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Immanuel Kant
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/* Citazioni su Immanuel Kant */''Inclusa una citazione del filosofo [[Lewis White Beck]]''~~~~NHPL
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[[Immagine:Immanuel Kant (painted portrait).jpg|thumb|Immanuel Kant]]
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'''Immanuel Kant''' (1724 – 1804), filosofo tedesco.
==Citazioni di Immanuel Kant==
*''Agisci in modo da considerare l'umanità, sia nella tua persona, sia nella persona di ogni altro, sempre anche al tempo stesso come scopo e mai come semplice mezzo''.<ref>Da ''Fondazione della metafisica dei costumi'', traduzione di Vittorio Mathieu, Rusconi, Milano, 1994, pp. 143-145.</ref>
*Amici dell'umanità... non contestate alla [[ragione]] ciò che fa di essa il bene più alto sulla terra: il privilegio di essere l'ultima pietra di paragone della verità.<ref>Da ''Che cosa significa orientarsi nel pensare'', A329.</ref>
*Coloro che dicono che il mondo andrà sempre così come è andato finora [...] contribuiscono a far sì che l'oggetto della loro [[predizione|predizione]] si avveri.<ref>Da ''Scritti politici e di filosofia della storia e del diritto'', traduzione di Norberto Bobbio, Luigi Firpo e Vittorio Mattiheu, UTET, Torino 1971.</ref>
*Dio ha inserito un'arte segreta nelle forze di [[natura]] in modo da consentire a quest'ultima di modellarsi passando dal caos a un perfetto sistema del mondo.<ref>Citato in Rosa Giannetta Alberoni, ''Il Dio di Michelangelo e la barba di Darwin'', Rizzoli, 2007, p. 110.</ref>
*Il pubblico uso della propria ragione deve essere libero in ogni tempo, ed esso solo può attuare l'[[illuminismo]] fra gli uomini.<ref>Da ''Risposta alla domanda: che cos'è l'Illuminismo?'', ''Beantwortung der Frage: Was ist Aufklärung?'', 5 dicembre 1783.</ref>
*Il [[Vangelo]] è la fonte da cui è scaturita la nostra civiltà.<ref>Citato in Fabio Rossi (a cura di), ''Cristianesimo, teologia, filosofia. Studi in onore di Alberto Siclari'', p. 341. ISBN 9788856827781</ref>
*Imperativo categorico.<ref>Da ''Grundlegung der Methaphysik der Sitten'', II. Abschn.</ref>
:''Kategorischer Imperativ''.
*L'[[illuminismo]] è l'uscita dell'uomo dallo stato di minorità che egli deve imputare a sé stesso. Minorità è l'incapacità di valersi del proprio intelletto senza la guida di un altro. Imputabile a sé stesso è questa minorità se la causa di essa non dipende da difetto di intelligenza, ma dalla mancanza di decisione e del coraggio di far uso del proprio intelletto senza essere guidati da un altro. ''Sapere aude''!<ref>L'espressione ''[[w:Sapere aude|Sapere aude]]'' è di [[Quinto Orazio Flacco]].</ref> Abbi il coraggio di servirti della tua propria [[intelligenza]]! È questo il motto dell'illuminismo. <br>Sennonché a questo illuminismo non occorre altro che la libertà, e la più inoffensiva di tutte le libertà, quella cioè di fare pubblico uso della propria ragione in tutti i campi. Ma io odo da tutte le parti gridare: — Non ragionate! — L'ufficiale dice: — Non ragionate, ma fate esercitazioni militari. — L'impiegato di finanza: — Non ragionate, ma pagate! — L'uomo di chiesa: — Non ragionate, ma credete!<ref>Da ''Risposta alla domanda: che cos'è l'Illuminismo?'', ''Beantwortung der Frage: Was ist Aufklärung?'', 5 dicembre 1783.</ref>
*L'unica e grande utilità degli [[esempi]] è che essi affinano il giudizio.<ref>Dalla ''Critica della Ragion Pura'' -> Dottrina Trascendentale degli elementi -> Logica Trascendentale -> Analitica del Trascendente Libro II -> Analitica dei principi.</ref>
*L'uomo non può essere partecipe della felicità o dell'infelicità altrui fin tanto che non si sente egli stesso soddisfatto.<ref>Da ''Bemerkungen. Note per un diario filosofico'', a cura di Katrin Tenenbaum, Meltemi, Roma, p. 63.</ref>
*La moralità non è la dottrina su come ci rendiamo felici. È la dottrina su come ci rendiamo degni di felicità.<ref>Citato in ''Come funziona la filosofia'', a cura di Marcus Weeks, traduzione di Daniele Ballarini, Gribaudo, 2020, p. 185. ISBN 9788858025598</ref>
*La ragione scorge soltanto ciò che essa stessa produce secondo il suo disegno.<ref name=fil>Citato in AA.VV., ''Il libro della filosofia'', traduzione di Daniele Ballarini e Anna Carbone, Gribaudo, 2018, p. 170. ISBN 9788858014165</ref>
*Nessuno mi può costringere ad essere [[felicità|felice]] a suo modo (come cioè egli si immagina il benessere degli altri uomini), ma ognuno può ricercare la sua felicità per la via che a lui sembra buona, purché non rechi pregiudizio alla libertà degli altri di tendere allo stesso scopo, in guisa che la sua libertà possa coesistere con la libertà di ogni altro secondo una possibile legge universale (cioè non leda questo diritto degli altri).<ref>Da ''Sopra il detto comune: questo può essere giusto in teoria, ma non vale per la pratica'', ''Ueber den Gemeinspruch: das mag in der Theorie richtug sein, taugt aber nicht für die Praxis'', 1793; in ''Scritti politici e di filosofia della storia e del diritto'', p. 255.</ref>
*Noi possiamo [...] solo dal punto di vista umano parlare di spazio.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro della filosofia'', traduzione di Daniele Ballarini e Anna Carbone, Gribaudo, 2018, p. 169. ISBN 9788858014165</ref>
*Non contestate alla ragione ciò che fa di essa il sommo bene sulla terra, vale a dire il privilegio di essere l'ultima pietra di paragone della verità.<ref>Da ''Che cosa significa orientarsi nel pensare?'', in ''Scritti sul criticismo'', pp. 28-29.</ref>
*Quando [[Galileo Galilei|Galileo]] fece [...] rotolare delle sfere su un piano inclinato, su tutti gli studiosi della natura si accese una luce.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro della fisica'', traduzione di Roberto Sorgo, Gribaudo, 2021, p. 35. ISBN 9788858029589</ref>
*Se dovessi prender moglie ne sceglierei una che non abbia molto ingegno, ma che sappia apprezzarlo.<ref>Da ''Betrachtungen'' (''Note in occasione dello scritto sul Bello e sul Sublime''); citato in Guido Morpurgo-Tagliabue, Introduzione a Immanuel Kant, ''I sogni di un visionario {{small|spiegati coi sogni della metafisica}}'', traduzione e note di Maria Venturini, Rizzoli, Milano, 2013, p. [https://books.google.it/books?id=2XcUAAAAQBAJ&pg=PT12 12]. ISBN 9788858649701</ref>
*Tutte le chiese, tutte le comunità religiose mancano del contrassegno più importante della [...] Verità. Essendo fondate su una fede rivelata ed essendo perciò legate ad una serie di specifici eventi storici, sono prive di validità universale. È sostanzialmente inutile ricercare tra le varie tradizioni religiose quale sia la religione vera: quel che importa è agire bene. Compiere il Bene, la Virtù, per amore del Bene stesso relativizza non tanto la verità bensì l'esistenza delle singole comunità religiose, le quali si presentano ormai più come un ostacolo che come una via al conseguimento dell'unica [[religione]] morale, la sola davvero uguale per tutti.<ref>Da ''La religione nei limiti della semplice ragione'', 1793; in Piero Stefani, ''Le radici bibliche della cultura occidentale'', Mondadori, 2004, p. 150.</ref>
*{{NDR|[[Ultime parole]]}} Tutto bene.
:''Es ist gut.''<ref>Citato in Enrico Malato, ''[http://books.google.it/books?id=RnMsAQAAIAAJ Storia della letteratura italiana, Volume 6]'', Salerno, 1998, p. 112. ISBN 8884022304</ref>
*Una creatura perfettamente malvagia ma intelligente preferirà vivere in una [[condizione civile]] piuttosto che in uno stato di natura, per essere protetto dalla violenza che gli altri, essendo diavoli come lui, gli faranno sicuramente; e preferirà la [[repubblica]] al dispotismo perché il potere incontrollato di un despota che sia diabolico, come lui, è di gran lunga più pericoloso del potere diviso e regolato di una costituzione repubblicana.<ref>Da ''Sette scritti politici liberi'', p. 218.<br />Kant si limita all'ipotesi di un popolo di diavoli intelligenti, senza considerare la realistica possibilità di un popolo di diavoli stupidi. È infatti implicito che la natura, risolverà il problema della stupidità con i suoi mezzi. Chi non ha l'intelligenza di passare allo stato civile è destinato a essere sterminato; un popolo di diavoli che ritiene astuto affidarsi all'arbitrio di un despota altrettanto diabolico pagherà cara la sua scelta. (Maria Chiara Pievatolo in ''Sette scritti politici liberi'')</ref>
==''Critica della ragion pratica''==
*Opera in modo che la [[massima]] della tua volontà possa sempre valere in ogni tempo come principio di una legislazione universale. (p. 65)
*La ragion pura è per sé sola pratica, e dà (all'uomo) una legge universale che noi chiamiamo legge morale. (p. 67)
*[...] Virtù e felicità costituiscono insieme in una persona il possesso del sommo bene, per questo anche la felicità, distribuita esattamente in proporzione della moralità (come valore della persona e suo merito di essere felice), costituisce il sommo bene di un mondo possibile. (pp. 243-245)
*Due cose riempiono l'animo di ammirazione e venerazione sempre nuova e crescente, quanto più spesso e più a lungo la [[riflessione]] si occupa di esse: il [[Cielo notturno|cielo stellato]] sopra di me, e la legge morale in me. Queste due cose io non ho bisogno di cercarle e semplicemente supporle come se fossero avvolte nell'oscurità, o fossero nel trascendente, fuori del mio orizzonte; io le vedo davanti a me e le connetto immediatamente con la coscienza della mia esistenza. La prima comincia dal posto che io occupo nel mondo sensibile esterno, ed estende la connessione in cui mi trovo, a una grandezza interminabile, con mondi e mondi, e sistemi di sistemi; e poi ancora ai tempi illimitati del loro movimento periodico, del loro principio e della loro durata. La seconda comincia dal mio io indivisibile, dalla mia personalità, e mi rappresenta in un mondo che ha la vera infinitezza, ma che solo l'intelletto può penetrare, e con cui (ma perciò anche in pari tempo con tutti quei mondi visibili) io mi riconosco in una connessione non, come là, semplicemente accidentale, ma universale e necessaria. Il primo spettacolo di una quantità innumerevole di mondi annulla affatto la mia importanza di creatura animale che deve restituire nuovamente al pianeta (un semplice punto nell'universo) la materia della quale si formò, dopo essere stata provvista per breve tempo (e non si sa come) della forza vitale. Il secondo, invece, eleva infinitamente il mio valore, come [valore] di una intelligenza, mediante la mia personalità in cui la legge morale mi manifesta una vita indipendente dall'animalità e anche dall'intero mondo sensibile, almeno per quanto si può riferire dalla determinazione conforme a fini della mia esistenza mediante questa legge: la quale determinazione non è ristretta alle condizioni e ai limiti di questa vita, ma si estende all'infinito. (''Conclusione'', p. 353)
==''Critica della ragion pura''==
===[[Incipit]]===
Non c'è dubbio che ogni nostra conoscenza incomincia con l'esperienza; da che infatti la nostra facoltà conoscitiva sarebbe altrimenti stimolata al suo esercizio, se ciò non avvenisse per mezzo degli oggetti che colpiscono i nostri sensi e, per un verso, danno origine da sé a rappresentazioni, per un altro, muovono l'attività del nostro intelletto a paragonare queste rappresentazioni, a riunirle o separarle, e ad elaborare per tal modo la materia greggia delle impressioni sensibili per giungere a quella conoscenza degli oggetti, che chiamasi esperienza? Nel tempo, dunque, nessuna conoscenza in noi precede all'esperienza, e ogni conoscenza comincia con questa. (2010)
===Citazioni===
*Io dunque ho dovuto sopprimere il [[conoscenza|sapere]] per sostituirvi la [[fede]]. (2010, ''Prefazione'' alla seconda edizione)
:''Ich musste das Wissen aufheben, um zum Glauben Platz zu bekommen.''
*La [[ragione]] umana, anche senza il pungolo della semplice vanità dell'onniscenza, è perpetuamente sospinta da un proprio bisogno verso quei problemi che non possono in nessun modo esser risolti da un uso empirico della ragione... e così in tutti gli uomini una qualche [[metafisica]] è sempre esistita e sempre esisterà, appena che la ragione s'innalzi alla speculazione. (2010, p. 88)
*La [[fede]] in un [[Dio]] e in altro mondo è talmente intessuta col mio sentimento morale, che io non ho da preoccuparmi che la prima possa mai essermi strappata, nella stessa misura in cui non corro pericolo di perdere il secondo (II, cap.II, sez.III, 537, Einaudi, Torino 1957, p. 804.)
*È esattamente conoscendo i propri limiti che la [[filosofia]] esiste.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro della filosofia'', traduzione di Daniele Ballarini e Anna Carbone, Gribaudo, 2018, p. 167. ISBN 9788858014165</ref>
*Per di più, chi mai abbia visto il dogmatico esibire dieci prove può ben credere ch'egli non ne abbia neanche una.
*Il vero infinito non può essere carpito nell'esperienza.
*La mancanza di capacita' di giudizio e' ciò che viene chiamato stupidita', e per una tale mancanza non vi e' niente che possa aiutare.
*La leggera colomba, che taglia con liberi voli l'aria, di cui sente la resistenza, potrebbe immaginarsi che volare le riuscirebbe molto meglio in uno spazio senza aria.
*La metafisica ha come finalità della propria indagine solo tree idee: Dio, libertà e immortalità.
*La ragione umana [...] viene afflitta da domande che non può respingere [...] e a cui però non può neanche dare risposta.<ref name=fil/>
*Si può allora ben dire che i sensi non sbaglino mai, ma non perché essi giudichino sempre in maniera corretta, bensi' perché essi non esprimono mai giudizi.
*Senza i sensi non sarebbe a noi posto alcun oggetto, e senza l'intelletto nessun oggetto verrebbe pensato. I pensieri senza contenuto sono vuoti, le intuizioni senza concetti sono cieche.
==''Critica del giudizio''==
*In tutti i giudizi coi quali dichiariamo bella una cosa, noi non permettiamo a nessuno di essere di altro parere, senza fondare tuttavia il nostro giudizio sopra concetti, ma soltanto sul nostro sentimento, di cui così facciamo un principio, non però in quanto sentimento individuale, ma in quanto sentimento comune. (1997, p. 145)
*Il giudizio di [[gusto]] determina il suo oggetto, per ciò che riguarda il piacere (in quanto bellezza), pretendendo il consenso d'ognuno, come se il piacere fosse oggettivo. Dire che questo fiore è bello val quanto esprimere la propria pretesa al piacere di ognuno. Il piacevole del suo odore non ha simili pretese. Ad uno piace, ad un altro dà alla testa. E che cosa si potrebbe presumere da ciò se non che la bellezza dovrebbe essere considerata come una proprietà dell'oggetto stesso, non regolata dalla diversità degli individui e dei loro organismi, ma su cui invece questi dovrebbero regolarsi, volendone giudicare? E nondimeno non è così. Perché il giudizio di gusto consiste proprio nel chiamar bella una cosa soltanto per la sua proprietà di accordarsi col nostro modo di percepirla. (1997, pp. 240-241)
*Il bello si accorda col sublime in questo, che entrambi piacciono per se stessi. Inoltre, entrambi non presuppongono un giudizio dei sensi né un giudizio determinante dell'intelletto ma un giudizio di riflessione [...].<br>Ma saltano agli occhi anche differenze considerevoli. Il bello della natura riguarda la forma dell'oggetto, la quale consiste nella limitazione; il sublime invece si può trovare anche in un oggetto privo di forma, in quanto implichi o provochi la rappresentazione dell'illimitatezza, pensata per di più nella sua totalità [...] Tra i due tipi di piacere c'è inoltre una notevole differenza quanto alla specie: mentre il bello implica direttamente un sentimento di agevolazione e di intensificazione della vita, e perciò si può conciliare con le attrattive e con il gioco dell'immaginazione, il sentimento del sublime invece è un piacere che sorge solo indirettamente, e cioè viene prodotto dal senso di un momentaneo impedimento, seguito da una più forte effusione delle forze vitali, e perciò, in quanto emozione, non si presenta affatto come gioco, ma come qualcosa di serio nell'impiego dell'immaginazione. Quindi il sublime non si può unire ad attrattive; e poiché l'animo non è semplicemente attratto dall'oggetto, ma alternativamente attratto e respinto, il piacere dei sublime non è tanto una gioia positiva [...] merita di essere chiamato un piacere negativo. (1997, pp. 159-161)
*Vi è un'infinità di cose della bella natura, per le quali esigiamo l'accordo dei nostro giudizio con quello di ciascun altro, e, senza molto ingannarci, possiamo anche aspettarlo; ma dal nostro giudizio sul sublime della natura non ci possiamo ripromettere così facilmente il consenso altrui. Pare difatti che, per pronunziare un giudizio su questa eccellenza degli oggetti naturali, sia necessaria una cultura molto maggiore, non soltanto del Giudizio estetico, ma anche delle facoltà conoscitive che vi stanno a fondamento. (1997, p. 201)
*In realtà, ciò che noi, preparati dalla cultura, chiamiamo sublime, ...è per l'uomo rozzo semplicemente terribile. Questi, in quelle manifestazioni dell'impero devastatore della natura e della sua grande potenza, di fronte a cui il suo potere si riduce a niente, non vedrà che il disagio, il pericolo, l'affanno, che colpirebbe l'uomo che vi sarebbe esposto. (1997, p. 203)
*La frode, la violenza, l'invidia dominano sempre intorno a lui, sebbene egli sia onesto, pacifico e benevolente; e gli onesti, che ancora gli è dato di incontrare, malgrado tutto il loro diritto di essere felici, sono sottoposti dalla natura, che non fa tali considerazioni, a tutti i mali della miseria e della malattia e ad una morte prematura come gli altri animali della terra. E rimangono sottoposti a tutti i mali finché un vasto sepolcro li inghiotte tutti insieme (onesti e disonesti, non importa) e li rigetta, essi che si erano creduti il fine ultimo della creazione, nell'abisso del cieco caos della materia da cui erano usciti. (citato in [[Tim Willocks]], ''Il fine ultimo della creazione'')
*Esiste una causa morale del mondo, per proporci uno scopo finale, conformemente alla legge morale; e per quanto questo scopo è necessario, altrettanto è necessario ammettere quella causa: cioè che [[Problema dell'esistenza di Dio|vi è un Dio]].
*Un prodotto organizzato dalla [[natura]] è un prodotto dove tutto è reciprocamente fine e mezzo; in esso, nulla d'inutile, privo di scopo, o dovuto a un cieco meccanismo naturale.
*Il bello è il simbolo del bene morale.
==''Idea di una storia universale dal punto di vista cosmopolitico''==
*Da un legno così storto com'è quello di cui è fatto l'uomo non si può ricavare nulla di perfettamente dritto.<ref>Attribuita anche a [[Hegel]] in Ralf Dahrendorf, ''Erasmiani'', traduzione di M. Sampaolo, p. 59.</ref> (in ''Scritti politici e di filosofia della storia e del diritto'', a cura di N. Bobbio, L. Firpo, V. Mathieu, Utet, Torino, 1956)
*L'uomo vuole la [[concordia]]; ma la natura sa meglio di lui ciò che è buono per la sua specie: essa vuole la discordia. (p. 103)<ref name=Sta></ref>
*L'uomo vuol vivere comodamente e piacevolmente; ma la natura vuole ch'egli esca dallo stato di pigrizia e di inattiva soddisfazione ed affronti lavoro e fatiche per inventare i mezzi onde ingegnosamente liberarsi anche da queste ultime. (p. 103) <ref name=Sta></ref>
*La [[ragione]] è la facoltà che ha una creatura di estendere le regole ed intenzioni dell'uso di tutte le sue forze molto al di là dell'istinto naturale; essa non conosce limiti nei propri progetti. (p. 101)<ref name=Sta></ref>
==''Lezioni di etica''==
*Si [[predica]] di continuo ciò che deve accadere, e nessuno pensa anche se esso possa accadere; perciò risulteranno noiosissime quelle esortazioni, che sono la ripetizione tautologica della regola che già ognuno conosce, in cui null'altro s'aggiunge a quanto già se ne sa e che si traducono in sermoni che rimangono ben vuoti, se chi tiene la predica non bada insieme alla saggezza pratica. A questo proposito [[Johann Joachim Spalding|Spalding]] è da preferire a tutti. (p. 5)
*[[Jean-Jacques Rousseau|Rousseau]], che è un [[Diogene di Sinope|Diogene]] raffinato, afferma anche che il nostro volere sarebbe buono per natura, ma che noi lo corromperemmo di continuo; che la natura ci avrebbe provvisto di tutto e che saremmo noi a crearci dei bisogni; egli richiede anche che l'educazione dei fanciulli sia soltanto negativa. (p. 10)
*La [[Epicureismo|scuola epicurea]] sosteneva che il sommo bene derivasse dall'arte e non dalla natura, come voleva la [[Cinismo (filosofia)|scuola cinica]]. La diversità tra le due scuole consisteva appunto in questo, che l'una affermava l'opposto dell'altra. [[Epicuro]] sosteneva che, se anche per natura non possedessimo alcun vizio, pure ne conserveremmo la tendenza, perciò l'innocenza e la semplicità non sono assicurate e deve intervenire l'arte. Su questo punto [[Zenone di Cizio|Zenone]] andava d'accordo con Epicuro, considerando la virtù come un prodotto dell'arte. (p. 10)
*Il [[suicidio]] suscita un'avversione accompagnata da orrore per il fatto che ogni natura cerca di conservarsi: un albero percosso, un essere vivente, un animale; ora, nell'uomo, dovrebbe diventare un principio volto alla distruzione di se stessi proprio la libertà, che è il grado supremo della vita e quel che le conferisce valore. Ciò costituisce la cosa più spaventosa che si possa pensare, perché chi è giunto ormai al punto di disporre in ogni occasione di se stesso dispone anche della vita di tutti: a lui si aprono le porte verso ogni possibile vizio, dal momento che, prima che ci si possa impadronire di lui, egli è pronto a fuggire dal mondo. Il suicidio suscita dunque orrore, perché con esso l'uomo si pone al disotto delle bestie; e noi consideriamo un suicida alla stregua di una carogna [''als ein Aas''], mentre riserviamo la nostra pietà a chi è vittima della sorte. (p. 173)
*Il suicidio, però, non è abominevole e inammissibile perché Dio lo ha proibito, ma al contrario Dio lo ha proibito perché, degradando al di sotto dell'animalità la dignità intrinseca dell'uomo, è abominevole. (pp. 176-177)
*Gli uomini sono o [[maldicenza|maldicenti]] (''médisants'') o [[canzonatura|canzonatori]] (''moquants''). Nel primo caso v'è cattiveria; nel secondo frivolezza, per l'intento di far divertire alle spalle degli errori altrui. (p. 272)
*Gli uomini si vergognano più d'esser canzonati che della maldicenza. La [[calunnia]] è qualcosa che avviene segretamente, che non può diffondersi in qualsiasi cerchia sociale e che si può personalmente anche ignorare; ma una canzonatura trova la strada aperta in qualsiasi ambiente. Da essa un uomo viene colpito più che dal male. Divenuto oggetto del riso altrui, egli perde ogni suo valore ed è esposto al disprezzo. (p. 272)
*Poiché gli [[animale|animali]] posseggono una natura analoga a quella degli uomini, osservando dei doveri verso di essi osserviamo dei doveri verso l'umanità, promuovendo con ciò i doveri che la riguardano. Per esempio, se un [[cane]] ha servito a lungo fedelmente il suo padrone, ciò costituisce qualcosa di analogo a un'azione meritevole e perciò richiede la nostra lode e, quando non sarà più in grado di renderci i suoi servizi, noi dovremo trattenere la bestia presso di noi fino alla morte. (p. 273)
*Essendo, dunque, gli atti degli animali analoghi a quelli umani e derivando dagli stessi princìpi, in tanto noi abbiamo dei doveri verso di essi in quanto, osservando questi, noi promuoviamo quelli verso l'umanità. Chi perciò facesse uccidere il proprio cane, non essendo questo più in grado di guadagnarsi il pane, non agirebbe affatto contro i doveri riguardanti i cani, i quali sono sprovvisti di giudizio, ma lederebbe nella loro intrinseca natura quella socievolezza e umanità, che occorre rispettare nella pratica dei doveri verso il genere umano. Per non distruggerla, l'uomo deve mostrare [[bontà]] di cuore già verso gli animali, perché chi usa essere crudele verso di essi è altrettanto insensibile verso gli uomini. Si può conoscere il cuore d'un uomo già dal modo in cui egli tratta le bestie. (p. 273)
*Quanto più ci si dedica all'osservazione degli animali e del loro comportamento, tanto più si prova amore per essi, al vedere quante cure essi riservino ai loro piccoli. Si può allora concludere di non essere crudeli neppure verso un [[lupo]]. [[Gottfried Wilhelm von Leibniz|Leibniz]], servendosi d'un foglio, riportava sull'albero il piccolo [[verme]], su cui aveva compiuto le sue osservazioni, affinché per sua colpa non gliene venisse alcun danno. Distruggere questa piccola creatura senza ragione non avrebbe potuto non turbare un uomo. (p. 274)
*In Inghilterra, in una giuria, non sono ammessi né [[macellaio|macellai]], né [[chirurgia|chirurghi]], né [[medico|medici]], per la loro insensibilità verso la morte. Quando gli anatomici si servono di animali vivi per i loro [[sperimentazione animale|esperimenti]], ciò è senza dubbio crudele, sebbene sia fatto in vista di qualcosa di buono. Si può ammettere che gli animali siano considerati come strumenti dell'uomo; ma è assolutamente inaccettabile che essi ne costituiscano il gioco. Un padrone che [[abbandono degli animali|scacci via]] il suo [[asino]] o il suo cane, perché ormai inservibili, rivela un animo meschino. (p. 274)
*In conclusione, i nostri doveri verso gli animali sono indirettamente doveri verso l'umanità. (p. 274)
==''Per la pace perpetua. Un progetto filosofico''==
*«Gli [[Esercito|eserciti]] permanenti (''miles perpetuus'') devono col tempo scomparire interamente».<br />Essi infatti minacciano incessantemente gli altri Stati con la [[guerra]], dovendo sempre mostrarsi armati a tale scopo, ed eccitano altri Stati a gareggiare vicendevolmente in qualità di armamenti in una corsa senza fine: e siccome per le spese a ciò occorrenti la [[pace]] diventa da ultimo ancor più oppressiva che non una breve guerra, così tali eserciti permanenti diventano essi stessi la causa di guerre aggressive condotte per liberarsi di quel peso. (p. 177)<ref name=Sta></ref>
*Lo stato di [[pace e guerra|pace]] tra gli uomini, che vivono gli uni a fianco degli altri, non è uno stato naturale, il quale è piuttosto uno stato di [[pace e guerra|guerra]].
*Non c'è da attendersi che i re filosofeggino o che i [[filosofo|filosofi]] diventino re, e neppure è da desiderarlo, perché il possesso della forza corrompe il libero giudizio della [[ragione]]. Ma che un re o un popolo sovrano non lascino ridurre al silenzio la classe dei filosofi, ma la lascino pubblicamente parlare, è indispensabile agli uni e agli altri per avere luce sui loro affari.
==''Principi metafisici della dottrina del diritto''==
*Colui che vuol sostenere di avere una cosa come sua, deve essere in possesso di questo oggetto, perché, se non lo fosse, non potrebbe essere danneggiato dall'uso che un altro fa di esso senza il suo consenso. (p. 226)<ref name=Sta>citato in Immanuel Kant, ''Stato di diritto e società civile'', a cura di [[Nicolao Merker]], Editori Riuniti, Roma 1982. ISBN 88-359-3906-2</ref>
*Il [[diritto]] è [...] l'insieme delle condizioni per mezzo delle quali l'arbitrio dell'uno può accordarsi con l'arbitrio di un altro secondo una legge universale della [[libertà]]. (p. 216)<ref name=Sta></ref>
*Una dottrina del diritto puramente empirica è (come la testa di legno nella favola di [[Fedro]]<ref>La favola della volpe e della maschera teatrale in ''Fabulae'', I, 7.</ref>) una testa che può essere bella, ma che, ahimè!, non ha cervello. (p. 216)<ref name=Sta></ref>
==[[Incipit]] di alcune opere==
===''I sogni di un visionario chiariti con i sogni della metafisica''===
Mettendo insieme tutto quello che la gente racconta e il filosofo dimostra riguardo alle apparizioni di spiriti, si potrebbe pensare che questo genere di conoscenze costituisca una parte non piccola dell'umano sapere. Sennonché...<br>
{{NDR|citato in [[Fruttero & Lucentini]], ''Íncipit'', Mondadori, 1993}}
===''La pedagogia''===
L'uomo è la sola creatura capace di essere educata. Per educazione, in senso largo, s'intende la ''cura'' (il trattamento, la conservazione) che richiede l'infanzia di lui, la ''disciplina'' che lo fa uomo, infine la ''istruzione'' con la cultura. Sotto questi tre rispetti, egli è infante, allievo e scolare.
==[[Explicit]] di ''Sogni d'un visionario''==
La ragione umana non è fornita di ali siffatte da potere fendere le alte nubi che velano ai nostri occhi i segreti dell'[[Oltretomba|altro mondo]] e ai curiosi che sono così smaniosi di indagarli si può dare la risposta semplice, ma molto naturale, che la cosa più prudente è di rassegnarsi ad aver pazienza finché non arrivino là. Ma siccome la nostra sorte nel mondo futuro può benissimo dipendere dal come abbiamo tenuto il nostro posto qua, concludo con le parole che Voltaire fa dire al suo onesto Candido, dopo molte discussioni inutili: «Pensiamo ai nostri affari, andiamo in giardino e lavoriamo!»
{{NDR|E. Kant, ''[https://archive.org/details/kant_sognidunvisionariochiariticonsognidellametafisica_1920 Sogni d'un visionario chiariti con sogni della metafisica]'', traduzione e Introduzione di Maria Venturini, Isis, Milano, 1920.}}
==Citazioni su Immanuel Kant==
*Infatti è solo nella ''Critica'' che tutti i vari filoni del pensiero di Kant si intrecciano insieme nel modello della sua filosofia pratica. Questo modello, a sua volta, può essere compreso solo nell'intero tessuto della filosofia critica, e quel ricco disegno può essere chiaro solo a coloro che hanno compreso ciascuna delle sue tre parti principali, che sono le tre ''Critiche'' e non più brevi e più popolari. funziona come i ''Prolegomeni'' e le ''Fondazioni''.([[Lewis White Beck]])
*[[Galileo Galilei|Galilei]] e Kant entrambi trasformano vecchi mondi colla creazione di elementi nuovi: per Galilei il nuovo è il metodo di ricerca nella Natura, con cui s'inaugura lo sperimentalismo moderno: per Kant è il metodo critico, che {{sic|formola}} il nuovo concetto dello spirito, raggiunge la produttività del conoscere: e fa sì che l'analisi del sapere, non più aggirantesi nell'esterno, tocchi l'intimo processo della cognizione. ([[Saverio Fausto De Dominicis]])
*Giacché nutro per Kant un'incrollabile ammirazione, e questo per il duplice motivo che il suo pensiero è una mirabile fusione di genio, rigore e follia e che, per quanto la sua prosa sia spartana, non ho incontrato grosse difficoltà a coglierne il senso. ([[Muriel Barbery]])
*I Bacone, gli Spinoza, gli Hume, gli Schelling, i Kant e chiunque altro vi proponga una filosofia della mente, sono soltanto traduttori più o meno adeguati di cose che esistono nella vostra coscienza, che anche voi avete modo di vedere, e forse anche di esprimere. ([[Ralph Waldo Emerson]])
*Il Kant precritico non vede dunque ancora la scorrettezza anche della prova cosmologica, ma già nota un problema: chi assicura che l'ente necessario sia proprio Dio? In altre parole, «si tratta di dimostrare non che Dio è qualcosa di esistente, ma che qualcosa di esistente è Dio». ([[Piergiorgio Odifreddi]])
*Il moralismo di Kant, – da dove viene? Lo dà continuamente a capire: da [[Jean-Jacques Rousseau|Rousseau]] e dal ridestato stoicismo romano. ([[Friedrich Nietzsche]])
*Io non ho mai avuto intenzione di sapere cosa propriamente Kant abbia voluto dire con la sua filosofia, ma solo ciò che avrebbe dovuto dire secondo il mio punto di vista, se voleva dare intima coerenza alla sua filosofia. ([[Friedrich Schelling]])
*Kant concepisce l'intelligenza alla stregua di un tubo digerente: essa non sarebbe capace di una assimilazione immateriale che le permetta di cogliere l'essenza di una cosa pur rispettandola pienamente, ma funzionerebbe in modo simile ad una assimilazione corporea, che frantuma la cosa sotto i denti di solidi concetti e la riduce alla sua propria sostanza. ([[Fabrice Hadjadj]])
*Kant è una specie di autostrada con tante, tante pietre miliari. Poi arrivano tutti i cagnolini e ognuno deposita il suo contributo alle pietre miliari. ([[Albert Einstein]])
*Kant non è stato certamente un filosofo come Socrate e tanto meno come Giordano Bruno; per la semplice ragione, forse, che egli è venuto dopo di loro. Socrate aveva portato il filosofare nella via, Giordano Bruno ne aveva fatto una propaganda sovversiva. Kant è stato il primo filosofo a sedere, s'intende filosofo che pensa col suo cervello e non con quello delle autorità più o meno civili e più o meno religiose del suo paese. ([[Paolo Orano]])
*La cosa più importante della filosofia di Kant, mi sembra, sono le sue categorie a priori che servono anche per costruire la scienza. ([[Albert Einstein]])
*La lezione di Kant conserva tutta la sua verità: l'imperativo morale o è categorico, e dunque incondizionato, o non è. ([[Bruno Forte]])
*La vita di Kant non offre nulla di notevole, nulla di interessante o di curioso. Essa fu una vita calma, intellettuale, tutta dedita allo studio. Egli visse come un semplice cittadino a cui non mancava una discreta tinta della più prosaica pedanteria. E tuttavia dalle profondità intime della sua vita esteriore modesta e tranquilla si levò un regno grandioso di pensieri che illuminò di luce viva la conoscenza e la vita umana. ([[Harald Høffding]])
*Nonostante tutti gli appunti che si possono muovere {{NDR|alla critica di Kant}}, si deve riconoscervi un'idea originale di alto valore: la scienza non è una copia passiva della natura esteriore, ma è costruzione che lo spirito umano fa secondo le sue proprie leggi; pertanto la critica della scienza deve scoprire ed illuminare questo elemento subiettivo più profondo che è la razionalità del sapere. ([[Federigo Enriques]])
*Qualunque cosa percepiamo, la percepiamo come situata nel tempo e nello spazio, e riconducendo ogni fenomeno a una causa. Ma secondo Kant queste caratteristiche – tempo, spazio, relazione di causa ed effetto – non appartengono alla realtà in sé: sono un'aggiunta del nostro intelletto. ([[Nigel Warburton]])
*Quattro nomi sopravviveranno a tutti gli attacchi e ai sovvertimenti dei tempi a venire, e tramonteranno soltanto con l'umanità, i nomi di Buddha, Cristo, Kant e Schopenhauer. ([[Philipp Mainländer]])
*Secondo la dottrina della morale kantiana la regolarità interna della ragione umana produce, da sola e abbandonata a se stessa, l'imperativo categorico quale risposta all'autoinchiesta responsabile. Secondo l'opinione di Kant l'uomo come essere ragionevole non può volere un'azione nella cui essenza abbia scoperto una contraddizione razionale. Io mi pronuncio per l'opinione forse troppo prosaica che bisognava proprio essere un professore fuori della realtà e un così appassionato ammiratore della ragion pura come lo era Kant, per poter credere questo seriamente anche solo per un momento. Anzi, c'è per me qualcosa di commovente nell'opinione troppo alta che il filosofo manifesta per l'[[uomo medio]] se pensa che questo potrebbe venir trattenuto da un'azione qualsiasi verso cui è spinto da inclinazione naturale, solo perché ha riconosciuto in via puramente razionale che nell'essenza dell'azione c'è una contraddizione logica! ([[Konrad Lorenz]])
*Senza un personale studio accanito, ripetuto parecchie volte, delle principali opere kantiane, non si potrà assimilare neppure un concetto di questo fenomeno filosofico, il più importante che si sia mai presentato. Kant infatti è forse il cervello più originale che mai sia stato prodotto dalla natura. Pensare con lui e alla sua maniera è qualcosa che non può essere paragonato a null'altro, poiché egli possedeva un grado di chiara riflessione del tutto caratteristica, quale mai è toccato a nessun altro mortale. ([[Arthur Schopenhauer]])
*Tra i seguaci entusiasti di [[Samuel Auguste Tissot|Tissot]] incontriamo [[Jean-Jacques Rousseau|Rousseau]] e Kant, per i quali chi si [[masturbazione|masturba]] non è dissimile dal "suicida" che distrugge con un gesto la vita che il masturbatore sacrifica nel tempo. ([[Umberto Galimberti]])
*Vi è sempre in Kant, come in [[Martin Lutero|Lutero]], qualcosa che ricorda il monaco, il quale, anche uscito dal chiostro, non può tuttavia cancellarne da sé le tracce. ([[Friedrich Schiller]])
===[[Carlo Cantoni]]===
*I precursori di Kant si potrebbero, sottilizzando, ricercare anche nelle filosofie più antiche; ma quanto alla sua propria dottrina, al suo criticismo, non se ne troveranno facilmente chiari e distinti tratti prima di Locke.
*Nella dottrina di Kant, la scienza è affatto libera nella sua esplicazione e ne' suoi studii. Finché essa rimane nell'ordine suo, cioè resta scienza, non v'ha pericolo nessuno che essa entri in opposizione col principio morale: vi sarà uno screzio apparente, qualche malinteso od equivoco da dissipare; ma contro il principio morale e le sue necessarie condizioni tutte le teorie scientifiche si spuntano.
*Versato profondamente nelle scienze naturali e specialmente nell'astronomia, Kant dovette più volte aver riflettuto sulla grande e fecondissima riforma, che il sistema copernicano aveva prodotto nella scienza degli astri; e forse questa riflessione fu quella, che dapprima gli fece balenare nella mente l'idea di tentare nella filosofia una rivoluzione analoga, benché, in origine, limitata al mondo dei sensi.
==Note==
<references/>
==Bibliografia==
*Giovanni Fornero (a cura di). ''Itinerari di filosofia'', volume II, tomo B. Milano, Paravia, 2003. ISBN 88-395-1287-X
*Immanuel Kant, ''Che cosa significa orientarsi nel pensiero'', traduzione di Petra Dal Santo, a cura di Franco Volpi, Adelphi, Milano, 1996. ISBN 8845912272
*Immanuel Kant, ''Critica della ragion pura'', traduzione di Giovanni Gentile e Giuseppe Lombardo-Radice, Laterza, Roma-Bari, 2010. ISBN 978-88-420-7549-3
*Immanuel Kant, ''Critica della ragion pratica'', traduzione di Francesco Capra e Eugenio Garin, Laterza, Roma-Bari, 2006.
*Immanuel Kant, ''Critica del Giudizio'', traduzione di A. Gargiulo, Laterza, Bari, 1997.
*Immanuel Kant, ''[http://www.liberliber.it/mediateca/libri/k/kant/la_pedagogia/pdf/la_pedag.pdf La pedagogia]'', proemio e traduzione di Angelo Valdarnini, G.B. Paravia & C., Torino, 1925.
*Immanuel Kant, ''Lezioni di etica'', traduzione di Augusto Guerra, Laterza, Roma-Bari, 1984. ISBN 88-420-2520-8
*Immanuel Kant, ''Risposta alla domanda: che cos'è l'illuminismo?'' (''Beantwortung der Frage: Was ist Aufklärung?'', 1784).
*Immanuel Kant, ''Scritti politici e di filosofia della storia e del diritto'', a cura di Norberto Bobbio, Luigi Firpo, Vittorio Mathieu, traduzione di Gioele Solari e Giovanni Vidari, Utet, Torino, 1995. ISBN 8802018359.
*Immanuel Kant, ''Scritti sul criticismo'', traduzione di Giuseppe De Flaviis, Laterza, Roma-Bari, 1991. ISBN 8842038156
*Immanuel Kant, ''Stato di diritto e società civile'', a cura di [[Nicolao Merker]], Editori Riuniti, Roma 1982.
*Immanuel Kant, ''Sette scritti politici liberi'', a cura di [[Maria Chiara Pievatolo]], Firenze University Press, 2011. ISBN 978-88-6453-298-1 ([//books.google.it/books? id=gkrzCQrGizwC&printsec=frontcover Anteprima su Google Libri]) ([//bfp.sp.unipi.it/dida/kant_7/ Edizione Elettronica HTML])
*Tim Willocks, ''Il fine ultimo della creazione'', traduzione di Katia Bagnoli, Mondadori, Milano, 1996. ISBN 8804420243
==Voci correlate==
*[[Johann Georg Hamann]]
==Altri progetti==
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===Opere===
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'''Immanuel Kant''' (1724 – 1804), filosofo tedesco.
==Citazioni di Immanuel Kant==
*''Agisci in modo da considerare l'umanità, sia nella tua persona, sia nella persona di ogni altro, sempre anche al tempo stesso come scopo e mai come semplice mezzo''.<ref>Da ''Fondazione della metafisica dei costumi'', traduzione di Vittorio Mathieu, Rusconi, Milano, 1994, pp. 143-145.</ref>
*Amici dell'umanità... non contestate alla [[ragione]] ciò che fa di essa il bene più alto sulla terra: il privilegio di essere l'ultima pietra di paragone della verità.<ref>Da ''Che cosa significa orientarsi nel pensare'', A329.</ref>
*Coloro che dicono che il mondo andrà sempre così come è andato finora [...] contribuiscono a far sì che l'oggetto della loro [[predizione|predizione]] si avveri.<ref>Da ''Scritti politici e di filosofia della storia e del diritto'', traduzione di Norberto Bobbio, Luigi Firpo e Vittorio Mattiheu, UTET, Torino 1971.</ref>
*Dio ha inserito un'arte segreta nelle forze di [[natura]] in modo da consentire a quest'ultima di modellarsi passando dal caos a un perfetto sistema del mondo.<ref>Citato in Rosa Giannetta Alberoni, ''Il Dio di Michelangelo e la barba di Darwin'', Rizzoli, 2007, p. 110.</ref>
*Il pubblico uso della propria ragione deve essere libero in ogni tempo, ed esso solo può attuare l'[[illuminismo]] fra gli uomini.<ref>Da ''Risposta alla domanda: che cos'è l'Illuminismo?'', ''Beantwortung der Frage: Was ist Aufklärung?'', 5 dicembre 1783.</ref>
*Il [[Vangelo]] è la fonte da cui è scaturita la nostra civiltà.<ref>Citato in Fabio Rossi (a cura di), ''Cristianesimo, teologia, filosofia. Studi in onore di Alberto Siclari'', p. 341. ISBN 9788856827781</ref>
*Imperativo categorico.<ref>Da ''Grundlegung der Methaphysik der Sitten'', II. Abschn.</ref>
:''Kategorischer Imperativ''.
*L'[[illuminismo]] è l'uscita dell'uomo dallo stato di minorità che egli deve imputare a sé stesso. Minorità è l'incapacità di valersi del proprio intelletto senza la guida di un altro. Imputabile a sé stesso è questa minorità se la causa di essa non dipende da difetto di intelligenza, ma dalla mancanza di decisione e del coraggio di far uso del proprio intelletto senza essere guidati da un altro. ''Sapere aude''!<ref>L'espressione ''[[w:Sapere aude|Sapere aude]]'' è di [[Quinto Orazio Flacco]].</ref> Abbi il coraggio di servirti della tua propria [[intelligenza]]! È questo il motto dell'illuminismo. <br>Sennonché a questo illuminismo non occorre altro che la libertà, e la più inoffensiva di tutte le libertà, quella cioè di fare pubblico uso della propria ragione in tutti i campi. Ma io odo da tutte le parti gridare: — Non ragionate! — L'ufficiale dice: — Non ragionate, ma fate esercitazioni militari. — L'impiegato di finanza: — Non ragionate, ma pagate! — L'uomo di chiesa: — Non ragionate, ma credete!<ref>Da ''Risposta alla domanda: che cos'è l'Illuminismo?'', ''Beantwortung der Frage: Was ist Aufklärung?'', 5 dicembre 1783.</ref>
*L'unica e grande utilità degli [[esempi]] è che essi affinano il giudizio.<ref>Dalla ''Critica della Ragion Pura'' -> Dottrina Trascendentale degli elementi -> Logica Trascendentale -> Analitica del Trascendente Libro II -> Analitica dei principi.</ref>
*L'uomo non può essere partecipe della felicità o dell'infelicità altrui fin tanto che non si sente egli stesso soddisfatto.<ref>Da ''Bemerkungen. Note per un diario filosofico'', a cura di Katrin Tenenbaum, Meltemi, Roma, p. 63.</ref>
*La moralità non è la dottrina su come ci rendiamo felici. È la dottrina su come ci rendiamo degni di felicità.<ref>Citato in ''Come funziona la filosofia'', a cura di Marcus Weeks, traduzione di Daniele Ballarini, Gribaudo, 2020, p. 185. ISBN 9788858025598</ref>
*La ragione scorge soltanto ciò che essa stessa produce secondo il suo disegno.<ref name=fil>Citato in AA.VV., ''Il libro della filosofia'', traduzione di Daniele Ballarini e Anna Carbone, Gribaudo, 2018, p. 170. ISBN 9788858014165</ref>
*Nessuno mi può costringere ad essere [[felicità|felice]] a suo modo (come cioè egli si immagina il benessere degli altri uomini), ma ognuno può ricercare la sua felicità per la via che a lui sembra buona, purché non rechi pregiudizio alla libertà degli altri di tendere allo stesso scopo, in guisa che la sua libertà possa coesistere con la libertà di ogni altro secondo una possibile legge universale (cioè non leda questo diritto degli altri).<ref>Da ''Sopra il detto comune: questo può essere giusto in teoria, ma non vale per la pratica'', ''Ueber den Gemeinspruch: das mag in der Theorie richtug sein, taugt aber nicht für die Praxis'', 1793; in ''Scritti politici e di filosofia della storia e del diritto'', p. 255.</ref>
*Noi possiamo [...] solo dal punto di vista umano parlare di spazio.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro della filosofia'', traduzione di Daniele Ballarini e Anna Carbone, Gribaudo, 2018, p. 169. ISBN 9788858014165</ref>
*Non contestate alla ragione ciò che fa di essa il sommo bene sulla terra, vale a dire il privilegio di essere l'ultima pietra di paragone della verità.<ref>Da ''Che cosa significa orientarsi nel pensare?'', in ''Scritti sul criticismo'', pp. 28-29.</ref>
*Quando [[Galileo Galilei|Galileo]] fece [...] rotolare delle sfere su un piano inclinato, su tutti gli studiosi della natura si accese una luce.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro della fisica'', traduzione di Roberto Sorgo, Gribaudo, 2021, p. 35. ISBN 9788858029589</ref>
*Se dovessi prender moglie ne sceglierei una che non abbia molto ingegno, ma che sappia apprezzarlo.<ref>Da ''Betrachtungen'' (''Note in occasione dello scritto sul Bello e sul Sublime''); citato in Guido Morpurgo-Tagliabue, Introduzione a Immanuel Kant, ''I sogni di un visionario {{small|spiegati coi sogni della metafisica}}'', traduzione e note di Maria Venturini, Rizzoli, Milano, 2013, p. [https://books.google.it/books?id=2XcUAAAAQBAJ&pg=PT12 12]. ISBN 9788858649701</ref>
*Tutte le chiese, tutte le comunità religiose mancano del contrassegno più importante della [...] Verità. Essendo fondate su una fede rivelata ed essendo perciò legate ad una serie di specifici eventi storici, sono prive di validità universale. È sostanzialmente inutile ricercare tra le varie tradizioni religiose quale sia la religione vera: quel che importa è agire bene. Compiere il Bene, la Virtù, per amore del Bene stesso relativizza non tanto la verità bensì l'esistenza delle singole comunità religiose, le quali si presentano ormai più come un ostacolo che come una via al conseguimento dell'unica [[religione]] morale, la sola davvero uguale per tutti.<ref>Da ''La religione nei limiti della semplice ragione'', 1793; in Piero Stefani, ''Le radici bibliche della cultura occidentale'', Mondadori, 2004, p. 150.</ref>
*{{NDR|[[Ultime parole]]}} Tutto bene.
:''Es ist gut.''<ref>Citato in Enrico Malato, ''[http://books.google.it/books?id=RnMsAQAAIAAJ Storia della letteratura italiana, Volume 6]'', Salerno, 1998, p. 112. ISBN 8884022304</ref>
*Una creatura perfettamente malvagia ma intelligente preferirà vivere in una [[condizione civile]] piuttosto che in uno stato di natura, per essere protetto dalla violenza che gli altri, essendo diavoli come lui, gli faranno sicuramente; e preferirà la [[repubblica]] al dispotismo perché il potere incontrollato di un despota che sia diabolico, come lui, è di gran lunga più pericoloso del potere diviso e regolato di una costituzione repubblicana.<ref>Da ''Sette scritti politici liberi'', p. 218.<br />Kant si limita all'ipotesi di un popolo di diavoli intelligenti, senza considerare la realistica possibilità di un popolo di diavoli stupidi. È infatti implicito che la natura, risolverà il problema della stupidità con i suoi mezzi. Chi non ha l'intelligenza di passare allo stato civile è destinato a essere sterminato; un popolo di diavoli che ritiene astuto affidarsi all'arbitrio di un despota altrettanto diabolico pagherà cara la sua scelta. (Maria Chiara Pievatolo in ''Sette scritti politici liberi'')</ref>
==''Critica della ragion pratica''==
*Opera in modo che la [[massima]] della tua volontà possa sempre valere in ogni tempo come principio di una legislazione universale. (p. 65)
*La ragion pura è per sé sola pratica, e dà (all'uomo) una legge universale che noi chiamiamo legge morale. (p. 67)
*[...] Virtù e felicità costituiscono insieme in una persona il possesso del sommo bene, per questo anche la felicità, distribuita esattamente in proporzione della moralità (come valore della persona e suo merito di essere felice), costituisce il sommo bene di un mondo possibile. (pp. 243-245)
*Due cose riempiono l'animo di ammirazione e venerazione sempre nuova e crescente, quanto più spesso e più a lungo la [[riflessione]] si occupa di esse: il [[Cielo notturno|cielo stellato]] sopra di me, e la legge morale in me. Queste due cose io non ho bisogno di cercarle e semplicemente supporle come se fossero avvolte nell'oscurità, o fossero nel trascendente, fuori del mio orizzonte; io le vedo davanti a me e le connetto immediatamente con la coscienza della mia esistenza. La prima comincia dal posto che io occupo nel mondo sensibile esterno, ed estende la connessione in cui mi trovo, a una grandezza interminabile, con mondi e mondi, e sistemi di sistemi; e poi ancora ai tempi illimitati del loro movimento periodico, del loro principio e della loro durata. La seconda comincia dal mio io indivisibile, dalla mia personalità, e mi rappresenta in un mondo che ha la vera infinitezza, ma che solo l'intelletto può penetrare, e con cui (ma perciò anche in pari tempo con tutti quei mondi visibili) io mi riconosco in una connessione non, come là, semplicemente accidentale, ma universale e necessaria. Il primo spettacolo di una quantità innumerevole di mondi annulla affatto la mia importanza di creatura animale che deve restituire nuovamente al pianeta (un semplice punto nell'universo) la materia della quale si formò, dopo essere stata provvista per breve tempo (e non si sa come) della forza vitale. Il secondo, invece, eleva infinitamente il mio valore, come [valore] di una intelligenza, mediante la mia personalità in cui la legge morale mi manifesta una vita indipendente dall'animalità e anche dall'intero mondo sensibile, almeno per quanto si può riferire dalla determinazione conforme a fini della mia esistenza mediante questa legge: la quale determinazione non è ristretta alle condizioni e ai limiti di questa vita, ma si estende all'infinito. (''Conclusione'', p. 353)
==''Critica della ragion pura''==
===[[Incipit]]===
Non c'è dubbio che ogni nostra conoscenza incomincia con l'esperienza; da che infatti la nostra facoltà conoscitiva sarebbe altrimenti stimolata al suo esercizio, se ciò non avvenisse per mezzo degli oggetti che colpiscono i nostri sensi e, per un verso, danno origine da sé a rappresentazioni, per un altro, muovono l'attività del nostro intelletto a paragonare queste rappresentazioni, a riunirle o separarle, e ad elaborare per tal modo la materia greggia delle impressioni sensibili per giungere a quella conoscenza degli oggetti, che chiamasi esperienza? Nel tempo, dunque, nessuna conoscenza in noi precede all'esperienza, e ogni conoscenza comincia con questa. (2010)
===Citazioni===
*Io dunque ho dovuto sopprimere il [[conoscenza|sapere]] per sostituirvi la [[fede]]. (2010, ''Prefazione'' alla seconda edizione)
:''Ich musste das Wissen aufheben, um zum Glauben Platz zu bekommen.''
*La [[ragione]] umana, anche senza il pungolo della semplice vanità dell'onniscenza, è perpetuamente sospinta da un proprio bisogno verso quei problemi che non possono in nessun modo esser risolti da un uso empirico della ragione... e così in tutti gli uomini una qualche [[metafisica]] è sempre esistita e sempre esisterà, appena che la ragione s'innalzi alla speculazione. (2010, p. 88)
*La [[fede]] in un [[Dio]] e in altro mondo è talmente intessuta col mio sentimento morale, che io non ho da preoccuparmi che la prima possa mai essermi strappata, nella stessa misura in cui non corro pericolo di perdere il secondo (II, cap.II, sez.III, 537, Einaudi, Torino 1957, p. 804.)
*È esattamente conoscendo i propri limiti che la [[filosofia]] esiste.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro della filosofia'', traduzione di Daniele Ballarini e Anna Carbone, Gribaudo, 2018, p. 167. ISBN 9788858014165</ref>
*Per di più, chi mai abbia visto il dogmatico esibire dieci prove può ben credere ch'egli non ne abbia neanche una.
*Il vero infinito non può essere carpito nell'esperienza.
*La mancanza di capacita' di giudizio e' ciò che viene chiamato stupidita', e per una tale mancanza non vi e' niente che possa aiutare.
*La leggera colomba, che taglia con liberi voli l'aria, di cui sente la resistenza, potrebbe immaginarsi che volare le riuscirebbe molto meglio in uno spazio senza aria.
*La metafisica ha come finalità della propria indagine solo tree idee: Dio, libertà e immortalità.
*La ragione umana [...] viene afflitta da domande che non può respingere [...] e a cui però non può neanche dare risposta.<ref name=fil/>
*Si può allora ben dire che i sensi non sbaglino mai, ma non perché essi giudichino sempre in maniera corretta, bensi' perché essi non esprimono mai giudizi.
*Senza i sensi non sarebbe a noi posto alcun oggetto, e senza l'intelletto nessun oggetto verrebbe pensato. I pensieri senza contenuto sono vuoti, le intuizioni senza concetti sono cieche.
==''Critica del giudizio''==
*In tutti i giudizi coi quali dichiariamo bella una cosa, noi non permettiamo a nessuno di essere di altro parere, senza fondare tuttavia il nostro giudizio sopra concetti, ma soltanto sul nostro sentimento, di cui così facciamo un principio, non però in quanto sentimento individuale, ma in quanto sentimento comune. (1997, p. 145)
*Il giudizio di [[gusto]] determina il suo oggetto, per ciò che riguarda il piacere (in quanto bellezza), pretendendo il consenso d'ognuno, come se il piacere fosse oggettivo. Dire che questo fiore è bello val quanto esprimere la propria pretesa al piacere di ognuno. Il piacevole del suo odore non ha simili pretese. Ad uno piace, ad un altro dà alla testa. E che cosa si potrebbe presumere da ciò se non che la bellezza dovrebbe essere considerata come una proprietà dell'oggetto stesso, non regolata dalla diversità degli individui e dei loro organismi, ma su cui invece questi dovrebbero regolarsi, volendone giudicare? E nondimeno non è così. Perché il giudizio di gusto consiste proprio nel chiamar bella una cosa soltanto per la sua proprietà di accordarsi col nostro modo di percepirla. (1997, pp. 240-241)
*Il bello si accorda col sublime in questo, che entrambi piacciono per se stessi. Inoltre, entrambi non presuppongono un giudizio dei sensi né un giudizio determinante dell'intelletto ma un giudizio di riflessione [...].<br>Ma saltano agli occhi anche differenze considerevoli. Il bello della natura riguarda la forma dell'oggetto, la quale consiste nella limitazione; il sublime invece si può trovare anche in un oggetto privo di forma, in quanto implichi o provochi la rappresentazione dell'illimitatezza, pensata per di più nella sua totalità [...] Tra i due tipi di piacere c'è inoltre una notevole differenza quanto alla specie: mentre il bello implica direttamente un sentimento di agevolazione e di intensificazione della vita, e perciò si può conciliare con le attrattive e con il gioco dell'immaginazione, il sentimento del sublime invece è un piacere che sorge solo indirettamente, e cioè viene prodotto dal senso di un momentaneo impedimento, seguito da una più forte effusione delle forze vitali, e perciò, in quanto emozione, non si presenta affatto come gioco, ma come qualcosa di serio nell'impiego dell'immaginazione. Quindi il sublime non si può unire ad attrattive; e poiché l'animo non è semplicemente attratto dall'oggetto, ma alternativamente attratto e respinto, il piacere dei sublime non è tanto una gioia positiva [...] merita di essere chiamato un piacere negativo. (1997, pp. 159-161)
*Vi è un'infinità di cose della bella natura, per le quali esigiamo l'accordo dei nostro giudizio con quello di ciascun altro, e, senza molto ingannarci, possiamo anche aspettarlo; ma dal nostro giudizio sul sublime della natura non ci possiamo ripromettere così facilmente il consenso altrui. Pare difatti che, per pronunziare un giudizio su questa eccellenza degli oggetti naturali, sia necessaria una cultura molto maggiore, non soltanto del Giudizio estetico, ma anche delle facoltà conoscitive che vi stanno a fondamento. (1997, p. 201)
*In realtà, ciò che noi, preparati dalla cultura, chiamiamo sublime, ...è per l'uomo rozzo semplicemente terribile. Questi, in quelle manifestazioni dell'impero devastatore della natura e della sua grande potenza, di fronte a cui il suo potere si riduce a niente, non vedrà che il disagio, il pericolo, l'affanno, che colpirebbe l'uomo che vi sarebbe esposto. (1997, p. 203)
*La frode, la violenza, l'invidia dominano sempre intorno a lui, sebbene egli sia onesto, pacifico e benevolente; e gli onesti, che ancora gli è dato di incontrare, malgrado tutto il loro diritto di essere felici, sono sottoposti dalla natura, che non fa tali considerazioni, a tutti i mali della miseria e della malattia e ad una morte prematura come gli altri animali della terra. E rimangono sottoposti a tutti i mali finché un vasto sepolcro li inghiotte tutti insieme (onesti e disonesti, non importa) e li rigetta, essi che si erano creduti il fine ultimo della creazione, nell'abisso del cieco caos della materia da cui erano usciti. (citato in [[Tim Willocks]], ''Il fine ultimo della creazione'')
*Esiste una causa morale del mondo, per proporci uno scopo finale, conformemente alla legge morale; e per quanto questo scopo è necessario, altrettanto è necessario ammettere quella causa: cioè che [[Problema dell'esistenza di Dio|vi è un Dio]].
*Un prodotto organizzato dalla [[natura]] è un prodotto dove tutto è reciprocamente fine e mezzo; in esso, nulla d'inutile, privo di scopo, o dovuto a un cieco meccanismo naturale.
*Il bello è il simbolo del bene morale.
==''Idea di una storia universale dal punto di vista cosmopolitico''==
*Da un legno così storto com'è quello di cui è fatto l'uomo non si può ricavare nulla di perfettamente dritto.<ref>Attribuita anche a [[Hegel]] in Ralf Dahrendorf, ''Erasmiani'', traduzione di M. Sampaolo, p. 59.</ref> (in ''Scritti politici e di filosofia della storia e del diritto'', a cura di N. Bobbio, L. Firpo, V. Mathieu, Utet, Torino, 1956)
*L'uomo vuole la [[concordia]]; ma la natura sa meglio di lui ciò che è buono per la sua specie: essa vuole la discordia. (p. 103)<ref name=Sta></ref>
*L'uomo vuol vivere comodamente e piacevolmente; ma la natura vuole ch'egli esca dallo stato di pigrizia e di inattiva soddisfazione ed affronti lavoro e fatiche per inventare i mezzi onde ingegnosamente liberarsi anche da queste ultime. (p. 103) <ref name=Sta></ref>
*La [[ragione]] è la facoltà che ha una creatura di estendere le regole ed intenzioni dell'uso di tutte le sue forze molto al di là dell'istinto naturale; essa non conosce limiti nei propri progetti. (p. 101)<ref name=Sta></ref>
==''Lezioni di etica''==
*Si [[predica]] di continuo ciò che deve accadere, e nessuno pensa anche se esso possa accadere; perciò risulteranno noiosissime quelle esortazioni, che sono la ripetizione tautologica della regola che già ognuno conosce, in cui null'altro s'aggiunge a quanto già se ne sa e che si traducono in sermoni che rimangono ben vuoti, se chi tiene la predica non bada insieme alla saggezza pratica. A questo proposito [[Johann Joachim Spalding|Spalding]] è da preferire a tutti. (p. 5)
*[[Jean-Jacques Rousseau|Rousseau]], che è un [[Diogene di Sinope|Diogene]] raffinato, afferma anche che il nostro volere sarebbe buono per natura, ma che noi lo corromperemmo di continuo; che la natura ci avrebbe provvisto di tutto e che saremmo noi a crearci dei bisogni; egli richiede anche che l'educazione dei fanciulli sia soltanto negativa. (p. 10)
*La [[Epicureismo|scuola epicurea]] sosteneva che il sommo bene derivasse dall'arte e non dalla natura, come voleva la [[Cinismo (filosofia)|scuola cinica]]. La diversità tra le due scuole consisteva appunto in questo, che l'una affermava l'opposto dell'altra. [[Epicuro]] sosteneva che, se anche per natura non possedessimo alcun vizio, pure ne conserveremmo la tendenza, perciò l'innocenza e la semplicità non sono assicurate e deve intervenire l'arte. Su questo punto [[Zenone di Cizio|Zenone]] andava d'accordo con Epicuro, considerando la virtù come un prodotto dell'arte. (p. 10)
*Il [[suicidio]] suscita un'avversione accompagnata da orrore per il fatto che ogni natura cerca di conservarsi: un albero percosso, un essere vivente, un animale; ora, nell'uomo, dovrebbe diventare un principio volto alla distruzione di se stessi proprio la libertà, che è il grado supremo della vita e quel che le conferisce valore. Ciò costituisce la cosa più spaventosa che si possa pensare, perché chi è giunto ormai al punto di disporre in ogni occasione di se stesso dispone anche della vita di tutti: a lui si aprono le porte verso ogni possibile vizio, dal momento che, prima che ci si possa impadronire di lui, egli è pronto a fuggire dal mondo. Il suicidio suscita dunque orrore, perché con esso l'uomo si pone al disotto delle bestie; e noi consideriamo un suicida alla stregua di una carogna [''als ein Aas''], mentre riserviamo la nostra pietà a chi è vittima della sorte. (p. 173)
*Il suicidio, però, non è abominevole e inammissibile perché Dio lo ha proibito, ma al contrario Dio lo ha proibito perché, degradando al di sotto dell'animalità la dignità intrinseca dell'uomo, è abominevole. (pp. 176-177)
*Gli uomini sono o [[maldicenza|maldicenti]] (''médisants'') o [[canzonatura|canzonatori]] (''moquants''). Nel primo caso v'è cattiveria; nel secondo frivolezza, per l'intento di far divertire alle spalle degli errori altrui. (p. 272)
*Gli uomini si vergognano più d'esser canzonati che della maldicenza. La [[calunnia]] è qualcosa che avviene segretamente, che non può diffondersi in qualsiasi cerchia sociale e che si può personalmente anche ignorare; ma una canzonatura trova la strada aperta in qualsiasi ambiente. Da essa un uomo viene colpito più che dal male. Divenuto oggetto del riso altrui, egli perde ogni suo valore ed è esposto al disprezzo. (p. 272)
*Poiché gli [[animale|animali]] posseggono una natura analoga a quella degli uomini, osservando dei doveri verso di essi osserviamo dei doveri verso l'umanità, promuovendo con ciò i doveri che la riguardano. Per esempio, se un [[cane]] ha servito a lungo fedelmente il suo padrone, ciò costituisce qualcosa di analogo a un'azione meritevole e perciò richiede la nostra lode e, quando non sarà più in grado di renderci i suoi servizi, noi dovremo trattenere la bestia presso di noi fino alla morte. (p. 273)
*Essendo, dunque, gli atti degli animali analoghi a quelli umani e derivando dagli stessi princìpi, in tanto noi abbiamo dei doveri verso di essi in quanto, osservando questi, noi promuoviamo quelli verso l'umanità. Chi perciò facesse uccidere il proprio cane, non essendo questo più in grado di guadagnarsi il pane, non agirebbe affatto contro i doveri riguardanti i cani, i quali sono sprovvisti di giudizio, ma lederebbe nella loro intrinseca natura quella socievolezza e umanità, che occorre rispettare nella pratica dei doveri verso il genere umano. Per non distruggerla, l'uomo deve mostrare [[bontà]] di cuore già verso gli animali, perché chi usa essere crudele verso di essi è altrettanto insensibile verso gli uomini. Si può conoscere il cuore d'un uomo già dal modo in cui egli tratta le bestie. (p. 273)
*Quanto più ci si dedica all'osservazione degli animali e del loro comportamento, tanto più si prova amore per essi, al vedere quante cure essi riservino ai loro piccoli. Si può allora concludere di non essere crudeli neppure verso un [[lupo]]. [[Gottfried Wilhelm von Leibniz|Leibniz]], servendosi d'un foglio, riportava sull'albero il piccolo [[verme]], su cui aveva compiuto le sue osservazioni, affinché per sua colpa non gliene venisse alcun danno. Distruggere questa piccola creatura senza ragione non avrebbe potuto non turbare un uomo. (p. 274)
*In Inghilterra, in una giuria, non sono ammessi né [[macellaio|macellai]], né [[chirurgia|chirurghi]], né [[medico|medici]], per la loro insensibilità verso la morte. Quando gli anatomici si servono di animali vivi per i loro [[sperimentazione animale|esperimenti]], ciò è senza dubbio crudele, sebbene sia fatto in vista di qualcosa di buono. Si può ammettere che gli animali siano considerati come strumenti dell'uomo; ma è assolutamente inaccettabile che essi ne costituiscano il gioco. Un padrone che [[abbandono degli animali|scacci via]] il suo [[asino]] o il suo cane, perché ormai inservibili, rivela un animo meschino. (p. 274)
*In conclusione, i nostri doveri verso gli animali sono indirettamente doveri verso l'umanità. (p. 274)
==''Per la pace perpetua. Un progetto filosofico''==
*«Gli [[Esercito|eserciti]] permanenti (''miles perpetuus'') devono col tempo scomparire interamente».<br />Essi infatti minacciano incessantemente gli altri Stati con la [[guerra]], dovendo sempre mostrarsi armati a tale scopo, ed eccitano altri Stati a gareggiare vicendevolmente in qualità di armamenti in una corsa senza fine: e siccome per le spese a ciò occorrenti la [[pace]] diventa da ultimo ancor più oppressiva che non una breve guerra, così tali eserciti permanenti diventano essi stessi la causa di guerre aggressive condotte per liberarsi di quel peso. (p. 177)<ref name=Sta></ref>
*Lo stato di [[pace e guerra|pace]] tra gli uomini, che vivono gli uni a fianco degli altri, non è uno stato naturale, il quale è piuttosto uno stato di [[pace e guerra|guerra]].
*Non c'è da attendersi che i re filosofeggino o che i [[filosofo|filosofi]] diventino re, e neppure è da desiderarlo, perché il possesso della forza corrompe il libero giudizio della [[ragione]]. Ma che un re o un popolo sovrano non lascino ridurre al silenzio la classe dei filosofi, ma la lascino pubblicamente parlare, è indispensabile agli uni e agli altri per avere luce sui loro affari.
==''Principi metafisici della dottrina del diritto''==
*Colui che vuol sostenere di avere una cosa come sua, deve essere in possesso di questo oggetto, perché, se non lo fosse, non potrebbe essere danneggiato dall'uso che un altro fa di esso senza il suo consenso. (p. 226)<ref name=Sta>citato in Immanuel Kant, ''Stato di diritto e società civile'', a cura di [[Nicolao Merker]], Editori Riuniti, Roma 1982. ISBN 88-359-3906-2</ref>
*Il [[diritto]] è [...] l'insieme delle condizioni per mezzo delle quali l'arbitrio dell'uno può accordarsi con l'arbitrio di un altro secondo una legge universale della [[libertà]]. (p. 216)<ref name=Sta></ref>
*Una dottrina del diritto puramente empirica è (come la testa di legno nella favola di [[Fedro]]<ref>La favola della volpe e della maschera teatrale in ''Fabulae'', I, 7.</ref>) una testa che può essere bella, ma che, ahimè!, non ha cervello. (p. 216)<ref name=Sta></ref>
==[[Incipit]] di alcune opere==
===''I sogni di un visionario chiariti con i sogni della metafisica''===
Mettendo insieme tutto quello che la gente racconta e il filosofo dimostra riguardo alle apparizioni di spiriti, si potrebbe pensare che questo genere di conoscenze costituisca una parte non piccola dell'umano sapere. Sennonché...<br>
{{NDR|citato in [[Fruttero & Lucentini]], ''Íncipit'', Mondadori, 1993}}
===''La pedagogia''===
L'uomo è la sola creatura capace di essere educata. Per educazione, in senso largo, s'intende la ''cura'' (il trattamento, la conservazione) che richiede l'infanzia di lui, la ''disciplina'' che lo fa uomo, infine la ''istruzione'' con la cultura. Sotto questi tre rispetti, egli è infante, allievo e scolare.
==[[Explicit]] di ''Sogni d'un visionario''==
La ragione umana non è fornita di ali siffatte da potere fendere le alte nubi che velano ai nostri occhi i segreti dell'[[Oltretomba|altro mondo]] e ai curiosi che sono così smaniosi di indagarli si può dare la risposta semplice, ma molto naturale, che la cosa più prudente è di rassegnarsi ad aver pazienza finché non arrivino là. Ma siccome la nostra sorte nel mondo futuro può benissimo dipendere dal come abbiamo tenuto il nostro posto qua, concludo con le parole che Voltaire fa dire al suo onesto Candido, dopo molte discussioni inutili: «Pensiamo ai nostri affari, andiamo in giardino e lavoriamo!»
{{NDR|E. Kant, ''[https://archive.org/details/kant_sognidunvisionariochiariticonsognidellametafisica_1920 Sogni d'un visionario chiariti con sogni della metafisica]'', traduzione e Introduzione di Maria Venturini, Isis, Milano, 1920.}}
==Citazioni su Immanuel Kant==
*Infatti è solo nella ''Critica'' che tutti i vari filoni del pensiero di Kant si intrecciano insieme nel modello della sua filosofia pratica. Questo modello, a sua volta, può essere compreso solo nell'intero tessuto della filosofia critica, e quel ricco disegno può essere chiaro solo a coloro che hanno compreso ciascuna delle sue tre parti principali, che sono le tre ''Critiche'' e non più brevi e più popolari funziona come i ''Prolegomeni'' e le ''Fondazioni''.([[Lewis White Beck]])
*[[Galileo Galilei|Galilei]] e Kant entrambi trasformano vecchi mondi colla creazione di elementi nuovi: per Galilei il nuovo è il metodo di ricerca nella Natura, con cui s'inaugura lo sperimentalismo moderno: per Kant è il metodo critico, che {{sic|formola}} il nuovo concetto dello spirito, raggiunge la produttività del conoscere: e fa sì che l'analisi del sapere, non più aggirantesi nell'esterno, tocchi l'intimo processo della cognizione. ([[Saverio Fausto De Dominicis]])
*Giacché nutro per Kant un'incrollabile ammirazione, e questo per il duplice motivo che il suo pensiero è una mirabile fusione di genio, rigore e follia e che, per quanto la sua prosa sia spartana, non ho incontrato grosse difficoltà a coglierne il senso. ([[Muriel Barbery]])
*I Bacone, gli Spinoza, gli Hume, gli Schelling, i Kant e chiunque altro vi proponga una filosofia della mente, sono soltanto traduttori più o meno adeguati di cose che esistono nella vostra coscienza, che anche voi avete modo di vedere, e forse anche di esprimere. ([[Ralph Waldo Emerson]])
*Il Kant precritico non vede dunque ancora la scorrettezza anche della prova cosmologica, ma già nota un problema: chi assicura che l'ente necessario sia proprio Dio? In altre parole, «si tratta di dimostrare non che Dio è qualcosa di esistente, ma che qualcosa di esistente è Dio». ([[Piergiorgio Odifreddi]])
*Il moralismo di Kant, – da dove viene? Lo dà continuamente a capire: da [[Jean-Jacques Rousseau|Rousseau]] e dal ridestato stoicismo romano. ([[Friedrich Nietzsche]])
*Io non ho mai avuto intenzione di sapere cosa propriamente Kant abbia voluto dire con la sua filosofia, ma solo ciò che avrebbe dovuto dire secondo il mio punto di vista, se voleva dare intima coerenza alla sua filosofia. ([[Friedrich Schelling]])
*Kant concepisce l'intelligenza alla stregua di un tubo digerente: essa non sarebbe capace di una assimilazione immateriale che le permetta di cogliere l'essenza di una cosa pur rispettandola pienamente, ma funzionerebbe in modo simile ad una assimilazione corporea, che frantuma la cosa sotto i denti di solidi concetti e la riduce alla sua propria sostanza. ([[Fabrice Hadjadj]])
*Kant è una specie di autostrada con tante, tante pietre miliari. Poi arrivano tutti i cagnolini e ognuno deposita il suo contributo alle pietre miliari. ([[Albert Einstein]])
*Kant non è stato certamente un filosofo come Socrate e tanto meno come Giordano Bruno; per la semplice ragione, forse, che egli è venuto dopo di loro. Socrate aveva portato il filosofare nella via, Giordano Bruno ne aveva fatto una propaganda sovversiva. Kant è stato il primo filosofo a sedere, s'intende filosofo che pensa col suo cervello e non con quello delle autorità più o meno civili e più o meno religiose del suo paese. ([[Paolo Orano]])
*La cosa più importante della filosofia di Kant, mi sembra, sono le sue categorie a priori che servono anche per costruire la scienza. ([[Albert Einstein]])
*La lezione di Kant conserva tutta la sua verità: l'imperativo morale o è categorico, e dunque incondizionato, o non è. ([[Bruno Forte]])
*La vita di Kant non offre nulla di notevole, nulla di interessante o di curioso. Essa fu una vita calma, intellettuale, tutta dedita allo studio. Egli visse come un semplice cittadino a cui non mancava una discreta tinta della più prosaica pedanteria. E tuttavia dalle profondità intime della sua vita esteriore modesta e tranquilla si levò un regno grandioso di pensieri che illuminò di luce viva la conoscenza e la vita umana. ([[Harald Høffding]])
*Nonostante tutti gli appunti che si possono muovere {{NDR|alla critica di Kant}}, si deve riconoscervi un'idea originale di alto valore: la scienza non è una copia passiva della natura esteriore, ma è costruzione che lo spirito umano fa secondo le sue proprie leggi; pertanto la critica della scienza deve scoprire ed illuminare questo elemento subiettivo più profondo che è la razionalità del sapere. ([[Federigo Enriques]])
*Qualunque cosa percepiamo, la percepiamo come situata nel tempo e nello spazio, e riconducendo ogni fenomeno a una causa. Ma secondo Kant queste caratteristiche – tempo, spazio, relazione di causa ed effetto – non appartengono alla realtà in sé: sono un'aggiunta del nostro intelletto. ([[Nigel Warburton]])
*Quattro nomi sopravviveranno a tutti gli attacchi e ai sovvertimenti dei tempi a venire, e tramonteranno soltanto con l'umanità, i nomi di Buddha, Cristo, Kant e Schopenhauer. ([[Philipp Mainländer]])
*Secondo la dottrina della morale kantiana la regolarità interna della ragione umana produce, da sola e abbandonata a se stessa, l'imperativo categorico quale risposta all'autoinchiesta responsabile. Secondo l'opinione di Kant l'uomo come essere ragionevole non può volere un'azione nella cui essenza abbia scoperto una contraddizione razionale. Io mi pronuncio per l'opinione forse troppo prosaica che bisognava proprio essere un professore fuori della realtà e un così appassionato ammiratore della ragion pura come lo era Kant, per poter credere questo seriamente anche solo per un momento. Anzi, c'è per me qualcosa di commovente nell'opinione troppo alta che il filosofo manifesta per l'[[uomo medio]] se pensa che questo potrebbe venir trattenuto da un'azione qualsiasi verso cui è spinto da inclinazione naturale, solo perché ha riconosciuto in via puramente razionale che nell'essenza dell'azione c'è una contraddizione logica! ([[Konrad Lorenz]])
*Senza un personale studio accanito, ripetuto parecchie volte, delle principali opere kantiane, non si potrà assimilare neppure un concetto di questo fenomeno filosofico, il più importante che si sia mai presentato. Kant infatti è forse il cervello più originale che mai sia stato prodotto dalla natura. Pensare con lui e alla sua maniera è qualcosa che non può essere paragonato a null'altro, poiché egli possedeva un grado di chiara riflessione del tutto caratteristica, quale mai è toccato a nessun altro mortale. ([[Arthur Schopenhauer]])
*Tra i seguaci entusiasti di [[Samuel Auguste Tissot|Tissot]] incontriamo [[Jean-Jacques Rousseau|Rousseau]] e Kant, per i quali chi si [[masturbazione|masturba]] non è dissimile dal "suicida" che distrugge con un gesto la vita che il masturbatore sacrifica nel tempo. ([[Umberto Galimberti]])
*Vi è sempre in Kant, come in [[Martin Lutero|Lutero]], qualcosa che ricorda il monaco, il quale, anche uscito dal chiostro, non può tuttavia cancellarne da sé le tracce. ([[Friedrich Schiller]])
===[[Carlo Cantoni]]===
*I precursori di Kant si potrebbero, sottilizzando, ricercare anche nelle filosofie più antiche; ma quanto alla sua propria dottrina, al suo criticismo, non se ne troveranno facilmente chiari e distinti tratti prima di Locke.
*Nella dottrina di Kant, la scienza è affatto libera nella sua esplicazione e ne' suoi studii. Finché essa rimane nell'ordine suo, cioè resta scienza, non v'ha pericolo nessuno che essa entri in opposizione col principio morale: vi sarà uno screzio apparente, qualche malinteso od equivoco da dissipare; ma contro il principio morale e le sue necessarie condizioni tutte le teorie scientifiche si spuntano.
*Versato profondamente nelle scienze naturali e specialmente nell'astronomia, Kant dovette più volte aver riflettuto sulla grande e fecondissima riforma, che il sistema copernicano aveva prodotto nella scienza degli astri; e forse questa riflessione fu quella, che dapprima gli fece balenare nella mente l'idea di tentare nella filosofia una rivoluzione analoga, benché, in origine, limitata al mondo dei sensi.
==Note==
<references/>
==Bibliografia==
*Giovanni Fornero (a cura di). ''Itinerari di filosofia'', volume II, tomo B. Milano, Paravia, 2003. ISBN 88-395-1287-X
*Immanuel Kant, ''Che cosa significa orientarsi nel pensiero'', traduzione di Petra Dal Santo, a cura di Franco Volpi, Adelphi, Milano, 1996. ISBN 8845912272
*Immanuel Kant, ''Critica della ragion pura'', traduzione di Giovanni Gentile e Giuseppe Lombardo-Radice, Laterza, Roma-Bari, 2010. ISBN 978-88-420-7549-3
*Immanuel Kant, ''Critica della ragion pratica'', traduzione di Francesco Capra e Eugenio Garin, Laterza, Roma-Bari, 2006.
*Immanuel Kant, ''Critica del Giudizio'', traduzione di A. Gargiulo, Laterza, Bari, 1997.
*Immanuel Kant, ''[http://www.liberliber.it/mediateca/libri/k/kant/la_pedagogia/pdf/la_pedag.pdf La pedagogia]'', proemio e traduzione di Angelo Valdarnini, G.B. Paravia & C., Torino, 1925.
*Immanuel Kant, ''Lezioni di etica'', traduzione di Augusto Guerra, Laterza, Roma-Bari, 1984. ISBN 88-420-2520-8
*Immanuel Kant, ''Risposta alla domanda: che cos'è l'illuminismo?'' (''Beantwortung der Frage: Was ist Aufklärung?'', 1784).
*Immanuel Kant, ''Scritti politici e di filosofia della storia e del diritto'', a cura di Norberto Bobbio, Luigi Firpo, Vittorio Mathieu, traduzione di Gioele Solari e Giovanni Vidari, Utet, Torino, 1995. ISBN 8802018359.
*Immanuel Kant, ''Scritti sul criticismo'', traduzione di Giuseppe De Flaviis, Laterza, Roma-Bari, 1991. ISBN 8842038156
*Immanuel Kant, ''Stato di diritto e società civile'', a cura di [[Nicolao Merker]], Editori Riuniti, Roma 1982.
*Immanuel Kant, ''Sette scritti politici liberi'', a cura di [[Maria Chiara Pievatolo]], Firenze University Press, 2011. ISBN 978-88-6453-298-1 ([//books.google.it/books? id=gkrzCQrGizwC&printsec=frontcover Anteprima su Google Libri]) ([//bfp.sp.unipi.it/dida/kant_7/ Edizione Elettronica HTML])
*Tim Willocks, ''Il fine ultimo della creazione'', traduzione di Katia Bagnoli, Mondadori, Milano, 1996. ISBN 8804420243
==Voci correlate==
*[[Johann Georg Hamann]]
==Altri progetti==
{{interprogetto|b=Filosofia della religione di Kant}}
===Opere===
{{Pedia|Critica della ragion pura||(1781)}}
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[[Categoria:Filosofi tedeschi]]
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/* Citazioni su Immanuel Kant */ ordine alfabetico per la citazione di Lewis White Beck, che era anche viziata da un grossolano errore di traduzione
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[[Immagine:Immanuel Kant (painted portrait).jpg|thumb|Immanuel Kant]]
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'''Immanuel Kant''' (1724 – 1804), filosofo tedesco.
==Citazioni di Immanuel Kant==
*''Agisci in modo da considerare l'umanità, sia nella tua persona, sia nella persona di ogni altro, sempre anche al tempo stesso come scopo e mai come semplice mezzo''.<ref>Da ''Fondazione della metafisica dei costumi'', traduzione di Vittorio Mathieu, Rusconi, Milano, 1994, pp. 143-145.</ref>
*Amici dell'umanità... non contestate alla [[ragione]] ciò che fa di essa il bene più alto sulla terra: il privilegio di essere l'ultima pietra di paragone della verità.<ref>Da ''Che cosa significa orientarsi nel pensare'', A329.</ref>
*Coloro che dicono che il mondo andrà sempre così come è andato finora [...] contribuiscono a far sì che l'oggetto della loro [[predizione|predizione]] si avveri.<ref>Da ''Scritti politici e di filosofia della storia e del diritto'', traduzione di Norberto Bobbio, Luigi Firpo e Vittorio Mattiheu, UTET, Torino 1971.</ref>
*Dio ha inserito un'arte segreta nelle forze di [[natura]] in modo da consentire a quest'ultima di modellarsi passando dal caos a un perfetto sistema del mondo.<ref>Citato in Rosa Giannetta Alberoni, ''Il Dio di Michelangelo e la barba di Darwin'', Rizzoli, 2007, p. 110.</ref>
*Il pubblico uso della propria ragione deve essere libero in ogni tempo, ed esso solo può attuare l'[[illuminismo]] fra gli uomini.<ref>Da ''Risposta alla domanda: che cos'è l'Illuminismo?'', ''Beantwortung der Frage: Was ist Aufklärung?'', 5 dicembre 1783.</ref>
*Il [[Vangelo]] è la fonte da cui è scaturita la nostra civiltà.<ref>Citato in Fabio Rossi (a cura di), ''Cristianesimo, teologia, filosofia. Studi in onore di Alberto Siclari'', p. 341. ISBN 9788856827781</ref>
*Imperativo categorico.<ref>Da ''Grundlegung der Methaphysik der Sitten'', II. Abschn.</ref>
:''Kategorischer Imperativ''.
*L'[[illuminismo]] è l'uscita dell'uomo dallo stato di minorità che egli deve imputare a sé stesso. Minorità è l'incapacità di valersi del proprio intelletto senza la guida di un altro. Imputabile a sé stesso è questa minorità se la causa di essa non dipende da difetto di intelligenza, ma dalla mancanza di decisione e del coraggio di far uso del proprio intelletto senza essere guidati da un altro. ''Sapere aude''!<ref>L'espressione ''[[w:Sapere aude|Sapere aude]]'' è di [[Quinto Orazio Flacco]].</ref> Abbi il coraggio di servirti della tua propria [[intelligenza]]! È questo il motto dell'illuminismo. <br>Sennonché a questo illuminismo non occorre altro che la libertà, e la più inoffensiva di tutte le libertà, quella cioè di fare pubblico uso della propria ragione in tutti i campi. Ma io odo da tutte le parti gridare: — Non ragionate! — L'ufficiale dice: — Non ragionate, ma fate esercitazioni militari. — L'impiegato di finanza: — Non ragionate, ma pagate! — L'uomo di chiesa: — Non ragionate, ma credete!<ref>Da ''Risposta alla domanda: che cos'è l'Illuminismo?'', ''Beantwortung der Frage: Was ist Aufklärung?'', 5 dicembre 1783.</ref>
*L'unica e grande utilità degli [[esempi]] è che essi affinano il giudizio.<ref>Dalla ''Critica della Ragion Pura'' -> Dottrina Trascendentale degli elementi -> Logica Trascendentale -> Analitica del Trascendente Libro II -> Analitica dei principi.</ref>
*L'uomo non può essere partecipe della felicità o dell'infelicità altrui fin tanto che non si sente egli stesso soddisfatto.<ref>Da ''Bemerkungen. Note per un diario filosofico'', a cura di Katrin Tenenbaum, Meltemi, Roma, p. 63.</ref>
*La moralità non è la dottrina su come ci rendiamo felici. È la dottrina su come ci rendiamo degni di felicità.<ref>Citato in ''Come funziona la filosofia'', a cura di Marcus Weeks, traduzione di Daniele Ballarini, Gribaudo, 2020, p. 185. ISBN 9788858025598</ref>
*La ragione scorge soltanto ciò che essa stessa produce secondo il suo disegno.<ref name=fil>Citato in AA.VV., ''Il libro della filosofia'', traduzione di Daniele Ballarini e Anna Carbone, Gribaudo, 2018, p. 170. ISBN 9788858014165</ref>
*Nessuno mi può costringere ad essere [[felicità|felice]] a suo modo (come cioè egli si immagina il benessere degli altri uomini), ma ognuno può ricercare la sua felicità per la via che a lui sembra buona, purché non rechi pregiudizio alla libertà degli altri di tendere allo stesso scopo, in guisa che la sua libertà possa coesistere con la libertà di ogni altro secondo una possibile legge universale (cioè non leda questo diritto degli altri).<ref>Da ''Sopra il detto comune: questo può essere giusto in teoria, ma non vale per la pratica'', ''Ueber den Gemeinspruch: das mag in der Theorie richtug sein, taugt aber nicht für die Praxis'', 1793; in ''Scritti politici e di filosofia della storia e del diritto'', p. 255.</ref>
*Noi possiamo [...] solo dal punto di vista umano parlare di spazio.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro della filosofia'', traduzione di Daniele Ballarini e Anna Carbone, Gribaudo, 2018, p. 169. ISBN 9788858014165</ref>
*Non contestate alla ragione ciò che fa di essa il sommo bene sulla terra, vale a dire il privilegio di essere l'ultima pietra di paragone della verità.<ref>Da ''Che cosa significa orientarsi nel pensare?'', in ''Scritti sul criticismo'', pp. 28-29.</ref>
*Quando [[Galileo Galilei|Galileo]] fece [...] rotolare delle sfere su un piano inclinato, su tutti gli studiosi della natura si accese una luce.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro della fisica'', traduzione di Roberto Sorgo, Gribaudo, 2021, p. 35. ISBN 9788858029589</ref>
*Se dovessi prender moglie ne sceglierei una che non abbia molto ingegno, ma che sappia apprezzarlo.<ref>Da ''Betrachtungen'' (''Note in occasione dello scritto sul Bello e sul Sublime''); citato in Guido Morpurgo-Tagliabue, Introduzione a Immanuel Kant, ''I sogni di un visionario {{small|spiegati coi sogni della metafisica}}'', traduzione e note di Maria Venturini, Rizzoli, Milano, 2013, p. [https://books.google.it/books?id=2XcUAAAAQBAJ&pg=PT12 12]. ISBN 9788858649701</ref>
*Tutte le chiese, tutte le comunità religiose mancano del contrassegno più importante della [...] Verità. Essendo fondate su una fede rivelata ed essendo perciò legate ad una serie di specifici eventi storici, sono prive di validità universale. È sostanzialmente inutile ricercare tra le varie tradizioni religiose quale sia la religione vera: quel che importa è agire bene. Compiere il Bene, la Virtù, per amore del Bene stesso relativizza non tanto la verità bensì l'esistenza delle singole comunità religiose, le quali si presentano ormai più come un ostacolo che come una via al conseguimento dell'unica [[religione]] morale, la sola davvero uguale per tutti.<ref>Da ''La religione nei limiti della semplice ragione'', 1793; in Piero Stefani, ''Le radici bibliche della cultura occidentale'', Mondadori, 2004, p. 150.</ref>
*{{NDR|[[Ultime parole]]}} Tutto bene.
:''Es ist gut.''<ref>Citato in Enrico Malato, ''[http://books.google.it/books?id=RnMsAQAAIAAJ Storia della letteratura italiana, Volume 6]'', Salerno, 1998, p. 112. ISBN 8884022304</ref>
*Una creatura perfettamente malvagia ma intelligente preferirà vivere in una [[condizione civile]] piuttosto che in uno stato di natura, per essere protetto dalla violenza che gli altri, essendo diavoli come lui, gli faranno sicuramente; e preferirà la [[repubblica]] al dispotismo perché il potere incontrollato di un despota che sia diabolico, come lui, è di gran lunga più pericoloso del potere diviso e regolato di una costituzione repubblicana.<ref>Da ''Sette scritti politici liberi'', p. 218.<br />Kant si limita all'ipotesi di un popolo di diavoli intelligenti, senza considerare la realistica possibilità di un popolo di diavoli stupidi. È infatti implicito che la natura, risolverà il problema della stupidità con i suoi mezzi. Chi non ha l'intelligenza di passare allo stato civile è destinato a essere sterminato; un popolo di diavoli che ritiene astuto affidarsi all'arbitrio di un despota altrettanto diabolico pagherà cara la sua scelta. (Maria Chiara Pievatolo in ''Sette scritti politici liberi'')</ref>
==''Critica della ragion pratica''==
*Opera in modo che la [[massima]] della tua volontà possa sempre valere in ogni tempo come principio di una legislazione universale. (p. 65)
*La ragion pura è per sé sola pratica, e dà (all'uomo) una legge universale che noi chiamiamo legge morale. (p. 67)
*[...] Virtù e felicità costituiscono insieme in una persona il possesso del sommo bene, per questo anche la felicità, distribuita esattamente in proporzione della moralità (come valore della persona e suo merito di essere felice), costituisce il sommo bene di un mondo possibile. (pp. 243-245)
*Due cose riempiono l'animo di ammirazione e venerazione sempre nuova e crescente, quanto più spesso e più a lungo la [[riflessione]] si occupa di esse: il [[Cielo notturno|cielo stellato]] sopra di me, e la legge morale in me. Queste due cose io non ho bisogno di cercarle e semplicemente supporle come se fossero avvolte nell'oscurità, o fossero nel trascendente, fuori del mio orizzonte; io le vedo davanti a me e le connetto immediatamente con la coscienza della mia esistenza. La prima comincia dal posto che io occupo nel mondo sensibile esterno, ed estende la connessione in cui mi trovo, a una grandezza interminabile, con mondi e mondi, e sistemi di sistemi; e poi ancora ai tempi illimitati del loro movimento periodico, del loro principio e della loro durata. La seconda comincia dal mio io indivisibile, dalla mia personalità, e mi rappresenta in un mondo che ha la vera infinitezza, ma che solo l'intelletto può penetrare, e con cui (ma perciò anche in pari tempo con tutti quei mondi visibili) io mi riconosco in una connessione non, come là, semplicemente accidentale, ma universale e necessaria. Il primo spettacolo di una quantità innumerevole di mondi annulla affatto la mia importanza di creatura animale che deve restituire nuovamente al pianeta (un semplice punto nell'universo) la materia della quale si formò, dopo essere stata provvista per breve tempo (e non si sa come) della forza vitale. Il secondo, invece, eleva infinitamente il mio valore, come [valore] di una intelligenza, mediante la mia personalità in cui la legge morale mi manifesta una vita indipendente dall'animalità e anche dall'intero mondo sensibile, almeno per quanto si può riferire dalla determinazione conforme a fini della mia esistenza mediante questa legge: la quale determinazione non è ristretta alle condizioni e ai limiti di questa vita, ma si estende all'infinito. (''Conclusione'', p. 353)
==''Critica della ragion pura''==
===[[Incipit]]===
Non c'è dubbio che ogni nostra conoscenza incomincia con l'esperienza; da che infatti la nostra facoltà conoscitiva sarebbe altrimenti stimolata al suo esercizio, se ciò non avvenisse per mezzo degli oggetti che colpiscono i nostri sensi e, per un verso, danno origine da sé a rappresentazioni, per un altro, muovono l'attività del nostro intelletto a paragonare queste rappresentazioni, a riunirle o separarle, e ad elaborare per tal modo la materia greggia delle impressioni sensibili per giungere a quella conoscenza degli oggetti, che chiamasi esperienza? Nel tempo, dunque, nessuna conoscenza in noi precede all'esperienza, e ogni conoscenza comincia con questa. (2010)
===Citazioni===
*Io dunque ho dovuto sopprimere il [[conoscenza|sapere]] per sostituirvi la [[fede]]. (2010, ''Prefazione'' alla seconda edizione)
:''Ich musste das Wissen aufheben, um zum Glauben Platz zu bekommen.''
*La [[ragione]] umana, anche senza il pungolo della semplice vanità dell'onniscenza, è perpetuamente sospinta da un proprio bisogno verso quei problemi che non possono in nessun modo esser risolti da un uso empirico della ragione... e così in tutti gli uomini una qualche [[metafisica]] è sempre esistita e sempre esisterà, appena che la ragione s'innalzi alla speculazione. (2010, p. 88)
*La [[fede]] in un [[Dio]] e in altro mondo è talmente intessuta col mio sentimento morale, che io non ho da preoccuparmi che la prima possa mai essermi strappata, nella stessa misura in cui non corro pericolo di perdere il secondo (II, cap.II, sez.III, 537, Einaudi, Torino 1957, p. 804.)
*È esattamente conoscendo i propri limiti che la [[filosofia]] esiste.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro della filosofia'', traduzione di Daniele Ballarini e Anna Carbone, Gribaudo, 2018, p. 167. ISBN 9788858014165</ref>
*Per di più, chi mai abbia visto il dogmatico esibire dieci prove può ben credere ch'egli non ne abbia neanche una.
*Il vero infinito non può essere carpito nell'esperienza.
*La mancanza di capacita' di giudizio e' ciò che viene chiamato stupidita', e per una tale mancanza non vi e' niente che possa aiutare.
*La leggera colomba, che taglia con liberi voli l'aria, di cui sente la resistenza, potrebbe immaginarsi che volare le riuscirebbe molto meglio in uno spazio senza aria.
*La metafisica ha come finalità della propria indagine solo tree idee: Dio, libertà e immortalità.
*La ragione umana [...] viene afflitta da domande che non può respingere [...] e a cui però non può neanche dare risposta.<ref name=fil/>
*Si può allora ben dire che i sensi non sbaglino mai, ma non perché essi giudichino sempre in maniera corretta, bensi' perché essi non esprimono mai giudizi.
*Senza i sensi non sarebbe a noi posto alcun oggetto, e senza l'intelletto nessun oggetto verrebbe pensato. I pensieri senza contenuto sono vuoti, le intuizioni senza concetti sono cieche.
==''Critica del giudizio''==
*In tutti i giudizi coi quali dichiariamo bella una cosa, noi non permettiamo a nessuno di essere di altro parere, senza fondare tuttavia il nostro giudizio sopra concetti, ma soltanto sul nostro sentimento, di cui così facciamo un principio, non però in quanto sentimento individuale, ma in quanto sentimento comune. (1997, p. 145)
*Il giudizio di [[gusto]] determina il suo oggetto, per ciò che riguarda il piacere (in quanto bellezza), pretendendo il consenso d'ognuno, come se il piacere fosse oggettivo. Dire che questo fiore è bello val quanto esprimere la propria pretesa al piacere di ognuno. Il piacevole del suo odore non ha simili pretese. Ad uno piace, ad un altro dà alla testa. E che cosa si potrebbe presumere da ciò se non che la bellezza dovrebbe essere considerata come una proprietà dell'oggetto stesso, non regolata dalla diversità degli individui e dei loro organismi, ma su cui invece questi dovrebbero regolarsi, volendone giudicare? E nondimeno non è così. Perché il giudizio di gusto consiste proprio nel chiamar bella una cosa soltanto per la sua proprietà di accordarsi col nostro modo di percepirla. (1997, pp. 240-241)
*Il bello si accorda col sublime in questo, che entrambi piacciono per se stessi. Inoltre, entrambi non presuppongono un giudizio dei sensi né un giudizio determinante dell'intelletto ma un giudizio di riflessione [...].<br>Ma saltano agli occhi anche differenze considerevoli. Il bello della natura riguarda la forma dell'oggetto, la quale consiste nella limitazione; il sublime invece si può trovare anche in un oggetto privo di forma, in quanto implichi o provochi la rappresentazione dell'illimitatezza, pensata per di più nella sua totalità [...] Tra i due tipi di piacere c'è inoltre una notevole differenza quanto alla specie: mentre il bello implica direttamente un sentimento di agevolazione e di intensificazione della vita, e perciò si può conciliare con le attrattive e con il gioco dell'immaginazione, il sentimento del sublime invece è un piacere che sorge solo indirettamente, e cioè viene prodotto dal senso di un momentaneo impedimento, seguito da una più forte effusione delle forze vitali, e perciò, in quanto emozione, non si presenta affatto come gioco, ma come qualcosa di serio nell'impiego dell'immaginazione. Quindi il sublime non si può unire ad attrattive; e poiché l'animo non è semplicemente attratto dall'oggetto, ma alternativamente attratto e respinto, il piacere dei sublime non è tanto una gioia positiva [...] merita di essere chiamato un piacere negativo. (1997, pp. 159-161)
*Vi è un'infinità di cose della bella natura, per le quali esigiamo l'accordo dei nostro giudizio con quello di ciascun altro, e, senza molto ingannarci, possiamo anche aspettarlo; ma dal nostro giudizio sul sublime della natura non ci possiamo ripromettere così facilmente il consenso altrui. Pare difatti che, per pronunziare un giudizio su questa eccellenza degli oggetti naturali, sia necessaria una cultura molto maggiore, non soltanto del Giudizio estetico, ma anche delle facoltà conoscitive che vi stanno a fondamento. (1997, p. 201)
*In realtà, ciò che noi, preparati dalla cultura, chiamiamo sublime, ...è per l'uomo rozzo semplicemente terribile. Questi, in quelle manifestazioni dell'impero devastatore della natura e della sua grande potenza, di fronte a cui il suo potere si riduce a niente, non vedrà che il disagio, il pericolo, l'affanno, che colpirebbe l'uomo che vi sarebbe esposto. (1997, p. 203)
*La frode, la violenza, l'invidia dominano sempre intorno a lui, sebbene egli sia onesto, pacifico e benevolente; e gli onesti, che ancora gli è dato di incontrare, malgrado tutto il loro diritto di essere felici, sono sottoposti dalla natura, che non fa tali considerazioni, a tutti i mali della miseria e della malattia e ad una morte prematura come gli altri animali della terra. E rimangono sottoposti a tutti i mali finché un vasto sepolcro li inghiotte tutti insieme (onesti e disonesti, non importa) e li rigetta, essi che si erano creduti il fine ultimo della creazione, nell'abisso del cieco caos della materia da cui erano usciti. (citato in [[Tim Willocks]], ''Il fine ultimo della creazione'')
*Esiste una causa morale del mondo, per proporci uno scopo finale, conformemente alla legge morale; e per quanto questo scopo è necessario, altrettanto è necessario ammettere quella causa: cioè che [[Problema dell'esistenza di Dio|vi è un Dio]].
*Un prodotto organizzato dalla [[natura]] è un prodotto dove tutto è reciprocamente fine e mezzo; in esso, nulla d'inutile, privo di scopo, o dovuto a un cieco meccanismo naturale.
*Il bello è il simbolo del bene morale.
==''Idea di una storia universale dal punto di vista cosmopolitico''==
*Da un legno così storto com'è quello di cui è fatto l'uomo non si può ricavare nulla di perfettamente dritto.<ref>Attribuita anche a [[Hegel]] in Ralf Dahrendorf, ''Erasmiani'', traduzione di M. Sampaolo, p. 59.</ref> (in ''Scritti politici e di filosofia della storia e del diritto'', a cura di N. Bobbio, L. Firpo, V. Mathieu, Utet, Torino, 1956)
*L'uomo vuole la [[concordia]]; ma la natura sa meglio di lui ciò che è buono per la sua specie: essa vuole la discordia. (p. 103)<ref name=Sta></ref>
*L'uomo vuol vivere comodamente e piacevolmente; ma la natura vuole ch'egli esca dallo stato di pigrizia e di inattiva soddisfazione ed affronti lavoro e fatiche per inventare i mezzi onde ingegnosamente liberarsi anche da queste ultime. (p. 103) <ref name=Sta></ref>
*La [[ragione]] è la facoltà che ha una creatura di estendere le regole ed intenzioni dell'uso di tutte le sue forze molto al di là dell'istinto naturale; essa non conosce limiti nei propri progetti. (p. 101)<ref name=Sta></ref>
==''Lezioni di etica''==
*Si [[predica]] di continuo ciò che deve accadere, e nessuno pensa anche se esso possa accadere; perciò risulteranno noiosissime quelle esortazioni, che sono la ripetizione tautologica della regola che già ognuno conosce, in cui null'altro s'aggiunge a quanto già se ne sa e che si traducono in sermoni che rimangono ben vuoti, se chi tiene la predica non bada insieme alla saggezza pratica. A questo proposito [[Johann Joachim Spalding|Spalding]] è da preferire a tutti. (p. 5)
*[[Jean-Jacques Rousseau|Rousseau]], che è un [[Diogene di Sinope|Diogene]] raffinato, afferma anche che il nostro volere sarebbe buono per natura, ma che noi lo corromperemmo di continuo; che la natura ci avrebbe provvisto di tutto e che saremmo noi a crearci dei bisogni; egli richiede anche che l'educazione dei fanciulli sia soltanto negativa. (p. 10)
*La [[Epicureismo|scuola epicurea]] sosteneva che il sommo bene derivasse dall'arte e non dalla natura, come voleva la [[Cinismo (filosofia)|scuola cinica]]. La diversità tra le due scuole consisteva appunto in questo, che l'una affermava l'opposto dell'altra. [[Epicuro]] sosteneva che, se anche per natura non possedessimo alcun vizio, pure ne conserveremmo la tendenza, perciò l'innocenza e la semplicità non sono assicurate e deve intervenire l'arte. Su questo punto [[Zenone di Cizio|Zenone]] andava d'accordo con Epicuro, considerando la virtù come un prodotto dell'arte. (p. 10)
*Il [[suicidio]] suscita un'avversione accompagnata da orrore per il fatto che ogni natura cerca di conservarsi: un albero percosso, un essere vivente, un animale; ora, nell'uomo, dovrebbe diventare un principio volto alla distruzione di se stessi proprio la libertà, che è il grado supremo della vita e quel che le conferisce valore. Ciò costituisce la cosa più spaventosa che si possa pensare, perché chi è giunto ormai al punto di disporre in ogni occasione di se stesso dispone anche della vita di tutti: a lui si aprono le porte verso ogni possibile vizio, dal momento che, prima che ci si possa impadronire di lui, egli è pronto a fuggire dal mondo. Il suicidio suscita dunque orrore, perché con esso l'uomo si pone al disotto delle bestie; e noi consideriamo un suicida alla stregua di una carogna [''als ein Aas''], mentre riserviamo la nostra pietà a chi è vittima della sorte. (p. 173)
*Il suicidio, però, non è abominevole e inammissibile perché Dio lo ha proibito, ma al contrario Dio lo ha proibito perché, degradando al di sotto dell'animalità la dignità intrinseca dell'uomo, è abominevole. (pp. 176-177)
*Gli uomini sono o [[maldicenza|maldicenti]] (''médisants'') o [[canzonatura|canzonatori]] (''moquants''). Nel primo caso v'è cattiveria; nel secondo frivolezza, per l'intento di far divertire alle spalle degli errori altrui. (p. 272)
*Gli uomini si vergognano più d'esser canzonati che della maldicenza. La [[calunnia]] è qualcosa che avviene segretamente, che non può diffondersi in qualsiasi cerchia sociale e che si può personalmente anche ignorare; ma una canzonatura trova la strada aperta in qualsiasi ambiente. Da essa un uomo viene colpito più che dal male. Divenuto oggetto del riso altrui, egli perde ogni suo valore ed è esposto al disprezzo. (p. 272)
*Poiché gli [[animale|animali]] posseggono una natura analoga a quella degli uomini, osservando dei doveri verso di essi osserviamo dei doveri verso l'umanità, promuovendo con ciò i doveri che la riguardano. Per esempio, se un [[cane]] ha servito a lungo fedelmente il suo padrone, ciò costituisce qualcosa di analogo a un'azione meritevole e perciò richiede la nostra lode e, quando non sarà più in grado di renderci i suoi servizi, noi dovremo trattenere la bestia presso di noi fino alla morte. (p. 273)
*Essendo, dunque, gli atti degli animali analoghi a quelli umani e derivando dagli stessi princìpi, in tanto noi abbiamo dei doveri verso di essi in quanto, osservando questi, noi promuoviamo quelli verso l'umanità. Chi perciò facesse uccidere il proprio cane, non essendo questo più in grado di guadagnarsi il pane, non agirebbe affatto contro i doveri riguardanti i cani, i quali sono sprovvisti di giudizio, ma lederebbe nella loro intrinseca natura quella socievolezza e umanità, che occorre rispettare nella pratica dei doveri verso il genere umano. Per non distruggerla, l'uomo deve mostrare [[bontà]] di cuore già verso gli animali, perché chi usa essere crudele verso di essi è altrettanto insensibile verso gli uomini. Si può conoscere il cuore d'un uomo già dal modo in cui egli tratta le bestie. (p. 273)
*Quanto più ci si dedica all'osservazione degli animali e del loro comportamento, tanto più si prova amore per essi, al vedere quante cure essi riservino ai loro piccoli. Si può allora concludere di non essere crudeli neppure verso un [[lupo]]. [[Gottfried Wilhelm von Leibniz|Leibniz]], servendosi d'un foglio, riportava sull'albero il piccolo [[verme]], su cui aveva compiuto le sue osservazioni, affinché per sua colpa non gliene venisse alcun danno. Distruggere questa piccola creatura senza ragione non avrebbe potuto non turbare un uomo. (p. 274)
*In Inghilterra, in una giuria, non sono ammessi né [[macellaio|macellai]], né [[chirurgia|chirurghi]], né [[medico|medici]], per la loro insensibilità verso la morte. Quando gli anatomici si servono di animali vivi per i loro [[sperimentazione animale|esperimenti]], ciò è senza dubbio crudele, sebbene sia fatto in vista di qualcosa di buono. Si può ammettere che gli animali siano considerati come strumenti dell'uomo; ma è assolutamente inaccettabile che essi ne costituiscano il gioco. Un padrone che [[abbandono degli animali|scacci via]] il suo [[asino]] o il suo cane, perché ormai inservibili, rivela un animo meschino. (p. 274)
*In conclusione, i nostri doveri verso gli animali sono indirettamente doveri verso l'umanità. (p. 274)
==''Per la pace perpetua. Un progetto filosofico''==
*«Gli [[Esercito|eserciti]] permanenti (''miles perpetuus'') devono col tempo scomparire interamente».<br />Essi infatti minacciano incessantemente gli altri Stati con la [[guerra]], dovendo sempre mostrarsi armati a tale scopo, ed eccitano altri Stati a gareggiare vicendevolmente in qualità di armamenti in una corsa senza fine: e siccome per le spese a ciò occorrenti la [[pace]] diventa da ultimo ancor più oppressiva che non una breve guerra, così tali eserciti permanenti diventano essi stessi la causa di guerre aggressive condotte per liberarsi di quel peso. (p. 177)<ref name=Sta></ref>
*Lo stato di [[pace e guerra|pace]] tra gli uomini, che vivono gli uni a fianco degli altri, non è uno stato naturale, il quale è piuttosto uno stato di [[pace e guerra|guerra]].
*Non c'è da attendersi che i re filosofeggino o che i [[filosofo|filosofi]] diventino re, e neppure è da desiderarlo, perché il possesso della forza corrompe il libero giudizio della [[ragione]]. Ma che un re o un popolo sovrano non lascino ridurre al silenzio la classe dei filosofi, ma la lascino pubblicamente parlare, è indispensabile agli uni e agli altri per avere luce sui loro affari.
==''Principi metafisici della dottrina del diritto''==
*Colui che vuol sostenere di avere una cosa come sua, deve essere in possesso di questo oggetto, perché, se non lo fosse, non potrebbe essere danneggiato dall'uso che un altro fa di esso senza il suo consenso. (p. 226)<ref name=Sta>citato in Immanuel Kant, ''Stato di diritto e società civile'', a cura di [[Nicolao Merker]], Editori Riuniti, Roma 1982. ISBN 88-359-3906-2</ref>
*Il [[diritto]] è [...] l'insieme delle condizioni per mezzo delle quali l'arbitrio dell'uno può accordarsi con l'arbitrio di un altro secondo una legge universale della [[libertà]]. (p. 216)<ref name=Sta></ref>
*Una dottrina del diritto puramente empirica è (come la testa di legno nella favola di [[Fedro]]<ref>La favola della volpe e della maschera teatrale in ''Fabulae'', I, 7.</ref>) una testa che può essere bella, ma che, ahimè!, non ha cervello. (p. 216)<ref name=Sta></ref>
==[[Incipit]] di alcune opere==
===''I sogni di un visionario chiariti con i sogni della metafisica''===
Mettendo insieme tutto quello che la gente racconta e il filosofo dimostra riguardo alle apparizioni di spiriti, si potrebbe pensare che questo genere di conoscenze costituisca una parte non piccola dell'umano sapere. Sennonché...<br>
{{NDR|citato in [[Fruttero & Lucentini]], ''Íncipit'', Mondadori, 1993}}
===''La pedagogia''===
L'uomo è la sola creatura capace di essere educata. Per educazione, in senso largo, s'intende la ''cura'' (il trattamento, la conservazione) che richiede l'infanzia di lui, la ''disciplina'' che lo fa uomo, infine la ''istruzione'' con la cultura. Sotto questi tre rispetti, egli è infante, allievo e scolare.
==[[Explicit]] di ''Sogni d'un visionario''==
La ragione umana non è fornita di ali siffatte da potere fendere le alte nubi che velano ai nostri occhi i segreti dell'[[Oltretomba|altro mondo]] e ai curiosi che sono così smaniosi di indagarli si può dare la risposta semplice, ma molto naturale, che la cosa più prudente è di rassegnarsi ad aver pazienza finché non arrivino là. Ma siccome la nostra sorte nel mondo futuro può benissimo dipendere dal come abbiamo tenuto il nostro posto qua, concludo con le parole che Voltaire fa dire al suo onesto Candido, dopo molte discussioni inutili: «Pensiamo ai nostri affari, andiamo in giardino e lavoriamo!»
{{NDR|E. Kant, ''[https://archive.org/details/kant_sognidunvisionariochiariticonsognidellametafisica_1920 Sogni d'un visionario chiariti con sogni della metafisica]'', traduzione e Introduzione di Maria Venturini, Isis, Milano, 1920.}}
==Citazioni su Immanuel Kant==
*[[Galileo Galilei|Galilei]] e Kant entrambi trasformano vecchi mondi colla creazione di elementi nuovi: per Galilei il nuovo è il metodo di ricerca nella Natura, con cui s'inaugura lo sperimentalismo moderno: per Kant è il metodo critico, che {{sic|formola}} il nuovo concetto dello spirito, raggiunge la produttività del conoscere: e fa sì che l'analisi del sapere, non più aggirantesi nell'esterno, tocchi l'intimo processo della cognizione. ([[Saverio Fausto De Dominicis]])
*Giacché nutro per Kant un'incrollabile ammirazione, e questo per il duplice motivo che il suo pensiero è una mirabile fusione di genio, rigore e follia e che, per quanto la sua prosa sia spartana, non ho incontrato grosse difficoltà a coglierne il senso. ([[Muriel Barbery]])
*I Bacone, gli Spinoza, gli Hume, gli Schelling, i Kant e chiunque altro vi proponga una filosofia della mente, sono soltanto traduttori più o meno adeguati di cose che esistono nella vostra coscienza, che anche voi avete modo di vedere, e forse anche di esprimere. ([[Ralph Waldo Emerson]])
*Il Kant precritico non vede dunque ancora la scorrettezza anche della prova cosmologica, ma già nota un problema: chi assicura che l'ente necessario sia proprio Dio? In altre parole, «si tratta di dimostrare non che Dio è qualcosa di esistente, ma che qualcosa di esistente è Dio». ([[Piergiorgio Odifreddi]])
*Il moralismo di Kant, – da dove viene? Lo dà continuamente a capire: da [[Jean-Jacques Rousseau|Rousseau]] e dal ridestato stoicismo romano. ([[Friedrich Nietzsche]])
*Infatti è solo nella ''Critica'' che tutti i vari filoni del pensiero di [[Immanuel Kant|Kant]] si intrecciano insieme nel modello della sua filosofia pratica. Questo modello, a sua volta, può essere compreso solo nell'intero tessuto della filosofia critica, e quel ricco disegno può essere chiaro solo a coloro che hanno compreso ciascuna delle sue tre parti principali, che sono le tre ''Critiche'' e non le opere più brevi e più popolari come i ''Prolegomeni'' e le ''Fondazioni''. ([[Lewis White Beck]])
*Io non ho mai avuto intenzione di sapere cosa propriamente Kant abbia voluto dire con la sua filosofia, ma solo ciò che avrebbe dovuto dire secondo il mio punto di vista, se voleva dare intima coerenza alla sua filosofia. ([[Friedrich Schelling]])
*Kant concepisce l'intelligenza alla stregua di un tubo digerente: essa non sarebbe capace di una assimilazione immateriale che le permetta di cogliere l'essenza di una cosa pur rispettandola pienamente, ma funzionerebbe in modo simile ad una assimilazione corporea, che frantuma la cosa sotto i denti di solidi concetti e la riduce alla sua propria sostanza. ([[Fabrice Hadjadj]])
*Kant è una specie di autostrada con tante, tante pietre miliari. Poi arrivano tutti i cagnolini e ognuno deposita il suo contributo alle pietre miliari. ([[Albert Einstein]])
*Kant non è stato certamente un filosofo come Socrate e tanto meno come Giordano Bruno; per la semplice ragione, forse, che egli è venuto dopo di loro. Socrate aveva portato il filosofare nella via, Giordano Bruno ne aveva fatto una propaganda sovversiva. Kant è stato il primo filosofo a sedere, s'intende filosofo che pensa col suo cervello e non con quello delle autorità più o meno civili e più o meno religiose del suo paese. ([[Paolo Orano]])
*La cosa più importante della filosofia di Kant, mi sembra, sono le sue categorie a priori che servono anche per costruire la scienza. ([[Albert Einstein]])
*La lezione di Kant conserva tutta la sua verità: l'imperativo morale o è categorico, e dunque incondizionato, o non è. ([[Bruno Forte]])
*La vita di Kant non offre nulla di notevole, nulla di interessante o di curioso. Essa fu una vita calma, intellettuale, tutta dedita allo studio. Egli visse come un semplice cittadino a cui non mancava una discreta tinta della più prosaica pedanteria. E tuttavia dalle profondità intime della sua vita esteriore modesta e tranquilla si levò un regno grandioso di pensieri che illuminò di luce viva la conoscenza e la vita umana. ([[Harald Høffding]])
*Nonostante tutti gli appunti che si possono muovere {{NDR|alla critica di Kant}}, si deve riconoscervi un'idea originale di alto valore: la scienza non è una copia passiva della natura esteriore, ma è costruzione che lo spirito umano fa secondo le sue proprie leggi; pertanto la critica della scienza deve scoprire ed illuminare questo elemento subiettivo più profondo che è la razionalità del sapere. ([[Federigo Enriques]])
*Qualunque cosa percepiamo, la percepiamo come situata nel tempo e nello spazio, e riconducendo ogni fenomeno a una causa. Ma secondo Kant queste caratteristiche – tempo, spazio, relazione di causa ed effetto – non appartengono alla realtà in sé: sono un'aggiunta del nostro intelletto. ([[Nigel Warburton]])
*Quattro nomi sopravviveranno a tutti gli attacchi e ai sovvertimenti dei tempi a venire, e tramonteranno soltanto con l'umanità, i nomi di Buddha, Cristo, Kant e Schopenhauer. ([[Philipp Mainländer]])
*Secondo la dottrina della morale kantiana la regolarità interna della ragione umana produce, da sola e abbandonata a se stessa, l'imperativo categorico quale risposta all'autoinchiesta responsabile. Secondo l'opinione di Kant l'uomo come essere ragionevole non può volere un'azione nella cui essenza abbia scoperto una contraddizione razionale. Io mi pronuncio per l'opinione forse troppo prosaica che bisognava proprio essere un professore fuori della realtà e un così appassionato ammiratore della ragion pura come lo era Kant, per poter credere questo seriamente anche solo per un momento. Anzi, c'è per me qualcosa di commovente nell'opinione troppo alta che il filosofo manifesta per l'[[uomo medio]] se pensa che questo potrebbe venir trattenuto da un'azione qualsiasi verso cui è spinto da inclinazione naturale, solo perché ha riconosciuto in via puramente razionale che nell'essenza dell'azione c'è una contraddizione logica! ([[Konrad Lorenz]])
*Senza un personale studio accanito, ripetuto parecchie volte, delle principali opere kantiane, non si potrà assimilare neppure un concetto di questo fenomeno filosofico, il più importante che si sia mai presentato. Kant infatti è forse il cervello più originale che mai sia stato prodotto dalla natura. Pensare con lui e alla sua maniera è qualcosa che non può essere paragonato a null'altro, poiché egli possedeva un grado di chiara riflessione del tutto caratteristica, quale mai è toccato a nessun altro mortale. ([[Arthur Schopenhauer]])
*Tra i seguaci entusiasti di [[Samuel Auguste Tissot|Tissot]] incontriamo [[Jean-Jacques Rousseau|Rousseau]] e Kant, per i quali chi si [[masturbazione|masturba]] non è dissimile dal "suicida" che distrugge con un gesto la vita che il masturbatore sacrifica nel tempo. ([[Umberto Galimberti]])
*Vi è sempre in Kant, come in [[Martin Lutero|Lutero]], qualcosa che ricorda il monaco, il quale, anche uscito dal chiostro, non può tuttavia cancellarne da sé le tracce. ([[Friedrich Schiller]])
===[[Carlo Cantoni]]===
*I precursori di Kant si potrebbero, sottilizzando, ricercare anche nelle filosofie più antiche; ma quanto alla sua propria dottrina, al suo criticismo, non se ne troveranno facilmente chiari e distinti tratti prima di Locke.
*Nella dottrina di Kant, la scienza è affatto libera nella sua esplicazione e ne' suoi studii. Finché essa rimane nell'ordine suo, cioè resta scienza, non v'ha pericolo nessuno che essa entri in opposizione col principio morale: vi sarà uno screzio apparente, qualche malinteso od equivoco da dissipare; ma contro il principio morale e le sue necessarie condizioni tutte le teorie scientifiche si spuntano.
*Versato profondamente nelle scienze naturali e specialmente nell'astronomia, Kant dovette più volte aver riflettuto sulla grande e fecondissima riforma, che il sistema copernicano aveva prodotto nella scienza degli astri; e forse questa riflessione fu quella, che dapprima gli fece balenare nella mente l'idea di tentare nella filosofia una rivoluzione analoga, benché, in origine, limitata al mondo dei sensi.
==Note==
<references/>
==Bibliografia==
*Giovanni Fornero (a cura di). ''Itinerari di filosofia'', volume II, tomo B. Milano, Paravia, 2003. ISBN 88-395-1287-X
*Immanuel Kant, ''Che cosa significa orientarsi nel pensiero'', traduzione di Petra Dal Santo, a cura di Franco Volpi, Adelphi, Milano, 1996. ISBN 8845912272
*Immanuel Kant, ''Critica della ragion pura'', traduzione di Giovanni Gentile e Giuseppe Lombardo-Radice, Laterza, Roma-Bari, 2010. ISBN 978-88-420-7549-3
*Immanuel Kant, ''Critica della ragion pratica'', traduzione di Francesco Capra e Eugenio Garin, Laterza, Roma-Bari, 2006.
*Immanuel Kant, ''Critica del Giudizio'', traduzione di A. Gargiulo, Laterza, Bari, 1997.
*Immanuel Kant, ''[http://www.liberliber.it/mediateca/libri/k/kant/la_pedagogia/pdf/la_pedag.pdf La pedagogia]'', proemio e traduzione di Angelo Valdarnini, G.B. Paravia & C., Torino, 1925.
*Immanuel Kant, ''Lezioni di etica'', traduzione di Augusto Guerra, Laterza, Roma-Bari, 1984. ISBN 88-420-2520-8
*Immanuel Kant, ''Risposta alla domanda: che cos'è l'illuminismo?'' (''Beantwortung der Frage: Was ist Aufklärung?'', 1784).
*Immanuel Kant, ''Scritti politici e di filosofia della storia e del diritto'', a cura di Norberto Bobbio, Luigi Firpo, Vittorio Mathieu, traduzione di Gioele Solari e Giovanni Vidari, Utet, Torino, 1995. ISBN 8802018359.
*Immanuel Kant, ''Scritti sul criticismo'', traduzione di Giuseppe De Flaviis, Laterza, Roma-Bari, 1991. ISBN 8842038156
*Immanuel Kant, ''Stato di diritto e società civile'', a cura di [[Nicolao Merker]], Editori Riuniti, Roma 1982.
*Immanuel Kant, ''Sette scritti politici liberi'', a cura di [[Maria Chiara Pievatolo]], Firenze University Press, 2011. ISBN 978-88-6453-298-1 ([//books.google.it/books? id=gkrzCQrGizwC&printsec=frontcover Anteprima su Google Libri]) ([//bfp.sp.unipi.it/dida/kant_7/ Edizione Elettronica HTML])
*Tim Willocks, ''Il fine ultimo della creazione'', traduzione di Katia Bagnoli, Mondadori, Milano, 1996. ISBN 8804420243
==Voci correlate==
*[[Johann Georg Hamann]]
==Altri progetti==
{{interprogetto|b=Filosofia della religione di Kant}}
===Opere===
{{Pedia|Critica della ragion pura||(1781)}}
{{Pedia|Risposta alla domanda: che cos'è l'Illuminismo?||(1784)}}
{{Pedia|Critica della ragion pratica||(1788)}}
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[[Categoria:Filosofi tedeschi]]
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[[Immagine:Immanuel Kant (painted portrait).jpg|thumb|Immanuel Kant]]
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'''Immanuel Kant''' (1724 – 1804), filosofo tedesco.
==Citazioni di Immanuel Kant==
*''Agisci in modo da considerare l'umanità, sia nella tua persona, sia nella persona di ogni altro, sempre anche al tempo stesso come scopo e mai come semplice mezzo''.<ref>Da ''Fondazione della metafisica dei costumi'', traduzione di Vittorio Mathieu, Rusconi, Milano, 1994, pp. 143-145.</ref>
*Amici dell'umanità... non contestate alla [[ragione]] ciò che fa di essa il bene più alto sulla terra: il privilegio di essere l'ultima pietra di paragone della verità.<ref>Da ''Che cosa significa orientarsi nel pensare'', A329.</ref>
*Coloro che dicono che il mondo andrà sempre così come è andato finora [...] contribuiscono a far sì che l'oggetto della loro [[predizione|predizione]] si avveri.<ref>Da ''Scritti politici e di filosofia della storia e del diritto'', traduzione di Norberto Bobbio, Luigi Firpo e Vittorio Mattiheu, UTET, Torino 1971.</ref>
*Dio ha inserito un'arte segreta nelle forze di [[natura]] in modo da consentire a quest'ultima di modellarsi passando dal caos a un perfetto sistema del mondo.<ref>Citato in Rosa Giannetta Alberoni, ''Il Dio di Michelangelo e la barba di Darwin'', Rizzoli, 2007, p. 110.</ref>
*Il pubblico uso della propria ragione deve essere libero in ogni tempo, ed esso solo può attuare l'[[illuminismo]] fra gli uomini.<ref>Da ''Risposta alla domanda: che cos'è l'Illuminismo?'', ''Beantwortung der Frage: Was ist Aufklärung?'', 5 dicembre 1783.</ref>
*Il [[Vangelo]] è la fonte da cui è scaturita la nostra civiltà.<ref>Citato in Fabio Rossi (a cura di), ''Cristianesimo, teologia, filosofia. Studi in onore di Alberto Siclari'', p. 341. ISBN 9788856827781</ref>
*Imperativo categorico.<ref>Da ''Grundlegung der Methaphysik der Sitten'', II. Abschn.</ref>
:''Kategorischer Imperativ''.
*L'[[illuminismo]] è l'uscita dell'uomo dallo stato di minorità che egli deve imputare a sé stesso. Minorità è l'incapacità di valersi del proprio intelletto senza la guida di un altro. Imputabile a sé stesso è questa minorità se la causa di essa non dipende da difetto di intelligenza, ma dalla mancanza di decisione e del coraggio di far uso del proprio intelletto senza essere guidati da un altro. ''Sapere aude''!<ref>L'espressione ''[[w:Sapere aude|Sapere aude]]'' è di [[Quinto Orazio Flacco]].</ref> Abbi il coraggio di servirti della tua propria [[intelligenza]]! È questo il motto dell'illuminismo. <br>Sennonché a questo illuminismo non occorre altro che la libertà, e la più inoffensiva di tutte le libertà, quella cioè di fare pubblico uso della propria ragione in tutti i campi. Ma io odo da tutte le parti gridare: — Non ragionate! — L'ufficiale dice: — Non ragionate, ma fate esercitazioni militari. — L'impiegato di finanza: — Non ragionate, ma pagate! — L'uomo di chiesa: — Non ragionate, ma credete!<ref>Da ''Risposta alla domanda: che cos'è l'Illuminismo?'', ''Beantwortung der Frage: Was ist Aufklärung?'', 5 dicembre 1783.</ref>
*L'unica e grande utilità degli [[esempi]] è che essi affinano il giudizio.<ref>Dalla ''Critica della Ragion Pura'' -> Dottrina Trascendentale degli elementi -> Logica Trascendentale -> Analitica del Trascendente Libro II -> Analitica dei principi.</ref>
*L'uomo non può essere partecipe della felicità o dell'infelicità altrui fin tanto che non si sente egli stesso soddisfatto.<ref>Da ''Bemerkungen. Note per un diario filosofico'', a cura di Katrin Tenenbaum, Meltemi, Roma, p. 63.</ref>
*La moralità non è la dottrina su come ci rendiamo felici. È la dottrina su come ci rendiamo degni di felicità.<ref>Citato in ''Come funziona la filosofia'', a cura di Marcus Weeks, traduzione di Daniele Ballarini, Gribaudo, 2020, p. 185. ISBN 9788858025598</ref>
*La ragione scorge soltanto ciò che essa stessa produce secondo il suo disegno.<ref name=fil>Citato in AA.VV., ''Il libro della filosofia'', traduzione di Daniele Ballarini e Anna Carbone, Gribaudo, 2018, p. 170. ISBN 9788858014165</ref>
*Nessuno mi può costringere ad essere [[felicità|felice]] a suo modo (come cioè egli si immagina il benessere degli altri uomini), ma ognuno può ricercare la sua felicità per la via che a lui sembra buona, purché non rechi pregiudizio alla libertà degli altri di tendere allo stesso scopo, in guisa che la sua libertà possa coesistere con la libertà di ogni altro secondo una possibile legge universale (cioè non leda questo diritto degli altri).<ref>Da ''Sopra il detto comune: questo può essere giusto in teoria, ma non vale per la pratica'', ''Ueber den Gemeinspruch: das mag in der Theorie richtug sein, taugt aber nicht für die Praxis'', 1793; in ''Scritti politici e di filosofia della storia e del diritto'', p. 255.</ref>
*Noi possiamo [...] solo dal punto di vista umano parlare di spazio.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro della filosofia'', traduzione di Daniele Ballarini e Anna Carbone, Gribaudo, 2018, p. 169. ISBN 9788858014165</ref>
*Non contestate alla ragione ciò che fa di essa il sommo bene sulla terra, vale a dire il privilegio di essere l'ultima pietra di paragone della verità.<ref>Da ''Che cosa significa orientarsi nel pensare?'', in ''Scritti sul criticismo'', pp. 28-29.</ref>
*Quando [[Galileo Galilei|Galileo]] fece [...] rotolare delle sfere su un piano inclinato, su tutti gli studiosi della natura si accese una luce.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro della fisica'', traduzione di Roberto Sorgo, Gribaudo, 2021, p. 35. ISBN 9788858029589</ref>
*Se dovessi prender moglie ne sceglierei una che non abbia molto ingegno, ma che sappia apprezzarlo.<ref>Da ''Betrachtungen'' (''Note in occasione dello scritto sul Bello e sul Sublime''); citato in Guido Morpurgo-Tagliabue, Introduzione a Immanuel Kant, ''I sogni di un visionario {{small|spiegati coi sogni della metafisica}}'', traduzione e note di Maria Venturini, Rizzoli, Milano, 2013, p. [https://books.google.it/books?id=2XcUAAAAQBAJ&pg=PT12 12]. ISBN 9788858649701</ref>
*Tutte le chiese, tutte le comunità religiose mancano del contrassegno più importante della [...] Verità. Essendo fondate su una fede rivelata ed essendo perciò legate ad una serie di specifici eventi storici, sono prive di validità universale. È sostanzialmente inutile ricercare tra le varie tradizioni religiose quale sia la religione vera: quel che importa è agire bene. Compiere il Bene, la Virtù, per amore del Bene stesso relativizza non tanto la verità bensì l'esistenza delle singole comunità religiose, le quali si presentano ormai più come un ostacolo che come una via al conseguimento dell'unica [[religione]] morale, la sola davvero uguale per tutti.<ref>Da ''La religione nei limiti della semplice ragione'', 1793; in Piero Stefani, ''Le radici bibliche della cultura occidentale'', Mondadori, 2004, p. 150.</ref>
*{{NDR|[[Ultime parole]]}} Tutto bene.
:''Es ist gut.''<ref>Citato in Enrico Malato, ''[http://books.google.it/books?id=RnMsAQAAIAAJ Storia della letteratura italiana, Volume 6]'', Salerno, 1998, p. 112. ISBN 8884022304</ref>
*Una creatura perfettamente malvagia ma intelligente preferirà vivere in una [[condizione civile]] piuttosto che in uno stato di natura, per essere protetto dalla violenza che gli altri, essendo diavoli come lui, gli faranno sicuramente; e preferirà la [[repubblica]] al dispotismo perché il potere incontrollato di un despota che sia diabolico, come lui, è di gran lunga più pericoloso del potere diviso e regolato di una costituzione repubblicana.<ref>Da ''Sette scritti politici liberi'', p. 218.<br />Kant si limita all'ipotesi di un popolo di diavoli intelligenti, senza considerare la realistica possibilità di un popolo di diavoli stupidi. È infatti implicito che la natura, risolverà il problema della stupidità con i suoi mezzi. Chi non ha l'intelligenza di passare allo stato civile è destinato a essere sterminato; un popolo di diavoli che ritiene astuto affidarsi all'arbitrio di un despota altrettanto diabolico pagherà cara la sua scelta. (Maria Chiara Pievatolo in ''Sette scritti politici liberi'')</ref>
==''Critica della ragion pratica''==
*Opera in modo che la [[massima]] della tua volontà possa sempre valere in ogni tempo come principio di una legislazione universale. (p. 65)
*La ragion pura è per sé sola pratica, e dà (all'uomo) una legge universale che noi chiamiamo legge morale. (p. 67)
*[...] Virtù e felicità costituiscono insieme in una persona il possesso del sommo bene, per questo anche la felicità, distribuita esattamente in proporzione della moralità (come valore della persona e suo merito di essere felice), costituisce il sommo bene di un mondo possibile. (pp. 243-245)
*Due cose riempiono l'animo di ammirazione e venerazione sempre nuova e crescente, quanto più spesso e più a lungo la [[riflessione]] si occupa di esse: il [[Cielo notturno|cielo stellato]] sopra di me, e la legge morale in me. Queste due cose io non ho bisogno di cercarle e semplicemente supporle come se fossero avvolte nell'oscurità, o fossero nel trascendente, fuori del mio orizzonte; io le vedo davanti a me e le connetto immediatamente con la coscienza della mia esistenza. La prima comincia dal posto che io occupo nel mondo sensibile esterno, ed estende la connessione in cui mi trovo, a una grandezza interminabile, con mondi e mondi, e sistemi di sistemi; e poi ancora ai tempi illimitati del loro movimento periodico, del loro principio e della loro durata. La seconda comincia dal mio io indivisibile, dalla mia personalità, e mi rappresenta in un mondo che ha la vera infinitezza, ma che solo l'intelletto può penetrare, e con cui (ma perciò anche in pari tempo con tutti quei mondi visibili) io mi riconosco in una connessione non, come là, semplicemente accidentale, ma universale e necessaria. Il primo spettacolo di una quantità innumerevole di mondi annulla affatto la mia importanza di creatura animale che deve restituire nuovamente al pianeta (un semplice punto nell'universo) la materia della quale si formò, dopo essere stata provvista per breve tempo (e non si sa come) della forza vitale. Il secondo, invece, eleva infinitamente il mio valore, come [valore] di una intelligenza, mediante la mia personalità in cui la legge morale mi manifesta una vita indipendente dall'animalità e anche dall'intero mondo sensibile, almeno per quanto si può riferire dalla determinazione conforme a fini della mia esistenza mediante questa legge: la quale determinazione non è ristretta alle condizioni e ai limiti di questa vita, ma si estende all'infinito. (''Conclusione'', p. 353)
==''Critica della ragion pura''==
===[[Incipit]]===
Non c'è dubbio che ogni nostra conoscenza incomincia con l'esperienza; da che infatti la nostra facoltà conoscitiva sarebbe altrimenti stimolata al suo esercizio, se ciò non avvenisse per mezzo degli oggetti che colpiscono i nostri sensi e, per un verso, danno origine da sé a rappresentazioni, per un altro, muovono l'attività del nostro intelletto a paragonare queste rappresentazioni, a riunirle o separarle, e ad elaborare per tal modo la materia greggia delle impressioni sensibili per giungere a quella conoscenza degli oggetti, che chiamasi esperienza? Nel tempo, dunque, nessuna conoscenza in noi precede all'esperienza, e ogni conoscenza comincia con questa. (2010)
===Citazioni===
*Io dunque ho dovuto sopprimere il [[conoscenza|sapere]] per sostituirvi la [[fede]]. (2010, ''Prefazione'' alla seconda edizione)
:''Ich musste das Wissen aufheben, um zum Glauben Platz zu bekommen.''
*La [[ragione]] umana, anche senza il pungolo della semplice vanità dell'onniscenza, è perpetuamente sospinta da un proprio bisogno verso quei problemi che non possono in nessun modo esser risolti da un uso empirico della ragione... e così in tutti gli uomini una qualche [[metafisica]] è sempre esistita e sempre esisterà, appena che la ragione s'innalzi alla speculazione. (2010, p. 88)
*La [[fede]] in un [[Dio]] e in altro mondo è talmente intessuta col mio sentimento morale, che io non ho da preoccuparmi che la prima possa mai essermi strappata, nella stessa misura in cui non corro pericolo di perdere il secondo (II, cap.II, sez.III, 537, Einaudi, Torino 1957, p. 804.)
*È esattamente conoscendo i propri limiti che la [[filosofia]] esiste.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro della filosofia'', traduzione di Daniele Ballarini e Anna Carbone, Gribaudo, 2018, p. 167. ISBN 9788858014165</ref>
*Per di più, chi mai abbia visto il dogmatico esibire dieci prove può ben credere ch'egli non ne abbia neanche una.
*Il vero infinito non può essere carpito nell'esperienza.
*La mancanza di capacita' di giudizio e' ciò che viene chiamato stupidita', e per una tale mancanza non vi e' niente che possa aiutare.
*La leggera colomba, che taglia con liberi voli l'aria, di cui sente la resistenza, potrebbe immaginarsi che volare le riuscirebbe molto meglio in uno spazio senza aria.
*La metafisica ha come finalità della propria indagine solo tree idee: Dio, libertà e immortalità.
*La ragione umana [...] viene afflitta da domande che non può respingere [...] e a cui però non può neanche dare risposta.<ref name=fil/>
*Si può allora ben dire che i sensi non sbaglino mai, ma non perché essi giudichino sempre in maniera corretta, bensi' perché essi non esprimono mai giudizi.
*Senza i sensi non sarebbe a noi posto alcun oggetto, e senza l'intelletto nessun oggetto verrebbe pensato. I pensieri senza contenuto sono vuoti, le intuizioni senza concetti sono cieche.
==''Critica del giudizio''==
*In tutti i giudizi coi quali dichiariamo bella una cosa, noi non permettiamo a nessuno di essere di altro parere, senza fondare tuttavia il nostro giudizio sopra concetti, ma soltanto sul nostro sentimento, di cui così facciamo un principio, non però in quanto sentimento individuale, ma in quanto sentimento comune. (1997, p. 145)
*Il giudizio di [[gusto]] determina il suo oggetto, per ciò che riguarda il piacere (in quanto bellezza), pretendendo il consenso d'ognuno, come se il piacere fosse oggettivo. Dire che questo fiore è bello val quanto esprimere la propria pretesa al piacere di ognuno. Il piacevole del suo odore non ha simili pretese. Ad uno piace, ad un altro dà alla testa. E che cosa si potrebbe presumere da ciò se non che la bellezza dovrebbe essere considerata come una proprietà dell'oggetto stesso, non regolata dalla diversità degli individui e dei loro organismi, ma su cui invece questi dovrebbero regolarsi, volendone giudicare? E nondimeno non è così. Perché il giudizio di gusto consiste proprio nel chiamar bella una cosa soltanto per la sua proprietà di accordarsi col nostro modo di percepirla. (1997, pp. 240-241)
*Il bello si accorda col sublime in questo, che entrambi piacciono per se stessi. Inoltre, entrambi non presuppongono un giudizio dei sensi né un giudizio determinante dell'intelletto ma un giudizio di riflessione [...].<br>Ma saltano agli occhi anche differenze considerevoli. Il bello della natura riguarda la forma dell'oggetto, la quale consiste nella limitazione; il sublime invece si può trovare anche in un oggetto privo di forma, in quanto implichi o provochi la rappresentazione dell'illimitatezza, pensata per di più nella sua totalità [...] Tra i due tipi di piacere c'è inoltre una notevole differenza quanto alla specie: mentre il bello implica direttamente un sentimento di agevolazione e di intensificazione della vita, e perciò si può conciliare con le attrattive e con il gioco dell'immaginazione, il sentimento del sublime invece è un piacere che sorge solo indirettamente, e cioè viene prodotto dal senso di un momentaneo impedimento, seguito da una più forte effusione delle forze vitali, e perciò, in quanto emozione, non si presenta affatto come gioco, ma come qualcosa di serio nell'impiego dell'immaginazione. Quindi il sublime non si può unire ad attrattive; e poiché l'animo non è semplicemente attratto dall'oggetto, ma alternativamente attratto e respinto, il piacere dei sublime non è tanto una gioia positiva [...] merita di essere chiamato un piacere negativo. (1997, pp. 159-161)
*Vi è un'infinità di cose della bella natura, per le quali esigiamo l'accordo dei nostro giudizio con quello di ciascun altro, e, senza molto ingannarci, possiamo anche aspettarlo; ma dal nostro giudizio sul sublime della natura non ci possiamo ripromettere così facilmente il consenso altrui. Pare difatti che, per pronunziare un giudizio su questa eccellenza degli oggetti naturali, sia necessaria una cultura molto maggiore, non soltanto del Giudizio estetico, ma anche delle facoltà conoscitive che vi stanno a fondamento. (1997, p. 201)
*In realtà, ciò che noi, preparati dalla cultura, chiamiamo sublime, ...è per l'uomo rozzo semplicemente terribile. Questi, in quelle manifestazioni dell'impero devastatore della natura e della sua grande potenza, di fronte a cui il suo potere si riduce a niente, non vedrà che il disagio, il pericolo, l'affanno, che colpirebbe l'uomo che vi sarebbe esposto. (1997, p. 203)
*La frode, la violenza, l'invidia dominano sempre intorno a lui, sebbene egli sia onesto, pacifico e benevolente; e gli onesti, che ancora gli è dato di incontrare, malgrado tutto il loro diritto di essere felici, sono sottoposti dalla natura, che non fa tali considerazioni, a tutti i mali della miseria e della malattia e ad una morte prematura come gli altri animali della terra. E rimangono sottoposti a tutti i mali finché un vasto sepolcro li inghiotte tutti insieme (onesti e disonesti, non importa) e li rigetta, essi che si erano creduti il fine ultimo della creazione, nell'abisso del cieco caos della materia da cui erano usciti. (citato in [[Tim Willocks]], ''Il fine ultimo della creazione'')
*Esiste una causa morale del mondo, per proporci uno scopo finale, conformemente alla legge morale; e per quanto questo scopo è necessario, altrettanto è necessario ammettere quella causa: cioè che [[Problema dell'esistenza di Dio|vi è un Dio]].
*Un prodotto organizzato dalla [[natura]] è un prodotto dove tutto è reciprocamente fine e mezzo; in esso, nulla d'inutile, privo di scopo, o dovuto a un cieco meccanismo naturale.
*Il bello è il simbolo del bene morale.
==''Idea di una storia universale dal punto di vista cosmopolitico''==
*Da un legno così storto com'è quello di cui è fatto l'uomo non si può ricavare nulla di perfettamente dritto.<ref>Attribuita anche a [[Hegel]] in Ralf Dahrendorf, ''Erasmiani'', traduzione di M. Sampaolo, p. 59.</ref> (in ''Scritti politici e di filosofia della storia e del diritto'', a cura di N. Bobbio, L. Firpo, V. Mathieu, Utet, Torino, 1956)
*L'uomo vuole la [[concordia]]; ma la natura sa meglio di lui ciò che è buono per la sua specie: essa vuole la discordia. (p. 103)<ref name=Sta></ref>
*L'uomo vuol vivere comodamente e piacevolmente; ma la natura vuole ch'egli esca dallo stato di pigrizia e di inattiva soddisfazione ed affronti lavoro e fatiche per inventare i mezzi onde ingegnosamente liberarsi anche da queste ultime. (p. 103) <ref name=Sta></ref>
*La [[ragione]] è la facoltà che ha una creatura di estendere le regole ed intenzioni dell'uso di tutte le sue forze molto al di là dell'istinto naturale; essa non conosce limiti nei propri progetti. (p. 101)<ref name=Sta></ref>
==''Lezioni di etica''==
*Si [[predica]] di continuo ciò che deve accadere, e nessuno pensa anche se esso possa accadere; perciò risulteranno noiosissime quelle esortazioni, che sono la ripetizione tautologica della regola che già ognuno conosce, in cui null'altro s'aggiunge a quanto già se ne sa e che si traducono in sermoni che rimangono ben vuoti, se chi tiene la predica non bada insieme alla saggezza pratica. A questo proposito [[Johann Joachim Spalding|Spalding]] è da preferire a tutti. (p. 5)
*[[Jean-Jacques Rousseau|Rousseau]], che è un [[Diogene di Sinope|Diogene]] raffinato, afferma anche che il nostro volere sarebbe buono per natura, ma che noi lo corromperemmo di continuo; che la natura ci avrebbe provvisto di tutto e che saremmo noi a crearci dei bisogni; egli richiede anche che l'educazione dei fanciulli sia soltanto negativa. (p. 10)
*La [[Epicureismo|scuola epicurea]] sosteneva che il sommo bene derivasse dall'arte e non dalla natura, come voleva la [[Cinismo (filosofia)|scuola cinica]]. La diversità tra le due scuole consisteva appunto in questo, che l'una affermava l'opposto dell'altra. [[Epicuro]] sosteneva che, se anche per natura non possedessimo alcun vizio, pure ne conserveremmo la tendenza, perciò l'innocenza e la semplicità non sono assicurate e deve intervenire l'arte. Su questo punto [[Zenone di Cizio|Zenone]] andava d'accordo con Epicuro, considerando la virtù come un prodotto dell'arte. (p. 10)
*Il [[suicidio]] suscita un'avversione accompagnata da orrore per il fatto che ogni natura cerca di conservarsi: un albero percosso, un essere vivente, un animale; ora, nell'uomo, dovrebbe diventare un principio volto alla distruzione di se stessi proprio la libertà, che è il grado supremo della vita e quel che le conferisce valore. Ciò costituisce la cosa più spaventosa che si possa pensare, perché chi è giunto ormai al punto di disporre in ogni occasione di se stesso dispone anche della vita di tutti: a lui si aprono le porte verso ogni possibile vizio, dal momento che, prima che ci si possa impadronire di lui, egli è pronto a fuggire dal mondo. Il suicidio suscita dunque orrore, perché con esso l'uomo si pone al disotto delle bestie; e noi consideriamo un suicida alla stregua di una carogna [''als ein Aas''], mentre riserviamo la nostra pietà a chi è vittima della sorte. (p. 173)
*Il suicidio, però, non è abominevole e inammissibile perché Dio lo ha proibito, ma al contrario Dio lo ha proibito perché, degradando al di sotto dell'animalità la dignità intrinseca dell'uomo, è abominevole. (pp. 176-177)
*Gli uomini sono o [[maldicenza|maldicenti]] (''médisants'') o [[canzonatura|canzonatori]] (''moquants''). Nel primo caso v'è cattiveria; nel secondo frivolezza, per l'intento di far divertire alle spalle degli errori altrui. (p. 272)
*Gli uomini si vergognano più d'esser canzonati che della maldicenza. La [[calunnia]] è qualcosa che avviene segretamente, che non può diffondersi in qualsiasi cerchia sociale e che si può personalmente anche ignorare; ma una canzonatura trova la strada aperta in qualsiasi ambiente. Da essa un uomo viene colpito più che dal male. Divenuto oggetto del riso altrui, egli perde ogni suo valore ed è esposto al disprezzo. (p. 272)
*Poiché gli [[animale|animali]] posseggono una natura analoga a quella degli uomini, osservando dei doveri verso di essi osserviamo dei doveri verso l'umanità, promuovendo con ciò i doveri che la riguardano. Per esempio, se un [[cane]] ha servito a lungo fedelmente il suo padrone, ciò costituisce qualcosa di analogo a un'azione meritevole e perciò richiede la nostra lode e, quando non sarà più in grado di renderci i suoi servizi, noi dovremo trattenere la bestia presso di noi fino alla morte. (p. 273)
*Essendo, dunque, gli atti degli animali analoghi a quelli umani e derivando dagli stessi princìpi, in tanto noi abbiamo dei doveri verso di essi in quanto, osservando questi, noi promuoviamo quelli verso l'umanità. Chi perciò facesse uccidere il proprio cane, non essendo questo più in grado di guadagnarsi il pane, non agirebbe affatto contro i doveri riguardanti i cani, i quali sono sprovvisti di giudizio, ma lederebbe nella loro intrinseca natura quella socievolezza e umanità, che occorre rispettare nella pratica dei doveri verso il genere umano. Per non distruggerla, l'uomo deve mostrare [[bontà]] di cuore già verso gli animali, perché chi usa essere crudele verso di essi è altrettanto insensibile verso gli uomini. Si può conoscere il cuore d'un uomo già dal modo in cui egli tratta le bestie. (p. 273)
*Quanto più ci si dedica all'osservazione degli animali e del loro comportamento, tanto più si prova amore per essi, al vedere quante cure essi riservino ai loro piccoli. Si può allora concludere di non essere crudeli neppure verso un [[lupo]]. [[Gottfried Wilhelm von Leibniz|Leibniz]], servendosi d'un foglio, riportava sull'albero il piccolo [[verme]], su cui aveva compiuto le sue osservazioni, affinché per sua colpa non gliene venisse alcun danno. Distruggere questa piccola creatura senza ragione non avrebbe potuto non turbare un uomo. (p. 274)
*In Inghilterra, in una giuria, non sono ammessi né [[macellaio|macellai]], né [[chirurgia|chirurghi]], né [[medico|medici]], per la loro insensibilità verso la morte. Quando gli anatomici si servono di animali vivi per i loro [[sperimentazione animale|esperimenti]], ciò è senza dubbio crudele, sebbene sia fatto in vista di qualcosa di buono. Si può ammettere che gli animali siano considerati come strumenti dell'uomo; ma è assolutamente inaccettabile che essi ne costituiscano il gioco. Un padrone che [[abbandono degli animali|scacci via]] il suo [[asino]] o il suo cane, perché ormai inservibili, rivela un animo meschino. (p. 274)
*In conclusione, i nostri doveri verso gli animali sono indirettamente doveri verso l'umanità. (p. 274)
==''Per la pace perpetua. Un progetto filosofico''==
*«Gli [[Esercito|eserciti]] permanenti (''miles perpetuus'') devono col tempo scomparire interamente».<br />Essi infatti minacciano incessantemente gli altri Stati con la [[guerra]], dovendo sempre mostrarsi armati a tale scopo, ed eccitano altri Stati a gareggiare vicendevolmente in qualità di armamenti in una corsa senza fine: e siccome per le spese a ciò occorrenti la [[pace]] diventa da ultimo ancor più oppressiva che non una breve guerra, così tali eserciti permanenti diventano essi stessi la causa di guerre aggressive condotte per liberarsi di quel peso. (p. 177)<ref name=Sta></ref>
*Lo stato di [[pace e guerra|pace]] tra gli uomini, che vivono gli uni a fianco degli altri, non è uno stato naturale, il quale è piuttosto uno stato di [[pace e guerra|guerra]].
*Non c'è da attendersi che i re filosofeggino o che i [[filosofo|filosofi]] diventino re, e neppure è da desiderarlo, perché il possesso della forza corrompe il libero giudizio della [[ragione]]. Ma che un re o un popolo sovrano non lascino ridurre al silenzio la classe dei filosofi, ma la lascino pubblicamente parlare, è indispensabile agli uni e agli altri per avere luce sui loro affari.
==''Principi metafisici della dottrina del diritto''==
*Colui che vuol sostenere di avere una cosa come sua, deve essere in possesso di questo oggetto, perché, se non lo fosse, non potrebbe essere danneggiato dall'uso che un altro fa di esso senza il suo consenso. (p. 226)<ref name=Sta>citato in Immanuel Kant, ''Stato di diritto e società civile'', a cura di [[Nicolao Merker]], Editori Riuniti, Roma 1982. ISBN 88-359-3906-2</ref>
*Il [[diritto]] è [...] l'insieme delle condizioni per mezzo delle quali l'arbitrio dell'uno può accordarsi con l'arbitrio di un altro secondo una legge universale della [[libertà]]. (p. 216)<ref name=Sta></ref>
*Una dottrina del diritto puramente empirica è (come la testa di legno nella favola di [[Fedro]]<ref>La favola della volpe e della maschera teatrale in ''Fabulae'', I, 7.</ref>) una testa che può essere bella, ma che, ahimè!, non ha cervello. (p. 216)<ref name=Sta></ref>
==[[Incipit]] di alcune opere==
===''I sogni di un visionario chiariti con i sogni della metafisica''===
Mettendo insieme tutto quello che la gente racconta e il filosofo dimostra riguardo alle apparizioni di spiriti, si potrebbe pensare che questo genere di conoscenze costituisca una parte non piccola dell'umano sapere. Sennonché...<br>
{{NDR|citato in [[Fruttero & Lucentini]], ''Íncipit'', Mondadori, 1993}}
===''La pedagogia''===
L'uomo è la sola creatura capace di essere educata. Per educazione, in senso largo, s'intende la ''cura'' (il trattamento, la conservazione) che richiede l'infanzia di lui, la ''disciplina'' che lo fa uomo, infine la ''istruzione'' con la cultura. Sotto questi tre rispetti, egli è infante, allievo e scolare.
==[[Explicit]] di ''Sogni d'un visionario''==
La ragione umana non è fornita di ali siffatte da potere fendere le alte nubi che velano ai nostri occhi i segreti dell'[[Oltretomba|altro mondo]] e ai curiosi che sono così smaniosi di indagarli si può dare la risposta semplice, ma molto naturale, che la cosa più prudente è di rassegnarsi ad aver pazienza finché non arrivino là. Ma siccome la nostra sorte nel mondo futuro può benissimo dipendere dal come abbiamo tenuto il nostro posto qua, concludo con le parole che Voltaire fa dire al suo onesto Candido, dopo molte discussioni inutili: «Pensiamo ai nostri affari, andiamo in giardino e lavoriamo!»
{{NDR|E. Kant, ''[https://archive.org/details/kant_sognidunvisionariochiariticonsognidellametafisica_1920 Sogni d'un visionario chiariti con sogni della metafisica]'', traduzione e Introduzione di Maria Venturini, Isis, Milano, 1920.}}
==Citazioni su Immanuel Kant==
*[[Galileo Galilei|Galilei]] e Kant entrambi trasformano vecchi mondi colla creazione di elementi nuovi: per Galilei il nuovo è il metodo di ricerca nella Natura, con cui s'inaugura lo sperimentalismo moderno: per Kant è il metodo critico, che {{sic|formola}} il nuovo concetto dello spirito, raggiunge la produttività del conoscere: e fa sì che l'analisi del sapere, non più aggirantesi nell'esterno, tocchi l'intimo processo della cognizione. ([[Saverio Fausto De Dominicis]])
*Giacché nutro per Kant un'incrollabile ammirazione, e questo per il duplice motivo che il suo pensiero è una mirabile fusione di genio, rigore e follia e che, per quanto la sua prosa sia spartana, non ho incontrato grosse difficoltà a coglierne il senso. ([[Muriel Barbery]])
*I Bacone, gli Spinoza, gli Hume, gli Schelling, i Kant e chiunque altro vi proponga una filosofia della mente, sono soltanto traduttori più o meno adeguati di cose che esistono nella vostra coscienza, che anche voi avete modo di vedere, e forse anche di esprimere. ([[Ralph Waldo Emerson]])
*Il Kant precritico non vede dunque ancora la scorrettezza anche della prova cosmologica, ma già nota un problema: chi assicura che l'ente necessario sia proprio Dio? In altre parole, «si tratta di dimostrare non che Dio è qualcosa di esistente, ma che qualcosa di esistente è Dio». ([[Piergiorgio Odifreddi]])
*Il moralismo di Kant, – da dove viene? Lo dà continuamente a capire: da [[Jean-Jacques Rousseau|Rousseau]] e dal ridestato stoicismo romano. ([[Friedrich Nietzsche]])
*Infatti è solo nella ''Critica'' che tutti i vari filoni del pensiero di Kant si intrecciano insieme nel modello della sua filosofia pratica. Questo modello, a sua volta, può essere compreso solo nell'intero tessuto della filosofia critica, e quel ricco disegno può essere chiaro solo a coloro che hanno compreso ciascuna delle sue tre parti principali, che sono le tre ''Critiche'' e non le opere più brevi e più popolari come i ''Prolegomeni'' e le ''Fondazioni''. ([[Lewis White Beck]])
*Io non ho mai avuto intenzione di sapere cosa propriamente Kant abbia voluto dire con la sua filosofia, ma solo ciò che avrebbe dovuto dire secondo il mio punto di vista, se voleva dare intima coerenza alla sua filosofia. ([[Friedrich Schelling]])
*Kant concepisce l'intelligenza alla stregua di un tubo digerente: essa non sarebbe capace di una assimilazione immateriale che le permetta di cogliere l'essenza di una cosa pur rispettandola pienamente, ma funzionerebbe in modo simile ad una assimilazione corporea, che frantuma la cosa sotto i denti di solidi concetti e la riduce alla sua propria sostanza. ([[Fabrice Hadjadj]])
*Kant è una specie di autostrada con tante, tante pietre miliari. Poi arrivano tutti i cagnolini e ognuno deposita il suo contributo alle pietre miliari. ([[Albert Einstein]])
*Kant non è stato certamente un filosofo come Socrate e tanto meno come Giordano Bruno; per la semplice ragione, forse, che egli è venuto dopo di loro. Socrate aveva portato il filosofare nella via, Giordano Bruno ne aveva fatto una propaganda sovversiva. Kant è stato il primo filosofo a sedere, s'intende filosofo che pensa col suo cervello e non con quello delle autorità più o meno civili e più o meno religiose del suo paese. ([[Paolo Orano]])
*La cosa più importante della filosofia di Kant, mi sembra, sono le sue categorie a priori che servono anche per costruire la scienza. ([[Albert Einstein]])
*La lezione di Kant conserva tutta la sua verità: l'imperativo morale o è categorico, e dunque incondizionato, o non è. ([[Bruno Forte]])
*La vita di Kant non offre nulla di notevole, nulla di interessante o di curioso. Essa fu una vita calma, intellettuale, tutta dedita allo studio. Egli visse come un semplice cittadino a cui non mancava una discreta tinta della più prosaica pedanteria. E tuttavia dalle profondità intime della sua vita esteriore modesta e tranquilla si levò un regno grandioso di pensieri che illuminò di luce viva la conoscenza e la vita umana. ([[Harald Høffding]])
*Nonostante tutti gli appunti che si possono muovere {{NDR|alla critica di Kant}}, si deve riconoscervi un'idea originale di alto valore: la scienza non è una copia passiva della natura esteriore, ma è costruzione che lo spirito umano fa secondo le sue proprie leggi; pertanto la critica della scienza deve scoprire ed illuminare questo elemento subiettivo più profondo che è la razionalità del sapere. ([[Federigo Enriques]])
*Qualunque cosa percepiamo, la percepiamo come situata nel tempo e nello spazio, e riconducendo ogni fenomeno a una causa. Ma secondo Kant queste caratteristiche – tempo, spazio, relazione di causa ed effetto – non appartengono alla realtà in sé: sono un'aggiunta del nostro intelletto. ([[Nigel Warburton]])
*Quattro nomi sopravviveranno a tutti gli attacchi e ai sovvertimenti dei tempi a venire, e tramonteranno soltanto con l'umanità, i nomi di Buddha, Cristo, Kant e Schopenhauer. ([[Philipp Mainländer]])
*Secondo la dottrina della morale kantiana la regolarità interna della ragione umana produce, da sola e abbandonata a se stessa, l'imperativo categorico quale risposta all'autoinchiesta responsabile. Secondo l'opinione di Kant l'uomo come essere ragionevole non può volere un'azione nella cui essenza abbia scoperto una contraddizione razionale. Io mi pronuncio per l'opinione forse troppo prosaica che bisognava proprio essere un professore fuori della realtà e un così appassionato ammiratore della ragion pura come lo era Kant, per poter credere questo seriamente anche solo per un momento. Anzi, c'è per me qualcosa di commovente nell'opinione troppo alta che il filosofo manifesta per l'[[uomo medio]] se pensa che questo potrebbe venir trattenuto da un'azione qualsiasi verso cui è spinto da inclinazione naturale, solo perché ha riconosciuto in via puramente razionale che nell'essenza dell'azione c'è una contraddizione logica! ([[Konrad Lorenz]])
*Senza un personale studio accanito, ripetuto parecchie volte, delle principali opere kantiane, non si potrà assimilare neppure un concetto di questo fenomeno filosofico, il più importante che si sia mai presentato. Kant infatti è forse il cervello più originale che mai sia stato prodotto dalla natura. Pensare con lui e alla sua maniera è qualcosa che non può essere paragonato a null'altro, poiché egli possedeva un grado di chiara riflessione del tutto caratteristica, quale mai è toccato a nessun altro mortale. ([[Arthur Schopenhauer]])
*Tra i seguaci entusiasti di [[Samuel Auguste Tissot|Tissot]] incontriamo [[Jean-Jacques Rousseau|Rousseau]] e Kant, per i quali chi si [[masturbazione|masturba]] non è dissimile dal "suicida" che distrugge con un gesto la vita che il masturbatore sacrifica nel tempo. ([[Umberto Galimberti]])
*Vi è sempre in Kant, come in [[Martin Lutero|Lutero]], qualcosa che ricorda il monaco, il quale, anche uscito dal chiostro, non può tuttavia cancellarne da sé le tracce. ([[Friedrich Schiller]])
===[[Carlo Cantoni]]===
*I precursori di Kant si potrebbero, sottilizzando, ricercare anche nelle filosofie più antiche; ma quanto alla sua propria dottrina, al suo criticismo, non se ne troveranno facilmente chiari e distinti tratti prima di Locke.
*Nella dottrina di Kant, la scienza è affatto libera nella sua esplicazione e ne' suoi studii. Finché essa rimane nell'ordine suo, cioè resta scienza, non v'ha pericolo nessuno che essa entri in opposizione col principio morale: vi sarà uno screzio apparente, qualche malinteso od equivoco da dissipare; ma contro il principio morale e le sue necessarie condizioni tutte le teorie scientifiche si spuntano.
*Versato profondamente nelle scienze naturali e specialmente nell'astronomia, Kant dovette più volte aver riflettuto sulla grande e fecondissima riforma, che il sistema copernicano aveva prodotto nella scienza degli astri; e forse questa riflessione fu quella, che dapprima gli fece balenare nella mente l'idea di tentare nella filosofia una rivoluzione analoga, benché, in origine, limitata al mondo dei sensi.
==Note==
<references/>
==Bibliografia==
*Giovanni Fornero (a cura di). ''Itinerari di filosofia'', volume II, tomo B. Milano, Paravia, 2003. ISBN 88-395-1287-X
*Immanuel Kant, ''Che cosa significa orientarsi nel pensiero'', traduzione di Petra Dal Santo, a cura di Franco Volpi, Adelphi, Milano, 1996. ISBN 8845912272
*Immanuel Kant, ''Critica della ragion pura'', traduzione di Giovanni Gentile e Giuseppe Lombardo-Radice, Laterza, Roma-Bari, 2010. ISBN 978-88-420-7549-3
*Immanuel Kant, ''Critica della ragion pratica'', traduzione di Francesco Capra e Eugenio Garin, Laterza, Roma-Bari, 2006.
*Immanuel Kant, ''Critica del Giudizio'', traduzione di A. Gargiulo, Laterza, Bari, 1997.
*Immanuel Kant, ''[http://www.liberliber.it/mediateca/libri/k/kant/la_pedagogia/pdf/la_pedag.pdf La pedagogia]'', proemio e traduzione di Angelo Valdarnini, G.B. Paravia & C., Torino, 1925.
*Immanuel Kant, ''Lezioni di etica'', traduzione di Augusto Guerra, Laterza, Roma-Bari, 1984. ISBN 88-420-2520-8
*Immanuel Kant, ''Risposta alla domanda: che cos'è l'illuminismo?'' (''Beantwortung der Frage: Was ist Aufklärung?'', 1784).
*Immanuel Kant, ''Scritti politici e di filosofia della storia e del diritto'', a cura di Norberto Bobbio, Luigi Firpo, Vittorio Mathieu, traduzione di Gioele Solari e Giovanni Vidari, Utet, Torino, 1995. ISBN 8802018359.
*Immanuel Kant, ''Scritti sul criticismo'', traduzione di Giuseppe De Flaviis, Laterza, Roma-Bari, 1991. ISBN 8842038156
*Immanuel Kant, ''Stato di diritto e società civile'', a cura di [[Nicolao Merker]], Editori Riuniti, Roma 1982.
*Immanuel Kant, ''Sette scritti politici liberi'', a cura di [[Maria Chiara Pievatolo]], Firenze University Press, 2011. ISBN 978-88-6453-298-1 ([//books.google.it/books? id=gkrzCQrGizwC&printsec=frontcover Anteprima su Google Libri]) ([//bfp.sp.unipi.it/dida/kant_7/ Edizione Elettronica HTML])
*Tim Willocks, ''Il fine ultimo della creazione'', traduzione di Katia Bagnoli, Mondadori, Milano, 1996. ISBN 8804420243
==Voci correlate==
*[[Johann Georg Hamann]]
==Altri progetti==
{{interprogetto|b=Filosofia della religione di Kant}}
===Opere===
{{Pedia|Critica della ragion pura||(1781)}}
{{Pedia|Risposta alla domanda: che cos'è l'Illuminismo?||(1784)}}
{{Pedia|Critica della ragion pratica||(1788)}}
{{Pedia|Critica del Giudizio||(1790)}}
{{Pedia|Per la pace perpetua||(1795)}}
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[[Categoria:Filosofi tedeschi]]
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Pitagora
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18878
/* Citazioni su Pitagora */ Francesco Colangelo
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[[Immagine:Kapitolinischer Pythagoras.jpg|thumb|Pitagora]]
'''Pitagora''' (575 a.C. – 490 a.C.), filosofo e matematico greco antico.
==Citazioni di Pitagora==
*C'è geometria nel mormorio delle corde. C'è musica nella spaziatura delle sfere.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro della filosofia'', traduzione di Daniele Ballarini e Anna Carbone, Gribaudo, 2018, p. 28. ISBN 9788858014165</ref>
*Il miglior tipo di uomo si dedica a scoprire il significato e lo scopo della vita stessa [...] questo è l'uomo che definisco filosofo.<ref name=mate/>
*Il [[numero]] è il sovrano di forme e idee e l'origine di dèi e demoni.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro della fisica'', traduzione di Roberto Sorgo, Gribaudo, 2021, p. 26. ISBN 9788858029589</ref>
*La forza di volontà si fonda sulla moderazione, poiché così la ragione non è annebbiata dalle passioni.<ref name=mate>Citato in AA.VV., ''Il libro della matematica'', traduzione di Roberto Sorgo, Gribaudo, 2020, p. 40. ISBN 9788858025857</ref>
*La geometria è conoscenza di ciò che esiste in eterno.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro della matematica'', traduzione di Roberto Sorgo, Gribaudo, 2020, p. 15. ISBN 9788858025857</ref>
*La ragione è immortale, tutto il resto è mortale.<ref>Citato in AA.VV., ''Il libro della filosofia'', traduzione di Daniele Ballarini e Anna Carbone, Gribaudo, 2018, p. 29. ISBN 9788858014165</ref>
*Non da qualunque [[legno]] si può levare un [[Mercurio (divinità)|Mercurio]].<ref>Citato in [[Apuleio]], ''Apologia''; citato in [[Giuseppe Fumagalli]], ''[[s:Indice:Chi l'ha detto.djvu|Chi l'ha detto?]]'', U. Hoepli, Milano, 1921, p. 62.</ref>
*Non mangiare un cuore.<ref>Da ''Precetti'', traduzione di Emanuele Lelli, in ''Proverbi, sentenze e massime di saggezza in Grecia e a Roma'', p. 3. ISBN 978-88-587-9503-3</ref><ref>Due le interpretazioni possibili. Secondo Diogene (e altri) "con il simbolo di non mangiare il cuore vuole indicare di non struggersi l'anima nelle pene e nei tormenti". Una lettura metaforica ove il cuore è il "proprio cuore". La seconda possibilità, prospettata fin da Ierocle, sta nell'intendere il precetto come uno dei numerosi divieti alimentari attribuiti ai Pitagorici: il "cuore", in questo caso, sarebbe quello animale. ({{cfr}} ''Proverbi, sentenze e massime di saggezza in Grecia e a Roma'', pp. 1391-1392)</ref>
*Orbene, [...] avvezzati a dominare queste passioni: anzitutto il ventre e il sonno, poi la lussuria e l'ira.<ref>Da ''I versi aurei di Pitagora'', a cura di Antonio Farina, Libreria scientifica Editrice, Napoli, 1962, p. 37.</ref>
*Se tutti diventassero [[re]] la vita sarebbe impossibile, ma questa non è una buona ragione per evitare l'istituzione regale.<ref>Citato in [[Porfirio]], ''De abstinentia'', traduzione di Roberto Pomelli, in AA. VV., ''L'anima degli animali'', Einaudi, 2015, p. 411. ISBN 978-88-06-21101-1</ref>
===Citato in [[Diogene Laerzio]], ''Vite dei filosofi''===
*{{NDR|A chi stava percuotendo un cagnolino}} Cessa, non percuoterlo, poiché d'un uomo amico è l'anima che io riconobbi, udendo la sua voce. (8, 36)
*Comuni sono i beni degli [[amicizia|amici]]. (10, 11)
*Fanciullezza venti anni, adolescenza venti, giovinezza venti, vecchiaia venti. (8, 10)
*I tuoi rapporti con gli altri siano tali da non renderti [[Amico e nemico|nemici]] gli [[Amico e nemico|amici]], bensì da farti amici i nemici. (8, 23)
*La [[vita]] è simile ad una panegiria: come infatti alcuni partecipano a questa per lottare, altri per commerciare, altri ancora – e sono i migliori – per assistervi, così nella vita alcuni nascono schiavi della gloria e cacciatori di guadagno, altri [[filosofia|filosofi]] avidi della verità. (8, 8)
*La virtù, la sanità fisica, ogni bene e la divinità sono [[armonia]]: perciò anche l'universo è costituito secondo armonia. Anche l'amicizia è uguaglianza armonica. (8, 33)
*Né bisogna [[giuramento|giurare]] per gli dèi; bisogna, infatti, cercare di rendere se stesso degno di fede. (8, 22)
*Porgi aiuto alla legge, fa' guerra alla illegalità; non rovinare né danneggiare la pianta coltivata, né l'animale che non arrechi danno all'uomo. (8, 23)
*Non comportarti impudentemente con nessuno. (8, 8)
===Citato in [[Giamblico]], ''Summa pitagorica''===
;Citato nel primo libro, ''Vita di Pitagora''
*Bisogna allontanare con ogni mezzo e sradicare col ferro e col fuoco e con vari espedienti, dal corpo la [[malattia]], dall'anima l'[[ignoranza]], dal ventre la [[ghiottoneria]], dalla città la [[ribellione]], dalla casa il [[dissenso]], e al tempo stesso la sproporzione in ogni cosa. (34, p. 103)
*È sacro per una donna che ha [[fare l'amore|fatto l'amore]] con suo marito andare lo stesso giorno nei templi, ma mai se lo ha fatto con un estraneo. (55, p. 117)
*Onora anzitutto gli [[dèi]] immortali, come dispone la legge, e rispetta il [[giuramento]], e in secondo luogo onora gli [[eroismo|eroi]] gloriosi. (144, p. 191)
*L'inizio {{sic|e}} la metà di ogni cosa. (162, p. 205)
*Ogni cosa si adatta al [[numero]]. (162, p. 205)
*[[Amicizia]] è uguaglianza. (162, p. 205)
;Citato nel secondo libro, ''Esortazione alla filosofia''
*Fatica su queste cose {{NDR|le [[scienza|scienze]]}}, praticale, occorre che tu le ami: esse ti porranno sulle tracce della divina virtù. (10, p. 309)
*Quando tu avrai dominato queste cose, conoscerai la costituzione degli dèi immortali e degli uomini mortali, dove cioè ciascuna <di tali realtà> si sviluppa <liberamente> e dove viene trattenuta; e tu conoscerai, per quanto ti è consentito, che la natura è sempre la medesima, sicché né tu puoi sperare ciò che è insperabile, né alcunché ti rimane nascosto. (11, pp. 309-311)
*Tu conoscerai che gli uomini, quando sono [[sventura|sventurati]], subiscono le sventure che si sono scelte. (12, p. 311)
*Coloro che, da un lato, quando sono vicini ai beni né li guardano né li ascoltano, raramente, dall'altro lato, comprendono come liberarsi dai mali. (13, pp. 311-313)
*Malefica compagna, infatti, colpisce di nascosto l'innata contesa, che non bisogna alimentare, ma fuggire cedendole il passo. (13, p. 313)
*Padre Zeus, tu ci renderai tutti liberi da molti mali se indicherai a noi tutti di quale demone dobbiamo servirci. Ma tu abbi coraggio, perché divino è il genere dei mortali. (14, pp. 313-315)
*Assumi come auriga l'ottima intelligenza che è quella che viene dall'alto [''sc.'' dagli dèi], e se dopo avere abbandonato il corpo giungerai al libero etere, sarai immortale come un dio, non più un uomo mortale. (15, p. 315)
*{{NDR|Alla domanda sul perché la natura e Dio ci abbiano generati}} Per contemplare il cielo. (51, p. 363)
==Attribuite==
*Degli umani contratti altri s'incidono in tavole, ed altri in colonne, ma il [[matrimonio|coniugale contratto]] si sanziona ne' [[Figlio|figli]].<ref>Citato in [[Enrico Mayer]], ''Frammenti di un viaggio pedagogico'', M. Cellini e C., Firenze, 1867, p. 82.</ref>
*Finché gli uomini massacreranno gli [[animale|animali]], si uccideranno tra di loro. In verità, colui che semina il seme del dolore e della morte non può raccogliere amore e gioia.<ref>Citato in [[Steven J. Rosen|Steven Rosen]], ''Il vegetarianesimo e le religioni del mondo'', traduzione di Giulia Amici, Gruppo Futura, Bresso, 1995, p. 130. ISBN 88-256-0826-8</ref>
==Citazioni su Pitagora==
*All'assioma di Pitagora «i numeri governano il mondo» [[Goethe]] ha aggiunto: «è almeno certo che le cifre insegnano come il mondo è governato». ([[Edmond Potonié]])
*Di solito io non approvo il sistema che sappiamo usato dai [[Scuola pitagorica|Pitagorici]]: si dice che, se nella discussione facevano qualche asserzione, alla richiesta di delucidazioni solevano rispondere: «L'ha detto lui». E quel «lui» era Pitàgora. ([[Marco Tullio Cicerone]])
*E Pitagora, fidente nella grave e dignitosa sua parola, alle magiche credenze si volse, per conquistare gli uomini. ([[Timone di Fliunte]])
*E si conchiude, con Pitagora e altri, che non in vano hanno aperti gli occhi, come un spirito immenso, secondo diverse raggioni e ordini, colma e contiene il tutto. ([[Giordano Bruno]])
*È solo in tempi molto recenti che è stato possibile dire chiaramente in che cosa Pitagora avesse torto. Non so di nessun altro uomo che abbia avuto altrettanta influenza nella sfera del pensiero. Lo dico, perché ciò che appare come il platonismo, si trova già, analizzandolo, nell'essenza del pitagorismo. L'intera concezione di un mondo eterno rivelato all'intelletto, ma non ai sensi, deriva da lui. Se non fosse per lui, i Cristiani non avrebbero pensato a Cristo come al Verbo; se non fosse per lui i teologi non avrebbero cercato ''prove'' logiche di Dio e dell'immortalità. Ma in lui tutto ciò è ancora implicito. ([[Bertrand Russell]])
*Ho spesso ammirato la via mistica di Pitagora e la magia segreta dei numeri. ([[Thomas Browne]])
*I devoti di Pitagora di Samo dicono che non era nativo della Ionia, ma era stato un tempo Euforbo a Troia ed era rivissuto dopo la morte, avvenuta secondo il racconto di Omero. E narrano che egli rifiutava vestimenti tratti da animali morti, e che per mantenersi puro si asteneva da ogni cibo che avesse avuto vita, e dai sacrifici: non bruttava di sangue gli altari, ma le sue offerte erano focacce di miele e grani di incenso e canto di inni, poiché sapeva che gli dèi prediligono questi doni più che le ecatombe e il coltello disposto sul canestro. Egli s'incontrava infatti, dicono, con gli dèi e da loro apprendeva come a causa degli uomini provino piacere e di converso dolore; e di qui traevano origine i suoi discorsi sulla natura. ([[Lucio Flavio Filostrato]])
*Nella dottrina di Pitagora ho riconosciuto qualcosa di sublime: vedendo come per una forma misteriosa di sapienza conoscesse non soltanto chi era ma anche chi era stato, come si accostasse puro agli altari e non contaminasse il suo ventre con carne di animali, e mantenesse intatto il corpo da abiti tratti da esseri viventi, come primo fra tutti gli uomini abbia messo un freno alla sua lingua, "imponendo ad essa un bue" secondo il detto da lui inventato, e come per ogni altro aspetto abbia ispirato la sua filosofia a princìpi oracolari e veritieri. Così mi sono precipitato ad abbracciare i suoi precetti. ([[Apollonio di Tiana]])
*Per primo si scagliò contro l'abitudine di cibarsi di animali. ([[Ovidio]])
*Pitagora, che sotto molti aspetti appartiene alla civiltà orientale, aveva molto tempo prima di Cristo insegnato a perdonare ai nemici, ed anzi consigliava di fare in modo di renderseli amici. ([[Emilio Bossi]])
*PITAGORA diede forma alla Geometria; separolla da la materia, e fecela più nobile; fù inventore de corpi regolari, e d'alcune propositioni famose. I Musici ancora riconoscono da lui i fondamenti di quella disciplina. Fù il primo assertore dell'harmonia de Cieli. ([[Bernardino Baldi]])
*Pitagora ed [[Empedocle]] avvertono che tutti gli esseri viventi hanno eguali diritti, e proclamano che pene inespiabili sovrastano a coloro che rechino offesa a un vivente. ([[Marco Tullio Cicerone]])
*Pitagora [...] ha insegnato a ricavare vantaggio dagli animali senza però commettere ingiustizia nei loro confronti. ([[Plutarco]])
*{{Sic|Pittagora}}, il principe dell'Italiana filosofia, ammaestrava i suoi discepoli prima al tacere che al parlare, e voleva che i primi cinque anni sempre tacessero: Soleva egli dire: Non può imparare a ben parlare colui, che non sa ben tacere. O taci, o di' cose migliori del silenzio. ([[Giovanni Stobeo]])
*Poiché ho cominciato a raccontarti come da giovane mi sono accostato alla filosofia con uno slancio maggiore di quello con cui continuo a coltivarla da vecchio, non mi vergognerò di confessare quale amore mi abbia ispirato Pitagora. [[Sozione di Alessandria|Sozione]] spiegava perché Pitagora si era astenuto dal mangiare carne di animali e perché in seguito se ne era astenuto [[Quinto Sextio|Sestio]]. Le loro motivazioni erano diverse, ma entrambe nobili. [...] Pitagora [...] sosteneva che esiste una parentela fra tutti gli esseri e che c'è una relazione fra le anime che trasmigrano da una forma di vita all'altra. Nessuna anima, a suo parere, muore, né cessa di agire, se non per l'attimo in cui si trasferisce in un altro corpo. ([[Lucio Anneo Seneca]])
*Qual maligno peculiare contrasto non offre il racconto ‹evangelico› della ‹pesca di Pietro›, che il [[Gesù|Redentore]] benedice con un miracolo espresso per cui le barche vengono riempite di bottino fin quasi ad affondare – con il contegno del gran pagano Pitagora, che compra ai pescatori il loro ricavato mentre la rete si trova ancora sott'acqua: ''e dona la libertà a tutti gli animali impauriti!!: Chi di questi due'' potrebbe con più ragione venir chiamato un ‹figlio di Dio›? ([[Arno Schmidt]])
*Sebbene Pitagora si avesse presa molta pena per essere istruito dai Sacerdoti dell'Egitto, e dell'Asia; con tutto ciò o questi gli celarono, o pur non aveano notizia del quarto giorno, che compie la lunghezza dell'anno.<br>Fu il nostro Filosofo contaminato dal difetto di oscurità nelle sue opere. La ragione di questo nacque dalla sua soverchia condiscendenza alle astrazioni matematiche, ed alle armoniche corrispondenze. ([[Francesco Colangelo]])
*Si dice che Pitagora fu il primo a chiamarsi "[[filosofia|filosofo]]", non soltanto inaugurando un nuovo nome, ma anche insegnandone anticipatamente e utilmente il relativo significato. Infatti – egli diceva – gli uomini accedono alla vita come fa la folla alle feste nazionali [...]: alcuni infatti sono presi dal desiderio di ricchezza e di lusso, altri invece sono dominati dalla bramosia dell'autorità e del comando, nonché da folli rivalità. Ma il modo più puro di essere uomo è quello che ammette la contemplazione delle cose più belle, ed è questo l'uomo che Pitagora denomina "filosofo". ([[Giamblico]])
*Tu ti chiedi per quale motivo Pitagora si astenesse dal mangiar carne? Io per parte mia mi domando stupito quale evenienza, quale stato d'animo o disposizione mentale abbia spinto il primo uomo a compiere un delitto con la bocca, ad accostare le labbra alla carne di un animale morto e a definire cibo e nutrimento, davanti a tavole imbandite con corpi morti e corrotti, membra che poco prima digrignavano i denti e gridavano, che potevano muoversi e vedere. ([[Plutarco]])
*Un uomo di straordinario sapere, che aveva dunque acquistato un'immensa ricchezza d'ingegno, e padroneggiava al più alto livello ogni genere di sapiente attività: quando infatti dispiegava tutto il suo ingegno, era capace di scorgere, senza difficoltà, ciascuna delle cose esistenti in dieci, in venti epoche umane. ([[Empedocle]])
===[[Antonio Cocchi]]===
*Era pieno di quello spirito delicato d'innocente curiosità propria de' veri naturalisti, e di quel ragionevole desiderio di conservare più che è possibile tutt'i corpi organici che servono se non altro di giocondo e virtuoso spettacolo, e si conosce in lui un sentimento di provida umanità opposto a quel genio puerile inquieto e divastatore, che in molti si osserva di disfare per le loro voglie benché leggiere qualunque bella ed utile opera della natura.
*Io ho voluto dimostrare con quei mezzi che mi han potuto somministrare le due arti critica e medicina, che Pitagora primo inventore del vitto fresco vegetabile era grandissimo fisico e medico, e non punto alieno dall'umanità più culta e più discreta, uomo prudente ed esperto.
*Pitagora fu certamente uno de' maggiori ingegni che abbia mai prodotto il genere umano. Ei visse di là dai cinquecento anni avanti alla nascita di Cristo, e giusto dal suo tempo cominciano a comparire nell'istoria tradizioni chiare e veraci, non poetiche favolose ed oscure, come sono quasi tutte quelle che ci vennero tramandate dall'età precedenti.
===[[Eraclito]]===
*Pitagora è il capo degli ingannatori.
*Pitagora, figlio di Mnesarco, superò di gran lunga tutti gli uomini nell'esercizio della ricerca. E si fece una scelta di questi scritti da cui derivò la sua sapienza che così risulta varia erudizione e brutto artificio.
*Sapere molte cose non insegna ad avere intelligenza: l'avrebbe altrimenti insegnato ad [[Esiodo]], a Pitagora e poi a [[Senofane]] e ad [[Ecateo]].
===[[Diogene Laerzio]]===
*Ahi! Ahi! Perché tanto Pitagora venerò le [[fava|fave]]? E morì insieme con i suoi discepoli. V'era un campo di fave: per non calpestarle fu ucciso dagli Agrigentini, in un trivio.
*Ché Pitagora proibiva non solo di uccidere, ma anche di mangiare gli animali che hanno comune con noi il privilegio dell'anima. Questo fu il pretesto; in realtà, comandava di astenersi dalla carne degli animali, volendo educare ed abituare gli uomini ad un sostentamento frugale, sì che agevolmente si potessero alimentare con cibi che non hanno bisogno di fuoco e soddisfare la sete con acqua semplice; da ciò derivano la sanità del corpo e l'acutezza dell'anima.
*Fu un uomo tanto prodigioso che i suoi discepoli erano detti voci molteplici del dio.
===[[Porfirio]]===
*Erano universalmente noti alcuni suoi detti; anzitutto, che l'anima è immortale; poi, che essa trasmigra in altre specie di esseri viventi; e inoltre che, secondo determinati periodi di tempo, ciò che una volta è esistito ritorna, che nulla è nuovo in senso assoluto, e che tutti gli esseri animati devono esser considerati della stessa natura.
*Il companatico di Pitagora è più saporito di quello di [[Socrate]]. Quest'ultimo affermava infatti che il companatico del cibo è la fame, mentre Pitagora lo fa consistere nel non ledere nessuno e lo addolcisce con il senso di giustizia. Evitare il cibo carneo significherebbe infatti evitare di commettere un'ingiustizia per procurarsi il nutrimento.
*Tanto aborriva da uccisioni e uccisori, che non solo si asteneva dal mangiare esseri viventi, ma neppure si accostava a macellai e cacciatori.
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*Aa. Vv., ''Proverbi, sentenze e massime di saggezza in Grecia e a Roma'', a cura di Emanuele Lelli, traduzioni, introduzioni e note di Emanuele Lelli ''et al.'', con la collaborazione dei ragazzi del Liceo Tasso di Roma, Bompiani, Firenze-Milano, 2021. ISBN 978-88-587-9503-3
*[[Diogene Laerzio]], ''Vite dei filosofi'', a cura di Marcello Gigante, Mondadori, Milano, 2009.
*[[Giamblico]], ''Summa pitagorica'', traduzione di Francesco Romano, Bompiani, Milano, 2006. ISBN 88-452-5592-1
==Voci correlate==
*[[Anonimi pitagorici]]
*[[Scuola pitagorica]]
*[[Teano (filosofa)|Teano]] – moglie
*[[Telauge]] – figlio
*[[Damo]] – figlia
==Altri progetti==
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[[Immagine:Giuseppe Mentessi - Pace.jpg|thumb|''Pace'' (Giuseppe Mentessi, 1907)]]
Citazioni sulla '''pace'''.
==Citazioni==
*''Ai cieli sia pace, al firmamento e alla terra | alle acque sia pace, alle erbe e a tutti gli alberi, | agli Dei sia pace, a Brahman sia pace, | a tutti gli uomini sia pace, per sempre | – pace anche a me!'' (''[[Vājasaneyī Saṃhitā]]'')
*Avremo la pace nel mondo quando il potere dell'[[amore]] prenderà il posto dell'amore del [[potere]]. ([[Sri Chinmoy]])
*Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. ([[Discorso della Montagna|Gesù, ''Discorso della Montagna'']])
*C'è una forza di attrazione da parte dei comportamenti giusti e pacifici, anche se di pochi. ([[Andrea Riccardi]])
*Certo che è spaventoso come ci si [[debolezza|rammollisca]] in tempi di pace. (''[[The Idaten Deities Know Only Peace]]'')
*Ci sarà pace quando la vita dell'uomo sarà rispettata, accolta, amata sempre, dal concepimento alla morte, sempre con il medesimo amore, e in ogni parte del mondo. ([[Ernesto Olivero]])
*Ci sono due tipi di pace, Guido. La pace degli uomini e la pace che ci viene data dal Signore, quella imposta con le armi e quella che nasce dal cuore. La prima è molto fragile, perché è fondata sulla paura, e la seconda è vera perché è fondata sull'amore. (''[[Rita da Cascia (miniserie televisiva)|Rita da Cascia]]'')
*Ci sta a cuore non solo il problema tecnico dell'assicurare e preservare la pace, ma anche l'importante compito dell'istruzione e dell'illuminazione delle menti. Se vogliamo contrastare le forze che minacciano di sopprimere la libertà intellettuale e individuale dobbiamo avere chiara davanti ai nostri occhi la posta in gioco, e quanto dobbiamo a quella libertà che i nostri antenati conquistarono per noi dopo dure lotte. Senza tale libertà non ci sarebbe stato alcuno [[William Shakespeare|Shakespeare]], o [[Johann Wolfgang von Goethe|Goethe]], o [[Isaac Newton|Newton]], o [[Michael Faraday|Faraday]], o [[Louis Pasteur|Pasteur]] o [[Joseph Lister|Lister]]. [...] Solo gli uomini liberi possono produrre le invenzioni e le opere intellettuali che a noi moderni rendono la vita degna di essere vissuta. ([[Albert Einstein]])
*Ciò che viene da Dio porta pace e [[tranquillità]]; ciò che viene dal [[demonio]], [[violenza]], ansietà, turbamento. ([[Louis Lallemant]])
*– Devo ricordarti la 76esima [[Regole dell'acquisizione|Regola dell'acquisizione]]?<br>– La 76esima?<br>– "Una volta ogni tanto, dichiara la pace".<br>– La pace?<br>– "Niente è più efficace per confondervi il nemico". (''[[Star Trek: Deep Space Nine]]'')
*È migliore e più sicura una pace certa che non una vittoria soltanto sperata. ([[Tito Livio]], attribuita ad [[Annibale]])
*I popoli della terra non hanno bisogno della [[guerra]], viva la pace, morte alla guerra. ([[Slogan comunisti|slogan comunista]])
*I'vo gridando: pace, pace, pace. ([[Francesco Petrarca]])
*Il prezzo della pace non è mai troppo alto: essa infatti porta grande utile a chi l'acquista. ([[Martin Lutero]])
*Il problema della guerra e della pace sarà radicalmente diverso il giorno in cui le donne contribuiranno con lo stesso peso dell'uomo alle sorti del genere umano. Le madri e le mogli hanno una sola risposta a questo problema: la pace. ([[Sophia Loren]])
*''Immagina che non esistano nazioni | Non è difficile farlo | Niente per cui uccidere o morire | E nessuna religione. | Immagina che tutti | vivano la loro vita in pace.'' ([[John Lennon]])
*Impariamo che la pace è la strada più difficile perché richiede risposte molto complesse a problemi che i guerrafondai presentano con stupefacente semplicità. ([[Luis Sepúlveda]])
*– Io chiedo la pace nel mondo.<br />– Lisa, questo è stato molto egoistico da parte tua! ([[I Simpson (terza stagione)|''I Simpson'', terza stagione]])
*L'artigiano della pace non è un dolce sognatore: sa unire la dolcezza con la forza. ([[Philippe Barbarin]])
*L'Italia ripudia la [[guerra]] come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente in condizione di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo. (''Costituzione della Repubblica Italiana''; art. 11)
*La [[Chiesa cattolica|Chiesa]] non cessa mai di proclamare la verità che la pace nel mondo affonda le sue radici nel cuore degli uomini, nella coscienza di ogni uomo e di ogni donna. La pace può essere soltanto il frutto di un cambiamento spirituale, che inizia nel cuore di ogni essere umano e che si diffonde attraverso le comunità. La prima di queste comunità è la [[famiglia]]. È la famiglia la prima comunità ad essere chiamata alla pace, e la prima comunità a ricercare la pace – pace e amicizia fra gli individui e i popoli. ([[Papa Giovanni Paolo II]])
*La [[guerra]] molte volte è scatenata dai ''leader'' ed è figlia di bugie, però sono i popoli a imporre la pace. ([[Arnaldo Lomuti]])
*La pace, che sogniamo, sarà possibile il giorno in cui ci sarà un atteggiamento diverso nei cuori. ([[Ingrid Betancourt]])
*La pace vi ha reso arroganti e stupidi al punto da desiderare un’altra guerra. ([[Wu Ming]])
*La pace dipende da noi, non da Dio. Lui ci ha dato una testa per ragionare. Facciamo rinsavire i pazzi, calmiamo i cani inferociti, ma poveri noi se ci affidiamo solo alle preghiere. Pregheremo sui nostri morti. (''[[Nicola e Alessandra]]'')
*La Pace è a prezzo della moderazione dei desideri, il nostro desiderare continuo ci riempie di agitazione. ([[Antonio abate]])
*La pace è equilibrio, che ha bisogno di essere stabile, se si vuole stabile pace; e non vi è né equilibrio, né pace, dove la forza è base e legame della vita, e popolo è congiunto a popolo, individuo a individuo, non da mutuo scambio di servigi e uguale correlazione di diritti e di doveri, ma da una legge di servitù che fa l'uomo e l'opera sua mezzo a un altro uomo. Non vi è equilibrio, né pace, dove qua la mancanza del necessario, là il desiderio e la possibilità del superfluo creano, a vicenda, lo scontento e la preoccupazione, la minaccia e la cupidigia, l'aggressione ch'è difesa e la difesa ch'è aggressione, cioè la guerra, in cui la forza non si risolve, ma si perpetua come in un circolo vizioso, per rigermogliare esacerbata e moltiplicata in altre guerre, in altre violenze, in altri motivi di conflitto. ([[Ettore Ciccotti]])
*La pace è la migliore delle cose che siano date di conoscere all'uomo e una sola pace è da preferire a mille trionfi. ([[Silio Italico]])
*La Pace è ogni passo. ([[Thich Nhat Hanh]])
*La pace è preferibile alla [[Verità|verità]]. ([[Voltaire]])
*''La pace è sempre bella, | il mito del cielo significa pace e notte.'' ([[Walt Whitman]])
*La pace è una guerra, ma con se stessi. ([[Luigi Giussani]])
*La pace è un problema giornaliero, il prodotto di una moltitudine di eventi e di valutazioni. La pace non è un “è”, ma è un “divenire”. ([[Haile Selassie]])
*La pace eterna è un [[sogno]], e neppure un bel sogno ([[Helmuth Karl Bernhard von Moltke]]).
*La pace nasce dalla coerenza, dalla legalità, dal rispetto dell'altro, dal far proprie le speranze e le esigenze degli altri. La pace nasce dalla fatica di dire no quando è necessario. ([[Sergio Mattarella]])
*La pace non è la virtù degli imbelli. ([[Emmanuel Mounier]])
*La pace! Non l'ho trovata nella febbrile fantasia dell'arte, nella stupida società elegante, nell'amore, negli studii pacati e solitarii... La troverò nel prestarmi a lavorare pei poveri? ([[Ambrogio Bazzero]])
*La pace, oggi, è più fondata sulla paura che sull'amicizia; è più difesa dal terrore di armi micidiali che dalla mutua alleanza e fiducia tra i popoli! E se la pace fosse, Dio non voglia, domani interrotta, la rovina dell'intera umanità è possibile. ([[Paolo VI]])
*La pace si fa solo con i nemici, mio signore. Per questo diciamo "fare pace." (''[[Il Trono di Spade (prima stagione)|Il Trono di Spade]]'')
*La pace si mantiene soltanto per effetto di sentimenti dell'ordine morale, sia con spirito religioso, sia con lo sviluppo dei sentimenti superiori; non sono le forme politiche che danno la pace o la [[guerra]]. ([[Francesco Saverio Nitti]])
*La pace viene dalla [[comunicazione]]. ([[Ezra Pound]])
*La pace viene solo attraverso la [[forza]]. ([[Mike Pence]])
*La parola ebraica «shalom» non è soltanto una bellissima e concisa formula di saluto, la più breve dopo l'italiano «ciao» – no, è l'espressione di saluto più bella che esiste al mondo, perché «shalom» significa «pace». Che cosa significhi «ciao» me lo sono fatto spiegare da amici italiani: significa «ciao». Il fatto che il più bel saluto di pace sulla terra lo si trovi in un popolo che, fin dai suoi inizi, si è sempre trovato in un più o meno permanente stato di guerra, può anche essere visto come un'ironia del destino. I pappagalli israeliani lo trovano particolarmente fastidioso. ([[Ephraim Kishon]])
*''La promessa tu mantieni da secoli: | dei tuoi figli la ricchezza è la pace''. ([[Teresa di Lisieux]])
*La vera pace è tranquillità nella libertà. ([[Papa Giovanni XXIII]])
*Le [[democrazia|democrazie]] in nessun paese moderno sono pacifiste. Non lo sono state nemmeno nel lontano passato. Non vi è niente di più ridicolo di dire che le democrazie lavorano sempre per la pace. Le democrazie lavorano troppo spesso per la [[guerra]]! ([[Francesco Saverio Nitti]])
*Marciare andava bene per gli anni Trenta. Oggi bisogna usare metodi diversi. Tutto ruota a una sola cosa: vendere, vendere, vendere. Se vuoi promuovere la pace, devi venderla come se fosse [[sapone]]. I media ci sbattono continuamente la guerra in faccia: non soltanto nelle notizie ma anche nei vecchi film di [[John Wayne]] e in qualsiasi altro dannato film; sempre e continuamente guerra, guerra, guerra, uccidere uccidere, uccidere. Così ci siamo detti "Mettiamo in prima pagina un po' di pace, pace, pace, tanto per cambiare"... Per ragioni note soltanto a loro, i media riportano quello che dico. E ora sto dicendo "Pace". ([[John Lennon]])
*''Molte volte pensai che la Pace fosse arrivata | quando la Pace era tanto lontana – | come i Naufraghi – che credono di avvistare la Terra – | al Centro del Mare – || e lottano stremati – solo per scoprire | tanto disperatamente come me – | quanto illusorie le Rive – | o un qualsiasi Porto siano.'' ([[Emily Dickinson]])
*Noi l'abbiamo sempre detto: l'edificio della pace esige, anzitutto, la pace dei popoli con Dio. ([[Giorgio La Pira]])
*Noi trepidiamo per la pace. Certo non osiamo sperare che la pace possa essere eterna, perché nulla di eterno esce dalle mani dell'uomo. Ma vorremmo che essa potesse essere la più duratura possibile, vorremmo che la prova orrenda che ha travagliato e noi e i nostri figli non si riproducesse ad ogni generazione, vorremmo che l'[[Europa]] risorgesse alla sua funzione di creatrice delle forme più alte di civiltà. ([[Adolfo Omodeo]])
*Non c'è strada che porti alla pace che non sia la pace, l'[[intelligenza]] e la [[verità]]. ([[Mahatma Gandhi]])
*Non sai che pace e [[amore]] non si comprano con il denaro? (''[[Death Note]]'')
*Non vi può essere [[convivenza]] umana senza un ''ethos'' mondiale delle [[nazione|nazioni]]; non vi può essere pace tra le nazioni senza la pace tra le [[religioni]]; non vi può essere pace tra le religioni senza il [[dialogo]] tra le religioni. ([[Hans Küng]])
*Nonostante ottomila trattati di pace conosciuti, l'arte politica non è mai riuscita a impedire che rinascessero conflitti. E la predicazione pacifista è sempre fallita. ([[Gaston Bouthoul]])
*O Ateniesi, tutti sapete, mi sembra, come è meglio fare una pace giusta che non fare la guerra; ma non tutti mi sembra che vi accorgiate come gli oratori, a parole, consentono nella pace, in realtà, contrastano quelle cose onde verrebbe la pace. ([[Andocide]])
*Oggi la pace è poco più che una convenienza [[politica]]: non è certo un sistema di [[pensiero]] e un modo di sentire veramente diffusi. ([[Alessandro Baricco]])
*Ogni stato, come s'è detto, dee haver desiderio di pace, e farne con l'opere e con le parole dimostratione, ma con tutto ciò ne gli apparati militari, dee mostrarsi bellicoso, percioche la pace non armata è debole. ([[Giovanni Francesco Lottini]])
*Oṁ pace, pace, pace! (''[[Taittirīya Upaniṣad]]'')
*Pace e concordia sono utili ai vinti; pei vincitori, solamente onorevoli. ([[Publio Cornelio Tacito]])
*''Pace, pace una volta al mio [[tormento]], | Stanco di più patir, dai suoi legami | Fugge il mio [[Spirito|spirto]], e si dilegua al [[vento]]''. ([[Vincenzo Monti]])
*Pace (''s.f.''). Nel diritto internazionale, si definisce così un periodo di inganni reciproci compreso fra due fasi di combattimento aperto. ([[Ambrose Bierce]])
*''Pace sia alla terra e agli spazi eterei! ! Pace ai cieli, pace alle acque, pace alle erbe e pace agli alberi! | Possano tutti gli Dei concedermi pace! | Con questa invocazione di pace possa la pace diffondersi! | Con questa invocazione di pace possa la pace portare pace!'' (''[[Atharvaveda Saṃhitā]]'')
*Per essere un pacifista pragmatico, basta considerare che la violenza bellica sistemica, organizzata e su larga scala è inaccettabile nel mondo di oggi.(''[[Robert L. Holmes]]'')
*Per gli americani la pace è quell'intervallo di tempo che serve per ricaricare il bazooka. (''[[Crozza nel Paese delle Meraviglie]]'')
*Per i Romani la pace incominciava quando riuscivano a imporre il proprio dominio su un altro popolo. Nel linguaggio comune utilizzavano il termine ''pax'' anche per dire «stai zitto tu, basta, finiscila, non mi scocciare!» Ma la pace è un'altra cosa: il pacifico non è un pacioccone, per cui voi parlate, parlate sempre. Fate come fanno i francescani, che dicono pace e bene. E quando vedete che il concetto di pace non si unisce a quello di bene, gridate. Perché certe volte la pace va gridata, certe volte la pace va urlata. (''[[La scuola]]'')
*Per raggiungere la pace, dobbiamo crearla noi stessi. Reclamarla non la porterà o non la farà durare. (''[[Metal Gear Solid: Peace Walker]]'')
*Produce ai mortali la Pace grandi beni, ricchezza e il fiorire di canti soavi, e sugli adorni altari alla fiamma rosseggiante ardere agli dei cosce di bovi, e di capre irsute e i giovani dedicarsi alla palestra, ai flauti, alle serenate.<br>Nelle ferree maniglie degli scudi si stendono le tele dei bruni ragni; sulle acuminate lance e sulle spade dal doppio taglio domina la ruggine; delle bronzee trombe non s'ode il fragore; né si toglie per forza dalle ciglia il sonno soave che i nostri cuori conforta; di amabili simposj rigurgitano le strade, e canti d'amore risuonano. ([[Bacchilide]])
*Quando [[Gesù]] nacque, gli angeli cantavano la pace e quando morì ci lasciò un regalo: la sua pace. «Vi do la mia pace». La pace è un regalo, non possiamo produrla noi, tanto meno crearla. Tutto ciò che possiamo fare è disporre i nostri cuori a riceverla. ([[Anthony de Mello]])
*S'io fossi stato buono, avessi baciato i bimbi, amato i poverelli e i fiori, e nel mio studiolo conservato il profumo della mia santa, senz'altro amore, senza ambizione, senza tormento, vedendo la morte lontana lontana, avrei dischiuso la mia porta alla mamma... che veniva a casa, offrendomi una fanciulla che sapeva pregare... E avrei vissuto. Ecco la vera pace. ([[Ambrogio Bazzero]])
*Se in una casa fanno pace anche soltanto in due, essi potranno dire alla montagna: "Spostati!" E questa si sposterà. (''[[Vangelo di Tommaso]]'')
*Se i [[umanità|popoli della terra]], coralmente, potessero esprimersi, al di sopra di ogni differenza ideologIca, politica, di ogni razza, al di sopra di ogni credo, e di ogni differenza di credo religioso, tutti i popoli della terra si pronuncerebbero per la pace contro la guerra. ([[Sandro Pertini]])
*Se vuoi stare in pace, devi sta' a casa tua. E pe' sta' a casa, te devi senti' male. (''[[Il malato immaginario (film)|Il malato immaginario]]'')
*– Sembra che non amiate la pace.<br />– Si può amare ciò che non si conosce e in cui non si crede? (''[[Per un pugno di dollari]]'')
*Serviamo la pace solo se abbiamo davvero capito che possiamo assumerci delle responsabilità anche esitando o tacendo, se stimiamo i [[politica|politici]] solo quando si dimostrano veri uomini in tutte le situazioni e non banali rappresentanti del nostro egoismo e quando sospettiamo dei politici che ci danno troppo ragione, confermando la nostra opinione. Avremo la beatitudine promessa dal Vangelo agli operatori di pace, quando combatteremo per la libertà nostra e per quella degli altri, e impareremo, piano piano, a sentire nostra l'ingiustizia commessa non solo verso noi stessi, ma anche verso gli altri. ([[Karl Rahner]])
*[[Servire]] e far servire per primi i più sofferenti, è la sorgente della vera Pace. ([[Abbé Pierre]])
*Sii uno che ama la pace, che opera la pace, che ama l'uomo e lo fa accostare alla legge di Dio. ([[Hillel]])
*''Soave tesoro di pace nel grembo della tomba | si culla non più greve di un sogno della notte''. ([[Hermann Hesse]])
*Troppo spesso "pace" significa soltanto che l'oppressore ha manipolato con successo le speranze degli oppressi. ([[Abbie Hoffman]])
*Tutti noi vogliamo la pace. Ma ricordiamoci che non l'avremo senza lottare. ([[Naomi Klein]])
*Un giorno verrà la pace con l'ultima stanchezza, e la terra madre mi accoglierà in sé. ([[Hermann Hesse]])
*Una volta un saggio mi ha detto: "si fa la pace con i nemici, non con gli amici". ([[Tyrion Lannister]], ''[[Il Trono di Spade (sesta stagione)|Il Trono di Spade]]'')
*Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. (''[[Vangelo secondo Giovanni]]'')
===[[Papa Giovanni Paolo II]]===
*La pace deve essere sempre il fine: pace perseguita e difesa in ogni circostanza. Non ripetiamo il passato, un passato di violenza e distruzione. Immettiamoci nell'erto e difficile sentiero della pace, il solo sentiero che si adatti alla dignità umana, l'unico che conduca verso il vero compimento del destino dell'uomo, il solo che guidi verso il futuro in cui l'equità, la giustizia e la solidarietà sono realtà e non soltanto dei sogni lontani.
*La pace, secondo gli insegnamenti dei Profeti d'Israele, è un frutto della giustizia e del diritto e allo stesso tempo un dono gratuito del tempo messianico. Perciò deve essere eliminato ogni tentativo di violenza, che ripete vecchi errori e quindi suscita odio, fanatismo e integralismo religioso, che sono nemici dell'armonia fra gli uomini.
*Non c'è pace senza [[giustizia]].
==[[Proverbi italiani]]==
*Chi porta pace, è messagger di Dio.
*Dalla prudenza vien la pace, e dalla pace l'abbondanza.
*Della pace ognun ne gode.
*Dove regna la pace regna Dio, e dove non c'è pace governa il diavolo.
*È meglio pace certa che vittoria sperata.
*Fiume pacifico ha le sponde fiorite.
*In regno senza pace mal si vive.
*La pace arricchisce i popoli.
*La pace bisogna comprarla anche a caro prezzo.
*La pace dipinta non tiene il colore.
*La pace è buona per i vinti e per i vincitori.
*La pace è il compimento della legge.
*La pace e la [[concordia]] hanno edificate tutte le città.
*La pace è la gioia dei cuori.
*La pace fiorisce dove c'è giustizia.
*Meglio mangiar carote in pace che molte pietanze in disunione.
*Molto mi piace, poco e in pace.
*Nelle case dove regna la pace, regna la felicità.
*Odi, vedi e taci, se vuoi vivere in pace.
*Spada rugginosa e borsa vuota consigliano una pronta pace.
*Vivere in pace è il miglior tesoro per gli uomini.
*Vivere in pace ed [[equità]], è vera muraglia di una città.
==Bibliografia==
*Annarosa Selene, ''Dizionario dei proverbi'', Pan libri, 2004. ISBN 8872171903
==Voci correlate==
*[[Cessate il fuoco]]
*[[Guerra]]
*[[Pacifismo]]
*[[Pace e guerra]]
==Altri progetti==
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[[Categoria:Guerra]]
[[Categoria:Sociologia politica]]
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[[File:Shaftesbury-Principes de la philosophie morale 3.jpg|miniatura|La teoria dei fondamenti morali]]
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Citazioni sulla '''morale'''.
==Citazioni==
*Come l'autore della natura ci ha determinati a ricevere per mezzo dei sensi esterni idee piacevoli e idee spiacevoli degli oggetti e di ricevere da oggetti conformi i piaceri della beltà e dell'armonia; così egli ci ha dato un senso morale per dirigere le nostre azioni e per darci piaceri anche più nobili, in modo che, mentre consideriamo solo il bene altrui, promoviamo il nostro più grande bene particolare. ([[Francis Hutcheson]])
*Conosco molti furfanti che non fanno i moralisti, ma non conosco nessun moralista che non sia un furfante. ([[Indro Montanelli]])
*Di conseguenza, le opinioni degli uomini su ciò che sia degno di [[lode]] o di biasimo sono condizionate da tutte le molteplici cause che ne influenzano i desideri riguardanti l'altrui condotta [...]. Dovunque vi sia una classe dominante, la morale del paese emana, in buona parte, dai suoi interessi di classe e dai suoi sentimenti di superiorità di classe. ([[John Stuart Mill]])
*Fino ad ora, sulla morale ho appreso soltanto che una cosa è morale se ti fa sentire bene dopo averla fatta, e che è immorale se ti fa star male. ([[Ernest Hemingway]])
*Gli aspetti morali cominciano profondamente a seccarmi. [...] Preferisco quelli immorali. Sono frequentati meglio. (''[[La seconda guerra civile americana]]'')
*Ho sempre sentito che avevo delle responsabilità. Quel senso del dovere, poi, che avevo sempre addosso, quel senso che, insomma, era giusto fare certe cose o non farle. Ma non ero io... era che non c'era niente di più importante nella mia vita, non c'era niente di più grande, sai... sono uno che non ha mai fatto [[Compromesso|compromessi]]. Non ne ho avuto forse un grande bisogno, ma avevo una ripulsione per i compromessi e se questa la vuoi chiamare moralità, sì. ([[Tiziano Terzani]])
*[[Francis Hutcheson|Hutcheson]] insiste nel distinguere il bene dall'utile e dall'amor di sé e nel considerare come caratteristica essenziale dell'azione virtuosa e della valutazione corrispondente il completo disinteresse di colui che agisce e di colui che l'approva. Se non vi fosse un senso morale nell'umanità, l'egoismo e l'interesse ci spingerebbe a consentire alla fazione vittoriosa e ad amare il tiranno che riesce nella sua impresa. ([[Guido De Ruggiero]])
*Il cedimento morale di tanti cristiani anzi, la crisi stessa della [[Chiesa]] hanno una causa. E questa causa è, per dirla chiara, l'indebolimento della [[fede]]. È impossibile vivere la morale cattolica se non si è più convinti, e fino in fondo, che Gesù Cristo è il figlio di Dio e che nel vangelo è contenuto il progetto divino per l'uomo. ([[Papa Benedetto XVI]])
*Il codice morale della nostra società è così esigente che nessuno può pensare, sentire e agire in una maniera completamente morale. Per esempio, non si presume che si possa odiare qualcuno; tuttavia quasi tutti noi odiamo qualcuno in un momento o in un altro, sia che lo ammettiamo a noi stessi o no. Alcune persone sono così altamente socializzate che il tentativo di pensare, sentire e agire moralmente impone loro un pesante aggravio. Per evitare sensazioni di colpa devono continuamente illudersi sulle proprie motivazioni e trovare spiegazioni morali per sentimenti e azioni che in realtà non hanno una origine morale. ([[Theodore Kaczynski]])
*Il moralista conosce la brevità e il limite di ciò che fai. ([[Vittorio Sgarbi]])
*Il moralista [[Borghesia|borghese]] è l'uomo della lettera anonima ([[Mario Mariani]])
*Il peggior [[criminale]] che abbia mai camminato su questa terra è moralmente superiore al [[giudice]] che lo condanna alla forca. ([[George Orwell]])
*Il peso materiale rende prezioso l'oro, e quello morale la persona. ([[Baltasar Gracián]])
*Il rude pugno della moralità non ha alcun riguardo per la nobile essenza dell'egoismo. ([[Max Stirner]])
*Il tempo della metafisica è passato. In un secolo, in cui tutto si riduce al lato positivo degl'interessi, la morale dev'essere soltanto una dimostrazione matematica; non occorrono più precetti, ma esempi. La morale ha mutato nome; oggi si chiama statistica: ormai la verità deve scaturire soltanto dal paragone dei fatti...<ref>Sainte-Beuve introduce la citazione con queste parole: E ancora questo passo, detto senza ironia ed amarezza.</ref> ([[Émile de Girardin ]])
*In Italia perdurano gli insegnamenti cattolici, che condizionano fortemente il comportamento della gente comune, per cui quello della morale sessuale è senza dubbio l'ambito in cui la società è progredita di meno. ([[Tinto Brass]])
*L'entusiasmo non è altro che ubriachezza morale. ([[George Gordon Byron]])
*L'[[etica]] è più una questione di opinioni che una scienza. La morale è una consuetudine più che una legge naturale. ([[Robert Heinlein]])
*L'indignazione morale è in molti casi al 2 per cento morale, al 48 per cento indignazione, e al 50 per cento invidia. ([[Vittorio De Sica]])
*L'[[intelligenza]] è una categoria morale. ([[Theodor Adorno]])
*L'[[onestà]] è lo stato allotropico della morale. ([[Carlo Maria Franzero]])
*La ferocia dei moralisti [...] è superata soltanto dalla loro profonda [[stupidità]]! ([[Filippo Turati]])
*La loro moralità, i loro principi, sono uno stupido scherzo. Li mollano non appena cominciano i problemi. Sono bravi solo quanto il mondo permette loro di esserlo. Te lo dimostro: quando le cose vanno male, queste... persone "civili" e "perbene", si sbranano tra di loro. Vedi, io non sono un mostro; sono in anticipo sul percorso. (''[[Il cavaliere oscuro]]'')
*La morale comincia quando la libertà, invece di autogiustificarsi, si sente arbitraria e violenta. ([[Emmanuel Lévinas]])
*La morale comune cambia, a seconda di dove si vive. ([[Allan Prior]])
*La morale è coordinare ogni stato momentaneo della nostra vita con uno stato durevole! ([[Robert Musil]])
*La morale è il nome mal scelto, malfamato, di una delle branche della politica generalizzata che comprende la tattica di sé nei confronti di sé stessi. ([[Paul Valéry]])
*La morale è l'intera [[scienza]] del soggettivo e dell'obbiettivo morale. – La conoscenza del dovere per ciò che è dovere senza alcun riguardo a qualsiasi conseguenza. ([[Victor Cousin]])
*La morale è la cognizione de' nostri veri e solidi interessi. ([[Antoine-Louis-Claude Destutt de Tracy]])
*La morale è la debolezza del cervello. ([[Arthur Rimbaud]])
*La morale è semplicemente l'atteggiamento che adottiamo nei confronti di individui che, personalmente, non ci piacciono. ([[Oscar Wilde]])
*La morale è sempre la stessa, non si modifica a seconda del suo essere applicata alla sfera pubblica o alla sfera privata. Ma la morale tiene sempre conto dell'oggetto, della realtà a cui si applica. ([[Georges Marie Martin Cottier]])
*La morale è un fondo sociale che viene accresciuto lungo il doloroso corso delle epoche. ([[Jack London]])
*La morale effeminata è la morale dei deboli. ([[Curzio Malaparte]])
*La morale non è altro che l'arte attiva e pratica di viver bene. ([[Pierre Gassendi]])
*La morale non può fare alcuna presa senza la religione; senza il senso del divino a cui rimanere aggrappati, la morale può davvero poco. ([[David Gelernter]])
*La morale sono una questione di leadership. (''[[I sopravvissuti]]'')
*La moralità, ciò che la [[società]] chiama «morale» di per sé non esiste. ([[Carlo Maria Franzero]])
*La moralità consiste nel rispettare le cose con la [[volontà]], secondo il pregio ch'elle hanno. ([[Augusto Conti]])
*La moralità è il rapporto tra il gesto e la concezione del tutto in esso implicato. ([[Luigi Giussani]])
*La moralitade è bellezza de la filosofia. ([[Dante Alighieri]])
*La ricerca esclusiva dell'avere diventa un ostacolo alla crescita dell'[[essere]] e si oppone alla sua vera grandezza: per le nazioni come per le persone, l'[[avarizia]] è la forma più evidente del sottosviluppo morale. ([[Papa Paolo VI]])
*La Rivoluzione sociale sarà morale, oppure non ci sarà. ([[Charles Péguy]])
*La vera eleganza morale consiste nell'arte di travestire le proprie vittorie da sconfitte. ([[Emil Cioran]])
*La vera moralità consiste non già nel seguire il sentiero battuto, ma nel trovare la propria strada e seguirla coraggiosamente. ([[Mahatma Gandhi]])
*La vergogna è un sentimento fondamentale. Vergogna viene da vere orgognam: tempo l'esposizione. Oggi l'esposizione non la si teme più. E allora cosa succede: se io mi comporto in una modalità trasgressiva, bè che male c'è. Vado incontro ai desideri nascosti di ciascuno di noi e li espongo, quanto son bravo. E allora a questo punto non sono più visibili con chiarezza i codici del bene e del male. C'era Kant che diceva che il bene e il male ognuno le sente naturalmente da sé, usava la parola sentimento. Oggi non è più vero. Semplicemente se uno ha il coraggio anche di mostrarsi vizioso, se ha il coraggio anche di mostrarsi trasgressivo è un uomo di valore, almeno lui ha il coraggio, ha interpretato i sentimenti nascosti di ciascuno di noi. Questo ormai significa, non dico il collasso della morale collettiva, ma persino di quella individuale, quella interna, quella psichica. Quindi la fine dei tempi. ([[Umberto Galimberti]])
*Le aspirazioni della morale della modernità a un'universalità affrancata da qualsiasi particolarità è un'illusione. ([[Alasdair MacIntyre]])
*Le passioni umane si fermano solo dinanzi a una potenza morale che rispettino. Se manca una qualsiasi autorità di questo tipo, la legge del più forte regna e, latente o acuto, lo stato di guerra è necessariamente cronico. ([[Émile Durkheim]])
*Nel pensiero di [[Anthony Ashley Cooper (III conte di Shaftesbury)|Shaftesbury]] e di [[Francis Hutcheson|Hutcheson]] il senso morale, la benevolenza generale e l’interesse illuminato, riuniti da un triplice legame bastano, se guardiamo agli effetti pratici, per guidarci ad una condotta buona. ([[Henry Sidgwick]])
*Nella morale come nell'[[arte]], nulla è dire, tutto è fare. ([[Ernest Renan]])
*Non concordo con l'opinione secondo cui, per essere morali, le azioni debbano essere motivate dal giovamento che arrecano agli altri. I principi morali non devono essere definiti dalla correlazione con il prossimo [...] Le persone come me vogliono [...] soddisfare appieno la propria natura e, così facendo, sono automaticamente in possesso delle regole morali più apprezzabili. Ovviamente nel mondo ci sono cose e persone ma esistono perché io me ne serva. ([[Mao Tse-tung]])
*Non può esserci agire morale, lì dove non ci sia l'altro, riconosciuto in tutto lo spessore irriducibile della sua alterità. ([[Bruno Forte]])
*Ogni disordine morale è un atto di guerra. ([[Carlo Gnocchi]])
*Ogni moralità trae la sua origine dalla [[religione]], perché la religione è soltanto la formula della moralità. ([[Fëdor Dostoevskij]])
*Pensavi che potessimo essere persone per bene in questi tempi in cui tutto è male, ma ti sbagliavi. Il mondo è spietato, e l'unica moralità in un mondo spietato è il caso. Imparziale, senza pregiudizi, equo. (''[[Il cavaliere oscuro]]'')
*Per i moralisti, tu sei naturalmente cattivo. La bontà sarà una disciplina imposta dall'esterno. Tu sei un caos e l'ordine deve essere instaurato da loro; saranno loro a portare l'ordine. E hanno fatto del mondo intero un pasticcio, una confusione, un manicomio, perché hanno continuato a fare ordine per secoli e secoli, a disciplinare per secoli e secoli. Hanno insegnato così tanto che coloro cui è stato insegnato sono impazziti. ([[Osho Rajneesh]])
*Per mettere in chiaro i veri princìpi della morale, gli uomini non hanno bisogno né di teologia, né di rivelazione, né di divinità: hanno bisogno solamente del buon senso. ([[Paul Henri Thiry d'Holbach]])
*Per morale o [[etica]] particolare od applicata s'intende quella parte di morale, la quale tratta del sommo bene e dell'onesto, ovvero dei doveri e della virtù in tutte le loro applicazioni e relazioni. Questa parte è la morale veramente pratica, quella che per alcuni forma tutta la scienza dell'etica, appunto perché in essa deve apprendere lo spirito ad operare. ([[Baldassarre Poli]])
*Più profittevole al mondo è chi abbia lasciato un solo precetto di morale, una sola sentenza risguardante la vita, che non un geometra, avesse egli pure scoperte le più belle proprietà del triangolo. ([[François-René de Chateaubriand]])
*Quando il [[tempo]] è [[denaro]], sembra morale risparmiare tempo, specialmente il proprio. ([[Theodor Adorno]])
*Quando mi trovavo a Motiers andavo a degli incontri mondani dai miei vicini portandomi in tasca sempre un [[w:kendama|bilboquet]] per giocarci per tutto il tempo per non parlare quando non avevo niente da dire. Se ognuno facesse altrettanto, gli uomini diventerebbero meno malvagi, i loro commerci diventerebbero più sicuri, e io penso, più agevoli. Infine, che qualcuno rida se vuole, ma io sostengo che la sola morale disponibile nei tempi odierni sia la morale del bilboquet. ([[Jean Jacques Rousseau]])
*Quando parlo di indirizzo morale, intendo di quella morale che ha un fondamento religioso, perché della morale indipendente possono appagarsi soltanto coloro che alle società umane credono sufficiente fondamento il codice penale e i carabinieri. ([[Marco Tabarrini]])
*Quando t'imbatti in un moralista, consideralo con rispetto, ad una prudente distanza, perché la morale è come la trichina<ref>La trichina è un piccolo verme nematode che allo stato adulto si annida nell'intestino tenue di vari mammiferi incluso l'uomo. Si diffonde attraverso larve che si incistano nei muscoli. La malattia conseguente, la trichinosi, può provocare gravi conseguenze.</ref>: vive nella carne del porco. ([[Pitigrilli]])
*Quello che diciamo praticamente morale, non è altro da quello che teoricamente diciamo [[filosofia]]. La distinzione deriva, a nostro modo di vedere, dal concepire astrattamente il bene, che è oggetto della morale, e la verità, che è oggetto della filosofia. ([[Giovanni Gentile]])
*''Rivoltatela come più vi pare, | prima viene lo stomaco, poi viene la morale.'' ([[Bertolt Brecht]])
*Se la morale non urtasse, non verrebbe lesa. ([[Karl Kraus]])
*Si diventa morali non appena si è infelici. ([[Marcel Proust]])
*Tutti noi abbiamo bisogno di un coinvolgimento morale che vada oltre le meschine contingenze della vita quotidiana: dovremmo prepararci a difendere attivamente questi valori ovunque siano scarsamente sviluppati o siano minacciati. Anche la morale cosmopolita deve essere mossa dalla passione; nessuno di noi avrebbe nulla per cui vivere se non avessimo qualcosa per cui valga la pena morire. ([[Anthony Giddens]])
*Tutto ciò che è utile alla rivoluzione è morale ([[Lenin]])
*Un concetto mi si radicò dentro profondamente – la convinzione che la morale è alla base di tutte le cose, e che la morale è fatta di verità, dunque la verità divenne il mio solo scopo. ([[Mahatma Gandhi]])
*Una teoria morale plausibile deve avere al centro l’interesse per la vita e il benessere delle persone. ([[Robert L. Holmes]])
*Uno dei motivi di sospetto verso convinzioni morali apparentemente sincere è il loro legame con interessi particolari di coloro che le sostengono. Chiedersi ''cui bono'' e ''cui malo'' è appropriato se siamo alla ricerca di possibili elementi di contaminazione della coscienza: il senso morale di una persona può essere distorto da privilegi radicati così come dalla paura di perderli. ([[Annette Baier]])
===[[Samuel Butler]]===
*Cercare di arrivare alle fondamenta della morale è come cercare di riportare a livello di consapevolezza ciò che è passato nell'inconscio, e questo finisce per turbare e disorientare quelli che continuano a provarci con troppa insistenza.
*La moralità entra in gioco a seconda che il piacere preceda o segua il malessere. Così, è immorale ubriacarsi perché il mal di testa segue l'atto del bere, ma se il mal di testa venisse prima e l'ubriachezza poi, ubriacarsi sarebbe morale.
*Le fondamenta della morale sono come tutte le altre; se ci scava troppo intorno, la struttura sovrastante finisce per crollare.
===[[Albert Einstein]]===
*La moralità ha la massima importanza – ma per noi, non per Dio.
*La più importante delle aspirazioni umane è la ricerca della moralità nel nostro comportamento: ne dipendono il nostro equilibrio interiore e persino la nostra stessa esistenza. Solo la moralità del comportamento conferisce alla vita bellezza bellezza e dignità.
*Non vi è nulla di divino nella moralità, è una faccenda puramente umana.
===[[Friedrich Nietzsche]]===
*Forse tutta la morale non è che un'''interpretazione'' di istinti fisici.
*Il superamento della morale, in un certo senso persino l'autosuperamento della morale: possa essere questa la denominazione di quel lungo lavoro segreto che è riservato alle più fini ed oneste e anche più maliziose coscienze d'oggi, quali viventi pietre di paragone dell'anima.
*Non esistono affatto fenomeni morali, ma soltanto una interpretazione morale dei fenomeni.
*Non resta altro mezzo per rimettere in onore la [[politica]], si devono come prima cosa impiccare i moralisti.
*Non si può essere [[Felicità|felici]] finché intorno a noi tutti soffrono e si infliggono sofferenze; non si può essere morali fintantoché il procedere delle cose umane viene deciso da violenza, inganno e ingiustizia; non si può neppure essere [[Saggezza|saggi]] fintantoché l'umanità non si sia impegnata nella gara della saggezza e non introduca l'uomo alla vita e al sapere del più saggio dei modi.
*Quando non si capisce si diventa solenni. Ciò ha giovato alla morale.
===[[Vilfredo Pareto]]===
*I precetti morali sono spesso volti ad assodare il potere della classe dominante, spessissimo a temperarlo.
*La morale tipo è stata considerata come alcunché di assoluto; rivelata od imposta da Dio, secondo il maggior numero; sorgente dall'indole dell'uomo, secondo alcuni filosofi. Se ci sono popoli i quali non la seguono ed usano, è perché la ignorano, e i missionari hanno l'ufficio di insegnarla ad essi e di aprire gli occhi di quei miseri alla luce del vero; oppure i filosofi si daranno briga di togliere i densi veli che impediscono ai deboli mortali di conoscere il Vero, il Bello, il Bene, assoluti; i quali vocaboli sono spesso usati sebbene nessuno abbia mai saputo cosa significassero, né a quali cose reali corrispondessero.
*Vi sono certi fenomeni ai quali nelle nostre società si dà il nome di ETICI o MORALI, che tutti credono conoscere perfettamente, e che nessuno ha mai saputo rigorosamente definire. Non sono mai stati studiati da un punto di vista interamente oggettivo. Chi se ne occupa ha una qualche norma che vorrebbe imporre altrui, e da lui stimata superiore ad ogni altra.
==Note==
<references/>
==Voci correlate==
*[[Immoralità]]
==Altri progetti==
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Citazioni su '''Siracusa''' e sui '''siracusani'''.
[[File:The city viewed from the boat, at sunset. Blue hour.jpg|thumb|upright=1.4|La città di Siracusa vista dal mare]]
==Citazioni==
*Al banchetto si va per mangiare e non solo per bere, come fanno quei ranocchi dei Siracusani, che bevono vino e solo vino e non mangiano alcunché. Tu, fatti servire invece tutti gli uccelletti arrostiti della tribù, secondo la stagione. ([[Archestrato di Gela]])
*Amico mio, non si direbbe che tu lodi, se ritieni che questo vada bene, la tavola siracusana e l'infinita varietà di leccornie [[Sicilia|siciliane]]. ([[La Repubblica (dialogo)|''La Repubblica'']], [[Platone]])
*Anche da quell'altura la vista di Siracusa è bella. Si ha sotto, immediatamente il verde piano, irrigato dalle acque del Ciane, dove riposano a migliaia gli Ateniesi e gli Africani e non havvi nei dintorni di Siracusa località più campestre, e più malinconica di questa. Dopo avere attraversato quella pianura arida e sassosa, la quale si stende da Acradina ad Epipoli, l'occhio si riposa sulle verdi sponde dell'Anapo, sui meandri del Ciane, e ricorrono alla memoria di Teocrito, e di [[Pindaro]]. Dove sono andati i bei tempi dell'antica [[Grecia]]? ([[Ferdinand Gregorovius]])
*Avete spesso sentito dire che Siracusa è la più grande città greca, e la più bella di tutte. La sua fama non è usurpata: occupa una posizione molto forte, e inoltre bellissima da qualsiasi direzione vi si arrivi, sia per terra che per mare, e possiede due porti quasi racchiusi e abbracciati dagli edifici della città. Questi porti hanno ingressi diversi, ma che si congiungono e confluiscono all'altra estremità. Nel punto di contatto, la parte della città chiamata l'isola, separata da un braccio di mare, è però riunita e collegata al resto da uno stretto ponte. La città è così grande da essere considerata come l'unione di quattro città, e grandissime: una di queste è la già ricordata "isola ", che, cinta dai due porti, si spinge fino all'apertura che da accesso ad entrambi. Nell'isola è la reggia che appartenne a Ierone II, ora utilizzata dai pretori, e vi sono molti templi, tra i quali però i più importanti sono di gran lunga quello di Diana e quello di Minerva, ricco di opere d'arte prima dell'arrivo di Verre.<br>All'estremità dell'isola è una sorgente di acqua dolce, chiamata Aretusa, di straordinaria abbondanza, ricolma di pesci, che sarebbe completamente ricoperta dal mare, se non lo impedisse una diga di pietra.<br>L'altra città è chiamata Acradina, dove è un grandissimo Foro, bellissimi portici, un pritaneo ricco di opere d'arte, un'amplissima curia e un notevole tempio di Giove Olimpio; il resto della città, che è occupato da edifici privati, è diviso per tutta la sua lunghezza da una larga via, tagliata da molte vie trasversali.<br>La terza città, chiamata Tycha perché in essa era un antico tempio della Fortuna, contiene un amplissimo ginnasio e molti templi: si tratta di un quartiere molto ricercato e con molte abitazioni. La quarta viene chiamata Neapolis (città nuova), perché costruita per ultima: nella parte più alta di essa è un grandissimo teatro, e inoltre due importanti templi, di Cerere e di Libera, e la statua di Apollo chiamata Temenite, molto bella e grande, che Verre, se avesse potuto, non avrebbe esitato a portar via. ([[Marco Tullio Cicerone]])
*Che cosa sarebbe "avvenuto dell'Italia se [[Alessandro Magno|Alessandro]], trascurando l'Asia, avesse diretto la sua spedizione contro l'Occidente?". A una domanda come questa di von Hassel si risponderà sempre che è inutile rifare la storia. Ma non resistiamo alla tentazione di immaginare Siracusa che, con Alessandro, sarebbe diventata la metropoli del mare Interno, di un [[impero]] [[Grecia|greco]] vincitore allo stesso tempo di [[Roma]] e di [[Cartagine]], allargando fino a noi, occidentali, un ellenismo diretto, senza l'intermediazione e il filtro di Roma. Una guerra che non ha avuto luogo è comunque una guerra persa. La grandezza del mare Interno, già a quell'epoca, si gioca, che lo si voglia o no, nel luogo che fa da cerniera tra i due Mediterranei. ([[Fernand Braudel]])
[[File:Cicero discovers the Grave of Archimedes.jpg|miniatura|upright=1.4|''Cicerona scopre la tomba di Archimede'' (T. C. Wink, 1781)]]
*Io quand'ero questore scoprii la sua tomba [di [[Archimede]]], sconosciuta ai Siracusani, cinta con una siepe da ogni lato e vestita da rovi e spineti, sebbene negassero completamente che esistesse. Tenevo, infatti, alcuni piccoli senari, che avevo sentito essere scritti nel suo sepolcro, i quali dichiaravano che alla sommità del sepolcro era posta una sfera con un cilindro. Io, poi, osservando con gl'occhi tutte le cose – c'è, infatti, alle porte Agrigentine una grande abbondanza di sepolcri – volsi l'attenzione ad una colonnetta non molto sporgente in fuori da dei cespugli, sulla quale c'era sopra la figura di una sfera e di un cilindro. E allora dissi subito ai Siracusani – c'erano ora dei principi con me – che io ero testimone di quella stessa cosa che stavo cercando. Mandati dentro con falci, molti ripulirono e aprirono il luogo. Per il quale, dopo che era stato aperto l'accesso, arrivammo alla base posta di fronte. Appariva un epigramma sulle parti posteriori corrose, di brevi righe, quasi dimezzato. Così la nobilissima cittadinanza della Grecia, una volta veramente molto dotta, avrebbe ignorato il monumento del suo unico cittadino acutissimo, se non lo fosse venuto a sapere da un uomo di Arpino. ([[Marco Tullio Cicerone]])
*La città di Siracusa la fondò [[Archia (ecista)|Archia]] da [[Corinto]], d'onde partissi verso quel tempo in cui fondaronsi anche Nasso e Megara. E dicono che Miscello ed Archia giun sero insieme a Delfo per interrogare l'oracolo; e do mandati dal Dio se volessero piuttosto ricchezza o sanità, Archia elesse la ricchezza, e Miscello la sanità: ed allora il Dio commise al primo di fondar Siracusa, all'altro [[Crotone]]; e nel vero intervenne che i Crotoniati ebbero una città saluberrima come già dissi, e i Siracusani crebbero a tanto di ricchezza, che solevan citarsi in proverbio dicendosi de' troppo splendidi spenditori: Non potrebbero far tanto né anche colla decima dei Siracusani. ([[Strabone]])
*La città aretusea è un luogo a cui sono particolarmente legato. Il suo Teatro greco con le Rappresentazioni classiche che riecheggiano gli splendori del passato, sono un vero tesoro. Siracusa è un luogo magico del Mediterraneo e va meglio preservata come la Sicilia tutta che dev'essere protetta ma, soprattutto, conosciuta. ([[Louis Godart]])
*{{NDR|In risposta al concetto di [[Otto Weininger]] sulla città di Siracusa}} Niente di meno vero: Siracusa non solo è una città in cui si può vivere, ma da vivere: nessun'altra città al tempo stesso che come città si nega, si dissimula, si fa segreta e visionaria; da scoprire. ([[Leonardo Sciascia]])
*''O Siracusa, o tu grande città, Santuario di [[Marte (divinità)|Marte]], | del Nume di guerra, | nutrice beata d'eroi, di validi in guerra corsieri, | io giungo da [[Tebe]] opulenta, recandoti un canto | che della rombante quadriga t'annunzi il trionfo.'' ([[Pindaro]])
*''Patria t'è quella, che fondò sull'onda | Archia Corintio; di Sicilia il cuore, | Siracusa d'eroi madre feconda.'' ([[Teocrito]])
*Qui a Siracusa sentii ier l'altro sera suonare dalla musica militare la Cavalleria rusticana, in un sito magico, sulla spiaggia del mar ionico illuminato dalla [[luna]], fra la fonta Aretusa cinta di papiri, e le navi a vela del porto. Quando Mascagni la scrisse era «grande»... ([[Otto Weininger]])
*Quindi Siracusa, città su un'isola, frammento dell'antica Syrakus. Questa, in verità, sorgeva sulla terraferma e aveva un'estensione straordinaria, un teatro, un anfiteatro e le famose cave di pietra, a questo i Cristiani aggiunsero enormi catacombe. Le cave di pietra si chiamano ''latomie'' e sono molto belle! Sono paradisi vegetali, circondati da pareti di roccia; l'unico accesso è vigilato da un custode, cui si paga, e perciò, nelle cosiddette ''latomie'', il tiranno Dionisio rinchiudeva i prigionieri. Anche a Siracusa i contadini hanno i carri dipinti, solo che ai quadri storici preferiscono le scene della vita dei nobili; e tra essi ci sono pezzi di particolare leggiadria. ([[Karel Čapek]])
*Rinunciammo ad [[Agrigento]] poiché il viaggio sarebbe stato troppo complicato. Non ne provai rimpianto, tanto mi piacque Siracusa, la nudità brillante delle sue pietre disposte ad anfiteatro in riva a un mare di metallo, le sue strade polverose in cui camminavano pesantemente i bufali dalle magnifiche corna, la nudità del terreno al [[Castello Eurialo|castello d'Eurialo]]: errammo a lungo nei suoi sotterranei, nei suoi camminamenti, e nella solitudine della landa erosa dal mare, lontanissimi da tutto. ([[Simone de Beauvoir]])
*Seguimmo il suggerimento {{NDR|cioè di passare per l'entroterra della [[Sicilia]] onde vedere pianure coltivate a grano}} rinunciando a Siracusa, anche perché non ignoravamo che della stupenda città rimaneva poco più del nome glorioso. ([[Johann Wolfgang von Goethe]], ''[[Viaggio in Italia (saggio)|Viaggio in Italia]]'')
*Siracusa è il luogo più singolare della terra. Qui non potrei che nascere o morire – vivere mai. ([[Otto Weininger]])
*Siracusa, prima della caduta dell'impero d'Occidente, e l'invasione dei Barbari, si reputava come la sede delle scienze, delle lettere e delle arti. [[Mosco]] vi cantò le sue Buccoliche, Archimede colle sue profonde e sottili scoperte diede alle [[scienza|scienze]] esatte quasi può dirsi nuova [[vita]]; e gli oggetti d'[[arte]] in numero quasi [[infinito]], di cui Marcello onorar volle il suo trionfo, prima che Mummio saccheggiasse Corinto, furono come prodigiose scintille, che risvegliarono negli animi, ancor feroci ed agresti degl'[[Italia|Italiani]] il [[gusto]] [[Grecia|greco]]. ([[Alessandro Checcucci]])
*Siracusa situata sulle coste orientali della Sicilia. L'antica sua origine gareggia colla sua celebrità, prodotta, al dir di [[Strabone]], dal suolo fecondo, e dalla comodità de' suoi bellissimi porti. ([[Alessandro Checcucci]])
*Torno sempre con grande gioia in Italia ed amo in particolare il meridione: sono rimasto molto colpito dalla bellezza di Siracusa, dal panorama, e dal suo mare epico. ([[Derek Walcott]])
*''Tu stai dando ordini a donne | di Siracusa e perché tu lo sappia, | noi siamo originarie di [[Corinto]], | come Bellerofonte. Noi parliamo | con la cadenza del [[Peloponneso]].'' ([[Teocrito]])
*Vidi per la prima volta il paesaggio grandioso di Siracusa al momento in cui il sole stava per tramontare, illuminando tutta la contrada dal mare Jonio ai monti d'Ibla, di quelle tinte calde, le quali non si vedono che sotto il cielo di [[Sicilia]]. Non potrei esprimere con parole l'impressione che tal vista mi produsse. Neppure in cima all'[[Etna]], di dove si scorgono l'isola tutta quanta, tre mari, le coste d'Italia, io non mi sentii scosso come nel vedere tra il profondo silenzio di una bella sera, questi ampli e morti campi di Siracusa. ([[Ferdinand Gregorovius]])
*Voi non troverete, è vero, quei grandi Monumenti, che si osservano nella città dei Sette Colli, quei però, che a Voi si presentano in Siracusa, si rendon più venerandi, perché esistevan nel tempo, in cui Roma non era Roma. Sì, Roma stessa vantar si può, d'essere stato il suo Campidoglio ornato, arricchito, ingrandito dalle copiose, altrove non mai vedute, ricchissime spoglie di Siracusa. ([[Giuseppe Maria Capodieci]])
===[[Edmondo de Amicis]]===
*Quale delle città decadute, o scomparse, del mondo antico ha conservato, dopo [[Atene]] e [[Roma]], una così vasta fama come Siracusa? C'è un uomo in Europa o in America, tra i meno colti delle classi non affatto ignoranti, il quale nel naufragio delle memorie scolastiche non ritrovi quel nome, e legati con quello altri ricordi confusi d'uomini grandi, di grandi fatti, d'opere meravigliose dell'ingegno umano? Non credo che ci sia al mondo altra grande città decaduta che abbia dinnanzi a sé una così meravigliosa immagine del suo grande passato.
*Tramontava il sole: l'orizzonte era d'oro, le acque dei ponti d'oro, tutto quanto s'alzava sopra la terra e sorgeva dal mare disegnava le sue forme nell'oro. D'ev'essere stato un tramonto simile quello che fece dire al Carducci: Bello come un tramonto di Siracusa.
*Siracusa vista da questa terrazza sembra galleggiare, come se dormisse, sognando i sui duemila e settecento anni di storia.
===[[Carlo Picchio]]===
*Credo infine che, tra tutti i monumenti di Siracusa che sono sopravvissuti ai secoli, questo delle catacombe può darci, meglio degli altri l'idea più giusta dell'antica grandezza di questa città.
*Dal V al III secolo a. C. Siracusa fu la zecca più importante della Sicilia.
*Sorta per opera d'una colonia di Corinti, guidata da un Archia, appena vent'anni dopo [[Roma]], Siracusa fu, prima di Roma, la maggiore città d'[[Europa]], raggiungendo, e forse superando, il milione d'abitanti e facendosi, a sua volta, metropoli, cioè madre di nuove città, come Acre, Casmene e Camarina, con le quali cercò di frenare l'espansione della sua rivale [[Gela]].
*Un itinerario archeologico-storico in [[Sicilia]] può avere la sua stazione di partenza a Siracusa, la colonia ellenica più antica dell'isola, dopo quella di Naxos fondata da Teocle di Calcide intorno al 735 a. C. Ma mentre di Naxos restano appena pochi metri di muro a secco e dubbie tracce di una necropoli a Capo Schisò, presso i Giardini di [[Taormina]], Siracusa ha saputo serbare il suo nome e custodire le superbe vestigia della sua antichità.
===[[Paolo Rumiz]]===
*C'è un luogo che è impossibile lasciar fuori da questa storia: Siracusa [...] Nella cronaca di [[Tito Livio|Livio]] leggo che a Siracusa si compie una svolta importantissima della guerra: nel 214 la città è passata ai [[Cartagine|Cartaginesi]], ma i [[Roma|Romani]] reagiscono immediatamente. Capiscono che, se il nemico si insedia in [[Sicilia]], il loro dominio sul mare è finito, e così ne attaccano la città più splendida. La stringono d'assedio con quattro legioni.
*Ma Siracusa è soprattutto Archimede. È il genio dei teoremi e delle macchine da guerra, dei rompicapo e dei codici perduti.
*Il vero specchio ustorio di Siracusa è l'[[alba]]. Il sole che esce sul mare immobile del mattino ti schianta come lo scettro di un faraone egizio. È il disco incandescende di Ammon-Ra sopra le teste rapate dei costruttori di piramidi puzzolenti di cipolla e sudore. Non hai scampo. Nell'[[isola di Ortigia]], d'estate, l'unica attività che ti viene concessa è scegliere il percorso per evitare il sole, sempre che tu non preferisca una sovrana immobilità.
*I ponticelli che la collegano [Ortigia] con la terraferma creano una frontiera mentale talmente invalicabile che persino il vicinissimo castello Eurialo, capolavoro di arte militare greca, alto sulla base militare Nato verso Megara Hyblaea, sembra un miraggio sahariano perso a distanze inarrivabili.
*Sulla terrazza di Aldo Palazzo – artista-fotografo dalla ruvida chioma moschettiera – aspetto il tramonto con due olive, un pomodoro e una coppa di bianco fresco. Il sole indora architetture arabo-normanne, sveve e ispaniche. Mi sento a Cartagena; col viaggio che torna al suo punto di partenza. Non c'è più niente di greco qui, se si esclude il fantastico duomo, cresciuto dentro le colonne doriche di un tempio a Minerva. Incontro stranieri drogati di sublime lentezza. Come Kali Jones, che viene a tuffarsi con me dagli scogli. Kali non chiede altro dalla vita. I tetti, le rondini, il mare; e il rumore di stoviglie nella sera.
==Voci correlate==
*[[Dionisio I di Siracusa|Dionisio I]]
*[[Isola di Ortigia]]
*[[Teatro greco di Siracusa]]
*[[Tempio di Zeus (Siracusa)|Tempio di Zeus]]
==Altri progetti==
{{interprogetto|wikt=Siracusa}}
[[Categoria:Comuni della Sicilia]]
[[Categoria:Siracusa| ]]
[[Categoria:Città della Magna Grecia]]
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Pacifismo
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[[Immagine:Bandiera della Pace.png|thumb|Bandiera della pace]]
Citazioni sul '''pacifismo''' e sui pacifisti.
*Chi professa l'ecumenismo e il pacifismo a oltranza dimentica che esistono mali più profondi di quelli fisici e materiali, e confonde le conseguenze rovinose della guerra sul piano fisico, con le sue cause, che sono morali e risalgono alla violazione dell'ordine, in una parola a quel peccato che solo può essere sconfitto dalla Croce. ([[Roberto de Mattei]])
*Chi ha cari i valori della [[cultura]] non può non essere pacifista. ([[Albert Einstein]])
*Ci sono anche piccole virtù quotidiane del pacifista. È cortese verso chi gli è subordinato e non è servile davanti a quelli più potenti di lui. Mette di fronte al suo errore chi ha mancato, ma sa tacere di fronte agli altri. Non si considera troppo importante ed insostituibile; sa che in tutti noi l'autodifesa tende a prendere il sopravvento sull'autocritica; sa anche di poter delegare la responsabilità e non crede sempre di fare tutto meglio degli altri. Sa che a volte è meglio che l'altro faccia bene qualcosa che lui stesso avrebbe fatto meglio, perché la libertà dell'altro, che è veramente la cosa più importante, può svilupparsi solo quando gli si permette di fare bene ciò che sa fare. Il pacifista non si fa costringere ad accettare alternative primitive; tenta di formulare gli argomenti del suo avversario nel modo migliore e più convincente di quanto lui stesso non sia riuscito a fare, perché il pacifista non cerca la misera vittoria su un avversario che ha già ridotto ad un fantoccio. Cerca, invece, di superare i propri pregiudizi là dove riconosce che si tratta di parzialità emotiva, perché sa che siamo ancora fin troppo ottusi dove crediamo di essere aperti. Il pacifista cerca di convincersi sempre che l'altro non è sciocco o cattivo solo per il fatto che sostiene un'altra opinione; si rende conto, infatti, che le possibilità di essere sciocchi o cattivi, e quindi egoisti, sono regolarmente presenti in tutti gli uomini. ([[Karl Rahner]])
*Credo che la ragione principale per cui ci {{sic|indigniamo}} contro la guerra è che non possiamo fare a meno di farlo. Siamo pacifisti perché dobbiamo esserlo per ragioni organiche: ci è poi facile giustificare il nostro atteggiamento con argomentazioni.<br />[...] Orbene, poiché la guerra contraddice nel modo più stridente {{sic|a tutto}} l'atteggiamento psichico che ci è imposto dal processo civile, dobbiamo necessariamente ribellarci contro di essa: semplicemente non la sopportiamo più; non si tratta soltanto di un rifiuto intellettuale e affettivo, per noi pacifisti si tratta di un'intolleranza costituzionale, per così dire della massima idiosincrasia. ([[Sigmund Freud]])
*È un vero pacifista chi è capace di cambiare opinione, perché solo così si può sperare di poter riappacificare ''avversari'' che sostenevano pareri diversi. È pacifista solo chi è capace di rimetterci, dando ragione al suo cosiddetto avversario e terminando una discussione diverso da come è entrato. È pacifista chi riesce a lodare almeno una volta il sostenitore di opinioni e di decisioni contro le quali egli è convinto in coscienza del proprio dovere di resistenza e opposizione. È pacifista chi tratta con pazienza e cortesia anche chi gli dà sui nervi. Siamo pacifisti solo quando non disprezziamo gli atteggiamenti e gli sforzi degli altri con grossolani e declassanti giudizi facili da evitare; quando abbandoniamo il nostro modo di pensare fatto di luoghi comuni; quando cerchiamo di scoprire, dietro le parole, il concetto sul quale siamo forse dello stesso parere. Siamo pacifisti solo se confrontiamo ''noi stessi'' con gli ideali ''degli altri'', secondo le possibilità reali; quando non difendiamo il nostro prestigio sociale e combattiamo in modo leale e corretto, anche se questa correttezza dovesse diminuire le possibilità della nostra vittoria. ([[Karl Rahner]])
*Fuori dai denti: il pacifismo è mosso in primo luogo da amore per la pace, oppure da odio per l'Occidente (quell'amalgama di eterogenei che il pacifismo chiama Occidente)? ([[Paolo Flores d'Arcais]])
*Grattate il pacifista medio e troverete il nazionalista fanatico. Il borghese membro dell'Independent Labour Party e il barbuto bevitore di succhi di frutta sono anima e corpo per una società senza classi fino a quando vedano il proletario attraverso un telescopio alla rovescia; costringeteli a un ''reale'' contatto con un proletario – fate che si prendano a pugno con un pescaiolo ubriaco, un sabato sera, per esempio saranno capaci di ripiegare sul più banale snobismo borghese. ([[George Orwell]])
*I militanti pacifisti evidenziano ovunque nel mondo l'intrinseca [[polarità]] di questa tematica: seminano la lotta per la [[pace]] e raccolgono non di rado la [[battaglia]] – ove non finiscano essi stessi per picchiare. ([[Ruediger Dahlke]])
*I pacifisti che rifiutano di indagare le cause economiche della guerra fanno causa comune con i venditori d'armi. ([[Ezra Pound]])
*I pacifisti mettono a fuoco la nostra facoltà di pensare [...] denunciare la violenza su cui si fonda il sistema attuale, e tutto il male – materiale e spirituale – che questo comporta per le masse degli uomini in ogni parte del mondo... Finché non affrontiamo onestamente e in modo adeguato ciò che costituisce il 90 per cento del problema, c'è qualcosa di ridicolo, e forse di ipocrita, nella nostra preoccupazione per il 10 per cento di violenza esercitata da chi si ribella contro l'oppressione. ([[A. J. Muste]])
*Il culto della pace contribuisce allo scatenarsi delle guerre, perché i popoli pacifisti sono mal armati. ([[René Sédillot]])
*Il mio pacifismo è un sentimento istintivo, un sentimento che mi abita perché l'omicidio è ripugnante. Non nasce da una teoria intellettualistica, ma da un profondo orrore per ogni forma di odio e di crudeltà. ([[Albert Einstein]])
*Il pacifismo è guercio ma il bellicismo è cieco. ([[Gesualdo Bufalino]])
*Il pacifismo è la peste del nuovo secolo. Una volta si veniva chiamati a sfilare in nome della Patria, ora in nome della [[Pace]]. Sono in buona fede, per la carità, ma lo erano anche i Figli della Lupa. ([[Marco Pannella]])
*Il pacifismo è una dottrina troppo comoda e sfuggente, in nome della quale un uomo accetta i benefici del gruppo sociale senza volerli pagare, e in più esige che gli venga detto "Bravo!" per la sua disonestà. ([[Robert Anson Heinlein]])
*Il pacifismo moltiplica talvolta le guerre e l'indulgenza la criminalità. ([[Marcel Proust]])
*Il pacifismo unilaterale ha solo portato alla sopraffazione di chi credeva al pacifismo nei confronti di chi invece continuava ad usare le armi... questo è quello che è successo. ([[Ignazio La Russa]])
*In un mondo costruito sulla violenza, si deve essere [[rivoluzione|rivoluzionari]], prima di poter essere pacifisti. ([[A. J. Muste]])
*Io non sono pacifista. Io sono ''contro'' la guerra. ([[Gino Strada]])
*La non violenza attiva non è pacifismo, è ben altra cosa. Ho cominciato leggendo [[Mohandas Gandhi|Gandhi]], [[Martin Luther King]], [[Lorenzo Milani|Milani]], [[Primo Mazzolari|Mazzolari]] e questi mi hanno aiutato a capire che era stato [[Gesù di Nazareth]] a praticare per primo la non violenza in quella Galilea schiacciata dall'imperialismo romano. Vi vorrei pregare, con tutto il cuore, di avere il coraggio di una scelta radicale di non violenza. Questo sistema è violento per natura. Noi dobbiamo costruire un sistema non violento, una civiltà della tenerezza. ([[Alex Zanotelli]])
*[[Pace]] non è pacifismo, non nasconde una concezione vile e pigra della [[vita]], ma proclama i più alti ed universali valori della vita; la [[verità]], la [[giustizia]], la [[libertà]], l'[[amore]]. ([[Papa Paolo VI]])
*Per essere un pacifista pragmatico, basta considerare che la violenza bellica sistemica, organizzata e su larga scala è inaccettabile nel mondo di oggi. ([[Robert L. Holmes]])
*Perché i giovani sappiano, i vecchi ricordino e si cessi di ingannarli: il pacifismo in questo secolo ha prodotto effetti catastrofici, convergenti con quelli del nazismo e del comunismo. Se il comunismo e il nazismo sono messi al bando, il pacifismo merita di accompagnarli. {{NDR|Il disarmismo, l'antimilitarismo, la non-violenza}} non sono omologabili al pacifismo. La linea che da [[Mahatma Gandhi|Gandhi]] a [[Bertrand Russell]], da [[Martin Luther King|Luther King]] a [[Aldo Capitini|Capitini]], deve organizzarsi finalmente nel mondo. [...] Lasciarsi sconfiggere è la follia. ([[Marco Pannella]])
*Se cercate gli amici di [[Vladimir Putin|Putin]], non guardate tra le file del movimento pacifista. ([[Marco Grimaldi]])
*Tradotto in politica, non c'è nulla di più intollerante e fazioso, e quindi di meno pacifico, del pacifismo in generale, e di quello italiano in particolare. È un pacifismo a fasi alterne, e che si sveglia soprattutto, anzi quasi esclusivamente, quando a fare la guerra sono gli americani. Furioso e devastatore imperversò, non soltanto in Europa, ma nella stessa America, al tempo del Vietnam: al punto che quando Nixon venne in visita in Italia (quell'Italia che poteva fare ciò che voleva grazie agli americani) dovettero mandarlo a prendere a Fiumicino con un elicottero e trasportarlo via aria in Quirinale perché via terra avrebbe rischiato la pelle. Ma questo stesso pacifismo rimase impassibile quando i carri armati sovietici schiacciarono l'Ungheria (e a Montecitorio risuonò il grido: «Viva l'[[Armata Rossa]]!»), e poco dopo la Cecoslovacchia e da ultimo l'Afghanistan. Sono sempre gli stessi, i pacifisti italiani. Con una bandiera in mano come quella della pace (chi può infatti invocare la guerra?), si sentono invulnerabili. Ma la sventolano solo per il povero Milosevic; il genocidio del Kosovo li lascia del tutto indifferenti. ([[Indro Montanelli]])
*Un "maschio pacifista" è una contraddizione in termini. Quasi tutti i sedicenti "pacifisti" non sono pacifici: assumono semplicemente colori falsi. Quando cambia il vento, innalzano la bandiera pirata. ([[Robert Anson Heinlein]])
*Una società che è capace di produrre concetti come «antiamericano» e «peacenik» — di trasformare cioè «pace» in una parolaccia — si è spinta molto avanti sulla strada dell'immunizzazione degli individui da qualsiasi richiamo umano. La società americana ha raggiunto uno stadio di immersione pressoché totale nell'ideologia. L'impegno è sparito dalla coscienza: in quali valori può credere una persona sensata? Gli americani sono semplicemente «pragmatici» e sono convinti di dover condurre gli altri a questa felice condizione. ([[Noam Chomsky]])
*Una volta c'è stato un pacifismo molto blando, tanto è vero che davanti alla prima guerra mondiale e alla seconda vacillò. Esso credeva di arrivare alla pace molto facilmente attraverso la cultura, la scienza, l'interesse al benessere, il cosmopolitismo delle classi dirigenti. Si è visto poi che non bastavano, e si capisce perché. Non era stato affrontato il lato religioso del rifiuto della violenza, che cioè la violenza si rifiuta in nome dell'amore (e non dello star bene), di una realtà liberata dagli attuali limiti (e non in nome della continuazione di una realtà insufficiente), e con una disposizione al sacrificio, ad essere come il seme del Vangelo che muore per far sorgere la nuova pianta. Il vecchio pacifismo era ottimista, il nuovo è drammatico e di fede nella liberazione dell'uomo-società-realtà dagli attuali limiti. ([[Aldo Capitini]])
==Voci correlate==
*[[Bellicismo]]
*[[Guerra]]
*[[Mitezza]]
*[[Nonviolenza]]
*[[Obiezione di coscienza]]
*[[Pace]]
==Altri progetti==
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[[Categoria:Ideologie politiche]]
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Sergio Marchionne
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Carnby
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Su Lancia
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[[File:Sergio Marchionne.jpg|thumb|right|Sergio Marchionne nel 2007]]
'''Sergio Marchionne''' (1952 – 2018), dirigente d'azienda italiano naturalizzato canadese.
==Citazioni di Sergio Marchionne==
{{cronologico}}
*[...] il costo del lavoro rappresenta il 7-8 per cento e dunque è inutile picchiare su chi sta alla linea di montaggio pensando di risolvere i problemi. Se avessi tagliato metà dei dipendenti, a parità di volumi, non avrei riportato Fiat Auto al pareggio. Quando si perdono 3 milioni di euro al giorno, come succedeva fino a due anni fa, e uno pensa che sia colpa degli operai vuol dire che ha saltato qualche ponte sulla sua strada. Questi sono metodi che forse possono andar bene nel sistema anglosassone, ma che da noi non funzionano.<ref>Dall'intervista di Salvatore Tropea ''[http://www.repubblica.it/2006/09/sezioni/economia/fiat-8/intervista-marchionne/intervista-marchionne.html "Abbiamo risanato la Fiat senza Stato e senza stranieri"]'', ''repubblica.it'', 21 settembre 2006.</ref>
*Concentrarsi su se stessi è una così piccola ambizione.<ref>Dalla lectio magistralis per il conferimento della laurea ad honorem in Ingegneria gestionale, Politecnico di Torino, 27 maggio 2008.</ref>
*[[Juventus Football Club|Juventus]] e FIAT sono esempi dell'eccellenza italiana nel mondo e, oltre alla popolarità, condividono alcuni valori fondamentali: l'importanza della squadra e delle persone, l'ambizione di puntare a risultati eccellenti, lo spirito competitivo e la coscienza che il successo non è mai permanente, ma va conquistato ogni giorno.<ref>Dalla presentazione dell'accordo di sponsorizzazione tra Juventus e Jeep, 6 aprile 2012; citato in ''[https://web.archive.org/web/20120410043613/http://www.juventus.com/juve/it/news/orgogliosi%20di%20questo%20accordo «Orgogliosi di questo accordo»]'', ''juventus.com''.</ref>
*Entrambi, Juventus e Jeep, cominciano con la [[J]]: in America è usata per insegnare ai bambini la lettera, allo stesso modo in cui viene usata la Juventus in italiano.<ref>Dalla presentazione dell'accordo di sponsorizzazione tra Juventus e Jeep, 6 aprile 2012; citato in ''[https://web.archive.org/web/20120410205541/http://www3.lastampa.it/sport/sezioni/quijuve/articolo/lstp/449364/ "Jeep-Juve, matrimonio da 35 milioni"]'', ''lastampa.it'', 7 aprile 2012.</ref>
*La Lancia non ha storia né in Europa né negli Usa, non ha nessun valore sul mercato internazionale. Abbiamo provato in tutti i modi, ma non c'è speranza, la Lancia avrà una contrazione di produzione e resterà nel mercato italiano. Mi spiace ma in tempo di crisi bisogna fare delle scelte [...] Senza investire miliardi non riusciamo a darle credibilità che le restituisca sopravvivenza.<ref>Dall'intervista del direttore del ''Sole 24 Ore'' Roberto Napoletano del 2 giugno 2014; citato in ''[https://www.quattroruote.it/news/industria/2014/06/02/marchionne_a_trento_lancia_senza_valore_all_estero_restera_in_italia_.html Marchionne a Trento "Lancia senza valore all'estero, resterà in Italia"]'', ''quattroruote.it''.</ref>
{{Int|''[http://www.corriere.it/Primo_Piano/Economia/2007/09_Settembre/23/intervento_marchionne_mercato_welfare.shtml «Una società liberale che vuole durare deve difendere chi è colpito dal cambiamento»]''|Dall'intervento al convegno de ''L'industria'', 22 settembre 2007; citato in ''corriere.it'', 23 settembre 2007.}}
*Alcuni economisti sono convinti che il sistema europeo – per migliorare produttività, efficienza e profitti – debba convergere verso il modello americano. Non credo che questo tipo di convergenza sia possibile nel medio termine, ma non credo neppure sia auspicabile.
*Qualche ragione c'è se gli investimenti esteri sono ancora così bassi. E queste ragioni si chiamano [[burocrazia]], servizi, infrastrutture, tasse e costi di gestione. Dalla mia esperienza personale, ho visto che i vincoli burocratici alla fine proteggono aziende inefficienti, aziende che non hanno prospettive di sviluppo e nella maggior parte dei casi scaricano i costi sui clienti.
*Tutti questi ragionamenti valgono a maggior ragione per il Sud Italia, dove è prioritario colmare il gap nei confronti del resto del Paese. Ma la prospettiva con cui ci si deve muovere non può essere quella assistenziale. La cultura dell'assistenzialismo produce dipendenza e spegne lo spirito di iniziativa e il senso di responsabilità.
{{Int|''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/10/03/marchionne-italia-vergognosa.html Marchionne: l'Italia è vergognosa]''|Dall'intervento alla Federazione dei Cavalieri, Firenze; citato in Massimo Vanni, ''la Repubblica'', 3 ottobre 2010.}}
*Il Paese ha perso il senso istituzionale, la bussola è partita, qualcuno ha aperto i cancelli dello zoo e sono usciti tutti. È difficile andare in giro per il mondo a spiegare cosa succede in [[Italia]]. È vergognoso.
*In questo clima di incertezza, aspettare la crescita senza fare nulla appare come un atto di fede.
*In [[Europa]] si sta esternalizzando il [[welfare]] a carico delle aziende. Guardate il conto dell'Inps e chi sta pagando veramente la Cig.
*Investiamo 20 miliardi di euro e prendiamo anche gli schiaffi. E invece stiamo cercando di trasformare una rete produttiva che oggi non può reggere, perché non è facile mantenere qui una fabbrica.
*Le logiche economiche e finanziarie ci spingerebbero verso altri paesi che offrono condizioni più vantaggiose e maggiori certezze. Ma credo che la Fiat abbia il dovere di guardare prima di tutto all'[[Italia]], per quello che ha sempre rappresentato e per quello che significa ancora oggi per il Paese.
===Citazioni non datate===
*Il vero problema dei manager è che più piramidi crei e peggio gestisci l'azienda. Se avessi tre vice sotto di me starei tutto il giorno a rompergli le scatole chiedendogli cosa stanno facendo. Più stretto è il controllo e peggio funziona l’azienda. È per questo che io ho 70 o 80 persone con le quali lavoro direttamente e così rompo loro le scatole in maniera più distribuita.<ref>Citato in Diego Catalano, ''[https://www.funoanalisitecnica.com/2023/08/red-bull-newey-orizzontale.html Red Bull: il segreto è "l'orizzontalità" di Newey]'', ''funoanalisitecnica.com'', 21 agosto 2023.</ref>
==Citazioni su Sergio Marchionne==
*Alcuni intellettuali e politici hanno etichettato Marchionne come "cattivo manager", che investe poco e punta solo ad abbattere il costo del lavoro. C'è del vero in queste accuse, ma bisogna rendersi conto che esse sono superficiali. In un certo senso potremmo considerarle simmetriche all'affrettato elogio del "capitalista buono" che gli veniva rivolto non moltissimo tempo fa. La verità è che Marchionne non è né buono né cattivo: egli è solo una equazione, è una mera funzione del meccanismo di riproduzione del capitale. Finché a un manager viene concesso, questi minaccerà sempre di effettuare investimenti lì dove le opportunità di sfruttamento del lavoro e i relativi profitti sono maggiori. ([[Emiliano Brancaccio]])
*Devo a Marchionne tantissimo, ebbe il coraggio di dare fiducia ad un giovane di 37 anni, lanciandomi nel mondo dell'alta dirigenza. Assegnarmi la responsabilità del marchio Fiat e della 500 fu una sua scommessa; da lì dipendeva tanto del futuro della Fiat. Non dimenticherò mai la notte, a Torino, in cui avvenne la presentazione della vettura, camminavamo per la strada, la gente ci salutava, batteva le mani a Marchionne, era felice, la Fiat era ripartita. ([[Luca de Meo]])
*È stato un uomo eccezionale, ma di finanza e non di prodotto. Ha salvato la Fiat, bisogna rendere onore al suo temperamento. ([[Giorgetto Giugiaro]])
*Il suo unico valore era il business, il mercato, la [[Capitalismo|globalizzazione capitalistica]]. Dopo essersi appropriato di qualsiasi tipo di finanziamento pubblico ha trasferito la sede legale e fiscale all'estero, lasciando in Italia stabilimenti vuoti. ([[Marco Rizzo]])
*Il vero problema della Fiat non sono i lavoratori, l'Italia o la crisi (che sicuramente esiste): il vero problema sono i suoi azionisti di riferimento e il suo Amministratore Delegato. ([[Diego Della Valle]])
*{{NDR|Il}} mago Otelma delle 4 ruote, che non fa una macchina, mentre gli imprenditori si misurano dai loro prodotti. ([[Diego Della Valle]])
*È un talento assoluto, bravissimo sul piano operativo. Ma ama essere in charge. Per un sottoposto è difficilissimo avere a che fare con un uomo così forte, e con tutto quel carisma. ([[Bernie Ecclestone]])
*L'esempio che Sergio ci da è il coraggio, il coraggio di non avere paura, ma al contrario affrontare le avversità. E se i problemi, come spesso, in qualunque organizzazione sono legati alle persone, credere nell’abilità e nella capacità delle persone di fare grandi cose è indubbiamente quello che lui ha fatto, in numerose occasioni. ([[John Elkann]])
*{{NDR|Sulle dichiarazioni di Sergio Marchionne sulla scarsa attrattività dell'Italia}} Marchionne mi sembra che ieri abbia dimostrato di essere un po' più canadese che italiano, visto che è italo-canadese. [...] Ha detto una cosa che sarebbe normale se detta da uno che non è un top manager italiano, ma è un po' paradossale che lo dica l'amministratore delegato della Fiat perché, se è ancora un grande colosso, è stato perché c'è stato il contribuente italiano a garantirlo. ([[Gianfranco Fini]])
*Marchionne non nasce dal nulla, Marchionne nasce da decenni nel corso dei quali diritti, legalità e magistratura sono stati oggetto di un attacco violento. Chi parla della [[FIOM]] come di un sindacato aggressivo sbaglia obiettivo: l'aggressività e la violenza sono dall'altra parte. ([[Stefano Rodotà]])
*Marchionne non va demonizzato. [...] Anche se la Fiat ha ricevuto ingenti contributi dallo Stato ha cento ragioni, come quando parla di perdita della competitività in [[Italia]] o degli stranieri che non investono nel nostro Paese. Dice cose sacrosante, non riesco a dargli torto. Bisogna rendersi conto della realtà, altrimenti la Fiat chiude le saracinesche delle fabbriche e va in [[Serbia]]. ([[Pier Ferdinando Casini]])
*Rimbalzano le parole dei comunicati e le frasi sulle condizioni ancora peggiorate, lui che "non potrà riprendere l'attività lavorativa", i ringraziamenti, il commiato inevitabile ormai: tutti frammenti che dall'Italia precipitano fin quassù {{NDR|Ospedale Universitario di Zurigo}}, dove erano partite. Scorrono insieme alle immagini dell'ultima uscita pubblica di Sergio Marchionne, il 26 giugno, lui un po' gonfio che respira a fatica mentre consegna la nuova Jeep alla sua amata [[Arma dei Carabinieri]]. Un altro segno del destino. Così dice addio il figlio del maresciallo maggiore Concezio, in fondo siamo figli per sempre, e insieme dice ciao papà. ([[Maurizio Crosetti]])
*Sia negli Usa che in Europa, è toccato a un professionista multidimensionale, che però non era un ''car guy'' – ma un avvocato, certificatore di aziende, ottimizzatore finanziario, riassicuratore per le imprese – salvare due marchi storici che erano falliti. ([[Oscar Giannino]])
===[[Alberto Sabbatini]]===
*A Torino Marchionne arrivò praticamente da sconosciuto nel 2004. Era appena morto Umberto Agnelli e la famiglia aveva estromesso brutalmente l'ad Giuseppe Morchio, che aveva avuto l'ardore di chiedere, direttamente al funerale di Umberto, di entrare come socio nell'azienda. Ma chi mettere al suo posto? Montezemolo fu scelto presidente, ma a chi affidare il gravoso compito della gestione quotidiana dell'azienda che deve sorbirsi l'amministratore delegato? Qualcuno si ricordò che Umberto Agnelli, prima di morire, aveva parlato benissimo di un tal Sergio Marchionne, esperto di economia, italiano di Chieti emigrato in Canada e ora cittadino svizzero che dirigeva una piccola compagnia finanziaria satellite del gruppo, la Sgs. Marchionne fu convocato e assunse l'incarico. All'epoca indossava ancora giacca e cravatta. La Fiat a quell'epoca aveva un indebitamento di qualcosa come otto miliardi di euro. Era alle soglie del fallimento. In cassa c'erano soldi per pochi mesi di stipendio delle maestranze. Marchionne all'inizio non diresse direttamente il settore dell'auto, ma l'intero gruppo industriale. C'erano altri manager alla guida di Fiat, Alfa e Lancia. Un ingegnere austriaco e uno tedesco ex BMW. Bastò un anno e mezzo a Marchionne per capire che non facevano al caso suo. [...] quei manager-tecnici erano lenti e troppo esitanti a prendere decisioni per riuscire a rivoluzionare. Erano abituati con calma, alla tedesca, a sperimentare ben bene prima di costruire. Marchionne gli fece capire che non c'era tempo. Mancavano i soldi per sopravvivere così a lungo se non si costruivano in fretta nuove auto da vendere per fare cassa. Li mandò via e assunse in prima persona l'incarico di amministratore delegato di Fiat Auto, Alfa e Lancia. Un finanziere alle prese con la meccanica. Cosa ci avrebbe capito? Qui è uscita fuori la grande dote di Marchionne [...]: saper individuare quelli bravi e sottostimati. E valorizzare il loro coraggio di osare. Così ha dato un impulso formidabile all'azienda e il primo anno nacque la nuova Punto, l'anno dopo la 500. Due boom. Con i soldi guadagnati la Fiat poté risollevare le finanze e investire sul futuro.
*Si fa torto a qualcuno dicendo che Sergio Marchionne è stato il più grande manager italiano del dopoguerra? Manager, non imprenditore, capiamoci bene. Marchionne non ha posseduto società, ma le ha gestite, le ha fatte funzionare e ne ha decuplicato il valore ricavando profitti miliardari ai proprietari ma garantendo anche il lavoro a centinaia di migliaia di dipendenti. Basta questo a renderlo il più grande. È l'uomo che nel bene e nel male ha salvato la Fiat, rilanciato la Ferrari e cambiato profondamente la stessa società italiana. Sia a livello industriale che sociale. Non solo Marchionne ha trasformato un'azienda privata italiana in un gruppo industriale globale con radici sparse fra l'Europa e gli Stati Uniti, ma ha anche cambiato le regole del gioco fra impresa e lavoratori. Ha introdotto il concetto di flessibilità cancellando abitudini di accordi sindacali consolidati e uscendo persino da Confindustria per agire più liberamente. Soprattutto, cosa cui non tutti gli rendono sufficiente merito, ha salvato la Fiat dal fallimento. Senza di lui centomila dipendenti non avrebbero più avuto un lavoro dopo il 2004. Quando gli sono state affidate le redini della Fiat, nel 2004, la società era in profonda crisi e capitalizzava poco più di 5 miliardi di euro. Era tecnicamente fallita. Non aveva i soldi per pagare i propri debiti e gli stipendi nei mesi successivi. In quattordici anni Marchionne l'ha portata a un valore complessivo di oltre 65 miliardi facendola diventare la settima industria automobilistica del mondo, scorporando e quotando in borsa la Ferrari che prima era parte del gruppo Fiat mentre poi, da sola, ha capitalizzato quasi 25 miliardi. Marchionne insomma ha creato valore per le aziende che guidava e ha creato lavoro per i dipendenti Fiat salvando l'azienda dal fallimento. Questo merito nessuno, nemmeno il più acerrimo dei suoi nemici come i sindacalisti della Fiom che l'hanno spesso combattuto, potrà mai toglierglielo.
*Tre sono stati i grandi meriti di Marchionne che col senno di poi hanno salvato la Fiat dal fallimento. Primo e meno conosciuto, ma basilare per il futuro, è la rinegoziazione del famoso "convertendo" con la General Motors. Nel 2005 Marchionne è riuscito a farsi pagare dagli americani un miliardo e mezzo di euro per svincolarli da un impegno firmato cinque anni prima che non volevano più rispettare. Quei soldi, versati nelle casse torinesi, hanno ridato ossigeno ai conti Fiat. Con quel denaro Marchionne si è pagato lo sviluppo dei nuovi modelli Panda, Punto e 500 prodotti fra il 2006 e il 2007 che hanno portato altri capitali freschi. La terza grande impresa è stata l'aver acquistato nel 2009 la quasi fallita Chrysler a costi ridottissimi grazie alla mediazione di Obama e del governo Usa. Cosa che gli ha portato in dote anche la Jeep che è diventata la vera fabbrica di soldi del gruppo FCA [...]. La Ferrari è un successo a parte. Il suo fiore all'occhiello. La sua passione recente. Che gli piaceva così tanto da tenere sempre sott'occhio, durante le conferenze stampa ai saloni dell'auto invernali, un telefonino dove riceveva gli aggiornamento in tempo reale dei crono durante i test invernali.
==Note==
<references/>
==Altri progetti==
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{{DEFAULTSORT:Marchionne, Sergio}}
[[Categoria:Dirigenti d'azienda italiani]]
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2024-12-06T06:15:00Z
Carnby
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Sulla rivalità con i tedeschi e Alfa Romeo
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wikitext
text/x-wiki
[[File:Sergio Marchionne.jpg|thumb|right|Sergio Marchionne nel 2007]]
'''Sergio Marchionne''' (1952 – 2018), dirigente d'azienda italiano naturalizzato canadese.
==Citazioni di Sergio Marchionne==
{{cronologico}}
*[...] il costo del lavoro rappresenta il 7-8 per cento e dunque è inutile picchiare su chi sta alla linea di montaggio pensando di risolvere i problemi. Se avessi tagliato metà dei dipendenti, a parità di volumi, non avrei riportato Fiat Auto al pareggio. Quando si perdono 3 milioni di euro al giorno, come succedeva fino a due anni fa, e uno pensa che sia colpa degli operai vuol dire che ha saltato qualche ponte sulla sua strada. Questi sono metodi che forse possono andar bene nel sistema anglosassone, ma che da noi non funzionano.<ref>Dall'intervista di Salvatore Tropea ''[http://www.repubblica.it/2006/09/sezioni/economia/fiat-8/intervista-marchionne/intervista-marchionne.html "Abbiamo risanato la Fiat senza Stato e senza stranieri"]'', ''repubblica.it'', 21 settembre 2006.</ref>
*Concentrarsi su se stessi è una così piccola ambizione.<ref>Dalla lectio magistralis per il conferimento della laurea ad honorem in Ingegneria gestionale, Politecnico di Torino, 27 maggio 2008.</ref>
*[[Juventus Football Club|Juventus]] e FIAT sono esempi dell'eccellenza italiana nel mondo e, oltre alla popolarità, condividono alcuni valori fondamentali: l'importanza della squadra e delle persone, l'ambizione di puntare a risultati eccellenti, lo spirito competitivo e la coscienza che il successo non è mai permanente, ma va conquistato ogni giorno.<ref>Dalla presentazione dell'accordo di sponsorizzazione tra Juventus e Jeep, 6 aprile 2012; citato in ''[https://web.archive.org/web/20120410043613/http://www.juventus.com/juve/it/news/orgogliosi%20di%20questo%20accordo «Orgogliosi di questo accordo»]'', ''juventus.com''.</ref>
*Entrambi, Juventus e Jeep, cominciano con la [[J]]: in America è usata per insegnare ai bambini la lettera, allo stesso modo in cui viene usata la Juventus in italiano.<ref>Dalla presentazione dell'accordo di sponsorizzazione tra Juventus e Jeep, 6 aprile 2012; citato in ''[https://web.archive.org/web/20120410205541/http://www3.lastampa.it/sport/sezioni/quijuve/articolo/lstp/449364/ "Jeep-Juve, matrimonio da 35 milioni"]'', ''lastampa.it'', 7 aprile 2012.</ref>
*La Lancia non ha storia né in Europa né negli Usa, non ha nessun valore sul mercato internazionale. Abbiamo provato in tutti i modi, ma non c'è speranza, la Lancia avrà una contrazione di produzione e resterà nel mercato italiano. Mi spiace ma in tempo di crisi bisogna fare delle scelte [...] Senza investire miliardi non riusciamo a darle credibilità che le restituisca sopravvivenza.<ref>Dall'intervista del direttore del ''Sole 24 Ore'' Roberto Napoletano del 2 giugno 2014; citato in ''[https://www.quattroruote.it/news/industria/2014/06/02/marchionne_a_trento_lancia_senza_valore_all_estero_restera_in_italia_.html Marchionne a Trento "Lancia senza valore all'estero, resterà in Italia"]'', ''quattroruote.it''.</ref>
*{{ndr|Sulla rivalità con i tedeschi}} La loro concorrenza sta diventando spietata, anche se alla Fiat ora tutto questo non importa più poiché il nostro gruppo non dipende più dall'Europa. Pensate a tutti i modelli Bmw e pensate anche che tra cinque anni [nel 2019] ci sarà una sorella Alfa che li batterà.<ref>Dall'intervista del direttore del ''Sole 24 Ore'' Roberto Napoletano del 2 giugno 2014; citato in ''[https://www.quattroruote.it/news/industria/2014/06/02/marchionne_a_trento_lancia_senza_valore_all_estero_restera_in_italia_.html Marchionne a Trento "Lancia senza valore all'estero, resterà in Italia"]'', ''quattroruote.it''.</ref>
{{Int|''[http://www.corriere.it/Primo_Piano/Economia/2007/09_Settembre/23/intervento_marchionne_mercato_welfare.shtml «Una società liberale che vuole durare deve difendere chi è colpito dal cambiamento»]''|Dall'intervento al convegno de ''L'industria'', 22 settembre 2007; citato in ''corriere.it'', 23 settembre 2007.}}
*Alcuni economisti sono convinti che il sistema europeo – per migliorare produttività, efficienza e profitti – debba convergere verso il modello americano. Non credo che questo tipo di convergenza sia possibile nel medio termine, ma non credo neppure sia auspicabile.
*Qualche ragione c'è se gli investimenti esteri sono ancora così bassi. E queste ragioni si chiamano [[burocrazia]], servizi, infrastrutture, tasse e costi di gestione. Dalla mia esperienza personale, ho visto che i vincoli burocratici alla fine proteggono aziende inefficienti, aziende che non hanno prospettive di sviluppo e nella maggior parte dei casi scaricano i costi sui clienti.
*Tutti questi ragionamenti valgono a maggior ragione per il Sud Italia, dove è prioritario colmare il gap nei confronti del resto del Paese. Ma la prospettiva con cui ci si deve muovere non può essere quella assistenziale. La cultura dell'assistenzialismo produce dipendenza e spegne lo spirito di iniziativa e il senso di responsabilità.
{{Int|''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/10/03/marchionne-italia-vergognosa.html Marchionne: l'Italia è vergognosa]''|Dall'intervento alla Federazione dei Cavalieri, Firenze; citato in Massimo Vanni, ''la Repubblica'', 3 ottobre 2010.}}
*Il Paese ha perso il senso istituzionale, la bussola è partita, qualcuno ha aperto i cancelli dello zoo e sono usciti tutti. È difficile andare in giro per il mondo a spiegare cosa succede in [[Italia]]. È vergognoso.
*In questo clima di incertezza, aspettare la crescita senza fare nulla appare come un atto di fede.
*In [[Europa]] si sta esternalizzando il [[welfare]] a carico delle aziende. Guardate il conto dell'Inps e chi sta pagando veramente la Cig.
*Investiamo 20 miliardi di euro e prendiamo anche gli schiaffi. E invece stiamo cercando di trasformare una rete produttiva che oggi non può reggere, perché non è facile mantenere qui una fabbrica.
*Le logiche economiche e finanziarie ci spingerebbero verso altri paesi che offrono condizioni più vantaggiose e maggiori certezze. Ma credo che la Fiat abbia il dovere di guardare prima di tutto all'[[Italia]], per quello che ha sempre rappresentato e per quello che significa ancora oggi per il Paese.
===Citazioni non datate===
*Il vero problema dei manager è che più piramidi crei e peggio gestisci l'azienda. Se avessi tre vice sotto di me starei tutto il giorno a rompergli le scatole chiedendogli cosa stanno facendo. Più stretto è il controllo e peggio funziona l’azienda. È per questo che io ho 70 o 80 persone con le quali lavoro direttamente e così rompo loro le scatole in maniera più distribuita.<ref>Citato in Diego Catalano, ''[https://www.funoanalisitecnica.com/2023/08/red-bull-newey-orizzontale.html Red Bull: il segreto è "l'orizzontalità" di Newey]'', ''funoanalisitecnica.com'', 21 agosto 2023.</ref>
==Citazioni su Sergio Marchionne==
*Alcuni intellettuali e politici hanno etichettato Marchionne come "cattivo manager", che investe poco e punta solo ad abbattere il costo del lavoro. C'è del vero in queste accuse, ma bisogna rendersi conto che esse sono superficiali. In un certo senso potremmo considerarle simmetriche all'affrettato elogio del "capitalista buono" che gli veniva rivolto non moltissimo tempo fa. La verità è che Marchionne non è né buono né cattivo: egli è solo una equazione, è una mera funzione del meccanismo di riproduzione del capitale. Finché a un manager viene concesso, questi minaccerà sempre di effettuare investimenti lì dove le opportunità di sfruttamento del lavoro e i relativi profitti sono maggiori. ([[Emiliano Brancaccio]])
*Devo a Marchionne tantissimo, ebbe il coraggio di dare fiducia ad un giovane di 37 anni, lanciandomi nel mondo dell'alta dirigenza. Assegnarmi la responsabilità del marchio Fiat e della 500 fu una sua scommessa; da lì dipendeva tanto del futuro della Fiat. Non dimenticherò mai la notte, a Torino, in cui avvenne la presentazione della vettura, camminavamo per la strada, la gente ci salutava, batteva le mani a Marchionne, era felice, la Fiat era ripartita. ([[Luca de Meo]])
*È stato un uomo eccezionale, ma di finanza e non di prodotto. Ha salvato la Fiat, bisogna rendere onore al suo temperamento. ([[Giorgetto Giugiaro]])
*Il suo unico valore era il business, il mercato, la [[Capitalismo|globalizzazione capitalistica]]. Dopo essersi appropriato di qualsiasi tipo di finanziamento pubblico ha trasferito la sede legale e fiscale all'estero, lasciando in Italia stabilimenti vuoti. ([[Marco Rizzo]])
*Il vero problema della Fiat non sono i lavoratori, l'Italia o la crisi (che sicuramente esiste): il vero problema sono i suoi azionisti di riferimento e il suo Amministratore Delegato. ([[Diego Della Valle]])
*{{NDR|Il}} mago Otelma delle 4 ruote, che non fa una macchina, mentre gli imprenditori si misurano dai loro prodotti. ([[Diego Della Valle]])
*È un talento assoluto, bravissimo sul piano operativo. Ma ama essere in charge. Per un sottoposto è difficilissimo avere a che fare con un uomo così forte, e con tutto quel carisma. ([[Bernie Ecclestone]])
*L'esempio che Sergio ci da è il coraggio, il coraggio di non avere paura, ma al contrario affrontare le avversità. E se i problemi, come spesso, in qualunque organizzazione sono legati alle persone, credere nell’abilità e nella capacità delle persone di fare grandi cose è indubbiamente quello che lui ha fatto, in numerose occasioni. ([[John Elkann]])
*{{NDR|Sulle dichiarazioni di Sergio Marchionne sulla scarsa attrattività dell'Italia}} Marchionne mi sembra che ieri abbia dimostrato di essere un po' più canadese che italiano, visto che è italo-canadese. [...] Ha detto una cosa che sarebbe normale se detta da uno che non è un top manager italiano, ma è un po' paradossale che lo dica l'amministratore delegato della Fiat perché, se è ancora un grande colosso, è stato perché c'è stato il contribuente italiano a garantirlo. ([[Gianfranco Fini]])
*Marchionne non nasce dal nulla, Marchionne nasce da decenni nel corso dei quali diritti, legalità e magistratura sono stati oggetto di un attacco violento. Chi parla della [[FIOM]] come di un sindacato aggressivo sbaglia obiettivo: l'aggressività e la violenza sono dall'altra parte. ([[Stefano Rodotà]])
*Marchionne non va demonizzato. [...] Anche se la Fiat ha ricevuto ingenti contributi dallo Stato ha cento ragioni, come quando parla di perdita della competitività in [[Italia]] o degli stranieri che non investono nel nostro Paese. Dice cose sacrosante, non riesco a dargli torto. Bisogna rendersi conto della realtà, altrimenti la Fiat chiude le saracinesche delle fabbriche e va in [[Serbia]]. ([[Pier Ferdinando Casini]])
*Rimbalzano le parole dei comunicati e le frasi sulle condizioni ancora peggiorate, lui che "non potrà riprendere l'attività lavorativa", i ringraziamenti, il commiato inevitabile ormai: tutti frammenti che dall'Italia precipitano fin quassù {{NDR|Ospedale Universitario di Zurigo}}, dove erano partite. Scorrono insieme alle immagini dell'ultima uscita pubblica di Sergio Marchionne, il 26 giugno, lui un po' gonfio che respira a fatica mentre consegna la nuova Jeep alla sua amata [[Arma dei Carabinieri]]. Un altro segno del destino. Così dice addio il figlio del maresciallo maggiore Concezio, in fondo siamo figli per sempre, e insieme dice ciao papà. ([[Maurizio Crosetti]])
*Sia negli Usa che in Europa, è toccato a un professionista multidimensionale, che però non era un ''car guy'' – ma un avvocato, certificatore di aziende, ottimizzatore finanziario, riassicuratore per le imprese – salvare due marchi storici che erano falliti. ([[Oscar Giannino]])
===[[Alberto Sabbatini]]===
*A Torino Marchionne arrivò praticamente da sconosciuto nel 2004. Era appena morto Umberto Agnelli e la famiglia aveva estromesso brutalmente l'ad Giuseppe Morchio, che aveva avuto l'ardore di chiedere, direttamente al funerale di Umberto, di entrare come socio nell'azienda. Ma chi mettere al suo posto? Montezemolo fu scelto presidente, ma a chi affidare il gravoso compito della gestione quotidiana dell'azienda che deve sorbirsi l'amministratore delegato? Qualcuno si ricordò che Umberto Agnelli, prima di morire, aveva parlato benissimo di un tal Sergio Marchionne, esperto di economia, italiano di Chieti emigrato in Canada e ora cittadino svizzero che dirigeva una piccola compagnia finanziaria satellite del gruppo, la Sgs. Marchionne fu convocato e assunse l'incarico. All'epoca indossava ancora giacca e cravatta. La Fiat a quell'epoca aveva un indebitamento di qualcosa come otto miliardi di euro. Era alle soglie del fallimento. In cassa c'erano soldi per pochi mesi di stipendio delle maestranze. Marchionne all'inizio non diresse direttamente il settore dell'auto, ma l'intero gruppo industriale. C'erano altri manager alla guida di Fiat, Alfa e Lancia. Un ingegnere austriaco e uno tedesco ex BMW. Bastò un anno e mezzo a Marchionne per capire che non facevano al caso suo. [...] quei manager-tecnici erano lenti e troppo esitanti a prendere decisioni per riuscire a rivoluzionare. Erano abituati con calma, alla tedesca, a sperimentare ben bene prima di costruire. Marchionne gli fece capire che non c'era tempo. Mancavano i soldi per sopravvivere così a lungo se non si costruivano in fretta nuove auto da vendere per fare cassa. Li mandò via e assunse in prima persona l'incarico di amministratore delegato di Fiat Auto, Alfa e Lancia. Un finanziere alle prese con la meccanica. Cosa ci avrebbe capito? Qui è uscita fuori la grande dote di Marchionne [...]: saper individuare quelli bravi e sottostimati. E valorizzare il loro coraggio di osare. Così ha dato un impulso formidabile all'azienda e il primo anno nacque la nuova Punto, l'anno dopo la 500. Due boom. Con i soldi guadagnati la Fiat poté risollevare le finanze e investire sul futuro.
*Si fa torto a qualcuno dicendo che Sergio Marchionne è stato il più grande manager italiano del dopoguerra? Manager, non imprenditore, capiamoci bene. Marchionne non ha posseduto società, ma le ha gestite, le ha fatte funzionare e ne ha decuplicato il valore ricavando profitti miliardari ai proprietari ma garantendo anche il lavoro a centinaia di migliaia di dipendenti. Basta questo a renderlo il più grande. È l'uomo che nel bene e nel male ha salvato la Fiat, rilanciato la Ferrari e cambiato profondamente la stessa società italiana. Sia a livello industriale che sociale. Non solo Marchionne ha trasformato un'azienda privata italiana in un gruppo industriale globale con radici sparse fra l'Europa e gli Stati Uniti, ma ha anche cambiato le regole del gioco fra impresa e lavoratori. Ha introdotto il concetto di flessibilità cancellando abitudini di accordi sindacali consolidati e uscendo persino da Confindustria per agire più liberamente. Soprattutto, cosa cui non tutti gli rendono sufficiente merito, ha salvato la Fiat dal fallimento. Senza di lui centomila dipendenti non avrebbero più avuto un lavoro dopo il 2004. Quando gli sono state affidate le redini della Fiat, nel 2004, la società era in profonda crisi e capitalizzava poco più di 5 miliardi di euro. Era tecnicamente fallita. Non aveva i soldi per pagare i propri debiti e gli stipendi nei mesi successivi. In quattordici anni Marchionne l'ha portata a un valore complessivo di oltre 65 miliardi facendola diventare la settima industria automobilistica del mondo, scorporando e quotando in borsa la Ferrari che prima era parte del gruppo Fiat mentre poi, da sola, ha capitalizzato quasi 25 miliardi. Marchionne insomma ha creato valore per le aziende che guidava e ha creato lavoro per i dipendenti Fiat salvando l'azienda dal fallimento. Questo merito nessuno, nemmeno il più acerrimo dei suoi nemici come i sindacalisti della Fiom che l'hanno spesso combattuto, potrà mai toglierglielo.
*Tre sono stati i grandi meriti di Marchionne che col senno di poi hanno salvato la Fiat dal fallimento. Primo e meno conosciuto, ma basilare per il futuro, è la rinegoziazione del famoso "convertendo" con la General Motors. Nel 2005 Marchionne è riuscito a farsi pagare dagli americani un miliardo e mezzo di euro per svincolarli da un impegno firmato cinque anni prima che non volevano più rispettare. Quei soldi, versati nelle casse torinesi, hanno ridato ossigeno ai conti Fiat. Con quel denaro Marchionne si è pagato lo sviluppo dei nuovi modelli Panda, Punto e 500 prodotti fra il 2006 e il 2007 che hanno portato altri capitali freschi. La terza grande impresa è stata l'aver acquistato nel 2009 la quasi fallita Chrysler a costi ridottissimi grazie alla mediazione di Obama e del governo Usa. Cosa che gli ha portato in dote anche la Jeep che è diventata la vera fabbrica di soldi del gruppo FCA [...]. La Ferrari è un successo a parte. Il suo fiore all'occhiello. La sua passione recente. Che gli piaceva così tanto da tenere sempre sott'occhio, durante le conferenze stampa ai saloni dell'auto invernali, un telefonino dove riceveva gli aggiornamento in tempo reale dei crono durante i test invernali.
==Note==
<references/>
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{DEFAULTSORT:Marchionne, Sergio}}
[[Categoria:Dirigenti d'azienda italiani]]
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Ethica
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/* Citazioni sull'Ethica */''Inclusa una citazione del filosofo===>[[Robert L. Holmes]]''~~~~NHPL
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wikitext
text/x-wiki
{{torna a|Baruch Spinoza}}
'''''Ethica more geometrico demonstrata''''' (''Etica dimostrata con ordine geometrico''), semplicemente nota come '''Ethica''', opera filosofica di [[Baruch Spinoza]].
[[Immagine:Spinoza Ethica.jpg|thumb|right|L'Ethica di Spinoza]]
{{indicedx}}
===[[Incipit]]===
====Originale====
'''E T H I C A'''<br />
'''Ordine Geometrico demonstrata et In quinque Partes distincta, in quibus agitur'''<br />
I. De Deo<br />
II. De Naturã et Origine Mentis<br />
III. De Origine et Naturã Affectuum<br />
IV. De Servitute Humanã, seu de Affectuum Viribus<br />
V. De Potentiã Intellectūs, seu de Libertate Humanã<br />
====Traduzione I====
VIVERE DA UMANI ossia ETICA<br />
Parte I. Dio, o il Fondamento<br />
Parte II. La Mente Umana<br />
Parte III. Sentire e Sapere<br />
Parte IV. Sottrarsi al Servaggio<br />
Parte V. Vivere Liberi
{{NDR|Spinoza, ''Etica'', traduzione di Renato Peri<ref name="renato peri">''[http://www.fogliospinoziano.it/articolispinoza/Etica.pdf Etica]'', su ''fogliospinoziano.it''</ref>}}
====Traduzione II====
Etica dimostrata secondo l'ordine geometrico e divisa in cinque parti, in cui si tratta di:<br />
I. Dio<br />
II. Natura e origine della mente<br />
III. Origine e natura degli affetti<br />
IV. La schiavitù umana, ossia le forze degli affetti<br />
V. La potenza dell'intelletto, ossia la libertà umana
{{NDR|Spinoza, ''Etica'', traduzione di Sossio Giametta, Bollati Boringhieri, Torino 1992}}
===[[Incipit]] parte I ===
====Originale====
'''Pars prima – De Deo'''<br />
'''Definitiones'''<br />
1. Per causam sui intelligo id, cujus essentia involvit existentiam, sive id, cujus natura non potest concipi, nisi existens.<br />
2. Ea res dicitur in suo genere finita, quae aliâ ejusdem naturae terminari potest. Ex. gr. corpus dicitur finitum, quia aliud semper majus concipimus. Sic cogitatio aliâ cogitatione terminatur. At corpus non terminatur cogitatione, nec cogitatio corpore.<br />
3. Per substantiam intelligo id, quod in se est, et per se concipitur ; hoc est id, cujus conceptus non indiget conceptu alterius rei, à quo formari debeat.<br />
4. Per attributum intelligo id, quod intellectus de substantiâ percipit, tanquam ejusdem essentiam constituens.<br />
5. Per modum intelligo substantiae affectiones, sive id, quod in alio est, per quod etiam concipitur.<br />
6. Per Deum intelligo ens absolutè infinitum, hoc est, substantiam constantem infinitis attributis, quorum unumquodque aeternam, et infinitam essentiam exprimit.<br />
'''Explicatio''': Dico absolutè infinitum, non autem in suo genere ; quicquid enim in suo genere tantùm infinitum est, infinita de eo attributa negare possumus ; quod autem absolutè infinitum est, ad ejus essentiam pertinet, quicquid essentiam exprimit, et negationem nullam involvit.<br />
7. Ea res libera dicitur, quae ex solâ suae naturae necessitate existit, et à se solâ ad agendum determinatur : necessaria autem, vel potiùs coacta, quae ab alio determinatur ad existendum, et operandum certâ, ac determinatâ ratione.<br />
8. Per aeternitatem intelligo ipsam existentiam, quatenus ex solâ rei aeternae definitione necessariò sequi concipitur.<br />
'''Explicatio''': Talis enim existentia, ut aeterna veritas, sicut rei essentia, concipitur, proptereaque per durationem, aut tempus explicari non potest, tametsi duratio principio, et fine carere concipiatur.
====Traduzione====
'''Parte I – Dio, o il fondamento'''<br />
'''Definizioni''' <br >
1. Per ''Causa di sé'' non intendo una realtà che produca attivamente se stessa, cosa che per la ragione
sarebbe inconcepibile; intendo una realtà la cui essenza implica l'esistenza: ossia una realtà di tale
natura che non possa essere pensata se non come esistente.<br />
2. Si dice ''finita nel suo genere'' una cosa che può essere limitata da un'altra cosa della stessa natura.<br />
P. es., noi diciamo che un corpo qualsiasi è finito perché possiamo sempre pensarne uno più grande
che lo limita o lo delimita. Così, anche, un pensiero può essere limitato da un altro pensiero. Ma un
corpo non viene delimitato da un pensiero, né un pensiero da un corpo.<br />
3. Per ''Sostanza'' intendo una realtà che sussiste per sé ("causa di sé": vedi sopra) e che può essere
pensata assolutamente, cioè senza bisogno di derivarne il concetto da quello di un'altra realtà.<br />
4. Per ''Attributo'' intendo un'entità che l'intelletto percepisce tanto come manifestazione o aspetto
della Sostanza quanto come costituente o struttura dell'essenza della Sostanza stessa.<br />
5. Per ''Modo'' intendo una manifestazione circoscritta e individuabile (anche se infinita; vedi oltre)
della Sostanza, ovvero una realtà che esiste grazie a (o sulla base di) un'altra realtà, senza la quale la
realtà considerata è inconcepibile.<br />
6. Per ''[[Dio]]'' intendo un Ente assolutamente infinito: cioè una Sostanza che consta di infiniti attributi, ciascuno dei quali esprime un'essenza eterna ed infinita.<br />
'''''Spiegazione''''': Dico infinita ''assolutamente'', e non ''nel suo genere'': infatti a un ente qualsiasi, infinito soltanto nel suo genere, non possiamo sostenere che manchino infiniti attributi; ma all'ente che è infinito ''assolutamente'' compete un'essenza alla quale, invece, è ''proprio'' tutto ''ciò'' che esprime un ''essere'' e che non implica alcuna negazione.<br />
7. Si dice ''libera'' quella cosa che esiste per la sola necessità della sua natura e che solo da se stessa è determinata ad agire; si dice invece ''necessaria'', o piuttosto ''coatta'', la cosa che è determinata da un'altra cosa, e con criteri certi e definiti, ad esistere e ad agire. (Quando sia impiegato in contrapposizione a "contingente" [= ''che può esserci o no''] il termine "necessario" vale invece ''che non può non esserci'': come si vedrà più avanti).<br />
8. Per ''Eternità'' intendo l'esistenza stessa, in quanto essa è pensata discendere necessariamente dalla sola definizione di ''cosa eterna''.<br />
'''''Spiegazione''''': Una tale ''esistenza'' si concepisce infatti – allo stesso modo dell'''essenza'' della cosa eterna predetta – come una ''verità eterna'' (= affermazione il cui contrario non è logicamente concepibile): per la qual cosa essa non può spiegarsi per mezzo della durata o dei tempo; anche se la durata sia pensata senza principio e senza fine.
{{NDR|Spinoza, ''Etica'', traduzione di Renato Peri<ref name="renato peri"/>}}
===[[Incipit]] parte II===
====Originale====
'''Pars secunda – De Naturâ et Origine Mentis'''<br />
Transeo jam ad ea explicanda, quae ex Dei, sive Entis aeterni, et infiniti essentiâ necessariò debuerunt sequi. Non quidem omnia ; infinita enim infinitis modis ex ipsâ debere sequi Prop. 16 Part. 1 demonstravimus : sed ea solummodo, quae nos ad Mentis humanae, ejusque summae beatitudinis cognitionem, quasi manu, ducere possunt.<br />
Definitiones<br />
1. Per corpus intelligo modum, qui Dei essentiam, quatenus, ut res extensa, consideratur, certo, et determinoto modo exprimit ; vid. Coroll. Prop. 25 Part. I.<br />
2. Ad essentiam alicujus rei id pertinere dico, quo dato res necessariò ponitur, et quo sublato res necessariò tollitur ; vel id, sine quo res, et vice versa quod sine re nec esse, nec concipi potest.<br />
3. Per ideam intelligo Mentis conceptum, quem Mens format, propterea quòd res est cogitans.<br />
'''Explicatio''': Dico potiùs conceptum, quam perceptionem, quia perceptionis nomen indicare videtur, Mentem ab objecto pati. At conceptus actionem Mentis exprimere videtur.<br />
4. Per ideam adaequatam intelligo ideam, quae, quatenus in se sine relatione ad objectum consideratur, omnes verae idae proprietates, sive denominationes intrinsecas habet.<br />
'''Explicatio''': Dico intrinsecas, ut illam secludam, quae extrinseca est, nempe convenientam ideae cum suo ideato.<br />
5. Duratio est indefinita existendi continuatio.<br />
'''Explicatio''': Dico indefinitam, quia per se ipsam rei existentis naturam determinari nequaquam potest, neque etiam à causâ efficiente, quae scilicet rei existentiam necessariò ponit, non autem tollit.<br />
6. Per realitatem, et perfectionem idem intelligo.<br />
7. Per res singulares intelligo res, quae finitae sunt, et determinatam habent existentiam. Quòd si plura Individua in unâ actione ità concurrant, ut omnia simul unius effectûs sint causa, eadem omnia eatenus, ut unam rem singularem, considero.
<br />
====Traduzione====
'''Parte II – La Mente Umana'''<br />
''Passo ora a spiegare le cose che hanno dovuto derivare necessariamente dall'essenza di Dio, cioè dell'Essere eterno e infinito. Naturalmente non le spiegherò tutte – sono infinite (come ho dimostrato: P. 1, Prop. 16) le cose che in infiniti modi debbono derivare da quell'essenza; mi limiterò a spiegare quelle che possono condurci, come per mano, alla conoscenza della Mente umana e della sua suprema beatitudine.''<br />''Definizioni''<br />1. Per ''[[Corpo]]'' intendo un ''modo'', cioè una manifestazione (o forma) circoscritta e individuabile, che esprime in maniera certa e determinata l'essenza di Dio, in quanto egli è considerato come cosa estesa (P. 1, Conseg. d. Prop. 25).<br />2. Dico che ''appartiene all'essenza di una cosa'' ciò che, ''essendoci'', fa sì che la cosa ''sia'' necessariamente, e che, ''venendo a mancare'', fa sì che la cosa ''venga meno'' necessariamente; ovvero ciò senza di cui la cosa considerata non può essere né esser pensata, e, viceversa, ciò che senza quella cosa non può essere né esser pensato.<br />3. Per ''Idea'' intendo un concetto della [[Mente]], che la Mente forma perché è una ''cosa pensante''.<br />'''''Spiegazione''''': Dico ''concetto'' piuttosto che ''percezione'', perché il termine "percezione" sembra indicare che la Mente, passiva, riceva una qualche impressione dall'oggetto: mentre il termine "concetto" sembra esprimere un'''azione'' della Mente.<br />4. Per ''Idea'' adeguata intendo un'idea che, in quanto è considerata in sé, senza relazione a un oggetto, possiede tutte le proprietà o le caratteristiche intrinseche di un'idea vera; ossia che corrisponde a una concezione razionale e logica nell'ambito di ciò che è nelle possibilità della Sostanza.<br />'''''Spiegazione''''': Dico infatti proprietà ''intrinseche'' per escludere quella proprietà che è ''estrinseca'': e che è la convenienza dell'idea vera col suo ''ideato'', ossia col suo oggetto quale-esso-è-in-sé (v. P. 1, Ass. 6).<br />5. Per ''Durata'' intendo la continuazione indefinita dell'esistenza.<br />'''''Spiegazione''''': Dico continuazione indefinita perché essa non può mai esser definita, o determinata, dalla natura stessa della cosa esistente, e neanche dalla sua causa efficiente: la quale pone sì necessariamente l'esistenza della cosa, ma non può toglierla.<br />6. Per ''[[Realtà]]'' e per ''[[Perfezione]]'' intendo la medesima cosa.<br />7. Per ''Cose singolari o singole'' intendo le cose che hanno un'estensione finita e un'esistenza determinata. Se molte Cose singolari (o Individui, se hanno tali caratteristiche di semplicità e di riconoscibilità) cooperino a una medesima azione in modo di essere, tutte insieme, la causa di un unico effetto, io le considero, per questa circostanza, come una sola Cosa singolare.
{{NDR|Spinoza, ''Etica'', traduzione di Renato Peri<ref name="renato peri"/>}}
===[[Incipit]] parte III===
====Originale====
'''Pars tertia – De Origine et Naturâ Affectuum'''<br />
'''Praefatio'''<br />
Plerique, qui de Affectibus, et hominum vivendi ratione scripserunt, videntur, non de rebus naturalibus, quae communes naturae leges sequuntur, sed de rebus, quae extra naturam sunt, agere. Imò hominem in naturâ, veluti imperium in imperio, concipere videntur. Nam hominem naturae ordinem magis pertubare, quàm sequi, ipsumque in suas actiones absolutam habere potentiam, nec aliunde, quàm à se ipso determinari, credunt. Humanae deinde impotentiae, et inconstantiae causam non communi naturae potentiae, sed, nescio cui naturae humanae vitio, tribuunt, quam propterea flent, rident, contemnunt, vel, quod plerumque fit, detestantur ; et, qui humanae Mentis impotentiam eloquientiùs, vel argutiùs carpere novit, veluti Divinus habetur. Non desuerunt tamen viri praestantissimi (quorum labori, et industriae nos multùm debere fatemur), qui de rectâ vivendi ratione praeclara multa scripserint, et plena prudentiae consilia mortalibus dederint ; verùm Affectuum naturam, et vires, et quid contrà Mens in iisdem moderandis possit, nemo, quòd sciam, determinavit. Scio equidem celeberrimum Cartesium, licet etiam crediderit, Mentem in suas actiones absolutam habere potentiam, Affectûs tamen humanos per primas suas causas explicare, simulque viam ostendere studuisse, quâ Mens in Affectûs absolutum habere possit imperium ; sed, meâ quidem sententiâ, nihil praeter magni sui ingenii acumen ostendit, ut suo loco demonstrabo. Nam ad illos revertere volo, qui hominum Affectûs, et actiones detestari, vel ridere malunt, quàm intelligere. His sine dubio mirum videbitur, quod hominum vitia, et ineptias more Geometrico tractare aggrediar, et certâ ratione demonstrare velim ea, quae rationi repugnare, quaeque vana, absurda, et horrenda esse clamitant. Sed mea haec est ratio. Nihil in naturâ sit, quod ipsius vitio possit tribui ; est namque natura semper eadem, et ubique una, eademque ejus virtus, et agendi potentia, hoc est, naturae leges, et regulae, secundùm quas omnia fiunt, et ex unis formis in alias mutantur, sunt ubique, et semper eaedem, atque adeò una, eademque etiam debet esse ratio rerum qualiumcunque naturam intelligendi, nempe per leges, et regulas naturae universales. Affectûs itaque odii, irae, invidiae etc. in se considerati ex eâdem naturae necessitate, et virtute consequuntur, ac reliqua singularia ; ac proinde certas causas agnoscunt, per quas intelliguntur, certasque proprietates habent, cognitione nostrâ aequè dignas, ac proprietates cujuscunque alterius rei, cujus solâ contemplatione delectamur. De Affectuum itaque naturâ, et viribus, ac Mentis in eosdem potentiâ eâdem Methodo agam, quâ in praecedentibus de Deo, et Mente egi, et humanas actiones, atque appetitûs considerabo perinde, ac si quaestio de lineis, planis, aut de corporibus esset.
====Traduzione====
'''Parte III – Sentire e Sapere'''<br />
'''Prefazione'''<br />
Il maggior numero di coloro che hanno trattato dei sentimenti e della maniera di vivere degli umani sembrano occuparsi non di cose naturali, soggette alle ordinarie leggi della natura, ma di cose estranee alla natura stessa; e addirittura sembrano considerare la posizione dell'Uomo nella natura come quella di uno Stato in uno Stato, credendo, come credono, che l'Uomo turbi l'ordine della natura più che seguirlo, che egli abbia sulle sue azioni un potere assoluto, e che non sia determinato nel suo agire che da se stesso. Essi poi attribuiscono la causa dell'impotenza e dell'incostanza umane non all'ordinario potere della Natura, ma a non so quale difetto della specifica natura umana: che per questa ragione essi compiangono, o deridono, o disprezzano, o – come accade più spesso – deprecano; e a chi sa con maggiore eloquenza o con maggiore arguzia criticare l'impotenza della Mente umana s'attribuisce la più alta ispirazione. Non sono mancati tuttavia uomini di grande valore (alla cui fatica e alle cui ricerche riconosco di dover molto) che hanno scritto parecchie cose eccellenti sulla retta maniera di vivere e hanno dato ai mortali consigli pieni di prudenza; nessuno però, ch'io sappia, ha definito la natura e le forze dei Sentimenti, e quanto possa d'altra parte la Mente per governarli. So certo
che il celeberrimo Cartesio – sebbene anch'egli abbia creduto che la Mente ha sulle sue azioni un potere assoluto – s'è sforzato di spiegare i Sentimenti umani mediante le loro cause prime, e insieme di mostrare la via per la quale la Mente possa avere sui Sentimenti un dominio totale; però, a mio parere almeno, egli non ha reso noto altro che l'acume del suo grande ingegno, come a suo luogo dimostrerò. Ma torniamo a coloro che al capire i sentimenti e le azioni degli umani preferiscono deprecarli o deriderli. Essi giudicheranno indubbiamente degno di meraviglia che io mi dedichi a trattare razionalmente i vizi e le stupidaggini degli umani, e che voglia dimostrare in maniera inoppugnabile cose che essi proclamano a gran voce ripugnanti alla ragione, vane, assurde, orrende. Ma il mio criterio è proprio questo. In natura niente accade che possa imputarsi a un difetto della natura stessa: la natura è infatti sempre la medesima, e dappertutto la sua virtù e il suo potere d'agire sono identici; ossia, le leggi naturali e le regole di natura, in conformità delle quali tutto accade e tutto si trasforma, sono sempre e dappertutto le stesse: e pertanto dev'esserci un solo, e sempre lo stesso, criterio di interpretazione delle cose-come-sono, quali che esse siano: criterio che s'identifica con le leggi e le regole universali della natura. Quindi i Sentimenti di odio, di ira, di invidia, eccetera, considerati in se stessi, procedono dalla stessa necessità e dalla stessa virtù della natura da cui procedono tutte le altre cose singole; e quindi riconoscono cause determinate, mediante le quali essi sono compresi, ed hanno determinate proprietà, degne d'esser conosciute da noi esattamente come le proprietà di qualsiasi altra cosa di quelle della cui contemplazione ci dilettiamo. Con lo stesso metodo, pertanto, col quale nelle pagine precedenti ho trattato di Dio e della Mente, tratterò ora della natura e delle forze dei Sentimenti, e del potere che la Mente ha su di essi; e considererò le azioni e le inclinazioni umane come se fosse questione di linee, di superfici e di solidi.
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===[[Incipit]] parte IV===
====Originale====
'''Pars quarta – De Servitute Humanâ, seu de Affectuum Viribus'''<br />
'''Praefatio'''<br />
Humanam impotentiam in moderandis, et coërcendis affectibus Servitutem voco ; homo enim affectibus obnoxius sui juris non est, sed fortunae, in cujus potestate ità est, ut saepe coäctus sit, quanquam meliora sibi videat, deteriora tamen sequi. Hujus rei causam, et quid praeterea affectûs boni, vel mali habent, in hâc Parte demonstrare proposui. Sed antequam incipiam, pauca de perfectione, et imperfectione, deque bono, et malo praefari lubet.<br />Qui rem aliquam facere constituit, eamque perfecit, rem suam perfectam esse, non tantùm ipse, sed etiam unusquisque, qui mentem Auctoris illius operis, et scopum rectè noverit, aut se novisse crediderit, dicet. Ex. gr. si aliquis aliquod opus (quod suppono nondum esse peractum) viderit, noveritque scopum Auctoris illius operis esse domum aedificare, is domum imperfectam esse dicet, et contrà perfectam, simulatque opus ad finem, quem ejus Auctor eidem dare constituerat, perductum viderit. Verùm si quis opus aliquod videt, cujus simile nunquam viderat, nec mentem opificis novit, is sanè scire non poterit, opus ne illud perfectum, an imperfectum sit. Atque haec videtur prima fuisse horum vocabulorum significatio. Sed postquam homines ideas universales formare, et domuum, aedificiorum, turrium, etc. exemplaria excogitare, et alia rerum exemplaria aliis praeferre inceperunt, factum est, ut unusquisque id perfectum vocaret, quod cum universali ideâ, quam ejusmodi rei formaverat, videret convenire, et id contrà imperfectum, quod cum concepto suo exemplari minùs convenire videret, quanquam ex opificis sententiâ consummatum planè esset. Nec alia videtur esse ratio, cur res naturales etiam, quae scilicet humanâ manu non sunt factae, perfectas, aut imperfectas vulgò appellent ; solent namque homines tam rerum naturalium, quàm artificialum ideas formare universales, quas rerum veluti exemplaria habent, et quas naturam (quam nihil nisi alicujus finis causâ agere existimant) intueri credunt, sibique exemplaria proponere. Cùm itaque aliquid in naturâ fieri vident, quod cum concepto exemplari, quod rei ejusmodi habent, minùs convenit, ipsam naturam tum defecisse, vel peccavisse, remque illam imperfectam reliquisse, credunt. Videmus itaque homines consuevisse, res naturales perfectas, aut imperfectas vocare, magis ex praejudicio, quàm ex earum verâ cognitione. Ostendimus enim in Primae Partis Appendice Naturam propter finem non agere ; aeternum namque illud, et infinitum Ens, quod Deum, seu Naturam appellamus, eâdem, quâ existit, necessitate agit. Ex quâ enim naturae necessitate existit, ex eâdem ipsum agere ostendimus (Prop. 16 Part. I). Ratio igitur, seu causa, cur Deus, seu Natura agit, et cur existit, una, eadeóque est. Ut ergo nullius finis causâ existit, nullius etiam finis causâ agit ; sed ut existendi, sic et agendi principium, vel finem habet nullum. Causa autem, quae finalis dicitur, nihil est praeter ipsum humanum appetitum, quatenus is alicujus rei veluti principium, seu causa primaria consideratur. Ex. gr. cùm dicimus habitationem causam fuisse finalem hujus, aut illius domûs, nihil tùm sanè intelligimus aliud, quàm quod homo ex eo, quod vitae domesticae commoda imaginatus est, appetitum habuit aedificandi domum. Quare habitatio, quatenus ut finalis causa consideratur, nihil est praeter hunc singularem appetitum, qui reverâ causa est efficiens, quae ut prima consideratur, quia homines suorum appetituum causas communiter ignorant. Sunt namque, ut jam saepe dixi, suarum quidem actionum, et appetituum conscii, sed ignari causarum, à quibus ad aliquid appetendum determinantur. Quod praeterea vulgo ajunt, Naturam aliquando deficere, vel peccare, resque imperfectas producere, inter commenta numero, de quibus in Append. Part. I egi. Perfectio igitur, et imperfectio reverâ modi solummodo cogitandi sunt, nempe notiones, quas fingere solemus ex eo, quod ejusdem speciei, aut generis individua ad invicem comparamus : et hâc de causâ suprà (Def. 6 Part. II) dixi me per realitatem, et perfectionem idem intelligere ; solemus enim omnia Naturae individua pertinet. Quatenus itaque Naturae individua ad hoc genus revocamus, et ad invicem comparamus, et alia plus entitatis, seu realitatis, quàm alia habere comperimus, eatenus alia aliis perfectiora esse dicimus ; et quatenus iisdem aliquid tribuimus, quod negationem involvit, ut terminus, finis, impotentia, etc. eatenus ipsa imperfecta appellamus, quia nostram Mentem non aequè afficiunt, ac illa, quae perfecta vocamus, et non quod ipsis aliquid, quod suum sit, deficiat, vel quod Natura peccaverit. Nihil enim naturae alicujus rei competit, nisi id, quod ex necessitate naturae causae efficientis sequitur, et quicquid ex necessitate naturae causae efficientis sequitur, id necessariò sit.<br />Bonum, et malum quod attinet, nihil etiam positivum in rebus, in se scilicet consideratis, indicant, nec aliud sunt, praeter cogitandi modos, seu notiones, quas formamus ex eo, quod res ad invicem comparamus. Nam una, eadeóque res potest eodem tempore bona, et mala, et etiam indifferens esse. Ex. gr. Musica bona est Melancholico, mala lugenti ; surdo autem neque bona, neque mala. Verùm, quamvis se res ità habeat, nobis tamen haec vocabula retinenda sunt. Nam quia ideam hominis tanquam naturae humanae exemplar, quod intueamur, formare cupimus, nobis ex usu erit, haec eadem vocabula eo, quo dixi, sensu retinere. Per bonum itaque in seqq. intelligam id, quod certò scimus medium esse, ut ad exemplar humanae naturae, quod nobis proponimus, magis magisque accedamus. Per malum autem id, quod certò scimus impedire, quominùs idem exemplar referamus. Deinde homines perfectiores, aut imperfectiores dicemus, quatenus ad hoc idem exemplar magis, aut minùs accedunt. Nam apprimè notandum est, cùm dico, aliquem à minore ad majorem perfectionem transire, et contrà, me non intelligere, quod ex unâ essentiâ, seu formâ in aliam mutatur. Equus namque ex. gr. tàm destruitur, si in hominem, quàm si in insectum mutetur : sed quod ejus agendi potentiam, quatenus haec per ipsius naturam intelligitur, augeri, vel minui concipimus. Denique per perfectionem in genere realitatem, uti dixi, intelligam, hoc est, rei cujuscunque essentiam, quatenus certo modo existit, et operatur, nullâ ipsius durationis habitâ ratione. Nam nulla res singularis potest ideo dici perfectior, quia plus temporis in existendo perseveravit ; quippe rerum duratio ex earum essentiâ determinari nequit ; quandoquidem rerum essentia nullum certum, et determinatum existendi tempus involvit ; sed res quaecunque, sive ea perfectior sit, sive minùs, eâdem vi, quâ existere incipit, semper in existendo perseverare poterit, ità ut omnes hâc in re aequales sint.
====Traduzione====
'''Parte IV – Sottrarsi al Servaggio'''<br />
'''Prefazione'''<br />
Chiamo Servaggio, o Servitù, l'impotenza degli umani a governare e a reprimere i sentimenti: dato
che l'agire di un umano sottomesso ai sentimenti è guidato non dall'umano stesso, ma dalla sorte: in potere della quale egli si trova ad un punto tale, che spesso è costretto, sebbene veda ciò che per lui è meglio, a scegliere invece il peggio. Dimostrare la causa di questa situazione, e dimostrare inoltre che cosa i sentimenti abbiano di buono o di cattivo, è ciò che in questa Parte mi sono proposto. Ma prima di cominciare vorrei premettere poche parole a proposito della perfezione e dell'imperfezione e del bene e del male.<br />Chi ha stabilito di fare una certa cosa, e l'ha portata a compimento, dirà che la sua opera è perfetta; e così dirà anche ognuno che conosca correttamente, o creda di conoscere, il pensiero e lo scopo dell'autore di quell'opera. Per esempio, se qualcuno vede un'opera – che suppongo non essere ancora compiuta – e sa che lo scopo dell'autore di quell'opera è, poniamo, la costruzione di una casa, dirà che, in tale suo stato, la casa è incompiuta, o imperfetta; e la dirà invece compiuta, o perfetta, dal momento che l'avrà vista portata a quel compimento che l'autore aveva progettato di darvi. Ma chi veda un'opera della quale non abbia mai visto un altro esemplare, e non conosca il pensiero del costruttore, non potrà certo sapere se quell'opera sia perfetta o imperfetta. E sembra che questo sia stato il primitivo significato di tali termini. Ma dopo che gli umani han cominciato a formarsi idee universali (v. P. II, Prop. 40, Chiarim. 1°), e a concepire modelli di case, di palazzi, di torri, eccetera, e a preferire determinati modelli di cose ad altri modelli, è accaduto che ognuno chiami perfetto ciò che gli sembri combaciare meglio con 1'idea universale che egli s'è fatto di quella tal cosa, e imperfetto, al contrario, ciò che egli veda meno combaciante col modello da lui concepito – benché a giudizio dell'artefice dell'oggetto esso possa essere perfettamente compiuto. E non sembra che sia diversa la ragione dell'abitudine, che gli umani hanno, di chiamare perfette o imperfette anche le cose naturali, quelle cioè che non sono prodotte da mano umana: ché gli umani sogliono infatti formarsi, sia delle cose naturali sia delle cose artificiali, idee universali, che essi prendono come modelli delle cose, e che secondo loro la natura (la quale, secondo loro, non fa nulla senza un fine) tiene ben presenti e adotta anch'essa come modelli. Quando poi vedono che nella natura si presenta qualche cosa che s'adatta non completamente al loro modello ideale di quella cosa, essi credono allora che la natura stessa abbia avuto un mancamento o un ghiribizzo e abbia lasciato imperfetta la cosa considerata. Vediamo pertanto che gli umani si sono abituati a chiamare le cose "perfette" o "imperfette" più per pregiudizio che per una vera conoscenza delle cose stesse. Abbiamo infatti mostrato nell'Appendice della Prima Parte che la Natura non agisce in vista d'un fine: l'Ente eterno e infinito, che chiamiamo Dio, o Natura, opera per la medesima necessità per la quale esiste. E che esso agisca per la medesima necessità di natura per
la quale esiste è dimostrato nella Prop. 16 della I Parte. Quindi la ragione, o la causa, per cui Dio, o la Natura, opera, e per cui esiste, è la medesima, cioè una sola. Come dunque esso non esiste per alcun fine, esso anche non opera per alcun fine; e come per il suo esistere, così per il suo operare esso non ha alcuna ragione né alcuno scopo. La causa detta finale non è nulla all'infuori dello stesso appetito umano, in quanto è considerato il principio o ragione o causa primaria di una cosa: quando diciamo, per esempio, che la causa finale di questa o quella casa è stata l'abitarci, noi sicuramente non intendiamo altro che questo, che un Uomo, per aver immaginato i vantaggi del disporre di una casa per viverci, ha avuto il desiderio, o l'appetito, di costruirsela. Quindi l'abitare, in quanto è considerato causa finale, non è altro che questo specifico appetito, il quale è in realtà una causa efficiente: che è considerata causa prima perché gli umani, ordinariamente, ignorano le cause dei loro appetiti. Essi sono infatti, come ho detto spesso, ben consapevoli delle loro azioni e dei loro appetiti, ma ignari delle cause dalle quali essi sono determinati ad appetire qualcosa. Quel che poi si dice dalla gente, che la Natura talvolta sia manchevole, o sbagli per sbagliare, e produca cose imperfette, va annoverato tra le fantasie di cui ho trattato nell'Appendice della Prima Parte. Quindi la "[[perfezione]]" e l'"[[imperfezione]]" sono, in realtà, soltanto modi del pensare: vale a dire, nozioni che noi ci costruiamo col confrontare fra di loro individui della medesima specie o del medesimo genere: e per questa ragione ho detto più sopra (P. II, Def. 6) che coi termini realtà e perfezione io intendo la medesima cosa. Noi siamo soliti, infatti, ridurre tutti gli esseri che sono in Natura a quell'unico genere che è chiamato generalissimo: appunto alla nozione 86 di ente, ossia di cosa che è: nozione pertinente a tutte, senza eccezione, le cose che sono in Natura. In quanto, allora, noi riduciamo tutti gli esseri individui della Natura a questo genere, e li confrontiamo fra di loro, e rileviamo che taluni hanno più entità, o più realtà, o sono più cosa, di altri, in tanto noi diciamo che gli uni sono più perfetti degli altri; e in quanto attribuiamo a questi ultimi qualche particolarità che implica una negazione – come limite, finitezza, impotenza eccetera – in tanto noi li definiamo imperfetti: questo, però, perché la nostra Mente non ne è colpita come dagli esseri che a noi sembrano perfetti, e non perché agli esseri "imperfetti" manchi qualcosa che ad essi compete o perché la Natura abbia sbagliato. Alla natura di una qualsiasi cosa non compete infatti nient'altro che ciò che deriva dalla necessità della natura della causa efficiente; e qualsiasi cosa che derivi dalla necessità della natura della causa efficiente viene ad essere ''necessariamente''.<br />Quanto ai termini di ''bene'' e di ''male'', anch'essi non indicano alcunché di positivo nelle cose, se le consideriamo in sé, e non sono altro che modi del pensare, ossia nozioni, che noi ci formiamo in conseguenza del nostro confrontare le cose le une con le altre. Una stessa cosa, infatti, può essere nello stesso tempo buona, e cattiva, e anche indifferente: la Musica, per esempio, è buona per chi è melanconico e cattiva per chi soffre; e per chi è sordo non è buona né cattiva. Ma, sebbene le cose stiano così, ci conviene egualmente continuare ad usare quei termini. Poiché, infatti, noi vogliamo configurare un'idea di Uomo che sia il modello della natura umana, al quale fare poi riferimento, ci sarà utile conservare i termini in parola nel senso che ho detto. Di qui in poi, pertanto, intenderò per [[bontà e cattiveria|buono]] (o per bene) ciò che sappiamo con certezza essere un mezzo per avvicinarci sempre più a quel modello della natura umana che ci proponiamo; per [[bontà e cattiveria|cattivo]] (o per male) invece intenderò ciò che sappiamo con certezza esserci d'ostacolo alla realizzazione in noi di quel modello. In base a questo noi definiremo gli umani come più perfetti o più imperfetti in proporzione del loro maggiore o minore avvicinarsi al modello predetto. Si deve poi far molta attenzione a questo: che quando dico che un umano passa da una minore ad una maggiore perfezione io intendo dire non che quegli cambi in un'altra essenza o forma la sua propria essenza o forma (un cavallo, per esempio, cessa di esistere come cavallo sia che si muti in un Uomo, sia che si muti in un insetto): ma che noi ci rendiamo conto che la sua potenza di agire, in quanto essa risulta dalla sua natura, aumenta o diminuisce. Infine, per perfezione in generale intenderò, come ho detto, la realtà, cioè la natura di una cosa qualsiasi in quanto essa esiste ed agisce in un certo modo, senza alcun riferimento alla sua durata. Nessuna cosa singola può infatti dirsi più perfetta perché ha perseverato più a lungo nell'esistere, dato che la durata delle cose non può determinarsi in base alla loro essenza. L'essenza delle cose, invero, non implica alcuna certa e determinata durata dell'esistenza nel tempo: ma una cosa qualsiasi, sia essa più o meno perfetta, potrà sempre perseverare nell'esistenza con la medesima forza con la quale comincia ad esistere: così che in questo tutte le cose sono eguali.
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===[[Incipit]] parte V===
====Originale====
'''Pars quinta – De Potentiâ Intellectûs, seu de Libertate Humanâ'''<br />
'''Praefatio'''<br />
Transeo tandem ad alteram Ethices Partem, quae est de modo, sive viâ, quae ad Libertatem ducit. In hâc ergo de potentiâ rationis agam, ostendens, quid ipsa ratio in affectûs possit, et deinde, quid Mentis Libertas seu beatitudo sit, ex quibus videbimus, quantùm sapiens potior sit ignaro. Quomodò autem, et quâ viâ debeat intellectus perfici, et quâ deinde arte Corpus sit curandum, ut possit suo officio rectè fungi, huc non pertinet ; hoc enim ad Medicinam, illud autem ad Logicam spectat. Hîc igitur, ut dixi, de solâ Mentis, seu rationis potentiâ agam, et ante omnia, quantum, et quale imperium in affectûs habeat, ad eosdem coërcendum, et moderandum, ostendam. Nam nos in ipsos imperium absolutum non habere, jam suprà demonstravimus. Stoici tamen putârunt, eosdem à nostrâ voluntate absolutè pendêre, nosque iis absolutè imperare posse. Attamen ab experientiâ reclamante, non verò ex suis principiis coacti sunt fateri, usum, et studium non parvum requiri ad eosdem coërcendum, et moderandum ; quod quidam exemplo duorum canum (si rectè memini), unius scilicet domestici, alterius venatici, conatus est ostendere ; nempe quia usu efficere tandem potuit, ut domesticus venari, venaticus contrà à leporibus sectandis abstinere assuesceret. Huic opinioni non parùm favet Cartesius. Nam statuit Animam, seu Mentem unitam praecipuè esse cuidam parti cerebri, glandulae scilicet pineali dictae, cujus ope Mens motûs omnes, qui in corpore excitantur, et objecta externa sentit, quamque Mens eo solo, quòd vult, variè movere potest. Hanc glandulam in medio cerebri ità suspendam esse statuit, ut minimo spirituum animalium motu possit moveri. Deinde statuit, quòd haec glans tot variis modis in medio cerebro suspendatur, quot variis modis spiritûs animales in eandem impingunt, et quòd praeterea tot varia vestigia in eâdem imprimantur, quot varia objecta externa ipsos spiritûs animales versùs eandem propellunt, unde fit, ut si glans postea ab Animae voluntate, illam diversimodè movente, hoc, aut illo modo suspendatur, quo semel fuit suspensa a spiritibus, hoc, aut illo modo agitatis, tum ipsa glans ipsos spiritûs animales eodem modo propellet, et determinabit, ac antea à simili glandulae suspensione repulsi fuerant. Praeterea statuit, unamquamque Mentis voluntatem naturâ esse unitam certo cuidam glandis motui. Ex. gr. si quis voluntatem habet objectum remotum intuendi, haec voluntas efficiet, ut pupilla dilatetur ; sed si de solâ dilatandâ pupillâ cogitet, nihil proderit ejus rei habere voluntatem, quia natura non junxit motum glandis, qui inservit impellendis spiritibus versùs nervum opticum modo conveniente dilatandae, vel contrahendae pupillae cum voluntate eandem dilatandi, vel contrahendi ; sed demum cum voluntate intuendi objecta remota, vel proxima. Denique statuit, quòd, etsi unusquisque motus hujus glandulae videatur connexus esse per naturam singulis ex nostris cogitationibus ab initio nostrae vitae, aliis tamen per habitum possunt jungi, quod probare conatur art. 50 Part. I de Pass. Animae. Ex his concludit, nullam esse tam imbecillem Animam, quae non possit, cùm bene dirigitur, acquirere potestatem absolutam in suas Passiones. Nam hae, ut ab eo definiuntur, sunt perceptiones, aut sensûs, aut commotiones animae, quae ad eam speciatim referuntur, quaeque NB. producuntur, conservantur, et corroborantur, per aliquem motum spirituum (vide art. 27 Part. I Pass. Anim.). At quandoquidem cuilibet voluntati possumus jungere motum quemcunque glandis, et consequenter spirituum ; et determinatio voluntatis à solâ nostrâ potestate pendet ; si igitur nostram voluntatem certis, et firmis judiciis, secundùm quae nostrae vitae actiones dirigere volumus, determinemus, et motûs passionum, quas habere volumus, hisce judiciis jungamus, imperium acquiremus absolutum in nostras Passiones. Haec est clarissimi hujus Viri sententia (quantum ex ipsius verbis conjicio), quam ego vix credidissem à tanto Viro prolatam esse, si minùs acuta fuisset. Profectò mirari satis non possum, quòd vir Philosophus, qui firmiter statuerat, nihil deducere, nisi ex principiis per se notis, et nihil affirmare, nisi quod clarè, et distinctè perciperet, et qui toties Scholasticos reprehenderat, quòd per occultas qualitates res obscuras voluerint explicare, Hypothesin sumat omni occultâ qualitate occultiorem. Quid quaeso, per Mentis, et Corporis unionem intelligit ? quem, inquam, clarum, et distinctum conceptum habet cogitationis arctissimè unitae cuidam quantitatis portiunculae ? Vellem sanè, ut hanc unionem per proximam suam causam explicuisset. Sed ille Mentem à Corpore adeò distinctam conceperat, ut nec hujus unionis, nec ipsius Mentis ullam singularem causam assignare potuerit ; sed necesse ipsi fuerit, ad causam totius Universi, hoc est, ad Deum recurrere. Deinde pervelim scire, quot motûs gradûs potest glandulae isti pineali Mens tribuere, et quantâ cum vi eandem suspensam tenere potest. Nam nescio, an haec glans tardiùs, vel celeriùs à Mente circumagatur, quàm à spiritibus animalibus, et an motûs Passionum, quos firmis judiciis arctè junximus, non possint ab iisdem iterùm à causis corporeis disjungi, ex quo sequeretur, ut, quamvis Mens firmiter proposuerit contra pericula ire, atque huic decreto motûs audaciae junxerit, viso tamen periculo, glans ità suspendatur, ut Mens non, nisi de fugâ, possit cogitare ; et sanè, cùm nulla detur ratio voluntatis ad motum, nulla etiam datur comparatio inter Mentis, et Corporis potentiam, seu vires ; et consequenter hujus vires nequaquam viribus illius determinari possunt. His adde, quòd nec haec glans ità in medio cerebro sita reperiatur, ut tam facile, totque modis circumagi possit, et quòd non omnes nervi ad cavitates usque cerebri protendantur. Denique omnia, quae de voluntate, ejusque libertate asserit, omitto, quandoquidem haec falsa esse, satis superque ostenderim. Igitur quia Mentis potentia, ut suprà ostendi, solâ intelligentiâ definitur, affectuum remedia, quae omnes experiri quidem, sed non accuratè observare, nec distinctè videre credo, solâ Mentis cognitione determinabimus, et ex eâdem illa omnia, quae ad ipsius beatitudinem spectant, deducemus.
====Traduzione====
'''Parte V – Vivere Liberi'''<br />
'''Prefazione'''<br />
Passo finalmente alla Parte di questo lavoro, l'ultima, che concerne il modo, o la via, per raggiungere la Libertà. In questa Parte tratterò così della potenza della Ragione, mostrando quanto la Ragione stessa possa sui sentimenti e in che cosa consista la Libertà della Mente o Beatitudine: e da questa esposizione risulterà evidente il vantaggio che il sapiente ha sugli umani grezzi e carnali, ossia quanto la Saggezza sia preferibile all'insipienza. Non è questa la sede per indicare come e per qual via l'Intelletto debba essere condotto a perfezione, e con quali criteri il Corpo debba essere conservato in grado di svolgere correttamente le sue funzioni: si tratta di mansioni che competono, rispettivamente, alla Logica e alla Medicina. Qui, come ho detto, tratterò soltanto della potenza della Mente, ossia della potenza della Ragione, e mostrerò in primo luogo la natura e l'entità dell'imperio che essa ha sui sentimenti e col quale li raffrena e li mòdera: perché abbiamo già dimostrato che sui nostri sentimenti noi non abbiamo un dominio ''assoluto''.<br />Gli Stoici credettero, invero, che i sentimenti dipendano assolutamente dalla nostra volontà e che noi possiamo dominarli assolutamente. Ma, a malgrado dei loro princìpi, l'esperienza li costrinse a riconoscere che per almeno raffrenare e moderare i nostri sentimenti sono necessari una costanza e un impegno non piccoli. (Qualcuno s'è sforzato di mostrare questa possibilità portando l'esempio, se ricordo bene, dei due cani, l'uno da compagnia e l'altro da caccia: che a forza di addestramento s'avvezzarono, il primo a rincorrere le lepri, il secondo a disinteressarsene). All'opinione stoica originaria è molto favorevole il Cartesio. Egli infatti stabilisce che l'Anima, o Mente, è unita precipuamente ad una parte del cervello, la cosiddetta ghiandola pineale o epifisi, per mezzo della quale la Mente percepisce sia tutti i movimenti del Corpo, sia gli oggetti esterni, e che la Mente può variamente muovere soltanto col volerlo; e afferma ancora che questa ghiandola è sospesa nel mezzo del cervello in modo tale da poter essere mossa dalla minima azione degli spiriti animali. II Cartesio sostiene poi che questa ghiandola, appesa com'è, assume tante posizioni diverse quanto diversamente la colpiscono gli spiriti animali, e che vi s'imprimono tanti vestigi diversi quanti sono i diversi oggetti esterni che orientano verso di essa gli spiriti animali stessi: e da ciò consegue che poi, quando la ghiandola, appesa al suo picciuolo, sia girata dall'Anima – che la muove a suo piacere – in questo o in quel modo in cui a suo tempo la girarono gli spiriti animali agitati in questo o in quel modo, la ghiandola stessa spingerà e determinerà quegli spiriti nella medesima maniera in cui essi in precedenza erano stati respinti dalla ghiandola quando essa si trovava nella stessa posizione, nella quale l'avevano posta gli spiriti animali agitati da cause esterne. Il Cartesio afferma inoltre che ciascuna volizione della Mente è per natura connessa a una determinata posizione della ghiandola: così che, per esempio, se qualcuno vuole osservare un oggetto lontano, questa volontà farà sì che la pupilla gli si dilati; ma se qualcuno intende soltanto dilatare la pupilla, questa volontà non avrà alcun effetto, perché la natura non ha collegato il movimento della ghiandola – che serve a spingere gli spiriti animali verso il nervo ottico nel modo idoneo a dilatare o a restringere la pupilla – con la volontà di dilatarla o di restringerla, ma solo con la volontà di osservare oggetti lontani o vicini. Egli stabilisce infine che, sebbene ciascun movimento della ghiandola considerata sembri connesso per natura, fin dall'inizio dell'esistenza di ciascun umano, a un determinato nostro pensiero, l'esercizio e l'abitudine possono collegare altri movimenti ad altri pensieri: e si sforza di dimostrare questa affermazione nella prima parte, art. 50, del suo "Le Passioni dell'Anima"; e da un tale postulato il Cartesio conclude che non c'è Anima tanto incapace che non possa, se ben diretta, acquistare un potere assoluto sulle sue Passioni. Queste infatti, come egli le definisce, sono "percezioni, o sensazioni, o commozioni dell'anima, che si riferiscono ad essa in modo specifico", e che, si noti, "sono prodotte, conservate e corroborate da qualche movimento degli spiriti" (ibidem, art. 27). Ma dato che a qualsiasi volizione noi possiamo collegare un qualsiasi moto della ghiandola, e quindi degli spiriti, e dato che la determinazione della volontà è totalmente in nostro potere, qualora noi determiniamo la nostra volontà mediante i giudizi certi e sicuri secondo i quali noi vogliamo orientare le azioni della nostra vita, e colleghiamo a questi giudizi i movimenti delle passioni che vogliamo avere, noi allora acquisteremo un dominio assoluto sulle nostre Passioni. L'opinione di quell'uomo celeberrimo è proprio questa che ho esposto, se l'ho costruita correttamente sulle sue proprie parole: e difficilmente io l'avrei creduta espressa da un così grand'uomo, se essa fosse stata meno acuta. Certo non posso meravigliarmi abbastanza che un filosofo, il quale aveva fermamente deciso di non dedurre alcunché se non da princìpi spontaneamente evidenti, e di non affermare alcunché che egli non percepisse in maniera chiara e distinta; che un filosofo il quale, ancora, aveva tante volte criticato i seguaci della Scolastica per il loro volere spiegare mediante qualità occulte le cose difficilmente comprensibili, accetti un'ipotesi più occulta di ogni qualità occulta. Che cosa intende egli, per favore, parlando di unione della Mente e del Corpo? quale concetto chiaro e distinto ha, dico, di un pensiero strettissimamente unito a una determinata particella di sostanza misurabile? Vorrei davvero che egli avesse spiegato una tale unione mediante la sua causa prossima; ma egli ha concepito la Mente così distinta dal Corpo da non poter escogitare alcuna causa singolare né dell'unione predetta, né della Mente stessa: e gli è stato necessario ricorrere alla causa di tutto 1'Universo, cioè a Dio. Vorrei poi – lo vorrei molto – sapere con quale finezza la Mente può comunicare il moto a codesta ghiandola pineale, e con quanta forza può conservarla così sospesa e suscettibile di rotazione: perché non so se la ghiandola in questione sia ruotata dalla Mente più velocemente o più lentamente che dagli spiriti animali, e se i moti concernenti le Passioni, che abbiamo strettamente collegato con i predetti giudizi saldi, non possano separarsi da quei giudizi per cause meccaniche, cioè per cause attribuibili al Corpo: tanto che accada, per esempio, che la Mente si sia fermamente proposta di affrontare un qualche pericolo, e a questa decisio ne abbia collegato il movimento della ghiandola che corrisponde all'Audacia; ma che, alla vista del pericolo, la ghiandola – che è pure una parte di un Corpo animale – si giri in modo che la Mente non possa pensare che alla fuga. E poiché in effetti non c'è un criterio per le operazioni della volontà che possa essere applicato alle operazioni del moto, non c'è nemmeno alcun confronto fra la potenza – o le forze – della Mente e quelle del Corpo; e di conseguenza le forze dell'uno non possono in alcun modo essere regolate o governate dalle forze dell'altra. A ciò s'aggiunga poi che né la ghiandola in parola si trova situata nel mezzo del cervello in condizioni tali da poter agevolmente ruotare secondo ogni asserita necessità, né tutti i nervi del corpo si spingono fino alle cavità del cervello. E infine non prendo in considerazione tutte le affermazioni che il Cartesio fa a proposito della volontà e della sua libertà, avendo qui sopra dimostrato a sufficienza – e anche più – che si tratta di affermazioni non corrispondenti al vero. Poiché dunque la potenza della Mente, come poco fa ho mostrato, è definita soltanto dalla sua intelligenza, noi determineremo il modo di rendere innocui i sent imenti, e anzi di servircene, mediante la sola conoscenza che la Mente possiede: modo del quale, credo, tutti hanno una qualche esperienza, ma che in genere non ve dono distintamente né analizzano con cura; e, una volta determinato quel modo, sulla base di esso dedurremo tutto ciò che concerne la beatitudine della Mente.
{{NDR|Spinoza, ''Etica'', traduzione di Renato Peri<ref name="renato peri"/>}}
===Citazioni===
*A coloro che preferiscono detestare o irridere le azioni o gli affetti umani anziché intenderli, senza dubbio sembrerà strano che io imprenda trattare con procedimento geometrico le stoltezze e i vizi, e che io voglia dimostrare secondo una ragione certe cose che secondo i loro strepiti ripugnerebbero alla ragione, sarebbero vane, assurde, orrende. (inciso presente sul retro dell'opera, 1992)
*Agire in assoluto secondo virtù non è altro in noi che agire, vivere e conservare il proprio essere secondo la guida della ragione, e questo in base al principio della ricerca del proprio utile. (IV, 24, 1988)
*Alla Crudeltà si contrappone la Clemenza, che non è una passione, ma una potenza dell'animo con la quale l'uomo modera l'Ira e la Vendetta. (def. Affetti 38, 1988)
*Altri stimano che Dio sia causa libera per la ragione che potrebbe fare in tal modo che le cose che abbiamo detto seguire dalla sua natura, cioè che sono in suo potere, non avvengano, ossia non siano da egli stesso prodotte. Ma questo sarebbe lo stesso come se dicessero che Dio può far sì che dalla natura del triangolo non segua che i suoi tre angoli siano uguali a due retti. (I parte, 17 prop., traduzione Emilia Giancotti, Editori Riuniti, 1988)
*Certamente l'esistenza umana sarebbe molto più felice se negli uomini la capacità di tacere fosse pari a quella di parlare. Ma l'esperienza insegna fin troppo bene che gli uomini non governano nulla con maggiore difficoltà che la lingua. (1992)
*Chi è condotto dal timore, e fa il bene per evitare il male, non è condotto dalla [[ragione]]. (IV, 63, 1988)
*Chi immagina che ciò che ama sia affetto da Gioia o Tristezza, sarà anch'egli affetto da Gioia o Tristezza. (III, 21, 1988)
*Chi immagina che ciò che ha in Odio sia affetto da Tristezza, si rallegrerà; se, al contrario, immagina che lo stesso sia affetto da Gioia si rattristerà. (III, 23, 1988)
*Chi vive guidato dalla [[ragione]] si sforza, per quanto può, di ricambiare l'odio, l'ira, il dispregio, di altri contro di lui, con l'[[amore]], ossia con la generosità. (IV, 46, 1988)
*Chiamo [[Schiavitù]] l'impotenza umana nel moderare e tenere a freno gli affetti; l'uomo soggetto agli affetti, infatti, non è padrone di sé, ma in balìa della fortuna nel cui potere è a tal punto che spesso è costretto, sebbene veda il meglio, a seguire tuttavia il peggio. (Iv, pref.)
*Chiamerò intrepido colui il quale disprezza il male che di solito io temo. (III, 51, 1988)
*Chiamiamo cattivo ciò che è causa di Tristezza. (IV, 30, 1988)
*Chiamiamo [[umiltà|umile]] colui che spesso arrossisce, che confessa i propri vizi e racconta le altrui virtù, che si fa indietro davanti a tutti e che infine cammina a capo basso e trascura gli ornamenti. (def. Affetti 29, 1988)
*Coloro i quali, credono di parlare o di tacere, o di fare alcunché per libera decisione della Mente, sognano ad occhi aperti. (III parte, 2 prop., 1988)
*Colui che vuole distinguere il vero dal falso deve avere un'idea adeguata di ciò che è vero e di ciò che è falso.<ref name=intcor>Citato in [https://web.archive.org/web/20110724085558/http://www.fogliospinoziano.it/frase.htm ''frasi spinoziane''], ''fogliospinoziano.it'', a cura di Claudio Catalli.</ref>
*Colui il quale immagina che ciò che ama sia distrutto, si rattristerà; se, al contrario, immagina che si conservi, si rallegrerà. (III, 19, traduzione Emilia Giancotti, Editori Riuniti, 1988)
*Colui il quale immagina che ciò che odia sia distrutto, si rallegrerà. (III, 20, 1988)
*Così la vera [[felicità]] e beatitudine di un uomo riposano esclusivamente sulla sapienza e sulla conoscenza della verità e non sul fatto che egli è più sapiente degli altri o sul fatto che gli altri son privi della conoscenza del vero, perché questa considerazione non accresce affatto la sua sapienza, cioè la sua felicità autentica. (III, 1988)
*Dico che noi agiamo quando in noi o fuori di noi avviene qualcosa di cui noi siamo causa adeguata, cioè quando dalla nostra natura, in noi o fuori di noi segue qualcosa che può essere compreso chiaramente e distintamente soltanto per mezzo della nostra stessa natura. (III, def. 2, 1988)
*[[Dio]] ama se stesso di infinito amore intellettuale. (V, 35, 1992)
*[[Dio]] agisce per le sole leggi della sua natura e non costretto da alcuno. (I parte, 17 prop., 1988)
*[[Dio]] e tutti i suoi attributi sono eterni.<ref name=intcor/>
*[[Dio]] esiste necessariamente. (I, 11, 1988)
*Essere ciò che siamo e divenire ciò che siamo capaci di divenire è l'unico scopo della [[vita]].<ref name=intcor/>
*È possibile che amiamo oppure abbiamo in Odio certe cose, senza conoscerne la causa; ma soltanto per [[simpatia e antipatia|simpatia]] (come dicono) o per [[simpatia e antipatia|antipatia]]. (III, 15, 1988)
*È proprio della natura della [[Ragione]] percepire le cose sotto una certa specie di eternità.<ref name=intcor/>
*Gli affetti umani indicano la potenza e l'arte se non degli uomini, almeno della natura non meno di molte altre cose che ammiriamo e della cui contemplazione ci dilettiamo. (IV, 57)
*Gli eventi contrari a ciò che dalla nostra utilità è richiesto, li sopporteremo di buon animo, se siamo consapevoli che abbiamo compiuto il nostro dovere, che la nostra potenza non poteva giungere a evitarli, e che noi siamo parte di tutta la natura, di cui seguiamo l'ordine. (IV, Append., cap. 32, 2002)
*Gli uomini fanno tutto in vista di un fine. (I, Append., 1988)
*Gli uomini quando dicono che questa o quella azione del Corpo trae origine dalla Mente che esercita il proprio dominio sul Corpo, non sanno quello che dicono e non fanno altro che confessare con parole speciose di ignorare, senza meravigliarsene, la vera causa di quella azione. (III, 2, 1988)
*I nomi degli affetti rispecchiano più il loro uso che la loro natura. (def. Affetti 21, 1988)
*I [[superstizione|superstiziosi]] che hanno imparato più a biasimare i vizi che a insegnare le virtù e che cercano non di guidare gli uomini con la [[ragione]], bensì di contenerli con la [[paura]] in modo che fuggano il Male piuttosto che amare le [[virtù]], non tendono ad altro che a rendere gli altri miseri come essi stessi e perciò non è sorprendente se per lo più sono molesti e odiosi agli uomini. (IV, 63, 1988)
*Il [[desiderio]] è l'essenza dell'[[uomo]].<ref name=intcor/>
*Il Disprezzo è l'immaginazione di una certa cosa, che tocca così poco la Mente, che la stessa Mente è spinta dalla presenza di una cosa a immaginare quel che nella stessa cosa non è, piuttosto quel che nella stessa cosa è. (def. Affetti 5, 1988)
*Il Favore è Amore verso qualcuno, che ha fatto bene a un altro. (def. Affetti 19, 1988)
*Il Gaudio è la Gioia che accompagna l'idea di una cosa passata che accade al di là della [nostra] speranza. (def. Affetti 16, 1988)
*Il [[peccato]], dunque, non è altro che la disobbedienza, che perciò è punita in base al solo diritto dello Stato, e al contrario l'obbedienza è stimata come un merito per il cittadino, poiché per ciò stesso è giudicato degno di godere dei benefici dello Stato. (IV, 37, 1988)
*Il Pentimento è Tristezza che accompagna l'idea di un certo fatto, che crediamo di aver compiuto per libero decreto della Mente. (IV, 54, 1988)
*Il Pentimento non è [[virtù]], ossia non nasce da [[ragione]]; ma chi si pente di ciò che ha fatto, è due volte misero, ossia impotente.
*Il [[Rimorso]] è la Tristezza che accompagna l'idea di una cosa passata che accade contro la nostra speranza. (def. Affetti 17, 1988)
*Il Riso come anche il gioco è pura Gioia; e perciò, purché non abbia eccesso, è di per sé buono. (IV, 45, 1988)
*Il sommo bene di coloro che seguono la virtù è comune a tutti e tutti egualmente possono goderne.<ref name=intcor/>
*Il Timore è la Cupidità di evitare con un male minore un male maggiore che temiamo. (def. Affetti 39, 1988)
*In base al modo in cui ciascuno è stato educato, si pente di un certo fatto o se ne gloria. (def. Affetti 27, 1988)
*In [[natura]] nulla accade che possa essere attribuito ad un suo vizio; la natura, infatti, è sempre la stessa e la sua [[virtù]] e potenza di agire è ovunque una e identica, cioè le leggi e regole della natura secondo le quali tutte le cose avvengono e si mutano da una forma in un'altra sono ovunque e sempre le stesse. (III, prefazione)
*In quanto una cosa concorda con la nostra [[natura]], in tanto è necessariamente buona. (IV, 31, 1988)
*In verità, se poniamo mente alle cose che dipendono dalla sola opinione, potremo concepire che può accadere che l'uomo senta di sé meno del giusto; può accadere, infatti, che qualcuno, mentre contempla tristemente la propria debolezza, immagini di essere disprezzato da tutti, e che ciò avvenga mentre gli altri a nulla pensano di meno che a disprezzarlo. (def. Affetti 28, 1988)
*Intenderò per Buono ciò che sappiamo con certezza che è un mezzo per avvicinarci sempre più al modello della natura umana che ci siamo propositi; e per Male, invece, ciò che sappiamo con certezza che impedisce che riproduciamo lo stesso modello. (IV, pref.)
*L'affermare che il mondo è un effetto necessario della natura divina equivale certamente a negare che sia stato fatto a caso.<ref name=intcor/>
*L'affetto che si dice patema dell'animo è un'idea confusa, con la quale la Mente afferma una forza di esistere del suo Corpo [...] e, data la quale, la stessa Mente è determinata a pensare questo piuttosto che a quello. (def. Affetti gen.)
*L'amore intellettuale della mente per Dio è lo stesso [[Amor di Dio|amore di Dio]], con cui Dio ama se stesso, non in quanto è infinito, ma in quanto può essere manifestato attraverso l'essenza della mente umana, considerata sotto specie di eternità; ossia l'amore intellettuale della nostra mente per Dio è parte dell'infinito amore con cui Dio ama se stesso. [...] Ne segue che Dio, in quanto ama se stesso, ama gli uomini, e quindi che l'amore di Dio per gli uomini e l'amore intellettuale della mente per Dio, sono una sola e medesima cosa. (V, 36, 1992)
*L'Audacia è la Cupidità dalla quale qualcuno è incitato a fare qualcosa in condizioni di pericolo che i suoi eguali temono affrontare. (def. Affetti 40, 1988)
*L'avversione è Tristezza concomitante con l'idea di una certa cosa che per accidente è causa di Tristezza. (def. Affetti 9, 1988)
*La Beatitudine non è premio alla Virtù, ma la Virtù stessa; né godiamo di essa perché teniamo a freno le libidini; ma, al contrario, poiché godiamo di essa, possiamo tenere a freno le libidini.
*La [[Benevolenza]] è Cupidità di fare bene a colui del quale abbiamo compassione. (def. Affetti 35, 1988)
*La Commiserazione è la Tristezza che accompagna l'idea del Male che accade ad un altro che immaginiamo a noi simile. (def. Affetti 18, 1988)
*La conoscenza del [[male]] è conoscenza inadeguata. (IV, 64, 1988)
*La conoscenza [[bene e male|del Bene e del Male]] non è altro che l'affetto della [[Gioia]] e della [[Tristezza]] in quanto ne siamo consapevoli. (IV, 8, 1988)
*La Costernazione si predica di colui la cui Cupidità di evitare il male è repressa dall'ammirazione del male che teme. (def. Affetti 42, 1988)
*La Crudeltà, o ferocia, è la Cupidità dalla quale qualcuno è incitato ad arrecare male a colui che amiamo o di cui abbiamo Compassione.
*La cupidità che nasce dalla letizia, a parità di condizioni, è più forte della cupidità che sorge dalla tristezza. (IV, 173 traduzione di Sossio Gianetta, Bollati Boringhieri, Torino 1992)
*La Cupidità è la stessa essenza dell'uomo, in quanto si concepisce determinata da una certa sua affezione a fare qualcosa. (def. Affetti 1, 1988)
*La Disistima consiste nel sentire, per Odio, meno del giusto nei confronti di qualcuno. (def. Affetti 22, 1988)
*La Disperazione è Tristezza nata dall'idea di una cosa futura o passata, rispetto alla quale è venuta meno la ragione di dubitare. (def. Affetti 15, 1988)
*La fluttuazione dell'animo e il dubbio non differiscono tra loro se non per il più e il meno. (III, 17, 1988)
*L'[[eccitazione]] piacevole e il dolore si riferiscono all'uomo quando una parte è affetta a preferenza delle altre; l'ilarità, invece, e la malinconia quando tutte le parti sono parimenti affette. (III, 11, 1988)
*La forza e l'incremento di ogni passione e la sua perseveranza nell'esistere non è definita dalla potenza con la quale ci sforziamo di perseverare nell'esistere, ma dalla potenza della causa esterna paragonata con la nostra. (IV, 25, 1988)
*L'Emulazione è Cupidità di una certa cosa, che si ingenera in noi, per il fatto che immaginiamo che gli altri abbiano la stessa Cupidità. (def. Affetti 33, 1988)
*La Gioia non è direttamente cattiva, ma buona; la Tristezza, in-vece è direttamente cattiva. (IV, 41, 1988)
*La Gloria è Gioia che accompagna l'idea di una certa nostra a-zione, che immaginiamo sia lodata dagli altri. (def. Affetti 30, 1988)
*L'idea di tutto ciò che aumenta o diminuisce, favorisce o limita la potenza di agire del nostro Corpo, aumenta anch'essa o diminuisce, favorisce o limita la potenza di pensare della nostra Mente. (III, 11, 1988)
*Le azioni della Mente hanno origine dalle sole idee adeguate, le passioni invece dipendono dalle sole idee inadeguate. (III, 3, 1988)
*L'Ilarità non può avere eccesso, ma è sempre buona, e al contrario la Malinconia è sempre cattiva. (def. Affetti 42, 1988)
*L'Indignazione è Odio verso qualcuno che ha fatto male a un altro. (def. Affetti 20)
*L'Invidia è Odio, in quanto produce nell'uomo un affetto per cui si rattrista della felicità altrui e, al contrario, gode dell'altrui Male. (def. Affetti 23, 1988)
*La maggior parte di coloro che hanno scritto sugli Affetti e sul modo di vivere degli [[uomini]], sembra che trattino non di cose naturali, che seguono le comuni leggi della [[Natura]], ma di cose che sono al di fuori della Natura. Sembra anzi che concepiscano l'uomo nella Natura come un impero nell'impero. Infatti credono che l'uomo sconvolga l'ordine della Natura, piú che seguirlo, e che abbia sulle proprie azioni un potere assoluto, e che non sia determinato da altro che da se stesso. Attribuiscono poi la causa dell'impotenza e dell'incostanza umana non al comune potere della Natura ma a un presunto vizio della natura umana, e perciò la compiangono, la deridono, la disprezzano, o, piú comunemente, la detestano; e chi con maggior eloquenza o arguzia sa cogliere l'impotenza della Mente umana passa per uomo divino. Tuttavia non sono mancati uomini assai illustri (alla cui fatica e operosità riconosciamo di dover molto) che hanno scritto cose eccellenti sul giusto modo di vivere e hanno dato ai mortali consigli pieni di saggezza; ma nessuno, che io sappia, ha determinato la natura e le forze degli Affetti, e che cosa possa fare la Mente per dominarli. So bene che il celeberrimo [[René Descartes|Cartesio]], benché anch'egli abbia creduto che la [[Mente]] è dotata di un potere assoluto sulle sue azioni, ha cercato tuttavia di spiegare gli Affetti umani mediante le loro cause prime e, nello stesso tempo, ha cercato di indicare la via per cui la Mente potesse ottenere il potere assoluto sugli Affetti; ma secondo me non ha dimostrato altro che l'acume del suo grande ingegno, come a suo tempo dimostrerò. Infatti io voglio tornare a coloro che preferiscono detestare e irridere gli Affetti e le azioni degli uomini piuttosto che comprendere. A costoro sembrerà certamente strano che io mi accinga a trattare dei vizi e delle stoltezze umane secondo il metodo Geometrico, e che voglia dimostrare con un ragionamento rigoroso cose che essi proclamano incompatibili con la ragione, vane, assurde, orrende. Ma ecco quale è il mio argomento. Nella Natura nulla accade che possa essere attribuito a un suo [[vizio]]; infatti la Natura è sempre la stessa e la sua virtœ e potenza di agire è ovunque una sola e medesima, ossia le leggi e le norme della Natura, secondo le quali ogni cosa accade e da una forma si muta in un'altra, sono ovunque e sempre le medesime, e perciò anche il modo d'intendere la natura di tutte le cose, quali che siano, deve essere uno e medesimo, ossia in base alle leggi e alle norme universali della Natura. Quindi gli Affetti dell'[[odio]], dell'ira, dell'[[invidia]], ecc., in sé considerati, derivano dalla stessa necessità e virtú della Natura, come le altre singole cose; e perciò ammettono determinate cause per mezzo delle quali vengono conosciuti e hanno determinate proprietà degne della nostra conoscenza come le proprietà di qualunque altra cosa di cui la sola contemplazione basta a dilettarci. Tratterò dunque della Natura e delle forze degli Affetti e del potere della Mente su di essi, con lo stesso Metodo con cui nelle parti precedenti ho trattato di Dio e della Mente, e considererò le azioni e i desideri umani come se si trattasse di linee, di superfici e di corpi. (III parte, Prefazione, p. 187-188, UTET, Torino 1988)
*La Mente umana ha conoscenza adeguata dell'essenza eterna ed infinita di Dio.<ref name=intcor/>
*La [[Mente]] non conosce se stessa se non in quanto percepisce le idee delle affezioni del Corpo. (II, 23, 1988)
*La [[Mente]] non ha una conoscenza adeguata, ma soltanto confusa di se stessa, del proprio Corpo e dei corpi esterni ogni qual volta percepisce le cose secondo il comune ordine della natura, ossia ogni qual volta in modo estrinseco, secondo la fortuita comparsa delle cose, è determinata a contemplare questo o quello, e non ogni qual volta dall'interno, per il fatto cioè che contempla più cose simultaneamente, è determinata a comprendere le loro concordanze, le loro differenze e contrarietà; ogni qual volta, infatti, è disposta dall'interno in questo o in altro modo, allora contempla le cose chiaramente e distintamente. (II, 29, 1988)
*La [[Mente]] non è soggetta agli affetti che si riferiscono alle passioni se non nel corso della durata del Corpo. (V, 34, 1988)
*La Mente non può immaginare nulla, né ricordarsi delle cose passate se non nel corso della durata del Corpo.<ref name=intcor/>
*La Mente si sforza di immaginare soltanto quelle cose che pongono la sua potenza di agire. (III, 54, 1988)
*La [[Mente]] umana è atta a percepire moltissime cose, e tanto più è atta quanto più il suo Corpo può essere disposto in molti modi. (II, 14, 1988)
*La Mente umana non implica una conoscenza adeguata delle parti che compongono il Corpo umano. (II, 24, traduzione Emilia Giancotti, Editori Riuniti, 1988)
*La Misericordia è Amore, in quanto produce nell'uomo un affetto per cui gode del bene altrui e, al contrario, si rattrista del Male altrui. (def. Affetti 24, 1988)
*La [[natura]] aborrisce il vuoto.<ref name=intcor/>
*La nostra [[Mente]] è attiva in certe cose e passiva in altre, cioè in quanto ha idee adeguate, in tanto è necessariamente attiva in certe cose e in quanto ha idee inadeguate in tanto è necessariamente passiva.<ref name=intcor/>
*L'Odio è Tristezza, concomitante con l'idea di una causa esterna. (III, def. 7, 1988)
*L'Odio non può mai essere buono. (IV, 45, 1988)
*La perfezione delle cose deve essere valutata soltanto in base alla loro natura o potenza, né le cose sono più o meno perfette perché dilettano o offendono i sensi degli uomini, o perché giovano alla natura umana o la avversano. (I, appendice, 1988)
*La [[perfezione]] non toglie l'esistenza della cosa, ma al contrario la pone. (I, 11, 1988)
*La [[paura]] non può essere senza speranza né la speranza senza paura. (1992)
*La Propensione è una Gioia concomitante con l'idea di una certa cosa che per accidente è causa di Gioia. (def. Affetti 8, 1988)
*La Pusillanimità si predica di colui la cui Cupidità è repressa dal timore del pericolo, che i suoi eguali osano affrontare. (def. Affetti 41, 1988)
*La superstizione sembra stabilire che è buono quel che procura Tristezza e, viceversa, cattivo quel che procura Gioia. (IV, 31, 1988)
*Lo sforzo di causare un male a colui che odiamo si chiama Ira; lo sforzo, invece, di ricambiare il male che ci è stato procurato si chiama Vendetta. (III, 40, 1988)
*Lo sforzo di fare bene a chi ci ama e si sforza di farci bene, si chiama [[Riconoscenza]] o Gratitudine; e perciò è manifesto che gli uomini sono molto più preparati alla vendetta che a ricambiare un beneficio. (III, 41, 1988)
*La Sicurezza è Gioia nata dall'idea di una cosa futura o passata, rispetto alla quale è venuta meno la ragione di dubitare. (def. Affetti 14, 1988)
*La Soddisfazione di sé è Gioia nata dal fatto che l'uomo contempla se stesso e la propria potenza di agire. (def. Affetti 25, 1988)
*La Speranza è una Gioia incostante, nata dall'idea di una cosa futura o passata, del cui esito in qualche misura dubitiamo. (def. Affetti 12, 1988)
*La Stima facilmente rende superbo l'uomo che è stimato. (IV, 59, 1988)
*Le cose non avrebbero potuto essere prodotte da Dio in altro modo, né con un altro ordine da quello in cui sono state prodotte. (I, 33, 1988)
*Le cose sono state prodotte da Dio con somma perfezione: poiché sono seguite necessariamente da una data natura che è perfettissima. (I, 33, 1988)
*La Sottovalutazione di sé consiste nel sentire di sé, per Tristezza, meno del giusto.
*La Sottovalutazione di sé, tuttavia, può essere corretta più facilmente dalla Superbia, poiché questa è un affetto della Gioia, quella invece della Tristezza; e perciò questa è più forte di quella. (IV, 56, 1988)
*La Stima consiste nel sentire, per Amore, più del giusto nei confronti di qualcuno. (def. Affetti 21, 1988)
*La superstizione sembra stabilire che è buono quel che procura Tristezza e, viceversa, cattivo quel che procura Gioia. (IV, 31, 1988)
*La teologia non è ancella della ragione, né la ragione della teologia.<ref name=intcor/>
*La [[virtù]], che per il saggio consegue alla conoscenza, per il volgo è oggetto di obbedienza, che esso accoglie non in base all'evidenza intrinseca del comando ma sulla fiducia nella testimonianza stessa.
*Lo sforzo di conservare se stessi è il primo e unico fondamento della virtù. (IV, 22, 1988)
*L'Umanità, ossia la Modestia, è la Cupidità di fare le cose che piacciono agli uomini e di omettere quelle che dispiacciono loro. (def. Affetti 43, 1988)
*L'Umiltà è Tristezza nata dal fatto che l'uomo contempla la propria impotenza, o debolezza. (def. Affetti 26, 1988)
*L'[[umiltà]] non è virtù, non nasce dalla vera contemplazione o ragione, ma è passione. L'umiltà è la tristezza che sorge dal fatto che l'uomo contempla la sua impotenza. (IV, 53, 1992)
*L'uomo che è guidato da ragione è più libero nello Stato, dove vive secondo un decreto comune, che nella solitudine, dove obbedisce soltanto a sé stesso. (1992)
*L'[[uomo]] è sempre necessariamente soggetto alle passioni e segue l'ordine comune della [[Natura]] e vi obbedisce e, per quanto lo esige la natura delle cose, vi si adatta. (IV, 4, 1988)
*L'[[uomo]] è un animale sociale.<ref name=intcor/>
*L'uomo in quanto trascura il proprio utile, e cioè di conservare il proprio essere, in tanto è impotente. (IV, 20, 1988)
*L'uomo libero, cioè chi vive soltanto secondo il dettame della ragione, non è guidato dalla paura della morte, ma desidera direttamente il bene, cioè agire, vivere, conservare il proprio essere sulla base della ricerca del proprio utile; e perciò non pensa a niente meno che alla morte, ma la sua sapienza è meditazione della vita. (IV, 67, 1992)
*L'[[uomo]] pensa.<ref name=intcor/>
*La vera [[felicità]] e beatitudine di ciascuno consistono esclusivamente nel godimento del Bene e non già in quel vanto che sorge al pensiero di essere il solo a godere del Bene, mentre gli altri ne sono esclusi.<ref name=intcor/>
*La Verecondia è la paura o timore della vergogna dalla quale l'uomo è trattenuto dal commettere qualcosa di turpe. (def. Affetti 31, 1988)
*La Vergogna è Tristezza che segue a un fatto di cui si ha pudore.
*La [[volontà]] e l'intelletto sono la stessa e unica cosa.<ref name=intcor/>
*La volontà non può essere chiamata causa libera. (I, 32, 1988)
*Lascio, dunque, che ognuno viva a suo talento e che chi vuol [[morte|morire]] muoia in santa [[pace]], purché a me sia dato di [[vivere]] con la [[verità]].<ref name=intcor/>
*Massima [[superbia]] o massimo avvilimento sono massima [[ignoranza]] di sé. (1992)
*Né il Corpo può determinare la Mente a pensare, né la Mente può determinare il Corpo al movimento o alla quiete; né a qualunque altra cosa (se ve n'è una). (III, 2, 1988)
*Nella Sottovalutazione di sé è presente una falsa specie di Pietà e di Religione. (IV, 22, 1988)
*Nelle idee non vi è nulla di positivo per cui si dicono false. (II, 33, 1988)
*Nessuno ha invidia della virtù di qualcuno, se non di un proprio uguale. (III, 55, 1988)
*Niente accade in contrasto con la natura, anzi essa mantiene un ordine fisso e immutabile.<ref name=intcor/>
*Niente esiste dalla cui natura non scaturisca un qualche [[causa ed effetto|effetto]].<ref name=intcor/>
*Noi ci sforziamo di affermare di noi stessi e della cosa amata tutto ciò che immaginiamo che produca un affetto di Gioia in noi o nella cosa amata; e, al contrario, di negare tutto ciò che immaginiamo che produca un affetto di Tristezza in noi o nella cosa amata. (III, 25, 1988)
*Noi ci sforziamo di promuovere che avvenga tutto ciò che immaginiamo conduca alla Gioia; e invece di rimuovere o distruggere tutto ciò che immaginiamo conduca alla Tristezza. (III, 28, 1988)
*Noi non cerchiamo, vogliamo, appetiamo, né desideriamo qualcosa perché riteniamo che sia buona; ma, al contrario, noi giudichiamo buona qualcosa, perché la cerchiamo, la vogliamo, la appetiamo e la desideriamo. (III. 9, 1988)
*Noi sentiamo e sappiamo di essere eterni.<ref name=intcor/>
*Non c'è affezione del Corpo della quale non possiamo formare un concetto chiaro e distinto. (V, 4, 1988)
*Non c'è da meravigliarsi che assolutamente tutti gli atti che per consuetudine si chiamano cattivi siano seguiti da Tristezza e quelli che si dicono retti da Gioia.
*Non esiste Speranza senza Paura e Paura senza Speranza. (def. Affetti 12)
*Certamente, nulla se non una torva e triste superstizione proibisce di prendersi diletto. (IV, 45, 1988)
*Ogni cosa, per quanto è in sé, si sforza di perseverare nel suo essere. (III, 6, 1988)
*Ogni cosa singolare, ossia qualunque cosa che è finita e ha una determinata esistenza, non può esistere né essere determinata ad agire se non sia determinata ad esistere e ad agire da un'altra causa che è anche finita e ha una determinata esistenza: e anche questa causa non può a sua volta esistere né essere determinata ad agire se non sia determinata ad esistere e ad agire da un'altra causa che è anch'essa finita e a ha una determinata esistenza, e così all'infinito. (I, 28, 1988)
*Ognuno, secondo le leggi della propria natura, necessariamente ricerca o respinge ciò che giudica [[bontà e cattiveria|buono o cattivo]]. (IV, 19, 1988)
*Ognuno, per quanto può, si sforzerà perché ami ciò che ama e odi ciò che odia. (III, 31, 1988)
*Ognuno regola tutte le cose secondo il proprio affetto e coloro i quali, inoltre, sono combattuti da affetti contrari non sanno quel che vogliono; mentre coloro i quali non sono agitati da alcun affetto, sono spinti qua e là da un lieve impulso. (III, 2, 1988)
*Per beatitudine intendo perseguire l'utile in maniera razionale e vivere la vita nel miglior modo possibile.<ref name=intcor/>
*Per [[Bene]] intenderò ciò che sappiamo con certezza che ci è utile. (IV, def. 1)
*Per Idea intendo il concetto della Mente che la Mente forma perché è cosa pensante. (II, 3, 1988)
*Per il fatto solo che abbiamo considerato una certa cosa con un affetto di Gioia o di Tristezza, affetto della quale la stessa cosa non è causa efficiente, possiamo amarla o averla in Odio. (III, 15, 1988)
*Per il fatto solo che immaginiamo che una certa cosa ha qualcosa di simile a un oggetto che di solito produce nella Mente un af-fetto di Gioia o di Tristezza, sebbene ciò in cui la cosa è simile a quell'oggetto non sia la causa efficiente di questi affetti, tuttavia la ameremo o la avremo in Odio. (III, 16, 1988)
*Per l'invidioso non vi è nulla di più gioioso che l'altrui infelicità e nulla di più molesto che l'altrui felicità. (III, 39, 1988)
*Per [[Male]], invece, intendo ogni genere di Tristezza e soprattutto ciò che frustra il desiderio. (III, 39, 1988)
*Per [[Male]] invece ciò che sappiamo con certezza che ci impedisce di impadronirci di un certo bene. (IV, def. 2, 1988)
*Per [[perfezione]] intenderò la [[realtà]] in genere, e cioè l'essenza di una certa cosa in quanto esiste e agisce in un certo modo, senza tener conto della sua durata. Infatti, nessuna cosa singolare può dirsi più perfetta perché ha perseverato nell'esistenza per un tempo maggiore. (IV, pref.)
*Per quanto riguarda il [[matrimonio]]; certo che esso è in armonia con la ragione se la Cupidità di congiungere i corpi non sia generata dalla sola bellezza, ma anche dall'amore di procreare figli e di educarli saggiamente; e, inoltre, l'amore di entrambi, e cioè del maschio e della femmina non abbia come causa la sola bellezza, ma soprattutto la libertà dell'animo. (IV, 20, 1988)
*Per quel che riguarda le forme esteriori del culto è certo che esse non possono per nulla giovare, né nuocere alla vera cognizione di Dio ed all'amore che necessariamente ne deriva.<ref name=intcor/>
*Per [[Realtà]] e [[Perfezione]] intendo la stessa medesima cossa. (II, def. 6, 1988)
*Per [[virtù]] e potenza intendo la stessa cosa. (IV, def. 8, 1992)
*Poiché per lo più accade che coloro che hanno fatto molte espe-rienze tentennino fino a quando contemplano una cosa come futura o presente e abbiano molti dubbi sull'esito della cosa stessa, avviene che gli affetti che nascono da simili immagini delle cose non siano così costanti, ma siano per lo più turbati da immagini di altre cose, fino a quando gli uomini non divengano più sicuri dell'esito della cosa. (III, 18, 1988)
*Poiché supponiamo che l'uomo abbia in Odio ciò che è oggetto della sua Irrisione, segue che questa Gioia non è solida. (def. Affetti 11, 1988)
*Quando la Mente contempla se stessa e la sua potenza di agire si rallegra, e tanto più quanto più distintamente immagina se stessa e la sua potenza di agire. (III, 53, 1988)
*Quando la Mente immagina la propria impotenza, per ciò stesso si rattrista. (III, 55, 1988)
*Quando amiamo una cosa che ci è simile, ci sforziamo per quanto è in noi di far sì che a sua volta ci ami. (III, 33, traduzione Emilia Giancotti, Editori Riuniti, 1988)
*Quanto più conosciamo le cose singolari, tanto più conosciamo [[Dio]]. (1992)
*Quanto più una cosa ha di perfezione, tanto più è attiva e tanto meno è passiva, e al contrario quanto più è attiva tanto più è perfetta. (V, 40, 1988)
*Riconosco tre affetti primitivi ossia primari, e cioè la Gioia, la Tristezza e la Cupidità. (def. Affetti 4)
*Riguardo agli uomini [[politica|politici]] sembra che essi siano più portati a tendere insidie all'umanità che non a prenderne cura, che siano insomma più astuti che saggi. Infatti l'esperienza vien loro dicendo che ci saranno vizi finché ci saranno gli uomini.<ref name=intcor/>
*Sappiamo con certezza che niente è [[bontà e cattiveria|buono o cattivo]] se non ciò che conduce effettivamente a [[comprendere]], o ciò che può impedire che comprendiamo. (IV, 27, 1988)
*Sarebbe troppo lungo elencare tutti i mali della Superbia, poiché i superbi sono soggetti a tutti gli affetti; ma a nessuno meno che a quelli dell'Amore e della Misericordia. (IV, 57, 1988)
*Se, al contrario, immaginiamo che lo stesso produca un affetto di Tristezza nella cosa che amiamo, saremo viceversa mossi da Odio contro di lui. (III, 22, 1988)
*Se accade che immaginiamo spesso cioè che ammiriamo, cesseremo di ammirarlo. (def. Affetti 10, 1988)
*Se Dio agisce in vista di un fine, necessariamente appetisce qualcosa di cui manca. (I, Appendice, traduzione Emilia Giancotti, Editori Riuniti, 1988)
*Se dunque possiamo essere causa adeguata di qualcuna di queste affezioni, allora per Affetto intendo una azione, altrimenti una passione. (III, def. 3, 1988)
*Se gli uomini fossero in grado di governare secondo un preciso disegno tutte le circostanze della loro vita, o se la fortuna fosse loro sempre favorevole, essi non sarebbero schiavi della superstizione.<ref name=intcor/>
*Se gli uomini impotenti nell'animo fossero tutti egualmente su-perbi, se non si vergognassero di nulla e non avessero paura di qualcosa, come potrebbero essere uniti e costretti da vincoli? (IV, 54, 1988)
*Se non possedessimo la testimonianza della Sacra Scrittura, noi dubiteremmo della salvezza della maggior parte degli uomini. (XV, 1988)
*Se uno ha in odio un altro, si sforzerà di fargli male, a meno che tema che possa derivargliene un male maggiore; e viceversa, chi ama un altro, per la stessa legge si sforzerà di fargli del bene. (1992)
*Tratterò dunque della natura e delle forze degli affetti, come anche del potere della Mente su di essi con lo stesso metodo con il quale ho trattato Dio e della Mente, e considererò le azioni e gli appetiti umani come se fosse questione di linee, di superfici o di corpi. (III, pref., 1988)
*Tutta la [[natura]] è un solo individuo, le cui parti – cioè tutti i corpi – variano in infiniti modi senza alcun mutamento dell'individuo nella sua totalità. (II, lemma 7, scolio, 2008)
*Tutto ciò che ci sforziamo di fare secondo ragione non è altro che [[comprendere]]; né la Mente, in quanto si serve della ragione, giudica per sé utile altro se non ciò che conduce a comprendere. (IV, 26, 1988)
====Citazioni con testo originale====
*A tutte le azioni alle quali siamo determinati da un affetto che è passione, possiamo senza di questo essere determinati da ragione. (IV, 59, 1988)
::''Ad omnes actiones, ad quas ex affectu, qui passio est, determinamur, possumus absque eo à ratione determinari.''
*Agire assolutamente per [[virtù]] non è niente altro (per la definizione 8 di questa parte) che agire secondo le leggi della natura. Ma noi, in tanto solo agiamo, in quanto intendiamo (per la proposizione 3, parte terza); dunque agire per virtù, in noi non è niente altro che agire, vivere, conservare il proprio essere sotto la guida della ragione, e ciò sul fondamento (per il corollario della proposizione 22 di questa parte) di ricercare il proprio utile. C.d.d. (IV, 24, 1992)
::''Ex virtute absolutè agere, nihil aliud est (per Def. 8 hujus), quàm ex legibus propriae naturae agere. At nos eatenus tantummodò agimus, quatenus intelligimus (per Prop. 3 Part. III). Ergo ex virtute agere, nihil aliud in nobis est, quàm ex ductu rationis agere, vivere, suum esse conservare, idque (per Coroll. Prop. 22 hujus) ex fundamento suum utile quaerendi. Q.E.D.''
*[[Dio]] è la causa immanente e non transitiva di tutte le cose. (I, 18, 1992)
::''Deus est omnium rerum causa immanens, non vero transiens.''
*L'[[Amore]] è [[Gioia]], concomitante con l'idea di una causa esterna. (III, def. affetti 6, 1988)<br />
:L'[[amore]] è letizia accompagnata dall'idea di una causa esterna. (1992)
::''Amor est titillatio, concomitante idea causae externae.''
*L'esistenza di [[Dio]] e la sua essenza sono una sola e medesima cosa. (I, 20, 1992)
::''Dei existentia, ejusque essentia unum et idem sunt.''
*L'essenza delle cose prodotte da [[Dio]] non implica l'esistenza. (I, 24, 1992)
::''Rerum à Deo productarum essentia non involvit existentiam.''
*Ma tutte le cose eccellenti sono tanto difficili quanto rare. (V, 42, 1992)<br />
:Ma tutte le cose preziose sono tanto difficili quanto rare. (2007)
::''Sed omnia praeclara tam difficilia, quam rara sunt.''
*Non si può concepire secondo verità nessun attributo della sostanza, dal quale segua che la sostanza può essere divisa. (I, 12, 1992)
::''Nullum substantiae attributum potest verè concipi, ex quo sequatur, substantiam posse dividi.''
*Poiché la [[Ragione]] non esige alcunché che sia contrario alla natura, essa dunque esige che ciascuno ami se stesso, cerchi ciò che gli è utile (ma utile davvero), desìderi tutto ciò che indirizza davvero l'Uomo ad una perfezione maggiore: in assoluto, la natura esige che ognuno, per quanto sta in lui, si sforzi di conservare il proprio essere. E questo è vero necessariamente, come necessariamente è vero che il tutto è maggiore di una sua parte. Dato poi che la virtù non è altro che l'agire in conformità delle leggi della propria natura, e che nessuno si sforza di conservare il proprio essere se non in conformità delle leggi della sua propria natura, ne deriva in primo luogo che il fondamento della virtù è lo stesso sforzo, o impegno vitale, di conservare il proprio essere, e che la [[felicità]], per un umano, consiste nel poter conservare il suo essere; in secondo luogo, deriva da quanto sopra che la [[virtù]] è da desiderarsi e da ricercarsi per se stessa, e che non c'è alcunché migliore di essa o preferibile ad essa o che ci sia più utile, e a causa del quale la virtù si dovrebbe desiderare; in terzo luogo, infine, si comprende come coloro che s'uccidono abbiano un animo impotente e siano totalmente sopraffatti da cause esterne radicalmente ostili alla loro natura. (IV, 18, traduzione di Renato Peri<ref name="renato peri"/>)
::''Cùm ratio nihil contra naturam postulet, postulat ergo ipsa, ut unusquisque seipsum amet, suum utile, quod reverâ utile est, quaerat, et id omne, quod hominem ad majorem perfectionem reverâ ducit, appetat, et absolutè, ut unusquisque suum esse, quantum in se est, conservare conetur. Quod quidem tam necessariò verum est, quàm, quòd totum sit suâ parte majus (vide Prop. 4 Part. III). Deinde quandoquidem virtus (per Def. 8 hujus) nihil aliud est, quàm ex legibus propriae naturae agere, et nemo suum esse (per Prop. 7 Part. III) conservare conetur, nisi ex propriae suae naturae legibus ; hinc sequitur primò, virtutis furdamentum esse ipsum conatum proprium esse conservandi, et felicitatem in eo consistere, quòd homo suum esse conservare potest. Secundò sequitur, virtutem propter se esse appetendam, nec quicquam, quod ipsâ praestabilius, aut quod utilius nobis sit, dari, cujus causâ deberet appeti. Tertiò denique sequitur, eos, qui se interficiunt, animo esse impotentes, eosque à causis externis, suae naturae repugnantibus, prorsùs vinci.''
*Oltre [[Dio]] non si può né dare né concepire alcuna sostanza. (I, 14, 1992)
::''Praeter Deum nulla dari, neque concipi potest substantia.''
*Se gli uomini nascessero liberi, non si formerebbero nessun concetto [[bene e male|di bene e di male]], finché fossero liberi.<br />''Dimostrazione'' Ho detto che è libero chi è guidato dalla sola ragione; chi dunque nasce libero e libero rimane, non ha se non idee adeguate; e perciò non ha alcun concetto del male (per il corollario della proposione 64 di questa parte) e, di conseguenza (dato che il bene e il male sono correlativi), neanche del bene. ''C.d.d.'' (IV, 68, 1992)
::''Si homines liberi nascerentur, nullum boni, et mali formarent conceptum, quamdiu liberi essent.<br />'''Demonstratio''': Illum liberum esse dixi, qui solâ ducitur ratione ; qui itaque liber nascitur, et liber manet, non nisi adaequatas ideas habet, ac proinde mali conceptum habet nullum (per Coroll. Prop. 64 hujus), et consequenter (nam bonum, et malum correlata sunt) neque boni. Q.E.D.''
*Tutto ciò che è, è in [[Dio]], e niente può essere né essere concepito senza Dio. (I, 15, 1992)
::''Quicquid est, in Deo est, et nihil sine Deo esse, neque concipi potest.''
===[[Explicit]]===
====Originale====
'''Propositio 42'''<br />''Beatitudo non est virtutis praemium, sed ipsa virtus; nec eâdem gaudemus, quia libidines coërcemus ; sed contrà quia eâdem gaudemus, ideo libidines coërcere possumus.''<br />'''Demonstratio''': Beatitudo in Amore erga Deum constitit (per Prop. 36 hujus et ejus Schol.), qui quidem Amor ex tertio cognitionis genere oritur (per Coroll. Prop. 32 hujus), atque adeò hic Amor (per Prop. 59 et 3 Part. III) ad Mentem, quatenus agit, referrit debet ; ac proinde (per Def. 8 Part. IV) ipsa virtus est, quod erat primum. Deinde quò Mens hoc Amore divino, seu beatitudine magis gaudet, eò plus intelligit (per Prop. 32 hujus), hoc est (per Coroll. Prop. 3 hujus), eò majorem in affectùs habet potentiam, et (per Prop. 38 hujus) eò minùs ab affectibus, qui mali sunt, patitur ; atque adeò ex eo, quòd Mens hoc Amore divino, seu beatitudine gaudet, potestatem habet libidines coërcendi ; et quia humana potentia ad coërcendos affectûs in solo intellectu consistit, ergo nemo beatitudine gaudet, quia affectûs coërcuit ; sed contrà potestas libidines coërcendi ex ipsâ beatitudine oritur. Q.E.D.<br />'''Scholium''': His omnia, quae de Mentis in affectûs potentiâ, quaeque de Mentis Libertate ostendere volueram, absolvi. Ex quibus apparet, quantum Sapiens polleat, potiorque sit ignaro, qui solâ libidine agitur. Ignarus enim, praeterquam quod à causis externis, multis modis agitatur, nec unquam verâ animi acquiescentiâ potitur, vivit praeterea sui, et Dei, et rerum quasi inscius, et simulac pati desinit, simul etiam esse desinit. Cùm contrà sapiens, quatenus ut talis consideratur, vix animo movetur ; sed sui, et Dei, et rerum aeternâ quâdam necessitate conscius, nunquam esse desinit ; sed semper verâ animi acquiescentiâ potitur. Si jam via, quam ad haec ducere ostendi, perardua videatur, inveniri tamen potest. Et sanè arduum debet esse, quod adeò rarò reperitur. Quî enim posset fieri, si salus in promptu esset, et sine magno labore reperiri posset, ut ab omnibus ferè negligeretur ? Sed omnia praeclara tam difficilia, quàm rara sunt.<br />'''''Finis'''''
====Traduzione====
Prop. 42.<br />La Beatitudine non è il premio della Virtù: ma la Virtù medesima è premio a se stessa e beatitudine; e noi non ne godiamo perché reprimiamo le nostre inclinazioni irrazionali, ma, al contrario, siamo in grado di reprimere le nostre inclinazioni irrazionali perché godiamo della Beatitudine.<br />
'''''Dimostrazione''''': La Beatitudine consiste nell'Amore verso Dio, e questo Amore sorge dalla conoscenza di terzo genere; questo Amore, perciò, deve riferirsi alla Mente in quanto essa è attiva: e perciò s'identifica con la virtù; e questo è il primo punto. Inoltre – secondo punto – quanto più la Mente gode di questo Amore divino, o Beatitudine, tanto più essa conosce o intèllige, ossia tanto maggior potere essa ha sui sentimenti, e tanto meno è passiva rispetto ai sentimenti che sono cattivi: per il suo godere di questo Amore divino o Beatitudine, quindi, la Mente ha il potere di reprimere le voglie – o inclinazioni irrazionali, o appetiti sregolati – che sorgono in essa; e come la potenza che l'Uomo ha di coartare i sentimenti consiste soltanto nell'intelletto, nessuno dunque gode della Beatitudine perché ha coartato i propri sentimenti (sregolati), ma, viceversa, il potere di coartare o reprimere le proprie voglie s'origina dalla stessa Beatitudine posseduta. (P. III, Prop. 3; Prop. 59; P. IV, Def. 8; P. V,
Conseg. d. Prop. 3; Prop. 32 e sua Conseg.; Prop. 36; Prop. 38).<br />
'''''Chiarimento''''': Con questo ho esaurito tutto ciò che volevo mostrare a proposito del potere della Mente sui sentimenti e a proposito della Libertà della Mente. Da ciò che ho esposto risulta chiaro quanto possa il Saggio, e quanto egli valga più dell'Uomo grezzo, o Uomo carnale, che agisce soltanto per ricavarne vantaggi immediati ed angusti. L'Uomo carnale, oltre che essere agitato in molti modi dalle cause esterne e non arrivar mai a godere di una vera Soddisfazione interiore, vive quasi inconsapevole di sé e di Dio e delle cose, e come cessa di patire cessa anche di essere. Il Saggio invece, in quanto è davvero tale, ben difficilmente incontra cagioni di turbamento interiore; e non cessa mai – per una precisa necessità eterna: ossia perché, in assoluto, la massima parte della sua Mente esiste nell'Eternità – di essere cosciente di sé e di Dio e delle cose; e sempre possiede e gode la vera Soddisfazione interiore o Pace dell'anima.<br />
Ora, se la via che ho mostrato condurre a questa condizione di Letizia inalterabile [(v. qui sopra, Prop. 36, Chiarim., a mezzo)] sembra difficilissima, essa però può essere percorsa. Certo deve essere difficile ciò che sì vede conseguito così di rado. Se la Salvezza fosse a portata di mano e potesse esser trovata senza una grande fatica, è mai possibile che quasi tutti gli umani rinunciassero a cercarla? Il fatto è che tutte le cose eccellenti sono tanto difficili quanto rare.
{{NDR|Spinoza, ''Etica'', traduzione di Renato Peri<ref name="renato peri"/>}}
==Citazioni sull'''Ethica''==
[[Immagine:Spinoza Ethica Pars1 Prop1.jpg|thumb|right|Ethica more geometrico demonstrata]]
*Esistono senza dubbio passioni tristi che hanno un'utilità sociale, ad esempio la paura, la speranza, l'umiltà, il pentimento, ma solo quando gli uomini non vivono sotto la guida della ragione. Rimane comunque il fatto che ogni [[passione]], dal momento che implica tristezza, è cattiva in quanto tale: anche la speranza e la sicurezza. Lo Stato è tanto più perfetto quanto più poggia su affetti di gioia: l'amore della libertà deve prendere il sopravvento sulla speranza, la paura e la sicurezza. L'unico dettame della ragione [...] consiste nel concatenare il maggior numero di gioie passive col maggior numero di gioie attive. Infatti, la gioia è un'affezione passiva che aumenta la nostra potenza di agire, e solo la gioia può essere un'affezione attiva. [...] Il sentimento della [[gioia]] è il sentimento propriamente etico. ([[Gilles Deleuze]])
*Il nocciolo, a dir così, dell'«Ethica» di Spinoza è l'intera sottomisione dell'egoismo alla libertà razionale, la quale finisce col purificarlo, insegnando a ravvisare nell'assoluta rinunzia al Tutto e all'Eterno l'unica vera affermazione di sé. ([[Vincenzo Iannuzzi]])
*L'«Ethica» dello Spinoza vuol essere soprattutto la conoscenza di Dio: da ciò risultano le linee fondamentali della sua intuizione del mondo. La soluzione del problema metafisico condiziona la intuizione dell'essenza del problema morale. ([[Vincenzo Iannuzzi]])
*L'''Etica'' è esposta nello stile di [[Euclide]], con definizioni, assiomi e teoremi: si suppone che quanto viene dopo l'assioma sia rigorosamente dimostrato attraverso un ragionamento deduttivo. Tutto ciò rende difficile la lettura di Spinoza. ([[Bertrand Russell]])
*Qualcuno ha detto che solo Dio avrebbe potuto scrivere l'''Ethica''. Credimi, costui sbagliò. Nemmeno Dio. Infatti l'impossibilità per l' ''Ethica'' di essere scritta non è che la stessa impossibilità per il mondo di essere creato, cosa che l' ''Ethica'' dimostra perfettamente. (p. 100)
*Se Spinoza l'avesse davvero sposata, Clara Maria<ref>Cfr. la [[b:Baruch Spinoza/Terzo capitolo#Un cuore in frantumi|spiegazione dell'episodio]] in Wikibooks.</ref>, sarebbe stato un disastro. Ci avrebbe lasciato un mediocre canzoniere in latino, invece dell'astro che mai sarà Buco Nero dell'''Ethica''. ([[Guido Ceronetti]])
*Si tratta di capire perché Spinoza, scrivendo un libro intitolato ''Etica'', parli in continuazione di Dio, iniziando con il darne una definizione [...] e concludendo col dire che la più alta virtù è «l'amore intellettuale della mente verso Dio» (libro V, proposizione 36). Perché tanto parlare di Dio, per parlare di etica? Non sarebbe bastato parlare appunto solo di etica, di etica rigorosamente laica, tale da sussistere «''etsi Deus non daretur''» (anche se Dio non ci fosse) come aveva proposto solo qualche anno prima un altro grande olandese, Ugo Grozio? Invece no, Spinoza insiste sulla teologia, come aveva già fatto scrivendo, prima dell'''Etica'', opere come il ''Breve trattato su Dio, l'uomo e il suo bene'' e il più noto ''Trattato teologico-politico''. Il fatto è che Spinoza sa bene che, senza un adeguato discorso su Dio, cioè sul fondamento razionale dell'essere, non si dà alcuna possibilità di stabilire un'etica. ([[Disputa su Dio e dintorni|Vito Mancuso, ''Disputa su Dio e dintorni'']])
*Sul tavolo era aperto un libro in latino, con gli ampi margini pieni di note e commenti aggiunti dal dottor Fischelson in uno stampatello minuto: era l'''Etica'' di Spinoza, che egli studiava da trent'anni. Sapeva a memoria ogni proposizione, ogni dimostrazione, ogni corollario e ogni scolio, e quando voleva rileggere un determinato passo apriva quasi sempre il libro alla pagina giusta senza doverla cercare; eppure continuava a studiare l<nowiki>'</nowiki>''Etica'' ogni giorno, per ore e ore, con una lente d'ingrandimento nella mano ossuta, mormorando fra sé e annuendo col capo. La verità era che più studiava e più scopriva punti di difficile interpretazione, passi oscuri e osservazioni enigmatiche; in ogni frase c'erano significati riposti che nessuno studioso di Spinoza aveva mai decifrato. Il filosofo, in realtà, aveva precorso tutte le critiche della ragion pura formulate da [[Immanuel Kant|Kant]] e dai suoi seguaci. ([[Isaac Bashevis Singer]])
*Una teoria morale plausibile deve avere al centro l’interesse per la vita e il benessere delle persone. ([[Robert L. Holmes]])
===[[Giorgio Colli]]===
*Chi si accinge a leggere l'''Etica'', si trova anzitutto di fronte a difficoltà grandissime: le definizioni, gli assiomi, le proposizioni, gli scolii, si presentano come bastioni inespugnabili, quasi isolati e ostili gli uni agli altri. Ma approfondendo l'indagine, cioè scendendo nei cunicoli sotterranei di ciascun bastione, si scoprono i collegamenti.
*L'''Etica'' ha la fermezza di un tempio, in un paesaggio disabitato: se sapremo contemplarlo, penetrare devoti il suo interno, conosceremo il divino.
*L'''Etica'' richiede lettori non pigri, discretamente dotati e soprattutto che abbiano molto tempo a loro disposizione. Se le si concede tutto questo, in cambio offre molto di più di quello che ci si può ragionevolmente attendere da un libro: svela l'enigma di questa nostra vita, e indica la via della felicità, due doni che nessuno può disprezzare.
==Note==
<references/>
==Bibliografia==
*Baruch Spinoza, ''Ethica'', a cura di P. Sensi, Armando editore, 2008.
*Spinoza, ''Etica'', traduzione di Emilia Giancotti, Editori Riuniti, 1988.
*Spinoza, ''Etica'', traduzione di Sossio Giametta, Bollati Boringhieri, Torino 1992.
*Spinoza, ''Etica'', traduzione di Sossio Giametta, Bollati Boringhieri, Torino 2002.
*Spinoza, ''Opere. I Meridiani'' (''Etica'', traduzione di [[Filippo Mignini]]), Mondadori, Verona 2007.
==Altri progetti==
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[[Categoria:Opere filosofiche]]
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'''''Ethica more geometrico demonstrata''''' (''Etica dimostrata con ordine geometrico''), semplicemente nota come '''Ethica''', opera filosofica di [[Baruch Spinoza]].
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{{indicedx}}
===[[Incipit]]===
====Originale====
'''E T H I C A'''<br />
'''Ordine Geometrico demonstrata et In quinque Partes distincta, in quibus agitur'''<br />
I. De Deo<br />
II. De Naturã et Origine Mentis<br />
III. De Origine et Naturã Affectuum<br />
IV. De Servitute Humanã, seu de Affectuum Viribus<br />
V. De Potentiã Intellectūs, seu de Libertate Humanã<br />
====Traduzione I====
VIVERE DA UMANI ossia ETICA<br />
Parte I. Dio, o il Fondamento<br />
Parte II. La Mente Umana<br />
Parte III. Sentire e Sapere<br />
Parte IV. Sottrarsi al Servaggio<br />
Parte V. Vivere Liberi
{{NDR|Spinoza, ''Etica'', traduzione di Renato Peri<ref name="renato peri">''[http://www.fogliospinoziano.it/articolispinoza/Etica.pdf Etica]'', su ''fogliospinoziano.it''</ref>}}
====Traduzione II====
Etica dimostrata secondo l'ordine geometrico e divisa in cinque parti, in cui si tratta di:<br />
I. Dio<br />
II. Natura e origine della mente<br />
III. Origine e natura degli affetti<br />
IV. La schiavitù umana, ossia le forze degli affetti<br />
V. La potenza dell'intelletto, ossia la libertà umana
{{NDR|Spinoza, ''Etica'', traduzione di Sossio Giametta, Bollati Boringhieri, Torino 1992}}
===[[Incipit]] parte I ===
====Originale====
'''Pars prima – De Deo'''<br />
'''Definitiones'''<br />
1. Per causam sui intelligo id, cujus essentia involvit existentiam, sive id, cujus natura non potest concipi, nisi existens.<br />
2. Ea res dicitur in suo genere finita, quae aliâ ejusdem naturae terminari potest. Ex. gr. corpus dicitur finitum, quia aliud semper majus concipimus. Sic cogitatio aliâ cogitatione terminatur. At corpus non terminatur cogitatione, nec cogitatio corpore.<br />
3. Per substantiam intelligo id, quod in se est, et per se concipitur ; hoc est id, cujus conceptus non indiget conceptu alterius rei, à quo formari debeat.<br />
4. Per attributum intelligo id, quod intellectus de substantiâ percipit, tanquam ejusdem essentiam constituens.<br />
5. Per modum intelligo substantiae affectiones, sive id, quod in alio est, per quod etiam concipitur.<br />
6. Per Deum intelligo ens absolutè infinitum, hoc est, substantiam constantem infinitis attributis, quorum unumquodque aeternam, et infinitam essentiam exprimit.<br />
'''Explicatio''': Dico absolutè infinitum, non autem in suo genere ; quicquid enim in suo genere tantùm infinitum est, infinita de eo attributa negare possumus ; quod autem absolutè infinitum est, ad ejus essentiam pertinet, quicquid essentiam exprimit, et negationem nullam involvit.<br />
7. Ea res libera dicitur, quae ex solâ suae naturae necessitate existit, et à se solâ ad agendum determinatur : necessaria autem, vel potiùs coacta, quae ab alio determinatur ad existendum, et operandum certâ, ac determinatâ ratione.<br />
8. Per aeternitatem intelligo ipsam existentiam, quatenus ex solâ rei aeternae definitione necessariò sequi concipitur.<br />
'''Explicatio''': Talis enim existentia, ut aeterna veritas, sicut rei essentia, concipitur, proptereaque per durationem, aut tempus explicari non potest, tametsi duratio principio, et fine carere concipiatur.
====Traduzione====
'''Parte I – Dio, o il fondamento'''<br />
'''Definizioni''' <br >
1. Per ''Causa di sé'' non intendo una realtà che produca attivamente se stessa, cosa che per la ragione
sarebbe inconcepibile; intendo una realtà la cui essenza implica l'esistenza: ossia una realtà di tale
natura che non possa essere pensata se non come esistente.<br />
2. Si dice ''finita nel suo genere'' una cosa che può essere limitata da un'altra cosa della stessa natura.<br />
P. es., noi diciamo che un corpo qualsiasi è finito perché possiamo sempre pensarne uno più grande
che lo limita o lo delimita. Così, anche, un pensiero può essere limitato da un altro pensiero. Ma un
corpo non viene delimitato da un pensiero, né un pensiero da un corpo.<br />
3. Per ''Sostanza'' intendo una realtà che sussiste per sé ("causa di sé": vedi sopra) e che può essere
pensata assolutamente, cioè senza bisogno di derivarne il concetto da quello di un'altra realtà.<br />
4. Per ''Attributo'' intendo un'entità che l'intelletto percepisce tanto come manifestazione o aspetto
della Sostanza quanto come costituente o struttura dell'essenza della Sostanza stessa.<br />
5. Per ''Modo'' intendo una manifestazione circoscritta e individuabile (anche se infinita; vedi oltre)
della Sostanza, ovvero una realtà che esiste grazie a (o sulla base di) un'altra realtà, senza la quale la
realtà considerata è inconcepibile.<br />
6. Per ''[[Dio]]'' intendo un Ente assolutamente infinito: cioè una Sostanza che consta di infiniti attributi, ciascuno dei quali esprime un'essenza eterna ed infinita.<br />
'''''Spiegazione''''': Dico infinita ''assolutamente'', e non ''nel suo genere'': infatti a un ente qualsiasi, infinito soltanto nel suo genere, non possiamo sostenere che manchino infiniti attributi; ma all'ente che è infinito ''assolutamente'' compete un'essenza alla quale, invece, è ''proprio'' tutto ''ciò'' che esprime un ''essere'' e che non implica alcuna negazione.<br />
7. Si dice ''libera'' quella cosa che esiste per la sola necessità della sua natura e che solo da se stessa è determinata ad agire; si dice invece ''necessaria'', o piuttosto ''coatta'', la cosa che è determinata da un'altra cosa, e con criteri certi e definiti, ad esistere e ad agire. (Quando sia impiegato in contrapposizione a "contingente" [= ''che può esserci o no''] il termine "necessario" vale invece ''che non può non esserci'': come si vedrà più avanti).<br />
8. Per ''Eternità'' intendo l'esistenza stessa, in quanto essa è pensata discendere necessariamente dalla sola definizione di ''cosa eterna''.<br />
'''''Spiegazione''''': Una tale ''esistenza'' si concepisce infatti – allo stesso modo dell'''essenza'' della cosa eterna predetta – come una ''verità eterna'' (= affermazione il cui contrario non è logicamente concepibile): per la qual cosa essa non può spiegarsi per mezzo della durata o dei tempo; anche se la durata sia pensata senza principio e senza fine.
{{NDR|Spinoza, ''Etica'', traduzione di Renato Peri<ref name="renato peri"/>}}
===[[Incipit]] parte II===
====Originale====
'''Pars secunda – De Naturâ et Origine Mentis'''<br />
Transeo jam ad ea explicanda, quae ex Dei, sive Entis aeterni, et infiniti essentiâ necessariò debuerunt sequi. Non quidem omnia ; infinita enim infinitis modis ex ipsâ debere sequi Prop. 16 Part. 1 demonstravimus : sed ea solummodo, quae nos ad Mentis humanae, ejusque summae beatitudinis cognitionem, quasi manu, ducere possunt.<br />
Definitiones<br />
1. Per corpus intelligo modum, qui Dei essentiam, quatenus, ut res extensa, consideratur, certo, et determinoto modo exprimit ; vid. Coroll. Prop. 25 Part. I.<br />
2. Ad essentiam alicujus rei id pertinere dico, quo dato res necessariò ponitur, et quo sublato res necessariò tollitur ; vel id, sine quo res, et vice versa quod sine re nec esse, nec concipi potest.<br />
3. Per ideam intelligo Mentis conceptum, quem Mens format, propterea quòd res est cogitans.<br />
'''Explicatio''': Dico potiùs conceptum, quam perceptionem, quia perceptionis nomen indicare videtur, Mentem ab objecto pati. At conceptus actionem Mentis exprimere videtur.<br />
4. Per ideam adaequatam intelligo ideam, quae, quatenus in se sine relatione ad objectum consideratur, omnes verae idae proprietates, sive denominationes intrinsecas habet.<br />
'''Explicatio''': Dico intrinsecas, ut illam secludam, quae extrinseca est, nempe convenientam ideae cum suo ideato.<br />
5. Duratio est indefinita existendi continuatio.<br />
'''Explicatio''': Dico indefinitam, quia per se ipsam rei existentis naturam determinari nequaquam potest, neque etiam à causâ efficiente, quae scilicet rei existentiam necessariò ponit, non autem tollit.<br />
6. Per realitatem, et perfectionem idem intelligo.<br />
7. Per res singulares intelligo res, quae finitae sunt, et determinatam habent existentiam. Quòd si plura Individua in unâ actione ità concurrant, ut omnia simul unius effectûs sint causa, eadem omnia eatenus, ut unam rem singularem, considero.
<br />
====Traduzione====
'''Parte II – La Mente Umana'''<br />
''Passo ora a spiegare le cose che hanno dovuto derivare necessariamente dall'essenza di Dio, cioè dell'Essere eterno e infinito. Naturalmente non le spiegherò tutte – sono infinite (come ho dimostrato: P. 1, Prop. 16) le cose che in infiniti modi debbono derivare da quell'essenza; mi limiterò a spiegare quelle che possono condurci, come per mano, alla conoscenza della Mente umana e della sua suprema beatitudine.''<br />''Definizioni''<br />1. Per ''[[Corpo]]'' intendo un ''modo'', cioè una manifestazione (o forma) circoscritta e individuabile, che esprime in maniera certa e determinata l'essenza di Dio, in quanto egli è considerato come cosa estesa (P. 1, Conseg. d. Prop. 25).<br />2. Dico che ''appartiene all'essenza di una cosa'' ciò che, ''essendoci'', fa sì che la cosa ''sia'' necessariamente, e che, ''venendo a mancare'', fa sì che la cosa ''venga meno'' necessariamente; ovvero ciò senza di cui la cosa considerata non può essere né esser pensata, e, viceversa, ciò che senza quella cosa non può essere né esser pensato.<br />3. Per ''Idea'' intendo un concetto della [[Mente]], che la Mente forma perché è una ''cosa pensante''.<br />'''''Spiegazione''''': Dico ''concetto'' piuttosto che ''percezione'', perché il termine "percezione" sembra indicare che la Mente, passiva, riceva una qualche impressione dall'oggetto: mentre il termine "concetto" sembra esprimere un'''azione'' della Mente.<br />4. Per ''Idea'' adeguata intendo un'idea che, in quanto è considerata in sé, senza relazione a un oggetto, possiede tutte le proprietà o le caratteristiche intrinseche di un'idea vera; ossia che corrisponde a una concezione razionale e logica nell'ambito di ciò che è nelle possibilità della Sostanza.<br />'''''Spiegazione''''': Dico infatti proprietà ''intrinseche'' per escludere quella proprietà che è ''estrinseca'': e che è la convenienza dell'idea vera col suo ''ideato'', ossia col suo oggetto quale-esso-è-in-sé (v. P. 1, Ass. 6).<br />5. Per ''Durata'' intendo la continuazione indefinita dell'esistenza.<br />'''''Spiegazione''''': Dico continuazione indefinita perché essa non può mai esser definita, o determinata, dalla natura stessa della cosa esistente, e neanche dalla sua causa efficiente: la quale pone sì necessariamente l'esistenza della cosa, ma non può toglierla.<br />6. Per ''[[Realtà]]'' e per ''[[Perfezione]]'' intendo la medesima cosa.<br />7. Per ''Cose singolari o singole'' intendo le cose che hanno un'estensione finita e un'esistenza determinata. Se molte Cose singolari (o Individui, se hanno tali caratteristiche di semplicità e di riconoscibilità) cooperino a una medesima azione in modo di essere, tutte insieme, la causa di un unico effetto, io le considero, per questa circostanza, come una sola Cosa singolare.
{{NDR|Spinoza, ''Etica'', traduzione di Renato Peri<ref name="renato peri"/>}}
===[[Incipit]] parte III===
====Originale====
'''Pars tertia – De Origine et Naturâ Affectuum'''<br />
'''Praefatio'''<br />
Plerique, qui de Affectibus, et hominum vivendi ratione scripserunt, videntur, non de rebus naturalibus, quae communes naturae leges sequuntur, sed de rebus, quae extra naturam sunt, agere. Imò hominem in naturâ, veluti imperium in imperio, concipere videntur. Nam hominem naturae ordinem magis pertubare, quàm sequi, ipsumque in suas actiones absolutam habere potentiam, nec aliunde, quàm à se ipso determinari, credunt. Humanae deinde impotentiae, et inconstantiae causam non communi naturae potentiae, sed, nescio cui naturae humanae vitio, tribuunt, quam propterea flent, rident, contemnunt, vel, quod plerumque fit, detestantur ; et, qui humanae Mentis impotentiam eloquientiùs, vel argutiùs carpere novit, veluti Divinus habetur. Non desuerunt tamen viri praestantissimi (quorum labori, et industriae nos multùm debere fatemur), qui de rectâ vivendi ratione praeclara multa scripserint, et plena prudentiae consilia mortalibus dederint ; verùm Affectuum naturam, et vires, et quid contrà Mens in iisdem moderandis possit, nemo, quòd sciam, determinavit. Scio equidem celeberrimum Cartesium, licet etiam crediderit, Mentem in suas actiones absolutam habere potentiam, Affectûs tamen humanos per primas suas causas explicare, simulque viam ostendere studuisse, quâ Mens in Affectûs absolutum habere possit imperium ; sed, meâ quidem sententiâ, nihil praeter magni sui ingenii acumen ostendit, ut suo loco demonstrabo. Nam ad illos revertere volo, qui hominum Affectûs, et actiones detestari, vel ridere malunt, quàm intelligere. His sine dubio mirum videbitur, quod hominum vitia, et ineptias more Geometrico tractare aggrediar, et certâ ratione demonstrare velim ea, quae rationi repugnare, quaeque vana, absurda, et horrenda esse clamitant. Sed mea haec est ratio. Nihil in naturâ sit, quod ipsius vitio possit tribui ; est namque natura semper eadem, et ubique una, eademque ejus virtus, et agendi potentia, hoc est, naturae leges, et regulae, secundùm quas omnia fiunt, et ex unis formis in alias mutantur, sunt ubique, et semper eaedem, atque adeò una, eademque etiam debet esse ratio rerum qualiumcunque naturam intelligendi, nempe per leges, et regulas naturae universales. Affectûs itaque odii, irae, invidiae etc. in se considerati ex eâdem naturae necessitate, et virtute consequuntur, ac reliqua singularia ; ac proinde certas causas agnoscunt, per quas intelliguntur, certasque proprietates habent, cognitione nostrâ aequè dignas, ac proprietates cujuscunque alterius rei, cujus solâ contemplatione delectamur. De Affectuum itaque naturâ, et viribus, ac Mentis in eosdem potentiâ eâdem Methodo agam, quâ in praecedentibus de Deo, et Mente egi, et humanas actiones, atque appetitûs considerabo perinde, ac si quaestio de lineis, planis, aut de corporibus esset.
====Traduzione====
'''Parte III – Sentire e Sapere'''<br />
'''Prefazione'''<br />
Il maggior numero di coloro che hanno trattato dei sentimenti e della maniera di vivere degli umani sembrano occuparsi non di cose naturali, soggette alle ordinarie leggi della natura, ma di cose estranee alla natura stessa; e addirittura sembrano considerare la posizione dell'Uomo nella natura come quella di uno Stato in uno Stato, credendo, come credono, che l'Uomo turbi l'ordine della natura più che seguirlo, che egli abbia sulle sue azioni un potere assoluto, e che non sia determinato nel suo agire che da se stesso. Essi poi attribuiscono la causa dell'impotenza e dell'incostanza umane non all'ordinario potere della Natura, ma a non so quale difetto della specifica natura umana: che per questa ragione essi compiangono, o deridono, o disprezzano, o – come accade più spesso – deprecano; e a chi sa con maggiore eloquenza o con maggiore arguzia criticare l'impotenza della Mente umana s'attribuisce la più alta ispirazione. Non sono mancati tuttavia uomini di grande valore (alla cui fatica e alle cui ricerche riconosco di dover molto) che hanno scritto parecchie cose eccellenti sulla retta maniera di vivere e hanno dato ai mortali consigli pieni di prudenza; nessuno però, ch'io sappia, ha definito la natura e le forze dei Sentimenti, e quanto possa d'altra parte la Mente per governarli. So certo
che il celeberrimo Cartesio – sebbene anch'egli abbia creduto che la Mente ha sulle sue azioni un potere assoluto – s'è sforzato di spiegare i Sentimenti umani mediante le loro cause prime, e insieme di mostrare la via per la quale la Mente possa avere sui Sentimenti un dominio totale; però, a mio parere almeno, egli non ha reso noto altro che l'acume del suo grande ingegno, come a suo luogo dimostrerò. Ma torniamo a coloro che al capire i sentimenti e le azioni degli umani preferiscono deprecarli o deriderli. Essi giudicheranno indubbiamente degno di meraviglia che io mi dedichi a trattare razionalmente i vizi e le stupidaggini degli umani, e che voglia dimostrare in maniera inoppugnabile cose che essi proclamano a gran voce ripugnanti alla ragione, vane, assurde, orrende. Ma il mio criterio è proprio questo. In natura niente accade che possa imputarsi a un difetto della natura stessa: la natura è infatti sempre la medesima, e dappertutto la sua virtù e il suo potere d'agire sono identici; ossia, le leggi naturali e le regole di natura, in conformità delle quali tutto accade e tutto si trasforma, sono sempre e dappertutto le stesse: e pertanto dev'esserci un solo, e sempre lo stesso, criterio di interpretazione delle cose-come-sono, quali che esse siano: criterio che s'identifica con le leggi e le regole universali della natura. Quindi i Sentimenti di odio, di ira, di invidia, eccetera, considerati in se stessi, procedono dalla stessa necessità e dalla stessa virtù della natura da cui procedono tutte le altre cose singole; e quindi riconoscono cause determinate, mediante le quali essi sono compresi, ed hanno determinate proprietà, degne d'esser conosciute da noi esattamente come le proprietà di qualsiasi altra cosa di quelle della cui contemplazione ci dilettiamo. Con lo stesso metodo, pertanto, col quale nelle pagine precedenti ho trattato di Dio e della Mente, tratterò ora della natura e delle forze dei Sentimenti, e del potere che la Mente ha su di essi; e considererò le azioni e le inclinazioni umane come se fosse questione di linee, di superfici e di solidi.
{{NDR|Spinoza, ''Etica'', traduzione di Renato Peri<ref name="renato peri"/>}}
===[[Incipit]] parte IV===
====Originale====
'''Pars quarta – De Servitute Humanâ, seu de Affectuum Viribus'''<br />
'''Praefatio'''<br />
Humanam impotentiam in moderandis, et coërcendis affectibus Servitutem voco ; homo enim affectibus obnoxius sui juris non est, sed fortunae, in cujus potestate ità est, ut saepe coäctus sit, quanquam meliora sibi videat, deteriora tamen sequi. Hujus rei causam, et quid praeterea affectûs boni, vel mali habent, in hâc Parte demonstrare proposui. Sed antequam incipiam, pauca de perfectione, et imperfectione, deque bono, et malo praefari lubet.<br />Qui rem aliquam facere constituit, eamque perfecit, rem suam perfectam esse, non tantùm ipse, sed etiam unusquisque, qui mentem Auctoris illius operis, et scopum rectè noverit, aut se novisse crediderit, dicet. Ex. gr. si aliquis aliquod opus (quod suppono nondum esse peractum) viderit, noveritque scopum Auctoris illius operis esse domum aedificare, is domum imperfectam esse dicet, et contrà perfectam, simulatque opus ad finem, quem ejus Auctor eidem dare constituerat, perductum viderit. Verùm si quis opus aliquod videt, cujus simile nunquam viderat, nec mentem opificis novit, is sanè scire non poterit, opus ne illud perfectum, an imperfectum sit. Atque haec videtur prima fuisse horum vocabulorum significatio. Sed postquam homines ideas universales formare, et domuum, aedificiorum, turrium, etc. exemplaria excogitare, et alia rerum exemplaria aliis praeferre inceperunt, factum est, ut unusquisque id perfectum vocaret, quod cum universali ideâ, quam ejusmodi rei formaverat, videret convenire, et id contrà imperfectum, quod cum concepto suo exemplari minùs convenire videret, quanquam ex opificis sententiâ consummatum planè esset. Nec alia videtur esse ratio, cur res naturales etiam, quae scilicet humanâ manu non sunt factae, perfectas, aut imperfectas vulgò appellent ; solent namque homines tam rerum naturalium, quàm artificialum ideas formare universales, quas rerum veluti exemplaria habent, et quas naturam (quam nihil nisi alicujus finis causâ agere existimant) intueri credunt, sibique exemplaria proponere. Cùm itaque aliquid in naturâ fieri vident, quod cum concepto exemplari, quod rei ejusmodi habent, minùs convenit, ipsam naturam tum defecisse, vel peccavisse, remque illam imperfectam reliquisse, credunt. Videmus itaque homines consuevisse, res naturales perfectas, aut imperfectas vocare, magis ex praejudicio, quàm ex earum verâ cognitione. Ostendimus enim in Primae Partis Appendice Naturam propter finem non agere ; aeternum namque illud, et infinitum Ens, quod Deum, seu Naturam appellamus, eâdem, quâ existit, necessitate agit. Ex quâ enim naturae necessitate existit, ex eâdem ipsum agere ostendimus (Prop. 16 Part. I). Ratio igitur, seu causa, cur Deus, seu Natura agit, et cur existit, una, eadeóque est. Ut ergo nullius finis causâ existit, nullius etiam finis causâ agit ; sed ut existendi, sic et agendi principium, vel finem habet nullum. Causa autem, quae finalis dicitur, nihil est praeter ipsum humanum appetitum, quatenus is alicujus rei veluti principium, seu causa primaria consideratur. Ex. gr. cùm dicimus habitationem causam fuisse finalem hujus, aut illius domûs, nihil tùm sanè intelligimus aliud, quàm quod homo ex eo, quod vitae domesticae commoda imaginatus est, appetitum habuit aedificandi domum. Quare habitatio, quatenus ut finalis causa consideratur, nihil est praeter hunc singularem appetitum, qui reverâ causa est efficiens, quae ut prima consideratur, quia homines suorum appetituum causas communiter ignorant. Sunt namque, ut jam saepe dixi, suarum quidem actionum, et appetituum conscii, sed ignari causarum, à quibus ad aliquid appetendum determinantur. Quod praeterea vulgo ajunt, Naturam aliquando deficere, vel peccare, resque imperfectas producere, inter commenta numero, de quibus in Append. Part. I egi. Perfectio igitur, et imperfectio reverâ modi solummodo cogitandi sunt, nempe notiones, quas fingere solemus ex eo, quod ejusdem speciei, aut generis individua ad invicem comparamus : et hâc de causâ suprà (Def. 6 Part. II) dixi me per realitatem, et perfectionem idem intelligere ; solemus enim omnia Naturae individua pertinet. Quatenus itaque Naturae individua ad hoc genus revocamus, et ad invicem comparamus, et alia plus entitatis, seu realitatis, quàm alia habere comperimus, eatenus alia aliis perfectiora esse dicimus ; et quatenus iisdem aliquid tribuimus, quod negationem involvit, ut terminus, finis, impotentia, etc. eatenus ipsa imperfecta appellamus, quia nostram Mentem non aequè afficiunt, ac illa, quae perfecta vocamus, et non quod ipsis aliquid, quod suum sit, deficiat, vel quod Natura peccaverit. Nihil enim naturae alicujus rei competit, nisi id, quod ex necessitate naturae causae efficientis sequitur, et quicquid ex necessitate naturae causae efficientis sequitur, id necessariò sit.<br />Bonum, et malum quod attinet, nihil etiam positivum in rebus, in se scilicet consideratis, indicant, nec aliud sunt, praeter cogitandi modos, seu notiones, quas formamus ex eo, quod res ad invicem comparamus. Nam una, eadeóque res potest eodem tempore bona, et mala, et etiam indifferens esse. Ex. gr. Musica bona est Melancholico, mala lugenti ; surdo autem neque bona, neque mala. Verùm, quamvis se res ità habeat, nobis tamen haec vocabula retinenda sunt. Nam quia ideam hominis tanquam naturae humanae exemplar, quod intueamur, formare cupimus, nobis ex usu erit, haec eadem vocabula eo, quo dixi, sensu retinere. Per bonum itaque in seqq. intelligam id, quod certò scimus medium esse, ut ad exemplar humanae naturae, quod nobis proponimus, magis magisque accedamus. Per malum autem id, quod certò scimus impedire, quominùs idem exemplar referamus. Deinde homines perfectiores, aut imperfectiores dicemus, quatenus ad hoc idem exemplar magis, aut minùs accedunt. Nam apprimè notandum est, cùm dico, aliquem à minore ad majorem perfectionem transire, et contrà, me non intelligere, quod ex unâ essentiâ, seu formâ in aliam mutatur. Equus namque ex. gr. tàm destruitur, si in hominem, quàm si in insectum mutetur : sed quod ejus agendi potentiam, quatenus haec per ipsius naturam intelligitur, augeri, vel minui concipimus. Denique per perfectionem in genere realitatem, uti dixi, intelligam, hoc est, rei cujuscunque essentiam, quatenus certo modo existit, et operatur, nullâ ipsius durationis habitâ ratione. Nam nulla res singularis potest ideo dici perfectior, quia plus temporis in existendo perseveravit ; quippe rerum duratio ex earum essentiâ determinari nequit ; quandoquidem rerum essentia nullum certum, et determinatum existendi tempus involvit ; sed res quaecunque, sive ea perfectior sit, sive minùs, eâdem vi, quâ existere incipit, semper in existendo perseverare poterit, ità ut omnes hâc in re aequales sint.
====Traduzione====
'''Parte IV – Sottrarsi al Servaggio'''<br />
'''Prefazione'''<br />
Chiamo Servaggio, o Servitù, l'impotenza degli umani a governare e a reprimere i sentimenti: dato
che l'agire di un umano sottomesso ai sentimenti è guidato non dall'umano stesso, ma dalla sorte: in potere della quale egli si trova ad un punto tale, che spesso è costretto, sebbene veda ciò che per lui è meglio, a scegliere invece il peggio. Dimostrare la causa di questa situazione, e dimostrare inoltre che cosa i sentimenti abbiano di buono o di cattivo, è ciò che in questa Parte mi sono proposto. Ma prima di cominciare vorrei premettere poche parole a proposito della perfezione e dell'imperfezione e del bene e del male.<br />Chi ha stabilito di fare una certa cosa, e l'ha portata a compimento, dirà che la sua opera è perfetta; e così dirà anche ognuno che conosca correttamente, o creda di conoscere, il pensiero e lo scopo dell'autore di quell'opera. Per esempio, se qualcuno vede un'opera – che suppongo non essere ancora compiuta – e sa che lo scopo dell'autore di quell'opera è, poniamo, la costruzione di una casa, dirà che, in tale suo stato, la casa è incompiuta, o imperfetta; e la dirà invece compiuta, o perfetta, dal momento che l'avrà vista portata a quel compimento che l'autore aveva progettato di darvi. Ma chi veda un'opera della quale non abbia mai visto un altro esemplare, e non conosca il pensiero del costruttore, non potrà certo sapere se quell'opera sia perfetta o imperfetta. E sembra che questo sia stato il primitivo significato di tali termini. Ma dopo che gli umani han cominciato a formarsi idee universali (v. P. II, Prop. 40, Chiarim. 1°), e a concepire modelli di case, di palazzi, di torri, eccetera, e a preferire determinati modelli di cose ad altri modelli, è accaduto che ognuno chiami perfetto ciò che gli sembri combaciare meglio con 1'idea universale che egli s'è fatto di quella tal cosa, e imperfetto, al contrario, ciò che egli veda meno combaciante col modello da lui concepito – benché a giudizio dell'artefice dell'oggetto esso possa essere perfettamente compiuto. E non sembra che sia diversa la ragione dell'abitudine, che gli umani hanno, di chiamare perfette o imperfette anche le cose naturali, quelle cioè che non sono prodotte da mano umana: ché gli umani sogliono infatti formarsi, sia delle cose naturali sia delle cose artificiali, idee universali, che essi prendono come modelli delle cose, e che secondo loro la natura (la quale, secondo loro, non fa nulla senza un fine) tiene ben presenti e adotta anch'essa come modelli. Quando poi vedono che nella natura si presenta qualche cosa che s'adatta non completamente al loro modello ideale di quella cosa, essi credono allora che la natura stessa abbia avuto un mancamento o un ghiribizzo e abbia lasciato imperfetta la cosa considerata. Vediamo pertanto che gli umani si sono abituati a chiamare le cose "perfette" o "imperfette" più per pregiudizio che per una vera conoscenza delle cose stesse. Abbiamo infatti mostrato nell'Appendice della Prima Parte che la Natura non agisce in vista d'un fine: l'Ente eterno e infinito, che chiamiamo Dio, o Natura, opera per la medesima necessità per la quale esiste. E che esso agisca per la medesima necessità di natura per
la quale esiste è dimostrato nella Prop. 16 della I Parte. Quindi la ragione, o la causa, per cui Dio, o la Natura, opera, e per cui esiste, è la medesima, cioè una sola. Come dunque esso non esiste per alcun fine, esso anche non opera per alcun fine; e come per il suo esistere, così per il suo operare esso non ha alcuna ragione né alcuno scopo. La causa detta finale non è nulla all'infuori dello stesso appetito umano, in quanto è considerato il principio o ragione o causa primaria di una cosa: quando diciamo, per esempio, che la causa finale di questa o quella casa è stata l'abitarci, noi sicuramente non intendiamo altro che questo, che un Uomo, per aver immaginato i vantaggi del disporre di una casa per viverci, ha avuto il desiderio, o l'appetito, di costruirsela. Quindi l'abitare, in quanto è considerato causa finale, non è altro che questo specifico appetito, il quale è in realtà una causa efficiente: che è considerata causa prima perché gli umani, ordinariamente, ignorano le cause dei loro appetiti. Essi sono infatti, come ho detto spesso, ben consapevoli delle loro azioni e dei loro appetiti, ma ignari delle cause dalle quali essi sono determinati ad appetire qualcosa. Quel che poi si dice dalla gente, che la Natura talvolta sia manchevole, o sbagli per sbagliare, e produca cose imperfette, va annoverato tra le fantasie di cui ho trattato nell'Appendice della Prima Parte. Quindi la "[[perfezione]]" e l'"[[imperfezione]]" sono, in realtà, soltanto modi del pensare: vale a dire, nozioni che noi ci costruiamo col confrontare fra di loro individui della medesima specie o del medesimo genere: e per questa ragione ho detto più sopra (P. II, Def. 6) che coi termini realtà e perfezione io intendo la medesima cosa. Noi siamo soliti, infatti, ridurre tutti gli esseri che sono in Natura a quell'unico genere che è chiamato generalissimo: appunto alla nozione 86 di ente, ossia di cosa che è: nozione pertinente a tutte, senza eccezione, le cose che sono in Natura. In quanto, allora, noi riduciamo tutti gli esseri individui della Natura a questo genere, e li confrontiamo fra di loro, e rileviamo che taluni hanno più entità, o più realtà, o sono più cosa, di altri, in tanto noi diciamo che gli uni sono più perfetti degli altri; e in quanto attribuiamo a questi ultimi qualche particolarità che implica una negazione – come limite, finitezza, impotenza eccetera – in tanto noi li definiamo imperfetti: questo, però, perché la nostra Mente non ne è colpita come dagli esseri che a noi sembrano perfetti, e non perché agli esseri "imperfetti" manchi qualcosa che ad essi compete o perché la Natura abbia sbagliato. Alla natura di una qualsiasi cosa non compete infatti nient'altro che ciò che deriva dalla necessità della natura della causa efficiente; e qualsiasi cosa che derivi dalla necessità della natura della causa efficiente viene ad essere ''necessariamente''.<br />Quanto ai termini di ''bene'' e di ''male'', anch'essi non indicano alcunché di positivo nelle cose, se le consideriamo in sé, e non sono altro che modi del pensare, ossia nozioni, che noi ci formiamo in conseguenza del nostro confrontare le cose le une con le altre. Una stessa cosa, infatti, può essere nello stesso tempo buona, e cattiva, e anche indifferente: la Musica, per esempio, è buona per chi è melanconico e cattiva per chi soffre; e per chi è sordo non è buona né cattiva. Ma, sebbene le cose stiano così, ci conviene egualmente continuare ad usare quei termini. Poiché, infatti, noi vogliamo configurare un'idea di Uomo che sia il modello della natura umana, al quale fare poi riferimento, ci sarà utile conservare i termini in parola nel senso che ho detto. Di qui in poi, pertanto, intenderò per [[bontà e cattiveria|buono]] (o per bene) ciò che sappiamo con certezza essere un mezzo per avvicinarci sempre più a quel modello della natura umana che ci proponiamo; per [[bontà e cattiveria|cattivo]] (o per male) invece intenderò ciò che sappiamo con certezza esserci d'ostacolo alla realizzazione in noi di quel modello. In base a questo noi definiremo gli umani come più perfetti o più imperfetti in proporzione del loro maggiore o minore avvicinarsi al modello predetto. Si deve poi far molta attenzione a questo: che quando dico che un umano passa da una minore ad una maggiore perfezione io intendo dire non che quegli cambi in un'altra essenza o forma la sua propria essenza o forma (un cavallo, per esempio, cessa di esistere come cavallo sia che si muti in un Uomo, sia che si muti in un insetto): ma che noi ci rendiamo conto che la sua potenza di agire, in quanto essa risulta dalla sua natura, aumenta o diminuisce. Infine, per perfezione in generale intenderò, come ho detto, la realtà, cioè la natura di una cosa qualsiasi in quanto essa esiste ed agisce in un certo modo, senza alcun riferimento alla sua durata. Nessuna cosa singola può infatti dirsi più perfetta perché ha perseverato più a lungo nell'esistere, dato che la durata delle cose non può determinarsi in base alla loro essenza. L'essenza delle cose, invero, non implica alcuna certa e determinata durata dell'esistenza nel tempo: ma una cosa qualsiasi, sia essa più o meno perfetta, potrà sempre perseverare nell'esistenza con la medesima forza con la quale comincia ad esistere: così che in questo tutte le cose sono eguali.
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===[[Incipit]] parte V===
====Originale====
'''Pars quinta – De Potentiâ Intellectûs, seu de Libertate Humanâ'''<br />
'''Praefatio'''<br />
Transeo tandem ad alteram Ethices Partem, quae est de modo, sive viâ, quae ad Libertatem ducit. In hâc ergo de potentiâ rationis agam, ostendens, quid ipsa ratio in affectûs possit, et deinde, quid Mentis Libertas seu beatitudo sit, ex quibus videbimus, quantùm sapiens potior sit ignaro. Quomodò autem, et quâ viâ debeat intellectus perfici, et quâ deinde arte Corpus sit curandum, ut possit suo officio rectè fungi, huc non pertinet ; hoc enim ad Medicinam, illud autem ad Logicam spectat. Hîc igitur, ut dixi, de solâ Mentis, seu rationis potentiâ agam, et ante omnia, quantum, et quale imperium in affectûs habeat, ad eosdem coërcendum, et moderandum, ostendam. Nam nos in ipsos imperium absolutum non habere, jam suprà demonstravimus. Stoici tamen putârunt, eosdem à nostrâ voluntate absolutè pendêre, nosque iis absolutè imperare posse. Attamen ab experientiâ reclamante, non verò ex suis principiis coacti sunt fateri, usum, et studium non parvum requiri ad eosdem coërcendum, et moderandum ; quod quidam exemplo duorum canum (si rectè memini), unius scilicet domestici, alterius venatici, conatus est ostendere ; nempe quia usu efficere tandem potuit, ut domesticus venari, venaticus contrà à leporibus sectandis abstinere assuesceret. Huic opinioni non parùm favet Cartesius. Nam statuit Animam, seu Mentem unitam praecipuè esse cuidam parti cerebri, glandulae scilicet pineali dictae, cujus ope Mens motûs omnes, qui in corpore excitantur, et objecta externa sentit, quamque Mens eo solo, quòd vult, variè movere potest. Hanc glandulam in medio cerebri ità suspendam esse statuit, ut minimo spirituum animalium motu possit moveri. Deinde statuit, quòd haec glans tot variis modis in medio cerebro suspendatur, quot variis modis spiritûs animales in eandem impingunt, et quòd praeterea tot varia vestigia in eâdem imprimantur, quot varia objecta externa ipsos spiritûs animales versùs eandem propellunt, unde fit, ut si glans postea ab Animae voluntate, illam diversimodè movente, hoc, aut illo modo suspendatur, quo semel fuit suspensa a spiritibus, hoc, aut illo modo agitatis, tum ipsa glans ipsos spiritûs animales eodem modo propellet, et determinabit, ac antea à simili glandulae suspensione repulsi fuerant. Praeterea statuit, unamquamque Mentis voluntatem naturâ esse unitam certo cuidam glandis motui. Ex. gr. si quis voluntatem habet objectum remotum intuendi, haec voluntas efficiet, ut pupilla dilatetur ; sed si de solâ dilatandâ pupillâ cogitet, nihil proderit ejus rei habere voluntatem, quia natura non junxit motum glandis, qui inservit impellendis spiritibus versùs nervum opticum modo conveniente dilatandae, vel contrahendae pupillae cum voluntate eandem dilatandi, vel contrahendi ; sed demum cum voluntate intuendi objecta remota, vel proxima. Denique statuit, quòd, etsi unusquisque motus hujus glandulae videatur connexus esse per naturam singulis ex nostris cogitationibus ab initio nostrae vitae, aliis tamen per habitum possunt jungi, quod probare conatur art. 50 Part. I de Pass. Animae. Ex his concludit, nullam esse tam imbecillem Animam, quae non possit, cùm bene dirigitur, acquirere potestatem absolutam in suas Passiones. Nam hae, ut ab eo definiuntur, sunt perceptiones, aut sensûs, aut commotiones animae, quae ad eam speciatim referuntur, quaeque NB. producuntur, conservantur, et corroborantur, per aliquem motum spirituum (vide art. 27 Part. I Pass. Anim.). At quandoquidem cuilibet voluntati possumus jungere motum quemcunque glandis, et consequenter spirituum ; et determinatio voluntatis à solâ nostrâ potestate pendet ; si igitur nostram voluntatem certis, et firmis judiciis, secundùm quae nostrae vitae actiones dirigere volumus, determinemus, et motûs passionum, quas habere volumus, hisce judiciis jungamus, imperium acquiremus absolutum in nostras Passiones. Haec est clarissimi hujus Viri sententia (quantum ex ipsius verbis conjicio), quam ego vix credidissem à tanto Viro prolatam esse, si minùs acuta fuisset. Profectò mirari satis non possum, quòd vir Philosophus, qui firmiter statuerat, nihil deducere, nisi ex principiis per se notis, et nihil affirmare, nisi quod clarè, et distinctè perciperet, et qui toties Scholasticos reprehenderat, quòd per occultas qualitates res obscuras voluerint explicare, Hypothesin sumat omni occultâ qualitate occultiorem. Quid quaeso, per Mentis, et Corporis unionem intelligit ? quem, inquam, clarum, et distinctum conceptum habet cogitationis arctissimè unitae cuidam quantitatis portiunculae ? Vellem sanè, ut hanc unionem per proximam suam causam explicuisset. Sed ille Mentem à Corpore adeò distinctam conceperat, ut nec hujus unionis, nec ipsius Mentis ullam singularem causam assignare potuerit ; sed necesse ipsi fuerit, ad causam totius Universi, hoc est, ad Deum recurrere. Deinde pervelim scire, quot motûs gradûs potest glandulae isti pineali Mens tribuere, et quantâ cum vi eandem suspensam tenere potest. Nam nescio, an haec glans tardiùs, vel celeriùs à Mente circumagatur, quàm à spiritibus animalibus, et an motûs Passionum, quos firmis judiciis arctè junximus, non possint ab iisdem iterùm à causis corporeis disjungi, ex quo sequeretur, ut, quamvis Mens firmiter proposuerit contra pericula ire, atque huic decreto motûs audaciae junxerit, viso tamen periculo, glans ità suspendatur, ut Mens non, nisi de fugâ, possit cogitare ; et sanè, cùm nulla detur ratio voluntatis ad motum, nulla etiam datur comparatio inter Mentis, et Corporis potentiam, seu vires ; et consequenter hujus vires nequaquam viribus illius determinari possunt. His adde, quòd nec haec glans ità in medio cerebro sita reperiatur, ut tam facile, totque modis circumagi possit, et quòd non omnes nervi ad cavitates usque cerebri protendantur. Denique omnia, quae de voluntate, ejusque libertate asserit, omitto, quandoquidem haec falsa esse, satis superque ostenderim. Igitur quia Mentis potentia, ut suprà ostendi, solâ intelligentiâ definitur, affectuum remedia, quae omnes experiri quidem, sed non accuratè observare, nec distinctè videre credo, solâ Mentis cognitione determinabimus, et ex eâdem illa omnia, quae ad ipsius beatitudinem spectant, deducemus.
====Traduzione====
'''Parte V – Vivere Liberi'''<br />
'''Prefazione'''<br />
Passo finalmente alla Parte di questo lavoro, l'ultima, che concerne il modo, o la via, per raggiungere la Libertà. In questa Parte tratterò così della potenza della Ragione, mostrando quanto la Ragione stessa possa sui sentimenti e in che cosa consista la Libertà della Mente o Beatitudine: e da questa esposizione risulterà evidente il vantaggio che il sapiente ha sugli umani grezzi e carnali, ossia quanto la Saggezza sia preferibile all'insipienza. Non è questa la sede per indicare come e per qual via l'Intelletto debba essere condotto a perfezione, e con quali criteri il Corpo debba essere conservato in grado di svolgere correttamente le sue funzioni: si tratta di mansioni che competono, rispettivamente, alla Logica e alla Medicina. Qui, come ho detto, tratterò soltanto della potenza della Mente, ossia della potenza della Ragione, e mostrerò in primo luogo la natura e l'entità dell'imperio che essa ha sui sentimenti e col quale li raffrena e li mòdera: perché abbiamo già dimostrato che sui nostri sentimenti noi non abbiamo un dominio ''assoluto''.<br />Gli Stoici credettero, invero, che i sentimenti dipendano assolutamente dalla nostra volontà e che noi possiamo dominarli assolutamente. Ma, a malgrado dei loro princìpi, l'esperienza li costrinse a riconoscere che per almeno raffrenare e moderare i nostri sentimenti sono necessari una costanza e un impegno non piccoli. (Qualcuno s'è sforzato di mostrare questa possibilità portando l'esempio, se ricordo bene, dei due cani, l'uno da compagnia e l'altro da caccia: che a forza di addestramento s'avvezzarono, il primo a rincorrere le lepri, il secondo a disinteressarsene). All'opinione stoica originaria è molto favorevole il Cartesio. Egli infatti stabilisce che l'Anima, o Mente, è unita precipuamente ad una parte del cervello, la cosiddetta ghiandola pineale o epifisi, per mezzo della quale la Mente percepisce sia tutti i movimenti del Corpo, sia gli oggetti esterni, e che la Mente può variamente muovere soltanto col volerlo; e afferma ancora che questa ghiandola è sospesa nel mezzo del cervello in modo tale da poter essere mossa dalla minima azione degli spiriti animali. II Cartesio sostiene poi che questa ghiandola, appesa com'è, assume tante posizioni diverse quanto diversamente la colpiscono gli spiriti animali, e che vi s'imprimono tanti vestigi diversi quanti sono i diversi oggetti esterni che orientano verso di essa gli spiriti animali stessi: e da ciò consegue che poi, quando la ghiandola, appesa al suo picciuolo, sia girata dall'Anima – che la muove a suo piacere – in questo o in quel modo in cui a suo tempo la girarono gli spiriti animali agitati in questo o in quel modo, la ghiandola stessa spingerà e determinerà quegli spiriti nella medesima maniera in cui essi in precedenza erano stati respinti dalla ghiandola quando essa si trovava nella stessa posizione, nella quale l'avevano posta gli spiriti animali agitati da cause esterne. Il Cartesio afferma inoltre che ciascuna volizione della Mente è per natura connessa a una determinata posizione della ghiandola: così che, per esempio, se qualcuno vuole osservare un oggetto lontano, questa volontà farà sì che la pupilla gli si dilati; ma se qualcuno intende soltanto dilatare la pupilla, questa volontà non avrà alcun effetto, perché la natura non ha collegato il movimento della ghiandola – che serve a spingere gli spiriti animali verso il nervo ottico nel modo idoneo a dilatare o a restringere la pupilla – con la volontà di dilatarla o di restringerla, ma solo con la volontà di osservare oggetti lontani o vicini. Egli stabilisce infine che, sebbene ciascun movimento della ghiandola considerata sembri connesso per natura, fin dall'inizio dell'esistenza di ciascun umano, a un determinato nostro pensiero, l'esercizio e l'abitudine possono collegare altri movimenti ad altri pensieri: e si sforza di dimostrare questa affermazione nella prima parte, art. 50, del suo "Le Passioni dell'Anima"; e da un tale postulato il Cartesio conclude che non c'è Anima tanto incapace che non possa, se ben diretta, acquistare un potere assoluto sulle sue Passioni. Queste infatti, come egli le definisce, sono "percezioni, o sensazioni, o commozioni dell'anima, che si riferiscono ad essa in modo specifico", e che, si noti, "sono prodotte, conservate e corroborate da qualche movimento degli spiriti" (ibidem, art. 27). Ma dato che a qualsiasi volizione noi possiamo collegare un qualsiasi moto della ghiandola, e quindi degli spiriti, e dato che la determinazione della volontà è totalmente in nostro potere, qualora noi determiniamo la nostra volontà mediante i giudizi certi e sicuri secondo i quali noi vogliamo orientare le azioni della nostra vita, e colleghiamo a questi giudizi i movimenti delle passioni che vogliamo avere, noi allora acquisteremo un dominio assoluto sulle nostre Passioni. L'opinione di quell'uomo celeberrimo è proprio questa che ho esposto, se l'ho costruita correttamente sulle sue proprie parole: e difficilmente io l'avrei creduta espressa da un così grand'uomo, se essa fosse stata meno acuta. Certo non posso meravigliarmi abbastanza che un filosofo, il quale aveva fermamente deciso di non dedurre alcunché se non da princìpi spontaneamente evidenti, e di non affermare alcunché che egli non percepisse in maniera chiara e distinta; che un filosofo il quale, ancora, aveva tante volte criticato i seguaci della Scolastica per il loro volere spiegare mediante qualità occulte le cose difficilmente comprensibili, accetti un'ipotesi più occulta di ogni qualità occulta. Che cosa intende egli, per favore, parlando di unione della Mente e del Corpo? quale concetto chiaro e distinto ha, dico, di un pensiero strettissimamente unito a una determinata particella di sostanza misurabile? Vorrei davvero che egli avesse spiegato una tale unione mediante la sua causa prossima; ma egli ha concepito la Mente così distinta dal Corpo da non poter escogitare alcuna causa singolare né dell'unione predetta, né della Mente stessa: e gli è stato necessario ricorrere alla causa di tutto 1'Universo, cioè a Dio. Vorrei poi – lo vorrei molto – sapere con quale finezza la Mente può comunicare il moto a codesta ghiandola pineale, e con quanta forza può conservarla così sospesa e suscettibile di rotazione: perché non so se la ghiandola in questione sia ruotata dalla Mente più velocemente o più lentamente che dagli spiriti animali, e se i moti concernenti le Passioni, che abbiamo strettamente collegato con i predetti giudizi saldi, non possano separarsi da quei giudizi per cause meccaniche, cioè per cause attribuibili al Corpo: tanto che accada, per esempio, che la Mente si sia fermamente proposta di affrontare un qualche pericolo, e a questa decisio ne abbia collegato il movimento della ghiandola che corrisponde all'Audacia; ma che, alla vista del pericolo, la ghiandola – che è pure una parte di un Corpo animale – si giri in modo che la Mente non possa pensare che alla fuga. E poiché in effetti non c'è un criterio per le operazioni della volontà che possa essere applicato alle operazioni del moto, non c'è nemmeno alcun confronto fra la potenza – o le forze – della Mente e quelle del Corpo; e di conseguenza le forze dell'uno non possono in alcun modo essere regolate o governate dalle forze dell'altra. A ciò s'aggiunga poi che né la ghiandola in parola si trova situata nel mezzo del cervello in condizioni tali da poter agevolmente ruotare secondo ogni asserita necessità, né tutti i nervi del corpo si spingono fino alle cavità del cervello. E infine non prendo in considerazione tutte le affermazioni che il Cartesio fa a proposito della volontà e della sua libertà, avendo qui sopra dimostrato a sufficienza – e anche più – che si tratta di affermazioni non corrispondenti al vero. Poiché dunque la potenza della Mente, come poco fa ho mostrato, è definita soltanto dalla sua intelligenza, noi determineremo il modo di rendere innocui i sent imenti, e anzi di servircene, mediante la sola conoscenza che la Mente possiede: modo del quale, credo, tutti hanno una qualche esperienza, ma che in genere non ve dono distintamente né analizzano con cura; e, una volta determinato quel modo, sulla base di esso dedurremo tutto ciò che concerne la beatitudine della Mente.
{{NDR|Spinoza, ''Etica'', traduzione di Renato Peri<ref name="renato peri"/>}}
===Citazioni===
*A coloro che preferiscono detestare o irridere le azioni o gli affetti umani anziché intenderli, senza dubbio sembrerà strano che io imprenda trattare con procedimento geometrico le stoltezze e i vizi, e che io voglia dimostrare secondo una ragione certe cose che secondo i loro strepiti ripugnerebbero alla ragione, sarebbero vane, assurde, orrende. (inciso presente sul retro dell'opera, 1992)
*Agire in assoluto secondo virtù non è altro in noi che agire, vivere e conservare il proprio essere secondo la guida della ragione, e questo in base al principio della ricerca del proprio utile. (IV, 24, 1988)
*Alla Crudeltà si contrappone la Clemenza, che non è una passione, ma una potenza dell'animo con la quale l'uomo modera l'Ira e la Vendetta. (def. Affetti 38, 1988)
*Altri stimano che Dio sia causa libera per la ragione che potrebbe fare in tal modo che le cose che abbiamo detto seguire dalla sua natura, cioè che sono in suo potere, non avvengano, ossia non siano da egli stesso prodotte. Ma questo sarebbe lo stesso come se dicessero che Dio può far sì che dalla natura del triangolo non segua che i suoi tre angoli siano uguali a due retti. (I parte, 17 prop., traduzione Emilia Giancotti, Editori Riuniti, 1988)
*Certamente l'esistenza umana sarebbe molto più felice se negli uomini la capacità di tacere fosse pari a quella di parlare. Ma l'esperienza insegna fin troppo bene che gli uomini non governano nulla con maggiore difficoltà che la lingua. (1992)
*Chi è condotto dal timore, e fa il bene per evitare il male, non è condotto dalla [[ragione]]. (IV, 63, 1988)
*Chi immagina che ciò che ama sia affetto da Gioia o Tristezza, sarà anch'egli affetto da Gioia o Tristezza. (III, 21, 1988)
*Chi immagina che ciò che ha in Odio sia affetto da Tristezza, si rallegrerà; se, al contrario, immagina che lo stesso sia affetto da Gioia si rattristerà. (III, 23, 1988)
*Chi vive guidato dalla [[ragione]] si sforza, per quanto può, di ricambiare l'odio, l'ira, il dispregio, di altri contro di lui, con l'[[amore]], ossia con la generosità. (IV, 46, 1988)
*Chiamo [[Schiavitù]] l'impotenza umana nel moderare e tenere a freno gli affetti; l'uomo soggetto agli affetti, infatti, non è padrone di sé, ma in balìa della fortuna nel cui potere è a tal punto che spesso è costretto, sebbene veda il meglio, a seguire tuttavia il peggio. (Iv, pref.)
*Chiamerò intrepido colui il quale disprezza il male che di solito io temo. (III, 51, 1988)
*Chiamiamo cattivo ciò che è causa di Tristezza. (IV, 30, 1988)
*Chiamiamo [[umiltà|umile]] colui che spesso arrossisce, che confessa i propri vizi e racconta le altrui virtù, che si fa indietro davanti a tutti e che infine cammina a capo basso e trascura gli ornamenti. (def. Affetti 29, 1988)
*Coloro i quali, credono di parlare o di tacere, o di fare alcunché per libera decisione della Mente, sognano ad occhi aperti. (III parte, 2 prop., 1988)
*Colui che vuole distinguere il vero dal falso deve avere un'idea adeguata di ciò che è vero e di ciò che è falso.<ref name=intcor>Citato in [https://web.archive.org/web/20110724085558/http://www.fogliospinoziano.it/frase.htm ''frasi spinoziane''], ''fogliospinoziano.it'', a cura di Claudio Catalli.</ref>
*Colui il quale immagina che ciò che ama sia distrutto, si rattristerà; se, al contrario, immagina che si conservi, si rallegrerà. (III, 19, traduzione Emilia Giancotti, Editori Riuniti, 1988)
*Colui il quale immagina che ciò che odia sia distrutto, si rallegrerà. (III, 20, 1988)
*Così la vera [[felicità]] e beatitudine di un uomo riposano esclusivamente sulla sapienza e sulla conoscenza della verità e non sul fatto che egli è più sapiente degli altri o sul fatto che gli altri son privi della conoscenza del vero, perché questa considerazione non accresce affatto la sua sapienza, cioè la sua felicità autentica. (III, 1988)
*Dico che noi agiamo quando in noi o fuori di noi avviene qualcosa di cui noi siamo causa adeguata, cioè quando dalla nostra natura, in noi o fuori di noi segue qualcosa che può essere compreso chiaramente e distintamente soltanto per mezzo della nostra stessa natura. (III, def. 2, 1988)
*[[Dio]] ama se stesso di infinito amore intellettuale. (V, 35, 1992)
*[[Dio]] agisce per le sole leggi della sua natura e non costretto da alcuno. (I parte, 17 prop., 1988)
*[[Dio]] e tutti i suoi attributi sono eterni.<ref name=intcor/>
*[[Dio]] esiste necessariamente. (I, 11, 1988)
*Essere ciò che siamo e divenire ciò che siamo capaci di divenire è l'unico scopo della [[vita]].<ref name=intcor/>
*È possibile che amiamo oppure abbiamo in Odio certe cose, senza conoscerne la causa; ma soltanto per [[simpatia e antipatia|simpatia]] (come dicono) o per [[simpatia e antipatia|antipatia]]. (III, 15, 1988)
*È proprio della natura della [[Ragione]] percepire le cose sotto una certa specie di eternità.<ref name=intcor/>
*Gli affetti umani indicano la potenza e l'arte se non degli uomini, almeno della natura non meno di molte altre cose che ammiriamo e della cui contemplazione ci dilettiamo. (IV, 57)
*Gli eventi contrari a ciò che dalla nostra utilità è richiesto, li sopporteremo di buon animo, se siamo consapevoli che abbiamo compiuto il nostro dovere, che la nostra potenza non poteva giungere a evitarli, e che noi siamo parte di tutta la natura, di cui seguiamo l'ordine. (IV, Append., cap. 32, 2002)
*Gli uomini fanno tutto in vista di un fine. (I, Append., 1988)
*Gli uomini quando dicono che questa o quella azione del Corpo trae origine dalla Mente che esercita il proprio dominio sul Corpo, non sanno quello che dicono e non fanno altro che confessare con parole speciose di ignorare, senza meravigliarsene, la vera causa di quella azione. (III, 2, 1988)
*I nomi degli affetti rispecchiano più il loro uso che la loro natura. (def. Affetti 21, 1988)
*I [[superstizione|superstiziosi]] che hanno imparato più a biasimare i vizi che a insegnare le virtù e che cercano non di guidare gli uomini con la [[ragione]], bensì di contenerli con la [[paura]] in modo che fuggano il Male piuttosto che amare le [[virtù]], non tendono ad altro che a rendere gli altri miseri come essi stessi e perciò non è sorprendente se per lo più sono molesti e odiosi agli uomini. (IV, 63, 1988)
*Il [[desiderio]] è l'essenza dell'[[uomo]].<ref name=intcor/>
*Il Disprezzo è l'immaginazione di una certa cosa, che tocca così poco la Mente, che la stessa Mente è spinta dalla presenza di una cosa a immaginare quel che nella stessa cosa non è, piuttosto quel che nella stessa cosa è. (def. Affetti 5, 1988)
*Il Favore è Amore verso qualcuno, che ha fatto bene a un altro. (def. Affetti 19, 1988)
*Il Gaudio è la Gioia che accompagna l'idea di una cosa passata che accade al di là della [nostra] speranza. (def. Affetti 16, 1988)
*Il [[peccato]], dunque, non è altro che la disobbedienza, che perciò è punita in base al solo diritto dello Stato, e al contrario l'obbedienza è stimata come un merito per il cittadino, poiché per ciò stesso è giudicato degno di godere dei benefici dello Stato. (IV, 37, 1988)
*Il Pentimento è Tristezza che accompagna l'idea di un certo fatto, che crediamo di aver compiuto per libero decreto della Mente. (IV, 54, 1988)
*Il Pentimento non è [[virtù]], ossia non nasce da [[ragione]]; ma chi si pente di ciò che ha fatto, è due volte misero, ossia impotente.
*Il [[Rimorso]] è la Tristezza che accompagna l'idea di una cosa passata che accade contro la nostra speranza. (def. Affetti 17, 1988)
*Il Riso come anche il gioco è pura Gioia; e perciò, purché non abbia eccesso, è di per sé buono. (IV, 45, 1988)
*Il sommo bene di coloro che seguono la virtù è comune a tutti e tutti egualmente possono goderne.<ref name=intcor/>
*Il Timore è la Cupidità di evitare con un male minore un male maggiore che temiamo. (def. Affetti 39, 1988)
*In base al modo in cui ciascuno è stato educato, si pente di un certo fatto o se ne gloria. (def. Affetti 27, 1988)
*In [[natura]] nulla accade che possa essere attribuito ad un suo vizio; la natura, infatti, è sempre la stessa e la sua [[virtù]] e potenza di agire è ovunque una e identica, cioè le leggi e regole della natura secondo le quali tutte le cose avvengono e si mutano da una forma in un'altra sono ovunque e sempre le stesse. (III, prefazione)
*In quanto una cosa concorda con la nostra [[natura]], in tanto è necessariamente buona. (IV, 31, 1988)
*In verità, se poniamo mente alle cose che dipendono dalla sola opinione, potremo concepire che può accadere che l'uomo senta di sé meno del giusto; può accadere, infatti, che qualcuno, mentre contempla tristemente la propria debolezza, immagini di essere disprezzato da tutti, e che ciò avvenga mentre gli altri a nulla pensano di meno che a disprezzarlo. (def. Affetti 28, 1988)
*Intenderò per Buono ciò che sappiamo con certezza che è un mezzo per avvicinarci sempre più al modello della natura umana che ci siamo propositi; e per Male, invece, ciò che sappiamo con certezza che impedisce che riproduciamo lo stesso modello. (IV, pref.)
*L'affermare che il mondo è un effetto necessario della natura divina equivale certamente a negare che sia stato fatto a caso.<ref name=intcor/>
*L'affetto che si dice patema dell'animo è un'idea confusa, con la quale la Mente afferma una forza di esistere del suo Corpo [...] e, data la quale, la stessa Mente è determinata a pensare questo piuttosto che a quello. (def. Affetti gen.)
*L'amore intellettuale della mente per Dio è lo stesso [[Amor di Dio|amore di Dio]], con cui Dio ama se stesso, non in quanto è infinito, ma in quanto può essere manifestato attraverso l'essenza della mente umana, considerata sotto specie di eternità; ossia l'amore intellettuale della nostra mente per Dio è parte dell'infinito amore con cui Dio ama se stesso. [...] Ne segue che Dio, in quanto ama se stesso, ama gli uomini, e quindi che l'amore di Dio per gli uomini e l'amore intellettuale della mente per Dio, sono una sola e medesima cosa. (V, 36, 1992)
*L'Audacia è la Cupidità dalla quale qualcuno è incitato a fare qualcosa in condizioni di pericolo che i suoi eguali temono affrontare. (def. Affetti 40, 1988)
*L'avversione è Tristezza concomitante con l'idea di una certa cosa che per accidente è causa di Tristezza. (def. Affetti 9, 1988)
*La Beatitudine non è premio alla Virtù, ma la Virtù stessa; né godiamo di essa perché teniamo a freno le libidini; ma, al contrario, poiché godiamo di essa, possiamo tenere a freno le libidini.
*La [[Benevolenza]] è Cupidità di fare bene a colui del quale abbiamo compassione. (def. Affetti 35, 1988)
*La Commiserazione è la Tristezza che accompagna l'idea del Male che accade ad un altro che immaginiamo a noi simile. (def. Affetti 18, 1988)
*La conoscenza del [[male]] è conoscenza inadeguata. (IV, 64, 1988)
*La conoscenza [[bene e male|del Bene e del Male]] non è altro che l'affetto della [[Gioia]] e della [[Tristezza]] in quanto ne siamo consapevoli. (IV, 8, 1988)
*La Costernazione si predica di colui la cui Cupidità di evitare il male è repressa dall'ammirazione del male che teme. (def. Affetti 42, 1988)
*La Crudeltà, o ferocia, è la Cupidità dalla quale qualcuno è incitato ad arrecare male a colui che amiamo o di cui abbiamo Compassione.
*La cupidità che nasce dalla letizia, a parità di condizioni, è più forte della cupidità che sorge dalla tristezza. (IV, 173 traduzione di Sossio Gianetta, Bollati Boringhieri, Torino 1992)
*La Cupidità è la stessa essenza dell'uomo, in quanto si concepisce determinata da una certa sua affezione a fare qualcosa. (def. Affetti 1, 1988)
*La Disistima consiste nel sentire, per Odio, meno del giusto nei confronti di qualcuno. (def. Affetti 22, 1988)
*La Disperazione è Tristezza nata dall'idea di una cosa futura o passata, rispetto alla quale è venuta meno la ragione di dubitare. (def. Affetti 15, 1988)
*La fluttuazione dell'animo e il dubbio non differiscono tra loro se non per il più e il meno. (III, 17, 1988)
*L'[[eccitazione]] piacevole e il dolore si riferiscono all'uomo quando una parte è affetta a preferenza delle altre; l'ilarità, invece, e la malinconia quando tutte le parti sono parimenti affette. (III, 11, 1988)
*La forza e l'incremento di ogni passione e la sua perseveranza nell'esistere non è definita dalla potenza con la quale ci sforziamo di perseverare nell'esistere, ma dalla potenza della causa esterna paragonata con la nostra. (IV, 25, 1988)
*L'Emulazione è Cupidità di una certa cosa, che si ingenera in noi, per il fatto che immaginiamo che gli altri abbiano la stessa Cupidità. (def. Affetti 33, 1988)
*La Gioia non è direttamente cattiva, ma buona; la Tristezza, in-vece è direttamente cattiva. (IV, 41, 1988)
*La Gloria è Gioia che accompagna l'idea di una certa nostra a-zione, che immaginiamo sia lodata dagli altri. (def. Affetti 30, 1988)
*L'idea di tutto ciò che aumenta o diminuisce, favorisce o limita la potenza di agire del nostro Corpo, aumenta anch'essa o diminuisce, favorisce o limita la potenza di pensare della nostra Mente. (III, 11, 1988)
*Le azioni della Mente hanno origine dalle sole idee adeguate, le passioni invece dipendono dalle sole idee inadeguate. (III, 3, 1988)
*L'Ilarità non può avere eccesso, ma è sempre buona, e al contrario la Malinconia è sempre cattiva. (def. Affetti 42, 1988)
*L'Indignazione è Odio verso qualcuno che ha fatto male a un altro. (def. Affetti 20)
*L'Invidia è Odio, in quanto produce nell'uomo un affetto per cui si rattrista della felicità altrui e, al contrario, gode dell'altrui Male. (def. Affetti 23, 1988)
*La maggior parte di coloro che hanno scritto sugli Affetti e sul modo di vivere degli [[uomini]], sembra che trattino non di cose naturali, che seguono le comuni leggi della [[Natura]], ma di cose che sono al di fuori della Natura. Sembra anzi che concepiscano l'uomo nella Natura come un impero nell'impero. Infatti credono che l'uomo sconvolga l'ordine della Natura, piú che seguirlo, e che abbia sulle proprie azioni un potere assoluto, e che non sia determinato da altro che da se stesso. Attribuiscono poi la causa dell'impotenza e dell'incostanza umana non al comune potere della Natura ma a un presunto vizio della natura umana, e perciò la compiangono, la deridono, la disprezzano, o, piú comunemente, la detestano; e chi con maggior eloquenza o arguzia sa cogliere l'impotenza della Mente umana passa per uomo divino. Tuttavia non sono mancati uomini assai illustri (alla cui fatica e operosità riconosciamo di dover molto) che hanno scritto cose eccellenti sul giusto modo di vivere e hanno dato ai mortali consigli pieni di saggezza; ma nessuno, che io sappia, ha determinato la natura e le forze degli Affetti, e che cosa possa fare la Mente per dominarli. So bene che il celeberrimo [[René Descartes|Cartesio]], benché anch'egli abbia creduto che la [[Mente]] è dotata di un potere assoluto sulle sue azioni, ha cercato tuttavia di spiegare gli Affetti umani mediante le loro cause prime e, nello stesso tempo, ha cercato di indicare la via per cui la Mente potesse ottenere il potere assoluto sugli Affetti; ma secondo me non ha dimostrato altro che l'acume del suo grande ingegno, come a suo tempo dimostrerò. Infatti io voglio tornare a coloro che preferiscono detestare e irridere gli Affetti e le azioni degli uomini piuttosto che comprendere. A costoro sembrerà certamente strano che io mi accinga a trattare dei vizi e delle stoltezze umane secondo il metodo Geometrico, e che voglia dimostrare con un ragionamento rigoroso cose che essi proclamano incompatibili con la ragione, vane, assurde, orrende. Ma ecco quale è il mio argomento. Nella Natura nulla accade che possa essere attribuito a un suo [[vizio]]; infatti la Natura è sempre la stessa e la sua virtœ e potenza di agire è ovunque una sola e medesima, ossia le leggi e le norme della Natura, secondo le quali ogni cosa accade e da una forma si muta in un'altra, sono ovunque e sempre le medesime, e perciò anche il modo d'intendere la natura di tutte le cose, quali che siano, deve essere uno e medesimo, ossia in base alle leggi e alle norme universali della Natura. Quindi gli Affetti dell'[[odio]], dell'ira, dell'[[invidia]], ecc., in sé considerati, derivano dalla stessa necessità e virtú della Natura, come le altre singole cose; e perciò ammettono determinate cause per mezzo delle quali vengono conosciuti e hanno determinate proprietà degne della nostra conoscenza come le proprietà di qualunque altra cosa di cui la sola contemplazione basta a dilettarci. Tratterò dunque della Natura e delle forze degli Affetti e del potere della Mente su di essi, con lo stesso Metodo con cui nelle parti precedenti ho trattato di Dio e della Mente, e considererò le azioni e i desideri umani come se si trattasse di linee, di superfici e di corpi. (III parte, Prefazione, p. 187-188, UTET, Torino 1988)
*La Mente umana ha conoscenza adeguata dell'essenza eterna ed infinita di Dio.<ref name=intcor/>
*La [[Mente]] non conosce se stessa se non in quanto percepisce le idee delle affezioni del Corpo. (II, 23, 1988)
*La [[Mente]] non ha una conoscenza adeguata, ma soltanto confusa di se stessa, del proprio Corpo e dei corpi esterni ogni qual volta percepisce le cose secondo il comune ordine della natura, ossia ogni qual volta in modo estrinseco, secondo la fortuita comparsa delle cose, è determinata a contemplare questo o quello, e non ogni qual volta dall'interno, per il fatto cioè che contempla più cose simultaneamente, è determinata a comprendere le loro concordanze, le loro differenze e contrarietà; ogni qual volta, infatti, è disposta dall'interno in questo o in altro modo, allora contempla le cose chiaramente e distintamente. (II, 29, 1988)
*La [[Mente]] non è soggetta agli affetti che si riferiscono alle passioni se non nel corso della durata del Corpo. (V, 34, 1988)
*La Mente non può immaginare nulla, né ricordarsi delle cose passate se non nel corso della durata del Corpo.<ref name=intcor/>
*La Mente si sforza di immaginare soltanto quelle cose che pongono la sua potenza di agire. (III, 54, 1988)
*La [[Mente]] umana è atta a percepire moltissime cose, e tanto più è atta quanto più il suo Corpo può essere disposto in molti modi. (II, 14, 1988)
*La Mente umana non implica una conoscenza adeguata delle parti che compongono il Corpo umano. (II, 24, traduzione Emilia Giancotti, Editori Riuniti, 1988)
*La Misericordia è Amore, in quanto produce nell'uomo un affetto per cui gode del bene altrui e, al contrario, si rattrista del Male altrui. (def. Affetti 24, 1988)
*La [[natura]] aborrisce il vuoto.<ref name=intcor/>
*La nostra [[Mente]] è attiva in certe cose e passiva in altre, cioè in quanto ha idee adeguate, in tanto è necessariamente attiva in certe cose e in quanto ha idee inadeguate in tanto è necessariamente passiva.<ref name=intcor/>
*L'Odio è Tristezza, concomitante con l'idea di una causa esterna. (III, def. 7, 1988)
*L'Odio non può mai essere buono. (IV, 45, 1988)
*La perfezione delle cose deve essere valutata soltanto in base alla loro natura o potenza, né le cose sono più o meno perfette perché dilettano o offendono i sensi degli uomini, o perché giovano alla natura umana o la avversano. (I, appendice, 1988)
*La [[perfezione]] non toglie l'esistenza della cosa, ma al contrario la pone. (I, 11, 1988)
*La [[paura]] non può essere senza speranza né la speranza senza paura. (1992)
*La Propensione è una Gioia concomitante con l'idea di una certa cosa che per accidente è causa di Gioia. (def. Affetti 8, 1988)
*La Pusillanimità si predica di colui la cui Cupidità è repressa dal timore del pericolo, che i suoi eguali osano affrontare. (def. Affetti 41, 1988)
*La superstizione sembra stabilire che è buono quel che procura Tristezza e, viceversa, cattivo quel che procura Gioia. (IV, 31, 1988)
*Lo sforzo di causare un male a colui che odiamo si chiama Ira; lo sforzo, invece, di ricambiare il male che ci è stato procurato si chiama Vendetta. (III, 40, 1988)
*Lo sforzo di fare bene a chi ci ama e si sforza di farci bene, si chiama [[Riconoscenza]] o Gratitudine; e perciò è manifesto che gli uomini sono molto più preparati alla vendetta che a ricambiare un beneficio. (III, 41, 1988)
*La Sicurezza è Gioia nata dall'idea di una cosa futura o passata, rispetto alla quale è venuta meno la ragione di dubitare. (def. Affetti 14, 1988)
*La Soddisfazione di sé è Gioia nata dal fatto che l'uomo contempla se stesso e la propria potenza di agire. (def. Affetti 25, 1988)
*La Speranza è una Gioia incostante, nata dall'idea di una cosa futura o passata, del cui esito in qualche misura dubitiamo. (def. Affetti 12, 1988)
*La Stima facilmente rende superbo l'uomo che è stimato. (IV, 59, 1988)
*Le cose non avrebbero potuto essere prodotte da Dio in altro modo, né con un altro ordine da quello in cui sono state prodotte. (I, 33, 1988)
*Le cose sono state prodotte da Dio con somma perfezione: poiché sono seguite necessariamente da una data natura che è perfettissima. (I, 33, 1988)
*La Sottovalutazione di sé consiste nel sentire di sé, per Tristezza, meno del giusto.
*La Sottovalutazione di sé, tuttavia, può essere corretta più facilmente dalla Superbia, poiché questa è un affetto della Gioia, quella invece della Tristezza; e perciò questa è più forte di quella. (IV, 56, 1988)
*La Stima consiste nel sentire, per Amore, più del giusto nei confronti di qualcuno. (def. Affetti 21, 1988)
*La superstizione sembra stabilire che è buono quel che procura Tristezza e, viceversa, cattivo quel che procura Gioia. (IV, 31, 1988)
*La teologia non è ancella della ragione, né la ragione della teologia.<ref name=intcor/>
*La [[virtù]], che per il saggio consegue alla conoscenza, per il volgo è oggetto di obbedienza, che esso accoglie non in base all'evidenza intrinseca del comando ma sulla fiducia nella testimonianza stessa.
*Lo sforzo di conservare se stessi è il primo e unico fondamento della virtù. (IV, 22, 1988)
*L'Umanità, ossia la Modestia, è la Cupidità di fare le cose che piacciono agli uomini e di omettere quelle che dispiacciono loro. (def. Affetti 43, 1988)
*L'Umiltà è Tristezza nata dal fatto che l'uomo contempla la propria impotenza, o debolezza. (def. Affetti 26, 1988)
*L'[[umiltà]] non è virtù, non nasce dalla vera contemplazione o ragione, ma è passione. L'umiltà è la tristezza che sorge dal fatto che l'uomo contempla la sua impotenza. (IV, 53, 1992)
*L'uomo che è guidato da ragione è più libero nello Stato, dove vive secondo un decreto comune, che nella solitudine, dove obbedisce soltanto a sé stesso. (1992)
*L'[[uomo]] è sempre necessariamente soggetto alle passioni e segue l'ordine comune della [[Natura]] e vi obbedisce e, per quanto lo esige la natura delle cose, vi si adatta. (IV, 4, 1988)
*L'[[uomo]] è un animale sociale.<ref name=intcor/>
*L'uomo in quanto trascura il proprio utile, e cioè di conservare il proprio essere, in tanto è impotente. (IV, 20, 1988)
*L'uomo libero, cioè chi vive soltanto secondo il dettame della ragione, non è guidato dalla paura della morte, ma desidera direttamente il bene, cioè agire, vivere, conservare il proprio essere sulla base della ricerca del proprio utile; e perciò non pensa a niente meno che alla morte, ma la sua sapienza è meditazione della vita. (IV, 67, 1992)
*L'[[uomo]] pensa.<ref name=intcor/>
*La vera [[felicità]] e beatitudine di ciascuno consistono esclusivamente nel godimento del Bene e non già in quel vanto che sorge al pensiero di essere il solo a godere del Bene, mentre gli altri ne sono esclusi.<ref name=intcor/>
*La Verecondia è la paura o timore della vergogna dalla quale l'uomo è trattenuto dal commettere qualcosa di turpe. (def. Affetti 31, 1988)
*La Vergogna è Tristezza che segue a un fatto di cui si ha pudore.
*La [[volontà]] e l'intelletto sono la stessa e unica cosa.<ref name=intcor/>
*La volontà non può essere chiamata causa libera. (I, 32, 1988)
*Lascio, dunque, che ognuno viva a suo talento e che chi vuol [[morte|morire]] muoia in santa [[pace]], purché a me sia dato di [[vivere]] con la [[verità]].<ref name=intcor/>
*Massima [[superbia]] o massimo avvilimento sono massima [[ignoranza]] di sé. (1992)
*Né il Corpo può determinare la Mente a pensare, né la Mente può determinare il Corpo al movimento o alla quiete; né a qualunque altra cosa (se ve n'è una). (III, 2, 1988)
*Nella Sottovalutazione di sé è presente una falsa specie di Pietà e di Religione. (IV, 22, 1988)
*Nelle idee non vi è nulla di positivo per cui si dicono false. (II, 33, 1988)
*Nessuno ha invidia della virtù di qualcuno, se non di un proprio uguale. (III, 55, 1988)
*Niente accade in contrasto con la natura, anzi essa mantiene un ordine fisso e immutabile.<ref name=intcor/>
*Niente esiste dalla cui natura non scaturisca un qualche [[causa ed effetto|effetto]].<ref name=intcor/>
*Noi ci sforziamo di affermare di noi stessi e della cosa amata tutto ciò che immaginiamo che produca un affetto di Gioia in noi o nella cosa amata; e, al contrario, di negare tutto ciò che immaginiamo che produca un affetto di Tristezza in noi o nella cosa amata. (III, 25, 1988)
*Noi ci sforziamo di promuovere che avvenga tutto ciò che immaginiamo conduca alla Gioia; e invece di rimuovere o distruggere tutto ciò che immaginiamo conduca alla Tristezza. (III, 28, 1988)
*Noi non cerchiamo, vogliamo, appetiamo, né desideriamo qualcosa perché riteniamo che sia buona; ma, al contrario, noi giudichiamo buona qualcosa, perché la cerchiamo, la vogliamo, la appetiamo e la desideriamo. (III. 9, 1988)
*Noi sentiamo e sappiamo di essere eterni.<ref name=intcor/>
*Non c'è affezione del Corpo della quale non possiamo formare un concetto chiaro e distinto. (V, 4, 1988)
*Non c'è da meravigliarsi che assolutamente tutti gli atti che per consuetudine si chiamano cattivi siano seguiti da Tristezza e quelli che si dicono retti da Gioia.
*Non esiste Speranza senza Paura e Paura senza Speranza. (def. Affetti 12)
*Certamente, nulla se non una torva e triste superstizione proibisce di prendersi diletto. (IV, 45, 1988)
*Ogni cosa, per quanto è in sé, si sforza di perseverare nel suo essere. (III, 6, 1988)
*Ogni cosa singolare, ossia qualunque cosa che è finita e ha una determinata esistenza, non può esistere né essere determinata ad agire se non sia determinata ad esistere e ad agire da un'altra causa che è anche finita e ha una determinata esistenza: e anche questa causa non può a sua volta esistere né essere determinata ad agire se non sia determinata ad esistere e ad agire da un'altra causa che è anch'essa finita e a ha una determinata esistenza, e così all'infinito. (I, 28, 1988)
*Ognuno, secondo le leggi della propria natura, necessariamente ricerca o respinge ciò che giudica [[bontà e cattiveria|buono o cattivo]]. (IV, 19, 1988)
*Ognuno, per quanto può, si sforzerà perché ami ciò che ama e odi ciò che odia. (III, 31, 1988)
*Ognuno regola tutte le cose secondo il proprio affetto e coloro i quali, inoltre, sono combattuti da affetti contrari non sanno quel che vogliono; mentre coloro i quali non sono agitati da alcun affetto, sono spinti qua e là da un lieve impulso. (III, 2, 1988)
*Per beatitudine intendo perseguire l'utile in maniera razionale e vivere la vita nel miglior modo possibile.<ref name=intcor/>
*Per [[Bene]] intenderò ciò che sappiamo con certezza che ci è utile. (IV, def. 1)
*Per Idea intendo il concetto della Mente che la Mente forma perché è cosa pensante. (II, 3, 1988)
*Per il fatto solo che abbiamo considerato una certa cosa con un affetto di Gioia o di Tristezza, affetto della quale la stessa cosa non è causa efficiente, possiamo amarla o averla in Odio. (III, 15, 1988)
*Per il fatto solo che immaginiamo che una certa cosa ha qualcosa di simile a un oggetto che di solito produce nella Mente un af-fetto di Gioia o di Tristezza, sebbene ciò in cui la cosa è simile a quell'oggetto non sia la causa efficiente di questi affetti, tuttavia la ameremo o la avremo in Odio. (III, 16, 1988)
*Per l'invidioso non vi è nulla di più gioioso che l'altrui infelicità e nulla di più molesto che l'altrui felicità. (III, 39, 1988)
*Per [[Male]], invece, intendo ogni genere di Tristezza e soprattutto ciò che frustra il desiderio. (III, 39, 1988)
*Per [[Male]] invece ciò che sappiamo con certezza che ci impedisce di impadronirci di un certo bene. (IV, def. 2, 1988)
*Per [[perfezione]] intenderò la [[realtà]] in genere, e cioè l'essenza di una certa cosa in quanto esiste e agisce in un certo modo, senza tener conto della sua durata. Infatti, nessuna cosa singolare può dirsi più perfetta perché ha perseverato nell'esistenza per un tempo maggiore. (IV, pref.)
*Per quanto riguarda il [[matrimonio]]; certo che esso è in armonia con la ragione se la Cupidità di congiungere i corpi non sia generata dalla sola bellezza, ma anche dall'amore di procreare figli e di educarli saggiamente; e, inoltre, l'amore di entrambi, e cioè del maschio e della femmina non abbia come causa la sola bellezza, ma soprattutto la libertà dell'animo. (IV, 20, 1988)
*Per quel che riguarda le forme esteriori del culto è certo che esse non possono per nulla giovare, né nuocere alla vera cognizione di Dio ed all'amore che necessariamente ne deriva.<ref name=intcor/>
*Per [[Realtà]] e [[Perfezione]] intendo la stessa medesima cossa. (II, def. 6, 1988)
*Per [[virtù]] e potenza intendo la stessa cosa. (IV, def. 8, 1992)
*Poiché per lo più accade che coloro che hanno fatto molte espe-rienze tentennino fino a quando contemplano una cosa come futura o presente e abbiano molti dubbi sull'esito della cosa stessa, avviene che gli affetti che nascono da simili immagini delle cose non siano così costanti, ma siano per lo più turbati da immagini di altre cose, fino a quando gli uomini non divengano più sicuri dell'esito della cosa. (III, 18, 1988)
*Poiché supponiamo che l'uomo abbia in Odio ciò che è oggetto della sua Irrisione, segue che questa Gioia non è solida. (def. Affetti 11, 1988)
*Quando la Mente contempla se stessa e la sua potenza di agire si rallegra, e tanto più quanto più distintamente immagina se stessa e la sua potenza di agire. (III, 53, 1988)
*Quando la Mente immagina la propria impotenza, per ciò stesso si rattrista. (III, 55, 1988)
*Quando amiamo una cosa che ci è simile, ci sforziamo per quanto è in noi di far sì che a sua volta ci ami. (III, 33, traduzione Emilia Giancotti, Editori Riuniti, 1988)
*Quanto più conosciamo le cose singolari, tanto più conosciamo [[Dio]]. (1992)
*Quanto più una cosa ha di perfezione, tanto più è attiva e tanto meno è passiva, e al contrario quanto più è attiva tanto più è perfetta. (V, 40, 1988)
*Riconosco tre affetti primitivi ossia primari, e cioè la Gioia, la Tristezza e la Cupidità. (def. Affetti 4)
*Riguardo agli uomini [[politica|politici]] sembra che essi siano più portati a tendere insidie all'umanità che non a prenderne cura, che siano insomma più astuti che saggi. Infatti l'esperienza vien loro dicendo che ci saranno vizi finché ci saranno gli uomini.<ref name=intcor/>
*Sappiamo con certezza che niente è [[bontà e cattiveria|buono o cattivo]] se non ciò che conduce effettivamente a [[comprendere]], o ciò che può impedire che comprendiamo. (IV, 27, 1988)
*Sarebbe troppo lungo elencare tutti i mali della Superbia, poiché i superbi sono soggetti a tutti gli affetti; ma a nessuno meno che a quelli dell'Amore e della Misericordia. (IV, 57, 1988)
*Se, al contrario, immaginiamo che lo stesso produca un affetto di Tristezza nella cosa che amiamo, saremo viceversa mossi da Odio contro di lui. (III, 22, 1988)
*Se accade che immaginiamo spesso cioè che ammiriamo, cesseremo di ammirarlo. (def. Affetti 10, 1988)
*Se Dio agisce in vista di un fine, necessariamente appetisce qualcosa di cui manca. (I, Appendice, traduzione Emilia Giancotti, Editori Riuniti, 1988)
*Se dunque possiamo essere causa adeguata di qualcuna di queste affezioni, allora per Affetto intendo una azione, altrimenti una passione. (III, def. 3, 1988)
*Se gli uomini fossero in grado di governare secondo un preciso disegno tutte le circostanze della loro vita, o se la fortuna fosse loro sempre favorevole, essi non sarebbero schiavi della superstizione.<ref name=intcor/>
*Se gli uomini impotenti nell'animo fossero tutti egualmente su-perbi, se non si vergognassero di nulla e non avessero paura di qualcosa, come potrebbero essere uniti e costretti da vincoli? (IV, 54, 1988)
*Se non possedessimo la testimonianza della Sacra Scrittura, noi dubiteremmo della salvezza della maggior parte degli uomini. (XV, 1988)
*Se uno ha in odio un altro, si sforzerà di fargli male, a meno che tema che possa derivargliene un male maggiore; e viceversa, chi ama un altro, per la stessa legge si sforzerà di fargli del bene. (1992)
*Tratterò dunque della natura e delle forze degli affetti, come anche del potere della Mente su di essi con lo stesso metodo con il quale ho trattato Dio e della Mente, e considererò le azioni e gli appetiti umani come se fosse questione di linee, di superfici o di corpi. (III, pref., 1988)
*Tutta la [[natura]] è un solo individuo, le cui parti – cioè tutti i corpi – variano in infiniti modi senza alcun mutamento dell'individuo nella sua totalità. (II, lemma 7, scolio, 2008)
*Tutto ciò che ci sforziamo di fare secondo ragione non è altro che [[comprendere]]; né la Mente, in quanto si serve della ragione, giudica per sé utile altro se non ciò che conduce a comprendere. (IV, 26, 1988)
====Citazioni con testo originale====
*A tutte le azioni alle quali siamo determinati da un affetto che è passione, possiamo senza di questo essere determinati da ragione. (IV, 59, 1988)
::''Ad omnes actiones, ad quas ex affectu, qui passio est, determinamur, possumus absque eo à ratione determinari.''
*Agire assolutamente per [[virtù]] non è niente altro (per la definizione 8 di questa parte) che agire secondo le leggi della natura. Ma noi, in tanto solo agiamo, in quanto intendiamo (per la proposizione 3, parte terza); dunque agire per virtù, in noi non è niente altro che agire, vivere, conservare il proprio essere sotto la guida della ragione, e ciò sul fondamento (per il corollario della proposizione 22 di questa parte) di ricercare il proprio utile. C.d.d. (IV, 24, 1992)
::''Ex virtute absolutè agere, nihil aliud est (per Def. 8 hujus), quàm ex legibus propriae naturae agere. At nos eatenus tantummodò agimus, quatenus intelligimus (per Prop. 3 Part. III). Ergo ex virtute agere, nihil aliud in nobis est, quàm ex ductu rationis agere, vivere, suum esse conservare, idque (per Coroll. Prop. 22 hujus) ex fundamento suum utile quaerendi. Q.E.D.''
*[[Dio]] è la causa immanente e non transitiva di tutte le cose. (I, 18, 1992)
::''Deus est omnium rerum causa immanens, non vero transiens.''
*L'[[Amore]] è [[Gioia]], concomitante con l'idea di una causa esterna. (III, def. affetti 6, 1988)<br />
:L'[[amore]] è letizia accompagnata dall'idea di una causa esterna. (1992)
::''Amor est titillatio, concomitante idea causae externae.''
*L'esistenza di [[Dio]] e la sua essenza sono una sola e medesima cosa. (I, 20, 1992)
::''Dei existentia, ejusque essentia unum et idem sunt.''
*L'essenza delle cose prodotte da [[Dio]] non implica l'esistenza. (I, 24, 1992)
::''Rerum à Deo productarum essentia non involvit existentiam.''
*Ma tutte le cose eccellenti sono tanto difficili quanto rare. (V, 42, 1992)<br />
:Ma tutte le cose preziose sono tanto difficili quanto rare. (2007)
::''Sed omnia praeclara tam difficilia, quam rara sunt.''
*Non si può concepire secondo verità nessun attributo della sostanza, dal quale segua che la sostanza può essere divisa. (I, 12, 1992)
::''Nullum substantiae attributum potest verè concipi, ex quo sequatur, substantiam posse dividi.''
*Poiché la [[Ragione]] non esige alcunché che sia contrario alla natura, essa dunque esige che ciascuno ami se stesso, cerchi ciò che gli è utile (ma utile davvero), desìderi tutto ciò che indirizza davvero l'Uomo ad una perfezione maggiore: in assoluto, la natura esige che ognuno, per quanto sta in lui, si sforzi di conservare il proprio essere. E questo è vero necessariamente, come necessariamente è vero che il tutto è maggiore di una sua parte. Dato poi che la virtù non è altro che l'agire in conformità delle leggi della propria natura, e che nessuno si sforza di conservare il proprio essere se non in conformità delle leggi della sua propria natura, ne deriva in primo luogo che il fondamento della virtù è lo stesso sforzo, o impegno vitale, di conservare il proprio essere, e che la [[felicità]], per un umano, consiste nel poter conservare il suo essere; in secondo luogo, deriva da quanto sopra che la [[virtù]] è da desiderarsi e da ricercarsi per se stessa, e che non c'è alcunché migliore di essa o preferibile ad essa o che ci sia più utile, e a causa del quale la virtù si dovrebbe desiderare; in terzo luogo, infine, si comprende come coloro che s'uccidono abbiano un animo impotente e siano totalmente sopraffatti da cause esterne radicalmente ostili alla loro natura. (IV, 18, traduzione di Renato Peri<ref name="renato peri"/>)
::''Cùm ratio nihil contra naturam postulet, postulat ergo ipsa, ut unusquisque seipsum amet, suum utile, quod reverâ utile est, quaerat, et id omne, quod hominem ad majorem perfectionem reverâ ducit, appetat, et absolutè, ut unusquisque suum esse, quantum in se est, conservare conetur. Quod quidem tam necessariò verum est, quàm, quòd totum sit suâ parte majus (vide Prop. 4 Part. III). Deinde quandoquidem virtus (per Def. 8 hujus) nihil aliud est, quàm ex legibus propriae naturae agere, et nemo suum esse (per Prop. 7 Part. III) conservare conetur, nisi ex propriae suae naturae legibus ; hinc sequitur primò, virtutis furdamentum esse ipsum conatum proprium esse conservandi, et felicitatem in eo consistere, quòd homo suum esse conservare potest. Secundò sequitur, virtutem propter se esse appetendam, nec quicquam, quod ipsâ praestabilius, aut quod utilius nobis sit, dari, cujus causâ deberet appeti. Tertiò denique sequitur, eos, qui se interficiunt, animo esse impotentes, eosque à causis externis, suae naturae repugnantibus, prorsùs vinci.''
*Oltre [[Dio]] non si può né dare né concepire alcuna sostanza. (I, 14, 1992)
::''Praeter Deum nulla dari, neque concipi potest substantia.''
*Se gli uomini nascessero liberi, non si formerebbero nessun concetto [[bene e male|di bene e di male]], finché fossero liberi.<br />''Dimostrazione'' Ho detto che è libero chi è guidato dalla sola ragione; chi dunque nasce libero e libero rimane, non ha se non idee adeguate; e perciò non ha alcun concetto del male (per il corollario della proposione 64 di questa parte) e, di conseguenza (dato che il bene e il male sono correlativi), neanche del bene. ''C.d.d.'' (IV, 68, 1992)
::''Si homines liberi nascerentur, nullum boni, et mali formarent conceptum, quamdiu liberi essent.<br />'''Demonstratio''': Illum liberum esse dixi, qui solâ ducitur ratione ; qui itaque liber nascitur, et liber manet, non nisi adaequatas ideas habet, ac proinde mali conceptum habet nullum (per Coroll. Prop. 64 hujus), et consequenter (nam bonum, et malum correlata sunt) neque boni. Q.E.D.''
*Tutto ciò che è, è in [[Dio]], e niente può essere né essere concepito senza Dio. (I, 15, 1992)
::''Quicquid est, in Deo est, et nihil sine Deo esse, neque concipi potest.''
===[[Explicit]]===
====Originale====
'''Propositio 42'''<br />''Beatitudo non est virtutis praemium, sed ipsa virtus; nec eâdem gaudemus, quia libidines coërcemus ; sed contrà quia eâdem gaudemus, ideo libidines coërcere possumus.''<br />'''Demonstratio''': Beatitudo in Amore erga Deum constitit (per Prop. 36 hujus et ejus Schol.), qui quidem Amor ex tertio cognitionis genere oritur (per Coroll. Prop. 32 hujus), atque adeò hic Amor (per Prop. 59 et 3 Part. III) ad Mentem, quatenus agit, referrit debet ; ac proinde (per Def. 8 Part. IV) ipsa virtus est, quod erat primum. Deinde quò Mens hoc Amore divino, seu beatitudine magis gaudet, eò plus intelligit (per Prop. 32 hujus), hoc est (per Coroll. Prop. 3 hujus), eò majorem in affectùs habet potentiam, et (per Prop. 38 hujus) eò minùs ab affectibus, qui mali sunt, patitur ; atque adeò ex eo, quòd Mens hoc Amore divino, seu beatitudine gaudet, potestatem habet libidines coërcendi ; et quia humana potentia ad coërcendos affectûs in solo intellectu consistit, ergo nemo beatitudine gaudet, quia affectûs coërcuit ; sed contrà potestas libidines coërcendi ex ipsâ beatitudine oritur. Q.E.D.<br />'''Scholium''': His omnia, quae de Mentis in affectûs potentiâ, quaeque de Mentis Libertate ostendere volueram, absolvi. Ex quibus apparet, quantum Sapiens polleat, potiorque sit ignaro, qui solâ libidine agitur. Ignarus enim, praeterquam quod à causis externis, multis modis agitatur, nec unquam verâ animi acquiescentiâ potitur, vivit praeterea sui, et Dei, et rerum quasi inscius, et simulac pati desinit, simul etiam esse desinit. Cùm contrà sapiens, quatenus ut talis consideratur, vix animo movetur ; sed sui, et Dei, et rerum aeternâ quâdam necessitate conscius, nunquam esse desinit ; sed semper verâ animi acquiescentiâ potitur. Si jam via, quam ad haec ducere ostendi, perardua videatur, inveniri tamen potest. Et sanè arduum debet esse, quod adeò rarò reperitur. Quî enim posset fieri, si salus in promptu esset, et sine magno labore reperiri posset, ut ab omnibus ferè negligeretur ? Sed omnia praeclara tam difficilia, quàm rara sunt.<br />'''''Finis'''''
====Traduzione====
Prop. 42.<br />La Beatitudine non è il premio della Virtù: ma la Virtù medesima è premio a se stessa e beatitudine; e noi non ne godiamo perché reprimiamo le nostre inclinazioni irrazionali, ma, al contrario, siamo in grado di reprimere le nostre inclinazioni irrazionali perché godiamo della Beatitudine.<br />
'''''Dimostrazione''''': La Beatitudine consiste nell'Amore verso Dio, e questo Amore sorge dalla conoscenza di terzo genere; questo Amore, perciò, deve riferirsi alla Mente in quanto essa è attiva: e perciò s'identifica con la virtù; e questo è il primo punto. Inoltre – secondo punto – quanto più la Mente gode di questo Amore divino, o Beatitudine, tanto più essa conosce o intèllige, ossia tanto maggior potere essa ha sui sentimenti, e tanto meno è passiva rispetto ai sentimenti che sono cattivi: per il suo godere di questo Amore divino o Beatitudine, quindi, la Mente ha il potere di reprimere le voglie – o inclinazioni irrazionali, o appetiti sregolati – che sorgono in essa; e come la potenza che l'Uomo ha di coartare i sentimenti consiste soltanto nell'intelletto, nessuno dunque gode della Beatitudine perché ha coartato i propri sentimenti (sregolati), ma, viceversa, il potere di coartare o reprimere le proprie voglie s'origina dalla stessa Beatitudine posseduta. (P. III, Prop. 3; Prop. 59; P. IV, Def. 8; P. V,
Conseg. d. Prop. 3; Prop. 32 e sua Conseg.; Prop. 36; Prop. 38).<br />
'''''Chiarimento''''': Con questo ho esaurito tutto ciò che volevo mostrare a proposito del potere della Mente sui sentimenti e a proposito della Libertà della Mente. Da ciò che ho esposto risulta chiaro quanto possa il Saggio, e quanto egli valga più dell'Uomo grezzo, o Uomo carnale, che agisce soltanto per ricavarne vantaggi immediati ed angusti. L'Uomo carnale, oltre che essere agitato in molti modi dalle cause esterne e non arrivar mai a godere di una vera Soddisfazione interiore, vive quasi inconsapevole di sé e di Dio e delle cose, e come cessa di patire cessa anche di essere. Il Saggio invece, in quanto è davvero tale, ben difficilmente incontra cagioni di turbamento interiore; e non cessa mai – per una precisa necessità eterna: ossia perché, in assoluto, la massima parte della sua Mente esiste nell'Eternità – di essere cosciente di sé e di Dio e delle cose; e sempre possiede e gode la vera Soddisfazione interiore o Pace dell'anima.<br />
Ora, se la via che ho mostrato condurre a questa condizione di Letizia inalterabile [(v. qui sopra, Prop. 36, Chiarim., a mezzo)] sembra difficilissima, essa però può essere percorsa. Certo deve essere difficile ciò che sì vede conseguito così di rado. Se la Salvezza fosse a portata di mano e potesse esser trovata senza una grande fatica, è mai possibile che quasi tutti gli umani rinunciassero a cercarla? Il fatto è che tutte le cose eccellenti sono tanto difficili quanto rare.
{{NDR|Spinoza, ''Etica'', traduzione di Renato Peri<ref name="renato peri"/>}}
==Citazioni sull'''Ethica''==
[[Immagine:Spinoza Ethica Pars1 Prop1.jpg|thumb|right|Ethica more geometrico demonstrata]]
*Esistono senza dubbio passioni tristi che hanno un'utilità sociale, ad esempio la paura, la speranza, l'umiltà, il pentimento, ma solo quando gli uomini non vivono sotto la guida della ragione. Rimane comunque il fatto che ogni [[passione]], dal momento che implica tristezza, è cattiva in quanto tale: anche la speranza e la sicurezza. Lo Stato è tanto più perfetto quanto più poggia su affetti di gioia: l'amore della libertà deve prendere il sopravvento sulla speranza, la paura e la sicurezza. L'unico dettame della ragione [...] consiste nel concatenare il maggior numero di gioie passive col maggior numero di gioie attive. Infatti, la gioia è un'affezione passiva che aumenta la nostra potenza di agire, e solo la gioia può essere un'affezione attiva. [...] Il sentimento della [[gioia]] è il sentimento propriamente etico. ([[Gilles Deleuze]])
*Il nocciolo, a dir così, dell'«Ethica» di Spinoza è l'intera sottomisione dell'egoismo alla libertà razionale, la quale finisce col purificarlo, insegnando a ravvisare nell'assoluta rinunzia al Tutto e all'Eterno l'unica vera affermazione di sé. ([[Vincenzo Iannuzzi]])
*L'«Ethica» dello Spinoza vuol essere soprattutto la conoscenza di Dio: da ciò risultano le linee fondamentali della sua intuizione del mondo. La soluzione del problema metafisico condiziona la intuizione dell'essenza del problema morale. ([[Vincenzo Iannuzzi]])
*L'''Etica'' è esposta nello stile di [[Euclide]], con definizioni, assiomi e teoremi: si suppone che quanto viene dopo l'assioma sia rigorosamente dimostrato attraverso un ragionamento deduttivo. Tutto ciò rende difficile la lettura di Spinoza. ([[Bertrand Russell]])
*Qualcuno ha detto che solo Dio avrebbe potuto scrivere l'''Ethica''. Credimi, costui sbagliò. Nemmeno Dio. Infatti l'impossibilità per l' ''Ethica'' di essere scritta non è che la stessa impossibilità per il mondo di essere creato, cosa che l' ''Ethica'' dimostra perfettamente. (p. 100)
*Se Spinoza l'avesse davvero sposata, Clara Maria<ref>Cfr. la [[b:Baruch Spinoza/Terzo capitolo#Un cuore in frantumi|spiegazione dell'episodio]] in Wikibooks.</ref>, sarebbe stato un disastro. Ci avrebbe lasciato un mediocre canzoniere in latino, invece dell'astro che mai sarà Buco Nero dell'''Ethica''. ([[Guido Ceronetti]])
*Si tratta di capire perché Spinoza, scrivendo un libro intitolato ''Etica'', parli in continuazione di Dio, iniziando con il darne una definizione [...] e concludendo col dire che la più alta virtù è «l'amore intellettuale della mente verso Dio» (libro V, proposizione 36). Perché tanto parlare di Dio, per parlare di etica? Non sarebbe bastato parlare appunto solo di etica, di etica rigorosamente laica, tale da sussistere «''etsi Deus non daretur''» (anche se Dio non ci fosse) come aveva proposto solo qualche anno prima un altro grande olandese, Ugo Grozio? Invece no, Spinoza insiste sulla teologia, come aveva già fatto scrivendo, prima dell'''Etica'', opere come il ''Breve trattato su Dio, l'uomo e il suo bene'' e il più noto ''Trattato teologico-politico''. Il fatto è che Spinoza sa bene che, senza un adeguato discorso su Dio, cioè sul fondamento razionale dell'essere, non si dà alcuna possibilità di stabilire un'etica. ([[Disputa su Dio e dintorni|Vito Mancuso, ''Disputa su Dio e dintorni'']])
*Sul tavolo era aperto un libro in latino, con gli ampi margini pieni di note e commenti aggiunti dal dottor Fischelson in uno stampatello minuto: era l'''Etica'' di Spinoza, che egli studiava da trent'anni. Sapeva a memoria ogni proposizione, ogni dimostrazione, ogni corollario e ogni scolio, e quando voleva rileggere un determinato passo apriva quasi sempre il libro alla pagina giusta senza doverla cercare; eppure continuava a studiare l<nowiki>'</nowiki>''Etica'' ogni giorno, per ore e ore, con una lente d'ingrandimento nella mano ossuta, mormorando fra sé e annuendo col capo. La verità era che più studiava e più scopriva punti di difficile interpretazione, passi oscuri e osservazioni enigmatiche; in ogni frase c'erano significati riposti che nessuno studioso di Spinoza aveva mai decifrato. Il filosofo, in realtà, aveva precorso tutte le critiche della ragion pura formulate da [[Immanuel Kant|Kant]] e dai suoi seguaci. ([[Isaac Bashevis Singer]])
===[[Giorgio Colli]]===
*Chi si accinge a leggere l'''Etica'', si trova anzitutto di fronte a difficoltà grandissime: le definizioni, gli assiomi, le proposizioni, gli scolii, si presentano come bastioni inespugnabili, quasi isolati e ostili gli uni agli altri. Ma approfondendo l'indagine, cioè scendendo nei cunicoli sotterranei di ciascun bastione, si scoprono i collegamenti.
*L'''Etica'' ha la fermezza di un tempio, in un paesaggio disabitato: se sapremo contemplarlo, penetrare devoti il suo interno, conosceremo il divino.
*L'''Etica'' richiede lettori non pigri, discretamente dotati e soprattutto che abbiano molto tempo a loro disposizione. Se le si concede tutto questo, in cambio offre molto di più di quello che ci si può ragionevolmente attendere da un libro: svela l'enigma di questa nostra vita, e indica la via della felicità, due doni che nessuno può disprezzare.
==Note==
<references/>
==Bibliografia==
*Baruch Spinoza, ''Ethica'', a cura di P. Sensi, Armando editore, 2008.
*Spinoza, ''Etica'', traduzione di Emilia Giancotti, Editori Riuniti, 1988.
*Spinoza, ''Etica'', traduzione di Sossio Giametta, Bollati Boringhieri, Torino 1992.
*Spinoza, ''Etica'', traduzione di Sossio Giametta, Bollati Boringhieri, Torino 2002.
*Spinoza, ''Opere. I Meridiani'' (''Etica'', traduzione di [[Filippo Mignini]]), Mondadori, Verona 2007.
==Altri progetti==
{{interprogetto|s=la:Ethica|s_lingua=latina|s_oggetto=una parte del testo|s_preposizione=dell'|w|etichetta=''Ethica''|w_preposizione=riguardante l'}}
{{vetrina|23|aprile|2008|opere filosofiche}}
[[Categoria:Opere filosofiche]]
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[[File:View of Trieste from Colle di San Giusto.jpg|thumb|Trieste: una veduta del centro città]]
Citazioni sulla città di '''Trieste''' e sui '''triestini'''.
*Accanto alla Trieste austroungarica è sempre esistita un’altra Trieste. Accanto alla città dei caffè letterari, della composta amicizia di [[Italo Svevo|Svevo]] e [[James Joyce|Joyce]], c’è sempre stata un’altra città morbida, disinvolta, picaresca, dai connotati quasi carioca. C’è il lungomare di Barcola, per esempio, dove la gente prende il sole sei mesi all’anno e fa il bagno anche in ottobre. C’è un edonismo antico, morale nei triestini. E anche un vitalismo moderno un po’ easy-going, alla californiana. ([[Mauro Covacich]])
*A Trieste un certo soldato Credolin Umberto inventò questo gioco (è vero), ed era il più grande nuotatore del mondo. Aveva attraversato lo stretto di Messina, le cascate del Niagara e la Manica no... perché non sapeva l'inglese. ([[Indietro tutta!]])
*Alla fine maggio 1916, la mia brigata – reggimenti 399° e 400° – stava ancora sul Carso. Sin dall'inizio della guerra, essa aveva combattuto solo su quel fronte. Per noi, era ormai diventato insopportabile. Ogni palmo di terra ci ricordava un combattimento o la tomba di un compagno caduto. Non avevamo fatto altro che conquistare trincee, trincee e trincee. Dopo quella dei "gatti rossi", era venuta quella dei "gatti neri", poi quella dei "gatti verdi". Ma la situazione era sempre la stessa. Presa una trincea, bisognava conquistarne un'altra. Trieste era sempre là, di fronte al golfo, alla stessa distanza, stanca. La nostra artiglieria non vi aveva voluto tirare un sol colpo. Il duca d'Aosta, nostro comandante d'armata, la citava ogni volta, negli ordini del giorno e nei discorsi, per animare i combattenti. ([[Emilio Lussu]])
*Erano giorni bui. L'Italia era entrata in guerra, e a Trieste, molti uomini profondamente italiani di origine e di sentimenti, fuggivano. Andavano «di là», oltre il confine, fra le file dei soldati italiani, per non combattere in Austria contro i propri fratelli. Quasi tutti si allontanavano per via di mare, di notte, in piccole barche, e salutavano da lontano il bel colle di S. Giusto, che non si auguravano di rivedere se non quando il tricolore avesse potuto di lassù sventolare libero, su Trieste redenta. ([[Eleonora Torossi]])
*Fondandoci sui postulati del Presidente Wilson, riconosciuti ed accettati dalle potenze centrali, dichiariamo che tutti i territori italiani, finora soggetti alla monarchia austro-ungarica, nessuno eccettuato, li consideriamo come già virtualmente staccati dal suo nesso territoriale; per la qual cosa i deputati italiani hanno punto il compito di entrare in trattative col Governo e coi rappresentanti della nazionalità ancora soggetta all'Austria allo scopo di dare un nuovo assetto allo Stato. Poiché i territori italiani situati entro i presenti confini della monarchia, si devono ormai ritenere come virtualmente appartenenti allo Stato italiano, protestiamo in modo speciale contro il trattamento eccezionale, che, secondo le intenzioni del Governo, si vorrebbe usare alla città di Trieste. ([[Enrico Conci]])
*Il clima di violenza, incombente come nuvole cariche di elettricità e di tempesta, che c’era nella Trieste dell’immediato dopoguerra, mi ha lasciato un orrore della violenza in cui si annida certo anche [[paura]]. Non temevo gli aeroplani che sino a poco prima gettavano bombe e non perché non mi rendessi conto del pericolo o fossi coraggioso, ma perché le cose, anche quelle più letali, fanno meno paura degli uomini, della violenza e dell’odio che c’è nel corpo, nello sguardo, nel cuore. ([[Claudio Magris]])
*In tutti i modi dobbiamo favorire l'occupazione della regione giuliana da parte delle truppe del maresciallo Tito. Questo significa che in questa regione non vi sarà né una occupazione inglese, né una restaurazione della amministrazione reazionaria italiana, cioè si creerà una situazione profondamente diversa da quella che esiste nella parte libera dell'Italia [...] questa direttiva vale anche e soprattutto per la città di Trieste. ([[Palmiro Togliatti]])
*La mia anima è a Trieste. ([[James Joyce]])
*''La mia città che in ogni parte è viva, | ha il cantuccio a me fatto, alla mia vita | pensosa e schiva.'' ([[Umberto Saba]])
*Ma voi che purtroppo non siete nati a Trieste, esattamente come siete stati risarciti? ([[Paolo Condò]])
*Non è vero che Trieste sia italiana. Trieste è stata fondata dagli slavi, e anzi è colpa dell'Italia se è decaduta dal rango che aveva di primo porto di tutto il Mediterraneo. ([[Andrej Januar'evič Vyšinskij]])
*''Poeta, su 'l tuo capo sospeso ho il tricolore | che da le spiagge d'Istria da l'acque di Salvore | la fedele di Roma, Trieste, mi mandò''. ([[Giosuè Carducci]])
*Quello che durante la guerra erano Lisbona e Istanbul, adesso è Trieste. Spionaggio, controspionaggio, informatori, titini e antititini, stalinisti, antistalinisti, e in più diecimila soldati inglesi ed americani, una popolazione simpatica ed entusiasta e marinai d'ogni paese. Il mondo in una città. (''[[Corriere diplomatico (film)|Corriere diplomatico]]'')
*Trieste, capoluogo della regione illirica, si divide in due città molto dissimili. Una delle due, Theresienstadt, è un centro nuovo e ricco, costruito ad arte su quella baia che l'uomo ha strappato al mare; l'altra è una borgata vecchia e povera, irregolarmente costruita e rinserrata fra il Corso, che la separa da Theresienstadt, e i pendii del Karst, collinetta incoronata da una fortezza molto pittoresca. ([[Jules Verne]])
*Trieste deve esserti la nuova [[Venezia]]. Brucia i boschi e vieni con me. ([[Scipio Slataper]])
*Trieste è nocciola chiaro, da gabardine. ([[Guido Ceronetti]])
*''Trieste ha una scontrosa | grazia. Se piace, | è come un ragazzaccio aspro e vorace, | con gli occhi azzurri e mani troppo grandi | per regalare un fiore.''. ([[Umberto Saba]])
*Trieste è troppo bella e i triestini sono gente particolare. Le differenze col resto del territorio si percepiscono anche nel modo in cui si esprimono musicalmente. Mentre le canzoni popolari friulane sono bellissime ma generalmente tristi e permeate da mancanza di serenità, loro sono completamente diversi, più portati alla gioiosità e a prendersi in giro come dimostra 'El can de Trieste' di Lelio Luttazzi. E poi la città è un centro culturale straordinario visitato da tutti i più grandi intellettuali a partire da Joyce oltre a tutti quelli a cui ha dato i natali. E nonostante una storia recente abbastanza dolorosa e triste, primeggia in Europa come polo scientifico. ([[Bruno Pizzul]])
*Trieste è una città bellissima, meravigliosa; tutte le città di mare sono belle, ma Trieste lo è in particolare perché è diritta sul mare. ([[Ornella Vanoni]])
*''Trieste | non sei più una città della terra | non son di pietra le tue case | i tuoi cittadini non son di carne | per ognuno di essi | due italiani hanno versato il sangue | sublime riscatto | per essi ancora | i cittadini d'Italia vogliono morire. Il tuo dolore | turba sul guanciale | la testa folta dell'adolescente | e fa pesare | la testa insonne del vecchio. | Come una città del sogno | sei permeata d'amore | e come una città del Paradiso | sei fabbricata di luce. | La prepotenza teutone | non ti piegò | né la torbida invadenza slava | giunse a lambirti la fronte | un tenero sorrise inglese | non vi affinerà le penne.'' ([[Aldo Palazzeschi]])
*Tutti gli italiani, a qualunque partito appartengano, sono e saranno sempre strettamenti uniti e solidali, con il nome di Trieste scolpito indelebilmente nel cuore. ([[Cesare Merzagora]])
*Vecchia signora in disarmo, abituata ai tempi morbidi dei suoi caffè, ora Trieste ha però ripreso a guardare in faccia il futuro, a tentare la riscossa. ([[Gianni Barbacetto]])
===[[Ruggero Timeus]]===
*Era sola, separata dal resto del mondo da quella barriera di sassi; non aveva vicino a sé nessuno a cui chiedere vita e nessuno a cui darla. Languiva.<br>In venti secoli, non poté formarsi né una tradizione, né un'arte, né una storia, né un'aristocrazia. Firenze era la capitale della Toscana verde, Genova della Liguria marinara, Milano della Lombardia industre ed erano tutte specchio delle loro provincie nella loro vita florida e pulsante. Trieste era la capitale del suo deserto di sassi ed era arida come esso era arido.
*Quello che attende Trieste è la maturazione e il compimento della sua individualità storica e morale, che è ancora assai giovane e che non ha trovato ancora la sua forma completa e la sua espressione perfetta.<br>Sì, Trieste è giovane. Invano pietre, carte memorie e sogni parlano di secoli e parlano di millenni. La sua vita di organismo spirituale, autonomo, originale, vivente di una vita sua, non ha un secolo. Trieste romana era una stazione tra Aquileia e Pola; Trieste medievale, un distretto ribelle della Signoria Veneziana. La vita della città nel passato non aveva larghi orizzonti e per questo aveva bisogno di larghi, ricchi e tranquilli possessi intorno.
*Soffusa di nebbie, punteggiata di pallide luci, si estendeva molle sul mare aspettando senza difese, senza ritrosie il conquistatore dal mare.<br>E Trieste aspetta.<br>Se dicessi che Trieste aspetta la liberazione, direi una verità diventata luogo comune, e oltre tutto, inesatta e inadeguata. Inesatta e inadeguata perché la liberazione di Trieste veramente anche solo come cambiamento giuridico e politico sarebbe già un gran fatto; ma essa contiene di più nelle sue conseguenze, qualche cosa che è difficile esprimere in molte parole, e impossibile ripetere con la parola sola e abusata della libertà.
==Voci correlate==
*[[Barcolana]]
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
[[Categoria:Comuni del Friuli-Venezia Giulia]]
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Il re leone
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2024-12-05T15:29:48Z
Mariomassone
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/* Frasi */
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wikitext
text/x-wiki
{{Film
|titoloalfabetico= Re leone 1, Il
|titoloitaliano = Il re leone
|immagine = The Lion King logo.svg
|genere = animazione
|regista = [[Roger Alles]], [[Rob Minkoff]]
|sceneggiatore = [[Irene Mecchi]], [[Jonathan Roberts]], [[Linda Woolverton]]
|doppiatorioriginali=
*[[Jonathan Taylor Thomas]]: Simba (giovane)
*[[Matthew Broderick]]: Simba (adulto)
*[[Nathan Lane]]: Timon
*[[Ernie Sabella]]: Pumbaa
*[[James Earl Jones]]: Mufasa
*[[Niketa Kalame]]: Nala (giovane)
*[[Moira Kelly]]: Nala (adulta)
*[[Jeremy Irons]]: Scar
*[[Robert Guillaume]]: Rafiki
*[[Rowan Atkinson]]: Zazu
*[[Whoopi Goldberg]]: Shenzi
*[[Cheech Marin]]: Banzai
*[[Jim Cummings]]: Ed
*[[Madge Sinclair]]: Sarabi
|doppiatoriitaliani=
*[[George Castiglia]]: Simba (giovane)
*[[Riccardo Rossi (doppiatore)|Riccardo Rossi]]: Simba (adulto)
*[[Tonino Accolla]]: Timon
*[[Augusto Giardino]]: Pumbaa
*[[Vittorio Gassman]]: Mufasa
*[[Perla Liberatori]]: Nala (giovane)
*[[Laura Boccanera]]: Nala (adulta)
*[[Tullio Solenghi]]: Scar
*[[Sergio Fiorentini]]: Rafiki
*[[Roberto Del Giudice]]: Zazu
*[[Rita Savagnone]]: Shenzi
*[[Marco Guadagno]]: Banzai
*[[Paola Giannetti]]: Sarabi
|note=
* Vincitore di 2 '''[[:Categoria:Film premi Oscar|premi Oscar]]''' (1995):
** Miglior colonna sonora ([[Hans Zimmer]])
** Miglior canzone (''Can You Feel the Love Tonight'', [[Elton John]] e [[Tim Rice]])
}}
'''''Il re leone''''', film d'animazione statunitense del 1994, regia di [[Roger Alles]] e [[Rob Minkoff]].
==Incipit==
*''Nants ingonyama bakithi baba | Sithi uhm ingonyama | Nants ingonyama bakithi baba | Sithi uhm ingonyama | Ingonyama siyo nqoba | Ingonyama | Ingonyama nengw' enamabala'''
:{{NDR|Tradotto dallo zulu:}} ''Ecco qui un leone, Padre | Oh, sì, è un leone | Ecco qui un leone, Padre | Oh, sì, è un leone | Un leone che conquisteremo | Un leone | Un leone e un leopardo sopraggiungono in questo spazio aperto''
==Frasi==
{{cronologico}}
*La vita a volte è ingiusta, non è vero? ('''Scar''')
*Ce n'è uno in ogni famiglia, sire... in realtà nella mia due. ('''Zazu''')
*Pericolo? Ah! Il pericolo è il mio mestiere. Io rido in faccia al pericolo! Ah ah ah ah! ('''Simba''')
*Devi scappare, Simba. Scappa. Scappa lontano e non tornare mai più. ('''Scar''')
*La morte di Mufasa è una terribile tragedia... ma perdere Simba, che si era appena affacciato alla vita, per me è una grave perdita personale. Perciò è con la morte nel cuore che quest'oggi salgo al trono. Ma dalle ceneri di questa tragedia, non disperate, perché sorgerà l'alba di una nuova era, nella quale leoni e iene lavoreranno insieme per costruire un grande, glorioso futuro! ('''Scar''')
*''Hakuna matata, ma che dolce poesia! | Hakuna matata, tutta frenesia! | Senza pensieri la tua vita sarà | chi vorrà vivrà in libertà | Hakuna matata!''
:''Hakuna matata, what a wonderful phrase! | Hakuna matata, ain't no passing craze! | It means no worries for the rest of your days | It's our problem-free philosophy! | Hakuna matata!'' ('''Timon e Pumbaa''')
*{{NDR|Dopo aver mangiato un verme grazie ai consigli di Timon}} Viscida, ma saporita! ('''Simba''')
*È giunto il momento! ('''Rafiki''')
*Ricordati chi sei. Tu sei mio figlio e l'unico vero re! ('''Mufasa''')
*Cosa vuoi farci fare? Indossare un gonnellino e ballare la hula? ('''Timon''')
*''Busa le lizwe bo | Busa le lizwe bo | Busa lomhlaba wethu | Busa ngo xolo''
:{{NDR|Tradotto dallo zulu:}} ''Regna su questa terra | Regna su questa terra | Regna su questa terra nostra | Regna in pace.''
==Dialoghi==
{{cronologico}}
*'''Scar''': Ma guarda! È proprio il mio fratellone disceso dall'Olimpo per mescolarsi coi comuni mortali.<br/>'''Mufasa''' Sarabi e io non ti abbiamo visto alla presentazione di Simba.<br/>'''Scar''': La cerimonia era oggi?! Oh, quanto sono mortificato! {{NDR|si aggrappa al muro con gli artigli, e il suono scricchiolante fa rabbrividire Zazu}} Dev'essermi sfuggito di mente. <br/>'''Zazu''': Sì, be', per quanto la tua mente possa essere sfuggevole, come fratello del re avresti dovuto essere in prima fila.<br/>'''Scar''': Be', ero io il primo della fila finché non è nato quel micio spelacchiato.<br/> '''Mufasa''': Quel "micio spelacchiato" è mio figlio ed il tuo futuro re.<br/>'''Scar''': Oh, dovrò perfezionare la riverenza! <br/>'''Mufasa''': Non voltarmi le spalle, Scar! <br/> '''Scar''': Oh no, Mufasa. Forse sei tu che non dovresti voltarmi le spalle. <br/> '''Mufasa''' {{NDR|si arrabbia e gli balza davanti, ruggendogli contro}}: Mi stai sfidando?!<br/> '''Scar''': Stai calmo, stai calmo, non mi sognerei mai di sfidarti, no.
*'''Sarabi''': Tuo figlio è sveglio.<br/>'''Mufasa''': Lo sai che prima dell'alba è tuo figlio, no?
*'''Mufasa''': Guarda, Simba. Tutto ciò che è illuminato dal sole è il nostro regno. <br /> '''Simba''': Wow... <br /> '''Mufasa''': Il periodo di reggenza di un re sorge e tramonta come il sole. Un giorno, Simba, il sole tramonterà su tuo padre e sorgerà con te come nuovo re. <br />'''Simba''': E questo sarà tutto mio? <br /> '''Mufasa''': Tutto quanto. <br/ > '''Simba''': Tutto ciò che è illuminato dal sole... ed i posti all'ombra, allora? <br /> '''Mufasa''': Quelli sono oltre i nostri confini. Non ci devi mai andare, Simba!
*'''Mufasa''': Tutto ciò che vedi coesiste grazie a un delicato equilibrio. Come re, devi capire questo equilibrio e rispettare tutte le creature, dalla piccola formica alla saltellante antilope. <br> '''Simba''': Ma papà, noi non la mangiamo l'antilope? <br> '''Mufasa''': Sì, Simba, ma lascia che ti spieghi. Quando moriamo i nostri corpi diventano erba e le antilopi mangiano l'erba e così siamo tutti collegati nel grande cerchio della vita.
*'''Simba''': Ehi, zio Scar, quando sarò re tu che cosa sarai?<br />'''Scar''': Lo zio di un curioso.
*'''Mufasa''': Simba, lascia che ti dica una cosa che mio padre disse a me. Guarda le [[stella|stelle]]. I grandi re del passato ci guardano da quelle stelle. <br /> '''Simba''': Davvero? <br /> '''Mufasa''': Sì. Perciò quando ti senti solo, ricordati che quei re saranno sempre lì per guidarti. E ci sarò anch'io.
*'''Shenzi''': Ma vi siete visti? Non mi meraviglio se penzoliamo in fondo alla catena alimentare!<br />'''Banzai''': Odio penzolare!<br />'''Shenzi''': Davvero? Sapete, se non fosse per i leoni, questo posto sarebbe in mano nostra!<br />'''Banzai''': Accidenti, io odio i leoni!<br />'''Shenzi''': Così prepotenti!<br />'''Banzai''': E così pelosi!<br>'''Shenzi''': E brutti!<br />'''Banzai''': E accidenti se sono...<br />'''Shenzi e Banzai''': ... dei gran puzzolenti!
*'''Mufasa''' {{NDR|[[Ultime parole dai film d'animazione Disney|ultime parole]]}}: Scar... fratello, aiutami! <br/>'''Scar''' {{NDR|lo afferra per le zampe e lo guarda malvagiamente}}: ''Lunga vita al re!'' {{NDR|lo lascia cadere dal precipizio in mezzo alla mandria di gnu}}
*'''Shenzi''' {{NDR|mentre Simba fugge}}: Ehi, sta scappando! Sta scappando!<br />'''Banzai''': Forza, prendetelo!<br />'''Shenzi''': Io lì dentro non ci metto piede! Non ho intenzione di ridurmi come te ed assomigliare ad un cactus!<br />'''Banzai''': Ma dobbiamo finire il lavoro!<br />'''Shenzi''': Be', tanto lì fuori da solo è come se fosse già morto! E se dovesse tornare lo uccideremo!<br />'''Banzai''' {{NDR|urlando a Simba}}: Sì, hai sentito?! Se mai tornerai, ti uccideremo!
*'''Pumbaa''': {{NDR|riferendosi a Simba}} Possiamo tenerlo? <br /> '''Timon''': Pumbaa, ma sei impazzito?! Stiamo parlando di un leone! I leoni mangiano quelli come noi! <br /> '''Pumbaa''': Ma è così piccolo! <br /> '''Timon''': Ma diventerà grande! <br /> '''Pumbaa''': Forse starà dalla nostra parte! <br /> '''Timon''': Ah ah ah! È la cosa più stupida che abbia mai sentito! Forse starà dalla no-ehi! Che idea! E se stesse dalla nostra parte? Sai, non mi dispiacerebbe avere per amico un leone.
*'''Timon''': Stai bene, piccolo? <br /> '''Simba''': Credo di sì. <br /> '''Pumbaa''': Sembravi morto. <br /> '''Timon''': Io ti ho salvato. {{NDR|Pumbaa sbuffa}} Be', Pumbaa mi ha aiutato. Un pochino. <br /> '''Simba''': Grazie dell'aiuto. <br /> '''Timon''': Ehi, dove stai andando? <br /> '''Simba''': Da nessuna parte. <br /> '''Timon''': Pumbaa, è proprio nero. <br /> '''Pumbaa''': A me sembra marrone chiaro. <br /> '''Timon''': No, no, no, intendevo depresso. <br /> '''Pumbaa''': Oh. {{NDR|lui e Timon raggiungono a Simba per parlargli}} Cos'è che ti divora? <br /> '''Timon''': Nulla, lui è in testa alla catena alimentare! {{NDR|ride}} La catena alimentare! {{NDR|La sua risata scema in imbarazzo mentre Simba è ancora triste}} Allora, da dove vieni? <br /> '''Simba''': Che importa, visto che non posso tornarci? <br /> '''Timon''': Ah, sei un esiliato. Magnifico, anche noi! <br /> '''Pumbaa''': Che hai combinato? <br /> '''Simba''': Una cosa terribile, ma non ne voglio parlare. <br /> '''Timon''': Bene, noi non lo vogliamo sapere! <br /> '''Pumbaa''': Smettila, Timon. Possiamo fare niente per te? <br /> '''Simba''': Solo se poteste cambiare il passato. <br /> '''Pumbaa''': Sai, piccolo, in momenti simili il mio amico Timon dice: "Devi lasciare il passato nel tuo didietro". <br /> '''Timon''': No, no, no. Dilettante, distenditi prima di farti male. Allora, devi sempre lasciare il passato dietro di te. Senti, ragazzo: le cose brutte accadono e tu non puoi fare nulla per evitarle. Giusto? <br /> '''Simba''': Giusto. <br /> '''Timon''': Sbagliato! Quando vedi che il mondo ti volta le spalle, non devi far altro che voltargli le spalle anche tu. <br /> '''Simba''': Non è ciò che mi hanno insegnato. <br /> '''Timon''': Credo tu debba avere un'altra lezione. Ripeti con me: Hakuna Matata. <br /> '''Simba''': Cosa? <br /> '''Pumbaa''': Hakuna Matata, vuol dire "senza pensieri".
*'''Simba''': Hakuna Matata? <br /> '''Pumbaa''': È il nostro motto. <br /> '''Simba''': Che cos'è un motto? <br /> '''Timon''': Niente. È un matto col botto. {{NDR|Ride con Pumbaa}} <br /> '''Pumbaa''': Sai, ragazzo? Due magiche parole contro tutti i problemi.
*'''Pumbaa''': Timon! <br /> '''Timon''': Sì? <br /> '''Pumbaa''': Ti sei mai domandato cosa siano quei lumicini lassù? <br /> '''Timon''': Pumbaa, io non mi faccio domande. Io le cose le so! <br /> '''Pumbaa''': Oh! E cosa sono? <br /> '''Timon''': Sono delle lucciole. Lucciole che sono rimaste attaccate a quell'enorme cosa nero-bluastra! <br /> '''Pumbaa''': Oh, sì? Io pensavo che fossero masse gassose che bruciavano a miliardi di chilometri di distanza! <br /> '''Timon''': Pumbaa, tutto quello che pensi lo trasformi in gas! <br /> '''Pumbaa''': Simba, tu che cosa pensi? <br /> '''Simba''': Be', ecco... proprio non saprei... <br /> '''Pumbaa''': Su, avanti, Simba, non farti pregare! <br /> '''Simba''': Una volta qualcuno mi ha detto che i grandi re del passato ci guardano e ci proteggono da lassù. <br /> '''Pumbaa''': Davvero? <br /> '''Timon''': Vuoi dire che un mucchio di salme reali ci sta guardando? {{NDR|Scoppia a ridere insieme a Pumbaa}} Ma chi ti ha raccontato una cosa simile?! <br /> '''Simba''': {{NDR|accomodante}} Sì... sì... <br /> '''Timon''': Quell'idiota se l'è inventato?! <br /> '''Simba''': Già, è una scemenza, vero? Già... {{NDR|Simba, sempre più triste mentre riguarda le stelle, e se ne va da solo rialzandosi}} <br /> '''Timon''': {{NDR|rivolgendosi confuso a Pumbaa}} Ho detto qualcosa che non va?
*'''Nala''': A casa abbiamo bisogno di te. <br> '''Simba''': Nessuno ha bisogno di me. <br> '''Nala''': Sai che non è vero. Tu sei il re. <br> '''Simba''': Nala, te l'ho già detto: non sono io il re. Scar è il re. <br> '''Nala''': Simba, lui ha permesso alle iene di impossessarsi delle Terre del branco. <br> '''Simba''': Cosa?!<br> '''Nala''': Hanno distrutto ogni cosa! Non c'è più cibo, non c'è più acqua... Simba, se non farai qualcosa moriranno tutti di fame! <br> '''Simba''': Non posso tornare. <br> '''Nala''': Perché? <br> '''Simba''': Non capiresti.
*'''Simba''': Orribile scimmietta! La vuoi smettere di seguirmi! Ma chi sei? <br /> '''Rafiki''': La domanda è: chi... sei tu? <br /> '''Simba''': Credevo di saperlo. Ora non ne sono più tanto sicuro.
*'''Simba''': {{NDR|osservando il riflesso nell'acqua}} Quello non è mio padre... è solo la mia immagine. <br /> '''Rafiki''': No... guarda con attenzione. Vedi? Lui vive in te.
*'''Simba''' {{NDR|Rafiki ha appena colpito Simba con il bastone}}: Ahi! Che male! Perché mi hai colpito? <br> '''Rafiki''': Non ha importanza! Ormai è passato, eh, eh, eh! <br /> '''Simba''': Sì, ma continua a fare male. <br> '''Rafiki''': Oh sì, il passato può fare male. Ma a mio modo di vedere, dal passato puoi scappare oppure... imparare qualcosa. {{NDR|di nuovo fa oscillare il bastone verso Simba, ma si abbassa e schiva il colpo}} Ah! Hai visto?!
*'''Timon''' {{NDR|cantando con Pumbaa mentre fanno da esca}}: Se tu vuoi mangiare un po' di ciccia vieni qua, mangia questo amico perché è proprio una bontà, buoni come lui proprio non ce n'è, se ti metti in fila tocca a te.... Hai fame? <br /> '''Pumbaa''': Ya ya ya ya. <br /> '''Timon''': Di pancetta <br /> '''Pumbaa''': Ya ya ya ya. <br /> '''Timon''': È un maiale <br /> '''Pumbaa''': Ya ya ya ya. <br /> '''Timon''': Puoi mangiarlo anche tu. Hu!
*'''Scar''' {{NDR|mentre Simba penzola aggrappato alla Rupe dei Re}}: Ma guarda, questo mi ricorda qualcosa... dov'è che ho già visto questa scena? Oh sì, adesso me lo ricordo! Tuo padre aveva la stessa espressione quando è morto! {{NDR|afferra per le zampe Simba}} E adesso ti dirò il mio piccolo segreto... ho ucciso io Mufasa. <br> '''Simba''' {{NDR|furioso, salta addosso a Scar}}: No! Assassino! <br> '''Scar''': No, Simba, ti prego... <br> '''Simba''': Di' a tutti la verità! <br> '''Scar''': La verità? Ma la verità è sempre relativa... {{NDR|Simba lo soffoca per costringerlo a confessare}} Va bene... va bene... sono stato io. <br> '''Simba''': Così non possono sentirti! <br> '''Scar''': Io ho ucciso Mufasa!
*'''Zazu''': Fammi uscire! Fammi uscire! <br /> '''Timon''': Fammi entrare! Fammi entrare! {{NDR|entra nella gabbia in cui è rinchiuso Zazu}} Vi prego, non mi mangiate. <br /> '''Pumbaa''': Lasciatelo! <br /> '''Banzai''': Ehi, chi è quel maiale? <br /> '''Pumbaa''' {{NDR|offeso per l'appellativo, prendendolo come un insulto}}: Ehi, ce l'hai con me? <br /> '''Timon''': Oh-oh. L'ha chiamato maiale! <br /> '''Pumbaa''' {{NDR|sempre più irritato}}: Allora, parli con me? <br /> '''Timon''': Te la sei cercata! <br /> '''Pumbaa''' {{NDR|perdendo la pazienza}}: Ho detto: parli con me?! <br /> '''Timon''': Saranno cavoli! <br /> '''Pumbaa''' {{NDR|su tutte le furie}}: Dovete chiamarmi Signor Maiale! {{NDR|si lancia alla carica mettendo in fuga le iene}}
*'''Simba''': Assassino. <br /> '''Scar''': Simba, Simba, ti prego: abbi pietà. Ti scongiuro. <br /> '''Simba''': Tu non meriti di vivere. <br /> '''Scar''': Simba, io... faccio parte... della tua famiglia. Sono state le iene! Sono loro il vero nemico! La colpa è loro! Loro hanno avuto l'idea! <br /> '''Simba''': Perché dovrei crederti? Finora non mi hai mai raccontato altro che bugie.<br /> '''Scar''': Che cosa hai intenzione di fare? Non vorrai uccidere il tuo vecchio zio? <br /> '''Simba''': No, Scar. Io non sono come te. <br /> '''Scar''': Oh Simba, grazie! Che nobile gesto. Mi farò perdonare, te lo prometto. Come posso sdebitarmi con te? Dimmi, farò tutto ciò che vuoi. <br /> '''Simba''': Vattene. Vattene, Scar, e non tornare mai più. <br /> '''Scar''': Sì... sarà fatto. Come desiderate... vostra maestà! {{NDR|getta un tizzone ardente sugli occhi di Simba}}
*'''Scar''': Amici miei. <br /> '''Shenzi''' {{NDR|ridendo}}: Amici? Io pensavo che c'avesse chiamato nemici! <br />'''Banzai''': Già. Anch'io ho sentito così. {{NDR|Scar è sconvolto dal terrore}} <br /> '''Shenzi e Banzai''': Ed? {{NDR|Ed sghignazza e comincia a leccarsi i baffi, mentre arrivano altre iene}} <br />'''Scar''' {{NDR|[[Ultime parole dai film d'animazione Disney|ultime parole]]}}: No, no, la-lasciatemi spiegare. No, no, non capite... Non, non volevo dire... No, no... credetemi... {{NDR|cerca di giustificarsi, ma le iene gli saltano addosso e lo divorano}}
==Citazioni su ''Il re leone''==
*''A volte penso che a quelli come me | il mondo non abbia mai voluto bene, | il cerchio della vita impone che per | un Re Leone vivano almeno tre iene.'' ([[Pinguini Tattici Nucleari]])
==Voci correlate==
*''[[Timon e Pumbaa (serie animata)|Timon e Pumbaa]]'' (1995 – 1999)
*''[[Il re leone II - Il regno di Simba]]'' (1998)
*''[[Il re leone 3 - Hakuna Matata]]'' (2004)
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{Disney}}
[[Categoria:Classici Disney]]
[[Categoria:Film premi Oscar]]
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Irene Grandi
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Danyele
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[[File:Irene Grandi di Sanremo - 2020IMG 1849 (head shot).JPG|thumb|Irene Grandi (2020)]]
'''Irene Grandi''' (1969 – vivente), cantautrice italiana.
==Citazioni di Irene Grandi==
*In effetti mi piace pensare a una rinascita. La vita di campagna a contatto con la natura mi ha aiutato molto. Impari a meravigliarti e non puoi scappare da te stessa. Accetti anche i giorni di malinconia e vai oltre.<ref name="Passarotto">Da Nicola Passarotto (a cura di), ''Leggo'', 28 maggio 2010.</ref>
*Ho sempre cercato di portare della carica sul palco, dando tutta me stessa. Un abito giusto aiuta e ho la fortuna d'aver lavorato con ottimi stilisti. E adoro aver un pubblico di tutte le età, la mia arte è arrivata a molte persone.<ref name="Passarotto"/>
*Ho voluto rendere un omaggio a [[Mina (cantante)|Mina]] perché è un punto di riferimento imprescindibile per tutte le interpreti femminili. {{NDR|sulla sua versione di ''Sono come tu mi vuoi''}}<ref>Dall'intervista di Gigi Vesigna, ''Irene Grandi: punto e a capo'', ''Famiglia Cristiana'' nº 24, 17 giugno 2007.</ref>
*Non mi ci sentivo a debuttare a Sanremo, perché non mi sentivo una cantante da Sanremo. [...] L'ho quasi vinto, sono arrivata [[Festival di Sanremo 2000|seconda]]. Tutti si ricordano la mia canzone, ma non chi aveva vinto. È stata la mia rivincita. Tutto sommato va bene, visto che non è il mio concorso preferito. L'aveva vinto la Piccola Orchestra Avion Travel, ma non mi ricordo il pezzo come si chiamava perché non s'é più sentito. [...] Ero quarta per la giuria del pubblico, sesta per la critica mentre loro erano primi per la critica e venticinquesimi per il pubblico. Se andavi a fare i conti, non tornavano. Era evidente che ho vinto io.<ref>Citato in Gennaro Marco Duello (a cura di), ''[https://www.fanpage.it/spettacolo/eventi/irene-grandi-su-sanremo-2000-vinsero-gli-avion-travel-ma-dovevo-vincere-io-e-la-canzone-nemmeno-la-ricordo/ Irene Grandi su Sanremo 2000: "Vinsero gli Avion Travel, ma dovevo vincere io e la canzone nemmeno la ricordo"]'', ''fanpage.it'', 3 dicembre 2024.</ref>
*Tutta questa mia svolta è iniziata registrando l'anno scorso la sua ''Sono come tu mi vuoi'' e girando il video ispirato alle sue esibizioni a ''Sabato sera'' di Raiuno. Mi piace la [[Mina (cantante)|Mina]] ironica e graffiante: per me è un confronto stimolante.<ref>Dall'intervista di Paolo Giordano, ''[https://www.ilgiornale.it/news/grandi-basta-rock-adesso-rinasco.html Grandi: "Basta con il rock. Adesso rinasco"]'', ''ilgiornale.it'', 1º dicembre 2008.</ref>
==Note==
<references />
==Filmografia==
*''[[Il barbiere di Rio]]'' (1996)
==Altri progetti==
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[[Categoria:Cantautori italiani]]
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Champagne
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[[File:Champagne.jpg|thumb|Champagne]]
Citazioni sullo '''champagne'''.
*''A champagne donato | non si guarda in coppa.'' ([[Marcello Marchesi]])
*Al di sopra degli otto gradi, lo champagne è camomilla. (''[[Bella di giorno]]'')
*C'è sempre un momento nella vita d'una donna in cui la sola cosa che serve è una coppa di champagne. (''[[L'amica (film 1943)|L'amica]]'')
*''Chi ha inventato lo champagne | è chiaro, è lampante, | aveva proprio noi in mente. | Chi ha inventato lo champagne | non poteva ignorare | quel che volevamo fare. | Vogliam volare su un mare di champagne | e gridare tutt'intorno | da che mondo è mondo | né donna né uomo | è mai stato felice quanto lo siamo noi.'' (''[[Gigi (film 1958)|Gigi]]'')
*– Credevo che lo champagne fosse molto forte: è delicato. È possibile ubriacarcisi?<br>– Be', può anche succedere. Ma se uno lo beve brindando al proprio amore, ne vale la pena. (''[[Ninotchka]]'')
*Dev'essere una specie di limonata. (''[[Il pranzo di Babette]]'')
*Già nel XIX secolo i produttori di champagne diffusero una finta citazione attribuita a Madame Pompadour secondo cui «le champagne est le seul vin qui laisse la femme belle après boire». Ma a quei tempi, almeno, l'ipocrisia si fermava un centimetro prima del ridicolo e sotto la parrucca incipriata della Pompadour non mettevano in caratteri minuscoli la scritta "bevi responsabilmente". ([[Tommaso Labranca]])
*Grandi vigneti, grandi botti lì a invecchiare, perché poi un povero sciocco lo assaggi solo perché una donnetta possa dire che quel vino le stuzzica il nasino! (''[[Caccia al ladro]]'')
*Il tratto più aristocratico della bottiglia di champagne è che non consente che le si rimetta il tappo. ([[Ramón Gómez de la Serna]])
*La vita deve essere radiosa, dobbiamo mantenerla allegra e frizzante come lo champagne. (''[[Un grande amore (film 1939)|Un grande amore]]'')
*La vita è troppo breve per bere prosecco. Champagne ci vuole! (''[[1992 (serie televisiva)|1992]]'')
*Le avventure amorose cominciano nello champagne e finiscono nella camomilla. ([[Valery Larbaud]])
*Lo champagne è una panacea nei momenti bui. (''[[Broken Sword 5: La maledizione del serpente]]'')
*Non ricordo di aver mai bevuto champagne di prima mattina. Con la prima colazione in molte occasioni. Ma mai prima della prima. (''[[Colazione da Tiffany]]'')
*Nulla è più inebriante d'una coppa di champagne bevuta presso il letto d'una bella donna. (''[[So che mi ucciderai]]'')
*Portaci due, no, tre bottiglie di quel vino buono che i capitalisti stranieri e anche i comunisti ingozzano con tanto gusto. Champagne! (''[[Addio Kira!]]'')
*Quando sposi lo champagne non lo scambi più con la birra, non lo molli più. (''[[L'uomo leopardo]]'')
*Quanto allo ''champagne'', chi non sa che è il miglior tonico che esista? Non posso farne a meno. ([[Rosamond Lehmann]])
*Uh, champagne! Per lavarmi le macchie dalla coscienza. (''[[La signora Skeffington]]'')
*Una coppa di champagne e due estranei diventano amici per la pelle. (''[[Intermezzo (film 1939)|Intermezzo]]'')
==Voci correlate==
*[[Alcolismo]]
*[[Bevanda alcolica]]
*[[Vino]]
*[[Vino spumante]]
==Altri progetti==
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[[Categoria:Enologia]]
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Strabone
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[[File:Strabo.jpg|thumb|upright=1.3|Raffigurazione di Strabone]]
'''Strabone''' (ante 60 a.C. – ca. 23 d.C.), storico e geografo greco antico.
==''Geografia''==
*Più tardi poi quando i Romani concedettero agl'Italiani il diritto di cittadinanza, stimarono conveniente d'impartire siffatto onore anche ai Celti al di qua delle Alpi, ed agli Eneti, denominandoli tutti Italiani e Romani: oltreché fondarono in diversi tempi varie colonie, delle quali non si potrebbero facilmente trovar le migliori. (V, 1; 1833, p. 6)
*Considerando poi le singole parti diremo, che le radici delle [[Alpi]] corrono per una linea curva e sinuosa colla concavità rivolta all'Italia. Il centro poi di questa sinuosità è nel paese dei Salassi; e le estremità danno volta da un lato fino all'Ocra ed al fondo del golfo Adriatico, dall'altro verso la spiaggia ligustica fino a [[Genova]], emporio dei Liguri dove i monti Apennini si congiungono colle Alpi. (V, 1; 1833, pp. 7-8)
*La città di [[Ancona]] è di origine ellenica, e la fondarono i Siracusani che fuggivano la tirannia di Dionigi. Sta sopra un promontorio che volgendosi a settentrione ne forma il porto; ed è molto abbondevole di vino e di frumento. (V, 8; 1833, pp. 71-72)
*Vicinissimo a Napoli vi è il castello Eraclio che ha un promontorio sporgente nel mare, dove il vento di Libia soffia mirabilmente, sicché l'abitarvi è salubre. Questo sito, con Pompeja che viene subito dopo ed è irrigata dal fiume Sarno, furono un tempo possedute dagli Osci, poi da' Tirreni e da' Pelasghi, e poi da' Sanniti, i quali ne furono anch'essi cacciati. Pompeja è l'arsenale marittimo di Nola, [[Nuceria Alfaterna|Nuceria]] e Acerra (cotesto nome ha anche un luogo vicino a Cremona) ed è bagnata, come già dissi, dal fiume Sarno sul quale si possono portare mercantanzie così a seconda come a ritroso del suo corso. A tutti codesti luoghi sovrastà il monte Vesuvio. (V, 9; 1833, p. 83)
*{{NDR|Descrivendo [[Castellabate]]}} Chi navighi di colà [Posidonia] trova l'isola di Leucosia divisa dal continente un picciol tratto di mare, e denominata così da una delle Sirene che fu portata a quel luogo dal mare in cui esse, come raccontasi, si sono precipitate. (VI, 1; 1833, pp. 93-94)
*La città di [[Siracusa]] la fondò [[Archia (ecista)|Archia]] da [[Corinto]], d'onde partissi verso quel tempo in cui fondaronsi anche Nasso e Megara. E dicono che Miscello ed Archia giunsero insieme a Delfo per interrogare l'oracolo; e domandati dal Dio se volessero piuttosto ricchezza o sanità, Archia elesse la ricchezza, e Miscello la sanità: ed allora il Dio commise al primo di fondar Siracusa, all'altro [[Crotone]]; e nel vero intervenne che i Crotoniati ebbero una città saluberrima come già dissi, e i Siracusani crebbero a tanto di ricchezza, che solevan citarsi in proverbio dicendosi de' troppo splendidi spenditori: Non potrebbero far tanto né anche colla decima dei Siracusani. (VI, 3; 1833, p. 126)
*Si favoleggia che questo fiume sia l'[[Alfeo]] il quale, cominciando nel Peloponneso, e guidando la sua corrente sotterra a traverso del mare fino al luogo dov'è la [[fonte Aretusa|fontana Aretusa]] {{NDR|a [[Siracusa]]}}, quivi sbocchi di nuovo e vada al mare. E ne fan congettura da questo, che una fiala caduta dentro quel fiume in [[Olimpia]] fu trovata a [[Ortigia]] nell'Aretusa; e dall'osservarsi che questa s'intorbida quando in Olimpia si fa il sagrificio de' buoi. (VI, 3; 1833, p. 128)
*{{NDR|Descrivendo la [[Puglia]]}} Poiché abbiamo discorsa l'antica Italia fino a Metaponto, ci convien ora parlar del rimanente; e prima di tutto seguita la Japigia. Gli Elleni la chiamano anche Messapia; e gli abitanti in parte si chiamano Salentini (e son quelli intorno al promontorio Japigio), in parte Calabri. Al di sopra di costoro verso il settentrione stanno i Peucezii, poi quelli che nel greco linguaggio sono denominati Daunii: ma i nativi di quella regione chiamano Apulia tutto il paese al di là dei Calabri. Alcuni poi de' popoli onde son abitati que' luoghi si dicono anche Pedicli, principalmente i Peudicizii. (VI, 5; 1833, p. 142)
*{{NDR|Sulla [[Statua di Zeus a Olimpia]]}} Ma il più notabile di tutti era una statua pur di Giove d'avorio, opera di Fidia figliuol di Carmide ateniese, di tanta grandezza, che sebbene il tempio sia altissimo, nondimeno pare ch'ecceda la giusta proporzione: perocché l'artista lo fece seduto; e tuttavolta per poco non tocca colla testa il tetto: sicché poi si vede che qualora esso dovesse levarsi in piedi scoperchierebbe il tempio. Ed alcuni descrissero la misura di quella statua, e fra gli altri Callimaco in versi giambici. Molto cooperò a Fidia in quel lavoro il pittore Paneno suo nipote, a cui insieme con Fidia venne allogato, ed attese ad abbellire la statua coll'ornamento dei colori, e principalmente nella parte della drapperia. (VIII, 3; 1833, pp. 296-297)
*Anzi per la bontà del terreno quegli Elleni che la staccarono {{NDR|la Battriana}} (dalla dominazione dei Seleucidi) vi crebbero in tanta potenza, che giunsero ad impadronirsi dell'Ariana e degl'Indi, secondoché dice [[Apollodoro di Artemita|Apollodoro artemitteno]]: e nel numero delle nazioni soggiogate superarono Alessandro; [...]. Le città da loro possedute furono Battra, denominata anche Zariaspa, la quale è attraversata da un fiume dello stesso suo nome che va a sboccare nell'Oxo; poi Daraspa ed altre parecchie, fra le quali contavasi Eucratidia, che ricevette il suo nome dal proprio fondatore. [...] Tennero anche la Sogdiana situata verso l'oriente al di là della Battriana, tra il fiume Oxo (che serve di confine tra i Battriani e i Sogdiani) e l'Iassarte, il quale disgiunge i Sogdiani dai Nomadi. (XI, 11; 1834, pp. 63-64)
*Perciocché [[Tolomeo I|Tolomeo]], figlio di Lago, successe ad [[Alessandro Magno|Alessandro]]; a costui successe [[Tolomeo II|Tolomeo Filadelfo]]; a questi l'[[Tolomeo III|Evergete]], poi [[Tolomeo IV|Tolomeo Filopatore]] amante di Agatoclea; quindi l'[[Tolomeo V|Epifane]]; poi il [[Tolomeo VI|Filometore]]: sempre di padre in figliuolo. A Tolomeo Filometore successe poi il fratello [[Tolomeo VIII|Evergete]], il soprannominato anche Fiscone. Dopo costui regnò [[Tolomeo IX|Tolomeo detto Laturo]]; poi alla nostra età l'[[Tolomeo XII|Aulete]], che fu padre di [[Cleopatra]]. Tutti quelli che vennero dopo il terzo Tolomeo, corrotti dal lusso eccessivo, ressero malamente lo Stato, ma peggio di tutti il quarto, il settimo e l'ultimo detto Aulete; il quale, per giunta, per gli altri mali esercitava a suonare il flauto, e tanto insuperbì di quell'arte, che non si vergognò di celebrarne dei certami nella sua reggia, suonando a gara egli stesso con alcuni antagonisti. (XVII, 1; 1835, p. 227)
==Bibliografia==
*Strabone, ''[http://books.google.it/books?id=NqlQAAAAcAAJ Della geografia di Strabone libri XVII, Volume 2]'', libri I – IV, traduzione di Francesco Ambrosoli, Milano, 1832.
*Strabone, ''[http://books.google.it/books?id=dKlQAAAAcAAJ Della geografia di Strabone libri XVII, Volume 3]'', libri V – X, traduzione di Francesco Ambrosoli, Milano, 1833.
*Strabone, ''[https://books.google.it/books?id=nalQAAAAcAAJ Della geografia di Strabone libri XVII, Volume 4]'', libri XI – XIV, traduzione di Francesco Ambrosoli, Milano, 1834.
*Strabone, ''[https://books.google.it/books?id=gKdQAAAAcAAJ Della geografia di Strabone libri XVII, Volume 5]'', libri XIV – XVII, traduzione di Francesco Ambrosoli, Milano, 1835.
==Altri progetti==
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[[Categoria:Geografi greci antichi]]
[[Categoria:Storici greci antichi]]
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[[File:Korea-Gangneung-Jeongdongjin-Sun Cruise Hotel-01.jpg|thumb|Un hotel metaforicamente nave]]
Citazioni sulla '''metafora'''.
*Chi brama la [[poesia]] senza ornamenti retorici, ama la primavera senza fiori, il monile senza gemme e 'l firmamento senza stelle. [...] Accresce la metafora robustezza alle cose robuste, severità alle severe, fierezza alle feroci, vaghezza alle vaghe, dilicatezza alle dilicate: diminuisce le cose picciole e dà incremento alle cose grandi. ([[Pietro Casaburi Urries]])
*Devi conquistare quella collina. La collina è una metafora. Tutto è una metafora. Tu sei letteralmente una metafora! (''[[BoJack Horseman]]'')
*Evita le iperboli e le metafore di Pierino, come "bufera" ("il partito è nella bufera"), "giallo" ("il giallo di Ustica"), "rissa" (ed è subito rissa fra "x e y"), "fulmine a ciel sereno", "scoppiato come una bomba". ([[Piero Ottone]])
*Il problema, con le metafore, è questo: servono per capire, ma non per essere utilizzate. Usare una metafora in senso pratico, considerarla sul serio come se fosse esatta ed infallibile, è come aprire il manuale d'istruzioni della caldaia e dargli fuoco per riscaldare la casa.<br/>Però attenzione, non prendetemi alla lettera; anche questa, in fondo, è una metafora. ([[Marco Malvaldi e Samantha Bruzzone]])
*La gente non sa niente delle metafore. È una parola che si vende bene, perché ha un portamento fiero. "Metafora": l'ultimo degli ignoranti percepisce che viene dal greco. Una raffinatezza incredibile, queste etimologie fasulle – fasulle, veramente: quando si conosce una polisemia della preposizione ''metá'' e la neutralità buona per tutte le stagioni del verbo ''phéro'', per essere in buona fede si dovrebbe concludere che la parola "metafora" significa qualunque cosa. ([[Amélie Nothomb]])
*La Metafora tutti {{NDR|gli obietti}} a stretta li rinzeppa in un vocabulo: e quasi in miraculoso modo gli ti fà travedere l'uno dentro all'altro. Onde maggiore è il tuo diletto: nella maniera, che più curiosa e piacevol cosa è mirar molti obietti per un istraforo di perspettiva, che se gli originali medesimi successivamente ti venisser passando dinanzi agli occhi. ([[Emanuele Tesauro]])
*Le metafore in bocca ai non poeti sono sospette. ([[Stanisław Jerzy Lec]])
*Le metafore sono il nostro modo di perderci nelle apparenze o di restare immobili nel mare delle apparenze. ([[Roberto Bolaño]])
*Le metafore sono incarnazioni della lingua... e non vi è nessuno tra essi [popoli] che chiami l'errore luce e la verità tenebre. ([[Jean Paul]])
*Le metafore sono una cosa pericolosa. Con le metafore è meglio non scherzare. Da una sola metafora può nascere l'amore. ([[Milan Kundera]])
*Ogni categoria ha le metafore che si merita. ([[Caparezza]], ''[[Saghe mentali]]'')
*Tutti i termini filosofici sono metafore, analogie, per così dire congelate, il cui significato autentico si dischiude quando la parola sia riportata al contesto d'origine, certo presente in modo vivido e intenso alla mente del primo filosofo che la impiegò. ([[Hannah Arendt]])
*Una metafora è una [[figura retorica]]. Una figura retorica è quando ti suona il cellulare in chiesa. La solita figura retorica. ([[Leo Ortolani]])
*Veramente le metafore non sono altro che similitudini o comparazioni raccorciate. ([[Giacomo Leopardi]])
*Vi si sente ancora la radice della parola: retto, corretto, esatto; ma adesso questi termini descrittivi, tecnici sono normalizzati in metafore. ([[James Hillman]])
*Voi volete dire allora che il mondo intero è la metafora di qualcosa? (''[[Il postino]]'')
*C’è un rimedio contro il dominio imposto non dai generali, dagli statisti e dagli uomini d’azione, il cui potere si dissolve quando vanno in pensione, ma dai grandi trasgressori, il cui potere aumenta quando muoiono: il rimedio di prendere coscienza della metafora. ([[Colin Murray Turbayne]])
==Voci correlate==
*[[Catacresi]]
==Altri progetti==
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Non credo sia pertinente: riguarda più ciò che simboleggiano i soggetti dominanti che la metafora in generale
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Citazioni sulla '''metafora'''.
*Chi brama la [[poesia]] senza ornamenti retorici, ama la primavera senza fiori, il monile senza gemme e 'l firmamento senza stelle. [...] Accresce la metafora robustezza alle cose robuste, severità alle severe, fierezza alle feroci, vaghezza alle vaghe, dilicatezza alle dilicate: diminuisce le cose picciole e dà incremento alle cose grandi. ([[Pietro Casaburi Urries]])
*Devi conquistare quella collina. La collina è una metafora. Tutto è una metafora. Tu sei letteralmente una metafora! (''[[BoJack Horseman]]'')
*Evita le iperboli e le metafore di Pierino, come "bufera" ("il partito è nella bufera"), "giallo" ("il giallo di Ustica"), "rissa" (ed è subito rissa fra "x e y"), "fulmine a ciel sereno", "scoppiato come una bomba". ([[Piero Ottone]])
*Il problema, con le metafore, è questo: servono per capire, ma non per essere utilizzate. Usare una metafora in senso pratico, considerarla sul serio come se fosse esatta ed infallibile, è come aprire il manuale d'istruzioni della caldaia e dargli fuoco per riscaldare la casa.<br/>Però attenzione, non prendetemi alla lettera; anche questa, in fondo, è una metafora. ([[Marco Malvaldi e Samantha Bruzzone]])
*La gente non sa niente delle metafore. È una parola che si vende bene, perché ha un portamento fiero. "Metafora": l'ultimo degli ignoranti percepisce che viene dal greco. Una raffinatezza incredibile, queste etimologie fasulle – fasulle, veramente: quando si conosce una polisemia della preposizione ''metá'' e la neutralità buona per tutte le stagioni del verbo ''phéro'', per essere in buona fede si dovrebbe concludere che la parola "metafora" significa qualunque cosa. ([[Amélie Nothomb]])
*La Metafora tutti {{NDR|gli obietti}} a stretta li rinzeppa in un vocabulo: e quasi in miraculoso modo gli ti fà travedere l'uno dentro all'altro. Onde maggiore è il tuo diletto: nella maniera, che più curiosa e piacevol cosa è mirar molti obietti per un istraforo di perspettiva, che se gli originali medesimi successivamente ti venisser passando dinanzi agli occhi. ([[Emanuele Tesauro]])
*Le metafore in bocca ai non poeti sono sospette. ([[Stanisław Jerzy Lec]])
*Le metafore sono il nostro modo di perderci nelle apparenze o di restare immobili nel mare delle apparenze. ([[Roberto Bolaño]])
*Le metafore sono incarnazioni della lingua... e non vi è nessuno tra essi [popoli] che chiami l'errore luce e la verità tenebre. ([[Jean Paul]])
*Le metafore sono una cosa pericolosa. Con le metafore è meglio non scherzare. Da una sola metafora può nascere l'amore. ([[Milan Kundera]])
*Ogni categoria ha le metafore che si merita. ([[Caparezza]], ''[[Saghe mentali]]'')
*Tutti i termini filosofici sono metafore, analogie, per così dire congelate, il cui significato autentico si dischiude quando la parola sia riportata al contesto d'origine, certo presente in modo vivido e intenso alla mente del primo filosofo che la impiegò. ([[Hannah Arendt]])
*Una metafora è una [[figura retorica]]. Una figura retorica è quando ti suona il cellulare in chiesa. La solita figura retorica. ([[Leo Ortolani]])
*Veramente le metafore non sono altro che similitudini o comparazioni raccorciate. ([[Giacomo Leopardi]])
*Vi si sente ancora la radice della parola: retto, corretto, esatto; ma adesso questi termini descrittivi, tecnici sono normalizzati in metafore. ([[James Hillman]])
*Voi volete dire allora che il mondo intero è la metafora di qualcosa? (''[[Il postino]]'')
==Voci correlate==
*[[Catacresi]]
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[[File:Korea-Gangneung-Jeongdongjin-Sun Cruise Hotel-01.jpg|thumb|Un hotel metaforicamente nave]]
Citazioni sulla '''metafora'''.
*Chi brama la [[poesia]] senza ornamenti retorici, ama la primavera senza fiori, il monile senza gemme e 'l firmamento senza stelle. [...] Accresce la metafora robustezza alle cose robuste, severità alle severe, fierezza alle feroci, vaghezza alle vaghe, dilicatezza alle dilicate: diminuisce le cose picciole e dà incremento alle cose grandi. ([[Pietro Casaburi Urries]])
*Devi conquistare quella collina. La collina è una metafora. Tutto è una metafora. Tu sei letteralmente una metafora! (''[[BoJack Horseman]]'')
*Evita le iperboli e le metafore di Pierino, come "bufera" ("il partito è nella bufera"), "giallo" ("il giallo di Ustica"), "rissa" (ed è subito rissa fra "x e y"), "fulmine a ciel sereno", "scoppiato come una bomba". ([[Piero Ottone]])
*Il problema, con le metafore, è questo: servono per capire, ma non per essere utilizzate. Usare una metafora in senso pratico, considerarla sul serio come se fosse esatta ed infallibile, è come aprire il manuale d'istruzioni della caldaia e dargli fuoco per riscaldare la casa.<br/>Però attenzione, non prendetemi alla lettera; anche questa, in fondo, è una metafora. ([[Marco Malvaldi e Samantha Bruzzone]])
*In breve, l'uso della metafora implica sia la consapevolezza della dualità dei sensi sia la pretesa che i due sensi diversi siano uno solo. ([[Colin Murray Turbayne]])
*La gente non sa niente delle metafore. È una parola che si vende bene, perché ha un portamento fiero. "Metafora": l'ultimo degli ignoranti percepisce che viene dal greco. Una raffinatezza incredibile, queste etimologie fasulle – fasulle, veramente: quando si conosce una polisemia della preposizione ''metá'' e la neutralità buona per tutte le stagioni del verbo ''phéro'', per essere in buona fede si dovrebbe concludere che la parola "metafora" significa qualunque cosa. ([[Amélie Nothomb]])
*La Metafora tutti {{NDR|gli obietti}} a stretta li rinzeppa in un vocabulo: e quasi in miraculoso modo gli ti fà travedere l'uno dentro all'altro. Onde maggiore è il tuo diletto: nella maniera, che più curiosa e piacevol cosa è mirar molti obietti per un istraforo di perspettiva, che se gli originali medesimi successivamente ti venisser passando dinanzi agli occhi. ([[Emanuele Tesauro]])
*Le metafore in bocca ai non poeti sono sospette. ([[Stanisław Jerzy Lec]])
*Le metafore sono il nostro modo di perderci nelle apparenze o di restare immobili nel mare delle apparenze. ([[Roberto Bolaño]])
*Le metafore sono incarnazioni della lingua... e non vi è nessuno tra essi [popoli] che chiami l'errore luce e la verità tenebre. ([[Jean Paul]])
*Le metafore sono una cosa pericolosa. Con le metafore è meglio non scherzare. Da una sola metafora può nascere l'amore. ([[Milan Kundera]])
*Ogni categoria ha le metafore che si merita. ([[Caparezza]], ''[[Saghe mentali]]'')
*Tutti i termini filosofici sono metafore, analogie, per così dire congelate, il cui significato autentico si dischiude quando la parola sia riportata al contesto d'origine, certo presente in modo vivido e intenso alla mente del primo filosofo che la impiegò. ([[Hannah Arendt]])
*Una metafora è una [[figura retorica]]. Una figura retorica è quando ti suona il cellulare in chiesa. La solita figura retorica. ([[Leo Ortolani]])
*Veramente le metafore non sono altro che similitudini o comparazioni raccorciate. ([[Giacomo Leopardi]])
*Vi si sente ancora la radice della parola: retto, corretto, esatto; ma adesso questi termini descrittivi, tecnici sono normalizzati in metafore. ([[James Hillman]])
*Voi volete dire allora che il mondo intero è la metafora di qualcosa? (''[[Il postino]]'')
==Voci correlate==
*[[Catacresi]]
==Altri progetti==
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[[Categoria:Figure retoriche]]
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Citazioni sulla '''nonviolenza'''.
==Citazioni==
*A chi obietta che finora nella [[storia]] non sono stati possibili cambiamenti strutturali con metodi nonviolenti, che non sono esistite rivoluzioni nonviolente, occorre rispondere con nuove sperimentazioni per cui sia evidente che quanto ancora non è esistito in modo compiuto, può esistere. Occorre promuovere una nuova storia. ([[Danilo Dolci]])
*Allorché lo yogin è fermamente stabile nella non violenza, coloro che sono in sua presenza abbandonano ogni ostilità. ([[Patañjali]])
*Beati quelli che non sono violenti: Dio darà loro la terra promessa. ([[Discorso della Montagna|Gesù, Discorso della Montagna]])
*È presumibilmente sbagliato fare violenza a persone innocenti. ([[Robert L. Holmes]])
*Il vero [[anarchia|anarchico]] può scegliere la non violenza, la svolta epocale dell'umanità. ([[Andrea Gallo]])
*L'[[educazione]] dovrebbe cominciare con l'insegnare il valore della non violenza, che ha a che fare poi con tutto: con l'essere [[vegetarianismo|vegetariano]], col rispettare il mondo, col pensare che questa terra non te l'han data a te, che è di tutti e tu non puoi impunemente metterti a tagliare e fare buchi. ([[Tiziano Terzani]])
*La [[democrazia]] è il più grande tentativo di organizzare una società per mezzo di procedure non violente. ([[Norberto Bobbio]])
*La democrazia indiana è molto diversa da quella occidentale, ma viene da un'idea antichissima che si è manifestata da ultimo nel [[Mahatma Gandhi]]: l{{'}}''Ahimsa'', la non violenza. La democrazia è umiltà. È riconoscere l'altro. Io non ti sottraggo spazio; lo creo, facendo un passo indietro. La democrazia è credere nella natura umana. Quando il potere diventa violento e superbo, allora si arriva al fascimo. ([[Rahul Gandhi]])
*La non violenza attiva non è [[pacifismo]], è ben altra cosa. Ho cominciato leggendo [[Mahatma Gandhi|Gandhi]], [[Martin Luther King Jr.|Martin Luther King]], [[Lorenzo Milani|Milani]], [[Primo Mazzolari|Mazzolari]] e questi mi hanno aiutato a capire che era stato [[Gesù di Nazareth]] a praticare per primo la non violenza in quella Galilea schiacciata dall'imperialismo romano. Vi vorrei pregare, con tutto il cuore, di avere il coraggio di una scelta radicale di non violenza. Questo sistema è violento per natura. Noi dobbiamo costruire un sistema non violento, una civiltà della tenerezza. ([[Alex Zanotelli]])
*La non-violenza è la risposta ai cruciali problemi politici e morali del nostro tempo; la necessità per l'uomo di aver la meglio sull'oppressione e la violenza senza ricorrere all'oppressione e alla violenza. ([[Martin Luther King Jr.]])
*La non violenza è tutte le offerte; la rinuncia è l'onorario sacerdotale. (''[[Prāṇāgnihotra Upaniṣad]]'')
*La nonviolenza [...] scorre come un filo di acqua pura dentro l'immane fiume di sangue della storia che per troppa parte di sé è storia delle cinque glorie della violenza: la guerra, la pena di morte, la grande caccia, il banchetto carnivoro e il sacrificio religioso cruento. ([[Luigi Lombardi Vallauri]])
*Noi siamo con chiunque scelga l'arma della non violenza: si chiami in terra lontana, [[Andrej Sakharov]], o più vicino a noi, [[Marco Pannella]]. ([[Eugenio Montale]])
*Non-violenza significa evitare non solo la violenza fisica esterna, ma anche la violenza interna dello spirito. Non solo rifiutati di sparare a un uomo, ma anche di odiarlo. ([[Martin Luther King Jr.]])
*Quando la nonviolenza è introdotta dall'aggressore che si chiama fuori a metà della battaglia si rivela una mossa strategica. Quando la nonviolenza è predicata dai rappresentanti dello Stato, mentre lo Stato distribuisce un mucchio di violenza, quei richiami sono solo una truffa. Tutto questo non può significare che i disordini o la violenza siano "corretti" o "saggi", non più di quanto, almeno, lo sia un incendio in un bosco. La saggezza non è il punto. La mancanza di rispetto lo è. In questo caso, la mancanza di rispetto per una legge vuota e l'incapacità di mantenere l'ordine, cose che a loro volta mancano di rispetto alla comunità, di continuo. ([[Ta-Nehisi Coates]])
*Sappi che non esiste in questo mondo una religione più grande della religione dell'''ahimsa''. (''[[Saman Suttam]]'')
*Se la [[Mahatma Gandhi|gandhiana]] strategia della resistenza non violenta, così potente ed efficace, si fosse scontrata con un diverso avversario – la Russia di [[Stalin]], la Germania di [[Adolf Hitler|Hitler]], oppure il [[Giappone]] di prima della [[seconda guerra mondiale|guerra]], anziché l'[[Inghilterra]] – il risultato non sarebbe stato la decolonizzazione, ma il massacro e la sottomissione. ([[Hannah Arendt]])
*Sforzarsi di sostituire sempre più nel mondo la non-violenza ''efficace'' alla violenza. ([[Simone Weil]])
*Tanto per garantire più sicuramente la vita, la proprietà, la libertà e la felicità degli uomini, quanto per eseguire la volontà di Colui che è il Re dei re ed il Signore dei signori, noi accettiamo di tutto cuore il principio fondamentale della non-resistenza al male per mezzo del male, perché crediamo fermamente che questo principio, il quale risponde a tutte le circostanze possibili della nostra esistenza e nello stesso tempo esprime la volontà di Dio, deve finalmente trionfare. ([[Il regno di Dio è in voi|Lev Tolstoj, ''Il regno di Dio è in voi'']])
*Tutta la spiritualità orientale è nonviolenta, diversamente da quella ebraico-cristiana, che è invece un'immensa legittimazione della violenza. Buddisti, jainisti, i rinuncianti in genere hanno scoperto questa dimensione, che a mio avviso ha due fondamenti. Il primo è la nobiltà e la bellezza delle vittime. Il secondo è la bellezza di colui che potrebbe essere violento e non lo è. La nonviolenza si estende a tutte le forme di esistenza [...]. Finora l'idea della nonviolenza è stata la forma più alta dell'etica e della spiritualità, ma sta diventando una necessità economica e geopolitica. Solo un'umanità di nonviolenti, nel senso più ampio, è ecologicamente ed economicamente sostenibile in un pianeta arrivato ormai al limite delle sue capacità vitali. ([[Luigi Lombardi Vallauri]])
*Tuttora si pensa spesso alla nonviolenza come a un'opzione politica rinunciataria, di esclusione del conflitto, o come a un'espressione ideale priva di effetti pratici, una sorta di aspirazione che si sa irraggiungibile. E invece [[Aldo Capitini|Capitini]] scriveva nonviolenza in unica parola proprio per distinguerla dalla semplice assenza di violenza. Il cardine della nonviolenza è l'insoddisfazione per lo stato di cose esistente, la tensione a battersi contro l'ingiustizia dovunque essa sia, e a farlo con metodi che prefigurano quel che verrà dopo, quindi senza violenza, diffidando delle gerarchie, allargando quanto più possibile la partecipazione e lo sviluppo etico-religioso della personalità umana. ([[Lorenzo Guadagnucci]])
*[[Violenza]] e nonviolenza non sono concetti che hanno una giustezza assoluta, tutto va valutato sulla base del contesto storico e delle condizioni. ([[Marco Rizzo]])
===[[Aldo Capitini]]===
*Il nonviolento che si fa cortigiano è disgustoso: migliore è allora il tirannicida [...]. La nonviolenza è il punto della tensione più profonda del sovvertimento di una società inadeguata.
*La nonviolenza è attivissima. La nonviolenza è prova di sovrabbondanza interiore, per cui all'uso della violenza che sarebbe ovvio, naturale, possibilissimo, viene sostituita, per ulteriore ricerca e sforzo, la nonviolenza. Sarebbe anche qui falsificazione intendere il nonviolento come un pedante occupato esclusivamente a torcere il volto davanti ad ogni menomo atto violento, senza addentrarsi nella vita e nei suoi motivi. Tra il nonviolento inerte e il soldato che si esercita faticosamente ed arrischia, la possibilità di un valore morale è più nel secondo che nel primo.
*La nonviolenza [...] è collocazione e scelta volontaria, non un dogma; e ognuno può a sua ispirazione (Spiritus ubi vult spirat) dirigerla.
*La vera nonviolenza non accetta nemmeno le violenze passate, e perciò non approva l'umanità, la società, la realtà, come sono ora. Non accetta la realtà dove l'[[animale]] grande mangia l'animale piccolo; e perciò cerca di stabilire unità amore anche verso gli animali, appunto per iniziare il bene; non accetta che i viventi prendano il posto dei morti; non accetta la fortuna dei forti e dei potenti, e perciò tende a soccorrere i deboli, gli stroncati; non accetta il potere e la ricchezza privata, e perciò tende a costituire forme di federalismo nonviolento dal basso e forme di aiuto e reciprocità sociale e fruizione comune di beni sempre più larghe. Essa ha come guida instancabile la presenza di tutti, e il principio che ogni singolo essere è insostituibile.
===[[Mahatma Gandhi]]===
*Ho imparato la lezione della non-violenza da mia moglie, quando ho cercato di piegarla alla mia volontà. La sua determinazione nel resistere al mio volere da un canto, e la sua quieta sottomissione alla sofferenza provocata dalla mia stupidità, dall'altro, hanno finito per farmi vergognare di me stesso e convincermi a guarire dalla ottusità di pensare che ero nato per dominarla; in questo modo è diventata lei la mia maestra della non-violenza.
*Il più duro metallo si arrende al grado di calore sufficiente. Nello stesso modo il cuore più duro deve fondere all'adeguato grado di calore della non-violenza. E non c'è limite alla capacità della non-violenza di generare calore.
*La non-violenza nella mia concezione significa combattere contro la malvagità in modo più attivo e più reale che con la rappresaglia, la cui vera natura è di aumentare la malvagità.
*La non-violenza non è un paravento per la codardia, ma è la suprema virtù del coraggioso. L'esercizio della non-violenza richiede un coraggio di gran lunga superiore a quello dello spadaccino. La viltà è del tutto incompatibile con la non-violenza. Il passaggio dall'abilità con la spada alla non-violenza è possibile e, a volte, addirittura facile. La non-violenza, perciò, presuppone l'abilità di colpire. È una forma di deliberato, consapevole dominio del proprio desiderio di vendetta.
*La non-violenza non prende il [[potere]], non lo desidera neanche. È il potere che va verso di lei.
*La vera ''ahimsa'' dovrebbe significare libertà assoluta dalla cattiva volontà, dall'ira, dall'odio, e un sovrabbondante [[amore]] per tutto.
*Non ho nulla di nuovo da insegnare al mondo. La [[verità]] e la non-violenza sono antiche come le montagne.
===[[Primo Mazzolari]]===
*La nonviolenza è al polo opposto della scaltrezza: è un atto di fiducia dell'uomo e di fede in Dio, è una testimonianza resa alla verità fino alla conversione del nemico.
*La nonviolenza non va confusa con la non-resistenza.
*La pigrizia, l'indifferenza, la neutralità non trovano posto nella nonviolenza, dato che alla violenza non dicono né si né no.
==Voci correlate==
*[[Mitezza]]
*[[Obiezione di coscienza]]
*[[Pace]]
*[[Pacifismo]]
==Altri progetti==
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[[Categoria:Qualità etiche]]
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Extraterrestre
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/* Citazioni */''Inclusa citazione del filosofo [[Lewis White Beck]]'
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[[File:Alienigena.jpg|thumb|right|130px|Rappresentazione artistica di un "grigio"]]
Citazioni sugli '''extraterrestri''' e sugli '''alieni'''.
==Citazioni==
*Penso che la migliore speranza per la nostra sopravvivenza sia basarsi sulla comprensione delle difficoltà umane qui sulla terra, non sull'aspettativa di un messaggio salvifico da parte di esseri superumani nel cielo... Pensare e anche sperare di trovare civiltà extraterrestri, tuttavia, acuisce la nostra capacità di sopravvivenza. ricerca e apprezzamento delle virtù e dei vizi peculiari dell'unica forma di vita che conosciamo. ([[Lewis White Beck]])
*Certi dicono che ti portano nella loro astronave e ti sondano in posti che non vuoi nominare. Io penso che i loro propositi siano più benevoli. Come il guardiano dello zoo. Quando avviene un fatto strano loro sono vicini. (''[[Fargo (serie televisiva)|Fargo]]'')
*Ci si può dunque domandare se per la coscienza chiaroveggente esistano anche sugli altri pianeti degli uomini come quelli che vivono sulla Terra. La risposta della coscienza chiaroveggente è che sugli altri pianeti non troviamo uomini nella medesima figura che hanno sulla Terra. ([[Rudolf Steiner]])
*Come si spiega dunque la mancanza di visitatori extraterrestri? È possibile che là, tra le stelle, vi sia una specie progredita che sa che esistiamo, ma ci lascia cuocere nel nostro brodo primitivo. Però è difficile che abbia tanti riguardi verso una forma di vita inferiore: forse che noi ci preoccupiamo di quanti insetti o lombrichi schiacciamo sotto i piedi? Una spiegazione più plausibile è che vi siano scarsissime probabilità che la vita si sviluppi su altri pianeti o che, sviluppatasi, diventi [[intelligenza|intelligente]]. Poiché ci definiamo intelligenti, anche se forse con motivi poco fondati, noi tentiamo di considerare l'intelligenza una conseguenza inevitabile dell'[[evoluzione]], invece è discutibile che sia così. I batteri se la cavano benissimo senza e ci sopravviveranno se la nostra cosiddetta intelligenza ci indurrà ad autodistruggerci in una guerra nucleare. [...] Lo scenario futuro non somiglierà a quello consolante definito da ''[[Star Trek]]'', di un universo popolato da molte specie di umanoidi, con una scienza e una tecnologia avanzate ma fondamentalmente statiche. Credo che invece saremo soli e che incrementeremo molto, e molto in fretta, la complessità biologica ed elettronica. ([[Stephen Hawking]])
*– Cossì dunque gli altri mondi sono abitati come questo?<br />– Se non cossì e se non megliori, niente meno e niente peggio. ([[Giordano Bruno]])
*E se oggi questa mitologia del diverso come opposto appare infine debellata, ciò non si deve tanto alla rinuncia al mito in sé, quanto piuttosto al suo dislocarsi altrove, magari nell'extra-terrestre e nel futuro che hanno preso il posto dell'Orientale e dell'Antico ormai abbastanza noti da precludere la collocazione in essi dell'utopia e dell'anti-modello. ([[Mario Liverani]])
*[[Enrico Fermi|Fermi]] era alquanto scettico sulla possibilità di una civiltà extraterrestre così tecnologicamente avanzata da potersi liberamente spostare tra le stelle. Uno degli argomenti da lui preferiti era che una civiltà del genere sarebbe stata in condizioni di colonizzare l'intera Galassia in meno di 300 milioni di anni, un tempo breve se confrontato con l'età di questa, pari a circa 15 miliardi di anni. Quella civiltà avrebbe già dovuto raggiungere la Terra, lasciando tracce apprezzabili. Ma poiché queste tracce non sono state trovate, Fermi giungeva alla conclusione che l'ipotetica civiltà non esiste. ([[Tullio Regge]])
*Io non penso che quegli esseri abbiano viaggiato migliaia e migliaia di anni luce solo per venire qui e iniziare una guerra interstellare! (''[[Independence Day]]'')
*In una tipica galassia, un ammasso di cento miliardi di stelle, ci potrebbero essere moltitudini di pianeti gemelli della Terra, con esseri viventi come noi. Se, come io credo, essi esistono, possono essere considerati fratelli della creazione. Io penso che negli altri pianeti del sistema solare esistono solo forme molto primitive, come batteri o virus. Le civiltà evolute sono lontane, per ora invisibili e irraggiungibili, come gli angeli, anche essi fratelli della creazione. ([[José Gabriel Funes]])
*La Bibbia parla della infinita grandezza di Dio, anche della sua incommensurabilità, del fatto che Dio è immensamente più grande del nostro cuore, del nostro essere, del nostro spirito. E quindi non ci sarebbe alcuna sorpresa se venissero fuori dei dati di abitazione di altri pianeti da parte di altre persone, cioè non toccherebbe per nulla il messaggio biblico [...]. ([[Carlo Maria Martini]])
*''Ma quello è un alieno!''<br/>Vincent Distephano sobbalzò senza volerlo quando se ne rese conto. ''Come diavolo ha fatto a scendere fin qui a poppa, nella cabina di comando?'' Si costrinse a star fermo mentre esaminava sorpreso le fattezze grottesche della creatura.<br/>Gli occhi dell'alieno apparivano enormi, del tutto sproporzionati rispetto al resto della testa allungata e deforme. Le sottili iridi a forma di ellissi sembravano incurvarsi attorno agli occhi, e ciò lo rendeva ancor meno umano, ancor meno terrestre. Sbatté le palpebre trasparenti con tale rapidità che Vinnie non avrebbe potuto dire se il movimento fosse cominciato dall'alto, dal basso o addirittura dai lati. In realtà, quando non si muovevano, le palpebre non erano affatto visibili. Le sbatté di nuovo, rapidamente, due, tre volte, poi voltò la testa.<br/>Era consapevole della sua presenza?<br/>''Oh, merda!'' ([[Ann C. Crispin]])
*– Ma scusa, perché non dei fiori spaziali? Perché dobbiamo solo aspettarci dei dischi volanti?<br>– I dischi volanti io non li ho mai aspettati davvero!<br>– Ma forse hanno altri mezzi per entrare nel nostro sistema.<br>– È giusto! Potrebbero entrare in noi solo toccandoli o sentendone il profumo.<br>– Non ce ne accorgeremmo mai. Già siamo saturi di sostanze velenose: mangiamo delle porcherie e le respiriamo! (''[[Terrore dallo spazio profondo]]'')
*– Ma tu sei un alieno!<br/>– No, ti sbagli, sei tu l'alieno!<br/>– Non è vero, sei tu che sei sul mio pianeta!<br/>– E con questo? Rimane comunque che sei tu l'alieno e non io. (''[[Planet 51]]'')
*Non dico gli ufo con le antenne, ma statisticamente esistono altre forme di vita. Faccia conto dei miliardi di galassie che ci sono nell'universo, dei miliardi di stelle, dei miliardi di pianeti... Vuole che non ci sia un altro tipo di vita? Il problema è un altro: con le conoscenze che abbiamo, soprattutto di fisica, che ci mette il vincolo della velocità della luce, non riusciremo mai a contattare una di queste civiltà perché sono troppo distanti. ([[Amalia Ercoli-Finzi]])
*Non ho assolutamente prove, ma credo all'esistenza della vita extraterrestre in qualche parte del cosmo. Penso che sarebbe uno spreco ingiustificabile la creazione di un universo sterminato e vario come il nostro che avesse come unico risultato finale la vita terrestre. ([[Tullio Regge]])
*Ora affrontiamo un nuovo mondo e un nuovo cambiamento. Parliamo in termini inediti, di sfruttare l'energia cosmica e dell'ultimo conflitto fra la razza umana e le forze sinistre di qualche altra galassia. Le nazioni del mondo dovranno unirsi, dato che la prossima guerra sarà interplanetaria. Le nazioni della Terra un giorno o l'altro dovranno fare uno sforzo comune contro l'attacco di popoli provenienti da altri pianeti. ([[Douglas MacArthur]])
*Osiamo sperare che verrà il giorno in cui mezzi sconosciuti alla nostra [[scienza]] attuale ci daranno testimonianze dirette circa l'esistenza di abitanti di altri mondi. ([[Camille Flammarion]])
*Per quanto possa sembrare strano, tutte le nostre sensazioni, visive, uditive o altre hanno un'esistenza solo terrestre; se si potessero avere contatti con esseri di altri pianeti, ci si accorgerebbe dell'impossibilità di intendersi con loro direttamente, in quanto avrebbero un modo del tutto diverso di percepire oggetti ed entità: per esempio non capirebbero nulla, se si parlasse loro di un colore. Quel che noi chiamiamo sensazione serve per il nostro pianeta particolare. ([[Rudolf Steiner]])
*Se fossimo più progrediti sul piano scientifico – o più progrediti su quello spirituale, forse è questo che ci vuole per andare a zonzo nel grande ignoto che ci circonda – vedremmo che c'è vita dappertutto. Tanti mondi abitati e tante forme di vita intelligenti quanti formicai ci sono in questa città. ([[Stephen King]])
===[[Michael Crichton]]===
*Forse la forma di vita più intelligente su un pianeta lontanissimo non era più grande di una pulce. Forse non era più grande di un batterio. In tal caso il Progetto Wildfire avrebbe potuto mettersi a distruggere una forma id vita altamente sviluppata, senza mai rendersi conto di quello che faceva.<br>[...] Chalmers, dotato di un profondo senso dell'humor, aveva usato l'esempio dell'uomo che guarda al vetrino al microscopio e vede che i batteri si sono disposti in modo da formare le parole: «Portaci dal tuo capo».
*Il primo contatto con la vita extraterrestre sarà determinato dalle note probabilità della [[Speciazione (evoluzione)|speciazione]]. [...] Vi sono milioni di specie di batteri e migliaia di specie d'insetti. Vi sono alcuen specie di primati e solo quattro di antropomorfi. Mentre non vi è che una specie umana.<br>A questa frequenza di speciazione si accompagna una corrispondente frequenza numerica. Le creature semplici sono assai più comuni degli organismi complesso. Sulla terra vi sono tre miliardi di uomini, e sembrano moltissimi solo fino a quando si consideri che dieci volte o persino cento volte tanti [[batterio|batteri]] possono essere contenuti in un fiasco.<br>Tutte le testimonianze disponibili sull'origine della vita indicano una progressione evolutiva da forme di vita semplici a complesse. Questo è vero sulla terra. È probabilmente vero in tutto l'universo.
*Proviamo a creare un sistema di comunicazioni che non diminuisce con la distanza ma che, anche a milioni di chilometri, conserva la stessa potenza che aveva all'origine. [...] In breve, cerchiamo un organismo che possa portare il nostro messaggio. L'organismo si riprodurrà da solo, costerà poco e potrà essere ottenuto in un numero pressoché infinito di esemplari. [...] Ogni singolo organismo avrebbe il potenziale per svilupparsi in un organo completo, o in un completo organismo. [...] Sarebbe come sparpagliare nello spazio un miliardo di cellule cerebrali, ciascuna delle quali capace di trasformarsi, nelle giuste circostanze, in un cervello completo. Allora il cervello appena cresciuto si rivolgerebbe alla cultura nuova, informandola della presenza dell'altra e spiegando in qual modo si potrebbe venire a contatto.
==Voci correlate==
*[[Marziano]]
*[[Pluralità dei mondi]]
*[[UFO]]
==Altri progetti==
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[[Categoria:Creature immaginarie]]
[[Categoria:Esobiologia]]
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/* Citazioni */''Scusa, ho riposizionato la citazione nella posizione corretta nell'elenco.===>[[Lewis White Beck]]''~~~~NHPL
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Citazioni sugli '''extraterrestri''' e sugli '''alieni'''.
==Citazioni==
*Certi dicono che ti portano nella loro astronave e ti sondano in posti che non vuoi nominare. Io penso che i loro propositi siano più benevoli. Come il guardiano dello zoo. Quando avviene un fatto strano loro sono vicini. (''[[Fargo (serie televisiva)|Fargo]]'')
*Ci si può dunque domandare se per la coscienza chiaroveggente esistano anche sugli altri pianeti degli uomini come quelli che vivono sulla Terra. La risposta della coscienza chiaroveggente è che sugli altri pianeti non troviamo uomini nella medesima figura che hanno sulla Terra. ([[Rudolf Steiner]])
*Come si spiega dunque la mancanza di visitatori extraterrestri? È possibile che là, tra le stelle, vi sia una specie progredita che sa che esistiamo, ma ci lascia cuocere nel nostro brodo primitivo. Però è difficile che abbia tanti riguardi verso una forma di vita inferiore: forse che noi ci preoccupiamo di quanti insetti o lombrichi schiacciamo sotto i piedi? Una spiegazione più plausibile è che vi siano scarsissime probabilità che la vita si sviluppi su altri pianeti o che, sviluppatasi, diventi [[intelligenza|intelligente]]. Poiché ci definiamo intelligenti, anche se forse con motivi poco fondati, noi tentiamo di considerare l'intelligenza una conseguenza inevitabile dell'[[evoluzione]], invece è discutibile che sia così. I batteri se la cavano benissimo senza e ci sopravviveranno se la nostra cosiddetta intelligenza ci indurrà ad autodistruggerci in una guerra nucleare. [...] Lo scenario futuro non somiglierà a quello consolante definito da ''[[Star Trek]]'', di un universo popolato da molte specie di umanoidi, con una scienza e una tecnologia avanzate ma fondamentalmente statiche. Credo che invece saremo soli e che incrementeremo molto, e molto in fretta, la complessità biologica ed elettronica. ([[Stephen Hawking]])
*– Cossì dunque gli altri mondi sono abitati come questo?<br />– Se non cossì e se non megliori, niente meno e niente peggio. ([[Giordano Bruno]])
*E se oggi questa mitologia del diverso come opposto appare infine debellata, ciò non si deve tanto alla rinuncia al mito in sé, quanto piuttosto al suo dislocarsi altrove, magari nell'extra-terrestre e nel futuro che hanno preso il posto dell'Orientale e dell'Antico ormai abbastanza noti da precludere la collocazione in essi dell'utopia e dell'anti-modello. ([[Mario Liverani]])
*[[Enrico Fermi|Fermi]] era alquanto scettico sulla possibilità di una civiltà extraterrestre così tecnologicamente avanzata da potersi liberamente spostare tra le stelle. Uno degli argomenti da lui preferiti era che una civiltà del genere sarebbe stata in condizioni di colonizzare l'intera Galassia in meno di 300 milioni di anni, un tempo breve se confrontato con l'età di questa, pari a circa 15 miliardi di anni. Quella civiltà avrebbe già dovuto raggiungere la Terra, lasciando tracce apprezzabili. Ma poiché queste tracce non sono state trovate, Fermi giungeva alla conclusione che l'ipotetica civiltà non esiste. ([[Tullio Regge]])
*Io non penso che quegli esseri abbiano viaggiato migliaia e migliaia di anni luce solo per venire qui e iniziare una guerra interstellare! (''[[Independence Day]]'')
*In una tipica galassia, un ammasso di cento miliardi di stelle, ci potrebbero essere moltitudini di pianeti gemelli della Terra, con esseri viventi come noi. Se, come io credo, essi esistono, possono essere considerati fratelli della creazione. Io penso che negli altri pianeti del sistema solare esistono solo forme molto primitive, come batteri o virus. Le civiltà evolute sono lontane, per ora invisibili e irraggiungibili, come gli angeli, anche essi fratelli della creazione. ([[José Gabriel Funes]])
*La Bibbia parla della infinita grandezza di Dio, anche della sua incommensurabilità, del fatto che Dio è immensamente più grande del nostro cuore, del nostro essere, del nostro spirito. E quindi non ci sarebbe alcuna sorpresa se venissero fuori dei dati di abitazione di altri pianeti da parte di altre persone, cioè non toccherebbe per nulla il messaggio biblico [...]. ([[Carlo Maria Martini]])
*''Ma quello è un alieno!''<br/>Vincent Distephano sobbalzò senza volerlo quando se ne rese conto. ''Come diavolo ha fatto a scendere fin qui a poppa, nella cabina di comando?'' Si costrinse a star fermo mentre esaminava sorpreso le fattezze grottesche della creatura.<br/>Gli occhi dell'alieno apparivano enormi, del tutto sproporzionati rispetto al resto della testa allungata e deforme. Le sottili iridi a forma di ellissi sembravano incurvarsi attorno agli occhi, e ciò lo rendeva ancor meno umano, ancor meno terrestre. Sbatté le palpebre trasparenti con tale rapidità che Vinnie non avrebbe potuto dire se il movimento fosse cominciato dall'alto, dal basso o addirittura dai lati. In realtà, quando non si muovevano, le palpebre non erano affatto visibili. Le sbatté di nuovo, rapidamente, due, tre volte, poi voltò la testa.<br/>Era consapevole della sua presenza?<br/>''Oh, merda!'' ([[Ann C. Crispin]])
*– Ma scusa, perché non dei fiori spaziali? Perché dobbiamo solo aspettarci dei dischi volanti?<br>– I dischi volanti io non li ho mai aspettati davvero!<br>– Ma forse hanno altri mezzi per entrare nel nostro sistema.<br>– È giusto! Potrebbero entrare in noi solo toccandoli o sentendone il profumo.<br>– Non ce ne accorgeremmo mai. Già siamo saturi di sostanze velenose: mangiamo delle porcherie e le respiriamo! (''[[Terrore dallo spazio profondo]]'')
*– Ma tu sei un alieno!<br/>– No, ti sbagli, sei tu l'alieno!<br/>– Non è vero, sei tu che sei sul mio pianeta!<br/>– E con questo? Rimane comunque che sei tu l'alieno e non io. (''[[Planet 51]]'')
*Non dico gli ufo con le antenne, ma statisticamente esistono altre forme di vita. Faccia conto dei miliardi di galassie che ci sono nell'universo, dei miliardi di stelle, dei miliardi di pianeti... Vuole che non ci sia un altro tipo di vita? Il problema è un altro: con le conoscenze che abbiamo, soprattutto di fisica, che ci mette il vincolo della velocità della luce, non riusciremo mai a contattare una di queste civiltà perché sono troppo distanti. ([[Amalia Ercoli-Finzi]])
*Non ho assolutamente prove, ma credo all'esistenza della vita extraterrestre in qualche parte del cosmo. Penso che sarebbe uno spreco ingiustificabile la creazione di un universo sterminato e vario come il nostro che avesse come unico risultato finale la vita terrestre. ([[Tullio Regge]])
*Ora affrontiamo un nuovo mondo e un nuovo cambiamento. Parliamo in termini inediti, di sfruttare l'energia cosmica e dell'ultimo conflitto fra la razza umana e le forze sinistre di qualche altra galassia. Le nazioni del mondo dovranno unirsi, dato che la prossima guerra sarà interplanetaria. Le nazioni della Terra un giorno o l'altro dovranno fare uno sforzo comune contro l'attacco di popoli provenienti da altri pianeti. ([[Douglas MacArthur]])
*Osiamo sperare che verrà il giorno in cui mezzi sconosciuti alla nostra [[scienza]] attuale ci daranno testimonianze dirette circa l'esistenza di abitanti di altri mondi. ([[Camille Flammarion]])
*Penso che la migliore speranza per la nostra sopravvivenza sia basarsi sulla comprensione delle difficoltà umane qui sulla terra, non sull'aspettativa di un messaggio salvifico da parte di esseri superumani nel cielo... Pensare e anche sperare di trovare civiltà extraterrestri, tuttavia, acuisce la nostra capacità di sopravvivenza. ricerca e apprezzamento delle virtù e dei vizi peculiari dell'unica forma di vita che conosciamo. ([[Lewis White Beck]])
*Per quanto possa sembrare strano, tutte le nostre sensazioni, visive, uditive o altre hanno un'esistenza solo terrestre; se si potessero avere contatti con esseri di altri pianeti, ci si accorgerebbe dell'impossibilità di intendersi con loro direttamente, in quanto avrebbero un modo del tutto diverso di percepire oggetti ed entità: per esempio non capirebbero nulla, se si parlasse loro di un colore. Quel che noi chiamiamo sensazione serve per il nostro pianeta particolare. ([[Rudolf Steiner]])
*Se fossimo più progrediti sul piano scientifico – o più progrediti su quello spirituale, forse è questo che ci vuole per andare a zonzo nel grande ignoto che ci circonda – vedremmo che c'è vita dappertutto. Tanti mondi abitati e tante forme di vita intelligenti quanti formicai ci sono in questa città. ([[Stephen King]])
===[[Michael Crichton]]===
*Forse la forma di vita più intelligente su un pianeta lontanissimo non era più grande di una pulce. Forse non era più grande di un batterio. In tal caso il Progetto Wildfire avrebbe potuto mettersi a distruggere una forma id vita altamente sviluppata, senza mai rendersi conto di quello che faceva.<br>[...] Chalmers, dotato di un profondo senso dell'humor, aveva usato l'esempio dell'uomo che guarda al vetrino al microscopio e vede che i batteri si sono disposti in modo da formare le parole: «Portaci dal tuo capo».
*Il primo contatto con la vita extraterrestre sarà determinato dalle note probabilità della [[Speciazione (evoluzione)|speciazione]]. [...] Vi sono milioni di specie di batteri e migliaia di specie d'insetti. Vi sono alcuen specie di primati e solo quattro di antropomorfi. Mentre non vi è che una specie umana.<br>A questa frequenza di speciazione si accompagna una corrispondente frequenza numerica. Le creature semplici sono assai più comuni degli organismi complesso. Sulla terra vi sono tre miliardi di uomini, e sembrano moltissimi solo fino a quando si consideri che dieci volte o persino cento volte tanti [[batterio|batteri]] possono essere contenuti in un fiasco.<br>Tutte le testimonianze disponibili sull'origine della vita indicano una progressione evolutiva da forme di vita semplici a complesse. Questo è vero sulla terra. È probabilmente vero in tutto l'universo.
*Proviamo a creare un sistema di comunicazioni che non diminuisce con la distanza ma che, anche a milioni di chilometri, conserva la stessa potenza che aveva all'origine. [...] In breve, cerchiamo un organismo che possa portare il nostro messaggio. L'organismo si riprodurrà da solo, costerà poco e potrà essere ottenuto in un numero pressoché infinito di esemplari. [...] Ogni singolo organismo avrebbe il potenziale per svilupparsi in un organo completo, o in un completo organismo. [...] Sarebbe come sparpagliare nello spazio un miliardo di cellule cerebrali, ciascuna delle quali capace di trasformarsi, nelle giuste circostanze, in un cervello completo. Allora il cervello appena cresciuto si rivolgerebbe alla cultura nuova, informandola della presenza dell'altra e spiegando in qual modo si potrebbe venire a contatto.
==Voci correlate==
*[[Marziano]]
*[[Pluralità dei mondi]]
*[[UFO]]
==Altri progetti==
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[[Categoria:Creature immaginarie]]
[[Categoria:Esobiologia]]
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Metafisica
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''Inclusa una citazione del filosofo [[Colin Murray Turbayne]]''~~~~NHPL
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{{Nota disambigua|descrizione=l'opera di [[Aristotele]]|titolo=[[Aristotele#Metafisica|Metafisica]]}}
{{voce tematica}}
[[File:Tænkeren tænker tænkeren-beskåret.jpg|thumb|Un uomo che pensa un uomo che pensa un uomo...]]
Citazioni sulla '''metafisica''' e sui '''metafisici'''.
== Citazioni ==
*C'è un'altra maniera per squalificare i metafisici [...] giudicarli dalle loro opere. Cosa hanno fatto per l'umanità oltre a tessere aeree fantasie e scambiare per divinità la propria ombra? Riconosco che hanno aggiunto nuovi motivi all'allegria del genere umano, ma quale bene tangibile hanno mai apportato? Hanno filosofato, scusatemi la parola di cattivo gusto, sul cuore come sede delle emozioni, mentre intanto gli scienziati studiavano la circolazione del sangue. Hanno declamato sulla peste e sulla carestia, considerandole flagelli di Dio, mentre intanto gli scienziati costruivano silos e risanavano gli agglomerati urbani. Descrivevano la terra come centro dell'universo, mentre gli scienziati scoprivano l'America e scrutavano lo spazio per scoprirvi le stelle e le leggi degli astri. Insomma, i metafisici non hanno fatto assolutamente niente per l'umanità. Han dovuto indietreggiare passo dopo passo davanti alle conquiste della scienza; ma appena i fatti scientificamente accertati rovesciavano le loro spiegazioni soggettive, ne fabbricavano altre su scala più vasta per spiegare appunto i fatti accertati. E così, senza dubbio, continueranno a fare sino alla fine dei secoli. Signori, i metafisici sono impostori. Fra voi e l'esquimese che immaginava dio come un mangiatore di grasso vestito di pelliccia, c'è solo una differenza di qualche migliaio d'anni di fatti accertati. Tutto qui. ([[Jack London]])
*Due sono i tratti salienti della cultura [[Rinascimento|rinascimentale]] che incidono sulla speculazione Metafisica: l'inquietudine spiriruale e la laicizzazione della cultura. ([[Battista Mondin]])
*E a suo costo {{NDR|il Vico stesso}} sperimentò che alle menti già dalla metafisica fatte universali non riesce agevole quello studio propio degli ingegni minuti, e lasciò di seguitarlo {{NDR|lo studio della geometria}} [...] ([[Giambattista Vico]])
*È dalle nuove verità contenute nel grande potenziale filosofico del [[cristianesimo]] che la metafisica cristiana deriva le sue principali caratteristiche. Essa sarà sempre una metafisica ''creazionistica'', ''personalistica'', ''spiritualistica'' ed ''agapica''. ([[Battista Mondin]])
*Ho un pessimo ricordo dell'Università di New York. Successe che fui sbattuto fuori il primo anno, perché copiavo agli scritti di metafisica. Sapete stavo sbirciando nell'animo del compagno a fianco a me. (''[[Io e Annie]]'')
*L'opinione che la metafisica abbia qualche peso sulle questioni pratiche, è, a mio giudizio, una prova di inettitudine logica. ([[Bertrand Russell]])
*La lunga e paziente esplorazione del mondo dello spirito portò la Metafisica classica, nella sua fase conclusiva, alla scoperta di [[Dio]]: l'unico Dio (l'Uno, il Bene) di [[Plotino]], [[Porfirio]] e [[Proclo]]. ([[Battista Mondin]])
*La metafisica è l'arte di scoprire le ragioni non valide per le quali noi prevaliamo sull'[[istinto]], ma cercare queste ragioni non è meno che un istinto. ([[Francis Herbert Bradley]])
*La metafisica, lungi dal farci smarrire in un retromondo nebuloso, nasce dalla terra e ci riconduce ad essa, dandoci sempre nuove ragioni per meravigliarci. ([[Fabrice Hadjadj]])
*La metafisica mi è sempre sembrata una forma comune di pazzia latente. Se conoscessimo la verità la vedremmo; tutto il resto è sistema e periferia. Ci basta, se riflettiamo, l'incomprensibilità dell'universo; volerlo capire è essere meno che uomini, perché essere uomo è sapere che non si capisce. ([[Fernando Pessoa]])
*La [[ragione]] umana, anche senza il pungolo della semplice vanità dell'onniscenza, è perpetuamente sospinta da un proprio bisogno verso quei problemi che non possono in nessun modo esser risolti da un uso empirico della ragione... e così in tutti gli uomini una qualche metafisica è sempre esistita e sempre esisterà, appena che la ragione s'innalzi alla speculazione. ([[Immanuel Kant]])
*Le grandi creazioni metafisiche coincidono sempre con la fase aurea di una civiltà. Mentre la scomparsa della Metafisica è uno dei segni più eloquenti della miseria di una civiltà. ([[Battista Mondin]])
*Ogni qualvolta la metafisica riesce veramente utile nel raggiungere una conclusione, ciò avviene perché la conclusione non può essere raggiunta con mezzi scientifici, cioè perché non esiste nessuna buona ragione per supporla vera. Quel che può essere conosciuto, può essere conosciuto senza metafisica, e tutto quello che ha bisogno della metafisica per la sua dimostrazione, non può essere dimostrato. ([[Bertrand Russell]])
*{{NDR|I metafisici}} sembrano preoccuparsi solo della verità, mentre non hanno riflettuto per niente, o hanno riflettuto malamente, all'utilità, necessità e pertinenza delle cose trattate, come se nulla importasse che le cose dette fossero non solo non false, ma anche non inutili, non superflue, non prive di pertinenza. ([[Mario Nizolio]])
*Senza un fondamento metafisico la morale non è altro che un abitudine non sorretta dal pensiero e la paura della punizione. ([[Torsten Pettersson]])
*Vi definisco metafisici [...] perché ragionate metafisicamente. Il vostro metodo è l'opposto di quello della scienza e le vostre conclusioni non hanno alcuna validità. Dimostrate tutto e al tempo stesso niente, e neppure due tra voi riescono a mettersi d'accordo su un punto qualsiasi. Per spiegare l'universo e se stesso, ognuno di voi si tuffa nella propria coscienza, e pretendere di spiegare la coscienza con la coscienza è come pretendere di sollevarsi da terra tirandosi per i lacci delle scarpe. ([[Jack London]])
*La metafisica che ancora domina la scienza e affascina le menti degli uomini non è altro che una [[metafora]], e limitata. ([[Colin Murray Turbayne]])
=== [[Mao Zedong]] ===
*In Cina la metafisica si chiama anche ''hsuan-hsueh''. In Cina come in Europa, per un lungo periodo storico, la metafisica è stata una parte della concezione idealista del mondo e ha avuto un ruolo importante nel pensiero degli uomini. Nel periodo iniziale di esistenza della borghesia in Europa, anche il materialismo è stato metafisico.
*Essi {{NDR|i metafisici}} attribuiscono lo sviluppo della società a condizioni esterne ad essa come l’ambiente geografico, il clima, ecc. Semplicisticamente cercano le cause dello sviluppo fuori delle cose stesse e negano la tesi della dialettica materialista secondo cui lo sviluppo delle cose è determinato dalle loro contraddizioni interne.
*Secondo i metafisici le diverse cose, le loro diverse proprietà e i loro caratteri specifici sono rimasti immutati dal momento in cui hanno cominciato a esistere. Le loro successive modificazioni sono soltanto espansioni o contrazioni. Ogni cosa non può che essere ripetutamente riprodotta sempre uguale a se stessa, non può trasformarsi in un’altra cosa, in una cosa diversa.
*Secondo i metafisici lo sfruttamento capitalista, la concorrenza capitalista, la morale individualista che troviamo nella società capitalista, ecc. si ritrovano pari pari anche nell’antica società schiavista, anzi perfino nella società primitiva ed esisteranno eternamente e immutabilmente.
==Altri progetti==
{{interprogetto|w_preposizione=riguardante la|preposizione=sulla|wikt}}
[[Categoria:Discipline]]
[[Categoria:Metafisica]]
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/* Citazioni */ ''Scusa, ho riposizionato la citazione nell'elenco.''~~~~NHPL
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{{Nota disambigua|descrizione=l'opera di [[Aristotele]]|titolo=[[Aristotele#Metafisica|Metafisica]]}}
{{voce tematica}}
[[File:Tænkeren tænker tænkeren-beskåret.jpg|thumb|Un uomo che pensa un uomo che pensa un uomo...]]
Citazioni sulla '''metafisica''' e sui '''metafisici'''.
== Citazioni ==
*C'è un'altra maniera per squalificare i metafisici [...] giudicarli dalle loro opere. Cosa hanno fatto per l'umanità oltre a tessere aeree fantasie e scambiare per divinità la propria ombra? Riconosco che hanno aggiunto nuovi motivi all'allegria del genere umano, ma quale bene tangibile hanno mai apportato? Hanno filosofato, scusatemi la parola di cattivo gusto, sul cuore come sede delle emozioni, mentre intanto gli scienziati studiavano la circolazione del sangue. Hanno declamato sulla peste e sulla carestia, considerandole flagelli di Dio, mentre intanto gli scienziati costruivano silos e risanavano gli agglomerati urbani. Descrivevano la terra come centro dell'universo, mentre gli scienziati scoprivano l'America e scrutavano lo spazio per scoprirvi le stelle e le leggi degli astri. Insomma, i metafisici non hanno fatto assolutamente niente per l'umanità. Han dovuto indietreggiare passo dopo passo davanti alle conquiste della scienza; ma appena i fatti scientificamente accertati rovesciavano le loro spiegazioni soggettive, ne fabbricavano altre su scala più vasta per spiegare appunto i fatti accertati. E così, senza dubbio, continueranno a fare sino alla fine dei secoli. Signori, i metafisici sono impostori. Fra voi e l'esquimese che immaginava dio come un mangiatore di grasso vestito di pelliccia, c'è solo una differenza di qualche migliaio d'anni di fatti accertati. Tutto qui. ([[Jack London]])
*Due sono i tratti salienti della cultura [[Rinascimento|rinascimentale]] che incidono sulla speculazione Metafisica: l'inquietudine spiriruale e la laicizzazione della cultura. ([[Battista Mondin]])
*E a suo costo {{NDR|il Vico stesso}} sperimentò che alle menti già dalla metafisica fatte universali non riesce agevole quello studio propio degli ingegni minuti, e lasciò di seguitarlo {{NDR|lo studio della geometria}} [...] ([[Giambattista Vico]])
*È dalle nuove verità contenute nel grande potenziale filosofico del [[cristianesimo]] che la metafisica cristiana deriva le sue principali caratteristiche. Essa sarà sempre una metafisica ''creazionistica'', ''personalistica'', ''spiritualistica'' ed ''agapica''. ([[Battista Mondin]])
*Ho un pessimo ricordo dell'Università di New York. Successe che fui sbattuto fuori il primo anno, perché copiavo agli scritti di metafisica. Sapete stavo sbirciando nell'animo del compagno a fianco a me. (''[[Io e Annie]]'')
*L'opinione che la metafisica abbia qualche peso sulle questioni pratiche, è, a mio giudizio, una prova di inettitudine logica. ([[Bertrand Russell]])
*La lunga e paziente esplorazione del mondo dello spirito portò la Metafisica classica, nella sua fase conclusiva, alla scoperta di [[Dio]]: l'unico Dio (l'Uno, il Bene) di [[Plotino]], [[Porfirio]] e [[Proclo]]. ([[Battista Mondin]])
*La metafisica che ancora domina la scienza e affascina le menti degli uomini non è altro che una [[metafora]], e limitata. ([[Colin Murray Turbayne]])
*La metafisica è l'arte di scoprire le ragioni non valide per le quali noi prevaliamo sull'[[istinto]], ma cercare queste ragioni non è meno che un istinto. ([[Francis Herbert Bradley]])
*La metafisica, lungi dal farci smarrire in un retromondo nebuloso, nasce dalla terra e ci riconduce ad essa, dandoci sempre nuove ragioni per meravigliarci. ([[Fabrice Hadjadj]])
*La metafisica mi è sempre sembrata una forma comune di pazzia latente. Se conoscessimo la verità la vedremmo; tutto il resto è sistema e periferia. Ci basta, se riflettiamo, l'incomprensibilità dell'universo; volerlo capire è essere meno che uomini, perché essere uomo è sapere che non si capisce. ([[Fernando Pessoa]])
*La [[ragione]] umana, anche senza il pungolo della semplice vanità dell'onniscenza, è perpetuamente sospinta da un proprio bisogno verso quei problemi che non possono in nessun modo esser risolti da un uso empirico della ragione... e così in tutti gli uomini una qualche metafisica è sempre esistita e sempre esisterà, appena che la ragione s'innalzi alla speculazione. ([[Immanuel Kant]])
*Le grandi creazioni metafisiche coincidono sempre con la fase aurea di una civiltà. Mentre la scomparsa della Metafisica è uno dei segni più eloquenti della miseria di una civiltà. ([[Battista Mondin]])
*Ogni qualvolta la metafisica riesce veramente utile nel raggiungere una conclusione, ciò avviene perché la conclusione non può essere raggiunta con mezzi scientifici, cioè perché non esiste nessuna buona ragione per supporla vera. Quel che può essere conosciuto, può essere conosciuto senza metafisica, e tutto quello che ha bisogno della metafisica per la sua dimostrazione, non può essere dimostrato. ([[Bertrand Russell]])
*{{NDR|I metafisici}} sembrano preoccuparsi solo della verità, mentre non hanno riflettuto per niente, o hanno riflettuto malamente, all'utilità, necessità e pertinenza delle cose trattate, come se nulla importasse che le cose dette fossero non solo non false, ma anche non inutili, non superflue, non prive di pertinenza. ([[Mario Nizolio]])
*Senza un fondamento metafisico la morale non è altro che un abitudine non sorretta dal pensiero e la paura della punizione. ([[Torsten Pettersson]])
*Vi definisco metafisici [...] perché ragionate metafisicamente. Il vostro metodo è l'opposto di quello della scienza e le vostre conclusioni non hanno alcuna validità. Dimostrate tutto e al tempo stesso niente, e neppure due tra voi riescono a mettersi d'accordo su un punto qualsiasi. Per spiegare l'universo e se stesso, ognuno di voi si tuffa nella propria coscienza, e pretendere di spiegare la coscienza con la coscienza è come pretendere di sollevarsi da terra tirandosi per i lacci delle scarpe. ([[Jack London]])
=== [[Mao Zedong]] ===
*In Cina la metafisica si chiama anche ''hsuan-hsueh''. In Cina come in Europa, per un lungo periodo storico, la metafisica è stata una parte della concezione idealista del mondo e ha avuto un ruolo importante nel pensiero degli uomini. Nel periodo iniziale di esistenza della borghesia in Europa, anche il materialismo è stato metafisico.
*Essi {{NDR|i metafisici}} attribuiscono lo sviluppo della società a condizioni esterne ad essa come l’ambiente geografico, il clima, ecc. Semplicisticamente cercano le cause dello sviluppo fuori delle cose stesse e negano la tesi della dialettica materialista secondo cui lo sviluppo delle cose è determinato dalle loro contraddizioni interne.
*Secondo i metafisici le diverse cose, le loro diverse proprietà e i loro caratteri specifici sono rimasti immutati dal momento in cui hanno cominciato a esistere. Le loro successive modificazioni sono soltanto espansioni o contrazioni. Ogni cosa non può che essere ripetutamente riprodotta sempre uguale a se stessa, non può trasformarsi in un’altra cosa, in una cosa diversa.
*Secondo i metafisici lo sfruttamento capitalista, la concorrenza capitalista, la morale individualista che troviamo nella società capitalista, ecc. si ritrovano pari pari anche nell’antica società schiavista, anzi perfino nella società primitiva ed esisteranno eternamente e immutabilmente.
==Altri progetti==
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Il Morandini
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'''''il Morandini''''', dizionario enciclopedico dei film e (a partire dall'edizione ''2014''<ref>Tale edizione è indicata per le citazioni con l'anno di pubblicazione, il 2013, ed anche per le altre edizioni è indicato tra parentesi tonde, accanto alle citazioni, l'anno di pubblicazione e non del titolo.</ref>) delle serie televisive.
{{torna a|Morando Morandini}}
==Citazioni==
===Film===
<!-- SEGUIRE L'ORDINE ALFABETICO PER FILM, COME NEL DIZIONARIO -->
====A====
*Pur tra alti e bassi, invenzioni e stereotipi, rimane uno dei più aguzzi, impietosi (ma anche spiritosi) film di Hollywood su Hollywood. Nel disegno del suo personaggio d'alcolista [[Lowell Sherman|L. Sherman]] tenne d'occhio suo cognato [[John Barrymore]] e la [[Constance Bennett|Bennett]] è assai brava. (''[[A che prezzo Hollywood?]]''; 2000, p. 15)
*Visibile come documento d'epoca, per il garbo recitativo dell'intero cast, per la finezza della regia. (''[[Addio giovinezza! (film 1940)|Addio, giovinezza!]]''; 2000, p. 18)
*Pur non volendo [[Agostino d'Ippona|Agostino]] come un protagonista tradizionale, [[Roberto Rossellini|Rossellini]] (1908-77) non ha saputo farne il testimone convincente di un'epoca di transizione. Non mancano i momenti eloquenti (la decisione sull'eredità tra i due fratelli Sisto e Papirio; il rifiuto dell'offerta di Siriaco; il discorso finale) né le pagine in cui la disadorna semplicità del suo linguaggio trova le sue illuminazioni (la visita in carcere e l'uccisione di Marcellino). Invece di essere epica (nel senso di [[Bertolt Brecht|Brecht]]), la rappresentazione dei fatti e dei personaggi risulta generica. È probabilmente il meno riuscito tra i suoi film storico-didattici ([[La presa del potere da parte di Luigi XIV|Luigi XIV]], [[Socrate (film)|Socrate]], [[Blaise Pascal (miniserie televisiva)|Pascal]], [[L'età di Cosimo de' Medici|Cosimo]], [[Cartesius (miniserie televisiva)|Cartesio]], ecc.). (''[[Agostino d'Ippona (miniserie televisiva)|Agostino d'Ippona]]''; 2000, p. 28)
*Scritto da Lamar Trotti e splendidamente fotografato da A. Miller, è uno dei più famosi western sociali con un preciso discorso sul linciaggio. Un po' sopravvalutato, comunque: molto parlato, non poco didattico e moralistico. (''[[Alba fatale]]''; 2000, p. 31)
*1° lungometraggio di animazione violenta e catastrofica per adulti di [[Katsuhiro Otomo|K. Otomo]] che, con la collaborazione di [[Izo Ashimoto]], l'ha tratto da un suo fumetto di grande successo in Giappone, servendosi di un'agguerrita squadra di tecnici tra cui lo scenografo [[Toshiharu Mizutano]] e la pirotecnica fotografia di [[Katsuji Misawa]]. “Un risultato impressionante che spesso suggerisce una bizzarra miscela espressionista di ''2001: Odissea nello spazio'', ''[[I guerrieri della notte]]'', ''[[Blade Runner]]'' e ''[[Il pianeta proibito]]''” ([[Geoff Andrew]]). Figura al 19° posto in un elenco dei 20 migliori film di ''science fiction'' (con ''Blade Runner'', ''[[Gattaca - La porta dell'universo|Gattaca]]'' e ''[[Matrix]]'') secondo la rivista statunitense ''Wired'' nel 2002. (''[[Akira (film)|Akira]]''; 2013, p. 34)
*Solenne e sereno, grave e pur lieve come le musiche di [[Johann Sebastian Bach|Bach]] che l'accompagnano, il 9° di [[Ermanno Olmi|Olmi]] è – con ''[[Novecento]]'' (1976) di [[Bernardo Bertolucci|B. Bertolucci]] che è il suo opposto – il più grande film italiano degli anni '70, e l'unico, forse, in cui si ritrovano i grandi temi [[Publio Virgilio Marone|virgiliani]]: ''labor, pietas, fatum''. Gli sono stati rimproverati, come limiti, una rappresentazione idealizzata, perché troppo lirica, del mondo contadino, la cancellazione della lotta di classe, la rarefazione spiritualistica del contesto sociale. È indubbio che al versante in ombra (grettezza, avidità, violenza, odi feroci) del mondo contadino Olmi ha fatto soltanto qualche accenno, e in cadenze bonarie, ma anche in quest'occultamento è stato fedele a sé stesso e alla sua ''pietas''. (''[[L'albero degli zoccoli]]''; 2000, p. 33)
*Unica regia dello stimato sceneggiatore [[Daniel Taradash|Taradash]], è il 1° film esplicitamente antimaccartista di Hollywood. Nobile tesi, pesantezza didattica, macchinoso e troppo simbolico. Un'ottima [[Bette Davis|Davis]] non basta. (''[[Al centro dell'uragano (film 1956)|Al centro dell'uragano]]''; 2010, p. 37)
*Dramma carcerario in linea con la migliore tradizione hollywoodiana (claustrofobico, violento, garantista, liberale) con 2 novità: il tema della durata (il tempo che passa) e i connotati sociali del protagonista, direttore di banca, vittima di un errore giudiziario. Le mozartiane ''Nozze di Figaro'' in una sequenza d'antologia. (''[[Le ali della libertà]]''; 2000, p. 39)
*Film insignificante per tutti, anche per la [[Gina Lollobrigida|Lollo]] che, dopo 11 film, era ancora nell'anticamera del successo. (''[[Alina (film)|Alina]]''; 2000, p. 40)
*Dal romanzo (1929) di Erich Maria Remarque: nel 1914, istigati da un loro insegnante, alcuni studenti tedeschi si arruolano volontari, ma presto al fronte scoprono che la guerra ha poco da spartire col coraggio, il dovere o l'etica. Nessuno ritornerà. Un classico del cinema pacifista, distribuito in Italia soltanto nel 1956. Fu uno dei primi "colossi" del cinema sonoro. La sua forza e soprattutto la sua fama derivano da una sagace fusione delle sue componenti: il realismo della regia, la spettacolarità delle scene di battaglia, il lirismo dei dialoghi. (''[[All'ovest niente di nuovo]]''; 2010, p. 49)
*Il clima del secondo Ottocento è reso con gusto e precisione, il livello professionistico generale è ammirevole. (''[[Altri tempi - Zibaldone n. 1|Altri tempi]]''; 2000, p. 48)
*È una gradevole commedia americana del dopoguerra traboccante buoni sentimenti e un ingenuo moralismo. Quello che conta sono la recitazione dei 3 bravi protagonisti e l'ambientazione gustosa. (''[[Al tuo ritorno]]''; 2000, p. 49)
*La cornice soffoca il quadro, c'è lo spettacolo, non il sentimento della passione e del desiderio, l'erotismo è verniciato, ma la rievocazione di un'atmosfera è suggestiva, i 2 protagonisti sono ben scelti, le musiche del libanese [[Gabriel Yared]] funzionano. (''[[L'amante (film 1992)|L'amante]]''; 2000, p. 49)
*È un potente dramma la cui sceneggiatura ([[Philip Yordan]]) servì di base al western ''[[La lancia che uccide|La lancia spezzata]]'' (1954). [[Edward G. Robinson|Robinson]] è un grande patriarca, ma è ammirevole anche [[Luther Adler]]. (''[[Amaro destino]]''; 2000, p. 55)
*Vent'anni dopo ''I vitelloni'' F. Fellini torna in Romagna con un film della memoria e, soltanto parzialmente, della nostalgia. La parte fuori dal tempo è più felice di quella storica. Umorismo, buffoneria, divertimento, finezze, melanconia. (''[[Amarcord]]''; 2010, p. 59)
*Accurata l'ambientazione di un realismo morbidamente femminile: problemi di psicologia risolti, sia pure attraverso una vicenda un po' convenzionale, con notazioni umane e un'interpretazione degna di rilievo. (''[[L'amica (film 1943)|L'amica]]''; 2000, p. 60)
*Il 1° e il più fiacco dei 4 film diretti a Hollywood dal regista francese. Non più di due o tre trovate intelligenti, molte citazioni, una [[Marlene Dietrich|Dietrich]] impacciata. (''[[L'ammaliatrice (film 1941)|L'ammaliatrice]]''; 2000, p. 64)
*Sullo sfondo di una Firenze granducale, [[Mario Mattoli|Mattòli]] al suo 2° film ha inserito un [[Primavera dei popoli|1848]] patriottico e romantico, ma antieroico. Le situazioni sono molto teatrali ma risolte con leggerezza di mano. [[Vittorio De Sica|De Sica]] è godibile e la trovata del film è la dolce [[Milly (cantante)|Milly]]. (''[[Amo te sola]]''; 2010, p. 75)
*È inevitabile citare [[Edmondo De Amicis|De Amicis]], l'Edmondo de' Languori, e il suo ''Dagli Appennini alle Ande'' che straziò due o tre generazioni. Quando [[Glauco Pellegrini|Pellegrini]] può appoggiarsi al paesaggio e all'ambiente, affiorano le sue qualità liriche e descrittive di buon documentarista. Quando fa agire i personaggi non c'è scampo: o melodramma o bozzettismo. (''[[L'uomo dai calzoni corti|L'amore più bello - L'uomo dai calzoni corti]]''; 2000, p. 72)
*Con ''[[Desiderio (film 1936)|Desiderio]]'', ''[[L'ottava moglie di Barbablù (film 1938)|L'ottava moglie di Barbablù]]'' e ''[[Ninotchka]]'' forma un piccolo trattato di economia politica (G. Fink) e un'illustrazione della logica del capitale. È, forse, il più bello dei quattro, certamente il più impalpabile, astratto, misterioso, reticente. La scena del pranzo è un compendio del ''[[Ernst Lubitsch|Lubitsch]] touch''. (''[[Angelo (film 1937)|Angelo]]''; 2000, p. 81)
*Capolavoro del primo cinema tedesco sonoro, trasformò in star una poco nota cantante e attrice (che aveva già partecipato a 17 film dal 1923), arricchì l'immaginario collettivo di un nuovo mito di donna fatale, non lontano dalla Lulu di [[Frank Wedekind|Wedekind]], segnò l'inizio del sodalizio [[Josef von Sternberg|Sternberg]]-[[Marlene Dietrich|Dietrich]], durato altri 7 film a Hollywood. Il turgido istrionismo masochistico di [[Emil Jannings|Jannings]] s'oppone alla pura "apparenza" quasi grafica della Dietrich. (''[[L'angelo azzurro (film 1930)|L'angelo azzurro]]''; 2000, p. 81)
*''L'angelo bianco'' raggiunge il suo scopo: far versare lacrime. Gli interpreti fanno del loro meglio per dare ai personaggi alquanto inverosimili qualche verosimile accento. Ma c'è anche una dimensione fantastica [...] che gli dà un tono insolito. (''[[L'angelo bianco (film 1955)|L'angelo bianco]]''; 2000, p. 81)
*Drammone a lieta fine al servizio di [[Bette Davis|B. Davis]] in versione doppia. Tratto da un romanzo di Karel J. Benes, è un ''mélo'' di bassa lega migliorato dall'esperta regia. (''[[L'anima e il volto]]''; 2000, p. 84)
*Umorismo ben mescolato alla tenerezza in un clima di sterilizzata audacia erotica. Bella coppia. C'è uno spogliarello "teologico". (''[[L'anima e la carne]]''; 2000, p. 84)
*Diretto senza convinzione, non abbastanza riscattato da una scrittura disadorna e da un bianconero sporco da cinegiornale. (''[[Anima nera (film 1962)|Anima nera]]''; 2000, p. 84)
*L'insegnante di Boston riesce a far passare la ribelle Helen dallo stato ''animale'' a quello ''umano'', e a fare di lei ''sua'' figlia, nel senso più profondo della parola. [...] È la descrizione epica di una battaglia che culmina nella straordinaria scena di 9 minuti tra Annie e Helen intorno al tavolo da pranzo. Pur non trascurando la complessità sentimentale e ideologica del testo di [[William Gibson (commediografo)|Gibson]], mette con furia l'accento sulla dimensione fisica della battaglia. Il suo vero tema non è l'handicap fisico e nemmeno l'insegnamento o la comunicazione, ma il principio stesso della vita e della liberazione: il modo con cui le energie vitali, se abbastanza tenaci, possono vincere barriere od ostacoli. Ingiustamente accusato di teatralismo, dunque sottovalutato. (''[[Anna dei miracoli]]''; 2000, p. 86)
*In attesa di affermarsi nel genere mitologico [[Pietro Francisci|Francisci]] si dedica alle vite dei santi, in bilico tra ingenuità e astuzia spettacolare. Consigliabile solo alle anime pie. (''[[Antonio di Padova (film)|Antonio di Padova]]''; 2000, p. 91)
*Girato nei giorni bui dell'occupazione tedesca, è una novelletta piacevole, ma anemica, esitante tra il gusto francese e quello più acqua e sapone all'italiana. (''[[Apparizione (film)|Apparizione]]''; 2000, p. 93)
*Uscito dal Centro Sperimentale di Cinematografia, [[Gianluigi Calderone|Calderone]] debutta con un film che non manca di eleganza nella sua pruriginosa volontà di far scandalo né di velleità nel descrivere le mediocri nevrosi della media borghesia italiana. Com'è giusto, diventerà uno specialista di porno soft. (''[[Appassionata (film 1974)|Appassionata]]''; 2000, p. 93)
*Drammone sentimentale con venature gialle, macchinoso e improbabile. (''[[Appassionatamente (film 1954)|Appassionatamente]]''; 2000, p. 93)
*Un gustoso film d'avventure, originale nell'impostazione, nelle trovate e specialmente nel caleidoscopico grafismo. (''[[Arabesque]]''; 2000, p. 97)
*Un costoso, ambizioso fallimento artistico e commerciale che, tra l'altro, mandò in rosso e fece chiudere l'Enterprise Studios che lo produsse. Contribuirono anche i vincoli di censura che lasciarono nel vago il mestiere dell'infelice eroina. [[Lewis Milestone|Milestone]] non era il regista adatto, ma aveva diretto ''[[All'ovest niente di nuovo|All'Ovest nulla di nuovo]]''. (''[[Arco di trionfo (film 1948)|Arco di trionfo]]''; 2000, p. 98)
*Giallo deduttivo-geometrico di [[Agatha Christie]], un enigma tra un cast di tutte star messo in scena con elegante ironia e raffinata bravura. (''[[Assassinio sull'Orient Express (film 1974)|Assassinio sull'Orient Express]]''; 2010, p. 122)
*Poteva esserci qualcosa di originale e intrigante soprattutto nello studio dei caratteri se la sceneggiatura di [[Anthony Shaffer]] non l'avesse complicato con un assassinio misterioso. (''[[L'assoluzione (film 1978)|L'assoluzione]]''; 2000, p. 113)
*Questo bizzarro dramma giallo e cattolico ha zeppe, vuoti d'aria, cadute ma l'ambiente è descritto con finezza e intorno ai due fratelli protagonisti c'è un gruppetto di personaggi ben caratterizzati. (''[[L'assoluzione]]''; 2000, p. 113)
[[File:The Quatermass Xperiment (1955) trailer - Brian Donlevy & Margia Dean.png|thumb|Il [[Bernard Quatermass|dott. Quatermass]] interpretato da Brian Donlevy ne ''[[L'astronave atomica del dottor Quatermass]]'']]
*1° dei 3 film prodotti dalla Hammer a basso costo (ma con una dose di intelligenza), ispirati a un popolare serial TV (1953) della BBC. [...] Fantascienza a misura d'uomo. (''[[L'astronave atomica del dottor Quatermass]]''; 2000, p. 127)
*È il 3° e il migliore del ciclo del [[Bernard Quatermass|dottor Quatermass]]. (''[[L'astronave degli esseri perduti]]''; 2000, p. 127)
*Coraggioso nella scelta tematica, discutibile nella sua poco critica esaltazione dell'individualismo e con qualche forzatura retorica, è una macchina narrativa perfettamente oliata che non perde un colpo sino al finale che scalda il cuore, inumidisce gli occhi e strappa l'applauso. Di suo [[Peter Weir|p. Weir]] ci mette l'abituale misticismo e la sapiente guida nella recitazione dei ragazzi inesperti tra cui spicca [[Robert Sean Leonard|R.S. Leonard]] sebbene solo [[Ethan Hawke|E. Hawke]] abbia fatto carriera. (''[[L'attimo fuggente]]''; 2010, p. 130)
*Film eccessivo nell'azione, nella violenza, nella grandiosità delle scenografie, negli effetti speciali (Oscar per Eric Brevig), nella visibilità, nell'ideologia. Suggestiva macchina narrativo-spettacolare con una vertiginosa struttura a scatole cinesi, imperniata sull'ambiguità tra realtà e apparenza, con alleggerimenti grotteschi e parentesi erotiche. (''[[Atto di forza]]''; 2000, p. 118)
*[...] è un buon film nero con un tema sociale in filigrana che ha al centro la psicologia tormentata del traditore ([[Van Heflin]]) e prepara con ritmo serrato il suo gesto finale d'espiazione. Ma il film conta soprattutto per l'atmosfera di disperata tensione che, con l'apporto del bianconero di [[Robert Surtees]], il regista sa creare. (''[[Atto di violenza]]''; 2000, p. 118)
*Superficiale e stentata commedia rivistaiola. (''[[Auguri e figli maschi!]]''; 2000, p. 118)
*È una specie di romantico omaggio al "fattorino" dell'autobus con un [[Aldo Fabrizi|Fabrizi]] divertente, genuino, convincente. (''[[Avanti c'è posto...]]''; 2000, p. 120)
====B====
*Uno dei migliori film gangster del dopoguerra, scritto da [[Ben Hecht|B. Hecht]] e C. Lederer, filmato in esterni veri a New York. Memorabile esordio di [[Richard Widmark|R. Widmark]] nella parte del sadico che fa ruzzolare per le scale una vecchia paralitica. (''[[Il bacio della morte (film 1947)|Il bacio della morte]]''; 2000, p. 132)
*Citato da celebri scrittori ([[Manuel Puig]]), fonte di ispirazione per nuovi registi, giocato sagacemente sull'ambiguità, a mezza strada tra l'horror e il thriller, con una dimensione fantastica suggerita più che rappresentata, è una chicca per i fans del cinema fantastico, un classico del cinema americano di serie B, un prototipo più volte imitato. (''[[Il bacio della pantera (film 1942)|Il bacio della pantera]]''; 2000, p. 132)
*Reduce dal successo di ''[[La sepolta viva (film 1949)|La sepolta viva]]'' [...], [[Guido Brignone|Brignone]] azzeccò anche questo film [...]. (''[[Il bacio di una morta (film 1949)|Il bacio di una morta]]''; 2000, pp. 133)
*Come giallo, è un film d'andazzo normale, ma ha almeno un merito: una certa cura nella descrizione dell'ambiente cinematografico. (''[[Bacio mortale (film 1932)|Bacio mortale]]''; 2000, pp. 133)
*Garanti in sceneggiatura gli inossidabili toscani [[Leonardo Benvenuti|Benvenuti]] & [[Piero De Bernardi|De Bernardi]], è una galleria di caricature, macchiette e macchiettoni strapaesani con il contorno di ragazze appetitose. Apprezzabile rinuncia alla volgarità con qualche punta crudele nei dialoghi. ("È la foto del nonno. Un po' mossa, ma nonno aveva il Parkinson.") (''[[Bagnomaria (film)|Bagnomaria]]''; 2000, pp. 134-135)
*Discontinuo fuoco d'artificio di trovate comiche. La sua debolezza deriva dal modello parodiato: ''Guerre stellari'' era già, se pur in modo latente, una parodia. (''[[Balle spaziali]]''; 2000, p. 138)
*Il più insulso, insensato e dilettantesco film del catalano [[Bigas Luna]], qui inetto direttore di attori, per giunta. La [[Valeria Marini|Marini]] è una bella statua inespressiva che ha due posizioni, ritta e sdraiata. Filodrammatici gli altri. Al suo confronto ''[[La donna del fiume]]'' (1954) con [[Sophia Loren|S. Loren]] fa figura di capolavoro. (''[[Bambola (film 1996)|Bambola]]''; 2000, p. 139)
*Un "nero" di prima classe, di taglio semidocumentaristico. Suspense, atmosfera, azione, e una suggestiva descrizione dell'ambiente portuale nello stupendo bianconero di Joe McDonald. (''[[Bandiera gialla (film 1950)|Bandiera gialla]]''; 2000, p. 142)
*Film neorealista ''sui generis'': il suo neorealismo è tutto nella prima, suggestiva sequenza, ma poi si trasforma in una ''gangster story'' di modello americano sulla quale il regista innesta la sua cultura cinematografica, ma anche una robustezza narrativa e una funzionalità espressiva che saranno costanti nei suoi film successivi. È, a modo suo, un film formalista, mentre appaiono incongruenti o approssimativi, nel loro romanticismo, i contenuti etici e sociali. (''[[Il bandito]]''; 2000, p. 142)
*Con ''Donzoko'' (''[[I bassifondi]]'', 1957) e ''[[Dodes'ka-den]]'' (1970) forma una sorta di trilogia sociale della miseria nell'itinerario di Kurosawa. Sul tema tradizionale del rapporto tra maestro e allievo, è la storia di una presa di coscienza, un romanzo di educazione. Di grande bellezza plastica nell'uso del grande schermo (Tohoscope), sostenuto da una solenne colonna musicale ([[Franz Joseph Haydn|Haydn]], la ''Nona'' di [[Ludwig van Beethoven|Beethoven]]) e da una varietà di registri narrativi (tenerezza, crudeltà, due gustosi intermezzi comici), affollato di personaggi, risulta un po' programmatico e didattico nel suo assillo di essere un capolavoro umanistico. (''[[Barbarossa (film 1965)|Barbarossa]]''; 2000, p. 145)
*Vicenda, ricostruzione storico-politica e indagine psicologica dei personaggi sono secondarie rispetto alla spettacolare grandiosità delle scene di battaglia, girate con grande abbondanza di mezzi. (''[[La battaglia dei giganti]]''; 2010, p. 165)
*Intenzioni: mostrare in luce positiva la cultura latinoamericana basata sulla famiglia. Risultato: un film generosamente didattico e commovente [...]. (''[[Bella (film)|Bella]]''; 2010, p. 170)
*Non è soltanto un film di propaganda. Grazie alla sceneggiatura di [[Ugo Betti]] e [[Alessandro De Stefani]], si cerca anche una riflessione sulla guerra e il suo significato. (''[[Bengasi (film)|Bengasi]]''; 2000, p. 158)
*Influenzato dai colossi storici del cinema italiano degli anni '10 di cui riprende l'enfasi e le esagerazioni, mescolandole con un misticismo sentimentale di marca anglosassone, è un melodramma storico che conta soprattutto per 2 sequenze (la battaglia delle triremi, la corsa delle bighe) di straordinario dinamismo plastico. (''[[Ben-Hur (film 1925)|Ben-Hur]]''; 2000, p. 158)
*Equivoci a non finire, ma lieta fine. Commedia modesta e anemica che si regge sulla simpatia di [[Aldo Fabrizi|Fabrizi]]. (''[[Benvenuto reverendo!]]''; 2000, p. 160)
*La religiosità "made in Hollywood", ridotta a merce spettacolare di grande effetto. (''[[Bernadette (film 1943)|Bernadette]]''; 2000, p. 161)
*Attivo dal 1973, [[John Woo|J. Woo]] aveva diretto una quindicina di ''Wuxiapian'' (film di cavalieri erranti) quando, grazie al famoso regista-produttore [[Tsui Hark]], con questo film inaugurò nel cinema di Hong Kong il filone dei noir metropolitani iperrealisti e contribuì alla propria trasferta verso Hollywood, dove fu largamente imitato da [[Quentin Tarantino|Tarantino]] e soci. Nonostante i difetti di sceneggiatura il film ebbe un grande successo. Il suo tema centrale è ancora quello romantico dell'amicizia virile all'insegna dell'eroismo. La violenta frenesia ridondante dell'azione non nasconde le influenze occidentali nella poetica di Woo, teso a contaminare la lezione Hollywoodiana di Siegel e [[Sam Peckinpah|Peckinpah]] e quella europea di [[Jean-Pierre Melville|Melville]] e [[Sergio Leone|Leone]]. (''[[A Better Tomorrow (film 1986)|A Better Tomorrow]]''; 2013, p. 191)
*Colosso mitico-religioso hollywoodiano in salsa italiana con alcune sequenze di alta suggestione spettacolare (l'arca di Noè, la torre di Babele). Non è difficile per i fan di [[John Huston|Huston]] individuarvi le costanti tematiche e stilistiche dell'agnostico regista americano; agli altri basta lo spettacolo. (''[[La Bibbia (film 1966)|La Bibbia]]''; 2000, p. 164)
*Farsa per un pubblico di bocca buona, dal fine [[Ferdinando Maria Poggioli|Poggioli]] si può pretendere di più. Nazzari e la Silvi, insieme, hanno fatto di meglio. (''[[La bisbetica domata (film 1942)|La bisbetica domata]]''; 2000, p. 168)
*1° film sonoro di [[Alfred Hitchcock|Hitchcock]] che sperimenta genialmente suoni e rumori, ma non il parlato. Notevoli: la sequenza d'apertura di taglio semidocumentaristico; il delitto; il motivo del coltello; il British Museum. Opera di incipiente maturità, thriller carico di libidine. (''[[Ricatto (film 1929)|Blackmail]]''; 2000, p. 169)
*È un rozzo film fondato sulla paura del buio, cioè dell'invisibile. Senza spargimento di sangue, senza un effetto speciale, fa paura a molti, specialmente agli adolescenti in grado di identificarsi con i tre personaggi. È un non-film di radicale inettitudine [...]. (''[[The Blair Witch Project - Il mistero della strega di Blair|The Blair Witch Project]]''; 2010, p. 189)
*Ventitré anni nella breve vita di [[Blaise Pascal|Pascal]] [...] da quando, sedicenne, pubblica l'importante ''Saggio sulle coniche'' sino alla morte (una delle sequenze più intense), passando per la "notte di fuoco" [...] in cui, in un momento di estasi mistica, ritrova il senso di Dio. Raccontato con una semplicità di linguaggio che è frutto di lucidità e di umiltà come un "uomo esile, sofferente, che stava sempre male, ma pieno di curiosità, di interessi, di slanci, di timori", diviso tra l'ansia scientifica e la pietà religiosa. L'esordiente [[Pierre Arditi|P. Arditi]], figlio di un fornaio, sarebbe diventato uno degli attori più sensibili del teatro e del cinema d'oltralpe. (''[[Blaise Pascal (miniserie televisiva)|Blaise Pascal]]''; 2000, p. 171)
*Per la 2ª volta all'apice della sua fama (6 film nel 1950!) [[Amedeo Nazzari|Nazzari]] è ottimo in questa variazione sul personaggio del fuorilegge romantico. (''[[Il brigante Musolino]]''; 2000, p. 183)
*Nella stesura del raccontino originale, svelto e spiritoso, si sente la mano di [[Marcello Marchesi]] con la coppia [[Age & Scarpelli]]. [[Ugo Tognazzi|Tognazzi]] per la 1ª volta in un ruolo importante. La [[Silvana Pampanini|Pampanini]] tenta di non essere solo bella. (''[[Una bruna indiavolata!]]''; 2000, p. 185)
====C====
*Commedia ferroviaria, degna del teatro di [[Eduardo De Filippo]], sull'Italia di 3ª classe. Intorno a un grande [[Nino Manfredi|Manfredi]] si muove una colorita folla di macchiette. Fa ridere, ma anche riflettere. (''[[Café Express]]''; 2013, p. 238)
*Melodramma a lieto fine, dalle scenografie cariche di significati simbolici che sottolineano le psicologie dei personaggi. (''[[Calafuria (film)|Calafuria]]''; 2000, pp. 198-199)
*Di ambientazione insolita e di origine teatrale [...], questo giallo d'investigazione si raccomanda per la cura dei particolari, la finezza della recitazione, specialmente femminile, l'eleganza dello stile. (''[[La campana del convento]]''; 2000, p. 204)
*[[Luigi Zampa|L. Zampa]], specialista di commedie agre e intrise di succhi civili (''[[Vivere in pace]]'', ''[[L'onorevole Angelina]]'', ''[[Anni difficili]]''), ha fatto di meglio, ma anche qui riesce a divertire con intelligenza. (''[[Campane a martello]]''; 2000, p. 204)
*Seguito di ''[[La mia via]]'' (1944), ebbe altrettanto successo [...]. Il tasso di sciroppo sentimentale è ancor più alto. Film natalizio a prova di bomba. (''[[Le campane di Santa Maria]]''; 2000, p. 204)
*Tutto giocato sul doppio dei fratelli De Filippo (con il regista a disagio, come il solito, con la fisicità non mediata dell'attore comico), il film è svelto e divertente, con alcune cadute folcloristiche di tono, ma non tra i migliori del Camerini dell'epoca. (''[[Il cappello a tre punte]]''; 2000, p. 213)
*Da un romanzo di [[Daphne du Maurier|Daphne Du Maurier]] una storia fosca, venata di acido umorismo. Con una coppia del calibro [[Bette Davis|Davis]]-[[Alec Guinness|Guinness]], comprimari, operatore, scenografo e [[Gore Vidal]] alla sceneggiatura, troppa intelligenza sprecata. (''[[Il capro espiatorio (film 1959)|Il capro espiatorio]]''; 2000, p. 214)
*Testo arguto ed effervescente. Ambientazione superba e accurata. [[Gino Cervi|Cervi]] gioca in casa. (''[[Il cardinale Lambertini (film 1954)|Il cardinale Lambertini]]''; 2000, p. 216)
*I personaggi umani sono graficamente tra i più inventivi e spiritosi del cinema disneyano, dalla memorabile, rapace, eccessiva Crudelia ai due gaglioffi Gaspare e Orazio e a Rudy, eccentrico compositore. La lunga sequenza della fuga dei cuccioli sulla neve – che ha il ritmo e i passaggi obbligati di un film bellico di evasione – è il pezzo forte del film, ma vanno ricordati anche il tam tam canino e i momenti di satira televisiva. (''[[La carica dei cento e uno|La carica dei 101]]''; 2000, p. 217)
*Da non perdere questa vetta del cinema [[John Ford|fordiano]]. Un esodo epico, eppure affettuoso, tenero, divertente. Senza eroi, ma con grande humour. Considerato a torto un film minore per i pochi mezzi a disposizione rispetto ad altri suoi western e per il carattere rapsodico del suo impianto narrativo. (''[[La carovana dei mormoni]]''; 2000, p. 221)
*Film (cast compreso) voluto dal produttore [[David O. Selznick|D.O. Selznick]] che [[Alfred Hitchcock|Hitchcock]] diresse malvolentieri: sceneggiatura verbosa, prolissa, troppo complicata. Qualche lampo di lancinante perversità. (''[[Il caso Paradine]]''; 2000, p. 230)
*[...] è un film di mare e solitudine diviso in 3 parti. Nella 1a c'è la formidabile e paurosa sequenza dell'incidente aereo; nella 2a sull'atollo (80 minuti circa sui 135 complessivi) il momento più poetico è l'incontro notturno con la balena; la 3a è un tiremmolla sentimentale che si può perdere. Più di una inverosimiglianza nella parte centrale (nemmeno un insetto), ma i dialoghi del nuovo Robinson con il pallone (il suo specchio, non il suo servo) e la sua lotta per sopravvivere hanno un accento veritiero. (''[[Cast Away]]''; 2010, p. 258)
*Nel filone della narrativa romantica che va da [[Jane Austen]] a [[Daphne du Maurier]] (''[[Daphne du Maurier#Rebecca|Rebecca]]'') l'esordiente [[Joseph L. Mankiewicz|J.L. Mankiewicz]], responsabile anche della sceneggiatura, ha diretto un film d'atmosfera di apprezzabile omogeneità stilistica, appoggiato a un'affiatata squadra di attori. (''[[Il castello di Dragonwyck]]''; 2000, p. 232)
*Premiato con il Leone d'oro alla carriera, [[Hayao Miyazaki|H. Miyazaki]] (che avrebbe dovuto limitarsi a produrre il film con il suo studio Ghibli) mescola fiaba nipponica, fantasmi d'Oriente e ambientazione da Mitteleuropa 800 in una delle più affascinanti avventure di animazione degli ultimi tempi, dove non mancano l'eterna lotta tra il Bene e il Male, la minaccia della guerra fuori dal tempo, ma anche la speranza nel futuro e il bisogno di fantasia e immaginazione. (''[[Il castello errante di Howl]]''; 2010, p. 259)
*È un film che fece commuovere e piangere le folle all'inizio degli anni '50. Feuilleton popolare, ha anche il merito di una ambientazione e una patina neorealistica assai suggestiva. (''[[Catene (film 1949)|Catene]]''; 2000, p. 232)
*Uno dei vertici del cinema noir: fatalismo tragico, impotenza dell'individuo, rapporto avvelenato tra passato e presente, la figura della ''dark lady'' ([[Jane Greer|J. Greer]]). Scritto da Daniel Mainwaring, il labirintico intrigo è messo in immagini da [[Jacques Tourneur|J. Tourneur]] con stringata intensità. (''[[Le catene della colpa]]''; 2000, p. 232)
*Difetti? Parecchi, compresi i troppi falsi finali e il triangolo amoroso Agar-Dru-Carey, ma sono i peccati minori di un film delizioso, amabile, ricco di annotazioni, fordiano a 18 carati che invecchia benissimo. L'asso nella manica è la fotografia a colori di Winton C. Hock, premiata con l'Oscar, che nello stile di Frederic Remington cattura le bellezze della Monument Valley. (''[[I cavalieri del Nord Ovest]]''; 2000, p. 236)
*Conta per l'elegante ricostruzione della società a cavallo tra l'Ottocento e il Novecento, la preferenza ai toni crepuscolari piuttosto che celebrativi ed eroici, l'esaltazione del militarismo sabaudo che, se non si contrappone, si sovrappone a quello fascista. (''[[Cavalleria (film)|Cavalleria]]''; 2000, p. 236)
[[File:La cena delle beffe (1942) Clara Calamai (2).png|thumb|[[Clara Calamai]] ne ''[[La cena delle beffe (film)|La cena delle beffe]]'']]
*Versione scattante, veloce, rispettosa del famoso dramma (1909) di [[Sem Benelli]]. Oh, il niveo seno nudo e il corpo velato di [[Clara Calamai|C. Calamai]] che fecero fremere mezza Italia e indussero il Centro Cattolico a bollarlo come intreccio di libidine, brutalità e libertinaggio! C'è da ammirare anche l'insinuante, volpino Giannetto di [[Osvaldo Valenti|O. Valenti]]. (''[[La cena delle beffe (film)|La cena delle beffe]]''; 2000, p. 238)
*Non è il migliore dei 5 film che [[Mario Camerini|M. Camerini]], al culmine della sua fama, diresse nel biennio 1939-40. La sceneggiatura è indirizzata sui binari della commedia un po' pazza il cui ritmo non s'addice al regista. Da gustare, comunque, come variazione sulla tematica dei "telefoni bianchi". (''[[Centomila dollari]]''; 2000, p. 240)
*[...] è una sorta di antologia del western in negativo in cui si ricorre ai suoi più scalcinati stereotipi. 3 attori americani di scuole diverse e il più famoso dei 3 ([[Henry Fonda|Fonda]]) scelto contro la parte. Il set non è più l'Andalusia, ma la Monument Valley di [[John Ford]]. In un film ricco di trasgressioni, [[Sergio Leone|Leone]] dilata madornalmente i tempi drammaturgici, contravvenendo alla dinamica del genere. Sotto il segno del titanismo si tende al teatro d'opera e alla sua liturgia. Dall'epica del treno, della prima ferrovia transcontinentale, si passa alla trenodia, al canto funebre sulla morte del West e dello spirito della Frontiera. Come in [[Sam Peckinpah]]. (''[[C'era una volta il West]]''; 2000, p. 241)
*[[Luigi Comencini|L. Comencini]] ha lavorato con discrezione e pudore, in difficile equilibrio tra patetico e comico, ma il perno del film, e la sua forza, è [[Beppe Grillo]], con la sua recitazione sotto le righe, al risparmio, di una sobrietà tutta genovese. (''[[Cercasi Gesù]]''; 2000, p. 243)
*Gioco al massacro tra una vittima che diviene carnefice e un carnefice che si trasforma in vittima, in bilico tra il melodramma e l'horror, è un capolavoro del grand-guignol cinematografico, detestato da molti che lo considerano una vetta del Kitsch violento. È difficile, però, non ammirare il linguaggio rigoroso e stilizzato di [[Robert Aldrich|R. Aldrich]], la sapiente sceneggiatura di [[Lukas Heller]] (da un romanzo di [[Henry Farrell]]), la straordinaria recitazione del trio principale, la dimensione gotica dell'atmosfera narrativa. (''[[Che fine ha fatto Baby Jane?]]''; 2000, p. 248)
*Basato su una storia vera, questo thriller è un buon esempio di quel realismo semidocumentaristico che si diffuse a Hollywood nel primo dopoguerra. Oltre all'asciutta ed efficace regia di [[Henry Hathaway|H. Hathaway]], le sue carte vincenti sono la fotografia di Joe McDonald e l'interpretazione di [[James Stewart|J. Stewart]]. Notevole anche K. Orzazewski nella parte di Tillie. (''[[Chiamate Nord 777]]''; 2000, p. 250)
*Melodramma missionario che promosse [[Gregory Peck|G. Peck]] al ruolo di star. Tratto da un romanzo di [[A. J. Cronin|Archibald J. Cronin]], è dignitoso, solidamente costruito ma prolisso. (''[[Le chiavi del paradiso]]''; 2000, p. 251)
*Ancora in doppio ruolo, [[Bette Davis|B. Davis]] cerca di galvanizzare un dramma (già fatto nel 1946 con Dolores Del Rio) turgido, effettistico e inverosimile, ma, a modo suo, affascinante. (''[[Chi giace nella mia bara?]]''; 2000, p. 253)
*2° film di L. Pieraccioni che l'ha scritto, diretto e interpretato: simpatico, spesso salace, quasi mai scurrile, sorretto da un'affiatata recitazione di squadra, da un'intelligente scelta dei tempi comici, girato con garbo da un principiante cha ha visto i film giusti e ha imparato la lezione. [[Alessandro Haber|A. Haber]] si conferma principe dei caratteristi italiani. Campione d'incassi della stagione 1996-97. (''[[Il ciclone]]''; 2010, p. 291)
*Neorealismo in chiave cattolica. Il film conta soprattutto per il bianconero del grande [[Aldo Graziati|G.R. Aldo]], la coerenza pittorica delle inquadrature, l'atmosfera delle paludi pontine, il clima affocato che precede lo stupro. (''[[Cielo sulla palude]]''; 2000, p. 260)
*Tolto quello scoppiettante di [[Walter Chiari|W. Chiari]], in chiave rivistaiola, gli episodi sono all'insegna di una comicità amara. Notevole quello di [[Eduardo De Filippo|Eduardo]] che descrive un borgo agricolo campano senza spolveri idillici. (''[[Cinque poveri in automobile]]''; 2000, p. 263)
*Ruvido melodramma, scritto dal futuro regista Robert Rossen, affidato soprattutto all'interpretazione di un'affiatata squadra di attori sotto contratto alla Warner Bros, casa specializzata in drammi sociali e gangsteristici. (''[[Le 5 schiave|Le cinque schiave]]''; 2000, p. 263)
*Liberamente tratto da un romanzo di [[John Buchan]], questo film d'inseguimento all'insegna della leggerezza e dell'umorismo è, forse, l'opera più famosa dell'[[Alfred Hitchcock|Hitchcock]] inglese, e uno dei preferiti dallo stesso regista. (''[[Il club dei 39|Il club dei trentanove]]''; 2000, p. 273)
*Ermetico, ma abbagliante. Molte noie con la censura sovietica. (''[[Il colore del melograno]]''; 2010, p. 316)
*Risente dell'origine teatrale, ma gli attori tengono bene anche se messi in difficoltà da dialoghi retorici. (''[[I colpevoli]]''; 2000, p. 280)
*Tratto da una famosa commedia (1900) di [[Giuseppe Giacosa]] (già filmata nel 1916) è uno dei meno originali, ma dei più compatti e armonici film di [[Mario Camerini|Camerini]]. Riscritto completamente nei dialoghi, è fedele allo spirito. (''[[Come le foglie (film 1934)|Come le foglie]]''; 2000, p. 286)
*Tipico melodramma a sfondo sociale nella Hollywood degli anni '40 per il quale [[John Ford|J. Ford]] ebbe a disposizione dalla M-G-M grandi mezzi che gli permisero di ricostruire in studio il villaggio gallese. Grande successo al botteghino, aiutato da 4 premi Oscar [...]: raramente il regista s'era tanto spinto nel territorio turgido del sentimentalismo. Edificante e pomposo, ma impeccabile nel ritmo narrativo e a livello figurativo. (''[[Com'era verde la mia valle]]''; 2000, p. 286)
*[...] è un insieme di tableaux senza vita, resi più brillanti, talvolta, da scenografie pittoresche o espressioniste. [[Bette Davis|B. Davis]] trabocca di manierismi. [[Errol Flynn|E. Flynn]] manca di tono e di colore. (''[[Il conte di Essex]]''; 2000, p. 301)
*Prodotto dal grande [[Alexander Korda]] e tratto dall'omonimo romanzo di [[James Hilton]], è un dramma non più che elegante, non più che ben fatto con un'attendibile atmosfera d'epoca. Ma c'è [[Marlene Dietrich|Marlene]]. (''[[L'ultimo treno da Mosca|La contessa Alessandra]]''; 2000, p. 302)
*Nel suo genere – il melodramma passionale a forti tinte – è un capolavoro. Su una materia trita [[Joseph L. Mankiewicz|J.L. Mankiewicz]] ha costruito una galleria di splendidi personaggi dell{{'}}''international set'' inseriti in una elaborata costruzione drammatica, costituita da 8 flashback, raccontati da 4 personaggi. (''[[La contessa scalza]]''; 2000, p. 302)
*Assai fedele al romanzo (1897) di Bram Stoker, è una piccola chicca per gli amanti dei racconti vampireschi in cui l'intelligenza e il gusto sopperiscono alla povertà dei mezzi. C. Lee ammirevole per sobrietà. (''[[Il conte Dracula (film 1970)|Il conte Dracula]]''; 2010, p. 340)
*Costruito su due itinerari d'anima, affronta i temi della redenzione e della grazia con sobrio rigore. Una sommessa e dolorosa sinfonia in bianco. (''[[La conversa di Belfort]]''; 2000, p. 304)
*Film spionistico di serie con tipici toni da guerra fredda. Ritmo alacre, una certa cura nell'ambientazione, attori efficaci. (''[[Corriere diplomatico (film)|Corriere diplomatico]]''; 2000, p. 309)
*Un'orfana del Minnesota fugge in città quando lo zio vuole sposarla a un bruto. Ama, pecca, si vende, si degrada, risorge. 14° film M-G-M di [[Greta Garbo|G. Garbo]], suo 4° parlato e l'unico in coppia con [[Clark Gable|C. Gable]] (senza baffetti). Le prime scene tra i due, in una cornice idillica, sono piacevoli, ma il resto è melodramma di terz'ordine, illuminato soltanto dalla sua presenza. (''[[Cortigiana (film)|La cortigiana]]''; 2000, p. 312)
*Prodotto dalla Romana Film di F. Misiano, specializzata in cinema popolare "napoletano", è uno dei 2 film di finzione di A. Petrucci che v'immette la sua inclinazione al documentario sociologico e al racconto pedagogico edificante, un'indubbia pulizia espositiva, una certa cura psicologica. (''[[Cortile (film 1955)|Cortile]]''; 2000, p. 312)
*È un classico del filone storico in costume di moda in Italia negli anni '60: tra scene spettacolari di battaglia e sontuose scenografie, gli attori, beniamini del pubblico di quei tempi, se la cavano. (''[[Costantino il Grande (film)|Costantino il Grande]]''; 2000, p. 316)
*Poliziesco ascetico che inclina al noir: più che le scene d'azione, all'inizio e alla fine, contano i personaggi e l'atmosfera. Un buon risultato nella carriera di un regista noto per le sue commedie. (''[[Criminale di turno]]''; 2000, p. 319)
*[...] è uno dei migliori [[Don Siegel|Siegel]] degli anni '50 con 3 o 4 sequenze magistrali e un duetto straordinario [[Eli Wallach|Wallach]]-[[Robert Keith|Keith]]. Il cuore di questo film incompreso è nella loro caratterizzazione eccessiva e fiammeggiante. A una lettura di secondo grado i temi di fondo sono il parricidio e l'ossessione del tempo. (''[[Crimine silenzioso]]''; 2000, p. 319)
*Data la censura dell'epoca, sarebbe stato difficile per chiunque trarre un film dal romanzo di [[Graham Greene]] ''Il potere e la gloria'' (1940), storia di un prete ubriacone che fa un figlio con una prostituta, ma per [[John Ford|J. Ford]], buon cattolico irlandese, era impossibile. Ne ricavò, infatti, non soltanto un film pio che attribuisce tutta l'onestà al prete e tutta la corruzione all'ufficiale, ma anche pesante, prolisso, artificioso, mal recitato persino da [[Henry Fonda|H. Fonda]] che si trascina ostentando una sonnolenta santimonia, affidato a una serie di quadri statici anche se magnifici nel loro esasperato simbolismo mistico (influenza di [[Sergej Michajlovič Ėjzenštejn|Eisenstein]] e degli espressionisti tedeschi nella fotografia di [[Gabriel Figueroa|G. Figueroa]]). (''[[La croce di fuoco]]''; 2000, p. 321)
*[...] Dmytryk s'è cimentato con la vita del leggendario fra' Giuseppe da Copertino, ma i risultati sono ora modesti ora goffi. (''[[Cronache di un convento]]''; 2000, p. 323)
[[Immagine:Cuore (film 1948) María Mercader.png|miniatura|[[María Mercader]] in ''[[Cuore (film 1948)|Cuore]]'']]
*Coletti, cineasta in sintonia quasi perfetta con i valori patriottici deamicisiani, ha tratto un film lindo, di impettita nostalgia ''rétro'', accurato nella rievocazione d'epoca. L'ha aiutato un'abile sceneggiatura a più mani [...]. (''[[Cuore (film 1948)|Cuore]]''; 2000, pp. 325-326)
====D====
*Forse sopravvalutato dalla critica quando uscì, oggi risulta un po' datato. Rimane, comunque, un'opera rappresentativa della sensibilità del dopoguerra, dei traumi psicologici e delle disillusioni dei reduci. (''[[La dalia azzurra]]''; 2000, p. 331)
*La moda di questo genere è finita, ma – superata la balordaggine del soggetto e la rozzezza della regia – i film con [[Bruce Lee]], questo [[Fred Astaire]] del kung-fu, offrono momenti gustosi, ricordando quasi il dinamismo spensierato del cinema muto. (''[[Dalla Cina con furore]]''; 2000, p. 331)
*Poliziesco spettacolare e a tratti suggestivo ma [[Walter Hill|Hill]] ha fatto di meglio. È stata la prima troupe americana autorizzata a fare riprese sulla piazza Rossa di Mosca. (''[[Danko]]''; 2000, p. 333)
*Sopravvalutato, resta in ogni modo un robusto melodramma di guerra. (''[[Da qui all'eternità]]''; 2000, p. 335)
*[...] è sicuramente il più famoso, forse il migliore, ma non il più tipico, film di [[Mario Camerini|Camerini]] negli anni '30. Influenzato più dalla commedia hollywoodiana che da [[René Clair]] e arricchito da piccole trovate quasi surrealistiche di umore [[Cesare Zavattini|zavattiniano]] [...]. (''[[Darò un milione]]''; 2000, p. 336)
*La sceneggiatura di [[Gherardo Gherardi|G. Gherardi]] e [[Gaspare Cataldo|G. Cataldo]] fa un po' acqua, ma il robusto mestiere di [[Carmine Gallone|Gallone]], re del cinema popolare dell'epoca, guida la storia sino all'attesa lieta fine. (''[[Avanti a lui tremava tutta Roma|Davanti a lui tremava tutta Roma]]''; 2010, p. 382)
*Ebbe 3 nomination ai premi Oscar: Philip Dunne per la sceneggiatura (insolitamente sobria, anti De Mille), Leon Shamroy per la fotografia (sontuosa, affettata) e per le musiche di Alfred Newman. Potabile. (''[[Davide e Betsabea]]'', 2000, p. 337)
*Commedia romantica che – dall'inizio scintillante di brio sino all'ultima parte dove il motore perde più di un colpo anche per la necessità di arrivare alla lieta fine – è segnata dallo stile inconfondibile di [[Ernst Lubitsch|E. Lubitsch]] che ne fu produttore e supervisore. (''[[Desiderio (film 1936)|Desiderio]]'', 2000, p. 349)
*Impossibile dare un giudizio di un film così martoriato che, distribuito nel luglio 1946, fu ritirato dalla circolazione e drasticamente ridotto dalla censura a 73 minuti. Così com'è, sembra solo una brutta copia di ''[[Ossessione (film 1943)|Ossessione]]'' di [[Luchino Visconti|Visconti]]. (''[[Desiderio (film 1946)|Desiderio]]'', 2000, p. 350)
*Il brivido si alterna al sorriso. (''[[Destinazione... Terra!]]''; 2000, p. 351)
*È un poliziesco con un sottofondo intricato di fantascienza metafisica e risvolti da melodramma romantico. (''[[Déjà vu - Corsa contro il tempo]]''; 2010, p. 387)
*È un fantasy orrorifico che, con qualche effettaccio in meno e una maggior cura della storia e dei personaggi, poteva diventare memorabile. (''[[Dèmoni (film)|Dèmoni]]''); 2010, p. )
[[File:Dracula (1973) - Jack Palance 5.png|thumb|[[Jack Palance]] nel ruolo del [[Conte Dracula]] ne ''[[Il demone nero]]'']]
*Interessante rivisitazione televisiva del ''Dracula'' (1897) di Bram Stoker, che Jack Palance impersona come una figura quasi patetica, vittima di un destino crudele. Atmosfera gotica sapientemente ricreata, grazie anche alla bella sceneggiatura di Richard Matheson. (''[[Il demone nero]]''; 2010, p. 392)
*[…] è un'opera che ricorda [[Robert J. Flaherty|Flaherty]] e [[Aleksandr Petrovič Dovženko|Dovgenko]] per l'intensa, lirica, panteistica rappresentazione del rapporto tra uomo e natura. Dersu Uzala – impersonato con eccezionale mimetismo da un attore non professionista mongolo che nella vita fa il musicologo – vive in armoniosa e religiosa simbiosi con la natura, parla col fuoco e gli animali, ma ha poco da spartire con il mito del "buon selvaggio". (''[[Dersu Uzala - Il piccolo uomo delle grandi pianure]]''; 2000, p. 349)
*Zeppa di coincidenze inverosimili, la storia di Martin Goldschmidt avrebbe potuto scivolare nel grottesco o nel ridicolo. In mano a [[Edgar G. Ulmer|E.G. Ulmer]] (1900-72), regista di serie B che fu rivalutato in Europa retrospettivamente, è diventato un piccolo noir di culto, raccontato con la tecnica del monologo interiore: un allucinato apologo sull'assurdo e sul caso. Ma è soltanto il caso che spinge Al Roberts a fare quel "detour" (svolta, deviazione)? (''[[Detour - Deviazione per l'inferno]]''; 2000, p. 353)
*Con una prestigiosa compagnia di attori, i due registi ne hanno fatto una trasposizione forte, severa, teatraleggiante. (''[[I dialoghi delle Carmelitane (film 1960)|I dialoghi delle Carmelitane]]''; 2000, p. 355)
*[[Spencer Tracy|Tracy]] gigioneggia e [[Frank Sinatra|Sinatra]] gli va dietro in questo drammone quasi catastrofico dove lo zucchero del sentimento prevale sul sale dell'avventura. (''[[Il diavolo alle 4]]''; 2000, p. 358)
*1° film sull'Italia del post-terrorismo, è un po' schizofrenicamente diviso tra un inseguimento personale di sogni e ossessioni e il bisogno di fare i conti con la realtà sociale. Avvince e convince di più sul primo versante. Disarmonico, sregolato, ricco di immagini inquietanti, con due interpreti parzialmente attendibili. (''[[Diavolo in corpo]]''; 2000, p. 359)
*{{NDR|[[Cecil B. DeMille|DeMille]]}} Spese 13 milioni di dollari (del '56!) per nominare il nome di Dio invano e ne incassò 43. Cocktail di grandiosità spettacolare e prudenti audacie erotiche. (''[[I dieci comandamenti (film 1956)|I dieci comandamenti]]''; 2000, p. 362)
*Prodotta da [[Morgan Freeman|M. Freeman]] (è costata pochissimo), uscita in sole 15 sale, ambientata in un sobborgo multietnico, è una deliziosa commedia di dialoghi – accusata in modo troppo semplicistico di retorica e moralismo – dove non succede nulla e si dicono tante cose. È un incontro tra due mondi, due sessi, due razze, due generazioni: due persone che riescono a comunicare per un giorno e si danno una mano, e ognuno dei due, alla fine, qualcosa ha imparato. Un po' melenso? Forse, ma averne! (''[[10 cose di noi]]''; 2010, p. 408)
*Di altissima tenuta stilistica nella sua maestosità [...], di grande ricchezza psicologica e sapiente rievocazione storica, è una vetta nell'itinerario di [[Carl Theodor Dreyer|Dreyer]] e nella storia del cinema. Per il regista danese – al di là delle interpretazioni che se ne possono dare – la più terrificante sequenza musicale della liturgia cristiana diventa un inno alla vita e alla libertà contro il fanatismo, l'intolleranza, la cecità spirituale degli uomini. (''[[Dies irae (film)|Dies irae]]''; 2000, p. 363)
*Uno dei più misconosciuti film americani di [[Fritz Lang|Lang]] che qui fa la spola tra [[Alfred Hitchcock|Hitchcock]] (la suspense psicologica) e [[Josef von Sternberg|Sternberg]] (la profusione barocca delle scenografie). L'uso della voce ''off'' per esprimere i pensieri dei personaggi, la musica ([[Miklós Rózsa|M. Rosza]]), le scene, la fotografia ([[Stanley Cortez|S. Cortez]]) contribuiscono a creare un'atmosfera affascinante. (''[[Dietro la porta chiusa]]''; 2000, p. 363)
*2° film americano della coppia [[Josef von Sternberg|Sternberg]]-[[Marlene Dietrich|Dietrich]], straordinario e incompreso, miniera inesauribile di sorprese del Kitsch più sfrenato dove il ridicolo va a braccetto del sublime, trasgredendone le regole della narrazione, della verosimiglianza, del buon gusto con una anarchica follia che culmina nella sequenza finale della fucilazione. (''[[Disonorata (film 1931)|Disonorata]]''; 2000, p. 369)
*Aperto alle influenze culturali più varie del suo tempo, [[Franco Brusati|Brusati]] si discosta volutamente dai canoni e dalle convenzioni del realismo il cui moralismo gli è indifferente ed estraneo. Sceglie i suoi personaggi alle due estremità della scala sociale dove è più facile cogliere i segni della disgregazione, scelta che gli permette una deformazione cara al suo gusto figurativo, ma che limita il significato di quel che racconta. (''[[Il disordine (film 1962)|Il disordine]]''; 2000, p. 369)
*Maestro dell'horror, [[Terence Fisher|Fisher]], classe 1904, ha resuscitato i vecchi mostri (Dracula, Frankenstein, l'Uomo Lupo, il dr. Jekyll) rinnovandoli con il colore. Il suo humour ha fatto il resto. Divertente. (''[[Distruggete Frankenstein!]]''; 2000, p. 370)
*[...] è una specie di versione economica di ''[[Viale del tramonto]]'' senza finale tragico. (''[[La diva]]''; 2000, p. 371)
*Cinema di grande sartoria. Nonostante l'elegante confezione, è una stolida e tragicomica burattinata, sontuosamente arredata, che si prende terribilmente sul serio. [[Laura Antonelli|Antonelli]] inascoltabile. (''[[Divina creatura]]''; 2000, p. 372)
*Viaggio attraverso il disgusto, cinegiornale e affresco di una Roma raccontata come una Babilonia precristiana, affascinante e turpe. Una materia da giornale in rotocalco trasfigurata in epica. Uno spartiacque nel cinema italiano, un film-cerniera nell'itinerario felliniano con la sua costruzione ad affresco, a blocchi narrativi e retrospettivamente un film storico che interpreta con acutezza un momento nella storia d'Italia. Dopo lo scandalo ecclesiastico e politico, un successo mondiale. Lanciò, anche a livello internazionale, il termine "paparazzo". (''[[La dolce vita]]''; 2010, p. 424)
*Giallo mediocre che ricalca noti schemi. La mano di [[Don Siegel|Siegel]] non è ancora riconoscibile, buona la fotografia. (''[[Dollari che scottano]]''; 2000, p. 376)
*Con questo film dal taglio umoristico e sentimentale, [[Luciano Emmer|Emmer]] contribuisce a un'importante tappa del cinema italiano: il trasferimento dell'esperienza neorealistica nella commedia di costume. Rivisto oggi, piace di più, forse, come testimonianza d'epoca che per le sue qualità intrinseche: come commedia è sgranato, come film neorealista anemico. [[Marcello Mastroianni|Mastroianni]] doppiato da [[Alberto Sordi]]: allora capitava anche di peggio. (''[[Domenica d'agosto]]''; 2000, p. 378)
*Su un sagace adattamento di Age & Scarpelli un film simpatico, agile nella regia "invisibile", apprezzabile nella descrizione ambientale e nella direzione degli attori [...]. (''[[La donna della domenica]]''; 2000, p. 384)
*Splendido bianconero di [[Massimo Terzano]], una bella sequenza di funerale, musiche di [[Nino Rota]]. (''[[La donna della montagna]]''; 2000, p. 384)
*Il tema centrale è quello del ''doppelganger'' con la sua problematica del doppio, del bene e del male, dell'Ego e del Superego. Può essere interpretato come un romanzo di apprendimento il cui protagonista ha voluto dare un'occhiata dall'altra parte dell'abisso e ha imparato la lezione. Il labile confine tra innocenza e delitto e la potenziale colpevolezza di chiunque sono due temi tipici di [[Fritz Lang|Lang]]. La continuità con i suoi film tedeschi è palese. (''[[La donna del ritratto]]''; 2000, p. 385)
*Film nero con fiocchi e controfiocchi che riesce a coniugare l'espressionismo tedesco e l'ambiente americano. Gli evidenti difetti di sceneggiatura sono riscattati dalla regia. Splendida sequenza di jazz con [[Elisha Cook Jr.]] alla batteria. (''[[La donna fantasma (film)|La donna fantasma]]''; 2000, p. 387)
*Ossessivamente attento alla fisicità del corpo umano, il cinema del siciliano [[Aurelio Grimaldi|A. Grimaldi]] approda qui alla sua inevitabile spiaggia: un porno-film ''arty'' dove assembla spogliarelli hard, iniezioni di un sociologismo d'accatto, un pasolinismo di terza mano, lavaggi igienici di organi sessuali, acrobatici congressi carnali subacquei, una misoginia di fondo accanitamente negata a parole. (''[[La donna lupo]]''; 2000, p. 388)
[[File:Donne e briganti (film 1950) Amedeo Nazzari.png|miniatura|[[Amedeo Nazzari]] in ''[[Donne e briganti]]'']]
*[[Mario Soldati|Soldati]], scrittore e cineasta dalle molteplici risorse, offre a [[Amedeo Nazzari|Nazzari]] l'occasione di rimettere a lucido la sua sorridente baldanza nella parte del celeberrimo Fra' Diavolo. Stringato, elegante. (''[[Donne e briganti]]''; 2000, p. 391)
*[...] è uno dei meno noti e dei meno validi film di [[Douglas Sirk|Sirk]], un noir che appartiene al filone del thriller coniugale. Apprezzabile, comunque, per la cura dell'ambientazione, il ritmo e la finezza della suspense psicologica. (''[[Donne e veleni]]''; 2000, p. 392)
*Gioca sui due tavoli dell'ironia parodistica e dell'erotismo romantico, puntando tutto sul fascino sparviero e l'eleganza alla Byron di F. Langella. (''[[Dracula (film 1979)|Dracula]]''; 2010, p. 449)
*È un film senza stile perché ne insegue troppi. (''[[Dracula di Bram Stoker]]''; 2010, p. 449)
*Con ''La maschera di Frankenstein'', è il prototipo della società britannica Hammer che influenza il cinema orrorifico degli anni '60, è il film che definisce l'aspetto moderno di Dracula (compresi i canini, invenzione di Fisher) con la sua inquietante dimensione di erotismo perverso, reso benissimo da Lee che pure è presente sullo schermo soltanto 9 minuti, resi intensamente suggestivi dal montaggio creativo e dalla musica di James Bernard. Pur con qualche variazione, la sceneggiatura di Jimmy Sangster è fedele al romanzo di Stoker e al suo spirito. (''[[Dracula il vampiro]]''; 2000, p. 402)
*Qualche gag divertente, 2 sequenze di ballo, il fascino grifagno di Nielsen non riscattano un film parodistico che gira a vuoto o va sul facile. (''[[Dracula morto e contento]]''; 2010, p. 449)
*Ideologicamente e figurativamente il film è in linea con l'altro, ma gli rimane inferiore. Notevole la sequenza della morte di Dracula nell'acqua gelata. (''[[Dracula, principe delle tenebre]]''; 2010, pp. 449-450)
*In bilico tra sentimentale e comico, il film vince sul secondo versante, grazie soprattutto alla bravura dei suoi due protagonisti. Napoli contro Roma, match pari, ma entrambe hanno dato di meglio. (''[[I due compari]]''; 2000, p. 406)
*Per il suo turgore melodrammatico è una sorta di anti-''[[Roma città aperta]]'' in cui uno dei due maggiori registi italiani degli anni '30 cerca di mescolare il pubblico e il privato, adeguandosi all'aria neorealistica che tira. (''[[Due lettere anonime]]''; 2000, p. 409)
*È, forse, il superwestern più costoso nella storia di Hollywood: 8 grandi attori, 50 attori medi, 6500 comparse, 6 registi ([[King Vidor|Vidor]] a un certo punto si ritirò per contrasti con il produttore [[David O. Selznick]], il vero autore del film come lo era stato per ''[[Via col vento]]'' [...]). Una massiccia dose di sesso. Un fucile che spara dichiarazioni d'amore. Esaltato dagli uni per il suo barocchismo forsennato, deprecato dagli altri per la sua truculenza e i suoi eccessi che ne fanno un cartoon di passioni. (''[[Duello al sole]]''; 2000, p. 409)
*Diretto dal realizzatore degli effetti speciali di ''[[2001: Odissea nello spazio|2001: odissea nello spazio]]'', esordiente nella regia, (sceneggiato, tra gli altri, da [[Michael Cimino]]), è, pur con ingenuità e pesantezze didattiche, un buon esempio di cinema fantaecologico e apocalittico. Quasi un monologo per [[Bruce Dern|Dern]], aiutato nel suo lavoro da simpatici robot. Bella colonna musicale di [[Peter Schickele]]. (''[[2002: la seconda odissea]]''; 2010, p. 461)
*Continua a essere il film di SF più inquietante, adulto, stimolante e controverso che sia mai stato fatto, senza contare il suo fascino plastico-figurativo e sonoro-musicale. (''[[2001: Odissea nello spazio]]''; 2000, pp. 411-412)
*Più che l'azione, piuttosto confusa e incoerente, conta l'atmosfera splendidamente resa all'insegna di un forte pessimismo ecologico sul Medioevo prossimo venturo. (''[[2022: i sopravvissuti]]''; 2000, p. 412)
*[...] è un suspense congegnato con sagacia, calato in una coinvolgente atmosfera, girato quasi interamente in esterni a San Francisco, sostenuto dalla musica di [[Dimitri Tiomkin]]. (''[[Due ore ancora]]''; 2000, p. 412)
*Dietro al film, scritto dal regista sulle testimonianze orali di un vero disoccupato e riscritto nei dialoghi in "napoletano universale" da [[Titina De Filippo]], c'è una forte componente letteraria. Con ''[[Umberto D.|Umberto D]]'' rappresenta paradossalmente, da posizioni opposte, il punto terminale della stagione neorealista: all'amaro pessimismo (e al fiasco commerciale) di [[Vittorio De Sica|De Sica]]-[[Cesare Zavattini|Zavattini]] corrispose il trionfo d'incassi e, in parte, di critica (1° premio al Festival di Cannes) del film di [[Renato Castellani|Castellani]] nel quadro di un vivace bozzettismo dialettale, di uno strenuo e accattivante vitalismo mediterraneo, di una protesta sincera e velleitaria e soprattutto di una naturale esuberanza giovanile. Sebbene la storia faccia perno sul personaggio maschile, è la donna che – come in altri film di Castellani – svolge un ruolo emblematico. (''[[Due soldi di speranza]]''; 2000, p. 415)
====E====
*Una delle più classiche commedie di [[Frank Capra|F. Capra]], quella che gli fece vincere il 2° Oscar per la regia e l'unica in cui la lieta fine sembra completamente logica. Grazie a un'impeccabile sceneggiatura di [[Robert Riskin]], questa favola da boy-scout non diventa una predica e non perde mai il suo swing. Una delle più divertenti scene di tribunale di tutto il cinema americano con un [[Gary Cooper|G. Cooper]] perfetto. (''[[È arrivata la felicità (film)|È arrivata la felicità]]''; 2000, p. 419)
*2 le star: il buono [[Matt Damon|Damon]] (bravissimo, da premio) e la cattiva [[Jodie Foster|Foster]], sobria, dura, elegante. Peccato che il film abbondi nel finale di una violenza stereotipata con troppi inverosimili corpo a corpo tra i nostri eroi e i malvagi ossequienti al potere. (''[[Elysium (film 2013)|Elysium]]''<ref>Citato in ''[https://www.mymovies.it/film/2013/elysium/ Elysium]'', ''mymovies.it''.</ref>)
*Una delle carte vincenti è la sceneggiatura di [[Ronald Bass|Ronn Bass]] (Oscar per ''[[Rain Man - L'uomo della pioggia|Rain Man]]'') e [[William Broyles Jr.]] Mescola con astuzia il vecchio romanticismo delle commedie giallo-rosa su coppie in conflitto (Tracy-Hepburn, Bogart-Bacall), la strepitosa e acrobatica inverosimiglianza di [[James Bond]] e il dispiego della tecnologia digitale negli effetti speciali. Governa con sagacia, come dice il titolo ("Intrappolamento"), il tema dell'ambiguità (chi dei due imbroglia l'altro?) e amministra con pudore la latente dimensione erotica e la stoica senilità dell'eroe. Connery, anche dei produttori, rivela la sua vera età soltanto nel finale dopo aver impregnato il personaggio di umorismo crepuscolare. Ex ballerina e cantante, [[Catherine Zeta-Jones|C. Zeta-Jones]] non è soltanto bella. Deboli i personaggi di contorno. (''[[Entrapment]]''; 2010, p. 485)
*Più neocattolico che neorealista, meno abile di ''[[Il generale Della Rovere]]'' (1959) ma più autentico, il film conferma le qualità di [[Roberto Rossellini|Rossellini]] come poeta civile, ma è un po' prolisso ed edificante, qua e là di una simbologia grossolana. Magistrale l'uso dello zoom e una ottima [[Giovanna Ralli|Ralli]]. (''[[Era notte a Roma]]''; 2000, p. 432)
*Tipica commedia degli equivoci con una vena grottesca insolita per l'epoca, almeno al cinema. Impagabile duetto [[Angelo Musco|Musco]]-[[Rosina Anselmi|Anselmi]]. (''[[L'eredità dello zio buonanima (film 1934)|L'eredità dello zio buonanima]]''; 2000, p. 434)
*Non manca nessuno dei classici ingredienti del genere biblico-avventuroso: sentimenti con le maiuscole, intrighi, danze lascive, duelli e donne scoperte. C'è anche uno sforzo di analisi psicologica. (''[[Ester e il re]]''; 2000, p. 443)
*Pur con la velleità di raccontare l'erotismo con l'ottica femminile, è un film per uomini soli. Ipocrita, fintamente trasgressivo, con qualche immagine indisponente. (''[[Le età di Lulù]]''; 2000, p. 444)
[[File:Ettore Fieramosca (1938) Gino Cervi.png|miniatura|[[Gino Cervi]] in ''[[Ettore Fieramosca (film 1938)|Ettore Fieramosca]]'']]
*Film storico di indiretta propaganda antifrancese: figurativamente suggestivo (soprattutto nella battaglia finale) e narrativamente debole. (''[[Ettore Fieramosca (film 1938)|Ettore Fieramosca]]''; 2000, p. 446)
*Nonostante l'apporto in sceneggiatura di [[Emilio Cecchi|E. Checchi]] e [[Aldo De Benedetti|A. De Benedetti]], è il meno riuscito tra i film letterari di [[Mario Soldati|Soldati]]. Decorativo, elegante, inerte. (''[[Eugenia Grandet (film 1947)|Eugenia Grandet]]''; 2000, p. 446)
*La debolezza del film risiede nell'impossibilità di mostrare Evilenko in azione sostituita da immagini allusive o ammiccanti, mediocri, annacquate da dialoghi didattici, soltanto in parte riscattate dall'inquietante istrionismo ben temperato di McDowell. (''[[Evilenko]]''; 2010, p. 505)
====F====
*Sapientemente adattato da [[Philip Dunne]] da un romanzo di [[Josephine Leslie|R.A. Dick]], è uno dei più bizzarri e teneri film di [[Joseph L. Mankiewicz|J. Mankiewicz]]. L'atmosfera fantastica è sostenuta dalle suggestive musiche di [[Bernard Herrmann|B. Hermann]], compositore preferito di Hitchcock, e dalla fotografia di [[Charles Lang|C. Lang]]. (''[[Il fantasma e la signora Muir]]''; 2000, p. 460)
*Traducendo in film una sceneggiatura brillante e spiritosa [[Antonio Pietrangeli|A. Pietrangeli]] ha saputo narrare la sua favola surrealistica con un distacco e un'eleganza inconsueti alla commedia italiana. (''[[Fantasmi a Roma]]''; 2000, p. 460)
*Curioso esempio dell'influenza del naturalismo francese su un melodramma italiano della gelosia. Attori efficaci, suggestiva fotografia di Aldo Tonti. (''[[Fari nella nebbia]]''; 2000, p. 462)
*Rincorre modelli realistici francesi d'anteguerra adattandoli alla Roma minutamente cronistica e piccoloborghese del dopoguerra. (''[[Fatalità (film 1947)|Fatalità]]''; 2000, p. 463)
*[...] esordio al cinema di [[Katharine Hepburn|K. Hepburn]] ancora inesperta ma già capace di dimostrare personalità, temperamento e talento. Ruba la scena al bravo [[John Barrymore|J. Barrymore]] in una delle sue migliori interpretazioni. (''[[Febbre di vivere (film 1932)|Febbre di vivere]]''; 2000, p. 468)
*Accurata riduzione dell'omonimo dramma (1882) di [[Victorien Sardou]]. [[Camillo Mastrocinque|C. Mastrocinque]], specialista di ricostruzioni ottocentesche, racconta con tempi e snodi plausibili. (''[[Fedora (film 1942)|Fedora]]''; 2000, p. 468)
*È un classico mélo hollywoodiano degli anni '40: perverso, affascinante, eccessivo in tutto, persino nelle scenografie. (''[[Femmina folle]]''; 2000, p. 470)
*[...] è una commedia farsesca condotta a un ritmo accelerato che diventa precipitoso. I meglio fichi del bigoncio sono i numeri della rivista dove, oltre alla strepitosa buffoneria sicula di [[Angelo Musco|Musco]], emerge la rumba danzata dalla [[Rosina Anselmi|Anselmi]]. (''[[Il feroce Saladino]]''; 2010, p. 534)
*Sotto la scorza di un ''action movie'' si cela una commedia cerebrale, un film di idee che è anche un metafilm, una metafora del cinema. Il protagonista non vuole migliorare sé stesso né la realtà che l'ha deluso, ma adattarla ai suoi desideri. Dal romanzo (1996) di [[Chuck Palahniuk]], sceneggiato da [[Jim Uhls|Jim Huhls]], il 4° film del californiano [[David Fincher|Fincher]] conferma la sua perizia narrativa e la padronanza del mezzo, ma anche l'inclinazione a un nichilismo programmatico e a una perversa manipolazione dello spettatore. Dati i tempi, è divenuto, specialmente tra il pubblico giovane, un film di culto. (''[[Fight Club (film)|Fight Club]]''; 2010, p. 538)
*[...] un corretto film senza enfasi né inutili decorativismi ambientali. (''[[La figlia del capitano (film 1947)|La figlia del capitano]]''; 2000, p. 476)
*Due momenti forti in questo melodramma che fu la risposta (anticipata) della Warner a ''[[Via col vento]]'': la scena del ballo e le sequenze dell'epidemia. [[Bette Davis|B. Davis]] vinse il suo 2° Oscar dopo ''[[Paura d'amare (film 1935)|Paura d'amare]]'' (1935) e [[Fay Bainter|F. Bainter]] quello dell'attrice non protagonista. Soltanto nomination per la regia, la fotografia di [[Ernest Haller|E. Haller]] e le musiche di [[Max Steiner|M. Steiner]], tutte ammirevoli. (''[[Figlia del vento]]''; 2000, p. 477)
*Con ''[[Catene (film 1949)|Catene]]'' e ''[[Tormento (film 1950)|Tormento]]'' segnò l'apice del melodramma popolare strappalacrime e della coppia divistica [[Amedeo Nazzari|Nazzari]]-[[Yvonne Sanson|Sanson]]. Solo i cuori di pietra non piansero. (''[[I figli di nessuno (film 1951)|I figli di nessuno]]''; 2000, p. 478)
*[...] parla al cuore in triplice modo: abilmente confezionato, efficacemente vivace in alcune scene, sottile in altre, furbo e accattivante. (''[[Figli di un dio minore]]''; 2000, p. 478)
*È in assoluto il miglior film USA del 1960, e uno dei migliori di [[Richard Brooks|R. Brooks]], romanziere, sceneggiatore e regista: un saggio inquietante e geniale sulla religiosità dell'''homo americanus''. (''[[Il figlio di Giuda]]''; 2000, p. 480)
*Tratto da un dramma teatrale di Thomas Job, è un melodramma a suspense con risvolti incestuosi al quale, per ragioni di censura, fu imposta una conclusione assurda. Efficacemente fosco, fosforescente con forza. (''[[La fine della famiglia Quincy]]''; 2000, p. 482)
*L'origine teatrale ([[Robert E. Sherwood]], 1934) si sente: dialoghi letterari e verbosi, staticità dell'azione, recitazione sopra le righe. Ma c'è un fascino innegabile, specialmente per merito di [[Humphrey Bogart|H. Bogart]] nel suo primo ruolo importante. (''[[La foresta pietrificata]]''; 2000, p. 494)
*Peripezie e pericoli a catena. Divertimento di alta classe sotto il segno di una libera e leggera fantasia [[Ludovico Ariosto|ariostesca]]. È l'avventura allo stato puro con episodi di straordinario fascino. (''[[La fortezza nascosta]]''; 2000, p. 496)
*Tipica commedia degli equivoci, ma senza sale. (''[[La fortuna viene dal cielo]]''; 2000, p. 497)
*Attraverso il guscio del film carcerario [[Jules Dassin|J. Dassin]] e il suo sceneggiatore [[Richard Brooks]] (da non dimenticare, però, i meriti del produttore [[Mark Hellinger]]) riescono non soltanto a rappresentare il conflitto dialettico tra la forza bruta (il capo delle guardie, ma anche il sistema carcerario) e la forza positiva (i carcerati), ma a impostare un tema sociale: quello delle energie che potrebbero essere utili alla comunità e che, invece, sono disperse o convogliate in movimenti distruttivi. Tutto concorre al forte risultato: la fotografia di [[William H. Daniels|W. Daniels]], le musiche di [[Miklós Rózsa|M. Rosza]], gli interpreti tra cui spicca [[Hume Cronyn|H. Cronyn]] nella parte del sadico capo delle guardie. (''[[Forza bruta (film 1947)|Forza bruta]]''; 2000, p. 497)
*Più che personaggi i due attori sono funzioni di un programma, serviti da esecrabili e talora ridicoli dialoghi di Edith Bruck, che si muovono su uno sfondo troppo bello di Chioggia, in una villa troppo sontuosa, in un ambiente troppo raffinato, tutto fotografato con luci troppo morbide da Dante Spinotti. (''[[Fotografando Patrizia]]''; 2000, p. 499)
*Parodia del romanzo (1897) di Bram Stoker di notevole impegno produttivo con qualche passaggio divertente. Gli autori sono passati in cineteca, le invenzioni buffe non mancano. (''[[Fracchia contro Dracula]]''; 2010, p. 565)
*Romantico, divertente per la moltiplicazione di arrivi e entrate, la finezza delle gag, la garbata ironia sul rigido classismo britannico. (''[[Fra le tue braccia]]''; 2010, p. 566)
*È violento e duro già nella cornice ambientale (un'Umbria umida, fosca, ventosa) cui hanno contribuito scene e costumi di D. Donati e la fotografia di G. Lanci e E. Guarnieri. Violento nella rappresentazione di guerra, prigionia, miseria, malattia, nella rievocazione della santità di Francesco, specialmente quando s'interroga, con uno strazio che sfiora la disperazione, sul silenzio di Dio. I suoi difetti sono quasi tutti per eccesso: ridondanza misticheggiante nelle musiche di Vangelis, una certa prolissità, spia di debolezza drammaturgica. (''[[Francesco (film)|Francesco]]''; 2000, p. 500)
*Molti mezzi, scarsi risultati. Nonostante tutto, [[Bradford Dillman|B. Dillman]] è un Francesco simpatico. (''[[Francesco d'Assisi (film 1961)|Francesco d'Assisi]]''; 2000, p. 500)
*[...] undici episodi [...] alcuni assai belli per la loro autenticità e la fresca ispirazione religiosa, altri un po' forzati e di religiosità troppo ufficiale, ma in sostanza l'adesione del fulmineo linguaggio rossellininiano all'interpretazione del francescanesimo imperniata sulla semplicità dà risultati straordinari. Girato con veri frati francescani e altri attori non professionisti. Il suo pregio maggiore è di aver trattato i [[I fioretti di san Francesco|Fioretti di San Francesco]] come episodi di ''[[Paisà]]''. (''[[Francesco, giullare di Dio]]''; 2000, p. 501)
*Prodotto da Carl Laemmle Jr. per la Universal, il film cancella quasi completamente le tracce della mediazione teatrale grazie alla sceneggiatura e soprattutto alla regia inventiva e figurativamente raffinata dell'inglese J. Whale. Oltre a lasciare il suo segno sul copione (è sua l'idea del mulino), scelse il compatriota B. Karloff per la parte del mostro e ne affidò il trucco a Jack Pierce. Il suo modo fluido di far muovere la cinepresa, insolito nel 1931 che valorizza le scenografie e i comportamenti dei personaggi e crea un'atmosfera di morbosa suggestione, impressionò il pubblico e sottrasse il film all'usura del tempo. Le sequenze da citare sono numerose: i funerali d'apertura; la nascita della "creatura" con il suo motivo ascensionale; l'incontro con la bambina; la folla dei contadini con le fiaccole; l'incendio conclusivo. Come nel romanzo di Mary Shelley, la colpa (il peccato) di Frankenstein non è di aver sfidato Dio nel creare la vita, ma nell'emularlo e nel competere con lui come padrone assoluto della "creatura". Lo dimostra la delicata sequenza in cui nella camera dove il suo creatore l'ha rinchiuso penetra un raggio di sole, accolto dal "mostro" con un mezzo sorriso. Immediatamente Frankenstein gli toglie la luce, ossia, simbolicamente, ogni conoscenza che non venga da lui. Il vero crimine di Frankenstein è contro la società. (''[[Frankenstein (film 1931)|Frankenstein]]''; 2010, p. 568)
*Tratto da una commedia (1930) di Alberto Colantuoni, risente negativamente della struttura teatrale di origine. Tuttavia in [[Corrado D'Errico|C. D'Errico]] c'è il puntiglio di sviluppare "cinematograficamente" la vicenda. (''[[I fratelli Castiglioni]]''; 2000, p. 505)
*2ª regia del trentenne e raffinato [[Alberto Lattuada|A. Lattuada]]. Poco più di un esercizio di stile, ma l'omonimo romanzo (1913) di [[Luciano Zuccoli]] gli dà la prima occasione di esplorare la sessualità infantile e giovanile. (''[[La freccia nel fianco (film)|La freccia nel fianco]]''; 2000, p. 508)
*Tratto da un dramma (1956) di Henry Denker e Ralph Berkey, mantiene inalterata la struttura teatrale d'origine riuscendo così pesantemente verboso. Film di propaganda anticomunista? In parte, ma originale, insolito. Unica regia dell'attore [[Karl Malden|K. Malden]]. Peccato. (''[[Il fronte del silenzio]]''; 2000, p. 510)
*Uno dei più garbati e spiritosi film di [[Carlo Ludovico Bragaglia|Bragaglia]], autore anche di soggetto e sceneggiatura, in quel periodo attivissimo (17 film dal 1940 al 1943). Intelligente con leggerezza. (''[[Fuga a due voci]]''; 2010, p. 579)
*[[Don Siegel|D. Siegel]] riscatta gli stereotipi prosciugandoli con lo stile. Fa economia di tutto, perfino della violenza, con una tensione che arriva alla suspense ma senza cercarne gli effetti. È un film da scuola del cinema, una vetta del genere carcerario. (''[[Fuga da Alcatraz]]''; 2000, p. 512)
*Racconto di fantascienza che non lesina sul piano del meraviglioso, aiutato dalla suggestiva fotografia di [[Ernest Laszlo]]. Come dire che la cornice vale più del quadro. C'è, infatti, debolezza logica, confusione, mancanza di stile. (''[[La fuga di Logan]]''; 2000, p. 513)
*Lacrime e vecchi merletti. Tipico dramma romantico con targa M-G-M. È uno straripamento di ricordi d'amore e nostalgie. [[David Niven|D. Niven]] poco convincente, attorniato da uno stuolo di garbate interpreti. (''[[Fuga nel tempo]]''; 2000, p. 514)
*[...] un film pulito, scorrevole, diretto con mano leggera incline al pastello più che alle forti tinte. (''[[La fuggitiva (film 1941)|La fuggitiva]]''; 2000, p. 514)
*In un primo tempo doveva chiamarsi ''Montelepre'' con un preciso riferimento a [[Salvatore Giuliano]] e la sceneggiatura fu rimaneggiata più volte. Il risultato è un film inutile, superficiale e privo di drammaticità. (''[[I fuorilegge]]''; 2000, p. 519)
*2º, e il migliore, dei 4 film tratti dal celebre giallo (1902) di [[Arthur Conan Doyle]]. Atmosfera suggestiva, suspence e un [[Peter Cushing|P. Cushing]] infalllibile come Sherlock Holmes. (''[[La furia dei Baskerville]]''; 2000, p. 520)
*Un poema di solenne pietà, un gran capolavoro dei film su strada. Considerato politicamente un conservatore, [[John Ford|J. Ford]] diresse uno dei film più progressisti mai fatti a Hollywood anche perché riuscì a far coincidere il tema della famiglia, a lui caro, con quello della gente: alla fine i Joad entrano a far parte della famiglia dell'uomo. Lo sceneggiatore [[Nunnally Johnson]] modificò [...] il finale senza speranza di [[John Steinbeck|Steinbeck]], in linea con l'ottimismo del New Deal. Straordinario bianconero di [[Gregg Toland]] (che, come disse Ford, non aveva nulla di bello da fotografare). (''[[Furore (film)|Furore]]''; 2000, p. 521)
*È il film che lanciò Bruce Lee a livello internazionale. Benché approssimativo sotto molti punti di vista, è importante perché a) segna una svolta nel cinema d'azione di Hong Kong in direzione del realismo, riportando l'attore e le sue esibizioni atletiche al centro del racconto; b) apre la strada ai film di kung fu degli anni '70 anche se nella maggior parte sono di qualità mediocre o pessima. (''[[Il furore della Cina colpisce ancora]]''; 2000, p. 521)
====G====
*Imperniato sul tema del dialogo e del conflitto (tra uomo di cultura e autorità; tra il credente e la Chiesa o, meglio, gli uomini che la rappresentano; tra la Curia e la chiesa conciliare), nonostante le rigidità didattiche e le secche illustrative, il film brucia quasi completamente gli schemi convenzionali del cinema biografico e trasforma la ricostruzione del passato in azione presente. È, insieme, la tragedia di un uomo in anticipo sui tempi e la storia di una ingenuità. (''[[Galileo (film 1968)|Galileo]]''; 2000, p. 525)
*Un film noir abbastanza insolito con due grandi interpretazioni e un finale bizzarro. La vicenda di ''The Racket'' si basa su un precedente film del '28, di [[Lewis Milestone]], ma questo lo supera in atmosfera. (''[[La gang]]''; 2000, p. 526)
*L'intreccio è frusto e i personaggi stereotipati nelle loro nevrosi: perciò è il più debole dei film neri del [[Fritz Lang|Lang]] hollywoodiano, ma, grazie anche alla fotografia di Pasquale Musuraca, giocata sui grigi, la firma del regista è leggibile nell'atmosfera, nei particolari, nel modo con cui segue i personaggi. (''[[Gardenia blu]]''; 2000, p. 529)
*3ª regia di [[Vittorio De Sica|V. De Sica]] che s'è riservata la piccola parte di [[Nino Bixio]], è un film medio assai piacevole che evita gli scogli del patetismo, raccontato con mano agile e leggera, molto curato tecnicamente e ben recitato. (''[[Un garibaldino al convento]]''; 2000, p. 529)
*Tratto da un racconto di [[Indro Montanelli]], è il meno originale degli ultimi film di [[Roberto Rossellini|R. Rossellini]], girato su commissione a basso costo, ma il più efficace e accattivante, di notevole interesse tecnico-stilistico per una serie di espedienti che il regista avrebbe poi usato nel suo lavoro per la TV. [[Vittorio De Sica|V. De Sica]] modula da maestro il suo gigionismo. (''[[Il generale Della Rovere]]''; 2000, p. 533)
*Nonostante i rimandi a ''Solaris'' di Stanislaw Lem e a ''Cronache marziane'' di Ray Bradbury, la sceneggiatura è una volta di più l'anello debole della catena. (''[[Generazioni (film)|Generazioni]]''; 2010, p. 600)
*È l'itinerario alla scoperta di sé stesso che porta a Dio. Il decoro, l'onestà intellettuale e le nobili intenzioni degli autori sono fuori discussione, ma in questo Jeoshua di [[Kim Rossi Stuart|Rossi Stuart]] – che non soccombe al ruolo, e non è poco – si avverte la preoccupazione ecumenica (ed economica) di non sollevare polemiche, non turbare, non offendere, evitare scorrettezze. Ne risulta una rappresentazione senza una vera forza, frenata e prudente. Anche a livello iconografico non c'è una scelta stilistica personale, ma una sintesi del cinema cristologico che sfiora e spesso scade nella galleria del "già visto". (''[[I giardini dell'Eden]]''; 2000, p. 540)
*Film di culto per i fan di [[Rita Hayworth|Rita]], corpo d'amore ribelle al suo ruolo di oggetto, che canta meravigliosamente "Put the Blame on Mame" e danza splendidamente "Amado mio". L'assurdità dell'intrigo diventa un difetto secondario in questa miscela di noir e melodramma passionale in cui i dialoghi di Marion Parsonnet sono di un Kitsch che sfiora il sublime. La latente carica omosessuale di questa pietra miliare nella storia del divismo fu scoperta soltanto dalla critica europea. (''[[Gilda (film)|Gilda]]''; 2000, p. 544)
*La parte telefonica è divertente, induce a pena (per i maschietti) o mette i brividi. Ben doppiata da [[Laura Boccanera]], [[Theresa Randle|T. Randle]] è simpatica, sexy, fin troppo brava. Ma il conflitto interiore che porta la protagonista a confondere finzione e realtà è raccontato in modi stentati. Che sia un'autobiografia camuffata, quella di [[Suzan-Lori Parks]] che l'ha scritta? Ghiotte imitazioni filmiche [...]. (''[[Girl 6 - Sesso in linea]]''; 2000, p. 560)
*Visto oggi, suscita reazioni diverse. Inferiore nelle scene di massa ai film in costume italiani di quegli anni, si distingue per il tentativo di dare una misura umana, dolente, quotidiana ad avvenimenti lontani nel tempo. Molti difetti tra cui una goffa Giuditta (B. Sweet) e la ridicola scena dei baccanali, ma almeno due sequenze notevoli: la sortita dei difensori per l'acqua e la caduta di Betulia. (''[[Giuditta di Betulia]]''; 2000, p. 561)
*Se non lo si prende troppo sul serio, diverte. (''[[Godzilla (film 1954)|Godzilla]]''; 2000, p. 569)
*L'attore [[Ben Affleck|B. Affleck]], anche sceneggiatore con Aaron Stockard, esordisce in regia col romanzo ''La casa buia'' del bostoniano [[Dennis Lehane]], autore di ''Mystic River'', delegando la parte del protagonista al fratello [[Casey Affleck|Casey]], che se la cava. Più adatto, forse, a stare dietro alla macchina da presa che non davanti, non riesce però a fare un film originale, a prescindere da un ingegnoso confronto col grande talento di [[Clint Eastwood]]. Racconto manicheo, personaggi inamidati, più di un finale senza vere sorprese. (''[[Gone Baby Gone]]''; 2013, p. 678)
*Conclusione di amaro patetismo retrospettivo, ovvero: come arrivare alla verità attraverso la menzogna. Commedia agrodolce che diverte, commuove e fa pensare, grazie al personaggio della madre, meno comunista di quel che sembra. Il merito è della sceneggiatura di Bernd Lichtenberg che parte da uno spunto simile a quello di ''[[Underground]]'' di [[Emil Kusturica|Kusturica]]. Al suo 3° lungometraggio per il cinema, [[Wolfgang Becker|Becker]], anche cosceneggiatore, controlla il traffico, ma fa poco per evitare o coprire i passaggi cuciti col filo bianco. Grande successo in Germania. (''[[Good Bye, Lenin!]]''; 2013, p. 679)
*Lotta di amore e odio tra due cugine sullo sfondo della guerra civile. [...] Uno dei 4 film di [[Bette Davis|B. Davis]] del '39 e una delle sue interpretazioni migliori. Drammone coi fiocchi. (''[[Il grande amore (film 1939)|Il grande amore]]''; 2000, p. 574)
*Commedia drammatica tra le più belle e romantiche degli anni '30, recitata con grande sensibilità dal duo [[Irene Dunne|Dunne]]-[[Charles Boyer|Boyer]]. (''[[Un grande amore (film 1939)|Un grande amore]]''; 2000, p. 574)
*Nonostante le apparenze, è un nero più che un poliziesco. Uno dei migliori risultati, comunque, del [[Fritz Lang|Lang]] americano, e uno dei suoi film più "politici" in forma di un'amara riflessione sulla corruzione, la vendetta, i limiti della legalità. Eccellente il reparto degli attori tra cui spicca [[Gloria Grahame|G. Grahame]]: è lei la vera eroina della storia, e non soltanto per la famosa scena del caffè bollente. (''[[Il grande caldo]]''; 2000, p. 575)
*Robusto romanzo popolare, notevole per la coesione delle sue componenti: recitazione, miscela linguistica (dialetti italiani, il castigliano), valori figurativi (fotografia di Arturo Gallea), attenzione al materiale plastico. È uno dei più interessanti prodotti del cinema del periodo fascista per il modo con cui combina i valori di un cattolicesimo arcaico, dell'ideologia ruralista e del nazionalismo. (''[[Montevergine (film)|La grande luce (Montevergine)]]''; 2000, p. 579)
*[[Robert Siodmak|R. Siodmak]], prigioniero forse del proprio ruolo di regista del brivido, cerca di rinnovarsi con una ricostruzione (sfarzosamente hollywoodiana alla M-G-M) della figura di [[Fëdor Dostoevskij|F.M. Dostoevskij]] e del noto romanzo (''[[Fëdor Dostoevskij#Il giocatore|Il giocatore]]'', 1867). Riconoscibile il suo senso della suspense nelle sequenze della roulette. (''[[Il grande peccatore]]''; 2000, p. 581)
*Nonostante il titolo, il personaggio centrale dell'azione (Arabia romana, Galilea, Giudea, Roma) non è il pescatore [[Pietro apostolo|Simone]] ([[Howard Keel|Keel]]), destinato a diventare la ''kepha'' (roccia), dunque Pietro, del cristianesimo. L'epicentro del dramma è l'amore contrastato della principessa meticcia Fara (Kohner) e del principe Voldi (Saxon) e l'influenza che esercita su loro Simon Pietro, dissuadendo Fara dall'uccidere il padre Erode Antipa (Lom), dispotico tetrarca di Galilea, che aveva rinnegato sua madre araba Arnon per sposare la depravata Erodiade (Hyer). Nella sceneggiatura che si discosta nettamente dal mediocre romanzo di [[Lloyd C. Douglas|Douglas]], Fara, costretta a rinunciare, in quanto meticcia, all'amore di Voldi, torna in Giudea al fianco di Simone per aiutarlo nell'opera di riconciliazione tra arabi ed ebrei. Confuso con i numerosi colossi storico-biblici prodotti alla fine degli anni '50, il film ebbe accoglienze critiche tiepide o negative, comunque superficiali. Soltanto pochi recensori francesi – tra cui Jacques Joly sui ''Cahiers du Cinéma'' – seppero coglierne i pregi, non soltanto figurativi, e la diversità. (''[[Il grande pescatore]]''; 2010, p. 649)
*Realizzato con grandi mezzi dalla Fox, è un efficace cocktail di spettacolari effetti speciali e dolorosi sentimenti. Bravi caratteristi, un ottimo [[George Brent|G. Brent]] [...] e un [[Tyrone Power|T. Power]] un po' assurdo come medico indiano. (''[[La grande pioggia]]''; 2000, p. 581)
*Brutto film, con tre o quattro belle sequenze. Lo riconosce lo stesso regista che avrebbe voluto girarlo con pescatori veri e in bianconero. Ha le incertezze delle opere prime, ma anche l'onestà. (''[[La grande strada azzurra]]''; 2000, p. 584)
*Il quoziente di realtà è più ridotto che in ''[[Gli uomini, che mascalzoni...]]'' (1932), ma sulla scorta di una sceneggiatura perfettamente oliata cui contribuirono anche il giovane [[Renato Castellani]] e [[Mario Pannunzio]], [[Mario Camerini|M. Camerini]] mette a punto la sua provetta ingegneria della commedia. (''[[I grandi magazzini]]''; 2000, p. 585)
*Sullo sfondo di un'America di carta ricostruita a Cinecittà un giallo sciattamente diretto e maldestramente recitato. Se aveva avuto successo a teatro, perché [[Guglielmo Giannini|G. Giannini]] [...] non si è fermato lì? (''[[Grattacieli (film)|Grattacieli]]''; 2000, p. 586)
*Che strazio, però, quando i personaggi parlano. (''[[La guerra dei mondi (film 1953)|La guerra dei mondi]]''; 2000, p. 592)
*Nato da una sceneggiatura tormentata (cui posero mano una dozzina di persone di cui solo sei accreditate), è un colossal frutto di due tendenze inconciliabili: l'intenzione dei produttori [[Carlo Ponti|Ponti]]-[[Dino De Laurentiis|De Laurentiis]] di farne un grande e rutilante spettacolo di massa e l'ambizione del regista di rispettare lo spirito del testo (facendo perno sul personaggio di Pierre-[[Henry Fonda|H. Fonda]]) nell'ottica del proprio mondo. Prevalse la prima, rimangono alcune tracce della seconda. (''[[Guerra e pace (film 1956)|Guerra e pace]]''; 2000, p. 593)
====H====
*[[Aldo Fabrizi]] – che sostituì [[Mario Bonnard]] alla regia – parte da uno dei suoi più riusciti personaggi teatrali per mettere insieme una commedia piacevole e ricca di spunti comici mescolati a momenti realistici e drammatici. (''[[Hanno rubato un tram]]''; 2000, p. 599)
*Film di propaganda anti-americana che quasi diventa un atto d'accusa contro il razzismo dei bianchi. Rozzo, goffo, melodrammatico, ma efficace, col piede sull'acceleratore. Spiccano le sequenze pugilistiche, grazie anche all'apporto di [[Erminio Spalla|Spalla]], [[Primo Carnera|Carnera]], Longo, Venturi, Silvestri. (''[[Harlem (film)|Harlem]]''; 2000, p. 601)
*O sta per Obbediente, per Oca o per zero? In Francia, dove ebbe grande successo (in Italia un po' meno), offrì a molti spettatori l'alibi culturale (del "buon gusto") per fare i guardoni a pagamento, ma è un album di immagini patinate animato con uno stile da carosello pubblicitario, un prodotto in linea con l'ideologia capitalistica dominante fondata sull'avere invece che sull'essere. Non a caso la bella O fa la fotografa di moda. (''[[Histoire d'O (film)|Histoire d'O]]''; 2000, p. 607)
*Prodotto dal geniale Val Lewton per la RKO e basato su una sceneggiatura di Curt Siodmak e Ardel Wray, vagamente ispirata a ''Jane Eyre'' (1847) di [[Charlotte Brontë]], è un dramma psicologico più che un horror vero e proprio, sebbene la finale sequenza notturna, il climax del film, ispiri autentico spavento. (''[[Ho camminato con uno zombi]]''; 2000, p. 608)
====I====
*[[Josef von Sternberg|J. von Sternberg]] violenta la Storia, ma le fa fare uno straordinario bambino: un film delirante, onirico, eccessivo, ornamentale, dominato dall'Eros, da una visione del potere come esperienza orgiastica e da una [[Marlene Dietrich|M. Dietrich]] inafferrabile ed estatica. Poco compreso quando uscì e liquidato come esercizio formalistico, è stato rivalutato dalla critica negli anni '70. È il più ermetico e complesso dei 7 film di Sternberg con M. Dietrich, e uno dei più bizzarri mai usciti da Hollywood. (''[[L'imperatrice Caterina]]''; 2000, p. 621)
*1° grande successo di [[Mario Mattoli|M. Mattòli]] [...], 1° film importante per [[Erminio Macario|E. Macario]], 1° vero film comico del cinema italiano sonoro. [[Ernesto Almirante|E. Almirante]] superlativo come presidente del tribunale. Ritmo incalzante, dialogo scoppiettante. (''[[Imputato, alzatevi!]]''; 2000, p. 624)
*[[Claudio Gora|C. Gora]] ha diretto un film leggero che non offende i diritti dell'intelligenza. Ha una spina dorsale, situazioni azzeccate, un dialogo spiritoso e una vena satirica non disprezzabile. (''[[L'incantevole nemica]]''; 2000, p. 626)
*Bizzarro e, forse, sottovalutato noir [...]. (''[[Incatenata (film 1946)|Incatenata]]''; 2000, p. 626)
*[...] è un film fatto su misura per un pubblico infantile, ma che probabilmente piace più agli adulti ambientalisti (come evasione dallo stress quotidiano) che ai bambini. Troppi messaggi edificanti condensati in un prodotto che è, insieme, racconto di formazione, dramma familiare a lieta fine, apologo animalista ed ecologico, requisitoria contro la civiltà dei consumi e l'onnipotente legge del profitto. Qua e là si sentono la mano e il talento di [[Carroll Ballard|C. Ballard]] (1937), ex documentarista che si è avvalso, come in ''[[Black Stallion]]'', della fotografia di [[Caleb Deschanel]] di uno splendore cromatico incline allo stile del "National Geographic". (''[[L'incredibile volo]]''; 2000, p. 630)
*Dal romanzo ''Dodsworth'' di [[Sinclair Lewis]], già adattato per il teatro. In questo film, ammirevolmente recitato, c'è il romanzo, c'è la commedia, c'è soprattutto [[William Wyler|Wyler]]. (''[[Infedeltà (film)|Infedeltà]]''; 2000, p. 635)
*Da un materiale ''pulp'', da lui completamente riscritto in meno di un mese, [[Orson Welles|Welles]] (1915-85) ha tratto un capolavoro del cinema nero, componendo un memorabile ritratto di "uno sporco poliziotto, ma, a modo suo, un grand'uomo": personaggio di tragica statura shakespeariana nel contesto di una miserabile cittadina di frontiera (Tijuana, filmata a Venice, California). Straordinario film (bianco e nero di [[Russell Metty]] con focali corte, inquadrature insolite, piani-sequenza vertiginosi tra cui quello celeberrimo d'apertura) per stile, virtuosismo di scrittura, invenzioni e galleria di personaggi tra cui spicca la bruna chiromante di [[Marlene Dietrich|M. Dietrich]]: i personaggi vi contano più dell'azione, l'atmosfera più dei personaggi. [...] È con ''[[Rapporto confidenziale]]'' la vetta del barocchismo wellesiano. (''[[L'infernale Quinlan]]''; 2000, p. 636)
*[...] è un film francese (nell'ambientazione e nello spirito) più che italiano, immoralista più che osceno, impregnato con elegante leggerezza di succhi antiborghesi, antimilitaristi, anticlericali. Musiche valzeristiche di Nicola Piovani, luminosa fotografia di Luigi Verga, un protagonista che recita sopra le righe. (''[[L'iniziazione (film 1986)|L'iniziazione]]''; 2000, p. 640)
*Film simpatico, spesso didattico, ma anche capace di momenti autenticamente commossi, con cui si chiude una ideale trilogia di [[Luigi Magni|L. Magni]] contro il potere temporale del Papato (''[[Nell'anno del Signore]]'', 1969, e ''[[In nome del Papa Re|In nome del Papa re]]'', 1977, i primi due). (''[[In nome del popolo sovrano]]''; 2000, p. 642)
*È un archetipo delle love-story hollywoodiane, apprezzabile per la sua concisione, la fotografia del grande [[Gregg Toland]], la recitazione, i 22 anni radiosi di [[Ingrid Bergman|I. Bergman]]. (''[[Intermezzo (film 1939)|Intermezzo]]''; 2000, p. 646)
*Un convento di suore nell'Italia centrale del primo Ottocento si trasforma in una polveriera di sensualità repressa. Le giovani vi apprendono, tra le braccia di maschi gagliardi, tutte le frodi della carne sapiente o si dedicano all'autoerotismo con acconci strumenti o sublimano il desiderio frustrato in mistici deliri. Le anziane sono bigotte avvizzite o, come la badessa, impersonano l'ipocrisia organizzata e autoritaria. Alla fine la polveriera esplode in una sequenza di follia liberatrice che fa il paio con quella iniziale della chiesa trasformata in sala da ballo. Ma il film è monotono e ripetitivo come un esercizio formalistico: alla povertà dei significati fa da pendant un eccesso di scoptofilia. Fotografia raffinata di [[Luciano Tovoli]]. (''[[Interno di un convento]]''; 2000, p. 646)
*Rispetto a ''[[Gattaca - La porta dell'universo|Gattaca]]'' (1997), è un efficace esempio di SF d'azione, ricco di inseguimenti e sparatorie. Tra i 2 protagonisti, Bonnie & Clyde del futuro, il più incisivo è [[Justin Timberlake|Timberlake]]. Tra le figure di contorno spicca [[Cillian Murphy|Murphy]] nella parte di uno sbirro traditore delle sue origini sociali. Rarefatto, ossessivo e, a modo suo, dogmatico. Il neozelandese Niccol rimane un cineasta-autore da seguire. (''[[In Time]]''; 2013, p. 780)
*Dal racconto di [[Richard Washburn Child|Richard Washburn]], ''Il soffio dell'Eliotropio'', erano già stati tratti 3 film [...]. Questo è una trasposizione sdolcinata con un buon cast. (''[[Io la difendo]]''; 2000, p. 655)
*Da una trama così convenzionale non si poteva pretendere di più. Recitazione spesso noiosa, assediata da dialoghi logorroici. (''[[Io, mammeta e tu]]''; 2000, p. 655)
*Decoroso melodramma per donne con una [[Bette Davis|B. Davis]] sempre registrata come un cronometro svizzero. Qui il suo personaggio è positivo. Brevi, non grandiose ma efficaci le scene del terremoto. (''[[Io ti aspetterò]]''; 2000, p. 657)
====J====
*La storia di uno dei più mitici banditi della Frontiera – rivisitata poi parecchie volte in modi diversi – è esposta in questo film Fox in cadenze storicamente improbabili, ma suggestive nel suo impasto di scene d'azione e di sequenze di vita familiare. L'asciutta e tagliente regia di [[Henry King|H. King]], in contraddizione con la moraleggiante sceneggiatura di [[Nunnally Johnson]], ne fa uno dei pochi memorabili western degli anni '30. (''[[Jess il bandito]]''; 2010, p. 763)
*[...] è uno stravagante pasticcetto sadomaso. (''[[Justine, ovvero le disavventure della virtù]]''; 2000, p. 679)
====K====
*[...] bizzarra miscela di fantasy, brivido e umorismo macabro che ha il merito di portare le sue premesse sino alle estreme conseguenze. (''[[Killer Klowns from Outer Space]]''; 2011, p. 778)
*[...] l'australiano Beresford tenta di staccarsi dai "colossi" storico-religiosi hollywoodiani, riuscendovi soltanto in parte. Esterni in Sardegna esaltati dalla fotografia di Donald McAlpine, pregevoli i contributi di K. Adam (scene) e J. Mollo (costumi). Più che [[Richard Gere|Gere]], attore di medie virtù, spicca [[Edward Woodward|E. Woodward]], re Saul di epico spessore. (''[[King David]]''; 2000, p. 685)
====L====
*Riduzione di un testo teatrale, scritto e messo in scena dallo stesso R.W.F. l'anno prima, è il più autobiografico tra i suoi primi film e un ammirevole esempio di trasposizione dal palcoscenico allo schermo. Attraverso la duplice dialettica servo/padrone e amore/denaro sfocia, con la protagonista che alla fine si ritrova nella situazione di partenza, in un melodramma tipicamente fassbinderiano. (''[[Le lacrime amare di Petra von Kant]]''; 2000, p. 691)
*[...] è – con ''[[Umberto D.|Umberto D]]'' (1952) – il risultato più alto del sodalizio [[Vittorio De Sica|De Sica]]-[[Cesare Zavattini|Zavattini]] e uno dei capolavori del neorealismo, quello che con ''[[Roma città aperta|Roma, città aperta]]'' (1945) fu più conosciuto all'estero. L'amore per i personaggi diventa vera pietà, la poesia del quotidiano non nasconde la realtà sociale. (''[[Ladri di biciclette]]''; 2000, p. 692)
*Poco amato dagli hitchcockiani "puri" – e dallo stesso regista a causa degli errori di costruzione drammatica, dovuti alla deliberata fedeltà ai fatti; inoltre non ebbe successo di pubblico –, è un cupo, austero apologo sui temi del falso colpevole, del doppio e dell'inconscia paura di vivere. Frutto di una visione cristiana del mondo, fondato sul peccato originale [...]. [[Henry Fonda|H. Fonda]], così neutro, è perfetto, ma [[Vera Miles|V. Miles]] non gli è inferiore. (''[[Il ladro (film 1956)|Il ladro]]''; 2000, p. 692)
*Abilmente in bilico tra realismo e fantasia, è più interessante che divertente. (''[[Un ladro in paradiso]]''; 2000, p. 694)
*Il romanzo di [[Pasquale Festa Campanile|P. Festa Campanile]] (1977) non è senza meriti, ma, trasposto in film, perde in sottigliezza quel che acquista in comicità farsesca. [[Enrico Montesano|E. Montesano]] s'impegna assai, [[Claudio Cassinelli|C. Cassinelli]] fa un Cristo dignitoso. (''[[Il ladrone]]''; 2000, p. 694)
*Da un best seller (1903) di Henry De Vere Stacpoole, già portato sullo schermo in Inghilterra nel 1949 con ''[[Incantesimo nei mari del sud|Incantesimo nei Mari del Sud]]''. [[Randal Kleiser|R. Kleiser]], regista buono a poco e capace di tutto, ne ha cavato uno sciropposo fotoromanzo sentimentale, tutto imperniato sull'attesa: quando fornicheranno? Bella fotografia di Nestor Almendros. (''[[Laguna blu]]''; 2000, p. 695)
*Fanno da traino a questa commedia toscana di caratteri la mora [[Maria Grazia Cucinotta|M.G. Cucinotta]] e [[Alessandro Haber|A. Haber]], prof. di filosofia e pittore della domenica, che si esibisce in una breve scena di infallibile recitazione spiritata. Commedia simpatica e fluttuante dove si colgono i debiti verso ''[[Amici miei]]'', gli echi dell'umorismo sulfureo dei [[Giancattivi]] e le tracce del naturalismo sociale nel quale si muovono i film-maker toscani con il loro campione [[Giuseppe Ferlito]]. (''[[I laureati]]''; 2000, p. 700)
*Singolare equazione tra l'orripilante occidentale e il sadico orientale, unisce l'horror film di vampiri più classico al genere kung-fu. Un po' gratuito a livello narrativo, ma a modo suo affascinante. (''[[La leggenda dei 7 vampiri d'oro]]''; 2000, p. 703)
*Visionario e rarefatto, ermetico e allegorico, incline al manierismo, ma con molti momenti e immagini di solenne bellezza. (''[[La leggenda della fortezza di Suram]]''; 2010, p. 801)
*Thriller condotto con efficacia per tenere lo spettatore in tensione fino al finale a sorpresa. (''[[La lettera accusatrice]]''; 2000, p. 709)
*Scritto con Franco Bernini e Umberto Contarello, il 7° film di [[Carlo Mazzacurati|Mazzacurati]] è più intelligente che riuscito, ma rimane un paradosso: la più originale commedia italiana della stagione 2000-2001 non ha trovato pubblico forse perché raffinata nella scrittura registica (la dolcezza dei paesaggi veneti nelle luci dell'ottimo A. Pesci), troppo agra e ironica nel tratteggiare il triste benessere e l'arroganza aggressiva del Nordest opulento, troppo intenta nell'esprimere empatia o nel concedere simpatia ai suoi due ''dropout'' (che poi sono due ''mona'' per il loro pessimo rapporto col denaro), ma anche alla vitalità cialtrona del "rom" di [[Toni Bertorelli|Bertorelli]]. Insomma: troppo colto e anomalo per avere successo. Recitato bene da tutti, benissimo da [[Fabrizio Bentivoglio|Bentivoglio]]. (''[[La lingua del santo]]''; 2010, p. 815)
*[...] è un film edificante che gronda di buoni sentimenti. Inutilmente [[Mark Robson|M. Robson]] cerca di dargli il taglio di un racconto di azione avventuroso-bellica. [...] Segnò la definitiva riconsacrazione di [[Ingrid Bergman|I. Bergman]] dopo lo scandaloso matrimonio con [[Roberto Rossellini|R. Rossellini]]. (''[[La locanda della sesta felicità]]''; 2000, p. 718)
*Poco apprezzato dalla maggior parte dei pedanti critici dell'epoca, il 1° film britannico di [[Stanley Kubrick|S. Kubrick]] migliora ogni anno che passa: anche a livello stilistico e drammaturgico, la scrittura filmica rivela le sue qualità, reggendo il confronto con la capziosa prosa di [[Vladimir Nabokov|Nabokov]]. Più che un dramma, è una inventiva e persino divertente commedia nera in cui si riconoscono diversi temi del successivo cinema kubrickiano. Recitazione ad alto livello con un [[Peter Sellers|P. Sellers]] straordinario nel suo proteiforme istrionismo. (''[[Lolita (film 1962)|Lolita]]''; 2000, p. 720)
*2° film di [[Erminio Macario|Macario]], restituito alle sue origini piemontesi, girato a gran velocità dopo ''[[Imputato, alzatevi!]]'', inzeppato di riferimenti di attualità. Le connotazioni piccolo borghesi del comico cominciano ad accentuarsi. (''[[Lo vedi come sei... lo vedi come sei?]]''; 2000, p. 723)
*È il 1° film con [[Alida Valli|A. Valli]]-[[Fosco Giachetti|F. Giachetti]], una coppia che diventerà famosa in quegli anni. Il 1° in cui [[Mario Mattoli|M. Mattòli]] fa tutto da solo. Il 1° presentato con la frase di lancio "i film che parlano al vostro cuore". A. Valli e [[Clara Calamai|C. Calamai]] incredibilmente sorelle. (''[[Luce nelle tenebre]]''; 2000, p. 724)
*[...] l'idea di origine non è male, ma [[Aurelio Chiesa|A. Chiesa]] non ha saputo farne buon uso. Inerte e prolisso. (''[[Luci lontane (film 1987)|Luci lontane]]''; 2000, p. 726)
*Si sente la mano di [[Jacques Laurent|Cecil de Saint-Laurent]], autore di ''Caroline Cherie'' e sceneggiatore con Christian-Jaque e con Jacques Sigurd: è storia spudoratamente romanzata. Spettacolo fastoso di cartapesta. Cauto erotismo di lusso sapientemente amministrato. Lucrezia più disgraziata che colpevole. (''[[Lucrezia Borgia (film 1953)|Lucrezia Borgia]]''; 2000, p. 726)
*Sullo sfondo (allora quasi inedito per il cinema) dei monti calabresi si svolge un dramma rusticano di passioni e psicologie elementari e schematiche, ma – in coppia con [[Silvana Mangano|S. Mangano]] reduce da ''[[Riso amaro]]'' – [[Amedeo Nazzari|A. Nazzari]] dà una delle sue migliori interpretazioni. (''[[Il lupo della Sila]]''; 2000, p. 733)
====M====
*Irrealista sino all'astrazione, ma con una carica critica verso la rigidità del sistema scolastico. (''[[Maddalena... zero in condotta]]''; 2000, p. 740)
*[...] ha le ambizioni di una favola simbolica sul rifiuto di uscire dal mondo incantato dell'infanzia e sul modo con cui si avvelenano i suoi "verdi paradisi". In assenza di un linguaggio pertinente, lo scavalcamento del livello realistico per attingere i cieli alti del lirismo e della metafora si trasforma in comicità involontaria. Volonterosamente filodrammatici i 3 interpreti. (''[[Maladolescenza]]''; 2000, pp. 748-749)
*È il 3° Frankenstein, e il peggiore, dell'onorevole Mr. Fisher, mal servito da un copione che sembra scritto in stato di ebbrezza alcolica. (''[[La maledizione dei Frankenstein]]''; 2000, p. 750)
[[File:Malinconico autunno (1958) Gil - Sanson - Nazzari.jpg|miniatura|[[Yvonne Sanson]] e [[Amedeo Nazzari]] in ''[[Malinconico autunno]]'']]
*[[Raffaello Matarazzo|R. Matarazzo]] (1909-66) ricalca con stanco languore temi, toni e metodi della stagione felice di ''[[Catene (film 1949)|Catene]]'' e ''[[Tormento (film 1950)|Tormento]]'', rimettendo insieme per l'ultima volta la coppia [[Amedeo Nazzari|Nazzari]]-[[Yvonne Sanson|Sanson]]. È un cinema che si ripiega su sé stesso e si affloscia. (''[[Malinconico autunno]]''; 2000, p. 751)
*È la stuzzicante commedia erotica – a Catania, anni '50, aria alla [[Vitaliano Brancati|Brancati]] – che lanciò la farinacea [[Laura Antonelli|L. Antonelli]], splendidamente fotografata dal grande [[Vittorio Storaro]]. (''[[Malizia (film)|Malizia]]''; 2000, p. 751)
*Curioso film, ricco di possibilità sostanzialmente non realizzate a causa di un intreccio debole e un po' confuso, ma anche di momenti interessanti e di un'ambientazione suggestiva. (''[[La mano dello straniero]]''; 2000, p. 758)
*Un classico del genere strappalacrime-cattolico-edificante ad alto tasso di zuccheri sentimentali. (''[[Marcellino pane e vino]]''; 2000, p. 761)
*Realizzato con mano sicura e con una grande ricchezza di mezzi, si avvale del fior fiore degli attori dell'epoca con una galleria di tipi ben caratterizzati, di una cornice decorativa di calibrata eleganza e di un adattamento, curato dal regista col commediografo Alessandro De Stefani, di apprezzabile stringatezza. È, a ritroso, l'elogio della nuova borghesia postrisorgimentale, opposta alla fatua decadenza dell'aristocrazia. Notevoli contributi di Ottavio Scotti scenografo e Maria De Matteis costumista. (''[[I mariti (Tempesta d'anime)|I mariti - Tempesta d'amore]]''; 2000, p. 768)
*Come una gassosa sgasata. (''[[Un marito per il mese d'aprile]]''; 2000, p. 769)
*Forse il film più psicanalitico di A. Hitchcock, e uno dei più incompresi e sottovalutati, uno dei suoi pochi insuccessi di pubblico. Divise anche la critica: i più lo considerano poco riuscito, nonostante la sua inquietante intensità (vicina a quella di ''Vertigo''), i meno lo tengono per un capolavoro per il modo con cui in questa perversa storia d'amore si alternano fiamme romantiche, misteri contorti della psiche, sospetti polizieschi. Memorabile interpretazione di T. Hedren (1935), mentre quella di S. Connery (1930) soffre dell'irrisolta duplicità con cui è scritto il personaggio: il suo atteggiamento protettivo (anche per autocensura) prevale troppo sul feticismo sadico. (''[[Marnie]]''; 2000, pp. 770-771)
[[File:Marlene Dietrich in Morocco trailer.jpg|miniatura|[[Marlene Dietrich]] in ''[[Marocco (film 1930)|Marocco]]'']]
*È il 1° dei 6 film Paramount della coppia [[Josef von Sternberg|Sternberg]]-[[Marlene Dietrich|Dietrich]]. È anche il solo dove il mito di [[L'angelo azzurro (film 1930)|Lola-Lola]] è confrontato con un altro mito divistico, quello di un uomo fatale, concupito da tutte e inafferrabile. Tratto da un romanzetto di [[Benno Vigny]], è incantevolmente e perversamente stupido. (''[[Marocco (film 1930)|Marocco]]''; 2000, p. 771)
*Scritto da [[Paddy Chayefsky]], ha il respiro narrativo di un racconto e le sue origini televisive sono evidenti. Un film senza grossi drammi, senza psicanalisi, che narra una realtà che diventa verità. È il primo dei teledrammi che verso la metà degli anni '50 furono rifatti a basso costo per il cinema, portando una ventata d'aria fresca nel cinema hollywoodiano. Anche se oggi la sua novità è difficilmente riconoscibile, grande fu la sua importanza storica. (''[[Marty, vita di un timido]]''; 2000, p. 772)
*Attraverso la finzione romanzesca [[John Ford|Ford]] e il suo sceneggiatore Frank S. Nugent alludono a [[George Armstrong Custer|Custer]] e alla disfatta di Little Big Horn. Delizioso nella descrizione della vita in un forte, dialettico nella contrapposizione ideologica dei vari modi di concepire l'onore, la disciplina e gli altri caratteri della vita militare. (''[[Il massacro di Fort Apache]]''; 2000, p. 776)
*Inadatta alla parte eppure affascinante, nonostante il contesto che spesso sfiora l'imbecillità o il ridicolo, [[Greta Garbo|G. Garbo]] dà qui un'altra prova del suo potere di irradiazione. (''[[Mata Hari (film 1931)|Mata Hari]]''; 2000, p. 777)
*[...] è sicuramente il più costoso, probabilmente il più cupo, forse il più fantasioso ''cyber-action movie'' degli anni '90. Frutto di una disinvolta ibridazione tra il cinema d'arti marziali di Hong Kong, l'ideologia violenta del videogame, la fantascienza alla [[Philip K. Dick|P.K. Dick]] e la grafica dei fumetti, è un giocattolone divertente a livello figurativo e scenografico e sul piano dell'azione: sdoppiamenti, combattimenti, effetti speciali a iosa. Nel resto è un pastrocchio saccente e misticheggiante. I suoi fautori, interessati e non, sostengono che bisogna vederlo tre volte: la prima per l'impatto emotivo, la seconda per capire la storia, la terza per coglierne i significati più profondi. (''[[Matrix]]''; 2000, p. 780)
*Guai a catena. Con la regina del melodramma italiano degli anni '50, [[Yvonne Sanson|Y. Sanson]], più infelice e disgraziata che mai. Bisogna avere un cuore di pietra per non divertirsi. (''[[Menzogna (film)|Menzogna]]''; 2000, p. 785)
*Il grande impiego di mezzi, la cura per i costumi e l'ambientazione non bilanciano lo scarso approfondimento dei caratteri e il ritmo sonnolento della narrazione. (''[[Le meravigliose avventure di Marco Polo (Lo scacchiere di Dio)|Le meravigliose avventure di Marco Polo]]''; 2000, p. 786)
*[...] 5° film di [[Nanni Moretti|N. Moretti]], il più grave e il meno nevrotico: la pena prevale sul sarcasmo, la costernazione sull'indignazione. Pur nel suo lucido laicismo di fondo, è il 1° film italiano sulla condizione sacerdotale. Nonostante una certa invadenza dell'attore a scapito del regista, Moretti ha alzato il tiro e fatto centro. (''[[La messa è finita]]''; 2000, p. 788)
*Ispirata ai quattro Vangeli (ma in particolare a [[Vangelo secondo Marco|quello di Marco]]) con una forte componente mariana e una premeditata omissione del contesto storico-politico, questa vita di Cristo si rivolge all'umanità più che alla divinità del personaggio, espungendo gran parte dei miracoli e le profezie sulla fine del mondo e riducendo al minimo i riferimenti al soprannaturale. Esplicitamente popolare nel rispetto della tradizione iconografica, quasi da presepio, è un film tutto rosselliniano nell'illuminata indolenza, nel ritmo incalzante, nella disadorna semplicità della scrittura, nella trasparenza dello stile che può sembrare sciattezza. (''[[Il messia]]''; 2000, pp. 788-789)
*Raccontato in tempo reale con una ingegneria narrativa che ha il suo culmine nella sparatoria finale, è una lezione di etica civile in forma di western e soffre di un certo schematismo delle psicologie e della tesi. (''[[Mezzogiorno di fuoco]]''; 2000, p. 791)
*Campione stagionale d'incassi negli USA in guerra, questa commedia sentimentale, imperniata sui buoni sentimenti e su un'idillica visione del mondo, può apparire oggi sdolcinata e svenevole, ma i duetti tra [[Bing Crosby|B. Crosby]] e [[Barry Fitzgerald|B. Fitzgerald]] rimangono deliziosi. (''[[La mia via]]''; 2000, p. 794)
*Caposaldo del cinema hollywoodiano sui reduci [...]. Il lavoro del fotografo [[Gregg Toland]] su specchi, plexiglas e altre superfici riflettenti è straordinario. (''[[I migliori anni della nostra vita (film 1946)|I migliori anni della nostra vita]]''; 2000, p. 798)
*È un proseguimento ideale dei ''Trinità'' (manca [[Bud Spencer]]) e per molti versi è meglio dei suoi "genitori": la contrapposizione [[Terence Hill|Hill]]-[[Henry Fonda|Fonda]] è un'invenzione furbesca che tiene in piedi un western allegro e divertente. Ideato e prodotto da [[Sergio Leone]]. (''[[Il mio nome è nessuno]]'', 2000, p. 807)
*Tentativo, parzialmente riuscito, di uscire dalla cronaca neorealistica per la via di un surrealismo grottesco e di una tenera buffoneria, minacciati da un poeticismo fumoso. (''[[Miracolo a Milano]]''; 2000, p. 809)
*Deliziosa commedia fantastica alla [[Frank Capra]], forse il migliore film natalizio nella storia di Hollywood per la sapiente miscela di sentimento e umorismo; l'esaltazione della fantasia e della buona volontà si accompagna a soffici, ma precise, notazioni satiriche sull'ideologia americana del successo, del dollaro, del carrierismo, del consumismo, di un pragmatismo che appiattisce e deprime la vita e i rapporti sociali. Per bambini, ma anche per adulti. Scritto con garbo e brio, recitato benissimo in tutti i reparti. (''[[Il miracolo della 34ª strada]]''; 2000, p. 809)
*[...] sfarzoso, accademico e greve [...]. (''[[La monaca di Monza (film 1962)|La monaca di Monza]]''; 2000, p. 826)
*Se Turi Vasile, Diego Fabbri, Ennio Flaiano, Antonio Pietrangeli, Jean Ferry, Suso Cecchi D'Amico – responsabili del testo deleterio col regista – meriterebbero una severa condanna, A. Nazzari e A. Valli sono assolti per insufficienza di prove, gli altri attori per non aver commesso il fatto. (''[[Il mondo le condanna]]''; 2000, p. 829)
*[...] tante firme per una gradevole commedia con due ottimi protagonisti, musiche efficaci. (''[[Montecarlo (film 1956)|Montecarlo]]''; 2000, p. 832)
*[...] un giallo vecchiotto e datato con una suggestiva ambientazione e colpi di scena a ripetizione. (''[[Il mostro che uccide]]''; 2000, p. 842)
*Spavento e horror in giuste dosi con risvolti di simpatia per la creatura e sottintesi erotici. (''[[Il mostro della laguna nera]]''; 2010, p. 952)
====N====
*77° film di [[Bette Davis|B. Davis]], ancora una volta alle prese con un personaggio sinistro, ma giuocato su un registro "freddo" e frenato. Il merito è della regia, ma anche della sceneggiatura (da un romanzo di Evelyn Piper) di Jimmy Sangster: la partita di gatto e topo tra la governante e il bambino è diretta con un crescendo magistrale. (''[[Nanny, la governante]]''; 2000, p. 852)
*Tratto dal romanzo di George Dyer, è un thriller nella migliore tradizione della Warner Bros, condotto a un ritmo veloce fino all'ultimo respiro, fotografato – benissimo – da Tony Gaudio. Personaggi stereotipati ma funzionali. B. Davis intensa. (''[[Nebbia a San Francisco]]''; 2000, p. 858)
*Sceneggiato con [[Suso Cecchi D'Amico]], è più un film d'attori (anzi di attrici) che d'autore, ma contraddistinto, come quasi sempre in [[Renato Castellani|Castellani]], da un sapiente ritmo narrativo: una macchina che funziona come un orologio, nonostante l'intelaiatura rapsodica. (''[[Nella città l'inferno]]''; 2000, p. 861)
*[[Max Ophüls|Ophüls]] prese in mano il film, iniziato da [[John Berry]], in condizioni disastrose e si districò ammirevolmente. È il suo film più fittamente parlato, ma gli attori sono diretti benissimo. Assai interessante la tematica. (''[[Presi nella morsa|Nella morsa]]''; 2000, p. 862)
*Personaggio-guida di questo film sui disinganni e le curiosità erotiche dell'infanzia, cavato da un romanzo di [[Cesare Lanza]], è il piccolo, precoce e sdentato {{sic|Jo}} ([[Sven Valsecchi|S. Valsecchi]]), innamorato della cuginetta Nené ([[Leonora Fani|E. Fani]]), tredicenne sveltina [...]. Pastosa fotografia di [[Pasqualino De Santis|P. De Santis]], garbate musiche di [[Francesco Guccini]] e una galleria di personaggi tra cui [[Rita Savagnone|R. Savagnone]], esimia doppiatrice e brava attrice, un ottimo [[Tino Schirinzi|T. Schirinzi]] [...]. (''[[Nenè (film)|Nenè]]''; 2000, p. 865)
*Curioso noir giudiziario, forse sottovalutato, scritto da Johann Latimer da una storia di Gordon McDonell che fornì a Hitchcock il soggetto di ''[[L'ombra del dubbio (film 1943)|L'ombra del dubbio]]''. (''[[Nessuno mi crederà]]''; 2000, p. 866)
*È il 1° techno-thriller che fa perno su Internet, in forma di incubo e in cadenze di racconto da inseguimento. Assurdo a livello logico, sul piano emotivo è una sagra del già visto, del banale, del prevedibile. In questo veicolo per la [[Sandra Bullock|Bullock]] che ha grinta, grazia e sessappiglio, soltanto il contesto informatico è interessante. (''[[The Net - Intrappolata nella rete]]''; 2010, p. 983)
*2 parti, 2 atmosfere: il nero notturno metropolitano, il bianco innevato del villaggio. E una conversione emotiva. Il tema centrale è tipico di [[Nicholas Ray|Ray]]: la violenza dentro noi tutti, e l'influenza dell'ambiente e della famiglia sul carattere. Un po' schematico (Ray lo considerò riuscito a metà), ma il sobrio lirismo dello stile e la forza dell'interpretazione ([[Robert Ryan|Ryan]] specialmente) sono innegabili. Bianconero di G.E. Dishant e musica suggestiva di [[Bernard Herrmann|B. Herrmann]]. (''[[Neve rossa (film)|Neve rossa]]''; 2010, p. 984)
*{{NDR|Su [[Steven Seagal]]}} Al suo confronto, in termini di recitazione, [[Chuck Norris]] sembra [[Laurence Olivier]]. (''[[Nico (film)|Nico]]''; 2000, p. 870)
*Attivo nel muto dal 1915, [[Guido Brignone|Brignone]] (1887-1959) diresse la 27enne [[Yvonne Sanson|Sanson]], nata a Salonicco, regina del melodramma, dall'anatomia vistosa e dal volto addolorato in questo drammone napoletano alla [[Carolina Invernizio]] che non vale quelli di [[Raffaello Matarazzo|Matarazzo]]. (''[[Noi peccatori]]''; 2000, p. 877)
[[File:Noivivi giachetti+valli.jpg|miniatura|[[Fosco Giachetti]] e [[Alida Valli]] in ''[[Noi vivi]]'']]
*[...] è un melodramma quasi tutto d'interni, cupo, monocorde, affidato al bianconero aspro di Giuseppe Caracciolo che tende a creare un'atmosfera grigia e nebbiosa e punta sui primi piani. Efficace e funzionale la squadra degli interpreti (altro punto a favore della regia) tra cui spiccano un sobrio, intenso [[Fosco Giachetti|Giachetti]] e la malinconica [[Alida Valli|Valli]] nel fulgore dei suoi ventun anni. (''[[Noi vivi|Noi vivi - Addio, Kira]]''; 2000, p. 877)
*[...] è uno ''shocker'' di importanza storica che aprì la strada alla profonda metamorfosi del cinema orrorifico tra gli anni '70 e '80, imperniato sull'ossessione fantastica dello smembramento del corpo rappresentato in tutta la sua fisicità. Forsennato e visionario, è leggibile a diversi livelli. (''[[Non aprite quella porta (film 1974)|Non aprite quella porta]]''; 2000, p. 879)
*Violenza portata a livelli di truculenza insostenibile che viene poi spinta inutilmente verso un grottesco senza freni. L'itinerario successivo di [[Tobe Hooper|T. Hooper]] (1944) ha dimostrato che aveva poco da dire. Bisogna arrivare fino a ''[[The Mangler - La macchina infernale|The Mangler]]'' (1994) per trovare un film notevole, almeno in parte. (''[[Non aprite quella porta - Parte 2]]''; 2000, p. 879)
*È un congegno teatrale [...] che non ha trovato né uno sceneggiatore né un regista adatti: tutto funziona – gli interpreti, il dialogo, l'ambientazione – tranne il racconto che non ha né ritmo né invenzioni. (''[[Non siamo angeli (film 1955)|Non siamo angeli]]''; 2000, p. 883)
*Con la cauzione di una scrupolosa fedeltà alla cronaca, è un edificante film di propaganda religiosa, caratteristico del periodo di guerra fredda: quasi più anticomunista che filocattolico. Alla Warner dovevano farsi perdonare di aver prodotto ''[[Mission to Moscow]]'' (1943). (''[[Nostra Signora di Fatima (film)|Nostra Signora di Fatima]]''; 2000, p. 888)
*Sulla base di un romantico e spudorato melodramma d'amore (scritto benissimo da [[Ben Hecht]] che, con [[Claude Rains|C. Rains]], fu "nominato" all'Oscar), è un thriller razionalista e crudele che trasmette allo spettatore emozioni e malessere. Il suo leit-motiv è il bere. [[Ingrid Bergman|Bergman]] iperluminosa. A differenza degli altri film hitchcockiani di spionaggio, non c'è spazio per l'umorismo. (''[[Notorious - L'amante perduta]]''; 2000, p. 889)
*[...] è forse la migliore versione del romanzo, sicuramente la più fastosa (più di 3000 comparse) e la più suggestiva a livello figurativo (splendido bianconero di Joseph H. August, scene di Van Nest Polglase). L'interpretazione di Laughton fu molto lodata, ma oggi appare schiacciata dal trucco e dal poco spazio che la sceneggiatura gli concede per approfondire la psicologia del personaggio. Ne escono meglio M. O'Hara e C. Hardwicke in una compagnia di attori ben diretti da un Dieterle che mise a frutto la lezione del grande regista teatrale Max Reinhardt. Non sono da trascurare, perché inseriti con accorta leggerezza, gli accenni polemici contro l'oscurantismo, il fanatismo, la violenza, la discriminazione razziale, implicitamente diretti all'ideologia e alla politica del nazionalsocialismo. (''[[Notre Dame (film 1939)|Notre Dame]]''; 2000, p. 889)
*Uno dei più teneri film d'amore nella Hollywood degli anni '30. È anche appassionato, ma il fuoco cova sotto le ceneri, grazie a un [[King Vidor|Vidor]] insolitamente misurato che descrive bene l'ambiente di emigrati polacchi. 3° e ultimo tentativo di [[Samuel Goldwyn]] di fare di [[Anna Sten|A. Sten]] una nuova [[Greta Garbo|Garbo]]. (''[[Notte di nozze (film 1935)|Notte di nozze]]''; 2000, p. 894)
*[...] è uno dei tanti film di [[Bela Lugosi]] detto "''the king of horror''". Questa volta gli sceneggiatori hanno raschiato il fondo del barile. (''[[Notti di terrore|La notte dei pipistrelli]]''; 2010, p. 1012)
*Girato a ritmo frenetico, immagini ricercate e patinate secondo i canoni della pubblicità postmoderna, colonna sonora accattivante: un interminabile spot pubblicitario che tenta di vendere il prodotto "sesso". (''[[9 settimane e ½]]''; 2000, p. 899)
====O====
*Vi si porta alle estreme conseguenze la riflessione sul cinema come ''voyeurismo'' e atto di immobilizzazione della vita; la sdrammatizzazione del racconto accresce l'efficacia della dimostrazione le cui implicazioni sono multiple e tortuose come in un giuoco di specchi. (''[[L'occhio che uccide]]''; 2000, p. 906)
*[...] è un noir a tesi dove la scrittura registica di taglio espressionista, peraltro applicata da [[Edward Dmytryk|E. Dmytryk]] con artificiosità, è subordinata al messaggio antirazzista, indebolendolo per mancanza di approfondimento. Pur non trascurando l'influenza del neorealismo italiano nella produzione RKO di quel periodo di cui fu un'opera di punta (e come tale premiata a Cannes), rimane da constatare l'idoneità del film noir a suggerire il malessere, le frustrazioni, le fobie del primo dopoguerra negli Stati Uniti. (''[[Odio implacabile]]''; 2000, p. 908)
*Uno dei migliori film di [[Alfred Hitchcock|Hitchcock]] in assoluto, apprezzato persino dai critici e dagli spettatori più refrattari al suo fascino, dai fautori della verosimiglianza e della psicologia. [...] È il suo thriller più quieto, affabile, inquietante. (''[[L'ombra del dubbio (film 1943)|L'ombra del dubbio]]''; 2000, p. 914)
*18° film di [[Nicholas Ray|Ray]], e inizio della sua parabola discendente. 2 temi a lui cari: bellezza e violenza, qui entrambi attributi della natura. Fotografia bellissima. Antropologicamente presuntuoso e schematico. (''[[Ombre bianche]]''; 2000, p. 916)
*È forse il migliore dei ''whodunit'' (chi l'ha fatto?) [[Alfred Hitchcock|hitchcockiani]], un genere che il regista non amava. Ma, accettato lo schema, sono parecchie le tragressioni. [[Herbert Marshall|Marshall]] eccellente. (''[[Omicidio!|Omicidio]]''; 2000, p. 917)
*Questo ''[[Rocco e i suoi fratelli]]'' degli antipodi, tratto dal romanzo omonimo di Alan Duff, è un melodramma iniziatico, romanzo di formazione, tragedia urbana con eccessi, truculenze, ridondanze, condotto a ritmo incalzante, impregnato di un'energia coinvolgente, illuminato dalla memorabile Madre Courage di [[Rena Owen|R. Owen]]. (''[[Once Were Warriors - Una volta erano guerrieri]]''; 2000, p. 918)
*È, in una certa misura, il patto di Faust aggiornato alla moderna tecnologia. L'idea originale è di un romanzo di David Ely, sapientemente sceneggiato da Lewis John Carlino. Come con la fantapolitica di ''[[Va' e uccidi]]'' (1962), [[John Frankenheimer|Frankenheimer]] è a suo agio con la fantasociologia; gli dà una mano con un suggestivo bianconero il vecchio James Wong Howe, operatore di merito. Finale allucinante, attaccare le cinture. (''[[Operazione diabolica]]''; 2000, p. 921)
*[...] uno dei più foschi e appenati {{NDR|film}} di Bergman. Il ricorso all'espediente dei fantasmi è giocato sulle corde di una ironia romantica che, nelle intenzioni dell'autore, è uno strumento per far sì che lo spettatore non s'identifichi nei personaggi, ma mantenga un distacco critico. (''[[L'ora del lupo]]''; 2000, p. 923)
[[File:Orca (1977) trailer - Richard Harris 3.png|thumb|[[Richard Harris]] ne ''[[L'orca assassina]]'']]
*Tentativo poco riuscito di mischiare orrore, suspense ed ecologia in un'avventura in cui si passa dalla parte della preda. (''[[L'orca assassina]]''; 2010, p. 1049)
*Scritto e diretto dallo sceneggiatore di ''[[9 settimane e ½|Nove settimane e ½]]'', è un PIF (prodotto industriale di finzione) che può essere classificato, secondo i gusti, come un porno soft passabilmente idiota o come una macchina erotica la cui benzina è fornita dal folclore brasiliano. Persone del dramma: 1) enigmatico e abbronzatissimo uomo d'affari con qualche problema sessuale e cerchietto d'oro all'orecchio sinistro; 2) giovane avvocata di strepitosa anatomia, sottoposta a Rio de Janeiro a molteplici tentazioni della carne; 3) dinamica manager ad alta tensione che si assenta dall'azione, spostandosi a Buenos Aires. Erotismo acquatico che spande. Le varie edizioni del film variano di lunghezza secondo gli usi censori locali. (''[[Orchidea selvaggia (film 1989)|Orchidea selvaggia]]''; 2000, p. 925)
*Ben confezionato, il prodotto è di una banalità e frivolezza irrecuperabili ma, a modo suo, documento di un'epoca. Componente erotica esplicita. (''[[Ore 9: lezione di chimica]]''; 2000, p. 926)
*C'è qualche eco del grande [[David Wark Griffith|Griffith]] in questo melodramma all'aria aperta sullo sfondo dei montagnosi paesaggi canadesi. Personaggi disegnati con l'accetta. (''[[Ossessione di donna]]''; 2000, p. 934)
*L'arrivo di tre ambigui domestici e l'apparizione "impossibile" del marito rafforza il clima angoscioso di questa ''ghost story'' di occupazione, risolta con un colpo di scena finale alla [[M. Night Shyamalan|Shyamalan]] che ne ribalta la natura e i significati. Chi sono gli "altri", gli "intrusi" della casa? Il tema del mondo dei morti che si mescola con quello dei vivi innerva questa storia, strutturata a scatole cinesi e fondata su quell'esitazione che, secondo [[Cvetan Todorov|Tzvetan Todorov]], è il principio che dà vita al fantastico: qui l'incertezza è, insieme, dello spettatore e di alcuni personaggi. Il finale che la scioglie riporta al livello realistico (o almeno razionale in chiave psicoanalitica) un film che comincia dove finisce la storia di [[Medea]]. [[Alejandro Amenábar|Amenabar]], anche sceneggiatore, lo governa con astuzia imitativa, virtuosistica compattezza figurativa (fotografia di Javier Aguirresarobe) e innegabile efficacia nel sostenere la suspense. Ben doppiata da [[Chiara Colizzi]], la [[Nicole Kidman|Kidman]] sostiene intrepidamente il confronto con [[Deborah Kerr]] e altre [[Joan Fontaine]] del passato. (''[[The Others (film 2001)|The Others]]''; 2010, p. 1059)
*[...] è un [[Ernst Lubitsch|Lubitsch]] con il ritmo veloce e il cinismo di un [[Howard Hawks|Hawks]]. Con ''[[Desiderio (film 1936)|Desiderio]]'' (1936), ''[[Angelo (film 1937)|Angelo]]'' (1937) e ''[[Ninotchka]]'' (1939), costituisce un piccolo trattato lubitschiano di economia politica sul fascino discreto del capitalismo. (''[[L'ottava moglie di Barbablù (film 1938)|L'ottava moglie di Barbablù]]''; 2010, p. 1059)
*Un Ben Hur del cinema d'avanguardia. Il tentativo di un autoritratto in forma fantastica. Il diario di bordo di un autore. Il rapporto su un ingorgo esistenziale. Un film sulla confusione e sul disordine della vita. Uno dei massimi contributi a quel rinnovamento dei modi espressivi e alla rottura della drammaturgia tradizionale che ebbero luogo nel cinema a cavallo tra gli anni '50 e '60, rinnovamento che Fellini aveva già cominciato con "La Dolce Vita". Personaggi memorabili e sequenze d'antologia. Il suo vero contenuto è la fitta trama dei rapporti di Guido (Mastroianni, qui più che mai alter ego di Fellini) con la moglie e l'amante, con l'ambiente di lavoro e gli estranei, con i Guru della Chiesa e della Critica, col passato e l'avvenire, con sé stesso. "L'enfer c'est les autres", aveva detto Sartre. Fellini ribalta l'affermazione: la vita – e il cinema – sono gli altri, i vivi e i morti, gli esseri reali e le creature della fantasia. Bisogna accettarli tutti con amore, gratitudine, solidarietà. (''[[8½]]''; 2010, p. 1060)
====P====
*Il film è quasi inguardabile, ma si può ascoltare. (''[[I pagliacci (film 1943)|I pagliacci]]''; 2000, p. 943)
*Bistrattato a suo tempo perché giudicato pretenzioso, fu poi rivalutato: è una bella storia d'amore raccontata in modi bizzarramente poetici e illuminata da una fulgida [[Ava Gardner|Gardner]]. Un film che ha il coraggio delle sue idee. (''[[Pandora (film)|Pandora]]''; 2000, p. 946)
*Campione d'incassi a sorpresa della stagione 2003-04 davanti a ''[[Natale in India]]'' con grande gaudio di [[Leonardo Pieraccioni|L. Pieraccioni]] (anche produttore e sceneggiatore con [[Giovanni Veronesi]]), della Medusa e degli esercenti tutti. Caso più unico che raro di comico fiorentino alla camomilla, Pieraccioni, minacciato dai 40 anni, raggiunge qui il limite di una tisana calmante ed emolliente. (''[[Il paradiso all'improvviso]]''; 2010, p. 1075)
*È un turgido melodramma in costume che appartiene al periodo d'oro (1939-44) della [[Bette Davis|Davis]], qui quasi superata da [[Barbara O'Neil|B. O'Neil]] [...]. (''[[Paradiso proibito]]''; 2000, p. 952)
*Liberamente tratto da un romanzo di Bruna Piatti, questo ritratto di un'adolescente sgallettata che accumula esperienze amorose ed errori è l'occasione di una commedia agile, attendibile, lucida, senza cedimenti al moralismo, ma non superficiale nella descrizione della condizione femminile in una città di provincia. Intorno alla [[Catherine Spaak|Spaak]], maturata, una bella galleria di caratteri tra cui spiccano quelli di [[Salvo Randone|Randone]], [[Lando Buzzanca|Buzzanca]], [[Nino Manfredi|Manfredi]]. (''[[La parmigiana]]''; 2000, p. 954)
*[...] è una partita a tre in cui la penuria di denaro del trio che fa una vita da bohème corrisponde alla privazione del sesso. [[Ernst Lubitsch|Lubitsch]] e [[Ben Hect|Hecht]] hanno camminato sul filo del rasoio per evitare, data la materia, gli attacchi delle potenti associazioni in difesa della pubblica moralità, ma incorsero ugualmente nella censura del Codice Hays, da poco entrato in vigore. [[Edward Everett Horton|E.E. Horton]], principe dei caratteristi, riesce a sopravanzare le 2 star maschili. (''[[Partita a quattro]]''; 2000, p. 955)
*Western piacevole con una giusta dosatura di commedia e di dramma (con una rissa da saloon da antologia), con un [[James Stewart|J. Stewart]] che dietro la semplicità nasconde sicurezza di sé stesso, coraggio nell'azione, e una [[Marlene Dietrich|Marlene]] bella, sguaiata, prorompente che canta in modo indimenticabile ''See What the Boys in the Back Room Will Have''. (''[[Partita d'azzardo]]''; 2010, p. 1082)
*Senza pretese, scorrevole. (''[[La paura fa 90]]''; 2000, p. 964)
*[...] è un poliziesco di routine, ma vale più della sua fama. Ha il torto di raccontare una storia in cui sono i cattivi che hanno paura e di avere in [[Jane Wyman|J. Wyman]] un'attrice fuori parte, ma l'ambientazione londinese e teatrale è deliziosa: la prima mezz'ora (con la festa di beneficienza in giardino) e il finale sono notevoli e, in bilico tra ambiguità e volgarità, [[Marlene Dietrich|M. Dietrich]] lascia il segno. (''[[Paura in palcoscenico]]''; 2000, p. 964)
*Tratto da un romanzo di Stuart Engstrand, è un film sotto il segno dell'eccesso, un noir esasperato, dominato dal chiaroscuro (fotografia di Robert Burks), così oltraggiosamente cattivo da diventare buono. (''[[Peccato (film)|Peccato]]''; 2000, p. 967)
*Uno dei pochi insuccessi commerciali di [[Alfred Hitchcock|Hitchcock]], e uno dei suoi rari film in costume. Conta per una [[Ingrid Bergman|I. Bergman]] (con [[Joseph Cotten|J. Cotten]] fuori parte) straordinaria, l'uso del piano-sequenza, l'ambientazione, la fotografia di [[Jack Cardiff|J. Cardiff]]. Verboso. Finale debole. (''[[Il peccato di Lady Considine]]''; 2000, p. 968)
[[File:La peccatrice (film 1940) Paola Barbara.png|thumb|[[Paola Barbara]] ne ''[[La peccatrice (film 1940)|La peccatrice]]'']]
*Film denso che dà spesso nel tragico. Melodramma con risvolti di critica sociale. Alcuni momenti di grande intensità. La [[Paola Barbara|Barbara]] è di un'espressività penetrante. (''[[La peccatrice (film 1940)|La peccatrice]]''; 2000, p. 969)
*È un grottesco poema satirico che osa paragonare la dittatura stalinana a quella hitleriana con un accostamento che a molta parte della sinistra occidentale ripugnava allora e oggi ripugna ancora (un po' meno). (''[[Pentimento (film 1984)|Pentimento]]''); 2010, p. 1099)
*Un film che parla al cuore: un dramma "[[Melodramma strappalacrime|d'appendice]]", quel genere che in letteratura ebbe la sua stagione di grazia nel periodo umbertino e che il pubblico popolare italiano continuò ad amare fino agli anni '60. (''[[Perdonami!|Perdonami]]''; 2000, p. 975)
*Film così, oggi, non sanno farli più, e non soltanto perché attori con quel carisma non ne esistono più in circolazione. L'assurdo e il sublime vanno a braccetto, la 1ª parte è nettamente superiore alla 2ª, ma perché chiedere la luna quando si hanno le stelle? [...] [[Bette Davis|B. Davis]] era capace di tutto, anche di un personaggio romantico. (''[[Perdutamente tua]]''; 2000, p. 976)
*[...] è diventato un film sadiano di forte suggestione e di inquietante atmosfera esotica con la sequenza della caccia splendidamente fotografata e montata. È interessante come predecessore di ''[[King Kong (film 1933)|King Kong]]'' [...]. (''[[Pericolosa partita]]''; 2000, p. 978)
*Il programmatico disinteresse per la logica narrativa esplode nel delirio truculento dell'ultima mezz'ora con 4 o 5 finali infilati l'uno nell'altro, ulteriore dimostrazione di un narcisismo esibizionistico quasi disperato. (''[[Phenomena]]''; 2010, p. 1113)
*Suspense, bizzarria, sorprese ed effetti speciali primitivi ma efficaci. (''[[Il pianeta proibito]]''; 2000, p. 986)
*L'anomala misoginia di [[Robert Aldrich|R. Aldrich]] tocca qui il vertice del barocchismo. (''[[Piano... piano, dolce Carlotta]]''; 2000, p. 986)
*Potabile sul versante della commedia, insopportabile quando inclina al sentimentalismo. (''[[Piccole donne (film 1949)|Piccole donne]]''; 2000, p. 989)
*Ambientato alla fine dell'Ottocento, è uno dei più perfetti esempi di teatro filmato che paradossalmente diventa cinema proprio nella misura in cui [[William Wyler|Wyler]] è rimasto fedele non solo al dramma (1939) di [[Lillian Hellman]], ma alla scenografia e alla messinscena. Alle luci il grande [[Gregg Toland]]. L'unica riserva che si può fare è, paradossalmente, quella di un eccesso di perfezione. (''[[Piccole volpi]]''; 2000, p. 989)
*Tratto da un best seller (1933) di [[Erskine Caldwell]], molto discusso per il suo crudo realismo incline al grottesco, e sceneggiato da [[Philip Yordan]]. Accolto severamente dalla critica, forse a causa dei suoi frequenti cambi di marcia e di tono, è un film molto caro al suo regista, meno al suo sceneggiatore ("Troppo teorico, non abbastanza fisico"). Tutti d'accordo, invece, su [[Robert Ryan|Ryan]], capofamiglia di statura biblica. (''[[Il piccolo campo]]''; 2000, p. 991)
*Classico del genere gangsteristico, caratterizzato, oltre che dalla memorabile interpretazione di [[Edward G. Robinson|E.G. Robinson]], dal taglio spedito e asciutto, quasi cronachistico del racconto, tratto da un romanzo di [[W. R. Burnett|W.R. Burnett]]. Datato, ma che forza! (''[[Piccolo Cesare]]''; 2000, p. 991)
*Melodramma strappalacrime di basso profilo. Persino [[Amedeo Nazzari|Nazzari]] è meno in parte del solito. Regia anonima. (''[[Pietà per chi cade]]''; 2000, p. 994)
*[...] è una commedia rurale che ha le scarpe grosse, ma il cervello poco fino. Contro i suoi bersagli preferiti (la meschinità, la ristrettezza di spirito, il campanilismo abietto, l'avidità, la viltà della provincia francese) [[Claude Autant-Lara|Autant-Lara]] ha la mira sbagliata per mancanza di ispirazione e di grazia. [[Anna Magnani|Magnani]] greve, doppiata tremendamente. (''[[La pila della Peppa]]''; 2000, p. 995)
*Alterna momenti di carattere documentaristico nella 1ª parte a quelli avventurosi nella 2ª, rivelando già la mano e l'occhio di [[Roberto Rossellini|Rossellini]]: spiccio, disadorno nella ricerca di autenticità e nel rifiuto della retorica propagandistica. (''[[Un pilota ritorna]]''; 2010, p. 1125)
*Qualificato con l'iperbole del "film più brutto della storia del cinema" e, perciò, diventato oggetto di culto. Il che non gli impedisce di essere assai divertente, almeno per chi sa apprezzarne lo spudorato dilettantismo, le strampalate scenografie, i dialoghi tremendi, l'assurda logica narrativa. (''[[Plan 9 from Outer Space]]'', 2000, p. 1003)
*Ispirata alla ''[[La sirenetta|Sirenetta]]'' di [[Hans Christian Andersen|Andersen]], l'ultima opera di Miyazaki non ha il fascino assoluto, misterioso e poetico di ''[[La città incantata]]'': è una gradevole favola sull'amore, sulle promesse, sul rispetto degli altri. Miyazaki si oppone ideologicamente – e orgogliosamente- all'animazione computerizzata e mette all'opera 70 artisti con la matita per creare 170000 disegni. Il risultato figurativo è in linea con quello dei contenuti: delicato, piacevole, non aggressivo, per tutti, anche per i più piccoli. (''[[Ponyo sulla scogliera]]''; 2013, p. 1210)
*Film di transizione – e di occasione – nell'itinerario di [[Vittorio De Sica|De Sica]] alla sua 6ª prova registica, si fa apprezzare per il gusto dei dettagli realistici, la cura delle inquadrature, il rifiuto della retorica edificante, il suo fondo laico. (''[[La porta del cielo]]''; 2000, p. 1013)
*La sceneggiatura di Philip Yordan (da un romanzo di Leo Brady) era ingegnosa, ma sembra che il produttore Sam Goldwin abbia fatto rifare il montaggio di testa sua. F. Granger esagera in istrionismo. Suggestiva la fotografia di Harry Stradling. (''[[La porta dell'inferno (film 1950)|La porta dell'inferno]]''; 2000, p. 1013)
*È la migliore delle versioni del romanzo, archetipo romantico, per ritmo narrativo, ragionevole fedeltà al testo, atmosfera, recitazione. (''[[La porta proibita]]''; 2000, p. 1014)
*[...] un film elegante e un po' leccato che vernicia politamente la rude scorza del romanzo. (''[[Un posto al sole (film)|Un posto al sole]]''; 2000, p. 1016)
*È forse il migliore tra i film orrorifici sulla venuta dell'Anticristo. Sulla scia dell'''[[L'esorcista|Esorcista]]'' (1973). Agli amanti del genere: c'è una decapitazione famosa. Suspense e brividi. (''[[Il presagio]]''; 2000, p. 1022)
*Da un dramma teatrale a 2 personaggi di [[Louis Verneuil]] un melodramma triangolare con molta musica classica ([[Franz Joseph Haydn|Haydn]], [[Ludwig van Beethoven|Beethoven]], [[Fryderyk Chopin|Chopin]] e un pezzo originale di [[Erich Wolfgang Korngold|E.W. Korngold]]), appartamenti immensi e lo stesso trio d'interpreti di ''[[Perdutamente tua]]'' (1942) dello stesso [[Irving Rapper|Rapper]], dove, forse per l'unica volta, [[Bette Davis|B. Davis]] si fa rubare il film da un partner ([[Claude Rains|C. Rains]]), ma alla fine, smentendo le menzogne, si prende la rivincita. Preceduto da ''Jealousy'' (1929) con Jeanne Eagels e Fredric March. Un classico del gusto ''camp''. (''[[Il prezzo dell'inganno]]''; 2000, p. 1025)
*Verboso, schematico, all'insegna di un pessimismo troppo programmatico. Il bravo [[Kevin Spacey|K. Spacey]] la fa da mattatore (con la voce di [[Giancarlo Giannini]]). (''[[Il prezzo di Hollywood]]''; 2000, pp. 1025-1026)
*[...] un lezioso film al glucosio con qualche frecciatina antiborghese, in linea con la politica fascista del tempo. (''[[La principessa del sogno]]''; 2000, p. 1037)
*[...] il dramma svolge la sua indagine sul mistero della santità attraverso cinque ritratti di suore di cui con efficace concisione si suggerisce il carattere, i problemi, i tormenti. Dalla dialettica tra questi personaggi e l'invisibile presenza di [[Teresa di Lisieux|Teresa]] esce una testimonianza sulla vita conventuale che [[Vittorio Cottafavi|Cottafavi]] (1914-98) mette in immagini con nitore figurativo, asciutta intensità e sapiente direzione degli interpreti. (''[[Il processo di Santa Teresa del Bambino Gesù]]''; 2000, p. 1039)
*1° film a Hollywood del britannico M. Newell: un inetto apologo pacifista con encefalogramma piatto. (''[[La protesta del silenzio]]''; 2000, p. 1047)
====Q====
*La denuncia del razzismo e della violenza è un tema costante di [[Richard Brooks|Brooks]], sviluppato qui con sincerità e con coraggio sulla scorta di un romanzo di Robert C. Ruark. Tutta la 1ª parte è ammirevole, ineccepibile. Quando bisogna tirare le conclusioni, la 2ª scricchiola. In un periodo in cui i mass media demonizzavano il movimento indipendentista dei Mau Mau, fu, a modo suo, un film di controinformazione. (''[[Qualcosa che vale]]''; 2000, p. 1054)
[[File:Quattro mosche di velluto grigio (1971) Mimsy Farmer 02.jpg|thumb|[[Mimsy Farmer]] in ''[[4 mosche di velluto grigio]]'']]
*Sempre più incurante della logica e della verosomiglianza narrativa, il giovane regista compiace al proprio talento visionario come un alcolista alla sua sete. (''[[4 mosche di velluto grigio]]''; 2011, p. 1198)
*[...] è una commedia diseguale e leggera, ma non priva di spunti divertenti. (''[[Quel fantasma di mio marito]]''; 2000, p. 1070)
*Tentativo parzialmente riuscito di conciliare l'approfondimento psicologico dei caratteri con le esigenze della propaganda patriottica. Il personaggio di [[Amedeo Nazzari|A. Nazzari]], comunque, rimane interessante. (''[[Quelli della montagna]]''; 2000, p. 1073)
*Un po' artificiosa e meccanica, è l'ultima delle commedie classiche di [[Ernst Lubitsch|Lubitsch]]. La vicenda è banale, ma il ritmo è scattante e [[Burgess Meredith|B. Meredith]] spiritosissimo. (''[[Quell'incerto sentimento]]''; 2000, p. 1073)
*[...] la sceneggiatura [...] punta su 2 linee narrative: 1) l'amore tra Licia ([[Marie Theres Relin|T. Relin]]) e Marco Vinicio ([[Francesco Quinn|F. Quinn]]) cioè la trascendenza, l'epifania di un mondo nuovo e la cristianità; 2) il rapporto tra Nerone ([[Klaus Maria Brandauer|K.M. Brandauer]]) e Caio Petronio ([[Frederic Forrest|F. Forrest]]), cioè la romanità, la decadenza e la coscienza della decadenza. È la 2ª componente "laica" che, senza schiacciarla, prevale sulla prima "religiosa" e che si risolve in una moderna riflessione sulla nozione di crisi di cui Petronio è l'intellettuale lucido e Nerone l'artista nevrotico. Ma il rapporto tra i 2 personaggi può essere letto anche come quello tra un attore fallito (Nerone) e un autore realizzato (Petronio). Brandauer e Forrest li hanno resi in modo magistrale. Funzionali alle intenzioni di [[Franco Rossi (regista)|Rossi]] e dei suoi sceneggiatori sono le scene di [[Luciano Ricceri]], i costumi di [[Jost Jacob]] (le une e gli altri lontani dal Kitsch e dagli stereotipi dei colossi hollywoodiani) e la fotografia di [[Luigi Kuveiller]]. (''[[Quo vadis? (miniserie televisiva)|Quo vadis?]]''; 2000, p. 1080)
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[[File:Ragazze da marito (film 1952) Eduardo De Filippo.png|miniatura|[[Eduardo De Filippo]] in ''[[Ragazze da marito (film 1952)|Ragazze da marito]]'']]
*Come quasi tutti i film diretti da [[Eduardo De Filippo|E. De Filippo]], è una trasposizione cinematografica di una delle sue commedie che nulla toglie ma nulla aggiunge alla sua grandezza di autore e attore. (''[[Ragazze da marito (film 1952)|Ragazze da marito]]''; 2000, p. 1090)
*[...] è il 3° film di [[Luciano Emmer|Emmer]], campione (milanese) del neorealismo rosa in salsa romana. Grazioso, garbato, con qualche pungente notazione sociologica, ma già sull'orlo dell'Arcadia neorealistica. (''[[Le ragazze di piazza di Spagna]]''; 2000, p. 1091)
*Girato a basso costo, fondali ed esterni di cartapesta esibiti nella loro falsità, rozzo Technicolor RKO, è uno dei più fascinosi film del [[Fritz Lang|Lang]] americano, impregnato di un romanticismo struggente sui temi della ruota, del destino, della colpa, intorno alla figura mitica di [[Marlene Dietrich|Marlene]]. Come western barocco da mettere vicino a ''[[Johnny Guitar]]'' (1953). (''[[Rancho Notorious]]''; 2000, p. 1098)
*Scandito dal ritmo ossessivo di un bolero, è un film in cui le diverse componenti letterarie, psicologiche (persino psicanalitiche) e drammatiche si fondono in una superiore unità filmica che rimanda al cinema muto e, insieme, anticipa la tecnica televisiva con un linguaggio febbrilmente barocco nel suo virtuosistico dinamismo. (''[[Rashomon]]''; 2000, p. 1101)
*È il più politico tra i colossi hollywoodiani sulla vita del Cristo, quello che più insiste, in parallelo alla vicenda religiosa, sulla presenza romana in Giudea. Barabba e Giuda, per esempio, sono proposti come Zeloti, partigiani nazionalisti in lotta contro gli occupanti. Scritto da Philip Yordan e rimontato dal produttore Samuel Bronston (per la M-G-M), presenta, in fondo, Gesù come un profeta minore. Perciò la cattolica Legion of Decency lo attaccò come "teologicamente, storicamente, evangelicamente trascurato". Privo del senso del sacro, conta per le sue parti più laiche dove N. Ray può meglio far sentire i segni dei temi a lui cari come quello della lotta per comunicare un'idea. Film diseguale e parzialmente risolto, ma le sequenze notevoli non mancano: il dinamismo del Sermone della Montagna, la scena del processo davanti a Pilato. Ribattezzato beffardamente da ''Time'': "I Was a Teenager Jesus". (''[[Il re dei re (film 1961)|Il re dei re]]''; 2000, p. 1105)
*Uno dei primi film in costume (e sandaloni) di P. Francisci che pochi anni dopo avrebbe dato inizio al ciclo di Ercole e degli altri uomini forti, meritandosi dalla critica francese l'appellativo di "re del ''peplum''". Basso costo, pochi mezzi, poche comparse, ma un certo mestieraccio. (''[[La regina di Saba]]''; 2000, p. 1108)
*Nel filone gangster del colpo grosso, rimane un classico, grazie all'alta ingegneria narrativa che culmina nella celebre sequenza muta di mezz'ora. Dopo 4 anni di purgatorio, [[Jules Dassin|Dassin]], messo sulla lista nera del maccartismo a Hollywood, dirige in Francia uno di quei thriller realistici di cui aveva la specialità in America e segna una svolta nel ''polar'' francese. Tutto concorre alla felicità del risultato: la fonte letteraria ([[Auguste Le Breton]]), la fotografia di Philippe Agostini, le musiche di Georges Auric, gli interpreti tra cui spicca [[Jean Servais|Servais]]. (''[[Rififi]]''; 2000, pp. 1119-1120)
*[[Gabriele Muccino|Muccino]] realizza un film sul fascino dell'''american dream'' di cui lui stesso sembra l'incarnazione. Ma nonostante le promesse di mantenere uno sguardo ruvido per fotografare con realismo le due facce di un paese tanto generoso quanto inesorabile, il regista scade nello stucchevole e nel sentimentale in un susseguirsi imperterrito di scene madri verso le lacrime più facili. Forza del film è l'interpretazione concitata del protagonista, nominato all'Oscar. I duetti con il (vero) figlio Jaden riciclano la lezione de ''[[La vita è bella]]'', come nella scena dei bagni in metropolitana. (''[[La ricerca della felicità]]''; 2010, p. 1252)
*Sotto l'egida della Dreamworks, i produttori Walter F. Parkes e Laurie MacDonald hanno riunito un'agguerrita squadra di esecutori/collaboratori [...]. Pur mantenendo a livello figurativo componenti esotiche e asiatiche, hanno comodato il racconto nelle categorie riconosciute da Hollywood (un po' di psicologia e qualche spiegazione in più). Almeno nella 1ª ora paura e angoscia sono palpabili, lasciando il posto gradatamente alla ridondanza dei segni, all'eccesso dell'horror rozzo, alla violenza del "troppo visibile". (''[[The Ring (film 2002)|The Ring]]''; 2010, p. 1257)
*La sequenza dell'acqua che esce vorticosamente dalla vasca e rimane sospesa sulla stanza da bagno (l'acqua è un motivo conduttore del racconto) è un efficace esempio del modo con cui gli effetti digitali possono diventare narrativamente funzionali. Chi volesse vedere nella scena una metafora del battesimo cristiano, si accomodi. È un film dove l'orrore è subordinato all'angoscia. Come dovrebbe dimostrare anche ''[[Dark Water (film 2002)|Dark Water]]'' (2002), ancora inedito in Italia, [[Hideo Nakata|Nakata]] fa melodrammi camuffati da ''horror''. (''[[The Ring 2]]''; 2010, p. 1257)
*Chiude la trilogia militare di [[John Ford|Ford]], e fu il meno apprezzato (forse sottovalutato) dei 3, ma si può leggerlo quasi come un balletto tra un uomo e i suoi due amori, la moglie e la cavalleria. La musica e diverse belle canzoni vi hanno un posto importante. (''[[Rio Bravo]]''; 2000, p. 1121)
*Melodramma tra le marcite che una sceneggiatura non priva di finezze, una bella fotografia a colori (L. Trasatti) e il fascino di una fulgida e improbabile [[Elsa Martinelli|Martinelli]] rendono appetibile. [[Raffaello Matarazzo|Matarazzo]] serve in tavola con bravura. (''[[La risaia]]''; 2000, p. 1122)
*[...] s'affida specialmente agli effetti speciali di [[Ray Harryhausen]], geniale artigiano dei trucchi. Lento e verboso nella 1ª parte, ha i suoi momenti più vispi quando il bestione attacca il faro dove uno scienziato (C. Kellaway) s'immerge nel mare con una batisfera alla sua ricerca e quando, come King Kong, irrompe in Manhattan. Un ''must'' per i patiti della SF. (''[[Il risveglio del dinosauro]]''; 2000, p. 1123)
*Uno dei più squisiti film fantastici nella storia di Hollywood. Un po' velleitario come riflessione su grandi temi (vita, morte, amore, arte), ma figurativamente suggestivo. Stupenda fotografia di [[Joseph H. August|Joseph August]] che rischiò di vincere un Oscar. (''[[Il ritratto di Jennie]]''; 2000, p. 1129)
*Girato tra difficoltà economiche e organizzative di ogni genere, il film impose in tutto il mondo una visione e rappresentazione delle cose vera e nuova, cui la critica avrebbe dato poco più tardi il nome di [[Neorealismo (cinema)|neorealismo]]. Specchio di una realtà come colta nel suo farsi, appare oggi come un'opera ibrida in cui il nuovo convive col vecchio, i grandi lampi di verità con momenti di maniera romanzesca, in bilico tra lirismo epico e retorica populista. La stessa lotta antifascista è raccontata ponendo l'accento sul piano morale più che su quello politico, il che non gli impedì di essere il film giusto al momento giusto e di indicare attraverso le figure del comunista e del prete di borgata il tema politico centrale dell'Italia nel dopoguerra. (''[[Roma città aperta]]''; 2000, p. 1137)
*Un bel valzer di [[Alessandro Cicognini]] fa da leitmotiv di questo romantico e malinconico film, sapientemente costruito (con [[Renato Castellani|Castellani]] e [[Mario Soldati|Soldati]] tra gli sceneggiatori) e impreziosito dal bianconero di [[Arturo Gallea]]. (''[[Una romantica avventura]]''; 2000, p. 1138)
*Ha tutte le carte in regola per essere iscritto al noir questo melodramma passionale a forti tinte. La regia è efficace e intelligente nella resa dell'atmosfera e degli ambienti quanto nella direzione degli interpreti tra i quali [[Barbara Stanwyck|B. Stanwyck]] scolpisce il ritratto di una insolita ''femme fatale''. (''[[Il romanzo di Thelma Jordon]]''; 2000, p. 1139)
*Ogni paragone con [[Jerry Lewis]] è superficiale: la nevrosi distruttiva sotto la maschera dell'idiozia di [[Jim Carrey|J. Carrey]] non ha niente da spartire con i personaggi infantili e disadattati del primo Lewis. Sconnesso con alcuni numeri comici azzeccati. Attenzione al drammatico finale. (''[[Il rompiscatole]]''; 2000, p. 1141)
*Il polacco [[Roman Polański|R. Polanski]] – al suo 1° film made in USA dopo 3 britannici – affascinato dal senso di mistero che serpeggia nel romanzo di [[Ira Levin]], ne cava un memorabile esempio di cinema della minaccia e ripropone il tema dell'ambiguità fino a fame la struttura portante della narrazione. (''[[Rosemary's Baby - Nastro rosso a New York]]''; 2010, p. 1282)
*È un film curioso e insensato, suggestivo e inattendibile, ben fatto e poco interessante. Poco importa se il ritratto corrisponda o no a quello del vero [[Jack Ruby|Ruby]]. Il personaggio c'è, [[Danny Aiello|D. Aiello]] gli dà credibilità e spessore fin quando non esce dai binari. Gli sta quasi alla pari il personaggio fittizio della bionda spogliarellista Candy Cane della quale [[Sherilyn Fenn|S. Fenn]] rende bene l'impasto di tenerezza e calcolo, di perversione e ingenuità. (''[[Ruby - Il terzo uomo di Dallas]]''; 2000, p. 1148)
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*Tratto dal romanzo ''L'agente segreto'' (1907) di [[Joseph Conrad]], è uno dei migliori thriller del periodo inglese di [[Alfred Hitchcock|Hitchcock]]. Ricco di invenzioni memorabili (la sequenza del coltello) con una Londra insolita e una [[Sylvia Sidney|Sidney]] di straziante intensità. Il regista confessò uno sbaglio: troppo simpatico il bambino per farlo morire. (''[[Sabotaggio (film)|Sabotaggio]]''; 2000, p. 1151)
*[[Tyrone Power]] morì a metà delle riprese e [[Yul Brynner|Y. Brynner]] lo sostituì, sbagliando l'impostazione del personaggio in chiave di forza e di dominio invece che sul conflitto tra dovere e piacere. Qualche scena memorabile (la battaglia finale con la trovata degli scudi dorati) non riscatta la sua natura di "digest" hollywoodiano. (''[[Salomone e la regina di Saba]]''; 2000, p. 1155)
*Fatto un colpo grosso, sono braccati dalla polizia, con uno dei finali più romantici e disperati della storia del cinema. Capolavoro del cinema USA di serie B, è un piccolo grande film nero sul tema della coppia criminale, ma anche una storia di "amour fou", contrassegnata da un erotismo insolito per l'epoca ("Siamo inseparabili come un revolver e le sue munizioni"). Notevole anche a livello di scrittura per il taglio espressionistico della fotografia ([[Russel Harlan]]), la precisione delle inquadrature e dei movimenti di macchina (con un bel piano-sequenza), l'uso degli esterni naturali. Dopo un avvio espositivo e un po' didattico, il racconto ha la traiettoria tesa di una fucilata. L'inglese [[Peggy Cummins|P. Cummins]] e [[John Dall|J. Dall]] (visto anche in ''[[Nodo alla gola]]'' di Hitchcock) sono perfetti. (''[[La sanguinaria]]''; 2010, p. 1300)
*È, forse, il più assurdo e delirante tra i colossi biblici di Hollywood. Ignorarlo sarebbe stolto quasi quanto prenderlo sul serio. La mano del regista è elegante. (''[[Sansone e Dalila (film 1949)|Sansone e Dalila]]''; 2000, p. 1161)
*Dal romanzo ''Some Must Watch'' di Ethel Lina White, sceneggiato da Mel Dinelli, l'archetipo dei thriller ambientati "in un'antica casa buia" in cui la sequenza del delitto principale si svolge durante una "buia notte tempestosa". Era il tempo in cui la locuzione "serial killer" (assassino periodico) non era stata ancora inventata. Un film perfetto nel suo genere. I primissimi piani dell'occhio dell'assassino al momento di aggredire le sue vittime sono diventati un classico. (''[[La scala a chiocciola (film)|La scala a chiocciola]]''; 2000, p. 1166)
*Irridente e amara commedia all'acido prussico in cui [[Billy Wilder|B. Wilder]] mette alla berlina il puritanesimo USA alle prese con la Germania sconfitta in rovina. Bisogna ascoltare [[Marlene Dietrich|Marlene]] che canta ''Black Market''. (''[[Scandalo internazionale]]''; 2000, p. 1168)
*Remake del film di [[Dino Risi]] del 1974 alla cui origine c'era il romanzo di [[Giovanni Arpino]] ''Il buio e il miele'' (1969). La differenza fondamentale tra i due film è che il giovane nella commedia amara di Risi era subordinato al protagonista, mentre qui è diventato coprotagonista. Solo nel gran finale le due vicende si mescolano, il che spiega la lunghezza del film, che tra le sue virtù non ha la leggerezza ed eccede nella ruffianeria demagogica degli effetti sentimentali. Due pezzi di bravura: la folle corsa su una [[Ferrari]] rossa guidata dal cieco attraverso un quartiere periferico e il tango che il grande [[Al Pacino|A. Pacino]] (efficacemente doppiato da [[Giancarlo Giannini|G. Giannini]]) danza con una giovane sconosciuta. (''[[Scent of a Woman - Profumo di donna]]''; 2010, p. 1315)
*Bella e fedele versione – la 1ª di 3 – del romanzo omonimo (1915) di [[William Somerset Maugham|Somerset Maugham]], notevole specialmente per l'interpretazione ottima anche se un po' sopra le righe. È il film che fece di [[Bette Davis|B. Davis]] una vera star. (''[[Schiavo d'amore (film 1934)|Schiavo d'amore]]''; 2000, p. 1175)
*È uno dei film migliori del periodo pre-western di [[Anthony Mann|A. Mann]], con un'ottima interpretazione e una bella fotografia. Indimenticabile il finale. (''[[Schiavo della furia]]''; 2000, p. 1175)
*Uno dei film del neorealismo italiano più conosciuti all'estero [...]: la sua polemica sociale non parte da un dato ideologico, ma da un motivo umano. In chiave di elegia populista [[Cesare Zavattini|Zavattini]] e [[Vittorio De Sica|De Sica]] tornano al mondo dell'infanzia che avevano già esplorato con ''[[I bambini ci guardano]]'' (1943). (''[[Sciuscià (film)|Sciuscià]]''; 2000, p. 1177)
[[File:Lo scopone scientifico (1972) Sordi e Davis.png|thumb|[[Alberto Sordi]] e [[Bette Davis]] ne ''[[Lo scopone scientifico]]'']]
*Scritta da [[Rodolfo Sonego]], è una vetta della commedia italiana, basata sulla dialettica denaro-potere. E la morale è amara: a giocare con i ricchi (con chi tiene il banco o con chi lo rappresenta) si perde sempre. Non c'è divisione tra buoni (poveri) e cattivi (ricchi): la linea di separazione è segnata dalla classe sociale e dall'obbligata scelta di campo. Film appassionante, interpretabile a vari livelli e recitato da attori infallibili. (''[[Lo scopone scientifico]]''; 2000, p. 1179)
*[[Gus Van Sant|G. Van Sant]], dopo [[Will Hunting]], dirige su richiesta di [[Sean Connery|S. Connery]] produttore un'altra storia di formazione, scritta da [[Mike Rich]] e vagamente ispirata a [[J. D. Salinger]] e al mito nordamericano del "grande romanzo del secolo", ma anche ai canoni yankee dell'agonismo e della fiducia in sé stessi. In altalena tra stereotipi hollywoodiani e finezza di annotazioni, melodramma e ironia, il film si affida al talento naturale dell'esordiente [[Rob Brown|R. Brown]] e al mestiere collaudato di un Connery sotto le righe. (''[[Scoprendo Forrester]]''; 2010, p. 1322)
*[...] un film a cerchi concentrici in cui tenerezza e ironia sono in perfetto equilibrio. Bella coppia romantica. (''[[Scrivimi fermo posta]]''; 2000, p. 1180)
*In questa commedia di fantapolitica ambientata in un futuro prossimo, J. Dante e il suo sceneggiatore Martyn Burke non risparmiano niente e nessuno. Si spara a zero sui presidenti imbecilli, governatori in foia, guru delle P.R. (Pubbliche Relazioni), organizzazioni umanitarie, giornalisti a caccia di scoop, interessi economici e calcoli elettorali, nazionalismi esasperati, fanatismi etnici, strapotere della TV. E lo fa con feroce allegria, umorismo e orrore, fantasia e realtà. (''[[La seconda guerra civile americana]]''; 2010, p. 1327)
*Guidato dal vecchio complice, N. Manfredi fa un Pilato ciociaro, scettico e pigro, in un film serio, interessante e persino coraggioso. La parte storica è ineccepibile, il resto meno. (''[[Secondo Ponzio Pilato]]''; 2000, p. 1183)
*È un noir inquietante in cui, come in altri film del regista viennese (1906-86), la sessualità ha una valenza distruttiva. [[Otto Preminger|O. Preminger]] smorza il versante melodrammatico della sceneggiatura di F. Nugent e O. Millard con un nitore di scrittura registica cui assai contribuiscono il bianconero di Harry Stradling e le musiche di D. Tiomkin. (''[[Seduzione mortale (film 1953)|Seduzione mortale]]''; 2000, p. 1185)
*Un film che rispecchia scrupolosamente la formula narrativa-rappresentativa industriale, cioè un cinema che privilegia la narrazione, il significato, l'attore senza tempi morti. (''[[I segreti di Filadelfia]]''; 2000, p. 1187)
*Torbida vicenda da incubo, imperniata sul tema dell'ipnotismo e su quello dell'impossibilità di modellare completamente un altro essere. [[Gene Tierney|G. Tierney]] è brava, ma nella parte del dottor Korvo [[José Ferrer|Ferrer]] è superbo. (''[[Il segreto di una donna]]''; 2000, p. 1190)
[[File:Se io fossi onesto (film 1942) Vittorio De Sica e María Mercader (2).png|miniatura|[[María Mercader]] e [[Vittorio De Sica]] in ''[[Se io fossi onesto]]'']]
*Una discreta commedia degli equivoci con un [[Vittorio De Sica|V. De Sica]] inaspettato: invecchiato, curvo e con gli occhiali. Bravo. (''[[Se io fossi onesto]]''; 2000, p. 1191)
*Costruito con un lungo flashback, il più radicale, pessimista e inventivo film di [[John Carpenter|Carpenter]] è fondato sulla competizione tra realtà e fantasia e diventa un apologo sulla potenza della scrittura. Apocalittico, ma non privo di ambiguità né ironia, ricco di invenzioni registiche, scenografiche, sonore, (colonna musicale curata, come al solito, dal regista), sapiente nel suggerire l'orrore senza mostrarlo, è una metafora allarmante sull'abominio della società dello spettacolo e una riflessione critica sul genere cui appartiene. (''[[Il seme della follia]]''; 2013, p. 1416)
*Conta per le qualità morali (sincerità, coraggio, buone intenzioni) più che per quelle estetiche. Difficile dire dove finisca la tenerezza del regista e dove cominci l'irrealismo ingannatore delle sue proposte. (''[[Il seme della violenza]]''; 2000, p. 1193)
*La vicenda e i personaggi suonano falsi perché risentono troppo di schemi letterari. All'attivo alcune sequenze iniziali molto efficaci e la guida degli attori. (''[[Senza pietà]]''; 2000, p. 1197)
*Diviso in 2 parti di cui la migliore è la prima, di ambiente rurale. Grazie al suo sobrio classicismo, al rifiuto di ogni formalismo, al rispetto per i personaggi, [[Howard Hawks|Hawks]] trascende gli aspetti propagandistici ed edificanti della storia [...]. (''[[Il sergente York]]''; 2000, p. 1201)
*3 attori eccellenti e una bella colonna musicale per un melodramma che rinnova il "gotico" attraverso la psicanalisi sulla linea che va da ''[[La porta proibita|Jane Eyre]]'' a ''[[Rebecca, la prima moglie (film 1940)|Rebecca]]''. (''[[Settimo velo|Il settimo velo]]''; 2000, p. 1210)
*Nessuno come [[John Ford|J. Ford]] ha saputo mettere meglio in immagini la sfida all'OK Corral, nessuno come lui è riuscito a trasformare la nostalgia in poesia. La storia è un pretesto per una documentazione su un'epoca. È il suo 3° western parlato. Comincia ad affiorare quell'arte della digressione di cui diventerà maestro in vecchiaia, ma è altrettanto notevole la dialettica dei contrasti: l'azione violenta (nove cadaveri di personaggi principali) si alterna con le parentesi idilliche, l'aura mitica di cui sono circondati i personaggi si basa sulle loro imprese, ma anche sui particolari familiari e pittoreschi del comportamento. (''[[Sfida infernale]]''; 2000, p. 1211)
*Struttura debole, qualche inverosimiglianza, e a [[Max Ophüls|Ophüls]] interessa poco la suspense: quel che gli sta a cuore è la psicologia dei personaggi, il loro comportamento, i particolari rivelatori, le fratture tra attore e personaggio. (''[[Sgomento (film)|Sgomento]]''; 2000, p. 1212)
*Nonostante i suoi meriti, commuove ma non coinvolge. [[Raf Vallone|R. Vallone]] ha, specialmente nella 2ª parte, momenti alti. (''[[Uno sguardo dal ponte]]''; 2000, p. 1213)
[[File:Marlene Dietrich in Shanghai Express (1932) by Don English (cropped).png|miniatura|[[Marlene Dietrich]] in ''[[Shanghai Express]]'']]
*3° dei 6 film [[Josef von Sternberg|Sternberg]]-[[Marlene Dietrich|Dietrich]]-Paramount e il più hollywoodiano, quello che ebbe più successo. Inverosimile melodramma esotico e ferroviario, intriso di sadismo, in funzione della carica erotica di M. Dietrich, idolo enigmatico esaltato oltre misura dai costumi di Travis Banton. (''[[Shanghai Express]]''; 2000, p. 1214)
*L'idea fu di [[Cesare Zavattini|Zavattini]]: far confessare quattro famose attrici, e importa poco sapere in che misura gli episodi narrati siano veri. Bisogna smitizzare il divismo? L'episodio [[Luchino Visconti|Visconti]]-[[Anna Magnani|Magnani]] sottolinea il rapporto tra il vivere e il recitare; gli altri 3 puntano, più o meno pateticamente, sul contrasto tra la donna e l'attrice, fra la scena e la vita. (''[[Siamo donne]]''; 2000, p. 1217)
*[...] una commedia dolciastra all'insegna dei buoni sentimenti. Scampoli di neorealismo, scatti comici, bravi caratteristi. (''[[Siamo tutti inquilini]]''; 2000, p. 1217)
*La materia è da film noir, a mezza strada tra ''[[Gilda (film)|Gilda]]'' e ''[[Il mistero del falco]]'', ma con bizzarre e sardoniche anticipazioni di ''[[Il tesoro dell'Africa]]'' di [[John Huston|Huston]]. Fecero impressione, comunque, alcune sequenze che lo resero un ''cult movie'': il corteggiamento nell'acquario, il teatro cinese, il taboga, la sparatoria finale nella sala degli specchi. Il barocchismo stilistico di [[Orson Welles|Welles]] conferma quali e quanti fossero i debiti del noir hollywoodiano con l'espressionismo. Ridotta [[Rita Hayworth|R. Hayworth]] a una statua di ghiaccio e piuttosto debole il marinaio O'Hara, l'attore che domina il film è [[Everett Sloane|E. Sloane]]. (''[[La signora di Shanghai]]''; 2000, pp. 1219-1220)
*Nonostante l'esasperato romanticismo e la veemente recitazione "all'italiana", è un melodramma raffreddato (con venature pirandelliane) che anticipa i temi di posteriori film di [[Max Ophüls|Ophüls]], specialmente di ''[[Lola Montès]]'' (1955). [[Memo Benassi|M. Benassi]] con foga sopra le righe, e una memorabile [[Isa Miranda|I. Miranda]], in bilico tra [[Greta Garbo]] e [[Marlene Dietrich]]. (''[[La signora di tutti]]''; 2000, p. 1220)
*Uno dei personaggi più riusciti della carriera di [[Bette Davis|B. Davis]], affiancata da un [[Claude Rains|C. Rains]] di grande finezza in una melodrammatica saga familiare, ottimamente sceneggiata dai fratelli Julius J. e Philip Epstein sulla base di un romanzo di [[Elizabeth von Arnim]]. (''[[La signora Skeffington]]''; 2000, p. 1221)
*Commedia fiacca degli equivoci con una soluzione che non persuade. (''[[Signori, in carrozza!]]''; 2000, p. 1223)
*Scritta con [[Mario Soldati]], è una commedia dal ritmo perfetto, tipica dei "[[Cinema dei telefoni bianchi|telefoni bianchi]]", basata com'è sul classico scambio dei ruoli e dei personaggi. Regista dai mezzi toni, [[Mario Camerini|M. Camerini]] riscatta il moralismo della storia (il confronto tra la sana piccola borghesia e la vacua aristocrazia) con una giusta dosatura di ironia e sentimento. (''[[Il signor Max]]''; 2000, p. 1224)
*Film significativo della prima fase del cinema nero. Contano specialmente l'atmosfera (fotografia in un suggestivo chiaroscuro) e la bravura dei caratteristi. (''[[Situazione pericolosa]]''; 2000, p. 1231)
*Thriller erotico di terz'ordine: drammaturgia sgangherata, personaggi improbabili, sagra degli stereotipi e delle assurdità nelle motivazioni psicologiche. Resta solo il sessappiglio di [[Sharon Stone|S. Stone]]. (''[[Sliver]]''; 2000, p. 1233)
*Nero di buon artigianato, con una bella colonna sonora di Elmer Bernstein e una suggestiva fotografia di Charles Lang Jr. Entrambi nominati agli Oscar, [[Joan Crawford|J. Crawford]] e [[Jack Palance|J. Palance]] sono assai efficaci nel rendere con ambiguità la perversità del rapporto tra i loro personaggi, ma anche [[Gloria Grahame|G. Grahame]] scava in profondità nel masochismo del suo. (''[[So che mi ucciderai]]''; 2000, p. 1235)
*È il colosso biblico che mandò a picco la Titanus. Costò 6 miliardi contro i 3 stanziati. Squinternato nella struttura, ma con qualche pagina vigorosa. Enfatico, smisurato. [...] Tutte le regole dei colossi biblici, imperniati sul binomio sesso+religione, sono rispettate anche se le audacie erotiche sono più prudenti di quel che il titolo promette, sostituite col surrogato del sadismo la cui oscenità è più contrabbandabile di quella sessuale. Anche qui, comunque, tutto si svolge a Sodoma e nei dintorni. Di Gomorra nemmeno l'ombra. (''[[Sodoma e Gomorra (film)|Sodoma e Gomorra]]''; 2000, p. 1235)
*Restituisce in piccola parte la tematica hemingwayana sulla ricerca dell'identità, il ritratto della ''lost generation'', le risonanze simboliche del viaggio. Escluso [[Tyrone Power|Power]] fuori parte, il cast funziona: una [[Ava Gardner|Gardner]] travolgente come Brett Ashley; la [[Juliette Gréco|Gréco]] ruba le scene ai compagni; al suo penultimo film, [[Errol Flynn|Flynn]] si prende in giro con classe. La corsa dei tori a Pamplona è filmata benissimo (Cinemascope di Leo Tover). (''[[Il sole sorgerà ancora]]''; 2010, p. 1395)
*Intelligente poliziesco d'azione con stile da western, critica alla polizia corrotta e preciso disegno psicologico dei due personaggi principali, permeato da una vena sentimentale sincera, sceneggiato con cura, diretto da un mestierante del genere (suoi tutti gli ''[[Arma letale]]'') e montato con ritmo e giusta suspense. Ma la cosa migliore è [[Bruce Willis|B. Willis]] nei panni di un poliziotto stanco, malinconico, che si sente un fallito e ritrova dignità e autostima nel difendere a ogni costo un uomo, anche se si tratta "solo" di un delinquentello nero e petulante. (''[[Solo due ore]]''; 2010, p. 1396)
*Nel quadro del calligrafismo letterario che s'impose nel cinema italiano negli anni di guerra il penultimo film di [[Ferdinando Maria Poggioli|F.M. Poggioli]] (1897-1945) ha un posto d'onore per finezza della recitazione, puntiglio rievocativo, attenzione ai dettagli. Peccato che, probabilmente per ragioni di costo, il regista abbia dovuto omettere il paesaggio, una tela di fondo importante nell'ironico romanzo di [[Aldo Palazzeschi|A. Palazzeschi]] [...]. (''[[Sorelle Materassi (film)|Sorelle Materassi]]''; 2000, p. 1248)
*Uno dei capolavori della commedia italiana del "boom". La società di quel periodo è resa con un'euforia rara, un'ammirevole sapienza nel passare dall'agro al dolce, dal comico al grave. Il pubblico lo capì meglio dei critici. (''[[Il sorpasso]]''; 2000, p. 1248)
*Carosello tragicomico di amori incrociati. La migliore commedia del regista, un capolavoro. Nelle cadenze frivole di un "invito al castello" con risvolti comici da pochade rivela un retrogusto amarissimo. Grande compagnia d'attori, eleganza suprema. Bergman sostiene di essere negato all'umorismo, al registro leggero. Dopo ''[[Una lezione d'amore]]'', questo film lo smentisce. (''[[Sorrisi di una notte d'estate]]''; 2013, p. 1484)
*Melodramma gangster ben fatto, con una bella trama intricata e con un [[Robert Taylor|R. Taylor]] farabutto di "sani e incorruttibili principi". Ma l'Oscar lo prese [[Van Heflin|V. Heflin]], come miglior attore non protagonista. (''[[Sorvegliato speciale (film 1941)|Sorvegliato speciale]]''; 2000, p. 1249)
*Investigazione interiore, thriller psicologico. Famosa la scena del bicchiere di latte. Epilogo insoddisfacente (anche per Hitchcock) diverso da quello del romanzo [...]. (''[[Il sospetto (film 1941)|Il sospetto]]''; 2000, p. 1249)
*Scurrile, politicamente sfacciato sino all'assurdo (e all'irresponsabilità), è una miscela sgangherata di pulp, Kitsch, satirica trasgressione, simpatia e cattivo gusto. (''[[South Park - Il film: più grosso, più lungo & tutto intero|South Park]]''; 2000, p. 1254)
*Sul classico tema della "seconda occasione", cimentandosi in un genere per lui nuovo, il settantenne regista-produttore [[Clint Eastwood|C. Eastwood]] pilota ammirevolmente un altro film con l'abituale ''understatement'', mescolando con sapiente leggerezza i toni, dall'umoristico al drammatico. Coerente con la sua concezione artigianale del cinema, ricorre agli effetti speciali subordinandoli al racconto e rivendicando la centralità delle doti umane (manualità, intuito, libertà di scelta) contro la supremazia della tecnologia. Melanconico e genialmente retorico epilogo lunare nel nome dell'amicizia [...]. (''[[Space Cowboys]]''; 2010, p. 1409)
*La chirurgia plastica trasforma una bruttina in bellissima. Il marito non l'accetta, la vita coniugale diventa un inferno, lei se ne va con un corteggiatore, ma quando apprende che il consorte ha ucciso il chirurgo, ritorna. Nonostante l'inverosimiglianza dell'assunto, non manca d'interesse come descrizione di un meschino ambiente piccoloborghese. Ottimo [[Bourvil]]. (''[[Lo specchio a due facce]]''; 2010, p. 1258)
*Molti effetti speciali, la storia speciale non è, i personaggi nemmeno. Film bovino con poca azione, molte chiachiere, due o tre belle idee di sceneggiatura, un finale ingegnoso. (''[[Star Trek (film 1979)|Star Trek]]''; 2010, p. 1428)
*Più vispo del primo. Ridimensionate le ambizioni metafisiche e ridotti gli effetti speciali, si è puntato sull'azione, sulle battaglie, su [[Khan Noonien Singh|Khan]], malvagio galattico di statura scespiriana. Le solenni banalità del dialogo non si contano. (''[[Star Trek II - L'ira di Khan]]''; 2010, p. 1428)
*La zuppa è sempre la stessa, ma è cambiato il cuoco. In peggio. Ci si prende troppo sul serio. Contano le scenografie wagneriane, le catastrofi, gli effetti speciali. E i [[Klingon]]s, pirati interstellari, sono pappemolli che fanno la faccia feroce. (''[[Star Trek III - Alla ricerca di Spock]]''; 2010, p. 1428)
*Attore, sceneggiatore e regista, L. Nimoy porta le avventure galattiche verso la Terra e verso la commedia con risultati assai divertenti. Pochi effetti speciali ma efficaci. (''[[Rotta verso la Terra|Star Trek IV - Rotta verso la Terra]]''; 2010, p. 1428)
*Traballante e fiacco si riprende nell'efficace finale. (''[[Star Trek V - L'ultima frontiera]]''; 2010, p. 1448)
*Meglio del precedente, ma tolta la sequenza dell'Alaska è tutto già visto. (''[[Rotta verso l'ignoto|Star Trek VI - Rotta verso l'ignoto]]''; 2010, p. 1429)
*Gene Roddenberry, creatore della serie, inorridirebbe se fosse ancora vivo: si è toccato il fondo. (''[[Star Trek: La nemesi]]''; 2010, p. 1429)
*È un film sonoro, ma senza una parola di dialogo. Sul piano formale è tutt'altro che disprezzabile e riesce a raggiungere una innegabile tensione drammatica in più di una sequenza. R. Milland è bravissimo nella sua interpretazione di nevrotico. Scritto da R. Rouse con Clarence Greene, ha i limiti di ogni narrazione imperniata su una scommessa stilistica. Al risultato concorre la suggestiva ambientazione realistica negli esterni di Washington e New York. (''[[La spia]]''; 2000, p. 1261)
*Un gioiello del cinema americano a basso costo in cui il tempo narrativo coincide con quello reale. Realizzare ''The Set-Up'' (trucco, imbroglio) "fu per tutti un atto d'amore" ([[Robert Wise|R. Wise]]). Un raro equilibrio di tensione, autenticità, atmosfera, credibilità, verità psicologica. Splendido bianconero di [[Milton R. Krasner|Milton Krasner]]. Premiato a Cannes per la sceneggiatura dell'esordiente Art Cohn, giornalista sportivo, una delle più belle interpretazioni del quarantenne [[Robert Ryan|R. Ryan]] che aveva praticato il pugilato in gioventù. (''[[Stasera ho vinto anch'io]]''; 2000, p. 1275)
*Melodramma di successo che resiste al tempo. (''[[Stasera niente di nuovo]]''; 2000, p. 1275)
*Con la colta complicità di Bernardino Zapponi, L. Magni privilegia in Neri – canonizzato nel 1622 – lo zelo cristiano, fatto di invidiabile buonumore e disprezzo delle mondanità. Più che film storico, pencola verso la commedia musicale con le canzoni scritte da Angelo Branduardi. Godibili l'Ignazio di Loyola di p. Leroy, Sisto V di M. Adorf, il diavolo calderaro di R. Montagnani, il garbo di J. Dorelli che fa un Neri alla [[Bing Crosby|Crosby]] (''[[La mia via]]''). La sequenza in cui si siedono – tutti stinchi di santo spagnoli – Teresa d'Avila, Giovanni della Croce e Ignazio di Loyola ricorda [[Luis Buñuel|Buñuel]] di ''[[La via lattea (film 1969)|La via lattea]]''. (''[[State buoni se potete]]''; 2000, p. 1275)
*Maldestro tentativo di inserire due divi di Hollywood in una struttura neorealistica di taglio semidocumentario. [...] soltanto a sprazzi si coglie la sensibilità di [[Vittorio De Sica|V. De Sica]]. Vale soprattutto per il finale. (''[[Stazione Termini (film)|Stazione Termini]]''; 2000, p. 1276)
*Ispirato a fatti realmente accaduti, è in bilico tra uno storico appena credibile e uno pseudo-erotico-conventuale. (''[[Storia di una monaca di clausura]]''; 2000, p. 1283)
*Scritto da [[Lillian Hellman]], è un sagace adattamento di un dramma (1935) di [[Sidney Kingsley]] dove, accanto ad attori famosi, c'è da ammirare la banda dei Dead End Kids, la fotografia di [[Gregg Toland|G. Toland]] e la brava [[Claire Trevor|C. Trevor]]. Girato interamente in studio con fondali dipinti. Questa accentuazione della sua dimensione teatrale diventa un espediente quasi [[Bertolt Brecht|brechtiano]] per comunicare che la storia in corso è rappresentativa di una vasta realtà. (''[[Strada sbarrata]]''; 2000, p. 1287)
*Rifacimento di ''[[La cagna (film 1931)|La chienne]]'' (1931) di [[Jean Renoir]] [...], ma [[Fritz Lang|F. Lang]], aiutato da un'ottima sceneggiatura di [[Dudley Nichols]], ne ha cavato qualcosa di originale: una storia psicologica con un magico sottofondo da incubo. (''[[La strada scarlatta]]''; 2000, p. 1287)
*Intelligente antologia sui moderni metodi di lotta che la polizia USA ha adottato contro il banditismo nel dopoguerra, ha un notevole ritmo, un ottimo montaggio e un gruppo di bravi attori. (''[[Strada senza nome|La strada senza nome]]''; 2000, p. 1287)
*È il 3° e il più convenzionale dei film diretti da [[Orson Welles|Welles]], in linea con un personaggio di moda a Hollywood negli anni '40: l'ospite in casa che non è quel che sembra. Prodotto da [[Sam Spiegel]] e scritto da [[Anthony Veiller]] su un soggetto altrui, ha molti punti deboli, ma, oltre a quella finale, vanta almeno 2 sequenze memorabili (l'inizio e l'assassinio nel bosco) e lo straordinario bianconero di [[Russell Metty]]. Interessante la descrizione dell'ambiente di provincia. Pur andando talvolta sopra le righe, Welles sfaccetta con sottile istrionismo il suo nazista. Memorabile la figuretta del farmacista che gioca a scacchi. (''[[Lo straniero (film 1946)|Lo straniero]]''; 2000, p. 1290)
*Pretenzioso nel voler essere un'analisi dell'inconscio femminile, è un fantasy adrenalinico, più videogioco che film, che nel giro di meno di mezz'ora diventa ripetitivo, esageratamente estetizzante (scenografie di Rick Carter e costumi di Michael Wilkinson), troppo concentrato sull'erotismo delle giovani interpreti costrette in personaggi privi di spessore, retorico nel finale. (''[[Sucker Punch (film 2011)|Sucker Punch]]''; 2013, p. 1539)
*È difficile stabilire in che misura i notevoli meriti di questo film nero che è anche un apologo morale siano di [[Ben Hecht]] sceneggiatore [...] o della regia di [[Otto Preminger|O. Preminger]] e del suo stile visivo di grande precisione. Ancora una volta, dopo ''[[Vertigine (film 1944)|Laura]]'' (1944), la coppia [[Dana Andrews|Andrews]]-[[Gene Tierney|Tierney]] fa faville. (''[[Sui marciapiedi]]''; 2000, p. 1298)
*Raccontato sul filo del rasoio del drammatico e dell'umoristico, è un po' verboso e prolisso, ma sostenuto da una sapiente suspense. (''[[Il suo tipo di donna]]''; 2000, pp. 1300-1301)
*Stravaganza sgangherata e, infine, stucchevole, ricca di effetti speciali e di citazioni (''[[Blade Runner]]'', ''[[Chi ha incastrato Roger Rabbit|Roger Rabbit]]'', ''[[Atto di forza|Total Recall]]'', ''[[Guerre stellari|Guerre Stellari]]'', ''[[Jurassic Park]]'', ecc.), ma povera di intelligenza e priva di brio. [...] Soltanto per minori di 12 anni videodipendenti. (''[[Super Mario Bros. (film)|Super Mario Bros]]''; 2000, p. 1302)
*Titolo stupido per un elaborato rifacimento del famoso racconto ''Giro di vite'' (1898) di [[Henry James]]. Ma la suspense c'è, e specialmente il clima morboso. Ottima [[Deborah Kerr|D. Kerr]], splendida fotografia di [[Freddie Francis]]. (''[[Suspense (film 1961)|Suspense]]''; 2000, p. 1304)
====T====
*Film d'avventure esotiche che tiene svegli col suo ritmo svelto. La fulgida [[Marlene Dietrich|Marlene]] ha una corona di baldi maschietti. L'ambiente è suggestivo, e c'è una scazzottatura da antologia. (''[[La taverna dei sette peccati]]''; 2000, p. 1316)
*Ultimo film inglese di Hitchcock che non riuscì mai ad amarlo. Macchinoso, un po' enfatico, teatraleggiante, un po' stupido, ma è pur sempre un tenebroso incontro con i mostri della mente e del sogno. (''[[La taverna della Giamaica]]''; 2000, p. 1316)
*Sceneggiato da [[Luc Besson]], è un film di azione ad alta velocità che assomiglia ai poliziotteschi italiani degli anni '70 più che ai modelli hollywoodiani degli anni '90: inseguimenti, acrobazie su due o quattro ruote, parentesi di umorismo pecoreccio. Basta guardare i primi 20 minuti. Sembrano sentinelle che dicano: non andate avanti. (''[[Taxxi]]''; 2000, p. 1317)
*L'argomento era già un po' sdato e anacronistico perché quando il film uscì era già in funzione il telefono automatico. Deriva, infatti, da una novella di Herbert Rosenfeld degli ultimi anni '20, sceneggiata da Ernst Wolff per il film tedesco ''Fräulein-falsch verbunden'' (1932) di E.W. Emo con Magda Schneider. Il rifacimento del casertano N. Malasomma non manca né di brio né di garbo. (''[[La telefonista]]''; 2000, p. 1319)
*Racconto di comportamenti più e prima ancora che di psicologie, non fa concessioni allo spettacolo o al romanzo: nessun incidente, nemmeno una piccola slavina, tutto concentrato sui gesti, gli oggetti, i piccoli particolari quotidiani con un filo di bonaria ironia. Una piccola musica, un film di grazia. (''[[Il tempo si è fermato]]''; 2000, p. 1323)
*Se esistesse l'Oscar della macelleria, questo 8° film di D. Argento se lo aggiudicherebbe facilmente. (''[[Tenebre (film)|Tenebre]]''; 2000, p. 1323)
*Il motto è "Non fate la guerra, fate l'amore". In modi meno piccanti, la vicenda rimanda a quella di ''[[L'iniziazione (film 1986)|L'iniziazione]]'' (1986) di [[Gianfranco Mingozzi|Mingozzi]], ma [[David Hamilton|Hamilton]], famoso fotografo di moda, punta sulla calligrafia e il morbosetto. (''[[Tenere cugine]]''; 2000, p. 1324)
[[File:Teodora (film 1954) Gianna Maria Canale.png|miniatura|[[Gianna Maria Canale]] in ''[[Teodora (film 1954)|Teodora]]'']]
*1° film a colori di [[Riccardo Freda|R. Freda]] [...] e uno dei suoi risultati più armoniosi in cui le ragioni dello spettacolo non prevaricano sulla definizione dei personaggi. (''[[Teodora (film 1954)|Teodora]]''; 2000, p. 1325)
*3° film di [[Vittorio De Sica|V. De Sica]] regista [...] e il migliore dei 3 per il garbo della costruzione narrativa, l'esperta guida degli attori, la credibilità dei personaggi. Basterebbe [[Anna Magnani|A. Magnani]] nel personaggio della canzonettista Loletta Prima per raccomandarlo. (''[[Teresa Venerdì]]''; 2000, p. 1327)
*Artificioso, ma efficace esercizio di suspense con una palese influenza dell'espressionismo a livello figurativo. Una [[Barbara Stanwyck|B. Stanwyck]] superlativa si guadagnò una candidatura all'Oscar. (''[[Il terrore corre sul filo]]''; 2000, p. 1331)
*È un bizzarro film in cui [[John Huston|J. Huston]] prende in giro un po' tutti: sé stesso, il thriller avventuroso, [[Gina Lollobrigida|G. Lollobrigida]] e il pubblico, strizzando l'occhio agli amici. Una vacanza italiana. Quando uscì fu un fiasco, ma poi divenne un film di culto per cinefili sofisticati. Dialoghi spiritosi di [[Truman Capote]]. (''[[Il tesoro dell'Africa]]''; 2000, p. 1334)
*"Girato per scommessa e divertimento" ([[Don Siegel|D. Siegel]]). Scommessa vinta, spettatori divertiti. (''[[Il tesoro di Vera Cruz]]''; 2000, p. 1335)
*Da un copione teatrale (1953) di [[Agatha Christie]] un dramma giudiziario che diventa un esercizio di alta acrobazia intellettuale. Un meccanismo perfetto. [[Charles Laughton|C. Laughton]] e [[Marlene Dietrich|M. Dietrich]] straordinari, ma anche [[Tyrone Power|T. Power]], in un personaggio per lui insolitamente ambiguo, è OK. (''[[Testimone d'accusa (film 1957)|Testimone d'accusa]]''; 2000, p. 1337)
*È il caso raro di un film laico, appoggiato più all'antropologia che alla psicologia, che, attraverso la leggerezza e la concretezza della vita quotidiana, suggerisce il senso del sacro, la religione vissuta come energia dell'amore. (''[[Thérèse]]''; 2000, p. 1339)
*Enorme successo di pubblico per questo film d'avventure girato come un lungo spot pubblicitario da Tony Scott (fratello del più celebre Ridley). ''Ad majorem gloriam'' dell'epoca di [[Ronald Reagan]]. E di [[Tom Cruise]]. (''[[Top Gun]]''; 2013, p. 1602)
*Lavora bene con la macchina da presa l'attore-regista cileno di origine russa [[Alejandro Jodorowsky|A. Jodorowsky]], traducendo in immagini e suoni i suoi (non sempre chiari) messaggi poetici e filosofici di anarchico narcisista, alchimista manipolatore di simboli. Per qualcuno questo è "il primo western surrealista". (''[[El Topo]]''; 2000, p. 1351)
*2° capitolo, tra ''[[Catene (film 1949)|Catene]]'' (1950) e ''[[I figli di nessuno (film 1951)|I figli di nessuno]]'' (1951) della popolare trilogia "lacrimosa" con la coppia A. Nazzari-Y. Sanson. Gli stereotipi del romanzo d'appendice ridotti all'essenziale con due o tre colpi di regia. (''[[Tormento (film 1950)|Tormento]]''; 2000, p. 1352)
*Il principio di base è l'accumulazione, come se lo sceneggiatore [[Aldo De Benedetti]] avesse voluto condensare in un film solo due o tre romanzi d'appendice. (''[[Torna! (film 1953)|Torna!]]''; 2000, p. 1352)
*Sulla via di [[Raffaello Matarazzo|Matarazzo]], [[Riccardo Freda|R. Freda]], ispiratosi a un fatto di cronaca del 1922, conduce in porto il melodramma passando di scena madre in scena madre. [[Amedeo Nazzari|A. Nazzari]] convince più di [[Vittorio Gassman|V. Gassman]], che si stava specializzando nelle parti di cattivo. (''[[Il tradimento]]''; 2000, p. 1359)
*[...] il 5° film di [[Mario Soldati|M. Soldati]] regista conta per l'orchestrazione capziosa dei rapporti psicologici, l'impiego drammatico del paesaggio (fotografia di [[Massimo Terzano|M. Terzano]] e O. [[Otello Martelli|Martinelli]]), l'ingegnoso assillo di "fare cinema". (''[[Tragica notte]]''; 2000, p. 1361)
*Il titolo originale ''Die Hard'' è meno fuorviante di quello italiano: si riferisce proprio al protagonista, solo contro tutti, e alla feroce lotta che deve intraprendere. Non è un catastrofico, è un memorabile, stringato e avvincente film d'azione. (''[[Trappola di cristallo]]''; 2000, p. 1364)
*È un film che ha in partenza qualche difficoltà di carburazione, ma poi funziona con diversi momenti divertenti. (''[[30 secondi d'amore|Trenta secondi d'amore]]''; 2000, p. 1374)
*''[[Tron (film)|Tron]]'' (frammento di elettronica) è una divertente variante pirotecnica di ''[[Guerre stellari]]''. Prodotto dalla Disney. Film-computer, e non soltanto film sul computer, tra riferimenti scientifici che non sono affatto scientifici, ha la sua brava morale americanamente ottimistica. È il 1° film sulla realtà virtuale. (''[[Tron (film)|Tron]]''; 2000, p. 1381)
*{{NDR|Nel film}} sono messi in fila tutti gli stereotipi della commedia sentimentale per smontarli e frantumarli con una spudorata buffoneria che sghignazza sulle regole del "politicamente corretto" e del buon costume. Sono passate agli onori della cronaca, se non della storia, le gag del gel e quella antica (ma qui per la prima volta dotata del controcampo in passato sempre negato) del pene chiuso di scatto nella cerniera dei pantaloni. Critici e spettatori divisi in due fazioni: chi lo prende per un umorismo sopra le righe, ma intelligente e liberatorio e chi lo respinge come un esempio di trivialità goliardica [...]. (''[[Tutti pazzi per Mary]]''; 2000, p. 1390)
====U====
*Unico film fantastico nella carriera di Hitchcock, comincia in cadenze di commedia mondana e termina nei toni di un'allegoria apocalittica, basata sulle 3 unità della tragedia classica (luogo, tempo, azione). Inquietante, non soltanto impressionante. (''[[Gli uccelli]]''; 2000, p. 1393)
*È un vero film "de noantri", romano e romanesco a 18 carati, degno del [[Giuseppe Gioachino Belli|Belli]]. C'è la firma di [[Federico Fellini|Fellini]] giovanissimo alla sceneggiatura insieme a quella di [[Aldo Fabrizi|A. Fabrizi]]. I duetti Fabrizi-[[Anna Magnani|Magnani]] sono spassosi. (''[[L'ultima carrozzella]]''; 2000, p. 1396)
*[...] [[Martin Scorsese|M. Scorsese]] rifiuta i tre modelli cinematografici a disposizione (il colossal hollywoodiano, [[Roberto Rossellini|Rossellini]], [[Pier Paolo Pasolini|Pasolini]]) e persegue una propria via, discutibile ma sicuramente personale. Recupera la cultura cattolica meridionale di Little Italy di cui s'è alimentato nell'infanzia, la filtra attraverso la sua memoria di ''cinéphile'' onnivoro e la "cristologia" rock degli anni '70 (eloquente la scelta di [[Peter Gabriel]] per le musiche) e tenta persino di rappresentare Cristo in modi "barbarici" come potrebbero vederlo uomini africani o latino-americani, di cultura diversa da quella euro-occidentale. Il suo è un Dio delle debolezze che ha preso sul serio l'incarnazione e che ha uno spessore teologico maggiore di quel che è sembrato alla maggioranza dei critici e dei cattolici scandalizzati. (''[[L'ultima tentazione di Cristo]]''; 2000, p. 1400)
*[...] il 35° film di [[Raffaello Matarazzo|Matarazzo]] chiude il ciclo del melodramma matarazziano di cui è in un certo modo il compendio, ma chiude anche, non senza malinconia, il suo itinerario di regista. I 5 film successivi sono soltanto il segno di una sopravvivenza. (''[[L'ultima violenza]]''<ref>Citato in ''[https://www.mymovies.it/film/1957/lultima-violenza/ L'ultima violenza]'', ''mymovies.it''.</ref>)
*Un piccolo classico della SF al cinema. Il suo discorso di rispetto per gli alieni lo distingue dall'isteria di quel periodo di guerra fredda. Bravi attori, solida sceneggiatura, pochi trucchi, molta sobrietà. (''[[Ultimatum alla Terra]]''; 2000, p. 1400)
*Nonostante l'apporto di [[Alberto Moravia|Moravia]] alla sceneggiatura, la vicenda, aggiornata agli anni '50, non sta in piedi. La condizione della donna è esaminata con piagnucolosa curiosità, e non basta la bravura della [[Alida Valli|Valli]] a riscattarla. Ambientazione milanese fiacca. (''[[Ultimo incontro]]''; 2000, p. 1406)
*Global colossal etno-epico da 140 milioni di dollari con ambizioni storiche, filosofiche e artistiche che all'atto pratico vengono sacrificate sull'altare del dio mercato. Al suo attivo il potente romanticismo della vicenda ([[John Logan|J. Logan]], [[Marshall Herskovitz|M. Herskovitz]], [[Edward Zick|E. Zwick]]), le grandiose scene di battaglia – su tutte l'emozionante carica dei samurai a cavallo che sbucano come fantasmi dalla nebbia in mezzo al bosco –, la documentata ricostruzione degli ambienti ([[Lilly Kilvert]]) e dei costumi ([[Ngila Dickson]]), l'intensa interpretazione di Watanabe nei panni dell' "ultimo samurai", che sprona Cruise a dare il meglio di sé. Infestato, però, da stereotipi hollywoodiani e cadute nella soap opera, come il ridicolo incontro finale con l'imperatore e l'''happy end'' sentimentale. (''[[L'ultimo samurai]]''; 2013, p. 1670)
*Tratto da un romanzo di [[Richard Matheson]] e girato a basso costo tra i palazzi romani dell'[[EUR]], è un horror che passò ingiustamente inosservato, nonostante i suoi meriti: un ottimo [[Vincent Price|Price]], alta tensione, intelligenza dei dettagli, alcune anticipazioni – o coincidenze? – con i futuri film di [[George A. Romero]]. (''[[L'ultimo uomo della Terra]]''; 2000, p. 1408)
*Uno dei capolavori del cinema neorealista, e il suo canto del cigno. Frutto maturo del sodalizio tra [[Cesare Zavattini|Zavattini]] e [[Vittorio De Sica|De Sica]], sostenuto anche da ricerche, non tutte risolte, sul tempo e la durata (famosa la sequenza del risveglio della servetta), il film tocca una crudeltà lucida senza compromessi sentimentali, fuori dalla drammaturgia tradizionale. Non ha la "perfezione" di ''[[Ladri di biciclette]]'', ma va al di là. (''[[Umberto D.]]''; 2000, p. 1409)
*Come [[Mario Camerini|Camerini]] anticipò il neorealismo, facendo di Milano qualcosa di più di una tela di fondo per questa commedia comico-sentimentale profumata di giovinezza e raccontata con garbo. (''[[Gli uomini, che mascalzoni...]]''; 2000, p. 1413)
*Narrato con scioltezza è un dramma razziale intelligente che vale anche per alcune (azzeccate e dure) annotazioni sociologiche e ambientali (la famiglia del medico). Disgraziatamente [[Joseph L. Mankiewicz|J.L. Mankiewicz]] si è abbandonato un po' troppo alla declamazione e agli effetti. Bravi gli interpreti [...]. (''[[Uomo bianco, tu vivrai!]]''; 2000, p. 1417)
*Il pretendente [...] doma la bisbetica con disarmata e sorridente pazienza. Commedia agile, festosa e gentile [...]. (''[[L'uomo che sorride]]''; 2000, p. 1420)
*Considerato il migliore dei 5 film hollywoodiani di [[Jean Renoir|J. Renoir]], il 1° in cui il conflitto tra uomo e natura ha un'importanza centrale: quasi vi si sente l'odore della terra smossa dall'aratro, battuta dalla pioggia o riscaldata dal sole. Il velato ottimismo dell'epilogo è una speranza più che una certezza. (''[[L'uomo del Sud]]''; 2000, pp. 1425-1426)
*Pur subordinata ai 3 personaggi maschili, la [[Bette Davis|Davis]] dà alla sua parte calore e umorismo, "rubando" il film a [[Edward G. Robinson|Robinson]] per il quale era stato prodotto dalla Warner. (''[[L'uomo di bronzo]]''; 2000, p. 1426)
*[...] è uno dei migliori thriller prodotti da [[Val Lewton]] per la RKO. La povertà dell'intrigo è riscattata dall'uso sapiente della suspense e degli effetti: l'orrore è solamente suggerito. (''[[L'uomo leopardo]]''; 2000, p. 1429)
[[File:L'uomo di paglia (film).JPG|miniatura|La scena finale de ''[[L'uomo di paglia]]'']]
*Gli ingredienti narrativi sono più o meno gli stessi di ''[[Il ferroviere]]'' (1955), e la maestria tecnico-stilistica è tale che non si nota quasi più. Per tre quarti il film tiene, avvince e convince (e la Bettoja fu giustamente una rivelazione), ma ancora una volta il finale rovina l'equilibrio a colpi di retorica e di buon senso piccolo borghese. L'apporto alla sceneggiatura di Benvenuti e De Bernardi, collaboratori di A. Giannetti, si sente nei particolari. (''[[L'uomo di paglia]]''; 2000, p. 1427)
*Curioso esempio di fantascienza religiosa da un romanzo di successo di [[Morris West]] che, comunque, previde con un anticipo di più di 10 anni l'elezione (1976) del polacco [[Papa Giovanni Paolo II|Karol Wojtyla]]. Un insuccesso a tutti i livelli. (''[[L'uomo venuto dal Kremlino]]''; 2000, p. 1433)
*Interamente girato in Thailandia, è coraggioso, anticonformista e crudele per certi aspetti, soprattutto nella 1ª parte. (''[[Urla del silenzio]]''; 2010, p. 1609)
====V====
*Costato 50 milioni di dollari a [[Joel Silver]] (''[[Matrix]]'') che l'ha prodotto per la Warner, questo colosso di fantapolitica ha i suoi veri autori nei [[Lana e Andy Wachowski|fratelli Wachovski]] (''Matrix'') che l'hanno coprodotto e sceneggiato dal romanzo a fumetti di [[Alan Moore]] e [[David Lloyd]], delegandone la regia all'ex aiuto regista [[James McTeigue|McTeigue]]. [...] È una silloge di [[Robin Hood]], [[Zorro]], [[Gaston Leroux#Il fantasma dell'Opera|Fantasma dell'Opera]], che protegge, ama, rigenera la giovane Evey, trasformandola in complice ed erede sino alla vittoria finale. La componente ideologica non è da prendere troppo sul serio, ma nemmeno da trascurare: le fonti indirette sono britanniche in letteratura (''[[Il mondo nuovo]]'' di [[Aldous Huxley|Huxley]], ''[[1984]]'' di [[George Orwell|Orwell]]) e in musica ([[Sex Pistols]]). Struttura narrativa compatta, ineccepibili i contributi tecnici (fotografia, scene, costumi, colonna sonora, effetti speciali). La maschera del protagonista rimanda alle sembianze di [[Guy Fawkes]] (1570-1606) che doveva essere l'esecutore del cosiddetto ''Gunpowder Plot'' ([[Congiura delle polveri]]) del 5-11-1605, organizzato da un gruppo di altolocati cattolici per distruggere la sede del parlamento e il [[re Giacomo I Stuart]] e fomentare un'insurrezione popolare. Memorabile sequenza finale di Londra invasa da migliaia di insorti con la maschera di V prima dell'ultima esplosione. (''[[V per Vendetta]]''; 2010, p. 1679)
*[...] è una parafrasi (o un'interpretazione?) in chiave psicanalitica della storia di Caino e Abele dove il primo non è malvagio, ma disperato e cerca di trovare nell'amore la salvezza. [...] È anche il 1º film di [[James Dean|J. Dean]] protagonista e rimane tuttora soprattutto come il suo ritratto. (''[[La valle dell'Eden]]''; 2000, p. 1442)
*Scritto da [[Nigel Kneale]] con il regista, è il 2° film della serie Hammer che, nella sua miscela di fantascienza e horror, riflette in modi bizzarri l'isteria allarmistica da guerra fredda (come in USA ''[[L'invasione degli ultracorpi]]'', 1956). (''[[I vampiri dello spazio]]''; 2010, pp. 1618-1619)
*La vita del Cristo secondo uno dei tre evangelisti sinottici da cui, però, sono stati espunti tutti i passi escatologici e la maggior parte dei miracoli. È un film laico, rivolto a mettere in luce l'umanità più che la divinità di un Gesù severo, pugnace, medievale, carico di tristezza e di solitudine. Quando il regista riesce a far coincidere il testo di Matteo con l'autobiografia, la passione con l'ideologia, è il film di un poeta. In senso teologico, è un vangelo senza speranza. Con il suo sincretismo formale, i riferimenti pittorici, la scabra luminosità, il richiamo a un Terzo Mondo che non è più solo preistoria, raggiunge una forte tonalità epica e religiosa. (''[[Il Vangelo secondo Matteo]]''; 2000, p. 1445)
*Seguito di ''La maschera di Frankenstein'' (1957) cui è superiore: il personaggio del barone, vero protagonista della serie della britannica Hammer (mentre quella hollywoodiana dell'Universal privilegiava la Creatura, cioè Boris Karloff), è di una complessità insolita, grazie alla sceneggiatura articolata di Jimmy Sangster, e T. Fisher non gli nega la comprensione, se non la simpatia. (''[[La vendetta di Frankenstein]]''; 2000, p. 1450)
*Il 1° dei 3 western di [[Fritz Lang|Lang]], e non il migliore. Più che sul tema della giustizia, svolto in modo troppo didattico, trova i suoi motivi di interesse in quelli della vendetta e della colpa. [[Gene Tierney|G. Tierney]] esordiente è già fascinosa. (''[[Il vendicatore di Jess il bandito]]''; 2000, p. 1451)
*[...] è il 4° e il più discontinuo dei 6 film [[Josef von Sternberg|von Sternberg]]/[[Marlene Dietrich|Dietrich]]. Ingiusto salvare soltanto il famoso ''Hot Voodoo'', memorabile numero musicale con Marlene che esce dalla pelle di un gorilla. C'è [[Herbert Marshall|Marshall]] in gran forma anche nella lunga sequenza in un paesino del Sud con i polli in libertà. E il personaggio di Helen, una delle madri più sexy della storia del cinema, non manca di forza come donna che si sacrifica per la felicità degli altri, anche a costo di prostituirsi, e affronta con fierezza le conseguenze delle sue colpe. Oltre all'esecuzione di ''I Couldn't Be Annoyed'' in un frac bianco da uomo, Dietrich canta in francese e una ninna nanna in tedesco. Splendido bianconero di [[Bert Glennon]]. (''[[Venere bionda]]''; 2010, p. 1628)
*Film di culto per gli amanti del cinema nero: eleganza, decadenza, perversione, crudeltà, umorismo e una forte vena di necrofilia ne fanno un cocktail unico. Il motivo di David Raksin ("Laura") incanta ancora oggi. Uno di quei film felici dove tutto concorre al risultato finale: regia, sceneggiatura, fotografia (J. LaShelle, premio Oscar), scenografia, musica. (''[[Vertigine (film 1944)|Vertigine]]''; 2000, p. 1463)
*Abile cocktail di tensione drammatica e commedia sentimentale, recitato con garbo da [[James Stewart|Stewart]] e la [[Marlene Dietrich|Dietrich]] tra una compagnia di attori inglesi. Purtroppo i personaggi sono convenzionali. Qualche momento divertente. (''[[Il viaggio indimenticabile]]''; 2000, p. 1468)
*Il surrealismo del vecchio maestro spagnolo è al massimo della sua forma in questa deliziosa, sarcastica scorribanda attraverso le eresie, da lui prese come segni di una dialettica tra fede e ideologia, potere e libertà. (''[[La via lattea (film 1969)|La via lattea]]''; 2000, p. 1469)
*Film laico sulla stregoneria, poco romantico e ancor meno mistico, fondato sulla visione: le immagini vi contano più delle parole. Alle seconde è affidata la dimensione razionale e discorsiva (diurna), alle prime quella emotiva e fantastica (notturna), ma quanto è feconda la contraddizione dialettica tra le due componenti? Domina la presenza simbolica dell'acqua, anche come parte femminile della libido. (''[[La visione del sabba]]''; 2000, p. 1478)
*Commediola melensa, anacronistica e recitata a braccio. (''[[La vispa Teresa (film 1943)|La vispa Teresa]]''; 2000, p. 1479)
*[...] è una commedia di carta velina sotto il segno di un ottimismo ingenuo, appena sfiorato da una vena umoristica. Nel '43 quanti italiani andarono a vederlo per constatare com'era bella la vita, almeno al cinema? ([[La vita è bella (film 1943)|''La vita è bella'', 1943]]; 2000, p. 1481)
*6° film di [[Roberto Benigni|Benigni]] regista, è il più ambizioso, difficile e rischioso e il migliore: 2 film in 1, o meglio un film in 2 parti, nettamente separate per ambientazione, tono, luce e colori – essenziali i contributi della fotografia – ma complementari: la 1ª spiega e giustifica la 2ª. Una bella storia d'amore, scritta con [[Vincenzo Cerami]]: prima tra un uomo e una donna, poi per un figlio, ma l'una è la continuazione dell'altra. Il frenetico dinamismo di R. Benigni è felicemente sfogato, la sua torrentizia oralità ora debordante ora dimezzata. Un'elegante leggerezza distingue [[Giustino Durano|G. Durano]] nel più riuscito dei personaggi di contorno. ([[La vita è bella (film 1997)|''La vita è bella'', 1997]]; 2000, p. 1481)
*È il film di Natale per eccellenza, uno dei capolavori del cinema sentimentale di tutti i tempi. [...] [[James Stewart|Stewart]] dà il meglio in un personaggio che passa dall'ottimismo al pessimismo più nero come la commedia passa dal comico all'incubo, dal documentario alla favola. (''[[La vita è meravigliosa]]''; 2000, pp. 1481-1482)
*Melodramma popolare che anticipa la serie [[Amedeo Nazzari|Nazzari]]-[[Yvonne Sanson|Sanson]] degli anni '50 con una risentita descrizione dell'Italia in rovine (borsaneristi e cafoni arricchiti in opposizione agli stenti e alle sofferenze dei più). Una [[Alida Valli|A. Valli]] intensa e un ottimo [[Eduardo De Filippo|E. De Filippo]]. (''[[La vita ricomincia]]''; 2000, p. 1484)
*La selvaggia potenza del romanzo della [[Emily Brontë|Brontë]] è un po' troppo addomesticata. Gli sceneggiatori ne hanno impoverito l'intensità e attutito il romanticismo gotico, ma il film rimane egualmente memorabile. Robusta interpretazione di [[Laurence Olivier|Olivier]]. (''[[La voce nella tempesta]]''; 2000, p. 1491)
*Melodramma fiammeggiante in puro stile anni '50: società corrotta e la donna, sua vittima, trasformata in eroina con l'aureola. (''[[Vortice (film 1953)|Vortice]]''; 2000, p. 1496)
====W====
*Per più di un'ora è divertente, credibile, vispo come una commedia dei tempi d'oro. Avvince e convince meno quando assume il ritmo di un thriller d'inseguimento. La morale è di un sano pacifismo. (''[[Wargames - Giochi di guerra]]''; 2000, p. 1498)
*Farsa macabra mal combinata e mal recitata, con la presunzione di far della critica sociale. Inspiegabile successo di pubblico, tale da generare un [[Weekend con il morto 2|seguito]]. (''[[Weekend con il morto]]''; 2010, p. 1684)
*Immedicabile volgarità di fondo a ritmo demenziale e recitazione agitata. Sceneggiatore dell'altro, R. Klane ha fatto la regia. Il cambio di mano è inavvertibile. (''[[Weekend con il morto 2]]''; 2000, p. 1499)
*Ritratto di donna in forma di monologo quasi didattico e una traccia d'azione. Per [[Teresa Russell|T. Russell]] è lo spunto per un'esibizione di alto istrionismo gestuale, fonico, recitativo. [[Ken Russell|K. Russell]], autore geniale e visionario sempre in bilico sul kitsch, ha filmato con tono di premeditata e accanita sgradevolezza, cercando di rispecchiare con onestà la materia. (''[[Whore (puttana)]]''; 2000, p. 1501)
====Y====
*Il film parte piano e lascia lo spettatore nella stessa condizione di spaesamento e incredulità vissuta dai 2 protagonisti, derubati della propria identità. La vita semplice di Mitsuha, costruita sul tramandarsi generazionale di costumi e tradizioni andate perdute, si contrappone a quella frenetica di Taki, cameriere e studente in una Tokyo spersonalizzante e superficiale. Un incontro-scontro di 2 anime ben distinte, al di là dello spazio e del tempo, che ricorda alla lontana il coreano ''[[Si-wor-ae|Il mare]]'' (2000) e il suo remake americano ''[[La casa sul lago del tempo]]'' (2006). La cometa, vista e attesa con stati d'animo diversi dai due ragazzi, diventa il simbolo dell'inevitabilità del destino e il tramite che rende indivisibile il loro legame. (''[[Your Name.]]''; 2017, p. 1719)
===Serie televisive===
*Ideatore della serie è [[J.J. Abrams]], padre del ben più noto ''[[Lost]]'', che anche in questo caso riesce, puntata dopo puntata, a tenere lo spettatore incollato allo schermo, grazie a trame e sottotrame ricche di idee e situazioni. Spiccano nel cast l'ancora semisconosciuta [[Jennifer Garner]] e un ottimo [[Victor Garber]]. (''[[Alias (serie televisiva)|Alias]]'', 2013, p. 1807)
*La serie nasce da una costola di ''[[Buffy l'ammazzavampiri]]'', giunta con successo a cavallo del 2000 alla terza stagione. Benché parte del cast e la produzione siano le stesse, è un prodotto televisivo più cupo e dark, cui mancano quei guizzi geniali che caratterizzavano la serie madre, non riuscendo quindi a imporsi come cult dei primi 2000 al pari di quanto è avvenuto per la famosa cacciatrice di vampiri. (''[[Angel (serie televisiva)|Angel]]'', 2013, p. 1808)
*Irriverente e scorretto, in pieno stile AMC, una delle reti televisive USA più all'avanguardia di oggi. (''[[Breaking Bad]]'', 2016, p. 1712)
*Nato dalla mente televisiva di [[Josh Schwartz]], già ideatore di prodotti di culto tra i giovani come ''[[The O.C.]]'' e ''Gossip Girl'', è un perfetto cocktail di azione e comicità, definizione di personaggi completi e tanta spontaneità per uno dei telefilm più particolari degli ultimi anni. Difficile da catalogare. (''[[Chuck]]''; 2013, p. 1811)
*La serie parte da un flashback nell'anno in cui è avvenuto il crimine e si muove poi avanti e indietro nel tempo in maniera quasi totalmente libera. Ottima fotografia dalle luci particolari ma incredibilmente efficaci per le scene del passato, bella colonna musicale con alcune delle canzoni più celebri del periodo. È la prima serie esterna al format ''[[CSI]]'' a comparire in un crossover con ''[[CSI: NY]]''. (''[[Cold Case - Delitti irrisolti]]''; 2013, p. 1812)
*La serie è infestata da dialoghi assurdi e situazioni improbabili e mette a dura prova i nervi di uno spettatore normale, eppure resta una pietra miliare dell'evoluzione del teen drama ed è stata ispiratrice di buona parte delle serie per i più giovani. (''[[Dawson's Creek]]''; 2013, p. 1813)
*Conclusasi all'8ª stagione, ha conquistato l'America e il mondo con una certa dose di suspense e una comicità un pó cinica. Si vocifera che la fama improvvisa che ha investito le attrici abbia creato una spirale di gelosie e rivalità tra di loro che rendevano il set pressocché invivibile. (''[[Desperate Housewives]]''; 2013, p. 1813)
*Liberamente ispirato a Sherlock Holmes, ''Dr. House'' si presenta come il più originale dei telefilm medici, e le vicende ospedaliere riescono a equilibrarsi con le storie personali. (''[[Dr. House - Medical Division]]''; 2013, p. 1815)
*Un cast di grandi nomi ([[Michael Crichton]] il creatore, [[George Clooney]] e [[Julianna Margulies]], tra i protagonisti delle prime stagioni) e una regia di ottimo livello hanno saputo soddisfare le aspettative dei fan per tutto il tempo della sua durata, senza cali. (''[[E.R. - Medici in prima linea]]'', 2013, p. 1815)
*Accolta inizialmente con grandi critiche, la serie è tra le più longeve e seguite di sempre, imponendosi come un'ottima risposta europea all'egemonia dei serial USA. In patria ha battuto ogni record di longevità (per una serie TV). Unico paese dove la serie non ha spopolato rimangono (stranamente) gli Stati Uniti. (''[[L'ispettore Derrick]]''; 2013, p. 1819)
*Ideata e scritta principalmente dall'attore e scrittore [[Julian Fellowes]], andata in onda per la prima volta nel 2010, la serie è riuscita facilmente nella scalata al successo. È sicuramente il prodotto anglo-americano di maggior successo, ha ottenuto nel 2012 il primato di serie con il numero più alto di nomination agli Emmy Awards nella storia del premio. È attualmente uno degli show più diffusi in tutto il mondo. Per la tenuta di Downtown Abbey, vera e propria protagonista, è stato utilizzato l'Highclere Castle, nello Hampshire. [[Maggie Smith]], nei panni della capostipite e tradizionalista Violet, è indimenticabile. (''[[Downton Abbey]]''; 2016, p. 1723)
*La CBS propone un genere di difficile gestione e temi che tendono al tragico, ma le sceneggiature coinvolgenti e ben bilanciate rendono la serie piacevole e scorrevole, mantenendola a ottimi livelli fino alla sua conclusione nel 2010. (''[[Ghost Whisperer - Presenze]]''; 2013, p. 1816)
*La serie è diventata un vero e proprio cult per i giovani della cosiddetta ''iPod generation'' e, tra segreti, misteri, tormentate storie d'amore e personaggi rigorosamente di bell'aspetto, ha saputo farsi strada nel difficile mondo degli ascolti per ben 6 stagioni ospitando svariate guest star del mondo della TV e della musica. (''[[Gossip Girl]]''; 2013, p. 1817)
*Tra gli esordi più felici della storia della TV: i suoi primi episodi la rendono una delle migliori serie fantascientifiche degli ultimi anni. Poi ha perso lo smalto e il decadimento, in termini di ascolti, ne ha determinato la cancellazione improvvisa, senza che gli autori avessero il tempo di scrivere un finale conclusivo e soddisfacente. A nulla sono valse le petizioni dei fans e i tentativi di attori e produttori di portare i personaggi sul grande schermo per un'ultima, definitiva e conclusiva avventura. (''[[Heroes]]''; 2013, p. 1818)
*Alla base del progetto e ideatore della serie, [[Carlo Lucarelli]], scrittore italiano di successo specializzato in romanzi gialli e noir. A detta dello stesso Lucarelli, a ispirare la serie sono stati i film dedicati all'ispettore Callaghan. (''[[L'ispettore Coliandro]]''; 2013, p. 1818)
*La serie nasce come uno dei 4 ''spin-off'' della serie ''Arcibaldo'' ed è riuscita col tempo a sovrastare il successo dello show d'origine mantenendosi al top della fama per 11 stagioni e segnando la storia della TV a cavallo tra gli anni '70 e '80. Le tematiche politiche sono trattate sempre senza aggressività o pesantezza, anche in episodi il cui tema centrale coinvolge questioni delicate di gravità non indifferente, quali il razzismo, il suicidio o l'analfabetismo. (''[[I Jefferson]]''; 2013, p. 1819)
*Tra i più famosi polizieschi degli ultimi anni, seguito da svariati ''spin-off'' ([[Law & Order: LA|l'ultimo]] di questi ambientato a Los Angeles), la serie è in grado di fornire una visione a 360° del sistema giuridico-investigativo USA, senza lasciare nulla di non detto o inconcluso. (''[[Law & Order - I due volti della giustizia]]''; 2013, p. 1819)
*Un ottimo soggetto e un grande [[Tim Roth]] purtroppo non hanno salvato questa serie che, dopo 2 anni di successi, è stata cancellata alla sua 3a (un po' più scarsa) stagione. (''[[Lie to Me]]''; 2013, p. 1819)
*Forte di una trama avvincente, di una struttura sofisticata in bilico continuo tra presente e passato, di un cast vario e intrigante, può forse essere considerato il più celebre telefilm dei primi anni 2000. Il finale della serie è stato seguito (ufficialmente) da circa 25 milioni di persone nel mondo. (''[[Lost]]''; 2013, p.1819)
*La risposta femminile a ''[[Queer as Folk]]'' introduce a un mondo abbastanza sconosciuto, guidando lo spettatore nella vita dei personaggi, con alternanza di comicità e tragedia. Comunque in profondità. (''[[The L Word]]''; 2013, p. 1820)
*Nonostante le svariate incongruenze riscontrabili nel corso delle varie stagioni e l'assurdità degli episodi vissuti da MacGyver, le sue imprese, come avvenne anche con [[Chuck Norris]], sono diventate oggetto di innumerevoli battute e freddure, e questa è una delle serie che ha avuto più presa sulla gioventù degli anni '80 in tutto il mondo. (''[[MacGyver]]''; 2013, p. 1820)
*Straordinaria ricostruzione di un paese contraddittorio, dalle scene e dai costumi di una perfezione unica, ai dettagli comportamentali, alle abitudini e ai pensieri di personaggi meravigliosamente delineati di questi Stati Uniti ormai perduti. Vincitore di svariati Emmy Award e Golden Globe. (''[[Mad Men]]''; 2016, p. 1740)
*I baffi e i magnifici occhiali a goccia di [[Tom Selleck]], cult degli anni '80, sono poi divenuti simbolo dell'intera decade. (''[[Magnum, P.I.]]''; 2013, p. 1820)
*Una serie di successo che ha saputo conquistare migliaia di fans nel mondo grazie ai suoi personaggi un po' bizzarri ma indimenticabili e alla genuinità ironica e brillante nel raccontare i rapporti umani più importanti della vita, che spesso sono i più complicati. (''[[Una mamma per amica]]''; 2013, p. 1820)
*Un raro esempio di show poliziesco dai risvolti sovrannaturali che, portando sullo schermo un personaggio realmente esistito, ha saputo conquistare una folta parte di audience americana che, normalmente, non si avvicina al poliziesco. Ottimo equilibrio tra le premonizioni, le indagini e la vita famigliare. (''[[Medium (serie televisiva)|Medium]]''; 2013, p. 1821)
*Prodotta dai fratelli [[Ridley Scott|Ridley]] e [[Tony Scott]], sempre molto attivi sul versante della produzione televisiva, la serie ha fatto incetta di premi nel tempo, tra cui il Premio Carl Sagan, conferito per "la comprensione pubblica della scienza". Nell'arco di 6 stagioni molti ruoli secondari sono stati affidati a star di successo del mondo televisivo. (''[[Numb3rs]]''; 2013, p. 1823)
*Un teen drama incredibilmente longevo che ha saputo trovare la chiave per rinnovarsi costantemente anno dopo anno. In particolare si è rivelata una scelta giusta il salto temporale di 4 anni nel futuro operato nella 5ª stagione, che ha permesso agli autori di mantenere lo stesso cast e gli stessi personaggi cresciuti senza arrampicarsi sui vetri con spiegazioni. (''[[One Tree Hill]]''; 2013, p. 1823)
*Un magistrale prodotto TV per un genere che raramente ha trovato realizzazioni di questo livello sul piccolo schermo. Tensione continua. Per onorarla in maniera originale, i produttori decisero di finirla col botto e, anziché sviluppare una conclusione canonica, girarono uno speciale di 2 ore intitolato ''Prison Break: The Final Break''. (''[[Prison Break]]''; 2013, p. 1824)
*{{NDR|Addison Montgomery}} Uno dei personaggi più riusciti nati dalla penna di [[Shonda Rhimes]], secondo molti la donna più potente della TV americana, abbandona la serie d'origine ''[[Grey's Anatomy]]'' guadagnandosi uno show tutto suo, dove può mostrare per 6 stagioni le mille sfaccettature di una donna che potrebbe avere tutto, ma alla fine sembra sempre uscire perdente dalla vita. (''[[Private Practice]]''; 2013, p. 1825)
*Dopo il successo ottenuto al cinema e sulla carta stampata, ecco la serializzazione del più celebre dei supereroi, Superman, mostratoci qua nella sua vita da adolescente spaventato dai propri poteri, prima di diventare il paladino della giustizia ed eroe dell'umanità che tutti conosciamo. (''[[Smallville]]''; 2013, p. 1828)
*Un ottimo prodotto che è stato, giustamente, indicato come l'opera di cultura pop più importante degli ultimi 25 anni. Una curiosità: gli attori che impersonano i mafiosi hanno tutti origine italiana. Singolare e ancora inspiegata la freddezza dell'accoglienza in Italia, unico paese dove gli ascolti della serie non hanno raggiunto i record mirabolanti come nel resto del mondo. (''[[I Soprano]]''; 2013, p. 1828)
*Tra le prime e più celebri serie TV italiane che, ispirandosi alle tendenze d'oltreoceano, mostrano un mondo di giovani pensato per i giovani. Nonostante l'alto audience, la maggior parte dei protagonisti non ha avuto fortuna negli anni successivi. (''[[I ragazzi della 3ª C]]''; 2013, p. 1825)
*Esilaranti le visioni mentali del simpatico J.D. dal cuore d'oro. L'ultima stagione, nella quale alcuni membri del cast hanno raggiunto il ruolo di mentori di nuove leve dell'ospedale, rappresenta una delle peggiori scelte di mercato televisive che, pur di sfruttare la fama della serie fino all'ultimo, ha gettato al vento 8 anni di grande qualità per un prodotto finale scadente e banale. (''[[Scrubs - Medici ai primi ferri]]''; 2013, p. 1826)
*Comicità originale dall'impostazione innovativa (i personaggi sono 30enni single legati da vincoli di amicizia e cinicamente indifferenti alla morale comune), che provoca spesso e volentieri disastri nelle vite altrui senza scomporsi mai troppo. Vincitrice di 10 Emmy Award e 3 Golden Globe. (''[[Seinfeld]]''; 2013, p. 1827)
*La serie, i cui episodi sono spesso incentrati su problemi della vita di tutti i giorni e sulle difficoltà che si affrontano crescendo, era molto impostata sull'etica cristiana protestante e oscurata dal bigottismo della società americana. Al punto di aver fatto gradualmente sparire dalla scena una delle sue protagoniste, la sorella maggiore Mary, perché l'interprete [[Jessica Biel]] aveva posato in costume sulla copertina di alcune riviste. Ironia della sorte, la Biel è l'unico membro del cast ad aver avuto fortuna nella sua carriera, divenendo una star di livello internazionale. (''[[Settimo cielo]]''; 2013, p. 1827)
*Il successo della serie, seppur poco longeva, ha assicurato ai due protagonisti fama pressoché eterna, rinfrescata da un [[Starsky & Hutch (film)|adattamento cinematografico]] del 2004. Anche grazie alla serie la Ford Gran Torino è diventata una delle automobili più amate e più richieste dai collezionisti. (''[[Starsky & Hutch]]''; 2013, p. 1828)
*Con un merchandising paragonabile forse solo a quello di ''[[Guerre stellari]]'', è sicuramente una delle serie di fantascienza più amate di tutti i tempi: prova ne sono gli 11 film per il cinema, la serie animata e gli svariati ''spin-off'' prodotti nel corso degli anni. (''[[Star Trek (serie classica)]]''; 2013, p. 1828)
*Serie di punta della Warner Bros che per 8 anni ha stuzzicato l'immaginazione di ragazzine e bambine nei primi anni 2000. (''[[Streghe]]''; 2013, p. 1829)
*Nemmeno il terribile e oltraggioso adattamento italiano della serie (nell'originale Francesca Cacace è Fran Fine, giovane ebrea dalla famiglia ingombrante) è stato in grado di rovinare la comicità spontanea e innocente di questa serie, caposaldo tra le sitcom dei dorati anni '90. (''[[La tata]]''; 2013, p. 1829)
*La serie, ottima nella riproduzione del passato al pari di quanto lo era stata ''[[Happy days]]'', ha anche lanciato un'intera nuova generazione di attori che è riuscita facilmente a farsi strada al termine delle riprese. (''[[That '70s Show]]''; 2013, p. 1829)
*Remake statunitense di ''Yo soy Betty, la fea'', telenovela colombiana di successo. Lo show, che ricorda molto nei primi episodi il film ''[[Il diavolo veste Prada]]'', è leggero e piacevole nel suo guardare con ironia al contraddittorio e un pó perverso mondo della moda, fatto di apparenza e nessuna sostanza. (''[[Ugly Betty]]''; 2013, p. 1830)
*Buon prodotto televisivo la cui forza risiede nei 2 protagonisti e nel disegno del rapporto che li unisce, contraddittorio ma incredibilmente genuino e affettuoso. A interpretare il giovane truffatore Neal è uno dei volti considerati più affascinanti dello star system, quello del fino ad allora sconosciuto [[Matt Bomer]]. (''[[White Collar]]''; 2016, p. 1771)
*Un cult, capostipite nel suo genere e grande maestro di mistero e tensione. (''[[X-Files]]''; 2013, p. 1832)
==Note==
<references/>
==Bibliografia==
*Laura, Luisa e Morando Morandini, ''il Morandini: dizionario dei film 2001'', con la collaborazione di Sandro Mogni e Saverio Mauro Tassi, Zanichelli, Bologna, 2000. ISBN 88-08-03105-5
*Laura, Luisa e Morando Morandini, ''il Morandini 2011: dizionario dei film'', con la collaborazione di Mauro Tassi, Zanichelli, Bologna, 2010. ISBN 978-88-08-22722-5
*Laura, Luisa e Morando Morandini, ''il Morandini 2014: dizionario dei film e delle serie televisive'', Zanichelli, Bologna, 2013. ISBN 978-88-08-34476-2
*Laura, Luisa e Morando Morandini, ''il Morandini 2017: dizionario dei film e delle serie televisive'', Zanichelli, Bologna, 2016. ISBN 978-88-08-75703-6
*Laura, Luisa e Morando Morandini, ''il Morandini 2018: dizionario dei film e delle serie televisive'', Zanichelli, Bologna, 2017. ISBN 978-88-08-29119-6
==Voci correlate==
*[[Morando Morandini]]
*[[Il Mereghetti]]
*[[il Farinotti]]
==Altri progetti==
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[[Categoria:Enciclopedie del cinema|Morandini]]
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[[Immagine:Pythagoras and Philolaus.png|thumb|Una xilografia che mostra Filolao con [[Pitagora]]]]
'''Filoláo''' (470 – 390 a.C.), filosofo, astronomo e matematico greco antico.
==Citazioni di Filolao==
*Il [[cuore e cervello|cervello]] è il principio della mente; il [[cuore e cervello|cuore]], dell'anima e del senso; l'[[ombelico]], del radicarsi e crescere dell'embrione; il [[pene|membro]], del getto del seme e della generazione. Il cervello rappresenta il principio dell'uomo, il cuore quello dell'[[animale]], l'ombelico quello della pianta, il membro quello di tutte quante le cose, perché tutte le cose germinano e crescono dal seme.<ref>Da ''Della natura''; citato in Gino Ditadi, ''I filosofi e gli animali'', vol. 1, Isonomia editrice, Este, 1994, p. 262. ISBN 88-85944-12-4</ref>
*Non ci potrà essere cominciamento per il nostro [[conoscenza|conoscere]], se tutto è [[infinito]].<ref>Frammento ''VS'' 44 B 3 Diels-Kranz; citato in [[Giamblico]], ''Introduzione all'aritmetica di Nicomaco'', in ''Summa pitagorica'', traduzione di Francesco Romano, Bompiani, Milano, 2006, p. 643. ISBN 88-452-5592-1</ref>
==Citazioni su Filolao==
*Or di questa, scoperta, che assegnava alla terra un moto progressivo intorno al Sole, se ne ascrive la gloria al nostro Filolao, non già perché egli ne fosse stato il primo inventore; ma perché, squarciato quel velo di enigmi col quale [[Pitagora]] l'avea occultata, egli ne fu a tutti il benemerito palesatore. ([[Francesco Colangelo]])
==Note==
<references />
==Altri progetti==
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/* Citazioni su Filolao */ altra di Colangelo
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[[Immagine:Pythagoras and Philolaus.png|thumb|Una xilografia che mostra Filolao con [[Pitagora]]]]
'''Filoláo''' (470 – 390 a.C.), filosofo, astronomo e matematico greco antico.
==Citazioni di Filolao==
*Il [[cuore e cervello|cervello]] è il principio della mente; il [[cuore e cervello|cuore]], dell'anima e del senso; l'[[ombelico]], del radicarsi e crescere dell'embrione; il [[pene|membro]], del getto del seme e della generazione. Il cervello rappresenta il principio dell'uomo, il cuore quello dell'[[animale]], l'ombelico quello della pianta, il membro quello di tutte quante le cose, perché tutte le cose germinano e crescono dal seme.<ref>Da ''Della natura''; citato in Gino Ditadi, ''I filosofi e gli animali'', vol. 1, Isonomia editrice, Este, 1994, p. 262. ISBN 88-85944-12-4</ref>
*Non ci potrà essere cominciamento per il nostro [[conoscenza|conoscere]], se tutto è [[infinito]].<ref>Frammento ''VS'' 44 B 3 Diels-Kranz; citato in [[Giamblico]], ''Introduzione all'aritmetica di Nicomaco'', in ''Summa pitagorica'', traduzione di Francesco Romano, Bompiani, Milano, 2006, p. 643. ISBN 88-452-5592-1</ref>
==Citazioni su Filolao==
*Egli stranamente abusando della nozione dell'onnipotenza, e della sapienza di Dio, cadde insieme coi suoi condiscepoli nell'errore di credere eterno ed incorruttibile il mondo, quasi che fosse un'ingiuria alla sapienza, alla potenza, ed alla bontà di un Dio infinito, se perisse l'opera sua. ([[Francesco Colangelo]])
*Or di questa, scoperta, che assegnava alla terra un moto progressivo intorno al Sole, se ne ascrive la gloria al nostro Filolao, non già perché egli ne fosse stato il primo inventore; ma perché, squarciato quel velo di enigmi col quale [[Pitagora]] l'avea occultata, egli ne fu a tutti il benemerito palesatore. ([[Francesco Colangelo]])
==Note==
<references />
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[[Immagine:Pythagoras and Philolaus.png|thumb|Una xilografia che mostra Filolao con [[Pitagora]]]]
'''Filoláo''' (470 – 390 a.C.), filosofo, astronomo e matematico greco antico.
==Citazioni di Filolao==
*Il [[cuore e cervello|cervello]] è il principio della mente; il [[cuore e cervello|cuore]], dell'anima e del senso; l'[[ombelico]], del radicarsi e crescere dell'embrione; il [[pene|membro]], del getto del seme e della generazione. Il cervello rappresenta il principio dell'uomo, il cuore quello dell'[[animale]], l'ombelico quello della pianta, il membro quello di tutte quante le cose, perché tutte le cose germinano e crescono dal seme.<ref>Da ''Della natura''; citato in Gino Ditadi, ''I filosofi e gli animali'', vol. 1, Isonomia editrice, Este, 1994, p. 262. ISBN 88-85944-12-4</ref>
*Non ci potrà essere cominciamento per il nostro [[conoscenza|conoscere]], se tutto è [[infinito]].<ref>Frammento ''VS'' 44 B 3 Diels-Kranz; citato in [[Giamblico]], ''Introduzione all'aritmetica di Nicomaco'', in ''Summa pitagorica'', traduzione di Francesco Romano, Bompiani, Milano, 2006, p. 643. ISBN 88-452-5592-1</ref>
==Citazioni su Filolao==
*Egli stranamente abusando della nozione dell'onnipotenza, e della sapienza di Dio, cadde insieme coi suoi condiscepoli nell'errore di credere eterno ed incorruttibile il mondo, quasi che fosse un'ingiuria alla sapienza, alla potenza, ed alla bontà di un Dio infinito, se perisse l'opera sua. ([[Francesco Colangelo]])
*Or di questa, scoperta, che assegnava alla terra un moto progressivo intorno al Sole, se ne ascrive la gloria al nostro Filolao, non già perché egli ne fosse stato il primo inventore; ma perché, squarciato quel velo di enigmi col quale [[Pitagora]] l'avea occultata, egli ne fu a tutti il benemerito palesatore. ([[Francesco Colangelo]])
==Note==
<references />
==Altri progetti==
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John Frusciante
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/* Citazioni su John Frusciante */
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[[File:RHChiliPeppersSpurs210723 (9 of 90) (53065669750) (cropped).jpg|thumb|John Frusciante nel 2023]]
'''John Anthony Frusciante''' (1970 – vivente), cantautore e polistrumentista statunitense, membro dei [[Red Hot Chili Peppers]].
==Citazioni di John Frusciante==
*Avevo sempre pensato di andarmene di nuovo, ma la band era così apprezzata che non ci ho riflettuto su in maniera seria finché un giorno [[Flea]] venne da me a dirmi che stava pensando di prendersi due anni di pausa dopo il tour {{NDR|per Stadium Arcadium, 2007}}. Quando me lo disse fui un po' scioccato, perché pensavo che fossimo inarrestabili, che non avessimo bisogno di pause, capisci? Ma appena me lo disse cominciai a pensare "Che farei se avessi due anni per fare solo quello che voglio?" [...] Circa quattro mesi dopo ero entusiasta all'idea di lasciare la band, non volevo nemmeno più considerare una pausa di soli due anni. Sapevo che non volevo stare in quella formazione e basta, capisci? Anche se poi ho effettivamente mollato alcuni mesi dopo, quando il tour era già finito, la decisione risale a molto prima. Ero molto determinato a farlo.<ref name=music/>
*{{NDR|Su [[Rick Rubin]]}} Ci fa ragionare sulle cose senza che ci siano problemi e non mi dispiace che risolva cose che ci riguardano. È bello lavorare con uno come lui. Tira fuori il meglio di te.<ref name=MTV1/>
*{{NDR|Nel 2015}} Da un anno e mezzo a questa parte ho deciso di smettere di fare musica per chiunque e di pubblicare dischi, che è esattamente quello che ho fatto tra il 2008 e il 2012. Sento che venire considerato dal pubblico mi impedisce di crescere e di imparare. Essere un musicista elettronico singnifica chiudersi in una stanza a creare, e questo mi ha permesso di avere parecchio materiale risalente a quel periodo che non è mai stato pubblicato. A questo punto, non ho più pubblico. Faccio dei brani e non li finisco, e non li mando a nessuno, e quindi devo vivere, con questa musica. Potrei fare dell'ottima musica di ispirazione classica, o fare musica dove il tempo cambi in continuazione, o ancora musica che non abbia un vero baricentro ritmico o melodico.<ref>Da un'intervista rilasciata ad ''Electronic Beats''; citato in ''[http://www.rockol.it/news-644247/john-frusciante-smetto-di-pubblicare-musica John Frusciante (ex Red Hot Chili Peppers) è uscito dal mercato: 'Smetto di pubblicare musica']'', ''Rockol.it'', 26 maggio 2015.</ref>
*Dare musica in maniera gratuita online è diventata una cosa abbastanza comune in questo periodo e penso che sia diventato un promemoria per far capire che l'espressione artistica riguarda sempre il dare, non prendere o vendere. Vendere riguarda l'aspetto economico, mentre la parte artistica, la creazione è concentrata nel dare e condividere. Sono due cose molto distinte e la mia convinzione è che bisogna fare musica solo per passione, a dispetto dei programmi di vendita o meno.<ref>Citato in ''[http://www.virginradio.it/news/rock-news/191748/John-Frusciante--album-gratuito-per.html John Frusciante: album gratuito per i fan]'', ''Virginradio.com'', 2016.</ref>
*Flea ed io abbiamo creato un rapporto tra chitarra e basso. È un rapporto veramente stretto, è un legame molto più stretto di quanto non avrei mai immaginato di poter avere. Siamo musicalmente così vicini e trovo che sia veramente raro riuscire a provare queste emozioni con un'altra persona.<ref name=MTV2>Dal programma televisivo ''MTV Essential'', MTV; [https://www.youtube.com/watch?v=FINX_yyi-Kw video] disponibile su ''YouTube.com''.</ref>
*{{NDR|Parlando dell'album ''Stadium Arcadium''}} In questo disco ho inevitabilmente rigurgitato i miei miti, Hendrix, Jimmy Page, i Grand Funk, ma mai deliberatamente ho rubato una sola nota a uno di loro. Con gli anni abbiamo imparato a capitalizzare le energie e a neutralizzare le debolezze che hanno rischiato di ucciderci.<ref>Dall'intervista di Giuseppe Videtti, ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2006/04/29/da-hollywood-babilonia-ecco-red-hot-chili-peppers.html Da Hollywood-Babilonia ecco i Red Hot Chili Peppers]'', ''Repubblica.it'', 29 aprile 2006.</ref>
*{{NDR|Riferito al suo rientro nei Red Hot nel 1998}} In un certo senso è ancora più eccitante che in passato, perché dal mio punto di vista, quando abbiamo iniziato a suonare bene insieme e le cose hanno cominciato a funzionare avevamo dei problemi personali, mentre adesso siamo solo grati a Dio di avere la possibilità di suonare insieme.<ref name=MTV3/>
*{{NDR|Sui Red Hot Chili Peppers}} La mia esperienza è che loro erano il mio gruppo preferito e ho passato ore ed ore ad esercitarmi alla chitarra in camera, e invece di ingaggiarmi e darmi uno stipendio mi hanno fatto entrare nel gruppo, mi hanno fatto diventare un membro del gruppo, dove tutti guadagnano le stesse somme di denaro, scriviamo le canzoni insieme e abbiamo uguali diritti e copyright.<ref name=MTV1>Dal programma televisivo ''MTV Essential'', MTV; [https://www.youtube.com/watch?v=UFw9-WDT4DE video] disponibile su ''YouTube.com''.</ref>
[[File:John Frusciante strat.jpg|thumb|John Frusciante nel 2006]]
*La musica che siamo stati in grado di fare, combinata con tutta la gente che si ritrova, crea un'energia intensa e succede tutte le sere.<ref>Dal programma televisivo ''MTV Essential'', MTV; [https://www.youtube.com/watch?v=CS8fM4xHJcc Video] disponibile su ''YouTube.com''.</ref>
*La musica è energia. Senza, non ci sarebbe nemmeno la vita. L'unica differenza fra un morto e un vivo è l'elettricità che scorre nel corpo. Di questa stessa forza è fatta la musica. C'è stato un periodo in cui quell'energia non scorreva più dentro di me. Sapevo tecnicamente come mettere insieme le note e suonare gli accordi. Ma non bastava.<ref name=corriere/>
*La [[musica]] per me è un tempio sacro… Essere facile non è di certo una dote, in quest'ambito. Il mio unico pensiero è studiare continuamente tutti i generi musicali possibili, altrimenti mi ammazzerei.<ref name=noisey/>
*[[Lou Reed]] e Nico hanno scritto tante canzoni oscure, per questo mi piacciono, anche nei miei pezzi è sempre presente la [[morte]]: non vuol dire raccontare la fine di qualcosa, ma un altro modo di vivere, che non riguarda la nostra realtà.<ref name=corriere/>
*Non bisogna forzare la musica, ma lasciarla arrivare quando vuole, soltanto così è vitale. E gli errori sono benvenuti, modellano le canzoni. <ref name=corriere>Citato in Sandra Cesarale, ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2004/agosto/08/solo_sento_piu_libero_non_co_9_040808095.shtml «Da solo mi sento più libero ma non lascerò i Red Hot»]'', ''Corriere della Sera'', 8 agosto 2004, p.32.</ref>
*{{NDR|[[Ultime parole famose]]}} Non mi interessa più suonare dal vivo. Non penso più a me stesso come a uno che si esibisce. Quella parte non mi è mai venuta naturale. Era qualcosa alla quale mi ero dovuto adattare, ma non è mai stata un'espressione di ciò che sentivo di essere... Non sono un performer. Non mi piace l'effetto che mi fa il [[pubblico]], perché la musica per me arriva da dentro di me, e mi ci immergo completamente. Quando sono davanti a degli spettatori non posso ignorare ciò che mi circonda, il modo in cui mi fanno sentire. Mi fanno sentire bene, sai? Ma non sono più in grado di cercare la musica dentro me stesso in quei momenti, e piuttosto cerco di venire incontro alle loro aspettative. Cercando di fare qualcosa che è divertente per loro, ingaggiante, mento a me stesso.<ref
name=music>Da un'intervista rilasciata alla rivista musicale ''Billboard''; citato in ''[http://web.archive.org/web/20130824230446/http://www.rollingstonemagazine.it/musica/news-musica/john-frusciante-si-aliena-i-fan-dei-red-hot-chili-peppers John Frusciante si aliena i fan dei Red Hot Chili Peppers]'', ''Rollingstonemagazine.it'', 23 agosto 2013.</ref>
*Non sono in grado di dire perché un disco venda, perché la gente lo compri o perché piaccia, so solo che se non fossi nella band, amerei i Red Hot per via dell'interazione tra i musicisti. Vedere gente che suona insieme e si coordina, come facciamo noi, è eccitante.<ref name=MTV2/>
*Prima ancora di aver iniziato a suonare, le voci nella mia testa mi dicevano che sarei stato un chitarrista e che sarei stato una rockstar ancora prima di capire cosa fosse una rockstar.<ref name=MTV1/>
*{{NDR|Comunicando il suo secondo abbandono dai Red Hot Chili Peppers nel 2009}} Quando ho lasciato la band, più di un anno fa, noi eravamo in una pausa a tempo indefinito. Non era presente nessun dramma o rabbia all'interno di ciò, e gli altri ragazzi del gruppo avevan capito le mie ragioni. Sono stati realmente solidali su qualsiasi cosa rendesse me contento ed era come se di riflesso lo fossero anche loro. Lo dichiaro nella forma più semplice, il mio interesse musicale mi ha portato in una strada diversa. Una volta tornato nel gruppo, e durante tutto il periodo che sono stato nella band, sono stato molto preso dall'esplorare le strade musicali che aveva da offrirmi l'essere in una rock band, e approfondendo ciò con le persone con cui interagivo. Diversi anni fa, ho iniziato ad essere mosso dalla medesima eccitazione, ma stavolta ero intriso di un desiderio di una concezione di musica diversa, più intima, divenire l'ideatore di me stesso. Amo realmente la band e ciò che abbiamo creato. Capisco e valuto quanto davvero il mio contributo sia stato significativo per tanta gente, ma devo seguire le mie ispirazioni. Per me, l'arte non deve mai essere qualcosa da creare sotto l'ispirazione del dovere. È qualcosa che compongo quando davvero mi diverto, mi affascino, e ne sono immerso. In questi 12 anni, sono cambiato, come persona quanto da artista, a tal punto da considerare che se avessi continuato con la band, sarei andato contro la mia stessa natura. Non c'è nient'altro dietro questa mia decisione. Semplicemente devo essere ciò che sono, e far ciò che devo fare.<ref>Da un comunicato pubblicato sul suo sito ufficiale e sul suo profilo ''MySpace'', dicembre 2009; citato in ''[http://www.venicequeen.it/cms/News/adesso-e-ufficiale-john-frusciante-ha-lasciato-la-band.html Adesso è ufficiale: John Frusciante ha lasciato la band]'', ''Venicequeen.it'', 17 dicembre 2009.</ref>
*Quando produco è come se fossi in una chiesa o qualcosa del genere perché sembra che una presenza scenda dal cielo e si riveli a me. È come l'arte. Il mio lavoro è bilanciare la parte impulsiva e la parte pratica, e lasciare che il lato più mistico, ineffabile mi penetri come qualcosa che non posso controllare, divento uno studente di questa forza.<ref name=noisey>Citato in ''[http://m.noisey.vice.com/it/blog/john-frusciante-intervista John Frusciante: estasi e agonia di un dio della musica]'', ''noisey.vice.com'', 23 luglio 2014.</ref>
*Quando sono entrato nella band era più la voglia di essere una rock star, di quanto non fosse l'impegno che mettevo nel fare musica che onestamente non era tanto. Cercavo solo di girare il più possibile e di farmi più donne possibile, tanto da arrivare a recare danno alla band.<ref name=MTV3>[https://www.youtube.com/watch?v=BD27AmcD2KI Video] disponibile su ''YouTube.com''.</ref>
*Quando suoni in una band rock il cantante ascolta un determinato tipo di musica e il mood dipende solo da lui. Gli altri membri della band ascoltano il cantante e, seguendolo, cercano di suonare a tempo in modo che lui possa seguire loro a sua volta. È una contorta combinazione di gerarchie che nell'hip hop non esiste, perché la musica è totalmente slegata dal rapper. Se quest'ultimo rappa fuori tempo, i musicisti non hanno bisogno di adeguarsi al cambio di velocità, perché il beat è immutabile finché il rapper sputa rime su rime. Mentre si rappa la base sta per conto proprio.<ref name=noisey/>
*Quello che cerchiamo di comunicare al pubblico quando rilasciamo un'intervista o facciamo uscire un disco o parliamo con i discografici o [[giornalista|giornalisti]], è un messaggio positivo. E se vi arriva qualcosa di diverso è una cosa che il giornalista è andato a scovare apposta, oppure qualcosa che l'emittente televisiva vi vuole propinare. Non qualcosa che noi crediamo di trasmettere. Noi vorremmo dire solo cose positive del mondo e vorremmo che i giornalisti facessero lo stesso con noi. Ma non possiamo controllare tutto. Non vorremmo proiettare negatività sul pubblico. Possiamo solo sperare... Crediamo che ci debba essere un equilibrio, ma non c'è niente di più importante di un messaggio positivo per la gente. Vorremmo che la gente avesse un buon feeling con la musica.<ref name=sashimi>Dal programma televisivo ''Sashimi'', MTV Italia, 14 giugno 1999; [https://www.youtube.com/watch?v=WvLIwN-gAsM video] disponibile su ''YouTube.com''.</ref>
*Suonare insieme sul palco è bellissimo. Quando suono con questa band sento di fare la cosa per cui sono nato. Sento che queste sono le persone con cui avrei voluto suonare, le persone di cui condividevo gli intenti. Sono persone diverse con diversi motivi per suonare, che messi insieme formano una forza più grande di ciascuno di noi.<ref name=sashimi/>
*{{NDR|[[Rick Rubin]]}} Ti fa pensare che è sempre tutto ok, e questa è in assoluto la cosa che preferisco del lavorare con lui.<ref name=MTV1/>
{{Int|Da ''[https://www.rockol.it/intervista/313 Il carismatico chitarrista dei Red Hot Chili Peppers rivela i segreti del suo nuovo disco solista...]''|Intervista di Valeria Rusconi, ''Rockol.it'', 2001}}
*Sono praticamente cresciuto nella mia stanza provando giorno e notte, fino a quando veniva il momento di andare a scuola. Arrivavo a scuola e mi mettevo a dormire per quelle quattro ore che dovevo stare in classe. Quando ho raggiunto i 17 anni mi sono trasferito a Hollywood e ho smesso di provare con la chitarra, iniziando invece a suonare con un bravo bassista che avevo appena incontrato. È stato allora che ho capito cosa significava suonare con un'altra persona. A 18 anni ho incontrato Flea e poco dopo mi sono unito ai Red Hot Chili Peppers. Ma non ho mai fatto parte di nessun gruppo prima di allora.
*Ero un ragazzino nel 1977 e 1978 e ascoltavo cose tipo Van Halen e Jimmy Page; mi sembrava impossibile poter suonare la chitarra come loro. Io volevo suonare la chitarra, e sapevo che ce l'avrei fatta, anche se non avevo modo di capire come quei chitarristi potessero produrre certi suoni. Ma quando ho sentito il punk-rock, nel 1979 e 1980, insieme alla new wave, ho iniziato a capire come poter suonare il mio strumento. Anche se non avevo una chitarra elettrica, ne possedevo una acustica che se ne stava chiusa in un armadio. Così il giorno che ho iniziato a suonare sono stato ispirato dai Germs, dai Sex Pistols, dai Black Flag, dai Circle Jerks e dai Mad Society, un gruppo di teenagers ora dimenticati.
*La sensazione che ho della mia musica è messa nella mia testa da spiriti; la vera e propria esecuzione dei suoni che sento, tradotti in musica, che sono anch'essi già presenti dentro di me, è mio compito. Credo che tutta la musica sia spiritualità e penso che le musiche più belle vengano create da artisti che non sono coscienti fino in fondo di quello che hanno scritto. Quando ascolto la musica sento i fantasmi che sono entrati in quella musica per crearla, e visto che sono cosciente di questa cosa, penso di avere qualcosa in comune con gli indiani d’America, anche se non è un'influenza diretta perché non conosco la loro musica.
*Non seguo alcuna religione in particolare. So solo quali spiriti mi seguono e mi sento come se lavorassimo ogni giorno insieme. È una cosa di cui ho preso coscienza autonomamente e non grazie a libri o altre letture che ho fatto. Quando avevo 21 anni suonavo la chitarra e facevo un gioco. Mi dicevo "tu non sei qui, e non devi fare nulla con questa musica". Quando facevo questo, ogni mia esitazione spariva e suonavo molto meglio di prima. Ed ogni nota era buona, aveva un significato; ma non ero io, perché non volevo direttamente che succedesse quello. Da quel momento, ho sempre creduto che gli spiriti discendessero in una persona, aiutandola nella vita.
*Il mio artista preferito è Marcel Duchamp e l'arte moderna in particolare, tra cui anche Andy Warhol. Per quanto riguarda Andy Warhol, mi piacciono molto i suoi film, dei quali ho una grossa collezione. Quando compongo musica, penso in termini "di visualizzazione". Provo ad avvicinarmi alla musica nel modo in cui quegli artisti si avvicinavano all'arte, forse anche perché negli ultimi otto anni ho letto avidamente i diari di Leonardo Da Vinci e Marcel Duchamp. Specialmente quando suono la chitarra, penso sempre ai punti, alle linee, ai tratti, alla prospettiva e alle superfici che stanno nella mia testa; un quadro immaginario che mi si svela pian piano. Sicuramente quando scrivo i testi delle canzoni, le mie influenze principali sono Leonardo Da Vinci e Marcel Duchamp. La musica per quanto mi riguarda è ricreare le immagini che sono dentro di me, i colori e le "onde mentali" che, in realtà, hanno una certa consistenza. Leonardo da Vinci teorizzava che l'uomo deve essere "maestro e possessore dei segreti della natura" per poterla rappresentare. Questo è un fondamento che io tengo sempre a mente.
*Una voce nella mia testa mi ha suggerito di abbandonare la band dopo la realizzazione del disco "Blood sugar sex magik". Questa voce, in quel momento, mi sembrò sensata, perché ero al picco della mia creatività e del successo e volevo che la creatività non si fermasse, ma continuasse a scorrere liberamente. Ho sentito che continuare a vivere la vita che vivevo mentre ero in tour, potesse essere anti-creativa per me. Così, anche se in quel periodo tutti i componenti del gruppo andavano d'accordo ed era quindi difficile per me fare una scelta di quel tipo, mentre ero nel bel mezzo del tour e mi accorgevo che la mia vita si stava sfaldando, decisi di lasciare tutto. Ero arrivato ad un punto in cui non mi piaceva più nemmeno quello che suonavo, e soprattutto come lo suonavo. Avevo capito che la voce dentro di me che nove mesi prima mi aveva parlato aveva ragione e che mi ero spinto decisamente troppo in là. Ma essere in un gruppo oggigiorno è un sogno, più di quanto non lo sia stato all'inizio. Stiamo molto bene insieme e non potrebbe andare meglio.
*Mi rendo conto che paragonandomi ad altri chitarristi forse ne esco meglio che non paragonandomi ai cantanti, però mi piace molto la mia voce e mi piace cantare. Sono due metodi di espressione diversi, ma vengono dallo stesso posto. Non potrei vivere senza cantare.
{{Intestazione|Dall'intervista di Giuseppe Videtti, ''[http://www.repubblica.it/online/spettacoli_e_cultura/frusciante/frusciante/frusciante.html, Frusciante e i Red Hot: "Sono rinato coi Beatles"]'', ''Repubblica.it'', 28 maggio 2002}}
*Ho sperimentato molte cose. Ho rivoltato il mio cervello come un pedalino. Mi sono immerso nell'arte dipingendo forsennatamente. Ma, alla fine, la musica è arrivata di nuovo a salvarmi. La pittura mi ha dato un equilibrio che molto agevolmente ho trasferito in musica. La sofferenza, nella vita, è fonte di creatività. Nella mia chitarra ci sono dolore e strazio: la perdita degli amici, la distruzione della mia casa, della pelle delle mie braccia, stare male come un cane, in crisi di astinenza, senza un posto dove andare, senza niente da mangiare. Una volta che hai messo a fuoco tutto questo, è facile convogliarlo in una buona musica.
*{{NDR|''By the Way''}} Un disco pieno di belle canzoni e belle melodie. La compattezza della band è arricchita da altri elementi: cori, inserimenti di elettronica, tastiere, orchestra. Diciamo che è un album più libero rispetto ai precedenti. Per quanto mi riguarda mi sono ispirato moltissimo ai [[The Beatles|Beatles]] di ''Sgt. Pepper''. E per la prima volta mi sono divertito in sala di registrazione.
*Mi sento come quando ero bambino. Mi sembrava così folle allora, quando mi suggerivano che un giorno avrei fatto quello che facevano i [[Led Zeppelin]]. Così adesso sul palco cerco di scomparire. Insomma, cerco di uscire dal guscio di John Frusciante.
==''Red Hot Chili Peppers Live''==
[[File:JohnFruscianteAugust2006.jpg|thumb|John Frusciante nel 2006]]
*Spesso, mentre suono la chitarra o lavoro su qualche pezzo, mi viene un'erezione così forte che devo subito masturbarmi. Certe volte però mi trattengo, perché ho paura che l'orgasmo possa danneggiare la mia creatività.
*Ho sofferto di [[psicosi]] da coca: sentivo i muri sussurrarmi qualcosa che non capivo, credevo che quel tizio che incontravo per strada volesse uccidermi, ma questi sono solo gli esempi meno angoscianti... Una volta ho chiamato Perry Farrell alle 7 del mattino, mi sentivo le orbite degli occhi piene di serpenti, e gli ho chiesto se poteva aiutarmi a farli uscire da lì; lui mi ha risposto che avevo troppo Yin, e che dovevo ritrovare l'equilibrio con un po più di Yang... o qualcosa del genere...
*Per 6 anni mi sono scavato dentro... Son riuscito a fare quello che volevo, cioè starmene senza fare niente, senza obblighi per niente e per nessuno.
*Il mio miglior modo di meditare è quello di pensare a qualche rockstar che mi piace. Così di solito, quando faccio yoga, mi capita di pensare a David Gahan e Martin Gore.
*Mi chiama la mia amica Denise e mi fa: "Ciao John, guarda che ho conosciuto un tipo di Chicago che mangia batteria a colazione". Non ho resistito alla curiosità e le ho risposto: "Allora digli di chiamarci, e vediamo cosa sa fare"... Era [[Chad Smith]].
*Con [[Anthony Kiedis|Anthony]] non riusciamo a parlare senza incazzarci. Tra noi ci sono troppe vibrazioni negative, e a volte lui è veramente uno stronzo arrogante.
*I primi tempi facevo una fatica tremenda a mettermi nei panni che erano stati di [[Hillel Slovak]]; poi ho cominciato a trovare un percorso tutto mio, e a quel punto ho incominciato a apprezzare la semplicità del suo approccio musicale e ho imparato molto dal suo stile. Suono in maniera diversa da Hillel, ma gli devo molto.
*Il [[punk]] era la tua guerra contro quegli idioti della provincia bianca media del cazzo che stavano distruggendo il mondo. Ecco perché la rabbia del punk era la mia stessa rabbia.
*Odio i nostri fan: se ne stanno lì a cantare in coro le canzoni lente, perché è l'unica cazzo di cosa che sanno fare.
*Quando sono entrato nei Chili Peppers, per un paio di anni ho fatto lo stronzo a tempo pieno. Pensavo solo al sesso, a ubriacarmi, a vestire in maniera vistosa per fare il gradasso...
*Quando avevo 9 anni fantasticavo in maniera romantica su come sarebbe stato essere [[bisessualità|bisessuale]]. Insomma, mi dicevo che ero diverso, ma il fatto è che non mi sono mai sentito del tutto diverso. (Intervista a ''Spin'', dicembre 1991)
==Citazioni su John Frusciante==
[[File:CCarsonChiliPeppersVoodooExperience2006.jpg|thumb|John Frusciante, ottobre 2006.]]
*Come paragonare il mio modo di suonare a quello di John? Penso che lui sia molto più e prima di tutto un chitarrista di quanto non lo sia io. Ha iniziato a suonare la chitarra quand'era ragazzino e si è votato a questo strumento. Fin dagli inizi si è familiarizzato con il comporre canzoni, con la cultura musicale e con la teoria attraverso la chitarra. Io no. All'inizio ero un batterista. Quando sono passato alla chitarra, non ero affatto interessato ad avere il ruolo leader. Quindi John è più immerso in quella tradizione e più a suo agio nel metterla in pratica. Io non mi ero mai interessato ad essere la prima chitarra o ad eseguire gli assoli e cose del genere. ([[Josh Klinghoffer]])
*{{NDR|Riferito al suo secondo ritorno nel 2019}} Frusciante è rientrato nel gruppo e tutto va bene. Personaggio notevolissimo, peraltro: conosciuto dal vivo, mi ha dato l'impressione di avere il fuoco dentro pur restando un tipo tranquillo e piacevole, uno di quegli uomini con cui è piacevole andarsi a bere una birra, consapevoli che non si resterà a corto di argomenti. ([[Enrico Brizzi]])
*John Frusciante non mi trasmette niente con il suo modo di suonare. Diciamo che se si può dire che Mark Knopfler è uno dei chitarristi più sottovalutati del mondo, John Frusciante è uno dei più sopravvalutati [...]. Tutti dicono che ha uno stile volutamente minimale. Forse è come uno di quei pittori affermati che ad un certo punto decidono di dipingere come dei bambini. Forse sta attraversando questa fase, ma non mi piace. ([[Justin Hawkins]])
*''Per il contante vai fuori come Frusciante | E cresce il marcio sull'atlante.'' ([[Club Dogo]])
*Per la band avere di nuovo John Frusciante è stata una gran cosa. Lui è un musicista eccezionale e averlo a fianco è uno stimolo straordinario. ([[Chad Smith]])
*{{NDR|Nel 2011}} Una cosa in particolare mi preme dire. Sono profondamente grato a John Frusciante, che ha dato tantissimo alla band. Tanto come amico, quanto come chitarrista della band, sarà una figura insostituibile. ([[Flea]])
===[[Anthony Kiedis]]===
*Flea, John e Chad sono il mio ponte verso Dio e non cambierei con nulla al mondo le esperienze che ho vissuto con loro. Ognuno di loro mi ha dato amore, musica e i momenti migliori che avrei mai potuto sperare di vivere.
*{{NDR|Sul suo abbandono ai Red Hot nel 2009}} Io non ne sono stato per niente sorpreso. Quando è finito il tour {{NDR|2007}} ho capito che stava per cambiare qualcosa: vedi, mese dopo mese avevo sentito delle voci, a proposito di John, e alla fine sapevo perfettamente che era solo questione di tempo. Però non ho mai avuto la sensazione che la band fosse finita, ma solo che John stava per uscirne e anche in punta di piedi, come ha fatto. Si è comportato molto bene, ed è stata anche la soluzione migliore per tutti.
*{{NDR|Nel 2016}} Per me si tratta di una delle persone più belle e più semplici con la quale fare musica. Bastava sedersi per terra, io gli facevo vedere qualche parola che avevo scritto e lui cominciava a suonare qualcosa. Nel giro di pochi minuti era pronta una canzone. Non ho mai incontrato qualcuno con cui fosse così facile scrivere canzoni e soprattutto belle canzoni. È una persona speciale e mi manca. Accetto il fatto che si facciano percorsi diversi, ma mi manca.
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*''Red Hot Chili Peppers Live'', a cura di Alex Romeo, BluesBrothers, 2012. ISBN 9788880740940
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{Red Hot Chili Peppers}}
{{DEFAULTSORT:Fruscainte, John}}
[[Categoria:Cantautori statunitensi]]
[[Categoria:Polistrumentisti statunitensi]]
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Cristina D'Avena
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[[File:Cristina D'Avena al Giffoni Film Festival cropped.jpg|thumb|Cristina D'Avena]]
'''Cristina D'Avena''' (1964 – vivente), cantante italiana.
== Citazioni di Cristina D'Avena ==
*Faccio molti concerti per i [[gay]]. Mi vesto da fatina perché loro mi vogliono ancora così. Creamy è un simbolo. Una bambina maschiaccio che con la [[bacchetta magica]] si trasforma in prima donna. È l'ideale della trasformazione. Molti di loro sono cresciuti con questa speranza. Quando canto Creamy o Sailor Moon i gay si commuovono.<ref name="punkabbestia">Citato in ''[http://www.huffingtonpost.it/2014/07/20/cristina-davena_n_5603264.html Cristina D'Avena: "Oggi mi vesto da fatina per i gay e faccio piangere i punkabbestia"]'', ''huffingtonpost.it'', 20 luglio 2014.</ref>
*Negli [[Anni 1980|anni Ottanta]] la maggior parte dei [[anime|cartoni animati giapponesi]] venivano pesantemente censurati. Per i nostri tagli siamo stati odiati. Oggi sarebbe impensabile modificare così opere di grandi autori. La sottocultura [[nerd]] con gli anni si è imposta, è diventata sempre più forte.<ref name=genshin>Citato in [https://www.repubblica.it/tecnologia/2023/04/16/news/cristina_davena_canta_il_videogioco_genshin_impact-396324200/ Cristina D'Avena, dalle sigle dei cartoni animati al videogioco Genshin Impact], ''repubblica.it'', 16 aprile 2023.</ref>
*Posso dire di essere stata la prima [[Cosplay|cosplayer]] italiana, mi sono travestita da Licia<ref>Licia è la protagonista del manga ''Love Me Knight - Kiss Me Licia'', trasposto in una serie anime; Cristina D'Avena ha recitato nel ruolo di Licia nei telefilm ispirati al manga prodotti dalla [[Fininvest]] per il mercato italiano. Per approfondire vedi la [[w:Kiss Me Licia|voce corrispondente]] su Wikipedia.</ref> negli anni Ottanta, da quel momento sono nate moltissime manifestazioni dedicate. La cultura del cosplay è molto affascinante e seria, bisogna entrarci per comprenderne l’importanza.<ref name="genshin"></ref>
*Una volta a un mio concerto è venuto un [[punkabbestia]], barba, piercing, birra. Ho pensato: si sarà sbagliato. Poi quando ho iniziato a cantare Memole e lui è scoppiato a piangere, ho capito: l'infanzia è il rifugio di tutti. Bisogna tornare alla purezza dell'infanzia.<ref name="punkabbestia"></ref>
{{Int|''[https://www.rollingstone.it/musica/interviste-musica/cristina-davena-diva-forever/278229/ Cristina D'Avena, diva forever]''|Intervista di Matteo Maresi, ''rollingstone.it'', 4 agosto 2015}}
*C’era questo tormentone, Ammazza Cristina, dove dicevano che mi avrebbero tagliato le corde vocali. Poi un giorno ci siamo incontrati per caso in un Autogrill. [...] Si sono messi tutti in ginocchio e mi hanno chiesto scusa.
*{{NDR|«Ma tu ce l’hai un cartone preferito?»}} ''Kiss me Licia'': è partito tutto da lì.
*{{NDR|«La tua voce cristallina non ha mai dato segni di cedimento. Merito dei vocal coach?»}} No, è tutto merito del Piccolo Coro dell’Antoniano e di Mariele Ventre {{NDR|la storica fondatrice}}. Me ne sono andata a 11 anni e da allora ho sempre cercato di non alterare il mio timbro vocale. Forse è stata questa la mia fortuna. Ho una voce acuta, cristallina, non ho impostazioni particolari.
*{{NDR|«È difficile, ''Creamy''?»}} È alta, come tutte le mie canzoni. Una volta, a Buona Domenica, Costanzo voleva fare interpretare un medley dei miei pezzi a un po’ di guest star. Venne da me Orietta Berti, che doveva cantare ''Mila e Shiro'', e mi disse: «Cristina guarda che io... faccio fatica!». La stava intonando con la voce da tenore. Quello delle sigle è un mondo particolarissimo, devi rendere credibile un parimpampùm...
*Sono cresciuta con Dalla. Poco prima che morisse lo avevo incontrato ed ero riuscita a farmi promettere un pezzo.
*{{NDR|«Perché Mediaset non investe più su di te?»}} Sono anni che dico: facciamo un nuovo programma per ragazzi. E loro, invece, mi hanno proposto ''L’isola dei famosi''...
*{{NDR|Su [[Silvio Berlusconi]]}} Carino, lui. Io l’ho conosciuto quando era “solo” Silvio. Lui è stato il primo a capire il potenziale dell’intrattenimento per ragazzi.
{{Int|''[https://www.lanazione.it/firenze/spettacoli/cristina-davena-intervista-1.4261200 "L'età non esiste"]''|Articolo pubblicato su ''lanazione.it'', 26 ottobre 2018}}
*Ho un pubblico trasversale fatto di nonni, di adulti e di bambini. E tutti vengono ai miei concerti. A sentirmi e a cantare con me le mie canzoni che sono anche le loro: di questo vado fiera e sono orgogliosa. E in più mi diverto.
*Gli anni mi danno il senso che anagraficamente il tempo passa, è vero. Ma che io non me accorgo e non ne sento neppure uno di questi anni. È bellissimo.
*Ho recuperato i maschietti che in quell'età critica adolescenziale si vergognavano a dire che gli piacevano le sigle dei cartoni animati. Appena passato quel periodo me li ritrovo impazziti di divertimento ai miei concerti.
*Adesso non sei abbastanza figo se non hai un cartone di riferimento, ce ne sono tantissimi di ragazzi che la pensano così. [...] E quel ragazzino che a 12 anni magari si vergognava a dire cosa preferiva, adesso mette nel telefonino la suoneria di [[Batman]].
{{Int|''[https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/23_giugno_19/cristina-d-avena-entrai-a-mediaset-grazie-ai-frati-avevo-17-anni-e-papa-mi-fece-pedinare-per-un-figlio-e-troppo-tardi-45b5bef8-74fe-4f3b-80d7-10bd18880xlk.shtml «Non ho guadagnato molto, i testi non sono miei. I figli? Ho perso tempo, fossi madre sarei più felice»]''|Intervista di Luca Caglio, ''corriere.it'', 19 giugno 2023}}
*{{NDR|Su [[Silvio Berlusconi]]}} Era il mio riferimento, sempre presente se avevo un problema. Mi invitava spesso ad Arcore con il mio staff, anche per un giorno intero, per coinvolgermi nello sviluppo della tv per ragazzi: "Sorridi sempre, Cristina, e testa alta". E poi chiacchiere, risate, fiori al mio compleanno. Amava i suoi dipendenti: veniva a farci visita negli studi.
*In auto sono un navigatore vivente, conosco tutte le strade. Ma soffro di claustrofobia: gallerie e traffico non li reggo. E andando avanti con l’età peggioro.
*Sono ancora troppo bimba per smettere e sogno un musical a teatro: i tempi sono maturi. E ai concerti sento l’energia dei primi tempi, cos’è la routine? Ogni spettacolo è diverso: discoteche, locali rock, piazze. Ho un pubblico che mi segue da decenni, di ogni età, nonni e nipoti. E saltano anche le ragazze con il pancione: “Mio figlio ancora deve nascere ma già conosce ''Occhi di gatto''”».
*Non ho scritto io i testi, dunque nessun incasso per i diritti d’autore. Ma ho venduto 7 milioni di dischi e funziono ancora.
*La mia voce è un marchio sull’infanzia, quasi un vincolo parentale rinsaldato dalla nostalgia per un tempo magico, spensierato, quando gli influencer erano gli eroi dei cartoon. Poi ci sono io, la persona, il rapporto genuino con i fan. Mai stata snob. Mi riconosco un grande pregio: la disponibilità.
*Ho lasciato l’università di Bologna all’ultimo anno. Mi sarei specializzata in neuropsichiatria infantile, per aiutare i bimbi problematici, quelli che io chiamo “bimbi speciali”. Un’attitudine che oggi riesco a soddisfare quando mi scrivono i genitori: “Il piccolo è in ospedale e mangia solo se ascolta i tuoi brani”. Allora gli mando un video. Ecco cosa intendo per disponibilità: restituire una piccola parte dell’affetto ricevuto.
*Fossi madre sarei più felice. Non so se sarà un rimpianto, di certo non è un pensiero che mi assilla, un’ossessione. Perché mi sento una donna realizzata, inserita, apprezzata.
*Oggi c’è una tendenza prematura all’imitazione, ragazze che a 18 anni si sentono già insicure. Eppure le imperfezioni ci rendono uniche, perché correggerle? Ma se le star dei social esibiscono solo doti fisiche... Io ho qualche chilo in più ma non mi odio.
== Citazioni su Cristina D'Avena ==
*Cristina D'Avena per esempio non è mai stata nostra rivale: lei è una seria professionista delle sigle per bambini. ([[Luigi Albertelli]])
== Note ==
<references />
==Altri progetti==
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{{DEFAULTSORT:D'Avena, Cristina}}
[[Categoria:Cantanti italiani]]
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Mario Sica
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'''Mario Sica''' (1936 – vivente), diplomatico italiano e dirigente scout.
==Citazioni di Mario Sica==
*Da un lato esso {{NDR|il [[Corpo Nazionale Giovani Esploratori ed Esploratrici Italiani|CNGEI]] prima e durante la [[prima guerra mondiale]]}} contribuì ad una rapida conoscenza della novità "[[scautismo]]" in ambienti che altrimenti se ne sarebbero a lungo disinteressati: dall'altro canto tuttavia, esso accreditò presso gli stessi ambienti un'immagine in vario modo deformata del movimento con conseguenze malaugurate e purtroppo non facili da eliminare.<ref>Da ''Storia dello scautismo in Italia'', p. 41; citato in Paolo Ripa Buschetti Di Meana, ''Servire la Chiesa'', Effata Editrice IT, 2011, p. 91.</ref>
==''Il primo Akela d'Italia''==
*[[Fausto Catani]] è stata una delle personalità che più profondamente hanno inciso nello scautismo italiano del dopoguerra.
*Chi guardi all'essenziale deve ammettere che il suo metodo {{NDR|di Fausto Catani}} è praticamente ancor oggi il più sicuro punto di riferimento dei nostri Branchi.
*[...] L'uomo Fausto Catani era effettivamente accattivante. Adatto, certo, in una équipe ad esser più l'animatore che un membro, e quindi più a suo agio nella Pattuglia che nel Commissariato Centrale: ma non il dittatore che taluni dicevano e che certe sue uscite irruente potevano far credere, anzi una persona che sapeva anche ascoltare e convincersi. Intransigente sui principi — e talora portato a veder questioni di principio dove non ce n'erano — poco incline al compromesso (nel senso buono e nel senso cattivo del termine), era però di una generosità, bontà e capacità di affetto estreme, che traspiravano immediatamente.
==''Cerimonie scout''==
* Lo stile scout è la conseguenza diretta della scelta di vivere lo spirito e i valori della Legge e della Promessa scout nella vita di tutti i giorni. In concreto, esso si manifesta in una serie di comportamenti esteriori, coerenti con questa scelta e derivanti da essa, che lo Scout assume sia durante le attività scout che al di fuori di esse. Nelle attività scout lo stile è anche un reciproco richiamo a vivere coerentemente le scelte fatte. (p. 15)
* Per noi l'[[uniforme scout|uniforme]] – elemento apparentemente esteriore – ha un valore tutto interiore: è il segno della nostra appartenenza alla fraternità mondiale degli Scouts e della nostra adesione ai valori che essa propone, della nostra unione con gli altri fratelli e sorelle delle varie comunità in cui ci muoviamo (squadriglia, Unità, Gruppo, Associazione); è la testimonianza di uno stile di vita che rifiuta le mode passeggere, che sceglie ciò che è semplice e pratico, che non dà spazio alle differenze di classe; mira a soddisfare nei più piccoli un aspetto esteriore della vita di avventura; è infine un segnale rivolto all'esterno, per chi voglia conoscere gli Scouts o potesse averne bisogno. (p. 26)
* Il vero scopo di ogni [[cerimonia]] è di lasciare un ricordo bello e durevole in coloro che vi prendono parte e, in particolare, in colui che si trova al centro della cerimonia. (p. 54)
* Le cerimonie [[Lupetti|L]]/[[Coccinelle (scout)|C]] devono avere soprattutto il carattere di una festa della Famiglia Felice del Branco/Cerchio attorno a chi ha compiuto una nuova tappa della propria Pista. La nota fondamentale sarà quindi la gioia. (p. 60)
* Un Reparto scout deve vivere di gesti ancor più che di parole. Il gesto, il simbolo – elementi di ogni cerimoniale – parlano un linguaggio universale che va direttamente al cuore del ragazzo. (p. 99)
* Il fuoco di bivacco scout riprende la tradizione degli esploratori, degli uomini di frontiera, dei cow boys, che a sera, a conclusione di una giornata di attività, di avventure, di lavoro, si trovano insieme per un momento di distensione, di buonumore, di messa in comune di esperienze e per prendere nuovo slancio per la giornata seguente. (pp. 136-137)
* Il "totem" è un nome particolare (in genere di un animale, seguito da un aggettivo), inteso a rispecchiare una caratteristica fisica o psichica di una persona. Esso viene di solito conferito dopo una certa anzianità (p. es.: al primo o al secondo campo estivo) dagli "anziani" del Reparto, in una cerimonia-gioco che non deve mai essere vessatoria o generare timori o risentimenti. (p. 142)
* La Partenza è [...] il segno non tanto di una maturità ormai raggiunta, quanto della volontà di andare avanti, attuando fuori della Comunità R/S le proprie scelte di vita secondo i valori proposti dallo Scautismo. (p. 153)
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*Mario Sica, ''Cerimonie scout'', Fiordaliso, Roma, 2006. ISBN 88-8054-792-5
*Mario Sica, ''Il primo Akela d'Italia'', in ''Scout'', AGESCI, giugno 1978.
==Voci correlate==
*[[Scautismo]]
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{DEFAULTSORT:Sica, Mario}}
[[Categoria:Diplomatici italiani]]
[[Categoria:Persone legate allo scautismo]]
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In Bruges - La coscienza dell'assassino
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Sistemato le frasi di Ray che fanno da Incipit ed Explicit del film. Le frasi andrebbero messe in ordine cronologico, a suo tempo
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text/x-wiki
{{Film
|titoloitaliano= In Bruges - La coscienza dell'assassino
|genere= commedia nera
|regista= [[Martin McDonagh]]
|soggetto=
|sceneggiatore= Martin McDonagh
|attori=
*[[Colin Farrell]]: Ray
*[[Brendan Gleeson]]: Ken
*[[Ralph Fiennes]]: Harry
*[[Clémence Poésy]]: Chloë
*[[Jordan Prentice]]: Jimmy
*[[Thekla Reuten]]: Marie
*[[Jérémie Renier]]: Eirik
*[[Željko Ivanek]]: il turista canadese
*[[Anna Madeley]]: Denise
*[[Elizabeth Berrington]]: Natalie Waters
}}
'''''In Bruges – La coscienza dell'assassino''''', film del 2008, regia di [[Martin McDonagh]].
==[[Incipit]]==
{{Incipit film}}
Dopo averli uccisi, ho gettato la pistola nel Tamigi, mi sono lavato le mani nel bagno di un Burger King e sono tornato a casa ad attendere istruzioni. Poco dopo le istruzioni arrivarono: "Andatevene da Londra, deficienti rincoglioniti. Andate a Bruges". Non sapevo neanche dove cazzo fosse, Bruges... È in Belgio. ('''Ray''')
==Frasi==
*Ken, sono cresciuto a Dublino. Io amo Dublino. Se fossi cresciuto in una fattoria, e fossi ritardato, Bruges mi avrebbe impressionato ma non è così. ('''Ray''')
*Primo: perché non siete in quella cazzo di camera, vi ho detto di aspettare lì. Secondo: perché questo cazzo di albergo non ha i telefoni con la casella vocale e devo lasciare i messaggi a una segretaria del cazzo. Terzo: vedete di farvi trovare in camere domani sera altrimenti vi spedisco all'inferno a calci in culo. ('''Harry''')
*Il [[purgatorio]] è una via di mezzo. Non hai fatto proprio schifo ma non sei neanche stato un granché. Come il Tottenham. ('''Ray''')
*Una birra anal per il mio amico gay e una normale per me che sono normale. ('''Ray''')
*Sembra uscita da una cazzo di fiaba, no? Come fa una città uscita da una cazzo di fiaba a non essere l'ideale per qualcuno? I cigni... ci sono ancora? Come cazzo fanno i cigni a non essere il cazzo di ideale di qualcuno? ('''Harry''')
*Ehi donna incinta del cazzo, non hai capito che questo è il duello finale del cazzo? ('''Harry''')
*Sto per morire ora... Credo... ('''Ken''') {{NDR|[[ultime parole dai film|ultime parole]]}}
*Bisogna tener fede ai principi. ('''Harry Waters''') {{NDR|[[ultime parole dai film|ultime parole]]}}
==Dialoghi==
*'''Ken''': Nello stesso tempo, pur cercando di condurre una vita retta, devo conciliare la cosa con il fatto che io ho ucciso delle persone. Non moltissime in effetti, e per lo più non erano brave persone. A parte una, in realtà...<br>'''Ray''': Chi era?<br>'''Ken''': Il fratello di Danny Aliban, cercava di proteggere suo fratello. L'avrei fatto anch'io. Era un volontario del traffico. Mi ha assalito con una bottiglia, che dovevo fare? Gli ho sparato in fronte.<br>'''Ray''': Per quanto mi riguarda, mi dispiace, se mi assali con una bottiglia... è un'arma letale, devi accettarne le conseguenze.<br>'''Ken''': Anch'io la penso così, anche se cercava solo di proteggere il fratello.<br>'''Ray''': Lo so, ma una bottiglia può uccidere. Si trattava di te o di lui; se ti avesse assalito a mani nude era diverso, non sarebbe stato giusto.<br>'''Ken''': In effetti anche le mani possono essere letali, si può uccidere anche a mani nude, poteva conoscere il Karate.<br>'''Ray''': Ma se era un volontario del traffico!<br>'''Ken''': Perché, non poteva conoscere il Karate?<br>'''Ray''': Come fa un volontario del cazzo a conoscere il Karate?!<br>'''Ken''': Era solo per dire!<br>'''Ray''': Quanti anni aveva?<br>'''Ken''': Sui cinquanta...<br>'''Ray''': Come cazzo fa un volontario di cinquant'anni a conoscere il Karate?! Che cazzo era, un volontario cinese?!
*'''Ray''':{{NDR|In confessione}} Ho ucciso, padre. <br/>'''Prete''': Perché hai ucciso, Raymond? <br/>'''Ray''': Per soldi, padre. <br/>'''Prete''': Per soldi? Hai ucciso qualcuno per denaro? <br/>'''Ray''': Si, padre. Non per odio, non per altri motivi, per soldi. <br/>'''Prete''': E chi hai ucciso per soldi, Raymond? <br/>'''Ray''': Lei, padre. <br/>'''Prete''': Come, scusa? <br/>'''Ray''': Ho detto lei, padre! Cos'è, non ci sente? {{NDR|Tira fuori una pistola}} Harry Waters la saluta. {{NDR|Il prete prova a scappare, ma Ray lo crivella di colpi}} <br/>'''Prete'''{{NDR|[[ultime parole dai film|ultime parole]]}} : Il... Bambino... {{NDR|Muore, e Ray si accorge di aver colpito involontariamente un bambino}}
*'''Ken''': Lasciatelo dire, non faccio dello spirito non voglio offenderti, ma sei uno stronzo, sei stronzo ora come lo sei sempre stato e l'unica cosa che può cambiare è che tu diventi ancora più stronzo e magari faccia dei figli stronzi.<br>'''Harry''': Lascia fuori i miei figli, loro che cazzo c'entrano? Chiedi scusa per aver detto stronzi ai miei figli del cazzo!<br>'''Ken''': [[Scuse dai film|Scusa]] per aver detto stronzi ai tuoi figli del cazzo!
==[[Explicit]]==
{{Explicit film}}
Da qualche parte a Londra c'è un albero di Natale con sotto dei regali che non verranno mai aperti; e ho pensato – se sopravvivo a tutto questo, andrò in quella casa a chiedere scusa alla madre – e accetterò qualunque punizione... carcere, morte... non ha importanza! Perché almeno in prigione o anche da morto non sarei più stato in questa cazzo di Bruges! Ma poi ho avuto come un flash... cazzo ragazzi, forse è questo l'Inferno: dover passare l'eternità in questa cazzo di Bruges. E allora ho sperato tanto di non morire. Ho sperato proprio tanto di non morire. ('''Ray''')
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
[[Categoria:Film commedia nera]]
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Suburra (film)
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/* Frasi */
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text/x-wiki
{{Film
|titolo italiano = Suburra
|lingua originale = italiano, romaní
|paese = Italia / Francia
|anno uscita = 2015
|genere = drammatico, thriller, noir
|regista = [[Stefano Sollima]]
|soggetto = [[Carlo Bonini]], [[Giancarlo De Cataldo]] (romanzo)<br />[[Stefano Rulli]], [[Sandro Petraglia]] (storia)
|sceneggiatore = Stefano Rulli, Sandro Petraglia, Carlo Bonini, Giancarlo De Cataldo
|attori =
*[[Pierfrancesco Favino]]: on. Filippo Malgradi
*[[Claudio Amendola]]: ''Samurai''
*[[Alessandro Borghi (attore)|Alessandro Borghi]]: Aureliano Adami, detto ''Numero 8''
*[[Elio Germano]]: Sebastiano
*[[Greta Scarano]]: Viola
*[[Giulia Elettra Gorietti]]: Sabrina
*[[Adamo Dionisi]]: Manfredi Anacleti
*[[Giacomo Ferrara]]: Alberto Anacleti, detto ''Spadino''
*[[Antonello Fassari]]: padre di Sebastiano
*[[Jean-Hugues Anglade]]: cardinale Berchet
*[[Nazzareno Bomba]]: ''Bacarozzo''
*[[Marco Zangardi]]: on. Rognati, detto ''Rogna''
*[[Andrea Pennacchi]]: on. Mercio
*[[Pascal Zullino]]: on. Destini
*[[Davide Iacopini]]: segretario del Papa
*[[Lidia Vitale]]: moglie di Malgradi
*[[Paolo Maria Scalondro]]: informatore di Malgradi
*[[Simone Liberati]]: Mirko, guardaspalle di ''Numero 8''
}}
'''''Suburra''''', film italo-francese del 2015 con [[Pierfrancesco Favino]], [[Claudio Amendola]] ed [[Elio Germano]], regia di [[Stefano Sollima]].
==Frasi==
{{cronologico}}
*Non siamo un paese sull'orlo del baratro. ('''Malgradi''')
*Ciao Seba', ciao. ('''Padre di Sebastiano''') {{NDR|[[ultime parole da Suburra|ultime parole]] al figlio poco prima di suicidarsi}}
*Pe' piagne bisogna sta' da soli. ('''Manfredi Anacleti''')
*Me lo vedo 'sto posto de merda, tutto trasformato... tutte luci, macchine che vanno e vengono sul lungomare, insegne luminose, fuochi d'artificio, una specie de festa continua, giorno e notte. Tutti grattacieli... sale da gioco, slot machine, casinò... e poi 'na chilometrata de ristoranti, de locali, de gente che si diverte, de fregne stratosferiche... tutto ricco... tutto bello. ('''Numero 8''')
*Eminenza, lei è una persona troppo intelligente per non immaginare le conseguenze del suo atteggiamento. Se l'affare salta, quelli non ci mettono niente a farla finire in fondo al Tevere. E francamente preferirei per lei una sorte migliore. ('''Samurai''')
* {{NDR|A Malgradi}} Aò, Aò! A me devi guardà! Me conosci a me? Eh! Guarda, guardame bene! Me riconosci? Lo sai io chi so? So er fratello de quello che hai fatto ammazzà! Si, so er fratello de Spadino! Brutto ‘nfame! Il fatto è che lui è morto e ‘n ce sta più e te ancora stai qui che respiri! Perciò te mo devi sta a sentì a me. Te sta cazzo de legge la devi bloccà e a quelli che te comandano je devi dì che noi volemo entrà dentro alla giostra al 20%. Al 20%! Fajelo sapè… fajelo sapè, dai retta a me! E pe esse più sicuri, signora bella, lo dico pure a lei, noi se portamo via sto giocattolo {{NDR|il figlio di Malgradi}}… e se viè in mente de chiamà la polizia, er giocattolo se po rompe… se po rompèèèè! ('''Manfredi Anacleti''')
*Te stai a pija er sole? ('''Numero 8''') {{NDR|[[ultime parole da Suburra|ultime parole]] a un suo scagnozzo, poco prima di essere ucciso da Samurai}}
*Senti, sai che c'è? C'è che, ora come ora, in questo paese uno come me, uno che sta dove sto io, uno che è arrivato dove sono arrivato io, se ne fotte della magistratura! Io sono un parlamentare della Repubblica italiana! S'attaccassero al cazzo! ('''Malgradi''')
*Ma che cazzo fai? ('''Manfredi Anacleti''') {{NDR|[[ultime parole da Suburra|ultime parole]]}}
==Dialoghi==
{{cronologico}}
*'''Rognati''': Tuo padre ci ragionava con le persone.<br>'''Numero 8''': Ma io so' io, nun so' mi' padre.<br>'''Rognati''': Lo so. Infatti c'hai più palle che testa.
*'''Bacarozzo''': È tutta cambiata 'sta città: er traffico, i palazzi... pure 'sto posto che roba è? Che c'era prima?<br>'''Samurai''': Non c'era niente.<br>'''Bacarozzo''': E tu? Pure tu sei cambiato? O sei sempre er Samurai che eri? Er guerriero al servizio dell'idea?<br>'''Samurai''': L'idea ormai io me la porto qua. E basta.<br>'''Bacarozzo''': Vent'anni. Tra rapine e banda armata me so fatto vent'anni. E invece Pippo sta lì, tu sei diventato il padrone de Roma... e io? Niente.<br>'''Samurai''': E che vorresti?<br>'''Bacarozzo''': Un pezzetto del traffico che fai con l'Africa. Te li tratto io i diamanti da laggiù.<br>'''Samurai''': E se te dicessi de no?<br>'''Bacarozzo''': Nun me lo poi dì.<br>'''Samurai''': Perché?<br>'''Bacarozzo''': Perché stavolta nun me sto zitto e bono.<br>'''Samurai''': Che c'hai in mano?<br>'''Bacarozzo''': Te nun te preoccupà, che c'ho.<br>'''Samurai''': A casa niente. Abbiamo ripulito tutto quanto t'hanno bevuto.<br>'''Bacarozzo''': Per i segreti esistono gli avvocati.<br>'''Samurai''': Stai a bluffa'. E non sei manco bono a farlo.<br>'''Bacarozzo'''{{NDR|[[ultime parole da Suburra|ultime parole]]}}: Se sto a bluffà, vieni a vede'.<br>'''Samurai''': L'avvocato tuo sta sul libro paga mio. Da anni.
*'''Manfredi''': Tu'padre, l'hai capito perché s'è ammazzato?<br>'''Sebastiano''': No, purtroppo no...<br>'''Manfredi''': Per i debiti. 'Na montagna de debiti, con noi. Non je stava a dì tanto bene, ultimamente.<br>'''Sebastiano''': So che due anni fa ha avuto un momento un po'difficile.<br>'''Manfredi''': Sì, che poi è continuato nel tempo, avemo rilevato tutti i buffi sua e se ne semo fatti carico, e pe'buffi parlo de roba de mijoni. Perciò mo' tutto quello che c'aveva lui diventa nostro. Visto che se n'è annato prima der tempo noi in qualche maniera dobbiamo rientra'. Perché vedi, amico mio, quanno finisce 'a ciccia bisogna attaccarse a tutto: pure a li nervetti, alla cartilagine fino ad arrivà a l'osso. Capito l'antifona?<br>'''Sebastiano''': Peccato che non ho nulla di intestato a me, altrimenti avrei anche potuto...<br>'''Manfredi''': Ah, ah, ah ma cominciamo male così! La villa 'ndo fai le feste non è 'a tua?<br>'''Sebastiano''': No, quella è intestata alla società, io ho soltanto delle azioni...<br>'''Manfredi''': C'hai la maggioranza, quindi è la tua. Senti, te do una settimana per consegnarce la villa, casa, macchine e tutti i soldi spicci che riesci a rimedia'. Io con tu' padre so' avvelenato. Perciò, mo se nun te ne vai io ti taglio una gamba, me la metto ar frigorifero e te la do quando ce porti i sordi.
*'''Numero 8''': L'onorevole s'è lamentato, Spadì. Ma che cazzo fai, je piombi in ufficio davanti a tutti? Nun se fa.<br>'''Spadino''': E te che cazzo c'entri con l'onorevole?<br>'''Numero 8''': Nun se fa, Spadì. Quella è gente che va trattata in un'altra maniera.<br>'''Spadino''': Ahò, se po' sapé che voi? Chi sei tu, er maggiordomo suo? Perché non è venuto lui a parlamme?<br>'''Numero 8''': Perché a parla' co'lui chi c'è andato, tu'fratello? O te c'ha mannato a te?<br>'''Spadino''': Manfredi manco lo sa che sono andato dall'Onorevole. Questa è 'na mano solo mia, so' io er cartaro. {{NDR|comincia a toccarsi i genitali}}<br>'''Numero 8''': La politica non è roba tua, Spadì. Lascia perdere.<br>'''Spadino''': Per chi sarebbe, per te? Eh, mi dispiace, ci tocca stringerce perché a 'sto tavolo me ce siedo pure io. <br>'''Numero 8''': Perché te tocchi il cazzo quando parli? Che c'hai lo [[gonorea|scolo]]?<br>'''Spadino''': Quello ce l'avrai te.<br>'''Numero 8''': Nun me sta a pija per culo.<br>'''Spadino''': Chi lo sa, potrebbe esse. C'ha proprio ragione mio fratello Manfredi quando dice che tra te e tu' padre ce corre l'Oceano Atlantico, ahò.<br>'''Numero 8''': Tu' fratello non sa manco 'ndo sta l'Oceano Atlantico, Spadì...<br>'''Spadino''': Allora sai che famo? Je dico che un giorno di questi passi e je fai l'esame de Geografia, va bene?<br>'''Numero 8''': Bravo.<br>'''Spadino''' {{NDR|[[ultime parole da Suburra|ultime parole]]}}: Mo levate dar cazzo che nun me piace che me stai davanti. {{NDR|Numero 8 accoltella Spadino alla gola, uccidendolo}}
*'''Samurai''': Ciao Pippo. Hai letto di Bacarozzo?<br>'''Malgradi''': Sei stato tu?<br>'''Samurai''': È stata Roma. In questa cazzo de città è diventato pericoloso pure attraversà la strada. Io poi col tempo ho imparato che con i morti bisogna andarce piano, so' difficili da maneggià. Invece sembra che tu non lo sai.<br>'''Malgradi''': Che stai dicendo, di che stai parlando?<br>'''Samurai''': Ma come cazzo ti è venuto in mente di chiamare Aureliano Adami per risolvere la questione con la famiglia Anacleti? Manfredi Anacleti è uno dei fiji de 'na mignotta più a cazzo dritto di tutta Roma!<br>'''Malgradi''': Io non ho chiamato nessuno. Io questo Aureliano Adami non so chi sia...<br>'''Samurai''': Lo chiamano "Il numero 8".<br>'''Malgradi''': Non lo conosco! Come te lo devo dire? Io ho solo chiesto che spaventassero quel deficiente che mi è venuto a ricattare. Ho parlato con un collega di partito che so che ha delle relazioni...<br>'''Samurai''': Perché non hai chiamato me?<br>'''Malgradi''': Io... sono anni che non ti vedo, sono anni che non ti sento... Ma che cazzo ne sapevo che quello faceva la cazzata di ammazzarlo?! Te come l'hai saputo?<br>'''Samurai''': Io so un sacco de cose.<br>'''Malgradi''': Perché mi sei venuto a cercare?<br>'''Samurai''': Pe' darte una mano. Se qualcuno t'è vie' sotto te copro io. In cambio mi serve la legge sulle periferie.<br>'''Malgradi''': Quella è già incardinata...<br>'''Samurai''': Con dentro l'emendamento per gli arenili di Ostia? <br>'''Malgradi''': No, quello ancora...<br>'''Samurai''': Va votata subito, con dentro l'emendamento. Tu stai in commissione, no?<br>'''Malgradi''': Sì, ma non è che posso...<br>'''Samurai''': Te lo ripeto: va votata subito. Tra qualche giorno il tuo partito, il governo... salta tutto per aria.<br>'''Malgradi''': Voci, chiacchiere, comunque... chiederò ai miei referenti di partito...<br>'''Samurai''': I tuoi referenti non esistono più. Se la legge passa prima della crisi di governo, e cioè a giorni... la Befana ti porterà sul conto della fondazione un paio di milioni di euro. Devi solo accelerare il percorso della legge in aula, recuperare i voti di chi ha cambiato bandiera...<br>'''Malgradi''': Qui tira aria di tagli, come faccio?<br>'''Samurai''': Se ti servono soldi, non c'è problema. Possiamo comprare chiunque. Tu devi fa' solo la tua parte, al resto ce penso io. Hai capito tutto?<br>'''Malgradi''': Sì...<br>'''Samurai''': Dimmi "va bene".<br>'''Malgradi''': Va bene.
*'''Sabrina'''. Ma Spadino l'hai fatto ammazza' tu?<br>'''Malgradi''': Ma come fa a venirti in mente una cosa simile?<br>'''Sabrina''': Guarda che so troppe cose tue, me so messa da parte tutto: foto, video, t'ho ripreso mentre dormivi, mentre pippavi... a me se succede qualcosa te tiro fuori tutto, te rovino! Tu a me non mi puoi toccare!<br>'''Malgradi''': Io non ho chiesto a nessuno di ammazzare Spadino, è stata la cazzata di un coglione di Ostia che chiamano "Numero 8", quello che te non capisci... è che c'è il rischio che ti viene a cercare uno che è molto peggio, fidati.
*'''Viola''': E 'sto poraccio sarebbe er grande Samurai? Ma poi che cazzo fa, va in giro da solo?<br>'''Numero 8''': A mio padre di quelli della Magliana era l'unico che je faceva paura.<br>'''Viola''': Perché?<br>'''Numero 8''': Sa un sacco de cose.
*'''Samurai''': Te e la tua famiglia state dentro 'sto affare soltanto perché se fa' qui a Ostia che è zona tua. Ma tu me preoccupi. Vuoi fa' er capo? Be', me pare che ancora tu te sei imparato a farlo. <br>'''Numero 8''': Sì, ma a me nun me piace 'sto modo de parlarme, Samurà. E io te rispetto; però che vojo rispetto pure io.<br>'''Samurai''': Ed è perché me rispetti che hai ammazzato uno che dovevi soltanto spaventa'?<br>'''Numero 8''': No, allora nun hai capito, quello voleva entra' dentro l'affare, me l'ha detto a me...!<br>'''Samurai''': Non dì stronzate, Aurelià! Gli Anacleti nun sanno un cazzo de 'sta storia.<br>'''Numero 8''': Vabbè, ma che ho fatto de così grave ahò? Ho levato dalla strada 'n altra faccia de merda, ma che è? <br>'''Samurai''': Tu non devi discute', tu devi fa' quello che te dico io! Te devi comporta' come se comportava tu'padre.<br>'''Numero 8''': Mi' padre gli ultimi tempi leccava er culo alle famije de bassa Italia, a me 'sta cosa nun me sta' bene!<br>'''Samurai''': Le "famiglie della bassa Italia" come le chiami te dentro a 'sta storia c'hanno messo i mijioni. E io sono il loro garante. Voglio lavora' tranquillo.<br>'''Numero 8''': Vabbè, ma 'sto grande affare se fa', se fa'... ma mi pare che stiamo sempre qua a parla', no?<br>'''Samurai''': Se fa', se nun famo più cazzate se fa'. Ce la fai a sta'bono per qualche settimana? Rispondi.<br>'''Numero 8''': Ce riesco, ce riesco...<br>'''Samurai''': Me lo auguro per te.
*'''Manfredi''': Nun invecchi mai te, quant'è passato? Dieci anni che nun se vedemo?<br>'''Samurai''': Bisogna farla finita con 'sto casino tra te e quelli de Ostia.<br>'''Manfredi''': Quale casino, io non ho fatto nessun casino.<br>'''Samurai''': Hai cercato de ammazzà Numero 8 e n'altro po' fai 'na strage.<br>'''Manfredi''': Te faccio presente che m'ha ammazzato mi'fratello, e che poche ore fa hanno buttato giù du'ragazzi che ho visto nasce. A me nessuno me può impedì de vendicarme.<br>'''Samurai''': Non è il momento de fa 'sta guerra del cazzo tra de voi. Sto su un progetto che interessa alle Famiglie, e c'ho bisogno di tranquillità.<br>'''Manfredi''': Un progetto? Che progetto?<br>'''Samurai''': Un progetto...<br>'''Manfredi''': Dev'esse 'na cosa grossa se te se scomodato te... com'è che se è così grossa io non ne so niente?<br>'''Samurai''': Perché se fa a Ostia. Ce sta di mezzo la politica, la finanza. Voi, fino a ieri, scontavate le cambiali a gente con le pezze ar culo.<br>'''Manfredi''': Sì, però mo' siamo cresciuti, e ce rispettano tutti.<br>'''Samurai''': Davanti, perché je fate paura, ma dietro? Ancora ve chiamano "zingari de merda". Sempre poracci cravattari rimanete.<br>'''Manfredi''': Vabbè, a me di 'ste stronzate nun me ne frega niente, io voglio solo rimettere in pari i morti. Per quanto riguarda Numero 8 mi spiace solo che non l'ho ammazzato come 'n cane.<br>'''Samurai''': Io quello che te dovevo di', te l'ho detto. Pensaci bene Manfré prima di metterti contro de me, e contro le Famiglie.
*'''Numero 8''': Nun te lamenta', che n'artro al posto mia te buttava da un ponte per la stronzata che hai fatto. Ma che te pensi, eh Viò? Che giocamo a "Guardia & ladri", che se divertimo? Manco per cazzo! Qua basta 'na stronzata, sartano i mijoni e pijamo anni de galera, pijamo!<br>'''Viola''': Nun se po' fa sempre pippa...<br>'''Numero 8''': Ma che cazzo ne sai te?! Hai fatto 'na caciara, Violà.<br>'''Viola''': T'ho vendicato, no?<br>'''Numero 8''': E mo' ce tocca facce la Terza guerra mondiale con 'sti zingari de merda.<br>'''Viola''': Per colpa mia?<br>'''Numero 8''': Sì, per colpa tua.
*'''Numero 8''': Senti, 'o so avemo fatto 'na cazzata, ah? Mò che tocca fa' per sistemà 'sta cosa?<br>'''Samurai''': Ho fatto un accordo con Manfredi, entra pure lui nel progetto, e a risarcimento dei morti che hai fatto se prende una parte della quota tua.<br>'''Numero 8''': Ma manco per cazzo, questa non è zona loro, Samurà...<br>'''Samurai''': Ho già deciso.<br>'''Numero 8''': Meno male che hai deciso! Perché io è 'n anno che sto qui a rompemme il culo per far venne 'e ville, gli stabilimenti, i terreni ce sto io! Quinni mi sa tanto che te tocca anna' da Manfredi e dije che 'sta cosa nun se pò fa'!<br>'''Samurai''': E poi la tossica: me la devi da'.<br>'''Numero 8''': Viola nun se tocca, è robba mia. E nun chiamarla così, per favore che me infastidisce.<br>'''Samurai''': Me stai a di' niente tossica e niente accordo con Manfredi?<br>'''Numero 8''': Preciso. Tanto 'o sai pure te che qui a Ostia senza di me nun se move 'na fojia. E' che io nun so' come mi' padre, Samurà; a me nun me ne frega un cazzo di chi sei, di chi eri, di quello che rappresenti. Tu per me nun sei nessuno. Eri... ma mo' stamo a oggi. Te eri... io so'!
==[[Explicit]]==
{{explicit film}}
{{NDR|Viola aspetta Samurai fuori dalla porta di casa e gli punta una pistola contro}}<br>'''Samurai''': Stai a fa una cazzata!<br>'''Viola''': Cammina. {{NDR|i due escono all'aperto}}<br>'''Samurai''': Te voglio fa na proposta.<br>'''Viola''': Na proposta? A me?<br>'''Samurai''' {{NDR|[[ultime parole da Suburra|ultime parole]]}}: Sì, a te.<br>'''Viola''': La prossima vorta! {{NDR|lo fredda con una serie di colpi di pistola}}
==Voci correlate==
*''[[Suburra - La serie]]'' (2017 – in corso)
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
[[Categoria:Film drammatici]]
[[Categoria:Film noir]]
[[Categoria:Film thriller]]
[[Categoria:Film di gangster]]
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1354820
1354817
2024-12-05T17:25:34Z
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wikitext
text/x-wiki
{{Film
|titolo italiano = Suburra
|lingua originale = italiano, romaní
|paese = Italia / Francia
|anno uscita = 2015
|genere = drammatico, thriller, noir
|regista = [[Stefano Sollima]]
|soggetto = [[Carlo Bonini]], [[Giancarlo De Cataldo]] (romanzo)<br />[[Stefano Rulli]], [[Sandro Petraglia]] (storia)
|sceneggiatore = Stefano Rulli, Sandro Petraglia, Carlo Bonini, Giancarlo De Cataldo
|attori =
*[[Pierfrancesco Favino]]: on. Filippo Malgradi
*[[Claudio Amendola]]: ''Samurai''
*[[Alessandro Borghi (attore)|Alessandro Borghi]]: Aureliano Adami, detto ''Numero 8''
*[[Elio Germano]]: Sebastiano
*[[Greta Scarano]]: Viola
*[[Giulia Elettra Gorietti]]: Sabrina
*[[Adamo Dionisi]]: Manfredi Anacleti
*[[Giacomo Ferrara]]: Alberto Anacleti, detto ''Spadino''
*[[Antonello Fassari]]: padre di Sebastiano
*[[Jean-Hugues Anglade]]: cardinale Berchet
*[[Nazzareno Bomba]]: ''Bacarozzo''
*[[Marco Zangardi]]: on. Rognati, detto ''Rogna''
*[[Andrea Pennacchi]]: on. Mercio
*[[Pascal Zullino]]: on. Destini
*[[Davide Iacopini]]: segretario del Papa
*[[Lidia Vitale]]: moglie di Malgradi
*[[Paolo Maria Scalondro]]: informatore di Malgradi
*[[Simone Liberati]]: Mirko, guardaspalle di ''Numero 8''
}}
'''''Suburra''''', film italo-francese del 2015 con [[Pierfrancesco Favino]], [[Claudio Amendola]] ed [[Elio Germano]], regia di [[Stefano Sollima]].
==Frasi==
{{cronologico}}
*Non siamo un paese sull'orlo del baratro. ('''Malgradi''')
*Ciao Seba', ciao. ('''Padre di Sebastiano''') {{NDR|[[ultime parole da Suburra|ultime parole]] al figlio poco prima di suicidarsi}}
*Pe' piagne bisogna sta' da soli. ('''Manfredi Anacleti''')
*Me lo vedo 'sto posto de merda, tutto trasformato... tutte luci, macchine che vanno e vengono sul lungomare, insegne luminose, fuochi d'artificio, una specie de festa continua, giorno e notte. Tutti grattacieli... sale da gioco, slot machine, casinò... e poi 'na chilometrata de ristoranti, de locali, de gente che si diverte, de fregne stratosferiche... tutto ricco... tutto bello. ('''Numero 8''')
*Eminenza, lei è una persona troppo intelligente per non immaginare le conseguenze del suo atteggiamento. Se l'affare salta, quelli non ci mettono niente a farla finire in fondo al Tevere. E francamente preferirei per lei una sorte migliore. ('''Samurai''')
*Te stai a pija er sole? ('''Numero 8''') {{NDR|[[ultime parole da Suburra|ultime parole]] a un suo scagnozzo, poco prima di essere ucciso da Samurai}}
*Senti, sai che c'è? C'è che, ora come ora, in questo paese uno come me, uno che sta dove sto io, uno che è arrivato dove sono arrivato io, se ne fotte della magistratura! Io sono un parlamentare della Repubblica italiana! S'attaccassero al cazzo! ('''Malgradi''')
*Ma che cazzo fai? ('''Manfredi Anacleti''') {{NDR|[[ultime parole da Suburra|ultime parole]]}}
==Dialoghi==
{{cronologico}}
*'''Rognati''': Tuo padre ci ragionava con le persone.<br>'''Numero 8''': Ma io so' io, nun so' mi' padre.<br>'''Rognati''': Lo so. Infatti c'hai più palle che testa.
*'''Bacarozzo''': È tutta cambiata 'sta città: er traffico, i palazzi... pure 'sto posto che roba è? Che c'era prima?<br>'''Samurai''': Non c'era niente.<br>'''Bacarozzo''': E tu? Pure tu sei cambiato? O sei sempre er Samurai che eri? Er guerriero al servizio dell'idea?<br>'''Samurai''': L'idea ormai io me la porto qua. E basta.<br>'''Bacarozzo''': Vent'anni. Tra rapine e banda armata me so fatto vent'anni. E invece Pippo sta lì, tu sei diventato il padrone de Roma... e io? Niente.<br>'''Samurai''': E che vorresti?<br>'''Bacarozzo''': Un pezzetto del traffico che fai con l'Africa. Te li tratto io i diamanti da laggiù.<br>'''Samurai''': E se te dicessi de no?<br>'''Bacarozzo''': Nun me lo poi dì.<br>'''Samurai''': Perché?<br>'''Bacarozzo''': Perché stavolta nun me sto zitto e bono.<br>'''Samurai''': Che c'hai in mano?<br>'''Bacarozzo''': Te nun te preoccupà, che c'ho.<br>'''Samurai''': A casa niente. Abbiamo ripulito tutto quanto t'hanno bevuto.<br>'''Bacarozzo''': Per i segreti esistono gli avvocati.<br>'''Samurai''': Stai a bluffa'. E non sei manco bono a farlo.<br>'''Bacarozzo'''{{NDR|[[ultime parole da Suburra|ultime parole]]}}: Se sto a bluffà, vieni a vede'.<br>'''Samurai''': L'avvocato tuo sta sul libro paga mio. Da anni.
*'''Manfredi''': Tu'padre, l'hai capito perché s'è ammazzato?<br>'''Sebastiano''': No, purtroppo no...<br>'''Manfredi''': Per i debiti. 'Na montagna de debiti, con noi. Non je stava a dì tanto bene, ultimamente.<br>'''Sebastiano''': So che due anni fa ha avuto un momento un po'difficile.<br>'''Manfredi''': Sì, che poi è continuato nel tempo, avemo rilevato tutti i buffi sua e se ne semo fatti carico, e pe'buffi parlo de roba de mijoni. Perciò mo' tutto quello che c'aveva lui diventa nostro. Visto che se n'è annato prima der tempo noi in qualche maniera dobbiamo rientra'. Perché vedi, amico mio, quanno finisce 'a ciccia bisogna attaccarse a tutto: pure a li nervetti, alla cartilagine fino ad arrivà a l'osso. Capito l'antifona?<br>'''Sebastiano''': Peccato che non ho nulla di intestato a me, altrimenti avrei anche potuto...<br>'''Manfredi''': Ah, ah, ah ma cominciamo male così! La villa 'ndo fai le feste non è 'a tua?<br>'''Sebastiano''': No, quella è intestata alla società, io ho soltanto delle azioni...<br>'''Manfredi''': C'hai la maggioranza, quindi è la tua. Senti, te do una settimana per consegnarce la villa, casa, macchine e tutti i soldi spicci che riesci a rimedia'. Io con tu' padre so' avvelenato. Perciò, mo se nun te ne vai io ti taglio una gamba, me la metto ar frigorifero e te la do quando ce porti i sordi.
*'''Numero 8''': L'onorevole s'è lamentato, Spadì. Ma che cazzo fai, je piombi in ufficio davanti a tutti? Nun se fa.<br>'''Spadino''': E te che cazzo c'entri con l'onorevole?<br>'''Numero 8''': Nun se fa, Spadì. Quella è gente che va trattata in un'altra maniera.<br>'''Spadino''': Ahò, se po' sapé che voi? Chi sei tu, er maggiordomo suo? Perché non è venuto lui a parlamme?<br>'''Numero 8''': Perché a parla' co'lui chi c'è andato, tu'fratello? O te c'ha mannato a te?<br>'''Spadino''': Manfredi manco lo sa che sono andato dall'Onorevole. Questa è 'na mano solo mia, so' io er cartaro. {{NDR|comincia a toccarsi i genitali}}<br>'''Numero 8''': La politica non è roba tua, Spadì. Lascia perdere.<br>'''Spadino''': Per chi sarebbe, per te? Eh, mi dispiace, ci tocca stringerce perché a 'sto tavolo me ce siedo pure io. <br>'''Numero 8''': Perché te tocchi il cazzo quando parli? Che c'hai lo [[gonorea|scolo]]?<br>'''Spadino''': Quello ce l'avrai te.<br>'''Numero 8''': Nun me sta a pija per culo.<br>'''Spadino''': Chi lo sa, potrebbe esse. C'ha proprio ragione mio fratello Manfredi quando dice che tra te e tu' padre ce corre l'Oceano Atlantico, ahò.<br>'''Numero 8''': Tu' fratello non sa manco 'ndo sta l'Oceano Atlantico, Spadì...<br>'''Spadino''': Allora sai che famo? Je dico che un giorno di questi passi e je fai l'esame de Geografia, va bene?<br>'''Numero 8''': Bravo.<br>'''Spadino''' {{NDR|[[ultime parole da Suburra|ultime parole]]}}: Mo levate dar cazzo che nun me piace che me stai davanti. {{NDR|Numero 8 accoltella Spadino alla gola, uccidendolo}}
*'''Samurai''': Ciao Pippo. Hai letto di Bacarozzo?<br>'''Malgradi''': Sei stato tu?<br>'''Samurai''': È stata Roma. In questa cazzo de città è diventato pericoloso pure attraversà la strada. Io poi col tempo ho imparato che con i morti bisogna andarce piano, so' difficili da maneggià. Invece sembra che tu non lo sai.<br>'''Malgradi''': Che stai dicendo, di che stai parlando?<br>'''Samurai''': Ma come cazzo ti è venuto in mente di chiamare Aureliano Adami per risolvere la questione con la famiglia Anacleti? Manfredi Anacleti è uno dei fiji de 'na mignotta più a cazzo dritto di tutta Roma!<br>'''Malgradi''': Io non ho chiamato nessuno. Io questo Aureliano Adami non so chi sia...<br>'''Samurai''': Lo chiamano "Il numero 8".<br>'''Malgradi''': Non lo conosco! Come te lo devo dire? Io ho solo chiesto che spaventassero quel deficiente che mi è venuto a ricattare. Ho parlato con un collega di partito che so che ha delle relazioni...<br>'''Samurai''': Perché non hai chiamato me?<br>'''Malgradi''': Io... sono anni che non ti vedo, sono anni che non ti sento... Ma che cazzo ne sapevo che quello faceva la cazzata di ammazzarlo?! Te come l'hai saputo?<br>'''Samurai''': Io so un sacco de cose.<br>'''Malgradi''': Perché mi sei venuto a cercare?<br>'''Samurai''': Pe' darte una mano. Se qualcuno t'è vie' sotto te copro io. In cambio mi serve la legge sulle periferie.<br>'''Malgradi''': Quella è già incardinata...<br>'''Samurai''': Con dentro l'emendamento per gli arenili di Ostia? <br>'''Malgradi''': No, quello ancora...<br>'''Samurai''': Va votata subito, con dentro l'emendamento. Tu stai in commissione, no?<br>'''Malgradi''': Sì, ma non è che posso...<br>'''Samurai''': Te lo ripeto: va votata subito. Tra qualche giorno il tuo partito, il governo... salta tutto per aria.<br>'''Malgradi''': Voci, chiacchiere, comunque... chiederò ai miei referenti di partito...<br>'''Samurai''': I tuoi referenti non esistono più. Se la legge passa prima della crisi di governo, e cioè a giorni... la Befana ti porterà sul conto della fondazione un paio di milioni di euro. Devi solo accelerare il percorso della legge in aula, recuperare i voti di chi ha cambiato bandiera...<br>'''Malgradi''': Qui tira aria di tagli, come faccio?<br>'''Samurai''': Se ti servono soldi, non c'è problema. Possiamo comprare chiunque. Tu devi fa' solo la tua parte, al resto ce penso io. Hai capito tutto?<br>'''Malgradi''': Sì...<br>'''Samurai''': Dimmi "va bene".<br>'''Malgradi''': Va bene.
*'''Sabrina'''. Ma Spadino l'hai fatto ammazza' tu?<br>'''Malgradi''': Ma come fa a venirti in mente una cosa simile?<br>'''Sabrina''': Guarda che so troppe cose tue, me so messa da parte tutto: foto, video, t'ho ripreso mentre dormivi, mentre pippavi... a me se succede qualcosa te tiro fuori tutto, te rovino! Tu a me non mi puoi toccare!<br>'''Malgradi''': Io non ho chiesto a nessuno di ammazzare Spadino, è stata la cazzata di un coglione di Ostia che chiamano "Numero 8", quello che te non capisci... è che c'è il rischio che ti viene a cercare uno che è molto peggio, fidati.
*'''Viola''': E 'sto poraccio sarebbe er grande Samurai? Ma poi che cazzo fa, va in giro da solo?<br>'''Numero 8''': A mio padre di quelli della Magliana era l'unico che je faceva paura.<br>'''Viola''': Perché?<br>'''Numero 8''': Sa un sacco de cose.
*'''Samurai''': Te e la tua famiglia state dentro 'sto affare soltanto perché se fa' qui a Ostia che è zona tua. Ma tu me preoccupi. Vuoi fa' er capo? Be', me pare che ancora tu te sei imparato a farlo. <br>'''Numero 8''': Sì, ma a me nun me piace 'sto modo de parlarme, Samurà. E io te rispetto; però che vojo rispetto pure io.<br>'''Samurai''': Ed è perché me rispetti che hai ammazzato uno che dovevi soltanto spaventa'?<br>'''Numero 8''': No, allora nun hai capito, quello voleva entra' dentro l'affare, me l'ha detto a me...!<br>'''Samurai''': Non dì stronzate, Aurelià! Gli Anacleti nun sanno un cazzo de 'sta storia.<br>'''Numero 8''': Vabbè, ma che ho fatto de così grave ahò? Ho levato dalla strada 'n altra faccia de merda, ma che è? <br>'''Samurai''': Tu non devi discute', tu devi fa' quello che te dico io! Te devi comporta' come se comportava tu'padre.<br>'''Numero 8''': Mi' padre gli ultimi tempi leccava er culo alle famije de bassa Italia, a me 'sta cosa nun me sta' bene!<br>'''Samurai''': Le "famiglie della bassa Italia" come le chiami te dentro a 'sta storia c'hanno messo i mijioni. E io sono il loro garante. Voglio lavora' tranquillo.<br>'''Numero 8''': Vabbè, ma 'sto grande affare se fa', se fa'... ma mi pare che stiamo sempre qua a parla', no?<br>'''Samurai''': Se fa', se nun famo più cazzate se fa'. Ce la fai a sta'bono per qualche settimana? Rispondi.<br>'''Numero 8''': Ce riesco, ce riesco...<br>'''Samurai''': Me lo auguro per te.
*'''Manfredi''': Nun invecchi mai te, quant'è passato? Dieci anni che nun se vedemo?<br>'''Samurai''': Bisogna farla finita con 'sto casino tra te e quelli de Ostia.<br>'''Manfredi''': Quale casino, io non ho fatto nessun casino.<br>'''Samurai''': Hai cercato de ammazzà Numero 8 e n'altro po' fai 'na strage.<br>'''Manfredi''': Te faccio presente che m'ha ammazzato mi'fratello, e che poche ore fa hanno buttato giù du'ragazzi che ho visto nasce. A me nessuno me può impedì de vendicarme.<br>'''Samurai''': Non è il momento de fa 'sta guerra del cazzo tra de voi. Sto su un progetto che interessa alle Famiglie, e c'ho bisogno di tranquillità.<br>'''Manfredi''': Un progetto? Che progetto?<br>'''Samurai''': Un progetto...<br>'''Manfredi''': Dev'esse 'na cosa grossa se te se scomodato te... com'è che se è così grossa io non ne so niente?<br>'''Samurai''': Perché se fa a Ostia. Ce sta di mezzo la politica, la finanza. Voi, fino a ieri, scontavate le cambiali a gente con le pezze ar culo.<br>'''Manfredi''': Sì, però mo' siamo cresciuti, e ce rispettano tutti.<br>'''Samurai''': Davanti, perché je fate paura, ma dietro? Ancora ve chiamano "zingari de merda". Sempre poracci cravattari rimanete.<br>'''Manfredi''': Vabbè, a me di 'ste stronzate nun me ne frega niente, io voglio solo rimettere in pari i morti. Per quanto riguarda Numero 8 mi spiace solo che non l'ho ammazzato come 'n cane.<br>'''Samurai''': Io quello che te dovevo di', te l'ho detto. Pensaci bene Manfré prima di metterti contro de me, e contro le Famiglie.
*'''Numero 8''': Nun te lamenta', che n'artro al posto mia te buttava da un ponte per la stronzata che hai fatto. Ma che te pensi, eh Viò? Che giocamo a "Guardia & ladri", che se divertimo? Manco per cazzo! Qua basta 'na stronzata, sartano i mijoni e pijamo anni de galera, pijamo!<br>'''Viola''': Nun se po' fa sempre pippa...<br>'''Numero 8''': Ma che cazzo ne sai te?! Hai fatto 'na caciara, Violà.<br>'''Viola''': T'ho vendicato, no?<br>'''Numero 8''': E mo' ce tocca facce la Terza guerra mondiale con 'sti zingari de merda.<br>'''Viola''': Per colpa mia?<br>'''Numero 8''': Sì, per colpa tua.
*'''Numero 8''': Senti, 'o so avemo fatto 'na cazzata, ah? Mò che tocca fa' per sistemà 'sta cosa?<br>'''Samurai''': Ho fatto un accordo con Manfredi, entra pure lui nel progetto, e a risarcimento dei morti che hai fatto se prende una parte della quota tua.<br>'''Numero 8''': Ma manco per cazzo, questa non è zona loro, Samurà...<br>'''Samurai''': Ho già deciso.<br>'''Numero 8''': Meno male che hai deciso! Perché io è 'n anno che sto qui a rompemme il culo per far venne 'e ville, gli stabilimenti, i terreni ce sto io! Quinni mi sa tanto che te tocca anna' da Manfredi e dije che 'sta cosa nun se pò fa'!<br>'''Samurai''': E poi la tossica: me la devi da'.<br>'''Numero 8''': Viola nun se tocca, è robba mia. E nun chiamarla così, per favore che me infastidisce.<br>'''Samurai''': Me stai a di' niente tossica e niente accordo con Manfredi?<br>'''Numero 8''': Preciso. Tanto 'o sai pure te che qui a Ostia senza di me nun se move 'na fojia. E' che io nun so' come mi' padre, Samurà; a me nun me ne frega un cazzo di chi sei, di chi eri, di quello che rappresenti. Tu per me nun sei nessuno. Eri... ma mo' stamo a oggi. Te eri... io so'!
==[[Explicit]]==
{{explicit film}}
{{NDR|Viola aspetta Samurai fuori dalla porta di casa e gli punta una pistola contro}}<br>'''Samurai''': Stai a fa una cazzata!<br>'''Viola''': Cammina. {{NDR|i due escono all'aperto}}<br>'''Samurai''': Te voglio fa na proposta.<br>'''Viola''': Na proposta? A me?<br>'''Samurai''' {{NDR|[[ultime parole da Suburra|ultime parole]]}}: Sì, a te.<br>'''Viola''': La prossima vorta! {{NDR|lo fredda con una serie di colpi di pistola}}
==Voci correlate==
*''[[Suburra - La serie]]'' (2017 – in corso)
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
[[Categoria:Film drammatici]]
[[Categoria:Film noir]]
[[Categoria:Film thriller]]
[[Categoria:Film di gangster]]
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Andrej Januar'evič Vyšinskij
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Mariomassone
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/* Citazioni di Andrej Januar'evič Vyšinskij */
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[[File:RIAN archive 7781 Vyshinsky.jpg|thumb|Andrej Vyšinskij nel 1940]]
'''Andrej Januar'evič Vyšinskij''' (1883 – 1954), giurista, politico e diplomatico sovietico.
==Citazioni di Andrej Januar'evič Vyšinskij==
{{cronologico}}
*{{NDR|Nell'arringa del processo contro [[Lev Borisovič Kamenev|Kamenev]], [[Grigorij Evseevič Zinov'ev|Zinov'ev]] e altri, il 22 agosto 1936, in rappresentanza della pubblica accusa}} Questi cani arrabbiati del capitalismo hanno tentato di eliminare uno dopo l'altro i migliori elementi del popolo sovietico. Essi hanno assassinato l'uomo che ci era più caro fra i protagonisti della rivoluzione, quest'uomo ammirevole e meraviglioso, quest'uomo illuminato e allegro, dal chiaro e gioioso sorriso, come è chiara e felice la nostra nuova esistenza. Essi, uccidendo il nostro [[Sergej Mironovič Kirov|Kirov]], ci hanno colpito in pieno petto e pensavano, in questo modo, di seminare la paura e il disordine nelle nostre file.<ref>Citato in [[André Brissaud]], ''Le «grandi purghe» di Mosca'', Edizioni Ferni, Ginevra, 1973, p. 96.</ref>
*{{NDR|Nell'arringa del processo contro [[Georgij Leonidovič Pjatakov|Pjatakov]] e altri, il 28 gennaio 1937, in rappresentanza della pubblica accusa}} Io non sono solo qui davanti a voi! Le vittime possono essere nelle loro tombe, ma io sento che sono qui in piedi vicino a me, e indicano il banco degli accusati, indicano voi imputati, con le loro braccia mutilate, imputridite nei sepolcri in cui le avete mandate!<br>Io non sono il vostro unico accusatore! Si unisce a me nell'accusa tutto il nostro popolo! Io accuso questi odiosi criminali che meritano un solo castigo – la morte mediante fucilazione!<ref>Da ''Pyatakov Trial'', p. 516; citato in Robert Conquest, ''Il grande terrore'' (''The Great Terror''), traduzione di Adriana Valori Piperno, terza edizione BUR Storia, Rizzoli, Milano, 2006, p. 267. ISBN 88-17-25850-4</ref>
*{{NDR|Nell'arringa del processo contro [[Nikolaj Ivanovič Bucharin|Bucharin]] e altri, l'11 marzo 1938, in rappresentanza della pubblica accusa}} Non è la prima volta che il tribunale supremo del nostro paese esamina un caso che implica i più gravi reati contro il benessere del nostro paese, contro la nostra patria socialista, la patria del popolo lavoratore di tutto il mondo. Ma non credo di sbagliare se dico che è la prima volta che il nostro tribunale si è trovato a esaminare un caso come questo, a esaminare il caso di reati e tristi fatti come quelli che sono passati davanti ai vostri occhi in questo processo, davanti agli occhi del mondo intero, un caso di criminali come quelli che vedete ora sul banco degli imputati.<br>In tutti i giorni e le ore trascorse, a mano a mano che procedeva l'indagine del tribunale sul caso presente, essa portava in luce sempre altri orrori della serie di delitti, mostruosi, vergognosi, senza confronto commessi dagli imputati, l'intera abominevole serie di odiose azioni davanti alle quali anche le basse azioni dei più inveterati, vili, scatenati e spregevoli delinquenti impallidiscono e scompaiono.<ref>Da ''Bukharin Trial'', p. 625; citato in Robert Conquest, ''Il grande terrore'' (''The Great Terror''), traduzione di Adriana Valori Piperno, terza edizione BUR Storia, Rizzoli, Milano, 2006, p. 622. ISBN 88-17-25850-4</ref>
*{{NDR|Alla Conferenza di pace di Parigi del 1946, polemizzando con le tesi italiane}} Non è vero che [[Trieste]] sia italiana. Trieste è stata fondata dagli slavi, e anzi è colpa dell'Italia se è decaduta dal rango che aveva di primo porto di tutto il Mediterraneo. Non è vero che il signor [[Ivanoe Bonomi|Bonomi]] sia un democratico, anzi è stato ministro della Guerra del regime fascista. Non è vero che l'esercito italiano ha abbattuto l'impero austro-ungarico: l'impero austro-ungarico fu vinto dai russi del generale {{sic|Brussiloff}}<ref>Aleksej Alekseevič Brusilov (1853–1926), generale russo della prima guerra mondiale.</ref> che nel 1916 fecero prigionieri due milioni di austriaci. Anzi, sanno tutti che gli italiani sono molto più bravi a scappare che a combattere.<ref>Citato in [[Indro Montanelli e Mario Cervi]], ''L'Italia della Repubblica (2 giugno 1946-18 aprile 1948)'', Rizzoli, Milano, 1985, p. 107. ISBN 88-17-42724-1</ref>
==Citazioni su Andrej Januar'evič Vyšinskij==
*Andrej Vyšinskij: istruito intelligente, codardo e servile, era stato [[Menscevismo|menscevico]]<ref>Menscevichi e bolscevichi: fazioni del Partito Operaio Socialdemocratico Russo.</ref> fino al 1921, ed era entrato nel Partito Bolscevico solo dopo che esso si era insediato da vincitore. Era quindi vulnerabile alle pressioni e alle minacce, e cercò ben presto la protezione della fazione maggiormente in grado di offrirgliela. Si fece per proprio conto una carriera quasi accademica nella facoltà di legge dell'Università di Mosca, e ne divenne rapidamente rettore, in seguito all'intervento dell'organizzazione del partito. In seguito diventò un alto funzionario nel commissariato all'istruzione e fu profondamente implicato nella purga del mondo accademico. ([[Robert Conquest]])
*{{NDR|Nei processi delle "[[grandi purghe]]", come procuratore generale}} Di fronte agli sfortunati rappresentanti dell'antistalinismo, a un piccolo tavolo, è seduto Viscinskij. Il suo aspetto è molto dignitoso: abito scuro di buon taglio, colletto bianco inamidato, baffetti grigi curatissimi.<br>È bene ricordare, ora, chi è Andrei Viscinskij. Il procuratore appartiene alla stessa generazione degli accusati. Quando la maggior parte di loro militava da professionista già nelle file della rivoluzione, egli era un semplice avvocato. È stato iscritto al partito operaio socialdemocratico, nella frangia menscevica, dal 1902 al 1907. Da questa data sembra aver rinunciato alla politica per dedicarsi unicamente alla sua professione. Ma nei mesi che precedono la rivoluzione, si trova a Mosca come membro di secondo piano del partito menscevico, avversario dei bolscevichi. Le biografie ufficiali sono molto vaghe sulla sua attività e sul suo ruolo durante la guerra civile: nell'ipotesi più favorevole, egli si mantiene prudentemente neutrale. ([[André Brissaud]])
*L'impressione che fece all'autore di questo libro, che ebbe occasione di parlargli negli ultimi anni della sua vita, quando era ministro degli Esteri, fu quella di un individuo che dava fisicamente e spiritualmente l'immagine di un «topo in forma umana». ([[Robert Conquest]])
*La sua ascesa, durante gli anni della salita al potere di Stalin, è rapida. Inizialmente direttore dell'insegnamento superiore, nel 1931 è nominato procuratore della repubblica, vice procuratore dell'{{sic|U.R.S.S.}} nel 1933, procuratore generale nel 1935. Uomo di fiducia di Stalin, si è ben presto reso indispensabile nei processi a porte chiuse contro i vecchi bolscevichi. Sta diventando famoso per il suo traviato talento di procuratore satanico. ([[André Brissaud]])
*Lo stato restava per Vyšinskij un puro strumento della volontà politica del partito e il diritto non poteva essere altro che espressione di tale volontà. Osteggiando duramente gli avversari teorici, Vyšinskij non mancò di far valere l'argomento della forza come Procuratore generale nei processi staliniani. ([[Umberto Cerroni]])
==Note==
<references />
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{DEFAULTSORT:Vysinskij, Andrej Januarevic}}
[[Categoria:Giuristi]]
[[Categoria:Politici sovietici]]
[[Categoria:Diplomatici sovietici]]
[[Categoria:Comunisti]]
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Mohammad Mossadeq
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Mariomassone
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/* Citazioni di Mohammad Mossadeq */
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wikitext
text/x-wiki
[[File:Mohammad Mosaddegh portrait.jpg|thumb|Mohammad Mossadeq]]
'''Mohammad Mossadeq''' (1882 – 1967), politico iraniano.
==Citazioni di Mohammad Mossadeq==
===1951===
*Il mio partito, il fronte nazionale, ha sempre difeso la democrazia ed i diritti delle classi lavoratrici. Il giorno è vicino in cui il petrolio in Iran verrà restituito al popolo iraniano e gli permetterà di vivere nella tranquillità. (dal discorso dopo l'assunzione della carica di primo ministro, 30 aprile 1951)<ref name=nominato>Citato in [http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,5/articleid,0045_01_1951_0102_0005_11200031/ ''Mossadeq nominato primo ministro persiano''], ''La Stampa'', 1 maggio 1951.</ref>
*Io so che la presidenza del Consiglio mi costerà la vita poiché la mia salute non mi permette di sopportare un tale fardello. Ma per assicurare il trionfo dei nostri diritti nella questione del petrolio io non esiterò a sacrificarmi. (dal discorso dopo l'assunzione della carica di primo ministro, 30 aprile 1951)<ref name=nominato/>
*Non gridate morte agli inglesi! Preghiamo invece Iddio onnipotente perché li illumini! (appello ai suoi sostenitori, 27 settembre 1951)<ref>Citato in [http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,1/articleid,1600_02_1951_0229_0001_22423711/ ''Mossadeq parla alla folla di Teheran''], ''La Stampa'', 27 settembre 1951.</ref>
===1952===
*Nonostante le sue difficoltà economiche e finanziarie, la nazione persiana non si piegherà in nessun caso a condizioni inique, suscettibili di pregiudicare la sua indipendenza politica ed economica, o addirittura, Dio ne scampi e liberi, l'onore nazionale e il prestigio della Persia. (da una conferenza stampa il 7 agosto 1952)<ref>Citato in [https://archivio.unita.news/assets/main/1952/09/08/page_006.pdf ''Mossadeq ribadisce il rifiuto alle proposte Truman-Churchill''], ''L'Unità'', 8 agosto 1952.</ref>
*Il mio governo ha cercato di fare ogni sforzo per risolvere la vertenza ma, sfortunatamente, il governo inglese ha finora impedito che venisse raggiunto un accordo e, violando i principi internazionali, ha sottoposto l'Iran ad una tremenda pressione economica ed ha seguito la tattica di farci perdere tempo per impedirci di attuare una nuova politica economica e di imboccare la strada che avrebbe portato il popolo iraniano alla salvezza e alla libertà. (messaggio radiofonico annunciando la rottura di relazioni con il Regno Unito, 16 ottobre 1952)<ref name=rotturarelazioni>Citato in [https://archivio.unita.news/assets/main/1952/10/17/page_001.pdf ''Mossadeq annuncia la rottura delle relazioni con l'Inghilterra''], ''L'Unità'', 17 ottobre 1952.</ref>
*Le relazioni diplomatiche tra due popoli sono utili solamente quando tendono a salvaguardare l'amicizia dei due popoli stessi, altrimenti esse servono solamente a far rispettare i diritti di una sola parte. In tal caso è necessario interromperle per porre fine a tali provocazioni e minacce. (messaggio radiofonico annunciando la rottura di relazioni con il Regno Unito, 16 ottobre 1952)<ref name=rotturarelazioni/>
===1953===
[[File:Mossadegh Trial 28 Amordad 1332.jpg|thumb|Mossadeq poco prima del suo processo, 8 novembre 1953]]
*Protesto in primo luogo contro l'incompetenza del procuratore, che è un analfabeta! [...] Io ho approvato una legge, in virtù della quale nessun illetterato può svolgere il compito di pubblico accusatore. (dichiarazione durante il suo processo, 9 novembre 1953)<ref name=singhiozzo>Citato in [http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,3/articleid,0051_02_1953_0262_0003_9595236/ ''Mossadeq singhiozzando attacca a fondo la Corte''], ''La Stampa'', 9 novembre 1953.</ref>
*Io sono ancora il primo ministro legale! Io non sono pazzo! (dichiarazione durante il suo processo, 9 novembre 1953)<ref name=singhiozzo/>
*Io spero che la Corte non farà nulla, che possa essere interpretato dagli stranieri in modo da significare che questa Corte è una mercenaria dello straniero. (dichiarazione durante il suo processo, 9 novembre 1953)<ref name=singhiozzo/>
*Voi dovreste uscire di qui e combattere contro gli stranieri, non contro un debole vecchio come me. (dichiarazione durante il suo processo, 9 novembre 1953)<ref name=singhiozzo/>
*Non intendo presentare alcun appello contro una condanna a morte e non accetterò nessun perdono, anche se lo Scià deciderà di accordarmelo. Il perdono è per i traditori ed io sono invece la vittima di un intervento straniero. (dichiarazione durante il suo processo, 9 novembre 1953)<ref name=energicaaccusa>Citato in [https://archivio.unita.news/assets/main/1953/11/10/page_006.pdf ''Energica accusa di Mossadeq contro lo Scià e gli inglesi''], ''L'Unità'', 10 novembre 1953.</ref>
*Gli inglesi non volevano spogliarmi dei miei averi. Volevano uccidermi. Non è una novità per la Persia il soggiacere all'influenza inglese. È una realtà che dura da duecento anni. (dichiarazione durante il suo processo, 9 novembre 1953)<ref name=energicaaccusa/>
*Date ordine di tagliarmi la testa, se volete, ma io voglio e devo difendermi da solo. (dichiarazione durante il suo processo, 10 novembre 1953)<ref>Citato in [http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,6/articleid,0051_01_1953_0262_0006_12147284/ ''Mossadeq prende a pugni il suo avvocato difensore''], ''La Stampa'', 11 novembre 1953.</ref>
*Vengo accusato di molti crimini, ma ne ho compiuto uno solo: ho rifiutato di accondiscendere ai desideri degli stranieri. Ho impedito le loro avide mani si impadronissero delle risorse naturali della Persia. (dichiarazione durante il suo processo, 11 novembre 1953)<ref name=furenteattacco>Citato in [http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,7/articleid,0051_01_1953_0263_0007_12973507/ ''Furente attacco di Mossadeq contro i suoi giudici e lo Scià''], ''La Stampa'', 12 novembre 1953.</ref>
*Il Paese è nelle mani degli affaristi, ma il suo avvenire è nelle mani dei giovani. (dichiarazione durante il suo processo, 11 novembre 1953)<ref name=furenteattacco/>
*Sono un iraniano che ha lottato per tutta la sua vita contro il colonialismo. Avevo reso al mio Paese il suo prestigio presso il mondo, ma gli stranieri non vogliono che il nostro popolo si svegli. Essi vogliono poter disporre a loro compiacimento dello Scià, designarlo, metterlo da parte secondo i loro desideri. Il Paese deve proteggere gli uomini di Stato che lo difendono, questo è il solo modo di difendere la propria libertà. (dichiarazione durante il suo processo, 12 novembre 1953)<ref>Citato in [https://archivio.unita.news/assets/main/1953/11/13/page_001.pdf ''La condanna a morte richiesta per Mossadeq mentre Teheran manifesta contro il processo''], ''L'Unità'', 13 novembre, 1953.</ref>
*Il processo che si sta facendo qui, contro di me, è stato paragonato e lo si può paragonare, in un certo senso, a qello che fu fatto in Francia, dieci anni fa, contro il [[Philippe Pétain|maresciallo Petain]], un uomo coraggioso, un soldato che aveva servito per oltre mezzo secolo il suo Paese, un uomo politico che era riuscito ad evitare al suo popolo molti guai durante il periodo difficile della occupazione straniera. Vecchi entrambi, Petain ed io, entrambi chiamati a rispondere di ciò che abbiamo fatto davanti a giudici. Ma vi è, tra me e Petain, una differenza sostanziale. Il maresciallo Petain aveva collaborato col nemico e sotto questa imputazione fu condannato a 95 anni; io, invece, perché vengo processato? Perché volevo combattere contro i nemici della Persia. Ed oggi è per volontà dello straniero che io mi trovo qui. (dichiarazione durante il suo processo, 13 novembre 1953)<ref>Citato in [http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,5/articleid,0051_01_1953_0265_0005_12147057/ ''Mossadeq respinge il paragone con Pétain''], ''La Stampa'', 14 novembre 1953.</ref>
*Non ho mai avuto intenzione di vivere a palazzo reale, non ho mai avuto intenzione di cambiare il regime politico della Persia. Perché aspirare a diventare [[presidente]]? Nei Paesi di democrazia parlamentare sono i primi ministri che fanno la maggior parte del lavoro, non i presidenti. Del resto le elezioni presidenziali non sarebbero in Persia né utili né pratiche. Inoltre nessuno nel mondo è favorevole a installare sul trono una nuova dinastia. (dichiarazione durante il suo processo, 30 novembre 1953)<ref name=mossadeqsidifende>Citato in [http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,7/articleid,0051_01_1953_0279_0007_13084030/ ''Mossadeq si difende tra sfuriate e incidenti''], ''La Stampa'', 1 dicembre 1953.</ref>
*Lo Scià ha il diritto di nominare i primi ministri ma non di licenziarli. (dichiarazione durante il suo processo, 30 novembre 1953)<ref name=mossadeqsidifende/>
*Verso mezzogiorno decidemmo di lasciare la casa. La mia cara moglie mi si avvicinò e mi disse: "Marito mio caro, dobbiamo andare". Io le risposi: "Vai tu, io sono anche deciso a dedere i miei figli senza padre, ma non voglio che restino senza madre". Le dissi ancora: "Salvatevi. Qualunque sia il mio destino, lasciate che si avveri. Dimenticate i miei torti". (raccontando gli eventi prima della sua fuga nel 19 agosto 1953, durante il suo processo, 1 dicembre 1953)<ref>Citato in [http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,7/articleid,0051_01_1953_0280_0007_12149701/ ''Mossadeq sfida il P.G. ad un incontro di lotta''], ''La Stampa'', 2 dicembre 1953.</ref>
===Attribuite===
*Un paese non va da nessuna parte all'ombra di un dittatore.<ref>Citato in Robert Fisk, ''Cronache mediorientali. Il grande inviato di guerra inglese racconta cent'anni di invasioni, tragedie e tradimenti'', Il Saggiatore, 2011, p. 133.</ref>
==Citazioni su Mohammad Mossadeq==
*Credo che Mossadeq sia stato un uomo della Rivoluzione costituzionale, che credeva nel costituzionalismo, che pensava che lo Scià dovesse regnare e non comandare. Voleva nuovi rapporti a livello nazionale e vide che, in realtà, definire nuovi rapporti con il Regno Unito lo avrebbe aiutato a questo proposito.<br>Ma penso che alla fine si sia spinto troppo oltre, in quanto sentiva di poter dividere e allontanare i britannici dagli americani. ([[Ali Ansari]])
*Il vecchio capo nazionalista, confinato nella sua proprietà a cinquanta chilometri da Teheran, alleva gatti e coltiva fiori con la passione disinteressata di chi ritiene di aver concluso la propria giornata politica attiva e si dedica a svaghi genialmente superflui. A giornalisti che erano andati alla sua porta per parlargli, fece rispondere che essendo morto non poteva ricevere nessuno. Resta vivo, però, nella memoria di tutti il ricordo del suo colpo di audacia che per taluni conserva ancora un certo fascino tentatore. ([[Vittorio Gorresio]])
*Mossadeq fece ridere e piangere le folle. Confermava i loro pregiudizi e le loro superstizioni e lusingava le loro vanità – erano, nella maggior parte dei casi, tutto ciò che gli rimaneva. Lo amavano, ma lui le amava? Nessuno potrebbe saperlo con sicurezza. ([[Amir Taheri]])
*Mossadeq si era fidato dell'appoggio sovietico ed aveva cercato sostegno presso i comunisti del Paese; lo Scià ha tolto di mezzo i comunisti e vorrebbe potersi fidare dell'appoggio occidentale. ([[Vittorio Gorresio]])
*Penso che Mossadeq sia stato un nazionalista, un patriota che fece però alcuni gravi errori, secondo il mio punto di vista. Non fece nessuno sforzo per comprendere a fondo l'economia del petrolio, non riuscì mai a comprendere quanto l'economia iraniana fosse in crisi; fu riluttante a raggiungere qualsiasi compromesso, preferì rimanere l'eroe del nazionalismo iraniano, evidentemente questo fu il suo piano. Inoltre, ritengo che abbia intrapreso azioni che indebolirono la sua popolarità, indicendo un referendum che non era nella Costituzione, ignorando i consigli ricevuti. Azioni di questo tipo lo indebolirono, e quando perse il supporto del clero diventò molto vulnerabile. Sono convinto che il suo grande contributo sia stato lo sforzo per nazionalizzare il petrolio iraniano e affrontare la Gran Bretagna, che aveva trattato male l'Iran, ma il suo grande errore fu quello di non riconoscere il reale potere che aveva e di volere ottenere tutto ciò che voleva, a costo di sfidare chiunque. Invece venne destituito e credo che in un certo senso da allora il Paese non si sia mai più ripreso. ([[Abbas Milani]])
*Sotto Mossadegh, emotivo e antioccidentale, l'Iran piombò nel caos e la produzione di petrolio praticamente cessò. I piani di sviluppo economico subirono una paralisi e la riforma fondiaria, iniziata dallo scià, cominciò a stagnare. ([[Richard Nixon]])
===[[Soraya Esfandiary Bakhtiari]]===
*Né il denaro della Cia né il coraggio di Zahedi né il fervore del mullah Bebahani avrebbero potuto provocare la caduta di Mossadeq e della sua politica se lo scià fosse stato impopolare.
*Più persiano di tutti i persiani, ha un notevole temperamento teatrale e secondo le circostanze passa brillantemente dalla tragedia alla commedia: singhiozza evocande le sventure del paese e subito scherza e si adira, passa filmineamente dal riso all'imprecazione, dal deliquio alla strizzata d'occhio, vive quasi sempre in pigiama e riceve gli ambasciatori a letto.
*Uomo brillante, integro, disinteressato, nazionalista sfegatato, è appoggiato dal clero e dal popolo. Lo scià segretamente stima questo aristocratico che, come lui, desidera la grandezza dell'Iran.
===[[Ryszard Kapuściński]]===
*Eisenhower lo sospetta di comunismo, sebbene Mossadeq sia un patriota indipendente e anticomunista.
*I rapporti tra Mossadeq e gli scià Pahlavi (padre e figlio) non sono mai stati buoni. Mossadeq ha una formazione di stampo francese: liberale e democratico, crede in istituzioni quali parlamento e libertà di stampa e deplora lo stato di dipendenza in cui versa la sua patria.
*Tutte le sue speranze sono svanite, i calcoli si sono rivelati errati. Ha cacciato gli inglesi dai campi petroliferi sostenendo che ogni paese ha diritto di disporre le proprie ricchezze, ma dimenticando che la forza ha sempre la meglio sul diritto. L'Occidente ha decretato il blocco dell'Iran e il boicottaggio del petrolio iraniano, facendone un frutto proibito per tutti i mercati. Mossadeq contava che gli americani lo sostenessero e lo aiutassero nel conflitto contro gli inglesi. Ma gli americani non gli hanno teso la mano.
===[[Mohammad Reza Pahlavi]]===
*Aveva cominciato con l'affermare, e la cosa in se stessa era esatta, che l'Iran aveva sopportato troppo a lungo l'influsso e la dominazione delle potenze straniere. Da un'osservazione del genere era saltato alla conclusione che la cosa migliore per l'Iran era di non accordare concessioni a nessuna potenza e di non accettare favori da nessuno. A prima vista il contenuto negativistico della sua posizione richiamava l'isolazionismo politico prevalso per un verto periodo in alcuni stati dell'America prima della seconda guerra mondiale. Ma il negativismo di Mossadeq superava anche tale precedente, abbracciando nella sua estensione la politica estera e quella interna del paese.
*Che cosa mancava a Mossadeq per essere un vero statista? Per prima cosa era di una ignoranza sbalorditiva. Benché avesse studiato all'estero, ignorava praticamente tutto sugli altri paesi del mondo. Di economia capiva meno che niente. Io non sono un economista di professione, eppure so qualcosa sui fatti e sui princìpi più comuni dell'economia nazionale e internazionale. Come scià ho avuto modo di trattare con un'infinità di funzionari d'ogni genere e di diversa formazione politica, ma in tutta franchezza devo dire che raramente ho trovato qualcuno che, essendo in una posizione di responsabilità, eguagliasse l'ignoranza da lui mostrata dei princìpi più elementari della produzione, del commercio e degli altri fattori economici.
*Erano occorsi circa trenta mesi per far apparire Mossadegh agli occhi di tutti gli iraniani l'incarnazione stessa dell'apprendista stregone, incapace di controllare e dominare le forze distruttrici da lui stesso scatenate.
*Il potere rivela la misura dell'uomo. Alcuni ingigantiscono di fronte alla sfida morale della potenza di cui dispongono, altri invece si perdono. Alla luce dei fatti, Mossadeq si rivelò un uomo assai meschino.
*In apparenza egli non si legò mai ai comunisti, ma in realtà il suo potere era fondato sul loro appoggio e lui stesso non era altro che un loro strumento.
*Le contraddizioni di quel rètore – contraddizioni perpetue – fra parola e azione, i suoi improvvisi e imprevedibili salti di umore – dall'esaltazione alla depressione – il suo passare da certezze violentemente espresse in discorsi isterici a lacrime, singhiozzi, malattie «diplomatiche», commedie macabre: «Io muoio... eccetera», ne fanno un politico difficile da giudicare. Alcuni lo hanno paragonato a Robespierre, altri a un personaggio della commedia dell'arte.
*Mossadeq non sosteneva la non-violenza come sistema di vita: non era Gandhi. Bisognava infatti tener presente che bande di malviventi controllate da lui o da suoi sostenitori scorrazzarono per molti mesi nella capitale, aggredendo persone innocenti e terrorizzando la cittadinanza. Fra l'altro va considerato il fatto che i seguaci di Gandhi, dopo l'indipendenza dell'India, non hanno mai interpretato la dottrina della non-violenza come un principio morale che giustifichi l'irresponsabilità in fatto di sicurezza interna.
*Poiché sua madre era una discendente dei Khadjar, forse odiava la nostra dinastia.
*Probabilmente, mi è stato prospettato, Mossadeq era soltanto un romantico il quale pensava di poter far retrocedere nel tempo la Persia.
*Se non condividevo l'entusiasmo di alcuni parlamentari per il leader del Fronte nazionale, era perché avevo osservato in passato alcune curiose contraddizioni tra i propositi di Mossadegh e le sue azioni. Ufficialmente era il difensore del sentimento nazionalistico anticolonialistico, il campione del patriottismo più intransigente, dichiarava che non bisognava accordare alle potenze straniere concessioni o vantaggi di sorta. Chiamava la sua dottrina la dottrina dell'«equilibrio negativo» e il suo più grande difetto era proprio quello di essere completamente negativo.
===[[Arminio Savioli]]===
*Chi è Mossadek? Alle nuove generazioni, il suo nome non dice nulla. Ma chi ha vissuto (da protagonista, da spettatore, da cronista partecipe e partigiano) gli albori dei movimenti di liberazione, non può aver dimenticato il vegliardo temerario che osò sfidare, quasi da solo, quasi per primo, la poderosa struttura imperialistica, aggredendone uno dei pilastri: le società petrolifere.
*Figlio di un ministro delle finanze di Persia, i Kajar, e di una principessa imperiale, aveva nelle vene un sangue «molto più blù» di quello di Reza Pahlavi, figlio di un ufficiale di cavalleria analfabeta e usurpatore.
*Questo era l'uomo che il movimento nazionalista impose come primo ministro ad uno scià pieno di paura e di collera: un vecchio aristocratico liberale, dalla salute malferma, abile negli intrighi di palazzo, ma anche coraggioso nel difendere le sue idee, oratore eloquente, trascinatore di folle, grande «mattatore» della politica, capace di dirigere una battaglia di strada dal suo letto, in pigiama a strisce, fra una crisi di depressione e uno svenimento: un affascinante miscuglio di tradizioni consunte e di sogni rivoluzionari, un ponte insicuro, precario, lanciato fra passato e futuro.
==Note==
<references/>
==Voci correlate==
*[[Operazione Ajax]]
==Altri progetti==
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{{DEFAULTSORT:Mossadeq, Mohammad}}
[[Categoria:Personalità della guerra fredda]]
[[Categoria:Politici iraniani]]
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Gianni Giuliano
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Spinoziano
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/* Film */
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text/x-wiki
'''Gianni Giuliano''' (1948 – vivente), attore, doppiatore e direttore del doppiaggio italiano.
==Citazioni di Gianni Giuliano==
*[[Jeremy Irons]] ha una migliore cosa, che ho detto anche a lui perché è uno dei pochissimi che ho conosciuto personalmente, è che a lui si doppiano gli occhi. [...] Con gli occhi mi ha sempre spiegato quello che dovevo fare.<ref name= Garofalo>Dall'intervista di James Garofalo, ''PianetaB WebRadio'', 27 giugno 2019. [https://www.youtube.com/watch?v=a3vC7Jthfl4 Video] disponibile su ''Youtube.com''.</ref>
*La grande capacità di analisi dell'autore {{NDR|di [[Capitan Harlock]]}} , di [[Leiji Matsumoto|Matsumoto]] intendo dire, che come tutti i geni, perché lo possiamo chiamare genio, come tutti i geni ha delle grandi premonizioni e aveva previsto quello che nessuno all'epoca sarebbe stato in grado di prevedere.<ref name= Garofalo />
*Ogni attore che doppi è una sfida.<ref name= Garofalo />
==Note==
<references />
==Doppiaggio==
===Film===
{{div col|strette}}
*''[[Freaks (film)|Freaks]]'' (1932)
*''[[Figlia del vento]]'' (1938)
*''[[Un grande amore (film 1939)|Un grande amore]]'' (1939)
*''[[Fellini Satyricon]]'' (1969)
*''[[Coma profondo]]'' (1978)
*''[[Stuff - Il gelato che uccide]]'' (1985)
*''[[Resa dei conti a Little Tokyo]]'' (1991)
*''[[Alien³]]'' (1992)
*''[[La signora ammazzatutti]]'' (1994)
*''[[Specie mortale]]'' (1995)
*''[[Independence Day]]'' (1996)
*''[[Riccardo III - Un uomo, un re]]'' (1996)
*''[[Amen.]]'' (2002)
*''[[La donna perfetta]]'' (2004)
*''[[Guida galattica per autostoppisti]]'' (2005)
*''[[Basic Instinct 2]]'' (2006)
*''[[Pirati dei Caraibi - La maledizione del forziere fantasma]]'' (2006)
*''[[The Sentinel - Il traditore al tuo fianco]]'' (2006)
*''[[Licenza di matrimonio]]'' (2007)
*''[[Pirati dei Caraibi - Ai confini del mondo]]'' (2007)
*''[[The Bourne Ultimatum - Il ritorno dello sciacallo]]'' (2007)
*''[[Operazione Valchiria (film)|Operazione Valchiria]]'' (2008)
*''[[Vicky Cristina Barcelona]]'' (2008)
*''[[Le cronache di Narnia: il principe Caspian]]'' (2008)
*''[[Basta che funzioni]]'' (2009)
*''[[I Love Radio Rock]]'' (2009)
*''[[Il maledetto United]]'' (2009)
*''[[The Box (film 2009)|The Box]]'' (2009)
*''[[Alice in Wonderland]]'' (2010)
*''[[The Whistleblower]]'' (2010)
*''[[Uomini di Dio]]'' (2010)
*''[[Cowboys & Aliens (film)|Cowboys & Aliens]]'' (2011)
*''[[The Iron Lady]]'' (2011)
*''[[X-Men - L'inizio]]'' (2011)
*''[[Argo (film)|Argo]]'' (2012)
*''[[The Bourne Legacy]]'' (2012)
*''[[Iron Man 3]]'' (2013)
*''[[Jobs]]'' (2013)
*''[[Questione di tempo]]'' (2013)
*''[[Big Eyes]]'' (2014)
*''[[Difret - Il coraggio per cambiare]]'' (2014)
*''[[Carol (film)|Carol]]'' (2015)
*''[[Sicario (film 2015)|Sicario]]'' (2015)
*''[[The Hateful Eight]]'' (2015)
*''[[Hell or High Water]]'' (2016)
*''[[Split]]'' (2016)
*''[[Sully (film)|Sully]]'' (2016)
*''[[Lady Bird (film)|Lady Bird]]'' (2017)
*''[[A Star Is Born (film 2018)|A Star Is Born]]'' (2018)
*''[[Cena con delitto - Knives Out]]'' (2019)
*''[[Elisa e Marcela]]'' (2019)
*''[[Inciso nelle ossa]]'' (2019)
*''[[John Wick 3 - Parabellum]]'' (2019)
*''[[The Irishman]]'' (2019)
*''[[Da 5 Bloods - Come fratelli]]'' (2020)
*''[[Emma.]]'' (2020)
*''[[L'uomo vuoto - The Empty Man]]'' (2020)
*''[[Offering to the Storm|Offerta alla tormenta]]'' (2020)
*''[[Rebecca (film 2020)|Rebecca]]'' (2020)
*''[[Being the Ricardos]]'' (2021)
*''[[Il potere del cane]]'' (2021)
*''[[Amsterdam (film 2022)|Amsterdam]]'' (2022)
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===Film d'animazione===
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*''[[Le dodici fatiche di Asterix]]'' (1976)
*''[[Asterix e la pozione magica]]'' (1986)
*''[[Assassin's Creed: Lineage]]'' (2009)
*''[[Cars 2]]'' (2011)
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===Serie televisive===
{{div col|strette}}
*''[[Numb3rs]]'' (2005 - in corso)
*''[[Niní]]'' (2009 - 2010)
*''[[Veep - Vicepresidente incompetente]]'' (2012 - 2019)
*''[[A.D. - La Bibbia continua]]'' (2015)
*''[[Better Call Saul]]'' (2015 – in corso)
*''[[Poldark (serie televisiva 2015)|Poldark]]'' (2015 - 2019)
*''[[Il metodo Kominsky]]'' (2018 - in corso)
*''[[Squid Game]]'' (2021 - ln corso)
{{div col end}}
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{DEFAULTSORT:Giuliano, Gianni}}
[[Categoria:Attori italiani]]
[[Categoria:Direttori del doppiaggio italiani]]
[[Categoria:Doppiatori italiani]]
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Barbara De Bortoli
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/* Film */
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text/x-wiki
'''Barbara De Bortoli''' (1971 – vivente), attrice e doppiatrice italiana.
==Citazioni di Barbara De Bortoli==
*{{NDR|Alla domanda del doppiaggio a cui tiene di più}} ''[[21 grammi]]'' che ho fatto già una decina di anni fa con [[Naomi Watts]], un film bellissimo, struggente veramente poi lì vivo sempre me li porto a casa. [...] Facevo delle scene terribili, Emotivamente molto coinvolgenti. E quello mi è piaciuto tantissimo e poi un altro che è ''[[Volver - Tornare|Volver]]'', in cui ho doppiato per la prima volta [[Penelope Cruz]] ed è stata una bellissima prova.<ref name= Cigliano>Dall'intervista di Alessio Cigliano, ''Radio Cigliano'', 1 marzo 2018. [https://www.youtube.com/watch?v=BVRj3rQDdNE Video] disponibile su ''Youtube.com''.</ref>
*È una questione anche di carattere, nel senso che se noi poi ci siamo ritrovati in questo contesto del doppiaggio, che ci accoglie e ci fa esprimere la nostra, diciamo, vena creativa-artistica, tra virgolette, però senza essere troppo in evidenza. Per quello che è il mio carattere, va bene. È perfetto.<ref name= Cigliano />
*Io ai [[Audizione|provini]] ancora devo capire come si fanno. Se c'è una cosa a cui tengo particolarmente, spesso non va bene. Non so. Devo ancora capire bene... o mi concentro troppo, o mi concentro poco. Quando vai, senza pensare e dici: "Mamma mia, questo è andato malissimo"... Hai vinto il provino! Sempre così, sempre.<ref name= Cigliano />
==Note==
<references />
==Doppiaggio==
===Film===
{{div col|strette}}
*''[[Un grande amore (film 1939)|Un grande amore]]'' (1939)
*''[[Fanny e Alexander]]'' (1982)
*''[[Creature del cielo]]'' (1994)
*''[[Patch Adams (film)|Patch Adams]]'' (1998)
*''[[Il 13º guerriero]]'' (1999)
*''[[100 ragazze]]'' (2000)
*''[[Dracula's Legacy - Il fascino del male]]'' (2000)
*''[[Mulholland Drive (film)|Mulholland Drive]]'' (2001)
*''[[Non ho sonno]]'' (2001)
*''[[La morte può attendere]]'' (2002)
*''[[Magdalene]]'' (2002)
*''[[The Bourne Identity]]'' (2002)
*''[[The Ring (film 2002)|The Ring]]'' (2002)
*''[[21 grammi]]'' (2003)
*''[[Love Actually - L'amore davvero]]'' (2003)
*''[[Matrix Revolutions]]'' (2003)
*''[[The Italian Job]]'' (2003)
*''[[Tutto può succedere - Something's Gotta Give]]'' (2003)
*''[[The Assassination]]'' (2004)
*''[[The Bourne Supremacy]]'' (2004)
*''[[The Libertine]]'' (2004)
*''[[2 single a nozze - Wedding Crashers]]'' (2005)
*''[[Stealth - Arma suprema]]'' (2005)
*''[[The Ring 2]]'' (2005)
*''[[A Scanner Darkly - Un oscuro scrutare]]'' (2006)
*''[[The Prestige]]'' (2006)
*''[[Halloween - The Beginning]]'' (2007)
*''[[I Fantastici 4 e Silver Surfer]]'' (2007)
*''[[La promessa dell'assassino]]'' (2007)
*''[[The Bourne Ultimatum - Il ritorno dello sciacallo]]'' (2007)
*''[[Certamente, forse]]'' (2008)
*''[[Milk]]'' (2008)
*''[[Sex and the City (film)|Sex and the City]]'' (2008)
*''[[Transsiberian]]'' (2008)
*''[[La dura verità]]'' (2009)
*''[[Una notte da leoni]]'' (2009)
*''[[Buried - Sepolto]]'' (2010)
*''[[Come lo sai]]'' (2010)
*''[[Il cigno nero (film)|Il cigno nero]]'' (2010)
*''[[Scontro tra titani]]'' (2010)
*''[[Contagion]]'' (2011)
*''[[Il dilemma]]'' (2011)
*''[[J. Edgar]]'' (2011)
*''[[The Lincoln Lawyer]]'' (2011)
*''[[Una notte da leoni 2]]'' (2011)
*''[[40 carati]]'' (2012)
*''[[Flight (film 2012)|Flight]]'' (2012)
*''[[Il lato positivo - Silver Linings Playbook]]'' (2012)
*''[[Storia di una ladra di libri]]'' (2013)
*''[[Birdman (film)|Birdman]]'' (2014)
*''[[Divergent]]'' (2014)
*''[[L'amore bugiardo - Gone Girl]]'' (2014)
*''[[Noah (film 2014)|Noah]]'' (2014)
*''[[Storia d'inverno]]'' (2014)
*''[[Mad Max: Fury Road]]'' (2015)
*''[[Mr. Holmes - Il mistero del caso irrisolto]]'' (2015)
*''[[Pixels (film 2015)|Pixels]]'' (2015)
*''[[Sinister 2]]'' (2015)
*''[[The Divergent Series: Insurgent]]'' (2015)
*''[[The Vatican Tapes]]'' (2015)
*''[[Animali fantastici e dove trovarli]]'' (2016)
*''[[Criminal (film 2016)|Criminal]]'' (2016)
*''[[La grande Gilly Hopkins]]'' (2016)
*''[[The Divergent Series: Allegiant]]'' (2016)
*''[[Alien: Covenant]]'' (2017)
*''[[Spider-Man: Homecoming]]'' (2017)
*''[[Green Book]]'' (2018)
*''[[Insidious - L'ultima chiave]]'' (2018)
*''[[The Titan]]'' (2018)
*''[[I Am Mother]]'' (2019)
*''[[Midsommar - Il villaggio dei dannati]]'' (2019)
*''[[Spider-Man: Far from Home]]'' (2019)
*''[[The Lodge (film)|The Lodge]]'' (2019)
*''[[Il bar delle grandi speranze]]'' (2021)
*''[[Spider-Man: No Way Home]]'' (2021)
*''[[Gli occhi del diavolo]]'' (2022)
{{div col end}}
===Film d'animazione===
*''[[Dragon Ball Z - Il Super Saiyan della leggenda]]'' (1993)
*''[[Shrek terzo]]'' (2007)
*''[[Arrietty - Il mondo segreto sotto il pavimento]]'' (2010)
*''[[Si alza il vento]]'' (2013)
===Serie animate===
*''[[Dragon Ball Z - La storia di Trunks]]'' (1993)
*''[[Sakura Mail]]'' (1997)
*''[[Excel Saga]]'' (1999)
*''[[Inuyasha]]'' (2000 - 2004)
*''[[Winx Club]]'' (2004 - in corso)
===Serie televisive===
{{div col|strette}}
*''[[Friends]]'' (1994 - 2004)
*''[[Buffy l'ammazzavampiri]]'' (1997 - 2003)
*''[[Dawson's Creek]]'' (1998 - 2003)
*''[[Sex and the City]]'' (1998 - 2004)
*''[[Streghe]]'' (1998 - 2006)
*''[[Alias (serie televisiva)|Alias]]'' (2001 - 2006)
*''[[La vita secondo Jim]]'' (2001 - 2009)
*''[[Grey's Anatomy]]'' (2005 - in corso)
*''[[Psych]]'' (2006 - 2014)
*''[[Ugly Betty]]'' (2006 - 2010)
*''[[The Good Wife]]'' (2009 - 2016)
*''[[Nikita (serie televisiva 2010)|Nikita]]'' (2010 - 2013)
*''[[Pretty Little Liars]]'' (2010 - 2017)
*''[[C'era una volta]]'' (2011 - 2018)
*''[[Fairly Legal]]'' (2011 - 2012)
*''[[Suits]]'' (2011 - in corso)
*''[[Fargo (serie televisiva)|Fargo]]'' (2014 - in corso)
*''[[A.D. - La Bibbia continua]]'' (2015)
*''[[Flesh and Bone]]'' (2015)
{{div col end}}
==Voci correlate==
*[[Federica De Bortoli]], sorella
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{DEFAULTSORT:De Bortoli, Barbara}}
[[Categoria:Attori italiani]]
[[Categoria:Doppiatori italiani]]
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Ilaria Stagni
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'''Ilaria Stagni''' (1967 – vivente), doppiatrice, direttrice del doppiaggio e dialoghista italiana.
{{Int|''[https://www.patriziolongo.com/interviste/1573/intervista-ad-ilaria-stagni-larte-del-doppiaggio Intervista ad Ilaria Stagni: "L'arte del doppiaggio"]''|Patrizio Longo ''patriziolongo.com'', 17 novembre, 2008.|h=2}}
*[…] fondamentalmente, tutti i doppiatori sono anche degli ottimi attori, che hanno uno strumento musicale: le loro corde vocali. Ne fanno tutto quello che vogliono, come un grande violoncellista o un grande pianista con i loro strumenti. La conoscenza di questo strumento musicale permette loro di fare le cose più disparate: dai cartoni animati, ai film più drammatici, ai personaggi più allegri, spensierati. Ed è una tradizione, una scuola - soprattutto quella romana, direi - che non ha uguali al mondo, e questo ci è riconosciuto.
*Ormai Bart {{NDR|de ''[[I Simpson]]''}} è parte del mio Dna, in realtà sono io gialla e con i capelli a punta. È molto simile a me, è tutto il lato bambino e maschiaccio che io sono. Per cui è molto facile, nonostante poi la ricerca vocale che è completamente diversa, e le voci si matchano molto bene. Anche in America è una donna a doppiarlo, [[Nancy Cartwright]], ed è una voce molto molto simile alla mia.
*Se non amassi questo lavoro, non potresti restare chiuso in sala, al buio, tutto il giorno per tanti anni della tua vita.
==Doppiaggio==
===Film===
{{div col|strette}}
*''[[Scandalo a Filadelfia]]'' (1940)
*''[[Grand Hotel Excelsior]]'' (1982)
*''[[La storia infinita (film)|La storia infinita]]'' (1984)
*''[[Mad Max - Oltre la sfera del tuono]]'' (1985)
*''[[Phenomena]]'' (1985)
*''[[L'ultimo imperatore]]'' (1987)
*''[[La storia fantastica]]'' (1987)
*''[[Mamma, ho perso l'aereo]]'' (1990)
*''[[Pomodori verdi fritti alla fermata del treno]]'' (1991)
*''[[Fusi di testa - Wayne's World]]'' (1992)
*''[[Mamma, ho riperso l'aereo: mi sono smarrito a New York]]'' (1992)
*''[[Jona che visse nella balena]]'' (1993)
*''[[Once Were Warriors - Una volta erano guerrieri]]'' (1994)
*''[[Due ragazze innamorate]]'' (1995)
*''[[Farinelli - Voce regina]]'' (1995)
*''[[La dea dell'amore]]'' (1995)
*''[[Space Jam]]'' (1996)
*''[[In cerca di Amy]]'' (1997)
*''[[Celebrity]]'' (1998)
*''[[100 ragazze]]'' (2000)
*''[[Cast Away]]'' (2000)
*''[[The Man Who Cried - L'uomo che pianse]]'' (2000)
*''[[A.I. - Intelligenza artificiale]]'' (2001)
*''[[Don't Say a Word]]'' (2001)
*''[[La maledizione dello scorpione di giada]]'' (2001)
*''[[Harry Potter e la camera dei segreti]]'' (2002)
*''[[Il Signore degli Anelli - Le due torri]]'' (2002)
*''[[Moonlight Mile - Voglia di ricominciare]]'' (2002)
*''[[S1m0ne]]'' (2002)
*''[[C'era una volta in Messico]]'' (2003)
*''[[Il Signore degli Anelli - Il ritorno del re]]'' (2003)
*''[[Closer]]'' (2004)
*''[[Troy]]'' (2004)
*''[[Harry Potter e il calice di fuoco]]'' (2005)
*''[[Il vento del perdono]]'' (2005)
*''[[La guerra dei mondi (film 2005)|La guerra dei mondi]]'' (2005)
*''[[Le crociate - Kingdom of Heaven]]'' (2005)
*''[[Match Point]]'' (2005)
*''[[Memorie di una geisha]]'' (2005)
*''[[Quel mostro di suocera]]'' (2005)
*''[[The Mask 2]]'' (2005)
*''[[L'ultimo inquisitore]]'' (2006)
*''[[Scoop (film 2006)|Scoop]]'' (2006)
*''[[The Sentinel - Il traditore al tuo fianco]]'' (2006)
*''[[La bussola d'oro (film)|La bussola d'oro]]'' (2007)
*''[[Le regole del gioco (film 2007)|Le regole del gioco]]'' (2007)
*''[[Mr. Magorium e la bottega delle meraviglie]]'' (2007)
*''[[Stardust (film)|Stardust]]'' (2007)
*''[[Un'impresa da Dio]]'' (2007)
*''[[Martyrs (film 2008)|Martyrs]]'' (2008)
*''[[The Hurt Locker]]'' (2008)
*''[[Un matrimonio all'inglese]]'' (2008)
*''[[Vicky Cristina Barcelona]]'' (2008)
*''[[Wanted - Scegli il tuo destino]]'' (2008)
*''[[Basta che funzioni]]'' (2009)
*''[[G.I. Joe - La nascita dei Cobra]]'' (2009)
*''[[Star Trek (film 2009)|Star Trek]]'' (2009)
*''[[Watchmen (film)|Watchmen]]'' (2009)
*''[[The Help]]'' (2011)
*''[[Le belve (film 2012)|Le belve]]'' (2012)
*''[[Into Darkness - Star Trek]]'' (2013)
*''[[Under the Skin (film 2013)|Under the Skin]]'' (2013)
*''[[Lucy (film 2014)|Lucy]]'' (2014)
*''[[Il ponte delle spie]]'' (2015)
*''[[La grande scommessa]]'' (2015)
*''[[Star Trek Beyond]]'' (2016)
*''[[Foglie al vento]]'' (2023)
{{div col end}}
===Film d'animazione===
{{div col|strette}}
*''[[Kiki - Consegne a domicilio]]'' (1989)
*''[[Pocahontas (film 1995 Disney)|Pocahontas]]'' (1995)
*''[[Z la formica]]'' (1998)
*''[[Tarzan (film 1999)|Tarzan]]'' (1999)
*''[[Toy Story 2 - Woody e Buzz alla riscossa]]'' (1999)
*''[[Galline in fuga]]'' (2000)
*''[[La strada per El Dorado]]'' (2000)
*''[[I Simpson - Il film]]'' (2007)
*''[[Toy Story 3 - La grande fuga]]'' (2010)
*''[[Zootropolis]]'' (2016)
*''[[Gli Incredibili 2]]'' (2018)
{{div col end}}
===Serie animate===
*''[[I Simpson]]'' (1989 - in corso)
*''[[Darkwing Duck]]'' (1991 - 1992)
*''[[Animaniacs]]'' (1993 - 1998)
*''[[Inuyasha]]'' (2000 - 2004)
===Serie televisive===
*''[[Desperate Housewives]]'' (2004 - 2012)
*''[[Skins]]'' (2007 - 2013)
==Voci correlate==
*[[Lorenza Biella]], madre
*[[Vittorio Stagni]], padre
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{DEFAULTSORT:Stagni, Ilaria}}
[[Categoria:Dialoghisti italiani]]
[[Categoria:Direttori del doppiaggio italiani]]
[[Categoria:Doppiatori italiani]]
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Olivia Rodrigo
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Danyele
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text/x-wiki
[[File:Olivia Rodrigo at Vice President's West Wing office (cropped).jpg|thumb|Olivia Rodrigo nel 2021]]
'''Olivia Rodrigo''' (2003 – vivente), attrice e cantautrice statunitense.
==Citazioni di Olivia Rodrigo==
{{cronologico}}
*{{NDR|Su ''[[High School Musical: The Musical - La serie]]''}} Siamo entrambi cresciuti guardando i film, quindi entrare a far parte di qualcosa così grande, che ha toccato così tanti cuori, è davvero emozionante. Ma la cosa più bella è che stiamo creando qualcosa di completamente nuovo e non un remake, il che allenta un po' la pressione che deriva dal portare avanti questo enorme franchise.<ref>Da Giulia Ausani, ''[https://www.sorrisi.com/tv/serie-tv/high-school-musical-la-serie-intervista-a-olivia-rodrigo-e-joshua-bassett/ "High School Musical", la serie: intervista a Olivia Rodrigo e Joshua Bassett]'', ''sorrisi.com'', 6 maggio 2020.</ref>
{{Int|''[https://billboard.it/interviste/olivia-rodrigo-superstar-ma-sono-anche-una-studentessa-liceale/2021/05/1665849/ Olivia Rodrigo superstar: «Ma sono anche una studentessa liceale»]''|Citato in ''billboard.it'', 16 maggio 2021.}}
*Mi appassionano tutti i tipi di musica. Hai presente quando chiedi a qualcuno "Che musica ti piace?" e ti rispondono "Ascolto di tutto"? Tu pensi: "Ok, questo non mi dice niente". Ma io sono davvero così.
*Guidare è quello che preferisco». Ogni volta che mi sento stressata, salto in macchina e faccio qualche giro ascoltando musica o cose così.
*Magari quando avrò trent'anni o giù di lì e avrò figli smetterò di fare musica e scriverò solo per altre persone. Perché adoro scrivere canzoni. Ancora più che pubblicarle.
{{Int|''[https://www.rollingstone.it/musica/interviste-musica/olivia-rodrigo-avere-ventanni/784621/ Olivia Rodrigo – Avere vent'anni]''|Da Angie Martoccio, ''Rolling Stone US''; tradotto in ''rollingstone.it'', 12 settembre 2023.}}
*Non riuscivo a scrivere una canzone senza domandarmi che cosa avrebbe detto la gente. Certi giorni mi sedevo al pianoforte entusiasta di scrivere un pezzo, ma finivo in lacrime.
*Vivere da sola fa paura. Ho sempre il terrore che entri qualcuno e mi uccida, o che un fantasma venga a perseguitarmi.
*Sono cresciuta in questo strano ambiente in cui tutti mi lodavano per il talento che avevo alla mia età, e ora devo [...] chiedermi se la gente continuerà a pensare che sono cool anche se non sono più una diciassettenne che sa scrivere canzoni.
*Tutti i miei modelli di riferimento non si vergognano di ciò che sono e io non posso scegliere di mostrare solo alcune parti di me.
*{{NDR|Su [[Kat Bjelland]]}} Il rock al femminile fatto così, per me, è la cosa più bella del mondo.
*Sono sempre stata fissata con l'idea della maternità [...]. Fin da piccola, cercavo nomi per bambini che si abbinassero bene con i cognomi. Vedi quanto sono psicotica?
*{{NDR|Sulla ritrosia nel farsi fotografare con i fan}} Se non fai le foto, parli con le persone e le conosci meglio.
*Parlo troppo ed è una cosa che ho dovuto imparare a controllare, facendo questo mestiere. Ma è normale. Scrivo canzoni diaristiche, per cui è ovvio che ognuno dia la sua interpretazione.
*{{NDR|Su ''[[Barbie (film)|Barbie]]''}} È un film femminista bellissimo, meraviglioso. [...] Non ricordo l'ultima volta in cui ho visto un film così incentrato sulle donne che non tirasse in ballo il sesso o non parlasse di una donna tormentata che passa dei guai. È solo un bel film, positivo, su una ragazza in gamba.
{{Int|''[https://www.rollingstone.it/musica/interviste-musica/olivia-rodrigo-rischi-di-andare-fuori-di-testa-quando-ti-esibisci-tutte-le-sere-per-mesi/949034/ Olivia Rodrigo: «Rischi di andare fuori di testa quando ti esibisci tutte le sere per mesi»]''|Dall'intervista di Brittany Spanos a ''Rolling Stone US''; tradotto in ''rollingstone.it'', 31 ottobre 2024.}}
*{{NDR|«È stato il tuo primo tour mondiale. Pro e contro?»}} Sono stata in un sacco di posti che avevo solo sognato, in Asia e in Europa. Ho visto il mondo, mi sono fatta una cultura, mi sono divertita. Ma stando sul palco una sera dopo l'altra per mesi e mesi ne risentono il fisico e la mente. Puoi andare fuori di testa se non ti sforzi di tenere i piedi per terra, parlare con la gente, chiamare il terapista, assicurarti di tenere sotto controllo la salute mentale. Ci sono stati giorni migliori e giorni peggiori, ma sono felice d'averlo fatto. Grazie a questa esperienza adesso mi sento più forte. E grata.
*[...] fare i palazzetti mi è piaciuto parecchio. C'è un grado sufficiente d’intimità che ti permette di vedere le persone, ma allo stesso tempo c'è la grande energia che nasce quando un sacco di gente è riunita nello stesso spazio.
*{{NDR|«Mentre eri in tour sei riuscita a scrivere canzoni [...]?»}} [...] Non è facile scrivere quando sei sballonzolata da una parte all'altra, quando non ti sembra di avere radici, ma qualcuna l'ho scritta. Comporre è anche un modo per curare sé stessi, è come scrivere un diario o andare in terapia. Fa sembrare ogni cosa meno opprimente. Quindi sì, ho scritto qualche pezzo, più che altro per me stessa. Ma in fondo è così che nascono le belle canzoni.
==Citazioni tratte da canzoni==
===''Sour''===
'''Etichetta''': Geffen Records, 2021.
*''E sono così stufa di avere diciassette anni | Dov'è il mio fottuto sogno adolescenziale? | Se qualcuno mi dice ancora una volta | "Goditi la tua giovinezza", piangerò''
:''And I'm so sick of seventeen | Where's my fucking teenage dream? | If someone tells me one more time | "Enjoy your youth," I'm gonna cry'' (da ''Brutal''<ref name="rodrigo, nigro">Testo di Olivia Rodrigo e Daniel Nigro.</ref>, n. 1)
*''Mi hai tradita | E so che non ti dispiacerà mai | Per il modo in cui sono stata male, sì | Parlavi con lei quando stavamo insieme | Ti ho amato nei tuoi momenti peggiori, ma non importava | Ti ci sono volute due settimane per riprenderti e uscire con lei | Immagino che non mi hai tradito, ma sei comunque un traditore''
:''You betrayed me | And I know that you'll never feel sorry | For the way I hurt, yeah | You talked to her when we were together | Loved you at your worst, but that didn't matter | It took you two weeks to go off and date her | Guess you didn't cheat, but you're still a traitor'' (da ''Traitor''<ref name="rodrigo, nigro"/>, n. 2)
*''E probabilmente sei con quella ragazza bionda | Che mi ha fatto sempre dubitare | È molto più grande di me | È tutto ciò di cui sono insicura''
:''And you're probably with that blonde girl | Who always made me doubt | She's so much older than me | She's everything I'm insecure about''(da ''Drivers License''<ref name="rodrigo, nigro"/>, n. 3)
*''E so che non eravamo perfetti | Ma non mi sono mai sentita così per nessuno | E non riesco proprio a immaginare | Come fai a stare così bene ora che me ne sono andata | Immagino che non intendevi ciò che hai scritto su di me in quella canzone | Perché dicesti per sempre, ora guido da sola oltre la tua strada''
:''And I know we weren't perfect | But I've never felt this way for no one | And I just can't imagine | How you could be so okay now that I'm gone | Guess you didn't mean what you wrote in that song about me | 'Cause you said forever, now I drive alone past your street'' (da ''Drivers License''<ref name="rodrigo, nigro"/>, n. 3)
*''Quindi quando le dirai | Che l'abbiamo fatto anche noi, lei penserà che sia speciale? | Ma è tutto riutilizzato | Quello era il nostro posto, l'ho trovato prima io | Ho fatto gli scherzi di cui parli con lei | Quando lei è con te | Hai un [[deja vu]] quando lei è con te?''
:''So when you're gonna tell her | That we did that too, she think it's special? | But it's all re-used | That was our place, I found it first | I made the jokes you tell to her | When she's with you | Do you get deja vu when she's with you?'' (da ''Deja Vu''<ref>Testo di Olivia Rodrigo, Daniel Nigro, [[Taylor Swift]], Jack Antonoff e [[St. Vincent (musicista)|St. Vincent]].</ref>, n. 5)
*''Beh, buon per te | Sembri felice e in forma, a differenza mia | Se ti fosse mai importato chiederlo | Buon per te | Vai alla grande qua fuori senza di me, tesoro | Dio, vorrei saper fare ciò''
:''Well, good for you | You look happy and healthy, not me | If you ever cared to ask | Good for you | You're doin' great out there without me, baby | God, I wish that I could do that'' (da ''Good 4 U''<ref name="rodrigo, nigro, williams, farro>Testo di Olivia Rodrigo, Daniel Nigro, [[Hayley Williams]] e Josh Farro.</ref>, n. 6)
*''Ho perso la testa, ho passato la notte | A piangere sul pavimento del mio bagno | Ma sei così insensibile, non capisco | Ma immagino, buon per te''
:''I've lost my mind, I've spent the night | Cryin' on the floor of my bathroom | But you're so unaffected, I really don't get it | But I guess good for you'' (da ''Good 4 U''<ref name="rodrigo, nigro, williams, farro/>, n. 6)
*''Forse sono troppo emotiva | Ma la tua apatia è come sale su una ferita | Forse sono troppo emotiva | O forse non te ne è mai importato niente''
:''Maybe I'm too emotional | But your apathy's like a wound in salt | Maybe I'm too emotional | Or maybe you never cared at all'' (da ''Good 4 U''<ref name="rodrigo, nigro, williams, farro/>, n. 6)
*''Oh, io spero che tu sia felice | Ma non come lo eri con me | Sono egoista, lo so, non riesco a lasciarti andare | Quindi trova qualcuno fantastico, ma non trovare qualcuno migliore | Spero che tu sia felice, ma non essere più felice''
:''Oh, I hope you're happy | But not like how you were with me | I'm selfish, I know, I can't let you go | So find someone great, but don't find no one better | I hope you're happy, but don't be happier'' (da ''Happier'', n. 8)
*''Voglio essere te così tanto e non ti conosco neanche | Tutto ciò che vedo è ciò che dovrei essere | Più felice, più carina, gelosia, gelosia | Tutto quello che vedo è quello che dovrei essere | Sto perdendo il controllo, tutto ciò che sento è gelosia, gelosia''
:''I wanna be you so bad and I don't even know you | All I see is what I should be | Happier, prettier, jealousy, jealousy | All I see is what I should be | I'm losin' it, all I get's jealousy, jealousy'' (da ''Jealousy, Jealousy''<ref>Testo di Olivia Rodrigo, Daniel Nigro e Casey Smith.</ref>, n. 9)
===Altre canzoni===
*''Tutto quello che voglio è un amore che duri | Tutto quello che voglio forse è chiedere troppo? | Tutto quello che voglio è un bravo ragazzo | Le mie aspettative sono forse troppo alte | Faccio del mio meglio ma quello che posso dire | Tutto quello che ho sono io stessa, dopo tutto | Quello non dovrebbe essere abbastanza per me''
:''All I want is love that lasts | Is all I want too much to ask | Is it something wrong with me | All I want is a good guy | Are my expectations far too high | Try my best but what can I say | All i have is myself at the end of the day | Shouldn't that be enough for me'' (da ''All I Want''<ref>Testo di Olivia Rodrigo, 2020.</ref>)
==Note==
<references />
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
===Opere===
{{Pedia|All I Want (Olivia Rodrigo)|All I Want|(2019)}}
{{Pedia|Deja Vu (Olivia Rodrigo)|Deja Vu|(2021)}}
{{DEFAULTSORT:Rodrigo, Olivia}}
[[Categoria:Attori statunitensi]]
[[Categoria:Cantautori statunitensi]]
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Ai (Bibbia)
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GryffindorD
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/* Altri progetti */ fix
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text/x-wiki
{{voce tematica}}
[[File:William de Brailes - Israelites capture the city of Ai.jpg|thumb|upright=1.2|''Gli israeliti catturano e incendiano la città di Ai'' (William de Brailes, 1250 ca.)]]
Citazioni su '''Ai'''.
==''[[Libro di Giosuè]]''==
{{cronologico}}
*Il Signore disse a [[Giosuè (condottiero biblico)|Giosuè]]: "Non temere e non abbatterti. Prendi con te tutti i guerrieri. Su, va' contro Ai. Vedi, io ti metto in mano il re di Ai, il suo popolo, la sua città e il suo territorio. Farai ad Ai e al suo re come hai fatto a [[Gerico]] e al suo re; tuttavia prenderete per voi il suo bottino e il suo bestiame. Tendi un agguato contro Ai, dietro ad essa".
*Disse allora il Signore a Giosuè: "Tendi verso la città il giavellotto che tieni in mano, perché io te la metto nelle mani". Giosuè tese il giavellotto, che teneva in mano, verso la città. Come ebbe stesa la mano, quelli che erano in agguato balzarono subito dal loro nascondiglio, entrarono di corsa nella città, la occuparono e s'affrettarono ad appiccarvi il fuoco. Gli uomini di Ai si voltarono indietro ed ecco videro che il fumo della città si alzava verso il cielo. Allora non ci fu più possibilità per loro di fuggire in alcuna direzione, mentre il popolo che fuggiva verso il deserto si rivolgeva contro quelli che lo inseguivano.
*Quando Israele ebbe finito di uccidere tutti i combattenti di Ai nella campagna, nel deserto, dove quelli li avevano inseguiti, e tutti fino all'ultimo furono caduti sotto i colpi della spada, gli Israeliti si riversarono in massa in Ai e la colpirono a fil di spada. Tutti i caduti in quel giorno, uomini e donne, furono dodicimila, tutti di Ai. Giosuè non ritirò la mano, che brandiva il giavellotto, finché non ebbero votato allo sterminio tutti gli abitanti di Ai. Gli Israeliti, secondo l'ordine che il Signore aveva dato a Giosuè, trattennero per sé soltanto il bestiame e il bottino della città. Poi Giosuè incendiò Ai e ne fece una rovina per sempre, una desolazione fino ad oggi.
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
[[Categoria:Città bibliche]]
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Graziella Polesinanti
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Spinoziano
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/* Film */
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'''Graziella Polesinanti''' (1943 – vivente), attrice e doppiatrice italiana.
==Citazioni di Graziella Polesinanti==
*{{NDR|Su [[Pino Caruso]]}} Compagno straordinario, bravissimo attore. Umanamente una persona speciale, veramente speciale. Uno dei pochi attori […] che aveva un tale rispetto per i colleghi. E addirittura se tu andavi a cena con lui, lui ti diceva: "Guarda Graziella, se tu qui fai questa pausa o la dici così, prendi l'applauso." Dove stava lui in scena, eh? Cosa rarissima, non lo fa nessuno. E lui era generosissimo, umanamente meraviglioso, grande amico. E purtroppo anche lui ci ha lasciato da pochissimo. E quindi lo volevo ricordare perché… eh, perché è un altro dolore, un altro pezzo di vita che se ne va.<ref name=Bonardelli/>
*Le prime volte che lui {{NDR|[[Renato Izzo]]}} mi ha diretto, lui mi diceva: "Graziella, non guardare la bocca per andare a sync. Ti prego, guarda gli occhi dell'attrice. Perché guardando gli occhi tu capisci l'anima, capisci le emozioni e puoi entrare dentro. E guarda che ti danno anche il sync alla fine." E aveva ragione. Grande direttore e anche grande uomo.<ref name=Bonardelli>Dall'intervista di Marco Bonardelli al Gran Galà del Doppiaggio Romics 2019, ''Luci della ribalta'', 14 aprile 2019, [https://www.youtube.com/watch?v=ut3xnSwxf34 Video] disponibile su ''Youtube.com''.</ref>
*Non sono una da premio, come mentalità.<ref name=Bonardelli/>
==Note==
<references/>
==Filmografia==
===Attrice===
*''[[Il disco volante]]'' (1964)
===Doppiaggio===
====Film====
{{div col|strette}}
*''[[Un grande amore (film 1939)|Un grande amore]]'' (1939)
*''[[La mia via]]'' (1944)
*''[[Human Nature]]'' (2001)
*''[[La caduta - Gli ultimi giorni di Hitler]]'' (2004)
*''[[Ladykillers]]'' (2004)
*''[[Lemony Snicket - Una serie di sfortunati eventi]]'' (2004)
*''[[La fabbrica di cioccolato]]'' (2005)
*''[[Memorie di una geisha (film)|Memoria di una geisha]]'' (2005)
*''[[La ricerca della felicità]]'' (2006)
*''[[La stessa luna]]'' (2007)
*''[[Non è un paese per vecchi]]'' (2007)
*''[[Sex and the City (film)|Sex and the City]]'' (2008)
*''[[Teza (film)|Teza]]'' (2008)
*''[[The Women]]'' (2008)
*''[[Ricatto d'amore]]'' (2009)
*''[[Alice in Wonderland]]'' (2010)
*''[[Cani & gatti - La vendetta di Kitty]]'' (2010)
*''[[Please Give]]'' (2010)
*''[[Albert Nobbs]]'' (2011)
*''[[The Help]]'' (2011)
*''[[Lawless]]'' (2012)
*''[[A proposito di Davis]]'' (2013)
*''[[God's Not Dead]]'' (2014)
*''[[Le regole del caos]]'' (2014)
*''[[Le ricette della signora Toku]]'' (2015)
*''[[Mad Max: Fury Road]]'' (2015)
*''[[Jackie (film 2016)|Jackie]]'' (2016)
*''[[I segreti di Wind River]]'' (2017)
*''[[Il filo nascosto]]'' (2017)
*''[[Bird Box]]'' (2018)
*''[[Hold the Dark]]'' (2018)
*''[[Cena con delitto - Knives Out]]'' (2019)
*''[[It - Capitolo due]]'' (2019)
*''[[Pet Sematary (film 2019)|Pet Sematary]]'' (2019)
*''[[Rebecca (film 2020)|Rebecca]]'' (2020)
*''[[Il potere del cane]]'' (2021)
*''[[Amsterdam (film 2022)|Amsterdam]]'' (2022)
{{div col end}}
====Film d'animazione====
{{div col|strette}}
*''[[Hercules (film 1997)|Hercules]]'' (1997)
*''[[Akira (film)|Akira]]'' (1988)
*''[[Kiki - Consegne a domicilio]]'' (1989)
*''[[La sposa cadavere]]'' (2005)
*''[[La gang del bosco]]'' (2006)
*''[[9 (film 2009)|9]]'' (2009)
*''[[La principessa e il ranocchio]]'' (2009)
*''[[Up]]'' (2009)
*''[[Hotel Transylvania]]'' (2012)
*''[[In questo angolo di mondo]]'' (2016)
*''[[Kung Fu Panda 3]]'' (2016)
*''[[La forma della voce - A Silent Voice]]'' (2016)
*''[[Onward - Oltre la magia]]'' (2020)
{{div col end}}
====Serie animate====
*''[[Freakazoid]]'' (1995 - 1997)
====Serie televisive====
*''[[Giandomenico Fracchia - Sogni Proibiti di uno di noi]]'' (1975)
*''[[Dawson's Creek]]'' (1998 - 2003)
*''[[Una mamma per amica]]'' (2000 - 2007)
*''[[Roma (serie televisiva)|Roma]]'' (2005 - 2007)
*''[[Miss Marple (sesta stagione)|Miss Marple]]'' (2013 - 2014)
*''[[Virgin River (serie televisiva)|Virgin River]]'' (2019 - in corso)
*''[[Squid Game]]'' (2021 - in corso)
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{DEFAULTSORT:Polesinanti, Graziella}}
[[Categoria:Attori italiani]]
[[Categoria:Doppiatori italiani]]
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Giulio Panicali
0
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/* Doppiatore */
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wikitext
text/x-wiki
[[File:Disperato addio (1955) Giulio Panicali (2).png|miniatura|upright=1.2|Giulio Panicali nel film ''[[Disperato addio]]'' (1955)]]
'''Giulio Panicali''' (1899 – 1987), attore, doppiatore e direttore del doppiaggio italiano.
==Citazioni di Giulio Panicali==
*La mia voce era considerata adatta per chi dicesse: "Ti amo."<ref name= Panicali>Tratto da Omaggio a Giulio Panicali di Gerardo Di Cola, ''Enciclopedia del Doppiaggio'', 20 Maggio 2016, [https://www.facebook.com/enciclopediadoppiaggio/videos/1111285812257479 Video] disponibile su ''facebook.com''.</ref>
*La mia voce non era comune. Giovanile, bella, armoniosa.<ref name= Panicali/>
==Citazioni su Giulio Panicali==
*Quando avevo 3 anni, venni scelta per doppiare ''[[La carica dei 101]]''. Dovevo doppiare un cagnolino. Non sapevo leggere e non volevo farlo, il direttore del doppiaggio, Giulio Panicali, mi convinse regalandomi una scatola di cioccolatini. ([[Isabella Pasanisi]])
==Note==
<references />
==Filmografia==
===Attore===
*''[[Giù il sipario]]'' (1940)
*''[[È caduta una donna]]'' (1941)
*''[[Bengasi (film)|Bengasi]]'' (1942)
*''[[Disperato addio]]'' (1955)
===Doppiatore===
{{div col|strette}}
*''[[Piccolo Cesare]]'' (1930)
*''[[Biancaneve e i sette nani (film 1937)|Biancaneve e i sette nani]]'' (1937)
*''[[Jess il bandito]]'' (1939)
*''[[Un grande amore (film 1939)|Un grande amore]]'' (1939)
*''[[Angeli del peccato]]'' (1940)
*''[[Sorvegliato speciale (film 1941)|Sorvegliato speciale]]'' (1941)
*''[[Fedora (film 1942)|Fedora]]'' (1942)
*''[[Io la difendo]]'' (1942)
*''[[La cena delle beffe (film)|La cena delle beffe]]'' (1942)
*''[[Bernadette (film 1943)|Bernadette]]'' (1943)
*''[[L'uomo dalla croce]]'' (1943)
*''[[Rita da Cascia (film)|Rita da Cascia]]'' (1943)
*''[[Fiori d'arancio]]'' (1944)
*''[[La donna fantasma (film)|La donna fantasma]]'' (1944)
*''[[La fiamma del peccato]]'' (1944)
*''[[Desiderio (film 1946)|Desiderio]]'' (1946)
*''[[Duello al sole]]'' (1946)
*''[[Fra le tue braccia]]'' (1946)
*''[[I racconti dello zio Tom]]'' (1946)
*''[[Il filo del rasoio (film 1946)|Il filo del rasoio]]'' (1946)
*''[[La bella e la bestia (film 1946)|La bella e la bestia]]'' (1946)
*''[[Le ragazze di Harvey]]'' (1946)
*''[[Paisà]]'' (1946)
*''[[Un americano in vacanza]]'' (1946)
*''[[Il bacio della morte (film 1947)|Il bacio della morte]]'' (1947)
*''[[Il caso Paradine]]'' (1947)
*''[[Le catene della colpa]]'' (1947)
*''[[Odio implacabile]]'' (1947)
*''[[Fifa e arena]]'' (1948)
*''[[Scandalo internazionale]]'' (1948)
*''[[I cavalieri del Nord Ovest]]'' (1949)
*''[[Il bacio di una morta (film 1949)|Il bacio di una morta]]'' (1949)
*''[[Il terzo uomo]]'' (1949)
*''[[Monastero di Santa Chiara (film)|Monastero di Santa Chiara]]'' (1949)
*''[[La carovana dei mormoni]]'' (1950)
*''[[La porta dell'inferno (film 1950)|La porta dell'inferno]]'' (1950)
*''[[Una rosa bianca per Giulia]]'' (1950)
*''[[Il suo tipo di donna]]'' (1951)
*''[[La campana del convento]]'' (1951)
*''[[La gang]]'' (1951)
*''[[La seconda moglie (film 1951)|La seconda moglie]]'' (1951)
*''[[Un posto al sole (film)|Un posto al sole]]'' (1951)
*''[[Corriere diplomatico (film)|Corriere diplomatico]]'' (1952)
*''[[Gli innocenti pagano]]'' (1952)
*''[[I sette peccati capitali (film 1952)|I sette peccati capitali]]'' (1952)
*''[[La regina di Saba]]'' (1952)
*''[[Mezzogiorno di fuoco]]'' (1952)
*''[[Rancho Notorious]]'' (1952)
*''[[Il tesoro dell'Africa]]'' (1953)
*''[[Io confesso]]'' (1953)
*''[[Seduzione mortale (film 1953)|Seduzione mortale]]'' (1953)
*''[[Stazione Termini (film)|Stazione Termini]]'' (1953)
*''[[20.000 leghe sotto i mari (film 1954)|20.000 leghe sotto i mari]]'' (1954)
*''[[Il figlio dell'uomo]]'' (1954)
*''[[Johnny Guitar]]'' (1954)
*''[[L'uomo e il diavolo]]'' (1954)
*''[[Pietà per chi cade]]'' (1954)
*''[[Vera Cruz]]'' (1954)
*''[[Il seme della violenza]]'' (1955)
*''[[Marty, vita di un timido]]'' (1955)
*''[[Il sole sorgerà ancora]]'' (1957)
*''[[La parola ai giurati (film 1957) |La parola ai giurati]]'' (1957)
*''[[Il piccolo campo]]'' (1958)
*''[[Il grande pescatore]]'' (1959)
*''[[I magnifici sette]]'' (1960)
*''[[L'erba del vicino è sempre più verde (film)|L'erba del vicino è sempre più verde]]'' (1960)
*''[[Agente 007 - Licenza di uccidere]]'' (1962)
*''[[Il giorno più lungo]]'' (1962)
*''[[L'uomo di Alcatraz]]'' (1962)
*''[[Lolita (film 1962)|Lolita]]'' (1962)
*''[[Il cardinale]]'' (1963)
*''[[A prova di errore (film 1964) |A prova di errore]]'' (1964)
*''[[Agente 007 - Missione Goldfinger]]'' (1964)
*''[[La più grande storia mai raccontata]]'' (1965)
*''[[Agente 007 - Si vive solo due volte]]'' (1967)
*''[[La calda notte dell'ispettore Tibbs]]'' (1967)
*''[[Lo sbarco di Anzio]]'' (1968)
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==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{DEFAULTSORT:Panicali, Giulio}}
[[Categoria:Attori italiani]]
[[Categoria:Direttori del doppiaggio italiani]]
[[Categoria:Doppiatori italiani]]
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Discussioni utente:Udiki
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/* Scautismo per ragazzi */ nuova sezione
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wikitext
text/x-wiki
{{Benvenuto2|nome={{PAGENAME}}|firma=[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 14:42, 9 lug 2021 (CEST)}}
==[[Antinatalismo]]==
Udiki, ciao, e di nuovo benvenuto qui su Quote. Volevo solo esprimere qualche perplessità su questa voce. Mi spiego: a rigore il soggetto di una voce tematica dovrebbe essere esplicitamente presente nella voce sorgente, cioè vale a dire che non essendoci il termine "antinatalismo" in nessuna voce sorgente, nessuna delle citazioni è pertinente. In alcuni casi però, ciò può non essere una condizione necessaria, nei casi cioè in cui sussiste una evidenza sulla tematica in oggetto. A mio parere, per esempio, la prima di Cioran non mi sembra pertinente, forse anche l'ultima di Leopardi. Ma se ne può discutere. In ogni caso, per convenzione, occorrerebbe sistemare nella voce sorgente un link sulla tematica, se non esplicitamente presente, come nei casi in questione. Qualcosa come: {{NDR|Sull'[[antinatalismo]]}}.<br>--[[Utente:DonatoD|DonatoD]] ([[Discussioni utente:DonatoD|scrivimi]]) 20:54, 31 dic 2021 (CET)
== Coscienza ==
Ciao, la citazione di Dickens forse è più sulla [[coscienza morale]]? -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 16:51, 13 apr 2022 (CEST)
== Re: Theodor W. Adorno ==
Caro Udiki, mi fa piacere che il malinteso si sia risolto, i tuoi contributi sono sempre eccellenti. Mi pare di capire che ci sia una piccola controversia anche nella pagina di discussione di Darwin, puoi darci un occhio? Credo ti venga chiesto se puoi aggiungere i numeri di pagina. Grazie e buona domenica, [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 10:21, 3 lug 2022 (CEST)
== Re: [[Simulazione]] ==
Gentile Utente, Buonasera: mi duole molto, ma non vedo la relazione fra le categorie da me reintrodotte e l'adagio che recita: 'a gatta (o 'a jatta), pe gghì 'e pressa, facette 'e figlie cecate. Comunque, la mia valutazione, sindacabilissima, è che le categorie sono pertinenti. Ella può sempre consultare un altro amministratore, non dico l'amministratore che ha inserito quelle categorie, perché è impegnatissimo e non potrebbe – credo – risponderle, ma ce ne sono altri. E se risulterà che ho sbagliato, non <s>sollevo</s> solleverò obiezioni di sorta. Ho reintrodotto anche l'incipit rimosso in Dumas, chiedendo inoltre un parere a Spinoziano nella sua pagina di discussioni. La saluto cordialmente. Buon lavoro. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 20:00, 26 lug 2022 (CEST)
== ISBN ==
Ciao! Ho notato che in [[Alexandre Dumas (padre)]] hai riportato degli ISBN non corretti, eliminandone le prime 3 cifre. Gli ISBN-13 non funzionano così: il carattere di controllo si calcola in modo diverso rispetto al vecchio ISBN-10. Se hai fatto lo stesso in altre voci, per cortesia, sarebbe opportuno porvi rimendio. Grazie. '''<span style="letter-spacing:2px; font-size:11px;">[[Utente:Dread83|<span style="color:black;">DOPPIA•</span>]][[Discussioni utente:Dread83|<span style="color:darkblue;">DI</span>]]</span>''' 20:17, 26 lug 2022 (CEST)
:[[w:Aiuto:ISBN|Qui]], terzo esempio, si lascia intendere che si possa fare in entrambi i modi. Comunque in futuro lascerò senz'altro le tredici cifre. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 20:26, 26 lug 2022 (CEST)
::Sì, certo, ma non hai interpretato bene l'esempio e non hai colto qual è il problema. Te lo ripeto: il '''carattere di controllo''' (l'ultima cifra a destra) si calcola in modo differente. Riprendendo il "terzo esempio": 88-424-2035-'''2''' <---> 978-88-424-2035-'''4'''. Grazie. --'''<span style="letter-spacing:2px; font-size:11px;">[[Utente:Dread83|<span style="color:black;">DOPPIA•</span>]][[Discussioni utente:Dread83|<span style="color:darkblue;">DI</span>]]</span>''' 20:37, 26 lug 2022 (CEST)
:::Sì, infatti, per questo ho detto che "si lascia intendere" e poi ho aggiunto che in futuro metterò di certo le tredici cifre, peraltro cosa molto più comoda. No problem. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 21:48, 26 lug 2022 (CEST)
== Notizie false ==
Buonasera. Non ho mai annunciato le mie dimissioni, come da lei sostenuto, in modo deliberatamente falso, in [[Discussione:Simulazione]]. E questo è un ulteriore indice del suo modo di interagire. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 20:18, 26 lug 2022 (CEST)
:Si vede che avevo interpretato male [[Discussioni_utente:Spinoziano#Mia_presenza_futura|questo]]. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 20:22, 26 lug 2022 (CEST)
::Nel messaggio da Lei linkato non c'è neppure una virgola da cui si possa dedurre che io intenda dimettermi. Non aggiungo altro. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 20:24, 26 lug 2022 (CEST)
:::Mi avrà tradito la memoria. Comunque non importa. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 20:27, 26 lug 2022 (CEST)
::::No, no, non ci siamo, Gentile Utente, Lei non può, non può proprio dire questo, Lei non può dire: Mi avrà tradito la memoria, ''non importa''. Non di memoria si tratta, ma di miei scritti che Lei stesso cita, e che la smentiscono clamorosamente. Lo vede? Questo è il suo modo di interagire. Veda, Gentile Utente, a mo' d'esempio, io potrei smontare, cronologia alla mano, punto per punto, il suo operato e le sue affermazioni a proposito delle modifiche nella voce Adorno e farle notare, per esempio, che se Lei intendeva rimuovere quel riferimento bibliografico, certo assolutamente precario, spettava a Lei, non a me, segnare tutte le citazioni scoperte con l'apposito avviso. Ma Lei, quelle citazioni, quella sezione non l'ha neppure letta. Non era quello che le interessava. Altro Le premeva: rem nec novam nec inusitatam aggredimur, Gentile Utente. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 20:39, 26 lug 2022 (CEST)
:::::Il testo che ho citato l'ho controllato solo ''ex post'', dopo il tuo messaggio di precisazione. Il tono "testamentario" mi aveva lasciato quella impressione nella mente, tutto qui. Se vuoi intenderla diversamente fa' pure, ma non è così e non ne vale la pena. Buona notte. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 21:51, 26 lug 2022 (CEST)
{{rientro}} Non vale decisamente la pena continuare, tempo e fatica persi. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 23:30, 26 lug 2022 (CEST)
== Re: XVII secolo ==
Fatto. Ciao. [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 08:17, 6 ago 2022 (CEST)
== Films ==
Grande Udiki, ottima idea quella di creare anche voci sui film! Una piccolezza: la tagline, se vuoi inserirla, andrebbe riportata anche in una sezione "frasi promozionali" con fonte, cioè occorre una fonte ([https://it.wikiquote.org/wiki/Scent_of_a_Woman_-_Profumo_di_donna#Frasi_promozionali esempio], cfr. [[Wikiquote:Modello di voce/Film]]) [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 15:48, 8 ago 2022 (CEST)
:Sarà sicuramente come dici tu e adesso provvedo, però le linee guida che hai linkato, più precisamente [[Wikiquote:Modello_di_voce/Film#Modello|qui]], dicono espressamente: "Tra la descrizione iniziale del film e l'inizio delle frasi è possibile inserire, mediante l'apposito [[Template:Tagline]]: '''<code><nowiki>{{tagline|Testo.}}</nowiki></code>''', la frase (o slogan) promozionale (detta anche ''tagline'') con cui viene presentato il film". Segue un esempio grafico che non lascia dubbi. Voglio dire che forse andrebbero aggiustate. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 15:56, 8 ago 2022 (CEST)
::Forse ho capito: ci vogliono ''entrambe'' le cose. --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 16:01, 8 ago 2022 (CEST)
:::Sì entrambe, come hai sistemato ora va bene! -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 16:13, 8 ago 2022 (CEST)
::::Ciao, scusa se ogni tanto ti disturbo su qualche minuzia ;-) Volevo dirti che in genere la quantità di nomi nella prima riga delle voci di film è solo un attore (se c'è un protagonista chiaro) o due o al massimo tre (se ci sono più protagonisti), quindi ridurrei quei cinque.-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 16:51, 11 set 2022 (CEST)
:::::Sì, lo so; infatti di solito mi regolo così: vedi ''[[Ferie d'agosto]]'' o quello che ho scritto [[speciale:diff/1224913|qui]] nel campo oggetto a proposito di "scrematura". Ma il problema è che si tratta di una commedia corale dove tutti i personaggi elencati hanno più o meno la stessa parte. Ridurre sarebbe alquanto arbitrario. Magari lascio solo Courtney B. Vance, che è un po' il leader della situazione, e Jonathan Penner che è forse quello più prominente tra gli antagonisti. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 17:00, 11 set 2022 (CEST)
::::::Bene, penso che lì vada bene così, ma dimenticavo di segnalati che esiste anche l'opzione di non indicare gli attori nella prima riga: quando non sai quali indicare puoi semplicemente non indicarli e mettere solo il regista. Così come si può non indicare la nazionalità (parlo sempre della prima riga) quando il film è prodotto in più Paesi, per evitare di scrivere cose cacofoniche come "tedesco-statunitense". Alla prossima,-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 17:33, 11 set 2022 (CEST)
== Cazzimma ==
Ciao Udiki, riguardo a [https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Cazzimma&diff=1244658&oldid=1132857 questo], in teoria sono previste eccezioni per citazioni "eccezionalmente significative per l'argomento della voce" (cfr. [[Wikiquote:Modello di voce#Provenienza e fonti]]); dato che la citazione è stata inserita da un utente espertissimo credo abbia scelto di proposito di non creare la voce sull'autore, ritenendolo abbastanza autorevole ma non enciclopedico. In quel caso quindi la citazione sarebbe da rimuovere o da lasciare, non è che sia da wikificare. Quando il problema - se c'è - è limitato a poche citazioni, in genere comunque basta rimuoverle; quell'avviso normalmente si mette o quando i problemi riguardano la maggior parte della voce o quando si è alle prese con un nuovo utente, per sollecitarlo a sistemare. [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 09:17, 19 gen 2023 (CET)
:Salve, non l'ho cancellata proprio perché inserita da un utente esperto, di più, un amministratore; ho preferito un intervento prudente, soft e conservativo. Si noti che chi aveva inserito la citazione riteneva l'autore (secondo me a ragione) "probabilmente enciclopedico" (vedi '''[[Speciale:diff/837017|qui]]'''), il che porta a pensare, alla luce di quello che hai scritto, che sia piuttosto il caso di creare la relativa voce. Per quanto riguarda il template, vedi p.es. la voce [[Xavier de Maistre]], in cui peraltro esso è stato apposto, per identici motivi, dallo stesso utente esperto (che pertanto ho imitato). Proprio perché io non lo sono ho creduto e tuttora credo preferibile lasciare ai più provetti e deputati la soluzione ''in concreto'' della faccenda, limitandomi a una segnalazione che mi pare sostanzialmente fondata. Saluti. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 16:41, 19 gen 2023 (CET)
::Per una semplice segnalazione è meglio scrivere nella pagina di discussione, l'avviso è per quando c'è qualcosa di grave. A me sembri un utente esperto, solo abitualmente rispondi nella tua pagina di discussione senza pingare, mentre o si risponde nella propria pagina di discussione con {{tl|ping}} o in quella dell'interlocutore, prendi nota ;-) E grazie per i tuoi ottimi contributi. Un caro saluto. -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 17:08, 19 gen 2023 (CET)
:::{{ping|Spinoziano}} Ma come? Allora quando clicco su "rispondi" ciò non genera automaticamente l'invio di una notifica al destinatario? Evidentemente no, male, ma lo davo per scontato. Da oggi in poi "pingo". E non inserisco più quel template, anche se per esempio lo vedo [[Roberto De Zerbi|qui]] (apposto da un amministratore), dove non mi pare che ci sia niente di grave; sarà l'eccezione che conferma la regola. Saluti. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 17:23, 19 gen 2023 (CET)
== Verifica delle modifiche ==
Ciao Udiki, grazie per il contributo che ultimamente dai al patrolling, è molto utile, ti segnalo che quando controlli delle modifiche ed esse non presentano più particolari problemi le puoi segnare come verificate in maniera che altri non ci perdano tempo (cfr. [[Aiuto:Verifica delle modifiche]]). Se ci fossero dei problemi tecnici (se ad es. quando clicchi su "Segna come verificata" ti rimandasse a un'altra pagina e ti facesse perdere tempo) fammelo presente e ti dico come risolvere. Grazie. [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 10:12, 22 mar 2023 (CET)
:{{ping|Spinoziano}} Ciao. Nel ''patrolling'' mi limito ad annullare i vandalismi o gli errori in buona fede più evidenti. Negli altri casi, per sicurezza, lascio fare a chi è più esperto di me. Ecco perché di solito non valido modifiche che in sostanza mi paiono accettabili. Comunque da oggi vedrò di farlo, con la dovuta cautela. Saluti. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 13:07, 22 mar 2023 (CET)
::Sì, in realtà parlavo anche delle modifiche ''non'' accettabili: quando ti accingi ad annullare, ad. es. [https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Dart_Fener&curid=92042&diff=1264549&oldid=1192017&diffmode=source qui], se appena prima di farlo (o subito dopo) segni la modifica come verificata non ripassano gli altri a controllarla: la verifica riguarda anche le modifiche improprie che si annullano. -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 16:24, 22 mar 2023 (CET)
== Rudy Rucker ==
Ciao Udiki. Ho notato la tua spiegazione sulle modifiche apportate al mio intervento in [https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Rudy_Rucker&diff=prev&oldid=1264602 Rudy Rucker] e sono pertanto qui a risponderti. La citazione che mi hai spostato deriva dal racconto ''Fantasma in carne e ossa'' ed è pronunciata dal protagonista di tale storia. La restante citazione, rimasta nella sezione ''Citazioni di Rudy Rucker'', proviene da un commento dell'autore posizionato dopo il suddetto racconto. Pertanto, come fai notare tu, se occorrono tre record per creare una sottosezione ''Citazioni'' al di sotto di un titolo d'opera, allora non raggiungiamo l'obiettivo. Ma rimango dubbioso sullo spostamento che hai effettuato giacché, per come viene presentata, sembrerebbe che quella frase sia stata pronunciata direttamente da Rudy Rucker mentre in realtà viene pronunciata da Curtis Winch, il protagonista del racconto. --[[Speciale:Contributi/84.220.97.208|84.220.97.208]] ([[User talk:84.220.97.208|msg]]) 22:54, 22 mar 2023 (CET)
:{{ping|84.220.97.208}} Ciao. È specificato in nota che la frase è tratta da ''Fantasma in carne e ossa''. L'attribuzione è altrettanto chiara. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 23:18, 22 mar 2023 (CET)
== Re: Indicazione dei capitoli ==
Ho inserito i capitoli. Il romanzo di Wodehouse è diviso in quindici capitoli, numerati progressivamente con numeri romani e senza titolo. Alcuni capitoli, non tutti quindi, hanno paragrafi numerati progressivamente con numeri arabi. Come separatore fra capitolo e paragrafo ho inserito un punto; non so se ciò è in accordo col manuale di stile di wikiquote --[[Utente:SolePensoso|SolePensoso]] ([[Discussioni utente:SolePensoso|scrivimi]]) 21:44, 28 mar 2023 (CEST)
== [[Dionigi l'Areopagita]] ==
Ciao Udiki, dato che stai sistemando la voce, notavo che o l'intro della voce "Pseudo-Dionigi l'Areopagita (IV – V secolo)" o collegamento a Wikipedia paiono errati, su Wikipedia c'è anche [[Pseudo-Dionigi l'Areopagita]], te lo segnalo se per caso hai voglia di sistemare tu, dato che io sto per scollegarmi, se no ci do meglio un occhio io domani. Grazie. [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 16:43, 9 mag 2023 (CEST)
:Ciao [[utente:Spinoziano|Spinoziano]]. Anche qui abbiamo «[[Pseudo-Dionigi l'Areopagita]]». In effetti tutti i contenuti della voce «[[Dionigi l'Areopagita]]» andrebbero traferiti in «[[Pseudo-Dionigi l'Areopagita]]»: sono due soggetti diversi e le citazioni appartengono tutte certamente al secondo, giacché le opere da cui sono estratte sono sue. L'unico dubbio potrebbe aversi per quella tratta da ''I volti di Maria nella Bibbia'' (testo di Ravasi) e che si trova nella sezione «Citazioni di Dionigi l'Areopagita»; avendo a che fare con una fonte secondaria non si può sapere a chi dei due si faccia riferimento ma è virtualmente certo che sia ancora lo Pseudo-Dionigi, giacché dell'altro pare proprio che non ci sia stato tramandato nulla. Tutto questo vale anche per la sezione «Citazioni <u>su</u> Dionigi l'Areopagita», cioè è da trasferire.<br>La voce «[[Dionigi l'Areopagita]]», che rimarrebbe priva di citazioni, ''dovrebbe quindi essere cancellata'', cosa che io non posso fare, e la cronologia forse riportata nella pagina di discussione di «[[Pseudo-Dionigi l'Areopagita]]», in modo da garantire la paternità dei contributi agli utenti che li hanno effettuati, esattamente come quando si effettua lo [[w:Aiuto:Scorporo|scorporo]] manuale di una voce, il che però è consentito solo quando si è sicuri che la voce di provenienza ''non verrà cancellata''. Siccome esistono già le due voci non posso fare lo [[w:Aiuto:Spostare|spostamento]], la soluzione necessaria in questi casi. Forse esistono procedure alternative e strumenti che io ignoro e che sono appannaggio di chi è amministratore, infatti vedo che c'è [[w:Aiuto:Inversione di redirect|questo]]. Se in scienza e coscienza avessi ritenuto senz'altro di poter fare tutto da me l'avrei fatto, mi sarei anche sbrigato prima. Ho cercato di fare questo messaggio il più completo, chiaro, preciso e breve possibile; magari è mancata la riuscita, certo non lo zelo. Saluti. --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 18:20, 9 mag 2023 (CEST)
::Grazie davvero! Ho proceduto nella maniera più semplice, cioè con uno spostamento che ha sovrascritto la seconda voce che conteneva solo due "citazioni su", e precisando nel reinserirle che le aveva originariamente inserite Ibisco (per un paio di "citazioni su" credo ciò sia sufficiente e che non serva riportare la cronologia della voce-doppione cancellata in discussione, dato che i diritti delle citazioni appartengono ai loro autori). A presto. -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 09:18, 10 mag 2023 (CEST)
== Finale della UEFA Champions League 1996-1997 ==
Ciao. Faccio umilmente e sommessamente notare che, invece, sì, su schermi desktop quella foto di Riedle crea esattamente problemi di layout, imho. Ma cmq fai come meglio credi, buona serata '''''[[Utente:Danyele|<span style="font-family:Times New Roman; color:black;">— dany</span>]][[Discussioni utente:Danyele|<span style="font-family:Times New Roman; color:grey;">ele</span>]]''''' 20:53, 22 giu 2023 (CEST)
:{{ping|Danyele}} Salve! Che problemi? Io sto editando da PC desktop e non ne ho. Ma se altri avessero questo problema, l'immagine potrà essere cambiata. Al momento ritengo che sia meglio tenere questa per i motivi spiegati nel campo oggetto in sede di modifica. È un'immagine presente anche altrove è nessuno mi pare che abbia avuto di che dolersene. Buona serata. --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 21:02, 22 giu 2023 (CEST)
::Cioè, non ravvisi quell'enorme e antiestetico "rettangolo" vuoto fra il paragrafo ''Altri progetti'' e l'avviso stub? Okay... come detto, fai come meglio credi '''''[[Utente:Danyele|<span style="font-family:Times New Roman; color:black;">— dany</span>]][[Discussioni utente:Danyele|<span style="font-family:Times New Roman; color:grey;">ele</span>]]''''' 21:07, 22 giu 2023 (CEST)
:::{{ping|Danyele}} Immaginavo una cosa più grave, tale da compromettere una regolare visualizzazione. Quello che vedo non è un problema; siamo al ''de gustibus'', nulla che possa togliere il sonno. Ma non ti preoccupare, un giorno anche questo sito dovrebb'essere visualizzato nella versione "mobile" (quella di WP in inglese e in francese); quindi, oltre a essere una trascurabile quisquiglia, lo è solo ''pro tempore''. Meno male! Buon lavoro. --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 21:40, 22 giu 2023 (CEST)
== Risoluzione ==
Ciao, immagino che [[Risoluzione]] in quella voce sia intesa nel secondo senso elencato in [[:wikt:risoluzione|questi sinonimi]], giusto? Decisione, proposito ecc. --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 09:47, 23 giu 2023 (CEST)
:{{ping|Superchilum}} Ciao. Sì. In questi casi non è facile capire se le citazioni debbano confluire in una voce sinonimica (nella fattispecie: «Decisione») o se, per fedeltà alla lettera, ce ne voglia una ''ad hoc''. Ogni scelta può essere dubbia e contestabile, mi sembra. A me non importa molto, mi pare solo una cosa da determinare a tavolino o magari facendo testa o croce. --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 11:20, 23 giu 2023 (CEST)
::Ok, allora la metto su Wikidata, grazie. --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 11:22, 23 giu 2023 (CEST)
== Re: Escape Room 2 - Gioco mortale ==
Ciao Udiki, è sempre un piacere sentirti. Hai ragione che tecnicamente è meglio indicarlo nelle voci correlate, per non alterare la forma dell'intro, tuttavia "sequel" non ha un termine contrario (esiste "prequel" ma ha un altro significato) quindi mi è sembrato più semplice indicarlo nell'intro. Ora ho sistemato [https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Escape_Room_2_-_Gioco_mortale&diff=1282788&oldid=1282179 così] mettendo "primo film", o forse tu hai idee migliori? [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 08:25, 28 giu 2023 (CEST)
:Ah ma c'è un motivo perché ho messo "primo film": perché esistono anche altri film con lo stesso titolo, così è più chiaro che il collegamento è al primo film di quella serie. Se no, come giustamente dici, non serviva. -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 12:14, 28 giu 2023 (CEST)
== Re: Blocco LadyDianaFan2000 ==
Grazie per la segnalazione, per il momento l'ho avvisato. Un caro saluto. [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 08:36, 10 lug 2023 (CEST)
== Re: modifica Frederick Forsyth ==
Fatto; sempre 1a edizione Bestsellers Oscar Mondadori luglio 1986; indicazione del capitolo inserita
Utente/IP: 101.56.149.113 {{nf|01:10, 29 set 2023|101.56.149.113}}
== Re: Cancellazione modifiche inappropriate ==
Fatto, grazie e buona giornata. -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 08:38, 29 set 2023 (CEST)
== Lucy Maud Montgomery ==
Ti ringrazio per le tue modifiche. Per quanto riguarda la citazione di Twain volevo comunicarti che sfortunatamente la fonte non c'è, ma nell'edizione del libro in cui ho citato l'incipit c'è la citazione. Cosa suggerisci? Buona giornata. [[Utente:Mattioskii|Mattioskii]] ([[Discussioni utente:Mattioskii|scrivimi]]) 15:45, 1 ott 2023 (CEST)
:{{ping|Mattioskii}} Grazie a te per i contributi. Ma quella che dici tu è una fonte, è solo che è secondaria. Puoi inserirla nella voce di Twain con la dicitura "Citato in", facendo seguire il testo da dove trai la citazione. Per esempio: Citato in Pinco Pallino, Introduzione a ''Anna dai capelli rossi'', nome editore, luogo di edizione, anno di edizione, numero di pagina. Se viene specificata anche la fonte primaria, cioè il testo in cui Twain ha detto quella cosa, puoi scrivere: Da ''Titolo opera di Twain''; citato in ecc... Nel caso poi passo io a sistemare, non preoccuparti. Se servono altre spiegazioni, chiedi pure. Prenditi il tuo tempo, non c'è fretta. Un caro saluto. --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 15:57, 1 ott 2023 (CEST)
::Buona sera, grazie per le ulteriori spiegazioni. Francamente non so ancora destreggiarmi benissimo in questa Wikipedia quindi al posto di modificare alla bell'e meglio, lascio tutto così com'è e quindi in mano tua. Buon continuo di serata e buona domenica. [[Utente:Mattioskii|Mattioskii]] ([[Discussioni utente:Mattioskii|scrivimi]]) 18:05, 1 ott 2023 (CEST)
:::{{ping|Mattioskii}} {{fatto}} Saluti. --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 21:31, 1 ott 2023 (CEST)
::::Buonasera, una domanda, ma come fai a cercare le fonti sul web, ad esempio che l'esergo in Anna di Avonlea si riferisse ad una specifica poesia del poeta e non al romanzo? [[Utente:Mattioskii|Mattioskii]] ([[Discussioni utente:Mattioskii|scrivimi]]) 19:10, 6 ott 2023 (CEST)
:::::{{ping|Mattioskii}} Buonasera. Ho cercato su Google il nome dell'autore e alcune parole chiave in inglese (quelle verosimilmente corrispondenti alle italiane), poi da cosa nasce cosa. La poesia si trova [https://books.google.it/books?id=M3gZAAAAYAAJ&pg=RA1-PA330 qui]: ''Flowers spring to blossom'' ecc. [https://books.google.it/books?id=5Do5AQAAMAAJ&pg=PA124 Qui], su una rivista ottocentesca che cita uno stralcio della poesia, ho anche trovato un pratico sommario. Comunque la funzione delle epigrafi, cioè dei brani che s'inseriscono in esergo, è diversa da quella delle citazioni che di solito si mettono invece nella quarta di copertina, perciò avevo intuito che qualcosa non quadrava. Già che ci sono ti segnalo [[Aiuto:Wikilink|queste istruzioni]] (in particolare quello che si dice a inizio pagina nell'elenco puntato) a proposito dei collegamenti interni e di quando inserirli. Più in generale non preoccuparti per gli errori, è normale all'inizio e non ne stai facendo neanche così tanti. Io aggiusto qualcosa anche per poi poter validare le modifiche e non avercele segnalate tra quelle "non verificate". Se serve qualcosa chiedi pure. Saluti. --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 21:37, 6 ott 2023 (CEST)
::::::Grazie per le ulteriori esplicazioni esaustive e sopratutto per la tua professionalità. Buona serata anche se penso ci "sentiremo" altre volte, visto che ti reputo un nume tutelare di questa Wikipedia. [[Utente:Mattioskii|Mattioskii]] ([[Discussioni utente:Mattioskii|scrivimi]]) 22:00, 6 ott 2023 (CEST)
== Re: Loki (serie televisiva) ==
Caro Udiki, nessuna seccatura, ci mancherebbe. Ti confermo che se si creano le pagine delle stagioni, la pagina principale di una serie può anche restare senza citazioni (c'era stata un discussione in passato) e in tal caso per creare la sottopagina su una nuova stagione basta anche una sola citazione, quindi la soluzione adottata è a norma, poi magari restano dei dettagli da sistemare nelle pagine delle stagioni ma com'è ora già può andare. [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 08:29, 9 ott 2023 (CEST)
:Per quanto riguarda [[Loki (seconda stagione)]] però finora è uscito solo il primo episodio, quindi è presumibile che la voce verrà ampliata e che il motivo per cui è breve è che la stagione è appena iniziata. Un caro saluto. -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 12:57, 9 ott 2023 (CEST)
==[Senza titolo]==
Ciao, ho visto che hai annullato la mia modifica. Posso chiederti come mai? {{nf|23:50, 30 ott 2023|151.38.224.15}}
Mi dispiace che a quanto mi sembra di capire ad annullare non perdi tempo ma a motivare non ti c'impegni altrettanto, spero di essere più fortunato domani. {{nf|23:59, 30 ott 2023|151.38.224.15}}
:{{ping|151.38.224.15}} Veramente te l'ho spiegato [[speciale:diff/1305703|qui]] e te l'aveva già detto Spinoziano a fine agosto. In pratica nelle pagine su Wikiquote dei personaggi si inseriscono le citazioni provenienti dalle pagine su Wikiquote del manga, dell'anime ecc., quindi devono combaciare. Cioè, non è possibile che in «[[Freezer (personaggio)]]» si veda una citazione diversa da quella che sta in «[[Dragon Ball (manga)]]». Prima si dovrebbe ''aggiungere'' la frase con la traduzione diversa nella pagina del manga, dell'anime ecc., poi lo si può fare anche in quella del personaggio. Nota che ho scritto «aggiungere», non sostituire. Comunque questo dovrebbe essere motivato e supportato dalla citazione della fonte, cioè l'edizione che tu usi come riferimento, dalla quale trai il materiale che inserisci qui. Tu perché vuoi inserire una traduzione diversa? Il problema in effetti è che nella pagina del manga, per esempio, non c'è la bibliografia. Se mi ricordo bene in Italia ci sono state tre edizioni del manga con due diverse traduzioni: le prime due presentano la traduzione indiretta dall'inglese, l'altra quella diretta dal giapponese, che è ovviamente preferibile. Tutto quello che ho ricostruito rende in effetti la situazione complessa e non risolvibile immediatamente. Ma nel frattempo, ''quieta non movere''. --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 00:17, 31 ott 2023 (CET)
::Ah, d'accordo, ho capito. Dunque hai annullato immaginando che le citazioni che avevo inserito fossero diverse da quelle del manga. Allora posso chiederti come mai non ti sei fatto lo scrupolo di controllare prima di annullare, neanche la 2^ volta? Comunque le traduzioni del manga italiano sono 2, entrambe dal giapponese: la 1^ è stata usata per le prime 5 edizioni e l'altra per la successiva poi ripubblicata a colori; le frasi delle mie modifiche fanno riferimento alla 1^, che fra l'altro si trova anche su Internet. Se è necessario aggiungere la citazione della fonte non c'è problema, mi scuso per non averlo fatto ma non lo sapevo! Ora che ti ho spiegato tutto aspetto comunque a ripristinare le mie modifiche aggiungendoci l'edizione, vorrei saperti d'accordo. [[Speciale:Contributi/151.38.160.120|151.38.160.120]] ([[User talk:151.38.160.120|msg]]) 18:49, 31 ott 2023 (CET)
:::Mi ha tratto in inganno il fatto che le tue modifiche alla voce del manga e quelle alle voci dei personaggi non sono state contestuali e, soprattutto, che non hai spiegato nel campo oggetto della modifica cosa hai fatto. Vedo che il primo ottobre hai modificato la pagina del manga benché senza specificare l'edizione di riferimento, cosa che hai fatto solo ora qui sopra e neppure del tutto: è la prima stampa, quella del 1995-1997, o la ristampa 1998-2001 detta ''Dragon Ball Deluxe''? I problemi comunque sono: 1) La traduzione che c'era prima dovrebbe essere ancora presente in «[[Ultime parole da Dragon Ball]]». Dico "dovrebbe" perché c'è troppa roba e non posso controllare tutto subito, mi baso sulla cronologia. Inoltre le tue modifiche alla voce del manga sono state realizzate con un unico intervento, perciò non si capisce se hai tagliato qualche battuta che magari è stata riportata in quella suddetta o altre pagine. 2) In base a quello che si legge [[w:Dragon_Ball#Edizioni_italiane|qui]] le edizioni migliori sono la ''Dragon Ball Evergreen Edition'' e successive. Tu hai invece utilizzato una precedente, la quale è censurata e ha un adattamento peggiore. Quella che c'era prima del tuo intervento, essendo diversa, per esclusione dovrebbe essere l'adattamento migliore, anche se purtroppo non ci sono indicazioni esplicite. Stando così le cose, ci sarebbe da propendere anche per l'annullamento delle modifiche che hai fatto nella voce del manga. Non procedo perché prima preferisco ascoltare la tua opinione in merito. Come vedi, ci sono diverse cose da considerare e discutere. Comunque tutto quello che si fa resta nella cronologia delle pagine e può essere recuperato facilmente, quindi non preoccuparti. Non inserisco il {{tl|ping}} perché hai l'IP dinamico e sarebbe inutile. A margine: firma i messaggi come spiegato [[Aiuto:Uso della firma#Inserimento automatico|qui]]. --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 20:28, 31 ott 2023 (CET)
::::Ti ringrazio per avermi risposto esaustivamente, cercherò di fare lo stesso. Mi scuso se tutte le volte che ho modificato le voci dei personaggi non ho messo nulla nel campo oggetto, davo per contato che si capisse che erano correzioni di citazioni e non vandalismi. Venendo alla questione delle traduzioni, è stata usata la 1^ traduzione dal giapponese per le seguenti edizioni: Dragon, Deluxe, New, Book, Perfect; la 2^ per Evergreen e Fullcolor. In alcune edizioni successive alla primissima sono state fatte delle censure poi tolte di nuovo nelle ultime 2. La questione della "fedeltà" non so da dove salti fuori, è l'anime (il cartone) ad aver stravolto i dialoghi, ai manga non capitano cose genere e questo non ha fatto eccezione, infatti in nessuna delle fonti citate nella sezione che hai indicato si parla di maggiore o minore fedeltà. Qui, la pagina relativa al manga riprende la 1^ edizione (che è anche la più nota ai fan), quella con la traduzione che era presente in origine sulla pagina prima che venisse modificata, ed integrata, un paio d'anni fa da alcuni utenti. Se il punto è che le citazioni in pagine diverse devono corrispondere, è quello che stavo cercando di fare io. Se è necessario specificare l'edizione, non c'è problema ed anche secondo me è giusto. Ho controllato per esempio le pagine delle opere di Tolkien e della Rowling, che hanno subito di recente delle ritraduzioni, non molto gradite ai lettori da quel che ricordo: le citazioni sono prese dalle rispettive traduzioni "storiche", non dalle 2 più recenti, tranne che per alcuni incipit dove sono riportate entrambe per compararle. Wikipedia pure usa la nomenclatura delle prime traduzioni di tutte queste opere a quanto vedo, ma è un progetto diverso da Wikiquote. A me sembra più logico tenere la 1^ traduzione anche per Dragon Ball, com'è stato fatto per Il signore degli anelli ed Harry Potter. Ora che ho esposto la mia visione dimmi qual è la tua opinione a riguardo. Domattina però! :) [[Speciale:Contributi/151.38.221.149|151.38.221.149]] ([[User talk:151.38.221.149|msg]]) 00:27, 1 nov 2023 (CET)
:::::Scrivo adesso, tu rispondi quando ti è più comodo; in ogni caso si guadagna tempo. Ci sono non pochi utenti di passaggio che, magari anche in buona fede ma con scarsa cognizione di causa, fanno pasticci. Su Wikipedia si dice che la ''Dragon Ball Evergreen Edition'' ha «<u>per la prima volta</u> un adattamento fedele all'originale», come dire che tutti gli adattamenti precedenti non lo sono. Non so se è vero che sia l'unica fedele, non si riescono a consultare le fonti citate e le uniche edizioni certamente infedeli sono la ''New'', la ''Book'' e la ''Perfect'', ma sta di fatto che ci sono traduzioni diverse. Facciamo un esempio. Attualmente è presente questa frase: «Un Sayan che non può muoversi è inutile!». Nell'edizione che hai usato tu diventa: «Un Saiyan è assolutamente inutile!» Sono cose ben diverse e la prima è sensata, l'altra mica tanto. La ''Evergreen'' e le edizioni successive sono sicuramente le migliori e sarebbe preferibile usare quelle, perché a rigor di logica il criterio della maggior qualità vale più di quello della maggior diffusione. Va però detto che la situazione attuale della voce è molto dubbia perché non sappiamo quali e quante edizioni sono state utilizzate per la stesura. Forse una revisione condotta su di un'unica edizione di riferimento (la tua, cioè la prima in assoluto, che non è la migliore ma forse neppure la peggiore) dà più garanzie rispetto a quello che c'è adesso. Devi però dire chiaramente se hai tagliato delle citazioni preesistenti e assumerti il compito di revisionare «[[Ultime parole da Dragon Ball]]» ed eventuali altre voci che fanno capo a «[[Dragon Ball (manga)]]», sennò è un casino per i motivi che ho già spiegato. Peraltro dovrei avere nella mia disponibilità l'edizione ''Deluxe'', che è come la prima ma con refusi corretti e cose del genere, perciò può essere utile per un confronto. --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 01:47, 1 nov 2023 (CET)
::::::Eccomi! Sono contento di sapere che anche tu hai il manga di Dragon Ball. La differenza fra le 2 principale traduzioni in realtà è poca, la frase sulla presunta infedeltà di tutte le prime edizioni è stata scritta da un utente ma non trova riscontro nelle fonti citate nei paragrafi in cui si parla di fedeltà. Si può dire che in alcuni passaggi la 1^ contiene dei refusi, come nel caso della frase che hai citato tu. Anch'io me n'ero reso conto quando l'ho scritta, ma ho voluto riportare la citazione così com'era al pari delle altre. Ho controllato sulla Perfect Edition che avevo acquistato, dove piccole imprecisioni come queste sono state sistemate, e lì la frase è: "Un Saiyan che non può muoversi, è un Saiyan inutile!"; mi sono fatto l'idea che il testo non ci stesse inizialmente nella nuvoletta del volume piccolo senza ridurre molto i caratteri e così hanno ridotto la frase, non penso che non sapessero tradurre l'ideogramma di "muoversi". Un altro caso che ricordo è nell'ultimo volume, dove una frase termina con "strate" invece che "strategia", anche qui aggiustata nella Perfect Edition. Non è minore fedeltà, sono refusi che balzano subito all'occhio di chi legge il manga, e fra le frasi che ho cambiato io non ce ne sono altri. Per la frase di Vegeta potremmo usare la versione sistemata specificando l'edizione, oppure semplicemente non inserire proprio quella frase scegliendo magari un'altra frase più significativa (e ce ne sono di più significative pronunciate da Vegeta nella saga dei Saiyan). Se c'è da controllare ed eventualmente correggere le citazioni del manga in altre pagine posso darci senz'altro un'occhiata io quando ho tempo. Approfitto per chiedere una cosa: sai come mai la grafica di Wikiquote è cambiata da ieri? [[Speciale:Contributi/151.38.218.129|151.38.218.129]] ([[User talk:151.38.218.129|msg]]) 14:41, 1 nov 2023 (CET)
:::::::Per sapere se una traduzione è fedele devi fare il riscontro con l'edizione in lingua oppure affidarti a una fonte terza (un articolo di un sito specializzato o cose simili), non si può stabilire a lume di naso. Le uniche (presunte) garanzie in tal senso riguardano la ''Evergreen'' e successive. La frase che ho citato sopra era solo a mo' d'esempio, non vorrei che ci fossero altre cose del genere; sono peraltro favorevole all'eliminazione di essa così come eventualmente di altre non significative, con la dovuta cautela. Ho comunque detto che si può procedere all'inserimento di citazioni tratte dalla prima edizione, che è sempre meglio che non sapere quale sia l'edizione di riferimento. Però non hai risposto sui due punti più importanti, cioè se hai cancellato delle citazioni e se intendi accomodare la pagina sulle ultime parole; a ciò si aggiunga che è necessario sapere se hai revisionato tutte le citazioni o solo alcune. Se tutto questo non si chiarisce si deve riportare la pagina del manga a prima del tuo intervento, perché, come ho già detto, le citazioni nella pagina del manga e quella delle altre voci devono coincidere, è la regola, così com'è importante sapere esattamente da quale edizione provengono le citazioni. Se invece si chiarisce posso lasciare la pagina del manga con le tue modifiche e ripristinare pure le pagine dei personaggi, bastano pochi clic. Non è che dovresti fare tutto in una volta, l'importante è non lasciare le cose a metà. La grafica di Wikiquote è cambiata così com'è da tempo cambiata in altri progetti di Wikimedia, quella di adesso è la versione ''mobile'' (per telefonini); gli utenti registrati possono modificare le preferenze e continuare a visualizzare il sito su laptop e desktop com'era prima. --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 17:06, 1 nov 2023 (CET)
::::::::Ah dunque la grafica era cambiata già da prima di ieri e non me n'ero accorto, la preferivo com'era prima anche perché tanto non uso spesso il telefonino per navigare su Wikipedia. Tornando a noi, controllerò sia la corrispondenza fra tutte le citazioni che ho provato ad inserire nelle pagine dei personaggi e quelle presenti nella pagina del manga sia la corrispondenza le ultime parole di quest'ultima e quelle della relativa pagina che dovranno comunque venire tutte dalla vecchia traduzione e non dalla nuova, lasciami solo un po' di tempo. Se troverò discrepanze ma anche errori di battitura o formattazione e qualsiasi imprecisione li sistemerò. Non ho cancellato nessuna citazione, ho solo riscritto quelle che ho trovato scritte diverse, e dovrebbero essere tutte della stessa edizione. Riguardo alla frase di Vegeta a me sta bene qualunque soluzione, sia correggerla in quella che ho riportato specificando l'edizione, sia sostituirla con un'altra, sia toglierla e basta. Quanto ho detto secondo te può essere soddisfacente per la questione di cui stiamo discutendo? Volevo anche ribadire una cosa che ho detto: nelle fonti riportate sulla pagina che parla del manga, ed ho controllato tutte quelle della sezione, non si parla di fedeltà da nessuna parte, solo di censure introdotte dopo la 1^ edizione italiana e poi rimosse con le ultime 2, censure più grafiche che verbali. Se insisto un po' su questo punto è perché da appassionato anche di anime ho ben presente la questione dell'adattamento film dello Studio Ghibli che sono stati spacciati per "più fedeli" quando erano tutt'altro, non è che ogni nuova edizione di qualcosa sia per definizione più fedele e le precedenti siano da buttare. Scusami per la digressione, su questo argomento mi faccio un po' prendere la mano! [[Speciale:Contributi/151.38.44.141|151.38.44.141]] ([[User talk:151.38.44.141|msg]]) 22:48, 1 nov 2023 (CET)
:::::::::La grafica era cambiata anche su PC desktop e laptop già da prima ma non su Wikiquote in italiano, bensì su altri progetti come Wikipedia in inglese. Da ieri la versione mobile, che prima per Wikiquote in italiano era visualizzabile solo da chi si collegava da telefono (almeno credo, perché neppure io lo uso) è stata imposta a tutti i tipi dispositivi, ma se non ti piace puoi registrarti e tornare alla vecchia smanettando nelle impostazioni del tuo account (io l'ho fatto con successo e soddisfazione). Prenditi il tuo tempo per le modifiche, l'importante è l'uniformità. Quando dici «dovrebbero essere tutte della stessa edizione» è il condizionale che mi preoccupa. Non che a me personalmente importi qualcosa, piuttosto il contrario, ma le cose si devono fare con criterio, a regola d'arte. Se revisioni tutte le citazioni allora basterà semplicemente inserire l'edizione di riferimento in bibliografia, se invece solo alcune sono prese con certezza dall'edizione in bibliografia allora bisognerà segnalarlo in qualche maniera per evitare confusione con le altre. Io purtroppo non sono pratico delle convenzioni di Wikiquote in fatto di fumetti, comunque vedi [[Wikiquote:Modello di voce/Fumetti]]; inoltre non mancherà chi ti potrà dare qualche altra dritta. Questione adattamento: non si tratta solo di censure, ma di qualità della traduzione, cioè una scena potrà anche non essere censurata e quindi presente, ma le battute sono magari tradotte male e questo non c'è verso di saperlo a colpo d'occhio; ecco perché facevo l'esempio della frase di Vegeta. Come ti ho detto io ho tutta l'edizione Deluxe, figurati se ho interesse a screditarla: sarei felice se fosse la migliore, così ha più mercato. Mi ricordo di quello che hai detto sopra circa il Signore degli anelli e so anche di cose come [https://www.corriere.it/tecnologia/19_giugno_25/strano-caso-doppiaggio-italiano-evangelion-anime-culto-netflix-55ed6058-9745-11e9-8e4d-b6b35f2a9094.shtml questa], ma penso che si debba distinguere di caso in caso. Comunque almeno per ora questo non importa. --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 23:18, 1 nov 2023 (CET)
::::::::::Ho trovato il tempo di rispondere adesso. Sempre sulla nuova grafica, sai se è una cosa decisa da qualcuno o se se n'è discusso fra gli utenti registrati? Cioè, come mai su Wikiquote proprio l'altro ieri è stata impostata, mentre su altri progetti lo era già da prima o non lo è ancora? Sarà stato stabilito da qualche parte, no? Chiedo solo per curiosità per cui se non sai rispondere a tutte queste domande non importa. Comunque, ho capito il discorso dell'uniformità delle traduzioni, vedrò di controllare anche in quel senso. E riguardo alla questione delle nuove traduzioni, posso essere d'accordo con te se parli di qualità di traduzione o di tradotto male, ho capito quel che volevi dire. Per ora lasciamo le cose come sono, poi scandaglierò le 2 pagine che dici e sistemerò quel che non va, ok? Buona serata! [[Speciale:Contributi/151.38.29.160|151.38.29.160]] ([[User talk:151.38.29.160|msg]]) 20:10, 2 nov 2023 (CET)
:::::::::::La questione della grafica ha colto di sorpresa pure gli amministratori di questo sito, vedi [[Wikiquote:Bar#Layout|qui]], quindi se è stata discussa lo è stata altrove (Wikiquote in italiano è come il pianeta di una galassia o la provincia di uno stato). Immagino che chi di dovere abbia deciso di effettuare il cambiamento gradualmente e che solo ora sia arrivato il momento di attuarlo qui, mentre a quanto ho visto altri progetti in portoghese e francese sono stati l'avanguardia. Probabilmente poi toccherà a Wikisource e Wikipedia in lingua italiana. (Non è stato l'unico cambiamento, infatti da qualche giorno le pagine di Wikiquote sono indicizzate su Google sotto il nome di Wikipedia.) Per il resto: sì, va bene. Saluti. --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 20:57, 2 nov 2023 (CET)
::::::::::::Ciao, ho controllato tutte le citazioni da ultime parole e corrispondono alla 1^ traduzione. Ci sono soltanto un paio di errori di battitura ed una ripetizione nella pagina delle ultime parole, in quella del manga devo verificare solamente questo punto. Finirei di controllare le altre citazioni prima di cominciare a modificare. [[Speciale:Contributi/151.38.225.16|151.38.225.16]] ([[User talk:151.38.225.16|msg]]) 20:18, 13 nov 2023 (CET)
:::::::::::::Ciao, sì, meglio finire di controllare prima di aggiungere altro, per chiarezza. Intanto ripristino le tue modifiche alle voci dei personaggi. --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 20:25, 13 nov 2023 (CET)
== re: Pagina bianca ==
Ciao, sono d'accordo con te nel dividere in due. Forse terrei anche quella di Bufalino? --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 13:13, 1 nov 2023 (CET)
:Va bene, fai pure tu, visto che hai avuto l'idea :) --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 17:31, 1 nov 2023 (CET)
== Brindisi dai film ==
Ma qual è il motivo per annullare il brindisi di "Le avventure di Tintin"? Perché era banale e basta? [[Utente:Killb94|Killb94]] ([[Discussioni utente:Killb94|scrivimi]]) 21:31, 14 dic 2023 (CET)
:{{ping|Killb94}} Perché non è [[WQ:S|significativo]]. Citazioni del genere non possono stare in nessuna voce, meno che meno nelle tematiche, le quali sono da sempre considerate come il fior fiore di Wikiquote, quindi si è ancora più rigorosi. È vero che non sempre lo standard di qualità è rispettato, ma questo non è un buon motivo per peggiorare la situazione. In particolare in «Brindisi dai film» si devono inserire solo quelli che hanno una qualche originalità, almeno un minimo, e oggettivamente nessuna persona di buon senso potrà mai dire che «Un brindisi, alla nostra buona fortuna!» ce l'abbia, trattandosi di una formula stereotipata. Detto in altri termini: quella pagina non è un mero elenco di qualsiasi brindisi purché pronunciato in un film. Io sono sicuro al 100% di quello che dico, se non ne sei convinto e pensi che le cose stiano diversamente chiedi pure a un amministratore, per esempio Homer, Superchilum o Spinoziano, e se loro daranno ragione a te parola mia che ti faccio un bonifico dall'importo corrispondente al prezzo di un caffè. --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 00:09, 15 dic 2023 (CET)
:: Amen Udiki, sono assolutamente d'accordo con te. Con la scusa di catalogare ''certe'' citazioni in qualche modo, Wikiquote è stata infarcita di citazioni banali e insignificanti di cui, solo per citare un esempio, [[Ultime parole dai film]] è a mio avviso la massima espressione del peggio (e non mi importa se è finita impunemente in [[Wikiquote:Vetrina|Vetrina]]). Il primo motivo per inserire una citazione ''dovrebbe'' sempre essere la significatività, inserire una citazione perché può essere catalogata in una categoria (''Bridisi, regole, ultime parole ecc'') dovrebbe avvenire solo ''dopo''. Quello che invece si sta facendo da tempo è invece giustificare l'inserimento di banalità solo perché c'è un modo di catalogarle.
::<br />
:: In breve per tornare al mio esempio di sopra, il ragionamento dovrebbe essere: ''se'' una citazione è significativa, e ''se'' è ''anche'' rappresentativa di ultime parole (o brindisi, o regole, o altro) allora la inserisco altrimenti no. --[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 08:06, 15 dic 2023 (CET)
::: Sono d'accordo, solo una piccola precisazione: [[Ultime parole dai film]] non è in vetrina, è in vetrina solo [[Ultime parole]].-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 12:01, 16 dic 2023 (CET)
== Annullamento copione episodio Camera Cafe (Insopportabile) ==
Non capisco perché tu mi abbia cancellato il copione. "È una raccolta di sole citazioni e si viola il diritto d'autore". Ma se nelle pagine Wikiquote delle altre stagioni di Camera Cafè ci sono scritti anche copioni di interi episodi [[Utente:Sesa20148|Sesa20148]] ([[Discussioni utente:Sesa20148|scrivimi]]) 22:44, 11 feb 2024 (CET)
:{{ping|Sesa20148}} Salve, te l'ho spiegato il perché. Non si possono trascrivere tutti gli sketch di un episodio per intero, esorbita dal diritto di citazione ed è una violazione del diritto d'autore. E se anche fossero nel pubblico dominio qui non si riportano interi script, perché questa è un'antologia di citazioni. Se ce ne sono altri vanno tolti: il fatto che qualcuno passi col rosso non autorizza nessun altro a fare altrettanto. Saluti, --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 22:59, 11 feb 2024 (CET)
::Continuo comunque a non capire il perché tu abbia dovuto fare il giustiziere della notte giusto giusto con il mio post quando ce ne sono riportati di simili DA ANNI. E comunque, qualora fosse una violazione dei diritti d'autore e qualora arrechi fastidio, credo che spetti a chi li detiene (se poi tu fossi il detentore dei diritti ovviamente sarebbe un'altra storia) la rimozione e non ad una persona a caso, ma vabbè. Sicuramente mi sbaglieró! [[Utente:Sesa20148|Sesa20148]] ([[Discussioni utente:Sesa20148|scrivimi]]) 03:34, 12 feb 2024 (CET)
:::{{ping|Sesa20148}} I volontari tengono le cose in ordine: non si deve aspettare che la magistratura venga a chiudere il sito; che assurdità. Il resto è già stato spiegato ''ad abundantiam'', compreso il fatto che qui si mettono delle citazioni e non si riportano i copioni per intero perché non è questo lo scopo di un'antologia. Puoi inserire ''alcune'' di quelle citazioni andandole a recuperare dalla cronologia della voce e tenendo conto della [[WQ:S|significatività]]. Leggi anche [[Wikiquote:Cosa Wikiquote non è]] e [[Wikiquote:Diritto d'autore]]. È responsabilità degli utenti conoscere e rispettare le regole. --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 14:36, 12 feb 2024 (CET)
:::P.S.: se sei stato tu a riportare copioni interi in altre occasioni e sotto mentite spoglie (cioè senza eseguire il log in), sarebbe doppiamente grave invocare questo per continuare a inserire ancora materiale coperto dal diritto d'autore; dico "doppiamente" perché già di per sé è illecito. A poco a poco vedrò di sforbiciare. Occhio che la faccenda è seria e non sono ammessi altri sgarri... --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 14:46, 12 feb 2024 (CET)
::::No, io sono un utente nuovo. Sono un grande appassionato della serie e ho sempre spulciato la pagina per rileggermi qualche dialogo. Poi ieri, per passatempo, ho creato l'account e ho inserito il post anche per dare un contributo alla pagina, dopo anni di "utilizzo passivo". Avendo visto che nel tempo è stata sempre arricchita in questo modo, non immaginavo minimamente che potesse essere un problema, men che meno che fosse così grave. Non è mio interesse passare i guai con la magistratura né tantomeno far chiudere una pagina Wikiquote, specie se di qualcosa di cui sono appassionato. Mi scuso se ho risposto un po' sull'offensiva, ero infastidito perché ci avevo messo un po' di tempo e ci tenevo al post. Almeno con questa abbiamo messo alla luce una problematica seria. Cercheró di attivarmi anch'io in tal senso, allora. Saluti! [[Utente:Sesa20148|Sesa20148]] ([[Discussioni utente:Sesa20148|scrivimi]]) 15:26, 12 feb 2024 (CET)
== Re: 8½ ==
Ciao! Ho ripristinato la versione precedente, ci sono già NDR piuttosto anomali, le ultime modifiche non aiutavano... [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 08:49, 13 feb 2024 (CET)
== [[Gustave Geffroy]] ==
Ciao, ho recuperato la citazione da wikipedia, non ho altro. Se non va bene cancelliamo tutto. --[[Utente:Codas|Codas]] ([[Discussioni utente:Codas|scrivimi]]) 19:00, 28 feb 2024 (CET)
:{{ping|Codas}} <del>Allora chiederò lumi a chi l'ha inserita su Wikipedia, l'ho già individuato. Saluti, --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 19:39, 28 feb 2024 (CET)</del>
::[[speciale:diff/1319781|Risolto]]. --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 19:55, 28 feb 2024 (CET)
== Carson McCullers ==
1) Ho visto che hai corretto la mia citazione dal [[Carson McCullers#Invito di nozze|romanzo della McCullers]]: l'accento grave, anziché l'acuto utilizzato nell'edizione Einaudi che avevo peraltro citato in Bibliografia. È una insignificante minuzia, ma mi fornisce l'occasione di chiedere una spiegazione: in Wikiquote le citazioni devono rispettare l'originale di stampa anche nell'ortografia, oppure l'ortografia della citazione deve rispettare delle apposite linee guida di wikiquote?
2) Hai inserito il titolo di paragrafo "Citazioni di Carson McCullers", e ritengo che tu abbia agito per il meglio. È invece il contenuto di quel paragrafo che mi lascia perplesso: a parte il fatto che ''Il cuore è un cacciatore solitario'' non è il titolo originale del romanzo Carson McCullers, ma semmai il titolo della traduzione italiana, effettuata correttamente da [[Irene Brin]], del titolo originale in lingua inglese ''The Heart is a Lonely Hunter''; anche ''The Heart is a Lonely Hunter'' non è originale della McCullers, ma a sua volta è la citazione della poesia "The Lonely Hunter" del poeta scozzese [[William Sharp]] (che utilizzava lo pseudonimo di "Fiona MacLeod"): "But my heart is a lonely hunter that hunts on a lonely hill" (è l'ultimo verso della terza strofa. Vedi il testo della poesia [https://allpoetry.com/poem/13210957-The-Lonely-Hunter-by-William-Sharp qui]) --[[Utente:Ferrante1|Ferrante1]] ([[Discussioni utente:Ferrante1|scrivimi]]) 10:08, 29 feb 2024 (CET)
:{{ping|Ferrante1}} Salve, per quanto riguarda gli accenti se fossimo su Wikisource andrebbero mantenuti tali e quali, qui si può normalizzare. Per quanto riguarda la citazione «Il cuore è un cacciatore solitario» credo che ci si debba domandare se, fonti alla mano, è attribuita alla McCullers, quindi trattarla come spiegato [[Aiuto:Fonti#Citazioni_attribuite|qui]]; chiedo lumi a {{ping|Dread83}} (quando tornerà operativo) che l'ha inserita. Saluti, --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 13:40, 29 feb 2024 (CET)
::Carson McCullers aveva intitolato il suo romanzo "The mute" (vedi per es. [https://www.studysmarter.co.uk/explanations/english-literature/american-literature/the-heart-is-a-lonely-hunter/ qui]). Fu l'editore a cambiare il titolo col verso di Sharp (vedi [[Elisabetta Rasy]], ''Memorie di una lettrice notturna'', Rizzoli, 2009, p. 117, [https://www.google.it/books/edition/Memorie_di_una_lettrice_notturna/vYQqAQAAIAAJ?hl=it&gbpv=1&bsq=William+Sharp+il+cuore+%C3%A8+un+cacciatore+solitario&dq=William+Sharp+il+cuore+%C3%A8+un+cacciatore+solitario&printsec=frontcover Google libri]) --[[Utente:Ferrante1|Ferrante1]] ([[Discussioni utente:Ferrante1|scrivimi]]) 16:48, 29 feb 2024 (CET)
:::{{ping|Ferrante1}} Non dubito minimamente che quella <u>non</u> sia farina del sacco della signora McCullers, è solo che su Wikiquote si raccolgono anche citazioni attribuite (vedi link sopra) o errate (vedi [[Citazioni errate|qui]]), ovviamente specificando che sono tali. Vorrei capire se è diffusa l'opinione (ancorché inesatta) secondo cui quella è una citazione della McCullers e regolarmi di conseguenza, per questo dicevo che volevo sentire il parere di Dread che, oltre ad aver aggiunto lui la citazione, è anche un utente molto esperto. --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 17:01, 29 feb 2024 (CET)
::::Il titolo del primo romanzo della McCullers (del 1940) è proprio ''The Heart is a Lonely Hunter''; il titolo però è stato tratto dal poemetto ottocentesco di Sharp che è molto noto nella letteratura inglese. Manoel de Oliveira ha intitolato un suo film in portoghese "A Divina Comédia", lo stesso titolo del poema dantesco (che non c'entra nulla col film di Oliveira). IMO non sarebbe corretto attribuire l'esclusività o la primogenitura del titolo "La Divina Commedia" al film di Oliveira. Vedo ora peraltro che la frase "Il mio cuore è un cacciatore solitario che caccia su una collina solitaria", traduzione di "But my heart is a lonely hunter that hunts on a lonely hill", era stata inserita nella pagina [[William Sharp]] una decina di anni fa e cancellata correttamente da {{ping|Spinoziano}} perché senza indicazione della fonte [https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=William_Sharp&diff=prev&oldid=724972 vedi] --[[Utente:Ferrante1|Ferrante1]] ([[Discussioni utente:Ferrante1|scrivimi]]) 18:59, 29 feb 2024 (CET)
:::::{{ping|Ferrante1}} Non si tratta assolutamente di attribuire l'esclusività o la primogenitura, ma solo eventualmente di specificare che una citazione è da alcuni erroneamente attribuita a un autore mentre invece è di un altro, cfr. [[Igor' Fëdorovič Stravinskij#Attribuite]]. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 19:37, 29 feb 2024 (CET)
== Re: Cláudio Taffarel#Citazioni su Cláudio Taffarel ==
Che devo dirti, toglila pure... '''''[[Utente:Danyele|<span style="font-family:Times New Roman; color:black;">— dany</span>]][[Discussioni utente:Danyele|<span style="font-family:Times New Roman; color:grey;">ele</span>]]''''' 17:11, 15 mar 2024 (CET)
== La fonte delle "citazioni su" nella pagina dei rispettivi autori ==
Ciao Udiki, ammetto di non essere molto aggiornato sulle regole di Wikiquote che frequento saltuariamente, ma [https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Lilli_Carati&diff=prev&oldid=1323629 hai scritto] che "La fonte delle "citazioni su" non va qui [la voce sull'oggetto menzionato] ma nella pagina dei rispettivi autori" e mi hai linkato la linea guida [[Wikiquote:Modello_di_voce#Provenienza_e_fonti]]. Io lì non leggo che le fonti vadano riportate <u>solo</u> nella pagina degli autori e non in quella della voce tematica, ma semplicemente che nelle voci degli autori ci deve essere una fonte.
In verità non trovo neanche ben centrata quella linea guida ''tout court'', visto che lì si parla di citazioni che provengono da altre voci, mentre il mio caso riguarda citazioni inserite <u>per la prima volta</u> nella voce sul soggetto. Bisogna che le citazioni siano sempre scritte sia nella voce dell'autore e sia nella voce sul soggetto? C'è una linea guida in merito? Mi pare strano, visto che una citazione di un autore (Cruciani, per esempio) può essere rilevante solo per il soggetto della discussione (Lilli Carati, in questo caso) e non per l'autore stesso.
Saluti. [[Discussioni utente:Martin Mystère|Martin Mystère (scrivimi)]] 16:34, 26 mar 2024 (CET)
:{{ping|Martin Mystère}} Salve, la linea guida parla di «citazioni presenti in una voce <u>(o sezione)</u> tematica» e per «sezione tematica» si intende proprio quella chiamata «Citazioni su ecc...». Il resto è implicito ([[WQ:MCS|qui]] però è esplicito) e puoi vedere anche innumerevoli esempi pratici, come [[Lev_Tolstoj#Citazioni_su_Lev_Tolstoj]]. Il punto è che tu avresti dovuto inserire le citazioni prima nelle voci di Banfi, Cruciani e Giusti accompagnandole dalla fonte (il sito internet), poi riportarle anche nella voce di Lilli Carati senza indicare tutta la fonte (cioè il sito internet), bensì solo l'autore tra parentesi tonde e col wikilink: è la cosiddetta regola del doppio inserimento. Così è anche molto più comodo. Vedi anche le istruzioni contenute nel tamplate di avviso sottostante e che di solito si inserisce nelle pagine di discussione degli utenti:
{{Avviso tematica}}
:Naturalmente sarebbe il caso di provvedere: magari è un po' seccante, ma nulla di trascendentale. Quanto al resto: avevi fatto bene a inserire le citazioni di Lilli Carati in ordine cronologico così come appaiono nell'intervista a ''Libero'', però era meglio lasciarle raggruppate nella sottosezione specifica, perché è così che si fa quando sono almeno tre. Inoltre su Wikiquote nell'elenco puntato non si usa l'apostrofo dopo l'asterisco e nelle intestazioni non si inseriscono spazi prima e dopo ==, ma questo non è molto importante. Saluti, --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 17:03, 26 mar 2024 (CET)
::Va bene, agirò così in futuro. Per quanto riguarda gli spazi, su Wikipedia si possono mettere come no, io li trovo più ordinati, ma qui eviterò. Non so bene cosa significhi non usare l'apostrofo dopo l'asterisco, non penso di averlo fatto. Ciao, [[Discussioni utente:Martin Mystère|Martin Mystère (scrivimi)]] 21:04, 26 mar 2024 (CET)
:::{{ping|Martin Mystère}} Volevo dire lo spazio, non l'apostrofo, dopo l'asterisco. Se non ricordo male qui la convenzione è questa, ma in realtà a livello di output non cambia nulla, per cui ''a me personalmente'' non sembra importante: lo dicevo soprattutto per evitarti la fatica inutile di una battuta in più. Probabilmente stavo anche per scrivere, prima di essere interrotto come sempre mi succede, che qui l'apostrofo è dattilografico o dritto, non tipografico o uncinato, quindi è meglio sostituirlo quando fai copia e incolla da siti che usano quello del secondo tipo: [[Wikiquote:Bar/Archivio_2022-06--12#Apostrofo_tipografico_o_dattilografico|qui]] ho spiegato come farlo in un colpo solo, leggi entrambi i miei post nel thread. Una volta c'era un bot che provvedeva, ma ora è fuori uso. Saluti, --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 21:39, 26 mar 2024 (CET)
== Re: URL archiviati ==
Ciao. Come spiegato [https://dal15al25.gazzetta.it/2024/04/06/avviso-da-lunedi-il-blog-sparisce/ qui], da lunedì quel blog non sarà più attivo. Ecco '''''[[Utente:Danyele|<span style="font-family:Times New Roman; color:black;">— dany</span>]][[Discussioni utente:Danyele|<span style="font-family:Times New Roman; color:grey;">ele</span>]]''''' 21:07, 6 apr 2024 (CEST)
== Risposta ad un esperto wikipediano ==
Chi è senza peccato scagli la prima pietra! La ringrazio per avermi cancellata. Non credo che lei non abbia mai fatto errori nella sua vita. Se si trova qui a fare il Maestro, potrebbe anche pensare e ricordare che ci sono gli studenti ignoranti... e li dovrebbe istruire SENZA BACCHETTARE! qualche volta accade, però, che l'alunno superi il maestro... non si mai nella vita. Se non ci fosse la Luce, gli occhi non potrebbero vedere. A buon intenditor... [[Utente:Teresa Averta Scrittrice|Teresa Averta Scrittrice]] ([[Discussioni utente:Teresa Averta Scrittrice|scrivimi]]) 00:13, 25 apr 2024 (CEST)
==Hellraiser==
Ciao! Volevo darti qualche dritta sui range (magari sono cose che sai già, io comunque le ho scoperte in tempi relativamente recenti e ho visto che possono tornare utili): per gli IP lunghi (IPv6) come [https://it.wikiquote.org/wiki/Speciale:Contributi/2A0E:41B:57BF:0:DCBD:E47D:6808:7E59 questo] aggiungendo /64 si trovano talora [https://it.wikiquote.org/wiki/Speciale:Contributi/2A0E:41B:57BF:0:DCBD:E47D:6808:7E59/64 gli altri contributi] della stessa persona. "/64" è il range più piccolo per gli IPv6, corrisponde a un singolo IP normale, cioè un singolo indirizzo normale, difatti alcuni bloccano sempre con "/64" gli IPv6. Con gli IPv6 è anche più difficile dialogare perché vedono l'avviso solo se gli scrivi sul preciso IP lungo che stanno utilizzando in quel momento, e non serve mettere avvisi nella discussione del range. Per approfondimenti trovi [[w:Aiuto:Blocco_di_classi_di_indirizzi#Guida_essenziale_per_gli_indirizzi_IPv6|qui]] una tabella sugli IPv6 e [[w:simple:Help:Range_blocks#Table_of_sample_ranges|qui]] una sugli IP normali (ad esempio un range /24 su un IP normale copre 256 indirizzi, che corrisponde a un range /56 su un IPv6) ma di solito basta sapere il trucco del /64 sugli IPv6, io finora non ho mai bloccato range più lunghi. -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 09:45, 2 giu 2024 (CEST)
:@[[utente:Spinoziano|Spinoziano]] Ciao e grazie per la dritta, hai fatto benissimo a darmela e queste cose sono sempre molto ben accette. So che questi indirizzi IP cambiano anche da un momento all'altro, il mio era solo un disperato tentativo di interlocuzione basato sulla possibilità che l'utente fosse ancora collegato al sito, con quell'identità o un'altra, e che potesse così avvedersi della mia comunicazione. Per inciso: il "duck test" dice che si tratta sempre della stessa persona, che dispone anche di più utenze registrate, e che ''inter alia'' modifica "maniacalmente", per usare l'avverbio a lui tanto caro, le pagine dei film della Disney e della Marvel, di vari horror e delle ultime parole e brindisi dai media. Sono anni che imperversa e peggiora le voci, ponendo pure problemi di violazione del copyright, ma lo sapete già e questo è un "dire a nuora perché suocera intenda". È necessario arginare tutto ciò colpo su colpo. Colgo l'occasione per informare, a motivo di quello che si vede '''[[speciale:cronologia/Gli Incredibili - Una "normale" famiglia di supereroi|qui]]''', che ho deciso di annullare a vista tutte le modifiche che apporterà, salvo forse casi eccezionali, perché è di conclamata inaffidabilità e non è possibile verificarne l'operato, né che per una cosa buona se ne lascino passare cento perniciose, e in questo imiterò il chirurgo che, quando amputa la parte cancerosa, rimuove anche un pezzo di quella sana, giacché quasi nessuno si preoccupa di fare pulizia e polizia, ma non mancherà, come ho riscontrato, chi in un secondo momento ripristinerà le eventuali soppressioni indebite. Perdona la digressione. Saluti, [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 14:06, 2 giu 2024 (CEST)
::Sì, mi sembra che prima usasse più "malignamente" ma poi è passato con convinzione a "maniacalmente"; usa anche altri range ma su [https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Speciale:Contributi/2A0E:41B:57BF:0:DCBD:E47D:6808:7E59/64&target=2A0E%3A41B%3A57BF%3A0%3A0%3A0%3A0%3A0%2F64&offset=20230723202350 questo] è attivo da dicembre 2022. Lascerei a te, che ultimamente lo hai seguito di più, di valutare se è il caso di bloccarlo. Un caro saluto.-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 15:29, 2 giu 2024 (CEST)
== Parola errata ==
Ciao, in merito alla tua modifica in [[Boog & Elliot - A caccia di amici]] mi sembra proprio che dica come ho scritto io: prova a sentire [https://www.youtube.com/watch?v=mVEkhFtMjHg qui]. [[User:Andrek02|<span style="color:#FF0000">Andrek02</span>]] ('''[[User talk:Andrek02|<span style="color:#FFAF01">talk</span>]]''') 06:37, 10 lug 2024 (CEST)
:@[[utente:Andrek02|Andrek02]] L'ho sentito con le cuffie più volte anche al rallentatore e dice addirittura "floutolento". Dovendo essere [[Wikiquote:Trascrizione#Fonti non scritte|fedeli]] è da interpretare come uno strafalcione voluto per divertire. Comunque ho già marcato con {{tl|Sic}}, correggo ulteriormente. Saluti, [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 13:09, 10 lug 2024 (CEST)
== Citazione di Dostoevskij ==
Ciao, [https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=F%C3%ABdor_Dostoevskij&diff=prev&oldid=1338798 questo spostamento] è errato. Bisogna lasciare la citazione con fonte nella voce sull'autore, mentre nella voce sull'opera si mette la citazione con link all'autore, senza fonte. --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 19:32, 15 lug 2024 (CEST)
:@[[Utente:Superchilum|Superchilum]] {{fatto}} [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 20:01, 15 lug 2024 (CEST)
::Grazie :) --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 09:01, 16 lug 2024 (CEST)
== Cancellazione senza motivo ==
Ciao, ma perché cancellare le pagine se sono lingue conosciute, come l'inglese e lo spagnolo e si utilizzano spesso. Chiedo il ripristino. [[Speciale:Contributi/91.80.66.5|91.80.66.5]] ([[User talk:91.80.66.5|msg]]) 15:09, 30 lug 2024 (CEST)
:Salve. Risposta: perché questa è Wikiquote in italiano e le traduzioni da te inserite, generate dal traduttore di Google, contenevano errori riscontrabili persino a prima vista, cioè senza neppure la necessità di un confronto col testo in lingua. In base alle nostre regole le pagine con tali contenuti sono da rimuovere per direttissima; vedi '''[[Wikiquote:Cancellazioni immediate]]''', terzo criterio. O metti una traduzione corretta (col testo accanto se essa è di tuo pugno, vedi '''[[WQ:TT]]'''), e sempre che tu abbia la preparazione adeguata per un compito così delicato, oppure metti quelle citazioni nelle edizioni in spagnolo, inglese e turco di Wikiquote; ''tertium non datur''. Saluti, [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 15:28, 30 lug 2024 (CEST)
::@[[Utente:Udiki|Udiki]] Infatti, ho notato che alcune pagine sono state cancellate senza motivo di testa propria. [[Speciale:Contributi/93.150.212.220|93.150.212.220]] ([[User talk:93.150.212.220|msg]]) 01:25, 21 set 2024 (CEST)
:::È molto meglio se togli il disturbo, sono anni che fai gli stessi errori e non vuoi sentire ragioni. Le pagine saranno ''tutte'' e ''sempre ''cancellate, cosa che si fa in un clic, mentre tu per crearle ci metti un po' di più; eventualmente verranno parzialmente bloccate, in modo che solo gli utenti autoverificati potranno ricrearle. Addio, [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 01:28, 21 set 2024 (CEST)
::::@[[Utente:Udiki|Udiki]] No, ma non esariamo non proprio tutte. Poi non hanno niente di male, basta sistemarle o ridurle il testo per sistemarle. E per questo ci vuole anche collaborazione, no come te che le cancelli senza sistemarle. [[Speciale:Contributi/93.150.212.220|93.150.212.220]] ([[User talk:93.150.212.220|msg]]) 01:34, 21 set 2024 (CEST)
:::::Sono radicalmente da rifare perché generate da traduttori automatici (il che non è ammesso, come abbondantemente spiegato) e zeppe di citazioni non [[WQ:S|significative]]. Non possono essere altri a sobbarcarsi tutto quel lavoro, vedi anche [[#Pomeriggio Cinque News|sotto]]. Intanto se vedi [[Speciale:UltimeModifiche|qui]] ti rendi conto che il tempo delle sciocchezze è finito ''forever and ever''. I miei migliori auguri per quello che farai su altri siti, [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 01:39, 21 set 2024 (CEST)
::::::Infatti, sono ammesse le traduzioni e sono tradotte con lingue principali come l'inglese, lo spagnolo, il francese. Su questo sembra che tu sia l'unico a lamentarti sulle pagine, cose che altri qui sopra non esagerano come te. Poi cosa si intende per "quello che farai in altri siti". [[Speciale:Contributi/93.150.212.220|93.150.212.220]] ([[User talk:93.150.212.220|msg]]) 01:45, 21 set 2024 (CEST)
:::::::Non puoi inserire citazioni tradotte con [[w:Google Traduttore]]. Su questo sito hai finito di aggiungerne, perché non ti sarà consentito. Arrenditi. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 01:52, 21 set 2024 (CEST)
::::::::Con che cosa si dovrebbero tradurre allora. [[Speciale:Contributi/93.150.212.220|93.150.212.220]] ([[User talk:93.150.212.220|msg]]) 01:55, 21 set 2024 (CEST)
:::::::::Con le tue competenze linguistiche, se ce le hai, sennò te ne puoi andare. (Ovviamente non ce le hai, altrimenti non avresti usato il traduttore di Google in modo così indiscriminato e temerario.) Ti ricordo anche che le citazioni devono essere significative per come ciò è inteso su Wikiquote, non devono semplicemente contenere informazioni e meno che meno banalità come "Mi piace l'Italia" ecc... Da oggi non ne passerà nemmeno mezza. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 01:59, 21 set 2024 (CEST)
::::::::::Ci sono anche quelli professionali e migliori, con quelli andrebbero bene. [[Speciale:Contributi/93.150.212.220|93.150.212.220]] ([[User talk:93.150.212.220|msg]]) 02:04, 21 set 2024 (CEST)
:::::::::::No, perché hanno tutti dei limiti per loro natura e tu non sembri avere le competenze linguistiche necessarie per accorgerti di eventuali errori e correggerli, oltre al fatto che non ti sei neppure fatto scrupoli. Ma che problema hai? Per caso ti pagano per creare quelle pagine? Se è così mi dispiace per te ma qui ci sono delle regole da rispettare. Puoi trovare un altro lavoro, magari più soddisfacente e remunerativo, nonché più utile alla società. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 02:10, 21 set 2024 (CEST)
::::::::::::Nessuno mi paga e poi questo non è un lavoro. Con le citazioni è per avere qualcosa in più sulle persone. E poi cosa ho fatto di male, ti vanno storte le pagine con le traduzioni e su sistemano correggendole, non c'è bisogno di arrivare a cancellarle. [[Speciale:Contributi/93.150.212.220|93.150.212.220]] ([[User talk:93.150.212.220|msg]]) 02:18, 21 set 2024 (CEST)
:::::::::::::C'è gente che è pagata pochi spicci per fare cose del genere; se non è il tuo caso, sono contento per te. Se ci tieni davvero a quelle pagine e a nient'altro, allora dovresti volerle ben fatte e non piene di banalità ed errori. Io ho sempre cercato di salvare il salvabile, come per esempio si vede [[speciale:diff/1341317|qui]], [[Discussioni utente:176.245.143.14|qui]], [[speciale:diff/1344912|qui]] o [[speciale:diff/1342831|qui]], cosa che mi è costata anche [[speciale:diff/1342845|un bonario e giusto richiamo]] da parte di un altro amministratore, per non parlare del fatto che sono le due e mezza di notte e sto ancora qui a ripetere le stesse cose, peraltro già dette per mesi. Buonanotte, [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 02:28, 21 set 2024 (CEST)
== Range ==
Ciao Udiki, buon Ferragosto! Sono davvero felice del lavoro che fai qui da quando sei stato eletto, davvero eccellente! Solo una cosetta: bloccare un ip lungo con /32 è troppo, in pratica vai a bloccare 4,294,967,296 indirizzi (vedi [[w:Aiuto:Blocco_di_classi_di_indirizzi#Guida_essenziale_per_gli_indirizzi_IPv6|tabella]]), infatti vedi che vai [https://it.wikiquote.org/wiki/Speciale:Contributi/2A02:B023:0:0:0:0:0:0/32 a coprire] personaggi ben diversi, dal tizio di Lierna a quello di ''Non aprire quella porta'' (che probabilmente non è da annullare), quindi persone molto diverse e chissà quanti ci finiscono in mezzo, per il momento sblocco. A presto. [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 14:27, 15 ago 2024 (CEST)
:@[[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] Ciao, va bene. Avevo fatto queste considerazioni: 1) Era bloccato l'IP ma non la possibilità di creare utenze, inoltre il blocco era lungo (un anno) ma non infinito; 2) Su Wikiquote, a differenza di Wikipedia, non ci sono così tante persone che editano, infatti quasi tutti gli IP di quel range facevano capo verosimilmente a lui o al maniaco di Lierna (nel senso clinico e senza ironia), altro tipo poco raccomandabile; 3) L'ultima modifica è probabilmente buona, infatti l'ho lasciata, ma c'è una sostanziale evasione di blocco; inoltre, se l'utente non usasse IP dinamici ma utenze registrate, queste sarebbero certamente state bloccate all'infinito, perciò secondo me la cosa è da equipararsi ed è lecito o persino doveroso annullare a prescindere qualsiasi sua azione ([[w:Wikipedia:Politiche_di_messa_al_bando_degli_utenti#Rollback|vedi]]); 4) Su Wikipedia un IP range dei suoi è stato bloccato per un anno con /64 ([https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Speciale:Registri&page=User%3A2A0E%3A41B%3A57BF%3A0%3A0%3A0%3A0%3A0%2F64&type=block vedi]), comunque tanto. In generale la cosa ultimamente si è un po' ridimensionata, credo grazie ai blocchi che ho operato e "mazzate" varie. Lui non la smetterà mai del tutto perché ha un vero e proprio disturbo ossessivo compulsivo e dovrebbe andare dallo psichiatra, infatti i suoi idoli sono psicopatici come il Joker, l'Enigmista e buffoni consimili, ma forse è gestibile con rollback mirati e da ora mi limiterò a quelli. Saluti, [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 15:00, 15 ago 2024 (CEST)
::Sì ma con /64 blocchi 1 unico indirizzo, con /32 invece millemila, è quello il problema. Su Wikipedia quando si bloccano range ampi (più ampi del /64, che si può dare tranquillamente completo) ci si limita in genere a blocchi parziali su alcune pagine (come saprai il blocco può anche essere parziale su un elenco di pagine che indichi quando formuli il blocco), se fosse stato parziale su una manciata di pagine poteva anche starci al limite un /32, ma invece un /32 completo era sicuramente eccessivo, per questo scusami l'intrusione, che comunque mi ha dato modo di salutarti e di farti i complimenti per il tuo lavoro, occasione che desideravo da tempo ma che è difficile trovare visto che fai tutto molto meditatamente :) -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 15:16, 15 ago 2024 (CEST)
::: Ciao ragazzi, scusate se mi intrometto ma per lavoro mi occupo prprio di queste cose... anche con /64 blocchi pareccchi IP (''18.446.744.073.709.551.616'') ma in genere con IPv6 proprio perché ce ne sono tanti una subnet /64 la si assegna ad un singolo cliente. Bloccando una /32 (''79.228.162.514.264.337.593.543.950.336 indirizzi IP'') si rischia di bloccare tutti gli indirizzi IPv6 di un Provider e non è bello :-) P.S. Mi unisco anche io ai complimenti per Udiki! --[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 17:55, 15 ago 2024 (CEST)
== Richiesta creazione nuova voce ==
Buongiorno, ti ricordi di me? (in caso sono colui che hai aiutato per la voce: [[Lucy Maud Montgomery]]). Siccome ti ritengo un vero e proprio esperto su questa wikipedia, volevo chiederti un parere. Vorrei creare la pagina ''Bem il mostro umano'' inserendo le citazioni di dialoghi tratti dagli episodi (entrambi i doppiaggi se possibile). Che mi suggerisci? È conforme? Confido in te. Buona giornata e grazie mille. [[Utente:Mattioskii|Mattioskii]] ([[Discussioni utente:Mattioskii|scrivimi]]) 14:28, 26 ago 2024 (CEST)
:@[[Utente:Mattioskii|Mattioskii]] Ciao, innanzitutto bisogna chiedersi se una voce è enciclopedica, ma in questo caso, dato che esiste da tempo su Wikipedia ([[w:Bem (serie animata)|vedi]]), non ci sono problemi. Credo che si possano inserire entrambi i doppiaggi in questo modo:<blockquote><code>*Citazione con doppiaggio 1.<br>:Citazione con doppiaggio 2.</code></blockquote> specificando con una {{tl|NDR}} di quale si tratta. Se mi sbaglio chiedo a [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] di correggermi. Ti consiglio caldamente di cominciare a lavorare in una pagina delle prove che puoi creare cliccando su [[Utente:Mattioskii/Sandbox]], quando è tutto a buon punto puoi travasare il contenuto nella pagina vera e propria. Ricordati che le citazioni devono rispettare [[Wikiquote:Significatività]]. A presto, [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 15:22, 26 ago 2024 (CEST)
::@[[Utente:Mattioskii|Mattioskii]] Finora di solito per casi del genere abbiamo usato le note, come in ''[[Neon Genesis Evangelion: The End of Evangelion]]''. L'uso dell'NDR può servire già per specificare il contesto di alcune citazioni (come si vede nella voce che ho testé citato) quindi l'indicazione del doppiaggio mi sembra preferibile indicarla in nota.-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 15:29, 26 ago 2024 (CEST)
:::Grazie mille ad entrambi, allora mi cimento nella pagina delle prove. [[Utente:Mattioskii|Mattioskii]] ([[Discussioni utente:Mattioskii|scrivimi]]) 15:32, 26 ago 2024 (CEST)
== [[Pomeriggio Cinque News]] ==
Ciao Udiki,
ho visto che hai tentato di salvare il salvabile. Pur essento la voce probabilmente enciclopedica, la citazione fa abbastanza pena, io avrei buttato tutto. Mi sembra proprio una forzatura giusto per creare la pagina, tipico del ''modus operandi'' di certi anonimi "contribuenti". Un saluto. --[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 14:34, 30 ago 2024 (CEST)
:@[[Utente:Homer|Homer]] A chi lo dici! Per me queste cose sono da cancellare per direttissima, ma la regola in casi del genere prevede che si avvii la procedura standard. Siccome però queste voci sono create di continuo e da anni da parte di chi non si vuole registrare per evitare sanzioni e che forse è pure prezzolato, e siccome non possiamo perdere troppo tempo, in tali ipotesi farei un'eccezione ''cum grano salis'' e rimuoverei a vista. Chiedo il parere di [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]], per vedere se c'è consenso. Un saluto a entrambi, [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 14:43, 30 ago 2024 (CEST)
::Sì, in casi del genere, di anonimi write-only che creano voci con neanche una singola citazione significativa e pertinente o chiara, si può anche andare di immediata, nel caso specifico ho provato a metterci una pezza anch'io per chiarire il contesto e la voce si può tenere, ma una regola che avevamo già negli anni scorsi era che se veniva creata una voce che non avesse almeno una citazione significativa e pertinente (in caso di tematica) si poteva andare di immediata, quantomeno con simili soggetti poco collaborativi.-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 15:13, 30 ago 2024 (CEST)
== Charles Socarides ==
buongiorno, a distanza di tempo vedo che la voce è stata cancellata. Come mai? Sono i miei primi contributi su Wikiquote. Speravo di poter essere utile al progetto. Ignoro chi sia l'utente che ha citato. [[Speciale:Contributi/176.200.68.6|176.200.68.6]] ([[User talk:176.200.68.6|msg]]) 11:15, 31 ago 2024 (CEST)
:La spiegazione è stata fornita e tu l'hai letta, come tradisce quello che hai scritto. Va anche oltre il ragionevole motivo di ritenere che chi aveva creato quella pagina sia stato bannato. Questo non lo illustro a te, perché lo sai già e non si alimentano i troll, ma a terzi che dovessero passare da queste parti e che, non conoscendo tutti gli elementi necessari, non avrebbero potuto capire come stanno le cose e, ove fossero alquanto sprovveduti, forse si sarebbero in parte lasciati irretire dal tuo goffo e risibile tentativo, giacché è nota massima ''audaciter calumniare, semper aliquid haeret''. Colgo l'occasione per farti notare una volta di più che è tutto sottoposto a controllo e che pertanto faresti meglio a desistere dal tuo progetto propagandistico, per giunta condotto con imperizia. Addio, [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 12:46, 31 ago 2024 (CEST)
::non c'è alcun troll e nessun intento propagandistico. Era solo una voce come tante di questo progetto. Saluti. [[Speciale:Contributi/176.200.73.225|176.200.73.225]] ([[User talk:176.200.73.225|msg]]) 16:15, 31 ago 2024 (CEST)
:::Quando le citazioni e le voci aggiunte da un medesimo utente hanno sempre la medesima e spiccata connotazione ideologica, peraltro minoritaria e a volte pseudoscientifica, allora c'è un malcelato intento propagandistico o [[w:en:Wikipedia:Civil POV pushing|civil POV pushing]]. È inutile che cambi indirizzo IP, perché basta il [[w:test dell'anatra|test dell'anatra]] a smascherarti subito, soprattutto su questo sito dove sono pochi a intervenire e non puoi imboscarti con la stessa facilità che avresti su Wikipedia. Forse hai una [[w:coazione a ripetere|coazione a ripetere]]. Sarebbe ora di smetterla con questa condotta buona solo a fornire materia per barzellette. Spero che almeno ti paghino qualche spiccio, sebbene ''dell'Inferne | porte al par sempre io detestai chi vinto | dalla sua povertade il falso vende.'' [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 17:42, 31 ago 2024 (CEST)
::::i miei pochi contributi sono tutti adeguatamente fontati e dunque non sono materia per barzellette. La coazione a ripetere è una malattia mentale che non mi appartiene e francamente lascio ad altri Può esservi un orientamento cattolico; l'unico contributo "pseudoscientifico" e "minoritario" è quello di Charles Socarides. Non vedo quali caratteristiche in comune abbiano i miei contributi da renderli riconoscibili col test dell'anatra.
::::Certamente, con questo tipo di amministrazione e moderazione i collaboratori di Wikiquote saranno sempre di meno. Invece di costruire, contribuite solo a distruggere il progetto.
::::Quanto a WP, non me ne sono praticamente mai occupato. [[Speciale:Contributi/176.200.67.112|176.200.67.112]] ([[User talk:176.200.67.112|msg]]) 19:47, 31 ago 2024 (CEST)
:::::Hai dimenticato di dire che nella pagina del signore in oggetto avevi inserito un'interpolazione, cioè una affermazione di un terzo soggetto che nulla c'entrava. Se i contributori devono agire come te, meglio perderli che trovarli; ce ne faremo una ragione e sopravvivremo anche orbi di tali perle. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 20:16, 31 ago 2024 (CEST)
::::::un errore involontario può scappare a tutti. Per questo, le voci vengono ordinariamente riviste. Anche noi, fra i tanti contributori anonimi che leggeranno queste righe, sopravviveremo senza certi amministratori. Orbi di tali perle, pensiamo che sia meglio perderli che trovarli. Cordiali saluti [[Speciale:Contributi/176.200.72.204|176.200.72.204]] ([[User talk:176.200.72.204|msg]]) 21:09, 31 ago 2024 (CEST)
:::::::Ma tu di perle continui a distribuirne più del lecito (per non dire su scala industriale) e nessuno qui è tenuto a farti ''sistematicamente ''da badante, che poi finisce sempre che sono io. '''[[Speciale:Contributi/176.200.72.204/16|Qui]]''' c'è la lista di quello che hai prodotto da un annetto a questa parte, cioè da quando ti sei (ri)palesato, altro che "i miei primi contributi su Wikiquote"! Nonostante queste querimonie, pure assai mal fondate, io dubito, purtroppo, che leverai le tende; se fosse sono disposto a farmi monaco, anzi, ''monaca''. Almeno risparmiaci il pianto greco: è meglio quando ci strappi una risata (involontariamente, questo puoi ben dirlo). A margine: i "tanti contributori anonimi" cui ti riferisci sono da interpretare come un caso di personalità multipla, visto che dietro c'è sempre la stessa persona fisica. Alla tua prossima amenità, [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 22:55, 31 ago 2024 (CEST)
::::::::ti sbagli.non sono affatto tutti miei contributi.. [[Speciale:Contributi/2.196.179.196|2.196.179.196]] ([[User talk:2.196.179.196|msg]]) 03:31, 1 set 2024 (CEST)
:::::::::Ora sei passato dall'IP toscano a quello lombardo (per il quale si veda '''[[Speciale:Contributi/2.196.179.196/16|qui]]''') e le due regioni non sono neppure limitrofe. A te non la si fa, nevvero? Sei un furbacchione di tre cotte! Ma venendo al tuo ultimo messaggio, in pratica tu rinneghi te stesso e questo in natura non lo fanno neppure le bestie che strisciano né quelle invertebrate. Ne hai ben donde: quello che fai è ripugnante. Ma se è così, non è meglio smetterla? Certo ci priveremmo dello spasso, ma ne guadagneremmo in serietà. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 11:32, 1 set 2024 (CEST)
== Citazioni Joe Biden ==
Salve. Vorrei dire che non c'e modo di metterla la citazione sul dittatore jugoslavo Tito poiché sulla pagina di Biden ci sono gli anni delle citazioni e non quella in maniera alfabetica perciò non sapendo l'anno non potevo metterla. In ogni caso grazie e cordiali salut [[Utente:Bajricvasco|Bajricvasco]] ([[Discussioni utente:Bajricvasco|scrivimi]]) 23:57, 31 ago 2024 (CEST)
:@[[Utente:Bajricvasco|Bajricvasco]] Ciao, in questo caso si deve creare una sezione in fondo con il titolo "Citazioni non datate", come per esempio si vede in [[Giampiero_Boniperti#Citazioni_non_datate]]. Se mi dici qual è la fonte ci penso io, però non inserire mai citazioni senza fonte: è una delle cose peggiori che si può fare su Wikiquote. Infatti appena accedi alla modalità di modifica di una voce, in basso compare un avviso che dice: "'''L'inserimento di nuove citazioni senza fonti viene annullato.'''" Saluti, [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 00:07, 1 set 2024 (CEST)
::https://www.secoloditalia.it/2020/11/la-passione-di-biden-per-il-maresciallo-tito-e-un-genio-ecco-come-lo-elogiava/ grazie tante [[Utente:Bajricvasco|Bajricvasco]] ([[Discussioni utente:Bajricvasco|scrivimi]]) 00:08, 1 set 2024 (CEST)
:::@[[Utente:Bajricvasco|Bajricvasco]] {{fatto}}, vedi '''[[speciale:diff/1343053|qui]]'''. Saluti, [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 11:41, 1 set 2024 (CEST)
== Citazioni Ida Magli ==
Quella che ho è la quarta edizione del gennaio 1998 (Saggi Tascabili Bompiani).--[[Utente:Carnby|Carnby]] ([[Discussioni utente:Carnby|scrivimi]]) 15:06, 1 set 2024 (CEST)
:@[[Utente:Carnby|Carnby]] Ciao. Allora, visto che ci sono solo due altre citazioni preesistenti, per piacere verifica che coincidano perfettamente (ortografia, suddivisione in paragrafi, corsivi ecc...) con la tua edizione e se differiscono correggile, poi aggiorna la bibliografia, sia l'anno che l'ISBN (per esempio anch'io ho fatto così [[speciale:diff/1259635|qui]]). Saluti, [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 15:14, 1 set 2024 (CEST)
::{{fatto}}: Era tutto identico, tranne due o tre maiuscole.--[[Utente:Carnby|Carnby]] ([[Discussioni utente:Carnby|scrivimi]]) 18:11, 1 set 2024 (CEST)
== pagina nuova ==
Salve. Ho creato una pagina nuova su un personaggio pubblico. Mi servirebbe aiuto per poterla completare a pieno. Se mi volesse aiutare le sarei grato. In ogni caso grazie e cordiali saluti [[Utente:Bajricvasco|Bajricvasco]] ([[Discussioni utente:Bajricvasco|scrivimi]]) 22:35, 10 set 2024 (CEST)
:@[[Utente:Bajricvasco|Bajricvasco]] Ciao, probabilmente ti riferisci alla pagina [[Romani Rose]]. Ha dato una prima sistemata Danyele e poi io ho fatto qualche ritocco. Però ti ricordo che le traduzioni di Google non sono ammesse per i motivi che ho spiegato a un altro utente '''[[#Cancellazione senza motivo|qui sopra]]''', quindi in futuro evitale. Saluti, [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 13:49, 11 set 2024 (CEST)
== Re: Citazione del giorno ==
Giusto, l'ho cambiata. Ciao.-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 10:12, 6 ott 2024 (CEST)
== Piacere e dolore ==
Ciao! I [[proverbi italiani]] andrebbero inseriti nella relative raccolta con la relativa fonte (che di solito è Selene, ma bisogna controllare nella cronologia delle tematica di provenienza quando sono stati inseriti). Se hai dubbi fammi un fischio.-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 09:03, 27 ott 2024 (CET)
:@[[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] Ciao, avevo dato per scontato che fossero presenti con fonte perché li avevo presi dalle tematiche. Mo li levo e basta, tanto non mi paiono granché. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 22:43, 29 ott 2024 (CET)
== Re: Sezione "Citazioni su" ==
Grazie per le indicazioni, sto imparando e tutti i consigli sono utili. Spero di non darvi troppo da fare :-) [[Utente:Emmepici|Emmepici]] ([[Discussioni utente:Emmepici|scrivimi]]) 15:30, 17 nov 2024 (CET)
== Coretta Scott King ==
Ho corretto le "citazioni su" alla luce delle indicazioni che mi hai dato. Per cortesia, potresti controllare? Avevo cancellato l'avviso W di {{ping|Mariomassone|}} perché, nella mia ignoranza, pensavo di aver corretto. Grazie a entrambi. [[Utente:Emmepici|Emmepici]] ([[Discussioni utente:Emmepici|scrivimi]]) 18:20, 17 nov 2024 (CET)
== Re: Aggiungere un collegamento a Wikidata ==
Ciao Udiki, grazie per le indicazioni :-). Di quanto hai scritto non mi è chiara la parte che riguarda il Wikizionario che è un progetto che conosco molto poco e non capisco in che situazione su Wikiquote si renderebbe necessario il collegamento in interprogetto. Grazie [[Utente:Emmepici|Emmepici]] ([[Discussioni utente:Emmepici|scrivimi]]) 13:05, 23 nov 2024 (CET)
== Lingua delle fonti ==
Ciao Udiki, ti ringrazio ancora per l'aiuto che mi hai dato. Ora mi servirebbe un chiarimento riguardo al Template:en che hai tolto nella voce [[Patty Duke]] con la motivazione che tutti capiscono che è inglese e quindi si può omettere. Altri, invece, nella stessa voce successsivamente hanno rispristinato il template ed è stato inserito anche nell'ultima voce, [[Jane Seymour]], dove ovviamente l'avevo omesso. Ti ringrazio per la pazienza. [[Utente:Emmepici|Emmepici]] ([[Discussioni utente:Emmepici|scrivimi]]) 13:29, 1 dic 2024 (CET)
:@[[Utente:Emmepici|Emmepici]] Ciao. Ho visto. Tuttavia su Wikipedia come qui se ne fa perlopiù a meno, per il motivo che ho detto e da anni. Qui, in particolare, si fa economia di elementi di testo tutte le volte che si può ([[Wikiquote:Modello_di_voce#Spiegazioni_utili_e_spiegazioni_inutili|vedi]]). Alla luce di questo, è anche più comodo rinunciare alla seccatura di doverlo inserire. Mettercelo è un po' un eccesso di zelo e paternalistico, perché significa prendere il lettore per una capra, sebbene non un delitto. Non preoccuparti se qualcuno lo inserisce dove tu lo hai omesso: nessuno ti rimprovererà mai e in ogni caso puoi far presente questa discussione, non ho problemi a assumermene io la responsabilità. Se a te piace proprio metterlo, fallo pure, sennò lascia stare tranquillamente, perché ciò è certamente lecito e corroborato dalla prassi. Per me non c'è neppure la necessità di avere il template del francese, altra lingua insegnata nelle scuole dell'obbligo; ma siccome questo di solito è usato, allora bisogna uniformarsi. Ricòrdati solo di battere uno spazio sùbito dopo. Saluti, [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 14:18, 1 dic 2024 (CET)
::Grazie, per quanto mi riguarda, è più che sufficiente la tua spiegazione :-) [[Utente:Emmepici|Emmepici]] ([[Discussioni utente:Emmepici|scrivimi]]) 14:34, 1 dic 2024 (CET)
== Scautismo per ragazzi ==
Vedo che hai annullato un paio di correzioni.
Qualche chiarimento: in Italia si usano sia la grafia "scautismo" che "scoutismo", anche se la prima è prevalente. In particolare, il testo più importante si intitola "Scautismo per Ragazzi" nell'edizione italiana. Se vai su [[:w:Scautismo per Ragazzi]] puoi verificare, ci sono quante fonti vuoi. Pure https://opac.sbn.it/risultati-ricerca-avanzata/-/opac-adv/isbd/IEI0214230 che tu citi riporta la grafia con la A. Sui cataloghi c'e` la foto della copertina: https://scout.coop/prodotto/scautismo-per-ragazzi/
Pertanto, [[Scoutismo per ragazzi]] (scritto con la O) è un redirect con errore di battitura, e da immediata per il criterio 9. Non capisco l'annullamento della richiesta.
Analogamente su [[Mario Sica]] c'è una citazione da "Storia dello Scautismo in Italia". Puoi vedere il titolo del libro qui: https://www.fiordaliso.it/2728-storia-dello-scautismo-in-italia.html
In quel libro si usa sempre e solo la grafia con la a, quindi attualmente la citazione riportata nella voce è infedele. Ho riportato la grafia a quanto usato dalla fonte, trascrivendola fedelmente. Anche qui, non capisco l'annullamento (https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Mario_Sica&diff=prev&oldid=1353719)
--[[Speciale:Contributi/~2024-20206|~2024-20206]] ([[Discussioni utente:~2024-20206|discussione]]) 03:43, 6 dic 2024 (CET)
oe2fmgcp28ofqt3pp0em9i2tmxujwks
1354879
1354878
2024-12-06T02:47:13Z
~2024-20206
100640
/* Scautismo per ragazzi */
1354879
wikitext
text/x-wiki
{{Benvenuto2|nome={{PAGENAME}}|firma=[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 14:42, 9 lug 2021 (CEST)}}
==[[Antinatalismo]]==
Udiki, ciao, e di nuovo benvenuto qui su Quote. Volevo solo esprimere qualche perplessità su questa voce. Mi spiego: a rigore il soggetto di una voce tematica dovrebbe essere esplicitamente presente nella voce sorgente, cioè vale a dire che non essendoci il termine "antinatalismo" in nessuna voce sorgente, nessuna delle citazioni è pertinente. In alcuni casi però, ciò può non essere una condizione necessaria, nei casi cioè in cui sussiste una evidenza sulla tematica in oggetto. A mio parere, per esempio, la prima di Cioran non mi sembra pertinente, forse anche l'ultima di Leopardi. Ma se ne può discutere. In ogni caso, per convenzione, occorrerebbe sistemare nella voce sorgente un link sulla tematica, se non esplicitamente presente, come nei casi in questione. Qualcosa come: {{NDR|Sull'[[antinatalismo]]}}.<br>--[[Utente:DonatoD|DonatoD]] ([[Discussioni utente:DonatoD|scrivimi]]) 20:54, 31 dic 2021 (CET)
== Coscienza ==
Ciao, la citazione di Dickens forse è più sulla [[coscienza morale]]? -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 16:51, 13 apr 2022 (CEST)
== Re: Theodor W. Adorno ==
Caro Udiki, mi fa piacere che il malinteso si sia risolto, i tuoi contributi sono sempre eccellenti. Mi pare di capire che ci sia una piccola controversia anche nella pagina di discussione di Darwin, puoi darci un occhio? Credo ti venga chiesto se puoi aggiungere i numeri di pagina. Grazie e buona domenica, [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 10:21, 3 lug 2022 (CEST)
== Re: [[Simulazione]] ==
Gentile Utente, Buonasera: mi duole molto, ma non vedo la relazione fra le categorie da me reintrodotte e l'adagio che recita: 'a gatta (o 'a jatta), pe gghì 'e pressa, facette 'e figlie cecate. Comunque, la mia valutazione, sindacabilissima, è che le categorie sono pertinenti. Ella può sempre consultare un altro amministratore, non dico l'amministratore che ha inserito quelle categorie, perché è impegnatissimo e non potrebbe – credo – risponderle, ma ce ne sono altri. E se risulterà che ho sbagliato, non <s>sollevo</s> solleverò obiezioni di sorta. Ho reintrodotto anche l'incipit rimosso in Dumas, chiedendo inoltre un parere a Spinoziano nella sua pagina di discussioni. La saluto cordialmente. Buon lavoro. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 20:00, 26 lug 2022 (CEST)
== ISBN ==
Ciao! Ho notato che in [[Alexandre Dumas (padre)]] hai riportato degli ISBN non corretti, eliminandone le prime 3 cifre. Gli ISBN-13 non funzionano così: il carattere di controllo si calcola in modo diverso rispetto al vecchio ISBN-10. Se hai fatto lo stesso in altre voci, per cortesia, sarebbe opportuno porvi rimendio. Grazie. '''<span style="letter-spacing:2px; font-size:11px;">[[Utente:Dread83|<span style="color:black;">DOPPIA•</span>]][[Discussioni utente:Dread83|<span style="color:darkblue;">DI</span>]]</span>''' 20:17, 26 lug 2022 (CEST)
:[[w:Aiuto:ISBN|Qui]], terzo esempio, si lascia intendere che si possa fare in entrambi i modi. Comunque in futuro lascerò senz'altro le tredici cifre. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 20:26, 26 lug 2022 (CEST)
::Sì, certo, ma non hai interpretato bene l'esempio e non hai colto qual è il problema. Te lo ripeto: il '''carattere di controllo''' (l'ultima cifra a destra) si calcola in modo differente. Riprendendo il "terzo esempio": 88-424-2035-'''2''' <---> 978-88-424-2035-'''4'''. Grazie. --'''<span style="letter-spacing:2px; font-size:11px;">[[Utente:Dread83|<span style="color:black;">DOPPIA•</span>]][[Discussioni utente:Dread83|<span style="color:darkblue;">DI</span>]]</span>''' 20:37, 26 lug 2022 (CEST)
:::Sì, infatti, per questo ho detto che "si lascia intendere" e poi ho aggiunto che in futuro metterò di certo le tredici cifre, peraltro cosa molto più comoda. No problem. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 21:48, 26 lug 2022 (CEST)
== Notizie false ==
Buonasera. Non ho mai annunciato le mie dimissioni, come da lei sostenuto, in modo deliberatamente falso, in [[Discussione:Simulazione]]. E questo è un ulteriore indice del suo modo di interagire. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 20:18, 26 lug 2022 (CEST)
:Si vede che avevo interpretato male [[Discussioni_utente:Spinoziano#Mia_presenza_futura|questo]]. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 20:22, 26 lug 2022 (CEST)
::Nel messaggio da Lei linkato non c'è neppure una virgola da cui si possa dedurre che io intenda dimettermi. Non aggiungo altro. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 20:24, 26 lug 2022 (CEST)
:::Mi avrà tradito la memoria. Comunque non importa. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 20:27, 26 lug 2022 (CEST)
::::No, no, non ci siamo, Gentile Utente, Lei non può, non può proprio dire questo, Lei non può dire: Mi avrà tradito la memoria, ''non importa''. Non di memoria si tratta, ma di miei scritti che Lei stesso cita, e che la smentiscono clamorosamente. Lo vede? Questo è il suo modo di interagire. Veda, Gentile Utente, a mo' d'esempio, io potrei smontare, cronologia alla mano, punto per punto, il suo operato e le sue affermazioni a proposito delle modifiche nella voce Adorno e farle notare, per esempio, che se Lei intendeva rimuovere quel riferimento bibliografico, certo assolutamente precario, spettava a Lei, non a me, segnare tutte le citazioni scoperte con l'apposito avviso. Ma Lei, quelle citazioni, quella sezione non l'ha neppure letta. Non era quello che le interessava. Altro Le premeva: rem nec novam nec inusitatam aggredimur, Gentile Utente. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 20:39, 26 lug 2022 (CEST)
:::::Il testo che ho citato l'ho controllato solo ''ex post'', dopo il tuo messaggio di precisazione. Il tono "testamentario" mi aveva lasciato quella impressione nella mente, tutto qui. Se vuoi intenderla diversamente fa' pure, ma non è così e non ne vale la pena. Buona notte. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 21:51, 26 lug 2022 (CEST)
{{rientro}} Non vale decisamente la pena continuare, tempo e fatica persi. --[[Utente:Sun-crops|Sun-crops]] ([[Discussioni utente:Sun-crops|scrivimi]]) 23:30, 26 lug 2022 (CEST)
== Re: XVII secolo ==
Fatto. Ciao. [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 08:17, 6 ago 2022 (CEST)
== Films ==
Grande Udiki, ottima idea quella di creare anche voci sui film! Una piccolezza: la tagline, se vuoi inserirla, andrebbe riportata anche in una sezione "frasi promozionali" con fonte, cioè occorre una fonte ([https://it.wikiquote.org/wiki/Scent_of_a_Woman_-_Profumo_di_donna#Frasi_promozionali esempio], cfr. [[Wikiquote:Modello di voce/Film]]) [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 15:48, 8 ago 2022 (CEST)
:Sarà sicuramente come dici tu e adesso provvedo, però le linee guida che hai linkato, più precisamente [[Wikiquote:Modello_di_voce/Film#Modello|qui]], dicono espressamente: "Tra la descrizione iniziale del film e l'inizio delle frasi è possibile inserire, mediante l'apposito [[Template:Tagline]]: '''<code><nowiki>{{tagline|Testo.}}</nowiki></code>''', la frase (o slogan) promozionale (detta anche ''tagline'') con cui viene presentato il film". Segue un esempio grafico che non lascia dubbi. Voglio dire che forse andrebbero aggiustate. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 15:56, 8 ago 2022 (CEST)
::Forse ho capito: ci vogliono ''entrambe'' le cose. --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 16:01, 8 ago 2022 (CEST)
:::Sì entrambe, come hai sistemato ora va bene! -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 16:13, 8 ago 2022 (CEST)
::::Ciao, scusa se ogni tanto ti disturbo su qualche minuzia ;-) Volevo dirti che in genere la quantità di nomi nella prima riga delle voci di film è solo un attore (se c'è un protagonista chiaro) o due o al massimo tre (se ci sono più protagonisti), quindi ridurrei quei cinque.-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 16:51, 11 set 2022 (CEST)
:::::Sì, lo so; infatti di solito mi regolo così: vedi ''[[Ferie d'agosto]]'' o quello che ho scritto [[speciale:diff/1224913|qui]] nel campo oggetto a proposito di "scrematura". Ma il problema è che si tratta di una commedia corale dove tutti i personaggi elencati hanno più o meno la stessa parte. Ridurre sarebbe alquanto arbitrario. Magari lascio solo Courtney B. Vance, che è un po' il leader della situazione, e Jonathan Penner che è forse quello più prominente tra gli antagonisti. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 17:00, 11 set 2022 (CEST)
::::::Bene, penso che lì vada bene così, ma dimenticavo di segnalati che esiste anche l'opzione di non indicare gli attori nella prima riga: quando non sai quali indicare puoi semplicemente non indicarli e mettere solo il regista. Così come si può non indicare la nazionalità (parlo sempre della prima riga) quando il film è prodotto in più Paesi, per evitare di scrivere cose cacofoniche come "tedesco-statunitense". Alla prossima,-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 17:33, 11 set 2022 (CEST)
== Cazzimma ==
Ciao Udiki, riguardo a [https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Cazzimma&diff=1244658&oldid=1132857 questo], in teoria sono previste eccezioni per citazioni "eccezionalmente significative per l'argomento della voce" (cfr. [[Wikiquote:Modello di voce#Provenienza e fonti]]); dato che la citazione è stata inserita da un utente espertissimo credo abbia scelto di proposito di non creare la voce sull'autore, ritenendolo abbastanza autorevole ma non enciclopedico. In quel caso quindi la citazione sarebbe da rimuovere o da lasciare, non è che sia da wikificare. Quando il problema - se c'è - è limitato a poche citazioni, in genere comunque basta rimuoverle; quell'avviso normalmente si mette o quando i problemi riguardano la maggior parte della voce o quando si è alle prese con un nuovo utente, per sollecitarlo a sistemare. [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 09:17, 19 gen 2023 (CET)
:Salve, non l'ho cancellata proprio perché inserita da un utente esperto, di più, un amministratore; ho preferito un intervento prudente, soft e conservativo. Si noti che chi aveva inserito la citazione riteneva l'autore (secondo me a ragione) "probabilmente enciclopedico" (vedi '''[[Speciale:diff/837017|qui]]'''), il che porta a pensare, alla luce di quello che hai scritto, che sia piuttosto il caso di creare la relativa voce. Per quanto riguarda il template, vedi p.es. la voce [[Xavier de Maistre]], in cui peraltro esso è stato apposto, per identici motivi, dallo stesso utente esperto (che pertanto ho imitato). Proprio perché io non lo sono ho creduto e tuttora credo preferibile lasciare ai più provetti e deputati la soluzione ''in concreto'' della faccenda, limitandomi a una segnalazione che mi pare sostanzialmente fondata. Saluti. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 16:41, 19 gen 2023 (CET)
::Per una semplice segnalazione è meglio scrivere nella pagina di discussione, l'avviso è per quando c'è qualcosa di grave. A me sembri un utente esperto, solo abitualmente rispondi nella tua pagina di discussione senza pingare, mentre o si risponde nella propria pagina di discussione con {{tl|ping}} o in quella dell'interlocutore, prendi nota ;-) E grazie per i tuoi ottimi contributi. Un caro saluto. -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 17:08, 19 gen 2023 (CET)
:::{{ping|Spinoziano}} Ma come? Allora quando clicco su "rispondi" ciò non genera automaticamente l'invio di una notifica al destinatario? Evidentemente no, male, ma lo davo per scontato. Da oggi in poi "pingo". E non inserisco più quel template, anche se per esempio lo vedo [[Roberto De Zerbi|qui]] (apposto da un amministratore), dove non mi pare che ci sia niente di grave; sarà l'eccezione che conferma la regola. Saluti. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 17:23, 19 gen 2023 (CET)
== Verifica delle modifiche ==
Ciao Udiki, grazie per il contributo che ultimamente dai al patrolling, è molto utile, ti segnalo che quando controlli delle modifiche ed esse non presentano più particolari problemi le puoi segnare come verificate in maniera che altri non ci perdano tempo (cfr. [[Aiuto:Verifica delle modifiche]]). Se ci fossero dei problemi tecnici (se ad es. quando clicchi su "Segna come verificata" ti rimandasse a un'altra pagina e ti facesse perdere tempo) fammelo presente e ti dico come risolvere. Grazie. [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 10:12, 22 mar 2023 (CET)
:{{ping|Spinoziano}} Ciao. Nel ''patrolling'' mi limito ad annullare i vandalismi o gli errori in buona fede più evidenti. Negli altri casi, per sicurezza, lascio fare a chi è più esperto di me. Ecco perché di solito non valido modifiche che in sostanza mi paiono accettabili. Comunque da oggi vedrò di farlo, con la dovuta cautela. Saluti. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 13:07, 22 mar 2023 (CET)
::Sì, in realtà parlavo anche delle modifiche ''non'' accettabili: quando ti accingi ad annullare, ad. es. [https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Dart_Fener&curid=92042&diff=1264549&oldid=1192017&diffmode=source qui], se appena prima di farlo (o subito dopo) segni la modifica come verificata non ripassano gli altri a controllarla: la verifica riguarda anche le modifiche improprie che si annullano. -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 16:24, 22 mar 2023 (CET)
== Rudy Rucker ==
Ciao Udiki. Ho notato la tua spiegazione sulle modifiche apportate al mio intervento in [https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Rudy_Rucker&diff=prev&oldid=1264602 Rudy Rucker] e sono pertanto qui a risponderti. La citazione che mi hai spostato deriva dal racconto ''Fantasma in carne e ossa'' ed è pronunciata dal protagonista di tale storia. La restante citazione, rimasta nella sezione ''Citazioni di Rudy Rucker'', proviene da un commento dell'autore posizionato dopo il suddetto racconto. Pertanto, come fai notare tu, se occorrono tre record per creare una sottosezione ''Citazioni'' al di sotto di un titolo d'opera, allora non raggiungiamo l'obiettivo. Ma rimango dubbioso sullo spostamento che hai effettuato giacché, per come viene presentata, sembrerebbe che quella frase sia stata pronunciata direttamente da Rudy Rucker mentre in realtà viene pronunciata da Curtis Winch, il protagonista del racconto. --[[Speciale:Contributi/84.220.97.208|84.220.97.208]] ([[User talk:84.220.97.208|msg]]) 22:54, 22 mar 2023 (CET)
:{{ping|84.220.97.208}} Ciao. È specificato in nota che la frase è tratta da ''Fantasma in carne e ossa''. L'attribuzione è altrettanto chiara. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 23:18, 22 mar 2023 (CET)
== Re: Indicazione dei capitoli ==
Ho inserito i capitoli. Il romanzo di Wodehouse è diviso in quindici capitoli, numerati progressivamente con numeri romani e senza titolo. Alcuni capitoli, non tutti quindi, hanno paragrafi numerati progressivamente con numeri arabi. Come separatore fra capitolo e paragrafo ho inserito un punto; non so se ciò è in accordo col manuale di stile di wikiquote --[[Utente:SolePensoso|SolePensoso]] ([[Discussioni utente:SolePensoso|scrivimi]]) 21:44, 28 mar 2023 (CEST)
== [[Dionigi l'Areopagita]] ==
Ciao Udiki, dato che stai sistemando la voce, notavo che o l'intro della voce "Pseudo-Dionigi l'Areopagita (IV – V secolo)" o collegamento a Wikipedia paiono errati, su Wikipedia c'è anche [[Pseudo-Dionigi l'Areopagita]], te lo segnalo se per caso hai voglia di sistemare tu, dato che io sto per scollegarmi, se no ci do meglio un occhio io domani. Grazie. [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 16:43, 9 mag 2023 (CEST)
:Ciao [[utente:Spinoziano|Spinoziano]]. Anche qui abbiamo «[[Pseudo-Dionigi l'Areopagita]]». In effetti tutti i contenuti della voce «[[Dionigi l'Areopagita]]» andrebbero traferiti in «[[Pseudo-Dionigi l'Areopagita]]»: sono due soggetti diversi e le citazioni appartengono tutte certamente al secondo, giacché le opere da cui sono estratte sono sue. L'unico dubbio potrebbe aversi per quella tratta da ''I volti di Maria nella Bibbia'' (testo di Ravasi) e che si trova nella sezione «Citazioni di Dionigi l'Areopagita»; avendo a che fare con una fonte secondaria non si può sapere a chi dei due si faccia riferimento ma è virtualmente certo che sia ancora lo Pseudo-Dionigi, giacché dell'altro pare proprio che non ci sia stato tramandato nulla. Tutto questo vale anche per la sezione «Citazioni <u>su</u> Dionigi l'Areopagita», cioè è da trasferire.<br>La voce «[[Dionigi l'Areopagita]]», che rimarrebbe priva di citazioni, ''dovrebbe quindi essere cancellata'', cosa che io non posso fare, e la cronologia forse riportata nella pagina di discussione di «[[Pseudo-Dionigi l'Areopagita]]», in modo da garantire la paternità dei contributi agli utenti che li hanno effettuati, esattamente come quando si effettua lo [[w:Aiuto:Scorporo|scorporo]] manuale di una voce, il che però è consentito solo quando si è sicuri che la voce di provenienza ''non verrà cancellata''. Siccome esistono già le due voci non posso fare lo [[w:Aiuto:Spostare|spostamento]], la soluzione necessaria in questi casi. Forse esistono procedure alternative e strumenti che io ignoro e che sono appannaggio di chi è amministratore, infatti vedo che c'è [[w:Aiuto:Inversione di redirect|questo]]. Se in scienza e coscienza avessi ritenuto senz'altro di poter fare tutto da me l'avrei fatto, mi sarei anche sbrigato prima. Ho cercato di fare questo messaggio il più completo, chiaro, preciso e breve possibile; magari è mancata la riuscita, certo non lo zelo. Saluti. --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 18:20, 9 mag 2023 (CEST)
::Grazie davvero! Ho proceduto nella maniera più semplice, cioè con uno spostamento che ha sovrascritto la seconda voce che conteneva solo due "citazioni su", e precisando nel reinserirle che le aveva originariamente inserite Ibisco (per un paio di "citazioni su" credo ciò sia sufficiente e che non serva riportare la cronologia della voce-doppione cancellata in discussione, dato che i diritti delle citazioni appartengono ai loro autori). A presto. -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 09:18, 10 mag 2023 (CEST)
== Finale della UEFA Champions League 1996-1997 ==
Ciao. Faccio umilmente e sommessamente notare che, invece, sì, su schermi desktop quella foto di Riedle crea esattamente problemi di layout, imho. Ma cmq fai come meglio credi, buona serata '''''[[Utente:Danyele|<span style="font-family:Times New Roman; color:black;">— dany</span>]][[Discussioni utente:Danyele|<span style="font-family:Times New Roman; color:grey;">ele</span>]]''''' 20:53, 22 giu 2023 (CEST)
:{{ping|Danyele}} Salve! Che problemi? Io sto editando da PC desktop e non ne ho. Ma se altri avessero questo problema, l'immagine potrà essere cambiata. Al momento ritengo che sia meglio tenere questa per i motivi spiegati nel campo oggetto in sede di modifica. È un'immagine presente anche altrove è nessuno mi pare che abbia avuto di che dolersene. Buona serata. --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 21:02, 22 giu 2023 (CEST)
::Cioè, non ravvisi quell'enorme e antiestetico "rettangolo" vuoto fra il paragrafo ''Altri progetti'' e l'avviso stub? Okay... come detto, fai come meglio credi '''''[[Utente:Danyele|<span style="font-family:Times New Roman; color:black;">— dany</span>]][[Discussioni utente:Danyele|<span style="font-family:Times New Roman; color:grey;">ele</span>]]''''' 21:07, 22 giu 2023 (CEST)
:::{{ping|Danyele}} Immaginavo una cosa più grave, tale da compromettere una regolare visualizzazione. Quello che vedo non è un problema; siamo al ''de gustibus'', nulla che possa togliere il sonno. Ma non ti preoccupare, un giorno anche questo sito dovrebb'essere visualizzato nella versione "mobile" (quella di WP in inglese e in francese); quindi, oltre a essere una trascurabile quisquiglia, lo è solo ''pro tempore''. Meno male! Buon lavoro. --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 21:40, 22 giu 2023 (CEST)
== Risoluzione ==
Ciao, immagino che [[Risoluzione]] in quella voce sia intesa nel secondo senso elencato in [[:wikt:risoluzione|questi sinonimi]], giusto? Decisione, proposito ecc. --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 09:47, 23 giu 2023 (CEST)
:{{ping|Superchilum}} Ciao. Sì. In questi casi non è facile capire se le citazioni debbano confluire in una voce sinonimica (nella fattispecie: «Decisione») o se, per fedeltà alla lettera, ce ne voglia una ''ad hoc''. Ogni scelta può essere dubbia e contestabile, mi sembra. A me non importa molto, mi pare solo una cosa da determinare a tavolino o magari facendo testa o croce. --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 11:20, 23 giu 2023 (CEST)
::Ok, allora la metto su Wikidata, grazie. --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 11:22, 23 giu 2023 (CEST)
== Re: Escape Room 2 - Gioco mortale ==
Ciao Udiki, è sempre un piacere sentirti. Hai ragione che tecnicamente è meglio indicarlo nelle voci correlate, per non alterare la forma dell'intro, tuttavia "sequel" non ha un termine contrario (esiste "prequel" ma ha un altro significato) quindi mi è sembrato più semplice indicarlo nell'intro. Ora ho sistemato [https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Escape_Room_2_-_Gioco_mortale&diff=1282788&oldid=1282179 così] mettendo "primo film", o forse tu hai idee migliori? [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 08:25, 28 giu 2023 (CEST)
:Ah ma c'è un motivo perché ho messo "primo film": perché esistono anche altri film con lo stesso titolo, così è più chiaro che il collegamento è al primo film di quella serie. Se no, come giustamente dici, non serviva. -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 12:14, 28 giu 2023 (CEST)
== Re: Blocco LadyDianaFan2000 ==
Grazie per la segnalazione, per il momento l'ho avvisato. Un caro saluto. [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 08:36, 10 lug 2023 (CEST)
== Re: modifica Frederick Forsyth ==
Fatto; sempre 1a edizione Bestsellers Oscar Mondadori luglio 1986; indicazione del capitolo inserita
Utente/IP: 101.56.149.113 {{nf|01:10, 29 set 2023|101.56.149.113}}
== Re: Cancellazione modifiche inappropriate ==
Fatto, grazie e buona giornata. -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 08:38, 29 set 2023 (CEST)
== Lucy Maud Montgomery ==
Ti ringrazio per le tue modifiche. Per quanto riguarda la citazione di Twain volevo comunicarti che sfortunatamente la fonte non c'è, ma nell'edizione del libro in cui ho citato l'incipit c'è la citazione. Cosa suggerisci? Buona giornata. [[Utente:Mattioskii|Mattioskii]] ([[Discussioni utente:Mattioskii|scrivimi]]) 15:45, 1 ott 2023 (CEST)
:{{ping|Mattioskii}} Grazie a te per i contributi. Ma quella che dici tu è una fonte, è solo che è secondaria. Puoi inserirla nella voce di Twain con la dicitura "Citato in", facendo seguire il testo da dove trai la citazione. Per esempio: Citato in Pinco Pallino, Introduzione a ''Anna dai capelli rossi'', nome editore, luogo di edizione, anno di edizione, numero di pagina. Se viene specificata anche la fonte primaria, cioè il testo in cui Twain ha detto quella cosa, puoi scrivere: Da ''Titolo opera di Twain''; citato in ecc... Nel caso poi passo io a sistemare, non preoccuparti. Se servono altre spiegazioni, chiedi pure. Prenditi il tuo tempo, non c'è fretta. Un caro saluto. --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 15:57, 1 ott 2023 (CEST)
::Buona sera, grazie per le ulteriori spiegazioni. Francamente non so ancora destreggiarmi benissimo in questa Wikipedia quindi al posto di modificare alla bell'e meglio, lascio tutto così com'è e quindi in mano tua. Buon continuo di serata e buona domenica. [[Utente:Mattioskii|Mattioskii]] ([[Discussioni utente:Mattioskii|scrivimi]]) 18:05, 1 ott 2023 (CEST)
:::{{ping|Mattioskii}} {{fatto}} Saluti. --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 21:31, 1 ott 2023 (CEST)
::::Buonasera, una domanda, ma come fai a cercare le fonti sul web, ad esempio che l'esergo in Anna di Avonlea si riferisse ad una specifica poesia del poeta e non al romanzo? [[Utente:Mattioskii|Mattioskii]] ([[Discussioni utente:Mattioskii|scrivimi]]) 19:10, 6 ott 2023 (CEST)
:::::{{ping|Mattioskii}} Buonasera. Ho cercato su Google il nome dell'autore e alcune parole chiave in inglese (quelle verosimilmente corrispondenti alle italiane), poi da cosa nasce cosa. La poesia si trova [https://books.google.it/books?id=M3gZAAAAYAAJ&pg=RA1-PA330 qui]: ''Flowers spring to blossom'' ecc. [https://books.google.it/books?id=5Do5AQAAMAAJ&pg=PA124 Qui], su una rivista ottocentesca che cita uno stralcio della poesia, ho anche trovato un pratico sommario. Comunque la funzione delle epigrafi, cioè dei brani che s'inseriscono in esergo, è diversa da quella delle citazioni che di solito si mettono invece nella quarta di copertina, perciò avevo intuito che qualcosa non quadrava. Già che ci sono ti segnalo [[Aiuto:Wikilink|queste istruzioni]] (in particolare quello che si dice a inizio pagina nell'elenco puntato) a proposito dei collegamenti interni e di quando inserirli. Più in generale non preoccuparti per gli errori, è normale all'inizio e non ne stai facendo neanche così tanti. Io aggiusto qualcosa anche per poi poter validare le modifiche e non avercele segnalate tra quelle "non verificate". Se serve qualcosa chiedi pure. Saluti. --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 21:37, 6 ott 2023 (CEST)
::::::Grazie per le ulteriori esplicazioni esaustive e sopratutto per la tua professionalità. Buona serata anche se penso ci "sentiremo" altre volte, visto che ti reputo un nume tutelare di questa Wikipedia. [[Utente:Mattioskii|Mattioskii]] ([[Discussioni utente:Mattioskii|scrivimi]]) 22:00, 6 ott 2023 (CEST)
== Re: Loki (serie televisiva) ==
Caro Udiki, nessuna seccatura, ci mancherebbe. Ti confermo che se si creano le pagine delle stagioni, la pagina principale di una serie può anche restare senza citazioni (c'era stata un discussione in passato) e in tal caso per creare la sottopagina su una nuova stagione basta anche una sola citazione, quindi la soluzione adottata è a norma, poi magari restano dei dettagli da sistemare nelle pagine delle stagioni ma com'è ora già può andare. [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 08:29, 9 ott 2023 (CEST)
:Per quanto riguarda [[Loki (seconda stagione)]] però finora è uscito solo il primo episodio, quindi è presumibile che la voce verrà ampliata e che il motivo per cui è breve è che la stagione è appena iniziata. Un caro saluto. -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 12:57, 9 ott 2023 (CEST)
==[Senza titolo]==
Ciao, ho visto che hai annullato la mia modifica. Posso chiederti come mai? {{nf|23:50, 30 ott 2023|151.38.224.15}}
Mi dispiace che a quanto mi sembra di capire ad annullare non perdi tempo ma a motivare non ti c'impegni altrettanto, spero di essere più fortunato domani. {{nf|23:59, 30 ott 2023|151.38.224.15}}
:{{ping|151.38.224.15}} Veramente te l'ho spiegato [[speciale:diff/1305703|qui]] e te l'aveva già detto Spinoziano a fine agosto. In pratica nelle pagine su Wikiquote dei personaggi si inseriscono le citazioni provenienti dalle pagine su Wikiquote del manga, dell'anime ecc., quindi devono combaciare. Cioè, non è possibile che in «[[Freezer (personaggio)]]» si veda una citazione diversa da quella che sta in «[[Dragon Ball (manga)]]». Prima si dovrebbe ''aggiungere'' la frase con la traduzione diversa nella pagina del manga, dell'anime ecc., poi lo si può fare anche in quella del personaggio. Nota che ho scritto «aggiungere», non sostituire. Comunque questo dovrebbe essere motivato e supportato dalla citazione della fonte, cioè l'edizione che tu usi come riferimento, dalla quale trai il materiale che inserisci qui. Tu perché vuoi inserire una traduzione diversa? Il problema in effetti è che nella pagina del manga, per esempio, non c'è la bibliografia. Se mi ricordo bene in Italia ci sono state tre edizioni del manga con due diverse traduzioni: le prime due presentano la traduzione indiretta dall'inglese, l'altra quella diretta dal giapponese, che è ovviamente preferibile. Tutto quello che ho ricostruito rende in effetti la situazione complessa e non risolvibile immediatamente. Ma nel frattempo, ''quieta non movere''. --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 00:17, 31 ott 2023 (CET)
::Ah, d'accordo, ho capito. Dunque hai annullato immaginando che le citazioni che avevo inserito fossero diverse da quelle del manga. Allora posso chiederti come mai non ti sei fatto lo scrupolo di controllare prima di annullare, neanche la 2^ volta? Comunque le traduzioni del manga italiano sono 2, entrambe dal giapponese: la 1^ è stata usata per le prime 5 edizioni e l'altra per la successiva poi ripubblicata a colori; le frasi delle mie modifiche fanno riferimento alla 1^, che fra l'altro si trova anche su Internet. Se è necessario aggiungere la citazione della fonte non c'è problema, mi scuso per non averlo fatto ma non lo sapevo! Ora che ti ho spiegato tutto aspetto comunque a ripristinare le mie modifiche aggiungendoci l'edizione, vorrei saperti d'accordo. [[Speciale:Contributi/151.38.160.120|151.38.160.120]] ([[User talk:151.38.160.120|msg]]) 18:49, 31 ott 2023 (CET)
:::Mi ha tratto in inganno il fatto che le tue modifiche alla voce del manga e quelle alle voci dei personaggi non sono state contestuali e, soprattutto, che non hai spiegato nel campo oggetto della modifica cosa hai fatto. Vedo che il primo ottobre hai modificato la pagina del manga benché senza specificare l'edizione di riferimento, cosa che hai fatto solo ora qui sopra e neppure del tutto: è la prima stampa, quella del 1995-1997, o la ristampa 1998-2001 detta ''Dragon Ball Deluxe''? I problemi comunque sono: 1) La traduzione che c'era prima dovrebbe essere ancora presente in «[[Ultime parole da Dragon Ball]]». Dico "dovrebbe" perché c'è troppa roba e non posso controllare tutto subito, mi baso sulla cronologia. Inoltre le tue modifiche alla voce del manga sono state realizzate con un unico intervento, perciò non si capisce se hai tagliato qualche battuta che magari è stata riportata in quella suddetta o altre pagine. 2) In base a quello che si legge [[w:Dragon_Ball#Edizioni_italiane|qui]] le edizioni migliori sono la ''Dragon Ball Evergreen Edition'' e successive. Tu hai invece utilizzato una precedente, la quale è censurata e ha un adattamento peggiore. Quella che c'era prima del tuo intervento, essendo diversa, per esclusione dovrebbe essere l'adattamento migliore, anche se purtroppo non ci sono indicazioni esplicite. Stando così le cose, ci sarebbe da propendere anche per l'annullamento delle modifiche che hai fatto nella voce del manga. Non procedo perché prima preferisco ascoltare la tua opinione in merito. Come vedi, ci sono diverse cose da considerare e discutere. Comunque tutto quello che si fa resta nella cronologia delle pagine e può essere recuperato facilmente, quindi non preoccuparti. Non inserisco il {{tl|ping}} perché hai l'IP dinamico e sarebbe inutile. A margine: firma i messaggi come spiegato [[Aiuto:Uso della firma#Inserimento automatico|qui]]. --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 20:28, 31 ott 2023 (CET)
::::Ti ringrazio per avermi risposto esaustivamente, cercherò di fare lo stesso. Mi scuso se tutte le volte che ho modificato le voci dei personaggi non ho messo nulla nel campo oggetto, davo per contato che si capisse che erano correzioni di citazioni e non vandalismi. Venendo alla questione delle traduzioni, è stata usata la 1^ traduzione dal giapponese per le seguenti edizioni: Dragon, Deluxe, New, Book, Perfect; la 2^ per Evergreen e Fullcolor. In alcune edizioni successive alla primissima sono state fatte delle censure poi tolte di nuovo nelle ultime 2. La questione della "fedeltà" non so da dove salti fuori, è l'anime (il cartone) ad aver stravolto i dialoghi, ai manga non capitano cose genere e questo non ha fatto eccezione, infatti in nessuna delle fonti citate nella sezione che hai indicato si parla di maggiore o minore fedeltà. Qui, la pagina relativa al manga riprende la 1^ edizione (che è anche la più nota ai fan), quella con la traduzione che era presente in origine sulla pagina prima che venisse modificata, ed integrata, un paio d'anni fa da alcuni utenti. Se il punto è che le citazioni in pagine diverse devono corrispondere, è quello che stavo cercando di fare io. Se è necessario specificare l'edizione, non c'è problema ed anche secondo me è giusto. Ho controllato per esempio le pagine delle opere di Tolkien e della Rowling, che hanno subito di recente delle ritraduzioni, non molto gradite ai lettori da quel che ricordo: le citazioni sono prese dalle rispettive traduzioni "storiche", non dalle 2 più recenti, tranne che per alcuni incipit dove sono riportate entrambe per compararle. Wikipedia pure usa la nomenclatura delle prime traduzioni di tutte queste opere a quanto vedo, ma è un progetto diverso da Wikiquote. A me sembra più logico tenere la 1^ traduzione anche per Dragon Ball, com'è stato fatto per Il signore degli anelli ed Harry Potter. Ora che ho esposto la mia visione dimmi qual è la tua opinione a riguardo. Domattina però! :) [[Speciale:Contributi/151.38.221.149|151.38.221.149]] ([[User talk:151.38.221.149|msg]]) 00:27, 1 nov 2023 (CET)
:::::Scrivo adesso, tu rispondi quando ti è più comodo; in ogni caso si guadagna tempo. Ci sono non pochi utenti di passaggio che, magari anche in buona fede ma con scarsa cognizione di causa, fanno pasticci. Su Wikipedia si dice che la ''Dragon Ball Evergreen Edition'' ha «<u>per la prima volta</u> un adattamento fedele all'originale», come dire che tutti gli adattamenti precedenti non lo sono. Non so se è vero che sia l'unica fedele, non si riescono a consultare le fonti citate e le uniche edizioni certamente infedeli sono la ''New'', la ''Book'' e la ''Perfect'', ma sta di fatto che ci sono traduzioni diverse. Facciamo un esempio. Attualmente è presente questa frase: «Un Sayan che non può muoversi è inutile!». Nell'edizione che hai usato tu diventa: «Un Saiyan è assolutamente inutile!» Sono cose ben diverse e la prima è sensata, l'altra mica tanto. La ''Evergreen'' e le edizioni successive sono sicuramente le migliori e sarebbe preferibile usare quelle, perché a rigor di logica il criterio della maggior qualità vale più di quello della maggior diffusione. Va però detto che la situazione attuale della voce è molto dubbia perché non sappiamo quali e quante edizioni sono state utilizzate per la stesura. Forse una revisione condotta su di un'unica edizione di riferimento (la tua, cioè la prima in assoluto, che non è la migliore ma forse neppure la peggiore) dà più garanzie rispetto a quello che c'è adesso. Devi però dire chiaramente se hai tagliato delle citazioni preesistenti e assumerti il compito di revisionare «[[Ultime parole da Dragon Ball]]» ed eventuali altre voci che fanno capo a «[[Dragon Ball (manga)]]», sennò è un casino per i motivi che ho già spiegato. Peraltro dovrei avere nella mia disponibilità l'edizione ''Deluxe'', che è come la prima ma con refusi corretti e cose del genere, perciò può essere utile per un confronto. --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 01:47, 1 nov 2023 (CET)
::::::Eccomi! Sono contento di sapere che anche tu hai il manga di Dragon Ball. La differenza fra le 2 principale traduzioni in realtà è poca, la frase sulla presunta infedeltà di tutte le prime edizioni è stata scritta da un utente ma non trova riscontro nelle fonti citate nei paragrafi in cui si parla di fedeltà. Si può dire che in alcuni passaggi la 1^ contiene dei refusi, come nel caso della frase che hai citato tu. Anch'io me n'ero reso conto quando l'ho scritta, ma ho voluto riportare la citazione così com'era al pari delle altre. Ho controllato sulla Perfect Edition che avevo acquistato, dove piccole imprecisioni come queste sono state sistemate, e lì la frase è: "Un Saiyan che non può muoversi, è un Saiyan inutile!"; mi sono fatto l'idea che il testo non ci stesse inizialmente nella nuvoletta del volume piccolo senza ridurre molto i caratteri e così hanno ridotto la frase, non penso che non sapessero tradurre l'ideogramma di "muoversi". Un altro caso che ricordo è nell'ultimo volume, dove una frase termina con "strate" invece che "strategia", anche qui aggiustata nella Perfect Edition. Non è minore fedeltà, sono refusi che balzano subito all'occhio di chi legge il manga, e fra le frasi che ho cambiato io non ce ne sono altri. Per la frase di Vegeta potremmo usare la versione sistemata specificando l'edizione, oppure semplicemente non inserire proprio quella frase scegliendo magari un'altra frase più significativa (e ce ne sono di più significative pronunciate da Vegeta nella saga dei Saiyan). Se c'è da controllare ed eventualmente correggere le citazioni del manga in altre pagine posso darci senz'altro un'occhiata io quando ho tempo. Approfitto per chiedere una cosa: sai come mai la grafica di Wikiquote è cambiata da ieri? [[Speciale:Contributi/151.38.218.129|151.38.218.129]] ([[User talk:151.38.218.129|msg]]) 14:41, 1 nov 2023 (CET)
:::::::Per sapere se una traduzione è fedele devi fare il riscontro con l'edizione in lingua oppure affidarti a una fonte terza (un articolo di un sito specializzato o cose simili), non si può stabilire a lume di naso. Le uniche (presunte) garanzie in tal senso riguardano la ''Evergreen'' e successive. La frase che ho citato sopra era solo a mo' d'esempio, non vorrei che ci fossero altre cose del genere; sono peraltro favorevole all'eliminazione di essa così come eventualmente di altre non significative, con la dovuta cautela. Ho comunque detto che si può procedere all'inserimento di citazioni tratte dalla prima edizione, che è sempre meglio che non sapere quale sia l'edizione di riferimento. Però non hai risposto sui due punti più importanti, cioè se hai cancellato delle citazioni e se intendi accomodare la pagina sulle ultime parole; a ciò si aggiunga che è necessario sapere se hai revisionato tutte le citazioni o solo alcune. Se tutto questo non si chiarisce si deve riportare la pagina del manga a prima del tuo intervento, perché, come ho già detto, le citazioni nella pagina del manga e quella delle altre voci devono coincidere, è la regola, così com'è importante sapere esattamente da quale edizione provengono le citazioni. Se invece si chiarisce posso lasciare la pagina del manga con le tue modifiche e ripristinare pure le pagine dei personaggi, bastano pochi clic. Non è che dovresti fare tutto in una volta, l'importante è non lasciare le cose a metà. La grafica di Wikiquote è cambiata così com'è da tempo cambiata in altri progetti di Wikimedia, quella di adesso è la versione ''mobile'' (per telefonini); gli utenti registrati possono modificare le preferenze e continuare a visualizzare il sito su laptop e desktop com'era prima. --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 17:06, 1 nov 2023 (CET)
::::::::Ah dunque la grafica era cambiata già da prima di ieri e non me n'ero accorto, la preferivo com'era prima anche perché tanto non uso spesso il telefonino per navigare su Wikipedia. Tornando a noi, controllerò sia la corrispondenza fra tutte le citazioni che ho provato ad inserire nelle pagine dei personaggi e quelle presenti nella pagina del manga sia la corrispondenza le ultime parole di quest'ultima e quelle della relativa pagina che dovranno comunque venire tutte dalla vecchia traduzione e non dalla nuova, lasciami solo un po' di tempo. Se troverò discrepanze ma anche errori di battitura o formattazione e qualsiasi imprecisione li sistemerò. Non ho cancellato nessuna citazione, ho solo riscritto quelle che ho trovato scritte diverse, e dovrebbero essere tutte della stessa edizione. Riguardo alla frase di Vegeta a me sta bene qualunque soluzione, sia correggerla in quella che ho riportato specificando l'edizione, sia sostituirla con un'altra, sia toglierla e basta. Quanto ho detto secondo te può essere soddisfacente per la questione di cui stiamo discutendo? Volevo anche ribadire una cosa che ho detto: nelle fonti riportate sulla pagina che parla del manga, ed ho controllato tutte quelle della sezione, non si parla di fedeltà da nessuna parte, solo di censure introdotte dopo la 1^ edizione italiana e poi rimosse con le ultime 2, censure più grafiche che verbali. Se insisto un po' su questo punto è perché da appassionato anche di anime ho ben presente la questione dell'adattamento film dello Studio Ghibli che sono stati spacciati per "più fedeli" quando erano tutt'altro, non è che ogni nuova edizione di qualcosa sia per definizione più fedele e le precedenti siano da buttare. Scusami per la digressione, su questo argomento mi faccio un po' prendere la mano! [[Speciale:Contributi/151.38.44.141|151.38.44.141]] ([[User talk:151.38.44.141|msg]]) 22:48, 1 nov 2023 (CET)
:::::::::La grafica era cambiata anche su PC desktop e laptop già da prima ma non su Wikiquote in italiano, bensì su altri progetti come Wikipedia in inglese. Da ieri la versione mobile, che prima per Wikiquote in italiano era visualizzabile solo da chi si collegava da telefono (almeno credo, perché neppure io lo uso) è stata imposta a tutti i tipi dispositivi, ma se non ti piace puoi registrarti e tornare alla vecchia smanettando nelle impostazioni del tuo account (io l'ho fatto con successo e soddisfazione). Prenditi il tuo tempo per le modifiche, l'importante è l'uniformità. Quando dici «dovrebbero essere tutte della stessa edizione» è il condizionale che mi preoccupa. Non che a me personalmente importi qualcosa, piuttosto il contrario, ma le cose si devono fare con criterio, a regola d'arte. Se revisioni tutte le citazioni allora basterà semplicemente inserire l'edizione di riferimento in bibliografia, se invece solo alcune sono prese con certezza dall'edizione in bibliografia allora bisognerà segnalarlo in qualche maniera per evitare confusione con le altre. Io purtroppo non sono pratico delle convenzioni di Wikiquote in fatto di fumetti, comunque vedi [[Wikiquote:Modello di voce/Fumetti]]; inoltre non mancherà chi ti potrà dare qualche altra dritta. Questione adattamento: non si tratta solo di censure, ma di qualità della traduzione, cioè una scena potrà anche non essere censurata e quindi presente, ma le battute sono magari tradotte male e questo non c'è verso di saperlo a colpo d'occhio; ecco perché facevo l'esempio della frase di Vegeta. Come ti ho detto io ho tutta l'edizione Deluxe, figurati se ho interesse a screditarla: sarei felice se fosse la migliore, così ha più mercato. Mi ricordo di quello che hai detto sopra circa il Signore degli anelli e so anche di cose come [https://www.corriere.it/tecnologia/19_giugno_25/strano-caso-doppiaggio-italiano-evangelion-anime-culto-netflix-55ed6058-9745-11e9-8e4d-b6b35f2a9094.shtml questa], ma penso che si debba distinguere di caso in caso. Comunque almeno per ora questo non importa. --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 23:18, 1 nov 2023 (CET)
::::::::::Ho trovato il tempo di rispondere adesso. Sempre sulla nuova grafica, sai se è una cosa decisa da qualcuno o se se n'è discusso fra gli utenti registrati? Cioè, come mai su Wikiquote proprio l'altro ieri è stata impostata, mentre su altri progetti lo era già da prima o non lo è ancora? Sarà stato stabilito da qualche parte, no? Chiedo solo per curiosità per cui se non sai rispondere a tutte queste domande non importa. Comunque, ho capito il discorso dell'uniformità delle traduzioni, vedrò di controllare anche in quel senso. E riguardo alla questione delle nuove traduzioni, posso essere d'accordo con te se parli di qualità di traduzione o di tradotto male, ho capito quel che volevi dire. Per ora lasciamo le cose come sono, poi scandaglierò le 2 pagine che dici e sistemerò quel che non va, ok? Buona serata! [[Speciale:Contributi/151.38.29.160|151.38.29.160]] ([[User talk:151.38.29.160|msg]]) 20:10, 2 nov 2023 (CET)
:::::::::::La questione della grafica ha colto di sorpresa pure gli amministratori di questo sito, vedi [[Wikiquote:Bar#Layout|qui]], quindi se è stata discussa lo è stata altrove (Wikiquote in italiano è come il pianeta di una galassia o la provincia di uno stato). Immagino che chi di dovere abbia deciso di effettuare il cambiamento gradualmente e che solo ora sia arrivato il momento di attuarlo qui, mentre a quanto ho visto altri progetti in portoghese e francese sono stati l'avanguardia. Probabilmente poi toccherà a Wikisource e Wikipedia in lingua italiana. (Non è stato l'unico cambiamento, infatti da qualche giorno le pagine di Wikiquote sono indicizzate su Google sotto il nome di Wikipedia.) Per il resto: sì, va bene. Saluti. --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 20:57, 2 nov 2023 (CET)
::::::::::::Ciao, ho controllato tutte le citazioni da ultime parole e corrispondono alla 1^ traduzione. Ci sono soltanto un paio di errori di battitura ed una ripetizione nella pagina delle ultime parole, in quella del manga devo verificare solamente questo punto. Finirei di controllare le altre citazioni prima di cominciare a modificare. [[Speciale:Contributi/151.38.225.16|151.38.225.16]] ([[User talk:151.38.225.16|msg]]) 20:18, 13 nov 2023 (CET)
:::::::::::::Ciao, sì, meglio finire di controllare prima di aggiungere altro, per chiarezza. Intanto ripristino le tue modifiche alle voci dei personaggi. --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 20:25, 13 nov 2023 (CET)
== re: Pagina bianca ==
Ciao, sono d'accordo con te nel dividere in due. Forse terrei anche quella di Bufalino? --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 13:13, 1 nov 2023 (CET)
:Va bene, fai pure tu, visto che hai avuto l'idea :) --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 17:31, 1 nov 2023 (CET)
== Brindisi dai film ==
Ma qual è il motivo per annullare il brindisi di "Le avventure di Tintin"? Perché era banale e basta? [[Utente:Killb94|Killb94]] ([[Discussioni utente:Killb94|scrivimi]]) 21:31, 14 dic 2023 (CET)
:{{ping|Killb94}} Perché non è [[WQ:S|significativo]]. Citazioni del genere non possono stare in nessuna voce, meno che meno nelle tematiche, le quali sono da sempre considerate come il fior fiore di Wikiquote, quindi si è ancora più rigorosi. È vero che non sempre lo standard di qualità è rispettato, ma questo non è un buon motivo per peggiorare la situazione. In particolare in «Brindisi dai film» si devono inserire solo quelli che hanno una qualche originalità, almeno un minimo, e oggettivamente nessuna persona di buon senso potrà mai dire che «Un brindisi, alla nostra buona fortuna!» ce l'abbia, trattandosi di una formula stereotipata. Detto in altri termini: quella pagina non è un mero elenco di qualsiasi brindisi purché pronunciato in un film. Io sono sicuro al 100% di quello che dico, se non ne sei convinto e pensi che le cose stiano diversamente chiedi pure a un amministratore, per esempio Homer, Superchilum o Spinoziano, e se loro daranno ragione a te parola mia che ti faccio un bonifico dall'importo corrispondente al prezzo di un caffè. --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 00:09, 15 dic 2023 (CET)
:: Amen Udiki, sono assolutamente d'accordo con te. Con la scusa di catalogare ''certe'' citazioni in qualche modo, Wikiquote è stata infarcita di citazioni banali e insignificanti di cui, solo per citare un esempio, [[Ultime parole dai film]] è a mio avviso la massima espressione del peggio (e non mi importa se è finita impunemente in [[Wikiquote:Vetrina|Vetrina]]). Il primo motivo per inserire una citazione ''dovrebbe'' sempre essere la significatività, inserire una citazione perché può essere catalogata in una categoria (''Bridisi, regole, ultime parole ecc'') dovrebbe avvenire solo ''dopo''. Quello che invece si sta facendo da tempo è invece giustificare l'inserimento di banalità solo perché c'è un modo di catalogarle.
::<br />
:: In breve per tornare al mio esempio di sopra, il ragionamento dovrebbe essere: ''se'' una citazione è significativa, e ''se'' è ''anche'' rappresentativa di ultime parole (o brindisi, o regole, o altro) allora la inserisco altrimenti no. --[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 08:06, 15 dic 2023 (CET)
::: Sono d'accordo, solo una piccola precisazione: [[Ultime parole dai film]] non è in vetrina, è in vetrina solo [[Ultime parole]].-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 12:01, 16 dic 2023 (CET)
== Annullamento copione episodio Camera Cafe (Insopportabile) ==
Non capisco perché tu mi abbia cancellato il copione. "È una raccolta di sole citazioni e si viola il diritto d'autore". Ma se nelle pagine Wikiquote delle altre stagioni di Camera Cafè ci sono scritti anche copioni di interi episodi [[Utente:Sesa20148|Sesa20148]] ([[Discussioni utente:Sesa20148|scrivimi]]) 22:44, 11 feb 2024 (CET)
:{{ping|Sesa20148}} Salve, te l'ho spiegato il perché. Non si possono trascrivere tutti gli sketch di un episodio per intero, esorbita dal diritto di citazione ed è una violazione del diritto d'autore. E se anche fossero nel pubblico dominio qui non si riportano interi script, perché questa è un'antologia di citazioni. Se ce ne sono altri vanno tolti: il fatto che qualcuno passi col rosso non autorizza nessun altro a fare altrettanto. Saluti, --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 22:59, 11 feb 2024 (CET)
::Continuo comunque a non capire il perché tu abbia dovuto fare il giustiziere della notte giusto giusto con il mio post quando ce ne sono riportati di simili DA ANNI. E comunque, qualora fosse una violazione dei diritti d'autore e qualora arrechi fastidio, credo che spetti a chi li detiene (se poi tu fossi il detentore dei diritti ovviamente sarebbe un'altra storia) la rimozione e non ad una persona a caso, ma vabbè. Sicuramente mi sbaglieró! [[Utente:Sesa20148|Sesa20148]] ([[Discussioni utente:Sesa20148|scrivimi]]) 03:34, 12 feb 2024 (CET)
:::{{ping|Sesa20148}} I volontari tengono le cose in ordine: non si deve aspettare che la magistratura venga a chiudere il sito; che assurdità. Il resto è già stato spiegato ''ad abundantiam'', compreso il fatto che qui si mettono delle citazioni e non si riportano i copioni per intero perché non è questo lo scopo di un'antologia. Puoi inserire ''alcune'' di quelle citazioni andandole a recuperare dalla cronologia della voce e tenendo conto della [[WQ:S|significatività]]. Leggi anche [[Wikiquote:Cosa Wikiquote non è]] e [[Wikiquote:Diritto d'autore]]. È responsabilità degli utenti conoscere e rispettare le regole. --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 14:36, 12 feb 2024 (CET)
:::P.S.: se sei stato tu a riportare copioni interi in altre occasioni e sotto mentite spoglie (cioè senza eseguire il log in), sarebbe doppiamente grave invocare questo per continuare a inserire ancora materiale coperto dal diritto d'autore; dico "doppiamente" perché già di per sé è illecito. A poco a poco vedrò di sforbiciare. Occhio che la faccenda è seria e non sono ammessi altri sgarri... --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 14:46, 12 feb 2024 (CET)
::::No, io sono un utente nuovo. Sono un grande appassionato della serie e ho sempre spulciato la pagina per rileggermi qualche dialogo. Poi ieri, per passatempo, ho creato l'account e ho inserito il post anche per dare un contributo alla pagina, dopo anni di "utilizzo passivo". Avendo visto che nel tempo è stata sempre arricchita in questo modo, non immaginavo minimamente che potesse essere un problema, men che meno che fosse così grave. Non è mio interesse passare i guai con la magistratura né tantomeno far chiudere una pagina Wikiquote, specie se di qualcosa di cui sono appassionato. Mi scuso se ho risposto un po' sull'offensiva, ero infastidito perché ci avevo messo un po' di tempo e ci tenevo al post. Almeno con questa abbiamo messo alla luce una problematica seria. Cercheró di attivarmi anch'io in tal senso, allora. Saluti! [[Utente:Sesa20148|Sesa20148]] ([[Discussioni utente:Sesa20148|scrivimi]]) 15:26, 12 feb 2024 (CET)
== Re: 8½ ==
Ciao! Ho ripristinato la versione precedente, ci sono già NDR piuttosto anomali, le ultime modifiche non aiutavano... [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 08:49, 13 feb 2024 (CET)
== [[Gustave Geffroy]] ==
Ciao, ho recuperato la citazione da wikipedia, non ho altro. Se non va bene cancelliamo tutto. --[[Utente:Codas|Codas]] ([[Discussioni utente:Codas|scrivimi]]) 19:00, 28 feb 2024 (CET)
:{{ping|Codas}} <del>Allora chiederò lumi a chi l'ha inserita su Wikipedia, l'ho già individuato. Saluti, --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 19:39, 28 feb 2024 (CET)</del>
::[[speciale:diff/1319781|Risolto]]. --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 19:55, 28 feb 2024 (CET)
== Carson McCullers ==
1) Ho visto che hai corretto la mia citazione dal [[Carson McCullers#Invito di nozze|romanzo della McCullers]]: l'accento grave, anziché l'acuto utilizzato nell'edizione Einaudi che avevo peraltro citato in Bibliografia. È una insignificante minuzia, ma mi fornisce l'occasione di chiedere una spiegazione: in Wikiquote le citazioni devono rispettare l'originale di stampa anche nell'ortografia, oppure l'ortografia della citazione deve rispettare delle apposite linee guida di wikiquote?
2) Hai inserito il titolo di paragrafo "Citazioni di Carson McCullers", e ritengo che tu abbia agito per il meglio. È invece il contenuto di quel paragrafo che mi lascia perplesso: a parte il fatto che ''Il cuore è un cacciatore solitario'' non è il titolo originale del romanzo Carson McCullers, ma semmai il titolo della traduzione italiana, effettuata correttamente da [[Irene Brin]], del titolo originale in lingua inglese ''The Heart is a Lonely Hunter''; anche ''The Heart is a Lonely Hunter'' non è originale della McCullers, ma a sua volta è la citazione della poesia "The Lonely Hunter" del poeta scozzese [[William Sharp]] (che utilizzava lo pseudonimo di "Fiona MacLeod"): "But my heart is a lonely hunter that hunts on a lonely hill" (è l'ultimo verso della terza strofa. Vedi il testo della poesia [https://allpoetry.com/poem/13210957-The-Lonely-Hunter-by-William-Sharp qui]) --[[Utente:Ferrante1|Ferrante1]] ([[Discussioni utente:Ferrante1|scrivimi]]) 10:08, 29 feb 2024 (CET)
:{{ping|Ferrante1}} Salve, per quanto riguarda gli accenti se fossimo su Wikisource andrebbero mantenuti tali e quali, qui si può normalizzare. Per quanto riguarda la citazione «Il cuore è un cacciatore solitario» credo che ci si debba domandare se, fonti alla mano, è attribuita alla McCullers, quindi trattarla come spiegato [[Aiuto:Fonti#Citazioni_attribuite|qui]]; chiedo lumi a {{ping|Dread83}} (quando tornerà operativo) che l'ha inserita. Saluti, --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 13:40, 29 feb 2024 (CET)
::Carson McCullers aveva intitolato il suo romanzo "The mute" (vedi per es. [https://www.studysmarter.co.uk/explanations/english-literature/american-literature/the-heart-is-a-lonely-hunter/ qui]). Fu l'editore a cambiare il titolo col verso di Sharp (vedi [[Elisabetta Rasy]], ''Memorie di una lettrice notturna'', Rizzoli, 2009, p. 117, [https://www.google.it/books/edition/Memorie_di_una_lettrice_notturna/vYQqAQAAIAAJ?hl=it&gbpv=1&bsq=William+Sharp+il+cuore+%C3%A8+un+cacciatore+solitario&dq=William+Sharp+il+cuore+%C3%A8+un+cacciatore+solitario&printsec=frontcover Google libri]) --[[Utente:Ferrante1|Ferrante1]] ([[Discussioni utente:Ferrante1|scrivimi]]) 16:48, 29 feb 2024 (CET)
:::{{ping|Ferrante1}} Non dubito minimamente che quella <u>non</u> sia farina del sacco della signora McCullers, è solo che su Wikiquote si raccolgono anche citazioni attribuite (vedi link sopra) o errate (vedi [[Citazioni errate|qui]]), ovviamente specificando che sono tali. Vorrei capire se è diffusa l'opinione (ancorché inesatta) secondo cui quella è una citazione della McCullers e regolarmi di conseguenza, per questo dicevo che volevo sentire il parere di Dread che, oltre ad aver aggiunto lui la citazione, è anche un utente molto esperto. --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 17:01, 29 feb 2024 (CET)
::::Il titolo del primo romanzo della McCullers (del 1940) è proprio ''The Heart is a Lonely Hunter''; il titolo però è stato tratto dal poemetto ottocentesco di Sharp che è molto noto nella letteratura inglese. Manoel de Oliveira ha intitolato un suo film in portoghese "A Divina Comédia", lo stesso titolo del poema dantesco (che non c'entra nulla col film di Oliveira). IMO non sarebbe corretto attribuire l'esclusività o la primogenitura del titolo "La Divina Commedia" al film di Oliveira. Vedo ora peraltro che la frase "Il mio cuore è un cacciatore solitario che caccia su una collina solitaria", traduzione di "But my heart is a lonely hunter that hunts on a lonely hill", era stata inserita nella pagina [[William Sharp]] una decina di anni fa e cancellata correttamente da {{ping|Spinoziano}} perché senza indicazione della fonte [https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=William_Sharp&diff=prev&oldid=724972 vedi] --[[Utente:Ferrante1|Ferrante1]] ([[Discussioni utente:Ferrante1|scrivimi]]) 18:59, 29 feb 2024 (CET)
:::::{{ping|Ferrante1}} Non si tratta assolutamente di attribuire l'esclusività o la primogenitura, ma solo eventualmente di specificare che una citazione è da alcuni erroneamente attribuita a un autore mentre invece è di un altro, cfr. [[Igor' Fëdorovič Stravinskij#Attribuite]]. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 19:37, 29 feb 2024 (CET)
== Re: Cláudio Taffarel#Citazioni su Cláudio Taffarel ==
Che devo dirti, toglila pure... '''''[[Utente:Danyele|<span style="font-family:Times New Roman; color:black;">— dany</span>]][[Discussioni utente:Danyele|<span style="font-family:Times New Roman; color:grey;">ele</span>]]''''' 17:11, 15 mar 2024 (CET)
== La fonte delle "citazioni su" nella pagina dei rispettivi autori ==
Ciao Udiki, ammetto di non essere molto aggiornato sulle regole di Wikiquote che frequento saltuariamente, ma [https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Lilli_Carati&diff=prev&oldid=1323629 hai scritto] che "La fonte delle "citazioni su" non va qui [la voce sull'oggetto menzionato] ma nella pagina dei rispettivi autori" e mi hai linkato la linea guida [[Wikiquote:Modello_di_voce#Provenienza_e_fonti]]. Io lì non leggo che le fonti vadano riportate <u>solo</u> nella pagina degli autori e non in quella della voce tematica, ma semplicemente che nelle voci degli autori ci deve essere una fonte.
In verità non trovo neanche ben centrata quella linea guida ''tout court'', visto che lì si parla di citazioni che provengono da altre voci, mentre il mio caso riguarda citazioni inserite <u>per la prima volta</u> nella voce sul soggetto. Bisogna che le citazioni siano sempre scritte sia nella voce dell'autore e sia nella voce sul soggetto? C'è una linea guida in merito? Mi pare strano, visto che una citazione di un autore (Cruciani, per esempio) può essere rilevante solo per il soggetto della discussione (Lilli Carati, in questo caso) e non per l'autore stesso.
Saluti. [[Discussioni utente:Martin Mystère|Martin Mystère (scrivimi)]] 16:34, 26 mar 2024 (CET)
:{{ping|Martin Mystère}} Salve, la linea guida parla di «citazioni presenti in una voce <u>(o sezione)</u> tematica» e per «sezione tematica» si intende proprio quella chiamata «Citazioni su ecc...». Il resto è implicito ([[WQ:MCS|qui]] però è esplicito) e puoi vedere anche innumerevoli esempi pratici, come [[Lev_Tolstoj#Citazioni_su_Lev_Tolstoj]]. Il punto è che tu avresti dovuto inserire le citazioni prima nelle voci di Banfi, Cruciani e Giusti accompagnandole dalla fonte (il sito internet), poi riportarle anche nella voce di Lilli Carati senza indicare tutta la fonte (cioè il sito internet), bensì solo l'autore tra parentesi tonde e col wikilink: è la cosiddetta regola del doppio inserimento. Così è anche molto più comodo. Vedi anche le istruzioni contenute nel tamplate di avviso sottostante e che di solito si inserisce nelle pagine di discussione degli utenti:
{{Avviso tematica}}
:Naturalmente sarebbe il caso di provvedere: magari è un po' seccante, ma nulla di trascendentale. Quanto al resto: avevi fatto bene a inserire le citazioni di Lilli Carati in ordine cronologico così come appaiono nell'intervista a ''Libero'', però era meglio lasciarle raggruppate nella sottosezione specifica, perché è così che si fa quando sono almeno tre. Inoltre su Wikiquote nell'elenco puntato non si usa l'apostrofo dopo l'asterisco e nelle intestazioni non si inseriscono spazi prima e dopo ==, ma questo non è molto importante. Saluti, --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 17:03, 26 mar 2024 (CET)
::Va bene, agirò così in futuro. Per quanto riguarda gli spazi, su Wikipedia si possono mettere come no, io li trovo più ordinati, ma qui eviterò. Non so bene cosa significhi non usare l'apostrofo dopo l'asterisco, non penso di averlo fatto. Ciao, [[Discussioni utente:Martin Mystère|Martin Mystère (scrivimi)]] 21:04, 26 mar 2024 (CET)
:::{{ping|Martin Mystère}} Volevo dire lo spazio, non l'apostrofo, dopo l'asterisco. Se non ricordo male qui la convenzione è questa, ma in realtà a livello di output non cambia nulla, per cui ''a me personalmente'' non sembra importante: lo dicevo soprattutto per evitarti la fatica inutile di una battuta in più. Probabilmente stavo anche per scrivere, prima di essere interrotto come sempre mi succede, che qui l'apostrofo è dattilografico o dritto, non tipografico o uncinato, quindi è meglio sostituirlo quando fai copia e incolla da siti che usano quello del secondo tipo: [[Wikiquote:Bar/Archivio_2022-06--12#Apostrofo_tipografico_o_dattilografico|qui]] ho spiegato come farlo in un colpo solo, leggi entrambi i miei post nel thread. Una volta c'era un bot che provvedeva, ma ora è fuori uso. Saluti, --[[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 21:39, 26 mar 2024 (CET)
== Re: URL archiviati ==
Ciao. Come spiegato [https://dal15al25.gazzetta.it/2024/04/06/avviso-da-lunedi-il-blog-sparisce/ qui], da lunedì quel blog non sarà più attivo. Ecco '''''[[Utente:Danyele|<span style="font-family:Times New Roman; color:black;">— dany</span>]][[Discussioni utente:Danyele|<span style="font-family:Times New Roman; color:grey;">ele</span>]]''''' 21:07, 6 apr 2024 (CEST)
== Risposta ad un esperto wikipediano ==
Chi è senza peccato scagli la prima pietra! La ringrazio per avermi cancellata. Non credo che lei non abbia mai fatto errori nella sua vita. Se si trova qui a fare il Maestro, potrebbe anche pensare e ricordare che ci sono gli studenti ignoranti... e li dovrebbe istruire SENZA BACCHETTARE! qualche volta accade, però, che l'alunno superi il maestro... non si mai nella vita. Se non ci fosse la Luce, gli occhi non potrebbero vedere. A buon intenditor... [[Utente:Teresa Averta Scrittrice|Teresa Averta Scrittrice]] ([[Discussioni utente:Teresa Averta Scrittrice|scrivimi]]) 00:13, 25 apr 2024 (CEST)
==Hellraiser==
Ciao! Volevo darti qualche dritta sui range (magari sono cose che sai già, io comunque le ho scoperte in tempi relativamente recenti e ho visto che possono tornare utili): per gli IP lunghi (IPv6) come [https://it.wikiquote.org/wiki/Speciale:Contributi/2A0E:41B:57BF:0:DCBD:E47D:6808:7E59 questo] aggiungendo /64 si trovano talora [https://it.wikiquote.org/wiki/Speciale:Contributi/2A0E:41B:57BF:0:DCBD:E47D:6808:7E59/64 gli altri contributi] della stessa persona. "/64" è il range più piccolo per gli IPv6, corrisponde a un singolo IP normale, cioè un singolo indirizzo normale, difatti alcuni bloccano sempre con "/64" gli IPv6. Con gli IPv6 è anche più difficile dialogare perché vedono l'avviso solo se gli scrivi sul preciso IP lungo che stanno utilizzando in quel momento, e non serve mettere avvisi nella discussione del range. Per approfondimenti trovi [[w:Aiuto:Blocco_di_classi_di_indirizzi#Guida_essenziale_per_gli_indirizzi_IPv6|qui]] una tabella sugli IPv6 e [[w:simple:Help:Range_blocks#Table_of_sample_ranges|qui]] una sugli IP normali (ad esempio un range /24 su un IP normale copre 256 indirizzi, che corrisponde a un range /56 su un IPv6) ma di solito basta sapere il trucco del /64 sugli IPv6, io finora non ho mai bloccato range più lunghi. -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 09:45, 2 giu 2024 (CEST)
:@[[utente:Spinoziano|Spinoziano]] Ciao e grazie per la dritta, hai fatto benissimo a darmela e queste cose sono sempre molto ben accette. So che questi indirizzi IP cambiano anche da un momento all'altro, il mio era solo un disperato tentativo di interlocuzione basato sulla possibilità che l'utente fosse ancora collegato al sito, con quell'identità o un'altra, e che potesse così avvedersi della mia comunicazione. Per inciso: il "duck test" dice che si tratta sempre della stessa persona, che dispone anche di più utenze registrate, e che ''inter alia'' modifica "maniacalmente", per usare l'avverbio a lui tanto caro, le pagine dei film della Disney e della Marvel, di vari horror e delle ultime parole e brindisi dai media. Sono anni che imperversa e peggiora le voci, ponendo pure problemi di violazione del copyright, ma lo sapete già e questo è un "dire a nuora perché suocera intenda". È necessario arginare tutto ciò colpo su colpo. Colgo l'occasione per informare, a motivo di quello che si vede '''[[speciale:cronologia/Gli Incredibili - Una "normale" famiglia di supereroi|qui]]''', che ho deciso di annullare a vista tutte le modifiche che apporterà, salvo forse casi eccezionali, perché è di conclamata inaffidabilità e non è possibile verificarne l'operato, né che per una cosa buona se ne lascino passare cento perniciose, e in questo imiterò il chirurgo che, quando amputa la parte cancerosa, rimuove anche un pezzo di quella sana, giacché quasi nessuno si preoccupa di fare pulizia e polizia, ma non mancherà, come ho riscontrato, chi in un secondo momento ripristinerà le eventuali soppressioni indebite. Perdona la digressione. Saluti, [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 14:06, 2 giu 2024 (CEST)
::Sì, mi sembra che prima usasse più "malignamente" ma poi è passato con convinzione a "maniacalmente"; usa anche altri range ma su [https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Speciale:Contributi/2A0E:41B:57BF:0:DCBD:E47D:6808:7E59/64&target=2A0E%3A41B%3A57BF%3A0%3A0%3A0%3A0%3A0%2F64&offset=20230723202350 questo] è attivo da dicembre 2022. Lascerei a te, che ultimamente lo hai seguito di più, di valutare se è il caso di bloccarlo. Un caro saluto.-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 15:29, 2 giu 2024 (CEST)
== Parola errata ==
Ciao, in merito alla tua modifica in [[Boog & Elliot - A caccia di amici]] mi sembra proprio che dica come ho scritto io: prova a sentire [https://www.youtube.com/watch?v=mVEkhFtMjHg qui]. [[User:Andrek02|<span style="color:#FF0000">Andrek02</span>]] ('''[[User talk:Andrek02|<span style="color:#FFAF01">talk</span>]]''') 06:37, 10 lug 2024 (CEST)
:@[[utente:Andrek02|Andrek02]] L'ho sentito con le cuffie più volte anche al rallentatore e dice addirittura "floutolento". Dovendo essere [[Wikiquote:Trascrizione#Fonti non scritte|fedeli]] è da interpretare come uno strafalcione voluto per divertire. Comunque ho già marcato con {{tl|Sic}}, correggo ulteriormente. Saluti, [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 13:09, 10 lug 2024 (CEST)
== Citazione di Dostoevskij ==
Ciao, [https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=F%C3%ABdor_Dostoevskij&diff=prev&oldid=1338798 questo spostamento] è errato. Bisogna lasciare la citazione con fonte nella voce sull'autore, mentre nella voce sull'opera si mette la citazione con link all'autore, senza fonte. --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 19:32, 15 lug 2024 (CEST)
:@[[Utente:Superchilum|Superchilum]] {{fatto}} [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 20:01, 15 lug 2024 (CEST)
::Grazie :) --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 09:01, 16 lug 2024 (CEST)
== Cancellazione senza motivo ==
Ciao, ma perché cancellare le pagine se sono lingue conosciute, come l'inglese e lo spagnolo e si utilizzano spesso. Chiedo il ripristino. [[Speciale:Contributi/91.80.66.5|91.80.66.5]] ([[User talk:91.80.66.5|msg]]) 15:09, 30 lug 2024 (CEST)
:Salve. Risposta: perché questa è Wikiquote in italiano e le traduzioni da te inserite, generate dal traduttore di Google, contenevano errori riscontrabili persino a prima vista, cioè senza neppure la necessità di un confronto col testo in lingua. In base alle nostre regole le pagine con tali contenuti sono da rimuovere per direttissima; vedi '''[[Wikiquote:Cancellazioni immediate]]''', terzo criterio. O metti una traduzione corretta (col testo accanto se essa è di tuo pugno, vedi '''[[WQ:TT]]'''), e sempre che tu abbia la preparazione adeguata per un compito così delicato, oppure metti quelle citazioni nelle edizioni in spagnolo, inglese e turco di Wikiquote; ''tertium non datur''. Saluti, [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 15:28, 30 lug 2024 (CEST)
::@[[Utente:Udiki|Udiki]] Infatti, ho notato che alcune pagine sono state cancellate senza motivo di testa propria. [[Speciale:Contributi/93.150.212.220|93.150.212.220]] ([[User talk:93.150.212.220|msg]]) 01:25, 21 set 2024 (CEST)
:::È molto meglio se togli il disturbo, sono anni che fai gli stessi errori e non vuoi sentire ragioni. Le pagine saranno ''tutte'' e ''sempre ''cancellate, cosa che si fa in un clic, mentre tu per crearle ci metti un po' di più; eventualmente verranno parzialmente bloccate, in modo che solo gli utenti autoverificati potranno ricrearle. Addio, [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 01:28, 21 set 2024 (CEST)
::::@[[Utente:Udiki|Udiki]] No, ma non esariamo non proprio tutte. Poi non hanno niente di male, basta sistemarle o ridurle il testo per sistemarle. E per questo ci vuole anche collaborazione, no come te che le cancelli senza sistemarle. [[Speciale:Contributi/93.150.212.220|93.150.212.220]] ([[User talk:93.150.212.220|msg]]) 01:34, 21 set 2024 (CEST)
:::::Sono radicalmente da rifare perché generate da traduttori automatici (il che non è ammesso, come abbondantemente spiegato) e zeppe di citazioni non [[WQ:S|significative]]. Non possono essere altri a sobbarcarsi tutto quel lavoro, vedi anche [[#Pomeriggio Cinque News|sotto]]. Intanto se vedi [[Speciale:UltimeModifiche|qui]] ti rendi conto che il tempo delle sciocchezze è finito ''forever and ever''. I miei migliori auguri per quello che farai su altri siti, [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 01:39, 21 set 2024 (CEST)
::::::Infatti, sono ammesse le traduzioni e sono tradotte con lingue principali come l'inglese, lo spagnolo, il francese. Su questo sembra che tu sia l'unico a lamentarti sulle pagine, cose che altri qui sopra non esagerano come te. Poi cosa si intende per "quello che farai in altri siti". [[Speciale:Contributi/93.150.212.220|93.150.212.220]] ([[User talk:93.150.212.220|msg]]) 01:45, 21 set 2024 (CEST)
:::::::Non puoi inserire citazioni tradotte con [[w:Google Traduttore]]. Su questo sito hai finito di aggiungerne, perché non ti sarà consentito. Arrenditi. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 01:52, 21 set 2024 (CEST)
::::::::Con che cosa si dovrebbero tradurre allora. [[Speciale:Contributi/93.150.212.220|93.150.212.220]] ([[User talk:93.150.212.220|msg]]) 01:55, 21 set 2024 (CEST)
:::::::::Con le tue competenze linguistiche, se ce le hai, sennò te ne puoi andare. (Ovviamente non ce le hai, altrimenti non avresti usato il traduttore di Google in modo così indiscriminato e temerario.) Ti ricordo anche che le citazioni devono essere significative per come ciò è inteso su Wikiquote, non devono semplicemente contenere informazioni e meno che meno banalità come "Mi piace l'Italia" ecc... Da oggi non ne passerà nemmeno mezza. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 01:59, 21 set 2024 (CEST)
::::::::::Ci sono anche quelli professionali e migliori, con quelli andrebbero bene. [[Speciale:Contributi/93.150.212.220|93.150.212.220]] ([[User talk:93.150.212.220|msg]]) 02:04, 21 set 2024 (CEST)
:::::::::::No, perché hanno tutti dei limiti per loro natura e tu non sembri avere le competenze linguistiche necessarie per accorgerti di eventuali errori e correggerli, oltre al fatto che non ti sei neppure fatto scrupoli. Ma che problema hai? Per caso ti pagano per creare quelle pagine? Se è così mi dispiace per te ma qui ci sono delle regole da rispettare. Puoi trovare un altro lavoro, magari più soddisfacente e remunerativo, nonché più utile alla società. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 02:10, 21 set 2024 (CEST)
::::::::::::Nessuno mi paga e poi questo non è un lavoro. Con le citazioni è per avere qualcosa in più sulle persone. E poi cosa ho fatto di male, ti vanno storte le pagine con le traduzioni e su sistemano correggendole, non c'è bisogno di arrivare a cancellarle. [[Speciale:Contributi/93.150.212.220|93.150.212.220]] ([[User talk:93.150.212.220|msg]]) 02:18, 21 set 2024 (CEST)
:::::::::::::C'è gente che è pagata pochi spicci per fare cose del genere; se non è il tuo caso, sono contento per te. Se ci tieni davvero a quelle pagine e a nient'altro, allora dovresti volerle ben fatte e non piene di banalità ed errori. Io ho sempre cercato di salvare il salvabile, come per esempio si vede [[speciale:diff/1341317|qui]], [[Discussioni utente:176.245.143.14|qui]], [[speciale:diff/1344912|qui]] o [[speciale:diff/1342831|qui]], cosa che mi è costata anche [[speciale:diff/1342845|un bonario e giusto richiamo]] da parte di un altro amministratore, per non parlare del fatto che sono le due e mezza di notte e sto ancora qui a ripetere le stesse cose, peraltro già dette per mesi. Buonanotte, [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 02:28, 21 set 2024 (CEST)
== Range ==
Ciao Udiki, buon Ferragosto! Sono davvero felice del lavoro che fai qui da quando sei stato eletto, davvero eccellente! Solo una cosetta: bloccare un ip lungo con /32 è troppo, in pratica vai a bloccare 4,294,967,296 indirizzi (vedi [[w:Aiuto:Blocco_di_classi_di_indirizzi#Guida_essenziale_per_gli_indirizzi_IPv6|tabella]]), infatti vedi che vai [https://it.wikiquote.org/wiki/Speciale:Contributi/2A02:B023:0:0:0:0:0:0/32 a coprire] personaggi ben diversi, dal tizio di Lierna a quello di ''Non aprire quella porta'' (che probabilmente non è da annullare), quindi persone molto diverse e chissà quanti ci finiscono in mezzo, per il momento sblocco. A presto. [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 14:27, 15 ago 2024 (CEST)
:@[[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] Ciao, va bene. Avevo fatto queste considerazioni: 1) Era bloccato l'IP ma non la possibilità di creare utenze, inoltre il blocco era lungo (un anno) ma non infinito; 2) Su Wikiquote, a differenza di Wikipedia, non ci sono così tante persone che editano, infatti quasi tutti gli IP di quel range facevano capo verosimilmente a lui o al maniaco di Lierna (nel senso clinico e senza ironia), altro tipo poco raccomandabile; 3) L'ultima modifica è probabilmente buona, infatti l'ho lasciata, ma c'è una sostanziale evasione di blocco; inoltre, se l'utente non usasse IP dinamici ma utenze registrate, queste sarebbero certamente state bloccate all'infinito, perciò secondo me la cosa è da equipararsi ed è lecito o persino doveroso annullare a prescindere qualsiasi sua azione ([[w:Wikipedia:Politiche_di_messa_al_bando_degli_utenti#Rollback|vedi]]); 4) Su Wikipedia un IP range dei suoi è stato bloccato per un anno con /64 ([https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Speciale:Registri&page=User%3A2A0E%3A41B%3A57BF%3A0%3A0%3A0%3A0%3A0%2F64&type=block vedi]), comunque tanto. In generale la cosa ultimamente si è un po' ridimensionata, credo grazie ai blocchi che ho operato e "mazzate" varie. Lui non la smetterà mai del tutto perché ha un vero e proprio disturbo ossessivo compulsivo e dovrebbe andare dallo psichiatra, infatti i suoi idoli sono psicopatici come il Joker, l'Enigmista e buffoni consimili, ma forse è gestibile con rollback mirati e da ora mi limiterò a quelli. Saluti, [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 15:00, 15 ago 2024 (CEST)
::Sì ma con /64 blocchi 1 unico indirizzo, con /32 invece millemila, è quello il problema. Su Wikipedia quando si bloccano range ampi (più ampi del /64, che si può dare tranquillamente completo) ci si limita in genere a blocchi parziali su alcune pagine (come saprai il blocco può anche essere parziale su un elenco di pagine che indichi quando formuli il blocco), se fosse stato parziale su una manciata di pagine poteva anche starci al limite un /32, ma invece un /32 completo era sicuramente eccessivo, per questo scusami l'intrusione, che comunque mi ha dato modo di salutarti e di farti i complimenti per il tuo lavoro, occasione che desideravo da tempo ma che è difficile trovare visto che fai tutto molto meditatamente :) -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 15:16, 15 ago 2024 (CEST)
::: Ciao ragazzi, scusate se mi intrometto ma per lavoro mi occupo prprio di queste cose... anche con /64 blocchi pareccchi IP (''18.446.744.073.709.551.616'') ma in genere con IPv6 proprio perché ce ne sono tanti una subnet /64 la si assegna ad un singolo cliente. Bloccando una /32 (''79.228.162.514.264.337.593.543.950.336 indirizzi IP'') si rischia di bloccare tutti gli indirizzi IPv6 di un Provider e non è bello :-) P.S. Mi unisco anche io ai complimenti per Udiki! --[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 17:55, 15 ago 2024 (CEST)
== Richiesta creazione nuova voce ==
Buongiorno, ti ricordi di me? (in caso sono colui che hai aiutato per la voce: [[Lucy Maud Montgomery]]). Siccome ti ritengo un vero e proprio esperto su questa wikipedia, volevo chiederti un parere. Vorrei creare la pagina ''Bem il mostro umano'' inserendo le citazioni di dialoghi tratti dagli episodi (entrambi i doppiaggi se possibile). Che mi suggerisci? È conforme? Confido in te. Buona giornata e grazie mille. [[Utente:Mattioskii|Mattioskii]] ([[Discussioni utente:Mattioskii|scrivimi]]) 14:28, 26 ago 2024 (CEST)
:@[[Utente:Mattioskii|Mattioskii]] Ciao, innanzitutto bisogna chiedersi se una voce è enciclopedica, ma in questo caso, dato che esiste da tempo su Wikipedia ([[w:Bem (serie animata)|vedi]]), non ci sono problemi. Credo che si possano inserire entrambi i doppiaggi in questo modo:<blockquote><code>*Citazione con doppiaggio 1.<br>:Citazione con doppiaggio 2.</code></blockquote> specificando con una {{tl|NDR}} di quale si tratta. Se mi sbaglio chiedo a [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] di correggermi. Ti consiglio caldamente di cominciare a lavorare in una pagina delle prove che puoi creare cliccando su [[Utente:Mattioskii/Sandbox]], quando è tutto a buon punto puoi travasare il contenuto nella pagina vera e propria. Ricordati che le citazioni devono rispettare [[Wikiquote:Significatività]]. A presto, [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 15:22, 26 ago 2024 (CEST)
::@[[Utente:Mattioskii|Mattioskii]] Finora di solito per casi del genere abbiamo usato le note, come in ''[[Neon Genesis Evangelion: The End of Evangelion]]''. L'uso dell'NDR può servire già per specificare il contesto di alcune citazioni (come si vede nella voce che ho testé citato) quindi l'indicazione del doppiaggio mi sembra preferibile indicarla in nota.-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 15:29, 26 ago 2024 (CEST)
:::Grazie mille ad entrambi, allora mi cimento nella pagina delle prove. [[Utente:Mattioskii|Mattioskii]] ([[Discussioni utente:Mattioskii|scrivimi]]) 15:32, 26 ago 2024 (CEST)
== [[Pomeriggio Cinque News]] ==
Ciao Udiki,
ho visto che hai tentato di salvare il salvabile. Pur essento la voce probabilmente enciclopedica, la citazione fa abbastanza pena, io avrei buttato tutto. Mi sembra proprio una forzatura giusto per creare la pagina, tipico del ''modus operandi'' di certi anonimi "contribuenti". Un saluto. --[[Utente:Homer|Homer]] ([[Discussioni utente:Homer|scrivimi]]) 14:34, 30 ago 2024 (CEST)
:@[[Utente:Homer|Homer]] A chi lo dici! Per me queste cose sono da cancellare per direttissima, ma la regola in casi del genere prevede che si avvii la procedura standard. Siccome però queste voci sono create di continuo e da anni da parte di chi non si vuole registrare per evitare sanzioni e che forse è pure prezzolato, e siccome non possiamo perdere troppo tempo, in tali ipotesi farei un'eccezione ''cum grano salis'' e rimuoverei a vista. Chiedo il parere di [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]], per vedere se c'è consenso. Un saluto a entrambi, [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 14:43, 30 ago 2024 (CEST)
::Sì, in casi del genere, di anonimi write-only che creano voci con neanche una singola citazione significativa e pertinente o chiara, si può anche andare di immediata, nel caso specifico ho provato a metterci una pezza anch'io per chiarire il contesto e la voce si può tenere, ma una regola che avevamo già negli anni scorsi era che se veniva creata una voce che non avesse almeno una citazione significativa e pertinente (in caso di tematica) si poteva andare di immediata, quantomeno con simili soggetti poco collaborativi.-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 15:13, 30 ago 2024 (CEST)
== Charles Socarides ==
buongiorno, a distanza di tempo vedo che la voce è stata cancellata. Come mai? Sono i miei primi contributi su Wikiquote. Speravo di poter essere utile al progetto. Ignoro chi sia l'utente che ha citato. [[Speciale:Contributi/176.200.68.6|176.200.68.6]] ([[User talk:176.200.68.6|msg]]) 11:15, 31 ago 2024 (CEST)
:La spiegazione è stata fornita e tu l'hai letta, come tradisce quello che hai scritto. Va anche oltre il ragionevole motivo di ritenere che chi aveva creato quella pagina sia stato bannato. Questo non lo illustro a te, perché lo sai già e non si alimentano i troll, ma a terzi che dovessero passare da queste parti e che, non conoscendo tutti gli elementi necessari, non avrebbero potuto capire come stanno le cose e, ove fossero alquanto sprovveduti, forse si sarebbero in parte lasciati irretire dal tuo goffo e risibile tentativo, giacché è nota massima ''audaciter calumniare, semper aliquid haeret''. Colgo l'occasione per farti notare una volta di più che è tutto sottoposto a controllo e che pertanto faresti meglio a desistere dal tuo progetto propagandistico, per giunta condotto con imperizia. Addio, [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 12:46, 31 ago 2024 (CEST)
::non c'è alcun troll e nessun intento propagandistico. Era solo una voce come tante di questo progetto. Saluti. [[Speciale:Contributi/176.200.73.225|176.200.73.225]] ([[User talk:176.200.73.225|msg]]) 16:15, 31 ago 2024 (CEST)
:::Quando le citazioni e le voci aggiunte da un medesimo utente hanno sempre la medesima e spiccata connotazione ideologica, peraltro minoritaria e a volte pseudoscientifica, allora c'è un malcelato intento propagandistico o [[w:en:Wikipedia:Civil POV pushing|civil POV pushing]]. È inutile che cambi indirizzo IP, perché basta il [[w:test dell'anatra|test dell'anatra]] a smascherarti subito, soprattutto su questo sito dove sono pochi a intervenire e non puoi imboscarti con la stessa facilità che avresti su Wikipedia. Forse hai una [[w:coazione a ripetere|coazione a ripetere]]. Sarebbe ora di smetterla con questa condotta buona solo a fornire materia per barzellette. Spero che almeno ti paghino qualche spiccio, sebbene ''dell'Inferne | porte al par sempre io detestai chi vinto | dalla sua povertade il falso vende.'' [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 17:42, 31 ago 2024 (CEST)
::::i miei pochi contributi sono tutti adeguatamente fontati e dunque non sono materia per barzellette. La coazione a ripetere è una malattia mentale che non mi appartiene e francamente lascio ad altri Può esservi un orientamento cattolico; l'unico contributo "pseudoscientifico" e "minoritario" è quello di Charles Socarides. Non vedo quali caratteristiche in comune abbiano i miei contributi da renderli riconoscibili col test dell'anatra.
::::Certamente, con questo tipo di amministrazione e moderazione i collaboratori di Wikiquote saranno sempre di meno. Invece di costruire, contribuite solo a distruggere il progetto.
::::Quanto a WP, non me ne sono praticamente mai occupato. [[Speciale:Contributi/176.200.67.112|176.200.67.112]] ([[User talk:176.200.67.112|msg]]) 19:47, 31 ago 2024 (CEST)
:::::Hai dimenticato di dire che nella pagina del signore in oggetto avevi inserito un'interpolazione, cioè una affermazione di un terzo soggetto che nulla c'entrava. Se i contributori devono agire come te, meglio perderli che trovarli; ce ne faremo una ragione e sopravvivremo anche orbi di tali perle. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 20:16, 31 ago 2024 (CEST)
::::::un errore involontario può scappare a tutti. Per questo, le voci vengono ordinariamente riviste. Anche noi, fra i tanti contributori anonimi che leggeranno queste righe, sopravviveremo senza certi amministratori. Orbi di tali perle, pensiamo che sia meglio perderli che trovarli. Cordiali saluti [[Speciale:Contributi/176.200.72.204|176.200.72.204]] ([[User talk:176.200.72.204|msg]]) 21:09, 31 ago 2024 (CEST)
:::::::Ma tu di perle continui a distribuirne più del lecito (per non dire su scala industriale) e nessuno qui è tenuto a farti ''sistematicamente ''da badante, che poi finisce sempre che sono io. '''[[Speciale:Contributi/176.200.72.204/16|Qui]]''' c'è la lista di quello che hai prodotto da un annetto a questa parte, cioè da quando ti sei (ri)palesato, altro che "i miei primi contributi su Wikiquote"! Nonostante queste querimonie, pure assai mal fondate, io dubito, purtroppo, che leverai le tende; se fosse sono disposto a farmi monaco, anzi, ''monaca''. Almeno risparmiaci il pianto greco: è meglio quando ci strappi una risata (involontariamente, questo puoi ben dirlo). A margine: i "tanti contributori anonimi" cui ti riferisci sono da interpretare come un caso di personalità multipla, visto che dietro c'è sempre la stessa persona fisica. Alla tua prossima amenità, [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 22:55, 31 ago 2024 (CEST)
::::::::ti sbagli.non sono affatto tutti miei contributi.. [[Speciale:Contributi/2.196.179.196|2.196.179.196]] ([[User talk:2.196.179.196|msg]]) 03:31, 1 set 2024 (CEST)
:::::::::Ora sei passato dall'IP toscano a quello lombardo (per il quale si veda '''[[Speciale:Contributi/2.196.179.196/16|qui]]''') e le due regioni non sono neppure limitrofe. A te non la si fa, nevvero? Sei un furbacchione di tre cotte! Ma venendo al tuo ultimo messaggio, in pratica tu rinneghi te stesso e questo in natura non lo fanno neppure le bestie che strisciano né quelle invertebrate. Ne hai ben donde: quello che fai è ripugnante. Ma se è così, non è meglio smetterla? Certo ci priveremmo dello spasso, ma ne guadagneremmo in serietà. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 11:32, 1 set 2024 (CEST)
== Citazioni Joe Biden ==
Salve. Vorrei dire che non c'e modo di metterla la citazione sul dittatore jugoslavo Tito poiché sulla pagina di Biden ci sono gli anni delle citazioni e non quella in maniera alfabetica perciò non sapendo l'anno non potevo metterla. In ogni caso grazie e cordiali salut [[Utente:Bajricvasco|Bajricvasco]] ([[Discussioni utente:Bajricvasco|scrivimi]]) 23:57, 31 ago 2024 (CEST)
:@[[Utente:Bajricvasco|Bajricvasco]] Ciao, in questo caso si deve creare una sezione in fondo con il titolo "Citazioni non datate", come per esempio si vede in [[Giampiero_Boniperti#Citazioni_non_datate]]. Se mi dici qual è la fonte ci penso io, però non inserire mai citazioni senza fonte: è una delle cose peggiori che si può fare su Wikiquote. Infatti appena accedi alla modalità di modifica di una voce, in basso compare un avviso che dice: "'''L'inserimento di nuove citazioni senza fonti viene annullato.'''" Saluti, [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 00:07, 1 set 2024 (CEST)
::https://www.secoloditalia.it/2020/11/la-passione-di-biden-per-il-maresciallo-tito-e-un-genio-ecco-come-lo-elogiava/ grazie tante [[Utente:Bajricvasco|Bajricvasco]] ([[Discussioni utente:Bajricvasco|scrivimi]]) 00:08, 1 set 2024 (CEST)
:::@[[Utente:Bajricvasco|Bajricvasco]] {{fatto}}, vedi '''[[speciale:diff/1343053|qui]]'''. Saluti, [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 11:41, 1 set 2024 (CEST)
== Citazioni Ida Magli ==
Quella che ho è la quarta edizione del gennaio 1998 (Saggi Tascabili Bompiani).--[[Utente:Carnby|Carnby]] ([[Discussioni utente:Carnby|scrivimi]]) 15:06, 1 set 2024 (CEST)
:@[[Utente:Carnby|Carnby]] Ciao. Allora, visto che ci sono solo due altre citazioni preesistenti, per piacere verifica che coincidano perfettamente (ortografia, suddivisione in paragrafi, corsivi ecc...) con la tua edizione e se differiscono correggile, poi aggiorna la bibliografia, sia l'anno che l'ISBN (per esempio anch'io ho fatto così [[speciale:diff/1259635|qui]]). Saluti, [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 15:14, 1 set 2024 (CEST)
::{{fatto}}: Era tutto identico, tranne due o tre maiuscole.--[[Utente:Carnby|Carnby]] ([[Discussioni utente:Carnby|scrivimi]]) 18:11, 1 set 2024 (CEST)
== pagina nuova ==
Salve. Ho creato una pagina nuova su un personaggio pubblico. Mi servirebbe aiuto per poterla completare a pieno. Se mi volesse aiutare le sarei grato. In ogni caso grazie e cordiali saluti [[Utente:Bajricvasco|Bajricvasco]] ([[Discussioni utente:Bajricvasco|scrivimi]]) 22:35, 10 set 2024 (CEST)
:@[[Utente:Bajricvasco|Bajricvasco]] Ciao, probabilmente ti riferisci alla pagina [[Romani Rose]]. Ha dato una prima sistemata Danyele e poi io ho fatto qualche ritocco. Però ti ricordo che le traduzioni di Google non sono ammesse per i motivi che ho spiegato a un altro utente '''[[#Cancellazione senza motivo|qui sopra]]''', quindi in futuro evitale. Saluti, [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 13:49, 11 set 2024 (CEST)
== Re: Citazione del giorno ==
Giusto, l'ho cambiata. Ciao.-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 10:12, 6 ott 2024 (CEST)
== Piacere e dolore ==
Ciao! I [[proverbi italiani]] andrebbero inseriti nella relative raccolta con la relativa fonte (che di solito è Selene, ma bisogna controllare nella cronologia delle tematica di provenienza quando sono stati inseriti). Se hai dubbi fammi un fischio.-- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 09:03, 27 ott 2024 (CET)
:@[[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] Ciao, avevo dato per scontato che fossero presenti con fonte perché li avevo presi dalle tematiche. Mo li levo e basta, tanto non mi paiono granché. [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 22:43, 29 ott 2024 (CET)
== Re: Sezione "Citazioni su" ==
Grazie per le indicazioni, sto imparando e tutti i consigli sono utili. Spero di non darvi troppo da fare :-) [[Utente:Emmepici|Emmepici]] ([[Discussioni utente:Emmepici|scrivimi]]) 15:30, 17 nov 2024 (CET)
== Coretta Scott King ==
Ho corretto le "citazioni su" alla luce delle indicazioni che mi hai dato. Per cortesia, potresti controllare? Avevo cancellato l'avviso W di {{ping|Mariomassone|}} perché, nella mia ignoranza, pensavo di aver corretto. Grazie a entrambi. [[Utente:Emmepici|Emmepici]] ([[Discussioni utente:Emmepici|scrivimi]]) 18:20, 17 nov 2024 (CET)
== Re: Aggiungere un collegamento a Wikidata ==
Ciao Udiki, grazie per le indicazioni :-). Di quanto hai scritto non mi è chiara la parte che riguarda il Wikizionario che è un progetto che conosco molto poco e non capisco in che situazione su Wikiquote si renderebbe necessario il collegamento in interprogetto. Grazie [[Utente:Emmepici|Emmepici]] ([[Discussioni utente:Emmepici|scrivimi]]) 13:05, 23 nov 2024 (CET)
== Lingua delle fonti ==
Ciao Udiki, ti ringrazio ancora per l'aiuto che mi hai dato. Ora mi servirebbe un chiarimento riguardo al Template:en che hai tolto nella voce [[Patty Duke]] con la motivazione che tutti capiscono che è inglese e quindi si può omettere. Altri, invece, nella stessa voce successsivamente hanno rispristinato il template ed è stato inserito anche nell'ultima voce, [[Jane Seymour]], dove ovviamente l'avevo omesso. Ti ringrazio per la pazienza. [[Utente:Emmepici|Emmepici]] ([[Discussioni utente:Emmepici|scrivimi]]) 13:29, 1 dic 2024 (CET)
:@[[Utente:Emmepici|Emmepici]] Ciao. Ho visto. Tuttavia su Wikipedia come qui se ne fa perlopiù a meno, per il motivo che ho detto e da anni. Qui, in particolare, si fa economia di elementi di testo tutte le volte che si può ([[Wikiquote:Modello_di_voce#Spiegazioni_utili_e_spiegazioni_inutili|vedi]]). Alla luce di questo, è anche più comodo rinunciare alla seccatura di doverlo inserire. Mettercelo è un po' un eccesso di zelo e paternalistico, perché significa prendere il lettore per una capra, sebbene non un delitto. Non preoccuparti se qualcuno lo inserisce dove tu lo hai omesso: nessuno ti rimprovererà mai e in ogni caso puoi far presente questa discussione, non ho problemi a assumermene io la responsabilità. Se a te piace proprio metterlo, fallo pure, sennò lascia stare tranquillamente, perché ciò è certamente lecito e corroborato dalla prassi. Per me non c'è neppure la necessità di avere il template del francese, altra lingua insegnata nelle scuole dell'obbligo; ma siccome questo di solito è usato, allora bisogna uniformarsi. Ricòrdati solo di battere uno spazio sùbito dopo. Saluti, [[Utente:Udiki|Udiki]] ([[Discussioni utente:Udiki|scrivimi]]) 14:18, 1 dic 2024 (CET)
::Grazie, per quanto mi riguarda, è più che sufficiente la tua spiegazione :-) [[Utente:Emmepici|Emmepici]] ([[Discussioni utente:Emmepici|scrivimi]]) 14:34, 1 dic 2024 (CET)
== Scautismo per ragazzi ==
Vedo che hai annullato un paio di correzioni.
Qualche chiarimento: in Italia si usano sia la grafia "scautismo" che "scoutismo", anche se la prima è prevalente. In particolare, il testo più importante si intitola "Scautismo per Ragazzi" nell'edizione italiana. Se vai su [[:w:Scautismo per Ragazzi]] puoi verificare, ci sono quante fonti vuoi. Pure https://opac.sbn.it/risultati-ricerca-avanzata/-/opac-adv/isbd/IEI0214230 che tu citi riporta la grafia con la A. Sui cataloghi c'e` la foto della copertina: https://scout.coop/prodotto/scautismo-per-ragazzi/
Pertanto, [[Scoutismo per ragazzi]] (scritto con la O) è un redirect con errore di battitura, e da immediata per il criterio 9. Non capisco l'annullamento della richiesta.
Analogamente su [[Mario Sica]] c'è una citazione da "Storia dello Scautismo in Italia". Puoi vedere il titolo del libro qui: https://www.fiordaliso.it/2728-storia-dello-scautismo-in-italia.html
In quel libro si usa sempre e solo la grafia con la a, quindi attualmente la citazione riportata nella voce è infedele. Ho riportato la grafia a quanto usato dalla fonte, trascrivendola fedelmente. Anche qui, non capisco l'annullamento (https://it.wikiquote.org/w/index.php?title=Mario_Sica&diff=prev&oldid=1353719)
--[[Speciale:Contributi/~2024-20206|~2024-20206]] ([[Discussioni utente:~2024-20206|discussione]]) 03:43, 6 dic 2024 (CET)
EDIT: Leggo ora che mi avevi scritto sulla pagina di discussione dell'utenza temporanea. Sul punto 1, ribadisco che il criterio 9 non prevede di inserire errori di battitura (in questo caso un titolo errato) "ad abundantiam".
Sul punto 2, ho letto tutto il libro di Mario Sica, e non usa mai "scoutismo.
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Summer Altice
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text/x-wiki
[[File:Summer Altice 2011.jpg|thumb|Summer Altice (2011)]]
'''Summer Danielle Altice''' (1979 – vivente), attrice e modella statunitense.
{{Int2|''Una modella per tutte le stagioni''|Citato in ''GQ Italia'' nº 65, febbraio 2005, pp. 174-181.}}
*Le mie zone erogene stanno tra le ascelle e le anche. Chi mi accarezza dolcemente da quelle parti mi rende felice.
*Odio chi mente. E chi non ama il mio cane [...]
*Il mio desiderio più selvaggio? Fare l'amore sulla [[Tour Eiffel]] sotto la pioggia a Capodanno.
==Filmografia==
===Film===
*''[[2 single a nozze - Wedding Crashers]]'' (2005)
*''[[Extraction]]'' (2015)
===Serie TV===
*''[[One Tree Hill]]'' (2003-2012)
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{DEFAULTSORT:Altice, Summer}}
[[Categoria:Attori statunitensi]]
[[Categoria:Modelli statunitensi]]
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Danyele
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fix di stile
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text/x-wiki
[[File:Summer Altice 2011.jpg|thumb|Summer Altice (2011)]]
'''Summer Danielle Altice''' (1979 – vivente), attrice e modella statunitense.
{{Int|''Una modella per tutte le stagioni''|Citato in ''GQ Italia'' nº 65, febbraio 2005, pp. 174-181.|h=2}}
*Le mie zone erogene stanno tra le ascelle e le anche. Chi mi accarezza dolcemente da quelle parti mi rende felice.
*Odio chi mente. E chi non ama il mio cane [...]
*Il mio desiderio più selvaggio? Fare l'amore sulla [[Tour Eiffel]] sotto la pioggia a Capodanno.
==Filmografia==
*''[[One Tree Hill]]'' – serie TV (2003-2012)
*''[[2 single a nozze - Wedding Crashers]]'' (2005)
*''[[Extraction]]'' (2015)
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{DEFAULTSORT:Altice, Summer}}
[[Categoria:Attori statunitensi]]
[[Categoria:Modelli statunitensi]]
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Boushra Almutawakel
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GryffindorD
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text/x-wiki
'''Boushra Y. Almutawakel''' (1969 – vivente), fotografa yemenita.
==Citazioni di Boushra Almutawakel==
*{{NDR|Sulla serie ''Mother, Daughter, Doll''}} Il lavoro non è che la mia osservazione su una situazione molto conservatrice come quella dello Yemen, che oggi è ancora più «chiuso» di un tempo. Riguarda vari settori, uno è il modo in cui non solo le donne devono coprirsi, ma anche le ragazze. Come adulta, personalmente, non sono contraria all'uso dell'[[hijab]]. Il motivo è coprirsi alla vista degli uomini. Ma non funziona. Anche se ci copriamo dalla testa ai piedi, gli uomini ci trapassano con lo sguardo e fanno commenti. Invece di dare tutta la responsabilità alle donne, è necessario che gli uomini si assumano le loro e comincino a rispettarci come esseri umani.<ref name=mother>Dall'intervista di Manuela De Leonardis, ''[https://ilmanifesto.it/lhijab-non-e-un-problema L'hijab? Non è un problema]'', ''ilmanifesto.it'', 10 luglio 2014.</ref>
*Come nell'hammam, ci si riunisce tra donne anche in altre occasioni. Pure gli uomini lo fanno tra di loro. Non usiamo mischiarci. Non so se lei ha mai frequentato qualche festa. In tali occasioni, le donne curano molto il loro abbigliamento e indossano abiti scollati e sexy, perché si sentono libere di poterlo fare. È in Occidente che c'è chi non capisce questa realtà. Si pensa che siamo vestite di nero 24 ore su 24. Ma quella è una parte della nostra esistenza. E non ha importanza solo ciò che indossiamo. Abbiamo una testa, un cuore, un'anima, dei pensieri. Vederci in quel modo, è uno stereotipo. Lo è anche ragionare sull'essere favorevoli o meno al velo... La vita per noi va avanti e non stiamo certo a pensare che stiamo indossando l'hiqab o l'hijab. Abbiamo ben altro da fare.<ref name=mother />
==Note==
<references />
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{s}}
{{DEFAULTSORT:Almutawakel, Boushra}}
[[Categoria:Fotografi yemeniti]]
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GryffindorD
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text/x-wiki
'''Boushra Almutawakel''', nata '''Boushra Yahya Almutawakel''' (1969 – vivente), fotografa yemenita.
==Citazioni di Boushra Almutawakel==
*{{NDR|Sulla serie ''Mother, Daughter, Doll''}} Il lavoro non è che la mia osservazione su una situazione molto conservatrice come quella dello Yemen, che oggi è ancora più «chiuso» di un tempo. Riguarda vari settori, uno è il modo in cui non solo le donne devono coprirsi, ma anche le ragazze. Come adulta, personalmente, non sono contraria all'uso dell'[[hijab]]. Il motivo è coprirsi alla vista degli uomini. Ma non funziona. Anche se ci copriamo dalla testa ai piedi, gli uomini ci trapassano con lo sguardo e fanno commenti. Invece di dare tutta la responsabilità alle donne, è necessario che gli uomini si assumano le loro e comincino a rispettarci come esseri umani.<ref name=mother>Dall'intervista di Manuela De Leonardis, ''[https://ilmanifesto.it/lhijab-non-e-un-problema L'hijab? Non è un problema]'', ''ilmanifesto.it'', 10 luglio 2014.</ref>
*Come nell'hammam, ci si riunisce tra donne anche in altre occasioni. Pure gli uomini lo fanno tra di loro. Non usiamo mischiarci. Non so se lei ha mai frequentato qualche festa. In tali occasioni, le donne curano molto il loro abbigliamento e indossano abiti scollati e sexy, perché si sentono libere di poterlo fare. È in Occidente che c'è chi non capisce questa realtà. Si pensa che siamo vestite di nero 24 ore su 24. Ma quella è una parte della nostra esistenza. E non ha importanza solo ciò che indossiamo. Abbiamo una testa, un cuore, un'anima, dei pensieri. Vederci in quel modo, è uno stereotipo. Lo è anche ragionare sull'essere favorevoli o meno al velo... La vita per noi va avanti e non stiamo certo a pensare che stiamo indossando l'hiqab o l'hijab. Abbiamo ben altro da fare.<ref name=mother />
==Note==
<references />
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{s}}
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[[Categoria:Fotografi yemeniti]]
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Barbie (film)
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2024-12-06T03:13:42Z
Danyele
19198
/* Citazioni su Barbie */ +1
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wikitext
text/x-wiki
{{Film
|titolo italiano = Barbie
|immagine =
|didascalia =
|genere = commedia/fantastico/avventura/sentimentale
|regista = [[Greta Gerwig]]
|soggetto = ''[[Barbie]]'' di [[Mattel]]
|sceneggiatore = Greta Gerwig, [[Noah Baumbach]]
|produttore = [[David Heyman]], [[Margot Robbie]], [[Tom Ackerley]], [[Robbie Brenner]]
|attori =
* [[Margot Robbie]]: [[Barbie]]
* [[Ryan Gosling]]: [[Ken (Barbie)|Ken]]
* [[America Ferrera]]: Gloria
* [[Michael Cera]]: Allan
* [[Ariana Greenblatt]]: Sasha
* [[Rhea Perlman]]: [[Ruth Handler]]
* [[Will Ferrell]]: amm. delegato Mattel
* [[Connor Swindells]]: Aaron Dinkins
* [[Kate McKinnon]]: Barbie stramba
* [[Issa Rae]]: Barbie presidente
* [[Hari Nef]]: Barbie dottoressa
* [[Alexandra Shipp]]: Barbie scrittrice
* [[Emma Mackey]]: Barbie fisica
* [[Sharon Rooney]]: Barbie avvocato
* [[Ana Cruz Kayne]]: Barbie giudice
* [[Dua Lipa]]: Barbie sirena
* [[Nicola Coughlan]]: Barbie diplomatica
* [[Ritu Arya]]: Barbie giornalista
* [[Kingsley Ben-Adir]]: Ken #1
* [[Simu Liu]]: Ken #2
* [[Scott Evans (attore)|Scott Evans]]: Ken #3
* [[Ncuti Gatwa]]: Ken #4
* [[John Cena]]: Ken tritone
* [[Jamie Demetriou]]: dirigente Mattel #1
* [[Andrew Leung]]: dirigente Mattel #2
|doppiatori originali =
* [[Helen Mirren]]: narratrice
|doppiatori italiani =
* [[Domitilla D'Amico]]: Barbie
* [[Gianfranco Miranda]]: Ken
* [[Letizia Scifoni]]: Gloria
* [[Niccolò Guidi]]: Allan
* [[Lucrezia Roma]]: Sasha
* [[Fabrizia Castagnoli]]: Ruth Handler
* [[Pino Insegno]]: amm. delegato Mattel
* [[Jacopo Venturiero]]: Aaron Dinkins
* [[Chiara Gioncardi]]: Barbie stramba
* [[Guendalina Ward]]: Barbie presidente
* [[Eva Padoan]]: Barbie dottoressa
* [[Veronica Puccio]]: Barbie scrittrice
* [[Joy Saltarelli]]: Barbie fisica
* [[Marta Filippi]]: Barbie avvocato
* [[Lavinia Paladino]]: Barbie giudice
* [[Irene Trotta]]: Barbie sirena
* [[Emanuele Ruzza]]: Ken #1
* [[Marco Giansante]]: Ken #2
* [[Andrea Checchi (doppiatore)|Andrea Checchi]]: Ken #3
* [[Francesco Falco]]: Ken #4
* [[Massimo Bitossi]]: Ken tritone
* [[Gianluca Cortesi]]: dirigente Mattel #1
* [[Alessio Puccio]]: dirigente Mattel #2
* [[Ada Maria Serra Zanetti]]: narratrice
|fotografo = [[Rodrigo Prieto]]
|montatore = [[Nick Houy]]
|effetti speciali = [[Glen Pratt]]
|musicista = [[Mark Ronson]], [[Andrew Wyatt]]
|scenografo = [[Sarah Greenwood]]
|costumista = [[Jacqueline Durran]]
|note=
*Vincitore di 1 '''[[:Categoria:Film premi Oscar|premio Oscar]] (2024)''':
**Miglior canzone (''[[What Was I Made For?]]'', [[Billie Eilish]] e [[Finneas O'Connell]])
}}
'''''Barbie''''', film statunitense del 2023 con [[Margot Robbie]] e [[Ryan Gosling]], regia di [[Greta Gerwig]].
{{Tagline|Lei è tutto. Lui... è solo Ken.}}
==[[Incipit]]==
{{incipit film}}
Fin dalla notte dei tempi, da quando nel mondo è esistita la prima bambina, sono esistite le [[Bambola|bambole]]. Ma le bambole erano sempre – per sempre – bambolotti. Le bambine che ci giocavano potevano giocare soltanto a essere madri. Che può essere divertente. Almeno per un po', comunque. Chiedete a vostra madre. La cosa è andata avanti finché... {{NDR|una Barbie Stereotipo gigante appare alle bambine che fino a quel momento giocavano con i bambolotti, che vengono spaccati e lanciati in aria}} Sì, Barbie ha cambiato tutto. E poi ha cambiato tutto di nuovo. Tutte queste donne sono Barbie e Barbie è tutte queste donne. Se anche ha cominciato come donna in costume da bagno, è diventata molto di più. Ha i suoi soldi, la sua casa, la sua macchina, la sua carriera. Dato che Barbie può essere chiunque voglia, le donne possono essere chiunque vogliano e questo si riflette sulla vita delle bambine di oggi nel Mondo Reale. Le bambine diventano donne che possono raggiungere qualsiasi obiettivo si mettano in testa. Grazie a Barbie tutti i problemi del femminismo e degli uguali diritti sono stati risolti. Almeno questo è ciò che pensano le Barbie. Dopotutto vivono a Barbieland. Chi sono io per rovinare la festa? ('''Narratrice''')
==Frasi==
{{cronologico}}
*Quando giochi con le Barbie non ti preoccupi di farle scendere dalle scale, uscire dalla porta, eccetera. Semplicemente le prendi e le metti dove vuoi che stiano. Usi l'immaginazione. ('''Narratrice''')
*Midge era l'amica incinta di Barbie. Ma non mostriamola Midge. Anzi, Mattel l'ha messa fuori produzione perché una bambola incinta è troppo strana. ('''Narratrice''')
*Il Premio Nobel per il giornalismo va a... Barbie! [...] Il Premio Nobel per la letteratura va a... Barbie! ('''Barbie Diplomatica''')
*Nella nostra valutazione il denaro non è la parola e le multinazionali non contemplano il diritto di libertà di parola. Sostenendo di esercitare un diritto trasformano la nostra democrazia in una plutocrazia. {{NDR|plauso del pubblico}} Questo mi suscita emozioni e lo esprimo. Non ho alcuna difficoltà a tenere insieme logica e sentimenti allo stesso tempo. E non diminuisce il mio potere, lo espande, semmai. {{NDR|di nuovo plauso del pubblico}} ('''Barbie Avvocato''')
*Per Barbie ogni giorno è un grande giorno, ma per Ken è un grande giorno solo se Barbie la guarda. ('''Narratrice''')
*Non ho niente di speciale in programma. Solo un gigantesco mega party con tutte le Barbie con coreografia preparata e una canzone scritta apposta. ('''Barbie Stereotipo''')
*Avete mai pensato di morire? {{NDR|il party si ferma improvvisamente}} Non so perché l'ho detto... Morire dalla voglia di ballare! {{NDR|il party riprende come nulla fosse}} ('''Barbie Stereotipo''')
*Buonanotte Barbie, non penso assolutamente più alla morte! ('''Barbie''')
*Non so esattamente cosa voleste dire con quelle battutine, ma se non sbaglio ho colto un senso che mi pare doppio. E vorrei giusto informarvi che io non ho la vagina! E lui non ha il pene! Noi non abbiamo i genitali! ('''Barbie Stereotipo''')
[[File:Barbie and Ken costumes from Barbie movie at Warner Bros. Studio Tour Hollywood.jpg|thumb|I costumi di Barbie e Ken nel Mondo Reale]]
*Odio quando la gente pensa, mi annoio! ('''Ken''')
*Maschio! Maschio! Maschio! ('''uomini del Mondo Reale''')
*Mi è venuto da disegnare dei modelli strani. [...] È Barbie Irrefrenabili Pensieri di Morte. Barbie Cellulite Full Body. Barbie Vergogna Paralizzante... ('''Gloria''')
*Cosa vendiamo veramente? Ve lo dico io: vendiamo sogni e immaginazione... e scintillio! Io mi emoziono, mi appassiono! E dopo "scintillio" che cosa vi viene in mente? Operato femminile! ('''CEO Mattel''') {{NDR|a una sessione di brainstorming molto importante}}
[[File:Ryan Gosling (35397134013) (cropped).jpg|thumb|«Perché Barbie non mi ha parlato del patriarcato, che da quanto capisco è dove gli uomini e i cavalli controllano tutto?» (Ken)]]
*Perché Barbie non mi ha parlato del [[patriarcato]], che da quanto capisco è dove gli uomini e i cavalli controllano tutto? ('''Ken''')
[[File:Margot Robbie Vogue Barbie 2023 01.jpg|thumb|«Pensa che sono fascista?! Io non controllo le ferrovie o il flusso del commercio!» (Barbie Stereotipo)]]
*Pensa che sono fascista?! Io non controllo le ferrovie o il flusso del commercio! ('''Barbie Stereotipo''') {{NDR|piangendo, dopo l'incontro con Sasha}}
*Meno male che hanno arrestato quella povera pazza... ehm, quella donna diversamente equilibrata. Crede di essere Barbie! ('''Sasha''')
*Ken non ha mai destato preoccupazioni. Mai. ('''CEO Mattel''')
*Io pensavo che Barbie avesse reso il Mondo Reale migliore. Ma il Mondo Reale è per sempre e irrevocabilmente sballato! ('''Barbie Stereotipo''')
*Credevo che il Mondo Reale fosse degli uomini e poi per un minuto ho pensato che comandassero i cavalli: Ma poi ho capito che i cavalli sono un'estensione degli uomini. [...] Tutto, praticamente tutto, esiste per espandere ed elevare la presenza degli uomini! ('''Ken''') {{NDR|mentre gli altri Ken lo ascoltano ammirati}}
[[File:Will Ferrell 2013.jpg|thumb|«Pensi che abbia passato tutta la mia vita nelle sale riunioni per il guadagno? No! Io sono entrato in questa azienda per le bambine e i loro sogni! Non inteso in modo morboso, è ovvio.» (CEO Mattel)]]
*Pensi che abbia passato tutta la mia vita nelle sale riunioni per il guadagno? No! Io sono entrato in questa azienda per le bambine e i loro sogni! Non inteso in modo morboso, è ovvio. ('''CEO Mattel''')
*Senti, mi sto bevendo una birretta nella mia Casa Villa Mojo Dojo. [...] Puoi restare se vuoi. Come mia sposa-moglie o mia ragazza senza impegno a distanza e a lungo termine. ('''Ken''')
*Mi piace essere un'utile decorazione! ('''Barbie Dottoressa''')
[[File:America Ferrara Cannes 2014.jpg|thumb|«Non devi mai invecchiare, mai essere scortese, mai darti le arie, mai essere egoista, mai cadere, mai fallire, mai mostrare paura, mai essere sopra le righe. È troppo difficile, è troppo contraddittorio e nessuno ti da una medaglia o ti dice "grazie!" [...]» (Gloria)]]
*Devi essere magra ma non troppo magra. Non puoi mai dire che vuoi essere magra, devi dire che vuoi essere sana ma devi comunque essere magra. Devi avere soldi ma non puoi chiedere soldi perché è volgare. Devi essere un capo ma non puoi essere cattiva. Devi comandare ma non puoi schiacciare le idee degli altri. Devi adorare essere una madre ma non parlare dei tuoi figli tutto il tempo. Devi essere una donna in carriera ma anche prenderti cura delle altre persone. Devi rispondere dei cattivi comportamenti degli uomini, il che è allucinante, ma se lo fai notare vieni accusata di lamentarti. Devi rimanere bella per gli uomini ma non così bella da tentarli troppo o da minacciare le altre donne, perché ci si aspetta che tu sia parte della sorellanza pur facendoti notare. E sii sempre grata ma non dimenticare che il sistema è truccato, quindi trova il modo di riconoscerlo ma rimanendo pur sempre grata. Non devi mai invecchiare, mai essere scortese, mai darti le arie, mai essere egoista, mai cadere, mai fallire, mai mostrare paura, mai essere sopra le righe. È troppo difficile, è troppo contraddittorio e nessuno ti da una medaglia o ti dice "grazie!", anzi alla fine viene fuori che non solo sbagli totalmente ma che è anche tutta colpa tua. Sono così stanca di vedere me stessa e ogni singola altra donna fare i salti mortali tutti i giorni per riuscire a piacere agli altri. E se tutto questo vale anche per una bambola che rappresenta una donna allora io non so più che dire. ('''Gloria''')
==Dialoghi==
{{cronologico}}
*'''Narratrice''': Non ci sono copie di Allan, c'è solo Allan.<br>'''Allan''': Sì, mi... mi confonde questa cosa...
*'''Ken''': Sai che surfare non è il mio lavoro.<br>'''Barbie Stereotipo''': Lo so.<br>'''Ken''': E non è neanche lifeguard, che è un comune fraintendimento.<br>'''Barbie Scrittrice''': Molto comune.<br>'''Ken''': Perché il mio lavoro è solo... spiaggia!
*'''Ken''': Forse potrei restare stanotte.<br>'''Barbie Stereotipo''': Perché?<br>'''Ken''': Perché siamo ragazzo e ragazza.<br>'''Barbie Stereotipo''': Per fare che?<br>'''Ken''': Veramente non lo so.
*'''Ken''': Ogni sera è la sera tra donne.<br>'''Barbie Stereotipo''': Ogni sera, per sempre.<br>'''Ken''': Ogni sera.<br>'''Barbie Stereotipo''': Per tutta l'eternità.
*'''Barbie Stereotipo''': Non capisco nemmeno perché, ma ho i piedi... i talloni sono piatti a terra. Non sto più sulle punte.<br>'''Barbie Dottoressa''': Non è niente. Fammi vedere. {{NDR|Barbie le mostra un normale piede piatto dalle fattezze umane}} Oh! Piedi piatti! {{NDR|le Barbie e uno dei Ken urlano scandalizzati e fanno conati di vomito}} [...]<br>'''Barbie Stereotipo''': So che sono Barbie Stereotipo e quindi non fabbrico congetture riguardo alla causa di tali eventi intorno a me, ma sono accadute delle cose che forse sono correlate. Alito cattivo, doccia fredda, waffle bruciato e sono caduta dal tetto.<br>'''Una Barbie''': È un malfunzionamento!<br>'''Barbie Stereotipo''': Cosa? No. È solo che... Lo pensi? [...]<br>'''Barbie Fisica''': Non ho mai visto questo malfunzionamento, di solito sono i capelli!
*'''Barbie Dottoressa''': Ho sentito che un tempo era la più bella Barbie di tutte, ma poi qualcuno ci ha giocato con violenza nel Mondo Reale. E ora è destinata per l'eternità a rendere perfette le altre Barbie, mentre lei va sempre di più verso il disfacimento. E quindi noi tutte la chiamiamo Barbie Stramba, sia dietro le spalle che in faccia.<br>'''Barbie Stereotipo''': È così strana! Perché fa sempre la spaccata?!
*'''Barbie Stramba''': Quel tuo Ken è un gran bel pacchetto concentrato di proteine!<br>'''Barbie Stereotipo''': Forse...<br>'''Barbie Stramba''': Vorrei vedere che razza di malloppo nasconde sotto quei jeans!
*'''Barbie Stramba''' Guardati la coscia.<br>'''Barbie Stereotipo''': Ah! Che cos'è?!<br>'''Barbie Stramba''': È [[cellulite]]. Si diffonderà dovunque e poi inizierai a essere triste, melensa e complicata.<br>'''Barbie Stereotipo''': No! Che cosa devo fare?<br>'''Barbie Stramba''': Devi andare nel Mondo Reale e devi trovare la bambina che gioca con te.<br>'''Barbie Stereotipo''': Che gioca con me?<br>'''Barbie Stramba''': Con tutte noi, giocano, bella. Ma di solito c'è una certa separazione. Grazie. C'è la bambina e c'è la bambola e le due non devono mai incrociarsi.<br>'''Barbie Stereotipo''': Le due si incrociano?<br>'''Barbie Stramba''': Sì. E si vede che la bambina che gioca con te è triste e i suoi pensieri e sentimenti, la sua umanità interferiscono con la tua bambolità.<br>'''Barbie Stereotipo''': Perché deve essere triste? Abbiamo organizzato tutto in modo che le donne nel Mondo Reale siano felici e potenti.
[[File:Kate McKinnon 2018.jpg|thumb|«Allora, dimmi quale vuoi: puoi tornare alla tua vita normale e fingere che questo non sia mai successo. O puoi conoscere la verità sull'universo. La scelta sta a te.» (Barbie Stramba)]]
*'''Barbie Stramba''' {{NDR|mostrando un tacco rosa, simbolo di Barbieland, e una Birkenstock in cuoio, simbolo del Mondo Reale<ref>Riferimento a ''[[Matrix]]'': «Pillola azzurra, fine della storia: domani ti sveglierai in camera tua, e crederai a quello che vorrai. Pillola rossa, resti nel paese delle meraviglie, e vedrai quant'è profonda la tana del Bianconiglio.» (Morpheus)</ref>}}: Allora, dimmi quale vuoi: puoi tornare alla tua vita normale e fingere che questo non sia mai successo. O puoi conoscere la verità sull'universo. La scelta sta a te.<br>'''Barbie Stereotipo''': La prima, i tacchi alti.<br>'''Barbie Stramba''': No, la rifacciamo. Devi volerla conoscere.<br>'''Barbie Stereotipo''': Invece no.<br>'''Barbie Stramba''': Bimba, ascolta, devi volerla conoscere! Ok? Riprova.<br>'''Barbie Stereotipo''': Non sono Barbie Avventura, sono Barbie Stereotipo. Sono la Barbie a cui si pensa quando uno dice "pensa a una Barbie". Eccomi!<br>'''Barbie Stramba''': Che palle! Sei una palla. Questa è una palla. [...] No, devi decidere per questa! Ti ho dato una scelta solo per farti provare un senso di controllo!<br>'''Barbie Stereotipo''': Quindi non c'è l'opzione uno?<br>'''Barbie Stramba''': No, tu devi aggiustare lo strappo da sola! Non incolpare me, ma Mattel. Loro fanno le regole.<br>'''Barbie Stereotipo''': Ma non voglio!<br>'''Barbie Stramba''': Bene, tieniti la cellulite, non importa.<br>'''Barbie Stereotipo''': No, no, no! Ok, sì. Fammi entrare nel portale.<br>'''Barbie Stramba''': Ok, non c'è un vero portale, è un modo di dire. In realtà è un'auto sportiva, un motoscafo, un razzo spaziale, poi un tandem, un camper - divertente -, una motoslitta - brrr -, che ti porteranno molto vicino allo Stato di Los Angeles dove indosserai colori e rollerblade e entrerai nel paese della California!
[[File:Barbie's Pink Corvette.jpg|thumb|La Chevrolet Corvette C1 decapottabile, prima delle sette tappe che separano Barbieland dal Mondo Reale]]
*{{NDR|Percorrendo la prima tappa verso il Mondo Reale, a bordo della Corvette}}<br>'''Ken''': E se c'è la spiaggia? Ti serve qualcuno che sia un professionista!<br>'''Barbie Stereotipo''': Hai portato i rollerblade?<br>'''Ken''': Non esco mai senza, letteralmente.
*{{NDR|Entrano nel Mondo Reale}}<br>'''Barbie Stereotipo''': Perché quegli uomini mi guardano?<br>'''Ken''': Sì, stanno fissando anche me!<br>'''Uomo gay''': Oh, adoro!<br>'''Ken''': Wow!<br>'''Barbie Stereotipo''': Mi sento un po' a disagio... ecco, non ho una parola per dirlo, ma sono... imbarazzata però... di me stessa che sono imbarazzata.<br>'''Ken''': Io non ho questa sensazione. La mia potrebbe essere descritta come "ammirato". Ma non "osservato". Non c'è un sottofondo di violenza.<br>'''Barbie Stereotipo''': La mia ha molto un sottofondo di violenza.
*{{NDR|Nel Mondo Reale}}<br>'''Barbie Stereotipo''': Cavolo, uno pensa che un cantiere all'ora di pranzo sia perfetto per ricevere del potere femminile invece questo era così... maschile.<br>'''Ken''': È tutto quasi tipo, al contrario qui.
*{{NDR|Notando un manifesto con una serie di candidate a un concorso di bellezza}}<br>'''Barbie Stereotipo''': Oh, guarda la Corte Suprema!<br>'''Ken''': Quanta intelligenza!
*'''Barbie Stereotipo''': Siamo uno schianto!<br>'''Ken''': Adoro le frange!<br>'''Barbie Stereotipo''': E io adoro il denim!<br>'''Negoziante''': Ehi, scusate, dovete pagare per quella roba. {{NDR|fuggono via senza pagare i loro nuovi costumi da cowboy}}
*'''Sasha''': Tu fai sentire le donne sbagliate da quando sei stata inventata! <br>'''Barbie Stereotipo''': Secondo me hai capito tutto il contrario...<br>'''Sasha''': Rappresenti tutto il marciume della nostra cultura: capitalismo sessualizzato, ideali fisici inarrivabili.<br>'''Barbie Stereotipo''': No, no, tu stai descrivendo una cosa stereotipata. Barbie è molto più di questo.<br>'''Sasha''': Guardati allo specchio.<br>'''Barbie Stereotipo''': Beh, io tecnicamente sono Barbie Stereotipo.<br>'''Sasha''': Hai fatto arretrare il femminismo di cinquant'anni, hai distrutto l'autostima innata che ha ogni bambina e uccidi il pianeta con l'esaltazione del consumismo rampante!<br>'''Barbie Stereotipo''': No, il mio compito è aiutarti, per renderti felice, potente...<br>'''Sasha''': Oh, io sono già potente. E finché non sei apparsa qui a sbandierare che sei Barbie, non pensavo più a te da anni. Fascista!<br>'''Barbie Stereotipo''' {{NDR|lacrimando}}: Ok, mi succede di nuovo... Devo... Volete scusarmi? È stato molto bello parlare con voi.
*'''Ken''': Voglio un lavoro di alto livello ben pagato e influente.<br>'''Uomo d'affari''': Deve avere almeno un master. Molti dei nostri hanno un dottorato.<br>'''Ken''': Essere un uomo non basta?<br>'''Uomo d'affari''': Veramente adesso è quasi l'opposto.<br>'''Ken''': È chiaro che non state applicando il patriarcato molto bene.<br>'''Uomo d'affari''': No, eh-eh-eh. No, eh... lo applichiamo bene, sì, solo che lo nascondiamo meglio ora.
*'''Dottoressa''': No, non le faccio fare solo un'appendicectomia.<br>'''Ken''': Ma sono un uomo!<br>'''Dottoressa''': Ma non un dottore.<br>'''Ken''': Per favore?<br>'''Dottoressa''': No.<br>'''Ken''': Posso sentire un dottore?<br>'''Dottoressa''': Io sono un dottore.<br>'''Ken''': Può portarmi un caffè?<br>'''Dottoressa''': No.<br>'''Ken''': Mi serve una penna a scatto.<br>'''Dottoressa''': No.<br>'''Ken''': E un camice da medico.<br>'''Dottoressa''': No.<br>'''Ken''': E una cosa affilata.<br>'''Dottoressa''': No.
*{{NDR|In spiaggia}}<br>'''Ken''': Vorrei fare domanda per il lavoro di spiaggia.<br>'''Bagnino''': Quindi vuole fare lifeguard?<br>'''Ken''': Oh, non ho un training per andare lì dentro. Il mio training è per stare serenamente qui.<br>'''Bagnino''': Non c'è nessuno in pericolo qui.<br>'''Ken''': Anche se ci fosse non sono addestrato per salvarlo.<br>'''Bagnino''': Allora non posso assumerla.<br>'''Ken''': Neanche la spiaggia mi fanno fare!
[[File:Mattelheadquarters.jpg|thumb|«Noi siamo un'azienda letteralmente fatta di donne! C'erano donne CEO negli anni '90. E ce n'è stata anche un'altra... e... ehm... in un altro momento. Quindi eccone due, come vedi. Le donne sono il fondamento di questo edificio fallico molto lungo. Abbiamo i bagni unisex che ci escono dagli occhi. Ognuno di questi uomini ama le donne. Io sono il figlio di una madre. Sono la madre di un figlio. Sono il nipote di una zia donna. I miei migliori amici sono ebrei!» (CEO Mattel)]]
*{{NDR|Nella sede centrale della [[Mattel]]}}<br>'''Barbie Stereotipo''': Oh, ma già che sono venuta qui, posso incontrare la responsabile? La vostra CEO.<br>'''CEO Mattel''': Oh, sono io.<br>'''Barbie Stereotipo''': La direttrice finanziaria?<br>'''Direttore finanziario''' {{NDR|un uomo}}: Eccomi.<br>'''Barbie Stereotipo''': Operativa?<br>'''Direttore operativo''' {{NDR|un altro uomo}}: Qui.<br>'''Barbie Stereotipo''': Presidente della Barbie Division?<br>'''Presidente della Barbie Division''' {{NDR|ancora un uomo}}: Presente.<br>'''Aaron''': Io sono un uomo senza potere. Questo fa di me una donna?<br>'''Barbie Stereotipo''': Non c'è nessuna donna al comando?<br>'''CEO Mattel''': Senti, so esattamente dove vuoi andare a parare. E devo dire che così mi offendi! Noi siamo un'azienda letteralmente fatta di donne! C'erano donne CEO negli anni '90. E ce n'è stata anche un'altra... e... ehm... in un altro momento. Quindi eccone due, come vedi. Le donne sono il cavolo di fondamento di questo edificio fallico molto lungo. Abbiamo i bagni unisex che ci escono dagli occhi. E ognuno di questi uomini ama le donne. Io sono il figlio di una madre. Sono la madre di un figlio. Sono il nipote di una zia donna. I miei migliori amici sono ebrei! Quello che voglio dire è: entra nella scatola, razza di megera! {{NDR|colleghi scandalizzati}} Che c'è, non posso dire "megera"?
*{{NDR|Mentre entra nella confezione con cui è stata venduta}}<br>'''Barbie Stereotipo''': Oh, caspiterina, mi ricordo questo odore! Ho un vero flashback [[Marcel Proust|proustiano]]!<br>'''CEO Mattel''': Vi ricordate Barbie Proust? Non ha venduto un granché.
*'''Gloria''': Non dirlo a Ken, ma non ho mai avuto un Ken.<br>'''Barbie Stereotipo''': Perché Ken è totalmente superfluo. {{NDR|risata}} Oh, non l'ho detto!
*'''Barbie Stereotipo''': Le donne hanno le posizioni di potere e controllano il denaro. Quello che gli uomini fanno nel vostro mondo, le donne lo fanno nel nostro.<br>'''Sasha''': Mi sembra una figata!
*'''Barbie Stereotipo''': Quello è il Campidoglio!<br>'''Gloria''': Oh, è rosa!<br>'''Barbie Stereotipo''': E quello è il... {{NDR|guarda perplessa il Monte Rushmore che ora ha solo teste di cavallo}}
*'''Barbie Stereotipo''': Ken, questa è la mia Casa dei Sogni! È la mia Casa dei Sogni! È mia!<br>'''Ken''': No, questa non è più la Casa dei Sogni di Barbie. Da oggi sarà conosciuta come la Casa Villa Mojo Dojo di Ken.<br>'''Sasha''': Non serve dire Dojo e Villa.<br>'''Gloria''': ...e Casa.
*'''Una Barbie''': Che bello non decidere! È come una giornata alla spa per il cervello. Per sempre!<br>'''Barbie Stereotipo''': Mi dici che gli è preso?!<br>'''Ken''': Gli abbiamo spiegato il puro, impeccabile e perfetto sistema del patriarcato e hanno capitolato.<br>'''Gloria''': Oh, mio Dio! Com'è successo nel 1400 con gli indigeni e il virus del vaiolo! Non avevano difese per contrastarlo.
==Citazioni su ''Barbie''==
*È un film femminista bellissimo, meraviglioso. [...] Non ricordo l'ultima volta in cui ho visto un film così incentrato sulle donne che non tirasse in ballo il sesso o non parlasse di una donna tormentata che passa dei guai. È solo un bel film, positivo, su una ragazza in gamba. ([[Olivia Rodrigo]])
*Le vestali del femminismo (per così chiamarlo) instagrammatico ci spiegano da giorni che le ragazze in rosa che vanno a vedere ''Barbie'' con le amiche sono la vittoria d'un po' tutto: della rivoluzione e dell'industria cinematografica, dello specifico femminile e di quello filmico [...]. E io da giorni penso meno male che non erano nello specifico femmine quelle che si vestivano da cretine per andare a vedere il ''Rocky Horror Picture Show'' alle proiezioni di mezzanotte, meno male che non erano in particolare femmine quelli che si vestivano da Darth Vader per andare a vedere ''Guerre stellari'' (o come s'intitola in questo secolo), meno male che loro li ho potuti sempre considerare dei poveri imbecilli privi di senso del ridicolo senza prendermi della sessista. ([[Guia Soncini]])
===Frasi promozionali===
*Lei è tutto. Lui... è solo Ken.<ref>Dalla [https://www.mymovies.it/film/2023/barbie/poster/0/ locandina del film] in lingua italiana.</ref>
====Materiale dedicato al cast====
Dal [https://www.comingsoon.it/film/barbie/53626/foto/#Foto_3 materiale promozionale] in lingua italiana.
*{{NDR|Margot Robbie}} Lei può essere tutto ciò che vuole.
*{{NDR|Kate McKinnon}} Questa Barbie fa le spaccate.
*{{NDR|Issa Rae}} Questa Barbie è Presidente degli Stati Uniti.
*{{NDR|Hari Nef}} Questa Barbie è un medico.
*{{NDR|Alexandra Shipp}} Questa Barbie è un'autrice famosa.
*{{NDR|Emma Mackey}} Questa Barbie è un Premio Nobel per la fisica.
*{{NDR|Sharon Rooney}} Questa Barbie è un'avvocata.
*{{NDR|Ana Cruz Kayne}} Questa Barbie è una giudice della Corte Suprema.
*{{NDR|Dua Lipa}} Questa Barbie è una sirena.
*{{NDR|Nicola Coughlan}} Questa Barbie è una diplomatica.
*{{NDR|Ritu Arya}} Questa Barbie ha vinto un Premio Pulitzer.
*{{NDR|Ryan Gosling}} Lui è solo Ken
*{{NDR|Kingsley Ben-Adir}} Anche lui è Ken.
*{{NDR|Ncuti Gatwa}} Un altro Ken.
*{{NDR|Simu Liu}} Lui è un altro Ken.
*{{NDR|Scott Evans}} Hai indovinato. Anche lui è un Ken.
*{{NDR|Michael Cera}} Esiste un solo Allan.
*{{NDR|America Ferrera}} Lei è un essere umano.
*{{NDR|Ariana Greenblatt}} Anche lei è un essere umano.
*{{NDR|Ellen Mirren}} Lei è la narratrice.
*{{NDR|Will Ferrell}} Per favore chiamatemi madre.
*{{NDR|Connor Swindells}} È una sorta di stagista o qualcosa del genere.
*{{NDR|Jamie Demetriou}} Lui è un dirigente.
*{{NDR|Emerald Fennell}} Lei è Midge.
==Note==
<references />
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
[[Categoria:Film commedia d'avventura]]
[[Categoria:Film commedia fantastica]]
[[Categoria:Film commedia romantica]]
[[Categoria:Film premi Oscar]]
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Salomé Zourabichvili
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1331021
2024-12-05T17:42:44Z
Mariomassone
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1354821
wikitext
text/x-wiki
[[File:Salome Zourabichvili at the Enthronement of Naruhito (1).jpg|thumb|Zourabichvili nel 2019]]
'''Salomé Nino Zourabichvili''' (1952 – vivente), scrittrice, politica e diplomatica francese naturalizzata georgiana.
{{Int|''[https://www.diplomaticourier.com/posts/interview-with-salome-zourabichvili-president-of-georgia Interview with Salome Zourabichvili, president of Georgia]''|Intervista di Paul Nash, ''diplomaticourier.com'', 28 gennaio 2021.|h=2}}
*{{NDR|Sulla [[seconda guerra del Nagorno Karabakh]]}} Oltre ad essere una vera tragedia per l'intero Caucaso, la guerra ha dimostrato quanto siano importanti la pace e la stabilità, non solo per la nostra regione ma anche per l'Europa.
:''Beyond being a real tragedy for the entire Caucasus, the war showed how important peace and stability are, not only for our region but for Europe as well.''
*La pandemia di COVID-19 potrebbe aver cambiato le priorità e le attività diplomatiche in tutto il mondo, ma la Georgia è un ottimo esempio di come possiamo utilizzare la cooperazione a nostro vantaggio. Penso che tutti dovremmo riconoscere l'ottimo lavoro svolto dal Richard Lugar Lab durante le prime fasi della pandemia. Il laboratorio è un investimento americano compiuto nella preparazione sanitaria della Georgia. Possiamo misurare il suo successo in base al livello di attacchi coordinati e di campagne di disinformazione lanciate dall'estero nelle prime fasi della pandemia.
:''The COVID-19 pandemic may have switched priorities and diplomatic activity around the world, but Georgia is a great example of how we can use cooperation to our advantage. I think we should all recognize the great work that was accomplished by the Richard Lugar Lab during the early stages of the pandemic. The laboratory is an accomplished American investment in Georgia’s health preparedness. We can measure its success by the level of coordinated attacks and disinformation campaigns that were launched from abroad in the early stages of the pandemic.''
*La nostra integrazione non è solo la strada scelta dal popolo georgiano – la grande maggioranza della nostra popolazione sostiene costantemente l'integrazione della NATO ormai da anni – ma ha anche un effetto positivo sulla regione del Mar Nero e sulla sicurezza euro-atlantica nel suo insieme.
:''Our integration is not only the path chosen by the Georgian people – a great majority of our population has supported NATO integration consistently for years now – but also a positive effect on the Black Sea region and on Euro-Atlantic security as a whole.''
*La situazione nei territori occupati oggi è disastrosa. Continuiamo ad assistere a rapimenti, a un processo di borderizzazione intensificato sulla linea di occupazione e a una grave crisi umanitaria che è peggiorata da quando il regime di occupazione ha chiuso i valichi di frontiera. Ciò accade mentre i colloqui internazionali di Ginevra si mantengono a livello tecnico, poiché i rappresentanti russi non sono pronti a impegnarsi in una discussione sulle questioni sostanziali nella risoluzione del conflitto.
:''The situation in the occupied territories today is dire. We continue to see kidnappings, an intensified borderization process on the occupation line and a grave humanitarian crisis that has worsened since the occupation regime closed the crossing points. This happens all while the Geneva International Discussions have been kept at a technical level, Russian representatives not being ready to engage in a discussion of the substantial issues in conflict resolution.''
{{Int|''[https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/CRE-9-2023-05-31_IT.html#creitem3 Discorso di Salomé Zourabichvili, Presidente della Georgia]''|Discorso al Parlamento europeo, ''europarl.europa.eu'', 31 maggio 2023.|h=2}}
*Nata in Francia da genitori emigrati, che dovettero lasciare la Georgia in seguito all'invasione e all'occupazione russa del 1921, sono tornata per servire il mio Paese e realizzare l'ideale di tante generazioni di georgiani: vedere una Georgia libera in un'Europa libera – l'unica garanzia di Georgia indipendente e l'unica via verso un futuro migliore per ogni cittadino.
:''Born in France to émigré parents, who had to leave Georgia following the 1921 Russian invasion and occupation, I returned to serve my country and achieve the ideal of so many generations of Georgians: seeing a free Georgia in a free Europe – the only guarantee of independent Georgia and the only path to a better future for every citizen.''
*[...] la Georgia ha condiviso la sua tragica storia per 2,5 secoli attraverso l'imperialismo zarista e la [[russificazione]], il totalitarismo e le repressioni sovietiche, e ancora le aggressioni e le occupazioni russe di un paese, l'Ucraina. Non posso quindi presentarmi dinanzi a voi senza prima ribadire la solidarietà completa, inequivocabile e basata sui principi del popolo georgiano nei confronti del popolo ucraino.
:[...] ''Georgia shared its tragic history for 2.5 centuries through Tsarist imperialism and russification, Soviet totalitarianism and repressions, and again Russian aggressions and occupations with one country, Ukraine. I therefore cannot stand before you without first reiterating the complete, unequivocal and principled solidarity of the people of Georgia with the people of Ukraine.''
*Da quando ha cominciato a esistere, la Georgia condivide i tre pilastri considerati alla base della civiltà europea: l'eredità greca e romana e il cristianesimo. L'antica civiltà greco-romana ha lasciato la sua influenza e segni visibili nella nostra mitologia, archeologia e cultura. Il cristianesimo, da parte sua, è stato centrale per la nostra identità come nazione. Essendo il primo regno a convertirsi al cristianesimo nel IV secolo d.C., la Georgia ha combattuto per secoli per preservare la propria fede e identità, contro numerosi imperi e invasori; da sempre, sulle sponde orientali del Mar Nero, è servito come un piccolo avamposto cristiano di fronte agli imperi dell'Asia.
:''Since Georgia began to exist, it has shared the three pillars considered to be at the foundation of Europe's civilisation: Greek and Roman heritage and Christianity. Antique Greco-Roman civilisation has left its influence and visible marks in our mythology, archaeology and culture. Christianity has, for its part, been central to our identity as a nation. As the first kingdom to be converted to Christianity in the 4th century AD, Georgia has been fighting for centuries to preserve its faith and identity, against numerous empires and invaders; all along, on the Eastern shores of the Black Sea, it has served as a small Christian outpost facing the empires of Asia.''
*È un miracolo che la tolleranza georgiana sia sopravvissuta nel Caucaso – questa "montagna di lingue", come la chiamavano gli arabi – e abbia costruito uno Stato in cui le religioni hanno trovato protezione nel corso dei secoli.
:''It is a miracle that Georgian tolerance has survived in the Caucasus – this "mountain of languages", as the Arabs used to call it – and build a state where religions have found protection throughout the ages.''
*L'architettura di [[Tbilisi]] è una testimonianza di questa storia {{NDR|di tolleranza}}: moschee, sinagoghe, chiese di varie denominazioni, persino siti zoroastriani convivono fianco a fianco. Questa lunga tradizione di coesistenza pacifica tra religioni e culture è meglio simboleggiata dagli oltre 26 secoli di georgiani ed ebrei che vivono insieme, fianco a fianco, liberi da qualsiasi forma di repressione o discriminazione.
:''Tbilisi's architecture is a testimony to this history: mosques, synagogues, churches of various denominations, even Zoroastrian sites coexist side by side. This long-standing tradition of peaceful coexistence between religions and cultures is best symbolised by the more than 26 centuries of Georgians and Jews living together and side by side, free of any form of repression or discrimination.''
*La Georgia ha accolto e ospita da un anno e mezzo più di 80 mila russi. Riflettiamo un attimo su cosa significa accogliere i cittadini del paese che occupa il 20% del vostro territorio e che conduce l'aggressione più brutale contro la vostra amica Ucraina. Il fatto che ciò sia avvenuto senza alcun incidente grave dimostra la tolleranza della Georgia da parte di milioni di persone. Possiamo e dobbiamo essere orgogliosi. Ma dovrebbe essere accompagnata da norme statali chiare e rigorose, affinché la tolleranza non lasci il posto a frustrazioni ed escalation.
:''Georgia has received and is hosting for a year and a half more than 80 000 Russians. Let's reflect for a moment what it means to welcome citizens from the country which is occupying 20% of your territory and wages the most brutal aggression against your friend, Ukraine. That this has happened without any serious incident speaks millions of Georgia's tolerance. We can and should be proud. But it should be accompanied by clear and strict state regulations, so that tolerance does not give way to frustrations and escalation.''
*L'unità nazionale ha permesso al Paese di sopravvivere ed è oggi sfidato dal cancro della [[polarizzazione]]. La Georgia non fa eccezione a questo riguardo, ma la polarizzazione in un piccolo paese è molto più distruttiva. E ancora più destabilizzante per un Paese che si confronta con l'occupazione, le minacce esterne e le dirompenti campagne di propaganda, fake news e incitamento all'odio. La polarizzazione serve solo al nemico ed è qualcosa che dovremmo comprendere meglio.
:''National unity has allowed the country to survive and is today challenged by the cancer of polarisation. Georgia is no exception in this regard, but polarisation in a small country is far more destructive. And more destabilising for a country confronted to occupation, outside threats and disruptive campaigns of propaganda, fake news and hate speech. Polarisation serves only the enemy and is something that we should comprehend better.''
*[...] ciò che chiede l'UE non è altro che parte integrante della nostra cultura, dei nostri valori, del nostro patrimonio. Le vostre raccomandazioni non sono idee straniere che ci vengono imposte, come lo era l'ideologia sovietica. Questi sono essenzialmente georgiani. Ciò che ci chiedete quindi è che la Georgia rimanga fedele alla sua identità. Ciò che "raccomandi" è che la Georgia elimini i resti del passato totalitario e si riunisca con se stessa e con le sue radici europee.
:[...] ''what the EU is asking is nothing but an integral part of our culture, our values, our heritage. Your recommendations are not some foreign ideas imposed to us, as was Soviet ideology. These are in essence Georgian. Therefore, what you are asking from us is that Georgia stays true to its identity. What you are "recommending" is that Georgia eliminates the remnants of the totalitarian past and reunites with itself and its European roots.''
*Il presidente [[Zviad Gamsakhurdia|Gamsakhurdia]] ha riportato la Georgia sulla mappa europea delle nazioni libere. Il presidente [[Eduard Shevardnadze|Shevardnadze]] è stato il primo a lanciare l'idea dell'integrazione euro-atlantica. Il presidente [[Mikheil Saak'ashvili|Saakashvili]] ha fatto dell'integrazione della Georgia con l'UE e la NATO la priorità del suo programma di riforme. Sotto la sua guida, la Georgia ha aderito alla politica di vicinato e al partenariato orientale.
:''President Gamsakhurdia put Georgia back on Europe's map of free nations. President Shevardnadze first initiated the idea of Euro-Atlantic integration. President Saakashvili made Georgia's integration with the EU and NATO the priority for his reform agenda. Under his leadership, Georgia joined the neighbourhood policy and the Eastern partnership.''
*Nonostante le guerre, l'occupazione e le misure attive russe, i georgiani non hanno mai vacillato. La paura non ha modificato il corso europeo. Perché l'integrazione europea non è un mero orientamento di politica estera, ma un orientamento esistenziale, parte del nostro DNA.
:''Despite Russian wars, occupation or actives measures, Georgians never faltered. Fear has not altered the European course. For European integration is not a mere foreign policy orientation, but an existential one, a part of our DNA.''
*I georgiani scelgono l'Europa con i piedi: centinaia di migliaia sono emigrati in Europa; I giovani georgiani si sono rivolti all'apprendimento dell'inglese, del tedesco o del francese, per studiare a Parigi o Berlino. La viscerale posizione europeista dei giovani del mio paese testimonia la forza del [[soft power]] europeo. Nel giro di una generazione, il russo è diventato per loro definitivamente un passato anacronico e l'Europa senza dubbio l'unico futuro.
:''Georgians choose Europe with their feet: hundreds of thousands have emigrated to Europe; Georgia's youth has turned to learning English, German or French, to studying in Paris or Berlin. My country's youth's visceral pro-European stand is testimony to the strength of European soft power. In one generation, Russian for them has become definitely the anachronic past and Europe without question the only future.''
*[...] l'Unione europea ha contribuito a sostenere una maggiore prosperità. È di gran lunga il maggiore donatore internazionale in Georgia; in tutti i settori dell'economia georgiana, sono stati gli aiuti europei e i mercati europei ad aver garantito ai georgiani un miglioramento del tenore di vita. In questo senso, quando sento che dovremmo ringraziare la Russia per aver contribuito allo sviluppo della nostra economia, penso che non solo sia immorale ma anche semplicemente sbagliato.
:[...] ''the European Union has helped to support increased prosperity. It is by far the largest international donor in Georgia; in all sectors of the Georgian economy, it is European aid and European markets that have provided Georgians with increased standards of living. In that sense, when I hear that we should thank Russia for now helping some development of our economy, I think it is not only immoral but also simply flat wrong.''
*{{NDR|Sulla [[seconda guerra in Ossezia del Sud]]}} Non bisogna mai dimenticare che quando i carri armati russi sono entrati in Georgia, i nostri partner hanno impedito che un risultato tragico diventasse ancora peggiore. Nicolas Sarkozy, in nome della presidenza francese dell'UE, ha mediato – con l'appoggio degli Stati Uniti – un accordo che ha impedito ai russi di addentrarsi ulteriormente nel territorio georgiano. La reazione dell'Europa potrebbe essere stata insufficiente non imponendo costi maggiori alla Russia, e ci rendiamo conto che oggi, se non fosse stato per l'Europa, la stessa Tbilisi avrebbe potuto essere occupata. Dal 2008, la missione di monitoraggio dell'Unione Europea è stata anche una presenza preziosa sulla linea di occupazione, agendo come controllo sulle attività destabilizzanti della Russia.
:''One should never forget that when Russian tanks rolled into Georgia our partners prevented a tragic outcome from being even worse. In the name of France's Presidency of the EU, Nicolas Sarkozy's mediated – with US backing – an agreement that stopped Russians from going further into Georgian territory. Europe's reaction may have been insufficient by not imposing greater costs on Russia, and we realise that today, but without Europe, Tbilisi itself could have been occupied. Since 2008, the European Union monitoring mission has also been an invaluable presence on the occupation line, acting as a check on Russia's destabilising activities.''
*Se c'è qualcosa che gli ultimi due anni hanno dimostrato è che i georgiani non si arrenderanno: non rinunceranno all'Ucraina e alla solidarietà; non rinunceranno all'Europa e al loro futuro; non rinunceranno ai propri diritti. Ecco perché sono così energica e ottimista. Con questa forza democratica, è solo questione di tempo prima che i cambiamenti avvengano in meglio. E questo è il messaggio che il ritiro della legge russa ha insegnato a tutti: non osiamo intaccare la volontà democratica di questo Paese.
:''If there is anything that the last two years have shown, it is that Georgians will not give up: not give up on Ukraine and solidarity; not give up on Europe and their future; not giving up on their rights. That is why I am so forceful and optimistic. With this democratic force, it is only a matter of time before changes come for the better. And that is the message that the retreat of the Russian law taught everyone: do not dare to dent the democratic will of this country.''
*La Russia deve capire che la Georgia è l'Europa e che l'Europa è determinata a far sì che la Georgia sia l'Europa. Ciò che abbiamo visto negli ultimi mesi in Georgia è che la Russia sta cercando di guadagnare punti, di ristabilire astutamente la propria influenza indebolendo al contempo quella europea. Voli rinnovati, revoca dei visti, afflussi di popolazione senza restrizioni, aumento del commercio e dichiarazioni ambivalenti: tutto progettato per creare tensione interna, confusione, escalation. Non si può permettere che ciò accada, né per la Georgia, né per l'Europa. Mentre l'Europa aiuta l'Ucraina a respingere la forza bruta, è necessario che essa aiuti il popolo georgiano a resistere a questa spinta più subdola. Questo è ciò che significa lo status di candidato: una chiara dichiarazione di determinazione e non di confronto.
:''Russia needs to understand that Georgia is Europe and that Europe is determined for Georgia to be Europe. What we have seen in the past months in Georgia is Russia is trying to score points, to subtly reestablish its influence while weakening that of Europe's. Renewed flights, lifting visas, unrestricted population inflows, increased trade and ambivalent statements – all designed to create domestic tension, confusion, escalation. This cannot be allowed to happen. Neither for Georgia, nor for Europe. As Europe helps Ukraine push back against brute force, its needs to help the Georgian people resist to this more subtle push. That is what candidate status stands for: a clear statement of determination not of confrontation.''
*Si diffonde la voce che alla Georgia sia stata negata la candidatura perché l'Europa non condivide i suoi valori tradizionali, perché non considera il nostro tragico passato, perché ci tratta diversamente dall'Ucraina o dalla Moldavia. Sappiamo tutti che questa è una bugia palese. E il popolo georgiano ha dimostrato la propria posizione. Ma non bisogna ignorare la capacità delle forze oscure, aiutate e alimentate dall'esterno, di cercare di minare questa solidità.
:''A narrative is being spread that Georgia has been denied candidacy because Europe does not share its traditional values, because it does not consider our tragic past, because it treats us differently from Ukraine or Moldova. We all know this is a flat lie. And the Georgian people have shown where they stand. But one should not ignore the capacity of darker forces, helped and fuelled from outside, to try to undermine this solidity.''
*Ciò che l'Ucraina ha ottenuto nel 2022 è ciò che non siamo riusciti a ottenere nel 1992 o nel 2008, e ciò che l'Ucraina non è riuscita a ottenere nel 2014 o nel 2015. Cioè aprire gli occhi del mondo sulla vera natura della Russia; che i miti sull'umiliazione o sull'insicurezza russa sono proprio questo: miti per giustificare aggressioni e guerre. Il Paese più grande del mondo deve ancora capire e accettare che anch'esso ha dei confini.
:''What Ukraine has achieved in 2022, was what we failed to achieve in 1992 or 2008, and what Ukraine failed to achieve in 2014 or 2015. That is to open the eyes of the world to the true nature of Russia; that the myths about Russian humiliation or Russian insecurity are just that – myths to justify aggression and wars. The largest country in the world has still to understand and accept that it also has borders.''
*L'[[appeasement]] non ha mai funzionato da nessuna parte. Non è mai stato l'allargamento dell'UE o della NATO a minacciare o incitare la Russia ad attaccare; è l'irresistibile natura imperialista della Russia. E semmai sono le vacillazioni, le esitazioni prima delle decisioni, a incitare e dinamizzare la Russia, cercando con l'intimidazione di incidere sul risultato.
:''Appeasement has never worked anywhere. It is not EU or NATO enlargement that ever threatened or incited Russia to attack; it is Russia's very own irresistible imperialist nature. And if anything, it is the "stop and go's", the hesitations before decisions, that incite and dynamise Russia, trying through intimidation to affect the outcome.''
*In Ucraina, la Russia è già stata sconfitta politicamente e militarmente sotto tanti aspetti: distrutto è il mito dell'invincibilità militare, perso il senso di superiorità strategica, perduta è la capacità di dividere gli europei e di sfruttare le loro divisioni. La resilienza e la forza ucraina, le scelte storiche svedesi e finlandesi, la potenza europea che sta finalmente emergendo: tutto ciò è il risultato di un enorme errore di calcolo da parte della leadership russa.
:''In Ukraine, Russia has already been politically and militarily defeated in so many aspects: destroyed is the myth of military invincibility, lost the sense of strategic superiority, lost is the ability to divide Europeans and play on their divisions. Ukrainian resilience and strength, Swedish and Finnish historical choices, the European puissance that is finally emerging – all of that is the result of an immense miscalculation by the Russian leadership.''
{{Int|''[https://www.repubblica.it/esteri/2022/06/08/news/intervista_presidente_georgia-353032364/ La presidente della Georgia: "Accelerare il nostro ingresso in Europa, prima che Mosca torni ad interessarsi di noi"]''|Intervista di Anna Lombardi, ''repubblica.it'', 8 giugno 2022.|h=2}}
*Siamo, in pratica, nella stessa situazione dell'Ucraina: Abkhazia e Ossezia del Sud, ovvero il 20 per cento del nostro paese, sono da tempo sotto controllo russo. Chiaro dunque che la guerra contro Kiev crea nuova pressione su di noi. Siamo convinti che comunque vada, Mosca tornerà a interessarsi di noi. Perché se vincono, vorranno di più. E se perdono, potrebbero cercare di salvare la faccia con una preda fin troppo facile come la Georgia. Un paese piccolo, senza grandi risorse militari. Giocano al gatto e al topo, mettendo alla prova i nostri nervi, senza bisogno di occupare territori: come col progetto di referendum per "riunirsi" a Mosca che doveva tenersi a luglio in Ossezia. Ora l'hanno postposto. Ma per quanto tempo?
*[...] sono entrati almeno 35mila russi {{NDR|in Georgia}}. Potranno rimanere senza bisogno di visto almeno un anno. Hanno anche aperto una tv che trasmette dal nostro paese. Trovo interessante che il numero di ucraini sia simile. Per loro abbiamo disegnato un percorso di facilitazione scolastica. Ma fa parte della nostra cultura: abbiamo sempre aperto le porte alle minoranze. Da noi ci sono armeni, azeri, curdi. In altri paesi le politiche d'accoglienza finiscono per creare tensioni, ma da noi c'è molta accettazione della diversità.
*Purtroppo oggi l'economia di mezzo mondo è vittima collaterale della crisi ucraina. Noi siamo però resilienti: forse perché abbiamo meno paura di perdere quel poco di prosperità che abbiamo rispetto ad altri paesi europei.
*Me lo chiedo spesso: come sarebbe se Putin, ma anche Zelensky, fossero donne?
{{Int|''[https://it.euronews.com/2024/05/17/la-presidente-zourabichvili-a-euronews-in-georgia-nessuna-tentazione-di-tornare-in-mano-ru La presidente Zourabichvili a Euronews: in Georgia nessuna tentazione di tornare nella sfera russa]''|Intervista di Valérie Gauriat, ''euronews.com'', 17 maggio 2024.|h=2}}
*{{NDR|Sulle [[proteste in Georgia del 2023-2024]]}} Questi atti di brutalità non sono opera della polizia, che si comporta come qualsiasi altra forza di polizia, ma di forze speciali che hanno la registrazione della polizia ma non l'identificazione. Di conseguenza non è possibile svolgere indagini e inchieste sugli autori delle brutalità. Siamo quindi in una situazione che potrebbe degenerare in violenza in qualsiasi momento.
*Attraverso le elezioni avremo un referendum sull'Europa. È così che dobbiamo vedere queste prossime elezioni, che non possono essere elezioni normali, ma elezioni per fermare questa deviazione. Sto usando una parola debole, è solo una deviazione. Ci rimetteremo in cammino, ma è importante farlo attraverso le elezioni.
*Non ci può essere alcuna tentazione di tornare all'ovile russo, soprattutto se si guarda a ciò che la Russia è oggi.
{{Int|''[https://www.repubblica.it/esteri/2024/05/18/news/presidente_georgia_intervista-423009789/ La presidente Zourabichvili: "In Georgia la guerra può scoppiare solo se l'Europa ci abbandona"]''|Intervista di Anais Ginori, ''repubblica.it'', 18 maggio 2024.|h=2}}
*Il mio è un messaggio all’opinione pubblica. Uso questo veto come un simbolo. È un no a questa legge, ma anche a qualsiasi ostacolo che sia messo sul nostro cammino verso l'Europa.
*{{NDR|Sulle [[proteste in Georgia del 2023-2024]]}} Le uniche persone che parlano di rivoluzione sono nella maggioranza al governo. È il solito linguaggio di Mosca: il nemico, le forze destabilizzatrici, la rivoluzione, gli agenti stranieri... La realtà è che da 38 giorni ci sono manifestazioni, senza la minima violenza. Il rischio semmai potrebbe venire dalle forze speciali.
*Ho sentito dire che gli eventi di [[Rivoluzione ucraina del 2014|piazza Maidan]] hanno provocato l'intervento della Russia in Ucraina. Non è così. L'intervento russo può scatenarsi ovunque. Anzi, consiglio agli europei di non pensare che possa succedere solo agli altri. La Russia ha invaso la Georgia, senza che ci fosse Maidan.
*Il primo ministro usa esattamente lo stesso linguaggio sul "partito della guerra", sul fatto che tutti gli oppositori rappresentano interessi stranieri, compresa me. Mi chiamano traditrice della patria, leader del partito della rivoluzione. Questo vale per chiunque esprima dissenso. Significa che siamo già in un regime autoritario. È inquietante perché con un linguaggio così odioso non c'è spazio per alcun compromesso.
*In un Paese che ha il 20 per cento del suo territorio occupato, che ha visto la Russia mettere al bando la lingua georgiana e cancellare gli affreschi dalle nostre chiese, non è possibile fare una scelta diversa da quella europea.
*La Russia continua la guerra in Ucraina, ma non la sta vincendo. Questo enorme esercito, che si supponeva invincibile, sta cercando da due anni di avanzare di pochi chilometri. E guardate quello che accade qui. La Georgia è stata invasa e occupata, è vero. Ma non ha cambiato né le sue relazioni con la Nato – le esercitazioni militari continuano – né quelle con l'Ue.
{{Int|''[https://it.euronews.com/my-europe/2024/12/01/la-presidente-salome-zourabichvili-il-governo-della-georgia-e-illegittimo La presidente Salome Zourabichvili: il governo della Georgia è "illegittimo"]''|Intervista di Sergio Cantone, ''euronews.com'', 1 dicembre 2024.|h=2}}
*{{NDR|«Pensa che l'attuale governo georgiano sia legittimo?»}} Chiaramente no. Perché le elezioni che hanno portato a questo parlamento e al governo non sono legittime, non sono riconosciute da nessuno. Non sono state riconosciute dalla popolazione georgiana, in primo luogo e non sono state riconosciute dalle forze politiche del Paese, perché nessun partito di opposizione le ha riconosciute come vincitrici di queste elezioni parzialmente truccate e nessuno è entrato in Parlamento. Quindi c'è un solo partito e un Parlamento illegittimo. [...] Il Parlamento europeo ha dichiarato che queste elezioni non sono state né libere né corrette e chiede nuove elezioni, come noi chiediamo nuove elezioni.
*Fondamentalmente, l'intero servizio pubblico sta cadendo a pezzi nel Paese perché la gente non accetta la decisione del governo illegittimo di prendere una direzione illegittima per il Paese. Gli unici a riconoscere, approvare e congratularsi con loro sono il Presidente russo Putin e il Parlamento russo.
*Io sono l'unica istituzione indipendente rimasta nel Paese che non è governata da un solo partito e da un solo uomo. E sono anche il presidente che, per mandato della Costituzione, è il presidente fino all'insediamento di un nuovo presidente. E poiché il nuovo presidente deve essere eletto da un parlamento e il parlamento è illegittimo, il nuovo presidente eletto o cosiddetto eletto non può essere inaugurato. Il mio mandato, quindi, rimane in vigore.
*Era sempre Tbilisi il centro di tutto, oggi invece tutte le città hanno visto manifestazioni. E questo tocca l'economia e le imprese, che in questo Paese sono sempre state fedeli a qualsiasi governo e a qualsiasi regime: oggi hanno espresso le loro proteste perché è chiaro che devono farlo. La borsa europea è l'unica che vogliono vedere per questo Paese.
*{{NDR|L'esercito georgiano}} è chiaramente dalla parte delle forze filo-occidentali perché è stato addestrato, formato, equipaggiato negli ultimi decenni. E quindi, insieme agli americani e ai partner europei, nelle missioni internazionali all'estero. È chiaro che stanno soffrendo molto quando gli viene detto che improvvisamente i loro amici non lo sono più.
*{{NDR|«Ci sono parallelismi con quanto sta accadendo ora in Georgia e le proteste di Euromaidan in Ucraina 11 anni fa?»}} Penso che sia molto diverso perché i georgiani non sono ucraini. Abbiamo molte cose in comune, perché abbiamo affrontato fondamentalmente lo stesso nemico. Ma le dinamiche sono diverse perché il carattere georgiano è diverso e la dissoluzione delle istituzioni statali a cui stiamo assistendo ora, compresa la chiesa in cui si sentono voci dissenzienti, una cosa inaudita, è qualcosa di specifico. Nemmeno in Georgia si era mai visto prima.
*Stiamo affrontando e siamo parte di qualcosa di nuovo anche a livello geopolitico, dove la Russia, non avendo vinto facilmente sull'Ucraina negli ultimi due anni e mezzo, sta ora cercando di conquistare l'Unione Europea con una guerra elettorale: hanno portato avanti questa guerra elettorale in Georgia e noi la stiamo combattendo con mezzi costituzionali. [...] è molto importante che l'Unione Europea capisca che si tratta di una strategia ibrida per conquistare i Paesi che non vogliono andare verso la Russia attraverso questi modi forse più discreti. Ma è chiaro che in Georgia, dove abbiamo una lunga esperienza di tentativi russi di impadronirsi del Paese e siamo stati resistenti, saremo ancora resistenti e faremo in modo di far prevalere la volontà del popolo.
==Citazioni su Salomé Zourabichvili==
*Zourabichvili è l'ultima istituzione politica e costituzionale che combatte per le nostre aspirazioni occidentali... ([[Nika Gvaramia]])
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{DEFAULTSORT:Zourabichvili, Salomé}}
[[Categoria:Georgiani]]
[[Categoria:Politici]]
[[Categoria:Politici francesi]]
[[Categoria:Scrittori francesi]]
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Michail Michajlovič Kas'janov
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Mariomassone
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/* Citazioni di Michail Kas'janov */
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wikitext
text/x-wiki
[[File:Mikhail Kasyanov par Claude Truong-Ngoc mars 2015.jpg|thumb|Kas'janov nel 2015]]
'''Michail Michajlovič Kas'janov''' (1957 – vivente), politico russo.
==Citazioni di Michail Kas'janov==
{{cronologico}}
*Ci vorrebbe una deputinizzazione della Russia, ci vorranno 10 anni per ritrovare la fiducia del mondo civilizzato, prima di tutto dei Paesi dell'Unione europea che sono i nostri naturali vicini e partner.<ref name="deputinizzare">Citato in ''[https://it.euronews.com/2022/06/13/l-ex-premier-russo-mikhail-kasyanov-deputinizzare-la-russia L'ex premier russo Mikhail Kasyanov: "Deputinizzare la Russia"]'', ''euronews.com'', 13 giugno 2022.</ref>
*{{NDR|Sull'[[invasione russa dell'Ucraina del 2022]]}} Penso che se l'Ucraina cadesse, i Paesi baltici seguirebbero a ruota. Questi sono i risultati di un sistema che trovando in Putin una sponda, ha iniziato a operare in un modo ancor più cinico e crudele rispetto agli stessi metodi dell'Unione sovietica. Si tratta di un sistema da Kgb, basato sull'assenza totale di responsabilità e il mancato rispetto delle leggi. È evidiente che nessuno teme una condanna.<ref name="deputinizzare"/>
{{Int|Da ''[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,8/articleid,0370_01_2001_0058_0008_3315895/ «Il futuro russo è l'Unione europea»]''|Intervista di [[Aldo Cazzullo]], ''La Stampa'', 28 febbraio 2001, p. 8.}}
*Per quanto riguarda la Russia, la nostra intenzione è sviluppare la collaborazione e anche ipotizzare una futura adesione all'Ue. Ovviamente prima dovremo soddisfare certe condizioni.
*Non ho difficoltà a riconoscere che sono stati commessi vari errori {{NDR|in Cecenia}}, in particolare nella prima fase, tra il '95 e il '96. L'Occidente però deve riconoscere di averci lasciati soli. Abbiamo chiesto che venissero bloccati i flussi di armi e di denaro che alimentavano la guerriglia, per due terzi composti da mercenari. Nessuno ci ha aiutati. Così sono accadute cose orribili. Stragi. Violazioni dei diritti umani.
*Gorbaciov ha avviato il processo che ci ha dato la libertà, Eltsin l'ha reso più rapido. Ai russi di oggi pare quasi di averla da sempre, ma ancora quindici anni fa pareva irraggiungibile.
*Certo che sono stato comunista. Ero un funzionario del Gosplan, per lavorare al ministero dovevo avere la tessera del pcus. Come posso dire di non essere mai stato comunista?
{{Int|Da ''[https://lespresso.it/c/mondo/2023/8/3/mikhail-kasyanov-lera-di-vladmir-putin-sta-per-finire-entro-un-anno-cambiera-tutto/2630 Mikhail Kasyanov: «L'era di Vladmir Putin sta per finire. Entro un anno cambierà tutto»]''|Intervista di Sabrina Pisu, ''lespresso.it'', 4 agosto 2023.}}
*Putin punisce chi critica il regime, l'esercito e la guerra. Ora chi collabora in qualunque forma con un'organizzazione straniera può essere accusato di "alto tradimento" e condannato al carcere a vita.
*Stavo per concludere il mandato costituzionale di quattro anni, Putin aveva paura di perdere il potere e aveva già bloccato una riforma amministrativa con cui volevo ridurre il raggio di azione del governo. Voleva sempre più controllo e con il tempo ha cambiato tutta la sua politica.
*{{NDR|Sulla [[ribellione del Gruppo Wagner]]}} [[Evgenij Prigožin|Prigozhin]] ha distrutto il mito e l'illusione della stabilità in Russia creato da Putin che ora è molto nervoso. Ha capito che i funzionari di governo non lo vedono più come un moderatore o un protettore dei loro interessi. Non è visto come un leader forte e capace ma come un uomo debole che non è stato in grado di proteggere due città russe di un milione di abitanti come Rostov sul Don e Voronež. E neanche Mosca, dove questo esercito illegale aveva iniziato a spostarsi.
*{{NDR|Sulla ribellione del Gruppo Wagner}} Putin era sconvolto dall'ammutinamento, la mattina aveva detto che bisognava arrestare quei criminali e avviare un'azione penale, ma la sera tutto è stato annullato. Prigozhin ha ricevuto i suoi soldi e ha lasciato liberamente la Russia. È stato un affare privato tra Putin e Prigožhin dall'inizio alla fine, senza la partecipazione di nessuna istituzione statale, il coinvolgimento del leader bielorusso Aleksandr Lukashenko è stato solo di facciata.
*Prigozhin voleva che Putin e i generali rispettassero le promesse, che il suo ruolo e tutto quello che aveva fatto, soprattutto la lunga e sanguinosa battaglia di Bakhmut, gli venisse riconosciuto.
*[...] il primo {{NDR|obiettivo di Putin durante l'invasione russa dell'Ucraina}} è farsi rispettare dal governo statunitense, posizionarsi nello scacchiere internazionale a un livello superiore, come nel periodo sovietico quando c'erano due superpotenze, l'Urss e gli Usa. Il secondo aumentare la sua legittimità in Russia dove da dieci anni si assiste al declino del reddito. Voleva dimostrare ai russi che la Russia è rispettata nel mondo e che lui dà stabilità e prosperità, anche se non è così.
*[...] sono sicuro che {{NDR|Putin}} non userà le [[Minaccia nucleare durante l'invasione russa dell'Ucraina|armi nucleari]] perché non gli darebbero alcun successo sul campo di battaglia ma avrebbero conseguenze devastanti per il regime. La Cina si è pubblicamente opposta ed è stato un colpo molto duro alla sua immagine.
*Entro la fine del 2024 in Russia inizieranno i veri cambiamenti e partiranno dal vertice perché le persone al governo non vedono più Putin come un leader e saboteranno i suoi ordini. Il sistema non funzionerà più e credo che Putin si dimetterà dalla carica di presidente.
==Note==
<references/>
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{DEFAULTSORT:Kas'janov, Michail}}
[[Categoria:Dissidenti russi]]
[[Categoria:Politici russi]]
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Wikiquote:SheSaid 2024
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[[File:WDG - SheSaid 2023 (big).svg|thumb|300px|right|#SheSaid fa parte dell'iniziativa Wiki Loves Women. In Italia viene organizzato da WikiDonne.]]
<div style="font-family:'Verdana';font-size:30px;font-weight:bold;color:#662D91;text-align:center;">
Diamo loro voce!<br/><small>Celebriamo le donne che ci hanno ispirato, una wikicitazione alla volta.</small>
</div>
La campagna '''#SheSaid''' è un'iniziativa di [[m:Wiki Loves Women|Wiki Loves Women]], che vede la partecipazione di altri gruppi interessati alla diversità e al gender gap ([[:w:Progetto:WikiDonne|WikiDonne]], [[:m:Les sans pagEs|Les sans pagEs]], [[:m:Wikimujeres|Wikimujeres]], [[:m:Muj(lh)eres latinoamericanas en Wikimedia|Muj(lh)eres latinoamericanas en Wikimedia]]), per celebrare le donne leader del mondo. La quinta edizione, quella del 2024, si svolgerà online dal 1º ottobre al 31 dicembre. Il progetto mira ad aumentare la visibilità delle donne attraverso la creazione di nuove voci in Wikiquote o il miglioramento di quelle esistenti. '''[[m:Wiki Loves Women/SheSaid/SheSaid 2024|Pagina su Meta]]'''.
A chi scriverà più di 5 nuove voci, verranno consegnati dei gadget da parte di [[:m:WikiDonne|WikiDonne User Group]] - organizzatore della campagna in Italia.
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; Segnalibri
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Johanna Westerdijk - segnalibro SheSaid.png|Johanna Westerdijk
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}}
<br />
== Liste Wikidata di voci presenti in itWikipedia ma mancanti in itWikiquote==
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'''[[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote|Query SPARQL di voci mancanti]]''' (voci di donne presenti in Wikipedia in Italiano, ma non in Wikiquote in Italiano)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Artiste|Artiste]] (pittrici, scultrici, disegnatrici, fotografe)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Attiviste|Attiviste]] (attiviste sociali, culturali, per i diritti, per il clima)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Attrici|Attrici]], donne in teatro, film e spettacolo (attrici, registe, sceneggiatrici)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Ballerine|Ballerine]] (ballerine, danzatrici, coreografe)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Cantanti|Cantanti]] (cantanti, cantautrici, musiciste, strumentiste)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Donne in materie umanistiche|Donne nelle materie umanistiche]] (filosofe, filologhe, storiche, critiche)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Donne in scienze sociali|Donne nelle scienze sociali]] (psicologhe, pedagogiste, sociologhe, antropologhe)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Donne in STEM|Donne in STEM]] (biologhe, chimiche, fisiche, matematiche, informatiche)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Donne nelle professioni sanitarie|Donne nelle professioni sanitarie]]
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Figure storiche|Figure storiche]] (figure storiche, imperatrici, regine, first ladies)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Imprenditrici|Imprenditrici]] (imprenditrici, lavoratrici, operaie, sindacaliste)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Modelle|Modelle]] (modelle, stiliste, sarte, professioniste della moda)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Politiche|Politiche]] (politiche, sindache, ministre, capi di Stato)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Religiose|Religiose]] (sante, martiri, suore, badesse)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Scrittrici|Scrittrici]] (scrittrici, poetesse, drammaturghe e saggiste)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Sportive|Sportive]] (atlete, para atlete, allenatrici)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Altre professioni|Altre professioni]] (economiste, avvocate, giuriste, architette, archeologhe)
{{div col end}}
== Partecipanti==
# --[[Utente:Camelia.boban|Camelia]] ([[Discussioni utente:Camelia.boban|scrivimi]]) 09:14, 1 ott 2024 (CEST)
# -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 15:15, 1 ott 2024 (CEST)
# '''''[[Utente:Danyele|<span style="font-family:Times New Roman; color:black;">— dany</span>]][[Discussioni utente:Danyele|<span style="font-family:Times New Roman; color:grey;">ele</span>]]''''' 17:54, 1 ott 2024 (CEST)
# --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 22:15, 1 ott 2024 (CEST)
# -- [[Utente:Ibisco|Ibisco]]
# -- [[Utente:IppolitoN|IppolitoN]]
# --[[Utente:Wiccio|Wiccio]] ([[Discussioni utente:Wiccio|scrivimi]]) 14:20, 3 ott 2024 (CEST)
# --[[Utente:Emmepici|Emmepici]] ([[Discussioni utente:Emmepici|scrivimi]]) 18:13, 5 nov 2024 (CET)
#----[[Utente:Dispe|Avversariǿ]] - - - >([[Discussioni utente:Dispe|dispe]]) 01:42, 6 nov 2024 (CET)
#--[[Utente:Sciking|Sciking]] ([[Discussioni utente:Sciking|scrivimi]]) 20:24, 16 nov 2024 (CET)
== Voci scritte ==
=== Nuove ===
{{div col}}
# [[María Guadalupe García Zavala]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Vittoria Ferdinandi]] {{fatto|Danyele}}
# [[Angela Brambati]] {{fatto|Superchilum}}
# [[Bernardette Chirac]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Isa Bellini]] {{fatto|IppolitoN}}
# [[Elinor Ostrom]] {{fatto|GryffindorD}}
# [[Elsa Zylberstein]] {{fatto|Wiccio}}
# [[Eusebia Palomino Yenes]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Gerty Theresa Cori]] {{fatto|GryffindorD}}
# [[Rosalyn Yalow]] {{fatto|GryffindorD}}
# [[Sarah Silverman]] {{fatto|Danyele}}
# [[Barbara McClintock]] {{fatto|GryffindorD}}
# [[Gertrude B. Elion]] {{fatto|GryffindorD}}
# [[Clara Morgane]] {{fatto|Danyele}}
# [[Clotilde Courau]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Mary Katrantzou]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Lorela Cubaj]] {{fatto|Danyele}}
# [[Priyanka Chopra]] {{fatto|Camelia}}
# [[Aishwarya Rai]] {{fatto|Camelia}}
# [[Kim Kardashian]] {{fatto|Camelia}}
# [[Candy (nome)]] {{fatto|Superchilum}}
# [[Wangari Maathai]] {{fatto|Superchilum}}
# [[Guadalupe Nettel]] {{fatto|Wiccio}}
# [[Giuseppina Leone]] {{fatto|Danyele}}
# [[Linda Buck]] {{fatto|GryffindorD}}
# [[Michela Ponzani]] {{fatto|Danyele}}
# [[Chiara Caselli]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Atena Daemi]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Guðrún Eva Mínervudóttir]] {{fatto|Wiccio}}
# [[Sabrina Efionayi]] {{fatto|IppolitoN}}
# [[Carling Bassett-Seguso]] {{fatto|Danyele}}
# [[Raffaella Reggi]] {{fatto|Danyele}}
# [[Barbara Demick]] {{fatto|Danyele}}
# [[Maria Crocifissa Di Rosa]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Elizabeth Blackburn]] {{fatto|GryffindorD}}
# [[Josefa Naval Girbés]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Clare Crockett]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Giulia Conti]] {{fatto|Danyele}}
# [[Sharon den Adel]] {{fatto|Camelia}}
# [[Florence Griffith-Joyner]] {{fatto|Danyele}}
# [[Kornelia Ender]] {{fatto|Danyele}}
# [[Paula Badosa]] {{fatto|Danyele}}
# [[Angelique Kerber]] {{fatto|Danyele}}
# [[Chiara Beccari]] {{fatto|Danyele}}
# [[Mirella D'Angelo]] {{fatto|Wiccio}}
# [[Sabrina Ionescu]] {{fatto|Danyele}}
# [[Zheng Qinwen]] {{fatto|Danyele}}
# [[Tinì Cansino]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Claudia Roth]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Abby Johnson]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Rebecca Marder]] {{fatto|Danyele}}
# [[Sandrine Kiberlain]] {{fatto|Danyele}}
# [[Joey King]] {{fatto|Danyele}}
# [[Aitana Bonmatí]] {{fatto|Danyele}}
# [[Daina Opolskaitė]] {{fatto|Wiccio}}
# [[Susana Chávez]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Laura Adriani]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Hrafnhildur Hagalín]] {{fatto|Wiccio}}
# [[Aurora Giovinazzo]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Edmonda Aldini]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Isabelle Autissier]] {{fatto|Danyele}}
# [[Sonia Aquino]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Sonia Antinori]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Laura Angiulli]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Nina Simone]] {{fatto|Camelia}}
# [[Alice Arcuri]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Elisa Longo Borghini]] {{fatto|Danyele}}
# [[Maria Walewska]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Evi Maltagliati]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Carole Lombard]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Ulrike Meyfarth]] {{fatto|Danyele}}
# [[Rosemarie Ackermann]] {{fatto|Danyele}}
# [[Lucia]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Dejanira Bada]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Jenny Erpenbeck]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Mette Frederiksen]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Elena Isinbaeva]] {{fatto|Danyele}}
# [[Jaroslava Mahučich]] {{fatto|Danyele}}
# [[Margarete Buber-Neumann]] {{fatto|IppolitoN}}
# [[Mata Hari]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Angelique Rockas]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Justine Braisaz]] {{fatto|Dispe}}
# [[Vittoria Ostuni Minuzzi]] {{fatto|Danyele}}
# [[Vittoria Vecchini]] {{fatto|Danyele}}
# [[Alyssa D'Incà]] {{fatto|Danyele}}
# [[Margot Sikabonyi]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Margo Stilley]] {{fatto|Danyele}}
# [[Giulia Maenza]] {{fatto|Danyele}}
# [[Milena Baldassarri]] {{fatto|Danyele}}
# [[Alice Miller]] {{fatto|Wiccio}}
# [[Terézia Mora]] {{fatto|Dispe}}
# [[Goldie Goldbloom]] {{fatto|Dispe}}
# [[Jill Lepore]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Elena Bacchin]] {{fatto|IppolitoN}}
# [[Lara Naki Gutmann]] {{fatto|Danyele}}
# [[Rebecca Sartori]] {{fatto|Danyele}}
# [[Lucrezia Beccari]] {{fatto|Danyele}}
# [[Marta Zenoni]] {{fatto|Danyele}}
# [[Sabrina Colle]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Kristi Noem]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Konstanze Klosterhalfen]] {{fatto|Danyele}}
# [[Lejla Kalamujić]] {{fatto|Danyele}}
# [[Matilde Lorenzi]] {{fatto|Dispe}}
# [[Maïa Mazaurette]] {{fatto|Dispe}}
# [[Francesca Bertoni]] {{fatto|Danyele}}
# [[Catherine Bertone]] {{fatto|Danyele}}
# [[Coretta Scott King]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Esther Duflo]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Anna Maria Carpi]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Claire Voisin]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Vera Lutter]] {{fatto|Pierpao}}
# [[Françoise Combes]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Sheikh Hasina]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Liliʻuokalani delle Hawaii]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Anett Németh]] {{fatto|Danyele}}
# [[Sonia Candi]] {{fatto|Danyele}}
# [[Sara Durantini]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Felicia Kingsley]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Laura Bush]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Iaia Caputo]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Antonella Forattini]] {{fatto|IppolitoN}}
# [[Assia Djebar]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Loveth Omoruyi]] {{fatto|Danyele}}
# [[Immacolata Sirressi]] {{fatto|Danyele}}
# [[Golda Rosheuvel]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Brigitte Vasallo]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Marina La Rosa]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Cristina Bicchieri]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Tathiana Garbin]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Yoshiko Watanabe]] {{fatto|Wiccio}}
# [[Zofia Czeska-Maciejowska]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Lara Colturi]] {{fatto|Danyele}}
# [[Carla Sozzani]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Paola Agosti]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Germaine Tillion]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Sara Curtis]] {{fatto|IppolitoN}}
# [[Francesca Draghetti]] {{fatto|Danyele}}
# [[Tiziana Foschi]] {{fatto|Danyele}}
# [[Sveva Alviti]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Dominique Schnapper]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Jenny De Cesarei]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Gaja Lombardi Cenciarelli]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Caitlin Clark]] {{fatto|Pierpao}}
# [[Daniela Ceccarelli]] {{fatto|Danyele}}
# [[Celina Seghi]] {{fatto|Danyele}}
# [[Claudia Sheinbaum]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Taslima Nasrin]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Ol'ha Charlan]] {{fatto|Danyele}}
# [[Naike Rivelli]] {{fatto|Danyele}}
# [[Virginia Sanjust di Teulada]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Antonella Interlenghi]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Ngozie Okonjo-Iweala]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Maria Margherita Szewczyk]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Regina Orioli]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Costanza Rizzacasa d'Orsogna]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Jane Addams]] {{fatto|GryffindorD}}
# [[Simone Lee]] {{fatto|Danyele}}
# [[Mija Šiftar]] {{fatto|Danyele}}
# [[Gaia Giovannini]] {{fatto|Danyele}}
# [[Britt Bongaerts]] {{fatto|Danyele}}
# [[Maria Elena Vandone]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Patty Duke]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Jane Seymour]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Jennifer Boldini]] {{fatto|Danyele}}
# [[Martina Guiggi]] {{fatto|Danyele}}
# [[Anna Sten]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Deanna Durbin]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Anna Rita Del Piano]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Anita Hill]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Marta Vieira da Silva]] {{fatto|Danyele}}
# [[Saki Kumagai]] {{fatto|Danyele}}
# [[Dalida]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Kylie Jenner]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Kat Bjelland]] {{fatto|Danyele}}
# ...
{{div col end}}
=== Migliorate ===
{{div col}}
# [[Elena Bellò]] {{fatto|Danyele}} + 6 citazioni, - 2 citazioni, sistemazioni
# [[Mia Ceran]] {{fatto|Danyele}} + 3 citazioni, sistemazioni
# [[Annalisa (cantante)]] {{fatto|Danyele}} + 12 citazioni
# [[Catherine Deneuve]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione
# [[Assunta Legnante]] {{fatto|Danyele}} + 6 citazioni, sistemazioni
# [[Lina Merlin]] {{fatto|IppolitoN}} + 1 citazione
# [[Silvia Cosimini]] {{fatto|Wiccio}} + 4 citazioni, + destub
# [[Laura di Santa Caterina da Siena]] {{fatto|Spinoziano}} + 2 citazioni su
# [[Lea Pericoli]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione
# [[Ema Stokholma]] {{fatto|Danyele}} + 8 citazioni, sistemazioni
# [[Francesca Michielin]] {{fatto|Danyele}} + 8 citazioni
# [[Padma Lakshmi]] {{fatto|Camelia}} + 4 citazioni
# [[Beatrice Rana]] {{fatto|Danyele}} + 19 citazioni, sistemazioni
# [[Martha Argerich]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, sistemazioni
# [[Clara Schumann]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, sistemazioni
# [[Rosa Luxemburg]] {{fatto|Superchilum}} + 7 citazioni
# [[Alda Merini]] {{fatto|Superchilum}} + 1 citazione
# [[Sarah Fahr]] {{fatto|Danyele}} + 4 citazioni, immagine, sistemazioni
# [[Laura Conti]] {{fatto|Danyele}} + 4 citazioni, sistemazioni
# [[Elena Ferrante]] {{fatto|Wiccio}} + 1 citazione, + 5 incipit
# [[Gabriella Ferri]] {{fatto|Ibisco}} + 2 citazioni
# [[Chris Evert]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, sistemazioni
# [[Fernanda Romagnoli]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione
# [[Donna]] {{fatto|Superchilum}} + 1 citazione, sistemazioni
# [[Rita Guarino]] {{fatto|Danyele}} + 4 citazioni, sistemazioni
# [[Sofia Cantore]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione
# [[Arianna Caruso]] {{fatto|Danyele}} + 2 citazioni
# [[Cristiana Girelli]] {{fatto|Danyele}} + 10 citazioni
# [[Paula Hawkins (scrittrice)|Paula Hawkins]] {{fatto|Ibisco}} + 3 citazioni, + 1 opera, + destub
# [[Lolita Chammah]] {{fatto|Danyele}} + 2 citazioni, sistemazioni
# [[Isabelle Huppert]] {{fatto|Danyele}} + 4 citazioni, sistemazioni
# [[Julija Naval'naja]] {{fatto|Ibisco}} + 3 citazioni
# [[Daria Galateria]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione, sistemazioni
# [[Berthe Morisot]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione
# [[Concita De Gregorio]] {{fatto|Ibisco}} + 3 citazioni
# [[Aurora Giovinazzo]] {{fatto|Danyele}} + 10 citazioni, sistemazioni
# [[Aurora Ruffino]] {{fatto|Danyele}} + 3 citazioni, sistemazioni
# [[Sophia Flörsch]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione
# [[Alessandra Necci]] {{fatto|Spinoziano}} + 3 citazioni, sistemazioni
# [[Sara Simeoni]] {{fatto|Danyele}} + 19 citazioni
# [[Santa Lucia]] {{fatto|Spinoziano}} + 1 citazione, sistemazioni
# [[Margo Jefferson]] {{fatto|IppolitoN}} + 1 citazione
# [[Golshifteh Farahani]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione
# [[Wangari Maathai]] {{fatto|Camelia}} + 11 citazioni
# [[Milena Jesenská]] {{fatto|IppolitoN}} + 6 citazioni, sistemazioni
# [[Sofia Stefan]] {{fatto|Danyele}} + 4 citazioni, sistemazioni
# [[Beatrice Rigoni]] {{fatto|Danyele}} + 4 citazioni, sistemazioni
# [[Jean Shrimpton]] {{fatto|Danyele}} + 2 citazioni, sistemazioni
# [[Grace Ambrose]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione
# [[Pilar Fogliati]] {{fatto|Danyele}} + 5 citazioni
# [[Rachele Sangiuliano]] {{fatto|Danyele}} + 6 citazioni, sistemazioni
# [[Sara Gama]] {{fatto|Danyele}} + 10 citazioni, sistemazioni
# [[Cecilia Zandalasini]] {{fatto|Danyele}} + 7 citazioni, sistemazioni
# [[Nina Lvovna Chruščёva]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione
# [[Francesca Lollobrigida]] {{fatto|Danyele}} + 3 citazioni, sistemazioni
# [[Lisa Vittozzi]] {{fatto|Danyele}} + 5 citazioni
# [[Francesca Cavallo]] {{fatto|Dispe}} + 2 citazioni
# [[Francesca Albanese]] {{fatto|Dispe}} + 7 citazioni
# [[Sara Gama]] {{fatto|Dispe}} + 3 citazioni
# [[Yrsa Sigurðardóttir]] {{fatto|Wiccio}} + 2 citazioni, + 2 incipit
# [[Daniela Farnese]] {{fatto|Ibisco}} + 3 citazioni
# [[Midori Yamane]] {{fatto|Wiccio}} + 3 citazioni, + destub
# [[Kate Hudson]] {{fatto|Danyele}} + 3 citazioni
# [[Elena Pietrini]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, sistemazioni
# [[Ofelia Malinov]] {{fatto|Danyele}} + 6 citazioni
# [[Rita dalla Chiesa]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, sistemazioni
# [[Myriam Sylla]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione
# [[Diana Bianchedi]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, immagine, sistemazioni
# [[Paola Iezzi]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione
# [[Angelica Balabanoff]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione
# [[Barbara Stanwyck]] {{fatto|Spinoziano}} + 1 citazione, sistemazioni
# [[Vicky Piria]] {{fatto|Danyele}} + 2 citazioni, sistemazioni
# [[Roberta Bruzzone]] {{fatto|Danyele}} + 5 citazioni, sistemazioni
# [[Angela Merkel]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione
# [[Sara Franceschi]] {{fatto|Danyele}} + 3 citazioni, sistemazioni
# [[Angelina Mango]] {{fatto|Danyele}} + 7 citazioni
# [[Paola Frassinetti (santa)]] {{fatto|Spinoziano}} + 9 citazioni, - 2 citazioni, sistemazioni
# [[Ana Mena]] {{fatto|Danyele}} + 3 citazioni, sistemazioni
# [[Chloë Sevigny]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, sistemazioni
# [[Lorenza Foschini]] {{fatto|Wiccio}} + 6 citazioni, + 1 incipit
# [[Elena Linari]] {{fatto|Danyele}} + 5 citazioni, sistemazioni
# [[Megan Rapinoe]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, sistemazioni
# [[Irene Grandi]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, sistemazioni
# [[Olivia Rodrigo]] {{fatto|Danyele}} + 15 citazioni, sistemazioni
# ...
{{div col end}}
== Risultati ==
ToDo
== Risorse ==
* [https://www.youtube.com/watch?v=BeHTpFVYdOw Editing Wikiquote with #SheSaid campaign], YouTube
* [[:m:Wiki Loves Women/SheSaid/Resources and Tools|Resources and Tools]] (Wiki Loves Women)
* [[:c:Category:SheSaid 2024 visuals|SheSaid 2024 visuals]] (categoria in Commons)
== Risultati (tool Quarry) ==
* [https://quarry.wmcloud.org/query/85775 Nuove voci] (2024)
* [https://quarry.wmcloud.org/query/85776 Voci implementate] (2024)
* [https://quarry.wmcloud.org/query/85777 Nuove voci (ultimi 14 giorni)] (2024)
== Edizioni precedenti ==
* [[Wikiquote:SheSaid|SheSaid]]
** [[Wikiquote:SheSaid 2023|SheSaid 2023]]
** [[Wikiquote:SheSaid 2022|SheSaid 2022]]
** [[Wikiquote:SheSaid 2021|SheSaid 2021]]
** [[Wikiquote:SheSaid 2020|SheSaid 2020]]
==Altri progetti==
* [https://meta.wikimedia.org/wiki/Wiki_Loves_Women/SheSaid/it SheSaid su Meta]
== Dashboard ==
* [https://outreachdashboard.wmflabs.org/courses/WikiDonne/WDG_-_SheSaid_2024 Dashboard], tool di monitoraggio dell'attività
== Rassegna stampa ==
* [https://www.wikiloveswomen.org/2023/02/08/the-shesaid-campaign-3-years-of-celebrating-women/ The #SheSaid campaign: 3 years of celebrating Women!], di Afek, Wiki Loves Women, 8 febbraio 2023.
* [https://diff.wikimedia.org/2023/10/18/empowering-through-words-celebrating-women-and-their-powerful-quotes/ Empowering Through Words: Celebrating Women and Their Powerful Quotes], di Afek91, Diff Wikimedia, 18 ottobre 2023.
* [https://www.wikidonne.org/blog/wikiquote-shesaid-2023/ Wikiquote SheSaid 2023], blog WikiDonne, 29 ottobre 2023.
[[Categoria:Campagna SheSaid]]
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text/x-wiki
[File:Jane Addams profile.jpg|thumb|Jane Addams]ù
'''Jane Addams'''(1860-1935), scrittrice e attivista statunitense.
==Citazioni di Jane Addams==
*Questi giovani contribuiscono poco alla soluzione di questo problema sociale e portano il peso di essere stati educati a condurre vite prive di nutrimento e ipersensibili. Sono stati isolati dal lavoro comune che li sostiene, una fonte fondamentale di salute morale e fisica. Avvertono una profonda disarmonia tra le loro teorie e le loro vite, una mancanza di coordinamento tra pensiero e azione. Ritengo che sia difficile per noi comprendere quanto seriamente molti di loro prendano il concetto di fratellanza umana e con quanta ansia desiderino dare un'espressione concreta all'ideale democratico. Questi giovani uomini e donne, desiderosi di rendere più sociale la loro democrazia, sono animati da alcune speranze che possono essere così liberamente formulate: in un paese democratico, nulla può essere raggiunto in modo duraturo se non attraverso le masse; sarà impossibile stabilire una vita politica superiore a quella che il popolo stesso desidera; è difficile immaginare come l'idea di una vita civica più elevata possa essere promossa senza un'interazione comune; i benefici che associamo a una vita di raffinatezza e cultura devono essere resi universali per poter durare; il bene che conquistiamo per noi stessi è fragile e incerto, sospeso in aria, finché non viene garantito a tutti e integrato nella nostra vita collettiva.
:''These young people do very little for the solution of this social problem and bear the burden of being nurtured in unfed and over-sensitive lives. They have been excluded from the common work by which they live, which is a great source of moral and physical health. They feel a fatal lack of harmony between their theory and their life, a lack of coordination between thought and action. I think it is difficult for us to realize how seriously many of them take the concept of human brotherhood, how much they wish to give tangible expression to the democratic ideal. These young people, eager to socialize their democracy, are animated by certain hopes that can be roughly formulated: if nothing can be permanently achieved in a democratic country except through the masses of the people, it will be impossible to establish a higher political life than the people themselves desire; that it is difficult to see how the idea of a higher civic life can be promoted except through communal interaction; that the benefits we associate with a refined and cultured life can be made universal and must be made universal if they are to be permanent; that the good we secure for ourselves is precarious and uncertain, floating in midair, until it is secured for all of us and incorporated into our common life.''<ref>J. Addams, ''Twenty years at Hull–House'', The McMillan Company, New York, 1912, p. 113</ref>
*Il mio carattere e le mie abitudini mi avevano sempre mantenuta piuttosto al centrp; in politica così come nelle riforme sociali, avevo sempre sostenuto "il meglio possibile". Ma ora ero stato spinta molto più a sinistra riguardo alla questione della guerra e mi sono gradualmente convinta che, per rendere chiara la posizione pacifista, fosse forse necessario che almeno un piccolo numero di noi fosse costretto ad assumere una posizione inequivocabile.
:''My temperament and habit had always kept me rather in the middle of the road; in politics as well as in social reform I had been for "the best possible." But now I was pushed far toward the left on the subject of the war and I became gradually convinced that in order to make the position of the pacifist clear it was perhaps necessary that at least a small number of us should be forced into an unequivocal position.''<ref name=Addams>Jane Addams, ''Peace and Bread in Time of War'', 1922, riportato in ''[https://web.archive.org/web/20100615003532/http://media.pfeiffer.edu/lridener/DSS/Addams/pb7.html Personal reaction during war], media.pfeiffer.edu''.</ref>
*Dopotutto che cosa ha mantenuto la razza umana su questo vecchio globo malgrado tutte le calamità della natura e tutti i tragici fallimenti dell'umanità, se non la fiducia in nuove prospettive e il coraggio di rivendicarle. Senza dubbio molte volte queste nuove prospettive sono state dichiarate da un uomo che, del tutto privo di coraggio, portava con sé la “sensazione di essere un esule, un criminale condannato, un fuggitivo dal genere umano”. Si sentiva forse così chi, per procedere sulla propria strada, era stato costretto a lasciare l'autostrada tradizionale?
:''What after all, has maintained the human race on this old globe despite all the calamities of nature and all the tragic failings of mankind, if not faith in new possibilities, and courage to advocate them.'' Doubtless many times these new possibilities were declared by a man who, quite unconscious of courage, bore the "sense of being an exile, a condemned criminal, a fugitive from mankind." Did every one so feel who, in order to travel on his own proper path had been obliged to leave the traditional highway?''<ref name=Addams/>
==Note==
<references />
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Charles Boyer
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Spinoziano
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[[File:Charles Boyer - Photoplay, January 1942.jpg|thumb|Charles Boyer (1942)]]
{{Premio|Oscar|
*Oscar onorario (1943)}}
'''Charles Boyer''' (1899 – 1978), attore francese naturalizzato statunitense.
==Citazioni su Charles Boyer==
*Recatosi a Hollywood nel 1934, vi interpretò da quel giorno personaggi europei che, col passar degli anni, si andarono spostando dal giovane fatale e un po' ''gigolo'' al giovinotto brizzolato ed equivoco, cui si addicono vicende più tranquille o più perverse. ([[Gian Luigi Rondi]])
==Filmografia==
*''[[Un grande amore (film 1939)|Un grande amore]]'' (1939)
*''[[Paradiso proibito]]'' (1940)
*''[[Angoscia (film 1944)|Angoscia]]'' (1944)
*''[[Fra le tue braccia]]'' (1946)
*''[[Arco di trionfo (film 1948)|Arco di trionfo]]'' (1948)
==Altri progetti==
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{{DEFAULTSORT:Boyer, Charles}}
[[Categoria:Attori francesi]]
[[Categoria:Attori statunitensi]]
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Discussioni utente:Jet Pilot
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J ansari
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Girolamo Seripando
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Spinoziano (BEIC)
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[[File:Seripando 01.JPG|miniatura|Girolamo Seripando]]
'''Girolamo Seripando''' (1493 – 1563), cardinale e arcivescovo italiano.
==[[Incipit]] di ''Voti e lettere inedite riguardanti il periodo del Concilio sotto Paolo III''==
Per il camino mi sono occorse alcune cose sopra quel che V. S. Rs.<sup>ma</sup> cómonicò alla mia partita, le quali poi che non posso dircele à bocca, non voglio lasciar di scriverle qualunque si siano se non serviranno al proposito, faranno fede che io non ascondo cosa alcuna a V. S. Ill. per desiderio che ho di servirla. Il qual è tanto che non sapendo far à tempo, et in cose di momento, il fo con importunità, et in cose che più presto meritano perdono che consideratione. <!--(p. 257)-->
==Citazioni su Girolamo Seripando==
*Questo gran frate agostiniano, che da Generale e da Legato ebbe sì gran parte nel [[Concilio di Trento|Concilio]], ed a cui la Chiesa deve gli schemi di quasi tutti quegli stupendi decreti dommatici divulgati in Trento, fu mio concittadino: da tenera età imparai a riverire il nome di lui, ed in età virile rendo grazie a Dio perché mi concede con tal pubblicazione poter dare tributo a nome sì glorioso nei fasti e della Chiesa e della patria. ([[Generoso Calenzio]])
==Bibliografia==
*Girolamo Seripando, ''[https://preserver.beic.it/delivery/DeliveryManagerServlet?dps_pid=IE856744&select_viewer=metsViewer&dps_file=FL857171 Voti e lettere inedite riguardanti il periodo del Concilio sotto Paolo III]'', in Generoso Calenzio, ''Documenti inediti e nuovi lavori letterarii sul Concilio di Trento'', Tipografia Sinimberghi, Roma, 1874, pp. 255-280.
==Altri progetti==
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[[Categoria:Arcivescovi italiani]]
[[Categoria:Cardinali italiani]]
[[Categoria:Religiosi italiani]]
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Dalida
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Non serve
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[[File:Dalida 1974.jpg|thumb|Dalida nel 1974]]
'''Dalida''', pseudonimo di '''Iolanda Cristina Gigliotti''' (1933 – 1987), cantante e attrice italiana naturalizzata francese.
==Citazioni di Dalida==
*Ho affrontato la vita senza guardarla. Conosco la mia vita. Mio marito è il pubblico. Le canzoni sono i miei figli.
:''J'ai traversé la vie sans la regarder. Je sais ce qu'est ma vie. Mon mari, c'est le public. Les chansons, ce sont mes enfants.''<ref>{{fr}} Manon Garrigues, [https://www.vogue.fr/culture/article/7-citations-bouleversantes-de-dalida ''7 citations bouleversantes de dalida'' (''7 citazioni struggenti di Dalida'')], ''vogue.fr'', 17 gennaio 2019.</ref>
*Ho imparato ad accettare il tempo che passa. A 53 anni so bene cos'è la vita. Eppure per la gente io ho tutto, o almeno così sembra leggendo i giornali di qua. "La cantante è impegnata come protagonista del film II sesto giorno", scrivono. E giù un osanna di lodi. La verità è che non sono mai riuscita a difendermi dal successo. Sono invincibile nel lavoro, ma il mio privato è un fallimento. Sono una donna sola. Cercare un compagno? Che senso ha?<ref name="Melli">Dall'intervista di Gianni Melli, ''Mi angoscia ancora quel dubbio: potevo salvarlo?'', ''Oggi'', gennaio 1987; riportato in ''[https://luigi-tenco.tripod.com/frames/dalida01.htm luigi-tenco.tripod.com]''.</ref>
*Nessuna storia d'amore è paragonabile a quella che ho vissuto io con Luigi Tenco. È il compagno del quale mi sento vedova.<ref name="Melli"></ref>
*Non ero una donna, ma un'industria della canzone.
:'' Je n'étais pas une femme, mais une industrie de la chanson.''<ref>{{fr}} Citato in Patrick Tardit [https://www.estrepublicain.fr/actualite/2012/05/03/dalida-star-malheureuse ''Dalida, star malheureuse'' (''Dalida, star infelice'')], ''estrepublicain.fr'', 3 maggio 2012. </ref>
==Note==
<references />
==Altri progetti==
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[[Categoria:Attori francesi]]
[[Categoria:Attori italiani]]
[[Categoria:Cantanti francesi]]
[[Categoria:Cantanti italiani]]
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[[File:Dalida 1974.jpg|thumb|Dalida nel 1974]]
'''Dalida''', pseudonimo di '''Iolanda Cristina Gigliotti''' (1933 – 1987), cantante e attrice italiana naturalizzata francese.
==Citazioni di Dalida==
*Ho affrontato la vita senza guardarla. Conosco la mia vita. Mio marito è il pubblico. Le canzoni sono i miei figli.
:''J'ai traversé la vie sans la regarder. Je sais ce qu'est ma vie. Mon mari, c'est le public. Les chansons, ce sont mes enfants.''<ref>{{fr}} Manon Garrigues, [https://www.vogue.fr/culture/article/7-citations-bouleversantes-de-dalida ''7 citations bouleversantes de dalida'' (''7 citazioni struggenti di Dalida'')], ''vogue.fr'', 17 gennaio 2019.</ref>
*Ho imparato ad accettare il tempo che passa. A 53 anni so bene cos'è la vita. Eppure per la gente io ho tutto, o almeno così sembra leggendo i giornali di qua. "La cantante è impegnata come protagonista del film II sesto giorno", scrivono. E giù un osanna di lodi. La verità è che non sono mai riuscita a difendermi dal successo. Sono invincibile nel lavoro, ma il mio privato è un fallimento. Sono una donna sola. Cercare un compagno? Che senso ha?<ref name="Melli">Dall'intervista di Gianni Melli, ''Mi angoscia ancora quel dubbio: potevo salvarlo?'', ''Oggi'', gennaio 1987; riportato in ''[https://luigi-tenco.tripod.com/frames/dalida01.htm luigi-tenco.tripod.com]''.</ref>
*Nessuna storia d'amore è paragonabile a quella che ho vissuto io con Luigi Tenco. È il compagno del quale mi sento vedova.<ref name="Melli"></ref>
*Non ero una donna, ma un'industria della canzone.
:'' Je n'étais pas une femme, mais une industrie de la chanson.''<ref>{{fr}} Citato in Patrick Tardit, [https://www.estrepublicain.fr/actualite/2012/05/03/dalida-star-malheureuse ''Dalida, star malheureuse'' (''Dalida, star infelice'')], ''estrepublicain.fr'', 3 maggio 2012. </ref>
==Note==
<references />
==Altri progetti==
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[[Categoria:Attori francesi]]
[[Categoria:Attori italiani]]
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[[Categoria:Cantanti italiani]]
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Festival di Sanremo 2000
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Danyele
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[[File:Avion Travel 111 (870989713).jpg|thumb|La Piccola Orchestra Avion Travel, vincitrice del Festival di Sanremo 2000.]]
Citazioni sul '''Festival di Sanremo 2000'''.
==Citazioni==
*L'ho quasi vinto, sono arrivata seconda. Tutti si ricordano la mia canzone, ma non chi aveva vinto. È stata la mia rivincita. Tutto sommato va bene, visto che non è il mio concorso preferito. L'aveva vinto la Piccola Orchestra Avion Travel, ma non mi ricordo il pezzo come si chiamava perché non s'é più sentito. [...] Ero quarta per la giuria del pubblico, sesta per la critica mentre loro erano primi per la critica e venticinquesimi per il pubblico. Se andavi a fare i conti, non tornavano. Era evidente che ho vinto io. ([[Irene Grandi]])
===[[Roberto Cotroneo]]===
{{cronologico}}
*Sono i primi giorni di gennaio del 2000. [...] Una mattina mi telefona Fabio Fazio [...]. Mi dice: «entri a far parte della giuria di qualità di Sanremo?». Rispondo sì, subito. Amo la canzone italiana, Sanremo l'ho sempre visto, e tutto sommato perché no. [...] Abbiamo la prima riunione della giuria. In una stanzetta al secondo piano dell’Ariston. Il presidente è Mike Bongiorno [...]. Poi c'è Paola Maugeri, Luca De Gennaro, Max Pezzolla. C'è Dario Argento e Alessio Vlad. C'è la regista Roberta Torre e Goran Bregovic. E c'è [...] Carlo Alberto Rossi, un uomo che ha scritto Le Mille Bolle Blu e E se domani, tanto per capirci. [...] Noi dieci abbiamo il 50 per cento dei voti. Il rimanente 50 per cento è quello del pubblico.
*Quel Sanremo ha dei personaggi di grande bravura che hanno esordito sul palco dell'Ariston proprio in quelle sere. E altri che invece sono dei veterani. Si è sempre detto che le giurie popolari fanno le giurie popolari, e che i giurati di qualità dovrebbero privilegiare la qualità musicale. Penso che non sia il caso di adattarsi ai voti delle giurie popolari, ma che il nostro dovere visto che siamo lì è, come avrebbe detto Fabrizio De André, andare a «correggere il destino». Per cui dobbiamo puntare su quelli che secondo noi sono molto bravi e sono più giovani. Nella riunione della giuria la mia proposta è presa con entusiasmo da alcuni e con una certa diffidenza da altri.
*Goran vorrebbe vincesse Gigi D’Alessio [...]. Dario Argento [...] ascolta le canzoni come fossero la settima di Mahler, Carlo Alberto Rossi ci regala finezze da grande compositore [...]. Mike ha una buona simpatia [...] per i Matia Bazar. [...] Ma per noi il punto era un altro. [...] Era puntare i riflettori sulla Piccola Orchestra Avion Travel, su Samuele Bersani, su Carmen Consoli, su Max Gazzè, sui Subsonica. E scusate se è poco. [...] In quei giorni [...] ci accorgemmo che avevamo il potere di cambiare – per una volta – il festival e ci accorgemmo, con sollievo e persino con una certa sorpresa, che nessuno si era permesso di avvicinarci, di chiederci, di farci pressioni.
*Sabato 26 febbraio c'è la serata finale. Nella riunione del pomeriggio abbiamo gli ultimi risultati. [...] Tra i più innovativi gli Avion sono al sesto posto. Bersani è ancora più in basso, come Carmen Consoli e Max Gazzè. Non sappiamo il numero di voti, sappiamo soltanto i numeri di posizione. Diciamo: va bene, diamo un voto un po' più alto a quelli più bravi. E vediamo se qualcuno di loro arriva magari al terzo posto. [...] Solo che nessuno di noi giurati sapeva che si trattava di una classifica corta, e non lunga. Per cui ognuno di noi poteva dare voti da 1 a 10. E aver dato un 10 agli Avion li ha portati alla vittoria. Senza che neppure lo immaginassimo. Max Gazzè arrivò quarto, Samuele Bersani quinto, Carmen Consoli settima, i Matia Bazar ottavi, Gigi D'Alessio decimo, i Subsonica undicesimi [...]. Quando Mike portò i nostri risultati sul palco [...] venne fischiato dal pubblico dell'Ariston.
*Premiammo una canzone bella ma anche tradizionale, e contribuimmo a mettere in luce artisti che sarebbero diventati importanti negli anni a venire. Ci furono le solite [...] polemiche, ma per una volta ognuno aveva fatto il proprio mestiere. Le giurie popolari con il loro gusto musicale, e le giurie tecniche con le loro competenze: andando a mediare e cercando il giusto mezzo. Chi darebbe oggi a una giuria di qualità tutto questo potere? Chi avrebbe il coraggio di fare scelte impopolari forse, eppure necessarie? [...] Nessuno voleva insegnare niente e non si trattava di mettersi in cattedra, ma certamente gli Avion Travel quell'anno meritavano la vittoria. E correggere il destino, di tanto in tanto è la cosa migliore che si possa fare.
==Altri progetti==
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[[Categoria:Edizioni del Festival di Sanremo| 2000]]
[[Categoria:Eventi degli anni 2000]]
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[[File:Avion Travel 111 (870989713).jpg|thumb|La Piccola Orchestra Avion Travel, vincitrice del Festival di Sanremo 2000.]]
Citazioni sul '''Festival di Sanremo 2000'''.
==Citazioni==
*L'ho quasi vinto, sono arrivata seconda. Tutti si ricordano la mia canzone, ma non chi aveva vinto. È stata la mia rivincita. Tutto sommato va bene, visto che non è il mio concorso preferito. L'aveva vinto la Piccola Orchestra Avion Travel, ma non mi ricordo il pezzo come si chiamava perché non s'é più sentito. [...] Ero quarta per la giuria del pubblico, sesta per la critica mentre loro erano primi per la critica e venticinquesimi per il pubblico. Se andavi a fare i conti, non tornavano. Era evidente che ho vinto io. ([[Irene Grandi]])
===[[Roberto Cotroneo]]===
{{cronologico}}
*Sono i primi giorni di gennaio del 2000. [...] Una mattina mi telefona Fabio Fazio [...]. Mi dice: «entri a far parte della giuria di qualità di Sanremo?». Rispondo sì, subito. Amo la canzone italiana, Sanremo l'ho sempre visto, e tutto sommato perché no. [...] Abbiamo la prima riunione della giuria. In una stanzetta al secondo piano dell’Ariston. Il presidente è Mike Bongiorno [...]. Poi c'è Paola Maugeri, Luca De Gennaro, Max Pezzolla. C'è Dario Argento e Alessio Vlad. C'è la regista Roberta Torre e Goran Bregovic. E c'è [...] Carlo Alberto Rossi, un uomo che ha scritto ''Le Mille Bolle Blu'' e ''E se domani'', tanto per capirci. [...] Noi dieci abbiamo il 50 per cento dei voti. Il rimanente 50 per cento è quello del pubblico.
*Quel Sanremo ha dei personaggi di grande bravura che hanno esordito sul palco dell'Ariston proprio in quelle sere. E altri che invece sono dei veterani. Si è sempre detto che le giurie popolari fanno le giurie popolari, e che i giurati di qualità dovrebbero privilegiare la qualità musicale. Penso che non sia il caso di adattarsi ai voti delle giurie popolari, ma che il nostro dovere visto che siamo lì è, come avrebbe detto Fabrizio De André, andare a «correggere il destino». Per cui dobbiamo puntare su quelli che secondo noi sono molto bravi e sono più giovani. Nella riunione della giuria la mia proposta è presa con entusiasmo da alcuni e con una certa diffidenza da altri.
*Goran vorrebbe vincesse Gigi D’Alessio [...]. Dario Argento [...] ascolta le canzoni come fossero la settima di Mahler, Carlo Alberto Rossi ci regala finezze da grande compositore [...]. Mike ha una buona simpatia [...] per i Matia Bazar. [...] Ma per noi il punto era un altro. [...] Era puntare i riflettori sulla Piccola Orchestra Avion Travel, su Samuele Bersani, su Carmen Consoli, su Max Gazzè, sui Subsonica. E scusate se è poco. [...] In quei giorni [...] ci accorgemmo che avevamo il potere di cambiare – per una volta – il festival e ci accorgemmo, con sollievo e persino con una certa sorpresa, che nessuno si era permesso di avvicinarci, di chiederci, di farci pressioni.
*Sabato 26 febbraio c'è la serata finale. Nella riunione del pomeriggio abbiamo gli ultimi risultati. [...] Tra i più innovativi gli Avion sono al sesto posto. Bersani è ancora più in basso, come Carmen Consoli e Max Gazzè. Non sappiamo il numero di voti, sappiamo soltanto i numeri di posizione. Diciamo: va bene, diamo un voto un po' più alto a quelli più bravi. E vediamo se qualcuno di loro arriva magari al terzo posto. [...] Solo che nessuno di noi giurati sapeva che si trattava di una classifica corta, e non lunga. Per cui ognuno di noi poteva dare voti da 1 a 10. E aver dato un 10 agli Avion li ha portati alla vittoria. Senza che neppure lo immaginassimo. Max Gazzè arrivò quarto, Samuele Bersani quinto, Carmen Consoli settima, i Matia Bazar ottavi, Gigi D'Alessio decimo, i Subsonica undicesimi [...]. Quando Mike portò i nostri risultati sul palco [...] venne fischiato dal pubblico dell'Ariston.
*Premiammo una canzone bella ma anche tradizionale, e contribuimmo a mettere in luce artisti che sarebbero diventati importanti negli anni a venire. Ci furono le solite [...] polemiche, ma per una volta ognuno aveva fatto il proprio mestiere. Le giurie popolari con il loro gusto musicale, e le giurie tecniche con le loro competenze: andando a mediare e cercando il giusto mezzo. Chi darebbe oggi a una giuria di qualità tutto questo potere? Chi avrebbe il coraggio di fare scelte impopolari forse, eppure necessarie? [...] Nessuno voleva insegnare niente e non si trattava di mettersi in cattedra, ma certamente gli Avion Travel quell'anno meritavano la vittoria. E correggere il destino, di tanto in tanto è la cosa migliore che si possa fare.
==Altri progetti==
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[[Categoria:Edizioni del Festival di Sanremo| 2000]]
[[Categoria:Eventi degli anni 2000]]
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Discussioni utente:KHR FolkMyth
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Homer
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KHR FolkMyth
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Risposta
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:Grazie per l'invito! [[Utente:KHR FolkMyth|KHR FolkMyth]] ([[Discussioni utente:KHR FolkMyth|scrivimi]]) 15:41, 5 dic 2024 (CET)
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Discussioni utente:SpinnerLaserzthe2nd
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J ansari
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Homer
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Francesco Colangelo
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2024-12-05T14:47:24Z
Gaux
18878
Francesco Colangelo
1354795
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text/x-wiki
'''Francesco Colangelo''' (1769 – 1836), vescovo italiano.
==Citazioni di Francesco Colangelo==
*[[Crotone]], centro delle Pitagoriche scuole, sedendo sulla riva del mare, e stendendo la sua destra alle più lontane genti, accolse tra le sue mura la gloria delle scienze, e delle arti, e contemplò la felicità delle sue armate, e delle sue flotte, e la compiuta opulenza de' suoi numerosissimi cittadini. Ne' nomi di Aristeo , di Alcmeone, di Ecfanto, di Arignoto, di Filolao, e di altri risplende ancora a' nostri tempi quella gloria, che dallo studio della geometria, della meccanica, della fisica, dell'astronomia, della medicina, e finanche dell'anotomia, proccurarono que' sommi uomini a questa lor patria comune.<ref>Da ''Storia dei filosofi e dei matematici napoletani'', Epoca prima, p. 7.</ref>
==Note==
<references />
==Altri progetti==
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{{DEFAULTSORT:Colangelo, Francesco}}
[[Categoria:Vescovi italiani]]
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2024-12-05T14:53:15Z
Gaux
18878
link alla Pedia francese
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text/x-wiki
'''Francesco Colangelo''' (1769 – 1836), vescovo italiano.
==Citazioni di Francesco Colangelo==
*[[Crotone]], centro delle Pitagoriche scuole, sedendo sulla riva del mare, e stendendo la sua destra alle più lontane genti, accolse tra le sue mura la gloria delle scienze, e delle arti, e contemplò la felicità delle sue armate, e delle sue flotte, e la compiuta opulenza de' suoi numerosissimi cittadini. Ne' nomi di Aristeo , di Alcmeone, di Ecfanto, di Arignoto, di Filolao, e di altri risplende ancora a' nostri tempi quella gloria, che dallo studio della geometria, della meccanica, della fisica, dell'astronomia, della medicina, e finanche dell'anotomia, proccurarono que' sommi uomini a questa lor patria comune.<ref>Da ''Storia dei filosofi e dei matematici napoletani'', Epoca prima, p. 7.</ref>
==Note==
<references />
==Altri progetti==
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{{DEFAULTSORT:Colangelo, Francesco}}
[[Categoria:Vescovi italiani]]
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1354796
2024-12-05T14:57:33Z
Gaux
18878
riferimenti bibliografici
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text/x-wiki
'''Francesco Colangelo''' (1769 – 1836), vescovo italiano.
==Citazioni di Francesco Colangelo==
*[[Crotone]], centro delle Pitagoriche scuole, sedendo sulla riva del mare, e stendendo la sua destra alle più lontane genti, accolse tra le sue mura la gloria delle scienze, e delle arti, e contemplò la felicità delle sue armate, e delle sue flotte, e la compiuta opulenza de' suoi numerosissimi cittadini. Ne' nomi di Aristeo , di Alcmeone, di Ecfanto, di Arignoto, di Filolao, e di altri risplende ancora a' nostri tempi quella gloria, che dallo studio della geometria, della meccanica, della fisica, dell'astronomia, della medicina, e finanche dell'anotomia, proccurarono que' sommi uomini a questa lor patria comune.<ref>Da ''[https://archive.org/details/bub_gb_jmj7oRdEepUC/page/n6/mode/1up Storia dei filosofi e dei matematici napolitani e delle loro dottrine]'', Tipografia Trani, Napoli, 1833, vol. I, Epoca prima, p. 7.</ref>
==Note==
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'''Francesco Colangelo''' (1769 – 1836), vescovo italiano.
==Citazioni di Francesco Colangelo==
*[[Crotone]], centro delle Pitagoriche scuole, sedendo sulla riva del mare, e stendendo la sua destra alle più lontane genti, accolse tra le sue mura la gloria delle scienze, e delle arti, e contemplò la felicità delle sue armate, e delle sue flotte, e la compiuta opulenza de' suoi numerosissimi cittadini. Ne' nomi di Aristeo , di Alcmeone, di Ecfanto, di Arignoto, di Filolao, e di altri risplende ancora a' nostri tempi quella gloria, che dallo studio della geometria, della meccanica, della fisica, dell'astronomia, della medicina, e finanche dell'{{sic||anotomia}}, {{sic|proccurarono}} que' sommi uomini a questa lor patria comune.<ref>Da ''[https://archive.org/details/bub_gb_jmj7oRdEepUC/page/n6/mode/1up Storia dei filosofi e dei matematici napolitani e delle loro dottrine]'', Tipografia Trani, Napoli, 1833, vol. I, Epoca prima, p. 7.</ref>
==Note==
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'''Francesco Colangelo''' (1769 – 1836), vescovo italiano.
==Citazioni di Francesco Colangelo==
*[[Crotone]], centro delle [[Scuola pitagorica|Pitagoriche scuole]], sedendo sulla riva del mare, e stendendo la sua destra alle più lontane genti, accolse tra le sue mura la gloria delle scienze, e delle arti, e contemplò la felicità delle sue armate, e delle sue flotte, e la compiuta opulenza de' suoi numerosissimi cittadini. Ne' nomi di Aristeo , di Alcmeone, di Ecfanto, di Arignoto, di Filolao, e di altri risplende ancora a' nostri tempi quella gloria, che dallo studio della geometria, della meccanica, della fisica, dell'astronomia, della medicina, e finanche dell'{{sic||anotomia}}, {{sic|proccurarono}} que' sommi uomini a questa lor patria comune.<ref>Da ''[https://archive.org/details/bub_gb_jmj7oRdEepUC/page/n6/mode/1up Storia dei filosofi e dei matematici napolitani e delle loro dottrine]'', Tipografia Trani, Napoli, 1833, vol. I, Epoca prima, p. 7.</ref>
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'''Francesco Colangelo''' (1769 – 1836), vescovo italiano.
==Citazioni di Francesco Colangelo==
*[[Crotone]], centro delle [[Scuola pitagorica|Pitagoriche scuole]], sedendo sulla riva del mare, e stendendo la sua destra alle più lontane genti, accolse tra le sue mura la gloria delle scienze, e delle arti, e contemplò la felicità delle sue armate, e delle sue flotte, e la compiuta opulenza de' suoi numerosissimi cittadini. Ne' nomi di Aristeo , di Alcmeone, di Ecfanto, di Arignoto, di Filolao, e di altri risplende ancora a' nostri tempi quella gloria, che dallo studio della geometria, della meccanica, della fisica, dell'astronomia, della medicina, e finanche dell'{{sic|anotomia}}, {{sic|proccurarono}} que' sommi uomini a questa lor patria comune.<ref>Da ''[https://archive.org/details/bub_gb_jmj7oRdEepUC/page/n6/mode/1up Storia dei filosofi e dei matematici napolitani e delle loro dottrine]'', Tipografia Trani, Napoli, 1833, vol. I, Epoca prima, p. 7.</ref>
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/* Citazioni di Francesco Colangelo */ Filolao: moto della Terra intorno al Sole
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'''Francesco Colangelo''' (1769 – 1836), vescovo italiano.
==Citazioni di Francesco Colangelo==
*[[Crotone]], centro delle [[Scuola pitagorica|Pitagoriche scuole]], sedendo sulla riva del mare, e stendendo la sua destra alle più lontane genti, accolse tra le sue mura la gloria delle scienze, e delle arti, e contemplò la felicità delle sue armate, e delle sue flotte, e la compiuta opulenza de' suoi numerosissimi cittadini. Ne' nomi di Aristeo , di Alcmeone, di Ecfanto, di Arignoto, di Filolao, e di altri risplende ancora a' nostri tempi quella gloria, che dallo studio della geometria, della meccanica, della fisica, dell'astronomia, della medicina, e finanche dell'{{sic|anotomia}}, {{sic|proccurarono}} que' sommi uomini a questa lor patria comune.<ref>Da ''[https://archive.org/details/bub_gb_jmj7oRdEepUC/page/n6/mode/1up Storia dei filosofi e dei matematici napolitani e delle loro dottrine]'', Tipografia Trani, Napoli, 1833, vol. I, Epoca prima, p. 7.</ref>
*Or di questa, scoperta, che assegnava alla terra un moto progressivo intorno al Sole, se ne ascrive la gloria al nostro [[Filolao]], non già perché egli ne fosse stato il primo inventore; ma perché, squarciato quel velo di enigmi col quale Pitagora l'avea occultata, egli ne fu a tutti il benemerito palesatore.<ref>Da ''Storia dei filosofi e dei matematici napolitani e delle loro dottrine'', cit., vol. I, Epoca prima, p. 99.</ref>
==Note==
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'''Francesco Colangelo''' (1769 – 1836), vescovo italiano.
==Citazioni di Francesco Colangelo==
*[[Crotone]], centro delle [[Scuola pitagorica|Pitagoriche scuole]], sedendo sulla riva del mare, e stendendo la sua destra alle più lontane genti, accolse tra le sue mura la gloria delle scienze, e delle arti, e contemplò la felicità delle sue armate, e delle sue flotte, e la compiuta opulenza de' suoi numerosissimi cittadini. Ne' nomi di Aristeo , di Alcmeone, di Ecfanto, di Arignoto, di Filolao, e di altri risplende ancora a' nostri tempi quella gloria, che dallo studio della geometria, della meccanica, della fisica, dell'astronomia, della medicina, e finanche dell'{{sic|anotomia}}, {{sic|proccurarono}} que' sommi uomini a questa lor patria comune.<ref>Da ''[https://archive.org/details/bub_gb_jmj7oRdEepUC/page/n6/mode/1up Storia dei filosofi e dei matematici napolitani e delle loro dottrine]'', Tipografia Trani, Napoli, 1833, vol. I, Epoca prima, p. 7.</ref>
*Or di questa, scoperta, che assegnava alla terra un moto progressivo intorno al Sole, se ne ascrive la gloria al nostro [[Filolao]], non già perché egli ne fosse stato il primo inventore; ma perché, squarciato quel velo di enigmi col quale [[Pitagora]] l'avea occultata, egli ne fu a tutti il benemerito palesatore.<ref>Da ''Storia dei filosofi e dei matematici napolitani e delle loro dottrine'', cit., vol. I, Epoca prima, p. 99.</ref>
==Note==
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/* Citazioni di Francesco Colangelo */ altra su Filolao: eterno ed incorruttibile il mondo
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'''Francesco Colangelo''' (1769 – 1836), vescovo italiano.
==Citazioni di Francesco Colangelo==
*[[Crotone]], centro delle [[Scuola pitagorica|Pitagoriche scuole]], sedendo sulla riva del mare, e stendendo la sua destra alle più lontane genti, accolse tra le sue mura la gloria delle scienze, e delle arti, e contemplò la felicità delle sue armate, e delle sue flotte, e la compiuta opulenza de' suoi numerosissimi cittadini. Ne' nomi di Aristeo , di Alcmeone, di Ecfanto, di Arignoto, di Filolao, e di altri risplende ancora a' nostri tempi quella gloria, che dallo studio della geometria, della meccanica, della fisica, dell'astronomia, della medicina, e finanche dell'{{sic|anotomia}}, {{sic|proccurarono}} que' sommi uomini a questa lor patria comune.<ref>Da ''[https://archive.org/details/bub_gb_jmj7oRdEepUC/page/n6/mode/1up Storia dei filosofi e dei matematici napolitani e delle loro dottrine]'', Tipografia Trani, Napoli, 1833, vol. I, Epoca prima, p. 7.</ref>
*Or di questa, scoperta, che assegnava alla terra un moto progressivo intorno al Sole, se ne ascrive la gloria al nostro [[Filolao]], non già perché egli ne fosse stato il primo inventore; ma perché, squarciato quel velo di enigmi col quale [[Pitagora]] l'avea occultata, egli ne fu a tutti il benemerito palesatore.<ref>Da ''Storia dei filosofi e dei matematici napolitani e delle loro dottrine'', cit., vol. I, Epoca prima, p. 99.</ref>
*{{NDR|Filolao}} Egli stranamente abusando della nozione dell'onnipotenza, e della sapienza di Dio, cadde insieme coi suoi condiscepoli nell'errore di credere eterno ed incorruttibile il mondo, quasi che fosse un'ingiuria alla sapienza, alla potenza, ed alla bontà di un Dio infinito, se perisse l'opera sua.<ref>Da ''Storia dei filosofi e dei matematici napolitani e delle loro dottrine'', cit., vol. I, Epoca prima, p. 106.</ref>
==Note==
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'''Francesco Colangelo''' (1769 – 1836), vescovo italiano.
==''Storia dei filosofi e dei matematici napolitani''==
*[[Crotone]], centro delle [[Scuola pitagorica|Pitagoriche scuole]], sedendo sulla riva del mare, e stendendo la sua destra alle più lontane genti, accolse tra le sue mura la gloria delle scienze, e delle arti, e contemplò la felicità delle sue armate, e delle sue flotte, e la compiuta opulenza de' suoi numerosissimi cittadini. Ne' nomi di Aristeo , di Alcmeone, di Ecfanto, di Arignoto, di Filolao, e di altri risplende ancora a' nostri tempi quella gloria, che dallo studio della geometria, della meccanica, della fisica, dell'astronomia, della medicina, e finanche dell'{{sic|anotomia}}, {{sic|proccurarono}} que' sommi uomini a questa lor patria comune.<ref>Da ''[https://archive.org/details/bub_gb_jmj7oRdEepUC/page/n6/mode/1up Storia dei filosofi e dei matematici napolitani e delle loro dottrine]'', Tipografia Trani, Napoli, 1833, vol. I, Epoca prima, p. 7.</ref>
*Or di questa, scoperta, che assegnava alla terra un moto progressivo intorno al Sole, se ne ascrive la gloria al nostro [[Filolao]], non già perché egli ne fosse stato il primo inventore; ma perché, squarciato quel velo di enigmi col quale [[Pitagora]] l'avea occultata, egli ne fu a tutti il benemerito palesatore.<ref>Da ''Storia dei filosofi e dei matematici napolitani e delle loro dottrine'', cit., vol. I, Epoca prima, p. 99.</ref>
*{{NDR|Filolao}} Egli stranamente abusando della nozione dell'onnipotenza, e della sapienza di Dio, cadde insieme coi suoi condiscepoli nell'errore di credere eterno ed incorruttibile il mondo, quasi che fosse un'ingiuria alla sapienza, alla potenza, ed alla bontà di un Dio infinito, se perisse l'opera sua.<ref>Da ''Storia dei filosofi e dei matematici napolitani e delle loro dottrine'', cit., vol. I, Epoca prima, p. 106.</ref>
==Bibliografia==
*Monsignor Francesco Colangelo, ''[https://archive.org/details/bub_gb_jmj7oRdEepUC/page/n6/mode/1up Storia dei filosofi e dei matematici napolitani e delle loro dottrine]'', Tipografia Trani, Napoli, 1833, vol. I, Epoca prima.
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/* Storia dei filosofi e dei matematici napolitani */ correggo riferimenti
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'''Francesco Colangelo''' (1769 – 1836), vescovo italiano.
==''Storia dei filosofi e dei matematici napolitani''==
*[[Crotone]], centro delle [[Scuola pitagorica|Pitagoriche scuole]], sedendo sulla riva del mare, e stendendo la sua destra alle più lontane genti, accolse tra le sue mura la gloria delle scienze, e delle arti, e contemplò la felicità delle sue armate, e delle sue flotte, e la compiuta opulenza de' suoi numerosissimi cittadini. Ne' nomi di Aristeo , di Alcmeone, di Ecfanto, di Arignoto, di Filolao, e di altri risplende ancora a' nostri tempi quella gloria, che dallo studio della geometria, della meccanica, della fisica, dell'astronomia, della medicina, e finanche dell'{{sic|anotomia}}, {{sic|proccurarono}} que' sommi uomini a questa lor patria comune. (vol. I, Epoca prima, p. 7)
*Or di questa, scoperta, che assegnava alla terra un moto progressivo intorno al Sole, se ne ascrive la gloria al nostro [[Filolao]], non già perché egli ne fosse stato il primo inventore; ma perché, squarciato quel velo di enigmi col quale [[Pitagora]] l'avea occultata, egli ne fu a tutti il benemerito palesatore. (vol. I, Epoca prima, p. 99)
*{{NDR|Filolao}} Egli stranamente abusando della nozione dell'onnipotenza, e della sapienza di Dio, cadde insieme coi suoi condiscepoli nell'errore di credere eterno ed incorruttibile il mondo, quasi che fosse un'ingiuria alla sapienza, alla potenza, ed alla bontà di un Dio infinito, se perisse l'opera sua. (vol. I, Epoca prima, p. 106)
==Bibliografia==
*Monsignor Francesco Colangelo, ''[https://archive.org/details/bub_gb_jmj7oRdEepUC/page/n6/mode/1up Storia dei filosofi e dei matematici napolitani e delle loro dottrine]'', Tipografia Trani, Napoli, 1833, vol. I, Epoca prima.
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/* Storia dei filosofi e dei matematici napolitani */ Pitagora ignora l'anno bisestile
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'''Francesco Colangelo''' (1769 – 1836), vescovo italiano.
==''Storia dei filosofi e dei matematici napolitani''==
*[[Crotone]], centro delle [[Scuola pitagorica|Pitagoriche scuole]], sedendo sulla riva del mare, e stendendo la sua destra alle più lontane genti, accolse tra le sue mura la gloria delle scienze, e delle arti, e contemplò la felicità delle sue armate, e delle sue flotte, e la compiuta opulenza de' suoi numerosissimi cittadini. Ne' nomi di Aristeo , di Alcmeone, di Ecfanto, di Arignoto, di Filolao, e di altri risplende ancora a' nostri tempi quella gloria, che dallo studio della geometria, della meccanica, della fisica, dell'astronomia, della medicina, e finanche dell'{{sic|anotomia}}, {{sic|proccurarono}} que' sommi uomini a questa lor patria comune. (vol. I, Epoca prima, p. 7)
*Or di questa, scoperta, che assegnava alla terra un moto progressivo intorno al Sole, se ne ascrive la gloria al nostro [[Filolao]], non già perché egli ne fosse stato il primo inventore; ma perché, squarciato quel velo di enigmi col quale [[Pitagora]] l'avea occultata, egli ne fu a tutti il benemerito palesatore. (vol. I, Epoca prima, p. 99)
*{{NDR|Filolao}} Egli stranamente abusando della nozione dell'onnipotenza, e della sapienza di Dio, cadde insieme coi suoi condiscepoli nell'errore di credere eterno ed incorruttibile il mondo, quasi che fosse un'ingiuria alla sapienza, alla potenza, ed alla bontà di un Dio infinito, se perisse l'opera sua. (vol. I, Epoca prima, p. 106)
*[...] sebbene Pitagora si avesse presa molta pena per essere istruito dai Sacerdoti dell'Egitto, e dell'Asia; con tutto ciò o questi gli celarono, o pur non aveano notizia del quarto giorno, che compie la lunghezza dell'anno.<br>Fu il nostro Filosofo contaminato dal difetto di oscurità nelle sue opere. La ragione di questo nacque dalla sua soverchia condiscendenza alle astrazioni matematiche, ed alle armoniche corrispondenze. (vol. I, Epoca prima, pp. 109-110)
==Bibliografia==
*Monsignor Francesco Colangelo, ''[https://archive.org/details/bub_gb_jmj7oRdEepUC/page/n6/mode/1up Storia dei filosofi e dei matematici napolitani e delle loro dottrine]'', Tipografia Trani, Napoli, 1833, vol. I, Epoca prima.
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/* Storia dei filosofi e dei matematici napolitani */ capitoli
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'''Francesco Colangelo''' (1769 – 1836), vescovo italiano.
==''Storia dei filosofi e dei matematici napolitani''==
*[[Crotone]], centro delle [[Scuola pitagorica|Pitagoriche scuole]], sedendo sulla riva del mare, e stendendo la sua destra alle più lontane genti, accolse tra le sue mura la gloria delle scienze, e delle arti, e contemplò la felicità delle sue armate, e delle sue flotte, e la compiuta opulenza de' suoi numerosissimi cittadini. Ne' nomi di Aristeo , di Alcmeone, di Ecfanto, di Arignoto, di Filolao, e di altri risplende ancora a' nostri tempi quella gloria, che dallo studio della geometria, della meccanica, della fisica, dell'astronomia, della medicina, e finanche dell'{{sic|anotomia}}, {{sic|proccurarono}} que' sommi uomini a questa lor patria comune. (vol. I, Epoca prima, p. 7)
*Or di questa, scoperta, che assegnava alla terra un moto progressivo intorno al Sole, se ne ascrive la gloria al nostro [[Filolao]], non già perché egli ne fosse stato il primo inventore; ma perché, squarciato quel velo di enigmi col quale [[Pitagora]] l'avea occultata, egli ne fu a tutti il benemerito palesatore. (vol. I, Epoca prima, cap. III, p. 99)
*{{NDR|Filolao}} Egli stranamente abusando della nozione dell'onnipotenza, e della sapienza di Dio, cadde insieme coi suoi condiscepoli nell'errore di credere eterno ed incorruttibile il mondo, quasi che fosse un'ingiuria alla sapienza, alla potenza, ed alla bontà di un Dio infinito, se perisse l'opera sua. (vol. I, Epoca prima, cap. III, p. 106)
*[...] sebbene Pitagora si avesse presa molta pena per essere istruito dai Sacerdoti dell'Egitto, e dell'Asia; con tutto ciò o questi gli celarono, o pur non aveano notizia del quarto giorno, che compie la lunghezza dell'anno.<br>Fu il nostro Filosofo contaminato dal difetto di oscurità nelle sue opere. La ragione di questo nacque dalla sua soverchia condiscendenza alle astrazioni matematiche, ed alle armoniche corrispondenze. (vol. I, Epoca prima, cap. III, pp. 109-110)
==Bibliografia==
*Monsignor Francesco Colangelo, ''[https://archive.org/details/bub_gb_jmj7oRdEepUC/page/n6/mode/1up Storia dei filosofi e dei matematici napolitani e delle loro dottrine]'', Tipografia Trani, Napoli, 1833, vol. I, Epoca prima.
==Altri progetti==
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[[Categoria:Vescovi italiani]]
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Citazioni su '''Crotone'''.
*Crotone, centro delle [[Scuola pitagorica|Pitagoriche scuole]], sedendo sulla riva del mare, e stendendo la sua destra alle più lontane genti, accolse tra le sue mura la gloria delle scienze, e delle arti, e contemplò la felicità delle sue armate, e delle sue flotte, e la compiuta opulenza de' suoi numerosissimi cittadini. Ne' nomi di Aristeo , di Alcmeone, di Ecfanto, di Arignoto, di Filolao, e di altri risplende ancora a' nostri tempi quella gloria, che dallo studio della geometria, della meccanica, della fisica, dell'astronomia, della medicina, e finanche dell'{{sic|anotomia}}, {{sic|proccurarono}} que' sommi uomini a questa lor patria comune. ([[Francesco Colangelo]])
==Voci correlate ==
*[[Calabria]]
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[[Categoria:Comuni della Calabria]]
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[[File:Crotone panorama.jpeg|thumb|Panorama di Crotone]]
Citazioni su '''Crotone'''.
*Crotone, centro delle [[Scuola pitagorica|Pitagoriche scuole]], sedendo sulla riva del mare, e stendendo la sua destra alle più lontane genti, accolse tra le sue mura la gloria delle scienze, e delle arti, e contemplò la felicità delle sue armate, e delle sue flotte, e la compiuta opulenza de' suoi numerosissimi cittadini. Ne' nomi di Aristeo , di Alcmeone, di Ecfanto, di Arignoto, di Filolao, e di altri risplende ancora a' nostri tempi quella gloria, che dallo studio della geometria, della meccanica, della fisica, dell'astronomia, della medicina, e finanche dell'{{sic|anotomia}}, {{sic|proccurarono}} que' sommi uomini a questa lor patria comune. ([[Francesco Colangelo]])
==Voci correlate ==
*[[Calabria]]
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[[Categoria:Comuni della Calabria]]
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[[File:Crotone panorama.jpeg|thumb|upright=1.3|Panorama di Crotone]]
Citazioni su '''Crotone'''.
*Crotone, centro delle [[Scuola pitagorica|Pitagoriche scuole]], sedendo sulla riva del mare, e stendendo la sua destra alle più lontane genti, accolse tra le sue mura la gloria delle scienze, e delle arti, e contemplò la felicità delle sue armate, e delle sue flotte, e la compiuta opulenza de' suoi numerosissimi cittadini. Ne' nomi di Aristeo , di Alcmeone, di Ecfanto, di Arignoto, di Filolao, e di altri risplende ancora a' nostri tempi quella gloria, che dallo studio della geometria, della meccanica, della fisica, dell'astronomia, della medicina, e finanche dell'{{sic|anotomia}}, {{sic|proccurarono}} que' sommi uomini a questa lor patria comune. ([[Francesco Colangelo]])
==Voci correlate ==
*[[Calabria]]
==Altri progetti==
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[[Categoria:Comuni della Calabria]]
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/* Altri progetti */ Wikizionario
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[[File:Crotone panorama.jpeg|thumb|upright=1.3|Panorama di Crotone]]
Citazioni su '''Crotone'''.
*Crotone, centro delle [[Scuola pitagorica|Pitagoriche scuole]], sedendo sulla riva del mare, e stendendo la sua destra alle più lontane genti, accolse tra le sue mura la gloria delle scienze, e delle arti, e contemplò la felicità delle sue armate, e delle sue flotte, e la compiuta opulenza de' suoi numerosissimi cittadini. Ne' nomi di Aristeo , di Alcmeone, di Ecfanto, di Arignoto, di Filolao, e di altri risplende ancora a' nostri tempi quella gloria, che dallo studio della geometria, della meccanica, della fisica, dell'astronomia, della medicina, e finanche dell'{{sic|anotomia}}, {{sic|proccurarono}} que' sommi uomini a questa lor patria comune. ([[Francesco Colangelo]])
==Voci correlate ==
*[[Calabria]]
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Lewis White Beck
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'''Lewis White Beck''' (1913-1997), filosofo statunitense.
== Citazioni di Lewis White Beck ==
Infatti è solo nella Critica che tutti i vari filoni del pensiero di [[Immanuel Kant|Kant]] si intrecciano insieme nel modello della sua filosofia pratica. Questo modello, a sua volta, può essere compreso solo nell'intero tessuto della filosofia critica, e quel ricco disegno può essere chiaro solo a coloro che hanno compreso ciascuna delle sue tre parti principali, che sono le tre Critiche e non più brevi e più popolari. funziona come i Prolegomeni e le Fondazioni.(p. VI Foreword)
:''For it is only in the Critique that all the various strands of Kant's thought are woven together into the pattern of his practical philosophy. This pattern, in turn, can be understood only in the entire fabric of the critical philosophy, and that rich design can be clear only to those who have understood each of its three principal parts, which are the three Critiques and not shorter and more popular works like the Prolegomena and the Foundations.''<ref>{{en}} Da [https://archive.org/details/lewis-white-beck-a-commentary-on-kants-critique-of-practical-reason/page/n5/mode/2up ''A Commentary on Kant's Critique of Practical Reason'' Beck, Lewis White (1961) p. VI Forewrod] </ref>
*Pensare e anche sperare di trovare civiltà [[Extraterrestre|extraterrestri]], tuttavia, acuisce la nostra ricerca e il nostro apprezzamento delle virtù e dei vizi peculiari dell'unica forma di vita che conosciamo. (p. 14)
:''Thinking about and even hoping to find extraterrestrial civilizations, however, sharpen our search for and appreciation of the peculiar virtues and vices of the only form of life we know.''<ref>{{en}} Da [https://www.google.com/books/edition/Extraterrestrials/EH86AAAAIAAJ?hl=en&gbpv=1&dq=Lewis+White+Beck+Extraterrestrial+Life&pg=PA3&printsec=frontcover "Extraterrestrial Intelligent Life" in ''Extraterrestrials Science and Alien Intelligence''. Regis Jr., Edward. Ed. Cambridge University Press, Cambridge, 1985, p. 14 ISBN 0-521-26227--5 su google Books]</ref>
*La ricerca di altre e migliori forme di vita, società, tecnologia, etica e diritto potrebbe non rivelare che in realtà si trovano altrove; ma a lungo andare potrebbe aiutarci a renderne attuali alcuni sulla terra.. (p. 14)
:''The quest for other, and better, forms of life, society, technology, ethics, and law may not reveal that they are actually elsewhere; but it may in the long run help us to make some of them actual on earth.''<ref>{{en}} Da [https://www.google.com/books/edition/Extraterrestrials/EH86AAAAIAAJ?hl=en&gbpv=1&dq=Lewis+White+Beck+Extraterrestrial+Life&pg=PA3&printsec=frontcover "Extraterrestrial Intelligent Life" in ''Extraterrestrials Science and Alien Intelligence''. Regis Jr., Edward. Ed. Cambridge University Press, Cambridge, 1985, p. 14 ISBN 0-521-26227--5 su google Books]</ref>
==Note==
<references/>
==Bibliografia==
* {{en}} [https://archive.org/details/lewis-white-beck-a-commentary-on-kants-critique-of-practical-reason/page/n5/mode/2up ''A Commentary on Kant's Critique of Practical Reason''], University of Chicago Press, Chicago, 1960, ISBN 0-226-04076-3; disponibile su Google Books.
* {{en}} [https://www.google.com/books/edition/Extraterrestrials/EH86AAAAIAAJ?hl=en&gbpv=1&dq=Lewis+White+Beck+Extraterrestrial+Life&pg=PA3&printsec=frontcover ''Extraterrestrials Science and Alien Intelligence''. Regis Jr., Edward. Ed. -Parte I: "Extraterrestrial Intelligent Life". Beck, Lewis White.] Cambridge University Press, Cambridge, 1985, ISBN 0-521-26227--5
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'''Lewis White Beck''' (1913-1997), filosofo statunitense.
== Citazioni di Lewis White Beck ==
Infatti è solo nella ''Critica'' che tutti i vari filoni del pensiero di [[Immanuel Kant|Kant]] si intrecciano insieme nel modello della sua filosofia pratica. Questo modello, a sua volta, può essere compreso solo nell'intero tessuto della filosofia critica, e quel ricco disegno può essere chiaro solo a coloro che hanno compreso ciascuna delle sue tre parti principali, che sono le tre ''Critiche'' e non più brevi e più popolari funziona come i ''Prolegomeni'' e le ''Fondazioni''.(p. VI Foreword)
:''For it is only in the "Critique" that all the various strands of Kant's thought are woven together into the pattern of his practical philosophy. This pattern, in turn, can be understood only in the entire fabric of the critical philosophy, and that rich design can be clear only to those who have understood each of its three principal parts, which are the three "Critiques" and not shorter and more popular works like the "Prolegomena" and the "Foundations".''<ref>{{en}} Da [https://archive.org/details/lewis-white-beck-a-commentary-on-kants-critique-of-practical-reason/page/n5/mode/2up ''A Commentary on Kant's Critique of Practical Reason'' Beck, Lewis White (1961) p. VI Forewrod] </ref>
*Pensare e anche sperare di trovare civiltà [[Extraterrestre|extraterrestri]], tuttavia, acuisce la nostra ricerca e il nostro apprezzamento delle virtù e dei vizi peculiari dell'unica forma di vita che conosciamo. (p. 14)
:''Thinking about and even hoping to find extraterrestrial civilizations, however, sharpen our search for and appreciation of the peculiar virtues and vices of the only form of life we know.''<ref>{{en}} Da [https://www.google.com/books/edition/Extraterrestrials/EH86AAAAIAAJ?hl=en&gbpv=1&dq=Lewis+White+Beck+Extraterrestrial+Life&pg=PA3&printsec=frontcover "Extraterrestrial Intelligent Life" in ''Extraterrestrials Science and Alien Intelligence''. Regis Jr., Edward. Ed. Cambridge University Press, Cambridge, 1985, p. 14 ISBN 0-521-26227--5 su google Books]</ref>
*La ricerca di altre e migliori forme di vita, società, tecnologia, etica e diritto potrebbe non rivelare che in realtà si trovano altrove; ma a lungo andare potrebbe aiutarci a renderne attuali alcuni sulla terra.. (p. 14)
:''The quest for other, and better, forms of life, society, technology, ethics, and law may not reveal that they are actually elsewhere; but it may in the long run help us to make some of them actual on earth.''<ref>{{en}} Da [https://www.google.com/books/edition/Extraterrestrials/EH86AAAAIAAJ?hl=en&gbpv=1&dq=Lewis+White+Beck+Extraterrestrial+Life&pg=PA3&printsec=frontcover "Extraterrestrial Intelligent Life" in ''Extraterrestrials Science and Alien Intelligence''. Regis Jr., Edward. Ed. Cambridge University Press, Cambridge, 1985, p. 14 ISBN 0-521-26227--5 su google Books]</ref>
==Note==
<references/>
==Bibliografia==
* {{en}} [https://archive.org/details/lewis-white-beck-a-commentary-on-kants-critique-of-practical-reason/page/n5/mode/2up ''A Commentary on Kant's Critique of Practical Reason''], University of Chicago Press, Chicago, 1960, ISBN 0-226-04076-3; disponibile su Google Books.
* {{en}} [https://www.google.com/books/edition/Extraterrestrials/EH86AAAAIAAJ?hl=en&gbpv=1&dq=Lewis+White+Beck+Extraterrestrial+Life&pg=PA3&printsec=frontcover ''Extraterrestrials Science and Alien Intelligence''. Regis Jr., Edward. Ed. -Parte I: "Extraterrestrial Intelligent Life". Beck, Lewis White.] Cambridge University Press, Cambridge, 1985, ISBN 0-521-26227--5
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'''Lewis White Beck''' (1913-1997), filosofo statunitense.
== Citazioni di Lewis White Beck ==
Infatti è solo nella ''Critica'' che tutti i vari filoni del pensiero di [[Immanuel Kant|Kant]] si intrecciano insieme nel modello della sua filosofia pratica. Questo modello, a sua volta, può essere compreso solo nell'intero tessuto della filosofia critica, e quel ricco disegno può essere chiaro solo a coloro che hanno compreso ciascuna delle sue tre parti principali, che sono le tre ''Critiche'' e non più brevi e più popolari funziona come i ''Prolegomeni'' e le ''Fondazioni''.(p. VI Foreword)
:''For it is only in the "Critique" that all the various strands of Kant's thought are woven together into the pattern of his practical philosophy. This pattern, in turn, can be understood only in the entire fabric of the critical philosophy, and that rich design can be clear only to those who have understood each of its three principal parts, which are the three "Critiques" and not shorter and more popular works like the "Prolegomena" and the "Foundations".''<ref>{{en}} Da [https://archive.org/details/lewis-white-beck-a-commentary-on-kants-critique-of-practical-reason/page/n5/mode/2up ''A Commentary on Kant's Critique of Practical Reason'' Beck, Lewis White (1961) p. VI Forewrod] </ref>
*Pensare e anche sperare di trovare civiltà [[Extraterrestre|extraterrestri]], tuttavia, acuisce la nostra ricerca e il nostro apprezzamento delle virtù e dei vizi peculiari dell'unica forma di vita che conosciamo. (p. 14)
:''Thinking about and even hoping to find extraterrestrial civilizations, however, sharpen our search for and appreciation of the peculiar virtues and vices of the only form of life we know.''<ref>{{en}} Da [https://www.google.com/books/edition/Extraterrestrials/EH86AAAAIAAJ?hl=en&gbpv=1&dq=Lewis+White+Beck+Extraterrestrial+Life&pg=PA3&printsec=frontcover "Extraterrestrial Intelligent Life" in ''Extraterrestrials Science and Alien Intelligence''. Regis Jr., Edward. Ed. Cambridge University Press, Cambridge, 1985, p. 14 ISBN 0-521-26227--5 su google Books]</ref>
*La ricerca di altre e migliori forme di vita, società, tecnologia, etica e diritto potrebbe non rivelare che in realtà si trovano altrove; ma a lungo andare potrebbe aiutarci a renderne attuali alcuni sulla terra.. (p. 14)
:''The quest for other, and better, forms of life, society, technology, ethics, and law may not reveal that they are actually elsewhere; but it may in the long run help us to make some of them actual on earth.''<ref>{{en}} Da [https://www.google.com/books/edition/Extraterrestrials/EH86AAAAIAAJ?hl=en&gbpv=1&dq=Lewis+White+Beck+Extraterrestrial+Life&pg=PA3&printsec=frontcover "Extraterrestrial Intelligent Life" in ''Extraterrestrials Science and Alien Intelligence''. Regis Jr., Edward. Ed. Cambridge University Press, Cambridge, 1985, p. 14 ISBN 0-521-26227--5 su google Books]</ref>
==Note==
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==Bibliografia==
* {{en}} [https://archive.org/details/lewis-white-beck-a-commentary-on-kants-critique-of-practical-reason/page/n5/mode/2up ''A Commentary on Kant's Critique of Practical Reason''], University of Chicago Press, Chicago, 1960, ISBN 0-226-04076-3; disponibile su Google Books.
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'''Lewis White Beck''' (1913 – 1997), filosofo statunitense.
==Citazioni di Lewis White Beck==
*Infatti è solo nella ''Critica'' che tutti i vari filoni del pensiero di [[Immanuel Kant|Kant]] si intrecciano insieme nel modello della sua filosofia pratica. Questo modello, a sua volta, può essere compreso solo nell'intero tessuto della filosofia critica, e quel ricco disegno può essere chiaro solo a coloro che hanno compreso ciascuna delle sue tre parti principali, che sono le tre ''Critiche'' e non le opere più brevi e più popolari come i ''Prolegomeni'' e le ''Fondazioni''.
:''For it is only in the "Critique" that all the various strands of Kant's thought are woven together into the pattern of his practical philosophy. This pattern, in turn, can be understood only in the entire fabric of the critical philosophy, and that rich design can be clear only to those who have understood each of its three principal parts, which are the three "Critiques" and not shorter and more popular works like the "Prolegomena" and the "Foundations".''<ref>Da ''A Commentary on Kant's Critique of Practical Reason'', The university of Chicago press, Chicago & London, 1961, [https://archive.org/details/lewis-white-beck-a-commentary-on-kants-critique-of-practical-reason/page/n5/mode/2up p. VI].</ref>
*La ricerca di altre e migliori forme di vita, società, tecnologia, etica e diritto potrebbe non rivelare che in realtà si trovano altrove; ma a lungo andare potrebbe aiutarci a renderne attuali alcuni sulla terra.
:''The quest for other, and better, forms of life, society, technology, ethics, and law may not reveal that they are actually elsewhere; but it may in the long run help us to make some of them actual on earth.''<ref name="et">Da ''Extraterrestrial Intelligent Life'', in Edward Regis Jr (edited by), ''Extraterrestrials Science and Alien Intelligence'', Cambridge University Press, Cambridge, 1985, [https://books.google.it/books?id=EH86AAAAIAAJ&pg=PA14 p. 14]. ISBN 0-521-26227-5</ref>
*Pensare e anche sperare di trovare civiltà [[Extraterrestre|extraterrestri]], tuttavia, affina la nostra ricerca e il nostro apprezzamento delle virtù e dei vizi peculiari dell'unica forma di vita che conosciamo.
:''Thinking about and even hoping to find extraterrestrial civilizations, however, sharpen our search for and appreciation of the peculiar virtues and vices of the only form of life we know.''<ref name="et"/>
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'''Lewis White Beck''' (1913 – 1997), filosofo statunitense.
==Citazioni di Lewis White Beck==
*Infatti è solo nella ''Critica'' che tutti i vari filoni del pensiero di [[Immanuel Kant|Kant]] si intrecciano insieme nel modello della sua filosofia pratica. Questo modello, a sua volta, può essere compreso solo nell'intero tessuto della filosofia critica, e quel ricco disegno può essere chiaro solo a coloro che hanno compreso ciascuna delle sue tre parti principali, che sono le tre ''Critiche'' e non le opere più brevi e più popolari come i ''Prolegomeni'' e le ''Fondazioni''.
:''For it is only in the "Critique" that all the various strands of Kant's thought are woven together into the pattern of his practical philosophy. This pattern, in turn, can be understood only in the entire fabric of the critical philosophy, and that rich design can be clear only to those who have understood each of its three principal parts, which are the three "Critiques" and not shorter and more popular works like the "Prolegomena" and the "Foundations".''<ref>Da ''A Commentary on Kant's Critique of Practical Reason'', The university of Chicago press, Chicago & London, 1961, [https://archive.org/details/lewis-white-beck-a-commentary-on-kants-critique-of-practical-reason/page/n5/mode/2up p. VI].</ref>
*La ricerca di altre e migliori forme di vita, società, tecnologia, etica e diritto potrebbe non rivelare che in realtà si trovano altrove; ma a lungo andare potrebbe aiutarci a renderne attuali alcuni sulla terra.
:''The quest for other, and better, forms of life, society, technology, ethics, and law may not reveal that they are actually elsewhere; but it may in the long run help us to make some of them actual on earth.''<ref name="et">Da ''Extraterrestrial Intelligent Life'', in Edward Regis Jr (edited by), ''Extraterrestrials Science and Alien Intelligence'', Cambridge University Press, Cambridge, 1985, [https://books.google.it/books?id=EH86AAAAIAAJ&pg=PA14 p. 14]. ISBN 0-521-26227-5</ref>
*Pensare e anche sperare di trovare civiltà [[Extraterrestre|extraterrestri]], tuttavia, affina la nostra ricerca e il nostro apprezzamento delle virtù e dei vizi peculiari dell'unica forma di vita che conosciamo.
:''Thinking about and even hoping to find extraterrestrial civilizations, however, sharpen our search for and appreciation of the peculiar virtues and vices of the only form of life we know.''<ref name="et"/>
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'''Lewis White Beck''' (1913 – 1997), filosofo statunitense.
==Citazioni di Lewis White Beck==
*Infatti è solo nella ''Critica'' che tutti i vari filoni del pensiero di [[Immanuel Kant|Kant]] si intrecciano insieme nel modello della sua filosofia pratica. Questo modello, a sua volta, può essere compreso solo nell'intero tessuto della filosofia critica, e quel ricco disegno può essere chiaro solo a coloro che hanno compreso ciascuna delle sue tre parti principali, che sono le tre ''Critiche'' e non le opere più brevi e più popolari come i ''Prolegomeni'' e le ''Fondazioni''.
:''For it is only in the "Critique" that all the various strands of Kant's thought are woven together into the pattern of his practical philosophy. This pattern, in turn, can be understood only in the entire fabric of the critical philosophy, and that rich design can be clear only to those who have understood each of its three principal parts, which are the three "Critiques" and not shorter and more popular works like the "Prolegomena" and the "Foundations".''<ref>{{en}} Da ''A Commentary on Kant's Critique of Practical Reason'', The university of Chicago press, Chicago & London, 1961, [https://archive.org/details/lewis-white-beck-a-commentary-on-kants-critique-of-practical-reason/page/n5/mode/2up p. VI].</ref>
*La ricerca di altre e migliori forme di vita, società, tecnologia, etica e diritto potrebbe non rivelare che in realtà si trovano altrove; ma a lungo andare potrebbe aiutarci a renderne attuali alcuni sulla terra.
:''The quest for other, and better, forms of life, society, technology, ethics, and law may not reveal that they are actually elsewhere; but it may in the long run help us to make some of them actual on earth.''<ref name="et">{{en}} Da ''Extraterrestrial Intelligent Life'', in Edward Regis Jr (edited by), ''Extraterrestrials Science and Alien Intelligence'', Cambridge University Press, Cambridge, 1985, [https://books.google.it/books?id=EH86AAAAIAAJ&pg=PA14 p. 14]. ISBN 0-521-26227-5</ref>
*Pensare e anche sperare di trovare civiltà [[Extraterrestre|extraterrestri]], tuttavia, affina la nostra ricerca e il nostro apprezzamento delle virtù e dei vizi peculiari dell'unica forma di vita che conosciamo.
:''Thinking about and even hoping to find extraterrestrial civilizations, however, sharpen our search for and appreciation of the peculiar virtues and vices of the only form of life we know.''<ref name="et"/>
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Homer
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Colin Murray Turbayne
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''Creato un nuovo articolo===>citazioni del filosofo [[w:Colin Murray Trubayne]]''~~~~NHPL
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'''Colin Murray Turbayne''' (1916-2006), filosofo statunitense.
==Citazioni di Colin Murray Trubayne==
===''The Myth of Metaphor''===
*C’è un rimedio contro il dominio imposto non dai generali, dagli statisti e dagli uomini d’azione, il cui potere si dissolve quando vanno in pensione, ma dai grandi trasgressori, il cui potere aumenta quando muoiono: il rimedio di prendere coscienza della metafora. (p. 5)
:''There is a remedy against the domination imposed, not by generals, statesmen, and men of action, whose power dissolves when they retire, but by the great sort-crossers, whose power increases when they die- the remedy of becoming aware of metaphor...'
*La metafisica che ancora domina la scienza e affascina le menti degli uomini non è altro che una metafora, e limitata. (p. 6)
:''The metaphysics that still dominates science and enthralls the minds of men is nothing but a metaphor, and a limited one''
*Per quanto appropriata in un certo senso possa essere una buona metafora, in un altro senso c'è qualcosa di inappropriato in essa. Questa inappropriatezza deriva dall'uso di un segno in un senso diverso da quello abituale. ( p. 11)
:''However appropriate in one sense a good metaphor may be, in another sense there is something inappropriate about it. This inappropriateness results from the use of a sign in a sense different from the usual.''
*In breve, l'uso della metafora implica sia la consapevolezza della dualità dei sensi sia la pretesa che i due sensi diversi siano uno solo. (p. 17)
:''In short, the use of metaphor involves both the awareness of duality of sense and the pretense that the two different senses are one.''
*Pertanto per l'uomo comune potrebbe non esserci alcuna metafora nella "sostanza" di [[Aristotele]], nella "macchina della natura" di Cartesio, nella "forza" e "attrazione" newtoniana, nell'"energia cinetica" di Thomas Young e nella figura di Leda di [[Michelangelo]]. Collocati nei loro contesti abituali, questi non gli presentano altro che il volto della verità letterale. Per gli iniziati, tuttavia, che sono consapevoli dei sensi "grossolani originali" così come dei sensi ora letterali, possono diventare metafore. Non ci sono metafore di per sé...( p. 18)
:''Thus to the plain man there may be no metaphor in Aristotle's "substance", Descartes' "machine of nature," Newtonian "force" and "attraction," Thomas Young's "kinetic energy" and Michelangelo's figure of Leda. Placed in their customary contexts these present nothing to him but the face of literal truth. To the initiated, however, who are aware of the "gross original" senses as well as the now literal senses , they may become metaphors. There are no metaphors per se....''
==Bibliografia==
* {{en}} [https://catalog.hathitrust.org/Search/Home?type%5B%5D=author&lookfor%5B%5D=Colin%20Murray%20Turbayne&page=1&pagesize=100&ft=ft ''The Myth of Metaphor''], Yale University Press, London, 1962 ; disponibile su Google Books.
==Altri progetti==
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[[Categoria:Filosofi statunitensi]]
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'''Colin Murray Turbayne''' (1916-2006), filosofo statunitense.
==Citazioni di Colin Murray Trubayne==
===''The Myth of Metaphor''===
*C’è un rimedio contro il dominio imposto non dai generali, dagli statisti e dagli uomini d’azione, il cui potere si dissolve quando vanno in pensione, ma dai grandi trasgressori, il cui potere aumenta quando muoiono: il rimedio di prendere coscienza della metafora. (p. 5)
:''There is a remedy against the domination imposed, not by generals, statesmen, and men of action, whose power dissolves when they retire, but by the great sort-crossers, whose power increases when they die- the remedy of becoming aware of metaphor...'
*La metafisica che ancora domina la scienza e affascina le menti degli uomini non è altro che una metafora, e limitata. (p. 6)
:''The metaphysics that still dominates science and enthralls the minds of men is nothing but a metaphor, and a limited one''
*Per quanto appropriata in un certo senso possa essere una buona metafora, in un altro senso c'è qualcosa di inappropriato in essa. Questa inappropriatezza deriva dall'uso di un segno in un senso diverso da quello abituale. ( p. 11)
:''However appropriate in one sense a good metaphor may be, in another sense there is something inappropriate about it. This inappropriateness results from the use of a sign in a sense different from the usual.''
*In breve, l'uso della metafora implica sia la consapevolezza della dualità dei sensi sia la pretesa che i due sensi diversi siano uno solo. (p. 17)
:''In short, the use of metaphor involves both the awareness of duality of sense and the pretense that the two different senses are one.''
*Pertanto per l'uomo comune potrebbe non esserci alcuna metafora nella "sostanza" di [[Aristotele]], nella "macchina della natura" di Cartesio, nella "forza" e "attrazione" newtoniana, nell'"energia cinetica" di Thomas Young e nella figura di Leda di [[Michelangelo]]. Collocati nei loro contesti abituali, questi non gli presentano altro che il volto della verità letterale. Per gli iniziati, tuttavia, che sono consapevoli dei sensi "grossolani originali" così come dei sensi ora letterali, possono diventare metafore. Non ci sono metafore di per sé...( p. 18)
:''Thus to the plain man there may be no metaphor in Aristotle's "substance", Descartes' "machine of nature," Newtonian "force" and "attraction," Thomas Young's "kinetic energy" and Michelangelo's figure of Leda. Placed in their customary contexts these present nothing to him but the face of literal truth. To the initiated, however, who are aware of the "gross original" senses as well as the now literal senses , they may become metaphors. There are no metaphors per se....''
==Bibliografia==
* {{en}} [https://catalog.hathitrust.org/Search/Home?type%5B%5D=author&lookfor%5B%5D=Colin%20Murray%20Turbayne&page=1&pagesize=100&ft=ft ''The Myth of Metaphor''], Yale University Press, London, 1962 ; disponibile su hathitrust.org.
==Altri progetti==
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'''Colin Murray Turbayne''' (1916-2006), filosofo statunitense.
==Citazioni di Colin Murray Trubayne==
===''The Myth of Metaphor''===
*C’è un rimedio contro il dominio imposto non dai generali, dagli statisti e dagli uomini d’azione, il cui potere si dissolve quando vanno in pensione, ma dai grandi trasgressori, il cui potere aumenta quando muoiono: il rimedio di prendere coscienza della metafora. (p. 5)
:''There is a remedy against the domination imposed, not by generals, statesmen, and men of action, whose power dissolves when they retire, but by the great sort-crossers, whose power increases when they die- the remedy of becoming aware of metaphor...'
*La metafisica che ancora domina la scienza e affascina le menti degli uomini non è altro che una [[metafora]], e limitata. (p. 6)
:''The metaphysics that still dominates science and enthralls the minds of men is nothing but a metaphor, and a limited one''
*Per quanto appropriata in un certo senso possa essere una buona metafora, in un altro senso c'è qualcosa di inappropriato in essa. Questa inappropriatezza deriva dall'uso di un segno in un senso diverso da quello abituale. ( p. 11)
:''However appropriate in one sense a good metaphor may be, in another sense there is something inappropriate about it. This inappropriateness results from the use of a sign in a sense different from the usual.''
*In breve, l'uso della metafora implica sia la consapevolezza della dualità dei sensi sia la pretesa che i due sensi diversi siano uno solo. (p. 17)
:''In short, the use of metaphor involves both the awareness of duality of sense and the pretense that the two different senses are one.''
*Pertanto per l'uomo comune potrebbe non esserci alcuna metafora nella "sostanza" di [[Aristotele]], nella "macchina della natura" di Cartesio, nella "forza" e "attrazione" newtoniana, nell'"energia cinetica" di Thomas Young e nella figura di Leda di [[Michelangelo]]. Collocati nei loro contesti abituali, questi non gli presentano altro che il volto della verità letterale. Per gli iniziati, tuttavia, che sono consapevoli dei sensi "grossolani originali" così come dei sensi ora letterali, possono diventare metafore. Non ci sono metafore di per sé...( p. 18)
:''Thus to the plain man there may be no metaphor in Aristotle's "substance", Descartes' "machine of nature," Newtonian "force" and "attraction," Thomas Young's "kinetic energy" and Michelangelo's figure of Leda. Placed in their customary contexts these present nothing to him but the face of literal truth. To the initiated, however, who are aware of the "gross original" senses as well as the now literal senses , they may become metaphors. There are no metaphors per se....''
==Bibliografia==
* {{en}} [https://catalog.hathitrust.org/Search/Home?type%5B%5D=author&lookfor%5B%5D=Colin%20Murray%20Turbayne&page=1&pagesize=100&ft=ft ''The Myth of Metaphor''], Yale University Press, London, 1962 ; disponibile su hathitrust.org.
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'''Colin Murray Turbayne''' (1916-2006), filosofo statunitense.
==Citazioni di Colin Murray Trubayne==
===''The Myth of Metaphor''===
*C’è un rimedio contro il dominio imposto non dai generali, dagli statisti e dagli uomini d’azione, il cui potere si dissolve quando vanno in pensione, ma dai grandi trasgressori, il cui potere aumenta quando muoiono: il rimedio di prendere coscienza della metafora. (p. 5)
:''There is a remedy against the domination imposed, not by generals, statesmen, and men of action, whose power dissolves when they retire, but by the great sort-crossers, whose power increases when they die- the remedy of becoming aware of metaphor...'
*La [[metafisica]] che ancora domina la scienza e affascina le menti degli uomini non è altro che una [[metafora]], e limitata. (p. 6)
:''The metaphysics that still dominates science and enthralls the minds of men is nothing but a metaphor, and a limited one''
*Per quanto appropriata in un certo senso possa essere una buona metafora, in un altro senso c'è qualcosa di inappropriato in essa. Questa inappropriatezza deriva dall'uso di un segno in un senso diverso da quello abituale. ( p. 11)
:''However appropriate in one sense a good metaphor may be, in another sense there is something inappropriate about it. This inappropriateness results from the use of a sign in a sense different from the usual.''
*In breve, l'uso della metafora implica sia la consapevolezza della dualità dei sensi sia la pretesa che i due sensi diversi siano uno solo. (p. 17)
:''In short, the use of metaphor involves both the awareness of duality of sense and the pretense that the two different senses are one.''
*Pertanto per l'uomo comune potrebbe non esserci alcuna metafora nella "sostanza" di [[Aristotele]], nella "macchina della natura" di Cartesio, nella "forza" e "attrazione" newtoniana, nell'"energia cinetica" di Thomas Young e nella figura di Leda di [[Michelangelo]]. Collocati nei loro contesti abituali, questi non gli presentano altro che il volto della verità letterale. Per gli iniziati, tuttavia, che sono consapevoli dei sensi "grossolani originali" così come dei sensi ora letterali, possono diventare metafore. Non ci sono metafore di per sé...( p. 18)
:''Thus to the plain man there may be no metaphor in Aristotle's "substance", Descartes' "machine of nature," Newtonian "force" and "attraction," Thomas Young's "kinetic energy" and Michelangelo's figure of Leda. Placed in their customary contexts these present nothing to him but the face of literal truth. To the initiated, however, who are aware of the "gross original" senses as well as the now literal senses , they may become metaphors. There are no metaphors per se....''
==Bibliografia==
* {{en}} [https://catalog.hathitrust.org/Search/Home?type%5B%5D=author&lookfor%5B%5D=Colin%20Murray%20Turbayne&page=1&pagesize=100&ft=ft ''The Myth of Metaphor''], Yale University Press, London, 1962 ; disponibile su hathitrust.org.
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'''Colin Murray Turbayne''' (1916-2006), filosofo statunitense.
==Citazioni di Colin Murray Trubayne==
===''The Myth of Metaphor''===
*C’è un rimedio contro il dominio imposto non dai generali, dagli statisti e dagli uomini d’azione, il cui potere si dissolve quando vanno in pensione, ma dai grandi trasgressori, il cui potere aumenta quando muoiono: il rimedio di prendere coscienza della metafora. (p. 5)
:''There is a remedy against the domination imposed, not by generals, statesmen, and men of action, whose power dissolves when they retire, but by the great sort-crossers, whose power increases when they die- the remedy of becoming aware of metaphor...'
*La [[metafisica]] che ancora domina la scienza e affascina le menti degli uomini non è altro che una [[metafora]], e limitata. (p. 6)
:''The metaphysics that still dominates science and enthralls the minds of men is nothing but a metaphor, and a limited one''
*Per quanto appropriata in un certo senso possa essere una buona metafora, in un altro senso c'è qualcosa di inappropriato in essa. Questa inappropriatezza deriva dall'uso di un segno in un senso diverso da quello abituale. ( p. 11)
:''However appropriate in one sense a good metaphor may be, in another sense there is something inappropriate about it. This inappropriateness results from the use of a sign in a sense different from the usual.''
*In breve, l'uso della metafora implica sia la consapevolezza della dualità dei sensi sia la pretesa che i due sensi diversi siano uno solo. (p. 17)
:''In short, the use of metaphor involves both the awareness of duality of sense and the pretense that the two different senses are one.''
*Pertanto per l'uomo comune potrebbe non esserci alcuna metafora nella "sostanza" di [[Aristotele]], nella "macchina della natura" di Cartesio, nella "forza" e "attrazione" [[Isaac Newton|newtoniana]], nell'"energia cinetica" di Thomas Young e nella figura di Leda di [[Michelangelo]]. Collocati nei loro contesti abituali, questi non gli presentano altro che il volto della verità letterale. Per gli iniziati, tuttavia, che sono consapevoli dei sensi "grossolani originali" così come dei sensi ora letterali, possono diventare metafore. Non ci sono metafore di per sé...( p. 18)
:''Thus to the plain man there may be no metaphor in Aristotle's "substance", Descartes' "machine of nature," Newtonian "force" and "attraction," Thomas Young's "kinetic energy" and Michelangelo's figure of Leda. Placed in their customary contexts these present nothing to him but the face of literal truth. To the initiated, however, who are aware of the "gross original" senses as well as the now literal senses , they may become metaphors. There are no metaphors per se....''
==Bibliografia==
* {{en}} [https://catalog.hathitrust.org/Search/Home?type%5B%5D=author&lookfor%5B%5D=Colin%20Murray%20Turbayne&page=1&pagesize=100&ft=ft ''The Myth of Metaphor''], Yale University Press, London, 1962 ; disponibile su hathitrust.org.
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'''Colin Murray Turbayne''' (1916 – 2006), filosofo statunitense.
==''The Myth of Metaphor''==
*C'è un rimedio contro il dominio imposto non dai generali, dagli statisti e dagli uomini d'azione, il cui potere si dissolve quando vanno in pensione, ma dai grandi trasgressori, il cui potere aumenta quando muoiono: il rimedio di prendere coscienza della metafora. (p. 5)
:''There is a remedy against the domination imposed, not by generals, statesmen, and men of action, whose power dissolves when they retire, but by the great sort-crossers, whose power increases when they die- the remedy of becoming aware of metaphor...'
*La [[metafisica]] che ancora domina la scienza e affascina le menti degli uomini non è altro che una [[metafora]], e limitata. (p. 6)
:''The metaphysics that still dominates science and enthralls the minds of men is nothing but a metaphor, and a limited one''
*Per quanto appropriata in un certo senso possa essere una buona metafora, in un altro senso c'è qualcosa di inappropriato in essa. Questa inappropriatezza deriva dall'uso di un segno in un senso diverso da quello abituale. ( p. 11)
:''However appropriate in one sense a good metaphor may be, in another sense there is something inappropriate about it. This inappropriateness results from the use of a sign in a sense different from the usual.''
*In breve, l'uso della metafora implica sia la consapevolezza della dualità dei sensi sia la pretesa che i due sensi diversi siano uno solo. (p. 17)
:''In short, the use of metaphor involves both the awareness of duality of sense and the pretense that the two different senses are one.''
*Pertanto per l'uomo comune potrebbe non esserci alcuna metafora nella "sostanza" di [[Aristotele]], nella "macchina della natura" di Cartesio, nella "forza" e "attrazione" [[Isaac Newton|newtoniana]], nell'"energia cinetica" di Thomas Young e nella figura di Leda di [[Michelangelo]]. Collocati nei loro contesti abituali, questi non gli presentano altro che il volto della verità letterale. Per gli iniziati, tuttavia, che sono consapevoli dei sensi "grossolani e originali" così come dei sensi ora letterali, possono diventare metafore. Non ci sono metafore di per sé...( p. 18)
:''Thus to the plain man there may be no metaphor in Aristotle's "substance", Descartes' "machine of nature," Newtonian "force" and "attraction," Thomas Young's "kinetic energy" and Michelangelo's figure of Leda. Placed in their customary contexts these present nothing to him but the face of literal truth. To the initiated, however, who are aware of the "gross original" senses as well as the now literal senses , they may become metaphors. There are no metaphors per se....''
==Bibliografia==
*Colin Murray Turbayne, ''[https://babel.hathitrust.org/cgi/pt?id=uc1.b4372371&seq=9 The Myth of Metaphor]'', Yale University Press, London, 1962.
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'''Colin Murray Turbayne''' (1916 – 2006), filosofo statunitense.
==''The Myth of Metaphor''==
*C'è un rimedio contro il dominio imposto non dai generali, dagli statisti e dagli uomini d'azione, il cui potere si dissolve quando vanno in pensione, ma dai grandi trasgressori, il cui potere aumenta quando muoiono: il rimedio di prendere coscienza della metafora. (p. 5)
:''There is a remedy against the domination imposed, not by generals, statesmen, and men of action, whose power dissolves when they retire, but by the great sort-crossers, whose power increases when they die- the remedy of becoming aware of metaphor...''
*La [[metafisica]] che ancora domina la scienza e affascina le menti degli uomini non è altro che una metafora, e limitata. (p. 6)
:''The metaphysics that still dominates science and enthralls the minds of men is nothing but a metaphor, and a limited one''
*Per quanto appropriata in un certo senso possa essere una buona metafora, in un altro senso c'è qualcosa di inappropriato in essa. Questa inappropriatezza deriva dall'uso di un segno in un senso diverso da quello abituale. ( p. 11)
:''However appropriate in one sense a good metaphor may be, in another sense there is something inappropriate about it. This inappropriateness results from the use of a sign in a sense different from the usual.''
*In breve, l'uso della metafora implica sia la consapevolezza della dualità dei sensi sia la pretesa che i due sensi diversi siano uno solo. (p. 17)
:''In short, the use of metaphor involves both the awareness of duality of sense and the pretense that the two different senses are one.''
*Pertanto per l'uomo comune potrebbe non esserci alcuna metafora nella "sostanza" di [[Aristotele]], nella "macchina della natura" di Cartesio, nella "forza" e "attrazione" [[Isaac Newton|newtoniana]], nell'"energia cinetica" di Thomas Young e nella figura di Leda di [[Michelangelo]]. Collocati nei loro contesti abituali, questi non gli presentano altro che il volto della verità letterale. Per gli iniziati, tuttavia, che sono consapevoli dei sensi "grossolani e originali" così come dei sensi ora letterali, possono diventare metafore. Non ci sono metafore di per sé...( p. 18)
:''Thus to the plain man there may be no metaphor in Aristotle's "substance", Descartes' "machine of nature," Newtonian "force" and "attraction," Thomas Young's "kinetic energy" and Michelangelo's figure of Leda. Placed in their customary contexts these present nothing to him but the face of literal truth. To the initiated, however, who are aware of the "gross original" senses as well as the now literal senses , they may become metaphors. There are no metaphors per se....''
==Bibliografia==
*Colin Murray Turbayne, ''[https://babel.hathitrust.org/cgi/pt?id=uc1.b4372371&seq=9 The Myth of Metaphor]'', Yale University Press, London, 1962.
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/* The Myth of Metaphor */ correggo traduzione; serve una perifrasi perché l'italiano, come tutte le lingue romanze, non ha quella che Baudelaire chiamava «elliptique énergie» dell'inglese
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'''Colin Murray Turbayne''' (1916 – 2006), filosofo statunitense.
==''The Myth of Metaphor''==
*C'è un rimedio contro il dominio imposto non dai generali, dagli statisti e dagli uomini d'azione, il cui potere si dissolve quando vanno in pensione, ma dai grandi che vanno oltre la categoria, il cui potere aumenta quando muoiono: il rimedio di prendere coscienza della metafora. (p. 5)
:''There is a remedy against the domination imposed, not by generals, statesmen, and men of action, whose power dissolves when they retire, but by the great sort-crossers, whose power increases when they die- the remedy of becoming aware of metaphor...''
*La [[metafisica]] che ancora domina la scienza e affascina le menti degli uomini non è altro che una metafora, e limitata. (p. 6)
:''The metaphysics that still dominates science and enthralls the minds of men is nothing but a metaphor, and a limited one.''
*Per quanto appropriata in un certo senso possa essere una buona metafora, in un altro senso c'è qualcosa di inappropriato in essa. Questa inappropriatezza deriva dall'uso di un segno in un senso diverso da quello abituale. ( p. 11)
:''However appropriate in one sense a good metaphor may be, in another sense there is something inappropriate about it. This inappropriateness results from the use of a sign in a sense different from the usual.''
*In breve, l'uso della metafora implica sia la consapevolezza della dualità dei sensi sia la pretesa che i due sensi diversi siano uno solo. (p. 17)
:''In short, the use of metaphor involves both the awareness of duality of sense and the pretense that the two different senses are one.''
*Pertanto per l'uomo comune potrebbe non esserci alcuna metafora nella "sostanza" di [[Aristotele]], nella "macchina della natura" di Cartesio, nella "forza" e "attrazione" [[Isaac Newton|newtoniana]], nell'"energia cinetica" di Thomas Young e nella figura di Leda di [[Michelangelo]]. Collocati nei loro contesti abituali, questi non gli presentano altro che il volto della verità letterale. Per gli iniziati, tuttavia, che sono consapevoli dei sensi "grossolani e originali" così come dei sensi ora letterali, possono diventare metafore. Non ci sono metafore di per sé...( p. 18)
:''Thus to the plain man there may be no metaphor in Aristotle's "substance", Descartes' "machine of nature," Newtonian "force" and "attraction," Thomas Young's "kinetic energy" and Michelangelo's figure of Leda. Placed in their customary contexts these present nothing to him but the face of literal truth. To the initiated, however, who are aware of the "gross original" senses as well as the now literal senses , they may become metaphors. There are no metaphors per se....''
==Bibliografia==
*Colin Murray Turbayne, ''[https://babel.hathitrust.org/cgi/pt?id=uc1.b4372371&seq=9 The Myth of Metaphor]'', Yale University Press, London, 1962.
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'''Colin Murray Turbayne''' (1916 – 2006), filosofo statunitense.
==''The Myth of Metaphor''==
*C'è un rimedio contro il dominio imposto non dai generali, dagli statisti e dagli uomini d'azione, il cui potere si dissolve quando vanno in pensione, ma dai grandi che vanno oltre la categoria, il cui potere aumenta quando muoiono: il rimedio di prendere coscienza della metafora. (p. 5)
:''There is a remedy against the domination imposed, not by generals, statesmen, and men of action, whose power dissolves when they retire, but by the great sort-crossers, whose power increases when they die- the remedy of becoming aware of metaphor...''
*La [[metafisica]] che ancora domina la scienza e affascina le menti degli uomini non è altro che una metafora, e limitata. (p. 6)
:''The metaphysics that still dominates science and enthralls the minds of men is nothing but a metaphor, and a limited one.''
*Per quanto appropriata in un certo senso possa essere una buona metafora, in un altro senso c'è qualcosa di inappropriato in essa. Questa inappropriatezza deriva dall'uso di un segno in un senso diverso da quello abituale. ( p. 11)
:''However appropriate in one sense a good metaphor may be, in another sense there is something inappropriate about it. This inappropriateness results from the use of a sign in a sense different from the usual.''
*In breve, l'uso della metafora implica sia la consapevolezza della dualità dei sensi sia la pretesa che i due sensi diversi siano uno solo. (p. 17)
:''In short, the use of metaphor involves both the awareness of duality of sense and the pretense that the two different senses are one.''
*Pertanto per l'uomo comune potrebbe non esserci alcuna metafora nella "sostanza" di [[Aristotele]], nella "macchina della natura" di Cartesio, nella "forza" e "attrazione" [[Isaac Newton|newtoniana]], nell'"energia cinetica" di Thomas Young e nella figura di Leda di [[Michelangelo]]. Collocati nei loro contesti abituali, questi non gli presentano altro che il volto della verità letterale. Per gli iniziati, tuttavia, che sono consapevoli dei sensi "grossolani e originali" così come dei sensi ora letterali, possono diventare metafore. Non ci sono metafore di per sé...( p. 18)
:''Thus to the plain man there may be no metaphor in Aristotle's "substance", Descartes' "machine of nature," Newtonian "force" and "attraction," Thomas Young's "kinetic energy" and Michelangelo's figure of Leda. Placed in their customary contexts these present nothing to him but the face of literal truth. To the initiated, however, who are aware of the "gross original" senses as well as the now literal senses , they may become metaphors. There are no metaphors per se....''
==Bibliografia==
*{{en}} Colin Murray Turbayne, ''[https://babel.hathitrust.org/cgi/pt?id=uc1.b4372371&seq=9 The Myth of Metaphor]'', Yale University Press, London, 1962.
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Creata pagina con "[[File:Kat Bjelland 2015.png|thumb|Kat Bjelland (2015)]] '''Katherine Lynne Bjelland''' (1963 – vivente), cantante statunitense. ==Citazioni di Kat Bjelland== *{{NDR|Sulle [[Babes in Toyland (gruppo musicale)|Babes in Toyland]]}} Quando ho fondato la band non sapevo neppure suonare, volevo solo fare chiasso con le mie amiche.<ref>Citato in Jessica Dainese, ''[https://ilmanifesto.it/chitarra-singolare-femminile Chitarra, singolare femminile]'', ''ilmanifesto.it'', 26 l..."
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[[File:Kat Bjelland 2015.png|thumb|Kat Bjelland (2015)]]
'''Katherine Lynne Bjelland''' (1963 – vivente), cantante statunitense.
==Citazioni di Kat Bjelland==
*{{NDR|Sulle [[Babes in Toyland (gruppo musicale)|Babes in Toyland]]}} Quando ho fondato la band non sapevo neppure suonare, volevo solo fare chiasso con le mie amiche.<ref>Citato in Jessica Dainese, ''[https://ilmanifesto.it/chitarra-singolare-femminile Chitarra, singolare femminile]'', ''ilmanifesto.it'', 26 luglio 2014.</ref>
==Citazioni su Kat Bjelland==
*Il rock al femminile fatto così, per me, è la cosa più bella del mondo. ([[Olivia Rodrigo]])
==Note==
<references />
==Voci correlate==
*[[Babes in Toyland (gruppo musicale)]]
==Altri progetti==
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{{DEFAULTSORT:Bjelland, Kat}}
[[Categoria:Cantanti statunitensi]]
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Babes in Toyland (gruppo musicale)
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Creata pagina con "[[File:Babes in Toyland NOS Primavera Sound 2015.jpg|thumb|Babes in Toyland (2015)]] '''Babes in Toyland''', gruppo alternative rock statunitense attivo dal 1987 al 2001 e dal 2014 al 2020. ==Citazioni sulle Babes in Toyland== *Quando ho fondato la band non sapevo neppure suonare, volevo solo fare chiasso con le mie amiche. ([[Kat Bjelland]]) ==Voci correlate== *[[Kat Bjelland]] ==Altri progetti== {{interprogetto|w_preposizione=riguardante le|preposizione=sulle}} {{S}..."
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[[File:Babes in Toyland NOS Primavera Sound 2015.jpg|thumb|Babes in Toyland (2015)]]
'''Babes in Toyland''', gruppo alternative rock statunitense attivo dal 1987 al 2001 e dal 2014 al 2020.
==Citazioni sulle Babes in Toyland==
*Quando ho fondato la band non sapevo neppure suonare, volevo solo fare chiasso con le mie amiche. ([[Kat Bjelland]])
==Voci correlate==
*[[Kat Bjelland]]
==Altri progetti==
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[[Categoria:Gruppi musicali statunitensi]]
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Un grande amore (film 1939)
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*[[Irene Dunne]]: Terry McKay
*[[Charles Boyer]]: Michel Marnet
*[[Marija Uspenskaja]]: nonna Janou
*[[Lee Bowman]]: Kenneth Bradley
*[[Astrid Allwyn]]: Lois Clarke
*[[Maurice Moscovitch]]: Maurice Cobert
*[[Dell Henderson]]: manager del café
*[[Lloyd Ingraham]]: medico
|doppiatori italiani =
Doppiaggio originale:
*[[Giulio Panicali]]: Michel Marnet
Ridoppiaggio (anni '80):
*[[Fabrizia Castagnoli]]: Terry McKay
*[[Gianni Giuliano]]: Michel Marnet
*[[Graziella Polesinanti]]: nonna Janou
*[[Saverio Indrio]]: Kenneth Bradley
*[[Barbara De Bortoli]]: Lois Clarke
*[[Mario Milita]]: Maurice Corbet
|note=
*Citazioni tratte dal ridoppiaggio
*Il film ebbe due remake: ''[[Un amore splendido]]'' (1957) e ''[[Love Affair - Un grande amore]]'' (1994)
}}
'''''Un grande amore''''', film statunitense del 1939 con [[Irene Dunne]] e [[Charles Boyer]], regia di [[Leo McCarey]].
==Frasi==
{{cronologico}}
*Mio padre diceva sempre: «Le [[Speranza|speranze]] non sono che i sogni di quando siamo svegli». ('''Terry''')
*Mio padre diceva sempre: «È piuttosto strano, ma purtroppo le cose che ci piacciono sono tutte o illegali o immorali o ingrassanti». ('''Terry''')
*La [[vita]] è ciò che tu fai di essa. ('''Michel''')
==Citazioni su ''Un grande amore''==
*Commedia drammatica tra le più belle e romantiche degli anni '30, recitata con grande sensibilità dal duo Dunne-Boyer. (''[[il Morandini]]'')
==Altri progetti==
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[[Categoria:Film commedia drammatica]]
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Doppiaggio originale:
*[[Giulio Panicali]]: Michel Marnet
Ridoppiaggio (anni '80):
*[[Fabrizia Castagnoli]]: Terry McKay
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*Citazioni tratte dal ridoppiaggio
*Il film ebbe due remake: ''[[Un amore splendido]]'' (1957) e ''[[Love Affair - Un grande amore]]'' (1994)
}}
'''''Un grande amore''''', film statunitense del 1939 con [[Irene Dunne]] e [[Charles Boyer]], regia di [[Leo McCarey]].
==Frasi==
{{cronologico}}
*Mio padre diceva sempre: «Le [[Speranza|speranze]] non sono che i sogni di quando siamo svegli». ('''Terry''')
*Mio padre diceva sempre: «È piuttosto strano, ma purtroppo le cose che ci piacciono sono tutte o illegali o immorali o ingrassanti». ('''Terry''')
*La [[vita]] è ciò che tu fai di essa. ('''Michel''')
*La vita deve essere radiosa, dobbiamo mantenerla allegra e frizzante come lo [[champagne]]. ('''Terry''')
==Citazioni su ''Un grande amore''==
*Commedia drammatica tra le più belle e romantiche degli anni '30, recitata con grande sensibilità dal duo Dunne-Boyer. (''[[il Morandini]]'')
==Altri progetti==
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[[Categoria:Film commedia drammatica]]
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{{Film
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*[[Irene Dunne]]: Terry McKay
*[[Charles Boyer]]: Michel Marnet
*[[Marija Uspenskaja]]: nonna Janou
*[[Lee Bowman]]: Kenneth Bradley
*[[Astrid Allwyn]]: Lois Clarke
*[[Maurice Moscovitch]]: Maurice Cobert
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Doppiaggio originale:
*[[Giulio Panicali]]: Michel Marnet
Ridoppiaggio (anni '80):
*[[Fabrizia Castagnoli]]: Terry McKay
*[[Gianni Giuliano]]: Michel Marnet
*[[Graziella Polesinanti]]: nonna Janou
*[[Saverio Indrio]]: Kenneth Bradley
*[[Barbara De Bortoli]]: Lois Clarke
*[[Mario Milita]]: Maurice Corbet
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*Citazioni tratte dal ridoppiaggio
*Il film ebbe due remake: ''[[Un amore splendido]]'' (1957) e ''[[Love Affair - Un grande amore]]'' (1994)
}}
'''''Un grande amore''''', film statunitense del 1939 con [[Irene Dunne]] e [[Charles Boyer]], regia di [[Leo McCarey]].
==Frasi==
{{cronologico}}
*Mio padre diceva sempre: «Le [[Speranza|speranze]] non sono che i sogni di quando siamo svegli». ('''Terry''')
*Mio padre diceva sempre: «È piuttosto strano, ma purtroppo le cose che ci piacciono sono tutte o illegali o immorali o ingrassanti». ('''Terry''')
*La [[vita]] è ciò che tu fai di essa. ('''Michel''')
*La vita deve essere radiosa, dobbiamo mantenerla allegra e frizzante come lo [[champagne]]. ('''Terry''')
==Citazioni su ''Un grande amore''==
*Commedia drammatica tra le più belle e romantiche degli anni '30, recitata con grande sensibilità dal duo Dunne-Boyer. (''[[il Morandini]]'')
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
[[Categoria:Film commedia drammatica]]
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