata']'', ''rollingstone.it'', 15 febbraio 2021.</ref> *{{NDR|«Ti piace dare voce a una femminilità diversa...»}} Quello che più mi intriga non è dire com'è la donna secondo me, ma mostrare che la donna oggi è così. Punto. Non ne posso più di vedere film e serie tv che sembrano ambientati non dico in un'altra epoca, ma proprio in un altro mondo. Con i miei personaggi vorrei riuscire a doppiare la realtà: in fondo l'imitazione è anche questo, ossia dire che la realtà è così perché l'ho sentito, l'ho visto.<ref name=" D'Angelo"/> *{{NDR|«Da dove arriva il suo nome?»}} Mi chiamo Maria del Pilar in omaggio a mia nonna paterna, nata in Argentina. Nessuno mi ha mai chiamata Maria. Col mio nome mi sono scontrata nell'adolescenza, quando vuoi essere uguale a tutti. A Roma poi, dove vivevo, era un delirio. "Come ti chiami?" [e imita l'accento romano, ''ndr'']. "Pilar". "Come? Ilaria?". "No, Pilar". "No ma dimme il nome no il cognome". Ma ti pare che mi presento con il cognome?<ref>Dall'intervista di Chiara Maffioletti, ''[https://www.corriere.it/spettacoli/21_novembre_25/01-spettacoli-apretxtcorriere-web-sezioni-ddf3f072-4e07-11ec-aa55-94e0c30ae027.shtml Pilar Fogliati, protagonista di «Cuori»: «Ho un viso drammatico ma dentro sono un clown»]'', ''corriere.it'', 25 novembre 2021.</ref> *Mia nonna mi ha detto più volte "O Pilar a me questo fatto che fai l'attrice non mi garba tanto, perché non ti sposi?". Non lo dice perché non mi vuole bene, assolutamente, ma perché parla per la sua generazione. Ma noi ora siamo diversi, siamo una generazione che per fortuna conosce libertà nuove, siamo capaci di parlare dei nostri problemi.<ref>Dall'evento #VanityFairStories, 26 novembre 2022; citato in Paola Manfredi, ''[https://www.vanityfair.it/article/vanity-fair-stories-2022-pilar-fogliati-intervista Vanity Fair Stories 2022, Pilar Fogliati: «Quando mia nonna mi ha chiesto "Perché non ti sposi?"»]'', ''vanityfair.it''.</ref> *{{NDR|«La parola che dice di più è l'avverbio "forse"»}} Si vede che sono una persona possibilista. Oppure che cambio spesso idea. Anzi no, guarda, è perché non voglio troppe responsabilità. Infatti sai cos'altro mi piace? Il vezzeggiativo. Ti faccio un esempio: "Pilar, fa freddo fuori?". "Mah... freschetto". Che, se ci pensi, non vuol dir niente: freddo ma non freddissimo, copriti ma senza esagerare. Et voilà, hai la coscienza a posto.<ref>Da ''Vogue Italia'', gennaio 2024; ripubblicato in Sofia Viganò, ''[https://www.vogue.it/article/pilar-fogliati-film-serie-tv-intervista Pilar Fogliati: intervista all'attrice fra le più amate del momento. «Siamo il risultato della nostra adolescenza»]'', ''vogue.it'', 14 febbraio 2024.</ref> {{Int|''[https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/02/14/pilar-fogliati-si-racconta-a-fqmagazine-io-attrice-per-caso-il-mio-modello-e-paola-cortellesi-chi-e-un-sex-symbol-per-me-claudio-amendola/5706294/ Pilar Fogliati si racconta a FQMagazine: "Io, attrice per caso. Il mio modello è Paola Cortellesi. Chi è un sex symbol per me? Claudio Amendola"]''|Intervista di Giuseppe Candela, ''ilfattoquotidiano.it'', 14 febbraio 2020.}} *Avevo sedici anni, nel bel mezzo dell'adolescenza inquieta andavo male a scuola. Mia madre ebbe l'idea di evitare le punizioni vecchio stampo e iscrivermi a un corso di teatro amatoriale, una cosa che poteva piacermi ma mi costringeva a passare il venerdì e il sabato sera fino alle dieci di sera a teatro. Una punizione creativa che però mi è servita molto. *La recitazione era un sogno che custodivo a cui forse non volevo dar voce. Mi suonava strano dire "voglio fare l'attrice" ma è sempre stata una cosa che portavo dentro. Quando sono entrata in Accademia ho avuto la percezione che questo potesse diventare il mio lavoro, ero felice e curiosa. Il primo giorno mi sono presentata con una camicia e la giacca, look decisamente sbagliato ma era un modo per dare solennità a quello che mi stava accadendo. *Per me [[Carlo Verdone|Verdone]] è un mito, è quello che ha declinato meglio di tutti la romanità ma è meglio dire l'italianità. I caratteri, le maschere, le imperfezioni. Ha una cura sociologica e quasi antropologica dei suoi personaggi. *Mi piace più imitare dei caratteri che il personaggio noto. *{{NDR|«Cosa le piacerebbe la gente dicesse di lei?»}} La cosa più banale ma più potente è "mi fa emozionare", forse sotto sotto mi piace sentirmi dire "mi fa ridere". {{Int|''[https://www.repubblica.it/serietv/netflix/2022/11/15/news/pilar_fogliati_lamore_e_complicato_ma_per_far_ridere_penso_a_franca_valeri-374676442/ Pilar Fogliati: "L'amore è complicato ma per far ridere penso a Franca Valeri"]''|Intervista di Silvia Fumarola, ''repubblica.it'', 15 novembre 2022.}} *{{NDR|«Come vivono l'amore le trentenni?»}} Nei legami c'è un po' il senso di incertezza e questa narrazione, anche positiva, per cui non hai più bisogno del principe azzurro, che ce la fai benissimo da sola, ti rende più forte. Vince l'individualità, non la tendenza a fare più sacrifici per l'altro. Ti fai domande, ti analizzi. *Quando si tratta di commedie posso proporre qualcosa in più in termini di difetti, caratterizzazioni, lessico, tutto ciò che mi fa battere il cuore. Ho una faccia che è anche drammatica, ma mi piace far ridere. *[[Franca Valeri]] ha scritto cose geniali. Devo ringraziare chi mi disse: "Leggiti i suoi libri". Mi ha aperto un mondo. {{Int|''[https://www.vanityfair.it/article/pilar-fogliati-intervista-carriera-gossip Pilar Fogliati: «Odio il cinismo»]''|Intervista di Mario Manca, ''vanityfair.it'', 15 dicembre 2023.}} *{{NDR|«Ha problemi a stare sola?»}} Al contrario. Credo che stare in relazione ti faccia capire chi sei anche nella solitudine. Crescendo, poi, stare da sola lo impari. Specie quando fai il mio lavoro. *Do molta fiducia, forse anche troppa. [...] Ogni tanto preferisco beccarmi la delusione anziché vivere nella paura di essere fregata. *{{NDR|«Ad autostima come è messa?»}} Ci sono dei giorni in cui sento di non valere niente e altri in cui va un po' meglio. Ogni tanto spunta fuori qualche commento che sui social si chiede come mai mi faccia la coda con le orecchie a sventola che ho: sono cose che mi rimbalzano più di prima, ma mentirei se dicessi che non mi toccano. *[...] l'[[ironia]] è simile alla vita. Provare a sdrammatizzare è un bell'antidoto al rischio di abbandonarsi al cinismo. *Trovo orribile che alle persone famose che esprimono un'opinione su qualcosa venga rinfacciato di non parlare anche di altri temi altrettanto urgenti, come se fosse un obbligo. Oggi essere attivisti sembra essere diventato un mestiere, forse anche un modo per elevarsi. La cornice, però, non deve superare la sostanza. [...] Quando le intenzioni sono vere si sentono, se lo fai per moda si capisce. ==Note== <references /> ==Filmografia== *''[[Forever Young (film 2016)|Forever Young]]'' (2016) ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Fogliati, Pilar}} [[Categoria:Attori italiani]] 3bw2uw2mj7sjmny4rwmhv55dlyouroi Honda RC211V 0 199938 1350721 1338900 2024-11-07T18:43:41Z Danyele 19198 de-stub / fix di stile 1350721 wikitext text/x-wiki {{Voce tematica}} [[File:2002 Honda RC211V of Valentino Rossi.jpeg|thumb|upright=1.5|Honda RC211V (2002)]] Citazioni sulla '''Honda RC211V'''. *La Honda fece le mosse giuste. Noi, molto meno. [...] Il regolamento originale {{NDR|della MotoGP}} diceva: "4 cilindri tot peso", "3 cilindri tot peso", "bicilindrici tot peso", "oltre 4 cilindri tot peso... fino a 6 cilindri". [...] ad un certo punto la Honda chiese di permettere al 5 cilindri di essere pesante come un 4 cilindri. Dopo una breve discussione la MSMA disse "va bene, non è un problema", perché si era tutti convinti che nessuno avrebbe fatto motore con più di 4 cilindri. Invece la Honda stava facendo il V5. E quando, in Giappone, mesi dopo, la Honda annunciò che aveva fatto il 5 cilindri, realizzai che quella richiesta aveva uno scopo ben preciso: eh sì, prima c'erano 10 kg di differenza da uno all'altro, poi 4 e 5 avevano lo stesso peso. ([[Jan Witteveen]]) *La RC211V è stata la moto più completa che ho guidato nella mia carriera. Era equilibrata in tutto, dal motore alla ciclistica fino alle sospensioni. Era bellissimo sfruttare tutto il potenziale di quella moto e il cinque cilindri che Honda ha realizzato è stato il motore più veloce che ho guidato nella mia carriera. ([[Alex Barros]]) *La RC211V, nella sua prima versione, l'ho provata per la prima volta a Suzuka, dopo la Otto Ore dell'agosto 2001. Mi apparve subito stranissima: era molto piccola, per nulla protetta dalle carene. Che erano ridotte al minimo, ed estremamente avvolgenti. Sembrava un giocattolo. Quando, poi, l'hanno fatta scendere dal cavalletto, la RCV mostrava un assetto inusuale: era molto alta dietro, quindi era nettamente inclinata sull'anteriore, molto più basso rispetto alla zona posteriore. Salendoci sopra, poi, appariva ancora più piccolina. [...] appena l'ho provata ho notato subito che aveva anche dei grandi problemi. Quando la gomma posteriore si scaldava, la RCV scivolava moltissimo: la mancanza di trazione era tale che la ruota posteriore sgommava anche nella corsia dei box! Aveva già un gran motore, si capiva subito che aveva una grande potenza, nonché margini di sviluppo enormi, ma in quella prima versione non riusciva a usarlo. [...] Però stiamo parlando della Honda, quindi già nel mio secondo test, svolto a Jerez in novembre, la RCV era molto cambiata. E andava già forte. ([[Valentino Rossi]]) ==Voci correlate== *[[Honda]] *[[Honda RC213V]] *[[MotoGP]] ==Altri progetti== {{interprogetto|w_preposizione=riguardante la|preposizione=sulla}} [[Categoria:Motoveicoli]] pckf569frtd94ommeug1rf3tsvksbrf Honda NSR 500 0 200243 1350722 1327026 2024-11-07T18:49:19Z Danyele 19198 semplificazioni 1350722 wikitext text/x-wiki {{Voce tematica}} [[File:1995 Honda NSR500 of Mick Doohan.jpeg|thumb|upright=1.5|Honda NSR 500 (1995)]] Citazioni sulla '''Honda NSR 500'''. *{{NDR|«Qual era il tallone d'Achille delle NSR?»}} Avevano una gran velocità di punta, ma non voltavano: era nel loro DNA. Yamaha e Suzuki in inserimento erano più facili, e a centro curva per noi non c'era modo di cambiare la traiettoria impostata, mentre loro riuscivano a chiudere meglio. Noi, per farlo, dovevamo rallentare troppo. Il telaio è stato il punto debole delle NSR nell'arco di tutta la mia carriera, l'aspetto a cui ho dedicato più impegno. Per fortuna, di margine per lavorare ce n'era parecchio. ([[Michael Doohan]]) *{{NDR|Spiegaci in dettaglio che "bomba" fosse la Honda NSR nel biennio 1992-1993}} Nel 1992 corsi con la NSR 500 in Giappone, ma la mia prima stagione nel mondiale fu il 1993. Quando arrivai, sia Gardner che Doohan avevano un set-up di telaio personalizzato e io preferii quello di Mick. Devo dire che lui e Jeremy Burgess fecero funzionare la NSR molto bene, a livello di cilindri e scarichi, tirarono fuori una buona velocità di punta e la resero anche più guidabile. La moto a iniezione era più difficile da guidare, accelerare quando non c'era il massimo del grip era complicato e non venne utilizzata a lungo. ([[Daryl Beattie]]) *Negli anni della 500 la Honda NSR rappresentava un punto di arrivo. Il sogno di una intera carriera. Io avevo 20 anni, quando sono arrivato a quel punto. Quando ho realizzato quel sogno. [...] Mi ero immaginato il mio debutto su una Honda 500 ufficiale come una sorta di iniziazione che avviene attraverso una cerimonia di grande importanza e suggestione. [...] "All'arrivo vedrò i camion della Honda, la moto che sarà bellissima, lucida, curatissima; entrerò in un'organizzazione impeccabile, con gli ingegneri giapponesi che gireranno attorno a me, i meccanici con i guanti bianchi mi assisteranno in ogni mia esigenza". Bene, non è andata esattamente così. Sono entrato in un paddock semideserto, mi sono guardato intorno e ho visto arrivare un furgone verde dell'Europcar: sui sedili c'erano Jeremy {{NDR|Burgees, suo capotecnico}}, Bernard (un meccanico del Team HRC) e, in mezzo a loro, un meccanico giapponese. Jeremy non aveva badato ai formalismi: aveva ai piedi delle scarpe tipo le Timberland dei paninari milanesi degli anni Ottanta, e soprattutto un maglione orrendo [...]. Proprio perché Jeremy e quelli della Honda non si erano voluti far mancare nulla, avevano anche preso una cassetta degli attrezzi. E poi basta, finito. Era come se dovessimo andare a fare una scampagnata con una moto del concessionario. A proposito: la NSR era nera, con i cerchi color arancio e il serbatorio grigio; le carene non avevano nulla. L'insieme era davvero poco curato. "Ma come, questa è la moto più importante del mondo, la provo per conto della più potente Casa del mondo, col capotecnico numero uno, e questi fanno scendere da un furgone a noleggio [...] una roba conciata in questo modo?!" mi sono chiesto immediatamente. Ero allibito. [...] "E poi loro, ma guarda come sono conciati..." mi ripetevo, quasi scandalizzato. [...] Non riuscivo a smettere di pensare: "E questa sarebbe la massima espressione del motociclismo?!". [...] Ma la moto funzionava bene [...]. Una volta in sella, non ho avuto molto tempo per preoccuparmi di come eravamo ridotti. [...] La NSR 500 è la moto più emozionante cu cui sia mai salito. Una moto estremamente selettiva, la più difficile da guidare; al minimo errore cadevi, non c'era niente che tu potessi fare. Ecco perché dico che era adatta a pochi piloti. ([[Valentino Rossi]]) ==Voci correlate== *[[Classe 500]] *[[Honda]] *[[Honda NSR 500 V2]] ==Altri progetti== {{interprogetto|w_preposizione=riguardante la|preposizione=sulla}} [[Categoria:Motoveicoli]] kbeuivlgcza7w3ji4iqzs8llayu4g6r Aleix Espargaró 0 200364 1350727 1329699 2024-11-07T18:53:46Z Danyele 19198 /* Citazioni di Aleix Espargaró */ fix 1350727 wikitext text/x-wiki [[File:Aleix Espargaro at the 2022 San Marino Grand Prix at Misano.jpg|thumb|Aleix Espargaró (2022)]] '''Aleix Espargaró Villà''' (1989 – vivente), pilota motociclistico spagnolo. ==Citazioni di Aleix Espargaró== {{cronologico}} *{{NDR|«Che moto hai nel garage di casa?»}} Non ho nessuna moto perché non ho la patente per guidare la moto da strada... ho paura delle macchine e poi non sono tranquillo perché se prendo la moto da strada so che vado troppo forte e allora meglio la macchina. Sicuramente quando sarò più grande prenderò una moto per fare qualche giretto ma adesso niente, neanche uno scooter, non mi sento sicuro!<ref>Dall'intervista di Marco Pezzoni nella puntata nº 86 di ''Motorbike Circus'', Radio LiveGP, 2016; citato in ''[https://www.livegp.it/l-intervista-aleix-espargaro-la-nuova-sfida-con-aprilia-non-siamo-lontani-dai-migliori/ L'intervista {{!}} Aleix Espargarò: "La nuova sfida con Aprilia? Non siamo lontani dai migliori"]'', ''livegp.it''.</ref> *{{NDR|«[...] una volta mi avevi detto che, se non avessi sfondato come pilota, avresti provato a diventare giornalista sportivo»}} Sì, mi interessa molto scoprire chi è veramente la persona che sta dietro l'atleta. Non a caso divoro autobiografie e biografie.<ref>Dall'intervista di Cristina Marinoni, ''[https://www.iconwheels.it/sport/motogp/aleix-espargaro-intervista L'altro Aleix Espargaró: felice, lavoratore, esigente]'', ''iconwheels.it'', 7 aprile 2018.</ref> *Quello che [...] ha fatto Valentino {{NDR|[[Valentino Rossi|Rossi]]}} – avvicinando così tante persone, rendendo il motociclismo uno degli sport più seguiti al mondo, il modo in cui ha interpretato le corse e la sua felicità – è molto difficile che venga superato da qualcun altro. [...] Per me è stato incredibile correre con lui. Lui è il Michael Jordan delle moto e lo sarà sempre. Sarebbe stato più bello se si fosse ritirato da vincente, ma il suo amore per le moto lo ha portato a ritirarsi occupando posizioni che non gli rendono giustizia.<ref>Da un'intervista ad ''AS''; citato in Matteo Senatore, ''[https://www.formulapassion.it/motorsport/moto/motogp-aleix-espargaro-incorona-rossi-il-jordan-delle-moto-yamaha-aprilia-marquez MotoGP / Aleix Espargarò incorona Rossi: "Il Jordan delle moto"]'', ''formulapassion.it'', 1º ottobre 2021.</ref> *Il nostro sport {{NDR|il motociclismo}} non è solo soldi, le persone fanno la differenza.<ref>Dall'intervista di Antonio Boselli a ''Talent Time'', Sky Sport; citato in ''[https://sport.sky.it/motogp/2022/06/04/motogp-gp-catalunya-aleix-espargaro-intervista-obiettivo-mondiale Aleix Espargaró: "Il Mondiale è un sogno reale, voglio il meglio per l'Aprilia"]'', ''sport.sky.it'', 4 giugno 2022.</ref> *{{NDR|Su [[Daniel Pedrosa]]}} Uno dei migliori piloti nella storia del nostro sport, uno dei miei idoli quando sono arrivato nel motomondiale per la sua tecnica, la sua velocità e i suoi sorpassi! :''Uno de los mejores pilotos de la historia de nuestro deporte, uno de mis idolos cuando llegué al mundial por su técnica, velocidad y superación!''<ref>{{es}} Da un [https://twitter.com/AleixEspargaro/status/1653106907358416896 post] sul profilo ufficiale ''twitter.com'', 1º maggio 2023.</ref> *[[Honda]] è come il Barcellona, tutti i piloti vogliono andarci così come tutti i calciatori vogliono andare al Barcellona.<ref>Da un'intervista a DAZN España; citato in Marco Belloro, ''[https://www.formulapassion.it/motorsport/motogp/aleix-espargaro-honda-come-il-barca-tutti-vorrebbero-andarci-aprilia-vinales Aleix Espargarò: "Honda come il Barça, tutti vorrebbero andarci"]'', ''formulapassion.it'', 13 ottobre 2023.</ref> {{Int|''[https://www.corriere.it/sport/motomondiale/22_aprile_08/aleix-espargaro-nessuno-voleva-l-aprilia-vent-anni-precario-ho-capito-come-si-vince-motogp-a52e8d8c-b6a9-11ec-b39d-8a197cc9b19a.shtml Aleix Espargaro: «Nessuno voleva l'Aprilia. Dopo vent'anni da precario ho capito come si vince in MotoGp»]''|Intervista di Paolo Lorenzi, ''corriere.it'', 8 aprile 2022.}} *La mia carriera ricorda le montagne russe. Cambiavo squadra o categoria ogni due anni. Solo all'Aprilia ho trovato stabilità e tranquillità. *Mio padre ha ritrovato un'intervista di quando ho cominciato a correre. Dicevo che il mio vero sogno non era vincere il Mondiale, ma farmi una famiglia. Avevo 12 anni e ancora oggi la penso così. In questo sono già campione del mondo. *{{NDR|«Dicono che un pilota diventato papà vada più lento perché rischia meno. È vero?»}} A me è successo il contrario. Da quando sono nati i due bambini ho cominciato ad andare forte perché loro mi danno positività ed energia che non posso trovare altrove. Sono felice a casa con loro perché stacco la spina. {{Int|''[https://www.tuttosport.com/news/moto/motomondiale/moto-gp/2022/07/22-94947717/motogp_aleix_espargaro_non_sono_ipocrita_e_dico_quello_che_penso_ MotoGp, Aleix Espargaro: "Non sono ipocrita e dico quello che penso"]''|Da un'intervista a ''the-race.com''; citato in ''tuttosport.com'', 22 luglio 2022.}} *Ho la sensazione dentro di me di esprimere ciò che provo, penso che mi renda più felice. Se non lo faccio, non sto bene con me stesso. Non sono ipocrita quindi devo dire quello che provo. *Non ho paura di sbagliare e poi dire "Scusa, ho sbagliato", perché questo fa parte della vita. *Non dirò mai ai miei colleghi come devono comportarsi. Ognuno deve agire come si sente. Se non si comportano come sono, allora è un errore, non puoi usare una maschera. Vorremmo piacere a tutti ma è impossibile. Se sei super [[politically correct]], la vita è molto noiosa. ==Citazioni su Aleix Espargaró== *Aleix è uno che sale in moto e in un paio di giri è già quasi al limite. ([[Massimo Rivola]]) ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Espargaro, Aleix}} [[Categoria:Piloti motociclistici spagnoli]] 55xcdkubwf91d21ka401jmyrxqvqjs0 Tourist Trophy 0 200899 1350741 1350590 2024-11-07T20:45:53Z Danyele 19198 /* Citazioni */ +1 1350741 wikitext text/x-wiki {{Voce tematica}} [[File:CarlFogartyTT92CregNyBaa.jpg|thumb|[[Carl Fogarty]] nel tratto del Creg-ny-Baa al Tourist Trophy 1992]] Citazioni sul '''Tourist Trophy'''. ==Citazioni== *L'Isola di Man, grazie al Tourist Trophy, non è solo un puntino in mezzo al mare tra l'Irlanda e l'Inghilterra, ma è un posto dove un appassionato di moto può venire, guardare e godere. ([[Michele Lupi]]) *{{NDR|«Ti piacerebbe una volta disputarlo?»}} Mi piacerebbe molto, ma non lo farò mai perché sennò mia moglie mi lascia. Mi ha detto chiaramente: "Se corri lì, io chiedo il divorzio!". ([[Cal Crutchlow]]) *Se non avessi paura saresti un folle. In MotoGP non vai a 300 Km/h tra le case come al Tourist Trophy, io quel coraggio lì non lo avrei. ([[Danilo Petrucci]]) ===[[Giacomo Agostini]]=== *Avevamo le tute nere con le spalle bianche perché tutti [...] sfioravamo i muretti bianchi delle case a 250 km/h. *Il Tourist Trophy è una corsa particolare [...] non è facile da imparare. Sessantaquattro chilometri: ci volevano anni per imparare a girare lì; [...] in un circuito come quello è più importante la conoscenza dell'irruenza. Guarda anche adesso: vince gente di una certa età, non vince il ragazzino spericolato di vent'anni... *Il Tourist Trophy è una gara di 360 km [...] in mezzo a case, muri, piante. Un giro erano 60 km, tu immagina quanto serviva per impararlo, un giro di 60 km. Il TT era una gara durissima, toglievi i guanti e ti uscivano i pezzi di carne dalla mani, il sangue, era bestiale. *Io ho corso tanto al Tourist Trophy e sono caduto solo una volta, ma in una curva dove non potevi farti male. Perché sono caduto lì e non in un altro punto? [...] Io sono stato sempre molto meticoloso. Al TT di notte giravo con la macchina per vedere gli avvallamenti della strada, che con i fari vedevo bene, mentre gli altri erano al bar a bere qualcosa e raccontarsela con gli amici. *Vedo tanta gente che mi ammira, che capisce anche quel che ho fatto ai miei tempi, quando c'era tanto rischio in pista e a volte si moriva. Purtroppo non sempre lo facevo volentieri, non andavo al Tourist Trophy volentieri per morire, però ero obbligato. Dovevo andare, era la gara del campionato del mondo, non potevi mancare. ==Voci correlate== *[[Circuito del Mountain]] *[[Isola di Man]] ==Altri progetti== {{interprogetto|w_preposizione=riguardante il|commons_preposizione=il}} [[Categoria:Tourist Trophy]] 5kpnuzpfvtihvvbbuhn3ycw1dcjhwo4 1350766 1350741 2024-11-08T03:21:17Z Danyele 19198 /* Giacomo Agostini */ typo 1350766 wikitext text/x-wiki {{Voce tematica}} [[File:CarlFogartyTT92CregNyBaa.jpg|thumb|[[Carl Fogarty]] nel tratto del Creg-ny-Baa al Tourist Trophy 1992]] Citazioni sul '''Tourist Trophy'''. ==Citazioni== *L'Isola di Man, grazie al Tourist Trophy, non è solo un puntino in mezzo al mare tra l'Irlanda e l'Inghilterra, ma è un posto dove un appassionato di moto può venire, guardare e godere. ([[Michele Lupi]]) *{{NDR|«Ti piacerebbe una volta disputarlo?»}} Mi piacerebbe molto, ma non lo farò mai perché sennò mia moglie mi lascia. Mi ha detto chiaramente: "Se corri lì, io chiedo il divorzio!". ([[Cal Crutchlow]]) *Se non avessi paura saresti un folle. In MotoGP non vai a 300 Km/h tra le case come al Tourist Trophy, io quel coraggio lì non lo avrei. ([[Danilo Petrucci]]) ===[[Giacomo Agostini]]=== *Avevamo le tute nere con le spalle bianche perché tutti [...] sfioravamo i muretti bianchi delle case a 250 km/h. *Il Tourist Trophy è una corsa particolare [...] non è facile da imparare. Sessantaquattro chilometri: ci volevano anni per imparare a girare lì; [...] in un circuito come quello è più importante la conoscenza dell'irruenza. Guarda anche adesso: vince gente di una certa età, non vince il ragazzino spericolato di vent'anni... *Il Tourist Trophy è una gara di 360 km [...] in mezzo a case, muri, piante. Un giro erano 60 km, tu immagina quanto serviva per impararlo, un giro di 60 km. Il TT era una gara durissima, toglievi i guanti e ti uscivano i pezzi di carne dalle mani, il sangue, era bestiale. *Io ho corso tanto al Tourist Trophy e sono caduto solo una volta, ma in una curva dove non potevi farti male. Perché sono caduto lì e non in un altro punto? [...] Io sono stato sempre molto meticoloso. Al TT di notte giravo con la macchina per vedere gli avvallamenti della strada, che con i fari vedevo bene, mentre gli altri erano al bar a bere qualcosa e raccontarsela con gli amici. *Vedo tanta gente che mi ammira, che capisce anche quel che ho fatto ai miei tempi, quando c'era tanto rischio in pista e a volte si moriva. Purtroppo non sempre lo facevo volentieri, non andavo al Tourist Trophy volentieri per morire, però ero obbligato. Dovevo andare, era la gara del campionato del mondo, non potevi mancare. ==Voci correlate== *[[Circuito del Mountain]] *[[Isola di Man]] ==Altri progetti== {{interprogetto|w_preposizione=riguardante il|commons_preposizione=il}} [[Categoria:Tourist Trophy]] 4x2di1l3owogz3nagvmht8kd7asx9o2 Genitore e figlio 0 206737 1350816 1329287 2024-11-08T10:29:28Z Wiccio 43730 +3 Alice Miller, fix 1350816 wikitext text/x-wiki {{Voce tematica}} [[File:Amédée Forestier - The Little Fairy.jpg|thumb|''La piccola fata'' (A. Forestier, 1893)]] Citazioni su '''genitore''' e '''figlio'''. ==Citazioni== *Circa i genitori pòrtati in quel modo appunto, come tu vorresti che i tuoi figliuoli si portassero verso di te. ([[Isocrate]]) *I figliuoli [...] imparano sempre assai più cose di quelle insegnate; e sono i figliuoli a conoscere i genitori, non il contrario. ([[Riccardo Bacchelli]]) *''Il figlio saggio rende lieto il padre; | il figlio stolto contrista la madre.'' (''[[Libro dei Proverbi]]'') *Il paradosso sta proprio in questo: i poveri dei paesi responsabili dell’esplosione demografica fanno figli con motivazioni economiche puramente individualistiche. Le popolazioni indigenti del Sud non procreano un numero eccessivo di figli per pura ignoranza, mancanza di attenzione o impossibilità di accedere a metodi di contraccezione, anche se tutti questi elementi hanno il loro peso. Le femministe evidenziano lo sfruttamento e il fatto che donne povere e prive di istruzione vengono spesso obbligate ad avere più figli di quanti ne vorrebbero. Questo può anche essere vero, ma non di rado i figli sono utili sia alle donne sia agli uomini che le sfruttano. Dal punto di vista di molti genitori del Terzo Mondo, un figlio rende più di quanto non costi. In ambito rurale i bambini aiutano fin da piccoli i genitori nei lavori domestici. In ambiente urbano, circa 250 milioni di bambini sotto i 14 anni danno una mano alle proprie famiglie a sopravvivere. In casi estremi, i figli vengono direttamente messi in vendita come schiavi, materia per il trapianto di organi, o ancora come merce per la prostituzione. In mancanza di un sistema previdenziale, i figli dovranno provvedere ai genitori quando questi saranno anziani. I figli, poi, sono un po’ come dei biglietti della lotteria: se uno di loro riesce a far fortuna, può cambiare lo status dell’intera famiglia. Laddove i tassi di mortalità infantile si mantengono elevati, i genitori possono decidere di fare più figli di quanti ne vorrebbero per controbilanciare la possibilità che questi muoiano. ([[Susan George (politologa)|Susan George]]) *Imperocché gran vergogna sarebbe che, dove i pittori si studiano di ritrarre le persone belle, i figliuoli non imitassero i genitori buoni. ([[Isocrate]]) *''[[Padre]] che non ha figli, è quale un figlio | Che non ha padre, e al petto suo lo stringe | Ogni più estrano.'' (''[[Shāh-Nāmeh]]'') *''Pochi dei figli, invero, riescono simili ai padri: | i più sono più tristi, ben pochi migliori dei padri.'' ([[Atena]]: ''[[Odissea]]'') *Si dice che i genitori rimangono giovani nei figli, ed è questo uno dei più preziosi vantaggi psicologici ch'essi ricavano da loro. ([[Sigmund Freud]]) *Sono esistiti milioni e miliardi di padri, dacché esiste il mondo. Io ero uno fra miliardi. Ma nell'istante in cui potei prendere fra le braccia mio figlio, provai un lontano riflesso di quella ineffabile sublime beatitudine che dovette colmare il Creatore il sesto giorno, quando Egli vide la sua opera imperfetta pur tuttavia compiuta. Mentre tenevo fra le mie braccia quella cosina minuscola, urlante, brutta e paonazza, sentivo chiaramente quale mutamento stava avvenendo in me. Per piccola, brutta e rossastra che fosse la cosa fra le mie braccia, da essa emanava una forza indicibile. E più: era come se in questo povero tenero corpicino si fosse accumulata tutta la mia forza, come se tenessi in mano me stesso e il meglio di me. ([[Joseph Roth]]) *Un figlio è un foglio bianco dove ogni genitore scrive ed è un potere quasi divino. ([[Fiorella Mannoia]]) ===[[Alice Miller]]=== *Ciò che chiamiamo amore genitoriale è spesso così pieno di aggressività e di bisogni narcisistici insoddisfatti che il rispetto dei genitori per il bambino è debole o completamente assente. *Quasi tutti i genitori oggi sono stati picchiati da bambini e purtroppo sono stati costretti ad apprendere presto dai propri genitori che questa pratica era innocua e giusta. Quindi questa “conoscenza” errata viene immagazzinata nel cervello e la maggior parte delle persone ha difficoltà a cancellarla. Capire il contrario significherebbe interrogare i propri genitori e questo spaventerebbe la maggior parte delle persone. *Tutto quello che possiamo fare è imparare dai nostri figli ciò che non abbiamo potuto imparare dai nostri genitori. ==[[Proverbi italiani]]== *A padre avaro figliuol prodigo. *Chi vuole la figlia accarezzi la madre. *Dar retta ai genitori è lode ai [[Figlio|figli]]. *Della [[madre]] il cammin segue la figlia. *È un cattivo figlio quello che fa piangere sua madre. *I figli buoni sono la ricchezza, la felicità e la benedizione dei genitori. *I figli che ereditano gli averi e non le [[virtù]] dei genitori, sono mezzi eredi. *I figli succhiano la madre da piccoli, e il padre da grandi. *I genitori amano i figli, più che i figli i genitori. *I genitori che troppo accarezzano i figli, non li educano alla virtù. *I genitori che vogliono avere figli virtuosi devono dar loro esempio. *I genitori negligenti non allevano buoni figlioli. *I genitori sono i canali che portano ogni bene ai figli, ma la fontana è Dio. *I migliori genitori hanno spesso pessimi figlioli. *Il figlio al padre s'assomiglia, alla madre la figlia. *Il primo servizio che fa il figlio al padre, è di farlo disperare. *Il ramo somiglia al tronco. *La buona mamma fa la buona figlia. *La condotta dei genitori è la guida dei figli. *La madre misera fa la figlia valente. *La madre pietosa fa la figlia viziosa. *Loro vengono su e noi andiamo giù. *Ogni scimmia trova belli i suoi scimmiotti. *Quando si puniscono i genitori, non bisogna strappar il pan di bocca ai figlioli. *Quel che filano i genitori, tessono poi i figlioli. *Quel che risparmiano i genitori avari, scialacquano i figli prodighi. *Tale padre, tale figlio.<ref>{{Cfr}} [[Libro di Ezechiele]]: «Ecco, ogni esperto di proverbi dovrà dire questo proverbio a tuo riguardo: Quale la madre, tale la figlia».</ref> *Tre figlie e una madre, quattro diavoli per un padre. ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Annarosa Selene, ''Dizionario dei proverbi'', Pan libri, 2004. ISBN 8872171903 ==Voci correlate== *[[Figlio]] *[[Genitore]] *[[Madre]] *[[Padre]] ==Altri progetti== {{interprogetto|preposizione=su}} [[Categoria:Figli]] [[Categoria:Riproduzione]] [[Categoria:Genitorialità]] [[Categoria:Confronti]] et1ipk3m4isurzjkv7sy5cwbqwr2dhb Guido Gatti 0 208697 1350675 1350447 2024-11-07T14:54:01Z Gaux 18878 /* Musicisti moderni d'Italia e di fuori */ Alfredo Casella 1350675 wikitext text/x-wiki '''Guido Gatti''', noto anche come '''Guido Maria Gatti''' oppure '''Guido Maggiorino Gatti''' (1892 – 1973), giornalista, critico musicale e musicologo italiano. ==Citazioni di Guido Gatti== *[[Georges Bizet|Giorgio Bizet]] non fu un rivoluzionario, né un musicista d'avanguardia: nella sua figura morale, nella sua figura intellettuale – persino nella sua figura fisica – non ci è possibile ritrovare alcuna di quelle note caratteristiche, proprie delle creature eccezionali che procedono i tempi, che sconvolgono il loro secolo, che squassano violentemente l'edificio di una tradizione. Giorgio Bizet non ebbe alcuna di quelle qualità – insieme di originalità e di bizzarrie – che compongono la figura, ad esempio, d'un [[Hector Berlioz|Berlioz]].<ref>Da ''Giorgio Bizet'', ''La riforma musicale''; citato in [[Giulio Confalonieri]], ''Come si ascolta la musica'', Edizioni Rai, Torino, 1966, cap. XXII, p. 184.</ref> ==''Musicisti moderni d'Italia e di fuori''== *Com'è stato più volte ripetuto, durante tutto l'ottocento il pubblico italiano s'è avvezzo a considerare la ''[[sinfonia]]'' come una pianta esotica, per cui il clima meridionale non sia propizio; s'è persuaso di dover accettare come una necessità colturale – e però senza simpatia e commozione – le periodiche esecuzioni di {{sic|sinfoneti}} stranieri, per cui le nostre orchestre si sobbarcavano a fatiche immani, sottoponendosi ad un regime di prove che nessun musicista italiano avrebbe pensato di richiedere, senza pericolo di essere linciato. In fondo questo eterno fanciullo ch'è il nostro pubblico si consolava correndo al teatro e abbandonandosi al fascino della melodia cantata con la voluttà dello scolaro che esce dall'aula dopo la lezione subita e prova l'elasticità delle gambe su per le aiuole dei giardini pubblici; e guardava con indifferenza e quasi con una punta di rancore il musicista che non s'accontentasse di fornirgli ogni anno il piatto nazionale: melodramma storico o verista, avventura in costume medioevale o fatto di cronaca nera. Tanto più poi se il musicista lo avesse già rapito in estasi precedentemente con una [[romanza]] divenuta popolare! (Franco Alfano, p. 4) *Quest'opera {{NDR|''L'ombra di Don Giovanni'' del 1913}} viene dopo il profondo lavoro di scavo e rassodamento compiuto con la ''sinfonia'' {{NDR|''Prima Sinfonia'' del 1910}} ed a quella si riallaccia direttamente, pur mantenendosi in quel campo lirico, nel quale [[Franco Alfano (compositore)|Alfano]] sa raccogliere i più bei fiori della sua sensibilità. Quello che ci pare innanzi tutto in essa è la da quantità della musica. (Più tardi ne vedremo la ''qualità'' ch'è, se così si può dire, di primo ordine.) Non c'è momento in cui il musicista ceda le redini dell'interesse al poeta; il dramma lirico c'è ed ha situazioni che si dicono comunemente teatrali. Alfano avrebbe potuto sfruttarle, mettendosi le mani in tasca e lasciando che i gesti dei personaggi e le loro grida s'incaricassero di avvincere l'attenzione del pubblico. Ma per far questo occorreva non essere un musicista, come è il nostro; ma semplicemente un arruffianato conoscitore di platee e di ribalte. Alfano ci ha dato ad ogni pagina flutti di musica, tutto trasformando, tutto interpretando; di un dramma poetico ha fatto un dramma musicale. Prima la musica, poi il teatro: o l'una e l'altra cosa insieme, ma senza compromessi. (Franco Alfano, pp. 5-6) *Un critico bolognese ha detto acutamente che in Alfano c'è quasi un ''senso figurativo di poesia''. Questa musica è pervasa di poesia, è essa stessa una poesia musicale per cui tutto si distacca dalla materia e pare trasfigurarsi. Soltanto che non svanisce: il musicista rimane musicista e non suggerisce – come altri – sentimenti poetici: li crea. Non si contenta di iniziarvi alla religione, della poesia, ma ve l'esprime con i suoi mezzi sonori; ve la ''figura'': è come se egli parlasse per versi musicali creando nello stesso tempo l'atmosfera entro cui essi vivono e si chiamano a vicenda. (Franco Alfano, p. 8) *[...] se altri musicisti si sono dedicati con più o meno fortuna alla musica orchestrale, anche Alfano ha maturato la sua espressione sinfonica: e dalla ''suite'' folkloristica in quattro tempi, attraverso alla ''sinfonia'' è giunto alle partiture dell'''Ombra'' e di ''Sacùntala''. Il progresso è rilevante: queste due ultime opere ci presentano decisamente un Alfano più sereno e più padrone e dominatore dei suoi mezzi. Ma il musicista non ha perduto la sua giovinezza e la sua forza; gli anni non hanno indebolito l'irrompente musicalità di chiara sorgiva mentre gli apportavano l'esperienza e la severità dell'autocritica. La vena non è rimpicciolita, ma ha lasciato nel suo letto molti ciottoli e terra che si trascinava via dalla polla: è divenuta più limpida e più pura. (Franco Alfano, p. 10) *[[Alfredo Casella|Casella]] è sempre stato profondamente artista. La sua opera è multiforme: racchiude le pagine più diverse e più lontane per forma e per sostanza musicale ed anche per valore. Chi confronti oggi una delle due sinfonie giovanili con il poema a notte alta per pianoforte è colpito dalla evoluzione dell'espressione, che quasi fa dubitare dell'identità dei due autori. (Alfredo Casella, p. 3) *A Pratella per giudicarlo come si merita e con equilibrio occorre togliere mentalmente quel brutto attributo di «[[Futurismo|futurista]]» che gli s'è appiccicato dietro e che non vuol dir nulla. Dimentichiamo ch'egli è stato il firmatario dei due manifesti della musica futurista e che una sua «distruzione della quadratura» ci viene incontro con un'apparenza dinamitarda per poi dirci onestamente le cose più sensate di questo mondo: almeno per la maggior parte. E non soffermiamoci a certe novità grafiche, che hanno pure il loro peso, ma non tanto da gettare una luce singolare sul profilo di chi le ideò. Così accostiamoci alla musica di [[Francesco Balilla Pratella]] con animo cordiale, senza saper nulla di lui: se non che egli vive per la sua arte, in atto leggermente disdegnoso, su terra di Romagna: ed ha una volontà di creare che la solitudine ogni giorno gli sostanzia maggiormente. Soltanto così, sbarazzando il terreno da certe... assonanze mentali, riusciremo a scorgere in pieno e nella miglior luce il musicista Pratella, ed ambientarlo al punto giusto nella vita musicale italiana d'oggi, a comprenderne l'anima e le sue intenzioni. (Balilla Pratella, p. 3) *{{NDR|Francesco Balilla Pratella}} [...] a leggere le composizioni di questo romagnolo ci si persuade subito d'essere dinanzi ad un vero musicista, ad una sincera forza di cui l'espressione e il linguaggio non possono essere che una cosa sola: canto. (Balilla Pratella, p. 3) *Canto, dunque: e vocalità essenziale. Ecco dunque una prima limitazione dell'opera di Pratella: ed ecco stabilita la superiorità delle composizioni per la voce in rispetto di quelle strumentali. Basta leggere una delle ultime liriche, una delle ''Canzoni del niente'' o degli ''Stati d'anima'': dove tutta la espressività e la commozione estetica del lavoro è nella parte cantata, che soverchia e copre lo scialbo e trascurato commento pianistico od orchestrale. Qui c'è una voce che canta prepotentemente, senza vincoli e senza freni; e risveglia qua e là qualche eco nell'istrumento, che fa sì e no di sfondo alla monodia. Talora la deficienza dell'elaborazione strumentale è tale che si preferirebbe non ci fosse affatto: e riportarsi in aperta terra e pensare che la voce sia quella di una spigolatrice, inebriata di sole. (Balilla Pratella, p. 4) ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Guido M. Gatti, ''[https://archive.org/details/musicistimoderni00gatt/page/n4/mode/1up Musicisti moderni d'Italia e di fuori]'', Pizzi & C. Editori, Bologna, 1920. ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Gatti, Guido}} [[Categoria:Critici musicali italiani]] [[Categoria:Giornalisti italiani]] [[Categoria:Musicologi italiani]] 2vadhewphqz5pl3kfmadeiehboubzat 1350676 1350675 2024-11-07T14:56:21Z Gaux 18878 /* Musicisti moderni d'Italia e di fuori */ corsivo 1350676 wikitext text/x-wiki '''Guido Gatti''', noto anche come '''Guido Maria Gatti''' oppure '''Guido Maggiorino Gatti''' (1892 – 1973), giornalista, critico musicale e musicologo italiano. ==Citazioni di Guido Gatti== *[[Georges Bizet|Giorgio Bizet]] non fu un rivoluzionario, né un musicista d'avanguardia: nella sua figura morale, nella sua figura intellettuale – persino nella sua figura fisica – non ci è possibile ritrovare alcuna di quelle note caratteristiche, proprie delle creature eccezionali che procedono i tempi, che sconvolgono il loro secolo, che squassano violentemente l'edificio di una tradizione. Giorgio Bizet non ebbe alcuna di quelle qualità – insieme di originalità e di bizzarrie – che compongono la figura, ad esempio, d'un [[Hector Berlioz|Berlioz]].<ref>Da ''Giorgio Bizet'', ''La riforma musicale''; citato in [[Giulio Confalonieri]], ''Come si ascolta la musica'', Edizioni Rai, Torino, 1966, cap. XXII, p. 184.</ref> ==''Musicisti moderni d'Italia e di fuori''== *Com'è stato più volte ripetuto, durante tutto l'ottocento il pubblico italiano s'è avvezzo a considerare la ''[[sinfonia]]'' come una pianta esotica, per cui il clima meridionale non sia propizio; s'è persuaso di dover accettare come una necessità colturale – e però senza simpatia e commozione – le periodiche esecuzioni di {{sic|sinfoneti}} stranieri, per cui le nostre orchestre si sobbarcavano a fatiche immani, sottoponendosi ad un regime di prove che nessun musicista italiano avrebbe pensato di richiedere, senza pericolo di essere linciato. In fondo questo eterno fanciullo ch'è il nostro pubblico si consolava correndo al teatro e abbandonandosi al fascino della melodia cantata con la voluttà dello scolaro che esce dall'aula dopo la lezione subita e prova l'elasticità delle gambe su per le aiuole dei giardini pubblici; e guardava con indifferenza e quasi con una punta di rancore il musicista che non s'accontentasse di fornirgli ogni anno il piatto nazionale: melodramma storico o verista, avventura in costume medioevale o fatto di cronaca nera. Tanto più poi se il musicista lo avesse già rapito in estasi precedentemente con una [[romanza]] divenuta popolare! (Franco Alfano, p. 4) *Quest'opera {{NDR|''L'ombra di Don Giovanni'' del 1913}} viene dopo il profondo lavoro di scavo e rassodamento compiuto con la ''sinfonia'' {{NDR|''Prima Sinfonia'' del 1910}} ed a quella si riallaccia direttamente, pur mantenendosi in quel campo lirico, nel quale [[Franco Alfano (compositore)|Alfano]] sa raccogliere i più bei fiori della sua sensibilità. Quello che ci pare innanzi tutto in essa è la da quantità della musica. (Più tardi ne vedremo la ''qualità'' ch'è, se così si può dire, di primo ordine.) Non c'è momento in cui il musicista ceda le redini dell'interesse al poeta; il dramma lirico c'è ed ha situazioni che si dicono comunemente teatrali. Alfano avrebbe potuto sfruttarle, mettendosi le mani in tasca e lasciando che i gesti dei personaggi e le loro grida s'incaricassero di avvincere l'attenzione del pubblico. Ma per far questo occorreva non essere un musicista, come è il nostro; ma semplicemente un arruffianato conoscitore di platee e di ribalte. Alfano ci ha dato ad ogni pagina flutti di musica, tutto trasformando, tutto interpretando; di un dramma poetico ha fatto un dramma musicale. Prima la musica, poi il teatro: o l'una e l'altra cosa insieme, ma senza compromessi. (Franco Alfano, pp. 5-6) *Un critico bolognese ha detto acutamente che in Alfano c'è quasi un ''senso figurativo di poesia''. Questa musica è pervasa di poesia, è essa stessa una poesia musicale per cui tutto si distacca dalla materia e pare trasfigurarsi. Soltanto che non svanisce: il musicista rimane musicista e non suggerisce – come altri – sentimenti poetici: li crea. Non si contenta di iniziarvi alla religione, della poesia, ma ve l'esprime con i suoi mezzi sonori; ve la ''figura'': è come se egli parlasse per versi musicali creando nello stesso tempo l'atmosfera entro cui essi vivono e si chiamano a vicenda. (Franco Alfano, p. 8) *[...] se altri musicisti si sono dedicati con più o meno fortuna alla musica orchestrale, anche Alfano ha maturato la sua espressione sinfonica: e dalla ''suite'' folkloristica in quattro tempi, attraverso alla ''sinfonia'' è giunto alle partiture dell'''Ombra'' e di ''Sacùntala''. Il progresso è rilevante: queste due ultime opere ci presentano decisamente un Alfano più sereno e più padrone e dominatore dei suoi mezzi. Ma il musicista non ha perduto la sua giovinezza e la sua forza; gli anni non hanno indebolito l'irrompente musicalità di chiara sorgiva mentre gli apportavano l'esperienza e la severità dell'autocritica. La vena non è rimpicciolita, ma ha lasciato nel suo letto molti ciottoli e terra che si trascinava via dalla polla: è divenuta più limpida e più pura. (Franco Alfano, p. 10) *[[Alfredo Casella|Casella]] è sempre stato profondamente ''artista''. La sua opera è multiforme: racchiude le pagine più diverse e più lontane per forma e per sostanza musicale ed anche per valore. Chi confronti oggi una delle due sinfonie giovanili con il poema ''a notte alta'' per pianoforte è colpito dalla evoluzione dell'espressione, che quasi fa dubitare dell'identità dei due autori. (Alfredo Casella, p. 3) *A Pratella per giudicarlo come si merita e con equilibrio occorre togliere mentalmente quel brutto attributo di «[[Futurismo|futurista]]» che gli s'è appiccicato dietro e che non vuol dir nulla. Dimentichiamo ch'egli è stato il firmatario dei due manifesti della musica futurista e che una sua «distruzione della quadratura» ci viene incontro con un'apparenza dinamitarda per poi dirci onestamente le cose più sensate di questo mondo: almeno per la maggior parte. E non soffermiamoci a certe novità grafiche, che hanno pure il loro peso, ma non tanto da gettare una luce singolare sul profilo di chi le ideò. Così accostiamoci alla musica di [[Francesco Balilla Pratella]] con animo cordiale, senza saper nulla di lui: se non che egli vive per la sua arte, in atto leggermente disdegnoso, su terra di Romagna: ed ha una volontà di creare che la solitudine ogni giorno gli sostanzia maggiormente. Soltanto così, sbarazzando il terreno da certe... assonanze mentali, riusciremo a scorgere in pieno e nella miglior luce il musicista Pratella, ed ambientarlo al punto giusto nella vita musicale italiana d'oggi, a comprenderne l'anima e le sue intenzioni. (Balilla Pratella, p. 3) *{{NDR|Francesco Balilla Pratella}} [...] a leggere le composizioni di questo romagnolo ci si persuade subito d'essere dinanzi ad un vero musicista, ad una sincera forza di cui l'espressione e il linguaggio non possono essere che una cosa sola: canto. (Balilla Pratella, p. 3) *Canto, dunque: e vocalità essenziale. Ecco dunque una prima limitazione dell'opera di Pratella: ed ecco stabilita la superiorità delle composizioni per la voce in rispetto di quelle strumentali. Basta leggere una delle ultime liriche, una delle ''Canzoni del niente'' o degli ''Stati d'anima'': dove tutta la espressività e la commozione estetica del lavoro è nella parte cantata, che soverchia e copre lo scialbo e trascurato commento pianistico od orchestrale. Qui c'è una voce che canta prepotentemente, senza vincoli e senza freni; e risveglia qua e là qualche eco nell'istrumento, che fa sì e no di sfondo alla monodia. Talora la deficienza dell'elaborazione strumentale è tale che si preferirebbe non ci fosse affatto: e riportarsi in aperta terra e pensare che la voce sia quella di una spigolatrice, inebriata di sole. (Balilla Pratella, p. 4) ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Guido M. Gatti, ''[https://archive.org/details/musicistimoderni00gatt/page/n4/mode/1up Musicisti moderni d'Italia e di fuori]'', Pizzi & C. Editori, Bologna, 1920. ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Gatti, Guido}} [[Categoria:Critici musicali italiani]] [[Categoria:Giornalisti italiani]] [[Categoria:Musicologi italiani]] sce6hzbenk3tu4wkh7aczxakzyrf9xy 1350680 1350676 2024-11-07T15:01:58Z Gaux 18878 /* Musicisti moderni d'Italia e di fuori */ altra su Casella 1350680 wikitext text/x-wiki '''Guido Gatti''', noto anche come '''Guido Maria Gatti''' oppure '''Guido Maggiorino Gatti''' (1892 – 1973), giornalista, critico musicale e musicologo italiano. ==Citazioni di Guido Gatti== *[[Georges Bizet|Giorgio Bizet]] non fu un rivoluzionario, né un musicista d'avanguardia: nella sua figura morale, nella sua figura intellettuale – persino nella sua figura fisica – non ci è possibile ritrovare alcuna di quelle note caratteristiche, proprie delle creature eccezionali che procedono i tempi, che sconvolgono il loro secolo, che squassano violentemente l'edificio di una tradizione. Giorgio Bizet non ebbe alcuna di quelle qualità – insieme di originalità e di bizzarrie – che compongono la figura, ad esempio, d'un [[Hector Berlioz|Berlioz]].<ref>Da ''Giorgio Bizet'', ''La riforma musicale''; citato in [[Giulio Confalonieri]], ''Come si ascolta la musica'', Edizioni Rai, Torino, 1966, cap. XXII, p. 184.</ref> ==''Musicisti moderni d'Italia e di fuori''== *Com'è stato più volte ripetuto, durante tutto l'ottocento il pubblico italiano s'è avvezzo a considerare la ''[[sinfonia]]'' come una pianta esotica, per cui il clima meridionale non sia propizio; s'è persuaso di dover accettare come una necessità colturale – e però senza simpatia e commozione – le periodiche esecuzioni di {{sic|sinfoneti}} stranieri, per cui le nostre orchestre si sobbarcavano a fatiche immani, sottoponendosi ad un regime di prove che nessun musicista italiano avrebbe pensato di richiedere, senza pericolo di essere linciato. In fondo questo eterno fanciullo ch'è il nostro pubblico si consolava correndo al teatro e abbandonandosi al fascino della melodia cantata con la voluttà dello scolaro che esce dall'aula dopo la lezione subita e prova l'elasticità delle gambe su per le aiuole dei giardini pubblici; e guardava con indifferenza e quasi con una punta di rancore il musicista che non s'accontentasse di fornirgli ogni anno il piatto nazionale: melodramma storico o verista, avventura in costume medioevale o fatto di cronaca nera. Tanto più poi se il musicista lo avesse già rapito in estasi precedentemente con una [[romanza]] divenuta popolare! (Franco Alfano, p. 4) *Quest'opera {{NDR|''L'ombra di Don Giovanni'' del 1913}} viene dopo il profondo lavoro di scavo e rassodamento compiuto con la ''sinfonia'' {{NDR|''Prima Sinfonia'' del 1910}} ed a quella si riallaccia direttamente, pur mantenendosi in quel campo lirico, nel quale [[Franco Alfano (compositore)|Alfano]] sa raccogliere i più bei fiori della sua sensibilità. Quello che ci pare innanzi tutto in essa è la da quantità della musica. (Più tardi ne vedremo la ''qualità'' ch'è, se così si può dire, di primo ordine.) Non c'è momento in cui il musicista ceda le redini dell'interesse al poeta; il dramma lirico c'è ed ha situazioni che si dicono comunemente teatrali. Alfano avrebbe potuto sfruttarle, mettendosi le mani in tasca e lasciando che i gesti dei personaggi e le loro grida s'incaricassero di avvincere l'attenzione del pubblico. Ma per far questo occorreva non essere un musicista, come è il nostro; ma semplicemente un arruffianato conoscitore di platee e di ribalte. Alfano ci ha dato ad ogni pagina flutti di musica, tutto trasformando, tutto interpretando; di un dramma poetico ha fatto un dramma musicale. Prima la musica, poi il teatro: o l'una e l'altra cosa insieme, ma senza compromessi. (Franco Alfano, pp. 5-6) *Un critico bolognese ha detto acutamente che in Alfano c'è quasi un ''senso figurativo di poesia''. Questa musica è pervasa di poesia, è essa stessa una poesia musicale per cui tutto si distacca dalla materia e pare trasfigurarsi. Soltanto che non svanisce: il musicista rimane musicista e non suggerisce – come altri – sentimenti poetici: li crea. Non si contenta di iniziarvi alla religione, della poesia, ma ve l'esprime con i suoi mezzi sonori; ve la ''figura'': è come se egli parlasse per versi musicali creando nello stesso tempo l'atmosfera entro cui essi vivono e si chiamano a vicenda. (Franco Alfano, p. 8) *[...] se altri musicisti si sono dedicati con più o meno fortuna alla musica orchestrale, anche Alfano ha maturato la sua espressione sinfonica: e dalla ''suite'' folkloristica in quattro tempi, attraverso alla ''sinfonia'' è giunto alle partiture dell'''Ombra'' e di ''Sacùntala''. Il progresso è rilevante: queste due ultime opere ci presentano decisamente un Alfano più sereno e più padrone e dominatore dei suoi mezzi. Ma il musicista non ha perduto la sua giovinezza e la sua forza; gli anni non hanno indebolito l'irrompente musicalità di chiara sorgiva mentre gli apportavano l'esperienza e la severità dell'autocritica. La vena non è rimpicciolita, ma ha lasciato nel suo letto molti ciottoli e terra che si trascinava via dalla polla: è divenuta più limpida e più pura. (Franco Alfano, p. 10) *[[Alfredo Casella|Casella]] è sempre stato profondamente ''artista''. La sua opera è multiforme: racchiude le pagine più diverse e più lontane per forma e per sostanza musicale ed anche per valore. Chi confronti oggi una delle due sinfonie giovanili con il poema ''a notte alta'' per pianoforte è colpito dalla evoluzione dell'espressione, che quasi fa dubitare dell'identità dei due autori. (Alfredo Casella, p. 3) *Tutte le composizioni di Casella sono sovratutto musicali: la loro essenza, scaturisce da una sorgente esclusivamente sonora, si veste e si rimpolpa di soli elementi musicali. Casella non è un letterato della musica, né un alchimista; la sua natura è stata, dirò, trattata in un ambiente saturo di musica quale fu quello della sua infanzia: ed il suo temperamento ha attinto la via per esprimersi attraverso ad una educazione musicale classica e sicura. (Alfredo Casella, p. 4) *A Pratella per giudicarlo come si merita e con equilibrio occorre togliere mentalmente quel brutto attributo di «[[Futurismo|futurista]]» che gli s'è appiccicato dietro e che non vuol dir nulla. Dimentichiamo ch'egli è stato il firmatario dei due manifesti della musica futurista e che una sua «distruzione della quadratura» ci viene incontro con un'apparenza dinamitarda per poi dirci onestamente le cose più sensate di questo mondo: almeno per la maggior parte. E non soffermiamoci a certe novità grafiche, che hanno pure il loro peso, ma non tanto da gettare una luce singolare sul profilo di chi le ideò. Così accostiamoci alla musica di [[Francesco Balilla Pratella]] con animo cordiale, senza saper nulla di lui: se non che egli vive per la sua arte, in atto leggermente disdegnoso, su terra di Romagna: ed ha una volontà di creare che la solitudine ogni giorno gli sostanzia maggiormente. Soltanto così, sbarazzando il terreno da certe... assonanze mentali, riusciremo a scorgere in pieno e nella miglior luce il musicista Pratella, ed ambientarlo al punto giusto nella vita musicale italiana d'oggi, a comprenderne l'anima e le sue intenzioni. (Balilla Pratella, p. 3) *{{NDR|Francesco Balilla Pratella}} [...] a leggere le composizioni di questo romagnolo ci si persuade subito d'essere dinanzi ad un vero musicista, ad una sincera forza di cui l'espressione e il linguaggio non possono essere che una cosa sola: canto. (Balilla Pratella, p. 3) *Canto, dunque: e vocalità essenziale. Ecco dunque una prima limitazione dell'opera di Pratella: ed ecco stabilita la superiorità delle composizioni per la voce in rispetto di quelle strumentali. Basta leggere una delle ultime liriche, una delle ''Canzoni del niente'' o degli ''Stati d'anima'': dove tutta la espressività e la commozione estetica del lavoro è nella parte cantata, che soverchia e copre lo scialbo e trascurato commento pianistico od orchestrale. Qui c'è una voce che canta prepotentemente, senza vincoli e senza freni; e risveglia qua e là qualche eco nell'istrumento, che fa sì e no di sfondo alla monodia. Talora la deficienza dell'elaborazione strumentale è tale che si preferirebbe non ci fosse affatto: e riportarsi in aperta terra e pensare che la voce sia quella di una spigolatrice, inebriata di sole. (Balilla Pratella, p. 4) ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Guido M. Gatti, ''[https://archive.org/details/musicistimoderni00gatt/page/n4/mode/1up Musicisti moderni d'Italia e di fuori]'', Pizzi & C. Editori, Bologna, 1920. ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Gatti, Guido}} [[Categoria:Critici musicali italiani]] [[Categoria:Giornalisti italiani]] [[Categoria:Musicologi italiani]] cgwcpyfbg8unsas69xim47y1y890c35 1350681 1350680 2024-11-07T15:04:07Z Gaux 18878 /* Musicisti moderni d'Italia e di fuori */ sic e corsivo 1350681 wikitext text/x-wiki '''Guido Gatti''', noto anche come '''Guido Maria Gatti''' oppure '''Guido Maggiorino Gatti''' (1892 – 1973), giornalista, critico musicale e musicologo italiano. ==Citazioni di Guido Gatti== *[[Georges Bizet|Giorgio Bizet]] non fu un rivoluzionario, né un musicista d'avanguardia: nella sua figura morale, nella sua figura intellettuale – persino nella sua figura fisica – non ci è possibile ritrovare alcuna di quelle note caratteristiche, proprie delle creature eccezionali che procedono i tempi, che sconvolgono il loro secolo, che squassano violentemente l'edificio di una tradizione. Giorgio Bizet non ebbe alcuna di quelle qualità – insieme di originalità e di bizzarrie – che compongono la figura, ad esempio, d'un [[Hector Berlioz|Berlioz]].<ref>Da ''Giorgio Bizet'', ''La riforma musicale''; citato in [[Giulio Confalonieri]], ''Come si ascolta la musica'', Edizioni Rai, Torino, 1966, cap. XXII, p. 184.</ref> ==''Musicisti moderni d'Italia e di fuori''== *Com'è stato più volte ripetuto, durante tutto l'ottocento il pubblico italiano s'è avvezzo a considerare la ''[[sinfonia]]'' come una pianta esotica, per cui il clima meridionale non sia propizio; s'è persuaso di dover accettare come una necessità colturale – e però senza simpatia e commozione – le periodiche esecuzioni di {{sic|sinfoneti}} stranieri, per cui le nostre orchestre si sobbarcavano a fatiche immani, sottoponendosi ad un regime di prove che nessun musicista italiano avrebbe pensato di richiedere, senza pericolo di essere linciato. In fondo questo eterno fanciullo ch'è il nostro pubblico si consolava correndo al teatro e abbandonandosi al fascino della melodia cantata con la voluttà dello scolaro che esce dall'aula dopo la lezione subita e prova l'elasticità delle gambe su per le aiuole dei giardini pubblici; e guardava con indifferenza e quasi con una punta di rancore il musicista che non s'accontentasse di fornirgli ogni anno il piatto nazionale: melodramma storico o verista, avventura in costume medioevale o fatto di cronaca nera. Tanto più poi se il musicista lo avesse già rapito in estasi precedentemente con una [[romanza]] divenuta popolare! (Franco Alfano, p. 4) *Quest'opera {{NDR|''L'ombra di Don Giovanni'' del 1913}} viene dopo il profondo lavoro di scavo e rassodamento compiuto con la ''sinfonia'' {{NDR|''Prima Sinfonia'' del 1910}} ed a quella si riallaccia direttamente, pur mantenendosi in quel campo lirico, nel quale [[Franco Alfano (compositore)|Alfano]] sa raccogliere i più bei fiori della sua sensibilità. Quello che ci pare innanzi tutto in essa è la da quantità della musica. (Più tardi ne vedremo la ''qualità'' ch'è, se così si può dire, di primo ordine.) Non c'è momento in cui il musicista ceda le redini dell'interesse al poeta; il dramma lirico c'è ed ha situazioni che si dicono comunemente teatrali. Alfano avrebbe potuto sfruttarle, mettendosi le mani in tasca e lasciando che i gesti dei personaggi e le loro grida s'incaricassero di avvincere l'attenzione del pubblico. Ma per far questo occorreva non essere un musicista, come è il nostro; ma semplicemente un arruffianato conoscitore di platee e di ribalte. Alfano ci ha dato ad ogni pagina flutti di musica, tutto trasformando, tutto interpretando; di un dramma poetico ha fatto un dramma musicale. Prima la musica, poi il teatro: o l'una e l'altra cosa insieme, ma senza compromessi. (Franco Alfano, pp. 5-6) *Un critico bolognese ha detto acutamente che in Alfano c'è quasi un ''senso figurativo di poesia''. Questa musica è pervasa di poesia, è essa stessa una poesia musicale per cui tutto si distacca dalla materia e pare trasfigurarsi. Soltanto che non svanisce: il musicista rimane musicista e non suggerisce – come altri – sentimenti poetici: li crea. Non si contenta di iniziarvi alla religione, della poesia, ma ve l'esprime con i suoi mezzi sonori; ve la ''figura'': è come se egli parlasse per versi musicali creando nello stesso tempo l'atmosfera entro cui essi vivono e si chiamano a vicenda. (Franco Alfano, p. 8) *[...] se altri musicisti si sono dedicati con più o meno fortuna alla musica orchestrale, anche Alfano ha maturato la sua espressione sinfonica: e dalla ''suite'' folkloristica in quattro tempi, attraverso alla ''sinfonia'' è giunto alle partiture dell'''Ombra'' e di ''Sacùntala''. Il progresso è rilevante: queste due ultime opere ci presentano decisamente un Alfano più sereno e più padrone e dominatore dei suoi mezzi. Ma il musicista non ha perduto la sua giovinezza e la sua forza; gli anni non hanno indebolito l'irrompente musicalità di chiara sorgiva mentre gli apportavano l'esperienza e la severità dell'autocritica. La vena non è rimpicciolita, ma ha lasciato nel suo letto molti ciottoli e terra che si trascinava via dalla polla: è divenuta più limpida e più pura. (Franco Alfano, p. 10) *[[Alfredo Casella|Casella]] è sempre stato profondamente ''artista''. La sua opera è multiforme: racchiude le pagine più diverse e più lontane per forma e per sostanza musicale ed anche per valore. Chi confronti oggi una delle due sinfonie giovanili con il poema ''a notte alta'' per pianoforte è colpito dalla evoluzione dell'espressione, che quasi fa dubitare dell'identità dei due autori. (Alfredo Casella, p. 3) *Tutte le composizioni di Casella sono {{sic|sovratutto}} ''musicali'': la loro essenza, scaturisce da una sorgente esclusivamente sonora, si veste e si rimpolpa di soli elementi musicali. Casella non è un letterato della musica, né un alchimista; la sua natura è stata, dirò, trattata in un ambiente saturo di musica quale fu quello della sua infanzia: ed il suo temperamento ha attinto la via per esprimersi attraverso ad una educazione musicale classica e sicura. (Alfredo Casella, p. 4) *A Pratella per giudicarlo come si merita e con equilibrio occorre togliere mentalmente quel brutto attributo di «[[Futurismo|futurista]]» che gli s'è appiccicato dietro e che non vuol dir nulla. Dimentichiamo ch'egli è stato il firmatario dei due manifesti della musica futurista e che una sua «distruzione della quadratura» ci viene incontro con un'apparenza dinamitarda per poi dirci onestamente le cose più sensate di questo mondo: almeno per la maggior parte. E non soffermiamoci a certe novità grafiche, che hanno pure il loro peso, ma non tanto da gettare una luce singolare sul profilo di chi le ideò. Così accostiamoci alla musica di [[Francesco Balilla Pratella]] con animo cordiale, senza saper nulla di lui: se non che egli vive per la sua arte, in atto leggermente disdegnoso, su terra di Romagna: ed ha una volontà di creare che la solitudine ogni giorno gli sostanzia maggiormente. Soltanto così, sbarazzando il terreno da certe... assonanze mentali, riusciremo a scorgere in pieno e nella miglior luce il musicista Pratella, ed ambientarlo al punto giusto nella vita musicale italiana d'oggi, a comprenderne l'anima e le sue intenzioni. (Balilla Pratella, p. 3) *{{NDR|Francesco Balilla Pratella}} [...] a leggere le composizioni di questo romagnolo ci si persuade subito d'essere dinanzi ad un vero musicista, ad una sincera forza di cui l'espressione e il linguaggio non possono essere che una cosa sola: canto. (Balilla Pratella, p. 3) *Canto, dunque: e vocalità essenziale. Ecco dunque una prima limitazione dell'opera di Pratella: ed ecco stabilita la superiorità delle composizioni per la voce in rispetto di quelle strumentali. Basta leggere una delle ultime liriche, una delle ''Canzoni del niente'' o degli ''Stati d'anima'': dove tutta la espressività e la commozione estetica del lavoro è nella parte cantata, che soverchia e copre lo scialbo e trascurato commento pianistico od orchestrale. Qui c'è una voce che canta prepotentemente, senza vincoli e senza freni; e risveglia qua e là qualche eco nell'istrumento, che fa sì e no di sfondo alla monodia. Talora la deficienza dell'elaborazione strumentale è tale che si preferirebbe non ci fosse affatto: e riportarsi in aperta terra e pensare che la voce sia quella di una spigolatrice, inebriata di sole. (Balilla Pratella, p. 4) ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Guido M. Gatti, ''[https://archive.org/details/musicistimoderni00gatt/page/n4/mode/1up Musicisti moderni d'Italia e di fuori]'', Pizzi & C. Editori, Bologna, 1920. ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Gatti, Guido}} [[Categoria:Critici musicali italiani]] [[Categoria:Giornalisti italiani]] [[Categoria:Musicologi italiani]] fkx8k05n6np72gelkyw9htt0uw7j1z8 Ginnastica ritmica 0 209248 1350760 1337089 2024-11-08T03:09:13Z Danyele 19198 /* Citazioni */ +4 / sottoparagrafo Baldassarri 1350760 wikitext text/x-wiki {{voce tematica}} [[File:London 2012 Rhythmic Gymnastics - Italy 03.jpg|thumb|Esecuzione di gruppo con la palla della nazionale italiana di ginnastica ritmica ai Giochi Olimpici di Londra 2012]] Citazioni sulla '''ginnastica ritmica'''. ==Citazioni== *La ginnastica ritmica è tutta la mia vita. Mi piace molto perché non solo c'è il maneggio degli attrezzi o le difficoltà di corpo, ma oltre a questo bisogna interpretare una storia attraverso la musica, ed è ciò che mi ha fatto innamorare, in primis, di questo sport. ([[Sofia Raffaeli]]) ===[[Milena Baldassarri]]=== *Agli altri sport si appassiona più gente perché è più facile: vedi il canestro, ha fatto punto, vedi il gol, ha fatto il gol, ma poi gli schemi in mezzo al campo non li capisci. Vedi il nuoto, chi arriva prima tocca e ha vinto. Qui è più come come andare a teatro, come vedere uno spettacolo, una cosa talmente fuori dal normale che dici "cavolo, ma come fa?". Magari la gara è più complicata. {{NDR|«Bello questo concetto di far comprendere la bellezza»}} Noi la esprimiamo sempre in maniera molto ampia, è un'armonia tra musica e movimenti, l'attrezzo che quindi non è solo il movimento del fisico, ma anche una tecnica di attrezzo difficile, studiata in 10 anni per riuscire a farla. *È uno sport molto bello da vedere, ma molto difficile da seguire. Magari vedi la classifica con i punteggi e non capisci perché quella che ti è piaciuta di più è arrivata quinta, e quella che ti è piaciuta di meno, invece ha vinto. I giudici hanno un criterio di giudizio, però per chi non ne capisce è difficile. *La Ritmica trasmette emozioni, la ginnasta deve dare qualcosa al pubblico, spero sempre che venga percepito. *{{NDR|«Ma è vero che voi ginnaste siete tutte serie e super disciplinate, e non sgarrate mai?»}} Sì, è vero [ride, ''ndr'']. È uno sport molto di disciplina. Fin da piccoli ci insegnano cose che magari insegnano in tutti gli sport, però secondo me qui c'è molto più rigidità. È un mondo tutto al femminile, il fatto di essere rigidi viene anche da questa cosa. Poi è uno sport talmente di dettaglio che basta un lancio fatto mezzo metro più avanti per rischiare di perderlo, e un errore di perdita penalizza. ===[[Alessia Maurelli]]=== *Esistono dinamiche di gruppo che, a prescindere dall'età o dal talento, si creano dopo anni. Poi c'è [...] la questione del mettersi sempre in gioco. A una "certa età" si devono mantenere gli stessi ritmi di ginnaste che sono "più incoscienti", più sul pezzo e magari sono cresciute con un codice di punteggio che per noi è tutto da scoprire. È sempre bello cercare questo scambio. Loro, in gara, osservano come ci alleniamo, perché siamo un po' più anziane. Noi, invece, le guardiamo perché sappiamo che sono giovani e promettenti. *I miei genitori mi hanno raccontato che fin da piccola appena mettevano la musica ballavo come una pazza. Quella è sempre stata un po' la mia indole, così come prendere le cose per casa e lanciarle [ride, ''nda'']. La ginnastica ritmica univa questi due aspetti, più il lato agonistico e quello artistico. *{{NDR|Nel 2023, «per voi conta più la qualità dell'esercizio o la perfezione nell'esecuzione? Si dà sempre più valore alla componente artistica»}} In questo triennio, si è data più possibilità di esprimersi a livello artistico e questo è stato un punto a nostro favore, visto che è un fattore che da sempre contraddistingue la squadra italiana [il punteggio viene assegnato con la somma delle difficoltà degli esercizi, esecuzione e valore artistico, ''nda'']. Per quanto mi riguarda – ma vale per la maggior parte delle ginnaste – è un'arma in più a nostra disposizione. Consente, in un certo senso, di godersi la ginnastica e la gara. Ho altri paragoni di altri codici come quello di Tokyo {{NDR|i Giochi Olimpici del 2020, dispitatisi nel 2021 a causa della pandemia di COVID-19}}. In quel caso, l'attenzione era principalmente sul punteggio delle difficoltà. Eseguivamo esercizi con lanci a raffica e ricordo che l'assenza del pubblico è stata producente per cercare di concentrarsi e non godersi, per assurdo, gli spalti pieni. Ora, con i nostri esercizi e con questo codice, una delle cose più stimolanti è cercare di coinvolgere e di farsi coinvolgere. Per me è uno fra i più belli degli ultimi anni. *Lo sforzo è fisico e mentale, perché ci ritroviamo a ripetere lo stesso esercizio per tutto l'anno, a cercare la minima imprecisione e la gara poi è tutta di testa. Ti alleni per quello e poi in gara devi solo ripetere l'allenamento. Sai che devi lanciare in un certo modo, che devi ripetere gli esercizi in un certo modo e non puoi permetterti di avere il piede anche solo un centimetro più in là rispetto a dove arriva la palla. *Nel nostro sport, come nella danza, si ricerca la perfezione. La disciplina, sia a livello individuale che per la squadra, è fondamentale. Passiamo intere giornate a sistemare solo un passaggio che dura due secondi, per un movimento in cui in cinque dobbiamo essere perfette. Se ognuno non è in qualche modo responsabile di se stesso, del proprio comportamento, del proprio fisico, di tutto quello che poi comporta essere atleta e scendere in pedana con altre quattro ginnaste, non va bene. La disciplina, sia da quando si inizia a fare questo sport che per una veterana come me, è un lasciapassare alla gara e a quello che devi affrontare. È una impostazione mentale che ti dà una qualcosa in più. [...] la bellezza va di pari passo con tutti quei piccoli dettagli che utilizziamo per rendere ancora più bello, perfetto, il nostro esercizio. Ogni cosa è collegata in modo da far arrivare il messaggio che vogliamo lanciare, un'emozione che vogliamo trasmettere a chi ci guarda. [...] Il nostro sport ha un equilibrio fra arte e sport. Non è solo puro agonismo e non è solo pura arte: è un insieme di cose che portano a vivere la ginnastica ritmica e a concepirla come una performance sportiva che lascia qualcosa. ==Altri progetti== {{interprogetto|w_preposizione=riguardante la|preposizione=sulla}} [[Categoria:Discipline sportive]] i8lgivq8a2lkkkpl30l9mh92jm429u5 Discussioni utente:Sam S 3 212315 1350775 1331479 2024-11-08T04:31:58Z DreamRimmer 96611 DreamRimmer ha spostato la pagina [[Discussioni utente:The Sharpest Lives]] a [[Discussioni utente:Sam S]]: Pagina spostata automaticamente durante la rinomina dell'utente "[[Special:CentralAuth/The Sharpest Lives|The Sharpest Lives]]" a "[[Special:CentralAuth/Sam S|Sam S]]" 1331479 wikitext text/x-wiki {{Benvenuto2|nome={{PAGENAME}}|firma=[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 09:35, 24 mag 2024 (CEST)}} mx9uihzdb0zq4a9g895lito9t4qz295 Boog & Elliot - A caccia di amici 0 213135 1350710 1344203 2024-11-07T16:46:49Z ~2024-8549 100241 Frasi 1350710 wikitext text/x-wiki {{Film |titoloitaliano= Boog & Elliot - A caccia di amici |immagine= Open season logo (transparent background).png |titolooriginale= Open Season |linguaoriginale= inglese |paese= USA |anno= 2006 |genere= animazione, avventura, commedia |regista= Roger Allers, Jill Culton, Anthony Stacchi |soggetto= Steve Moore, John B. Carls, Jill Culton, Anthony Stacchi |sceneggiatore= Steve Bencich, Ron J. Friedman, Nat Mauldin |produttore= Michelle Murdocca |doppiatorioriginali = *[[Martin Lawrence]]: Boog *[[Ashton Kutcher]]: Elliot *[[Gary Sinise]]: Shaw *[[Debra Messing]]: Beth *[[Billy Connolly]]: McSquizzy *[[Georgia Engel]]: Bobbie *[[Jon Favreau]]: Reilly *[[Jane Krakowski]]: Giselle *[[Gordon Tootoosis]]: Gordy *[[Patrick Warburton]]: Ian *[[Cody Cameron]]: Wurstellini (''Mr. Weenie'') *[[Nika Futterman]]: Lucy (''Rosie'') *[[Danny Mann]]: Serge *[[Jack McGee]]: cacciatore *Michelle Morducca: Maria *[[Fergal Reilly]]: O'Toole *[[Matthew W. Taylor]]: Amichetto (''Buddy''), Deni |doppiatoriitaliani = *[[Pino Insegno]]: Boog *[[Francesco Pezzulli]]: Elliot *[[Paolo Buglioni]]: Shaw *[[Francesca Fiorentini]]: Beth *[[Giorgio Lopez]]: McSquizzy *[[Antonella Giannini]]: Bobbie *[[Roberto Stocchi]]: Reilly *[[Roberta Greganti]]: Giselle *[[Renato Mori]]: Gordy *[[Alessandro Rossi]]: Ian *[[Fabrizio Vidale]]: Wurstellini (''Mr. Weenie'') *[[Monica Migliori]]: Lucy (''Rosie'') *[[Andrea Mete]]: Serge, Amichetto (''Buddy'') *[[Mauro Magliozzi]]: cacciatore *[[Ambrogio Colombo]]: O'Toole }} '''''Boog & Elliot - A caccia di amici''''', film d'animazione statunitense del 2006, regia di Roger Allers, Jill Culton e Anthony Stacchi. ==Frasi== {{cronologico}} *Sono un uni-cornuto, non guardarmi, non guardarmi, sono orribile, sono un mostro! ('''Elliot''') {{NDR|quando Boog gli fa notare che Shaw gli ha rotto un corno}} *Senti, piccola scout, {{NDR|Beth}} sono solo stupidi animali, io non faccio che rispettare l'ordine naturale: l'uomo in cima e gli animali ai suoi piedi! Però il tuo orso... beh certo il tuo orso... è speciale: il suo posto è... un po' in mezzo, diciamo... tra due fette di pane... affogate nella salsa! ('''Shaw''') *Trotta nella foresta piccolo amico ('''Boog''') {{NDR|A Eliot dopo che l'ha liberato}} *''Se tu girando in foresta andrai | una gran sorpresa avrai | se tu girando in foresta andrai | travestirti dovrai | perché ogni orso del mondo inter | accorrerà in foresta inver | oggi è il dì | che gli orsi fa lì | un picnic.'' ('''Beth''') {{NDR|[[Canzoni dai film|canticchiando]]}} *Mi sto beccando un colpo di sole [...] oppure potremmo dire un cul...po di sole. ('''Elliot''') {{NDR|si sta scottando il sedere}} *La caccia si apre fra pochi giorni: magari uno dei cacciatori ti darà un passaggio... sul cofano del furgoncino! ('''Elliot''') *Spero che non sia troppo tardi: sono stati qui tutta la notte. Un orso {{NDR|Boog}} e un cervo {{NDR|Elliot}} che fanno comunella. Dove arriverà questo complotto? Quali altri animali saranno coinvolti? Dio benedica l'[[America]]! Spero che l'aquila non abbia cambiato bandiera! ('''Shaw''') *Che pace che c'è qui vero Bob? Oh, hai ragione: non guastiamo la bellezza di questo momento con chiacchiere inutili. Certe persone sono capaci di non chiudere bocca finché le [[querce]] non fanno limoni. Ma le querce non fanno già la legna! E poi come si fa una spremuta di quercia? ('''Bobbie''') *Ok, forestologia elementare. Questi grossi cosi fatti di legno si chiamano alberi, le roccione si chiamano montagne e le piccole roccette sono loro figlie. ('''Elliot''') *È come andare in bicicletta, solo... c'è un buco nella sella! ('''Elliot''') {{NDR|a Boog, che deve andare in bagno nella foresta}} *Voi due siete fatti l'uno per l'altro: tu {{NDR|Elliot}} sei un perdente e tu {{NDR|Boog}} sei un per-più-dente! ('''Ian''') *''C'era una volta un magico elfo | in un albero nell'arcobalen | viveva sotto un nano blu {{sic|floutolento}} | che doveva sempre fare pipì | un giorno l'elfo non ne poté più | e bussò alla porta del nano blu | e pensate un po' | di colpo si sono sposati!'' ('''Elliot''') {{NDR|[[Canzoni dai film|canticchiando]]}} *È come pescare e andare a caccia allo stesso tempo! ('''Shaw''') {{NDR|mentre dà la caccia a Boog ed Elliot in un fiume in piena}} *Qualcuno ha mangiato il mio dolcetto, qualcuno si è seduto sulla mia sedia. Qualcuno non ha tirato la catena! {{NDR|lo sciacquone del WC}} E quel qualcuno {{NDR|Boog}} è ancora qui! Vuoi riprenderti il tuo orsetto, {{NDR|si riferisce a Dinkleman, l'orsacchiotto di Boog}} Biancaneve? Un-due-tre! Chi è fuori è fuori, chi è dentro è dentro! ('''Shaw''') *Coraggio Pina, diamo la buonanotte a questo orsacchiotto ('''Shaw''') {{NDR|quando sta per sparare a Boog}} *Ero tanto preoccupata! Ti riporto via con me! Vieni, torniamo a casa! {{NDR|Boog si dirige tristemente verso l'elicottero, mentre Elliot è deluso a vedere l'amico partire}} Vieni, Boog: andiamo a casa! {{NDR|Boog sta lì e consegna Dinkleman a Beth}} Boog! {{NDR|l'orso sorride a Beth e si volta verso il bosco, da cui escono Elliot e gli altri animali}} Oh, sei già a casa, sono tanto fiera di te! ('''Beth''') ==Dialoghi== {{cronologico}} *{{NDR|Dopo che Boog ed Elliot hanno distrutto un minimarket, Gordy ha cercato di convincere Beth a liberare l'orso nella foresta}}<br>'''Beth''': Un'ultima estate, non ti chiedo altro: solo un'estate. Perfetto! Visto? Sono ragionevole! Grazie!<br>'''Gordy''': Se lo vuoi sapere, più tempo aspetti, più difficile sarà per lui adattarsi!<br>'''Beth''': Ah, sono sicura che... almeno credo che...<br>'''Gordy''': E più difficile sarà per te lasciarlo andare! *'''Bobbie''' {{NDR|beve del caffè}}: Questo non è [[decaffeinato]]! Lo sai che effetto mi fa la [[caffeina]]? Mi fa parlare a raffica: non prenderei più fiato per tutto il viaggio! {{NDR|Getta il caffè in un cassonetto dell'immondizia}} [...] <br>'''Elliot''' {{NDR|sorseggia il caffè}}: Bleah! Bleah! {{NDR|Parlando velocemente}} È terribile e meraviglioso allo stesso tempo: è libertà in tazza! *{{NDR|Mentre Boog sta espletando i bisogni fisiologici su un tronco arrivano due puzzole}}<br>'''Maria''': E che vuo fa' sopra casa mia?<br>'''Boog''': Questa è casa tua? Oh, io non lo sapevo!<br>'''Lucy''': Magari va meglio ora!<br>'''Maria''': Non ho capito buona: che cosa hai detto Lucy?<br>'''Lucy''': Nulla! Perché tu sei così suscettibile?<br>'''Elliot''': Boogie-woogie qual è il tuo problema?<br>'''Maria''': Stetta' accorta a quello che esce dalla bocca, o ti metterai nei guai seri, piccerilla!<br>'''Lucy''': Sei solo gelosa perché non t'hai un uomo.<br>'''Boog''': Non lo so, una lite tra femmine! Elliot, che cosa faccio?<br>'''Elliot''': È facile: devi marcare il tuo territorio: fagli vedere chi comanda!<br>'''Boog''': Ecco ragazze: ora vi impongo la legge! {{NDR|Maria e Lucy smettono di litigare e guardano Boog in modo minaccioso}}<br>'''Elliot''': A meno che non siano delle puzzole! {{NDR|Maria e Lucy spruzzano Boog, che scappa disgustato}}<br>[...]<br>'''Boog''': È ridicolo: la [[foresta]] non è un posto per gli orsi! *'''Elliot''': Ian ha ragione, sono un perdente!<br>'''Boog''': No, non sei un perdente.<br>'''Elliot''': Invece sì!<br>'''Boog''': No invece no!<br>'''Elliot''': Sì!<br>'''Boog''': No!<br>'''Elliot''': Fidati! Il giorno che ti ho conosciuto Ian mi aveva cacciato dal branco, ho perso un corno, sono stato investito e legato al cofano di un camioncino! Come lo chiami uno così?<br>'''Boog''': Ehm, un perdente! Ma stammi a sentire: "ammirate il mitico grizzly"! Io appaio come un orso, parlo come un orso, ma non so pescare, non so arrampicarmi su un albero e non so neanche farla nella foresta!<br>'''Elliot''': Questo è niente: mezzo femmina mezzo maschio: sono un fiasco!<br>'''Boog''': Io vado su un monociclo per dei cracker!<br>'''Elliot''': Io ho un occhio di vetro!<br>'''Boog''': Non so schioccare le dita!<br>'''Elliot''': Io pensavo che legno fosse un colore!<br>'''Boog''': Io non mi vedo i piedi!<br>'''Elliot''': Io ho ucciso un uomo! ==[[Explicit]]== {{explicit film}} '''Bobbie''': Bob! Bob! {{NDR|indicando Shaw, coperto di foglie e piume}} Un vero Homo-Sasquatchus vivo!<br>'''Shaw''' {{NDR|legato sul tetto del camper di Bob e Bobbie}}: No, aspettate, aspettate, nooooo! ==Altri progetti== {{interprogetto|etichetta=''Boog & Elliot - A caccia di amici''}} [[Categoria:Film commedia]] [[Categoria:Film d'animazione]] [[Categoria:Film d'avventura‎]] m32b3qcn1vu5u99l5vihmwpayr4qb0d 1350712 1350710 2024-11-07T16:49:01Z Udiki 86035 Annullata la modifica di [[Special:Contributions/~2024-8549|~2024-8549]] ([[User talk:~2024-8549|discussione]]), riportata alla versione precedente di [[User:Udiki|Udiki]] 1340489 wikitext text/x-wiki {{Film |titoloitaliano= Boog & Elliot - A caccia di amici |immagine= Open season logo (transparent background).png |titolooriginale= Open Season |linguaoriginale= inglese |paese= USA |anno= 2006 |genere= animazione, avventura, commedia |regista= Roger Allers, Jill Culton, Anthony Stacchi |soggetto= Steve Moore, John B. Carls, Jill Culton, Anthony Stacchi |sceneggiatore= Steve Bencich, Ron J. Friedman, Nat Mauldin |produttore= Michelle Murdocca |doppiatorioriginali = *[[Martin Lawrence]]: Boog *[[Ashton Kutcher]]: Elliot *[[Gary Sinise]]: Shaw *[[Debra Messing]]: Beth *[[Billy Connolly]]: McSquizzy *[[Georgia Engel]]: Bobbie *[[Jon Favreau]]: Reilly *[[Jane Krakowski]]: Giselle *[[Gordon Tootoosis]]: Gordy *[[Patrick Warburton]]: Ian *[[Cody Cameron]]: Wurstellini (''Mr. Weenie'') *[[Nika Futterman]]: Lucy (''Rosie'') *[[Danny Mann]]: Serge *[[Jack McGee]]: cacciatore *Michelle Morducca: Maria *[[Fergal Reilly]]: O'Toole *[[Matthew W. Taylor]]: Amichetto (''Buddy''), Deni |doppiatoriitaliani = *[[Pino Insegno]]: Boog *[[Francesco Pezzulli]]: Elliot *[[Paolo Buglioni]]: Shaw *[[Francesca Fiorentini]]: Beth *[[Giorgio Lopez]]: McSquizzy *[[Antonella Giannini]]: Bobbie *[[Roberto Stocchi]]: Reilly *[[Roberta Greganti]]: Giselle *[[Renato Mori]]: Gordy *[[Alessandro Rossi]]: Ian *[[Fabrizio Vidale]]: Wurstellini (''Mr. Weenie'') *[[Monica Migliori]]: Lucy (''Rosie'') *[[Andrea Mete]]: Serge, Amichetto (''Buddy'') *[[Mauro Magliozzi]]: cacciatore *[[Ambrogio Colombo]]: O'Toole }} '''''Boog & Elliot - A caccia di amici''''', film d'animazione statunitense del 2006, regia di Roger Allers, Jill Culton e Anthony Stacchi. ==Frasi== {{cronologico}} *Sono un uni-cornuto, non guardarmi, non guardarmi, sono orribile, sono un mostro! ('''Elliot''') {{NDR|quando Boog gli fa notare che Shaw gli ha rotto un corno}} *Senti, piccola scout, {{NDR|Beth}} sono solo stupidi animali, io non faccio che rispettare l'ordine naturale: l'uomo in cima e gli animali ai suoi piedi! Però il tuo orso... beh certo il tuo orso... è speciale: il suo posto è... un po' in mezzo, diciamo... tra due fette di pane... affogate nella salsa! ('''Shaw''') *''Se tu girando in foresta andrai | una gran sorpresa avrai | se tu girando in foresta andrai | travestirti dovrai | perché ogni orso del mondo inter | accorrerà in foresta inver | oggi è il dì | che gli orsi fa lì | un picnic.'' ('''Beth''') {{NDR|[[Canzoni dai film|canticchiando]]}} *Mi sto beccando un colpo di sole [...] oppure potremmo dire un cul...po di sole. ('''Elliot''') {{NDR|si sta scottando il sedere}} *La caccia si apre fra pochi giorni: magari uno dei cacciatori ti darà un passaggio... sul cofano del furgoncino! ('''Elliot''') *Spero che non sia troppo tardi: sono stati qui tutta la notte. Un orso {{NDR|Boog}} e un cervo {{NDR|Elliot}} che fanno comunella. Dove arriverà questo complotto? Quali altri animali saranno coinvolti? Dio benedica l'[[America]]! Spero che l'aquila non abbia cambiato bandiera! ('''Shaw''') *Che pace che c'è qui vero Bob? Oh, hai ragione: non guastiamo la bellezza di questo momento con chiacchiere inutili. Certe persone sono capaci di non chiudere bocca finché le [[querce]] non fanno limoni. Ma le querce non fanno già la legna! E poi come si fa una spremuta di quercia? ('''Bobbie''') *Ok, forestologia elementare. Questi grossi cosi fatti di legno si chiamano alberi, le roccione si chiamano montagne e le piccole roccette sono loro figlie. ('''Elliot''') *È come andare in bicicletta, solo... c'è un buco nella sella! ('''Elliot''') {{NDR|a Boog, che deve andare in bagno nella foresta}} *Voi due siete fatti l'uno per l'altro: tu {{NDR|Elliot}} sei un perdente e tu {{NDR|Boog}} sei un per-più-dente! ('''Ian''') *''C'era una volta un magico elfo | in un albero nell'arcobalen | viveva sotto un nano blu {{sic|floutolento}} | che doveva sempre fare pipì | un giorno l'elfo non ne poté più | e bussò alla porta del nano blu | e pensate un po' | di colpo si sono sposati!'' ('''Elliot''') {{NDR|[[Canzoni dai film|canticchiando]]}} *È come pescare e andare a caccia allo stesso tempo! ('''Shaw''') {{NDR|mentre dà la caccia a Boog ed Elliot in un fiume in piena}} *Qualcuno ha mangiato il mio dolcetto, qualcuno si è seduto sulla mia sedia. Qualcuno non ha tirato la catena! {{NDR|lo sciacquone del WC}} E quel qualcuno {{NDR|Boog}} è ancora qui! Vuoi riprenderti il tuo orsetto, {{NDR|si riferisce a Dinkleman, l'orsacchiotto di Boog}} Biancaneve? Un-due-tre! Chi è fuori è fuori, chi è dentro è dentro! ('''Shaw''') *Coraggio Pina, diamo la buonanotte a questo orsacchiotto ('''Shaw''') {{NDR|quando sta per sparare a Boog}} *Ero tanto preoccupata! Ti riporto via con me! Vieni, torniamo a casa! {{NDR|Boog si dirige tristemente verso l'elicottero, mentre Elliot è deluso a vedere l'amico partire}} Vieni, Boog: andiamo a casa! {{NDR|Boog sta lì e consegna Dinkleman a Beth}} Boog! {{NDR|l'orso sorride a Beth e si volta verso il bosco, da cui escono Elliot e gli altri animali}} Oh, sei già a casa, sono tanto fiera di te! ('''Beth''') ==Dialoghi== {{cronologico}} *{{NDR|Dopo che Boog ed Elliot hanno distrutto un minimarket, Gordy ha cercato di convincere Beth a liberare l'orso nella foresta}}<br>'''Beth''': Un'ultima estate, non ti chiedo altro: solo un'estate. Perfetto! Visto? Sono ragionevole! Grazie!<br>'''Gordy''': Se lo vuoi sapere, più tempo aspetti, più difficile sarà per lui adattarsi!<br>'''Beth''': Ah, sono sicura che... almeno credo che...<br>'''Gordy''': E più difficile sarà per te lasciarlo andare! *'''Bobbie''' {{NDR|beve del caffè}}: Questo non è [[decaffeinato]]! Lo sai che effetto mi fa la [[caffeina]]? Mi fa parlare a raffica: non prenderei più fiato per tutto il viaggio! {{NDR|Getta il caffè in un cassonetto dell'immondizia}} [...] <br>'''Elliot''' {{NDR|sorseggia il caffè}}: Bleah! Bleah! {{NDR|Parlando velocemente}} È terribile e meraviglioso allo stesso tempo: è libertà in tazza! *{{NDR|Mentre Boog sta espletando i bisogni fisiologici su un tronco arrivano due puzzole}}<br>'''Maria''': E che vuo fa' sopra casa mia?<br>'''Boog''': Questa è casa tua? Oh, io non lo sapevo!<br>'''Lucy''': Magari va meglio ora!<br>'''Maria''': Non ho capito buona: che cosa hai detto Lucy?<br>'''Lucy''': Nulla! Perché tu sei così suscettibile?<br>'''Elliot''': Boogie-woogie qual è il tuo problema?<br>'''Maria''': Stetta' accorta a quello che esce dalla bocca, o ti metterai nei guai seri, piccerilla!<br>'''Lucy''': Sei solo gelosa perché non t'hai un uomo.<br>'''Boog''': Non lo so, una lite tra femmine! Elliot, che cosa faccio?<br>'''Elliot''': È facile: devi marcare il tuo territorio: fagli vedere chi comanda!<br>'''Boog''': Ecco ragazze: ora vi impongo la legge! {{NDR|Maria e Lucy smettono di litigare e guardano Boog in modo minaccioso}}<br>'''Elliot''': A meno che non siano delle puzzole! {{NDR|Maria e Lucy spruzzano Boog, che scappa disgustato}}<br>[...]<br>'''Boog''': È ridicolo: la [[foresta]] non è un posto per gli orsi! *'''Elliot''': Ian ha ragione, sono un perdente!<br>'''Boog''': No, non sei un perdente.<br>'''Elliot''': Invece sì!<br>'''Boog''': No invece no!<br>'''Elliot''': Sì!<br>'''Boog''': No!<br>'''Elliot''': Fidati! Il giorno che ti ho conosciuto Ian mi aveva cacciato dal branco, ho perso un corno, sono stato investito e legato al cofano di un camioncino! Come lo chiami uno così?<br>'''Boog''': Ehm, un perdente! Ma stammi a sentire: "ammirate il mitico grizzly"! Io appaio come un orso, parlo come un orso, ma non so pescare, non so arrampicarmi su un albero e non so neanche farla nella foresta!<br>'''Elliot''': Questo è niente: mezzo femmina mezzo maschio: sono un fiasco!<br>'''Boog''': Io vado su un monociclo per dei cracker!<br>'''Elliot''': Io ho un occhio di vetro!<br>'''Boog''': Non so schioccare le dita!<br>'''Elliot''': Io pensavo che legno fosse un colore!<br>'''Boog''': Io non mi vedo i piedi!<br>'''Elliot''': Io ho ucciso un uomo! ==[[Explicit]]== {{explicit film}} '''Bobbie''': Bob! Bob! {{NDR|indicando Shaw, coperto di foglie e piume}} Un vero Homo-Sasquatchus vivo!<br>'''Shaw''' {{NDR|legato sul tetto del camper di Bob e Bobbie}}: No, aspettate, aspettate, nooooo! ==Altri progetti== {{interprogetto|etichetta=''Boog & Elliot - A caccia di amici''}} [[Categoria:Film commedia]] [[Categoria:Film d'animazione]] [[Categoria:Film d'avventura‎]] 4fvwjmz0pqe8sd11ic4h9drykpupw79 Wikiquote:SheSaid 2024 4 213902 1350689 1350647 2024-11-07T15:44:04Z Ibisco 49387 /* Nuove */ + 1 1350689 wikitext text/x-wiki [[File:WDG - SheSaid 2023 (big).svg|thumb|300px|right|#SheSaid fa parte dell'iniziativa Wiki Loves Women. In Italia viene organizzato da WikiDonne.]] <div style="font-family:'Verdana';font-size:30px;font-weight:bold;color:#662D91;text-align:center;"> Diamo loro voce!<br/><small>Celebriamo le donne che ci hanno ispirato, una wikicitazione alla volta.</small> </div> La campagna '''#SheSaid''' è un'iniziativa di [[m:Wiki Loves Women|Wiki Loves Women]], che vede la partecipazione di altri gruppi interessati alla diversità e al gender gap ([[:w:Progetto:WikiDonne|WikiDonne]], [[:m:Les sans pagEs|Les sans pagEs]], [[:m:Wikimujeres|Wikimujeres]], [[:m:Muj(lh)eres latinoamericanas en Wikimedia|Muj(lh)eres latinoamericanas en Wikimedia]]), per celebrare le donne leader del mondo. La quinta edizione, quella del 2024, si svolgerà online dal 1º ottobre al 31 dicembre. Il progetto mira ad aumentare la visibilità delle donne attraverso la creazione di nuove voci in Wikiquote o il miglioramento di quelle esistenti. '''[[m:Wiki Loves Women/SheSaid/SheSaid 2024|Pagina su Meta]]'''. A chi scriverà più di 5 nuove voci, verranno consegnati dei gadget da parte di [[:m:WikiDonne|WikiDonne User Group]] - organizzatore della campagna in Italia. {{Cassetto |larghezza = 1000px |colore = #662D91 |coloresfondo = orange |allineamento = centro |titolo = <span style="color:white;">Materiale grafico tradotto in italiano</span> |testo = ; Post Intagram <gallery> Sonia Sotomayor - post Instagram SheSaid.png|Sonia Sotomayor Françoise Vergès - post Instagram SheSaid.png|Françoise Vergès Serena Williams - post Instagram SheSaid.png|Serena Williams Sofia Loren - post Instagram SheSaid.png|Sofia Loren Simone De Beauvoir - post Instagram SheSaid.png|Simone De Beauvoir Johanna Westerdijk - post Instagram SheSaid.png|Johanna Westerdijk Sasheer Zamata - post Instagram SheSaid.png|Sasheer Zamata </gallery> ; Segnalibri <gallery> Wiki Loves Women - segnalibro SheSaid.png|Wiki Loves Women Yasmina Reza - segnalibro SheSaid.png|Yasmina Reza Johanna Westerdijk - segnalibro SheSaid.png|Johanna Westerdijk Mo Abudu - segnalibro SheSaid.png|Mo Abudu Fatema Mernissi - segnalibro SheSaid.png|Fatema Mernissi Dalida - segnalibro SheSaid.png|Dalida Sasheer Zamata - segnalibro SheSaid.png|Sasheer Zamata </gallery> ; Cartoline <gallery> Islam Elbeiti - cartolina SheSaid.png|Islam Elbeiti Johanna Westerdijk - cartolina SheSaid.png|Johanna Westerdijk Nana Ama Agyemang Asante - cartolina SheSaid.png|Nana Ama Agyemang Asante Wiki Loves Women - cartolina SheSaid.png|Wiki Loves Women </gallery> }} <br /> == Liste Wikidata di voci presenti in itWikipedia ma mancanti in itWikiquote== {{div col | 3}} '''[[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote|Query SPARQL di voci mancanti]]''' (voci di donne presenti in Wikipedia in Italiano, ma non in Wikiquote in Italiano) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Artiste|Artiste]] (pittrici, scultrici, disegnatrici, fotografe) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Attiviste|Attiviste]] (attiviste sociali, culturali, per i diritti, per il clima) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Attrici|Attrici]], donne in teatro, film e spettacolo (attrici, registe, sceneggiatrici) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Ballerine|Ballerine]] (ballerine, danzatrici, coreografe) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Cantanti|Cantanti]] (cantanti, cantautrici, musiciste, strumentiste) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Donne in materie umanistiche|Donne nelle materie umanistiche]] (filosofe, filologhe, storiche, critiche) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Donne in scienze sociali|Donne nelle scienze sociali]] (psicologhe, pedagogiste, sociologhe, antropologhe) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Donne in STEM|Donne in STEM]] (biologhe, chimiche, fisiche, matematiche, informatiche) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Donne nelle professioni sanitarie|Donne nelle professioni sanitarie]] * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Figure storiche|Figure storiche]] (figure storiche, imperatrici, regine, first ladies) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Imprenditrici|Imprenditrici]] (imprenditrici, lavoratrici, operaie, sindacaliste) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Modelle|Modelle]] (modelle, stiliste, sarte, professioniste della moda) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Politiche|Politiche]] (politiche, sindache, ministre, capi di Stato) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Religiose|Religiose]] (sante, martiri, suore, badesse) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Scrittrici|Scrittrici]] (scrittrici, poetesse, drammaturghe e saggiste) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Sportive|Sportive]] (atlete, para atlete, allenatrici) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Altre professioni|Altre professioni]] (economiste, avvocate, giuriste, architette, archeologhe) {{div col end}} == Partecipanti== # --[[Utente:Camelia.boban|Camelia]] ([[Discussioni utente:Camelia.boban|scrivimi]]) 09:14, 1 ott 2024 (CEST) # -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 15:15, 1 ott 2024 (CEST) # '''''[[Utente:Danyele|<span style="font-family:Times New Roman; color:black;">— dany</span>]][[Discussioni utente:Danyele|<span style="font-family:Times New Roman; color:grey;">ele</span>]]''''' 17:54, 1 ott 2024 (CEST) # --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 22:15, 1 ott 2024 (CEST) # -- [[Utente:Ibisco|Ibisco]] # -- [[Utente:IppolitoN|IppolitoN]] # --[[Utente:Wiccio|Wiccio]] ([[Discussioni utente:Wiccio|scrivimi]]) 14:20, 3 ott 2024 (CEST) # --[[Utente:Emmepici|Emmepici]] ([[Discussioni utente:Emmepici|scrivimi]]) 18:13, 5 nov 2024 (CET) #----[[Utente:Dispe|Avversariǿ]] - - - >([[Discussioni utente:Dispe|dispe]]) 01:42, 6 nov 2024 (CET) == Voci scritte == === Nuove === {{div col}} # [[María Guadalupe García Zavala]] {{fatto|Spinoziano}} # [[Vittoria Ferdinandi]] {{fatto|Danyele}} # [[Angela Brambati]] {{fatto|Superchilum}} # [[Bernardette Chirac]] {{fatto|Ibisco}} # [[Isa Bellini]] {{fatto|IppolitoN}} # [[Elinor Ostrom]] {{fatto|GryffindorD}} # [[Elsa Zylberstein]] {{fatto|Wiccio}} # [[Eusebia Palomino Yenes]] {{fatto|Spinoziano}} # [[Gerty Theresa Cori]] {{fatto|GryffindorD}} # [[Rosalyn Yalow]] {{fatto|GryffindorD}} # [[Sarah Silverman]] {{fatto|Danyele}} # [[Barbara McClintock]] {{fatto|GryffindorD}} # [[Gertrude B. Elion]] {{fatto|GryffindorD}} # [[Clara Morgane]] {{fatto|Danyele}} # [[Clotilde Courau]] {{fatto|Ibisco}} # [[Mary Katrantzou]] {{fatto|Ibisco}} # [[Lorela Cubaj]] {{fatto|Danyele}} # [[Priyanka Chopra]] {{fatto|Camelia}} # [[Aishwarya Rai]] {{fatto|Camelia}} # [[Kim Kardashian]] {{fatto|Camelia}} # [[Candy (nome)]] {{fatto|Superchilum}} # [[Wangari Maathai]] {{fatto|Superchilum}} # [[Guadalupe Nettel]] {{fatto|Wiccio}} # [[Giuseppina Leone]] {{fatto|Danyele}} # [[Linda Buck]] {{fatto|GryffindorD}} # [[Michela Ponzani]] {{fatto|Danyele}} # [[Chiara Caselli]] {{fatto|Ibisco}} # [[Atena Daemi]] {{fatto|Ibisco}} # [[Guðrún Eva Mínervudóttir]] {{fatto|Wiccio}} # [[Sabrina Efionayi]] {{fatto|IppolitoN}} # [[Carling Bassett-Seguso]] {{fatto|Danyele}} # [[Raffaella Reggi]] {{fatto|Danyele}} # [[Barbara Demick]] {{fatto|Danyele}} # [[Maria Crocifissa Di Rosa]] {{fatto|Spinoziano}} # [[Elizabeth Blackburn]] {{fatto|GryffindorD}} # [[Josefa Naval Girbés]] {{fatto|Spinoziano}} # [[Clare Crockett]] {{fatto|Spinoziano}} # [[Giulia Conti]] {{fatto|Danyele}} # [[Sharon den Adel]] {{fatto|Camelia}} # [[Florence Griffith-Joyner]] {{fatto|Danyele}} # [[Kornelia Ender]] {{fatto|Danyele}} # [[Paula Badosa]] {{fatto|Danyele}} # [[Angelique Kerber]] {{fatto|Danyele}} # [[Chiara Beccari]] {{fatto|Danyele}} # [[Mirella D'Angelo]] {{fatto|Wiccio}} # [[Sabrina Ionescu]] {{fatto|Danyele}} # [[Zheng Qinwen]] {{fatto|Danyele}} # [[Tinì Cansino]] {{fatto|Ibisco}} # [[Claudia Roth]] {{fatto|Ibisco}} # [[Abby Johnson]] {{fatto|Spinoziano}} # [[Rebecca Marder]] {{fatto|Danyele}} # [[Sandrine Kiberlain]] {{fatto|Danyele}} # [[Joey King]] {{fatto|Danyele}} # [[Aitana Bonmatí]] {{fatto|Danyele}} # [[Daina Opolskaitė]] {{fatto|Wiccio}} # [[Susana Chávez]] {{fatto|Ibisco}} # [[Laura Adriani]] {{fatto|Ibisco}} # [[Hrafnhildur Hagalín]] {{fatto|Wiccio}} # [[Aurora Giovinazzo]] {{fatto|Ibisco}} # [[Edmonda Aldini]] {{fatto|Ibisco}} # [[Isabelle Autissier]] {{fatto|Danyele}} # [[Sonia Aquino]] {{fatto|Ibisco}} # [[Sonia Antinori]] {{fatto|Ibisco}} # [[Laura Angiulli]] {{fatto|Ibisco}} # [[Nina Simone]] {{fatto|Camelia}} # [[Alice Arcuri]] {{fatto|Ibisco}} # [[Elisa Longo Borghini]] {{fatto|Danyele}} # [[Maria Walewska]] {{fatto|Spinoziano}} # [[Evi Maltagliati]] {{fatto|Spinoziano}} # [[Carole Lombard]] {{fatto|Spinoziano}} # [[Ulrike Meyfarth]] {{fatto|Danyele}} # [[Rosemarie Ackermann]] {{fatto|Danyele}} # [[Lucia]] {{fatto|Spinoziano}} # [[Dejanira Bada]] {{fatto|Ibisco}} # [[Jenny Erpenbeck]] {{fatto|Ibisco}} # [[Mette Frederiksen]] {{fatto|Emmepici}} # [[Elena Isinbaeva]] {{fatto|Danyele}} # [[Jaroslava Mahučich]] {{fatto|Danyele}} # [[Margarete Buber-Neumann]] {{fatto|IppolitoN}} # [[Mata Hari]] {{fatto|Spinoziano}} # [[Angelique Rockas]] {{fatto|Emmepici}} # [[Justine Braisaz]] {{fatto|Dispe}} # [[Vittoria Ostuni Minuzzi]] {{fatto|Danyele}} # [[Vittoria Vecchini]] {{fatto|Danyele}} # [[Alyssa D'Incà]] {{fatto|Danyele}} # [[Margot Sikabonyi]] {{fatto|Ibisco}} #... {{div col end}} === Migliorate === {{div col}} # [[Elena Bellò]] {{fatto|Danyele}} + 6 citazioni, - 2 citazioni, sistemazioni # [[Mia Ceran]] {{fatto|Danyele}} + 3 citazioni, sistemazioni # [[Annalisa (cantante)]] {{fatto|Danyele}} + 12 citazioni # [[Catherine Deneuve]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione # [[Assunta Legnante]] {{fatto|Danyele}} + 6 citazioni, sistemazioni # [[Lina Merlin]] {{fatto|IppolitoN}} + 1 citazione # [[Silvia Cosimini]] {{fatto|Wiccio}} + 4 citazioni # [[Laura di Santa Caterina da Siena]] {{fatto|Spinoziano}} + 2 citazioni su # [[Lea Pericoli]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione # [[Ema Stokholma]] {{fatto|Danyele}} + 8 citazioni, sistemazioni # [[Francesca Michielin]] {{fatto|Danyele}} + 8 citazioni # [[Padma Lakshmi]] {{fatto|Camelia}} + 4 citazioni # [[Beatrice Rana]] {{fatto|Danyele}} + 19 citazioni, sistemazioni # [[Martha Argerich]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, sistemazioni # [[Clara Schumann]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, sistemazioni # [[Rosa Luxemburg]] {{fatto|Superchilum}} + 7 citazioni # [[Alda Merini]] {{fatto|Superchilum}} + 1 citazione # [[Sarah Fahr]] {{fatto|Danyele}} + 4 citazioni, immagine, sistemazioni # [[Laura Conti]] {{fatto|Danyele}} + 4 citazioni, sistemazioni # [[Elena Ferrante]] {{fatto|Wiccio}} + 1 citazione, + 2 incipit # [[Gabriella Ferri]] {{fatto|Ibisco}} + 2 citazioni # [[Chris Evert]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, sistemazioni # [[Fernanda Romagnoli]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione # [[Donna]] {{fatto|Superchilum}} + 1 citazione, sistemazioni # [[Rita Guarino]] {{fatto|Danyele}} + 4 citazioni, sistemazioni # [[Sofia Cantore]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione # [[Arianna Caruso]] {{fatto|Danyele}} + 2 citazioni # [[Cristiana Girelli]] {{fatto|Danyele}} + 10 citazioni # [[Paula Hawkins (scrittrice)|Paula Hawkins]] {{fatto|Ibisco}} + 3 citazioni + 1 opera in Bibliografia + destub # [[Lolita Chammah]] {{fatto|Danyele}} + 2 citazioni, sistemazioni # [[Isabelle Huppert]] {{fatto|Danyele}} + 4 citazioni, sistemazioni # [[Julija Naval'naja]] {{fatto|Ibisco}} + 3 citazioni # [[Daria Galateria]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione + sistemazioni # [[Berthe Morisot]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione # [[Concita De Gregorio]] {{fatto|Ibisco}} + 3 citazioni # [[Aurora Giovinazzo]] {{fatto|Danyele}} + 10 citazioni, sistemazioni # [[Aurora Ruffino]] {{fatto|Danyele}} + 3 citazioni, sistemazioni # [[Sophia Flörsch]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione # [[Alessandra Necci]] {{fatto|Spinoziano}} + 3 citazioni, sistemazioni # [[Sara Simeoni]] {{fatto|Danyele}} + 19 citazioni # [[Santa Lucia]] {{fatto|Spinoziano}} + 1 citazione, sistemazioni # [[Margo Jefferson]] {{fatto|IppolitoN}} + 1 citazione # [[Golshifteh Farahani]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione # [[Wangari Maathai]] {{fatto|Camelia}} + 11 citazioni # [[Milena Jesenská]] {{fatto|IppolitoN}} + 2 citazioni, sistemazioni # [[Sofia Stefan]] {{fatto|Danyele}} + 4 citazioni, sistemazioni # [[Beatrice Rigoni]] {{fatto|Danyele}} + 4 citazioni, sistemazioni # [[Jean Shrimpton]] {{fatto|Danyele}} + 2 citazioni, sistemazioni # [[Grace Ambrose]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione # ... {{div col end}} == Risultati == ToDo == Risorse == * [https://www.youtube.com/watch?v=BeHTpFVYdOw Editing Wikiquote with #SheSaid campaign], YouTube * [[:m:Wiki Loves Women/SheSaid/Resources and Tools|Resources and Tools]] (Wiki Loves Women) * [[:c:Category:SheSaid 2024 visuals|SheSaid 2024 visuals]] (categoria in Commons) == Risultati (tool Quarry) == * [https://quarry.wmcloud.org/query/85775 Nuove voci] (2024) * [https://quarry.wmcloud.org/query/85776 Voci implementate] (2024) * [https://quarry.wmcloud.org/query/85777 Nuove voci (ultimi 14 giorni)] (2024) == Edizioni precedenti == * [[Wikiquote:SheSaid|SheSaid]] ** [[Wikiquote:SheSaid 2023|SheSaid 2023]] ** [[Wikiquote:SheSaid 2022|SheSaid 2022]] ** [[Wikiquote:SheSaid 2021|SheSaid 2021]] ** [[Wikiquote:SheSaid 2020|SheSaid 2020]] ==Altri progetti== * [https://meta.wikimedia.org/wiki/Wiki_Loves_Women/SheSaid/it SheSaid su Meta] == Dashboard == * [https://outreachdashboard.wmflabs.org/courses/WikiDonne/WDG_-_SheSaid_2024 Dashboard], tool di monitoraggio dell'attività == Rassegna stampa == * [https://www.wikiloveswomen.org/2023/02/08/the-shesaid-campaign-3-years-of-celebrating-women/ The #SheSaid campaign: 3 years of celebrating Women!], di Afek, Wiki Loves Women, 8 febbraio 2023. * [https://diff.wikimedia.org/2023/10/18/empowering-through-words-celebrating-women-and-their-powerful-quotes/ Empowering Through Words: Celebrating Women and Their Powerful Quotes], di Afek91, Diff Wikimedia, 18 ottobre 2023. * [https://www.wikidonne.org/blog/wikiquote-shesaid-2023/ Wikiquote SheSaid 2023], blog WikiDonne, 29 ottobre 2023. [[Categoria:Campagna SheSaid]] rkridg09w66f3qcxfkbaixq5zza2qnk 1350761 1350689 2024-11-08T03:12:11Z Danyele 19198 /* Voci scritte */ +3 / +1 1350761 wikitext text/x-wiki [[File:WDG - SheSaid 2023 (big).svg|thumb|300px|right|#SheSaid fa parte dell'iniziativa Wiki Loves Women. In Italia viene organizzato da WikiDonne.]] <div style="font-family:'Verdana';font-size:30px;font-weight:bold;color:#662D91;text-align:center;"> Diamo loro voce!<br/><small>Celebriamo le donne che ci hanno ispirato, una wikicitazione alla volta.</small> </div> La campagna '''#SheSaid''' è un'iniziativa di [[m:Wiki Loves Women|Wiki Loves Women]], che vede la partecipazione di altri gruppi interessati alla diversità e al gender gap ([[:w:Progetto:WikiDonne|WikiDonne]], [[:m:Les sans pagEs|Les sans pagEs]], [[:m:Wikimujeres|Wikimujeres]], [[:m:Muj(lh)eres latinoamericanas en Wikimedia|Muj(lh)eres latinoamericanas en Wikimedia]]), per celebrare le donne leader del mondo. La quinta edizione, quella del 2024, si svolgerà online dal 1º ottobre al 31 dicembre. Il progetto mira ad aumentare la visibilità delle donne attraverso la creazione di nuove voci in Wikiquote o il miglioramento di quelle esistenti. '''[[m:Wiki Loves Women/SheSaid/SheSaid 2024|Pagina su Meta]]'''. A chi scriverà più di 5 nuove voci, verranno consegnati dei gadget da parte di [[:m:WikiDonne|WikiDonne User Group]] - organizzatore della campagna in Italia. {{Cassetto |larghezza = 1000px |colore = #662D91 |coloresfondo = orange |allineamento = centro |titolo = <span style="color:white;">Materiale grafico tradotto in italiano</span> |testo = ; Post Intagram <gallery> Sonia Sotomayor - post Instagram SheSaid.png|Sonia Sotomayor Françoise Vergès - post Instagram SheSaid.png|Françoise Vergès Serena Williams - post Instagram SheSaid.png|Serena Williams Sofia Loren - post Instagram SheSaid.png|Sofia Loren Simone De Beauvoir - post Instagram SheSaid.png|Simone De Beauvoir Johanna Westerdijk - post Instagram SheSaid.png|Johanna Westerdijk Sasheer Zamata - post Instagram SheSaid.png|Sasheer Zamata </gallery> ; Segnalibri <gallery> Wiki Loves Women - segnalibro SheSaid.png|Wiki Loves Women Yasmina Reza - segnalibro SheSaid.png|Yasmina Reza Johanna Westerdijk - segnalibro SheSaid.png|Johanna Westerdijk Mo Abudu - segnalibro SheSaid.png|Mo Abudu Fatema Mernissi - segnalibro SheSaid.png|Fatema Mernissi Dalida - segnalibro SheSaid.png|Dalida Sasheer Zamata - segnalibro SheSaid.png|Sasheer Zamata </gallery> ; Cartoline <gallery> Islam Elbeiti - cartolina SheSaid.png|Islam Elbeiti Johanna Westerdijk - cartolina SheSaid.png|Johanna Westerdijk Nana Ama Agyemang Asante - cartolina SheSaid.png|Nana Ama Agyemang Asante Wiki Loves Women - cartolina SheSaid.png|Wiki Loves Women </gallery> }} <br /> == Liste Wikidata di voci presenti in itWikipedia ma mancanti in itWikiquote== {{div col | 3}} '''[[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote|Query SPARQL di voci mancanti]]''' (voci di donne presenti in Wikipedia in Italiano, ma non in Wikiquote in Italiano) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Artiste|Artiste]] (pittrici, scultrici, disegnatrici, fotografe) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Attiviste|Attiviste]] (attiviste sociali, culturali, per i diritti, per il clima) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Attrici|Attrici]], donne in teatro, film e spettacolo (attrici, registe, sceneggiatrici) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Ballerine|Ballerine]] (ballerine, danzatrici, coreografe) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Cantanti|Cantanti]] (cantanti, cantautrici, musiciste, strumentiste) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Donne in materie umanistiche|Donne nelle materie umanistiche]] (filosofe, filologhe, storiche, critiche) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Donne in scienze sociali|Donne nelle scienze sociali]] (psicologhe, pedagogiste, sociologhe, antropologhe) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Donne in STEM|Donne in STEM]] (biologhe, chimiche, fisiche, matematiche, informatiche) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Donne nelle professioni sanitarie|Donne nelle professioni sanitarie]] * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Figure storiche|Figure storiche]] (figure storiche, imperatrici, regine, first ladies) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Imprenditrici|Imprenditrici]] (imprenditrici, lavoratrici, operaie, sindacaliste) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Modelle|Modelle]] (modelle, stiliste, sarte, professioniste della moda) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Politiche|Politiche]] (politiche, sindache, ministre, capi di Stato) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Religiose|Religiose]] (sante, martiri, suore, badesse) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Scrittrici|Scrittrici]] (scrittrici, poetesse, drammaturghe e saggiste) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Sportive|Sportive]] (atlete, para atlete, allenatrici) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Altre professioni|Altre professioni]] (economiste, avvocate, giuriste, architette, archeologhe) {{div col end}} == Partecipanti== # --[[Utente:Camelia.boban|Camelia]] ([[Discussioni utente:Camelia.boban|scrivimi]]) 09:14, 1 ott 2024 (CEST) # -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 15:15, 1 ott 2024 (CEST) # '''''[[Utente:Danyele|<span style="font-family:Times New Roman; color:black;">— dany</span>]][[Discussioni utente:Danyele|<span style="font-family:Times New Roman; color:grey;">ele</span>]]''''' 17:54, 1 ott 2024 (CEST) # --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 22:15, 1 ott 2024 (CEST) # -- [[Utente:Ibisco|Ibisco]] # -- [[Utente:IppolitoN|IppolitoN]] # --[[Utente:Wiccio|Wiccio]] ([[Discussioni utente:Wiccio|scrivimi]]) 14:20, 3 ott 2024 (CEST) # --[[Utente:Emmepici|Emmepici]] ([[Discussioni utente:Emmepici|scrivimi]]) 18:13, 5 nov 2024 (CET) #----[[Utente:Dispe|Avversariǿ]] - - - >([[Discussioni utente:Dispe|dispe]]) 01:42, 6 nov 2024 (CET) == Voci scritte == === Nuove === {{div col}} # [[María Guadalupe García Zavala]] {{fatto|Spinoziano}} # [[Vittoria Ferdinandi]] {{fatto|Danyele}} # [[Angela Brambati]] {{fatto|Superchilum}} # [[Bernardette Chirac]] {{fatto|Ibisco}} # [[Isa Bellini]] {{fatto|IppolitoN}} # [[Elinor Ostrom]] {{fatto|GryffindorD}} # [[Elsa Zylberstein]] {{fatto|Wiccio}} # [[Eusebia Palomino Yenes]] {{fatto|Spinoziano}} # [[Gerty Theresa Cori]] {{fatto|GryffindorD}} # [[Rosalyn Yalow]] {{fatto|GryffindorD}} # [[Sarah Silverman]] {{fatto|Danyele}} # [[Barbara McClintock]] {{fatto|GryffindorD}} # [[Gertrude B. 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2 citazioni, sistemazioni # [[Mia Ceran]] {{fatto|Danyele}} + 3 citazioni, sistemazioni # [[Annalisa (cantante)]] {{fatto|Danyele}} + 12 citazioni # [[Catherine Deneuve]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione # [[Assunta Legnante]] {{fatto|Danyele}} + 6 citazioni, sistemazioni # [[Lina Merlin]] {{fatto|IppolitoN}} + 1 citazione # [[Silvia Cosimini]] {{fatto|Wiccio}} + 4 citazioni # [[Laura di Santa Caterina da Siena]] {{fatto|Spinoziano}} + 2 citazioni su # [[Lea Pericoli]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione # [[Ema Stokholma]] {{fatto|Danyele}} + 8 citazioni, sistemazioni # [[Francesca Michielin]] {{fatto|Danyele}} + 8 citazioni # [[Padma Lakshmi]] {{fatto|Camelia}} + 4 citazioni # [[Beatrice Rana]] {{fatto|Danyele}} + 19 citazioni, sistemazioni # [[Martha Argerich]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, sistemazioni # [[Clara Schumann]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, sistemazioni # [[Rosa Luxemburg]] {{fatto|Superchilum}} + 7 citazioni # [[Alda Merini]] {{fatto|Superchilum}} + 1 citazione # [[Sarah Fahr]] {{fatto|Danyele}} + 4 citazioni, immagine, sistemazioni # [[Laura Conti]] {{fatto|Danyele}} + 4 citazioni, sistemazioni # [[Elena Ferrante]] {{fatto|Wiccio}} + 1 citazione, + 2 incipit # [[Gabriella Ferri]] {{fatto|Ibisco}} + 2 citazioni # [[Chris Evert]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, sistemazioni # [[Fernanda Romagnoli]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione # [[Donna]] {{fatto|Superchilum}} + 1 citazione, sistemazioni # [[Rita Guarino]] {{fatto|Danyele}} + 4 citazioni, sistemazioni # [[Sofia Cantore]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione # [[Arianna Caruso]] {{fatto|Danyele}} + 2 citazioni # [[Cristiana Girelli]] {{fatto|Danyele}} + 10 citazioni # [[Paula Hawkins (scrittrice)|Paula Hawkins]] {{fatto|Ibisco}} + 3 citazioni + 1 opera in Bibliografia + destub # [[Lolita Chammah]] {{fatto|Danyele}} + 2 citazioni, sistemazioni # [[Isabelle Huppert]] {{fatto|Danyele}} + 4 citazioni, sistemazioni # [[Julija Naval'naja]] {{fatto|Ibisco}} + 3 citazioni # [[Daria Galateria]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione + sistemazioni # [[Berthe Morisot]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione # [[Concita De Gregorio]] {{fatto|Ibisco}} + 3 citazioni # [[Aurora Giovinazzo]] {{fatto|Danyele}} + 10 citazioni, sistemazioni # [[Aurora Ruffino]] {{fatto|Danyele}} + 3 citazioni, sistemazioni # [[Sophia Flörsch]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione # [[Alessandra Necci]] {{fatto|Spinoziano}} + 3 citazioni, sistemazioni # [[Sara Simeoni]] {{fatto|Danyele}} + 19 citazioni # [[Santa Lucia]] {{fatto|Spinoziano}} + 1 citazione, sistemazioni # [[Margo Jefferson]] {{fatto|IppolitoN}} + 1 citazione # [[Golshifteh Farahani]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione # [[Wangari Maathai]] {{fatto|Camelia}} + 11 citazioni # [[Milena Jesenská]] {{fatto|IppolitoN}} + 2 citazioni, sistemazioni # [[Sofia Stefan]] {{fatto|Danyele}} + 4 citazioni, sistemazioni # [[Beatrice Rigoni]] {{fatto|Danyele}} + 4 citazioni, sistemazioni # [[Jean Shrimpton]] {{fatto|Danyele}} + 2 citazioni, sistemazioni # [[Grace Ambrose]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione # [[Pilar Fogliati]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione # ... {{div col end}} == Risultati == ToDo == Risorse == * [https://www.youtube.com/watch?v=BeHTpFVYdOw Editing Wikiquote with #SheSaid campaign], YouTube * [[:m:Wiki Loves Women/SheSaid/Resources and Tools|Resources and Tools]] (Wiki Loves Women) * [[:c:Category:SheSaid 2024 visuals|SheSaid 2024 visuals]] (categoria in Commons) == Risultati (tool Quarry) == * [https://quarry.wmcloud.org/query/85775 Nuove voci] (2024) * [https://quarry.wmcloud.org/query/85776 Voci implementate] (2024) * [https://quarry.wmcloud.org/query/85777 Nuove voci (ultimi 14 giorni)] (2024) == Edizioni precedenti == * [[Wikiquote:SheSaid|SheSaid]] ** [[Wikiquote:SheSaid 2023|SheSaid 2023]] ** [[Wikiquote:SheSaid 2022|SheSaid 2022]] ** [[Wikiquote:SheSaid 2021|SheSaid 2021]] ** [[Wikiquote:SheSaid 2020|SheSaid 2020]] ==Altri progetti== * [https://meta.wikimedia.org/wiki/Wiki_Loves_Women/SheSaid/it SheSaid su Meta] == Dashboard == * [https://outreachdashboard.wmflabs.org/courses/WikiDonne/WDG_-_SheSaid_2024 Dashboard], tool di monitoraggio dell'attività == Rassegna stampa == * [https://www.wikiloveswomen.org/2023/02/08/the-shesaid-campaign-3-years-of-celebrating-women/ The #SheSaid campaign: 3 years of celebrating Women!], di Afek, Wiki Loves Women, 8 febbraio 2023. * [https://diff.wikimedia.org/2023/10/18/empowering-through-words-celebrating-women-and-their-powerful-quotes/ Empowering Through Words: Celebrating Women and Their Powerful Quotes], di Afek91, Diff Wikimedia, 18 ottobre 2023. * [https://www.wikidonne.org/blog/wikiquote-shesaid-2023/ Wikiquote SheSaid 2023], blog WikiDonne, 29 ottobre 2023. [[Categoria:Campagna SheSaid]] ke8332ptcr1mx1l9gtfa7uiad59p9jl 1350774 1350761 2024-11-08T04:13:30Z IppolitoN 23099 /* Migliorate */ 1350774 wikitext text/x-wiki [[File:WDG - SheSaid 2023 (big).svg|thumb|300px|right|#SheSaid fa parte dell'iniziativa Wiki Loves Women. In Italia viene organizzato da WikiDonne.]] <div style="font-family:'Verdana';font-size:30px;font-weight:bold;color:#662D91;text-align:center;"> Diamo loro voce!<br/><small>Celebriamo le donne che ci hanno ispirato, una wikicitazione alla volta.</small> </div> La campagna '''#SheSaid''' è un'iniziativa di [[m:Wiki Loves Women|Wiki Loves Women]], che vede la partecipazione di altri gruppi interessati alla diversità e al gender gap ([[:w:Progetto:WikiDonne|WikiDonne]], [[:m:Les sans pagEs|Les sans pagEs]], [[:m:Wikimujeres|Wikimujeres]], [[:m:Muj(lh)eres latinoamericanas en Wikimedia|Muj(lh)eres latinoamericanas en Wikimedia]]), per celebrare le donne leader del mondo. La quinta edizione, quella del 2024, si svolgerà online dal 1º ottobre al 31 dicembre. Il progetto mira ad aumentare la visibilità delle donne attraverso la creazione di nuove voci in Wikiquote o il miglioramento di quelle esistenti. '''[[m:Wiki Loves Women/SheSaid/SheSaid 2024|Pagina su Meta]]'''. A chi scriverà più di 5 nuove voci, verranno consegnati dei gadget da parte di [[:m:WikiDonne|WikiDonne User Group]] - organizzatore della campagna in Italia. {{Cassetto |larghezza = 1000px |colore = #662D91 |coloresfondo = orange |allineamento = centro |titolo = <span style="color:white;">Materiale grafico tradotto in italiano</span> |testo = ; Post Intagram <gallery> Sonia Sotomayor - post Instagram SheSaid.png|Sonia Sotomayor Françoise Vergès - post Instagram SheSaid.png|Françoise Vergès Serena Williams - post Instagram SheSaid.png|Serena Williams Sofia Loren - post Instagram SheSaid.png|Sofia Loren Simone De Beauvoir - post Instagram SheSaid.png|Simone De Beauvoir Johanna Westerdijk - post Instagram SheSaid.png|Johanna Westerdijk Sasheer Zamata - post Instagram SheSaid.png|Sasheer Zamata </gallery> ; Segnalibri <gallery> Wiki Loves Women - segnalibro SheSaid.png|Wiki Loves Women Yasmina Reza - segnalibro SheSaid.png|Yasmina Reza Johanna Westerdijk - segnalibro SheSaid.png|Johanna Westerdijk Mo Abudu - segnalibro SheSaid.png|Mo Abudu Fatema Mernissi - segnalibro SheSaid.png|Fatema Mernissi Dalida - segnalibro SheSaid.png|Dalida Sasheer Zamata - segnalibro SheSaid.png|Sasheer Zamata </gallery> ; Cartoline <gallery> Islam Elbeiti - cartolina SheSaid.png|Islam Elbeiti Johanna Westerdijk - cartolina SheSaid.png|Johanna Westerdijk Nana Ama Agyemang Asante - cartolina SheSaid.png|Nana Ama Agyemang Asante Wiki Loves Women - cartolina SheSaid.png|Wiki Loves Women </gallery> }} <br /> == Liste Wikidata di voci presenti in itWikipedia ma mancanti in itWikiquote== {{div col | 3}} '''[[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote|Query SPARQL di voci mancanti]]''' (voci di donne presenti in Wikipedia in Italiano, ma non in Wikiquote in Italiano) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Artiste|Artiste]] (pittrici, scultrici, disegnatrici, fotografe) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Attiviste|Attiviste]] (attiviste sociali, culturali, per i diritti, per il clima) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Attrici|Attrici]], donne in teatro, film e spettacolo (attrici, registe, sceneggiatrici) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Ballerine|Ballerine]] (ballerine, danzatrici, coreografe) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Cantanti|Cantanti]] (cantanti, cantautrici, musiciste, strumentiste) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Donne in materie umanistiche|Donne nelle materie umanistiche]] (filosofe, filologhe, storiche, critiche) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Donne in scienze sociali|Donne nelle scienze sociali]] (psicologhe, pedagogiste, sociologhe, antropologhe) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Donne in STEM|Donne in STEM]] (biologhe, chimiche, fisiche, matematiche, informatiche) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Donne nelle professioni sanitarie|Donne nelle professioni sanitarie]] * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Figure storiche|Figure storiche]] (figure storiche, imperatrici, regine, first ladies) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Imprenditrici|Imprenditrici]] (imprenditrici, lavoratrici, operaie, sindacaliste) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Modelle|Modelle]] (modelle, stiliste, sarte, professioniste della moda) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Politiche|Politiche]] (politiche, sindache, ministre, capi di Stato) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Religiose|Religiose]] (sante, martiri, suore, badesse) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Scrittrici|Scrittrici]] (scrittrici, poetesse, drammaturghe e saggiste) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Sportive|Sportive]] (atlete, para atlete, allenatrici) * [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Altre professioni|Altre professioni]] (economiste, avvocate, giuriste, architette, archeologhe) {{div col end}} == Partecipanti== # --[[Utente:Camelia.boban|Camelia]] ([[Discussioni utente:Camelia.boban|scrivimi]]) 09:14, 1 ott 2024 (CEST) # -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 15:15, 1 ott 2024 (CEST) # '''''[[Utente:Danyele|<span style="font-family:Times New Roman; color:black;">— dany</span>]][[Discussioni utente:Danyele|<span style="font-family:Times New Roman; color:grey;">ele</span>]]''''' 17:54, 1 ott 2024 (CEST) # --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 22:15, 1 ott 2024 (CEST) # -- [[Utente:Ibisco|Ibisco]] # -- [[Utente:IppolitoN|IppolitoN]] # --[[Utente:Wiccio|Wiccio]] ([[Discussioni utente:Wiccio|scrivimi]]) 14:20, 3 ott 2024 (CEST) # --[[Utente:Emmepici|Emmepici]] ([[Discussioni utente:Emmepici|scrivimi]]) 18:13, 5 nov 2024 (CET) #----[[Utente:Dispe|Avversariǿ]] - - - >([[Discussioni utente:Dispe|dispe]]) 01:42, 6 nov 2024 (CET) == Voci scritte == === Nuove === {{div col}} # [[María Guadalupe García Zavala]] {{fatto|Spinoziano}} # [[Vittoria Ferdinandi]] {{fatto|Danyele}} # [[Angela Brambati]] {{fatto|Superchilum}} # [[Bernardette Chirac]] {{fatto|Ibisco}} # [[Isa Bellini]] {{fatto|IppolitoN}} # [[Elinor Ostrom]] {{fatto|GryffindorD}} # [[Elsa Zylberstein]] {{fatto|Wiccio}} # [[Eusebia Palomino Yenes]] {{fatto|Spinoziano}} # [[Gerty Theresa Cori]] {{fatto|GryffindorD}} # [[Rosalyn Yalow]] {{fatto|GryffindorD}} # [[Sarah Silverman]] {{fatto|Danyele}} # [[Barbara McClintock]] {{fatto|GryffindorD}} # [[Gertrude B. Elion]] {{fatto|GryffindorD}} # [[Clara Morgane]] {{fatto|Danyele}} # [[Clotilde Courau]] {{fatto|Ibisco}} # [[Mary Katrantzou]] {{fatto|Ibisco}} # [[Lorela Cubaj]] {{fatto|Danyele}} # [[Priyanka Chopra]] {{fatto|Camelia}} # [[Aishwarya Rai]] {{fatto|Camelia}} # [[Kim Kardashian]] {{fatto|Camelia}} # [[Candy (nome)]] {{fatto|Superchilum}} # [[Wangari Maathai]] {{fatto|Superchilum}} # [[Guadalupe Nettel]] {{fatto|Wiccio}} # [[Giuseppina Leone]] {{fatto|Danyele}} # [[Linda Buck]] {{fatto|GryffindorD}} # [[Michela Ponzani]] {{fatto|Danyele}} # [[Chiara Caselli]] {{fatto|Ibisco}} # [[Atena Daemi]] {{fatto|Ibisco}} # [[Guðrún Eva Mínervudóttir]] {{fatto|Wiccio}} # [[Sabrina Efionayi]] {{fatto|IppolitoN}} # [[Carling Bassett-Seguso]] {{fatto|Danyele}} # [[Raffaella Reggi]] {{fatto|Danyele}} # [[Barbara Demick]] {{fatto|Danyele}} # [[Maria Crocifissa Di Rosa]] {{fatto|Spinoziano}} # [[Elizabeth Blackburn]] {{fatto|GryffindorD}} # [[Josefa Naval Girbés]] {{fatto|Spinoziano}} # [[Clare Crockett]] {{fatto|Spinoziano}} # [[Giulia Conti]] {{fatto|Danyele}} # [[Sharon den Adel]] {{fatto|Camelia}} # [[Florence Griffith-Joyner]] {{fatto|Danyele}} # [[Kornelia Ender]] {{fatto|Danyele}} # [[Paula Badosa]] {{fatto|Danyele}} # [[Angelique Kerber]] {{fatto|Danyele}} # [[Chiara Beccari]] {{fatto|Danyele}} # [[Mirella D'Angelo]] {{fatto|Wiccio}} # [[Sabrina Ionescu]] {{fatto|Danyele}} # [[Zheng Qinwen]] {{fatto|Danyele}} # [[Tinì Cansino]] {{fatto|Ibisco}} # [[Claudia Roth]] {{fatto|Ibisco}} # [[Abby Johnson]] {{fatto|Spinoziano}} # [[Rebecca Marder]] {{fatto|Danyele}} # [[Sandrine Kiberlain]] {{fatto|Danyele}} # [[Joey King]] {{fatto|Danyele}} # [[Aitana Bonmatí]] {{fatto|Danyele}} # [[Daina Opolskaitė]] {{fatto|Wiccio}} # [[Susana Chávez]] {{fatto|Ibisco}} # [[Laura Adriani]] {{fatto|Ibisco}} # [[Hrafnhildur Hagalín]] {{fatto|Wiccio}} # [[Aurora Giovinazzo]] {{fatto|Ibisco}} # [[Edmonda Aldini]] {{fatto|Ibisco}} # [[Isabelle Autissier]] {{fatto|Danyele}} # [[Sonia Aquino]] {{fatto|Ibisco}} # [[Sonia Antinori]] {{fatto|Ibisco}} # [[Laura Angiulli]] {{fatto|Ibisco}} # [[Nina Simone]] {{fatto|Camelia}} # [[Alice Arcuri]] {{fatto|Ibisco}} # [[Elisa Longo Borghini]] {{fatto|Danyele}} # [[Maria Walewska]] {{fatto|Spinoziano}} # [[Evi Maltagliati]] {{fatto|Spinoziano}} # [[Carole Lombard]] {{fatto|Spinoziano}} # [[Ulrike Meyfarth]] {{fatto|Danyele}} # [[Rosemarie Ackermann]] {{fatto|Danyele}} # [[Lucia]] {{fatto|Spinoziano}} # [[Dejanira Bada]] {{fatto|Ibisco}} # [[Jenny Erpenbeck]] {{fatto|Ibisco}} # [[Mette Frederiksen]] {{fatto|Emmepici}} # [[Elena Isinbaeva]] {{fatto|Danyele}} # [[Jaroslava Mahučich]] {{fatto|Danyele}} # [[Margarete Buber-Neumann]] {{fatto|IppolitoN}} # [[Mata Hari]] {{fatto|Spinoziano}} # [[Angelique Rockas]] {{fatto|Emmepici}} # [[Justine Braisaz]] {{fatto|Dispe}} # [[Vittoria Ostuni Minuzzi]] {{fatto|Danyele}} # [[Vittoria Vecchini]] {{fatto|Danyele}} # [[Alyssa D'Incà]] {{fatto|Danyele}} # [[Margot Sikabonyi]] {{fatto|Ibisco}} # [[Margo Stilley]] {{fatto|Danyele}} # [[Giulia Maenza]] {{fatto|Danyele}} # [[Milena Baldassarri]] {{fatto|Danyele}} #... {{div col end}} === Migliorate === {{div col}} # [[Elena Bellò]] {{fatto|Danyele}} + 6 citazioni, - 2 citazioni, sistemazioni # [[Mia Ceran]] {{fatto|Danyele}} + 3 citazioni, sistemazioni # [[Annalisa (cantante)]] {{fatto|Danyele}} + 12 citazioni # [[Catherine Deneuve]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione # [[Assunta Legnante]] {{fatto|Danyele}} + 6 citazioni, sistemazioni # [[Lina Merlin]] {{fatto|IppolitoN}} + 1 citazione # [[Silvia Cosimini]] {{fatto|Wiccio}} + 4 citazioni # [[Laura di Santa Caterina da Siena]] {{fatto|Spinoziano}} + 2 citazioni su # [[Lea Pericoli]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione # [[Ema Stokholma]] {{fatto|Danyele}} + 8 citazioni, sistemazioni # [[Francesca Michielin]] {{fatto|Danyele}} + 8 citazioni # [[Padma Lakshmi]] {{fatto|Camelia}} + 4 citazioni # [[Beatrice Rana]] {{fatto|Danyele}} + 19 citazioni, sistemazioni # [[Martha Argerich]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, sistemazioni # [[Clara Schumann]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, sistemazioni # [[Rosa Luxemburg]] {{fatto|Superchilum}} + 7 citazioni # [[Alda Merini]] {{fatto|Superchilum}} + 1 citazione # [[Sarah Fahr]] {{fatto|Danyele}} + 4 citazioni, immagine, sistemazioni # [[Laura Conti]] {{fatto|Danyele}} + 4 citazioni, sistemazioni # [[Elena Ferrante]] {{fatto|Wiccio}} + 1 citazione, + 2 incipit # [[Gabriella Ferri]] {{fatto|Ibisco}} + 2 citazioni # [[Chris Evert]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, sistemazioni # [[Fernanda Romagnoli]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione # [[Donna]] {{fatto|Superchilum}} + 1 citazione, sistemazioni # [[Rita Guarino]] {{fatto|Danyele}} + 4 citazioni, sistemazioni # [[Sofia Cantore]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione # [[Arianna Caruso]] {{fatto|Danyele}} + 2 citazioni # [[Cristiana Girelli]] {{fatto|Danyele}} + 10 citazioni # [[Paula Hawkins (scrittrice)|Paula Hawkins]] {{fatto|Ibisco}} + 3 citazioni + 1 opera in Bibliografia + destub # [[Lolita Chammah]] {{fatto|Danyele}} + 2 citazioni, sistemazioni # [[Isabelle Huppert]] {{fatto|Danyele}} + 4 citazioni, sistemazioni # [[Julija Naval'naja]] {{fatto|Ibisco}} + 3 citazioni # [[Daria Galateria]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione + sistemazioni # [[Berthe Morisot]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione # [[Concita De Gregorio]] {{fatto|Ibisco}} + 3 citazioni # [[Aurora Giovinazzo]] {{fatto|Danyele}} + 10 citazioni, sistemazioni # [[Aurora Ruffino]] {{fatto|Danyele}} + 3 citazioni, sistemazioni # [[Sophia Flörsch]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione # [[Alessandra Necci]] {{fatto|Spinoziano}} + 3 citazioni, sistemazioni # [[Sara Simeoni]] {{fatto|Danyele}} + 19 citazioni # [[Santa Lucia]] {{fatto|Spinoziano}} + 1 citazione, sistemazioni # [[Margo Jefferson]] {{fatto|IppolitoN}} + 1 citazione # [[Golshifteh Farahani]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione # [[Wangari Maathai]] {{fatto|Camelia}} + 11 citazioni # [[Milena Jesenská]] {{fatto|IppolitoN}} + 4 citazioni, sistemazioni # [[Sofia Stefan]] {{fatto|Danyele}} + 4 citazioni, sistemazioni # [[Beatrice Rigoni]] {{fatto|Danyele}} + 4 citazioni, sistemazioni # [[Jean Shrimpton]] {{fatto|Danyele}} + 2 citazioni, sistemazioni # [[Grace Ambrose]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione # [[Pilar Fogliati]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione # ... {{div col end}} == Risultati == ToDo == Risorse == * [https://www.youtube.com/watch?v=BeHTpFVYdOw Editing Wikiquote with #SheSaid campaign], YouTube * [[:m:Wiki Loves Women/SheSaid/Resources and Tools|Resources and Tools]] (Wiki Loves Women) * [[:c:Category:SheSaid 2024 visuals|SheSaid 2024 visuals]] (categoria in Commons) == Risultati (tool Quarry) == * [https://quarry.wmcloud.org/query/85775 Nuove voci] (2024) * [https://quarry.wmcloud.org/query/85776 Voci implementate] (2024) * [https://quarry.wmcloud.org/query/85777 Nuove voci (ultimi 14 giorni)] (2024) == Edizioni precedenti == * [[Wikiquote:SheSaid|SheSaid]] ** [[Wikiquote:SheSaid 2023|SheSaid 2023]] ** [[Wikiquote:SheSaid 2022|SheSaid 2022]] ** [[Wikiquote:SheSaid 2021|SheSaid 2021]] ** [[Wikiquote:SheSaid 2020|SheSaid 2020]] ==Altri progetti== * [https://meta.wikimedia.org/wiki/Wiki_Loves_Women/SheSaid/it SheSaid su Meta] == Dashboard == * [https://outreachdashboard.wmflabs.org/courses/WikiDonne/WDG_-_SheSaid_2024 Dashboard], tool di monitoraggio dell'attività == Rassegna stampa == * [https://www.wikiloveswomen.org/2023/02/08/the-shesaid-campaign-3-years-of-celebrating-women/ The #SheSaid campaign: 3 years of celebrating Women!], di Afek, Wiki Loves Women, 8 febbraio 2023. * [https://diff.wikimedia.org/2023/10/18/empowering-through-words-celebrating-women-and-their-powerful-quotes/ Empowering Through Words: Celebrating Women and Their Powerful Quotes], di Afek91, Diff Wikimedia, 18 ottobre 2023. * [https://www.wikidonne.org/blog/wikiquote-shesaid-2023/ Wikiquote SheSaid 2023], blog WikiDonne, 29 ottobre 2023. [[Categoria:Campagna SheSaid]] 6an4xmp5c5bavxqyuid96mfz3yt94pg 1350808 1350774 2024-11-08T10:17:18Z Wiccio 43730 /* Nuove */ Alice Miller 1350808 wikitext text/x-wiki [[File:WDG - SheSaid 2023 (big).svg|thumb|300px|right|#SheSaid fa parte dell'iniziativa Wiki Loves Women. In Italia viene organizzato da WikiDonne.]] <div style="font-family:'Verdana';font-size:30px;font-weight:bold;color:#662D91;text-align:center;"> Diamo loro voce!<br/><small>Celebriamo le donne che ci hanno ispirato, una wikicitazione alla volta.</small> </div> La campagna '''#SheSaid''' è un'iniziativa di [[m:Wiki Loves Women|Wiki Loves Women]], che vede la partecipazione di altri gruppi interessati alla diversità e al gender gap ([[:w:Progetto:WikiDonne|WikiDonne]], [[:m:Les sans pagEs|Les sans pagEs]], [[:m:Wikimujeres|Wikimujeres]], [[:m:Muj(lh)eres latinoamericanas en Wikimedia|Muj(lh)eres latinoamericanas en Wikimedia]]), per celebrare le donne leader del mondo. La quinta edizione, quella del 2024, si svolgerà online dal 1º ottobre al 31 dicembre. Il progetto mira ad aumentare la visibilità delle donne attraverso la creazione di nuove voci in Wikiquote o il miglioramento di quelle esistenti. '''[[m:Wiki Loves Women/SheSaid/SheSaid 2024|Pagina su Meta]]'''. A chi scriverà più di 5 nuove voci, verranno consegnati dei gadget da parte di [[:m:WikiDonne|WikiDonne User Group]] - organizzatore della campagna in Italia. {{Cassetto |larghezza = 1000px |colore = #662D91 |coloresfondo = orange |allineamento = centro |titolo = <span style="color:white;">Materiale grafico tradotto in italiano</span> |testo = ; Post Intagram <gallery> Sonia Sotomayor - post Instagram SheSaid.png|Sonia Sotomayor Françoise Vergès - post Instagram SheSaid.png|Françoise Vergès Serena Williams - post Instagram SheSaid.png|Serena Williams Sofia Loren - post Instagram SheSaid.png|Sofia Loren Simone De Beauvoir - post Instagram SheSaid.png|Simone De Beauvoir Johanna Westerdijk - post Instagram SheSaid.png|Johanna Westerdijk Sasheer Zamata - post Instagram SheSaid.png|Sasheer Zamata </gallery> ; Segnalibri <gallery> Wiki Loves Women - segnalibro SheSaid.png|Wiki Loves Women Yasmina Reza - segnalibro SheSaid.png|Yasmina Reza Johanna Westerdijk - segnalibro SheSaid.png|Johanna Westerdijk Mo Abudu - segnalibro SheSaid.png|Mo Abudu Fatema Mernissi - segnalibro SheSaid.png|Fatema Mernissi Dalida - segnalibro SheSaid.png|Dalida Sasheer Zamata - segnalibro SheSaid.png|Sasheer Zamata </gallery> ; 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2 citazioni, sistemazioni # [[Mia Ceran]] {{fatto|Danyele}} + 3 citazioni, sistemazioni # [[Annalisa (cantante)]] {{fatto|Danyele}} + 12 citazioni # [[Catherine Deneuve]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione # [[Assunta Legnante]] {{fatto|Danyele}} + 6 citazioni, sistemazioni # [[Lina Merlin]] {{fatto|IppolitoN}} + 1 citazione # [[Silvia Cosimini]] {{fatto|Wiccio}} + 4 citazioni # [[Laura di Santa Caterina da Siena]] {{fatto|Spinoziano}} + 2 citazioni su # [[Lea Pericoli]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione # [[Ema Stokholma]] {{fatto|Danyele}} + 8 citazioni, sistemazioni # [[Francesca Michielin]] {{fatto|Danyele}} + 8 citazioni # [[Padma Lakshmi]] {{fatto|Camelia}} + 4 citazioni # [[Beatrice Rana]] {{fatto|Danyele}} + 19 citazioni, sistemazioni # [[Martha Argerich]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, sistemazioni # [[Clara Schumann]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, sistemazioni # [[Rosa Luxemburg]] {{fatto|Superchilum}} + 7 citazioni # [[Alda Merini]] {{fatto|Superchilum}} + 1 citazione # [[Sarah Fahr]] {{fatto|Danyele}} + 4 citazioni, immagine, sistemazioni # [[Laura Conti]] {{fatto|Danyele}} + 4 citazioni, sistemazioni # [[Elena Ferrante]] {{fatto|Wiccio}} + 1 citazione, + 2 incipit # [[Gabriella Ferri]] {{fatto|Ibisco}} + 2 citazioni # [[Chris Evert]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, sistemazioni # [[Fernanda Romagnoli]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione # [[Donna]] {{fatto|Superchilum}} + 1 citazione, sistemazioni # [[Rita Guarino]] {{fatto|Danyele}} + 4 citazioni, sistemazioni # [[Sofia Cantore]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione # [[Arianna Caruso]] {{fatto|Danyele}} + 2 citazioni # [[Cristiana Girelli]] {{fatto|Danyele}} + 10 citazioni # [[Paula Hawkins (scrittrice)|Paula Hawkins]] {{fatto|Ibisco}} + 3 citazioni + 1 opera in Bibliografia + destub # [[Lolita Chammah]] {{fatto|Danyele}} + 2 citazioni, sistemazioni # [[Isabelle Huppert]] {{fatto|Danyele}} + 4 citazioni, sistemazioni # [[Julija Naval'naja]] {{fatto|Ibisco}} + 3 citazioni # [[Daria Galateria]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione + sistemazioni # [[Berthe Morisot]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione # [[Concita De Gregorio]] {{fatto|Ibisco}} + 3 citazioni # [[Aurora Giovinazzo]] {{fatto|Danyele}} + 10 citazioni, sistemazioni # [[Aurora Ruffino]] {{fatto|Danyele}} + 3 citazioni, sistemazioni # [[Sophia Flörsch]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione # [[Alessandra Necci]] {{fatto|Spinoziano}} + 3 citazioni, sistemazioni # [[Sara Simeoni]] {{fatto|Danyele}} + 19 citazioni # [[Santa Lucia]] {{fatto|Spinoziano}} + 1 citazione, sistemazioni # [[Margo Jefferson]] {{fatto|IppolitoN}} + 1 citazione # [[Golshifteh Farahani]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione # [[Wangari Maathai]] {{fatto|Camelia}} + 11 citazioni # [[Milena Jesenská]] {{fatto|IppolitoN}} + 4 citazioni, sistemazioni # [[Sofia Stefan]] {{fatto|Danyele}} + 4 citazioni, sistemazioni # [[Beatrice Rigoni]] {{fatto|Danyele}} + 4 citazioni, sistemazioni # [[Jean Shrimpton]] {{fatto|Danyele}} + 2 citazioni, sistemazioni # [[Grace Ambrose]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione # [[Pilar Fogliati]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione # ... {{div col end}} == Risultati == ToDo == Risorse == * [https://www.youtube.com/watch?v=BeHTpFVYdOw Editing Wikiquote with #SheSaid campaign], YouTube * [[:m:Wiki Loves Women/SheSaid/Resources and Tools|Resources and Tools]] (Wiki Loves Women) * [[:c:Category:SheSaid 2024 visuals|SheSaid 2024 visuals]] (categoria in Commons) == Risultati (tool Quarry) == * [https://quarry.wmcloud.org/query/85775 Nuove voci] (2024) * [https://quarry.wmcloud.org/query/85776 Voci implementate] (2024) * [https://quarry.wmcloud.org/query/85777 Nuove voci (ultimi 14 giorni)] (2024) == Edizioni precedenti == * [[Wikiquote:SheSaid|SheSaid]] ** [[Wikiquote:SheSaid 2023|SheSaid 2023]] ** [[Wikiquote:SheSaid 2022|SheSaid 2022]] ** [[Wikiquote:SheSaid 2021|SheSaid 2021]] ** [[Wikiquote:SheSaid 2020|SheSaid 2020]] ==Altri progetti== * [https://meta.wikimedia.org/wiki/Wiki_Loves_Women/SheSaid/it SheSaid su Meta] == Dashboard == * [https://outreachdashboard.wmflabs.org/courses/WikiDonne/WDG_-_SheSaid_2024 Dashboard], tool di monitoraggio dell'attività == Rassegna stampa == * [https://www.wikiloveswomen.org/2023/02/08/the-shesaid-campaign-3-years-of-celebrating-women/ The #SheSaid campaign: 3 years of celebrating Women!], di Afek, Wiki Loves Women, 8 febbraio 2023. * [https://diff.wikimedia.org/2023/10/18/empowering-through-words-celebrating-women-and-their-powerful-quotes/ Empowering Through Words: Celebrating Women and Their Powerful Quotes], di Afek91, Diff Wikimedia, 18 ottobre 2023. * [https://www.wikidonne.org/blog/wikiquote-shesaid-2023/ Wikiquote SheSaid 2023], blog WikiDonne, 29 ottobre 2023. [[Categoria:Campagna SheSaid]] m612q5heogscbj236b20nirslj8g03p Discussioni utente:Fudo1990 3 213936 1350686 1343000 2024-11-07T15:35:53Z Udiki 86035 /* Dubbio */ nuova sezione 1350686 wikitext text/x-wiki {{Benvenuto2|nome={{PAGENAME}}|firma=[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 21:25, 31 ago 2024 (CEST)}} == Dubbio == Salve, per caso sei già intervenuto su questo sito sotto altri nomi e compiendo imprese non proprio commendevoli? Ho l'impressione di averti già visto... Se è così, ti conviene lasciar stare: è già stato detto che ciò è perfettamente inutile. Saluti, [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 16:35, 7 nov 2024 (CET) pwwfqvab89ii4hon7g0w2g3hjfp7acg Utente:Emmepici/Sandbox 2 214737 1350743 1350301 2024-11-07T21:08:29Z Emmepici 51905 1350743 wikitext text/x-wiki Pagina di prova [[File:Corettascottking.jpg|thumb|Coretta Scott King]] Coretta Scott King (1927 – 2006), attivista per i diritti civili, autrice e moglie di Martin Luther King, Jr. == Citazioni di Coretta Scott King == *Dobbiamo tutti iniziare a mettere in discussione gli esperti. In realtà non hanno avuto ragione. Nessuna abbondanza di beni materiali può compensare la morte dell'individualità e della creatività personale. :''We must all begin to question the experts. They have not really been right. No abundance of material goods can compensate for the death of individuality and personal creativity.''<ref>Citata in [https://www.harvardmagazine.com/2011/05/coretta-scott-king-urges-students-to-speak-out-with-righteous-indignation Coretta Scott King Urged Students to “Speak Out with Righteous Indignation”], 1968 </ref> *Il nostro Congresso approva leggi che sovvenzionano le imprese, le aziende agricole, le compagnie petrolifere, le compagnie aeree e le case di periferia, ma quando si rivolge ai poveri si preoccupa improvvisamente di pareggiare il bilancio e taglia i fondi per l'assistenza di base. :''Our Congress passes laws that subsidize corporations, farms, oil companies, airlines, and houses for suburbia, but when they turn their attention to the poor they suddenly become concerned about balancing the budget and cut back on funds for Head Start.''<ref>Citato in ''International Education'' Vol. 1, p. 28, 1968</ref> *Donne, se l'anima della nazione deve essere salvata, credo che voi dovete diventare la sua anima. :''Women, if the soul of the nation is to be saved, I believe that you must become its soul.''<ref>Citato in Page Smith ''Daughters of the Promised Land, Women in American History'', p.273, 1970</ref> [[File:Martin Luther King Jr NYWTS 5.jpg|thumb|Coretta Scott King con il marito Martin Luther King, Jr]] *I segni più visibili della protesta sono scomparsi, ma credo che ci sia la consapevolezza che le tattiche della fine degli anni Sessanta non sono sufficienti per affrontare le sfide degli anni Settanta. :''The more visible signs of protest are gone, but I think there is a realization that the tactics of the late sixties are not sufficient to meet the challenges of the seventies.''<ref>Citato in Elaine Partnow,''The Quotable Woman'', p.390, 1978</ref> *Se le donne americane aumentassero l'affluenza alle urne del dieci per cento, credo che si porrebbe fine a tutti i tagli al bilancio dei progetti a favore di donne e bambini. :''If American women would increase their voting turnout by ten percent, I think we would see an end to all of the budget cuts in programs benefiting women and children<ref>Citato in ''New Woman'', Vol. 16, n. 04, p. 20, aprile 1986</ref> *Sono più che mai determinata a far sì che il sogno di mio marito diventi realtà. :'' I'm more determined than ever that my husband's dream will become a reality''.<ref>Dichiarazione rilasciata subito dopo l'uccisione del marito nell'aprile 1968, citata in [https://www.cbsnews.com/news/tributes-for-coretta-scott-king/ Tributes For Coretta Scott King], 1 febbraio 2006</ref> == Note == <references /> i6mlji0pzkpjs223t3tnrcgkhidve0k Francesco Piccolo (filologo) 0 215119 1350700 1350257 2024-11-07T16:21:01Z Gaux 18878 /* Zodiaco letterario */ Carducci 1350700 wikitext text/x-wiki '''Francesco Piccolo''' (1892 – 1970), filologo, critico letterario e docente universitario italiano. ==''Zodiaco letterario''== *In [[Ugo Foscolo]] lottano il letterato e il poeta. Le caratteristiche dell'«enfant du siècle» sono decise, marcate: un'età intera vive e si dibatte in lui, non soffocando, anzi rivelando e il letterato e il poeta. Quando le passioni del tempo tacciono, quando l'anima e il cuore e il sangue tumultuosi riposano e si rifugiano in un ideale di pura bellezza, il poeta rimane, sommo. (p. 11) *La poesia dei ''Sepolcri'' nasce direttamente dall'animo appassionato del Foscolo. La poesia sepolcrale che ha negli altri sempre ispirazione o soggettiva o a freddo, non le aggiunge né il calore né l'intonazione formale. Forse, se il Foscolo avesse avuto presente uno schema, ne sarebbe venuto fuori un lavoro letterariamente perfetto, ma perfetto come puro pezzo di letteratura e chiuso in uno svolgimento di motivi lirici serrati; ma è difficile dire fino a qual punto sarebbero giunte la nostra commozione e la nostra adesione. (p. 16) *Per molto tempo la poesia dei ''Sepolcri'' è stata catalogata per carme d'intonazione civile, e non è dubbio che tale fosse nell'intenzione del poeta, inquadrato nella storia, e riferito alle leggi che lo avevano ispirato. Ma il carme d'intonazione civile finisce con la prima parte, come s'è detto: il poeta prende la mano, l'intonazione cambia, la visione diventa più alta, il respiro più ampio, il colore più dolce (''Ma cipressi e cedri — Di puri effluvi i zefiri impregnando — Perenne verde protendean su l'urne... Le fontane versando acque lustrali — Amaranti educavano e viole'') tutto è assorbito e fuso nel calore della fantasia che ricompone in salda unità poetica gli elementi del carme, apparentemente frammentarii: apparentemente, perché il respiro musicale tra una visione e l'altra definisce una per aprirne un'altra la quale è già virtualmente contenuta nella precedente, e perché avvertiamo che il tono con cui ciascuna di esse incomincia è artificioso e oratorio: ''A egregie cose... Felice te che il regno... E me che i tempi e il desio d'onore''. (pp. 17-18) *[[Giacomo Leopardi|Leopardi]] è ancora solo. La sua poesia sarà sempre in alto e sola, nell'eternità.<br>Che grande errore imporla nelle scuole, trascinare la dolente pensosa figura del poeta per le chiuse aule scolastiche dove è appena lecito declamare per esercitazioni mnemoniche e oratorie: ''Ancor dal monte...''<ref>Carducci, ''Alle fonti del Clitumno''.</ref> o ''Agile e solo vien di colle in colle...''<ref>Carducci, ''La chiesa di Polenta''.</ref> Habent sua fata pöetae. Non c'è al mondo altra poesia più della leopardiana lontana dalla scuola e dalla mentalità scolastica, se togli la canzone all'Italia e l'altra per il monumento di Dante; eppure il destino del Leopardi è stato questo: che il riconoscimento della grandezza della sua poesia dovesse essere ufficiale, incominciando dalla scuola, sulla cui soglia la si abbandona quando si entra nella vita. (pp. 20-21) *[...] tolte le canzoni di carattere patriottico ed encomiastico, il mondo poetico del Leopardi si riduce a quello morale e a quello sentimentale - critico che è assorbito dal primo perché le donne amate dal poeta sono come foglie cadute, figure di cose passate, travolte dalla morte, tornate nel nulla. E queste figure di donne senza contorni, senza qualità speciali, inindividuate, non sono mai il centro di una rappresentazione di arte, ma pure entrando direttamente nella emozione e nella ispirazione del poeta, restano poi fuori della poesia alla quale non importa che cantare il pensiero dominante: il nulla, il vuoto, nulla l'amore, nulla l'illusione, nulla la gloria. (p. 24) *Nessun amore del Leopardi risulta poeticamente giustificato. Fantasie, sogni torbidi, vaneggiamenti: amore no. Nessuna figura di donna ha lasciato nell'anima e nel corpo del poeta un solco profondo. Non possiamo immaginare che vergine il Leopardi: vergine nella carne e nell'anima, con le labbra sottilissime immuni di contatto carnale. In poesia figure di donne passano fugacemente e vaniscono: Silvia, Nerina, Geltrude Cassi e qualche altra. Apparizioni. Dico che questi amori, vissuti forse realmente ma non poeticamente appieno, e passati così, inani, non giustificano empiricamente questo inabissamento e {{sic|annihilamento}} del mondo, dello spazio, del tempo, della propria personalità e del mondo esteriore, ridotti al nulla eterno, alla indifferenza assoluta, alla non esistenza. Che diventa materia di poesia. Nella distruzione tragica del mondo circostante, tempo e spazio, qualche cosa si salva, vien su da tanta feroce e voluttuosa rovina, la coscienza di sé, la coscienza dell'intimo individuale dolore. (p. 27) *Quando il Carducci mori, parve per un momento che la sua statura morale dovesse oscurare a lungo quelle della generazione a lui contemporanea e di altre successive che avrebbero dovuto attingere alla poesia gli ideali e alla personalità morale di lui norme di vita. In verità scompariva e scendeva con lui nella tomba una Italia che i panegiristi, i chroniqueurs, i falsi scolari, i critici maggiori e minori credevano d'intendere, gridando a gran voce con lagrime di dolore le lodi di un uomo che, vivo, si sarebbe violentemente e rudemente liberato di quel coro profano: che non sarebbe stato né posa né gesto platonico, come non erano state ciò le ribellioni del Carducci alla esaltazione cieca della sua personalità poetica e prattica. (Da Carducci a D'Annunzio, p. 69) ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Francesco Piccolo, ''[https://archive.org/details/zodiacoletterari00piccuoft/page/n8/mode/1up Zodiaco letterario]'', Vallecchi Editore, Firenze, 1923. {{DEFAULTSORT:Piccolo, Francesco}} [[Categoria:Critici letterari italiani]] [[Categoria:Filologi italiani]] [[Categoria:Insegnanti italiani]] m7fq62p0jznpgm3wtodsxhtevpcftev 1350701 1350700 2024-11-07T16:21:51Z Gaux 18878 /* Zodiaco letterario */ wlink 1350701 wikitext text/x-wiki '''Francesco Piccolo''' (1892 – 1970), filologo, critico letterario e docente universitario italiano. ==''Zodiaco letterario''== *In [[Ugo Foscolo]] lottano il letterato e il poeta. Le caratteristiche dell'«enfant du siècle» sono decise, marcate: un'età intera vive e si dibatte in lui, non soffocando, anzi rivelando e il letterato e il poeta. Quando le passioni del tempo tacciono, quando l'anima e il cuore e il sangue tumultuosi riposano e si rifugiano in un ideale di pura bellezza, il poeta rimane, sommo. (p. 11) *La poesia dei ''Sepolcri'' nasce direttamente dall'animo appassionato del Foscolo. La poesia sepolcrale che ha negli altri sempre ispirazione o soggettiva o a freddo, non le aggiunge né il calore né l'intonazione formale. Forse, se il Foscolo avesse avuto presente uno schema, ne sarebbe venuto fuori un lavoro letterariamente perfetto, ma perfetto come puro pezzo di letteratura e chiuso in uno svolgimento di motivi lirici serrati; ma è difficile dire fino a qual punto sarebbero giunte la nostra commozione e la nostra adesione. (p. 16) *Per molto tempo la poesia dei ''Sepolcri'' è stata catalogata per carme d'intonazione civile, e non è dubbio che tale fosse nell'intenzione del poeta, inquadrato nella storia, e riferito alle leggi che lo avevano ispirato. Ma il carme d'intonazione civile finisce con la prima parte, come s'è detto: il poeta prende la mano, l'intonazione cambia, la visione diventa più alta, il respiro più ampio, il colore più dolce (''Ma cipressi e cedri — Di puri effluvi i zefiri impregnando — Perenne verde protendean su l'urne... Le fontane versando acque lustrali — Amaranti educavano e viole'') tutto è assorbito e fuso nel calore della fantasia che ricompone in salda unità poetica gli elementi del carme, apparentemente frammentarii: apparentemente, perché il respiro musicale tra una visione e l'altra definisce una per aprirne un'altra la quale è già virtualmente contenuta nella precedente, e perché avvertiamo che il tono con cui ciascuna di esse incomincia è artificioso e oratorio: ''A egregie cose... Felice te che il regno... E me che i tempi e il desio d'onore''. (pp. 17-18) *[[Giacomo Leopardi|Leopardi]] è ancora solo. La sua poesia sarà sempre in alto e sola, nell'eternità.<br>Che grande errore imporla nelle scuole, trascinare la dolente pensosa figura del poeta per le chiuse aule scolastiche dove è appena lecito declamare per esercitazioni mnemoniche e oratorie: ''Ancor dal monte...''<ref>Carducci, ''Alle fonti del Clitumno''.</ref> o ''Agile e solo vien di colle in colle...''<ref>Carducci, ''La chiesa di Polenta''.</ref> Habent sua fata pöetae. Non c'è al mondo altra poesia più della leopardiana lontana dalla scuola e dalla mentalità scolastica, se togli la canzone all'Italia e l'altra per il monumento di Dante; eppure il destino del Leopardi è stato questo: che il riconoscimento della grandezza della sua poesia dovesse essere ufficiale, incominciando dalla scuola, sulla cui soglia la si abbandona quando si entra nella vita. (pp. 20-21) *[...] tolte le canzoni di carattere patriottico ed encomiastico, il mondo poetico del Leopardi si riduce a quello morale e a quello sentimentale - critico che è assorbito dal primo perché le donne amate dal poeta sono come foglie cadute, figure di cose passate, travolte dalla morte, tornate nel nulla. E queste figure di donne senza contorni, senza qualità speciali, inindividuate, non sono mai il centro di una rappresentazione di arte, ma pure entrando direttamente nella emozione e nella ispirazione del poeta, restano poi fuori della poesia alla quale non importa che cantare il pensiero dominante: il nulla, il vuoto, nulla l'amore, nulla l'illusione, nulla la gloria. (p. 24) *Nessun amore del Leopardi risulta poeticamente giustificato. Fantasie, sogni torbidi, vaneggiamenti: amore no. Nessuna figura di donna ha lasciato nell'anima e nel corpo del poeta un solco profondo. Non possiamo immaginare che vergine il Leopardi: vergine nella carne e nell'anima, con le labbra sottilissime immuni di contatto carnale. In poesia figure di donne passano fugacemente e vaniscono: Silvia, Nerina, Geltrude Cassi e qualche altra. Apparizioni. Dico che questi amori, vissuti forse realmente ma non poeticamente appieno, e passati così, inani, non giustificano empiricamente questo inabissamento e {{sic|annihilamento}} del mondo, dello spazio, del tempo, della propria personalità e del mondo esteriore, ridotti al nulla eterno, alla indifferenza assoluta, alla non esistenza. Che diventa materia di poesia. Nella distruzione tragica del mondo circostante, tempo e spazio, qualche cosa si salva, vien su da tanta feroce e voluttuosa rovina, la coscienza di sé, la coscienza dell'intimo individuale dolore. (p. 27) *Quando il [[Giosuè Carducci|Carducci]] mori, parve per un momento che la sua statura morale dovesse oscurare a lungo quelle della generazione a lui contemporanea e di altre successive che avrebbero dovuto attingere alla poesia gli ideali e alla personalità morale di lui norme di vita. In verità scompariva e scendeva con lui nella tomba una Italia che i panegiristi, i chroniqueurs, i falsi scolari, i critici maggiori e minori credevano d'intendere, gridando a gran voce con lagrime di dolore le lodi di un uomo che, vivo, si sarebbe violentemente e rudemente liberato di quel coro profano: che non sarebbe stato né posa né gesto platonico, come non erano state ciò le ribellioni del Carducci alla esaltazione cieca della sua personalità poetica e prattica. (Da Carducci a D'Annunzio, p. 69) ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Francesco Piccolo, ''[https://archive.org/details/zodiacoletterari00piccuoft/page/n8/mode/1up Zodiaco letterario]'', Vallecchi Editore, Firenze, 1923. {{DEFAULTSORT:Piccolo, Francesco}} [[Categoria:Critici letterari italiani]] [[Categoria:Filologi italiani]] [[Categoria:Insegnanti italiani]] 95qdf1boo4zby57o9kn8s08cet5q58n 1350702 1350701 2024-11-07T16:25:09Z Gaux 18878 /* Zodiaco letterario */ sic arcaismo (prattico) 1350702 wikitext text/x-wiki '''Francesco Piccolo''' (1892 – 1970), filologo, critico letterario e docente universitario italiano. ==''Zodiaco letterario''== *In [[Ugo Foscolo]] lottano il letterato e il poeta. Le caratteristiche dell'«enfant du siècle» sono decise, marcate: un'età intera vive e si dibatte in lui, non soffocando, anzi rivelando e il letterato e il poeta. Quando le passioni del tempo tacciono, quando l'anima e il cuore e il sangue tumultuosi riposano e si rifugiano in un ideale di pura bellezza, il poeta rimane, sommo. (p. 11) *La poesia dei ''Sepolcri'' nasce direttamente dall'animo appassionato del Foscolo. La poesia sepolcrale che ha negli altri sempre ispirazione o soggettiva o a freddo, non le aggiunge né il calore né l'intonazione formale. Forse, se il Foscolo avesse avuto presente uno schema, ne sarebbe venuto fuori un lavoro letterariamente perfetto, ma perfetto come puro pezzo di letteratura e chiuso in uno svolgimento di motivi lirici serrati; ma è difficile dire fino a qual punto sarebbero giunte la nostra commozione e la nostra adesione. (p. 16) *Per molto tempo la poesia dei ''Sepolcri'' è stata catalogata per carme d'intonazione civile, e non è dubbio che tale fosse nell'intenzione del poeta, inquadrato nella storia, e riferito alle leggi che lo avevano ispirato. Ma il carme d'intonazione civile finisce con la prima parte, come s'è detto: il poeta prende la mano, l'intonazione cambia, la visione diventa più alta, il respiro più ampio, il colore più dolce (''Ma cipressi e cedri — Di puri effluvi i zefiri impregnando — Perenne verde protendean su l'urne... Le fontane versando acque lustrali — Amaranti educavano e viole'') tutto è assorbito e fuso nel calore della fantasia che ricompone in salda unità poetica gli elementi del carme, apparentemente frammentarii: apparentemente, perché il respiro musicale tra una visione e l'altra definisce una per aprirne un'altra la quale è già virtualmente contenuta nella precedente, e perché avvertiamo che il tono con cui ciascuna di esse incomincia è artificioso e oratorio: ''A egregie cose... Felice te che il regno... E me che i tempi e il desio d'onore''. (pp. 17-18) *[[Giacomo Leopardi|Leopardi]] è ancora solo. La sua poesia sarà sempre in alto e sola, nell'eternità.<br>Che grande errore imporla nelle scuole, trascinare la dolente pensosa figura del poeta per le chiuse aule scolastiche dove è appena lecito declamare per esercitazioni mnemoniche e oratorie: ''Ancor dal monte...''<ref>Carducci, ''Alle fonti del Clitumno''.</ref> o ''Agile e solo vien di colle in colle...''<ref>Carducci, ''La chiesa di Polenta''.</ref> Habent sua fata pöetae. Non c'è al mondo altra poesia più della leopardiana lontana dalla scuola e dalla mentalità scolastica, se togli la canzone all'Italia e l'altra per il monumento di Dante; eppure il destino del Leopardi è stato questo: che il riconoscimento della grandezza della sua poesia dovesse essere ufficiale, incominciando dalla scuola, sulla cui soglia la si abbandona quando si entra nella vita. (pp. 20-21) *[...] tolte le canzoni di carattere patriottico ed encomiastico, il mondo poetico del Leopardi si riduce a quello morale e a quello sentimentale - critico che è assorbito dal primo perché le donne amate dal poeta sono come foglie cadute, figure di cose passate, travolte dalla morte, tornate nel nulla. E queste figure di donne senza contorni, senza qualità speciali, inindividuate, non sono mai il centro di una rappresentazione di arte, ma pure entrando direttamente nella emozione e nella ispirazione del poeta, restano poi fuori della poesia alla quale non importa che cantare il pensiero dominante: il nulla, il vuoto, nulla l'amore, nulla l'illusione, nulla la gloria. (p. 24) *Nessun amore del Leopardi risulta poeticamente giustificato. Fantasie, sogni torbidi, vaneggiamenti: amore no. Nessuna figura di donna ha lasciato nell'anima e nel corpo del poeta un solco profondo. Non possiamo immaginare che vergine il Leopardi: vergine nella carne e nell'anima, con le labbra sottilissime immuni di contatto carnale. In poesia figure di donne passano fugacemente e vaniscono: Silvia, Nerina, Geltrude Cassi e qualche altra. Apparizioni. Dico che questi amori, vissuti forse realmente ma non poeticamente appieno, e passati così, inani, non giustificano empiricamente questo inabissamento e {{sic|annihilamento}} del mondo, dello spazio, del tempo, della propria personalità e del mondo esteriore, ridotti al nulla eterno, alla indifferenza assoluta, alla non esistenza. Che diventa materia di poesia. Nella distruzione tragica del mondo circostante, tempo e spazio, qualche cosa si salva, vien su da tanta feroce e voluttuosa rovina, la coscienza di sé, la coscienza dell'intimo individuale dolore. (p. 27) *Quando il [[Giosuè Carducci|Carducci]] mori, parve per un momento che la sua statura morale dovesse oscurare a lungo quelle della generazione a lui contemporanea e di altre successive che avrebbero dovuto attingere alla poesia gli ideali e alla personalità morale di lui norme di vita. In verità scompariva e scendeva con lui nella tomba una Italia che i panegiristi, i chroniqueurs, i falsi scolari, i critici maggiori e minori credevano d'intendere, gridando a gran voce con lagrime di dolore le lodi di un uomo che, vivo, si sarebbe violentemente e rudemente liberato di quel coro profano: che non sarebbe stato né posa né gesto platonico, come non erano state ciò le ribellioni del Carducci alla esaltazione cieca della sua personalità poetica e {{sic|prattica}}. (Da Carducci a D'Annunzio, p. 69) ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Francesco Piccolo, ''[https://archive.org/details/zodiacoletterari00piccuoft/page/n8/mode/1up Zodiaco letterario]'', Vallecchi Editore, Firenze, 1923. {{DEFAULTSORT:Piccolo, Francesco}} [[Categoria:Critici letterari italiani]] [[Categoria:Filologi italiani]] [[Categoria:Insegnanti italiani]] 2s61xlvkntp5sx1cvsm39sob7cwgl2c 1350704 1350702 2024-11-07T16:32:31Z Gaux 18878 /* Zodiaco letterario */ typo 1350704 wikitext text/x-wiki '''Francesco Piccolo''' (1892 – 1970), filologo, critico letterario e docente universitario italiano. ==''Zodiaco letterario''== *In [[Ugo Foscolo]] lottano il letterato e il poeta. Le caratteristiche dell'«enfant du siècle» sono decise, marcate: un'età intera vive e si dibatte in lui, non soffocando, anzi rivelando e il letterato e il poeta. Quando le passioni del tempo tacciono, quando l'anima e il cuore e il sangue tumultuosi riposano e si rifugiano in un ideale di pura bellezza, il poeta rimane, sommo. (p. 11) *La poesia dei ''Sepolcri'' nasce direttamente dall'animo appassionato del Foscolo. La poesia sepolcrale che ha negli altri sempre ispirazione o soggettiva o a freddo, non le aggiunge né il calore né l'intonazione formale. Forse, se il Foscolo avesse avuto presente uno schema, ne sarebbe venuto fuori un lavoro letterariamente perfetto, ma perfetto come puro pezzo di letteratura e chiuso in uno svolgimento di motivi lirici serrati; ma è difficile dire fino a qual punto sarebbero giunte la nostra commozione e la nostra adesione. (p. 16) *Per molto tempo la poesia dei ''Sepolcri'' è stata catalogata per carme d'intonazione civile, e non è dubbio che tale fosse nell'intenzione del poeta, inquadrato nella storia, e riferito alle leggi che lo avevano ispirato. Ma il carme d'intonazione civile finisce con la prima parte, come s'è detto: il poeta prende la mano, l'intonazione cambia, la visione diventa più alta, il respiro più ampio, il colore più dolce (''Ma cipressi e cedri — Di puri effluvi i zefiri impregnando — Perenne verde protendean su l'urne... Le fontane versando acque lustrali — Amaranti educavano e viole'') tutto è assorbito e fuso nel calore della fantasia che ricompone in salda unità poetica gli elementi del carme, apparentemente frammentarii: apparentemente, perché il respiro musicale tra una visione e l'altra definisce una per aprirne un'altra la quale è già virtualmente contenuta nella precedente, e perché avvertiamo che il tono con cui ciascuna di esse incomincia è artificioso e oratorio: ''A egregie cose... Felice te che il regno... E me che i tempi e il desio d'onore''. (pp. 17-18) *[[Giacomo Leopardi|Leopardi]] è ancora solo. La sua poesia sarà sempre in alto e sola, nell'eternità.<br>Che grande errore imporla nelle scuole, trascinare la dolente pensosa figura del poeta per le chiuse aule scolastiche dove è appena lecito declamare per esercitazioni mnemoniche e oratorie: ''Ancor dal monte...''<ref>Carducci, ''Alle fonti del Clitumno''.</ref> o ''Agile e solo vien di colle in colle...''<ref>Carducci, ''La chiesa di Polenta''.</ref> Habent sua fata pöetae. Non c'è al mondo altra poesia più della leopardiana lontana dalla scuola e dalla mentalità scolastica, se togli la canzone all'Italia e l'altra per il monumento di Dante; eppure il destino del Leopardi è stato questo: che il riconoscimento della grandezza della sua poesia dovesse essere ufficiale, incominciando dalla scuola, sulla cui soglia la si abbandona quando si entra nella vita. (pp. 20-21) *[...] tolte le canzoni di carattere patriottico ed encomiastico, il mondo poetico del Leopardi si riduce a quello morale e a quello sentimentale - critico che è assorbito dal primo perché le donne amate dal poeta sono come foglie cadute, figure di cose passate, travolte dalla morte, tornate nel nulla. E queste figure di donne senza contorni, senza qualità speciali, inindividuate, non sono mai il centro di una rappresentazione di arte, ma pure entrando direttamente nella emozione e nella ispirazione del poeta, restano poi fuori della poesia alla quale non importa che cantare il pensiero dominante: il nulla, il vuoto, nulla l'amore, nulla l'illusione, nulla la gloria. (p. 24) *Nessun amore del Leopardi risulta poeticamente giustificato. Fantasie, sogni torbidi, vaneggiamenti: amore no. Nessuna figura di donna ha lasciato nell'anima e nel corpo del poeta un solco profondo. Non possiamo immaginare che vergine il Leopardi: vergine nella carne e nell'anima, con le labbra sottilissime immuni di contatto carnale. In poesia figure di donne passano fugacemente e vaniscono: Silvia, Nerina, Geltrude Cassi e qualche altra. Apparizioni. Dico che questi amori, vissuti forse realmente ma non poeticamente appieno, e passati così, inani, non giustificano empiricamente questo inabissamento e {{sic|annihilamento}} del mondo, dello spazio, del tempo, della propria personalità e del mondo esteriore, ridotti al nulla eterno, alla indifferenza assoluta, alla non esistenza. Che diventa materia di poesia. Nella distruzione tragica del mondo circostante, tempo e spazio, qualche cosa si salva, vien su da tanta feroce e voluttuosa rovina, la coscienza di sé, la coscienza dell'intimo individuale dolore. (p. 27) *Quando il [[Giosuè Carducci|Carducci]] morì, parve per un momento che la sua statura morale dovesse oscurare a lungo quelle della generazione a lui contemporanea e di altre successive che avrebbero dovuto attingere alla poesia gli ideali e alla personalità morale di lui norme di vita. In verità scompariva e scendeva con lui nella tomba una Italia che i panegiristi, i chroniqueurs, i falsi scolari, i critici maggiori e minori credevano d'intendere, gridando a gran voce con lagrime di dolore le lodi di un uomo che, vivo, si sarebbe violentemente e rudemente liberato di quel coro profano: che non sarebbe stato né posa né gesto platonico, come non erano state ciò le ribellioni del Carducci alla esaltazione cieca della sua personalità poetica e {{sic|prattica}}. (Da Carducci a D'Annunzio, p. 69) ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Francesco Piccolo, ''[https://archive.org/details/zodiacoletterari00piccuoft/page/n8/mode/1up Zodiaco letterario]'', Vallecchi Editore, Firenze, 1923. {{DEFAULTSORT:Piccolo, Francesco}} [[Categoria:Critici letterari italiani]] [[Categoria:Filologi italiani]] [[Categoria:Insegnanti italiani]] nvio0jm20uz0a10qz980tdzk3evjja6 1350705 1350704 2024-11-07T16:41:08Z Gaux 18878 /* Zodiaco letterario */ Carducci: il maestro e il consigliere di tutte le generazioni 1350705 wikitext text/x-wiki '''Francesco Piccolo''' (1892 – 1970), filologo, critico letterario e docente universitario italiano. ==''Zodiaco letterario''== *In [[Ugo Foscolo]] lottano il letterato e il poeta. Le caratteristiche dell'«enfant du siècle» sono decise, marcate: un'età intera vive e si dibatte in lui, non soffocando, anzi rivelando e il letterato e il poeta. Quando le passioni del tempo tacciono, quando l'anima e il cuore e il sangue tumultuosi riposano e si rifugiano in un ideale di pura bellezza, il poeta rimane, sommo. (p. 11) *La poesia dei ''Sepolcri'' nasce direttamente dall'animo appassionato del Foscolo. La poesia sepolcrale che ha negli altri sempre ispirazione o soggettiva o a freddo, non le aggiunge né il calore né l'intonazione formale. Forse, se il Foscolo avesse avuto presente uno schema, ne sarebbe venuto fuori un lavoro letterariamente perfetto, ma perfetto come puro pezzo di letteratura e chiuso in uno svolgimento di motivi lirici serrati; ma è difficile dire fino a qual punto sarebbero giunte la nostra commozione e la nostra adesione. (p. 16) *Per molto tempo la poesia dei ''Sepolcri'' è stata catalogata per carme d'intonazione civile, e non è dubbio che tale fosse nell'intenzione del poeta, inquadrato nella storia, e riferito alle leggi che lo avevano ispirato. Ma il carme d'intonazione civile finisce con la prima parte, come s'è detto: il poeta prende la mano, l'intonazione cambia, la visione diventa più alta, il respiro più ampio, il colore più dolce (''Ma cipressi e cedri — Di puri effluvi i zefiri impregnando — Perenne verde protendean su l'urne... Le fontane versando acque lustrali — Amaranti educavano e viole'') tutto è assorbito e fuso nel calore della fantasia che ricompone in salda unità poetica gli elementi del carme, apparentemente frammentarii: apparentemente, perché il respiro musicale tra una visione e l'altra definisce una per aprirne un'altra la quale è già virtualmente contenuta nella precedente, e perché avvertiamo che il tono con cui ciascuna di esse incomincia è artificioso e oratorio: ''A egregie cose... Felice te che il regno... E me che i tempi e il desio d'onore''. (pp. 17-18) *[[Giacomo Leopardi|Leopardi]] è ancora solo. La sua poesia sarà sempre in alto e sola, nell'eternità.<br>Che grande errore imporla nelle scuole, trascinare la dolente pensosa figura del poeta per le chiuse aule scolastiche dove è appena lecito declamare per esercitazioni mnemoniche e oratorie: ''Ancor dal monte...''<ref>Carducci, ''Alle fonti del Clitumno''.</ref> o ''Agile e solo vien di colle in colle...''<ref>Carducci, ''La chiesa di Polenta''.</ref> Habent sua fata pöetae. Non c'è al mondo altra poesia più della leopardiana lontana dalla scuola e dalla mentalità scolastica, se togli la canzone all'Italia e l'altra per il monumento di Dante; eppure il destino del Leopardi è stato questo: che il riconoscimento della grandezza della sua poesia dovesse essere ufficiale, incominciando dalla scuola, sulla cui soglia la si abbandona quando si entra nella vita. (pp. 20-21) *[...] tolte le canzoni di carattere patriottico ed encomiastico, il mondo poetico del Leopardi si riduce a quello morale e a quello sentimentale - critico che è assorbito dal primo perché le donne amate dal poeta sono come foglie cadute, figure di cose passate, travolte dalla morte, tornate nel nulla. E queste figure di donne senza contorni, senza qualità speciali, inindividuate, non sono mai il centro di una rappresentazione di arte, ma pure entrando direttamente nella emozione e nella ispirazione del poeta, restano poi fuori della poesia alla quale non importa che cantare il pensiero dominante: il nulla, il vuoto, nulla l'amore, nulla l'illusione, nulla la gloria. (p. 24) *Nessun amore del Leopardi risulta poeticamente giustificato. Fantasie, sogni torbidi, vaneggiamenti: amore no. Nessuna figura di donna ha lasciato nell'anima e nel corpo del poeta un solco profondo. Non possiamo immaginare che vergine il Leopardi: vergine nella carne e nell'anima, con le labbra sottilissime immuni di contatto carnale. In poesia figure di donne passano fugacemente e vaniscono: Silvia, Nerina, Geltrude Cassi e qualche altra. Apparizioni. Dico che questi amori, vissuti forse realmente ma non poeticamente appieno, e passati così, inani, non giustificano empiricamente questo inabissamento e {{sic|annihilamento}} del mondo, dello spazio, del tempo, della propria personalità e del mondo esteriore, ridotti al nulla eterno, alla indifferenza assoluta, alla non esistenza. Che diventa materia di poesia. Nella distruzione tragica del mondo circostante, tempo e spazio, qualche cosa si salva, vien su da tanta feroce e voluttuosa rovina, la coscienza di sé, la coscienza dell'intimo individuale dolore. (p. 27) *Quando il [[Giosuè Carducci|Carducci]] morì, parve per un momento che la sua statura morale dovesse oscurare a lungo quelle della generazione a lui contemporanea e di altre successive che avrebbero dovuto attingere alla poesia gli ideali e alla personalità morale di lui norme di vita. In verità scompariva e scendeva con lui nella tomba una Italia che i panegiristi, i chroniqueurs, i falsi scolari, i critici maggiori e minori credevano d'intendere, gridando a gran voce con lagrime di dolore le lodi di un uomo che, vivo, si sarebbe violentemente e rudemente liberato di quel coro profano: che non sarebbe stato né posa né gesto platonico, come non erano state ciò le ribellioni del Carducci alla esaltazione cieca della sua personalità poetica e {{sic|prattica}}. (Da Carducci a D'Annunzio, p. 69) *Quando pensiamo al Carducci uomo non sappiamo separare questo dagli altri elementi del suo carattere morale, sicché noi lo vediamo ancora un po' come il maestro e il consigliere di tutte le generazioni. Per altro egli rimane ancora vivo nella coscienza di tutti, anche se ad uso d'una certa coscienza giovanile in formazione è stato ridotto a pezzi d'antologia i quali non danno la misura né del carattere morale né del carattere poetico di lui. Rimane nella scuola, perché la scuola è la più conservatrice di tutte le istituzioni. (Da Carducci a D'Annunzio, p. 71) ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Francesco Piccolo, ''[https://archive.org/details/zodiacoletterari00piccuoft/page/n8/mode/1up Zodiaco letterario]'', Vallecchi Editore, Firenze, 1923. {{DEFAULTSORT:Piccolo, Francesco}} [[Categoria:Critici letterari italiani]] [[Categoria:Filologi italiani]] [[Categoria:Insegnanti italiani]] gvy83u3u5g3obzp99fvzb3sj29el9lx Margarete Buber-Neumann 0 215132 1350772 1350239 2024-11-08T04:09:39Z IppolitoN 23099 /* Citazioni */ 1350772 wikitext text/x-wiki [[File:Margarete Buber-Neumann.jpg|miniatura|Margarete Buber-Neumann]] '''Margarete Buber-Neumann''' (1901 – 1989), scrittrice e giornalista tedesca. ==''Milena''== ===[[Incipit]]=== Il 21 ottobre 1940 ricevetti la prima lettera da Milena, un biglietto che di soppiatto mi fu passato in mano sulla strada che traversava il campo. Ci conoscevamo da pochi giorni soltanto. Ma che senso ha parlare di giorni, quando il tempo non si divide più in ore e minuti, ma è scandito dai battiti del cuore?<br>Ci incontrammo nel campo di concentramento femminile di Ravensbrùck. Milena era venuta a conoscenza delle mie tribolazioni da una donna tedesca che era arrivata al campo viaggiando nel suo stesso convoglio. La giornalista [[Milena Jesenská|Milena Jesenskà]] voleva parlare con me per sapere se era vero che i sovietici avevano consegnato a Hitler dei militanti antifascisti emigrati in Urss. Mi venne incontro durante la passeggiata delle «nuove arrivate», lungo la stretta via tra il retro delle baracche e l'alto muro del campo sormontato da un filo spinato ad alta tensione, il muro che ci divideva dalla libertà. ===Citazioni=== *Nel 1940 [[Heinrich Himmler|Himmler]] aveva introdotto la punizione fisica per le donne. Le più diverse infrazioni al regolamento del campo, come il furto, il rifiuto del lavoro, le relazioni lesbiche, erano punite con venticinque, cinquanta o settantacinque bastonate. Le infelici che arrivavano al campo per aver avuto «rapporti con stranieri» non solo venivano rapate a zero, ma erano punite con un'aggiunta di venticinque bastonate. Il venerdì, giorno dell'esecuzione della pena, anche tutte le detenute che si trovavano al campo in custodia preventiva temevano di essere sottoposte a questa tortura. Le urla delle donne bastonate risuonavano in tutta la prigione e a nulla serviva tapparsi le orecchie, erano grida lancinanti che ciascuno sentiva sulla propria pelle, con tutto il proprio corpo, quei suoni di dolore entravano nel cuore. *In aprile si ammalò l'altro rene e svanì ogni speranza di salvezza. Nella mia disperazione avrei voluto costringere il Cielo a intervenire, pregai il sole e le stelle, mà invano. Quanto più disperate si facevano le sue condizioni, tanto più fermamente Milena credeva che sarebbe guarita. Solo negli ultimi giorni si rese conto della verità: «Osserva il colore dei miei piedi. Sono i piedi di una moribonda. E queste mani?». Mi porse il palmo delle mani. «Non vedi? Le linee stanno già scomparendo, come accade poco prima della morte...». *Nel 1937 [[Milena Jesenská|Milena]] aveva liquidato senza residui il suo passato comunista e si era liberata da ogni tipo di illusione politica. Riconosceva la minaccia alla libertà da qualunque parte essa venisse e aveva il coraggio di condannare con la stessa energia la dittatura nazista e quella sovietica. Questo atteggiamento la mise in aperta contraddizione con gran parte degli intellettuali praghesi che nel loro marcato antifascismo chiudevano gli occhi dinanzi alla realtà deirUnione Sovietica. Milena faceva spesso previsioni politiche azzeccate. Fin dall'inizio della [[Seconda guerra mondiale|Seconda Guerra Mondiale]] confidò agli amici: «Se dovesse liberarci l'[[Armata Rossa]], io sarei costretta a suicidarmi...». ==Bibliografia== *Margarete Buber-Neumann, ''Milena. {{small|L'amica Di Kafka}}'', traduzione di Caterina Zaccaroni, Adelphi, Milano, 1986. ==Altri progetti== {{Interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Buber-Neumann, Margarete}} [[Categoria:Giornalisti tedeschi]] [[Categoria:Scrittori tedeschi]] 8kyx088qgv9lpxtnv37c2l09b05g7z0 Discussioni utente:~2024-8581 3 215173 1350669 1350663 2024-11-07T13:06:48Z ~2024-8581 100243 /* Convenzioni */ Risposta 1350669 wikitext text/x-wiki == Convenzioni == Salve, se prima di aggiungere citazioni a manetta volessi tener conto delle convenzioni di questo sito faresti cosa grata, vedi innanzitutto [[Wikiquote:Trascrizione#Traduzioni multiple]]. Se poi ti volessi registrare (o loggare, se sei già registrato) sarebbe pure buono. Saluti, [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 19:20, 6 nov 2024 (CET) :Ti ho bloccato fino a domani dato che modifichi non sempre con cognizione di causa e a raffica, in modo che da un lato sarebbe necessario starti sempre dietro e dall'altro ciò è difficilissimo, per non parlare del fatto che non si può mica passare la nottata così né lasciarti fare le cose a vanvera. Prima ti impratichisci un po' delle convenzioni, gradualmente, poi se ne riparla. Intanto, oltre a quello che ho detto sopra e nell'oggetto di modifica in sede di annullamento, sappi pure che le note si chiudono con un punto fermo. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 23:13, 6 nov 2024 (CET) ::Aggiungo: quando inserisci una citazione in una [[wq:voce tematica|voce tematica]], per piacere assicurati che nella pagina dell'autore sia presente il relativo collegamento interno. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 23:37, 6 nov 2024 (CET) :::Ti ho ribloccato 1 giorno con la motivazione "inserimenti a raffica in write-only senza rispettare le convenzioni e senza rispondere in pagina di discussione, recidivo". Puoi rispondere qui, ma se domani riprendi di nuovo alla stessa maniera varrai ribloccato (e sarebbe la terza volta) più a lungo. Grazie. -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 09:54, 7 nov 2024 (CET) ::::Quali convenzioni non sono state rispettate, tra quelle riportate dal progetto? Tu hai essenzialmente raggruppato alcuni autori nella pagina tematica ma è un'operazione facoltativa, giustificata quando vi sono diverse citazioni dello stesso autore. Per il resto, di ''Ite ad vendentes''/Andate dai venditori nel [[Vangelo secondo Matteo]] si può effettivamente fare a meno (dappoiché occorrerebbero fonti che ne mostrino più chiaramente l'uso) ma le citazioni aggiunte in ''[[Divina Commedia]]'' appaiono chiaramente pertinenti, e per di più supportate da fonte secondaria. Non sembra esserci motivo di rimuoverle. --[[Speciale:Contributi/&#126;2024-8581|&#126;2024-8581]] ([[Discussioni utente:&#126;2024-8581|discussione]]) :::::Le citazioni dalla ''Divina Commedia'' le ho poi sistemate, non avevi messo gli omissis [...] e c'erano varie imprecisioni; i riferimenti a Fumagalli li ho messi come "Cfr." (ho aggiunto anche quello alla prima citazione, che avevi dimenticato); egli dà info interessanti su alcuni passi ma come fonte per la trascrizione è giusto seguire per uniformità Wikisource. Ti invito anch'io a loggarti (se sei lo stesso utente che citava sempre Fumagalli) o a registrarti (per non essere confuso con qualcun altro e per rendere efficienti le comunicazioni, visto che questa pagina di discussione è provvisoria) e a non fare inserimenti a manetta con imprecisioni; se fai pochi inserimenti al giorno con imprecisioni possiamo tranquillamente sistemarli e tu puoi imparare dalle correzioni che vedi; se ne fai a raffica senza avere esperienza è come mettere il carro davanti ai buoi perché non hai il tempo di imparare e a tutela del progetto bisogna frenarti.-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 12:46, 7 nov 2024 (CET) :::::La questione degli omissis [...] in ''Divina Commedia'' è opinabile quando si cita il verso completo: se la convenzione è di riportarli anche in quel caso, ben venga. Tu hai abbreviato una NDR su "l'amico mio, e non de la ventura" (citazione che certamente va inserita, essendo diventata proverbiale) perdendo però l'informazione che "mio" significa "di Beatrice". (Si potrebbe naturalmente ovviare ampliando il contesto, ma in ogni caso ci sarebbe da sottolineare la notorietà del singolo verso). Se per "inserimenti a manetta" intendi quelli nelle pagine tematiche, mi sfugge la questione delle imprecisioni visto che sono ripresi direttamente dalla pagina dell'autore o dell'opera. Le aggiunte vere e proprie sono poche. [[Speciale:Contributi/&#126;2024-8581|&#126;2024-8581]] ([[Discussioni utente:&#126;2024-8581|discussione]]) 14:06, 7 nov 2024 (CET) movt2ffgqo96cqkz6f5qrvpelj350ae 1350671 1350669 2024-11-07T13:35:42Z Spinoziano 2297 re 1350671 wikitext text/x-wiki == Convenzioni == Salve, se prima di aggiungere citazioni a manetta volessi tener conto delle convenzioni di questo sito faresti cosa grata, vedi innanzitutto [[Wikiquote:Trascrizione#Traduzioni multiple]]. Se poi ti volessi registrare (o loggare, se sei già registrato) sarebbe pure buono. Saluti, [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 19:20, 6 nov 2024 (CET) :Ti ho bloccato fino a domani dato che modifichi non sempre con cognizione di causa e a raffica, in modo che da un lato sarebbe necessario starti sempre dietro e dall'altro ciò è difficilissimo, per non parlare del fatto che non si può mica passare la nottata così né lasciarti fare le cose a vanvera. Prima ti impratichisci un po' delle convenzioni, gradualmente, poi se ne riparla. Intanto, oltre a quello che ho detto sopra e nell'oggetto di modifica in sede di annullamento, sappi pure che le note si chiudono con un punto fermo. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 23:13, 6 nov 2024 (CET) ::Aggiungo: quando inserisci una citazione in una [[wq:voce tematica|voce tematica]], per piacere assicurati che nella pagina dell'autore sia presente il relativo collegamento interno. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 23:37, 6 nov 2024 (CET) :::Ti ho ribloccato 1 giorno con la motivazione "inserimenti a raffica in write-only senza rispettare le convenzioni e senza rispondere in pagina di discussione, recidivo". Puoi rispondere qui, ma se domani riprendi di nuovo alla stessa maniera varrai ribloccato (e sarebbe la terza volta) più a lungo. Grazie. -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 09:54, 7 nov 2024 (CET) ::::Quali convenzioni non sono state rispettate, tra quelle riportate dal progetto? Tu hai essenzialmente raggruppato alcuni autori nella pagina tematica ma è un'operazione facoltativa, giustificata quando vi sono diverse citazioni dello stesso autore. Per il resto, di ''Ite ad vendentes''/Andate dai venditori nel [[Vangelo secondo Matteo]] si può effettivamente fare a meno (dappoiché occorrerebbero fonti che ne mostrino più chiaramente l'uso) ma le citazioni aggiunte in ''[[Divina Commedia]]'' appaiono chiaramente pertinenti, e per di più supportate da fonte secondaria. Non sembra esserci motivo di rimuoverle. --[[Speciale:Contributi/&#126;2024-8581|&#126;2024-8581]] ([[Discussioni utente:&#126;2024-8581|discussione]]) :::::Le citazioni dalla ''Divina Commedia'' le ho poi sistemate, non avevi messo gli omissis [...] e c'erano varie imprecisioni; i riferimenti a Fumagalli li ho messi come "Cfr." (ho aggiunto anche quello alla prima citazione, che avevi dimenticato); egli dà info interessanti su alcuni passi ma come fonte per la trascrizione è giusto seguire per uniformità Wikisource. Ti invito anch'io a loggarti (se sei lo stesso utente che citava sempre Fumagalli) o a registrarti (per non essere confuso con qualcun altro e per rendere efficienti le comunicazioni, visto che questa pagina di discussione è provvisoria) e a non fare inserimenti a manetta con imprecisioni; se fai pochi inserimenti al giorno con imprecisioni possiamo tranquillamente sistemarli e tu puoi imparare dalle correzioni che vedi; se ne fai a raffica senza avere esperienza è come mettere il carro davanti ai buoi perché non hai il tempo di imparare e a tutela del progetto bisogna frenarti.-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 12:46, 7 nov 2024 (CET) ::::::La questione degli omissis [...] in ''Divina Commedia'' è opinabile quando si cita il verso completo: se la convenzione è di riportarli anche in quel caso, ben venga. Tu hai abbreviato una NDR su "l'amico mio, e non de la ventura" (citazione che certamente va inserita, essendo diventata proverbiale) perdendo però l'informazione che "mio" significa "di Beatrice". (Si potrebbe naturalmente ovviare ampliando il contesto, ma in ogni caso ci sarebbe da sottolineare la notorietà del singolo verso). Se per "inserimenti a manetta" intendi quelli nelle pagine tematiche, mi sfugge la questione delle imprecisioni visto che sono ripresi direttamente dalla pagina dell'autore o dell'opera. Le aggiunte vere e proprie sono poche. [[Speciale:Contributi/&#126;2024-8581|&#126;2024-8581]] ([[Discussioni utente:&#126;2024-8581|discussione]]) 14:06, 7 nov 2024 (CET) :::::::"Beatrice" non l'ho tolto, l'ho spostato tra parentesi: così va indicato il personaggio che pronuncia la frase. Per gli inserimenti nelle tematiche, hai continuato a ignorare, come ti era stato detto, di assicurati che nella pagina dell'autore fosse presente il relativo collegamento interno, e talvolta non hai messo le citazioni nel corretto ordine alfabetico, inoltre hai continuato a non tener conto che le note si chiudono con un punto fermo: non avevi letto i messaggi di Udiki? Poi vedo che continui a glissare sulla tua identità e questo non ti fa onore, ma non insisterò su questo punto. -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 14:35, 7 nov 2024 (CET) 85bszgwolpmaxk1reeotnl5mq51lvgn 1350674 1350671 2024-11-07T14:43:24Z ~2024-8581 100243 /* Convenzioni */ Risposta 1350674 wikitext text/x-wiki == Convenzioni == Salve, se prima di aggiungere citazioni a manetta volessi tener conto delle convenzioni di questo sito faresti cosa grata, vedi innanzitutto [[Wikiquote:Trascrizione#Traduzioni multiple]]. Se poi ti volessi registrare (o loggare, se sei già registrato) sarebbe pure buono. Saluti, [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 19:20, 6 nov 2024 (CET) :Ti ho bloccato fino a domani dato che modifichi non sempre con cognizione di causa e a raffica, in modo che da un lato sarebbe necessario starti sempre dietro e dall'altro ciò è difficilissimo, per non parlare del fatto che non si può mica passare la nottata così né lasciarti fare le cose a vanvera. Prima ti impratichisci un po' delle convenzioni, gradualmente, poi se ne riparla. Intanto, oltre a quello che ho detto sopra e nell'oggetto di modifica in sede di annullamento, sappi pure che le note si chiudono con un punto fermo. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 23:13, 6 nov 2024 (CET) ::Aggiungo: quando inserisci una citazione in una [[wq:voce tematica|voce tematica]], per piacere assicurati che nella pagina dell'autore sia presente il relativo collegamento interno. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 23:37, 6 nov 2024 (CET) :::Ti ho ribloccato 1 giorno con la motivazione "inserimenti a raffica in write-only senza rispettare le convenzioni e senza rispondere in pagina di discussione, recidivo". Puoi rispondere qui, ma se domani riprendi di nuovo alla stessa maniera varrai ribloccato (e sarebbe la terza volta) più a lungo. Grazie. -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 09:54, 7 nov 2024 (CET) ::::Quali convenzioni non sono state rispettate, tra quelle riportate dal progetto? Tu hai essenzialmente raggruppato alcuni autori nella pagina tematica ma è un'operazione facoltativa, giustificata quando vi sono diverse citazioni dello stesso autore. Per il resto, di ''Ite ad vendentes''/Andate dai venditori nel [[Vangelo secondo Matteo]] si può effettivamente fare a meno (dappoiché occorrerebbero fonti che ne mostrino più chiaramente l'uso) ma le citazioni aggiunte in ''[[Divina Commedia]]'' appaiono chiaramente pertinenti, e per di più supportate da fonte secondaria. Non sembra esserci motivo di rimuoverle. --[[Speciale:Contributi/&#126;2024-8581|&#126;2024-8581]] ([[Discussioni utente:&#126;2024-8581|discussione]]) :::::Le citazioni dalla ''Divina Commedia'' le ho poi sistemate, non avevi messo gli omissis [...] e c'erano varie imprecisioni; i riferimenti a Fumagalli li ho messi come "Cfr." (ho aggiunto anche quello alla prima citazione, che avevi dimenticato); egli dà info interessanti su alcuni passi ma come fonte per la trascrizione è giusto seguire per uniformità Wikisource. Ti invito anch'io a loggarti (se sei lo stesso utente che citava sempre Fumagalli) o a registrarti (per non essere confuso con qualcun altro e per rendere efficienti le comunicazioni, visto che questa pagina di discussione è provvisoria) e a non fare inserimenti a manetta con imprecisioni; se fai pochi inserimenti al giorno con imprecisioni possiamo tranquillamente sistemarli e tu puoi imparare dalle correzioni che vedi; se ne fai a raffica senza avere esperienza è come mettere il carro davanti ai buoi perché non hai il tempo di imparare e a tutela del progetto bisogna frenarti.-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 12:46, 7 nov 2024 (CET) ::::::La questione degli omissis [...] in ''Divina Commedia'' è opinabile quando si cita il verso completo: se la convenzione è di riportarli anche in quel caso, ben venga. Tu hai abbreviato una NDR su "l'amico mio, e non de la ventura" (citazione che certamente va inserita, essendo diventata proverbiale) perdendo però l'informazione che "mio" significa "di Beatrice". (Si potrebbe naturalmente ovviare ampliando il contesto, ma in ogni caso ci sarebbe da sottolineare la notorietà del singolo verso). Se per "inserimenti a manetta" intendi quelli nelle pagine tematiche, mi sfugge la questione delle imprecisioni visto che sono ripresi direttamente dalla pagina dell'autore o dell'opera. Le aggiunte vere e proprie sono poche. [[Speciale:Contributi/&#126;2024-8581|&#126;2024-8581]] ([[Discussioni utente:&#126;2024-8581|discussione]]) 14:06, 7 nov 2024 (CET) :::::::"Beatrice" non l'ho tolto, l'ho spostato tra parentesi: così va indicato il personaggio che pronuncia la frase. Per gli inserimenti nelle tematiche, hai continuato a ignorare, come ti era stato detto, di assicurati che nella pagina dell'autore fosse presente il relativo collegamento interno, e talvolta non hai messo le citazioni nel corretto ordine alfabetico, inoltre hai continuato a non tener conto che le note si chiudono con un punto fermo: non avevi letto i messaggi di Udiki? Poi vedo che continui a glissare sulla tua identità e questo non ti fa onore, ma non insisterò su questo punto. -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 14:35, 7 nov 2024 (CET) ::::::::Beatrice come "personaggio" nella ''Divina Commedia'' mi sembra leggermente opinabile, non è esattamente una serie TV o un testo teatrale (in quante citazioni allora ci sarebbe da indicare Virgilio? O se per questo la stessa Beatrice nel Paradiso?) ma anche in quel caso, se le convenzioni dicono così allora ben venga. ::::::::Riguardo agli inserimenti nelle tematiche, se intendi dire che nelle pagine dell'autore/opera le citazioni vadano wikificate con i link a tutte le tematiche che linkano quella pagina come fonte, se ne può discutere ma al momento non l'ho trovato riportato come obbligo (o anche come semplice indicazione) in alcuna pagina del progetto, e inserire wikilink nelle citazioni è un'operazione che può prestarsi a critiche (siano esse estetiche o di attinenza, visto che le voci tematiche devono essere talvolta piuttosto specifiche). Per questo ho preferito essere più cauto su tale aspetto. L'ordine delle citazioni l'ho sempre corretto quando ho notato errori, operazione peraltro piuttosto facile; idem per il punto finale nelle note sulle fonti. [[Speciale:Contributi/&#126;2024-8581|&#126;2024-8581]] ([[Discussioni utente:&#126;2024-8581|discussione]]) 15:43, 7 nov 2024 (CET) pph9pwuqt92ehjt7l5ky86k3lj8ykzl Cal Crutchlow 0 215177 1350740 1350549 2024-11-07T20:45:09Z Danyele 19198 de-stub 1350740 wikitext text/x-wiki [[File:Cal Crutchlow 2010 SBK Silverstone 1.jpg|thumb|Cal Crutchlow (2010)]] '''Cal Crutchlow''' (1985 – vivente), pilota motociclistico britannico. ==Citazioni di Cal Crutchlow== *{{NDR|Sul [[Tourist Trophy]], «ti piacerebbe una volta disputarlo?»}} Mi piacerebbe molto, ma non lo farò mai perché sennò mia moglie mi lascia. Mi ha detto chiaramente: "Se corri lì, io chiedo il divorzio!".<ref>Da ''[https://www.insella.it/news/motogp-2015-intervista-esclusiva-cal-crutchlow-la-honda-e-una-grande-moto-131062 MotoGP 2015, intervista esclusiva a Cal Crutchlow: "La Honda è una grande moto"]'', ''insella.it'', 12 giugno 2015.</ref> *{{NDR|«[...] quando sei sulla griglia di partenza, non pensi a tua figlia?»}} No, quando monti in sella, la concentrazione deve essere totalmente rivolta alla gara. Altrimenti meglio appendere il casco al chiodo.<ref name="Panorama">Dall'intervista ''[https://www.panorama.it/lifestyle/motogp-intervista-cal-crutchlow-2017 MotoGP, Cal Crutchlow: "Smetto quando vado a scuola (per accompagnare mia figlia)"]'', ''panorama.it'', 22 agosto 2017.</ref> *[...] sai perché i piloti non hanno fidanzate, mogli o figli? [...] sono egoisti: tutto ruota intorno a loro stessi e alla moto. Io corro per me, per passione, ma anche per mia figlia: voglio offrirle il meglio, desidero per lei un futuro sereno e lavoro per lasciarle un bel gruzzolo in eredità.<ref name="Panorama"/> {{Int|''[https://www.moto.it/Superbike/intervista-a-cal-crutchlow.html Intervista a Cal Crutchlow]''|Carlo Baldi, ''moto.it'', 20 aprile 2010.}} *La prima volta che sono sceso in pista sono caduto e mio padre mi ha detto: "questo sport non fa per te". Il giorno dopo ho vinto la gara. È stato naturale per me correre in moto. Naturale, ma non facile. Sono migliorato molto ed ho dovuto lavorare duro per essere dove sono ora. La mia prima stagione in moto è stata divertente, mentre ora è diventato un lavoro. Un lavoro divertente, ma è un lavoro. *Mi pagano bene per correre, ma farei questo lavoro anche se dovessi pagare di tasca mia per poterlo fare. Se dovessi lavorare durante la settimana nel weekend andrei comunque a correre perché io amo correre in moto. Essere pagati per correre in moto è una sorta di bonus perché vieni pagato per fare una cosa che ti piace. *Io ho del talento, ma penso di lavorare più di molti altri piloti. Alcuni piloti fanno meno fatica di me e guidano in modo più naturale, mentre io devo applicarmi molto per raggiungere dei buoni risultati ed anche per questo quando ci riesco sono molto felice. *{{NDR|«Il mio compagno di squadra è il mio primo avversario? Sei d'accordo?»}} Sì sono d'accordo. Usa la tua stessa moto e rappresenta un termine di paragone. Io voglio arrivare davanti a tutti gli altri piloti, compreso il mio compagno di squadra. [...] E comunque io voglio vincere da solo e mai con l'aiuto del mio compagno di squadra. ==Citazioni su Cal Crutchlow== *Di sicuro è un personaggio. Meno bizzarro di quanto sembri, però: ama il rischio, ma non perde mai il controllo della situazione e dimostra totale rispetto degli avversari. A vederlo in tv, dà l'impressione di essere aggressivo in pista, invece le telemetrie dimostrano che è molto costante, preciso. ([[Takaaki Nakagami]]) ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Crutchlow, Cal}} [[Categoria:Piloti motociclistici britannici]] rjmltakicfrhyy0p6bwdqo35sf9ua3x Daijirō Katō 0 215178 1350735 1350551 2024-11-07T19:55:09Z Danyele 19198 de-stub 1350735 wikitext text/x-wiki [[File:Daijiro Kato in Japan GP 1998.jpg|thumb|Daijirō Katō (1998)]] '''Daijirō Katō''' (1976 – 2003), pilota motociclistico giapponese. ==Citazioni su Daijirō Katō== *Daijiro era eccezionale: non solo vinceva spesso, aveva un carattere tranquillo, prendeva il lavoro con enorme serietà e si impegnava senza risparmiarsi. Per me è tuttora un esempio. ([[Takaaki Nakagami]]) *Ho amato molto il suo stile di guida e il suo modo di porsi al di fuori delle gare. Era molto calmo al punto da rendere difficile immaginare che fosse un pilota. Quando indossava il casco, però, cambiava completamente carattere. ([[Takaaki Nakagami]]) ===[[Fausto Gresini]]=== *Era un po' bizzarro: ogni tanto gli "tiravano" le orecchie anche i suoi capi della Honda, per esempio per il suo modo di colorarsi i capelli o per altre stravaganze. Mi ricordo il primo giorno che arrivò in Italia: ebbe subito un incidente in macchina, in mezzo alla nebbia. Non era ancora arrivato a Misano e aveva già picchiato con l'auto, all'una di notte: ho pensato 'cominciamo bene'. Un'altra volta mi ricordo che aveva sbagliato le dosi del detersivo dentro alla lavatrice: ci chiamò disperato, perché la camera si era riempita di schiuma. Gli piaceva divertirsi, ma era anche un vero professionista, molto preparato, con un gran fisico, sapeva bene quello che voleva. *Era un ragazzo molto simpatico, introverso, a volte difficile da prendere. Quando non aveva voglia di fare qualcosa, diceva che non sapeva la lingua, che parlava solo giapponese... In realtà era solo un modo per nascondere la sua timidezza. *Lo vogliamo ricordare come lo abbiamo conosciuto, con il sorriso che ci regalava in quei momenti bellissimi quando vinceva ma anche nelle serate lontano dai Gran Premi. La sua semplicità ed il suo modo estroso di proporsi erano due straordinarie componenti del suo modo di essere. ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Kato, Daijiro}} [[Categoria:Piloti motociclistici giapponesi]] 91wiqqrqfq5xh6r93trsdycf4mcdhv8 Discussioni utente:Renamed user 2c2921fa076818c030ff87ae60577941 3 215203 1350666 2024-11-07T12:20:04Z Homer 215 Benvenuto/a su Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà! 1350666 wikitext text/x-wiki {{Benvenuto2|nome={{PAGENAME}}|firma=[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 13:20, 7 nov 2024 (CET)}} qe7nem1g40a728cnrbmtg5yc0re11an Discussioni utente:Bulandari27 3 215204 1350672 2024-11-07T13:45:13Z Homer 215 Benvenuto/a su Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà! 1350672 wikitext text/x-wiki {{Benvenuto2|nome={{PAGENAME}}|firma=[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 14:45, 7 nov 2024 (CET)}} h6qso05zflbzwldjr9cpdsgvkxgdgjl Discussioni utente:Minutello 3 215205 1350673 2024-11-07T14:35:57Z Homer 215 Benvenuto/a su Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà! 1350673 wikitext text/x-wiki {{Benvenuto2|nome={{PAGENAME}}|firma=[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 15:35, 7 nov 2024 (CET)}} k6o29bi1joiiw3ih7thfgffph1mjb46 Discussioni utente:Errrata 3 215206 1350679 2024-11-07T15:00:39Z Homer 215 Benvenuto/a su Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà! 1350679 wikitext text/x-wiki {{Benvenuto2|nome={{PAGENAME}}|firma=[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 16:00, 7 nov 2024 (CET)}} 4tppjmoiznz3hcbvseoyxh4m263mahn Margot Sikabonyi 0 215208 1350687 2024-11-07T15:40:23Z Ibisco 49387 Nuova voce bio 1350687 wikitext text/x-wiki [[File:Margot Sikabonyi Photo.jpg|thumb|Margot Sikabonyi nel 2019]] '''Margot Sikabonyi''', all'anagrafe '''Laura Marguerite Sikabonyi''' (1982 – vivente), attrice italiana. {{Int|''«Da Un medico in famiglia sono fuggita quattro volte. Oggi vivi imperfetta e felice»''|Intervista di [[Candida Morvillo]], ''Corriere della Sera'', 4 novembre 2024.|h=2}} *{{NDR|Su Maria Martini, il personaggio interpretato in ''[[Un medico in famiglia]]''}} Nel rapporto con lei, sono passata da "sono fighissima" a "voglio scappare", poi l'ho usata per capire chi fossi. Adesso, da madre divorziata, dopo l'inferno in cui sono passata, la adoro. *Papà era un geologo {{NDR|ungherese}} e stava lavorando in Canada quando ha conosciuto mamma, studentessa universitaria, in mezzo alle sue praterie. S'innamorarono seduta stante. Lui le propose di vivere a Roma, perché si mangiava benissimo e c'era sempre il sole. Vanno a Roma, dove nasciamo io e mio fratello, perché lì c'era il sole. *Il percorso più importante è stato quello yogico, che ha a che fare col respiro e arriva con la morte di mio padre, finché divento insegnante nel 2008. Alle Hawaii ho incontrato i primi sciamani e, a Bali, ho fatto percorsi [[yoga]] che si incrociavano con lo sciamanesimo e la meditazione nei boschi. Poi, ho fatto tanta psicoterapia bioenergetica, che fonda la sua ricerca di verità sul corpo e sul respiro. Quando ero in crisi per il divorzio, ho incontrato una sciamana con la quale ho usato erbe e spezie per riequilibrare il campo energetico. *{{NDR|Che cos'è una sciamana?}} Una guaritrice in contatto con tutto quello che non si vede, m c'è. C'è [[sciamanesimo]] e sciamanesimo, questo è pulito, “bianco”. Quindi, i rimedi sono: fai un bagno nei fiori di calendula; oppure, porta con te un sacchetto di lavanda. [...] Se resti legato alla mente razionale che dice "ma ti pare che un bagno di calendula mi può fare bene?" non succede nulla. Ma io ricordo bagni di calendula in cui ho avuto rivelazioni, visioni fortissime e ho sentito blocchi che si scioglievano. Dopo, dovevo scrivere cosa sentivo, scrivevo e piangevo. ==Filmografia== *''[[Un medico in famiglia#Prima stagione|Un medico in famiglia]]'' – serie TV (1998-2014) *''[[I Cesaroni]]'' – serie TV (2012) ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Sikabonyi, Margot}} [[Categoria:Attori italiani]] tbcq0np6vgyw9417bjzr90foophws56 1350691 1350687 2024-11-07T15:50:07Z Ibisco 49387 1350691 wikitext text/x-wiki [[File:Margot Sikabonyi Photo.jpg|thumb|Margot Sikabonyi nel 2019]] '''Margot Sikabonyi''', all'anagrafe '''Laura Marguerite Sikabonyi''' (1982 – vivente), attrice italiana. {{Int|''«Da Un medico in famiglia sono fuggita quattro volte. Oggi vivi imperfetta e felice»''|Intervista di [[Candida Morvillo]], ''Corriere della Sera'', 4 novembre 2024.|h=2}} *{{NDR|Su Maria Martini, il personaggio interpretato in ''[[Un medico in famiglia]]''}} Nel rapporto con lei, sono passata da "sono fighissima" a "voglio scappare", poi l'ho usata per capire chi fossi. Adesso, da madre divorziata, dopo l'inferno in cui sono passata, la adoro. *Papà era un geologo {{NDR|ungherese}} e stava lavorando in Canada quando ha conosciuto mamma, studentessa universitaria, in mezzo alle sue praterie. S'innamorarono seduta stante. Lui le propose di vivere a Roma, perché si mangiava benissimo e c'era sempre il sole. Vanno a Roma, dove nasciamo io e mio fratello, perché lì c'era il sole. *Il percorso più importante è stato quello yogico, che ha a che fare col respiro e arriva con la morte di mio padre, finché divento insegnante nel 2008. Alle Hawaii ho incontrato i primi sciamani e, a Bali, ho fatto percorsi [[yoga]] che si incrociavano con lo sciamanesimo e la meditazione nei boschi. Poi, ho fatto tanta psicoterapia bioenergetica, che fonda la sua ricerca di verità sul corpo e sul respiro. Quando ero in crisi per il divorzio, ho incontrato una sciamana con la quale ho usato erbe e spezie per riequilibrare il campo energetico. *{{NDR|Che cos'è una sciamana?}} Una guaritrice in contatto con tutto quello che non si vede, ma c'è. C'è [[sciamanesimo]] e sciamanesimo, questo è pulito, “bianco”. Quindi, i rimedi sono: fai un bagno nei fiori di calendula; oppure, porta con te un sacchetto di lavanda. [...] Se resti legato alla mente razionale che dice "ma ti pare che un bagno di calendula mi può fare bene?" non succede nulla. Ma io ricordo bagni di calendula in cui ho avuto rivelazioni, visioni fortissime e ho sentito blocchi che si scioglievano. Dopo, dovevo scrivere cosa sentivo, scrivevo e piangevo. ==Filmografia== *''[[Un medico in famiglia#Prima stagione|Un medico in famiglia]]'' – serie TV (1998-2014) *''[[I Cesaroni]]'' – serie TV (2012) ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Sikabonyi, Margot}} [[Categoria:Attori italiani]] cw9imsl36yh5hzy0gj4i6bvpcj9zr6e 1350693 1350691 2024-11-07T15:53:52Z Ibisco 49387 1350693 wikitext text/x-wiki [[File:Margot Sikabonyi Photo.jpg|thumb|Margot Sikabonyi nel 2019]] '''Margot Sikabonyi''', all'anagrafe '''Laura Marguerite Sikabonyi''' (1982 – vivente), attrice italiana. {{Int|''«Da Un medico in famiglia sono fuggita quattro volte. Oggi vivi imperfetta e felice»''|Intervista di [[Candida Morvillo]], ''Corriere della Sera'', 4 novembre 2024.|h=2}} *{{NDR|Su Maria Martini, il personaggio interpretato in ''[[Un medico in famiglia]]''}} Nel rapporto con lei, sono passata da "sono fighissima" a "voglio scappare", poi l'ho usata per capire chi fossi. Adesso, da madre divorziata, dopo l'inferno in cui sono passata, la adoro. *Papà era un geologo {{NDR|ungherese}} e stava lavorando in Canada quando ha conosciuto mamma, studentessa universitaria, in mezzo alle sue praterie. S'innamorarono seduta stante. Lui le propose di vivere a Roma, perché si mangiava benissimo e c'era sempre il sole. Vanno a Roma, dove nasciamo io e mio fratello, perché lì c'era il sole. *Il percorso più importante è stato quello yogico, che ha a che fare col respiro e arriva con la morte di mio padre, finché divento insegnante nel 2008. Alle Hawaii ho incontrato i primi sciamani e, a Bali, ho fatto percorsi [[yoga]] che si incrociavano con lo sciamanesimo e la meditazione nei boschi. Poi, ho fatto tanta psicoterapia bioenergetica, che fonda la sua ricerca di verità sul corpo e sul respiro. Quando ero in crisi per il divorzio, ho incontrato una sciamana con la quale ho usato erbe e spezie per riequilibrare il campo energetico. *{{NDR|Che cos'è una sciamana?}} Una guaritrice in contatto con tutto quello che non si vede, ma c'è. C'è [[sciamanesimo]] e sciamanesimo, questo è pulito, "bianco". Quindi, i rimedi sono: fai un bagno nei fiori di calendula; oppure, porta con te un sacchetto di lavanda. [...] Se resti legato alla mente razionale che dice "ma ti pare che un bagno di calendula mi può fare bene?" non succede nulla. Ma io ricordo bagni di calendula in cui ho avuto rivelazioni, visioni fortissime e ho sentito blocchi che si scioglievano. Dopo, dovevo scrivere cosa sentivo, scrivevo e piangevo. ==Filmografia== *''[[Un medico in famiglia#Prima stagione|Un medico in famiglia]]'' – serie TV (1998-2014) *''[[I Cesaroni]]'' – serie TV (2012) ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Sikabonyi, Margot}} [[Categoria:Attori italiani]] an3ng4s0vk8k7wnuwlevpykzzxppm2e Caselli 0 215209 1350696 2024-11-07T16:00:04Z Gaux 18878 disambigua 1350696 wikitext text/x-wiki {{disambigua}} * '''[[Chiara Caselli]]''' (1967 – vivente), attrice, regista e fotografa italiana * '''[[Gian Carlo Caselli]]''' (1939 – vivente), magistrato italiano * '''[[Caterina Caselli]]''' (1946 – vivente), cantante, produttrice discografica, attrice e conduttrice televisiva italiana mcv8e2pm7ph0bkio2ygcuwk9f5pn650 1350698 1350696 2024-11-07T16:02:34Z Gaux 18878 +1, ordine alfabetico 1350698 wikitext text/x-wiki {{disambigua}} * '''[[Caterina Caselli]]''' (1946 – vivente), cantante, produttrice discografica, attrice e conduttrice televisiva italiana * '''[[Chiara Caselli]]''' (1967 – vivente), attrice, regista e fotografa italiana * '''[[Gian Carlo Caselli]]''' (1939 – vivente), magistrato italiano * '''[[Patrizia Caselli]]''' (1960 – vivente), attrice, conduttrice televisiva e showgirl italiana hvpy30p9wy9y7c2kwx1wv7udeoabiii Discussioni utente:Dietor000 3 215210 1350697 2024-11-07T16:00:04Z Homer 215 Benvenuto/a su Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà! 1350697 wikitext text/x-wiki {{Benvenuto2|nome={{PAGENAME}}|firma=[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 17:00, 7 nov 2024 (CET)}} 41p5snm8ykf4qbp5ydq7hykmd43t5we Discussioni utente:Phat212 3 215211 1350713 2024-11-07T16:55:03Z Homer 215 Benvenuto/a su Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà! 1350713 wikitext text/x-wiki {{Benvenuto2|nome={{PAGENAME}}|firma=[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 17:55, 7 nov 2024 (CET)}} jnt99m7t1q8kxa0o4kptgkk8q3k8cbh Discussioni utente:LittleR blue 3 215212 1350714 2024-11-07T17:15:08Z Homer 215 Benvenuto/a su Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà! 1350714 wikitext text/x-wiki {{Benvenuto2|nome={{PAGENAME}}|firma=[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 18:15, 7 nov 2024 (CET)}} ohlwk57s8by480xuwxovam8p4jgqadr Discussioni utente:Chiavico 3 215213 1350716 2024-11-07T18:15:14Z Homer 215 Benvenuto/a su Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà! 1350716 wikitext text/x-wiki {{Benvenuto2|nome={{PAGENAME}}|firma=[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 19:15, 7 nov 2024 (CET)}} 6mdbo1dooi124zu08al58e2171uokgp Discussioni utente:The Herald 3 215214 1350725 2024-11-07T18:51:35Z DreamRimmer 96611 DreamRimmer ha spostato la pagina [[Discussioni utente:The Herald]] a [[Discussioni utente:Benison]]: Pagina spostata automaticamente durante la rinomina dell'utente "[[Special:CentralAuth/The Herald|The Herald]]" a "[[Special:CentralAuth/Benison|Benison]]" 1350725 wikitext text/x-wiki #RINVIA [[Discussioni utente:Benison]] phh5querywaqnaw3f39ffnnjdbu1qf7 San Pietro 0 215215 1350745 2024-11-07T21:59:31Z ~2024-9149 100268 Redirect alla pagina [[Pietro apostolo]] 1350745 wikitext text/x-wiki #RINVIA[[Pietro apostolo]] rxo766u5mx9bnptuip9qi6v9ef1dzwj Margo Stilley 0 215216 1350749 2024-11-08T01:56:56Z Danyele 19198 Creata pagina con "[[File:Portrait of actress and writer, Margo Stilley, Beverly Hills 2015.jpg|thumb|Margo Stilley (2015)]] '''Margo Stilley''' (1982 – vivente), attrice ed ex modella statunitense. ==Citazioni di Margo Stilley== *{{NDR|Su ''[[9 Songs]]''}} Quando facevo conferenze stampa la gente mi urlava insulti, mi diceva troia. Le persone mi chiedono spesso se pensavo che [il regista] Michael Winterbottom si fosse approfittato di me perché non avevo mai recitato prima, ma dimentic..." 1350749 wikitext text/x-wiki [[File:Portrait of actress and writer, Margo Stilley, Beverly Hills 2015.jpg|thumb|Margo Stilley (2015)]] '''Margo Stilley''' (1982 – vivente), attrice ed ex modella statunitense. ==Citazioni di Margo Stilley== *{{NDR|Su ''[[9 Songs]]''}} Quando facevo conferenze stampa la gente mi urlava insulti, mi diceva troia. Le persone mi chiedono spesso se pensavo che [il regista] Michael Winterbottom si fosse approfittato di me perché non avevo mai recitato prima, ma dimenticano che io ho sviluppato il personaggio. Il film parla di amore e sesso. Non era porno. Voglio dire, ho fatto sesso con il mio ragazzo ieri sera e non era porno. Era solo sesso bollente! ''9 Songs'' era un vero film sull'amore e sul sesso, e volevo fare quel film e ne sono orgogliosa.<ref>Da un'intervista all{{'}}''Irish Examiner'', 2008; citato in Matteo Furina, ''[https://www.lascimmiapensa.com/2024/01/24/margo-stilley-9-songs-sesso/ Margo Stilley parla della vera scena di sesso girata]'', ''lascimmiapensa.com'', 24 gennaio 2024.</ref> ==Note== <references /> ==Filmografia== *''[[9 Songs]]'' (2004) ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{S}} {{DEFAULTSORT:Stilley, Margo}} [[Categoria:Attori statunitensi]] [[Categoria:Modelli statunitensi]] h5fmlsmft7tz99f6kk65b99hvq97di1 1350756 1350749 2024-11-08T02:50:03Z AssassinsCreed 17001 minuzie 1350756 wikitext text/x-wiki [[File:Portrait of actress and writer, Margo Stilley, Beverly Hills 2015.jpg|thumb|Margo Stilley (2015)]] '''Margo Stilley''' (1982 – vivente), attrice ed ex modella statunitense. ==Citazioni di Margo Stilley== *{{NDR|Su ''[[9 Songs]]''}} Quando facevo conferenze stampa la gente mi urlava insulti, mi diceva troia. Le persone mi chiedono spesso se pensavo che {{NDR|il regista}} Michael Winterbottom si fosse approfittato di me perché non avevo mai recitato prima, ma dimenticano che io ho sviluppato il personaggio. Il film parla di amore e sesso. Non era porno. Voglio dire, ho fatto sesso con il mio ragazzo ieri sera e non era porno. Era solo sesso bollente! ''9 Songs'' era un vero film sull'amore e sul sesso, e volevo fare quel film e ne sono orgogliosa.<ref>Da un'intervista all{{'}}''Irish Examiner'', 2008; citato in Matteo Furina, ''[https://www.lascimmiapensa.com/2024/01/24/margo-stilley-9-songs-sesso/ Margo Stilley parla della vera scena di sesso girata]'', ''lascimmiapensa.com'', 24 gennaio 2024.</ref> ==Note== <references /> ==Filmografia== *''[[9 Songs]]'' (2004) ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{S}} {{DEFAULTSORT:Stilley, Margo}} [[Categoria:Attori statunitensi]] [[Categoria:Modelli statunitensi]] ghl4pslfwjdeopftf8owipdk8f7gv7q Giulia Maenza 0 215217 1350751 2024-11-08T02:12:25Z Danyele 19198 Creata pagina con "'''Giulia Maenza''' (1999 – vivente), modella e attrice italiana. {{Int|''[https://www.vogue.it/article/giulia-maenza-modella-attrice-intervista-festa-cinema-roma-2024 Giulia Maenza sfila alla Festa del Cinema di Roma 2024 in un abito clean Fendi couture: il backstage]''|Intervista di Andrea Giordano e Giacomo Aricò, ''vogue.it'', 25 ottobre 2024.|h=2}} *{{NDR|«Moda e cinema: nel tuo caso il binomio è calzante»}} Vanno di pari passo. Amo interpretare un abito, cos..." 1350751 wikitext text/x-wiki '''Giulia Maenza''' (1999 – vivente), modella e attrice italiana. {{Int|''[https://www.vogue.it/article/giulia-maenza-modella-attrice-intervista-festa-cinema-roma-2024 Giulia Maenza sfila alla Festa del Cinema di Roma 2024 in un abito clean Fendi couture: il backstage]''|Intervista di Andrea Giordano e Giacomo Aricò, ''vogue.it'', 25 ottobre 2024.|h=2}} *{{NDR|«Moda e cinema: nel tuo caso il binomio è calzante»}} Vanno di pari passo. Amo interpretare un abito, così come accade con un personaggio, nella recitazione. Continuerò ovviamente a sfilare, mi diverte [...]. La moda mi ha aiutato tanto a trovare altre strade, tramite progetti, incontri, artisti ambiziosi. *{{NDR|«''La Notte'' di Antonioni è il tuo film rivelatore. Come mai?»}} Fondamentalmente per Monica Vitti. Da ragazzina non ho guardato tanti film, nella mia adolescenza li ho scoperti da sola, come questo. La guardavo, provavo ad emularla in alcune sue espressioni, davanti allo specchio. *{{NDR|«Di cosa vai maggiormente orgogliosa?»}} Di essermi buttata nel cinema. Durante il Covid misi tutto in stand by, tutto si è fermato, ogni cosa sembrava in dubbio. Sono partita a fare l'attrice per gioco, senza nessuna ambizione, neanche oggi le ho. Ma quello che ti meriti, prima o poi però arriva, se non è la tua strada, pazienza. ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Maenza, Giulia}} [[Categoria:Attori italiani]] [[Categoria:Modelli italiani]] 1um7ep6xpjiep8mninb050rqo59dmnr 1350752 1350751 2024-11-08T02:12:48Z Danyele 19198 /* Altri progetti */ fix link 1350752 wikitext text/x-wiki '''Giulia Maenza''' (1999 – vivente), modella e attrice italiana. {{Int|''[https://www.vogue.it/article/giulia-maenza-modella-attrice-intervista-festa-cinema-roma-2024 Giulia Maenza sfila alla Festa del Cinema di Roma 2024 in un abito clean Fendi couture: il backstage]''|Intervista di Andrea Giordano e Giacomo Aricò, ''vogue.it'', 25 ottobre 2024.|h=2}} *{{NDR|«Moda e cinema: nel tuo caso il binomio è calzante»}} Vanno di pari passo. Amo interpretare un abito, così come accade con un personaggio, nella recitazione. Continuerò ovviamente a sfilare, mi diverte [...]. La moda mi ha aiutato tanto a trovare altre strade, tramite progetti, incontri, artisti ambiziosi. *{{NDR|«''La Notte'' di Antonioni è il tuo film rivelatore. Come mai?»}} Fondamentalmente per Monica Vitti. Da ragazzina non ho guardato tanti film, nella mia adolescenza li ho scoperti da sola, come questo. La guardavo, provavo ad emularla in alcune sue espressioni, davanti allo specchio. *{{NDR|«Di cosa vai maggiormente orgogliosa?»}} Di essermi buttata nel cinema. Durante il Covid misi tutto in stand by, tutto si è fermato, ogni cosa sembrava in dubbio. Sono partita a fare l'attrice per gioco, senza nessuna ambizione, neanche oggi le ho. Ma quello che ti meriti, prima o poi però arriva, se non è la tua strada, pazienza. ==Altri progetti== {{interprogetto|w=Giulia Maenza|w_site=en}} {{DEFAULTSORT:Maenza, Giulia}} [[Categoria:Attori italiani]] [[Categoria:Modelli italiani]] eb3uwifprpiiefmixdgrw3jfterju4m Milena Baldassarri 0 215218 1350758 2024-11-08T03:02:08Z Danyele 19198 Creata pagina con "[[File:Milena Baldassarri 2024 Sofia World Cup Ribbon QF 0.jpg|thumb|Milena Baldassarri (2024)]] '''Milena Baldassarri''' (2001 – vivente), ginnasta italiana. ==Citazioni di Milena Baldassarri== {{cronologico}} *Il difficile di essere [[Atleta|atleti]] professioni è riuscire ogni giorno ad alzarsi e a voler venire ad allenarsi per otto o nove ore al giorno, per tutti i giorni dell'anno. Questa è la sfida con me stessa: trovare la motivazione giusta, non arrendersi,..." 1350758 wikitext text/x-wiki [[File:Milena Baldassarri 2024 Sofia World Cup Ribbon QF 0.jpg|thumb|Milena Baldassarri (2024)]] '''Milena Baldassarri''' (2001 – vivente), ginnasta italiana. ==Citazioni di Milena Baldassarri== {{cronologico}} *Il difficile di essere [[Atleta|atleti]] professioni è riuscire ogni giorno ad alzarsi e a voler venire ad allenarsi per otto o nove ore al giorno, per tutti i giorni dell'anno. Questa è la sfida con me stessa: trovare la motivazione giusta, non arrendersi, avere un obiettivo fisso. Sempre.<ref name="Castigli">Dall'intervista di Milena Castigli, ''[https://www.interris.it/copertina/fede-milena-baldassarri/ "La fede mi aiuta": la campionessa di ritmica Milena Baldassarri si racconta]'', ''interris.it'', 28 novembre 2021.</ref> *[...] per me la fede è importante. Mia madre è cristiana ortodossa; anche io sono ortodossa. Mi aiuta molto credere in Dio perché sono convinta che anche nelle gare, così come nei momenti difficili, Lui c'è. Mi aiuta a dare quel qualcosa in più.<ref name="Castigli"/> *La [[Ginnastica ritmica|Ritmica]] trasmette emozioni, la ginnasta deve dare qualcosa al pubblico, spero sempre che venga percepito.<ref>Dall'intervista di Giuliana Lorenzo, ''[https://atletanews.sport/interviste/milena-baldassarri-perche-faccio-ginnastica-voglio-continuare-a-incantare/ Milena Baldassarri: "Perché faccio ginnastica? Voglio continuare a incantare"]'', ''atletanews.sport'', 5 maggio 2023.</ref> *Da piccola ero ultima e non capivo molto quello che stavo facendo. Papà mi ha sempre detto di guardare la classifica al contrario, però io vedevo le bambine che piangevano perché non arrivavano prime, ma seconde. Io non lo capivo perché mi divertivo a entrare in pedana e basta. Questo per tantissimi anni [...]. Dalle prime gare internazionali già capivo che non entravo solo per me e per divertirmi ma entravo per una nazione intera, dovevo portare onore alla bandiera e che era un onore essere lì visto che al mio posto ci poteva essere un'altra brava ginnasta. Da lì ho capito il valore, il senso di far ginnastica che non era solo una passione, uno sport, ma era qualcosa di più grande. Non è una cosa che mi sono fatta mai pesare, ma crescendo ti rendi più conto di quello che stai facendo e quindi magari ci possono essere stati dei momenti in cui è sembrato troppo difficile. Se uno si gira e guarda tutto quello che ha fatto prima e poi si rigira e guarda il sogno che c'è davanti, si dice che non è il momento di lasciare.<ref name="Pizzimenti">Dall'intervista di Chiara Pizzimenti, ''[https://www.vanityfair.it/article/milena-baldassarri-ginnasta-eleganza-ogni-esercizio-racconta-storia Milena Baldassarri, la ginnasta dell'eleganza: «Ogni esercizio racconta una storia e trasmette un messaggio»]'', ''vanityfair.it'', 9 agosto 2024.</ref> *Io credo che anche lo sport, l'avere visibilità è anche un po' un trasmettere qualcosa, non solo fare una gara o un esercizio, è avere una finestra un po' più grande aperta per riuscire a trasmettere un qualcosa di positivo nella vita a chi ti segue, a chi ti guarda.<ref name="Pizzimenti"/> {{Int|''[https://www.cosmopolitan.com/it/star/a20959660/milena-baldassarri-intervista-ginnastica-ritmica/ Milena Baldassarri, campionessa italiana assoluta di ginnastica ritmica, ci svela come si sale (anche) sul podio della vita]''|Intervista di Guia Rossi, ''cosmopolitan.com'', 30 maggio 2018.}} *Da piccola ho sempre praticato più sport contemporaneamente. D'inverno sfrecciavo sulla neve per le gare di sci, il sabato mi allenavo a equitazione, mentre in settimana alternavo danza classica al nuoto (mia mamma è stata una campionessa). A tutto questo si è aggiunta la ginnastica ritmica grazie a un'amica di famiglia che la insegnava. Ma alla fine ho dovuto scegliere la disciplina che sentivo più mia, in cui mi sentivo più a mio agio. E a 5 anni ho fatto la prima scelta importante della vita. *{{NDR|«Come ti prepari mentalmente prima di salire in pedana?»}} Il tifo è sempre pazzesco, le grida dei fan ti entrano nel petto e trovare un equilibrio è fondamentale per garantire la resa della performance. Per concentrarmi di solito immagino che ci sia un muro attorno alla pedana e non appena parte la musica ballo per me stessa. Mi isolo, mi concentro, faccio un bel respiro e mi ripeto che so fare tutto perché ho provato molte ore. E soprattuto salgo in pedana convinta. *Quando sono in pedana sento di trasmettere qualcosa a chi mi guarda. E un attore fa la stessa cosa quando recita sul palco o in un film. Quello che conta per me è comunicare le emozioni più grandi. {{Int|''[https://www.marieclaire.it/attualita/news-appuntamenti/a45706360/milena-baldassarri-olimpiadi-2024-intervista/ "Bisogna sempre sognare in grande" il ritmo segreto di Milena Baldassarri verso Parigi]''|Intervista di Arianna Galati, ''marieclaire.it'', 24 maggio 2024.}} *{{NDR|«Ma è vero che voi [[Ginnastica ritmica|ginnaste]] siete tutte serie e super disciplinate, e non sgarrate mai?»}} Sì, è vero [ride, ''ndr'']. È uno sport molto di disciplina. Fin da piccoli ci insegnano cose che magari insegnano in tutti gli sport, però secondo me qui c'è molto più rigidità. È un mondo tutto al femminile, il fatto di essere rigidi viene anche da questa cosa. Poi è uno sport talmente di dettaglio che basta un lancio fatto mezzo metro più avanti per rischiare di perderlo, e un errore di perdita penalizza. *{{NDR|Sulla ginnastica ritmica}} È uno sport molto bello da vedere, ma molto difficile da seguire. Magari vedi la classifica con i punteggi e non capisci perché quella che ti è piaciuta di più è arrivata quinta, e quella che ti è piaciuta di meno, invece ha vinto. I giudici hanno un criterio di giudizio, però per chi non ne capisce è difficile. *{{NDR|Sulla ginnastica ritmica}} Agli altri sport si appassiona più gente perché è più facile: vedi il canestro, ha fatto punto, vedi il gol, ha fatto il gol, ma poi gli schemi in mezzo al campo non li capisci. Vedi il nuoto, chi arriva prima tocca e ha vinto. Qui è più come come andare a teatro, come vedere uno spettacolo, una cosa talmente fuori dal normale che dici "cavolo, ma come fa?". Magari la gara è più complicata. {{NDR|«Bello questo concetto di far comprendere la bellezza»}} Noi la esprimiamo sempre in maniera molto ampia, è un'armonia tra musica e movimenti, l'attrezzo che quindi non è solo il movimento del fisico, ma anche una tecnica di attrezzo difficile, studiata in 10 anni per riuscire a farla. ==Note== <references /> ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Baldassarri, Milena}} [[Categoria:Ginnasti italiani]] i5f9me2xv2yzvofopeutbj0tt5y70oi Discussioni utente:The Sharpest Lives 3 215219 1350776 2024-11-08T04:31:58Z DreamRimmer 96611 DreamRimmer ha spostato la pagina [[Discussioni utente:The Sharpest Lives]] a [[Discussioni utente:Sam S]]: Pagina spostata automaticamente durante la rinomina dell'utente "[[Special:CentralAuth/The Sharpest Lives|The Sharpest Lives]]" a "[[Special:CentralAuth/Sam S|Sam S]]" 1350776 wikitext text/x-wiki #RINVIA [[Discussioni utente:Sam S]] h1vreg90hnw33rm30fj8e1ed2ffs9sq Discussioni utente:Arthurstp11 3 215220 1350778 2024-11-08T07:40:17Z Homer 215 Benvenuto/a su Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà! 1350778 wikitext text/x-wiki {{Benvenuto2|nome={{PAGENAME}}|firma=[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 08:40, 8 nov 2024 (CET)}} 1ubyuw9l5vmpybgeel5xovxfe5womhl Discussioni utente:DavidePapapicco 3 215221 1350780 2024-11-08T08:20:12Z Homer 215 Benvenuto/a su Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà! 1350780 wikitext text/x-wiki {{Benvenuto2|nome={{PAGENAME}}|firma=[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 09:20, 8 nov 2024 (CET)}} dw46gysyafwgnitl9mot8asx4yef1jj Discussioni utente:Maurizio131061 3 215222 1350793 2024-11-08T09:45:02Z Homer 215 Benvenuto/a su Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà! 1350793 wikitext text/x-wiki {{Benvenuto2|nome={{PAGENAME}}|firma=[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 10:45, 8 nov 2024 (CET)}} d17p61kw1ja2i2uhpbgaf82bepvquvg Alice Miller 0 215223 1350795 2024-11-08T09:59:31Z Wiccio 43730 #SheSaid 1350795 wikitext text/x-wiki '''Alice Miller''' (1923 – 2010), psicologa e saggista polacca. ==Citazioni di Alice Miller== *Quando cerco di denunciare le cause della perversione, della brutalità, del sadismo e della [[crudeltà]], cerco anche di fornire elementi capaci di contribuire a impedirne il perpetuarsi. Il che, a mio avviso, è possibile solo a condizione di aver compreso e svelato i meccanismi della cieca produzione di quello che comunemente viene chiamato “il Male”. :''Quand je recherche, pour les dénoncer, les causes de la perversion, de la brutalité, du sadisme et de la cruauté, j’essaie aussi de fournir des éléments capables de contribuer à empêcher leur perpétuation. Ce qui, selon moi, n’est possible qu’à condition d’avoir compris et dévoilé les mécanismes de la production aveugle de ce qu’on appelle communément “le Mal”.''<ref name="gruner">Dall'intervista di [[Thomas Gruner]], ''[https://www.alice-miller.com/thomas-gruner-entretiens-avec-alice-miller-sur-lenfance-et-la-politique-octobre-2004/ Entretiens avec Alice Miller sur l’enfance et la politique]'', ''alice-miller.com'', ottobre 2004.</ref> {{Int|''[https://www.alice-miller.com/alice-miller-interview-realisee-par-ami-lonnroth-du-grand-journal-suedois-svenska-dagbladet/ Alice Miller. Interview réalisée par Ami Lönnroth du grand journal suédois Svenska Dagbladet]''|{{fr}} Dall'intervista di [[Ami Lönnroth]], ''alice-miller.com'', 1984.}} *Ciò che chiamiamo amore genitoriale è spesso così pieno di aggressività e di bisogni narcisistici insoddisfatti che il rispetto dei [[genitore e figlio|genitori]] per il bambino è debole o completamente assente. :''Ce qu’on appelle amour parental est souvent tellement empreint d’agression et de besoins narcissiques non satisfaits que le respect des parents pour l’enfant est faible ou totalement absent.'' *Ciò che la gente non vuole sapere è cosa succede ai bambini dietro le porte delle loro case. I [[genitore|genitori]] sono sempre idealizzati. Coloro che sostengono che i genitori biologici siano sempre i migliori genitori semplicemente non dicono la verità. :''Ce que les gens ne veulent pas savoir, c’est ce qui arrive aux enfants derrière les portes fermées de leur maison. Les parents sont toujours idéalisés. Ceux qui soutiennent que les parents biologiques sont toujours les meilleurs parents, tout simplement ne disent pas la vérité.'' *[...] faccio un’importante distinzione tra [[aggressività]] e distruttività. Diventi aggressivo quando devi difenderti, difendere la tua vita. Devi distruggere quando non ti è stato permesso di difenderti. Chi ha bisogno di distruggere non grida né protesta. Sono persone sottomesse, spesso considerate individui socialmente ben adattati. :''En outre, je fais une distinction importante entre l’agressivité et la destructivité. Vous devenez agressif quand vous devez vous défendre, défendre votre vie. Vous avez besoin de détruire quand on ne vous a pas autorisé à vous défendre. Ceux qui ont besoin de détruire ne crient pas, ni ne protestent. Ce sont des gens soumis, souvent considérés comme des individus bien adaptés socialement.'' *I [[bambino|bambini]] hanno una capacità di amare che gli adulti non hanno più. A differenza dei bambini, siamo incapaci di dare amore incondizionato. Ciò che è tragico è che immaginiamo di essere gli unici a poter mostrare tolleranza. :''Les enfants ont une capacité à aimer que les adultes n’ont plus. A l’inverse des enfants, nous sommes incapables de donner un amour inconditionnel. Ce qui est tragique c’est que nous nous imaginons être les seuls à pouvoir faire preuve de tolérance.'' *Tutto quello che possiamo fare è imparare dai nostri [[genitore e figlio|figli]] ciò che non abbiamo potuto imparare dai nostri genitori. :''Tous ce que nous pouvons faire, c’est apprendre de nos enfants ce que nous n’avons pas pu apprendre de nos parents.'' {{Int|''[https://www.alice-miller.com/interview-avec-alice-miller-par-katharina-micada/ Interview avec Alice Miller par Katharina Micada]''|{{fr}} Dall'intervista di [[Katharina Micada]], ''alice-miller.com'', ottobre 2009.}} *Come sapete, ho scritto lettere all'attuale papa e al suo predecessore e anche ad alcuni [[cardinale|cardinali]], tra cui il cardinale Lustiger. Ma ho ricevuto solo risposte evasive. Ho chiesto loro di informare i giovani genitori sulle pericolose conseguenze della violenza contro i bambini fin dalla tenera età. Perché è scientificamente provato che provoca danni al cervello. NESSUNO mostra il minimo interesse o un briciolo di pietà per milioni di bambini maltrattati. Mi sentivo completamente fuori posto, come se avessi voluto regalare una ricetta di cucina per una cena eccentrica. :''Comme vous le savez, j’ai écrit des lettres au pape actuel et à son prédécesseur et aussi à certains cardinaux, dont le cardinal Lustiger. Mais je n’ai reçu que des réponses évasives. Je leur avais demandé d’informer les jeunes parents sur les conséquences dangereuses de la violence faite aux enfants dès leur plus jeune âge. Car il est prouvé scientifiquement que cela provoque des lésions dans le cerveau. PERSONNE ne montre le moindre intérêt ou une trace de pitié pour des millions d’enfants battus. Je me suis sentie tout à fait déplacée comme si j’avais voulu donner une recette de cuisine pour un dîner excentrique.'' *In tutte le religioni che conosco vedo l'obbligo di rispettare i genitori e gli antenati anche se hanno brutalizzato il proprio figlio. Quasi tutti accettano questo obbligo, anche se devono pagarlo con la salute, perché il corpo non capisce la moralità. Non può mentire, ha memorizzato la sofferenza e ci spinge a rispettare la sua verità. Senza mentire a noi stessi non possiamo amare e rispettare le persone che ci tormentano da anni. :''Dans toutes les religions que je connais, je constate l’obligation de respecter les parents et les ancêtres même si ceux-ci ont brutalisé leur enfant. Presque tout le monde accepte cette obligation, même s’il faut payer de sa santé pour cela, car le corps ne comprend pas la morale. Il ne peut pas mentir, il a mémorisé les souffrances et nous pousse à respecter sa vérité. Sans se mentir à soi-même on ne peut pas aimer et respecter les personnes qui nous ont tourmentés pendant des années.'' *Quasi tutti i [[genitore e figlio|genitori]] oggi sono stati picchiati da bambini e purtroppo sono stati costretti ad apprendere presto dai propri genitori che questa pratica era innocua e giusta. Quindi questa “conoscenza” errata viene immagazzinata nel cervello e la maggior parte delle persone ha difficoltà a cancellarla. Capire il contrario significherebbe interrogare i propri genitori e questo spaventerebbe la maggior parte delle persone. :''Presque tous les parents d’aujourd’hui ont été battus quand ils étaient enfants et malheureusement ils étaient obligés d’apprendre très tôt de leurs parents que cette pratique était inoffensive et juste. Alors, cette “connaissance” erronée est enregistrée par le cerveau et la plupart des gens ont de la peine à l’effacer. Comprendre le contraire, cela signifierait de remettre en question leurs propres parents et cela effraierait la plupart des gens.'' {{Int|''[https://www.alice-miller.com/la-cruaute-sapprend-dans-lenfance/ La cruauté s’apprend dans l’enfance]''|{{fr}} Dall'intervista di [[Borut Petrovic Jesenovec]], ''alice-miller.com'', giugno 2005.}} *Come [[genitore|genitori]] dovremmo sapere che qualsiasi forma di violenza educativa, non importa quanto ben intenzionata, uccide l’amore. :''Comme parents nous devrions savoir que toute forme de violence éducative, aussi bien intentionnée soit-elle, tue l’amour.'' *Le [[religione|religioni]] possono esercitare un enorme potere sulle nostre menti e ingannarci in molti modi. Ma non hanno la minima influenza sul nostro corpo, che conosce perfettamente le nostre vere emozioni e insiste affinché le rispettiamo. :''Les religions peuvent exercer un pouvoir énorme sur nos esprits et nous pousser de bien des façons à nous tromper nous-mêmes. Mais elles n’ont pas la moindre influence sur notre corps, qui connaît parfaitement nos émotions vraies, et qui insiste pour que nous les respections.'' *{{ndr|Perché sei stato escluso dall'Associazione Psicoanalitica?}} Non fui esclusa dall'Associazione Psicoanalitica; sono stata io ad allontanarmi da una scuola dopo l'altra man mano che mi diventava chiaro il tradizionalismo del loro punto di vista e il loro rifiuto di tener conto della sofferenza del bambino [...]. Per quanto riguarda il modo in cui viene attualmente praticata la [[psicoanalisi]], penso che la protezione dei genitori sia garantita da una serie di regole, come la neutralità richiesta al terapeuta (invece del giudizio a favore del bambino vittima), così come l'importanza attribuita alle fantasie (invece di affrontare la realtà dell'educazione crudele che il cliente ha ricevuto). :''{{ndr|Pourquoi avez-vous été exclue de l’Association psychanalytique?}} On ne m’a pas exclue de l’Association psychanalytique; c’est moi qui me suis écartée d’une école après l’autre à mesure que m’apparaissaient clairement le traditionalisme de leur point de vue et leur refus de prendre en compte la souffrance de l’enfant [...]. En ce qui concerne la façon dont la psychanalyse est pratiquée actuellement, je pense que la protection des parents est assurée par un certain nombre de règles, comme par exemple la neutralité exigée du thérapeute (au lieu du parti pris en faveur de l’enfant victime), tout comme l’importance accordée aux phantasmes (au lieu de la confrontation avec la réalité de l’éducation cruelle que le client a reçue).'' *Ogni essere umano nasce con un cervello ancora incompleto e sono necessari almeno i primi tre anni per completare questo processo. La natura delle prime esperienze che il bambino conoscerà (a seconda che riceva amore o crudeltà) determinerà la struttura del suo cervello. Non stupitevi quindi se nei paesi in cui è consentito e generalmente accettato colpire i bambini piccoli, le guerre e persino i genocidi e il terrorismo sembrano inevitabili. Per questo dobbiamo varare una legge che vieti di picchiare i bambini per punirli, come hanno già fatto alcuni paesi europei. Sfortunatamente, si tratta solo di nazioni piccole, mentre quelle più grandi, come gli Stati Uniti d’America, sono ben lungi dal prendere in considerazione una simile legislazione. Lì, le punizioni corporali nelle scuole sono autorizzate in non meno di 22 stati. :''Chaque être humain naît avec un cerveau encore incomplètement développé, et pour achever ce processus, il faut au moins les trois premières années. La nature des expériences précoces que l’enfant va connaître (selon qu’il reçoit de l’amour ou de la cruauté) déterminera la structuration de son cerveau. Ne soyez donc pas surpris si dans les pays dans lesquels il est autorisé et généralement admis de frapper les petits enfants, les guerres, et même les génocides et le terrorisme semblent inévitables. C’est la raison pour laquelle il faut faire adopter une loi qui interdise de frapper les enfants pour les punir, comme quelques pays européens l’ont déjà fait. Malheureusement, ce ne sont que des petits pays, et les plus grands comme les Etats-Unis d’Amérique sont bien loin ne serait-ce que d’envisager une telle législation. Là-bas, les châtiments corporels à l’école sont autorisés dans pas moins de 22 Etats.'' *Picchiare è sempre un abuso di potere. È umiliante e crea paura. Uno stato di paura può solo insegnare ai bambini a essere sospettosi e a nascondere i loro sentimenti autentici. Inoltre, imparano dai loro genitori che la violenza è il modo appropriato per risolvere i conflitti, che sono cattivi o inutili e quindi necessitano di essere corretti. Questi bambini dimenticheranno presto il motivo per cui sono stati colpiti. Si sottometteranno molto rapidamente. Ma più avanti nella vita faranno la stessa cosa alle persone più deboli. Colpendo insegniamo la [[violenza]]. :''Frapper, c’est toujours un abus de pouvoir. C’est humiliant et cela fait naître la crainte. Un état de crainte peut uniquement apprendre aux enfants à être méfiants et à dissimuler leurs sentiments authentiques. En outre, ils apprennent de leurs parents que la violence est le moyen approprié pour résoudre les conflits, qu’ils sont mauvais ou qu’ils ne valent rien, et donc qu’ils ont besoin d’être corrigés. Ces enfants oublieront bientôt pourquoi ils ont été frappés. Ils vont très vite se soumettre. Mais plus tard dans leur vie, ils feront la même chose à des personnes plus faibles. En frappant, nous enseignons la violence.'' *[...] poiché non esiste ancora alcun comandamento o legge che vieti ai genitori di sfogare la propria rabbia sui figli, nulla impedisce che i comportamenti genitoriali più brutali continuino a portare il nome di “[[educazione]]”. :''[...] comme il n’existe toujours pas de commandement ni de loi qui interdirait aux parents de décharger leur colère sur leur progéniture, rien ne s’oppose à ce que le comportement parental le plus brutal continue de porter le nom d'”éducation”.'' {{Int|''[https://www.alice-miller.com/comment-sortir-du-deni/ Comment sortir du déni]''|{{fr}} Dall'intervista di [[Borut Petrovic Jesenovec]], ''alice-miller.com'', giugno 2005.}} *Non riesco a fare aprire gli occhi agli altri, li chiuderebbero molto velocemente. Non vogliono vedere la verità, o ne hanno paura, perché si aspettano sempre di essere puniti dai genitori, o da Dio, che rappresenta i genitori. Posso solo aprire i miei occhi e dire quello che vedo. A volte questo incoraggia anche altre persone ad aprire un occhio, o addirittura entrambi. Spesso si sorprendono di non essere puniti, e addirittura di sentirsi sollevati, perché smettono di mentire a sé stessi. :''Je ne peux pas ouvrir les yeux des autres, ils les refermeraient très vite. Ils ne veulent pas voir la vérité, ou bien ils en ont peur, parce qu’il s’attendent toujours à être punis par leurs parents, ou par Dieu, qui représente les parents. Je peux seulement ouvrir mes propres yeux et dire ce que je vois. Il arrive parfois que cela encourage d’autres gens à ouvrir un oeil eux aussi, voire les deux. Ils sont souvent surpris alors de ne pas être punis, et même de se sentir soulagés, parce qu’ils cessent de se mentir à eux-mêmes.'' *Quando non provi più a negare il tuo passato, diventi libero di fidarti delle tue emozioni. Queste raccontano la tua storia, spesso inconsciamente e spesso attraverso messaggi provenienti dal corpo. Puoi imparare a comprendere questi messaggi, ed è così che puoi trasformare le emozioni in sentimenti coscienti. Conoscere i tuoi sentimenti è ciò che ti proteggerà meglio nella vita. Se invece lotti contro i tuoi sentimenti, ti sentirai costantemente in pericolo, avrai paura di eventi accaduti decenni fa e che oggi non rappresentano più un vero pericolo. :''Quand vous n’essayez plus de nier votre passé, vous devenez plus libre de faire confiance à vos émotions. Elles vous racontent votre histoire, souvent inconsciemment et souvent à travers les messages du corps. Votre raison peut apprendre à comprendre ces messages, et c’est ainsi que vous pouvez transformer les émotions en sentiments conscients. Connaître vos sentiments est ce qui vous protégera le mieux dans la vie. Si, au contraire, vous luttez contre vos sentiments, vous vous sentez constamment en danger, vous avez peur d’événements qui se sont passés il y a des dizaines d’années et qui ne sont plus aujourd’hui un danger réel.'' *[...] spesso si rimane sorpresi nel constatare che il mal di testa scompare, anche senza [[farmaco|farmaci]]. Quando avrete sperimentato questa scomparsa spontanea dei sintomi due o tre volte, nessuno potrà convincervi che il mal di testa va assolutamente combattuto con l'aspirina. In effetti, i “farmaci” impediscono di comprendere sé stessi. Tuttavia, questa comprensione può essere di vitale importanza per la propria salute. :''[...] vous constaterez souvent avec surprise que le mal de tête disparaît, même sans médicaments. Quand vous aurez vécu deux ou trois fois cette disparition spontanée des symptômes, plus personne ne pourra vous convaincre que le mal de tête doit absolument être combattu par l’aspirine. En effet, la «drogue» vous empêche de vous comprendre vous-même. Or, cette compréhension peut être d’une importance capitale pour votre santé.'' ==[[Incipit]] di alcune opere== ===''Il bambino inascoltato''=== '''''Due atteggiamenti in psicoanalisi'''''<br /> La volontà di non interrogarsi sulla maniera in cui i genitori trattano, consciamente o perlopiù senza rendersene conto, i loro figli durante i primi anni di vita, non si trova soltanto all'interno della psicoanalisi classica, ma caratterizza tutte le scienze umane a me note, anche quelle che hanno quotidianamente libero accesso ai fatti in questione, ossia la psichiatria, la psicologia e vari orientamenti di psicoterapia. Se io tengo in modo particolare a mettere in risalto questo fenomeno anche all'interno della psicoanalisi, ciò può dipendere anzitutto proprio dal fatto che, a mio parere, la psicoanalisi potrebbe avere la più profonda e pura conoscenza di questo accadimento, se non si facesse schermo delle proprie teorie contro di esso, fatto che avviene in maniera del tutto automatica e inconscia. Devo quindi prender le mosse da più lontano, per descrivere tali meccanismi. ===''Il dramma del bambino dotato e la ricerca del vero Sé''=== ''Tutto fuorché la verità''<br /> L'esperienza ci insegna che, nella lotta contro i disagi psichici, alla lunga abbiamo a disposizione uno strumento molto importante: scoprire a livello emotivo la verità della storia unica e irripetibile che è stata quella della nostra infanzia. Potremo mai liberarci del tutto delle nostre illusioni? Ogni vita è piena di illusioni, proprio perché la verità ci appare insopportabile. E tuttavia la verità ci è talmente indispensabile che ne scontiamo la perdita con gravi malattie. Cerchiamo perciò di scoprire in un lungo processo la nostra personale verità che, prima di donarci un nuovo spazio di libertà, fa sempre soffrire... a meno che non ci accontentiamo di una conoscenza intellettuale. Ma in tal caso ci ritroveremo ancora una volta immersi nelle illusioni. ===''L'infanzia rimossa''=== Ci sono molti esempi per dimostrare come la rimozione della propria sofferenza distrugga la capacità di comprendere le sofferenze altrui. Mi atterrò a uno di questi esempi, apparentemente banale, e mi ci soffermerò per esteso. Stavamo facendo una passeggiata in un bosco quando mi capitò di assistere a una festa. Più famiglie vi erano convenute coi loro figli, avevano acceso dei falò al margine del bosco e invitato san Nikolaus a partecipare alla festa. Tradizionale premessa di quest'invito è che le giovani madri abbiano informato l'uomo che appare nelle vesti del santo riguardo il comportamento e l'atteggiamento dei loro figli e che quello abbia registrato i loro peccati in un librone, in modo da poter parlare ai bambini come se sapesse già tutto. Le madri sperano di ottenere in questo modo un sostegno ai loro sistemi di educazione, e di fatto così avviene. Possono far riferimento a quella conversazione per tutto l'anno e dire: san Nikolaus vede tutto, ormai lo sai anche tu, bada che la prossima volta sia contento di te! ===''La persecuzione del bambino''=== Chiunque sia stato genitore e non viva in uno stato di perfetto autoinganno sa per esperienza come possa riuscire difficile tollerare certi aspetti del carattere del proprio figlio. Accorgersi di questo è particolarmente doloroso, se vogliamo bene al bambino, desideriamo realmente rispettarne l'individualità e tuttavia non ci riusciamo. Magnanimità e tolleranza non si possono raggiungere con l'aiuto di conoscenze intellettuali. Se non abbiamo avuto la possibilità di vivere e rielaborare in modo cosciente il disprezzo di cui siamo stati vittime nella nostra infanzia, continueremo a riprodurlo e a trasmetterlo ai nostri figli. La conoscenza puramente intellettuale delle leggi dello sviluppo infantile non ci impedisce di provare irritazione o rabbia se il comportamento di nostro figlio non corrisponde alle nostre idee, se no è in sintonia con i nostri bisogni, o se – peggio ancora – minaccia i nostri meccanismi di difesa. ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Alice Miller, ''Il bambino inascoltato. Realtà infantile e dogma psicoanalitico'' (''Du sollst nicht merken. Variationen über das Paradies-Thema'', 1981), traduzione di Maria Anna Massimello, Bollati Boringhieri editore, Torino, 2010. ISBN 9788833920368 *Alice Miller, ''Il dramma del bambino dotato e la ricerca del vero Sé. Riscrittura e continuazione'' (''Das Drama des begabten Kindes und die Suche nach dem wahren Selbst: Eine Um- und Fortschreibung'', 1979), traduzione di Maria Anna Massimello, Bollati Boringhieri editore, Torino, 2008. ISBN 9788833918914 *Alice Miller, ''L'infanzia rimossa'' (''Das verbannte Wissen'', 1988), traduzione di Umberto Gandini, Garzanti Editore, Milano, 1990. ISBN 9788811598633 *Alice Miller, ''La persecuzione del bambino. Le radici della violenza'' (''Am Anfang war Erziehung'', 1980), traduzione di Maria Anna Massimello, Bollati Boringhieri editore, Torino, 2008. ISBN 9788833919072 ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Miller, Alice}} [[Categoria:Psicologi polacchi]] [[Categoria:Saggisti polacchi]] 1ihm0yuzycdj1hwb8ztdr36e98e4sk3 1350801 1350795 2024-11-08T10:10:44Z Wiccio 43730 Wiccio ha spostato la pagina [[Alice miller]] a [[Alice Miller]]: Titolo errato: Correzione maiuscola nel cognome 1350795 wikitext text/x-wiki '''Alice Miller''' (1923 – 2010), psicologa e saggista polacca. ==Citazioni di Alice Miller== *Quando cerco di denunciare le cause della perversione, della brutalità, del sadismo e della [[crudeltà]], cerco anche di fornire elementi capaci di contribuire a impedirne il perpetuarsi. Il che, a mio avviso, è possibile solo a condizione di aver compreso e svelato i meccanismi della cieca produzione di quello che comunemente viene chiamato “il Male”. :''Quand je recherche, pour les dénoncer, les causes de la perversion, de la brutalité, du sadisme et de la cruauté, j’essaie aussi de fournir des éléments capables de contribuer à empêcher leur perpétuation. Ce qui, selon moi, n’est possible qu’à condition d’avoir compris et dévoilé les mécanismes de la production aveugle de ce qu’on appelle communément “le Mal”.''<ref name="gruner">Dall'intervista di [[Thomas Gruner]], ''[https://www.alice-miller.com/thomas-gruner-entretiens-avec-alice-miller-sur-lenfance-et-la-politique-octobre-2004/ Entretiens avec Alice Miller sur l’enfance et la politique]'', ''alice-miller.com'', ottobre 2004.</ref> {{Int|''[https://www.alice-miller.com/alice-miller-interview-realisee-par-ami-lonnroth-du-grand-journal-suedois-svenska-dagbladet/ Alice Miller. Interview réalisée par Ami Lönnroth du grand journal suédois Svenska Dagbladet]''|{{fr}} Dall'intervista di [[Ami Lönnroth]], ''alice-miller.com'', 1984.}} *Ciò che chiamiamo amore genitoriale è spesso così pieno di aggressività e di bisogni narcisistici insoddisfatti che il rispetto dei [[genitore e figlio|genitori]] per il bambino è debole o completamente assente. :''Ce qu’on appelle amour parental est souvent tellement empreint d’agression et de besoins narcissiques non satisfaits que le respect des parents pour l’enfant est faible ou totalement absent.'' *Ciò che la gente non vuole sapere è cosa succede ai bambini dietro le porte delle loro case. I [[genitore|genitori]] sono sempre idealizzati. Coloro che sostengono che i genitori biologici siano sempre i migliori genitori semplicemente non dicono la verità. :''Ce que les gens ne veulent pas savoir, c’est ce qui arrive aux enfants derrière les portes fermées de leur maison. Les parents sont toujours idéalisés. Ceux qui soutiennent que les parents biologiques sont toujours les meilleurs parents, tout simplement ne disent pas la vérité.'' *[...] faccio un’importante distinzione tra [[aggressività]] e distruttività. Diventi aggressivo quando devi difenderti, difendere la tua vita. Devi distruggere quando non ti è stato permesso di difenderti. Chi ha bisogno di distruggere non grida né protesta. Sono persone sottomesse, spesso considerate individui socialmente ben adattati. :''En outre, je fais une distinction importante entre l’agressivité et la destructivité. Vous devenez agressif quand vous devez vous défendre, défendre votre vie. Vous avez besoin de détruire quand on ne vous a pas autorisé à vous défendre. Ceux qui ont besoin de détruire ne crient pas, ni ne protestent. Ce sont des gens soumis, souvent considérés comme des individus bien adaptés socialement.'' *I [[bambino|bambini]] hanno una capacità di amare che gli adulti non hanno più. A differenza dei bambini, siamo incapaci di dare amore incondizionato. Ciò che è tragico è che immaginiamo di essere gli unici a poter mostrare tolleranza. :''Les enfants ont une capacité à aimer que les adultes n’ont plus. A l’inverse des enfants, nous sommes incapables de donner un amour inconditionnel. Ce qui est tragique c’est que nous nous imaginons être les seuls à pouvoir faire preuve de tolérance.'' *Tutto quello che possiamo fare è imparare dai nostri [[genitore e figlio|figli]] ciò che non abbiamo potuto imparare dai nostri genitori. :''Tous ce que nous pouvons faire, c’est apprendre de nos enfants ce que nous n’avons pas pu apprendre de nos parents.'' {{Int|''[https://www.alice-miller.com/interview-avec-alice-miller-par-katharina-micada/ Interview avec Alice Miller par Katharina Micada]''|{{fr}} Dall'intervista di [[Katharina Micada]], ''alice-miller.com'', ottobre 2009.}} *Come sapete, ho scritto lettere all'attuale papa e al suo predecessore e anche ad alcuni [[cardinale|cardinali]], tra cui il cardinale Lustiger. Ma ho ricevuto solo risposte evasive. Ho chiesto loro di informare i giovani genitori sulle pericolose conseguenze della violenza contro i bambini fin dalla tenera età. Perché è scientificamente provato che provoca danni al cervello. NESSUNO mostra il minimo interesse o un briciolo di pietà per milioni di bambini maltrattati. Mi sentivo completamente fuori posto, come se avessi voluto regalare una ricetta di cucina per una cena eccentrica. :''Comme vous le savez, j’ai écrit des lettres au pape actuel et à son prédécesseur et aussi à certains cardinaux, dont le cardinal Lustiger. Mais je n’ai reçu que des réponses évasives. Je leur avais demandé d’informer les jeunes parents sur les conséquences dangereuses de la violence faite aux enfants dès leur plus jeune âge. Car il est prouvé scientifiquement que cela provoque des lésions dans le cerveau. PERSONNE ne montre le moindre intérêt ou une trace de pitié pour des millions d’enfants battus. Je me suis sentie tout à fait déplacée comme si j’avais voulu donner une recette de cuisine pour un dîner excentrique.'' *In tutte le religioni che conosco vedo l'obbligo di rispettare i genitori e gli antenati anche se hanno brutalizzato il proprio figlio. Quasi tutti accettano questo obbligo, anche se devono pagarlo con la salute, perché il corpo non capisce la moralità. Non può mentire, ha memorizzato la sofferenza e ci spinge a rispettare la sua verità. Senza mentire a noi stessi non possiamo amare e rispettare le persone che ci tormentano da anni. :''Dans toutes les religions que je connais, je constate l’obligation de respecter les parents et les ancêtres même si ceux-ci ont brutalisé leur enfant. Presque tout le monde accepte cette obligation, même s’il faut payer de sa santé pour cela, car le corps ne comprend pas la morale. Il ne peut pas mentir, il a mémorisé les souffrances et nous pousse à respecter sa vérité. Sans se mentir à soi-même on ne peut pas aimer et respecter les personnes qui nous ont tourmentés pendant des années.'' *Quasi tutti i [[genitore e figlio|genitori]] oggi sono stati picchiati da bambini e purtroppo sono stati costretti ad apprendere presto dai propri genitori che questa pratica era innocua e giusta. Quindi questa “conoscenza” errata viene immagazzinata nel cervello e la maggior parte delle persone ha difficoltà a cancellarla. Capire il contrario significherebbe interrogare i propri genitori e questo spaventerebbe la maggior parte delle persone. :''Presque tous les parents d’aujourd’hui ont été battus quand ils étaient enfants et malheureusement ils étaient obligés d’apprendre très tôt de leurs parents que cette pratique était inoffensive et juste. Alors, cette “connaissance” erronée est enregistrée par le cerveau et la plupart des gens ont de la peine à l’effacer. Comprendre le contraire, cela signifierait de remettre en question leurs propres parents et cela effraierait la plupart des gens.'' {{Int|''[https://www.alice-miller.com/la-cruaute-sapprend-dans-lenfance/ La cruauté s’apprend dans l’enfance]''|{{fr}} Dall'intervista di [[Borut Petrovic Jesenovec]], ''alice-miller.com'', giugno 2005.}} *Come [[genitore|genitori]] dovremmo sapere che qualsiasi forma di violenza educativa, non importa quanto ben intenzionata, uccide l’amore. :''Comme parents nous devrions savoir que toute forme de violence éducative, aussi bien intentionnée soit-elle, tue l’amour.'' *Le [[religione|religioni]] possono esercitare un enorme potere sulle nostre menti e ingannarci in molti modi. Ma non hanno la minima influenza sul nostro corpo, che conosce perfettamente le nostre vere emozioni e insiste affinché le rispettiamo. :''Les religions peuvent exercer un pouvoir énorme sur nos esprits et nous pousser de bien des façons à nous tromper nous-mêmes. Mais elles n’ont pas la moindre influence sur notre corps, qui connaît parfaitement nos émotions vraies, et qui insiste pour que nous les respections.'' *{{ndr|Perché sei stato escluso dall'Associazione Psicoanalitica?}} Non fui esclusa dall'Associazione Psicoanalitica; sono stata io ad allontanarmi da una scuola dopo l'altra man mano che mi diventava chiaro il tradizionalismo del loro punto di vista e il loro rifiuto di tener conto della sofferenza del bambino [...]. Per quanto riguarda il modo in cui viene attualmente praticata la [[psicoanalisi]], penso che la protezione dei genitori sia garantita da una serie di regole, come la neutralità richiesta al terapeuta (invece del giudizio a favore del bambino vittima), così come l'importanza attribuita alle fantasie (invece di affrontare la realtà dell'educazione crudele che il cliente ha ricevuto). :''{{ndr|Pourquoi avez-vous été exclue de l’Association psychanalytique?}} On ne m’a pas exclue de l’Association psychanalytique; c’est moi qui me suis écartée d’une école après l’autre à mesure que m’apparaissaient clairement le traditionalisme de leur point de vue et leur refus de prendre en compte la souffrance de l’enfant [...]. En ce qui concerne la façon dont la psychanalyse est pratiquée actuellement, je pense que la protection des parents est assurée par un certain nombre de règles, comme par exemple la neutralité exigée du thérapeute (au lieu du parti pris en faveur de l’enfant victime), tout comme l’importance accordée aux phantasmes (au lieu de la confrontation avec la réalité de l’éducation cruelle que le client a reçue).'' *Ogni essere umano nasce con un cervello ancora incompleto e sono necessari almeno i primi tre anni per completare questo processo. La natura delle prime esperienze che il bambino conoscerà (a seconda che riceva amore o crudeltà) determinerà la struttura del suo cervello. Non stupitevi quindi se nei paesi in cui è consentito e generalmente accettato colpire i bambini piccoli, le guerre e persino i genocidi e il terrorismo sembrano inevitabili. Per questo dobbiamo varare una legge che vieti di picchiare i bambini per punirli, come hanno già fatto alcuni paesi europei. Sfortunatamente, si tratta solo di nazioni piccole, mentre quelle più grandi, come gli Stati Uniti d’America, sono ben lungi dal prendere in considerazione una simile legislazione. Lì, le punizioni corporali nelle scuole sono autorizzate in non meno di 22 stati. :''Chaque être humain naît avec un cerveau encore incomplètement développé, et pour achever ce processus, il faut au moins les trois premières années. La nature des expériences précoces que l’enfant va connaître (selon qu’il reçoit de l’amour ou de la cruauté) déterminera la structuration de son cerveau. Ne soyez donc pas surpris si dans les pays dans lesquels il est autorisé et généralement admis de frapper les petits enfants, les guerres, et même les génocides et le terrorisme semblent inévitables. C’est la raison pour laquelle il faut faire adopter une loi qui interdise de frapper les enfants pour les punir, comme quelques pays européens l’ont déjà fait. Malheureusement, ce ne sont que des petits pays, et les plus grands comme les Etats-Unis d’Amérique sont bien loin ne serait-ce que d’envisager une telle législation. Là-bas, les châtiments corporels à l’école sont autorisés dans pas moins de 22 Etats.'' *Picchiare è sempre un abuso di potere. È umiliante e crea paura. Uno stato di paura può solo insegnare ai bambini a essere sospettosi e a nascondere i loro sentimenti autentici. Inoltre, imparano dai loro genitori che la violenza è il modo appropriato per risolvere i conflitti, che sono cattivi o inutili e quindi necessitano di essere corretti. Questi bambini dimenticheranno presto il motivo per cui sono stati colpiti. Si sottometteranno molto rapidamente. Ma più avanti nella vita faranno la stessa cosa alle persone più deboli. Colpendo insegniamo la [[violenza]]. :''Frapper, c’est toujours un abus de pouvoir. C’est humiliant et cela fait naître la crainte. Un état de crainte peut uniquement apprendre aux enfants à être méfiants et à dissimuler leurs sentiments authentiques. En outre, ils apprennent de leurs parents que la violence est le moyen approprié pour résoudre les conflits, qu’ils sont mauvais ou qu’ils ne valent rien, et donc qu’ils ont besoin d’être corrigés. Ces enfants oublieront bientôt pourquoi ils ont été frappés. Ils vont très vite se soumettre. Mais plus tard dans leur vie, ils feront la même chose à des personnes plus faibles. En frappant, nous enseignons la violence.'' *[...] poiché non esiste ancora alcun comandamento o legge che vieti ai genitori di sfogare la propria rabbia sui figli, nulla impedisce che i comportamenti genitoriali più brutali continuino a portare il nome di “[[educazione]]”. :''[...] comme il n’existe toujours pas de commandement ni de loi qui interdirait aux parents de décharger leur colère sur leur progéniture, rien ne s’oppose à ce que le comportement parental le plus brutal continue de porter le nom d'”éducation”.'' {{Int|''[https://www.alice-miller.com/comment-sortir-du-deni/ Comment sortir du déni]''|{{fr}} Dall'intervista di [[Borut Petrovic Jesenovec]], ''alice-miller.com'', giugno 2005.}} *Non riesco a fare aprire gli occhi agli altri, li chiuderebbero molto velocemente. Non vogliono vedere la verità, o ne hanno paura, perché si aspettano sempre di essere puniti dai genitori, o da Dio, che rappresenta i genitori. Posso solo aprire i miei occhi e dire quello che vedo. A volte questo incoraggia anche altre persone ad aprire un occhio, o addirittura entrambi. Spesso si sorprendono di non essere puniti, e addirittura di sentirsi sollevati, perché smettono di mentire a sé stessi. :''Je ne peux pas ouvrir les yeux des autres, ils les refermeraient très vite. Ils ne veulent pas voir la vérité, ou bien ils en ont peur, parce qu’il s’attendent toujours à être punis par leurs parents, ou par Dieu, qui représente les parents. Je peux seulement ouvrir mes propres yeux et dire ce que je vois. Il arrive parfois que cela encourage d’autres gens à ouvrir un oeil eux aussi, voire les deux. Ils sont souvent surpris alors de ne pas être punis, et même de se sentir soulagés, parce qu’ils cessent de se mentir à eux-mêmes.'' *Quando non provi più a negare il tuo passato, diventi libero di fidarti delle tue emozioni. Queste raccontano la tua storia, spesso inconsciamente e spesso attraverso messaggi provenienti dal corpo. Puoi imparare a comprendere questi messaggi, ed è così che puoi trasformare le emozioni in sentimenti coscienti. Conoscere i tuoi sentimenti è ciò che ti proteggerà meglio nella vita. Se invece lotti contro i tuoi sentimenti, ti sentirai costantemente in pericolo, avrai paura di eventi accaduti decenni fa e che oggi non rappresentano più un vero pericolo. :''Quand vous n’essayez plus de nier votre passé, vous devenez plus libre de faire confiance à vos émotions. Elles vous racontent votre histoire, souvent inconsciemment et souvent à travers les messages du corps. Votre raison peut apprendre à comprendre ces messages, et c’est ainsi que vous pouvez transformer les émotions en sentiments conscients. Connaître vos sentiments est ce qui vous protégera le mieux dans la vie. Si, au contraire, vous luttez contre vos sentiments, vous vous sentez constamment en danger, vous avez peur d’événements qui se sont passés il y a des dizaines d’années et qui ne sont plus aujourd’hui un danger réel.'' *[...] spesso si rimane sorpresi nel constatare che il mal di testa scompare, anche senza [[farmaco|farmaci]]. Quando avrete sperimentato questa scomparsa spontanea dei sintomi due o tre volte, nessuno potrà convincervi che il mal di testa va assolutamente combattuto con l'aspirina. In effetti, i “farmaci” impediscono di comprendere sé stessi. Tuttavia, questa comprensione può essere di vitale importanza per la propria salute. :''[...] vous constaterez souvent avec surprise que le mal de tête disparaît, même sans médicaments. Quand vous aurez vécu deux ou trois fois cette disparition spontanée des symptômes, plus personne ne pourra vous convaincre que le mal de tête doit absolument être combattu par l’aspirine. En effet, la «drogue» vous empêche de vous comprendre vous-même. Or, cette compréhension peut être d’une importance capitale pour votre santé.'' ==[[Incipit]] di alcune opere== ===''Il bambino inascoltato''=== '''''Due atteggiamenti in psicoanalisi'''''<br /> La volontà di non interrogarsi sulla maniera in cui i genitori trattano, consciamente o perlopiù senza rendersene conto, i loro figli durante i primi anni di vita, non si trova soltanto all'interno della psicoanalisi classica, ma caratterizza tutte le scienze umane a me note, anche quelle che hanno quotidianamente libero accesso ai fatti in questione, ossia la psichiatria, la psicologia e vari orientamenti di psicoterapia. Se io tengo in modo particolare a mettere in risalto questo fenomeno anche all'interno della psicoanalisi, ciò può dipendere anzitutto proprio dal fatto che, a mio parere, la psicoanalisi potrebbe avere la più profonda e pura conoscenza di questo accadimento, se non si facesse schermo delle proprie teorie contro di esso, fatto che avviene in maniera del tutto automatica e inconscia. Devo quindi prender le mosse da più lontano, per descrivere tali meccanismi. ===''Il dramma del bambino dotato e la ricerca del vero Sé''=== ''Tutto fuorché la verità''<br /> L'esperienza ci insegna che, nella lotta contro i disagi psichici, alla lunga abbiamo a disposizione uno strumento molto importante: scoprire a livello emotivo la verità della storia unica e irripetibile che è stata quella della nostra infanzia. Potremo mai liberarci del tutto delle nostre illusioni? Ogni vita è piena di illusioni, proprio perché la verità ci appare insopportabile. E tuttavia la verità ci è talmente indispensabile che ne scontiamo la perdita con gravi malattie. Cerchiamo perciò di scoprire in un lungo processo la nostra personale verità che, prima di donarci un nuovo spazio di libertà, fa sempre soffrire... a meno che non ci accontentiamo di una conoscenza intellettuale. Ma in tal caso ci ritroveremo ancora una volta immersi nelle illusioni. ===''L'infanzia rimossa''=== Ci sono molti esempi per dimostrare come la rimozione della propria sofferenza distrugga la capacità di comprendere le sofferenze altrui. Mi atterrò a uno di questi esempi, apparentemente banale, e mi ci soffermerò per esteso. Stavamo facendo una passeggiata in un bosco quando mi capitò di assistere a una festa. Più famiglie vi erano convenute coi loro figli, avevano acceso dei falò al margine del bosco e invitato san Nikolaus a partecipare alla festa. Tradizionale premessa di quest'invito è che le giovani madri abbiano informato l'uomo che appare nelle vesti del santo riguardo il comportamento e l'atteggiamento dei loro figli e che quello abbia registrato i loro peccati in un librone, in modo da poter parlare ai bambini come se sapesse già tutto. Le madri sperano di ottenere in questo modo un sostegno ai loro sistemi di educazione, e di fatto così avviene. Possono far riferimento a quella conversazione per tutto l'anno e dire: san Nikolaus vede tutto, ormai lo sai anche tu, bada che la prossima volta sia contento di te! ===''La persecuzione del bambino''=== Chiunque sia stato genitore e non viva in uno stato di perfetto autoinganno sa per esperienza come possa riuscire difficile tollerare certi aspetti del carattere del proprio figlio. Accorgersi di questo è particolarmente doloroso, se vogliamo bene al bambino, desideriamo realmente rispettarne l'individualità e tuttavia non ci riusciamo. Magnanimità e tolleranza non si possono raggiungere con l'aiuto di conoscenze intellettuali. Se non abbiamo avuto la possibilità di vivere e rielaborare in modo cosciente il disprezzo di cui siamo stati vittime nella nostra infanzia, continueremo a riprodurlo e a trasmetterlo ai nostri figli. La conoscenza puramente intellettuale delle leggi dello sviluppo infantile non ci impedisce di provare irritazione o rabbia se il comportamento di nostro figlio non corrisponde alle nostre idee, se no è in sintonia con i nostri bisogni, o se – peggio ancora – minaccia i nostri meccanismi di difesa. ==Note== <references /> ==Bibliografia== *Alice Miller, ''Il bambino inascoltato. Realtà infantile e dogma psicoanalitico'' (''Du sollst nicht merken. Variationen über das Paradies-Thema'', 1981), traduzione di Maria Anna Massimello, Bollati Boringhieri editore, Torino, 2010. ISBN 9788833920368 *Alice Miller, ''Il dramma del bambino dotato e la ricerca del vero Sé. Riscrittura e continuazione'' (''Das Drama des begabten Kindes und die Suche nach dem wahren Selbst: Eine Um- und Fortschreibung'', 1979), traduzione di Maria Anna Massimello, Bollati Boringhieri editore, Torino, 2008. ISBN 9788833918914 *Alice Miller, ''L'infanzia rimossa'' (''Das verbannte Wissen'', 1988), traduzione di Umberto Gandini, Garzanti Editore, Milano, 1990. ISBN 9788811598633 *Alice Miller, ''La persecuzione del bambino. Le radici della violenza'' (''Am Anfang war Erziehung'', 1980), traduzione di Maria Anna Massimello, Bollati Boringhieri editore, Torino, 2008. ISBN 9788833919072 ==Altri progetti== {{interprogetto}} {{DEFAULTSORT:Miller, Alice}} [[Categoria:Psicologi polacchi]] [[Categoria:Saggisti polacchi]] 1ihm0yuzycdj1hwb8ztdr36e98e4sk3 Categoria:Psicologi polacchi 14 215224 1350796 2024-11-08T10:03:00Z Wiccio 43730 Creata pagina con "{{NotaCategorie|persone}} {{NotaPersone}} {{interprogetto|w|commons=Category:Psychologists from Poland}} [[Categoria:Psicologi per nazionalità|polacchi]] [[Categoria:polacchi]]" 1350796 wikitext text/x-wiki {{NotaCategorie|persone}} {{NotaPersone}} {{interprogetto|w|commons=Category:Psychologists from Poland}} [[Categoria:Psicologi per nazionalità|polacchi]] [[Categoria:polacchi]] lpa4blzndyiiusubrpuuq2pbsgornvd