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Matrix
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2024-12-08T18:10:04Z
~2024-24277
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/* Frasi */
1355248
wikitext
text/x-wiki
{{Film
|titolo = Matrix
|titolooriginale = The Matrix
|genere = azione, fantascienza
|regista = [[Lana e Lilly Wachowski|Lana Wachowski]] e [[Lana e Lilly Wachowski|Lilly Wachowski]]
|soggetto = Lana Wachowski e Lilly Wachowski
|sceneggiatore = Lana Wachowski e Lilly Wachowski
|attori=
*[[Keanu Reeves]]: Thomas A. Anderson, noto come "Neo"
*[[Laurence Fishburne]]: Morpheus
*[[Carrie-Anne Moss]]: Trinity
*[[Hugo Weaving]]: agente Smith
*[[Joe Pantoliano]]: Cypher
*[[Julian Arahanga]]: Apoc
*[[Tim Cortent]]: Dozer
*[[Marcus Chong]]: Tank
*[[Matt Doran]]: Mouse
*[[Gloria Foster]]: l'Oracolo
*[[Belinda McClory]]: Switch
*[[Paul Goddard]]: agente Brown
*[[Robert Taylor (attore australiano)|Robert Taylor]]: agente Jones
*[[Ada Nicodemou]]: DuJour
|doppiatoriitaliani=
*[[Luca Ward]]: Thomas A. Anderson, noto come "Neo"
*[[Massimo Corvo]]: Morpheus
*[[Emanuela Rossi]]: Trinity
*[[Ennio Coltorti]]: agente Smith
*[[Sergio Di Giulio]]: Cypher
*[[Enrico Di Troia]]: Apoc
*[[Stefano Mondini]]: Dozer
*[[Fabrizio Vidale]]: Tank
*[[Nanni Baldini]]: Mouse
*[[Vittoria Febbi]]: l'Oracolo
*[[Claudia Razzi]]: Switch
|note =
*Vincitore di 4 '''[[:Categoria:Film premi Oscar|premi Oscar]] (2000)''':
**Miglior montaggio
**Migliori effetti speciali
**Miglior montaggio sonoro
**Miglior sonoro
}}
'''''Matrix''''', film del 1999 con [[Keanu Reeves]], [[Laurence Fishburne]], [[Carrie-Anne Moss]] e [[Hugo Weaving]], regia di [[Lana e Lilly Wachowski]].
{{tagline|Credete all'incredibile.}}
==[[Incipit]]==
{{incipit film}}
{{NDR|Voci fuori campo, al telefono}}<br />'''Cypher''': Sì?<br />'''Trinity''': Tutto procede bene?<br />'''Cypher''': Non toccava a te darmi il cambio.<br />'''Trinity''': Lo so, ma non so stare senza fare niente.<br />'''Cypher''': Lui ti piace, ammettilo, ti piace osservarlo.<br />'''Trinity''': Non essere ridicolo.<br />'''Cypher''': Dovremo sacrificarlo.<br />'''Trinity''': Morpheus è convinto che sia l'Eletto.<br />'''Cypher''': E tu?<br />'''Trinity''': Cosa penso io non ha importanza.<br />'''Cypher''': Tu non ci credi, eh?<br />'''Trinity''': Hai sentito quel rumore?<br />'''Cypher''': No, quale?<br />'''Trinity''': Sei sicuro che questa linea è pulita?<br />'''Cypher''': Certo che sono sicuro.<br />'''Trinity''': Meglio chiudere.
==Frasi==
{{cronologico}}
[[Immagine:TheMatrix.png|thumb|Le frasi di Trinity che compaiono sul monitor di Neo]]
*{{NDR|Leggendo le frasi di Trinity che compaiono sul proprio monitor}}<br />"Svegliati, Neo. Matrix... ha te... Segui il Coniglio Bianco..."<ref name="carroll">Il riferimento è al Coniglio Bianco (o Bianconiglio), personaggio de ''Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie'' di [[Lewis Carroll]].</ref> ('''Neo''')
*Ma guarda che situazione! Perché proprio a me? Che cosa ho fatto? Non sono nessuno, non ho fatto niente, niente! ('''Neo''')
*Tu sei l'Eletto, Neo. Vedi, tu hai passato gli ultimi anni a cercare me, ma io... è una vita... una vita intera che cerco te. ('''Morpheus''') {{NDR|al telefono con Neo}}
*È stata una lunga attesa, lunga ed estenuante. ('''Morpheus''') {{NDR|incontrando Neo per la prima volta}}
*[...] allacciati la cintura, Alice, che da adesso di meraviglie ne vedrai un bel po'.<ref name="carroll"/><ref>Nella versione originale in inglese la battuta è: «''Buckle your seatbelt Dorothy, 'cause Kansas is going bye-bye.''», riferimento a ''Il Meraviglioso Mago di Oz'' di [[Lyman Frank Baum]].</ref> ('''Cypher''') {{NDR|a Neo}}
[[File:Matrix like corridor.jpg|thumb|«Hai mai fatto un sogno tanto realistico da sembrarti vero? E se da un sogno così non ti dovessi più svegliare? Come potresti distinguere il mondo dei sogni da quello della realtà?» (Morpheus)]]
*Hai mai fatto un [[sogno e realtà|sogno]] tanto realistico da sembrarti vero? E se da un sogno così non ti dovessi più svegliare? Come potresti distinguere il mondo dei sogni da quello della [[sogno e realtà|realtà]]? ('''Morpheus''') {{NDR|a Neo}}
*Benvenuto nel mondo vero. ('''Morpheus''') {{NDR|accogliendo Neo nel mondo reale}}
:''Welcome to the real world.''
*C'eravamo dati una [[regole dai film|regola]]: mai liberare un individuo che ha raggiunto una certa età. È pericoloso. Il cervello stenta a rifiutare il passato. L'ho già visto parecchie volte. Mi dispiace, stavolta l'ho fatto perché... dovevo. Quando Matrix era in costruzione, c'era un uomo nato al suo interno che aveva la capacità di fare, di cambiare quello che voleva, di reimpostare Matrix a suo piacimento. Fu lui che riuscì a liberare i primi di noi, a insegnarci la verità. E fintanto che Matrix esisterà, la razza umana non sarà libera. Dopo la sua morte l'Oracolo profetizzò il suo ritorno, che avrebbe preannunciato la distruzione di Matrix, la fine della guerra e la liberazione del nostro popolo. È per questo che alcuni di noi hanno passato tutta la vita esplorando Matrix per cercare lui. Io ho agito così perché... penso che la ricerca sia finita. ('''Morpheus''') {{NDR|a Neo}}
*[...] io e mio fratello Dozer siamo puri al 100%, esseri umani vecchia maniera generati e cresciuti liberi qui, nel mondo reale. Genuini figli di Zion. ('''Tank''')
[[File:Sion.PNG|thumb|«L'ultima vera città, il solo posto che abbiamo.» (Tank) Punto in cui è collocata la fittizia città sotterranea di Zion]]
*L'ultima vera città, il solo posto che abbiamo. ('''Tank''') {{NDR|riferendosi a Zion}}
*È un programma d'allenamento. È simile alla realtà programmata di Matrix. Le [[regole dai film|regole]] di base sono le stesse, come la gravità, e ricorda che queste regole sono simili a quelle di un sistema di elaborazione dati: alcune possono essere eluse, altre infrante. ('''Morpheus''') {{NDR|all'interno del programma di allenamento di Struttura}}
*Credi sia aria, quella che respiri ora? ('''Morpheus''') {{NDR|all'interno del programma di allenamento di Struttura}}
*Sei più veloce di così. Non pensare di esserlo, convinciti di esserlo. Smettila di provare a colpirmi, colpiscimi! ('''Morpheus''') {{NDR|Neo e Morpheus si sfidano in un combattimento di Kung fu all'interno del programma di allenamento di Struttura}}
*Cerco di aprirti la mente, Neo, ma posso solo indicarti la soglia, sei tu quello che la deve attraversare. ('''Morpheus''') {{NDR|all'interno del programma di allenamento di Struttura}}
*Devi lasciarti tutto dietro, Neo. Paura, dubbio, scetticismo. Sgombra la tua mente. ('''Morpheus''') {{NDR|all'interno della simulazione di salto di Struttura}}
*La prima volta cadono tutti quanti. ('''Cypher''') {{NDR|riferito alla caduta di Neo all'interno della simulazione di salto di Struttura}}
[[File:Matrix locations - Sidney Woman in the red dress (262962547).jpg|thumb|Location a Sydney in cui è stata ripresa la scena della ragazza con il vestito rosso]]
*Matrix è un sistema, Neo. E quel sistema è nostro nemico. Ma quando ci sei dentro ti guardi intorno e cosa vedi? Uomini d'affari, insegnanti, avvocati, falegnami... le proiezioni mentali della gente che vogliamo salvare. Ma finché non le avremo salvate, queste persone faranno parte di quel sistema, e questo le rende nostre nemiche. Devi capire che la maggior parte di loro non è pronta per essere scollegata. Tanti di loro sono così assuefatti, così disperatamente dipendenti dal sistema, che combatterebbero per difenderlo. ('''Morpheus''') {{NDR|a Neo, all'interno del programma di tirocinio di Struttura}}
*Senti, so a cosa pensi. Perché anch'io ora penso alla stessa cosa. Anzi, per la verità me lo chiedo da quando sono arrivato qui. Per quale masochistica ragione non ho scelto la pillola azzurra? ('''Cypher''') {{NDR|a Neo}}
*{{NDR|Al ristorante con l'Agente Smith}} Vede, io so che questa bistecca non esiste. So che quando la infilerò in bocca Matrix suggerirà al mio cervello che è succosa e deliziosa. Dopo nove anni sa che cosa ho capito? {{NDR|mastica con goduria il boccone di carne}} Che l'[[ignoranza]] è un bene.<ref>Nel doppiaggio originale, è un [[proverbi inglesi|proverbio inglese]]: «''Ignorance is bliss''» (letteralmente «l'ignoranza è una beatitudine»). {{Cfr}} anche [[Thomas Gray]], ''[[:w:en:source:Ode on a Distant Prospect of Eton College|Ode on a Distant Prospect of Eton College]]'': «''Where ignorance is bliss, | 'Tis folly to be wise.''» («''Dove l'ignoranza è beatitudine, | è stoltezza essere saggi.''»)</ref> ('''Cypher''')
*Negare i nostri [[impulso|impulsi]] primordiali è negare la sola cosa che ci rende umani. ('''Mouse''')
*Vi invito a osservare che i segnali "allacciare le cinture" e "non fumare" sono accesi. Appoggiatevi allo schienale e buon volo! ('''Tank''') {{NDR|prima che l'equipaggio entri dentro Matrix}}
*Sai cosa dice quella scritta? {{NDR|riferita la frase latina ''Temet Nosce'', intagliata su un pannello di legno posto sopra l'ingresso della cucina dell'Oracolo<ref>Lo stesso pannello ricomparirà nel terzo capitolo della saga ''[[Matrix Revolutions]]''.</ref>}} "[[Conoscere se stessi|Conosci te stesso]]".<ref>«Conosci te stesso» è un antico aforisma greco (''γνῶθι σεαυτόν'' o ''gnôthi seautón'', tradotto in latino come ''nosce te ipsum'' o, appunto, ''temet nosce'') [[citazioni errate|attribuito erroneamente]] a [[Talete]], [[Solone]], [[Chilone]] e all'oracolo di Apollo. Qualcuno attribuisce la frase a [[Socrate]], vissuto tuttavia in un periodo storico successivo; tale massima può comunque considerarsi uno dei fondamenti della sua filosofia. Stando a quanto narrano [[Platone]] nel ''Protagora'', [[Marco Tullio Cicerone]] nel ''De oratore'', [[Senofonte]] nei ''Detti memorabili di Socrate'', [[Pausania il Periegeta|Pausania]] e [[Plutarco]], un giorno i [[w:Sette savi|sette savi]] si sarebbero riuniti a Delfi e avrebbero scritto a lettere d'oro nel tempio di Apollo tale motto: Γνω̃θι σαυτόν in greco antico (''Nosce te ipsum'' in latino). Tuttavia, stando a quanto riporta [[Giuseppe Fumagalli]], sembrerebbe che il reale significato della frase fosse stato frainteso. Tale frase infatti faceva parte di due versi che indicavano le norme etiche da rispettare nel tempio di Apollo. Questo verso, in particolare, invitava semplicemente i visitatori a chiarirsi bene le idee sulla domanda da porre all'oracolo, prima di interrogarlo. Tuttavia già nel IV secolo a.C. i versi non venivano più interpretati in tal modo.</ref> Voglio confidarti un piccolo segreto: essere l'Eletto è come essere innamorato. Nessuno può dire se sei innamorato, lo sai solo tu. Te ne accorgi per istinto. ('''L'Oracolo''')
*Presto sarai obbligato a fare una scelta. Sì, perché da un lato ci sarà Morpheus, che rischierà la vita, dall'altro la tua in pericolo. Uno di voi due dovrà morire. Chi sarà dipenderà da te. Mi dispiace, ragazzo, mi dispiace tanto. Tu hai buon cuore, e a quelli come te non mi piace dare brutte notizie. Comunque non preoccuparti: non appena avrai varcato quella soglia inizierai a sentirti meglio. Ti ricorderai che non hai mai creduto a queste sciocchezze da chiromante. Sei tu che gestisci la tua vita. Parole tue. ('''L'Oracolo''') {{NDR|a Neo}}
*{{NDR|[[Ultime parole dai film|Ultime parole]]}} Così no. Morire così, no. ('''Switch''') {{NDR|prima che nel mondo reale Cypher le stacchi lo spinotto}}
*Se Morpheus ha ragione, non riuscirò a staccare questa spina. Cioè, se Neo è l'Eletto dovrà per forza accadere un qualche miracolo per fermarmi. Giusto? Come può essere l'Eletto se ci resta secco? ('''Cypher''')
*No! Non ci posso credere! ('''Cypher''')
*Ti sei mai fermato un attimo ad osservarla? Ad ammirare la sua bellezza? La sua genialità? Miliardi di persone che vivono le proprie vite, inconsapevoli. Tu sapevi che la prima Matrix era stata progettata per essere un mondo umano ideale? Dove non si soffriva, e dove erano [[felicità|felici]] tutti quanti, e contenti. Fu un disastro. Nessuno si adattò a quel programma, andarono perduti interi raccolti. Tra noi ci fu chi pensò a... ad errori nel linguaggio di programmazione nel descrivere il vostro mondo ideale, ma io ritengo che, in quanto specie, il genere umano riconosca come propria una realtà di miseria e di sofferenza. Quello del mondo ideale era un sogno dal quale il vostro primitivo cervello cercava, si sforzava, di liberarsi. Ecco perché poi Matrix è stata riprogettata così. All'apice della vostra civiltà. Ho detto "vostra civiltà" di proposito, perché non appena noi cominciammo a pensare per voi diventò la nostra civiltà, e questa naturalmente è la ragione per cui noi ora siamo qui. Evoluzione, Morpheus. Evoluzione. Come per i dinosauri. Guarda dalla finestra: avete fatto il vostro tempo. Il futuro è il nostro mondo, Morpheus. Il futuro è il nostro tempo. ('''Agente Smith''') {{NDR|a Morpheus}}
*Trinity, Zion è più importante di me, di te, perfino di Morpheus. ('''Tank''')
*Mai mandare un essere umano a fare il lavoro di una [[macchina]]. ('''Agente Smith''')
*Vuoi sapere in cosa credo io? Credo che Morpheus conti più per me che non per te. Credo che se veramente lo vuoi salvare allora il mio aiuto ti farà molto comodo. Ed essendo l'ufficiale di grado più elevato in questa nave, se non sei d'accordo credo che puoi andare al diavolo, perché non ti manderei da nessun'altra parte. ('''Trinity''') {{NDR|a Neo}}
*Desidero condividere con te una geniale intuizione che ho avuto, durante la mia missione qui. Mi è capitato mentre cercavo di classificare la vostra specie. Improvvisamente ho capito che voi non siete dei veri [[mammifero|mammiferi]]: tutti i mammiferi di questo pianeta d'istinto sviluppano un naturale equilibrio con l'ambiente circostante, cosa che voi [[uomo|umani]] non fate. Vi insediate in una zona e vi moltiplicate, vi moltiplicate finché ogni risorsa naturale non si esaurisce. E l'unico modo in cui sapete sopravvivere è quello di spostarvi in un'altra zona ricca. C'è un altro organismo su questo pianeta che adotta lo stesso comportamento, e sai qual è? Il [[virus]]. Gli esseri umani sono un'infezione estesa, un cancro per questo pianeta: siete una piaga. E noi siamo la cura. ('''Agente Smith''') {{NDR|a Morpheus}}
*Mi senti, Morpheus? Voglio essere sincero fino in fondo con te. Io odio questo posto. Questo zoo, questa prigione, questa realtà, o come diavolo la chiamate voi, la odio, non la sopporto più. L'odore soprattutto. Ammesso che esista, certo. Ne sono saturato, mi nausea a sentire il tuo fetore. E devo confessarti che ho paura di rimanere in qualche modo infettato dal tuo puzzo repellente. E allora io me ne devo andare di qui, devo essere libero. E la chiave che mi serve è nel tuo cervello, la mia chiave. Quando Zion sarà distrutta non ci sarà più bisogno di me qui, lo capisci o no? Voglio quei codici! Devo riuscire ad arrivare a Zion! E tu adesso devi dirmi come. O parli o, mi dispiace tanto, ti devo uccidere. ('''Agente Smith''') {{NDR|a Morpheus}}
*Schiva questa! ('''Trinity''') {{NDR|Trinity punta una pistola alla tempia dell'agente Jones e, sparando, uccide il corpo che l'agente controlla}}
:''Dodge this!''
*Prima o poi capirai, come ho fatto anch'io, che una cosa è conoscere il sentiero giusto, un'altra è imboccarlo. ('''Morpheus''')
==Dialoghi==
{{cronologico}}
*'''Agente Smith''': Tenente, le avevo dato degli ordini precisi.<br />'''Tenente''': Senta, io faccio solo il mio lavoro. Le sue stronzate sulla giurisdizione se le infili da dove le sono uscite. Può darsi che le piacciano.<br />'''Agente Smith''': Erano ordini per la vostra salvaguardia.<br />'''Tenente''': Eh, una ragazza indifesa, la possiamo gestire. Ho mandato due unità! La stanno portando fuori.<br />'''Agente Smith''': No, Tenente, i suoi uomini saranno già cadaveri.
*{{NDR|Neo apre la porta dopo aver appena letto le frasi di Trinity sul monitor}}<br />'''Neo''': Mai provata la sensazione di non sapere se sei sveglio o se stai ancora sognando?<br />'''Choi''': Mh, tante volte. Si chiama "[[mescalina]]". È l'unico modo per volare.
*'''Trinity''': Ciao, Neo.<br />'''Neo''': Sai come mi chiamo?<br />'''Trinity''': So tante cose di te.<br />'''Neo''': Tu chi sei?<br />'''Trinity''': Mi chiamo Trinity.<br />'''Neo''': Trinity. Trinity che ha... che ha violato i database del fisco?<br />'''Trinity''': È stato tanto tempo fa.<br />'''Neo''': Gesù.<br />'''Trinity''': Cosa?<br />'''Neo''': Eh, non pensavo... che fossi una donna.<br />'''Trinity''': Sì, non sei l'unico.
*'''Trinity''': So perché sei qui, Neo. So cosa stai facendo. So perché non dormi. So perché vivi da solo e perché, una notte dietro l'altra, lavori al tuo computer. Tu stai cercando lui. Lo so perché a suo tempo ho cercato la stessa cosa. E quando lui ha trovato me mi ha detto che non cercavo qualcosa di preciso, ma che cercavo una risposta. È la domanda il nostro chiodo fisso, Neo. È la domanda che ti ha spinto fin qui. E tu la conosci, come la conoscevo io.<br />'''Neo''': Che cos'è Matrix?<br />'''Trinity''': La risposta è intorno a te, Neo. E ti sta cercando. E presto ti troverà, se tu lo vorrai.
*'''Agente Smith''': Come può vedere dalla quantità di carte, la tenevamo d'occhio da diverso tempo, signor Anderson. A quanto pare, lei sta vivendo due vite distinte. In una di queste, lei è Thomas A. Anderson, programmatore per una rispettabile società di informatica. È iscritto alla Previdenza sociale, paga regolarmente le tasse, e... aiuta le vecchiette gettando per loro l'immondizia. L'altra vita lei la passa al computer: è una celebrità tra gli hacker, con il soprannome di Neo, e di fatto ha commesso ogni crimine informatico concepibile e attualmente perseguito. Una di queste vite ha un futuro, l'altra invece no. Voglio comunque mostrarmi generoso e disponibile, signor Anderson: lei è qui perché il suo aiuto ci farebbe comodo. Sappiamo che è stato contattato da un losco individuo, da un personaggio che si fa chiamare "Morpheus". Quello che lei presume di sapere su quest'uomo è irrilevante. È considerato dalle massime autorità il criminale più pericoloso oggi in circolazione. I miei colleghi pensano che io stia sprecando il mio tempo con lei. Ma io sono convinto che lei desidera fare ciò che è giusto. E sono disposto a cancellare la lavagna: potrà ripartire da zero. In cambio io le chiedo solo una certa collaborazione per assicurare un losco terrorista alla giustizia.<br />'''Neo''': Già. È un'offerta molto allettante. Ma io ne ho una migliore. Facciamo così: io le presto il mio dito... {{NDR|fa il gesto del dito [[medio]]}} ...e lei mi fa fare la mia telefonata.<br />'''Agente Smith''': Male, signor Anderson. Sono deluso, molto.<br />'''Neo''': Non mi fanno paura i suoi sistemi da Gestapo. Conosco i miei diritti. Voglio fare la mia telefonata.<br />'''Agente Smith''': Mi dica, signor Anderson, a che serve telefonare quando uno non è neanche capace di parlare? {{NDR|Neo cerca di parlare, ma la sua bocca si richiude su se stessa}} Lei ci darà una mano, signor Anderson, che lo voglia o no. {{NDR|impianta la cimice nell'ombelico di Neo, che grida muto disperatamente}}
[[File:Matrix locations - Sidney Adam Street Bridge (263512030).jpg|thumb|Ponte tra Campbell Street ed Elizabeth Street a Sydney, location per il fittizio ponte di Adam Street, Mega City]]
*{{NDR|In auto sotto al ponte di Adam Street}}<br />'''Switch''': In questo momento c'è una sola [[regole dai film|regola]]: o la nostra via, o vai fuori dai piedi.<br />'''Neo''': Me ne vado. {{NDR|fa per uscire dall'auto}}<br />'''Trinity''' {{NDR|fermandolo}}: Aspetta, Neo, ti prego, fidati di me.<br />'''Neo''': E perché?<br />'''Trinity''': Perché quello che c'è là fuori già lo conosci. È come quella strada: sai esattamente dove porta. E io so che non è qui che tu vuoi stare.
[[File:The.Matrix.glmatrix.3.png|thumb|«Matrix è ovunque. È intorno a noi. Anche adesso, nella stanza in cui siamo. È quello che vedi quando ti affacci alla finestra, o quando accendi il televisore. L'avverti quando vai al lavoro, quando vai in chiesa, quando paghi le tasse. È il mondo che ti è stato messo davanti agli occhi per nasconderti la verità.» (Morpheus)]]
*'''Morpheus''': Immagino... che in questo momento ti sentirai un po' come Alice che ruzzola dentro la tana del Bianconiglio<ref name="carroll"/>, mh?<br />'''Neo''': L'esempio calza.<br />'''Morpheus''': Lo leggo nei tuoi occhi. Hai lo sguardo di un uomo che accetta quello che vede solo perché aspetta di risvegliarsi. E curiosamente non sei lontano dalla verità. Tu credi nel destino, Neo?<br />'''Neo''': No.<br />'''Morpheus''': Perché no?<br />'''Neo''': Perché non mi piace l'idea di non poter gestire la mia vita.<br />'''Morpheus''': Capisco perfettamente ciò che intendi. Adesso ti dico perché sei qui. Sei qui perché intuisci qualcosa che non riesci a spiegarti. Senti solo che c'è. È tutta la vita che hai la sensazione che ci sia qualcosa che non quadra, nel mondo. Non sai bene di che si tratta ma l'avverti. È un chiodo fisso nel cervello. Da diventarci matto. È questa sensazione che ti ha portato da me. Tu sai di cosa sto parlando.<br />'''Neo''': Di Matrix.<br />'''Morpheus''': Ti interessa sapere di che si tratta, che cos'è? Matrix è ovunque. È intorno a noi. Anche adesso, nella stanza in cui siamo. È quello che vedi quando ti affacci alla finestra, o quando accendi il televisore. L'avverti quando vai al lavoro, quando vai in chiesa, quando paghi le tasse. È il mondo che ti è stato messo davanti agli occhi per nasconderti la verità.<br />'''Neo''': Quale verità?<br />'''Morpheus''': Che tu sei uno schiavo, Neo. Come tutti gli altri, sei nato in catene, sei nato in una prigione che non ha sbarre, che non ha mura, che non ha odore. Una prigione per la tua mente. Nessuno di noi è in grado, purtroppo, di descrivere Matrix agli altri. Dovrai scoprire con i tuoi occhi che cos'è. {{NDR|porge due pillole a Neo}} È la tua ultima occasione, se rinunci non ne avrai altre. [[compressa|Pillola]] azzurra, fine della storia: domani ti sveglierai in camera tua, e crederai a quello che vorrai. Pillola rossa, resti nel paese delle meraviglie, e vedrai quant'è profonda la tana del Bianconiglio.<ref name="carroll"/> Ti sto offrendo solo la verità, ricordalo. Niente di più. {{NDR|Neo ingoia la pillola rossa}}
[[File:Red and blue pill.jpg|thumb|«Pillola azzurra, fine della storia: domani ti sveglierai in camera tua, e crederai a quello che vorrai. Pillola rossa, resti nel paese delle meraviglie, e vedrai quant'è profonda la tana del Bianconiglio.» (Morpheus)]]
*{{NDR|Neo è stato recuperato dalle fogne - A casa di Resegotti}}<br />'''Neo''': Sono morto, vero?<br />'''Morpheus''': Tutto l'opposto.
*{{NDR|Neo è stato recuperato dalle fogne - A casa di Resegotti}}<br />'''Neo''': Mi fanno male gli occhi.<br />'''Morpheus''': Perché non li hai mai usati.
*'''Neo''': Morpheus, che cosa mi succede? Dove mi trovo?<br />'''Morpheus''': Più importante del dove è il quando.<br />'''Neo''': Il quando?<br />'''Morpheus''': Tu pensi che siamo nel 1999. Saremo almeno nel 2199. Non posso dirti con esattezza l'anno perché sinceramente non lo so neanch'io. E qualunque mia spiegazione non ti basterebbe. Vieni con me. Guarda tu stesso. Sei sulla mia nave, la Nabucodonosor<ref>Nella versione originale in inglese «Nebuchadnezzar», riferimento al sovrano babilonese [[:w:it:Nabucodonosor II|Nabucodonosor II]].</ref> È un hovercraft. Sei in plancia, adesso. È il nostro cuore operativo dal quale lanciamo il segnale pirata d'ingresso in Matrix.
[[File:Warner Bros. Studio VIP Tour (15609090007).jpg|thumb|«Che vuol dire "reale"? Dammi una definizione di "reale". Se ti riferisci a quello che percepiamo, a quello che possiamo odorare, toccare e vedere, quel reale sono semplici segnali elettrici interpretati dal cervello. Questo è il mondo che tu conosci.» (Morpheus)]]
*{{NDR|All'interno di Struttura}}<br />'''Morpheus''': Questo è Struttura, il nostro programma di caricamento. Possiamo caricare di tutto: vestiti, equipaggiamento, armi, addestramento simulato. Tutto quello di cui abbiamo bisogno.<br />'''Neo''': In questo momento siamo all'interno di un programma?<br />'''Morpheus''': Abbastanza facile da capire. Abiti diversi, spinotti nelle braccia e in testa assenti, anche i tuoi capelli sono cambiati. Il tuo aspetto attuale è quello che noi chiamiamo "immagine residua di sé", la proiezione mentale del tuo io digitale.<br />'''Neo''': Questo non è reale...?<br />'''Morpheus''': Che vuol dire "[[realtà|reale]]"? Dammi una definizione di "reale". Se ti riferisci a quello che percepiamo, a quello che possiamo odorare, toccare e vedere, quel reale sono semplici segnali elettrici interpretati dal cervello. Questo è il mondo che tu conosci. Il mondo com'era alla fine del XX secolo. E che ora esiste solo in quanto parte di una neuro-simulazione interattiva che noi chiamiamo Matrix. Sei vissuto in un mondo fittizio, Neo. Questo è il mondo che esiste oggi. {{NDR|tutt'attorno si materializza la desertica superficie di quel che è rimasto del pianeta Terra}} Benvenuto nella tua desertica nuova realtà.<ref>{{Cfr}} [[Jean Baudrillard]], ''La processione dei simulacri'': «Se abbiamo potuto prendere, come più bella allegoria della simulazione, la favola di [[Jorge Luis Borges|Borges]] in cui i cartografi dell'Impero disegnano una carta così dettagliata che finisce per coprire con la massima precisione il territorio [...] ebbene, per noi questa favola è sorpassata, ha ormai soltanto il fascino discreto dei simulacri del secondo ordine. [...] Il territorio non precede più la carta, né le sopravvive. Ormai è la carta che precede il territorio – {{maiuscoletto|precessione dei simulacri}} – che lo genera; e, se si dovesse riprendere la favola, oggi sono piuttosto i brandelli del territorio che imputridiscono lentamente sull'estensione della carta. Qui e là sono vestigia del reale che sussistono, e non della carta, nei deserti che non sono più quelli dell'Impero, ma il nostro. ''Il deserto del reale stesso''.»</ref> Abbiamo pochi bit, brandelli d'informazione. Ma quello che sappiamo per certo è che un bel giorno, all'inizio del XXI secolo, l'umanità intera si ritrovò unita all'insegna dei festeggiamenti. Grande fu la meraviglia per la nostra magnificenza mentre davamo alla luce I.A.<br />'''Neo''': "I.A." Vuol dire "[[intelligenza artificiale]]".<br />'''Morpheus''': La cui sinistra coscienza produsse una nuova generazione di macchine. Ancora non sappiamo chi colpì per primo, se noi o loro. Sappiamo però che fummo noi ad oscurare il cielo. A quell'epoca loro dipendevano dall'energia solare, e si pensò che forse non sarebbero riuscite a sopravvivere senza una fonte energetica abbondante come il sole. Nel corso della storia il genere umano è dipeso dalle macchine per sopravvivere. Al destino, come sappiamo, non manca il senso dell'ironia. Un corpo umano genera più bioelettricità di una batteria da 120 volt, ed emette oltre sei milioni di calorie. Sfruttando contemporaneamente queste due fonti, le macchine si assicurarono a tempo indefinito tutta l'energia di cui avevano bisogno. Ci sono campi, campi sterminati dove gli esseri umani non nascono: vengono coltivati. A lungo non ci ho voluto credere, poi ho visto quei campi con i miei occhi. Ho visto macchine liquefare i morti affinché nutrissero i vivi per via endovenosa. Dinanzi a quello spettacolo, potendo constatare la loro limpida, raccapricciante precisione, mi è balzata agli occhi l'evidenza della verità. Che cos'è Matrix? È controllo. Matrix è un mondo virtuale elaborato al computer, creato per tenerci sotto controllo, al fine di convertire l'essere umano in questa. {{NDR|mostra una batteria}}
*{{NDR|Neo sanguina dopo una caduta all'interno della simulazione di salto in Struttura}}<br />'''Neo''': Credevo che non fosse reale.<br />'''Morpheus''': La tua mente lo rende reale.<br />'''Neo''': Se vieni ucciso in Matrix, muori qui?<br />'''Morpheus''': Il corpo non sopravvive senza mente.
[[File:Smith Matrix mannequins.jpg|thumb|«Se non sei uno di noi, sei uno di loro. [...] chiunque non sia stato liberato da noi è potenzialmente un Agente. All'interno di Matrix lo sono tutti, e non lo è nessuno. [...] Sono i guardiani, i custodi di ogni accesso, ne hanno tutte le chiavi.» (Morpheus)]]
*'''Morpheus''': Se non sei uno di noi, sei uno di loro.<br />'''Neo''': Chi sono loro?<br />'''Morpheus''': Programmi senzienti. Si muovono, entrano ed escono da qualunque software rimanendo integrati nel sistema. Il che significa che chiunque non sia stato liberato da noi è potenzialmente un Agente. All'interno di Matrix lo sono tutti, e non lo è nessuno. Siamo sempre sopravvissuti nascondendoci e fuggendo da loro. Sono i guardiani, i custodi di ogni accesso, ne hanno tutte le chiavi, per questo spetta a qualcun altro, a qualcun altro affrontarli.
*'''Neo''': Cosa cerchi di dirmi? Che posso schivare le pallottole?<br />'''Morpheus''': No, Neo. Cerco solo di dirti che quando sarai pronto, non ne avrai bisogno.
[[File:Icons of Science Fiction - Matrix Revolutions (15387823612).jpg|thumb|«Trinity: Una Sentinella, una macchina creata per un solo scopo...<br />Dozer: ...cercare e distruggere.»]]
*'''Trinity''': Una Sentinella, una macchina creata per un solo scopo...<br />'''Dozer''': ...cercare e distruggere.
*'''Neo''': Ho tanti ricordi della mia vita. E nessuno è autentico. Che significa?<br />'''Trinity''': Che Matrix non è in grado di dirti chi sei.
[[File:Spoon (21619616885).jpg|thumb|«Ti accorgerai che non è il cucchiaio a piegarsi, ma sei tu stesso!» (Bambino)]]
*'''Bambino''': Non cercare di piegare il cucchiaio. È impossibile. Cerca invece di fare l'unica cosa saggia: giungere alla verità.<br />'''Neo''': Quale verità?<br />'''Bambino''': Che il cucchiaio non esiste.<br />'''Neo''': Il cucchiaio non esiste?<br />'''Bambino''': Allora ti accorgerai che non è il cucchiaio a piegarsi, ma sei tu stesso!
*'''L'Oracolo''': Ti inviterei a sederti, ma tanto so che non lo farai. E non preoccuparti del vaso.<br />'''Neo''': Quale vaso? {{NDR|girandosi fa cadere un vaso}}<br />'''L'Oracolo''': Quel vaso.<br />'''Neo''': Chiedo scusa.<br />'''L'Oracolo''': Ti ho detto di non preoccupartene. Lo farò riparare da uno dei miei ragazzi.<br />'''Neo''': Come lo sapevi?<br />'''L'Oracolo''': Oh... E la domanda successiva che ti frullerà nel cervello sarà: "Lo avrei rotto lo stesso se non avesse detto niente?".
[[File:Chojnow 32 kot.jpg|thumb|«Un déjà vu è un'imperfezione di Matrix. Capita quando cambiano qualcosa.» (Trinity)]]
*{{NDR|Dopo aver visto lo stesso gatto nero due volte}}<br />'''Neo''': Ah. Déjà vu.<br />'''Trinity''': Scusa, che hai detto?<br />'''Neo''': Niente. Ho avuto un piccolo déjà vu. [...] È passato un gatto nero davanti a quella porta, e subito dopo un altro uguale.<br />'''Trinity''': Quanto uguale? Lo stesso gatto?<br />'''Neo''': Forse. Non sono sicuro. [...]<br />'''Trinity''': Un [[déjà vu]] è un'imperfezione di Matrix. Capita quando cambiano qualcosa.
*'''Cypher''' {{NDR|al telefono con Trinity}}: Sono stanco, Trinity. Stanco di questa guerra. Stanco di lottare. Stanco di questa nave. Di sentire freddo, di trangugiare quella brodaglia nauseante tutti i giorni. E soprattutto, sono stanco di Morpheus e dei suoi vaneggiamenti. {{NDR|rivolto al corpo di Morpheus}} Sorpresa, stronzo! Scommetto che non te l'aspettavi. Bene. Cosa non darei per essere lì anch'io; ti spezzeranno... e vorrei tanto essere lì per godermi lo spettacolo. Che sono stato io, eh... tu lo devi sapere.<br />'''Trinity''': Gli hai consegnato Morpheus!?<br />'''Cypher''': Ci aveva presi in giro, Trinity! Ci aveva ingannati! Se tu ci avessi detto la verità, ti avremmo invitato a infilartela nel culo quella pillola rossa!<br />'''Trinity''': Non è vero, Cypher! Lui ci ha liberati tutti.<br />'''Cypher''': Liberati?! Questa la chiami libertà?! Fare solo quello che lui mi dice di fare. Se dovessi scegliere fra questo e Matrix, be'... sceglierei Matrix!<br />'''Trinity''': Matrix non esiste, Cypher.<br />'''Cypher''': Non sono d'accordo, Trinity. Io ritengo che Matrix sia più reale di questo mondo.
*'''Cypher''': No! Non ci posso credere!<br />'''Tank''': Che tu ci creda o no, gran pezzo di merda, adesso finisci abbrustolito! {{NDR|gli spara uccidendolo}}
[[File:El subfusil de Neo en Matrix (5400871349).jpg|thumb|«Tank: Allora, cosa vi serve? A parte un miracolo...<br />Neo: Armi... tante armi.»]]
*'''Tank''': Allora, cosa vi serve? A parte un miracolo...<br />'''Neo''': Armi... tante armi.
*'''Agente Smith''' {{NDR|riferito al suono della metropolitana in arrivo}}: Lo senti quello, signor Anderson? Quello è il suono dell'inevitabilità. È il suono della tua morte. Addio, signor Anderson.<br />'''Neo''' {{NDR|si libera dalla stretta e si salva dall'arrivo del treno}}: Mi chiamo... Mi chiamo Neo!
*'''Trinity''' {{NDR|[[dichiarazioni d'amore dai film|dichiarazione d'amore]]}}: Neo, non ho più paura ormai. L'Oracolo mi aveva detto che mi sarei innamorata e che proprio l'uomo che avrei amato sarebbe stato l'Eletto. Capisci quindi che non te ne puoi andare. Non puoi morire, perché io ti amo. Mi senti, Neo? Io ti amo. E adesso in piedi. {{NDR|bacia Neo e lo fa resuscitare}}<br />'''Neo''' {{NDR|fermando le pallottole a mezz'aria}}: No.<br />'''Tank''': Come fa?<br />'''Morpheus''': È l'Eletto.
==[[Explicit]]==
{{explicit film}}
{{NDR|Al telefono}} So che mi state ascoltando, avverto la vostra presenza. So che avete paura di noi, paura di cambiare. Io non conosco il futuro, non sono venuto qui a dirvi come andrà a finire, sono venuto a dirvi come comincerà. Adesso appenderò il telefono e farò vedere a tutta questa gente, quello che non volete che vedano. Mostrerò loro un mondo senza di voi, un mondo senza regole e controlli, senza frontiere e confini. Un mondo in cui tutto è possibile. Quello che accadrà dopo, dipenderà da voi e da loro. ('''Neo''')
==Citazioni su ''Matrix''==
[[File:Keanu.jpg|thumb|[[Keanu Reeves]] interpreta Neo, protagonista della saga]]
*Abile frullato misto di Bibbia e yoga, metafisica e matematica, kung fu e [[Sergio Leone]], buddhismo e arti marziali, alta tecnologia e messaggi messianici, velo di Maya e ''Alice nel paese delle meraviglie'', e chi più ne trova più ne metta. ([[Irene Bignardi]])
*Anche perché se il mondo intero è Matrix cioè un'enorme concatenazione di vicende costruite in uno studio televisivo o ricreate al computer è normale che vivere in questo contesto sia un'esperienza globalmente disgustosa no? ([[Giuseppe Carlotti]])
*Anche se è traboccante di pretese in senso positivo, per la prima ora circa è intrattenimento semplicione, sebbene ci siano frequenti rimandi a ''[[Blade Runner]]'' (strade piovose e piene di rifiuti) e ''[[Men in Black]]'' (uomini con completi scuri e occhiali da sole). Col tempo però diviene chiaro che i [[Lana e Lilly Wachowski|Wachowski]] sono plagiatori a favore delle pari opportunità, prelevando liberamente da ''[[Star Wars]]'' per la mitologia, da ''[[Die Hard]]'' per i grattacieli, da ''[[Alien]]'' per i personaggi secondari e gli arredi, da ''[[Superman (film)|Superman]]'' e ''[[True Lies]]'' per le acrobazie, da ''[[Videodrome]]'' per la paranoia e persino, Dio ci aiuti, da ''[[The Game - Nessuna regola]]'' per le sciocchezze metafisiche. ([[Jonathan Rosenbaum]])
*Chi ha più di trent'anni fatica ad entrare nella "logica" del film. Chi ne ha meno replica: «è la logica del computer». Inserita in un mixer abilmente shakerato di filosofia orientale e arti marziali, di mitologia e di ''science fiction'' in cui il percorso che condurrà "oltre lo specchio" vede in Neo (vistoso anagramma di One) la neo-Alice travestita da Ulisse. Chi non ama gli effetti speciali ne trova troppi in questo film. Cinema ''patchwork'' quello dei [[Lana e Lilly Wachowski|Wachowski]]? Forse. Ma anche cinema capace di rappresentare un futuro che è già presente nella sua mescolanza (che non è amalgama) di dati, di esperienza e di cultura lontanissimi tra loro. Con un solo difetto di fondo. L'inevitabile, annunciato seguito di un'opera che dovrebbe invece restare un ''unicum''. (''[[il Farinotti]]'')
*Credo che Matrix vada letto, interpretato, come snodo di processi futuri e non come un traguardo. C'è l'idea di spirito come misteriosa forza interiore, atteggiamento irrazionale, pulsione magica o mistica nella cultura del XX secolo. Il Novecento ha segnato la fine del monopolio della spiritualità religiosa per affacciarsi al mondo di un'articolazione delle spiritualità. ([[Enrico Ghezzi]])
*Da un'idea geniale alla [[Philip K. Dick]], i [[Fratelli Wachowsky|fratelli Wachowski]] esibiscono il loro pessimismo ansiogeno e confezionano quello che negli anni diventerà un cult della fantascienza. ([[Leonard Maltin]])
*È il mondo che somiglia a una sala giochi, e non viceversa, e Matrix è un film su cui riflettere... ([[Loredana Lipperini]])
*È sicuramente il più costoso, probabilmente il più cupo, forse il più fantasioso ''cyber-action movie'' degli anni '90. Frutto di una disinvolta ibridazione tra il cinema d'arti marziali di Hong Kong, l'ideologia violenta del videogame, la fantascienza alla [[Philip K. Dick|P.K. Dick]] e la grafica dei fumetti, è un giocattolone divertente a livello figurativo e scenografico e sul piano dell'azione: sdoppiamenti, combattimenti, effetti speciali a iosa. Nel resto è un pastrocchio saccente e misticheggiante. I suoi fautori, interessati e non, sostengono che bisogna vederlo tre volte: la prima per l'impatto emotivo, la seconda per capire la storia, la terza per coglierne i significati più profondi. (''[[il Morandini]]'')
*Effetti visivi innovativi, e grandiosi. Romanticismo nero. Invenzioni divertenti: i personaggi ricevono informazioni direttamente nel cervello, il futurismo elettronico si mescola alle arti marziali della tradizione orientale, che la lavorazione sia avvenuta a Sydney in Australia o altrove non ha importanza, tanto è sempre buio e i paesaggi urbani sono diapositive immensamente ingrandite. ([[Lietta Tornabuoni]])
*I fratelli Wachowski, anche sceneggiatori, attingono alle filosofie orientali e alla fantascienza di [[Philip K. Dick]] (e mettono in mano a Neo ''Simulacri e simulazione'' di [[Jean Baudrillard|Baudrillard]]) per asserire che il mondo è illusione e la realtà virtuale è un incubo. I Wachowski riescono a tenere sotto controllo un intreccio complesso, ma forse non sono all'altezza per costruire una saga che ha l'ambizione di coronare quasi mezzo secolo di fantascienza letteraria e cinematografica; e sono troppi i debiti non dichiarati, da ''[[Zardoz]]'' a ''[[Terminator]]''. Non mancano, però, la suggestione e il divertimento. (''[[Il Mereghetti]]'')
*Incuranti dall'ondata di pernacchie da cui sono stati travolti nella loro opera prima, e tutti invano hanno sperato ultima, l'indecente thriller saffico ''[[Bound - Torbido inganno|Bound]]'', i fratelli Larry e Andy Wachowski hanno virato di parecchi gradi abbracciando il cinema dell'irrealtà. E qui viene il difficile per chi deve raccontare il film ai lettori, anche se il dovere professionale gli ha imposto di restare imperterrito al proprio posto per i 136 minuti (interminabili) del film, tenendo gli occhi e, purtroppo, anche le orecchie, aperti. Con incommensurabile invidia per chi, grazie al favore delle tenebre, se l'è invece svignata già nel primo tempo. ([[Massimo Bertarelli]])
*La [[televisione]] condiziona la vita della gente. La televisione è Matrix. ([[Giuseppe Carlotti]])
*Ma voi c'avete presente il film ''Matrix''? [...] Ve faccio capì come faceva Neo, eh? Guardate, eh. Arrivava il proiettile sparato dal cattivone, un proiettile speciale. Rallenty. Primo proiettile: schivato. Secondo proiettile. A un certo punto il proiettile si avvicina a un millimetro dalla faccia e lui proprio – me lo so' studiato – proprio le parole precise, lui arriva il proiettile e fa: bu-cio de cu-looo! (''[[Boris - Il film]]'')
*Nei quindici anni che separano la fantascienza di ''Matryx'' {{NDR|sic}} da quella di ''[[Blade Runner]]'' l'elemento umano, a dispetto di quanto dichiarano i due brillanti fratelli Wachowski, si è perso nella confusione narrativa (provate, per piacere, a riraccontare la trama del film e gli andirivieni tra le due realtà) e nelle trovate tecniche. Ancora più lontano è il ricordo del gruppo di resistenti di ''[[Fahrenheit 451 (film)|Fahrenheit 451]]''. Forse i Wachowski pensano di aver fatto un film sulla ricerca di un nuovo umanesimo, ma dovrebbero sapere che il mezzo è il messaggio: e ''Matryx'' {{NDR|sic}} è invece il trionfo di quella cultura cyber di cui denuncia l'oppressione. ([[Irene Bignardi]])
*Quando un proiettile lascia la canna di una pistola, diretto al tuo cervello, viaggia a circa 3000 km all'ora. [[Keanu Reeves]] non sarebbe mai riuscito a evitarne uno proprio come i Wachowski non hanno saputo confezionare un seguito coerente di ''Matrix''. (''[[Dark Wolverine (fumetto)|Dark Wolverine]]'')
*Rimpolpato con azione non-stop e una mega dose di effetti speciali, questa montagna russa fantascientifica inizia con la paranoica premessa che dei malvagi cospiratori hanno intrappolato l'intera umanità in una rete di illusioni la quale rafforza il loro controllo rendendoci ciechi nei confronti della realtà. La trama cambia marcia ogni qualvolta si rischia di rimanere a corto di energia, mantenendo lo spettacolo vivace quanto ridicolo. ([[David Sterritt]])
*Sembra complicatissimo il messaggio di ''Matrix'', e mai come ora si è confuso con il "medium", ma forse è semplice. I fratelli Larry e Andy Wachowski, che ai tempi del lesbo thriller ''[[Bound - Torbido inganno|Bound]]'' sembravano due porcelloni, ci mandano a dire che viviamo comandati da una Intelligenza Artificiale, in una realtà virtuale che solo il potere della mente rende tangibile. È Matrix, tesoro, la Matrice. Basterebbe ancora una domanda per risalire alla Causa Prima, forse a Dio. Insomma, la Vita è sogno, parola di computer. ([[Maurizio Porro]])
*Sequenza interessante: [[Keanu Reeves]] viene immobilizzato e gli viene infilato nella pancia (attraverso l'ombelico, parrebbe) una specie di scorpione che permetterà di seguire tutte le sue mosse. Immagine cruciale: campi infiniti di innumerevoli feti umani contenuti in sacchi di plastica trasparente, appesi a sostegni come piante d'uno sterminato frutteto, che respirano, sognano e vengono allevati per nutrire con la loro energia vitale le macchine padrone degli uomini. Le cose belle di «Matrix» sono queste: il resto è un pastrocchio pomposo e sentenzioso, pretensioso e misticheggiante, inzeppato di quei motti confusi e altisonanti che impressionano i ragazzini e gli autodidatti. ([[Lietta Tornabuoni]])
*Un trip condiviso, un varco attraverso un ipotetico oscuro futuro. È la più convincente visione fantascientifica dopo ''[[Blade Runner]]''. ([[Manohla Dargis]])
===[[Jean Baudrillard]]===
*C'è un equivoco di fondo, ed è la ragione per cui ho esitato finora a parlare di Matrix. Dopo il primo episodio, lo staff dei Wachowski mi aveva contattato per coinvolgermi nei film successivi, ma non c'era neanche da parlarne! [...] Queste persone considerano l'ipotesi del virtuale come un dato di fatto e la trasformano in fantasma visibile. Ma la caratteristica di questo universo, è appunto il fatto che non si possono più utilizzare le categorie del reale per parlarne.
*Ci sono già stati altri film che trattavano questa crescente indistinzione fra reale e virtuale. [[The Truman Show|Truman Show]], [[Minority Report]] o anche [[Mulholland Drive]], il capolavoro di [[David Lynch]]. Matrix vale soprattutto come sintesi parossistica di tutto questo. Ma il dispositivo qui è più rozzo e non suscita veramente il turbamento. O i personaggi sono nella Matrice, cioè nella digitalizzazione delle cose. O sono radicalmente al di fuori, cioè a Zion, la città di coloro che resistono. In effetti, sarebbe interessante mostrare ciò che accade sul punto di giuntura dei due mondi. Ma quello che è soprattutto imbarazzante in questo film, è che il nuovo problema posto dalla simulazione qui è confuso con quello, molto classico, dell'illusione, che si trovava già in Platone. Il vero equivoco è qui. Il mondo visto come illusione radicale è un problema che si è posto a tutte le grandi culture e che da esse è stato risolto con l'arte e la simbolizzazione. Quello che noialtri abbiamo inventato per sopportare questa sofferenza, è un reale simulato, un universo virtuale da dove è espurgato tutto ciò che c'è di pericoloso, di negativo, e che soppianta ormai il reale, fino a diventarne la soluzione finale. Ora, Matrix è assolutamente all'interno di questo meccanismo! Tutto quanto appartiene all'ordine del sogno, dell'utopia, della fantasia, qui è dato vedere, "realizzato". Siamo nella trasparenza integrale. Matrix, è un po' il film sulla Matrice che avrebbe potuto fabbricare la Matrice.
*Matrix dà l'immagine di un'onnipotenza monopolistica della situazione attuale, e collabora dunque alla sua rifrazione. In fondo, la sua diffusione su scala mondiale fa parte del film stesso. Qui, bisogna riprendere [[Marshall McLuhan|McLuhan]]: il medium è il messaggio. Il messaggio di Matrix è la sua stessa diffusione, per contaminazione proliferante e incontrollabile.
===Frasi promozionali===
[[File:The matrix has you.png|220px|right]]
*[...] abbi paura del futuro.
:[...] ''be afraid of the future.''<ref name="mymovies 2">Dalla locandina in inglese. {{Cfr}} [http://www.mymovies.it/film/1999/matrix/poster/2/ ''Poster 2 - Matrix''], ''Mymovies.it''</ref>
*[...] comincia la battaglia per il futuro.
:[...] ''the fight for the future begins.''<ref>Dalla locandina in inglese. {{Cfr}} [http://www.mymovies.it/film/1999/matrix/poster/1/ ''Poster 1 - Matrix''], ''Mymovies.it''</ref>
*Credete all'incredibile.<ref>Dalla locandina in italiano. {{Cfr}} [http://www.filmtv.it/film/18377/matrix/foto/116126/ ''Foto locandina da Matrix''], ''FilmTV.it''</ref>
*Dimentica tutto ciò che sai. Dimentica tutto ciò che hai visto.
:''Forget everything you know. Forget everything you've seen.''<ref>Dal trailer in inglese. {{Cfr}} [https://www.youtube.com/watch?v=vKQi3bBA1y8 ''The Matrix (1999) Official Trailer #1 - Sci-Fi Action Movie''], ''YouTube.com''</ref>
*Matrix ti possiede.
:''The Matrix has you.''<ref name="mymovies 2"/><ref>La frase compare anche all'inizio del film sul monitor del computer di Neo. Nel doppiaggio italiano Neo la legge come «Matrix ha te».</ref>
==Note==
<references/>
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{Matrix}}
{{vetrina|1|dicembre|2008|film}}
[[Categoria:Film d'azione]]
[[Categoria:Film di arti marziali]]
[[Categoria:Film di fantascienza]]
[[Categoria:Film premi Oscar]]
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/* Dialoghi */
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wikitext
text/x-wiki
{{Film
|titolo = Matrix
|titolooriginale = The Matrix
|genere = azione, fantascienza
|regista = [[Lana e Lilly Wachowski|Lana Wachowski]] e [[Lana e Lilly Wachowski|Lilly Wachowski]]
|soggetto = Lana Wachowski e Lilly Wachowski
|sceneggiatore = Lana Wachowski e Lilly Wachowski
|attori=
*[[Keanu Reeves]]: Thomas A. Anderson, noto come "Neo"
*[[Laurence Fishburne]]: Morpheus
*[[Carrie-Anne Moss]]: Trinity
*[[Hugo Weaving]]: agente Smith
*[[Joe Pantoliano]]: Cypher
*[[Julian Arahanga]]: Apoc
*[[Tim Cortent]]: Dozer
*[[Marcus Chong]]: Tank
*[[Matt Doran]]: Mouse
*[[Gloria Foster]]: l'Oracolo
*[[Belinda McClory]]: Switch
*[[Paul Goddard]]: agente Brown
*[[Robert Taylor (attore australiano)|Robert Taylor]]: agente Jones
*[[Ada Nicodemou]]: DuJour
|doppiatoriitaliani=
*[[Luca Ward]]: Thomas A. Anderson, noto come "Neo"
*[[Massimo Corvo]]: Morpheus
*[[Emanuela Rossi]]: Trinity
*[[Ennio Coltorti]]: agente Smith
*[[Sergio Di Giulio]]: Cypher
*[[Enrico Di Troia]]: Apoc
*[[Stefano Mondini]]: Dozer
*[[Fabrizio Vidale]]: Tank
*[[Nanni Baldini]]: Mouse
*[[Vittoria Febbi]]: l'Oracolo
*[[Claudia Razzi]]: Switch
|note =
*Vincitore di 4 '''[[:Categoria:Film premi Oscar|premi Oscar]] (2000)''':
**Miglior montaggio
**Migliori effetti speciali
**Miglior montaggio sonoro
**Miglior sonoro
}}
'''''Matrix''''', film del 1999 con [[Keanu Reeves]], [[Laurence Fishburne]], [[Carrie-Anne Moss]] e [[Hugo Weaving]], regia di [[Lana e Lilly Wachowski]].
{{tagline|Credete all'incredibile.}}
==[[Incipit]]==
{{incipit film}}
{{NDR|Voci fuori campo, al telefono}}<br />'''Cypher''': Sì?<br />'''Trinity''': Tutto procede bene?<br />'''Cypher''': Non toccava a te darmi il cambio.<br />'''Trinity''': Lo so, ma non so stare senza fare niente.<br />'''Cypher''': Lui ti piace, ammettilo, ti piace osservarlo.<br />'''Trinity''': Non essere ridicolo.<br />'''Cypher''': Dovremo sacrificarlo.<br />'''Trinity''': Morpheus è convinto che sia l'Eletto.<br />'''Cypher''': E tu?<br />'''Trinity''': Cosa penso io non ha importanza.<br />'''Cypher''': Tu non ci credi, eh?<br />'''Trinity''': Hai sentito quel rumore?<br />'''Cypher''': No, quale?<br />'''Trinity''': Sei sicuro che questa linea è pulita?<br />'''Cypher''': Certo che sono sicuro.<br />'''Trinity''': Meglio chiudere.
==Frasi==
{{cronologico}}
[[Immagine:TheMatrix.png|thumb|Le frasi di Trinity che compaiono sul monitor di Neo]]
*{{NDR|Leggendo le frasi di Trinity che compaiono sul proprio monitor}}<br />"Svegliati, Neo. Matrix... ha te... Segui il Coniglio Bianco..."<ref name="carroll">Il riferimento è al Coniglio Bianco (o Bianconiglio), personaggio de ''Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie'' di [[Lewis Carroll]].</ref> ('''Neo''')
*Ma guarda che situazione! Perché proprio a me? Che cosa ho fatto? Non sono nessuno, non ho fatto niente, niente! ('''Neo''')
*Tu sei l'Eletto, Neo. Vedi, tu hai passato gli ultimi anni a cercare me, ma io... è una vita... una vita intera che cerco te. ('''Morpheus''') {{NDR|al telefono con Neo}}
*È stata una lunga attesa, lunga ed estenuante. ('''Morpheus''') {{NDR|incontrando Neo per la prima volta}}
*[...] allacciati la cintura, Alice, che da adesso di meraviglie ne vedrai un bel po'.<ref name="carroll"/><ref>Nella versione originale in inglese la battuta è: «''Buckle your seatbelt Dorothy, 'cause Kansas is going bye-bye.''», riferimento a ''Il Meraviglioso Mago di Oz'' di [[Lyman Frank Baum]].</ref> ('''Cypher''') {{NDR|a Neo}}
[[File:Matrix like corridor.jpg|thumb|«Hai mai fatto un sogno tanto realistico da sembrarti vero? E se da un sogno così non ti dovessi più svegliare? Come potresti distinguere il mondo dei sogni da quello della realtà?» (Morpheus)]]
*Hai mai fatto un [[sogno e realtà|sogno]] tanto realistico da sembrarti vero? E se da un sogno così non ti dovessi più svegliare? Come potresti distinguere il mondo dei sogni da quello della [[sogno e realtà|realtà]]? ('''Morpheus''') {{NDR|a Neo}}
*Benvenuto nel mondo vero. ('''Morpheus''') {{NDR|accogliendo Neo nel mondo reale}}
:''Welcome to the real world.''
*C'eravamo dati una [[regole dai film|regola]]: mai liberare un individuo che ha raggiunto una certa età. È pericoloso. Il cervello stenta a rifiutare il passato. L'ho già visto parecchie volte. Mi dispiace, stavolta l'ho fatto perché... dovevo. Quando Matrix era in costruzione, c'era un uomo nato al suo interno che aveva la capacità di fare, di cambiare quello che voleva, di reimpostare Matrix a suo piacimento. Fu lui che riuscì a liberare i primi di noi, a insegnarci la verità. E fintanto che Matrix esisterà, la razza umana non sarà libera. Dopo la sua morte l'Oracolo profetizzò il suo ritorno, che avrebbe preannunciato la distruzione di Matrix, la fine della guerra e la liberazione del nostro popolo. È per questo che alcuni di noi hanno passato tutta la vita esplorando Matrix per cercare lui. Io ho agito così perché... penso che la ricerca sia finita. ('''Morpheus''') {{NDR|a Neo}}
*[...] io e mio fratello Dozer siamo puri al 100%, esseri umani vecchia maniera generati e cresciuti liberi qui, nel mondo reale. Genuini figli di Zion. ('''Tank''')
[[File:Sion.PNG|thumb|«L'ultima vera città, il solo posto che abbiamo.» (Tank) Punto in cui è collocata la fittizia città sotterranea di Zion]]
*L'ultima vera città, il solo posto che abbiamo. ('''Tank''') {{NDR|riferendosi a Zion}}
*È un programma d'allenamento. È simile alla realtà programmata di Matrix. Le [[regole dai film|regole]] di base sono le stesse, come la gravità, e ricorda che queste regole sono simili a quelle di un sistema di elaborazione dati: alcune possono essere eluse, altre infrante. ('''Morpheus''') {{NDR|all'interno del programma di allenamento di Struttura}}
*Credi sia aria, quella che respiri ora? ('''Morpheus''') {{NDR|all'interno del programma di allenamento di Struttura}}
*Sei più veloce di così. Non pensare di esserlo, convinciti di esserlo. Smettila di provare a colpirmi, colpiscimi! ('''Morpheus''') {{NDR|Neo e Morpheus si sfidano in un combattimento di Kung fu all'interno del programma di allenamento di Struttura}}
*Cerco di aprirti la mente, Neo, ma posso solo indicarti la soglia, sei tu quello che la deve attraversare. ('''Morpheus''') {{NDR|all'interno del programma di allenamento di Struttura}}
*Devi lasciarti tutto dietro, Neo. Paura, dubbio, scetticismo. Sgombra la tua mente. ('''Morpheus''') {{NDR|all'interno della simulazione di salto di Struttura}}
*La prima volta cadono tutti quanti. ('''Cypher''') {{NDR|riferito alla caduta di Neo all'interno della simulazione di salto di Struttura}}
[[File:Matrix locations - Sidney Woman in the red dress (262962547).jpg|thumb|Location a Sydney in cui è stata ripresa la scena della ragazza con il vestito rosso]]
*Matrix è un sistema, Neo. E quel sistema è nostro nemico. Ma quando ci sei dentro ti guardi intorno e cosa vedi? Uomini d'affari, insegnanti, avvocati, falegnami... le proiezioni mentali della gente che vogliamo salvare. Ma finché non le avremo salvate, queste persone faranno parte di quel sistema, e questo le rende nostre nemiche. Devi capire che la maggior parte di loro non è pronta per essere scollegata. Tanti di loro sono così assuefatti, così disperatamente dipendenti dal sistema, che combatterebbero per difenderlo. ('''Morpheus''') {{NDR|a Neo, all'interno del programma di tirocinio di Struttura}}
*Senti, so a cosa pensi. Perché anch'io ora penso alla stessa cosa. Anzi, per la verità me lo chiedo da quando sono arrivato qui. Per quale masochistica ragione non ho scelto la pillola azzurra? ('''Cypher''') {{NDR|a Neo}}
*{{NDR|Al ristorante con l'Agente Smith}} Vede, io so che questa bistecca non esiste. So che quando la infilerò in bocca Matrix suggerirà al mio cervello che è succosa e deliziosa. Dopo nove anni sa che cosa ho capito? {{NDR|mastica con goduria il boccone di carne}} Che l'[[ignoranza]] è un bene.<ref>Nel doppiaggio originale, è un [[proverbi inglesi|proverbio inglese]]: «''Ignorance is bliss''» (letteralmente «l'ignoranza è una beatitudine»). {{Cfr}} anche [[Thomas Gray]], ''[[:w:en:source:Ode on a Distant Prospect of Eton College|Ode on a Distant Prospect of Eton College]]'': «''Where ignorance is bliss, | 'Tis folly to be wise.''» («''Dove l'ignoranza è beatitudine, | è stoltezza essere saggi.''»)</ref> ('''Cypher''')
*Negare i nostri [[impulso|impulsi]] primordiali è negare la sola cosa che ci rende umani. ('''Mouse''')
*Vi invito a osservare che i segnali "allacciare le cinture" e "non fumare" sono accesi. Appoggiatevi allo schienale e buon volo! ('''Tank''') {{NDR|prima che l'equipaggio entri dentro Matrix}}
*Sai cosa dice quella scritta? {{NDR|riferita la frase latina ''Temet Nosce'', intagliata su un pannello di legno posto sopra l'ingresso della cucina dell'Oracolo<ref>Lo stesso pannello ricomparirà nel terzo capitolo della saga ''[[Matrix Revolutions]]''.</ref>}} "[[Conoscere se stessi|Conosci te stesso]]".<ref>«Conosci te stesso» è un antico aforisma greco (''γνῶθι σεαυτόν'' o ''gnôthi seautón'', tradotto in latino come ''nosce te ipsum'' o, appunto, ''temet nosce'') [[citazioni errate|attribuito erroneamente]] a [[Talete]], [[Solone]], [[Chilone]] e all'oracolo di Apollo. Qualcuno attribuisce la frase a [[Socrate]], vissuto tuttavia in un periodo storico successivo; tale massima può comunque considerarsi uno dei fondamenti della sua filosofia. Stando a quanto narrano [[Platone]] nel ''Protagora'', [[Marco Tullio Cicerone]] nel ''De oratore'', [[Senofonte]] nei ''Detti memorabili di Socrate'', [[Pausania il Periegeta|Pausania]] e [[Plutarco]], un giorno i [[w:Sette savi|sette savi]] si sarebbero riuniti a Delfi e avrebbero scritto a lettere d'oro nel tempio di Apollo tale motto: Γνω̃θι σαυτόν in greco antico (''Nosce te ipsum'' in latino). Tuttavia, stando a quanto riporta [[Giuseppe Fumagalli]], sembrerebbe che il reale significato della frase fosse stato frainteso. Tale frase infatti faceva parte di due versi che indicavano le norme etiche da rispettare nel tempio di Apollo. Questo verso, in particolare, invitava semplicemente i visitatori a chiarirsi bene le idee sulla domanda da porre all'oracolo, prima di interrogarlo. Tuttavia già nel IV secolo a.C. i versi non venivano più interpretati in tal modo.</ref> Voglio confidarti un piccolo segreto: essere l'Eletto è come essere innamorato. Nessuno può dire se sei innamorato, lo sai solo tu. Te ne accorgi per istinto. ('''L'Oracolo''')
*Presto sarai obbligato a fare una scelta. Sì, perché da un lato ci sarà Morpheus, che rischierà la vita, dall'altro la tua in pericolo. Uno di voi due dovrà morire. Chi sarà dipenderà da te. Mi dispiace, ragazzo, mi dispiace tanto. Tu hai buon cuore, e a quelli come te non mi piace dare brutte notizie. Comunque non preoccuparti: non appena avrai varcato quella soglia inizierai a sentirti meglio. Ti ricorderai che non hai mai creduto a queste sciocchezze da chiromante. Sei tu che gestisci la tua vita. Parole tue. ('''L'Oracolo''') {{NDR|a Neo}}
*{{NDR|[[Ultime parole dai film|Ultime parole]]}} Così no. Morire così, no. ('''Switch''') {{NDR|prima che nel mondo reale Cypher le stacchi lo spinotto}}
*Se Morpheus ha ragione, non riuscirò a staccare questa spina. Cioè, se Neo è l'Eletto dovrà per forza accadere un qualche miracolo per fermarmi. Giusto? Come può essere l'Eletto se ci resta secco? ('''Cypher''')
*No! Non ci posso credere! ('''Cypher''')
*Ti sei mai fermato un attimo ad osservarla? Ad ammirare la sua bellezza? La sua genialità? Miliardi di persone che vivono le proprie vite, inconsapevoli. Tu sapevi che la prima Matrix era stata progettata per essere un mondo umano ideale? Dove non si soffriva, e dove erano [[felicità|felici]] tutti quanti, e contenti. Fu un disastro. Nessuno si adattò a quel programma, andarono perduti interi raccolti. Tra noi ci fu chi pensò a... ad errori nel linguaggio di programmazione nel descrivere il vostro mondo ideale, ma io ritengo che, in quanto specie, il genere umano riconosca come propria una realtà di miseria e di sofferenza. Quello del mondo ideale era un sogno dal quale il vostro primitivo cervello cercava, si sforzava, di liberarsi. Ecco perché poi Matrix è stata riprogettata così. All'apice della vostra civiltà. Ho detto "vostra civiltà" di proposito, perché non appena noi cominciammo a pensare per voi diventò la nostra civiltà, e questa naturalmente è la ragione per cui noi ora siamo qui. Evoluzione, Morpheus. Evoluzione. Come per i dinosauri. Guarda dalla finestra: avete fatto il vostro tempo. Il futuro è il nostro mondo, Morpheus. Il futuro è il nostro tempo. ('''Agente Smith''') {{NDR|a Morpheus}}
*Trinity, Zion è più importante di me, di te, perfino di Morpheus. ('''Tank''')
*Mai mandare un essere umano a fare il lavoro di una [[macchina]]. ('''Agente Smith''')
*Vuoi sapere in cosa credo io? Credo che Morpheus conti più per me che non per te. Credo che se veramente lo vuoi salvare allora il mio aiuto ti farà molto comodo. Ed essendo l'ufficiale di grado più elevato in questa nave, se non sei d'accordo credo che puoi andare al diavolo, perché non ti manderei da nessun'altra parte. ('''Trinity''') {{NDR|a Neo}}
*Desidero condividere con te una geniale intuizione che ho avuto, durante la mia missione qui. Mi è capitato mentre cercavo di classificare la vostra specie. Improvvisamente ho capito che voi non siete dei veri [[mammifero|mammiferi]]: tutti i mammiferi di questo pianeta d'istinto sviluppano un naturale equilibrio con l'ambiente circostante, cosa che voi [[uomo|umani]] non fate. Vi insediate in una zona e vi moltiplicate, vi moltiplicate finché ogni risorsa naturale non si esaurisce. E l'unico modo in cui sapete sopravvivere è quello di spostarvi in un'altra zona ricca. C'è un altro organismo su questo pianeta che adotta lo stesso comportamento, e sai qual è? Il [[virus]]. Gli esseri umani sono un'infezione estesa, un cancro per questo pianeta: siete una piaga. E noi siamo la cura. ('''Agente Smith''') {{NDR|a Morpheus}}
*Mi senti, Morpheus? Voglio essere sincero fino in fondo con te. Io odio questo posto. Questo zoo, questa prigione, questa realtà, o come diavolo la chiamate voi, la odio, non la sopporto più. L'odore soprattutto. Ammesso che esista, certo. Ne sono saturato, mi nausea a sentire il tuo fetore. E devo confessarti che ho paura di rimanere in qualche modo infettato dal tuo puzzo repellente. E allora io me ne devo andare di qui, devo essere libero. E la chiave che mi serve è nel tuo cervello, la mia chiave. Quando Zion sarà distrutta non ci sarà più bisogno di me qui, lo capisci o no? Voglio quei codici! Devo riuscire ad arrivare a Zion! E tu adesso devi dirmi come. O parli o, mi dispiace tanto, ti devo uccidere. ('''Agente Smith''') {{NDR|a Morpheus}}
*Schiva questa! ('''Trinity''') {{NDR|Trinity punta una pistola alla tempia dell'agente Jones e, sparando, uccide il corpo che l'agente controlla}}
:''Dodge this!''
*Prima o poi capirai, come ho fatto anch'io, che una cosa è conoscere il sentiero giusto, un'altra è imboccarlo. ('''Morpheus''')
==Dialoghi==
{{cronologico}}
*'''Agente Smith''': Tenente, le avevo dato degli ordini precisi.<br />'''Tenente''': Senta, io faccio solo il mio lavoro. Le sue stronzate sulla giurisdizione se le infili da dove le sono uscite. Può darsi che le piacciano.<br />'''Agente Smith''': Erano ordini per la vostra salvaguardia.<br />'''Tenente''': Eh, una ragazza indifesa, la possiamo gestire. Ho mandato due unità! La stanno portando fuori.<br />'''Agente Smith''': No, Tenente, i suoi uomini saranno già cadaveri.
*{{NDR|Neo apre la porta dopo aver appena letto le frasi di Trinity sul monitor}}<br />'''Neo''': Mai provata la sensazione di non sapere se sei sveglio o se stai ancora sognando?<br />'''Choi''': Mh, tante volte. Si chiama "[[mescalina]]". È l'unico modo per volare.
*'''Trinity''': Ciao, Neo.<br />'''Neo''': Sai come mi chiamo?<br />'''Trinity''': So tante cose di te.<br />'''Neo''': Tu chi sei?<br />'''Trinity''': Mi chiamo Trinity.<br />'''Neo''': Trinity. Trinity che ha... che ha violato i database del fisco?<br />'''Trinity''': È stato tanto tempo fa.<br />'''Neo''': Gesù.<br />'''Trinity''': Cosa?<br />'''Neo''': Eh, non pensavo... che fossi una donna.<br />'''Trinity''': Sì, non sei l'unico.
*'''Trinity''': So perché sei qui, Neo. So cosa stai facendo. So perché non dormi. So perché vivi da solo e perché, una notte dietro l'altra, lavori al tuo computer. Tu stai cercando lui. Lo so perché a suo tempo ho cercato la stessa cosa. E quando lui ha trovato me mi ha detto che non cercavo qualcosa di preciso, ma che cercavo una risposta. È la domanda il nostro chiodo fisso, Neo. È la domanda che ti ha spinto fin qui. E tu la conosci, come la conoscevo io.<br />'''Neo''': Che cos'è Matrix?<br />'''Trinity''': La risposta è intorno a te, Neo. E ti sta cercando. E presto ti troverà, se tu lo vorrai.
*'''Agente Smith''': Come può vedere dalla quantità di carte, la tenevamo d'occhio da diverso tempo, signor Anderson. A quanto pare, lei sta vivendo due vite distinte. In una di queste, lei è Thomas A. Anderson, programmatore per una rispettabile società di informatica. È iscritto alla Previdenza sociale, paga regolarmente le tasse, e... aiuta le vecchiette gettando per loro l'immondizia. L'altra vita lei la passa al computer: è una celebrità tra gli hacker, con il soprannome di Neo, e di fatto ha commesso ogni crimine informatico concepibile e attualmente perseguito. Una di queste vite ha un futuro, l'altra invece no. Voglio comunque mostrarmi generoso e disponibile, signor Anderson: lei è qui perché il suo aiuto ci farebbe comodo. Sappiamo che è stato contattato da un losco individuo, da un personaggio che si fa chiamare "Morpheus". Quello che lei presume di sapere su quest'uomo è irrilevante. È considerato dalle massime autorità il criminale più pericoloso oggi in circolazione. I miei colleghi pensano che io stia sprecando il mio tempo con lei. Ma io sono convinto che lei desidera fare ciò che è giusto. E sono disposto a cancellare la lavagna: potrà ripartire da zero. In cambio io le chiedo solo una certa collaborazione per assicurare un losco terrorista alla giustizia.<br />'''Neo''': Già. È un'offerta molto allettante. Ma io ne ho una migliore. Facciamo così: io le presto il mio dito... {{NDR|fa il gesto del dito [[medio]]}} ...e lei mi fa fare la mia telefonata.<br />'''Agente Smith''': Male, signor Anderson. Sono deluso, molto.<br />'''Neo''': Non mi fanno paura i suoi sistemi da Gestapo. Conosco i miei diritti. Voglio fare la mia telefonata.<br />'''Agente Smith''': Mi dica, signor Anderson, a che serve telefonare quando uno non è neanche capace di parlare? {{NDR|Neo cerca di parlare, ma la sua bocca si richiude su se stessa}} Lei ci darà una mano, signor Anderson, che lo voglia o no. {{NDR|impianta la cimice nell'ombelico di Neo, che grida muto disperatamente}}
[[File:Matrix locations - Sidney Adam Street Bridge (263512030).jpg|thumb|Ponte tra Campbell Street ed Elizabeth Street a Sydney, location per il fittizio ponte di Adam Street, Mega City]]
*{{NDR|In auto sotto al ponte di Adam Street}}<br />'''Switch''': In questo momento c'è una sola [[regole dai film|regola]]: o la nostra via, o vai fuori dai piedi.<br />'''Neo''': Me ne vado. {{NDR|fa per uscire dall'auto}}<br />'''Trinity''' {{NDR|fermandolo}}: Aspetta, Neo, ti prego, fidati di me.<br />'''Neo''': E perché?<br />'''Trinity''': Perché quello che c'è là fuori già lo conosci. È come quella strada: sai esattamente dove porta. E io so che non è qui che tu vuoi stare.
[[File:The.Matrix.glmatrix.3.png|thumb|«Matrix è ovunque. È intorno a noi. Anche adesso, nella stanza in cui siamo. È quello che vedi quando ti affacci alla finestra, o quando accendi il televisore. L'avverti quando vai al lavoro, quando vai in chiesa, quando paghi le tasse. È il mondo che ti è stato messo davanti agli occhi per nasconderti la verità.» (Morpheus)]]
*'''Morpheus''': Immagino... che in questo momento ti sentirai un po' come Alice che ruzzola dentro la tana del Bianconiglio<ref name="carroll"/>, mh?<br />'''Neo''': L'esempio calza.<br />'''Morpheus''': Lo leggo nei tuoi occhi. Hai lo sguardo di un uomo che accetta quello che vede solo perché aspetta di risvegliarsi. E curiosamente non sei lontano dalla verità. Tu credi nel destino, Neo?<br />'''Neo''': No.<br />'''Morpheus''': Perché no?<br />'''Neo''': Perché non mi piace l'idea di non poter gestire la mia vita.<br />'''Morpheus''': Capisco perfettamente ciò che intendi. Adesso ti dico perché sei qui. Sei qui perché intuisci qualcosa che non riesci a spiegarti. Senti solo che c'è. È tutta la vita che hai la sensazione che ci sia qualcosa che non quadra, nel mondo. Non sai bene di che si tratta ma l'avverti. È un chiodo fisso nel cervello. Da diventarci matto. È questa sensazione che ti ha portato da me. Tu sai di cosa sto parlando.<br />'''Neo''': Di Matrix.<br />'''Morpheus''': Ti interessa sapere di che si tratta, che cos'è? Matrix è ovunque. È intorno a noi. Anche adesso, nella stanza in cui siamo. È quello che vedi quando ti affacci alla finestra, o quando accendi il televisore. L'avverti quando vai al lavoro, quando vai in chiesa, quando paghi le tasse. È il mondo che ti è stato messo davanti agli occhi per nasconderti la verità.<br />'''Neo''': Quale verità?<br />'''Morpheus''': Che tu sei uno schiavo, Neo. Come tutti gli altri, sei nato in catene, sei nato in una prigione che non ha sbarre, che non ha mura, che non ha odore. Una prigione per la tua mente. Nessuno di noi è in grado, purtroppo, di descrivere Matrix agli altri. Dovrai scoprire con i tuoi occhi che cos'è. {{NDR|porge due pillole a Neo}} È la tua ultima occasione, se rinunci non ne avrai altre. [[compressa|Pillola]] azzurra, fine della storia: domani ti sveglierai in camera tua, e crederai a quello che vorrai. Pillola rossa, resti nel paese delle meraviglie, e vedrai quant'è profonda la tana del Bianconiglio.<ref name="carroll"/> {{NDR|Neo fa per prendere la pillola rossa}} Ti sto offrendo solo la verità, ricordalo. Niente di più. {{NDR|Neo prende e ingoia la pillola rossa}}
[[File:Red and blue pill.jpg|thumb|«Pillola azzurra, fine della storia: domani ti sveglierai in camera tua, e crederai a quello che vorrai. Pillola rossa, resti nel paese delle meraviglie, e vedrai quant'è profonda la tana del Bianconiglio.» (Morpheus)]]
*{{NDR|Neo è stato recuperato dalle fogne - A casa di Resegotti}}<br />'''Neo''': Sono morto, vero?<br />'''Morpheus''': Tutto l'opposto.
*{{NDR|Neo è stato recuperato dalle fogne - A casa di Resegotti}}<br />'''Neo''': Mi fanno male gli occhi.<br />'''Morpheus''': Perché non li hai mai usati.
*'''Neo''': Morpheus, che cosa mi succede? Dove mi trovo?<br />'''Morpheus''': Più importante del dove è il quando.<br />'''Neo''': Il quando?<br />'''Morpheus''': Tu pensi che siamo nel 1999. Saremo almeno nel 2199. Non posso dirti con esattezza l'anno perché sinceramente non lo so neanch'io. E qualunque mia spiegazione non ti basterebbe. Vieni con me. Guarda tu stesso. Sei sulla mia nave, la Nabucodonosor<ref>Nella versione originale in inglese «Nebuchadnezzar», riferimento al sovrano babilonese [[:w:it:Nabucodonosor II|Nabucodonosor II]].</ref> È un hovercraft. Sei in plancia, adesso. È il nostro cuore operativo dal quale lanciamo il segnale pirata d'ingresso in Matrix.
[[File:Warner Bros. Studio VIP Tour (15609090007).jpg|thumb|«Che vuol dire "reale"? Dammi una definizione di "reale". Se ti riferisci a quello che percepiamo, a quello che possiamo odorare, toccare e vedere, quel reale sono semplici segnali elettrici interpretati dal cervello. Questo è il mondo che tu conosci.» (Morpheus)]]
*{{NDR|All'interno di Struttura}}<br />'''Morpheus''': Questo è Struttura, il nostro programma di caricamento. Possiamo caricare di tutto: vestiti, equipaggiamento, armi, addestramento simulato. Tutto quello di cui abbiamo bisogno.<br />'''Neo''': In questo momento siamo all'interno di un programma?<br />'''Morpheus''': Abbastanza facile da capire. Abiti diversi, spinotti nelle braccia e in testa assenti, anche i tuoi capelli sono cambiati. Il tuo aspetto attuale è quello che noi chiamiamo "immagine residua di sé", la proiezione mentale del tuo io digitale.<br />'''Neo''': Questo non è reale...?<br />'''Morpheus''': Che vuol dire "[[realtà|reale]]"? Dammi una definizione di "reale". Se ti riferisci a quello che percepiamo, a quello che possiamo odorare, toccare e vedere, quel reale sono semplici segnali elettrici interpretati dal cervello. Questo è il mondo che tu conosci. Il mondo com'era alla fine del XX secolo. E che ora esiste solo in quanto parte di una neuro-simulazione interattiva che noi chiamiamo Matrix. Sei vissuto in un mondo fittizio, Neo. Questo è il mondo che esiste oggi. {{NDR|tutt'attorno si materializza la desertica superficie di quel che è rimasto del pianeta Terra}} Benvenuto nella tua desertica nuova realtà.<ref>{{Cfr}} [[Jean Baudrillard]], ''La processione dei simulacri'': «Se abbiamo potuto prendere, come più bella allegoria della simulazione, la favola di [[Jorge Luis Borges|Borges]] in cui i cartografi dell'Impero disegnano una carta così dettagliata che finisce per coprire con la massima precisione il territorio [...] ebbene, per noi questa favola è sorpassata, ha ormai soltanto il fascino discreto dei simulacri del secondo ordine. [...] Il territorio non precede più la carta, né le sopravvive. Ormai è la carta che precede il territorio – {{maiuscoletto|precessione dei simulacri}} – che lo genera; e, se si dovesse riprendere la favola, oggi sono piuttosto i brandelli del territorio che imputridiscono lentamente sull'estensione della carta. Qui e là sono vestigia del reale che sussistono, e non della carta, nei deserti che non sono più quelli dell'Impero, ma il nostro. ''Il deserto del reale stesso''.»</ref> Abbiamo pochi bit, brandelli d'informazione. Ma quello che sappiamo per certo è che un bel giorno, all'inizio del XXI secolo, l'umanità intera si ritrovò unita all'insegna dei festeggiamenti. Grande fu la meraviglia per la nostra magnificenza mentre davamo alla luce I.A.<br />'''Neo''': "I.A." Vuol dire "[[intelligenza artificiale]]".<br />'''Morpheus''': La cui sinistra coscienza produsse una nuova generazione di macchine. Ancora non sappiamo chi colpì per primo, se noi o loro. Sappiamo però che fummo noi ad oscurare il cielo. A quell'epoca loro dipendevano dall'energia solare, e si pensò che forse non sarebbero riuscite a sopravvivere senza una fonte energetica abbondante come il sole. Nel corso della storia il genere umano è dipeso dalle macchine per sopravvivere. Al destino, come sappiamo, non manca il senso dell'ironia. Un corpo umano genera più bioelettricità di una batteria da 120 volt, ed emette oltre sei milioni di calorie. Sfruttando contemporaneamente queste due fonti, le macchine si assicurarono a tempo indefinito tutta l'energia di cui avevano bisogno. Ci sono campi, campi sterminati dove gli esseri umani non nascono: vengono coltivati. A lungo non ci ho voluto credere, poi ho visto quei campi con i miei occhi. Ho visto macchine liquefare i morti affinché nutrissero i vivi per via endovenosa. Dinanzi a quello spettacolo, potendo constatare la loro limpida, raccapricciante precisione, mi è balzata agli occhi l'evidenza della verità. Che cos'è Matrix? È controllo. Matrix è un mondo virtuale elaborato al computer, creato per tenerci sotto controllo, al fine di convertire l'essere umano in questa. {{NDR|mostra una batteria}}
*{{NDR|Neo sanguina dopo una caduta all'interno della simulazione di salto in Struttura}}<br />'''Neo''': Credevo che non fosse reale.<br />'''Morpheus''': La tua mente lo rende reale.<br />'''Neo''': Se vieni ucciso in Matrix, muori qui?<br />'''Morpheus''': Il corpo non sopravvive senza mente.
[[File:Smith Matrix mannequins.jpg|thumb|«Se non sei uno di noi, sei uno di loro. [...] chiunque non sia stato liberato da noi è potenzialmente un Agente. All'interno di Matrix lo sono tutti, e non lo è nessuno. [...] Sono i guardiani, i custodi di ogni accesso, ne hanno tutte le chiavi.» (Morpheus)]]
*'''Morpheus''': Se non sei uno di noi, sei uno di loro.<br />'''Neo''': Chi sono loro?<br />'''Morpheus''': Programmi senzienti. Si muovono, entrano ed escono da qualunque software rimanendo integrati nel sistema. Il che significa che chiunque non sia stato liberato da noi è potenzialmente un Agente. All'interno di Matrix lo sono tutti, e non lo è nessuno. Siamo sempre sopravvissuti nascondendoci e fuggendo da loro. Sono i guardiani, i custodi di ogni accesso, ne hanno tutte le chiavi, per questo spetta a qualcun altro, a qualcun altro affrontarli.
*'''Neo''': Cosa cerchi di dirmi? Che posso schivare le pallottole?<br />'''Morpheus''': No, Neo. Cerco solo di dirti che quando sarai pronto, non ne avrai bisogno.
[[File:Icons of Science Fiction - Matrix Revolutions (15387823612).jpg|thumb|«Trinity: Una Sentinella, una macchina creata per un solo scopo...<br />Dozer: ...cercare e distruggere.»]]
*'''Trinity''': Una Sentinella, una macchina creata per un solo scopo...<br />'''Dozer''': ...cercare e distruggere.
*'''Neo''': Ho tanti ricordi della mia vita. E nessuno è autentico. Che significa?<br />'''Trinity''': Che Matrix non è in grado di dirti chi sei.
[[File:Spoon (21619616885).jpg|thumb|«Ti accorgerai che non è il cucchiaio a piegarsi, ma sei tu stesso!» (Bambino)]]
*'''Bambino''': Non cercare di piegare il cucchiaio. È impossibile. Cerca invece di fare l'unica cosa saggia: giungere alla verità.<br />'''Neo''': Quale verità?<br />'''Bambino''': Che il cucchiaio non esiste.<br />'''Neo''': Il cucchiaio non esiste?<br />'''Bambino''': Allora ti accorgerai che non è il cucchiaio a piegarsi, ma sei tu stesso!
*'''L'Oracolo''': Ti inviterei a sederti, ma tanto so che non lo farai. E non preoccuparti del vaso.<br />'''Neo''': Quale vaso? {{NDR|girandosi fa cadere un vaso}}<br />'''L'Oracolo''': Quel vaso.<br />'''Neo''': Chiedo scusa.<br />'''L'Oracolo''': Ti ho detto di non preoccupartene. Lo farò riparare da uno dei miei ragazzi.<br />'''Neo''': Come lo sapevi?<br />'''L'Oracolo''': Oh... E la domanda successiva che ti frullerà nel cervello sarà: "Lo avrei rotto lo stesso se non avesse detto niente?".
[[File:Chojnow 32 kot.jpg|thumb|«Un déjà vu è un'imperfezione di Matrix. Capita quando cambiano qualcosa.» (Trinity)]]
*{{NDR|Dopo aver visto lo stesso gatto nero due volte}}<br />'''Neo''': Ah. Déjà vu.<br />'''Trinity''': Scusa, che hai detto?<br />'''Neo''': Niente. Ho avuto un piccolo déjà vu. [...] È passato un gatto nero davanti a quella porta, e subito dopo un altro uguale.<br />'''Trinity''': Quanto uguale? Lo stesso gatto?<br />'''Neo''': Forse. Non sono sicuro. [...]<br />'''Trinity''': Un [[déjà vu]] è un'imperfezione di Matrix. Capita quando cambiano qualcosa.
*'''Cypher''' {{NDR|al telefono con Trinity}}: Sono stanco, Trinity. Stanco di questa guerra. Stanco di lottare. Stanco di questa nave. Di sentire freddo, di trangugiare quella brodaglia nauseante tutti i giorni. E soprattutto, sono stanco di Morpheus e dei suoi vaneggiamenti. {{NDR|rivolto al corpo di Morpheus}} Sorpresa, stronzo! Scommetto che non te l'aspettavi. Bene. Cosa non darei per essere lì anch'io; ti spezzeranno... e vorrei tanto essere lì per godermi lo spettacolo. Che sono stato io, eh... tu lo devi sapere.<br />'''Trinity''': Gli hai consegnato Morpheus!?<br />'''Cypher''': Ci aveva presi in giro, Trinity! Ci aveva ingannati! Se tu ci avessi detto la verità, ti avremmo invitato a infilartela nel culo quella pillola rossa!<br />'''Trinity''': Non è vero, Cypher! Lui ci ha liberati tutti.<br />'''Cypher''': Liberati?! Questa la chiami libertà?! Fare solo quello che lui mi dice di fare. Se dovessi scegliere fra questo e Matrix, be'... sceglierei Matrix!<br />'''Trinity''': Matrix non esiste, Cypher.<br />'''Cypher''': Non sono d'accordo, Trinity. Io ritengo che Matrix sia più reale di questo mondo.
*'''Cypher''': No! Non ci posso credere!<br />'''Tank''': Che tu ci creda o no, gran pezzo di merda, adesso finisci abbrustolito! {{NDR|gli spara uccidendolo}}
[[File:El subfusil de Neo en Matrix (5400871349).jpg|thumb|«Tank: Allora, cosa vi serve? A parte un miracolo...<br />Neo: Armi... tante armi.»]]
*'''Tank''': Allora, cosa vi serve? A parte un miracolo...<br />'''Neo''': Armi... tante armi.
*'''Agente Smith''' {{NDR|riferito al suono della metropolitana in arrivo}}: Lo senti quello, signor Anderson? Quello è il suono dell'inevitabilità. È il suono della tua morte. Addio, signor Anderson.<br />'''Neo''' {{NDR|si libera dalla stretta e si salva dall'arrivo del treno}}: Mi chiamo... Mi chiamo Neo!
*'''Trinity''' {{NDR|[[dichiarazioni d'amore dai film|dichiarazione d'amore]]}}: Neo, non ho più paura ormai. L'Oracolo mi aveva detto che mi sarei innamorata e che proprio l'uomo che avrei amato sarebbe stato l'Eletto. Capisci quindi che non te ne puoi andare. Non puoi morire, perché io ti amo. Mi senti, Neo? Io ti amo. E adesso in piedi. {{NDR|bacia Neo e lo fa resuscitare}}<br />'''Neo''' {{NDR|fermando le pallottole a mezz'aria}}: No.<br />'''Tank''': Come fa?<br />'''Morpheus''': È l'Eletto.
==[[Explicit]]==
{{explicit film}}
{{NDR|Al telefono}} So che mi state ascoltando, avverto la vostra presenza. So che avete paura di noi, paura di cambiare. Io non conosco il futuro, non sono venuto qui a dirvi come andrà a finire, sono venuto a dirvi come comincerà. Adesso appenderò il telefono e farò vedere a tutta questa gente, quello che non volete che vedano. Mostrerò loro un mondo senza di voi, un mondo senza regole e controlli, senza frontiere e confini. Un mondo in cui tutto è possibile. Quello che accadrà dopo, dipenderà da voi e da loro. ('''Neo''')
==Citazioni su ''Matrix''==
[[File:Keanu.jpg|thumb|[[Keanu Reeves]] interpreta Neo, protagonista della saga]]
*Abile frullato misto di Bibbia e yoga, metafisica e matematica, kung fu e [[Sergio Leone]], buddhismo e arti marziali, alta tecnologia e messaggi messianici, velo di Maya e ''Alice nel paese delle meraviglie'', e chi più ne trova più ne metta. ([[Irene Bignardi]])
*Anche perché se il mondo intero è Matrix cioè un'enorme concatenazione di vicende costruite in uno studio televisivo o ricreate al computer è normale che vivere in questo contesto sia un'esperienza globalmente disgustosa no? ([[Giuseppe Carlotti]])
*Anche se è traboccante di pretese in senso positivo, per la prima ora circa è intrattenimento semplicione, sebbene ci siano frequenti rimandi a ''[[Blade Runner]]'' (strade piovose e piene di rifiuti) e ''[[Men in Black]]'' (uomini con completi scuri e occhiali da sole). Col tempo però diviene chiaro che i [[Lana e Lilly Wachowski|Wachowski]] sono plagiatori a favore delle pari opportunità, prelevando liberamente da ''[[Star Wars]]'' per la mitologia, da ''[[Die Hard]]'' per i grattacieli, da ''[[Alien]]'' per i personaggi secondari e gli arredi, da ''[[Superman (film)|Superman]]'' e ''[[True Lies]]'' per le acrobazie, da ''[[Videodrome]]'' per la paranoia e persino, Dio ci aiuti, da ''[[The Game - Nessuna regola]]'' per le sciocchezze metafisiche. ([[Jonathan Rosenbaum]])
*Chi ha più di trent'anni fatica ad entrare nella "logica" del film. Chi ne ha meno replica: «è la logica del computer». Inserita in un mixer abilmente shakerato di filosofia orientale e arti marziali, di mitologia e di ''science fiction'' in cui il percorso che condurrà "oltre lo specchio" vede in Neo (vistoso anagramma di One) la neo-Alice travestita da Ulisse. Chi non ama gli effetti speciali ne trova troppi in questo film. Cinema ''patchwork'' quello dei [[Lana e Lilly Wachowski|Wachowski]]? Forse. Ma anche cinema capace di rappresentare un futuro che è già presente nella sua mescolanza (che non è amalgama) di dati, di esperienza e di cultura lontanissimi tra loro. Con un solo difetto di fondo. L'inevitabile, annunciato seguito di un'opera che dovrebbe invece restare un ''unicum''. (''[[il Farinotti]]'')
*Credo che Matrix vada letto, interpretato, come snodo di processi futuri e non come un traguardo. C'è l'idea di spirito come misteriosa forza interiore, atteggiamento irrazionale, pulsione magica o mistica nella cultura del XX secolo. Il Novecento ha segnato la fine del monopolio della spiritualità religiosa per affacciarsi al mondo di un'articolazione delle spiritualità. ([[Enrico Ghezzi]])
*Da un'idea geniale alla [[Philip K. Dick]], i [[Fratelli Wachowsky|fratelli Wachowski]] esibiscono il loro pessimismo ansiogeno e confezionano quello che negli anni diventerà un cult della fantascienza. ([[Leonard Maltin]])
*È il mondo che somiglia a una sala giochi, e non viceversa, e Matrix è un film su cui riflettere... ([[Loredana Lipperini]])
*È sicuramente il più costoso, probabilmente il più cupo, forse il più fantasioso ''cyber-action movie'' degli anni '90. Frutto di una disinvolta ibridazione tra il cinema d'arti marziali di Hong Kong, l'ideologia violenta del videogame, la fantascienza alla [[Philip K. Dick|P.K. Dick]] e la grafica dei fumetti, è un giocattolone divertente a livello figurativo e scenografico e sul piano dell'azione: sdoppiamenti, combattimenti, effetti speciali a iosa. Nel resto è un pastrocchio saccente e misticheggiante. I suoi fautori, interessati e non, sostengono che bisogna vederlo tre volte: la prima per l'impatto emotivo, la seconda per capire la storia, la terza per coglierne i significati più profondi. (''[[il Morandini]]'')
*Effetti visivi innovativi, e grandiosi. Romanticismo nero. Invenzioni divertenti: i personaggi ricevono informazioni direttamente nel cervello, il futurismo elettronico si mescola alle arti marziali della tradizione orientale, che la lavorazione sia avvenuta a Sydney in Australia o altrove non ha importanza, tanto è sempre buio e i paesaggi urbani sono diapositive immensamente ingrandite. ([[Lietta Tornabuoni]])
*I fratelli Wachowski, anche sceneggiatori, attingono alle filosofie orientali e alla fantascienza di [[Philip K. Dick]] (e mettono in mano a Neo ''Simulacri e simulazione'' di [[Jean Baudrillard|Baudrillard]]) per asserire che il mondo è illusione e la realtà virtuale è un incubo. I Wachowski riescono a tenere sotto controllo un intreccio complesso, ma forse non sono all'altezza per costruire una saga che ha l'ambizione di coronare quasi mezzo secolo di fantascienza letteraria e cinematografica; e sono troppi i debiti non dichiarati, da ''[[Zardoz]]'' a ''[[Terminator]]''. Non mancano, però, la suggestione e il divertimento. (''[[Il Mereghetti]]'')
*Incuranti dall'ondata di pernacchie da cui sono stati travolti nella loro opera prima, e tutti invano hanno sperato ultima, l'indecente thriller saffico ''[[Bound - Torbido inganno|Bound]]'', i fratelli Larry e Andy Wachowski hanno virato di parecchi gradi abbracciando il cinema dell'irrealtà. E qui viene il difficile per chi deve raccontare il film ai lettori, anche se il dovere professionale gli ha imposto di restare imperterrito al proprio posto per i 136 minuti (interminabili) del film, tenendo gli occhi e, purtroppo, anche le orecchie, aperti. Con incommensurabile invidia per chi, grazie al favore delle tenebre, se l'è invece svignata già nel primo tempo. ([[Massimo Bertarelli]])
*La [[televisione]] condiziona la vita della gente. La televisione è Matrix. ([[Giuseppe Carlotti]])
*Ma voi c'avete presente il film ''Matrix''? [...] Ve faccio capì come faceva Neo, eh? Guardate, eh. Arrivava il proiettile sparato dal cattivone, un proiettile speciale. Rallenty. Primo proiettile: schivato. Secondo proiettile. A un certo punto il proiettile si avvicina a un millimetro dalla faccia e lui proprio – me lo so' studiato – proprio le parole precise, lui arriva il proiettile e fa: bu-cio de cu-looo! (''[[Boris - Il film]]'')
*Nei quindici anni che separano la fantascienza di ''Matryx'' {{NDR|sic}} da quella di ''[[Blade Runner]]'' l'elemento umano, a dispetto di quanto dichiarano i due brillanti fratelli Wachowski, si è perso nella confusione narrativa (provate, per piacere, a riraccontare la trama del film e gli andirivieni tra le due realtà) e nelle trovate tecniche. Ancora più lontano è il ricordo del gruppo di resistenti di ''[[Fahrenheit 451 (film)|Fahrenheit 451]]''. Forse i Wachowski pensano di aver fatto un film sulla ricerca di un nuovo umanesimo, ma dovrebbero sapere che il mezzo è il messaggio: e ''Matryx'' {{NDR|sic}} è invece il trionfo di quella cultura cyber di cui denuncia l'oppressione. ([[Irene Bignardi]])
*Quando un proiettile lascia la canna di una pistola, diretto al tuo cervello, viaggia a circa 3000 km all'ora. [[Keanu Reeves]] non sarebbe mai riuscito a evitarne uno proprio come i Wachowski non hanno saputo confezionare un seguito coerente di ''Matrix''. (''[[Dark Wolverine (fumetto)|Dark Wolverine]]'')
*Rimpolpato con azione non-stop e una mega dose di effetti speciali, questa montagna russa fantascientifica inizia con la paranoica premessa che dei malvagi cospiratori hanno intrappolato l'intera umanità in una rete di illusioni la quale rafforza il loro controllo rendendoci ciechi nei confronti della realtà. La trama cambia marcia ogni qualvolta si rischia di rimanere a corto di energia, mantenendo lo spettacolo vivace quanto ridicolo. ([[David Sterritt]])
*Sembra complicatissimo il messaggio di ''Matrix'', e mai come ora si è confuso con il "medium", ma forse è semplice. I fratelli Larry e Andy Wachowski, che ai tempi del lesbo thriller ''[[Bound - Torbido inganno|Bound]]'' sembravano due porcelloni, ci mandano a dire che viviamo comandati da una Intelligenza Artificiale, in una realtà virtuale che solo il potere della mente rende tangibile. È Matrix, tesoro, la Matrice. Basterebbe ancora una domanda per risalire alla Causa Prima, forse a Dio. Insomma, la Vita è sogno, parola di computer. ([[Maurizio Porro]])
*Sequenza interessante: [[Keanu Reeves]] viene immobilizzato e gli viene infilato nella pancia (attraverso l'ombelico, parrebbe) una specie di scorpione che permetterà di seguire tutte le sue mosse. Immagine cruciale: campi infiniti di innumerevoli feti umani contenuti in sacchi di plastica trasparente, appesi a sostegni come piante d'uno sterminato frutteto, che respirano, sognano e vengono allevati per nutrire con la loro energia vitale le macchine padrone degli uomini. Le cose belle di «Matrix» sono queste: il resto è un pastrocchio pomposo e sentenzioso, pretensioso e misticheggiante, inzeppato di quei motti confusi e altisonanti che impressionano i ragazzini e gli autodidatti. ([[Lietta Tornabuoni]])
*Un trip condiviso, un varco attraverso un ipotetico oscuro futuro. È la più convincente visione fantascientifica dopo ''[[Blade Runner]]''. ([[Manohla Dargis]])
===[[Jean Baudrillard]]===
*C'è un equivoco di fondo, ed è la ragione per cui ho esitato finora a parlare di Matrix. Dopo il primo episodio, lo staff dei Wachowski mi aveva contattato per coinvolgermi nei film successivi, ma non c'era neanche da parlarne! [...] Queste persone considerano l'ipotesi del virtuale come un dato di fatto e la trasformano in fantasma visibile. Ma la caratteristica di questo universo, è appunto il fatto che non si possono più utilizzare le categorie del reale per parlarne.
*Ci sono già stati altri film che trattavano questa crescente indistinzione fra reale e virtuale. [[The Truman Show|Truman Show]], [[Minority Report]] o anche [[Mulholland Drive]], il capolavoro di [[David Lynch]]. Matrix vale soprattutto come sintesi parossistica di tutto questo. Ma il dispositivo qui è più rozzo e non suscita veramente il turbamento. O i personaggi sono nella Matrice, cioè nella digitalizzazione delle cose. O sono radicalmente al di fuori, cioè a Zion, la città di coloro che resistono. In effetti, sarebbe interessante mostrare ciò che accade sul punto di giuntura dei due mondi. Ma quello che è soprattutto imbarazzante in questo film, è che il nuovo problema posto dalla simulazione qui è confuso con quello, molto classico, dell'illusione, che si trovava già in Platone. Il vero equivoco è qui. Il mondo visto come illusione radicale è un problema che si è posto a tutte le grandi culture e che da esse è stato risolto con l'arte e la simbolizzazione. Quello che noialtri abbiamo inventato per sopportare questa sofferenza, è un reale simulato, un universo virtuale da dove è espurgato tutto ciò che c'è di pericoloso, di negativo, e che soppianta ormai il reale, fino a diventarne la soluzione finale. Ora, Matrix è assolutamente all'interno di questo meccanismo! Tutto quanto appartiene all'ordine del sogno, dell'utopia, della fantasia, qui è dato vedere, "realizzato". Siamo nella trasparenza integrale. Matrix, è un po' il film sulla Matrice che avrebbe potuto fabbricare la Matrice.
*Matrix dà l'immagine di un'onnipotenza monopolistica della situazione attuale, e collabora dunque alla sua rifrazione. In fondo, la sua diffusione su scala mondiale fa parte del film stesso. Qui, bisogna riprendere [[Marshall McLuhan|McLuhan]]: il medium è il messaggio. Il messaggio di Matrix è la sua stessa diffusione, per contaminazione proliferante e incontrollabile.
===Frasi promozionali===
[[File:The matrix has you.png|220px|right]]
*[...] abbi paura del futuro.
:[...] ''be afraid of the future.''<ref name="mymovies 2">Dalla locandina in inglese. {{Cfr}} [http://www.mymovies.it/film/1999/matrix/poster/2/ ''Poster 2 - Matrix''], ''Mymovies.it''</ref>
*[...] comincia la battaglia per il futuro.
:[...] ''the fight for the future begins.''<ref>Dalla locandina in inglese. {{Cfr}} [http://www.mymovies.it/film/1999/matrix/poster/1/ ''Poster 1 - Matrix''], ''Mymovies.it''</ref>
*Credete all'incredibile.<ref>Dalla locandina in italiano. {{Cfr}} [http://www.filmtv.it/film/18377/matrix/foto/116126/ ''Foto locandina da Matrix''], ''FilmTV.it''</ref>
*Dimentica tutto ciò che sai. Dimentica tutto ciò che hai visto.
:''Forget everything you know. Forget everything you've seen.''<ref>Dal trailer in inglese. {{Cfr}} [https://www.youtube.com/watch?v=vKQi3bBA1y8 ''The Matrix (1999) Official Trailer #1 - Sci-Fi Action Movie''], ''YouTube.com''</ref>
*Matrix ti possiede.
:''The Matrix has you.''<ref name="mymovies 2"/><ref>La frase compare anche all'inizio del film sul monitor del computer di Neo. Nel doppiaggio italiano Neo la legge come «Matrix ha te».</ref>
==Note==
<references/>
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{Matrix}}
{{vetrina|1|dicembre|2008|film}}
[[Categoria:Film d'azione]]
[[Categoria:Film di arti marziali]]
[[Categoria:Film di fantascienza]]
[[Categoria:Film premi Oscar]]
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wikitext
text/x-wiki
{{Film
|titolo = Matrix
|titolooriginale = The Matrix
|genere = azione, fantascienza
|regista = [[Lana e Lilly Wachowski|Lana Wachowski]] e [[Lana e Lilly Wachowski|Lilly Wachowski]]
|soggetto = Lana Wachowski e Lilly Wachowski
|sceneggiatore = Lana Wachowski e Lilly Wachowski
|attori=
*[[Keanu Reeves]]: Thomas A. Anderson, noto come "Neo"
*[[Laurence Fishburne]]: Morpheus
*[[Carrie-Anne Moss]]: Trinity
*[[Hugo Weaving]]: agente Smith
*[[Joe Pantoliano]]: Cypher
*[[Julian Arahanga]]: Apoc
*[[Tim Cortent]]: Dozer
*[[Marcus Chong]]: Tank
*[[Matt Doran]]: Mouse
*[[Gloria Foster]]: l'Oracolo
*[[Belinda McClory]]: Switch
*[[Paul Goddard]]: agente Brown
*[[Robert Taylor (attore australiano)|Robert Taylor]]: agente Jones
*[[Ada Nicodemou]]: DuJour
|doppiatoriitaliani=
*[[Luca Ward]]: Thomas A. Anderson, noto come "Neo"
*[[Massimo Corvo]]: Morpheus
*[[Emanuela Rossi]]: Trinity
*[[Ennio Coltorti]]: agente Smith
*[[Sergio Di Giulio]]: Cypher
*[[Enrico Di Troia]]: Apoc
*[[Stefano Mondini]]: Dozer
*[[Fabrizio Vidale]]: Tank
*[[Nanni Baldini]]: Mouse
*[[Vittoria Febbi]]: l'Oracolo
*[[Claudia Razzi]]: Switch
|note =
*Vincitore di 4 '''[[:Categoria:Film premi Oscar|premi Oscar]] (2000)''':
**Miglior montaggio
**Migliori effetti speciali
**Miglior montaggio sonoro
**Miglior sonoro
}}
'''''Matrix''''', film del 1999 con [[Keanu Reeves]], [[Laurence Fishburne]], [[Carrie-Anne Moss]] e [[Hugo Weaving]], regia di [[Lana e Lilly Wachowski]].
{{tagline|Credete all'incredibile.}}
==[[Incipit]]==
{{incipit film}}
{{NDR|Voci fuori campo, al telefono}}<br />'''Cypher''': Sì?<br />'''Trinity''': Tutto procede bene?<br />'''Cypher''': Non toccava a te darmi il cambio.<br />'''Trinity''': Lo so, ma non so stare senza fare niente.<br />'''Cypher''': Lui ti piace, ammettilo, ti piace osservarlo.<br />'''Trinity''': Non essere ridicolo.<br />'''Cypher''': Dovremo sacrificarlo.<br />'''Trinity''': Morpheus è convinto che sia l'Eletto.<br />'''Cypher''': E tu?<br />'''Trinity''': Cosa penso io non ha importanza.<br />'''Cypher''': Tu non ci credi, eh?<br />'''Trinity''': Hai sentito quel rumore?<br />'''Cypher''': No, quale?<br />'''Trinity''': Sei sicuro che questa linea è pulita?<br />'''Cypher''': Certo che sono sicuro.<br />'''Trinity''': Meglio chiudere.
==Frasi==
{{cronologico}}
[[Immagine:TheMatrix.png|thumb|Le frasi di Trinity che compaiono sul monitor di Neo]]
*{{NDR|Leggendo le frasi di Trinity che compaiono sul proprio monitor}}<br />"Svegliati, Neo. Matrix... ha te... Segui il Coniglio Bianco..."<ref name="carroll">Il riferimento è al Coniglio Bianco (o Bianconiglio), personaggio de ''Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie'' di [[Lewis Carroll]].</ref> ('''Neo''')
*Ma guarda che situazione! Perché proprio a me? Che cosa ho fatto? Non sono nessuno, non ho fatto niente, niente! ('''Neo''')
*Tu sei l'Eletto, Neo. Vedi, tu hai passato gli ultimi anni a cercare me, ma io... è una vita... una vita intera che cerco te. ('''Morpheus''') {{NDR|al telefono con Neo}}
*È stata una lunga attesa, lunga ed estenuante. ('''Morpheus''') {{NDR|incontrando Neo per la prima volta}}
*[...] allacciati la cintura, Alice, che da adesso di meraviglie ne vedrai un bel po'.<ref name="carroll"/><ref>Nella versione originale in inglese la battuta è: «''Buckle your seatbelt Dorothy, 'cause Kansas is going bye-bye.''», riferimento a ''Il Meraviglioso Mago di Oz'' di [[Lyman Frank Baum]].</ref> ('''Cypher''') {{NDR|a Neo}}
[[File:Matrix like corridor.jpg|thumb|«Hai mai fatto un sogno tanto realistico da sembrarti vero? E se da un sogno così non ti dovessi più svegliare? Come potresti distinguere il mondo dei sogni da quello della realtà?» (Morpheus)]]
*Hai mai fatto un [[sogno e realtà|sogno]] tanto realistico da sembrarti vero? E se da un sogno così non ti dovessi più svegliare? Come potresti distinguere il mondo dei sogni da quello della [[sogno e realtà|realtà]]? ('''Morpheus''') {{NDR|a Neo}}
*Benvenuto nel mondo vero. ('''Morpheus''') {{NDR|accogliendo Neo nel mondo reale}}
:''Welcome to the real world.''
*C'eravamo dati una [[regole dai film|regola]]: mai liberare un individuo che ha raggiunto una certa età. È pericoloso. Il cervello stenta a rifiutare il passato. L'ho già visto parecchie volte. Mi dispiace, stavolta l'ho fatto perché... dovevo. Quando Matrix era in costruzione, c'era un uomo nato al suo interno che aveva la capacità di fare, di cambiare quello che voleva, di reimpostare Matrix a suo piacimento. Fu lui che riuscì a liberare i primi di noi, a insegnarci la verità. E fintanto che Matrix esisterà, la razza umana non sarà libera. Dopo la sua morte l'Oracolo profetizzò il suo ritorno, che avrebbe preannunciato la distruzione di Matrix, la fine della guerra e la liberazione del nostro popolo. È per questo che alcuni di noi hanno passato tutta la vita esplorando Matrix per cercare lui. Io ho agito così perché... penso che la ricerca sia finita. ('''Morpheus''') {{NDR|a Neo}}
*[...] io e mio fratello Dozer siamo puri al 100%, esseri umani vecchia maniera generati e cresciuti liberi qui, nel mondo reale. Genuini figli di Zion. ('''Tank''')
[[File:Sion.PNG|thumb|«L'ultima vera città, il solo posto che abbiamo.» (Tank) Punto in cui è collocata la fittizia città sotterranea di Zion]]
*L'ultima vera città, il solo posto che abbiamo. ('''Tank''') {{NDR|riferendosi a Zion}}
*È un programma d'allenamento. È simile alla realtà programmata di Matrix. Le [[regole dai film|regole]] di base sono le stesse, come la gravità, e ricorda che queste regole sono simili a quelle di un sistema di elaborazione dati: alcune possono essere eluse, altre infrante. ('''Morpheus''') {{NDR|all'interno del programma di allenamento di Struttura}}
*Credi sia aria, quella che respiri ora? ('''Morpheus''') {{NDR|all'interno del programma di allenamento di Struttura}}
*Sei più veloce di così. Non pensare di esserlo, convinciti di esserlo. Smettila di provare a colpirmi, colpiscimi! ('''Morpheus''') {{NDR|Neo e Morpheus si sfidano in un combattimento di Kung fu all'interno del programma di allenamento di Struttura}}
*Cerco di aprirti la mente, Neo, ma posso solo indicarti la soglia, sei tu quello che la deve attraversare. ('''Morpheus''') {{NDR|all'interno del programma di allenamento di Struttura}}
*Devi lasciarti tutto dietro, Neo. Paura, dubbio, scetticismo. Sgombra la tua mente. ('''Morpheus''') {{NDR|all'interno della simulazione di salto di Struttura}}
*La prima volta cadono tutti quanti. ('''Cypher''') {{NDR|riferito alla caduta di Neo all'interno della simulazione di salto di Struttura}}
[[File:Matrix locations - Sidney Woman in the red dress (262962547).jpg|thumb|Location a Sydney in cui è stata ripresa la scena della ragazza con il vestito rosso]]
*Matrix è un sistema, Neo. E quel sistema è nostro nemico. Ma quando ci sei dentro ti guardi intorno e cosa vedi? Uomini d'affari, insegnanti, avvocati, falegnami... le proiezioni mentali della gente che vogliamo salvare. Ma finché non le avremo salvate, queste persone faranno parte di quel sistema, e questo le rende nostre nemiche. Devi capire che la maggior parte di loro non è pronta per essere scollegata. Tanti di loro sono così assuefatti, così disperatamente dipendenti dal sistema, che combatterebbero per difenderlo. Mi stavi ascoltando, Neo, o guardi la ragazza col vestito rosso? ('''Morpheus''') {{NDR|a Neo, all'interno del programma di tirocinio di Struttura}}
*Senti, so a cosa pensi. Perché anch'io ora penso alla stessa cosa. Anzi, per la verità me lo chiedo da quando sono arrivato qui. Per quale masochistica ragione non ho scelto la pillola azzurra? ('''Cypher''') {{NDR|a Neo}}
*{{NDR|Al ristorante con l'Agente Smith}} Vede, io so che questa bistecca non esiste. So che quando la infilerò in bocca Matrix suggerirà al mio cervello che è succosa e deliziosa. Dopo nove anni sa che cosa ho capito? {{NDR|mastica con goduria il boccone di carne}} Che l'[[ignoranza]] è un bene.<ref>Nel doppiaggio originale, è un [[proverbi inglesi|proverbio inglese]]: «''Ignorance is bliss''» (letteralmente «l'ignoranza è una beatitudine»). {{Cfr}} anche [[Thomas Gray]], ''[[:w:en:source:Ode on a Distant Prospect of Eton College|Ode on a Distant Prospect of Eton College]]'': «''Where ignorance is bliss, | 'Tis folly to be wise.''» («''Dove l'ignoranza è beatitudine, | è stoltezza essere saggi.''»)</ref> ('''Cypher''')
*Negare i nostri [[impulso|impulsi]] primordiali è negare la sola cosa che ci rende umani. ('''Mouse''')
*Vi invito a osservare che i segnali "allacciare le cinture" e "non fumare" sono accesi. Appoggiatevi allo schienale e buon volo! ('''Tank''') {{NDR|prima che l'equipaggio entri dentro Matrix}}
*Sai cosa dice quella scritta? {{NDR|riferita la frase latina ''Temet Nosce'', intagliata su un pannello di legno posto sopra l'ingresso della cucina dell'Oracolo<ref>Lo stesso pannello ricomparirà nel terzo capitolo della saga ''[[Matrix Revolutions]]''.</ref>}} "[[Conoscere se stessi|Conosci te stesso]]".<ref>«Conosci te stesso» è un antico aforisma greco (''γνῶθι σεαυτόν'' o ''gnôthi seautón'', tradotto in latino come ''nosce te ipsum'' o, appunto, ''temet nosce'') [[citazioni errate|attribuito erroneamente]] a [[Talete]], [[Solone]], [[Chilone]] e all'oracolo di Apollo. Qualcuno attribuisce la frase a [[Socrate]], vissuto tuttavia in un periodo storico successivo; tale massima può comunque considerarsi uno dei fondamenti della sua filosofia. Stando a quanto narrano [[Platone]] nel ''Protagora'', [[Marco Tullio Cicerone]] nel ''De oratore'', [[Senofonte]] nei ''Detti memorabili di Socrate'', [[Pausania il Periegeta|Pausania]] e [[Plutarco]], un giorno i [[w:Sette savi|sette savi]] si sarebbero riuniti a Delfi e avrebbero scritto a lettere d'oro nel tempio di Apollo tale motto: Γνω̃θι σαυτόν in greco antico (''Nosce te ipsum'' in latino). Tuttavia, stando a quanto riporta [[Giuseppe Fumagalli]], sembrerebbe che il reale significato della frase fosse stato frainteso. Tale frase infatti faceva parte di due versi che indicavano le norme etiche da rispettare nel tempio di Apollo. Questo verso, in particolare, invitava semplicemente i visitatori a chiarirsi bene le idee sulla domanda da porre all'oracolo, prima di interrogarlo. Tuttavia già nel IV secolo a.C. i versi non venivano più interpretati in tal modo.</ref> Voglio confidarti un piccolo segreto: essere l'Eletto è come essere innamorato. Nessuno può dire se sei innamorato, lo sai solo tu. Te ne accorgi per istinto. ('''L'Oracolo''')
*Presto sarai obbligato a fare una scelta. Sì, perché da un lato ci sarà Morpheus, che rischierà la vita, dall'altro la tua in pericolo. Uno di voi due dovrà morire. Chi sarà dipenderà da te. Mi dispiace, ragazzo, mi dispiace tanto. Tu hai buon cuore, e a quelli come te non mi piace dare brutte notizie. Comunque non preoccuparti: non appena avrai varcato quella soglia inizierai a sentirti meglio. Ti ricorderai che non hai mai creduto a queste sciocchezze da chiromante. Sei tu che gestisci la tua vita. Parole tue. ('''L'Oracolo''') {{NDR|a Neo}}
*{{NDR|[[Ultime parole dai film|Ultime parole]]}} Così no. Morire così, no. ('''Switch''') {{NDR|prima che nel mondo reale Cypher le stacchi lo spinotto}}
*Se Morpheus ha ragione, non riuscirò a staccare questa spina. Cioè, se Neo è l'Eletto dovrà per forza accadere un qualche miracolo per fermarmi. Giusto? Come può essere l'Eletto se ci resta secco? ('''Cypher''')
*No! Non ci posso credere! ('''Cypher''')
*Ti sei mai fermato un attimo ad osservarla? Ad ammirare la sua bellezza? La sua genialità? Miliardi di persone che vivono le proprie vite, inconsapevoli. Tu sapevi che la prima Matrix era stata progettata per essere un mondo umano ideale? Dove non si soffriva, e dove erano [[felicità|felici]] tutti quanti, e contenti. Fu un disastro. Nessuno si adattò a quel programma, andarono perduti interi raccolti. Tra noi ci fu chi pensò a... ad errori nel linguaggio di programmazione nel descrivere il vostro mondo ideale, ma io ritengo che, in quanto specie, il genere umano riconosca come propria una realtà di miseria e di sofferenza. Quello del mondo ideale era un sogno dal quale il vostro primitivo cervello cercava, si sforzava, di liberarsi. Ecco perché poi Matrix è stata riprogettata così. All'apice della vostra civiltà. Ho detto "vostra civiltà" di proposito, perché non appena noi cominciammo a pensare per voi diventò la nostra civiltà, e questa naturalmente è la ragione per cui noi ora siamo qui. Evoluzione, Morpheus. Evoluzione. Come per i dinosauri. Guarda dalla finestra: avete fatto il vostro tempo. Il futuro è il nostro mondo, Morpheus. Il futuro è il nostro tempo. ('''Agente Smith''') {{NDR|a Morpheus}}
*Trinity, Zion è più importante di me, di te, perfino di Morpheus. ('''Tank''')
*Mai mandare un essere umano a fare il lavoro di una [[macchina]]. ('''Agente Smith''')
*Vuoi sapere in cosa credo io? Credo che Morpheus conti più per me che non per te. Credo che se veramente lo vuoi salvare allora il mio aiuto ti farà molto comodo. Ed essendo l'ufficiale di grado più elevato in questa nave, se non sei d'accordo credo che puoi andare al diavolo, perché non ti manderei da nessun'altra parte. ('''Trinity''') {{NDR|a Neo}}
*Desidero condividere con te una geniale intuizione che ho avuto, durante la mia missione qui. Mi è capitato mentre cercavo di classificare la vostra specie. Improvvisamente ho capito che voi non siete dei veri [[mammifero|mammiferi]]: tutti i mammiferi di questo pianeta d'istinto sviluppano un naturale equilibrio con l'ambiente circostante, cosa che voi [[uomo|umani]] non fate. Vi insediate in una zona e vi moltiplicate, vi moltiplicate finché ogni risorsa naturale non si esaurisce. E l'unico modo in cui sapete sopravvivere è quello di spostarvi in un'altra zona ricca. C'è un altro organismo su questo pianeta che adotta lo stesso comportamento, e sai qual è? Il [[virus]]. Gli esseri umani sono un'infezione estesa, un cancro per questo pianeta: siete una piaga. E noi siamo la cura. ('''Agente Smith''') {{NDR|a Morpheus}}
*Mi senti, Morpheus? Voglio essere sincero fino in fondo con te. Io odio questo posto. Questo zoo, questa prigione, questa realtà, o come diavolo la chiamate voi, la odio, non la sopporto più. L'odore soprattutto. Ammesso che esista, certo. Ne sono saturato, mi nausea a sentire il tuo fetore. E devo confessarti che ho paura di rimanere in qualche modo infettato dal tuo puzzo repellente. E allora io me ne devo andare di qui, devo essere libero. E la chiave che mi serve è nel tuo cervello, la mia chiave. Quando Zion sarà distrutta non ci sarà più bisogno di me qui, lo capisci o no? Voglio quei codici! Devo riuscire ad arrivare a Zion! E tu adesso devi dirmi come. O parli o, mi dispiace tanto, ti devo uccidere. ('''Agente Smith''') {{NDR|a Morpheus}}
*Schiva questa! ('''Trinity''') {{NDR|Trinity punta una pistola alla tempia dell'agente Jones e, sparando, uccide il corpo che l'agente controlla}}
:''Dodge this!''
*Prima o poi capirai, come ho fatto anch'io, che una cosa è conoscere il sentiero giusto, un'altra è imboccarlo. ('''Morpheus''')
==Dialoghi==
{{cronologico}}
*'''Agente Smith''': Tenente, le avevo dato degli ordini precisi.<br />'''Tenente''': Senta, io faccio solo il mio lavoro. Le sue stronzate sulla giurisdizione se le infili da dove le sono uscite. Può darsi che le piacciano.<br />'''Agente Smith''': Erano ordini per la vostra salvaguardia.<br />'''Tenente''': Eh, una ragazza indifesa, la possiamo gestire. Ho mandato due unità! La stanno portando fuori.<br />'''Agente Smith''': No, Tenente, i suoi uomini saranno già cadaveri.
*{{NDR|Neo apre la porta dopo aver appena letto le frasi di Trinity sul monitor}}<br />'''Neo''': Mai provata la sensazione di non sapere se sei sveglio o se stai ancora sognando?<br />'''Choi''': Mh, tante volte. Si chiama "[[mescalina]]". È l'unico modo per volare.
*'''Trinity''': Ciao, Neo.<br />'''Neo''': Sai come mi chiamo?<br />'''Trinity''': So tante cose di te.<br />'''Neo''': Tu chi sei?<br />'''Trinity''': Mi chiamo Trinity.<br />'''Neo''': Trinity. Trinity che ha... che ha violato i database del fisco?<br />'''Trinity''': È stato tanto tempo fa.<br />'''Neo''': Gesù.<br />'''Trinity''': Cosa?<br />'''Neo''': Eh, non pensavo... che fossi una donna.<br />'''Trinity''': Sì, non sei l'unico.
*'''Trinity''': So perché sei qui, Neo. So cosa stai facendo. So perché non dormi. So perché vivi da solo e perché, una notte dietro l'altra, lavori al tuo computer. Tu stai cercando lui. Lo so perché a suo tempo ho cercato la stessa cosa. E quando lui ha trovato me mi ha detto che non cercavo qualcosa di preciso, ma che cercavo una risposta. È la domanda il nostro chiodo fisso, Neo. È la domanda che ti ha spinto fin qui. E tu la conosci, come la conoscevo io.<br />'''Neo''': Che cos'è Matrix?<br />'''Trinity''': La risposta è intorno a te, Neo. E ti sta cercando. E presto ti troverà, se tu lo vorrai.
*'''Agente Smith''': Come può vedere dalla quantità di carte, la tenevamo d'occhio da diverso tempo, signor Anderson. A quanto pare, lei sta vivendo due vite distinte. In una di queste, lei è Thomas A. Anderson, programmatore per una rispettabile società di informatica. È iscritto alla Previdenza sociale, paga regolarmente le tasse, e... aiuta le vecchiette gettando per loro l'immondizia. L'altra vita lei la passa al computer: è una celebrità tra gli hacker, con il soprannome di Neo, e di fatto ha commesso ogni crimine informatico concepibile e attualmente perseguito. Una di queste vite ha un futuro, l'altra invece no. Voglio comunque mostrarmi generoso e disponibile, signor Anderson: lei è qui perché il suo aiuto ci farebbe comodo. Sappiamo che è stato contattato da un losco individuo, da un personaggio che si fa chiamare "Morpheus". Quello che lei presume di sapere su quest'uomo è irrilevante. È considerato dalle massime autorità il criminale più pericoloso oggi in circolazione. I miei colleghi pensano che io stia sprecando il mio tempo con lei. Ma io sono convinto che lei desidera fare ciò che è giusto. E sono disposto a cancellare la lavagna: potrà ripartire da zero. In cambio io le chiedo solo una certa collaborazione per assicurare un losco terrorista alla giustizia.<br />'''Neo''': Già. È un'offerta molto allettante. Ma io ne ho una migliore. Facciamo così: io le presto il mio dito... {{NDR|fa il gesto del dito [[medio]]}} ...e lei mi fa fare la mia telefonata.<br />'''Agente Smith''': Male, signor Anderson. Sono deluso, molto.<br />'''Neo''': Non mi fanno paura i suoi sistemi da Gestapo. Conosco i miei diritti. Voglio fare la mia telefonata.<br />'''Agente Smith''': Mi dica, signor Anderson, a che serve telefonare quando uno non è neanche capace di parlare? {{NDR|Neo cerca di parlare, ma la sua bocca si richiude su se stessa}} Lei ci darà una mano, signor Anderson, che lo voglia o no. {{NDR|impianta la cimice nell'ombelico di Neo, che grida muto disperatamente}}
[[File:Matrix locations - Sidney Adam Street Bridge (263512030).jpg|thumb|Ponte tra Campbell Street ed Elizabeth Street a Sydney, location per il fittizio ponte di Adam Street, Mega City]]
*{{NDR|In auto sotto al ponte di Adam Street}}<br />'''Switch''': In questo momento c'è una sola [[regole dai film|regola]]: o la nostra via, o vai fuori dai piedi.<br />'''Neo''': Me ne vado. {{NDR|fa per uscire dall'auto}}<br />'''Trinity''' {{NDR|fermandolo}}: Aspetta, Neo, ti prego, fidati di me.<br />'''Neo''': E perché?<br />'''Trinity''': Perché quello che c'è là fuori già lo conosci. È come quella strada: sai esattamente dove porta. E io so che non è qui che tu vuoi stare.
[[File:The.Matrix.glmatrix.3.png|thumb|«Matrix è ovunque. È intorno a noi. Anche adesso, nella stanza in cui siamo. È quello che vedi quando ti affacci alla finestra, o quando accendi il televisore. L'avverti quando vai al lavoro, quando vai in chiesa, quando paghi le tasse. È il mondo che ti è stato messo davanti agli occhi per nasconderti la verità.» (Morpheus)]]
*'''Morpheus''': Immagino... che in questo momento ti sentirai un po' come Alice che ruzzola dentro la tana del Bianconiglio<ref name="carroll"/>, mh?<br />'''Neo''': L'esempio calza.<br />'''Morpheus''': Lo leggo nei tuoi occhi. Hai lo sguardo di un uomo che accetta quello che vede solo perché aspetta di risvegliarsi. E curiosamente non sei lontano dalla verità. Tu credi nel destino, Neo?<br />'''Neo''': No.<br />'''Morpheus''': Perché no?<br />'''Neo''': Perché non mi piace l'idea di non poter gestire la mia vita.<br />'''Morpheus''': Capisco perfettamente ciò che intendi. Adesso ti dico perché sei qui. Sei qui perché intuisci qualcosa che non riesci a spiegarti. Senti solo che c'è. È tutta la vita che hai la sensazione che ci sia qualcosa che non quadra, nel mondo. Non sai bene di che si tratta ma l'avverti. È un chiodo fisso nel cervello. Da diventarci matto. È questa sensazione che ti ha portato da me. Tu sai di cosa sto parlando.<br />'''Neo''': Di Matrix.<br />'''Morpheus''': Ti interessa sapere di che si tratta, che cos'è? Matrix è ovunque. È intorno a noi. Anche adesso, nella stanza in cui siamo. È quello che vedi quando ti affacci alla finestra, o quando accendi il televisore. L'avverti quando vai al lavoro, quando vai in chiesa, quando paghi le tasse. È il mondo che ti è stato messo davanti agli occhi per nasconderti la verità.<br />'''Neo''': Quale verità?<br />'''Morpheus''': Che tu sei uno schiavo, Neo. Come tutti gli altri, sei nato in catene, sei nato in una prigione che non ha sbarre, che non ha mura, che non ha odore. Una prigione per la tua mente. Nessuno di noi è in grado, purtroppo, di descrivere Matrix agli altri. Dovrai scoprire con i tuoi occhi che cos'è. {{NDR|porge due pillole a Neo}} È la tua ultima occasione, se rinunci non ne avrai altre. [[compressa|Pillola]] azzurra, fine della storia: domani ti sveglierai in camera tua, e crederai a quello che vorrai. Pillola rossa, resti nel paese delle meraviglie, e vedrai quant'è profonda la tana del Bianconiglio.<ref name="carroll"/> Ti sto offrendo solo la verità, ricordalo. Niente di più. {{NDR|Neo ingoia la pillola rossa}}
[[File:Red and blue pill.jpg|thumb|«Pillola azzurra, fine della storia: domani ti sveglierai in camera tua, e crederai a quello che vorrai. Pillola rossa, resti nel paese delle meraviglie, e vedrai quant'è profonda la tana del Bianconiglio.» (Morpheus)]]
*{{NDR|Neo è stato recuperato dalle fogne - A casa di Resegotti}}<br />'''Neo''': Sono morto, vero?<br />'''Morpheus''': Tutto l'opposto.
*{{NDR|Neo è stato recuperato dalle fogne - A casa di Resegotti}}<br />'''Neo''': Mi fanno male gli occhi.<br />'''Morpheus''': Perché non li hai mai usati.
*'''Neo''': Morpheus, che cosa mi succede? Dove mi trovo?<br />'''Morpheus''': Più importante del dove è il quando.<br />'''Neo''': Il quando?<br />'''Morpheus''': Tu pensi che siamo nel 1999. Saremo almeno nel 2199. Non posso dirti con esattezza l'anno perché sinceramente non lo so neanch'io. E qualunque mia spiegazione non ti basterebbe. Vieni con me. Guarda tu stesso. Sei sulla mia nave, la Nabucodonosor<ref>Nella versione originale in inglese «Nebuchadnezzar», riferimento al sovrano babilonese [[:w:it:Nabucodonosor II|Nabucodonosor II]].</ref> È un hovercraft. Sei in plancia, adesso. È il nostro cuore operativo dal quale lanciamo il segnale pirata d'ingresso in Matrix.
[[File:Warner Bros. Studio VIP Tour (15609090007).jpg|thumb|«Che vuol dire "reale"? Dammi una definizione di "reale". Se ti riferisci a quello che percepiamo, a quello che possiamo odorare, toccare e vedere, quel reale sono semplici segnali elettrici interpretati dal cervello. Questo è il mondo che tu conosci.» (Morpheus)]]
*{{NDR|All'interno di Struttura}}<br />'''Morpheus''': Questo è Struttura, il nostro programma di caricamento. Possiamo caricare di tutto: vestiti, equipaggiamento, armi, addestramento simulato. Tutto quello di cui abbiamo bisogno.<br />'''Neo''': In questo momento siamo all'interno di un programma?<br />'''Morpheus''': Abbastanza facile da capire. Abiti diversi, spinotti nelle braccia e in testa assenti, anche i tuoi capelli sono cambiati. Il tuo aspetto attuale è quello che noi chiamiamo "immagine residua di sé", la proiezione mentale del tuo io digitale.<br />'''Neo''': Questo non è reale...?<br />'''Morpheus''': Che vuol dire "[[realtà|reale]]"? Dammi una definizione di "reale". Se ti riferisci a quello che percepiamo, a quello che possiamo odorare, toccare e vedere, quel reale sono semplici segnali elettrici interpretati dal cervello. Questo è il mondo che tu conosci. Il mondo com'era alla fine del XX secolo. E che ora esiste solo in quanto parte di una neuro-simulazione interattiva che noi chiamiamo Matrix. Sei vissuto in un mondo fittizio, Neo. Questo è il mondo che esiste oggi. {{NDR|tutt'attorno si materializza la desertica superficie di quel che è rimasto del pianeta Terra}} Benvenuto nella tua desertica nuova realtà.<ref>{{Cfr}} [[Jean Baudrillard]], ''La processione dei simulacri'': «Se abbiamo potuto prendere, come più bella allegoria della simulazione, la favola di [[Jorge Luis Borges|Borges]] in cui i cartografi dell'Impero disegnano una carta così dettagliata che finisce per coprire con la massima precisione il territorio [...] ebbene, per noi questa favola è sorpassata, ha ormai soltanto il fascino discreto dei simulacri del secondo ordine. [...] Il territorio non precede più la carta, né le sopravvive. Ormai è la carta che precede il territorio – {{maiuscoletto|precessione dei simulacri}} – che lo genera; e, se si dovesse riprendere la favola, oggi sono piuttosto i brandelli del territorio che imputridiscono lentamente sull'estensione della carta. Qui e là sono vestigia del reale che sussistono, e non della carta, nei deserti che non sono più quelli dell'Impero, ma il nostro. ''Il deserto del reale stesso''.»</ref> Abbiamo pochi bit, brandelli d'informazione. Ma quello che sappiamo per certo è che un bel giorno, all'inizio del XXI secolo, l'umanità intera si ritrovò unita all'insegna dei festeggiamenti. Grande fu la meraviglia per la nostra magnificenza mentre davamo alla luce I.A.<br />'''Neo''': "I.A." Vuol dire "[[intelligenza artificiale]]".<br />'''Morpheus''': La cui sinistra coscienza produsse una nuova generazione di macchine. Ancora non sappiamo chi colpì per primo, se noi o loro. Sappiamo però che fummo noi ad oscurare il cielo. A quell'epoca loro dipendevano dall'energia solare, e si pensò che forse non sarebbero riuscite a sopravvivere senza una fonte energetica abbondante come il sole. Nel corso della storia il genere umano è dipeso dalle macchine per sopravvivere. Al destino, come sappiamo, non manca il senso dell'ironia. Un corpo umano genera più bioelettricità di una batteria da 120 volt, ed emette oltre sei milioni di calorie. Sfruttando contemporaneamente queste due fonti, le macchine si assicurarono a tempo indefinito tutta l'energia di cui avevano bisogno. Ci sono campi, campi sterminati dove gli esseri umani non nascono: vengono coltivati. A lungo non ci ho voluto credere, poi ho visto quei campi con i miei occhi. Ho visto macchine liquefare i morti affinché nutrissero i vivi per via endovenosa. Dinanzi a quello spettacolo, potendo constatare la loro limpida, raccapricciante precisione, mi è balzata agli occhi l'evidenza della verità. Che cos'è Matrix? È controllo. Matrix è un mondo virtuale elaborato al computer, creato per tenerci sotto controllo, al fine di convertire l'essere umano in questa. {{NDR|mostra una batteria}}
*{{NDR|Neo sanguina dopo una caduta all'interno della simulazione di salto in Struttura}}<br />'''Neo''': Credevo che non fosse reale.<br />'''Morpheus''': La tua mente lo rende reale.<br />'''Neo''': Se vieni ucciso in Matrix, muori qui?<br />'''Morpheus''': Il corpo non sopravvive senza mente.
[[File:Smith Matrix mannequins.jpg|thumb|«Se non sei uno di noi, sei uno di loro. [...] chiunque non sia stato liberato da noi è potenzialmente un Agente. All'interno di Matrix lo sono tutti, e non lo è nessuno. [...] Sono i guardiani, i custodi di ogni accesso, ne hanno tutte le chiavi.» (Morpheus)]]
*'''Morpheus''': Se non sei uno di noi, sei uno di loro.<br />'''Neo''': Chi sono loro?<br />'''Morpheus''': Programmi senzienti. Si muovono, entrano ed escono da qualunque software rimanendo integrati nel sistema. Il che significa che chiunque non sia stato liberato da noi è potenzialmente un Agente. All'interno di Matrix lo sono tutti, e non lo è nessuno. Siamo sempre sopravvissuti nascondendoci e fuggendo da loro. Sono i guardiani, i custodi di ogni accesso, ne hanno tutte le chiavi, per questo spetta a qualcun altro, a qualcun altro affrontarli.
*'''Neo''': Cosa cerchi di dirmi? Che posso schivare le pallottole?<br />'''Morpheus''': No, Neo. Cerco solo di dirti che quando sarai pronto, non ne avrai bisogno.
[[File:Icons of Science Fiction - Matrix Revolutions (15387823612).jpg|thumb|«Trinity: Una Sentinella, una macchina creata per un solo scopo...<br />Dozer: ...cercare e distruggere.»]]
*'''Trinity''': Una Sentinella, una macchina creata per un solo scopo...<br />'''Dozer''': ...cercare e distruggere.
*'''Neo''': Ho tanti ricordi della mia vita. E nessuno è autentico. Che significa?<br />'''Trinity''': Che Matrix non è in grado di dirti chi sei.
[[File:Spoon (21619616885).jpg|thumb|«Ti accorgerai che non è il cucchiaio a piegarsi, ma sei tu stesso!» (Bambino)]]
*'''Bambino''': Non cercare di piegare il cucchiaio. È impossibile. Cerca invece di fare l'unica cosa saggia: giungere alla verità.<br />'''Neo''': Quale verità?<br />'''Bambino''': Che il cucchiaio non esiste.<br />'''Neo''': Il cucchiaio non esiste?<br />'''Bambino''': Allora ti accorgerai che non è il cucchiaio a piegarsi, ma sei tu stesso!
*'''L'Oracolo''': Ti inviterei a sederti, ma tanto so che non lo farai. E non preoccuparti del vaso.<br />'''Neo''': Quale vaso? {{NDR|girandosi fa cadere un vaso}}<br />'''L'Oracolo''': Quel vaso.<br />'''Neo''': Chiedo scusa.<br />'''L'Oracolo''': Ti ho detto di non preoccupartene. Lo farò riparare da uno dei miei ragazzi.<br />'''Neo''': Come lo sapevi?<br />'''L'Oracolo''': Oh... E la domanda successiva che ti frullerà nel cervello sarà: "Lo avrei rotto lo stesso se non avesse detto niente?".
[[File:Chojnow 32 kot.jpg|thumb|«Un déjà vu è un'imperfezione di Matrix. Capita quando cambiano qualcosa.» (Trinity)]]
*{{NDR|Dopo aver visto lo stesso gatto nero due volte}}<br />'''Neo''': Ah. Déjà vu.<br />'''Trinity''': Scusa, che hai detto?<br />'''Neo''': Niente. Ho avuto un piccolo déjà vu. [...] È passato un gatto nero davanti a quella porta, e subito dopo un altro uguale.<br />'''Trinity''': Quanto uguale? Lo stesso gatto?<br />'''Neo''': Forse. Non sono sicuro. [...]<br />'''Trinity''': Un [[déjà vu]] è un'imperfezione di Matrix. Capita quando cambiano qualcosa.
*'''Cypher''' {{NDR|al telefono con Trinity}}: Sono stanco, Trinity. Stanco di questa guerra. Stanco di lottare. Stanco di questa nave. Di sentire freddo, di trangugiare quella brodaglia nauseante tutti i giorni. E soprattutto, sono stanco di Morpheus e dei suoi vaneggiamenti. {{NDR|rivolto al corpo di Morpheus}} Sorpresa, stronzo! Scommetto che non te l'aspettavi. Bene. Cosa non darei per essere lì anch'io; ti spezzeranno... e vorrei tanto essere lì per godermi lo spettacolo. Che sono stato io, eh... tu lo devi sapere.<br />'''Trinity''': Gli hai consegnato Morpheus!?<br />'''Cypher''': Ci aveva presi in giro, Trinity! Ci aveva ingannati! Se tu ci avessi detto la verità, ti avremmo invitato a infilartela nel culo quella pillola rossa!<br />'''Trinity''': Non è vero, Cypher! Lui ci ha liberati tutti.<br />'''Cypher''': Liberati?! Questa la chiami libertà?! Fare solo quello che lui mi dice di fare. Se dovessi scegliere fra questo e Matrix, be'... sceglierei Matrix!<br />'''Trinity''': Matrix non esiste, Cypher.<br />'''Cypher''': Non sono d'accordo, Trinity. Io ritengo che Matrix sia più reale di questo mondo.
*'''Cypher''': No! Non ci posso credere!<br />'''Tank''': Che tu ci creda o no, gran pezzo di merda, adesso finisci abbrustolito! {{NDR|gli spara uccidendolo}}
[[File:El subfusil de Neo en Matrix (5400871349).jpg|thumb|«Tank: Allora, cosa vi serve? A parte un miracolo...<br />Neo: Armi... tante armi.»]]
*'''Tank''': Allora, cosa vi serve? A parte un miracolo...<br />'''Neo''': Armi... tante armi.
*'''Agente Smith''' {{NDR|riferito al suono della metropolitana in arrivo}}: Lo senti quello, signor Anderson? Quello è il suono dell'inevitabilità. È il suono della tua morte. Addio, signor Anderson.<br />'''Neo''' {{NDR|si libera dalla stretta e si salva dall'arrivo del treno}}: Mi chiamo... Mi chiamo Neo!
*'''Trinity''' {{NDR|[[dichiarazioni d'amore dai film|dichiarazione d'amore]]}}: Neo, non ho più paura ormai. L'Oracolo mi aveva detto che mi sarei innamorata e che proprio l'uomo che avrei amato sarebbe stato l'Eletto. Capisci quindi che non te ne puoi andare. Non puoi morire, perché io ti amo. Mi senti, Neo? Io ti amo. E adesso in piedi. {{NDR|bacia Neo e lo fa resuscitare}}<br />'''Neo''' {{NDR|fermando le pallottole a mezz'aria}}: No.<br />'''Tank''': Come fa?<br />'''Morpheus''': È l'Eletto.
==[[Explicit]]==
{{explicit film}}
{{NDR|Al telefono}} So che mi state ascoltando, avverto la vostra presenza. So che avete paura di noi, paura di cambiare. Io non conosco il futuro, non sono venuto qui a dirvi come andrà a finire, sono venuto a dirvi come comincerà. Adesso appenderò il telefono e farò vedere a tutta questa gente, quello che non volete che vedano. Mostrerò loro un mondo senza di voi, un mondo senza regole e controlli, senza frontiere e confini. Un mondo in cui tutto è possibile. Quello che accadrà dopo, dipenderà da voi e da loro. ('''Neo''')
==Citazioni su ''Matrix''==
[[File:Keanu.jpg|thumb|[[Keanu Reeves]] interpreta Neo, protagonista della saga]]
*Abile frullato misto di Bibbia e yoga, metafisica e matematica, kung fu e [[Sergio Leone]], buddhismo e arti marziali, alta tecnologia e messaggi messianici, velo di Maya e ''Alice nel paese delle meraviglie'', e chi più ne trova più ne metta. ([[Irene Bignardi]])
*Anche perché se il mondo intero è Matrix cioè un'enorme concatenazione di vicende costruite in uno studio televisivo o ricreate al computer è normale che vivere in questo contesto sia un'esperienza globalmente disgustosa no? ([[Giuseppe Carlotti]])
*Anche se è traboccante di pretese in senso positivo, per la prima ora circa è intrattenimento semplicione, sebbene ci siano frequenti rimandi a ''[[Blade Runner]]'' (strade piovose e piene di rifiuti) e ''[[Men in Black]]'' (uomini con completi scuri e occhiali da sole). Col tempo però diviene chiaro che i [[Lana e Lilly Wachowski|Wachowski]] sono plagiatori a favore delle pari opportunità, prelevando liberamente da ''[[Star Wars]]'' per la mitologia, da ''[[Die Hard]]'' per i grattacieli, da ''[[Alien]]'' per i personaggi secondari e gli arredi, da ''[[Superman (film)|Superman]]'' e ''[[True Lies]]'' per le acrobazie, da ''[[Videodrome]]'' per la paranoia e persino, Dio ci aiuti, da ''[[The Game - Nessuna regola]]'' per le sciocchezze metafisiche. ([[Jonathan Rosenbaum]])
*Chi ha più di trent'anni fatica ad entrare nella "logica" del film. Chi ne ha meno replica: «è la logica del computer». Inserita in un mixer abilmente shakerato di filosofia orientale e arti marziali, di mitologia e di ''science fiction'' in cui il percorso che condurrà "oltre lo specchio" vede in Neo (vistoso anagramma di One) la neo-Alice travestita da Ulisse. Chi non ama gli effetti speciali ne trova troppi in questo film. Cinema ''patchwork'' quello dei [[Lana e Lilly Wachowski|Wachowski]]? Forse. Ma anche cinema capace di rappresentare un futuro che è già presente nella sua mescolanza (che non è amalgama) di dati, di esperienza e di cultura lontanissimi tra loro. Con un solo difetto di fondo. L'inevitabile, annunciato seguito di un'opera che dovrebbe invece restare un ''unicum''. (''[[il Farinotti]]'')
*Credo che Matrix vada letto, interpretato, come snodo di processi futuri e non come un traguardo. C'è l'idea di spirito come misteriosa forza interiore, atteggiamento irrazionale, pulsione magica o mistica nella cultura del XX secolo. Il Novecento ha segnato la fine del monopolio della spiritualità religiosa per affacciarsi al mondo di un'articolazione delle spiritualità. ([[Enrico Ghezzi]])
*Da un'idea geniale alla [[Philip K. Dick]], i [[Fratelli Wachowsky|fratelli Wachowski]] esibiscono il loro pessimismo ansiogeno e confezionano quello che negli anni diventerà un cult della fantascienza. ([[Leonard Maltin]])
*È il mondo che somiglia a una sala giochi, e non viceversa, e Matrix è un film su cui riflettere... ([[Loredana Lipperini]])
*È sicuramente il più costoso, probabilmente il più cupo, forse il più fantasioso ''cyber-action movie'' degli anni '90. Frutto di una disinvolta ibridazione tra il cinema d'arti marziali di Hong Kong, l'ideologia violenta del videogame, la fantascienza alla [[Philip K. Dick|P.K. Dick]] e la grafica dei fumetti, è un giocattolone divertente a livello figurativo e scenografico e sul piano dell'azione: sdoppiamenti, combattimenti, effetti speciali a iosa. Nel resto è un pastrocchio saccente e misticheggiante. I suoi fautori, interessati e non, sostengono che bisogna vederlo tre volte: la prima per l'impatto emotivo, la seconda per capire la storia, la terza per coglierne i significati più profondi. (''[[il Morandini]]'')
*Effetti visivi innovativi, e grandiosi. Romanticismo nero. Invenzioni divertenti: i personaggi ricevono informazioni direttamente nel cervello, il futurismo elettronico si mescola alle arti marziali della tradizione orientale, che la lavorazione sia avvenuta a Sydney in Australia o altrove non ha importanza, tanto è sempre buio e i paesaggi urbani sono diapositive immensamente ingrandite. ([[Lietta Tornabuoni]])
*I fratelli Wachowski, anche sceneggiatori, attingono alle filosofie orientali e alla fantascienza di [[Philip K. Dick]] (e mettono in mano a Neo ''Simulacri e simulazione'' di [[Jean Baudrillard|Baudrillard]]) per asserire che il mondo è illusione e la realtà virtuale è un incubo. I Wachowski riescono a tenere sotto controllo un intreccio complesso, ma forse non sono all'altezza per costruire una saga che ha l'ambizione di coronare quasi mezzo secolo di fantascienza letteraria e cinematografica; e sono troppi i debiti non dichiarati, da ''[[Zardoz]]'' a ''[[Terminator]]''. Non mancano, però, la suggestione e il divertimento. (''[[Il Mereghetti]]'')
*Incuranti dall'ondata di pernacchie da cui sono stati travolti nella loro opera prima, e tutti invano hanno sperato ultima, l'indecente thriller saffico ''[[Bound - Torbido inganno|Bound]]'', i fratelli Larry e Andy Wachowski hanno virato di parecchi gradi abbracciando il cinema dell'irrealtà. E qui viene il difficile per chi deve raccontare il film ai lettori, anche se il dovere professionale gli ha imposto di restare imperterrito al proprio posto per i 136 minuti (interminabili) del film, tenendo gli occhi e, purtroppo, anche le orecchie, aperti. Con incommensurabile invidia per chi, grazie al favore delle tenebre, se l'è invece svignata già nel primo tempo. ([[Massimo Bertarelli]])
*La [[televisione]] condiziona la vita della gente. La televisione è Matrix. ([[Giuseppe Carlotti]])
*Ma voi c'avete presente il film ''Matrix''? [...] Ve faccio capì come faceva Neo, eh? Guardate, eh. Arrivava il proiettile sparato dal cattivone, un proiettile speciale. Rallenty. Primo proiettile: schivato. Secondo proiettile. A un certo punto il proiettile si avvicina a un millimetro dalla faccia e lui proprio – me lo so' studiato – proprio le parole precise, lui arriva il proiettile e fa: bu-cio de cu-looo! (''[[Boris - Il film]]'')
*Nei quindici anni che separano la fantascienza di ''Matryx'' {{NDR|sic}} da quella di ''[[Blade Runner]]'' l'elemento umano, a dispetto di quanto dichiarano i due brillanti fratelli Wachowski, si è perso nella confusione narrativa (provate, per piacere, a riraccontare la trama del film e gli andirivieni tra le due realtà) e nelle trovate tecniche. Ancora più lontano è il ricordo del gruppo di resistenti di ''[[Fahrenheit 451 (film)|Fahrenheit 451]]''. Forse i Wachowski pensano di aver fatto un film sulla ricerca di un nuovo umanesimo, ma dovrebbero sapere che il mezzo è il messaggio: e ''Matryx'' {{NDR|sic}} è invece il trionfo di quella cultura cyber di cui denuncia l'oppressione. ([[Irene Bignardi]])
*Quando un proiettile lascia la canna di una pistola, diretto al tuo cervello, viaggia a circa 3000 km all'ora. [[Keanu Reeves]] non sarebbe mai riuscito a evitarne uno proprio come i Wachowski non hanno saputo confezionare un seguito coerente di ''Matrix''. (''[[Dark Wolverine (fumetto)|Dark Wolverine]]'')
*Rimpolpato con azione non-stop e una mega dose di effetti speciali, questa montagna russa fantascientifica inizia con la paranoica premessa che dei malvagi cospiratori hanno intrappolato l'intera umanità in una rete di illusioni la quale rafforza il loro controllo rendendoci ciechi nei confronti della realtà. La trama cambia marcia ogni qualvolta si rischia di rimanere a corto di energia, mantenendo lo spettacolo vivace quanto ridicolo. ([[David Sterritt]])
*Sembra complicatissimo il messaggio di ''Matrix'', e mai come ora si è confuso con il "medium", ma forse è semplice. I fratelli Larry e Andy Wachowski, che ai tempi del lesbo thriller ''[[Bound - Torbido inganno|Bound]]'' sembravano due porcelloni, ci mandano a dire che viviamo comandati da una Intelligenza Artificiale, in una realtà virtuale che solo il potere della mente rende tangibile. È Matrix, tesoro, la Matrice. Basterebbe ancora una domanda per risalire alla Causa Prima, forse a Dio. Insomma, la Vita è sogno, parola di computer. ([[Maurizio Porro]])
*Sequenza interessante: [[Keanu Reeves]] viene immobilizzato e gli viene infilato nella pancia (attraverso l'ombelico, parrebbe) una specie di scorpione che permetterà di seguire tutte le sue mosse. Immagine cruciale: campi infiniti di innumerevoli feti umani contenuti in sacchi di plastica trasparente, appesi a sostegni come piante d'uno sterminato frutteto, che respirano, sognano e vengono allevati per nutrire con la loro energia vitale le macchine padrone degli uomini. Le cose belle di «Matrix» sono queste: il resto è un pastrocchio pomposo e sentenzioso, pretensioso e misticheggiante, inzeppato di quei motti confusi e altisonanti che impressionano i ragazzini e gli autodidatti. ([[Lietta Tornabuoni]])
*Un trip condiviso, un varco attraverso un ipotetico oscuro futuro. È la più convincente visione fantascientifica dopo ''[[Blade Runner]]''. ([[Manohla Dargis]])
===[[Jean Baudrillard]]===
*C'è un equivoco di fondo, ed è la ragione per cui ho esitato finora a parlare di Matrix. Dopo il primo episodio, lo staff dei Wachowski mi aveva contattato per coinvolgermi nei film successivi, ma non c'era neanche da parlarne! [...] Queste persone considerano l'ipotesi del virtuale come un dato di fatto e la trasformano in fantasma visibile. Ma la caratteristica di questo universo, è appunto il fatto che non si possono più utilizzare le categorie del reale per parlarne.
*Ci sono già stati altri film che trattavano questa crescente indistinzione fra reale e virtuale. [[The Truman Show|Truman Show]], [[Minority Report]] o anche [[Mulholland Drive]], il capolavoro di [[David Lynch]]. Matrix vale soprattutto come sintesi parossistica di tutto questo. Ma il dispositivo qui è più rozzo e non suscita veramente il turbamento. O i personaggi sono nella Matrice, cioè nella digitalizzazione delle cose. O sono radicalmente al di fuori, cioè a Zion, la città di coloro che resistono. In effetti, sarebbe interessante mostrare ciò che accade sul punto di giuntura dei due mondi. Ma quello che è soprattutto imbarazzante in questo film, è che il nuovo problema posto dalla simulazione qui è confuso con quello, molto classico, dell'illusione, che si trovava già in Platone. Il vero equivoco è qui. Il mondo visto come illusione radicale è un problema che si è posto a tutte le grandi culture e che da esse è stato risolto con l'arte e la simbolizzazione. Quello che noialtri abbiamo inventato per sopportare questa sofferenza, è un reale simulato, un universo virtuale da dove è espurgato tutto ciò che c'è di pericoloso, di negativo, e che soppianta ormai il reale, fino a diventarne la soluzione finale. Ora, Matrix è assolutamente all'interno di questo meccanismo! Tutto quanto appartiene all'ordine del sogno, dell'utopia, della fantasia, qui è dato vedere, "realizzato". Siamo nella trasparenza integrale. Matrix, è un po' il film sulla Matrice che avrebbe potuto fabbricare la Matrice.
*Matrix dà l'immagine di un'onnipotenza monopolistica della situazione attuale, e collabora dunque alla sua rifrazione. In fondo, la sua diffusione su scala mondiale fa parte del film stesso. Qui, bisogna riprendere [[Marshall McLuhan|McLuhan]]: il medium è il messaggio. Il messaggio di Matrix è la sua stessa diffusione, per contaminazione proliferante e incontrollabile.
===Frasi promozionali===
[[File:The matrix has you.png|220px|right]]
*[...] abbi paura del futuro.
:[...] ''be afraid of the future.''<ref name="mymovies 2">Dalla locandina in inglese. {{Cfr}} [http://www.mymovies.it/film/1999/matrix/poster/2/ ''Poster 2 - Matrix''], ''Mymovies.it''</ref>
*[...] comincia la battaglia per il futuro.
:[...] ''the fight for the future begins.''<ref>Dalla locandina in inglese. {{Cfr}} [http://www.mymovies.it/film/1999/matrix/poster/1/ ''Poster 1 - Matrix''], ''Mymovies.it''</ref>
*Credete all'incredibile.<ref>Dalla locandina in italiano. {{Cfr}} [http://www.filmtv.it/film/18377/matrix/foto/116126/ ''Foto locandina da Matrix''], ''FilmTV.it''</ref>
*Dimentica tutto ciò che sai. Dimentica tutto ciò che hai visto.
:''Forget everything you know. Forget everything you've seen.''<ref>Dal trailer in inglese. {{Cfr}} [https://www.youtube.com/watch?v=vKQi3bBA1y8 ''The Matrix (1999) Official Trailer #1 - Sci-Fi Action Movie''], ''YouTube.com''</ref>
*Matrix ti possiede.
:''The Matrix has you.''<ref name="mymovies 2"/><ref>La frase compare anche all'inizio del film sul monitor del computer di Neo. Nel doppiaggio italiano Neo la legge come «Matrix ha te».</ref>
==Note==
<references/>
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{Matrix}}
{{vetrina|1|dicembre|2008|film}}
[[Categoria:Film d'azione]]
[[Categoria:Film di arti marziali]]
[[Categoria:Film di fantascienza]]
[[Categoria:Film premi Oscar]]
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Indro Montanelli
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2024-12-09T09:31:58Z
Mariomassone
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/* Citazioni su Indro Montanelli */
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[[File:IndroMontanelliLettera22.jpg|thumb|upright=1.5|Indro Montanelli alla sede del ''Corriere della Sera'']]
'''Indro Montanelli''' (1909 – 2001), giornalista, saggista e commediografo italiano.
==Citazioni di Indro Montanelli==
[[File:Indro Montanelli 1936.jpg|miniatura|Indro Montanelli, ufficiale del Regio Esercito, 1936]]
*A suo tempo imprigionato dagl'israeliani per complicità col terrorismo palestinese, e liberato per l'intervento del Vaticano con l'impegno di astenersi dalla politica, l'Arcivescovo libanese di Gerusalemme [[Hilarion Capucci]] ha dichiarato in un'intervista all'''Europeo'' che i rivoltosi di Gaza e della Cisgiordania non ricevono ordini da nessuno: «Li prendono solo da Dio, loro unico leader». Lo abbiamo sempre detto, noi: a grattare un arabo, anche se cristiano e Monsignore, viene fuori un Ayatollah. Ma forse non c'è neanche bisogno di grattare.<ref>Da ''Il meglio di «Controcorrente» 1974-1992'', Rizzoli, Milano, 1993.</ref>
*[[Gianni Agnelli|Agnelli]] ha detto che non siamo nella repubblica delle banane, però qualche banana in Italia c'è, perché avvengono cose veramente singolari.<ref>Citato in Marco Travaglio, ''Bananas'', Garzanti, Milano, 5 maggio 2001.</ref>
*Al [[conformismo]] l'[[ironia]] fa più paura d'ogni [[Argomentazione|argomentato ragionamento]].<ref>Da ''Contro Corrente'', Editoriale Nuova, Milano, 1978.</ref>
*{{NDR|[[Ferdinando I delle Due Sicilie]]}} Aveva sulla coscienza la vita di migliaia d'infelici, morti sulla forca e nelle galere solo per aver voluto un po' di libertà. Era stato spergiuro. Non aveva conosciuto che disfatte e fughe ignominiose di fronte al nemico. Politicamente, era rimasto fermo alla concezione settecentesca del più retrivo assolutismo. Non aveva fatto che i propri interessi, e più ancora i propri comodi, della regalità prendendosi solo i piaceri. Non aveva saputo che incrementare l'ignoranza di cui egli stesso era campione. Eppure, il cordoglio popolare per la sua morte non ci stupisce, perché un dono lo aveva avuto: la genuinità. Questo Re fellone e fannullone non aveva mai cercato di apparire diverso da quel che era: uno scugnizzo dei «bassi», prepotente, ridanciano e sboccato, nato per caso con una corona in testa e che aveva sempre concepito la sua parte come quella di un buon capo-camorra. Non aveva interpretato che i caratteri deteriori del popolo napoletano, ma anche i più appariscenti e riconoscibili.<ref>Da ''L'Italia unita. {{small|Da Napoleone alla svolta del Novecento}}'', Rizzoli BUR, Milano, 2015, [https://books.google.it/books?id=8J7tCgAAQBAJ&lpg=PT206&dq=&pg=PT206#v=onepage&q&f=false p. 206]. eISBN 978-88-58-68272-2</ref>
*Avevo capito fin dal primo incontro che l'aggressività di [[Anna Magnani|Anna {{NDR|Magnani}}]] era solo la maschera della sua insicurezza. Era una donna difficile e sempre agli estremi di tutto: della dolcezza come del furore, e non si capiva mai bene, forse non lo capiva nemmeno lei, quanto l'uno e l'altra fossero veri, o soltanto scena. Certo è che dall'uno all'altra passava con fulminea velocità e tenendo chiunque in stato di fibrillazione. <ref>Da ''Anna Magnani, la più grande attrice del nostro cinema'', 23 ottobre 1999, in ''Le Nuove stanze'', a cura di Michele Brambilla, RCS Libri, Milano, 2002, p. 280.</ref>
*{{NDR|[[Walter Chiari]]}} Avrebbe meritato 30 anni di prigione per lo spreco del suo talento.<ref>Citato in Luciano Giannini, ''[https://www.ilmattino.it/AMP/cultura/walter_chiari_100_walter_sottotitolo_chiari_biografia_di_un_genio_irregolare-7954361.html Walter Chiari genio irregolare che confessava di aver vissuto]'', ''Il Mattino'', 24 febbraio 2024</ref>
*[[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] è una persona intelligente finché riesce a ragionare col suo cervello: il suo cervello è valido. Ma lui, oltre al cervello, ha le viscere, e molto spesso le viscere prendono la prevalenza sul cervello. E quando lui si abbandona alle viscere, secondo me, diventa uomo pericoloso. Questo lo dico a lei perché l'ho detto a lui, perché gliel'ho anche scritto.<ref name="milano">Dal programma televisivo ''Milano, Italia'', Rai 3, 11 gennaio 1994.</ref>
*[[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] ha straordinarie qualità di imprenditore – coraggio, fantasia, forza di lavoro – che gli hanno valso il successo in tutti i campi in cui si è cimentato. Una sola cosa non gli riesce di fare, il presidente di una società di calcio.<ref>Da ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1987/01/20/ora-montanelli-critica-berlusconi.html Ora Montanelli critica Berlusconi]'', ''la Repubblica'', 20 gennaio 1987.</ref>
*[[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] non ha idee: ha solo interessi.<ref>2001; citato in [[Marco Travaglio]], ''Ad personam'', Chiarelettere, Milano, 2010, p. 39, ISBN 978-88-6190-104-9.</ref>
*{{NDR|Su [[Aldo Moro]]}} Calvinista a rovescio, invece che nella predestinazione della [[Grazia divina|grazia]], credeva in quella della [[disgrazia]].<ref>Citato in [[Roberto Gervaso]], ''Ve li racconto io'', Mondadori, Milano, 2006, pp. 310-311, ISBN 88-04-54931-9.</ref>
*Certo, per un direttore di giornale, avere sottomano un [[Marco Travaglio|Travaglio]], che su qualsiasi protagonista, comprimario e figurante della vita politica italiana è pronto a fornirti su due piedi una istruttoria rifinita nel minimo dettaglio è un bel conforto. Ma anche una bella inquietudine. Il giorno in cui gli chiesi se in quel suo archivio, in cui non consente a nessuno di ficcare il naso, ci fosse anche un fascicolo intitolato al mio nome, Marco cambiò discorso.<ref>Dalla prefazione a Marco Travaglio, ''Il Pollaio delle Libertà'', Vallecchi, Firenze, 1995.</ref>
*Chi di voi vorrà fare il [[giornalista]], si ricordi di scegliere il proprio padrone: il [[lettore]].<ref>Dalla lezione di giornalismo all'Università di Torino, 12 maggio 1997; citato in ''La Stampa'', 14 aprile 2009.</ref>
*Conosco molti furfanti che non fanno i [[Morale|moralisti]], ma non conosco nessun moralista che non sia un furfante. Senza, per carità, allusione a [[Eugenio Scalfari|Scalfari]]. Solo come promemoria.<ref>Citato in [[Eugenio Scalfari]], ''Incontro con io'', Rizzoli, Milano, 1994, ISBN 8806200747.</ref>
*Cosa c'è meglio di [[Romano Prodi|Prodi]]? Governa fra compromessi e imbroglietti. I nostri soci sanno benissimo che siamo imbroglioni, che sui conti che portiamo all'Europa s'è un po' imbrogliato. Accettano lo stesso, purché non s'esageri. E [[Carlo Azeglio Ciampi|Ciampi]] non esagera, è un economista serio e vero. [...] {{NDR|Romano Prodi}} Con la faccia da mortadella, l'ottimismo inossidabile e l'eterno sorriso, ci porterà in Europa: ringraziamo Dio, e anche [[Massimo D'Alema|D'Alema]], che ci hanno dato Prodi.<ref name=Montanelli>Citato in Francesco Battistini ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1997/dicembre/19/Montanelli_ragazzi_rifate_68_co_0_97121914987.shtml Montanelli: ragazzi, rifate il '68]'', ''Corriere della Sera'', 19 dicembre 1997.</ref>
*Dicono che [[Ciriaco De Mita|De Mita]] sia un intellettuale della Magna Grecia. Io però non capisco cosa c'entri la Grecia...<ref>Citato in ''Liberazione'', 22 febbraio 2008.</ref>
*{{NDR|Su [[Giulia Maria Crespi]]}} Dispotica guatemalteca.<ref> Citato in Paolo Martini, ''[https://www.adnkronos.com/crespi-la-zarina-del-corriere-della-sera-che-fondo-il-fai_4YA2lu93AIXTzgMw0Wj65x Crespi, la 'zarina' del Corriere della Sera che fondò il Fai]'', adnkronos.com, 19 luglio 2020.</ref>
*{{NDR|Su [[Gad Lerner]], nel 2000}} È bravissimo, son contento l'abbian messo al ''Tg1'', è un buon conduttore, buonissimo giornalista. Ma sarà un bravo direttore?<ref>Citato in Antonella Rampino, ''[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,3/articleid,0428_01_2000_0162_0003_4349235/ Il rischio? Una missione impossibile]'', ''La Stampa'', 17 giugno 2000.</ref>
*{{NDR|Su [[Concetto Lo Bello]]}} Entra in campo col passo del padrone che ispeziona il proprio podere.<ref>Citato in Marco Innocenti,
''[https://st.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/dossier/Tempo%20libero%20e%20Cultura/storie-della-storia/archivio-2009/storie-storia-9-settembre-muore-lo-bello.shtml?uuid=4327f496-881f-11de-873c-ca3137183d57&DocRulesView=Libero&refresh_ce=1 9 settembre 1991: se ne va il re degli arbitri, Concetto Lo Bello]'', ''ilsole24ore.com'', 8 settembre 2009.</ref>
*{{NDR|Su [[Gaio Giulio Cesare|Giulio Cesare]]}} Grande soldato, grande statista, grande scrittore, grande avventuriero. E grande amatore. C'era di tutto. [...] In questa epoca di Mani Pulite Cesare sarebbe rimasto sicuramente "intangentato". Di tangenti lui ne prese parecchie. Ma a differenza dei mariuoli di oggi era anche un grande legislatore, un grande generale, un uomo di un'efficienza straordinaria. I nostri sono dei ladri. Ladri e basta.<ref>Citato in Mauro Anselmo, ''[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,7/articleid,0797_01_1993_0212_0009_11229316/ Montanelli: così ho finito la mia Storia d'Italia]'', ''La Stampa'', 4 agosto 1993.</ref>
*{{NDR|Su [[Clare Boothe Luce]]}} Ha la mentalità schematica di una maestra di scuola.<ref>Citato in Massimo Gaggi, ''Quando il giornale del Pci pensò di pubblicare il nudo dell'ambasciatrice Usa'', ''Corriere della Sera'', 18 dicembre 2022.</ref>
*{{NDR|Su [[Lucio Battisti]]}} Ho amato molto le sue canzoni e il suo desiderio di vivere appartato.<ref>Citato in [[Leo Turrini]], ''Lucio Battisti: la vita, le canzoni, il mistero'', Mondadori, 2008, retrocopertina.</ref>
*I mariti italiani, per comprar la pelliccia alle mogli, spendono più di tutti i loro colleghi europei. Poveri, ma pelli.<ref name=Controcorrente>Da ''Controcorrente, 1974–1986'', Mondadori, Milano, 1987.</ref>
*I nostri uomini politici non fanno che chiederci, a ogni scadenza di legislatura, «un atto di fiducia». Ma qui la fiducia non basta; ci vuole l'atto di fede.<ref name=Controcorrente/>
*I [[Ricordo|ricordi]] vanno messi sotto teca, appesi a una parete e guardati. Senza tentare di rinnovarli. Mai.<ref>Da un'intervista di [[Ferruccio de Bortoli]], 1999; in ''[http://www.rai.it/dl/Rai5/programma.html?ContentItem-f04f3982-e954-471e-8242-78f92423550d Indro Montanelli, gli anni della televisione]'', puntata 8, di Nevio Casadio, Rai Premium, 2013.</ref>
*Il bello dei [[politologi]] è che, quando rispondono, uno non capisce più cosa gli aveva domandato.<ref name=Controcorrente/>
*{{NDR|Su [[Carlo Sforza]]}} Il conte si piega sulle gambe come se volesse saltare in arcione. E io dico: è veramente un bell'uomo.<ref>Citato da Guido Russo Perez nella [https://documenti.camera.it/_dati/leg01/lavori/stenografici/sed0331/sed0331.pdf Seduta pomeridiana del 31 ottobre 1949] della Camera dei deputati.</ref>
*Il fascismo privilegiava i somari in divisa. La democrazia privilegia quelli in tuta. In Italia, i regimi politici passano. I somari restano. Trionfanti.<ref name=Controcorrente/>
*Il guaio di [[Eugenio Scalfari|Scalfari]] non è che dice quel che pensa. Il guaio di Scalfari è che pensa quel che dice.<ref>Citato in Paolo Granzotto, ''Montanelli'', p. 173.</ref>
*In [[Italia]] a fare la dittatura non è tanto il dittatore quanto la paura degli italiani e una certa smania di avere, perché è più comodo, un padrone da servire. Lo diceva [[Benito Mussolini|Mussolini]]: «Come si fa a non diventare padroni di un paese di servitori?».<ref>Dall'intervista di Pasquale Cascella, ''Montanelli: «Il regime? È alle porte, inutile aspettare il dittatore»'', ''l'Unità'', 25 ottobre 1994, p. 5.</ref>
*In Italia c'è una frangia d'imbecilli tali che credono si possa resuscitare il comunismo. Seppellire il cadavere del marxismo non è facile, anche perché per molti significa rinnegare l'intera esistenza. Ma certo [[Fausto Bertinotti|Bertinotti]] non è di questi: lui non sa un corno di marxismo, non gl'importa niente, è un piccolo pagliaccio, un populista all'italiana che scalda in piazza maree di poveri diavoli e parla ancora delle masse operaie, che vede solo lui.<ref name=Montanelli></ref>
*In Italia non c'è una coscienza civile, non c'è un'identità nazionale che tenga insieme uno Stato federale e garantisca la civile convivenza delle sue parti. Invece io vedo solo nell'Italia Cisalpina qualche barlume di coscienza civile e una vocazione europea. Altrove, invece, è un disastro difficile, se non impossibile, da rimediare. Spero proprio di sbagliarmi.<ref name=Italia>Citato in ''Il grande vecchio del giornalismo rilegge gli ultimi anni della nostra storia'', ''L'Indipendente'', 25 luglio 1995.</ref>
*In Italia si può cambiare soltanto la Costituzione. Il resto rimane com'è.<ref>Dall'articolo di Polaczek, ''Teile und sende'', in ''Frankfurter Allgemeine Zeitung'', 15 agosto 1996, p. 29.</ref>
*In Italia un colpo di piccone alle [[Casa di tolleranza|case chiuse]] fa crollare l'intero edificio, basato su tre fondamentali puntelli, la Fede cattolica, la Patria e la Famiglia. Perché era nei cosiddetti postriboli che queste tre istituzioni trovavano la più sicura garanzia.<ref>Citato in Daniele Abbiati, [http://www.ilgiornale.it/news/tresse-indro-nella-repubblica-delle-marchette.html ''La maîtresse di Indro nella Prima Repubblica delle marchette''], ''il Giornale.it'', 22 ottobre 2010.</ref>
*In nome di quale razza noi faremmo del razzismo? Se c'è un paese (adesso non voglio offendere, perché io sono italiano come tutti gli altri), ma se c'è un paese bastardo è l'Italia, cioè a dire una confluenza di razze diverse.<ref>Dal programma televisivo di Rai 3 ''Eppur si muove'', 20 marzo 1994.</ref>
*Io non mi sono mai sognato di contestare alla [[Chiesa (comunità)|Chiesa]] il suo diritto a restare fedele a se stessa, cioè ai comandamenti che le vengono dalla Dottrina... ma che essa pretenda d'imporre questi comandamenti anche a me che non ho la fortuna di essere un credente, cercando di travasarli nella legge civile in modo che diventi obbligatorio anche per noi non credenti, è giusto? A me sembra di no.<ref>Citato in [[Umberto Veronesi]], ''[http://www.repubblica.it/2008/10/sezioni/cronaca/eluana-eutanasia-3/comm-veronesi/comm-veronesi.html Non vince la scienza]'', ''la Repubblica'', 14 novembre 2008.</ref>
*Io il giornale urlato non è che non glielo voglio dare, non lo so fare! La clava non è nel mio armamentario! Non lo posso fare e non credo che sia un buon segno di civiltà politica l'uso della clava.<ref name="milano" />
*Io non sono napoletano, ma di fronte a [[Peppino De Filippo|Peppino]], non so come, mi capita sempre di diventarlo.<ref name=Pappagone>Citato in ''Pappagone e non solo'', a cura di Marco Giusti, Mondadori, Milano, 2003.</ref>
*Io non voglio soffrire, io non ho della sofferenza un'idea cristiana. Ci dicono che la sofferenza eleva lo spirito; no la sofferenza è una cosa che fa male e basta, non eleva niente. E quindi io ho paura della sofferenza. Perché nei confronti della morte, io, che in tutto il resto credo di essere un moderato, sono assolutamente radicale. Se noi abbiamo un diritto alla vita, abbiamo anche un diritto alla morte. Sta a noi, deve essere riconosciuto a noi il diritto di scegliere il quando e il come della nostra morte.<ref>Citato in Carlo A. Martigli, ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2002/04/25/sul-diritto-alla-morte-si-discute-su.html Sul diritto alla morte si discute su Internet]'', ''la Repubblica'', 25 aprile 2002.</ref>
*Kipling diceva: "un italiano, un bel tipo; due italiani, una discussione; tre italiani, tre partiti politici". I suoi concittadini, invece, li definiva così: "un inglese, un cretino; due inglesi due cretini; tre inglesi, un popolo". Vorrei avere a che fare con dei cretini che, insieme, facessero un popolo.<ref>Citato in Cristina Taglietti, ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1998/dicembre/17/Montanelli_cari_studenti_volete_spaccate_co_0_98121712510.shtml Montanelli: cari studenti, se volete spaccate tutto ma è inutile]'', ''Corriere della Sera'', 17 dicembre 1998.</ref>
*{{NDR|Riguardo all'approvazione della legge elettorale nota come mattarellum}} L'unico modello a cui possiamo rifarci è quello francese, non quello inglese. In un paese dove ci sono venti-venticinque partiti, come si fa l'uninominale a turno unico? Qui rischia di vincere un partito che ottiene il dieci percento, perché gli altri hanno ottenuto il sette, il sei. Ma le pare giusto questo? Io non so se è stata una follia o un atto criminale questa riforma elettorale. Io sono per la traduzione in processo dei legislatori, da [[Sergio Mattarella|Mattarella]] agli altri - non è stato il solo - i quali hanno fatto, come al solito, o creduto di fare gli interessi del proprio partito. Hanno fatto questa legge prima che venisse il diluvio universale di [[Mani pulite|Tangentopoli]], convinti che siccome loro erano il partito di maggioranza relativa spazzavano via l'Italia. Poi è venuta tangentopoli e ora piangono. Dovrebbero suicidarsi se avessero un minimo di dignità. Suicidarsi. Perché in nome degli interessi di partito hanno completamente rovinato l'Italia. [...] Questi legislatori che hanno truffato con questa legge - perché questa legge è una truffa - io vorrei sapere come mai non vengono processati. Dovrebbero essere processati per lesa patria.<ref name=conferenza>[https://www.youtube.com/watch?v=snbg12DCPSM Indro Montanelli presenta "La Voce", conferenza stampa integrale], 1994.</ref>
*La cosa curiosa di [[Antonino Caponnetto|Caponnetto]] è che si va a schierare con [[Leoluca Orlando|Orlando]] che è stato il peggior denigratore di [[Giovanni Falcone|Falcone]]. E poi dice che fa l'antimafia, io vorrei sapere i voti a Orlando chi glieli ha dati.<ref>Citato in Riccardo Chiaberge ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1994/marzo/21/Montanelli_voce_controcorrente_co_0_94032115801.shtml Montanelli la voce controcorrente]'', ''Corriere della Sera'', 21 marzo 1994.</ref>
*La [[cultura]], per un giornalista, è come una puttana: la puoi frequentare ma non devi ostentarla. La cultura si tiene nel cassetto. Il lettore non va trattato dall'alto in basso, ma preso per mano come un amico e portato dove vuoi.<ref>Citato in [[Roberto Gervaso]], ''Ve li racconto io'', Mondadori, Milano, 2006, p. 294, ISBN 88-04-54931-9.</ref>
*La cultura si è chiusa nella torre eburnea. Rimane lì, arroccata in sé stessa, perché ha orrore dei contatti col pubblico, si crede diminuita dai contatti col pubblico. Questa è la cultura italiana. È una cultura di cretini.<ref name="montecarlo">Radio Montecarlo, [https://www.youtube.com/watch?v=A77mrwIjSSs Intervista a Indro Montanelli], di Roberto Arnaldi, 1973.</ref>
*La [[depressione]] è una malattia democratica: colpisce tutti.<ref>Citato nel programma televisivo ''Ippocrate'', Rai News, 13 giugno 2010.</ref>
*La devolution mi preoccupa molto, perché la decomposizione della [[Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia|Jugoslavia]] cominciò esattamente così: reclamata e imposta dai due grandi compari Tudjiman e [[Slobodan Milošević|Milosevic]] che distrussero l'unità del Paese per restare padroni in casa propria...<ref>Citato in Gian Guido Vecchi, ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2001/aprile/08/Devolution_traffico_voto_rebus_co_7_0104088547.shtml Devolution e traffico, il voto è un rebus]'', ''Corriere della Sera'', 8 aprile 2001.</ref>
*La guerra contro il [[brigantaggio]], insorto contro lo Stato unitario, costò piú morti di tutti quelli del [[Risorgimento]]. Abbiamo sempre vissuto dei falsi: il falso del Risorgimento che assomiglia ben poco a quello che ci fanno studiare a scuola.<ref>Citato in Stefano Preite, ''Il Risorgimento, ovvero, Un passato che pesa sul presente'', Piero Lacaita, 2009.</ref>
*La lettura del ''[[Adolf Hitler#Mein Kampf|Mein Kampf]]'' io la renderei, per legge, obbligatoria. Fuori dal contesto in cui fu concepito e scritto, quel libro è un caciucco di coglionerie.<ref>Citato in Cesare Medail, ''Il «Mein Kampf» torna nelle librerie italiane. Grazie a un editore cossuttiano'', ''Corriere della Sera'', 6 maggio 2000.</ref>
*La nostra classe politica ha fatto del [[partito]] una specie di totem intoccabile e gli ha attribuito tutti i poteri, con in più un diritto: il diritto di abusarne.<ref name=Dovere>Dal programma televisivo ''Dovere di cronaca'', Rete 4, 1988, [https://www.youtube.com/watch?v=caQgyvTKZS8 visibile su YouTube].</ref>
*Le cose non sono importanti per quello che sono, ma per quello che uno ci mette.<ref name="cento">intervista di Enzo Biagi a Indro Montanelli, (1982), da "Cento anni", Fabbri video, 1993.</ref>
*Le mie idee sono sempre al vaglio dell'[[esperienza]] e l'esperienza mi impone di rivederle continuamente.<ref name="IIIB">Da un'intervista del 1971, tratta da ''III B, Facciamo l'appello'' di Enzo Biagi; anche in ''[http://www.rai.it/dl/Rai5/programma.html?ContentItem-f04f3982-e954-471e-8242-78f92423550d Indro Montanelli, gli anni della televisione]'', puntata 7, di Nevio Casadio, Rai Premium, 2013.</ref>
*[[Leo Longanesi]] che amava [[Marcello Marchesi]] rabbiosamente per lo spreco che faceva del suo talento, quando lo incontrava, gli diceva: "Devo fare una telefonata, mi dai un gettone di intelligenza?". E un giorno mi ordinò un epitaffio per lui. Eccolo: "Qui giace un nessuno — che se avesse voluto — avrebbe potuto diventare — Marcello Marchesi —. Purtroppo o per fortuna — non lo seppe mai —. Come tutti i geni — era un cretino".<ref>Citato in Paola Fallai, ''Marchesi, l'umorista che creò un'atmosfera'', ''La lettura'', ''Corriere della Sera'', 25 marzo 2012; riportato in ''[http://www.cinquantamila.it/storyTellerArticolo.php?storyId=0000001549183 Cinquantamila.it]''.</ref>
*Mi accusano molto spesso di avere inventato degli aneddoti. È verissimo. Io ogni tanto invento quando devo descrivere un personaggio, specialmente negli incontri, io invento qualche aneddoto. Però sono sempre aneddoti funzionali, che servono a dimostrare quel certo carattere che mi sembra vero e di dover dimostrare.<ref name="IIIB" />
*Mi avvio verso il mio capolinea con l'angoscia di portare con me le cose che ho più amato: il mio paese e il mio mestiere, temo che non mi sopravviveranno.<ref>Da un'intervista del 1996, tratta da ''Tablet Italiani'', puntata 2, "Montanelli/Bocca", Rai Storia, 25 agosto 2013.</ref>
*{{NDR|Su [[Vittorio Mangili]], in riferimento all'[[rivoluzione ungherese del 1956|insurrezione antisovietica in Ungheria nel 1956]]}} Ne ha combinate di tutti i colori. Ha fatto perfino il portaordini dei patrioti, a bordo di una delle loro automobili di collegamento.<ref>Citato in Roberta Scorranese, ''[https://www.corriere.it/cronache/22_ottobre_09/vittorio-mangili-cento-anni-dell-inviato-rai-io-budapest-madre-teresa-1efd76ca-473a-11ed-8ee2-07ab17a2d97d.shtml Vittorio Mangili, i cento anni dell’inviato Rai «Io, da Budapest a Madre Teresa»]'', ''corriere.it'', 8 ottobre 2022.</ref>
*Nei grandi [[giornale|giornali]] di oggi, che non possono farne a meno, chi comanda non è più nemmeno il [[direttore]]: è l'ufficio [[marketing]].<ref name="giornalista">Da: ''Repertorio della Fondazione Montanelli'', in ''Indro Montanelli - Gli anni della televisione 4: Io sono soltanto un giornalista'', a cura di Nevio Casadio, Rai Sat, 2009</ref>
*{{NDR|Rivolto a [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] che voleva imporsi sulla linea editoriale de ''il Giornale''}} Nell'arte dell'imprenditoria, tu sei di certo un genio, ed io un coglione. Ma nell'arte della polemica il genio sono io, e tu il coglione.<ref name=Travaglio2004>Citato in Marco Travaglio, ''Montanelli e il Cavaliere'', Garzanti, Milano, 2004.</ref>
*Nessuno di noi la strada della ribellione la batté sino in fondo, come voleva [[Berto Ricci|Ricci]]: per la semplice ragione che si trattava di una strada che fondi non ne aveva. Qualcuno poi scantonò in questo o in quello dei sette o otto partiti che aprirono le porte a questa generazione perduta. E forse si illuse di aver trovato un’altra bandiera. Io sono tra i rassegnati: so benissimo che di bandiere non posso averne altre e che l'unica che seguiterà a sventolare sulla mia vita è quella che disertai, prima che cadesse.<ref>Citato in Mario Bernardi Guardi, ''La giovinezza di Montanelli ebbe un nome: Berto Ricci'', ''Il Primato Nazionale'', 3 maggio 2016.</ref>
*No, [[Marco Travaglio|Travaglio]] non uccide nessuno. Col coltello. Usa un'arma molto più raffinata e non perseguibile penalmente: l'archivio.<ref name=Travaglio2004/>
*Noi italiani non crediamo in nulla e tanto meno nelle virtù che qualcuno ci attribuisce. Ma tra di esse ce n'è una nella quale riponiamo una fede incorruttibile: quella della nostra capacità di corrompere tutto.<ref>Citato in Mario Cervi, ''Ti ricordi Indro?'', Società europea di edizioni, Milano, 2017, p. 57. ISBN 9778118178454</ref>
*Noi qui buttiamo tutte le colpe addosso agli altri. Ma bisogna fare i conti anche col popolo italiano. Siamo noi che li abbiamo eletti questi signori. Sono mica piovuti dalla luna. E allora non accaniamoci soltanto sulla classe politica. Noi siamo un elettorato disposto a ogni sorta di transazione, quando ci fa comodo.<ref name=conferenza />
*Non credo alle feste comandate. La memoria dovrebbe essere spontanea. L'unica cosa che si dovrebbe fare è raccontare veramente e in maniera spassionata ai giovani, che non lo sanno, cosa è stata la Shoah, senza fare mobilitazioni di folle.<ref>Citato in Marco Cremonesi, ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2001/gennaio/28/Diecimila_piazza_con_nomi_dei_co_0_0101282160.shtml Diecimila in piazza con i nomi dei lager]'', ''Corriere della Sera'', 28 gennaio 2001, p. 31.</ref>
*Non do più nessun significato a queste due parole {{NDR|destra e sinistra}}, le ritengo un cascame, un residuato di situazioni oramai defunte. [[Destra e sinistra]] non hanno più nessun significato e credo che noi ci stiamo attardando su una terminologia arcaica, oramai da seppellire.<ref>Radio Radicale, [https://www.radioradicale.it/scheda/598/599-elezioni Elezioni], 38:58-39:26, 25 maggio 1979.</ref>
*Non mi si portino i soliti argomenti astratti, tipo la sacralità della vita: nessuno contesta il diritto di ognuno a disporre della sua vita, non vedo perché gli si debba contestare il diritto a scegliere la propria morte.<ref>Citato in Enrico Bonerandi, ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2000/12/13/montanelli-pronto-morire.html Montanelli: pronto a morire]'', '' la Repubblica'', 13 dicembre 2000, p. 36.</ref>
*{{NDR|Il Polo delle Libertà}} Non venga a farci credere che è costretto all'[[Aventino (espressione)|Aventino]] dal clima di violenza creato dall'Ulivo. Dove diavolo la vede questa violenza? Mi basta guardare la faccia di [[Romano Prodi|Prodi]] 1996 per metterla a confronto con quella di Mussolini 1924 per escludere che in Italia corriamo il pericolo di una dittatura. Per fare una dittatura ci vuole un dittatore.<ref>Citato in Alessandro Longo, ''[https://rep.repubblica.it/pwa/generale/2018/03/17/news/aventino-191559602/?ref=pwa-rep-hp-2-1-1 Perché si dice Aventino]'', ''Rep.repubblica.it'', 17 marzo 2018.</ref>
*{{ndr|su [[Gianni Agnelli]]}} Parla con la propria bocca, pensa con il cervello di Valletta, col cuore di Giulio De Benedetti e con gli interessi polivalenti della Fiat.<ref>Citato in Paolo Granzotto, ''Montanelli'', p. 129.</ref>
*{{ndr|su [[Mariano Rumor]]}} Personaggio da commedia [[Carlo Goldoni|goldoniana]] più che da tragedia contemporanea.<ref>Citato in Paolo Granzotto, ''Montanelli'', p. 145.</ref>
*Posso solo dire che l'Italia del Cattaneo è quella che conserva qualche probabilità di salvarsi da questo degrado politico, culturale, morale, economico. E l'Italia del Cattaneo è quella Cisalpina. A nord del Po, e forse anche in Emilia, esistono tracce di coscienza civile e anche di classi dirigenti sane. Poi c'è un'Italia centrale, quella toscana e umbra e marchigiana, che conserva le sue peculiarità, i suoi caratteri spiccati che affondano le radici nell'Italia comunale e rinascimentale. Il resto è un disastro che non saprei come salvare. Del resto Cattaneo ci tentò, andò a Napoli e resistette qualche giorno. Poi si arrese e se ne tornò nella sua Lugano, nella sua Svizzera.<ref name=Italia>Citato in ''Il grande vecchio del giornalismo rilegge gli ultimi anni della nostra storia'', ''L'Indipendente'', 25 luglio 1995.</ref>
*Pur ricordandovi che la nostra regola è quella di non tener conto delle intemperanze altrui, specie dei politici, e di dire sempre la verità, tutta la verità, senza partito preso né animosità verso nessuno, vi autorizzo a comunicare al [[Bobo Craxi|suddetto signore]], se ve ne capita l'occasione, che l'unica «testa» in pericolo di cadere dopo il 5 aprile non è la vostra ma, casomai, la sua. E potete aggiungere, da parte mia, che non la considererei una gran perdita.<ref>Citato in [[Federico Orlando]], ''Il sabato andavamo ad Arcore'', Larus, Bergamo, 1995.</ref>
*[[Sandro Pertini|Pertini]] ha interpretato al meglio il peggio degli italiani.<ref>Citato in Franco Fontanini, ''Piccola antologia del pensiero breve'', Liguori Editore, Napoli, 2007, p. 12.</ref>
*Quando mi viene in mente un bell'aforisma, lo metto in conto a [[Montesquieu]], od a [[François de La Rochefoucauld|La Rochefoucauld]]. Non si sono mai lamentati.<ref>Citato in Luigi Mascheroni, ''[http://www.ilgiornale.it/news/mai-dette-ripetiamo-sempre-ecco-frasi-fantasma-storia.html Mai dette, ma le ripetiamo sempre. Ecco le frasi fantasma della storia]'', ''il Giornale'', 21 marzo 2009, p. 22.</ref>
*Quello che ci ripugna è che, per mettere un controllo all'autorità politica, ci sia bisogno di ricorrere all'autorità giudiziaria. Cioè che, alla fine, noi avremo le riforme istituzionali non per via politica, ma per via giudiziaria e processuale. Questo ci allarma anche perché, come avrete ben capito, la mia opinione dei politici è molto bassa, ma quella dei giudici non è migliore. Perché anche i giudici sono stati corrotti dalla partitocrazia. Lo dimostra il semplice fatto che molti di loro ostentano la tessera di partito. Un giudice che ha venduto la propria imparzialità ai partiti è un giudice che, prima di processare gli altri, dovrebbe essere processato lui e cacciato in galera. Lo so che a dire queste cose si possono avere dei dispiaceri, ma io di dispiaceri in vita mia ne ho avuti tanti che, uno più o uno meno, non mi fa nessunissimo effetto.<ref name=Dovere/>
*Se qualcuno mi chiedesse: "Cosa vorresti che, dopo di te, di te rimanesse?", risponderei senza esitare: "Questi colloqui".<ref>Da ''Le Nuove stanze'', Collana Saggi Italiani, Rizzoli, Milano, 2001.</ref>
*{{NDR|[[Carmen Lasorella]]}} Richiama tanta attenzione non solo per la sua bravura ma anche per quel che possiede dal cervello in giù.<ref>Citato in Luigi Mascheroni, ''[https://books.google.it/books?id=gtg7AQAAIAAJ&q=%22Richiama+tanta+attenzione+non+solo+per+la+sua+bravura+ma+anche+per+quel+che+possiede+dal+cervello+in+gi%C3%B9+%22&dq=%22Richiama+tanta+attenzione+non+solo+per+la+sua+bravura+ma+anche+per+quel+che+possiede+dal+cervello+in+gi%C3%B9+%22&hl=it&newbks=1&newbks_redir=0&sa=X&ved=2ahUKEwiC2PXRl5WDAxVs4AIHHazPCd4Q6AF6BAgHEAI Sette, settimanale del Corriere della sera, Edizioni 1-9]'', 1996.</ref>
*Sfido io che {{NDR|''il Giornale''}} non va bene come vendite. Non va bene come vendite perché noi siamo ancora alla macchina Olivetti. Qui non è stato fatto mai nessun investimento ed è stato detto chiaro che gli investimenti non sarebbero venuti finché io ne fossi il direttore. Questa è la situazione.<ref name="milano" />
*Siamo un paese cattolico, che nella [[Provvidenza]] ci crede o almeno ne è affascinato. Il pericolo è questo: gli [[italia]]ni sentendo aria di provvidenza sono sempre pronti a mettersi in fila speranzosi.<ref name=Provvidenza>Citato in ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/02/24/rivogliono-uomo-della-provvidenza.html?ref=search Rivogliono l'uomo della provvidenza]'', ''la Repubblica'', 24 febbraio 1994, p. 11.</ref>
*Se avessi potuto immaginare come sarebbe stata distrutta la vecchia classe politica italiana - che meritava la distruzione, sia chiaro - se avessi potuto immaginare che la distruzione della vecchia classe politica italiana, in gran parte marcia, avrebbe dischiuso una situazione come quella attuale e che la vecchia legge proporzionale sarebbe stata sostituita dall'attuale legge maggioritaria così come è stata compilata, io avrei forse difeso la vecchia classe. Per lo meno non mi sarei battuto con tanta asprezza e con tanto vigore contro quella classe politica, che meritava di finire, ma a cui si stanno dando dei successori che, ricordatevelo bene, ci faranno rimpiangere quella vecchia. È il peggio che si può dire. Ma io lo dico. Perché non riesco proprio a vedere cosa sta venendo fuori da questo rimescolio di carte.<ref name=conferenza />
*{{NDR|Alla domanda «Se dovesse fondare un giornale a novant'anni, che giornale farebbe?»}} Se io dovessi oggi fare un giornale, farei un ''Foglio'' un po' più grande: invece che di 4 facciate di 10 o di 12. Non di più. Con una redazione ridottissima e facendo un preventivo che mi mettesse al riparo dalle delusioni. Mirerei ad avere non più di venti/trentamila lettori e non avere pubblicità. Su queste basi, forse, riuscirei a fare un [[giornale]] di alto prestigio, ma purtroppo destinato a una élite.<ref name="giornalista" />
*Sta arrivando l'uomo della provvidenza. E io, in vita mia, di questi personaggi ne ho già conosciuto uno. Mi è bastato. Per sempre.<ref name=Provvidenza></ref>
*Una cultura che perde i contatti col pubblico si sterilisce e muore. Questa è la verità. E la nostra cultura è assolutamente sterile. Noi culturalmente non contiamo più nulla nel mondo. Perché? Perché è chiusa in sé stessa, la cultura, ha perso i contatti col pubblico, con la vita. Non c'è più. Sono mummie. Non è più cultura: è mafia.<ref name="montecarlo" />
*{{NDR|Su [[Aldo Moro]]}} Un generale che, sfiduciato del proprio esercito, credeva che l'unico modo di combattere il nemico fosse quello di abbracciarlo.<ref>Citato in [[Roberto Gervaso]], ''Ve li racconto io'', Mondadori, Milano, 2006, p. 310, ISBN 88-04-54931-9.</ref>
*Un giorno fui convocato a Palazzo Venezia, era il 1932 e avevo 23 anni, perché il duce voleva vedermi. Ero emozionatissimo, entrai e mi misi sull'attenti, e il duce che faceva finta di scrivere mi lasciò lì per un quarto d'ora e alla fine mi disse: "Ho letto il vostro articolo sul razzismo (avevo scritto un articolo contro il razzismo). Bravo, vi elogio. Il razzismo è roba da biondi (non si era accorto che ero biondo), continuate così. Sei anni dopo fece le leggi razziali. Perché questo era [[Benito Mussolini|Mussolini]], diceva una cosa e ne faceva un'altra, secondo il vento del momento. Non creava il vento, vi si accodava da buon italiano.<ref>Citato in Gianna Fregonara, ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2010/gennaio/24/Dal_balcone_Mussolini_bianco_sorriso_co_9_100124324.shtml Dal balcone di Mussolini al bianco sorriso di Belen]'', 24 gennaio 2010, p. 34.</ref>
*{{NDR|Su [[Giorgio La Pira]]}} Un pasticcione ben intenzionato che, nel nome del Signore, appoggia le peggiori cause appellandosi ai migliori sentimenti.<ref>Citato in [[Roberto Gervaso]], ''Ve li racconto io'', Mondadori, Milano, 2006, p. 236, ISBN 88-04-54931-9.</ref>
===Citazioni tratte da suoi libri===
*{{NDR|Sul funerale di [[Leo Longanesi]]}} Al cimitero ci si ritrovò in una decina di persone, non di più. Non ci furono cerimonie né discorsi. Solo la piccola Virginia, che avrà avuto quattordici anni, mentre la bara di suo padre calava nella tomba, mormorò: «E dire che gli orfani mi sono sempre stati così antipatici...» Una frase che sarebbe piaciuta moltissimo a Leo.<ref>Dalla presentazione a [[Leo Longanesi]], ''In piedi e seduti'', Longanesi & C., Milano, 1968.</ref>
*[[Corrado Carnevale|Carnevale]] ha dichiarato in un'intervista che la notte non ha bisogno di sonniferi per dormire perché, nei confronti della Legge, la sua coscienza è a posto. Ci crediamo senz'altro. Ma se si ponesse la stessa domanda nei confronti della Giustizia, mi domando se i suoi sogni sarebbero altrettanto tranquilli. E ci rendiamo tuttavia conto che questa domanda non se la porrà mai, e anzi gli sembrerà del tutto stravagante. Perché, per un magistrato italiano, la Legge con la Giustizia non ha nulla a che fare. (da ''Il testimone'', p. 386)
===Attribuite===
*Berlusconi non delude mai: quando ti aspetti che dica una scempiaggine, la dice.<ref name=Travaglio2004/>
:In ''Io e il cavaliere qualche anno fa'', ''Corriere della Sera'', 25 marzo 2001, p. 1, Montanelli attribuisce la citazione a «un'alta personalità della Finanza, nota anche per il suo infallibile fiuto degli uomini». La frase esatta è: «Avrà anche i suoi difetti, ma un merito bisogna riconoscerglielo: quello di non deludere mai. Quando ti aspetti che dica una scempiaggine, la dice».
==Interviste==
{{cronologico}}
*{{NDR|La guerra coloniale etiopica}} Considerandola oggi, con la mia maturità d'oggi, {{NDR|è}} un'avventura di una stupidità senza fine. Ma immaginiamo un ragazzo di 24 anni messo al comando di una banda indigena, con 100 uomini neri – lui solo bianco – buttato all'avventura in quella guerra che di combattimenti ne ebbe molto pochi – non voglio passare per un gran guerriero, affatto – ma furono un anno e mezzo a cavallo, di cavalcate in questa natura selvaggia (ripeto, combattimenti ben pochi). {{NDR|«Dicono anche che lei aveva una moglie, diciamo indigena, molto bella, che era la più bella di tutte quelle che avevano gli ufficiali d'allora»}} Sì. {{NDR|«Era molto invidiato per questo»}} Pare che avessi scelto bene, era una bellissima ragazza bilena, di 12 anni – {{NDR|sorridendo}} scusatemi, ma in Africa è un'altra cosa – e così l'avevo sposata, nel senso che l'avevo regolarmente comprata dal padre che mi ha accompagnato insieme alle mogli dei miei ascari. Queste mogli degli ascari non è che seguissero la banda, ma ogni 15 giorni raggiungevano la banda: io non ho mai capito come facessero a trovarci in questo infinito dell'Abissinia. Quelle arrivavano e arrivava anche questa mia moglie con la cesta in testa, che mi portava la biancheria pulita. [...] {{NDR|Domanda del pubblico: «Lei ha detto tranquillamente di avere avuto una sposa, diciamo, di 12 anni e a 25 anni lei non si è peritato affatto di violentare una ragazza di 12 anni, dicendo "Ma in Africa queste cose si fanno". Io vorrei chiedere a lui come intende normalmente i suoi rapporti con le donne date queste due affermazioni»}} No signorina guardi, sulla violenza, nessuna violenza perché le ragazze in Abissinia si sposano a 12 anni. Non è questione, Quindi. {{NDR|Domanda del pubblico: «Su un piano di consapevolezza dell'uomo, insomma, il rapporto con una bambina di 12 anni è il rapporto con una bambina di 12 anni. Se lo facesse in Europa rischierebbe di violentare una bambina, vero?»}} Sì, in Europa sì, ma lì no. {{NDR|«Ecco, appunto»}} Lì no. {{NDR|«Quale differenza crede che esista dal punto di vista biologico, o anche psicologico?»}} No, guardi, {{NDR|«Dal punto di vista del costume»}} lì si sposano a 12 anni, non è questione. A 12 anni si sposano. {{NDR|«Ma non è il matrimonio che lei intende, a 12 anni in Africa. Guardi, io ho vissuto in Africa»}} Sì. {{NDR|«Quindi il vostro era veramente il rapporto violento del colonialista che veniva lì e si impossessava della ragazza di 12 anni»}} No... {{NDR|«Ma glielo garantisco, senza assolutamente tener conto di questo tipo di rapporto sul piano umano. Eravate i vincitori, cioè i militari che hanno fatto le stesse cose ovunque sono stati i vincitori, ovunque gli uomini si sono presentati come dei militari. La Storia è piena di queste situazioni»}} {{NDR|sorridendo}} Signorina, non so se lei vuole istruirmi un processo «a posteriori». {{NDR|«No, no, affatto. Guardi, ho soltanto voluto chiederle, per inciso, come lei intende – dopo le due interpretazioni – i rapporti con le donne»}} Dipende da cosa si mette dentro, dipende anche da cosa le donne mettono dentro di noi. È tutto un giuoco di specchi. {{NDR|«Ma lei vede sempre la donna in questa veste passiva di adulatrice, oppure di compagna – che appare e scompare – dell'uomo, non l'ha mai vista in una funzione diretta, attiva e diversa. Questo è un po' il dramma degli uomini della sua generazione»}} {{NDR|sorridendo}} Può darsi. Della mia generazione? Solo? {{NDR|«Credo»}} {{NDR|sorridendo}} Vabbè. Può darsi. (Da ''L'ora della verità'', 22 ottobre 1969)
*{{NDR|Domanda del pubblico: «Io vorrei sapere perché lei, che si ritiene un osservatore, non ha mai affrontato il discorso sulla contestazione giovanile, tenendo anche presente il fatto che lei cerca il lettore. Lei ai giovani non dice assolutamente niente come giornalista»}} Come? {{NDR|«Se c'è un pubblico che lei sta perdendo, e forse non ha mai avuto, è proprio quello dei giovani. Vorrei sapere come mai lei non ha mai affrontato il discorso sulla contestazione, sulla realtà giovanile che è esplosa in questi ultimi anni»}} Signorina, io avrei tanto volentieri affrontato il discorso sulla contestazione se fosse possibile agganciare il discorso coi contestatori. Ma coi contestatori io non faccio il [[Alberto Moravia|Moravia]]. No. Non vado a farmi spernacchiare dai giovani, mi dispiace tanto. Né dai giovani, né da nessun altro. {{NDR|«Lei ha paura, scusi, di affrontare un discorso»}} No, io non ho paura, ma non ammetto di essere accolto a quel modo. È proprio un fatto, così, di dignità. {{NDR|«E allora, scusi, lei a questo punto rinuncia a un pubblico come può essere quello dei giovani semplicemente, così, per non avere degli spernacchiamenti, per non compromettere – diciamo – questo suo successo a cui è arrivato»}} Ma scusi, ma che dialogo sono le pernacchie? Me lo vuole spiegare? (ibidem)
*Certamente [[Benito Mussolini|Mussolini]] fu un grossissimo politico, un uomo politico di grandissimo fiuto, di tempismo formidabile: lo dimostrò la facilità con cui vinse. Forse dovuta per metà alle sue capacità, alla sua bravura – parlo sempre come politico – e per metà all'insipienza, alla nullaggine dei suoi avversari, perché è tempo oramai di dire anche questo. Non c'è dubbio che il potere assoluto guastò completamente Mussolini: il Mussolini del 1930 non era certamente quello del 1940, il Mussolini di dieci anni dopo l'avvento al potere era diventato una specie di marionetta, la caricatura di sé stesso. Aveva perso proprio il senso della realtà, che era stato invece il suo forte da principio, il contatto col pubblico lo aveva perso, il senso della misura, e lo aveva dimostrato poi con gli errori madornali che ha fatto. Nei primi dieci anni credo che alcune cose buone le abbia fatte. Non credo che abbia ucciso la democrazia, credo che l'abbia soltanto seppellita perché era già morta. Da quel poco che ricordo l'Italia era un grosso carnevale, e anche abbastanza drammatico, perché la situazione interna era addirittura sfasciata: correva sangue, ne correva molto, noi in Toscana ne sapevamo qualcosa [...]. E quindi non è vero che lui... le democrazie non vengono mai uccise, le democrazie muoiono. Dopodiché si dà la colpa a chi le seppellisce, ma la verità è che si suicidano, e credo che la democrazia italiana del '21-22 si sia suicidata. [...] Mussolini capì una cosa fondamentale: che per piacere agli italiani bisognava dare a ciascuno di essi una piccola fetta di potere col diritto di abusarne. Questo era il fascismo. Il fascismo aveva creato una [[gerarchia]] talmente articolata e complessa che ognuno aveva dei galloni: il capofabbricato, il caposettore... tutti avevano una piccola fetta di potere, di cui naturalmente ognuno abusava, come è nel carattere degli italiani. (da ''Questo secolo'', 18 maggio 1982)
*Ero all'estero, lavoravo nel giornalismo americano, alla ''United Press''. Chiesi alla mia agenzia di mandarmi come corrispondente in Abissinia. Giustamente mi dissero: «No, perché lei è un italiano, quindi logicamente non fa delle corrispondenze obiettive». Dico: «Avete ragione. Allora io vi lascio e vado volontario». Feci la mia brava domanda (la feci anche raccomandare). La domanda fu accolta, io fui mandato in Abissinia e, cosa un po' strana [...], a questo ragazzo di 23 anni [...] venne affidata una banda. [...] In quei due anni io contribuii a fare una cosa sbagliata, un'autentica fregnaccia qual era costruire un impero nel '35, quando coloro che lo avevano lo stavano già liquidando perché erano cose antistoriche. Ma io a 23 anni, a 24 anni, non potevo capire questo. Ebbi due anni di vita all'aria aperta, bella, di avventura, in cui credetti di essere un personaggio di Kipling, di contribuire a fare qualcosa di importante. Poi mi accorsi che non era vero, ma le cose non sono importanti per quello che sono, ma per quello che uno ci mette. E io in quel momento ci mettevo un grande entusiasmo: ebbi due anni di vita bellissima, a cavallo, con le tende, i miei uomini, libero, solo (perché non rispondevo a nessuno). Eh beh, compiango i giovani che non hanno avuto una simile esperienza. {{NDR|«E anche con una giovane moglie»}} E anche con una giovane moglie, {{NDR|indicando una fotografia}} eccola lì. Regolarmente sposata in quanto regolarmente comprata dal padre. {{NDR|«Quanti anni aveva?»}} Aveva 12 anni, ma non mi prendere per un Girolimoni. {{NDR|«Per un bruto»}} A 12 anni quelle lì erano già donne. {{NDR|«E tu dove l'avevi comperata?»}} L'avevo comprata a Saganèiti, un paese dove avevo mandato il mio emissario [...]. Me la comprò insieme a un cavallo e a un fucile, in tutto 500 lire. {{NDR|«E lei com'era?»}} Un animalino. Docile. Io le misi su un tucul con dei polli e poi, ogni 15 giorni, mi raggiungeva dovunque fossi, insieme alle mogli degli altri ascari. (ibidem)
*Io esclusi immediatamente la responsabilità degli [[Anarchia|anarchici]] {{NDR|dalla [[strage di piazza Fontana]]}} per varie ragioni: prima di tutto, forse, per una specie di istinto, di intuizione, ma poi perché conosco gli anarchici. Gli anarchici non è che sono alieni dalla violenza, ma la usano in un altro modo: non sparano mai nel mucchio, non sparano mai nascondendo la mano. L'anarchico spara al bersaglio, in genere al bersaglio simbolico del potere, e di fronte. Assume sempre la responsabilità del suo gesto. Quindi, quell'infame attentato, evidentemente, non era di marca anarchica o anche se era di marca anarchica veniva da qualcuno che usurpava la qualifica di anarchico, ma che non apparteneva certamente alla vera categoria, che io ho conosciuto ben diversa e che credo sia ancora ben diversa. (da ''La notte della Repubblica'', 12 dicembre 1989)
*La [[Lega Nord|Lega]] è una cosa sgradevole. Però le Leghe sono un fenomeno di reazione a una provocazione. È la politica nazionale, che fa nascere le Leghe. Questo non vuol dire che io le approvi. La reazione è sbagliata, ma provocazione c'è, le degenerazioni della partitocrazia ci sono. Che il pubblico denaro sia male amministrato e che a farne le spese siano soprattutto i cittadini del Nord non è contestabile. (da ''La Stampa'', 7 novembre 1990)
*Ah, quel maledetto [[Toni Negri]], quel maledetto aizzatore dei sentimenti dei giovani che è vigliaccamente scappato dall'Italia per non affrontare il carcere. Per un Paese non c'è nulla di peggio che i cattivi maestri. Come punirli? Bisognerebbe impiccarli. Ripeto, impiccarli. (da ''L'Italia settimanale'', 1995)
*Fu una pulizia etnica, bisognava far fuori gli italiani: allora si chiamarono fascisti e si ammazzarono, e si buttarono nelle [[massacri delle foibe|foibe]]. Questo avvenne dopo la fine della guerra, sia chiaro. Perché gli orrori di guerra, non dico che siano giustificabili, ma sono comprensibili, la guerra è di per sé stessa un orrore. No, queste... le foibe furono un'infamia commessa dopo la Liberazione, dopo la fine della guerra, e purtroppo vi hanno collaborato parecchi comunisti italiani, alcuni dei quali non solo sono ancora a piede libero, pur essendo vivi, ma ricevono delle pensioni di Stato. Ricevono delle pensioni di Stato. Però io ti posso dire questo: che come testimone oculare io ho visto anche in Croazia delle cose, da parte degli italiani, su cui è meglio sorvolare. Perché anche noi le abbiamo commesse, perché la guerra le comporta, questo è fatale, ecco. Quindi non facciamo tanto i moralisti. [...] No, questo {{NDR|tesi sloveno-croata sulla pulizia etnico-culturale da parte degli italiani durante il periodo di occupazione fascista}} è assolutamente falso. Pulizie etniche noi non ne abbiamo mai fatte, in nessun Paese occupato. Quando sento dire che noi facemmo anche la pulizia etnica in Etiopia, beh vabbè, mi cascano le braccia. Mi cascano le braccia. Quelle son menzogne infami, di gente o che non sa nulla, o che mente sapendo di mentire. Non è vero. Furono episodi, ma non di pulizia etnica, di rappresaglie. (dall'intervista al TG2, ''[http://www.youtube.com/watch?v=s9UXM_pKpqY Massacri delle foibe]'', 6 settembre 1996)
*Tutto questo mi evoca dei ricordi poco simpatici. Era il [[fascismo]] che si conduceva così. Era il Fascismo che proibiva la satira, che in un paese civile e democratico dovrebbe essere assolutamente indenne da controlli politici; perché la satira non ha niente a che fare con la politica, anche se prende in giro la politica, ma si sa che è satira. Ed ogni regime serio e democratico accetta la satira, come si accettano le caricature. Era [[Benito Mussolini|Mussolini]] che non le sopportava. E qui pensano: «Ripuliremo la stalla», «Faremo piazza pulita». Ma questo linguaggio, al signor [[Gianfranco Fini|Fini]], chi glielo ispira? Ci ricorda delle cose che avremmo voluto dimenticare. Questa non è la destra, questo è il manganello. Gli italiani non sanno andare a destra senza finire nel [[manganello]]. [...] Alla Rai faranno piazza pulita, lo hanno già annunziato. Ma come si fa a definire democratico un partito che annunzia «Quando saremo al potere, noi faremo piazza pulita»? Ma questo è un linguaggio del peggiore squadrismo, che loro non sanno cosa fu, ma io me lo ricordo. Questo è il linguaggio con cui {{NDR|i fascisti}} andarono al potere. (da ''La settimana di Montanelli'', 17 marzo 2001)
*Io voglio ringraziare Travaglio, perché ha detto l'assoluta e pura verità. Assolutamente. La versione che ha dato degli avvenimenti è quella esatta. [...] Io ho conosciuto due Berlusconi: il Berlusconi imprenditore privato che comprò ''il Giornale'' – e noi fummo felici di venderglielo, perché non sapevamo come andare avanti – su questo patto: tu, Berlusconi, sei il proprietario de ''il Giornale'', io, direttore, sono il padrone del ''Giornale'', nel senso che la linea politica dipende solo da me. Questo fu il patto fra noi due. Quando Berlusconi mi annunziò che si buttava in politica, io capii subito quello che stava per succedere. Cercai di dissuaderlo [...] ma tutto fu inutile. Dal momento in cui lo decise mi disse: «Ora ''il Giornale'' deve fare la politica della mia politica». Ed io gli dissi: «Non ci pensare nemmeno». Allora lui riunì la redazione come ha raccontato Travaglio – e questo lo fece a mia totale insaputa – e disse: «D'ora in poi ''il Giornale'' farà la politica della mia politica». E a quel momento me ne andai, cos'altro potevo fare? [...] Nella mia vita ci sono stati due Berlusconi, completamente opposti [...] questo fa parte del ritratto di Berlusconi. [...] Come capo politico è quello che io ho conosciuto in quei brutti giorni in cui scorrettamente, nella maniera più scorretta e più volgare, saltandomi, radunò la redazione de ''il Giornale'' per dirgli «Qui si cambia tutto» all'insaputa del direttore. Se questo sembra a Feltri un modo di procedere democratico e civile, è affar suo. (risposta telefonica a [[Marco Travaglio]] e [[Vittorio Feltri]] durante la trasmissione ''Il Raggio Verde'', 23 marzo 2001)
*{{NDR|Silvio Berlusconi}} È il bugiardo più sincero che ci sia, è il primo a credere alle proprie menzogne. [...] È questo che lo rende così pericoloso. Non ha nessun pudore. (dall'intervista di Sophie Gherardi, ''L'Europa deve trattare il sig. Berlusconi con sdegno e disprezzo, non con ostilità'', ''Le Monde'', 8 maggio 2001<ref name=Travaglio2004/>)
*Spero che l'Europa adotterà nei confronti di Berlusconi l'atteggiamento di indignazione e di disprezzo che merita. (dall'intervista di Sophie Gherardi, ''L'Europa deve trattare il sig. Berlusconi con sdegno e disprezzo, non con ostilità'', ''Le Monde'', 8 maggio 2001<ref name=Travaglio2004/>)
{{Int|''Match''|a cura di Arnaldo Bagnasco, Alberto Arbasino e Maria Gefter Cervi, Rete 2, 18 gennaio 1978.}}
*Io non stavo con Longanesi per ragioni ideologiche, anche perché io non ho mai capito quale ideologia avesse Longanesi. Longanesi non lo si poteva misurare sul piano ideologico, era sempre contro tutto e contro tutti. Era il frondista principe: lo è stato sotto il fascismo – e in fondo fece il più bel settimanale, forse, che abbia avuto l'Italia in questi ultimi decenni, credo: ''Omnibus'', che fu chiuso dal regime – e si è trovato sempre male con tutti i regimi. Che cosa pensasse in realtà Longanesi io, dopo un'amicizia di trent'anni, non sono mai riuscito a capirlo. Quello che mi affascinava di Longanesi, e che continua ancora oggi ad affascinarmi, è lo straordinario talento, l'inventiva, l'intuito, l'eleganza di Longanesi. Per cui io non consideravo le posizioni ideologiche di Longanesi, questo non m'interessava affatto. Per me era un fatto di vecchia amicizia: io sono un po' cresciuto con Longanesi, l'avrei seguito anche all'inferno perché con Longanesi si poteva andare anche all'inferno, diventava l'eden.
*{{NDR|Sull'appello di votare DC nel 1976}} Questa può sembrare una contraddizione, ma che cosa avrei dovuto dire ai miei lettori? Di votare per chi? Questo è il punto. Oggi [...] i partiti laici ai quali io ideologicamente farei capo – liberale, repubblicano, socialdemocratico – fanno i pifferi di accompagnamento a un patto a sei, e questo era già nell'aria, prima del 20 giugno. Che cosa dovevo dire io ai miei lettori, «Votate per i pifferi di accompagnamento»? Francamente non me la sentivo. [...] Nonostante la mia etichetta di destra, io per i partiti di destra non mi schiererò mai. Io vorrei un centro: non lo trovo, non c'è. Un centro di opposizione democratica al regime che è già in atto non c'è. E allora che debbo fare? È colpa mia se la politica italiana non mi offre un centro? Io continuo a battermi per la costituzione di questo centro.
*{{NDR|Domanda del pubblico: «Come mai in Italia non ci sono giornali indipendenti?»}} Io, per esempio, ho la presunzione – sarà infondata – di dirigere un giornale indipendente, perché vorrei sapere da chi prendo gli ordini. Me lo dica lei, Padre. {{NDR|«No, beh...»}} E allora, se non potete indicare qualcuno che mi dà gli ordini, io sono indipendente. {{NDR|«Rispondo anch'io da giornalista: è chiaro che un giornale non si sostiene con le idee sull'indipendenza, si sostiene con dei quattrini»}} Certo. {{NDR|«Allora io parlavo di un'indipendenza che, in quanto dipende da chi paga, è comunque una dipendenza ideologica. Questa era la domanda»}} Sì, l'ha scritto molto bene ''Repubblica'' [...] credendo di offendermi. Ha detto: «Il ''Giornale nuovo'' vive di collette». È vero, noi viviamo di collette, e io ne sono fiero perché le collette mi lasciano libero.
{{Int|''Mixer''|a cura di Giovanni Minoli, Rete 2, 6 aprile 1981.}}
*{{NDR|«Perché fu fascista fino al '37?»}} Questa è la storia della mia generazione, tutta la mia generazione è stata fascista fino al '35, al '36 o al '43.
*{{NDR|«E perché smise di esserlo?»}} Perché noi credevamo che il fascismo fosse una cosa, e poi ci accorgemmo che era un'altra.
*{{NDR|«Lei ha detto: "Buffoni, cafoni di natura, ''parvenus'', tutta gente in malafede, il bassettume, il pirellume, il cedernismo". Si riferiva alla Milano radical chic, ma che cosa voleva dire, esattamente?»}} Quello che ho detto. Veramente, io ne ho il più profondo disprezzo. Io accetto benissimo i comunisti: i comunisti sono gente seria, pericolosissimi, ma seri. I [[radical chic]] no.
*{{NDR|«È sempre convinto del suicidio dell'anarchico Pinelli?»}} Assolutamente.
*{{NDR|«Lei a Catanzaro, al processo per la strage di piazza Fontana, ha dichiarato: "Secondo me, il commissario Calabresi fu vittima di una campagna di stampa". Cioè?»}} No, non l'ho dichiarato a Catanzaro, lo dissi molto prima. Basta rileggere i giornali di quei tempi, e soprattutto i rotocalchi: veramente, Calabresi fu vittima di una campagna stampa infame e ingiusta, perché era uno dei funzionari più corretti che ci fossero.
*{{NDR|«Pietro Valpreda, qui a ''Mixer'', ha definito Calabresi come "un tecnocrate del potere". Lei che cosa ne pensa?»}} Ma che significa «un tecnocrate del potere»? Un commissario di polizia serve il potere, chi diavolo deve servire? Valpreda?
{{Int|''Faccia a Faccia: intervista a Indro Montanelli''|''Mixer'', a cura di Giovanni Minoli, Rai 2, 5 maggio 1985.}}
*[[Renato Curcio|Curcio]] non sparava alle spalle, sparava di fronte, andava di persona a sparare. Naturalmente siamo su delle barricate opposte, ma io stimo Curcio. Lo stimo. È un uomo che secondo me ha delle idee sbagliate ma le serve, le serve da soldato vero. Con un suo galateo. Col suo coraggio. Senza mai rinnegarsi. Non si è pentito!
*Io sono convinto che la magistratura debba essere indipendente, però chiedo ed esigo che abbia un autogoverno di controllo, e che soprattutto risponda dei suoi gesti. Oggi noi abbiamo una magistratura che non risponde a nessuno dei suoi errori spesso catastrofici, perché hanno distrutto uomini, hanno distrutto aziende per delle cose che poi si son rilevate insussistenti. Mai un magistrato ha pagato per questo. Io voglio che i magistrati paghino. Non dico a dei poteri esterni, ma perlomeno al potere a cui viene affidata la disciplina nella categoria.
*Tutta l'intellighenzia italiana ha una vecchia tradizione di servilità, com'è logico, perché si è sviluppata in un Paese analfabeta, per secoli e secoli analfabeta. Non avendo il lettore doveva per forza procurarsi il protettore. Scriveva per il protettore.
*{{NDR|«Il suo peggior difetto qual è, Montanelli?»}} Quello di non riconoscermene nessuno.
*{{NDR|«[[Leo Longanesi|Longanesi]], parlando di lei, un giorno disse che lei capiva le cose con dieci mesi di anticipo rispetto a tutti gli altri. Ecco, tra dieci mesi cosa vede in [[Italia]]?»}} Queste erano le cose di Longanesi, ma in realtà io non riesco a vedere tra dieci giorni.
{{Int|''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1991/11/16/giangi-feltrinelli-io-non-ti-perdono.html 'Giangi' Feltrinelli io non ti perdono]''|''la Repubblica'', 16 novembre 1991, p. 33.}}
*[[Giangiacomo Feltrinelli|Lui]] fu l'emblema di tutto quanto accadde in quegli anni {{NDR|Anni della contestazione}}. A differenza della [[Francia]], eravamo un paese da burletta, con una contestazione da burletta e rivoluzionari da burletta. E Feltrinelli ne fu l'esponente più qualificato.
*Era il 1940 e a quel tempo Giangi aveva quattordici anni e seguiva i corsi scolastici con pessimo profitto. Giangiacomo era un ragazzetto che voleva a tutti i costi cavalcare qualcosa di rivoluzionario. Non importava il colore. Tanto è vero che il suo sogno fu prima il fascismo e poi Che Guevara.
*{{NDR|«L'importante è stare in prima linea il fascismo?»}} Ma sì, negli anni Quaranta lui era fascista. Era talmente fascista che nel 1943, dopo l'8 settembre, voleva denunciare sia me che Barzini per alcune cose che avevamo detto contro i fascisti. Allora pensava di aderire a Salò. La sua dedizione a una causa quale che sia, purché rivoluzionaria, lo spingeva a questi atti pazzeschi.
*Generoso? Lo chieda ai suoi collaboratori. Era una specie di padrone delle ferriere che spendeva generosamente solo per soddisfare il suo vizio principale: la rivoluzione. Con chi era in difficoltà non si dimostrò mai particolarmente generoso.
*{{NDR|«Perché allora lei è così implacabilmente critico nei suoi riguardi?»}} Non ce l'ho neppure tanto con lui, quanto con tutti coloro che di Feltrinelli hanno fatto un mito. In realtà era un povero uomo. Un ingenuo divorato dall'esibizionismo.
*{{NDR|«Come può ridurre tutto alla convinzione che fosse solo un ingenuo e un esibizionista?»}} Anche Starace segnò un decennio della nostra vita. Mica per questo era meno cretino. Se Feltrinelli sia stato qualcosa di più complesso, io non riesco a vederlo. Posso aggiungere questo: quella sua mania di ostentazione, quella voglia di primeggiare su tutte le cose lo ha condotto anche a degli atti di eroismo. Perché uno che sale su un traliccio, con la dinamite che non sa maneggiare e salta per aria, beh almeno il coraggio gli va riconosciuto. O forse chiamiamola incoscienza.
{{Int|''[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,15/articleid,0824_01_1992_0072_0015_25082247/ Montanelli e il sacco di Milano]''|''La Stampa'', 14 marzo 1992, p. 14.}}
*{{NDR|Il regime corrotto}} C'è ancora. Ma la rivolta non era tanto contro la corruzione e la partitocrazia, che erano senza dubbio un grosso male, ma che non erano il male più letale. In quel momento era proprio la società che si disfaceva, le condizioni della scuola, la predicazione del nulla, insomma la contestazione globale, l'ubriacatura degli Anni Settanta, che fu l'ubriacatura del terrorismo, e quella acquiescenza di una certa borghesia, salottiera, radical chic, che amoreggiava con queste cose, che aveva le smanie maotsetunghiste, che poi parlavano tutti di cose che non sapevano. La corruzione dei partiti invece è quasi immanente. La partitocrazia è destinata a durare almeno finché non si riforma la legge elettorale. Ma questa è la battaglia che noi cerchiamo di fare oggi.
*{{NDR|«Ma gli Anni Settanta non hanno anche prodotto qualcosa di positivo nella società italiana?»}} No. Non vedo fatti positivi nel lascito degli [[anni di piombo]]. Vorrei sapere veramente quali. Quando dicono per esempio il divorzio. Ma il divorzio c'era già prima. Quelle sono conquiste sociali. C'era bisogno dei pistoleros per il divorzio? Ma andiamo!
*{{NDR|«Però lei difendeva Pannella»}} Sì. A [[Marco Pannella|Pannella]] dobbiamo veramente due cose, malgrado le sue mattane. Effettivamente riuscì a impedire a una certa aliquota di giovani di finire in braccio al terrorismo, cioè gli dette un'altra bandiera. E alcune battaglie sue furono sacrosante, come quella del divorzio che appoggiammo. Poi verso Pannella io ho una certa simpatia, dovuta al mio vecchio fondo anarchico, libertario, che ritrovo in lui. È una simpatia genetica. Ritrovo in lui quello che io sono stato a vent'anni.
*{{NDR|«Ma che fine ha fatto quella borghesia, che fine hanno fatto quei salotti buoni? Le sue battaglie contro la Crespi o contro la Cederna sono cosa Passata? Sono cambiati loro, oppure è cambiato lei?»}} Vabbè, con la [[Camilla Cederna|Camilla]] poi siamo ridiventati amici. Con la Crespi no, mai. Ma non ho più rancori, non ho più animosità. Però è un mondo che disprezzo un po', perché è un mondo di pecore che seguono sempre il filo del vento, santoiddio, sono proprio personcine, personcine inconsistenti, pronte ad andare con chiunque. E poi sempre per salvare i propri interessi, non è che abbiano delle idealità, no? Oggi è cambiato il vento, quindi sono cambiati anche loro. Ma non è che sia cambiato il mio giudizio. Quel mondo lì io non lo amo.
*La crisi rimane e si riflette nell'amministrazione cittadina. L'amministrazione era sempre stata un autentico specchio. Fino a Bucalossi il Comune di Milano era retto da specchiati galantuomini, che finivano tutti poveri, in miseria, finivano alla Baggina. Gente davvero di una correttezza esemplare. Poi sono venuti gli Aniasi e compagni e guardi qui dove siamo arrivati: siamo arrivati a [[Mario Chiesa|Chiesa]].
{{Int|''[https://web.archive.org/web/20121107180200/http://archiviostorico.corriere.it/1993/giugno/06/Montanelli_tura_naso_come_nel_co_0_93060610816.shtml Montanelli si tura il naso come nel '76: voto l'uomo della Lega]''|''Corriere della Sera'', 6 giugno 1993, p. 3.}}
*Mi sono dannato l'anima perché il centro avesse un ''suo'' candidato. Avrei voluto Locatelli: era la persona giusta per portare la bandiera referendaria e raccogliere gli elettori moderati. Era quello il mio sogno.
*Segni non ha capito nulla, è arrivato in ritardo, ha candidato una persona che nessuno conosce. Non abbiamo ''un'' rappresentante del centro, ma tre surrogati che si elimineranno a vicenda. E ci toccherà scegliere fra [[Nando dalla Chiesa|Dalla Chiesa]] e Formentini.
*{{NDR|«Di qui il suo suggerimento: turarsi il naso e votare Lega»}} No, non dico "Votiamo Lega", dico "Votiamo Formentini". E nel suo caso non ci si deve neppure turare il naso: è modesto, anche mediocre se vogliamo, ma è onesto. Non credo sia marcio. Insomma: è il male minore.
*{{NDR|«E Dalla Chiesa?»}} No, il mio voto non lo avrà. Perché io non voto per la sinistra e per un sinistro come quello lì.
*{{NDR|«Ma che cosa la preoccupa nella coalizione di Dalla Chiesa?»}} Questi reperti di un mondo fallito vogliono ora governare l'Italia. E io con loro non ci sto. La storia gli ha dato torto, la realtà li svergogna e noi dovremmo fidarci? È stata l'apertura a sinistra a dare inizio alla putredine.
{{Int|''Eppur si muove''|a cura di Indro Montanelli e Beniamino Placido, Rai 3, 1994.}}
*Ogni italiano è insieme furbo e fesso. L'italiano è furbissimo nella gestione dei suoi affari privati, può ricorrere a tutte le astuzie, è attento, è accorto, ed è assolutamente fesso nel non rendersi conto che se i suoi affari privati rimangono immessi in una società che non funziona – cioè dove gli interessi generali vengono trascurati e negletti – i suoi interessi privati finiscono col soffrirne e col condurlo al fallimento. Questo, a noi italiani, non entra in testa. (6 febbraio 1994)
*È probabile che molti stranieri mandino i loro figli, a Roma, a scuola. Ma quali scuole? Alle loro. Gli americani mandano i loro figli alla scuola americana, i tedeschi alla scuola tedesca, i francesi alla scuola francese. Non li mandano mica alla scuola italiana, se ne guardano bene e hanno ragione, visto il modo in cui si insegna in Italia. (ibidem)
*Da noi prima uscivano dei ragazzi che sapevano abbastanza di greco, di latino, ma che il carattere non lo avevano formato a scuola: o se lo formavano da soli, oppure non se lo formavano mai. (ibidem)
*Lo [[Zingari|zingaro]] che fa tranquillamente la sua vita non dà noia a nessuno, è quando ruba che, naturalmente, suscita qualche perplessità (uso un eufemismo). Diciamo la verità, in Italia il razzismo non c'è. Per inventare una questione razziale ci volle una legge, e una legge fatta da un regime totalitario perché il Paese non la sentiva. Non poteva sentirla perché non è nella nostra tradizione. [...] L'Italiano non ha dei risentimenti razziali. [...] {{NDR|Sugli episodi di intolleranza e di paura per il diverso}} È un fatto di piccolissime minoranze, diciamo la verità. Non inventiamo adesso una questione {{NDR|razziale}}. Io ho vissuto nelle società veramente razziste, è tutta un'altra faccenda. (con [[Serena Dandini]], 20 marzo 1994)
*Io ebbi una moglie etiopica, nel senso che la comprai secondo l'uso locale. {{NDR|«Come, scusi?»}} Eh beh, ma gli usi locali erano questi. Tutti, anche gli etiopici, compravano la moglie. {{NDR|«Quanto costava una moglie?»}} Poco. Costava poco, mi pare che mi costò – allora, però (anno 1935) – 500 lire e un tucul {{NDR|trattando}} col suocero. Perché queste furono transazioni fatte dal mio emissario, che era il più anziano graduato della mia banda, col padre della ragazza. [...] Questo matrimonio durò finché noi stemmo di stanza a Saganèiti, cioè a dire prima che scoppiasse la guerra con l'Abissinia (che non fu precisamente una guerra, fu una specie di avventura). [...] Poi questa mia moglie, perché era considerata tale, quando io partii sposò un mio graduato e al primo figlio – è vivo tuttora, mi hanno detto – diede il mio nome, per cui alcuni credettero che fosse figlio mio. Non era figlio mio. Soltanto che per deferenza... {{NDR|«Lei non pensò mai di portarla con se in Italia?»}} Beh, no. No, anche perché era molto difficile strapparla ai suoi costumi. Lei stessa, in fondo, non voleva venire. Lei apparteneva alla sua terra, io le feci una piccola dote e quindi andò tutto regolarmente. Era molto bellina. (ibidem)
*Gran parte delle forze leghiste, quelle che accennano a qualche razzismo nei confronti del meridionale, sono composte da meridionali che si sono milanesizzati e ci si trovano talmente bene a Milano che non vogliono che altri arrivino dal sud. (ibidem)
*Per me la [[destra]] non è una [[ideologia]]: è un modello di comportamento. Si può essere di destra anche a sinistra. Questo comportamento è il criterio rigoroso del servizio della vita pubblica. (con [[Arnoldo Foà]], 17 aprile 1994)
*Nella storia della [[Italia|nazione italiana]] io vedo pochi uomini all'altezza della qualifica di una destra illuminata che non solo accetta ma vuole le [[Riformismo|riforme]]. Un uomo di destra certamente io non credo che fosse [[Camillo Benso, conte di Cavour|Cavour]], del resto il suo connubio lo dimostra, la sua disinvoltura nelle alleanze politiche lo dimostra. Certamente di destra era [[Bettino Ricasoli|Ricasoli]]. Certamente era [[Quintino Sella|Sella]]. Certamente era [[Giovanni Giolitti|Giolitti]]: uomo che dette il suffragio universale, e che riconobbe il diritto di [[sciopero]]. Questo è un uomo di destra. Certamente un uomo di destra era [[Alcide De Gasperi|De Gasperi]], senza dubbio. E, adesso non vorrei scandalizzare la gente, ma direi che uomo di destra per il concetto che aveva dello [[Stato]] e del [[potere]] era anche [[Palmiro Togliatti|Togliatti]]. E questo dimostra che si può essere uomini di destra anche a [[sinistra]]. La destra è una regola di comportamento, una regola [[morale]] di comportamento. (ibidem)
{{Int|''[https://web.archive.org/web/20101005073648/http://archiviostorico.corriere.it/1997/novembre/09/Montanelli_gambizzato_cinque_mesi_prima_co_0_9711098446.shtml Montanelli "gambizzato" cinque mesi prima: "Mi salvò una promessa a Mussolini"]''|''Corriere della Sera'', 9 novembre 1997, p. 29.}}
*Quella mattina {{NDR|2 giugno 1977}} sono in due nei giardini di piazza Cavour, a Milano. Uno mi spara alle gambe. L'altro mi tiene nel mirino della sua pistola. I primi due – tre proiettili entrano nelle mie lunghe zampe di pollo. Non devastano né ossa né arterie. Ma sarebbero sufficienti per far cadere a terra qualsiasi cristiano. In quegli attimi ricordo la promessa che avevo fatto a Mussolini, e a me stesso, quando, bambino, mi ritrovai intruppato nei balilla: "Se devi morire, muori in piedi!" Davanti a questi vigliacchi che non hanno il coraggio di affrontarmi in faccia, penso, non posso morire in ginocchio. E mi aggrappo alla cancellata dei giardini. Non sto in piedi sulle gambe, ma mi reggo dritto con la forza delle braccia. E quello continua a sparare e a centrare le mie zampe di pollo. Se mi fossi accasciato, se mi fossi inginocchiato davanti a lui, a quell'ora sarei morto.
*Per [[Renato Curcio|lui]] ho sempre avuto rispetto. Penso che la sua autoemarginazione dalla società prima e l'emarginazione che la società gli ha imposto poi ci abbiano privato di un uomo di valore. Non lo conosco di persona, ma lo stimo, anche se poteva essere lui quello che ha mandato i due ragazzi a spararmi. Non ho rancore: quando la guerra è finita gli avversari si devono stringere la mano e devono brindare alla pace ritrovata.
*Apprezzo il coraggio di chi non si pente per ricavarne un utile, di chi non denuncia il compagno di errori ma riconosce i propri torti. Almeno i brigatisti lottavano per ideali diversi da quelli dello stalinismo e del comunismo sovietico. I terroristi neri, invece, volevano soltanto restaurare un regime sepolto dalla storia. I rossi non sapevano bene cosa ma avevano in mente qualcosa di nuovo.
*{{NDR|«E se avessero vinto loro?»}} Impossibile. L'esistenza del terrorismo ha soltanto ribadito le manchevolezze del nostro Paese: uno Stato inefficiente e un popolo codardo e conformista.
*{{NDR|Sui burattinai, i Grandi Vecchi, la Cia, i Servizi segreti}} Fregnacce: che gliene poteva importare alla Cia di fucilare gente come il buon Casalegno o quel galantuomo di Emilio Rossi, vent'anni fa direttore del Tg Uno, o quel bischero di Montanelli? La dietrologia era una divagazione di intellettuali perditempo. Il vero problema era ed è un altro: finché non ci decideremo a riconoscere la mancanza negli italiani di una coscienza nazionale e civile questo pericolo del terrorismo lo correremo sempre. E questa fabbrica di una coscienza nazionale e civile io non la vedo nascere.
*{{NDR|Sul dolore che il tempo non ha cancellato nei parenti delle vittime}} Anche noi italiani dobbiamo imparare a pagare gli inevitabili tributi dovuti alla Storia come hanno saputo fare tutti i Paesi occidentali. Il dolore resta, ma la piaga va ricucita. Una volta per tutte.
{{Int|''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1998/07/25/borghesia-vile-deludente.html Borghesia vile e deludente]''|''la Repubblica'', 25 luglio 1998, p. 8.}}
*È la solita bruciante delusione, questa nostra borghesia. Non cambia mai, è sempre la stessa: la più vile di tutto l'Occidente. Gente portata a correr dietro a chi alza la voce, a chi minaccia, al primo manganello che passa per la strada. Questo sono i nostri borghesi: tutti fascisti sotto il fascismo, poi tutti antifascisti fin dall'indomani. Quando il comunismo era forte e faceva paura, e io fondai ''il Giornale'', mi lasciarono solo e senza un soldo. Ai tempi del terrorismo, amoreggiavano con gli estremisti nella speranza che quelli – andati al potere – gli risparmiassero la villa e il portafoglio. E ora che il comunismo non c'è più, si scoprono tutti anticomunisti, questi sedicenti liberaloni.
*Il loro eroe è sempre chi brandisce il [[manganello]]. Ieri, il manganello vero. Oggi, quello catodico delle televisioni. Il liberalismo vero l'hanno sempre tradito, anzi non hanno mai saputo che cosa sia. Non vogliono le regole, detestano le leggi, vogliono avere le mani libere per fare quello che gli pare, in nome della loro cosiddetta «[[efficienza]]». Quando abbiamo fondato ''la Voce'' l'abbiamo toccato con mano: parlare di regole e di legalità a questa gente è peggio di un insulto, una bestemmia in chiesa.
*L'ho sempre detto che fu un errore, quattro anni fa, defenestrarlo. Bisognava lasciarlo lì ancora un bel po', così tutti avrebbero capito quanto vale, che razza di statista è... Magari adesso non saremmo in Europa, ma non avremmo così tante gente che si lascia ubriacare dalla sua propaganda, che prova nostalgia per lui.
*{{NDR|«E se un giorno si andasse a votare per il suo referendum, quello per abolire i reati del Cavaliere?»}} In quella forma, mi pare difficile che si arrivi, anche se in Italia non si sa mai. Comunque, se si votasse, credo che anche lì vincerebbe lui. Perché è quello che vuole questa nostra borghesia. Ormai è ufficiale: Berlusconi ce lo meritiamo.
{{Int|''[http://www.repubblica.it/online/politica/satiquattro/montanelli/montanelli.html L'Italia di Berlusconi è la peggiore mai vista]''|''la Repubblica'', 26 marzo 2001.}}
*Io voglio che vinca, faccio voti e faccio fioretti alla Madonna perché lui vinca, in modo che gli italiani vedano chi è questo signore. [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] è una malattia che si cura soltanto con il vaccino, con una bella iniezione di Berlusconi a Palazzo Chigi, Berlusconi anche al Quirinale, Berlusconi dove vuole, Berlusconi al Vaticano. Soltanto dopo saremo immuni. L'immunità che si ottiene col vaccino.
*È strano: io non avevo mai preso parte alla campagna di demonizzazione: tutt'al più lo avevo definito un pagliaccio, un burattino. Però tutte queste storie su Berlusconi uomo della mafia mi lasciavano molto incerto. Adesso invece qualsiasi cosa è possibile: non per quello che succede a me, a me non succede nulla, non è che io rischi qualcosa, è chiaro. Quello che fa male è vedere questo berlusconismo in cui purtroppo è coinvolta l'Italia e anche tante persone perbene.
*La scoperta che c'è un'Italia berlusconiana mi colpisce molto: è la peggiore delle Italie che io ho mai visto, e dire che di Italie brutte nella mia lunga vita ne ho viste moltissime. L'Italia della [[marcia su Roma]], becera e violenta, animata però forse anche da belle speranze. L'Italia del 25 luglio, l'Italia dell'8 settembre, e anche l'Italia di piazzale Loreto, animata dalla voglia di vendetta. Però la volgarità, la bassezza di questa Italia qui non l'avevo vista né sentita mai. Il berlusconismo è veramente la feccia che risale il pozzo.
{{Int|''La Storia d'Italia di Indro Montanelli''|a cura di Mario Cervi, interviste di Alain Elkann, ''Cecchi Gori Editoria Elettronica Home Video'', 1999.}}
*Il silenzio mantenuto finora {{NDR|sui massacri delle foibe}}, o quasi silenzio, si spiega facilissimamente: tutta la storiografia italiana del dopoguerra era di sinistra, apparteneva all'intellighenzia di sinistra, la quale era completamente succuba del Partito Comunista. Quindi non si poteva parlare delle foibe, che non appartenevano al comunismo italiano, ma appartenevano certamente al comunismo slavo, di cui però il comunismo italiano era alleato e faceva gli interessi. Quindi di questo non si poteva parlare, e non si poteva parlare delle stragi del triangolo della morte, perché anche queste ricadevano sulla coscienza – ammesso che ce ne sia una – del Partito Comunista, il che sta a dimostrare quello che dicevo prima, cioè che la Resistenza non fu una resistenza, fu una guerra civile tra italiani che continuò anche dopo il 25 aprile. [...] {{NDR|Sull'eccidio dei conti Manzoni}} Andai come giornalista [...] per appurare com'era andata la strage dei conti Manzoni, dopo la fine della guerra. [...] Una famiglia di persone che col fascismo non aveva niente a che fare, ci aveva convissuto come tutti gli italiani. Bene, nessuno mi voleva parlare di questa faccenda. [...] Nessuno ne aveva parlato, né dei Carabinieri né della Polizia e tantomeno della magistratura, eppure lo sapevano. [...] C'era una complicità assoluta, una complicità dannata. [...] Se ne parla ora perché il Muro di Berlino è crollato, ma si ricordi che trent'anni fa, quando [[Renzo De Felice|De Felice]] annunziò di mettere allo studio il ventennio fascista per sapere com'era andata, fu proposta la sua estromissione dalla cattedra universitaria, solo perché metteva allo studio un ventennio di storia italiana che, bella o brutta, c'era stata. [...] Non era possibile inquadrare storicamente il fascismo: chi lo faceva, cercando di spiegare i perché della sua durata, ed anche i perché della sua catastrofe, veniva accusato di fascismo. (da ''Dalla Monarchia alla Repubblica'')
*È difficile sapere che cosa fu [[Palmiro Togliatti|Togliatti]], perché Togliatti non ha lasciato memoriali, non ha lasciato diario, che cosa pensasse Togliatti non lo sapeva nessuno, credo nemmeno la sua compagna Nilde Iotti. Si può dire che è stato un esecutore fedele degli ordini di [[Stalin]]. Lo è stato sempre, e per questo godeva la fiducia di Stalin. [...] Era un diplomatico per sé, soprattutto, perché é un uomo sopravvissuto a venticinque o trent'anni anni di Mosca, senza finire in galera, processato o contro il muro. Beh, questo è uno dei grandi personaggi. Sono pochi. {{NDR|«Non era uno statista, per esempio?»}} Non poteva essere uno statista perché i comunisti non hanno lo Stato nel sangue, i comunisti hanno il partito. Stalin non è mai stato Capo dello Stato, e nemmeno Capo del Governo, era capo del partito. Il potere nei regimi comunisti non sta né nello Stato né nel governo, sta nel partito. (da ''Dalla proclamazione della Repubblica al Trattato di pace'')
*Questa [[Costituzione della Repubblica italiana|Costituzione]] porta male gli anni da quando aveva un giorno, perché fu subito chiaro quali erano i suoi difetti. Del resto furono anche denunciati da uomini come, per esempio, [[Piero Calamandrei|Calamandrei]], come Mario Paggi. (da ''Dall'assemblea costituente alla vigilia delle elezioni del 1948'')
*I difetti furono soprattutto due. Il primo difetto fu di ripartizione dei lavori. La Costituente era formata da 600 membri eletti di passaggio. Voglio {{NDR|far}} notare che quella fu la prima elezione che si tenne in Italia – per la Costituente, non per il Parlamento – ma dove ci fu lo spiegamento dei partiti. Ogni partito portò i suoi candidati, cioè dei giuristi che facevano capo alla propria ideologia. Bene, in quella prima elezione il 35% dei voti andò ai democristiani, il 21% andò ai socialisti di [[Pietro Nenni|Nenni]], il 19% ai comunisti. Quindi in quel momento... non c'era ancora il Fronte ma in quel momento i socialisti facevano premio sui comunisti. Erano di poco, ma un po' più forti dei comunisti. [...] Questi 600 costituenti non potevano lavorare tutti insieme, era impossibile mandare avanti 600 persone a dibattere all'infinto le stesse cose, e allora i lavori furono devoluti a una commissione che si chiamò la ''Commissione dei Settantacinque'', perché erano 75 membri della Costituente che venivano incaricati per le loro competenze specifiche di redigere il testo. Ma anche 75 erano troppi, e allora anche i 75 si frazionarono in sotto-commissioni, ognuna delle quali lavorò per conto suo. Non ci fu un piano di insieme. {{NDR|«Quindi non fu un vero lavoro collettivo»}} Non fu un vero lavoro collettivo. Calamandrei lo disse subito: «Noi stiamo montando una macchina, che magari pezzo per pezzo sarà anche ben fatta, ma le cui giunture non coincidono con le giunture di altri pezzi». [...] Fu lasciata così perché nessuno volle rinunziare al proprio elaborato, e questo è tipico degli italiani. (da ''Dall'assemblea costituente alla vigilia delle elezioni del 1948'')
*Il secondo motivo che rese questa Costituzione veramente impalatabile e nociva per il regime che ne doveva nascere, fu che i nostri costituenti partirono dal punto di vista opposto a quello da cui sarebbero partiti i costituenti tedeschi quando la Germania fu libera di elaborare una sua Costituzione. Da che cosa partirono i costituenti tedeschi? Da questo ragionamento: il nazismo fu il frutto della Repubblica di Weimar. Cos'era la Repubblica di Weimar? Era l'impotenza del potere esecutivo, cioè del Governo. [...] La Germania rimase nel disordine, nel caos, nella Babele dei partiti che non riuscivano a trovare mai delle maggioranze stabili, quindi dei governi efficaci. Ecco perché Hitler vinse, perché il nazismo vinse. I costituenti nostri partirono dal presupposto contrario, cioè dissero: «Cos'era il fascismo? Il fascismo era il premio dato a un potere esecutivo che governava senza i partiti, senza controlli eccetera. Quindi noi dobbiamo esautorare completamente il potere esecutivo, {{NDR|negando}} la possibilità di dare ai governi una stabilità, eccetera». Per rifare che cosa? Weimar. Cioè, mentre i tedeschi partivano dalla negazione di Weimar, noi arrivavamo {{NDR|a Weimar}} senza dirlo. Nessuno lo disse, ma questo fu il risultato. [...] Non fu possibile nemmeno introdurre quella solita linea di sbarramento che invece fu introdotta in Germania, per cui i partiti che non raggiungevano non ricordo se il 5 o il 3%, non avevano diritto a una rappresentanza. No, tutti i partiti dovevano esserci e tutti avevano un potere di ricatto sulle maggioranze, che erano per forza di cose di coalizioni. (da ''Dall'assemblea costituente alla vigilia delle elezioni del 1948'')
*Gli italiani non imparano niente dalla Storia, anche perché non la sanno. {{NDR|«Forse non amano la Storia»}} Non la amano, non la leggono, non se ne interessano, ma questo anche le classi dirigenti: sono uguali, intendiamoci. {{NDR|«Lei auspica che venga rifatta questa Costituzione»}} Sì, ma che venga rifatta secondo criteri logici, non {{NDR|secondo}} criteri illogici. Tutte le volte che si diceva «Ma qui bisogna restituire un po' di autorità al potere esecutivo, bisogna mettere i governi in condizione di governare» si diceva: «Fascista! Fascista!». Con questo ricatto qui abbiamo fatto le più grosse scempiaggini che si potesse immaginare. (da ''Dall'assemblea costituente alla vigilia delle elezioni del 1948'')
*La fine di [[Alcide De Gasperi|De Gasperi]] è la fine di un'epoca: con lui finisce un'epoca e ne comincia un'altra non certamente migliore. [...] C'è una bella pagina della figlia di De Gasperi, Maria Romana, che ha scritto un bel libro sul padre. Un libro tutto vero in cui racconta anche i funerali su in Val Sugana: c'era naturalmente tutta la nomenclatura democristiana che accompagnava la bara. Oramai De Gasperi era morto, si poteva anche fingere il compianto, e a un certo momento un passante che era lì – uno che guardava, che non aveva niente a che fare con la politica, con la Democrazia Cristiana eccetera eccetera – si avvicinò al feretro e scansando questi turiferari della DC disse: «No, non è vostro! De Gasperi è nostro! Era un italiano!». E aveva ragione. De Gasperi era nostro, non un democristiano. (da ''Gli anni di Alcide De Gasperi'')
*{{NDR|[[Giovanni Gronchi]]}} Era un uomo molto abile, brillante parlatore, molto abile anche negli affari. Era molto più libertino di [[Carlo Sforza|Sforza]], quindi la Democrazia Cristiana [...] era cambiata, evidentemente, e Gronchi fu eletto per una faida interna della Democrazia Cristiana, perché [[Amintore Fanfani|Fanfani]] voleva [[Cesare Merzagora|Merzagora]]. Allora per fare dispetto a Fanfani, invece gli buttarono fra i piedi [[Giovanni Gronchi|Gronchi]], il quale seppe benissimo tessere la sua trama fra Sinistra, Destra eccetera e far diventare gronchiani anche quelli degli altri partiti. Dicendosi agli uni uomo di Destra e agli altri uomo di Sinistra, facendo insomma il giuoco personale di Gronchi, con cui entrò in Quirinale il vero grande corruttore della vita politica italiana. [...] Dopo l'onestissimo [[Luigi Einaudi|Einaudi]] viene Gronchi, che è l'indulgenza plenaria verso tutte le deviazioni e i deviazionisti d'Italia. (da ''La rivolta in Ungheria e l'elezione di Giovannni XXIII'')
*Questa storia dell'MSI è una delle grandi truffe della Prima Repubblica: nella Costituzione c'è un articolo che proibisce la rinascita di un partito fascista. Ecco. Ora, l'MSI era chiaramente un partito fascista. Non lo negava, anzi si faceva gloria del fatto di essere l'erede eccetera. Perché lo avevano messo, allora? Lo avevano messo perché questo partito fascista, che avrebbe dovuto essere escluso dalla vita politica, serviva a captare un certo numero di voti che, senza questo partito, sarebbero andati a dei partiti moderati di Centro e soprattutto, forse, alla Democrazia Cristiana. Quindi quale fu il gioco delle Sinistre, a cui la Democrazia Cristiana però si piegò e si rassegnò: è consentito di esistere all'MSI, però l'MSI quando è in Parlamento è escluso dal gioco parlamentare. Così si mettevano i voti dell'MSI in ''frigidaire'', e così non andavano alla Democrazia Cristiana e ai partiti {{NDR|di Centro}}. È una delle peggiori truffe che è stata inventata dalla classe politica che ci ha governato per cinquant'anni. (da ''I successori di De Gasperi e la politica italiana fino alla morte di Togliatti'')
*Io vorrei sapere quali furono le crescite... di civiltà che il [[Sessantotto]] pretende di averci lasciato. Io vedo tutt'altra cosa: io vidi nascere, dal Sessantotto, una bella torma di analfabeti che poi invasero la vita pubblica italiana, e anche quella privata, portando dovunque i segni della propria ignoranza. Io ho visto questo. Può darsi che sia affetto da sordità o da cecità ma io non ho visto altro, come frutti del Sessantotto. (da ''Il Sessantotto e la politica di Berlinguer'')
*{{NDR|La differenza tra il Sessantotto francese e quello italiano è}} La differenza che passa fra l'originale e il fac simile perché il Sessantotto nacque in [[Francia]] e in [[Italia]] fu un fatto di riporto, di imitazione. {{NDR|«Che vi fu in tutto il mondo, però, questo»}} Un po' in tutto il mondo ma particolarmente in Italia dove non nasce mai niente, è sempre qualcosa di imitato dagli altri. Bene o male, insomma, i francesi ebbero... anche una certa cultura del Sessantotto, ebbero [[Jean-Paul Sartre|Sartre]]. Oddio, Sartre rivisto con gli occhi di oggi naturalmente scende molto dal suo mitico piedestallo. [...] In Italia non ci fu neanche un Sartre. (da ''Il Sessantotto e la politica di Berlinguer'')
*Credo che su [[Pier Paolo Pasolini|Pasolini]] si sia preso un grosso abbaglio: Pasolini è passato per uno scrittore di sinistra perché aveva preso come sfondo dei suoi racconti – bellissimi del resto – il sottoproletariato delle borgate romane, i ragazzi di vita, insomma, la schiuma della società. Ma lo aveva fatto per dei gusti e dei motivi del tutto personali sui quali è inutile tornare a far commenti. Questo lo aveva fatto considerare come uno scrittore, un difensore del proletariato, ma non era una scelta politica quella che aveva fatto Pasolini. Non c'entrava niente, assolutamente nulla. Quindi quello che lui disse era assolutamente vero, cioè dire che nei tafferugli, dove spesso ci scappava il morto, tra quei dilettanti delle barricate che erano {{NDR|dei borghesi}}, i veri proletari erano i poliziotti, tutti figli di famiglie povere, eccetera eccetera. I dilettanti delle barricate erano tutti o quasi tutti figli di papà: aveva ragione Pasolini! Ma come no! E questo fu considerato un tradimento all'ideologia di sinistra. (da ''Il Sessantotto e la politica di Berlinguer'')
*Il primo fenomeno fu il Sessantotto, e il Sessantotto partorì poi il terrorismo, il brigatismo rosso eccetera eccetera. Su questo non ci son dubbi, insomma. Dirò di più: i più seri, e forse gli unici seri, furono quelli che poi diventarono dei terroristi e che quindi rischiarono la loro vita, almeno. Gli altri erano quello che diceva Pasolini, dei figli di papà. (da ''Il Sessantotto e la politica di Berlinguer'')
*{{NDR|La figura del Grande Vecchio}} È una di quelle fandonie, di quelle stupidaggini che piacciono tanto a noi italiani: l'idea di un Grande Vecchio che organizzasse tutte queste stragi, attentati eccetera eccetera. È un affare da Simenon di borgata insomma – no? Piaceva l'idea che ci fosse dietro tutta una strategia. Sennonché poi non si sapeva chi fosse il Grande Vecchio. {{NDR|«Aveva un volto questo grande vecchio?»}} Ne ha avuti molti: naturalmente [[Giulio Andreotti|Andreotti]] – quello non manca mai, quando si cerca un ''deus ex macchina'' di tutto ciò che di più criminale è avvenuto in questo Paese {{NDR|c'è}} Andreotti. {{NDR|«Però in quel momento non era tanto vecchio»}} In quel momento non era tanto vecchio, ma il Grande Vecchio non ha nulla di anagrafico, è il Grande Vecchio così – poi Gelli, poi Sindona. Ha avuto varie raffigurazioni che sono tutte di fantasia. (da ''Piazza Fontana e dintorni'')
*Se c'era un funzionario corretto, che veniva portato come esempio da tutti i suoi colleghi, era Calabresi. Per quale motivo si scatenò questa campagna contro di lui non lo so. È vero che aveva interrogato [[Giuseppe Pinelli|Pinelli]], ma gli interrogatori di Calabresi facevano testo per la loro correttezza. Sempre. [...] Non so per quale motivo, a un certo momento, la stampa s'incendiò e cominciò ad additare Calabresi come «il bruto», come «lo scherano del potere sopraffattore e assassino». Questo si lesse in vari giornali. Ora, il potere sopraffattore assassino in quel momento era rappresentato da [[Mariano Rumor|Rumor]] e da [[Emilio Colombo|Colombo]]: mi dica lei se hanno il viso dei sopraffattori assassini. Magari lo fossero stati un po', ma immaginiamoci. E questa campagna fu implacabile, assolutamente implacabile. (da ''Piazza Fontana e dintorni'')
*Come in tutti i processi italiani anche questi, che poi volevano arrivare all'identificazione dei responsabili e non ci arrivarono quasi mai, erano dominati dal cosiddetto «teorema»: si partiva dal presupposto... a un certo momento si mise di parlare degli anarchici – si smise quasi subito di parlare {{NDR|degli anarchici}} – e tutte le lampadine furono rivolte ai partiti e alle forze di Destra. Erano quelle le forze stragiste. [...] I nostri bravi giudici, salvo alcuni, partivano dal presupposto che {{NDR|i colpevoli}} certamente venivano di lì, venivano dalle Destre, dalle Destre più violente. Alle quali si attribuiva, sempre per «teorema», questa idea: creare una tensione nel Paese in modo da impaurire gli italiani e metterli alla scelta «o la libertà o l'ordine», perché insieme non potevano andare. Nella libertà era chiaro che non si poteva mantenere l'ordine, e loro dicevano: «Qualunque popolo messo a questa scelta sceglie l'ordine». Ecco. È un teorema. È un teorema che ha sempre cercato dimostrazione e non l'ha trovata mai. (da ''Piazza Fontana e dintorni'')
*[[Bettino Craxi|Craxi]] era un uomo di partito certamente molto accorto, era un uomo valido di governo perché sapeva decidere. Che cosa fosse lo Stato, da buon socialista, non lo sapeva. (da ''Il terrorismo fino al sequestro e all'uccisione di Aldo Moro'')
*Quelle lettere erano tutte farina del sacco di [[Aldo Moro|Moro]], e questa farina non è molto encomiabile perché, vede, tutti gli uomini hanno diritto ad avere paura. Tutti. Però quando un uomo sceglie la politica, e nella politica emerge a [[Statista|uomo di Stato]] – a uomo rappresentativo dello Stato – non perde il diritto a avere paura, ma perde il diritto a mostrarla. Questo sì. Questo è uno dei principi che dovrebbe essere affermato. L'incidente, tipo quello di Moro, fa parte del mestiere. Chi affronta quel mestiere deve sapere che può incorrere in quell'incidente e deve avere i nervi, e diciamo gli altri attributi, per resistere. Moro era lo Stato. Lo Stato si raccomandava, implorava, minacciava la classe politica che facesse di tutto, anche che si prostituisse, per salvargli la vita: eh, no. No. Moro era certamente un politico a modo suo, estremamente abile – era anche un galantuomo, credo – ma uomo di Stato non era nemmeno lui. [...] Anch'io mi sono posto questa domanda molto spesso: «Ma se Moro fosse tornato in politica dopo aver costretto lo Stato a prostituirsi, a inginocchiarsi di fronte ai terroristi, avrebbe potuto restarci?». Avrebbe potuto restare? Con che faccia? Vabbè che siamo in Italia. {{NDR|«Forse lo Stato sarebbe stato un altro perché i terroristi avrebbero vinto»}} Appunto. I terroristi avrebbero vinto. Quindi lui che cosa diventava, il braccio politico del terrorismo? Che cosa diventava? Come poteva ripresentarsi? Va bene, gli italiani hanno lo stomaco forte, inghiottono tutto – noi italiani abbiamo lo stomaco forte e inghiottiamo tutto – ma, insomma, di fronte a un uomo la cui vita, la cui sopravvivenza, aveva avuto quel prezzo per noi non credo che avrebbe potuto ripresentarsi all'opinione pubblica italiana. (da ''Il terrorismo fino al sequestro e all'uccisione di Aldo Moro'')
*Noi naturalmente abbiamo il dovere di ringraziare [[Michail Gorbačëv|Gorbačëv]] per quello che ha fatto, però se lei mi chiede se lo ha fatto bene o lo ha fatto male io debbo rispondere che lo ha fatto malissimo. Io non so se lui... che lui volesse salvare la Patria sovietica questo non lo metto in dubbio. Che lui volesse salvare il comunismo... io debbo risponderle di no, perché quello che lui ha fatto per affossare il comunismo lo ha fatto. (da ''Giovanni Paolo II e la fine dell'URSS'')
*Anche i cinesi si erano accorti che il sistema comunista era arrivato al capolinea, era fallito. Fallito perché non regge, assolutamente non regge. {{NDR|Il sistema comunista}} Aveva portato il Paese, e i Paesi che lo avevano adottato, al fallimento. Anche i cinesi si erano accorti di questo, però avevano capito che per trasformare un sistema oramai ancestralmente totalitario, statalizzato, che aveva tolto ogni libertà a tutti, che aveva disabituato tutti da ogni spirito di iniziativa e di impresa... per trasformare un'economia basata su questi principi fallimentari in un'economia capitalista basata sul libero mercato, sulla libera concorrenza eccetera, bisognava tenere in mano il potere politico per controllare questo passaggio. I cinesi lo fecero. Quando gli studenti di Pechino credettero di potergli {{NDR|al governo cinese}} prendere la mano scendendo in [[Protesta di piazza Tienanmen|piazza Tienanmen]] i cinesi non esitarono a mitragliarli e, per quanto un massacro non possa che essere esecrato, io dico questo: i cinesi erano obbligati a farlo. Se non lo facevano la Cina si dissolveva, ritornava quella di [[Chiang Kai-shek]]: ritornava quella dei signori della guerra, cioè il Paese si disfaceva. Il Paese che bene o male [[Mao Tse-tung]] aveva unificato e a cui aveva dato un'anima di Nazione si sarebbe disfatto. (da ''Giovanni Paolo II e la fine dell'URSS'')
*{{NDR|Su [[Licio Gelli]]}} L'avevo visto una volta e questo [...] rendeva ancora più grande la mia sorpresa. Io avevo un giornale, ''il Giornale'', che non aveva patroni, non aveva pubblicità, che quindi aveva delle grosse difficoltà di tirare avanti. La proprietà era divisa fra me e una trentina di altri redattori, e non avevamo niente in mano. Io non trovavo una banca che mi facesse un fido, non trovavo una società pubblicitaria che mi garantisse un minimo decente delle cose [...]. A un certo momento il capo del nostro ufficio romano, Trionfera – che era massone, ma non P2 – mi disse «Senti, vieni a Roma perché so che c'è un signore che sta diventando il padrone della stampa italiana». Dico «Come? Il padrone della stampa italiana?» «Sì, c'è un signore che, a quanto pare, ha assunto un potere straordinario nel mondo dell’editoria e forse lui può anche aiutarci». [...] Andai a Roma e allora {{NDR|Renzo Trionfera}} mi disse che lui aveva appuntamento con questo signor Gelli, di cui io sentivo il nome per la prima volta [...], però dovevamo andarci quasi di nascosto. [...] Andammo [...] e così vidi Gelli per la prima e unica volta. Gli esposi la situazione e lui mi disse: «Ma questi sono dettagli, queste sono piccolezze, non sono problemi gravi perché qui, oramai, bisogna procedere a ben altro. Bisogna chiamare a raccolta tutta questa stampa italiana che è litigiosa, che è settaria. Bisogna darle un indirizzo unico». Allora io lì lo fermai. Dissi: «Come fa a darle un indirizzo unico? La stampa segue criteri diversi, i giornalisti...». «Macché giornalisti – disse lui – qui ci vuole un padrone della stampa!». Dico «Ma non esiste un padrone della stampa, a meno che non rifacciamo il Minculpop fascista, allora c'era un padrone perché c'era un regime che faceva il padrone». {{NDR|Licio Gelli}} Dice «Basta comprare la proprietà dei giornali». Dissi «Ma scusi, ci sono degli editori che non vendono» [...] «Questione di prezzo». Il discorso andò avanti su questi binari, quando uscimmo io dissi a Trionfera: «Senti, ma questo qui è il più grosso farabolano con cui abbiamo avuto a che fare, uno che si immagina di comprare tutta la stampa e di ridurla ai suoi ordini, va be', o è un matto, o è un matto, oppure è proprio un piazzista, un fregnacciaro qualsiasi insomma». Questo fu l'unico incontro. [...] Uno che faceva questi discorsi naturalmente mi sembrava inutile continuare a frequentarlo. Di lì a poco venne fuori la lista degli iscritti alla P2 e venne fuori l'identificazione di Gelli col Grande Vecchio, col famoso Grande Vecchio. {{NDR|«Finalmente si era trovato»}} Finalmente si era trovato il Grande Vecchio autore di tutte le stragi, le cose..., {{NDR|«Il vero Grande Vecchio»}} il bieco Grande Vecchio. Naturalmente non credetti nemmeno a questo. (da ''Il caso Sindona e la P2'')
*Per istinto, e per come avevo visto e conosciuto [[Licio Gelli|Gelli]], io sono convinto che {{NDR|la [[P2|Loggia P2]]}} era una cricca di affaristi e basta. Era una cricca di affaristi condotta da un uomo che, evidentemente, come intrallazzatore doveva essere geniale. Era un pataccaro, indiscutibilmente era un pataccaro, ma che a tutto pensava fuorché a un ''golpe''. Non ci pensava nemmeno. Lui procurava affari e soprattutto fomentava carriere. Lui aveva capito qual è la struttura del potere in Italia, sempre, non soltanto allora, sempre: è una struttura mafiosa. Bisogna far parte di una cricca, di una conventicola in cui ognuno aiuta l'altro, e questo era la P2. [...] Ma che interesse poteva avere Gelli a rovesciare un sistema che gli consentiva di influire sino a quel punto? Quale interesse poteva avere? E poi, Gelli era un farabolano ma non doveva essere del tutto sprovveduto, doveva sapere che l'[[Italia]] non è terra da ''golpe''. Ma chi lo fa il ''golpe''? E anche se qualcuno lo fa, come fa a resistere? Che cos'ha dalla sua per fare il ''golpe''? Non ho mai creduto al golpismo di Gelli. (da ''Il caso Sindona e la P2'')
*Il caso Chiesa era un caso modestissimo. Fece da detonatore perché il momento era maturo per arrivare a ''Tangentopoli'', che era dovuto a una cosa molto più complessa che era questa: che ci fosse la corruzione in Italia si è sempre saputo, la classe dominante promanava questo puzzo di fogna che tutti sentivano, il famoso «turarsi il naso». Soltanto che fin quando l'alternativa di questa classe politica allora al potere era un Partito comunista, che era un fac-simile di quello sovietico, basato sui carri armati, sulla polizia segreta, sulle delazioni, sui processi, [...] finché c'era questo spettro noi non potevamo prenderci il lusso di mettere sotto processo e mandare in galera la classe politica dirigente allora. Fu quando, col Muro di Berlino, crollò questo incubo che i tempi furono maturi perché questo avvenisse. (da ''Tangentopoli'')
*Che {{NDR|la [[corruzione]]}} sia inestirpabile, di questo sono sicuro perché dura da 2000 anni. La corruzione non è soltanto nella politica: è nella società italiana! Noi italiani abbiamo sempre corrotto tutti! Tutti coloro che sono venuti in Italia a fare i padroni li abbiamo corrotti. [...] Noi dobbiamo metterci in testa che la lotta alla corruzione la si fa in un modo solo: cambiando gli italiani, non cambiando le classi politiche. Le classi politiche, anche quelle nuove, si corrompono. È inevitabile. (da ''Tangentopoli'')
*[[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] ha un sacco di qualità. C'è da dire, ha una grande immaginazione, una grande fantasia; ha un coraggio leonino nel buttarsi nelle imprese; sa trascinare molto bene; è un comunicatore eccezionale, sa accendere i suoi seguaci di entusiasmi eccetera eccetera, mi ricordo che una volta gli dissi: «Io sono sicuro che se tu ti mettessi a fabbricare dei vasi da notte, faresti venire la voglia di fare pipì a tutta l'Italia». (da ''Verso il bipolarismo'')
*[[Silvio Berlusconi|Lui]] è un uomo d'attacco: se avesse fatto la carriera militare lui non sarebbe diventato né un [[Gerd von Rundstedt|Rundstedt]] né un [[Erich von Manstein|Manstein]], che furono i grandi strateghi tedeschi dell'ultima guerra. [...] Lui sarebbe diventato un [[Erwin Rommel|Rommel]] o un [[George Smith Patton|Patton]]. Cioè dire: è un generale di straccio e di rottura che, appunto, sullo slancio può compiere qualsiasi cosa. Se lo metti poi a difendere le posizioni conquistate con lo slancio, eh no, lì non ci sta. Come Rommel: Rommel finché poté attaccare in Libia e in Egitto attaccò. Quando dovette mettersi sulla difensiva chiese il rimpatrio. [...] Non sarebbe uomo di Curia e non è un uomo di pazienza, non è un uomo da guerra di posizione e di logoramento. (da ''Verso il bipolarismo'')
*Lui Arrivò a Palazzo Chigi credendo, e facendo credere, che uno Stato si poteva condurre con gli stessi criteri di un'azienda privata. Io su questo avevo avuto serie discussioni con lui – non litigi, non ho mai litigato con Berlusconi – gli avevo detto: «Guarda che lo Stato non è un'azienda privata». [...] Lui credeva di potersi comportare a Palazzo Chigi, e con la macchina dello Stato, come si comportava con la sua organizzazione, dove la gente frullava e, se non frullava, lui la cacciava via, com'è giusto che faccia un imprenditore. Ma lui non poteva applicare questi metodi e sistemi allo Stato. Quando si trovò di fronte alla muraglia grigia, sorda e ottusa della burocrazia italiana, che è la peggiore, ma anche la più resistente del mondo, lui rimase senz'armi: non poteva licenziare neanche un usciere. Nel gioco parlamentare lui naufraga perché non è abituato a queste cose. La politica – non dico che sia solo un mestiere – ma è anche un mestiere. Questo mestiere lui non lo aveva. (da ''Verso il bipolarismo'')
*Che gli italiani siano capaci di emanare leggi di riforma, ci credo senz'altro. L'Italia è la più grande produttrice di regole, ognuna delle quali è una riforma, è la riforma di un'altra regola. Gli stessi esperti pare che abbiano perso il conteggio delle leggi, dei regolamenti che vigono in Italia: c'è qualcuno che parla di 200.000, altri di 250.000. Ora, quando si pensa che la [[Germania]] ha in tutto 5.000 leggi, la [[Francia]] pare 7.000, l'[[Inghilterra]] nessuna, quasi nessuna – ha dei principi, così stabiliti. A cosa ha portato tutta questa proliferazione? A riempire gli scantinati dei nostri pubblici uffici, dove ci sono questi mucchi di legge che nessuno va nemmeno a consultare perché ognuna di queste leggi poi offre il modo di evaderle. Questa è la grande abilità dei legislatori italiani. I legislatori italiani sono quasi tutti degli avvocati. E gli avvocati a che cosa pensano? A ingarbugliare le leggi in modo da restarne loro i supremi e unici depositari. [...] Riforme: hai voglia se ne faremo, continuiamo a farne, è la nostra vocazione, questa. Quanto poi all'attuazione, allora è un altro discorso: le leggi in Italia non vengono osservate, anche perché sono formulate in modo che si possano non osservare. Ed è questo che spiega l'abbondanza, la prodigalità delle nostre classi politiche, delle nostre classi dirigenti, nello sfornarne di continuo. (da ''Dal Governo Dini all'Ulivo'')
*Un Paese che ignora il proprio Ieri, di cui non sa assolutamente nulla e non si cura di sapere nulla, non può avere un Domani. Io mi ricordo una definizione dell'Italia che mi dette in tempi lontanissimi un mio maestro e anche benefattore, che fu un grande giornalista, [[Ugo Ojetti]], il quale mi disse: «Ma tu non hai ancora capito che l'Italia è un Paese di contemporanei, senza antenati né posteri perché senza memoria». Io avevo 25-26 anni e la presi per una ''boutade'', per una battuta, un paradosso. Mi sono accorto che aveva assolutamente ragione. Questo è un Paese che {{NDR|«È un Paese che non ama la Storia»}} ha una storia straordinaria, {{NDR|«Ma non la ama»}} ma non la studia, non la sa. È un Paese assolutamente ignaro di se stesso. Se tu mi dici cosa sarà un domani per gli italiani, forse sarà un domani brillantissimo. Per gli italiani, non per l'Italia. Perché gli italiani sono i meglio qualificati a entrare in un calderone multinazionale perché non hanno resistenze nazionali. Intanto hanno dei mestieri in cui sono insuperabili. [...] Voglio dirlo senza intonazioni spregiative, nei mestieri servili noi siamo imbattibili, assolutamente imbattibili. Ma non lo siamo soltanto in quelli. L'individualità italiana si può benissimo affermare in tutti i campi, anche scientifici. Io sono sicuro che gli scienziati italiani, i medici italiani, gli specialisti italiani, i chimici, i fisici italiani quando avranno a disposizione dei gabinetti europei veramente attrezzati brilleranno. Gli italiani, l'Italia no. L'Italia non ci sarà, non c'è. Perché gli italiani che vanno in Germania diventeranno tedeschi. [...] Alla seconda generazione sono assimilati. Dovunque vadano, sono assimilati. {{NDR|«Ma questo è un difetto?»}} No... è un difetto... è un difetto ed è anche una virtù. È una qualità. Voglio dire: per l'Italia non vedo un futuro, per gli italiani ne vedo uno brillante. (da ''Dal Governo Dini all'Ulivo'')
==Citazioni tratte dai giornali==
===''Corriere della Sera''===
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*Gli eroi sono sempre immortali, agli occhi di chi in essi crede. E così crederanno, i ragazzi, che il «[[Grande Torino|Torino]]» non è morto: è soltanto «in trasferta». (7 maggio 1949)
*{{NDR|A proposito di [[Maratea]]}} Forse in Italia non c'è paesaggio e panorama più superbi. Immaginate decine e decine di chilometri di scogliera frastagliata di grotte, faraglioni, strapiombi e morbide spiagge davanti al più spettacoloso dei mari, ora spalancato e aperto, ora chiuso in rade piccole come darsene. (4 ottobre 1957)
*{{NDR|Su ''[[La dolce vita]]''}} Ma non c'è dubbio che qui ci si trova di fronte a qualcosa di eccezione (sic!) non perché rappresenti un meglio o un di più di ciò che finora si è fatto sullo schermo, ma perché ne va nettamente al di là, violando tutte le regole e convenzioni, a cominciare da quelle della durata, che supera le tre ore di spettacolo, per finire a quelle della trama, o meglio della non trama, perché non c'è. (''[http://cinquantamila.corriere.it/storyTellerArticolo.php?storyId=4d44ab344c050 Montanelli vede La Dolce Vita]'', 22 gennaio 1960)
*{{NDR|Su ''[[La dolce vita]]''}} Non siamo più nel cinematografo, qui. Siamo nel grande affresco. Fellini secondo me non vi tocca vette meno alte di quelle che Goya toccò in pittura, come potenza di requisitoria contro la sua e la nostra società. (''ibidem'')
*Il suo reportage non è una "patacca". Il poco – oh, molto poco! – che vi luce è proprio oro. E il molto che vi puzza è proprio fogna. Del resto, se così non fosse, il film sarebbe fallito come falliscono i reportages quando eludono la verità o non riescono a centrarla. Quindi, amici, vi prevengo se domani ''[[La dolce vita]]'' vi farà inorridire, non confutàtela dicendo: "Non è vero". Perché per esser vero, tutto ciò che qui è raccontato, lo è. D'altronde Fellini è ricorso al mezzo più spicciativo (e più diabolico) per dimostrarlo. (''ibidem'')
*Ma mi affretto subito ad aggiungere che ''[[La dolce vita]]'' non è una polemica a sfondo giustizialista, che appunta i suoi strali sulle cosiddette classi alte. Non convincerebbe, in questo caso, o convincerebbe meno. Gli altri ambienti, che si srotolano giù giù negli appunti di questo reporter d'eccezione, sono descritti con la identica spietatezza, convalidata dalla stessa tecnica di rappresentare ciascuno nei propri panni. Lasciatemi testimoniare in tutta onestà che raramente ho visto qualcosa di più vero di quel salotto intellettuale. Esso ha dato perfino a me, che non ne frequento nessuno, un senso profondo di mortificazione, un vago anelito a cambiar mestiere e a iscrivermi, fo' per dire, ai coltivatori diretti. (''ibidem'')
*Non è necessario essere socialisti per amare e stimare [[Sandro Pertini|Pertini]]. Qualunque cosa egli dica o faccia, odora di pulizia, di lealtà e di sincerità. (27 ottobre 1963)
*Che i [[Rifugiati palestinesi|profughi palestinesi]] siano delle povere vittime, non c'è dubbio. Ma lo sono degli Stati arabi, non d'[[Israele]]. Quanto ai loro diritti sulla casa dei padri, non ne hanno nessuno perché i loro padri erano dei senzatetto. Il tetto apparteneva solo a una piccola categoria di sceicchi, che se lo vendettero allegramente e di loro propria scelta. Oggi, ubriacato da una propaganda di stampo razzista e nazionalsocialista, lo sciagurato ''fedain'' scarica su Israele l'odio che dovrebbe rivolgere contro coloro che lo mandarono allo sbaraglio. E il suo pietoso caso, in un modo o nell'altro, bisognerà pure risolverlo. Ma non ci si venga a dire che i responsabili di questa sua miseranda condizione sono gli «usurpatori» ebrei. Questo è storicamente, politicamente e giuridicamente falso. (16 settembre 1972)
*[[Alexis de Tocqueville|Tocqueville]] diceva che «è nel sonno della pubblica coscienza che maturano le dittature». (da ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1996/gennaio/13/platea_resta_assente_co_0_9601133631.shtml La platea resta assente]'', 13 gennaio 1996, p. 1)
*Se si mettono a raffronto i due rivali come faccia, come presenza, come eloquio, come cordialità, insomma come simpatia umana, non c'è dubbio che Albertini ne ispira molto meno di Fumagalli, anzi diciamo la verità tutta intera: non ne ispira punta. Ed io, cittadino ed elettore milanese, proprio di questo sentivo il bisogno: di un sindaco antipatico, di faccia arcigna e poco invogliante alla pacca sulla spalla, al confidenziale «tu» e al pappecciccia coi sottoposti, e poco, anzi punto disponibile a quelle benevolenze, condiscendenze e indulgenze che rappresentano le supposte di glicerina di tutte le corruzioni. [...] Con Albertini ho parlato una sola volta. Ma mi è bastata per capire che, per rendersi antipatico, non ha bisogno di fare sforzi. Basta che si mostri com'è e come spero che rimanga: una specie di Molotov di Palazzo Marino, chiuso nei suoi caparbi ''niet'', diffidente, scostante e culdipietra. Che abbia una compagna fermamente decisa a non partecipare alla vita pubblica del compagno, anche questo ci va bene. [...] Si ricordi, signor Sindaco, che noi abbiamo votato per lei, non per questi papponi. (da ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1997/maggio/13/tradito_Ulivo_co_0_9705136733.shtml Sì, ho tradito l'Ulivo]'', 13 maggio 1997, p. 1)
*Non vorremmo, dopo averne deplorato il brutto vezzo, contribuire alle polemiche nel momento in cui bisogna invece accantonarle per fare compatto fronte per il salvataggio del salvabile. Ma basta con le «regole» che servono soltanto a rendere impenetrabili le responsabilità dei disastri quando i disastri si possono ricondurre a delle responsabilità umane (come non accade, per esempio, nei terremoti). Ma quando verrà l'ora della ricostruzione, ricordiamoci che l'[[urbanistica]] e il paesaggio italiani hanno bisogno non di altre, ma di meno «regole». E, più che di cemento, di dinamite. (da ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1998/maggio/09/licenze_facili_leggi_oscure_co_0_9805099009.shtml Le licenze facili e le leggi oscure]'', 9 maggio 1998, p. 1)
*Qualche dichiarazione meno infuocata contro la Giustizia di regime, come il [[Silvio Berlusconi|Cavaliere]] si ostina a definirla, avrebbe meglio aiutato la politica italiana a rimuovere il macigno che la paralizza, e che è lui, Berlusconi. (da ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1998/luglio/14/RESTO_SIA_SILENZIO_co_0_9807143775.shtml E il resto sia silenzio]'', 14 luglio 1998, p. 1)
*L'Italia sarà anche, come dicono i nostri tromboni universitari, «la culla del diritto». Ma è anche il sepolcro di una giustizia che, per decidere se un imputato è innocente o colpevole, aspetta il suo certificato di morte che la esenta dal dirlo. Il secondo problema è il reclutamento e la selezione [[magistratura|del personale]]. Come in tutte le altre pubbliche attività, anche nella giustizia c'è un dieci per cento di autentici eroi pronti a sacrificarle carriera e vita, ma senza voce in un coro di «gaglioffi» che c'è da ringraziare Dio quando sono mossi soltanto da smania di protagonismo. (da ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1998/agosto/24/CARDINALE_MAGISTRATO_co_0_9808244892.shtml Il Cardinale e il Magistrato]'', 24 agosto 1998, p. 1)
*Tutto si è risolto in un colpo solo, non si sa con precisione quando e come combinato, che ha tagliato la strada alla bagarre prima che cominciasse. E che, per quanto mi riguarda, mi ha liberato dall'incubo che turbava i miei inquieti sonni, e in cui mi vedevo in fuga da un mostro senza volto, ma che m'incalzava con la logorrea del presidente uscente, aggravata dall'accento irpino di Mancino e dalle corde vocali della signora Jervolino. [...] Siamo sicuri che il popolo, chiamato a pronunciarsi fra un [[Carlo Azeglio Ciampi|Ciampi]] e – faccio per dire – un [[Antonio Di Pietro|Di Pietro]], si sarebbe pronunciato per Ciampi? È una domanda che non aspetta risposta, ma che mi permetto di proporre ai lettori. Gran bella parola «il Popolo». E riconosciamogli pure l'attributo, che gli spetta, di «Sovrano». Ma insomma, meditate gente, meditate. (da ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1999/maggio/14/QUASI_NON_CREDO_co_0_9905146643.shtml Quasi non ci credo]'', 14 maggio 1999, p. 1)
*Tutti coloro che hanno svolto pubbliche funzioni in Sicilia sono rimasti e sono tuttora in qualche modo «collusi» con la mafia. Lo furono quotidianamente, e per secoli, il governo e la polizia borbonica. Lo fu [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]] che in essa trovò, dopo lo sbarco, la sua prima alleata. Lo furono i governi nazionali sia di destra che di sinistra. Lo fu [[Giovanni Giolitti|Giolitti]] che pure non scese mai, a ch'io sappia, a sud di Napoli. Lo fu il presidente della vittoria, [[Vittorio Emanuele Orlando|Orlando]], che quando tornava a Palermo, la prima visita che rendeva non era al prefetto né all'arcivescovo, ma al capomafia. Tentò di non esserlo Mori che aveva licenza di uccidere garantita da un regime totalitario, e ci rimise il posto. Lo sono stati tutti i politiconi e politicastri della Prima Repubblica. Anche il cautissimo [[Giulio Andreotti|Andreotti]]? Può darsi, attraverso i suoi proconsoli ''in loco''. Ma il Tribunale deve aver capito che l'imputato non era lui. Era il costume morale e politico della nostra vita pubblica, sul quale un Tribunale non ha, né può né deve avere competenza. [...] E il problema, secondo me, è questo: che fin quando noi italiani crederemo di salvarci dalla peste mandando sul rogo una strega o un untore, dalla peste non ci libereremo mai. (da ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1999/ottobre/24/TRIBUNALE_DELLA_STORIA_co_0_991024441.shtml Il tribunale della storia]'', 24 ottobre 1999, p. 1)
*Ci dicano chiaro e tondo perché hanno smembrato il Ros, e hanno ridimensionato l'attività di Sco e Gico. Non ci raccontino che hanno voluto mettere al riparo il capitano Ultimo e i suoi uomini dalle possibili vendette della malavita. E soprattutto non vengano a ripeterci che il ''modus operandi'' dei servizi segreti, per impedirne le «deviazioni», dev'essere «trasparente». Questa, che un segreto possa essere trasparente, è un'idea da primato della cretineria. E, se non della cretineria, lo è della retorica virtuista o della menzogna truffaldina. (da ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1999/novembre/02/PROCURATORE_BATTA_PUGNO_co_0_9911021451.shtml Procuratore batta il pugno]'', 2 novembre 1999, p. 1)
*Era la prima volta che il partito socialista italiano aveva trovato un uomo {{NDR|Bettino Craxi}}, se non di Stato, almeno di governo, che lo aveva liberato dalla subalternanza al Pci, e condotto su posizioni democratiche, europeistiche e atlantiche. Lo avrà anche fatto con metodi alquanto spicciativi e disinvolti, più da padrino che da ''leader''. Ma mi chiedo se avrebbe potuto usarne di diversi per avere ragione dei vecchi tromboni del massimalismo populista e piazzaiolo con le loro clientele incrostate da decenni. E mi chiedo anche quanto contribuirono alla sua crocefissione i rancori e le acredini che si era lasciato dietro. Ma nella difesa si perse, e non per mancanza, ma forse per eccesso di coraggio. (da ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2000/gennaio/20/STATISTA_LATITANTE_co_0_0001201104.shtml Lo statista latitante]'', 20 gennaio 2000, p. 1)
*Anche noi siamo convinti che il Paese ha il diritto di conoscere la verità (che non riguarda soltanto quella di Piazza Fontana). Ma non ci riusciamo. Anche perché se la pista rimane, come sembra accertato, quella del terrorismo nero, non sappiamo quali nomi l'accusa potrà tirar fuori dal suo cappello. I tre maggiori indiziati sono già stati assolti con sentenza passata in giudicato che non consente di richiamarli sul banco degli imputati. Gli altri di cui si fa il nome non sarebbero che comparse, la più importante delle quali, Delfo Zorzi, risiede a Tokio con passaporto giapponese che lo mette al riparo da ogni pericolo di estradizione. Vale la pena ricominciare? L'''ouverture'' dei dibattimenti non è stata incoraggiante. Il proscenio era occupato da Capanna, Valpreda, [[Dario Fo]] e altri reduci sessantottini, cui si era aggiunto anche Sergio Cusani, l'intangentato convertitosi (lo diciamo senza nessuna ironia) al missionarismo. [...] Invano i portaparola della parte lesa, cioè dei familiari delle vittime, si sono dichiarati estranei e contrari a ogni tentativo di politicizzare il processo. Una parola. Non ci riescono nemmeno [[Jovanotti]] e [[Teo Teocoli|Teocoli]] con le loro filastrocche dal palcoscenico di Sanremo. Figuriamoci se potranno riuscirci i registi di questo processo ''rouge et noir'', se mai ve ne furono. [...] Ecco a cosa servono i processi come questo: non a cercare la verità, ma a fornire argomenti al ''rouge'' o al ''noir''. (da ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2000/febbraio/26/QUELLA_VERITA_CHE_CERCHIAMO_co_0_0002264627.shtml Quella verità che cerchiamo]'', 26 febbraio 2000, p. 1)
*Cosa c'entri la giustizia italiana in fatti e misfatti capitati trent'anni fa in un Paese {{NDR|l'[[Argentina]]}} di cui la metà della popolazione è di origine italiana, non riusciamo a capire. Ma ci pareva impossibile che l'iniziativa del giudice spagnolo Garzon per trascinare l'ex dittatore cileno [[Augusto Pinochet|Pinochet]] sul banco degli accusati di un tribunale madrileno non trovasse imitatori in un Paese di scimmie come il nostro. Grazie ad essa, il nome e il volto di Garzon sono noti in tutto il mondo. Ed è probabile che tra poco lo siano anche quelli del pubblico ministero Caporale. Vi pare poco in un'era dell'effimero come quella in cui stiamo vivendo, e che vede l'infittirsi di processi ai defunti, su cui le nuove leve della [[storiografia]] vorrebbero riscrivere il passato? (da ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2000/aprile/03/QUEI_PROCESSI_CARO_ESTINTO_co_0_0004033275.shtml Quei processi al caro estinto]'', 3 aprile 2000, p. 1)
*Dobbiamo avere la modestia di riconoscere che noi, come venditori, non leghiamo nemmeno le scarpe a un piazzista che se un giorno si mettesse a produrre vasi da notte, farebbe scappare la voglia di urinare a tutta l'Italia. (da ''[https://web.archive.org/web/20130619122825/http://archiviostorico.corriere.it/2001/febbraio/15/PREDICATORI_COMPARSE_co_0_0102158858.shtml I predicatori e le comparse]'', 15 febbraio 2001, p. 1)
*Non sono mai venuto meno all'impegno, preso non con il Cavaliere, ma con me stesso, di non associarmi mai alla sua demonizzazione. Ma non posso sottacere ai lettori i pericoli che si nascondono sotto questa sua allergia alla verità, questa sua voluttuaria e voluttuosa propensione alle menzogne, la naturalezza con cui riesce a pronunziarle. (da ''Io e il cavaliere qualche anno fa'', 25 marzo 2001, p. 1)
*Berlusconi, cui nulla riesce tanto bene quanto la parte di vittima e perseguitato. «[[Chiagne e fotte]]» dicono a Napoli dei tipi come lui. E si prepara a farlo per cinque anni di seguito. (da ''Io e il cavaliere qualche anno fa'', 25 marzo 2001, p. 1)
====''La stanza di Montanelli – rubrica''====
{{cronologico}}
*{{NDR|[[Vittorio Sgarbi]]}} È un volgare calunniatore, che non disonora se stesso, ma anche il suo committente e padrone (tutti sappiamo chi è) che si serve di un simile scherano. (8 novembre 1995)
*I [[Riformismo|riformatori]] italiani, quando si tratta di riformare ciò che non ha bisogno di essere riformato, sono instancabili. L'attività dell'Ucas, Ufficio complicazioni affari semplici, come ricordava un altro lettore esasperato, è frenetica. ([https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1995/dicembre/13/Ufficio_complicazioni_affari_semplici_co_0_9512139920.shtml 13 dicembre 1995])
*Io credo che il miglior omaggio che si può rendere a [[Aldo Moro|Moro]] sia quello di archiviare l'episodio che ne segnò la fine e dal quale, diciamo la verità, la sua immagine esce tutt'altro che bene. Quando sento dire che, oltre a quelle conosciute, ci sono anche altre lettere di Moro, prego Iddio che non vengano trovate. So già cosa contengono, e preferisco non leggerlo. (21 dicembre 1995)
*È assolutamente impossibile istillare negli [[zingari]] il concetto di proprietà e quindi educarli al lavoro come mezzo per conquistarsela. Ma temo che sia altrettanto impossibile far capire tutto questo ai nostri pietisti, religiosi e laici, che farneticano di «integrarli». ([https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1995/dicembre/30/Viaggiai_sul_carrozzone_degli_zingari_co_0_95123012229.shtml 30 dicembre 1995])
*A me, invece, [[Beppe Grillo|Grillo]] piace. Lo considero il più efficace comico in circolazione. Anzi: «comico» non è la parola giusta. Grillo non è un comico, non è un moralista, non è un predicatore: è tutte queste cose insieme. Nel panorama dello spettacolo italiano, dove abbonda il bollito misto, è un'eccezione ambulante (e urlante). Lei ha ragione quando dice che Grillo esagera. Non soltanto esagera; provoca anche, e insulta, e offende. Ma tutte le categorie di giudizio, con un tipo così, risultano inadeguate. Grillo appartiene ad una specie animale particolare, formata da un solo esemplare: lui. O lo strozziamo o lo applaudiamo. Io, appena posso, lo applaudo. Perché i suoi eccessi, a differenza di quelli di [[Vittorio Sgarbi|Sgarbi]], odorano di bucato. ([https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1996/gennaio/11/Beppe_Grillo_incubo_esilarante_co_0_9601114281.shtml 11 gennaio 1996])
*Una delle eterne regole italiane: nel settore pubblico, tutto è difficile; la buona volontà è sgradita; la correttezza, sospetta. Per questo, le persone capaci continueranno a tenersi a distanza di sicurezza dalla «cosa pubblica», lasciando il posto ai furbastri (magari bravi) e alle mezze cartucce (magari oneste). Così, purtroppo, vanno le cose in questo bizzarro paese. ([https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1996/gennaio/26/Impegno_politico_caduta_delle_illusioni_co_0_9601261298.shtml 26 gennaio 1996])
*In una società libera il compito dei media non è «edificare la morale»; è informare, denunciare, stimolare, far riflettere, occasionalmente divertire. (28 gennaio 1996)
*L'unico incoraggiamento che posso dare ai giovani, e che regolarmente gli do, è questo: «Battetevi sempre per le cose in cui credete. Perderete, come le ho perse io, tutte le battaglie. Una sola potete vincerne: quella che s'ingaggia ogni mattina, quando ci si fa la barba, davanti allo [[specchio]]. Se vi ci potete guardare senza arrossire, contentatevi». (20 febbraio 1996)
*Non so se il Pci sia sotterraneamente sceso a trattative con le Br per convincerle a secondare questo piano. So soltanto che le Br, le quali invece la rivoluzione la volevano sul serio, lo rifiutarono, e fu proprio per farlo naufragare che rapirono e poi uccisero colui che doveva esserne lo strumento. [...] Fu il risoluto e quasi furibondo (oltre che sacrosanto) no dei comunisti che fece naufragare il tentativo {{NDR|Trattativa Stato-BR durante il sequestro [[Aldo Moro|Moro]]}}, che invece in seno alla Dc aveva parecchi sostenitori, anche se non osavano dirlo apertamente. Di qui le accuse e le insinuazioni contro i suoi compagni di partito, lanciate da Moro in quelle famose lettere, che avrebbe fatto meglio a non scrivere perché indegne di un vero uomo di Stato, anzi di un uomo tout court, e che ancor oggi forniscono materia al sospetto di una congiura fra democristiani – con l'aiuto dei soliti servizi segreti «deviati» – per sbarazzarsi di lui. Vero nulla. Forse nella Dc le forze «trattativiste», praticamente disposte alla resa alle Br, avrebbero vinto, se non ne fossero state impedite dalla risolutezza del Pci, che di un brigatismo assurto ad interlocutore dello Stato non voleva sentir parlare e di un Moro salvato al prezzo di una simile capitolazione non avrebbe più saputo che farsi. (26 marzo 1996)
*No, è stata la persecuzione che ha costretto gli ebrei, per resisterle, a tendere ed affinare tutte le loro risorse intellettuali. Ecco il segreto dei loro primati. In tutto. E talvolta anche nella cretineria. (3 aprile 1996)
*Io non mi considero affatto ateo e non capisco come si possa esserlo. ([https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1996/maggio/23/dove_comincia_grande_mistero_Dio_co_0_9605235872.shtml 23 maggio 1996])
*{{NDR|Riferito alla [[crisi di Sigonella]]}} Ho sempre considerato il rilascio di Abu Abbas un gesto semplicemente criminale o almeno di complicità col crimine. ([https://web.archive.org/web/20151107235857/http://archiviostorico.corriere.it/1996/luglio/07/Caro_Ottiero_Ottieri_diamoci_del_co_0_9607072658.shtml 7 luglio 1996])
*Quanto scrivi {{NDR|riferito a una lettrice}} sull'insegnamento della Storia nelle nostre scuole è sacrosantamente vero. I testi su cui ve la fanno studiare sono o reticenti o faziosi, ma più spesso l'una cosa e l'altra, e soprattutto scritti coi piedi. (4 settembre 1996)
*No, caro N***, non mi basta che il Pool abbia perseguito e persegua una buona Causa. Doveva farlo anche con buoni mezzi e criteri. E il caso Di Pietro basta a dimostrare che questo non è sempre avvenuto. (24 ottobre 1996)
* È dalla piazza e dai cosiddetti «bagni di folla» che nascono i dittatori e vengono consacrati i fanatismi più orrendi, fra cui il più orrendo di tutti: il razzismo. ([https://www.fondazionemontanelli.it/sito/pagina.php?IDarticolo=432 24 novembre 1996])
*Io non ho titoli culturali che mi qualifichino a lezioni su una tematica come quella del calvinismo. Ma credo di averne afferrato l'essenziale: la concezione della Ricchezza come segno della Grazia, di cui quindi non si è proprietari, ma amministratori per conto del Signore col compito di moltiplicarla per il bene di tutti. (21 dicembre 1996)
*[[Daniele Vimercati|Vimercati]] è un leghista antemarcia. Lo era anche quando lavorava con me al ''Giornale''. Ma è soprattutto un signor giornalista, che conosce perfettamente la linea di demarcazione fra l'opinione personale e il dovere professionale, e non c'è interesse né calcolo di opportunità che possa indurlo a varcarla. Per questo godeva di tutta la mia fiducia, né mai ho avuto occasione di pentirmi di avergliela concessa. (1996).<ref>Citato in Pierluigi Saurgnani, ''[https://www.ecodibergamo.it/stories/Cronaca/274325_vimercati_gran_borghese_il_giornalista_che_scopr_bossi/ Vimercati, gran borghese. Il giornalista che scoprì Bossi]'', ''ecodibergamo.it'', 13 marzo 2012.</ref>
*Di commissioni d'inchiesta il nostro parlamento ne ha partorite a dozzine. Me ne citi una sola che abbia raggiunto dei risultati, anche semplicemente conoscitivi. Per un Parlamento come il nostro (e mi trattengo a fatica dal qualificarlo) anche la ricerca della verità è materia di lottizzazione. ([https://web.archive.org/web/20151118213258/http://archiviostorico.corriere.it/1996/dicembre/23/Ormai_non_resta_che_amnistia_co_0_96122312669.shtml 23 dicembre 1996])
*Quando ebbi, fra i tanti, un processo non con un magistrato, ma con un politico del rango di De Mita che avevo coinvolto nella mala amministrazione dei fondi stanziati per l'Irpinia dopo il [[Terremoto dell'Irpinia del 1980|terremoto]], non trovai, in tutta quella vasta regione, una toga che venisse a testimoniare in mio favore. L'unico che mi difese fu colui che avrebbe dovuto accusarmi: il pubblico ministero del tribunale di Monza, Mariconda: non sul merito delle mie accuse, ch'egli non aveva elementi per valutare, ma sul diritto che mi riconosceva di lanciarle. Anche l'uso dei cinquanta–sessantamila miliardi stanziati per l'Irpinia rimase un porto delle nebbie. ([https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1997/gennaio/12/Magistratura_porti_delle_nebbie_co_0_9701123652.shtml 12 gennaio 1997])
*La sola parola «ingegneria genetica» mi mette i brividi. (14 marzo 1997)
*Io non mi sono mai [[Impiccagione|impiccato]]. Ma a Norimberga assistetti a diciassette impiccagioni, compresa quella di un cadavere, il cadavere di Göring che si era suicidato il giorno prima. Be', mi resi conto [...] che ficcare la testa nel nodo scorsoio di una corda non è un esercizio da mezzetacche o quacquaracquà. (15 maggio 1997)
*{{NDR|Gladio}} Era stato istituito in quasi tutti i Paesi che facevano parte della Nato, e per volontà della Nato, consapevole che i suoi soci europei non avrebbero potuto resistere all'attacco di una Potenza superarmata qual era l'[[Unione Sovietica]]: avrebbero dovuto aspettare, per la riscossa, l'intervento dell'[[Stati Uniti d'America|America]]. Lo dimostra il fatto che quando questo piano fu rivelato, nessun altro Paese trovò nulla da ridirne. Solo noi italiani – i soliti romanzieri imbecilli e peggio che imbecilli – ne facemmo materia di scandalo e pretesto di «gialli» che tuttora trovano credito, come la sua lettera dimostra. Anch'io mi sento scandalizzato, e un poco offeso. Ma solo dal fatto che nessuno mi abbia sollecitato l'adesione al [[Organizzazione Gladio|Gladio]]: l'avrei data con entusiasmo. ([https://web.archive.org/web/20150623163829/http://archiviostorico.corriere.it/1997/giugno/07/Avrei_dato_con_entusiasmo_adesione_co_0_97060710388.shtml 7 giugno 1997])
*A fare l'Italia alcuni pochi italiani ci sono, senza e contro i più, riusciti. A fare gl'italiani, l'Italia, in centocinquant'anni, non c'è riuscita; anzi non ci s'è nemmeno provata. (19 giugno 1997).
*Il vero cacciatore ama gli animali a cui dà la caccia, forse anche perché li considera complici di questo gioco in cui ritrova la sua origine esistenziale. Non spara, per esempio, sul bersaglio fermo: lo considera sleale. (9 luglio 1997)
*Al matrimonio misto, che dell'integrazione razziale è la condizione genetica, sono i neri, molto più dei bianchi, che si rifiutano. Non è quindi colpa degl'italiani, o almeno non tutta questa colpa è degl'italiani, se anche da noi l'integrazione con gl'immigrati africani incontra degli ostacoli. Quella con gli oriundi dei Paesi europei non ne incontra nessuno, salvo quelli che frappone la burocrazia, la quale ne pone tanti anche a noi, e anzi campa solo di questo. Non ho mai sentito un francese, o un inglese, o un tedesco, o un bulgaro o un ukraino lamentarsi di una apartheid italiana. Ci sono anche da noi, purtroppo, delle manifestazioni di razzismo. Ma queste sono dovunque, e in Italia meno violente che altrove. L'Italia è un Paese che va a catafascio. Ma non buttiamogli addosso anche delle croci che non merita. Quelle che merita bastano, e ne avanza. (24 agosto 1997)
*Io sono un italiano, fra i pochi rimasti che nei confronti dell'Italia s'ispirano all'adagio inglese: «Che abbia ragione o torto, sto col mio Paese». Anch'io sto col mio paese quando ha torto, ma senza pretendere che il suo torto sia considerato ragione. (23 settembre 1997)
*Sono e rimango convinto che fin quando noi italiani ci affideremo soltanto alla Legge – o, come ora usa chiamarla, alle «regole» –, rimarremo quello che siamo, coi vizi che abbiamo, fra cui quello di accatastare regole su regole al solo scopo di metterle in contraddizione l'una con l'altra per poterle meglio evadere. (16 ottobre 1997)
*Forse farebbe meglio ad astenersi a dare lezioni di liberalismo a me che sono stato, in tutto il giornalismo italiano, l'unico a difenderlo negli anni Settanta e Ottanta, quando difenderlo era difficile e poteva anche costar caro. Non me ne faccio un vanto perché, quando alla fine ha vinto, ho visto di che liberalismo si trattava, ed è per questo che ho votato Ulivo. (23 ottobre 1997)
*Le confesso che il suo piglio perentorio e inquisitorio mi disturba alquanto, anche perché mi lascia capire che lei parte da convinzioni così granitiche da rendere vano ogni tentativo d'insinuarvi almeno un dubbio. (23 ottobre 1997)
*È importante tutto questo? No. Non lo è per me né per lei, che sappiamo cosa è accaduto. E non lo è per i leghisti doc, secondo cui qualunque cosa propone il capo è Vangelo. Se Bossi decide di andare in Bicamerale, applaudono. Se decide di abbandonare la Bicamerale, esultano. Se va con Berlusconi, assentono. Se lascia Berlusconi, approvano. E se un giorno si sveglia e cambia i confini della Padania, accettano i nuovi confini. Tempo fa, rispondendo a un lettore, scrissi che «i leghisti sono pronti a inneggiare anche all'annessione della Yakuzia, e non solo perché non sanno dove sta». Arrivarono molte lettere indispettite. Ma nessuna contro l'annessione della Yakuzia. (29 ottobre 1997)
*Se sono – come sono – uno di quegli uomini di Destra che ultimamente hanno votato, sia pure controvoglia, per la Sinistra (annacquata) dell'Ulivo, è perché da questa, che non è mai stata la mia bandiera, non mi sento tradito. Essa sta facendo ciò che prometteva di fare, ma lo fa con molta moderazione, e con una squadra di uomini che magari non saranno (meno qualcuno, come per esempio Ciampi) di serie A, ma da cui non temo, e credo che nessuna persona ragionevole possa temere, l'instaurazione di un regime. (10 dicembre 1997)
*E lo specchio non vi giudica dai successi che avrete ottenuto nella corsa al denaro, al potere, agli onori; ma soltanto dalla Causa che avrete servito. Tenendo bene a mente il motto degli ''hidalgos'' spagnoli: «La sconfitta è il blasone delle anime nobili». (31 dicembre 1997)
*Che cosa io pensi dell'onorevole Previti mi pare di averlo detto in termini talmente espliciti da apparire – a più d'uno – brutali: un personaggio che solo a guardarlo in faccia verrebbe voglia di applicargli le manette ai polsi prima ancora di sapere chi è e cosa ha fatto. (31 gennaio 1998)
*Infine, c'è quello che io considero il vero, grande vantaggio dell'euro: una volta dentro, non potremo tornare all'allegra finanza pubblica d'un tempo. ([https://web.archive.org/web/20151203232056/http://archiviostorico.corriere.it/1998/febbraio/20/Che_cosa_succedera_quando_avremo_co_0_9802206445.shtml 20 febbraio 1998])
*Tutti hanno diritto di credere nel miracolo, quando non c'è altro a cui aggrapparsi. La scienza no: se lo ricordi anche il Papa. (23 febbraio 1998)
*I conti col passato, si capisce, bisogna farli. Ma a un certo punto bisogna chiuderli. Perché nella Storia non ce n'è mai stato uno che, protratto all'infinito, non ne abbia innescato un altro. (10 marzo 1998)
*Perché, caro B***? Perché la vocazione a dividerci sempre e su tutto per il nostro «particulare», come lo chiamava Guicciardini, noi italiani ce la portiamo nel sangue, e non c'è legge che possa estirparla. (18 aprile 1998)
*Vero che nei ricordi sui quali vengo sollecitato, il nome di [[Cesco Tomaselli|Tomaselli]] ricorre meno frequentemente di quelli di Longanesi, di Buzzati, di Piovene, di Barzini ecc. Ma ciò dipende solo dal fatto che costoro appartenevano alla mia leva, e in comune con loro avevo avuto tante esperienze, perfino la stanza di lavoro. Tomaselli, quando io entrai al ''Corriere'', apparteneva già alla sua vecchia guardia, e come notorietà ne aveva raggiunto il tetto proprio grazie alle sue corrispondenze sull'impresa del dirigibile «Italia» di Umberto Nobile, di cui fu dal principio alla fine lo scrupoloso cronista. A salvargli la vita dalla catastrofe fu soltanto la sorte, contro cui egli imprecò considerandola avversa. Per l'ultima tappa, quella che avrebbe dovuto sorvolare il Polo, dei due giornalisti aggregati a quella spedizione — Tomaselli per il ''Corriere'', e Ugo Lago per il ''Popolo d'Italia'' di Mussolini —, c'era posto, sulla navicella, per uno solo. Lago e Tomaselli se lo giocarono a testa o croce. Con gran dispetto di Tomaselli, che non smise mai di considerarsene tradito, vinse e partì Lago, che non tornò più: quando l'aeromobile precipitò sul pack, lui rimase aggrappato insieme ad altri compagni al cordame dell'involucro col quale scomparve nel deserto bianco. Ma tutte le volte che se ne parlava, Tomaselli seguitava ad inveire contro la scalogna che lo aveva escluso da quel drammatico finale, come se gli avesse tolto la fortuna di descriverlo. Questo era Tomaselli, l'inviato speciale che nel suo mestiere di giornalista portava lo stesso spirito che aveva fatto di lui, nella Prima Guerra Mondiale, un superdecorato ufficiale di artiglieria alpina e gli ispirava una concezione quasi religiosa del «servizio». Non era un «brillante» né come scrittore né come parlatore. Ma di tutto quello che diceva, sia con la bocca che con la penna, si poteva stare sicuri che di inesatto o di inventato non c'era nemmeno una virgola. [...] Se raramente mi capita di parlare di lui, è perché l'ho conosciuto e frequentato sul declino della sua intemerata e ineccepibile carriera di testimone, e perché lui, nel raccontarla, non l'animava mai di aneddoti o di battute come, per esempio, il suo coetaneo Monelli. Ma se ai giovani che si avviano (poveretti!) a questo mestiere dovessi indicare un modello di dignità, serietà, dedizione e correttezza professionale non avrei dubbi sulla scelta: Cesco Tomaselli. ([https://web.archive.org/web/20151009153047/http://archiviostorico.corriere.it/1998/maggio/07/Cesco_Tomaselli_inviato_speciale_Polo_co_0_9805078688.shtml 7 maggio 1998])
*Che un giudice spagnolo in vena di protagonismo abbia chiesto all'[[Inghilterra]] la consegna di un ospite straniero andato a Londra in forma privatissima per ragioni di salute, non mi stupisce: un [[Antonio Di Pietro|Di Pietro]] può nascere dovunque. Ma che l'Inghilterra si proponga di consentire, non mi stupisce. Mi sbalordisce, come ha sbalordito e indignato la signora Thatcher che aveva ospitato in casa il Generale. Ma ancora di più mi sbalordirebbe che la Giustizia spagnola, cioè di un Paese che non solo ha accettato per quarant'anni il potere di un Generale, ma gli ha consentito (per sua fortuna) di disporne anche dopo morto, portasse davanti a una Corte di Giustizia quello cileno. Per non parlare delle conseguenze che tutto questo potrebbe provocare in [[Cile]] dove, nel caso che il governo Frei si mostrasse esitante e accomodante, le Forze Armate potrebbero riprendere il potere per rompere i rapporti diplomatici con [[Spagna]] e Inghilterra e dimostrare al mondo che i processi alla Norimberga hanno fatto il loro tempo. Se a qualcuno il Generale cileno Pinochet deve rendere conto del suo operato, è soltanto al Cile e ai suoi tribunali. E se io fossi un cileno che ha votato Frei (come certamente avrei fatto se fossi stato un cileno), in questa occasione mi schiererei con le Forze Armate. Con tanti saluti a tutto il sinistrume italiano passato, presente e futuro. (24 ottobre 1998)
*Che gli [[Stati Uniti d'America|Usa]] siano in tutto il mondo odiati dagli uomini come lei {{NDR|riferito a un lettore}}, è verosimile, e quindi più che credibile. Un po' meno credibile è che gli uomini di tutto il mondo siano e la pensino come lei. Comunque, il giorno in cui quel Paese venisse chiamato (ma da chi?) sul banco degl'imputati come il nemico dell'umanità, io chiederò di essere ascoltato come testimone. Per dire alla Corte dei Vecchio di turno che io, uomo qualunque, mi considero graziato tre volte da questo grande nemico dell'umanità. La prima fu quando mi strappò al pericolo di diventare – per bene che mi fosse andata – l'attendente di un colonnello tedesco. La seconda fu quando mi sottrasse a quello di finire i miei giorni in un kolkos siberiano. La terza fu quando, invece di rimettermi la parcella di questi favori, mi aiutò a rifarmi la casa senza contestarmi il diritto di invitarvi anche coloro che pensano (si fa per dire) e parlano (o meglio sbraitano) come lei. ([https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/1999/aprile/10/Fermare_genocidio_Kosovo_co_0_9904103314.shtml 10 aprile 1999])
*Tradotto in politica, non c'è nulla di più intollerante e fazioso, e quindi di meno pacifico, del [[pacifismo]] in generale, e di quello italiano in particolare. È un pacifismo a fasi alterne, e che si sveglia soprattutto, anzi quasi esclusivamente, quando a fare la guerra sono gli americani. Furioso e devastatore imperversò, non soltanto in Europa, ma nella stessa America, al tempo del Vietnam: al punto che quando [[Richard Nixon|Nixon]] venne in visita in Italia (quell'Italia che poteva fare ciò che voleva grazie agli americani) dovettero mandarlo a prendere a Fiumicino con un elicottero e trasportarlo via aria in Quirinale perché via terra avrebbe rischiato la pelle. Ma questo stesso pacifismo rimase impassibile quando i carri armati sovietici schiacciarono l'Ungheria (e a Montecitorio risuonò il grido: «Viva l'[[Armata Rossa]]!»), e poco dopo la Cecoslovacchia e da ultimo l'Afghanistan. Sono sempre gli stessi, i pacifisti italiani. Con una bandiera in mano come quella della pace (chi può infatti invocare la guerra?), si sentono invulnerabili. Ma la sventolano solo per il povero Milosevic; il genocidio del Kosovo li lascia del tutto indifferenti. (5 maggio 1999)
*Non sempre condivido le opinioni di [[Giovanni Sartori|Sartori]]. Qualche volta, anzi spesso, abbiamo litigato, anche perché a lui litigare piace moltissimo: da buon toscano, è nella polemica che lui, e forse anch'io, diamo il meglio di noi. E anche sull'articolo del 25 maggio non siamo in tutto e per tutto d'accordo. Lo siamo nel respingere la qualifica di «pacifista», che entrambi lasciamo in esclusiva alle «anime belle» che, sventolando la bandiera della [[pace]], sperano di raccogliere intorno a essa tutti gl'ipocriti e gl'imbecilli che, sommati insieme, costituiscono certamente la stragrande maggioranza degl'italiani. (29 maggio 1999)
*Lo Stato di [[Platone]], quello che lui chiamava la polis, e che poi era Atene, aveva, al tempo di Platone, cioè nel momento del suo massimo splendore, ventimila abitanti, di cui solo cinquemila avevano diritto al voto. E veda un po' come quei civilissimi cittadini lo usarono nelle assemblee dell'Acropoli: mettendo sotto processo [[Pericle]] e [[Aspasia di Mileto|Aspasia]], condannando a morte [[Socrate]] e provocando la guerra del Peloponneso, che fu la rovina non solo di Atene, ma di tutta la Grecia e della sua civiltà. Ora se il sistema della «democrazia diretta» o, come lei la chiama, «partecipatoria», non funzionò nemmeno in una polis di ventimila abitanti, s'immagini un po' cosa diventerebbe nei formicai umani cui si sono ridotte le polis attuali, e non soltanto quelle italiane. [...] Lei ha tutte le ragioni del mondo a dire che l'attuale sistema di democrazia «rappresentativa» o «delegata» ha dei vizi gravissimi e spesso provoca disastri, compresa quella americana, che pure è una di quelle che meglio funzionano. Ma, mi creda, quella «diretta» o «di piazza» è ancora molto più pericolosa perché continuamente a rischio di cadere in balia di qualche ciarlatano che sappia soltanto vendere bene la sua merce. Certo, quella indiretta esige, da parte del cittadino, una partecipazione che in Italia manca. Ma non è certo coi referendum che si può sostituirla. Almeno questo mi ha insegnato l'esperienza. (22 agosto 1999)
*Quello di [[Francisco Franco|Franco]], se proprio vogliamo chiamarlo regime, fu un regime di polizia, di una polizia molto più dura di quella fascista, ma un totalitarismo no. Ecco perché, quando sentì avvicinarsi il momento della fine, Franco poté liquidare il franchismo con relativa facilità: perché di totalitario non aveva altro che le galere. Però bisogna anche riconoscere che questo soldataccio squallido e ottuso (sul piano umano era repellente), il ritorno al regime democratico seppe compierlo da maestro, facendosi consegnare dal pretendente al trono, Don Juan, ch'egli considerava (non a torto) poco affidabile, il figlio Juan Carlos per prepararlo – operazione riuscitissima – ai suoi compiti di Re, e mettendogli accanto un uomo di primissimo ordine come Suarez. ([https://web.archive.org/web/20130331034046/http://archiviostorico.corriere.it/1999/ottobre/24/differenza_fra_regimi_totalitari_dittature_co_0_991024459.shtml 24 ottobre 1999])
*La servitù, in molti casi, non è una violenza dei padroni, ma una tentazione dei servi. (2 gennaio 2000)
*Non conosco Haider, e quindi nemmeno i fondamenti della sua ideologia, ammesso che ne abbia una. A occhio e croce, più che un nazista, mi sembra un qualunquista che interpreta, o cerca d'interpretare i sentimenti e i risentimenti di una pubblica opinione di livello bossiano, scontenta di tante cose, e a cui l'Austria attuale va stretta. [...] Non so se anche Haider – ripeto: non lo conosco – sia un omuncolo. Ma penso che l'Europa, ponendo il veto a un suo eventuale governo, costringerà gli austriaci ad affidargliene l'incarico, come avvenne per Waldheim. Io al pericolo di un rigurgito nazista non ci credo. Come ho letto in un articolo (mi pare di Enzo Bettiza, ma potrei sbagliarmi) penso che Jorg Haider somigli più a un Poujade che a un Le Pen, cioè più a una miscela di [[Umberto Bossi|Bossi]] e di Giannini che a un [[Pino Rauti]]. Ciò che mi allarma è l'incapacità dell'Europa a riflettere sulle sue proprie esperienze a trarne qualche insegnamento. Questo, sì, mi fa paura. (3 febbraio 2000)
*Li conosco e riconosco, quei regimi {{NDR|di dittatura e di censura}}. Ne avverto il passo anche di lontano, e convengo che in Italia il pericolo di vederne arrivare qualcuno c'è. Ma sa quando si realizzerà? L'anno venturo, dopo la vittoria – che io do per certa – del Polo alle Politiche. Vedrà. La prima cosa che farà Berlusconi, come la fece nel '94, sarà di spazzare via l'attuale dirigenza Rai per omologarne le tre Reti a quelle sue. (26 febbraio 2000)
*Quando s'accendono i [[Morte sul rogo|roghi]], mettiti dalla parte della strega, anche a costo di bruciare con lei. ([https://www.corriere.it/solferino/montanelli/00-05-31/02.spm 31 Maggio 2000])
*Una Giustizia che per istruire un processo impiega sei o sette anni e poi non riesce a chiuderlo con una sentenza che non si presti a rimetterlo, con qualche marchingegno, in gioco, è un meccanismo di cui bisogna assolutamente rivedere e rifare gl'ingranaggi: «Giustizia ritardata – dice [[Montesquieu]] – è Giustizia negata». ([http://www.corriere.it/solferino/montanelli/00-06-07/01.spm 7 giugno 2000])
*Il [[revisionismo]] è la materia prima della [[storiografia]] che, senza di esso, sarebbe una disciplina morta. ([http://www.corriere.it/solferino/montanelli/00-06-16/01.spm 16 giugno 2000])
*Il mio giudizio su [[Baltasar Garzón|Garzón]] resta quello di prima, solo un po' rinforzato: un garzoncello smanioso soltanto di leggere il proprio nome sulle prime pagine di tutti i giornali e di vedere la propria effigie sugli schermi televisivi di tutto il mondo: il che rafforza la mia ipotesi che si tratti di un italiano nato per sbaglio in Spagna. ([http://www.corriere.it/solferino/montanelli/00-06-30/01.spm 30 giugno 2000])
*La pena di morte americana esiste e resiste in America perché fu un elemento base e costitutivo della sua nascita e sviluppo. Dei famosi 102 «Padri Pellegrini» che per primi sbarcarono dal «Mayflower» in quel Continente non per saccheggiare le ricchezze come facevano spagnoli e portoghesi in Messico e nell'America del Sud, ma per costruirvi una società nuova e libera, circa i due terzi erano avanzi di galera che fuggivano la Giustizia e le prigioni dell'Europa, e un terzo erano uomini che cercavano la libertà, e soprattutto quella religiosa. I primi avevano in tasca la pistola, i secondi la Bibbia, ma nella sua versione calvinista quella del taglione, basata sulla concezione di un Dio giustiziere che esige la morte di chi senza giusto motivo la dà. (9 luglio 2000)
*A Rimini, cioè in casa propria (ma anche nostra, almeno per il momento), questi signorini {{NDR|di [[Comunione e Liberazione]]}} non hanno fatto altro che fischiare tutto ciò che è italiano, acclamare al nuovo beato [[Pio IX]], il Papa-Re che pretendeva di impedire il processo di unificazione nazionale, ed esaltare come i veri eroi del risorgimento i Borboni e i briganti del Cardinale Ruffo. A lei, tutto questo va bene? A me, dà il vomito. ([http://www.corriere.it/solferino/montanelli/00-09-13/02.spm 13 settembre 2000]).
*Il mio parere è rimasto quello che espressi sul mio ''Giornale'' l'indomani del fattaccio {{NDR|l'[[agguato di via Fani]]}}. «Se lo Stato, piegandosi al ricatto, tratta con la violenza che ha già lasciato sul selciato i cinque cadaveri della scorta, in tal modo riconoscendo il crimine come suo legittimo interlocutore, non ha più ragione, come Stato, di esistere». Questa fu la posizione che prendemmo sin dal primo giorno e che per fortuna trovò in Parlamento due patroni risoluti (il Pci di [[Enrico Berlinguer|Berlinguer]] e il Pri di [[Ugo La Malfa|La Malfa]]) e uno riluttante fra lacrime e singhiozzi (la Dc del moroteo [[Benigno Zaccagnini|Zaccagnini]]). Fu questa la «trama» che condusse al tentennante «no» dello Stato, alla conseguente morte di Moro, ma poco dopo anche alla resa delle Brigate rosse. Delle chiacchiere e sospetti che vi sono stati ricamati intorno, e che ogni tanto tuttora affiorano, non è stato mai portato uno straccio di prova, e sono soltanto il frutto del mammismo piagnone di questo popolo imbelle, incapace perfino di concepire che uno Stato possa reagire, a chi ne offende la legge, da Stato. ([http://www.corriere.it/solferino/montanelli/00-09-22/03.spm 22 settembre 2000])
*La Serbia ha perduto la guerra e ha vinto la pace: ora deve voltar pagina. Sarà la storia – un giudice non imparziale, ma efficace – a decidere cos'è stato giusto e cos'è stato sbagliato. Tuttavia, una ritorsione serba verso l'Occidente avverrà. E ci troverà disarmati. Sa di cosa parlo? Delle rivendicazioni sul Kosovo, che è amministrato dalla Nazioni Unite ma è ancora Jugoslavia (lo dice la risoluzione dell'Onu). I serbi chiederanno di tornare a controllarne le frontiere, per esempio. E dire no a un Kostunica buono è più difficile che dire sì a un Milosevic cattivo. Gli albanesi del Kosovo, sono certo, lo hanno già capito. ([http://www.corriere.it/solferino/montanelli/00-10-08/01.spm 8 ottobre 2000])
*È un dimenticato, [[Ugo Ojetti|Ojetti]], come in questo Paese lo sono quasi tutti coloro che valgono. Se io dirigessi una scuola di giornalismo, renderei obbligatori per i miei allievi i testi di tre Maestri: [[Luigi Barzini (1908-1984)|Barzini]], per il grande reportage; [[Benito Mussolini|Mussolini]] (non trasalire!), quello dell'''Avanti!'' e del primo ''Popolo d'Italia'', per l'editoriale politico; e Ojetti, per il ritratto e l'articolo di arte e di cultura. ([http://www.corriere.it/solferino/montanelli/00-11-13/01.spm 13 novembre 2000])
*In Italia fu il potere temporale a soffocare negl'italiani la voce della coscienza e a spegnere in loro ogni senso di responsabilità. Ma fu la Controriforma a fornire al prete le armi per accaparrarsi l'una e l'altra: il Sant'Uffizio, le scomuniche e, nei casi estremi, il patibolo. Con questo risultato: l'aborto del «cittadino» e la trasformazione di quello che avrebbe dovuto e potuto diventare un «popolo» in un gregge (come con inconsapevole spudoratezza i preti lo chiamano), e in un gregge di pecore indisciplinate che credono di affermare il loro ribelle individualismo non rispettando il semaforo rosso. ([http://www.corriere.it/solferino/montanelli/00-11-20/01.spm 20 novembre 2000])
*{{NDR|Su [[Slobodan Milošević]]}} Oltre che un despota, lo ritengo anche un satrapo della razza dei [[Nicolae Ceaușescu|Ceausescu]], avido non solo di potere, ma anche di denaro, e credo che la sorte che si merita sia un bel plotone di esecuzione. Purché composto da serbi, al comando di un serbo, e in esecuzione di una sentenza emessa da un tribunale serbo e motivata non tanto da generici crimini contro l'umanità, che sono sempre – salvo casi di monumenti all'orrore come l'[[Olocausto]] – oggetto di discussione e dissensi; ma dal più grande e imperdonabile delitto di cui Milosevic si è macchiato nei confronti non soltanto dei serbi: la distruzione della Nazione Jugoslava, che la Monarchia serba aveva fondato dopo la prima guerra mondiale; che il croato [[Josip Broz Tito|Tito]] aveva difeso coi denti e restaurato dopo la seconda, dando alla Balcania un esempio e un puntello di stabilità; e che Milosevic e il suo compare croato [[Franjo Tuđman|Tudjman]] distrussero per poter restare ciascuno padrone in casa sua; e sulle cui macerie si scatenarono tutte le violenze (Bosnia, [[Kosovo]]) che hanno insanguinato e continuano a insanguinare quel povero Paese. ([http://www.corriere.it/solferino/montanelli/01-04-29/01.spm 29 aprile 2001])
*Questo mondo materialista, edonista ed esibizionista non entusiasma neanche me; e, visto che mi legge, dovrebbe saperlo. Ma vorrei conoscere il sistema che voi avete in mente, e non avete il coraggio, o la capacità, di proporre. Un mondo francescano? Bello: ma guardatevi intorno, e ditemi se vedete un saio. Un comunismo riveduto e corretto? Farebbe la fine dell'altro, anche se non riuscirà a ripeterne i disastri. Mi creda, G.: l'unico sistema sociale ed economico oggi accettabile, in Occidente, è quello basato sul mercato: un capitalismo controllato e temperato, per intenderci. È auspicabile che sia anche corretto: e questo non sempre accade, è vero. Il guaio è che il capitalismo è fatto dai capitalisti – e quelli, devo ammettere, sono spesso difficili da digerire. Non cerchi di confondermi le idee, quindi. Non ci riuscirà. Probabilmente ho tre volte i suoi anni, e ho visto dove conducono queste generiche tirate contro «le multinazionali»: prima o poi, qualcuno deporrà la spranga e prenderà la pistola. Dimenticavo: io firmo le mie opinioni, lei tira il sasso e nasconde la mano. Tutti coraggiosi così, voi ragazzi di Seattle? ([http://www.corriere.it/solferino/montanelli/01-06-09/01.spm 9 giugno 2001])
*Non erano, le mie, parole di circostanza. Erano – e rimangono – quelle di un conservatore abbastanza spassionato e nutrito di Storia da capire che non c'è, per la conservazione di ciò che va conservato, nemico più mortale dei conservatori che vogliono conservare tutto; e che un sistema capitalistico senza un correttivo socialista diventa una jungla che conduce pari pari a [[Karl Marx|Carlo Marx]]. Di qui il mio amore per uno dei personaggi meno amabili, sul piano umano, della nostra Storia, [[Giovanni Giolitti|Giolitti]], che sempre cercò l'accordo con [[Filippo Turati|Turati]], a cui il cretinume massimalista – che nel vostro partito ha sempre dominato – lo impedì. Il vedervi – sbriciolati in gruppi, gruppetti e gruppuscoli – annaspare nell'attuale centro-sinistra in cui nessuno riesce a recitare la parte di se stesso, fa male al cuore di un vecchio autentico liberal-conservatore come me. Cosa aspettate, caro Tamburrano, a ridarci il socialismo, ma che sia quello e quello solo: ''il'' socialismo di Turati e di Massarenti? [...] Credo che come forza politica siate abbastanza mal messi. Ma in compenso avete in mano una grande bandiera che prima o poi un esercito la ritroverà. Arrivederci, al primo settembre, cari lettori. ([http://www.corriere.it/solferino/montanelli/01-07-04/01.spm?refresh_ce-cp 4 luglio 2001])
===''il Giornale''===
<!--ordine cronologico-->
*Chi sarà il nostro lettore noi non lo sappiamo perché non siamo un giornale di parte, e tanto meno di partito, e nemmeno di classi o di ceti. In compenso, sappiamo benissimo chi non lo sarà. Non lo sarà chi dal giornale vuole soltanto la «sensazione» [...] Non lo sarà chi crede che un gol di Riva sia più importante di una crisi di governo. E infine non lo sarà chi concepisce il giornale come una fonte inesauribile di scandali fine a se stessi. Di scandali purtroppo la vita del nostro Paese è gremita, e noi non mancheremo di denunciarli con quella franchezza di cui crediamo che i nostri nomi bastino a fornire garanzia. Ma non lo faremo per metterci al rimorchio di quella insensata e cupa frenesia di dissoluzione in cui si sfoga un certo qualunquismo, non importa se di destra o di sinistra. [...] Vogliamo creare, o ricreare un certo costume giornalistico di serietà e di rigore. E soprattutto aspiriamo al grande onore di venire riconosciuti come il volto e la voce di quell'Italia laboriosa e produttiva che non è soltanto Milano e la Lombardia, ma che in Milano e nella Lombardia ha la sua roccaforte e la sua guida. [...] A questo lettore non abbiamo «messaggi» da lanciare. Una cosa sola vogliamo dirgli: questo giornale non ha padroni perché nemmeno noi lo siamo. Tu solo, lettore, puoi esserlo, se lo vuoi. Noi te l'offriamo. (25 giugno 1974)
*Checché ne dicano gli agiografi della Resistenza, la guerra l'abbiamo persa, e c'è un conto da pagare. Che l'Italia lo saldi a spese dei suoi figli minori – i Dalmati e gli Istriani – è un ghigno del destino. Ma in compenso può considerarsi miracolata. Quando si pensa a cosa ha pagato la sua sconfitta la Germania, amputata d'intere province e dimezzata in due nazioni diverse e ostili, e quando si pensa a cosa ha pagato l'Inghilterra, precipitata dalla condizione di massimo impero mondiale a quella di piccola isola alla periferia d'Europa; non possiamo lamentarci del trattamento che gli alleati ci fecero. (30 settembre 1975)
*Siamo stati accusati di aver fatto, nei confronti dei comunisti, il processo alle intenzioni. Non vediamo su cos'altro avremmo dovuto giudicarli, visto che sono sempre rimasti all'opposizione, ed è di lì che ancora si affannano a dire che cosa si propongono di fare se andassero al potere, anzi quando andranno al potere (perché ormai lo danno per scontato). E cosa sono, queste, se non intenzioni? (19 giugno 1976)
*Che cerchino di eliminarmi perché sono un avversario, questo lo posso anche capire; ma perché – a quanto mi riferiscono – hanno detto che io sono un servo delle [[Multinazionale|multinazionali]], allora questo sta a dimostrare la confusione di idee di questi poveretti che, evidentemente, non sanno cosa sono le multinazionali. (3 giugno 1977)
*I giuochi sono fatti. E sono fatti non soltanto per [[Aldo Moro|Moro]], cui va tutta la nostra più fraterna e rispettiva pietà. Sono fatti anche per una politica da ''belle époque'', che la distruzione – fisica o morale – di Moro chiude e conclude. La Storia sta riprendendo i suoi connotati di tragedia, e costringe coloro che la fanno, o ambiscono o s'illudono di farla, ad adeguarsi al repertorio. Stiamo entrando in una di quelle «età di ferro» in cui il potere si paga, o si può pagarlo col ferro. Nessuno è obbligato a sfidare questo rischio. Chi lo fa, sappia che oggi è toccato a Moro, domani può toccare a lui. Solo se si rende conto di questo e lo accetta, la classe politica troverà la forza di archiviare il caso Moro. Ed è tempo che lo faccia. (7 maggio 1978)
*Quattr'anni e mezzo orsono, quando questo giornale nacque, un «ragazzo del '68» (con tante scuse a quelli veri, del '99), [[Mario Capanna]], oggi gerarchetto regionale (che belle carriere, questi rivoluzionari!), dichiarò che, come nemici del «pubblico» e del «sociale» e come assertori del «privato», e quindi della reazione, noi saremmo diventati il più bel museo della città, dove babbi e mamme avrebbero potuto condurre in gita ricreativa i loro figlioletti per mostrargli, dal vivo, com'erano buffi i loro nonni e bisnonni: noi. Bene. Se il vento seguita a soffiare come soffia, saremo noi che di qui a un po' condurremo i nostri figlioletti dal signor Capanna per mostrargli com'erano buffi i loro nonni e bisnonni di dieci anni fa. Ma non lo faremo. Lo spettacolo di questi ragazzi-prodigio abortiti, di questi barricadieri con pancia e cellulite che credevano di camminare con la Storia, e invece camminavano solo con la moda, non ha nulla di edificante. (16 gennaio 1979)
*In una sua memorabile inchiesta un giornalista d'incrollabile fede sinistrorsa, ma di esemplare onestà, [[Giampaolo Pansa]], mise benissimo in luce questo contrasto fra i due atteggiamenti e mentalità, che ieri ha trovato una eloquente conferma nella manifestazione di Torino. Niente chiasso, niente sceneggiate, niente slogans, niente insomma che appartenga al repertorio del buffonismo nazionale. Nessuno ha rotto le righe per andare a rovesciare auto o a fracassar vetrine. Questa, sì, era Danzica, sia pure senza Madonne; non i picchettaggi e i pestaggi di Mirafiori, sia pure con le Madonne. Ora sappiamo già cosa diranno gli altri, oggi e domani. Diranno che gli operai non c'erano. Infatti. Doveva trattarsi di quarantamila presidenti, consiglieri delegati, ingegneri: insomma, la solita «[[maggioranza silenziosa]]»: termine che soltanto nella lingua italiana ha significato spregiativo. La maggioranza silenziosa esiste in tutti i Paesi del mondo, dove nessuno si vergogna di appartenervi perché è essa, in definitiva, che ristabilisce gli equilibri. Fu la maggioranza silenziosa – autoqualificatasi come tale – di seicentomila parigini che dodici anni fa pose fine al carnevale sessantottesco, riportò [[Charles de Gaulle|De Gaulle]] all'Eliseo e restituì alla Francia la stabilità di cui tuttora essa gode. [...] Il motivo vero che farà i dimostranti bersaglio delle peggiori critiche e accuse è ch'essi rappresentano la rivolta delle persone serie contro gli arruffoni della «conflittualità permanente», dei «modelli di sviluppo» e via baggianando. E in questo Paese nulla fa più paura, perché nulla è più rivoluzionario, della serietà. (15 ottobre 1980)
*[[Anwar al-Sadat|Sadat]] non era popolare. Gli mancava quel tocco di magia, o di cialtronismo, che consentiva a [[Gamal Abd el-Nasser|Nasser]] di bandire guerre come crociate e di annunciare disfatte come trionfi. [...] Sadat amava il popolo, il popolo contadino del profondo Sud nubiano, di cui era egli stesso originario. Ma non amava le masse, e le masse lo sentivano. [...] Sapeva, quando andò a Gerusalemme, di lanciare a quelle arabe una sfida più pericolosa di quella che lanciava a Begin. [...] Ma all'impopolarità di Sadat contribuiva anche un altro elemento: il fatto di essere un vero riformatore. [...] [[Mohammad Reza Pahlavi|Rehza Pahlevi]] volle applicare gli stessi metodi di [[Mustafa Kemal Atatürk|Atatürk]] senz'averne l'autorità e il prestigio, e per questo lo cacciarono. Ma dopo due anni di [[Ruhollah Khomeyni|Khomeini]], anche i più ciechi e idioti fra i progressisti occidentali, che ne avevano salutato l'avvento come quello del Redentore, si saranno accorti che il progresso, sia pure a forza di polizia segreta e di plotoni di esecuzione, era lo Scià. L'''ayatollah'' è il medioevo. Sadat non seguì i metodi satrapeschi del suo amico Pahlevi, ma ne condivise i fini. [...] Il Rais che ha restituito all'Egitto l'integrità territoriale, l'indipendenza politica, il prestigio militare e il rilancio della sua più proficua industria, il canale di Suez, è giusto che susciti meno rimpianto di chi tutto questo all'Egitto fece perdere. Nasser era un «personaggio», Sadat una «personalità». Il personaggio fa colore e diverte, la personalità incute rispetto e disturba. (9 ottobre 1981)
*Nessuna parentela, né vicina né lontana, con l'altro grande d'Israele, [[David Ben Gurion|Ben Gurion]], il Fondatore. [...] {{NDR|David Ben Gurion}} Faceva tutto a caldo, anche la guerra. [[Menachem Begin|Begin]] fa tutto a freddo: anche l'amore, credo, ammesso che lo faccia. Non riuscì a commuoverlo nemmeno [[Anwar al-Sadat|Sadat]], quando gli piombò, da nemico tuttora belligerante, a Gerusalemme, per chiedergli la pace. Il mondo, che vide in televisione la scena, quel giorno fu tutto per l'egiziano che, per la pace, firmava la propria condanna a morte, contro l'israeliano che lo accoglieva senza un sorriso e con visibile fastidio. [...] È l'uomo che non ha esitato un istante [...] a distruggere in pochi minuti tutto l'armamento corazzato, aereo e missilistico siriano sotto l'occhio stupefatto degli osservatori e «consiglieri» russi che lo avevano fornito. È l'uomo che ha messo alla porta l'ambasciatore di Mosca respingendone la nota di protesta addirittura con disprezzo, come se fosse stato lui la Grande Potenza che parlava a un subalterno. È l'uomo che ha picchiato i pugni sul tavolo di [[Ronald Reagan|Reagan]], e a un certo punto aveva rotto anche con lui. Se avesse perso, sarebbe finito al muro e passato ai posteri come il distruttore d'Israele. Ma ha vinto. E la Storia, iscrivendolo nei suoi registri come «Il Salvatore», dirà che solo un uomo come lui, «antipatico» come lui, e come lui disposto anche a scatenare un'altra ondata di antisemitismo, poteva vincere. E avrà ragione di dirlo. Perché è così. Alla fine lo diranno, vedrete, anche gli antisemiti. E forse perfino i semiti. (27 agosto 1982)
*L'idea che domani potremmo incontrare per strada, a piede libero e magari oggetti di compassione, gli assassini di [[Walter Tobagi]], ci riempie, più che di furore, di orrore. [...] Avevano scelto lui non per la sua tessera socialista, ma perché era una di quelle prede più facili: indifeso e abitudinario, e quindi bersaglio di facilissima mira, quasi da fermo. Tutto qui il movente del delitto: tutto nella fregola di protagonismo di due coccolatissimi giovanotti della Milano bene che giuocavano a fare i terroristi. [...] Che ora dobbiamo prendere per vero il loro pentimento e assolverli, ci rivolta lo stomaco. Ma è la legge: iniqua, infame, infamante. Ma è la legge. Noi stessi l'abbiamo auspicata e voluta. Il magistrato deve applicarla. E noi [...] accettarla. Ma una cosa reclamiamo, e ci spetta: di essere liberati dall'incubo d'incontrare questi figuri per strada per non veder riflessa nei loro occhi la nostra vergogna di aver avuto bisogno di loro e di aver risposto al loro falso rimorso con un perdono altrettanto falso. Un Curcio, se tornasse in circolazione, ci farebbe forse più paura, ma meno, anzi punto disgusto. [...] Ma i Barbone e i Morandini non li vogliamo tra i piedi. Se ne vadano. E soprattutto ci risparmino memoriali. La speranza di farci dimenticare i loro delitti, gliela passiamo. La pretesa di camparci sopra, no. (29 novembre 1983)
*Per i falchi del Pci, [[Enrico Berlinguer|Berlinguer]] era ormai un personaggio scomodo e pericoloso, specie da quando aveva cominciato ad allentare gli ormeggi che lo legavano a Mosca. Gli era perfino scappato di dire (a [[Giampaolo Pansa|Pansa]]) che voleva per l'Italia un regime comunista, ma sotto l'ombrello della Nato che la tenesse al riparo dalle soperchierie del padrone sovietico: la più grave e blasfema di tutte le eresie in cui un capo comunista possa incorrere. (12 giugno 1984)
*Se fino a che punto i piduisti – a parte il manipolatore Gelli, e forse qualche altro – fossero un branco di delinquenti golpisti, non siamo riusciti a capirlo. Abbiamo capito soltanto che gran parte di essi occupavano, forse grazie alla P2, posizioni di rilievo, e quindi parecchio ambite, ma ambite anche da molte persone che, per il fatto di non appartenere alla P2, avevano ora, grazie anch'esse alla P2, la possibilità di occuparle. Di fatti accertati e meno ancora di crimini provati, siamo andati invano alla ricerca delle 34.847 pagine della commissione. Vi abbiamo trovato soltanto ipotesi, illazioni, accostamenti di nomi e di episodi. Tutta roba che in mano a Le Carré poteva fruttare chissà quali affascinanti trame. In mano alla signorina [[Tina Anselmi|Anselmi]], resta cicaleccio di portineria. Ma questa è un'altra storia. (19 marzo 1985)
*Quanto al moribondo [[Michele Sindona|Sindona]] [...] se fossi stato uno dei giudici popolari che l'altro giorno gli comminarono l'ergastolo, anche io avrei votato come loro pur sapendo che la mia endemica insonnia non ne avrebbe avuto giovamento. Comunque mi sembra che con questa fine, preceduta da quasi un decennio di rovine, umiliazioni, fughe e galere, egli abbia abbondantemente scontato, quali che siano, i suoi delitti. Che ora lo lascino riposare in pace e che pace sia all'anima sua. (22 marzo 1986)
*Tutto pensavo che potesse capitarmi, fuorché di essere un giorno tentato di spendere qualche parola, per poco che valga, in difesa di Togliatti. [...] Un processo a Togliatti per stalinismo, se glielo intentano i socialisti, che nell'era dello Stalinismo gli fecero da mosca cocchiera, è una burletta. Se lo intentano i comunisti – come sembra che qualcuno di loro voglia fare –, oltre che oltraggio al pudore, diventa quiescenza alla voce del nuovo padrone, cioè stalinismo della più brutt'acqua, anzi una parodia dello Stalinismo. Per la caccia alle streghe, anche dello Stalinismo, ci vogliono degli stalinisti doc, qual era Togliatti. Non è roba da dilettanti, quali sono i suoi pallidi epigoni. (3 marzo 1988)
*La fine del Muro è una cosa buona, la fine di una vergogna: non possiamo che salutarla con soddisfazione. Ma guardiamoci dal prendere abbaglio sui suoi moventi. Ulbricht concepì e Honecker realizzò il muro per impedire che i tedeschi dell'Est fuggissero in massa nella Germania dell'Ovest: già 9 (diconsi nove) milioni lo avevano fatto fin allora. E il rimedio fu, come tutti quelli che escogitano nei regimi totalitari, drastico e semplicistico: murare viva la gente dietro una colata di cemento, senza pertugi. [...] Abbiamo in uggia le astrazioni. Ma ciò che distingueva le due Germanie è l'idea morale e giuridica dell'uomo: che a Ovest è padrone di se stesso, e quindi può andarsene dove vuole: ad Est è proprietà dello Stato che ne regola i movimenti. Per chi non ricorda questo, il [[Muro di Berlino]] era, oltre che barbaro, incomprensibile e irrazionale: mentre invece ha obbedito a una sua logica. Nel momento in cui il bunker si affloscia e sopravvive come mero ammasso di cemento ricordandoci un altro bunker, quello che fece da fossa di [[Adolf Hitler|Hitler]] (anche questo pare impossibile: ma i regimi in Germania muoiono nei bunker), il Muro va ricordato per ciò che è stato: non un'aberrazione del comunismo, ma una sua conseguente applicazione. E se crolla così, nel silenzio assordante di un giornale-radio, è perché è crollata, prima, l'ideologia che lo aveva eretto. (11 novembre 1989)
*Negli anni Trenta, per le strade di Berlino, risuonava il grido: ''ein Volk, ein Reich, ein Führer'': un popolo, uno Stato, un capo. Stavolta si sono contentati di scandire ''ein Volk, ein Reich''. Non potevano aggiungere, checché ne dica il sig. Ridley, ''ein Kohl'', che fra l'altro significa «cavolo». Ma {{NDR|ai tedeschi}} per diventare i padroni dell'Europa anche un cavolo gli basta. (3 ottobre 1990)
*Abbiamo fatto poco: il poco che il Paese dei [[Roberto Formigoni|Formigoni]], dei Cristofori, degli Sbardella, dei [[Ernesto Balducci|Balducci]], dei [[Antonio Bello|vescovi di Molfetta]] poteva fare. Non lamentiamoci se il posto che ci verrà assegnato nel ristabilimento dell'ordine internazionale sarà nell'anticamera, non nella camera dei bottoni. Però sia chiara una cosa: che a gridare «Viva la pace!» siamo qualificati oggi soltanto noi che abbiamo auspicato la guerra contro chi la pace l'aveva turbata e, se lo si lasciava fare (non è un ipotesi, è una constatazione), avrebbe continuato a turbarla in un crescendo di colpi e di aggressioni. (1º marzo 1991)
*I voti dei democristiani novaresi non sono andati al partito; sono andati a [[Oscar Luigi Scalfaro|Scalfaro]], democristiano talmente anomalo, che si permette persino di credere in Dio. [...] Il vecchio magistrato conosce il suo mestiere, e sa benissimo di operare in un Paese in cui la mamma dei Casson è sempre incinta. In nome della Legge, le leggi le farà funzionare. Insomma siamo sicuri che starà in Quirinale come un italiano deve starci: da straniero. Unico pericolo: le prediche. Anche [[Luigi Einaudi|Einaudi]] le faceva. Ma le chiamava «inutili». (26 maggio 1992)
*Da dove siano venuti tutti i «no» non lo sapremo mai con precisione, ma una cosa è certa. Questo è il colpo di grazia al sistema dei partiti e della classe politica che lo rappresenta, e un colpo durissimo all'immagine del Paese pronto a fare pulizia che l'Italia si stava faticosamente costruendo all'estero. Senza giovare nemmeno a [[Bettino Craxi|Craxi]], che non potrà certo ricostruire la sua carriera sulla votazione di ieri, anzi. Se c'è ancora qualcuno che dubita sulla necessità di un pubblico processo, non solo a lui, ma a tutta la corte di faccendieri che lo circondava, alzi la mano, o meglio nasconda la faccia. (30 aprile 1993)
*Questo è l'ultimo articolo che compare a mia firma sul giornale da me fondato e diretto per vent'anni. Per vent'anni esso è stato – i miei compagni di lavoro possono testimoniarlo – la mia passione, il mio orgoglio, il mio tormento, la mia vita. Ma ciò che provo a lasciarlo riguarda solo me: i toni patetici non sono nelle mie corde e nulla mi riesce più insopportabile del piagnisteo. [...] A presto dunque, cari lettori. Anche a costo di ridurlo, per i primi numeri, a poche pagine, riavrete il nostro e vostro giornale. Si chiamerà ''La Voce''. In ricordo non di quella di [[Frank Sinatra|Sinatra]]. Ma di quella del mio vecchio maestro – maestro soprattutto di libertà e indipendenza – [[Giuseppe Prezzolini|Prezzolini]]. (12 gennaio 1994)
{{Int|''Rituale barbarico''|Articolo su ''il Giornale nuovo'', 10 maggio 1978.|h=4}}
*La fine di [[Aldo Moro]] ci rende sgomenti, il fanatismo di chi lo ha ucciso lentamente, togliendogli la speranza prima di toglierli la vita, ci riempie di orrore. Speriamo ancora che la tracotanza dei criminali sia un giorno punita. L'importante, adesso, è che il Paese, proprio per rendere omaggio a Moro, e proprio in memoria di lui, sappia trarre da questa tragedia l'amara lezione che essa comporta. La democrazia non deve, anzi non può essere debole. La libertà, che la rende superiore a qualsiasi altro regime, ma anche più vulnerabile, non va conclusa con la indulgenza verso i nemici, la imprevidenza, la leggerezza.
*Lo Stato italiano ha superato con onore questa prova difficile, ma la magistratura e gli organi di polizia hanno denunciato, nella loro azione, una desolante inefficienza, che ha permesso alle brigate rosse di operare con irridente spavalderia. Ne va data colpa non tanto alle forze dell'ordine quanto a chi ha voluto, per demagogia, per compiacere le sinistre, per acquistare facile popolarità, smobilitare i servizi segreti, rimuovere i funzionari più ligi al dovere, trasformare le carceri in alloggi con libera uscita quotidiana. Gli eversori della democrazia, i contestatori della legalità hanno potuto predicare e demolire senza ostacoli. Ci auguriamo di non vederli ora associati ipocritamente al compianto per un delitto del quale sono, ideologicamente se non materialmente, corresponsabili. Le loro non erano soltanto parole. Un giovane sfracellato da un ordigno sulla ferrovia Trapani-Palermo – l'episodio è di ieri – apparteneva a Democrazia proletaria. I banditi che hanno assalito a Bologna un grande magazzino venivano dal Movimento studentesco. È inutile che questi gruppi ostentino adesso costernazione e stupore per le belluine imprese delle brigate rosse. Il terrorismo è figlio loro.
*All'annuncio della fine di Aldo Moro i sindacati si sono mossi, hanno indetto manifestazioni e proclamato uno sciopero generale. Siamo certi della loro profonda esecrazione, e della loro sincera partecipazione al cordoglio nazionale. Pensiamo tuttavia che i lavoratori e i loro rappresentanti darebbero un apporto più costruttivo alla lotta contro i terroristi tenendo d'occhio gli estremisti delle fabbriche, troppe volte protetti e difesi. Così pure gli studenti «impegnati», se proprio vogliono dissociarsi dalle brigate rosse, devono estromettere dalle loro file gli agitatori deliranti, e dinamitardi che nascondono bottiglie molotov e armi negli scantinati delle facoltà. Chi ha chiuso gli occhi di fronte alla ''escalation'' di violenza degli anni scorsi, li chiuda oggi per non lasciar scorrere lagrime di coccodrillo.
{{Int|''Poveri morti poveri vivi''|Articolo su ''il Giornale'', 31 maggio 1985.|h=4}}
*L'[[Inghilterra]] non sono i forsennati che abbiamo visto all'opera nello stadio di Bruxelles. L'Inghilterra sono la [[Margaret Thatcher|Thatcher]], i politici, i commentatori di stampa, radio e televisione, la gente intervistata per strada, che hanno confessato la loro vergogna a una voce, con una sola stecca: quella del ministro dello Sport che con le sue dichiarazioni si è messo sullo stesso piano degl'imbestialiti. Comunque, Dio ci guardi ora dai soliti sproloqui e dibattiti dei sociologi sui motivi di «tifo» e sui mezzi d'impedirne gli eccessi. Non ce ne sono, se non nel controllo che ognuno può e deve esercitare su di sé.
*La strega non è il «tifo» che dallo sport è inseparabile. E non siamo nemmeno noi, come vogliono i cantautori del «siamo tutti colpevoli» che ieri giornali e radio hanno intitolato. Perché, se di qualcosa siamo colpevoli, è di aver sempre secondato la corruttrice e demagogica tendenza a scaricare l'individuo di ogni responsabilità, rigettandola regolarmente e interamente sulla società. È la società che ci obbliga a rubare, è la società che ci obbliga ad uccidere. E si capisce che quando si offrono alla gente di questi alibi, c'è sempre qualcuno che ne approfitta. Stamane leggevo su un giornale francese un dotto articolo in cui si spiegava che la furia dei tifosi del [[Liverpool Football Club|Liverpool]] era dovuta al fatto che, essendo quasi tutti minatori, per un anno erano rimasti senza lavoro a causa dello sciopero: il che gli aveva fatto accumulare la rabbia che poi era scoppiata a Bruxelles. Insomma, senza dirlo, l'articolo induceva alla conclusione che il vero responsabile del massacro era la signora Thatcher. Ecco in che senso siamo tutti colpevoli. Siamo colpevoli di assolvere tutti come vittime innocenti di una società iniqua che, a furia di essere tutti noi, non è nessuno. È un giuoco a cui non ci stiamo. I responsabili di Bruxelles sappiamo chi sono: sono i delinquenti che abbiamo visto avventarsi, prima che la partita cominciasse, e quindi senza alcuna provocazione, contro i tifosi italiani con sbarre e coltelli di cui erano accorsi armati, con l'evidente intenzione di farne l'uso che ne hanno fatto. Delinquenti, non vittime. La società non c'entra, non c'entrano le miniere. Casomai l'alcol. Ma ne avevano ingerito per delinquere meglio. Speriamo che la polizia li identifichi e li consegni a quella inglese. Della quale possiamo fidarci.
{{Int|''I rieccoli''|Articolo su ''il Giornale'', 20 gennaio 1990.|h=4}}
*Scorrendo le cronache delle agitazioni studentesche di questi giorni avevo avuto per un momento l'impressione, o l'illusione, che esse si fondassero sui problemi concreti dell'università, e che fossero qualcosa di diverso, e di migliore della grottesca ubriacatura sessantottina. Ma quando giovedì sera, nella trasmissione televisiva ''Samarcanda'', è stato lanciato contro [[Mario Cervi]] il rituale e vile epiteto «fascista!» (e questo solo perché aveva mosso obiezioni agli sproloqui assembleari di Roma e di Palermo), ho capito che vent'anni dopo è come vent'anni prima. La protesta è un pretesto, il legittimo scontento diventa arma politica, gli appelli al dialogo si risolvono in volontà di sopraffazione, di discussione su ciò che nell'università deve essere cambiato sfocia in un attacco globale al governo, alla società, al sistema. L'unica connotazione sessantottina che ancora manca è la violenza fisica. Ma temo che non tarderà ad arrivare se chi dissente è bollato come fascista e chi governa (è capitato ad [[Giulio Andreotti|Andreotti]], a Palermo) come mafioso.
*Quanto alla legge Ruberti, Cervi ha osservato che viene presa di mira perché consentirebbe un limitato ingresso dei privati nella gestione delle università: e al solo sentir parlare di «privato» – che le folle e i giovani dell'Est chiedono con slancio entusiastico – gli epigoni nostrani del [[marxismo-leninismo]] sono presi da convulsioni. [...] La legge Ruberti è passata in sott'ordine, il punto centrale del dibattito – o piuttosto della successione di sproloqui, intimazioni e insulti – è diventato il degrado di questa povera Italia privatizzata, che invece conoscerebbe fulgidi destini se fosse tutta pubblica e stabilizzata. Gli ''slogans'', le utopie, le bugie e le dissennatezze sessantottine o settantasettine riemergevano dalle pagine dei libri e dalla polvere degli archivi, per imitazione o per transfert generazionale.
*Tirava aria romena o cecoslovacca in quelle assemblee: ma della Romania e della Cecoslovacchia di [[Nicolae Ceaușescu|Ceausescu]] e di Husak, con l'idolatria dello Stato, con gli applausi unanimi, con la riduzione al silenzio degli oppositori. S'è sentito, a proposito sempre di Cervi, il sinistro termine «provocazione» con cui tutti gli oppressori legittimano i loro soprusi. Qualcuno di quei ragazzi pretende che esistano parentele tra questo movimento e quelli dell'Est, dimenticando che là ci si batte, a rischio della pelle, per instaurare non il regime dello statalismo, ma al contrario per abbatterlo e introdurre o reintrodurre quello di iniziativa privata in tutti i campi, compreso quello della cultura e della scuola. Che siano diventati, gli studenti di Berlino, di Praga, di Bucarest, fascisti anche loro?
====''Controcorrente – rubrica''====
{{cronologico}}
*La cosa che più ci turba, delle nostre sconfitte sportive, è il grande, alluvionale bisticcio che si scatena fra i «tecnici» per giustificarle. Per quella di Stoccarda, che ci ha eliminato dal campionato del mondo, ne avremo – temiamo – per tutta l'estate: se ne parlerà più che di Caporetto. Noi tecnici non siamo, ma abbiamo la nostra idea. È questa: che non si possono mandare dei polli di batteria a competere con quelli ruspanti. Resta da capire perché noialtri non sappiamo allevare che polli di batteria. Ma ci sembra che questo sia sufficientemente spiegato da un piccolo episodio occorso a Roma, dove un gruppo di tifosi ha creduto di «vendicare» i suoi campioni (si fa per dire) assalendo con pomodori e uova l'ambasciata di Polonia. Ecco. Per un paese in cui la «sana passione sportiva» si effonde in simili manifestazioni, quegli undici mammozzi dalle gambe molli sono fin troppo, e fin troppo misericordiose le disfatte che subiscono. (25 giugno 1974)
*Noi, di [[Fascismo|fascismi]] ne conosciamo e ne esacriamo uno solo: quello di chi appiccica questa etichetta a qualunque idea o opinione che non corrisponde alle sue. Di questo giuoco, la nostra [[sinistra in Italia|sinistra]] è spesso maestra. Non per nulla lo stesso [[Benito Mussolini|Mussolini]] veniva dai suoi ranghi. (10 luglio 1974)
*In una conferenza stampa a Nuova Delhi, [[Henry Kissinger]] ha dichiarato che verrà a Roma e andrà a pranzo dal presidente Leone, ma non parlerà di politica perché quella italiana è, per lui, troppo difficile da capire. È la prima volta che Kissinger riconosce i limiti della propria intelligenza. Ma vogliamo rassicurarlo. A non capire la politica italiana ci sono anche cinquantacinque milioni di italiani, compresi coloro che la fanno. (31 ottobre 1974)
*[[Dario Fo]], poeta di corte dell'ultrasinistra, flagella nella sua ultima fatica teatrale il senatore [[Amintore Fanfani]], responsabile di ogni nequizia passata, presente e futura. I sarcasmi più grevi hanno però come bersaglio il metraggio del notabile democristiano che, come tutti sanno, non è quello di un granatiere. [[Henri de Toulouse-Lautrec|Toulouse-Lautrec]], che per gli stessi motivi dovette per tutta la vita subire analoghe canzonature, disse una volta, giocando sulla lunghezza del suo doppio casato: «Ho la statura del mio nome». Non sappiamo se questo discorso si possa applicare a Fanfani. Certo, si applica a Fo. (11 giugno 1975)
*[[Winston Churchill|Churchill]] diceva che «i panni dei servizi segreti si possono, anzi si devono lavare più spesso degli altri; ma, a differenza degli altri, non si possono mettere ad asciugare alla finestra». Dello stesso parere era [[Stalin]] che regolarmente, ogni tre o quattro anni, il lavaggio lo praticava facendo accoppare al buio i capi della sua polizia, nel presupposto – probabilmente fondato – che a far quel mestiere non potevano essere che arnesi da forca, e quindi era giusto che ci finissero. Gli [[Stati Uniti d'America|americani]] seguono tutt'altro criterio. Essi hanno trascinato la ''[[Central Intelligence Agency|Cia]]'' in televisione denunciandone ''coram populo'' fatti e misfatti. I suoi capi ne hanno commessi, dicono, di grossi. Ma il più grosso è forse quello di non aver capito che l'America non li paga per svolgere servizi segreti, ma per offrire agli americani il pretesto per vergognarsene. È l'unico popolo che goda più nel pentimento che nel peccato. (28 novembre 1975)
*Non sempre, per redigere questa piccola rubrica, occorre forzare la fantasia. Qualche volta basta lasciare la parola alle agenzie di stampa ufficiali. Eccone un caso. L'agenzia Adn Kronos comunica: «Due giorni di sciopero sono stati dichiarati dai sindacati postelegrafonici milanesi per il 28 gennaio e per il 6 febbraio per protesta contro gli scioperi e i disservizi». (25 gennaio 1976)
*L'Unità ci rimprovera di aver pubblicato il manifesto degl'intellettuali in favore della libertà. E ha ragione. Si tratta infatti di una illecita concorrenza perché finora i manifesti, gli appelli, le «veglie» e tutto il resto sono stati monopolio del Pci, unico partito capace di far cantare la gente in coro. Ma appunto per questo non vediamo di che si preoccupi. Gl'[[intellettuale|intellettuali]] italiani che preferiscono aver ragione da soli piuttosto che torto con gli altri, sono pochi. I più seguono la massima di [[Paul-Jean Toulet|Toulet]]: «Quando i lupi urlano, urla con loro». (1º giugno 1976)
*Ieri [[Mario Melloni|Fortebraccio]], dalle colonne dell'«[[l'Unità|Unità]]», ha invocato per noi, previa qualche iniezione, il ricovero immediato, e a titolo definitivo, in manicomio. La cosa non ci stupisce: sappiamo benissimo che di manicomi e di iniezioni nessuno s'intende più dei comunisti: chi c'è passato giura che ci hanno fatto una mano da maestri. Ci stupisce però che Fortebraccio lo abbia implicitamente – e un po' anzitempo – riconosciuto. Forse gli è scappata. Alla sua età, succede. (10 dicembre 1976)
*Cadendo oggi il trigesimo della scomparsa di Pietro Valdoni, vogliamo rievocare un episodio del grande chirurgo. Come tutti ricorderanno, fu lui ad operare, salvandogli la vita, [[Palmiro Togliatti]], ferito alla testa dalla rivoltella di Pallante. Quando ricevette la parcella, Togliatti la trovò salata, e accompagnò il pagamento con queste parole: «Eccole il saldo, ma è denaro rubato». Valdoni rispose: «Grazie per l'assegno. La provenienza non mi interessa» (23 dicembre 1976)
*«Dio non è un maschio» assicura alle femministe Civiltà Cattolica, l'autorevole rivista dei gesuiti, scusandosi «delle tracce di antifemminismo che ancora sono nella Chiesa». Brutto segno quando i teologi si mettono a discutere di sesso. Fu mentre i bizantini si accapigliavano su quello degli angeli che arrivarono i turchi. (21 giugno 1977)
*Riferiscono le cronache che l'America è in subbuglio per la morte di [[Elvis Presley]]. Oltre centomila persone si sono riversate a Memphis, sua ultima dimora, due donne sono rimaste uccise nella calca che si stringeva intorno alle spoglie del cantante. Il sindaco ha fatto abbrunare le bandiere in tutta la città, il presidente [[Jimmy Carter|Carter]] è stato flagellato di proteste perché non aveva proclamato il lutto nazionale e uno gli ha gridato al microfono: «Noi americani dobbiamo più a Presley che a [[George Washington|Washington]] e a [[Abraham Lincoln|Lincoln]] sommati insieme». Anche noi italiani dobbiamo qualcosa a Presley: una delle rare occasioni in cui preferiamo essere italiani piuttosto che americani. (20 agosto 1977)
*È in corso una iniziativa per l'abolizione, nelle aule scolastiche, della pedana su cui si eleva la cattedra. Il perché lo avrete già capito: l'insegnante deve mettersi, anche materialmente, a livello degli alunni per non lederne la dignità e dimostrare con l'esempio che siamo tutti uguali. Giusto. «La via dell'uguaglianza – dice Rivarol – si percorre solo in discesa: all'altezza dei somari è facilissimo instaurarla». (29 ottobre 1977)
*Fra gli annunci economici di Lotta Continua, ne è comparso uno che dice: «Compero a L. 100.000 una tesi di laurea, anche già presentata, purché tratti un argomento attinente all'[[Inghilterra]], o alla lingua, storia, letteratura inglese. Meglio se con una impostazione femminista». Curioso. Questi grandi [[Rivoluzione|rivoluzionari]], che dicono di battersi per costruire una società nuova di zecca, quando si tratta di lauree, si contentano anche di quelle usate e di seconda mano. (3 marzo 1978)
*Credevamo che l'assassinio di Aldo Moro, così come è stato eseguito, fosse il colmo dell'infamia. Abbiamo dovuto ricrederci. Al comizio di protesta svoltosi in piazza Duomo a Milano subito dopo la macabra scoperta in via Caetani a Roma, un gruppo di ultrà ha gridato: «Moro fascista!». Preferiamo le [[zanne]] delle belve alla [[bava]] degli [[Sciacallo|sciacalli]]. (10 maggio 1978)
*Ecco il nostro telegramma di congratulazioni e auguri a Pertini: «Che Dio le conceda il coraggio, Presidente, di fare le cose che si possono e che si debbono fare; l'umiltà di rinunziare a quelle che si possono ma non si debbono, e a quelle che si debbono ma non si possono fare; e la saggezza di distinguere sempre le une dalle altre». (9 luglio 1978)
*Dall'indagine svolta da uno dei più seri istituti di ricerche demografiche, lo svizzero Scope, risulta che la professione più ammirata e rispettata, nel mondo, è quella dei medici. I giornalisti sono al penultimo posto. Ce ne sentiremmo profondamente avviliti se all'ultimo non vedessimo catalogati gli editori. (29 novembre 1978)
*In un convegno su «Terrorismo e informazione», a Roma, è stato unanimemente riconosciuto che il [[segreto istruttorio]] in Italia non esiste. Lo trasgrediscono tutti. Non solo giornalisti e avvocati – e ancora passi – ma perfino magistrati che anticipano e propalano, il più delle volte per farne strumento politico, notizie riservate. «È il segreto di Pulcinella» si è lamentato il procuratore capo della Capitale, De Matteo. È vero. Ma Pulcinella non era giudice. E i giudici non dovrebbero essere Pulcinella. (25 aprile 1979<ref>Da ''Il meglio di "Controcorrente": {{small|1974-1992}}'', Fabbri Editori-Corriere della Sera, La biblioteca del Corriere della sera, Milano, 1995, p. 104.</ref>)
*Solo il tempo non perde tempo, diceva [[Jules Renard|Renard]]. E così, a furia di annunciarne i cambiamenti, il tempo è passato anche per il colonnello [[Edmondo Bernacca|Bernacca]], che ora deve rassegnarsi alla pensione. Peccato. Gli dobbiamo parecchi raffreddori e reumatismi. Ma nessuno riuscirà meglio e con più grazia di lui a farci capire ed accettare l'inutilità della meteorologia. (10 luglio 1979<ref>Citato in ''Il meglio di controcorrente'', p. 108.</ref>)
*Prima di partire per Vienna, il presidente {{NDR|degli Stati Uniti}} [[Jimmy Carter|Carter]] ha fatto due dichiarazioni. La prima: «Ci auguriamo che il signor Breznev {{NDR|allora presidente dell'Unione Sovietica e Primo Segretario del PCUS}} abbia per le nostre ragioni la stessa comprensione che noi abbiamo per le sue». La seconda: «Se Ted Kennedy si presenta contro di me alle elezioni presidenziali, gli faccio un c.o così» Il triviale [[Richard Nixon|Nixon]] avrebbe potuto dire le stesse cose, ma certamente ne avrebbe invertito l'ordine di priorità riservando la comprensione a Kennedy ed il c.o a Breznev. La differenza fra i due è tutta qui. (16 giugno 1979)
*Avvicinandosi il 25 dicembre, decine di migliaia di teneri [[abete|abeti]] vengono strappati dai boschi della Penisola per allestire il tradizionale albero di Natale. Ogni anno lo scempio si ripete, tra la generale indifferenza. Soppresso l'Ente protezione animali, figuriamoci se qualcuno ha voglia di proteggere gli alberi. Diciamo la verità: la sola pianta che interessi all'[[italiano medio]] è la pianta stabile. (19 dicembre 1979)
*Nel Manifesto di domenica scorsa tale K.S. Karol faceva considerazioni amare sulla rivoluzione cubana e sui suoi fallimenti: «[[Fidel Castro|Fidél]] – ha ricordato il commentatore, uno dei tanti orfani delle illusioni di sinistra – prometteva ai cubani per il 1965 un tenore di vita pari a quello svedese». Certo Fidél si è sbagliato di grosso; non per cattiva volontà, ma per mancanza di uomini, anzi di un uomo. Sarebbe bastato che anche la Svezia avesse uno suo Castro al potere per ritrovarsi in pochissimi anni con un tenore di vita pari a quello cubano. (15 aprile 1980)
*Riferiscono le cronache che quando è giunta in tribunale la notizia dell'assassinio di Walter Tobagi, il brigatista Corrado Alunni l'ha accolta con una sghignazzata di tripudio. Abbiamo sempre combattuto la pena di morte sul presupposto che l'uomo non ha il diritto di uccidere l'uomo. Il presupposto lo confermiamo. Ciò di cui cominciamo a dubitare è che gli Alunni e quelli come lui siano uomini. Sui cadaveri sghignazzano le jene. (30 maggio 1980)
*A Mirafiori, parlando agli operai della Fiat in sciopero, il sindaco di Torino, Novelli, se l'è presa coi giornalisti e li ha additati all'uditorio come falsari che ricalcano i loro resoconti non sui fatti, ma sulle «veline» distribuite loro dai «padroni». Anche Novelli ha fatto il giornalista in un foglio comunista, e quindi di veline e di padroni è certamente un intenditore. Ma se dopo questa denuncia ci scappa un altro Casalegno, sarà molto gradita la sua assenza ai funerali. (8 ottobre 1980)
*Grandi elogi – dopo il successo del blitz di Trani – alle «teste di cuoio» italiane. La loro azione ha dimostrato quanto poco valesse la strategia della flessione propugnata di alcuni personaggi. Teste anche loro: ma di che? (31 dicembre 1980)
*Fra i tanti slogans che il partito socialista francese ha lanciato in occasione delle elezioni presidenziali per rassicurare i bravi borghesi sottolineando il proprio carattere moderato e riformista, abbiamo letto anche questo: «Il socialismo può fare di chiunque un milionario». Ci crediamo senz'altro. A patto che quel chiunque fosse prima un miliardario. (8 maggio 1981)
*Per gl'italiani, finora, il nome di Gelli era quello dell'autore del più famoso e autorevole codice cavalleresco. Anche oggi rimane legato a un codice. Quello penale. (9 maggio 1981)
*L'elenco degli affiliati alla P2 comprende, dicono, 953 nomi, cui corrispondono i più alti gradi della politica, della magistratura, delle forze armate, della burocrazia, dell'industria, della finanza. Tutti «fratelli». È la riprova che, in questo Paese, guai ai figli unici. (11 maggio 1981)
*Macché pazzo! L'attentatore del Papa deve essere un furbo matricolato. Dichiarandosi seguace di George Habbas e della causa palestinese, ha cercato di procurarsi la solidarietà dei molti, dei moltissimi, che non battono ciglio quando un terrorista cerca di spedire qualcuno all'altro mondo. Purché il terrorista appartenga al terzo. (16 maggio 1981)
*Studiosi cinesi, mettendo a confronto reperti di ominidi dissimili tra loro tanto da far pensare che l'uomo discenda anche da animali diversi dalla [[scimmia]], sono arrivati alla conclusione che i nostri progenitori erano comunque scimmie, ancorché di specie differenti. Ci pare logico. Quale altro animale avrebbe potuto imitare la scimmia che ha dato l'avvio alla razza umana se non un'altra scimmia priva di senso critico? (19 maggio 1981)
*Una nostra redattrice andata per una sua cronaca sul femminismo alla «libreria delle donne» in via Dogana a Milano, è stata accolta da una di loro con queste parole: «Con te non parlo perché sei di un giornale fascista, e anche tu hai la faccia da fascista». La nostra redattrice, che ha ventun anni, probabilmente non sapeva bene cosa fosse il fascismo. Ora lo sa: lo ha imparato in quella libreria. (4 novembre 1981)
*Come previsto, la [[Juventus Football Club|Juventus]] ha conquistato il ventesimo scudetto battendo il Catanzaro. Una vittoria di rigore. (17 maggio 1982)
*Socialisti e comunisti si sono opposti alle sanzioni economiche contro l'Argentina perché, hanno detto, una buona metà degli argentini sono di origine italiana, e molti di loro conservano tutt'ora la nostra nazionalità. Vero. Ma non ci eravamo accorti che queste sinistre spasimassero tanto d'amore per i nostri connazionali di laggiù quando si trattava di riconoscergli il diritto di voto. (22 maggio 1982)
*Se si va avanti di questo passo, la [[guerra delle Falkland]] (o Malvine) finirà quando l'ultimo aereo argentino sarà abbattuto col suo carico di bombe sull'ultima nave inglese. E dire che questa lotta di leoni si svolge per un'isola di Pecore. (27 maggio 1982)
*Tutti abbiamo trepidato ieri, davanti al televisore, per le sorti della squadra azzurra, tutti ci siamo entusiasmati alle sue gesta, tutti abbiamo salutato con orgoglio la sua vittoria. Ma il tipo di patriottismo che questa ha suscitato nelle strade delle nostre città, messe a soqquadro dai tifosi scalmanati che usavano il tricolore a copertura del peggior teppismo, ci ha fatto rimpiangere di non essere nati brasiliani. (6 luglio 1982)
*Mai visto così tanto entusiasmo patriottico, tanti tricolori per le strade come per la finale degli azzurri al Mundial. Nella tomba di Caprera, le ossa di [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]] fremono di invidia. Per unificare l'Italia «in un solo grido, in una sola passione» gli erano accorsi mille uomini. A [[Enzo Bearzot|Bearzot]] ne sono bastati undici. (12 luglio 1982)
*Gli scrittori [[Mario Soldati]] (Psi) e [[Gianni Brera]] (Psi) sono stati trombati {{NDR|non sono stati eletti}}. Peccato. Il Parlamento era l'unico posto in cui, dovendo parlare per gli altri, forse avrebbero finalmente taciuto. (1º luglio 1983)
*Che [[Bettino Craxi|Craxi]] sia uomo di grandi capacità e ambizioni, lo si sapeva. Che sia anche uomo di grande coraggio, lo si è visto ieri, quando pronunciava alla Camera il suo discorso di replica. Per due volte si è interrotto alla ricerca di un bicchier d'acqua. Per due volte [[Giulio Andreotti|Andreotti]] glielo ha riempito o porto. E per due volte lui lo ha bevuto. (13 agosto 1983)
*Condannato dal tribunale di Reggio Emilia per bestemmie e turpiloquio contro la Chiesa, [[Roberto Benigni]] avrebbe qualche ragione di considerarsi vittima di un'ingiustizia. Proprio il giorno prima la Chiesa riabilitava [[Martin Lutero]], scomunicato ai suoi tempi pressappoco per gli stessi motivi. Come cambia, coi tempi, la sorte degli uomini! È inquietante pensare che Benigni, se fosse vissuto cinquecent'anni fa, sarebbe forse diventato Lutero. Ma addirittura sconvolgente è che Lutero, se fosse nato cinquecent'anni dopo, sarebbe forse diventato Benigni! (8 novembre 1983)
*Il più autorevole giornale americano di economia e finanza, il Wall Street Journal di martedì 10 gennaio, è incorso in un curioso lapsus. Parlando del concordato fra lo Stato italiano e la Santa Sede, scrive che esso «venne firmato nel 1929 da Bettino Mussolini». Chissà, se lo legge, come si arrabbia Benito Craxi. (12 gennaio 1984)
*È comparsa sui giornali la pubblicità di una nuova opera di Fanfani, intitolata «La Dc e la svolta degli anni 80». L'editore avverte che si tratta di un libro formato «tascabile». Dato l'autore, poteva andare diversamente? (16 gennaio 1984)
*È vero: la [[Juventus Football Club|Juventus]], a Basilea, non ha fatto una gran figura. Giocando con più cervello, poteva vincere comodamente 4-0. Ma attenti a non giudicare troppo severamente il Porto. Quello di Genova va molto peggio. (18 maggio 1984)
*Il trentanovenne James Nelson, condannato da un tribunale di Londra a quindici anni per avere ucciso la madre a colpi di mattone, ha sentito, chiuso in cella, la vocazione sacerdotale: si è messo a studiare teologia, e ora sta per diventare prete nella chiesa scozzese. «È mia intenzione – ha dichiarato – contribuire alla edificazione di una nuova società». Si può credergli: i mattoni ha dimostrato di saperli usare. (25 maggio 1984)
*L'agenzia Agi informa, con un drammatico flash, che il ministro [[Giulio Andreotti|Andreotti]], «impegnato in una riunione superistretta con gli altri 15 ministri degli esteri della Nato, perderà la partita [[Associazione Sportiva Roma|Roma]]-[[Liverpool Football Club|Liverpool]]». È giusto il fatto che faccia notizia: è la prima volta che Andreotti perde qualcosa. (31 maggio 1984)
*Presso la Presidenza del Consiglio, a palazzo Chigi, è stata istituita una commissione di giuristi per la completa parificazione dei diritti fra i due sessi. Finalmente! Era ora che ce la riconoscessero, a noi uomini. (16 ottobre 1984)
*La riforma dei programmi della scuola elementare, cui sta lavorando il Ministro Falcucci, introdurrà nella terza, quarta e quinta classe l'insegnamento di una lingua straniera. Non è specificato quale. Speriamo che si tratti dell'italiano. (21 gennaio 1985)
*Un certo [[Nichi Vendola]], dirigente della Federazione giovanile comunista, ha lanciato l'idea di riconoscere formalmente un «diritto dei bambini ad avere rapporti sessuali tra loro o con gli adulti». Vendola ha detto di aver attinto questa idea all'esperienza di molti padri. A conferma di quanto scrive [[Georges Courteline|Courteline]] nella sua «Filosofia»: «Uno dei più chiari effetti della presenza di un bambino in una casa è di rendere completamente idioti dei genitori che forse, senza di lui, sarebbero stati degl'imbecilli comuni». (26 marzo 1985)
*I tecnici di calcio sono rimasti stupiti dalla prova del [[Real Madrid Club de Fútbol|Real Madrid]] che nella semifinale della coppa Uefa ha letteralmente travolto i modesti giocatori dell'[[Football Club Internazionale Milano|Inter]]. I madrileni hanno proprio vinto a biglia sciolta. (26 aprile 1985)
*Quando [[Sandro Pertini]] è apparso sul video di Raiuno che trasmetteva la premiazione del concorso ippico di Roma, il cronista ha commentato: «Anche i cavalli, come vedete, sono gentili col Presidente». Era vero. Forse meritano di essere fatti cavalieri. (5 maggio 1985)
*I tifosi rossoneri sono in festa per la notizia che Berlusconi sta per acquistare il loro Milan. Sono convinti che in un battibaleno ne farà una squadra da scudetto, da coppa delle coppe, da tutto, e forse hanno ragione. C'è un solo pericolo: che il neo-presidente voglia fare anche il direttore tecnico, l'allenatore, il massaggiatore, il capitano e il centrattacco. Il che potrebbe andar anche bene. Ma ad una condizione: che possa fare anche l'arbitro. (27 dicembre 1985)
*Rete Quattro e Italia 1 sono state multate per violazione del decreto che proibisce la propaganda al consumo del tabacco. Lo spot incriminato è quello che, parlando del «Camel Trophy», ostentava un pacchetto di sigarette della ditta sponsorizzatrice. Strano Paese, il nostro. Colpisce i venditori di sigarette, ma premia i venditori di fumo. (13 marzo 1986)
*Molti lettori ci chiedono quale missione sta svolgendo l'on. Capanna a Tripoli, quali motivi l'hanno spinto da Gheddafi. Non ne sappiamo granché: non siamo abituati a ficcare il naso nelle altrui questioni di famiglia. (1º giugno 1986)
*Oggi Paolo Pillitteri sarà designato alla successione di Tognoli come sindaco di Milano. Lo dipingono come uomo intelligente, efficace, insomma pieno di qualità. Purtroppo, gli manca quella fondamentale: il celibato. (5 dicembre 1986)
*Finalmente, dopo sette anni di esilio a Gorky, l'impavido Andrei Sacharov è tornato a Mosca. Speriamo che Gorbaciov ci resti. (24 dicembre 1986)
*L'agenzia Ansa riferisce che da un sondaggio operato in Francia su un pubblico internazionale, risulterebbe che il maschio italiano detiene ancora il primato mondiale della seduzione. Speriamo che i giornali non riportino la notizia: gl'italiani sarebbero capaci di crederci. (15 marzo 1987)
*Per la prima volta nella storia della Corte Costituzionale, il nuovo presidente, Francesco Saja, è stato eletto al primo scrutinio. Ma il rivale sconfitto, Ferrari, ha sollevato eccezione accusando il vincitore di averlo battuto grazie a un «compromesso storico» fra elettori democristiani e comunisti, aggravato da un intrallazzo fra siciliani. Vero o falso, dalla Corte al cortile. (5 giugno 1987)
*Ieri tutti i telegiornali ci hanno martellato negli occhi le immagini dei capibastone – Craxi, De Mita, Spadolini, Altissimo ecc. – che infilavano la scheda nell'urna. I loro volti raggiavano di soddisfazione. Erano gli unici elettori matematicamente sicuri di aver dato il voto al candidato ideale. (15 giugno 1987)
*In una scuola di Chattanooga, nel Tennesse (Usa), due sedicenni, approfittando dell'assenza dell'insegnante, si sono baciati e hanno fatto l'amore davanti a una decina di compagni, niente affatto scandalizzati. Dato il lassismo di certe scuole americane, gli esami in cui gli studenti riescono meglio sono proprio queste prove orali. (4 giugno 1988)
*Diciannove persone hanno dichiarato d'aver visto aggirarsi, tra le quinte della Scala, il fantasma di [[Maria Callas]]. Non ci meravigliamo, anche perché migliaia di altri frequentatori del massimo teatro lirico italiano sostengono da tempo di vedere, alla Scala, il fantasma della Scala. (28 giugno 1988)
*Scoprendo le istituzioni britanniche con un secolo e mezzo di ritardo, i comunisti sembrano fermamente intenzionati a formare il loro «shadow Cabinet». Ma onestamente non ne afferriamo la ragione. Non c'è nessun bisogno di un governo ombra per contrastare quest'ombra di governo. (5 maggio 1989)
*Da un sondaggio condotto tra i francesi risulta che il personaggio più noto d'Oltralpe è [[Marcello Mastroianni]], conosciuto dall'83 per cento degli intervistati. Il 97 per cento dei francesi invece confessa di non sapere chi sia [[Ciriaco de Mita|Ciriaco De Mita]]. Quando si dice un Paese fortunato... (20 maggio 1989)
*Gerardo Iglesias, che fu segretario generale del partito comunista spagnolo dall'82 all'88, ha lasciato l'attività politica per riprendere il suo lavoro di minatore di carbone, «l'unico modo in cui posso guadagnarmi degnamente la vita». Alcuni dirigenti del Pci, a quanto risulta, vorrebbero imitarne l'esempio, tornando al vecchio lavoro. Il difficile è trovare chi ne aveva uno. (1º giugno 1990)
*Durante la festosa «notte del mondiale», la polizia romana ha arrestato, nelle vicinanze dello stadio olimpico, 29 borsaioli e scippatori. Il signor [[Edgardo Codesal Méndez|Codesal Mendez]], arbitro della partita [[Nazionale di calcio della Germania|Germania]]-[[Nazionale di calcio dell'Argentina|Argentina]], non figura nell'elenco. (10 luglio 1990)
*Il giudice veneziano Casson ha convocato, per la storia del Gladio, il presidente [[Francesco Cossiga|Cossiga]], e l'Italia leguleia è in subbuglio: la Costituzione, pure, si è dimenticata di precisare se il Capo di Stato può essere chiamato a rispondere, sia pure da testimone, a un qualunque magistrato. Il quale però ha ora la fotografia su tutti i giornali. E tutti possono ammirarla chiedendosi che cosa passa in quella testa, la testa di Casson. (10 novembre 1990)
*Gli studenti italiani manifestano rumorosamente per la [[pace e guerra|pace]] e contro la [[pace e guerra|guerra]]. La guerra, diceva [[Georges Clemenceau|Clemenceau]], è una cosa troppo seria per lasciarla fare ai militari. Ma anche la pace è una cosa troppo seria per lasciarla fare ai pacifisti. (20 gennaio 1991)
*Occupandosi – tra tanto Golfo – del Festival di Sanremo il Tg3 ci ha dato, finalmente, ieri sera, una notizia credibile: il livello delle canzoni, ha detto, è destinato a salire. Infatti: sentite le prime è impossibile che scenda. (1º marzo 1991)
*Da un'indagine risulta che il 41,9% degli italiani non considera illecito l'assenteismo dal lavoro e che il 41,3% non considera peccato le infedeltà coniugali. La coincidenza delle due cifre spiega in che modo gli statali impiegano il tempo che dovrebbero dedicare all'ufficio. (3 ottobre 1991)
*A quest'ora [[Ernesto Balducci|Padre Balducci]] è di fronte al Supremo Giudice, nel quale affermava di credere. Almeno a Lui dovrà spiegare non ciò che diceva contro la Chiesa, ma perché lo diceva travestito da frate. (26 aprile 1992)
*Nell'ultima tornata presidenziale è emerso, con un bel pacchetto di 20 voti, Aldo Aniasi. Finalmente. In questo imperversare di tangenti e bustarelle, era ora che qualcuno si ricordasse di lui. (24 maggio 1992)
*Per sfatare le malevole dicerie su certe bestie, il presidente degli «animalisti» italiani ha offerto un premio di 200 milioni a chi potrà dimostrare che i corvi scrivono lettere anonime e che le talpe fanno le spie. È vero: di simili casi non ne conosciamo. Ma di somari che fanno i presidenti, ne conosciamo parecchi. (5 luglio 1992)
*Dopo le invettive e i clamori da cui il presidente del consiglio [[Giuliano Amato|Amato]] è stato accolto in Senato per la sua insensibilità alla crisi morale che investe il Paese, il dibattito sulla medesima si è svolto, a Montecitorio, in un'aula deserta. Sì, una crisi morale, per la nostra classe politica esiste: lo dimostra il vuoto in cui l'ha lasciata cadere. (14 marzo 1993)
*«I socialisti – ha detto l'ex ministro della Difesa Salvo Andò – devono andare tutti nudi verso la meta di un nuovo sistema politico». Come faranno senza le tasche? (24 maggio 1993)
*Il candidato del Psi per le elezioni a sindaco di Roma sarà Niccolò Amato. Assennata scelta. Ex direttore delle carceri, Amato è certamente il più qualificato a rappresentare quel partito. (23 settembre 1993)
*Giovedì sera annuncio a sorpresa di [[Emilio Fede]] nel suo Tg4: «Adesso – ha detto – voglio parlarvi di informazione». C'è sempre una prima volta. (8 gennaio 1994)
*Secondo un sondaggio della Diacron (gruppo Fininvest), l'82 per cento dei lettori del «Giornale» sarebbe schierato con Berlusconi. Vero. Almeno com'è vero che Berlusconi diventerà presidente del Consiglio. (12 gennaio 1994)
====''La parola ai lettori – rubrica''====
*I tennisti italiani hanno disputato la finalissima di Coppa Davis a Praga, e nessuno ha battuto ciglio. Le squadre di calcio italiane frequentano gli stadi dell'Est, a cominciare da quelli russi, e i puristi della democrazia non ci trovano nulla a ridire. Ma per l'[[Uruguay]] – che con i suoi tre milioni di abitanti e la sua posizione geografica non mi pare possa essere considerato una minaccia troppo grave alla libertà dei Paesi democratici – c'è puntuale la protesta. Come se l'Uruguay potesse invadere, espandersi, insidiare, inviare – direttamente o indirettamente – eserciti di mercenari in mezzo mondo, e l'[[Unione Sovietica]] no. Possiamo capire gli intransigenti della democrazia: ma possiamo soltanto disprezzare i farisei che hanno l'indignazione dimezzata. Si calmino Bruno Conti e Pruzzo. Né l'Uruguay, né il suo regime, meritano tante ansie e tanta ostilità. Mosca è più vicina – lo sanno bene i polacchi – e Kabul anche. (31 dicembre 1980)
*Non abbiamo mai «coperto», come si usa dire, questo nostro socio (che ha il 37, non il 36% del Giornale), anche perché non vediamo da cosa dovremmo coprirlo. [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] non è né un politico né un gerarca civile o militare, e non svolge nessuna pubblica funzione incompatibile con l'appartenenza alla massoneria. È un privato imprenditore e cittadino che quando fa una balordaggine (e l'iscrizione alla P2 lo è) la fa a proprio rischio e pericolo. Come lei avrà visto, il suo coinvolgimento nella P2 non ci ha impedito di dire, di Gelli e della sua banda, tutto il male che ne pensiamo. (31 maggio 1981)
*In tutti questi anni che è stato con noi, {{NDR|Silvio Berlusconi}} si è sempre comportato nella maniera più signorile, ed anche in questa circostanza ci ha dato le più ampie garanzie. (14 aprile 1987)
*Nel panorama sudamericano il [[Cile]] è oggi uno di quei paesi economicamente più solidi e con maggior progresso, tanto da meritare gli elogi del Fondo monetario internazionale. Ma la postilla impone a sua volta una precisazione. È più facile fare il risanamento economico monetario in Cile, dove i sindacati sono inesistenti o impotenti, che non in [[Argentina]], dove il sindacato incalza il governo e pretende aumenti salariali il cui ritmo sia adeguato al ritmo dell'inflazione. [...] Pinochet è quello che è. Il suo plebiscito per la Costituzione del 1980 fu indetto in circostanze che gli tolgono ogni valore. E gli inizi del regime militare furono sanguinari. Però il Cile di oggi ha un livello di libertà e di dialettica politica – nonostante Pinochet – che tanti paesi del Terzo mondo vezzeggiati dai nostri democratici dovrebbero invidiargli. Come ha osservato un lettore, né l'Etiopia né lo Zaire né la Siria, né il Nicaragua avrebbero tollerato corrispondenze come quelle che gli inviati della Rai diffondono, in diretta dal Cile. (16 aprile 1987)
*Mai le nostre prese di posizione su problemi e personaggi sono state non dico condizionate, ma influenzate dalle personali amicizie o preferenze di Berlusconi. Per la verità, l'editore chiese una volta a titolo di favore, un «occhio di riguardo» per la sua creatura prediletta. Non la televisione, come i lettori saranno stati forse indotti a pensare, ma il [[Associazione Calcio Milan|Milan]]. Sottoposi questa sommessa istanza alla redazione sportiva. La risposta fu una lettera collettiva di dimissioni. Caso chiuso. Da allora rinuncio a leggere le cronache delle partite del Milan, per non dovermi dispiacere del dispiacere che ne prova probabilmente Berlusconi. (17 aprile 1988)
*Come già ho scritto, e qui mi piace ripetere, la designazione di [[Francesco Cossiga|Cossiga]] al Quirinale fu la scelta dell'uomo giusto al posto sbagliato. Sappiamo benissimo chi la volle. Ma sappiamo altrettanto bene che fu avallata anche da quegli uomini e partiti che ora si scagliano contro di lui e lo accusano, apertamente o copertamente, di fellonia. La classe politica, nella quale egli ha militato da sempre e che quindi da sempre lo conosceva, doveva sapere che l'onesto (perché tale è) Cossiga non era uomo da Quirinale. Eppure, per i suoi sporchi giochi di potere, ce lo mandò. Ora dovrebbe sentire il dovere di difenderlo dagli sciacalli che lo attaccano da tutte le parti. (22 dicembre 1990)
===''la Voce''===
<!--ordine cronologico-->
*Uscendo dal ''Giornale'', io feci a me stesso, ma pubblicamente, un giuramento: «Mai più un padrone». Qui padroni non ce ne sono. La proprietà è ripartita fra alcune centinaia di azionisti, di cui nessuno può, per statuto detenere più del 4 per cento. Fra di essi, e per primi, ci siamo stati tutti noi: redattori, impiegati, fattorini, autisti. [...] Per questa sua pulviscolarità, il nostro azionariato è stato definito, nei quartieri alti della Finanza, «straccione». La qualifica non ci dispiace: coi tempi che corrono, meglio stare tra gli stracci che tra le tangenti. (22 marzo 1994)
*Di insurrezione generale non c'era bisogno, il 25 aprile, perché il Terzo Reich non esisteva più. Se l'insurrezione generale fosse avvenuta avrebbe dovuto avere come primo obiettivo, a Milano, il quartier generale delle SS all'Hotel Regina. Le SS furono invece lasciate del tutto tranquille, mentre si provvedeva a trascinare in piazzale Loreto, per la fucilazione Achille Starace [...]. Non sono contro la Resistenza, anzi: sono contro la retorica, inguaribile vizio italiano. Proprio questa retorica ha fatto sì che un sindaco democristiano di Roma, in un manifesto dedicato anni or sono alla liberazione della città non accennasse nemmeno con una parola agli Alleati. Ed ha fatto sì che in quest'ultimo 25 aprile si sia parlato ai giovani che affollavano piazza del Duomo a Milano o che stavano davanti ai televisori, ingannandoli – ossia raccontando loro che i tedeschi erano stati sconfitti dai partigiani, e che da questi l'Italia era stata liberata. Se questa è la «memoria storica» evocata da tanti commentatori, stiamo freschi. (28 aprile 1994)
*Intorno a Berlusconi vedo agitarsi una falange di Starace, convinti non meno di Achille che il padrone (e con lui, si capisce, la carriera) si serve sbattendo i talloni e gridando: «Forza, Italia!». Di tutto questo, intendiamoci, Berlusconi non può essere tenuto responsabile. Gli Starace – a differenza di Mussolini che si scelse il suo vedendolo com'era – gli sono germinati e gli pullulano intorno d'irresistibile forza propria cercando di sopraffarsi in una gara di servilismo, che trova soprattutto nel video la propria arena. E per ora la gente pensa: «Povero Cavaliere, da chi è circondato». Ma prima o poi – forse più prima che poi – comincerà a dire anche di lui: «Vedi un po' di chi si circonda». (18 giugno 1994)
*Dobbiamo prepararci a presentare le nostre scuse a [[Emilio Fede]]. L'abbiamo sempre dipinto come un leccapiedi, anzi come l'archetipo di questa giullaresca fauna, con l'aggravante del gaudio. Spesso i [[leccapiedi]], dopo aver leccato, e quando il padrone non li vede, fanno la faccia schifata e diventano malmostosi. Fede no. Assolta la bisogna, ne sorride e se ne estasia, da oco giulivo. Ma temo che di qui a un po' dovremo ricrederci sul suo conto, rimpiangere i suoi interventi e additarli a modello di obiettività. (26 novembre 1994)
*Il presidente della Repubblica non può contrattare. Ma deve trovare qualcuno che abbia l'autorità morale di farlo. Un ''kamikaze''. E di ''kamikaze'' ne vediamo uno solo che, non avendo veste politica, né alcuna ambizione di indossarla, può anche affrontare una simile responsabilità: [[Antonio Di Pietro|Di Pietro]]. Ma temiamo che l'idea sia soltanto nostra. [...] Una delle pochissime cose che nella presente situazione ci confortano è di vedere in Quirinale un difensore delle Regole come [[Oscar Luigi Scalfaro|lui]]. Vorremmo solo sommessamente avvertirlo che l'Italia che noi conosciamo somiglia poco all'immagine angelica ch'egli ce ne ha fornito la sera di Capodanno, e che anche quando vi avremo messo a posto tutte le Regole, ne mancherà sempre una: quella che dall'interno della sua coscienza fa obbligo ad ogni cittadino di regolarsi secondo le regole. (3 gennaio 1995)
*Noi volevamo fare, da uomini di [[Destra]], il quotidiano di una Destra veramente liberale, ancorata ai suoi storici valori: lo spirito di servizio (quello vero, taciuto e praticato), il senso dello Stato, il rigoroso codice di comportamento che furono appannaggio dei suoi rari campioni da Giolitti a Einaudi a De Gasperi. Insomma, l'organo di una Destra che oggi si sente oltraggiata dall'abuso che ne fanno gli attuali contraffattori. Questa Destra fedele a se stessa in Italia c'è. Ma è un'élite troppo esigua per nutrire un quotidiano. (12 aprile 1995)
{{Int|''Il realista inviso agli snob''|Articolo su ''la Voce'', 24 aprile 1994.|h=4}}
*Fino ad una decina di anni orsono, la maggioranza degli americani erano convinti che, se [[Richard Nixon|Nixon]] fosse rimasto nella Storia del loro Paese – cosa che al loro orecchio suonava come un obbrobrio – vi sarebbe rimasto solo per il [[Scandalo Watergate|Watergate]], cioè appunto per l'obbrobrio. Negli ultimi tempi tutto si è rovesciato: l'obbrobrio non è stato più il Watergate, ma la campagna scandalistica che lo aveva provocato. Gli stessi protagonisti che l'avevano montata – [[Bob Woodward]] e [[Carl Bernstein]] del ''Washington Post'' – ne riconobbero le forzature e fecero atto di contrizione. Non avevano inventato nulla, ma avevano deformato tutto. [...] La sorte è stata, tutto sommato, clemente con Nixon dandogli il tempo di vedere questo capovolgimento.
*Ultimamente era ricevuto, ed anzi continuamente sollecitato alla Casa Bianca, dove lo si accoglieva come lo ''Elder Statesman'', lo statista anziano da consultare come un vecchio saggio sui problemi difficili. Fu a lui che [[George H. W. Bush|Bush]] si rivolse per riallacciare un dialogo con Pechino dopo la rottura seguita al fattaccio di Tienanmen. E lui a Pechino lo riallacciò: i cinesi non avevano dimenticato che quel dialogo erano stati Nixon e [[Henry Kissinger|Kissinger]] ad aprirlo, quando l'America aveva deciso di chiudere l'avventura del Vietnam in cui [[John Fitzgerald Kennedy|Kennedy]] e [[Lyndon B. Johnson|Johnson]] l'avevano malaccortamente cacciata. Ma anche [[Bill Clinton|Clinton]] è ricorso alla sua esperienza per capire cosa succedeva in Russia e trarne qualche insegnamento. Nixon andò a Mosca, e ne tornò con cattivi presagi sulla sorte di [[Boris Nikolaevič El'cin|Eltsin]] che i successivi avvenimenti hanno confermato.
*Non era un uomo «simpatico», e soprattutto non aveva nulla che potesse sedurre l'America dei salotti e della ''intellighenzia'', che gli uomini politici li misurano a modo loro, mai quello giusto. Scambiarono per un grande intellettuale Kennedy, che in vita sua aveva visto migliaia di film, ma mai letto un libro. E prendevano Nixon, che di libri ne ha letti ed ha continuato a leggerne (ed a scriverne, niente male), fino all'ultimo giorno per una specie di Bossi californiano, rozzo e triviale. [...] Ma forse quello che più infastidiva gli americani era la renitenza di Nixon ad appelli e richiami tanto più sonori quanto più vacui, come «la nuova frontiera» e simili. Nixon era un professionista della politica, uno dei pochissimi che l'America abbia mandato alla Casa Bianca. Non andava per sogni e per versetti del Vangelo. Conosceva il suo [[Otto von Bismarck|Bismarck]], il suo [[Benjamin Disraeli|Disraeli]], e credo anche il suo [[Niccolò Machiavelli|Machiavelli]] che in America basta nominarli per finire scomunicati. Per questo lo consideravano un mestierante, e per questo si era scelto come consigliere un altro mestierante, l'ebreo tedesco Kissinger. Furono questi due uomini che ridiedero all'America la ''leadership'' nella politica estera coinvolgendo nel gioco la Cina e scavandone il solco da Mosca. I successori di Nixon, e specialmente [[Ronald Reagan|Reagan]], vissero in gran parte di questa eredità.
===''Oggi''===
<!--ordine cronologico-->
*Mi confermo in due mie vecchie opinioni. Il guaio del socialismo è il socialismo, cioè sta proprio nel suo sistema statalistico. Il guaio del capitalismo sono i capitalisti che, quasi sempre bravissimi all'interno della loro azienda, fuori di lì sono spesso degli ottusi e noiosi imbecilli, e talvolta anche peggio.<ref>Citato in ''Dizionario delle citazioni'', a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X</ref> (n. 22, 1983)
*{{NDR|Sull'offerta di [[Massimo D'Alema]] a concedere, come «atto dovuto», i funerali di Stato a [[Bettino Craxi]]}} "Atto dovuto"? Ma dovuto a chi? Anche a un latitante: quale, dal punto di vista legale, era Craxi? Concedere i funerali di Stato a un latitante significa sconfessare la Giustizia che lo ha condannato. [...] Ma può lo Stato sconfessare la propria Giustizia senza sconfessare se stesso? Mi sembra di vivere in un Paese che di senso dello Stato ne ha meno di una tribù del Ghana.<ref>Citato in ''La morte incute rispetto, ma su Craxi non cambio idea''-</ref> (2 febbraio 2000)
*La [[democrazia]] è sempre, per sua natura e costituzione, il trionfo della mediocrità. (11 ottobre 2000)
==''Dante e il suo secolo''==
===[[Incipit]]===
Uno dei tanti meriti che si suole attribuire a [[Dante Alighieri|Dante]] è quello di essere stato il primo italiano ad avere una «coscienza nazionale». Noi non vorremmo cominciare questo libro con una detrazione, ma non ci sembra che a dimostrare questa coscienza basti l'allusione che Dante fa a una entità geografica italiana, di cui egli fissava i punti terminali al Brennero e al Carnaro. E non vediamo del resto cosa aggiunga alla sua grandezza questa specie d'irredentismo avanti lettera. Se per qualcuno Dante spasimò fu, caso mai, per un Imperatore tedesco.
===Citazioni===
*[[Roma]] era stata la capitale di un impero cosmopolita, non di una Nazione. (Parte prima. Capitolo primo, p. 12)
*Non è necessario essere degli adepti del "materialismo storico" per attribuire il risveglio delle inquietudini intellettuali, fra il Millecento e il Milleduecento, al progresso economico e al generale miglioramento delle condizioni i di vita. È a stomaco pieno che si comincia a pensare a qualcosa che non sia soltanto lo stomaco. (Parte prima. Capitolo terzo, p. 131)
*Il [[pudore]] femminile non è mai stato altro che un incentivo alla civetteria. (Parte seconda, Capitolo quarto, p. 174)
*Da consumato giurista qual era, {{NDR|[[papa Bonifacio VIII]]}} prese a rimaneggiare tutti i precedenti storici, su cui poteva basare le sue pretese di dominio universale. E trovò un valido aiuto nel canonista [[Egidio Romano|Egidio Colonna]] il quale scrisse un trattato, ''De ecclesiastica potestate'', per avvalorare queste tesi. Egli sostenne che la Chiesa era padrona e proprietaria non soltanto delle anime, ma di tutto. Era solo per bontà e condiscendenza che metteva le cose a disposizione dei fedeli, ma conservando il diritto di ritorgliele quando voleva. Quindi anche i troni appartenevano ad essa, che li lasciava ai Re solo in momentaneo appalto. Questa teoria tanto piacque a Bonifacio, che ne ricompensò l'autore con la nomina ad arcivescovo di Bourges. (Parte seconda, Capitolo nono, p. 312)
*Peccato che un simile uomo {{NDR|papa Bonifacio VIII}} avesse così clamorosamente sbagliato generazione e carriera. Fosse nato cinquant'anni dopo sarebbe stato un magnifico Principe del [[Rinascimento]]: avido, crudele e gagliardo. (Parte seconda, Capitolo undicesimo, p. 372)
*Dante qui {{NDR|nel ''De vulgari eloquentia''}} ha visto ciò che molti filòlogi ancora oggi non vedono. Egli difende il "volgare", cioè la lingua viva, quella parlata dal popolo, fatalmente destinata a soppiantare il latino. Ma ne vorrebbe una illustre e aulica, al di sopra di quelle "municipali", cioè dei dialetti, contro i quali si scaglia con furore. In Italia ne classifica quattordici e li detesta tutti, compreso il toscano che chiama "turpiloquio". Ma il più orrendo gli sembra il romano, "e non deve fare meraviglia dacché i romani, anche per deformità di costumi e abiti, appaiono i più fetidi di tutti". Chissà cosa direbbe, povero Dante, se tornasse fra noi e andasse al cinematografo. (Parte seconda, Capitolo quindicesimo, p. 483)
==''Gli incontri''==
*[[Giovanni Porzio|Porzio]] non è alto di statura, ma diritto come un fuso nonostante i settantaquattro anni suonati e porta, sui pantaloni a righe stretti e lunghi come quelli degli antichi ufficiali in grande uniforme, una giacca nera che l'alta bottonatura fa simile a una ''redingote''. Il volto è bello, di colore olivastro, e aristocratico nella modellatura del naso e nel taglio breve dei baffi e della barbetta ancora pepe e sale. (Porzio, p. 91)
*Non avevo mai visto da vicino [[Cécile Sorel]], quando essa mi apparve, per la prima volta, di lontano, sul palcoscenico allestito nella corte d'onore degli Invalides per le feste celebrative del bimillenario di Parigi. [...] Drappeggiata in una sontuosa cappa di [[Elsa Schiaparelli|Schiaparelli]] a strascico di ''lamé'' d'argento e porpora, dritta su un podio sotto la statua di [[Napoleone Bonaparte|Bonaparte]], accolse a braccia spalancate lo scrosciante omaggio, sincopato dalle salve di artiglieria, dei cinquemila spettatori ammassati nell'immenso cortile. Sorrise. Sfiorò con uno sguardo altero le teste della folla, lo alzò verso l'imperatore, ma senza implorazione né umiltà, da pari a pari. Poi, in un silenzio di tomba, prese a modulare l'ode di Bruyez: "''Vous qui êtes morts pieusement pour la patrie...''". Ed era una voce incredibilmente limpida e squillante, senza traccia di ruggine. (Cècile, pp. 226-227)
*[[Saul Steinberg|Steinberg]] ha la faccia dei suoi pupazzi: una faccia malinconica, lunga e triangolare, di cavallo tirato su a paglia soltanto, senza biada, e condannato a trascinare un carretto su per un'erta interminabile, in cima alla quale non si sa cosa ci aspetta, ma certo un'altra condanna, forse più pesante del carretto. Anche i baffi ha, come i suoi pupazzi: a doppia virgola orizzontale, sebbene meno lunghi e senza le intenzioni esibizionistiche di quelli di Dalì; e anche le lenti a stanghetta traverso cui ti fissano intensamente, di sotto in su, due occhi azzurri e mortificati, di uomo che non si è reso conto di essere Saul Steinberg; o essendosene reso conto, non ci prova alcun piacere. (Steinberg, p. 289)
*[[Harukichi Shimoi]] è uno di quei giapponesi che gli altri giapponesi considerano di statura piccola. Tanto piccola che [[Gabriele D'Annunzio|D'Annunzio]], per abbracciarlo, dovette curvarsi (lui!) e, dopo essergli andato incontro gridando, con le braccia alzate: "Fratello!... Fratello mio!..." lo guardò, ci ripensò e aggiunse: "Sebbene non di sangue...". (Shimoi, p. 389)
*Quanti anni avrà, ora, Harukichi Shimoi? Forse cinquanta, forse centocinquanta. Come per [[Guelfo Civinini]], suo amico, anche per lui il problema dell'età non si pone. Quale che essa sia, egli la porta esattamente come deve averla portata mezzo secolo fa. Il suo corpo è stortignaccolo, ma diritto, e i suoi capelli son nerissimi. Ma il tratto che più lo caratterizza sono le sopracciglia, che madre natura gli ha piantato a mezza strada, come due ciuffi di foltissimo bosco, tra gli occhi e la chioma, in modo che, per quanto vasti i suoi occhiali, esse li sormontano e risucchiano come se fossero due monocoli. (Shimoi, pp. 389-390)
*Il più favoloso e colorito personaggio del [[Brasile]] è [[Assis Chateaubriand]], proprietario di ventun giornali, diciotto stazioni radiotrasmittenti, di una flotta aerea, di alcune ''fazendas'' vaste come l'intera Sicilia, di un museo che vale venti milioni di dollari, di una Compagnia nazionale per la puericoltura, e di un'ambizione pari soltanto al suo coraggio, alla sua insolenza e alla sua spavalderia. (Chateaubriand, p. 495)
*Assis {{NDR|Chateaubriand}} ha un debole per i tedeschi e per gli italiani. Come faccia a conciliare questi due amori, non si sa; ma le sue pene, durante la guerra, furono grandi, anche se irreprensibile fu la sua condotta<ref>Dal 1942, nel corso della seconda guerra mondiale, il Brasile fu in stato di guerra con Germania e Italia.</ref>. Quando però il governo comminò l'arresto a chiunque parlasse italiano, scese in lotta con i suoi giornali contro l'assurda disposizione. Scrisse che quello non era patriottismo, ma un nazionalismo di bassa lega, degno soltanto di una colonia, e che lui si vergognava d'esser brasiliano. Fece un tale baccano, che alla fine dovettero revocare il provvedimento e quello del sequestro dei beni dei nostri compatrioti. (Chateaubriand, p. 502)
*Quando nacque sessantadue anni orsono, ne aveva già a dir poco settecento. Perché [[Ottone Rosai|Rosai]] veniva dritto dritto dal Medioevo, dopo aver saltato a piè pari Rinascimento ed età moderna, e nei momenti di sincerità confessava che Giotto gli pareva un "deviazionista" rispetto a Cimabue, il quale gli andava molto più a sangue. (Rosai, p. 544)
*Dopo essere stato fascista della prima ora, nella seconda col fascismo {{NDR|Ottone Rosai}} s'era trovato male, e si capiva benissimo che era sempre per via delle mani. Tornato dalla guerra, lo squadrismo gli aveva consentito di menarle, come a lui piaceva, e ci aveva dato dentro senza risparmio. Forse l'unico momento felice della vita di Rosai fu quello: quando a gambe larghe di traverso alla strada aspettava, col giornale aperto davanti agli occhi in un gesto di sfida ribalda, il corteo rosso in arrivo da San Frediano, che alla vista di quelle manacce aggrappate ai bordi del foglio e pesanti come macigni, esitava. (Rosai, p. 547)
*[[Paolo Monelli|Monelli]], se seguisse le proprie inclinazioni, andrebbe a letto coi polli. Ma cosa direbbe la gente, se non lo vedesse più vagabondare nei vari ritrovi frequentati dai nottambuli della città? Direbbe senza dubbio: "Comincia a invecchiare". E a questa idea Monelli balza dalla sua poltrona e si attacca al telefono per mobilitare qualche amica che lo accompagni nei suoi vagabondaggi. Giovani colleghe come Livia Serini, attrici giovanissime come Lea Massari sono state ridotte sull'orlo dell'esaurimento nervoso da queste prolungate ronde notturne senz'altro costrutto che quello di ribadire agli occhi di tutti l'intramontabilità di Monelli. Egli non le porta a spasso. Le porta all'occhiello, come gardenie. (Monelli al girarrosto, p. 592)
*{{NDR|Paolo Monelli}} Fuma la pipa come Churchill il sigaro, cioè soltanto quando lo guardano. (Monelli al girarrosto, p. 593)
==''I conti con me stesso''==
===[[Incipit]]===
Una telefonata da Milano m'informa che Longanesi è morto. È stato colpito dall'infarto davanti al suo tavolo di lavoro, su cui era spiegata una mia lettera di dieci giorni fa, che cominciava così: «Caro Leo, stanotte ho sognato ch'eri morto...». (27 settembre 1957)
===Citazioni===
*Tutta la mia vita è stata contesa fra la noia di vivere insieme e la paura di vivere [[Solitudine|solo]]. (4 ottobre 1957)
*Di nuovo il Polesine. Pare impossibile: durante le inondazioni, la prima cosa che viene a mancare è l'acqua. (dicembre 1957)
*[[Colette Rosselli|Colette]]. Invecchia gentilmente, senza catastrofi. Ha su tutte le altre donne un vantaggio incolmabile: quello di essere stata il mio ultimo e più grande amore. Così grande che possiamo camparci di rendita, comodamente, tutti e due per il resto dei nostri giorni. (gennaio 1958)
*Il destino di [[Riccardo Bacchelli|Bacchelli]] sarà l'opposto di quello del maiale: di lui, dopo morto, ci sarà da buttar via tutto. (gennaio 1958)
*[[Olga Villi]]. Non è punto grata alla sua bellezza che le ha consentito di diventare principessa di Trabia. Punta solo sul talento che non ha. Ma è talmente priva di ''sense of humour'' che forse diventerà una buona attrice. (gennaio 1958)
*[[Gaston Palewski|Palewski]]. L'ambasciata a Roma è per lui soltanto uno dei più importanti capitoli del libro di memorie che scriverà. (gennaio 1958)
*Non è che [[Luigi Barzini (1908-1984)|Barzini]] abbia un'altissima opinione di sé. Ne ha una bassissima degli altri. (gennaio 1958)
*Piccolo incidente d'auto. La nostra, per evitare un ciclista, picchia contro un muro e resta piuttosto acciaccata. [[Colette Rosselli|Colette]], che la guida, dice: «Meglio così. Dovevo farla revisionare, e non mi decidevo mai...». (gennaio 1958)
*[[Razzismo]]: pensarci sempre, parlarne mai. [[Risorgimento]]: parlarne sempre, pensarci mai. (gennaio 1958)
*[[Fascismo]]. Il più comico tentativo per instaurare la serietà. (gennaio 1958)
*Il guaio più grosso della Repubblica è che, mentre il Re poteva essere di sangue straniero e di solito lo era, il presidente bisogna sceglierlo fra gl'italiani. (gennaio 1958)
*Bacchelli lavora infaticabilmente, da sessant'anni, alla costruzione di un piedestallo su cui, alla sua morte, non sapremo cosa posare. (gennaio 1958)
*A pranzo da [[Vittorio Cini]] con una ventina di altri invitati. A colazione ne aveva avuti altrettanti. E così ieri. E così avantieri. E così sempre. A ottantadue anni suonati, è fresco, roseo, insaziabilmente voglioso di intrattenere e di essere intrattenuto. A conclusione della serata, mi sfida a una gara di canto. Scegliamo come banco di prova ''Vecchia zimarra'', e stoniamo maledettamente entrambi, ma io meno di lui. I presenti mi assegnano la vittoria. Di colpo, Vittorio perde il suo buon umore. È talmente abituato a vincere, che non accetta di perdere nemmeno nel canto. (7 settembre 1966)
*{{NDR|Su [[Nicola Bombacci]]}} Io l'ho conosciuto soltanto cadavere, quando penzolava accanto a quello di Mussolini, in piazza Loreto, e una folla messicana lo bersagliava bestialmente di sputi. Anni dopo, volli tentarne la riabilitazione ritracciandone la patetica vicenda, ma non riuscii a trovarne gli elementi biografici. Compaesano e compagno di scuola di Mussolini, maestro elementare e autodidatta come lui, ne era stato il grande amico quando entrambi militavano nel socialismo. Eppoi il suo nemico giurato, la bestia nera degli squadristi. Esule con la famiglia prima in Francia, poi (credo) in Russia, rimpatria col permesso del Duce, si affida alla sua generosità, per ricambiarla gli resta al fianco anche a Salò, e lo accompagna fin nell'ultimo viaggio verso la morte. (23 ottobre 1966)
*Colloquio segreto con l'ex comunista [[Giulio Seniga|Seniga]] per una storia del [[PCI|Pci]] che devo scrivere con [[Roberto Gervaso|Gervaso]] per la «Domenica». Ė un uomo piuttosto affascinante, dallo sguardo chiaro, freddo e innocente: lo sguardo del fanatico. Mi ha detto che sua moglie, cresciuta in Russia dove suo padre era fuoruscito, e autrice di un interessante libro – ''I figli del partito'' –, nel partito è rimasta, non ha trovato il coraggio di uscirne, sebbene approvi e condivida la secessione del marito, con cui è sentimentalmente unitissima. Non riesco a capire questa gente. Cioè capisco soltanto che è diversa da noi non sul piano ideologico, ma su quello umano. (25 novembre 1966)
*È morto [[Uguccione Ranieri di Sorbello]]. Era venuto a Roma da sua suocera. Stava benissimo. Era anzi particolarmente sereno e contento perché aveva finito un suo lavoro di ricerca storica cui attendeva da anni. A fine pranzo ha detto: «Non mi sento bene». Si è alzato, ed è crollato a terra. Stecchito. (29 maggio 1969)
*{{NDR|Su Uguccione Ranieri di Sorbello}} Era un gran signore e un gran galantuomo che ha trascorso la sua vita in crociate nelle quali non aveva nulla da guadagnare. L'ultima è stata la campagna propagandista negli Usa per convincere gli americani a dare il nome [[Giovanni da Verrazzano|Da Verrazzano]] al grande ponte sull'Hudson. Nel suo perfetto inglese (lo scriveva meglio dell'italiano) inondò l'America di articoli e conferenze (parlava benissimo, con molto humor e senza enfasi oratorie) cercando i familiarizzare gli ascoltatori col nome Da Verrazzano, la cui pronuncia rappresentava per essi la difficoltà più grossa all'adozione di quel nome. Questa smania missionaria credo che l'avesse ereditata da sua madre americana. E per seguirla aveva trascurato le sue proprietà terriere. Le sue campagne erano in uno stato pietoso, la sua bella villa sul Trasimeno mezza disunta. (29 maggio 1969)
*{{NDR|Su Uguccione Ranieri di Sorbello}} Era un buon scrittore, un infaticabile sommozzatore di articoli, un ricercatore attento e scrupoloso di curiosità storiche, un umanista moderno che aveva allargato i suoi orizzonti a tutta la cultura contemporanea, specie anglo-sassone: un uomo insomma che ha realizzato un centesimo di quello che poteva per via di quel suo dispersivo correre dietro a un'infinità di altri interessi. Era stato anche un autentico combattente della [[Resistenza italiana|Resistenza]]: per ben sedici volte si era fatto paracadutare dagli Alleati dietro le linee tedesche: impresa che chiunque altro si sarebbe fatto ripagare con altrettante medaglie. Lui non aveva ricevuto nemmeno una citazione, e di questi episodi non ha mai parlato. (29 maggio 1969)
*Anche [[Irene Brin]] se n'è andata. Mi avevano detto che era malata di un cancro; ma era una notizia vaga e incerta, ch'essa aveva fatto di tutto per smentire. Fino in fondo ha lavorato e ha partecipato ai riti della mondanità: sfilate di moda, ricevimenti, eccetera. (1 giugno 1969)
*{{NDR|Su Irene Brin}} Quando [[Giovanni Ansaldo|Ansaldo]] la scovò e cominciò a farla scrivere sul «Lavoro» di Genova, sua città natale, era soltanto Mariù Rossi: una ragazza timida e incerta, molto provinciale, figlia di un Generale e di un'ebrea austriaca. L'unica fama di cui godeva era quella, equivoca e velata sotto un nome d'accatto, che le aveva procurato [[Elio Vittorini|Vittorini]] prendendola a protagonista, con sua sorella, di un racconto: ''Le figlie del Generale'' in cui entrambe erano presentate come lesbiche. Se lo fossero veramente, non so. Il sesso è uno dei tanti capitoli misteriosi di questa donna. (1 giugno 1969)
*In mano a [[Leo Longanesi|Longanesi]], che le aveva regalato anche lo pseudonimo d'Irene Brin, aveva rivelato autentiche qualità di scrittrice. I profili che pubblicò su «Omnibus» erano deliziosi. Fosse rimasta fra biografia e memorialismo, poteva diventare qualcosa di mezzo fra [[Henri de Saint-Simon|Saint-Simon]] e [[Lytton Strachey|Strachey]] con un tocco alla [[Madame de Sévigné|Sévigné]]. Altro che la [[Maria Bellonci|Bellonci]]! Era un'osservatrice attenta (sebbene non ci vedesse da qui a lì) e penetrante, nutrita di vastissime letture: la sua prosa aveva ritmo, calore, l'aggettivazione precisa, l'ironia tagliente. Ma era un cavallo che aveva bisogno del fantino. Chiuso «Omnibus» e cessata la regia di Longanesi, Irene infilò la pista sbagliata – quella della cronista mondana –, e non è più uscita. (1 giugno 1969)
*Finito di scrivere il capitolo sull'[[Giulio Alberoni|Alberoni]] per ''L'Italia del Settecento''. Ho riprodotto la pagina di [[Henri de Saint-Simon|Saint-Simon]], che lo descrive mentre assiste impavido alle evacuazioni corporali di Vendôme per guadagnarsene i favori, eppoi inginocchiandosi davanti a lui gli grida estasiato: «Oh, culo d'angelo!», e glielo bacia. Come inizio di "carriera" italiana, mi sembra esemplare. Poi mi torna a mente un'osservazione di [[Jules Renard|Renard]]: «Se in un periodo c'è la parola culo, il lettore non si ricorderà che di quella dimenticando tutto il resto, anche se è sublime». Renard ha ragione. Ma io, a un culo autenticato da Saint-Simon, non rinuncio. (3 luglio 1969)
*Le Soroptimists hanno dato un pranzo a [[Colette Rosselli|Colette]], in qualità di "Donna Letizia". Colette ha accettato dopo molti rifiuti. Il suo fastidio per queste cose di donne, lo so, è sincero. Ma, una volta preso l'impegno, ha trascorso la giornata a preparare il suo discorsino col puntiglio che la distingue. Non è per nulla ambiziosa, non tiene affatto a reclamizzare il proprio talento, sottovaluta quello che mette nella sua rubrica di «Grazia» (ma se lo fa pagare profumatamente), rifiuta di fare una mostra dei suoi deliziosi quadri. Ma il suo suscettibilissimo amor proprio non le consente di rischiare una brutta figura nemmeno nelle cose che disprezza. Infatti anche stasera ne ha fatta una eccellente, leggendo con molto garbo le due paginette che aveva preparato con un sapiente dosaggio di humour autentico, e di pathos e di umiltà fasulli. Ha avuto gran successo. Per la prima volta mi son visto guardato come un personaggio-satellite, una specie di principe consorte. Cosa che a me non dispiace affatto, ma a lei moltissimo. In questo, è proprio femmina. (13 agosto 1969)
*Mi riferiscono, di [[Giorgio Bocca|Bocca]], questo giudizio su di me: «Sempre il più bravo di tutti. Bravissimo. Troppo bravo. Ma mettendo lo stesso impegno a scrivere gli articoli su Venezia e quello sull'arbitro [[Concetto Lo Bello|Lo Bello]], dimostra che in realtà non è impegnato in nulla». È vero. Non sono impegnato in nulla. In nulla, meno che nel mio mestiere. Fiorentina-Bari 3-0. E Chiarugi capo-cannoniere! (16 novembre 1969)
*Sciopero generale per il caro-case. Un pretesto da nulla. Ma è bastato per immergere Milano in un'atmosfera da 8 settembre. Strade vuote. Saracinesche abbassate. Enorme spiegamento di polizia. Mentre pranzo con [[Giovanni Spadolini|Spadolini]], [[Mario Cervi|Cervi]] e Zappulli, giunge notizia che in un tafferuglio al Lirico un agente è stato ucciso dai "cinesi". «Meno male che è toccata a un agente» diciamo in coro, eppoi non osiamo guardarci negli occhi. Anche noi apparteniamo a questa borghesia codarda che pretende appaltare alle forze dell'ordine il compito di farsi sputacchiare, pestare e ammazzare per tenerne al riparo se stessa. E non vuole nemmeno pagargli uno stipendio decente. (19 novembre 1969)
*[[Alberto Moravia|Moravia]] ha fondato, insieme a [[Pier Paolo Pasolini|Pasolini]] e a [[Dacia Maraini]], un "comitato contro la repressione". È la riprova che la repressione non c'è. Se ci fosse, Moravia sarebbe coi repressori, come ha dimostrato avallando col suo silenzio la persecuzione di [[Aleksandr Isaevič Solženicyn|Solženicyn]] in Russia. (28 dicembre 1969)
*Moravia si è ritirato dal comitato che lui stesso aveva fondato. Ma non per i silenzi di [[Giovanni Spadolini|Spadolini]]. Si è ritirato perché «l'Unità» ha disapprovato. Gl'italiani sono sempre pronti a fare la rivoluzione, purché i carabinieri siano d'accordo. E Moravia è sempre pronto a battersi per la libertà, purché sia d'accordo il piccì. (2 gennaio 1970)
*Arrivati i rendiconti dei miei diritti d'autore: 28 milioni nell'ultimo semestre. Supero dunque i 50 milioni annui. Anche ammettendo che l'editore non ci faccia sopra punta cresta (il che mi sembra, a dir poco, improbabile), non c'è male. Credo di essere l'autore italiano che più guadagna, anche perché sono l'unico che questa cifra la guadagna ogni anno, e senz'aiuto di premi letterari. Non ne sono contento per il denaro, di cui non so che farmi e che serve solo a pagare i capricci di Colette (ne ha tanti!). Ne sono contento, anzi felice, per il mio status da autore stipendiato unicamente dal pubblico. C'è chi vive di partito. C'è chi vive di Eni. C'è chi vive di Agnelli, o di Perrone, o di Crespi. Io vivo di [[lettore|lettori]]. I lettori non m'impongono altra servitù che la sincerità: l'unica che non pesi. (3 marzo 1970)
*Più che comunanza di vedute, fra [[Denis Mack Smith|Mack Smith]] e me c'è comunanza di nemici: quegl'insopportabili pedanti accademici che a Palermo lo hanno violentemente attaccato qualificandolo «il Montanelli di Oxford». Implicitamente egli accetta di far fronte con me contro di loro. Credo che facciamo entrambi un buon affare, e anche un affare buono: se riusciamo a squalificare agli occhi del pubblico la [[storiografia]] accademica (e coi nostri libri ci stiamo riuscendo), avremo reso un grosso servigio alla cultura italiana. (2 maggio 1970)
*Sosta a Venezia, dopo il voto a Cortina. Visita d'obbligo a Vittorio Cini, e passeggiata con lui sulle Zattere. Vedendolo, un vecchietto sdrucito, ma dignitoso, si leva il cappello e gli tende la mano, evidentemente per mendicare. Vittorio gliel'afferra e gliela stringe con effusione dicendogli: «Caro!... Caro!... Caro!...Coma la va?» È in perfetta buona fede: la buona fede di un doge lontanissimo dalle afflizioni della miseria e perfino incapace di immaginare che ce ne siano. (8 giugno 1970)
*Leggo in [[Giorgio Candeloro|Candeloro]]: «... Nel processo generale di sviluppo della Storia, il carattere dei personaggi, anche dei più grandi, ha un peso limitato...». Ah, sì? E cosa dunque se non il carattere di Alessandro, cioè la sua follia, può spiegare la conquista macedone fino all'India e la diaspora dell'ellenismo che ne deriva? L'Islam è concepibile senza il "carattere" di [[Maometto]]? E cosa divise la Riforma se non i diversi "caratteri" di [[Martin Lutero|Lutero]] e di Calvino? I nostri storici odiano i caratteri e i personaggi, perché questi richiedono immaginazione e intuito, cioè doti di scrittore, di cui essi sono disperatamente vedovi. Non sono storici. Sono soltanto degli archivisti, e molto spesso disonesti. (10 novembre 1970)
*Milano è in fiamme per l'affare Feltrinelli, e [[Piero Ottone|Ottone]] mi chiede un articolo contro la [[Camilla Cederna|Cederna]], firmatario di un manifesto in cui, a due ore di distanza dal rinvenimento del cadavere e prima ancora che esso sia ufficialmente riconosciuto, proclama che Feltrinelli è rimasto vittima della «reazione internazionale». Se la Cederna avesse una testa, direi che l'ha persa. Ma perché Ottone vuole un articolo contro di lei, intima amica e direttrice di coscienza di [[Giulia Maria Crespi|Giulia Maria]], nonché regina del suo sinistrorso salotto? Comunque, a mettere una zeppa fra direttore e proprietaria, è doveroso collaborare. E faccio l'articolo in forma di "lettera a Camilla". (25 marzo 1972)
*Pare che l'articolo abbia rimesso fuoco a Milano, creandovi una irreparabile frattura fra montanellisti e cedernisti. I primi sono più numerosi, ma i secondi più rumorosi. Ricevo pacchi di telegrammi di plauso e altrettanti d'insulti. Il giornale è sommerso di lettere, e io prego Ottone di pubblicare anche quelle di protesta. Ha scritto anche la Cederna annunziando una replica sull'«Espresso» (Ottone ha cancellato il titolo del settimanale, commettendo una meschineria). Quanto a Giulia Maria, mi dicono che schiuma di rabbia. Se è vero, devo riconoscere che il giornalismo qualche soddisfazione la dà. [[Umberto Eco]] mi attacca sul «manifesto» riproducendo una mia frase di ammirazione per Mussolini scritta quando avevo ventidue anni (in dieci anni di giornalismo sotto il defunto regime, non sono mai riusciti a trovare, di mio, altre prove di zelo fascista) e accusandomi di mancanza di cavalleria verso una donna. O bella! Come se una donna, quando si mette a far politica – e che politica! – come un uomo, potesse ancora accampare l'impunità! Anche la [[Maria Callas|Callas]] è una donna. Eppure, quando stona, la si fischia. (27 marzo 1972)
*Ho scritto un fondo in difesa della Cederna, incriminata dal magistrato per aver diffuso notizie false e tendenziose. Che abbia commesso questo peccato, ho detto, è vero. Ma si tratta di peccato, non di reato. E a giudicarne dev'essere il lettore, non il tribunale. Verità lapalissiane. Dice che è sempre stata molto più impegnata e coraggiosa di me perché con le sue campagne in favore di Valpreda e di [[Giuseppe Pinelli|Pinelli]], tiene fronte alla polizia. Potrei incenerirla chiedendole dov'era e cosa faceva quando io ero in galera per aver tenuto fronte non alla polizia d'oggi, ma a quella fascista e nazista. Ma non ne vale la pena. (28 marzo 1972)
*Più approfondisco questo tema delle regioni (sono a Milano per questo), e più mi sgomenta il doverne scrivere. Ci vuol poco a capire che questi regionalisti lombardi perseguono, consapevolmente o inconsapevolmente, un piano secessionista cisalpino. E, una volta che ne abbiano lo strumento, riusciranno a realizzarlo. Non per nulla Bassetti parla già non più di «regione lombarda», ma di «[[Padania|regione padana]]», di cui il resto d'Italia non sarebbe che un'appendice. Se ce la fanno (e ce la faranno), addio Risorgimento! Non era che una finzione, d'accordo, e in pratica ha fallito. Ma con che lo sostituiremo? (26 settembre 1972)
*Volo a Lussemburgo sul solito bireattore di Berlusconi, che ci accompagna, felice di esibirsi e di esibire il suo status in una cerimonia internazionale. La medaglia d'oro (ma è proprio d'oro?) me la consegna Gaston Thorn, capo del governo lussemburghese. Berlusconi riempie il suo taccuino di indirizzi: quelli di tutte le personalità che ha incontrato. È il vero ''climber'' che approfitta di tutto e non butta via nulla. (23 maggio 1977)
*Kappler è fuggito. Ha fatto bene. Ma ora chi ci salverà dai conculcati "valori della Resistenza"? (15 agosto 1977)
*A colazione da [[Vittorio Cini|Cini]]. Ha avuto un brutto crollo, ma ha ancora risorse. Le tira fuori quando è in compagnia. Ma quando è solo, mi dice sua moglie, sprofonda in quei tetri silenzi che sono i colloqui di un uomo con la morte. (19 agosto 1977)
*De Carolis m'informa che il vero autore della operazione «Corriere» è un certo [[Licio Gelli|Gelli]], misterioso personaggio massonico, di Arezzo (Fanfani), che vuole incontrarmi per un accordo fra i due giornali. (24 settembre 1977)
*Secondo quanto mi era stato raccomandato, dovevo salire direttamente alla camera 219 dell'Excelsior. Ma alla camera 219 non c'era nessuno, e così dovetti chiedere al portiere del signor Gelli. Poi Gelli arrivò, mi condusse furtivamente nel suo appartamento e mi fece un lungo discorso pieno di allusioni, dal quale dovevo comprendere che lui è un pezzo grosso – forse il più grosso – della massoneria (Palazzo Giustiniani), che come tale era stato il vero padrino della operazione Rizzoli, e che in questa operazione potevamo rientrare anche noi. Mi ha detto che quattro ministri dell'attuale governo, otto sottosegretari e centoquaranta parlamentari dipendono da lui. Questi massoni sono tutti uguali: credono che la loro potenza sia direttamente proporzionale al mistero di cui si circondano e prendono per cose fatte quelle per le quali complottano. (4 ottobre 1977)
*Da Fanfani, al Senato. È talmente infuriato che diventa perfino sincero. «Dica al suo amico che è un traditore!» «Perché non glielo dice lei?» Mi spiega che Forlani non mira alla segreteria del partito, come io credevo, ma alla presidenza del Consiglio, quando Andreotti sarà consumato. Mi dice anche che condivide l'idea di Donat-Cattin di lasciare il Quirinale a un laico. «Altrimenti fra noi democristiani ci sbraniamo e ci sbrachiamo nella corsa a chi concede di più ai comunisti.» È sincero anche stavolta, o lo dice perché, avendo perso ogni speranza per sé, vuole prepararsi un buon argomento per Maria Pia («Stavolta toccava ai laici»)? (29 ottobre 1977)
*A cena da Gervaso con Cossiga. Non si lamenta dei nostri attacchi, ma sono io a dirgli: «Noi esprimiamo lo scontento, e talvolta la rabbia, della pubblica opinione. La gente vuole un ministro degl'Interni che agisca e che faccia agire la polizia». «Ma lei sa com'è ridotta la polizia?» «In qualunque modo sia ridotta, siete voi che l'avete ridotta così. E quindi sta a voi rimediare.» Mi dice che non c'è da farsi illusioni: la situazione si aggraverà. Il terrorismo è finanziato coi sequestri, ha solidi agganci internazionali, e segue una tattica ben studiata. «L'attentato a lei fu un errore. Se a essere colpite fossero le personalità di rilievo, la gente media, cioè la grande massa della popolazione, sarebbe tranquilla. Invece hanno deciso di colpire i gradi subalterni – consiglieri comunali della Dc, capireparto della Fiat eccetera – per togliere il sonno a tutti.» Forse è vero. (29 ottobre 1977)
*Quattro revolverate in faccia a [[Carlo Casalegno|Casalegno]], che ora è grave. Alzano la mira. (16 novembre 1977)
*«La Stampa» riporta tutti gli articoli di solidarietà per Casalegno apparsi sugli altri giornali. Ma omette il mio, ch'era forse il più caldo: la solidarietà nostra la imbarazza. (18 novembre 1977)
*Casalegno è morto. Ho telegrafato alla vedova, ma non al figlio – iscritto a [[Lotta Continua|Lotta continua]] –, né a [[Arrigo Levi|Levi]] e ai colleghi della «Stampa». Purtroppo, la loro faziosità condiziona la nostra solidarietà. Al funerale andrà Biazzi. (29 novembre 1977)
*Incontro risolutivo a Roma tra Ferrauto e quelli della Sipra. Affare fatto e a condizioni molto più favorevoli di quelle sperate. Sei miliardi e settecento milioni come minimo annuo garantito, per cinque anni. Firmeremo il compromesso martedì 16. (10 maggio 1978)
*Vista in tv la cerimonia funebre per Moro in San Giovanni Laterano. Dentro la basilica, tutti i dignitari Dc e quelli Pci inginocchiati sotto la mano benedicente del papa. E, fuori, la piazza sventolante di bandiere bianche e rosse. Non ho potuto fare a meno di rilevarlo in un "Controcorrente". (13 maggio 1978)
*Batosta comunista alle amministrative parziali di ieri (4.000.000 di elettori). La Dc sale dal 38 al 42 per cento, il Pci scende dal 35 al 26. Successo dei socialisti che guadagnano il 4 per cento. Un risultato sconvolgente (in positivo). Uniche delusioni: il guadagno – sia pur minimo – del Pri, e la mancata rianimazione del Pli. (15 maggio 1978)
*Firmato oggi l'accordo con la Sipra. Minimo garantito: 6.800.000.000 all'anno per cinque anni. Il presidente, D'Amico, è un ex operaio della Fiat, ora deputato comunista: un uomo concreto, franco, di poche parole. Era più soddisfatto lui dell'accordo con noi, che il direttore generale, il democristiano Pasquarelli. Io ho fatto la mia parte, da buon attore. Arrivato all'ultimo momento, ho detto: «Per impedire ripensamenti ed equivoci, trasformiamo il compromesso in vero e proprio contratto, e firmiamo subito». Lo champagne era già pronto. (16 maggio 1978)
==''I protagonisti''==
*Nel settembre di quell'anno {{NDR|1956}} il partito lo spedì {{NDR|[[Gian Carlo Pajetta]]}} a Mosca insieme a Pellegrini e a [[Celeste Negarville|Negarville]] per sentire direttamente da [[Nikita Sergeevič Chruščёv|Kruscev]] come ci si doveva comportare nella crisi, ormai aperta, dell'antistalinismo. Kruscev li accolse affabilmente, li invitò a cena. E qui, trascinato da bocconi e libagioni ad una espansiva euforia come spesso gli capita, a un certo punto disse: «Beh, ora vi voglio raccontare come strangolammo [[Lavrentij Pavlovič Berija|Beria]]». E descrisse l'agguato che gli avevano teso al Cremlino, come gli erano saltati addosso e come gli avevano serrato la gola con le mani fino alla soffocazione. Lo descrisse ridendo allegramente, forse senz'accorgersi del pallore che soffondeva il volto dei suoi ospiti, o per lo meno quelli di Pajetta e di Negarville.<br />L'indomani li convocò nuovamente e, come non ricordando affatto ciò che gli aveva raccontato la sera prima, disse loro in tono solenne: «Beh, ora vi farò sentire il processo di Beria registrato sul nastro». E glielo fece sentire davvero come lo avevano inventato ''post mortem'', con la voce del defunto falsificata.<br />Quando si ritrovarono fra loro, Negarville e Pajetta si guardarono con gli occhi pieni di lacrime. «Ma allora – dissero –. Ma allora...». E non aggiunsero altro. (pp. 66-67)
*{{NDR|Su [[Anna Magnani]]}} Ci sarebbe da scrivere un trattato sul modo di usare Anna. La prima precauzione da prendere è quella di non farla ritrovare in mezzo a estranei. Timida com'è, pur dopo un'esistenza trascorsa sotto i ''flashes'', la gente la raggela e la chiude in un mutismo ostile o l'aizza ad atteggiamenti protervi. Delle poche persone che le ho presentato, l'unica che la sedusse immediatamente fu il mio collega [[Augusto Guerriero]], perché il discorso cadde sui cani e sui gatti: e questo è un argomento su cui il cuore di Anna si scioglie e la mente le si ottenebra. Si mise in testa che noi due, con un articolo, potevamo far riformare la legge sulla protezione degli animali. E invano cercammo di dimostrarle che il problema non era di leggi, ma di costume. Non sentì ragioni. Dovemmo prometterle l'articolo (che poi infatti scrivemmo). (pp. 177-178)
*{{NDR|Su [[Ignazio Silone]]}} Leggendo i suoi primi romanzi, ''Fontamara'', ''Pane e vino'', ''Il seme sotto la neve'', e pur ammirandoli, ero caduto in abbaglio sull'autore. Lo avevo preso per uno di quegl'industriali dell'antifascismo che, riparati all'estero, avevano trovato nella universale avversione alla dittatura una comoda scorciatoia al successo dei libri di denunzia. Lo consideravo insomma un profittatore del regime a rovescio (come del resto ce ne sono stati). E una conferma mi era parso di vederla nel fatto che finito, col fascismo, l'antifascismo, parve finito anche il narratore Silone.<br />Poi vennero ''Una manciata di more'', ''Il segreto di Luca'', ''La volpe e le camelie''. Ma vennero soprattutto alcuni saggi politici che mi costrinsero a ricredermi. Ed era proprio questo che non riuscivo a perdonargli. Mi era antipatico non per i suoi, ma per i miei errori. Più lo conoscevo attraverso i suoi scritti, e più dovevo constatare che non solo egli non somiglia affatto al personaggio che m'ero immaginato, ma che anzi ne rappresenta la flagrante contraddizione. (pp. 180-181)
*{{NDR|Su ''[[Ignazio Silone#Uscita di sicurezza|Uscita di sicurezza]]''}} Come documento umano, non ne conosco di più alti, nobili e appassionati. Fenomeno unico, o quasi unico, fra gli sconsacrati del comunismo che di solito non superano mai più il trauma e trascorrono il resto della loro vita a ritorcere l'anatema, Silone non recrimina. Egli rifiuta i grintosi e uggiosi atteggiamenti del moralista, o meglio ne è incapace. Domenicano con se stesso, è francescano con gli altri, e quindi restio a coinvolgerli nella propria autocritica. Cerca di metterne al riparo persino [[Palmiro Togliatti|Togliatti]]; e se non ci riesce che in parte, non è certo colpa sua. Qui non c'è che un accusato: Silone. E non c'è che un giudice: la sua coscienza. (pp. 186-187)
*Noi crediamo di scoprire dei modelli. In realtà non scopriamo che degli antenati. [[Carlo Cassola|Cassola]] s'illude di aver imparato da [[James Joyce|Joyce]] quello che già sapeva. Joyce gli avrà fornito, al massimo, qualche mezzo tecnico per esprimerlo. Uno [[scrittore]] vero (e Cassola lo è) non cerca in un altro scrittore che se stesso. (p. 207)
*{{NDR|Su [[Enrico Mattei]]}} Egli amava solo il [[potere]], e l'amore del potere esclude tutti gli altri. (p. 265)
*{{NDR|Su [[Giulio Andreotti]]}} Andava anche, mi dicono, a messa insieme a lui {{NDR|[[Alcide De Gasperi|De Gasperi]]}}, e tutti credevano che facessero la stessa cosa. Ma non era così. In chiesa, De Gasperi parlava con Dio; Andreotti col prete. Era una divisione di compiti perfetta. (pp. 271-272)
==''Indro al Giro''==
===[[Incipit]]===
Il destino è stampato sulla carta d'identità e scritto nelle stelle. Indro Montanelli nasce il 22 aprile 1909, il primo Giro d'Italia prende il via il 13 maggio 1909. Stesso anno, stesso segno zodiacale: Toro. Potevano, queste due creature quasi gemelle, non percorrere un tratto di strada insieme? Potevano ignorarsi?
===Citazioni===
*Come i bersaglieri quando smettono di correre, così i ciclisti, quando cessano di pedalare ingrassano.
*Il [[Giro d'Italia]] parla milanese, anche se poi, a vincerlo, è qualche toscano o qualche romagnolo.
*I corridori sono come [[Anteo]]: il contatto con la loro terra gli dà forza.
*Ma sapete voi con precisione che cosa sia una fuga, lo sapete? Non lo sapevo nemmeno io prima di vederla. Credevo che fosse l'uomo che, a un certo punto, si mette a pedalare più forte degli altri e li semina per via. Errattissima nozione. La fuga è invece un grande urlo e un gesto disperato che mettono d'improvviso in confusione tutta la carovana del Giro.
*Quello della bicicletta è un mondo buono: e credo sinceramente che venga da questa bontà il fascino ch'esso esercita sulle folle.
*Lasciatelo com'è questo Giro provinciale e festoso: lo sport di un popolo che, nella corsa verso il progresso meccanico, è rimasto alla bicicletta, tappa intermedia fra il cavallo e l'automobile, ritrovato artigiano e arnese di famiglia.
*Se Parigi avesse il mare sarebbe una piccola Bari, ma non saprebbe accogliere i forestieri con tanto calore e sportiva cordialità.
*Leoni, che oltre a tutto è un bellissimo ragazzo, ha una fidanzata la quale gli scrive raccomandandogli di non vincere, altrimenti troppe ragazze lo abbracciano porgendogli i fiori. Leoni è innamoratissimo della sua fidanzata ma non è certo per obbedire a lei che non vince. È solo per obbedire a [[Fausto Coppi|Coppi]] e restargli a fianco.
*Gli assi possono permettersi di arrivare ultimi. E lo fanno senza risparmio. Possono permettersi di disprezzare i loro adoratori e lo fanno senza ritegno. L'adorazione rimane.
*I corridori di bicicletta sono gente semplice, che non è mai stata in collegio. [...] Nessuno ha insegnato loro i dettami dello stile e della cavalleria. Li posseggono per natura. Difficilmente essi cercano di sminuire la vittoria dell'avversario e non gliene serbano rancore. Sono capaci di delicatezze che non credo esistano negli altri sport.
*I corridori non si dovrebbero sposare; e, quando lo fanno, dovrebbero scegliere delle done brutte.
*È la specialità dei padri quella di sognare per i figli i trofei che loro non convengono, ed è la specialità dei figli quella di procurarsi trofei che ai loro padri non piacciono.
==''Pantheon minore''==
===[[Incipit]]===
'''Einaudi'''<br>Avendo saputo che sollecitavo l'onore e il piacere di incontrarlo, il Presidente, che non mi aveva mai visto, trovò del tutto naturale invitarmi a colazione. «Quando vuol venire?» mi fece chiedere, «giovedì mattina, per esempio?» Giovedì voglio stappare una nuova bottiglia del mio 'barolo' e ci sarà anche la signorina Barbara Ward dell{{'}}''Economist''. Vino piemontese, giornalismo ed economia politica, pensa: sarebbe difficile sorprendere [[Luigi Einaudi|Einaudi]] in una cornice più einaudiana di questa.
===Citazioni===
*{{NDR|Luigi Einaudi}} E in quei pochi minuti aveva ancora tante cose da dire a due giornalisti per ricordare loro, [[Alessandro Manzoni|manzonianamente]], che l'[[uomo]] è «buono», come dice [[Jean-Jacques Rousseau|Rousseau]], ma tale può diventare solo in grazia delle buone istituzioni (in ciò consiste la sua posizione conservatrice e cattolicamente pessimistica).
*[[Ingrid Bergman]] è forse la sola persona al mondo che non consideri Ingrid Bergman un'attrice completamente riuscita e definitivamente arrivata. (p. 195)
*Non ho mai visto in vita mia, nemmeno nei film di cui la Bergman è protagonista, una donna così trasparentemente pulita. (p. 195)
*Ogni buon [[padre]] di [[famiglia]] deve, al principio della giornata, sapere quanto la famiglia ha in cassa e quanto può spendere.<br>Einaudi conosce a memoria le cifre dell'economia italiana, come i re che lo precedettero conoscevano a memoria i nomi e i motti dei reggimenti.
*«''Venez, mademoiselle, venez''», disse [[Anatole France]] a [[Emma Gramatica]] che, poco più che ventenne, si trovò un giorno a viaggiare con lui in automobile a Palermo, e aveva paura di essere troppo ingombrante sul sedile. «''Vous êtes comme les anges, qui n'ont pas de derrière!''»<br>Qualcosa come mezzo secolo dev'esser trascorso da allora, ed Emma somiglia un po' meno a un angelo, ma grassa non la si può dire nemmeno adesso. La vita che mena, d'altronde, non lo consentirebbe di diventarlo. Alla sua età, ha girato per tre anni consecutivi, tutti i teatri dell'America del Sud, volando da Buenos Aires a Santiago, da Santiago a Lima, da Lima a Caracas, e recitando una sera in italiano e la sera dopo in spagnolo, lingua che, sino al momento di partire, ignorava totalmente. Ora è tornata per girare un film con [[Vittorio De Sica|De Sica]], e sono fatiche a cui molti giovani non resistono.
*Il [[fascismo]] trovò, tra i suoi oppositori più accaniti, [[Mario Missiroli]], che si batté a duello con [[Benito Mussolini|Mussolini]]. Egli non credette alla [[forza]] e al successo delle «camicie nere» fino al [[giorno]] in cui, mentre cercava faticosamente di salire sul tram, uno squadrista che lo incalzava, dopo avergli inflitto una serie di spintoni, non gli ebbe affibbiato, in risposta alle sue proteste, due sonori schiaffi che gli fecero volar via gli occhiali cerchiati d'[[oro]]. Mario li raccolse con [[dignità]], vi fiatò sopra, li ripulì col fazzoletto e concluse in tono ammirativo: «Però!... Picchiano bene, veh!...»
==''Qui non riposano''==
*{{NDR|Sulla [[guerra d'Etiopia]]}} Quella fu una guerra ideale, la guerra-tipo della borghesia italiana: con pochi morti e molte medaglie. Io presi a capirne la miseria solo all'ultimo capitolo: quando, per la marcia su Addis Abeba, cominciarono a piovere dall'Italia e da Asmara gerarchi e aspiranti gerarchi, smaniosi di gloria a buon mercato: e Badoglio dovette emanare un ordine per cui solo chi presentava "un biglietto di autorizzazione" poteva marciare sulla capitale nemica. Solo in tempo fascista si poteva escogitare un finale di guerra con un biglietto per la capitale nemica. (pp. 107-108)
*Io non volevo far politica. Ha il diritto un uomo della strada di non far politica? Ha il diritto un uomo della strada a dire che il governo ha fatto bene a far questo e male a far quest'altro? Ha diritto un giornalista, che è un uomo della strada, il quale va a vedere e riferire le cose per conto degli altri uomini della strada, ha il diritto di riferire che i fatti si svolsero così e così, e che in essi c'era tanto il bello e tanto il brutto, tanto di giusto e tanto d'ingiusto? No, il [[fascismo]] disse che un uomo della strada non ha tutti questi diritti. Ecco perché diventai antifascista. Non perché al posto di [[Benito Mussolini|Mussolini]] ci volevo un altro, ma perché non ci volevo nessuno. Io volevo stare alla finestra, come stanno i giornalisti, mestiere di spettatore e non di attore.<ref>Citato in Paolo Granzotto, ''Indro Montanelli'', p. 92.</ref> (p. 189)
*[...] volevo avere il diritto di non pensare alla [[politica]], di disinteressarmi della politica, perché la politica la gente dabbene non la fa. La gente dabbene lavora in ufficio, viaggia, commercia, produce, ama una donna che può anche essere sua moglie (come è il mio caso), ama i suoi figli, ama la sua casa, paga le tasse, e di politica ne parla un quarto d'ora al giorno. (p. 190)
== ''Ricordi sott'odio'' ==
*''Non piangete | per | [[Cesare Zavattini]] | ha già pianto | lui per tutti noi.''<ref name=ricordi>Il libro raccoglie gli "epitaffi" scritti su personaggi al momento viventi (talvolta insieme a [[Leo Longanesi]]) e quasi tutti inediti.</ref> (p. IV dell'Introduzione di Marcello Staglieno)
*''Qui | per la prima volta | [[Alida Valli]] | giace | sola''.<ref name=ricordi/> (p. 11)
*''Qui | riposa | [[Amintore Fanfani]] | amico | dei nemici | nemico | degli amici | figlio | di [[Alcide De Gasperi|De Gasperi]] | padre | di nessuno.''<ref name=ricordi/> (p. 31)
*''Qui | riposa | [[Mario Melloni]] | inquieto | transfugo | di sé stesso | momentaneamente | scomparso | a sinistra | in cerca | di una croce | su cui | inchiodarsi.''<ref name=ricordi/> (p. 65)
*''Qui giace | Alba {{ndr|[[Alba de Céspedes]]}} | scrittrice scialba. | Divorò uomini e gloria | La Boria | la divorò''.<ref name=ricordi/> (p. 95)
*''Qui | riposa | [[Mario Soldati]] | padre | figlio | autore | regista | interprete | di | Mario Soldati.''<ref name=ricordi/> (p. 123)
*''Qui giace | [[Davide Lajolo]] | Segretario federale | Legionario di Spagna | Repubblichino di Salò | chiese | di passare all'anilina | la sua camicia nera. | E com'era | Rimase.''<ref name=ricordi/> (p. 179)
*''In pace | qui giace | orbato | d'orbace | [[Achille Starace]].''<ref name=ricordi/> (p. 181)
==''Soltanto un giornalista''==
*Da quando ho cominciato a pensare, ho pensato che sarei stato un giornalista. Non è stata una scelta. Non ho deciso nulla. Il giornalismo ha deciso per me. E questa è stata una delle mie tante fortune, posto che tutto quel che ho fatto lo debbo soprattutto a un alleato ch'è sempre rimasto al mio fianco: il caso. (p. 5)
*Per sua disgrazia, [[Massimo Bontempelli|Bontempelli]] fu nominato accademico d'Italia da un fascismo che puzzava già di morto. Eletto senatore nelle liste del Fronte popolare dopo la guerra, non esitò a pronunziare giudizi brucianti su chi aveva collaborato col regime. Quel voltafaccia gli costò caro, perché a un certo punto saltarono fuori le lettere che aveva scritto a Mussolini per impetrare la sua nomina: i comunisti lo scaricarono e lui cadde in un tale stato di prostrazione da morirne. (p. 26)
*A Salò ci fu di tutto. Ci furono le squadracce assetate di vendetta e di saccheggio che provocarono il disgusto agli stessi tedeschi. Ma anche uomini per i quali quello fu il banco di prova d'una coerenza e d'una lealtà che non possono non incuter rispetto. E l'unica ragione per la quale benedico le mie cosiddette benemerenze antifasciste è che mi han dato il diritto di difenderle. (p. 119)
*Il 2 giugno del '46, giorno del referendum istituzionale, votai per la monarchia. Lo feci perché ritenevo fosse pericoloso recidere il tenue filo che legava l'Italia all'unica sua tradizione nazionale: quella monarchica, appunto. L'Italia non s'era "fatta da sé", come pretendeva la nostra storiografia ufficiale. Era stata fatta dalla monarchia sabauda guidata dal genio diplomatico d'un suo diplomatico, Cavour, che voleva estendere il Regno di Sardegna al Lombardo-Veneto. Se poi ci scappò fuori l'Italia, non fu grazie al contributo degl'italiani, che non ne diedero punto. Fu perché la storia dell'Europa andava verso la costituzione degli Stati nazionali, e condannava a morte quelli plurinazionali come l'Impero austriaco. [...] Al posto di quel patrimonio, sia pure modesto, cosa prometteva la Repubblica? Si presentava come depositaria dei valori della Resistenza, un mito ancora più falso di quello del Risorgimento. Che non era stata affatto, come pretendeva d'essere, la lotta d'un popolo in armi contro l'invasore, bensì una lotta fratricida tra i residuati fascisti della Repubblica di Salò e le forze partigiane, di cui l'80 per cento si batteva (quasi mai contro i tedeschi) sotto le bandiere d'un partito a sua volta al servizio d'una potenza straniera. (pp. 125-126)
*Un'altra scelta s'era imposta, quella delle elezioni del '48. Per l'Italia era una scelta vitale: o con l'Est o con l'Ovest, ossia con i totalitarismi rossi oppure con le democrazie occidentali. Ergo, o con il Fronte popolare oppure con la Dc. E lì ebbe inizio il mio dramma, ch'è poi quello eterno del laico italiano: il quale, messo davanti al boia, vede comparire al suo fianco il prete che solo può salvarlo. (pp. 135-136)
*Mi proposi due obiettivi, entrambi falliti: il primo era farmi intentare un processo dagli amministratori della città che attirasse l'attenzione sui pericoli che [[Venezia]] stava correndo. Il secondo era rendere pubblica la convinzione che m'ero formato: che per salvare Venezia la prima cosa da fare era sottrarla allo Stato italiano e affidarlo a un organismo internazionale come l'Onu, con le sue cospicue possibilità finanziarie e i suoi agguerriti uffici tecnici. [...] Il Comune di Venezia non aveva più nulla di veneziano, salvo la sede. A dominarlo erano gli elettori di Mestre e Marghera, che con quelli di Venezia si trovavano nella proporzione di tre a uno, e dalla loro avevano tutto: i soldi delle industrie, i sindacati e quindi anche i partiti. Decidendo di restare amministrativamente unita, Venezia ha preferito mettersi al rimorchio delle ciminiere e petroliere di Marghera, alle quali ha sacrificato il suo delicatissimo sistema idraulico. Fu allora che, con grande amarezza, feci atto di rinunzia a Venezia, convinto come ero, e come son rimasto, che una città si può salvare solo se sono i suoi abitanti a volerlo. (pp. 216-217)
*Una sera, uscendo solo soletto dal «Giornale», mi trovai davanti il solito muro di folla tumultuante con le bandiere rosse spiegate. Dalla piazza si levò un urlo: «Tel chi el Muntanel!». In un attimo cinquanta scalmanati mi s'avventarono contro. Temendo il linciaggio, arretrai fino a trovarmi con le spalle al muro. Ma non feci in tempo a dire be' che mi ritrovai issato in spalla a una mezza dozzina d'energumeni, fra salve d'evviva. Erano i tifosi del [[Torino Football Club|Torino]] che quel giorno {{NDR|16 maggio 1976}} aveva vinto lo scudetto, e le bandiere non eran rosse, ma granata. E siccome i cronisti sportivi del «Giornale» erano sempre stati favorevoli al Torino, m'acclamavano come un loro idolo. (p. 241)
*La Dc era il partito dei maneggi e dell'inefficienze. Ma se avesse perso il 4 o il 5 per cento dei suoi voti, il partito di maggioranza relativa destinato a formare il nuovo governo sarebbe diventato quello comunista. Ch'era ancora molto pericoloso. Perché è vero che in Italia c'era Berlinguer, ma io sapevo bene che col comunismo d'allora poteva ancora succedere di tutto: bastava un cambiamento al vertice e un Berlinguer poteva diventare un [[Alexander Dubček|Dubček]] come un [[Walter Ulbricht|Ulbricht]]. Il «Giornale» era certamente laico, ma prima di essere laico era italiano, e cercava d'operare con qualche senso di responsabilità. E negli anni Settanta solo gl'irresponsabili potevano augurarsi il crollo della Dc, cui eravamo condannati anche perché la cosiddetta Alleanza laica, l'accordo fra Pli, Pri e Psdi, non sortì mai i numeri per sostituirvisi. (pp. 243-244)
*Ci fu un'unica battaglia sulla quale il «Giornale» si trovò allineato con Craxi e il nostro editore: quello per la libertà d'antenna. Battaglia sacrosanta. Berlusconi è tutt'altro che un idealista disinteressato e nessuno sa agire come lui aggirando, quando non calpestando, le regole. Ma i panni nobili coi quali i difensori della Rai rivestivano la loro offensiva politico-giudiziaria erano grotteschi. Se il peccato di Berlusconi stava nell'essere troppo amico del Psi, quello della Rai era d'essere troppo amica di tutti i partiti. A fornirci il destro furono poi i pretori coi loro interventi oscurantisti, peraltro prontamente sventati dai decreti di Craxi. E quindi la crociata dell'etere libero, che rientrava fra l'altro nella nostra tradizione antistatalista, divenne una campagna contro il "pretore selvaggio", che con i suoi abusi toglieva ogni certezza del diritto al cittadino. (pp. 275-276)
*Le vere novità erano nate fuori dal Palazzo: come la Lega di [[Umberto Bossi]]. Che all'inizio anche il «Giornale», come molti altri, sottovalutò. Come si faceva a prender sul serio un invasato che nutriva le sue invettive di sfondoni storici e grammaticali da far accapponare la pelle? [...] Che Roma fosse ladrona, era indubitabile. E l'avversione per la burocrazia parassitaria e per il meridionalismo piagnone e sprecone andava a nozze con le tradizioni del «Giornale». Bossi quindi incarnava un sentimento molto diffuso anche fra i nostri lettori, una protesta genuinamente qualunquista che, per certi versi, all'inizio anche noi appoggiammo. Ma dovemmo prenderne le distanze quando Bossi cominciò a condire le sue contumelie contro il Palazzo con propositi secessionisti. (pp. 279-280)
*Con Berlusconi, tuttavia, poi feci pace. Fu lui a telefonarmi: forse, aveva captato in qualche mio articolo un'ombra di rimpianto per il vecchio amico. Era il '96 e dopo il ribaltone le cose per lui si mettevano di male in peggio. [...] Così, una sera mi ritrovai di nuovo seduto alla sua mensa ad Arcore. [...] Riparlammo senza rancore dei nostri trascorsi. Gli domandai quale garanzia avesse ricevuto da [[Massimo D'Alema|D'Alema]] sulle sue aziende in cambio dell'opposizione inesistente che gli assicurava. Rise. «Ma perché, ora che hai sistemato i tuoi affari, non ti chiami fuori dalla politica?» gli chiesi. «È una parola» mi rispose rabbuiandosi. «I giudici non obbediscono neppure a D'Alema». E lì capii quale era, ormai, la vera sostanza del suo dramma. (p. 312)
*Se anch'io sono diventato europeista, è per disperazione: l'Europa è forse l'unica possibilità di sopravvivere per noi italiani, che come italiani non siamo riusciti a vivere. Questo è sempre stato l'europeismo degl'italiani di più alta coscienza, a partire da [[Alcide De Gasperi|De Gasperi]], che fu il primo a capire i rischi d'un Italia lasciata in balìa degl'italiani. (p. 315)
*Pur fra tante fortune, purtroppo a me la sorte ha riservato di portarmi nella tomba le due cose che ho più amato: il mio mestiere e il mio Paese. Che cosa sia diventato il primo, annientato da computer e televisione, è sotto gli occhi di tutti. Quanto al secondo, la cancrena è ormai inarrestabile e la decomposizione sta avvenendo per dissoluzione di quel poco che resta dello Stato. E dico decomposizione, non secessione. La secessione si fa anche con la violenza, e dove lo troviamo oggi un solo plotone di soldati disposto a imbracciare le armi pro o contro l'Unità dello Stato? Che, se resta ancora in piedi, è solo perché non ha neppure la forza di cadere. Quello di rinunziare alla nazione poi, è un sacrificio che non saprei compiere, anche se razionalmente mi rendessi conto ch'è necessario, oppure inevitabile. E ringrazio l'anagrafe che mi esclude dal problema. (p. 316)
==''Storia d'Italia''==
{{vedi anche|Indro Montanelli e Roberto Gervaso|Indro Montanelli e Mario Cervi}}
===''L'Italia giacobina e carbonara''===
*I [[cinismo|cinici]] sono tutti moralisti, e spietati per giunta. (cap. 10, p. 144)
*[[Francesco Melzi d'Eril|Melzi]] apparteneva a una delle più grandi famiglie dell'aristocrazia lombarda, e ne portava nel sangue le doti migliori: la rettitudine, la cultura, la cortesia, ma anche una certa alterigia, che probabilmente gli veniva dalla madre spagnola. (cap. 11, p. 152)
*{{NDR|Francesco Melzi d'Eril}} Aveva fatto parte dei circoli illuministici dei Serbelloni, dei Beccaria e di Pietro Verri, di cui era anche cognato. [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]] lo aveva conosciuto al tempo della sua prima campagna d'Italia, dopo la battaglia di Lodi lo aveva invitato a Mombello, e ne aveva fatto il proprio consigliere. Quel signore che portava ancora il costume settecentesco, le calze bianche e la parrucca incipriata, gli piaceva. Gli piaceva perché non era servile, perché non era venale, perché non era nemmeno ambizioso. Una leggera sordità e una salute piuttosto precaria, insidiata da un forte artritismo, l'obbligavano a riguardi incompatibili con l'esercizio del potere. Più che il protagonista, preferiva fare il suggeritore. (cap. 11, p. 152)
*L'unico che avesse qualità di uomo di Stato era il ministro delle finanze, [[Giuseppe Prina|Prina]], anche perché era piemontese, cioè veniva da un paese che uno Stato lo era da secoli. Ex procuratore generale della Corte dei Conti di Torino e membro del governo provvisorio del '99<ref>1799.</ref>, si era poi trasferito nella [[Repubblica Cisalpina|Cisalpina]] e ne aveva preso la cittadinanza. Non aveva un carattere che attirasse simpatie. Anzi, chiuso e freddo com'era, le respingeva. Ma era un lavoratore instancabile e scrupoloso, dotato di un acuto senso politico e – diceva [[Stendhal]] – "ha del grande in testa". (cap. 12, p. 164)
*Perché non andassero perse neanche le briciole {{NDR|delle entrate della Repubblica Cisalpina}}, Prina riformò tutto il sistema fiscale riducendone il personale e facendone una macchina di straordinaria efficienza. Fu lui a inventare la "tassa di famiglia", o meglio a ripristinarla, perché la sua vera iniziatrice era stata [[Maria Teresa d'Austria|Maria Teresa]]. Ma la maggior pressione la esercitò nel campo delle imposte indirette che colpivano tutti i consumi senza distinguere fra quelli di lusso e quelli di prima necessità. Naturalmente a farne le spese furono soprattutto le classi popolari, che di lì a pochi anni gliel'avrebbero fatta pagare<ref>Prina, dopo l'abdicazione di Napoleone, fu linciato dalla folla a Milano il 20 aprile 1814.</ref>. Ma con questi sistemi riuscì a portare le entrate da settanta a oltre cento milioni e a pareggiare il bilancio. (cap. 12, p. 165)
*[[Carlo II di Parma|Carlo Ludovico]] era stato talmente oppresso dalla madre<ref>Maria Luisa di Borbone-Spagna (1782–1824).</ref> che sognava di disfare tutto ciò ch'essa aveva fatto, compreso il proprio matrimonio; e quando le successe nel '24<ref>Come duca di Lucca nel 1824.</ref>, introdusse anche per buona fortuna dei lucchesi, metodi di governo diametralmente opposti a quelli di lei. Ridusse l'appannaggio che Maria Luisa esigeva per alimentare i suoi fasti spagnoli, liberalizzò i commerci, e alla fine si convertì addirittura al luteranesimo, mentre sua moglie diventava Terziaria domenicana. Fu un cattivo marito, ma non un cattivo sovrano. E Lucca, sotto di lui, respirò. (cap. 25, p. 375)
*[...], {{NDR|la [[Carboneria]]}} non fu certo una scuola di educazione politica, e probabilmente è anche al suo esempio e modello che sono dovute le malformazioni della nostra democrazia e la sua intrinseca debolezza. Figli e nipoti dei Carbonari furono quei "notabili" che governarono l'Italia fino alla prima guerra mondiale e che, insieme a innegabili virtù, ebbero anche il vizio di considerare il Paese una "clientela" di Apprendisti esclusi dai "sacri travagli". (cap. 26, p. 395)
*Fu qui {{NDR|al Teatro alla Scala}} che {{NDR|[[Ugo Foscolo]]}} vide [[Antonietta Fagnani Arese]], già famosa a ventitré anni non soltanto per la sua bellezza, ma anche per lo sfruttamento intensivo che ne aveva fatto. Probabilmente era una frigida, ma che sapeva recitare la sua parte: tutti i giovani più in vista di Milano cadevano nelle reti di questa Circe, e forse fu anche questo a stimolarlo. (cap. 35, p. 510)
*Misto di genio e di ciarlatano, [[Domenico Barbaja|Barbaja]] aveva debuttato come sguattero, aveva fatti primi soldi inventando un dolce di panna e cioccolato, la "barbajada", li aveva moltiplicati con la gestione del Ridotto da giuoco della Scala, e ormai tanti ne aveva che quando il San Carlo andò distrutto da un incendio, lo ricostruì a proprie spese. (cap. 39, pp. 608-609)
*{{NDR|Domenico Barbaja}} Era semianalfabeta, e di musica non conosceva una nota, ma conosceva il pubblico, era un infallibile scopritore di talenti, e nel 1815 si assicurò quello di un compositore ventitreenne, in cui già aveva identificato la figura più rappresentativa della lirica contemporanea: [[Gioacchino Rossini]]. (cap. 39, p. 609)
*{{NDR|[[Ciro Menotti]]}} Uomo onesto, ma di un candore che sconfinava nella sprovvedutezza, [...]. (cap. 40, p. 635)
===''L'Italia del Risorgimento''===
*{{NDR|[[Giuseppe Mazzini]]}} Due mesi d'intenso lavoro gli bastarono a maturare il piano. Più che una setta, la sua organizzazione sarebbe stata un vero e proprio partito, anche se clandestino, senza l'oscura simbologia e i complicati rituali carbonari. Si sarebbe chiamata ''[[Giovine Italia]]'' e lo sarebbe stata anche di fatto perché, salvo casi eccezionali, era preclusa a chi avesse superato i quarant'anni di età. (cap. 4, pp. 54-55)
*D'irresolutezza, [[Carlo Alberto di Savoia|Carlo Alberto]] aveva dato prova anche prima di salire sul trono, e lo aveva dimostrato anche il suo contraddittorio atteggiamento nel '21<ref>Nei moti piemontesi del 1821, Carlo Alberto aveva prima dato e poi ritirato il suo appoggio ai congiurati.</ref>. Il coraggio e la volontà non gli mancavano; ma gli mancava il carattere. Nella guerra di Spagna era stato un valoroso combattente<ref>Nel 1823, Carlo Alberto aveva partecipato alla campagna militare per ristabilire l'assolutismo regio in Spagna.</ref>, e la disciplina a cui si sottoponeva era spartana. Ma le responsabilità morali lo sgomentavano. (cap. 9, pp. 135-136)
*{{NDR|Carlo Alberto}} Non era né intelligente né colto. Ma certi movimenti di opinione pubblica e orientamenti di pensiero li coglieva e ne restava influenzato. Nel '38 aveva mandato in galera e poi in esilio [[Vincenzo Gioberti|Gioberti]], ma nel '43 ne leggeva con interesse il ''Primato''. Se [[Massimo d'Azeglio|D'Azeglio]] avesse scritto il suo libro<ref>''Degli ultimi casi di Romagna'' (1846).</ref> due anni prima, avrebbe mandato in esilio anche lui. Ora in pratica ne aveva fatto una specie di agente segreto. I tempi insomma li sentiva e con essi andava. (cap. 9, p. 136)
*Questo grande soldato {{NDR|[[Josef Radetzky]]}} non aveva mai conosciuto sconfitte, e a ottant'anni suonati conservava intatte prestanza fisica ed energia morale. Come tutti i militari, credeva soltanto nella spada e nella disciplina. Ma non somigliava affatto all'immagine che di lui ci ha tramandato la storiografia risorgimentale: quella del crudele "impiccatore", del caporalaccio ottuso, grossolano e brutale. Era al contrario un grande signore, di tratto ruvido ma generoso, perpetuamente alle prese con problemi di bilancio perché aveva le mani bucate. (cap. 13, p. 194)
*{{NDR|Radetzky}} Aveva sposato una Contessa austriaca che viveva a Vienna e gli aveva dato otto figli da cui non gli venivano che dispiaceri. Uno militava ai suoi ordini lì a Milano, ma era un così cattivo arnese che un prete un giorno lo schiaffeggio per strada. Radetzky mandò a chiamare il prete, gli strinse la mano e gli disse: "''{{sic|Crazzie}}''". Per amante si era presa una brava stiratrice lombarda che sapeva cucinare bene gli gnocchi, di cui era ghiottissimo, e dalla quale ebbe altri quattro figli. Non era affatto un odiatore degl'italiani: tant'è vero che, quando andò in pensione, rimase a Milano, e lì morì nel '58. Era soltanto un fedele servitore del suo Paese, di cui non discuteva la causa. E soprattutto era un vecchio lupo di guerra coraggioso, astuto e risoluto. (cap. 13, p. 195)
*La notizia si diffuse prima ancora che lo [[Statuto Albertino|Statuto]] fosse firmato, e in un battibaleno le piazze di Torino, eppoi di tutto il Piemonte, eppoi di tutto il Reame, si riempirono di folla esultante. Essa non conosceva il contenuto del documento che introduceva, sì, un regime rappresentativo, ma circondandolo delle maggiori cautele [...]. Più che del suo contenuto, la pubblica opinione era innamorata della parola ''Costituzione'', che aveva finito, per assumere ai suoi occhi magici significati, e la salutava con luminarie, canti e bandiere. (cap. 14, p. 218)
*[...] [[Francesco Anzani|Anzani]], il più serio e autorevole degli esuli italiani, che aveva combattuto per la libertà in Grecia e in Spagna. Le sue parole avevano gran peso anche perché fra tutti quei chiacchieroni, ne pronunziava poche. (cap. 18, p. 281)
*[...] [[Giuseppe Montanelli|Montanelli]] era così infatuato {{NDR|del progetto di Costituente italiana}} e tanto ne parlava nei suoi discorsi che il popolino – dicono – finì per credere che la Costituente fosse il nome di sua moglie. (cap. 19, p. 298)
*[[Pellegrino Rossi|Rossi]] era un toscano della Lunigiana, ma solo all'anagrafe. Come formazione e mentalità, apparteneva ancora a quel tipo di {{sic|apòlidi}} che l'Italia del Settecento sfornava doviziosamente e che, non trovando in patria un terreno per i loro talenti, andavano da mercenari a investirli all'estero. Professore d'Università a poco più di vent'anni, poi commissario di [[Gioacchino Murat|Murat]] al tempo del suo infelice tentativo di unificare l'Italia sotto il suo scettro, era l'unico cattolico cui l'Accademia calvinista di Ginevra avesse mai affidato una cattedra. (cap. 19, p. 301)
*{{NDR|Pellegrino Rossi}} Fu sin dal principio un fautore di [[Papa Pio IX|Pio IX]] fino a partecipare di persona alle manifestazioni popolari in suo favore, ma vide subito la pochezza e ambiguità dell'uomo e ne denunziò i pericoli. (cap. 19, pp. 302-303)
*Sebbene gli avessero affidato pieni poteri, [[Daniele Manin|Manin]] era un uomo discusso. Molti lo consideravano un malaccorto maneggione, un improvvisatore digiuno di problemi economici e militari, bravo soltanto ad attribuirsi i meriti degli altri. Secondo [[Niccolò Tommaseo|Tommaseo]], ch'era fra i suoi più insidiosi diffamatori, il potere gli aveva dato "una scossa da intorbidargli la mente e far più grave e manifesta la sua inesperienza". (cap. 23, p. 354)
*{{NDR|Daniele Manin}} Intellettualmente, non era al livello di un [[Giuseppe Mazzini|Mazzini]] o di un [[Carlo Cattaneo|Cattaneo]]. Ma era, come loro, inattaccabile sul piano morale. E, in mancanza di un vero e proprio potere carismatico, esercitava sulle folle un notevole fascino per la sua gioviale e arguta "venezianità". Parlava sempre in dialetto con battute raccattate sulla bocca dei gondolieri, e anche nel dramma portava un pizzico di [[Carlo Goldoni|Goldoni]]. I suoi limiti li conosceva, e non è vero che l'autorità gli avesse dato alla testa, come diceva Tommaseo che diceva male di tutti. Anzi la esercitava bonariamente e cercava di circondarsi di uomini validi che sopperissero alla sua incompetenza. (cap. 23, pp. 354-355)
*Eran trascorsi pochi mesi {{NDR|dal suo matrimonio con Vittorio Emanuele}}, che [[Maria Adelaide d'Asburgo-Lorena|Maria Adelaide]] lo sorprendeva nel giardino di Moncalieri con una diva del teatro, Laura Bon, ma si guardò dal farne un dramma. Perfettamente educata al mestiere di Regina, essa sapeva che la rassegnazione alle infedeltà ne è parte imprescindibile, e le sopportò sempre con garbo e dignità. (cap. 25, p. 390)
*Sfruttando la devozione di Carlo Alberto, [[Clemente Solaro della Margarita|Solaro della Margarita]] aveva regolato i rapporti con la Chiesa in modo tale da fare del clero piemontese il più potente d'Italia dopo quello dello [[Stato Pontificio|Stato pontificio]]. Esso aveva ancora i suoi tribunali in concorrenza con quelli dello Stato e poteva concedere il diritto d'asilo ai delinquenti. (cap. 26, p. 410)
*[...] {{NDR|Giuseppe}} Montanelli, gran galantuomo e ricco d'ingegno, non lo era altrettanto di carattere. Idee ne aveva, anzi ne aveva troppe; ma, facilmente suggestionabile, finiva sempre per adottare quelle dell'ambiente in cui viveva. (cap. 29, pp. 464-465)
*Il primo a trarne le conclusioni {{NDR|dalle tesi favorevoli alla monarchia piemontese esposte nel libro di [[Vincenzo Gioberti|Gioberti]] ''Del rinnovamento civile d'Italia''}} fu [[Giorgio Pallavicino Trivulzio|Pallavicino]], l'ex prigioniero dello Spielberg, da un pezzo rifugiato a Torino. Di scarso cervello politico, impetuoso fino alla leggerezza, teatrale e un po' troppo portato a ostentare i suoi titoli di "martire", aveva fino allora militato sotto bandiera rivoluzionaria. (cap. 32, p. 514)
*{{NDR|Tra i Mille di Garibaldi}} C'era il malinconico ex prete [[Giuseppe Sirtori|Sirtori]], che della guerra aveva fatto una mistica e sul campo sembrava che officiasse. (cap. 40, p. 635)
===''L'Italia dei notabili''===
*La [[Convenzione di settembre|Convenzione]], che fu detta "di Settembre" dal mese in cui venne concordata, si componeva di cinque articoli e stabiliva: che l'Italia rinunziava ad ogni atto di ostilità contro il territorio pontificio; che la Francia ne avrebbe ritirato le sue truppe via via che il governo del Papa le avesse rimpiazzate con volontari indigeni e stranieri, e comunque entro due anni; e che questo doppio impegno sarebbe entrato in vigore dal momento in cui il governo italiano avesse decretato il trasferimento della capitale da operarsi nello spazio di sei mesi. (Capitolo quinto, Firenze capitale, p. 76)
*Gli sventramenti che furono operati {{NDR|a Firenze, nuova capitale del Regno d'Italia}} per alloggiare i Ministeri e i nuovi quartieri che sorsero alla periferia per ospitare i venticinque o trentamila impiegati che calarono da Torino, lasciarono la città orrendamente sfregiata e carica di debiti. (Capitolo quinto, Firenze capitale, p. 78)
*{{NDR|[[Carmine Crocco]]}} [...] condannato per diserzione a vent'anni di carcere, ne era evaso, si era dato alla macchia, e in poco tempo era diventato il più temuto e rispettato capobanda della [[Basilicata|Lucania]] non soltanto per il suo coraggio, ma anche per la sua intelligenza di guerrigliero.</br>[...] Crocco venne riconosciuto Generalissimo non solo per l'autorità che gli conferivano le sue gesta, ma anche, perché, sebbene mezzo analfabeta, possedeva un'oratoria immaginosa e apocalittica. (Capitolo sesto, I briganti, pp. 85-89)
*{{NDR|[[Giustino Fortunato]]}} [...] il più grande e illuminato studioso del Meridione. (Capitolo sesto, I briganti, p. 86)
*Figlio di un fabbro e medico di professione, [[Giovanni Lanza|Lanza]] incarnava, nella Destra piemontese tradizionalmente formata da nobili, militari e grandi borghesi, un tipo umano del tutto insolito: il nuovo piccolo ceto medio, spartano e puritano, formatosi nelle scuole serali e nell'Università popolare. (Capitolo nono, Gli anni della lesina, p. 133)
*L'esercito papalino era un'accozzaglia di mercenari delle più svariate nazionalità (c'erano perfino dei turchi). [...] circa 15.000 uomini, al comando del generale [[Hermann Kanzler|Kanzler]]. Compito gentiluomo, ligio al Regolamento come lo era al Catechismo, questi aveva tuttavia un concetto tedesco dell'onore militare e avrebbe preferito una sconfitta a una resa. Ma {{NDR|Il segretario di Stato}} Antonelli non era di questa opinione. Gli ordinò di ritirare le truppe {{NDR|pontificie}} dentro le mura e di limitarsi a un simulacro di resistenza. (Capitolo decimo, Porta Pia, pp. 141-142)
*{{NDR|La duchessa [[Eugenia Attendolo Bolognini Litta|Eugenia Litta]]}} Durante la campagna del '59<ref>Seconda guerra d'indipendenza italiana.</ref> era stata il riposo del guerriero più famoso e importante: [[Napoleone III di Francia|Napoleone III]]. E secondo le malelingue era passata subito dopo in eredità a [[Vittorio Emanuele II di Savoia|Vittorio Emanuele]], che però era il meno adatto ad apprezzare la sua vita di vespa, le sue carni pallide e i suoi raffinatissimi gusti. [[Honoré de Balzac|Balzac]] le aveva reso omaggio. [[Arrigo Boito|Boito]] seguitava a rendergliene. [[Gabriele D'Annunzio|D'Annunzio]] dirà ch'essa "aveva rubato il segreto a Ninon de Lenclos<ref>Scrittrice, cortigiana ed epistolografa francese (1620–1705).</ref>". Insomma come iniziatrice all'amore, il giovane principe {{NDR|il futuro [[Umberto I di Savoia|Umberto I]]}} non poteva desiderarne una più fascinosa ed esperta. Lo fu al punto che, nonostante la differenza d'età, egli le rimase devoto – anche se non fedele – fino alla fine dei suoi giorni. (Capitolo quattordicesimo, Il marito di Margherita, p. 196)
*{{NDR|[[Margherita di Savoia]]}} [...] era una vera e seria professionista del trono, e gl'italiani lo sentirono. Essi compresero che, anche se non avessero avuto un gran Re, avrebbero avuto una grande Regina. (Capitolo quattordicesimo, Il marito di Margherita, p. 197)
*Il trattato {{NDR|della [[Triplice alleanza (1882)|Triplice alleanza]]}} fu firmato a Vienna nel maggio dell'82<ref>20 maggio 1882.</ref>. Esso impegnava le tre Potenze al reciproco aiuto nel caso in cui una fosse aggredita e alla benevola neutralità nel caso che aggredisse. Inoltre Austria e Germania dichiaravano di disinteressarsi del problema del Papa, considerandolo un affare interno italiano.<br>Quest'ultima clausola fu, insieme alla fine dell'isolamento, il grande vantaggio che l'Italia trasse dal patto, ma nient'altro. Essa non vi era entrata su un piede di parità con le consocie. Aveva semplicemente acceduto all'alleanza che già legava le altre due, le quali restavano per così dire le padrone di casa, e Bismarck non perse occasione di farcelo sentire. (Capitolo diciannovesimo, La Triplice, pp. 276-277)
*L'unico Stato che ruppe le relazioni con quello italiano in seguito a [[Presa di Roma|Porta Pia]] fu l'Ecuador. Mai la Chiesa si era trovata in condizioni di più completo isolamento. (Capitolo ventitreesimo, I cattolici, p. 334)
*Sindaco di Palermo a ventisette anni, {{NDR|[[Antonio Starabba, marchese di Rudinì|il marchese di Rudinì]]}} aveva affrontato con molto coraggio la rivolta che vi era scoppiata nel '66, e questo lo aveva accreditato come il fanciullo-prodigio del moderatismo, destinato a gloriose imprese. Ma, diceva De Sanctis, col passare del tempo, il prodigio dileguò e rimase solo il fanciullo. Ministro degl'Interni a trent'anni in uno dei governi Menabrea, la sua carriera si era fermata lì. Pure, la fama di "uomo forte" gli era rimasta addosso, suffragata anche dalla sua alta statura, dai lampeggiamenti del monocolo, dalla fluente barba, dalla nobilesca alterigia. Idee, non ne aveva. Ma aveva delle impennate che facevano credere alla sua risolutezza. E questo, in una Destra impoverita di personalità di rilevo, gli era bastato per guadagnarsi i galloni di capo. (Capitolo ventiquattresimo, Giolitti, pp. 348-349)
*In realtà, del soldato, [[Oreste Baratieri|Baratieri]] non aveva neanche il fisico. Grasso e sgraziato, con gli occhiali a ''pince-nez'', sembrava molto più vecchio dei suoi cinquant'anni e costruito più per la cattedra che per l'elmo. (Capitolo ventisettesimo, Adua, p. 391)
*{{NDR|Dopo le dimissioni del generale [[Luigi Pelloux|Pelloux]]}} A succedergli il Re chiamò il Presidente del Senato [[Giuseppe Saracco|Saracco]], un galantuomo ch'era riuscito a conservare intatta la sua reputazione di democratico pur essendo stato due volte Ministro nei governi di Crispi. Aveva quasi ottant'anni, ma conservava una notevole lucidità di cervello, e ne dette prova formando un governo di coalizione che includeva un po' tutte le forze, meno l'Estrema cui diede tuttavia soddisfazione chiamando parecchi suoi uomini nella commissione incaricata di studiare un nuovo regolamento parlamentare che, senza intaccare la libertà di discussione, impedisse l'ostruzionismo, o per meglio dire lo regolasse. (Capitolo ventottesimo, I cannoni di Bava Beccaris, p. 417)
===''L'Italia di Giolitti''===
*Si è detto che {{NDR|[[Egidio Osio]]}} plagiò il suo pupillo {{NDR|il principe ereditario, futuro re [[Vittorio Emanuele III di Savoia|Vittorio Emanuele III]]}} e ne lesionò definitivamente il carattere terrorizzandolo e mortificandone gli slanci. Si è detto che anche sul suo fisico ebbe pessima influenza costringendolo a penosi e logoranti sforzi. Si è detto che furono i suoi metodi repressivi a creare nel Principe quei complessi d'inferiorità da cui fu sempre afflitto, a traumatizzarlo, a inaridirlo, a riempirne l'animo di sordi rancori.<br>Ma se non proprio di falsità, si tratta di verità contraffatte. (cap. I, Il nuovo Re, p. 15)
*Militare dalla testa ai piedi, Osio era un uomo duro, imperioso, abituato al comando. [...] Ma era anche un gran signore, perfetto uomo di mondo, e nutrito di buone letture. Sebbene la sua carriera potesse esserne notevolmente avvantaggiata, esitò molto ad accettare l'incarico {{NDR|di tutore del principe ereditario}}, vi si risolse solo dietro garanzia che nemmeno i genitori avrebbero più interferito nell'educazione del ragazzo, di cui egli diventava unico e assoluto responsabile, e al termine della sua missione non beneficiò di nessuno "scatto di grado". (cap. I, Il nuovo Re, pp. 15-16)
*[[Elena del Montenegro|Elena]], che da ragazza dipingeva, suonava il violino, componeva poesie come suo padre<ref>Nicola I del Montenegro.</ref>, e amava il tennis e la danza, rinunziò a questi passatempi appena vide che lui {{NDR|il futuro Vittorio Emanuele III}} li detestava, anzi adottò come ''hobbies'' quelli di lui: la numismatica e l'archeologia. Per il resto fu soltanto una donna di casa, come lo era stata a Cettigne<ref>Capitale del Regno del Montenegro.</ref>. Sapendolo insofferente dei camerieri, era lei che lo serviva a tavola, e per farsi i vestiti si prese in casa una sartina. (cap. I, Il nuovo Re, p. 27)
*[[Filippo Meda|Meda]] era un avvocato milanese di spirito pratico, che considerava l'astensione dal voto {{NDR|dei cattolici}} un dovere da osservare finché il Papa lo imponeva, ma un grosso errore strategico di cui occorreva sollecitare la revoca. Lo Stato liberale, diceva, c'è e va accettato. Va soltanto salvato dalle sue tentazioni autoritarie e giacobine. E questo i cattolici possono farlo soltanto inserendocisi e riformandolo in modo da tenerlo al riparo dai pericoli d'involuzione. Lo Stato cioè per lui era un "peccatore da salvare". (cap. IV, Cattolici e socialisti, p. 72)
*[...] [[Romolo Murri|Murri]] era un giovane sacerdote marchigiano, che aveva conosciuto la povertà e nel Vangelo vedeva soprattutto un messaggio giustizialista. Introverso e malinconico come tutti i fanatici, egli si considerava molto più "avanzato" di Meda per il carattere rivoluzionario che intendeva imprimere al movimento {{NDR|cattolico}}. In realtà era un uomo del ''[[Sillabo]]'' che, pur partendo anche lui dall'accettazione dello Stato unitario, intendeva tramutarlo in una [[teocrazia]] egalitaria e totalitaria, sul tipo di quella che i Gesuiti avevano fondato un paio di secoli prima nel Paraguay. Se a ispirarlo fosse più l'amore del povero o l'odio del ricco, non sappiamo. (cap. IV, Cattolici e socialisti, pp. 72-73)
*Meda e Murri furono dapprincipio alleati. Entrambi volevano un grande partito, popolare indipendente dalla Chiesa. Ma Meda lo concepiva come lo sviluppo della organizzazione tradizionale, cioè dell'''Opera''<ref>"Opera dei congressi e dei comitati cattolici", spesso abbreviata in "Opera dei congressi", organizzazione cattolica italiana, sciolta nel 1904.</ref>, una volta strappatala alla vecchia guardia, mentre Murri lo vedeva come un organismo nuovo, un "Fascio", come quelli che pochi anni prima avevano messo a soqquadro e insanguinato la Sicilia. (cap. IV, Cattolici e socialisti, p. 73)
*Lo [[Sciopero generale del 1904|sciopero {{NDR|generale del 1904}}]] [...] non fu un fallimento, ma non fu nemmeno un successo perché si esaurì spontaneamente, e il suo più consistente risultato fu la spaccatura delle forze operaie. Lo si vide pochi mesi dopo, quando i sindacalisti bandirono un altro sciopero, quello delle ferrovie, da cui i sindacalisti uscirono demoralizzati e con la truppa dimezzata. (cap. IV, Cattolici e socialisti, p. 85)
*[[Alessandro Fortis|Fortis]] era un tipico notabile romagnolo di lungo e contradditorio corso ideologico. Aveva debuttato come repubblicano intransigente, era andato in galera per complotto rivoluzionario con gli anarchici, poi era stato conquistato da [[Francesco Crispi|Crispi]], era finito {{sic|Ministro}} di [[Luigi Pelloux|Pelloux]], e ora militava sotto la bandiera di [[Giovanni Giolitti|Giolitti]]. Come "trasformista", era tra i più qualificati. Ma questa pecca era abbondantemente compensata dai suoi doni di simpatia umana e da una grande esperienza parlamentare. (cap. VI, Il suffragio universale, p. 107)
*Quando [[Enrico Corradini|Corradini]] applicò il vocabolario socialista alla Nazione parlando di una "Italia proletaria" in lotta contro le plutocrazie occidentali, e lanciò l'idea di un "imperialismo operaio" da contrapporre a quello capitalistico, riscosse in campo sindacalista vasti consensi e pose le premesse di un pasticcio ideologico in cui Mussolini avrebbe di lì a poco guazzato. (cap. VII, "Tripoli bel suol d'amore", p. 137)
*{{NDR|Giolitti}} Più che la Libia, voleva la [[Guerra italo-turca|guerra]], o meglio qualcosa che desse finalmente agl'italiani l'impressione di farne una e di vincerla. (cap. VII, "Tripoli bel suol d'amore", p. 145)
*[...] a Vienna l'imperatore Francesco Giuseppe aveva dovuto intervenire di persona per fermare la mano al Capo di Stato Maggiore [[Franz Conrad von Hötzendorf|Conrad]] che voleva una spedizione punitiva contro l'Italia, ora ch'era impegnata in Africa {{NDR|nella guerra di Libia}}, per metterla in ginocchio "prima che avesse il tempo di perpetrare altri tradimenti". (cap. VII, "Tripoli bel suol d'amore", pp. 149-150)
*Non si è mai saputo con certezza come si svolse l'operazione {{NDR|del [[patto Gentiloni]]}} che, ben s'intende, doveva restare segretissima. Giolitti negò sempre di avervi partecipato, e infatti d'impronte digitali non ve ne lasciò. Fu probabilmente senza le sue credenziali, ma certamente non senza il suo beneplacito che qualche esponente liberale prese contatto coi cattolici. Questi avevano una "unione elettorale" di cui era Presidente un Conte marchigiano, [[Vincenzo Ottorino Gentiloni|Gentiloni]], politico abile, ma vanesio e chiacchierone. Egli s'impegnò a mobilitare il voto cattolico in favore dei candidati liberali dovunque questi fossero minacciati dalla Estrema Sinistra; e i liberali s'impegnarono a difendere la parificazione delle scuole confessionali a quelle dello Stato, a ripristinare in queste ultime l'istruzione religiosa, a respingere l'introduzione del divorzio, e – pare – a combattere la Massoneria. (cap. VIII, Il crepuscolo degli dei, p. 163)
*Se [[Gaetano Salvemini|Salvemini]] incarnava lo spirito protestatario e la sete giustizialista delle plebi meridionali, [[Antonio Salandra|Salandra]] incarnava lo spirito autoritario e conservatore della borghesia terriera. Proveniva da una famiglia di notabili pugliesi con parecchia roba al sole, e alla politica era approdato dalla cattedra universitaria, di cui conservava molti caratteri: una notevole cultura e finezza intellettuale, ma anche un compassato distacco che rasentava la freddezza. Prima di affrontare un problema lo studiava minuziosamente, e nessuno sapeva prospettarlo con più chiarezza di lui. (cap. IX, Sarajevo, p. 168)
*[[Paolo Boselli]] {{NDR|incaricato nel 1916 di formare il nuovo governo dopo le dimissioni di Antonio Salandra}}, che fu chiamato a presiederlo, possedeva tutti i requisiti, meno quelli che occorrono per guidare un Paese in guerra. Deputato ligure da parecchie legislature, era stato varie volte Ministro con Crispi, Pelloux e Sonnino, ma nessuno se n'era accorto. [...]. Passava per un esperto di questioni economiche, e moralmente era un personaggio di tutto rispetto. Ma politicamente era scolorito, e per di più aveva quasi ottant'anni. (cap. XVI, La caduta di Salandra, pp. 293-294)
*Quanto [[Luigi Cadorna|Cadorna]] era solitario, monacale ruvido e chiuso in un giro di valori e d'idee tradizionali, tanto [[Luigi Capello|Capello]] era brillante, estroverso, moderno, ricco d'immaginazione e maestro di "pubbliche relazioni". (cap. XVI, La caduta di Salandra, pp. 298-299)
*Lucano di Melfi, [[Francesco Saverio Nitti]] incarnava anche nel fisico tozzo e grassottello il tipo del notabile meridionale, colto, brillante, scettico e alquanto egocentrico. [...] la sua specialità era il problema del Mezzogiorno, di cui fu tra i primi seri studiosi e che gli fornì anche la base elettorale. [...]. Sul livello medio della classe politica di allora, egli faceva spicco per preparazione, equilibrio e lucidità, ma anche per una certa propensione ad attribuirsi il monopolio di queste virtù. (cap. XXIII, Versaglia, pp. 420-421)
===''L'Italia in camicia nera''===
*Un altro utile incontro fu per Mussolini quello con [[Angelica Balabanoff]], personaggio già di notevole rilevo nel socialismo internazionale. Era una russa di buona famiglia borghese, che fin da giovanissima si era imbrancata con quella ''intellighenzia'' rivoluzionaria da cui venivano anche i Lenin, i Trotzky, e gli altri futuri grandi del bolscevismo. A spingerla era stata la ribellione contro la meschinità, lo snobismo provinciale, il sussiego di casta, i tabù del suo ceto. (cap. 1, p. 23)
*Angelica {{NDR|Balabanoff}} non era bella, non aveva la grazia eterea ed esangue di Anna {{NDR|[[Anna Kuliscioff|Kuliscioff]]}}. Ma non era nemmeno sgradevole, nonostante i fianchi massicci e gli zigomi pronunciati, eppoi era una russa, cosa che faceva un grande effetto al piccolo provinciale di Predappio<ref>Mussolini era nato a Dovia, frazione di Predappio.</ref>. Anche se fra loro non divampò la passione che aveva legato Anna ad [[Andrea Costa]], qualcosa ci fu, ed ebbe la sua importanza. Angelica cercò d'incivilire quel selvaggio trasandato che passava da ostinati mutismi a interminabili sproloqui conditi di orrende bestemmie. Lo sfamava, gli lavava la biancheria, lo iniziava, sia pure con poco successo, al marxismo [...]. (cap. 1, p. 25)
*Uno dei tre protagonisti del giuoco {{NDR|[[Gabriele D'Annunzio]]}} era eliminato. La partita ora si riduceva agli altri due: Giolitti e Mussolini. (cap. 1, p. 101)
*Mussolini aveva vinto, e la sua vittoria significava che il fascismo, abbandonata la pretesa di presentarsi come un movimento rivoluzionario di sinistra, quale lo avrebbero voluto Grandi, Farinacci e Marsich, presentava la sua candidatura a forza egemonica della destra e infilava la «via parlamentare» al potere.<br>C'era un pericolo, e Mussolini lo capì subito: che questa svolta a destra mettesse il partito alla mercé della sua ala reazionaria incarnata soprattutto dal ''ras'' piemontese [[Cesare Maria De Vecchi|De Vecchi]], uomo di poco cervello, ma tutto Trono e Altare, e che quindi poteva anche tornar comodo per il futuro. (cap. 2, p. 127)
*[...], i giolittiani riuscirono a portare al governo uno dei suoi {{NDR|di Giolitti}} «ascari» più fedeli, ma anche dei più sbiaditi: [[Luigi Facta]].<br> Facta era un bravo avvocato di provincia piemontese con tutte le virtù, ma anche con tutti i limiti del suo ambiente: un uomo probo e integro, che dopo trent'anni di vita parlamentare ne aveva ormai una certa esperienza, aveva ricoperto con onore alcune cariche ministeriali, non aveva alcuna ambizione che quella di servire fedelmente il suo capo, né altre idee che quelle di lui. Tutto gli si poteva chiedere fuorché risolutezza ed immaginazione, cioè proprio le qualità che più urgevano. (cap. 2, pp. 143-144)
*[...] le sue intenzioni {{NDR|Mussolini}} non le confidava nemmeno al segretario del partito, [[Michele Bianchi|Bianchi]], di cui apprezzava la fedeltà e l'impegno, ma non l'intelligenza: lo considerava angoloso, settario, puntiglioso vendicativo e privo d'intuito politico. L'unico con cui si apriva seguitava ad essere [[Cesare Rossi]], l'uomo che gli era stato accanto dal primo momento, lo aveva seguito in tutte le sue palinodie e gli dava sempre dei consigli che corrispondevano ai suoi desideri. (cap. 4, p. 166)
*{{NDR|[[Vittorio Emanuele III]]}} non si fidava completamente di Mussolini, ma si fidava ancora meno dei suoi avversari ed era convinto che costoro, se avessero preso il mestolo in mano, avrebbero ricreato il caos del dopoguerra. Comunque, a una cosa era assolutamente deciso: a non farsi coinvolgere nella lotta politica, come del resto gli dettava la Costituzione di cui, quando gli faceva comodo, sapeva ricordarsi.
====[[Explicit]]====
*Resterebbe solo da sapere con che animo Mussolini s'investì, il 3 gennaio, nella parte di dittatore. Se, come molti sostengono, gli sforzi che fino a quel momento aveva fatto per evitarla erano stati solo un giuoco per dimostrare che non era lui a volerla, ma gli eventi ad imporgliela, bisogna riconoscere che come {{sic|giuocatore}} sapeva il fatto suo.
==''Storia dei Greci''==
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===Citazioni===
*Il modo migliore per ripagare il nostro contemporaneo [[Heinrich Schliemann|Enrico Schliemann]] degli enormi servigi che ci ha reso nella ricostruzione della civiltà classica, mi pare sia quello di assumerlo fra i suoi protagonisti, com'egli stesso mostrò di desiderare ardentemente, scegliendosi, in pieno secolo decimonono, [[Zeus]] come dio e a lui indirizzando le sue preghiere, battezzando [[Agamennone]] suo figlio, Andromaca sua figlia, Pélope e Telamone i suoi servitori, e dedicando a [[Omero]] tutta la sua vita e i quattrini. (cap. 2, p. 17, 2004)
*{{NDR|Su [[Heinrich Schliemann|Schliemann]]}} Era un matto, ma tedesco, cioè organizzatissimo nella sua follia, che la buona sorte volle ricompensare. La prima storia che gli raccontò suo padre, quando aveva cinque o sei anni, non fu quella di [[Cappuccetto Rosso]], ma quella di [[Ulisse]], di [[Achille]] e di Menelao. Ne aveva otto, quando annunziò solennemente in famiglia che intendeva riscoprire Troia e dimostrare, ai professori di storia che lo negavano, ch'essa era realmente esistita. Ne aveva dieci, quando compose in latino un saggio su questo argomento. E ne aveva sedici, quando sembrò che questa infatuazione gli fosse del tutto passata. Infatti s'era impiegato come garzone di una drogheria, dove scoperte archeologiche non c'era da farne di certo, e di lì a poco s'imbarcò non per l'Ellade, ma per l'America, in cerca di fortuna. (cap. 2, p. 17, 2004)
*Di nuovo il buon Dio, che per i matti ha un debole, lo compensò di tanta fede, guidando il suo piccone sugli scantinati del palazzo dei discendenti di re Atreo, nei cui sarcofaghi furono ritrovati gli scheletri, le maschere d'oro, i gioielli e il vasellame che si ritenevano esistiti solo nella fantasia di Omero. E Schliemann telegrafò al re di Grecia: ''Maestà, ho ritrovato i vostri antenati''. Poi, ormai sicuro del fatto suo, volle dare il colpo di grazia agli scettici del mondo intero e, sulle indicazioni di [[Pausania]], andò a Tirinto e vi disseppellì le ciclopiche mura del palazzo di Proteo, di Perseo e di [[Andromeda|Andròmeda]]. (cap. 2, pp. 19-20, 2004)
*Schliemann morì quasi settantenne nel 1890, dopo aver sconvolto tutte le tesi e le ipotesi su cui si era basata sino ad allora la ricostruzione della preistoria greca, tesa ad esiliare Omero e Pausania nei cieli della pura fantasia. (cap. 2, p. 20, 2004)
*Ma ora, dopo le scoperte del tedesco matto, non abbiamo più il diritto di mettere in dubbio la realtà storica di Agamennone, di Menelao, di [[Elena]], di [[Clitennestra]], di Achille e di Patroclo, di Ettore e di Ulisse, anche se le loro avventure non sono state esattamente quelle che Omero ha descritto, facendoci sopra la cresta. Schliemann ha arricchito la storia e impoverito la leggenda, di alcune decine di personaggi di primissimo piano. Grazie a lui alcuni secoli, che prima erano nel buio, sono entrati nella luce, anche se è quella incerta della primissima alba. Ed è solo per mano a lui che possiamo esplorarla. (cap. 2, p. 21, 2004)
*Senza dubbio gli [[achei]], a differenza dei pelasgi, furono terrieri, tant'è vero che fino alla guerra di Troia imprese per mare non ne azzardarono, e ogni volta che lo trovavano si fermavano. Essi non tentarono di mettere il piede nemmeno nelle isole più vicine al continente, e tutte le loro capitali e cittadelle erano nell'interno. La Grecia, sotto di loro, si limitava al Peloponneso, all'Attica e alla Beozia; mentre per le popolazioni pelasgiche della civiltà micenea, ch'erano marinare, essa inglobava anche tutti gli arcipelaghi dell'Egeo. (cap. 3, ''Gli Achei'', p. 25, 2004)
*[[Diogene di Sinope|Diogene]], che aveva la lingua lunga, disse che la religione greca era quella cosa per cui un ladro che sapeva bene l'Avemaria e il Paternoster era sicuro di potersela cavar meglio, nell'al di là di un galantuomo che li aveva dimenticati. Non aveva torto. La [[Religione dell'antica Grecia|religione]], in Grecia, era soltanto un fatto di procedura, senza contenuto morale. Ai fedeli non si chiedeva la fede né si proponeva il bene. S'imponeva solo il compimento di certe pratiche burocratiche. E non poteva essere diversamente, visto che di contenuto morale gli stessi {{sic|dèi}} ne avevano ben poco e non si poteva certo dire che fornissero un esempio di virtù. (cap. 7, Zeus e famiglia, p. 54, 1992)
*Anche [[Pisistrato]] era aristocratico e di famiglia ricca. Ma aveva capito che la [[democrazia]], una volta instaurata, è irreversibile e va sempre a sinistra. (cap. 15, ''Pisistrato'', p. 98)
*Pisistrato, invece di cinquanta uomini, ne arruolò e armò quattrocento, s'impadronì dell'Acròpoli, e proclamò la dittatura. In nome e per il bene del popolo, si capisce, come tutte le dittature. (cap. 15, p. 91, 2004)
*La stragrande maggioranza degli ateniesi, dopo averlo a lungo osteggiato e tenuto in gran sospetto, si erano sinceramente affezionati a Pisistrato che aveva dalla sua un'arma formidabile: la simpatia. (cap. 15, pp. 92-93, 2004)
*Il tiranno Pisistrato seppe sfuggire a tutte le tentazioni del potere assoluto, meno una: quella di lasciare il «posto» in eredità ai figli, [[Ippia (tiranno)|Ippia]] e [[Ipparco (tiranno)|Ipparco]]. L'amor paterno gl'impedì di vedere con la consueta chiarezza che i totalitarismi non hanno eredi e che quello suo si giustificava soltanto come una eccezione alla democrazia per assicurarle ordine e stabilità. Peccato. (cap. 15, p. 95, 2004)
*Pisistrato era morto nel 527 avanti Cristo. Ventun anni dopo, cioè nel 506, troviamo uno dei suoi due figli, da lui designati a succedergli, Ippia, alla corte del re di Persia, [[Dario I di Persia|Dario]], per suggerirgli l'idea di muover guerra contro Atene e la Grecia tutta. I grandi uomini non dovrebbero mai lasciare né vedove né eredi. Sono pericolosissimi. (cap. 16, ''I persiani alle viste'', p. 103)
*Questo Ippia non aveva debuttato male, dopo che suo padre fu calato nella fossa. Era un giovanotto sveglio che, a furia di stare accanto al babbo, ne aveva imparato molte malizie, e alla politica aveva passione, a differenza di suo fratello Ipparco che invece s'interessava soltanto di poesia e di amore, in modo che fra i due non c'erano nemmeno pericolose rivalità. Eppure, a procurare i guai che condussero alla caduta della dinastia, fu proprio Ipparco. (cap. 16, p. 96, 2004)
*Ipparco ebbe la disgrazia d'inciampare in un bellissimo guaglione di nome Armodio, che un certo Aristogitone – aristocratico quarantenne, prepotente e geloso – considerava sua proprietà. Costui concepì l'idea di sbarazzarsi del rivale col pugnale e, per dare all'assassinio un'etichetta più pulita che lo rendesse popolare, pensò di estenderlo anche al fratello Ippia facendolo passare per «delitto politico» in nome della libertà e contro la tirannia. Organizzò in questo senso una congiura con altri nobili latifondisti e, in occasione di una festa, tentò il colpo, che andò bene solo a mezzo: Ipparco ci rimise la pelle, ma Ippia scampò. E da quel momento, un po' per rancore, un po' per paura di altri complotti, il figlio e l'allievo di Pisistrato, dittatore liberale indulgente e illuminato, diventò un ''tiranno'' autentico. (cap. 16, pp. 96-97, 2004)
*Lo scontento del popolo inferocì Ippia, che a sua volta inferocì il popolo. E quando il divorzio fra i due fu totale, i fuoriusciti, che frattanto si erano concentrati a Delfi, chiamarono in aiuto gli spartani, e insieme marciarono contro Atene. (cap. 16, p. 97, 2004)
*Ippia si rifugiò sull'Acròpoli coi suoi sostenitori. Ma, per mettere in salvo i suoi figlioletti, cercò di farli segretamente espatriare. Gli assedianti li catturarono e l'infelice padre, per salvar la vita a loro e a se stesso, capitolò e si avviò in volontario esilio. Non bisogna dimenticare che nelle sue vene scorreva tuttavia il sangue di Pisistrato, cioè di un uomo sempre pronto a sacrificare la posizione alla famiglia, ma mai disposto a rassegnarsi alla sconfitta. (cap. 16, p. 97, 2004)
*[[Milziade]] aveva capito qual era il debole dei [[Persia|persiani]]: essi erano bravi soldati individualmente, ma non avevano nessuna idea della manovra collettiva. E su questa puntò. A dar retta agli storici del tempo — che purtroppo erano tutti greci, — Dario perse settemila uomini, Milziade neanche duecento. (cap. 17, ''Milziade e Aristide'', p. 112)
*{{NDR|A Milziade}} sopravvisse [[Aristide]], le cui vicende purtroppo ci dimostrano che l'[[onestà]] in [[politica]] non trova sempre i suoi compensi e che la [[storia]], come le [[donna|donne]], ha un debole per i birbaccioni. (cap. 17, ''Milziade e Aristide'', p. 112)
*Nike, diventata ragazza, porta il [[peplo]] di lana, bianca o colorata, ma questa è l'unica scelta che le si lascia. Siccome è confinata in casa, non può nemmeno far quella di un ragazzo che le piace, e deve aspettare che il padre si metta d'accordo con un altro padre per combinare il matrimonio. (cap. 23, ''Una Nike qualsiasi'', p. 143, 2004)
*Quando il grande [[Mirone]], rincorbellito dalla vecchiaia, si vide arrivare in studio come modella Laìde<ref>Etera dell'antica Grecia, celebre per la sua bellezza.</ref>, perse la testa e le offrì tutto ciò che possedeva purché restasse la notte. E siccome essa rifiutò, l'indomani il poveruomo si tagliò la barba, si tinse i capelli, indossò un giovanile [[chitone]] color porpora e si passò una mano di carminio sul viso. «Amico mio», gli disse Laìde, «non sperare di ottenere oggi ciò che ieri rifiutai a tuo padre». (cap. 23, ''Una Nike qualsiasi'', p. 150)
*{{NDR|[[Fidia]]}} Qualcosa, nel suo carattere, doveva farne un nemico degli uomini, visto che nessuno lo amava. Eppure egli non fu soltanto un grande scultore, ma anche un grandissimo maestro, che, oltre ad aver creato uno stile, ne fece anche una scuola, trasmettendone le regole ad allievi come Agoracrito e Alcamene, continuatori del «classico». (cap. 25, ''Fidia sul Partenone'', p. 165)
*Gli uomini non sanno apprezzare e misurare che la [[fortuna]] degli altri. La propria, mai. (cap. 25, ''Fidia sul Partenone'', p. 166)
==''Storia di Roma''==
===[[Incipit]]===
Non sappiamo con precisione quando a Roma furono istituite le prime scuole regolari, cioè «statali». Plutarco dice che nacquero verso il 250 avanti Cristo, cioè circa cinquecent'anni dopo la fondazione della città. Fino a quel momento i ragazzi romani erano stati educati in casa, i più poveri dai genitori, i più ricchi dai ''magistri'', cioè da maestri, o istruttori, scelti di solito nella categoria dei liberti, gli schiavi liberati, che a loro volta erano scelti fra i prigionieri di guerra, e preferibilmente fra quelli di origine greca, che erano i più colti.
===Citazioni===
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*Non ho scoperto nulla, con questo libro. Esso non pretende di portare "rivelazioni", nemmeno di dare una interpretazione originale della storia dell'Urbe. Tutto ciò che qui racconto è già stato raccontato. Io spero solo di averlo fatto in maniera più semplice e cordiale, attraverso una serie di ritratti che illuminano i protagonisti in una luce più vera, spogliandoli dei paramenti che fin qui ce li nascondevano. (introduzione)
*{{NDR|[[Numa Pompilio]]}} Quelle che più lo interessavano erano le questioni religiose. E siccome in questa materia ci doveva essere una grossa anarchia perché ognuno dei tre popoli {{NDR|etruschi, latini e sabini}} venerava i propri {{sic|dèi}}, fra i quali non si riusciva a capire chi fosse il più importante, Numa decise di mettervi ordine. E per imporlo, questo ordine, ai suoi riottosi sudditi, fece spargere la notizia che ogni notte, mentre dormiva, la ninfa Egeria veniva a visitarlo in sogno dall'Olimpo per trasmettergliene direttamente le istruzioni. Chi vi avesse disobbedito, non era col re, uomo fra gli uomini, che avrebbe dovuto vedersela, ma col Padreterno in persona. (Rizzoli 1959, cap. 3, ''I re agrari'', pp. 37-38)
*[[Tarquinio Prisco|Lucio Tarquinio]] e i suoi amici etruschi dovettero veder subito che profitto si poteva trarre da questa massa di gente, per la maggior parte esclusa dai comizi curiati, se si fosse potuta convincerla che solo un re forestiero come lui avrebbe potuto farne valere i diritti. E per questo l'arringò, promettendole chissà cosa, magari ciò che poi fece davvero. [...] Certamente ci riuscirono perché Lucio Tarquinio fu eletto col nome di Tarquinio Prisco, rimase sul trono trentotto anni, e per liberarsi di lui i ''patrizi'', cioè i «terrieri», dovettero farlo assassinare. Ma inutilmente. Prima di tutto perché la corona, dopo di lui, passò al figlio, eppoi a suo [[Tarquinio il Superbo|nipote]]. In secondo luogo perché, più che la causa, l'avvento della dinastia dei Tarquini fu l'effetto di una certa svolta che la storia di Roma aveva subìto e che non le consentiva più di tornare al suo primitivo e arcaico ordinamento sociale e alla politica che ne derivava. (RCS 2004, cap. 4, ''I re mercanti'', pp. 38-39)
*Questo secondo [[Tarquinio il Superbo|Tarquinio]], prima di rischiare il colpo, tentò di far deporre lo zio per abuso di potere. Servio si presentò alle centurie che lo riconfermarono re con plebiscitaria acclamazione (lo racconta [[Tito Livio]], gran repubblicano, dunque dev'esser vero). Non restava quindi che il pugnale, e Tarquinio lo usò senza troppi scrupoli. Ma il respiro di sollievo che trassero i senatori, coi quali si era alleato, rimase loro in gola, quando videro l'uccisore sedersi a sua volta sul trono d'avorio senza chieder loro permesso, come avveniva a quei buoni vecchi tempi ch'essi speravano di restaurare. Il nuovo sovrano si mostrò subito più tirannico di quello che aveva spedito all'altro mondo. E infatti lo ribattezzarono «il Superbo» per distinguerlo dal fondatore della dinastia. (RCS 2004, cap. 4, ''I re mercanti'', pp. 42-43)
*Non sappiamo quasi nulla di [[Lars Porsenna|Porsenna]]. Ma dal modo come si condusse, dobbiamo dedurre che alle doti del bravo generale doveva accoppiare quelle del sagace uomo politico. Egli si rese conto che negli argomenti di [[Tarquinio il Superbo|Tarquinio]] c'era del vero. Ma prima d'impegnarsi, volle essere sicuro di due cose: che il Lazio e la Sabina erno davvero pronti a schierarsi dalla sua parte, e che nella stessa Roma c'era una «quinta colonna» monarchica pronta a facilitargli il compito con un'insurrezione. (RCS 2004, cap. 5, ''Porsenna'', p. 49)
*Da quell'anno 508 in cui fu fondata la repubblica, tutti i monumenti che i romani innalzarono un po' dappertutto portarono sempre la sigla SPQR che vuol dire: ''Senatus PopuluSque Romanus'', cioè «il Senato e il popolo romano». Cosa fosse il Senato, già lo abbiamo detto. Viceversa non abbiamo ancora detto cos'era il popolo, che non corrispondeva affatto a ciò che noi intendiamo con questa parola. In quei lontani giorni di Roma esso non comprendeva «tutta» la cittadinanza, come avviene oggi, ma soltanto due «ordini», cioè due classi: quella dei «patrizi» e quella degli ''equites'' o «cavalieri». (RCS 2004, cap. 6, ''SPQR'', p. 54)
*Tutti i dittatori della Roma repubblicana, meno uno, furono patrizi. Tutti, meno due, rispettarono i limiti di tempo che furono loro imposti. Uno di essi, [[Lucio Quinzio Cincinnato|Cincinnato]], che, dopo soli sedici giorni di esercizio della suprema carica, tornò spontaneamente ad arare il campo coi buoi, è passato alla storia coi colori della leggenda. (RCS 2004, cap. 9, ''La carriera'', p. 85)
*Negli ultimi tempi {{NDR|[[Cesare]]}} si era spinto anche più in là: aveva imposto che tutte le discussioni che si svolgevano in quel solenne e aristocratico consesso venissero registrate e pubblicate giorno per giorno. Così nacque il primo giornale. Si chiamò ''[[Acta Diurna|Acta diurna]]'', e fu gratuito, perché, invece di venderlo, lo affiggevano ai muri in modo che tutti i cittadini potessero leggerlo e controllare ciò che facevano e dicevano i loro governanti. L'invenzione fu d'immensa portata perché sancì il più democratico di tutti i diritti. Il Senato, che traeva prestigio anche dalla sua segretezza, fu così sottoposto alla pubblica opinione, e non si riebbe mai più da questo colpo. (RCS 2004, cap. 24, ''Cesare'', p. 214)
*Se riuscirò ad affezionare alla storia di Roma qualche migliaio di italiani, sin qui respinti dalla sussiegosità di chi gliel'ha raccontata prima di me, mi riterrò un autore utile, fortunato e pienamente riuscito. (introduzione)
*Sull'esattezza di quel che [[Tito Livio|Livio]] riferisce facciamo le nostre riserve, specie là dov'egli mette in bocca ai suoi personaggi interi discorsi che somigliano più a Livio che a loro. La sua è una storia di eroi, un immenso affresco a episodi, e serve più a esaltare il lettore che a informarlo. [[Roma]], a dargli retta, sarebbe stata popolata soltanto, come l'Italia di Mussolini, da guerrieri e navigatori assolutamente disinteressati, che conquistarono il mondo per migliorarlo e moralizzarlo. Gli uomini, secondo lui, sono divisi in buoni e cattivi. A Roma c'erano solamente i buoni, e fuori di Roma solamente i cattivi. Anche un grande generale come [[Annibale]] diventa, sotto la sua penna, un comune mariuolo. Ciò non toglie che la storia di Livio, costata cinquant'anni di fatiche a un autore che si dedicò soltanto ad essa, resti un gran monumento letterario. Forse il più grande fra quelli, piuttosto mediocri, eretti sotto il segno di [[Augusto]]. (cap. 30, ''Orazio e Livio'')
*Può darsi che [[Dione Cassio]] e [[Svetonio]], nel loro odio per la monarchia, abbiano un po' calcato la mano. Ma matto, [[Caligola]] doveva esserlo davvero. (cap. 31, ''Tiberio e Caligola'')
*[[Vitellio]], quando fu catturato nel suo nascondiglio, dove, tanto per cambiare, banchettava, fu trascinato nudo per la città con un laccio al collo, bersagliato di escrementi, torturato con ponderata lentezza, e alla fine gettato nel Tevere.<br>Questa città che si divertiva al fratricidio, questi eserciti che si ribellavano, questi imperatori che venivano subissati di sterco pochi giorni dopo essere stati coperti di osanna: ecco cos'era diventata la capitale dell'Impero. (Rizzoli 1959, cap. 37, ''I Flavi'', pp. 415-416)
*Purtroppo la pace, per ottenerla, bisogna essere in due a volerla. (cap. 37, ''I Flavi'')
*Era la prima volta, nella storia di Roma, che una guerra si combatteva in nome della religione. Ma fu la Croce che vinse. E il Tevere, trascinando verso la foce i cadaveri di [[Massenzio]] e dei suoi soldati che lo ingombravano, sembrò che spazzasse via i residui del mondo antico. (cap. 46, ''Costantino'')
*Il papa che più contribuì a rassodare l'organizzazione in questi primi difficili anni fu [[Papa Callisto I|Callisto]], che molti consideravano un avventuriero. Dicevano che, prima di convertirsi, aveva fatto i quattrini con sistemi piuttosto equivoci, era diventato banchiere, aveva derubato i suoi clienti, era stato condannato ai lavori forzati ed era fuggito con un inganno. Il fatto che, appena diventato papa, proclamasse valido il pentimento per cancellare qualunque peccato, anche mortale, ci fa sospettare che in queste voci un po' di verità c'è. Comunque, fu un gran papa, che stroncò il pericoloso scisma d'[[Ippolito di Roma|Ippolito]] e affermò definitivamente l'autorità del potere centrale. (RCS 2004, cap. 46, ''Costantino'', p. 367)
*Le rivoluzioni vincono non in forza delle loro idee, ma quando riescono a confezionare una classe dirigente migliore di quella precedente. E il [[Cristianesimo]] era riuscito proprio in questa impresa. (cap. 47, ''Il trionfo dei cristiani'')
*[[Costantino]] fu uno strano e complesso personaggio. Faceva gran scialo di fervore cristiano, ma nei suoi rapporti di famiglia non si mostrò molto ossequente ai precetti di Gesù. Mandò sua madre Elena a Gerusalemme per distruggere il tempio di Afrodite che gli empi governatori romani avevano elevato sulla tomba del Redentore, dove, secondo Eusebio, fu ritrovata la croce su cui era stato suppliziato. Ma subito dopo mise a morte sua moglie, suo figlio e suo nipote. (cap. 47, ''Il trionfo dei cristiani'')
*Come tutti i grandi Imperi, quello romano non fu abbattuto dal nemico esterno, ma roso dai suoi mali interni. (cap. 51, ''Conclusione'')
*Una religione conta non in quanto costruisce dei templi e svolge certi riti; ma in quanto fornisce una regola morale di condotta. Il [[paganesimo]] questa regola l'aveva fornita. Ma quando Cristo nacque, essa era già in disuso, e gli uomini, consciamente o inconsciamente, ne aspettavano un'altra. Non fu il sorgere della nuova fede a provocare il declino di quella vecchia; anzi, il contrario. (cap. 51, ''Conclusione'')
*Il dispotismo è sempre un malanno. Ma ci sono delle situazioni che lo rendono necessario. (cap. 51, ''Conclusione'')
===[[Explicit]]===
Mai città al mondo ebbe più meravigliosa avventura. La sua storia è talmente grande da far sembrare piccolissimi anche i giganteschi delitti di cui è disseminata. Forse uno dei guai dell'Italia è proprio questo: di avere per capitale una città sproporzionata, come nome e passato, alla modestia di un popolo che, quando grida «Forza Roma!», allude soltanto a una [[Associazione Sportiva Roma|squadra di calcio]].
==''XX Battaglione eritreo''==
===[[Incipit]]===
Sono letterato. E, a parte il brutto e il meschino di quella parola, il mio mestiere m'innamora. Mi sono sforzato tanti anni, per compiacere a qualcuno o a qualcosa, di tradire questo mio istinto. Ma non ce l'ho fatta. E non ce la fo nemmeno ora, soldato in Africa, in piena guerra. Ma non lo dico per presentare il conto. E a chi, poi? Lo dico per un fenomeno di narcisismo: perché mi garba contemplarmi in questo gesto di fedeltà al mestiere, che poi vuol dire fedeltà a me stesso.
===Citazioni===
*Essere [[Àscari|ascaro]] vuol dire, press'a poco, avere un blasone; vuol dire avere tre lire al giorno, più un'indennità vestiario, più un'indennità farina, più un'indennità carne; vuol dire avere un ''tarbush'' e una fascia coi colori del battaglione; vuol dire soprattutto avere un fucile. La gente di questo Paese segue una logica sistematica semplice e dritta: l'umanità si divide in due categorie: gli armati che sono i forti, i disarmati che sono i deboli. Al culmine della gerarchia sociale sta il possessore di fucile, il guerriero: che è tanto più importante quanto più elevato è il suo grado e quanto è maggiore la sua anzianità. (p. 25)
*[[Pietro Toselli|Toselli]]. Questo nome non ha in Italia la risonanza che ha qui. Toselli non è un uomo, è una leggenda: non solo alla cronaca, ma sfugge anche alla storia. È rimasto nei canti di questa gente, nelle sue memorie e anche nelle sue speranze. Pur ieri mi diceva il vecchio Sciumbasci, reduce di Adua e ora capopaese di Digsa, che «le cose che si sanno sono molto meno di quelle che non si sanno» e che «il fatto è questo: che il corpo del maggiore Toselli non era più sul campo dopo la battaglia». Su quello che ne sia avvenuto le opinioni sono discordi, ma nessuno crede che il maggiore sia morto. (pp. 35-36)
*Appollaiato ai suoi piedi, nascosto fra il verde tenero degli eucalipti, stava [[Alessandro Pirzio Biroli|Pirzio Biroli]]. Il suo nome era mormorato con circospezione dagli [[Àscari|ascari]] disseminati fra le rocce di Mai Egadà a Saganeiti, da Agordar ad Assab, a Cheren, ad Adi Ugri, ad Adi Caieh. Raramente lo si vedeva e sempre a cavallo. Accanto a lui cavalcava Chiarini, la piccola ombra fedele, il fantasma sorto una notte da un roveto della conca di Adua. Chiarini, settantenne, pallido, non scompariva nell'alone magico che Pirzio, il buon gigante, suscitava intorno. (pp. 87-88)
*Poi arrivava anche lui, [[Alessandro Pirzio Biroli|Pirzio]] il leone, altissimo, quadrato, col profilo calmo incorniciato dalla folta criniera. Il cavallo, domo dai suoi ginocchi di ferro, caracollava senza un tentativo di ribellione. Dalla sella pendevano, di qua e di là, due aquile colossali, abbattute in volo dal moschetto infallibile di Pirzio. Nessuna tromba sonava l'attenti al suo ingresso. Non ce n'era bisogno. Tutti, nel quartiere, sentivano come per miracolo la sua presenza e restavano ischeletriti. Pirzio non se n'accorgeva: era uno di quegli uomini pei quali gli uomini sentono rispetto per istinto e che passano attraverso la vita come attraverso un'eterna parata, fra due file di bipedi schiaffati meccanicamente sull'attenti. Gli [[Àscari|ascari]] ebbero ragione quando lo battezzarono «il Leone»: non aveva bisogno di ruggire perché il largo gli si facesse automaticamente intorno. (pp. 88-89)
===[[Explicit]]===
Vorremmo ristare dopo la guerra? Il mondo è così visto che nessun limite precisa al desiderio. Italiani, continuate ad aver fame anche dopo aver mangiato. Questa guerra è per noi come una bella lunga vacanza dataci dal Gran Babbo in premio di tredici anni di banco di scuola. E, detto fra noi, era ora.
==Citazioni su Indro Montanelli==
*A leggerlo sembrerebbe un disordinatore di professione: sempre pronto a mugugnare, sempre a prendersela con qualcuno. Poi però, quando si tratta di scendere sul pratico, ci consiglia di turarci il naso e di andare a votare per l'Ordine. vallo a capire. ([[Luciano De Crescenzo]])
*Amo Indro Montanelli, ma non i suoi emuli. I polemisti per posa non mi piacciono, non li ritengo utili. Ma lui non era un polemista fine a se stesso, come tanti dei suoi presunti eredi. Era piuttosto, come da titolo di una sua fortunata rubrica, controcorrente. Non si curava delle convenienze, dei vantaggi che gli sarebbero derivati nel seguire l'onda di [[pensiero]] prevalente. Aveva la sua visione delle cose, sempre originale e spesso esatta. Io credo che dire quel che si pensa premi sempre. Montanelli lo faceva, e andava a letto tranquillo. ([[Fabio Genovesi]])
*C'è davvero qualcosa di singolare nel modo in cui è venuta formandosi la memoria della Repubblica, nel modo in cui tale memoria è stata ed è elaborata dalla cultura ufficiale del Paese. Per molti decenni, ad esempio, a quanto accaduto dal 1943 al '45 fu vietato dare il nome che gli spettava, il nome cioè di [[Guerra civile in Italia (1943-1945)|guerra civile]]. Parlare di guerra civile era giudicato fattualmente falso, e ancor di più ideologicamente sospetto. Bisognava dire che quella che c'era stata era la resistenza, non la guerra civile; di guerra civile parlavano e scrivevano, allora, solo i reduci di Salò, i nostalgici del regime e qualche coraggioso giornalista o pubblicista di rango come Indro Montanelli, che mostravano così da che parte ancora stavano. Le cose andarono in questo modo a lungo. Finché, all'inizio degli anni Novanta, come si sa, uno storico di sinistra, [[Claudio Pavone]], scrisse un libro sul periodo 1943-'45 che si intitolava precisamente ''Una guerra civile'': solamente da allora tutti abbiamo potuto usare senza problemi questa espressione, ben inteso non cancellando certo la parola resistenza. ([[Ernesto Galli della Loggia]])
*È uno che riesce a spiegare agli altri quello che non capisce nemmeno lui. ([[Mario Missiroli]])
*È vero che ha cambiato parere politico più volte, ma sempre perché profondamente preoccupato per le sorti del paese. Ma Indro ha cambiato parere sempre meno di quei giornalisti che da Lotta Continua sono passati a Comunione e Liberazione per approdare infine a dirigere quotidiani di Stato. Senza contare tutti coloro che da stalinisti o maoisti sono diventati prima antimarxisti e ora clintoniani: Montanelli ragiona, loro vogliono avere sempre ragione. ([[Fausto Gianfranceschi]])
*Indro è naturalmente inclinato, direi quasi condannato a vedere più i ''tics'' degli uomini che le loro qualità e nessuno come lui fa più uso, nei suoi ritratti, dell'acido prussico. ([[Eugenio Montale]])
*{{maiuscoletto|Indro Montanelli}}. L'Italia dei Luoghi Comuni. ([[Marcello Marchesi]])
*Io mi sono limitato ad adottare la sua formula giornalistica. Ma l'ho realizzata meglio perché mi sono sempre esposto, ci ho messo la faccia. Lui invece era come Veltroni: "Sì, ma anche". Non si schierava nettamente, il suo editoriale era così in chiaroscuro che alla fine non capivi mai se fosse chiaro o scuro. Il che non significa che non resti il migliore di tutti noi. Ho venduto più di lui solo perché a me la gente non fa schifo. ([[Vittorio Feltri]])
*Mi sono sentito in imbarazzo per lui, e il mio primo pensiero è stato il rifiuto – «no, povero Montanelli» – quando all'ingresso dei giardini di via Palestro mi sono trovato davanti alla sua statua, al punto che ho pensato che ci sono vandali che distruggono e vandali che costruiscono, e che anzi, per certi aspetti, il vandalismo che crea è ben peggiore, perché tenta di disarmarti con le sue buone intenzioni. Dunque era di mattina, molto presto, e i giardini erano vuoti, al sole. Ebbene in questo vuoto, la statua mi è apparsa all'improvviso: una figurina in gabbia che non ha niente a che fare con Montanelli, se non perché lo offende anche fisicamente, lui che era così "verticale", e che ci invitava a buttare via «il grasso» e la retorica monumentale. Il giornalista che ogni volta si ri-definiva in una frase, in un concetto, in un aforisma, in una citazione, è stato per sempre imprigionato in una scatola di sardine. Perciò ho provato il disagio che sempre suscita il falso, la patacca, la similpelle che non è pelle, perché non solo questo non è Montanelli, come ci ha insegnato Magritte che dipinse una pipa e ci scrisse sotto "questa non è una pipa". Il punto è che questa non è neppure una statuta di Montanelli, ma di un montanelloide in bronzo color oro, che ha la presunzione ingenua e goffa di imprigionare il Montanelli entelechiale, il Montanelli che era invece l'asciuttezza, era il corpo più "instatuabile" del mondo, troppo alto, troppo energico, troppo nervoso, incontenibile nello spazio e nel tempo com'è l'uomo moderno, che è nomade e ha un'identità al futuro. Era il più grande nemico delle statue il Montanelli che sempre ci sorprendeva, fascista ma con la fronda, conservatore ma anarchico, con la sinistra ma di destra, un uomo di forte fascino maschile che tuttavia non amava raccogliere i trofei del fascino maschile, ingombrante ma discreto, il solo che nella storia d' Italia abbia rifiutato la nomina a senatore a vita perché, diceva, «i monumenti sono fatti per essere abbattuti», come quello di Saddam, o di Stalin o di Mussolini. Come si può fare una statua ingombrante e discreta? Come si può fare un monumento all'antimonumento? ([[Francesco Merlo]])
*Montanelli comprò una sposa ragazzina di 11-12 anni. In realtà non possiamo sapere con precisione l'età perché nei villaggi africani non si registravano le nascite. Ma la comprò, questo lo sappiamo. E la violentò più volte. sappiamo anche questo, è stato lui a raccontare che lei non voleva. [...] Da italiano Montanelli avrebbe potuto riconoscere i segni di quella crudeltà e discostarsene. Non lo fece perché condivideva evidentemente quella cultura patriarcale. Perché non mettere al posto della sua statua quella di una donna della Resistenza? In Italia vorrei vedere più statue di donne partigiane. ([[Maaza Mengiste]])
*Montanelli disprezzava la borghesia che difendeva, e ammirava i comunisti che attaccava. Era convinto che la rivolta di Budapest si dovesse a operai che volevano il vero socialismo; mentre fu una rivolta nazionalista e antisovietica. ([[Enzo Bettiza]])
*Montanelli è il campione di indipendenza dalla politica, anche se sono arrabbiato con lui perché mi ha insegnato regole di comportamento anacronistiche, che nel giornalismo odierno non valgono più. ([[Daniele Vimercati]])
*Montanelli ha sempre avuto una componente di destra. È stato un uomo di destra come fascista, uomo di destra come sostenitore dei governi dc sia pure turandosi il naso. [...] Adesso è un uomo di destra qualunquista, ma sempre di destra. ([[Ugo Intini]])
*Montanelli, un misantropo che cerca compagnia per sentirsi più solo. ([[Leo Longanesi]])
*Recentemente sono stato insignito del Premio Montanelli alla carriera che dovrebbe essermi consegnato a ottobre a Fucecchio, a meno che nel frattempo non mi sia revocato per indegnità, sempre in nome della libertà di informazione. Sono certo che il vecchio Indro non avrebbe condiviso nemmeno un fonema del mio necrologio sul Mullah {{NDR|Omar}}, ma sono altrettanto certo che non si sarebbe mai sognato di bloccarlo. Caso mai ci avrebbe riso su, considerandolo una provocazione, anche se provocazione non era. Perché Montanelli era un vero liberale. Quando i liberali esistevano ancora. ([[Massimo Fini]])
*Sa spalmare una così giusta misura di miele sull'orlo del nappo avvelenato che prepara per questo o per quello, che spesso la vittima muore senza accorgersene, ingannata dai soavi licori. ([[Paolo Monelli]])
*Scalfari e Montanelli direttori all'antica, padroni, mattatori che ricordano gli Scarfoglio, i vecchi direttori dell'ottocento che non solo incrociavano la penna ma anche la spada in una rissa continua con tutt ([[Ugo Intini]])
*Si può raccontare la [[storia]] in forma lieve, senza essere troppo ponderosi, rispettando tuttavia le fonti e la verità storica. Montanelli era molto bravo a scrivere, ma in fondo ne sapeva poco, gli piaceva gigioneggiare, sprofondava nell'anacronismo. Oggi ci si è accorti che, nel raccontare la storia, essere rigorosi ed essere divertenti non è conflittuale. ([[Alessandro Barbero]])
*So solo che Montanelli è fatto così: un maestro di giornalismo che ogni tanto s'impenna con qualcuna delle sue bizzarrie. ([[Giorgio Bocca]])
*Una volta, parecchi anni fa, Indro Montanelli, dicendosi disgustato della morbidezza e della mollezza della [[Democrazia Cristiana]], che ammorbidiva, incorporava, estenuava e alla fine innocuizzava qualsiasi opposizione, togliendole ogni soddisfazione e dignità, mi mostrò una fotografia, incastonata in una cornicetta d'argento, che teneva, a mo' di santino, come altri fanno con le immagini della madre o della moglie e dei figli, sulla sua scrivania, al «Giornale». Con sorpresa vidi che si trattava di Stalin. «Con questo ci sarebbe stato gusto, a battersi», disse. ([[Massimo Fini]])
*Ognuno può pensarla come vuole, ma quando si passa dalla cronaca alla storia è necessario mantenere un giusto approccio ed essere oggettivi sui valori della persona. Indro Montanelli è stato forse il più autorevole giornalista che l’Italia ha avuto nel ventesimo secolo. La Toscana penserà ad azioni per valorizzarlo. ([[Eugenio Giani]])
===[[Enzo Biagi]]===
*A Indro Montanelli devo molto: intanto, l'idea che chi conta è il pubblico. Poi la necessità di essere chiari, di far anche fatica, perché chi legge non ha voglia di impegnarsi troppo, e solo se uno si chiama [[James Joyce|Joyce]] può essere difficile.
*Montanelli se n'è sempre fregato delle critiche, io molto meno, ho un carattere permaloso, spesso non ho resistito alla tentazione di rispondere a chi mi attaccava. Indro mi sgridava, diceva a mia moglie di tenermi calmo, che non ne valeva la pena, che erano tutte bischerate. [...] Per lui il buon risultato era il sorriso di un passante, l'oste che gli trovava il tavolo. Qualcuno si chiedeva che cos'avesse di speciale. A pensarci bene, niente. Scriveva degli articoli che erano letti e dei libri che si vendevano.
*Non è una gran notizia che Indro e io non abbiamo mai fatto parte del coro, ma fu una grande notizia la spiegazione che ne diede Berlusconi: "Biagi e Montanelli hanno invidia del mio successo". La prima cosa che mi venne in mente fu: "Sai che risate si starà facendo Indro adesso". Poi mi dissi che c'era poco da ridere.
==Note==
<references/>
==Bibliografia==
*Indro Montanelli, ''Qui non riposano'', Marsilio, 1982 (1945).
*Indro Montanelli, ''Pantheon minore'' (incontri), Longanesi e C., Milano, 1950. {{NoISBN}}
*Indro Montanelli, ''Gli incontri'', Rizzoli, Milano, 1967. {{NoISBN}}
*Indro Montanelli, ''Storia dei greci'', Rizzoli, Milano, 1992. ISBN 8817115126
*Indro Montanelli, ''Storia dei greci'', RCS Quotidiani, Milano, 2004. ISBN 1-129-08505-8
*Indro Montanelli, ''Storia di Roma'', Longanesi, Milano, 1957; Rizzoli, Milano, 1959. {{NoISBN}}
*Indro Montanelli, ''Storia di Roma'', RCS Quotidiani, Milano, 2004. ISBN 1-129-08505-8
*Indro Montanelli, ''L'Italia giacobina e carbonara (1789-1831)'', Rizzoli, Milano, 1971. {{NoISBN}}
*Indro Montanelli, ''L'Italia del Risorgimento (1831-1861)'', terza edizione, Rizzoli, Milano, 1972. {{NoISBN}}
*Indro Montanelli, ''L'Italia dei notabili (1861-1900)'', Rizzoli, Milano, 1973. {{NoISBN}}
*Indro Montanelli, ''L'Italia di Giolitti (1900-1920)'', Rizzoli, Milano, 1974. {{NoISBN}}
*Indro Montanelli, ''L'Italia in camicia nera (1919-3 gennaio 1925)'', Rizzoli, Milano, 1976.
*Indro Montanelli, ''Dante e il suo secolo'', Rizzoli, Milano, 1974. {{NoISBN}}
*Indro Montanelli, ''I protagonisti'', Rizzoli, Milano, 1976. {{NoISBN}}
*Indro Montanelli, ''Contro Corrente'', Editoriale Nuova, Milano, 1978. {{NoISBN}}
*Indro Montanelli, ''Controcorrente, 1974 – 1986'', Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1987. ISBN 8804300558
*Indro Montanelli, ''Il testimone'', TEA, Milano, 1993. ISBN 8878194182
*Indro Montanelli, Mario Cervi; ''L'Italia del Novecento'', BUR, Milano, 1998. ISBN 8817860147
*Indro Montanelli, ''Soltanto un giornalista'', BUR, Milano, 2003. ISBN 8817107042
*Indro Montanelli, ''Le stanze'', BUR, Milano, 2004. ISBN 8817004707
*Indro Montanelli, ''I conti con me stesso'', a cura di [[Sergio Romano]], Rizzoli, Milano, 2010. ISBN 8817028202 ([http://books.google.it/books?id=fuh--fZGHMcC&printsec=frontcover Anteprima su Google Libri])
*Indro Montanelli, ''Ricordi sott'odio'', Milano, Rizzoli, 2011, ISBN 978-88-17-04963-4
*Indro Montanelli, ''Indro al Giro. Viaggio nell'Italia di Coppi e Bartali. Cronache del 1947 e 1948'', a cura di Andrea Schianchi, Collana Saggi italiani, Milano, Rizzoli, 2016. ISBN 978-88-1708-969-2
*Paolo Granzotto, ''Montanelli'', Bologna, Il Mulino. ISBN 88-15-09727-9
==Voci correlate==
*[[Colette Rosselli]]
*[[Indro Montanelli e Roberto Gervaso]]
*[[Indro Montanelli e Mario Cervi]]
*[[Indro Montanelli e Marco Nozza]]
*''[[Il generale Della Rovere]]'' (film 1959)
==Altri progetti==
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===Opere===
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[[Categoria:Drammaturghi italiani]]
[[Categoria:Giornalisti italiani]]
[[Categoria:Saggisti italiani]]
[[Categoria:Commediografi italiani]]
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Giuni Russo
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Ibisco
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[[File:Giuni-1.png|thumb|Giuni Russo]]
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'''Giuni Russo''', pseudonimo di '''Giuseppa Romeo''' (1951 – 2004), cantante italiana.
*A testa ci voli pi cantari. No a vuci! Ci sono degli artisti che non hanno molta voce ma fanno dei pezzi mirabili.<ref>Citato in ''[http://guide.supereva.it/franco_battiato/interventi/2004/09/175474.shtml]''.</ref>
*C'è stato un momento della mia vita e della mia carriera in cui mi ero seduta. Ho chiamato la mia produttrice e Maria Antonietta Sisini e le ho detto: non possiamo ridurci così, non può essere questa la vita: viviamo in perenne affanno e non siamo felici. Così mi sono messa a cercare. Ho scoperto Ermete Trismegisto e la tavola smeraldina. La teosofia, Steiner. Ho letto un sacco di cose, ma stringi, stringi, mi mancava qualcosa: il ceppo principale. L'ho trovato con santa Teresa d'Avila. Grazie a lei e a Edith Stein sono diventata un po' carmelitana. Erano i primissimi anni Novanta.<ref>Citato in''[http://www.informusic.it/old/giunirusso.htm]''.</ref>
*Ho fatto pace col mio male. Solo così sono riuscita a fare un'operazione dopo l'altra. Ma nonostante la fede ho avuto paura. Ho urlato, pianto e litigato, anche col crocifisso. Alla fine però ho accettato la malattia. In ginocchio.<ref>Citato in''[http://www.informusic.it/old/giunirusso.htm]''.</ref>
*Ho proposto e lavorato sulla "musica di confine" con arie da camera, citazioni che spaziavano dal jazz al blues: un lavoro di cesello che lasciò perplessa la mia casa d'incisione.<ref>Citato in ''[http://guide.supereva.it/franco_battiato/interventi/2004/09/175474.shtml]''.</ref>
*Il futuro è in movimento. Ciò che mi aspetta è nella mia anima e nella musica alla quale mi abbandono come esperienza totale: senza confine.<ref>Citato in''[http://www.kwmusica.kataweb.it/kwmusica/pp_scheda.jsp?idContent=121578&idCategory=2028]'', 14 settembre 2004 ).</ref>
*La certezza l'ho avuta a nove anni, dopo avere visto mia sorella cantare in uno chalet a Palermo. Ma in cuor mio lo sapevo già da qualche anno: il sogno della mia vita era cantare. Qualunque cosa. Fino alla morte. Da bambina mi piaceva ripetere "A me piace cantare", accompagnando le parole con un gesto delle braccia verso l'alto. Non sapevo perché. L'ho capito da adulta: il canto per me è una cosa sacra, un gesto rivolto al cielo. Un dono di Dio che guarisce l'anima.<ref>Citato in''[http://www.informusic.it/old/giunirusso.htm]''.</ref>
*Non esistono confini, la [[musica]] è musica e il futuro è in movimento.{{c}}
*Stamattina mi ha telefonato Franco Battiato, mi ha detto: "Dimentica la graduatoria, è così irrilevante, e pensa alle bellissime cose che si stanno scrivendo su di te: questo sì che conta". Franco è un saggio – le dico – bisogna ascoltarlo.<ref>Citato in ''[http://www.vocidivine.altervista.org/giuni_russo.htm]'', ''Il Giornale'', 8 marzo 2003.</ref>
*Mi colpì la sua voce straordinaria, la vitalità con cui cantava, la sua potenza vocale che andava di pari passo con la sensibilità musicale. Un binomio difficile perché quando hai una voce potente di solito sei anche un po' grossolano. Ma lei era in grado di unire le nuances più raffinate. (Franco Battiato <ref>citato in ''[http://www.villachincana.it/villachincana/redazione-v-c/articoli-redazione/714-giuni-russo-una-grande-artista-siciliana.html]''.</ref>)
*Proprio oggi pensavo ai tempi in cui andavo in bicicletta a studiare canto, attraversando una città dai profumi speziati o dolci; i suoi giardini e le tante architetture arabeggianti. Volevo studiare anche pianoforte, che oggi suono da autodidatta, come la chitarra o la tromba, grazie ad un regalo che mi fece Louis Armstrong; ma il canto è la mia vita. Vivo per cantare!<ref>Citato in ''[http://guide.supereva.it/franco_battiato/interventi/2004/09/175474.shtml]''.</ref>
*Quando smisi di fare canzonette, ho fatto un disco di arie da camera e concerti con "I Pomeriggi Musicali" e altri. Ho sentito l'esigenza di svolgere un percorso spirituale; la donna si faceva delle domande: la vita non può essere questa! Momenti terribili fin quando non mi sono imbattuta nei testi di Teresa D'Avila che ha rapito il mio cuore. Mi ha aiutata a cercare Dio e a trovarlo. Teresa D'Avila dice delle cose che solamente chi la legge può comprendere o anche Giovanni della Croce che cito nell'album. Resto una cantante e non uso la mia spiritualità a fini di business.<ref>Citato in ''[http://guide.supereva.it/franco_battiato/interventi/2004/09/175474.shtml]''.</ref>
*Volevano una canzonetta radiofonica. Gli ho risposto che non ho canzonette nel cassetto e non ne cerco. Se devo fare la fame, per non cedere a compromessi, la farò. La mia forza è questa: non avendo marito né figli ai quali pensare posso vivere con poco. E così mi concedo il lusso, perché ormai è un lusso, di essere un'artista libera.<ref>Citato in''[http://www.informusic.it/old/giunirusso.htm]''.</ref>
== Citazioni tratte da canzoni ==
=== ''Energie'' ===
'''Etichetta''': CGD e Warner Music Italia, 1981
*''Per le strade mercenarie del [[sesso]] | che procurano fantastiche illusioni | senti la mia pelle come è vellutata | ti farà cadere in tentazioni | Per regalo voglio un harmonizer | con quel trucco che mi sdoppia la voce | Quest'estate ce ne andremo al mare | per le vacanze.'' (da ''Un'estate al mare'', n. 9)
=== ''Giuni'' ===
'''Etichetta''': Bubble/Records – Ricordi, 1986
*''Mia madre non lo deve sapere non lo deve sapere che | voglio andare ad [[Alghero]] | in compagnia di uno straniero | su spiagge assolate | mi guardi in silenzio | con languide occhiate''. (da ''Alghero'', n. 1)
==Citazioni su Giuni Russo==
*Ricordo la gavetta, anni e anni di gavetta durante i quali vagavamo. Per un lungo periodo eravamo state a Roma, alla ricerca della strada giusta da intraprendere. Poi, però, Giuni mi aveva detto: «Senti, questi romani sono un po' lenti, torniamo a Milano». [...] Così eravamo tornate alla nostra cara città, dove siamo cresciute. Ma, a parte questo, l'aspetto importante delle canzoni che ho scritto con Giuni è la spontaneità: alcune sgorgavano come dal cielo, non so come spiegarlo, potrei parlare dello Spirito Santo che soffia dove vuole; su altre magari ci lavoravamo un po' di più, riprendevamo in mano una strofa, delle parti, ma sempre in una maniera molto naturale, senza troppi ripensamenti. ([[Maria Antonietta Sisini]])
*La notte a volte mi svegliava e mi diceva: «Dobbiamo musicare questa donna {{NDR|[[Teresa d'Avila|Santa Teresa d'Ávila]]}}, è meravigliosa», e io: «Figurati, è del 1500, io non riesco». Andò avanti così fino a quando, un giorno, in macchina, la sento cantare una poesia della stessa d'Ávila. Ecco come nascevano le canzoni di Giuni, l'ispirazione arrivava d'un tratto. In quel momento non avevamo matite né registratori, per cui, per paura di scordarsi la melodia che le era venuta in mente, continuò a cantare fino a casa, dove potemmo registrarla. ([[Maria Antonietta Sisini]])
== Voci correlate ==
*[[Franco Battiato]]
*[[Maria Antonietta Sisini]]
==Altri progetti==
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===Opere===
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[[Categoria:Cantanti italiani]]
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Successo
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Danyele
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Citazioni sul '''successo'''.
*A quanto pare nessuno ha pensato che, se l'esistenza è assurda, una brillante riuscita non vale più di un fallimento. È solo più piacevole. Anzi, nemmeno: credo che essere coscienti renda il successo amaro, mentre la mediocrità spera sempre in qualche cosa. ([[Muriel Barbery]])
*Anche il successo è un appuntamento: trovarsi al tempo giusto nel punto giusto, cosa non da poco. Ciò vuol dire infatti comprendere la lingua nella quale la fortuna ci rivolge la parola. Ora come può, chi nella sua vita non ha mai udito questa lingua, giudicare la genialità di chi ha successo? Egli non ne ha la benché minima idea. Per lui tutto va considerato un [[caso]]. Ma non gli passa per la mente che quel «caso» rappresenta nella grammatica della fortuna quello che è nella nostra il verbo irregolare, e cioè la traccia inafferrata di una forza originaria. ([[Walter Benjamin]])
*Aver ragione è una ragione in più per non aver successo. ([[Nicolás Gómez Dávila]])
*C'è una prima fase in cui ovviamente, quando sei ancora un outsider, sei una promessa e in genere riscuoti simpatia; poi quando hai successo ed è un successo che arriva dal niente, piaci a quasi tutti. Dopo, cambia. Dopo, qualsiasi cosa io facessi, c'era sempre una parte di gente che diceva: a) non è più quello di una volta, oppure b) sempre la stessa roba. ([[Luciano Ligabue]])
*Che cos'è il successo? Una forza segreta e indefinibile, chiaroveggenza, prontezza, la convinzione di influire sui moti della vita col solo fatto della nostra esistenza... La fede nell'arrendevolezza della vita in nostro favore... Fortuna e successo sono in noi; bisogna tenerli saldamente, intimamente. ([[Thomas Mann]])
*Chi ha avuto successo non ode che gli applausi. Per il resto è sordo. ([[Elias Canetti]])
*Ci vuole buonsenso, nella vita, ci vuole giudizio; e io ho sempre pensato che il successo è importante ma, se dietro non c'è la famiglia, diventa pericoloso. ([[Virna Lisi]])
*Coloro ai quali per la prima volta arride il successo impazziscono perché non sanno padroneggiare la loro gioia. ([[Tito Livio]])
*Dicono che per avere successo serva più la determinazione che il talento. (''[[Glee (prima stagione)|Glee]]'')
*È il successo che a volte può trasformarti in un malvestito solitario senzatetto che si rispecchia nel lucido vetro della lussuosa vetrina di uno dei più grandi e famosi negozi di costosissimi abiti alla moda in un inverno newyorkese. ([[Carlo Zannetti]])
*È indubbio che chi ha raggiunto il successo vive in un mondo diverso. ([[Charlie Chaplin]])
*E non è solo il successo che insegna – il successo è il maestro degli stolti – ma anche la strategia razionale. ([[Tito Livio]], attribuita a [[Quinto Fabio Massimo Verrucoso|Quinto Fabio Massimo]])
*{{NDR|«[...] più hai successo, più puoi scegliere e meno sembra si possa scegliere»}} È vero: diventa un meccanismo che subisci. Più sali i gradini, più hai cose da difendere, posizioni raggiunte, occasioni che ti paiono irrinunciabili, un po' come alzarsi dal tavolo del Casinò mentre stai vincendo i milioni. E il tuo ego nel frattempo diventa una pianta rampicante che si attorciglia intorno ai primati, che si attorciglia intorno agli amici. Ti senti come l'impero romano, con la sensazione che in ogni momento una provincia stia andando a fuoco assediata dai barbari, e bisogna mandare le legioni per riconquistarla. Se non stai attento, non ti fermi mai. ([[Marracash]])
*Gli individui che incontrano il maggior successo (e non solo con le donne) solitamente sono forti dentro e cortesi fuori. ([[Piero Angela]])
*Ha avuto successo colui che ha vissuto bene, ha riso spesso e amato molto; chi si è guadagnato il rispetto di persone intelligenti e l'amore dei bambini piccoli; chi ha trovato il suo posto e ha portato a termine il suo compito; chi ha lasciato il mondo meglio di come l'ha trovato, grazie a un papavero coltivato, a una poesia perfetta o a un'anima salvata; chi ha saputo apprezzare la bellezza della Terra e non ha mai mancato occasione di esprimerla; chi ha cercato sempre il meglio negli altri e ha dato loro il meglio di sé; colui la cui vita è stata una fonte di ispirazione, il cui ricordo è una benedizione.<ref>Una versione simile a questa citazione viene [[citazioni errate|erroneamente attribuita]] a [[Ralph Waldo Emerson]]: «Ridere spesso e di gusto; ottenere il rispetto di persone intelligenti e l'affetto dei bambini; prestare orecchio alle lodi di critici sinceri e sopportare i tradimenti di falsi amici; apprezzare la bellezza; scorgere negli altri gli aspetti positivi; lasciare il mondo un pochino migliore, si tratti di un bambino guarito, di un'aiuola o del riscatto da una condizione sociale; sapere che anche una sola esistenza è stata più lieta per il fatto che tu sei esistito. Ecco, questo è avere successo.»</ref> ([[Bessie Anderson Stanley]])
*Ho sempre pensato che per avere successo nella vita, in ogni campo, sia importante una piccola percentuale di sogni e di talento, una parte di follia, ma che più del 90 per cento del successo e della realizzazione sia dovuto allo studio, al lavoro, alla pianificazione e al rinnovamento continuo. ([[Arrigo Sacchi]])
*Il successo alla moda si ottiene con la pubblicità e si paga con la prostituzione alla folla. Invertendo l'ordine dei fattori il successo non cambia, diventa forse più duraturo, perché "sofferto". Il successo ottenuto col merito e pagato con l'indifferenza annoia il grosso pubblico e, da qualche tempo in qua, anche gli altri. ([[Ennio Flaiano]])
*Il successo che più c'invidiano è quello che abbiamo meritato. ([[Roberto Gervaso]])
*Il successo dipende da se stessi. ([[Giuseppe Moscati]])
*''Il successo è come una Ferrari: | bisogna mantenere il turbo.'' ([[Ghali]])
*''Il successo è considerato più dolce | da coloro a cui mai arrise.'' ([[Emily Dickinson]])
*Il successo è deformante: rilassa, inganna, ci rende peggiori. Al contrario, l'[[insuccesso]] è formativo: ci rende stabili, ci avvicina alle nostre convinzioni, ci fa ritornare a essere coerenti. ([[Marcelo Bielsa]])
*Il successo è l'abilità di passare da un fallimento all'altro senza perdere il tuo entusiasmo. (erroneamente attribuita a [[Winston Churchill]])
*Il successo [...] è sempre visto come un furto a danno dei [[mediocrità|mediocri]]. ([[Michele Serra]])
*Il successo è uguale all'illusione moltiplicato per il quadrato della fatica. ([[Gianni Monduzzi]])
*Il successo fa scandalo. Lo [[scandalo]] fa successo. ([[Marcello Marchesi]])
*Il successo fa venire in prima linea l'imbecillità. ([[Andrea Camilleri]])
*Il successo implica la persistenza, l'abilità di non arrendersi al fallimento. ([[Martin Seligman#Imparare l'ottimismo|Martin Seligman]])
*Il successo in America non è paragonabile al successo in nessun altro posto. (''[[Frost/Nixon - Il duello]]'')
*Il successo non è niente. Il successo è l'altra faccia della persecuzione. E poi il successo è sempre una cosa brutta per un uomo. ([[Pier Paolo Pasolini]])
*Il successo non è una cosa che puoi accordare prima. Per me il numero degli spettatori non è importante quanto ciò che trasmetti loro. È la differenza che c'è tra popolarità e successo. La prima svanisce, il secondo resta. ([[Francesco Venditti]])
*Il successo non è uno dei nomi di [[Dio]]. ([[Martin Buber]])
*Il successo non ti fa comprare né l'amore né la salute quindi, ahimè, serve a poco. ([[Sarah Maestri]])
*Il successo porta cattivi consigli. Induce persone intelligenti a credere di non poter sbagliare ed è una guida inaffidabile per il futuro. ([[Bill Gates]])
*Il successo sta a dimostrarti che hai fatto delle cose valide, è una sorta di riconoscimento per tutte le fatiche, i sacrifici che si fanno [...]. Ma il successo è anche un amico con il quale non è semplice convivere. È troppo facile lasciarsi andare, montarsi la testa. ([[Sebastiano Nela]])
*L'uomo che nella vita ha più successo dei suoi simili è colui che sa individuare presto e con chiarezza la propria meta e ne fa l'oggetto costante delle sue energie. ([[Edward Bulwer-Lytton]])
*La conquista del successo può costarti la vita: molti personaggi famosi, per «arrivare» hanno consumato tutte le energie vitali lungo il percorso, cosicché al traguardo giunge soltanto il loro cadavere. Questo spiega la presenza di mummie in [[Televisione|TV]]. ([[Gianni Monduzzi]])
*La mia riuscita non significa vittoria mia, ma vittoria di tutto un partito di amici, stretti l'un l'altro. Oggi l'individuo non ha più alcuna probabilità di successo, se non quando avrà compreso che deve fare parte di una catena, il suo merito consiste solo nel sapere scegliere la catena, di cui deve divenire un anello. ([[Giuseppe Moscati]])
*La peggiore parte nell'avere successo è quella di trovare qualcuno che sia felice per te. ([[Bette Midler]])
*Lavorare con le persone giuste è la formula del successo. ([[Piero Angela]])
*Negli anni ho imparato che quando si tratta di successo, la coerenza è la chiave. Un duro lavoro costante che forse non ci piacerebbe fare oggi, ma per una ricompensa che ameremo domani. Guadagnatelo. Apprezzalo. ([[Dwayne Johnson]])
*Nella vita dobbiamo essere capaci di cogliere anche i momenti o le situazioni fortunate che ci si presentano. Il successo è vero che è figlio del talento ma anche della fortuna. ([[Benedetto Vigna]])
*Nessuno può garantire il successo in [[guerra]], può solo meritarlo. ([[Winston Churchill]])
*Niente ha successo come il successo. ([[Alberto Moravia]])
*Non c'è sentiero in discesa che porti al Successo con la S maiuscola, solo l'abisso fagocitante in cui ogni viandante decide la prossima mossa e si interroga sulle proprie motivazioni. E dunque segui il tuo spirito, ma sappi che insieme al brivido e alla soddisfazione di aver sfruttato appieno il tuo talento potrai scoprire i limiti della tua musica, così come i tuoi. ([[Bruce Springsteen]], ''[[Born to Run (autobiografia)|Born to Run]]'')
*Non ci sono segreti per il successo. È il risultato di preparazione, duro lavoro ed apprendimento dai fallimenti. ([[Colin Powell]])
*Non vi sia alcuna gloria nel vostro successo ma attribuite tutto a Dio con il più profondo senso di gratitudine. ([[Madre Teresa di Calcutta]])
*Non è facoltà dei mortali di comandare al successo; ma faremo di meglio, Sempronio: lo meriteremo. ([[Joseph Addison]])
*Non puntare al successo se lo desideri; fai soltanto ciò che ami e in cui credi, e il successo verrà naturalmente. ([[David Frost]])
*Nulla è più fallimentare del successo. ([[Gilbert Keith Chesterton]])
*Nulla retrocede come il successo. ([[Marshall McLuhan]])
*Nulla riesce meglio del successo, che è la calamita morale che tutto tira a sé. ([[Alexandre Dumas (padre)|Alexandre Dumas padre]])
*Prega il cielo di non avere successo, almeno il più a lungo possibile. Solo così potrai esprimerti completamente, e senza alcuna restrizione. ([[Gustave Moreau]])
*Qualcuno diceva: mi sono preparata tutta la vita al dopo-successo. Essere pronti al successo è molto più facile, bisogna tenere d'occhio il dopo. Una volta che arriva, il successo può andare via in qualsiasi momento: non bisogna dimenticarselo, altrimenti si soffre più del dovuto. ([[Valentina Romani]])
*Qualcuno ha detto che il successo appartiene già al passato, dunque non è da prendere troppo sul serio. Bisogna stare la gioco. È come se le persone si fidassero di te anche senza conoscerti, e questo è un vantaggio. Lo svantaggio è quando non rispettano certi momenti intimi tuoi. ([[Valentina Romani]])
*Quando il successo non ti entusiasma più, vuol dire che oramai te lo sei meritato. ([[Gianni Monduzzi]])
*Quando un'impresa ha sortito successo si dimenticano poi, in retrospettiva, le ansietà, le delusioni e gli errori costosi; non solo: si dimentica anche che non eravamo sicuri, allora, che avremmo poi vinto. Nella memoria cambia l'intera ''Stimmung'' e i nostri ricordi divengono come una storia che abbiamo già letto e di cui conosciamo il finale. Sapendo, ora, che le nostre paure erano illusorie, ricordiamo soltanto quel che appare come il nostro coraggio e la nostra abilità. ([[Richard Adams]])
*Se hai successo subito, dopo puoi fare come ti pare, altrimenti devi subire i consigli e le imposizioni di chi ti dice come devi fare e cosa devi fare. ([[Dario Argento]])
*Se morirò giovane, almeno non sarò annoiato dal mio stesso successo. ([[Samuel Butler]])
*Se seguite gioia e passione, allora si può parlare anche del successo, di questa parola che sembra essere rimasta l'unico valore nella nostra società. Ma cosa vuol dire avere successo? Per me vuol dire realizzare nella vita ciò che si è, nel modo migliore. E questo vale sia per il calciatore, il falegname, l'agricoltore o il fornaio. ([[Roberto Baggio]])
*Secondo me il successo lo si ottiene solo tramite ripetuti insuccessi. Infatti il successo rappresenta l'uno per cento del tuo lavoro, che risulta da un novantanove per cento chiamato fallimento. ([[Sōichirō Honda]])
*Sia detto alla sfuggita, il successo è una cosa piuttosto lurida; la sua falsa somiglianza col [[merito]] inganna gli uomini. ([[Victor Hugo]])
*Sono arrivato alla conclusione che il successo è quello che la società sventola davanti agli occhi di tutti per far credere che se uno s'impegna ce la fa, che, se uno se lo merita, può farcela con le sue sole forze: può avere successo, appunto. Tutto questo è ovviamente falso, questa società non è in grado di premiare tutti, non premia tutti quelli che lavorano e s'impegnano [...]. Però c'è una terribile implicazione in tutto questo: se ognuno è responsabile delle proprie fortune, allora ognuno è colpevole del proprio fallimento. Se guadagni poco, se sei disoccupato, se sei povero, è colpa tua perché non t'impegni, e quindi non te lo meriti. Questo non è solo un errore, è un orrore. Questa è un'ingiustizia spirituale che si aggiunge all'ingiustizia materiale. Come ci siamo arrivati? Come siamo arrivati a venerare il potere, i soldi, la bella vita? A considerarli lo scopo del vivere in società e a considerare la povertà come qualcosa di normale, qualcosa che inevitabilmente colpisce chi non lavora abbastanza o magari non ha i mezzi per raggiungere quel successo. Perché questa società non si scandalizza delle ingiustizie, invece di preoccuparsi del profitto e della crescita? È semplice, ha trionfato il punto di vista dei vincitori, dei ricchi e dei potenti, e sono stati dimenticati gli ultimi, dimenticati quelli che sono alla base della società, quelli che permettono all'economia di stare in piedi. Quelli che con il loro lavoro costruiscono la ricchezza di altri. ([[Cosmo (cantante)|Cosmo]])
*Sono convinta che un successo personale ha un valore tanto più grande quando diventa uno stimolo per gli altri. ([[Melissa Vargas]])
*Tutti amano il successo, ma detestano le persone che lo possiedono. ([[John McEnroe]])
*Tutti i successi iniziano con l'autodisciplina. Inizia con te. ([[Dwayne Johnson]])
*Ricordo che un grande attore un giorno mi domandò: «Ora che siamo arrivati, Charlie, che cosa abbiamo ottenuto?». «Arrivati dove?» risposi. ([[Charlie Chaplin]])
*Vi sono opinioni diverse su ciò che costituisce il «successo»; alcuni dicono il denaro, altri la posizione sociale, il potere, i risultati raggiunti, le onorificenze, e così via. Ma non tutte queste cose sono alla portata di ciascuno, né arrecano ciò che è il vero successo, cioè la felicità. ([[Robert Baden-Powell]])
==Note==
<references />
==Voci correlate==
*[[Fallimento]]
*[[Popolarità]]
*[[Sconfitta]]
*[[Vittoria]]
==Altri progetti==
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[[Categoria:Qualità sociali]]
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Giornalista
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[[File:Reporter from CN8 at the Petco gas explosion 20050304.jpg|thumb|Giornalista televisiva]]
Citazioni sui '''giornalisti'''.
==Citazioni==
*A [[Roma]] ci sono giornalisti con la “g” maiuscola e giornalisti organici, che fanno il tifo per le ipotesi care al loro editore. In questo caso non sono liberi. ([[Roberto Maroni]])
*– Ascolta! Stiamo per entrare nel mio posto di lavoro, va bene? Sta zitto finché qualcuno non ti rivolge la parola e andrà tutto bene! Gli unici giudicati peggio degli yankee sono gli sbirri e i giornalisti.<br />– Cosa avete contro i giornalisti?<br />– Quanto tempo hai? Sono dei figli di puttana che scriverebbero qualsiasi cosa pur di riempire il giornale! (''[[Hooligans (film 2005)|Hooligans]]'')
*C'è chi ha parlato di prostituzione intellettuale ma c'è una grande differenza tra una prostituta e certi giornalisti: ci sono cose che una prostituta non fa. Per questo esistono le escort. ([[Daniele Luttazzi]])
*Ci sono tre tipi di persone che corrono incontro ai [[disgrazia|disastri]] anziché scappare: i [[poliziotto|poliziotti]], i [[vigile del fuoco|vigili del fuoco]] e i giornalisti. ([[Rod Dreher]])
*Chi di voi vorrà fare il giornalista, si ricordi di scegliere il proprio padrone: il lettore. ([[Indro Montanelli]])
*Chi manda al diavolo un giornalista, lo manda a casa di suo nonno. Il divino poeta ha detto che il diavolo è il padre della menzogna, e noi siamo i figli della figlia.... capite. ([[Emilio De Marchi]])
*Colleghi giornalisti che avete dato ampio spazio a ciarlatani, cialtroni, imbroglioni, sedicenti sensitivi, cartomanti, ipnotisti, promotori di cure "alternative" con la scusa di "far sentire l'altra campana", compiacetevi. Avete fatto un grande lavoro.<br />Ora godetene i risultati. ([[Paolo Attivissimo]])
*''Dare e tôr quel che non s'ha | è una nuova abilità. | Chi dà fama? | I giornalisti. | Chi diffama? | I giornalisti. | Chi s'infama? | I giornalisti. | Ma chi sfama | i giornalisti? | Gli ozïosi, ignoranti, invidi, tristi.'' ([[Vittorio Alfieri]])
*Devo trovare un lavoro che mi consenta di tenere le orecchie aperte. E di non insospettire la gente... se voglio andare in posti pericolosi a fare domande. (''[[L'uomo d'acciaio]]'')
*Di tutti i giochi del mondo quello più universalmente popolare è il gioco della scuola. Si raccolgono sei bambini, facendoli sedere su un gradino, poi ci si mette a camminare avanti e indietro con un libro e un bastone. [...] È un gioco che non stanca mai, che non annoia mai. Soltanto una cosa guasta un po' quel gioco: la tendenza degli altri sei bambini a reclamare a gran voce il loro turno di tenere in mano il libro e il bastone. Secondo me, il motivo per cui il giornalismo è una professione che attrae tanta gente, a dispetto di tutti i suoi svantaggi, è questo: ogni giornalista è convinto dentro di sé di essere quel tal ragazzo che cammina avanti e indietro col bastone e il libro. Il governo, le classi sociali, le masse, la società, l'arte e la letteratura sono gli altri bambini seduti sullo scalino. Il giornalista li istruisce e li migliora. ([[Jerome K. Jerome]])
*Disprezzo i cosiddetti giornalisti che si servono dei blog come di una fonte credibile. Il fatto che riprendano e propaghino una voce senza fondamento, diffusa da una fonte anonima, mi sembra sia una deriva per la democrazia e un rischio per la nobiltà di un mestiere il cui stesso significato è l'integrità dell'informazione. ([[Carla Bruni]])
*Dunque voi dite di voler ''fare'' il giornalista. Cominciamo male. Si può ''fare'' il medico, l'ingegnere, l'avvocato. Non si ''fa'' il giornalista. Giornalisti si è o non si è. Il giornalismo – il vero giornalismo – non può essere né un mestiere né una professione. ([[Mario Borsa]])
*È ridicolo che ci siano dei giornalisti di sessant'anni che guardano a [[internet]] come al "mostro" perché non sanno accendere un [[computer]], ma verranno spazzati via loro dalla rivoluzione (tecnologica, ''ndr'') che sta arrivando, perché non la si può fermare. Nel '700 i luddisti in Inghilterra spaccavano le macchine, ma la [[rivoluzione industriale]] non si è fermata, così non si fermerà la tecnologia e chi non sarà in grado di usarla o miscelarla con la carta, chi non saprà adeguarsi ai nuovi linguaggi, verrà fatto fuori, come già sta accadendo. Il web sta portando alla ribalta figure di riferimento dal punto di vista giornalistico che sulla carta stampata non erano così brave, così come esistono giornalisti di "carta" fortissimi e autorevolissimi che oggi non lo sono, o lo sono meno, perché non hanno saputo unire anche l'aspetto tecnologico. Oggi un giornalista non può più essere solo uno [[scrittore]], ma dev'essere capace di stare sul web, stare in televisione, parlare in [[radio]], capire le diversità del linguaggio tra [[blog]] e articolo stampato. Insomma, o si ha la capacità di rimettersi in discussione o si è spazzati via. ([[Matteo Marani]])
*– E così da grande tu vuoi fare il giornalista. {{NDR|Arturo annuisce}} Ma tu lo sai che un giornalista non prende applausi, non c'ha amici tra gli amici, è considerato un rompiscatole, c'è sempre qualcuno che si lamenta per i suoi articoli...<br />– Però può scrivere quello che vuole.<br />– Eh no! È questo il problema... che alle volte sei costretto a scrivere quello che vogliono... e se non lo fai ti mandano allo sport, come al sottoscritto!<br />– Ah, ti piace lo sport?<br />– No, mi fa schifo! Vedi, capisci, ci vuole tenacia, capacità di sopportazione, forza d'animo, tu ce l'hai?<br />– Sì!<br />– Oh, bravo! E allora, Arturo, un bravo giornalista si vede nelle interviste. (''[[La mafia uccide solo d'estate]]'')
*Fare il giornalista ''free lance'', nella maggior parte dei casi, vuol dire scegliere di non avere padroni. È un tentativo continuo di stare lontano dalle lobby di redazione e dai protettori politici che condizionano le carriere. È il bisogno, in fondo, di esprimere una libertà fondamentale: ribellarsi ai soprusi (magari sbattendo la porta in faccia quando la pressione si fa insostenibile) e dire no ai compromessi con il potente di turno. ([[Enzo Di Frenna]])
*Ho sempre considerato il lavoro del giornalista politico un pesante dovere sociale. È come il mestiere dell'orafo: il nome dice "oro", ma in realtà la persona pulisce i liquami. Un lavoro piuttosto sgradevole: comunicare con uomini sgradevoli e poco interessanti come fonte di informazioni. ([[Elena Tregubova]])
*I giornalisti... ah! Un branco di analfabeti con la forfora sul collo e le pezze al sedere, che spiano dai buchi delle serrature e svegliano la gente nel cuore della notte per domandargli se hanno visto passare un bruto in mutande, che rubano alle vecchie madri le fotografie delle figlie violentate in Oak Park e tutto perché? Perché un milione di commesse e di mogli di camionisti ci piangono sopra. E poi... il giorno dopo la [[prima pagina]] serve per incartare un chilo di trippa. (''[[Prima pagina (film)|Prima pagina]]'')
*I giornalisti mi sembrano costituiti come gli Dei del Valhalla, che si facevano in pezzi ogni giorno, e che tutte le mattine si alzavano in perfetta salute. ([[Edgar Allan Poe]])
*I giornalisti non sanno niente di calcio. E se li chiudi in una stanza non riescono nemmeno a scrivere una lettera alla mamma. ([[César Luis Menotti]])
*I giornalisti sono come le [[Donna|donne]]: le amanti che non domandano niente sono quelle che costano di più. ([[Georges Clemenceau]])
*I giornalisti sono ignoranti, anzi devono esserlo, per non farsi sommergere dagli eventi e per conservare un po' di sana meraviglia verso la vita. In compenso, imparano in fretta ciò che non sanno. ([[Paolo Rumiz]])
*I giornalisti sono impermeabili a tutto. Arrivano sul cadavere caldo, sulla partita, a teatro, sul villaggio terremotato e hanno già il pezzo incorporato. Il mondo frana sotto i loro piedi, s'inabissa davanti ai loro taccuini e tutto quanto per loro è intercambiabile letame da tradurre in un preconfezionato compulsare di cazzate sulla tastiera. Cinici? No frigidi. ([[Carmelo Bene]])
*I giornalisti sono tutti uguali, fanno pressing, non hanno mezze misure. Dipende da noi. ([[Ronaldinho]])
*I giornalisti ti battono continuamente la mano sulla spalla: sempre alla ricerca del punto dove conficcare il pugnale più facilmente. ([[Robert Lembke]])
*– Il caso Martini è un sintomo, è una spia della situazione. Non si è mai chiesto perché ''Il Giornale'' riceve tante lettere? Perché per la gente comune questo assassinio è un simbolo dello sfacelo del Paese e la gente ha paura.<br>– Ma questa realtà bisogna spiegarla, raccontarla obiettivamente. Invece lei la distorce, se ne frega di passare sulla pelle e sulla testa della gente e di un caso qualsiasi ne fa un sintomo, come dice lei.<br>– D'accordo, io, ''Il Giornale'', provochiamo. La realtà non la raccontiamo obiettivamente. Ma quale obiettività, Roveda? [...] Lei vede il giornalista come un osservatore imparziale. Ebbene io le dico che questi osservatori imparziali mi fanno pena. Bisogna essere protagonisti, non osservatori. Siamo in guerra! La lotta di classe la facciamo anche noi! Non l'hanno inventata [[Marx]] e [[Lenin]]. (''[[Sbatti il mostro in prima pagina]]'')
*Il contributo probabilmente di maggior importanza per la falsificazione di tesi sociali false lo offre nella società aperta il giornalista libero. Egli è, per così dire, l'occhio, l'orecchio e la bocca dell'organismo sociale. ([[Peter Michael Lingens]])
*Il giornalista deve essere scomodo, deve essere un rompiscatole. ([[Daniele Vimercati]])
*Il giornalista è un testimone, cioè uno che le cose le racconta quando le vede. Bisogna muoversi, viaggiare. Il [[giornalismo]] da computer vede una realtà già filtrata, e la legge in questo modo. ([[Riccardo Cucchi]])
*Il giornalista italiano è ignorante; salvo belle e poche eccezioni. Dovrebbe conoscere le lingue straniere, la geografia, la storia antica e la moderna, le amministrazioni del nostro paese comparate con quelle degli altri, la statistica, i principii generali della legislazione, tenere il lettore informato di quanto avviene di più rilevante presso le altre nazioni, raffrontare il presente col passato e dedurre prevedimenti per l'avvenire, porgere intorno alle cose di momento che avvengono dentro o fuori un dilettevole e quotidiano ammaestramento. Ma egli non ha quelle cognizioni, né può ammaestrare altrui di ciò che non mai seppe imparare. Che cosa fare allora? Polemica, impreteribilmente polemica. ([[Michele Lessona]])
*Il grande torto dei giornalisti è di parlare solo dei [[libri]] nuovi, come se la verità fosse mai nuova. A me sembra che fino a quando non si siano letti tutti i libri antichi, non ci sia alcuna ragione di preferire i nuovi. ([[Montesquieu]])
*Il nostro è un mestiere strano, affascinante, incerto: ti assorbe del tutto. Sei sempre in giro: per cercare notizie o in viaggio. Siamo come gli allenatori di calcio, soggetti ai trasferimenti. [...] la vita della famiglia ne risente; e qualche volta può saltare. Ricordo che il mio primo Direttore diceva: per essere un buon giornalista, bisogna essere orfani, vedovi o scapoli. ([[Domenico Morace]])
*Il religioso annuncia la verità, il giornalista la ricerca. E se crede di averla trovata deve appurarla, non fidarsene subito. Il filo della verità è una necessità per il giornalista che racconta: cercare la ragione delle cose, vuol dire concentrarsi, analizzare, studiare, dare importanza alla parola che si sta usando. ([[Giovanni Floris]])
*In [[Italia]] fare il giornalista è un mestiere pericoloso se si vuole essere liberi e senza condizionamenti. La libertà dei giornalisti è sgradita al potere politico. ([[Roberto Saviano]])
*Io non sono mai stato un giornalista professionista, che vende la sua penna a chi gliela paga meglio e deve continuamente mentire, perché la menzogna entra nella qualifica professionale. ([[Antonio Gramsci]])
*L'arma del giornalista è la penna o la macchina da scrivere. L'arma del giornalista sotto vetro smerigliato è la bacchetta o la carta geografica. ([[Sergio Saviane]])
*L'errore è nel pensare che il giornalista debba specializzarsi in un solo argomento. È un male italiano. Bisogna interessarsi di tutto, farlo in maniera onesta, rimanendo fedeli alla propria natura senza ingannare lo spettatore. ([[Francesca Barra]])
*Ma andate all'inferno; laggiù cari colleghi ci incontreremo tutti, più tardi possibile. ([[Vittorio Feltri]])
*Ma che avete voi giornalisti? Vi appropriate delle tragedie e le diffondete come un'epidemia, costringete il mondo a subirle. (''[[The Ring (film 2002)|The Ring]]'')
*Ma tu lo sai che cosa deve fare un giornalista? Tu hai idea di che cosa è un giornalista? Secondo te il giornalista è uno che lecca il culo ai politici? È uno che dice che va tutto bene quando invece va tutto male? ([[Marco Travaglio]])
*Nei riguardi del regno minerale, il giornalista rassomiglia alla pietra, poiché non vi è scalpellino che non faccia saltare da lui una scheggia e non vi dia una martellata; deve avere tanti colori come il diaspro, poiché deve piacere a tutti; deve essere freddo come il marmo sotto ai piedi del magnate; deve essere dùttile come l'oro: d'argento non deve averne nemmeno il più lontano sentore; deve avere i piedi di piombo; deve servire come il bronzo per immortalare perfino le sciocchezze degli eroi; deve saldar tutto come lo stagno; deve possedere più vene d'una miniera, e più virtù di un'acqua termale. E, dopo tanto lavoro e tante qualità, deve saltare infine come l'acciaio quando cozza su cosa dura.<br>In una parola, il giornalista deve essere una cosa impossibile. ([[Mariano José de Larra]])
*Noi giornalisti vogliamo vedere proprio quello che non vogliono farci vedere... ([[Barbara Demick]])
*Non capisco perché i giornalisti cercano sempre di trovare una diversa prospettiva. Abbiamo avuto a che fare con molti giornalisti e tutti pensano di dover trovare assolutamente uno scoop! [...] Si dimenticano qual è il punto, si concentrano su qualcosa che non lo è. Costruiscono tutta la storia su qualcosa di marginale. ([[Anthony Kiedis]])
*Non me ne frega un cazzo dell'opinione di un giornalista, non mi interessa cosa possa pensare lui della mia band!... Certo, a chi non fa piacere una cazzo di recensione positiva, però non si può dipendere dalle opinioni altrui. E la maggioranza dei giornalisti che scrivono di musica sono dei poveracci. ([[Flea]])
*Non posso essere razionale quando parlo con i giornalisti, perché loro non sono persone razionali. ([[John McEnroe]])
*Non tutti i giornalisti italiani mentono. Ma una parte di noi, in epoche diverse, ha sempre mentito. Abbiamo mentito per conto del padrone del giornale, soprattutto quando l'interesse numero uno del padrone non era quello di vender notizie. Abbiamo mentito per riguardo al potere politico dominante. Abbiamo mentito per favorire l'opposizione. ([[Giampaolo Pansa]])
*Oggi certi giornalisti non escono mai dall'ufficio. Scrivono gli articoli navigando in internet. Ma non c'è alternativa: bisogna uscire! Quando dei giovani scrittori o giornalisti mi chiedono un consiglio, cosa che capita raramente, io rispondo sempre: "Esci!". ([[Tom Wolfe]])
*Per me il giornalista è colui che cerca la notizia e non chi ha ricevuto un patentino di pelle bordeaux nonostante una notizia in vita sua non l'abbia mai trovata. ([[Maurizio Belpietro]])
*Qualsiasi giornalista, perfino nel più democratico dei Paesi, deve essere sempre, per definizione, all'opposizione, semplicemente perché ha una funzione importantissima: esprimere gli interessi di chi il potere non lo detiene, e non ha la possibilità di esprimere pubblicamente la sua posizione. Il potere può senz'altro difendersi da solo: ha il suo apparato repressivo, l'esercito e un secondo esercito di giornalisti comprati e molti altri diffusori della propaganda ufficiale. Per questo la missione del giornalista, secondo la mia profonda convinzione, è quella di essere sempre non dalla parte degli offensori, ma dalla parte degli offesi, non dalla parte dei forti, ma dalla parte dei deboli. ([[Elena Tregubova]])
*Quando ho cominciato a fare il giornalista, il mondo sembrava una cosa remota, le notizie arrivavano lentamente e noi eravamo in grado di assorbirle. Non c'erano satelliti né dirette da luoghi lontani. Ora, invece, Idaho e Pakistan potrebbero essere uno accanto all'altro. L'intero globo si accende nei nostri monitor come sugli schermi delle città di tutta l'America, e questo ci cambia tutti. E tu ripeti a te stesso: "Sono un professionista, quindi sono in grado di trattare passioni e emozioni senza farmi intracciare dai miei sentimenti". Almeno questo è quello che ripeti a te stesso. (''[[La seconda guerra civile americana]]'')
*Quella del giornalista è la condizione ideale per osservare il cancro del [[razzismo]]. ([[Robert Fisk]])
*Quello che bisogna dire ai giornalisti giovani è proprio questo: fare il mestiere senza avere nessuna intenzione di uscirne, allora il mestiere è una cosa seria, altrimenti diventa un veicolo, uno strumento per altre cose. ([[Ugo Stille]])
*Questo vale per i giornalisti giovani. Non per tutti, certo, ma per molti sì. Sono ignoranti. Magari intelligenti, ma ignoranti. Nel senso che la scuola di questi anni gli ha insegnato poco. E da soli hanno imparato anche di meno. ([[Giampaolo Pansa]])
*Regola generale, per un giornalista, un misfatto esiste sempre e specialmente quando si accorge che non esiste. Questo processo del prete ha troppo interessato i nostri buoni lettori perché si possa ora disgustarli con un non farsi luogo a procedere. Noi abbiamo bisogno di galvanizzare il nostro morto, di farlo vivere oggi per ammazzarlo dimani, seppellirlo dopo, esumarlo più tardi, e ciò almeno fino alle prossime elezioni politiche, cioè fino a nuovi assassini politici. E perché non faremo tutto ciò con un morto, se lo facciamo sempre coi vivi? ([[Emilio De Marchi]])
*Ritengo un dovere dei giornalisti non porgere altro che i [[fatti]] ai loro lettori. ([[Mahatma Gandhi]])
*''Saltella da un politico ad un altro | il giornalista scaltro. | Ma il politicante, ch'è più furbo, | lo paga del disturbo.'' ([[Luigi Compagnone]])
*Sarebbe un guaio se l'inviato divenisse una razza in estinzione. L'alternativa è quella di schiacciare un bottone per ottenere tutte le informazioni. Ma è un'illusione quella di poter fare un reportage stando a tavolino, perché non senti l'odore delle cose. ([[Ettore Mo]])
*Se Cristo venisse oggi sulla terra, com'è vero che io vivo, non prenderebbe di mira i sommi sacerdoti, ecc. – ma i giornalisti. ([[Søren Kierkegaard]])
*Se il giornalista è cieco vede solo le ombre. Se il giornalista non è cieco vedrà anche le luci. ([[Giorgio Napolitano]])
*Se nelle battaglie politiche tu dovrai impugnare la penna e farti giornalista, scrivi sul suo tavolo di studio, incidi sul suo calamaio, dappertutto dove giunga il tuo occhio, tre sole parole: onestà, onestà e onestà. Innalza la massima sublime di illuminare l'opinione pubblica e di dirigerla; pensa al potere micidiale e salutare di quello strumento che innalza e uccide, che corrompe ed educa, che prostituisce e idealizza gli uomini, e che si chiama la penna del giornalista. ([[Edmondo De Amicis]])
*Se un giornalista dovesse scrivere solamente le cose alle quali crede, i giornali uscirebbero in bianco. ([[Pitigrilli]])
*– Sei una giornalista nell'animo.<br />– Origliare alle porte, correre dietro ai pompieri, svegliare la gente di notte per chiedergli che cosa pensa di Hitler o del delitto della sera prima? La so a memoria ormai tutta questa roba: siamo solo un branco di disperati alla caccia di ignobili avvenimenti di cronaca nera da ammannire alle casalinghe e alle dattilografe. (''[[La signora del venerdì]]'')
*Se uno sogna di fare il giornalista, deve avere prima di tutto una grande passione. E poi imparare a guardare la realtà con i propri occhi, senza lasciarsi guidare o condizionare dalle idee altrui. Imparare a capire le cose e ad esercitare un grande spirito critico, che è una cosa che dovrebbero avere tutti i giornalisti e non, cioè non essere mai supini o passivi di fronte alle cose e soprattutto conservare o ritrovare il senso e la capacità di indignarsi di fronte alle cose che non vanno, perché ormai passa tutto in una sovrana indifferenza. Mi piacerebbe vedere le persone tornare ad indignarsi di fronte alle cose non giuste. ([[Maria Grazia Capulli]])
*''Sono andato a confessarmi | in preda al mio tormento | «Padre, son giornalista | e del diavolo strumento». | Il buon confessore | benedicendo con la mano. | «Leggi per penitenza | l'Osservatore Romano».'' ([[Luigi Compagnone]])
*Siamo degli avvoltoi attratti dall'odore di carne putrefatta. (''[[American Horror Story]]'')
*Strano, c'è una cosa che tutti dimenticano: che io sono un reporter, non posso svignarmela come un vigliacco. (''[[Il prigioniero di Amsterdam]]'')
*Ti dirò in breve che cosa penso dei giornalisti: la mano di Dio, se affondasse nella melma, non riuscirebbe a innalzarne uno solo agli abissi della degradazione. (''[[Nulla sul serio]]'')
*Tocca al giornalista denunciare il tradimento dei letterati, e si capisce perché. Il giornalista conosce meglio il pubblico, e sente l'ondata del ribrezzo che sale ormai dal basso; sente lo spirito di rivolta che sta per sovrapporsi alla perplessità con cui, fino a oggi, erano sopportati gli eccessi e le prevaricazioni. Dal basso si comincia a capire che, per migliorare il mondo, non c'è alcun bisogno di ricoprirlo con lo sterco della società che si vuole, appunto, rinnovare. ([[Vladimiro Cajoli]])
*Tra i macellai si può certamente trovare della brava gente, ma una certa rudezza è inseparabile dal loro mestiere, fa parte della loro professione. Accade di peggio con l'essere giornalista: un certo grado di disonestà è inseparabile perfino dal più onesto giornalista. ([[Søren Kierkegaard]])
*Tutti i giornalisti dovrebbero essere portati al macero, insieme ai loro giornali! (''[[Sabrina (film 1954)|Sabrina]]'')
*Tutti i giornalisti sono, per via del mestiere che fanno, degli allarmisti: è il loro modo di rendersi interessanti. Essi somigliano in ciò a dei botoli che, appena sentono un rumore, si mettono ad abbaiare forte. Bisogna perciò badare ai loro squilli d'allarme solo quel tanto che non guasti la digestione. ([[Arthur Schopenhauer]])
*Un giornalista che debba opinioneggiare e gigioneggiare ogni giorno, che debba maneggiare quello strumento antiveritativo che è la tv, dove tutto o quasi si equivale ed intrattiene, insomma il tipo ideale di mentecatto dei nostri giorni, può ben avere nascosto in qualche parte del suo fegato, delle sue viscere, del suo psichismo, per non scomodare la parola cuore, un gusto non spento del significato delle cose e delle persone. Capita dunque a lui, come a molti altri che magari tendono a curare di più la forma e però anche un poco a rannicchiarsi nelle buone maniere, di tirar fuori quel gusto, che non è solo estetico o teorico, ma spirituale, e il gioco di fratello embrione, di sorella libertà o della doppia moratoria è fatto. Ti ritrovi sul fronte della sacralità della vita senza nemmeno sapere bene come ci sei arrivato. ([[Giuliano Ferrara]])
*Un giornalista deve essere prima di tutto un cronista, assolutamente un cronista. ([[Ettore Mo]])
*Un giornalista ''free lance'' assomiglia a un cane sciolto. ([[Enzo Di Frenna]])
*Un giornalista in buone condizioni di salute fisica e mentale non trova mai belli gli articoli di un altro, neppure se è suo figlio. Anzi, specialmente se è suo figlio. ([[Vittorio Zucconi]])
*Una donna ricca, di ritorno da un viaggio all'estero, sbarcò all'inizio di Kneedeep Street, e provava a camminare nel fango fino al suo albergo. «Signora», intervenne un poliziotto, «non posso permettere che si infanghi così calze e scarpe.» «Non importa, davvero», disse la donna ricca con un sorriso allegro. «Sarebbe un peccato, signora, non vede che davanti all'albergo c'è un'ininterrotta fila di giornalisti prostrati che muoiono dalla voglia di essere calpestati da lei?» «Se è così», disse lei, riparandosi in un portone e aprendo la valigia, «mi metterò gli stivali di gomma». ([[Ambrose Bierce]])
*Un giornalista non si deve schierare. I giornalisti hanno una funzione simile a quella dei giudici. ([[Mario Giordano]])
*Un vero giornalista spiega benissimo quello che non sa. ([[Leo Longanesi]])
*Vedi, molti giornalisti sono come me, sono pignoli, passano un sacco di tempo a controllare delle quisquilie come... come i fatti. (''[[Capricorn One]]'')
*{{NDR|In riferimento al proprio lavoro di giornalista di guerra}} Visto il mestiere che faccio, dovrei finire all'[[inferno]], dove troverei certamente storie particolari da raccontare. ([[Ettore Mo]])
===[[Karl Kraus]]===
*I giornalisti scrivono perché non hanno niente da dire, e hanno qualcosa da dire perché scrivono.
*Il giornalista è sempre uno che dopo sapeva tutto prima.
*Il giornalista è stimolato dalla scadenza. Scrive peggio se ha tempo.
*Non avere un pensiero e saperlo esprimere: è questo che fa di qualcuno un giornalista.
===[[Anna Stepanovna Politkovskaja]]===
*I giornalisti non "sfidano" l'ordine costituito, non è questo il loro ruolo. Descrivono soltanto quello di cui sono testimoni. È il loro dovere, così come è dovere di un medico curare un malato e dovere di un ufficiale difendere la patria. È molto semplice: la deontologia giornalistica ci vieta di abbellire la realtà.
*Il giornalista deve produrre reportage, servizi, interviste. E le lacrime che versa nell'una o nell'altra occasione non interessano, in fondo, nessuno. Descrivi quello che vedi, metti insieme dei fatti e analizzali. Punto e basta.
*Io non lotto per nessuna causa, sono solo una giornalista. E il compito del giornalista è semplicemente di informare su quello che succede.
*L'unico dovere di un giornalista è scrivere quello che vede.
==[[Proverbi italiani]]==
*Con l'[[inchiostro]], una mano può innalzare un furfante ed abbassare un galantuomo.
*I giornalisti lodano chi li paga, e mordono chi li disprezza.
*I giornalisti sono come i camaleonti: si nutrono d'aria.
*I giornalisti sono come le donne: dicono il vero, ma non lo dicono tutto intero.
*I giornalisti sono i bagatellieri della stampa.
*L'inchiostro è il mio campo, su cui posso scrivere valorosamente; la penna, il mio aratro; le parole, la mia semente.
*L'inchiostro è nero, e tinge le dita e la reputazione.
*Un giornalista è un brontolone, un censore, un consigliere dei sovrani, un tutore delle nazioni; e quattro [[Giornale|giornali]] ostili son più da temere di mille baionette.
==Bibliografia==
*Annarosa Selene, ''Dizionario dei proverbi'', Pan libri, 2004. ISBN 8872171903
==Voci correlate==
*[[Cronaca]]
*[[Cronaca nera]]
*[[Giornale]]
*[[Libertà di stampa]]
*[[Ordine dei giornalisti]]
*[[Stampa]]
==Altri progetti==
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[[Categoria:Giornalismo]]
[[Categoria:Professioni dell'informazione]]
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Schiavitù
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Spinoziano
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[[Immagine:Boulanger Gustave Clarence Rudolphe The Slave Market.jpg|thumb|upright=1.3|''Il mercato degli schiavi'' (G. Boulanger, 1886)]]
Citazioni sugli '''schiavi''' e la '''schiavitù'''.
==Citazioni==
*{{NDR|La schiavitù}} altro non è che lo sfruttamento da parte di pochi del lavoro di molti. ([[Lev Tolstoj]])
*Amici, badate che anche i servi sono uomini e hanno bevuto lo stesso [[latte]], come noi, e non vuol dire nulla se poi mala sorte li colse. ([[Petronio Arbitro]])
*C'è da dire che certe cose che noi consideriamo peccaminose una volta non lo erano. Una volta la Chiesa non condannava la schiavitù, per esempio (vedi [[Paolo di Tarso|san Paolo]], la lettera a Filemone). ([[Adriana Zarri]])
*''C'erano schiavi un tempo | oggetti di carne | animali con due piedi | che nascevano e morivano | servendo bestie con due piedi || Sì | c'erano schiavi un tempo | che in vita | li teneva la speranza | della libertà || Anni e anni sono passati | e ora | quegli schiavi non esistono più || Ma è nato | un nuovo genere di schiavi | schiavi pagati | schiavi saziati | schiavi che ridono | schiavi che vogliono | rimanere schiavi || Questo è il [[progresso]]'' ([[Alexandros Panagulis]])
*Che la schiavitù non sarebbe durata a lungo se fosse cosa contro natura, è un discorso valido per le cose naturali, cui è proprio seguire l'ordine immutabile dato da Dio: ma l'uomo, al quale è stata lasciata libera la scelta del bene e del male, contravviene assai spesso alla proibizione e sceglie il peggio contro la legge di Dio; e la risoluzione malvagia ha in lui tanto potere che passa in forza di legge ed acquista più autorità che non la natura stessa, si che non c'è empietà né malvagità, per grande che sia, che, a questa stregua, non possa venir stimata virtù e pietà. ([[Jean Bodin]])
*[[Cristo]] non disse nulla sulla schiavitù, in quanto sapeva che la schiavitù non sarebbe stata sradicata fin quando gli uomini non fossero stati apparentati sulla base dell'eguaglianza nella loro qualità di figli di Dio. ([[Fulton J. Sheen]])
*Dunque, è evidente che taluni sono per natura liberi, altri, schiavi, e che per costoro è giusto essere schiavi. ([[Aristotele]])
*È terribile quando un solo padrone ha molti schiavi. Ma è forse anche peggio quando un solo schiavo ha molti padroni. ([[Stanisław Jerzy Lec]])
*Gli schiavi non sono, generalmente parlando, fatti dai tiranni, ma bensì gli schiavi fanno i tiranni. ([[Ugo Foscolo]])
*I diritti politici nelle mani di un grande corpo di proprietari di schiavi sono i peggiori strumenti di tirannide mai forgiati per l'[[oppressione]] dell'umanità. ([[James Stephen]])
*I [[Figlio|figli]]... nascon per un atto d'amore... o così dovrebbe essere. E Dio vuole che crescano liberi e sani, idonei al lavoro e allo svago, adatti ad affrontare le gioie e le avversità. Insomma, completi. La schiavitù... la ''vera'' schiavitù consiste nell'esser privati della possibilità di crescere completi. I derelitti, i diseredati, gli indesiderati ''sono'' schiavi, anche se non se ne rendono conto. ([[Richard Adams]])
*Il commercio dei negri e le naturali conseguenze che ne derivano, si possono giustamente valutare come un'inesauribile riserva di ricchezza e di potere navale per questa nazione [...] il principio primo e il fondamento di tutto il resto, la molla principale che mette in movimento ogni ruota. ([[Malachy Postlethwayt]])
*Il giorno in cui i [[contadino|contadini]] saranno educati nel vero, i [[tiranno|tiranni]] e gli schiavi saranno impossibili sulla terra. ([[Giuseppe Garibaldi]])
*Il proprietario di schiavi si compra il lavoratore come si compra il cavallo. ([[Karl Marx]])
*Il sofisma di {{sic|Aristotile}}: «Lo schiavo merita di essere schiavo perché è incolto» è imposto come una verità, nel fatto, e con la violenza. ([[Henri Barbusse]])
*Io ho un sogno, che un giorno [...] i figli di coloro che furono schiavi e i figli di coloro che possedettero schiavi potranno sedere insieme al tavolo della fratellanza. ([[Martin Luther King]])
*Io non ho mai schiavizzato nessuno. I portoghesi non hanno mai messo piede in [[Africa]]. I neri venivano catturati dagli stessi neri. ([[Jair Bolsonaro]])
*L'adozione assoluta del principio per cui nessun uomo, rosso, nero o bianco che sia, può essere proprietà del suo simile. ([[Toussaint Louverture]])
*L'identità etnica di un popolo non costituisce un patrimonio originario e archetipico, ma è piuttosto una costruzione moderna che si è venuta creando nel corso di lotte interne e di sopraffazioni esterne. (''[[Storia dell'Africa (saggio)|Storia dell'Africa]]'')
*L'ingiustizia e le calamità, che hanno accompagnato tentativi precipitosi, costituiscono l'obiezione più grave contro i progetti di emancipazione {{NDR|dalla schiavitù}}.<br />Questa operazione non ha bisogno di essere portata a termine da una rivoluzione violenta che, scontentando tutti, distruggendo ogni proprietà, e collocando tutte le persone in una condizione per la quale non sono adatte, può produrre mali mille volte più grandi di tutti i benefici che ci si possono attendere. ([[Jeremy Bentham]])
*La riforma {{NDR|fautrice dello schiavismo}} ha un gran numero di giornali al proprio servizio, ma non un solo uomo. ([[Henry David Thoreau]])
*La schiavitù dei Negri non è una invenzione degli uomini bianchi. Come i Greci rendevano schiavi i Greci; come l'Ebreo spesso consentiva che l'Ebreo si facesse suo signore assoluto; come gli Anglo-Sassoni mercanteggiavano gli Anglo-Sassoni, così la schiatta dei Negri rendea schiavi i suoi propri fratelli. ([[George Bancroft (politico)|George Bancroft]])
*La schiavitù ed il commercio degli schiavi sono istituzioni più antiche che i ricordi della umana società; trovansi aver esistito dovunque il selvaggio cacciatore cominciò ad assumere le abitudini della vita pastorale od agricola; e se se ne eccettui l’Australasia, {{sic|sonosi}} estese ad ogni parte del globo. Furono esse in vigore appo tutte le nazioni dell'antichità. ([[George Bancroft (politico)|George Bancroft]])
*La schiavitù europea fu un ''nuovo'' tipo di schiavitù che produsse la crisi delle forme del potere tradizionale basato sulla discendenza e sulla coesione comunitaria. Gli europei, infatti, non catturavano le proprie vittime: erano i capi locali che procuravano i prigionieri da vendere come schiavi. Questa particolare articolazione dei legami sociali africani (che smentisce ogni tesi sulla presunta uniformità del primitivismo) spiega la lunga durata del fenomeno schiavile. <br>Dopo l'abolizione della tratta, infatti, la schiavitù in Africa rimane una realtà. Gli schiavi «da tratta» diventano gli schiavi «da capanna», ''onloso'', nel linguaggio locale: ''onloso'' significa «nascere nella capanna» e sono di proprietà del capo locale che E alloggia, li nutre e concede loro una moglie. Lo schiavo si riproduce ed è costretto a prestazioni di lavoro. Questi schiavi che non possono più essere venduti vanno a costituire una riserva di forza lavoro per il nuovo sfruttamento del suolo africano all'interno di quello che con un'espressione fin troppo gentile è stato definito il «commercio lecito». Tuttavia, la tratta lascia il suo segno: questa nuova forma di schiavitù all'interno delle società africane non garantisce quei seppur minimi diritti che erano consuetudinari prima dell'arrivo degli europei, come l'accesso alla terra e alle risorse in genere. (''[[Storia dell'Africa (saggio)|Storia dell'Africa]]'')
*La schiavitù non era stata eliminata affatto, era solo stata allargata fino a comprendere i nove decimi della popolazione. ([[Charles Bukowski]])
*La vera schiavitù è la condanna all'[[astensione]]: Tantalo e non Ercole. ([[Italo Svevo]])
*Lo schiavo comincia col reclamare giustizia e finisce per volere la sovranità. Ha bisogno di dominare a sua volta. ([[Albert Camus]])
*Molti contrasti e molte differenze separano e distinguono il mondo antico dal mondo moderno, ma nessuna è così saliente come l'esistenza normale e generale di una classe di schiavi, che costituisce la base ed il sostrato della società antica, ne sostenta, direttamente od indirettamente, gli elementi liberi e diviene perciò la ragione e la condizione di tanti altri contrasti e di tante altre distinzioni. ([[Ettore Ciccotti]])
*Nessuno è colpevole di essere nato schiavo. Ma lo schiavo al quale non solo sono estranee le aspirazioni alla libertà, ma che giustifica e dipinge a colori rosei la sua schiavitù [...], un tale schiavo è un lacchè e un bruto che desta un senso legittimo di sdegno, di disgusto e ripugnanza. ([[Lenin]])
*Nessuno è più schiavo di colui che si ritiene libero senza esserlo. ([[Johann Wolfgang Göethe]])
*Nessuno schiavo è più infelice di quello che mette al mondo figli destinati ad essere schiavi. ([[Esopo]])
*Noi siamo ancora al basso grado della semi-umanità, ovvero alla schiavitù. ([[Johann Gottlieb Fichte]])
*Non ci si deve stupire che la viltà dei popoli dei climi caldi li abbia resi quasi sempre schiavi e che il coraggio dei popoli dei climi freddi li abbia mantenuti liberi. È un effetto che deriva dalla sua causa naturale. ([[Montesquieu]])
*Non consegnerai al suo padrone uno schiavo che, dopo essergli fuggito, si sarà rifugiato presso di te. Rimarrà da te, in mezzo ai tuoi, nel luogo che avrà scelto, in quella città che gli parrà meglio. Non lo opprimerai. (''[[Deuteronomio]]'')
*Non è facile spiegare un cambiamento così profondo nell’etica di un popolo {{NDR|britannico}}. Si diceva, un tempo, che lo schiavismo venne bandito soltanto perché non era più redditizio, ma le prove sono tutte in senso contrario: in realtà venne abolito nonostante fosse ancora redditizio. ([[Niall Ferguson]])
*Non è nella guerra, e nemmeno nella violenza in generale, che bisogna cercare l'origine e la causa della schiavitù. La guerra diventa un possente strumento di schiavitù, quando le condizioni sociali, che l'hanno fatta sorgere e progredire, sviluppandosi anch'esse, sviluppano alla loro volta l'istituzione della schiavitù e moltiplicano gli schiavi. Con l'adozione sempre più estesa e progressiva de' metalli, col convertirsi dell'agricoltura di nomade in fissa, con l'incremento e lo specificarsi de' mestieri, col sorgere del commercio; con le condizioni insomma, che preparano e apportano la proprietà privata della terra e l'accumulazione della ricchezza e una struttura sociale più varia e distinta da maggiori contrasti, sorge sistematicamente e comincia ad avere sempre maggiore incremento la schiavitù; essa stessa mezzo potente di maggiore accumulazione della ricchezza e di più distinti contrasti sociali. ([[Ettore Ciccotti]])
*Non ha idea di come sia lavorare per qualcun altro, essere una specie di schiavo. Ma io le dico che gli schiavi non sono mai scomparsi in questo paese. Gli hanno solo dato un altro nome: "[[impiegato|impiegati]]". (''[[The Assassination]]'')
*Non vi è peggior schiavitù di quella che s'ignora. ([[Ignazio Silone]])
*Non vorrei essere uno schiavo, ma non vorrei neanche essere un padrone. Questo esprime la mia idea di democrazia. ([[Abraham Lincoln]])
*Nulla denota uno schiavo se non la dipendenza dalla volontà di un altro. ([[Algernon Sydney]])
*Ogni re deriva da una stirpe di schiavi ed ogni schiavo ha dei re tra i suoi antenati. ([[Platone]])
*Per essere padrone di se stesso uno deve essere schiavo del sé. ([[Natalie Clifford Barney]])
*{{NDR|«Possibile che ancora oggi dobbiamo sentire parlare di schiavitù? Perché?»}} Perché non pensiamo a quanto sia facile cascarci dentro. Pensiamo che sia un problema che riguarda gli altri ma, in realtà, se noi nelle relazioni togliamo l’amore, quello che resta è il potere; il potere è la vera alternativa all’amore nelle relazioni. Questo potere, a volte, diventa potere dell’uomo sull’uomo quindi schiavitù. ([[Gianmario Pagano]])
*Poveretti, forse non sapevano di farmi tanto male: loro erano i padroni, io ero la loro schiava. Come noi siamo abituati a fare il bene, così i negrieri facevano questo, perché era loro abitudine, non per cattiveria. ([[Giuseppina Bakhita]])
*Questo Paese {{NDR|gli [[Stati Uniti d'America]]}} rifiuta ancora di riconoscere d'essere una comunità costruita con il lavoro degli schiavi. ([[Michael Kimmel]])
*Quando penso all'antichità, il particolare che mi angoscia di più è che quelle centinaia di milioni di schiavi sulle cui spalle si è poggiata, generazione dopo generazione, la civilizzazione, non hanno lasciato alcuna testimonianza della loro esistenza. Non conosciamo neppure i loro nomi. Quanti nomi di schiavi conosciamo di tutta la storia della Grecia e di Roma? ([[George Orwell]])
*Se mai possiamo affermare che oggi la schiavitù è stata abolita, dobbiamo tale abolizione agli effetti pratici della scienza. ([[Albert Einstein]])
*Se una [[società]], il [[Brasile]] o gli [[Usa]], è stata schiavista per secoli, lo schiavismo permane nel suo organismo come un veleno. Lo puoi abolire per legge, ma dura per generazioni: i bianchi mantengono delle attitudini [[Razzismo|razziste]] e i neri restano in una posizione di sottomissione. ([[Olivier Guez]])
*Solo gli schiavi delle galere si conoscono, tuttavia noi facciamo certamente finta di "non conoscere" gli altri perché essi siano a loro volta costretti a non conoscerci. ([[Torquato Tasso]])
*Solo modo di conservare la propria dignità nella sottomissione forzata: considerare il capo come una cosa. Ogni uomo è schiavo della necessità, ma lo schiavo cosciente è molto superiore. ([[Simone Weil]])
*Un cavallo spinto fino al parossismo da un cavaliere armato di speroni dentati non era più schiavo di me alla violenta tirannia del mio temperamento. Un demone possedeva la mia anima, irritandola fino alla follia. Sentivo dentro di me la voce della coscienza; ma se le cedevo per un breve intervallo, era solo per essere strappato via, un momento dopo, da una sorte di turbine - trasportato sulla corrente di un'ira disperata - trastullo delle tempeste suscitate dall'orgoglio. ([[Mary Shelley]])
*Uno schiavo che non ha coscienza di essere schiavo e che non fa nulla per liberarsi, è veramente uno schiavo. Ma uno schiavo che ha coscienza di essere schiavo e che lotta per liberarsi già non è più schiavo, ma uomo libero. ([[Lenin]])
*Vi posso assicurare che, se mille, se cento, se dieci uomini, dei quali potrei fare i nomi – se dieci uomini ''onesti'' soltanto – sì, se ''un solo'' uomo <small>ONESTO</small>, in questo caso del Massachusetts, ''cessando di tenere degli schiavi'', si ritirasse seriamente da questa associazione, e fosse per questo rinchiuso nella prigione della contea, ciò significherebbe l'abolizione dello schiavismo in America. ([[Henry David Thoreau]])
===[[Domenico Losurdo]]===
*Non si tratta neppure del ritorno della schiavitù propria dell'antichità classica. Certo, già a Roma la schiavitù-merce aveva conosciuto un'ampia diffusione. E, tuttavia, lo schiavo poteva ragionevolmente sperare che, se non lui stesso, i figli o i nipoti avrebbero potuto conquistare la libertà e perfino una posizione sociale eminente. Ora, invece, la sua sorte si configura sempre più come una gabbia dalla quale è impossibile evadere. Nella prima metà del Settecento, numerose colonie inglesi in America varano norme che rendono sempre più difficile l'emancipazione degli schiavi.
*{{NDR|In [[John Locke|Locke]]}} la categoria del contratto può servire a spiegare solo la figura del ''servant'', mentre lo schiavo è tale in conseguenza del diritto di guerra (più esattamente della guerra giusta di cui sono protagonisti gli europei impegnati nelle conquiste coloniali), ovvero di una «manifesta dichiarazione» divina.
*Ma basta un piccolo mutamento di prospettiva per vedere i codici in una luce diversa: paradossalmente essi miravano a disciplinare i bianchi. Non era al negro ma principalmente al bianco che la legge diceva cosa egli doveva fare; i codici erano per gli occhi e le orecchie dei proprietari di schiavi (talvolta la legge esigeva che i codici fossero pubblicati sui giornali e letti dagli ecclesiastici alle loro congregazioni). Era al bianco che si richiedeva di punire i suoi schiavi fuggiaschi, di prevenire l'assembramento di schiavi, di far rispettare il coprifuoco, di sedere nelle corti speciali e di partecipare al pattugliamento.
*Giungiamo così a un risultato paradossale, almeno rispetto all'ideologia dominante. L'Occidente è al tempo stesso la cultura che con maggior rigore ed efficacia teorizza e pratica la limitazione del [[potere]], e che con più successo e su scala più larga si è impegnata nello sviluppo della ''chattel slavery'', l'istituto che implica il totale dispiegamento del potere del padrone sugli schiavi ridotti a merce e «natura». E tale paradosso si manifesta in modo particolarmente clamoroso proprio nei paesi di più consolidata tradizione liberale.
==Voci correlate==
*[[Libertà]]
*[[Libertà e schiavitù]]
*[[Padrone]]
==Altri progetti==
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Luigi Capuana
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Gaux
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/* Studi sulla letteratura contemporanea */ correggo (1517), typo
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[[Immagine:Luigi Capuana (before 1915) - Archivio Storico Ricordi FOTO001120 (cropped).jpg|thumb|Luigi Capuana]]
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'''Luigi Capuana''' (1839 – 1915), scrittore, critico letterario e giornalista italiano.
==Citazioni di Luigi Capuana==
*{{NDR|Sulla [[Galleria Vittorio Emanuele II]] di [[Milano]]}} È il cuore della città. La gente vi s'affolla da tutte le parti, continuamente, secondo le circostanze e le ore della giornata, e si riversa dai suoi quattro sbocchi, stavo per dire nell'aorta e nelle arterie del grande organismo tanto la sua rassomiglianza colle funzioni del cuore è evidente. Tutte le pulsazioni della vita cittadina si ripercuotono qui. Quando pare che anche qui ogni movimento sia cessato, dai grand'occhi di cristallo del pavimento può scorgersi che nei suoi sotterranei ferve sempre il lavoro, quasi che in questo centro vitale l'attività non possa mai addormentarsi e prosegua senza coscienza, proprio come nell'organismo vivente che abbandonasi al sonno. Gli ultimi urli degli scapati che tornano a casa con l'alba si confondono, sotto la grande vôlta di cristallo, col rumore dei passi dei primi operai che s'avviano al lavoro, o dei contadini che l'attraversano per andare al mercato coi nasi all'aria e colla bocca aperta, sbattendo sul pavimento di marmo le enormi bullette delle loro scarpe o i loro zoccoli poderosi.<ref>Da ''La Galleria Vittorio Emanuele'', in ''Primavera e altri racconti'', su digitami.it. [http://www.digitami.it/opera.do?operaId=30&visual=img&paginaN=3]</ref>
*Ebbi rimorsi di non essermi sentito Siciliano abbastanza; di avere esagerato anch'io i difetti del carattere isolano, e di avere apprezzato equamente pregi e particolari ogni volta che, interrogato, avevo dovuto ragionare; ebbi rimorso di non aver difeso clamorosamente, e senza sciocche gonfiezze di amor provinciale, la Sicilia, quando l'avevo sentita mal giudicata o calunniata... cosa non rara purtroppo!<ref>Da ''L'isola del sole'' – proemio, Giannotta, Catania, 1914.</ref>
*{{NDR|[[Ferdinando Petruccelli della Gattina]]}} Era un meraviglioso giornalista. I suoi articoli non annoiavano mai, interessavano sempre. (da ''Libri e teatro'', Giannotta, 1892, p. 193)
*La signorina [[Grazia Deledda|Deledda]] fa benissimo di non uscire dalla sua Sardegna e di continuare a lavorare in questa preziosa miniera, dove ha già trovato un forte elemento di originalità. I suoi personaggi non possono esser confusi con personaggi di altre regioni; i suoi paesaggi non sono vuote generalità decorative. Il lettore, chiuso il libro, conserva vivo il ricordo di quelle figure caratteristiche, di quei paesaggi grandiosi; e le impressioni sono cosi forti, che sembrano quasi immediate, e non di seconda mano, a traverso un'opera d'arte.<ref>Da ''Gli ismi contemporanei''.</ref>
*Quando l'artista riesce a darmi il personaggio vivente davvero, non so chiedergli altro e lo ringrazio. Mi pare ch'egli m'abbia dato tutto quello che dovea. Pel solo fatto di esser vivente, quel personaggio è bello, è morale; e, se opera bene e se predica meglio, non nuoce: torno a ringraziar l'artista del di più. E al pari del personaggio amo viva l'azione. L'azione allo stesso modo, pel solo fatto di esser vivente è bella, è morale; non bisogna pretendere l'assurdo. Sotto la veste dell'artista, convien rammentarselo, c'è sempre più o meno un [[pensatore]]. Se questi fa capolino un po' più dell'altro, tanto meglio; è quel che ci vuole a questi benedetti lumi di luna. Ma se si dovesse scegliere ad ogni patto, o l'uno o l'altro, io non esiterei, trattandosi di teatro, a sceglier l'artista.<ref>Da ''Il teatro italiano contemporaneo''.</ref>
*Questa benedetta o maledetta riflessione moderna, questa smania di positivismo, di studi, di osservazioni, di collezioni di fatti, noi non possiamo cavarcela di dosso.<ref>Da ''Per l'arte'', 1885.</ref>
==''Il marchese di Roccaverdina''==
===[[Incipit]]===
"C'è l'avvocato," annunziò mamma Grazia affacciandosi all'uscio.<br>
E siccome il marchese non si voltò né rispose, la vecchia nutrice, fatti pochi passi nella stanza, esclamò:<br />
"Marchese, figlio mio, sei contento? Avremo finalmente la pioggia!"<br>
Infatti lampeggiava e tuonava da far credere che tra poco sarebbe piovuto a dirotto, e già rari goccioloni schizzavano dentro dall'aperta vetrata del terrazzino. Il marchese di Roccaverdina, con le mani dietro la schiena, sembrava assorto nel contemplare lo spettacolo dei fitti lampi che si accendevano nell'oscurità della serata, seguiti dal quasi non interrotto reoboare dei tuoni.<br>
"C'è l'avvocato," replicò la vecchia accostandosi.
===Citazioni===
*Quando il denaro non serve a far godere la vita, è cosa senza valore. (p. 79)
*Il paradiso è quaggiù, mentre respiriamo e viviamo. Dopo, si diventa un pugno di cenere e tutto è finito (p. 79)
*[[Anima e corpo|L'anima è il corpo]] che funziona; morto il corpo, morta l'anima. (p. 79)
*«Perché Dio ci ha creati?»<br>«Non ci ha creati nessuno! La Natura ha prodotto un primo animale e da esso, per trasformazioni e perfezionamenti, siamo venuti fuori noi. Siamo figli di scimmia, animali come gli altri animali.» (p. 80)
*«I preti cattolici hanno preso Dio agli ebrei e hanno inventato Gesù Cristo.» (p. 80)
*"Badiamo, marchese! ...Badiamo!" egli si raccomandava.
*Quando un Roccaverdina prende un drizzone, è capace di tutto, nel bene e nel male! ... Anche a costo di far scorazzare il collo a chi non c'entra.
*"Zosima!" esclamò il marchese. "Permettetemi di chiamarvi così, come anni fa... Ricordate?"
==''Studi sulla letteratura contemporanea''==
*Il [[Jules Michelet|Michelet]] è uno dei pochi francesi che abbiano amato l'Italia con affetto profondo. Potremmo anzi dire che ci appartiene. (cap. I, p. 3)
*[...] il Michelet è di quegli scrittori estremamente simpatici, dei quali si parla e si sente parlar volentieri. Più che un pensatore è un uomo di cuore; più che uno storico uno scienziato, è un mistico, un poeta, un allucinato [...], ma anche un divinatore; uno di quegli uomini insomma che ritengono meno degli altri le caratteristiche più spiccate della propria razza e parlano un linguaggio che qualche volta può parere od essere strano, ma che è sentito da tutti, perfino quando non viene ben compreso da tutti. (cap. I, p. 3)
*{{NDR|Jules Michelet}} Magro, debole, di piccola statura, con una testa sviluppatissima, dove contrastavano la bianchezza della sua precoce canizie e il vivo lampo degli occhi, il suo corpo pareva fatto a posta per lasciare allo spirito piena libertà d'azione. Infatti la sua vita fu tutta intera uno studio. Egli lavorava assiduamente dallo sei del mattino fino al mezzogiorno. Consacrava il dopopranzo a qualche passeggiata e alle relazioni amichevoli: andava a letta alle dieci. D'abitudini regolatissime, soffriva a veder mutati, anche soltanto di posto, gli oggetti che lo circondavano nella sua stanza da lavoro. Il panno del tavolino da scrivere, il portafogli di cartone non poterono venir rinnovati benché sudici e laceri. (cap. I, pp. 3-4)
*[[Théophile Gautier|Teofilo Gautier]], pei francesi, è rimasto fino all'ultimo l'uomo ''dal gilè rosso'' del 25 febbraio 1830 (una data indimenticabile nella storia dell'arte). Non se ne sapeva dar pace. – L'indossai una sola volta e l'ho portato per tutta la vita – soleva dire con tristezza. Ormai il gilè rosso appartiene alla leggenda. Né vale il sapere che non era rosso, ma color di rosa; che non era un gilè, ma un ''pourpoint''. Il Gautier insisteva sul colore. Il rosso avrebbe avuto un significato repubblicano e fra i romantici di repubblicani ce n'era appena {{sic|un solo}}, Pietro Borel<ref>Petrus Borel, detto anche "il licantropo" (1809-1859), scrittore, letterato e poeta francese.</ref>. Il resto erano ''medioevisti'', del partito dei ''castelli merlati'', e nient'altro: ecco perché il ''pourpoint'' era color di rosa... Ma già è inutile: il Gautier del 1830 non sarà rappresentato altrimenti. (cap. II, p. 17)
*{{NDR|Teofilo Gautier}} [...] il lavoro giornalistico l'oppresse fino all'estremo momento; lavoro duro, ingrato, perfettamente contrario al suo carattere d'artista pieno di capricci e di paradossi. Negli ultimi anni che il disgusto del suo mestiere veniva accresciuto da diverse circostanze, egli non desiderava altro che una piccola rendita fissa per andare a nascondersi in un paesetto di riviera, nel Mediterraneo, e lì ''estetizzare'' sulla riva coi piedi lambiti dall'onda marina, come Socrate e Platone. – Un {{sic|muricciuolo}} per fumarvi la mia pipa al sole, diceva talvolta colla sua forma plastica, e la minestra due volte la settimana... ecco tutto quel che io desidero. – (cap. II, p. 19)
*Il [[Pietro Fullone|Fullone]] del popolo è un cavapietre, buontempone, arguto, malizioso, sarcastico, sguaiato, osceno, religioso, accattabrighe e, per giunta, ignorante. Vissuto da capo scarico, fa la fine d'un anacoreta. Il Fullone che appare dai numerosi volumi messi a stampa è un uomo evidentemente assai colto, intinto di scolastica e di teologia, amico di moltissimi dotti contemporanei, dai quali riceve distici latini, epigrammi, sonetti in lode dei suoi poemi; un uomo che sa a menadito la storia e la mitologia, che imita bene i classici, che maneggia con arditezza lo stile, ora tenendolo in un tono mediano tra lo artifizio e la naturalezza, ora abbandonandolo a tutte le capestrerie delle metafore, dei concettini, dello iperboli, come conveniva per meritarsi l'onore d'accademico Racceso. (cap. XII, pp. 203-204)
*Egli {{NDR|[[Aleardo Aleardi]]}} entrava nella sala {{NDR|dell'Accademia di belle arti per le sue lezioni di estetica}} con un'aria severa, quasi solenne, tenendo in mano il quaderno della lezione da leggere arrotolato e legato con un nastrino di seta a colore. La sua declamazione non era teatrale, ma faceva scorgere una grande preoccupazione dell'effetto, massime verso la fine. Il testo della lezione aveva anch'esso una ''stretta finale'' per strappare l'applauso. Insomma l'incesso, la declamazione, il contenuto dello scritto mostravano qualche cosa d'affettato, di ricercato, di lezioso che non lasciava nell'animo una buona impressione del suo carattere. Per molti che al pari di me lo conobbero soltanto di vista, l'Aleardi non fu altro che un superbioso: lo chiamavamo l'''olimpico''. (cap. XIV, p. 217)
*Per ingegno e per costume {{NDR|[[Ferdinando II delle Due Sicilie]]}} era il migliore tra i suoi fratelli. Eppure egli era ignorante, non leggeva mai libro, scriveva con molti errori di ortografia. Egli, come il padre e come l'avo, non credeva virtù in altri, ne beffava il sapere, rideva dell'ingegno, non pregiava che la furbizia; chiunque sapesse leggere e scrivere era suo nemico e lo chiamava ''pennaiuolo''; si circondò degli uomini più ignoranti e bestiali. Educato da bassi servitori di Corte, che i Borboni sogliono tenere come i fedeli amici e consiglieri, egli ne apprese due vizi propri del più feccioso popolazzo: la bugia e la beffa. (cap. XV, p. 249)
*Gli opuscoli del [[Antonio De Ferraris|Galateo]] posseggono anch'essi un valore storico, e non solamente allorché versano intorno a memorie storiche propriamente dette, ma più quando senza volerlo apprestano documenti del suo tempo che vincono in pregio cento storie messe insieme. (cap. XVII, p. 273)
*Il Galateo, fra gli errori d'ogni sorta che sconvolsero l'Italia dal 1450 al 1517, sembra l'espressione dell'ideale, verso cui gl'italiani d'allora dovevano sospirar coll'animo in segreto e in palese. E questo sospiro all'ideale non trasparisce unicamente dai suoi pensieri, ma pur dalla forma con cui li esprime. Aprendo il libro, istintivamente non vien fatto di buttar gli occhi sul testo latino, che giace a piè di pagina. Ma procedendo nella lettura, si subisce una dolce opera d'incanto, o si abbandona la traduzione per vedere le idee sotto l'antica lor veste. Già s'indovina subito che non si ha da fare con uno di quei pedanti latinisti, pazienti cucitori di frasi e di periodi ciceroniani, che inocularono il malanno dell'imitazione alla nostra vergine letteratura. Si comprende che le cose lette nella traduzione devono infondere allo stilo dell'autore quella certa fervida vita, che manca pel solito a coloro che scrivono in una lingua morta; e non ci s'inganna. (cap. XVII, pp. 274-275)
*Egli non bada all'eleganza della frase o al giro del periodo in discapito delle idee; è purgato, è accurato; ma soprattutto, più che latino, vuol esser lui, il Galateo, un uomo del secolo XV, che pensa, che sente e che ragiona a suo modo, senza affettazione, senz'arte, o almeno colla sola di dir le cose alla buona. Ed è forse per conservar sempre questa sua diletta libertà di maniera, ch'egli si serve quasi costantemente pei suoi opuscoli della forma epistolare, trattino di storia, di morale, di filosofia, di fisica, di cosmografia o di medicina. (cap. XVII, p. 275)
==[[Incipit]] di alcune opere==
===''Cardello''===
Da tre giorni, nel paesetto non si parlava di altro che dell'arrivo del burattinaio.<br>
Davanti al magazzino da lui preso in affitto, una folla di ragazzi faceva ressa per vedere i preparativi delle rappresentazioni, quantunque il portone socchiuso non permettesse di scorgere quel che colui stava ad armeggiare là dentro.<br>
Si udivano frequenti picchi di martello, stridori di sega, brontolìi d'una voce arrochita che doveva essere del burattinaio, e, di tratto in tratto, i vagiti di una creaturina già vista più volte dai ragazzi in braccio alla giovine donna malaticcia che sembrava figliuola di quell'uomo e invece – così si diceva – ne era la moglie.
===''C'era una volta...: fiabe''===
====''Spera di sole''====
C'era una volta una fornaia, che aveva una figliuola nera come un tizzone e brutta più del peccato mortale. Campavan la vita infornando il pane della gente, e Tizzoncino, come la chiamavano, era attorno da mattina a sera: – Ehi, scaldate l'acqua! Ehi, impastate! – Poi, coll'asse sotto il braccio e la ciambellina sul capo, andava di qua e di là a prender le pagnotte e le stiacciate da infornare; poi, colla cesta sulle spalle, di nuovo di qua e di là per consegnar le pagnotte e le stiacciate bell'e cotte. Insomma non riposava un momento.
====''Le arance d'oro''====
Si racconta che c'era una volta un Re, il quale avea dietro il palazzo reale un magnifico giardino. Non vi mancava albero di sorta; ma il più raro e il più pregiato, era quello che produceva le arance d'oro.<br>
Quando arrivava la stagione delle arance, il Re vi metteva a guardia una sentinella notte e giorno; e tutte le mattine scendeva lui stesso a osservare coi suoi occhi se mai mancasse una foglia.
====''Ranocchino''====
Questa è la bella storia di Ranocchino porgi il ditino, e sentirete qui appresso perché si dica così.<br>
Si racconta dunque che c'era una volta un povero diavolo, il quale aveva sette figliuoli, che se lo rodevano vivo. Il maggiore contava dieci anni, e l'ultimo appena due.<br>
Una sera il babbo se li fece venire tutti dinanzi.
====''Senza-orecchie''====
C'era una volta un Re che avea una bimba.<br>
La Regina era morta di parto, e il Re avea preso una balia che gli allattasse la piccina.<br>
Un giorno la balia scese, insieme colla bimba, nel giardino reale. La bimba avea tre anni, e si divertiva a fare chiasso sull'erba, all'ombra dei grandi alberi. Sull'ora di mezzogiorno la balia s'addormentava; ma quando si svegliò, non trovò più la Reginotta. Cerca, chiama per tutto il giardino; nulla! La bimba era scomparsa.
====''Il Lupo-mannaro''====
C'era una volta un Re e una Regina che non avevan figliuoli e pregavano i santi, giorno e notte, per ottenerne almeno uno. Intanto consultavano anche i dottori di Corte.<br>
- Maestà, fate questo.<br>
- Maestà, fate quello.<br>
E pillole di qua, e beveroni di là; ma il sospirato figliuolo non arrivava a spuntare.
====''Cecina''====
C'era una volta un Re, che amava pazzamente la caccia, e per essere più libero di andarvi tutti i giorni, non aveva voluto prender moglie.<br>
I ministri gli dicevano:<br>
- Maestà, il popolo desidera una Regina.<br>
E lui rispondeva:<br>
- Prenderò moglie l'anno venturo.
====''L'albero che parla''====
C'era una volta un Re che credeva d'aver raccolto nel suo palazzo tutte le cose più rare del mondo.<br>
Un giorno venne un forestiere, e chiese di vederle. Osservò minutamente ogni cosa e poi disse:<br>
- Maestà, vi manca il meglio.<br>
- Che cosa mi manca?<br>
- L'albero che parla.<br>
====''I tre anelli''====
C'era una volta un sarto, che aveva tre figliuole, una più bella dell'altra. Sua moglie era morta da un pezzo, e lui si stillava il cervello per riuscire a maritarle. Le ragazze non avevano dote, e senza dote un marito è un po' difficile a trovarsi.<br>
Un giorno questo povero padre pensò d'andarsene in una pianura e chiamare la Sorte:<br>
- Sorte, o Sorte!
====''La vecchina''====
C'era una volta un Re molto giovane, che voleva prender moglie, ma voleva sposare la più bella ragazza del mondo.<br>
- E se non è di sangue reale? – gli domandarono i ministri.<br>
- Non me n'importa nulla.<br>
- Allora sappiate, Maestà, che la più bella ragazza del mondo è la figliuola di un ciaba. Ma il popolo, che è maligno, potrebbe chiamarla: la regina Ciabatta... Maestà, non sta bene: rifletteteci meglio.
====''La fontana della bellezza''====
C'era una volta un Re e una Regina, che avevano una figliuola bruttissima e contraffatta nella persona, e non se ne davano pace.<br>
La tenevan rinchiusa, sola sola, in una camera appartata e, un giorno il Re, un giorno la Regina, le portavan da mangiare in una cesta. Quando erano lì, sfogavansi a piangere.<br>
- Figliuola sventurata! Sei nata Regina, e non puoi godere della tua sorte!
====''Il cavallo di bronzo''====
C'era una volta un Re e una Regina, che avevano una figliuola più bella della luna e del sole, e le volevano bene come alla pupilla degli occhi.<br>
Un giorno venne uno, e disse al Re:<br>
- Maestà, passavo pel bosco qui vicino, e incontrai l'Uomo selvaggio. Mi disse: "Vai dal Re, e digli che voglio la Reginotta per moglie. Se non l'avrò qui fra tre giorni, guai a lui!".
====''L'uovo nero''====
C'era una volta una vecchia che campava di [[elemosina]], e tutto quello che buscava, lo divideva esattamente: metà lei, metà la sua gallina.<br>
Ogni giorno, all'alba, la gallina si metteva a schiamazzare; avea fatto l'uovo. La vecchia lo vendeva un soldo, e si comprava un soldo di pane. La crosta la sminuzzava a quella, la midolla se la mangiava lei: poi andava attorno per l'elemosina.<br>
Ma venne una mal'annata. Un giorno la vecchina tornò a casa senza nulla.
====''La figlia del Re''====
C'era una volta un Re e una Regina, che avevano una figlia unica, e le volevano più bene che alla pupilla de' loro occhi.<br>
Mandò il Re di Francia per domandarla in sposa.<br>
Il Re e la Regina, che non sapeano staccarsi dalla figliuola, risposero:<br>
- È ancora bambina.
====''Serpentina''====
C'era una volta un Re e una Regina. La Regina era incinta.<br>
Un giorno passò una di quelle zingare che van dicendo la buona ventura, e il Re la fece chiamare:<br>
- Che partorirà la Regina?<br>
- Maestà, un serpente.
====''Il soldo bucato''====
C'era una volta una povera donna rimasta vedova con un figliolino al petto. Era di cattiva salute, e con quel bimbo da allattare poteva lavorare pochino. Faceva dei piccoli servigi alle vicine, e così lei e la sua creatura non morivano di fame.<br>
Quel figliolino era bello come il sole; e la sua mamma, ogni mattina, dopo averlo rifasciato, lavato e pettinato, un po' per buon augurio, un po' per chiasso, soleva dirgli:
<poem>– Bimbo mio, tu sarai barone!
Bimbo mio, tu sarai duca!
Bimbo mio, tu sarai principe!
Bimbo mio, tu sarai Re!</poem>
====''Tì, tìriti, tì''====
C'era una volta un contadino che aveva un campicello tutto sassi, e largo quanto la palma della mano. Vi era rizzato un pagliaio e viveva lì, da un anno all'altro, zappando, seminando, sarchiando, insomma facendo tutti i lavori campestri.<br>
Nelle ore di riposo cavava di tasca un zufolo e, tì, tìriti, tì, si divertiva a fare una sonatina, sempre la stessa; poi riprendeva il lavoro.<br>
Intanto quel campicello sassoso gli fruttava più di un podere. Se i vicini raccoglievano venti, e lui raccoglieva cento, per lo meno. I vicini si rodevano. Una volta quel campicello non lo avrebbero accettato neanche in regalo: da che lo aveva lui, non sapevan che cosa fare per strapparglielo di mano.
====''Testa-di-rospo''====
C'era una volta un Re e una Regina. La Regina partorì e fece una bambina più bella del sole. Insuperbita di questa figliolina così bella, spesso diceva:<br>
- Neppur le Fate potrebbero farne un'altra come questa.<br>
Ma una mattina, va per levarla di culla e la trova contraffatta, con una testa di rospo.<br>
- Oh Dio, che orrore!
====''Topolino''====
C'era una volta un Re, che più non viveva tranquillo, dal giorno in cui una vecchia indovina gli aveva detto:<br>
- Maestà, ascoltate bene:
<poem>Topolino non vuol ricotta;
vuol sposare la Reginotta;
E se il Re non gliela dà,
Topolino lo ammazzerà.</poem>
====''Il racconta-fiabe''====
C'era una volta un povero diavolo, che aveva fatto tutti i mestieri e non era riuscito in nessuno.<br>
Un giorno gli venne l'idea di andare attorno, a raccontare fiabe ai bambini. Gli pareva un mestiere facile, da divertircisi anche lui. Perciò si mise in viaggio, e la prima città che incontrò, cominciò a gridare per le vie:<br>
- Fiabe, bambini, fiabe! Chi vuol sentir le fiabe?
====''La Reginotta''====
C'era una volta un Re e una Regina che avevano una figliuola più bella della luna e del sole.<br>
Un giorno, dopo il pranzo, il Re disse alla Regina:<br>
- Maestà, guardate qui, tra i capelli. Sento qualche cosa che mi morde.<br>
La Regina osservò, scostando i capelli colle dita, e trovò un pidocchio che era uno stupore. Stava per ischiacciarlo.<br>
- No – disse il Re. – Proviamo d'allevarlo.
===''Cronache letterarie''===
Si dava, per la prima volta, al Valle ''La luna di miele'' del [[Felice Cavallotti|Cavallotti]]. Teatro affollatissimo. Un occhio esperto avrebbe però facilmente capito che il pubblico di quella serata era, in gran parte, pubblico di occasione. Infatti gli amici politici dell'autore avevano creduto di dover fare atto di fraternità accorrendo ad applaudire la nuova produzione del recente promotore del ''Patto di Roma''.<br>
Il manifestino teatrale portava stampato con grossi caratteri il titolo della commedia e il nome dell'autore; da piè, in carattere minuscolo, avvertiva che lo spettacolo sarebbe cominciato con la recita della commediola dello Scribe: ''La camera affittata a due''.
===''Delitto ideale''===
—E la giustizia?—esclamò Lastrucci.<br>
—Quale?—replicò Morani.—Di quella del mondo di là, nessuno sa niente; la nostra, l'umana, è cosa talmente rozza, superficiale, barbarica, da non meritar punto di essere chiamata giustizia. Condanna o assolve alla cieca, per fatti esteriori, su testimonianze che affermano soltanto l'azione materiale, quel che meno importa in un delitto. Il vero delitto, lo spirituale, resultato del pensiero e della coscienza, le sfugge quasi sempre; e così essa spessissimo condanna quando dovrebbe assolvere e assolve, pur troppo! quando dovrebbe condannare.
===''Giacinta''===
"Colonnello!" disse la Giacinta, attaccandoglisi familiarmente al braccio e trascinandolo un po' verso la vetrata della terrazza con vivacità fanciullesca.<br>
"È vero" continuò, parlandogli sottovoce "che il capitano Brogini ha un'amante brutta e vecchia la quale, per giunta, lo batte?"<br>
"Perdoni, signorina... " rispose il colonnello che a quella domanda aveva cessato di sorridere e si era fatto serio serio.<br>
"Al solito, gli scrupoli!" esclamò la Gicinta con una mossa di dispetto che fu sul punto di compromettere la serietà dell'uffiziale. "È una scommessa; me lo dica, mi faccia questo piacere: mi sgriderà poi, se ne avrà voglia... "
===''Gli 'ismi' contemporanei''===
[[Ugo Ojetti]] ha predicato, giorni fa, a Venezia il suo vangelo letterario. Ripercosso dall'eco del telegrafo e dalle rassegne dei cronisti, è giunto fino a qui il rumore degli applausi prodigati dall'uditorio al conferenziere. Me ne rallegro con lui. Egli possiede tutte le qualità necessarie per farsi applaudire: è bel giovane, ha lo stile vivace, immaginoso, un po' vaporoso, ora di moda; dice delle cose non comuni e le afferma con calda convinzione di neofita, senza esitanze, senza riserve. La foga giovanile lo ha spinto a cercarsi, prima del pubblico veneziano, un pubblico più vasto, quasi mondiale. Per ciò, nel febbraio scorso, si è rivolto alla Revue de Paris per bandire da quel pulpito che questa povera Italia non ha una letteratura contemporanea e non l'avrà per un buon pezzo. I signori della ''Revue'' e i francesi che la leggono devono essere stati lietissimi di vedere un italiano chieder loro ospitalità per ragionare della letteratura della sua patria quasi con lo stesso tono d'un francese della più bell'acqua.
===''Il benefattore''===
Dal balcone centrale dell'Albergo del Gallo in piazza del Municipio a Settefonti, visto fermare la carrozza davanti al portoncino, l'albergatore era sceso giù in maniche di camicia, per dare il ben arrivato ai forestieri; e rimaneva un po' deluso, scorgendo che la carrozza ne conteneva uno solo. Il quale poi non si affrettava a smontare, ma restava rannicchiato in fondo al legno, con gli occhi socchiusi, quasi non avesse ancora avuto il tempo di svegliarsi interamente dal sonno fatto lungo la strada.
===''Il Drago e cinque altre novelle per fanciulli''===
====''Il Drago''====
- Uh! Il Drago!<br>
Le due bambine, che s'erano messe a giocare presso il muricciolo del ponticello dove la zia le aveva appostate per chiedere l'elemosina ai passanti, alla vista del vecchio che arrivava a cavallo all'asino, s'erano subito rimesse a sedere, la maggiore sul muricciolo, la minore per terra; e ripetevano insieme sottovoce:<br>
- Uh! Il Drago! Il Drago!
====''La prima sigaretta''====
Giorgio era un buon ragazzo, ma molto vanesio; i suoi compagni di scuola lo chiamavano il filosofo, perché raramente si degnava fare il chiasso insieme con loro. Aveva da qualche tempo in qua la fissazione d'apparire giovanotto, quantunque non oltrepassasse i quattordici anni, e s'arrabbiava dell'ostinazione del suo babbo e della sua mamma che non volevano fargli smettere la camiciola col cinto e i calzoni a mezza gamba.
====''I padroncini''====
- Madonna mia!... I padroncini!
Con le mani in tasca e il bastone sotto braccio, il pecoraio si era fermato ad aspettare al varco i quattro monelli che laggiù, in fondo alla strada, tiravano sassi a un albero di albicocco per farne cascare a terra le albicocchine immature. Le macchie di rovi, che formavano siepe da quel lato, e la fronda d'un grosso ulivo che sormontava il ciglione gl'impedivano di riconoscerli.
====''La Commissione''====
Ogni volta che in casa del commendator Scalandri si riuniva la ''Commissione'', i bambini venivano relegati in uno stanzone in fondo al corridoio, e per loro era una festa.<br>
Che cosa fosse la ''Commissione'' non erano mai riusciti a saperlo.
====''Aria! Moto!''====
In casa Borsino avevano proprio paura che l'aria si mangiasse quei due bambini tanto desiderati e venuti con tanto ritardo; e avevano paura del freddo, del caldo; insomma non saprei dire di che cosa non avessero paura.<br>
Per ciò Angiolina ed Alfredo crescevano come fiori di serra, palliducci, stentatini, riguardosi e timidi da non sembrare due bambini, ma una donnina e un omino rimasti con quelle sembianze in virtù di qualche incanto.
====''Paura''====
Invano il babbo diceva a Masino:<br>
-Non bisogna aver paura di niente!<br>
Masino aveva paura di tutto, specialmente quando trovavasi solo in qualche stanza dov'era entrato credendo che vi fosse qualcuno. Vedendosi là solo solo, senza nessuna ragione cominciava a urlare pestando i piedi, coi pugni su gli occhi, tremante come una foglia:<br>
- Sciocco, perché urli? Che è stato?<br>
- Niente, – egli piagnucolava. – Ero solo!<br>
===''Il nemico è in noi''===
Pietro Borgagli osservava con crescente terrore la rapida trasformazione che avveniva in sua moglie.<br>
Ai primi sintomi della strana gelosia egli aveva sorriso.<br>
Da qualche mese in qua però la sua Diana andava insolitamente a sedersi su una poltrona a dondolo in quello studio che non sembrava stanza di raccoglimento e di lavoro per uno scrittore, ma piccola serra di piante da salotto e di vasi da fiori; e là ella faceva sembiante di svagarsi a leggere.
===''Il raccontafiabe''===
====''Piuma-d'-oro''====
C'era una volta un Re e una Regina che avevano una figlia bella quanto la luna e quanto il sole; tanto frugola però, che facendo il chiasso metteva sossopra tutto il palazzo reale; capricciosa e bizzosa poi quanto può essere una bambina che i genitori non sgridavano mai. Più grosse le faceva e più questi ne ridevano:<br>
- Ah, ah, che frugolina! Ah, ah, che frugolina!
====''Grillino''====
C'era una volta due poveri contadini, marito e moglie, che campavano stentatamente, lavorando da mattina a sera. L'omo andava a giornata, la donna faceva dei servizietti alle vicine.<br>
Abitavano una casetta affumicata a pianterreno, e avevano appena un misero lettuccio e pochi altri mobili. Pure non si lamentavano mai. Andavano a dormire di buon'ora, e la mattina, prima dell'alba, erano all'erta.
====''La Mammadraga''====
C'era una volta una bambina, figlia d'un calzolaio. La madre, cullandola, le cantava sempre:<br>
- Dormi, figlia Regina!<br>
Dormi, il Reuccio arriva!<br>
Il marito, battendo le suole le faceva il verso, per ridere:<br>
Dormi, il Reuccio arriva!<br>
Dormi, figlia Regina!<br>
====''Re Tuono''====
C'era una volta un Re che aveva un vocione così grosso e forte, da poter essere udito benissimo fino a dieci miglia lontano. Quando parlava, pareva tuonasse; e per ciò gli avevano appiccicato il nomignolo di re Tuono.
====''Fata Fiore''====
C'era una volta due sorelle rimaste orfane sin dall'infanzia: la maggiore bella quanto il Sole, diritta come un fuso, con una gran chioma che pareva d'oro; la minore così così, né bella né brutta, piccina, magrolina e zoppina da un piede. Per la sorella, non aveva nome: era semplicemente la zoppina.
====''Trottolina''====
C'era una volta un vecchio tornitore che faceva trottole d'ogni forma e d'ogni grandezza.<br>
Quand'era la stagione delle trottole, i ragazzi si affollavano nella sua bottega:<br>
- Tornitore, mi fate una trottola?<br>
- Piccola o grande? Piatta o col cocuzzolo?
====''Mastro Acconcia-e-guasta''====
C'era una volta un vecchio falegname, che aveva una botteguccia e pochi arnesi del suo mestiere: una sega, un succhiello, una pialla, uno scalpello, un martello, una tanaglia, il pancone e nient'altro.<br>
Lavorava di grosso, e ordinariamente gli davano ad acconciare cose vecchie; per questo gli avevano appiccicato il nomignolo di Mastro Acconcia-e-guasta. Guastava un uscio e rimediava una cassa, un tavolino, due sportelli, secondo la richiesta. La colla e i chiodi dovevano comprarli gli avventori.
====''La figlia dell'Orco''====
C'era una volta un Re che aveva due figli, uno buono e l'altro cattivo. Quello buono era il Reuccio, e alla morte del padre doveva essere Re.<br>
La cosa non garbava al cattivo, e pensò di disfarsi del fratello per diventare Re lui. Un giorno gli disse:<br>
- Andiamo a caccia?
====''Bambolina''====
C'era una volta un pescatore che vivucchiava alla meglio col prodotto della sua pesca. Partiva in barca la sera, stava a pescare tutta la nottata, e la mattina dopo all'alba era di ritorno.<br>
Quando aveva fatto una buona retata, scorgendo da lontano la moglie che lo attendeva, ansiosa, alla spiaggia, le faceva segno di rallegrarsi, agitando per aria il berretto.
====''Il barbiere''====
C'era una volta un barbiere che faceva la barba alla povera gente. Scorticava le facce con un vecchio rasoio e vi trinciava braciole di quando in quando. E se gli avventori si lamentavano, egli, che era di umore allegro, rispondeva:<br>
- Per un soldino, vi faccio la barba e una braciola; e brontolate? Una braciola costa di più.
====''Il gattino di gesso''====
C'era una volta un figurinaio che andava attorno per le vie vendendo figurine di gesso:<br>
- Chi vuol figurine, chi vuole!<br>
Su la tavola che portava in testa sopra un cércine, vecchi panciuti, gatti e conigli crollavano il capo e parevano vivi.<br>
- Chi vuol figurine, chi vuole!
====''Il mugnaio''====
C'era una volta un mugnaio che aveva due belle figliuole. A una avea dato nome Rota, all'altra Tramoggia.<br>
La gente che andava a macinare, vedendo le due ragazze, domandava:<br>
- Compare, quando maritate queste figliuole?<br>
- Quando ci sarà chi le vuole.
====''L'ago''====
C'era una volta un sarto, che campava la vita mettendo toppe e rivoltando vestiti usati.<br>
Nella sua botteguccia ci si vedeva appena; per ciò lavorava sempre davanti la porta, con gli occhiali sul naso; e, tirando l'ago, canterellava:
<poem>Il mal tempo dee passare,
Il bel tempo dee venire.
Zun! Zun! Zun!</poem>
====''La padellina''====
C'era una volta un contadino che aveva una figliuola. Egli andava a giornata; la figliuola filava stoppa o tesseva tela per conto delle vicine: così campavano la vita.
Avvenne una gran siccità: nei campi non nacque un filo di erba; e non ci fu più da lavorare per nessuno dei due. Avevano un gruzzoletto, messo prudentemente da parte nel buon tempo, e per parecchi mesi poterono tirare innanzi, vivendo quasi a pane e acqua. Il padre sospirava pensando all'avvenire; ma la ragazza, gioviale anche nella miseria, canticchiava da mattina a sera, come quand'era al telaio e con la rocca al fianco e lo stomaco pieno.
====''L'asino del gessaio''====
C'era una volta un gessaio che aveva parecchi asini magri e sbilenchi, sui quali caricava i sacchi del gesso da portare a questo e a quello; uno poi, il peggio di tutti, spelato, con un moncherino di coda, pieno di guidaleschi, pareva si reggesse su le gambe proprio per miracolo.
====''I due vecchietti''====
C'era una volta due vecchietti, marito e moglie, che vivevano poveramente. Non potevano più lavorare, e pensavano con terrore ai giorno in cui avrebbero finito di mangiare quel poco messo da parte in tant'anni di fatiche e di stenti.
===''I Paralipomeni del Lucifero di [[Mario Rapisardi]]''===
<poem>Del trionfato ciel sopra la volta
Già sventolava da mill'anni il segno
Redentor di Lucifero. Pei vasti
Adamantini portici solenni
Della reggia immortal suonava ancora,
Terribilmente pauroso, l'inno
Dell'immensa vittoria; ancor sul nome
Del cattolico Iddio scherni possenti
Avventavano i demoni, giocondi
Abitatori di lassù.</poem>
===''Profumo''===
Patrizio Moro-Lanza si sentiva da tre mesi così pienamente felice, che già cominciava a provare una superstiziosa paura, quasi presentisse che la sua cattiva sorte stesse in agguato a tramargli qualche crudele sorpresa. Gli pareva impossibile che la disdetta, da cui era stato perseguitato fin dalla fanciullezza, fosse ora cessata d'improvviso, appena entrata in casa di lui la bella e gentile persona divenuta da tre mesi la dolce compagna della sua vita. Avea notato, con grande meraviglia, che dal giorno del suo matrimonio tutto gli era riuscito bene. Fin le circostanze che da prima gli avevano prodotto un senso di stizza e di dispiacere, come l'improvviso traslocamento all'Agenzia delle Tasse di Marzallo e il vasto ex convento destinato da quel municipio per ufficio dell'Agenzia e per abitazione dell'Agente; fin queste circostanze si erano a un tratto mutate in favor suo e contribuivano a rendergli più deliziosa la cara solitudine della sua vita, fra la madre malaticcia sempre e sofferente e la giovane moglie che pareva gettasse attorno, per le malinconiche stanze della loro strana abitazione, sorridenti sprazzi di sole.
===''Racconti''===
====''Delfina''====
Senza dubbio l'avevo veduta un'altra volta. Ma dove? Ma quando? Per tutta la giornata non ci fu verso di ricordarmene. E volevo rivederla, interrogarla, riannodare con lei una di quelle amicizie che cominciano da un nonnulla e diventano infine, massime trattandosi di donne, qualcosa di piú intimo dell'amicizia, un amore, che so io? Anche un matrimonio; ma dove cercarla? Come farmi intendere dalle persone che avrei dovuto interrogare?
====''Il canonico Salamanca''====
Il canonico Salamanca non amava molto il breviario; pure mancava di rado al coro, a recitare insieme con gli altri canonici l'uffizio di laudi e di vespro, perché allora il coro fruttava e le rendite venivano spartite soltanto tra i presenti, segnati su lo scartafaccio bislungo che si conservava in sagrestia.
====''Parola di donna''====
Don Paolo Forti faceva risonare nella cappella il brontolio degli Oremus e dei Dominus vobiscum, alzando o aprendo le braccia con lenti gesti, quasi a mostrare l'importanza attribuita a quella messa ch'egli veniva a dire ogni domenica nell'altare privilegiato in casa del marchese di Santacroce.
===''Rassegnazione''===
Ogni volta che ricordo mio padre, lo rivedo come in quel giorno, presso la finestra del suo largo studio, alto, aitante della persona, coi folti capelli brizzolati che gli mettevano una specie di aureola attorno alla fronte, con la barba fluente su l'ampio torace; e mi par di sentirne risonare la parola a scatti, accompagnata da vivacissimi gesti che rivelavano tutta la foga della sua anima forte ed equilibrata.<br>
Era tornato da un viaggio in Francia e in Inghilterra per affari.
===''Scurpiddu''===
Massaio Turi aveva incontrato il ragazzo una sera nel punto dove finisce, sul ciglione della Arcura, la scorciatoia che dal mulino di Catalfàro conduce a Bardella. Il ragazzo stava accoccolato sur un sasso, con le mani strette dietro la testa. I gomiti aguzzi gli scappavano fuori dagli sdruci delle maniche della camicia. Non aveva scarpe ai piedi. La giacchettina scolorita e stracciata era buttata là accanto.
===''Spiritismo?''===
Abbiamo tante e tante volte ragionato insieme di ''Spiritismo'', tu da credente, con molte riserbe e cautele, attirato più dal misticismo della dottrina spiritica che dal meraviglioso delle ''communicazioni'' o delle ''apparizioni'', io da curioso, da dilettante che ha tentato e provato e non ha perduto la voglia di ritentare e riprovare; ne abbiamo ragionato insieme tante volte, che ora ti [2] dovrà parere naturalissimo il vederti indirizzata in pubblico una lettera colla quale si vuol sottoporre al giudizio delle persone competenti alcuni fatti e alcune ipotesi meritevoli, mi pare, di considerazione e spiegazione.
===''Tiririrùf''===
C'era una volta un Re vecchio, vecchio, vecchio che non si sapeva quanti anni avesse, e una Regina vecchia, vecchia, vecchia quasi quanto lui.<ref>Citato in Giacomo Papi, Federica Presutto, Riccardo Renzi, Antonio Stella, ''Incipit'', Skira, 2018. ISBN 9788857238937</ref>
===''Un vampiro''===
====''Un vampiro''====
"No, non ridere!", esclamò Lelio Giorgi, interrompendosi.<br>
"Come vuoi che non rida?", rispose Mongeri. "Io non credo agli spiriti".<br>
"Non ci credevo... e non vorrei crederci neppur io" riprese Giorgi. "Vengo da te appunto per avere la spiegazione di fatti che possono distruggere la mia felicità, e che già turbano straordinariamente la mia ragione".
====''Fatale influsso''====
"Lascia andare!", fece Blesio, vedendo impallidire tutt'a un tratto il suo amico Raimondo Palli, che aveva cessato di parlare quasi interrotto da un groppo di singhiozzi. "Mi racconterai il resto un'altra volta".
==Citazioni su Luigi Capuana==
*Capuana, che s'era tuffato nell'acqua del [[verismo]] senza subire la metamorfosi di Glauco, ha continuato a respirare ed a vivere anche quando quell'acqua fu tutta quanta svaporata. Egli non appartenne mai ad un sistema o ad una scuola; non fece mai sacrificio della sua personalità ad una fede o ad un metodo, ma si servì, con gioconda agilità, dei metodi e delle mode per compiacere al suo prepotente istinto narrativo. E, perìta la fede artistica dei suoi anni migliori, egli, l'artista, sopravvive, e ricanta, più che settuagenario, ancora un inno alla voluttà di creare, e immagina, racconta, scrive con una fecondità che quasi c'inebria e ci fa più cara la vita come ogni segno di energia senile. ([[Giuseppe Antonio Borgese]])
*Come gli scrittori francesi, il Capuana ha voluto sempre mettersi al centro dell'azione che descriveva, dirigerne le fila senza partecipare all'azione stessa, comportarsi in arte come il medico e lo scienziato che espongono i risultati dei loro studi di fisiologia e di psicologia. Conviene poi dire che il Capuana è quasi sempre riuscito a mettere in opera questo suo proposito; talché egli ha saputo fare in modo che il lettore giunto in fine, poniamo, d'un qualunque suo romanzo, possa dire a sé stesso d'aver trovato nei casi descritti null'altro che fredda obbiettività, e non mai una qualsiasi traccia del sentimento e del giudizio dell'autore. Ne risulta spesso, é vero, un senso di freddezza che colpisce inesorabilmente il lettore, ma esso però non è mai tale da oscurare senza rimedio la visione delle molte bellezze che questo singolare artista ha sparso a piene mani nei suoi volumi. ([[Lorenzo Gigli]])
*Il Capuana giunse al romanzo verista direttamente, senza passare attraverso quei successivi stadi che abbiamo riscontrato nel [[Giovanni Verga|Verga]]. Sino dal suo primo romanzo, ''Giacinta'', il Capuana applica i principi della scuola realista francese; e li applica direttamente, non elaborandoli. ([[Lorenzo Gigli]])
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*Luigi Capuana, ''[http://www.liberliber.it/libri/c/capuana/index.htm Capuana: Tutte le fiabe]'', Newton Compton Editori, 1992.
*Luigi Capuana, ''[http://www.liberliber.it/libri/c/capuana/index.htm Cardello]'', Remo Sandron Editore, senza data [nella scheda di biblioteca: 1907].
*Luigi Capuana, ''[https://www.gutenberg.org/files/36109/36109-h/36109-h.htm Cronache letterarie]'', Giannotta, 1899.
*Luigi Capuana, ''[http://www.gutenberg.org/cache/epub/29874/pg29874-images.html Delitto ideale]'', Sandron, 1902.
*Luigi Capuana, ''[http://www.gutenberg.org/cache/epub/28325/pg28325-images.html Gli 'ismi' contemporanei (Verismo, Simbolismo, Idealismo, Cosmopolitanismo) ed altri saggi di critica letteraria ed artistica]'', Giannotta, 1898.
*Luigi Capuana, ''[http://www.liberliber.it/libri/c/capuana/index.htm Il benefattore]'', Carlo Liprandi editore, 1901.
*Luigi Capuana, ''[http://www.liberliber.it/libri/c/capuana/index.htm Il Drago e cinque altre novelle per fanciulli]'', Paravia, 1907.
*Luigi Capuana, ''Il marchese di Roccaverdina'', Garzanti Editore, 1991.
*Luigi Capuana, ''[https://www.gutenberg.org/files/42643/42643-h/42643-h.htm Il nemico è in noi]'', Giannotta, 1914.
*Luigi Capuana, ''[https://www.gutenberg.org/files/49963/49963-h/49963-h.htm I Paralipomeni del Lucifero di Mario Rapisardi]'', Zanichelli, 1878.
*Luigi Capuana, ''[http://www.liberliber.it/libri/c/capuana/index.htm Profumo]'', a cura di Paola Azzolini, Mondadori, 1996. ISBN 8804409428
*Luigi Capuana, ''[http://www.liberliber.it/libri/c/capuana/index.htm Racconti]'', Salerno editrice, 1974.
*Luigi Capuana, ''[http://www.gutenberg.org/cache/epub/27359/pg27359-images.html Rassegnazione]'', Treves, 1907.
*Luigi Capuana, ''[http://www.liberliber.it/libri/c/capuana/index.htm Scurpiddu]'', Paravia, 1949.
*Luigi Capuana, ''[https://www.gutenberg.org/files/49759/49759-h/49759-h.htm Spiritismo?]'', Giannotta, 1884.
*Luigi Capuana, ''[https://archive.org/details/studisullaletter00capuuoft/page/n6/mode/1up Studi sulla letteratura contemporanea]'', Prima serie, G. Brigola e Comp. Editori, Milano, 1880.
*Luigi Capuana, ''[http://www.liberliber.it/libri/c/capuana/index.htm Un vampiro]'', Passigli Editore, 1995. ISBN 8836803210
==Filmografia==
*''[[Gelosia (film 1953)|Gelosia]]'' (1953)
==Voci correlate==
*[[Giovanni Verga]]
==Altri progetti==
{{Interprogetto}}
===Opere===
{{Pedia|Giacinta (romanzo)|''Giacinta''|(1879)}}
{{Pedia|Profumo (romanzo)|''Profumo''|(1892)}}
{{Pedia|Il marchese di Roccaverdina||(1901)}}
{{DEFAULTSORT:Capuana, Luigi}}
[[Categoria:Critici letterari italiani]]
[[Categoria:Giornalisti italiani]]
[[Categoria:Scrittori italiani]]
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{{PDA}}
[[Immagine:angioletto Poliziano - Angel Appearing to Zacharias (detail).jpg|thumb|right|Angelo Poliziano]]
'''Angelo Ambrogini''', detto '''Poliziano''' (1454 – 1494), poeta, drammaturgo e umanista italiano.
==Citazioni di Angelo Poliziano==
*''Ben venga [[Maggio]] e il gonfalon selvaggio! | Ben venga primavera Che vuol ch'uom s'inamori. | E voi, donzelle, a schiera, con li vostri amadori, | Che di rose e fiori Vi fate belle il maggio, | Venite alla frescura Delli verdi arbuscelli.''<ref>Da ''Rime''.</ref>
*''La [[notte]] è lunga a chi non può dormire, | ma ancora è breve a chi contento giace'' [...].<ref>Da ''Rispetti spicciolati'', LXXII, ''Aspettar tempo'', vv. 1-2, in ''Le stanze, L'Orfeo e Le rime'', a cura di Giosuè Carducci, Barbèra, Firenze, 1863, p. [https://books.google.it/books?id=MesZAAAAYAAJ&pg=PA262 262].</ref>
*[...] le opere dei [[Poeta|poeti]] sono piene delle dottrine dei [[Filosofia|filosofi]] e delle scoperte dei filologi.<ref>Citato in [[Ugo Dotti]], ''La letteratura italiana''.</ref>
*''Venite al ballo, giovinetti e donne, | entrate in questa stanza | ove balla [[Speranza]], | la cara iddia degl'infelici amanti; | e balleran cantando tutti quanti, |'' [...].<ref>Citato in [[Francesco Flamini]], ''Versi e Metri italiani'', Raffaello Giusti Editore, Livorno 1919.</ref>
==''Detti piacevoli''==
*Diceva un nuovo pesce: – La roba a' compagni, l'anima al diavolo, la carne a' coltelli. –
*Diceva uno, parlando di non so chi, che egli aveva più passione che un venerdì santo.
*Giostrandosi a questi dì et essendo caduto un giostrante, fu uno nella piazza che disse: – Un bel cader tutta la vita onora! –
*«Tu fai come il can di Buttigrone». Questo cane dicono che andava sempre drieto a chi meglio era vestito.
*Uno disse a un altro: – Tu hai tanta superbia perché 'l grano val poco! –
==''Fabula di Orfeo''==
===[[Incipit]]===
'''MERCURIO''': ''annunziatore della festa''<br>Silenzio. Udite. È fu già un pastore<br>Figluol d'Apollo, chiamato Aristeo.<br>Costui amò con sì sfrenato ardore<br>Euridice, che moglie fu di Orfeo,<br>che sequendola un giorno per amore<br>fu cagion del suo caso acerbo e reo:<br>perché, fuggendo lei vicina all'acque,<br>una biscia la punse; e morta giacque.<br>Orfeo cantando all'Inferno la tolse,<br>ma non poté servar la legge data,<br>ché 'l poverel tra via drieto si volse<br>sì che di nuovo ella gli fu rubata:<br>però ma' più amar donna non volse,<br>e dalle donne gli fu morte data.<br>''Seguita un pastore schiavone''<br>State tenta, bragata! Bono argurio,<br>ché di cievol in terra vien Marcurio.
===Citazioni===
*''Udite, selve, mie dolce parole, | poi che la [[ninfa (mitologia)|ninfa]] mia udir non vuole. | Ben si cura l'armento del pastore: | la ninfa non si cura dell'amante, | la bella ninfa che di sasso ha 'l core, | anzi di ferro, anzi l'ha di diamante. | Ella fugge da me sempre davante | com'agnella dal lupo fuggir suole''. (p. 144)
===[[Explicit]]===
<poem>''Torna la ''[[Menadi|BACCANTE]]'' con la testa di [[Orfeo]] e dice:''</br>
O, o! O, o! mort'è lo scelerato!
Euoè! Bacco, Bacco, i' ti ringrazio!
Per tutto 'l bosco l'abbiamo stracciato,
tal ch'ogni sterpo è del suo sangue sazio.
L'abbiamo a membro a membro lacerato
in molti pezzi con crudele strazio.
Or vadi e biasimi la teda legittima!
Euoè Bacco! accepta questa vittima!</br>
EL CORO DELLE BACCANTE:</br>
Ognun segua, Bacco, te!
Bacco, Bacco, euoè!</br>
Chi vuol bevere, chi vuol bevere,
venga a bevere, venga qui.
Voi 'mbottate come pevere:
i' vo' bevere ancor mi!
Gli è del vino ancor per ti,
lascia bevere inprima a me.</br>
Ognun segua, Bacco, te!
Bacco, Bacco, euoè!</br>
Io ho vòto già il mio corno:
damm'un po' 'l bottazzo qua!
Questo monte gira intorno,
e 'l cervello a spasso va.
Ognun corra 'n za e in là
come vede fare a me.</br>
Ognun segua, Bacco, te!
Bacco, Bacco, euoè!</br>
I' mi moro già di sonno:
son io ebria, o sì o no?
Star più ritte in piè non ponno:
voi siate ebrie, ch'io lo so!
Ognun facci come io fo:
ognun succi come me!</br>
Ognun segua, Bacco, te!
Bacco, Bacco, euoè!</br>
Ognun cridi: Bacco, Bacco!
e pur cacci del vin giù.
Po' co' suoni faren fiacco:
bevi tu, e tu, e tu!
I' non posso ballar più.
Ognun cridi: euoè!</br>
Ognun segua, Bacco, te!
Bacco, Bacco, euoè!</poem>
===Citazioni sulla ''Fabula di Orfeo''===
*In virtù di questo spazio creativo, appunto, nello spazio di soli «dua giorni», era nato uno dei prototipi del melodramma: il cui prestigio avrebbe contribuito nei secoli successivi – mutati gli esiti della trama in un più compiacente lieto fine – al favore goduto dal soggetto di Orfeo ed Euridice nel teatro musicale italiano, fino ai fasti europei del libretto di [[Ranieri de' Calzabigi|Calzabigi]] per l'azione teatrale musicata da [[Christoph Willibald Gluck|Gluck]]. ([[Stefano Carrai]])
==''Stanze''==
===[[Incipit]]===
<poem>Le gloriose pompe e' fieri ludi
della città che 'l freno allenta e stringe
a' magnanimi Toschi, e i regni crudi
di quella dea che 'l terzo ciel dipinge,
e i premi degni alli onorati studi,
la mente audace a celebrar mi spinge,
sì che i gran nomi e i fatti egregi e soli
fortuna o morte o tempo non involi.</poem>
===Citazioni===
*''Ah quanto è uom meschin, che cangia voglia | per donna, o mai per lei s'allegra o dole, | e qual per lei di libertà si spoglia | o crede a sui sembianti, a sue parole! | Ché sempre è più leggier ch'al vento foglia, | e mille volte el dì vuole o disvuole: | segue chi fugge, a chi la vuol s'asconde, | e vanne e vien, come alla riva l'onde''. (p. 44)
*''Dolce Paura e timido Diletto, | dolce Ire e dolce Pace insieme vanno; | le Lacrime si lavon tutto il petto | e 'l fiumicello amaro vrescer fanno; |Pallore smorto e paventoso Affetto | con Magrezza si duole e con Affanno; | vigil Sospetto ogni sentiero spia, | Letizia balla in mezzo della via''. (p. 81)
===Citazioni sulle ''Stanze''===
====[[Stefano Carrai]]====
*Se il trionfo di Lorenzo era stato cantato dal poeta più alla moda nella Firenze degli anni Sessanta, vale a dire [[Luigi Pulci]], ad assumersi il compito di celebrare sullo stesso metro dell'ottava rima l'impresa di Giuliano era ora l'astro nascente dell'umanesimo toscano, quell'«homericus adulescens», entrato di recente in casa del [[Lorenzo il Magnifico|Magnifico]], che dal borgo natio {{NDR|''Mons Politianus'', Montepulciano}} avrebbe tratto il nome di Poliziano.
*Il poemetto ch'egli condusse avanti per centosettantuno stanze però non giunse mai al termine. Già la prematura scomparsa della bella dama, [[Simonetta Vespucci|Simonetta Cattaneo Vespucci]] in nome e ad onore della quale il [[Giuliano de' Medici|vincitore]] aveva combattuto dovette fargli nascere qualche dubbio circa l'opportunità di proseguire nella stesura. La tragica fine di Giuliano stesso, trucidato dai pugnali dei [[Congiura dei Pazzi|congiurati]] nell'aprile del '78, lo convinse una volta per tutte a lasciare quell'abbozzo nel cassetto, almeno finché un oscuro ammiratore, Alessandro Sarti, non venne a riscattarlo dall'oblio facendolo stampare a Bologna – insieme con l''Orfeo'' e con due liriche in volgare – appena un mese prima della morte dell'ormai insigne filologo.
*La corretta interpretazione dell'''incipit'' delle Stanze consente insomma una sorta di recupero del programma del Poliziano, il quale si proponeva evidentemente di non allontanarsi dalla tradizione e di far posto a sua volta, giunto che fosse a parlare della giornata del torneo, alla descrizione del solenne corteo («le gloriose pompe»), cui avrebbe dovuto seguire la narrazione dei «fieri ludi».
==[[Incipit]] di alcune opere==
===''Della congiura de' Pazzi dell'anno 1478''===
Io mi fo a scrivere brevemente la congiura de' Pazzi; perocché questa sopra ogni altro memorando fatto a tempo mio intervenne, e poco stette che non rovinasse al tutto la repubblica fiorentina. Lo stato adunque della città era, che tutti i buoni si tenean per Lerenzo e Giuliano fratelli, e per tutti gli altri di casa Medici; sola la famiglia de' Pazzi, ed alcuni de' Salviati, a contrastare il presente reggimento in prima celatamente, di poi alla scoperta cominciarono. Dappoiché a' Medici portavano invidia, il cui privato decoro e somma autorità nella repubblica, per quanto era lor dato, svilivano.
===''Praelectio in Priora Aristotelis Analytica, cui titulus Lamia''===
Fabulari paulisper lubet, sed ex re, ut Flaccus ait; nam fabellae etiam quae aniles putantur, non rudimentum modo sed et instrumentum quandoque philosophiae sunt. Audistisne unquam Lamiae nomen? Mihi quidem etiam puerulo avia narrabat, esse aliquas in solitudinibus Lamias, quae plorantes glutirent pueros: maxima tunc mihi formido Lamia erat, maximum terriculum.
==Citazioni su Angelo Poliziano==
*L'ambiente neoplatonico in cui il poeta visse e si educò seppe dare quel soffio di idealità e di adorazione dell'[[arte]] che costituisce, senza alcun dubbio, uno dei miti più vitali della [[poesia]] quattrocentesca e rinascimentale. Non a caso vi si ispirerà (''Stanze'', I, 99 sgg.) [[Sandro Botticelli|Botticelli]] per quella sua ''Nascita di Venere'' che si trova oggi agli Uffizi. ([[Ugo Dotti]])
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*Ugo Dotti, ''La letteratura italiana'', Laterza, Bari, 1993.
*Angelo Poliziano, ''[http://www.liberliber.it/libri/p/poliziano/index.htm Della congiura de' Pazzi dell'anno 1478. Comentario di Angelo Poliziano voltato dal latino in toscano da Alessandro De Mandato]'', Stamperia del Vaglio, Napoli, 1849.
*Angelo Poliziano, ''Detti piacevoli'', a cura di Tiziano Zanato, Istituto dell'Enciclopedia Italiana Treccani, Roma, 1983.
*Angelo Poliziano, ''Fabula di Orfeo'', a cura di Stefano Carrai, Mursia, 1988.
*Angelo Poliziano, ''Fabula di Orfeo'', in ''Stanze Orfeo Rime'', introduzione, note e indici di Davide Puccini, Garzanti, Milano, 2012, pp. 147-178. ISBN 978-88-11-364702
*Angelo Poliziano, ''[http://www.liberliber.it/libri/p/poliziano/index.htm Praelectio in Priora Aristotelis Analytica, cui titulus Lamia]'', in "Le selve e La strega: prolusioni nello studio fiorentino (1482-1492)", G. C. Sansoni editore, Firenze, 1925.
*Angelo Poliziano, ''Stanze'', a cura di Stefano Carrai, Mursia, 1988.
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{DEFAULTSORT:Poliziano, Angelo}}
[[Categoria:Drammaturghi italiani]]
[[Categoria:Poeti italiani]]
[[Categoria:Umanisti italiani]]
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[[Immagine:Angelo Poliziano - Angel Appearing to Zacharias (detail).jpg|thumb|right|Angelo Poliziano]]
'''Angelo Ambrogini''', detto '''Poliziano''' (1454 – 1494), poeta, drammaturgo e umanista italiano.
==Citazioni di Angelo Poliziano==
*''Ben venga [[Maggio]] e il gonfalon selvaggio! | Ben venga primavera Che vuol ch'uom s'inamori. | E voi, donzelle, a schiera, con li vostri amadori, | Che di rose e fiori Vi fate belle il maggio, | Venite alla frescura Delli verdi arbuscelli.''<ref>Da ''Rime''.</ref>
*''La [[notte]] è lunga a chi non può dormire, | ma ancora è breve a chi contento giace'' [...].<ref>Da ''Rispetti spicciolati'', LXXII, ''Aspettar tempo'', vv. 1-2, in ''Le stanze, L'Orfeo e Le rime'', a cura di Giosuè Carducci, Barbèra, Firenze, 1863, p. [https://books.google.it/books?id=MesZAAAAYAAJ&pg=PA262 262].</ref>
*[...] le opere dei [[Poeta|poeti]] sono piene delle dottrine dei [[Filosofia|filosofi]] e delle scoperte dei filologi.<ref>Citato in [[Ugo Dotti]], ''La letteratura italiana''.</ref>
*''Venite al ballo, giovinetti e donne, | entrate in questa stanza | ove balla [[Speranza]], | la cara iddia degl'infelici amanti; | e balleran cantando tutti quanti, |'' [...].<ref>Citato in [[Francesco Flamini]], ''Versi e Metri italiani'', Raffaello Giusti Editore, Livorno 1919.</ref>
==''Detti piacevoli''==
*Diceva un nuovo pesce: – La roba a' compagni, l'anima al diavolo, la carne a' coltelli. –
*Diceva uno, parlando di non so chi, che egli aveva più passione che un venerdì santo.
*Giostrandosi a questi dì et essendo caduto un giostrante, fu uno nella piazza che disse: – Un bel cader tutta la vita onora! –
*«Tu fai come il can di Buttigrone». Questo cane dicono che andava sempre drieto a chi meglio era vestito.
*Uno disse a un altro: – Tu hai tanta superbia perché 'l grano val poco! –
==''Fabula di Orfeo''==
===[[Incipit]]===
'''MERCURIO''': ''annunziatore della festa''<br>Silenzio. Udite. È fu già un pastore<br>Figluol d'Apollo, chiamato Aristeo.<br>Costui amò con sì sfrenato ardore<br>Euridice, che moglie fu di Orfeo,<br>che sequendola un giorno per amore<br>fu cagion del suo caso acerbo e reo:<br>perché, fuggendo lei vicina all'acque,<br>una biscia la punse; e morta giacque.<br>Orfeo cantando all'Inferno la tolse,<br>ma non poté servar la legge data,<br>ché 'l poverel tra via drieto si volse<br>sì che di nuovo ella gli fu rubata:<br>però ma' più amar donna non volse,<br>e dalle donne gli fu morte data.<br>''Seguita un pastore schiavone''<br>State tenta, bragata! Bono argurio,<br>ché di cievol in terra vien Marcurio.
===Citazioni===
*''Udite, selve, mie dolce parole, | poi che la [[ninfa (mitologia)|ninfa]] mia udir non vuole. | Ben si cura l'armento del pastore: | la ninfa non si cura dell'amante, | la bella ninfa che di sasso ha 'l core, | anzi di ferro, anzi l'ha di diamante. | Ella fugge da me sempre davante | com'agnella dal lupo fuggir suole''. (p. 144)
===[[Explicit]]===
<poem>''Torna la ''[[Menadi|BACCANTE]]'' con la testa di [[Orfeo]] e dice:''</br>
O, o! O, o! mort'è lo scelerato!
Euoè! Bacco, Bacco, i' ti ringrazio!
Per tutto 'l bosco l'abbiamo stracciato,
tal ch'ogni sterpo è del suo sangue sazio.
L'abbiamo a membro a membro lacerato
in molti pezzi con crudele strazio.
Or vadi e biasimi la teda legittima!
Euoè Bacco! accepta questa vittima!</br>
EL CORO DELLE BACCANTE:</br>
Ognun segua, Bacco, te!
Bacco, Bacco, euoè!</br>
Chi vuol bevere, chi vuol bevere,
venga a bevere, venga qui.
Voi 'mbottate come pevere:
i' vo' bevere ancor mi!
Gli è del vino ancor per ti,
lascia bevere inprima a me.</br>
Ognun segua, Bacco, te!
Bacco, Bacco, euoè!</br>
Io ho vòto già il mio corno:
damm'un po' 'l bottazzo qua!
Questo monte gira intorno,
e 'l cervello a spasso va.
Ognun corra 'n za e in là
come vede fare a me.</br>
Ognun segua, Bacco, te!
Bacco, Bacco, euoè!</br>
I' mi moro già di sonno:
son io ebria, o sì o no?
Star più ritte in piè non ponno:
voi siate ebrie, ch'io lo so!
Ognun facci come io fo:
ognun succi come me!</br>
Ognun segua, Bacco, te!
Bacco, Bacco, euoè!</br>
Ognun cridi: Bacco, Bacco!
e pur cacci del vin giù.
Po' co' suoni faren fiacco:
bevi tu, e tu, e tu!
I' non posso ballar più.
Ognun cridi: euoè!</br>
Ognun segua, Bacco, te!
Bacco, Bacco, euoè!</poem>
===Citazioni sulla ''Fabula di Orfeo''===
*In virtù di questo spazio creativo, appunto, nello spazio di soli «dua giorni», era nato uno dei prototipi del melodramma: il cui prestigio avrebbe contribuito nei secoli successivi – mutati gli esiti della trama in un più compiacente lieto fine – al favore goduto dal soggetto di Orfeo ed Euridice nel teatro musicale italiano, fino ai fasti europei del libretto di [[Ranieri de' Calzabigi|Calzabigi]] per l'azione teatrale musicata da [[Christoph Willibald Gluck|Gluck]]. ([[Stefano Carrai]])
==''Stanze''==
===[[Incipit]]===
<poem>Le gloriose pompe e' fieri ludi
della città che 'l freno allenta e stringe
a' magnanimi Toschi, e i regni crudi
di quella dea che 'l terzo ciel dipinge,
e i premi degni alli onorati studi,
la mente audace a celebrar mi spinge,
sì che i gran nomi e i fatti egregi e soli
fortuna o morte o tempo non involi.</poem>
===Citazioni===
*''Ah quanto è uom meschin, che cangia voglia | per donna, o mai per lei s'allegra o dole, | e qual per lei di libertà si spoglia | o crede a sui sembianti, a sue parole! | Ché sempre è più leggier ch'al vento foglia, | e mille volte el dì vuole o disvuole: | segue chi fugge, a chi la vuol s'asconde, | e vanne e vien, come alla riva l'onde''. (p. 44)
*''Dolce Paura e timido Diletto, | dolce Ire e dolce Pace insieme vanno; | le Lacrime si lavon tutto il petto | e 'l fiumicello amaro vrescer fanno; |Pallore smorto e paventoso Affetto | con Magrezza si duole e con Affanno; | vigil Sospetto ogni sentiero spia, | Letizia balla in mezzo della via''. (p. 81)
===Citazioni sulle ''Stanze''===
====[[Stefano Carrai]]====
*Se il trionfo di Lorenzo era stato cantato dal poeta più alla moda nella Firenze degli anni Sessanta, vale a dire [[Luigi Pulci]], ad assumersi il compito di celebrare sullo stesso metro dell'ottava rima l'impresa di Giuliano era ora l'astro nascente dell'umanesimo toscano, quell'«homericus adulescens», entrato di recente in casa del [[Lorenzo il Magnifico|Magnifico]], che dal borgo natio {{NDR|''Mons Politianus'', Montepulciano}} avrebbe tratto il nome di Poliziano.
*Il poemetto ch'egli condusse avanti per centosettantuno stanze però non giunse mai al termine. Già la prematura scomparsa della bella dama, [[Simonetta Vespucci|Simonetta Cattaneo Vespucci]] in nome e ad onore della quale il [[Giuliano de' Medici|vincitore]] aveva combattuto dovette fargli nascere qualche dubbio circa l'opportunità di proseguire nella stesura. La tragica fine di Giuliano stesso, trucidato dai pugnali dei [[Congiura dei Pazzi|congiurati]] nell'aprile del '78, lo convinse una volta per tutte a lasciare quell'abbozzo nel cassetto, almeno finché un oscuro ammiratore, Alessandro Sarti, non venne a riscattarlo dall'oblio facendolo stampare a Bologna – insieme con l''Orfeo'' e con due liriche in volgare – appena un mese prima della morte dell'ormai insigne filologo.
*La corretta interpretazione dell'''incipit'' delle Stanze consente insomma una sorta di recupero del programma del Poliziano, il quale si proponeva evidentemente di non allontanarsi dalla tradizione e di far posto a sua volta, giunto che fosse a parlare della giornata del torneo, alla descrizione del solenne corteo («le gloriose pompe»), cui avrebbe dovuto seguire la narrazione dei «fieri ludi».
==[[Incipit]] di alcune opere==
===''Della congiura de' Pazzi dell'anno 1478''===
Io mi fo a scrivere brevemente la congiura de' Pazzi; perocché questa sopra ogni altro memorando fatto a tempo mio intervenne, e poco stette che non rovinasse al tutto la repubblica fiorentina. Lo stato adunque della città era, che tutti i buoni si tenean per Lerenzo e Giuliano fratelli, e per tutti gli altri di casa Medici; sola la famiglia de' Pazzi, ed alcuni de' Salviati, a contrastare il presente reggimento in prima celatamente, di poi alla scoperta cominciarono. Dappoiché a' Medici portavano invidia, il cui privato decoro e somma autorità nella repubblica, per quanto era lor dato, svilivano.
===''Praelectio in Priora Aristotelis Analytica, cui titulus Lamia''===
Fabulari paulisper lubet, sed ex re, ut Flaccus ait; nam fabellae etiam quae aniles putantur, non rudimentum modo sed et instrumentum quandoque philosophiae sunt. Audistisne unquam Lamiae nomen? Mihi quidem etiam puerulo avia narrabat, esse aliquas in solitudinibus Lamias, quae plorantes glutirent pueros: maxima tunc mihi formido Lamia erat, maximum terriculum.
==Citazioni su Angelo Poliziano==
*L'ambiente neoplatonico in cui il poeta visse e si educò seppe dare quel soffio di idealità e di adorazione dell'[[arte]] che costituisce, senza alcun dubbio, uno dei miti più vitali della [[poesia]] quattrocentesca e rinascimentale. Non a caso vi si ispirerà (''Stanze'', I, 99 sgg.) [[Sandro Botticelli|Botticelli]] per quella sua ''Nascita di Venere'' che si trova oggi agli Uffizi. ([[Ugo Dotti]])
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*Ugo Dotti, ''La letteratura italiana'', Laterza, Bari, 1993.
*Angelo Poliziano, ''[http://www.liberliber.it/libri/p/poliziano/index.htm Della congiura de' Pazzi dell'anno 1478. Comentario di Angelo Poliziano voltato dal latino in toscano da Alessandro De Mandato]'', Stamperia del Vaglio, Napoli, 1849.
*Angelo Poliziano, ''Detti piacevoli'', a cura di Tiziano Zanato, Istituto dell'Enciclopedia Italiana Treccani, Roma, 1983.
*Angelo Poliziano, ''Fabula di Orfeo'', a cura di Stefano Carrai, Mursia, 1988.
*Angelo Poliziano, ''Fabula di Orfeo'', in ''Stanze Orfeo Rime'', introduzione, note e indici di Davide Puccini, Garzanti, Milano, 2012, pp. 147-178. ISBN 978-88-11-364702
*Angelo Poliziano, ''[http://www.liberliber.it/libri/p/poliziano/index.htm Praelectio in Priora Aristotelis Analytica, cui titulus Lamia]'', in "Le selve e La strega: prolusioni nello studio fiorentino (1482-1492)", G. C. Sansoni editore, Firenze, 1925.
*Angelo Poliziano, ''Stanze'', a cura di Stefano Carrai, Mursia, 1988.
==Altri progetti==
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[[Categoria:Drammaturghi italiani]]
[[Categoria:Poeti italiani]]
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[[File:Coat of arms of Sicily.svg|thumb|Stemma della Sicilia]]
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==A==
*'''Acqua davanti e ventu darreri.'''<ref>Citato in ''Nuovo vocabolario Siciliano-Italiano'', p. 1081.</ref>
:''Mare davanti e vento in poppa (dietro).''
::{{spiegazione|Buon viaggio: liberami dalla tua spiacevole, sgradita presenza!}}
*'''Amutta muddìca.'''<ref>Citato, con spiegazione, nell'intervista di Massimiliano Chiavarone, ''[https://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/2013/02/17/846444-giacomo-poretti-intervista-libro-teatro.shtml Giacomo Poretti: "Sono solo un metro e 58 ma questa città verticale mi fa sentire più alto"]'', ''ilgiorno.it'', 17 febbraio 2013.</ref>
:''Spingi mollica!''
::{{spiegazione|Datti una mossa!}}
*'''Assittarsi supra la cartedda di la munnizza.'''<ref>Citato in ''Nuovo vocabolario Siciliano-Italiano'', p. 169.</ref>
:''Sedersi sopra il cesto della spazzatura.''
::{{spiegazione|Insolentire, ringalluzzire, insuperbirsi.<ref>Spiegazione in ''Nuovo vocabolario Siciliano-Italiano'', p. 169.</ref>}}
*'''Aviri lu cori como 'na granfa di purpu.'''<ref>Citato in ''Nuovo vocabolario Siciliano-Italiano: compilato da Antonino Traina: volume unico'', Giuseppe Pedone Lauriel Editore, Palermo, 1868, [https://books.google.it/books?id=jtFFAAAAcAAJ&dq=Nuovo%20vocabolario%20Siciliano-Italiano%3A%20compilato%20da%20Antonino%20Traina%20%3A%20volume%20...&hl=it&pg=PA782#v=onepage&q&f=false p. 782].</ref>
:''Avere il cuore come un tentacolo di polipo.''
::{{spiegazione|Essere avarissimo.}}<ref>La spiegazione è in ''Nuovo vocabolario Siciliano-Italiano'', p. 782.</ref>
*'''Aviri cchiù facenni chi nun hannu li furni di Pasqua.'''<ref name=errands>Citato in ''Nuovo vocabolario Siciliano-Italiano'', p. 419.</ref>
:''Avere più faccende (impegni) di quante ne hanno i forni di (a) Pasqua.''
*'''Aviri quattru facci comu lu cascavaddu.'''<ref>Citato in ''Nuovo vocabolario Siciliano-Italiano'', p. 172.</ref>
:''Avere quattro facce come il [[caciocavallo siciliano|caciocavallo]].''
::{{spiegazione|Essere un uomo falso, doppio, un ipocrita, traditore, un voltagabbana.}}
==C==
*'''Chi nicchi e nacchi'''<ref>Citato in ''[https://www.siciliafan.it/chi-nicchi-e-nacchi-origine/ Chi nicchi e nacchi: ecco perché in Sicilia si usa questo modo di dire]'', ''siciliafan.it'', 15 marzo 2021.</ref> o '''Chinnicchienacchi.'''<ref>Citato in [[Tullio De Mauro]] e [[Andrea Camilleri]], ''La lingua batte dove il dente duole'', Laterza, Roma-Bari, 2014, [https://books.google.it/books?id=EGWODAAAQBAJ&newbks=1&newbks_redir=0&lpg=PT7&dq=&pg=PT7#v=onepage&q&f=false p. 7]. ISBN 9788858118108</ref>
::{{spiegazione|Cosa c'entra? Ma cosa vai farneticando?}}
*'''Cu nesci arrinesci'''<ref>Citato in ''https://sicilianmagpie.com/cu-nesci-arinesci/ Esplorando il Significato del Detto Siciliano: “Cu nesci, arrinesci”]'', ''sicilianmagpie.com'', 10 novembre 2023.</ref>
::{{spiegazione|Chi esce, riesce}}
*'''Cui passa di li fossi e non è sagnatu, o Lummardu non c'è, o è malatu.'''<ref>Citato in Antonino Cristoadoro, ''Origine della Chiesa di M. SS. della Concordia – detta volgarmente delle fosse – Notizie ricavate da varii autori e cronache patrie'', 1 giugno 1890, riportato in Giuseppe Rasà Napoli, ''Guida e breve illustrazione delle Chiese di Catania e sobborghi'', Catania 1900, p. 444.</ref>
:''Chi passa da "Le Fosse" e non viene salassato (nel portafoglio), o Lombardo non c'è, o è malato.''<ref>Il giureconsulto Giuseppe Lombardo e Longo si fece concedere – durante la seconda metà del XVIII secolo – da una residente della vecchia strada delle Fosse (oggi via Sant'Euplio) a [[Catania]], tal ''<nowiki>'</nowiki>gna Barbara'', un antico altarino rappresentante Maria SS. della Concordia, intenzionato a restaurarla e a costruirvi una cappelletta, cosa che fece a spese dei passanti lungo la medesima strada, "salassati" con una offerta forzata; vedi nota precedente.</ref>
*'''Cunfittari strunza.'''<ref>Citato in ''Nuovo vocabolario Siciliano-Italiano'', p. 987.</ref>
:''Confettare uno stronzolo.''<ref>La traduzione è in ''Nuovo vocabolario Siciliano-Italiano'', p. 987.</ref>
::{{spiegazione|Far cortesia a chi non la merita.<ref>L'interpretazione è in ''Nuovo vocabolario Siciliano-Italiano'', p. 987.</ref>}}
*'''Cunta e ricunta lu diavulu sinni pigghia 'na junta.'''<ref>Citato in ''Nuovo vocabolario Siciliano-Italiano'', p. 815.</ref>
:''Conta e riconta, il diavolo se ne prende in sovrappiù.''
::{{spiegazione|Si motteggiano quelli che con ingordigia contano e ricontano sempre il denaro.<ref>{{cfr}} ''Nuovo vocabolario Siciliano-Italiano'', p. 815.</ref>}}
==E==
*'''E s'un t'abbasta lu to' sintimentu... va' pri cunzigghiu ni [[Antonio Veneziano|Vinizianu]].'''<ref>Citato in Giuseppe Pitrè, ''Antonio Veneziano nella leggenda popolare siciliana'' in Archivio Storico Siciliano XIX, 1894.</ref>
:''E se non ti basta il tuo sentimento... vai a consigliarti''<ref>Letteralmente: "vai per consiglio".</ref>'' da Veneziano.''
*'''Esseri figghiu di la gaddina bianca.'''<ref>Citato in ''Nuovo vocabolario Siciliano-Italiano'', p. 423.</ref>
:''Essere figlio della gallina bianca.''
::{{spiegazione|Il beniamino, il prediletto.<ref>La spiegazione è in ''Nuovo vocabolario Siciliano-Italiano'', p. 423.</ref>}}
*'''Esseri lu giurnali di lu paisi.'''<ref>Citato in ''Nuovo vocabolario Siciliano-Italiano'', p. 436.</ref>
:''Essere il giornale del paese.''
::{{spiegazione|Saper tutto ciò che succede, essere intrigante.<ref>La spiegazione è in ''Nuovo vocabolario Siciliano-Italiano'', p. 436.</ref>}}
*'''Essiri tuttu chiacchiari e tabbacchèri i lignu.'''<ref>''[https://www.siciliafan.it/perche-si-dice-chiacchiri-e-tabaccheri-i-lignu/ Perché in Sicilia si dice "Essiri tuttu chiacchiari e tabbacchèri i lignu"]'', ''siciliafan.it'', 13 luglio 2020.</ref>
:''Essere tutto chiacchiere e tabacchiere di legno.''
::{{spiegazione|Cose entrambe di assai scarso valore che il Monte di Pietà non accetterebbe come pegno per concedere un prestito; l'antica locuzione significa quindi: essere una persona di sole chiacchiere, che di conseguenza non va né ascoltata né presa in considerazione.}}
==F==
*'''Figghiu di la gaddina niura.'''<ref>Citato in ''Nuovo vocabolario Siciliano-Italiano'', p. 422.</ref>
:''Figlio della gallina nera.''
::{{spiegazione|Dicesi di chi è poco curato, meno trattato degli altri.<ref>La spiegazione è in ''Nuovo vocabolario Siciliano-Italiano'', p. 422.</ref>}}
*'''Fari scialibbia.'''<ref>Citato in Michele Castagnola, ''Fraseologia sicolo-toscana'', [https://books.google.it/books?id=3-MlAAAAMAAJ&dq=Michele%20Castagnola&hl=it&pg=PA359#v=onepage&q&f=false p. 359].</ref>
::{{spiegazione|Mangiare e bere senza risparmio, banchettare con abbondanza, allegramente; far baldoria, scialare.}}
==H==
*'''Hai vistu lu voi? Né biancu né niviru.'''<ref>Citato in ''Nuovo vocabolario Siciliano-Italiano'', p. 1100.</ref>
:''Hai visto il [[bue]]? Nè bianco né nero.''
::::{{spiegazione|Per accennare che non bisogna ridire ciò che si vede e si ode.<ref>La spiegazione è in ''Nuovo vocabolario Siciliano-Italiano'', p. 1100.</ref>}}
==I==
*'''Isti, vinisti e chi zuorbi facisti?'''<ref>Citato in Valter Donati, ''Mariettina, Youcanprint Self-Publishing, Tricase (LE), 2017, [https://books.google.it/books?id=nEpGDwAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Valter%20Donati&hl=it&pg=PT18#v=onepage&q&f=false p. 18.]''</ref>
:''Sei andato sei tornato, e che cosa hai combinato?''<ref>La traduzione è in ''Mariettina'', p. 19.</ref>
==L==
*'''La furtuna lu pigghia pri li capilli.'''<ref name=errands/>
:''La fortuna lo affera per i capelli.''
*'''La gamma fa zoccu voli lu dinocchiu.'''<ref name=Beine>Citato in ''Nuovo vocabolario Siciliano-Italiano'', p. 426.</ref>
:''La gamba fa quello che fa il ginocchio.''<ref name=Leg>La traduzione è in ''Nuovo vocabolario Siciliano-Italiano'', p. 426.</ref>''(La gamba fa ciò che vuole il ginocchio.)''
::{{spiegazione|Chi è meno è ubbidiente a chi è più.<ref name=pierna>La spiegazione è in ''Nuovo vocabolario Siciliano-Italiano'', p. 426.</ref>}}
*'''Lu carvuni si nun tingi mascaria.'''<ref>Citato in ''Nuovo vocabolario Siciliano-Italiano'', p. 171.</ref>
:''Il carbone se non tinge macchia (copre con una maschera).''
::{{spiegazione|La buona fama s'oscura anco per calunnie.<ref>La spiegazione è in ''Nuovo vocabolario Siciliano-Italiano'', p. 171.</ref>}}
*'''Lupu malatu agneddu salvatu.'''<ref>Citato in AA. VV., ''Proverbi & modi di dire. Sicilia. Audi, vidi e taci si voi campari 'n paci'', SeBook.</ref>
:''[[Pecora e lupo|Lupo]] malato [[Pecora e lupo|agnello]] salvato.''
==M==
*'''Mettirisi la strata 'mmenzu li gammi.'''<ref name=Beine/>
:''Mettersi la strada in mezzo alle gambe.''<ref name=Leg/>
::{{spiegazione|Mettersi a camminar velocemente.}}<ref name=pierna/>
==N==
*''''Ntra un vìdiri e svìdiri.'''<ref>Citato in Giuseppe Biundi, ''Dizionario siciliano-italiano'', Fratelli Pedone Lauriel, Palermo, 1857.[https://books.google.it/books?id=LOtDAAAAcAAJ&newbks=1&newbks_redir=0&dq=&pg=RA1-PA521#v=onepage&q&f=false p. 521].</ref>
:'''N'un miriri e sbiriri!'''<ref>Citato in Philippe Collas, ''L'île du Lundi'', French Pulp édition, Parigi, 2018, ISBN 9791025103324, [https://books.google.it/books?id=FOpLDwAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Philippe%20Collas&hl=it&pg=PT63#v=onepage&q&f=false p. 63]</ref>
::''Tra un vedere e un non vedere.''
:::{{spiegazione|In un attimo. In un baleno}}
*'''Nun è santu chi sura.'''<ref>Citato in ''Nuovo vocabolario Siciliano-Italiano'', p. 852.</ref>
:''Non è santo che suda.''
::{{spiegazione|È avaro.}}
==O==
*'''Ogni furmicula havi lo sò puncigghiuni.'''<ref>Citato in ''Nuovo vocabolario Siciliano-Italiano'', p. 418.</ref>
:''Ogni formica ha il suo pungiglione.''
::{{spiegazione|Chi più chi meno ognuno s'adira.<ref>La spiegazione è in ''Nuovo vocabolario Siciliano-Italiano'', p. 418.</ref>}}
==P==
*'''Pigghiari 'na cosa cu furia.'''<ref name=furor>Citato in ''Nuovo vocabolario Siciliano-Italiano'', p. 417.</ref>
:''Prendere una cosa con furia.''
::{{spiegazione|Dedicarvisi tutto, con impeto e forza.<ref name=passion>La spiegazione è in ''Nuovo vocabolario Siciliano-Italiano'', p. 417.</ref>}}
*'''Piscari funnu.'''<ref>Citato in ''Nuovo vocabolario Siciliano-Italiano'', p. 741.</ref>
:''Pescare profondo, a fondo.''
::{{spiegazione|Saper con fondamento<ref>La spiegazione è in ''Nuovo vocabolario Siciliano-Italiano'', p. 741.</ref>}}
*'''Primi furii di capitanu novu.'''<ref name=furor/>
:''Prime furie di capitano nuovo.''
::{{spiegazione|Si dice della vigoria e volontà mostrata da principio da alcuno nelle faccende.<ref name=passion/>}}
==R==
*'''Raccumannari lu furmaggiu a li surci.'''<ref name=furor/>
:''Affidare il formaggio ai sorci.''
==S==
*'''Stari comu lu vermi 'ntra lu furmaggiu.'''<ref name=furor/>
:''Stare come il verme nel formaggio.''
::{{spiegazione|Vivere agiatamente, comodamente.}}
*'''Stricari ad {{sic|unu'na}} cosa 'nta lu mussu.'''<ref>Citato in ''Nuovo vocabolario Siciliano-Italiano'', p. 983.</ref>
:''Mettersi o cacciarsi la via o la strada tra le gambe.''
::{{spiegazione|Mettersi o cacciarsi la camminar velocemente.<ref>La spiegazione è in ''Nuovo vocabolario Siciliano-Italiano'', p. 983.</ref>}}
*'''Stuppa mi dasti e stuppa ti filavi, tu mi tincisti ed io t'anniricavi.'''<ref>Citato in ''Nuovo vocabolario Siciliano-Italiano'', p. 989.</ref>
:''Stoppa mi hai dato e stoppa ti ho filato, tu mi macchiasti ed io t'annerii.''
::{{spiegazione|Si dice di due ugualmente furbi, o tristi di cui l'uno per ingannar l'altro resta ingannato.<ref>La spiegazione è in ''Nuovo vocabolario Siciliano-Italiano'', p. 989.</ref>}}
==T==
*'''Triulu dintru e spassu fora.'''<ref>Citato in ''[[Perdutoamor]]''.</ref>
:''Lamentoso a casa e allegro fuori.''
*'''Tuttu bonu e binidittu.'''<ref>Citato in Lionardo Vigo, ''Raccolta amplissima di canti popolari siciliani'', Tipografia Galatola, Catania, [https://books.google.it/books?id=MgkWAAAAYAAJ&dq=Lionardo%20Vigo&hl=it&pg=PA516#v=onepage&q&f=false p. 516].</ref>
:''Tutto buono e benedetto! (formula di augurio)''
==U==
*'''Unni cci chiovi cci sciddica.'''<ref>Citato in ''Nuovo vocabolario Siciliano-Italiano'', p. 192.</ref>
:''Dove gli piove gli scivola.''
::{{spiegazione|Gli va sempre tutto bene.<ref>{{cfr}} ''Nuovo vocabolario Siciliano-Italiano'', p. 192.</ref>}}
==V==
*'''Va sucati un prunu.'''<ref>Citato in Александра Петрова (Aleksandra Petrova), ''Аппендикс'' (''Appendix''), [https://books.google.it/books?id=9OQRDgAAQBAJ&lpg=PP1&dq=%D0%90%D0%BB%D0%B5%D0%BA%D1%81%D0%B0%D0%BD%D0%B4%D1%80%D0%B0%20%D0%9F%D0%B5%D1%82%D1%80%D0%BE%D0%B2%D0%B0&hl=it&pg=PP118#v=onepage&q&f=false p.118]</ref>
:''Va' a succhiarti una prugna.''
::{{spiegazione|Va' a quel paese...}}
==Z==
*'''Zizzu zizzu.'''<ref>Citato in Traina, ''Nuovo vocabolario Siciliano-Italiano'', p. 1117.</ref>
::{{spiegazione|Vestito con molta ricercatezza. Elegantissimo.}}
==Note==
<references/>
==Voci correlate==
*[[Modi di dire aliminusani]]
*[[Proverbi aliminusani]]
*[[Modi di dire italiani]]
*[[Modi di dire messinesi]]
*[[Proverbi siciliani]]
[[Categoria:Modi di dire siciliani]]
[[Categoria:Sicilia]]
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Prigione
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Gaux
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/* Citazioni */ Scipio Sighele
1355240
wikitext
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{{voce tematica}}
[[Immagine:Van Gogh 10.jpg|thumb|''Prigionieri in tondo'' ([[Vincent van Gogh|V. van Gogh]], 1890)]]
Citazioni sul '''carcere''', la '''prigione''' e la '''prigionia'''.
==Citazioni==
*A quanto sembra la gente dà il meglio di sé in prigione. [[Mahatma Gandhi|Gandhi]], [[Lenin]]... (''[[Gli intrighi del potere - Nixon]]'')
*''Allegramenti, carzarati, | cà quannu chiovi a bona banna siti.'' ([[proverbi siciliani|proverbio siciliano]])
*Anche se la condizione delle carceri è ricaduta a quella che era mezzo secolo fa, vi è oggi nella vita pubblica italiana un elemento nuovo, che potrebbe essere decisivo per una fondamentale riforma di esse. Se nel 1904 gli uomini politici che avessero esperienza della prigionia si potevano contare nella Camera italiana sulle dita di una mano, oggi nel Parlamento della Repubblica essi sono certamente centinaia; solo nel Senato siedono diverse diecine di senatori di diritto che hanno scontato più di cinque anni di reclusione per condanna del Tribunale speciale.<br />Mai come ora è stata presente nella nostra vita parlamentare la cupa esperienza dolorante della prigionia vissuta; se neanche questa volta si facesse qualcosa per cominciare a portare un po' di luce di umanità nel buio delle carceri, non si potrebbe addurre questa volta la comoda scusa burocratica della mancanza di precise informazioni! ([[Piero Calamandrei]])
*[[Aspettare]]? È il più grande ed efficace metodo educativo in un penitenziario. Bisogna aver imparato ad aspettare, per saperlo sopportar per anni. Chi non l'ha imparato, muore. ([[Theodor Kröger]])
*Bisogna essere stati in galera per capire certe cose. Quando finisci in gabbia non ti tolgono solo i vestiti e le scarpe. Ti tolgono tutto, a cominciare dalla dignità. Anche se sei innocente, e perfino se ti hanno incarcerato per i tuoi ideali, dopo qualche tempo cominci a sentirti un rifiuto umano. La ristrettezza degli spazi, l'ora d'aria, i ritmi scanditi dai chiavistelli che aprono e chiudono le porte sono solo il contorno, lo scenario su cui si svolge il dramma, quello vero: il tuo tempo si ferma, le lancette dell'orologio cominciano a girare a vuoto e la vita non ti appartiene più. Potrai riempire quel tempo – come ho fatto io – leggendo un libro dopo l'altro e arrivare a conseguire una laurea, ma sarà sempre una finzione. Finché stai chiuso là dentro, il tuo destino è nelle mani di altri. ([[Bruno Morchio]])
*C'è una cosa che in prigione s'impara: mai pensare al momento della liberazione, altrimenti c'è da spaccarsi la testa nel muro. Pensare all'oggi, al domani, tutt'al più alla partita di calcio del sabato; ma mai più in là. Prendere il giorno come viene. ([[John Steinbeck]])
*{{NDR|Le prigioni}} Case ove si rinchiudono dei birbanti per dare ad intendere che coloro che vivono liberi sono onesti. ([[Scipio Sighele]])
*Chi ha bazzicato il carcere lo sa, la maggioranza di coloro che vengono condannati si dichiara innocente: non sono stati loro, li hanno fregati, già alla prima udienza i giudici avevano il verdetto scritto in faccia, l'avvocato difensore era un incapace, la procura voleva un colpevole a ogni costo... A sentirli, a volte, risultano perfino convincenti. Forse perché, a forza di ripeterlo, se ne sono convinti loro stessi, o perché la giustizia dei tribunali applica la legge e non si preoccupa delle motivazioni che hanno spinto le persone a delinquere; e invece, nel commettere un reato, c'è sempre una ragione soggettiva, una determinazione più o meno chiara d'essere nel giusto, di agire per necessità e talora perfino per rifarsi dei torti perpetrati dal destino. ([[Bruno Morchio]])
*Come saranno le galere dell'India libera? Tutti i criminali dovranno essere trattati come pazienti e le prigioni diventare degli ospedali riservati al trattamento e alla cura di questo particolare tipo di ammalati. Nessuno commette crimini per divertimento. È un segno di disturbo mentale. Le cause di una particolare malattia vanno indagate e rimosse. ([[Mahatma Gandhi]])
*Dove si sta contro voglia, è davvero una prigione. ([[Epitteto]])
*Due carcerati guardavano fuori dalle sbarre della prigione, uno vide solo il fango della strada e si rattristò, l'altro guardò le stelle e si rallegrò. ([[Andrea Gasparino]])
*Eppure i dati sul sovraffollamento delle carceri {{NDR|in Italia}} sono allarmanti, anche se in sintonia con quelli di altri paesi europei e con le tendenze che arrivano da oltreoceano: una popolazione carceraria che si espande ed è sempre più connotata dalla marginalità sociale; una detenzione che diventa "sociale" più che "penale". [...] Non sono certo cresciute di pari passo la criminalità e la percezione di sicurezza. E neppure la capacità d’interrogarsi sui meccanismi sociali e politici che non stanno funzionando nella nostra quotidianità. ([[Mauro Palma]])
*Fuori del carcere è difficile credere che dentro ci comportiamo come esseri umani. Ma è naturale che sia così e che ci costruiamo reti per sopravvivere. ([[Chelsea Manning]])
*Ho visitato nei mesi scorsi molti istituti carcerari, in Svezia, in Norvegia, in Inghilterra. A Stoccolma c'è una prigione dove i detenuti lasciano le celle durante il giorno per recarsi a lavorare fuori, anche in aziende private. La sera ritornano normalmente. In Italia cerchiamo di avvicinarci a questi concetti. ([[Guido Gonella]])
*Il carcere è il luogo più triste che abbia mai conosciuto, più triste del campo di battaglia, dell'ospedale, persino del cimitero. ([[Rosario Bentivegna]])
*Il carcere è un penitenziario... non è un villaggio di vaganza... si deve scontare la sua pena perscritta... che gli aspetta... lo sapeva prima fare il reato... io ritengo come Lega... di non uscire prima della sua pena erogata, grazie. ([[Eraldo Isidori]])
*Il carcere induce sempre alla depressione e all'apatia. Se uno inizia a commiserarsi, ben presto finisce in un baratro emotivo da cui è complicato riemergere. Perciò è fondamentale non perdere l'energia vitale, tenere i contatti con i propri cari, leggere, scrivere lettere e testi, inventarsi qualcosa da fare, visualizzare il proprio futuro. ([[Il'ja Jašin]])
*Il carcere l'ha inventato qualcuno che non c'era mai stato [...]. E la prigione non salva nessuno. (''[[Riso amaro]]'')
*Il carcere non è vendetta sociale, il carcere è recupero sociale. ([[Sandro Gozi]])
*Il grado di civilizzazione di una società si misura dalle sue prigioni. ([[Fëdor Dostoevskij]])
*Il passaggio del ventennio fascista ha deliberatamente portato nella disciplina dei reclusori, colla riforma della legislazione penale e dei regolamenti carcerari, un soffio di gelida crudeltà burocratica e autoritaria, che senza accorgersene sopravvive al fascismo.<br />Se oggi nella stampa è diventato un episodio ordinario di cronaca nera, che lascia indifferenti i lettori, il fatto di detenuti che soccombono alle sevizie inflitte loro nel carcere, si deve ringraziare ancora quel celebre art. 16 del Codice di procedura penale del 1930, che garantendo praticamente l'impunità agli agenti di pubblica sicurezza «per fatti compiuti in servizio e relativi all'uso delle armi o di un altro mezzo di coazione fisica», costituiva una specie di tacita istigazione alla tortura. ([[Piero Calamandrei]])
*In altri paesi e in altre condizioni, in prigioni normali, il luogo di questo breve grido di [[disperazione]] è tenuto da una vera preghiera o dalla sottrazione di un giorno dalla condanna totale, perché è fin troppo comprensibile che un [[uomo]], privato di tutto tranne che della [[speranza]], incominci la sua giornata volgendo i pensieri alla speranza. I prigionieri sovietici sono stati privati perfino del conforto di sperare, perché nessuno di essi può mai sapere con certezza se la sua condanna avrà fine: e può ricordare centinaia di casi in cui le condanne sono state prolungate di altri dieci anni con un tratto di penna al Consiglio speciale della Nkvd a Mosca. Solo chi è stato in prigione può intendere tutto il crudele significato del fatto che, durante l'anno e mezzo che trascorsi nel campo, solo poche volte udii prigionieri contare ad alta voce il numero di anni, mesi, giorni e ore, che restavano ancora delle loro condanne. Questo [[silenzio]] si sarebbe detto un tacito accordo a non tentare la [[Provvidenza]]: quanto meno parlavamo delle nostre condanne, quanto meno nutrivamo la speranza di mai riacquistare la [[libertà]], tanto più sembrava probabile che "proprio questa volta" ogni cosa sarebbe andata bene. La speranza racchiude il tremendo [[pericolo]] della disillusione. Nel nostro silenzio, alquanto simile al tabù che proibisce agli uomini di alcune tribù primitive di pronunziare i nomi delle divinità vendicatrici, l'[[umiltà]] si univa a una segreta rassegnazione, e al presentimento del peggio. Il disinganno era un colpo mortale per un prigioniero privo di questa armatura contro il fato. ([[Gustaw Herling-Grudziński]])
*In due posti conoscerete il vero [[amicizia|amico]]: quando sarete a letto ammalati o quando sarete in prigione. ([[Proverbi cinesi|proverbio cinese]])
*In prigione nasce anche l'uomo, come ogni altro essere. Anima, corpo, pensiero, desiderio, comportamento: tutto in lui ha limiti, lui stesso è un tangibile limite, è tutto un definito, diverso, staccato dall'altro. Dalle finestre ingabbiate dei sensi egli guarda fuori di sé nell'esterna, estranea realtà che mai egli sarà. ([[Hans Urs von Balthasar]])
*– Io non voglio trascinarmi in questa vita. Ogni giorno che resto qui, vincono loro.<br/>– Ma non vincono anche se ti togli la vita?<br/>– No, mi vogliono viva così posso restare in prigione. Non ti rendi conto di quanto è assurdo? Ma se io non sono viva, allora non sono in prigione. È l'unico modo per avere un minimo di controllo sulla mia vita. (''[[Orange Is the New Black (terza stagione)|Orange Is the New Black]]'')
*L'amicizie si fanno in prigione. ([[proverbi toscani|proverbio toscano]])
*L'intero sistema del [[lavoro]] forzato nella [[Russia]] sovietica – in tutti i suoi stadi: interrogatori, udienze, carcere preliminare, e infine il campo – è inteso principalmente non a punire il colpevole, ma piuttosto a sfruttarlo economicamente e trasformarlo psicologicamente. La tortura non viene usata negli interrogatori in base a un principio, ma come strumento ausiliario. Lo scopo reale di un'udienza non è di estorcere al prigioniero la firma a un'accusa fittizia, ma la disintegrazione completa della sua personalità individuale. ([[Gustaw Herling-Grudziński]])
*La galera viene utilizzata come mezzo di pressione sui sospettati per estorcere confessioni. Le manette sono diventate un moderno strumento di tortura per acquisire prove che mancano e per costringere a parlare chi, per legge, avrebbe invece diritto a tacere. ([[Edoardo Mori]])
*La prigione è sovente un male irreparabile a motivo del suo rigore e del disonore che vi è attaccato.[[Daniel Jousse]]
*La prigione è una fabbrica che trasforma gli uomini in animali. Le probabilità che uno esca peggiore di quando c'è entrato sono altissime. ([[Edward Bunker]])
*La prigione ha una funzione educativa, più ci si sta e meglio è! [...] Io ho la mia teoria: mi sono convinto che tutti dovrebbero andare in prigione. [...] Prigione obbligatoria come la scuola: fino a diciott'anni tutti dentro. Poi, secondo come si comportano, si lasciano uscire: dopo tre mesi, dopo un anno, dopo dieci anni, mai. Invece di fare i processi per mandar dentro la gente, si farebbero i processi per metterla fuori. (''[[Se io fossi onesto]]'')
*La prigione non è così romantica come i [[Women in prison|film d'exploitation anni 70]] volevano far sembrare. (''[[Orange Is the New Black (settima stagione)|Orange Is the New Black]]'')
*La questione non è se la prigione può aiutare, né se la sua condanna possa servire da deterrente per qualcun altro. Il punto fondamentale è quello di proteggere la società. ([[Edward Bunker]])
*Le carceri sono luoghi favorevoli alla lettura dei testi di [[filosofia]]. ([[Leo Valiani]])
*Le carceri italiane rappresentano l'esplicazione della vendetta sociale nella forma più atroce che si sia mai avuta: noi crediamo di aver abolito la tortura, ma i nostri reclusori sono essi stessi un sistema di [[tortura]]; noi ci vantiamo di aver cancellato la pena di morte dal codice penale comune, ma la pena di morte che ammanniscono, goccia a goccia, le nostre galere è meno pietosa di quella che era data per mano del carnefice. Le nostre carceri sono fabbriche di delinquenti o scuole di perfezionamento dei malfattori. ([[Filippo Turati]])
*''Ma il cielo là in prigione non è cielo, è un qualche cosa che riveste | il giorno e il giorno dopo e un altro ancora sempre dello stesso niente''. ([[Francesco Guccini]])
*Mi sono accorto che, proprio al contrario di quanto avevo sempre pensato, in carcere si studia male, per tante ragioni, tecniche e psicologiche. ([[Antonio Gramsci]])
*Nel momento in cui ti mettono le manette la tua vita è sminuita. Dietro le sbarre sei un carcerato, e un carcerato, a meno che non abbia compiuto delitti atroci, è una persona che deve superare lo sconforto. Io in carcere ho trovato l’umanità nei miei compagni di cella, ho trovato la comprensione, ho trovato tutto. ([[Luigi Maria Burruano]])
*Nessuna prigione al mondo è ermetica, ognuna ha la sua [[chiave]]. Occorre solo trovarla. (''[[The Next Three Days]]'')
*Noi che viviamo in questo carcere, nella cui vita non esistono fatti ma dolore, dobbiamo misurare il tempo con i palpiti della sofferenza, e il ricordo dei momenti amari. Non abbiamo altro a cui pensare. La [[sofferenza]] [...] è il nostro modo d'esistere, poiché è l'unico modo a nostra disposizione per diventare consapevoli della vita; il ricordo di quanto abbiamo sofferto nel passato ci è necessario come la garanzia, la testimonianza della nostra identità. ([[Oscar Wilde]])
*{{NDR|In prigione}} Non mi sentii imprigionato neppure per un momento, e i muri mi sembrarono un grande spreco di pietra e di malta. Mi sentivo come se io solo, fra tutti i miei concittadini, avessi pagato la mia tassa. ([[Henry David Thoreau]])
*Non va dimenticato mai che il carcere è un prodotto umano e come tale va sottoposto a un test di validità. E il criterio fondamentale è quello relativo alla quantità di bene e alla quantità di male che ne derivano. Ovvero: il carcere produce bene se risponde allo scopo per il quale è stato creato. Produce male se non raggiunge il fine al quale è destinato e se determina danni che superino i benefici ottenuti. ([[Luigi Manconi]])
*Ora la natura appende ad ogni albero fiorito il suo verde manto, e stende sull'erboso prato le sue lenzuola di bianche margherite; ora il Sole rallegra le cristalline correnti, e fa lieto l'azzurro dei cieli; ma nulla può rallegrare la povera creatura, che vive stretta in un carcere. ([[Robert Burns]])
*Per il [[Guerriglia|guerrigliero]] la prigionia è un approfondimento della sua esperienza e la sua lotta continua anche nella cella dove è detenuto. ([[Carlos Marighella]])
*Per me la prigione è un po come la casa in campagna, ci vado solo per riposarmi. (''[[Taxxi 4]]'')
*Quando entrai per la prima volta in una prigione, ero studente in medicina. Lottavo contro il fascismo e fui incarcerato. Mi ricordo della situazione allucinante che mi trovai a vivere. Era l'ora in cui venivano portati fuori i buglioli dalle varie celle. Vi era un odore terribile, un odore di morte. Mi ricordo di aver avuto la sensazione di essere in una sala di anatomia dove si dissezionano i cadaveri. ([[Franco Basaglia]])
*''Qui non c'è più decoro, le carceri d'oro | ma chi l'ha mi viste, chissà? | Chiste so' fatiscienti, pe' chisto i fetienti | se tengono l'immunità''. ([[Fabrizio De André]])
*Se fossi un detenuto, vorrei un [[libro]] per volar via, oltre le mura del carcere. ([[Peppe Lanzetta]])
*Se son piene le carceri, son vuote le sepolture. ([[Luigi Lambruschini]])
*Siamo tutte e tutti corpi vivi ingabbiati. Ci siamo dibattuti e ci dibattiamo nella lingua locale che ci è toccata, nell’ambiente in cui siamo nati, nei confini e tradizioni nazionali, nelle reti imperiali, nel genere che ci è toccato in sorte e nell’educazione che ci è stata di conseguenza data. ([[Elena Ferrante]])
*– Siamo tutti in prigione in un modo o nell'altro<br/>– Sì, è chi se ne rende conto che soffre più degli altri. (''[[L'uomo venuto dal Kremlino]]'')
*Sicuro? La sicurezza si poteva averla anche in galera. Tre metri quadrati tutti per voi senza affitto da pagare, senza conti della luce e del telefono, senza tasse, senza alimenti. Senza tassa di circolazione. Senza multe. Senza fermi per ogni guida in stato di ubriachezza. Cure mediche gratuite. La compagnia di persone con gli stessi interessi. Chiesa. Inculate. Funerali gratuiti. ([[Charles Bukowski]])
*Sotto un governo che imprigiona chiunque ingiustamente, il vero posto per un uomo giusto è la prigione. ([[Henry David Thoreau]])
*Tu non 'o ssaje, ma sta 'nchiuso llà dinto è 'n'inferno. E doppo quanno tuorne â casa, vide ca la vita è juta annanze e nun te truove cchiù, pure câ famiglia toja te siente n'estraneo. E tutte chille ca vulive bene 'e vvide comm'a tante sconosciute. (''[[Gomorra - La serie (terza stagione)|Gomorra - La serie]]'')
*Un carcere non è forse altro che un ospedale di anime dove sfortunatamente la maggior parte dei mali sono mortali? ([[Juliette Colbert]])
*''Visione di pietà, onta e afflizione, | orribile pensiero, un'anima in prigione.'' ([[Walt Whitman]])
===[[Salvatore Cuffaro]]===
*Ho ancora il tanfo del carcere addosso. I primi due giorni mi sono fatto 14 docce. Niente. Il tanfo rimane. Ormai ce l'ho dentro.
*Il carcere dovrebbe essere un luogo di rieducazione. Invece è un luogo di [[sofferenza]] e di [[morte]].
*Il carcere per me era quello che avevo visto nei film, con gli agenti che battono col manganello sulle sbarre... Avevo paura anche a fare la doccia pensando che avrei trovato quello pronto a sodomizzarmi... Invece, il carcere è una comunità nella quale ci sono tante brave persone sfortunate, un luogo dove finisce soprattutto gente distrutta dalla [[povertà]].
*Il carcere trasforma gli [[uomo|uomini]] in [[maiale|maiali]]. Per l'[[Unione Europea|Europa]] i maiali hanno diritto a sette metri quadrati per uno. Noi ne avevamo meno di cinque in quattro.
===''[[Dov'è la libertà...?]]''===
*In carcere, con rispetto parlando, stavo tra persone perbene.
*In galera l'aria, quando riesce a passare, è ottima.
*Perciò decisi di tornare in carcere: volevo tornare coi miei compagni di cella, con quei cari amici che credano ancora che fuori dal carcere c'è l'onestà, la bontà, la fedeltà delle donne. Fuori dal carcere io mi sentivo in prigione, e avevo bisogno di tanta libertà.
===[[Alexandre Dumas padre]], ''[[Vent'anni dopo]]''===
*Così morranno tutti quelli che dimenticano che un uomo in ceppi è sacro, che un re prigioniero è due volte rappresentante del Signore.
*In carcere non ci sono sentimenti intermedi; uomini e cose, tutto vi è amico o nemico: si ama o si odia qualche volta con ragione, ma anche per istinto.
*Non è esistere, il vivere in prigione!
===''[[Le ali della libertà]]''===
*Certe notti sono interminabili in prigione, quando sei solo nell'oscurità con i tuoi pensieri il tempo si allunga come una lama.
*In prigione il tempo scorre lentamente e allora ti inventi qualcosa per passarlo: certa gente colleziona francobolli, altri fanno costruzioni con i fiammiferi. [...] In prigione un uomo deve fare di tutto per tenere la mente occupata.
*Io dico che queste mura sono strane: prima le odi, poi ci fai l'abitudine e se passa abbastanza tempo non riesci più a farne a meno: sei istituzionalizzato. [...] È la tua vita che vogliono ed è la tua vita che si prendono. La parte che conta almeno.
*Quelli {{NDR|del Senato}} conoscono solo tre modi di spendere i soldi dei contribuenti quando si tratta di prigioni: più mura, più celle, più guardie.
===[[Aleksej Naval'nyj]]===
*Detesto stare in prigione. Non mi piace affatto. È orribile ed è un'inutile perdita di tempo, ma le cose stanno così, quindi mi adeguo.
*Ho detto tante volte che l'odio è la cosa più importante da vincere in prigione, qui vi sono tante ragioni per esso, e la tua impotenza è il più potente catalizzatore di questo processo, perché se si dà all'odio la libertà, ti ucciderà e divorerà.
*Quando sei in carcere, sapere che la tua famiglia sta bene rappresenta il 99 per cento della tua pace mentale.
*Qui in carcere, ovviamente, uno psicologo si divertirebbe un mondo. Si potrebbero scrivere centinaia di libri sulla straordinaria capacità umana di adattarsi e di trarre piacere dalle cose più banali.
*Una delle cose peggiori della detenzione è essere tagliati fuori da tutto: la vita va avanti a pieno regime, mentre tu sei bloccato tra quattro mura e non ricevi nemmeno le notizie in tempo reale.
===[[Jawaharlal Nehru]]===
*Coloro che hanno avuto il vantaggio dell'esperienza della prigione sanno almeno il valore della pazienza e se hanno tratto profitto dalla loro esperienza, hanno anche imparato il senso di adattamento, che è gran cosa.
*In prigione, il presente quasi cessa di esistere, perché sensazioni ed emozioni dinamiche sono generalmente assenti. Soltanto il passato ed il futuro contano; alcuni si perdono nel passato, altri si immergono in un futuro indefinito. Fino ad un certo punto tutti si abbandonano alla rievocazione del passato, in quanto sembra l'unica cosa che possa venir esaminata senza molta difficoltà, ed in ogni modo è più facile lasciar vagare la mente senza alcuno scopo in sentieri conosciuti.
*La prigione mi serve sempre come tonico e costituisce un cambiamento della piatta uniformità della vita normale.
==Voci correlate==
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*[[Alcatraz]]
*[[Cella (prigione)|Cella]]
*[[Ergastolo]]
*[[Gabbia]]
*[[Isolamento]]
*[[Pena]]
*[[Pena di morte]]
*[[Sing Sing (prigione)|Sing Sing]]
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==Altri progetti==
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[[Categoria:Carceri| ]]
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==S==
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*'''[[Aline B. Saarinen]]'''
**C'est mon plaisir
*'''[[Umberto Saba]]'''
**Ernesto
*'''[[Rafael Sabatini]]'''
**I ribelli della Carolina
**Il capitano Blood
**Il cigno nero
**La giustizia del duca
*'''[[Ernesto Sabato]]'''
**Il tunnel
*'''[[Dario Sabbatucci]]'''
**Il misticismo eleusino
*'''[[Fred Saberhagen]]'''
**Berserker!
**Berserker: la morte azzurra
**I Berserker uccidono
**Il mondo dei Berserker
**Il pianeta Berserker
**Il trono dei Berserker
**L'uomo Berserker
**La furia dei Berserker
**La nave fortezza
**Le ali nere del tempo
**Le guerre dei Berserker
***L'elmo alato
***La ballata delle stelle
***Ultimi avvenimenti al radiante dei Templari
***Ali nell'oscurità
***Il sorriso
**Lo spazio in faccia
*'''[[Roxana Saberi]]'''
**Prigioniera in Iran
*'''[[Franco Sacchetti]]'''
**La battaglia delle belle donne di Firenze colle vecchie
*'''[[Roberto Sacchetti]]'''
**Entusiasmi
**Vecchio guscio
*'''[[Defendente Sacchi]]'''
**La pianta dei sospiri
*'''[[Giovenale Sacchi]]'''
**Del numero e delle misure delle corde musiche e loro corrispondenze
**Della divisione del tempo nella musica nel ballo e nella poesia
*'''[[Leopold von Sacher-Masoch]]'''
**L'amore crudele
*'''[[Oliver Sacks]]'''
**L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello
**Risvegli
*'''[[Vita Sackville-West]]'''
**Grand Canyon
**La signora scostumata
**Ogni passione spenta
*'''[[Anwar al-Sadat]]'''
**In cerca di una identità
*'''[[Nawāl al-Saʿdāwī]]'''
**Firdaus. Storia di una donna egiziana
*'''[[Donatien Alphonse François de Sade]]'''
**La filosofia nel boudoir
**La nuova Justine
**Le 120 giornate di Sodoma
*'''[[Mihail Sadoveanu]]'''
**L'osteria di Ancutza
*'''[[Carl Safina]]'''
**Il viaggio della tartaruga
**Un mare in fiamme
*'''[[Saffo]]'''
**Frammenti
***Frammento d'un inno a Venere
***Delle colombe impaurite
***Ad una femmina ricca e ignorante
***Di amore
***Contro Andromeda
***A Venere
***Alla sua bambina
***Della cicala
***Risposta alla proposta d'Alceo
***Ad un giovine di famosa bellezza
***Venere ad Amore
***Enigma
**Odi
***A Venere
***All'amata
*'''[[Carl Sagan]]'''
**Contact
*'''[[Françoise Sagan]]'''
**Bonjour tristesse
**Le piace Brahms?
**Tra un mese, tra un anno
*'''[[Angie Sage]]'''
**Alkymia
**Magya
**Volo
*'''[[Agostino Sagredo]]'''
**Sommario della storia della Repubblica di Venezia
**Sulle consorterie delle arti edificative in Venezia
*'''[[Ihara Saikaku]]'''
**Cinque donne amorose
***Seijuro e di una bella di Himeji
***Storia della passione amorosa di un bottaio
***Storia dell'editore d'almanacchi letta nella parte di mezzo
***Storia del negozio di verdure e dei fasci d'erbe amorose
***Storia di Gengobei: una montagna d'amore
*'''[[Charles de Marguetel de Saint-Denis de Saint-Evremond]]'''
**Opere slegate
*'''[[Antoine de Saint-Exupéry]]'''
**Il piccolo principe
**Terra degli uomini
*'''[[Louis de Rouvroy de Saint-Simon]]''' (Saint-Simon)
**La Corte del Re Sole
*'''[[Ango Sakaguchi]]'''
**Sotto la foresta di ciliegi in fiore
*'''[[Saki]]'''
**L'anima di Laploshka
**L'insopportabile Bassington
*'''[[Alberico Sala]]'''
**I vizi naturali
*'''[[Antonio Salas]]'''
**L'infiltrato
*'''[[Tayeb Salih]]'''
**La stagione della migrazione al nord
*'''[[Louis Salleron]]'''
**...Quel che il mistero è per l'intelligenza
*'''[[Sally Salminen]]'''
**Mariana
*'''[[Henry Stephens Salt]]'''
**Henry David Thoreau
**I diritti degli animali
**L'etica vegetariana
*'''[[Felix Salten]]'''
**Bambi
**Josefine Mutzenbacher
*'''[[Gaetano Salvemini]]'''
**Il ministro della mala vita
*'''[[Francesco Saverio Salfi]]'''
**Il general Colli in Roma
*'''[[Emilio Salgari]]'''
**Alla conquista della luna
**Alla conquista di un impero
**Attraverso l'Atlantico in pallone
**Capitan Tempesta
**Gli ultimi filibustieri
**I Corsari delle Bermude
**I figli dell'aria
**I minatori dell'Alaska
**I misteri della jungla nera
**I pescatori di balene
**I pirati della Malesia
**I predoni del Sahara
**Il boa delle caverne
**Il Bramino dell'Assam
**Il brick maledetto
**Il Corsaro Nero
**Il figlio del Corsaro Rosso
**Il re del mare
**Il tesoro della montagna azzurra
**Jolanda, la figlia del Corsaro Nero
**La caduta di un impero
**La città del Re lebbroso
**La crociera della Tuonante
**La favorita del Mahdi
**La perla sanguinosa
**La regina dei Caraibi
**La riconquista di Mompracem
**La rivincita di Yanez
**La tigre della Malesia
**Le due tigri
**Le figlie dei Faraoni
**Le meraviglie del Duemila
**Le novelle marinaresche di mastro Catrame
***Un lupo di mare
***Il vascello maledetto
***Il passaggio della linea
***La campana dell'inglese
***La croce di Salomone
***I fantasmi dei mari del Nord
***I fuochi misteriosi
***Il vascello dei topi
***Le sirene
***Il serpente marino
***Le murene
***La nave-feretro sul mare ardente
***L'apparizione del naufrago
**Le stragi delle Filippine
**Le tigri di Mompracem
**Straordinarie avventure di Testa di Pietra
*'''[[J. D. Salinger]]'''
**Il giovane Holden
**Un giorno ideale per i pescibanana
*'''[[Sallustio]]'''
**La congiura di Catilina
**La guerra giugurtina
*'''[[Michail Evgrafovič Saltykov-Ščedrin]]'''
**I signori Golovlëv
*'''[[Diodata Roero Saluzzo]]'''
**Ipazia ovvero delle filosofie
*'''[[Nantas Salvalaggio]]'''
**Italia come non detto
**Malpaga
**Villa Mimosa
*'''[[Nino Salvaneschi]]'''
**Breviario della felicità
**Consolazioni
**Contemplazioni del mattino e della sera
**Il tormento di Chopin
**Saper amare
*'''[[Robert Anthony Salvatore]]'''
**L'antico
*'''[[Luigi Salvatorelli]]'''
**La Chiesa e il mondo
**Storia del Novecento
*'''[[Dario Salvatori]]'''
**Pop Story 1900-1909. L'alba della musica pop
*'''[[Carmelo Samonà]]'''
**Fratelli
*'''[[Clara Sánchez]]'''
**La forza imprevedibile delle parole
**L'amante silenzioso
**L'estate dell'innocenza
**Lo stupore di una notte di luce
*'''[[Julian Sanchez]]'''
**L'antiquario
*'''[[Rafael Sánchez Ferlosio]]'''
**Sulle origini del cane
*'''[[George Sand]]'''
**Indiana
**Lo stagno del diavolo
**Lucrezia Floriani
*'''[[Brandon Sanderson]]'''
**Il conciliatore
**La via dei Re
**Mistborn: Il Campione delle Ere
**Mistborn: Il Pozzo dell'Ascensione
**Mistborn: L'Ultimo Impero
*'''[[Roberto Sanesi]]'''
**T. S. Eliot
*'''[[Giuseppe Manuel di San Giovanni]]'''
**Notizie e documenti riguardanti la chiesa e propositura di S. Maria di Vezzolano
*'''[[Antonio Sangiovanni]]'''
**Seconda squara mobile, et aritmetica
*'''[[Edoardo Sanguineti]]'''
**Capriccio italiano
**Genova per me
*'''[[Jacopo Sannazaro]]'''
**Arcadia
*'''[[C. J. Sansom]]'''
**I sette calici dell'eresia
**L'enigma del gallo nero
*'''[[Isabella Santacroce]]'''
**Fluo
*'''[[Nicola Santamaria]]'''
**Atlantide
*'''[[Enzo Santarelli]]'''
**Storia del fascismo
*'''[[José Rodrigues dos Santos]]'''
**Vaticanum. Il manoscritto esoterico
*'''[[Marin Sanudo il Giovane]]'''
**I Diarii
*'''[[Federico Sanvitale]]'''
**Elementi di architettura civile
*'''[[Goliarda Sapienza]]'''
**L'arte della gioia
*'''[[Michele Saponaro]]'''
**Peccato
*'''[[Francesco Sapori]]'''
**La chimera
*'''[[Chiara Saraceno]]'''
**Cittadini a metà
**Modelli di famiglia
*'''[[Vittorio Saraceno]]'''
**Trattato aritmetico-pratico o sia conti fatti
*'''[[José Saramago]]'''
**Caino
**Cecità
**Il racconto dell'isola sconosciuta
**Il vangelo secondo Gesù Cristo
**Il viaggio dell'elefante
**L'anno della morte di Ricardo Reis
**L'uomo duplicato
**La caverna
**Le intermittenze della morte
**Memoriale del convento
**Saggio sulla lucidità
**Storia dell'assedio di Lisbona
**Tutti i nomi
**Una terra chiamata Alentejo
*'''[[William Saroyan]]'''
**La belva bianca
**La commedia umana
**La tigre di Tracy
**Ti voglio bene, mamma!
*'''[[Paolo Sarpi]]'''
**Discorso dell'origine, forma, leggi, ed vso dell'Vfficio dell'Inquisitione nella Citta, e Dominio di Venetia
**Historia particolare delle cose passate trà il Sommo Pontefice Paolo V. E la Serenissima Republica di Venetia
**Istoria del Concilio Tridentino
**Scritti filosofici e teologici
*'''[[Al Sarrantonio]]'''
**Testa di zucca
*'''[[Albertine Sarrazin]]'''
**L'astragalo
*'''[[Giovanni Sartori]]'''
**Democrazia: cosa è
*'''[[Joachim Sartorius]]'''
**Alessandria
*'''[[Jean-Paul Sartre]]'''
**Erostrato
**Il muro
**La morte nell'anima
**La nausea
**Le parole
*'''[[Panfilo Sasso]]'''
**Disperata contro l'amore
*'''[[Salvatore Satta]]'''
**Il giorno del giudizio
*'''[[George Saunders]]'''
**Lincoln nel Bardo
*'''[[Sam Savage]]'''
**Firmino
**Il lamento del bradipo
*'''[[Nino Savarese]]'''
**Gatteria
**La massaria
*'''[[Fernando Savater]]'''
**Etica per un figlio
*'''[[Alexandre Savérien]]'''
**Vita di Renato Cartesio celebre filosofo
*'''[[Giorgio Saviane]]'''
**Diario intimo di un cattivo
**Getsèmani
**Il mare verticale
**Il papa
**Il tesoro dei Pellizzari
**In attesa di lei
**L'inquisito
**La donna di legno
*'''[[Sergio Saviane]]'''
**Dietro il video
*'''[[Roberto Saviano]]'''
**Gomorra
**La paranza dei bambini
**La parola contro la camorra
*'''[[Boris Savinkov]]'''
**Cavallo pallido
*'''[[Francesco Savio]]'''
**Ma l'amore no
*'''[[Ludovico Savioli]]'''
**Amori
*'''[[Girolamo Savonarola]]'''
**Trattato sul governo di Firenze
*'''[[Robert J. Sawyer]]'''
**Apocalisse su Argo
**Processo alieno
**Flashforward – Avanti nel tempo
**L'equazione di Dio
**La genesi della specie
*'''[[Jean-Baptiste Say]]'''
**Sul bilancio delle consumazioni colle produzioni
*'''[[Dorothy L. Sayers]]'''
**L'uomo che sapeva come
**Veleno mortale
*'''[[Alberto Savinio]]'''
**Ascolto il tuo cuore, città
**Dico a te, Clio
**Infanzia di Nivasio Dolcemare
**L'Utopia e la «Città del Sole» di Tommaso Campanella
**La casa ispirata
**La nostra anima
**Tragedia dell'infanzia
<span id="Sb"></span>
*'''[[Pietro Sbarbaro]]'''
**Della libertà
**Delle società di mutuo soccorso
**Sulla filosofia della ricchezza
**Sulle opinioni di Vincenzo Gioberti intorno all'economia politica e alla questione sociale
*'''[[Cristina Sborgi]]'''
**L'identità rubata
<span id="Sc"></span>
*'''[[Francesco Scaduto]]'''
**Guarentigie pontificie e relazioni tra Stato e Chiesa
*'''[[Filiberto Gherardo Scaglia]]'''
**Avvertimenti politici per quelli che vogliono entrare in corte del signor conte di Verrua
*'''[[Franco Scaglia]]'''
**Il custode dell'acqua
**Luce degli occhi miei
*'''[[André Scala]]'''
**I silenzi di Federer
*'''[[Eugenio Scalfari]]'''
**Il labirinto
**L'uomo che non credeva in Dio
*'''[[Ivan Scalfarotto]]'''
**In nessun Paese
*'''[[John Scalzi]]'''
**Il collasso dell'impero
**L'ultima imperatrice
**Lo stallo dell'impero
*'''[[Piero Scanziani]]'''
**Entronauti
*'''[[Elizabeth Ann Scarborough]]'''
**Non uscire con la biancheria intima bucata
*'''[[Edoardo Scarfoglio]]'''
**Ponte Galera
*'''[[Tiziano Scarpa]]'''
**L'incontro
**Le cose fondamentali
**Occhi sulla graticola
**Stabat mater
*'''[[Eduardo Scarpetta]]'''
**'A Cammarera nova
**'A Nanassa
**Amore e polenta: 'na paglia 'e Firenze
**Cane e gatte
**Duje chiapparielle
**Duje marite 'mbrugliune
**È buscìa o verità
**Gelusia ovvero Amore sposalizio e gelusia
**Il debutto di Gemma
**Il non plus ultra della disperazione ovvero La bottiglieria del Rigoletto
**Il romanzo d'un farmacista povero
**L'Albergo del Silenzio
**L'amico 'e papà
**La Bohéme
**La Casa vecchia
**La collana d'oro o i cinque talismani
**La nutriccia
**La Pupa movibile
**Li nipute de lu sinneco
**Lo Scarfalietto
**Lu Café chantant
**Lu curaggio de nu pumpiero napulitano
**Lu marito de Nannina
**Lu Pagnottino
**Madama Sangenella
**Mettiteve a fa l'ammore cu me
**Miseria e nobiltà
**'Na Bona guagliona
**'Na Commedia 'e tre atte
**'Na figliola romantica
**'Na matassa mbrugliata
**'Na Santarella
**'Na società 'e marite
**Nina Boné
**'No pasticcio
**'Nu brutto difetto
**'Nu frongillo cecato
**'Nu Ministro mmiezo a li guaje
**'Nu Turco napulitano
**Nun la trovo a mmaretà
**Pazzie di Carnevale
**Persicone mio figlio
**Quinnice solde so chiù assaie de seimila lire
**Tetillo
**Tetillo 'nzurato
**Tre cazune furtunate
**Tre pecore viziose
*'''[[Simon Scarrow]]'''
**Il gladiatore
**La legione
**La spada di Roma
**Roma alla conquista del mondo
*'''[[Gasparo Scaruffi]]'''
**L'Alitinonfo
*'''[[Giorgio Scerbanenco]]'''
**Venere privata
*'''[[Frank Schätzing]]'''
**Il diavolo nella cattedrale
**Il quinto giorno
**Limit
**Silenzio assoluto
*'''[[Paul Scheerbart]]'''
**Lesabéndio
*'''[[Christoph Scheiner]]'''
**Prattica del parallelogrammo da disegnare
*'''[[Friedrich Schelling]]'''
**Le età del mondo
*'''[[Gianna Schelotto]]'''
**Ti ricordi, papà?
**Un uomo purché sia
*'''[[Hilbert Schenck]]'''
**Mentre l'Atlantico muore
*'''[[Arthur van Schendel]]'''
**Jan Compagnie
*'''[[Giovanni Schiaparelli]]'''
**La vita sul pianeta Marte
**Le stelle cadenti: tre letture
**Notizie sull'osservatorio di Brera in Milano
**Scritti sulla storia della astronomia antica
**Topografia e clima di Milano
*'''[[Schiavo di Bari]]'''
**Proverbi
*'''[[Friedrich Schiller]]'''
**Amalia
**Il visionario, ossiano Memorie del Conte***
**L'infanticida
**La flotta invincibile
**Maria Stuarda
*'''[[Dieter Schlesak]]'''
**Il farmacista di Auschwitz
*'''[[Bernhard Schlink]]'''
**A voce alta – The Reader
*'''[[Arno Schmidt]]'''
**Gadir ovvero conosci te stesso
*'''[[Christoph von Schmid]]'''
**Il paggio del Re
**Le novelline
***Le mele
***Non ti scordar di me
***L'uomo nero
***L'asino dell'ortolano
***Al lupo| al lupo!
***Il vestito nuovo
***Roba rubata non fa buon pro
***I tre ladroni
***La scimmia e l'avaro
*'''[[James H. Schmitz]]'''
**La seconda notte d'estate
*'''[[Reimund Schnabel]]'''
**Il disonore dell'uomo
*'''[[Helga Schneider]]'''
**La baracca dei tristi piaceri
*'''[[Robert Schneider]]'''
**Le voci del mondo
*'''[[Arthur Schnitzler]]'''
**Al pappagallo verde
**Doppio Sogno
**Fama tardiva
**Gioco all'alba
**Il Dr. Gläser, medico dei bagni
**Il ritorno di Casanova
**Il sottotenente Gustl
**La contessina Mizzi
**La signorina Else
*'''[[Arthur Schopenhauer]]'''
**Aforismi sulla saggezza nella vita
**Il mondo come volontà e rappresentazione
**L'arte di conoscere se stessi
**L'arte di farsi rispettare
**L'arte di ottenere ragione
**L'arte di trattare le donne
**Saggio sulle apparizioni di spiriti
*'''[[Franz Schott]]'''
**Itinerario overo nova descrittione de' viaggi principali d'Italia
*'''[[David Schow]]'''
**Prossimamente, in un cinema sotto casa
*'''[[Olive Schreiner]]'''
**Storia di una fattoria africana
*'''[[Allard Schröder]]'''
**L'idrografo
*'''[[Erwin Schrödinger]]'''
**Mente e materia
*'''[[Sharon Schulze]]'''
**Rimorsi e speranze
*'''[[Edouard Schuré]]'''
**I grandi iniziati
**La sacerdotessa d'Iside
*'''[[André Schwarz-Bart]]'''
**L'ultimo dei giusti
*'''[[Antonio Scialoja]]'''
**I principi della economia sociale
*'''[[Leonardo Sciascia]]'''
**A ciascuno il suo
**Atti relativi alla morte di Raymond Roussel
**Candido
**Gli zii di Sicilia
**Il cavaliere e la morte
**Il consiglio d'Egitto
**Il contesto
**Il giorno della civetta
**L'affaire Moro
**La scomparsa di Majorana
**Occhio di capra
**Porte aperte
**Todo Modo
**Una storia semplice
*'''[[Agostino Scilla]]'''
**La vana speculazione disingannata dal senso
*'''[[Domenico Scinà]]'''
**Discorso intorno ad Archimede
*'''[[Tiziano Sclavi]]'''
**Dellamorte Dellamore
**Non è successo niente
**Tre
*'''[[Moacyr Scliar]]'''
**I leopardi di Kafka
**Il centauro nel giardino
**La donna che scrisse la Bibbia
**L'orecchio di Van Gogh
*'''[[Thomas N. Scortia]]'''
**Pesce-giuda
*'''[[Manuel Scorza]]'''
**La vampata
**Rulli di tamburo per Rancas
*'''[[Manda Scott]]'''
**Il teschio di cristallo
*'''[[Walter Scott]]'''
**I puritani di Scozia
**Ivanhoe
**La Promessa Sposa di Lammermoor
**L'orso mannaro
*'''[[Michael Scott Rohan]]'''
**I segreti di Nicholas Flamel l'immortale. Il mago
**I segreti di Nicholas Flamel l'immortale. L'alchimista
*'''[[Lisa Scottoline]]'''
**Colpevole o innocente
**Condotta indecente
**Fino a prova contraria
**Giustizia sommaria
**Il momento della verità
**Il prezzo del silenzio
**L'angolo del diavolo
**La morte del cliente
**Legittima vendetta
**Processo alla difesa
<span id="Sd"></span>
<span id="Se"></span>
*'''[[William Seabrook]]'''
**La vendetta della Strega
*'''[[Sara Seale]]'''
**La casa nella brughiera
*'''[[W.G. Sebald]]'''
**Austerlitz
*'''[[Alice Sebold]]'''
**Amabili resti
*'''[[Angelo Secchi]]'''
**Le stelle
**Sui recenti progressi della meteorologia
*'''[[John H. Secondari]]'''
**Tre soldi nella fontana
*'''[[David Sedaris]]'''
**Diario di un fumatore
**Esploriamo il diabete con i gufi
*'''[[René Sédillot]]'''
**La storia del mondo in 300 minuti
*'''[[Anna Seghers]]'''
**La settima croce
*'''[[Hubert Selby]]'''
**Canto della neve silenziosa
*'''[[Will Self]]'''
**Grandi scimmie
**Una sfortunata mattina di mezza estate
*'''[[Quintino Sella]]'''
**Una salita al Monviso
*'''[[David Seltzer]]'''
**Profezia
*'''[[Lorenzo Selva]]'''
**Esposizione delle comuni, e nuove spezie di cannocchiali, telescopi, microscopi, ed altri istrumenti diottrici, catottrici, e catodiottrici
*'''[[Shyam Selvadurai]]'''
**I giardini di Ceylon
*'''[[Étienne Pivert de Senancour]]'''
**Oberman
*'''[[Ramón J. Sender]]'''
**Cronaca dell'alba
*'''[[Lucio Anneo Seneca]]'''
**Apokolokyntosis
**De beneficiis
**De constantia sapientis
**De otio
**De tranquillitate animi
**Epistulae morales ad Lucilium
**Hercules furens
*'''[[Carmine Senise]]'''
**Quando ero Capo della Polizia
*'''[[Senofane]]'''
**Frammento autobiografico
*'''[[Senofonte]]'''
**Anabasi
**Cyri testamentum
**Elleniche
**Ercole
*'''[[Sipho Sepamla]]'''
**Soweto
*'''[[Luis Sepúlveda]]'''
**Diario di un killer sentimentale
**Il vecchio che leggeva romanzi d'amore
**La lampada di Aladino
**Patagonia Express
**Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico
**Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare
**Storia di una lumaca che scoprì l'importanza della lentezza
**Un nome da torero
*'''[[Paul Sérant]]'''
**Romanticismo fascista
*'''[[Matilde Serao]]'''
**Addio, Amore!
**All'erta, sentinella
**Castigo
**Cuore infermo
**Dal vero
**Ella non rispose
**Fantasia
**Fior di passione
**Gli amanti: pastelli
**I capelli di Sansone
**Il paese di cuccagna
**Il romanzo della fanciulla
**Il ventre di Napoli
**L'infedele
**La ballerina
**La mano tagliata
**La moglie di un grand'uomo
**La virtù di Checchina
**Le amanti
***La grande fiamma
***Tramontando il sole
***L'amante sciocca
***Sogno di una notte d'estate
**Leggende napoletane
**Nel paese di Gesù
**O Giovannino, o la morte
**Pagina azzurra
**Piccole anime
***Una fioraia
***Giuochi
***Canituccia
***Profili
***Alla scuola
***Nebulose
***La moda
***Perdizione
***Gli spostati
***Salvazione
**Storia di due anime
*'''[[Augusto Serena]]'''
**La cultura umanistica a Treviso nel secolo decimoquinto
*'''[[Giuseppe Sergi]]'''
**La vita animale e vegetale. Origine ed evoluzione
*'''[[Girolamo Seripando]]'''
**Voti e lettere inedite riguardanti il periodo del Concilio sotto Paolo III
*'''[[Rod Serling]]'''
**Ai confini della realtà
***Tutta la verità
***Il rifugio
***Resa dei conti per Rance McGrew
***La notte degli umili
***Il sole di mezzanotte
***Un salto alla Rip Van Winkle
**L'odissea del Volo 33
***Il solitario
***Quell'energumeno del signor Dingle
***A proposito di macchine...
***Un desiderio grande grande
***Fermata a Willoughby
***L'odissea del Volo 33
***Polvere
**L'umanità è scomparsa
***Il grande Casey
***Clausola di annullamento
***Solo una passeggiata
***Febbre
***L'umanità è scomparsa
***Arrivano i mostri in Via degli Aceri
*'''[[Enzo Sermasi]]'''
**Il giallo biancorossoverde
*'''[[Ramón Gómez de la Serna]]'''
**Il torero Caracho
**L'incongruo
**Seni
*'''[[Berta Serra Manzanares]]'''
**Gli occhi dell'uragano
*'''[[Achille Serra]]'''
**La legalità raccontata ai ragazzi
*'''[[Michele Serra]]'''
**Breviario comico
**Gli sdraiati
**Il ragazzo mucca
**Le cose che bruciano
**Ognuno potrebbe
**Tutti i santi giorni
*'''[[Renato Serra]]'''
**Esame di coscienza di un letterato
**Il senso del silenzio
*'''[[Marcela Serrano]]'''
**L'albergo delle donne tristi
**Noi che ci vogliamo così bene
**Quel che c'è nel mio cuore
*'''[[Michel Serres]]'''
**Genesi
*'''[[Luigi Serristori]]'''
**Le rovine di Lizzano
**Sopra le macchine a vapore
*'''[[Jean-Jacques Servan-Schreiber]]'''
**La sfida americana
*'''[[Robert Service]]'''
**Compagni
**Storia della Russia nel XX secolo
*'''[[Bartolomeo Sestini]]'''
**La Pia de' Tolomei: leggenda romantica
*'''[[Vikram Seth]]'''
**Il ragazzo giusto
*'''[[Ernest Thompson Seton]]'''
**La gatta dei bassifondi
*'''[[Luigi Settembrini]]'''
**Ricordanze della mia vita
*'''[[Beppe Severgnini]]'''
**Interismi
**L'inglese
**La pancia degli italiani
**Un italiano in America
*'''[[Tim Severin]]'''
**La vendetta del vichingo
<span id="Sf"></span>
*'''[[Joann Sfar]]'''
**Il piccolo principe
*L'eterno
<span id="Sg"></span>
*'''[[Carlo Sgorlon]]'''
**Gli dèi torneranno
**I sette veli
**Il trono di legno
**L'armata dei fiumi perduti
<span id="Sh"></span>
*'''[[Yaakov Shabtai]]'''
**Lo zio Perez spicca il volo
*'''[[Anthony Shadid]]'''
**La casa di pietra
*'''[[Elif Shafak]]'''
**Le quaranta porte
*'''[[Bina Shah]]'''
**La bambina che non poteva sognare
*'''[[Sonia Shah]]'''
**Cacciatori di corpi
*'''[[Nicholas Shakespeare]]'''
**Danza di sangue
*'''[[William Shakespeare]]'''
**Amleto
**Antonio e Cleopatra
**Cimbelino
**Come vi piace
**Coriolano
**Enrico IV
**Enrico V
**Enrico VI
**Enrico VIII
**Giulio Cesare
**I due gentiluomini di Verona
**Il mercante di Venezia
**Il racconto d'inverno
**Il re Giovanni
**La bisbetica domata
**La commedia degli errori
**La dodicesima notte
**La tempesta
**Le allegre comari di Windsor
**Macbeth
**Misura per misura
**Molto rumore per nulla
**Otello
**Pene d'amor perdute
**Pericle, principe di Tiro
**Re Lear
**Riccardo III
**Romeo e Giulietta
**Sogno di una notte di mezza estate
**Timone d'Atene
**Tito Andronico
**Troilo e Cressida
**Tutto è bene quel che finisce bene
**Vita e morte di Re Riccardo II
*'''[[Siba Shakib]]'''
**Il sussurro della montagna proibita
*'''[[Meir Shalev]]'''
**Per amore di una donna
*'''[[Zeruya Shalev]]'''
**Una relazione intima
*'''[[Shan Sa]]'''
**La porta della Pace Celeste
*'''[[Susan Shapiro]]'''
**La terapia dei dolci
*'''[[Margery Sharp]]'''
**Il gatto di ametista
*'''[[Tom Sharpe]]'''
**Eva, una bambola e il professore
*'''[[Stephanie Shaver]]'''
**Una promessa è una promessa
*'''[[Bob Shaw]]'''
**Antigravitazione per tutti
**Autocombustione umana
**Cosmo selvaggio
**Cronomoto
**Scegliete il mondo che fa per voi
**Una Magnum per Billy Gregg
***Una Magnum per Billy Gregg
***Il segreto dell'Everest
***Fumetto Horror Story
***Socio simbiotico
***Jumbo
***Luce dei giorni passati
***Replay
***Secondo voi che tempo è?
**Una vergogna per l'Italia
***Una vergogna per l'Italia
***La casa dei Guthrie
***Caduta libera 2001
***Il solo effetto
***Il club dei «P»
***Volo di notte
***Valzer degli ultracorpi
***Rapporto
***Telemporio Tre
**Uomo al piano zero
*'''[[George Bernard Shaw]]'''
**Ginevra
**Guida della donna intelligente
**Le case del vedovo
**Uno sprazzo di realtà
*'''[[Irwin Shaw]]'''
**Lavoro di notte
**L'amico di famiglia
*'''[[Robert Shaw]]'''
**Situazione disperata ma non seria
*'''[[Michael Shea]]'''
**L'autopsia
**La leggenda di Nifft
*'''[[Robert Sheckley]]'''
**Mai toccato da mani umane
***Mai toccato da mani umane
***Pellegrinaggio alla Terra
***La montagna senza nome
**Opzioni
**Scambio mentale
**Scarpe
*'''[[Patrick Augustine Sheehan]]'''
**Il mio nuovo cappellano
*'''[[Fulton J. Sheen]]'''
**Tre per sposarsi
*'''[[Charles Sheffield]]'''
**Punto di convergenza
**Le sfere del cielo
*'''[[Percy Bysshe Shelley]]'''
**Adone
**La necessità dell'ateismo
*'''[[Lucius Shepard]]'''
**La resa
**Occhi verdi
**Solitaire Station
*'''[[Sam Shepard]]'''
**Attraverso il paradiso
*'''[[Sara Shepard]]'''
**Giovani, carine, bugiarde
**Giovani, carine e bugiarde. Divine
*'''[[Peter Sheridan]]'''
**Nato a Dublino
*'''[[Josepha Sherman]]'''
**Le mamme la sanno lunga
*'''[[Michael Shermer]]'''
**Homo credens
*'''[[Murasaki Shikibu]]'''
**Storia di Genji il principe splendente
*'''[[Matthew Phipps Shiel]]'''
**Il principe Zaleski
**La nube purpurea
**La promessa sposa
**La storia di Henry e Rowena
*'''[[Lewis Shiner]]'''
**Il cerchio
*'''[[John Shirley]]'''
**Bioshock: Rapture
**Doom
**Jodie a Annie alla tv
**La maschera sul sole
**La musica della città vivente
*'''[[Sei Shōnagon]]'''
**Note del guanciale
*'''[[Gary Shteyngart]]'''
**Il manuale del debuttante russo
*'''[[Susan Shwartz]]'''
**Il fuoco della vendetta
<span id="Si"></span>
*'''[[Luigi Siciliani]]'''
**Alla bellezza
**Vinto
**Differ quaerelas
**Morticino
**Il Natale in un poeta classico
**L'oleandro
**La bontà dei baci
**Acquaforte
**Una riflessione
*'''[[Harry Sidebottom]]'''
**Il guerriero di Roma. Il re dei re
**Il guerriero di Roma. Sole bianco
*'''[[Bapsi Sidhwa]]'''
**La spartizione del cuore
*'''[[Henryk Sienkiewicz]]'''
**Il diluvio
**Quo vadis?
*'''[[Javier Sierra]]'''
**Lo specchio oscuro
*'''[[Scipio Sighele]]'''
**Eva moderna
**Il nazionalismo e i partiti politici
**La delinquenza settaria
*'''[[Yrsa Sigurðardóttir]]'''
**Guardami
**Il cacciatore di orfani
**Il cerchio del male
**Il tempo della vendetta
*'''[[Ignazio Silone]]'''
**Fontamara
**Il pane di casa
**Il segreto di Luca
**Il seme sotto la neve
**Una manciata di more
**Vino e pane
*'''[[Robert Silverberg]]'''
**Ali della notte
**Chiprunner
**Dormire... forse dimenticare
**Entra un soldato. Più tardi: ne entra un altro
**Gilgamesh
**Gli osservatori
**Il settimo santuario
**Il vento e la pioggia
**Invasori silenziosi
**L'arca delle stelle
**L'elezione
**L'inferno com'è?
**L'ora del passaggio
**L'uomo che non sapeva dimenticare
**L'uomo nel labirinto
**L'uomo stocastico
**La strada del crepuscolo
**Le maschere del tempo
**Monade 116
**Multipli
**Mutazione
**Nero è bello
**Quellen, guarda il passato!
**Saltatore
**Shadrach nella fornace
**Torre di cristallo
**Vacanze nel deserto
*'''[[Clifford Simak]]'''
**Camminavano come noi
**City
**Dal cronosentiero di domani
**Fuga dal futuro
**I visitatori
**Il pianeta di Shakespeare
**Il villaggio dei fiori purpurei
**L'ospite del senatore Horton
**La compagnia del talismano
**La strada dell'eternità
**Oltre l'invisibile
**Pescatore di stelle
*'''[[Georges Simenon]]'''
**Bergelon
**Hôtel del ritorno alla natura
**Il cane giallo
**Il ranch della giumenta perduta
**L'uomo che guardava passare i treni
**La finestra dei Rouet
**La neve era sporca
**Le campane di Bicêtre
**Lettera al mio giudice
**Maigret al night club
**Maigret e il pazzo di Bergerac
**Maigret e l'affare Nahour
*'''[[Georg Simmel]]'''
**Le metropoli e la vita dello spirito
*'''[[Johannes Mario Simmel]]'''
**La trama dei sogni
*'''[[Dan Simmons]]'''
**Drood
**Endymion
**Flashback
**Gli uomini vuoti
**Hard as nails. Un caso d'acciaio
**Hardcase. Un caso difficile
**Hyperion
**Il grande amante
***Mezzanotte nel letto dell'entropia
***Morire a Bangkok
***Donne con i denti
***Flashback
***Il grande amante
**Il risveglio di Endymion
**Ilium. La rivolta
**L'estate della paura
**L'inverno della paura
**La caduta di Hyperion
**La scomparsa dell'Erebus
**Nefasto gioco di morte
**Vulcano
*'''[[Ted Simon]]'''
**I viaggi di Jupiter. Il giro del mondo in motocicletta
**Sognando Jupiter
*'''[[Marcello Simoni]]'''
**Il labirinto ai confini del mondo
**Il marchio dell'inquisitore
**Il mercante di libri maledetti
**L'isola dei monaci senza nome
**La biblioteca perduta dell’alchimista
*'''[[Louis Laurent Simonin]]'''
**Un'escursione nei quartieri poveri di Londra
*'''[[Simonide]]'''
**Perseo
**Sulla battaglia navale dell'Artemisio
*'''[[George Gaylord Simpson]]'''
**Evoluzione una visione del mondo
*'''[[Upton Sinclair]]'''
**Fra due mondi
**La messe del drago
*'''[[Isaac Bashevis Singer]]'''
**Il re di campi
**La famiglia Moskat
**Nemici. Una storia d'amore
**Nuove storie dalla corte di mio padre
**Ombre sull'Hudson
**Racconti
**Satana a Goray
**Shosha
**Vecchio amore
*'''[[Israel Joshua Singer]]'''
**Yoshe Kalb e le tentazioni
*'''[[Paolo Siniscalco]]'''
**Il cammino di Cristo nell'Impero romano
*'''[[Jean Charles Léonard Simonde de Sismondi]]'''
**Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo
*'''[[Zecharia Sitchin]]'''
**Guerre atomiche al tempo degli dei
**Il codice del cosmo
**Il giorno degli dei
**Il pianeta degli dei
**L'ultima profezia
**La Bibbia degli dei
**Le astronavi del Sinai
*'''[[Walter Siti]]'''
**Bontà
**Un dolore normale
<span id="Sj"></span>
<span id="Sk"></span>
*'''[[Antonio Skármeta]]'''
**Il postino di Neruda
*'''[[Desmond Skirrow]]'''
**Morte ad alta tensione
*'''[[Josef Škvorecký]]'''
**Il sax basso
*'''[[Kathleen Sky]]'''
**La principessa di Englene
**Spock, il vulcaniano
<span id="Sl"></span>
*'''[[John Sladek]]'''
**Forza bruta
**Il volto
*'''[[Slash]]'''
**Slash
*'''[[Scipio Slataper]]'''
**Ibsen
**Il mio Carso
*'''[[Frank G. Slaughter]]'''
**Codice cinque
*'''[[Karin Slaughter]]'''
**Genesi
**L'ombra della verità
**Mente criminale
**Tra due fuochi
**Tre giorni per morire
*'''[[Jan Jacob Slauerhoff]]'''
**La rivolta di Guadalajara
*'''[[Henry Slesar]]'''
**Bionde dallo spazio
**Quarto Reich
*'''[[William Milligan Sloane III]]'''
**Selena
*'''[[Hillel Slovak]]'''
**Behind The Sun:Il diario di Hillel Slovak
<span id="Sm"></span>
*'''[[Madison Smartt Bell]]'''
**Quando le anime si sollevano
*'''[[Massimiliano Smeriglio]]'''
**Suk Ovest. Banditi a Roma
*'''[[A. C. H. Smith]]'''
**Dark Crystal
**Labyrinth
*'''[[Adam Smith]]'''
**La ricchezza delle nazioni
*'''[[Betty Smith]]'''
**Al mattino viene la gioia
**Un albero cresce a Brooklin
*'''[[Bobbi Smith]]'''
**Tentazione in Arizona
*'''[[Clark Ashton Smith]]'''
**Colui che cammina nelle tenebre
**Il Colosso di Ylourgne
**L'adoratore del demonio
**La Strega di Sylaire
**Sirene floreali
*'''[[E. E. Smith]]'''
**La nemesi dei Robot
*'''[[Lillian Smith]]'''
**Gli assassini del sogno
*'''[[Lisa J. Smith]]'''
**Dark visions. Il dono
**Dark visions. Il vampiro della mente
**Dark visions. La passione
**I diari delle streghe. Il potere
**I diari delle streghe. L'iniziazione
**I diari delle streghe. La prigioniera
**Il diario del vampiro. Il ritorno
**Il diario del vampiro. L'anima nera
**Il diario del vampiro. La furia
**Il diario del vampiro. La genesi
**Il diario del vampiro. La messa nera
**Il diario del vampiro. Mezzanotte
**Il diario del vampiro. Scende la notte
**Il diario del vampiro. Sete di sangue
**Il diario del vampiro. Strane creature
**Il gioco proibito. L'inseguimento
**Il gioco proibito. L'ultima mossa
**Il gioco proibito. La casa degli orrori
**La notte del solstizio
**La setta dei vampiri. Il segreto
**La setta dei vampiri. L'alba oscura
**La setta dei vampiri. L'angelo nero
**La setta dei vampiri. L'anima gemella
**La setta dei vampiri. L'incantesimo
**La setta dei vampiri. La cacciatrice
**La setta dei vampiri. La prescelta
*'''[[Martin Cruz Smith]]'''
**Gorky Park
**Havana
**Il fantasma di Stalin
**L'ala della notte
**La rosa nera
**Lupo mangia cane
**Red Square
**Stella Polare
**Tokyo Station
*'''[[Robert Rowland Smith]]'''
**Colazione da Socrate
*'''[[Tom Rob Smith]]'''
**Bambino 44
*'''[[Wilbur Smith]]'''
**Alle fonti del Nilo
**Cacciatori di diamanti
**Ci rivedremo all'inferno
**Come il mare
**Dove finisce l'arcobaleno
**Figli del Nilo
**Gli angeli piangono
**Gli eredi dell'Eden
**I fuochi dell'ira
**Il canto dell'elefante
**Il destino del cacciatore
**Il destino del leone
**Il dio del fiume
**Il potere della spada
**Il settimo papiro
**Il trionfo del sole
**L'ombra del sole
**L'orma del Califfo
**L'uccello del sole
**La legge del deserto
**La notte del leopardo
**La spiaggia infuocata
**La voce del tuono
**La volpe dorata
**Monsone
**Orizzonte
**Quando vola il falco
**Stirpe di uomini
**Sulla rotta degli squali
**Uccelli da preda
**Un'aquila nel cielo
**Una vena d'odio
*'''[[Zadie Smith]]'''
**Denti bianchi
<span id="Sn"></span>
*'''[[Anja Snellman]]'''
**La verità della notte
*'''[[Snoopy]]'''
**Era una notte buia e tempestosa
*'''[[Edgar Snow]]'''
**Stella rossa sulla Cina
*'''[[Laura J. Snyder]]'''
**Il club dei filosofi che volevano cambiare il mondo
<span id="So"></span>
*'''[[Jô Soares]]'''
**L'uomo che uccise Getúlio Vargas
*'''[[Ascanio Sobrero]]'''
**Analisi delle calamine
**Baroscopio o prenunziatore del tempo
**Della cagione della malattia del baco da seta
**Pensieri agronomici
*'''[[Ardengo Soffici]]'''
**Kobilek
*'''[[Sofocle]]'''
**Aiace
**Antigone
**Edipo a Colono
**Edipo Re
**Filottete
**Elettra
**Trachinie
*'''[[Adriano Sofri]]'''
**Memoria
*'''[[Luca Sofri]]'''
**Notizie che non lo erano
**Playlist
*'''[[Jerry Sohl]]'''
**Compatibilità biologica
**L'anomalia
**Pionieri dell'infinito
*'''[[Steve Sohmer]]'''
**Gli ultimi nove giorni
*'''[[Saša Sokolov]]'''
**La scuola per gli stupidi
*'''[[Valerie Solanas]]'''
**S.C.U.M.
*'''[[Clemente Solaro della Margarita]]'''
**Avvedimenti politici
**L'uomo di Stato indirizzato al governo della cosa pubblica
**Memorandum storico politico
**Sguardo politico sulla convenzione italo-franca del 15 settembre 1864
*'''[[Mario Soldati]]'''
**La contessa dell'isola
**La moglie americana
**Le lettere da Capri
*'''[[Nicola Sole]]'''
**Canti
***Al mare Jonio
***I Siciliani
***La Guerra
***Pel tremuoto in Lucania. (Salmo)
***La storia di una perla
***La tomba del poeta ai mani di Giulio Genoino
***La donna e l'amore. (Sull'urna d'una straniera)
***A Psiche
***Le due madri. (Idillio)
***Al sepolcro di un amico
***Pensieri poetici sulla eloquenza del foro penale. (Epistola a Federico Castriota Scanderberg)
***Addio a Giuseppe Verdi
***Rivederla!
***A G.S.V. avventurata e cortese educatrice di rosignuoli
***Ad un illustre ecclesiastico nell'offerirgli un esemplare del Cantico dei Cantici recato in versi italiani
***La fanciulla e l'artista. (Idillio)
***Selim-Bey. (Novella)
***Il viggianese. (A Marc-Monnier)
***Pel filo elettrico dei due mondi (cantico)
***Al rosignuolo
***La vita. (Ad un bambino)
***Le nozze e la tomba
***A S. Luigi Gonzaga
***L'orfano e il cielo. (Alla memoria di un trovatello)
***Un'ora
***Torre del Greco. (La notte dal 22 ai 23 settembre 1859)
***Sorrento o Torquato Tasso
***Il negro
***Ad una stella
***Il menestrello
***Il primo cadavere. (Sopra un cartone di Michele De Napoli)
***Al mio salice
***Epistola a Giuseppe De Blasiis
***Il fiore. (Canto nuziale)
***Ad Emma
***Ad una gentile giovinetta nel giorno delle sue nozze
***A Montecassino
***Il cocchio. (Ottave improvvisate)
***La pescatrice. (Per musica)
***Il moretto. (Improvviso)
***La preghiera del poeta
***La neve
***Romanza
***Sulla tomba di Alessandro Poerio
***Il Cantico dei Cantici recato in versi
****A Maria immacolata
****Il Cantico de' Cantici di Salomone
***Il Carmelo
*'''[[Margit Lindegård Solem]]'''
**Sono una donna norvegese
*'''[[Temistocle Solera]]'''
**Nabucodonosor
*'''[[Arrigo Solmi]]'''
**Il pensiero politico di Dante
**Storia del diritto italiano
*'''[[Michail Aleksandrovič Šolochov]]'''
**Il placido Don
*'''[[Leonid Vasil'evich Solov'ev]]'''
**Il perturbatore della quiete
*'''[[Aleksandr Isaevič Solženicyn]]'''
**Arcipelago Gulag
**Come ricostruire la nostra Russia?
**Il primo cerchio
**Padiglione cancro
**Un giorno nella vita di Ivan Denisovič
*'''[[Somānanda]]'''
**Śivaḍṛṣti
*'''[[Stefano Sommier]]'''
**Note volanti sui Karaciai
**Un'estate in Siberia
*'''[[Jordan Sonnenblick]]'''
**L'arte di sparare balle
*'''[[Susan Sontag]]'''
**Io, eccetera
*'''[[Tony Soper]]'''
**La gabbia senza sbarre
*'''[[Osvaldo Soriano]]'''
**Futbol
**La resa del leone
**Mai più pene né oblio
**Quartieri d'inverno
**Triste, solitario y final
**Un'ombra ben presto sarai
*'''[[Flavio Soriga]]'''
**Il cuore dei briganti
*'''[[Paolo Sorrentino]]'''
**Hanno tutti ragione
*'''[[Ersi Sotiropoulos]]'''
**Il sentiero nascosto delle arance
*'''[[Robert Southey]]'''
**Il funerale del povero
*'''[[Massimo Sozzi]]'''
**Mascalzone. Giochi di guerra. Niccioleta 1944
**Nero Fidelia
<span id="Sp"></span>
*'''[[Lazzaro Spallanzani]]'''
**Viaggi alle Due Sicilie e in alcune parti dell'Appennino
*'''[[Piero Spalletti]]'''
**Esame di riparazione
*'''[[Vincenzo Spampanato]]'''
**Vita di Giordano Bruno: con documenti editi e inediti
*'''[[Nicholas Sparks]]'''
**Le pagine della nostra vita
**Le parole che non ti ho detto
*'''[[Bertrando Spaventa]]'''
**La filosofia italiana nelle sue relazioni con la filosofia europea
*'''[[Silvio Spaventa Filippi]]'''
**Carlo Dickens
**Jerome
*'''[[Eugenio Spedicato]]'''
**La strana creatura del caos: idee e figure del male nel pensiero della modernità
*'''[[Jonathan Spence]]'''
**Imperatore della Cina
*'''[[Sperone Speroni]]'''
**Dialogo delle lingue
*'''[[Adrienne von Speyr]]'''
**Dalla mia vita
**Esperienza di preghiera
**Il mistero della morte
**Il Verbo si fa carne
**L'ancella del Signore
**La confessione
**La luce e le immagini
**La missione dei profeti
**Le parabole del Signore
**Maria nella redenzione
*'''[[Steven Spielberg]]'''
**Incontri ravvicinati del terzo tipo
*'''[[John Spike]]'''
**Il giovane Michelangelo
*'''[[Mickey Spillane]]'''
**Il borsaiolo
**L'uomo che uccide
**La vendetta è mia
*'''[[Vittorio Spinazzola]]'''
**Dalla narrativa d'appendice al premio Nobel
**Il libro per tutti: saggio sui "Promessi Sposi"
**Il romanzo antistorico
**Pinocchio & C,
*'''[[Erica Spindler]]'''
**Il giustiziere
*'''[[Domenico Spinelli]]'''
** Sulla impropria denominazione Aes Grave data a tutta la moneta fusa
*'''[[Gastone Silvano Spinetti]]'''
**Civiltà in crisi
*'''[[Antonio Spinosa]]'''
**Starace
*'''[[Baruch Spinoza]]'''
**Trattato sull'emendazione dell'intelletto
**Breve trattato su Dio, l'uomo e il suo bene
**Principi della filosofia di Cartesio
**Riflessioni metafisiche
**Trattato teologico-politico
**[[Ethica]]
**Trattato politico
**Epistolario
**Lettere sugli spiriti
*'''[[Norman Spinrad]]'''
**Un oggetto di pregio
*'''[[Lorenzo Spirito Gualtieri]]'''
**Altro Marte
**Libro delle sorti
*'''[[Heinz Sponsel]]'''
**Una traccia di 100.000 anni
*'''[[L. Sprague de Camp]]'''
**Le pietre di Nomuru
**Serpenti per posta
*'''[[Howard Spring]]'''
**Figlio, figlio mio
*'''[[Anton Springer]]'''
**Manuale di storia dell'arte
*'''[[Nancy Springer]]'''
**Non guardarti indietro
*'''[[Bruce Springsteen]]'''
**[[Born to Run (autobiografia)|Born to Run]]
*'''[[Johanna Spyri]]'''
**Heidi
<span id="Sq"></span>
<span id="Sr"></span>
<span id="Ss"></span>
<span id="St"></span>
*'''[[Edward St Aubyn]]'''
**I Melrose
*'''[[Margaret St. Clair]]'''
**I danzatori di Noyo
**I dolori delle streghe
**La famiglia
**La perfezionista
*'''[[Lili St. Crow]]'''
**Il diario degli angeli
*'''[[Brian Stableford]]'''
**Il proiettile magico
*'''[[Henry De Vere Stacpoole]]'''
**La laguna azzurra
*'''[[Madame de Staël]]'''
**Sulla maniera e la utilità delle Traduzioni
*'''[[Jean Stafford]]'''
**Il puma
*'''[[Friedrich Julius Stahl]]'''
**Storia della filosofia del diritto
*'''[[Hermann Stahl]]'''
**Emanuela
*'''[[Christopher Stasheff]]'''
**Torna con la tua tuta spaziale... o su di essa
*'''[[Fabio Stassi]]'''
**L'ultimo ballo di Charlot
*'''[[Publio Papinio Stazio]]'''
**La Tebaide
*'''[[Danielle Steel]]'''
**Fulmini
**Una perfetta sconosciuta
**Una preghiera esaudita
*'''[[Antonio Steffenoni]]'''
**Inseguendo le note di un tango
**Meglio andare lontano
**Ragazze
**Vietato giocare con la palla
*'''[[Garth Stein]]'''
**Corvo rubò la luna
**L'arte di correre sotto la pioggia
*'''[[Gertrude Stein]]'''
**Autobiografia di tutti
**La buona Anna
*'''[[John Steinbeck]]'''
**Al Dio sconosciuto
**Furore
**L'inverno del nostro scontento
**La luna è tramontata
**La valle dell'Eden
**Le gesta di re Artù
**Pian della Tortilla
**Red Pony
**Vicolo Cannery
*'''[[George Steiner]]'''
**Il correttore
**Una certa idea di Europa
*'''[[Rudolf Steiner]]'''
**Considerazioni esoteriche su nessi karmici
**Gerarchie spirituali
**L'iniziazione
**La filosofia della Libertà
**La saggezza dei Rosacroce
**Teosofia
*'''[[Gian Antonio Stella]]'''
**La casta (con Sergio Rizzo)
**Negri froci giudei & Co.
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**I Cenci
**Il rosso e il nero
**La badessa di Castro
**La Certosa di Parma
**La duchessa di Paliano
**Lucien Leuwen
**Roma, Napoli e Firenze
**San Francesco a Ripa
**Vanina Vanini
**Vita di Rossini
**Vittoria Accoramboni
*'''[[James Stephens]]'''
**I semidei
*'''[[Neal Stephenson]]'''
**Argento vivo
**Snow Crash
*'''[[Bruce Sterling]]'''
**Cronache del Basso Futuro
***La nostra Chernobyl neurale
***Il Compassionevole, il Digitale
***Jim e Irene
***La spada di Damocle
***Le guerre del Golfo
***Le rive della Boemia
***Il proiettile morale
***L'Impensabile
***Vediamo le cose in maniera diversa
***Hollywood Cremlino
***Siete a favore o contro la 486?
**La matrice spezzata
*'''[[Chevy Stevens]]'''
**Scomparsa
*'''[[Shane Stevens]]'''
**Io ti troverò
*'''[[Robert Louis Stevenson]]'''
**Catriona
**Elogio dell'ozio
**Emigrante per diletto
**Gli accampati di Silverado
**Gli allegri compari
**Il diavolo nella bottiglia
**Il ladro di cadaveri
**Il Master di Ballantrae
**Il padiglione sulle dune
**Il Principe Otto
**Il sire della porta di Malétroit
**Janet la storta
**L'isola del tesoro
**La freccia nera
**La Provvidenza e la chitarra
**La spiaggia di Falesà
**Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde
**Markheim
**Nei mari del Sud
**Olalla
**Rapito
**Un alloggio per la notte
**Viaggi con un asino nelle Cévennes
**Weir di Hermiston
*'''[[Ian Stewart]]'''
**Come tagliare una torta
*'''[[Maggie Stiefvater]]'''
**Destiny
**Whisper
*'''[[Adalbert Stifter]]'''
**Abdia
*'''[[Ljudmil Stojanov]]'''
**Colera
**Mehmed Sinap
*'''[[Bram Stoker]]'''
**Dracula
**Il gioiello delle Sette Stelle
**Il paese del tramonto
**Il segreto dei capelli d'oro
**L'ospite di Dracula
*'''[[Leopold Stokowski]]'''
**La musica per tutti
*'''[[Irving Stone]]'''
**Brama di vivere
*'''[[Theodor Storm]]'''
**La città sul mare
**Mio cugino Cristiano
*'''[[Rebecca Stott]]'''
**Il codice di Newton
*'''[[Rex Stout]]'''
**Abbiamo trasmesso
**La guardia al toro
**Sei per uno
**Vicolo cieco
*'''[[Harriet Beecher Stowe]]'''
**La capanna dello zio Tom
*'''[[Lytton Strachey]]'''
**La regina Vittoria
*'''[[Giovanni Francesco Straparola]]'''
**Le piacevoli notti
*'''[[Peter Straub]]'''
**Il regno dei cieli
**Rosa azzurra
*'''[[Craig Strete]]'''
**Madre di stoffa, cuore di orologio
*'''[[Enzo Striano]]'''
**Il resto di niente
*'''[[Brad Strickland]]'''
**Le ombre
*'''[[Whitley Strieber]]'''
**Billy
**Fuoco impuro
**L'ombra del gatto
**Majestic
**Wolfen
*'''[[August Strindberg]]'''
**Gli isolani di Hemsö
**La sala rossa
**Solo
*'''[[Charles Stross]]'''
**Palinsesto
*'''[[Jonathan Stroud]]'''
**L'anello di Salomone
*'''[[Elizabeth Strout]]'''
**Le dodici tribù di Hattie
**Mi chiamo Lucy Barton
**'Olive, ancora lei
**Olive Kitteridge
**Tutto è possibile
*'''[[Julian Stryjkowski]]'''
**Il sogno di Asril
*'''[[Theodore Sturgeon]]'''
**Cristalli sognanti
**E pluribus unicorn
***La Sorgente dell'Unicorno
***Parsifal
***Tiny e il Mostro
***Non era Syzygy
***Unisci e impera
***La musica
***Cicatrici
***La bambola
***La Bestia che ride
***Compagno di cella
***L'altro sesso
***I fantasmi di Grove Street
***Cambiapelle
***Procedimento Artnaer
**La parentesi felice
**Le mani di Bianca
***Fluffy
***L'orsacchiotto del Professore
***Muori, Maestro, muori!
***Il tuono e le rose
***Gli inseparabili
***Come uccidere la zietta
***La danza del cactus
***Un piatto di solitudine
***Così bello!
***I figli dei commedianti
***Le mani di Bianca
**Luci e nebbie
***Unirsi e vincere
***L'ultima risata
***Il giocattolo di Mewhu
***Uragano
***L'hurkle è un animale felice
***Il tuono e le rose
***Chi?
***Tiny e il mostro
***Via di casa
**Medusa, e altri dèi
***Piccolo grande dio
***Medusa
***Presenza di spirito
***Colabrodo
***Bambino prodigio
***Un'ombra sul muro
***Twink
***Frammento luminoso
**Nascita del superuomo
**Nonnina non fa la calza
**Orbite perdute
***Estrapolazione
***Il prezzo dell'amore
***Fate spazio
***Il cuore
***Mondo d'incubi
**Venere più X
*'''[[Jacques Charles François Sturm]]'''
**Corso di meccanica
<span id="Su"></span>
*'''[[Fiorentino Sullo]]'''
**Il tempo storico della costituente
*'''[[Giorgio Summaripa]]'''
**Martirio di Simone da Trento
**Processo contro il re di Francia
**Sentenza contra gli hebrei
*'''[[Anthony Summers]]'''
**La vita segreta di J. Edgar Hoover
*'''[[Sun Tzu]]'''
**L'arte della guerra
*'''[[Carola Susani]]'''
**Rospo
*'''[[Patrick Süskind]]'''
**Il profumo
**Ossessioni
***L'assillo della profondità
***Una sfida
***Il testamento di Maître Mussard
***''Amnesia in litteris''
*'''[[Leonard Susskind]]'''
**La guerra dei buchi neri
*'''[[Martin Suter]]'''
**Com'è piccolo il mondo!
*'''[[Kōji Suzuki]]'''
**Dark water
***Prologo
***Corpi galleggianti
***Isola solitaria
***L'abbraccio
***Una crociera da sogno
***Alla deriva
***Acquerelli
***La foresta in fondo al mare
***Epilogo
**Loop
**Ring
**Spiral
<span id="Sv"></span>
*'''[[Svetonio]]'''
**Cesare
*'''[[Italo Svevo]]'''
**Argo e il suo padrone
**Commedie
***Le ire di Giuliano
***Le teorie del conte Alberto
***Il ladro in casa
***Una commedia inedita
***Prima del ballo
***La verità
***Terzetto spezzato
***Atto unico
***Un marito
***L'avventura di Maria
***Inferiorità
***Con la penna d'oro
***La rigenerazione
**Corto viaggio sentimentale
**I racconti
***La tribù
***Il malocchio
***La buonissima madre
***La madre
***Orazio Cima
***Giacomo
***Marianno
***Cimutti
***In serenella
***L'avvenire dei ricordi
***Incontro di vecchi amici
***La morte
***Proditoriamente
***Un contratto
***Le confessioni del vegliardo
***Umbertino
***Il mio ozio
**L'assassinio di Via Belpoggio
**La coscienza di Zeno
**La novella del buon vecchio e della bella fanciulla
**Senilità
**Una burla riuscita
**Una vita
<span id="Sw"></span>
*'''[[Leonie Swann]]'''
**Il lupo Garou
*'''[[Peter Swanson]]'''
**Quelli che meritano di essere uccisi
*'''[[Michael Swanwick]]'''
**Il margine del mondo
*'''[[Vikas Swarup]]'''
**Le dodici domande
*'''[[Jonathan Swift]]'''
**I viaggi di Gulliver
**Istruzioni alla servitù
<span id="Sx"></span>
<span id="Sy"></span>
*'''[[Philip Sydney]]'''
**Sleep
*'''[[Paolo Sylos Labini]]'''
**La crisi italiana
**Le classi sociali negli anni '80
**Saggio sulle classi sociali
<span id="Sz"></span>
*'''[[Magda Szabó]]'''
** L'altra Ester
** La Porta
*'''[[Wisława Szymborska]]'''
**25 poesie
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Dinosauri (film)
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/* Dialoghi */
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wikitext
text/x-wiki
{{Film
|titoloitaliano= Dinosauri
|genere= animazione/avventura
|regista = [[Ralph Zondag]], [[Eric Leighton]]
|soggetto =
|sceneggiatore = [[Robert Nelson Jacobs]], [[John Harrison]], [[Thom Enriquez]], [[Walon Green]]
|doppiatorioriginali=
* [[D.B. Sweeney]]: Aladar
* [[Ossie Davis]]: Yar
* [[Alfre Woodard]]: Plio
* [[Max Casella]]: Zini
* [[Hayden Panettiere]]: Suri
* [[Julianna Margulies]]: Neera
* [[Samuel E. Wright]]: Kron
* [[Peter Siragusa]]: Bruton
* [[Della Reese]]: Eima
* [[Joan Plowright]]: Baylene
|doppiatoriitaliani =
* [[Daniele Liotti]]: Aladar
* [[Sergio Fiorentini]]: Yar
* [[Angiola Baggi]]: Plio
* [[Francesco Pezzulli]]: Zini
* [[Veronica Puccio]]: Suri
* [[Alessia Marcuzzi]]: Neera
* [[Glauco Onorato]]: Kron
* [[Massimo Corvo]]: Bruton
* [[Germana Dominici]]: Eima
* [[Isa Bellini]]: Baylene
}}
'''''Dinosauri''''', film d'animazione statunitense del 2000, regia di [[Ralph Zondag]] e [[Eric Leighton]].
== [[Incipit]] ==
Certe cose nascono grandi. Altre nascono piccole, molto piccole. Ma a volte è dalle cose più piccole che nascono i cambiamenti più grandi. ('''Narratrice''')
==Frasi==
*Vedete piccoli! Quello {{NDR|Aladar}} è il classico esemplare di "tontosauro"! ('''Neera''')
*Non vedo l'ora... di tuffarmi nel lago e restare a mollo finché non mi esce l'acqua... dalle orecchie. ('''Eema''')
*Questo mostro {{NDR|Aladar}} non ha denti, avete visto? Cosa può farci? Succhiarci a morte? ('''Zini''')
*{{NDR|Prima di iniziare la marcia nel deserto}} Se sentite odore di bruciato, potrei essere io. ('''Eema''')
*Ehi, ragazze, vi va di giocare a "ruba bandiera"? Io faccio la bandiera. ('''Zini''')
*{{NDR|Piangendo, dopo che il meteorite ha distrutto l'isola}} Mamma, sono morti tutti. ('''Suri''')
*{{NDR|Rivolto ad Aladar, con tono minaccioso}} Azzardati a mettere bocca un'altra volta... e ti uccido. {{NDR|si rivolge a Neera}} Stai lontano da lui!!! ('''Kron''')
*{{NDR|[[Ultime parole dai film d'animazione Disney|Ultime parole]] rivolto ad Aladar, riferendosi ai due carnotauri}} Li trattengo io, porta via gli altri! ('''Bruton''')
*{{NDR|Ad Aladar, riferendosi alla morte di Bruton}} Hai fatto quello che potevi. ('''Plio''')
*Carnotauri! Tanti lunghi denti e un pessimo carattere! Andiamocene! ('''Eema''')
*Neera!!! ('''Kron''')
*Se ci disperdiamo non avremo scampo! Restiamo uniti!! ('''Aladar''')
*{{NDR|[[Ultime parole dai film d'animazione Disney|Ultime parole]], inseguito da un carnotauro fin sul ciglio di un dirupo}} No... ('''Kron''')
==Dialoghi==
* '''Zini''': "Senti, bellezza, se diventerai la mia metà per te mi farò in 4". Carina questa, proprio niente male. "Pupe, mi chiamano il Professore dell'amore, ed è iniziata la scuola". Eh, sì, sono un vero fenomeno. <br /> '''Aladar''': Spero che non sia contagioso. <br /> '''Zini''': Sono una valanga romantica.
* '''Yar''': Allora? Che cos'è? <br /> '''Plio''': Era un uovo, Yar! Guarda! {{NDR|Yar sussulta}} Che c'è? <br /> '''Yar''': È un mostro orrendo, che ha attraversato il mare, è feroce ed è carnivoro. {{NDR|Aladar fa un versetto e lui una linguaccia come segno di disgusto}} <br /> '''Plio''': A me sembra più un cucciolo! <br /> '''Yar''': I cuccioli crescono, mia cara! Se lo terrai con te, un bel giorno, vedrai, ci salterà addosso e ci sbranerà tutti! {{NDR|si volta verso gli altri lemuri}} Per quelli come lui, quelli come noi sono appetitosi bocconcini!
* '''Yar''': Mh, hai visto? Povero Zini. Abbiamo ancora uno scapolo in famiglia. <br /> '''Plio''' {{NDR|guardando Aladar}}: No, ne abbiamo due.
* '''Kron''' {{NDR|rivolto ad Aladar}}: Fuori dai piedi, via! <br /> '''Bruton''': Non hai sentito Kron?! Muoviti!
*'''Aladar''': Senti un po', Kron: ce l'hai un attimo? <br /> '''Bruton''': Sparisci, lattante! <br /> '''Kron''': Mh, tranquillo, Bruton. Tu chi sei? <br /> '''Aladar''': Ehm, Aladar. <br /> '''Kron''': Perché non sei in testa al branco insieme ai... {{NDR|vedendo i lemuri}} ...insieme ai più giovani? <br /> '''Aladar''': Bè, ehm, mi sono fermato a parlare un po' con questi amici. Ho visto che fanno molta fatica a venirvi dietro! Perciò, non so, se magari tu rallentassi il passo... <br /> '''Kron''': Uhm! I deboli a fare l'andatura, che idea geniale! Ma lasciale a me le idee d'ora in poi, Aladar. <br /> '''Aladar''': Ma, non ce la faranno mai se non li aiuti. <br /> '''Kron''': Attento a te, pivello.
* '''Bruton''': Kron! Carnotauri! <br /> '''Kron''': Cosa? Non si erano mai spinti tanto a nord! <br /> '''Bruton''': La palla di fuoco ha sconvolto tutto! <br /> '''Kron''' {{NDR|sentendo il ruggito di uno dei predatori a distanza}} : E tu li hai portati fino a noi! Vuol dire che li sfamerai con le tue carni! Fai muovere il branco! Passo veloce!
* '''Bruton''': Perché si comporta così? Perché illuderli con false speranze? <br /> '''Plio''': È proprio la speranza che ci ha portati fin qui. <br /> '''Bruton''': Ma perché non lascia che accettino il loro destino? Io ho accettato il mio! <br /> '''Plio''': E qual è il tuo destino? <br /> '''Bruton''': Morire qui. È così che stanno le cose! <br /> '''Plio''': Solo se ti arrendi, Bruton! È una tua scelta, non c'entra il destino!
*'''Yar''': Ehi, bambola, stai andando fuori strada. <br /> '''Eema''': Ci mancava solo questa: una scimmia sulla spalla.
*'''Zini''': Ehi, sveglia. Questo non è dormire, si chiama letargo. Ehi? Yo-hoo?! C'è nessuno in casa?! <br /> '''Aladar''' {{NDR|svegliandosi}}: Zini, che stai facendo? <br /> '''Zini''': Sbaglio o avevi messo la sveglia per l'alba dei tempi?
*'''Aladar''': Senti, Neera, se ci aiutiamo tra noi, avremo qualche possibilità in più di arrivare ai terreni di cova. <br /> '''Neera''': Sembri molto sicuro di te. <br /> '''Aladar''': Eh, magari. Ma dobbiamo stare uniti.
*'''Bruton''' {{NDR|rivolto a un dinosauro che non si sveglia}}: Su, sveglia! Kron vuole che ci rimettiamo in marcia! Avanti, alzati! In piedi! <br /> '''Zini''' {{NDR|sarcastico}}: Eh, simpatia è la parola d'ordine qui!
*'''Baylene''' {{NDR|sarcastica}}: Evviva, ho le vesciche! <br /> '''Eema''': Ah, io ormai le vesciche le chiamo per nome. <br /> '''Yar''': Non vi dico dove le ho io le vesciche...
*'''Plio''' {{NDR|vedendo che non c'è via d'uscita nella caverna}}: Aladar, torniamo indietro. <br /> '''Aladar''' {{NDR|disperato}}: Indietro? E dove? Non esiste più niente. Il nostro destino è segnato. <br /> '''Baylene''': Sbagli invece. Siamo qui, no? Ti pare? E come ti permetti di sprecare tanta buona sorte rassegnandoti? Vergogna! Vergogna, e ancora vergogna, Aladar! E quel che è peggio è che hai fatto credere a una vecchia sciocca come me di essere utile... di avere ancora uno scopo... e sai cosa ti dico? Avevi ragione. E io quindi continuerò a crederci. E per quanto mi riguarda non ho alcuna intenzione di morire qui!
*'''Yar''': Se riuscissi a dormire così profondamente, sarei in Paradiso. <br /> '''Eema''': Se riuscissi a dormire così profondamente, saresti morto. {{NDR|ridono}}
*{{NDR|Arrivati ai terreni di cova, dove c'è anche un grande lago}} <br /> '''Plio''': La nostra nuova casa... <br /> '''Zini''': Sì, e abbiamo anche la piscina!!
*'''Zini''' {{NDR|nella caverna}}: Va bene, va bene, ricominciamo. Indovina te lo chiedo, con mio occhio cosa vedo?<br /> '''Yar''': Una roccia. <br /> '''Zini''': Hai indovinato ancora? Ma sei un fenomeno!
*'''Aladar''' {{NDR|a Kron}}: Porta via il branco da qui! Sta arrivando un Carnotauro! <br />'''Kron'''{{NDR|al branco}}: Continuate a salire!!<br />'''Aladar''': No, fermi! Io vengo dalla valle: c'è una via più sicura!<br />'''Kron''' {{NDR|spronando due cuccioli a scalare la frana}}: Avanti, forza!<br/>'''Neera''': Kron, ascoltalo! <br />'''Aladar''': Venite, dobbiamo andare via. <br />'''Kron''': Andare dove?! In bocca al Carnotauro?!?! <br />'''Aladar''': Se ci sbrighiamo, possiamo evitarlo! Non riuscirete mai a scalare quella frana, è ancora più ripida dall' altra parte! {{NDR|Kron spinge i cuccioli con la forza}} Li porterai alla morte!! Conosco una via di accesso alla valle, possono arrivarci tutti! {{NDR|al branco}} Venite, seguitemi! {{NDR| Kron scende furioso dalla frana}} <br/>'''Neera''': Kron! {{NDR| lui la travolge}} <br />'''Kron''': Resteranno con me!!! <br />'''Aladar''' {{NDR|al branco}}: Forza, andiamo! {{NDR|Kron, fuori di sé dalla rabbia, si avventa su Aladar per ucciderlo, e i due iniziano a combattersi}}
*'''Aladar''' {{NDR|parlando di Yar}}: Ah, lui è mio nonno. Con in mezzo un paio di generazioni. <br /> '''Zini''': Diciamo pure un centinaio di generazioni!
*'''Aladar''' {{NDR|rivolto al suo cucciolo avuto con Neera}}: Salve, giovanotto! Somiglia tutto a me! <br /> '''Neera''': Lui è tuo padre. È un po' svitato, ma ti ci abituerai.
== [[Explicit]] ==
Nessuno di noi sa quali mutamenti piccoli o grandi ci attendono, una sola cosa è certa: il nostro viaggio non è terminato. Possiamo solo sperare che in qualche modo, e in piccola parte, il nostro passaggio su questa terra venga ricordato per sempre. ('''Narratrice''')
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{Disney}}
[[Categoria:Classici Disney]]
[[Categoria:Film d'avventura]]
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Paolo Sorrentino
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2024-12-09T09:56:10Z
Ibisco
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/* Citazioni su Paolo Sorrentino */ + 1
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wikitext
text/x-wiki
[[File:Paolo Sorrentino Cannes 2017 (cropped).jpg|thumb|Paolo Sorrentino (2017)]]
'''Paolo Sorrentino''' (1970 – vivente), regista, sceneggiatore e scrittore italiano.
{{Premio|Oscar|
Miglior film straniero (2014)
'''''[[La grande bellezza]]'''''}}
==Citazioni di Paolo Sorrentino==
{{cronologico}}
*{{NDR|A proposito de ''[[Il Divo]]''}} Andreotti ha reagito in modo stizzito e questo è un buon risultato perché di solito lui è impassibile di fronte ad ogni avvenimento. La reazione mi conforta e mi conferma la forza del cinema rispetto ad altri strumenti critici della realtà.<ref>Citato in ''Liberazione'', 24 maggio 2008.</ref>
*L'uomo di [[potere]] è per definizione misterioso, la gestione del potere lo è. Sono deputati a prendere le alte cariche uomini inafferrabili, i prevedibili al potere non ci arrivano.<ref>Citato in Silvia Fumarola, ''[http://www.repubblica.it/spettacoli/cinema/2017/04/08/news/paolo_sorrentino_berlusconi_the_young_pope-162457314/?ref=RHPPBT-BH-I0-C4-P4-S1.4-T1 Paolo Sorrentino, dopo il Papa un film su Berlusconi: "Il potere, una delle tentazioni più forti del genere umano"]'', ''Repubblica.it'', 8 aprile 2017.</ref>
*La solitudine è spesso presente. Spero di bilanciare con l'ironia, insomma, ci provo sempre, poi nove casi su dieci rido solo io.<ref> Dalla presentazione de ''[[La grande bellezza]]'' all'Ateneo Palazzo del Cinema, 2013; disponibile in ''[https://www.youtube.com/watch?v=4Mla9uF5kP4&t=1663s Lezione di Cinema - Paolo Sorrentino da Anteo spazioCinema]'', ''youtube.com'', 30 maggio 2013, a 27 m 43 s.</ref>
*Me ne sono andato da [[Napoli]] per stanchezza, ma anche perché sono una persona paurosa ed è una città che riesci a vivere bene solo se la affronti di petto, se la esplori senza il timore che ti possa succedere qualcosa... {{Sic|dipende}} probabilmente anche da dove sei nato.<ref>Dall'intervista a Cristiano de Majo, ''[https://www.rivistastudio.com/paolo-sorrentino-intervista/ Paolo Sorrentino racconta]'', ''rivistastudio.com'', 16 gennaio 2017.</ref>
*{{NDR|A proposito de ''[[This Must Be the Place]]''}} Nel mio mondo ideale i [[film]] non dovrebbero più prevedere le trame e dovrebbero semplicemente raccontare a tutto tondo i personaggi; tuttavia la trama nel film c'è, perché c'è ancora chi è appassionato di questa brutta cosa.<ref>Dall'intervista di Fazio Fazio nel programma televisivo ''Che tempo che fa'', Rai 3, 8 ottobre 2011.</ref>
*{{NDR|Riferito a quali sono gli ingredienti per fare un buon film}} Tutti. Bisogna fare attenzione a tutto, tutti gli aspetti del cinema vanno curati, nessuno è secondario. Più di tutti va curato il proprio intuito, dato che il fare cinema si muove sulla velocità, allora il tempo di ragionare e di capire perché si fa la giraffa {{NDR|Riferito alla giraffa de ''[[La grande bellezza]]''}} non c'è, bisogna intuire che la giraffa possa funzionare, emozionare.<ref>Dal Festival Trastevere Rione del Cinema, in occasione della proiezione de ''[[La grande bellezza]]'' in versione integrale, 2016; disponibile in ''[https://www.youtube.com/watch?v=sTHiT2rDbuY&t=291s Paolo Sorrentino presenta "La grande bellezza" #TrastevereFestival2016]'', ''toutube.com'', 24 febbraio 2017, a 4 m 51 s.</ref>
*Io sono uno sceneggiatore che tende a scrivere più di quanto serva. Quando scrivo per i film mi trattengo, mentre quando scrivo una serie devo sforzarmi di aggiungere. Nel primo caso, invece, devo sforzarmi di tagliare. La mia misura ideale sarebbe un film di 3 ore e una serie di 5 ore. Ma i film durano invece tendenzialmente due ore e le serie 10 ore.<ref>Citato in ''[https://www.tvblog.it/post/1692455/the-new-pope-paolo-sorrentino-intervista The New Pope, parla Paolo Sorrentino: "I miei Papi sanno rinunciare al personalismo, non come i politici di oggi"]'', ''tvblog.it'', 5 gennaio 2020.</ref>
*Gli [[attori]] si dividono in due categorie, secondo me. Ci sono gli attori "agonistici", quelli che arrivano e dicono: «Come la vuoi? Posso fare così, posso fare colì», non vedono l'ora di dimostrarti che sanno fare quella cosa. Poi ci sono gli attori "bambini" che invece vanno accuditi.<ref>Dal podcast di Daniele Tinti e Stefano Rapone, ''Tintoria'', [https://www.youtube.com/watch?v=gNHTF2p4RJo #227], ''youtube.com'', 22 ottobre 2024.</ref>
{{Int2|1=''[https://www.youtube.com/watch?v=mKIJrYKeTcU Come funziono: Paolo Sorrentino at TEDxReggioEmilia]''|2=Dall'intervento a ''TEDx Talks'', 8 ottobre 2011; disponibile su ''youtube.com'', 20 ottobre 2011.}}
*Annoiandosi del mondo, si ha la possibilità di creare un proprio mondo, e questa è la massima priorità per scrivere un racconto, un film o fare una canzone, o un quadro.
*Avere una sensazione di tristezza per un motivo che non conosci è un buon movente per mettersi a creare qualcosa, perché quel qualcosa che non conosci e che ti fa essere triste, diventa l'oggetto della ricerca.
*C'è sempre chi vuole intraprendere questo lavoro e quindi mi piace dare dei consigli, ed è questo: di vedere molti film brutti e, prima di mettersi a scrivere una storia, leggere sempre il Guinness dei primati, che è quel libro nel quale c'è la più grande concentrazione di cose eccezionali che sono anche reali. Ed è questo che dovrebbe essere il cinema: eccezionale nel reale.
*Di fatto il mio modo di procedere è provare ad essere costantemente ironico, sperando che ogni tanto, dentro l'ironia, affiori qualcosa di serio.
*L'unico elemento che veramente trovo attraente nell'osservazione degli individui è la distanza che esiste tra l'immagine che gli uomini vogliono dare di sé e quel momento in cui, sempre ed esclusivamente attraverso un dettaglio, mai qualcosa di enorme, tradiscono loro stessi e fanno uscire fuori qualcosa che rivela una verità altra.
*La noia delle conversazioni della vita vera mi spinge a cercare dei dialoghi che non raccontino del più e del meno.
*Mi venne in mente che alla domanda "che cosa può raccontare il cinema?" si poteva rispondere "tutto", e questo mi dava effettivamente un brivido.
*Questo è stato per me il primo insegnamento su come si può stare al mondo, ed è francamente l'unico modo che ho imparato, cioè frequentando l'ironia.
{{Int2|''[http://www.rai.it/dl/portali/site/articolo/ContentItem-a5b87f98-acc8-4bc9-ba9c-34c37dea168b.html This Must Be the Place – Intervista a Paolo Sorrentino]''|''rai.it''.}}
*Per quanto mi riguarda, ogni [[film]] deve essere una caccia smodata all'ignoto e al mistero. Non tanto per trovare una risposta, quanto per continuare a tenere viva la domanda.
*[[Sean Penn]] è l'attore ideale per un regista. Perché è estremamente rispettoso delle idee del regista e non solo ha il dono di migliorarle, ma possiede anche il talento sconfinato che gli permette di raggiungere un'autenticità e una profondità sul personaggio che francamente a me sarebbero state sconosciute anche se ci avessi riflettuto una vita intera.
*[...] [[Dublino]] possiede bellezza e malinconia. Due sentimenti che possono convivere magnificamente in un racconto cinematografico.
*[...] volevo misurarmi in maniera spudorata e spericolata con tutti i luoghi iconografici del cinema che mi hanno fatto amare questo lavoro sin da quando ero ragazzino: New York, il deserto americano, le stazioni di servizio, i bar bui coi banconi lunghissimi, gli orizzonti lontanissimi. I luoghi americani sono un sogno e, quando ci sei dentro, non diventano reali, ma continuano ad essere sogno. Questa stranissima condizione di continua sospensione dalla realtà mi è accaduta solo negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]].
*[[Harry Dean Stanton]] è uno dei miei idoli cinematografici. Per questo film avevo la possibilità di incontrare gli attori americani e uno dei primi che ho chiesto di vedere è stato proprio Harry Dean Stanton. Il primo incontro è stato emozionante e sorprendente. Siamo stati in silenzio per un tempo lunghissimo. Io tramortito dall'imbarazzo e lui completamente a suo agio in questa specie di acquario. Poi, di colpo, senza preavviso, ha detto: "Io vivo bene perché non ho le risposte". Io ho azzardato, tanto per dire una cosa: "L'importante è non farsi le domande". È seguito un altro silenzio e poi ci siamo salutati. Qualche ora dopo mi ha chiamato un suo assistente e mi ha detto che Harry Dean era rimasto favorevolmente colpito da me. Mi è sembrato, per un attimo, di vivere dentro una buona sceneggiatura.
==''Gli aspetti irrilevanti''==
*In quel momento è stata incantevole come non lo è mai più stata in tutta la vita, perché la sete di denaro rende bellissimi. (cap. ''Elsina Marone'', p. 9)
*Ma Roberto è sempre stato il tipo di uomo che, avendo a disposizione due possibilità, finisce per non sceglierne nessuna. (cap. ''Roberto Cappa'', p. 35)
*"Roberto, potrei essere equa e giusta, è vero. Ma preferisco vivere." (cap. ''Roberto Cappa'', p. 36)
*Piangono male, i padri. Dimenticano lo stile. È quel che accade a chi fa le cose di rado. (cap. ''Ada Bacco'', p. 39)
*I morenti dimenticano sempre che ogni morte è, per chi resta, un dolore e una liberazione. Dal momento che soffrono, però, i morenti credono solo al dolore. (cap. ''Ada Bacco'', p. 41)
*Rimase delusa, a diciannove anni, quando scoprì, facendo un test tra amici, di possedere un quoziente intellettivo altissimo. Essendo intelligente, capì subito che questa dote sarebbe stata solo una fonte di guai e di frustrazioni. E così è stato. (cap. ''Ada Bacco'', p. 42)
*Ma Peppino stava tenendo in vita la morte. (cap. ''Ylenia'', p. 71)
*Sull'educazione dei figli ha risolto la questione molto tempo fa, asserendo: "Fate da voi".<br/>Uno dei figli, attraverso una classica crisi adolescenziale, la provoca chiedendo: "Che cazzo di metodo è ''fate da voi''?"<br/>Lei risponde: "Non è un metodo. È un destino. E un destino è un dato di fatto. Sono nata per salvare il mondo attraverso la ricerca, pensi che mi avanzi tempo per rassicurarti?"<br/>Il figlio, alla luce di questa affermazione, per attirare l’attenzione, prova a drogarsi, ma scopre ben presto due cose: le droghe non gli piacciono e la madre non si accorge che lui si sta drogando. Smette dopo due settimane con l’eroina. (cap. ''Enza Condé'', p. 92)
*"Questa è la vecchiaia, cara. Nelle tasche, non sono più previste sorprese" [...]. La nipote, dopo il funerale, ha comprato una gonna senza tasche. (cap. ''Enza Condé'', pp. 95-96)
*Non sa cosa farsene, Linda, dell’amore. A differenza delle carte, l’amore è prevedibile. (cap. ''Linda Giugiù'', p. 145)
*Affabile ritiene che gli sia sufficiente guardare una volta al giorno quel ragazzino per avere anche lui la sua porzione di libertà. Assapora, attraverso quel bambini secchione, cosa significa stare lì fuori. Significa studiare, impegnarsi, preoccuparsi per il futuro. Valerio Affabile non deve preoccuparsi del suo futuro. Ci pensa lo Stato. (cap. ''Valerio Affabile'', p. 158)
*"Perché questa è l’esperienza più dura ed estenuante che ci tocca fare, ragazzi cari. Accettare l’idea che il male non esiste, anche quando è davanti ai nostri occhi". Così disse il notaio Ceccarono su all’attico. E tutti, nel vivo dell’assemblea condominiale, tacquero. (cap. ''Donna Emma'', p. 196)
*Lui voleva essere quello che se ne sta in fondo al bar, da solo, a leggere il giornale e a lamentarsi dei tempi che cambiano a un ritmo lontano dal suo. (cap. ''Livio Casa'', p. 199)
*Questo è l’esito di tutta la mia bellezza. Non si vive di lusinghe. Dopo due giorni, le lusinghe diventano noiose come la TV del pomeriggio. (cap. ''Paride Bussotti'', p. 253)
*Come molte persone banali, confonde la Pampanini con la Lollobrigida ed è eternamente convinto di dire cose uniche e intelligenti. (cap. ''Settimio Valori'', p. 265)
*La censuses non è un’invenzione dei moralisti, ma dei sofferenti. (cap. ''Settimio Valori'', p. 272)
==''Hanno tutti ragione''==
===[[Incipit]]===
Che poi non ce ne eravamo neanche accorti, ma è cominciato tutto perché qualcuno aveva talento, purtroppo. Io!<br>
Che altro dire? Uno passa un sacco di tempo a dirsi: va bene. Ma quello mica va bene. Quasi mai. E chiuderei qui prima ancora di cominciare se non fosse che questa vanità malsana galoppa dentro di me, più veloce di me.<br>
Mi piacerebbe essere limpido, ma non servirebbe a nulla.
===Citazioni===
*Non sopporto niente e nessuno. Neanche me stesso. Soprattutto me stesso. Solo una cosa sopporto. La [[sfumatura]]. (prefazione, p. 13)
*Se a [[Frank Sinatra|Sinatra]] la voce l'ha mandata il signore, allora a me, più modestamente, l'ha mandata San Gennaro. (p. 16)
* C'è una tensione così indescrivibile al punto che veramente confina con l'umidità. (p.)
*Quando la [[notte]] ti acchiappa veramente, venirne fuori è come combattere coi leoni, coi ragni giganti. (p. 32)
*L'Italia è un paesello monotono. E il Medioevo mi ha rotto le palle. Le piazze tutte uguali, le vie tutte uguali e i portici di queste cittadine maledette, non li distingui l'uno dall'altro, ci passi sotto e non vedi cosa accade fuori. Ma cosa accade fuori? Probabilmente niente. […] Solo la mia città ha ancora un minimo di senso con quell'apertura alata a mare, sterminata. Ti dà la sensazione che se vuoi, puoi fuggire. (p. 60)
*Però sapete com'è, bellissimi, voi vi mettete là e quelle arrivano, non dovete fare un cazzo di niente, vi crogiolate e vi alimentate solo del vostro essere belli. Allora sì, avete i lineamenti a posto, ma non avendo mai avuto l'esigenza di sviluppare altre doti cosa succede? Succede che per il resto siete insignificanti ed indifferenti, non avete il senso dell'umorismo perché nella vita non vi è servito, non vi spremete il cervello per il senso della conquista e questo fa di voi delle personcine aride e silenziose. L'unica arrampicata di pensiero che riuscite a organizzare è quella demente dello sguardo finto tenebroso. Siete patetici e mi fare piangere o ridere non so. Non ci interessate. Tenebroso di che? Cazzoni. (p. 66)
*Madri apprensive le hanno allenate come atlete olimpioniche ad organizzare sfaccettate forme di rifiuto. Hanno colonizzato i cervelli delle ragazze perché ci odiano a noi uomini esterni, strepitosi predatori del sesso spinto. […] Perché noi dobbiamo vincere le madri. (p. 69)
*Il [[bluff]] è il motore della nostra seduzione. Ma un bluff col sapore della verosimiglianza. Niente [[UFO Robot Goldrake|Goldrake]] del cazzo e [[Fantastici Quattro]]. (p. 69)
*[[Seduzione|Sedurre]] è come scrivere una bella canzone, tutto tecnica e ritmo, tecnica e ritmo. Il talento dell'ironia è una freccia supplementare che non sempre potete avere al vostro arco. (p. 70)
*Se cominci a dare un [[senso]] alle cose, significa che stai invecchiando. (p. 76)
*A casa tengo un pianoforte a coda bianco, lampade, divani in pelle nera, tavoli e tavolini di cristallo, lampadari, porcellane di Capodimonte che sono la mia passione e tengo pure mia moglie. Un soprammobile di troppo (p. 78)
*Tutte le [[casalinga|casalinghe]] del mondo possono trovare le parole giuste per impiccarvi. Perché hanno un sacco di tempo libero per raccattare le parole giuste. Che penetrano e sprofondano. (p. 86)
*Chi l'ha inventata la [[vita]]? Un sadico. Fatto di coca tagliata malissimo. (p. 90)
*La [[prostata]] è il grosso problema dell'anziano moderno. (p. 96)
*La [[distrazione]]. La massima invenzione dell'essere umano per continuare a tirare avanti. Per fingere di essere quello che non siamo. Adatti al mondo. (p. 101)
*Lei e le sue amiche si prodigano ai fornelli per i loro uomini, non perché li amano ma perché temono l'inenarrabile confronto sempre in agguato che gli uomini possono fare tra mogli e madri. È questa competitività all'ultimo sangue fra mogli e suocere che salda la Repubblica italiana e tiene uniti i matrimoni, che vi credete! (p. 103)
*[[Gli uomini si dividono in due categorie]]: quelli che si mettono comodi. E appassiscono. E gli altri. Io faccio parte degli altri. (p. 132)
*Ci vuole la morte negli [[Osso zigomatico|zigomi]] per capire veramente le cose. (p. 186)
*In effetti, la [[decadenza]] del mondo non è forse cominciata a partire da quel cazzo di crème caramel? Poi siamo precipitati nel risotto allo champagne, inghiottiti da pennette alla vodka, addirittura il maltagliato al profumo di rosa, consegnandoci al fallimento lucido, lineare. Il mondo cambia a seconda dei [[menù|menu]], e noi che non ce ne rendiamo conto. (p. 195)
*Nessuno, come gli italiani, sa organizzare così bene le tempeste dentro ai bicchieri d'acqua. (p. 209)
*Se non rivolgete la parola a nessuno e avete un po' di pazienza vedrete che si avvicineranno loro, come grappoli d'uva cadenti, morenti dalla voglia di fare una sola cosa, mettervi sul piedistallo. La sudditanza è miliardi di volte più comoda del piglio decisionale, però è più noiosa, pochi dubbi su questo. (p. 211)
*È la [[sciatalgia|sciatica]], questa mignotta di seconda fascia. (p. 212)
*Sentirsi come i [[Gatto|gatti]], che vivono beati perché non se ne fregano un cazzo di nessuno, badano solo alla ricerca della loro posizione perfetta e soddisfacente sul territorio. Per questo sono così odiosi i gatti. Hanno risolto il problema senza neanche conoscerlo. Un privilegio inaccessibile agli esseri umani (p. 214)
*Preparati, atletici e testardi come i giovanotti del battaglione San Marco. Sanno fare tutto gli scarafaggi. Tutti gli sport e tutte le guerre. Ma che cazzo sono questi qui? Io non lo so. Campioni di decathlon. Il giorno che li inviteranno e partecipare alle olimpiadi, i neri di Chicago avranno gli attacchi di panico. Lo scarafaggio sa fare tutto. Lo scarafaggio di Manaus è dio. Senza iperboli. (p. 217)
*Non fate gli schizzinosi, amici cittadini, non cercate di forzare la natura, non fate gli evoluti del cazzo, non fate parlare i quattro libri noiosi e rilegati male che avete letto, la [[rissa]] è oggettivamente un cosa meravigliosa, è meglio di una scopata con la Carrà all'apice della sua comunicativa sessuale, quando si proponeva di darla da Trieste in giù. Chi dice il contrario sul concetto di rissa, è un imbottito di psicoanalisi e progresso che non andrà molto lontano. Neanche se tiene Freud come medico della mutua. La rissa è bella. La rissa è stupefacente. La rissa è la rissa. (p. 222)
*Io ci ho un debole per gli uomini che non hanno nulla da perdere. Sono i nuovi bambini, pur di giocare un'altra mezzoretta sarebbero pronti a vendersi la madre. Eccedono, gli uomini che non hanno nulla da perdere, fino alla nausea. Ma la differenza tra me e il resto del mondo è che io, dentro alla nausea, ci sto una meraviglia. Non la vivo come un problema, la nausea. Per questo sono inadatto al mondo. Per questo sono solo. (p. 223)
*Alberto non ha concesso al prossimo l'unica cosa che ti consente di fronteggiare il mondo: il tempo. (p. 227)
*I [[genialità|geni]] sono quelle persone che ci stai a fianco senza nessuno sforzo. Ecco chi sono i geni. (p. 283)
*Hanno tutti ragione. È in base a questo principio elementare che prospera il [[benessere]] e il [[conto corrente]]. (p. 291)
*L'[[amore]] è l'insostituibilità. (p. 302)
*Solo i figli piccoli sanno difendere le madri. Con una goffaggine che li rende potentissimi. E invincibili. (p. 317)
==Citazioni su Paolo Sorrentino==
*È uno dei più grandi registi viventi. ''[[The Young Pope]]'' è una delle mie serie preferite. Credo che la tv stia facendo davvero un ottimo lavoro e mi piace quasi più che il cinema. ([[Woody Harrelson]])
*La forza dell'ultimo Sorrentino, è anche di avere un attore come Toni Servillo che dà una grandezza al suo personaggio. ([[Enrico Vanzina]])
*Paolo è una persona molto misteriosa, calma e delicata, anche sul set la sua direzione è leggera, impalpabile. Però questa grande calma, questa incredibile sicurezza nasconde, secondo me, una grande fragilità. [...] Per quel che riguarda la scelta degli attori io credo che Sorrentino prediliga gli attori di teatro per un motivo molto semplice: lui non fa film naturalistici, non vuole tutta quella quotidianità che un attore di cinema deve avere. Lui preferisce ricostruire alcuni aspetti, alcuni dettagli e interpretarli insieme con l'attore. ([[Galatea Ranzi]])
*Quando Paolo Sorrentino mi ha chiamato non sapevo nemmeno quale ruolo volesse farmi interpretare e ho detto di sì a prescindere. ([[Massimiliano Gallo]])
*Sorrentino sa creare l'atmosfera, una cornice dentro la quale viene facile esprimersi. ([[Roberto Herlitzka]])
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*Paolo Sorrentino, ''Hanno tutti ragione'', Feltrinelli, 2010. ISBN 978-88-07-01809-1
*Paolo Sorrentino, ''Gli aspetti irrilevanti'', Mondadori, 2018. ISBN 978-88-04-68248-6
==Filmografia==
*''[[Polvere di Napoli]]'' (1998) - Sceneggiatura
*''[[L'uomo in più]]'' (2001) - Regia, sceneggiatura
*''[[Le conseguenze dell'amore]]'' (2004) - Regia, sceneggiatura
*''[[Il caimano]]'' (2006) – Attore
*''[[L'amico di famiglia]]'' (2006) - Regia, sceneggiatura
*''[[Il divo]]'' (2008) - Regia, sceneggiatura
*''[[Boris]]'' (2010) – Attore
*''[[This Must Be the Place]]'' (2011) - Regia, soggetto, sceneggiatura
*''[[La grande bellezza]]'' (2013) - Regia, soggetto, sceneggiatura
*''[[Youth - La giovinezza]]'' (2015) - Regia, soggetto, sceneggiatura
*''[[The Young Pope]]'' (2016 - in corso) - Regia, ideatore, sceneggiatura
*''[[Loro (film)|Loro]]'' (2018) - Regia, soggetto, sceneggiatura
*''[[È stata la mano di Dio]]'' (2021) - Regia, sceneggiatura, produttore
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{DEFAULTSORT:Sorrentino, Paolo}}
[[Categoria:Premi Oscar]]
[[Categoria:Registi italiani]]
[[Categoria:Sceneggiatori italiani]]
[[Categoria:Scrittori italiani]]
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CentoVetrine
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Ibisco
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Citazioni su
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wikitext
text/x-wiki
{{da wikificare|Sistemare citazioni secondo stagioni ed episodi}}
{{FictionTV
|tipofiction= serial TV
|titolooriginale= CentoVetrine
|immagine=
|paese=Italia
|anno=2001-2016
|genere= soap opera
|stagioni=15
|episodi=3245
|ideatore = [[Cristiana Farina]]
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}}
'''''CentoVetrine''''', soap opera italiana trasmessa dal 2001 al 2016.
==Frasi==
* E quindi tu saresti venuto fin qui per... per capire come stanno andando le cose tra me e Stefano?!...bene!....bene... adesso che l'hai capito ti potrò prenotare il primo volo per Hong Kong<br
/>{{NDR|Carol Grimani al marito Edoardo tornato dall'"esilio" a Hong Kong (puntata 5 febbraio 2008)}}
*"Tra un sogno e una carta di credito platino, preferisco una [[carta di credito]]... più sicura, da un sogno devi pur svegliarti, con una carta di credito puoi continuare a dormire" ('''Anna Baldi''')
*"Io non godo mai delle disgrazie altrui ma solo delle mie fortune" {{NDR|Ettore a Marina (2002)}}
*"Mi chiedi perché sto in mezzo a certi ambienti? Perché frequento certe persone? Te lo dico io perché, la risposta è semplicissima: perché loro sono peggio di me!" {{NDR|Zeno a Damiano (puntata marzo 2010)}}
*"Balla per me... Cecilia!" {{NDR|Zeno a Cecilia al "Blue Valentine" (puntata marzo 2010)}}
*"A me non me ne importa niente della mia vita se tu non ci sei... io ti amo!"" {{NDR|Zeno a Cecilia (puntata aprile 2010)}}
*"Io pensavo che tu fossi come me, ti stavo trascinando nel mio buio... non è proprio il posto adatto a te" {{NDR|Zeno dice addio a Cecilia dimostrandole il suo amore (puntata 6 maggio 2010)}}
*"Io non so aspettare, io non sono così! Io... lo pretendo adesso quello che voglio!" {{NDR|Zeno a Cecilia (punta dicembre 2010)}}
*"Da questa finestra si vede il sole che tramonta sul fiume... appena l'ho vista ho pensato che avrei voluto regalarti questo tramonto per tutti i giorni della nostra vita insieme " {{NDR|Zeno a Cecilia (puntata gennaio 2011)}}
*"Io lo so, lo sento, siamo uguali!... è questo che ci ha fatto incontrare… e che ci ha fatto innamorare. Perché tu mi hai amato, Cecilia, io lo so! E so anche che mi ami ancora" {{NDR|Zeno a Cecila (puntata febbraio 2011)}}
*"Tu non vuoi la felicità di Cecilia! Tu vuoi Cecilia e basta!" {{NDR|Zeno a Ivan (puntata febbraio 2011)}}
*"Tornare in carcere non è la cosa peggiore che può capitarmi... la cosa peggiore è già successa" {{NDR|Zeno a Damiano (puntata 11 febbraio 2011)}}
*"[..] È tutto un inferno, Brando, ogni cosa.. e allora quanto vale bruciare." {{NDR|Serena a Brando (puntata del 10 ottobre 2012)}}
==Dialoghi==
* '''Marina''': Che cosa vuoi?<br
/>'''Ettore''': Un po' di educazione!..visto che la tua voce si sente fin dentro il mio ufficio!<br
/>'''Marina''': Tappati le orecchie allora!<br
/>'''Ettore''': Certo che commetto sempre degli errori con te Marina!..come posso pretendere un po' di educazione da una lavandaia?!<br
/>{{NDR|puntata aprile[?] 2002}}
* {{NDR|ascoltando una musica di pianoforte vedendo un film, a naso in sù }}<br
/>{{NDR|sussurrando}}<br
/>'''Carol''': {{NDR|si commuove, si volta verso Stefano e lo guarda}} È stato tuo padre a parlarti di questa musica?<br />'''Stefano''': Sì. Dice che è l'unica volta che ti ha visto... piangere<br
/>'''Carol''': Allora è per questo che mi hai portato qui..mh? Una serata particolare... un posto magico... e un secondo fine......come sempre.<br
/>'''Stefano''': Io non ti ho mentito... quando ti ho detto che... vovevo vederti sotto una luce diversa... era la verità<br
/>'''Carol''': E pensavi davvero che bastasse un po' di musica per vedermi crollare?<br
/>'''Stefano''': Io pensavo solo che bastasse un po' di musica per capire qualche cosa in più di te<br
/>'''Carol''': {{NDR|sospiro}}...non sempre conoscere il passato di una persona aiuta a capirla... vedi tuo padre<br
/>'''Stefano''': Carol, che cosa c'entra mio padre, non cambiare discorso<br
/>'''Carol''': C'entra invece, dimenticando il suo passato lui... ha dimenticato chi era veramente..ma questo a me non succederà mai<br
/>'''Stefano''': Se hai alzato un muro così alto, quello che difendi dev'essere davvero molto importante... e io voglio scoprirlo.<br
/>'''Carol''': Sì, su questo hai ragione. La cosa più preziosa che ha una persona sono i ricordi<br
/>{{NDR|puntata 28 marzo 2007}}
* '''Edoardo''': La vedi questa fede?<br />'''Carol''': Ma credi davvero che conti qualche cosa? Pensi che il nostro matrimonio abbia un qualche valore ormai?<br />'''Edoardo''': Ce l'ha!, ce l'ha eccome!...sai perché non mi sono mai tolto questo anello neanche a Hong Kong?<br />Perché dentro c'è inciso il tuo nome!, il nome della prima donna che è riuscita a fregarmi!<br../>sai, quand'ero lontano, ogni volta che lo vedevo ricordavo quello che mi avevi fatto!<br />'''Carol''': Quanto sei romantico!<br
/>{{NDR|puntata 14 febbraio 2008}}
* {{NDR|Zeno si risveglia da un incubo provocato dai suoi sensi di colpa }}<br
/>'''Cecilia''': {{NDR|è sveglia e fissa Zeno con atteggiamento provocatorio}} Allora anche tu hai una coscienza?<br
/>'''Zeno''': {{NDR|ancora stordito a causa del brusco risveglio}} Perché non dormi invece di dire sciocchezze?<br
/>'''Cecilia''': Mi hai svegliata tu lamentandoti. Che cosa hai sognato di così terribile per agitarti in quel modo? Forse è più facile dormire legati... che tormentati dai sensi di colpa.<br
/>'''Zeno''': {{NDR|alzandosi infastidito dalle domande}} Credi davvero che io abbia dei rimorsi nei vostri riguardi?<br
/>'''Cecilia''': L'hai detto tu... che non volevi rapirci ma solo prendere i gioielli. Hai perso il controllo della situazione, hai quasi ammazzato mia sorella: forse è per questo che non ti senti così tranquillo...<br
/>'''Zeno''': {{NDR|avvicinandosi a Cecilia}} Continua con questa psicanalisi da quattro soldi... allora sì che diventerò veramente nervoso e me la prenderò con te...<br
/>'''Cecilia''': Volevo solo mettere in chiaro le cose: io e Serena saremo anche tue prigioniere, ma il più forte qua dentro non sei tu! {{NDR|puntata gennaio 2010}}
* {{NDR|Damiano e Zeno in commissariato }}<br
/>'''Damiano''': {{NDR|Entra in ufficio e avvicina una sedia alla scrivania}} Forza, siediti!<br
/>'''Zeno''': {{NDR|infastidito}} Preferisco restare in piedi, grazie <br
/>'''Damiano''': I miei uomini ti hanno portato qui perché eseguivano un mio ordine <br
/>'''Zeno''': E perché mi avresti fatto arrestare? <br
/>'''Damiano''': {{NDR|Alza la voce}} Non ti ho fatto arrestare! Volevo solo essere sicuro che fossi tu e soprattutto che fossi vivo! Ho anche denunciato la tua scomparsa... <br
/>'''Zeno''': Perché l'hai fatto? <br
/>'''Damiano''': E me lo chiedi anche? Perché sei sparito nel nulla, ecco perché!<br
/>'''Zeno''': Fammi capire... io sono stato trattato come una specie di criminale soltanto perché è un po' che non ti chiamo? <br
/>'''Damiano''': Sono due mesi! Sono esattamente due mesi che non ho tue notizie! Cosa avresti fatto al mio posto? Eh? Non mi avresti cercato? Te ne saresti fregato facendo finta di niente? <br
/>'''Zeno''': Non lo so... io non sono te {{NDR|puntata marzo 2010}}
* {{NDR|Cecilia ha attirato Zeno in un appartamento con l'intenzione di ucciderlo}}<br
/>'''Cecilia''': {{NDR|punta una pistola su Zeno che è voltato verso il muro}} Allora che cosa si prova a sentirsi umiliati? A sentire che qualcuno può decidere se devi vivere o morire? <br
/>'''Zeno''': {{NDR|si gira e si avvicina lentamente a Cecilia}} Metti giù questa pistola <br
/>'''Cecilia''': Fermo dove sei o sparo! <br
/>'''Zeno''': Pensi che questo ti farebbe star bene? Se mi sparassi… ti sentiresti in pace col mondo?... Bene! Allora fallo! Sparami! Mira qui al cuore! Io non soffrirò molto ma se servirà a farti felice io… sono disposto a sacrificarmi<br
/>'''Cecilia''': Tu sei un ladro schifoso! Sono sicura che non ti sei sacrificato per nessuno in tutta la tua vita. <br
/>'''Zeno''': Tu della mia vita non sai niente, Cecilia... niente! Però è vero, sono un ladro schifoso, un poco di buono... non merito di vivere. E se devo morire per mano di qualcuno voglio che quel qualcuno sia tu! Ma io vorrei vivere! Io vorrei che tu abbassassi questa pistola… vorrei potermi avvicinare per poterti abbracciare <br
/>'''Cecilia''': Io non te lo permetterò! Io ti odio! Tu… tu mi hai rovinato la vita <br
/>'''Zeno''': Forse… o forse ti ho fatto soltanto vedere un'altra vita possibile: una vita dove sei tu a decidere quello che sei veramente! Una vita dove vuoi provare emozioni forti… co- come questa mentre stringi una pistola e puoi decidere se un uomo può vivere o morire {{NDR| si avvicina a lei, piangendo }} <br
/>'''Cecilia''':{{NDR| indietreggia spaventata }} Ancora un passo e ti ammazzo! {{NDR|puntata aprile 2010}}
*'''Cecilia''': All'inizio eri il mio rapitore, l'uomo che volevo punire... poi sei diventato la mia ossessione e adesso...<br
/>'''Zeno''': Adesso sono soltanto Zeno {{NDR|puntata aprile 2010}}
==Citazioni su ''CentoVetrine''==
*Fare la [[fiction televisiva|fiction]] è un'esperienza incredibile per un attore. Si gira otto ore al giorno, non so quanti episodi, ma soprattutto si gira con ben sei registi diversi. Pertanto mantenere il filo del personaggio o la temperatura emotiva di una scena è completamente nelle mani dell'attore. Credo sia un'avventura unica nel suo genere e molto formativa per un attore. ([[Galatea Ranzi]])
==Altri progetti==
{{interprogetto|etichetta=''CentoVetrine''}}
[[Categoria:Serie televisive italiane]]
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Deuteronomio
0
51052
1355310
1355152
2024-12-09T10:20:10Z
Spinoziano
2297
1355310
wikitext
text/x-wiki
{{Template:Antico Testamento}}
'''''Deuteronomio''''', testo contenuto nella Bibbia ebraica e cristiana.
==[[Incipit]]==
Queste sono le parole che [[Mosè]] rivolse a tutto Israele oltre il [[Giordano (fiume)|Giordano]], nel deserto, nella valle dell'Araba, di fronte a Suf, tra Paran, Tofel, Laban, Cazerot e Di-Zaab. Vi sono undici giornate dall'[[Monte Oreb|Oreb]], per la via del [[monte Seir]], fino a [[Kades|Kades-Barnea]]. Nel quarantesimo anno, l'undicesimo mese, il primo giorno del mese, Mosè parlò agli Israeliti, secondo quanto il Signore gli aveva ordinato di dir loro. Dopo aver sconfitto [[Sicon]], re degli [[Amorrei|Amorrèi]], che abitava in [[Chesbon|Chesbòn]], e [[Og (personaggio biblico)|Og]], re di [[Bašan|Basan]], che abitava in Astarot e in Edrei, oltre il Giordano, nel paese di [[Moabiti|Moab]], Mosè cominciò a spiegare questa [[Legge mosaica|legge]]:
{{NDR|''La sacra Bibbia'', edizione CEI, 1974}}
==Citazioni==
*Nei vostri [[Giudizio|giudizi]] non avrete riguardi personali, darete ascolto al piccolo come al grande; non temerete alcun uomo, poiché il giudizio appartiene a Dio [...]. (1, 17; 1974)
*Quelli si incamminarono, salirono verso i monti, giunsero alla valle di [[Escol]] ed esplorarono il paese. Presero con le mani i frutti del paese, ce li portarono e ci fecero questa relazione: È buono il paese che il Signore nostro Dio sta per darci. (1, 24 – 25; 1974)
*Io ve lo dissi, ma voi non mi ascoltaste; anzi vi ribellaste all'ordine del Signore, foste presuntuosi e osaste salire verso i monti. Allora gli Amorrèi, che abitano quella montagna, uscirono contro di voi, vi inseguirono come fanno le api e vi batterono in Seir fino a [[Corma]]. Voi tornaste e piangeste davanti al Signore; ma il Signore non diede ascolto alla vostra voce e non vi porse l'orecchio. Così rimaneste in [[Kades]] molti giorni, per tutto il tempo in cui vi siete rimasti. (1, 43 – 46; 1974)
*[...] ci incamminammo verso il deserto in direzione del Mar Rosso, come il Signore mi aveva detto, e per lungo tempo girammo intorno alla montagna di [[Monte Seir|Seir]]. Il Signore mi disse: «Avete girato abbastanza intorno a questa montagna; volgetevi verso settentrione. Da' quest'ordine al popolo: Voi state per passare i confini dei figli di [[Esaù]], vostri fratelli, che dimorano in Seir; essi avranno paura di voi, ma state molto attenti: non muovete loro guerra, perché della loro terra io non vi darò neppure quanto ne può calcare la pianta di un piede; infatti ho dato la montagna di Seir in proprietà a Esaù. [...]». Allora passammo oltre i nostri fratelli, i figli di Esaù, che abitano in Seir, lungo la via dell'Araba [...]. (2, 1 – 8; 2008)
*Il Signore mi disse: Non attaccare [[Moabiti|Moab]] e non gli muovere guerra, perché io non ti darò nulla da possedere nel suo paese; infatti ho dato [[Ar (città)|Ar]] ai figli di [[Lot]], come loro proprietà. Prima vi abitavano gli [[Emim]]: popolo grande, numeroso, alto di statura come gli [[Anakiti]]. Erano anch'essi considerati [[Refaim]] come gli Anakiti; ma i Moabiti li chiamavano Emim. (2, 9 – 11; 1974)
*Oggi tu stai per passare i confini di Moab, ad Ar, e ti avvicinerai agli [[Ammoniti (popolo)|Ammoniti]]. Non li attaccare e non muover loro guerra, perché io non ti darò nessun possesso nel paese degli Ammoniti; infatti l'ho dato in proprietà ai figli di Lot. Anche questo paese era reputato paese di Refaim: prima vi abitavano i Refaim e gli Ammoniti li chiamavano Zanzummim: popolo grande, numeroso, alto di statura come gli Anakiti; ma il Signore li aveva distrutti davanti agli Ammoniti, che li avevano scacciati e si erano stabiliti al loro posto. (2, 18 – 21; 1974)
*Da [[Aroer]], che è sull'orlo della valle dell'[[Wadi Mujib|Arnon]], e dalla città che è sul torrente stesso, fino a [[Galaad|Gàlaad]], non ci fu città che fosse inaccessibile per noi: il Signore nostro Dio le mise tutte in nostro potere. (2, 36; 1974)
*Così il Signore nostro Dio mise in nostro potere anche [[Og (personaggio biblico)|Og]], re di [[Bašan|Basan]], con tutta la sua gente [...]; non ci fu città che noi non prendessimo loro: sessanta città, tutta la regione di Argob, il regno di Og in Basan. Tutte queste città erano fortificate, con alte mura, porte e sbarre, senza contare le città aperte, che erano molto numerose. Noi [...] votammo allo sterminio ogni città, uomini, donne, bambini. Ma il bestiame e le spoglie delle città asportammo per noi come preda. (3, 3 – 7; 1974)
*In quel tempo prendemmo ai due re degli Amorrei la terra che è oltre il Giordano, dal torrente Arnon al monte [[Monte Hermon|Ermon]] – quelli di Sidone chiamano Sirion l'Ermon, mentre gli Amorrei lo chiamano Senir [...]. (3, 8 – 9; 2008)
*Perché [[Og (personaggio biblico)|Og]], re di Basan, era rimasto l'unico superstite dei Refaim. Ecco, il suo letto, un letto di ferro, non è forse a [[Amman|Rabba]] degli Ammoniti? È lungo nove cubiti secondo il cubito di un uomo. (3, 11; 1974)
*Iair, figlio di [[Manasse (patriarca)|Manàsse]], prese tutta la regione di Argob, sino ai confini dei Ghesuriti e dei Maacatiti, e chiamò con il suo nome i villaggi di Basan, che anche oggi si chiamano [[Villaggi di Iair]]. (3, 14; 1974)
*Ora dunque, Israele, ascolta le leggi e le norme che io vi insegno, perché le mettiate in pratica, perché viviate ed entriate in possesso del paese che il Signore, Dio dei vostri padri, sta per darvi. Non aggiungerete nulla a ciò che io vi comando e non ne toglierete nulla; ma osserverete i comandi del Signore Dio vostro che io vi prescrivo. (4, 1 – 2; 1974)
*Vedete, io vi ho insegnato leggi e norme come il Signore mio Dio mi ha ordinato, perché le mettiate in pratica nel paese in cui state per entrare per prenderne possesso. Le osserverete dunque e le metterete in pratica perché quella sarà la vostra saggezza e la vostra intelligenza agli occhi dei popoli, i quali, udendo parlare di tutte queste leggi, diranno: Questa grande nazione è il solo popolo saggio e intelligente. Infatti qual grande nazione ha la divinità così vicina a sé, come il Signore nostro Dio è vicino a noi ogni volta che lo invochiamo? E qual grande nazione ha leggi e norme giuste come è tutta questa legislazione che io oggi vi espongo? (4, 5 – 8; 1974)
*Il giorno in cui sei comparso davanti al Signore, tuo Dio, sull'[[Monte Oreb|Oreb]], il Signore mi disse: «Radunami il popolo e io farò loro udire le mie parole, perché imparino a temermi per tutti i giorni della loro vita sulla terra, e le insegnino ai loro figli». Voi vi avvicinaste e vi fermaste ai piedi del monte; il monte ardeva, con il fuoco che si innalzava fino alla sommità del cielo, fra tenebre, nuvole e oscurità. (4, 10 – 11; 2008)
*Il Signore vi parlò dal fuoco; voi udivate il suono delle parole ma non vedevate alcuna figura; vi era soltanto una voce. Egli vi annunciò la sua alleanza, che vi comandò di osservare, cioè i [[dieci comandamenti]], e li scrisse su due tavole di pietra. A me in quel tempo il Signore ordinò di insegnarvi leggi e norme, perché voi le metteste in pratica nel paese in cui state per entrare per prenderne possesso. Poiché dunque non vedeste alcuna figura, quando il Signore vi parlò sull'Oreb dal fuoco, state bene in guardia per la vostra vita, perché non vi corrompiate e non vi facciate l'immagine scolpita di qualche [[idolatria|idolo]], la figura di maschio o femmina [...]. (4, 12 – 16; 1974)
*Il Signore nostro Dio ha stabilito con noi un'alleanza sull'Oreb. Il Signore non ha stabilito questa alleanza con i nostri padri, ma con noi che siamo qui oggi tutti in vita. Il Signore vi ha parlato faccia a faccia sul monte dal fuoco, mentre io stavo tra il Signore e voi, per riferirvi la parola del Signore, perché voi avevate paura di quel fuoco e non eravate saliti sul monte. (5, 2 – 5; 1974)
*Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno solo. Tu [[Amor di Dio|amerai il Signore]] tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutte le forze. (6, 4 – 5; 1974)
*Temerai il Signore Dio tuo, lo servirai e giurerai per il suo nome. Non seguirete altri dèi [...].<ref>{{Cfr}} ''[[Vangelo secondo Matteo]]'': «Sta scritto: ''Adora il Signore Dio tuo | e a lui solo rendi culto''».</ref> (6, 13 – 14; 1974)
*Non tenterete il Signore vostro Dio come lo tentaste a [[Massa (Bibbia)|Massa]].<ref>Cfr. ''[[Vangelo secondo Matteo]]'': «Sta scritto anche: ''Non tentare il Signore Dio tuo''».</ref> (6, 16; 1974)
*Quando il Signore, tuo Dio, ti avrà introdotto nella terra in cui stai per entrare per prenderne possesso e avrà scacciato davanti a te molte nazioni: gli Ittiti, i Gergesei, gli Amorrei, i Cananei, i Perizziti, gli Evei e i Gebusei, sette nazioni più grandi e più potenti di te, quando il Signore, tuo Dio, le avrà messe in tuo potere e tu le avrai sconfitte, tu le voterai allo sterminio. Con esse non stringerai alcuna alleanza e nei loro confronti non avrai pietà. (7, 1 – 2; 2008)
*Sterminerai dunque tutti i popoli che il Signore Dio tuo sta per consegnare a te; il tuo occhio non li compianga; non servire i loro dèi, perché ciò è una trappola per te. (7, 16; 1974)
*Anche i [[Calabrone|calabroni]] manderà contro di loro il Signore, tuo Dio, finché non siano periti quelli che saranno rimasti illesi o nascosti al tuo sguardo. (7, 20; 2008)
*Ricordati di tutto il cammino che il Signore tuo Dio ti ha fatto percorrere in questi quarant'anni nel deserto, per umiliarti e metterti alla prova, per sapere quello che avevi nel cuore e se tu avresti osservato o no i suoi comandi. Egli dunque ti ha umiliato, ti ha fatto provare la fame, poi ti ha nutrito di [[Manna (Bibbia)|manna]], che tu non conoscevi e che i tuoi padri non avevano mai conosciuto, per farti capire che l'uomo non vive soltanto di pane, ma che l'uomo vive di quanto esce dalla bocca del Signore.<ref>Cfr. ''[[Vangelo secondo Matteo]]'': «Sta scritto: ''Non di solo pane vivrà l'uomo, | ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio''».</ref> (8, 2 – 3; 1974)
*Riconosci dunque in cuor tuo che, come un uomo [[Correzione|corregge]] il figlio, così il Signore tuo Dio corregge te. (8, 5; 1974)
*Oggi tu stai per attraversare il Giordano per andare a conquistare nazioni più grandi e più potenti di te, città grandi e fortificate fino al cielo, un popolo grande e alto di statura, i figli degli [[Anakiti]], che tu conosci e dei quali hai sentito dire: «Chi mai può resistere ai figli di Anak?». Sappi dunque oggi che il Signore, tuo Dio, passerà davanti a te come fuoco divoratore, li distruggerà e li abbatterà davanti a te. (9, 1 – 3; 2008)
*Quando il Signore, tuo Dio, li avrà scacciati davanti a te, non pensare: «A causa della mia giustizia, il Signore mi ha fatto entrare in possesso di questa terra». È invece per la malvagità di queste nazioni che il Signore le scaccia davanti a te. (9, 4; 2008)
*Quando il Signore volle farvi partire da [[Kades|Kades-Barnea]] dicendo: «Entrate e prendete in possesso la terra che vi do», voi vi ribellaste all'ordine del Signore, vostro Dio, non aveste fede in lui e non obbediste alla sua voce. (9, 23; 2008)
*In quel tempo il Signore prescelse la [[Levi (tribù)|tribù di Levi]] per portare l'arca dell'alleanza del Signore, per stare davanti al Signore al suo servizio e per benedire nel nome di lui, come ha fatto fino ad oggi. Perciò Levi non ha parte né eredità con i suoi fratelli: il Signore è la sua eredità, come il Signore tuo Dio gli aveva detto. (10, 8 – 9; 1974)
*[[Circoncisione|Circoncidete]] dunque il vostro cuore ostinato e non indurite più la vostra nuca; perché il Signore vostro Dio è il Dio degli dèi, il Signore dei signori, il Dio grande, forte e terribile, che non usa parzialità e non accetta regali, rende giustizia all'orfano e alla vedova, ama il [[Straniero|forestiero]] e gli dà pane e vestito. Amate dunque il forestiero, poiché anche voi foste forestieri nel paese d'Egitto. (10, 16 – 19; 1974)
*Temi il Signore, tuo Dio, servilo, restagli fedele e [[Giuramento|giura]] nel suo nome. (10, 20; 2008)
*Voi riconoscete oggi – poiché non parlo ai vostri figli che non hanno conosciuto né hanno visto le lezioni del Signore vostro Dio – voi riconoscete la sua grandezza [...]; ciò che ha fatto a [[Dathan|Datan]] e ad [[Abiram]], figli di Eliab, figlio di [[Ruben (tribù)|Ruben]]; come la terra ha spalancato la bocca e li ha inghiottiti con le loro famiglie, le loro tende e quanto a loro apparteneva, in mezzo a tutto Israele. (11, 2 – 6; 1974)
*Vedete, io pongo oggi davanti a voi [[benedizione e maledizione]]: la benedizione, se obbedirete ai comandi del Signore, vostro Dio, che oggi vi do; la maledizione, se non obbedirete ai comandi del Signore, vostro Dio, e se vi allontanerete dalla via che oggi vi prescrivo, per seguire dèi stranieri, che voi non avete conosciuto. Quando il Signore, tuo Dio, ti avrà introdotto nella terra in cui stai per entrare per prenderne possesso, tu porrai la benedizione sul monte [[Garizim|Garizìm]] e la maledizione sul monte [[Ebal]]. Questi monti non si trovano forse oltre il Giordano, oltre la via verso occidente, nella terra dei Cananei che abitano l'Araba, di fronte a [[Galgala|Gàlgala]], presso le Querce di Morè? Voi di fatto state per attraversare il Giordano, per prendere possesso della terra che il Signore, vostro Dio, vi dà: voi la possederete e l'abiterete. (11, 26 – 31; 2008)
*[[Riguardi|Guardati]] bene, finché vivrai nel tuo paese, dall'abbandonare il [[Leviti|levita]]. (12, 19; 1974)
*[...] astieniti dal mangiare il [[sangue]], perché il sangue è la vita; tu non devi mangiare la vita insieme con la carne. Non lo mangerai, lo spargerai per terra come acqua. Non lo mangerai perché sia felice tu e i tuoi figli dopo di te: facendo ciò che è retto agli occhi del Signore. (12, 23 – 25; 1974)
*[...] anche il [[Maiale|porco]], che ha l'unghia bipartita ma non rumina, lo considererete immondo. Non mangerete la loro carne e non toccherete i loro cadaveri. (14, 8; 1974)
*Non farai cuocere un [[capretto]] nel latte di sua madre. (14, 21; 1974)
*Osserva il mese delle nuove mèssi e il principio della primavera, per far in esso la [[Pesach|Pasqua]] del Signore Dio tuo; in quel mese infatti il Signore Dio tuo, di notte, ti condusse via dall'Egitto. (16, 1; 1959)
:Osserva il mese di [[Abib]] e celebra la pasqua in onore del Signore tuo Dio perché nel mese di Abib il Signore tuo Dio ti ha fatto uscire dall'Egitto, durante la notte. (1974)
*Con la vittima non mangerai pane lievitato; con essa per sette giorni mangerai gli [[Pane azzimo|azzimi]], pane di afflizione, perché sei uscito in fretta dalla terra d'Egitto. (16, 3; 2008)
*Quando si metterà la falce nella messe, comincerai a contare sette settimane e celebrerai la [[Shavuot|festa delle Settimane]] per il Signore, tuo Dio, offrendo secondo la tua generosità e nella misura in cui il Signore, tuo Dio, ti avrà benedetto. Gioirai davanti al Signore, tuo Dio, tu, tuo figlio e tua figlia, il tuo schiavo e la tua schiava, il levita che abiterà le tue città, il forestiero, l'orfano e la vedova che saranno in mezzo a te, nel luogo che il Signore, tuo Dio, avrà scelto per stabilirvi il suo nome. (16, 9 – 11; 2008)
*Celebrerai la [[Sukkot|festa delle capanne]] per sette giorni, quando raccoglierai il prodotto della tua aia e del tuo torchio; gioirai in questa tua festa, tu, tuo figlio e tua figlia, il tuo schiavo e la tua schiava e il levita, il forestiero, l'orfano e la vedova che saranno entro le tue città. Celebrerai la festa per sette giorni per il Signore tuo Dio, nel luogo che avrà scelto il Signore, perché il Signore tuo Dio ti benedirà in tutto il tuo raccolto e in tutto il lavoro delle tue mani e tu sarai contento. Tre volte all'anno ogni tuo maschio si presenterà davanti al Signore tuo Dio, nel luogo che Egli avrà scelto: nella festa degli azzimi, nella festa delle settimane e nella festa delle capanne; nessuno si presenterà davanti al Signore a mani vuote. (16, 13 – 16; 1974)
*Ti costituirai [[Giudice|giudici]] e scribi in tutte le città che il Signore tuo Dio ti dà, tribù per tribù; essi giudicheranno il popolo con giuste sentenze. Non farai violenza al [[diritto]], non avrai riguardi personali e non accetterai regali, perché il regalo acceca gli occhi dei saggi e corrompe le parole dei giusti. La [[giustizia]] e solo la giustizia seguirai, per poter vivere e possedere il paese che il Signore tuo Dio sta per darti. (16, 18 – 20; 1974)
*Qualora si trovi in mezzo a te, in una delle città che il Signore tuo Dio sta per darti, un uomo o una donna che faccia ciò che è male agli occhi del Signore tuo Dio, trasgredendo la sua alleanza, e che vada e serva altri dèi e si prostri davanti a loro, davanti al sole o alla luna o a tutto l'esercito del cielo, contro il mio comando, quando ciò ti sia riferito o tu ne abbia sentito parlare, informatene diligentemente; se la cosa è vera, se il fatto sussiste, se un tale abominio è stato commesso in Israele, farai condurre alle porte della tua città quell'uomo o quella donna che avrà commesso quell'azione cattiva e [[lapidazione|lapiderai]] quell'uomo o quella donna, così che muoia. (17, 2 – 5; 1974)
*I sacerdoti leviti, tutta la tribù di Levi, non avranno parte né eredità insieme con Israele; vivranno dei sacrifici consumati dal fuoco per il Signore, e della sua eredità. Non avranno alcuna eredità tra i loro fratelli; il Signore è la loro eredità, come ha loro promesso. (18, 1 – 2; 1974)
*Non si trovi in mezzo a te chi immola, facendoli passare per il fuoco, il suo figlio o la sua figlia, né chi esercita la [[divinazione]] o il sortilegio o l'augurio o la magia; né chi faccia incantesimi, né chi consulti gli spiriti o gli indovini, né chi interroghi i morti, perché chiunque fa queste cose è in abominio al Signore; a causa di questi abomini, il Signore tuo Dio sta per scacciare quelle nazioni davanti a te. (18, 10 – 12; 1974)
*Un solo [[Testimonianza|testimonio]] non avrà valore contro alcuno, per qualsiasi colpa e per qualsiasi peccato; qualunque peccato questi abbia commesso, il fatto dovrà essere stabilito sulla parola di due o di tre testimoni. Qualora un testimonio iniquo si alzi contro qualcuno per accusarlo di ribellione, i due uomini fra i quali ha luogo la causa compariranno davanti al Signore, davanti ai sacerdoti e ai giudici in carica in quei giorni. I giudici indagheranno con diligenza e, se quel testimonio risulta falso perché ha deposto il falso contro il suo fratello, farete a lui quello che egli aveva pensato di fare al suo fratello. (19, 15 – 19; 1974)
*I capi aggiungeranno al popolo: C'è qualcuno che abbia paura e cui venga meno il [[coraggio]]? Vada, torni a casa, perché il coraggio dei suoi fratelli non venga a mancare come il suo. (20, 8; 1974)
*Quando cingerai d'[[assedio]] una città per lungo tempo, per espugnarla e conquistarla, non ne distruggerai gli alberi colpendoli con la scure; ne mangerai il frutto, ma non li taglierai, perché l'albero della campagna è forse un uomo, per essere coinvolto nell'assedio? Soltanto potrai distruggere e recidere gli alberi che saprai non essere alberi da frutto, per costruire opere d'assedio contro la città che è in guerra con te, finché non sia caduta. (20, 19 – 20; 1974)
*Se vedi smarriti un [[bue]] o una [[pecora]] di tuo fratello, tu non devi fingere di non averli scorti, ma avrai cura di ricondurli a tuo fratello. Se tuo fratello non abita vicino a te e non lo conosci, accoglierai l'[[animale]] in casa tua: rimarrà da te finché tuo fratello non ne faccia ricerca e allora glielo renderai. (22, 1 – 2; 1974)
*Se vedi l'[[asino]] del tuo fratello o il suo bue caduto nella strada, tu non fingerai di non averli scorti, ma insieme con lui li farai rialzare. (22, 4; 1974)
*La [[Maschio e femmina|donna]] non si [[Vestito|vestirà]] da uomo, né l'[[Maschio e femmina|uomo]] da donna; perché chi fa queste cose è in abominazione presso Dio. (22, 5; 1959)
*Se camminando troverai per la via, su un albero o in terra, un [[nido]] d'[[Uccello|uccelli]], con la madre a covarvi i piccoli o le uova, non la prenderai insieme coi piccoli, ma la lascerai andar libera tenendo per te i piccoli, acciò bene te ne venga, e tu abbia lunga vita. (22, 6 – 7; 1959)
*Quando costruirai una casa nuova, farai un [[parapetto]] intorno alla tua terrazza, per non attirare sulla tua casa la vendetta del sangue, qualora uno cada di là. (22, 8; 1974)
*Non [[seme|seminerai]] nella tua [[vigneto|vigna]] semi di due specie diverse, perché altrimenti tutto il prodotto di ciò che avrai seminato e la rendita della vigna diventerà cosa consacrata. Non devi [[aratura|arare]] con un bue e un asino [[giogo|aggiogati]] assieme. Non ti vestirai con un tessuto misto, fatto di [[lana]] e di [[Lino (fibra)|lino]] insieme. (22, 9 – 11; 1974)
*Metterai [[Fiocco|fiocchi]] alle quattro estremità del [[mantello]] con cui ti copri. (22, 12; 1974)
*Quando una fanciulla vergine è fidanzata e un uomo, trovandola in città, pecca con lei, condurrete tutti e due alla porta di quella città e li lapiderete così che muoiano: la fanciulla, perché essendo in città non ha gridato, e l'uomo perché ha disonorato la donna del suo prossimo. Così toglierai il male da te. (22, 23 – 24; 1974)
*Non entrerà nella comunità del Signore chi ha il [[Pene|membro]] contuso o mutilato. Il [[Figlio naturale|bastardo]] non entrerà nella comunità del Signore; nessuno dei suoi, neppure alla decima generazione, entrerà nella comunità del Signore. L'[[Ammoniti (popolo)|Ammonita]] e il [[Moabiti|Moabita]] non entreranno nella comunità del Signore; nessuno dei loro discendenti, neppure alla decima generazione, entrerà nella comunità del Signore; non vi entreranno mai perché non vi vennero incontro con il pane e con l'acqua nel vostro cammino quando uscivate dall'Egitto e perché hanno prezzolato contro di te [[Balaam]], figlio di Beor, da Petor nel paese dei due fiumi, perché ti maledicesse. (23, 2 – 5; 1974)
*Non avrai in abominio l'[[Edomiti|Edomita]], perché è tuo fratello. (23, 8; 2008)
*Non consegnerai al suo padrone uno [[Schiavitù|schiavo]] che, dopo essergli fuggito, si sarà rifugiato presso di te. Rimarrà da te, in mezzo ai tuoi, nel luogo che avrà scelto, in quella città che gli parrà meglio. Non lo opprimerai. (23, 16 – 17; 2008)
*Non vi sarà alcuna donna dedita alla [[prostituzione sacra]] tra le figlie d'Israele, né vi sarà alcun uomo dedito alla prostituzione sacra tra i figli d'Israele. Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono di una prostituta né il salario di un cane, qualunque voto tu abbia fatto, poiché tutti e due sono abominio per il Signore tuo Dio. (23, 18 – 19; 1974)
*Quando avrai fatto un [[Voto (religione)|voto]] al Signore tuo Dio, non tarderai a soddisfarlo, perché il Signore tuo Dio te ne domanderebbe certo conto e in te vi sarebbe un peccato. Ma se ti astieni dal far voti non vi sarà in te peccato. (23, 22 – 23; 1974)
*Se entri nella [[vigna]] del tuo prossimo, potrai mangiare uva, secondo il tuo appetito, a sazietà, ma non potrai metterne in alcun tuo recipiente. Se passi tra la messe del tuo prossimo, potrai coglierne spighe con la mano, ma non mettere la falce nella messe del tuo prossimo. (23, 25 – 26; 1974)
*In caso di lebbra bada bene di osservare diligentemente e fare quanto i sacerdoti leviti vi insegneranno; avrete cura di fare come io ho loro ordinato. Ricòrdati di quello che il Signore tuo Dio fece a [[Miriam (Esodo)|Maria]] durante il viaggio, quando uscivate dall'Egitto. (24, 8 – 9; 1974)
*Quando, facendo la [[mietitura]] nel tuo campo, vi avrai dimenticato qualche mannello, non tornerai indietro a prenderlo; sarà per il forestiero, per l'orfano e per la vedova, perché il Signore tuo Dio ti benedica in ogni lavoro delle tue mani. Quando bacchierai i tuoi [[ulivo|ulivi]], non tornerai indietro a ripassare i rami: saranno per il forestiero, per l'orfano e per la vedova. Quando [[vendemmia|vendemmierai]] la tua vigna, non tornerai indietro a racimolare: sarà per il forestiero, per l'orfano e per la vedova. (24, 19 – 21; 1974)
*Se il colpevole avrà meritato di essere [[Fustigazione|fustigato]], il giudice lo farà stendere per terra e fustigare in sua presenza, con un numero di colpi proporzionati alla gravità della sua colpa. Gli farà dare non più di quaranta colpi, perché, aggiungendo altre battiture a queste, la punizione non risulti troppo grave e il tuo fratello resti infamato ai tuoi occhi. (25, 2 – 3; 1974)
*Non metterai la [[museruola]] al [[bue]], mentre sta trebbiando. (25, 4; 1974)
*Quando dunque avrete passato il Giordano, erigerete sul monte [[Ebal]] queste pietre, che oggi vi comando, e le intonacherete di calce. Là costruirai anche un altare al Signore tuo Dio, un altare di pietre non toccate da strumento di ferro. Costruirai l'altare del Signore tuo Dio con pietre intatte e sopra vi offrirai olocausti al Signore tuo Dio, offrirai sacrifici di comunione e là mangerai e ti gioirai davanti al Signore tuo Dio. Scriverai su quelle pietre tutte le parole di questa legge con scrittura ben chiara. (27, 4 – 8; 1974)
*Quando avrete passato il Giordano, ecco quelli che staranno sul monte [[Garizim]] per benedire il popolo: [[Simeone (tribù)|Simeone]], [[Levi (tribù)|Levi]], [[Giuda (tribù)|Giuda]], [[Issachar (tribù)|Issacar]], [[Giuseppe (tribù)|Giuseppe]] e [[Beniamino (tribù)|Beniamino]]; ecco quelli che staranno sul monte Ebal, per pronunciare la maledizione: [[Ruben (tribù)|Ruben]], [[Gad (tribù)|Gad]], [[Aser (tribù)|Aser]], [[Zabulon (tribù)|Zàbulon]], [[Dan (tribù)|Dan]] e [[Neftali (tribù)|Nèftali]]. (27, 12 – 13; 1974)
*Maledetto chi sposta i [[confine|confini]] del suo prossimo! Tutto il popolo dirà: Amen. Maledetto chi fa smarrire il cammino al [[cecità|cieco]]! Tutto il popolo dirà: Amen. Maledetto chi lede il diritto del forestiero, dell'orfano e della vedova! Tutto il popolo dirà: Amen. (27, 17 – 19; 1974)
*Aprirà il Signore il più grande dei suoi tesori, il [[cielo]], per dare alla tua terra, a' suoi tempi, la pioggia [...]. (28, 12; 1959)
*Allora la generazione futura, i vostri figli che sorgeranno dopo di voi e lo straniero che verrà da una terra lontana, quando vedranno i flagelli di quel paese e le malattie che il Signore gli avrà inflitte: tutto il suo suolo sarà zolfo, sale, arsura, non sarà seminato e non germoglierà, né erba di sorta vi crescerà, come dopo lo sconvolgimento di [[Sodoma|Sòdoma]], di [[Gomorra]], di [[Adma]] e di [[Zeboim]], distrutte dalla sua collera e dal suo furore, diranno, dunque, tutte le nazioni: Perché il Signore ha trattato così questo paese? Perché l'ardore di questa grande collera? E si risponderà: Perché hanno abbandonato l'alleanza del Signore, Dio dei loro padri [...]. (29, 21 – 24; 1974)
*Le cose occulte appartengono al Signore nostro Dio, ma le cose rivelate sono per noi e per i nostri figli, sempre, perché pratichiamo tutte le parole di questa legge. (29, 28; 1974)
*Questo comando che oggi ti ordino non è troppo alto per te, né troppo lontano da te. Non è nel cielo, perché tu dica: «Chi salirà per noi in cielo, per prendercelo e farcelo udire, affinché possiamo eseguirlo?». Non è di là dal mare, perché tu dica: «Chi attraverserà per noi il mare, per prendercelo e farcelo udire, affinché possiamo eseguirlo?». Anzi, questa parola è molto vicina a te, è nella tua bocca e nel tuo cuore, perché tu la metta in pratica. (30, 11 – 14; 2008)
*Vedi, io pongo oggi davanti a te la vita e il bene, la morte e il male; poiché io oggi ti comando di amare il Signore tuo Dio, di camminare per le sue vie, di osservare i suoi comandi, le sue leggi e le sue norme, perché tu viva e ti moltiplichi e il Signore tuo Dio ti benedica nel paese che tu stai per entrare a prendere in possesso. (30, 15 – 16; 1974)
*Prendo oggi a testimoni contro di voi il cielo e la terra: io ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione; scegli dunque la vita, perché viva tu e la tua discendenza, amando il Signore tuo Dio, obbedendo alla sua voce e tenendoti unito a lui, poiché è lui la tua vita e la tua longevità, per poter così abitare sulla terra che il Signore ha giurato di dare ai tuoi padri, Abramo, Isacco e Giacobbe. (30, 19 – 20; 1974)
*Mosè andò e rivolse queste parole a tutto Israele. Disse loro: «Io oggi ho centoventi anni. Non posso più andare e venire. Il Signore mi ha detto: Tu non attraverserai questo [[Giordano (fiume)|Giordano]]. Il Signore tuo Dio lo attraverserà davanti a te, lui distruggerà quelle nazioni davanti a te e le caccerà. Giosuè lo attraverserà davanti a te, come ti ha detto il Signore. [...] Non abbiate paura, non spaventatevi dinanzi a loro, perché il Signore tuo Dio cammina con te: non ti abbandonerà e non ti trascurerà». (31, 1 – 6; 2010)
*''Voglio proclamare il nome del Signore: | date gloria al nostro Dio! | Egli è la Roccia; perfetta è l'opera sua; | tutte le sue vie sono giustizia; | è un Dio verace e senza malizia; | Egli è giusto e retto.'' ([[Mosè]]: 32, 3 – 4; 1974)
*''Perché porzione del Signore è il suo popolo, | Egli lo trovò in terra deserta, | in una landa di ululati solitari. | Lo circondò, lo allevò, | lo custodì come pupilla del suo occhio. | Come un'[[aquila]] che veglia la sua nidiata, | che vola sopra i suoi nati, | egli spiegò le ali e lo prese, | lo sollevò sulle sue ali.'' (Mosè: 32, 9 – 11; 1974)
*''La loro vite è dal ceppo di [[Sodoma e Gomorra|Sòdoma]], | dalle piantagioni di [[Sodoma e Gomorra|Gomorra]]. | La loro uva è velenosa, | ha grappoli amari. | Tossico di serpenti è il loro vino, | micidiale veleno di vipere.'' (32, 32 – 33; 1974)
*''A me la vendetta e la retribuzione, | quando il loro piede vacillerà! | Poiché il giorno della sventura è vicino | e ciò che li aspetta non tarderà.'' (32, 35; 1994)
*[...] il Signore disse a Mosè: «Sali su questo monte degli [[Abarim|Abarìm]], sul [[monte Nebo]], che è nella terra di Moab, di fronte a Gerico, e contempla la terra di Canaan, che io do in possesso agli Israeliti. Muori sul monte sul quale stai per salire e riunisciti ai tuoi antenati, come Aronne tuo fratello è morto sul [[Monte Cor|monte Or]] ed è stato riunito ai suoi antenati, perché siete stati infedeli verso di me in mezzo agli Israeliti alle acque di [[Meriba|Merìba]] di Kades, nel deserto di Sin, e non avete manifestato la mia santità in mezzo agli Israeliti. Tu vedrai la terra davanti a te, ma là, nella terra che io sto per dare agli Israeliti, tu non entrerai!». (32, 48 – 52; 2008)
:Sali su questa montagna Abarim, o Dei Passaggi, sul monte Nebo, nella terra di Moab, di contro a Gerico; guarda di lì la terra di Canaan ch'io darò in possesso a' figli di Israele; e su quel monte poi muori. (32, 49; 1959)
*''Viva [[Ruben (tribù)|Ruben]] e non muoia, | ma resti piccolo di numero.'' (Mosè: 33, 6; 1959)
*''Da' a [[Levi (tribù)|Levi]] i tuoi [[Urim e Tummim|tummìm]] | e i tuoi urìm all'uomo a te fedele, | che hai messo alla prova a [[Massa (Bibbia)|Massa]], | per cui hai litigato presso le acque di [[Meriba|Merìba]]; | a lui che dice del padre e della madre: | «Io non li ho visti», | che non riconosce i suoi fratelli | e ignora i suoi figli. | Essi osservano la tua parola | e custodiscono la tua alleanza, | insegnano i tuoi decreti a Giacobbe | e la tua legge a Israele, | pongono l'incenso sotto le tue narici | e un sacrificio sul tuo altare.'' (Mosè: 33, 8 – 10; 2008)
*''Prediletto del Signore, [[Beniamino (tribù)|Beniamino]], | abita tranquillo presso di Lui; | Egli lo protegge sempre | e tra le sue braccia dimora.'' (Mosè: 33, 12; 1974)
*''Il favore di colui che abitava nel roveto | venga sul capo di [[Giuseppe (tribù)|Giuseppe]], | sulla testa del principe tra i suoi fratelli! | Come primogenito di toro, egli è d'aspetto maestoso | e le sue corna sono di bufalo; | con esse cozzerà contro i popoli, | tutti insieme, sino ai confini della terra.'' (Mosè: 33, 16 – 17; 2008)
*''Gioisci, [[Zabulon (tribù)|Zàbulon]], ogni volta che parti, | e tu, [[Issachar (tribù)|Ìssacar]], nelle tue tende! | Chiamano i popoli sulla montagna, | dove offrono sacrifici legittimi, | perché succhiano le ricchezze dei mari | e i tesori nascosti nella sabbia.'' (Mosè: 33, 18 – 19; 2008)
*''Benedetto colui che amplia [[Gad (tribù)|Gad]]! | Come una leonessa ha la sede, | sbranò un braccio e anche un cranio; | poi si scelse le primizie, | perché là era la parte riservata a un capo. | Venne alla testa del popolo, | eseguì la giustizia del Signore | e i suoi decreti riguardo a Israele.'' (Mosè: 33, 20 – 21; 2008)
*''[[Dan (tribù)|Dan]] è un giovane leone | che balza da Basan.'' (Mosè: 33, 22; 1974)
*''[[Neftali (tribù)|Nèftali]] è sazio di favori | e colmo delle benedizioni del Signore: | il mare e il meridione sono sua proprietà.'' (Mosè: 33, 23; 1974)
*''Benedetto tra i figli è [[Aser (tribù)|Aser]]! | Sia il favorito tra i suoi fratelli | e tuffi il suo piede nell'olio. | Di ferro e di rame siano i tuoi catenacci | e quanto i tuoi giorni duri il tuo vigore. | Nessuno è pari al Dio di Iesurun, | che cavalca sui cieli per venirti in aiuto | e sulle nubi nella sua maestà. | Rifugio è il Dio dei tempi antichi | e quaggiù lo sono le sue braccia eterne. | Ha scacciato davanti a te il nemico | e ha intimato: Distruggi!'' (Mosè: 33, 24 – 27; 1974)
*''Te beato, Israele! Chi è come te, | popolo salvato dal Signore? | Egli è lo scudo della tua difesa | e la spada del tuo trionfo. | I tuoi nemici vorranno adularti, | ma tu calcherai il loro dorso.'' (Mosè, [[ultime parole]]: 33, 29; 1974)
*Poi Mosè salì dalle steppe di Moab sul [[monte Nebo]], cima del Pisga, che è di fronte a Gerico. Il Signore gli mostrò tutta la terra: Gàlaad fino a Dan, tutto Nèftali, la terra di Èfraim e di Manasse, tutta la terra di Giuda fino al mare occidentale e il Negheb, il distretto della valle di Gerico, città delle palme, fino a Soar. Il Signore gli disse: «Questa è la terra per la quale io ho giurato ad Abramo, a Isacco e a Giacobbe: "Io la darò alla tua discendenza". Te l'ho fatta vedere con i tuoi occhi, ma tu non vi entrerai!». (34, 1 – 4; 2008)
==[[Explicit]]==
[[Giosuè (condottiero biblico)|Giosuè]], figlio di Nun, era pieno dello spirito di saggezza, perché Mosè aveva imposto le mani su di lui; gli Israeliti gli obbedirono e fecero quello che il Signore aveva comandato a Mosè. Non è più sorto in Israele un profeta come Mosè – lui con il quale il Signore parlava faccia a faccia – per tutti i segni e prodigi che il Signore lo aveva mandato a compiere nel paese di Egitto, contro il faraone, contro i suoi ministri e contro tutto il suo paese, e per la mano potente e il terrore grande con cui Mosè aveva operato davanti agli occhi di tutto Israele.
{{NDR|''La sacra Bibbia'', edizione CEI, 1974}}
==Citazioni sul ''Deuteronomio''==
*La lettura del Deuteronomio potrà accompagnare quella di [[Libro di Geremia|Geremia]], il profeta cui è più vicino per il tempo e per lo spirito. (''[[La Bibbia di Gerusalemme]]'')
==Note==
<references />
==Bibliografia==
<!-- per anno -->
*''La sacra Bibbia'', traduzione di G. Bonaccorsi, G. Castoldi, G. Giovannozzi, G. Mezzacasa, F. Ramorino, G. Ricciotti, G. M. Zampini, Salani Editore, Firenze, 1959.
*''[http://www.vatican.va/archive/ITA0001/_INDEX.HTM La sacra Bibbia]'', edizione CEI, 1974.
*''[https://www.laparola.net/testo.php?riferimento=Deuteronomio&versioni%5B%5D=Nuova+Riveduta Deuteronomio]'', edizione Nuova Riveduta, 1994.
*''[https://www.bibbiaedu.it/CEI2008/at/Dt/1/ Deuteronomio]'', edizione CEI, 2008.
*''La Bibbia'', Edizioni San Paolo, 2010. ISBN 978-88-215-6777-3
==Altri progetti==
{{interprogetto|preposizione=sul}}
[[Categoria:Antico Testamento]]
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Scioglilingua francesi
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Raccolta di '''[[Francia|scioglilingua francesi]]'''.
*'''As-tu vu le tutu de tulle de Lili d'Honolulu?'''<ref>{{fr}} Citato in Alfred G. Fralin e Christiane Szeps-Fralin, ''Le Francais Vivant 1'', EMC Pub, 1 febbraio 1990, [https://books.google.it/books?id=8gMN9ZNhpeoC&q=As-tu+vu+le+tutu+de+tulle+de+Lili+d%E2%80%99Honolulu?&dq=As-tu+vu+le+tutu+de+tulle+de+Lili+d%E2%80%99Honolulu?&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwi-2rzXsfbhAhWPY98KHfZLA6sQ6AEISjAE p. 34].</ref>
:''Hai visto il [[tutù]] di tulle di Lili d'Honolulu?''
*'''Didon dîna, dit-on, du dos d'un dodu dindon.'''<ref name=uncle/>
:''Didone cenò, si dice, con la schiena di un grasso tacchino.''
*'''Fruits cuits, fruits crus.'''<ref>{{fr}} Citato in Bony de La Vergne, ''Anecdotes, bons mots, saillies, balourdises, excentricités, événements, {{small|avec quelques souvenirs de l'École du Génie de Mézières, à l'usage des rieurs de bon aloi}}'', [https://books.google.it/books?id=Bng-AQAAMAAJ&dq=Bony%20de%20La%20Vergne&hl=it&pg=PA376#v=onepage&q&f=false p. 376], Typographie de Dembour et Gangel, Metz, 1843<sup>2</sup>.</ref>
:''Frutti cotti, frutti crudi.''
*'''Il était une fois un homme de foi qui vendait du foie dans la ville de Foix. Il se dit: «Ma foi, c'est bien la première fois et la dernière fois que je vends du foie dans la ville de Foix»'''<ref name=iecur>Citato in Balazard e Gentet-Ravasco, p. 62.</ref>
:''C'era una volta un uomo di fede che vendeva del [[fegato]] nella città di Foix. Egli si disse: «Bene, questa è proprio la prima e l'ultima volta che vendo fegato nella città di Foix.»''
*'''Je suis ce que je suis, et si je suis ce que je suis, qu'est-ce que je suis?'''<ref name=pama/>
:''Sono quel che sono, e se sono quel che sono, cosa sono?''
*'''Je suis un original qui ne se désoriginalisera jamais.'''<ref>{{fr}} Citato in Touchatout ([[Léon-Charles Bienvenu]]), ''Histoire de la France tintamarresque'', illustrée par G. Lafosse, Parigi, 1872, vol. I, [https://books.google.it/books?id=tPdSAAAAcAAJ&dq=Touchatout&hl=it&pg=PA170#v=onepage&q&f=false p. 170].</ref>
:''Io sono un [[Originalità|originale]] che non si disoriginalizzerà mai.''
*'''Je veux et j'exige du jasmin et des jonquilles.'''<ref>{{fr}} Citato in Léandre Sahiri, ''Le Bon usage de la répétition dans l'expression écrite et orale'', Mon Petit Éditeur, Parigi, [https://books.google.it/books?id=Unih-U8-yhEC&lpg=PA1&dq=L%C3%A9andre%20Sahiri&hl=it&pg=PA312#v=onepage&q=L%C3%A9andre%20Sahiri&f=false p. 312].</ref>
:''Voglio e pretendo un gelsomino e delle giunchiglie.''
*'''La cavale au Valaque avala l'eau du lac et l'eau du lac lava la cavale au Valaque.'''<ref>{{fr}} Citato in Pierre André Martin ''Ah vous dirais-je maman! '', Edition BoD – Books on Demand, Parigi, 2014, [https://books.google.it/books?id=-QvvBAAAQBAJ&lpg=PA10&dq=&pg=PA10#v=onepage&q&f=false p. 10].</ref>
:''La cavalla del Valacco ingoiò l'acqua del lago e l'acqua del lago lavò la cavalla del Valacco.''
*'''La pipe au papa du Pape Pie pue.'''<ref>{{en}} Citato in William E. Baker, ''Prévert'', Twayne Publishers Inc., New York, 1967, [https://books.google.it/books?id=1wdyEgDGqO0C&lpg=PA2&dq=william%20baker%20prevert&hl=it&pg=PA92#v=onepage&q&f=false p. 92].</ref> ([[Jacques Prévert]])
:''La pipa del papà di Papa Pio puzza.''
*'''La roue sur la rue roule; la rue sous la roue reste.'''<ref>{{en}} Citato in Nicola Drinkwater, ''Games & Activities for Primary Modern Foreign Languages'', Pearson, 2008, [https://books.google.it/books?id=UEKUbapVbdwC&lpg=PA205&dq=&pg=PA205#v=onepage&q&f=false p. 205].</ref>
:''La ruota sulla strada rotola; la strada sotto la ruota resta.''
*'''Les chaussettes de l'archiduchesse sont-elles sèches ou archisèches?'''<ref name=drydry>Citato in Balazard e Gentet-Ravasco, p. 61.</ref>
:''Le calze dell'arciduchessa sono asciutte o arciasciutte?''
*'''Lise et José, si j'osais, lisons ensemble sans hésiter les usages des honnêtes indigènes de Zanzibar.'''<ref name=iecur/>
:''Lisa e José, oserei dire, leggiamo insieme senza esitare le usanze degli onesti indigeni di Zanzibar.''
*'''Mon père est maire et mon frère est masseur.'''<ref name=pama>Citato in Amanda Barton, [https://books.google.it/books?id=tsYWkB4IwG0C&lpg=PP1&dq=Amanda%20Barton&hl=it&pg=PA72#v=onepage&q=p%C3%A8re&f=false p. 72].</ref>
:''Mio padre è sindaco e mio fratello massaggiatore.''<ref>La pronuncia è la stessa di ''mio padre è [mia] madre e mio fratello è mia sorella.''</ref>
*'''Natacha n'attacha pas son chat Pacha qui s'échappa. Cela fâcha Sacha qui chassa Natacha.'''<ref>Citato in Balazard e Gentet-Ravasco, p. 59.</ref>
:''[[Natascia]] non ha legato il suo gatto Pascià che se ne scappò. Questo fece arrabbiare Sascia che cacciò Natascia.''
*'''Poisson sans boisson est poison.'''<ref>{{en}} Citato in ''A course of exercises in all parts of French syntax, {{small|methodically arranged after Poitevin's "Syntaxe française"; to wich are added ten appendices designed for the Use of Academies, Colleges, & Private Lerners by}}'' Frederik T. Einkelman, D. Appleton & Company, New York, 1860, [https://books.google.it/books?id=TQ0tAAAAYAAJ&dq=Frederick%20T.%20Winkelmann%2C%20Prosper%20Poitevin&hl=it&pg=PA338#v=onepage&q&f=false, p. 338]</ref>
:''Il pesce senza bevanda è veleno.''
*'''Que lit Lili sous ces lila-là? Lili lit ''L'Iliade''.'''<ref>{{en}} Citato in Balazard e Gentet-Ravasco, p. 60.</ref>
:''Che legge Lilli sotto quei lillà lì? Lilli legge ''L'Iliade''.''
*'''Si mon tonton tond ton tonton, ton tonton tondu sera.'''<ref name=drydry/>
:''Se mio [[zio]] rade tuo zio, il tuo zio sarà rasato.''
*'''Si six scies scient six cyprès, six cent six scies scient six cent six cyprès.'''<ref name=drydry/>
:''Se sei [[Sega (strumento)|seghe]] segano sei cipressi, seicentosei seghe segano seicentosei cipressi.''
*'''Tonton<ref>Nella fonte: Ton ton.</ref>, ton thé t'a-t-il ôté ta toux?'''<ref name=uncle>Citato in Queyrat, p. 111.</ref>
:''Zio, il tuo tè ti ha fatto passare la tosse?''
*'''Tu t'entêtes à tout tenter, tu t'uses et tu te tues à tant t'entêter.'''<ref>{{fr}} Citato in Malika Dupont e Brigitte Lejeune, ''Surdité et implant cochléaire : 625 exercices d'entraînement auditif'', Elsevier, 2018, [https://books.google.it/books?id=-R5tDwAAQBAJ&lpg=PA89&dq=&pg=PA89#v=onepage&q&f=false p. 89].</ref>
:''Tu ti ostini a tentare tutto, tu ti logori e ti uccidi ad ostinarti tanto.''
*'''Un chasseur sachant chasser sans son chien est un bon chasseur.'''<ref>{{en}} Citato in Trudie Maria Booth, ''A Complete French Grammar for Reference and Practice'', University Press of America, 2010, [https://books.google.it/books?id=CbqqOAxZbsoC&lpg=PP1&dq=Maria%20Booth&hl=it&pg=PA198#v=onepage&q&f=false p. 198].</ref>
:''Un [[Caccia|cacciatore]] che sa cacciare senza il suo cane è un buon cacciatore.''
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*{{fr}} Frédéric Queyrat, ''[https://archive.org/stream/lesjeuxdesenfan00quey#page/n0/mode/2up/search/tonton Les jeux des enfants: {{small|étude sur l'immagination créatrice chez l'enfants}}]'', Félix Alcan Éditeur, Parigi, 1905.
*{{fr}} Sophie Balazard ed Élisabeth Gentet-Ravasco, ''[https://books.google.it/books?id=K8-fCwAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Sophie%20Balazard%2C%20Elisabeth%20Gentet-Ravasco&hl=it&pg=PP1#v=onepage&q&f=false Faire du théâtre avec ses élèves: {{small|techniques théâtrales et expression orale}}]'', [https://books.google.it/books?id=K8-fCwAAQBAJ&lpg=PP1&dq=Sophie%20Balazard%2C%20Elisabeth%20Gentet-Ravasco&hl=it&pg=PP1#v=onepage&q&f=false]
*{{en}} Amanda Barton, ''[https://books.google.it/books?id=tsYWkB4IwG0C&lpg=PP1&dq=Amanda%20Barton&hl=it&pg=PP1#v=onepage&q&f=false Getting the Buggers Into Languages]'', Continuum, 2006<sup>2</sup>.
[[Categoria:Francia]]
[[Categoria:Scioglilingua per lingua|Francesi]]
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Scipio Sighele
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[[File:PSM V52 D780 Scipio Sighele.jpg|thumb|Scipio Sighele (1897-1898 circa)]]
'''Scipio Sighele''' (1868 – 1913), psicologo, sociologo e criminologo italiano.
==''Il nazionalismo e i partiti politici''==
===[[Incipit]]===
Uno degli argomenti più comuni – e più sciocchi – coi quali si cercò, in principio, di combattere il nazionalismo, fu di definirlo con disprezzo «un movimento di letterati».<br>I facili ironisti che credevano di ricacciarci nel nulla con questa definizione, ignoravano che ogni idea politica la quale non sia apparsa e scomparsa come meteora ma abbia durevolmente illuminato un periodo storico ebbe origini letterarie. La preparazione, l'incubazione intellettuale è necessaria alla nascita di ogni vitale movimento politico. <!-- Introduzione, Le origini del Nazionalismo italiano, p. 1 -->
===Citazioni===
*[...], secondo me, il [[nazionalismo]] è e deve essere altruista precisamente come il [[patriottismo]], e non già differenziarsi da questo per il suo egoismo. Se si vuol trarre una differenza dal diverso significato di due parole, e dire che nella parola «patria» c'è più amore e nella parola «nazione» più potenza e più orgoglio, siamo d'accordo: ma non mi pare che dal significato orgoglioso della parola «nazione» debba escludersi l'idea di sacrificio: mi pare soltanto che questo sacrificio debba intendersi, anziché come un moto impulsivo e incosciente, come un preciso dovere, come una disciplina. (parte 1, cap. 2, p. 38)
*Il nazionalismo nacque antidemocratico.<br>[[Enrico Corradini]], al quale va indiscutibilmente tutto il merito dell'iniziativa del nostro movimento, è uno spirito antidemocratico. Lo è forse, più che per studio e per convinzione, per ragioni estetiche. In lui, artista, arde il dispregio per la moltitudine. E attorno a lui s'unirono, in principio, molti giovani che di questa attitudine antidemocratica fecero orgogliosamente il loro segno di riconoscimento. (parte 3, cap. 4, pp. 177-178)
==[[Incipit]] di ''Eva moderna''==
Un destino ironico vuole che i grandi uomini creino dei [[discepolo|discepoli]] piuttosto per esagerare e deformare le loro idee paradossali anziché per seguire e diffondere ciò che vi è di umanamente bello e nobile nelle loro teorie.<br />
[[Lev Tolstoj|Tolstoi]] che è insuperabile artista e mediocre filosofo, ha visto sorgere troppi seguaci della sua filosofia e troppo pochi imitatori della sua arte. E delle sue dottrine filosofiche, che risentono tutte l'assolutismo del solitario e peccano tutte per l'inapplicabilità d'una psicologia d'eccezione, quella che ha avuto, anni or sono, più largo onore di discussione e anche il successo di un assentimento verbale, è stata la teoria dell'amore. Una teoria negativa, che si è diffusa nel mondo per mezzo di quel delizioso racconto inverosimile che è la [[Lev Tolstoj#La sonata a Kreutzer|Sonata a Kreutzer]]. Per Tolstoi l'amore nella sua significazione fisiologica di atto che obbedisce all'istinto è vizio e lussuria; e da perfetto asceta egli sacrifica volentieri la perpetuità della specie a questa perpetuità del male.<br />
L'intelligenza ottusa degli uomini normali credeva ingenuamente che il consiglio di Tolstoi non sarebbe stato accolto. A rigore di logica, non si poteva ammettere che l'ideale dell'umanità consistesse nella negazione dell'amore e quindi nella soppressione dell'umanità. Ma la logica non è forse che un'opinione.... come l'aritmetica, e a combattere contro di essa pullularono i discepoli tolstoiani. L'inno alla castità fu cantato su tutti i toni da un coro di imitatori; e non soltanto l'inno alla castità relativa come vuole la morale cristiana, ma l'inno alla castità assoluta come pretende il gran sacerdote di Jasnaja Poljana.
==Bibliografia==
*Scipio Sighele, ''[http://www.bibliotecaitaliana.it/xtf/view?docId=bibit001530/bibit001530.xml&chunk.id=d6802e146&toc.id=&brand=default Eva moderna]'', F.lli Treves, Milano, 1910.
*Scipio Sighele, ''[https://archive.org/details/ilnazionalismoei00sigh/page/n7 Il nazionalismo e i partiti politici]'', Fratelli Treves Editori, Milano, 1911.
==Altri progetti==
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[[Categoria:Criminologi italiani]]
[[Categoria:Psicologi italiani]]
[[Categoria:Sociologi italiani]]
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incipit di "La delinquenza settaria"
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[[File:PSM V52 D780 Scipio Sighele.jpg|thumb|Scipio Sighele (1897-1898 circa)]]
'''Scipio Sighele''' (1868 – 1913), psicologo, sociologo e criminologo italiano.
==''Il nazionalismo e i partiti politici''==
===[[Incipit]]===
Uno degli argomenti più comuni – e più sciocchi – coi quali si cercò, in principio, di combattere il nazionalismo, fu di definirlo con disprezzo «un movimento di letterati».<br>I facili ironisti che credevano di ricacciarci nel nulla con questa definizione, ignoravano che ogni idea politica la quale non sia apparsa e scomparsa come meteora ma abbia durevolmente illuminato un periodo storico ebbe origini letterarie. La preparazione, l'incubazione intellettuale è necessaria alla nascita di ogni vitale movimento politico. <!-- Introduzione, Le origini del Nazionalismo italiano, p. 1 -->
===Citazioni===
*[...], secondo me, il [[nazionalismo]] è e deve essere altruista precisamente come il [[patriottismo]], e non già differenziarsi da questo per il suo egoismo. Se si vuol trarre una differenza dal diverso significato di due parole, e dire che nella parola «patria» c'è più amore e nella parola «nazione» più potenza e più orgoglio, siamo d'accordo: ma non mi pare che dal significato orgoglioso della parola «nazione» debba escludersi l'idea di sacrificio: mi pare soltanto che questo sacrificio debba intendersi, anziché come un moto impulsivo e incosciente, come un preciso dovere, come una disciplina. (parte 1, cap. 2, p. 38)
*Il nazionalismo nacque antidemocratico.<br>[[Enrico Corradini]], al quale va indiscutibilmente tutto il merito dell'iniziativa del nostro movimento, è uno spirito antidemocratico. Lo è forse, più che per studio e per convinzione, per ragioni estetiche. In lui, artista, arde il dispregio per la moltitudine. E attorno a lui s'unirono, in principio, molti giovani che di questa attitudine antidemocratica fecero orgogliosamente il loro segno di riconoscimento. (parte 3, cap. 4, pp. 177-178)
==[[Incipit]] di alcune opere==
===''Eva moderna''===
Un destino ironico vuole che i grandi uomini creino dei [[discepolo|discepoli]] piuttosto per esagerare e deformare le loro idee paradossali anziché per seguire e diffondere ciò che vi è di umanamente bello e nobile nelle loro teorie.<br />
[[Lev Tolstoj|Tolstoi]] che è insuperabile artista e mediocre filosofo, ha visto sorgere troppi seguaci della sua filosofia e troppo pochi imitatori della sua arte. E delle sue dottrine filosofiche, che risentono tutte l'assolutismo del solitario e peccano tutte per l'inapplicabilità d'una psicologia d'eccezione, quella che ha avuto, anni or sono, più largo onore di discussione e anche il successo di un assentimento verbale, è stata la teoria dell'amore. Una teoria negativa, che si è diffusa nel mondo per mezzo di quel delizioso racconto inverosimile che è la [[Lev Tolstoj#La sonata a Kreutzer|Sonata a Kreutzer]]. Per Tolstoi l'amore nella sua significazione fisiologica di atto che obbedisce all'istinto è vizio e lussuria; e da perfetto asceta egli sacrifica volentieri la perpetuità della specie a questa perpetuità del male.<br />
L'intelligenza ottusa degli uomini normali credeva ingenuamente che il consiglio di Tolstoi non sarebbe stato accolto. A rigore di logica, non si poteva ammettere che l'ideale dell'umanità consistesse nella negazione dell'amore e quindi nella soppressione dell'umanità. Ma la logica non è forse che un'opinione.... come l'aritmetica, e a combattere contro di essa pullularono i discepoli tolstoiani. L'inno alla castità fu cantato su tutti i toni da un coro di imitatori; e non soltanto l'inno alla castità relativa come vuole la morale cristiana, ma l'inno alla castità assoluta come pretende il gran sacerdote di Jasnaja Poljana.
===''La delinquenza settaria''===
Rica – uno dei simpatici personaggi delle ''Lettere Persiane'' di Montesquieu, — arrivando a Parigi, definisce i manicomi cosi: "le case ove i francesi ricoverano alcuni pazzi per lasciar credere che coloro che vivono liberi sono sani". La frase è forse altrettanto vera quanto spiritosa, e potrebbe applicarsi anche alle prigioni, – queste altre case ove si rinchiudono dei birbanti per dare ad intendere che coloro che vivono liberi sono onesti.
==Bibliografia==
*Scipio Sighele, ''[http://www.bibliotecaitaliana.it/xtf/view?docId=bibit001530/bibit001530.xml&chunk.id=d6802e146&toc.id=&brand=default Eva moderna]'', F.lli Treves, Milano, 1910.
*Scipio Sighele, ''[https://archive.org/details/ilnazionalismoei00sigh/page/n7 Il nazionalismo e i partiti politici]'', Fratelli Treves Editori, Milano, 1911.
==Altri progetti==
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{{DEFAULTSORT:Sighele, Scipio}}
[[Categoria:Criminologi italiani]]
[[Categoria:Psicologi italiani]]
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/* Bibliografia */ La delinquenza settaria
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[[File:PSM V52 D780 Scipio Sighele.jpg|thumb|Scipio Sighele (1897-1898 circa)]]
'''Scipio Sighele''' (1868 – 1913), psicologo, sociologo e criminologo italiano.
==''Il nazionalismo e i partiti politici''==
===[[Incipit]]===
Uno degli argomenti più comuni – e più sciocchi – coi quali si cercò, in principio, di combattere il nazionalismo, fu di definirlo con disprezzo «un movimento di letterati».<br>I facili ironisti che credevano di ricacciarci nel nulla con questa definizione, ignoravano che ogni idea politica la quale non sia apparsa e scomparsa come meteora ma abbia durevolmente illuminato un periodo storico ebbe origini letterarie. La preparazione, l'incubazione intellettuale è necessaria alla nascita di ogni vitale movimento politico. <!-- Introduzione, Le origini del Nazionalismo italiano, p. 1 -->
===Citazioni===
*[...], secondo me, il [[nazionalismo]] è e deve essere altruista precisamente come il [[patriottismo]], e non già differenziarsi da questo per il suo egoismo. Se si vuol trarre una differenza dal diverso significato di due parole, e dire che nella parola «patria» c'è più amore e nella parola «nazione» più potenza e più orgoglio, siamo d'accordo: ma non mi pare che dal significato orgoglioso della parola «nazione» debba escludersi l'idea di sacrificio: mi pare soltanto che questo sacrificio debba intendersi, anziché come un moto impulsivo e incosciente, come un preciso dovere, come una disciplina. (parte 1, cap. 2, p. 38)
*Il nazionalismo nacque antidemocratico.<br>[[Enrico Corradini]], al quale va indiscutibilmente tutto il merito dell'iniziativa del nostro movimento, è uno spirito antidemocratico. Lo è forse, più che per studio e per convinzione, per ragioni estetiche. In lui, artista, arde il dispregio per la moltitudine. E attorno a lui s'unirono, in principio, molti giovani che di questa attitudine antidemocratica fecero orgogliosamente il loro segno di riconoscimento. (parte 3, cap. 4, pp. 177-178)
==[[Incipit]] di alcune opere==
===''Eva moderna''===
Un destino ironico vuole che i grandi uomini creino dei [[discepolo|discepoli]] piuttosto per esagerare e deformare le loro idee paradossali anziché per seguire e diffondere ciò che vi è di umanamente bello e nobile nelle loro teorie.<br />
[[Lev Tolstoj|Tolstoi]] che è insuperabile artista e mediocre filosofo, ha visto sorgere troppi seguaci della sua filosofia e troppo pochi imitatori della sua arte. E delle sue dottrine filosofiche, che risentono tutte l'assolutismo del solitario e peccano tutte per l'inapplicabilità d'una psicologia d'eccezione, quella che ha avuto, anni or sono, più largo onore di discussione e anche il successo di un assentimento verbale, è stata la teoria dell'amore. Una teoria negativa, che si è diffusa nel mondo per mezzo di quel delizioso racconto inverosimile che è la [[Lev Tolstoj#La sonata a Kreutzer|Sonata a Kreutzer]]. Per Tolstoi l'amore nella sua significazione fisiologica di atto che obbedisce all'istinto è vizio e lussuria; e da perfetto asceta egli sacrifica volentieri la perpetuità della specie a questa perpetuità del male.<br />
L'intelligenza ottusa degli uomini normali credeva ingenuamente che il consiglio di Tolstoi non sarebbe stato accolto. A rigore di logica, non si poteva ammettere che l'ideale dell'umanità consistesse nella negazione dell'amore e quindi nella soppressione dell'umanità. Ma la logica non è forse che un'opinione.... come l'aritmetica, e a combattere contro di essa pullularono i discepoli tolstoiani. L'inno alla castità fu cantato su tutti i toni da un coro di imitatori; e non soltanto l'inno alla castità relativa come vuole la morale cristiana, ma l'inno alla castità assoluta come pretende il gran sacerdote di Jasnaja Poljana.
===''La delinquenza settaria''===
Rica – uno dei simpatici personaggi delle ''Lettere Persiane'' di Montesquieu, — arrivando a Parigi, definisce i manicomi cosi: "le case ove i francesi ricoverano alcuni pazzi per lasciar credere che coloro che vivono liberi sono sani". La frase è forse altrettanto vera quanto spiritosa, e potrebbe applicarsi anche alle prigioni, – queste altre case ove si rinchiudono dei birbanti per dare ad intendere che coloro che vivono liberi sono onesti.
==Bibliografia==
*Scipio Sighele, ''[http://www.bibliotecaitaliana.it/xtf/view?docId=bibit001530/bibit001530.xml&chunk.id=d6802e146&toc.id=&brand=default Eva moderna]'', F.lli Treves, Milano, 1910.
*Scipio Sighele, ''[https://archive.org/details/ilnazionalismoei00sigh/page/n7 Il nazionalismo e i partiti politici]'', Fratelli Treves Editori, Milano, 1911.
*Scipio Sighele, ''[https://archive.org/details/lesocietcrimina00sighgoog/page/n10/mode/1up La delinquenza settaria]'', Fratelli Treves Editori, Milano, 1897.
==Altri progetti==
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[[File:PSM V52 D780 Scipio Sighele.jpg|thumb|Scipio Sighele (1897-1898 circa)]]
'''Scipio Sighele''' (1868 – 1913), psicologo, sociologo e criminologo italiano.
==''Il nazionalismo e i partiti politici''==
===[[Incipit]]===
Uno degli argomenti più comuni – e più sciocchi – coi quali si cercò, in principio, di combattere il nazionalismo, fu di definirlo con disprezzo «un movimento di letterati».<br>I facili ironisti che credevano di ricacciarci nel nulla con questa definizione, ignoravano che ogni idea politica la quale non sia apparsa e scomparsa come meteora ma abbia durevolmente illuminato un periodo storico ebbe origini letterarie. La preparazione, l'incubazione intellettuale è necessaria alla nascita di ogni vitale movimento politico. <!-- Introduzione, Le origini del Nazionalismo italiano, p. 1 -->
===Citazioni===
*[...], secondo me, il [[nazionalismo]] è e deve essere altruista precisamente come il [[patriottismo]], e non già differenziarsi da questo per il suo egoismo. Se si vuol trarre una differenza dal diverso significato di due parole, e dire che nella parola «patria» c'è più amore e nella parola «nazione» più potenza e più orgoglio, siamo d'accordo: ma non mi pare che dal significato orgoglioso della parola «nazione» debba escludersi l'idea di sacrificio: mi pare soltanto che questo sacrificio debba intendersi, anziché come un moto impulsivo e incosciente, come un preciso dovere, come una disciplina. (parte 1, cap. 2, p. 38)
*Il nazionalismo nacque antidemocratico.<br>[[Enrico Corradini]], al quale va indiscutibilmente tutto il merito dell'iniziativa del nostro movimento, è uno spirito antidemocratico. Lo è forse, più che per studio e per convinzione, per ragioni estetiche. In lui, artista, arde il dispregio per la moltitudine. E attorno a lui s'unirono, in principio, molti giovani che di questa attitudine antidemocratica fecero orgogliosamente il loro segno di riconoscimento. (parte 3, cap. 4, pp. 177-178)
==[[Incipit]] di alcune opere==
===''Eva moderna''===
Un destino ironico vuole che i grandi uomini creino dei [[discepolo|discepoli]] piuttosto per esagerare e deformare le loro idee paradossali anziché per seguire e diffondere ciò che vi è di umanamente bello e nobile nelle loro teorie.<br />
[[Lev Tolstoj|Tolstoi]] che è insuperabile artista e mediocre filosofo, ha visto sorgere troppi seguaci della sua filosofia e troppo pochi imitatori della sua arte. E delle sue dottrine filosofiche, che risentono tutte l'assolutismo del solitario e peccano tutte per l'inapplicabilità d'una psicologia d'eccezione, quella che ha avuto, anni or sono, più largo onore di discussione e anche il successo di un assentimento verbale, è stata la teoria dell'amore. Una teoria negativa, che si è diffusa nel mondo per mezzo di quel delizioso racconto inverosimile che è la [[Lev Tolstoj#La sonata a Kreutzer|Sonata a Kreutzer]]. Per Tolstoi l'amore nella sua significazione fisiologica di atto che obbedisce all'istinto è vizio e lussuria; e da perfetto asceta egli sacrifica volentieri la perpetuità della specie a questa perpetuità del male.<br />
L'intelligenza ottusa degli uomini normali credeva ingenuamente che il consiglio di Tolstoi non sarebbe stato accolto. A rigore di logica, non si poteva ammettere che l'ideale dell'umanità consistesse nella negazione dell'amore e quindi nella soppressione dell'umanità. Ma la logica non è forse che un'opinione.... come l'aritmetica, e a combattere contro di essa pullularono i discepoli tolstoiani. L'inno alla castità fu cantato su tutti i toni da un coro di imitatori; e non soltanto l'inno alla castità relativa come vuole la morale cristiana, ma l'inno alla castità assoluta come pretende il gran sacerdote di Jasnaja Poljana.
===''La delinquenza settaria''===
Rica – uno dei simpatici personaggi delle ''Lettere Persiane'' di Montesquieu, — arrivando a Parigi, definisce i manicomi cosi: "le case ove i francesi ricoverano alcuni pazzi per lasciar credere che coloro che vivono liberi sono sani". La frase è forse altrettanto vera quanto spiritosa, e potrebbe applicarsi anche alle prigioni, – queste altre case ove si rinchiudono dei birbanti per dare ad intendere che coloro che vivono liberi sono onesti.
==Bibliografia==
*Scipio Sighele, ''[http://www.bibliotecaitaliana.it/xtf/view?docId=bibit001530/bibit001530.xml&chunk.id=d6802e146&toc.id=&brand=default Eva moderna]'', Fratelli Treves Editori, Milano, 1910.
*Scipio Sighele, ''[https://archive.org/details/ilnazionalismoei00sigh/page/n7 Il nazionalismo e i partiti politici]'', Fratelli Treves Editori, Milano, 1911.
*Scipio Sighele, ''[https://archive.org/details/lesocietcrimina00sighgoog/page/n10/mode/1up La delinquenza settaria]'', Fratelli Treves Editori, Milano, 1897.
==Altri progetti==
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'''Scipio Sighele''' (1868 – 1913), psicologo, sociologo e criminologo italiano.
==''Il nazionalismo e i partiti politici''==
===[[Incipit]]===
Uno degli argomenti più comuni – e più sciocchi – coi quali si cercò, in principio, di combattere il nazionalismo, fu di definirlo con disprezzo «un movimento di letterati».<br>I facili ironisti che credevano di ricacciarci nel nulla con questa definizione, ignoravano che ogni idea politica la quale non sia apparsa e scomparsa come meteora ma abbia durevolmente illuminato un periodo storico ebbe origini letterarie. La preparazione, l'incubazione intellettuale è necessaria alla nascita di ogni vitale movimento politico. <!-- Introduzione, Le origini del Nazionalismo italiano, p. 1 -->
===Citazioni===
*[...], secondo me, il [[nazionalismo]] è e deve essere altruista precisamente come il [[patriottismo]], e non già differenziarsi da questo per il suo egoismo. Se si vuol trarre una differenza dal diverso significato di due parole, e dire che nella parola «patria» c'è più amore e nella parola «nazione» più potenza e più orgoglio, siamo d'accordo: ma non mi pare che dal significato orgoglioso della parola «nazione» debba escludersi l'idea di sacrificio: mi pare soltanto che questo sacrificio debba intendersi, anziché come un moto impulsivo e incosciente, come un preciso dovere, come una disciplina. (parte 1, cap. 2, p. 38)
*Il nazionalismo nacque antidemocratico.<br>[[Enrico Corradini]], al quale va indiscutibilmente tutto il merito dell'iniziativa del nostro movimento, è uno spirito antidemocratico. Lo è forse, più che per studio e per convinzione, per ragioni estetiche. In lui, artista, arde il dispregio per la moltitudine. E attorno a lui s'unirono, in principio, molti giovani che di questa attitudine antidemocratica fecero orgogliosamente il loro segno di riconoscimento. (parte 3, cap. 4, pp. 177-178)
==[[Incipit]] di alcune opere==
===''Eva moderna''===
Un destino ironico vuole che i grandi uomini creino dei [[discepolo|discepoli]] piuttosto per esagerare e deformare le loro idee paradossali anziché per seguire e diffondere ciò che vi è di umanamente bello e nobile nelle loro teorie.<br />
[[Lev Tolstoj|Tolstoi]] che è insuperabile artista e mediocre filosofo, ha visto sorgere troppi seguaci della sua filosofia e troppo pochi imitatori della sua arte. E delle sue dottrine filosofiche, che risentono tutte l'assolutismo del solitario e peccano tutte per l'inapplicabilità d'una psicologia d'eccezione, quella che ha avuto, anni or sono, più largo onore di discussione e anche il successo di un assentimento verbale, è stata la teoria dell'amore. Una teoria negativa, che si è diffusa nel mondo per mezzo di quel delizioso racconto inverosimile che è la [[Lev Tolstoj#La sonata a Kreutzer|Sonata a Kreutzer]]. Per Tolstoi l'amore nella sua significazione fisiologica di atto che obbedisce all'istinto è vizio e lussuria; e da perfetto asceta egli sacrifica volentieri la perpetuità della specie a questa perpetuità del male.<br />
L'intelligenza ottusa degli uomini normali credeva ingenuamente che il consiglio di Tolstoi non sarebbe stato accolto. A rigore di logica, non si poteva ammettere che l'ideale dell'umanità consistesse nella negazione dell'amore e quindi nella soppressione dell'umanità. Ma la logica non è forse che un'opinione.... come l'aritmetica, e a combattere contro di essa pullularono i discepoli tolstoiani. L'inno alla castità fu cantato su tutti i toni da un coro di imitatori; e non soltanto l'inno alla castità relativa come vuole la morale cristiana, ma l'inno alla castità assoluta come pretende il gran sacerdote di Jasnaja Poljana.
===''La delinquenza settaria''===
Rica – uno dei simpatici personaggi delle ''Lettere Persiane'' di Montesquieu, — arrivando a Parigi, definisce i manicomi cosi: "le case ove i francesi ricoverano alcuni pazzi per lasciar credere che coloro che vivono liberi sono sani". La frase è forse altrettanto vera quanto spiritosa, e potrebbe applicarsi anche alle prigioni, – queste altre case ove si rinchiudono dei birbanti per dare ad intendere che coloro che vivono liberi sono onesti.<br>Infatti quando si pensi al numero dei reati i cui colpevoli restano ignoti, al numero dei reati i cui autori si conoscono, ma non si possono, non si sanno, o non si voglion colpire, e finalmente al numero di quelle azioni perfidamente immorali, ma che però non trovano nel codice penale un' ipotesi che le raffiguri, – noi siamo costretti a riconoscere che i condannati non sono se non una piccola e sfortunata rappresentanza di quell'esercito numeroso di delinquenti che, nella massima parte, riesce a non far mai conoscenza colle patrie galere.
==Bibliografia==
*Scipio Sighele, ''[http://www.bibliotecaitaliana.it/xtf/view?docId=bibit001530/bibit001530.xml&chunk.id=d6802e146&toc.id=&brand=default Eva moderna]'', Fratelli Treves Editori, Milano, 1910.
*Scipio Sighele, ''[https://archive.org/details/ilnazionalismoei00sigh/page/n7 Il nazionalismo e i partiti politici]'', Fratelli Treves Editori, Milano, 1911.
*Scipio Sighele, ''[https://archive.org/details/lesocietcrimina00sighgoog/page/n10/mode/1up La delinquenza settaria]'', Fratelli Treves Editori, Milano, 1897.
==Altri progetti==
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'''Scipio Sighele''' (1868 – 1913), psicologo, sociologo e criminologo italiano.
==''Il nazionalismo e i partiti politici''==
===[[Incipit]]===
Uno degli argomenti più comuni – e più sciocchi – coi quali si cercò, in principio, di combattere il nazionalismo, fu di definirlo con disprezzo «un movimento di letterati».<br>I facili ironisti che credevano di ricacciarci nel nulla con questa definizione, ignoravano che ogni idea politica la quale non sia apparsa e scomparsa come meteora ma abbia durevolmente illuminato un periodo storico ebbe origini letterarie. La preparazione, l'incubazione intellettuale è necessaria alla nascita di ogni vitale movimento politico. <!-- Introduzione, Le origini del Nazionalismo italiano, p. 1 -->
===Citazioni===
*[...], secondo me, il [[nazionalismo]] è e deve essere altruista precisamente come il [[patriottismo]], e non già differenziarsi da questo per il suo egoismo. Se si vuol trarre una differenza dal diverso significato di due parole, e dire che nella parola «patria» c'è più amore e nella parola «nazione» più potenza e più orgoglio, siamo d'accordo: ma non mi pare che dal significato orgoglioso della parola «nazione» debba escludersi l'idea di sacrificio: mi pare soltanto che questo sacrificio debba intendersi, anziché come un moto impulsivo e incosciente, come un preciso dovere, come una disciplina. (parte 1, cap. 2, p. 38)
*Il nazionalismo nacque antidemocratico.<br>[[Enrico Corradini]], al quale va indiscutibilmente tutto il merito dell'iniziativa del nostro movimento, è uno spirito antidemocratico. Lo è forse, più che per studio e per convinzione, per ragioni estetiche. In lui, artista, arde il dispregio per la moltitudine. E attorno a lui s'unirono, in principio, molti giovani che di questa attitudine antidemocratica fecero orgogliosamente il loro segno di riconoscimento. (parte 3, cap. 4, pp. 177-178)
==[[Incipit]] di alcune opere==
===''Eva moderna''===
Un destino ironico vuole che i grandi uomini creino dei [[discepolo|discepoli]] piuttosto per esagerare e deformare le loro idee paradossali anziché per seguire e diffondere ciò che vi è di umanamente bello e nobile nelle loro teorie.<br />
[[Lev Tolstoj|Tolstoi]] che è insuperabile artista e mediocre filosofo, ha visto sorgere troppi seguaci della sua filosofia e troppo pochi imitatori della sua arte. E delle sue dottrine filosofiche, che risentono tutte l'assolutismo del solitario e peccano tutte per l'inapplicabilità d'una psicologia d'eccezione, quella che ha avuto, anni or sono, più largo onore di discussione e anche il successo di un assentimento verbale, è stata la teoria dell'amore. Una teoria negativa, che si è diffusa nel mondo per mezzo di quel delizioso racconto inverosimile che è la [[Lev Tolstoj#La sonata a Kreutzer|Sonata a Kreutzer]]. Per Tolstoi l'amore nella sua significazione fisiologica di atto che obbedisce all'istinto è vizio e lussuria; e da perfetto asceta egli sacrifica volentieri la perpetuità della specie a questa perpetuità del male.<br />
L'intelligenza ottusa degli uomini normali credeva ingenuamente che il consiglio di Tolstoi non sarebbe stato accolto. A rigore di logica, non si poteva ammettere che l'ideale dell'umanità consistesse nella negazione dell'amore e quindi nella soppressione dell'umanità. Ma la logica non è forse che un'opinione.... come l'aritmetica, e a combattere contro di essa pullularono i discepoli tolstoiani. L'inno alla castità fu cantato su tutti i toni da un coro di imitatori; e non soltanto l'inno alla castità relativa come vuole la morale cristiana, ma l'inno alla castità assoluta come pretende il gran sacerdote di Jasnaja Poljana.
===''La delinquenza settaria''===
Rica – uno dei simpatici personaggi delle ''Lettere Persiane'' di [[Montesquieu]], — arrivando a Parigi, definisce i [[Ospedale psichiatrico|manicomi]] cosi: "le case ove i francesi ricoverano alcuni pazzi per lasciar credere che coloro che vivono liberi sono sani". La frase è forse altrettanto vera quanto spiritosa, e potrebbe applicarsi anche alle [[Prigione|prigioni]], – queste altre case ove si rinchiudono dei birbanti per dare ad intendere che coloro che vivono liberi sono onesti.<br>Infatti quando si pensi al numero dei reati i cui colpevoli restano ignoti, al numero dei reati i cui autori si conoscono, ma non si possono, non si sanno, o non si voglion colpire, e finalmente al numero di quelle azioni perfidamente immorali, ma che però non trovano nel codice penale un' ipotesi che le raffiguri, – noi siamo costretti a riconoscere che i condannati non sono se non una piccola e sfortunata rappresentanza di quell'esercito numeroso di delinquenti che, nella massima parte, riesce a non far mai conoscenza colle patrie galere.
==Bibliografia==
*Scipio Sighele, ''[http://www.bibliotecaitaliana.it/xtf/view?docId=bibit001530/bibit001530.xml&chunk.id=d6802e146&toc.id=&brand=default Eva moderna]'', Fratelli Treves Editori, Milano, 1910.
*Scipio Sighele, ''[https://archive.org/details/ilnazionalismoei00sigh/page/n7 Il nazionalismo e i partiti politici]'', Fratelli Treves Editori, Milano, 1911.
*Scipio Sighele, ''[https://archive.org/details/lesocietcrimina00sighgoog/page/n10/mode/1up La delinquenza settaria]'', Fratelli Treves Editori, Milano, 1897.
==Altri progetti==
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[[File:Pompeya erótica6.jpg|thumb|Affresco presso gli Scavi archeologici di Pompei, casa dei Vettii]]
Citazioni sul '''pene'''.
*''Anche quando non si drizza più, | Il tuo batacchio è ancor la mia delizia | Quando pende, bianco d'oro tra le cosce, | Sui tuoi coglioni, scure primizie.'' ([[Paul Verlaine]])
*''Appoggio il mio cazzo contro la tua guancia | la punta sfiora il tuo orecchio | lecca le mie borse lentamente | la tua lingua è dolce come lacqua || La tua lingua è cruda come una macellaia | è rossa come una coscia | la sua punta è un cucù che sbuca | il mio cazzo singhiozza di saliva.'' ([[Georges Bataille]])
*Aveva un cazzo capriccioso. Di fronte a una vagina che era come una casella postale, si ribellava. Di fronte a un tubo astringente, si ritraeva. Era un intenditore, un gourmet del piccolo forziere delle donne. ([[Anaïs Nin]])
*Charlotte si rese conto che si può trasformare uno sharpei in un pene, ma non si può trasformare un cane da caccia in un uomo. (''[[Sex and the City]]'')
*– Che c'è?<br>– Niente.<br>– Non ti vuoi spogliare davanti a me, è così?... Perché non vuoi che ti veda il pisello?<br>– È... striminzito.<br>– Cosa?<br>– È striminzito.<br>– Chi te l'ha detto? Fa' vedere... Dài, ti dico la verità... Ma no, Phillip, è giusto per uno della tua età. (''[[Un mondo perfetto]]'')
*Chillo ca cumbine tutte 'e guaie.<ref>Quello che combina tutti i guai.</ref> ([[modi di dire napoletani|modo di dire napoletano]])
*''Er cazzo se pò ddí rradica, uscello, | ciscio, nerbo, tortore, pennarolo, | pezzo-de-carne, manico, scetrolo, | asperge, cucuzzola e stennarello.'' ([[Giuseppe Gioacchino Belli]])
*Ci sono forme espressive che, senza dubbio, richiedono un pene. ([[Gipi]])
*''Fallo, nerchia, minchia, fava, organo, randello, membro, pene, mazza, canna, verga e uccello. Sventrapapere, spaventapassere. Siamo peggio di Cicciolina: l'abbiamo in bocca da sera a mattina!'' ([[Gem Boy]])
*Gli organi genitali hanno sempre avuto una grande importanza nella vita dei popoli latini, e specialmente nella vita del popolo italiano. La vera bandiera italiana non è il tricolore, ma il sesso, il sesso maschile. ([[Curzio Malaparte]])
*Gli uomini sopravvalutano l'attenzione femminile al corpo maschile. Per esempio, gli studi dicono che le dimensioni del pene sono un formidabile elemento di competizione intra-genere, ma contano poco nella competizione inter-genere: alle donne non interessano così tanto. ([[Emmanuele Jannini]])
*''Gran cosa è 'l cazzo, se 'l vogliam guardare, | che non ha piedi, ed entra ed esce fuore, | ch'è disarmato ed ha così gran core, | che non ha taglio, e puote insanguinare. || Gran cosa è poi, e gran miracol pare, | ch'è senza orecchi e sente ogni rumore, | che non ha naso e piacegli l'odore, | che non ha occhi, e vede dove andare. || Gran cosa, e ben da croniche e da annali, | che non ha mani e cerca di ferire, | che non ha gambe e vuole gli stivali. || Ma cosa più mirabile a sentire, | ch'entrando in corpo a furie infernali, | e sano e salvo se ne sappia uscire.'' ([[Niccolò Franco]])
*Il cervello è il principio della mente; [...] il membro, del getto del seme e della generazione. Il cervello rappresenta il principio dell'uomo, [...] il membro quello di tutte quante le cose, perché tutte le cose germinano e crescono dal seme. ([[Filolao]])
*Il mio problema è che provo un'attrazione repulsa per l'organo maschile. Eh sai, questo non è proprio l'ideale per un buon rapporto con gli uomini. (''[[Manhattan (film)|Manhattan]]'')
*Il "pene": un pendaglio da sorca. ([[Giuseppe Pollicelli]])
*L'uomo è chiamato «coniglio», «toro» o «stallone» a seconda delle dimensioni del suo organo sessuale, mentre la donna è detta «cerva», «giumenta» o «elefantessa». Quindi vi sono tre accoppiamenti uguali fra partner sessuali simili per dimensioni, e sei disuguali, fra partner dissimili. (''[[Kāma Sūtra]]'')
*L'identificazione col fallo da parte del maschio etero risulta da una sorta di "introiezione" degli "oggetti" omosessuali cui ha dovuto rinunciare: è questo residuo cieco di omosessualità anchilosata e chiusa in sé che l'eterosessuale impone come virilità, rigida virilità alle donne. ([[Mario Mieli]])
*Mi piace il Cazzo. Mi piace il Cazzo. Mi piace il Cazzo. Mi piace il Cazzo. Il Cazzo, a differenza della Vulva, è un'idea di emancipazione, di liberazione dai legami comunitari, nell'eterno progetto di un'umanità liberata, nel segno del Logos universale. Un'idea che si coniuga con la deterritorializzazione, col superamento dei confini, con l'universalismo. Il Cazzo punta all'emancipazione dell'individuo dai lacci sociali, territoriali, linguistici, tradizionali. La sua azione pratico-politica è alimentata da una pulsione all'esplorazione del possibile. Il Cazzo è transumanesimo, è la cultura che sovverte la natura, la domina, la prende per il culo, glielo mette in culo, la porta al paradosso, al contro-natura. Del contro-natura costituiscono altissime manifestazioni il controintuitivo, la paradossalità dell'arte contemporanea, l'impeto della scienza e della tecnica che contraddicono il senso comune e umiliano la logica dell'"è sempre stato così". Viva il Cazzo! ([[Valentina Nappi]])
*– Mia nonna lo diceva sempre: "Un pene eretto non ha coscienza".<br />– Perché, quelli a riposo sono etici? (''[[Desperate Housewives (prima stagione)|Desperate Housewives]]'')
*Non entrerà nella comunità del Signore chi ha il membro contuso o mutilato. (''[[Deuteronomio]]'')
*– Non potete parlare di certe cose!<br>– Noi ci raccontiamo tutto.<br>– Dimensioni, forma nonché orientamento a destra o sinistra.<br>– Lunghezza, somiglianza a un personaggio storico... [...] circonferenza... (''[[How I Met Your Mother (sesta stagione)|How I Met Your Mother]]'')
*''Oh! Caro Cazzo duro, | Siben, che ti stà al scuro, | Ti è el corpo più glorioso | Del Mondo universal.'' ([[Giorgio Baffo]])
*''Ohimè, mio cazzo, ajutami, ch'io moro | e trova ben la foia in matrice: | in fin, un cazzo picciol si disdice, | se in potta osservar vuole il decoro.'' ([[Pietro Aretino]])
*''Pare un destino ch'er più mejjo attrezzo | Cche ffesce Gesucristo ar Padr'Adamo, | Ciavessi da costà, ssi ll'adopramo, | Da strillacce caino'' {{NDR|onomatopeia del guaìto canino}} ''per un pezzo!'' ([[Giuseppe Gioachino Belli]])
*– Qual è l'uccello che vola più in alto?<br />– Quello degli astronauti. (''[[L'aereo più pazzo del mondo... sempre più pazzo]]'')
*Quando metto il pene nella vulva della mia partner, stranamente ella quasi sempre fa un paragone con un dildo... la mia cappella è troppo grande per non godere. ([[Rocco Siffredi]])
*Questo scettro di Venere che vedi sotto i tuoi occhi, Eugénie, è l'elemento fondamentale dei piaceri in amore: lo si chiama ''membro'' per eccellenza, e non c'è parte del corpo umano nel quale lui non vada a ficcarsi. ([[Donatien Alphonse François de Sade]])
*Se a un uomo gli fa un baffo di essere amato per il suo mondo… basta gli si ami il cazzo [...] ([[Aldo Busi]])
*''Selvaggio animale in calore | il cazzo che mi spruzza nel cuore | un muscolo rosso d'amore | affonda dentro il mio cuore.'' ([[Ilona Staller]])
*Sono stati gli Dei più importanti che mi hanno fatto tornare uomo. Infatti Mercurio, che conduce e riconduce le anime, mi ha restituito quello che mi aveva tolto. Perciò sappi che adesso sono fornito meglio di Protesilao e degli altri eroi antichi. Guarda qua. E detto questo, sollevai la tunica, rimettendomi al suo giudizio. E lui dapprima fa un balzo indietro atterrito, ma poi quasi non credendo ai suoi occhi, mi afferra con le mani quel dono degli Dei. ([[Petronio Arbitro]])
*''Te ne incago, Natura malandrina, | Siben, che mi gò un Cazzo da Zigante, | Ti m'hà fatto do gambe co do piante, | Do brazzi co do man dretta, e mancina; || Cosa serviva far tanta rovina | De tanti denti, tante dita, e tante, | No giera meggio sparagnarne alquante, | E zonzerme de Cazzi 'na dozina?'' ([[Giorgio Baffo]])
*Un pene innamorato è spesso [[balbuzie|balbuziente]]. ([[Gesualdo Bufalino]])
*''Un tempo gli animali montavano anche in corsa, | Con il sesso fasciato di escrementi e di sangue. | I nostri padri ostentavano il membro fieramente | Dalla grana del sacco e da guaìne aperte.'' ([[Arthur Rimbaud]])
*Un tempo il pene aveva un grande significato e poteva essere fondamento ideologico. Oggi è un'appendice del corpo senza qualità. Sul pene non si fa più alcun programma. È un organo intrigante e pericoloso. Può generare in un mondo sovrappopolato. Meglio la potenza di un motore. L'impotenza non è mai stata così elevata come nel mondo contemporaneo. Si è maschi per la moto, per un tatuaggio, per i muscoli dell'addome e i peli della barba, il pene non c'entra. ([[Vittorino Andreoli]])
*Uno può tollerare tutto nella vita, ma non tollera che qualcuno insinui che il suo cazzo non è il cazzo più bello del mondo. ([[Aldo Busi]])
==Note==
<references />
==Voci correlate==
*[[Belìn]]
*[[Eiaculazione]]
*[[Erezione]]
*[[Invidia del pene]]
*[[Testicolo]]
*[[Vagina]]
==Altri progetti==
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[[Categoria:Corpo]]
[[Categoria:Sessualità]]
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Spinoziano
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Questa categoria raccoglie le voci relative a '''personalità [[Lettonia|lettoni]] di rilievo''' in tutti i campi.
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Bashar al-Assad
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[[File:Bashar al-Assad May 2018.jpeg|thumb|Bashar al-Assad]]
'''Bashar Hafiz al-Assad''' (1965 – vivente), politico siriano, presidente della Siria.
==Citazioni di Bashar al-Assad==
{{cronologico}}
*[[Yasser Arafat|Arafat]] è un bugiardo, non fidatevi di Arafat, non confondete il sostegno a lui con il sostegno al popolo palestinese, per noi è un morto che cammina, lo vogliono morto gli israeliani, lo vogliono morto i palestinesi.<ref name=attaccaarafat>Citato in ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2002/02/21/assad-attacca-arafat-ormai-fuori-dai-giochi.html?ref=search Assad attacca Arafat Ormai è fuori dai giochi]'', ''la Repubblica'', 21 febbraio 2002.</ref>
*{{NDR|Sul possibile intervento militare congiunto in Siria di Francia, Regno Unito e Stati Uniti d'America nella [[Guerra civile siriana]]}} È uno scontro storico e ne usciremo vincitori. Un attacco alla Siria rafforzerà i nostri animi. La Siria si difenderà da ogni aggressione straniera.<ref name=navi>Citato in ''[http://www.lastampa.it/2013/08/29/esteri/siria-parigi-trovare-soluzione-politica-navi-da-guerra-in-arrivo-nel-mediterraneo-DX7qQXwdQeq0q60m6rfqLK/pagina.html Siria, Gb: blitz legale anche senza Onu. Assad: "Un'aggressione ci rafforzerà"]'', ''Lastampa.it'', 29 agosto 2013.</ref>
*{{NDR|Sul possibile intervento militare congiunto in Siria di Francia, Regno Unito e Stati Uniti d'America nella Guerra civile siriana}} Fin dall'inizio della crisi, siamo sempre stati sicuri che sarebbe arrivato il momento in cui il vero nemico avrebbe mostrato il suo volto intervenendo nel nostro Paese.<ref name=navi/>
*Se vuoi sapere cosa vogliono davvero i migranti, rispondo in qualità di siriano: vogliono tornare nella loro nazione. Tutti quanti vogliono tornare, ma poi pensano che cercano anche stabilità e sicurezza e che hanno anche bisogni di prima necessità. In questo caso non posso dire che li inviterò a tornare in Siria, perché questa è la loro terra e non hanno bisogno di un invito per ritornare. Ma quello che vorrei dire loro, in questo caso, è che i rappresentanti europei hanno creato questo problema supportando il terrorismo direttamente o indirettamente nella nostra nazione. Hanno creato questa onda di siriani diretti verso l'Europa e allo stesso tempo ritengono di aiutarli dal punto di vista umanitario. Non hanno bisogno del vostro supporto nella vostra nazione; hanno bisogno di supporto nella nostra nazione. L'Europa deve smetterla di supportare i terroristi e abbandonare l'embargo che ha spinto molti siriani a venire da voi. La loro fuga è stata determinata dall'embargo e non soltanto dal terrorismo, perché proprio a causa di queste proibizioni molti siriani non possono più vivere nella loro terra.<ref name=ilgiornale>Citato in ''[http://www.ilgiornale.it/news/cronache/assad-giornale-leuropa-sta-aiutando-lisis-colpirla-1346864.html Assad al Giornale: "L'Europa sta aiutando l'Isis a colpirla"]'', ''Ilgiornale.it'', 30 dicembre 2016.</ref>
*Il problema dell'Europa è che non vuole che la si aiuti. Gli ufficiali e i governi lavorano contro i loro interessi e gli interessi dei loro cittadini. Supportano il terrorismo nella nostra regione e aiutano il terrorismo ad attaccare l'Europa. Come posso aiutarli? Se non hai buone politiche prima dell'intelligence, non puoi raggiungere alcun risultato attraverso l'intelligence e le azioni militari.
*Se guardi la Siria non solamente oggi o negli ultimi due giorni, ma nell'ultimo secolo, puoi notare come sia sempre stata diversificata. È sempre stata un ''melting pot'' di religioni e di etnie. Senza questa diversità non ci sarebbe la Siria. Parlo ovviamente della Siria come società prima della guerra. A causa di questo conflitto ci sono stati diversi cambiamenti demografici, soprattutto in seguito allo spostamento delle persone all'interno o all'esterno della nazione. Dopo la guerra, la maggioranza dei siriani tornerà in patria e la Siria rinascerà perché finora non è ancora svanita. Questa guerra, inoltre, ha unito tanti siriani che hanno imparato moltissime lezioni. Se non ci accettiamo reciprocamente, se non ci rispettiamo reciprocamente, non possiamo avere una società unita e, così facendo, la Siria non rinascerà. Credo di non dovere solo parlare della rinascita della Siria, ma sento che, se non ci sarà più il terrorismo, la società civile sarà più forte di quella di prima del conflitto, anche grazie alle lezioni che abbiamo imparato.<ref name=ilgiornale/>
*Il popolo siriano non dimenticherà la presenza di [[Qasem Soleimani|Soleimani]] al fianco dell'esercito arabo siriano per difendere la Siria dal terrorismo.<ref>Citato in [http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/mediooriente/2020/01/03/assad-ricorderemo-sostegno-soleimani_bacdc459-6f83-456e-890a-83b18df37db1.html ''Assad, ricorderemo sostegno Soleimani''], ''Ansa.it'', 3 gennaio 2020</ref>
{{Int|Da ''[http://www.voltairenet.org/article169269.html Discorso al Parlamento siriano del Presidente Bashar al-Assad]''|''Voltairenet.org'', 30 marzo 2011}}
*È mia responsabilità tutelare la sicurezza di questo Paese e garantirne la stabilità. Questo rimane il pensiero dominante nella mia mente, il sentimento nel mio cuore.
*La Siria non è isolata rispetto a quanto sta accadendo nel mondo arabo. Noi siamo parte di questa regione. Noi la influenziamo e ne siamo a nostra volta influenzati, ma allo stesso tempo non siamo una copia di altri paesi. Nessun paese è esattamente come qualunque altro. Noi, in Siria, abbiamo caratteristiche che ci distinguono da tutti gli altri, dal punto di vista interno ed esterno.
*La nostra politica estera si basa sull’attaccamento ai nostri diritti nazionali e a quelli panarabi, sull’indipendenza, sul sostegno alla resistenza araba quando è in atto un’occupazione. Il legame tra politica interna ed estera è sempre stato il cittadino siriano. Quando il cittadino siriano non è più il cuore della politica interna ed estera, ci troviamo davanti a una deviazione, e diventa compito delle istituzioni del Paese correggere questa deviazione.
*Quando sei nel mezzo di una battaglia, tu sai chi è il tuo nemico, ne conosci i piani. Ma quando è finita, non sai quello che il nemico sta preparando. Così, dopo ogni successo dobbiamo lavorare duramente per difendere la vittoria e proteggerci da ogni cospirazione che potrebbe covare contro di noi nel mondo esterno. E sono sicuro che voi tutti sapete che la Siria sta fronteggiando un grande complotto i cui tentacoli si estendono da alcuni paesi stranieri, vicini e lontani, nonché dall'interno. Un piano che ha sfruttato la tempistica, se non la forma, di ciò che sta accadendo in altri paesi arabi.
*La maggior parte del popolo siriano ha qualche bisogno insoddisfatto, e noi tutti siamo qui a discutere, criticare, confrontarci, perché non abbiamo ancora risolto molti dei bisogni del popolo siriano. Ma la sedizione si è infiltrata tra gli altri due fattori, ha iniziato a guidarli e a nascondersi sotto di essi.
*In linea di principio, noi sosteniamo le riforme e veniamo incontro ai bisogni del popolo. Questo è il dovere dello Stato. Ma non possiamo sostenere la sedizione!
*Ora, nessuno può difendere la patria e allo stesso tempo cospirare contro di essa. Questo è impossibile e inaccettabile.
*Gli Stati Uniti volevano imporci riforme e democrazia. Noi ci siamo opposti a questo progetto, al vertice arabo, ed è fallito.
*Abbattere la sedizione è un dovere nazionale, morale e religioso, e tutti coloro che possono essere parte della soluzione non possono sostenere il problema. Il Sacro Corano dice: «La sedizione è peggio dell’omicidio», così tutti coloro che volontariamente o involontariamente vi contribuiscono, si rendono complici dell’uccisione della Patria. Non c’è spazio alcuno per il compromesso o per evitare di schierarsi. La posta in gioco è la Patria. È in atto una grande cospirazione. Non siamo in cerca di battaglie. Il popolo siriano è pacifico, ama gli altri, tuttavia mai ha esitato nella difesa delle proprie cause, interessi e principi. E se saremo costretti alla battaglia, così sia.
{{Int|Da ''[http://www.lintellettualedissidente.it/rassegna-stampa/il-discorso-di-bashar-al-assad-alluniversita-di-damasco/ Il discorso di Bashar Al Assad all'università di Damasco]''|''Lintellettualedissidente.it'', 13 gennaio 2013}}
*Le rivoluzioni hanno bisogno di un leader, sono costruite sul pensiero e la scienza, non sull’ignoranza, fanno avanzare il Paese, diffondono la luce sulla società. La vera rivoluzione è una rivoluzione del popolo, gli importatori di rivoluzione dall’estero non la devono imporre al popolo.
*Che cosa sta succedendo all’interno è chiaro. All’estero, ci sono quelli che cercano di dividere Siria e cercano di indebolirla.
*I vicini di casa sono venuti dal popolo siriano per indebolirlo e dominarlo … Ma la Siria e la sua gente sono più forte e più solida e hanno promesso loro che non dimenticheremo.
*La lotta è contro il terrorismo e non ci fermeremo fino a quando non ce ne sarà più in Siria.
*Non abbiamo bisogno di qualcuno che ci dica cosa fare in casa nostra, siamo un paese di migliaia di anni e sappiamo come gestire i nostri affari.
*La [[primavera araba]] è come una bolla di sapone.
{{Int|Da ''[https://www.panorama.it/news/siria-bashar-al-assad-punto-di-vista-leader-dittatore L'ultima intervista a Bashar Al Assad]''|Intervista di ''Der Spiegel'', citato in ''panorama.it'', 16 ottobre 2013}}
*Sarà il popolo siriano a decidere il mio destino. Nessun partito può decidere su questo punto [...]
*Quando parla di opposizione dovrebbe soffermarsi a valutare chi rappresentano questi gruppi, loro stessi o il paese?
*[...] questo conflitto è stato portato in Siria dall'estero. Queste persone vivono all'estero, in alberghi a cinque stelle, ci sono paesi {{NDR|Stati Uniti, Inghilterra, Francia, Arabia Saudita e Qatar}} che indicano loro come comportarsi, ma non hanno nessun legame con la Siria.
*Il Presidente degli Stati Uniti dovrebbe limitarsi a parlare del suo paese, non ha alcun diritto di giudicare la Siria, né dovrebbe permettersi di indicare ai siriani come dovrebbe essere il loro presidente. [...] In più le sue parole non valgono niente. Ripete ormai da un anno e mezzo che il presidente se ne deve andare, e non è ancora cambiato nulla.
*Sono stati commessi degli errori, ma abbiamo cambiato la costituzione per andare incontro alle esigenze del popolo. Allo stesso tempo non possiamo permetterci di non affrontare le minacce di terrorismo.
*Non abbiamo usato armi chimiche. [...] Mi dipingete come un uomo che uccide la propria gente. Ho contro di me Stati Uniti, l'Occidente, i paesi arabi ricchi, la Turchia, e cosa faccio? Uccido la mia gente che ancora mi sostiene? Vi sembro forse Superman?
*Secondo voi come faccio ad essere ancora al potere dopo due anni e mezzo? Perché i siriani sostengono me, il governo e lo stato.
*Voi arrivate sempre tardi quando si tratta di capire la realtà dei fatti. Quando noi parlavamo di proteste violente, voi raccontavate di manifestazioni pacifiche. Quando abbiamo iniziato a parlare di estremismo, avete sottolineato la presenza di "qualche" militante. [...] In più, le dico con franchezza che negli ultimi dieci anni l'Occidente non ha fatto altro che sostenere al-Qaeda. Magari non era questa la vostra intenzione, ma è quello che è successo. È per questo che oggi ci ritroviamo al-Qaeda nel nostro paese, con combattenti che arrivano da decine di paesi diversi.
*{{NDR|«Pensa di avere ancora qualche opportunità di vincere questa guerra?»}} Anche se non ne avessi, non potrei far altro che continuare a combattere per difendere il paese.
*La [[Russia sotto Vladimir Putin|Russia]] ha capito molto bene quello che sta succedendo qui. [...] Ed è molto più indipendente dell'Europa, che è troppo influenzata dalle dinamiche americane.
*{{NDR|«La fuga dei rifugiati dipende soltanto da lei e dal suo regime».}}<br>Mi scusi, la sua è una domanda o un'affermazione? Se è un'affermazione, è sbagliata. Se è una domanda, si è chiesto perché queste persone stanno scappando? Le ragioni sono più di una. E una di queste è legata alla forte minaccia terroristica. [...] Quando si verificano crisi come questa, [...] bisogna essere realisti e rendersi conto ci vorrà del tempo per risolvere tutti i problemi. Ecco perché non ci resta che credere nella vittoria. [...] Vittoria significa stabilità. Anzitutto dobbiamo liberarci dei terroristi. Poi, cosa ancora più pericolosa, dovremo liberarci della loro ideologia, che si è già infiltrata in molte parti della Siria. È inammissibile che un ragazzino di otto anni provi a decapitare qualcuno, come è successo al nord. O che i bambini guardino le immagini relativa alle decapitazioni con gioia, come se stessero seguendo un incontro di calcio. Se non risolveremo questo problema, che è molto più grave della minaccia terroristica in sé, ci attenderà presto futuro ancora più nero.
*{{NDR|«Pensa sia possibile trovare una soluzione attraverso un negoziato?»}} Con i militanti? No. L'opposizione politica non può avere il suo esercito. Negozieremo con chiunque si mostrerà disponibile ad abbassare le armi per tornare alla normalità.
*{{NDR|«Non pensa potrebbe fare la stessa fine del Presidente rumeno [[Nicolae Ceaușescu|Ceausescu]], che dopo un processo lampo venne ucciso dai suoi stessi soldati?»}}<br>Se avessi paura di questo, avrei lasciato la Siria molto tempo fa.
{{Int|Da ''[http://www.rainews.it/dl/rainews/media/intervista-in-esclusiva-Monica-Maggioni-presidente-siriano-Bashar-al-Assad-cbb4acd8-5af8-45e3-815b-3cc5d05eda4d.html L'intervista in esclusiva di Monica Maggioni al presidente siriano Bashar al-Assad]''|''Rainews24.it'', 13 marzo 2014}}
*Fin dall'inizio della crisi, abbiamo sempre affermato che l'attività politica o la soluzione politica, comunque vogliamo chiamarla, è un elemento fondamentale della crisi, ma quando c'è il terrorismo non ci si può aspettare che la soluzione politica possa risolvere tutto.
*Quando sono armati non si possono definire opposizione, ma terroristi. L'opposizione è un'entità politica, un programma politico, una visione politica. Questa è l'opposizione. Se ci sono le armi, si distrugge, si uccide, si commettono omicidi, non si tratta di opposizione. Questo è quello che tutto il mondo e tutti gli altri paesi definiscono terrorismo. Dunque possiamo discutere con tutti i partiti all'opposizione; per quanto riguarda i militanti che hanno le loro armi, se rinunceranno alle loro armi, saremo pronti a discutere con qualunque altro cittadino.
*Non possiamo negoziare con coloro che richiedono un intervento straniero ed un intervento militare in Siria.
*{{NDR|Sull'Arabia Saudita e il Qatar}} Si tratta di stati satelliti. Il loro padrone sono gli Stati Uniti, lo sappiamo tutti. Dunque se parteciperanno gli Stati Uniti saranno loro il partner principale, gli altri sono accessori.
*La nostra realtà attuale è che molti paesi europei hanno adottato quella che potremmo definire la prassi americana nel trattare con gli altri paesi, dal tempo di George Bush, oltre dieci anni fa. Quando hanno un problema o sono in disaccordo con un paese, tagliano qualunque tipo di rapporto. Dunque se volete avere un ruolo come potete farlo se non ci sono rapporti? Per quanto riguarda la credibilità, come potete parlare di credibilità di qualunque paese europeo se parlano di aiuti umanitari e allo stesso tempo decidono di imporre il peggiore embargo che abbiamo mai vissuto dalla nascita della Siria, dopo l'indipendenza?
*L'avvicinamento degli iraniani agli americani non è solo una mossa naif, è un passo ben studiato basato sull'esperienza degli iraniani con gli Stati Uniti dalla rivoluzione del 1979. Ma se gli americani sono sinceri in questo ravvicinamento, credo che ci saranno risultati positivi su una serie di questioni, non solo la crisi siriana, ma anche tutti gli altri problemi della regione.
*La Siria è un crogiolo di razze, è sempre stata così e lo è anche oggi con la sua molteplicità di culture presenti da secoli prima del cristianesimo e dopo il cristianesimo, prima dell'Islam e dopo l'Islam. Se ci saranno dei cambiamenti anche drastici nel tessuto demografico e sociale della società siriana, ci sarà un grande problema in relazione al futuro della Siria. Non so che tipo di problema potrebbe essere, perché è più complicato di quanto si potrebbe pensare e avrebbe delle ripercussioni anche su altri paesi della regione. La Siria è un paese laico e la società siriana è una società laica. Laico significa trattare con ogni cittadino a prescindere dalla sua religione, setta o etnia. Io penso che tecnicamente queste minoranze in Siria, soprattutto i cristiani alla luce di quanto sta accadendo recentemente, chiese bruciate, attacchi a villaggi cristiani, espulsione dei cristiani dalle loro case, alla luce di tutto ciò affrontare questa crisi non è solo una questione siriana, non è solo una questione regionale; dovrebbe essere una questione internazionale, soprattutto per l'Italia ed il Vaticano.
*L'esercito siriano non ha utilizzato affatto le armi chimiche, non lo ha mai fatto durante la crisi. Al contrario abbiamo prove sull'uso delle armi chimiche da parte dei ribelli.
*Fino ad ora come Presidente devo restare al mio posto perché quando c'è una tempesta nessuno abbandona il proprio posto, non si abbandona il proprio posto e non si lascia il paese nel bel mezzo della tempesta. La missione è riportare il paese al porto e non abbandonare la nave e il popolo siriano.
*Abbiamo bisogno delle riforme. Senza le riforme non si va avanti. Le riforme sono una parte fondamentale di ciò di cui sto parlando; in realtà sono l'asse portante per una Siria migliore, è certo, ma questo non significa essere la speranza di paesi o di persone straniere, io potrei essere la speranza dei siriani, di nessun altro.
{{Int|Da ''[https://www.avvenire.it/mondo/pagine/assad-presto-un-referendum-errori-li-ha-commessi-la-ue Intervista. Il presidente Assad: presto referendum in Siria. Gli errori della Ue"]''|''Avvenire.it'', 14 marzo 2017}}
*Il problema siriano ha molte sfumature ed è reso ancor più complicato dalle ingerenze esterne.
*Finché ci saranno terroristi in Siria ogni abitante del Paese sarà in pericolo, questo è certo. La domanda importante è: chi aiuta e sostiene i terroristi? Ed è una domanda che vorrei fare ai politici europei, che fin dall'inizio della crisi in Siria hanno preso una strada che ha portato alla distruzione del nostro Paese, alla diffusione del terrorismo in tutta la regione, al succedersi di attentati in Europa e alla crisi dei rifugiati. L'Europa, o per meglio dire l'Occidente perché la guida è sempre stata degli americani, ha avuto finora l'unico ruolo di cooperare con gli obiettivi dei terroristi. Non ha sostenuto alcun processo politico. Ne parla, ma senza intraprendere alcuna concreta azione. Per quanto riguarda Israele, è semplice: aiuta in modo molto diretto i terroristi, sia offrendo sostegno sia lanciando attacchi contro il nostro esercito lungo la linea di confine. L'Iran, al contrario, ci aiuta a combattere il jihadismo e ci sostiene dal punto di vista politico in Medio Oriente come presso la comunità internazionale.
*Guardiamo ai fatti: da quando abbiamo chiesto ai russi di aiutarci e loro si sono schierati accanto all'esercito siriano, il Daesh ha cominciato a perdere terreno. Prima, finché sul terreno agiva solo quella che viene chiamata Alleanza occidentale contro il terrorismo, il Daesh si allargava.
*In primo luogo, è il popolo siriano che deve scegliere il proprio Presidente e decidere chi è il colpevole di questa guerra e delle sue conseguenze. Certo non le Nazioni Unite, che non hanno alcun vero ruolo. E sappiamo anche qual è la causa: dal crollo dell'Urss, alcuni Paesi del Consiglio di Sicurezza, cioè Usa, Francia e Gran Bretagna, hanno usato l'Onu per affermare i propri interessi e rovesciare i Governi che non si allineavano ad essi. Dovrei andarmene? Per me conta solo il parere dei siriani. L'Onu e qualunque altro politico fuori dalla Siria possono dire ciò che vogliono, non me ne curo. Comunque, quando si parla dei morti e dei rifugiati, sarebbe bene ricordare che la responsabilità di una parte di quelle tragedie ricade sull'Europa. Non direttamente ma per il sostegno offerto ai terroristi fin dal principio, definiti 'moderati' anche quando si capiva che quella moderazione era solo un'illusione.
*Ogni politica, nel modo in cui viene realizzata, ha dei margini di errore. Ma gli errori non si rimpiangono, si correggono. Ed è quanto cerchiamo di fare ogni giorno.
*La guerra è una lezione durissima per qualunque società. E noi non possiamo limitarci a prendercela con l'Occidente o con le petromonarchie del Golfo Persico che finanziano i terroristi. Dobbiamo chiederci: che cosa non funziona nel mio Paese? La mia agenda ha un caposaldo: favorire la discussione tra i siriani sul sistema che il Paese dovrà adottare.
*La priorità, ora, è sbarazzarsi dei terroristi per arrivare alla riconciliazione nazionale. Fatto questo, discuteremo liberamente di qualunque argomento o riforma.
*La generazione dei miei genitori era più aperta della mia. Ed è un problema che tocca non solo le persone religiose, il rifiuto dell'altro influenza la società intera, in ogni ambito. Questo fenomeno ha avuto una grossa parte anche nella crisi della Siria. Se non impariamo a farci i conti e a combatterlo, la guerra civile diventerà un tratto permanente delle società mediorientali. Ma, ripeto, tutto questo non c'entra con la nostra cultura. Infatti lo stesso problema si è avuto in Europa, in ogni Paese dove si è permesso che il wahhabismo prendesse piede. In Francia, per esempio. Non è un caso se molti dei più feroci leader del Daesh, di al-Qaeda e di al-Nusra sono arrivati dall'Europa.
==Citazioni su Bashar al-Assad==
[[File:Vladimir Putin and Bashar al-Assad (2017-11-21) 03.jpg|thumb|Assad con [[Vladimir Putin]] nel 2017]]
*Allah ti chiederà il conto per i 150 civili che hai ucciso, la pagherai per il male che hai fatto al tuo popolo. ([[Recep Tayyip Erdoğan]])
*Assad sembra essersi deciso ad epurare il suo governo di chiunque sia remotamente sospettato di simpatizzare per la rivolta democratica – con la sua prima priorità essendo la ripresa del controllo delle forze armate. Per rendersi chiaro, sta apparendo sulla televisione di Stato in uniforme militare nel suo ruolo di comandante in capo – spesso con il petto ricoperto delle più alte decorazioni militari siriane al valore, anche se non ha mai fatto il servizio militare. ([[Amir Taheri]])
*Bashar al-Assad ha brutalizzato il suo popolo: una soluzione in Siria deve essere la transizione a un nuovo leader. ([[Barack Obama]])
*Certo, sarà dura dover abbassare lo sguardo ogni volta che qualcuno ci rinfaccerà le due o trecentomila uccisioni volute da Assad. Ma, se vogliamo che la guerra contro l’Isis sia efficace, è giunto il momento di accantonare (temporaneamente) questi ricordi. E di farlo a testa alta, senza infingimenti, ammettendolo apertamente. Tanto più che, probabilmente, questo non sarà neanche il peggiore dei compromessi che ci verranno chiesti. ([[Paolo Mieli]])
*Dal nostro punto di vista, non ha più legittimità. ([[Hillary Clinton]])
*È un errore non cooperare con il governo siriano di Bashar al-Assad. In Siria solo le forze di Assad e i [[curdi]] stanno combattendo valorosamente il terrorismo. ([[Vladimir Putin]])
*Francamente [[Vladimir Putin|Putin]] sta sostenendo una persona davvero diabolica [...] Quando fa sganciare gas o bombe o barili imbottiti di dinamite in mezzo a un gruppo di persone e poi si vedono quei bambini senza braccia, senza gambe, senza faccia, questa persona è un animale. ([[Donald Trump]])
*Ha compiuto una grande operazione di mimetismo. È riuscito a passare nel giro di pochi mesi dal rischio di essere bombardato ad aver bisogno anche di una sua reazione contro il terrorismo. Dal suo punto di vista ha creato un capolavoro. ([[Domenico Quirico]])
*Il fatto che resti alla guida del Paese è qualcosa che non può essere accettabile per quei leader come noi che lottano per la pace dell'umanità. ([[Recep Tayyip Erdoğan]])
*Il presidente siriano Bashar al Assad è come [[Adolf Hitler|Hitler]] e [[Saddam Hussein]]. ([[John Kerry]])
*In [[Siria]] la brutale repressione del regime di Assad ha portato il Paese sull'orlo del baratro. La drammatica situazione umanitaria, l'afflusso di profughi nei Paesi vicini, gli scontri lungo la frontiera con la [[Turchia]], i rischi di derive estremistiche richiedono una risposta determinata e coesa della comunità internazionale. L'[[Italia]] chiede fermamente che il regime siriano cessi le violenze e avvii la transizione politica. ([[Giulio Terzi di Sant'Agata]])
*La [[Siria]] rappresenta oggi la pagina più dolorosa. Le atrocità di Assad hanno portato il paese alla guerra civile con conseguenze umanitarie devastanti. La comunità internazionale è stata finora incapace di arrestarla. Lo scenario è aggravato dai rischi di instabilità regionale e di contagio dei paesi vicini – penso in particolare al [[Libano]], dove anche l'Italia è attivamente partecipe in una missione internazionale di stabilizzazione e di pace. ([[Giorgio Napolitano]])
*Non conosco Bashar se non tramite quello che leggo sulla stampa. Ma credo che si stia inaugurando una nuova stagione. ([[Amin Gemayel]])
*Non riponiamo la nostra speranza su Assad, o su qualcun altro in Siria. ([[Sergej Viktorovič Lavrov]])
*Oggi, Bashar al-Assad interpreta il ruolo del figlio del levantino, offrendo i suoi servizi a qualsiasi potenziale cliente attraverso colloqui con chiunque passa l'angolo di Damasco ove si nasconde. A prima vista, il levantino può sembrare avvincente per coloro che sono coinvolti in giochi sporchi. Alla fine però, il levantino deve tradire il suo pagatore attuale per servirne uno nuovo. Quattro anni fa, Bashar si affiancò all'asse di Teheran e Mosca, e ora cerca di tornare a quella di Tel-Aviv e di Washington che suo padre servì per decenni. Se però la storia ha una morale da insegnare, è che il levantino è sempre la fonte del problema invece d'essere parte della soluzione. Lo [[Stato Islamico]] è là perché quasi mezzo secolo di oppressione da parte degli Assad creò le condizioni per la sua nascita. Ciò che ci vuole è una politica basata sul dato di fatto in cui entrambi, Assad e lo Stato Islamico, sono parti dello stesso problema. ([[Amir Taheri]])
*Più di duemila combattenti russi e delle ex repubbliche sovietiche sono in Siria con il pericolo che possano tornare in patria. Invece di aspettare che lo facciano, aiutiamo Assad a combatterli in territorio siriano. ([[Vladimir Putin]])
*Verrà un giorno in cui la giustizia internazionale si pronuncerà su Bashar al-Assad che massacra il suo popolo. Questi crimini {{NDR|gli attacchi chimici contro i civili in Siria del 4 aprile 2017}} non resteranno impuniti. Ci sono delle indagini e delle commissioni delle Nazioni Unite. Avrà un processo come criminale di guerra. ([[Jean-Marc Ayrault]])
===[[Magdi Allam]]===
*Assad padre è arrivato al punto di schierare l'esercito siriano a fianco di quello americano nella guerra di liberazione del Kuwait contro le forze di [[Saddam Hussein|Saddam]] nel 1991. Ciò induce a ritenere che anche il giovane Bashar farà del suo meglio per favorire una soluzione politica al nuovo conflitto esploso con l'America.
*Il vecchio Leone di Damasco ruggiva ma non mordeva. E oggi il più giovane e inesperto Bashar seguirà le sue orme. Stando alla storia recente della Siria e alla storia personale degli Assad lo scenario futuro più verosimile non sarà l'escalation della tensione ma all'opposto un rientro nella cuccia con la coda tra le gambe. La vera priorità di Bashar, al pari di quella del padre Hafez, non è mai stata la riconquista del Golan bensì la strumentalizzazione dello stato d'emergenza nazionale per legittimare il protrarsi del proprio potere dispotico all'interno della Siria.
*Morire per Saddam? La risposta del presidente Bashar Al Assad è un secco no. Il dittatore iracheno è stato un nemico giurato dei fratelli-rivali del Baath siriano. Probabilmente se lo avesse tra le mani, lo consegnerebbe subito a [[George W. Bush]] per mettere a tacere la nuova offensiva dell'America. Prima che si trasformi in Syrian Freedom.
*Spera di risultare credibile e convincente presso la comunità internazionale ma, al tempo stesso, si erge a pioniere e leader del movimento rivoluzionario della riscossa araba contro la strategia della superpotenza mondiale.
===[[Enzo Bettiza]]===
*Epigono minore del defunto presidente Hafiz, ma altrettanto determinato nell' uso della più ignobile spietatezza.
*Gli americani, e i loro più stretti alleati, hanno deciso che la cosa migliore era non fare nulla sul piano militare affidando alle sanzioni economiche e al gelo diplomatico il ruolo punitivo, ma non distruttivo, nei confronti di Bashar al Assad.
*L'ultimo degli Assad, che con il collo lungo da rettile raggiunge l'altezza di un metro e novanta, ricordando la figura del padre riflessa da uno specchio deformante, è diventato così un assassino tollerato e quasi intoccabile.
===[[Tahar Ben Jelloun]]===
*Bashar è collegato alla centrale della tortura: tanto per passare il tempo, è lui che preme il pedale per trasmettere le scariche ai genitali dei suppliziati. Sembra che questo lo diverta.
*Che età hanno i suoi figli? Dormono bene? Sono stati dal dentista per prevenire la carie? Ci si preoccupa, si controlla che stiano bene e non manchino di nulla. Perché tutt'intorno alla loro casa, i cittadini in armi tentano di indurre il loro padre a tornare al suo primo mestiere di medico. Ma Bashar ha troppi impegni, non sa se la sera riuscirà a trovare il tempo di raccontare loro una favoletta per una buona notte con tanti bei sogni. Magari li ha mandati in un posto lontano, a Londra per esempio, per farli vivere al sicuro con la loro mamma.
*Con l'appoggio della Russia e dell'Iran, Bashar sta conducendo una guerra spietata contro il suo popolo. Le cose si sono complicate con l'entrata in scena dell'islamismo radicale. Un bell'aiuto per la strategia di Bashar, che ha potuto dire al mondo: o resto io, o sarà il caos islamista! Poi, nell'agosto 2013, si è fatto uso di armi chimiche. Obama si è spazientito. Ma era solo uno scatto di nervi, un po' di malumore. Tutto qui. Gli europei aspettavano di vedere cos'avrebbe fatto l'America. Non fece nulla. Così si è data «licenza di uccidere» a un grande assassino, Bashar al Assad.
*Io non so quanti anni abbiano i figli di Bashar al-Assad. Sembra che li abbia fatti andare all'estero. Fa bene a proteggerli. Non ha tempo di occuparsene. Ma cosa importa. Che dei servizi di Stato torturino a morte un ragazzino la dice lunga sulla sua umanità, sulla sua visione del mondo e del potere.
*La Siria è governata da un massacratore del suo stesso popolo. A Bashar al Assad non importa nulla di chi fugge dai suoi bombardamenti o da quelli delle orde dell'Is.
*La sua testa non è molto grande. È occupata da fieno, spilli e lame da rasoio. Non so perché. Il suo cervello è calmo. Non c'è stress né nervosismo.
*Se l'America e l'Europa avessero colpito con forza Assad nell'agosto 2013, quando usò il gas contro la sua popolazione, oggi non ci troveremmo davanti a una tragedia di questa portata. I potenti hanno abbandonato il popolo siriano. Fu l'America di [[George W. Bush]] a distruggere l'Iraq e a smantellare il suo esercito, che oggi si ritrova a combattere a fianco dell'autoproclamato imam Al Baghdadi, capo dell'[[ISIS|Is]]. Nel frattempo Bush trascorre giornate tranquille nel suo ranch texano. Nessuna istanza giudiziaria internazionale lo ha mai importunato. E quest'impunità alimenta gli estremismi, servendo da pretesto ai giovani che si arruolano nella [[jihad]].
===[[Sergio Romano]]===
*Assad e Putin sono autoritari e spregiudicati, ma anche molti generali democratici, durante la Seconda guerra mondiale, non si sono comportati diversamente.
*Gli americani non si rendono conto che Assad non è solo un despota ma anche il leader di un blocco politico e sociale. Non dimentichiamo poi che esiste la simpatia dei cristiani, della media borghesia. Fino ad ora hanno parlato poco per non esporsi alle rappresaglie dell’una e dell’altra parte, ma la loro posizione è chiara.
*Il presidente siriano si è sicuramente screditato ma non è una persona inutilizzabile.
*L’unico modo per uscire da questo imbroglio sarebbe quello di decidere quale sia il nemico peggiore: Assad o l’islamismo fanatico e radicale?
*Se le nostre democrazie hanno deciso che eliminare Assad è una condizione irrinunciabile, dovrebbero prepararsi a ciò che potrebbe succedere dopo.
===[[Bernardo Valli]]===
*Bashar el-Assad è accusato dai manifestanti di essere un falso riformatore. Laureato in medicina, e poi convertito alla politica per prendere la successione del padre, egli si prestava come un uomo aperto alla modernità, appassionato d'informatica ed esperto internauta. Ma ha fatto disperdere brutalmente le timide manifestazioni dei giovani armati di candele riunitisi la sera a Damasco per appoggiare l'insurrezione del Cairo. Il caso di Tal al-Malluhi, una ragazza di diciannove anni, autrice di blog impertinenti, arrestata, maltrattata, condotta in tribunale con gli occhi bendati e le manette, e condannata a cinque anni per spionaggio a favore degli Stati Uniti, non ha reso credibile la conversione democratica di Bashar.
*C'è chi descrive Bashar el Assad politicamente agonizzante. Ma fin che il grosso dell' esercito è al suo fianco può resistere. Di giorno in giorno cresce tuttavia il rischio che le forze armate ereditate dal padre lo abbandonino.
*Con Hamas, Bashar, il figlio, va d'accordo. Ne ospita i dirigenti. Esercita inoltre un'influenza sugli hezbollah libanesi, con i quali sa essere severo quando deve placare le preoccupazioni all'interno del suo paese, dove è vivo il timore di essere trascinati da quegli alleati sciiti libanesi esaltati in disordini simili a quelli che tormentano, insanguinano il vicino Iraq.
*Ha l'aria di un bravo ragazzo. Persino un po' pirla. Un simpaticone, fino al giorno in cui l'esercito ereditato dal padre ha esagerato, accelerando la dinamica omicida.
*Non è facile scalzare Assad. Il suo potere ha radici profonde. E il sangue scorre facilmente in Siria.
==Note==
<references />
==Voci correlate==
*[[Asma al-Assad]]
*[[Guerra civile siriana]]
*[[Hafiz al-Asad]]
*[[Partito Ba'th]]
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{DEFAULTSORT:Assad, Bashar al-}}
[[Categoria:Ba'thisti]]
[[Categoria:Personalità della guerra al terrorismo]]
[[Categoria:Politici siriani]]
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Mariomassone
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/* Sergio Romano */
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wikitext
text/x-wiki
[[File:Bashar al-Assad May 2018.jpeg|thumb|Bashar al-Assad]]
'''Bashar Hafiz al-Assad''' (1965 – vivente), politico siriano, presidente della Siria.
==Citazioni di Bashar al-Assad==
{{cronologico}}
*[[Yasser Arafat|Arafat]] è un bugiardo, non fidatevi di Arafat, non confondete il sostegno a lui con il sostegno al popolo palestinese, per noi è un morto che cammina, lo vogliono morto gli israeliani, lo vogliono morto i palestinesi.<ref name=attaccaarafat>Citato in ''[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2002/02/21/assad-attacca-arafat-ormai-fuori-dai-giochi.html?ref=search Assad attacca Arafat Ormai è fuori dai giochi]'', ''la Repubblica'', 21 febbraio 2002.</ref>
*{{NDR|Sul possibile intervento militare congiunto in Siria di Francia, Regno Unito e Stati Uniti d'America nella [[Guerra civile siriana]]}} È uno scontro storico e ne usciremo vincitori. Un attacco alla Siria rafforzerà i nostri animi. La Siria si difenderà da ogni aggressione straniera.<ref name=navi>Citato in ''[http://www.lastampa.it/2013/08/29/esteri/siria-parigi-trovare-soluzione-politica-navi-da-guerra-in-arrivo-nel-mediterraneo-DX7qQXwdQeq0q60m6rfqLK/pagina.html Siria, Gb: blitz legale anche senza Onu. Assad: "Un'aggressione ci rafforzerà"]'', ''Lastampa.it'', 29 agosto 2013.</ref>
*{{NDR|Sul possibile intervento militare congiunto in Siria di Francia, Regno Unito e Stati Uniti d'America nella Guerra civile siriana}} Fin dall'inizio della crisi, siamo sempre stati sicuri che sarebbe arrivato il momento in cui il vero nemico avrebbe mostrato il suo volto intervenendo nel nostro Paese.<ref name=navi/>
*Se vuoi sapere cosa vogliono davvero i migranti, rispondo in qualità di siriano: vogliono tornare nella loro nazione. Tutti quanti vogliono tornare, ma poi pensano che cercano anche stabilità e sicurezza e che hanno anche bisogni di prima necessità. In questo caso non posso dire che li inviterò a tornare in Siria, perché questa è la loro terra e non hanno bisogno di un invito per ritornare. Ma quello che vorrei dire loro, in questo caso, è che i rappresentanti europei hanno creato questo problema supportando il terrorismo direttamente o indirettamente nella nostra nazione. Hanno creato questa onda di siriani diretti verso l'Europa e allo stesso tempo ritengono di aiutarli dal punto di vista umanitario. Non hanno bisogno del vostro supporto nella vostra nazione; hanno bisogno di supporto nella nostra nazione. L'Europa deve smetterla di supportare i terroristi e abbandonare l'embargo che ha spinto molti siriani a venire da voi. La loro fuga è stata determinata dall'embargo e non soltanto dal terrorismo, perché proprio a causa di queste proibizioni molti siriani non possono più vivere nella loro terra.<ref name=ilgiornale>Citato in ''[http://www.ilgiornale.it/news/cronache/assad-giornale-leuropa-sta-aiutando-lisis-colpirla-1346864.html Assad al Giornale: "L'Europa sta aiutando l'Isis a colpirla"]'', ''Ilgiornale.it'', 30 dicembre 2016.</ref>
*Il problema dell'Europa è che non vuole che la si aiuti. Gli ufficiali e i governi lavorano contro i loro interessi e gli interessi dei loro cittadini. Supportano il terrorismo nella nostra regione e aiutano il terrorismo ad attaccare l'Europa. Come posso aiutarli? Se non hai buone politiche prima dell'intelligence, non puoi raggiungere alcun risultato attraverso l'intelligence e le azioni militari.
*Se guardi la Siria non solamente oggi o negli ultimi due giorni, ma nell'ultimo secolo, puoi notare come sia sempre stata diversificata. È sempre stata un ''melting pot'' di religioni e di etnie. Senza questa diversità non ci sarebbe la Siria. Parlo ovviamente della Siria come società prima della guerra. A causa di questo conflitto ci sono stati diversi cambiamenti demografici, soprattutto in seguito allo spostamento delle persone all'interno o all'esterno della nazione. Dopo la guerra, la maggioranza dei siriani tornerà in patria e la Siria rinascerà perché finora non è ancora svanita. Questa guerra, inoltre, ha unito tanti siriani che hanno imparato moltissime lezioni. Se non ci accettiamo reciprocamente, se non ci rispettiamo reciprocamente, non possiamo avere una società unita e, così facendo, la Siria non rinascerà. Credo di non dovere solo parlare della rinascita della Siria, ma sento che, se non ci sarà più il terrorismo, la società civile sarà più forte di quella di prima del conflitto, anche grazie alle lezioni che abbiamo imparato.<ref name=ilgiornale/>
*Il popolo siriano non dimenticherà la presenza di [[Qasem Soleimani|Soleimani]] al fianco dell'esercito arabo siriano per difendere la Siria dal terrorismo.<ref>Citato in [http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/mediooriente/2020/01/03/assad-ricorderemo-sostegno-soleimani_bacdc459-6f83-456e-890a-83b18df37db1.html ''Assad, ricorderemo sostegno Soleimani''], ''Ansa.it'', 3 gennaio 2020</ref>
{{Int|Da ''[http://www.voltairenet.org/article169269.html Discorso al Parlamento siriano del Presidente Bashar al-Assad]''|''Voltairenet.org'', 30 marzo 2011}}
*È mia responsabilità tutelare la sicurezza di questo Paese e garantirne la stabilità. Questo rimane il pensiero dominante nella mia mente, il sentimento nel mio cuore.
*La Siria non è isolata rispetto a quanto sta accadendo nel mondo arabo. Noi siamo parte di questa regione. Noi la influenziamo e ne siamo a nostra volta influenzati, ma allo stesso tempo non siamo una copia di altri paesi. Nessun paese è esattamente come qualunque altro. Noi, in Siria, abbiamo caratteristiche che ci distinguono da tutti gli altri, dal punto di vista interno ed esterno.
*La nostra politica estera si basa sull’attaccamento ai nostri diritti nazionali e a quelli panarabi, sull’indipendenza, sul sostegno alla resistenza araba quando è in atto un’occupazione. Il legame tra politica interna ed estera è sempre stato il cittadino siriano. Quando il cittadino siriano non è più il cuore della politica interna ed estera, ci troviamo davanti a una deviazione, e diventa compito delle istituzioni del Paese correggere questa deviazione.
*Quando sei nel mezzo di una battaglia, tu sai chi è il tuo nemico, ne conosci i piani. Ma quando è finita, non sai quello che il nemico sta preparando. Così, dopo ogni successo dobbiamo lavorare duramente per difendere la vittoria e proteggerci da ogni cospirazione che potrebbe covare contro di noi nel mondo esterno. E sono sicuro che voi tutti sapete che la Siria sta fronteggiando un grande complotto i cui tentacoli si estendono da alcuni paesi stranieri, vicini e lontani, nonché dall'interno. Un piano che ha sfruttato la tempistica, se non la forma, di ciò che sta accadendo in altri paesi arabi.
*La maggior parte del popolo siriano ha qualche bisogno insoddisfatto, e noi tutti siamo qui a discutere, criticare, confrontarci, perché non abbiamo ancora risolto molti dei bisogni del popolo siriano. Ma la sedizione si è infiltrata tra gli altri due fattori, ha iniziato a guidarli e a nascondersi sotto di essi.
*In linea di principio, noi sosteniamo le riforme e veniamo incontro ai bisogni del popolo. Questo è il dovere dello Stato. Ma non possiamo sostenere la sedizione!
*Ora, nessuno può difendere la patria e allo stesso tempo cospirare contro di essa. Questo è impossibile e inaccettabile.
*Gli Stati Uniti volevano imporci riforme e democrazia. Noi ci siamo opposti a questo progetto, al vertice arabo, ed è fallito.
*Abbattere la sedizione è un dovere nazionale, morale e religioso, e tutti coloro che possono essere parte della soluzione non possono sostenere il problema. Il Sacro Corano dice: «La sedizione è peggio dell’omicidio», così tutti coloro che volontariamente o involontariamente vi contribuiscono, si rendono complici dell’uccisione della Patria. Non c’è spazio alcuno per il compromesso o per evitare di schierarsi. La posta in gioco è la Patria. È in atto una grande cospirazione. Non siamo in cerca di battaglie. Il popolo siriano è pacifico, ama gli altri, tuttavia mai ha esitato nella difesa delle proprie cause, interessi e principi. E se saremo costretti alla battaglia, così sia.
{{Int|Da ''[http://www.lintellettualedissidente.it/rassegna-stampa/il-discorso-di-bashar-al-assad-alluniversita-di-damasco/ Il discorso di Bashar Al Assad all'università di Damasco]''|''Lintellettualedissidente.it'', 13 gennaio 2013}}
*Le rivoluzioni hanno bisogno di un leader, sono costruite sul pensiero e la scienza, non sull’ignoranza, fanno avanzare il Paese, diffondono la luce sulla società. La vera rivoluzione è una rivoluzione del popolo, gli importatori di rivoluzione dall’estero non la devono imporre al popolo.
*Che cosa sta succedendo all’interno è chiaro. All’estero, ci sono quelli che cercano di dividere Siria e cercano di indebolirla.
*I vicini di casa sono venuti dal popolo siriano per indebolirlo e dominarlo … Ma la Siria e la sua gente sono più forte e più solida e hanno promesso loro che non dimenticheremo.
*La lotta è contro il terrorismo e non ci fermeremo fino a quando non ce ne sarà più in Siria.
*Non abbiamo bisogno di qualcuno che ci dica cosa fare in casa nostra, siamo un paese di migliaia di anni e sappiamo come gestire i nostri affari.
*La [[primavera araba]] è come una bolla di sapone.
{{Int|Da ''[https://www.panorama.it/news/siria-bashar-al-assad-punto-di-vista-leader-dittatore L'ultima intervista a Bashar Al Assad]''|Intervista di ''Der Spiegel'', citato in ''panorama.it'', 16 ottobre 2013}}
*Sarà il popolo siriano a decidere il mio destino. Nessun partito può decidere su questo punto [...]
*Quando parla di opposizione dovrebbe soffermarsi a valutare chi rappresentano questi gruppi, loro stessi o il paese?
*[...] questo conflitto è stato portato in Siria dall'estero. Queste persone vivono all'estero, in alberghi a cinque stelle, ci sono paesi {{NDR|Stati Uniti, Inghilterra, Francia, Arabia Saudita e Qatar}} che indicano loro come comportarsi, ma non hanno nessun legame con la Siria.
*Il Presidente degli Stati Uniti dovrebbe limitarsi a parlare del suo paese, non ha alcun diritto di giudicare la Siria, né dovrebbe permettersi di indicare ai siriani come dovrebbe essere il loro presidente. [...] In più le sue parole non valgono niente. Ripete ormai da un anno e mezzo che il presidente se ne deve andare, e non è ancora cambiato nulla.
*Sono stati commessi degli errori, ma abbiamo cambiato la costituzione per andare incontro alle esigenze del popolo. Allo stesso tempo non possiamo permetterci di non affrontare le minacce di terrorismo.
*Non abbiamo usato armi chimiche. [...] Mi dipingete come un uomo che uccide la propria gente. Ho contro di me Stati Uniti, l'Occidente, i paesi arabi ricchi, la Turchia, e cosa faccio? Uccido la mia gente che ancora mi sostiene? Vi sembro forse Superman?
*Secondo voi come faccio ad essere ancora al potere dopo due anni e mezzo? Perché i siriani sostengono me, il governo e lo stato.
*Voi arrivate sempre tardi quando si tratta di capire la realtà dei fatti. Quando noi parlavamo di proteste violente, voi raccontavate di manifestazioni pacifiche. Quando abbiamo iniziato a parlare di estremismo, avete sottolineato la presenza di "qualche" militante. [...] In più, le dico con franchezza che negli ultimi dieci anni l'Occidente non ha fatto altro che sostenere al-Qaeda. Magari non era questa la vostra intenzione, ma è quello che è successo. È per questo che oggi ci ritroviamo al-Qaeda nel nostro paese, con combattenti che arrivano da decine di paesi diversi.
*{{NDR|«Pensa di avere ancora qualche opportunità di vincere questa guerra?»}} Anche se non ne avessi, non potrei far altro che continuare a combattere per difendere il paese.
*La [[Russia sotto Vladimir Putin|Russia]] ha capito molto bene quello che sta succedendo qui. [...] Ed è molto più indipendente dell'Europa, che è troppo influenzata dalle dinamiche americane.
*{{NDR|«La fuga dei rifugiati dipende soltanto da lei e dal suo regime».}}<br>Mi scusi, la sua è una domanda o un'affermazione? Se è un'affermazione, è sbagliata. Se è una domanda, si è chiesto perché queste persone stanno scappando? Le ragioni sono più di una. E una di queste è legata alla forte minaccia terroristica. [...] Quando si verificano crisi come questa, [...] bisogna essere realisti e rendersi conto ci vorrà del tempo per risolvere tutti i problemi. Ecco perché non ci resta che credere nella vittoria. [...] Vittoria significa stabilità. Anzitutto dobbiamo liberarci dei terroristi. Poi, cosa ancora più pericolosa, dovremo liberarci della loro ideologia, che si è già infiltrata in molte parti della Siria. È inammissibile che un ragazzino di otto anni provi a decapitare qualcuno, come è successo al nord. O che i bambini guardino le immagini relativa alle decapitazioni con gioia, come se stessero seguendo un incontro di calcio. Se non risolveremo questo problema, che è molto più grave della minaccia terroristica in sé, ci attenderà presto futuro ancora più nero.
*{{NDR|«Pensa sia possibile trovare una soluzione attraverso un negoziato?»}} Con i militanti? No. L'opposizione politica non può avere il suo esercito. Negozieremo con chiunque si mostrerà disponibile ad abbassare le armi per tornare alla normalità.
*{{NDR|«Non pensa potrebbe fare la stessa fine del Presidente rumeno [[Nicolae Ceaușescu|Ceausescu]], che dopo un processo lampo venne ucciso dai suoi stessi soldati?»}}<br>Se avessi paura di questo, avrei lasciato la Siria molto tempo fa.
{{Int|Da ''[http://www.rainews.it/dl/rainews/media/intervista-in-esclusiva-Monica-Maggioni-presidente-siriano-Bashar-al-Assad-cbb4acd8-5af8-45e3-815b-3cc5d05eda4d.html L'intervista in esclusiva di Monica Maggioni al presidente siriano Bashar al-Assad]''|''Rainews24.it'', 13 marzo 2014}}
*Fin dall'inizio della crisi, abbiamo sempre affermato che l'attività politica o la soluzione politica, comunque vogliamo chiamarla, è un elemento fondamentale della crisi, ma quando c'è il terrorismo non ci si può aspettare che la soluzione politica possa risolvere tutto.
*Quando sono armati non si possono definire opposizione, ma terroristi. L'opposizione è un'entità politica, un programma politico, una visione politica. Questa è l'opposizione. Se ci sono le armi, si distrugge, si uccide, si commettono omicidi, non si tratta di opposizione. Questo è quello che tutto il mondo e tutti gli altri paesi definiscono terrorismo. Dunque possiamo discutere con tutti i partiti all'opposizione; per quanto riguarda i militanti che hanno le loro armi, se rinunceranno alle loro armi, saremo pronti a discutere con qualunque altro cittadino.
*Non possiamo negoziare con coloro che richiedono un intervento straniero ed un intervento militare in Siria.
*{{NDR|Sull'Arabia Saudita e il Qatar}} Si tratta di stati satelliti. Il loro padrone sono gli Stati Uniti, lo sappiamo tutti. Dunque se parteciperanno gli Stati Uniti saranno loro il partner principale, gli altri sono accessori.
*La nostra realtà attuale è che molti paesi europei hanno adottato quella che potremmo definire la prassi americana nel trattare con gli altri paesi, dal tempo di George Bush, oltre dieci anni fa. Quando hanno un problema o sono in disaccordo con un paese, tagliano qualunque tipo di rapporto. Dunque se volete avere un ruolo come potete farlo se non ci sono rapporti? Per quanto riguarda la credibilità, come potete parlare di credibilità di qualunque paese europeo se parlano di aiuti umanitari e allo stesso tempo decidono di imporre il peggiore embargo che abbiamo mai vissuto dalla nascita della Siria, dopo l'indipendenza?
*L'avvicinamento degli iraniani agli americani non è solo una mossa naif, è un passo ben studiato basato sull'esperienza degli iraniani con gli Stati Uniti dalla rivoluzione del 1979. Ma se gli americani sono sinceri in questo ravvicinamento, credo che ci saranno risultati positivi su una serie di questioni, non solo la crisi siriana, ma anche tutti gli altri problemi della regione.
*La Siria è un crogiolo di razze, è sempre stata così e lo è anche oggi con la sua molteplicità di culture presenti da secoli prima del cristianesimo e dopo il cristianesimo, prima dell'Islam e dopo l'Islam. Se ci saranno dei cambiamenti anche drastici nel tessuto demografico e sociale della società siriana, ci sarà un grande problema in relazione al futuro della Siria. Non so che tipo di problema potrebbe essere, perché è più complicato di quanto si potrebbe pensare e avrebbe delle ripercussioni anche su altri paesi della regione. La Siria è un paese laico e la società siriana è una società laica. Laico significa trattare con ogni cittadino a prescindere dalla sua religione, setta o etnia. Io penso che tecnicamente queste minoranze in Siria, soprattutto i cristiani alla luce di quanto sta accadendo recentemente, chiese bruciate, attacchi a villaggi cristiani, espulsione dei cristiani dalle loro case, alla luce di tutto ciò affrontare questa crisi non è solo una questione siriana, non è solo una questione regionale; dovrebbe essere una questione internazionale, soprattutto per l'Italia ed il Vaticano.
*L'esercito siriano non ha utilizzato affatto le armi chimiche, non lo ha mai fatto durante la crisi. Al contrario abbiamo prove sull'uso delle armi chimiche da parte dei ribelli.
*Fino ad ora come Presidente devo restare al mio posto perché quando c'è una tempesta nessuno abbandona il proprio posto, non si abbandona il proprio posto e non si lascia il paese nel bel mezzo della tempesta. La missione è riportare il paese al porto e non abbandonare la nave e il popolo siriano.
*Abbiamo bisogno delle riforme. Senza le riforme non si va avanti. Le riforme sono una parte fondamentale di ciò di cui sto parlando; in realtà sono l'asse portante per una Siria migliore, è certo, ma questo non significa essere la speranza di paesi o di persone straniere, io potrei essere la speranza dei siriani, di nessun altro.
{{Int|Da ''[https://www.avvenire.it/mondo/pagine/assad-presto-un-referendum-errori-li-ha-commessi-la-ue Intervista. Il presidente Assad: presto referendum in Siria. Gli errori della Ue"]''|''Avvenire.it'', 14 marzo 2017}}
*Il problema siriano ha molte sfumature ed è reso ancor più complicato dalle ingerenze esterne.
*Finché ci saranno terroristi in Siria ogni abitante del Paese sarà in pericolo, questo è certo. La domanda importante è: chi aiuta e sostiene i terroristi? Ed è una domanda che vorrei fare ai politici europei, che fin dall'inizio della crisi in Siria hanno preso una strada che ha portato alla distruzione del nostro Paese, alla diffusione del terrorismo in tutta la regione, al succedersi di attentati in Europa e alla crisi dei rifugiati. L'Europa, o per meglio dire l'Occidente perché la guida è sempre stata degli americani, ha avuto finora l'unico ruolo di cooperare con gli obiettivi dei terroristi. Non ha sostenuto alcun processo politico. Ne parla, ma senza intraprendere alcuna concreta azione. Per quanto riguarda Israele, è semplice: aiuta in modo molto diretto i terroristi, sia offrendo sostegno sia lanciando attacchi contro il nostro esercito lungo la linea di confine. L'Iran, al contrario, ci aiuta a combattere il jihadismo e ci sostiene dal punto di vista politico in Medio Oriente come presso la comunità internazionale.
*Guardiamo ai fatti: da quando abbiamo chiesto ai russi di aiutarci e loro si sono schierati accanto all'esercito siriano, il Daesh ha cominciato a perdere terreno. Prima, finché sul terreno agiva solo quella che viene chiamata Alleanza occidentale contro il terrorismo, il Daesh si allargava.
*In primo luogo, è il popolo siriano che deve scegliere il proprio Presidente e decidere chi è il colpevole di questa guerra e delle sue conseguenze. Certo non le Nazioni Unite, che non hanno alcun vero ruolo. E sappiamo anche qual è la causa: dal crollo dell'Urss, alcuni Paesi del Consiglio di Sicurezza, cioè Usa, Francia e Gran Bretagna, hanno usato l'Onu per affermare i propri interessi e rovesciare i Governi che non si allineavano ad essi. Dovrei andarmene? Per me conta solo il parere dei siriani. L'Onu e qualunque altro politico fuori dalla Siria possono dire ciò che vogliono, non me ne curo. Comunque, quando si parla dei morti e dei rifugiati, sarebbe bene ricordare che la responsabilità di una parte di quelle tragedie ricade sull'Europa. Non direttamente ma per il sostegno offerto ai terroristi fin dal principio, definiti 'moderati' anche quando si capiva che quella moderazione era solo un'illusione.
*Ogni politica, nel modo in cui viene realizzata, ha dei margini di errore. Ma gli errori non si rimpiangono, si correggono. Ed è quanto cerchiamo di fare ogni giorno.
*La guerra è una lezione durissima per qualunque società. E noi non possiamo limitarci a prendercela con l'Occidente o con le petromonarchie del Golfo Persico che finanziano i terroristi. Dobbiamo chiederci: che cosa non funziona nel mio Paese? La mia agenda ha un caposaldo: favorire la discussione tra i siriani sul sistema che il Paese dovrà adottare.
*La priorità, ora, è sbarazzarsi dei terroristi per arrivare alla riconciliazione nazionale. Fatto questo, discuteremo liberamente di qualunque argomento o riforma.
*La generazione dei miei genitori era più aperta della mia. Ed è un problema che tocca non solo le persone religiose, il rifiuto dell'altro influenza la società intera, in ogni ambito. Questo fenomeno ha avuto una grossa parte anche nella crisi della Siria. Se non impariamo a farci i conti e a combatterlo, la guerra civile diventerà un tratto permanente delle società mediorientali. Ma, ripeto, tutto questo non c'entra con la nostra cultura. Infatti lo stesso problema si è avuto in Europa, in ogni Paese dove si è permesso che il wahhabismo prendesse piede. In Francia, per esempio. Non è un caso se molti dei più feroci leader del Daesh, di al-Qaeda e di al-Nusra sono arrivati dall'Europa.
==Citazioni su Bashar al-Assad==
[[File:Vladimir Putin and Bashar al-Assad (2017-11-21) 03.jpg|thumb|Assad con [[Vladimir Putin]] nel 2017]]
*Allah ti chiederà il conto per i 150 civili che hai ucciso, la pagherai per il male che hai fatto al tuo popolo. ([[Recep Tayyip Erdoğan]])
*Assad sembra essersi deciso ad epurare il suo governo di chiunque sia remotamente sospettato di simpatizzare per la rivolta democratica – con la sua prima priorità essendo la ripresa del controllo delle forze armate. Per rendersi chiaro, sta apparendo sulla televisione di Stato in uniforme militare nel suo ruolo di comandante in capo – spesso con il petto ricoperto delle più alte decorazioni militari siriane al valore, anche se non ha mai fatto il servizio militare. ([[Amir Taheri]])
*Bashar al-Assad ha brutalizzato il suo popolo: una soluzione in Siria deve essere la transizione a un nuovo leader. ([[Barack Obama]])
*Certo, sarà dura dover abbassare lo sguardo ogni volta che qualcuno ci rinfaccerà le due o trecentomila uccisioni volute da Assad. Ma, se vogliamo che la guerra contro l’Isis sia efficace, è giunto il momento di accantonare (temporaneamente) questi ricordi. E di farlo a testa alta, senza infingimenti, ammettendolo apertamente. Tanto più che, probabilmente, questo non sarà neanche il peggiore dei compromessi che ci verranno chiesti. ([[Paolo Mieli]])
*Dal nostro punto di vista, non ha più legittimità. ([[Hillary Clinton]])
*È un errore non cooperare con il governo siriano di Bashar al-Assad. In Siria solo le forze di Assad e i [[curdi]] stanno combattendo valorosamente il terrorismo. ([[Vladimir Putin]])
*Francamente [[Vladimir Putin|Putin]] sta sostenendo una persona davvero diabolica [...] Quando fa sganciare gas o bombe o barili imbottiti di dinamite in mezzo a un gruppo di persone e poi si vedono quei bambini senza braccia, senza gambe, senza faccia, questa persona è un animale. ([[Donald Trump]])
*Ha compiuto una grande operazione di mimetismo. È riuscito a passare nel giro di pochi mesi dal rischio di essere bombardato ad aver bisogno anche di una sua reazione contro il terrorismo. Dal suo punto di vista ha creato un capolavoro. ([[Domenico Quirico]])
*Il fatto che resti alla guida del Paese è qualcosa che non può essere accettabile per quei leader come noi che lottano per la pace dell'umanità. ([[Recep Tayyip Erdoğan]])
*Il presidente siriano Bashar al Assad è come [[Adolf Hitler|Hitler]] e [[Saddam Hussein]]. ([[John Kerry]])
*In [[Siria]] la brutale repressione del regime di Assad ha portato il Paese sull'orlo del baratro. La drammatica situazione umanitaria, l'afflusso di profughi nei Paesi vicini, gli scontri lungo la frontiera con la [[Turchia]], i rischi di derive estremistiche richiedono una risposta determinata e coesa della comunità internazionale. L'[[Italia]] chiede fermamente che il regime siriano cessi le violenze e avvii la transizione politica. ([[Giulio Terzi di Sant'Agata]])
*La [[Siria]] rappresenta oggi la pagina più dolorosa. Le atrocità di Assad hanno portato il paese alla guerra civile con conseguenze umanitarie devastanti. La comunità internazionale è stata finora incapace di arrestarla. Lo scenario è aggravato dai rischi di instabilità regionale e di contagio dei paesi vicini – penso in particolare al [[Libano]], dove anche l'Italia è attivamente partecipe in una missione internazionale di stabilizzazione e di pace. ([[Giorgio Napolitano]])
*Non conosco Bashar se non tramite quello che leggo sulla stampa. Ma credo che si stia inaugurando una nuova stagione. ([[Amin Gemayel]])
*Non riponiamo la nostra speranza su Assad, o su qualcun altro in Siria. ([[Sergej Viktorovič Lavrov]])
*Oggi, Bashar al-Assad interpreta il ruolo del figlio del levantino, offrendo i suoi servizi a qualsiasi potenziale cliente attraverso colloqui con chiunque passa l'angolo di Damasco ove si nasconde. A prima vista, il levantino può sembrare avvincente per coloro che sono coinvolti in giochi sporchi. Alla fine però, il levantino deve tradire il suo pagatore attuale per servirne uno nuovo. Quattro anni fa, Bashar si affiancò all'asse di Teheran e Mosca, e ora cerca di tornare a quella di Tel-Aviv e di Washington che suo padre servì per decenni. Se però la storia ha una morale da insegnare, è che il levantino è sempre la fonte del problema invece d'essere parte della soluzione. Lo [[Stato Islamico]] è là perché quasi mezzo secolo di oppressione da parte degli Assad creò le condizioni per la sua nascita. Ciò che ci vuole è una politica basata sul dato di fatto in cui entrambi, Assad e lo Stato Islamico, sono parti dello stesso problema. ([[Amir Taheri]])
*Più di duemila combattenti russi e delle ex repubbliche sovietiche sono in Siria con il pericolo che possano tornare in patria. Invece di aspettare che lo facciano, aiutiamo Assad a combatterli in territorio siriano. ([[Vladimir Putin]])
*Verrà un giorno in cui la giustizia internazionale si pronuncerà su Bashar al-Assad che massacra il suo popolo. Questi crimini {{NDR|gli attacchi chimici contro i civili in Siria del 4 aprile 2017}} non resteranno impuniti. Ci sono delle indagini e delle commissioni delle Nazioni Unite. Avrà un processo come criminale di guerra. ([[Jean-Marc Ayrault]])
===[[Magdi Allam]]===
*Assad padre è arrivato al punto di schierare l'esercito siriano a fianco di quello americano nella guerra di liberazione del Kuwait contro le forze di [[Saddam Hussein|Saddam]] nel 1991. Ciò induce a ritenere che anche il giovane Bashar farà del suo meglio per favorire una soluzione politica al nuovo conflitto esploso con l'America.
*Il vecchio Leone di Damasco ruggiva ma non mordeva. E oggi il più giovane e inesperto Bashar seguirà le sue orme. Stando alla storia recente della Siria e alla storia personale degli Assad lo scenario futuro più verosimile non sarà l'escalation della tensione ma all'opposto un rientro nella cuccia con la coda tra le gambe. La vera priorità di Bashar, al pari di quella del padre Hafez, non è mai stata la riconquista del Golan bensì la strumentalizzazione dello stato d'emergenza nazionale per legittimare il protrarsi del proprio potere dispotico all'interno della Siria.
*Morire per Saddam? La risposta del presidente Bashar Al Assad è un secco no. Il dittatore iracheno è stato un nemico giurato dei fratelli-rivali del Baath siriano. Probabilmente se lo avesse tra le mani, lo consegnerebbe subito a [[George W. Bush]] per mettere a tacere la nuova offensiva dell'America. Prima che si trasformi in Syrian Freedom.
*Spera di risultare credibile e convincente presso la comunità internazionale ma, al tempo stesso, si erge a pioniere e leader del movimento rivoluzionario della riscossa araba contro la strategia della superpotenza mondiale.
===[[Enzo Bettiza]]===
*Epigono minore del defunto presidente Hafiz, ma altrettanto determinato nell' uso della più ignobile spietatezza.
*Gli americani, e i loro più stretti alleati, hanno deciso che la cosa migliore era non fare nulla sul piano militare affidando alle sanzioni economiche e al gelo diplomatico il ruolo punitivo, ma non distruttivo, nei confronti di Bashar al Assad.
*L'ultimo degli Assad, che con il collo lungo da rettile raggiunge l'altezza di un metro e novanta, ricordando la figura del padre riflessa da uno specchio deformante, è diventato così un assassino tollerato e quasi intoccabile.
===[[Tahar Ben Jelloun]]===
*Bashar è collegato alla centrale della tortura: tanto per passare il tempo, è lui che preme il pedale per trasmettere le scariche ai genitali dei suppliziati. Sembra che questo lo diverta.
*Che età hanno i suoi figli? Dormono bene? Sono stati dal dentista per prevenire la carie? Ci si preoccupa, si controlla che stiano bene e non manchino di nulla. Perché tutt'intorno alla loro casa, i cittadini in armi tentano di indurre il loro padre a tornare al suo primo mestiere di medico. Ma Bashar ha troppi impegni, non sa se la sera riuscirà a trovare il tempo di raccontare loro una favoletta per una buona notte con tanti bei sogni. Magari li ha mandati in un posto lontano, a Londra per esempio, per farli vivere al sicuro con la loro mamma.
*Con l'appoggio della Russia e dell'Iran, Bashar sta conducendo una guerra spietata contro il suo popolo. Le cose si sono complicate con l'entrata in scena dell'islamismo radicale. Un bell'aiuto per la strategia di Bashar, che ha potuto dire al mondo: o resto io, o sarà il caos islamista! Poi, nell'agosto 2013, si è fatto uso di armi chimiche. Obama si è spazientito. Ma era solo uno scatto di nervi, un po' di malumore. Tutto qui. Gli europei aspettavano di vedere cos'avrebbe fatto l'America. Non fece nulla. Così si è data «licenza di uccidere» a un grande assassino, Bashar al Assad.
*Io non so quanti anni abbiano i figli di Bashar al-Assad. Sembra che li abbia fatti andare all'estero. Fa bene a proteggerli. Non ha tempo di occuparsene. Ma cosa importa. Che dei servizi di Stato torturino a morte un ragazzino la dice lunga sulla sua umanità, sulla sua visione del mondo e del potere.
*La Siria è governata da un massacratore del suo stesso popolo. A Bashar al Assad non importa nulla di chi fugge dai suoi bombardamenti o da quelli delle orde dell'Is.
*La sua testa non è molto grande. È occupata da fieno, spilli e lame da rasoio. Non so perché. Il suo cervello è calmo. Non c'è stress né nervosismo.
*Se l'America e l'Europa avessero colpito con forza Assad nell'agosto 2013, quando usò il gas contro la sua popolazione, oggi non ci troveremmo davanti a una tragedia di questa portata. I potenti hanno abbandonato il popolo siriano. Fu l'America di [[George W. Bush]] a distruggere l'Iraq e a smantellare il suo esercito, che oggi si ritrova a combattere a fianco dell'autoproclamato imam Al Baghdadi, capo dell'[[ISIS|Is]]. Nel frattempo Bush trascorre giornate tranquille nel suo ranch texano. Nessuna istanza giudiziaria internazionale lo ha mai importunato. E quest'impunità alimenta gli estremismi, servendo da pretesto ai giovani che si arruolano nella [[jihad]].
===[[Enrico Franceschini]]===
*Ha cercato di replicare la fama del padre, senza riuscirci del tutto. Ha usato perfino i gas chimici per sopprimere le rivolte di vario segno esplose durante la guerra civile. Ha rinchiuso in carcere ogni tipo di dissidente. Ha fatto arrestare e torturare gli avversari. Ma non è riuscito, a differenza del padre, a tenere unito il Paese; né ha avuto il ruolo che ebbe Assad senior nei rapporti con le altre autocrazie e dinastie monarchiche arabe. A sorreggere Assad junior sono stati soprattutto i bombardamenti russi, le Guardie della Rivoluzione iraniana, gli Hezbollah libanesi. Ha tremato davanti ai dimostranti pro-democrazia della Primavera Araba, alla sfida del sedicente Stato islamico, ai raid delle forze americane e israeliane.
*I pessimisti scommettevano che Assad junior non sarebbe durato a lungo: era un medico oculista 34enne, privo di esperienza militare o politica, con l'aspetto e i modi di un timido mollaccione.<br>Gli ottimisti, d'altro canto, speravano che l'esperienza di vita in Occidente lo avrebbe spinto a democratizzare gradualmente la sua nazione [...].<br>Entrambi i pronostici si sono rivelati sbagliati. Assad figlio è rimasto al potere per venticinque anni, e non ha affatto democratizzato la Siria, usando repressione e violenza quanto il padre. Ma ancora più del genitore si è legato ad altre potenze per rimanere in sella, l'Iran (in particolare gli Hezbollah libanesi, esercito per procura di Teheran) e la Russia; e assai più di Assad senior ha dovuto tollerare sacche di resistenza interna che hanno progressivamente diviso il Paese.
===[[Sergio Romano]]===
*Assad e Putin sono autoritari e spregiudicati, ma anche molti generali democratici, durante la Seconda guerra mondiale, non si sono comportati diversamente.
*Gli americani non si rendono conto che Assad non è solo un despota ma anche il leader di un blocco politico e sociale. Non dimentichiamo poi che esiste la simpatia dei cristiani, della media borghesia. Fino ad ora hanno parlato poco per non esporsi alle rappresaglie dell’una e dell’altra parte, ma la loro posizione è chiara.
*Il presidente siriano si è sicuramente screditato ma non è una persona inutilizzabile.
*L’unico modo per uscire da questo imbroglio sarebbe quello di decidere quale sia il nemico peggiore: Assad o l’islamismo fanatico e radicale?
*Se le nostre democrazie hanno deciso che eliminare Assad è una condizione irrinunciabile, dovrebbero prepararsi a ciò che potrebbe succedere dopo.
===[[Bernardo Valli]]===
*Bashar el-Assad è accusato dai manifestanti di essere un falso riformatore. Laureato in medicina, e poi convertito alla politica per prendere la successione del padre, egli si prestava come un uomo aperto alla modernità, appassionato d'informatica ed esperto internauta. Ma ha fatto disperdere brutalmente le timide manifestazioni dei giovani armati di candele riunitisi la sera a Damasco per appoggiare l'insurrezione del Cairo. Il caso di Tal al-Malluhi, una ragazza di diciannove anni, autrice di blog impertinenti, arrestata, maltrattata, condotta in tribunale con gli occhi bendati e le manette, e condannata a cinque anni per spionaggio a favore degli Stati Uniti, non ha reso credibile la conversione democratica di Bashar.
*C'è chi descrive Bashar el Assad politicamente agonizzante. Ma fin che il grosso dell' esercito è al suo fianco può resistere. Di giorno in giorno cresce tuttavia il rischio che le forze armate ereditate dal padre lo abbandonino.
*Con Hamas, Bashar, il figlio, va d'accordo. Ne ospita i dirigenti. Esercita inoltre un'influenza sugli hezbollah libanesi, con i quali sa essere severo quando deve placare le preoccupazioni all'interno del suo paese, dove è vivo il timore di essere trascinati da quegli alleati sciiti libanesi esaltati in disordini simili a quelli che tormentano, insanguinano il vicino Iraq.
*Ha l'aria di un bravo ragazzo. Persino un po' pirla. Un simpaticone, fino al giorno in cui l'esercito ereditato dal padre ha esagerato, accelerando la dinamica omicida.
*Non è facile scalzare Assad. Il suo potere ha radici profonde. E il sangue scorre facilmente in Siria.
==Note==
<references />
==Voci correlate==
*[[Asma al-Assad]]
*[[Guerra civile siriana]]
*[[Hafiz al-Asad]]
*[[Partito Ba'th]]
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{DEFAULTSORT:Assad, Bashar al-}}
[[Categoria:Ba'thisti]]
[[Categoria:Personalità della guerra al terrorismo]]
[[Categoria:Politici siriani]]
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I Simpson (seconda stagione)
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Andreone93
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/* Episodio 19, Il supplente di Lisa */
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wikitext
text/x-wiki
{{torna a|I Simpson}}
{{TOCright}}
'''''[[I Simpson]]''''', seconda stagione.
==Episodio 1, ''Bart rischia grosso''==
{{cronologico}}
*Non incoraggerò gli altri a volare. ('''Frase alla lavagna''')
*{{NDR|Martin in "Un pomeriggio con [[Ernest Hemingway]]. Riflessioni."}}<br>Mi stai uccidendo, pesce. Mai ho visto io cosa più grandiosa o nobile di te, fratello. Vieni avanti e uccidimi! A me non interessa chi prende chi! Prendere un pesce, uccidere un toro, fare l'amore con una donna... è vivere. ('''Martin Prince''')
*{{NDR|Mentre Bart sta scrivendo "I will not fake my way through life" ("Non improvviserò la mia vita") alla lavagna}}<br />'''Edna''': I tuoi voti sono peggiorati costantemente dall'inizio del trimestre, te ne rendi conto?<br />'''Bart''': Sì, signora.<br />'''Edna''': Ti rendi conto che domani c'è un importante compito sull'America coloniale?<br />'''Bart''': Sì, signora. {{NDR|Bart non ascolta, ma sente solo Edna blaterare}}<br />'''Edna''': Bla, bla, bla, bla, bla, bla...<br />'''Bart''': Sì, signora.<br />'''Edna''': Bla, bla, bla, bla, bla, bla...<br />'''Bart''': Sì, signora.<br />'''Edna''': Bart! Non hai prestato attenzione a una sola parola che ho detto, vero?<br />'''Bart''': Sì, signora.<br />'''Edna''': Allora cosa ho detto?<br />'''Bart''': Ehm... "Bando alle ciance, marcia dritto."<br />'''Edna''': È stata solo una questione di fortuna...
*'''Marge''': La minestra è pronta. Sbrigatevi, altrimenti ci si forma sopra quell'orribile pellicola.<br>'''Homer''': Odio quell'orribile pellicola!
*Ho un compito in classe e non so niente! Ti prego puoi schiantare l'autobus contro un albero? ('''Bart''') {{NDR|a Otto Disk}}
*'''Sherry'''<ref>Le gemelle Sherri e Terri non hanno alcuna caratteristica fisica che le contraddistingua, perciò chi delle due pronunci le battute è ricavato dalla sceneggiatura originale. Cfr. 20th Century Fox, [https://archive.org/details/7F03-bart-gets-an-f-table-draft/page/n13/mode/2up ''The Simpsons - 7F03: Bart Gets an "F" (Table Draft)''], archive.org, pp. 11-12.</ref>: Guardalo, scommetto che non ha studiato di nuovo.<br />'''Terry''': Ora cercherà di fare il furbo e ottenere le risposte da noi...<br />'''Sherry''': È proprio patetico.<br />'''Bart''': Buongiorno pupe!<br />'''Sherry e Terry''' {{NDR|in coro}}: Buongiorno Bart!<br />'''Bart''': Bellezze, che ne dite di un mega ripasso strizzacervello? Comincio io: come si chiamava la nave dei padri pellegrini?<br />'''Terry''': La cabina dello Zio Tom.<br />'''Bart''': E dove sono sbarcati?<br />'''Sherry''': Meravigliosa Acapulco.<br />'''Bart''': E perché hanno lasciato l'Inghilterra?<br />'''Terry''': Topi giganti.<br />'''Bart''': Fichissimo, prenderò l'[[Oscar]] in storia!<br />{{NDR|Scesi dall'autobus Martin, che ha sentito tutto, si avvicina a Bart}}<br />'''Martin''': Come nemico per natura non vedo perché dovrebbe interessarmi, ma le informazioni che hai appena ricevuto riguardanti il periodo coloniale dell'America sono errate.<br />'''Bart''': Perciò stai dicendo...<br />'''Martin''': Uno scimpanzé bendato con una matita tra i denti ha più possibilità di superare questo compito di te!
*Credo che abbiamo fra le mani un classico caso di quello che i profani definiscono "paura da insuccesso" e come risultato Bart è un'ipofacente. Eppure egli sembra essere... come posso dire? Orgoglioso di ciò. Uno dei suoi problemi potrebbe essere il suo limite nel prestare attenzione. Che può portare a bla bla bla bla bla bla bla bla... {{NDR|intanto Homer lo guarda con aria assente}} ('''Dr. J. Loren Pryor''')
*'''Edna''': Bart è andato malissimo negli ultimi quattro compiti in classe di storia. Ragazzo, ci stai nascondendo qualcosa.<br />'''Bart''': No.<br />'''Dr. J. Loren Pryor''': Tutti gli altri studenti della classe hanno dimostrato almeno un minimo miglioramento. E invece tu continui a faticare. Per quale motivo?<br />'''Bart''': Non lo so.<br />'''Edna''': Guardate questi risultati: cinque e mezzo, quattro, due e mezzo... uno e mezzo sulle capitali degli Stati!<br />'''Bart''': Va bene, va bene! Perché ci continuate a girare intorno?! Lo so io, lo sapete voi: sono stupido! Stupido! Stupido come una palizzata!<br />'''Marge''': No gioia, sei solo... un fiorellino che ancora non sboccia.
*'''Otto''': Che ti frulla per la testa, terrestre?<br />'''Bart''': Be', ultimamente sono andato malissimo a scuola e ora parlano di farmi ripetere la quarta elementare se non metto la testa a posto.<br />'''Otto''': Tutto qui? Ehi, stoppa la calura. Forse meglio di così non ti poteva capitare. In questa vita anch'io sono stato bocciato in quarta! ...Due volte! E adesso guardami, ''friend'': ora guido il pulmino della scuola, pirlot'!
*{{NDR|Nella fantasia di Bart}}<br />'''Edna da vecchia''': Bene ragazzi, il tema è "Letteratura nel mondo". Come si chiamava il pirata nel libro ''[[Robert Louis Stevenson#L'isola del tesoro|L'isola del tesoro]]''? Bart Simpson.<br />'''Bart da grande''': Senti, ho un'ulcera perforante, una moglie che mi ha svuotato le tasche per la macchina nuova e un dente che mi fa male! Vuoi smetterla di rompermi le palle con questo pirata?!<br />'''Bart Junior''': Pst, pst, [[Long John Silver]], pa'!<br />'''Edna da vecchia''': Ti ho sentito, Bart Junior! Voglio vedervi tutti e due dopo la lezione!<br />'''Bart da grande''': Cacchio! Ciucciati il calzino, scemo!
*'''Bart''': Devi aiutarmi a prendere un voto sufficiente.<br />'''Martin''': Be', tu hai bisogno veramente dell'aiuto di qualcuno per prendere un voto sufficiente, ma non vedo perché quel qualcuno dovrei essere io.<br />'''Bart''': Perché io posso fare in modo che gli altri ragazzi non ridano più di te.<br />'''Martin''': Loro? Ridono di me? Io mi sono sempre considerato piuttosto popolare.<br />'''Bart''': Non lo sei. Sta a vedere.<br />{{NDR|Bart fa cadere Martin a terra e gli altri ragazzi scoppiano a ridere}}<br />'''Martin''': Allora la mia speditezza con i numeri, i miei anni di servizio come sorvegliante di classe, i miei origami da primo premio... Queste cose non significano niente per loro?<br />'''Bart''': Forse è meglio un'altra dimostrazione.<br />{{NDR|Lo spinge di nuovo e gli altri ridono ancora}}<br />'''Martin''': Molto bene. Sei stato abbastanza chiaro, Bart.<br />'''Bart''': Allora ci stai?<br />'''Martin''': Sì.
*'''Bart''': Solo i secchioni si siedono in prima fila. D'ora in poi tu ti siederai nell'ultima. E questo non vale solo per il pulmino, vale anche per la scuola e la chiesa.<br />'''Martin''': Perché?<br />'''Bart''': Così nessuno può vedere quello che fai, no?<br />'''Martin''': Oh, credo di aver capito. Il potenziale delle disattenzioni è inversamente proporzionale alla vicinanza della figura autorevole. {{NDR|intanto disegna la formula "Moc ⊥ Pa" su un foglio}}<br />'''Bart''': Giusto. Ma così lo sminuisci, cacchio.
*'''Martin''': Chi avrebbe mai pensato che spingere un ragazzo nella toilette della femminucce potesse essere tanto esaltante? Le grida, l'umiliazione, il fatto che non ero io... Non mi sono mai sentito così vivo!<br />'''Bart''': Va bene Martin, ma domani abbiamo quel compito in classe e io non ho cominciato a studiare.<br />'''Martin''': Chissenefrega dei compiti in classe! La vita è troppo breve per pensare ai compiti!<br />'''Bart''': Ehi, ma noi avevamo fatto un patto!<br />'''Martin''': Il Martin Prince con il quale hai fatto un patto non esiste più! Forza ragazzi, alla sala giochi!<br />'''Bambini''' {{NDR|esultando in coro}}: Martin! Martin! Martin!
*'''Bart''' {{NDR|[[preghiere dalle serie televisive|pregando]]}}: Be', vecchio mio, siamo giunti al capolinea. So di non essermi comportato sempre bene, ma se domani vado a scuola, farò male il compito e sarò bocciato! Mi serve solo un altro giorno per studiare. Signore, solo un altro giorno.<br />'''Lisa''': La preghiera: l'ultimo rifugio di una canaglia!<br />'''Bart''': ...chessò, uno sciopero degli insegnanti, un black out, una bufera. Qualunque cosa faccia chiudere la scuola domani. So di chiederti molto, ma se qualcuno può farlo, quello sei tu. Ringraziandoti anticipatamente, il tuo amico Bart Simpson.
*Ehi, ti ho sentito ieri sera, Babi. Tu hai pregato per questo. E ora le tue preghiere sono state esaudite. Non sono una [[teologia|teologa]]. Ignoro chi o cosa Dio sia esattamente, so solo che egli è una forza molto più potente di mamma e papà messi insieme. E tu gli devi molto. ('''Lisa''')
*'''Edna''': Allora, Bart, è un cinque e mezzo: un'altra insufficienza.<br />'''Bart''': No, non posso crederci!<br />'''Edna''': Lo so, lo so, un altro anno insieme. Che orrore. Sarà un inferno.<br />{{NDR|Bart, disperato, scoppia in lacrime}}<br />'''Edna''': Bart, ma che ti prende? Credevo che ormai fossi abituato alle insufficienze.<br />'''Bart''': No, lei non capisce, questa volta ci ho provato veramente! Veramente ci ho provato! Oh, Dio, ho dato il massimo che potevo e ho fatto di nuovo fiasco!<br />'''Edna''': Su, su... Be', un cinque e mezzo è una buona insufficienza.<br />'''Bart''': Ma chi prende in giro... Io sono veramente un fallimento. Ora so che cosa ha provato [[George Washington]] quando ha consegnato [[Battaglia di Fort Necessity|Fort Necessity]] ai francesi nel 1754...<br />'''Edna''': Cosa?!<br />'''Bart''': Sì, nel 1754, la famosa sconfitta coi francesi!<br />'''Edna''' {{NDR|sfogliando un libro}}: Santo Dio, Bart, hai ragione!<br />'''Bart''': E allora?<br />'''Edna''': Hai appena dimostrato di saper applicare le nozioni studiate! E vista la difficoltà e la relativa oscurità del riferimento, meriti un mezzo punticino in più sul compito! Ehi, è più che giusto!<br />'''Bart''': Ce l'ho fatta?<br />'''Edna''': Pelo, pelo!<br />'''Bart''': Oh! Ah! Ce l'ho fatta! Ho preso sei meno meno meno! Ce l'ho fatta! Ho preso sei meno meno meno! {{NDR|bacia la maestra e corre fuori entusiasta}} Ce l'ho fatta! Ce l'ho fatta! Ho preso sei meno meno meno! Ce l'ho fatta! Ce l'ho fatta! Ho preso sei meno meno meno! Ah! Che bello! Ah! {{NDR|cambia il tono di voce}} Oddio! Ho baciato la maestra! Che schifo! Bleah! {{NDR|sputacchia}} Che schifo!
*'''Homer''' {{NDR|attaccando il compito in classe di Bart al frigorifero}}: Siamo orgogliosi di te, rospetto.<br />'''Bart''': Grazie, pa'. Ma una parte di questo sei meno meno meno appartiene a Dio.
==Episodio 2, ''Simpson e Dalila''==
{{cronologico}}
*Non si gioca col catrame. ('''Frase alla lavagna''')
*{{NDR|[[Pubblicità dalle serie televisive|Spot pubblicitario]] del Dimoxinil}}<br>'''Attore''': Una volta credevo che perdere i capelli fosse inevitabile come le onde. Poi ho scoperto Dimoxinil, una nuova conquista miracolosa per la ricrescita dei capelli. Con Dimoxinil posso scegliere quanti capelli avere. Tanti... pochi... Basta, lo compro!<br>'''Voce fuori campo''': Spedite cinque dollari a Dimoxinil 485 Capello Plaza, Capello City, Utah e riceverete un opuscolo.
*'''Carl''': Non ti lamentare, crapa pelata!<br>'''Homer''': Se avessi i capelli non mi chiameresti così, hai capito?
*{{NDR|A Bart, che ha rovesciato il Dimoxinil}} D'accordo, non ti ammazzo, ma ti dirò tre cose che ti perseguiteranno per il resto dei tuoi giorni: hai rovinato la vita di tuo padre, hai troncato le gambe alla tua famiglia, e la calvizie è ereditaria! ('''Homer''')
*Gli incidenti sono diminuiti esattamente del numero che Simpson stesso è sospettato di aver causato il mese scorso, ed il livello della produttività è alto quanto quello raggiunto durante le sue ultime ferie! ('''Smithers''')
*'''Homer''': Sono solo un gran coglioncione...<br>'''Karl''': Non lo è affatto!<br />'''Homer''': E tu come lo sai?<br />'''Karl''': Perché mia madre mi ha insegnato a non baciare mai un gran coglioncione! {{NDR|bacia Homer sulle labbra}}
==Episodio 3, ''La paura fa novanta I''==
{{cronologico}}
*{{NDR|Si schiarisce la gola}} Salve a tutti. Sapete, [[Halloween]] è una festa molto strana. Personalmente io non la capisco. Ragazzi che adorano fantasmi, che fingono di essere diavoli e programmi televisivi completamente inadatti a un pubblico giovane, proprio come la mezz'ora che seguirà. Niente sembra turbare i miei figli, ma la puntata di questa sera, di cui me ne lavo completamente le mani, fa veramente paura. Perciò se avete bambini impressionabili forse dovreste metterli a letto prima questa sera anziché scriverci delle lettere di protesta domani. Grazie per la vostra attenzione. ('''Marge''') {{NDR|introduzione all'episodio}}
*Musica disco.
:''Disco.'' ('''Iscrizione su una lapide''')
*[[Casper (personaggio)|Casper]], il fantasma amichevole.
:''Casper the friendly ghost.'' ('''Iscrizione su una lapide''')
*I [[Grateful Dead]].
:''The Grateful Dead.'' ('''Iscrizione su una lapide''')
*Inserisci il tuo nome qui.
:''Your name here.'' ('''Iscrizione su una lapide''')
*[[Paul McCartney]].<ref>{{Cfr}} [[:w:Leggenda della morte di Paul McCartney|Leggenda della morte di Paul McCartney]]</ref> ('''Iscrizione su una lapide''')
*'''Casa maledetta''' {{NDR|con la voce di [[Alfred Hitchcock]]}}: Siete pregati di andarvene.<br />'''Marge''': Che caspiterina succede?<br />'''Homer''': È solo la casa che si assesta.
*'''Lisa''': Homer, cos'è questa cosa nell'angolo?<br>'''Homer''': Non lo so.<br>'''Lisa''': Sembra un vortice, un passaggio per un'altra dimensione.<br>'''Homer''': Oh, un vortice! Ehi, che figata, mitico! {{NDR|ci butta dentro un'arancia; ne esce fuori un biglietto accartocciato}}<br>'''Lisa''' {{NDR|legge il biglietto}}: "Non gettate la vostra immondizia nella nostra dimensione."
*'''Casa maledetta''': Bart, ti sono tutti contro. Devi ucciderli tutti. Devono morire tutti.<br />'''Bart''': Sei la mia coscienza?<br />'''Casa maledetta''': Io... Sì, in qualche modo.
*'''Casa maledetta''': Morirete lentissimamente, il vostro stomaco si gonfierà, i vostri intestini si contorceranno, bolliranno, i vostri occhi scoppieranno ed altre orribili atti accadranno.<!-- Audio non chiaro --> Forse i vostri cervelli cominceranno a schizzare fuori da i vostri nasi...<br>'''Marge''': Zitto! Smettila di comandarci a bacchetta! Smettila di dire tutte queste stronzate! Un po' di educazione, per favore!
*'''Casa maledetta''': Mh, tutta una vita con i Simpson. Che futuro mi si prospetta?<br />{{NDR|La casa maledetta implode}}<br />'''Lisa''': Ha scelto l'autodistruzione piuttosto che vivere con noi. Capita a volte di sentirsi rifiutati.
*'''Kang''': Salute terrestri, io sono Kang. Non abbiate paura. Non intendiamo farvi del male. Sbrock.<br />'''Marge''': Voi parlate la nostra lingua?<br />'''Kang''': A dire il vero sto parlando righeliano. Per una straordinaria coincidenza la nostra lingua coincide coincidentalmente con la vostra. Sbrock.
*'''Serak'''<ref>{{Cfr}} [[:w:Kang e Kodos#Serak|Serak]].</ref>: A voi terrestri: prendete tutto ciò che volete, mangiate tutto ciò che prendete. Trick.<br />'''Marge''': Be', grazie mille, signor...?<br />'''Serak''': Per pronunciarlo correttamente dovrei strapparvi la lingua. Tlack.
*'''Lisa''': Ehi, come mai non vi vediamo mai mangiare?<br />'''Kang''': Non vogliamo guastarci il sommo appetito prima della grande festa quando atterreremo su Rigel.<br />'''Homer''': Uh, che bello una festa!<br />'''Marge''': Noi saremo invitati?<br />'''Kang''': Oh, voi ci sarete alla festa. Qualcosa mi dice che sarete gli ospiti d'onore. {{NDR|ridono}}<br />'''Homer''': Diteci qualcosa di più sulla festa.<br />'''Kang''': No, no, ora mangiate.<br />'''Serak''': Quando arriveremo li avremo molto tempo per gustarci la vostra compagnia. Track.
*'''Lisa''': Non vedete che cosa sta succedendo? Ci stanno mettendo all'ingrasso per poi mangiarci!<br>'''Bart''': Oh, ma che dici?<br>'''Marge''': Ma che dici?<br>'''Homer''': Non essere ridicola!<br>'''Lisa''': Se non mi credete, guardate questo libro che ho trovato. {{NDR|mostra il libro "How to cook humans" ("Come cucinare umani")}}<br>'''Homer''': Cacchio, Marge, ha ragione!<br>'''Kodos''': Umani, avete smesso di mangiare.<br>'''Homer''': Stammi a sentire, brutta stupida creatura spaziale. Nessuno, dico, nessuno si pappa i Simpson! Hai capito? Nemmeno un polpastrello!<br>'''Kodos''': Ma cosa dici? Azz...<br>'''Homer''': Non fare il furbo con me. Abbiamo scoperto il vostro libro.<br>'''Kodos''': Intendi questo? È un innocuo ricettario. È solo un po' impolverato. {{NDR|soffia sulla copertina, togliendo la polvere}} Guarda. "Come cucinare per umani". {{NDR|"How to cook for humans"}}<br>'''Lisa''': Aspetta un momento! {{NDR|soffia via altra polvere}} Eh? "Come cucinare persone umane"! {{NDR|"How to cook forty humans"}}<br>'''Kodos''': C'è ancora un po' di polvere spaziale. Quik. {{NDR|mostra il titolo "How to cook for forty humans" ("Come cucinare per persone umane")}}<br>'''Lisa''': Ah, "per persone umane".<br>'''Kodos''': Fatemi capire bene, voi pensavate...<br>'''Kang''': Loro pensavano che noi li avremmo mangiati!<br>'''Kodos''': Santo Giugic! Ma state scherzando?!<br>'''Kang''': No, fanno sul serio. Zom-zom.<br>'''Lisa''': Allora perché cercavate continuamente di farci mangiare?<br>'''Kodos''': "Farvi mangiare"? Vi abbiamo semplicemente offerto un sontuoso banchetto e francamente voi vi siete abbuffati come dei porci!<br>'''Serak''': Ho sgobbato in cucina per giorni interi per voi. Triccheballacche! {{NDR|scoppia a piangere}}<br>'''Kodos''': Se volevate far piangere Serak il Preparatore allora missione compiuta!<br>'''Serak''': Sapete, voi non siete i soli esseri ad avere delle emozioni!<ref>{{Cfr}} L'episodio ''[[Ai confini della realtà (serie televisiva 1959) (terza stagione)#Episodio 24, Servire l'uomo|Servire l'uomo]]'' (''To Serve Man'') della serie televisiva del 1959 ''[[Ai confini della realtà (serie televisiva 1959)|Ai confini della realtà]]'' (''The Twilight Zone'').</ref>
*'''Kodos''': Vi abbiamo offerto il paradiso, avreste vissuto emozioni cento volte più grandi di quelle che voi chiamate "amore" e un migliaio di volte più grandi di quello che voi chiamate "divertimento", sareste stati trattai come dei e avreste vissuto per sempre nella bellezza, ma a causa della vostra natura diffidente questo non accadrà mai!<br>'''Marge''': Per essere una razza superiore la fanno davvero troppo lunga.<br>{{NDR|L'astronave decolla}}<br>'''Lisa''': C'erano davvero dei mostri su quell'astronave. Quelli eravamo noi.<br>'''Marge''': Lisa, te l'ho detto che sei troppo intelligente per vivere felice.
*{{NDR|Lisa legge ''Il corvo'' di [[Edgar Allan Poe]]}}<br />'''Homer''' {{NDR|come protagonista de ''Il corvo''}}: Dimmi, qual è il tuo nome nobiliare nella sponda plutoniana della notte?<br />'''Bart/Corvo''': Ciucciati il calzino!<br />'''Lisa''' {{NDR|durante la lettura}}: Bart, smettila. Dice "Mai più". Ed è l'unica cosa che dirà.
*{{NDR|Dopo che Lisa ha letto ''Il corvo'' di Edgar Allan Poe}}<br />'''Bart''': Lisa, questa non faceva paura. È più paurosa una poesia.<br />'''Lisa''': Fu scritta nel 1845. A quel tempo la gente si spaventava più facilmente.<br />'''Bart''': Eh, già. Come quando guardi ''[[L'esorcista]]'' oggi e ti fai due palle che non finiscono mai.
==Episodio 4, ''Due macchine in ogni garage, tre occhi in ogni pesce''==
{{cronologico}}
*Non fotocopiero più il mio culo. ('''Frase alla lavagna''')
*Una discussione sulla politica al nostro tavolo? Mi sento come una [[Kennedy]]! ('''Lisa''')
*'''Dave Shutton''': Come ti chiami, figliolo?<br />'''Bart''': Io sono Bart Simpson, e tu chi cacchio sei?<br />'''Dave Shutton''': Io sono Dave Shutton. Sono un reporter insestigativo che sta sempre in giro e devo confessare che i miei tempi erano diversi. Noi non parlavamo così alle persone più anziane.<br />'''Bart''': Ehi, questi sono i miei tempi e noi parliamo così.
*'''Ispettore capo''': Va bene ragazzi, azionare i contatori Geiger.<br />{{NDR|Appena accesi gli strumenti cominciano a fare un terribile rumore}}<br />'''Burns''': Immagino che si tratti della normale radiazione dell'ambiente; il tipo che si trova in ogni centrale nucleare ben tenuta o anche in qualsiasi parco gioco od ospedale.
*'''Ispettore capo''': Signor Burns, in vent'anni non ho mai visto una centrale così scadente, così deplorevole, così...<br />'''Burns''' {{NDR|tentando di corrompere l'ispettore}}: Oh, guardi, qualche persona sconsiderata ha lasciato migliaia e migliaia di dollari buttati lì sul mio tavolinetto. Smithers, perché non lasciamo la stanza? Così quando torneremo il mucchio di soldi non ci sarà più...
*'''Burns''': Homer, stanno tentando di farci chiudere. Dicono che stiamo contaminando il pianeta.<br />'''Homer''': Nessuno è perfetto a questo mondo.
*'''Burns''': Oh, salve amici. Sono Montgomery Burns, il vostro prossimo governatore. Sono qui per parlarvi del mio piccolo amico, Occhione. Molti di voi lo considerano una mutazione genetica ripugnante. Oh, nulla di più lontano dalla verità. Ma non dovete credere alla mia parola. Chiediamo a un attore che interpreta [[Charles Darwin]] cosa ne pensa.<br />'''Attore che interpreta [[Charles Darwin|Darwin]]''': Salve, signor Burns.<br />'''Burns''': Salve, Charles. Sia bravo, spieghi ai nostri telespettatori la sua teoria sulla selezione naturale.<br />'''Attore che interpreta [[Charles Darwin|Darwin]]''': Con piacere, signor Burns. Vedete, di tanto in tanto Madre Natura muta i suoi animali dando loro denti più grandi, artigli più affilati, sangue più lungo o in questo caso il terzo occhio. E se queste variazioni risultano una migliorìa, i nuovi animali prosperano, si moltiplicano e si diffondono sulla faccia della Terra.<br />'''Burns''': Allora sta dicendo che questo pesce potrebbe avere un vantaggio sugli altri pesci. Potrebbe in effetti essere una specie di superpesce.<br />'''Attore che interpreta [[Charles Darwin|Darwin]]''': A me non dispiacerebbe avere il terzo occhio, e a lei?<br />'''Burns''' {{NDR|ride}}: No. Vedete amici, se i nostri contestatori e opportunisti anti-nucleare dovessero imbattersi in un elefante che sgambetta nelle acque nei pressi dela nostra centrale nucleare probabilmente darebbero la colpa del suo ridicolo naso all'uomo nero nucleare. In verità questo pesce è un miracolo della natura con un magico gusto! Perciò, riassumendo, dite tutto ciò che volete su di me. Io posso tollerare le fiondate e le frecciate. Ma smettetela di calunniare il povero indifeso Occhione. Buonanotte e che Dio vi benedica.
*'''Homer''': Bart, perché non dici tu la [[preghiere dalle serie televisive|preghiera]] di ringraziamento?<br />'''Bart''': Signor Iddio, abbiamo pagato noi per tutta questa roba, perciò grazie di niente!
*{{NDR|Riferendosi alla famiglia Simpson}}<br />'''Burns''': Ironico, non è vero Smithers? Questo clan anonimo di trogloditi mascelloni mi è costato l'elezione. Tuttavia, se io li facessi ammazzare, sarei io ad andare in galera. E questa sarebbe democrazia?<br />'''Smithers''': Nobile e poetico nella sconfitta, signore.
*Homer, quando i sogni più grandi di un uomo comprendono una seconda porzione di dessert, accucciolarsi di tanto in tanto e dormire fino a mezzogiorno nei weekend... non c'è uomo che possa distruggerli. ('''Marge''')
==Episodio 5, ''Homer il ballerino''==
{{cronologico}}
*Non scambierò i miei pantaloni con quelli degli altri. ('''Frase alla lavagna''')
*'''Barney''': Allora, Homer, cosa è successo a Capital City?<br />'''Homer''': Oh, Barney...<br />'''Boe''': Sganciati, sto sbavando dalla curiosità!<br />'''Homer''': Sentite, c'è una sola cosa peggio di essere un perdente ed è essere uno di quelli che si siede in un bar e racconta la storia di come è diventato un perdente. E io non ho nessuna intenzione di perdere due volte.
*{{NDR|La famiglia Simpson è al cospetto di Burns e Smithers gli suggerisce il loro nome, scritto su un foglietto}}<br />'''Smithers''': I Simpson, signore.<br />'''Burns''': Ah, guarda chi si vede. I Scimmionson.<br />'''Homer''': Non sono mai stato allo zoo. Simpson.<br />'''Burns''': Eh, come? {{NDR|legge meglio il foglio}} Ah, sì, sì, certo, certo. Homer e Marge Simpson. Oh, e questi devono essere Bart, Lisa e... gravida.<br />'''Smithers''': Questa scheda deve essere aggiornata, signore.
*{{NDR|Burns inaugura la partita di baseball facendo il primo lancio, che si rivela misero, e I Simpson lo deridono}}<br />'''Homer''': Ehi, Burns, braccia mosce!<br />'''Bart''': Lanci come mia sorella, pezzo di burro!<br />'''Lisa''': Lanci come me!
*Per la prima volta nella mia vita la gente non rideva di me, rideva per me. ('''Homer''')
*Un Simpson su una maglietta. Chi se lo sarebbe mai immaginato.<ref>Negli anni novanta le t-shirt raffiguranti Bart Simpson erano molto popolari tra i giovani. {{Cfr}} {{en}} [https://www.youtube.com/watch?v=f_yewJb8ht4 ''Banned Simpsons T-Shirts''], ''YouTube.com'', 8 luglio 2008.</ref> ('''Marge''')
*'''Lisa''': Non posso lasciare Springfield, sono nata qui e ho sempre pensato che sarei morta qui...<br />'''Homer''': Oh non sarà poi così grave, morirai solo da un'altra parte, tutto qui...
==Episodio 6, ''Mini Golf Kid''==
{{cronologico}}
*Non sono una donna di trentadue anni. ('''Frase alla lavagna''')
*Ehilà, vicino lontano, oggi il Signore ci ha donato una giornata davvero bella, eh? ('''Ned Flanders''')
*Marge, birrami! ('''Homer''')
*{{NDR|A Ned Flanders}} Va bene, dacci un taglio! [...] Mi ci stai facendo sbattere il muso da quando ho messo piede qui dentro! La tua famiglia è meglio della mia famiglia, la tua birra viene da più lontano della mia birra, tu e tuo figlio vi piacete, il culo di tua moglie è più sodo del culo di mia moglie! Mi fai vomitare! ('''Homer''')
*'''Marge''': Papi, smettila di agitarti.<br />'''Homer''': Scusa Marge, ma ho ancora il sangue che mi bolle per quel deficiente di Flanders. Stupido tuttologo vanitoso esibizionista.<br />'''Marge''': Come ha detto esattamente?<br />'''Homer''': Senti questa: ha detto che... ha detto... ha detto... Be', non è tanto quello che ha detto quanto come lo ha detto!<br />'''Marge''': Be', com'è che lo ha detto?<br />'''Homer''': Be', ha...<br />'''Marge''': Era arrabbiato?<br />'''Homer''': No.<br />'''Marge''': Era scortese?<br />'''Homer''': Va bene, d'accordo, non era neanche come l'ha detto. Ma il messaggio era chiarissimo: la nostra famiglia fa vomitare.<br />'''Marge''': Ah, Papi io sono la tua migliore amica, ma giuro che l'ho sempre visto comportarsi da perfetto gentiluomo.<br />'''Homer''': Ah, adesso è pure perfetto, eh!<br />'''Marge''': Be', non sarà perfetto ma è molto gentile.<br />'''Homer''': No, no, Marge, non fare marcia indietro avevi ragione la prima volta è perfetto! Perfetto in ogni modo! Io esco a farmi una passeggiata per calmarmi i nervi. Mi sono leggermente incazzato, io non sono perfetto come Ned Flanders!
*{{NDR|È notte e Flanders chiama al telefono il reverendo}}<br />'''Helen Lovejoy''': Tesoro, tesoro, svegliati. Mamma mia, pare che Ned Flanders sia nel bel mezzo di una crisi.<br />'''Reverendo Lovejoy''' {{NDR|sottovoce}}: Probabimente ha pestato un verme... {{NDR|si avvicina alla cornetta}} Pronto, Ned?<br />'''Ned''': Reverendo, mi dispiace disturbarla a quest'ora ma oggi ho buttato un uomo fuori dalla mia casa. Sento di aver violato Matteo 19, 19.<br />'''Reverendo Lovejoy''': Eh?<br />'''Ned''': "[[Gesù#Vangelo secondo Matteo|Ama il tuo prossimo]]."<br />'''Reverendo Lovejoy''': Ah, Matteo... Matteo 19, 19. Sì, giusto, giusto. Be', sai Ned, la Bibbia dice "Una risposta gentile allontana l'ira"<br />'''Ned''': Una risposta gentile... Be' è un'ottimissima idea! Dio la benedica, reverendo.
*'''Lisa''': Io sto studiando per partecipare a una gara di matematica. Se vinco porto a casa un [[goniometro]] nuovo.<br />'''Homer''': Peccato che non abbiamo [[gnomo|gnomi]] da misurare.
*{{NDR|A Ned Flanders}} Io penso che il frutto dei miei lombi può battere il frutto dei tuoi lombi ogni giorno della settimana! ('''Homer''')
*{{NDR|A Bart}} Figliolo, questa sarà l'unica volta che lo dirò: l'importante è vincere, non partecipare! ('''Homer''')
*A volte l'unico modo per star bene con te stesso è far star male qualcun altro, e io sono stanco di far star bene gli altri con se stessi. ('''Homer''')
*{{NDR|Bart è frustrato perché Homer vuole che vinca al torneo di mini golf}}<br>'''Bart''': Lisa, come si chiamano quegli scacchi che non contano niente?<br>'''Lisa''': Be', un alfiere bloccato è di poco valore, ma penso che ti riferisci al [[Pedone (scacchi)|pedone]].<br>'''Bart''': Esatto. Sono un "{{sic|piedon}} e".<br>'''Lisa''': Mh, non lo so... È in questi momenti che ringrazio papà di non trovare nessun interesse in quasi tutte le cose che faccio.
*{{NDR|Alla biblioteca pubblica di Springfield}}<br>'''Lisa''': ...Ed infine il libro più importante di tutti: il ''[[Laozi#Tao Te Ching|Tao Te Ching]]'' di [[Laozi]].<br>'''Bart''': Lisa, non possiamo comprare tutti questi libri!<br>'''Lisa''': È solo un prestito!<br>'''Bart''': Oh! Fico!
*{{NDR|Lisa aiuta Bart a meditare}}<br>'''Lisa''': Voglio che tu annulli la parte logica del tuo cervello.<br>'''Bart''': D'accordo.<br>'''Lisa''': Adesso abbraccia il nulla.<br>'''Bart''': 'pito.<br>'''Lisa''': Diventa come una tavola d'argilla vergine.<br>'''Bart''': Fatto!<br>'''Lisa''': Stai solo facendo finta di capire quello di cui ti sto parlando!<br>'''Bart''': È vero!
*'''Lisa''': Bart, ho un [[indovinelli dalle serie televisive|indovinello]] per te: qual è il suono di una sola mano che applaude?<br>'''Bart''': È una cavolata! {{NDR|piega le dita sul palmo ripetutamente}}<br>'''Lisa''': È un indovinello di tremila anni senza risposta. Dovrebbe liberarti la mente dal pensiero cosciente.<br>'''Bart''': Senza risposta?! Lisa, sturati le orecchie! {{NDR|le fa sentire di nuovo il suono delle dita sul palmo}}<br>'''Lisa''': Bah! Proviamone un'altra... "[[Se un albero cade in una foresta|Se un albero cade in un bosco]] anche se non c'è nessuno nei dintorni, fa rumore?"<br>'''Bart''': Certamente! {{NDR|imita il rumore di un albero che cade}}<br>'''Lisa''': Ma Bart, come può esistere il rumore se non c'è nessuno ad ascoltarlo?
*{{NDR|Giocando a mini golf}} Non posso crederci! Allora la [[geometria]] serve a qualcosa nella vita! ('''Bart''')
*'''Homer''': Ti sto solo chiedendo di provarci.<br>'''Bart''': D'accordo, ci provo.<br>'''Homer''': Tutti possono provarci! Voglio che tu vinca!
*{{NDR|Guardando Homer falciare il prato di Flanders indossando un vestito di Marge}} Ho la sensazione che un giorno descriverò questa scena ad uno psichiatra. ('''Lisa''')
==Episodio 7, ''Bart sfida la festa del Ringraziamento''==
{{cronologico}}
*Non farò più quella cosa con la mia lingua. ('''Frase alla lavagna''')
*{{NDR|Homer Bart guardano la parata del [[giorno del ringraziamento]] alla TV. Si vedono dei grandi palloni con le sembianze di personaggi di cartoni animati}}<br>'''Bart''': E quello chi diavolo è?<br>'''Homer''': [[Wile E. Coyote]].<br>'''Bart''': Chi?! Aspetta un momento, e quello?<br>'''Homer''': L'[[orso Yogi]]. Ma non sai proprio niente?!<br>'''Bart''': Non gli farebbe male usare cartoni animati realizzati negli ultimi cinquant'anni!<br>'''Homer''': Figliolo, questa è una tradizione ormai. Se si dovesse fare un pallone per tutti i personaggi fuochi di paglia di cartoni animati la parata diveneterbbe una farsa! {{NDR|alla TV viene mostrato un pallone con le sembianze di Bart}}
*Maggie, sto per rivelare il mio centrotavola alla famiglia: è un tributo alle donne pioniere che hanno reso grande il nostro paese. Vedi, c'è [[Georgia O'Keeffe]], [[Susan Anthony|Susan B. Anthony]] e questa è [[Margery Stoneman Douglas]]! Tu non hai sentito parlare di lei, ma ha dedicato tutta la vita a difendere i territori paludosi della Florida. ('''Lisa''')
*Ho la laringite e mi fa male parlare. Perciò dirò solo una cosa: non fai mai bene niente! ('''Jacqueline Bouvier''')
*Signor Signore, ti ringraziamo soprattutto per l'[[energia nucleare]]. La fonte energetica {{sic|più più}} pulita e sicura che ci sia. Senza contare quella solare che è solo un sogno scientifico. Comunque vogliamo ringraziarti per i momenti saltuari di pace e amore vissuti nella nostra famiglia. Be', non certo oggi... Hai visto che cacchio di casino è successo? Signore, sii onesto, siamo oppure no la famiglia più patetica di tutto l'universo? Amen. ('''Homer''') {{NDR|[[preghiere dalle serie televisive|preghiera]] prima del pranzo del giorno del ringraziamento}}
*{{NDR|Scrivendo}} ''L'ululato dei disprezzanti'' di Lisa Simpson. ''Ho visto i migliori [[pranzo|pranzi]] della mia generazione distrutti dalla pazzia di mio fratello. La mia anima trinciata a fette da diavoli con capelli appuntiti''.<ref>Parodia di ''[[:w:Urlo (poesia)|Urlo]]'' di [[Allen Ginsberg]].</ref> ('''Lisa''')
*Haha. Non ho chiesto scusa! Haha! ('''Bart''')
*{{NDR|Nell'immaginazione/incubo di Bart}}<br>'''Marge''': Ora possiamo incolparlo di tutto!<br>'''Homer''': È colpa tua se sono calvo!<br>'''Bart''': Mi dispiace!<br>'''Nonno Abe''': È colpa tua se sono vecchio!<br>'''Bart''': Mi dispiace!<br>'''Maggie''': È colpa tua se non riesco a parlare!<br>'''Bart''': Mi dispiace!<br>'''Zio Sam''': È colpa tua se l'America ha perso la sua strada!<br>'''Bart''': Mi dispiace!<br/>{{NDR|prima di rientrare in casa}}<br/>Altro che se mi dispiace, mi dispiace di essere tornato qui!
*{{NDR|Scrivendo}} "Caro diario, mio fratello è ancora disperso e forse è colpa mia perché non sono stata capace di accettare la sua prepotenza con umorismo. Mi manca già molto e adesso non so..." {{NDR|si mette a piangere}} ('''Lisa''')
*'''Bart''': Hanno pianto?<br/>'''Lisa''': Certo.<br/>'''Bart''': Uao! Ho fatto centro!<br/>'''Lisa''': Senti, perché hai bruciato il mio centrotavola?<br/>'''Bart''': {{NDR|non ci vuole più pensare}} Eddai...<br/>'''Lisa''': È perché mi odi a morte o perché sei cattivo?<br>'''Bart''': Non lo so! Non lo so perché l'ho fatto! Non lo so perché mi è piaciuto farlo! E non lo so perché lo rifarei, ecco!<br>'''Lisa''': Dimmi solo che ti dispiace.<br>'''Bart''': Perché dovrei???<br>'''Lisa''': Può esserci una ragione per chiedere scusa. Se guardi nel tuo profondo e trovi una macchiolina, qualcosa che tu vorresti che non ci fosse, se sei addolorato per aver ferito i sentimenti di tua sorella, hai trovato la ragione per farlo.<br>'''Bart''': Lasciami in pace, ciuccellona!<br>'''Lisa''': Almeno guarda!<br>'''Bart''': D'accordo! D'accordo! {{NDR|chiude gli occhi e canticchia}} Sto cercando la macchiolina, sto ancora controllando, ma che cacchiata, non troverò proprio niente... Solo perché ho distrutto una cosa e lei ci teneva, l'ho fatta piangere... Ecco, io ho detto... {{NDR|trova la ''macchiolina''}} Oh oh... {{NDR|si avvicina}} Scusami Lisa...<br>'''Lisa''' {{NDR|lo abbraccia}}: Ma certo che ti scuso! {{NDR|gli dà un bacio}}<br/>'''Homer''': {{NDR|che nel frattempo ha sentito Bart scusarsi per ciò che aveva combinato}} Marge, siamo due genitori ''superlativamente'' assoluti!
*Signor Signore, in questo giorno benedetto ti ringraziamo per aver concesso alla nostra famiglia l'ennesimo tentativo. Amen. ('''Homer''') {{NDR|[[preghiere dalle serie televisive|preghiera]]}}
==Episodio 8, ''Bart lo spericolato''==
{{cronologico}}
*Non guiderò mai più la macchina del direttore. ('''Frase alla lavagna''')
*Questo sabato per una sola sera la vostra vita cambierà per sempre! Sabato! Sabato! Sabato! Al circuito di Springfield! Al circuito! Don "Spiaccica" Woodard, John "Puzzola" Truman e la squadra Dunk Masters al Mostruoso Auto carro rally! Solo per una sera! E in più lo sbalorditivo, stupafacente, incredibile, Autocarosauro! Venti tonnellate e quattro piani di follia preistorica, autoschiacciosa e sputafuoco! Solo per una sera! Solo per una sera! Solo per una sera! Al circuito di Springfield! Questo sabato! Se mancate vi conviene essere morti o in prigione! E se siete in prigione, evadete! Vi aspettiamo! ('''[[Pubblicità dalle serie televisive|Spot pubblicitario]] dell'Autocarrosauro'''<ref>L'autocarrosauro appare anche nell'episodio ''[[I Simpson (quarta stagione)#Episodio 12, Marge contro la monorotaia|Marge contro la monorotaia]]'' nel trailer del film fittizio ''Truck-o-Saurus: The Movie'' con [[Marlon Brando]].</ref>)
*'''Marge''': Sabato sera c'è il concerto della nostra Lisa.<br />'''Lisa''' {{NDR|a Homer}}: Suonerò il mio primo assolo. Se sabato manchi ti consiglio di cercare domenica un terapista infantile.
*'''Skinner''': Questa sera Sherbert... ehm... [[Franz Schubert|Schubert]]: ''[[Sinfonia n. 8 (Schubert)|La sinfonia incompiuta]]''.<br />'''Homer''': Mitico! Incompiuta! Allora durerà poco!
*'''Dr. Hibbert''': Bart, in questo reparto ci sono bambini che si sono feriti imitando cascatori visti in televisione, al cinema e in spettacoli leciti. Questo ragazzino si è rotto la gamba tendando di volare come [[Superman]]. Il fratello di questo ragazzo lo ha colpito in testa con una chiave inglese imitando un recente incontro di catch visto in TV... Non vi sottoporrò agli orrori del nostro reparto [[Tartarughe Ninja]]!<br>'''Marge''': Caspiterina, non sapevo che la TV avesse un'influenza così pericolosa!<br>'''Dr. Hibbert''': Per quanto tutto questo sia tragico è il minimo prezzo da pagare per innumerevoli ore di un intrattenimento straordinario.
*'''Bart''': Otto, io salterò la gola di Springfield con il mio skateboard!<br />'''Otto''': Sai Bart, come unico adulto qui presente mi sento in dovere di dire una cosa...<br />'''Bart''': Cosa?<br />'''Otto''': Sei troppo giusto!
*'''Bart''' {{NDR|facendo un annuncio ai compagni di scuola}}: Questo sabato salterò la gola di Springfield con il mio skateboard. Esiste la possibilità che io precipiti in braccio alla mia sanguinosa morte. Spero di vedervi tutti lì. Grazie.<br />'''Lisa''': La gola di Springfield? Babi, è morte sicura.<br />'''Bart''': Lisa, non so proprio come spiegartelo ma io nel saltare sopra le cose provo lo stesso brivido che tu provi nel... nel... leggere.
*'''Homer''': Ragazzo, ho tentato ordinandotelo, ho tentato punendoti e – Dio mi è testimone – ho persino tentato di ragionare con te. E la sola cosa che mi rimane da fare è saltare io stesso la Gola.<br>'''Bart''': Cosa?! E perché?<br>'''Homer''': Perché così capirai cosa si prova a vedere un membro della famiglia che stupidamente rischia la propria vita senza un buon motivo!
==Episodio 9, ''Grattachecca e Fichetto e Marge''==
{{cronologico}}
*Non giurerò eterna fedeltà a Bart. ('''Frase alla lavagna''')
*Chi può aver messo in testa a una bimba innocente l'idea di colpire suo padre con una mazza? ('''Marge''')
*'''Lisa''': Eddai, se ci togli i [[cartone animato|cartoni animati]] cresceremo senza senso dell'[[umorismo]] e diventeremo dei robot.<br/>'''Bart''': Sul serio? Che tipo di robot?
*{{NDR|Telefonando al datore di lavoro}} Mi hai sentito benissimo, non verrò per tutta la settimana. Te l'ho detto! La mia bambina mi ha pestato! Aww, non è la peggiore scusa che abbia mai inventato! ('''Homer''')
*{{NDR|Lettera contro Grattachecca e Fichetto}} "Cari dispensatori di violenza assurda, so che questo può sembrarvi sciocco a prima vista, ma credo che i cartoni animati che voi mostrate ai nostri figli abbiano un'influenza negativa sul loro comportamento. Vi prego dunque di smorzare vivamente la violenza psicotica nella vostra programmazione, del resto ottima. Cordiali saluti, Marge Simpson."('''Marge''')
* Sto protestando perché Grattachecca e Fichetto sono indirettamente responsabili del fatto che mio marito sia stato colpito alla testa da una mazza. ('''Cartello di protesta di Marge''')
:''I'm protesting because Itchy & Scratchy are indirectly responsible for my husband being hit on the head with a mallet.''
*{{NDR|Al telefono}}<br/>'''Marge''': Pronto?<br/>'''Roger Meyers Jr''': Parlo con Marge Simpson?<br/>'''Marge''': Sì.<br/>'''Roger Meyers Jr''': La Marge Simpson che ha fatto in modo che i cartoni animati non possano essere più violenti?<br/>'''Marge''': Sì.<br/>'''Roger Meyers Jr''': È Mayers che parla. Sono qui con gli sceneggiatori. Lei che è così intelligente, che finale possiamo dare a questo cartone?<br/>'''Marge''': Be', esattamente qual è il problema?<br/>'''Roger Meyers Jr''': Bene, ecco la storia: Grattachecca ha appena rubato il cono gelato a Fichetto.<br/>'''Disegnatore''': Mettiamo una crostata, è più facile da disegnare.<br/>'''Roger Meyers Jr''': D'accordo, d'accordo! Ad ogni modo Fichetto è comprensibilmente seccato.<br/>'''Marge''': Mh-mh.<br/>'''Roger Meyers Jr''': Così abbiamo pensato che potrebbe afferrare Grattachecca e scaraventarlo nell'acido...<br/>'''Marge''': Oddio!<br/>'''Roger Meyers Jr''': Ma poi ci siamo ricordati che questa potrebbe essere interpretata come violenza che ora è moralmente sbagliata grazie a lei. Allora, qual è la sua idea geniale? Che finale gli diamo?<br/>'''Marge''': Capisco. Vediamo... Oh, sì. Grattachecca non potrebbe dividere la sua crostatina con Fichetto come due buoni fratelli? Così l'avrebbero tutti e due!<br/>'''Roger Meyers Jr''': Mmmh... è diverso, questo è sicuro.
*{{NDR|A Marge}} Io ho sempre saputo che tu avresti rigirato il mondo! E dal verso giusto! ('''Homer''')
*{{NDR|Il [[David (Michelangelo)|David]] di [[Michelangelo Buonarroti|Michelangelo]]}} È un capolavoro, o è uno coi pantaloni abbassati? ('''Kent Brockman''')
*Religione: qual è l'unica vera fede? ('''Kent Brockman''')
==Episodio 10, ''Bart è investito da un'auto''==
{{cronologico}}
*Non venderò la proprietà della scuola. ('''Frase alla lavagna''')
*Bello sbello! Bello sbello! Sono morto! ('''Fantasma di Bart''')
*'''Diavolo''': Salve straniero.<br>'''Bart''': Io sono Bart Simpson. Tu chi diavolo sei?<br>'''Diavolo''': Ah, lascia che mi presenti: io sono ''il'' diavolo! Ahahah! In vita hai sempre sputato in faccia a tutti, ma sputando dalla celeste scala mobile ti sei guadagnato l'eterna dannazione!
*'''Bart''': Ah, senti un po'... Non posso fare niente per evitare di tornare qui?<br>'''Diavolo''': Ah, certo sì, ma... non ti piacerebbe.<br>'''Bart''': Ah, d'accordo. Allora ci vediamo dopo.<br>'''Diavolo''': Addio! Menti, imbroglia, ruba, ascolta musica metallara che brucia!<br>'''Bart''': Sì, capo! Ciao!
*Lionel Hutz, dottore in legge. Ecco il mio biglietto da visita. Diventa una spugna quando lo si mette nell'acqua! ('''Lionel Hutz''')
*'''Homer''' {{NDR|guardando gli attestati alle pareti delo studio}}: Lei è un pilota di Formula Uno, signor Hutz! Ha studiato in tutto il mondo!<br>'''Lionel Hutz''': Sì. Harvard, Yale, una normale, Oxford, la Sorbona, il [[Louvre]]...
*Oh, Hibbert? {{NDR|molto sfiduciato}} Quello che si laureò entrando dentro alla Johns Hopkins e uscì poi dottore?! ('''Homer''')
*A me si dovrebbe permettere di investire tutti i ragazzini che voglio! ('''Burns''')
*'''Marge''': Non sapevo che le piacessero gli animali.<br>'''Burns''': Non mi piace tutto di loro. Solo le loro teste.
*Mia madre diceva sempre: "se non potete dire qualcosa di carino, non dite proprio niente"! ('''Marge''') {{NDR|[[modi di dire dalle serie televisive|modo di dire]]}}
==Episodio 11, ''Pesce palla... al piede''==
{{cronologico}}
*Non taglierò più le curve. Che palle!<ref>Questa esclamazione è presente solo nel doppiaggio italiano.</ref> ('''Frase alla lavagna''')
*'''Lisa''': Giovedì: polpettone. Come fu, come è e come sempre sarà.<br>'''Homer''': Dove vorresti arrivare?<br>'''Lisa''': Mi dite sempre di essere aperta di mente, pronta alle novità, vivere la vita...<br>'''Homer''': Ma che diavolo dici? Non ci pensiamo proprio a insegnarti queste cose!<br>[...]<br>'''Marge''': Be', forse Lisa ha ragione. Potrebbe essere bello andare fuori a cena domani sera.<br>'''Homer''': Domani sera?! Venerdì?! Il giorno delle costolette di maiale! Marge, non ci siamo persi una sola sera dalla grande crisi porchina dell'87!<br>'''Lisa''': Venerdì: costolette di maiale. Dalla culla alla tomba. Inciso nella pietra in un librone della biblioteca di Dio.
*'''Homer''': Se ho detto "no" la prima volta cosa ti fa pensare che dirò "sì" la seconda volta?<br>'''Lisa''': Niente. Ma potresti dire "sì" la novantesima.<br>'''Homer''': Mettimi alla prova.<br>'''Lisa''': Ti prego, papà!<br>'''Homer''': No!<br>'''Lisa''': Ti prego, papà!<br>'''Homer''': No!<br>'''Lisa''': Ti prego, papà!<br>'''Homer''': No!<br>'''Lisa''': Ti prego, papà!<br>'''Homer''': No!<br>'''Lisa''': Ti prego, papà!<br>'''Homer''': No!<br>'''Lisa''': Ti prego, papà!<br>'''Homer''': Va bene! Va bene! Va bene!
*Questo è il nostro bar [[karaoke]]. Ora è vuoto, ma tra poco si scatenerà con uomini d'affari giapponesi sbronzi. ('''Cameriera del ristorante sushi''')
*'''Akira''': Io sono Akira, il vostro cameriere. Volete ordinare?<br>'''Marge''': Cosa consiglia ad una famiglia che non è del tutto convinta di dover essere qui?<br>'''Akira''': Il campionario sushi comprende un po' di tutto e anche di più e provoca minimi danni culturali.
*'''Dr. Hibbert''': Le rimangono ventiquattr'ore di vita.<br>'''Homer''': Ventiquattr'ore?!<br>'''Dr. Hibbert''': Ah, sì. Ventidue. Mi scusi se l'ho fatta aspettare tanto.
*'''Dr. Hibbert''': Avere un po' di paura della morte è più che normale. Generalmente si attraversano cinque stadi.<ref>{{Cfr}}[[w:en:Kübler-Ross model|Kübler-Ross model]]</ref> Il primo è il rifiuto.<br>'''Homer''': Nient'affatto! Perché non sto morendo!<br>'''Dr. Hibbert''': Il secondo è la rabbia.<br>'''Homer''': Altolà! {{NDR|si dimena e fa versi bestiali}}<br>'''Dr. Hibbert''': E subito dopo viene la paura.<br>'''Homer''' {{NDR|impaurito}}: E dopo la paura? E dopo la paura?<br>'''Dr. Hibbert''': Patteggiare.<br>'''Homer''': Dottore, lei mi deve salvare. Mi creda, una tengentina...<br>'''Dr. Hibbert''': Ultimo stadio: l'accettazione.<br>'''Homer''': Del resto prima o poi tutti dobbiamo andarcene.<br>'''Dr. Hibbert''': Signor Simpson, i suoi progressi mi sconcertano.
*Che poesia preistorica: ammirare l'[[alba]]. ('''Homer''')
*Le tre piccole [[Regole dalle serie televisive|massime]] indispensabili per andare avanti nella vita. Numero uno: "Mi raccomando, coprimi!". Numero due: "Mitico! Ottima idea, capo!". Numero tre: "Era già così quando sono arrivato io!". ('''Homer''' a Bart)
*Questa è una videocassetta per mia figlia Maggie. Ciao, Maggie! Ti parlo dalla paurosa oltretomba! Uuuuh! Uuuuh! De-hi-hi-ho! Spero di non averti spaventata. Bene, Maggie. Ora sarai già una signorina e a meno che tu non abbia registrato sopra questa cassetta probabilmente ti starai domandando che uomo fosse tuo padre. Era un uomo semplice, un uomo simpatico, un uomo gentile che ha amato sempre i suoi figli... D'oh! {{NDR|squilla il telefono. Homer si alza per rispondere, intanto la telecamera inquadra il primo piano del suo sedere che si sta grattando con nonchalance}} Pronto? Sì, è qui! Chi parla? Milhouse? L'amico di Bart? Bart, sposta quelle chiappe e portale giù! ('''Homer''')
*Grazie di non parlare del mondo esterno. ('''Cartello alla casa di riposo di Springfield''')
:''Thank you for not discussing the outside world.''
*'''Homer''': Papà, non siamo stati molto vicini, vero?<br>'''Nonno Abe''': Non per quanto io ne sappia.<br>'''Homer''': Non abbiamo mai pescato insieme o giocato a palla e non ci siamo neanche mai abbracciati. [...] Volevo solo fari sapere... che ti voglio bene, papà.<br>'''Nonno Abe''': Sul serio?<br>'''Homer''': Papà... {{NDR|annuisce e piange}}<br>'''Nonno Abe''': Oh, figliolo, anch'io ti voglio bene! Che ne dici di un abbraccio?
*{{NDR|Sulle note della [[Sinfonia n. 5 (Beethoven)|quinta sinfonia]] di [[Beethoven]]}} ''Non c'è nessun! | Non c'è nessun! | Non c'è nessun! | Non c'è nessun! | Non c'è nessun!'' ('''[[segreterie telefoniche dalle serie televisive|Segreteria telefonica]] di Barney''')
*{{NDR|Scherzo telefonico di Bart}}<br>'''Boe''': Taverna di Boe, luogo di nascita dello Springfield Manhattan.<br />'''Bart''': C'è Gina lì, Gina Score?<br />'''Boe''': Aspetta un secondo... è qui Gina Score, Score Gina?! Ehi gente, vogliono una certa Score Gina! {{NDR|risate generali}} Ehi! Aspetta un momento, stammi a sentire brutto piccolo escremento puzzolente, se ti metto le mani addosso ti strappo le palle degli occhi con un cavatappi!
*''Nubi scure si stanno addensando. | Molto prima la pioggia cadrà. | Il mio amato mi lascerà. | Ma prima ascolta il canto del mio cuor. | Per sempre tuo sarà il mio amor. | Mia vita, mio mondo, mio massimo ardor.'' ('''''Ad un marito'', [[poesie dalle serie televisive|poesia]] di Marge a Homer''')
*{{NDR|Dando l'addio ai figli mentre dormono}} Addio Maggie, rimani dolce e tenera come sei. Addio, Lisa, so che mi renderai orgoglioso. Addio Bart. {{NDR|pausa}} Mi piacciono le tue lenzuola. ('''Homer''')
*'''Homer''': La cara vecchia [[Bibbia]]... su cassetta! Uh! Letta da [[Barry White]]!<br>'''[[Barry White]]''': Salve, io sono Barry White. "In principio Dio creò il cielo, la terra. La terra però era informe..."
*Sono vivo e non potrei essere più felice! Giurò che da oggi in poi vivrò al massimo ogni secondo della mia vita! {{NDR|nei titoli di coda si vede Homer sull divano mentre guarda le partite di bowling alla tv mangiando pork rings}} ('''Homer''')
==Episodio 12, ''Come eravamo''==
{{cronologico}}
*Non andrò molto lontano con questo comportamento. ('''Frase alla lavagna''')
*{{NDR|Marge scopre di essere incinta di Bart}}<br>'''Dr. Hibbert''': Be', signorina Bouvier, abbiamo finalmente scoperto la ragione per la quale lei vomita tutte le mattine. Congratulazioni!<br>'''Marge''': Caspiterina!<br>'''Homer''': D'oh!<ref>Una scena molto simile è andata in onda nell'episodio della terza stagione ''[[I Simpson (terza stagione)#Episodio 12, Ho sposato Marge|Ho sposato Marge]]''.</ref>
*{{NDR|Al liceo, negli anni settanta}}<br>'''Barney''': Ehi, sei in ritardo per la lezione di inglese.<br>'''Homer''': Inglese! A chi serve?! Non andrò mai in Inghilterra!
*Allora, questa tua pollastrella è proprio uon schianto? Un gran pezzo di ragazza? Ma non c'è bisogno di strafare! Punta su un bidone di macchina! Su un lavoro senza sbocco! Avanti, cercati una ragazza meno attraente! ('''Abe''') {{NDR|a Homer, negli anni settanta}}
*{{NDR|Al liceo, negli anni settanta}}<br>'''Consulente scolastico''': Homer, hai già in mente dei progetti per dopo il diploma?<br>'''Homer''': Io? Mi berrò una cassa di birra e resterò fuori tutta la notte!<br>'''Consulente scolastico''': No, no. Io intendevo riguardo alla carriera! Sai, stanno per aprire una centrale nucleare. È uno dei pochi gruppi della zona dove non richiedono un'istruzione universitaria.
*{{NDR|In merito all'abbassamento del [[limite di velocità]] a 55 miglia orarie}} 55?! Ma è ridicolo! Certo, salverebbe qualche vita in più, ma milioni di persone arriverebero in ritardo! ('''Homer''')
==Episodio 13, ''Homer contro Lisa e l'ottavo comandamento''==
{{cronologico}}
*Non farò [[Flatulenza|puzze]] rumorose in classe. ('''Frase alla lavagna''')
*'''Marge''': Allora ragazzi, che cosa avete imparato oggi?<br>'''Bart''': Dannazione!<br>'''Homer''': Bart!<br>'''Bart''': Ma è quello che abbiamo imparato! Come dannazione posso dirti che abbiamo parlato della dannazione a meno che non dica "dannazione"?!
*Salve, sono Troy McLure. Forse mi avete già visto nei film ''Arrivano i nostri'' e ''Anche la guardia costiera''. ('''Troy McLure''')
*'''Lisa''': Papà, perché il mondo è una fogna di corruzione?<br>'''Homer''': Oh, santo Iddio...! Benissimo, cosa ti fa pensare questo?<br>'''Lisa''': Al catechismo ho imparato che rubare è un peccato.<br>'''Homer''': Non mi dire.<br>'''Lisa''': Ma tutti lo fanno. Anche tu stai rubando il via cavo.<br>'''Homer''': Oh, be'... pensala in questo modo: quando hai fatto colazione stamattina l'hai forse pagata?<br>'''Lisa''': No.<br>'''Homer''': E quei vestiti che indossi li hai forse pagati?<br>'''Lisa''': No, non l'ho fatto.
*'''Lisa''': Perciò anche se un uomo prende del pane per sfamare la propria famiglia, questo è rubare?<br>'''Reverendo Lovejoy''': Be', lo è se ci si spalma sopra qualcosa. [[Marmellata]] per esempio.
==Episodio 14, ''Preside Azzurro''==
{{cronologico}}
*Non [[Eruttazione|rutterò]] durante l'inno nazionale. ('''Frase alla lavagna''')
*'''Homer''': Marge, supermeraviglia, ho da dirti cinque parole: Barbeque senza fondo di Joe Lardoso!<br>'''Marge''': Homer, caspiterina, ricordi di aver promesso di limitare il maiale a sole sei volte la settimana?
*''Brandy, deliziosa fanciulla saresti una moglie da invidiare. | Ma la mia vita, il mio amore, la mia donna sono il mare.'' ('''Selma''') {{NDR|[[canzoni dalle serie televisive|canzone]]}}
*'''Homer''': Aspetta un po', ma quale delle due è Selma?<br>'''Marge''': È quella alla quale piacciono i film ''[[Scuola di polizia]]'', le ampolline con la neve, passeggiare nel parco nelle assolate giornate d'autunno.<br>'''Homer''': Ah, sì sì sì. Ma credevo che lei fosse quella alla quale... sai... non piaceva essere toccata.<br>'''Marge''': È Patty quella che ha scelto una vita di castità. Per Selma la castità è stata solo un'imposizione.
*{{NDR|Chiedendo di pagare il conto}} Restio molto sono a interrompere sua meditazione, signore, ma ora giunta ora che denaro cambi mani. ('''Apu''')
*'''Skinner''' {{NDR|con tono di rimprovero}}: Bart, sono sbalordito! Mentre scrivevi il tuo nome a lettere cubitali sul prato sapevi che saresti stato scoperto.<br>'''Bart''': Forse è stato uno degli altri Bart, signore.
*{{NDR|Scherzo telefonico di Bart}}<br>'''Bart''': Pronto, c'è Homer?<br>'''Boe''': Homer chi?<br>'''Bart''': Homer... Sessuale.<br>'''Boe''': Be', aspetta. Aspetta un momento, adesso vedo. Ehm, qui c'è Homer Sessuale? Oh, forza, forza, su, forza, uno di voi deve essere Homer Sessuale! {{NDR|i clienti ridono}} Brutto teppista! Se ti metto le mani addosso affondo i miei denti nella tua guancia e poi ti strappo la faccia!
*{{NDR|Homer è alla ricerca di un uomo per Selma e quando punta gli occhi su Skinner appare il campo visivo di [[Terminator]]}}<br />Pro: usa paroloni, odia il ragazzo, ben azzimato. Contro: probabile Homersessuale. ('''Scritte nel campo visivo di Homer''')
*'''Skinner''': Allora Patty, mi dica, mi parli ancora del suo stupendo viaggio in [[Egitto]].<br>'''Patty''': Non c'è molto da aggiungere. Il Nilo puzza di vacche putrefatte e ci sono mosche cavalline più grosse della vostra testa.
*Patty, il tuo primo appuntamento in venticinque anni è un po' più importante che giocare a ramino con mamma. ('''Selma''')
*Ci rivedremo! Non finisce mica così con Willie! ('''Willie il giardiniere''')
*''Due e due fanno quattro. | Quattro e quattro fanno otto. | Otto e otto fanno sedici.'' ('''Skinner''') {{NDR|[[canzoni dalle serie televisive|canticchiando]]}}
*'''Marge''' {{NDR|consolando Selma perché non ha un fidanzato}}: Non preoccuparti ci sono ancora pesci in abbandonaza nel mare. Vero, papino?<br>'''Homer''': Oh, sì pesci in abbandonaza... {{NDR|sottovoce}} è solo che ci manca l'esca...
*È giunta l'ora di dare via il mio amore come fosse vino scadente. ('''Selma''')
*{{NDR|Skinner porta Patty su un campanile<ref>È il campanile del film del 1958 ''[[La donna che visse due volte]]'' (''Vertigo''), regia di [[Alfred Hitchcock]]. In una scena precedente salendone le scale il direttore Skinner sperimenta anche l'[[:w:it:Effetto Vertigo|effetto Vertigo]] del film.</ref> per farle leggere la [[proposte di matrimonio dalle serie televisive|proposta di matrimonio]] "Sposami Patty" ("Marry Me Patty") scritta in un prato e darle l'anello}}<br>'''Patty''': Porca l'oca zozza! Quant'è grande questo pezzo di vetro!<br>'''Skinner''': È il secondo gioiello più prezioso in questo campanile. Hai letto la mia domanda: Vuoi sposarmi?<br>'''Patty''': Sai, io... Io non lo so... Insomma, io... è tutto così...<br>'''Skinner''': Di', solo quello che hai nel cuore.<br>'''Patty''': Ok. Vedi, veramente non è che io non ti ami...<br>'''Skinner''': Ma allora mi ami! Urrissima, urrà! Ahahah!<br>'''Patty''': Sì, sì... ma...<br>'''Skinner''': Ma? Ma? Cosa?<br>'''Patty''': Ma io sono una gemella e come tale ho un particolare legame...<br>'''Skinner''': ...un particolare legame con tua sorella. Sì.<br>'''Patty''': Se io devo sposare una persona questa dovrebbe capire...<br>'''Skinner''': ...che tu non potresti lasciare tua sorella per qualsiasi uomo.<br>'''Patty''': Sì. Questo è l'unico motivo per cui non potrai...<br>'''Skinner''': ...vederti ma più.<br>'''Patty''': Proprio così. È un dilemma senza via d'uscita.
*Scuole elementari di Springfield, dinnanzi a voi io giuro che vi riavrò! Dopotutto domani è un altro giorno!<ref>Citazione del film del 1939 ''[[Via col vento]]'' (''Gone with the Wind''), regia di [[Victor Fleming]].</ref> ('''Skinner''')
*Abbiamo deciso che ci amiamo a un punto così elevato da scegliere di non vederci mai più. ('''Patty''')
==Episodio 15, ''Oh fratello, dove sei?''==
{{cronologico}}
*Non venderò terreni in Florida. ('''Frase alla lavagna''')
*'''Mendoza''': McBain!<br>'''McBain''': Mendoza!
*E grazie, soprattutto, per l'[[energia nucleare]], che fino ad oggi non ha ancora causato una singola fatalità accertata. Almeno in questo paese. Amen. ('''Homer''') {{NDR|[[preghiere dalle serie televisive|preghiera]]}}
*Smettetela ragazzi! Se sento ancora una sola parola Bart non guarderà i cartoni animati e Lisa non andrà all'università! ('''Homer''')
*'''Abe Simpson''': Avvicinati con la sedia, figliolo.<br />'''Homer''': Cosa c'è, papà?<br />'''Abe Simpson''': Che tanfo! Non così vicino! Homer, quell'attacco di cuore mi ha fatto capire in anticipo che un giorno dovrò morire.<br />'''Homer''': Oh papà, tu e la tua immaginazione...
*'''Lisa''': Un fratellastro perduto da tempo! È così [[Charles Dickens|dickensiano]]!<br>'''Bart''': Hai idea di dove possa essere questo bastardo?<br>'''Homer''': Bart!<br>'''Bart''': "Bastardo"! Se i genitori non sono sposati è la parola giusta!<br>'''Homer''': Pare proprio che ci ha incastrati.<br>'''Marge''': Mmm...<br>'''Bart''': Bastardo! Bastardo! Bastardo! Bastardo! Bastardo!
*'''Homer''': Mi scusi, questo è un orfanotrofio?<br>'''Benzinaio''': Ah, sei un po' in ritardo, amico. Hanno buttato giù l'orfanotrofio una trentina d'anni fa.<br>'''Homer''' {{NDR|si inginocchia urlando disperato}}: Trent'anni?! Non lo troverò mai! Sono condannato a percorrere questa vita da solo! Oh, fratello, dove sei?!<br>'''Benzinaio''': Vacci piano. Si sono trasferiti dall'altra parte della strada.
*Capisco come si sente, signor Simpson. Io stesso ho trascorso anni e anni alla ricerca del mio fratello gemello perduto da tempo. ('''Direttore dell'orfanotrofio somigliante al dottor Hibbert''')
*'''Herbert Powell''' {{NDR|dopo aver conosciuto la famiglia Simpson}}: Homer, sei l'uomo più ricco che conosca.<br>'''Homer''': Io penso la stessa cosa di te.
*'''Homer''': Per colpa mia hai perso la tua azienda, la tua casa e tutti i tuoi averi. Non posso fare a meno di pensare che forse saresti stato meglio se io non fossi mai entrato nella tua vita.<br>'''Herbert Powell''': "Forse sarei stato meglio"?! "Forse"?! Brutto zuccone di spugna, certo che sarei stato meglio! Per quanto mi riguarda non ho alcun fratello, imbecille!
*{{NDR|Parlando dello zio Herbert Powell}} La sua vita era un successo sfrenato fino a che non ha scoperto di essere un Simpson. ('''Lisa''')
==Episodio 16, ''Il cane di Bart è un disastro a scuola''==
{{cronologico}}
*Non venderò la proprietà della scuola. ('''Frase alla lavagna''')
*{{NDR|Lisa ha gli orecchioni}}<br>'''Bart''': Non ci casco, sta fingendo! Se Lisa rimane a casa, io rimango a casa!<br>'''Lisa''': Se Bart rimane a casa, io vado a scuola.<br>'''Bart''': Benissimo. Allora...Aspetta un momento...Se Lisa va a scuola allora io vado a scuola. ma Lisa rimane a casa così io rimango a casa. E allora Lisa va a scuola...<br>'''Marge''': Lisa, non confondere tuo fratello così. Divertiti a scuola, Bart.<br>'''Lisa''': Fatti dare i miei compiti dalla signora Hoover.<br>'''Bart''': I compiti?! Lisa, hai sprecato la varicella, non sprecare anche gli orecchioni!
*'''Lisa''': "Garantito al limone"? Che cosa vuol dire, mà?<br>'''Marge''': Non lo sapevo allora e non lo so adesso.<ref>In lingua originale è la frase hippie «[[:w:en:Keep on Truckin' (comics)|Keep on Truckin']]», tratta da un fumetto di [[Robert Crumb]].</ref>
*{{NDR|Con tono calmo}} Signore e signori, molti di voi sanno già che con un po' di amore e comprensione ogni cucciolo crescerà e diventerà un piccolo tenero batuffolo di gioia... {{NDR|urlando}} Balle e stupidaggini insegnate da ciarlatani e imparate da maledetti babbei! Lasciatemi dire le due parole più importanti che mai udirete nella vostra vita: "[[guinzaglio]] strangolatore"! Si alleva un cane nello stesso modo con si alleva un bambino: con semplici comandi autoritari! ('''Addestratrice canina''')
*{{NDR|Lisa mostra il suo ricamo sulla trapunta di famiglia}} Guarda mamma, ho finito il mio quadrato. Raffigura i due più grandi musicisti influenti nella mia vita. A sinistra c'è il professor Largo, il mio insegnante di musica a scuola. Egli mi ha insegnato che anche il concerto più sublime può essere prosciugato dalla sua bellezza e dalla sua anima. E sulla destra c'è Murphy. Egli mi ha insegnato che la [[musica]] è come un fuoco nel tuo ventre che esce dalla tua bocca, perciò è meglio infilarci uno strumento dentro. ('''Lisa''')
*{{NDR|A Homer che vuole disfarsi del Piccolo Aiutante di Babbo Natale}} Questo è il nostro animale domestico. Possiamo mettere in dubbio la sua integrità e il suo temperamento, ma non possiamo mettere in dubbio il suo cuore. Stai cercando di insegnarci che il modo di risolvere il problema con qualcosa che ami è di buttarla via? ('''Lisa''')
*{{NDR|Rivolto al Piccolo Aiutante di Babbo Natale}} Ora siediti! {{NDR|il cane lo guarda con sguardo assente e se ne va via}} Ho detto "siediti"! Ehm, fatti una passeggiata! Annusa il didietro di quell'altro cane! {{NDR|all'addestratrice}} Visto? Fa esattamente quello che gli dico! ('''Bart''')
*[[Imprecazioni dalle serie televisive|Per tutti i cocker coreani!]] ('''Addestratrice canina''')
==Episodio 17, ''Caro vecchio denaro''==
{{cronologico}}
*Non ungerò le sbarre del castello da gioco. ('''Frase alla lavagna''')
*[[Casa di riposo]] di Springfield. "Dove gli anziani possono nascondersi dall'inevitabile." ('''Insegna''')
:''Springfield Retirement Castle. "Where the elderly can hide from the inevitable"''
*'''Bart''': Sapete, il nonno puzza come quel baule in garage con il fondo tutto fradicio.<br>'''Lisa''': No, puzza più come un laboratorio fotografico.<br>'''Homer''': Smettetela tutti e due! Il nonno puzza come un semplice vecchio, cioè come un corridoio d'ospedale aggiunto a un misto di spazzatura vari.<br>'''Marge''': Homer, ma cosa dici! Dovremmo insegnare ai ragazzi ad apprezzare gli [[senilità|anziani]]! Anche noi saremo vecchi un giorno.<br>'''Homer''': Uh! Mio Dio, hai ragione Marge! Voi ragazzi non mi metterete in una casa di riposo come io ho fatto con mio padre, vero?<br>'''Bart''': Be'...
*Discount del safari dei leoni! Così verosimile... che penserai di aver guidato fino in Africa! ('''Manifesto [[Pubblicità dalle serie televisive|pubblicitario]]''')
:''Discount Lion Safari! So real... you'll think you've driven to Africa!''
*{{NDR|Bea e Abe flirtano}}<br>'''Bea''': Raccontami qualcosa di te.<br>'''Nonno Abe''': Vedovo, un figlio, un rene funzionante. E tu?<br>'''Bea''': Vedova, bacino scassato e problemi di fegato.<br>'''Nonno Abe''': Ti sei dimenticata una cosa: affascinantissima!
*{{NDR|Nonno Abe chiede un appuntamento alla signora Bea Simmons}}<br>'''Nonno Abe''': Che cosa hai intenzione di fare questa sera?<br>'''Bea''': Resterò seduta in camera.<br>'''Nonno Abe''': Oh, be', se hai già dei programmi...<br>'''Bea''': No, cosa stavi per dire?<br>'''Nonno Abe''': Oh, niente.<br>'''Bea''': Oh, caro, stavi per dire qualcosa.<br>'''Nonno Abe''': Be', mi stavo chiedendo se tu e io, sai, potevamo andare nello stesso posto alla stessa ora... Ah! Uno pensa che con gli anni è tutto pià facile!
*''Passo a prenderti alle 8 | con la mia topetta blu.'' ('''Nonno Abe''') {{NDR|[[canzoni dalle serie televisive|canzone]]}}
*'''Bea Simmons''': ''Abbracciami, mio dolce abbracciabile tu.''<br>'''Nonno Abe''': ''Abbracciami, tu insostituibile tu.''<br>'''Bea Simmons''': ''Non esser un bimbo biricchino.''<br>'''Nonno Abe''': ''Vieni da papà, vieni da papà.''<br>'''Bea Simmons''': ''Mio dolce abbracciabile tu.'' {{NDR|[[canzoni dalle serie televisive|canzone]]}}
*Safari Discount dei leoni. "Se riesci a trovare un leone meno costoso, devi essere in Africa." ('''Insegna''')
:''Discount Lion Safari. "If you can find a cheaper lion, you must be in Africa.''
*'''Nonno Abe''' {{NDR|sarcastico}}: Qualcuno mi sta parlando? Io non ho sentito niente...<br>'''Homer''': Oh, no! Papà è diventato sordo!<br>'''Nonno Abe''': No, brutto imbecille! Ti sto ignorando!
*'''Lionel Hutz''': Lionel Hutz, avvocato. Sono l'esecutore del aptrimonio di Beatrice Simmons. Signor Simpson, be', era una donna ricchissima e – si tenga forte – ha lasciato tutto il suo patrimonio a lei.<br>'''Nonno Abe''': Davvero?!<br>'''Lionel Hutz''': Ma c'è una condizione: lei deve trascorrere una notte... {{NDR|musica drammatica}} ...in una casa infestata dagli spiriti!<br>'''Nonno Abe''' {{NDR|spaventato}}: Ah!<br>'''Lionel Hutz''' {{NDR|divertito}}: È solo uno scherzo, è solo uno scherzo!
*{{NDR|A Homer}} Ho appena ereditato centoseimila dollaroni e morivo dalla voglia di dirti che non avrai neanche un misero centesimo! ('''Nonno Abe''')
*Diz-Nee-Land. Non affiliata a Disneyland, Disney World, o qualsiasi altra cosa della Walt Disney Company. ('''Insegna''')
:''Diz-Nee-Land. Not affiliated with Disneyland, Disney World, or anithing else from Walt Disney Company.''
*{{NDR|Parlando di Homer}} [...] quel gran diavolo lardoso! ('''Nonno Abe''')
*Salve pazzerelli! Vi siete messi in contatto con Linea Ansia del Dottor Marvin Monroe. Se avete un adolescente scontroso premete il tasto numero 1. Se siete alienati dal vostro coniuge premete il tasto numero 2... ('''Linea Ansia del Dottor Marvin Monroe''') {{NDR|[[segreterie telefoniche dalle serie televisive|messaggio telefonico registrato]]}}
*Questa città non è stata tanto consumata dai pettegolezzi e dalle malignità come quando il sottoscritto reporter ha sposato Stephanie la meteorologa. Tutto a causa di quest'uomo: oggi un certo Abraham "Nonno" Simpson ha annunciato di voler elargire centomila dollari alla persona o alle persone che egli ritiene più meritevoli. {{NDR|si vedono in fila per il denaro anche [[Dart Fener]] e il [[Joker]]}} Nonno Simpson è un santo di quest'era moderna o un pazzo ricco o entrambe le cose? Solo il tempo potrà dircelo. Qui Kent Brockman, anche lui in fila per i soldi del vecchietto. ('''Kent Brockman''')
*[...] temo il giorno in cui non varrà più la pena di strisciare per 100.000 dollari. ('''Burns''') {{NDR|anche lui in coda per i soldi di Abe Simpson}}
*{{NDR|Il dottor Marvin Monroe mostra un progetto a Nonno Abe per farsi finanziare}}<br>'''Marvin Monroe''': È una speciale camera di isolamento. Il soggetto abbassa delle leve per ricevere cibo e calore. Il pavimento può emettere scosse elettriche e docce di acqua gelata cadono a caso sul soggetto. La chiamo "La rompiscatole del dottor Monroe".<br>'''Nonno Abe''': Be', sembra interessante. Quanto verrebbe a costare costruirla?<br>'''Marvin Monroe''': Ma è già costruita! Io ho bisogno di soldi per comprare un neonato da crescere nella scatola fino all'età di trent'anni.<br>'''Nonno Abe''': Cosa vuole dimostrare?<br>'''Marvin Monroe''': La mia teoria, mai dimostrata, è che il soggetto sarà socialmente disadattato e nutrirà un profondo risentimento nei miei riguardi.
*'''Nonno Abe''': Oh, Lisa. Cosa ti fa pensare che tu meriti tutti quei soldi?<br>'''Lisa''': Io non li merito, nonno. Nessuno qui li merita. La gente che li merita è nelle strade e nelle baracche. Ci sono bambini che hanno bisogno di libri in biblioteca e famiglie che non riescono a far quadrare i conti... ma se tu proprio lo desideri puoi regalarmi un pony!
*{{NDR|Giocando alla roulette}}<br>'''Nonno Abe''': In che secolo ci troviamo?<br>'''Croupier''': Il ventesimo.<br>'''Nonno Abe''': Bene, mettilo sul venti.
*'''Nonno Abe''' {{NDR|giustificando il fatto che gioca d'azzardo}}: Homer, credo che [[Rudyard Kipling|Kipling]] si espresse nel migliore dei modi: «Se riesci a fare un solo fagotto delle tue vittorie e rischiarle in un solo colpo a testa e croce e perdere e ricominciare da dove iniziasti senza dire mai una sola parola su quello che hai perduto... tua è la terra e tutto ciò che è in essa e per di più sarai un uomo, figlio mio.»<ref>Citazione, con alcune modifiche, di ''[[:w:it:Se (poesia)|Se]]'' di [[Rudyard Kipling]].</ref><br>'''Homer''': Sei un testone!
==Episodio 18, ''Spennellando alla grande''==
{{cronologico}}
*Non mi nasconderò dietro il quinto emendamento. ('''Frase alla lavagna''')
*'''Bambini''' {{NDR|in tv}}: ''Voglio andare al Monte Splashmore! | Portami portami portami portami ora! | Ora! ora! ora! ora! Ora!''<br>'''Lisa''': Ehi, è una [[pubblicità dalle serie televisive|pubblicità]] piuttosto svergognata.<br>'''Bart''': Con me ha funzionato.<br>'''Lisa''': Anche con me.
*'''Homer''': Oh mio Dio! Sono 118 chili! Sono un grosso grossissimo grassissimo maiale!<br>'''Marge''': Homer, caro, tu hai un'ossatura pesante.<br>'''Homer''': Nessuno mette su venti chili di ossa, è ciccia! Io mi metto a dieta: da oggi in avanti [[giuramenti dalle serie televisive|giuro]] che non esisterà nessuna costoletta da leccare giorno e notte, nessuna ciambella troppo gustosa, nessuna pizza troppo carica di condimenti deliziosi capace di impedirmi di raggiungere il mio peso ideale stabilito scientificamente! Dio m'è testimone: avrò fame per sempre! Per semp... {{NDR|il suo stomaco gorgoglia}} Non rompere tu!
*{{NDR|A proposito delle gallette di [[riso soffiato]]}} Io queste le ho sempre usate come sottobicchieri. ('''Homer''')
*{{NDR|Mangiando gallette di riso soffiato}} Pronto? Pronto, gusto? Dove sei? ('''Homer''')
*{{NDR|Vedendo ''Adone calvo'', il ritratto che Marge ha fatto a Homer mentre era addormentato mezzo nudo sul divano con una lattina di birra}} Ottimo! Lei scova la bellezza interiore dei suoi soggetti e la esterna in modo che tutti possano vederla! ('''Prof. Lombardo''')
*'''Burns''': Eccellente! Ancora una volta la ruota ha girato e la dea bendata ha stretto Montgomery Burns al suo seno tenero e profumato. Lassù qualcuno mi ama, Smithers!<br>'''Smithers''': Anche quaggiù qualcuno la ama, signore.<br>'''Burns''': Serra la bocca!
*'''Venditore di ciambelle''': Ehi, che succede? Queste ciambelle si stanno ammucchiando.<br>'''Carl''': Eh, sì, Homer Simpson s'è messo a dieta.<br>'''Venditore di ciambelle''': Oh, mio Dio! Adesso come faccio? Mi sono appena comprato una barca!
*'''Smithers''': Il signor Burns vorrebbe commissionarle un ritratto. Lei ha mai dipinto i ricchi e i potenti?<br>'''Marge''': No. Solo [[Ringo Starr]].<br>'''Burns''': Ringo?<br>'''Smithers''': Era il batterista di un complessino rock chiamato I [[The Beatles|Beatles]], signore.<br>'''Burns''': Beatles, eh? Ah, sì mi sembra di ricordare quella loro lagna stonata all'[[The Ed Sullivan Show|''Ed Sullivan Show'']], ma quella era solo l'alba della televisione.<ref>{{Cfr}} [[:w:en:The Ed Sullivan Show#The Beatles|The Ed Sullivan Show]].</ref>
*Io ho il dono di poter vedere la bellezza interiore. ('''Marge''')
*{{NDR|Maggie si è avvinghiata a una gamba}} Ah! C'è qualcosa sulla mia gamba! Me la tolga! Me la tolga! ('''Burns''')
*'''Marge''': Ma non le da fastidio che lui {{NDR|Burns}} la comandi in questo modo?<br>'''Smithers''' {{NDR|ridacchia}}: A dire il vero apprezzo ogni secondo in cui stiamo insieme: dal momento in cui gli spremo l'arancia la mattina fino a quando gli rimbocco le coperte. Non è solo il mio capo, è anche il mio migliore amico.
*'''Burns''': Brucia! {{NDR|versa il te bollente sulla camicia di Smithers}}<br>'''Smithers''': Ha ragione, signore! Brucia come brucia il mio cuore!
*{{NDR|A Lisa mentre suona il sassofono}} Vuoi smetterla con quel diavolo di clacson?! ('''Burns''')
*'''Homer''': Va bene, bilancia: io non ti piaccio e tu non mi piaci, ma sono stato molto bravo, percià sarà meglio che tu mi tratti bene! Capito? {{NDR|si pesa}} Mitico! Speciale! Ecologico! {{NDR|scende le scale}} Marge! Marge, peso 98 chili, non sono più un bolide! Eiesco ad usare i buchi originali della cintura! Guarda!<br>'''Marge''': Ma è meraviglioso, papi! Sono cosi tanto orgogliosa...<br>'''Burns''': Fatemi capire bene, tu sei soddisfatto della tua apparenza? {{NDR|ride}} Ma via! Sei la cosa più cicciona che io abbia mai visto! E sono stato anche a caccia di elefanti!<br>'''Homer''': Se hai bisono di me mi trovi in frigorifero... {{NDR|corre via piangendo}}
*{{NDR|Parlando del signor Burns}} Credevo che ci fosse qualcosa di buono in ognuno prima di conoscere lui. ('''Marge''')
*Cara Marge, grazie del super ritratto. Mi sono appeso al muro e intanto leggo. In risposta alla tua domanda, sì noi abbiamo gli hamburger e anche [[Patate fritte|patatine]] a Liverpool, ma quelle fritte le chiamiamo "chips". Kiss Kiss, Ringo. P.S. Perdona il ritardo con cui ti rispondo. ('''Lettera di [[Ringo Starr]] a Marge''')
*{{NDR|Presentando il ritratto del signor Burns completamente nudo}} Ehm, Salve. Io sono Marge Simpson e questo l'ho dipinto io. Forse vorrete sapere cosa mi ha spinto a farlo. Be', credo di aver voluto mostrare che sotto la crosta paurosa del signor Burns, con le sue labbra crudeli, la sua lingua maligna e il suo cervello diabolico c'era un avvizzito c'era un avvizzito fragile corpo, forse non per lungo su questa Terra, così vulnerabile e bello come qualsiasi altra creatura di Dio. ('''Marge''')
*'''Dr. Hibbert''' {{NDR|guardando il dipinto}}: Provocatorio, ma potente.<br>'''Maestra Hoover''': È cattivo! Ma morirà. Perciò mi piace.<br>'''Burns''': Marge, vorrei parlarle. Sa, io non sono un critico d'arte, ma so quello che odio e questo non lo odio. Il suo dipinto è audace, ma bello... e detto per inciso: la ringrazio per non aver deriso i miei genitali.<br>'''Marge''' {{NDR|a Homer, dopo che Burns se n'è andato}}: Credevo di averlo fatto.
==Episodio 19, ''Il supplente di Lisa''==
{{cronologico}}
*'''Signor Bergstrom''' {{NDR|vestito da cowboy del Texas del 1830}}: Ci sono tre cose sbagliate nel mio costume. Chiunque sia in grado di riconoscerle avrà il mio cappello.<br>'''Lisa''': Io so la risposta.<br>'''Signor Bergstrom''': Bene, bene, bene. Qual è il tuo nome?<br>'''Lisa''': Lisa Simpson.<br>'''Signor Bergstrom''': Sentiamo, signorina Simpson.<br>'''Lisa''': Ehm... Uno: lì c'è scritto "Stato del Texas", ma è diventato Stato nell'1845.<br>'''Signor Bergstrom''': Molto bene.<br>'''Lisa''': Due: il [[revolver]] fu inventato nell'1835.<br>'''Signor Bergstrom''': Sei bravissima.<br>'''Lisa''': Tre: lei sembra essere di fede ebraica.<br>'''Signor Bergstrom''': Sei sicura che io sia ebreo?<br>'''Lisa''': Oppure italiano.<br>'''Signor Bergstrom''': Sono ebreo.<br>'''Lisa''': E non c'erano cowboy ebrei.<br>'''Signor Bergstrom''': Benissimo! Eccellente, davvero. E porto anche un orologio digitale, ma accetterò la terza risposta. Ecco a lei, signorinella. {{NDR|le mette il cappello sulla testa}} E tanto per puntualizzare: c'erano alcuni cowboy ebrei, grandi uomini, emeriti sparacchioni e allegri spendaccioni!
*Io sono il signor Bergstrom. Sentitevi liberi di scherzare sul mio nome, se volete. Ve ne suggerisco due: signor Bergstronz e signor Bergstroc. ('''Signor Bergstrom''')
*''Casa nella prateria...'' A dire il vero la prateria era molto lontana da casa. Era un luogo molto desolato dove il pericolo e le malattie cavalcavano alti sulla sella. '' ...dove giocano le renne, le antilopi...'' Ma al contrario degli indiani virtuosi, i cowboy usavano soltanto la lingua dell'[[antilope]] e gettavano via il resto. ''...dove raramente si sente una parola indecente | e il cielo è sempre splendente.'' ('''Signor Bergstrom''') {{NDR|[[canzoni dalle serie televisive|cantando]] e suonando la chitarra}}
*'''Edna''': Santa pace, ragazzi! Bart, mi occorre una persona affidabile per consegnare un importante messaggio nell'ufficio del direttore, lo faresti per me?<br>'''Bart''' {{NDR|sornione}}: Ma, Signora Caprapal, io non lo so dov'è l'ufficio del direttore!<br>{{NDR|Tutti i bambini ridono poi bart esce dalla classe}}<br>'''Edna''': Vi ho detto che non dovevate incoraggiarlo! Quando ottiene la vostra approvazione rendendosi ridicolo lui pensa che sia lecito!<br>{{NDR|Bart fa le boccacce dalla porta a vetro della classe}}<br>'''Milhouse''': Evviva Bart!<br>'''Bambini''' {{NDR|in coro}}: Bart! Bart! Bart! Bart! Bart!
*'''Edna''': Sono tecnicamente ancora sposata, ma non c'è stato nessun matrimonio di cui parlare da quando il signor Caprapall si è trasferito nel suo piccolo nido d'amore.<br>'''Signor Bergstrom''': Questa professione può creare molte tensioni nel matrimonio.<br>'''Edna''': Da quando se n'è andato sto cercando un sostituto che mi insegni una lezione di cui ho disperatamente bisogno. {{NDR|alza la gamba in modo seducente<ref>Riferimento a una scena del film del 1967 ''[[Il laureato]]'' (''The Graduate''), regia di [[Mike Nichols]].</ref>}}<br>'''Signor Bergstrom''': Signora Caprapall, lei sta cercando di sedurmi?<br>'''Edna''' {{NDR|ride}}: Be'...<br>'''Signor Bergstrom''': Mi spiace signora Caprapall, lei è molto simpatica, ma... sono i ragazzi che amo.
*{{NDR|Vedendo l'articolo "Bart to Martin: «Eat my shorts»" ("Bart a Martin: «Ciucciati il calzino»") in prima pagina sul giornalino della scuola, il ''Daily Fourth Gradian''}}<br>'''Homer''': Cavolo, sei finito in prima pagina!<br>'''Bart''': Dai, pa', è solo una gara di popolarità.<br>'''Homer''': Come hai detto, "solo una gara di popolarità"? Scusa, ma cosa c'è di più importante della popolarità?
*Un voto per Bart è un voto per l'anarchia. ('''[[Pubblicità dalle serie televisive|Manifesto]] della campagna elettorale Bart''')
:''A vote for Bart is a vote for anarchy.''
*Sesso! Ora che la tua attenzione è stata attirata, vota per Bart! ('''[[Pubblicità dalle serie televisive|Manifesto]] della campagna elettorale Bart''')
:''Sex! Now that I've got your attention, vote for Bart!''
*Non ti troverai mai al verde se farai appello al minimo comun denominatore. ('''Lisa''')
*{{NDR|All'entrata del museo di storia naturale di Springfield c'è un cartello con la scritta "Suggested Donation: $ 4.50" ("Offerta suggerita: 4.50 dollari")}}<br>'''Homer''': Cosa intende per "offerta suggerita"?<br>'''Cassiera''': Può dare qualsiasi cifra desideri, signore.<br>'''Homer''': Bene, e se io desidero dare, per esempio... zero?<br>'''Cassiera''': Be', dipende da lei.<br>'''Homer''': Oh, allora dipende solo da me!<br>'''Cassiera''': Sì.<br>'''Homer''': Capisco. E lei crede davvero che la gente le darà quattro dollari e cinquanta anche se può farne a meno solo per la loro bontà d'animo o per la sua bella faccia?! De-hi-hi-ho! Be', se ci crede lei, buona fortuna pupa, ne avrai bisogno!
*'''Signorina Hoover''': Vedete ragazzi, il mio morbo Acarius è risultato essere... ehm... psicosomatico.<br>'''Ralph''': Vuol dire che lei era pazza?<br>'''Janey Powell''': No! Vuol dire che era una messa in scena.<br>'''Signorina Hoover''': No! A dire il vero, erano un po' entrambe le cose. A volte, quando tutte le riviste e tutti i telegiornali parlano di una malattia, è più che naturale che tu creda di esserne affetta.
*Vedi, è questo il problema con la classe media: chiunque ti tenga a cuore ti abbandonerà per coloro che hanno più bisogno. ('''Signor Bergstrom''')
*'''Lisa''': Lei mi mancherà... {{NDR|piange sulla sua spalla}}<br>'''Signor Bergstrom''': Facciamo così: in qualsiasi momento tu ti senta sola e non c'è nessuno su cui fare affidamento questa è la sola cosa che devi sapere. {{NDR|le porge un biglietto}}
*Tu sei Lisa Simpson. ('''Scritta su un biglietto del signor Bergstrom per Lisa''')
:''You Are Lisa Simpson.''
*Solo perché non me ne frega niente non vuol dire che non capisco. ('''Homer''')
*'''Lisa''' {{NDR|arrabbiata}}: Sono felice di non piangere perché odierei se tu pensassi che ciò che sto per dire sia frutto di emozione. perché tu... sei uno sporco babbuino!<br>'''Homer''': Io?<br>'''Lisa''': Sì, tu! Babbuino! Babbuino! Babbuino!<br>'''Homer''': Lisa, secondo me non ti rendi conto di quello che stai dicendo.<br>'''Lisa''': Babbuino! {{NDR|corre in camera sua piangendo}}<br>'''Bart''': Santa cicoria. Prima o poi qualcuno doveva dirglielo. Ma non pensavo che sarebbe stata lei.
*'''Lisa''': Senti, se vuoi che ti perdoni... <br>'''Homer''': No, no. Vorrei solo sapere che cosa dire... ma forse questa musica mi aiuterà. {{NDR|accende la radio}} Ok. Hai perso una persona speciale e questo ti fa male. Io non ho mai perso nessuno di speciale: le persone che considero speciali sono tutte sotto questo tetto.<br>'''Lisa''': Dai..<br>'''Homer''': È la verità, Lisa. Ci saranno un sacco di persone speciali nella tua vita; probabilmente c'è un posto dove si riuniscono tutte e dove c'è gente come me che serve da bere.
*{{NDR|[[Canzoni dalle serie televisive|Cantando]] sulle note di ''[[:w:Frère Jacques|Frère Jacques]]''}} ''Fra Fra Martin capoccione, | scemo tu, scemo tu.'' ('''Bart''')
==Episodio 20, ''La guerra dei Simpson''==
{{cronologico}}
*Non farò mai più qualcosa di cattivo. Non è vero!<ref>L'ultima parte è presente solo nel doppiaggio italiano.</ref> ('''Frase alla lavagna''')
*'''Marge''': Nonno, potresti fare una cosa?<br>'''Nonno Abe''': Posso vestirmi da suora!
*Ah, certo! L'ultima risorsa, il vecchio nonno, il deificente, quello su cui non si può contare in nessun modo, per nessuna cosa, maledizionissima! Tutti contro di me... ('''Nonno Abe''')
*'''Bart''': Nonno, ma' nella fretta si è diemnticata di darti questa: è una lista di cose che io e Lisa possiamo o non possimao fare.<br>'''Nonno Abe''': Oh, perbacco! Vi è permesso fumare i sigari?!
*Lisa, in questi tempi pazzi dove tutto va a {{sic|catafascio}}, chi può dire cosa è giusto e cosa è sbagliato? ('''Bart''')
*Dunque, qualche volta Maude - Dio la benedica - sottolinea dei brani sulla mia Bibbia perché non trova la sua. ('''Ned''') {{NDR|confessando i suoi problemi coniugali al raduno per matrimoni in crisi}}
*{{NDR|Parlando di Homer, durante un raduno per matrimoni in crisi}} È solo che è così egocentrico. Si dimentica compleanni, anniversari, feste – sia religiose che laiche – e poi mastica con la bocca aperta, gioca d'azzardo, frequenta uno squallido bar con vagabondi e gente dei bassifondi. Si soffia il naso con gli asciugamani e poi li rimette nel cassetto. [...] E poi beve dal cartone e non cambia mai la piccola. Quando va a dormire fa rumori masticati e quando si sveglia fa rumori trombettati. Oh, e si gratta continuamente con le chiavi. Penso che sia tutto. No, no, aspettate! A letto mi tira calci e le sue unghie sono troppo lunghe e gialle. ('''Marge''')
*{{NDR|A Bart}} Che furbacchione! ...tutto suo nonno! ('''Nonno Abe''')
*{{sic|Anvedi questi, me sgabbiano a mezzogiorno e già so' invitato a un party!}} ('''Serpente''')
*{{NDR|Parlando del matrimonio di Homer e Marge}} Marge, come esperto consulente matrimoniale, questo è il primo caso in cui ho mai detto a uno dei due partner di avere ragione al cento per cento! È tutta colpa sua. E posso mettertelo per iscritto su un certificato che puoi incorniciare. ('''Reverendo Lovejoy''')
*'''Lisa''': Ci siamo degradati, Babi. Sembriamo dei barbari, senza cervello, senza ideali, senza morale...<br>'''Bart''': Lisa, ciucciati il calzino!
*'''Bart''': Lisa, ho una forte e spiacevole sensazione mai provata prima...<br>'''Lisa''': Si chiama [[rimorso]]! Tu, vile caricatura della gioventù bruciata!
*'''Commesso del negozio di esche''': Sì, il Generale Sherman. Dicono che è un bolide infuriati di 250 chili. Non lo aveva mai sentito? Nessuno sa quanti anni ha, ma io dico che ne avrà almeno un centinaio.<br>'''Cliente''': E nessuno lo ha mai catturato?<br>'''Commesso del negozio di esche''': Be', un tizio ce l'aveva quasi fatta. Un certo Homer. Era alto due metri e venti, con braccia come tronchi d'albero, occhi come acciaio freddi e pungenti. Aveva una folta criniera fulva come le fiamme dell'inferno!
==Episodio 21, ''Tre uomini e un fumetto''==
{{cronologico}}
*Non mi darò delle arie. ('''Frase alla lavagna''')
*'''Bart''': Cosa ti importa dei fumetti belli? Tu compri solo [[Casper (personaggio)|Casper]], il fantasma imbranato!<br>'''Lisa''': È triste che tu equivalga l'amichevolezza all'imbranataggine. Spero che questo ti impedisca di raggiungere la vera popolarità.<br>'''Bart''': Vuoi sapere cosa penso io? Penso che Casper sia il fantasma di [[Richie Rich (personaggio)|Ricco Richie]]!<br>'''Lisa''': Si assomigliano davvero!<br>'''Bart''': Chissà com'è morto Richie.<br>'''Lisa''': Forse si è reso conto di quanto sia vana la caccia ai soldi e si è tolto la vita.
*Nessuno fa di Diamond Joe Quimby un allocco! ('''Sindaco Quimby''')
*Fino adesso non capivo perché Dio mi avesse messo su questa Terra, ma ora lo so: per comprare quel fumetto! ('''Bart''') {{NDR|a proposito del primo numero dell'Uomo Radioattivo}}
*Non ho mai capito cosa Superman ci trovasse in quella donna {{NDR|Lois Lane}}. Io tifo per [[Wonder Woman]]! E quel laccio dorato... lei può legarmi quando vuole! {{NDR|emette versi animaleschi e ulula}} ('''Homer''')
*Caspita, Homer, tu sei il papà più generoso, più buono, più bello, più pelato, più fico del pianeta! ('''Bart''')
*Cento bigliettoni per un fumetto? E chi l'ha disegnato, [[Michelangelo]]?! ('''Homer''')
*{{NDR|Parodia della serie televisiva ''[[Blue Jeans (serie televisiva)|Blue Jeans]]'' (''The Wonder Years'')}}<br>'''Voce fuori campo''': Trovare un lavoretto. Dicevano sul serio? Non me ne resi conto a quel tempo, ma un frammento della mia infanzia era scivolata via per sempre.<br>'''Homer''': Bart! Cosa stai fissando?<br>'''Bart''': Niente, niente.<br>'''Voce fuori campo''': Lui non lo disse e nemmeno io, ma in quel momento io e mio padre fummo più vicini che mai.<br>'''Homer''': Bart! Smettila!<br>'''Bart''': Scusami.
*Vorresti qualche cosa da mangiare? Ho delle albicocche secche, della pasta di mandorle e dei crauti caramellati. ('''Signora Glick''')
*I ragazzi adorano i bon-bon! ('''Signora Glick''')
*Era il mio vestito da sposa, ma poi l'ho tinto di nero ed è diventato il mio vestito da lutto. ('''Signora Glick''')
*'''Bart''': Pa', ho fatto tutto quello che potevo e mi ritrovo solo con trentacinque dollari! Ah, io ho chiuso con il [[lavoro]]! È solo per gli imbecilli e stupidi!<br>'''Homer''': Figliolo, sono orgoglioso di te! Io avevo il doppio della tua età quando l'ho scoperto!
*Io non cado così in basso. Ho una laurea in folklore e mitologia. ('''Uomo dei fumetti''')
*Vogliamo questo fumetto per sempre, in modo che l'ultimo di noi a restare in vita avrà l'onore di venire seppellito con esso. ('''Martin''')
*Be', nessuno riuscirà ad inchiappettare Bartolomeo J. Simpson! ('''Bart''')
*Niente da fare, compagni, un altro fumetto è tornato alla terra da dove è venuto. ('''Martin''')
==Episodio 22, ''Sangue galeotto''==
{{cronologico}}
*Non dormirò durante le lezioni. ('''Frase alla lavagna''')
*'''Sindaco Quimby''': Ho il piacere di inaugurare questo sistema d'allarme d'emergenza. Nell'eventualità di un disastro nucleare, quest'insegna dirà a voi, bravi e onesti cittadini di Springfield, che cosa fare.<br>{{NDR|Sull'insegna appare al scritta luminosa "Relax. Everything is fine." ("Rilassatevi. Va tutto bene.") Il pubblico applaude entusiasta}}<br>{{NDR|Sull'insegna appare al scritta "Minor radiation leak. Roll up windows." ("Piccola fuga radioattiva. Chiudere le finestre"). Applauso meno entusiasta.}}<br>{{NDR|"Meltdown. Flee city." ("Fusione. Fuggite dalla città.") Cittadini preoccupati.}}<br>{{NDR|"Core explosion. Repent sins." ("Esplosione del nocciolo. Pentitevi dei vostri peccati.") Cittadini molto preoccupati}}<br>'''Homer''': Ah! La fregatura è tutta loro! Se il nocciolo del reattore nucleare esplode non ci sarà elettricità per illuminare quell'insegna! De-hi-hi-ho!
*{{NDR|Burns ha un malore e non riesce ad alzarsi da terra}}<br>'''Smithers''': Oh, no! Eterno signore, le chiamo il dottore!<br>'''Burns''': Assolutamente no! Nessun ciarlatano segaossa applicherà le sue sanguisughe su di me finché ci sarà un grammo di forza rimasta in me!
*'''Smithers''' {{NDR|all'interfono}}: Attenzione a tutti i dipendenti. Il nostro capo, ispirazione e guida, il signor Burns, è alle soglie della morte. Se siete del gruppo sanguigno doppio zero negativo vi imploro di presentarvi all'autoemoteca qui fuori.<br>'''Carl''': Il mio sangue glielo {{sic|darìa}}, ma non lo {{sic|fasso}} per un motivo: non {{sic|vojo}}! {{NDR|Carl e Lenny ridono}}<br>'''Homer''': Non posso credere alle mie orecchie! C'è un essere umano là fuori... con milioni di dollari bisognoso del nostro aiuto e voi non volete approfittarne? È per questo che voi perdenti vi ritrovate con questo schifoso lavoro senza uscita!<br>'''Carl''': Homer, sono il tuo supervisore.<br>'''Homer''': Mi scusi, signore.
*'''Marge''': Una madre sa tutto della sua famiglia.<br>'''Lisa''': Quanto porto di scarpe?<br>'''Marge''': 34.<br>'''Bart''': E io quanti denti ho?<br>'''Marge''': Sedici definitivi e otto da latte.<br>'''Homer''': Paraorecchie?<br>'''Marge''': Extra-large.<br>'''Lisa''': Anello?<br>'''Marge''': Non voglio che porti anelli, è ''cheap''. Comunque misura tre.<br>'''Bart''': Allergie?<br>'''Marge''': Caramelle d'orzo e loro derivati.<br>'''Bart''': E...<br>'''Marge''': Trucco da zombie fluorescente.<br>'''Bart''': Impressionante!<br>'''Homer''': Quanti capelli ho in testa? Senza guardare!<br>'''Marge''': Oh, Papi, lo sai, lo sai... ne hai moltissimi.
*'''Homer''': Tu sei troppo giovane per capire, ma quando salvi la vita ad un uomo ricco lui poi ti riempie di ricchezze. Non conosci la storia di [[Ercole]] e il leone<ref>In realtà è la storia mitologica di [[:w:it:Androclo|Androclo]] e il leone.</ref>?<br>'''Bart''': È una storia biblica?<br>'''Homer''': Probabilmente sì. Comunque c'era una volta un grande leone feroce con una spina nella sua zampa. Tutta la gente del villaggio cercò di estirpargliela, ma nessuno era abbastanza forte. Così chiamarono Ercole. Ed Ercole usò la sua forza possente e... zacchete! Comunque la morale è: il leone fu così felice che diede ad Ercole un grandissimo coso pieno di ricchezze.<br>'''Bart''': Come ha fatto il leone ad arricchirsi?<br>'''Homer''': Che cacchio ne so! Erano altri tempi quelli!
*Smither, non ce la farò. Voglio dettare il mio epitaffio. [...] "Charles Montgomery Burns. Americano e patriota, patriota americano, maestro dell'atomo, flagello dei potenti. Tiranno, odi il suo potente nome e trema!" ('''Burns''')
*{{NDR|Dopo che Burns non ha ricompensato Bart per avergli donato il sangue}} Gran bel modo di dimostrare la tua gratitudine! Niente oro, niente diamanti, niente rubini, neanche una misera cartolina! Aspetta un po', c'era una cartolina. È stata proprio contro quella che mi sono arrabbiato! ('''Homer''')
*Marge, tu sei mia moglie e io ti amo moltissimo, ma tu vivi in un mondo di sogno con tanti fiori, campanelle, folletti e rane magiche [...] ('''Homer''')
*'''Homer''': Bart, ti detto una lettera. "Caro signor Burns, sono così felice che lei abbia tradito il sangue di mio figlio e la sua cartolina è stata proprio fantastica! Se proprio non le fosse chiaro sono sarcastico! Lei... Lei... fa schifo!" Puoi rileggermi l'ultima parte, per favore?<br>'''Bart''': "Lei fa schifo!"<br>'''Homer''': De-hi-hi-ho! Bene. "Lei è una vecchia mummia rimbambita con denti da coniglio e braccette da checca pelle e ossa e poi puzza come..."<br>'''Bart''': "...il sederone di un elefante"?<br>'''Homer''': De-hi-hi-ho! "Il sederone di un elefante!"
*Ehi, sono con te, Homer! Lotta contro il potere! ('''Barney''')
*{{NDR|Sorprendendo Homer mentre vuole riempire la cassetta delle lettere di acqua}}<br>'''Postina''': Non avrà intenzione di annaffiare la posta?<br>'''Homer''': Ehm... immagino che non serva a niente scappare perché lei è la nostra [[postino|postina]] e conosce il mio nome, indirizzo e tutto il resto... vero?<br>'''Postina''': Proprio così!<br>'''Homer''': Be', io scappo lo stesso! {{NDR|corre via}}
*{{NDR|All'ufficio postale}}<br />'''Homer''' {{NDR|fingendosi il signor Burns}}: Salve, sono il signor Burns. Credo che abbiate una lettera per me.<br />'''Impiegato''': Va bene, signor Burns. È il nome qual è?<br />'''Homer''': Non lo so.
*Potrei schiacciarlo come una formica, ma sarebbe troppo facile. No, la vendetta è un piatto che va servito freddo. Attenderò il momento opportuno e poi... no, no, lo schiaccio come una formica! ('''Burns''')
*Me l'avevano detto che avrei distrutto la mia famiglia... ma non c'avevo creduto. ('''Bart''')
*{{NDR|Scrivendo l'[[explicit]] delle proprie memorie, intitolate ''Ci sarà mai un arcobaleno?'' (''Will there ever be a rainbow?'')}} "...e per finire, gentile lettore, vorrei ringraziarti. Come dici? Io che ringrazio te? No, non è un errore di stampa. Io mi sono deliziato a scrivere questo libro quanto tu ti sei deliziato a leggerlo. Fine." ('''Burns''')
*{{NDR|Stringendo la mano al signor Burns}} Signore, vorrei che questa stretta di mano non finisse mai! ('''Smithers''')
*{{NDR|Scherzo telefonico di Bart}}<br>'''Boe''': Bar Boe. Pronto, chi parla?<br>'''Bart''': Pronto? Vorrei parlare con Cool. Di nome fa Lou.<br>'''Boe''': Aspetta che vedo. Lou Cool? Lou Cool? C'è uno al telefono che vuole Lou Cool! {{NDR|i clienti ridono}} Stammi a sentire, piccolo vomito schifoso, un giorno di questi ti acchiappo e ti incido il mio nome sulla schiena con una piccozza!
*'''Boe''': Homer, non dovresti bere per dimenticare i tuoi problemi.<br>'''Barney''': Sì, dovresti bere solo per aumentare le tue doti sociali... {{NDR|rutta vigorosamente}}
*{{NDR|Al signor Burns}} Signore, lei è il mio dio della generosità! ('''Smithers''')
*{{NDR|Dopo aver ricevuto un gigantesco monumento Olmec come ringraziamento da parte di Burns}}<br>'''Homer''': Ma tu guarda, salvi la vita a uno e che ti ritrovi? Niente! Peggio di niente: un mummione scemo rimbambito a casa!<br>'''Bart''': Ehi, non offendere il capoccione!<br>'''Marge''': Homer, è il pensiero che conta. La morale di questa storia è: una buona azione ha la sua stessa ricompensa.<br>'''Bart''': L'abbiamo avuta la ricompensa: la testa cicciona è fichissima!<br>'''Marge''': Immagino che la morale sia: nessuna buona azione non vale la ricompensa.<br>'''Homer''': Aspetta un momento, se non avessi scritto quella lettera indecente non avremmo ricevuto proprio niente!<br>'''Marge''': Allora... Mh... Immagino che la morale sia: la ruota che cigola viene ingrassata.<br>'''Lisa''': Forse non c'è alcuna morale in questa storia.<br>'''Homer''': Proprio così. È solo un mucchio di cose che sono accadute.<br>'''Marge''': Ma sono stati senz'altro dei giorni memorabili.<br>'''Homer''': Ah, be'. E ri-amen. {{NDR|ridono tutti insieme}}
==Note==
<references />
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{Simpson}}
{{DEFAULTSORT:I Simpson, 02}}
[[Categoria:Stagioni de I Simpson]]
a9zt8xm38sjqbpr08jj62dp8zqvm61v
Aleksej Naval'nyj
0
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1352582
2024-12-08T22:35:14Z
Mariomassone
17056
/* Citazioni su Aleksej Naval'nyj */
1355275
wikitext
text/x-wiki
[[File:Alexey Navalny (cropped) 2.jpg|thumb|Naval'nyj nel 2011]]
'''Aleksej Anatol'evič Naval'nyj''' (1976 – 2024), avvocato e politico russo.
==Citazioni di Aleksej Naval'nyj==
{{cronologico}}
===2007 – 2017===
*{{NDR|Parlando dell'immigrazione}} Nessuno dovrebbe essere picchiato. {{NDR|Invece,}} tutto ciò che ci infastidisce dovrebbe essere accuratamente, ma inflessibilmente eliminato mediante la deportazione... Un dente senza radice è considerato morto. Un [[Nazionalismo|nazionalista]] è colui che non vuole che la radice "russa" venga cancellata dalla parola "Russia". Abbiamo il diritto di essere russi in Russia e proteggeremo questo diritto.
:''No one should be beaten. {{NDR|Instead,}} everything that bothers us should be carefully, but unyieldingly eliminated by means of deportation … A tooth without a root is considered dead. A nationalist is he who does not want the root ‘Russian’ to be deleted from the word ‘Russia.’ We have the right to be Russian in Russia and we will protect this right.''<ref>Citato in [https://web.archive.org/web/20180401072527/https://cambridgeglobalist.org/?p=1227 Putin crafts spectacle for re-election landslide], ''cambridgeglobalist.org'', 18 marzo 2018. Dal video originale [https://www.youtube.com/watch?v=ICoc2VmGdfw Diventa un nazionalista!], 17 ottobre 2007</ref>
*Abbiamo problemi con l'[[immigrazione]] illegale, abbiamo il problema del Caucaso, abbiamo un problema di crimini etnici... il fatto che le nostre autorità fingano ipocritamente che tali problemi non esistano porta le persone a discuterne solo per strada, alla Marcia russa {{NDR|la marcia dei nazionalisti}}.
:''We have problems with illegal migration, we have the problem of the Caucasus, we have a problem of ethnic crimes... the fact that our authorities hypocritically pretend that such problems do not exist leads to people discussing them only in the street, at the Russian March.''<ref>Citato in ''[https://www.bbc.com/news/world-europe-15596400 Moscow nationalist rally hears attack on Putin party]'', ''Bbc.com'', 4 novembre 2011.</ref>
*{{NDR|Sull'[[annessione della Crimea alla Russia]]}} La Crimea appartiene alla gente che ci vive [...] La penisola è stata occupata in flagrante violazione di tutte le norme internazionali. E tuttavia la situazione reale è tale che la Crimea ora è parte della Federazione Russa. E non dobbiamo nutrire illusioni. Anche agli ucraini consiglio vivamente di non illudersi. Resterà parte della Russia e nel prossimo futuro non tornerà all'Ucraina.<ref name="crimeanostra">Da ''La Crimea è nostra?'', intervento su Radio Echo Moskvy, 15 ottobre 2014; citato in Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.</ref>
*Cos'è la Crimea, un panino al salame che ci si passa l'un l'altro? Io non credo.<ref name="crimeanostra"/>
*{{NDR|Su [[Robin Williams]]}} Lui, senza alcun dubbio, era una persona davvero in gamba.<ref>Da un [https://x.com/navalny/status/499070015166238721 tweet] del 12 agosto 2014; citato in ''[https://it.rbth.com/storie/2014/08/13/la_russia_piange_robin_williams_32279 La Russia piange Robin Williams]'', ''Rbth.com'', 13 agosto 2014.</ref>
*Aspettarsi che in breve tempo la Crimea torni in Ucraina è assurdo. Di per sé in questo consiste la pesantezza della situazione creata da Putin, ha creato un problema che resterà per anni. La Crimea sta assieme a Cipro del Nord, alle isole Falkland, alle isole Curili, vicende su cui ancora discuteranno i nostri nipoti, per cui ci saranno problemi, sanzioni eccetera. La verità oggi è che di fatto la Crimea è annessa alla Russia; la verità è che per lunghi anni cercheremo di risolvere questo problema e non ci riusciremo perché non si vede una soluzione. Questi problemi nel mondo non si risolvono, purtroppo.<ref>Da ''Ancora la Crimea'', intervento su Radio Echo Moskvy, 14 gennaio 2015; citato in Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.</ref>
*[...] visto il modo in cui [[WikiLeaks]] sembra essere sincronizzata con la propaganda falsa dei media russi come ''[[RT (rete televisiva)|Russia Today]]'' e ''Sputnik'', ci sono ragioni per pensare che questa cooperazione sia in effetti probabile.<ref>Citato in ''[https://www.ilpost.it/2016/10/29/alexei-navalny-russia/ Anche la Russia ha il suo Julian Assange]'', ''Ilpost.it'', 29 ottobre 2016.</ref>
*Dirò in breve la mia posizione. Primo: l'occupazione della Crimea è stata chiaramente illegale. Secondo: non esiste una soluzione semplice di questo problema, né in Russia, né in Ucraina, né da nessuna parte. Terzo: qualsiasi programma a tappe per normalizzare la situazione in Crimea deve cominciare da un vero referendum, onesto e trasparente, perché quello che c'è stato non era un referendum. Quarto, che si collega al secondo punto: ritengo che questa situazione durerà decenni. È un problema simile a quello esistente a Cipro del Nord, nei Territori palestinesi eccetera. Ce ne sono molti sulla carta del mondo, ma in un prossimo futuro non saranno risolti. Così sarà per la Crimea. Purtroppo, è un "regalo" (tra virgolette) che Putin lascerà alla Russia, all'Ucraina e ai crimeani tutti. In tempi brevi non si potrà risolvere.<ref>Da ''La Crimea è un "regalo" di Putin'', intervento durante una conferenza di Solidarnost, 13 febbraio 2017; citato in Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.</ref>
{{Int|Da ''Yale''|28 aprile 2010; Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.|h=4}}
*Voglio allargare seriamente lo strumentario del nostro lavoro, e imparare/capire come usare contro i Capaci Manager tutte le leggi estere sulla corruzione, la legislazione antiriciclaggio di USA ed UE, i regolamenti di Borsa eccetera. Noi dobbiamo essere capaci di fregarli per bene là dove non sono protetti dagli avidi truffatori della Procura Generale e dei tribunali russi.
*Non c'è bisogno di dimostrare, alle riunioni, che il [[Wi-Fi]] non è un'invenzione diabolica della CIA per informazioni top secret sulla diminuzione dei capi di bestiame.
*[...] l'Oscar non l'ho ancora ricevuto, ma di ringraziamenti ne ho molti da fare.
{{Int|Da ''Sono un tipico credente post-sovietico''|Intervista di Boris Akunin, 4 gennaio 2012; Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.|h=4}}
*La fonte del potere nello Stato nazionale è la nazione, i cittadini e non le élite che invitano a conquistare la metà del mondo e a imporre il dominio globale, ma sotto sotto derubano la popolazione che marcia verso l'oceano Indiano. Lo Stato è indispensabile per garantire una vita confortevole e dignitosa ai cittadini, per difenderne gli interessi individuali e collettivi. Lo Stato nazionale va nella direzione di uno sviluppo europeo per la Russia, la nostra piccola casa europea confortevole e al tempo stesso forte e sicura.
*Va bene che le persone siano religiose, così come va bene che alcune persone prendano in giro la religione. Le battute sulla religiosità nei ''Simpson'' o in ''South Park'' vanno benissimo e non mi offendono minimamente.
*La posizione della [[Chiesa ortodossa russa|Chiesa ortodossa]] è che ogni potere viene da Dio, perciò qualsiasi potere va sostenuto. Bisogna prenderla con filosofia.
*Giorni fa ho letto un curioso articolo su «Vedomosti», che descriveva i casi dei dittatori che hanno lasciato il potere in modo pacifico. Curiosamente, quasi ovunque il principale mediatore tra il dittatore e gli oppositori è stata la Chiesa. È possibile che questo avvenga ora nel nostro Paese? Non credo. Ma mi piacerebbe molto che la Chiesa ortodossa russa avesse una posizione tale che tutte le parti in conflitto cercassero e accettassero la sua mediazione.
{{Int|Da ''«L'aula del tribunale è la mia tribuna». Ultima parola al primo processo «Kirovles»''|5 luglio 2013; Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.|h=4}}
*Noi tutti (me compreso) sappiamo benissimo che lo scopo principale di questo processo è come quello delle serie televisive, fare in modo che nei telegiornali dei canali federali qualcuno possa citare il mio nome come quello della persona che ha rubato il legname nella Regione di Kirov, il delinquente. Come se questo potesse cancellare con un colpo di spugna tutto quello che ho scritto sui delinquenti veri, quelli che rubano miliardi a noi tutti e che hanno preso il potere nel nostro Paese.
*Comunico che io e i miei colleghi faremo di tutto per distruggere il sistema feudale che stanno costruendo in Russia. Distruggere un sistema di potere nel quale l'83% delle risorse nazionali appartiene allo 0,5% della popolazione.
*[...] dopo 15 anni che è arrivata una valanga di soldi grazie al gas e al petrolio, agli abitanti non è rimasto nulla. [...] Un solo ed unico prodotto oggi è più disponibile rispetto al periodo sovietico, la vodka. A parità di potere d'acquisto, solo la vodka costa di meno. Questo vuol dire che a noi, cittadini di questo Paese, sono garantiti solo il degrado e l'alcolismo.
*Se qualcuno ritiene che io, avendo sentito ventilare una condanna a sei anni, scapperò all'estero o mi nasconderò, si sbaglia di grosso, non scapperò da me stesso. Non ho altra via d'uscita e non voglio fare altro che questo, aiutare gli abitanti del mio Paese, lavorare per i miei concittadini.
*[...] non può continuare all'infinito che un Paese di 140 milioni di abitanti, immenso, il più grande del mondo, uno dei più ricchi al mondo, sia sottomesso a una banda di mostri che in realtà non sono nessuno, neanche negli oligarchi, perché quelli si sono fatti i capitali con il cervello e l'astuzia. Sono semplicemente i bassi ranghi del partito, che poi sono diventati democratici e oggi fanno i patrioti, e hanno ramazzato tutto quanto. Questo equivoco verrà superato col nostro lavoro.
{{Int|Da ''[http://www.lastampa.it/2013/08/27/esteri/russia-navalny-lancia-la-sfida-a-putin-se-eletto-porter-il-gay-pride-a-mosca-EHIQ4TG9Y6GEnogWJwRFfJ/pagina.html Russia, nuova sfida di Navalny a Putin "Se eletto porterò il gay pride a Mosca"]''|Intervista di Claudio Altarocca, ''Lastampa.it'', 27 agosto 2013.|h=4}}
[[File:Навальный 7.jpg|thumb|Naval'nyj durante la campagna da sindaco, agosto 2013]]
*La mia posizione è basata esclusivamente sulla legge e la [[Costituzione della Federazione Russa|Costituzione]], dove è scritto che le manifestazioni pacifiche non possono essere vietate. [...] Non intendo dire no ai [[gay pride]], alle "marce russe" {{NDR|le marce degli ultranazionalisti}} o qualsiasi altro evento pubblico. Chiunque voglia uscire e marciare senza violare l'ordine pubblico, potrà farlo quanto gli pare. È la mia posizione più importante.
*Il Cremlino semplicemente governa con la sociologia: hanno individuato tramite qualche inchiesta un gruppo, che a loro parere suscita reazioni negative nel popolo: gli [[omosessualità|omosessuali]]. E di continuo tirano fuori qualche storia, perché i gay disturbano la loro agenda politica.
*Sarò un ottimo sindaco. Se vinco, il sistema [[Vladimir Putin|Putin]] chiaramente non potrà esistere. Voglio cambiare il Paese.
*Per me {{NDR|[[Vladimir Putin]]}} è la persona che ha fondato nel mio Paese un sistema corrotto che ne impedisce lo sviluppo e che voglio distruggere.
{{Int|Da ''Buona Pasqua!''|20 aprile 2014; Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.|h=4}}
*Contro che cosa si era battuto il Signore? Contro la menzogna, l'ipocrisia, la schiavitù, l'usurpazione del potere da parte di delinquenti e ladri. Contro tutto quello che maggiormente ci disgusta, che ha disgustato molti prima di noi e disgusterà molti dopo di noi.
*Non aveva chi potesse sostenerlo, cose come i nostri meeting erano proibite, gli OMON lo tormentavano con le lance, i mass media erano sotto il controllo dei farisei, al potere c'erano dei furfanti con proprietà immobiliari all'estero. E dei dodici che componevano il comitato centrale del suo partito, uno era un provocatore, un traditore che si era venduto per soldi e si era messo al servizio della Sezione «E» del tempo.
*I malvagi distrussero tutto quello che era stato fatto. I discepoli furono costretti a rinnegarlo. Lui stesso fu torturato e ucciso. E tutto crollò e calarono le tenebre.<br>Cosa sono tutte le nostre "difficoltà" e i nostri "problemi" in confronto a ciò che ha dovuto provare lui?<br>Ma il Bene, la Giustizia, la Fede, la Speranza e la Carità ebbero comunque la meglio.
{{Int|Da ''Come nasce un caso politico. Il processo «Yves Rocher»''|22 aprile 2014; Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.|h=4}}
*Il caso Yves Rocher è stato proficuamente usato dalla tivù in modo che per due anni di fila al nome Naval'nyj venisse associato «che con suo fratello ha rubato 50 milioni di rubli alla compagnia francese Yves Rocher». Poi un po' per volta la cifra sottratta è scesa a 27 milioni, ma la sostanza non cambiava.
*Noi siamo centinaia di migliaia. Basta cliccare tre volte e parlare con tre persone che subito qualche milione sarà informato.
*Ho detto centinaia di volte che noi siamo di più, e la nostra forza è tale da far fuori in un attimo qualsiasi propaganda. Bisogna semplicemente lavorare, e non credere che qualcuno lo farà al posto nostro. Qualcuno che ha più tempo o gli amici di Facebook. Nessuno farà niente, semplicemente il vostro posto sul fronte resterà sguarnito. E in quello spazio si insinueranno il brutto muso di [[Dmitrij Kiselëv (regista)|Dmitrij Kiselëv]], le varie [[Margarita Simon'jan|Margarita Simonian]] con gli pseudopodi tremanti. E nessuno ne avrà colpa se non voi.
{{Int|Da ''Non bisogna fissare il tavolo. Ultima parola al processo «Yves Rocher»''|19 dicembre 2014; Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.|h=4}}
*Gli esseri umani sono fatti in maniera diversa. La coscienza umana compensa il senso di colpa, altrimenti le persone si spiaggerebbero come le balene. Non si può tornare a casa e dire ai propri figli e al marito: «Sai, oggi ho fatto condannare una persona chiaramente innocente. Sto male e starò male per sempre». No, noi non facciamo così, siamo fatti in un altro modo. Loro diranno invece: «Aleksej Anatol'evič, lei capisce», oppure: «Non c'è funo senza arrosto». O anche: «Non c'era bisogno di pestare i calli a Putin», come ha detto di recente un rappresentante del Comitato Investigativo. Se non avesse attirato l'attenzione su di sé, se non avesse agitato le braccia e non avesse ''ostacolato il passaggio dei cittadini'', probabilmente tutto sarebbe andato bene.
*Ci sono moltissime persone che sono costrette a commettere certe bassezze oppure (ancora più spesso) le fanno senza che nessuno le costringa o neanche glielo chieda. Fissano semplicemente il tavolo, cercano di ignorare tutto ciò che accade attorno a loro. E la nostra battaglia per le persone come voi, che guardano il tavolo, è proprio quella di spiegarvi ancora una volta che non dovete farlo, ma dovete ammettere davanti a voi stessi che purtroppo, nel nostro bel Paese, tutto il potere e tutto ciò che accade si basa su menzogne senza fine.
*Mi raccontano che non occorre difendere gli interessi dei russi in Turkmenistan, ma che per gli interessi dei russi in Ucraina dobbiamo fare la guerra. Mi dicono che nessuno offende i russi in Cecenia. Mi dicono che non ci sono ruberie in Gazprom. Io porto documenti concreti che dimostrano che questi funzionari hanno proprietà e società non registrate, e loro mi rispondono: «Non è vero niente». Dico: «siamo pronti a venire alle urne e a sconfiggervi in queste elezioni: abbiamo registrato un partito, facciamo un sacco di cose» e loro rispondono: «Sciocchezze: vinceremo noi le elezioni, voi non particeperete, non perché non ve lo permettiamo, ma perché non avete compilato correttamente i documenti».
*Gli unici momenti della nostra vita che hanno un senso sono quelli in cui facciamo qualcosa di giusto. Quando non guardiamo il tavolo ma alziamo lo sguardo e ci guardiamo negli occhi. Tutto il resto non ha senso.
*Non sarò mai d'accordo con il sistema che è stato costruito nel Paese, perché questo sistema mira a derubare tutti i presenti. Abbiamo fatto in modo da avere una ''junta'' al potere. Ci sono 20 persone che sono diventate miliardarie, che hanno preso il controllo di tutto, dagli appalti pubblici alla vendita del petrolio. C'è un migliaio di persone che attinge alla mangiatoia di questa ''junta''. In realtà non sono più di mille: deputati, delinquenti. C'è una piccola percentuale a cui non piace. E ci sono milioni di persone che fissano il tavolo. Non smetterò di lottare contro questa banda, né di scuotere e agitare in ogni modo quelli che fissano il tavolo. Voi compresi. Non la smetterò mai.
*È una situazione paradossale, quando una dozzina di delinquenti ci deruba tutti, noi e voi, ci deruba ogni giorno e noi lo tolleriamo. Io non intendo tollerarlo.
{{Int|Da ''[http://www.repubblica.it/esteri/2015/03/03/news/nemtsov_funerali_senza_rappresentanti_dello_stato_e_non_c_la_fidanzata_che_torna_in_ucraina-108620530/ Nemtsov, in migliaia per la camera ardente. Navalnyj: "Ucciso per ordine di Putin"]''|''Repubblica.it'', 3 marzo 2015.|h=4}}
*Ritengo che [[Boris Nemcov|Nemtsov]] sia stato ucciso dai servizi segreti o da un'organizzazione pro-governativa su ordine delle autorità politiche del Paese (incluso [[Vladimir Putin|Putin]]). Queste organizzazioni si creano direttamente nelle riunioni del Cremlino e non come reazione a una richiesta non bene articolata.
*[...] a chi conveniva {{NDR|l'omicidio di Boris Nemcov,}} al Papa?
*Boris era uno dei politici più scomodi per il Cremlino, uno dei pochi che condannava la corruzione di [[Vladimir Putin|Putin]] e del suo circolo ristretto.
===2020 – 2021===
*{{NDR|L'avvelenamento con il [[novičok]]}} è difficile da descrivere perché non c'è nulla con cui lo posso paragonare. I composti organofosforici attaccano il sistema nervoso come un attacco DDoS attacca il computer: si crea un sovraccarico che ti spezza. Non riesci più a concentrarti. Sento che qualcosa non va. Sono coperto di sudore gelido. [...] Non capisco cosa mi sta succedendo. [...] La consapevolezza principale è che non ho dolore, ma so con sicurezza che sto morendo. Morendo in questo preciso momento, anche se non mi fa male niente. [...] Sono trascorsi forse 30 minuti dal momento in cui ho sentito che qualcosa non andava al momento in cui ho perso conoscenza.<ref>Da ''Sapevo che stavo morendo. Dall'intervista a «Der Spiegel»'', 23 settembre 2020; citato in Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.</ref>
*Sono sdraiato. Sono già uscito dal coma, ma non riconosco nessuno, non capisco cosa sta succedendo. Non parlo e non so cosa significhi parlare. E tutto il mio tempo lo passo ad aspettare che arrivi Lei. Non è chiaro chi sia Lei. Non so che aspetto abbia. Anche se con uno sguardo sfuocato riesco a vedere qualcosa, non riesco a fissare l'immagine. Ma Lei è diversa, per me questo è chiaro, quindi sto sempre lì ad aspettarla. Lei entra e diventa il centro della stanza. Mi aggiusta il cuscino molto bene. Non ha un tono pacato e comprensivo. Parla allegramente e ride. Mi racconta delle cose. Quando Lei è nei paraggi le stupide allucinazioni se ne vanno. Con Lei sto molto bene. Poi Lei se ne va, io divento triste e ricomincio ad aspettarla. Non ho dubbi che ci sia una spiegazione scientifica per questo.<ref>Da ''Amore e coma'', dicembre 2020; citato in Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.</ref>
*Sono sopravvissuto. E adesso Putin, che aveva dato l'ordine di uccidermi, strilla per il suo bunker e ordina di fare qualsiasi cosa perché io non torni. E i suoi servi agiscono come al solito, fabbricano nuove cause penali contro di me.<ref>Da ''Ho deciso di tornare'', 13 gennaio 2021; Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.</ref>
*{{NDR|Messaggio a [[Julija Naval'naja|Julija]] per San Valentino}} Ti amo.<br>E tutte le battute in aula le dico perché tu, seduta in prima fila, ti metta a ridere.<ref>Da ''San Valentino'', 14 febbraio 2021; Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.</ref>
*Non lasciatevi ingannare dall'illusione della forza e della strafottezza. Ma che forza è se ha bisogno di avvelenare di nascosto le persone e di rinchiuderle illegalmente? Dove sarebbe il sostengo popolare se riescono a vincere le elezioni solo eliminando i candidati indipendenti, e se la paura delle proteste li obbliga a chiudere le stazioni del metro?<ref>Da ''Rimanete liberi'', 4 febbraio 2021; Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.</ref>
*[...] secondo quello che dicono i giudici, io avrei sottratto tutte le donazioni che avete fatto all'FBK. Il capo d'accusa è riportato su tre foglietti senza la benché minima prova. C'è scritto soltato: «ha rubato». Nient'altro. Che bisogno c'è di fornire prove, avete visto il suo nome? Contro uno così si può muovere qualsiasi accusa.<br>Poi sono stato accusato in base all'esoticissimo articolo 239, «Creazione di un'organizzazione non commerciale che viola i diritti della persona e dei cittadini». I giudici mi hanno accusato di «indurre i cittadini a rifiutarsi di compiere i loro doveri civici». Anche questa ordinanza sta tutta su tre pagine, e tra le prove c'è il fatto che ho reso pubblico il film ''Un palazzo per Putin'' senza essere autorizzato a farlo. Ahahah!<ref name="piureati">Da ''Sempre più reati'', 25 maggio 2021; Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.</ref>
*La mia potente organizzazione criminale si sta espandendo. E ogni giorno che passa io commetto sempre più crimini. Sempre più giudici istruttori si occupano del mio caso, piuttosto che di bagatelle come omicidi, furti con scasso o rapimenti. Ci abbiamo pensato bene, e questo rientra nelle competenze della Direzione delle Istruttorie e delle sue «indagini su casi particolarmente importanti».<ref name="piureati"/>
*Combattere la corruzione e consegnare i delinquenti a un tribunale imparziale è l'elemento chiave del mio programma. Ma quando li incontro, soprattutto quelli per i quali il primo pensiero che mi viene è: «Ti strozzo, pezzo di merda», cerco di scacciare quel primo pensiero; e, come secondo pensiero, cerco invece con tutte le mie forze di capire ognuno di loro, di perdonarlo e persino (non ditemi che sono un degenerato) di volergli un po' bene. Non è facile, ma cerco di sforzarmi il più possibile.<ref>Da ''Bilancio di un anno'', 4 giugno 2021; Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.</ref>
*Quando la corruzione è il fondamento del potere statale, chi la combatte è un estremista.<ref name="estremisti">Da ''Siamo degli estremisti'', 9 giugno 2021; Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.</ref>
*Dobbiamo organizzarci. Cambiare. Evolvere. Adattarci. Ma non rinunceremo ai nostri obiettivi e alle nostre idee. Questo è il nostro Paese, non ne abbiamo altri.<ref name="estremisti"/>
*{{NDR|Su Vladimir Putin}} Se non ha appena mentito a qualcuno entra subito in una terribile e dolorosa crisi di astinenza; e allora se la cava così: «Il reddito della popolazione russa è in crescita; in Russia non ci saranno vaccinazioni obbligatorie; Naval'nyj è andato all'estero di sua spontanea volontà; la FBK ha insegnato a fare le molotov». A questo punto riprende a respirare, il dolore si attenua e può finalmente abbracciare teneramente Rotenberg, Timčenko, Roldugin (o chiunque si trovi a passare di lì) e sussurrare affettuosamente nelle loro orecchie: «Oggi non l'abbiamo ancora fatto... non va bene... dai, facciamo in fretta... freghiamoci un altro miliardo dal bilancio...».<ref>Da ''Maestri della menzogna'', 17 giugno 2021; Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.</ref>
*{{NDR|Messaggio di buon compleanno a [[Julija Naval'naja|Julija]]}} Ormai odio i vetri.<br>Perché negli ultimi sei mesi ho potuto vederti solo attraverso i vetri. In tribunale, attraverso un vetro. Nella sala visite, attraverso un vetro. Se poi capita che ti intraveda in televisione, è di nuovo attraverso un vetro. Naturalmente, durante i nostri appuntamenti, facciamo il gesto che tutti conoscete grazie al cinema (e voglia il cielo che voi possiate conoscerlo solo grazie al cinema), quando ognuno di noi preme il palmo della mano su un lato del vetro e pronuncia parole tenere nella cornetta del telefono. Certo, è carino, ma resta il fatto che si sta toccando solo un vetro.<ref>Da ''Buon compleanno senza vetri di mezzo'', 24 luglio 2021; Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.</ref>
*Statemi a sentire: anche per andare a mangiare devo marciare in fila per due, ed è un'eternità ormai che non uso internet. Ma non mi passa neanche lontanamente per la testa che non posso cambiare niente. E non sto qui a rimpiangere di aver perso la possibilità di rivolgermi a milioni di persone attraverso il mio canale YouTube, di fare trasmissioni in diretta, ecc.<ref>Da ''Provate il voto intelligente'', 15 settembre 2021; Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.</ref>
*Una cosa è quando le aziende monopolistiche del Web sono gestite da simpatici nerd amanti della libertà e guidati da solidi principi etici. Una cosa completamente diversa è quando sono gestite da persone vigliacche e al tempo stesso avide.<ref name="bigtech">Da ''La viltà di Big Tech'', 23 settembre 2021; Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.</ref>
*Una delle sfide di questa nuova era sta nel fatto che i falsi profeti si presentano a noi non più camuffati da pecore, ma con felpe col cappuccio e jeans elasticizzati. Davanti a schermi giganti, ci dicono: «Make the world a better place», mentre in realtà sono loro stessi bugiardi e ipocriti.<ref name="bigtech"/>
{{Int|Da ''[https://www.project-syndicate.org/onpoint/novichok-attack-putins-fingerprints-by-alexei-navalny-and-tikhon-dzyadko-2020-10/italian L'Arcipelago Novichok]''|Intervista di Tikhon Dzyadko, ''Project-syndicate.org'', 16 ottobre 2020.|h=4}}
*Gli assassini e coloro che hanno dato loro l’ordine devono essere perseguiti penalmente. Ma ciò che è veramente necessario è cacciare dall’Europa tutti gli oligarchi: gli Usmanov, gli Abramovich, gli Shuvalov, i Peskov e tutti questi propagandisti che si arricchiscono e inviano denaro in Europa mentre i russi sono tenuti in povertà e degrado. Queste sono le persone che devono essere combattute.
*Non so quali misure prenderanno i paesi europei in risposta al mio avvelenamento, ma vorrei che si concentrassero sulla punizione non solo dei lacchè che eseguono gli ordini, ma anche dei criminali di alto profilo che nascondono i loro soldi rubati a Berlino, Londra e Parigi.
*La Russia ha i miei vestiti, che dovrebbero essere esaminati. La Russia ha il mio sangue, che dovrebbe essere testato. L’ospedale di Omsk è dove si trovano le mie cartelle cliniche e tutto il necessario per un’indagine adeguata. Ma, per qualche motivo, non ne vediamo traccia. Invece, assistiamo a una sorta di schermaglia tra Russia e Germania.
*Supponevo che almeno avrebbero finto di svolgere un’indagine. Ma, finora, non c’è nemmeno un’indagine fittizia. Questa, per me, è un’ulteriore conferma del fatto che sia stato il presidente russo Vladimir Putin ad emettere l’ordine. Altrimenti avremmo visto qualcosa di simile alle investigazioni sull’omicidio di Boris Nemtsov.
*[...] questo non è stato un incidente “canaglia”. Non c’è un generale pazzo che abbia ordinato a un gruppo di misteriosi assassini di eliminare qualcuno. Era il progetto personale di Putin ed è fallito. Adesso sta cercando di proteggersi, anche con questa bugia completamente mostruosa. L’uomo è stato sorpreso con una pistola fumante puntata alla mia nuca e, dopo essere scomparso, dice: “Non è colpa mia. È stato un tentativo di suicidio”.
*Fissare la morte in faccia è un’esperienza gratificante. Ovviamente ho forti sentimenti per le persone che mi hanno fatto questo. Ma non mi sorprendo a pensare che mi piacerebbe strangolarli con le mie stesse mani. Desidero ardentemente giustizia per me e per tutti quelli che mi circondano, ma questo perché è impossibile considerare un paese normale se un simile sfacciato tentativo di omicidio non viene nemmeno indagato.
*Prima avevamo capito di avere a che fare con mascalzoni ossessionati dal potere e dal denaro e che apparentemente non si fermeranno davanti a nulla. Ma adesso siamo consapevoli più che mai che la “cassetta degli attrezzi” include assassini politici e intimidazioni attraverso metodi straordinariamente pericolosi. Le armi chimiche sono armi chimiche, dopotutto. L’unica domanda che rimane è fino a che punto siano disposti ad applicare tali metodi.
*Non voglio impegnarmi in attività da emigrato. Le mie attuali priorità sono il recupero, la riabilitazione e il ritorno in Russia.
*Cerco di comportarmi nel modo più ragionevole e responsabile possibile, ma mi rendo conto che è semplicemente impossibile competere con l’intera macchina statale. Il mio atteggiamento è probabilmente diventato più fatalista di prima. Faccio solo quello che penso sia la cosa giusta da fare.
{{Int|Da ''[https://www.linkiesta.it/2021/02/navalny-putin-discorso-arresto/ L'avvelenatore di mutande]''|Discorso in tribunale, 2 febbraio 2021; riportato in ''Linkiesta.it'', 5 febbraio 2021.|h=4}}
*[...] il punto di questo processo è mettermi dentro per un caso su cui sono già stato scagionato. Un caso che, è già stato riconosciuto, era una montatura.
*Sono stato condannato nel 2014 con un periodo di libertà vigilata di tre anni e mezzo. Adesso è il 2021 e sono ancora perseguito per questo [...]. Perché proprio per questo caso? [...] Il motivo per cui è accaduto tutto questo sono l'odio e la paura di un solo uomo – uno che si nasconde in un bunker [...]. Io l'ho offeso mortalmente sopravvivendo a un attentato alla mia vita ordinato da lui [...]. L'ho offeso mortalmente sopravvivendo, grazie a persone buone, grazie ai piloti e ai medici. E a quel punto gli ho provocato un'offesa ancora più grave: non mi sono andato a nascondere, non ho cominciato a vivere sotto protezione in un bunker – più piccolo – che mi potessi permettere.
*Ho preso parte alle indagini sul mio stesso avvelenamento e abbiamo dimostrato, con tanto di prove, che è stato Putin, impiegando i Servizi di sicurezza federali russi, a mettere in piedi questo tentativo [...]. E questo sta facendo impazzire quel ladruncolo chiuso nel suo bunker: il fatto che tutto questo sia venuto alla luce.
*{{NDR|Su [[Vladimir Putin]]}} Non ha mai partecipato a un dibattito, non ha mai fatto una campagna elettorale. L'omicidio è il solo modo che conosce per combattere [...]. Resterà nella storia soltanto come un avvelenatore. E tutti ricorderemo [[Alessandro II di Russia|Alessandro il Liberatore]] e [[Jaroslav I di Kiev|Jaroslav il Saggio]]. Bene, adesso avremo Vladimir l'Avvelenatore di mutande. È così che rimarrà alla storia [...].
*Io sono qui in piedi, controllato dalla polizia, e lì fuori c'è la Guardia nazionale, mentre mezza Mosca è transennata. Tutto questo perché quell'ometto nel bunker sta uscendo di testa. Sta uscendo di testa perché abbiamo dimostrato e provato che non è tutto preso da questioni geopolitiche. Al contrario, è tutto preso in incontri in cui decide il modo in cui rubare le mutande agli oppositori e di spalmarle con qualche arma chimica.
*Abbiamo 20 milioni di persone che vivono sotto la linea della povertà. Decine di milioni che vivono senza la minima prospettiva per il futuro [...]. A Mosca la vita è sopportabile, ma basta spostarsi di 100 chilometri in qualsiasi direzione e tutto è in uno stato disastroso.
*Spero molto che le persone non vedano questo processo come la prova che devono avere paura. Tutto ciò – la Guardia nazionale, la gabbia – non è una dimostrazione di forza. È uno spettacolo di debolezza: nient'altro che debolezza.
*L'unica cosa che in Russia continua a crescere è il numero dei miliardari. Tutto il resto è in declino.
*La mia vita non vale più di due centesimi, ma ciò nonostante, anche da dove mi trovo ora, vi dico che combatterò contro di voi. E chiedo a tutti di non avere paura di voi e di fare tutto ciò che possono perché la legge prevalga su questi pagliacci in toga e uniforme [...].
*Ci sono molte cose buone in Russia, adesso. Quella migliore di tutte è costituita dalle persone che non hanno paura. Persone che non abbassano gli occhi, che non girano lo sguardo, che non consegneranno mai il nostro Paese a una manica di agenti corrotti che lo vogliono svendere in cambio di palazzi, vigne e piscine.
{{Int|Da ''La Russia sarà felice. Ultima parola al processo dell'appello per il caso Yves Rocher''|20 febbraio 2021; Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.|h=4}}
[[File:Alexey Navalny 20 Feb 2021 by Evgeny Feldman.jpg|thumb|Naval'nyj in tribunale, 20 febbraio 2021]]
*Se qualcuno volesse pubblicare tutte le mie ultime parole, credo che verrebbe fuori un grosso volume.
*Il fatto è che sono un uomo di fede, il che mi sottopone a continue prese in giro alla FBK, dove la maggior parte della gente è atea, io stesso una volta ero ateo militante. Ma ora sono un uomo di fede e questo mi aiuta moltissimo nella mia attività, perché fa diventare tutto molto più semplice. Ho meno esitazioni, meno dilemmi nella vita, perché esiste un libro in cui è scritto più o meno a chiare lettere cosa bisogna fare in ogni situazione. Certo, non è sempre facile seguire questo libro, ma in generale io ci provo. Ed è per questo che, come ho detto, per me è probabilmente più facile che per molti altri fare politica.
*È improbabile, credo, che la gente scelga di studiare legge e diventi procuratore per fabbricare casi penali e falsificare firme per conto di qualcuno. [...] Non c'è mai stato uno che sin dalle elementari abbia detto con gli occhi lucidi: Da grande andro all'FSB, e mi manderanno a lavare le mutando di un oppositore, dopo che qualcuno ci avrà spalmato il veleno. Non c'è gente così. Nessuno vuole fare cose del genere. Tutti vogliono essere persone normali e rispettabili, catturare terroristi, banditi, spie, combattere contro queste cose. Insomma, non bisogna aver paura delle persone che cercano la verità, e anzi bisogna sostenerle in qualche modo, direttamente, indirettamente. O magari non sostenerle, ma almeno non contribuire alla menzogna, non rendere peggiore il mondo intorno a noi. Chiaro, comporta un certo rischio ma, in primo luogo, è un rischio piccolo e, in secondo luogo, come ha detto un altro importante filosofo del nostro tempo, [[Rick Sanchez]]: «La vita è un rischio. E se non corri rischi sei solo un insulso agglomerato di molecole assemblate in modo casuale, che galleggia nell'universo».
*Se leggete la [[letteratura russa]], la grande letteratura russa, rimarrete allibiti: mio Dio, solo descrizioni di miseria e sofferenza. Siamo un Paese molto infelice. Siamo come in un circolo di miseria e non riusciamo a uscirne. Ma naturalmente vorremmo farlo. Ed è per questo che propongo di cambiare lo slogan: non solo la Russia deve essere libera, ma deve essere felice. La Russia sarà felice.
{{Int|Da ''Chi umilia i veterani. Ultima parola al processo per calunnia''|20 febbraio 2021; Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.|h=4}}
*Quando lei, Vostro Onore, ha detto: «Non osi. I veterani sono la cosa che ci sta più a cuore. Tutto in Russia è per i veterani»,... ho tirato fuori di nuovo il mio foglietto, dove avevo ricopiato un certificato della Previdenza sociale in cui si elencano tutti i sussidi ricevuti dal suddetto veterano Artemenko.<br>Da lì si vede che negli ultimi quattro anni ha ricevuto sette sussidi alimentari (l'ultimo dei quali il 6 luglio) sotto forma di un pacco e sette buoni pasto. Se il mio calcolo è giusto, e lo è, il valore totale dei buoni è di 10 mila rubli. Questa è la grande cura dei veterani, capite, voi mascalzoni e ipocriti! In questo si esprime il trattamento reale dei veterani. Degli anziani, di tutti, nel nostro Paese.
*La cosa più disgustosa, vile e ignobile di questo regime è che esiste per rapinare le persone più sfortunate, come veterani e pensionati. Sono a loro che succhiano i soldi. Da dove credete che venga il denaro per i palazzi e gli scopini da bagno che costano 50 mila rubli cadauno? I soldi devono ben venire da qualche parte: li rubano al nostro veterano. Ora non lo curano, ora non gli fanno gli esami di controllo, ora gli negano la sedia a rotelle, ora non gli danno le medicine, e tutto per potersi costruire un palazzo, per comprare un appartamento alle suocere di Putin, per assicurare a Medvedev i suoi quattro palazzi.
*Rispetto ai Paesi che hanno perso la guerra, Italia, Giappone, Germania, la Russia paga molto meno le pensioni ai suoi soldati che pure sono usciti vincitori. E voi non volete aumentarle! Io ho scritto un progetto di legge per aumentare le pensioni ai soldati... ma niente! Altrimenti non gli bastano i soldi per il palazzo. [...] E voi alzate il grugno e dite: «Ehi, non permetteremo che vengano offesi i veterani!». E se qualcuno dice: «Magari basta rubare?», voi alzate ancora il vostro muso e dite: «Ehi? Non permetteremo revisionismo storici sull'esito della Seconda Guerra Mondiale!».
*Ma cosa c'entrate voi, il vostro Putin e la vostra «Russia Unita» con quella guerra? [...] Voi la usate perché è molto imbarazzante parlare di qualsiasi problema corrente. Se no qualcuno farà domande su corruzione, povertà, disuguaglianza, sfascio della sanità, e voi non avete niente da dire.
{{Int|Da ''Il re è nudo. Ultima parola al processo d'appello per calunnia''|29 aprile 2021; Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.|h=4}}
*Voglio dire, cara Corte, che il vostro re è nudo e ormai non è solo un ragazzino a gridarlo, lo vedono tutti. Vent'anni di governo assolutamente incompetente ha portato a questo bel risultato: la corona che gli scivola giù sulle orecchie; un sacco di bugie alla televisione; immense ricchezze personali.
*Siamo nel XXI secolo, in un Paese ricco di gas e petrolio, che aspira ad essere leader mondiale. Il vostro re nudo e ladro vuole continuare a governare sino alla fine, a lui non gliene frega niente del Paese, ci si è attaccato e vuole tenere il potere all'infinito.
*Siccome tutti lo capiscono e sempre più gente vede che il re è nudo, il re nudo deve riconoscere che non ci può fare nulla. Nulla per far stare meglio il Paese. E allora cerca freneticamente dei pezzi di sacralità e se ne appropria per i suoi scopi personali. Così avviene da molti anni con la vittoria nella Grande guerra patriottica. Cerca di farne cosa sua, dichiara che lui ha vinto la guerra, e fa commercio della vittoria a destra e a manca. Questo processo viene proprio di qui: il vostro re nudo ha rubato la bandiera della vittoria e cerca di farsene un perizoma.
*[...] il vostro regime è un regime di occupanti e traditori, infatti considero voi tutti dei traditori poiché, al seguito del vostro re nudo, realizzate il piano che trovate scritto nei manuali di storia: che la Russia sarà occupata, i russi trasformati in schiavi, spogliati di ogni avere, dell'istruzione, della sanità, di qualsiasi prospettiva. Siete stati voi a realizzare questo piano. Ogni anno 200 mila persona se ne vanno all'estero. La popolazione diminuisce di milioni, la gente non vede nessuna prospettiva.
*Molte volte i regimi d'occupazione con la loro amministrazione hanno cercato di prendere la Russia. Il vostro regime ha avuto un certo successo, giacché siete riusciti a rapinare il nostro popolo per 20 anni, a togliergli il futuro e portar fuori le sue ricchezze. Ma presto o tardi questo finirà.
{{Int|Da ''Intervista al'' «New York Times»|25 agosto 2021; Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.|h=4}}
*Quelli che hanno la disgrazia di sentirsi dire che finiranno a Pokrov, arrivano qui depressi e spaventati. Questa zona è specializzata nella violenza psicologica. [...] Non ti picchiano, al contrario, provocandoti di continuo spingono te a picchiare qualcun altro, a colpirlo, a minacciarlo. E allora sei fritto, ci sono videocamere dappertutto, e l'amministrazione aprirà con soddisfazione un nuovo fascicolo contro di te con l'accusa di aggressione, aggiungendo qualche anno alla tua condanna. La cosa principale da imparare qui è non cedere alle provocazioni.
*Non dimentichiamo che abbiamo chiaramente a che fare con una persona, Putin, che ha perso la testa. Un bugiardo patologico, megalomane e con delirio di persecuzione. Ventidue anni al potere ridurrebbero così chiunque, e noi stiamo assistendo alla classica situazione dello zar mezzo matto.
*Come sappiamo, i killer dell'FSB hanno cominciato a seguirmi nei miei viaggi per il Paese letteralmente il giorno dopo che ho reso pubblica la mia decisione di correre per la presidenza. È stata una mossa intelligente? Ordinare ai tuoi servizi di sicurezza di uccidere il tuo oppositore con un'arma chimica? Un'idea tutt'altro che geniale. Ma Putin lo ha fatto perché è ossessionato dalle sue paure e idee fisse.
*Putin non è eterno, fisicamente o politicamente. La cosa importante è che il regime di Putin è un incidente storico, non una fatalità. È stato la scelta della famiglia El'cin e della sua corruzione. Presto o tardi questo errore verrà corretto e la Russia procederà su una via di sviluppo democratico europeo. Semplicemente perché è questo che la gente vuole.
*Continuo a credere che la [[Corruzione in Russia|corruzione]] sia il problema principale della Russia, che corrode il Paese, toglie il futuro alla gente e ostacola qualsiasi riforma. Ed è il fondamento del governo attuale.
*Il mio Paese potrebbe diventare già oggi uno Stato ricco e di successo, che segue uno sviluppo di tipo europeo. Noi siamo particolari, come ogni nazione, ma siamo Europa. Siamo Occidente. La nostra struttura politica fondamentale dovrebbe essere la democrazia parlamentare; nella nuova Russia le elezioni oneste, i tribunali indipendenti e la piena libertà di stampa dovrebbero essere sacri. L'obiettivo principale del nuovo governo dovrebbe essere aumentare i redditi dei cittadini. I russi sono troppo poveri. Cittadini poveri di un Paese ricco.
===2022===
*{{NDR|Sull'[[invasione russa dell'Ucraina del 2022]]}} Eccellentissima corte, voglio dichiarare ufficialmente e far mettere a verbale che sono contro questa guerra. La ritengo immorale, fratricida e criminale. È stata scatenata dalla banda che siede al Cremlino, per poter rubare meglio. Uccidono per rubare.<ref>Da ''Guerra!'', 24 febbraio 2022; Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.</ref>
*La guerra in Ucraina è stata scatenata da Putin per coprire la corruzione, il furto ai cittadini russi.<ref>Citato in [https://www.ilmessaggero.it/mondo/navalny_guerra_ucraina_corruzione_russia_putin_cosa_ha_detto-6525847.html ''Navalny: «Guerra in Ucraina scatenata da Putin per coprire la corruzione, il furto ai cittadini russi»''], ''Ilmessaggero.it'', 24 febbraio 2022.</ref>
*Putin ci ha ricordato la famosa «legge della papera». Ricordate? Se cammina come una papera, se ha l'aspetto e fa il verso della papera, vuol dire che è una papera. Allo stesso modo: se uno ha annientato la stampa, se organizza omicidi politici e vaneggia di illusioni imperialiste vuol dire che è un folle, capace di provocare un bagno di sangue nel centro d'Europa nel XXI secolo. Uno così non lo si deve abbracciare ai forum internazionali.<ref>Da ''Putin sale in cattedra'', 24 maggio 2022; Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.</ref>
*{{NDR|Messaggio di buon compleanno a [[Julija Naval'naja|Julija]]}} Mi è facile stare in carcere, perché ci sei tu.<br>Qui a tutti capita di essere tristi e malinconici. Ma io, non appena la tristezza si insinua, mi metto a pensare a te.<br>A quanto sei buffa, elegante e bellissima. Al fatto che ha una voce come i personaggi dei cartoni animati e a quanto ti dia fastidio che ti prenda in giro per questo.<br>A qualsiasi cosa che c'entri con te. E la tristezza si allontana prima ancora di arrivare.<ref>Da ''Di nuovo sull'amore'', 24 luglio 2022; Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.</ref>
{{Int|Da ''Nel primo anniversario del ritorno in Russia. Un'intervista sottobanco a «Time»''|19 gennaio 2022; Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.|h=4}}
*Io preferirei che, nel caso mio e della mia organizzazione, l'Occidente difendesse non noi ma se stesso, per prima cosa ottenendo l'attuazione delle decisioni della Corte Europea dei diritti dell'uomo; e secondariamente opponendosi all'esportazione della corruzione, al fatto che Putin compra i leader stranieri (offrendo poltrone nei Consigli d'amministrazione), alla guerra ibrida che si attua provocando disordinatamente il caos e premendo sui punti deboli delle società occidentali, dalla migrazione in Europa alla frattura nella società americana.
*Putin mi ha sorpreso quando ho constatato quanto male è disposto a infliggere all'intero Paese, al suo futuro, pur di risolvere un suo problema politico, sia pure importante. La Russia dell'autunno 2020 e la Russia di oggi sono due Paesi molto diversi, con regimi politici molto diversi. Già allora era un regime pienamente autoritario, ma nessuno si sarebbe immaginato l'eliminazione così massiccia e totale degli altri candidati alle elezioni, l'estensione a tutti i giornalisti indipendenti dell'accusa di «agente straniero», e a migliaia di persone l'accusa di estremismo. In pochi mesi la Russia ha percorso il cammino che la Bielorussia ha impiegato anni a fare.
*Putin ha scritto sui suoi programmi di governo lo slogan «stabilità», e usa questa parola per giustificare qualsiasi cosa: dalla censura alla repressione delle manifestazioni, fino ai brogli elettorali.
*È in corso la lotta sotterranea per impadronirsi del potere «dopo Putin». Praticamente tutti quelli che non fanno parte della cerchia ristretta di Putin considerano degli idioti quelli che ne fanno parte perché non sanno neppure rubare come si deve. E non aspettano altro che il momento per sottrargli i bocconi più ricchi.
*{{NDR|«Le sue dichiarazioni precedenti contro gli immigrati clandestini, soprattutto il video del 2007 dove lei li paragona agli scarafaggi, continuano a segnare la sua immagine pubblica. Cosa pensa oggi di quelle dichiarazioni e di quel video? La pensa ancora così?»}}<br>Mi pento di aver girato un video con quel testo. Ma d'altro canto, sono un politico di internet, ogni mia parola degli ultimi 15 anni o quasi è stata registrata e discussa. Se siamo ancora fermi a criticare questo video del 2007, vuol dire che dopo non ho più detto o fatto molte altre stupidaggini. Anche se ho fatto e detto molte cose di cui mi sono scusato. Non sono uno di quelli che fanno fatica a riconoscere i propri errori e a scusarsi.
*[...] l'ideale di Putin è Singapore o la Cina. Zero libertà ma crescita economica, tecnologia e stranieri che si mettono in coda per investire.<br>Ma invece di ottenere un enorme Singapore con l'atomica, o almeno un URSS 2.0 con yacht e Mercedes, se ne sta sulla tribuna delle parate e il suo unico ospite straniero è il presidente del Tadžikistan. E invece delle tecnologie e della crescita fa vedere un'animazione digitale sulla mitica nuova arma.
{{Int|Da ''Intervento al doppio processo''|15 febbraio 2022; Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.|h=4}}
*Dopo aver scritto a destra e a manca che avevo rubato un miliardo ad uso personale, che avevo rubato 300 milioni e li avevo usati per me stesso, cosa siete riusciti a raccogliere per il processo? Avete portato quattro testimoni. Di 300 mila donatori in tutti questi anni, quattro che abbiano scritto una denuncia. [...] Avete dovuto cercare dei falsi testimoni che mi devolvessero dei soldi per poi fare denuncia, perché degli altri 300 mila nessuno lo ha mai fatto. Loro sono i migliori. Ed esulto anche pensando al nostro sistema, per cui mai abbiamo scavalcato la "muraglia cinese" che separa i soldi delle donazioni dai nostri soldi personali, e neanche un copeco è mai stato usato per scopi estranei alla nostra attività.
*Dopo che degli agenti dell'FSB mi hanno seguito per due anni e mi hanno avvelenato con un agente chimico, dopo che sono stato in coma 20 giorni e altri 20 ho avuto le allucinazioni, sarebbe stupido da parte mia temere il vostro giudizio. Non lo temevo prima, adesso ancor meno.
*Continuo [...] a pensare che la mia attività, quella dei miei colleghi, sia più importante del destino di una singola persona. E penso anche che la cosa peggiore che potrei fare, il vero delitto che potrei compiere sarebbe quello di avere paura di voi tutti che siete qui, e di quelli che stanno dietro di voi. Ve lo dico ancora una volta, non ho paura e invito ancora gli altri a non averne, perché qui non c'è niente da temere.
{{Int|Da ''[https://www.adnkronos.com/ucraina-navalny-putin-nonno-ubriaco-trascina-il-paese-in-disastro-come-afghanistan_7i41Rps6CF84HmpmAO4KFu?refresh_ce Ucraina, Navalny: "Putin nonno ubriaco trascina il Paese in disastro come Afghanistan"]''|Sulla [[crisi russo-ucraina del 2021-2022]], ''Adnkronos.it'', 22 febbraio 2022.|h=4}}
*Il risultato di questa decisione era stato quello di avere centinaia di migliaia di vittime, ferite all'intero paese. E le conseguenze, sia noi russi che l'Afghanistan non le abbiamo superate. L'emergenza è stata una delle ragioni chiave nel collasso dell'Urss.
*La propaganda non è più sufficiente a questi anziani ladri. Vogliono il sangue. Vogliono spostare le figurine dei carri armati su una mappa di ostilità. Quindi, "il capo del Politburo del 21esimo secolo" pronuncia questo discorso da pazzo, "come mio nonno ubriaco a una riunione di famiglia che annoia tutti con le sue storie su come funziona davvero la politica". Sarebbe divertente se il nonno ubriaco non fosse un uomo di 69 anni con il potere in un paese con armi nucleari. Sostituisci nel suo discorso "Ucraina" con "Azerbaigian", "Kazakistan", "Bielorussia", "Paesi Baltici", "Uzbekistan" e così via, o anche includi la Finlandia, pensa a dove il flusso del pensiero geopolitico di questo nonno ubriaco può portarlo. Tutto questo è finito molto male per tutti nel 1979. E finirà male anche ora.
*Sì, Putin non consentirà all'ucraina di svilupparsi, la trascinerà in una palude, ma la Russia pagherà lo stesso un prezzo.
{{Int|Da ''È il momento della responsabilità''|4 marzo 2022; Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.|h=4}}
*Non è stata la Russia ad attaccare l'Ucraina, ma Putin, sono anni che intimidisce, arresta, uccide i russi; ha rubato elezioni e miliardi. È stato Putin a voler bombardare città pacifiche, uccidere i bambini e distruggere la vita. Ai russi non hanno chiesto se volevano la guerra. Nella Russia che amiamo e di cui andiamo fieri, milioni di persone sono contro questa follia. E adesso il loro aiuto è più necessario che mai. Non solo all'Ucraina e neanche alla Russia, l'aiuto serve a tutto il mondo. L'aiuto per combattere Putin e la sua guerra.
*Potete avere paura, ma cedere a questa paura significa mettersi dalla parte dei fascisti e degli assassini. Putin ha già tolto alla Russia l'economia, i rapporti col mondo e la speranza nel futuro. Il che è infinitamente peggio di una multa per aver partecipato a una manifestazione (multa che, fra l'altro, qualcuno vi aiuterebbe a pagare). Mentre stare nei rifugi antiaerei e sulla linea del fronte è molto peggio che stare ventiquattr'ore in cella al commissariato di polizia. Non cedete alla paura, scendete in strada perché il mondo veda che Putin non è la Russia. Solo così possiamo restituire l'onore alla nostra patria. Solo così ciascuno di noi potrà conservare la propria dignità. E potrà dire: in questi giorni tremendi sono rimasto un uomo e non ho taciuto.
*Sapete, spesso prima di un meeting chiedono: «ma questa manifestazione cosa può cambiare?». Questa manifestazione cambierà noi. Questa manifestazione cambierà quello che direte ai vostri figli e nipoti quando vi chiederanno di questo periodo tremendo. Dobbiamo scendere in strada per amore di noi stessi.
{{Int|Da ''Nessuno qui rispetta i tribunali''|Ultima parola all'udienza del tribunale di Mosca che conferma la condanna a 9 anni, 24 maggio 2022; Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.|h=4}}
*Basta accendere la televisione e si sente dire che qualcuno opprime i russi. Ma siete voi e il vostro Putin i nemici della Russia ora, traditori e assassini del popolo russo. Negli ultimi anni nessuno ha ammazzato più russi del vostro Putin. Non vi piace che parli della guerra? Ma adesso questo è più importante della mia sentenza. Userò la guerra come metafora dei vostri processi, anch'essa è costruita sulla menzogna, la più spudorata menzogna. Come nella mia sentenza, non c'è una sola parola di verità. Qualche mese fa in tutti i reportage del telegiornale dicevano che noi non avremmo mai mandato le truppe in Ucraina. Mesi di bugie, e poi con un clic hanno mandato le truppe.
*Il regime cerca di fare in modo che il popolo diventi come i pesci rossi, che non ricordano niente di quel che è successo ieri, per questo riscrivete le leggi ogni giorno.<br>Ma io non sono un pesce rosso, mi ricordo che nel 2013 la Russia ha aperto una base NATO a Ul'janovsk, e tutti erano contenti. [...] E adesso questi stessi personaggi dicono che dobbiamo fare un bagno di sangue perché la NATO è il nostro nemico. Bugie spudorate ad ogni parola, far finta di non ricordare quel che si è detto ieri...
*Avete preso un popolo di 40 milioni di persone e avete dichiarato che è nazista. [...] Sono pronto a restare in prigione pur di mostrare a tutto il mondo e a me stesso che non tutti in Russia sono dei matti pervertiti e sanguisughe.
*La citazione che più vi si addice è: «Questa è la vostra ora, è l'impero delle tenebre» [L''c'' 22,53]. Curioso che la cosa neanche vi tocca, anzi vi ispira. Quando sentite la verità, pensate: «Siamo forti, siamo l'impero delle tenebre». Ma il vostro tempo finirà. E quando brucerete all'inferno, saranno i vostri nonni ad aggiungere legna, perché loro non volevano che faceste nuove guerre nel XXI secolo.
{{Int|Da ''È morto Gorbačëv''|31 agosto 2022; Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.|h=4}}
*È stato proprio sotto [[Michail Gorbačëv|Gorbačëv]] che vennero liberato gli ultimi prigionieri politici dell'URSS. Il fatto che oggi gente come me venga a sapere della sua morte da "radio-galera" è la perfetta illustrazione della capriola che il mio Paese ha compiuto e che questo grande uomo ha iniziato.
*I miei sentimenti nei confronti di Gorbačëv sono passati da una feroce irritazione – stava ostacolando i «democratici radicali», che io idolatravo – a un amaro rispetto. Quando fu chiaro che i «democratici radicali» erano in gran parte un gruppo di ladri e ipocriti, Gorbačëv rimase uno dei pochi a non usare il potere, e le opportunità che offriva, per l'arricchimento personale. Ha lasciato il potere pacificamente, di sua spontanea volontà, rispettando la volontà degli elettori. Già solo questo era un enorme successo per gli standard dell'ex URSS.
*Sono certo che la sua vita e la sua storia, che hanno avuto un significato cruciale per quanto è accaduto alla fine del XX secolo, saranno giudicate più favorevolmente dai posteri che dai suoi contemporanei.
{{Int|Da ''Arruolare i delinquenti per la guerra?''|20 settembre 2022; Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.|h=4}}
*Permettetemi, come detenuto di un carcere di rigore, di esprimere la mia opinione sul reclutamento di criminali per la guerra. [...] Si sostiene che per partecipare alla guerra sono necessari assassini, ladri, rapinatori e gente condannata per lesioni personali gravi.<br>Per qualche motivo, molti hanno l'impressione che queste categorie di cittadini finiti in prigione siano dei combattenti micidiali. Tipo la ''Suicide Squad''.
*[...] non è un caso che i detenuti non venissero reclutati nell'esercito né in URSS né oggi in Russia. Quasi tutta la gente di questo tipo ha seri problemi di disciplina e ha problemi ancora più grandi con l'alcool e la droga.
*Quella dei disciplinati ''zek''-d'assalto è una favola per idioti, proprio come quella delle «decine di guerre vittoriose combattute dalla compagnia militare privata Wagner». Dove son queste guerre? Esistono solo nei sogni di [[Evgenij Prigožin|Prigožin]].
{{Int|Da ''[https://www.ilfoglio.it/esteri/2022/09/23/news/le-parole-di-navalny-sulla-mobilitazione-di-putin-4466544/ Le parole di Navalny sulla mobilitazione di Putin]''|Sulla [[mobilitazione russa del 2022]], ''Ilfoglio.it'', 22 settembre 2022.|h=4}}
*Non capisco una cosa. L'esercito russo conta un milione di persone, la Guardia russa ne ha 350 mila, il ministero dell'Interno ne ha un altro milione e mezzo o due, e il servizio penitenziario federale conta così tante persone. Perché arruolare dei civili? Cinque milioni di persone che cercheranno di evitare la leva correranno avanti e indietro per il paese. E ci sarà un milione di poliziotti che cercherà di rincorrerli per mobilitarli da qualche parte.
*Penso che non chiameranno giovani da Mosca. Provate a convocare 50 mila ragazzi da Mosca: domani vi ritroverete 150 mila parenti a protestare per le strade.
*Per estendere il proprio potere personale, Putin sta tormentando un paese vicino, uccidendo persone, e ora sta gettando in questo tritacarne di guerra un'enorme quantità di cittadini russi che vorrebbero semplicemente vivere nella normalità e prendersi cura delle proprie famiglie. Certo, questo crimine c'è sempre stato, ma ora è diventato un crimine su scala molto più ampia.
{{Int|Da ''Bare in saldo''|23 novembre 2022; Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.|h=4}}
*Riuscite a immaginarvi quante persone debbano essere morte nella guerra con l'Ucraina, quante bare arrivino qui, se persino a Kovrov, con i suoi 134.000 abitanti, la concorrenza nel mercato in piena espansione dei servizi funerari è diventata così agguerrita da indurre le imprese di pompe funebri ad acquistare spazi pubblicitari? E non ovunque, ma sulla popolarissima ''Russkoe Radio'', dove indubbiamente costano più che altrove.
*Ecco a voi quello che si chiama il ruolo dell'individuo nella storia. Siamo stati trascinati in questo incubo da un singolo nonnetto demente, che si immagina di essere un condottiero straordinariamente popolare in Ucraina.
*Il nucleo decisionale – Putin, 70 anni, Patrušev, 71, Bortnikov, 71 – insieme totalizza 212 anni. Ok, quindi non si tratta di un solo nonnetto che vive delle sue fantasie, ma di tre. Questo però non cambia l'essenza della questione. Loro si sono immaginati di essere tanti Napoleone, ma il prezzo lo pagano coloro che vengono seppelliti nelle bare con lo sconto.
===2023 – 2024===
*La nostra patria misera e tormentata ha bisogno di salvezza. È depredata, ferita, coinvolta in una guerra d'aggressione e trasformata in una prigione governata dai mascalzoni più impenitenti e bugiardi. Qualsiasi opposizione a questa banda, anche simbolica, com'è per me oggi viste le mie limitate possibilità, è importante.<ref name="anniversari">Da ''Quanti anniversari ancora?'', 17 gennaio 2023; citato in Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.</ref>
*Come due anni fa dico che la Russia è il mio Paese. Qui sono nato e cresciuto, qui vivono i miei genitori, e qui ho messo su famiglia, ho trovato l'amore e ho avuto due figli. Sono un cittadino a pieno titolo, e ho diritto di unirmi a quelli che la pensano come me, e di fare attività politica. E siamo in molti, sicuramente più dei giudici corrotti, dei propagandisti bugiardi e dei ladri al Cremlino. Non ho intenzione di cedere loro il mio Paese, e credo che le tenebre si dissolveranno. Ma finché ci sono, io farò quel che posso, cercherò di agire in modo giusto e di esortare tutti a non cedere allo sconforto.<br>La Russia sarà felice!<ref name="anniversari"/>
*Quali confini ha l'Ucraina? Gli stessi che ha la Russia, riconosciuti dal consesso internazionale e definiti nel 1991. Anche la Russia li aveva riconosciuti. E la Russia deve riconoscerli anche oggi. Qui non c'è nulla da discutere. Quasi tutti i confini nel mondo sono casuali e scontentano molti. Ma combattere per cambiarli, nel XXI secolo, non si può. Altrimenti il mondo sprofonderebbe nel caos.<ref>Da ''L'ultima presa di posizione sulla Crimea'', 20 febbraio 2023; citato in Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.</ref>
*Molto tempo fa, ho letto in un romanzo di spionaggio che, per torturare i prigionieri, gli facevano ascoltare le poesie di Mao Tse-tung a tutto volume. A quanto pare, qualcuno dell'amministrazione carceraria deve aver letto lo stesso libro. [...] la loro punizione più creativa è quella di farmi ascoltare ogni sera i discorsi di Putin a tutto volume. Cioè, i vari discorsi e allocuzioni che ha tenuto dall'inizio della guerra con l'Ucraina. [...] C'è una sorta di giustizia nel fatto che le autorità carcerarie abbiano messo sullo stesso piano i discorsi di Putin e la puzza.<ref>Da ''Ascoltare i discorsi di Putin'', 3 maggio 2023; citato in Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.</ref>
*Oggi, nel 2023, Memorial non c'è più, è stata chiusa ufficialmente dalle autorità. Ma di prigionieri politici ce ne sono di nuovo, e molti. Il potere in Russia sta tornando alle sue radici: arresti, repressioni, processi a porte chiuse, illegalità ostentata sotto l'insegna «tribunale».<ref>Da ''La giornata del detenuto politico'', 5 ottobre 2023; citato in Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.</ref>
*Sono contro Vladimir Putin. Credo che si sia impossessato illegalmente del potere. Credo che sia un usurpatore e un corrotto. Tutta la sua squadra non è composta da uomini di Stato ma da scagnozzi e banditi, truffatori e ladri.<ref>Da ''I miei eroici avvocati'', 19 ottobre 2023; citato in Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.</ref>
*Non abbiate nostalgia: né terribile, né forte, né tanta. Non abbiatene per niente e non lasciate che i vostri cari abbiano nostalgia di voi. Rimanete persone buone e oneste, e il prossimo anno cercate di esserlo un po' di più. Del resto, è proprio quello che auguro anche a me. Non ammalatevi, riguardatevi.<ref>Da ''L'ultima foto di Capodanno'', 31 dicembre 2023; citato in Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.</ref>
*{{NDR|Messaggio a [[Julija Naval'naja|Julija]] per San Valentino}} Piccola, tra noi è come nella canzone: ci separano città, le luci di decollo degli aeroporti, bufere azzurre e migliaia di chilometri. Ma io ti sento vicina ogni secondo, e ti amo sempre di più.<ref>Da ''L'ultimo post due giorni prima della morte'', 14 febbraio 2024; Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.</ref>
{{Int|Da ''Coscienza e raziocinio. Ultima parola al processo per estremismo''|21 luglio 2023; Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.|h=4}}
*Chiunque in Russia sa che chi cerca giustizia davanti a un tribunale è totalmente inerme. La sua causa è senza speranza. Infatti, se il suo caso è arrivato in tribunale vuol dire che questa persona non ha alcun potere. Perché in un Paese governato da un criminale, le questioni controverse si risolvono con la compravendita, il potere, la corruzione, l'inganno, il tradimento e altri meccanismi della vita reale, e non certo a norma di legge.
*Come agire è il problema principale dell'umanità. Perché è tutto così complicato e indecifrabile, intorno. La gente si consuma a cercare la formula per fare la scelta giusta. Cercando il punto fermo cui appoggiarsi nel prendere le decisioni.
*Non volendo poggiare sulla gamba della coscienza, la mia Russia ha fatto alcuni grossi salti, facendo perdere l'equilibrio a tutti attorno a sé, ma poi è scivolata ed è rovinata al suolo con uno schianto, mandando in frantumi tutto ciò che la circondava. Ed ora sta annaspando in una pozza di fango, o di sangue, con le ossa rotte, con una popolazione miserabile e derubata, e intorno ha decine di migliaia di morti nella guerra più stupida e assurda del XXI secolo.
*Io amo la Russia. Il mio raziocinio mi dice che vivere in un Paese libero e prospero è meglio che vivere in uno corrotto e povero. E quando sto qui e guardo questa Corte, la coscienza mi dice che in questo tribunale non ci sarà giustizia né per me né per chiunque altro. Un Paese dove non c'è un sistema giudiziario libero non sarà mai prospero. E dunque – qui torna a parlare il raziocinio – sarà ragionevole e giusto da parte mia lottare per una giustizia indipendente, per elezioni oneste, e osteggiare la corruzione, perché così raggiungerò il mio scopo e potrò vivere nella mia Russia libera e prospera.
*Vengo accusato di fomentare l'odio verso i rappresentanti del potere e dei Servizi, verso i giudici e i membri del partito «[[Russia Unita]]». Ma non è vero, non fomento l'odio. Semplicemente ricordo che l'uomo ha due gambe, coscienza e raziocinio. E quando sarete stufi di barcollare assieme a uesto governo, rompendovi la fronte e il futuro, quando finalmente capirete che rinunciare alla coscienza alla fine dei conti porta a cancellare il raziocinio, allora forse tornerete a mettervi sulle due gambe su cui deve reggersi un uomo, e insieme potremo approssimarci alla Bellissima Russia del Futuro.
{{Int|Da ''Il giorno prima della sentenza''|3 agosto 2023; Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.|h=4}}
*Per favore, pensate e ricordate che, sbattendone dentro centinaia, Putin cerca di intimidirne milioni. Viviamo in un Paese in cui decine di milioni di persone in questo stesso istante sono contrarie alla corruzione, alla guerra e all'illegalità. In questo preciso istante decine di milioni di persone sono a favore di elezioni oneste, della democrazia, della possibilità di cambiare governo, e vogliono che Putin se ne vada. Sappiamo bene che, se una persona su dieci di coloro che sono scandalizzati dalla corruzione di Putin e dei suoi burocrati scendesse in piazza, il governo cadrebbe domani. Sappiamo bene che, se coloro che sono scontenti della guerra scendessero in piazza, la fermerebbero all'istante.
*Chi è semplicemente scontento nei Paesi a regime dittatoriale non scende in piazza fin quasi alla fine del regime: né da noi, né in URSS, né in Iran, né a Cuba, né nella Germania Est. A ottenere tutti i cambiamenti è il 10% dei cittadini, i più attivi. Cioè voi. Reprimere, nel senso di gettare in carcere, punire, multare anche solo il 10% di loro, ossia un milione e mezzo di persone, oggi sarebbe impossibile, sia dal punto di vista politico che organizzativo. Allora bisogna sgomentare e impaurire, per far passare la voglia di fare qualcosa.
*Non bisogna vergognarsi di scegliere il modo meno pericoloso di opporsi. Bisogna vergognarsi di non fare niente, di lasciarsi spaventare. Qualsiasi condanna abbiano programmato lassù in alto, non raggiungerà il suo scopo se capirete perché succede tutto questo e risponderete «Io non ho paura», dando tutti i giorni, a sangue freddo, un contributo anche piccolo alla libertà della Russia.
{{Int|Da ''[https://www.valigiablu.it/alexey-navalny-discorso-carcere/ La mia paura e il mio odio]''|Messaggio dopo la condanna a 19 anni di reclusione, 11 agosto 2023; riportato in ''valigiablu.it'', 14 agosto 2023.|h=4}}
*[...] ho detto tante volte che l'odio è la cosa più importante da vincere in prigione, qui vi sono tante ragioni per esso, e la tua impotenza è il più potente catalizzatore di questo processo, perché se si dà all'odio la libertà, ti ucciderà e divorerà.
*Non vi è stato nel nostro paese nessun colpo di Stato, né strisciante né aperto, con a capo gente dei servizi segreti, non sono andati loro al potere, togliendolo ai democratici–riformatori. Son stati loro, i democratici-riformatori, a chiamarli, a invitarli, loro gli hanno insegnato come falsificare le elezioni, come rubare la proprietà di interi settori economici, come mentire sui media, come cambiare le leggi a proprio piacimento, come reprimere con la forza l'opposizione e addirittura come cominciare guerre idiote e inutili.
*Odio [[Boris Nikolaevič El'cin|Eltsin]] e "Tania e Valia", [[Anatolij Borisovič Čubajs|Chubais]] e tutto il resto della famiglia di venduti che ha messo Putin al potere. Odio gli affaristi che chissà perché chiamiamo riformatori, adesso è chiaro come il giorno che oltre agli intrighi e al proprio benessere non si sono occupati di nulla. In quale altro paese così tanti ministri del "governo delle riforme" son diventati milionari e miliardari? Odio gli autori della più stupida e autoritaria costituzione che ci hanno venduto a noi idioti come democratica, costituzione che già allora dava al presidente le prerogative di un monarca assoluto.<br>Specialmente odio tutti perché non vi è stato nemmeno un serio tentativo di eliminare le basi della mancanza di legge, ovvero implementare la riforma giudiziaria, senza la quale tutte le restanti riforme sono condannate al fallimento.
*{{NDR|Sulle [[elezioni presidenziali in Russia del 1996]]}} Odio i "media indipendenti" e "l'opinione pubblica democratica" che hanno garantito ampio sostegno a uno degli avvenimenti più drammatici di svolta nella nostra storia recente – la falsificazione delle elezioni presidenziali del '96. [...] Adesso paghiamo perché nel '96 abbiamo pensato che falsificare i risultati delle elezioni non è sempre un male: il fine ha giustificato i mezzi.
*Odio tutta la leadership della Russia, che ha avuto nel '91 (dopo il ''[[Putsch di agosto|putsch]]'') e nel '93 (dopo il [[Crisi costituzionale russa del 1993|bombardamento del Parlamento]]) tutto il potere possibile ma non ha nemmeno provato a fare le riforme democratiche più banali, quello che è stato fatto nella Repubblica Ceca (dove oggi c'è la democrazia e il salario medio è di 181.000 rubli), in Polonia (democrazia e 179.000 rubli), Estonia (democrazia e 192.000 rubli), Lituania (democrazia e 208.000 rubli) e in altri paesi dell'Europa orientale. Certo, allora vi erano persone diverse al potere, tanto buone, oneste, sincere, ma questa minuscola minoranza, la cui lotta ostinata e fallimentare ci mostra ancora meglio la corruzione e l'incoscienza dell'allora élite al potere.
*Le falsificazioni del voto elettronico sono state dimostrate accuratamente e non presentano dubbi, ed ecco, mi son meravigliato che si è trovata una quantità considerevole di gente per cui né alcuni elementi de "i soldi dal bilancio statale e la falsificazione delle elezioni", né tutto insieme "i soldi dal bilancio durante la falsificazione delle elezioni" sembrano essere vergognosi o significativi. Eh sì, una fesseria, sì, hanno combinato qualcosa, ma non ci sono prove che lo hanno pagato per la falsificazione, è stato al tempo dei mammuth, è iniziato nel 2019, nessuno se ne ricorda. Tutto questo non importa, adesso importa che è "contro la guerra". Come era scritto in uno dei tweet sul tema: "Embé?" come idea nazionale.
*[...] la lealtà ai principi da noi viene messa in dubbio e viene vista da molti come qualcosa di ingenuo, romantico, come far la mosca bianca. La lealtà personale, l'appartenenza a una corporazione, una vecchia amicizia vengono considerate da molti come più importanti.
*La vita reale è complicata, difficile e piena di compromessi con persone spiacevoli, ma noi dovremmo almeno evitare di diventare spiacevoli e di accogliere la corruzione con macchinazioni ciniche prima ancora che le condizioni esigano compromessi.
*Soltanto quando la stragande maggioranza dell'opposizione russa sarà composta da chi in nessun modo accetta elezioni truffa, processi farsa e corruzione, soltanto allora noi potremo davvero adoperare la possibilità che di nuovo, sicuramente, verrà, così che nessuno nel 2055 debba leggere il libro di Sharansky in cella d'isolamento pensando: ma è come adesso con me.
{{Int|Da ''In cosa credo''|Intervista di Boris Akunin, 30 ottobre 2023; Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.|h=4}}
*Credo che viviamo in un universo non deterministico e possediamo il libero arbitrio. Credo che in questo universo non siamo soli. Credo che le nostre azioni e le nostre scelte saranno giudicate. Credo nel vero amore. Credo che la Russia sarà felice e libera. Non credo nella morte.
*L'evoluzione ci ha resi tali da non stare a riflettere a lungo vedendo un [[serpente]] nel letto. Ma non prenderemo decisioni improvvise su come costruire una casa in cui i serpenti non possano entrare.
*{{NDR|«Che cosa l'amareggia di più?»}} Il fatto che la gente non voglia pensare, che non voglia capire i più elementari nessi causa-effetto. Ogni volta che mi dicono: «La corruzione non ha nessun effetto sulla mia vita», oppure «Questi hanno rubato, ma quelli che verranno dopo cominceranno a rubare daccapo». E penso: possibile che centinaia di milioni di anni di evoluzione hanno fornite a quest'uomo un cervello straordinario e lui non lo usa?
*{{NDR|«Secondo lei cosa fa più male all'uomo e all'umanità?»}} [...] L'ipocrisia della neutralità, dell'"apoliticità", il tirarsi fuori che nasconde la pigrizia, la codardia e la meschinità sono il motivo principale per cui un gruppo di delinquenti ben organizzati ha potuto dominare su milioni nel corso di tutta la storia umana.
{{Int|Da ''Perché sono tornato''|17 gennaio 2024; Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.|h=4}}
*Ho il mio Paese e ho le mie convinzioni. E non voglio rinunciare né al mio Paese né alle mie convinzioni. Non posso tradire né il primo né le seconde. Se le tue convinzioni valgono qualcosa devi essere pronto a difenderle. E, se necessario, devi essere disposto ad accettare dei sacrifici.
*Le persone al potere devono cambiare. Il modo migliore per scegliere chi deve avere il potere sono elezioni giuste e libere. Tutti hanno bisogno di tribunali equi. La corruzione distrugge lo Stato. Non ci dev'essere nessuna forma di censura.
*[...] adesso al potere ci sono settari e marginali. E, generalmente parlando, non hanno nessun tipo di ideale. Perseguono un unico scopo: tenersi strette le loro poltrone. E un'ipocrisia spinta alla perfezione permette loro di voltar gabbana ad ogni piè sospinto. E così, dei tipi che hanno donne a destra e a manca sono diventati dei conservatori. Membri del Partito Comunista Sovietica si sono trasformati in ortodossi devoti. Titolari di "passaporti d'oro" e conti ''offshore'' sono diventati dei patrioti aggressivi.
==''Patriot''==
===[[Incipit]]===
In realtà, morire non è stato doloroso. Se non fossi stato sul punto di esalare il mio ultimo respiro, non mi sarei mai sdraiato sul pavimento accanto alla toilette dell'aereo. Come potete immaginare, non era esattamente pulito.
===Citazioni===
*La possibilità di candidarmi alle elezioni mi era preclusa da molto tempo. Lo Stato non riconosceva il partito politico che guidavo e ne aveva appena rifiutata la registrazione per la nona volta in otto anni. Per qualche strana ragione, succedeva sempre che non riuscissimo a «compilare correttamente i moduli» e, nelle rarissime occasioni in cui un nostro candidato entrava nelle liste elettorali, spuntavano i pretesti più fantasiosi per negargli l'eleggibilità. (p. 5)
*In un paese autoritario, dove per oltre due decenni il regime si era dato la priorità di inculcare nell'elettorato l'idea che le persone sono impotenti e non possono cambiare le cose, convincere la gente a uscire di casa e andare a votare non è mai stato un compito facile. Era pur vero, però, che i redditi erano calati per sette anni di fila, quindi se anche solo un terzo dei cittadini stufi del regime si fosse convinto ad andare ai seggi, nessun candidato di Putin avrebbe avuto una chance. A questo punto, come indurre gli elettori a votare? Con la persuasione? Offrendo in cambio qualcosa? Noi scegliemmo di farli arrabbiare. Di farli arrabbiare sul serio. (p. 6)
*Considerando la realtà della Russia, scartammo fin dall'inizio l'idea di un approccio giornalistico prudente, fatto degli infiniti giri di parole – presunto, possibile, cosiddetto – tanto amati dai consulenti legali. Chiamavamo le cose col loro nome: ladro, corruzione. Se qualcuno aveva una proprietà sontuosa, non ci limitavamo a menzionarne l'esistenza, ma effettuavamo riprese con i droni e la mostravamo al pubblico in tutta la sua magnificenza. Dopodiché ne scoprivamo il valore e lo raffrontavamo con il modesto reddito che il burocrate suo proprietario dichiarava. (p. 6)
*Quello che facevamo era intrattenere e al contempo scatenare indignazione con immagini della vita condotta dagli «umili patrioti che governano la nostra terra», spiegando come funzionano i meccanismi della corruzione e incitando a intraprendere azioni pratiche per causare il massimo danno al sistema di Putin. Il materiale non mancava mai. (p. 7)
*In genere parlo volentieri con la gente, ma non in aereo: troppo rumore di sottofondo e non gradisco molto avere qualcuno che, a venti centimetri da me per farsi sentire, urla: «Lei indaga sulla corruzione in Russia, giusto? Be', senta cosa mi è capitato».<br>La Russia è fondata sulla corruzione e a tutti è capitato qualcosa. (p. 12)
*Provate a toccarvi il polso con un dito della mano opposta. Sentite qualcosa perché il vostro corpo rilascia acetilcolina e un segnale nervoso informa il vostro cervello di questa azione, che vedete con gli occhi e identificate con il senso del tatto. Adesso fate la stessa cosa con gli occhi chiusi: non vedete il dito, ma siete perfettamente in grado di stabilire quando toccate il polso e quando non lo fate. Questo perché, dopo che l'acetilcolina trasmette un segnale tra le cellule nervose, il vostro corpo secerne colineterasi, un enzima che arresta il segnale a lavoro terminato. Per farlo, «distruggere» l'acetilcolina «usata» e, con essa, ogni traccia del segnale inviato al cervello. In assenza di questo meccanismo, il cervello riceverebbe di continuo il messaggio del dito che tocca il polso, ripetuto milioni di volte. Sarebbe simile al cosiddetto DDoS, un Distributed Denial of Service (ovvero un attacco distribuito di negazione del servizio), ai danni di un sito web: clicca una volta e il sito si apre, clicca un milione di volte al secondo e il sito va in crash.<br>In caso di DDoS, puoi ricaricare il server o installarne uno più potente. Con gli esseri umani, però, non è così semplice. Bombardato da miliardi di falsi segnali, il cervello si disorienta, non è in grado di elaborare quanto succede e alla fine va in blocco. Dopo un po' di tempo, la persona smette di respirare, visto che anche questa è una funzione controllata dal cervello.<br>È così che agiscono le sostanze nervine. (pp. 14-15)
*Quando la gente mi chiede com'è morire a causa di un'[[Armi chimiche|arma chimica]], faccio due associazioni mentali: i Dissennatori di ''Harry Potter'' e i Nazgûl del ''Signore degli Anelli''. Il bacio di un Dissennatore non fa male: la vittima sente solo la vita che la lascia. L'arma principale di un Nazgûl è la spaventosa capacità di farti perdere la volontà e la forza. Lì in quel corridoio, un Dissennatore mi bacia mentre un Nazgûl si mette al mio fianco. (pp. 15-16)
*Se immaginate che uscire dal [[coma]] sia una faccenda più o meno istantanea, come vorrebbero farci credere i film, mi tocca deludervi. Sarei fin troppo lieto di affermare che un attimo prima stavo morendo a bordo di un aereo e un'attimo dopo ho aperto gli occhi scoprendo che mi trovavo all'ospedale e davanti a me c'era la mia amata moglie, o perlomeno una squadra di medici che mi scrutavano ansiosi. Non è andata così. Tornare alla vita normale ha comportato diverse settimane di visioni molto sgradevoli e persistenti. L'intero processo è assomigliato a un viaggio interminabile e altamente realistico all'inferno. Anzi, non mi sorprenderebbe se l'idea dei suoi gironi fosse venuta proprio a persone che sono state in coma e hanno visto ciò che ho visto io. C'è stata una sequenza ininterrotta di allucinazioni, in mezzo alle quali di tanto in tanto intravedevo un barlume di realtà. Con il passare del tempo, la realtà aumentava e le allucinazioni diminuivano. (p. 17)
*Un giorno, quando ormai avevo una migliore connessione con la realtà e stavo addirittura cominciando pian piano a ricordare qualche parola d'inglese, chiesi all'infermiere un bicchier d'acqua. Lei disse che me l'avrebbe data solo se avessi scritto quella parola, e mi porse una penna. Ricordavo come si dice «acqua» in inglese, ma proprio non sapevo come scriverlo, per quanto mi sforzassi. Cominciai ad arrabbiarmi e chiesi di nuovo, con stizza, di darmi l'acqua. «Prova un'ultima volta a scriverlo» mi disse l'infermiera con fermezza. Io feci qualche scarabocchio sul foglio, andai su tutte le furie e in un attacco di collera scrissi la parola che di colpo mi era emersa dall'inconscio: ''fuck''. Con un sottile senso di vendetta, ma soprattutto orgoglio, porsi il foglio all'infermiera. Lei mi guardò con commiserazione. Avevo scritto ''fkuc''. (p. 20)
*Yulia e Leonid provarono più volte a raccontarmi quello che mi era capitato. Per un po' ebbero sarso successo. Sembrava che stessero bussando a una porta chiusa dietro cui si celava il mio cervello, che però non rispondeva. Mi dissero dell'avvelenamento; di come mi ero sentito male sull'aereo; dell'ospedale di Omsk, pieno di agenti dell'FSB; di come per un sacco di tempo il regime non avesse accettato di trasferirmi; del viaggio in Germania... ma io mi limitavo a fissarli con lo sguardo vitreo. Mi raccontarono profusamente e nei dettagli che Putin aveva cercato di assassinarmi mentre ero in visita in Siberia; che laboratori indipendenti avevano confermato che ero stato avvelenato e, per giunta, con lo stesso agente chimico che i servizi segreti russi avevano usato per avvelenare [[Avvelenamento di Sergej e Julija Skripal'|Sergei Skripal' e sua figlia a Salisbury]]. Poi, quando per l'ennesima volta pronunciarono la parola «''[[novičok]]''», di colpo li guardai dritto negli occhi e dissi: «Ma che cazzo? È una tale idiozia!». (pp. 21-22)
[[File:IAEA 02790020 (5612542129).jpg|thumb|Civili evacuati dopo il [[disastro di Černobyl']]]]
*{{NDR|Sul [[disastro di Černobyl']]}} Per strada i soldati erano inguainati da capo a piedi in insolite tute bianche. Indossavano maschere antigas che li facevano assomigliare a una qualche strana specie animale. Io vengo da una famiglia di militari, e ovviamente a casa avevamo delle maschere antigas, ma la loro unica funzione era essere indossate dai figli degli amici dei miei che venivano a trovarci: si mettevano a correre per l'appartamento, fingendo di essere elefanti e strillando di gioia. Il gioco poteva durare due o tre minuti al massimo, perché sotto le maschere antigas si moriva di caldo. I soldati in strada non stavano giocando e non si divertivano affatto. Fermavano le automobili e le lasciavano procedere solo dopo aver esaminato le loro ruote con una speciale asta metallica: un comportamento piuttosto bizzarro. (p. 29)
*Quando per l'ennesima volta mi sentivo chiedere se fossi ucraino o russo, mi sforzavo di non dare una risposta netta. Era come se mi avessero chiesto a chi volevo più bene, a mio padre o a mia madre, e per quella domanda non esisteva una risposta valida. (p. 31)
*{{NDR|Sul [[disastro di Černobyl']]}} Per il resto del mondo fu un enorme disastro nucleare. Per l'Unione Sovietica, uno dei fattori scatenanti del crollo di un paese già colpito dalla crisi economica del suo «socialismo pienamente sviluppato». Per il ramo ucraino della nostra famiglia fu un'immane tragedia che spazzò via la vita di un tempo. Per me rappresentò il primo evento, la prima lezione di vita, che ebbe un impatto formativo sul mio modo di vedere le cose. Le radiazioni potevano essere lontane, ma l'ipocrisia e le bugie inondarono la nazione intera. (p. 32)
*La risposta standard, e in tutto e per tutto demenziale, delle autorità sovietiche – e in seguito russe – a qualsiasi crisi è decidere che è nell'interesse della popolazione ascoltare un flusso incessante di bugie. Altrimenti, dice il ragionamento, le persone senza dubbio scapperanno di casa e si metteranno a scorrazzare in uno stato di anarchia totale, appiccando il fuoco ai palazzi e ammazzandosi a vicenda.<br>La verità è che non è mai successo niente del genere. Nella maggior parte delle emergenze, la gente è preparata a comportarsi in modo razionale e disciplinato, soprattutto se la situazione viene spiegata e viene illustrato cosa occorre fare. Eppure, come ho potuto constatare più volte in circostanze meno drammatiche, la prima reazione ufficiale è invariabilmente quella di mentire. I funzionari non traggono alcun beneficio pratico dal farlo, è semplicemente una regola: in una situazione di imbarazzo, menti. Sminuisci i danni, nega sempre e comunque, bleffa. Più tardi si potrà sistemare ogni cosa, ma adesso, nel momento dell'emergenza, i funzionari non hanno altra alternativa che mentire, perché la popolazione considerata idiota non è pronta per la verità. (p. 33)
*Ero solo un bambino, ma la domanda che più mi tormentava era perché le autorità stessero mentendo quando tutti attorno a me sapevano la verità. Quanto era patetico quel tentativo di ingannarci? Se devi mentire, dovresti almeno aspettarti di trarne qualche beneficio. Dici di essere malato e non sei costretto ad andare a scuola. Perlomeno ha un senso. Ma loro dove volevano andare a parare? [...] Se il disastro di Černobyl' non fosse mai avvenuto, probabilmente avrei sentito parlare meno di politica. Senza dubbio non mi avrebbe toccato così da vicino, e le mie opinioni politiche sarebbero state un po' diverse. Ma le cose andarono come andarono, e molti anni dopo, quando ero un uomo adulto, mentre guardavo in tivù l'appena nominato presidente ''ad interim'' della Russia, il quarantasettenne Vladimir Putin, lungi dal condividere l'entusiasmo per il nuovo, «energico leader» del paese, continuavo a pensare: «Questo mente in continuazione, proprio come succedeva quando ero bambino». (pp. 37-38)
*{{NDR|Sulla ''[[dedovščina]]''}} Inutile dire che una pratica così idiota non migliorava affatto la disciplina, e in realtà il nonnismo non faceva che minare il rispetto per l'esercito. I soldati che tornavano a casa dopo due anni di servizio alla patria descrivevano in termini piuttosto scabrosi le violenze ai futuri coscritti. Le loro rivelazioni ricordavano da vicino quelle delle persone che escono dal carcere. Le madri ascoltavano inorridite, dopodiché non avevano il minimo desiderio di mandare i figli a fare la leva. Periodicamente, dopo che l'ennesimo giovane sfortunato, incapace di sopportare oltre i maltrattamenti, si era suicidato o aveva sparato ai suoi aguzzini, l'esercito lanciava l'ennesima campagna antinonnismo, che non serviva mai a niente. La pratica è istituzionalizzata e si può combattere solo cambiando l'istituzione, nello specifico creando un esercito in cui militari di professione, uomini e donne, ricevono uno stipendio per difendere il paese. Quello che non serve è un esercito che dipende da poveri scalognati prelevati dalle loro famiglie (nell'Unione Sovietica per due anni, oggi per uno) e costretti a passare il tempo in un'istituzione che costituisce una forma bislacca di scuola di sopravvivenza. (pp. 43-44)
*Non sopporto la parola «mentalità», perché mi sembra un concetto del tutto artificiale, ma una cosa è indiscutibile: esiste un certo tipo di carattere nazionale russo, e la spacconeria nel resistere a privazioni che potrebbero tranquillamente essere evitate ne rappresenta un aspetto significativo. Sopportiamo condizioni atroci, critichiamo le autorità, ce ne lamentiamo, eppure al tempo stesso riusciamo a vantarci di essere in grado di sopravvivere a queste circostanze orribili, e lo consideriamo un notevole vantaggio competitivo in un confronto ipotetico tra nazioni. [...] Non serve essere grandi psicologi per capire che cosa c'è alla radice di questo: noi russi aneliamo a una vita normale, ben consapevoli che siamo stati noi stessi a inventare tutti i nostri problemi attuali. Proprio non riusciamo ad ammettere, però, di essere idioti, quindi cerchiamo qualcosa per cui andare fieri, mentre in realtà non c'è proprio niente di cui vantarsi. (pp. 44-45)
*Tutti i sovietici amavano criticare le autorità, ma avevano il terrore dell'onnipotente [[Komitet gosudarstvennoj bezopasnosti|KGB]] (nelle basi militari si parlare di ''osobisty'', «agenti speciali»). La preoccupazione più grande erano le intercettazioni telefoniche. Non era certo credibile che il KGB avesse abbastanza personale per origliare le conversazioni in ogni appartamento. Eppure, quando gli amici venivano a trovare mio padre e, dopo qualche vodka in cucina, cominciavano a bersagliare il governo, mia madre metteva il telefono sotto un cuscino. Pensavo che fosse bizzarro, e quando chiesi perché lo faceva, lei liquidò la mia domanda affermando che non si poteva sapere che cosa sarebbe stato detto e chi lo avrebbe sentito. A me sembrava assurdo. Quelli erano adulti che parlavano di questioni del tutto ordinarie, come l'impossibilità di trovare ketchup bulgaro nei negozi e la necessità di mettersi in fila per la carne alle cinque del mattino. Io davvero non riuscivo a capire di cosa si dovesse aver paura. Qualsiasi ragazzo in età scolare era stato nei negozi e aveva visto le code interminabili, e sapeva che la parola più usata nel lessico sovietico era ''defitsìt'' (carenza). Significava che c'erano persone che non ti permettevano di dire una cosa risaputa. Inoltre, sembrava che assoldassero altra gente per origliare dal telefono di casa tua, al punto che avevamo bisogno di usare un cuscino per proteggerci. Ironico che il mio primo ricordo dell'uso di quel cuscino risalga al 1984. (pp. 46-47)
*Quando Sasha, mio cugino, venne a fare una gita a Mosca, fu portato, com'è ovvio, al Mausoleo di Lenin, una classica destinazione turistica per un bambino sovietico. Quando tornò in Ucraina, corse dalla nonna urlando esaltato: «Ho visto Lenin!». E lei rispose, secca: «Be', non gli hai sputato in faccia?». La parte ucraina della nostra famiglia si piegava in due dal ridere, ma io ero inorridito. [...] Mi ci volle qualche tempo per racimolare il coraggio di chiedere perché la mia amata nonna disprezzasse tanto «il migliore fra gli uomini». Risultò che il sentimento era radicato nella storia della sua famiglia. Lei era l'undicesima figlia, l'ultima, e l'unica femmina. La loro terra, con undici uomini che ci lavoravano da mattina a sera, era molto prospera. La loro casa era stata la prima in paese a sfoggiare un tetto di ferro, e avevano persino costruito un mulino, segno di inaudito benessere. Poi erano state introdotte le fattorie collettive. Pur essendo riuscita a evitare la deportazione in Siberia toccata a migliaia di altri kulaki (contadini ricchi), la famiglia della nonna fu espulsa dalla propria abitazione e costretta a trasferirsi nel fienile. Il tetto di ferro, che era stato l'invidia del paese intero, era stato portato in città, dove lo avevano venduto, per poi spendere i soldi, secondo la leggenda famigliare, «in alcol per il consiglio del paese». All'epoca quel particolare mi parve poco credibile, ma oggi non ho dubbi che fosse vero. (pp. 48-49)
*La [[nostalgia per l'Unione Sovietica]] è un elemento importante della Russia di oggi, e un fattore politico da non sottovalutare. Molto prima dell'appello di Trump, «Make America Great Again», Vladimir Putin aveva pronunciato lo slogan ufficioso del suo regno: «Ci devono rispettare e temere quanto l'Unione Sovietica», cavalcando questa retorica fin dai primi passi che ha compiuto per arrivare al potere. A me sembrava ridicolo ed ero certo che non avrebbe funzionato, però mi sbagliavo. È un pensiero banale, ma il cervello umano è davvero strutturato in modo da tornare con il ricordo solo a quanto c'era di buono nel passato. Coloro che hanno nostalgia dell'Unione Sovietica in realtà hanno nostalgia della loro giovinezza, un'epoca in cui tutto doveva ancora succedere, in cui giocavi a pallavolo sulla spiaggia con i tuoi amici e di sera bevevi vino, grigliavi spiedini di carne e non ti preoccupavi della criminalità, della disoccupazione e delle incerte prospettive per il futuro. Anche le tipiche assurdità sovietiche come essere spediti a «raccogliere patate», il lavoro obbligatorio nei campi in cui venivano mandati allievi delle scuole, studenti universitari e lavoratori delle aziende cittadine negli ultimi anni dell'Unione Sovietica, sono ricordate come nient'altro che un simpatico diversivo. All'epoca, smuovere il terreno congelato per «aiutare i lavoratori delle fattorie collettive a salvare il raccolto» era una gran scocciatura e stava solo a dimostrare il fallimento totale del sistema agricolo sovietico. Ma chi si ricorda gli stivali di gomma che pizzicavano, lo sporco sotto le unghie e il senso di totale inutilità di quelle fatiche, quando è tutto eclissato dall'immagine mentale di una compagna di classe che ti rivolgeva un sorriso smagliante dal lotto di terra vicino? (pp. 52-53)
*Quando sei un bambino o un adolescente, tutto sembra andare bene, e i politici spesso sfruttano questa legge della vita per oscurare la nostra immagine del futuro presentando una falsa immagine del passato. È importante, però, che ci comportiamo come esseri umani e non come pesci rossi, la cui memoria è notoriamente limitata agli ultimi tre secondi. Bersagliare di patate i tuoi amici nei campi era divertente, non c'è dubbio, ma il ricordo più durevole dell'Unione Sovietica della mia infanzia è comunque la coda per il latte. Mio fratello era nato nel 1983. Una casa con un bambino piccolo ha bisogno di un costante rifornimento di latte e per diversi anni io sono stato responsabile del suo acquisto. Ogni giorno, dopo la scuola, andavo al negozio e facevo la fila per almeno quaranta minuti per comprare quel maledettissimo latte. Spesso non era ancora stato consegnato, e tu te ne stavi lì ad aspettare che arrivasse, in compagnia di decine di adulti ingrugniti. Se eri un po' in ritardo, era possibile che tutto il latte fosse già venduto, e quella sera i tuoi genitori non sarebbero stati contenti. Per questo non ho alcun desiderio di tornare all'Unione Sovietica. Uno Stato che non riesce a produrre abbastanza latte per i suoi cittadini non merita la mia nostalgia. (pp. 53-54)
*Il maggiore problema di [[Michail Gorbačëv|Gorbačëv]], che alla fine lo diventò anche per l'URSS, era l'incertezza delle azioni, sempre poco convinte. Voleva essere un riformatore, ma temeva le conseguenze di una vera riforma; annunciava grandi cambiamenti solo per cercare poi di evitarli; aprì uno spiraglio alla libertà, ma quando tutti vollero sfruttarlo, cercò di richiudere la porta in fretta e furia. Il fatto era che la gente voleva quella porta spalancata, non una fessura dalla quale sbirciare. (p. 59)
*Gorbačëv, e in seguito la prima generazione di riformatori sotto Boris Eltsin, hanno subito la tragedia di essere costretti a introdurre riforme perché l'economia che avevano ereditato era stata distrutta dal regime comunista, solo per sentirsi poi accusare di averla distrutta loro. La pianificazione economica sovietica stava crollando: non circolavano merci a sufficienza e, a conferma che avevi il diritto di acquistare beni che scarseggiavano, vennero introdotte le tessere per le razioni da presentare nei negozi. [...] L'unico rimedio a quella situazione era una riforma politica ed economica, ma l'opinione pubblica scambiò la causa per l'effetto. La gente credeva che non fossero stati il PCUS, il Comitato statale per la pianificazione (Gosplan) e il KGB ad aver portato il paese al punto in cui ''perestrojka'' e riforme erano diventate necessarie per salvarlo, ma l'opposto. Si pensava infatti che le riforme avessero distrutto il vecchio e stabile modo di vivere e avessero distrutto il vecchio e stabile modo di vivere e avessero acuito le carenze, introdotto la necessità delle tessere e peggiorato la povertà. Il termine «riforma» era, e rimane ancora oggi, offensivo: «Sappiamo tutto delle vostre riforme. Ci ricordiamo delle tessere e di come siamo diventati tutti mendicanti!». Lo stesso destino che sarebbe toccato in seguito alle parole «democrazia», «economia di mercato» e «capitalismo». (pp. 61-62)
*Più diventavo grande, meno tolleravo Gorbačëv, ma adesso lo vedo sotto una luce positiva, se non altro perché si è dimostrato del tutto incorruttibile. In questo era unico. Chiunque abbia avuto potere nel periodo di transizione dal socialismo al capitalismo ha cercato di accaparrarsi una fetta di torta il più grande possibile, e quasi tutti ci sono riusciti. [...] Quando Gorbačëv diede le dimissioni, non portò niente con sé, anche se aveva avuto enormi opportunità per diventare ricco. [...] L'opinione pubblica può pensare quanto vuole che non ne abbia avuto l'opportunità, ma resta il fatto che non ci provò nemmeno. A mio parere era semplicemente un diverso tipo di persona e non era avido. (pp. 63-64)
*{{NDR|Sulla [[dissoluzione dell'Unione Sovietica]]}} Non ho avuto rimpianti. Dopotutto, che cosa avevo perso? La Russia, il mio paese, era ancora lì. Avevo ancora la mia lingua, Tolstoj e Dostoevskij, Mosca e Kazan' e Rostov. L'esercito era ancora lì e lo Stato pure. Persino i burocrati erano ancora al loro posto. Kiev, Tallinn e Riga non erano svanite nell'aria. Tutto era come prima e potevi visitare quelle città, se volevi. La differenza stava nel fatto che adesso avevi una scelta, avevi la libertà. Ciò che resta di quella libertà nell'odierna Russia di Putin che finge di essere l'URSS è in realtà molto più di quanto c'era allora. Adesso puoi scegliere che lavoro fare, dove vivere e quale stile di vita adottare. Non sei più obbligato a gareggiare con gli altri per stabilire chi sia il più ipocrita e quindi si possa guadagnare il permesso di andare all'estero. Adesso puoi semplicemente comprare un biglietto e partire.<br>A questo punto c'è sempre qualcuno che dice: «Solo che adesso devi avere abbastanza soldi», e poi si mette a ricordare le garanzie sociali e l'uguaglianza dell'URSS. In realtà non esisteva niente di simile. Il divario sociale che c'era all'epoca tra un contadino di un colletivo agricolo e un membro di un comitato di un collettivo agricolo e un membro di un comitato regionale del Partito comunista è pari a quello che oggi separa un oligarca e un operaio. Ai tempi dell'URSS, case e automobili erano di gran lunga meno accessibili rispetto a ora. Certo, la gente riceveva un alloggio gratuito, ma dopo una lista d'attesa di vent'anni. Senza dubbio il tetto del lusso e della ricchezza è molto cambiato: con l'URSS era al primo piano di una dacia nel «villaggio degli scrittori» nelle campagne attorno a Mosca, mentre oggi non c'è proprio, è schizzato lontanissimo, superando quelli degli chalet francesi e dei grattacieli ai bordi di Central Park a New York. (p. 67)
[[File:RIAN archive 644463 First stage in the Soviet troop withdrawal from Afghanistan.jpg|thumb|Soldati sovietici in Afghanistan]]
*La [[Guerra in Afghanistan (1979-1989)|guerra in Afghanistan]] incombe minacciosa sui miei ricordi d'infanzia, ma pesava ancoa di più sul destino della nazione. La tomba dell'URSS è stata scavata da Černobyl', dalla crisi economica, dall'invio di truppe in Afghanistan nel 1979 e dai successivi dieci anni di inutile guerra. Per me era rappresentata soprattutto dalle pompose stelle di un rosso brillante all'ingresso dei condomini. Erano invariabilmente accompagnate da un'iscrizione che diceva: «Qui ha vissuto Tizio, caduto eroicamente nell'adempimento del proprio dovere internazionale nella [[Repubblica Democratica dell'Afghanistan|Repubblica democratica dell'Afghanistan]]». Ricordo anche quando venne ucciso il figlio di un'insegnante della nostra scuola. La notizia si diffuse come un lampo e inizialmente tutti noi alunni rimanemmo silenziosi in maniera consona al momento. Ma i bambini sono bambini e, all'intervallo, stavamo urlando e lanciandoci oggetti come sempre. Uscì la nostra professoressa più composta: non l'avevo mai sentita alzare la voce, ma si mise a urlare definendoci spudorati. (p. 68)
*In quegli anni, i genitori dei ragazzi in età di leva erano terrorizzati all'idea che i figli venissero mandati in Afghanistan a combattere: era una lotteria spaventosa alla quale tutto il paese doveva prendere parte. L'orrore non fece che accrescersi quando tornarono a casa sempre più «200», in gergo militare le bare di zinco sigillate nelle quali arrivavano i cadaveri, le Cargo 200. Mio cugino fu arruolato nell'esercito, e ricordo i miei parenti preoccupatissimi che venisse mandato in Afghanistan, soprattutto perché, da ragazzo patriottico ma non molto saggio qual era, aveva chiesto di essere assegnato proprio là. Per fortuna non accadde. (pp. 68-69)
*La guerra in Afghanistan ebbe un peso cruciale non solo per noi, ma anche per il resto del mondo, e ancora oggi ne subiamo le dirette conseguenze. L'attuale estremismo islamico è nato in misura significativa da lì. Il governo degli Stati Uniti, rispondendo alla criminale idiozia dei leader sovietici, si è comportato in maniera altrettanto stupida facendo del suo meglio per trasformare la guerra dei mujaheddin afghani contro l'URSS in una ''jihad'' islamica. All'epoca, negli anni Ottanta, arrivarono nella regione frotte di volontari da tutto il Medio Oriente e da un confronto tra socialismo e capitalismo – come insisteva a intenderlo l'URSS – il conflitto si trasformò in una guerra santa contro gli infedeli. Il disastroso errore di valutazione, però, fu credere che quanti avevano imbracciato le armi in difesa della propria religione potessero essere fermati da una decisione politica dicendo semplicemente: «Ok, ragazzi, adesso basta: abbiamo vinto, torniamo tutti a casa». Coloro che erano insorti sotto le bandiere verdi dell'Islam non si accontetarono di scacciare le truppe sovietiche: credevano davvero agli slogan che li avevano ispirati, quindi adesso chiedevano che l'Afghanistan si trasformasse in un paese guidato dalla ''sharia''. [[Osama bin Laden]], al quale gli americani avevano donato denaro e armi, si stava già trasformando nel loro nemico perché i reciproci obiettivi stavano cominciando a divergere. Gli Stati Uniti stavano perdendo interesse e non desideravano più finanziare la ''jihad''. Nella visione di un fanatico religioso, tuttavia, chi non è con noi è contro di noi. Ed è stato in Afghanistan, dove erano andati a scatenare una guerra santa, che i leader dello [[Stato islamico]] come [[Abu Bakr al-Baghdadi]] divennero ciò che erano. Quella guerra continua ancora oggi. (pp. 70-71)
*Si scoprì che essere poveri era più sopportabile quando lo erano tutti, ma era intollerabile se vedevi il tuo vicino molto più ricco di te. Si sente spesso parlare dell'invidia del popolo russo o sovietico verso i primi imprenditori, e per questo motivo gli anni Ottanta furono un periodo tanto odiato. Credo tuttavia che la causa fosse l'ineguaglianza delle opportunità. Se Gorbačëv avesse potuto rendere agevole per tutti diventare imprenditori, se lo avessero fatto milioni di persone e non qualche decina di migliaia tra i più intelligenti, o i più furbi, oppure tra coloro che godevano di una buona posizione, le cose sarebbero potute andare diversamente. E invece fondare una cooperativa, e in seguito un'azienda, era un calvario burocratico di stampo sovietico. Volendo avviare un'attività, dovevi pagare tangenti oppure avere i contatti giusti, o almeno possedere carisma da vendere. Tutto questo creò la durevole immagine dell'uomo d'affari scaltro e subdolo, diventato tale con mezzi meno che legali. (p. 76)
[[File:1991 coup attempt4.jpg|thumb|Carri armati a Mosca durante il [[putsch di agosto]]]]
*{{NDR|Sul [[putsch di agosto]]}} Nella nostra cittadina nessuno batteva ciglio alla vista dei carri armati. I visitatori amavano essere fotografati accanto al cartello «Attenzione, carri armati» che era un po' il nostro simbolo. Quel giorno, però, sembrava tutto diverso. Anzitutto, percorrevano la strada asfaltata, cosa che abitualmente non facevano perché l'avrebbero distrutta. Poi sembrava che stessero andando in guerra o fossero impegnati in un'operazione speciale di qualche tipo. La scena aveva un che di caotico. Ma l'aspetto più importante era che si stavano dirigendo verso Mosca. Felice di avere una scusa per non andare alla dacia, tornai a casa e accesi il televisore per capire cosa stesse succedendo. Stavano trasmettendo ''Il lago dei cigni'', e per qualsiasi sovietico questo significava che stava accadendo qualcosa di grave. Fin da piccolo avevo imparato che, se invece dei cartoni animati trasmettevano un concerto di musica classica, con ogni probabilità era morto un leader e sarebbe cominciato un diluvio di cordoglio pubblico. Questa volta, però, non era affatto chiaro chi fosse deceduto. (p. 77)
*[...] venne letto alla radio un lunghissimo discorso al popolo sovietico. Era incredibilmente prolisso, con frasi che sembravano tratte da un editoriale della «Pravda» (e nel 1991 gli editoriali della «Pravda» erano sinonimo di cliché, idiozia e disonestà). Rammento solo che veniva condannato con forza il fiorire della «speculazione». Il monito non poteva essere più chiaro: la nosra futura vita di agi grazie a capitalismo ed economia di mercato era a rischio. Ricordo anche la frase: «Mai nella storia del paese la propaganda di sesso e violenza ha assunto simili proporzioni, mettendo in pericolo la vita e la salute delle generazioni future». Un attacco vero e proprio alle migliori conquiste della nostra epoca. Le immagini di donne nude non avevano fatto in tempo ad apparire su giornali e periodici, e queste persone le volevano bandire con il pretesto che erano una minaccia per la nostra salute. Per aggiungere il danno alla beffa, era una replica di quegli stessi programmi che anni prima avevano condannato la musica rock perché conteneva «una propaganda sfrenata di sesso e violenza». Era chiaro come gli autori della dichiarazione l'avessero scritta con il sottile intento di toccare le più profonde corde del cuore del popolo sovietico. Nell'ascoltare le parole che vietavano il sesso e il profitto, e parlavano della necessità di rifornire i villaggi di carburante e lubrificanti (altro argomento dei golpisti), i sovietici avrebbero picchiato i pugni sul tavolo dicendo: «Ehi, i compagni del Comitato di emergenza stanno facendo proprio la cosa giusta! Era ora di aiutare i contadini e bandire il sesso!». (p. 79)
*Sono stato fortunato a essere tra coloro che non hanno subito onde d'urto dal crollo dell'URSS. Se mio padre fosse stato un ufficiale dell'esercito non nella regione di Mosca, ma a Baku, nel Nagorno Karabakh, in Abcasia o negli Stati baltici, le cose sarebbero andate molto diversamente. Tutti i rancori accumulati negli anni divamparono infatti in conflitti e persino guerre. Scoprimmo da un momento all'altro che armeni e azerbaigiani si odiavano al punto che già stavano combattendo. Georgiani e abcasiani non erano certo vicini amichevoli che pranzavano insieme, anzi, si sarebbero reciprocamente scacciati dalle rispettive case. Le ragioni sottese a ciò che stava accadendo venivano spiegate in maniera dettagliata, e ogni paese aveva le proprie. Visto da Mosca tutto questo sembrava una pura e semplice follia. Perché si facevano guerra tra loro? Per anni avevano convissuto «nella famiglia unita e multietnica dei popoli sovietici», e adesso si massacravano per questioni territoriali e interetniche?<br>Si trattava senza dubbio della visione egocentrica e certamente ignorante di qualcuno che, per un colpo di fortuna, si era trovato in un posto dove non erano in corso guerre o conflitti nazionali, ma soltanto una caccia molto metropolitana al denaro. Non riuscivo a immaginarmi nei panni degli armeni o degli azerbaigiani, e in ogni caso non avevo il minimo desiderio di farlo. Per motivi altrettanto egocentrici, il solo problema interetnico che mi interessasse era la difficile situazione dei russi: d'un tratto, la nostra era diventata la diaspora più grande in Europa. Per me era abbastanza semplice fare un esperimento mentale. Immaginavo che mio padre fosse stato mandato a servire nella XIV Armata, di stanza in Moldavia, e io fossi diventato improvvisamente parte della «minoranza di lingua russa». Sarei stato quantomeno molto insoddisfatto di quell'istantaneo cambiamento e del mio status di «minoranza». (p. 85)
*I nuovi leader saliti al potere in Russia – tra i quali Putin e tipi come lui erano di terza o quarta categoria – ignorarono il problema dei russi bloccati fuori dal paese. Si sarebbe potuto evitare un gran numero di conflitti, e si sarebbero salvate vite, se il governo dell'epoca avesse proposto anche solo un programma basilare per il rientro dei russi in uno qualsiasi dei territori ancora appartenenti a Mosca. Com'è ovvio, nessuno si sarebbe affrettato a tornare dai prosperi Stati baltici, e in quel caso sarebbero serviti approcci diversi. Eppure le domande confuse di chi viveva in Uzbekistan, Kirghizistan e in molte altre repubbliche – Qual è adesso il nostro posto? Che cosa dobbiamo fare? – avrebbero dovuto trovare risposta. È straordinario come, anche adesso che il problema della «[[russofobia]]» e la violazione dei diritti dei russi sono diventati in pratica la massima priorità nell'agenda del Cremlino, tutto resti a livello di una demagogia spudorata e ipocrita dietro alla quale manca qualsiasi provvedimento costruttivo. [...] L'attuale regime preferisce parlare senza sosta di russi oppressi senza far nulla per aiutarli. (pp. 86-87)
*Quelli come Putin sono nostalgici dell'URSS perché per loro equivaleva a uno status di superiorità inaccessibile a chiunque. Oggi, a dispetto di tutte le storture del sistema, uno specialista informatico di un paesino siberiano può diventare miliardario senza bisogno del permesso o del sostegno dello Stato, e andarsene in Costa Azzurra a bordo del suo jet privato. All'epoca c'era una barriera che valeva per tutti tranne che per quelli come Putin, il cui unico scopo era di impedire agli altri di fare qualunque cosa. (p. 89)
*Con tutta la sua ipocrita esaltazione dei lavoratori, la società sovietica in realtà tracciava un confine molto netto: chi proseguiva gli studi era al vertice, mentre gli altri erano di seconda categoria. Molto probabilmente questo avvenne per incentivare tutti, qualsiasi fossero le loro origini, a tentare la strada degli studi universitari, il che non era una brutta idea. [...] Nella pratica, però, la cosa non funzionò bene. La conseguenza a lungo termine fu una catastrofica caduta del prestigio di qualsiasi professione associata al lavoro manuale, anche la più specializzata. Essere un ''PTUšnik'', ovvero lo studente di una scuola professionale, divenne sinonimo di asino. Era normale che un professore dicesse a un ragazzo: «Petrov, tu sei un idiota e puoi aspirare solo alle professionali». L'implicazione era che, dopo essere diventato idraulico, elettricista o operaio, Petrov sarebbe entrato nell'esercito dei perdenti e degli alcolizzati privi di prospettive nella vita. (p. 90)
*[...] in URSS era praticamente contro la legge ammettere gli ebrei alle facoltà di matematica. [...] Secondo una barzelletta tipica dell'epoca, alle selezioni per l'ingresso all'Università statale di Mosca gli esaminatori non vogliono ammettere un candidato ebreo, quindi lo bersagliano di domande sempre più difficili, ma lui riesce a rispondere a tutte, quindi alla fine la commissione si riduce a chiedere: «Come spiega il fatto che Lev Tolstoj fosse capace di ricordare cose accadute quando aveva solo quaranta giorni?». «La cosa non mi sorprende. Io ricordo cose successe quando avevo otto giorni.» «E cosa ricorda?» «Ricordo un anziano ebreo con la barba e i ''peot'' che è arrivato e mi ha tagliato via la possibilità di fare l'università.» (pp. 102-103)
*Ho già menzionato il decennio che passò alla storia come «i maledetti anni Novanta», un'espressione che vorrei spiegare, perché rappresenta una delle principali ragioni per le quali Putin continua a essere popolare in una fetta della società e perché il suo nome è associato alla «restaurazione dell'ordine» anche se, con lui al potere, l'amministrazione dello Stato è in totale degrado. [...] Ciò che rendeva «maledetti» gli anni Novanta era il fatto che in ogni centro abitato tutti sapessero esattamente chi fosse a capo della criminalità e quali gang fossero operative. In qualche modo, il crimine organizzato compariva dal giorno alla notte e assumeva all'istante un ruolo cruciale nella vita pubblica. [...] Nell'esatto istante in cui l'Unione Sovietica era crollata, lasciando il paese senza un unico centro di potere noto e accettato da tutti, le persone avevano scoperto all'improvviso che a comandare adesso erano le gang che stazionavano ogni sera al chiosco degli spiedini in fondo alla strada. [...] All'improvviso venne fuori che aver trascorso un periodo in carcere era qualcosa di positivo. In precedenza si sarebbe detto: «È stato sette anni in prigione. È una causa persa. Stagli lontano». Adesso, per qualche imperscrutabile ragione, la frase era diventata: «È stato sette anni in prigione, quindi ha contatti giusti e risolverà i nostri problemi». (pp. 106-107)
*Sono convinto che prima o poi ogni cosa andrà al suo posto e tutto finirà bene, ma dobbiamo guardare in faccia la realtà che dai primi anni Novanta ai Venti del Duemila la vita di una nazione è stata stoltamente sprecata in un'epoca di degenerazione e di incapacità di stare al passo. C'è una buona ragione se le persone come me, e quelle di cinque o dieci anni più vecchie, sono chiamate la generazione maledetta o perduta. Noi siamo quelli che avrebbero dovuto beneficiare della libertà politica e di mercato, ci saremmo potuti adattare in fretta a un nuovo mondo, in una maniera del tutto fuori dalla portata delle generazioni precedenti. Il 15 per cento di noi sarebbe dovuto diventare imprenditore, «come in America». Solo che la Russia non ce l'ha fatta. Nessuno dubita che adesso viviamo meglio che negli anni Novanta, ma, perdonatemi, sono passati trent'anni. Anche in Core del Nord le persone vivono meglio oggi che trent'anni fa. [...] Il confronto non dovrebbe essere tra come eravamo negli anni Novanta e come siamo adesso, ma tra come siamo adesso e come avremmo potuto essere al tasso di crescita medio globale. Avremmo ottenuto senza fatica quello che abbiamo visto ottenere da Cecoslovacchia, Germania dell'Est, Cina e Corea del Sud. Questo confronto non può che deprimerci. [...] Perché non ha funzionato? Perché i polacchi e i cechi la sfangano e noi no? Ho una risposta semplice, che, per quanto tecnicamente significhi rispondere a una domanda ponendone altre, aiuta ogni pezzo del rompicapo ad andare al suo posto: [[Leszek Balcerowicz]], l'architetto delle riforme polacche, è forse diventato un multimilionario come il nostro [[Anatolij Borisovič Čubajs|Anatolij Čubajs]]? La famiglia di [[Václav Havel]], il leader post-comunista ceco, ha forse comprato una villa da 15 milioni di dollari a Saint-Barthélemy, l'«isola dei milionari», e possiede altri beni per un totale di centinaia di milioni? Come mai in Russia quasi tutti i giovani democratici, riformatori e sostenitori del libero mercato degli anni Novanta sono diventati favolosamente ricchi e oggi hanno cambiato le loro posizioni diventando pilastri conservatori dello Stato? In Estonia o Ungheria, Slovacchia o Germania non è successo niente del genere. [...] Dovremmo ammettere che in Russia non c'è mai stato al potere un democratico, nel senso di una persona con una mentalità genuinamente liberale e democratica. (pp. 123-124)
*Eltsin era privo di una sincera motivazione ideologica e spinto unicamente dalla sete di potere. Era senz'altro un individuo dal grande talento, un politico di enorme intuito che percepiva l'umore popolare e sapeva come sfruttarlo. Era pronto, all'occasione, ad agire con decisione e audacia, ma sempre negli interessi di se stesso e del proprio potere più che in quelli del popolo o della nazione. (p. 126)
*Dall'inizio alla metà degli anni Novanta non ero solo un sostenitore di Eltsin, ma uno di quelli che appoggiava senza riserve il leader in ogni sua iniziativa. Strano a dirsi, non ero tanto infatuato della sua persona o dei membri della sua squadra. Semplicemente non potevo soffrire nessuno degli altri politici. Il mondo senza chiaroscuri della politica dell'epoca comportava il fatto che o eri a favore di Eltsin e guardavi avanti, a dispetto degli errori, delle difficoltà e delle decisioni impopolari, oppure puntavi su quelle teste di rapa, rimasugli dell'Unione Sovietica, la cui unica idea era: «Torniamo indietro. Quelli erano bei tempi». Ebbene, per me non erano bei tempi, e mi faceva impazzire che le persone cercassero di convincermi che così era. Mi fa impazzire tuttora. Negli anni Novanta, certi cretini cercavano di convincermi che mia madre non aveva dovuto alzarsi alle cinque del mattino per comprare la carne, e che io non avevo dovuto fare un'ora di fila per acquistare il latte. (p. 127)
*In realtà, è probabile che ciò che provo per Eltsin non sia il genere di odio che si può nutrire verso un vivo, ma piuttosto una complessa mescolanza di avversione, rimpianto e sgomento. Rimpianto per la meravigliosa occasione che il mio paese e i miei connazionali si sono lasciati scappare di vivere la normale e civile vita europea che meritiamo. Le aspirazioni, le speranze, la fiducia, compresa la fiducia cieca di persone ingenue e confuse com'ero io in gioventù, sono state tradite e cinicamente svendute. Sono state barattate con le trame patetiche e corrotte – e i guadagni occulti – della famiglia Eltsin, con le garanzie della loro sicurezza. Il primo decreto di Putin riguardava aiuti materiali e garanzie di immunità legale per «la famiglia del primo presidente della Russia». A questo furono ridotti i grandi eventi storici che andarano dalla metà degli anni Ottanta all'inizio dei Novanta. (pp. 130-131)
*Un'occhiata fredda e obiettiva all'era Eltsin ci pone di fronte a una verità triste e sgradevole, che spiega l'ascesa di Putin al potere: nel governo della Russia post-sovietica non ci sono mai stati democratici, e tanto meno liberali che sostenessero la libertà e si opponessero ai conservatori desiderosi di resuscitare l'Unione Sovietica. Tutti loro – con rare eccezioni come [[Egor Timurovič Gajdar|Egor Gajdar]] e [[Boris Nemcov]], che si sono mostrati incorruttibili e hanno trovato la forza di ritirarsi (Gajdar) o di resistere alla reincarnazione dell'autoritarismo (Nemcov) – sono stati un'orda scellerata di ladri e mascalzoni. Per un certo periodo sono stati stimolati dalla retorica democratica, ma sempre nell'ottica di stare, nella cornice delle battaglie politiche dell'epoca, dalla parte del Cremlino, delle autorità. Per loro contava solo questo. Questo e, soprattutto, le opportunità di arricchirsi. (pp. 131-132)
*[...] il regno di Eltsin non aveva nulla a che fare con le riforme. Era inutile aspettarsi da lui una qualsiasi visione o una crescita economica. Era solo un vecchio alcolizzato con attorno una manica di cinici imbroglioni che si dedicavano alla loro consueta attività di riempirsi le tasche. [...] L'entourage di Eltsin era una banda di farabutti, alcuni dei quali si definivano statisti patriottici, mentre altri si descrivevano come riformatori. I riformatori rubavano di più, ma avevano un aspetto più presentabile. (pp. 138-139)
*Durante la mia convalescenza in Germania, inizialmente avevo deciso di tornare a Mosca il 15 dicembre, in tempo per festeggiare il nuovo anno e il Natale ortodosso a casa. Lo avevo dichiarato nel corso di una delle prime interviste dopo essere uscito dall'ospedale. In realtà, uno pseudoannuncio sul mio rientro in Russia dopo che mi fossi rimesso dall'avvelenamento era già stato fatto mentre ero in terapia intensiva: in occasione di una visita, Yulia mi stava leggendo ogni sorta di richieste urgenti da parte dei miei colleghi e io, dal letto e agghindato com'ero di cavi e tubi, rispondevo.<br>«Kira vuole sapere se dobbiamo rispondere al "New York Times". Chiedono se tornerai.»<br>«Che domanda stupida. Certo che tornerò.»<br>«Quindi deve rispondere?»<br>«Sì, ma senza dire che l'ho definita una domanda stupida.» (p. 141)
*L'esperienza mi ha insegnato che i [[Problema|problemi]] più gravi sorgono da cose alle quali non hai pensato: credenziali per accedere al conto corrente online, autorizzazioni e password per le varie applicazioni e i dispositivi che usi tutti i giorni. Quando sei in [[carcere]], sapere che la tua famiglia sta bene rappresenta il 99 per cento della tua pace mentale e non voglio dovermi preoccupare che mi moglie non possa ritirare soldi dal mio conto a causa di una stupida regola bancaria che prevede che io dia il permesso scritto via e-mail. I giornali di tutto il mondo potranno anche riportare la notizia del mio arresto e della mia detenzione, ma il direttore della banca risponderà sempre: «Sono desolato, non c'è nulla che possiamo fare. Il titolare ci deve inviare un'e-mail o usare la nostra comoda app.» (p. 147)
*Ormai da molto tempo ho smesso di tentare di analizzare e prevedere il comportamento di Putin e del Cremlino: c'è in gioco troppa irrazionalità. Putin è al potere da oltre vent'anni e, come accade a qualunque altro leader della storia che abbia governato così a lungo, ha la testa piena di ossessioni messianiche, tutta quella roba in stile «Niente Putin, niente Russia» proclamata dal podio della Duma. A dispetto di ciò che gli analisti poltici scelgono di scrivere, poi, anche il vero equilibrio di potere fra i più assortiti gruppi del Cremlino è ignoto, quindi è inutile cercare di calcolare quale potrebbe essere la «loro» prossima mossa. Possiamo fare solo quello che riteniamo giusto. (p. 149)
*Facevo l'avvocato per una grande società moscovita di sviluppo immobiliare. Per concludere qualcosa nel settore edilizio nella Mosca del sindaco [[Jurij Michajlovič Lužkov|Lužkov]] alla fine degli anni Novanta, bisognava prima rimunerare lui, poi il suo vice, il leggendario [[Vladimir Resin]], che ogni persona onesta stava chiedendo di sbattere in carcere, tanto era sfacciata e cinica la sua abitudine di accettare mazzette. Per ironia della sorte, io che ho indagato con tanto rigore sugli squallidi maneggi di Regin in ogni fase della sua carriera adesso sto scrivendo queste parole dal carcere mentre lui, a ottantacinque anni, siede bello comodo nella Duma statale come rappresentante del partito [[Russia Unita]] di Putin. (p. 178)
*[...] poche cose meritano l'incenerimento con un lanciafiamme più di un gruppo di [[Avvocato|avvocati]] ubriachi consapevole che qualche scappatoia legale permetterà loro di passarla lisca dopo aver fatto i gradassi e aver spadroneggiato sulla gente comune che non conosce la legge ma ha il diritto dalla sua parte. (p. 183)
*È un logoro cliché parlare della chimica tra le persone, ma credo davvero che esista. Così come l'amore a prima vista, e io ne sono la prova vivente. Adesso, mentre sto scrivendo queste parole, io e [[Julija Naval'naja|Yulia]] siamo insieme da ventiquattro anni. Di tanto in tanto, persone più giovani, o giornalisti ansiosi di trovare una domanda originale per la loro intervista, mi chiedono qual è il segreto di un matrimonio riuscito. Io davvero non ne ho idea. Una grossa parte del successo è pura fortuna. Sono stato fortunato a incontrare Yulia. Altrimenti, forse adesso sarei una persona molto diversa: divorziato tre volte, single e ancora in cerca di qualcuno. (p. 187)
*In Russia, se sei attivo in politica, e tanto più se non supporti il regime, possono arrestarti in qualsiasi momento. Ti perquisiranno la casa, ti confischeranno beni. Requisiranno i telefoni dei tuoi figli e il computer di tua moglie. Durante una perquisizione avevano una gran voglia di filarsela con il nostro televisore. Ma da Yulia non ho mai sentito una parola di rimprovero. Anzi, tra noi due, è lei ad avere le opinioni più radicali. È sempre stata immersa nella politica. Odia le persone che hanno preso il potere nel nostro paese, probabilmente ancor più di me. E questo mi incoraggia a fare quello che faccio. (pp. 187-188)
[[File:Vladimir Putin with Boris Yeltsin-3.jpg|thumb|[[Boris El'cin]] consegna l'emblema presidenziale a [[Vladimir Putin]]]]
*Nel 1999, quando Vladimir Putin salì al potere, molti lo trovarono fantastico: era giovane, a differenza di Eltsin non beveva e sembrava dire tutte le cose giuste. Questo non fece che consolidare la speranza che, finalmente, tutto sarebbe andato a posto. Tale narrazione mi irritava davvero tanto. Non mi piaceva affatto l'idea di Putin come «successore»: io volevo un'autentica elezione presidenziale, con candidati in competizione tra loro. Se Putin fosse stato un comunista che aveva fatto campagna elettorale e aveva vinto onestamente, mi sarei arrabbiato molto ma avrei accettato il risultato. Invece, Putin era stato imposto alla Russia per ricompensarlo della sua fedeltà e disponibilità a fornire immunità legale all'ex presidente e alla sua famiglia. (p. 191)
*La maggior parte delle persone si iscriveva a [[Jabloko]] perché ne ammirava il leader, [[Grigorij Javlinskij]]. Io non condividevo la profondità di quei sentimenti. Se durante il mio precedente entusiasmo per Eltsin non sopportavo Javlinskij e lo consideravo uno che gli toglieva voti, adesso il mio atteggiamento era più sfumato e avevo iniziato a rispettarlo. Lo ritenevo un politico perbene e onesto. Gli ex burocrati del Partito comunista che si erano allontanati di soppiatto dagli uffici del Soviet e si erano insinuati in quelli della Federazione Russa erano un manipolo di ladri, mentre Javlinskij era un uomo con dei valori. Aveva un'idea, che difendeva, e nel complesso il partito agiva in modo coerente; non c'era un gran desiderio di fare qualcosa di decisivo, quindi si preferiva lanciarsi in dibattiti intellettuali, ma almeno i militanti credevano davvero in ciò che dicevano. (p. 193)
*Con il tempo iniziai a capire che l'unanime ammirazione per Javlinskij era così forte da assumere talvolta le sembianze del culto della personalità. I leader del partito e lui stesso erano incontestabili e la gerarchia osservata con rigore. Guardavano ai nuovi venuti con circospezione, nell'eventualità che qualcuno arrivasse e cercasse di impadronirsi del partito! Quanto a me, ero considerato con particolare sospetto perché non corrispondevo alla loro immagine del classico attivista politico: facevo la doccia tutte le mattine e avevo un lavoro. Mi avranno chiesto forse cento volte per quale motivo stessi lì sebbene loro avessero pochissimi soldi (o non ne avessero affatto). Tuttora non riesco a scrollarmi di dosso questo pregiudizio. Le persone pensano sempre ci sia una trappola. Dopotutto, se hai una buona istruzione e un buon lavoro, perché dovresti metterti contro Putin? Perché fai quelle inchieste? Forse ricevi le soffiate dalle stanze del Cremlino in concorrenza tra loro o magari sei proprio un tirapiede del Cremlino? O forse sei un lacchè dell'Occidente? Da sempre la gente inventa teorie cospirazioniste su di me per cercare in qualche modo di spiegare il mio inspiegabile interesse per la politica. Se oggi lo trovo divertente, ai tempi di Jabloko era seccante. Il fatto che mi considerassero un enigma indicava che non avevano fiducia nella propria forza. (pp. 193-194)
*Nel 2001 nacque Dasha. Diventare padre ha trasformato la mia vita in modi inaspettati. Io e Yulia volevamo avere figli e io fui felicissimo quando nacque la nostra bambina, però accadde anche altro. Come chiunque fosse cresciuto in Unione Sovietica, non avevo mai creduto in Dio, ma guardando Dasha e osservandola crescere non riuscivo a fare pace con il pensiero che fosse solo una questione di biologia. Questo non toglieva niente al fatto che ero e resto un grande sostenitore della scienza, ma in quel momento capii che, da sola, l'evoluzione non era sufficiente. Doveva esserci di più. Da ateo irriducibile, diventai gradualmente una persona religiosa. (p. 196)
*Immaginiamo che, in un universo parallelo, tutte le peggiori paure dei leader di Jabloko fossero diventate realtà e, all'inizio degli anni Duemila, io avessi assunto la guida del partito. In quel caso, Jabloko avrebbe cambiato volto. I suoi iscritti sarebbero rimasti i simpatici secchioni di sempre, ma sarebbero stati anche molto coraggiosi, perché io credo fermamente che le cose migliori sulla Terra siano state create da secchioni coraggiosi. [...] I secchioni di Jabloko erano vigliacchi e restii alla sperimentazione. Il mondo era cambiato, ma loro erano rimasti fermi. C'era stato un tempo in cui Jabloko era una fazione all'interno della Duma e il partito non riusciva a vedersi in modo diverso. Quando non superarono lo sbarramento del 5 per cento, mossero accuse di abuso di potere e brogli elettorali. Erano indignati e affermavano che gli era stata rubata la vittoria, perché in realtà avevano ottenuto molti più voti. Che le elezioni fossero clamorosamente truccate già allora era vero, ma Jabloko – dal canto suo – non aveva mosso un dito per farsi votare. Pian piano si rassegnarono all'idea che non avrebbero mai potuto vincere. Si convinsero ce la loro fosse una lotta impari contro la gigantesca, ostile Russia in cui i secchioni non piacevano a nessuno; iniziarono a temere i loro elettori e mascherarono la paura con un esagerato elitarismo con connotazioni intellettuali. Inutile dire che alla gente non importava di questo e il partito iniziò a perdere il poco sostegno che gli era rimasto. (p. 198)
*Io ero convinto che, per contrastare Putin, fosse necessario un'ampia coalizione. All'epoca questi nazionalisti organizzavano dimostrazioni annuali a Mosca, le cosiddette «Marce russe», che erano autorizzate solo alla periferia della città ma richiamavano comunque diverse migliaia di persone. I dimostranti venivano dispersi senza pietà dalla polizia e i primi arresti di massa si verificarono in quelle occasioni, non durante le proteste dei liberali o dei democratici. Stabilii che se io, con i miei valori democratici, sostenevo il diritto di libera assemblea, allora per coerenza dovevo supportare anche quello degli altri. Iniziai dunque ad aiutarli a organizzare le loro parate e, per solidarietà, vi presi parte in diverse occasioni. Su internet potete trovare foto di me in piedi davanti a una bandiera nera, bianca e gialla, che viene spesso usata come sfondo per le interviste in cui mi chiedono: «Lei si considera un nazionalista?». [...] In qualunque normale sistema politico svilupato, io ovviamente non avrei aderito al partito nazionalista, ma considero folli e controproducenti i tentativi di screditare il movimento nel suo complesso. Chiunque organizzi veri e propri pogrom deve essere chiamato a risponderne, questo è certo, ma la gente deve poter manifestare ed esprimere le proprie opinioni, seppure sgradite. Queste persone esistono e, per quanto si decida di ignorarle, non se ne andranno. E non se ne andranno i loro sostenitori. A dirla tutta, indebolire i nazionalisti non farà che rafforzare Putin. (pp. 199-200)
*Quando parlo dei partiti politici russi con gli occidentali, suscito sempre perplessità. Loro sono abituati a muoversi in uno spettro politico chiaro: destra, sinistra, socialdemocrazia, liberali. Queste categorie, però, non si applicano alla Russia. I nostri comunisti non sono «di sinistra» in senso classico: non sostengono le minoranze e non mettono un grammo di energia nelle lotte per aumentare i salari minimi. I comunisti russi sono di gran lunga più conservatori persino della destra americana. Il nostro paese ha un panorama politico del tutto diverso. Argomenti come la legalizzazione delle armi o il divieto di aborto, che suscitano accesi dibattiti nel mondo occidentale, sono pressoché privi di interesse per gli elettori russi. La nostra prima priorità deve essere la libertà di parola, la trasparenza elettorale e il rispetto dei diritto umani. (p. 201)
[[File:8th Congress of Yabloko 18.jpg|thumb|[[Grigorij Javlinskij]]]]
*Senza dubbio ho imparato tanto e sono anche grato a Grigorij Javlinskij per avermi insegnato svariate importanti lezioni. Però non riuscivo ad accettare il fatto che Jabloko stesse scegliendo di autoghettizzarsi dalla vita pubblica russa. Io sognavo che il nostro sarebbe diventato il partito di maggioranza. Volevo veder apparire un politico che intraprendesse tutti i progetti necessari e interessanti, e collaborasse direttamente con il popolo russo. Se si fosse presentata una persona così, sarei corso a offrirgli la mia collaborazione. Attesi a lungo, poi un giorno capii che quella persona potevo essere io. (p. 203)
*Sembra vigere la regola per cui, se al comando c'è un ex procuratore o un funzionario dell'[[Federal'naja služba bezopasnosti|FSB]], la corruzione sarà due volte più diffusa. (p. 219)
*La Russia è strutturata in modo che i rappresentanti di diversi ministeri federali sono letteralmente ovunque. Oltre al governatore, una regione ha un «ispettore capo federale» e rappresentanti di diversi ministeri federali. Qualsiasi decisione il governatore prenda può essere cassata da un funzionario che risponde direttamente a Mosca. La cosa può raggiungere picchi di assurdità. Per esempio, negli uffici del governo regionale di Kirov non c'era il wi-fi. Io proposi di metterlo. La saga meriterebbe un capitolo a parte, per un intermezzo comico. Solo ottenere che la mia proposta fosse discussa richiese cinque riunioni molto partecipate con il governatore, e anche allora il wi-fi non fu installato. (p. 219)
*Lavorare a Kirov rappresentò nel complesso un'esperienza istruttiva, ma sconfortante. Ne ricavai una discreta consapevolezza di come funzionano le cose. Scoprii che non c'è modernizzazione possibile in una nazione autoritaria, che non c'è modernizzazione possibile neanche in una sola regione di una nazione del genere. Le persone giovani, attive, ambiziose arrivano con la voglia di sistemare e far funzionare tutto, ma vengono risucchiate nella palude del sistema. Mi resi conto che in un ambiente corrotto ti trovi tu stesso obbligato a comportarti in modo corrotto, anche se vorresti solo essere d'aiuto. (pp. 219-220)
*{{NDR|Sull'[[Università Yale]]}} In Russia ero stato impegnato a combattere la corruzione nelle aziende statali. Ora, di colpo, mi trovavo seduto di fianco a una sudafricana che stava combattendo l'AIDS e l'HIV. Si chiamava Thembi Xulu, e faceva discorsi così interessanti sul suo lavoro che mi chiedevo se non fosse più importante del mio.<br>C'era anche un tipo indonesiano che era a capo di un'organizzazione giovanile musulmana. Una volta gli chiesi: «Quanti membri avete?» aspettandomi che dicesse tipo «duecento persone». Lui invece rispose: «Be', non siamo l'organizzazione giovanile più grande del mondo. Più o meno dodici milioni».<br>Un borsista proveniente dalla Tunisia non faceva che lamentarsi con me del fatto che stare all'opposizione era terribilmente difficile. «In Russia» diceva «avete YouTube, Facebook e Twitter, ma da noi in Tunisia è tutto bloccato.» Lavorare dalla Francia era l'unico modo in cui poteva condurre la sua militanza.<br>Erano gli ultimi giorni del 2010, e nel giro di un mese scoppoà la [[Primavera araba]] e il regime dittatoriale tunisino cadde. Per quanto potesse essere vista come un'esperienza limitata al popolo tunisino, considerai comunque importante e utile avere qualche nozione in materia. (pp. 222-223)
*La [[Transneft]] è la più grande società al mondo di gestione di gasdotti e oleodotti, e sposta il petrolio in tutta la Russia. Inutile dire che è di proprietà dello Stato. A metà del primo decennio del Duemila, intraprese l'enorme progetto di costruire un oleodotto che andava dalla Siberia orientale all'oceano Pacifico. È garantito che qualsiasi cantiere di quelle dimensioni comporterà prima di tutto dosi massicce di appropriazione indebita. Anche se verà completato, un megaprogetto del genere non si concluderà in tempo; la realizzazione sarà scadente e sprezzante dei regolamenti; e una grossa getta del budget finirà nelle tasche di qualcuno. Ed è proprio ciò che accadde. La cosa era evidente a tutti, governo compreso, tanto che nel 2008 la Transneft fu sottoposta a un controllo della Corte dei conti, l'organo statale di revisione contabile: scandalosamente, i risultati furono tenuti segreti su richiesta della stessa Transneft.<br>Smossi mari e monti per mettere le mani su quel rapporto segreto e alla fine ci riuscii. Rimasi sconcertato. Le sue 150 pagine esponevano chiaro e tondo, con tanto di cifre e analisi, il fatto che poteva essere stato saccheggiato tutto il saccheggiabile. I costi di costruzione erano stati gonfiati più volte, inaffidabili società offshore erano state scelte come appaltatrici, gare e aste erano state condotte con irregolarità che avevano dell'incredibile, e la relativa documentazione era stata distrutta l fine di occultare l'accaduto. Non si trattava di una teoria di esperti o di una serie di post su un blog, ma di un rapporto ufficiale della Corte dei conti. La somma totale intascata nel corso del progetto dell'oleodotto si aggirava attorno ai 4 miliardi di dollari, «1100 rubli sottratti a ogni adulto di Russia», come scrissi all'epoca su LiveJournal. (pp. 223-224)
*{{NDR|Sulla [[Fondazione Anti-corruzione]]}} Il principio cardine della nostra organizzazione era la trasparenza, che per me era importante fin dall'inizio per due ragioni. La prima, perché le persone sarebbero state più disponibili a donare se avessero saputo come venivano spesi i loro soldi; la seconda, perché volevo con tutto me stesso essere diverso dallo Stato. Il governo spendeva le nostre tasse senza darci spiegazioni, noi cittadini non avevamo voce in capitolo sulle priorità di bilancio e non sapevamo nemmeno come venissero distribuiti esattamente i soldi. [...] Io volevo fare le cose in modo diverso. Pubblicavo i dettagli del mio reddito personale. Pubblicavo la fonte dei finanziamenti dell'organizzazione. Tutti conoscevano l'aspetto di mia moglie e dei miei figli. Mandandomi soldi, le persone inviavano anche un chiaro segnale alle autorità: avevano deciso di farmi una donazione perché vedevano quello che facevo e sapevano come spendevo il denaro, mentre i funzionari governativi tenevano tutto nascosto e spesso rubavano. [...] Il secondo importante principio era la «normalità». Il Cremlino tenta da anni di marginalizzare il nostro movimento e relegarlo nel sottobosco, trasformandoci nell'equivalente moderno dei dissidenti sovietici. Io nutro un profondo rispetto per quei dissidenti, che sono stati degli eroi; nel 2012, però, la gente comune non voleva essere un eroico dissidente, perché è pericoloso e spaventoso. Tutti noi volevamo solo essere normali. E normali lo eravamo: persone normali con una normale vita lavorativa. (pp. 228-230)
*Una delle cose peggiori della detenzione è essere tagliati fuori da tutto: la vita va avanti a pieno regime, mentre tu sei bloccato tra quattro mura e non ricevi nemmeno le notizie in tempo reale. (p. 234)
*L'anno 2012 segnò l'avvento nella mia vita di uno schema preciso, un inarrestabile circolo vizioso che mi avrebbe accompagnato per molti anni a venire: manifestazione di protesta, arresto, manifestazione di protesta, arresto. Era sgradevole, certo, ma non mi avrebbe fermato. Il Cremlino se ne rese presto conto, per cui in dicembre istruì contro di me quattro nuovi procedimenti penali in una volta sola. Le accuse erano furto di legname nella regione di Kirov; appropriazione indebita di fondi dell'azienda francese Yves Rocher; furto di 100 milioni di rubli al partito Unione delle forze di destra; e, la mia preferita, appropriazione indebita dei fondi di una distilleria a Kirov. A quel punto correvo il rischio di passare in prigione diversi anni. Le ultime due accuse non erano troppo preoccupanti e non arrivarono nemmeno a processo. Le prime due erano inquietanti perché oltre a me venivano implicate altre persone innocenti. La causa legata alla Yves Rocher mi turbava particolarmente perché il coimputato era Oleg, il mio fratello minore. (p. 236)
*I processi contro di me rappresentano un esempio perfetto di come funziona il sistema giudiziario in Russia. In pratica, architettano accuse e disegnano vittime strada facendo. Di solito è difficile spiegarlo a persone che vivono in paesi rispettosi del diritto. Non è possibile, dicono, inventarsi di sana pianta trenta faldoni di documenti. Ecco, gli investigatori russi ci riescono. (p. 237)
*Intentando cause contro di me, il Cremlino aveva due obiettivi. Il primo era impedirmi di essere attivo in politica. Non è per niente facile comportarsi come al solito se sei in carcere, e anche una sospensione della pena rende la vita molto più complicata. Se hai una condanna penale, non puoi candidarti a una posizione politica. Il secondo obiettivo era danneggiare la mia reputazione. Avevano bisogno di rivolgermi accuse non legate alla politica ma alla criminalità comune: «Ah, sì? Pensa di poter combattere la nostra corruzione? Be', basta dire che lui stesso è corrotto!». (p. 237)
*Per anni il regime si era dato da fare per creare l'illusione che esistesse solo Russia Unita e i partiti di opposizione sistemici, mentre l'opposizione non sistemica languiva ai margini della politica senza rappresentare nessuno. Anche se non diventai sindaco, la nostra campagna dimostrò che erano tutte bugie. In Russia c'è un sacco di gente che non appoggia Putin e i suoi candidati, che desidera una vera politica e delle vere elezioni. Se mobilitate in modo efficace, queste persone sono pronte a partecipare attivamente alle campagne elettorali, a lavorare per le sedi dei candidati, a fare volontariato. Era ovvio che, se ci fosse stato permesso di partecipare liberamente alle elezioni, saremmo diventati un partito grande e potente, e avremmo potuto competere con Russia Unita per la maggioranza in Parlamento. Io ne ero la prova vivente: una persona normale senza soldi, senza il sostegno dei media o degli oligarchi, che era stata persino rinchiusa in carcere per parte della campagna. In televisione, nel corso di un processo, ero stato accusato di appropriazione indebita e nessuno ci aveva creduto. A dispetto di tutte queste falsificazioni, avevo guadagnato il secondo posto nella corsa a sindaco della città più grande della Russia. E sapevo per certo che ce n'erano altri come me. Molti altri.<br>Lo sapeva anche il Cremlino. Non mi permise mai più di partecipare a un'elezione. (pp. 247-248)
*L'accusa contro di noi era persino più ridicola di quella del primo processo, ma nel 2014 il sistema giudiziario era ormai stato perfettamente oliato da Putin e ubbidiva a ogni suo ordine. I pubblici ministeri accusavano me e Oleg di aver rubato 26 milioni di rubli alla società di cosmetica francese Yves Rocher con un presunto sistema di costi gonfiati per i servizi di logistica. L'analogia con il precedente caso montato ai miei danni e riguardante la Kirovles era evidente. Di nuovo veniva depinto come frode quello che era un normale accordo commerciale, però, mentre l'ultima volta la polizia aveva estratto dal cilindro una presunta vittima – ovvero Vjačeslav Opalev, direttore di Kirovles, che era stato ben felice di sfidarmi in tribunale –, qui di vittime non ce n'erano. [...] Il rappresentante di Yves Rocher chiamato a testimoniare (dalla procura!) affermò di non aver alcuna accusa da muovere nei nostri confronti, il che però lasciò indifferente la corte. Gli ordini erano chiari: dovevamo essere dichiarati colpevoli, quindi la macchina di Putin fece del suo meglio. (pp. 249-250)
*Gli arresti domiciliari sono una forma di punizione particolarmente insidiosa: non sei in carcere, quindi nessuno simpatizza per te, ma in realtà non puoi fare quasi nulla. (p. 250)
*Acquisimmo la totale padronanza di YouTube con il nostro rapporto sul procuratore generale [[Jurij Čajka]]. Quella era una storia che non parlava solo di corruzione, ma anche dei legami tra la procura e il crimine organizzato.<br>La prima cosa che scoprimmo fu che il figlio maggiore del procuratore generale, Artëm, viveva (per usare un eufimismo) al di sopra dei propri mezzi. Cose come queste erano piuttosto comuni. Scoprimmo che possedeva un enorme hotel di lusso e qualche villa in Grecia nonché una casa in Svizzera, e aveva una serie di conti in banche estere. Più avanti venimmo a sapere che attorno al procuratore girava tutta una mafia. Artëm era proprietario dell'albergo insieme alla moglie del vice di suo padre. Lei, a sua volta, aveva investito in affari con le mogli di due criminali di primo piano della regione di Krasnodar, appartenenti alla cosiddetta «banda degli Tsapki». Quest'ultima aveva tenuto l'intera città nella morsa del terrore per decenni commettendo furti, estorsioni, stupri e omicidi. Degli omicidi si parlava in tutto il paese: sui notiziari veniva raccontato come la gang avesse fatto irruzione nella casa di un uomo d'affari locale, uccidendo le quattordici persone che vi aveva trovato, compreso un neonato, per poi bruciare i corpi. Per anni la procura aveva protetto la banda, rifiutando di perseguirla.<br>Quando scoprimmo tutte queste cose, restammo a dir poco scioccati. Ma poi venne fuori che lo stesso figlio del procuratore generale era implicato in un omicidio. Aveva voluto impossessarsi del sistema di trasporto fluviale siberiano e portarlo sotto il suo controllo. Il direttore del trasporto fluviale aveva dichiarato in un'intervista che Artëm aveva cercato di ricattarlo e spaventarlo; due giorni dopo, era stato trovato impiccato nel suo garage. Non era stato aperto alcun procedimeno penale. Era stato liquidato come suicidio, anche se l'autopsia aveva dimostrato che le mani dell'uomo erano legate e i segni sul collo potevano essere stati causati solo da una morte violenta. (pp. 263-264)
*{{NDR|Su [[Igor' Šuvalov]]}} Non c'è assolutamente nulla di normale nel suo stile di vita. Avevamo già scoperto che era proprietario di un palazzo a Mosca, il genere di residenza in cui ti aspetteresti di veder vivere un conte; dieci appartamenti in uno sfarzoso grattacielo di epoca staliniana con vista sul Cremlino; un enorme appartamento a Londra del costo di 11 milioni di sterline situato sulle rive del Tamigi; una villa in Austria; e una quantità di Rolls-Royce.<br>Eppure, quella nuova indagine lasciò di sasso perfino noi. Sembrava che Šuvalov amasse allevare corgi, e che anche loro vivessero nel lusso. Scoprimmo il jet con cui si spostava per affari, ne studiammo i piani di volo e ci rendemmo conto che non lo usava solo il vice primo ministro, ma anche i suoi cuccioli che andavano a partecipare a concorsi canini internazionali. (p. 264)
[[File:Dmitry Medvedev govru official photo 18.jpg|thumb|[[Dmitrij Medvedev]]]]
*Tutti prendevano in giro [[Dmitrij Medvedev|Medvedev]] quando era presidente. Si fingeva un liberale, pronto ad accogliere ogni nuova tecnologia, i quotidiani, internet. Apriva profili su Twitter e Instagram, una cosa che, per un funzionario russo, era come volare sulla Luna. [...] L'unica «conquista» rimasta dopo i quattro anni di Medvedev al potere è stata che la milizia ha cambiato nome in «polizia». (p. 280)
*Venne fuori che Medvedev non era solo uno stupido sempliciotto, ma un individuo corrotto fino al midollo. Usava reti di associazioni benefiche per spillare soldi agli oligarchi e intestarsi case di lusso. Noi le perlustrammo tutte lanciando il nostro drone da un nascondiglio, e poi mostrammo nei minimi dettagli come viveva Medvedev. Scoprimmo che aveva un'enorme tenuta sul Volga, nell'antica città di Plës. Al centro del laghetto di questa proprietà aveva fatto costuire una casetta per le anatre. Non so perché il nostro pubblico si affezionò tanto a questo dettaglio, ma da allora la papera diventò il simbolo sia dell'indagine sia delle proteste anticorruzione. (pp. 280-281)
*Sono molto orgoglioso di quello che abbiamo ottenuto. Abbiamo aiutato un'intera nuova generazione a interessarsi alla politica. Sono giovani arditi, che sanno mostrare iniziativa e sono capaci di organizzarsi: sono gravemente insoddisfatti di quello che sta succedendo nel paese e pronti a manifestare per ciò in cui credono. (p. 282)
*Nell'estate del 2019 mettemmo alla prova l'idea del voto strategico con le elezioni della Duma di Mosca. Io non potei candidarmi, ma molti miei colleghi e sostenitori sì. Annunciammo il nostro piano qualche mese prima delle votazioni e la cosa fu accolta con grande favore. Certo, non tutti erano entusiasti: «Ho sempre votato per Jabloko e continuerò a farlo senza se e senza ma!», «Votare per i comunisti? Per quei cannibali? Mai!». Io spiegavo con calma che, per come eravamo messi, avremmo potuto persino votare per una sedia, anche quella sarebbe stata meglio del candidato di Russia Unita. (p. 287)
*Non dimenticherò mai una conversazione che ebbi con [[Boris Nemcov]] dieci giorni prima che venisse assassinato. Eravamo in tre: Nemcov, un suo collega e io. Nemcov mi spiegò che ero in pericolo, che il Cremlino avrebbe potuto uccidermi perché ero un battitore libero, mentre lui era invulnerabile, perché si muoveva ''all'interno del sistema'': era stato vice primo ministro e, soprattutto, conosceva Putin personalmente e aveva lavorato con lui per anni. Tre giorni più tardi venni arrestato e appena una settimana dopo Nemcov cadde sotto colpi d'arma da fuoco a duecento metri dal Cremlino. A quel punto capii che tutte le discussioni su chi fosse in pericolo o al sicuro non avevano senso. Non possiamo sapere cosa accadrà. Là fuori c'è un pazzo di nome Vladimir Putin e, quando gli salta il ticchio, scrive un nome su un biglietto e ordina: «Uccidetelo». (p. 290)
[[File:Boris Nemtsov, R.I.P (16563445379).jpg|thumb|Memoriale a [[Boris Nemcov]]]]
*L'assassinio di Nemcov fu un duro colpo per tutti e molti si spaventarono. Persino Yulia, che è una persona incredibilmente coraggiosa, in seguito mi disse di essersi sentita molto a disagio, quella notte, a casa da sola con i ragazzi. Aveva pensato: «Quindi è cominciata? Adesso uccidono gli oppositori? Faranno irruzione armati qui da noi?». Conoscevo Boris e rimasi inorridito come tutti, ma nemmeno in quel momento pensai che la mia vita fosse più a rischio di prima. (pp. 290-291)
*Ho sempre cercato di ignorare l'idea di poter essere aggredito, arrestato o persino ucciso. Non ho controllo su quanto può accadere e sarebbe masochista trastullarsi in questi pensieri. Dovrei domandarmi: «Quante possibilità ho di sopravvivere fino a sera? Sei su dieci? Otto su dieci? O forse dieci su dieci?». Non è che cerchi di non pensarci, magari chiudendo gli occhi e fingendo che il pericolo non esista. È solo che un giorno ho deciso di non avere paura. Ho soppesato tutto, ho capito qual è la mia posizione e ho lasciato andare. Sono un politico dell'opposizione e so perfettamente chi sono i miei nemici, ma se dovessi temere di continuo che mi ammazzino, non varrebbe la pena vivere in Russia. Dovrei emigrare o smettere di fare ciò che faccio. (p. 291)
*Sono un cittadino russo e ho determinati diritti. E non sono disposto a vivere nella paura. Se devo combattere, combatterò, perché so di essere nel giusto, so che loro hanno torto. Perché sono dalla parte del bene e loro da quella del male. Perché ci sono tantissime persone che mi sostengono. (p. 292)
*Detesto stare in prigione. Non mi piace affatto. È orribile ed è un'inutile perdita di tempo, ma le cose stanno così, quindi mi adeguo. Io dico apertamente che, quando sarò al governo, porterò queste persone del Cremlino davanti alla giustizia, perché stanno derubando la nazione russa. A loro l'idea non piace, è ovvio, ecco perché stanno cercando di fermarmi in tutti i modi possibili. Io li combatto e loro mi vedono come il nemico. (p. 292)
*So per certo una cosa: io appartengo all'uno per cento delle persone più felici al mondo, quelle che adorano incondizionatamente il proprio lavoro. Mi godo ogni istante. Le persone mi danno un enorme sostegno. Ho incontrato la donna della mia vita, ci amiamo e condividiamo gli stessi valori: lei si oppone quanto me a ciò che sta accadendo in Russia. Il nostro paese merita di meglio. Il popolo russo potrebbe vivere una vita venti volte più ricca di questa. Per me e Yulia non sono solo parole, noi vogliamo fare qualcosa. Almeno ci stiamo provando, perché è chiaro che ne vale la pena. Forse non ci riusciremo, forse tutto cambierà dopo di noi, ma dobbiamo provare. Voglio che i nostri figli e i nostri nipoti sappiano che i loro genitori erano brave persone e che hanno passato la vita a tentare di creare qualcosa di positivo. (p. 293)
*Il popolo russo è meraviglioso. Di primo acchito non è molto accogliente, ma devo ammettere che questo mi piace. Sono persone complicate che amano filosofare. E anche a me piace farlo. Trasformano qualsiasi sciocchezza in una questione esistenziale e cominciano a discutere del futuro del paese. Io faccio lo stesso. Una volta ho descritto la Meravigliosa Russia del Futuro come un Canada metafisico: un ricco paese del nord a bassa densità di popolazione dove tutti vivono bene e sono ossessionati dai dibattiti filosofici. (p. 294)
*Il più grosso errore degli occidentali è di mettere sullo stesso piano lo Stato e la gente russa. In realtà non hanno niente in comune, e la nostra peggiore sfortuna è che, tra i diversi milioni di persone che vivono qui, molto spesso il potere finisce nelle mani dei peggiori e più cinici bugiardi. Secondo un detto popolare, ogni paese ha il governo che merita, e molti credono che questo valga anche per la Russia. In caso contrario, di certo il popolo russo sarebbe insorto rovesciando il regime. Io non penso che sia vero. Un gran numero di miei connazionali non approva quello che sta succedendo e non lo ha scelto. Tuttavia, se non ti ribelli, la responsabilità è sulle spalle di ciascuno di noi, quindi anche sulle mie. E spetta a me lottare con maggior decisione per cambiare le cose. (p. 294)
*Se mi chiedeste se odio Vladimir Putin, la risposta sarebbe: sì, lo odio, ma non perché ha cercato di uccidermi o perché ha sbattuto mio fratello in prigione. Odio Putin perché ha rubato alla Russia gli ultimi vent'anni. Avrebbero potuto essere anni incredibili, un periodo mai vissuto nella nostra storia. Non avevamo nemici. La pace regnava lungo tutte le nostre frontiere. I prezzi di petrolio, gas e di tutte le nostre altre risorse naturali erano incredibilmente alti. I ricavi delle esportazioni erano enormi. Putin avrebbe potuto usare quegli anni per trasformare la Russia in un paese prospero. E tutti noi avremmo potuto vivere meglio.<br>E invece, venti milioni di persone campano al di sotto della soglia di povertà. Una parte del denaro è stata semplicemente sottratta da Putin e dai suoi compari. Una parte è stata scialacquata. Non hanno fatto nulla di buono per il nostro paese, e questo è il loro peggior crimine contro i nostri figli e contro il futuro di tutta la Russia. (p. 295)
*Nel corso della storia, la Russia ha avuto dapprima gli zar, poi gli imperatori, poi i segretari generali, poi i presidenti, e tutti sono stati autoritari. Non possiamo andare avanti così.<br>Il nostro compito è spezzare questo infinito circolo vizioso grazie al quale, ciclicamente, chi assume il potere lo trasforma in autoritarismo. (p. 295)
[[File:Pushkinskaya Square.jpg|thumb|Manifestazione a sostegno di Naval'nyj, 23 gennaio 2021]]
*La televisione di Stato ha detto che i partecipanti alla manifestazione del 23 sono bioterroristi che diffondono deliberatamente il COVID.<br>E questo lo affermano le stesse persone che, nel pieno della pandemia, hanno organizzato una parata e un'elezione nazionale. (p. 311)
*Me lo sono chiesto con franchezza centinaia di volte: «Ho dei rimpianti? Sono triste?».<br>Niente affatto. La certezza di essere nel giusto e la sensazione di far parte di una causa più grande pesano un milione per cento in più di qualsiasi timore. E poi, tutto questo era ampiamente prevedibile. Ci ho pensato e ripensato, ben sapendo che la crescente efficacia del nostro team avrebbe indotto Putin a ordinare la mia carcerazione. D'altronde, non aveva altro modo per risolvere il problema. O meglio, l'avrebbe avuto, ma non avrebbe funzionato. (p. 320)
*Un sottopancia di Euronews dice: «Grigorij Javlinskij afferma in un articolo che una Russia democratica e Navalny sono incompatibili». Questo è il Cremlino che ridicolizza il vecchio codardo, costringendolo a scrivere una cosa del genere proprio in questo momento. L'umiliazione pubblica è il dazio da pagare per aver potuto registrare il proprio partito e aver ricevuto finanziamenti. Che orrore trasformarsi in una cosa del genere. [...] Poveretto. Posso solo immaginare il tormento che ha provato nello scrivere quella roba. Mettendo da parte il fatto che il Cremlino lo ha costretto a scrivere di ''me'', doveva sapere che lo avrebbero fatto a pezzi, il che probabilmente è accaduto. E questo non perché sono io in particolare, ma perché viene da chiedersi: per l'amor di Dio, come gli è venuto in mente di scrivere un articolo su qualcuno che è appena stato sbattuto in prigione? Come si dice: ha perso un'occasione per tacere.<br>Non so cos'abbia su di lui la lunga mano del Cremlino, ma di certo lo tiene in pugno. Difficile dire che la sua carriera sia finita, perché, tanto per cominciare, non ne ha mai avuta una. Più precisamente, si è alienato anche lo zoccolo duro dei suoi sostenitori e ha mandato in fumo le chance che molti membri del suo partito avevano di essere eletti. I più sconvolti sono i suoi compagni di partito. Eccola qui, la tanto attesa marea politica, giusto alla vigilia delle elezioni. Dovevano solo cavalcare l'onda. (pp. 329-330, 332-333)
*Ho finito di leggere ''Madame Bovary''. Molto deludente. Stavo per scrivere che si tratta della versione semplificata di ''Anna Karenina'', ma non c'è confronto. (p. 330)
*{{NDR|Su [[Guy de Maupassant]]}} Lui sì, che è un vero scrittore. I suoi racconti fanno sostanzialmente schifo, ma i romanzi sono buoni. Mi sono imbattuto in qualche frase davvero ficcante. Sono appena sceso dalla brandina per annotarmene una, che in sostanza dice qualcosa come: «Aveva quel fortunato aspetto che le donne sognano e gli uomini trovano repellente». Non è fantastica? (p. 330)
*Qui in carcere, ovviamente, uno psicologo si divertirebbe un mondo. Si potrebbero scrivere centinaia di libri sulla straordinaria capacità umana di adattarsi e di trarre piacere dalle cose più banali. (p. 332)
*Un atteggiamento tipicamente russo: siamo orgogliosi di quelli che abbiamo messo in galera. (p. 387)
*Ecco un frammento di informazione dal miglior campo di prigionia della Russia. Nel giro di tre settimane, ben tre detenuti della mia unità sono stati portati in ospedale con la tubercolosi. (p. 408)
*Non si può dire che in questo ospedale curino davvero i pazienti. E non è un'esagerazione. Nel mio reparto ci sono altri due tizi. Sono persone gravemente malate. Uno ha l'HIV e soffre tanto. Li trattano come me: controllo della pressione e della temperatura, e una pastiglia al giorno. Questi sono tutti i loro farmaci. Il personale non sa fare altro. Non c'è da meravigliarsi se quelli che vengono curati in carcere muoiono come mosche.<br>Se ne fregano tutti. Misurano la pressione di un paziente al mattino, annotano che non c'è più battito e passano a quello successivo. (p. 418)
*Da un lato, fare lo [[sciopero della fame]] e uscirne ti insegna perseveranza, ascetismo e forza di volontà. Dall'altro, ti rende ossessionato dal cibo. Non fai che pensarci e parlarne tutto il tempo. Pianifichi quello che mangerai ''dopo''. Lo sogni persino. In attesa che arrivasse questo giorno ho fatto vividi sogni di caffè, pane bianco e burro. Non ho bevuto caffè per almeno quarantasei giorni. Niente pane e burro per, boh... non saprei. Per due mesi come minimo, forse di più... (p. 421)
*Chiariamo le cose, non ho fissa di segni e simboli, e non sono nemmeno troppo superstizioso. È vero, non mi piace passare oggetti oltre una soglia, e non mi piace che io e Yulia aggiriamo un palo da lati diversi quando andiamo a fare una passeggiata. È vero, mi faccio il segno della croce ogni volta che passo davanti a una chiesa, cosa che per i «veri cristiani» è una palese superstizione. In realtà lo faccio più che altro per irrobustire in me un senso di fortezza cristiana, perché quando lo faccio mi deridono tutti. Ho deciso che questa è la mia versione semplificata di sofferenza per la fede, un momento di tribolazione per il fatto di essere un credente. Per fortuna non comporta essere smembrati, lapidati a morte o farsi sguinzagliare contro i leoni.<br>Razionalizzo questa recente propensione a cercare segni come se fosse dovuta ai tanti mesi passati da solo in un ambiente ostile. A nessuno è concesso frequentarmi, a parte quelli che hanno ordini di ficcare il naso nel mio umore e nei miei piani. Non ho nessuno a cui chiedere consiglio, o con cui fare anche solo una piacevole chiacchierata. In tutto questo tempo ho avuto una sola occasione di farlo, quando Yulia è venuta per quella visita lunga e siamo potuti uscire in corridoio e bisbigliarci all'orecchio senza che ci sentissero i microfoni installati nelle telecamere presenti ogni tre metri. Dunque è così: la mente cerca un sostegno per le sue decisioni e cerca di verificarle attraverso coincidenze o qualcosa fuori dall'ordinario che possa considerare un segno. In ogni caso ricevere un segno è molto confortante, e anche questa è senza dubbio una naturale realzione psicologica allo stress della vita in un ambiente ostile. (pp. 433-434)
*Nel periodo che ho passato dentro, è scoppiato uno scandalo di grande risonanza. Le amministrazioni carcerarie di diverse regioni non solo avevano organizzato un sistema per torturare e stuprare i detenuti, ma registravano tutto su video. In seguito i filmati venivano caricati su un server centrale così che le stesse amministrazioni o gli agenti dell'FSB potessero accedere alla registrazione, in modo da poter intimidire qualcuno mostrandogli quello che rischiava di accadergli. In alternativa (e, per come lo interpreto io, lo scopo principale era questo), dopo aver stuprato un detenuto, potevano reclutarlo con il ricatto, minacciando di diffondere il video. In quel caso i suoi compagni di prigionia lo avrebbero relegato nella casta dei «degradati».<br>Gli stupratori erano perlopiù «attivisti» che registravano tutto su videocamere fornite dal personale. Poi, però, qualche furbacchione del Servizio penitenziario federale aveva ordinato a un carcerato specializzato in informatica di caricare le registrazioni. Lo sventurato era stato a sua volta reclutato come attivista dopo un'analoga tortura. Non sorprende sapere che, alla prima occasione, avesse scaricato una piccola parte era stata resa pubblica prima che cominciassero le trattative e, deduco io, il sistema aveva stretto un patto con il subdolo specialista informatico per lasciar cadere alcune accuse contro di lui, o forse lo avevano semplicemente corrotto. Comunque sia andata, le diverse decine di video pubblicate erano state sufficienti a causare le dimissioni del direttore del Servizio penitenziario federale e l'apertura di un procedimento penale. Tutto questo era successo pur essendo chiaro che Putin in persona avrebbe voluto insabbiare lo scandalo. Quando gliene avevano chiesto conto a un paio di conferenze stampa, aveva risposto con riluttanza che stavano indagando sul problema. Questo non sorprende, perché era emerso che l'FSB era il principale istigatore delle torture. Non c'era alcun «eccesso all'interno del servizio carcerario», ma un sistematica tortura organizzata dall'alto. [...] Quasi tutti i video comprendevano la scena di un uomo che veniva violentato con il manico di uno spazzettone. Non so perché. Forse è solo lo «stile della casa». O forse qualche patologico pervertito del Servizio penitenziario federale o dell'FSB ha di queste fantasie e ha deciso di ordinare che tutti vengano torturati così. (pp. 458-459)
*I regimi come questo sono resistenti, e la cosa più folle che potrei fare è dare ascolto alle persone che dicono: «Ljoš, certo, il regime durerà almeno un altro anno, ma l'anno dopo, massimo due, crollerà e tu sarai un uomo libero». O cose su questa falsariga. Le persone me lo scrivono spesso.<br>L'Unione Sovietica è durata settant'anni. I regime repressivi in Corea del Nord e a Cuba sopravvivono tuttora. La Cina, con una vasta gamme di prigionieri politici, è durata tanto che quei prigionieri invecchiano e muoiono in carcere. Il regime cinese non dà segni di cedimento. Non rilascia nessuno, malgrado la pressione internazionale.<br>La verità è che sottovalutiamo la resilienza delle autocrazie nel mondo moderno. Con rare, rarissime eccezioni, sono protette dall'invasione esterna dall'ONU, dal diritto internazionale, dai diritti di sovranità. La Russia, che al momento sta combattendo una classica guerra di aggressione contro l'Ucraina (che ha aumentato di dieci volte le predizioni sull'imminente crollo del regime), è ulteriormente protetta in qualità di membro del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e dalle sue armi nucleari.<br>La crisi economica e l'impoverimento, con ogni probabilità, ci attendono. Ma è lontano dall'essere scontato che il regime crolli in modo che i detriti sfondino le porte delle sue prigioni. (p. 496)
*[...] immagina la cosa peggiore che potrebbe accadere e accettala. [...] Pensateci seriamente, e l'immaginazione crudele vi farà sfrecciare così veloci tra le vostre paure che arriverete in men che non si dica alla destinazione «occhi pieni di lacrime». La cosa importante è non tormentarsi con la rabbia, l'odio, le fantasie di vendetta, ma spostarsi subito verso l'accettazione. Può essere dura. (pp. 497-498)
*Ho quarantacinque anni. Ho una famiglia, dei figli. Ho avuto una vita da vivere, ho lavorato ad alcune cose interessanti, fatto alcune cose utili. Ma adesso c'è una guerra in corso. Immaginate che un diciannovenne stia guidando un carro armato e si becchi uno shrapnel in testa, e giù il sipario. Non ha avuto famiglia, né figli, né una vita. In questo stesso momento, civili morti giacciono sulle strade di Mariupol', i corpi divorati dai cani, e molti di loro saranno fortunati se finiranno in una fossa comune, senza che ne abbiano alcuna colpa. Io ho fatto le mie scelte, ma queste persone stavano solo vivendo le loro vite. Avevano un lavoro. Mantenevano la famiglia. Poi, una sera come un'altra, un delirio livoroso alla televisione: il presidente di un paese confinante annuncia che siete tutti «nazisti» e dovete morire perché l'Ucraina è stata inventata da Lenin. Il giorno dopo una granata entra dalla finestra e non hai più una moglie, un marito o dei figli... e magari nemmeno tu sei sopravvissuto. (p. 499)
*Ho sempre pensato, e detto apertamente, che essere credente ti rende più facile vivere e, in misura ancora maggiore, impegnarti in una politica di opposizione. La [[fede]] rende la vita più semplice. (pp. 500-501)
===[[Explicit]]===
Il mio compito è cercare il Regno di Dio e la sua rettitudine, e lasciare che il buon vecchio Gesù e la sua famiglia si occupino del resto. Loro non mi abbandoneranno e risolveranno tutti i miei grattacapi.<br>Come si dice qui in prigione: «Si prenderanno i pugni al posto mio».
==Citazioni su Aleksej Naval'nyj==
*Alexey è morto in una lontana colonia siberiana chiamata "Lupo polare". Per sua natura, lui era proprio un lupo polare: coraggioso, indipendente, con un cuore pieno di affetto e anche di odio per il potere di funzionari corrotti e autocrati. Ha combattuto per la giustizia. E rimarrà nella memoria delle persone come un vero eroe. In un paragone letterario, Navalny mi ricorda gli eroi di Jack London. ([[Vladimir Georgievič Sorokin]])
*È un personaggio che non ha nessun appoggio popolare, se si escludono una parte della gioventù e della popolazione delle grandi città che sono a favore dell’Occidente e sono liberali, la cui massa critica dal punto di vista elettorale non è assolutamente percettibile. Questa gente rappresenta più o meno lo zero per cento nelle elezioni. Si tratta di uno zero statistico. Non è paragonabile alla situazione in Armenia dove esiste un’opposizione consistente. In Russia, statisticamente parlando, non c’è opposizione. ([[Aleksandr Gel'evič Dugin]])
*Gli uomini forti odiano essere presi in giro e la specialità di Navalny erano i video sarcastici che ritraevano il Grande Leader e i suoi compari come dei nullatenenti corrotti e incompetenti che erano incappati in un grande potere quasi per caso, ma erano determinati a mantenerlo. ([[Gwynne Dyer]])
*I russi non hanno saputo eguagliare il coraggio di Alexei nel porre fine alla dittatura di Putin. ([[Garri Kasparov]])
*I russi onorano sempre il ricordo delle persone per bene disposte a correre rischi e a sacrificarsi. E penso che Navalny sarà ricordato. Continuerà a ispirare la gente. Paradossalmente, è ciò che anche Putin vuole: essere ricordato per sempre. Ma ho l'impressione che tra 50 anni si parlerà dell'attuale presidente in un modo che a lui proprio non piacerebbe. Mentre Navalny resterà un eroe della Russia. ([[Timothy Snyder]])
*Il fatto è che, a differenza degli oppositori del passato, come [[Boris Nemcov|Boris Nemtzov]], che aveva tutte le doti del politico, Aleksey Navalny è invece un uomo lontano dalla politica seriamente strutturata e non è in grado di rappresentare un modello alternativo al governo in carica. È senz'altro un bravo comunicatore, che abilmente sfrutta la rete e denuncia coraggiosamente alcuni scandalosi casi di corruzione all'interno dell'apparato governativo. A volte riesce a stuzzicare qualche pezzo grosso, suscitandone l'ira, ma il suo lessico politico è costruito in gran parte su concetti fondamentalmente populisti, riduttivi dal punto di vista intellettuale, limitati soprattutto per quello che riguarda le implicazioni relative agli aspetti amministrativi. La sua visione è poi totalmente carente di linee guida nella politica estera, nemmeno un accenno. E la politica estera, per un paese come la Russia, specialmente nell'attuale situazione geopoilitica, è di importanza vitale, per non dire assoluta. ([[Nicolai Lilin]])
*Il punto è che Navalny non dovrebbe essere in prigione: è ancora illegalmente, ingiustamente, per motivi politici, incarcerato dal regime del Cremlino. Non è colpevole di nulla se non di essere un avversario politico di Putin, che sta violando non solo la legislazione russa, ma anche gli impegni internazionali assunti dalla Russia come Stato membro del Consiglio d'Europa, che ha aderito alla Convenzione Europea dei diritti dell'uomo. Navalny, va ricordato, è solo uno dei quasi 400 prigionieri politici oggi in Russia, in carcere per aver osato intralciare il cammino di Putin. ([[Vladimir Kara-Murza]])
*Il suo solo errore è quello di opporsi a Vladimir Putin. Evidentemente non è un errore, lo fa apposta. ([[Vladimir Kara-Murza]])
*{{NDR|L'ambasciatore russo [[Vasilij Nebenzja]]}} ha affermato che l'Ucraina è infestata dalla corruzione. Ricordo a tutti che Alexei Navalny aveva documentato quale fosse il livello di onestà e correttezza nel suo stesso Paese. ([[Radosław Sikorski]])
*L'Occidente ha bisogno di questa "figura" per destabilizzare la situazione in Russia, per creare disordini sociali, scioperi e nuovi "[[Maidan]]". [...] Possiamo vedere a cosa questo può portare sull'esempio dell'Ucraina, che ha sostanzialmente perso la sua indipendenza. ([[Nikolaj Patrušev]])
*{{NDR|«Che cosa aveva di speciale Navalny rispetto ad altri?»}} La sua risata, il suo senso dell'umorismo, la sua volontà di ferro. Era finito a terra tante volte e si era sempre rialzato. Dal punto di vista mentale era estremamente sano e questo è decisivo per un oppositore politico in Russia. Io soffro di attacchi di panico e depressione. Navalny sembrava sempre padrone di sé e allo stesso tempo capace di gioia. Ha scherzato con i giudici fino al giorno prima di morire, pur sapendo che rischiava la vita ogni secondo. Emanava un senso di positività. Abbiamo un leader sociopatico da così tanto tempo, che la differenza si nota. Putin è un tipo che non mostra emozioni umane, uno di cui non sappiamo niente. Passa il tempo a nascondersi. Navalny era un libro aperto. La storia d'amore con sua moglie è una delle più belle che abbia mai visto. Sono arrabbiata non solo perché hanno ucciso una speranza per la Russia, ma perché hanno spezzato una storia d'amore bellissima. ([[Nadežda Tolokonnikova]])
*Oppositore coraggioso al di là delle idee xenofobe e fascistoidi, che in Italia l'avrebbero portato in carcere per istigazione al razzismo in base alla legge Mancino. ([[Marco Travaglio]])
*Non ha storia politica, né un programma chiaro. Non ha mai ricoperto cariche pubbliche. Si muove su Internet. Parla ai giovani ma puoi conoscerlo solo se se usi la Rete: io non lo faccio e quindi non lo conosco a fondo. Sono stati i giornali occidentali a renderlo leader dell'opposizione. In realtà è una figura illusoria, artificiale, senza seguito. ([[Roj Aleksandrovič Medvedev]])
*Non vedo nessuno simile a lui. Navalny era ancora forte perché era un politico reale, che sapeva parlare con la gente, che sapeva trascinare. Proprio per questo lo stavano uccidendo. Era capace di attrarre non solo una cerchia ristretta di seguaci, ma anche masse molto più larghe e popolari. Una perdita al momento incolmabile. ([[Oleg Orlov]])
*Quell'uomo non è accettabile. Naval'nyj non è accettabile. [...] Non dovrebbe far parte della politica russa. I tedeschi lo adorano, lasciatelo eleggere al Bundestag... Possono dargli un passaporto tedesco. ([[Vladislav Surkov]])
*Quella di Navalny era una strategia peculiare e intelligente: fingeva che la Russia fosse un Paese democratico e agiva di conseguenza. ([[John Sweeney (giornalista)|John Sweeney]])
*Un blogger anti-Putin, venduto come leader dell’opposizione. Ma che secondo le stime avrebbe solo il 3%. Insomma, è uno dei tanti che si oppone a Putin. È come se in Italia Nicola Fratoianni fosse considerato l’anti Renzi. ([[Matteo Salvini]])
*Un uomo brillante e, ora come ora, l'uomo più coraggioso che io abbia mai incontrato. È un grande esempio di dignità e libertà. È in prigione ed è stato condannato a nove anni di carcere duro. Eppure scherza. Si prende gioco di quegli idioti che lo hanno messo dietro le sbarre. ([[Galina Timčenko]])
===[[Bill Browder]]===
{{cronologico}}
*Non sono più il nemico numero uno in assoluto di Putin, adesso lo è sicuramente Navalny. Diciamo che sono il suo nemico numero uno all’estero.
*Penso che lo ucciderebbero in un batter d’occhio se pensassero che non ci fossero conseguenze, motivo per cui le sanzioni sono così importanti.
*Lo conosco per il suo lavoro contro la corruzione e abbiamo fatto cose insieme in passato e lo considero un’alternativa di molto migliore rispetto a Vladimir Putin. Ci sono tanti punti su cui sono d’accordo con lui, e altre su cui non ci troviamo affatto d’accordo, ma se l’alternativa è lasciare che sia un criminale a gestire il Paese, penso che la scelta sia ovvia.
*In un certo senso la sua storia è quasi una favola: un uomo sfida il dittatore, il dittatore cerca di ucciderlo, e lui sopravvive. Allora il dittatore cerca di esiliarlo, e lui riesce a tornare. Ha rischiato la vita, e adesso ha messo in gioco la sua libertà. Non c’è un’espressione di leadership più potente di questa: il messaggio che sta trasmettendo ai cittadini russi è che, se lui è disposto a rischiare la sua vita, dovrebbero esserlo anche loro. E molte persone stanno ascoltando questo messaggio.
*La Russia è un grande Paese, ma attualmente è occupato da un clan criminale. Se Alexei Navalny diventasse presidente e Vladimir Kara-Murza premier, avrei grandi speranze.
*{{NDR|«Perché, dopo il tentativo di avvelenamento ordinato dal Cremlino, Navalny decise di tornare in Russia, dove poi è morto?»}} Perché credeva che sarebbe sopravvissuto alla detenzione. E che, come Nelson Mandela in Sudafrica, avrebbe poi avuto ragione, conquistando il popolo russo. Invece, sarà un nuovo Martin Luther King.
*Ora è a tutti gli effetti un martire e la gente continuerà a guardare a lui come speranza per la democrazia, contro la corruzione.
===[[Nina Lvovna Chruščёva]]===
*I molti procedimenti legali erano processi di stile staliniano – allo scopo di dare illusione della giustizia, nel mentre si escludeva un oppositore di alto profilo dalle votazioni e dagli schermi televisivi. Ma mentre i processi dell'epoca staliniana facevano un uso abbondante della pena di morte (così come dei gulag), questo non è avvenuto nel caso di Navalny, a prescindere da quanto inventato e giustificato fosse – almeno non ufficialmente.
*La gente non ama Navalny, lo ritiene un megalomane. Tutti i politici sono megalomani ma il problema è che con Navalny il gap tra il suo messaggio e come viene percepito è troppo forte. Mi spiego. Ho parlato con alcuni manifestanti. Non è stato facile, la gente è venuta a gruppi e si è limitata a parlare con quelli del proprio gruppo, ma ho chiacchierato con tre quattro persone, gente sui 30-40 anni. Uno mi ha detto: è la prima protesta alla quale partecipo, sono qui perché il trattamento subito da Navalny alla stazione di polizia è incomprensibile, lo trovo inaccettabile. È questo sentimento, più che la causa contro la corruzione, a muovere i dimostranti. Diciamo che la gente vede Navalny non come uno che lotta contro la corruzione, ma come uno che lotta per un posto al sole nel sistema politico russo, per essere importante come Putin. Per tornare al gap di cui parlavo prima: Navalny dice "sono contro Putin" e la gente capisce "come osate non considerarmi importante come Putin"?
*Navalny in questo senso è un simbolo, ha rivelato come sia ridicolo lo stato russo, che gli cambia aeroporto, lo arresta, svolge la prima udienza non in tribunale ma nella stazione di polizia… Insomma, davvero imbarazzante. Non menzionano neanche il nome, come se facendo così, come per magia, scomparisse. Si comportano come se fossero terrorizzati da lui e infatti per il sistema russo sarebbe meglio che rimanesse in esilio, così potrebbero dire, vedete è scappato. Navalny ha capito invece che doveva tornare.
*Supponiamo che diventi presidente, un'eventualità praticamente impossibile, ma diciamo che lo diventi: la Russia non diventerebbe democratica all'improvviso come sogna Bugajski e quelli come lui. Non funziona cosí in Russia.
===[[Maša Gessen]]===
*Anno dopo anno, ha tenuto testa alla potenza di uno degli Stati più crudeli del mondo e alla vendetta di uno degli uomini più crudeli del mondo.
*Il lavoro di Navalny ha dato vita a un’intera generazione di media investigativi russi indipendenti, molti dei quali continuano a lavorare in esilio, documentando non solo le ricchezze provenienti da attività criminali ma anche i crimini di guerra e le attività degli assassini della Russia in patria e all’estero.
*Inizialmente era collocato su posizioni etno-nazionaliste, a volte apertamente xenofobe e liberali. Ha sostenuto il diritto a possedere armi e la repressione dei migranti. Ma ha trovato la sua agenda e la sua voce politica nel documentare la corruzione. Ha costruito un movimento basato sulla premessa che i cittadini, anche in Russia, potrebbero e dovrebbero esercitare il controllo sul modo in cui viene speso il denaro pubblico. Negli anni successivi ha abbandonato il nazionalismo etnico in favore di un nazionalismo civico, evolvendo da liberale a socialdemocratico.
*Nel corso degli anni avevamo discusso in più di un’occasione della natura sostanziale di Putin e del suo regime. Lui diceva che erano «truffatori e ladri», io ribattevo che erano assassini e terroristi. Quando uscì dal coma gli chiesi se si fosse finalmente convinto che si trattava di assassini. Mi rispose di no. Uccidono per proteggere la loro ricchezza. Sono semplicemente avidi. Ne aveva una considerazione troppo alta. In realtà sono assassini.
*Putin era da tempo terrorizzato dalle proteste di massa. Ora doveva avere altrettanta paura di Navalny, un uomo la cui sola esistenza sembrava infondere alle persone le energie per superare le proprie paure.
*Putin non poteva che provare invidia per la capacità di Navalny di mobilitare i russi.
*Si immaginava come il Nelson Mandela della Russia: sarebbe sopravvissuto al regno di Putin e sarebbe diventato presidente. Forse era convinto che gli uomini con cui stava combattendo fossero capaci di provare imbarazzo e non avrebbero osato ucciderlo dopo aver dimostrato di averci provato.
===[[Leonid Gozman]]===
*Navalny era un leader, perché era in prigione. Altre persone si trovano in carcere: loro sono i veri leader.
*Non è l'unico ad essere così in Russia, ne conosco tanti fin dalla mia stessa esperienza in prigione. Pensano che la dignità sia più importante della stessa vita. Lui era un eroe, un eroe di tipo antico.
*Se Navalny non fosse andato incontro alla morte, nessuno ora si curerebbe di lui.
===[[Sergej Gurijev]]===
*Alexei è percepito come un combattente, le persone credono che lui sia un uomo coraggioso e basta. In realtà è una persona pacifica e un fine pensatore [...]. Riflette molto su che fare per la Russia e il mondo e nonostante sia in prigione sembra molto ben informato. Non è un accademico, ma è impressionante come elabori idee profonde, io lo rispetto anche per questo.
*Dieci anni fa era percepito solo come il rappresentante della upper class di Mosca e quindi presumibilmente poteva raggiungere il 15%. Lo scenario è cambiato dal 2017 quando cominciò a viaggiare di città in città: uscì dalla capitale e raggiunse i ceti che soffrono perché vivono con stipendi bassissimi.
*{{NDR|«Da quanto tempo Aleksei Navalny sapeva che la sua vita era in pericolo?»}} Dodici anni fa l'aveva già capito. Ricordo che era venuto a parlare alla mia università, e gli studenti gli chiesero già perché Putin non lo avesse ancora ucciso. Era il 2012. Lui a quel tempo era già molto allenato a rispondere a domande del genere. Yulia era in sala e, quando sentì quella domanda, non era contenta.
*Lui non è un opportunista. Ha dimostrato semplicemente di essere fedele a sé stesso. Da quando è diventato un personaggio pubblico si è scusato ripetutamente delle sue frasi razziste che peraltro risalgono a 15 anni fa. Ma su tutto il resto è rimasto coerente ai suoi ideali nel tempo. È servito? Beh, ha dimostrato una tale superiorità morale rispetto ai suoi avversari che penso sia stato utile, a discapito di costi molto alti per lui e la sua famiglia. Nel breve periodo ha anche alzato la posta in gioco che ha determinato una maggior repressione politica per cui la società civile patirà tempi duri. Ma nel corso del tempo la gente capirà che Navalny è una vittima colpevolizzata: come se si punisse la vittima di uno stupro invece dello stupratore. È la dimostrazione che Putin teme la competizione politica, che fa affidamento sulla repressione e che la sua popolarità non è così alta.
===[[Il'ja Jašin]]===
[[File:Yulia Navalny, Alexey Navalny and Ilya Yashin at Moscow rally 2013-06-12 2.JPG|thumb|Naval'nyj con sua moglie Julija e [[Il'ja Jašin]]]]
*Aleksej è un amico e un alleato, e io sono sinceramente in pena per la sua sorte. [...] Parlare di competizione fra me e lui è quantomeno strano. Per cosa dovremmo competere? Per il posto in cella? Oppure per una dose di Novičok? Non esiste nessun oppositore «principale». Esistono persone che si contrappongono ai ladri e agli assassini che si sono impadroniti del potere in Russia. Ciascuno lo fa in base alle proprie forze e al coraggio personale.
*Aleksej Naval'nyj rappresentava un pericolo per Putin, soprattutto perché proponeva alla società russa una politica fondamentalmente diversa. Invece di volgare cinismo, ha mostrato ai suoi compatrioti un sogno idealistico.
*Alexei rimarrà nella storia come un uomo di eccezionale coraggio che è andato avanti fino alla fine per ciò in cui credeva. Ha sfidato la paura e la morte. Ha camminato con un sorriso e una testa orgogliosamente alzata. Ed è morto da eroe.
*Posso attestare che era veramente un uomo di fede, per il quale i comandamenti "non uccidere" e "non rubare", e i precetti etici del Discorso della Montagna, non erano meri orpelli religiosi, ma divenne una stella polare per la sua vita e la sua politica. Posso dire con certezza che, a differenza di Putin, anche Aleksej era un vero uomo di famiglia: un figlio, marito e padre amorevole. La sua vita familiare, basata sull'amore e sul rispetto reciproco, è sempre stata per me motivo di ammirazione.
===[[Julija Naval'naja]]===
[[File:Алексей и Юлия Навальные после освобождения Навального из-под стражи после апелляции прокуратуры.JPG|thumb|Julija con Aleksej dopo il suo rilascio, luglio 2013]]
*Aleksej più di tutto al mondo amava la Russia, amava il nostro Paese, voi, credeva in noi, nella nostra forza, nel nostro futuro, nel fatto che meritiamo una vita migliore. Ci credeva non a parole, ma coi fatti. Ci credeva in modo così profondo e sincero che era pronto a sacrificare per questo la propria vita. E il suo grande amore ci basterà per continuare la sua causa per tutto il tempo che ci vorrà, nello stesso modo accanito e coraggioso di Aleksej.
*Ci risollevava il morale, rideva, scherzava, incoraggiava, non dubitava nemmeno per un attimo per che cosa stava lottando e per che cosa stava soffrendo. Era impossibile sottomettere mio marito e proprio per questo Putin l'ha ammazzato in modo vergognoso e codardo, senza mai decidere di guardarlo negli occhi o semplicemente citare il suo nome.
*Da dieci anni sapevo bene quanto fossero pericolosi i nemici di mio marito. Quanto fossero disposti a qualsiasi cosa per silenziarlo. Era così ovvio che tra noi non ne avevamo mai parlato in modo serio. In uno dei nostri ultimi incontri lui iniziò questa conversazione molto diretta, in cui disse: penso ci sia un'alta probabilità che da qui non uscirò mai, accettiamolo. Io risposi solo: lo so.
*Mio marito non vedrà la Russia del futuro, ma noi sì. E io farò tutto il possibile per realizzare il suo sogno, per accelerare la caduta del male e spianare la strada a un domani luminoso.
*Non è mai stato di umore depresso. Ma penso che abbia avuto momenti molto difficili. Negli ultimi due anni lo stavano davvero torturando. Stava morendo di fame. Non gli permettevano di comprare il cibo allo spaccio.
*Non smetteva mai di congetturare, immaginare e sperimentare. Non ti vogliono in televisione? Impariamo a girare i video su YouTube, in modo da farci conoscere dal Paese intero. Non ti permettono di votare? Escogitiamo una strategia di voto tattico per sottrarre seggi al partito al potere. Persino nel gulag di Putin, Aleksei era riuscito a trasmettere le sue idee su progetti che avrebbero gettato nel panico il Cremlino. Aleksei era l’antitesi della noia e della mediocrità.
===[[Andrej Soldatov]]===
*A differenza di tutte le figure dell'opposizione attive negli ultimi vent'anni, Navalnyj era stato in grado di costruirsi un seguito che andava ben oltre le élite urbane della Russia. Aveva raggiunto persone provenienti da ogni angolo del paese, dagli operai agli ingegneri informatici, dai liberali ai professionisti. Aveva sostenitori devoti tanto in patria quanto all'estero. Ed era riuscito a far appassionare alla politica anche i giovani, che altrimenti ne sarebbero rimasti del tutto esclusi.
*Dagli anni novanta in poi i liberali russi sembravano condannati a trovare un pubblico pronto ad appoggiare le loro proposte democratiche esclusivamente nelle città più grandi, come Mosca e San Pietroburgo. Solo in quei contesti urbani c'erano persone con una mentalità aperta, interessate alla costruzione d'istituzioni liberali e di uno stato di diritto. Il resto del paese non capiva in cosa consistesse la democrazia. Come praticamente ogni autocrate russo, dagli zar a Stalin, Putin ha alimentato questa spaccatura. Nell'immagine promossa dal Cremlino, "la vera Russia", cioè il paese al di là delle grandi città, non capiva le libertà occidentali: per questi cittadini liberalismo significava anarchia, cosa che rendeva sempre troppo prematura la concessione di diritti politici di stampo occidentale. I liberali russi erano scollati dal loro stesso paese, diceva il regime. [...] Navalnyj è stata la prima figura dell'opposizione capace di demolire questa narrazione. Mettendo insieme la sua bravura con i social network, innate doti di comunicatore, un'acuta sensibilità per i problemi che i russi hanno più a cuore e la sua abilità di avvocato nel portare alla luce prove precise e circostanziate, Navalnyj ha saputo attaccare il regime di Putin in modi impensabili per i democratici più convenzionali.
*Navalnyj non solo ha costruito un'organizzazione politica di opposizione su scala nazionale per la prima volta nella storia della Russia postsovietica, con un ampio seguito e in grado di parlare a strati diversi della società russa. Ha anche affascinato i giovani russi come il Cremlino non è mai riuscito a fare, rappresentando quindi una reale minaccia per la continuità del regime. E tutto ciò è stato ottenuto nonostante la repressione sempre più serrata.
===[[Gennadij Zjuganov]]===
*Naval'nyj è un giovane [[Boris Nikolaevič El'cin|El'cin]], solo sobrio. Conosco questa razza a memoria.
*Non lo considero un oppositore. Rappresenta il capitale finanziario americano. [...] Lo presentano come una grande figura, ma questo non è altro che un tentativo di denigrare la realtà russa. [...] Non è il capo di sé stesso. Lavora con specialisti esperti che hanno promosso altre persone prima di lui.
*Se noi o uno dei nostri si "incollasse" a Naval'nyj - questo giocattolo americano, inventato, preparato, che si trovava all'Università di Washington accanto a [[Mikheil Saak'ashvili|Saak'ashvili]], che era preparato per continuare a strangolarci e organizzare una "rivoluzione colorata" - allora la sconfitta politica sarà al cento per cento.
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.
*Alexei Navalny, ''Patriot'', traduzione di Teresa Albanese, Sara Crimi e Laura Tasso, Mondadori, Milano, 2024, ISBN 978-88-04-75686-6.
==Voci correlate==
*[[Morte di Aleksej Naval'nyj]]
*[[Julija Naval'naja]], moglie
*[[Opposizione a Vladimir Putin in Russia]]
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{DEFAULTSORT:Navalny, Alexey}}
[[Categoria:Dissidenti russi]]
[[Categoria:Politici russi]]
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Mariomassone
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/* Citazioni su Aleksej Naval'nyj */
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wikitext
text/x-wiki
[[File:Alexey Navalny (cropped) 2.jpg|thumb|Naval'nyj nel 2011]]
'''Aleksej Anatol'evič Naval'nyj''' (1976 – 2024), avvocato e politico russo.
==Citazioni di Aleksej Naval'nyj==
{{cronologico}}
===2007 – 2017===
*{{NDR|Parlando dell'immigrazione}} Nessuno dovrebbe essere picchiato. {{NDR|Invece,}} tutto ciò che ci infastidisce dovrebbe essere accuratamente, ma inflessibilmente eliminato mediante la deportazione... Un dente senza radice è considerato morto. Un [[Nazionalismo|nazionalista]] è colui che non vuole che la radice "russa" venga cancellata dalla parola "Russia". Abbiamo il diritto di essere russi in Russia e proteggeremo questo diritto.
:''No one should be beaten. {{NDR|Instead,}} everything that bothers us should be carefully, but unyieldingly eliminated by means of deportation … A tooth without a root is considered dead. A nationalist is he who does not want the root ‘Russian’ to be deleted from the word ‘Russia.’ We have the right to be Russian in Russia and we will protect this right.''<ref>Citato in [https://web.archive.org/web/20180401072527/https://cambridgeglobalist.org/?p=1227 Putin crafts spectacle for re-election landslide], ''cambridgeglobalist.org'', 18 marzo 2018. Dal video originale [https://www.youtube.com/watch?v=ICoc2VmGdfw Diventa un nazionalista!], 17 ottobre 2007</ref>
*Abbiamo problemi con l'[[immigrazione]] illegale, abbiamo il problema del Caucaso, abbiamo un problema di crimini etnici... il fatto che le nostre autorità fingano ipocritamente che tali problemi non esistano porta le persone a discuterne solo per strada, alla Marcia russa {{NDR|la marcia dei nazionalisti}}.
:''We have problems with illegal migration, we have the problem of the Caucasus, we have a problem of ethnic crimes... the fact that our authorities hypocritically pretend that such problems do not exist leads to people discussing them only in the street, at the Russian March.''<ref>Citato in ''[https://www.bbc.com/news/world-europe-15596400 Moscow nationalist rally hears attack on Putin party]'', ''Bbc.com'', 4 novembre 2011.</ref>
*{{NDR|Sull'[[annessione della Crimea alla Russia]]}} La Crimea appartiene alla gente che ci vive [...] La penisola è stata occupata in flagrante violazione di tutte le norme internazionali. E tuttavia la situazione reale è tale che la Crimea ora è parte della Federazione Russa. E non dobbiamo nutrire illusioni. Anche agli ucraini consiglio vivamente di non illudersi. Resterà parte della Russia e nel prossimo futuro non tornerà all'Ucraina.<ref name="crimeanostra">Da ''La Crimea è nostra?'', intervento su Radio Echo Moskvy, 15 ottobre 2014; citato in Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.</ref>
*Cos'è la Crimea, un panino al salame che ci si passa l'un l'altro? Io non credo.<ref name="crimeanostra"/>
*{{NDR|Su [[Robin Williams]]}} Lui, senza alcun dubbio, era una persona davvero in gamba.<ref>Da un [https://x.com/navalny/status/499070015166238721 tweet] del 12 agosto 2014; citato in ''[https://it.rbth.com/storie/2014/08/13/la_russia_piange_robin_williams_32279 La Russia piange Robin Williams]'', ''Rbth.com'', 13 agosto 2014.</ref>
*Aspettarsi che in breve tempo la Crimea torni in Ucraina è assurdo. Di per sé in questo consiste la pesantezza della situazione creata da Putin, ha creato un problema che resterà per anni. La Crimea sta assieme a Cipro del Nord, alle isole Falkland, alle isole Curili, vicende su cui ancora discuteranno i nostri nipoti, per cui ci saranno problemi, sanzioni eccetera. La verità oggi è che di fatto la Crimea è annessa alla Russia; la verità è che per lunghi anni cercheremo di risolvere questo problema e non ci riusciremo perché non si vede una soluzione. Questi problemi nel mondo non si risolvono, purtroppo.<ref>Da ''Ancora la Crimea'', intervento su Radio Echo Moskvy, 14 gennaio 2015; citato in Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.</ref>
*[...] visto il modo in cui [[WikiLeaks]] sembra essere sincronizzata con la propaganda falsa dei media russi come ''[[RT (rete televisiva)|Russia Today]]'' e ''Sputnik'', ci sono ragioni per pensare che questa cooperazione sia in effetti probabile.<ref>Citato in ''[https://www.ilpost.it/2016/10/29/alexei-navalny-russia/ Anche la Russia ha il suo Julian Assange]'', ''Ilpost.it'', 29 ottobre 2016.</ref>
*Dirò in breve la mia posizione. Primo: l'occupazione della Crimea è stata chiaramente illegale. Secondo: non esiste una soluzione semplice di questo problema, né in Russia, né in Ucraina, né da nessuna parte. Terzo: qualsiasi programma a tappe per normalizzare la situazione in Crimea deve cominciare da un vero referendum, onesto e trasparente, perché quello che c'è stato non era un referendum. Quarto, che si collega al secondo punto: ritengo che questa situazione durerà decenni. È un problema simile a quello esistente a Cipro del Nord, nei Territori palestinesi eccetera. Ce ne sono molti sulla carta del mondo, ma in un prossimo futuro non saranno risolti. Così sarà per la Crimea. Purtroppo, è un "regalo" (tra virgolette) che Putin lascerà alla Russia, all'Ucraina e ai crimeani tutti. In tempi brevi non si potrà risolvere.<ref>Da ''La Crimea è un "regalo" di Putin'', intervento durante una conferenza di Solidarnost, 13 febbraio 2017; citato in Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.</ref>
{{Int|Da ''Yale''|28 aprile 2010; Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.|h=4}}
*Voglio allargare seriamente lo strumentario del nostro lavoro, e imparare/capire come usare contro i Capaci Manager tutte le leggi estere sulla corruzione, la legislazione antiriciclaggio di USA ed UE, i regolamenti di Borsa eccetera. Noi dobbiamo essere capaci di fregarli per bene là dove non sono protetti dagli avidi truffatori della Procura Generale e dei tribunali russi.
*Non c'è bisogno di dimostrare, alle riunioni, che il [[Wi-Fi]] non è un'invenzione diabolica della CIA per informazioni top secret sulla diminuzione dei capi di bestiame.
*[...] l'Oscar non l'ho ancora ricevuto, ma di ringraziamenti ne ho molti da fare.
{{Int|Da ''Sono un tipico credente post-sovietico''|Intervista di Boris Akunin, 4 gennaio 2012; Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.|h=4}}
*La fonte del potere nello Stato nazionale è la nazione, i cittadini e non le élite che invitano a conquistare la metà del mondo e a imporre il dominio globale, ma sotto sotto derubano la popolazione che marcia verso l'oceano Indiano. Lo Stato è indispensabile per garantire una vita confortevole e dignitosa ai cittadini, per difenderne gli interessi individuali e collettivi. Lo Stato nazionale va nella direzione di uno sviluppo europeo per la Russia, la nostra piccola casa europea confortevole e al tempo stesso forte e sicura.
*Va bene che le persone siano religiose, così come va bene che alcune persone prendano in giro la religione. Le battute sulla religiosità nei ''Simpson'' o in ''South Park'' vanno benissimo e non mi offendono minimamente.
*La posizione della [[Chiesa ortodossa russa|Chiesa ortodossa]] è che ogni potere viene da Dio, perciò qualsiasi potere va sostenuto. Bisogna prenderla con filosofia.
*Giorni fa ho letto un curioso articolo su «Vedomosti», che descriveva i casi dei dittatori che hanno lasciato il potere in modo pacifico. Curiosamente, quasi ovunque il principale mediatore tra il dittatore e gli oppositori è stata la Chiesa. È possibile che questo avvenga ora nel nostro Paese? Non credo. Ma mi piacerebbe molto che la Chiesa ortodossa russa avesse una posizione tale che tutte le parti in conflitto cercassero e accettassero la sua mediazione.
{{Int|Da ''«L'aula del tribunale è la mia tribuna». Ultima parola al primo processo «Kirovles»''|5 luglio 2013; Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.|h=4}}
*Noi tutti (me compreso) sappiamo benissimo che lo scopo principale di questo processo è come quello delle serie televisive, fare in modo che nei telegiornali dei canali federali qualcuno possa citare il mio nome come quello della persona che ha rubato il legname nella Regione di Kirov, il delinquente. Come se questo potesse cancellare con un colpo di spugna tutto quello che ho scritto sui delinquenti veri, quelli che rubano miliardi a noi tutti e che hanno preso il potere nel nostro Paese.
*Comunico che io e i miei colleghi faremo di tutto per distruggere il sistema feudale che stanno costruendo in Russia. Distruggere un sistema di potere nel quale l'83% delle risorse nazionali appartiene allo 0,5% della popolazione.
*[...] dopo 15 anni che è arrivata una valanga di soldi grazie al gas e al petrolio, agli abitanti non è rimasto nulla. [...] Un solo ed unico prodotto oggi è più disponibile rispetto al periodo sovietico, la vodka. A parità di potere d'acquisto, solo la vodka costa di meno. Questo vuol dire che a noi, cittadini di questo Paese, sono garantiti solo il degrado e l'alcolismo.
*Se qualcuno ritiene che io, avendo sentito ventilare una condanna a sei anni, scapperò all'estero o mi nasconderò, si sbaglia di grosso, non scapperò da me stesso. Non ho altra via d'uscita e non voglio fare altro che questo, aiutare gli abitanti del mio Paese, lavorare per i miei concittadini.
*[...] non può continuare all'infinito che un Paese di 140 milioni di abitanti, immenso, il più grande del mondo, uno dei più ricchi al mondo, sia sottomesso a una banda di mostri che in realtà non sono nessuno, neanche negli oligarchi, perché quelli si sono fatti i capitali con il cervello e l'astuzia. Sono semplicemente i bassi ranghi del partito, che poi sono diventati democratici e oggi fanno i patrioti, e hanno ramazzato tutto quanto. Questo equivoco verrà superato col nostro lavoro.
{{Int|Da ''[http://www.lastampa.it/2013/08/27/esteri/russia-navalny-lancia-la-sfida-a-putin-se-eletto-porter-il-gay-pride-a-mosca-EHIQ4TG9Y6GEnogWJwRFfJ/pagina.html Russia, nuova sfida di Navalny a Putin "Se eletto porterò il gay pride a Mosca"]''|Intervista di Claudio Altarocca, ''Lastampa.it'', 27 agosto 2013.|h=4}}
[[File:Навальный 7.jpg|thumb|Naval'nyj durante la campagna da sindaco, agosto 2013]]
*La mia posizione è basata esclusivamente sulla legge e la [[Costituzione della Federazione Russa|Costituzione]], dove è scritto che le manifestazioni pacifiche non possono essere vietate. [...] Non intendo dire no ai [[gay pride]], alle "marce russe" {{NDR|le marce degli ultranazionalisti}} o qualsiasi altro evento pubblico. Chiunque voglia uscire e marciare senza violare l'ordine pubblico, potrà farlo quanto gli pare. È la mia posizione più importante.
*Il Cremlino semplicemente governa con la sociologia: hanno individuato tramite qualche inchiesta un gruppo, che a loro parere suscita reazioni negative nel popolo: gli [[omosessualità|omosessuali]]. E di continuo tirano fuori qualche storia, perché i gay disturbano la loro agenda politica.
*Sarò un ottimo sindaco. Se vinco, il sistema [[Vladimir Putin|Putin]] chiaramente non potrà esistere. Voglio cambiare il Paese.
*Per me {{NDR|[[Vladimir Putin]]}} è la persona che ha fondato nel mio Paese un sistema corrotto che ne impedisce lo sviluppo e che voglio distruggere.
{{Int|Da ''Buona Pasqua!''|20 aprile 2014; Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.|h=4}}
*Contro che cosa si era battuto il Signore? Contro la menzogna, l'ipocrisia, la schiavitù, l'usurpazione del potere da parte di delinquenti e ladri. Contro tutto quello che maggiormente ci disgusta, che ha disgustato molti prima di noi e disgusterà molti dopo di noi.
*Non aveva chi potesse sostenerlo, cose come i nostri meeting erano proibite, gli OMON lo tormentavano con le lance, i mass media erano sotto il controllo dei farisei, al potere c'erano dei furfanti con proprietà immobiliari all'estero. E dei dodici che componevano il comitato centrale del suo partito, uno era un provocatore, un traditore che si era venduto per soldi e si era messo al servizio della Sezione «E» del tempo.
*I malvagi distrussero tutto quello che era stato fatto. I discepoli furono costretti a rinnegarlo. Lui stesso fu torturato e ucciso. E tutto crollò e calarono le tenebre.<br>Cosa sono tutte le nostre "difficoltà" e i nostri "problemi" in confronto a ciò che ha dovuto provare lui?<br>Ma il Bene, la Giustizia, la Fede, la Speranza e la Carità ebbero comunque la meglio.
{{Int|Da ''Come nasce un caso politico. Il processo «Yves Rocher»''|22 aprile 2014; Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.|h=4}}
*Il caso Yves Rocher è stato proficuamente usato dalla tivù in modo che per due anni di fila al nome Naval'nyj venisse associato «che con suo fratello ha rubato 50 milioni di rubli alla compagnia francese Yves Rocher». Poi un po' per volta la cifra sottratta è scesa a 27 milioni, ma la sostanza non cambiava.
*Noi siamo centinaia di migliaia. Basta cliccare tre volte e parlare con tre persone che subito qualche milione sarà informato.
*Ho detto centinaia di volte che noi siamo di più, e la nostra forza è tale da far fuori in un attimo qualsiasi propaganda. Bisogna semplicemente lavorare, e non credere che qualcuno lo farà al posto nostro. Qualcuno che ha più tempo o gli amici di Facebook. Nessuno farà niente, semplicemente il vostro posto sul fronte resterà sguarnito. E in quello spazio si insinueranno il brutto muso di [[Dmitrij Kiselëv (regista)|Dmitrij Kiselëv]], le varie [[Margarita Simon'jan|Margarita Simonian]] con gli pseudopodi tremanti. E nessuno ne avrà colpa se non voi.
{{Int|Da ''Non bisogna fissare il tavolo. Ultima parola al processo «Yves Rocher»''|19 dicembre 2014; Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.|h=4}}
*Gli esseri umani sono fatti in maniera diversa. La coscienza umana compensa il senso di colpa, altrimenti le persone si spiaggerebbero come le balene. Non si può tornare a casa e dire ai propri figli e al marito: «Sai, oggi ho fatto condannare una persona chiaramente innocente. Sto male e starò male per sempre». No, noi non facciamo così, siamo fatti in un altro modo. Loro diranno invece: «Aleksej Anatol'evič, lei capisce», oppure: «Non c'è funo senza arrosto». O anche: «Non c'era bisogno di pestare i calli a Putin», come ha detto di recente un rappresentante del Comitato Investigativo. Se non avesse attirato l'attenzione su di sé, se non avesse agitato le braccia e non avesse ''ostacolato il passaggio dei cittadini'', probabilmente tutto sarebbe andato bene.
*Ci sono moltissime persone che sono costrette a commettere certe bassezze oppure (ancora più spesso) le fanno senza che nessuno le costringa o neanche glielo chieda. Fissano semplicemente il tavolo, cercano di ignorare tutto ciò che accade attorno a loro. E la nostra battaglia per le persone come voi, che guardano il tavolo, è proprio quella di spiegarvi ancora una volta che non dovete farlo, ma dovete ammettere davanti a voi stessi che purtroppo, nel nostro bel Paese, tutto il potere e tutto ciò che accade si basa su menzogne senza fine.
*Mi raccontano che non occorre difendere gli interessi dei russi in Turkmenistan, ma che per gli interessi dei russi in Ucraina dobbiamo fare la guerra. Mi dicono che nessuno offende i russi in Cecenia. Mi dicono che non ci sono ruberie in Gazprom. Io porto documenti concreti che dimostrano che questi funzionari hanno proprietà e società non registrate, e loro mi rispondono: «Non è vero niente». Dico: «siamo pronti a venire alle urne e a sconfiggervi in queste elezioni: abbiamo registrato un partito, facciamo un sacco di cose» e loro rispondono: «Sciocchezze: vinceremo noi le elezioni, voi non particeperete, non perché non ve lo permettiamo, ma perché non avete compilato correttamente i documenti».
*Gli unici momenti della nostra vita che hanno un senso sono quelli in cui facciamo qualcosa di giusto. Quando non guardiamo il tavolo ma alziamo lo sguardo e ci guardiamo negli occhi. Tutto il resto non ha senso.
*Non sarò mai d'accordo con il sistema che è stato costruito nel Paese, perché questo sistema mira a derubare tutti i presenti. Abbiamo fatto in modo da avere una ''junta'' al potere. Ci sono 20 persone che sono diventate miliardarie, che hanno preso il controllo di tutto, dagli appalti pubblici alla vendita del petrolio. C'è un migliaio di persone che attinge alla mangiatoia di questa ''junta''. In realtà non sono più di mille: deputati, delinquenti. C'è una piccola percentuale a cui non piace. E ci sono milioni di persone che fissano il tavolo. Non smetterò di lottare contro questa banda, né di scuotere e agitare in ogni modo quelli che fissano il tavolo. Voi compresi. Non la smetterò mai.
*È una situazione paradossale, quando una dozzina di delinquenti ci deruba tutti, noi e voi, ci deruba ogni giorno e noi lo tolleriamo. Io non intendo tollerarlo.
{{Int|Da ''[http://www.repubblica.it/esteri/2015/03/03/news/nemtsov_funerali_senza_rappresentanti_dello_stato_e_non_c_la_fidanzata_che_torna_in_ucraina-108620530/ Nemtsov, in migliaia per la camera ardente. Navalnyj: "Ucciso per ordine di Putin"]''|''Repubblica.it'', 3 marzo 2015.|h=4}}
*Ritengo che [[Boris Nemcov|Nemtsov]] sia stato ucciso dai servizi segreti o da un'organizzazione pro-governativa su ordine delle autorità politiche del Paese (incluso [[Vladimir Putin|Putin]]). Queste organizzazioni si creano direttamente nelle riunioni del Cremlino e non come reazione a una richiesta non bene articolata.
*[...] a chi conveniva {{NDR|l'omicidio di Boris Nemcov,}} al Papa?
*Boris era uno dei politici più scomodi per il Cremlino, uno dei pochi che condannava la corruzione di [[Vladimir Putin|Putin]] e del suo circolo ristretto.
===2020 – 2021===
*{{NDR|L'avvelenamento con il [[novičok]]}} è difficile da descrivere perché non c'è nulla con cui lo posso paragonare. I composti organofosforici attaccano il sistema nervoso come un attacco DDoS attacca il computer: si crea un sovraccarico che ti spezza. Non riesci più a concentrarti. Sento che qualcosa non va. Sono coperto di sudore gelido. [...] Non capisco cosa mi sta succedendo. [...] La consapevolezza principale è che non ho dolore, ma so con sicurezza che sto morendo. Morendo in questo preciso momento, anche se non mi fa male niente. [...] Sono trascorsi forse 30 minuti dal momento in cui ho sentito che qualcosa non andava al momento in cui ho perso conoscenza.<ref>Da ''Sapevo che stavo morendo. Dall'intervista a «Der Spiegel»'', 23 settembre 2020; citato in Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.</ref>
*Sono sdraiato. Sono già uscito dal coma, ma non riconosco nessuno, non capisco cosa sta succedendo. Non parlo e non so cosa significhi parlare. E tutto il mio tempo lo passo ad aspettare che arrivi Lei. Non è chiaro chi sia Lei. Non so che aspetto abbia. Anche se con uno sguardo sfuocato riesco a vedere qualcosa, non riesco a fissare l'immagine. Ma Lei è diversa, per me questo è chiaro, quindi sto sempre lì ad aspettarla. Lei entra e diventa il centro della stanza. Mi aggiusta il cuscino molto bene. Non ha un tono pacato e comprensivo. Parla allegramente e ride. Mi racconta delle cose. Quando Lei è nei paraggi le stupide allucinazioni se ne vanno. Con Lei sto molto bene. Poi Lei se ne va, io divento triste e ricomincio ad aspettarla. Non ho dubbi che ci sia una spiegazione scientifica per questo.<ref>Da ''Amore e coma'', dicembre 2020; citato in Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.</ref>
*Sono sopravvissuto. E adesso Putin, che aveva dato l'ordine di uccidermi, strilla per il suo bunker e ordina di fare qualsiasi cosa perché io non torni. E i suoi servi agiscono come al solito, fabbricano nuove cause penali contro di me.<ref>Da ''Ho deciso di tornare'', 13 gennaio 2021; Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.</ref>
*{{NDR|Messaggio a [[Julija Naval'naja|Julija]] per San Valentino}} Ti amo.<br>E tutte le battute in aula le dico perché tu, seduta in prima fila, ti metta a ridere.<ref>Da ''San Valentino'', 14 febbraio 2021; Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.</ref>
*Non lasciatevi ingannare dall'illusione della forza e della strafottezza. Ma che forza è se ha bisogno di avvelenare di nascosto le persone e di rinchiuderle illegalmente? Dove sarebbe il sostengo popolare se riescono a vincere le elezioni solo eliminando i candidati indipendenti, e se la paura delle proteste li obbliga a chiudere le stazioni del metro?<ref>Da ''Rimanete liberi'', 4 febbraio 2021; Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.</ref>
*[...] secondo quello che dicono i giudici, io avrei sottratto tutte le donazioni che avete fatto all'FBK. Il capo d'accusa è riportato su tre foglietti senza la benché minima prova. C'è scritto soltato: «ha rubato». Nient'altro. Che bisogno c'è di fornire prove, avete visto il suo nome? Contro uno così si può muovere qualsiasi accusa.<br>Poi sono stato accusato in base all'esoticissimo articolo 239, «Creazione di un'organizzazione non commerciale che viola i diritti della persona e dei cittadini». I giudici mi hanno accusato di «indurre i cittadini a rifiutarsi di compiere i loro doveri civici». Anche questa ordinanza sta tutta su tre pagine, e tra le prove c'è il fatto che ho reso pubblico il film ''Un palazzo per Putin'' senza essere autorizzato a farlo. Ahahah!<ref name="piureati">Da ''Sempre più reati'', 25 maggio 2021; Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.</ref>
*La mia potente organizzazione criminale si sta espandendo. E ogni giorno che passa io commetto sempre più crimini. Sempre più giudici istruttori si occupano del mio caso, piuttosto che di bagatelle come omicidi, furti con scasso o rapimenti. Ci abbiamo pensato bene, e questo rientra nelle competenze della Direzione delle Istruttorie e delle sue «indagini su casi particolarmente importanti».<ref name="piureati"/>
*Combattere la corruzione e consegnare i delinquenti a un tribunale imparziale è l'elemento chiave del mio programma. Ma quando li incontro, soprattutto quelli per i quali il primo pensiero che mi viene è: «Ti strozzo, pezzo di merda», cerco di scacciare quel primo pensiero; e, come secondo pensiero, cerco invece con tutte le mie forze di capire ognuno di loro, di perdonarlo e persino (non ditemi che sono un degenerato) di volergli un po' bene. Non è facile, ma cerco di sforzarmi il più possibile.<ref>Da ''Bilancio di un anno'', 4 giugno 2021; Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.</ref>
*Quando la corruzione è il fondamento del potere statale, chi la combatte è un estremista.<ref name="estremisti">Da ''Siamo degli estremisti'', 9 giugno 2021; Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.</ref>
*Dobbiamo organizzarci. Cambiare. Evolvere. Adattarci. Ma non rinunceremo ai nostri obiettivi e alle nostre idee. Questo è il nostro Paese, non ne abbiamo altri.<ref name="estremisti"/>
*{{NDR|Su Vladimir Putin}} Se non ha appena mentito a qualcuno entra subito in una terribile e dolorosa crisi di astinenza; e allora se la cava così: «Il reddito della popolazione russa è in crescita; in Russia non ci saranno vaccinazioni obbligatorie; Naval'nyj è andato all'estero di sua spontanea volontà; la FBK ha insegnato a fare le molotov». A questo punto riprende a respirare, il dolore si attenua e può finalmente abbracciare teneramente Rotenberg, Timčenko, Roldugin (o chiunque si trovi a passare di lì) e sussurrare affettuosamente nelle loro orecchie: «Oggi non l'abbiamo ancora fatto... non va bene... dai, facciamo in fretta... freghiamoci un altro miliardo dal bilancio...».<ref>Da ''Maestri della menzogna'', 17 giugno 2021; Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.</ref>
*{{NDR|Messaggio di buon compleanno a [[Julija Naval'naja|Julija]]}} Ormai odio i vetri.<br>Perché negli ultimi sei mesi ho potuto vederti solo attraverso i vetri. In tribunale, attraverso un vetro. Nella sala visite, attraverso un vetro. Se poi capita che ti intraveda in televisione, è di nuovo attraverso un vetro. Naturalmente, durante i nostri appuntamenti, facciamo il gesto che tutti conoscete grazie al cinema (e voglia il cielo che voi possiate conoscerlo solo grazie al cinema), quando ognuno di noi preme il palmo della mano su un lato del vetro e pronuncia parole tenere nella cornetta del telefono. Certo, è carino, ma resta il fatto che si sta toccando solo un vetro.<ref>Da ''Buon compleanno senza vetri di mezzo'', 24 luglio 2021; Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.</ref>
*Statemi a sentire: anche per andare a mangiare devo marciare in fila per due, ed è un'eternità ormai che non uso internet. Ma non mi passa neanche lontanamente per la testa che non posso cambiare niente. E non sto qui a rimpiangere di aver perso la possibilità di rivolgermi a milioni di persone attraverso il mio canale YouTube, di fare trasmissioni in diretta, ecc.<ref>Da ''Provate il voto intelligente'', 15 settembre 2021; Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.</ref>
*Una cosa è quando le aziende monopolistiche del Web sono gestite da simpatici nerd amanti della libertà e guidati da solidi principi etici. Una cosa completamente diversa è quando sono gestite da persone vigliacche e al tempo stesso avide.<ref name="bigtech">Da ''La viltà di Big Tech'', 23 settembre 2021; Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.</ref>
*Una delle sfide di questa nuova era sta nel fatto che i falsi profeti si presentano a noi non più camuffati da pecore, ma con felpe col cappuccio e jeans elasticizzati. Davanti a schermi giganti, ci dicono: «Make the world a better place», mentre in realtà sono loro stessi bugiardi e ipocriti.<ref name="bigtech"/>
{{Int|Da ''[https://www.project-syndicate.org/onpoint/novichok-attack-putins-fingerprints-by-alexei-navalny-and-tikhon-dzyadko-2020-10/italian L'Arcipelago Novichok]''|Intervista di Tikhon Dzyadko, ''Project-syndicate.org'', 16 ottobre 2020.|h=4}}
*Gli assassini e coloro che hanno dato loro l’ordine devono essere perseguiti penalmente. Ma ciò che è veramente necessario è cacciare dall’Europa tutti gli oligarchi: gli Usmanov, gli Abramovich, gli Shuvalov, i Peskov e tutti questi propagandisti che si arricchiscono e inviano denaro in Europa mentre i russi sono tenuti in povertà e degrado. Queste sono le persone che devono essere combattute.
*Non so quali misure prenderanno i paesi europei in risposta al mio avvelenamento, ma vorrei che si concentrassero sulla punizione non solo dei lacchè che eseguono gli ordini, ma anche dei criminali di alto profilo che nascondono i loro soldi rubati a Berlino, Londra e Parigi.
*La Russia ha i miei vestiti, che dovrebbero essere esaminati. La Russia ha il mio sangue, che dovrebbe essere testato. L’ospedale di Omsk è dove si trovano le mie cartelle cliniche e tutto il necessario per un’indagine adeguata. Ma, per qualche motivo, non ne vediamo traccia. Invece, assistiamo a una sorta di schermaglia tra Russia e Germania.
*Supponevo che almeno avrebbero finto di svolgere un’indagine. Ma, finora, non c’è nemmeno un’indagine fittizia. Questa, per me, è un’ulteriore conferma del fatto che sia stato il presidente russo Vladimir Putin ad emettere l’ordine. Altrimenti avremmo visto qualcosa di simile alle investigazioni sull’omicidio di Boris Nemtsov.
*[...] questo non è stato un incidente “canaglia”. Non c’è un generale pazzo che abbia ordinato a un gruppo di misteriosi assassini di eliminare qualcuno. Era il progetto personale di Putin ed è fallito. Adesso sta cercando di proteggersi, anche con questa bugia completamente mostruosa. L’uomo è stato sorpreso con una pistola fumante puntata alla mia nuca e, dopo essere scomparso, dice: “Non è colpa mia. È stato un tentativo di suicidio”.
*Fissare la morte in faccia è un’esperienza gratificante. Ovviamente ho forti sentimenti per le persone che mi hanno fatto questo. Ma non mi sorprendo a pensare che mi piacerebbe strangolarli con le mie stesse mani. Desidero ardentemente giustizia per me e per tutti quelli che mi circondano, ma questo perché è impossibile considerare un paese normale se un simile sfacciato tentativo di omicidio non viene nemmeno indagato.
*Prima avevamo capito di avere a che fare con mascalzoni ossessionati dal potere e dal denaro e che apparentemente non si fermeranno davanti a nulla. Ma adesso siamo consapevoli più che mai che la “cassetta degli attrezzi” include assassini politici e intimidazioni attraverso metodi straordinariamente pericolosi. Le armi chimiche sono armi chimiche, dopotutto. L’unica domanda che rimane è fino a che punto siano disposti ad applicare tali metodi.
*Non voglio impegnarmi in attività da emigrato. Le mie attuali priorità sono il recupero, la riabilitazione e il ritorno in Russia.
*Cerco di comportarmi nel modo più ragionevole e responsabile possibile, ma mi rendo conto che è semplicemente impossibile competere con l’intera macchina statale. Il mio atteggiamento è probabilmente diventato più fatalista di prima. Faccio solo quello che penso sia la cosa giusta da fare.
{{Int|Da ''[https://www.linkiesta.it/2021/02/navalny-putin-discorso-arresto/ L'avvelenatore di mutande]''|Discorso in tribunale, 2 febbraio 2021; riportato in ''Linkiesta.it'', 5 febbraio 2021.|h=4}}
*[...] il punto di questo processo è mettermi dentro per un caso su cui sono già stato scagionato. Un caso che, è già stato riconosciuto, era una montatura.
*Sono stato condannato nel 2014 con un periodo di libertà vigilata di tre anni e mezzo. Adesso è il 2021 e sono ancora perseguito per questo [...]. Perché proprio per questo caso? [...] Il motivo per cui è accaduto tutto questo sono l'odio e la paura di un solo uomo – uno che si nasconde in un bunker [...]. Io l'ho offeso mortalmente sopravvivendo a un attentato alla mia vita ordinato da lui [...]. L'ho offeso mortalmente sopravvivendo, grazie a persone buone, grazie ai piloti e ai medici. E a quel punto gli ho provocato un'offesa ancora più grave: non mi sono andato a nascondere, non ho cominciato a vivere sotto protezione in un bunker – più piccolo – che mi potessi permettere.
*Ho preso parte alle indagini sul mio stesso avvelenamento e abbiamo dimostrato, con tanto di prove, che è stato Putin, impiegando i Servizi di sicurezza federali russi, a mettere in piedi questo tentativo [...]. E questo sta facendo impazzire quel ladruncolo chiuso nel suo bunker: il fatto che tutto questo sia venuto alla luce.
*{{NDR|Su [[Vladimir Putin]]}} Non ha mai partecipato a un dibattito, non ha mai fatto una campagna elettorale. L'omicidio è il solo modo che conosce per combattere [...]. Resterà nella storia soltanto come un avvelenatore. E tutti ricorderemo [[Alessandro II di Russia|Alessandro il Liberatore]] e [[Jaroslav I di Kiev|Jaroslav il Saggio]]. Bene, adesso avremo Vladimir l'Avvelenatore di mutande. È così che rimarrà alla storia [...].
*Io sono qui in piedi, controllato dalla polizia, e lì fuori c'è la Guardia nazionale, mentre mezza Mosca è transennata. Tutto questo perché quell'ometto nel bunker sta uscendo di testa. Sta uscendo di testa perché abbiamo dimostrato e provato che non è tutto preso da questioni geopolitiche. Al contrario, è tutto preso in incontri in cui decide il modo in cui rubare le mutande agli oppositori e di spalmarle con qualche arma chimica.
*Abbiamo 20 milioni di persone che vivono sotto la linea della povertà. Decine di milioni che vivono senza la minima prospettiva per il futuro [...]. A Mosca la vita è sopportabile, ma basta spostarsi di 100 chilometri in qualsiasi direzione e tutto è in uno stato disastroso.
*Spero molto che le persone non vedano questo processo come la prova che devono avere paura. Tutto ciò – la Guardia nazionale, la gabbia – non è una dimostrazione di forza. È uno spettacolo di debolezza: nient'altro che debolezza.
*L'unica cosa che in Russia continua a crescere è il numero dei miliardari. Tutto il resto è in declino.
*La mia vita non vale più di due centesimi, ma ciò nonostante, anche da dove mi trovo ora, vi dico che combatterò contro di voi. E chiedo a tutti di non avere paura di voi e di fare tutto ciò che possono perché la legge prevalga su questi pagliacci in toga e uniforme [...].
*Ci sono molte cose buone in Russia, adesso. Quella migliore di tutte è costituita dalle persone che non hanno paura. Persone che non abbassano gli occhi, che non girano lo sguardo, che non consegneranno mai il nostro Paese a una manica di agenti corrotti che lo vogliono svendere in cambio di palazzi, vigne e piscine.
{{Int|Da ''La Russia sarà felice. Ultima parola al processo dell'appello per il caso Yves Rocher''|20 febbraio 2021; Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.|h=4}}
[[File:Alexey Navalny 20 Feb 2021 by Evgeny Feldman.jpg|thumb|Naval'nyj in tribunale, 20 febbraio 2021]]
*Se qualcuno volesse pubblicare tutte le mie ultime parole, credo che verrebbe fuori un grosso volume.
*Il fatto è che sono un uomo di fede, il che mi sottopone a continue prese in giro alla FBK, dove la maggior parte della gente è atea, io stesso una volta ero ateo militante. Ma ora sono un uomo di fede e questo mi aiuta moltissimo nella mia attività, perché fa diventare tutto molto più semplice. Ho meno esitazioni, meno dilemmi nella vita, perché esiste un libro in cui è scritto più o meno a chiare lettere cosa bisogna fare in ogni situazione. Certo, non è sempre facile seguire questo libro, ma in generale io ci provo. Ed è per questo che, come ho detto, per me è probabilmente più facile che per molti altri fare politica.
*È improbabile, credo, che la gente scelga di studiare legge e diventi procuratore per fabbricare casi penali e falsificare firme per conto di qualcuno. [...] Non c'è mai stato uno che sin dalle elementari abbia detto con gli occhi lucidi: Da grande andro all'FSB, e mi manderanno a lavare le mutando di un oppositore, dopo che qualcuno ci avrà spalmato il veleno. Non c'è gente così. Nessuno vuole fare cose del genere. Tutti vogliono essere persone normali e rispettabili, catturare terroristi, banditi, spie, combattere contro queste cose. Insomma, non bisogna aver paura delle persone che cercano la verità, e anzi bisogna sostenerle in qualche modo, direttamente, indirettamente. O magari non sostenerle, ma almeno non contribuire alla menzogna, non rendere peggiore il mondo intorno a noi. Chiaro, comporta un certo rischio ma, in primo luogo, è un rischio piccolo e, in secondo luogo, come ha detto un altro importante filosofo del nostro tempo, [[Rick Sanchez]]: «La vita è un rischio. E se non corri rischi sei solo un insulso agglomerato di molecole assemblate in modo casuale, che galleggia nell'universo».
*Se leggete la [[letteratura russa]], la grande letteratura russa, rimarrete allibiti: mio Dio, solo descrizioni di miseria e sofferenza. Siamo un Paese molto infelice. Siamo come in un circolo di miseria e non riusciamo a uscirne. Ma naturalmente vorremmo farlo. Ed è per questo che propongo di cambiare lo slogan: non solo la Russia deve essere libera, ma deve essere felice. La Russia sarà felice.
{{Int|Da ''Chi umilia i veterani. Ultima parola al processo per calunnia''|20 febbraio 2021; Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.|h=4}}
*Quando lei, Vostro Onore, ha detto: «Non osi. I veterani sono la cosa che ci sta più a cuore. Tutto in Russia è per i veterani»,... ho tirato fuori di nuovo il mio foglietto, dove avevo ricopiato un certificato della Previdenza sociale in cui si elencano tutti i sussidi ricevuti dal suddetto veterano Artemenko.<br>Da lì si vede che negli ultimi quattro anni ha ricevuto sette sussidi alimentari (l'ultimo dei quali il 6 luglio) sotto forma di un pacco e sette buoni pasto. Se il mio calcolo è giusto, e lo è, il valore totale dei buoni è di 10 mila rubli. Questa è la grande cura dei veterani, capite, voi mascalzoni e ipocriti! In questo si esprime il trattamento reale dei veterani. Degli anziani, di tutti, nel nostro Paese.
*La cosa più disgustosa, vile e ignobile di questo regime è che esiste per rapinare le persone più sfortunate, come veterani e pensionati. Sono a loro che succhiano i soldi. Da dove credete che venga il denaro per i palazzi e gli scopini da bagno che costano 50 mila rubli cadauno? I soldi devono ben venire da qualche parte: li rubano al nostro veterano. Ora non lo curano, ora non gli fanno gli esami di controllo, ora gli negano la sedia a rotelle, ora non gli danno le medicine, e tutto per potersi costruire un palazzo, per comprare un appartamento alle suocere di Putin, per assicurare a Medvedev i suoi quattro palazzi.
*Rispetto ai Paesi che hanno perso la guerra, Italia, Giappone, Germania, la Russia paga molto meno le pensioni ai suoi soldati che pure sono usciti vincitori. E voi non volete aumentarle! Io ho scritto un progetto di legge per aumentare le pensioni ai soldati... ma niente! Altrimenti non gli bastano i soldi per il palazzo. [...] E voi alzate il grugno e dite: «Ehi, non permetteremo che vengano offesi i veterani!». E se qualcuno dice: «Magari basta rubare?», voi alzate ancora il vostro muso e dite: «Ehi? Non permetteremo revisionismo storici sull'esito della Seconda Guerra Mondiale!».
*Ma cosa c'entrate voi, il vostro Putin e la vostra «Russia Unita» con quella guerra? [...] Voi la usate perché è molto imbarazzante parlare di qualsiasi problema corrente. Se no qualcuno farà domande su corruzione, povertà, disuguaglianza, sfascio della sanità, e voi non avete niente da dire.
{{Int|Da ''Il re è nudo. Ultima parola al processo d'appello per calunnia''|29 aprile 2021; Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.|h=4}}
*Voglio dire, cara Corte, che il vostro re è nudo e ormai non è solo un ragazzino a gridarlo, lo vedono tutti. Vent'anni di governo assolutamente incompetente ha portato a questo bel risultato: la corona che gli scivola giù sulle orecchie; un sacco di bugie alla televisione; immense ricchezze personali.
*Siamo nel XXI secolo, in un Paese ricco di gas e petrolio, che aspira ad essere leader mondiale. Il vostro re nudo e ladro vuole continuare a governare sino alla fine, a lui non gliene frega niente del Paese, ci si è attaccato e vuole tenere il potere all'infinito.
*Siccome tutti lo capiscono e sempre più gente vede che il re è nudo, il re nudo deve riconoscere che non ci può fare nulla. Nulla per far stare meglio il Paese. E allora cerca freneticamente dei pezzi di sacralità e se ne appropria per i suoi scopi personali. Così avviene da molti anni con la vittoria nella Grande guerra patriottica. Cerca di farne cosa sua, dichiara che lui ha vinto la guerra, e fa commercio della vittoria a destra e a manca. Questo processo viene proprio di qui: il vostro re nudo ha rubato la bandiera della vittoria e cerca di farsene un perizoma.
*[...] il vostro regime è un regime di occupanti e traditori, infatti considero voi tutti dei traditori poiché, al seguito del vostro re nudo, realizzate il piano che trovate scritto nei manuali di storia: che la Russia sarà occupata, i russi trasformati in schiavi, spogliati di ogni avere, dell'istruzione, della sanità, di qualsiasi prospettiva. Siete stati voi a realizzare questo piano. Ogni anno 200 mila persona se ne vanno all'estero. La popolazione diminuisce di milioni, la gente non vede nessuna prospettiva.
*Molte volte i regimi d'occupazione con la loro amministrazione hanno cercato di prendere la Russia. Il vostro regime ha avuto un certo successo, giacché siete riusciti a rapinare il nostro popolo per 20 anni, a togliergli il futuro e portar fuori le sue ricchezze. Ma presto o tardi questo finirà.
{{Int|Da ''Intervista al'' «New York Times»|25 agosto 2021; Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.|h=4}}
*Quelli che hanno la disgrazia di sentirsi dire che finiranno a Pokrov, arrivano qui depressi e spaventati. Questa zona è specializzata nella violenza psicologica. [...] Non ti picchiano, al contrario, provocandoti di continuo spingono te a picchiare qualcun altro, a colpirlo, a minacciarlo. E allora sei fritto, ci sono videocamere dappertutto, e l'amministrazione aprirà con soddisfazione un nuovo fascicolo contro di te con l'accusa di aggressione, aggiungendo qualche anno alla tua condanna. La cosa principale da imparare qui è non cedere alle provocazioni.
*Non dimentichiamo che abbiamo chiaramente a che fare con una persona, Putin, che ha perso la testa. Un bugiardo patologico, megalomane e con delirio di persecuzione. Ventidue anni al potere ridurrebbero così chiunque, e noi stiamo assistendo alla classica situazione dello zar mezzo matto.
*Come sappiamo, i killer dell'FSB hanno cominciato a seguirmi nei miei viaggi per il Paese letteralmente il giorno dopo che ho reso pubblica la mia decisione di correre per la presidenza. È stata una mossa intelligente? Ordinare ai tuoi servizi di sicurezza di uccidere il tuo oppositore con un'arma chimica? Un'idea tutt'altro che geniale. Ma Putin lo ha fatto perché è ossessionato dalle sue paure e idee fisse.
*Putin non è eterno, fisicamente o politicamente. La cosa importante è che il regime di Putin è un incidente storico, non una fatalità. È stato la scelta della famiglia El'cin e della sua corruzione. Presto o tardi questo errore verrà corretto e la Russia procederà su una via di sviluppo democratico europeo. Semplicemente perché è questo che la gente vuole.
*Continuo a credere che la [[Corruzione in Russia|corruzione]] sia il problema principale della Russia, che corrode il Paese, toglie il futuro alla gente e ostacola qualsiasi riforma. Ed è il fondamento del governo attuale.
*Il mio Paese potrebbe diventare già oggi uno Stato ricco e di successo, che segue uno sviluppo di tipo europeo. Noi siamo particolari, come ogni nazione, ma siamo Europa. Siamo Occidente. La nostra struttura politica fondamentale dovrebbe essere la democrazia parlamentare; nella nuova Russia le elezioni oneste, i tribunali indipendenti e la piena libertà di stampa dovrebbero essere sacri. L'obiettivo principale del nuovo governo dovrebbe essere aumentare i redditi dei cittadini. I russi sono troppo poveri. Cittadini poveri di un Paese ricco.
===2022===
*{{NDR|Sull'[[invasione russa dell'Ucraina del 2022]]}} Eccellentissima corte, voglio dichiarare ufficialmente e far mettere a verbale che sono contro questa guerra. La ritengo immorale, fratricida e criminale. È stata scatenata dalla banda che siede al Cremlino, per poter rubare meglio. Uccidono per rubare.<ref>Da ''Guerra!'', 24 febbraio 2022; Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.</ref>
*La guerra in Ucraina è stata scatenata da Putin per coprire la corruzione, il furto ai cittadini russi.<ref>Citato in [https://www.ilmessaggero.it/mondo/navalny_guerra_ucraina_corruzione_russia_putin_cosa_ha_detto-6525847.html ''Navalny: «Guerra in Ucraina scatenata da Putin per coprire la corruzione, il furto ai cittadini russi»''], ''Ilmessaggero.it'', 24 febbraio 2022.</ref>
*Putin ci ha ricordato la famosa «legge della papera». Ricordate? Se cammina come una papera, se ha l'aspetto e fa il verso della papera, vuol dire che è una papera. Allo stesso modo: se uno ha annientato la stampa, se organizza omicidi politici e vaneggia di illusioni imperialiste vuol dire che è un folle, capace di provocare un bagno di sangue nel centro d'Europa nel XXI secolo. Uno così non lo si deve abbracciare ai forum internazionali.<ref>Da ''Putin sale in cattedra'', 24 maggio 2022; Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.</ref>
*{{NDR|Messaggio di buon compleanno a [[Julija Naval'naja|Julija]]}} Mi è facile stare in carcere, perché ci sei tu.<br>Qui a tutti capita di essere tristi e malinconici. Ma io, non appena la tristezza si insinua, mi metto a pensare a te.<br>A quanto sei buffa, elegante e bellissima. Al fatto che ha una voce come i personaggi dei cartoni animati e a quanto ti dia fastidio che ti prenda in giro per questo.<br>A qualsiasi cosa che c'entri con te. E la tristezza si allontana prima ancora di arrivare.<ref>Da ''Di nuovo sull'amore'', 24 luglio 2022; Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.</ref>
{{Int|Da ''Nel primo anniversario del ritorno in Russia. Un'intervista sottobanco a «Time»''|19 gennaio 2022; Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.|h=4}}
*Io preferirei che, nel caso mio e della mia organizzazione, l'Occidente difendesse non noi ma se stesso, per prima cosa ottenendo l'attuazione delle decisioni della Corte Europea dei diritti dell'uomo; e secondariamente opponendosi all'esportazione della corruzione, al fatto che Putin compra i leader stranieri (offrendo poltrone nei Consigli d'amministrazione), alla guerra ibrida che si attua provocando disordinatamente il caos e premendo sui punti deboli delle società occidentali, dalla migrazione in Europa alla frattura nella società americana.
*Putin mi ha sorpreso quando ho constatato quanto male è disposto a infliggere all'intero Paese, al suo futuro, pur di risolvere un suo problema politico, sia pure importante. La Russia dell'autunno 2020 e la Russia di oggi sono due Paesi molto diversi, con regimi politici molto diversi. Già allora era un regime pienamente autoritario, ma nessuno si sarebbe immaginato l'eliminazione così massiccia e totale degli altri candidati alle elezioni, l'estensione a tutti i giornalisti indipendenti dell'accusa di «agente straniero», e a migliaia di persone l'accusa di estremismo. In pochi mesi la Russia ha percorso il cammino che la Bielorussia ha impiegato anni a fare.
*Putin ha scritto sui suoi programmi di governo lo slogan «stabilità», e usa questa parola per giustificare qualsiasi cosa: dalla censura alla repressione delle manifestazioni, fino ai brogli elettorali.
*È in corso la lotta sotterranea per impadronirsi del potere «dopo Putin». Praticamente tutti quelli che non fanno parte della cerchia ristretta di Putin considerano degli idioti quelli che ne fanno parte perché non sanno neppure rubare come si deve. E non aspettano altro che il momento per sottrargli i bocconi più ricchi.
*{{NDR|«Le sue dichiarazioni precedenti contro gli immigrati clandestini, soprattutto il video del 2007 dove lei li paragona agli scarafaggi, continuano a segnare la sua immagine pubblica. Cosa pensa oggi di quelle dichiarazioni e di quel video? La pensa ancora così?»}}<br>Mi pento di aver girato un video con quel testo. Ma d'altro canto, sono un politico di internet, ogni mia parola degli ultimi 15 anni o quasi è stata registrata e discussa. Se siamo ancora fermi a criticare questo video del 2007, vuol dire che dopo non ho più detto o fatto molte altre stupidaggini. Anche se ho fatto e detto molte cose di cui mi sono scusato. Non sono uno di quelli che fanno fatica a riconoscere i propri errori e a scusarsi.
*[...] l'ideale di Putin è Singapore o la Cina. Zero libertà ma crescita economica, tecnologia e stranieri che si mettono in coda per investire.<br>Ma invece di ottenere un enorme Singapore con l'atomica, o almeno un URSS 2.0 con yacht e Mercedes, se ne sta sulla tribuna delle parate e il suo unico ospite straniero è il presidente del Tadžikistan. E invece delle tecnologie e della crescita fa vedere un'animazione digitale sulla mitica nuova arma.
{{Int|Da ''Intervento al doppio processo''|15 febbraio 2022; Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.|h=4}}
*Dopo aver scritto a destra e a manca che avevo rubato un miliardo ad uso personale, che avevo rubato 300 milioni e li avevo usati per me stesso, cosa siete riusciti a raccogliere per il processo? Avete portato quattro testimoni. Di 300 mila donatori in tutti questi anni, quattro che abbiano scritto una denuncia. [...] Avete dovuto cercare dei falsi testimoni che mi devolvessero dei soldi per poi fare denuncia, perché degli altri 300 mila nessuno lo ha mai fatto. Loro sono i migliori. Ed esulto anche pensando al nostro sistema, per cui mai abbiamo scavalcato la "muraglia cinese" che separa i soldi delle donazioni dai nostri soldi personali, e neanche un copeco è mai stato usato per scopi estranei alla nostra attività.
*Dopo che degli agenti dell'FSB mi hanno seguito per due anni e mi hanno avvelenato con un agente chimico, dopo che sono stato in coma 20 giorni e altri 20 ho avuto le allucinazioni, sarebbe stupido da parte mia temere il vostro giudizio. Non lo temevo prima, adesso ancor meno.
*Continuo [...] a pensare che la mia attività, quella dei miei colleghi, sia più importante del destino di una singola persona. E penso anche che la cosa peggiore che potrei fare, il vero delitto che potrei compiere sarebbe quello di avere paura di voi tutti che siete qui, e di quelli che stanno dietro di voi. Ve lo dico ancora una volta, non ho paura e invito ancora gli altri a non averne, perché qui non c'è niente da temere.
{{Int|Da ''[https://www.adnkronos.com/ucraina-navalny-putin-nonno-ubriaco-trascina-il-paese-in-disastro-come-afghanistan_7i41Rps6CF84HmpmAO4KFu?refresh_ce Ucraina, Navalny: "Putin nonno ubriaco trascina il Paese in disastro come Afghanistan"]''|Sulla [[crisi russo-ucraina del 2021-2022]], ''Adnkronos.it'', 22 febbraio 2022.|h=4}}
*Il risultato di questa decisione era stato quello di avere centinaia di migliaia di vittime, ferite all'intero paese. E le conseguenze, sia noi russi che l'Afghanistan non le abbiamo superate. L'emergenza è stata una delle ragioni chiave nel collasso dell'Urss.
*La propaganda non è più sufficiente a questi anziani ladri. Vogliono il sangue. Vogliono spostare le figurine dei carri armati su una mappa di ostilità. Quindi, "il capo del Politburo del 21esimo secolo" pronuncia questo discorso da pazzo, "come mio nonno ubriaco a una riunione di famiglia che annoia tutti con le sue storie su come funziona davvero la politica". Sarebbe divertente se il nonno ubriaco non fosse un uomo di 69 anni con il potere in un paese con armi nucleari. Sostituisci nel suo discorso "Ucraina" con "Azerbaigian", "Kazakistan", "Bielorussia", "Paesi Baltici", "Uzbekistan" e così via, o anche includi la Finlandia, pensa a dove il flusso del pensiero geopolitico di questo nonno ubriaco può portarlo. Tutto questo è finito molto male per tutti nel 1979. E finirà male anche ora.
*Sì, Putin non consentirà all'ucraina di svilupparsi, la trascinerà in una palude, ma la Russia pagherà lo stesso un prezzo.
{{Int|Da ''È il momento della responsabilità''|4 marzo 2022; Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.|h=4}}
*Non è stata la Russia ad attaccare l'Ucraina, ma Putin, sono anni che intimidisce, arresta, uccide i russi; ha rubato elezioni e miliardi. È stato Putin a voler bombardare città pacifiche, uccidere i bambini e distruggere la vita. Ai russi non hanno chiesto se volevano la guerra. Nella Russia che amiamo e di cui andiamo fieri, milioni di persone sono contro questa follia. E adesso il loro aiuto è più necessario che mai. Non solo all'Ucraina e neanche alla Russia, l'aiuto serve a tutto il mondo. L'aiuto per combattere Putin e la sua guerra.
*Potete avere paura, ma cedere a questa paura significa mettersi dalla parte dei fascisti e degli assassini. Putin ha già tolto alla Russia l'economia, i rapporti col mondo e la speranza nel futuro. Il che è infinitamente peggio di una multa per aver partecipato a una manifestazione (multa che, fra l'altro, qualcuno vi aiuterebbe a pagare). Mentre stare nei rifugi antiaerei e sulla linea del fronte è molto peggio che stare ventiquattr'ore in cella al commissariato di polizia. Non cedete alla paura, scendete in strada perché il mondo veda che Putin non è la Russia. Solo così possiamo restituire l'onore alla nostra patria. Solo così ciascuno di noi potrà conservare la propria dignità. E potrà dire: in questi giorni tremendi sono rimasto un uomo e non ho taciuto.
*Sapete, spesso prima di un meeting chiedono: «ma questa manifestazione cosa può cambiare?». Questa manifestazione cambierà noi. Questa manifestazione cambierà quello che direte ai vostri figli e nipoti quando vi chiederanno di questo periodo tremendo. Dobbiamo scendere in strada per amore di noi stessi.
{{Int|Da ''Nessuno qui rispetta i tribunali''|Ultima parola all'udienza del tribunale di Mosca che conferma la condanna a 9 anni, 24 maggio 2022; Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.|h=4}}
*Basta accendere la televisione e si sente dire che qualcuno opprime i russi. Ma siete voi e il vostro Putin i nemici della Russia ora, traditori e assassini del popolo russo. Negli ultimi anni nessuno ha ammazzato più russi del vostro Putin. Non vi piace che parli della guerra? Ma adesso questo è più importante della mia sentenza. Userò la guerra come metafora dei vostri processi, anch'essa è costruita sulla menzogna, la più spudorata menzogna. Come nella mia sentenza, non c'è una sola parola di verità. Qualche mese fa in tutti i reportage del telegiornale dicevano che noi non avremmo mai mandato le truppe in Ucraina. Mesi di bugie, e poi con un clic hanno mandato le truppe.
*Il regime cerca di fare in modo che il popolo diventi come i pesci rossi, che non ricordano niente di quel che è successo ieri, per questo riscrivete le leggi ogni giorno.<br>Ma io non sono un pesce rosso, mi ricordo che nel 2013 la Russia ha aperto una base NATO a Ul'janovsk, e tutti erano contenti. [...] E adesso questi stessi personaggi dicono che dobbiamo fare un bagno di sangue perché la NATO è il nostro nemico. Bugie spudorate ad ogni parola, far finta di non ricordare quel che si è detto ieri...
*Avete preso un popolo di 40 milioni di persone e avete dichiarato che è nazista. [...] Sono pronto a restare in prigione pur di mostrare a tutto il mondo e a me stesso che non tutti in Russia sono dei matti pervertiti e sanguisughe.
*La citazione che più vi si addice è: «Questa è la vostra ora, è l'impero delle tenebre» [L''c'' 22,53]. Curioso che la cosa neanche vi tocca, anzi vi ispira. Quando sentite la verità, pensate: «Siamo forti, siamo l'impero delle tenebre». Ma il vostro tempo finirà. E quando brucerete all'inferno, saranno i vostri nonni ad aggiungere legna, perché loro non volevano che faceste nuove guerre nel XXI secolo.
{{Int|Da ''È morto Gorbačëv''|31 agosto 2022; Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.|h=4}}
*È stato proprio sotto [[Michail Gorbačëv|Gorbačëv]] che vennero liberato gli ultimi prigionieri politici dell'URSS. Il fatto che oggi gente come me venga a sapere della sua morte da "radio-galera" è la perfetta illustrazione della capriola che il mio Paese ha compiuto e che questo grande uomo ha iniziato.
*I miei sentimenti nei confronti di Gorbačëv sono passati da una feroce irritazione – stava ostacolando i «democratici radicali», che io idolatravo – a un amaro rispetto. Quando fu chiaro che i «democratici radicali» erano in gran parte un gruppo di ladri e ipocriti, Gorbačëv rimase uno dei pochi a non usare il potere, e le opportunità che offriva, per l'arricchimento personale. Ha lasciato il potere pacificamente, di sua spontanea volontà, rispettando la volontà degli elettori. Già solo questo era un enorme successo per gli standard dell'ex URSS.
*Sono certo che la sua vita e la sua storia, che hanno avuto un significato cruciale per quanto è accaduto alla fine del XX secolo, saranno giudicate più favorevolmente dai posteri che dai suoi contemporanei.
{{Int|Da ''Arruolare i delinquenti per la guerra?''|20 settembre 2022; Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.|h=4}}
*Permettetemi, come detenuto di un carcere di rigore, di esprimere la mia opinione sul reclutamento di criminali per la guerra. [...] Si sostiene che per partecipare alla guerra sono necessari assassini, ladri, rapinatori e gente condannata per lesioni personali gravi.<br>Per qualche motivo, molti hanno l'impressione che queste categorie di cittadini finiti in prigione siano dei combattenti micidiali. Tipo la ''Suicide Squad''.
*[...] non è un caso che i detenuti non venissero reclutati nell'esercito né in URSS né oggi in Russia. Quasi tutta la gente di questo tipo ha seri problemi di disciplina e ha problemi ancora più grandi con l'alcool e la droga.
*Quella dei disciplinati ''zek''-d'assalto è una favola per idioti, proprio come quella delle «decine di guerre vittoriose combattute dalla compagnia militare privata Wagner». Dove son queste guerre? Esistono solo nei sogni di [[Evgenij Prigožin|Prigožin]].
{{Int|Da ''[https://www.ilfoglio.it/esteri/2022/09/23/news/le-parole-di-navalny-sulla-mobilitazione-di-putin-4466544/ Le parole di Navalny sulla mobilitazione di Putin]''|Sulla [[mobilitazione russa del 2022]], ''Ilfoglio.it'', 22 settembre 2022.|h=4}}
*Non capisco una cosa. L'esercito russo conta un milione di persone, la Guardia russa ne ha 350 mila, il ministero dell'Interno ne ha un altro milione e mezzo o due, e il servizio penitenziario federale conta così tante persone. Perché arruolare dei civili? Cinque milioni di persone che cercheranno di evitare la leva correranno avanti e indietro per il paese. E ci sarà un milione di poliziotti che cercherà di rincorrerli per mobilitarli da qualche parte.
*Penso che non chiameranno giovani da Mosca. Provate a convocare 50 mila ragazzi da Mosca: domani vi ritroverete 150 mila parenti a protestare per le strade.
*Per estendere il proprio potere personale, Putin sta tormentando un paese vicino, uccidendo persone, e ora sta gettando in questo tritacarne di guerra un'enorme quantità di cittadini russi che vorrebbero semplicemente vivere nella normalità e prendersi cura delle proprie famiglie. Certo, questo crimine c'è sempre stato, ma ora è diventato un crimine su scala molto più ampia.
{{Int|Da ''Bare in saldo''|23 novembre 2022; Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.|h=4}}
*Riuscite a immaginarvi quante persone debbano essere morte nella guerra con l'Ucraina, quante bare arrivino qui, se persino a Kovrov, con i suoi 134.000 abitanti, la concorrenza nel mercato in piena espansione dei servizi funerari è diventata così agguerrita da indurre le imprese di pompe funebri ad acquistare spazi pubblicitari? E non ovunque, ma sulla popolarissima ''Russkoe Radio'', dove indubbiamente costano più che altrove.
*Ecco a voi quello che si chiama il ruolo dell'individuo nella storia. Siamo stati trascinati in questo incubo da un singolo nonnetto demente, che si immagina di essere un condottiero straordinariamente popolare in Ucraina.
*Il nucleo decisionale – Putin, 70 anni, Patrušev, 71, Bortnikov, 71 – insieme totalizza 212 anni. Ok, quindi non si tratta di un solo nonnetto che vive delle sue fantasie, ma di tre. Questo però non cambia l'essenza della questione. Loro si sono immaginati di essere tanti Napoleone, ma il prezzo lo pagano coloro che vengono seppelliti nelle bare con lo sconto.
===2023 – 2024===
*La nostra patria misera e tormentata ha bisogno di salvezza. È depredata, ferita, coinvolta in una guerra d'aggressione e trasformata in una prigione governata dai mascalzoni più impenitenti e bugiardi. Qualsiasi opposizione a questa banda, anche simbolica, com'è per me oggi viste le mie limitate possibilità, è importante.<ref name="anniversari">Da ''Quanti anniversari ancora?'', 17 gennaio 2023; citato in Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.</ref>
*Come due anni fa dico che la Russia è il mio Paese. Qui sono nato e cresciuto, qui vivono i miei genitori, e qui ho messo su famiglia, ho trovato l'amore e ho avuto due figli. Sono un cittadino a pieno titolo, e ho diritto di unirmi a quelli che la pensano come me, e di fare attività politica. E siamo in molti, sicuramente più dei giudici corrotti, dei propagandisti bugiardi e dei ladri al Cremlino. Non ho intenzione di cedere loro il mio Paese, e credo che le tenebre si dissolveranno. Ma finché ci sono, io farò quel che posso, cercherò di agire in modo giusto e di esortare tutti a non cedere allo sconforto.<br>La Russia sarà felice!<ref name="anniversari"/>
*Quali confini ha l'Ucraina? Gli stessi che ha la Russia, riconosciuti dal consesso internazionale e definiti nel 1991. Anche la Russia li aveva riconosciuti. E la Russia deve riconoscerli anche oggi. Qui non c'è nulla da discutere. Quasi tutti i confini nel mondo sono casuali e scontentano molti. Ma combattere per cambiarli, nel XXI secolo, non si può. Altrimenti il mondo sprofonderebbe nel caos.<ref>Da ''L'ultima presa di posizione sulla Crimea'', 20 febbraio 2023; citato in Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.</ref>
*Molto tempo fa, ho letto in un romanzo di spionaggio che, per torturare i prigionieri, gli facevano ascoltare le poesie di Mao Tse-tung a tutto volume. A quanto pare, qualcuno dell'amministrazione carceraria deve aver letto lo stesso libro. [...] la loro punizione più creativa è quella di farmi ascoltare ogni sera i discorsi di Putin a tutto volume. Cioè, i vari discorsi e allocuzioni che ha tenuto dall'inizio della guerra con l'Ucraina. [...] C'è una sorta di giustizia nel fatto che le autorità carcerarie abbiano messo sullo stesso piano i discorsi di Putin e la puzza.<ref>Da ''Ascoltare i discorsi di Putin'', 3 maggio 2023; citato in Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.</ref>
*Oggi, nel 2023, Memorial non c'è più, è stata chiusa ufficialmente dalle autorità. Ma di prigionieri politici ce ne sono di nuovo, e molti. Il potere in Russia sta tornando alle sue radici: arresti, repressioni, processi a porte chiuse, illegalità ostentata sotto l'insegna «tribunale».<ref>Da ''La giornata del detenuto politico'', 5 ottobre 2023; citato in Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.</ref>
*Sono contro Vladimir Putin. Credo che si sia impossessato illegalmente del potere. Credo che sia un usurpatore e un corrotto. Tutta la sua squadra non è composta da uomini di Stato ma da scagnozzi e banditi, truffatori e ladri.<ref>Da ''I miei eroici avvocati'', 19 ottobre 2023; citato in Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.</ref>
*Non abbiate nostalgia: né terribile, né forte, né tanta. Non abbiatene per niente e non lasciate che i vostri cari abbiano nostalgia di voi. Rimanete persone buone e oneste, e il prossimo anno cercate di esserlo un po' di più. Del resto, è proprio quello che auguro anche a me. Non ammalatevi, riguardatevi.<ref>Da ''L'ultima foto di Capodanno'', 31 dicembre 2023; citato in Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.</ref>
*{{NDR|Messaggio a [[Julija Naval'naja|Julija]] per San Valentino}} Piccola, tra noi è come nella canzone: ci separano città, le luci di decollo degli aeroporti, bufere azzurre e migliaia di chilometri. Ma io ti sento vicina ogni secondo, e ti amo sempre di più.<ref>Da ''L'ultimo post due giorni prima della morte'', 14 febbraio 2024; Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.</ref>
{{Int|Da ''Coscienza e raziocinio. Ultima parola al processo per estremismo''|21 luglio 2023; Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.|h=4}}
*Chiunque in Russia sa che chi cerca giustizia davanti a un tribunale è totalmente inerme. La sua causa è senza speranza. Infatti, se il suo caso è arrivato in tribunale vuol dire che questa persona non ha alcun potere. Perché in un Paese governato da un criminale, le questioni controverse si risolvono con la compravendita, il potere, la corruzione, l'inganno, il tradimento e altri meccanismi della vita reale, e non certo a norma di legge.
*Come agire è il problema principale dell'umanità. Perché è tutto così complicato e indecifrabile, intorno. La gente si consuma a cercare la formula per fare la scelta giusta. Cercando il punto fermo cui appoggiarsi nel prendere le decisioni.
*Non volendo poggiare sulla gamba della coscienza, la mia Russia ha fatto alcuni grossi salti, facendo perdere l'equilibrio a tutti attorno a sé, ma poi è scivolata ed è rovinata al suolo con uno schianto, mandando in frantumi tutto ciò che la circondava. Ed ora sta annaspando in una pozza di fango, o di sangue, con le ossa rotte, con una popolazione miserabile e derubata, e intorno ha decine di migliaia di morti nella guerra più stupida e assurda del XXI secolo.
*Io amo la Russia. Il mio raziocinio mi dice che vivere in un Paese libero e prospero è meglio che vivere in uno corrotto e povero. E quando sto qui e guardo questa Corte, la coscienza mi dice che in questo tribunale non ci sarà giustizia né per me né per chiunque altro. Un Paese dove non c'è un sistema giudiziario libero non sarà mai prospero. E dunque – qui torna a parlare il raziocinio – sarà ragionevole e giusto da parte mia lottare per una giustizia indipendente, per elezioni oneste, e osteggiare la corruzione, perché così raggiungerò il mio scopo e potrò vivere nella mia Russia libera e prospera.
*Vengo accusato di fomentare l'odio verso i rappresentanti del potere e dei Servizi, verso i giudici e i membri del partito «[[Russia Unita]]». Ma non è vero, non fomento l'odio. Semplicemente ricordo che l'uomo ha due gambe, coscienza e raziocinio. E quando sarete stufi di barcollare assieme a uesto governo, rompendovi la fronte e il futuro, quando finalmente capirete che rinunciare alla coscienza alla fine dei conti porta a cancellare il raziocinio, allora forse tornerete a mettervi sulle due gambe su cui deve reggersi un uomo, e insieme potremo approssimarci alla Bellissima Russia del Futuro.
{{Int|Da ''Il giorno prima della sentenza''|3 agosto 2023; Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.|h=4}}
*Per favore, pensate e ricordate che, sbattendone dentro centinaia, Putin cerca di intimidirne milioni. Viviamo in un Paese in cui decine di milioni di persone in questo stesso istante sono contrarie alla corruzione, alla guerra e all'illegalità. In questo preciso istante decine di milioni di persone sono a favore di elezioni oneste, della democrazia, della possibilità di cambiare governo, e vogliono che Putin se ne vada. Sappiamo bene che, se una persona su dieci di coloro che sono scandalizzati dalla corruzione di Putin e dei suoi burocrati scendesse in piazza, il governo cadrebbe domani. Sappiamo bene che, se coloro che sono scontenti della guerra scendessero in piazza, la fermerebbero all'istante.
*Chi è semplicemente scontento nei Paesi a regime dittatoriale non scende in piazza fin quasi alla fine del regime: né da noi, né in URSS, né in Iran, né a Cuba, né nella Germania Est. A ottenere tutti i cambiamenti è il 10% dei cittadini, i più attivi. Cioè voi. Reprimere, nel senso di gettare in carcere, punire, multare anche solo il 10% di loro, ossia un milione e mezzo di persone, oggi sarebbe impossibile, sia dal punto di vista politico che organizzativo. Allora bisogna sgomentare e impaurire, per far passare la voglia di fare qualcosa.
*Non bisogna vergognarsi di scegliere il modo meno pericoloso di opporsi. Bisogna vergognarsi di non fare niente, di lasciarsi spaventare. Qualsiasi condanna abbiano programmato lassù in alto, non raggiungerà il suo scopo se capirete perché succede tutto questo e risponderete «Io non ho paura», dando tutti i giorni, a sangue freddo, un contributo anche piccolo alla libertà della Russia.
{{Int|Da ''[https://www.valigiablu.it/alexey-navalny-discorso-carcere/ La mia paura e il mio odio]''|Messaggio dopo la condanna a 19 anni di reclusione, 11 agosto 2023; riportato in ''valigiablu.it'', 14 agosto 2023.|h=4}}
*[...] ho detto tante volte che l'odio è la cosa più importante da vincere in prigione, qui vi sono tante ragioni per esso, e la tua impotenza è il più potente catalizzatore di questo processo, perché se si dà all'odio la libertà, ti ucciderà e divorerà.
*Non vi è stato nel nostro paese nessun colpo di Stato, né strisciante né aperto, con a capo gente dei servizi segreti, non sono andati loro al potere, togliendolo ai democratici–riformatori. Son stati loro, i democratici-riformatori, a chiamarli, a invitarli, loro gli hanno insegnato come falsificare le elezioni, come rubare la proprietà di interi settori economici, come mentire sui media, come cambiare le leggi a proprio piacimento, come reprimere con la forza l'opposizione e addirittura come cominciare guerre idiote e inutili.
*Odio [[Boris Nikolaevič El'cin|Eltsin]] e "Tania e Valia", [[Anatolij Borisovič Čubajs|Chubais]] e tutto il resto della famiglia di venduti che ha messo Putin al potere. Odio gli affaristi che chissà perché chiamiamo riformatori, adesso è chiaro come il giorno che oltre agli intrighi e al proprio benessere non si sono occupati di nulla. In quale altro paese così tanti ministri del "governo delle riforme" son diventati milionari e miliardari? Odio gli autori della più stupida e autoritaria costituzione che ci hanno venduto a noi idioti come democratica, costituzione che già allora dava al presidente le prerogative di un monarca assoluto.<br>Specialmente odio tutti perché non vi è stato nemmeno un serio tentativo di eliminare le basi della mancanza di legge, ovvero implementare la riforma giudiziaria, senza la quale tutte le restanti riforme sono condannate al fallimento.
*{{NDR|Sulle [[elezioni presidenziali in Russia del 1996]]}} Odio i "media indipendenti" e "l'opinione pubblica democratica" che hanno garantito ampio sostegno a uno degli avvenimenti più drammatici di svolta nella nostra storia recente – la falsificazione delle elezioni presidenziali del '96. [...] Adesso paghiamo perché nel '96 abbiamo pensato che falsificare i risultati delle elezioni non è sempre un male: il fine ha giustificato i mezzi.
*Odio tutta la leadership della Russia, che ha avuto nel '91 (dopo il ''[[Putsch di agosto|putsch]]'') e nel '93 (dopo il [[Crisi costituzionale russa del 1993|bombardamento del Parlamento]]) tutto il potere possibile ma non ha nemmeno provato a fare le riforme democratiche più banali, quello che è stato fatto nella Repubblica Ceca (dove oggi c'è la democrazia e il salario medio è di 181.000 rubli), in Polonia (democrazia e 179.000 rubli), Estonia (democrazia e 192.000 rubli), Lituania (democrazia e 208.000 rubli) e in altri paesi dell'Europa orientale. Certo, allora vi erano persone diverse al potere, tanto buone, oneste, sincere, ma questa minuscola minoranza, la cui lotta ostinata e fallimentare ci mostra ancora meglio la corruzione e l'incoscienza dell'allora élite al potere.
*Le falsificazioni del voto elettronico sono state dimostrate accuratamente e non presentano dubbi, ed ecco, mi son meravigliato che si è trovata una quantità considerevole di gente per cui né alcuni elementi de "i soldi dal bilancio statale e la falsificazione delle elezioni", né tutto insieme "i soldi dal bilancio durante la falsificazione delle elezioni" sembrano essere vergognosi o significativi. Eh sì, una fesseria, sì, hanno combinato qualcosa, ma non ci sono prove che lo hanno pagato per la falsificazione, è stato al tempo dei mammuth, è iniziato nel 2019, nessuno se ne ricorda. Tutto questo non importa, adesso importa che è "contro la guerra". Come era scritto in uno dei tweet sul tema: "Embé?" come idea nazionale.
*[...] la lealtà ai principi da noi viene messa in dubbio e viene vista da molti come qualcosa di ingenuo, romantico, come far la mosca bianca. La lealtà personale, l'appartenenza a una corporazione, una vecchia amicizia vengono considerate da molti come più importanti.
*La vita reale è complicata, difficile e piena di compromessi con persone spiacevoli, ma noi dovremmo almeno evitare di diventare spiacevoli e di accogliere la corruzione con macchinazioni ciniche prima ancora che le condizioni esigano compromessi.
*Soltanto quando la stragande maggioranza dell'opposizione russa sarà composta da chi in nessun modo accetta elezioni truffa, processi farsa e corruzione, soltanto allora noi potremo davvero adoperare la possibilità che di nuovo, sicuramente, verrà, così che nessuno nel 2055 debba leggere il libro di Sharansky in cella d'isolamento pensando: ma è come adesso con me.
{{Int|Da ''In cosa credo''|Intervista di Boris Akunin, 30 ottobre 2023; Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.|h=4}}
*Credo che viviamo in un universo non deterministico e possediamo il libero arbitrio. Credo che in questo universo non siamo soli. Credo che le nostre azioni e le nostre scelte saranno giudicate. Credo nel vero amore. Credo che la Russia sarà felice e libera. Non credo nella morte.
*L'evoluzione ci ha resi tali da non stare a riflettere a lungo vedendo un [[serpente]] nel letto. Ma non prenderemo decisioni improvvise su come costruire una casa in cui i serpenti non possano entrare.
*{{NDR|«Che cosa l'amareggia di più?»}} Il fatto che la gente non voglia pensare, che non voglia capire i più elementari nessi causa-effetto. Ogni volta che mi dicono: «La corruzione non ha nessun effetto sulla mia vita», oppure «Questi hanno rubato, ma quelli che verranno dopo cominceranno a rubare daccapo». E penso: possibile che centinaia di milioni di anni di evoluzione hanno fornite a quest'uomo un cervello straordinario e lui non lo usa?
*{{NDR|«Secondo lei cosa fa più male all'uomo e all'umanità?»}} [...] L'ipocrisia della neutralità, dell'"apoliticità", il tirarsi fuori che nasconde la pigrizia, la codardia e la meschinità sono il motivo principale per cui un gruppo di delinquenti ben organizzati ha potuto dominare su milioni nel corso di tutta la storia umana.
{{Int|Da ''Perché sono tornato''|17 gennaio 2024; Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.|h=4}}
*Ho il mio Paese e ho le mie convinzioni. E non voglio rinunciare né al mio Paese né alle mie convinzioni. Non posso tradire né il primo né le seconde. Se le tue convinzioni valgono qualcosa devi essere pronto a difenderle. E, se necessario, devi essere disposto ad accettare dei sacrifici.
*Le persone al potere devono cambiare. Il modo migliore per scegliere chi deve avere il potere sono elezioni giuste e libere. Tutti hanno bisogno di tribunali equi. La corruzione distrugge lo Stato. Non ci dev'essere nessuna forma di censura.
*[...] adesso al potere ci sono settari e marginali. E, generalmente parlando, non hanno nessun tipo di ideale. Perseguono un unico scopo: tenersi strette le loro poltrone. E un'ipocrisia spinta alla perfezione permette loro di voltar gabbana ad ogni piè sospinto. E così, dei tipi che hanno donne a destra e a manca sono diventati dei conservatori. Membri del Partito Comunista Sovietica si sono trasformati in ortodossi devoti. Titolari di "passaporti d'oro" e conti ''offshore'' sono diventati dei patrioti aggressivi.
==''Patriot''==
===[[Incipit]]===
In realtà, morire non è stato doloroso. Se non fossi stato sul punto di esalare il mio ultimo respiro, non mi sarei mai sdraiato sul pavimento accanto alla toilette dell'aereo. Come potete immaginare, non era esattamente pulito.
===Citazioni===
*La possibilità di candidarmi alle elezioni mi era preclusa da molto tempo. Lo Stato non riconosceva il partito politico che guidavo e ne aveva appena rifiutata la registrazione per la nona volta in otto anni. Per qualche strana ragione, succedeva sempre che non riuscissimo a «compilare correttamente i moduli» e, nelle rarissime occasioni in cui un nostro candidato entrava nelle liste elettorali, spuntavano i pretesti più fantasiosi per negargli l'eleggibilità. (p. 5)
*In un paese autoritario, dove per oltre due decenni il regime si era dato la priorità di inculcare nell'elettorato l'idea che le persone sono impotenti e non possono cambiare le cose, convincere la gente a uscire di casa e andare a votare non è mai stato un compito facile. Era pur vero, però, che i redditi erano calati per sette anni di fila, quindi se anche solo un terzo dei cittadini stufi del regime si fosse convinto ad andare ai seggi, nessun candidato di Putin avrebbe avuto una chance. A questo punto, come indurre gli elettori a votare? Con la persuasione? Offrendo in cambio qualcosa? Noi scegliemmo di farli arrabbiare. Di farli arrabbiare sul serio. (p. 6)
*Considerando la realtà della Russia, scartammo fin dall'inizio l'idea di un approccio giornalistico prudente, fatto degli infiniti giri di parole – presunto, possibile, cosiddetto – tanto amati dai consulenti legali. Chiamavamo le cose col loro nome: ladro, corruzione. Se qualcuno aveva una proprietà sontuosa, non ci limitavamo a menzionarne l'esistenza, ma effettuavamo riprese con i droni e la mostravamo al pubblico in tutta la sua magnificenza. Dopodiché ne scoprivamo il valore e lo raffrontavamo con il modesto reddito che il burocrate suo proprietario dichiarava. (p. 6)
*Quello che facevamo era intrattenere e al contempo scatenare indignazione con immagini della vita condotta dagli «umili patrioti che governano la nostra terra», spiegando come funzionano i meccanismi della corruzione e incitando a intraprendere azioni pratiche per causare il massimo danno al sistema di Putin. Il materiale non mancava mai. (p. 7)
*In genere parlo volentieri con la gente, ma non in aereo: troppo rumore di sottofondo e non gradisco molto avere qualcuno che, a venti centimetri da me per farsi sentire, urla: «Lei indaga sulla corruzione in Russia, giusto? Be', senta cosa mi è capitato».<br>La Russia è fondata sulla corruzione e a tutti è capitato qualcosa. (p. 12)
*Provate a toccarvi il polso con un dito della mano opposta. Sentite qualcosa perché il vostro corpo rilascia acetilcolina e un segnale nervoso informa il vostro cervello di questa azione, che vedete con gli occhi e identificate con il senso del tatto. Adesso fate la stessa cosa con gli occhi chiusi: non vedete il dito, ma siete perfettamente in grado di stabilire quando toccate il polso e quando non lo fate. Questo perché, dopo che l'acetilcolina trasmette un segnale tra le cellule nervose, il vostro corpo secerne colineterasi, un enzima che arresta il segnale a lavoro terminato. Per farlo, «distruggere» l'acetilcolina «usata» e, con essa, ogni traccia del segnale inviato al cervello. In assenza di questo meccanismo, il cervello riceverebbe di continuo il messaggio del dito che tocca il polso, ripetuto milioni di volte. Sarebbe simile al cosiddetto DDoS, un Distributed Denial of Service (ovvero un attacco distribuito di negazione del servizio), ai danni di un sito web: clicca una volta e il sito si apre, clicca un milione di volte al secondo e il sito va in crash.<br>In caso di DDoS, puoi ricaricare il server o installarne uno più potente. Con gli esseri umani, però, non è così semplice. Bombardato da miliardi di falsi segnali, il cervello si disorienta, non è in grado di elaborare quanto succede e alla fine va in blocco. Dopo un po' di tempo, la persona smette di respirare, visto che anche questa è una funzione controllata dal cervello.<br>È così che agiscono le sostanze nervine. (pp. 14-15)
*Quando la gente mi chiede com'è morire a causa di un'[[Armi chimiche|arma chimica]], faccio due associazioni mentali: i Dissennatori di ''Harry Potter'' e i Nazgûl del ''Signore degli Anelli''. Il bacio di un Dissennatore non fa male: la vittima sente solo la vita che la lascia. L'arma principale di un Nazgûl è la spaventosa capacità di farti perdere la volontà e la forza. Lì in quel corridoio, un Dissennatore mi bacia mentre un Nazgûl si mette al mio fianco. (pp. 15-16)
*Se immaginate che uscire dal [[coma]] sia una faccenda più o meno istantanea, come vorrebbero farci credere i film, mi tocca deludervi. Sarei fin troppo lieto di affermare che un attimo prima stavo morendo a bordo di un aereo e un'attimo dopo ho aperto gli occhi scoprendo che mi trovavo all'ospedale e davanti a me c'era la mia amata moglie, o perlomeno una squadra di medici che mi scrutavano ansiosi. Non è andata così. Tornare alla vita normale ha comportato diverse settimane di visioni molto sgradevoli e persistenti. L'intero processo è assomigliato a un viaggio interminabile e altamente realistico all'inferno. Anzi, non mi sorprenderebbe se l'idea dei suoi gironi fosse venuta proprio a persone che sono state in coma e hanno visto ciò che ho visto io. C'è stata una sequenza ininterrotta di allucinazioni, in mezzo alle quali di tanto in tanto intravedevo un barlume di realtà. Con il passare del tempo, la realtà aumentava e le allucinazioni diminuivano. (p. 17)
*Un giorno, quando ormai avevo una migliore connessione con la realtà e stavo addirittura cominciando pian piano a ricordare qualche parola d'inglese, chiesi all'infermiere un bicchier d'acqua. Lei disse che me l'avrebbe data solo se avessi scritto quella parola, e mi porse una penna. Ricordavo come si dice «acqua» in inglese, ma proprio non sapevo come scriverlo, per quanto mi sforzassi. Cominciai ad arrabbiarmi e chiesi di nuovo, con stizza, di darmi l'acqua. «Prova un'ultima volta a scriverlo» mi disse l'infermiera con fermezza. Io feci qualche scarabocchio sul foglio, andai su tutte le furie e in un attacco di collera scrissi la parola che di colpo mi era emersa dall'inconscio: ''fuck''. Con un sottile senso di vendetta, ma soprattutto orgoglio, porsi il foglio all'infermiera. Lei mi guardò con commiserazione. Avevo scritto ''fkuc''. (p. 20)
*Yulia e Leonid provarono più volte a raccontarmi quello che mi era capitato. Per un po' ebbero sarso successo. Sembrava che stessero bussando a una porta chiusa dietro cui si celava il mio cervello, che però non rispondeva. Mi dissero dell'avvelenamento; di come mi ero sentito male sull'aereo; dell'ospedale di Omsk, pieno di agenti dell'FSB; di come per un sacco di tempo il regime non avesse accettato di trasferirmi; del viaggio in Germania... ma io mi limitavo a fissarli con lo sguardo vitreo. Mi raccontarono profusamente e nei dettagli che Putin aveva cercato di assassinarmi mentre ero in visita in Siberia; che laboratori indipendenti avevano confermato che ero stato avvelenato e, per giunta, con lo stesso agente chimico che i servizi segreti russi avevano usato per avvelenare [[Avvelenamento di Sergej e Julija Skripal'|Sergei Skripal' e sua figlia a Salisbury]]. Poi, quando per l'ennesima volta pronunciarono la parola «''[[novičok]]''», di colpo li guardai dritto negli occhi e dissi: «Ma che cazzo? È una tale idiozia!». (pp. 21-22)
[[File:IAEA 02790020 (5612542129).jpg|thumb|Civili evacuati dopo il [[disastro di Černobyl']]]]
*{{NDR|Sul [[disastro di Černobyl']]}} Per strada i soldati erano inguainati da capo a piedi in insolite tute bianche. Indossavano maschere antigas che li facevano assomigliare a una qualche strana specie animale. Io vengo da una famiglia di militari, e ovviamente a casa avevamo delle maschere antigas, ma la loro unica funzione era essere indossate dai figli degli amici dei miei che venivano a trovarci: si mettevano a correre per l'appartamento, fingendo di essere elefanti e strillando di gioia. Il gioco poteva durare due o tre minuti al massimo, perché sotto le maschere antigas si moriva di caldo. I soldati in strada non stavano giocando e non si divertivano affatto. Fermavano le automobili e le lasciavano procedere solo dopo aver esaminato le loro ruote con una speciale asta metallica: un comportamento piuttosto bizzarro. (p. 29)
*Quando per l'ennesima volta mi sentivo chiedere se fossi ucraino o russo, mi sforzavo di non dare una risposta netta. Era come se mi avessero chiesto a chi volevo più bene, a mio padre o a mia madre, e per quella domanda non esisteva una risposta valida. (p. 31)
*{{NDR|Sul [[disastro di Černobyl']]}} Per il resto del mondo fu un enorme disastro nucleare. Per l'Unione Sovietica, uno dei fattori scatenanti del crollo di un paese già colpito dalla crisi economica del suo «socialismo pienamente sviluppato». Per il ramo ucraino della nostra famiglia fu un'immane tragedia che spazzò via la vita di un tempo. Per me rappresentò il primo evento, la prima lezione di vita, che ebbe un impatto formativo sul mio modo di vedere le cose. Le radiazioni potevano essere lontane, ma l'ipocrisia e le bugie inondarono la nazione intera. (p. 32)
*La risposta standard, e in tutto e per tutto demenziale, delle autorità sovietiche – e in seguito russe – a qualsiasi crisi è decidere che è nell'interesse della popolazione ascoltare un flusso incessante di bugie. Altrimenti, dice il ragionamento, le persone senza dubbio scapperanno di casa e si metteranno a scorrazzare in uno stato di anarchia totale, appiccando il fuoco ai palazzi e ammazzandosi a vicenda.<br>La verità è che non è mai successo niente del genere. Nella maggior parte delle emergenze, la gente è preparata a comportarsi in modo razionale e disciplinato, soprattutto se la situazione viene spiegata e viene illustrato cosa occorre fare. Eppure, come ho potuto constatare più volte in circostanze meno drammatiche, la prima reazione ufficiale è invariabilmente quella di mentire. I funzionari non traggono alcun beneficio pratico dal farlo, è semplicemente una regola: in una situazione di imbarazzo, menti. Sminuisci i danni, nega sempre e comunque, bleffa. Più tardi si potrà sistemare ogni cosa, ma adesso, nel momento dell'emergenza, i funzionari non hanno altra alternativa che mentire, perché la popolazione considerata idiota non è pronta per la verità. (p. 33)
*Ero solo un bambino, ma la domanda che più mi tormentava era perché le autorità stessero mentendo quando tutti attorno a me sapevano la verità. Quanto era patetico quel tentativo di ingannarci? Se devi mentire, dovresti almeno aspettarti di trarne qualche beneficio. Dici di essere malato e non sei costretto ad andare a scuola. Perlomeno ha un senso. Ma loro dove volevano andare a parare? [...] Se il disastro di Černobyl' non fosse mai avvenuto, probabilmente avrei sentito parlare meno di politica. Senza dubbio non mi avrebbe toccato così da vicino, e le mie opinioni politiche sarebbero state un po' diverse. Ma le cose andarono come andarono, e molti anni dopo, quando ero un uomo adulto, mentre guardavo in tivù l'appena nominato presidente ''ad interim'' della Russia, il quarantasettenne Vladimir Putin, lungi dal condividere l'entusiasmo per il nuovo, «energico leader» del paese, continuavo a pensare: «Questo mente in continuazione, proprio come succedeva quando ero bambino». (pp. 37-38)
*{{NDR|Sulla ''[[dedovščina]]''}} Inutile dire che una pratica così idiota non migliorava affatto la disciplina, e in realtà il nonnismo non faceva che minare il rispetto per l'esercito. I soldati che tornavano a casa dopo due anni di servizio alla patria descrivevano in termini piuttosto scabrosi le violenze ai futuri coscritti. Le loro rivelazioni ricordavano da vicino quelle delle persone che escono dal carcere. Le madri ascoltavano inorridite, dopodiché non avevano il minimo desiderio di mandare i figli a fare la leva. Periodicamente, dopo che l'ennesimo giovane sfortunato, incapace di sopportare oltre i maltrattamenti, si era suicidato o aveva sparato ai suoi aguzzini, l'esercito lanciava l'ennesima campagna antinonnismo, che non serviva mai a niente. La pratica è istituzionalizzata e si può combattere solo cambiando l'istituzione, nello specifico creando un esercito in cui militari di professione, uomini e donne, ricevono uno stipendio per difendere il paese. Quello che non serve è un esercito che dipende da poveri scalognati prelevati dalle loro famiglie (nell'Unione Sovietica per due anni, oggi per uno) e costretti a passare il tempo in un'istituzione che costituisce una forma bislacca di scuola di sopravvivenza. (pp. 43-44)
*Non sopporto la parola «mentalità», perché mi sembra un concetto del tutto artificiale, ma una cosa è indiscutibile: esiste un certo tipo di carattere nazionale russo, e la spacconeria nel resistere a privazioni che potrebbero tranquillamente essere evitate ne rappresenta un aspetto significativo. Sopportiamo condizioni atroci, critichiamo le autorità, ce ne lamentiamo, eppure al tempo stesso riusciamo a vantarci di essere in grado di sopravvivere a queste circostanze orribili, e lo consideriamo un notevole vantaggio competitivo in un confronto ipotetico tra nazioni. [...] Non serve essere grandi psicologi per capire che cosa c'è alla radice di questo: noi russi aneliamo a una vita normale, ben consapevoli che siamo stati noi stessi a inventare tutti i nostri problemi attuali. Proprio non riusciamo ad ammettere, però, di essere idioti, quindi cerchiamo qualcosa per cui andare fieri, mentre in realtà non c'è proprio niente di cui vantarsi. (pp. 44-45)
*Tutti i sovietici amavano criticare le autorità, ma avevano il terrore dell'onnipotente [[Komitet gosudarstvennoj bezopasnosti|KGB]] (nelle basi militari si parlare di ''osobisty'', «agenti speciali»). La preoccupazione più grande erano le intercettazioni telefoniche. Non era certo credibile che il KGB avesse abbastanza personale per origliare le conversazioni in ogni appartamento. Eppure, quando gli amici venivano a trovare mio padre e, dopo qualche vodka in cucina, cominciavano a bersagliare il governo, mia madre metteva il telefono sotto un cuscino. Pensavo che fosse bizzarro, e quando chiesi perché lo faceva, lei liquidò la mia domanda affermando che non si poteva sapere che cosa sarebbe stato detto e chi lo avrebbe sentito. A me sembrava assurdo. Quelli erano adulti che parlavano di questioni del tutto ordinarie, come l'impossibilità di trovare ketchup bulgaro nei negozi e la necessità di mettersi in fila per la carne alle cinque del mattino. Io davvero non riuscivo a capire di cosa si dovesse aver paura. Qualsiasi ragazzo in età scolare era stato nei negozi e aveva visto le code interminabili, e sapeva che la parola più usata nel lessico sovietico era ''defitsìt'' (carenza). Significava che c'erano persone che non ti permettevano di dire una cosa risaputa. Inoltre, sembrava che assoldassero altra gente per origliare dal telefono di casa tua, al punto che avevamo bisogno di usare un cuscino per proteggerci. Ironico che il mio primo ricordo dell'uso di quel cuscino risalga al 1984. (pp. 46-47)
*Quando Sasha, mio cugino, venne a fare una gita a Mosca, fu portato, com'è ovvio, al Mausoleo di Lenin, una classica destinazione turistica per un bambino sovietico. Quando tornò in Ucraina, corse dalla nonna urlando esaltato: «Ho visto Lenin!». E lei rispose, secca: «Be', non gli hai sputato in faccia?». La parte ucraina della nostra famiglia si piegava in due dal ridere, ma io ero inorridito. [...] Mi ci volle qualche tempo per racimolare il coraggio di chiedere perché la mia amata nonna disprezzasse tanto «il migliore fra gli uomini». Risultò che il sentimento era radicato nella storia della sua famiglia. Lei era l'undicesima figlia, l'ultima, e l'unica femmina. La loro terra, con undici uomini che ci lavoravano da mattina a sera, era molto prospera. La loro casa era stata la prima in paese a sfoggiare un tetto di ferro, e avevano persino costruito un mulino, segno di inaudito benessere. Poi erano state introdotte le fattorie collettive. Pur essendo riuscita a evitare la deportazione in Siberia toccata a migliaia di altri kulaki (contadini ricchi), la famiglia della nonna fu espulsa dalla propria abitazione e costretta a trasferirsi nel fienile. Il tetto di ferro, che era stato l'invidia del paese intero, era stato portato in città, dove lo avevano venduto, per poi spendere i soldi, secondo la leggenda famigliare, «in alcol per il consiglio del paese». All'epoca quel particolare mi parve poco credibile, ma oggi non ho dubbi che fosse vero. (pp. 48-49)
*La [[nostalgia per l'Unione Sovietica]] è un elemento importante della Russia di oggi, e un fattore politico da non sottovalutare. Molto prima dell'appello di Trump, «Make America Great Again», Vladimir Putin aveva pronunciato lo slogan ufficioso del suo regno: «Ci devono rispettare e temere quanto l'Unione Sovietica», cavalcando questa retorica fin dai primi passi che ha compiuto per arrivare al potere. A me sembrava ridicolo ed ero certo che non avrebbe funzionato, però mi sbagliavo. È un pensiero banale, ma il cervello umano è davvero strutturato in modo da tornare con il ricordo solo a quanto c'era di buono nel passato. Coloro che hanno nostalgia dell'Unione Sovietica in realtà hanno nostalgia della loro giovinezza, un'epoca in cui tutto doveva ancora succedere, in cui giocavi a pallavolo sulla spiaggia con i tuoi amici e di sera bevevi vino, grigliavi spiedini di carne e non ti preoccupavi della criminalità, della disoccupazione e delle incerte prospettive per il futuro. Anche le tipiche assurdità sovietiche come essere spediti a «raccogliere patate», il lavoro obbligatorio nei campi in cui venivano mandati allievi delle scuole, studenti universitari e lavoratori delle aziende cittadine negli ultimi anni dell'Unione Sovietica, sono ricordate come nient'altro che un simpatico diversivo. All'epoca, smuovere il terreno congelato per «aiutare i lavoratori delle fattorie collettive a salvare il raccolto» era una gran scocciatura e stava solo a dimostrare il fallimento totale del sistema agricolo sovietico. Ma chi si ricorda gli stivali di gomma che pizzicavano, lo sporco sotto le unghie e il senso di totale inutilità di quelle fatiche, quando è tutto eclissato dall'immagine mentale di una compagna di classe che ti rivolgeva un sorriso smagliante dal lotto di terra vicino? (pp. 52-53)
*Quando sei un bambino o un adolescente, tutto sembra andare bene, e i politici spesso sfruttano questa legge della vita per oscurare la nostra immagine del futuro presentando una falsa immagine del passato. È importante, però, che ci comportiamo come esseri umani e non come pesci rossi, la cui memoria è notoriamente limitata agli ultimi tre secondi. Bersagliare di patate i tuoi amici nei campi era divertente, non c'è dubbio, ma il ricordo più durevole dell'Unione Sovietica della mia infanzia è comunque la coda per il latte. Mio fratello era nato nel 1983. Una casa con un bambino piccolo ha bisogno di un costante rifornimento di latte e per diversi anni io sono stato responsabile del suo acquisto. Ogni giorno, dopo la scuola, andavo al negozio e facevo la fila per almeno quaranta minuti per comprare quel maledettissimo latte. Spesso non era ancora stato consegnato, e tu te ne stavi lì ad aspettare che arrivasse, in compagnia di decine di adulti ingrugniti. Se eri un po' in ritardo, era possibile che tutto il latte fosse già venduto, e quella sera i tuoi genitori non sarebbero stati contenti. Per questo non ho alcun desiderio di tornare all'Unione Sovietica. Uno Stato che non riesce a produrre abbastanza latte per i suoi cittadini non merita la mia nostalgia. (pp. 53-54)
*Il maggiore problema di [[Michail Gorbačëv|Gorbačëv]], che alla fine lo diventò anche per l'URSS, era l'incertezza delle azioni, sempre poco convinte. Voleva essere un riformatore, ma temeva le conseguenze di una vera riforma; annunciava grandi cambiamenti solo per cercare poi di evitarli; aprì uno spiraglio alla libertà, ma quando tutti vollero sfruttarlo, cercò di richiudere la porta in fretta e furia. Il fatto era che la gente voleva quella porta spalancata, non una fessura dalla quale sbirciare. (p. 59)
*Gorbačëv, e in seguito la prima generazione di riformatori sotto Boris Eltsin, hanno subito la tragedia di essere costretti a introdurre riforme perché l'economia che avevano ereditato era stata distrutta dal regime comunista, solo per sentirsi poi accusare di averla distrutta loro. La pianificazione economica sovietica stava crollando: non circolavano merci a sufficienza e, a conferma che avevi il diritto di acquistare beni che scarseggiavano, vennero introdotte le tessere per le razioni da presentare nei negozi. [...] L'unico rimedio a quella situazione era una riforma politica ed economica, ma l'opinione pubblica scambiò la causa per l'effetto. La gente credeva che non fossero stati il PCUS, il Comitato statale per la pianificazione (Gosplan) e il KGB ad aver portato il paese al punto in cui ''perestrojka'' e riforme erano diventate necessarie per salvarlo, ma l'opposto. Si pensava infatti che le riforme avessero distrutto il vecchio e stabile modo di vivere e avessero distrutto il vecchio e stabile modo di vivere e avessero acuito le carenze, introdotto la necessità delle tessere e peggiorato la povertà. Il termine «riforma» era, e rimane ancora oggi, offensivo: «Sappiamo tutto delle vostre riforme. Ci ricordiamo delle tessere e di come siamo diventati tutti mendicanti!». Lo stesso destino che sarebbe toccato in seguito alle parole «democrazia», «economia di mercato» e «capitalismo». (pp. 61-62)
*Più diventavo grande, meno tolleravo Gorbačëv, ma adesso lo vedo sotto una luce positiva, se non altro perché si è dimostrato del tutto incorruttibile. In questo era unico. Chiunque abbia avuto potere nel periodo di transizione dal socialismo al capitalismo ha cercato di accaparrarsi una fetta di torta il più grande possibile, e quasi tutti ci sono riusciti. [...] Quando Gorbačëv diede le dimissioni, non portò niente con sé, anche se aveva avuto enormi opportunità per diventare ricco. [...] L'opinione pubblica può pensare quanto vuole che non ne abbia avuto l'opportunità, ma resta il fatto che non ci provò nemmeno. A mio parere era semplicemente un diverso tipo di persona e non era avido. (pp. 63-64)
*{{NDR|Sulla [[dissoluzione dell'Unione Sovietica]]}} Non ho avuto rimpianti. Dopotutto, che cosa avevo perso? La Russia, il mio paese, era ancora lì. Avevo ancora la mia lingua, Tolstoj e Dostoevskij, Mosca e Kazan' e Rostov. L'esercito era ancora lì e lo Stato pure. Persino i burocrati erano ancora al loro posto. Kiev, Tallinn e Riga non erano svanite nell'aria. Tutto era come prima e potevi visitare quelle città, se volevi. La differenza stava nel fatto che adesso avevi una scelta, avevi la libertà. Ciò che resta di quella libertà nell'odierna Russia di Putin che finge di essere l'URSS è in realtà molto più di quanto c'era allora. Adesso puoi scegliere che lavoro fare, dove vivere e quale stile di vita adottare. Non sei più obbligato a gareggiare con gli altri per stabilire chi sia il più ipocrita e quindi si possa guadagnare il permesso di andare all'estero. Adesso puoi semplicemente comprare un biglietto e partire.<br>A questo punto c'è sempre qualcuno che dice: «Solo che adesso devi avere abbastanza soldi», e poi si mette a ricordare le garanzie sociali e l'uguaglianza dell'URSS. In realtà non esisteva niente di simile. Il divario sociale che c'era all'epoca tra un contadino di un colletivo agricolo e un membro di un comitato di un collettivo agricolo e un membro di un comitato regionale del Partito comunista è pari a quello che oggi separa un oligarca e un operaio. Ai tempi dell'URSS, case e automobili erano di gran lunga meno accessibili rispetto a ora. Certo, la gente riceveva un alloggio gratuito, ma dopo una lista d'attesa di vent'anni. Senza dubbio il tetto del lusso e della ricchezza è molto cambiato: con l'URSS era al primo piano di una dacia nel «villaggio degli scrittori» nelle campagne attorno a Mosca, mentre oggi non c'è proprio, è schizzato lontanissimo, superando quelli degli chalet francesi e dei grattacieli ai bordi di Central Park a New York. (p. 67)
[[File:RIAN archive 644463 First stage in the Soviet troop withdrawal from Afghanistan.jpg|thumb|Soldati sovietici in Afghanistan]]
*La [[Guerra in Afghanistan (1979-1989)|guerra in Afghanistan]] incombe minacciosa sui miei ricordi d'infanzia, ma pesava ancoa di più sul destino della nazione. La tomba dell'URSS è stata scavata da Černobyl', dalla crisi economica, dall'invio di truppe in Afghanistan nel 1979 e dai successivi dieci anni di inutile guerra. Per me era rappresentata soprattutto dalle pompose stelle di un rosso brillante all'ingresso dei condomini. Erano invariabilmente accompagnate da un'iscrizione che diceva: «Qui ha vissuto Tizio, caduto eroicamente nell'adempimento del proprio dovere internazionale nella [[Repubblica Democratica dell'Afghanistan|Repubblica democratica dell'Afghanistan]]». Ricordo anche quando venne ucciso il figlio di un'insegnante della nostra scuola. La notizia si diffuse come un lampo e inizialmente tutti noi alunni rimanemmo silenziosi in maniera consona al momento. Ma i bambini sono bambini e, all'intervallo, stavamo urlando e lanciandoci oggetti come sempre. Uscì la nostra professoressa più composta: non l'avevo mai sentita alzare la voce, ma si mise a urlare definendoci spudorati. (p. 68)
*In quegli anni, i genitori dei ragazzi in età di leva erano terrorizzati all'idea che i figli venissero mandati in Afghanistan a combattere: era una lotteria spaventosa alla quale tutto il paese doveva prendere parte. L'orrore non fece che accrescersi quando tornarono a casa sempre più «200», in gergo militare le bare di zinco sigillate nelle quali arrivavano i cadaveri, le Cargo 200. Mio cugino fu arruolato nell'esercito, e ricordo i miei parenti preoccupatissimi che venisse mandato in Afghanistan, soprattutto perché, da ragazzo patriottico ma non molto saggio qual era, aveva chiesto di essere assegnato proprio là. Per fortuna non accadde. (pp. 68-69)
*La guerra in Afghanistan ebbe un peso cruciale non solo per noi, ma anche per il resto del mondo, e ancora oggi ne subiamo le dirette conseguenze. L'attuale estremismo islamico è nato in misura significativa da lì. Il governo degli Stati Uniti, rispondendo alla criminale idiozia dei leader sovietici, si è comportato in maniera altrettanto stupida facendo del suo meglio per trasformare la guerra dei mujaheddin afghani contro l'URSS in una ''jihad'' islamica. All'epoca, negli anni Ottanta, arrivarono nella regione frotte di volontari da tutto il Medio Oriente e da un confronto tra socialismo e capitalismo – come insisteva a intenderlo l'URSS – il conflitto si trasformò in una guerra santa contro gli infedeli. Il disastroso errore di valutazione, però, fu credere che quanti avevano imbracciato le armi in difesa della propria religione potessero essere fermati da una decisione politica dicendo semplicemente: «Ok, ragazzi, adesso basta: abbiamo vinto, torniamo tutti a casa». Coloro che erano insorti sotto le bandiere verdi dell'Islam non si accontetarono di scacciare le truppe sovietiche: credevano davvero agli slogan che li avevano ispirati, quindi adesso chiedevano che l'Afghanistan si trasformasse in un paese guidato dalla ''sharia''. [[Osama bin Laden]], al quale gli americani avevano donato denaro e armi, si stava già trasformando nel loro nemico perché i reciproci obiettivi stavano cominciando a divergere. Gli Stati Uniti stavano perdendo interesse e non desideravano più finanziare la ''jihad''. Nella visione di un fanatico religioso, tuttavia, chi non è con noi è contro di noi. Ed è stato in Afghanistan, dove erano andati a scatenare una guerra santa, che i leader dello [[Stato islamico]] come [[Abu Bakr al-Baghdadi]] divennero ciò che erano. Quella guerra continua ancora oggi. (pp. 70-71)
*Si scoprì che essere poveri era più sopportabile quando lo erano tutti, ma era intollerabile se vedevi il tuo vicino molto più ricco di te. Si sente spesso parlare dell'invidia del popolo russo o sovietico verso i primi imprenditori, e per questo motivo gli anni Ottanta furono un periodo tanto odiato. Credo tuttavia che la causa fosse l'ineguaglianza delle opportunità. Se Gorbačëv avesse potuto rendere agevole per tutti diventare imprenditori, se lo avessero fatto milioni di persone e non qualche decina di migliaia tra i più intelligenti, o i più furbi, oppure tra coloro che godevano di una buona posizione, le cose sarebbero potute andare diversamente. E invece fondare una cooperativa, e in seguito un'azienda, era un calvario burocratico di stampo sovietico. Volendo avviare un'attività, dovevi pagare tangenti oppure avere i contatti giusti, o almeno possedere carisma da vendere. Tutto questo creò la durevole immagine dell'uomo d'affari scaltro e subdolo, diventato tale con mezzi meno che legali. (p. 76)
[[File:1991 coup attempt4.jpg|thumb|Carri armati a Mosca durante il [[putsch di agosto]]]]
*{{NDR|Sul [[putsch di agosto]]}} Nella nostra cittadina nessuno batteva ciglio alla vista dei carri armati. I visitatori amavano essere fotografati accanto al cartello «Attenzione, carri armati» che era un po' il nostro simbolo. Quel giorno, però, sembrava tutto diverso. Anzitutto, percorrevano la strada asfaltata, cosa che abitualmente non facevano perché l'avrebbero distrutta. Poi sembrava che stessero andando in guerra o fossero impegnati in un'operazione speciale di qualche tipo. La scena aveva un che di caotico. Ma l'aspetto più importante era che si stavano dirigendo verso Mosca. Felice di avere una scusa per non andare alla dacia, tornai a casa e accesi il televisore per capire cosa stesse succedendo. Stavano trasmettendo ''Il lago dei cigni'', e per qualsiasi sovietico questo significava che stava accadendo qualcosa di grave. Fin da piccolo avevo imparato che, se invece dei cartoni animati trasmettevano un concerto di musica classica, con ogni probabilità era morto un leader e sarebbe cominciato un diluvio di cordoglio pubblico. Questa volta, però, non era affatto chiaro chi fosse deceduto. (p. 77)
*[...] venne letto alla radio un lunghissimo discorso al popolo sovietico. Era incredibilmente prolisso, con frasi che sembravano tratte da un editoriale della «Pravda» (e nel 1991 gli editoriali della «Pravda» erano sinonimo di cliché, idiozia e disonestà). Rammento solo che veniva condannato con forza il fiorire della «speculazione». Il monito non poteva essere più chiaro: la nosra futura vita di agi grazie a capitalismo ed economia di mercato era a rischio. Ricordo anche la frase: «Mai nella storia del paese la propaganda di sesso e violenza ha assunto simili proporzioni, mettendo in pericolo la vita e la salute delle generazioni future». Un attacco vero e proprio alle migliori conquiste della nostra epoca. Le immagini di donne nude non avevano fatto in tempo ad apparire su giornali e periodici, e queste persone le volevano bandire con il pretesto che erano una minaccia per la nostra salute. Per aggiungere il danno alla beffa, era una replica di quegli stessi programmi che anni prima avevano condannato la musica rock perché conteneva «una propaganda sfrenata di sesso e violenza». Era chiaro come gli autori della dichiarazione l'avessero scritta con il sottile intento di toccare le più profonde corde del cuore del popolo sovietico. Nell'ascoltare le parole che vietavano il sesso e il profitto, e parlavano della necessità di rifornire i villaggi di carburante e lubrificanti (altro argomento dei golpisti), i sovietici avrebbero picchiato i pugni sul tavolo dicendo: «Ehi, i compagni del Comitato di emergenza stanno facendo proprio la cosa giusta! Era ora di aiutare i contadini e bandire il sesso!». (p. 79)
*Sono stato fortunato a essere tra coloro che non hanno subito onde d'urto dal crollo dell'URSS. Se mio padre fosse stato un ufficiale dell'esercito non nella regione di Mosca, ma a Baku, nel Nagorno Karabakh, in Abcasia o negli Stati baltici, le cose sarebbero andate molto diversamente. Tutti i rancori accumulati negli anni divamparono infatti in conflitti e persino guerre. Scoprimmo da un momento all'altro che armeni e azerbaigiani si odiavano al punto che già stavano combattendo. Georgiani e abcasiani non erano certo vicini amichevoli che pranzavano insieme, anzi, si sarebbero reciprocamente scacciati dalle rispettive case. Le ragioni sottese a ciò che stava accadendo venivano spiegate in maniera dettagliata, e ogni paese aveva le proprie. Visto da Mosca tutto questo sembrava una pura e semplice follia. Perché si facevano guerra tra loro? Per anni avevano convissuto «nella famiglia unita e multietnica dei popoli sovietici», e adesso si massacravano per questioni territoriali e interetniche?<br>Si trattava senza dubbio della visione egocentrica e certamente ignorante di qualcuno che, per un colpo di fortuna, si era trovato in un posto dove non erano in corso guerre o conflitti nazionali, ma soltanto una caccia molto metropolitana al denaro. Non riuscivo a immaginarmi nei panni degli armeni o degli azerbaigiani, e in ogni caso non avevo il minimo desiderio di farlo. Per motivi altrettanto egocentrici, il solo problema interetnico che mi interessasse era la difficile situazione dei russi: d'un tratto, la nostra era diventata la diaspora più grande in Europa. Per me era abbastanza semplice fare un esperimento mentale. Immaginavo che mio padre fosse stato mandato a servire nella XIV Armata, di stanza in Moldavia, e io fossi diventato improvvisamente parte della «minoranza di lingua russa». Sarei stato quantomeno molto insoddisfatto di quell'istantaneo cambiamento e del mio status di «minoranza». (p. 85)
*I nuovi leader saliti al potere in Russia – tra i quali Putin e tipi come lui erano di terza o quarta categoria – ignorarono il problema dei russi bloccati fuori dal paese. Si sarebbe potuto evitare un gran numero di conflitti, e si sarebbero salvate vite, se il governo dell'epoca avesse proposto anche solo un programma basilare per il rientro dei russi in uno qualsiasi dei territori ancora appartenenti a Mosca. Com'è ovvio, nessuno si sarebbe affrettato a tornare dai prosperi Stati baltici, e in quel caso sarebbero serviti approcci diversi. Eppure le domande confuse di chi viveva in Uzbekistan, Kirghizistan e in molte altre repubbliche – Qual è adesso il nostro posto? Che cosa dobbiamo fare? – avrebbero dovuto trovare risposta. È straordinario come, anche adesso che il problema della «[[russofobia]]» e la violazione dei diritti dei russi sono diventati in pratica la massima priorità nell'agenda del Cremlino, tutto resti a livello di una demagogia spudorata e ipocrita dietro alla quale manca qualsiasi provvedimento costruttivo. [...] L'attuale regime preferisce parlare senza sosta di russi oppressi senza far nulla per aiutarli. (pp. 86-87)
*Quelli come Putin sono nostalgici dell'URSS perché per loro equivaleva a uno status di superiorità inaccessibile a chiunque. Oggi, a dispetto di tutte le storture del sistema, uno specialista informatico di un paesino siberiano può diventare miliardario senza bisogno del permesso o del sostegno dello Stato, e andarsene in Costa Azzurra a bordo del suo jet privato. All'epoca c'era una barriera che valeva per tutti tranne che per quelli come Putin, il cui unico scopo era di impedire agli altri di fare qualunque cosa. (p. 89)
*Con tutta la sua ipocrita esaltazione dei lavoratori, la società sovietica in realtà tracciava un confine molto netto: chi proseguiva gli studi era al vertice, mentre gli altri erano di seconda categoria. Molto probabilmente questo avvenne per incentivare tutti, qualsiasi fossero le loro origini, a tentare la strada degli studi universitari, il che non era una brutta idea. [...] Nella pratica, però, la cosa non funzionò bene. La conseguenza a lungo termine fu una catastrofica caduta del prestigio di qualsiasi professione associata al lavoro manuale, anche la più specializzata. Essere un ''PTUšnik'', ovvero lo studente di una scuola professionale, divenne sinonimo di asino. Era normale che un professore dicesse a un ragazzo: «Petrov, tu sei un idiota e puoi aspirare solo alle professionali». L'implicazione era che, dopo essere diventato idraulico, elettricista o operaio, Petrov sarebbe entrato nell'esercito dei perdenti e degli alcolizzati privi di prospettive nella vita. (p. 90)
*[...] in URSS era praticamente contro la legge ammettere gli ebrei alle facoltà di matematica. [...] Secondo una barzelletta tipica dell'epoca, alle selezioni per l'ingresso all'Università statale di Mosca gli esaminatori non vogliono ammettere un candidato ebreo, quindi lo bersagliano di domande sempre più difficili, ma lui riesce a rispondere a tutte, quindi alla fine la commissione si riduce a chiedere: «Come spiega il fatto che Lev Tolstoj fosse capace di ricordare cose accadute quando aveva solo quaranta giorni?». «La cosa non mi sorprende. Io ricordo cose successe quando avevo otto giorni.» «E cosa ricorda?» «Ricordo un anziano ebreo con la barba e i ''peot'' che è arrivato e mi ha tagliato via la possibilità di fare l'università.» (pp. 102-103)
*Ho già menzionato il decennio che passò alla storia come «i maledetti anni Novanta», un'espressione che vorrei spiegare, perché rappresenta una delle principali ragioni per le quali Putin continua a essere popolare in una fetta della società e perché il suo nome è associato alla «restaurazione dell'ordine» anche se, con lui al potere, l'amministrazione dello Stato è in totale degrado. [...] Ciò che rendeva «maledetti» gli anni Novanta era il fatto che in ogni centro abitato tutti sapessero esattamente chi fosse a capo della criminalità e quali gang fossero operative. In qualche modo, il crimine organizzato compariva dal giorno alla notte e assumeva all'istante un ruolo cruciale nella vita pubblica. [...] Nell'esatto istante in cui l'Unione Sovietica era crollata, lasciando il paese senza un unico centro di potere noto e accettato da tutti, le persone avevano scoperto all'improvviso che a comandare adesso erano le gang che stazionavano ogni sera al chiosco degli spiedini in fondo alla strada. [...] All'improvviso venne fuori che aver trascorso un periodo in carcere era qualcosa di positivo. In precedenza si sarebbe detto: «È stato sette anni in prigione. È una causa persa. Stagli lontano». Adesso, per qualche imperscrutabile ragione, la frase era diventata: «È stato sette anni in prigione, quindi ha contatti giusti e risolverà i nostri problemi». (pp. 106-107)
*Sono convinto che prima o poi ogni cosa andrà al suo posto e tutto finirà bene, ma dobbiamo guardare in faccia la realtà che dai primi anni Novanta ai Venti del Duemila la vita di una nazione è stata stoltamente sprecata in un'epoca di degenerazione e di incapacità di stare al passo. C'è una buona ragione se le persone come me, e quelle di cinque o dieci anni più vecchie, sono chiamate la generazione maledetta o perduta. Noi siamo quelli che avrebbero dovuto beneficiare della libertà politica e di mercato, ci saremmo potuti adattare in fretta a un nuovo mondo, in una maniera del tutto fuori dalla portata delle generazioni precedenti. Il 15 per cento di noi sarebbe dovuto diventare imprenditore, «come in America». Solo che la Russia non ce l'ha fatta. Nessuno dubita che adesso viviamo meglio che negli anni Novanta, ma, perdonatemi, sono passati trent'anni. Anche in Core del Nord le persone vivono meglio oggi che trent'anni fa. [...] Il confronto non dovrebbe essere tra come eravamo negli anni Novanta e come siamo adesso, ma tra come siamo adesso e come avremmo potuto essere al tasso di crescita medio globale. Avremmo ottenuto senza fatica quello che abbiamo visto ottenere da Cecoslovacchia, Germania dell'Est, Cina e Corea del Sud. Questo confronto non può che deprimerci. [...] Perché non ha funzionato? Perché i polacchi e i cechi la sfangano e noi no? Ho una risposta semplice, che, per quanto tecnicamente significhi rispondere a una domanda ponendone altre, aiuta ogni pezzo del rompicapo ad andare al suo posto: [[Leszek Balcerowicz]], l'architetto delle riforme polacche, è forse diventato un multimilionario come il nostro [[Anatolij Borisovič Čubajs|Anatolij Čubajs]]? La famiglia di [[Václav Havel]], il leader post-comunista ceco, ha forse comprato una villa da 15 milioni di dollari a Saint-Barthélemy, l'«isola dei milionari», e possiede altri beni per un totale di centinaia di milioni? Come mai in Russia quasi tutti i giovani democratici, riformatori e sostenitori del libero mercato degli anni Novanta sono diventati favolosamente ricchi e oggi hanno cambiato le loro posizioni diventando pilastri conservatori dello Stato? In Estonia o Ungheria, Slovacchia o Germania non è successo niente del genere. [...] Dovremmo ammettere che in Russia non c'è mai stato al potere un democratico, nel senso di una persona con una mentalità genuinamente liberale e democratica. (pp. 123-124)
*Eltsin era privo di una sincera motivazione ideologica e spinto unicamente dalla sete di potere. Era senz'altro un individuo dal grande talento, un politico di enorme intuito che percepiva l'umore popolare e sapeva come sfruttarlo. Era pronto, all'occasione, ad agire con decisione e audacia, ma sempre negli interessi di se stesso e del proprio potere più che in quelli del popolo o della nazione. (p. 126)
*Dall'inizio alla metà degli anni Novanta non ero solo un sostenitore di Eltsin, ma uno di quelli che appoggiava senza riserve il leader in ogni sua iniziativa. Strano a dirsi, non ero tanto infatuato della sua persona o dei membri della sua squadra. Semplicemente non potevo soffrire nessuno degli altri politici. Il mondo senza chiaroscuri della politica dell'epoca comportava il fatto che o eri a favore di Eltsin e guardavi avanti, a dispetto degli errori, delle difficoltà e delle decisioni impopolari, oppure puntavi su quelle teste di rapa, rimasugli dell'Unione Sovietica, la cui unica idea era: «Torniamo indietro. Quelli erano bei tempi». Ebbene, per me non erano bei tempi, e mi faceva impazzire che le persone cercassero di convincermi che così era. Mi fa impazzire tuttora. Negli anni Novanta, certi cretini cercavano di convincermi che mia madre non aveva dovuto alzarsi alle cinque del mattino per comprare la carne, e che io non avevo dovuto fare un'ora di fila per acquistare il latte. (p. 127)
*In realtà, è probabile che ciò che provo per Eltsin non sia il genere di odio che si può nutrire verso un vivo, ma piuttosto una complessa mescolanza di avversione, rimpianto e sgomento. Rimpianto per la meravigliosa occasione che il mio paese e i miei connazionali si sono lasciati scappare di vivere la normale e civile vita europea che meritiamo. Le aspirazioni, le speranze, la fiducia, compresa la fiducia cieca di persone ingenue e confuse com'ero io in gioventù, sono state tradite e cinicamente svendute. Sono state barattate con le trame patetiche e corrotte – e i guadagni occulti – della famiglia Eltsin, con le garanzie della loro sicurezza. Il primo decreto di Putin riguardava aiuti materiali e garanzie di immunità legale per «la famiglia del primo presidente della Russia». A questo furono ridotti i grandi eventi storici che andarano dalla metà degli anni Ottanta all'inizio dei Novanta. (pp. 130-131)
*Un'occhiata fredda e obiettiva all'era Eltsin ci pone di fronte a una verità triste e sgradevole, che spiega l'ascesa di Putin al potere: nel governo della Russia post-sovietica non ci sono mai stati democratici, e tanto meno liberali che sostenessero la libertà e si opponessero ai conservatori desiderosi di resuscitare l'Unione Sovietica. Tutti loro – con rare eccezioni come [[Egor Timurovič Gajdar|Egor Gajdar]] e [[Boris Nemcov]], che si sono mostrati incorruttibili e hanno trovato la forza di ritirarsi (Gajdar) o di resistere alla reincarnazione dell'autoritarismo (Nemcov) – sono stati un'orda scellerata di ladri e mascalzoni. Per un certo periodo sono stati stimolati dalla retorica democratica, ma sempre nell'ottica di stare, nella cornice delle battaglie politiche dell'epoca, dalla parte del Cremlino, delle autorità. Per loro contava solo questo. Questo e, soprattutto, le opportunità di arricchirsi. (pp. 131-132)
*[...] il regno di Eltsin non aveva nulla a che fare con le riforme. Era inutile aspettarsi da lui una qualsiasi visione o una crescita economica. Era solo un vecchio alcolizzato con attorno una manica di cinici imbroglioni che si dedicavano alla loro consueta attività di riempirsi le tasche. [...] L'entourage di Eltsin era una banda di farabutti, alcuni dei quali si definivano statisti patriottici, mentre altri si descrivevano come riformatori. I riformatori rubavano di più, ma avevano un aspetto più presentabile. (pp. 138-139)
*Durante la mia convalescenza in Germania, inizialmente avevo deciso di tornare a Mosca il 15 dicembre, in tempo per festeggiare il nuovo anno e il Natale ortodosso a casa. Lo avevo dichiarato nel corso di una delle prime interviste dopo essere uscito dall'ospedale. In realtà, uno pseudoannuncio sul mio rientro in Russia dopo che mi fossi rimesso dall'avvelenamento era già stato fatto mentre ero in terapia intensiva: in occasione di una visita, Yulia mi stava leggendo ogni sorta di richieste urgenti da parte dei miei colleghi e io, dal letto e agghindato com'ero di cavi e tubi, rispondevo.<br>«Kira vuole sapere se dobbiamo rispondere al "New York Times". Chiedono se tornerai.»<br>«Che domanda stupida. Certo che tornerò.»<br>«Quindi deve rispondere?»<br>«Sì, ma senza dire che l'ho definita una domanda stupida.» (p. 141)
*L'esperienza mi ha insegnato che i [[Problema|problemi]] più gravi sorgono da cose alle quali non hai pensato: credenziali per accedere al conto corrente online, autorizzazioni e password per le varie applicazioni e i dispositivi che usi tutti i giorni. Quando sei in [[carcere]], sapere che la tua famiglia sta bene rappresenta il 99 per cento della tua pace mentale e non voglio dovermi preoccupare che mi moglie non possa ritirare soldi dal mio conto a causa di una stupida regola bancaria che prevede che io dia il permesso scritto via e-mail. I giornali di tutto il mondo potranno anche riportare la notizia del mio arresto e della mia detenzione, ma il direttore della banca risponderà sempre: «Sono desolato, non c'è nulla che possiamo fare. Il titolare ci deve inviare un'e-mail o usare la nostra comoda app.» (p. 147)
*Ormai da molto tempo ho smesso di tentare di analizzare e prevedere il comportamento di Putin e del Cremlino: c'è in gioco troppa irrazionalità. Putin è al potere da oltre vent'anni e, come accade a qualunque altro leader della storia che abbia governato così a lungo, ha la testa piena di ossessioni messianiche, tutta quella roba in stile «Niente Putin, niente Russia» proclamata dal podio della Duma. A dispetto di ciò che gli analisti poltici scelgono di scrivere, poi, anche il vero equilibrio di potere fra i più assortiti gruppi del Cremlino è ignoto, quindi è inutile cercare di calcolare quale potrebbe essere la «loro» prossima mossa. Possiamo fare solo quello che riteniamo giusto. (p. 149)
*Facevo l'avvocato per una grande società moscovita di sviluppo immobiliare. Per concludere qualcosa nel settore edilizio nella Mosca del sindaco [[Jurij Michajlovič Lužkov|Lužkov]] alla fine degli anni Novanta, bisognava prima rimunerare lui, poi il suo vice, il leggendario [[Vladimir Resin]], che ogni persona onesta stava chiedendo di sbattere in carcere, tanto era sfacciata e cinica la sua abitudine di accettare mazzette. Per ironia della sorte, io che ho indagato con tanto rigore sugli squallidi maneggi di Regin in ogni fase della sua carriera adesso sto scrivendo queste parole dal carcere mentre lui, a ottantacinque anni, siede bello comodo nella Duma statale come rappresentante del partito [[Russia Unita]] di Putin. (p. 178)
*[...] poche cose meritano l'incenerimento con un lanciafiamme più di un gruppo di [[Avvocato|avvocati]] ubriachi consapevole che qualche scappatoia legale permetterà loro di passarla lisca dopo aver fatto i gradassi e aver spadroneggiato sulla gente comune che non conosce la legge ma ha il diritto dalla sua parte. (p. 183)
*È un logoro cliché parlare della chimica tra le persone, ma credo davvero che esista. Così come l'amore a prima vista, e io ne sono la prova vivente. Adesso, mentre sto scrivendo queste parole, io e [[Julija Naval'naja|Yulia]] siamo insieme da ventiquattro anni. Di tanto in tanto, persone più giovani, o giornalisti ansiosi di trovare una domanda originale per la loro intervista, mi chiedono qual è il segreto di un matrimonio riuscito. Io davvero non ne ho idea. Una grossa parte del successo è pura fortuna. Sono stato fortunato a incontrare Yulia. Altrimenti, forse adesso sarei una persona molto diversa: divorziato tre volte, single e ancora in cerca di qualcuno. (p. 187)
*In Russia, se sei attivo in politica, e tanto più se non supporti il regime, possono arrestarti in qualsiasi momento. Ti perquisiranno la casa, ti confischeranno beni. Requisiranno i telefoni dei tuoi figli e il computer di tua moglie. Durante una perquisizione avevano una gran voglia di filarsela con il nostro televisore. Ma da Yulia non ho mai sentito una parola di rimprovero. Anzi, tra noi due, è lei ad avere le opinioni più radicali. È sempre stata immersa nella politica. Odia le persone che hanno preso il potere nel nostro paese, probabilmente ancor più di me. E questo mi incoraggia a fare quello che faccio. (pp. 187-188)
[[File:Vladimir Putin with Boris Yeltsin-3.jpg|thumb|[[Boris El'cin]] consegna l'emblema presidenziale a [[Vladimir Putin]]]]
*Nel 1999, quando Vladimir Putin salì al potere, molti lo trovarono fantastico: era giovane, a differenza di Eltsin non beveva e sembrava dire tutte le cose giuste. Questo non fece che consolidare la speranza che, finalmente, tutto sarebbe andato a posto. Tale narrazione mi irritava davvero tanto. Non mi piaceva affatto l'idea di Putin come «successore»: io volevo un'autentica elezione presidenziale, con candidati in competizione tra loro. Se Putin fosse stato un comunista che aveva fatto campagna elettorale e aveva vinto onestamente, mi sarei arrabbiato molto ma avrei accettato il risultato. Invece, Putin era stato imposto alla Russia per ricompensarlo della sua fedeltà e disponibilità a fornire immunità legale all'ex presidente e alla sua famiglia. (p. 191)
*La maggior parte delle persone si iscriveva a [[Jabloko]] perché ne ammirava il leader, [[Grigorij Javlinskij]]. Io non condividevo la profondità di quei sentimenti. Se durante il mio precedente entusiasmo per Eltsin non sopportavo Javlinskij e lo consideravo uno che gli toglieva voti, adesso il mio atteggiamento era più sfumato e avevo iniziato a rispettarlo. Lo ritenevo un politico perbene e onesto. Gli ex burocrati del Partito comunista che si erano allontanati di soppiatto dagli uffici del Soviet e si erano insinuati in quelli della Federazione Russa erano un manipolo di ladri, mentre Javlinskij era un uomo con dei valori. Aveva un'idea, che difendeva, e nel complesso il partito agiva in modo coerente; non c'era un gran desiderio di fare qualcosa di decisivo, quindi si preferiva lanciarsi in dibattiti intellettuali, ma almeno i militanti credevano davvero in ciò che dicevano. (p. 193)
*Con il tempo iniziai a capire che l'unanime ammirazione per Javlinskij era così forte da assumere talvolta le sembianze del culto della personalità. I leader del partito e lui stesso erano incontestabili e la gerarchia osservata con rigore. Guardavano ai nuovi venuti con circospezione, nell'eventualità che qualcuno arrivasse e cercasse di impadronirsi del partito! Quanto a me, ero considerato con particolare sospetto perché non corrispondevo alla loro immagine del classico attivista politico: facevo la doccia tutte le mattine e avevo un lavoro. Mi avranno chiesto forse cento volte per quale motivo stessi lì sebbene loro avessero pochissimi soldi (o non ne avessero affatto). Tuttora non riesco a scrollarmi di dosso questo pregiudizio. Le persone pensano sempre ci sia una trappola. Dopotutto, se hai una buona istruzione e un buon lavoro, perché dovresti metterti contro Putin? Perché fai quelle inchieste? Forse ricevi le soffiate dalle stanze del Cremlino in concorrenza tra loro o magari sei proprio un tirapiede del Cremlino? O forse sei un lacchè dell'Occidente? Da sempre la gente inventa teorie cospirazioniste su di me per cercare in qualche modo di spiegare il mio inspiegabile interesse per la politica. Se oggi lo trovo divertente, ai tempi di Jabloko era seccante. Il fatto che mi considerassero un enigma indicava che non avevano fiducia nella propria forza. (pp. 193-194)
*Nel 2001 nacque Dasha. Diventare padre ha trasformato la mia vita in modi inaspettati. Io e Yulia volevamo avere figli e io fui felicissimo quando nacque la nostra bambina, però accadde anche altro. Come chiunque fosse cresciuto in Unione Sovietica, non avevo mai creduto in Dio, ma guardando Dasha e osservandola crescere non riuscivo a fare pace con il pensiero che fosse solo una questione di biologia. Questo non toglieva niente al fatto che ero e resto un grande sostenitore della scienza, ma in quel momento capii che, da sola, l'evoluzione non era sufficiente. Doveva esserci di più. Da ateo irriducibile, diventai gradualmente una persona religiosa. (p. 196)
*Immaginiamo che, in un universo parallelo, tutte le peggiori paure dei leader di Jabloko fossero diventate realtà e, all'inizio degli anni Duemila, io avessi assunto la guida del partito. In quel caso, Jabloko avrebbe cambiato volto. I suoi iscritti sarebbero rimasti i simpatici secchioni di sempre, ma sarebbero stati anche molto coraggiosi, perché io credo fermamente che le cose migliori sulla Terra siano state create da secchioni coraggiosi. [...] I secchioni di Jabloko erano vigliacchi e restii alla sperimentazione. Il mondo era cambiato, ma loro erano rimasti fermi. C'era stato un tempo in cui Jabloko era una fazione all'interno della Duma e il partito non riusciva a vedersi in modo diverso. Quando non superarono lo sbarramento del 5 per cento, mossero accuse di abuso di potere e brogli elettorali. Erano indignati e affermavano che gli era stata rubata la vittoria, perché in realtà avevano ottenuto molti più voti. Che le elezioni fossero clamorosamente truccate già allora era vero, ma Jabloko – dal canto suo – non aveva mosso un dito per farsi votare. Pian piano si rassegnarono all'idea che non avrebbero mai potuto vincere. Si convinsero ce la loro fosse una lotta impari contro la gigantesca, ostile Russia in cui i secchioni non piacevano a nessuno; iniziarono a temere i loro elettori e mascherarono la paura con un esagerato elitarismo con connotazioni intellettuali. Inutile dire che alla gente non importava di questo e il partito iniziò a perdere il poco sostegno che gli era rimasto. (p. 198)
*Io ero convinto che, per contrastare Putin, fosse necessario un'ampia coalizione. All'epoca questi nazionalisti organizzavano dimostrazioni annuali a Mosca, le cosiddette «Marce russe», che erano autorizzate solo alla periferia della città ma richiamavano comunque diverse migliaia di persone. I dimostranti venivano dispersi senza pietà dalla polizia e i primi arresti di massa si verificarono in quelle occasioni, non durante le proteste dei liberali o dei democratici. Stabilii che se io, con i miei valori democratici, sostenevo il diritto di libera assemblea, allora per coerenza dovevo supportare anche quello degli altri. Iniziai dunque ad aiutarli a organizzare le loro parate e, per solidarietà, vi presi parte in diverse occasioni. Su internet potete trovare foto di me in piedi davanti a una bandiera nera, bianca e gialla, che viene spesso usata come sfondo per le interviste in cui mi chiedono: «Lei si considera un nazionalista?». [...] In qualunque normale sistema politico svilupato, io ovviamente non avrei aderito al partito nazionalista, ma considero folli e controproducenti i tentativi di screditare il movimento nel suo complesso. Chiunque organizzi veri e propri pogrom deve essere chiamato a risponderne, questo è certo, ma la gente deve poter manifestare ed esprimere le proprie opinioni, seppure sgradite. Queste persone esistono e, per quanto si decida di ignorarle, non se ne andranno. E non se ne andranno i loro sostenitori. A dirla tutta, indebolire i nazionalisti non farà che rafforzare Putin. (pp. 199-200)
*Quando parlo dei partiti politici russi con gli occidentali, suscito sempre perplessità. Loro sono abituati a muoversi in uno spettro politico chiaro: destra, sinistra, socialdemocrazia, liberali. Queste categorie, però, non si applicano alla Russia. I nostri comunisti non sono «di sinistra» in senso classico: non sostengono le minoranze e non mettono un grammo di energia nelle lotte per aumentare i salari minimi. I comunisti russi sono di gran lunga più conservatori persino della destra americana. Il nostro paese ha un panorama politico del tutto diverso. Argomenti come la legalizzazione delle armi o il divieto di aborto, che suscitano accesi dibattiti nel mondo occidentale, sono pressoché privi di interesse per gli elettori russi. La nostra prima priorità deve essere la libertà di parola, la trasparenza elettorale e il rispetto dei diritto umani. (p. 201)
[[File:8th Congress of Yabloko 18.jpg|thumb|[[Grigorij Javlinskij]]]]
*Senza dubbio ho imparato tanto e sono anche grato a Grigorij Javlinskij per avermi insegnato svariate importanti lezioni. Però non riuscivo ad accettare il fatto che Jabloko stesse scegliendo di autoghettizzarsi dalla vita pubblica russa. Io sognavo che il nostro sarebbe diventato il partito di maggioranza. Volevo veder apparire un politico che intraprendesse tutti i progetti necessari e interessanti, e collaborasse direttamente con il popolo russo. Se si fosse presentata una persona così, sarei corso a offrirgli la mia collaborazione. Attesi a lungo, poi un giorno capii che quella persona potevo essere io. (p. 203)
*Sembra vigere la regola per cui, se al comando c'è un ex procuratore o un funzionario dell'[[Federal'naja služba bezopasnosti|FSB]], la corruzione sarà due volte più diffusa. (p. 219)
*La Russia è strutturata in modo che i rappresentanti di diversi ministeri federali sono letteralmente ovunque. Oltre al governatore, una regione ha un «ispettore capo federale» e rappresentanti di diversi ministeri federali. Qualsiasi decisione il governatore prenda può essere cassata da un funzionario che risponde direttamente a Mosca. La cosa può raggiungere picchi di assurdità. Per esempio, negli uffici del governo regionale di Kirov non c'era il wi-fi. Io proposi di metterlo. La saga meriterebbe un capitolo a parte, per un intermezzo comico. Solo ottenere che la mia proposta fosse discussa richiese cinque riunioni molto partecipate con il governatore, e anche allora il wi-fi non fu installato. (p. 219)
*Lavorare a Kirov rappresentò nel complesso un'esperienza istruttiva, ma sconfortante. Ne ricavai una discreta consapevolezza di come funzionano le cose. Scoprii che non c'è modernizzazione possibile in una nazione autoritaria, che non c'è modernizzazione possibile neanche in una sola regione di una nazione del genere. Le persone giovani, attive, ambiziose arrivano con la voglia di sistemare e far funzionare tutto, ma vengono risucchiate nella palude del sistema. Mi resi conto che in un ambiente corrotto ti trovi tu stesso obbligato a comportarti in modo corrotto, anche se vorresti solo essere d'aiuto. (pp. 219-220)
*{{NDR|Sull'[[Università Yale]]}} In Russia ero stato impegnato a combattere la corruzione nelle aziende statali. Ora, di colpo, mi trovavo seduto di fianco a una sudafricana che stava combattendo l'AIDS e l'HIV. Si chiamava Thembi Xulu, e faceva discorsi così interessanti sul suo lavoro che mi chiedevo se non fosse più importante del mio.<br>C'era anche un tipo indonesiano che era a capo di un'organizzazione giovanile musulmana. Una volta gli chiesi: «Quanti membri avete?» aspettandomi che dicesse tipo «duecento persone». Lui invece rispose: «Be', non siamo l'organizzazione giovanile più grande del mondo. Più o meno dodici milioni».<br>Un borsista proveniente dalla Tunisia non faceva che lamentarsi con me del fatto che stare all'opposizione era terribilmente difficile. «In Russia» diceva «avete YouTube, Facebook e Twitter, ma da noi in Tunisia è tutto bloccato.» Lavorare dalla Francia era l'unico modo in cui poteva condurre la sua militanza.<br>Erano gli ultimi giorni del 2010, e nel giro di un mese scoppoà la [[Primavera araba]] e il regime dittatoriale tunisino cadde. Per quanto potesse essere vista come un'esperienza limitata al popolo tunisino, considerai comunque importante e utile avere qualche nozione in materia. (pp. 222-223)
*La [[Transneft]] è la più grande società al mondo di gestione di gasdotti e oleodotti, e sposta il petrolio in tutta la Russia. Inutile dire che è di proprietà dello Stato. A metà del primo decennio del Duemila, intraprese l'enorme progetto di costruire un oleodotto che andava dalla Siberia orientale all'oceano Pacifico. È garantito che qualsiasi cantiere di quelle dimensioni comporterà prima di tutto dosi massicce di appropriazione indebita. Anche se verà completato, un megaprogetto del genere non si concluderà in tempo; la realizzazione sarà scadente e sprezzante dei regolamenti; e una grossa getta del budget finirà nelle tasche di qualcuno. Ed è proprio ciò che accadde. La cosa era evidente a tutti, governo compreso, tanto che nel 2008 la Transneft fu sottoposta a un controllo della Corte dei conti, l'organo statale di revisione contabile: scandalosamente, i risultati furono tenuti segreti su richiesta della stessa Transneft.<br>Smossi mari e monti per mettere le mani su quel rapporto segreto e alla fine ci riuscii. Rimasi sconcertato. Le sue 150 pagine esponevano chiaro e tondo, con tanto di cifre e analisi, il fatto che poteva essere stato saccheggiato tutto il saccheggiabile. I costi di costruzione erano stati gonfiati più volte, inaffidabili società offshore erano state scelte come appaltatrici, gare e aste erano state condotte con irregolarità che avevano dell'incredibile, e la relativa documentazione era stata distrutta l fine di occultare l'accaduto. Non si trattava di una teoria di esperti o di una serie di post su un blog, ma di un rapporto ufficiale della Corte dei conti. La somma totale intascata nel corso del progetto dell'oleodotto si aggirava attorno ai 4 miliardi di dollari, «1100 rubli sottratti a ogni adulto di Russia», come scrissi all'epoca su LiveJournal. (pp. 223-224)
*{{NDR|Sulla [[Fondazione Anti-corruzione]]}} Il principio cardine della nostra organizzazione era la trasparenza, che per me era importante fin dall'inizio per due ragioni. La prima, perché le persone sarebbero state più disponibili a donare se avessero saputo come venivano spesi i loro soldi; la seconda, perché volevo con tutto me stesso essere diverso dallo Stato. Il governo spendeva le nostre tasse senza darci spiegazioni, noi cittadini non avevamo voce in capitolo sulle priorità di bilancio e non sapevamo nemmeno come venissero distribuiti esattamente i soldi. [...] Io volevo fare le cose in modo diverso. Pubblicavo i dettagli del mio reddito personale. Pubblicavo la fonte dei finanziamenti dell'organizzazione. Tutti conoscevano l'aspetto di mia moglie e dei miei figli. Mandandomi soldi, le persone inviavano anche un chiaro segnale alle autorità: avevano deciso di farmi una donazione perché vedevano quello che facevo e sapevano come spendevo il denaro, mentre i funzionari governativi tenevano tutto nascosto e spesso rubavano. [...] Il secondo importante principio era la «normalità». Il Cremlino tenta da anni di marginalizzare il nostro movimento e relegarlo nel sottobosco, trasformandoci nell'equivalente moderno dei dissidenti sovietici. Io nutro un profondo rispetto per quei dissidenti, che sono stati degli eroi; nel 2012, però, la gente comune non voleva essere un eroico dissidente, perché è pericoloso e spaventoso. Tutti noi volevamo solo essere normali. E normali lo eravamo: persone normali con una normale vita lavorativa. (pp. 228-230)
*Una delle cose peggiori della detenzione è essere tagliati fuori da tutto: la vita va avanti a pieno regime, mentre tu sei bloccato tra quattro mura e non ricevi nemmeno le notizie in tempo reale. (p. 234)
*L'anno 2012 segnò l'avvento nella mia vita di uno schema preciso, un inarrestabile circolo vizioso che mi avrebbe accompagnato per molti anni a venire: manifestazione di protesta, arresto, manifestazione di protesta, arresto. Era sgradevole, certo, ma non mi avrebbe fermato. Il Cremlino se ne rese presto conto, per cui in dicembre istruì contro di me quattro nuovi procedimenti penali in una volta sola. Le accuse erano furto di legname nella regione di Kirov; appropriazione indebita di fondi dell'azienda francese Yves Rocher; furto di 100 milioni di rubli al partito Unione delle forze di destra; e, la mia preferita, appropriazione indebita dei fondi di una distilleria a Kirov. A quel punto correvo il rischio di passare in prigione diversi anni. Le ultime due accuse non erano troppo preoccupanti e non arrivarono nemmeno a processo. Le prime due erano inquietanti perché oltre a me venivano implicate altre persone innocenti. La causa legata alla Yves Rocher mi turbava particolarmente perché il coimputato era Oleg, il mio fratello minore. (p. 236)
*I processi contro di me rappresentano un esempio perfetto di come funziona il sistema giudiziario in Russia. In pratica, architettano accuse e disegnano vittime strada facendo. Di solito è difficile spiegarlo a persone che vivono in paesi rispettosi del diritto. Non è possibile, dicono, inventarsi di sana pianta trenta faldoni di documenti. Ecco, gli investigatori russi ci riescono. (p. 237)
*Intentando cause contro di me, il Cremlino aveva due obiettivi. Il primo era impedirmi di essere attivo in politica. Non è per niente facile comportarsi come al solito se sei in carcere, e anche una sospensione della pena rende la vita molto più complicata. Se hai una condanna penale, non puoi candidarti a una posizione politica. Il secondo obiettivo era danneggiare la mia reputazione. Avevano bisogno di rivolgermi accuse non legate alla politica ma alla criminalità comune: «Ah, sì? Pensa di poter combattere la nostra corruzione? Be', basta dire che lui stesso è corrotto!». (p. 237)
*Per anni il regime si era dato da fare per creare l'illusione che esistesse solo Russia Unita e i partiti di opposizione sistemici, mentre l'opposizione non sistemica languiva ai margini della politica senza rappresentare nessuno. Anche se non diventai sindaco, la nostra campagna dimostrò che erano tutte bugie. In Russia c'è un sacco di gente che non appoggia Putin e i suoi candidati, che desidera una vera politica e delle vere elezioni. Se mobilitate in modo efficace, queste persone sono pronte a partecipare attivamente alle campagne elettorali, a lavorare per le sedi dei candidati, a fare volontariato. Era ovvio che, se ci fosse stato permesso di partecipare liberamente alle elezioni, saremmo diventati un partito grande e potente, e avremmo potuto competere con Russia Unita per la maggioranza in Parlamento. Io ne ero la prova vivente: una persona normale senza soldi, senza il sostegno dei media o degli oligarchi, che era stata persino rinchiusa in carcere per parte della campagna. In televisione, nel corso di un processo, ero stato accusato di appropriazione indebita e nessuno ci aveva creduto. A dispetto di tutte queste falsificazioni, avevo guadagnato il secondo posto nella corsa a sindaco della città più grande della Russia. E sapevo per certo che ce n'erano altri come me. Molti altri.<br>Lo sapeva anche il Cremlino. Non mi permise mai più di partecipare a un'elezione. (pp. 247-248)
*L'accusa contro di noi era persino più ridicola di quella del primo processo, ma nel 2014 il sistema giudiziario era ormai stato perfettamente oliato da Putin e ubbidiva a ogni suo ordine. I pubblici ministeri accusavano me e Oleg di aver rubato 26 milioni di rubli alla società di cosmetica francese Yves Rocher con un presunto sistema di costi gonfiati per i servizi di logistica. L'analogia con il precedente caso montato ai miei danni e riguardante la Kirovles era evidente. Di nuovo veniva depinto come frode quello che era un normale accordo commerciale, però, mentre l'ultima volta la polizia aveva estratto dal cilindro una presunta vittima – ovvero Vjačeslav Opalev, direttore di Kirovles, che era stato ben felice di sfidarmi in tribunale –, qui di vittime non ce n'erano. [...] Il rappresentante di Yves Rocher chiamato a testimoniare (dalla procura!) affermò di non aver alcuna accusa da muovere nei nostri confronti, il che però lasciò indifferente la corte. Gli ordini erano chiari: dovevamo essere dichiarati colpevoli, quindi la macchina di Putin fece del suo meglio. (pp. 249-250)
*Gli arresti domiciliari sono una forma di punizione particolarmente insidiosa: non sei in carcere, quindi nessuno simpatizza per te, ma in realtà non puoi fare quasi nulla. (p. 250)
*Acquisimmo la totale padronanza di YouTube con il nostro rapporto sul procuratore generale [[Jurij Čajka]]. Quella era una storia che non parlava solo di corruzione, ma anche dei legami tra la procura e il crimine organizzato.<br>La prima cosa che scoprimmo fu che il figlio maggiore del procuratore generale, Artëm, viveva (per usare un eufimismo) al di sopra dei propri mezzi. Cose come queste erano piuttosto comuni. Scoprimmo che possedeva un enorme hotel di lusso e qualche villa in Grecia nonché una casa in Svizzera, e aveva una serie di conti in banche estere. Più avanti venimmo a sapere che attorno al procuratore girava tutta una mafia. Artëm era proprietario dell'albergo insieme alla moglie del vice di suo padre. Lei, a sua volta, aveva investito in affari con le mogli di due criminali di primo piano della regione di Krasnodar, appartenenti alla cosiddetta «banda degli Tsapki». Quest'ultima aveva tenuto l'intera città nella morsa del terrore per decenni commettendo furti, estorsioni, stupri e omicidi. Degli omicidi si parlava in tutto il paese: sui notiziari veniva raccontato come la gang avesse fatto irruzione nella casa di un uomo d'affari locale, uccidendo le quattordici persone che vi aveva trovato, compreso un neonato, per poi bruciare i corpi. Per anni la procura aveva protetto la banda, rifiutando di perseguirla.<br>Quando scoprimmo tutte queste cose, restammo a dir poco scioccati. Ma poi venne fuori che lo stesso figlio del procuratore generale era implicato in un omicidio. Aveva voluto impossessarsi del sistema di trasporto fluviale siberiano e portarlo sotto il suo controllo. Il direttore del trasporto fluviale aveva dichiarato in un'intervista che Artëm aveva cercato di ricattarlo e spaventarlo; due giorni dopo, era stato trovato impiccato nel suo garage. Non era stato aperto alcun procedimeno penale. Era stato liquidato come suicidio, anche se l'autopsia aveva dimostrato che le mani dell'uomo erano legate e i segni sul collo potevano essere stati causati solo da una morte violenta. (pp. 263-264)
*{{NDR|Su [[Igor' Šuvalov]]}} Non c'è assolutamente nulla di normale nel suo stile di vita. Avevamo già scoperto che era proprietario di un palazzo a Mosca, il genere di residenza in cui ti aspetteresti di veder vivere un conte; dieci appartamenti in uno sfarzoso grattacielo di epoca staliniana con vista sul Cremlino; un enorme appartamento a Londra del costo di 11 milioni di sterline situato sulle rive del Tamigi; una villa in Austria; e una quantità di Rolls-Royce.<br>Eppure, quella nuova indagine lasciò di sasso perfino noi. Sembrava che Šuvalov amasse allevare corgi, e che anche loro vivessero nel lusso. Scoprimmo il jet con cui si spostava per affari, ne studiammo i piani di volo e ci rendemmo conto che non lo usava solo il vice primo ministro, ma anche i suoi cuccioli che andavano a partecipare a concorsi canini internazionali. (p. 264)
[[File:Dmitry Medvedev govru official photo 18.jpg|thumb|[[Dmitrij Medvedev]]]]
*Tutti prendevano in giro [[Dmitrij Medvedev|Medvedev]] quando era presidente. Si fingeva un liberale, pronto ad accogliere ogni nuova tecnologia, i quotidiani, internet. Apriva profili su Twitter e Instagram, una cosa che, per un funzionario russo, era come volare sulla Luna. [...] L'unica «conquista» rimasta dopo i quattro anni di Medvedev al potere è stata che la milizia ha cambiato nome in «polizia». (p. 280)
*Venne fuori che Medvedev non era solo uno stupido sempliciotto, ma un individuo corrotto fino al midollo. Usava reti di associazioni benefiche per spillare soldi agli oligarchi e intestarsi case di lusso. Noi le perlustrammo tutte lanciando il nostro drone da un nascondiglio, e poi mostrammo nei minimi dettagli come viveva Medvedev. Scoprimmo che aveva un'enorme tenuta sul Volga, nell'antica città di Plës. Al centro del laghetto di questa proprietà aveva fatto costuire una casetta per le anatre. Non so perché il nostro pubblico si affezionò tanto a questo dettaglio, ma da allora la papera diventò il simbolo sia dell'indagine sia delle proteste anticorruzione. (pp. 280-281)
*Sono molto orgoglioso di quello che abbiamo ottenuto. Abbiamo aiutato un'intera nuova generazione a interessarsi alla politica. Sono giovani arditi, che sanno mostrare iniziativa e sono capaci di organizzarsi: sono gravemente insoddisfatti di quello che sta succedendo nel paese e pronti a manifestare per ciò in cui credono. (p. 282)
*Nell'estate del 2019 mettemmo alla prova l'idea del voto strategico con le elezioni della Duma di Mosca. Io non potei candidarmi, ma molti miei colleghi e sostenitori sì. Annunciammo il nostro piano qualche mese prima delle votazioni e la cosa fu accolta con grande favore. Certo, non tutti erano entusiasti: «Ho sempre votato per Jabloko e continuerò a farlo senza se e senza ma!», «Votare per i comunisti? Per quei cannibali? Mai!». Io spiegavo con calma che, per come eravamo messi, avremmo potuto persino votare per una sedia, anche quella sarebbe stata meglio del candidato di Russia Unita. (p. 287)
*Non dimenticherò mai una conversazione che ebbi con [[Boris Nemcov]] dieci giorni prima che venisse assassinato. Eravamo in tre: Nemcov, un suo collega e io. Nemcov mi spiegò che ero in pericolo, che il Cremlino avrebbe potuto uccidermi perché ero un battitore libero, mentre lui era invulnerabile, perché si muoveva ''all'interno del sistema'': era stato vice primo ministro e, soprattutto, conosceva Putin personalmente e aveva lavorato con lui per anni. Tre giorni più tardi venni arrestato e appena una settimana dopo Nemcov cadde sotto colpi d'arma da fuoco a duecento metri dal Cremlino. A quel punto capii che tutte le discussioni su chi fosse in pericolo o al sicuro non avevano senso. Non possiamo sapere cosa accadrà. Là fuori c'è un pazzo di nome Vladimir Putin e, quando gli salta il ticchio, scrive un nome su un biglietto e ordina: «Uccidetelo». (p. 290)
[[File:Boris Nemtsov, R.I.P (16563445379).jpg|thumb|Memoriale a [[Boris Nemcov]]]]
*L'assassinio di Nemcov fu un duro colpo per tutti e molti si spaventarono. Persino Yulia, che è una persona incredibilmente coraggiosa, in seguito mi disse di essersi sentita molto a disagio, quella notte, a casa da sola con i ragazzi. Aveva pensato: «Quindi è cominciata? Adesso uccidono gli oppositori? Faranno irruzione armati qui da noi?». Conoscevo Boris e rimasi inorridito come tutti, ma nemmeno in quel momento pensai che la mia vita fosse più a rischio di prima. (pp. 290-291)
*Ho sempre cercato di ignorare l'idea di poter essere aggredito, arrestato o persino ucciso. Non ho controllo su quanto può accadere e sarebbe masochista trastullarsi in questi pensieri. Dovrei domandarmi: «Quante possibilità ho di sopravvivere fino a sera? Sei su dieci? Otto su dieci? O forse dieci su dieci?». Non è che cerchi di non pensarci, magari chiudendo gli occhi e fingendo che il pericolo non esista. È solo che un giorno ho deciso di non avere paura. Ho soppesato tutto, ho capito qual è la mia posizione e ho lasciato andare. Sono un politico dell'opposizione e so perfettamente chi sono i miei nemici, ma se dovessi temere di continuo che mi ammazzino, non varrebbe la pena vivere in Russia. Dovrei emigrare o smettere di fare ciò che faccio. (p. 291)
*Sono un cittadino russo e ho determinati diritti. E non sono disposto a vivere nella paura. Se devo combattere, combatterò, perché so di essere nel giusto, so che loro hanno torto. Perché sono dalla parte del bene e loro da quella del male. Perché ci sono tantissime persone che mi sostengono. (p. 292)
*Detesto stare in prigione. Non mi piace affatto. È orribile ed è un'inutile perdita di tempo, ma le cose stanno così, quindi mi adeguo. Io dico apertamente che, quando sarò al governo, porterò queste persone del Cremlino davanti alla giustizia, perché stanno derubando la nazione russa. A loro l'idea non piace, è ovvio, ecco perché stanno cercando di fermarmi in tutti i modi possibili. Io li combatto e loro mi vedono come il nemico. (p. 292)
*So per certo una cosa: io appartengo all'uno per cento delle persone più felici al mondo, quelle che adorano incondizionatamente il proprio lavoro. Mi godo ogni istante. Le persone mi danno un enorme sostegno. Ho incontrato la donna della mia vita, ci amiamo e condividiamo gli stessi valori: lei si oppone quanto me a ciò che sta accadendo in Russia. Il nostro paese merita di meglio. Il popolo russo potrebbe vivere una vita venti volte più ricca di questa. Per me e Yulia non sono solo parole, noi vogliamo fare qualcosa. Almeno ci stiamo provando, perché è chiaro che ne vale la pena. Forse non ci riusciremo, forse tutto cambierà dopo di noi, ma dobbiamo provare. Voglio che i nostri figli e i nostri nipoti sappiano che i loro genitori erano brave persone e che hanno passato la vita a tentare di creare qualcosa di positivo. (p. 293)
*Il popolo russo è meraviglioso. Di primo acchito non è molto accogliente, ma devo ammettere che questo mi piace. Sono persone complicate che amano filosofare. E anche a me piace farlo. Trasformano qualsiasi sciocchezza in una questione esistenziale e cominciano a discutere del futuro del paese. Io faccio lo stesso. Una volta ho descritto la Meravigliosa Russia del Futuro come un Canada metafisico: un ricco paese del nord a bassa densità di popolazione dove tutti vivono bene e sono ossessionati dai dibattiti filosofici. (p. 294)
*Il più grosso errore degli occidentali è di mettere sullo stesso piano lo Stato e la gente russa. In realtà non hanno niente in comune, e la nostra peggiore sfortuna è che, tra i diversi milioni di persone che vivono qui, molto spesso il potere finisce nelle mani dei peggiori e più cinici bugiardi. Secondo un detto popolare, ogni paese ha il governo che merita, e molti credono che questo valga anche per la Russia. In caso contrario, di certo il popolo russo sarebbe insorto rovesciando il regime. Io non penso che sia vero. Un gran numero di miei connazionali non approva quello che sta succedendo e non lo ha scelto. Tuttavia, se non ti ribelli, la responsabilità è sulle spalle di ciascuno di noi, quindi anche sulle mie. E spetta a me lottare con maggior decisione per cambiare le cose. (p. 294)
*Se mi chiedeste se odio Vladimir Putin, la risposta sarebbe: sì, lo odio, ma non perché ha cercato di uccidermi o perché ha sbattuto mio fratello in prigione. Odio Putin perché ha rubato alla Russia gli ultimi vent'anni. Avrebbero potuto essere anni incredibili, un periodo mai vissuto nella nostra storia. Non avevamo nemici. La pace regnava lungo tutte le nostre frontiere. I prezzi di petrolio, gas e di tutte le nostre altre risorse naturali erano incredibilmente alti. I ricavi delle esportazioni erano enormi. Putin avrebbe potuto usare quegli anni per trasformare la Russia in un paese prospero. E tutti noi avremmo potuto vivere meglio.<br>E invece, venti milioni di persone campano al di sotto della soglia di povertà. Una parte del denaro è stata semplicemente sottratta da Putin e dai suoi compari. Una parte è stata scialacquata. Non hanno fatto nulla di buono per il nostro paese, e questo è il loro peggior crimine contro i nostri figli e contro il futuro di tutta la Russia. (p. 295)
*Nel corso della storia, la Russia ha avuto dapprima gli zar, poi gli imperatori, poi i segretari generali, poi i presidenti, e tutti sono stati autoritari. Non possiamo andare avanti così.<br>Il nostro compito è spezzare questo infinito circolo vizioso grazie al quale, ciclicamente, chi assume il potere lo trasforma in autoritarismo. (p. 295)
[[File:Pushkinskaya Square.jpg|thumb|Manifestazione a sostegno di Naval'nyj, 23 gennaio 2021]]
*La televisione di Stato ha detto che i partecipanti alla manifestazione del 23 sono bioterroristi che diffondono deliberatamente il COVID.<br>E questo lo affermano le stesse persone che, nel pieno della pandemia, hanno organizzato una parata e un'elezione nazionale. (p. 311)
*Me lo sono chiesto con franchezza centinaia di volte: «Ho dei rimpianti? Sono triste?».<br>Niente affatto. La certezza di essere nel giusto e la sensazione di far parte di una causa più grande pesano un milione per cento in più di qualsiasi timore. E poi, tutto questo era ampiamente prevedibile. Ci ho pensato e ripensato, ben sapendo che la crescente efficacia del nostro team avrebbe indotto Putin a ordinare la mia carcerazione. D'altronde, non aveva altro modo per risolvere il problema. O meglio, l'avrebbe avuto, ma non avrebbe funzionato. (p. 320)
*Un sottopancia di Euronews dice: «Grigorij Javlinskij afferma in un articolo che una Russia democratica e Navalny sono incompatibili». Questo è il Cremlino che ridicolizza il vecchio codardo, costringendolo a scrivere una cosa del genere proprio in questo momento. L'umiliazione pubblica è il dazio da pagare per aver potuto registrare il proprio partito e aver ricevuto finanziamenti. Che orrore trasformarsi in una cosa del genere. [...] Poveretto. Posso solo immaginare il tormento che ha provato nello scrivere quella roba. Mettendo da parte il fatto che il Cremlino lo ha costretto a scrivere di ''me'', doveva sapere che lo avrebbero fatto a pezzi, il che probabilmente è accaduto. E questo non perché sono io in particolare, ma perché viene da chiedersi: per l'amor di Dio, come gli è venuto in mente di scrivere un articolo su qualcuno che è appena stato sbattuto in prigione? Come si dice: ha perso un'occasione per tacere.<br>Non so cos'abbia su di lui la lunga mano del Cremlino, ma di certo lo tiene in pugno. Difficile dire che la sua carriera sia finita, perché, tanto per cominciare, non ne ha mai avuta una. Più precisamente, si è alienato anche lo zoccolo duro dei suoi sostenitori e ha mandato in fumo le chance che molti membri del suo partito avevano di essere eletti. I più sconvolti sono i suoi compagni di partito. Eccola qui, la tanto attesa marea politica, giusto alla vigilia delle elezioni. Dovevano solo cavalcare l'onda. (pp. 329-330, 332-333)
*Ho finito di leggere ''Madame Bovary''. Molto deludente. Stavo per scrivere che si tratta della versione semplificata di ''Anna Karenina'', ma non c'è confronto. (p. 330)
*{{NDR|Su [[Guy de Maupassant]]}} Lui sì, che è un vero scrittore. I suoi racconti fanno sostanzialmente schifo, ma i romanzi sono buoni. Mi sono imbattuto in qualche frase davvero ficcante. Sono appena sceso dalla brandina per annotarmene una, che in sostanza dice qualcosa come: «Aveva quel fortunato aspetto che le donne sognano e gli uomini trovano repellente». Non è fantastica? (p. 330)
*Qui in carcere, ovviamente, uno psicologo si divertirebbe un mondo. Si potrebbero scrivere centinaia di libri sulla straordinaria capacità umana di adattarsi e di trarre piacere dalle cose più banali. (p. 332)
*Un atteggiamento tipicamente russo: siamo orgogliosi di quelli che abbiamo messo in galera. (p. 387)
*Ecco un frammento di informazione dal miglior campo di prigionia della Russia. Nel giro di tre settimane, ben tre detenuti della mia unità sono stati portati in ospedale con la tubercolosi. (p. 408)
*Non si può dire che in questo ospedale curino davvero i pazienti. E non è un'esagerazione. Nel mio reparto ci sono altri due tizi. Sono persone gravemente malate. Uno ha l'HIV e soffre tanto. Li trattano come me: controllo della pressione e della temperatura, e una pastiglia al giorno. Questi sono tutti i loro farmaci. Il personale non sa fare altro. Non c'è da meravigliarsi se quelli che vengono curati in carcere muoiono come mosche.<br>Se ne fregano tutti. Misurano la pressione di un paziente al mattino, annotano che non c'è più battito e passano a quello successivo. (p. 418)
*Da un lato, fare lo [[sciopero della fame]] e uscirne ti insegna perseveranza, ascetismo e forza di volontà. Dall'altro, ti rende ossessionato dal cibo. Non fai che pensarci e parlarne tutto il tempo. Pianifichi quello che mangerai ''dopo''. Lo sogni persino. In attesa che arrivasse questo giorno ho fatto vividi sogni di caffè, pane bianco e burro. Non ho bevuto caffè per almeno quarantasei giorni. Niente pane e burro per, boh... non saprei. Per due mesi come minimo, forse di più... (p. 421)
*Chiariamo le cose, non ho fissa di segni e simboli, e non sono nemmeno troppo superstizioso. È vero, non mi piace passare oggetti oltre una soglia, e non mi piace che io e Yulia aggiriamo un palo da lati diversi quando andiamo a fare una passeggiata. È vero, mi faccio il segno della croce ogni volta che passo davanti a una chiesa, cosa che per i «veri cristiani» è una palese superstizione. In realtà lo faccio più che altro per irrobustire in me un senso di fortezza cristiana, perché quando lo faccio mi deridono tutti. Ho deciso che questa è la mia versione semplificata di sofferenza per la fede, un momento di tribolazione per il fatto di essere un credente. Per fortuna non comporta essere smembrati, lapidati a morte o farsi sguinzagliare contro i leoni.<br>Razionalizzo questa recente propensione a cercare segni come se fosse dovuta ai tanti mesi passati da solo in un ambiente ostile. A nessuno è concesso frequentarmi, a parte quelli che hanno ordini di ficcare il naso nel mio umore e nei miei piani. Non ho nessuno a cui chiedere consiglio, o con cui fare anche solo una piacevole chiacchierata. In tutto questo tempo ho avuto una sola occasione di farlo, quando Yulia è venuta per quella visita lunga e siamo potuti uscire in corridoio e bisbigliarci all'orecchio senza che ci sentissero i microfoni installati nelle telecamere presenti ogni tre metri. Dunque è così: la mente cerca un sostegno per le sue decisioni e cerca di verificarle attraverso coincidenze o qualcosa fuori dall'ordinario che possa considerare un segno. In ogni caso ricevere un segno è molto confortante, e anche questa è senza dubbio una naturale realzione psicologica allo stress della vita in un ambiente ostile. (pp. 433-434)
*Nel periodo che ho passato dentro, è scoppiato uno scandalo di grande risonanza. Le amministrazioni carcerarie di diverse regioni non solo avevano organizzato un sistema per torturare e stuprare i detenuti, ma registravano tutto su video. In seguito i filmati venivano caricati su un server centrale così che le stesse amministrazioni o gli agenti dell'FSB potessero accedere alla registrazione, in modo da poter intimidire qualcuno mostrandogli quello che rischiava di accadergli. In alternativa (e, per come lo interpreto io, lo scopo principale era questo), dopo aver stuprato un detenuto, potevano reclutarlo con il ricatto, minacciando di diffondere il video. In quel caso i suoi compagni di prigionia lo avrebbero relegato nella casta dei «degradati».<br>Gli stupratori erano perlopiù «attivisti» che registravano tutto su videocamere fornite dal personale. Poi, però, qualche furbacchione del Servizio penitenziario federale aveva ordinato a un carcerato specializzato in informatica di caricare le registrazioni. Lo sventurato era stato a sua volta reclutato come attivista dopo un'analoga tortura. Non sorprende sapere che, alla prima occasione, avesse scaricato una piccola parte era stata resa pubblica prima che cominciassero le trattative e, deduco io, il sistema aveva stretto un patto con il subdolo specialista informatico per lasciar cadere alcune accuse contro di lui, o forse lo avevano semplicemente corrotto. Comunque sia andata, le diverse decine di video pubblicate erano state sufficienti a causare le dimissioni del direttore del Servizio penitenziario federale e l'apertura di un procedimento penale. Tutto questo era successo pur essendo chiaro che Putin in persona avrebbe voluto insabbiare lo scandalo. Quando gliene avevano chiesto conto a un paio di conferenze stampa, aveva risposto con riluttanza che stavano indagando sul problema. Questo non sorprende, perché era emerso che l'FSB era il principale istigatore delle torture. Non c'era alcun «eccesso all'interno del servizio carcerario», ma un sistematica tortura organizzata dall'alto. [...] Quasi tutti i video comprendevano la scena di un uomo che veniva violentato con il manico di uno spazzettone. Non so perché. Forse è solo lo «stile della casa». O forse qualche patologico pervertito del Servizio penitenziario federale o dell'FSB ha di queste fantasie e ha deciso di ordinare che tutti vengano torturati così. (pp. 458-459)
*I regimi come questo sono resistenti, e la cosa più folle che potrei fare è dare ascolto alle persone che dicono: «Ljoš, certo, il regime durerà almeno un altro anno, ma l'anno dopo, massimo due, crollerà e tu sarai un uomo libero». O cose su questa falsariga. Le persone me lo scrivono spesso.<br>L'Unione Sovietica è durata settant'anni. I regime repressivi in Corea del Nord e a Cuba sopravvivono tuttora. La Cina, con una vasta gamme di prigionieri politici, è durata tanto che quei prigionieri invecchiano e muoiono in carcere. Il regime cinese non dà segni di cedimento. Non rilascia nessuno, malgrado la pressione internazionale.<br>La verità è che sottovalutiamo la resilienza delle autocrazie nel mondo moderno. Con rare, rarissime eccezioni, sono protette dall'invasione esterna dall'ONU, dal diritto internazionale, dai diritti di sovranità. La Russia, che al momento sta combattendo una classica guerra di aggressione contro l'Ucraina (che ha aumentato di dieci volte le predizioni sull'imminente crollo del regime), è ulteriormente protetta in qualità di membro del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e dalle sue armi nucleari.<br>La crisi economica e l'impoverimento, con ogni probabilità, ci attendono. Ma è lontano dall'essere scontato che il regime crolli in modo che i detriti sfondino le porte delle sue prigioni. (p. 496)
*[...] immagina la cosa peggiore che potrebbe accadere e accettala. [...] Pensateci seriamente, e l'immaginazione crudele vi farà sfrecciare così veloci tra le vostre paure che arriverete in men che non si dica alla destinazione «occhi pieni di lacrime». La cosa importante è non tormentarsi con la rabbia, l'odio, le fantasie di vendetta, ma spostarsi subito verso l'accettazione. Può essere dura. (pp. 497-498)
*Ho quarantacinque anni. Ho una famiglia, dei figli. Ho avuto una vita da vivere, ho lavorato ad alcune cose interessanti, fatto alcune cose utili. Ma adesso c'è una guerra in corso. Immaginate che un diciannovenne stia guidando un carro armato e si becchi uno shrapnel in testa, e giù il sipario. Non ha avuto famiglia, né figli, né una vita. In questo stesso momento, civili morti giacciono sulle strade di Mariupol', i corpi divorati dai cani, e molti di loro saranno fortunati se finiranno in una fossa comune, senza che ne abbiano alcuna colpa. Io ho fatto le mie scelte, ma queste persone stavano solo vivendo le loro vite. Avevano un lavoro. Mantenevano la famiglia. Poi, una sera come un'altra, un delirio livoroso alla televisione: il presidente di un paese confinante annuncia che siete tutti «nazisti» e dovete morire perché l'Ucraina è stata inventata da Lenin. Il giorno dopo una granata entra dalla finestra e non hai più una moglie, un marito o dei figli... e magari nemmeno tu sei sopravvissuto. (p. 499)
*Ho sempre pensato, e detto apertamente, che essere credente ti rende più facile vivere e, in misura ancora maggiore, impegnarti in una politica di opposizione. La [[fede]] rende la vita più semplice. (pp. 500-501)
===[[Explicit]]===
Il mio compito è cercare il Regno di Dio e la sua rettitudine, e lasciare che il buon vecchio Gesù e la sua famiglia si occupino del resto. Loro non mi abbandoneranno e risolveranno tutti i miei grattacapi.<br>Come si dice qui in prigione: «Si prenderanno i pugni al posto mio».
==Citazioni su Aleksej Naval'nyj==
*Alexey è morto in una lontana colonia siberiana chiamata "Lupo polare". Per sua natura, lui era proprio un lupo polare: coraggioso, indipendente, con un cuore pieno di affetto e anche di odio per il potere di funzionari corrotti e autocrati. Ha combattuto per la giustizia. E rimarrà nella memoria delle persone come un vero eroe. In un paragone letterario, Navalny mi ricorda gli eroi di Jack London. ([[Vladimir Georgievič Sorokin]])
*{{NDR|«Alla vigilia, tra i favoriti al Nobel, circolava anche il nome dell'oppositore in carcere Aleksej Navalny. Lo avrebbe meritato?»}}<br>Bisognerebbe chiederlo al Comitato dei Nobel. I loro criteri non sono sempre chiari. Non c'è dubbio però che il coraggio di Navalny meriti grande rispetto, benché ci possano essere opinioni diverse su quanto fosse costruttiva o meno la sua attività. Ma io non voglio né criticarlo né lodarlo. Ne stimo il coraggio. Non dobbiamo dimenticare né Navalny né tutti gli altri detenuti politici. ([[Jan Račinskij]])
*È un personaggio che non ha nessun appoggio popolare, se si escludono una parte della gioventù e della popolazione delle grandi città che sono a favore dell’Occidente e sono liberali, la cui massa critica dal punto di vista elettorale non è assolutamente percettibile. Questa gente rappresenta più o meno lo zero per cento nelle elezioni. Si tratta di uno zero statistico. Non è paragonabile alla situazione in Armenia dove esiste un’opposizione consistente. In Russia, statisticamente parlando, non c’è opposizione. ([[Aleksandr Gel'evič Dugin]])
*Gli uomini forti odiano essere presi in giro e la specialità di Navalny erano i video sarcastici che ritraevano il Grande Leader e i suoi compari come dei nullatenenti corrotti e incompetenti che erano incappati in un grande potere quasi per caso, ma erano determinati a mantenerlo. ([[Gwynne Dyer]])
*I russi non hanno saputo eguagliare il coraggio di Alexei nel porre fine alla dittatura di Putin. ([[Garri Kasparov]])
*I russi onorano sempre il ricordo delle persone per bene disposte a correre rischi e a sacrificarsi. E penso che Navalny sarà ricordato. Continuerà a ispirare la gente. Paradossalmente, è ciò che anche Putin vuole: essere ricordato per sempre. Ma ho l'impressione che tra 50 anni si parlerà dell'attuale presidente in un modo che a lui proprio non piacerebbe. Mentre Navalny resterà un eroe della Russia. ([[Timothy Snyder]])
*Il fatto è che, a differenza degli oppositori del passato, come [[Boris Nemcov|Boris Nemtzov]], che aveva tutte le doti del politico, Aleksey Navalny è invece un uomo lontano dalla politica seriamente strutturata e non è in grado di rappresentare un modello alternativo al governo in carica. È senz'altro un bravo comunicatore, che abilmente sfrutta la rete e denuncia coraggiosamente alcuni scandalosi casi di corruzione all'interno dell'apparato governativo. A volte riesce a stuzzicare qualche pezzo grosso, suscitandone l'ira, ma il suo lessico politico è costruito in gran parte su concetti fondamentalmente populisti, riduttivi dal punto di vista intellettuale, limitati soprattutto per quello che riguarda le implicazioni relative agli aspetti amministrativi. La sua visione è poi totalmente carente di linee guida nella politica estera, nemmeno un accenno. E la politica estera, per un paese come la Russia, specialmente nell'attuale situazione geopoilitica, è di importanza vitale, per non dire assoluta. ([[Nicolai Lilin]])
*Il punto è che Navalny non dovrebbe essere in prigione: è ancora illegalmente, ingiustamente, per motivi politici, incarcerato dal regime del Cremlino. Non è colpevole di nulla se non di essere un avversario politico di Putin, che sta violando non solo la legislazione russa, ma anche gli impegni internazionali assunti dalla Russia come Stato membro del Consiglio d'Europa, che ha aderito alla Convenzione Europea dei diritti dell'uomo. Navalny, va ricordato, è solo uno dei quasi 400 prigionieri politici oggi in Russia, in carcere per aver osato intralciare il cammino di Putin. ([[Vladimir Kara-Murza]])
*Il suo solo errore è quello di opporsi a Vladimir Putin. Evidentemente non è un errore, lo fa apposta. ([[Vladimir Kara-Murza]])
*{{NDR|L'ambasciatore russo [[Vasilij Nebenzja]]}} ha affermato che l'Ucraina è infestata dalla corruzione. Ricordo a tutti che Alexei Navalny aveva documentato quale fosse il livello di onestà e correttezza nel suo stesso Paese. ([[Radosław Sikorski]])
*L'Occidente ha bisogno di questa "figura" per destabilizzare la situazione in Russia, per creare disordini sociali, scioperi e nuovi "[[Maidan]]". [...] Possiamo vedere a cosa questo può portare sull'esempio dell'Ucraina, che ha sostanzialmente perso la sua indipendenza. ([[Nikolaj Patrušev]])
*{{NDR|«Che cosa aveva di speciale Navalny rispetto ad altri?»}} La sua risata, il suo senso dell'umorismo, la sua volontà di ferro. Era finito a terra tante volte e si era sempre rialzato. Dal punto di vista mentale era estremamente sano e questo è decisivo per un oppositore politico in Russia. Io soffro di attacchi di panico e depressione. Navalny sembrava sempre padrone di sé e allo stesso tempo capace di gioia. Ha scherzato con i giudici fino al giorno prima di morire, pur sapendo che rischiava la vita ogni secondo. Emanava un senso di positività. Abbiamo un leader sociopatico da così tanto tempo, che la differenza si nota. Putin è un tipo che non mostra emozioni umane, uno di cui non sappiamo niente. Passa il tempo a nascondersi. Navalny era un libro aperto. La storia d'amore con sua moglie è una delle più belle che abbia mai visto. Sono arrabbiata non solo perché hanno ucciso una speranza per la Russia, ma perché hanno spezzato una storia d'amore bellissima. ([[Nadežda Tolokonnikova]])
*Oppositore coraggioso al di là delle idee xenofobe e fascistoidi, che in Italia l'avrebbero portato in carcere per istigazione al razzismo in base alla legge Mancino. ([[Marco Travaglio]])
*Non ha storia politica, né un programma chiaro. Non ha mai ricoperto cariche pubbliche. Si muove su Internet. Parla ai giovani ma puoi conoscerlo solo se se usi la Rete: io non lo faccio e quindi non lo conosco a fondo. Sono stati i giornali occidentali a renderlo leader dell'opposizione. In realtà è una figura illusoria, artificiale, senza seguito. ([[Roj Aleksandrovič Medvedev]])
*Non vedo nessuno simile a lui. Navalny era ancora forte perché era un politico reale, che sapeva parlare con la gente, che sapeva trascinare. Proprio per questo lo stavano uccidendo. Era capace di attrarre non solo una cerchia ristretta di seguaci, ma anche masse molto più larghe e popolari. Una perdita al momento incolmabile. ([[Oleg Orlov]])
*Quell'uomo non è accettabile. Naval'nyj non è accettabile. [...] Non dovrebbe far parte della politica russa. I tedeschi lo adorano, lasciatelo eleggere al Bundestag... Possono dargli un passaporto tedesco. ([[Vladislav Surkov]])
*Quella di Navalny era una strategia peculiare e intelligente: fingeva che la Russia fosse un Paese democratico e agiva di conseguenza. ([[John Sweeney (giornalista)|John Sweeney]])
*Un blogger anti-Putin, venduto come leader dell’opposizione. Ma che secondo le stime avrebbe solo il 3%. Insomma, è uno dei tanti che si oppone a Putin. È come se in Italia Nicola Fratoianni fosse considerato l’anti Renzi. ([[Matteo Salvini]])
*Un uomo brillante e, ora come ora, l'uomo più coraggioso che io abbia mai incontrato. È un grande esempio di dignità e libertà. È in prigione ed è stato condannato a nove anni di carcere duro. Eppure scherza. Si prende gioco di quegli idioti che lo hanno messo dietro le sbarre. ([[Galina Timčenko]])
===[[Bill Browder]]===
{{cronologico}}
*Non sono più il nemico numero uno in assoluto di Putin, adesso lo è sicuramente Navalny. Diciamo che sono il suo nemico numero uno all’estero.
*Penso che lo ucciderebbero in un batter d’occhio se pensassero che non ci fossero conseguenze, motivo per cui le sanzioni sono così importanti.
*Lo conosco per il suo lavoro contro la corruzione e abbiamo fatto cose insieme in passato e lo considero un’alternativa di molto migliore rispetto a Vladimir Putin. Ci sono tanti punti su cui sono d’accordo con lui, e altre su cui non ci troviamo affatto d’accordo, ma se l’alternativa è lasciare che sia un criminale a gestire il Paese, penso che la scelta sia ovvia.
*In un certo senso la sua storia è quasi una favola: un uomo sfida il dittatore, il dittatore cerca di ucciderlo, e lui sopravvive. Allora il dittatore cerca di esiliarlo, e lui riesce a tornare. Ha rischiato la vita, e adesso ha messo in gioco la sua libertà. Non c’è un’espressione di leadership più potente di questa: il messaggio che sta trasmettendo ai cittadini russi è che, se lui è disposto a rischiare la sua vita, dovrebbero esserlo anche loro. E molte persone stanno ascoltando questo messaggio.
*La Russia è un grande Paese, ma attualmente è occupato da un clan criminale. Se Alexei Navalny diventasse presidente e Vladimir Kara-Murza premier, avrei grandi speranze.
*{{NDR|«Perché, dopo il tentativo di avvelenamento ordinato dal Cremlino, Navalny decise di tornare in Russia, dove poi è morto?»}} Perché credeva che sarebbe sopravvissuto alla detenzione. E che, come Nelson Mandela in Sudafrica, avrebbe poi avuto ragione, conquistando il popolo russo. Invece, sarà un nuovo Martin Luther King.
*Ora è a tutti gli effetti un martire e la gente continuerà a guardare a lui come speranza per la democrazia, contro la corruzione.
===[[Nina Lvovna Chruščёva]]===
*I molti procedimenti legali erano processi di stile staliniano – allo scopo di dare illusione della giustizia, nel mentre si escludeva un oppositore di alto profilo dalle votazioni e dagli schermi televisivi. Ma mentre i processi dell'epoca staliniana facevano un uso abbondante della pena di morte (così come dei gulag), questo non è avvenuto nel caso di Navalny, a prescindere da quanto inventato e giustificato fosse – almeno non ufficialmente.
*La gente non ama Navalny, lo ritiene un megalomane. Tutti i politici sono megalomani ma il problema è che con Navalny il gap tra il suo messaggio e come viene percepito è troppo forte. Mi spiego. Ho parlato con alcuni manifestanti. Non è stato facile, la gente è venuta a gruppi e si è limitata a parlare con quelli del proprio gruppo, ma ho chiacchierato con tre quattro persone, gente sui 30-40 anni. Uno mi ha detto: è la prima protesta alla quale partecipo, sono qui perché il trattamento subito da Navalny alla stazione di polizia è incomprensibile, lo trovo inaccettabile. È questo sentimento, più che la causa contro la corruzione, a muovere i dimostranti. Diciamo che la gente vede Navalny non come uno che lotta contro la corruzione, ma come uno che lotta per un posto al sole nel sistema politico russo, per essere importante come Putin. Per tornare al gap di cui parlavo prima: Navalny dice "sono contro Putin" e la gente capisce "come osate non considerarmi importante come Putin"?
*Navalny in questo senso è un simbolo, ha rivelato come sia ridicolo lo stato russo, che gli cambia aeroporto, lo arresta, svolge la prima udienza non in tribunale ma nella stazione di polizia… Insomma, davvero imbarazzante. Non menzionano neanche il nome, come se facendo così, come per magia, scomparisse. Si comportano come se fossero terrorizzati da lui e infatti per il sistema russo sarebbe meglio che rimanesse in esilio, così potrebbero dire, vedete è scappato. Navalny ha capito invece che doveva tornare.
*Supponiamo che diventi presidente, un'eventualità praticamente impossibile, ma diciamo che lo diventi: la Russia non diventerebbe democratica all'improvviso come sogna Bugajski e quelli come lui. Non funziona cosí in Russia.
===[[Maša Gessen]]===
*Anno dopo anno, ha tenuto testa alla potenza di uno degli Stati più crudeli del mondo e alla vendetta di uno degli uomini più crudeli del mondo.
*Il lavoro di Navalny ha dato vita a un’intera generazione di media investigativi russi indipendenti, molti dei quali continuano a lavorare in esilio, documentando non solo le ricchezze provenienti da attività criminali ma anche i crimini di guerra e le attività degli assassini della Russia in patria e all’estero.
*Inizialmente era collocato su posizioni etno-nazionaliste, a volte apertamente xenofobe e liberali. Ha sostenuto il diritto a possedere armi e la repressione dei migranti. Ma ha trovato la sua agenda e la sua voce politica nel documentare la corruzione. Ha costruito un movimento basato sulla premessa che i cittadini, anche in Russia, potrebbero e dovrebbero esercitare il controllo sul modo in cui viene speso il denaro pubblico. Negli anni successivi ha abbandonato il nazionalismo etnico in favore di un nazionalismo civico, evolvendo da liberale a socialdemocratico.
*Nel corso degli anni avevamo discusso in più di un’occasione della natura sostanziale di Putin e del suo regime. Lui diceva che erano «truffatori e ladri», io ribattevo che erano assassini e terroristi. Quando uscì dal coma gli chiesi se si fosse finalmente convinto che si trattava di assassini. Mi rispose di no. Uccidono per proteggere la loro ricchezza. Sono semplicemente avidi. Ne aveva una considerazione troppo alta. In realtà sono assassini.
*Putin era da tempo terrorizzato dalle proteste di massa. Ora doveva avere altrettanta paura di Navalny, un uomo la cui sola esistenza sembrava infondere alle persone le energie per superare le proprie paure.
*Putin non poteva che provare invidia per la capacità di Navalny di mobilitare i russi.
*Si immaginava come il Nelson Mandela della Russia: sarebbe sopravvissuto al regno di Putin e sarebbe diventato presidente. Forse era convinto che gli uomini con cui stava combattendo fossero capaci di provare imbarazzo e non avrebbero osato ucciderlo dopo aver dimostrato di averci provato.
===[[Leonid Gozman]]===
*Navalny era un leader, perché era in prigione. Altre persone si trovano in carcere: loro sono i veri leader.
*Non è l'unico ad essere così in Russia, ne conosco tanti fin dalla mia stessa esperienza in prigione. Pensano che la dignità sia più importante della stessa vita. Lui era un eroe, un eroe di tipo antico.
*Se Navalny non fosse andato incontro alla morte, nessuno ora si curerebbe di lui.
===[[Sergej Gurijev]]===
*Alexei è percepito come un combattente, le persone credono che lui sia un uomo coraggioso e basta. In realtà è una persona pacifica e un fine pensatore [...]. Riflette molto su che fare per la Russia e il mondo e nonostante sia in prigione sembra molto ben informato. Non è un accademico, ma è impressionante come elabori idee profonde, io lo rispetto anche per questo.
*Dieci anni fa era percepito solo come il rappresentante della upper class di Mosca e quindi presumibilmente poteva raggiungere il 15%. Lo scenario è cambiato dal 2017 quando cominciò a viaggiare di città in città: uscì dalla capitale e raggiunse i ceti che soffrono perché vivono con stipendi bassissimi.
*{{NDR|«Da quanto tempo Aleksei Navalny sapeva che la sua vita era in pericolo?»}} Dodici anni fa l'aveva già capito. Ricordo che era venuto a parlare alla mia università, e gli studenti gli chiesero già perché Putin non lo avesse ancora ucciso. Era il 2012. Lui a quel tempo era già molto allenato a rispondere a domande del genere. Yulia era in sala e, quando sentì quella domanda, non era contenta.
*Lui non è un opportunista. Ha dimostrato semplicemente di essere fedele a sé stesso. Da quando è diventato un personaggio pubblico si è scusato ripetutamente delle sue frasi razziste che peraltro risalgono a 15 anni fa. Ma su tutto il resto è rimasto coerente ai suoi ideali nel tempo. È servito? Beh, ha dimostrato una tale superiorità morale rispetto ai suoi avversari che penso sia stato utile, a discapito di costi molto alti per lui e la sua famiglia. Nel breve periodo ha anche alzato la posta in gioco che ha determinato una maggior repressione politica per cui la società civile patirà tempi duri. Ma nel corso del tempo la gente capirà che Navalny è una vittima colpevolizzata: come se si punisse la vittima di uno stupro invece dello stupratore. È la dimostrazione che Putin teme la competizione politica, che fa affidamento sulla repressione e che la sua popolarità non è così alta.
===[[Il'ja Jašin]]===
[[File:Yulia Navalny, Alexey Navalny and Ilya Yashin at Moscow rally 2013-06-12 2.JPG|thumb|Naval'nyj con sua moglie Julija e [[Il'ja Jašin]]]]
*Aleksej è un amico e un alleato, e io sono sinceramente in pena per la sua sorte. [...] Parlare di competizione fra me e lui è quantomeno strano. Per cosa dovremmo competere? Per il posto in cella? Oppure per una dose di Novičok? Non esiste nessun oppositore «principale». Esistono persone che si contrappongono ai ladri e agli assassini che si sono impadroniti del potere in Russia. Ciascuno lo fa in base alle proprie forze e al coraggio personale.
*Aleksej Naval'nyj rappresentava un pericolo per Putin, soprattutto perché proponeva alla società russa una politica fondamentalmente diversa. Invece di volgare cinismo, ha mostrato ai suoi compatrioti un sogno idealistico.
*Alexei rimarrà nella storia come un uomo di eccezionale coraggio che è andato avanti fino alla fine per ciò in cui credeva. Ha sfidato la paura e la morte. Ha camminato con un sorriso e una testa orgogliosamente alzata. Ed è morto da eroe.
*Posso attestare che era veramente un uomo di fede, per il quale i comandamenti "non uccidere" e "non rubare", e i precetti etici del Discorso della Montagna, non erano meri orpelli religiosi, ma divenne una stella polare per la sua vita e la sua politica. Posso dire con certezza che, a differenza di Putin, anche Aleksej era un vero uomo di famiglia: un figlio, marito e padre amorevole. La sua vita familiare, basata sull'amore e sul rispetto reciproco, è sempre stata per me motivo di ammirazione.
===[[Julija Naval'naja]]===
[[File:Алексей и Юлия Навальные после освобождения Навального из-под стражи после апелляции прокуратуры.JPG|thumb|Julija con Aleksej dopo il suo rilascio, luglio 2013]]
*Aleksej più di tutto al mondo amava la Russia, amava il nostro Paese, voi, credeva in noi, nella nostra forza, nel nostro futuro, nel fatto che meritiamo una vita migliore. Ci credeva non a parole, ma coi fatti. Ci credeva in modo così profondo e sincero che era pronto a sacrificare per questo la propria vita. E il suo grande amore ci basterà per continuare la sua causa per tutto il tempo che ci vorrà, nello stesso modo accanito e coraggioso di Aleksej.
*Ci risollevava il morale, rideva, scherzava, incoraggiava, non dubitava nemmeno per un attimo per che cosa stava lottando e per che cosa stava soffrendo. Era impossibile sottomettere mio marito e proprio per questo Putin l'ha ammazzato in modo vergognoso e codardo, senza mai decidere di guardarlo negli occhi o semplicemente citare il suo nome.
*Da dieci anni sapevo bene quanto fossero pericolosi i nemici di mio marito. Quanto fossero disposti a qualsiasi cosa per silenziarlo. Era così ovvio che tra noi non ne avevamo mai parlato in modo serio. In uno dei nostri ultimi incontri lui iniziò questa conversazione molto diretta, in cui disse: penso ci sia un'alta probabilità che da qui non uscirò mai, accettiamolo. Io risposi solo: lo so.
*Mio marito non vedrà la Russia del futuro, ma noi sì. E io farò tutto il possibile per realizzare il suo sogno, per accelerare la caduta del male e spianare la strada a un domani luminoso.
*Non è mai stato di umore depresso. Ma penso che abbia avuto momenti molto difficili. Negli ultimi due anni lo stavano davvero torturando. Stava morendo di fame. Non gli permettevano di comprare il cibo allo spaccio.
*Non smetteva mai di congetturare, immaginare e sperimentare. Non ti vogliono in televisione? Impariamo a girare i video su YouTube, in modo da farci conoscere dal Paese intero. Non ti permettono di votare? Escogitiamo una strategia di voto tattico per sottrarre seggi al partito al potere. Persino nel gulag di Putin, Aleksei era riuscito a trasmettere le sue idee su progetti che avrebbero gettato nel panico il Cremlino. Aleksei era l’antitesi della noia e della mediocrità.
===[[Andrej Soldatov]]===
*A differenza di tutte le figure dell'opposizione attive negli ultimi vent'anni, Navalnyj era stato in grado di costruirsi un seguito che andava ben oltre le élite urbane della Russia. Aveva raggiunto persone provenienti da ogni angolo del paese, dagli operai agli ingegneri informatici, dai liberali ai professionisti. Aveva sostenitori devoti tanto in patria quanto all'estero. Ed era riuscito a far appassionare alla politica anche i giovani, che altrimenti ne sarebbero rimasti del tutto esclusi.
*Dagli anni novanta in poi i liberali russi sembravano condannati a trovare un pubblico pronto ad appoggiare le loro proposte democratiche esclusivamente nelle città più grandi, come Mosca e San Pietroburgo. Solo in quei contesti urbani c'erano persone con una mentalità aperta, interessate alla costruzione d'istituzioni liberali e di uno stato di diritto. Il resto del paese non capiva in cosa consistesse la democrazia. Come praticamente ogni autocrate russo, dagli zar a Stalin, Putin ha alimentato questa spaccatura. Nell'immagine promossa dal Cremlino, "la vera Russia", cioè il paese al di là delle grandi città, non capiva le libertà occidentali: per questi cittadini liberalismo significava anarchia, cosa che rendeva sempre troppo prematura la concessione di diritti politici di stampo occidentale. I liberali russi erano scollati dal loro stesso paese, diceva il regime. [...] Navalnyj è stata la prima figura dell'opposizione capace di demolire questa narrazione. Mettendo insieme la sua bravura con i social network, innate doti di comunicatore, un'acuta sensibilità per i problemi che i russi hanno più a cuore e la sua abilità di avvocato nel portare alla luce prove precise e circostanziate, Navalnyj ha saputo attaccare il regime di Putin in modi impensabili per i democratici più convenzionali.
*Navalnyj non solo ha costruito un'organizzazione politica di opposizione su scala nazionale per la prima volta nella storia della Russia postsovietica, con un ampio seguito e in grado di parlare a strati diversi della società russa. Ha anche affascinato i giovani russi come il Cremlino non è mai riuscito a fare, rappresentando quindi una reale minaccia per la continuità del regime. E tutto ciò è stato ottenuto nonostante la repressione sempre più serrata.
===[[Gennadij Zjuganov]]===
*Naval'nyj è un giovane [[Boris Nikolaevič El'cin|El'cin]], solo sobrio. Conosco questa razza a memoria.
*Non lo considero un oppositore. Rappresenta il capitale finanziario americano. [...] Lo presentano come una grande figura, ma questo non è altro che un tentativo di denigrare la realtà russa. [...] Non è il capo di sé stesso. Lavora con specialisti esperti che hanno promosso altre persone prima di lui.
*Se noi o uno dei nostri si "incollasse" a Naval'nyj - questo giocattolo americano, inventato, preparato, che si trovava all'Università di Washington accanto a [[Mikheil Saak'ashvili|Saak'ashvili]], che era preparato per continuare a strangolarci e organizzare una "rivoluzione colorata" - allora la sconfitta politica sarà al cento per cento.
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*Aleksej Naval'nyj, ''Io non ho paura, non abbiatene neanche voi'', Scholé, 2024, ISBN 978-88-284-0649-5.
*Alexei Navalny, ''Patriot'', traduzione di Teresa Albanese, Sara Crimi e Laura Tasso, Mondadori, Milano, 2024, ISBN 978-88-04-75686-6.
==Voci correlate==
*[[Morte di Aleksej Naval'nyj]]
*[[Julija Naval'naja]], moglie
*[[Opposizione a Vladimir Putin in Russia]]
==Altri progetti==
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[[Categoria:Dissidenti russi]]
[[Categoria:Politici russi]]
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Guerra civile siriana
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[[File:Azaz, Syria.jpg|thumb|Carri armati distrutti in Azaz nel 2012]]
Citazioni sulla '''guerra civile siriana'''.
==Citazioni==
*È facile definire la strategia statunitense in Siria, anche se è più una lista dei desideri che una vera strategia. Si tratta di "contenere" il terribile gruppo Stato islamico che controlla ormai la Siria orientale e l'Iraq occidentale, oltre che rovesciare la brutale dittatura di Bashar al Assad e sostituirla con delle forze ribelli "moderate". ([[Gwynne Dyer]])
*È un errore non cooperare con il governo siriano di [[Bashar al-Assad]]. In Siria solo le forze di Assad e i [[curdi]] stanno combattendo valorosamente il terrorismo. Per fronteggiare l'Is occorre una coalizione internazionale come quella che si creò contro Hitler durante la Seconda Guerra mondiale. ([[Vladimir Putin]])
*È una guerra ideologica che prospera nell'ignoranza. La sfida è: come aiutare idealmente e culturalmente la nuova generazione? Il più piccolo dei miei figli frequenta la prima media. Metà della sua vita l'ha vissuta in guerra. Non ricorda più cosa vogliano dire semplici azioni come andare ad un ristorante o passeggiare su una spiaggia. Parlo di mio figlio come esempio di una generazione intera. Pensiamo ai bambini che crescono in mezzo alle [[Stato Islamico|bestie di Raqqa]]! ([[Asma al-Assad]])
*Ho deciso di accrescere il sostegno militare alla coalizione di opposizione siriana: il massacro di civili con gas non può restare senza risposta. ([[François Hollande]])
*Il nucleo della tragedia della Siria sta nel fatto che Asad e l'ISIS rappresentano le due facce della stessa medaglia. Entrambi vogliono il popolo siriano, o ciò che ne resta, escluso dall'equazione. Entrambi dispongono di una base popolare sufficiente per resistere ancora un po' di tempo anche nel caso in cui non ricevessero aiuto dall'esterno come regolarmente avviene. Allo stesso tempo nessuno dei due è abbastanza forte o avrà mai la base popolare per imporre il proprio programma alla Siria. ([[Amir Taheri]])
*In [[Siria]] la brutale repressione del regime di Assad ha portato il Paese sull'orlo del baratro. La drammatica situazione umanitaria, l'afflusso di profughi nei Paesi vicini, gli scontri lungo la frontiera con la [[Turchia]], i rischi di derive estremistiche richiedono una risposta determinata e coesa della comunità internazionale. L'[[Italia]] chiede fermamente che il regime siriano cessi le violenze e avvii la transizione politica. ([[Giulio Terzi di Sant'Agata]])
*In Siria, nessuno ha vinto, al contrario tutti hanno perso non solo i cittadini siriani, ma anche gli altri Stati della regione visto che il conflitto ha generato forte incertezza. [...] Bisogna porre fine a questo conflitto senza senso, che costituisce una minaccia terribile alla sicurezza globale. ([[António Guterres]])
*In [[Siria]] stiamo seguendo due esercizi politici molto delicati che si intrecciano le operazioni militari. Il primo tende a mettere d'accordo i Paesi del Gruppo di Vienna su quali siano i gruppi terroristici. Il secondo, coordinato dalle Nazioni unite, deve individuare i gruppi anti-Assad che in gennaio dovranno partecipare al negoziato con esponenti del regime siriano. Se effettivamente riusciremo a fare partire il negoziato, scatterà anche un cessate il fuoco che è la prima luce di speranza in quel Paese martoriato da anni di massacri. ([[Paolo Gentiloni]])
*In Siria tutto ciò che i mullah hanno costruito sta vacillando, perché è stato eretto sulla sabbia. Sebbene il regime teocratico abbia speso miliardi di dollari all'anno per sostenere Bashar Assad, oggi il dittatore siriano sta arrancando. Spero che in quel giorno vittorioso Khamenei si unirà ad Assad davanti alla Corte Penale Internazionale che li giudicherà per il massacro di 300.000 uomini, donne e bambini siriani. ([[Maryam Rajavi]])
*Israele ha provato fino a oggi a non intervenire in quello che sta succedendo in Siria. Tuttavia, dopo la vittoria sullo [[Stato Islamico]], la situazione è cambiata, poiché le forze pro-iraniane hanno preso il controllo. [...] Da ora in poi, Israele vedrà le attività iraniane in Siria come un obiettivo. Non esiteremo ad agire, se la nostra sicurezza ce lo richiederà. ([[Benjamin Netanyahu]])
*In [[Siria]] tutto è iniziato con il popolo che chiedeva riforme, [[democrazia]]. Il regime {{NDR|di [[Bashar al-Assad|Assad]]}} ha iniziato a uccidere il popolo, è partita poi una guerra civile. Poi è arrivato il [[Daesh]], contro cui molti hanno combattuto, compreso il Libano perché sono entrati anche da noi, hanno conquistato dei villaggi fino a quando 2 mesi fa siamo riusciti a sconfiggerli e finalmente a cacciarli dal nostro territorio. Alla fine di questo ciclo rimarrà il problema Assad: lui è ancora lì, ma non potrà rimanere alla guida di un popolo che ha ordinato di massacrare. L'errore più grande sarebbe lasciare Assad al comando. Non è possibile, possiamo pensare a una transizione, ad altri modi, ma deve andarsene. ([[Saʿd Ḥarīrī]])
*La crisi siriana deve essere risolta dal popolo siriano. Noi siamo contro il terrorismo, la guerra civile e gli interventi stranieri. Spero che con l'aiuto di tutti i paesi della regione e del mondo, la pace e la calma ritornino in Siria. La crisi siriana sarà risolta dal voto dei siriani. Siamo preoccupati per la guerra civile e le ingerenze straniere. L'attuale governo {{NDR|del presidente Bashar Al Assad}} deve essere rispettato dagli altri Paesi fino alle prossime elezioni. In seguito sarà il popolo a decidere. ([[Hassan Rouhani]])
*La Siria è una delle più grandi tragedie nella storia del mondo arabo. Sogniamo di vedere Bashar al-Assad e Putin, i due grandi massacratori del popolo siriano, comparire davanti a un tribunale internazionale. Purtroppo, però, ciò non accadrà mai perché prima di loro dovrebbe comparire il grande criminale di guerra [[George W. Bush]]. Dunque il mondo arabo rimane diviso e vive sotto la minaccia del terrorismo nel nome dell'Islam. ([[Tahar Ben Jelloun]])
*La Siria rappresenta oggi la pagina più dolorosa. Le atrocità di Assad hanno portato il paese alla guerra civile con conseguenze umanitarie devastanti. La comunità internazionale è stata finora incapace di arrestarla. Lo scenario è aggravato dai rischi di instabilità regionale e di contagio dei paesi vicini – penso in particolare al [[Libano]], dove anche l'Italia è attivamente partecipe in una missione internazionale di stabilizzazione e di pace. ([[Giorgio Napolitano]])
*Mi sono recata al confine siriano e ho assistito all'arrivo di ondate di sfollati in fuga verso la Giordania. Per arrivare fin lì avevano attraversato il deserto a piedi senza nient'altro che i vestiti che indossavano. Molti bambini erano senza scarpe. Sono scoppiata a piangere nell'assistere alle loro sofferenze. Nei campi profughi la maggior parte dei bambini non andava a scuola. A volte la scuola non c'era. A volte andare a scuola era pericoloso. E a volte i bambini lavoravano invece di ricevere un'istruzione, perché il padre era stato ucciso. Ho visto tanti bambini lungo la strada, in un clima torrido, in cerca di lavori pesanti come il trasporto di pietre per poter nutrire la loro famiglia.<br>Il mio cuore era pieno di dolore. Qual è il loro peccato? Che cos'hanno fatto di male per dover emigrare? Perché questi bambini innocenti devono sopportare tali avversità? Perché vengono privati della scuola e di un ambiente pacifico? ([[Malala Yousafzai]])
*{{NDR|Sulle ragioni del non intervento armato USA nella Guerra civile siriana.}} Militarmente, dov'è il nostro comandante in capo delle forze armate? Ora si parla di nuovi interventi. Io dico, fino a che non sappiamo quello che stiamo facendo, fino a che non abbiamo un comandante in capo che sa cosa sta facendo, lasciamo che questi paesi islamici radicali, che non rispettano nemmeno i diritti umani più basilari, in cui entrambi gli schieramenti si massacrano a vicenda mentre alzano la voce su una linea rossa arbitraria, urlando "Allah Akbar", io dico che fino a che qualcuno non sa cosa stiamo facendo, lasciamo che se la sbrighi Allah. ([[Sarah Palin]])
*Non c'è famiglia in Siria che non abbia perso una persona cara. Oggi i genitori partecipano ai funerali dei loro figli piuttosto che ai loro matrimoni. ([[Asma al-Assad]])
*{{NDR|Annunciando l'intervento militare del [[Regno Unito]] nella Guerra civile siriana del 2018}} Non c'erano alternative all'uso della forza [...] Ho ordinato alle forze britanniche di condurre attacchi coordinati e mirati per ridurre il potenziale dell'armamento chimico del regime siriano e dissuaderne l'uso. ([[Theresa May]])
*Se si affronta la questione siriana, bisogna darsi un obiettivo che non può limitarsi alla rimozione di un uomo {{NDR|[[Bashar al-Assad]]}}, bisogna avere in mente uno sbocco istituzionale. ([[Henry Kissinger]])
*Washington non vuole Assad, non vuole l'Isis e non vuole Putin nel Mediterraneo. Un tale groviglio di desideri incompatibili sarebbe più facilmente sostenibile se il presidente Obama fosse disposto a impegnare le forze americane sul terreno. Ma esclude anche questa possibilità, forse perché non vuole concludere il suo mandato con una operazione che ricorderebbe, anche se in circostanze alquanto diverse, quella del suo predecessore alla Casa Bianca. Ha un altro piano? ([[Sergio Romano]])
===[[Bashar Al-Assad]]===
[[File:Bashar al-Assad (flipped).png|thumb|[[Bashar Al-Assad]]]]
*A causa di questo conflitto ci sono stati diversi cambiamenti demografici, soprattutto in seguito allo spostamento delle persone all'interno o all'esterno della nazione. Dopo la guerra, la maggioranza dei siriani tornerà in patria e la Siria rinascerà perché finora non è ancora svanita. Questa guerra, inoltre, ha unito tanti siriani che hanno imparato moltissime lezioni. Se non ci accettiamo reciprocamente, se non ci rispettiamo reciprocamente, non possiamo avere una società unita e, così facendo, la Siria non rinascerà.
*{{NDR|Sul possibile intervento militare congiunto in Siria di Francia, Regno Unito e Stati Uniti d'America}} È uno scontro storico e ne usciremo vincitori. Un attacco alla Siria rafforzerà i nostri animi. La Siria si difenderà da ogni aggressione straniera.
*{{NDR|Sul possibile intervento militare congiunto in Siria di Francia, Regno Unito e Stati Uniti d'America}} Fin dall'inizio della crisi, siamo sempre stati sicuri che sarebbe arrivato il momento in cui il vero nemico avrebbe mostrato il suo volto intervenendo nel nostro Paese.
*Finché ci saranno terroristi in Siria ogni abitante del Paese sarà in pericolo, questo è certo. La domanda importante è: chi aiuta e sostiene i terroristi? Ed è una domanda che vorrei fare ai politici europei, che fin dall'inizio della crisi in Siria hanno preso una strada che ha portato alla distruzione del nostro Paese, alla diffusione del terrorismo in tutta la regione, al succedersi di attentati in Europa e alla crisi dei rifugiati.
*Il problema siriano ha molte sfumature ed è reso ancor più complicato dalle ingerenze esterne.
*La guerra è una lezione durissima per qualunque società. E noi non possiamo limitarci a prendercela con l'Occidente o con le petromonarchie del Golfo Persico che finanziano i terroristi.
*La lotta è contro il terrorismo e non ci fermeremo fino a quando non ce ne sarà più in Siria.
*La priorità, ora, è sbarazzarsi dei terroristi per arrivare alla riconciliazione nazionale. Fatto questo, discuteremo liberamente di qualunque argomento o riforma.
*La Siria sta fronteggiando un grande complotto i cui tentacoli si estendono da alcuni paesi stranieri, vicini e lontani, nonché dall'interno. Un piano che ha sfruttato la tempistica, se non la forma, di ciò che sta accadendo in altri paesi arabi.
===[[Emma Bonino]]===
*{{NDR|Sul possibile intervento militare congiunto in Siria di Francia, Regno Unito e Stati Uniti d'America}} È preoccupante che si stia già preparando una coalizione di volenterosi ancora prima della proposta di una risoluzione Onu. Francamente, non so cosa voglia realmente fare questa coalizione. Punire [[Bashar al-Assad|Assad]]? Porre fine al conflitto? Non lo so, non mi è chiaro.
*Prima di assumere qualunque tipo di iniziativa in Siria bisogna pensarci mille volte perché le ripercussioni potrebbero essere drammatiche.
*Ritengo che debba essere il Consiglio di Sicurezza ad assumere le decisioni dovute e prendersi le responsabilità che derivano dal suo ruolo di garante della pace e sicurezza internazionali. Voglio essere chiara: siamo di fronte a un crimine di guerra e il governo italiano {{NDR|il [[Governo Letta]]}} si associa pienamente alla condanna internazionale. Tuttavia l'Italia non parteciperà attivamente ad azioni militari deliberate e attuate al di fuori del contesto delle Nazioni Unite. Il nostro Paese è già impegnato ai limiti delle sue possibilità in diversi teatri internazionali: in Libano con 1100 uomini, in [[Afghanistan]] con 3200 soldati, nei Balcani con 650 effettivi, nell'Oceano Indiano con più di 300 uomini, nel Sinai con 80 osservatori. E non cito tutte le altre presenze minori in Libia, Somalia, Mali, Emirati Arabi, Malta etc. per un totale di quasi 6000 militari.
===[[John Kerry]]===
*Il regime siriano ha qualcosa da nascondere. Il via libera agli ispettori è arrivato troppo tardi. Siamo in possesso di informazioni e le stiamo valutando insieme agli alleati.
*Non è possibile giustificare l'uso di armi messe al bando da tutta la comunità internazionale, si tratta di qualcosa che dovrebbe colpire tutto il mondo. [...] L'uso di queste armi, come il tentativo di coprirne il ricorso, offende tutta l'umanità.
*In Siria c'è stato un attacco chimico su larga scala, indiscriminato e che ha scosso la coscienza del mondo. Le armi chimiche sono state usate e sappiamo che il regime le ha ed è determinato a eliminare l'opposizione da quei luoghi che sono stati oggetto dell'attacco. La tardiva decisione di permettere un accesso {{NDR|agli ispettori delle Nazioni Unite}} è fin troppo tardiva per essere credibile. Il presidente {{NDR|Barack Obama}} prenderà una decisione informata su come rispondere. Egli crede che chi ha fatto ciò ne sia ritenuto responsabile.
===[[Barack Obama]]===
*Il nostro territorio non può essere raggiunto da eventuali attacchi siriani con gas mortali, dobbiamo però evitare in ogni modo che armi chimiche possano essere usate contro di noi.
*Non sarà un nuovo [[Iraq]] e non ci sarà un lungo conflitto qualora decidessimo di entrare in azione. In Siria possiamo utilizzare un approccio che non ci faccia ripiombare in una lunga guerra, o una ripetizione dell'intervento in Iraq.
*Vogliamo che il regime di Assad comprenda che usare armi chimiche su larga scala contro il proprio popolo, contro donne, bambini, non infrange solo le norme internazionali, e ogni standard di decenza, ma crea anche una situazione in cui gli interessi nazionali degli Stati Uniti vengono colpiti e questo deve cessare.
===[[Loretta Napoleoni]]===
*Che fine hanno fatto i "nostri" ribelli? Ecco una domanda che nessuno si pone. Alcuni si muovono ancora tra le rovine dei quartieri poveri della città, ma molti sono fuggiti, chi nei territori occupati ancora dall'Isis, chi ad Idlib, dove i gruppi armati "moderati" ancora resistono. Ma dall'Occidente non arrivano più soldi né aiuti perché Washington è piombata nel letargo post elettorale.
*Il mondo ha rivissuto gli orrori della guerra in Kossovo ed in [[Serbia]], ma questo non ha distratto nessuno dalla corse agli acquisti di Natale.
*La guerra è guerra, potrebbero obiettare in molti, ma quella civile in Siria è la prima vera guerra del XXI secolo, un conflitto dove la propaganda online ed i social media giocano un ruolo chiave, di gran lunga superiore a quello militare. È infatti impossibile comprendere cosa davvero stia succedendo, distinguere tra i criminali di guerra e le loro vittime. Ed è difficile sotto tutti i punti di vista persino individuare i motivi ultimi di questa guerra.
*La rivoluzione siriana sin dall'inizio è stata caratterizzata da settarismo etnico, religioso e politico. Nel marasma dei vari gruppi si sono inseriti gli sponsor arabi che hanno creato le loro milizie. In questa nuova guerra per procura moderna (la prima è stata quella dei Balcani) chiunque aveva soldi da spendere si è fatto avanti, ma il problema centrale resta la cultura di servilismo dei rivoltosi locali, non solo in Siria ma in tutto il Medio Oriente: senza le armi e i soldi degli sponsor non succede nulla. A questa si aggiunge la corruzione delle forze armate e della polizia che per anni hanno agito da mercanti d'armi per i vari sponsor.
*Sin dall'inizio si è trattato di una guerra per procura, tra potenze sunnite e sciite sostenute dai loro alleati. La [[primavera araba]] è stata il ''casus belli'', subito messo da parte da interessi ben più grandi.
===[[Domenico Quirico]]===
*In alcuni luoghi del mondo la pietà non è possibile. Non vorrei generalizzare, ma la Siria che ho conosciuto io è uno di questi. L'uomo lì è obbligato a praticare il male per non essere eliminato. In quei sistemi totalitari, dove la guerra è una pratica quotidiana, come fai a essere buono? Credo sia impossibile.
*La Siria è entrata, come la Somalia, in un gorgo di guerra infinito. Gli attori sul territorio, USA, Russia, Bashar, sono diventati i soggetti di un teatrino, i burattini comandati, ormai, dalla guerra stessa, che si autoalimenta generando un ciclo infinito. La guerra in Siria durerà almeno altri quarant’anni senza incontrare una soluzione ed è entrata in questo circolo perché chi poteva ha deciso di non occuparsene, lasciando che il gioco si sviluppasse in autonomia.
*La Siria è il Paese del Male; dove il Male trionfa, lavora, inturgidisce come gli acini dell’uva sotto il sole d’Oriente. E dispiega tutti i suoi stati; l’avidità, l’odio, il fanatismo, l’assenza di ogni misericordia, dove persino i bambini e i vecchi gioiscono ad essere cattivi. I miei sequestratori pregavano il loro Dio stando accanto a me, il loro prigioniero dolente, soddisfatti, senza rimorsi e attenti al rito: cosa dicevano al loro Dio?
==Voci correlate==
*[[Caduta di Damasco]]
*[[Ruolo della Russia nella guerra civile siriana]]
==Altri progetti==
{{interprogetto|w_preposizione=riguardante la|n=Categoria:Guerra civile siriana|preposizione=sulla}}
[[Categoria:Eventi del XXI secolo]]
[[Categoria:Guerre civili|Siriana]]
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Benjamin Netanyahu
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Mariomassone
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/* Citazioni di Benjamin Netanyahu */
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wikitext
text/x-wiki
[[File:Benjamin Netanyahu portrait.jpg|thumb|Benjamin Netanyahu nel 2010]]
'''Benjamin Netanyahu''' (1949 – vivente), politico israeliano.
==Citazioni di Benjamin Netanyahu==
{{cronologico}}
*{{NDR|Durante l'operazione [[Operazione Margine di protezione]]}} Il responsabile dei danni a civili non coinvolti è [[Hamas]], e soltanto Hamas, che usa i civili come scudi umani. La minaccia rappresentata dai tunnel di Hamas non può essere confrontata utilizzando la sola forza aerea.<ref>Citato in ''[http://www.lapresse.it/mondo/asia/netanyahu-pronti-a-espansione-di-offensiva-di-terra-su-striscia-di-gaza-1.546850 Netanyahu: Pronti a espansione di offensiva di terra su Striscia di Gaza]'', ''La Presse.it'', 18 giugno 2014.</ref>
*{{NDR|Nelle imminienze dell'operaizone [[Operazione Margine di protezione]].}} Nessuna pressione internazionale ci impedirà di operare con piena forza contro una organizzazione terroristica che invoca la nostra distruzione.<ref>Citato in Ugo Tramballi, ''[http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-07-28/gaza-ora-netanyahu-deve-scegliere-170146.shtml?uuid=ABolKBfB Netanyahu su Gaza: «Campagna lunga». Ecco perché, invece sarà a tempo determinato]'', ''Il Sole 24 ore.it'', 28 luglio 2014.</ref>
*{{NDR|Riferendosi all'[[Operazione Margine di protezione]]}} Dobbiamo essere pronti per una lunga operazione fino a che la nostra missione non sia completata. Non è possibile che i civili israeliani vivano sotto la minaccia dei tunnel e dei razzi. Non fermeremo l'operazione finché non avremo neutralizzato tutti i tunnel del terrore, non c'è guerra più giusta di questa.<ref>Citato in ''[http://www.lastampa.it/2014/07/28/esteri/a-gaza-riprendono-gli-attacchi-ancora-bambini-tra-le-vittime-israele-sono-i-razzi-di-hamas-ifB3rKBBakV4zrZJ3KfgtL/pagina.html A Gaza riprendono gli attacchi. Ancora bambini tra le vittime. Israele: "Sono i razzi di Hamas"]'', ''La Stampa.it'', 28 luglio 2014.</ref>
*[[Hamas]] è come l'[[Stato Islamico|ISIS]]. Sono due rami dello stesso albero velenoso.<ref>Citato in ''[http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/08/24/gaza-nuovo-raid-israeliano-7-morti-netanyahu-operazione-non-si-ferma/1097648/ Gaza, almeno 7 morti nei raid israeliani Colpita abitazione, 5 morti: "3 sono bimbi"]'', ''Il Fatto Quotidiano.it'', 24 agosto 2014.</ref>
*{{NDR|In seguito all'attentato di Copenaghen del febbraio 2015}} Degli [[ebrei]] sono stati uccisi di nuovo in [[Europa]] solo per il fatto di essere ebrei. Questa ondata di attentati si teme che possa durare a lungo, dando luogo a sanguinosi attacchi [[antisemitismo|antisemiti]]. Naturalmente gli ebrei meritano di essere protetti in ogni paese, ma noi diciamo ai fratelli e alle sorelle ebrei: [[Israele]] è la vostra casa. Ci stiamo preparando ad assorbire una immigrazione di massa dall'Europa.<ref>Citato in ''[http://it.euronews.com/2015/02/15/dopo-copenhagen-appello-del-premier-netanyahu-ebrei-europei-israele-e-la-vostra/ Dopo Copenhagen appello del premier Netanyahu: "Ebrei europei, Israele è la vostra casa"]'', ''Euronews.com'', 15 febbraio 2015.</ref>
*Penso che chiunque voglia creare uno [[Stato di Palestina|stato palestinese]] e ritirarsi dai territori occupati da Israele favorirà gli attacchi contro Israele.<ref>Citato in [[Gwynne Dyer]], ''[http://www.internazionale.it/opinione/gwynne-dyer/2015/03/19/israele-netanyahu-vittoria Il prezzo della vittoria di Netanyahu]'', ''Internazionale.it'', 19 marzo 2015.</ref>
*L'accordo {{NDR|[[Energia nucleare in Iran|sul nucleare in Iran]]<ref>Il riferimento è all'accordo internazionale dell'aprile 2015 sulle limitazioni imposte alla ricerca e produzione sul nucleare a scopi civili perché questo non abbia anche utilizzi militari in Iran, tra il gruppo 5+1 (Cina, Francia, Stati Uniti d'America, Regno Unito, Russia e Germania) e l'Iran.</ref>}} minaccia noi e i nostri vicini. Non sto cercando di distruggere l'intesa, sto cercando di distruggere una cattiva intesa.<ref name="Iran">Citato in ''[http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/04/05/accordo-nucleare-netanyahu-alliran-miliardi-per-finanziare-terrore-globale/1567895/ Accordo nucleare, Netanyahu: "All'Iran miliardi per finanziare il terrore globale"]'', ''Il Fatto Quotidiano.it'', 5 aprile 2015.</ref>
*In una situazione ideale, non dovrebbero esserci Paesi che cercano di annientare lo Stato di Israele e che lo dicono apertamente. Il vero problema in [[Medio Oriente]] non è la [[democrazia]] di [[Israele]] che ha mostrato responsabilità, ma paesi come l'[[Iran]] che puntano alle armi nucleari con l'esplicito obiettivo di annientarci, ma anche quello di conquistare il Medio Oriente e minacciarvi {{NDR|gli statunitensi}}.<ref name="Iran"/>
*[[Adolf Hitler|Hitler]] all'epoca non voleva sterminare gli ebrei ma espellerli. Il Muftì andò e gli disse "se li espelli, verranno in Palestina". "Cosa dovrei fare?" chiese e il Muftì rispose "Bruciali".<ref>Citato in ''[http://www.corriere.it/esteri/15_ottobre_21/shoah-netanyahu-choc-hitler-voleva-l-espulsione-non-sterminio-ebrei-05073924-77ce-11e5-95d8-a1e2a86e0e17.shtml Netanyahu: Hitler voleva l'espulsione, non lo sterminio degli ebrei]'', ''Corriere.it'', 21 ottobre 2015.</ref>
*Oggi è il giorno del [[Gay Pride]] di Gerusalemme. C'è stata qualche polemica su questa sfilata, quindi voglio condividere con voi la mia prospettiva. Amare qualcuno non dovrebbe mai significare vivere nella paure e nel terrore. Per troppo tempo, la comunità LGBT in tutto il mondo ha affrontato la violenza e l'intimidazione. Settimane fa, decine di membri della comunità LGBT sono stati freddati a Orlando da un terrorista con un'ideologia fanatica. Abbiamo visto tutti le immagini orribili dell'ISIS che uccide le persone [[omosessualità|omosessuali]] gettandole dai tetti. E il regime [[Iran|iraniano]] li appende alle gru nelle piazze. Questo è a dir poco follia. Siamo attorniati da regimi che uccidono qualcuno solo per essere gay. In [[Israele]], la comunità LGBT marcia con orgoglio. La mia convinzione incrollabile è che tutte le persone sono state create uguali. Questo principio di uguaglianza è il motivo per cui a 16 anni Shira Banki ha marciato alla parata lo scorso anno ed è per questo migliaia di voi sono in marcia oggi. Shira è stata assassinata da un estremista pieno di odio. E questo odio non ha posto nella società israeliana. Lotteremo contro di essa. Purtroppo, alcuni elementi della nostra società non sono ancora pronti ad accettare la comunità LGBT. La mia solenne promessa a voi oggi è quello di continuare a promuovere il rispetto per tutti i cittadini di Israele, senza eccezione. Sia che stiate marciando oggi o no, vi chiedo di essere solidali con i nostri fratelli e sorelle nella comunità LGBT. Non lasceremo che l'odio uccida l'accoglienza. Dignità, rispetto, accettazione. Questi sono i valori che trionferanno.<ref>Dal discorso al Gay Pride di Gerusalemme del 2016. Citato in ''[http://www.lezpop.it/gay-pride-israele-discorso-del-primo-ministro-bellissimo-video/ Gay Pride Gerusalemme: il discorso del Primo Ministro Netanyahu è bellissimo]'', ''Lezpop.it'', 26 luglio 2016.</ref>
*I leader palestinesi chiedono di avere uno stato palestinese a una condizione: che non ci siano ebrei. C'è un'espressione per questa cosa: pulizia etnica.<ref>Citato in ''[http://www.ilpost.it/2016/09/11/netanyahu-palestina-pulizia-etnica/ Netanyahu dice che i leader palestinesi vogliono una “pulizia etnica”]'', ''Il Post.it'', 11 settembre 2016.</ref>
*Non c'è più grande sostenitore del popolo ebraico e dello [[Israele|stato ebraico]] del presidente Donald {{NDR|[[Donald Trump|Trump]]}}.<ref>Citato in ''[http://www.repubblica.it/esteri/2017/02/15/news/usa_trump_netanyahu_israele-158401306/?ref=HREA-1 Trump a Netanyahu: "Israele e Palestina? Uno Stato o due è la stessa cosa"]'', ''Repubblica.it'', 15 febbraio 2017.</ref>
*Israele ha provato fino a oggi a non intervenire in quello che sta succedendo in Siria. Tuttavia, dopo la vittoria sullo Stato Islamico, la situazione è cambiata, poiché le forze pro-iraniane hanno preso il controllo. [...] Da ora in poi, Israele vedrà le attività iraniane in Siria come un obiettivo. Non esiteremo ad agire, se la nostra sicurezza ce lo richiederà.<ref>Citato in ''[http://sicurezzainternazionale.luiss.it/2017/11/27/un-accordo-al-assad-netanyahu/ Un accordo tra Al-Assad e Netanyahu?]'', ''Sicurezzainternazionale.luiss.it'', 27 novembre 2017.</ref>
*{{NDR|Su [[Mateusz Morawiecki]]}} Le sue parole<ref>Mateusz Morawiecki, rispondendo alla giornalista Ronen Bergman sulla controversa legge che vieta di parlare di collaborazionismo tra polacchi e nazisti, aveva risposto: «Non sarà incriminabile per aver detto che c'erano criminali polacchi, se aggiungerà che c'erano anche criminali ebrei, russi, ucraini e tedeschi.»</ref>, tanto qui nel contesto di Monaco sono oltraggiose. Dimostrano la sua incapacità a comprendere la storia e la mancanza di sensibilità per la tragedia del popolo ebraico.<ref>Citato in ''[http://www.repubblica.it/esteri/2018/02/17/news/shoah_premier_polonia_campi_concentramento-189118265/?ref=RHRS-BH-I0-C6-P7-S1.6-T1 Shoah, il premier della Polonia: "Ci furono criminali anche ebrei". Netanyahu furioso]'', ''Repubblica.it'', 24 dicembre 2017.</ref>
*[[Israele]] non è uno Stato di tutti i suoi cittadini. [...] Israele è lo Stato-Nazione del popolo ebraico, e di nessun altro.<ref>Citato su ''[https://ilmanifesto.it/netanyahu-ribadisce-israele-e-del-popolo-ebraico-e-di-nessunaltro Netanyahu ribadisce: «Israele è del popolo ebraico e di nessun altro»]'', ''Ilmanifesto.it''.</ref>
*''Anyone who wants to thwart the establishment of a Palestinian state has to support bolstering Hamas and transferring money to Hamas. This is part of our strategy.''<ref>Citato in [https://twitter.com/haaretzcom/status/1711329340804186619 Haarez.com] del 9 ottobre 2023</ref>
:Chiunque voglia contrastare la creazione di uno [[Stato palestinese]] deve sostenere il rafforzamento di [[Hamas]] e il trasferimento di denaro a Hamas. Questo fa parte della nostra strategia. (ai membri della Knesset, marzo 2019)
*{{NDR|Sulla [[caduta di Damasco]]}} È un giorno storico per il Medio Oriente: il regime di Assad è un anello centrale della catena del male di Iran, questo regime è caduto. Questo è il risultato diretto dei colpi che abbiamo inflitto all'Iran e a Hezbollah, i principali sostenitori del regime di Assad. Questo ha creato una reazione a catena in tutto il Medio Oriente di tutti coloro che vogliono liberarsi da oppressione e tirannia.<ref>Citato in ''[https://www.repubblica.it/esteri/2024/12/08/diretta/guerra_siria_israele_hamas_notizie_oggi-423846482/ Netanyahu: Assad anello catena del male. La sua caduta conseguenza diretta dei colpi che abbiamo inflitto a Iran e Hezbollah]'', ''repubblica.it'', 8 dicembre 2024.</ref>
==Citazioni su Benjamin Netanyahu==
*È vero, Netanyahu è un cattivo premier, ma non è molto peggiore di chi lo ha preceduto. Ha intrapreso meno guerre ingiuste di [[Ehud Olmert]], ha costruito meno insediamenti di [[Ehud Barak]] (in proporzione al periodo al potere) e a quanto pare è meno corrotto di [[Ariel Sharon]]. Da quando è in carica la situazione di [[Israele]] è peggiorata sotto molti aspetti, ma questo declino non è cominciato con lui e non avrà fine quando lui se ne andrà. ([[Gideon Levy]])
===[[Recep Tayyip Erdoğan]]===
{{cronologico}}
*Quello che fa il premier israeliano non è da meno rispetto a quello che ha fatto [[Adolf Hitler]]. (27 dicembre 2023)
*Netanyahu, in difficoltà, e la sua cerchia di assassini cercano di estendere la presa sul potere massacrando la gente mentre non riescono a sconfiggere la resistenza palestinese. [...] Netanyahu non si salverà dall'essere deplorato come [[Slobodan Milošević|Milosevic]], [[Radovan Karadžić|Karadzic]] e [[Adolf Hitler|Hitler]], che sta imitando. (27 maggio 2024)
*Fino a che Netanyahu e la sua rete omicida non riusciranno a spezzare l'eroica resistenza del popolo palestinese, resteranno con le spalle al muro nel loro Paese e cercheranno di prolungare la propria vita politica spargendo altro sangue ma presto si renderanno conto che questo non serve a nulla. (27 maggio 2024)
==Note==
<references />
==Voci correlate==
*[[Sara Netanyahu]] – moglie
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{DEFAULTSORT:Netanyahu, Benjamin}}
[[Categoria:Politici israeliani]]
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Edomiti
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[[File:Edom.png|thumb|La terra degli Edomiti]]
Citazioni sugli '''Edomiti''' o '''Idumei''' e la loro terra ('''Edom''' o '''Idumèa''').
==Citazioni==
*E l'Idumea resterà deserta; chiunque passerà per di là, resterà stupito e fischierà inorridito sopra le sue sciagure. (''[[Libro di Geremia]]'')
*''Ecco, ti faccio piccolo fra le nazioni, | tu sei molto spregevole. | L'orgoglio del tuo cuore ti ha esaltato, | tu che abiti nei crepacci rocciosi, | delle alture fai la tua dimora | e dici in cuor tuo: | "Chi potrà gettarmi a terra?". | Anche se t'innalzassi come un'aquila | e collocassi il tuo nido fra le stelle, | di lassù ti farei precipitare, | dice il Signore.'' (''[[Libro di Abdia]]'')
*''L'Egitto diventerà una desolazione | e l'Idumea un brullo deserto | per la violenza contro i figli di Giuda, | per il sangue innocente sparso nel loro paese.'' (''[[Libro di Gioele]]'')
*Non avrai in abominio l'Edomita, perché è tuo fratello. (''[[Deuteronomio]]'')
*''Per tre misfatti di Edom | e per quattro non revocherò il mio decreto, | perché ha inseguito con la spada suo fratello | e ha soffocato la pietà verso di lui, | perché ha continuato l'ira senza fine | e ha conservato lo sdegno per sempre.'' (''[[Libro di Amos]]'')
*''Poiché nel cielo si è inebriata la spada del Signore, | ecco essa si abbatte su Edom, | su un popolo che egli ha votato allo sterminio per fare giustizia. | La spada del Signore è piena di sangue, | è imbrattata di grasso, | del sangue di agnelli e di capri, | delle viscere grasse dei montoni, | perché si compie un sacrificio al Signore in [[Bozra]], | una grande ecatombe nel paese di Edom.'' (''[[Libro di Isaia]]'')
*Se Edom dicesse: "Siamo stati distrutti, ma ci rialzeremo dalle nostre rovine!", il Signore degli eserciti dichiara: Essi ricostruiranno: ma io demolirò. Saranno chiamati Regione empia e Popolo contro cui il Signore è adirato per sempre. (''[[Libro di Malachia]]'')
===''[[Libro di Abdia]]''===
*''Così dice il Signore Dio per Edom: | Udimmo un messaggio da parte del Signore | e un araldo è stato inviato fra le genti: | "Alzatevi, marciamo contro Edom in battaglia".''
*''Forse in quel giorno, dice il Signore, | non disperderò i saggi da Edom | e l'intelligenza dal monte di Esaù?''
*''Nel giorno del Signore, rivincita di Israele su Edom.''
==Voci correlate==
*[[Esaù]]
==Altri progetti==
{{interprogetto|preposizione=sugli|w_preposizione=riguardante gli}}
[[Categoria:Gruppi etnici]]
[[Categoria:Popoli biblici]]
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Il fuggitivo (film 1993)
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Udiki
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text/x-wiki
{{Film
|attori =
* [[Harrison Ford]]: Dr. Richard Kimble
* [[Tommy Lee Jones]]: Tenente Samuel Gerard
* [[Sela Ward]]: Helen Kimble
* [[Julianne Moore]]: Dr.ssa Anne Eastman
* [[Joe Pantoliano]]: Agente Cosmo Renfro
* [[Andreas Katsulas]]: Frederick Sykes
* [[Jeroen Krabbé]]: Dr. Charles Nichols
* [[Daniel Roebuck]]: Agente Robert Biggs
* [[L. Scott Caldwell]]: Agente Poole
* [[Tom Wood (attore)|Tom Wood]]: Agente Noah Newman
* [[Ron Dean]]: Detective Kelly
* [[Andy Romano]]: Giudice Bennett
* [[Jane Lynch]]: Dr.ssa Kathy Wahlund
|doppiatoriitaliani =
* [[Michele Gammino]]: Dr. Richard Kimble
* [[Dario Penne]]: Tenente Samuel Gerard
* [[Tiziana Avarista]]: Helen Kimble
* [[Eleonora De Angelis]]: Dr.ssa Anne Eastman
* [[Sandro Acerbo]]: Agente Cosmo Renfro
* [[Sandro Sardone]]: Frederick Sykes
* [[Sandro Iovino]]: Dr. Charles Nichols
* [[Massimiliano Virgilii]]: Agente Robert Biggs
* [[Ida Sansone]]: Agente Poole
* [[Vittorio De Angelis]]: Agente Noah Newman
* [[Renato Mori]]: Detective Kelly
* [[Romano Malaspina]]: Giudice Bennett
* [[Anna Rita Pasanisi]]: Dr.ssa Kathy Wahlund
}}
'''''Il fuggitivo''''', film statunitense del 1993 con [[Harrison Ford]] e [[Tommy Lee Jones]], regia di [[Andrew Davis]].
==Frasi==
{{cronologico}}
*State a sentire, signore e signori: abbiamo un detenuto che è in fuga da novanta minuti. La velocità media a piedi su un terreno accidentato se non è ferito è di 4 miglia orarie, quindi abbiamo un raggio di 6 miglia. Quello che voglio da ognuno di voi è una perquisizione a tappeto di ogni stazione di servizio, abitazione, magazzino, fattoria, pollaio, capanno e cuccia per cani di tutta la zona. Ci sarà un posto di blocco ogni 15 miglia. Il nome del fuggiasco è Dottor Richard Kimble. Catturatelo. ('''Samuel Gerard''')
*Ok, prenda una canna e mi porti il pesce che lo ha ingoiato! ('''Samuel Gerard''')
*E così il dottore non è morto per niente, eh? Vi serva di lezione, lupetti, non si discute col capobranco. Il capobranco ha sempre ragione. ('''Samuel Gerard''')
==Dialoghi==
{{cronologico}}
*'''Samuel Gerard''': Newman!<br />'''Newman''': Sì signore?<br />'''Samuel Gerard''': Cosa fai?<br />'''Newman''': Sto pensando...<br />'''Samuel Gerard''': Allora pensa a portarmi una tazza di caffè e una ciambella al cioccolato con lo zucchero sopra, per favore.
*'''Poliziotto''': Ehi dottore, stiamo cercando un detenuto coinvolto in quell'incidente di un paio d'ore fa. Forse è ferito.<br />'''Richard Kimble''': Com'è fisicamente?<br />'''Poliziotto''': Uno e ottantacinque, ottanta chili, capelli castani, occhi marroni, barba. Mai visto uno così?<br />'''Richard Kimble''': Sì, ogni volta che mi guardo allo specchio. A parte la barba, è chiaro.
*'''Richard Kimble''': Non ho ucciso mia moglie.<br />'''Samuel Gerard''': Non me ne frega niente!
*'''Renfro''': Sammy?<br />'''Samuel Gerard''': Sì?<br />'''Renfro''': Nella prossima vita voglio essere tale e quale a te!<br />'''Samuel Gerard''': Vuoi dire bello e spietato?
*'''Newman''': Non sento niente. Le mie... le mie orecchie. Non credevo che l'avresti fatto.<br/>'''Samuel Gerard''': Avrei dovuto patteggiare con quel tizio?<br/>'''Newman''': Sì, certo. Se l'avessi mancato... uccideva me.<br/>'''Samuel Gerard''': Sì. È grave l'orecchio?<br/>'''Newman''': Sì è grave, avrò un danno permanente all'udito.<br/>'''Samuel Gerard''': Fammi vedere. Avvicinati. Lo senti quello che ti sto dicendo?<br/>'''Newman''': Sì.<br/>'''Samuel Gerard''': Io non patteggio. Hai sentito?<br/>'''Newman''': Sì.<br/>'''Samuel Gerard''': Bene.<br/>'''Newman''': Già.
==Altri progetti==
{{interprogetto|etichetta=''Il fuggitivo''}}
[[Categoria:Film thriller d'azione]]
[[Categoria:Film premi Oscar]]
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Donald Tusk
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Mariomassone
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/* Citazioni di Donald Tusk */
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text/x-wiki
[[File:EPP Summit, 24 March 2022, Brussels (51957155847) (cropped).jpg|thumb|Donald Franciszek Tusk nel 2022]]
'''Donald Franciszek Tusk''' (1957 – vivente), politico polacco.
==Citazioni di Donald Tusk ==
{{cronologico}}
*L'[[Unione europea]] ha dedicato tutti gli sforzi per far funzionare l'[[Accordi di Minsk|accordo di Minsk]], anche a fronte di continui attacchi spietati nel [[Debaltseve]] e in altre regioni da parte dei separatisti militarmente sostenuti dalla [[Russia]]. Oggi, dobbiamo affrontare la realtà che quasi una settimana dopo ci sono state più di 300 le violazioni del cessate il fuoco. Le persone continuano a morire. Stiamo raggiungendo un momento in cui ulteriori sforzi diplomatici saranno inutili se non sostenuti da nuove azioni. Solo parole accompagnate dai fatti potranno finalmente portare reali speranze di una soluzione politica del conflitto.<ref>Citato in ''[http://www.repubblica.it/esteri/2015/02/20/news/ucraina_violazioni_tregua_merkel_hollande_tusk-107804017/ Ucraina, Tusk: 300 violazioni della tregua. Merkel e Hollande non escludono nuove sanzioni a Mosca]'', ''la Repubblica.it'', 20 febbraio 2015.</ref>
*L'Europa non può fare il lavoro duro al posto vostro. Siete soltanto voi, la nazione [[ucraina]], il governo e il parlamento che può portare avanti il duro lavoro di riformare l'Ucraina, per rendere l'Ucraina una paese più benestante e più equo.<ref>Citato in ''[http://it.euronews.com/2015/04/27/ucraina-ue-nessuna-missione-di-pace-europea-nell-est/ Ucraina-Ue: nessuna missione di pace europea nell'Est]'', ''Euronews.it'', 27 aprile 2015.</ref>
*Conto che il governo britannico {{NDR|di [[David Cameron]]}} perori la causa della permanenza del [[Regno Unito]] nell'[[Unione europea]]. Cosa per la quale sono pronto ad aiutare. Sono profondamente [convinto] che non ci sia una vita migliore al di fuori della Ue, per nessun paese. Una Unione migliore è nell'interesse non solo della Gran Bretagna, ma di tutti gli stati membri.<ref name="Cameron">Citato in ''[http://www.ansa.it/europa/notizie/rubriche/altrenews/2015/05/08/gb-tusk-congratula-cameron-conto-restera-in-ue_96efa055-ca41-459c-8da5-d525d257811b.html Gb: Tusk congratula Cameron, conto resterà in Ue]'', ''Ansa.it'', 8 maggio 2015.</ref>
*L'Unione europea si trova ad affrontare momenti non facile a venire. La voce del Regno Unito conta nella definizione del futuro dell'Europa. Non vedo l'ora di continuare una stretta collaborazione con il primo ministro Cameron.<ref name="Cameron"/>
*{{NDR|Riferendosi alla dichiarazione d'indipendenza resa dal governo della Catalogna.}} Non nascondo il fatto che la situazione in [[Spagna]] sia preoccupante ma la nostra posizione, intendo quella delle istituzioni e degli Stati membri è chiara: non c‘è spazio per nessun tipo di mediazione, iniziativa o azione a livello internazionale.<ref>Citato in ''[http://it.euronews.com/2017/10/19/vertice-uei-leader-europei-appoggiano-rajoy Vertice UE: I leader europei appoggiano Rajoy]'', ''Euronews.com'', 19 ottobre 2017.</ref>
*Mi chiedo come sarà lo speciale posto all'inferno per coloro che hanno promosso la [[Brexit]] senza uno straccio di piano per portarla a compimento in sicurezza.<ref>Citato in ''[https://www.repubblica.it/esteri/2019/02/06/news/brexit_ue_tusk_juncker_may-218465092/?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P4-S1.8-T1 Ira di Londra per la frase di Tusk: "Un posto all'inferno per i promotori della Brexit"]'', ''Repubblica.it'', 6 febbraio 2019.</ref>
*{{NDR|Sulla [[caduta di Damasco]]}} Gli eventi in Siria hanno fatto sì che il mondo si rendesse conto ancora una volta, o almeno dovrebbe, che anche il regime più crudele può cadere e che la Russia e i suoi alleati possono essere sconfitti.<ref>Citato in ''[https://www.repubblica.it/esteri/2024/12/08/diretta/guerra_siria_israele_hamas_notizie_oggi-423846482/ Tusk, caduta Assad mostra che Russia può essere sconfitta]'', ''repubblica.it'', 8 dicembre 2024.</ref>
=== Attribuite ===
*{{NDR|Rivolgendosi alla cancelliera tedesca [[Angela Merkel]] ed al primo ministro greco [[Alexis Tsipras]] pronti ad abbandonare dopo 14 ore di trattativa i negoziati del Consiglio Europeo dedicato alla crisi economica greca.}} Mi dispiace, ma non uscirete da questa stanza.<ref>Citato in ''[http://www.ilpost.it/2015/07/13/donald-tusk-merkel-tsipras/ Donald Tusk ha impedito a Tsipras e Merkel di sospendere i negoziati]'', ''Il Post.it'', 13 luglio 2015.</ref>
==Note==
<references />
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{DEFAULTSORT:Tusk, Donald Franciszek}}
[[Categoria:Politici polacchi]]
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Ursula von der Leyen
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Mariomassone
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/* Citazioni di Ursula von der Leyen */
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wikitext
text/x-wiki
[[File:Von der Leyen 2010.jpg|thumb|Ursula von der Leyen nel 2010]]
'''Ursula von der Leyen''' (1958 – vivente), politica tedesca.
==Citazioni di Ursula von der Leyen==
{{cronologico}}
*Il nostro futuro di europei esigerà che un giorno ci dotiamo anche di un [[Forze armate dell'Unione europea|esercito comune]].<ref>Citato in ''[http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2015-03-08/juncker-avvisa-mosca-serve-esercito-europeo-germania-sostiene-151944.shtml?rlabs=2 Juncker avvisa Mosca: «Serve un esercito europeo». La Germania lo sostiene]'', ''ilsole24ore.com'', 8 marzo 2015.</ref>
*{{NDR|Sull'[[allargamento dell'Unione europea]].}} Sono convinta che è nel nostro interesse strategico avvicinare a noi il più possibile i Balcani occidentali, [[Macedonia]] e [[Albania]], due paesi ai quali abbiamo chiesto molte cose, hanno fatto molto perché abbiamo aperto i negoziati ma ora bisogna convincere i membri del Consiglio.<ref>Citato in ''[http://www.ansa.it/nuova_europa/it/notizie/rubriche/altrenews/2019/11/27/von-der-leyennostro-interesse-strategico-avvicinare-balcani_f5956406-0221-4ccb-906d-48dffe8e667e.html Von der Leyen,nostro interesse strategico avvicinare Balcani]'', 27 novembre 2019.</ref>
*Costruire un'Unione veramente antirazzista, che vada dalla condanna all'azione {{NDR|punitiva}}. La Commissione sta predisponendo un piano d'azione per iniziare a farlo. In questo contesto proporremo di estendere l'elenco Ue dei crimini a tutte le forme di crimine d'odio e discorso d'odio – per razza, religione, genere o sessualità -. L'odio è odio e nessuno dovrebbe mai subirlo.<ref>Dal ''[https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/ov/SPEECH_20_1655 discorso sullo stato dell'Unione al Parlamento europeo]'' del 16 settembre 2020; citato in ''[http://www.gaynews.it/2020/09/18/von-der-leyen-zone-libere-lgbt-umanita-ue-polonia/ Von der Leyen: «Le zone libere da Lgbtqi sono zone libere da umanità: non hanno posto nella Ue»]'', ''gaynews.it'', 18 settembre 2020.</ref>
*L'[[odio]] non va tollerato, l'odio è odio. Sii chi sei, ama chi vuoi, senza recriminazioni. In questo contesto, spingerò anche per il riconoscimento reciproco delle relazioni familiari nell'UE. Se sei genitore in un Paese, sei genitore in ogni Paese<ref>Citato in ''[https://www.gay.it/simona-baldassarre-leghista-ursula-von-der-leyen-lobby-gay Simona Baldassarre, l'eurodeputata leghista vs. Ursula von der Leyen: “Cerca i voti delle lobby gay”]'', ''gay.it'', 17 settembre 2020.</ref>
*Le [[Zona libera da LGBT|zone libere dall'ideologia LGBTIQ]] sono zone senza umanità. E non c'è spazio per loro nella nostra Unione Europea.<ref>Citato in ''[https://www.ilpost.it/2021/04/13/citta-polacca-krasnik-zona-libera-lgbt/ Le dure conseguenze per una città polacca dichiarata “libera dall'ideologia LGBT”]'', ''ilpost.it'', 13 aprile 2021.</ref>
*{{NDR|Sulle [[sanzioni internazionali durante la crisi ucraina|sanzioni contra la Russia]] dopo l'[[invasione russa dell'Ucraina del 2022|invasione dell'Ucraina del 2022]]}} So bene che queste sanzioni avranno un costo anche per la nostra economia. Abbiamo sopportato [[Pandemia di COVID-19|due anni di pandemia]]. E tutti noi desideravamo poterci concentrare sulla nostra ripresa economica. Ma credo che i cittadini europei capiscano molto bene che dobbiamo opporci a questa crudele aggressione. E questo è un costo che siamo disposti a pagare. Perché la libertà non ha prezzo.<ref>Citato in [https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/03/01/guerra-russia-ucraina-von-der-leyen-sanzioni-avranno-un-costo-per-le-nostre-economie-ma-e-un-prezzo-che-siamo-disposti-a-pagare/6511933/ ''Guerra Russia-Ucraina, von der Leyen: "Sanzioni avranno un costo per le nostre economie, ma è un prezzo che siamo disposti a pagare"''], ''Ilfattoquotidiano.it'', 1 marzo 2022.</ref>
*{{NDR|Sul [[massacro di Buča]]}} Qui è successo l'impensabile. Abbiamo visto il volto crudele dell'esercito di [[Vladimir Putin|Putin]], la sconsideratezza e la spietatezza di chi ha occupato la città. Qui a Bucha abbiamo visto l'umanità andare in frantumi. Tutto il mondo è con Bucha oggi.<ref>Citato in ''[https://www.ansa.it/nuova_europa/it/notizie/rubriche/altrenews/2022/04/08/von-der-leyen-a-bucha-lumanita-e-andata-in-frantumi_fd82af61-e6c9-484a-8479-ae0699e83489.html Von der Leyen, a Bucha l'umanità è andata in frantumi]'', ''ansa.it'', 8 aprile 2022.</ref>
*{{NDR|Sulle [[Fughe di gas dal Nord Stream del 2022|esplosioni ai gasdotti Nord Stream]]}} Ogni interruzione deliberata di un'infrastruttura energetica europea attiva è inaccettabile, e porterà alla risposta più forte possibile<ref>Citato in Alessandro Balbo, ''[https://www.linkiesta.it/2022/09/nord-stream-europa-nato-russia-ambiente/ La quarta falla di Nord Stream potrebbe aver compromesso per sempre il gasdotto]'', ''linkiesta.it'', 30 settembre 2022.</ref>
*L'[[Unione europea|Ue]] ha deciso di sanzionare persone ed enti per il loro ruolo nella [[morte di Mahsa Amini]] e nella violenza inflitta al popolo iraniano. Siamo al fianco delle coraggiose donne iraniane. Inoltre, il sostegno dell'[[Iran]] alla [[invasione russa dell'Ucraina del 2022|guerra della Russia contro l'Ucraina]] riceverà una risposta chiara da parte dell'Ue.
:''The EU decided to sanction individuals and entities for their role in the death of #MahsaAmini and the violence inflicted on the Iranian people. We stand with the brave women of Iran. Moreover Iran's support for Russia's war on Ukraine will be met with a clear answer by the EU.''<ref>{{en}} Da un [https://twitter.com/vonderleyen/status/1582060964102701057 post su Twitter] del 17 ottobre 2022.</ref>
*Il futuro del [[Allargamento dell'Unione europea|Kosovo è nell'Unione europea]], e la [[Unione europea|Ue]] non sarà completa senza il [[Kosovo]]<ref>Citato in ''[https://www.ansa.it/nuova_europa/it/notizie/rubriche/altrenews/2022/10/27/kosovo-von-der-leyen-merita-la-liberalizzazione-dei-visti_eea03bfc-7240-40c8-ad21-8cd36a523b50.html Kosovo: von der Leyen, merita la liberalizzazione dei visti]'', ''ansa.it'', 28 ottobre 2022.</ref>
*La [[Bosnia ed Erzegovina|Bosnia-Erzegovina]] ha un posto nel cuore dell'[[Unione europea|Unione Europea]]. Siete parte dell'[[Europa]] e [[allargamento dell'Unione europea|appartenete all'Unione]].<ref>Citato in ''[https://www.ansa.it/nuova_europa/it/notizie/rubriche/altrenews/2022/10/28/bosnia-von-der-leyenstatus-candidato-chance-da-non-perdere_6905cc58-dbdb-42a6-b7e3-7b49cd2e691a.html Bosnia: von der Leyen,status candidato chance da non perdere]'', ''ansa.it'', 28 ottobre 2022.</ref>
*La strada che porta all'Europa è chiara. E la porta è aperta. Sta a voi attraversarla: questa è la vostra responsabilità storica come nuovi leader della [[Bosnia ed Erzegovina|Bosnia-Erzegovina]], noi saremo sempre al vostro fianco<ref name=porta>Citato in ''[https://www.ansa.it/nuova_europa/it/notizie/rubriche/altrenews/2022/10/28/von-der-leyen-se-bosnia-trova-unita-intenti-nulla-la-fermera_cbce90da-ca7e-4c63-9320-f50e3e6d4f39.html Von der Leyen, se Bosnia trova unità intenti, nulla la fermerà]'', ''ansa.it'', 28 ottobre 2022</ref>
*Questi sono tempi di rapidi cambiamenti nei Balcani occidentali e in Europa. Abbiamo aperto i negoziati di adesione con l'[[Albania]] e la [[Macedonia del Nord]]. Abbiamo concesso lo ''status'' di candidato all'[[Ucraina]] e alla [[Moldova]] e riconosciuto la prospettiva europea della [[Georgia]]<ref name=porta/>
*Sentiamo un vento di cambiamento che attraversa l'Europa a causa della situazione geopolitica, è della massima importanza portare avanti il processo di [[Allargamento dell'Unione europea|adesione dei Balcani occidentali]], vogliamo che i nostri amici siano dentro.<ref>Citato in ''[https://www.ansa.it/nuova_europa/it/notizie/nazioni/montenegro/2022/11/03/ue-pacchetto-da-1-mld-per-i-balcani-contro-caro-energia_8fd52c3d-533c-4027-b16e-c114e71b088e.html Ue, pacchetto da 1 mld per i Balcani contro caro energia]'', ''ansa.it'', 3 novembre 2022.</ref>
*La Russia deve pagare per i suoi crimini orribili {{NDR|causati dall'[[Invasione russa dell'Ucraina del 2022|invasione dell'Ucraina]]}}. Collaboreremo con la [[Corte penale internazionale]] e contribuiremo alla creazione di un tribunale specializzato per giudicare i crimini della Russia. Con i nostri partner, ci assicureremo che la Russia paghi per la devastazione che ha causato, con i fondi congelati degli oligarchi e i beni della sua banca centrale<ref>Citato in ''[https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2022/11/30/von-der-leyen-creeremo-un-tribunale-ad-hoc-sui-crimini-della-russia_3ea3409e-b0e7-4761-8e66-35e4b1f431fd.html Von der Leyen: "Creeremo un tribunale ad hoc sui crimini della Russia"]'', ''ansa.it'', 30 novembre 2022.</ref>
*Sono profondamente preoccupata da queste notizie sulle stazioni di polizia [[Cina|cinese]] presenti sotto copertura sul territorio dell'Unione. [...] Se si dimostrerà che queste notizie sono veritiere, per noi sarebbe inaccettabile il fatto che un qualunque Paese terzo eserciti qualunque forma di giurisdizione extraterritoriale nel territorio di Stati membri dell'[[Unione europea]] senza l'accordo di questi ultimi.<ref>Dall'intervista di Federico Fubini, ''[https://www.corriere.it/economia/lavoro/22_dicembre_07/stazioni-polizia-cinese-europa-von-der-leyen-inaccettabile-sono-preoccupata-280aebb6-7657-11ed-8b31-7101dab59dee.shtml Stazioni di polizia cinese in Europa, Von der Leyen: «Inaccettabile: sono preoccupata»]'', ''corriere.it'', 7 dicembre 2022.</ref>
*La [[Sicilia]] è un luogo in cui culture diverse si incontrano e si mescolano. È la terra di grandiosi templi greci e scintillanti mosaici bizantini. È una terra plasmata dai Normanni e dagli Arabi. È la patria di menti brillanti, da Luigi Pirandello a Luca Parmitano. Questo patrimonio unico di cui è ricca la Sicilia ha reso [[Palermo]] una capitale europea – della cultura, dell'arte e della scienza. Oggi finalmente capisco le parole del mio compatriota Goethe, che ha scritto: “Chi ha visto una volta il cielo di Palermo non potrà mai più dimenticarlo".<ref>Citato in ''[https://www.ansa.it/europa/notizie/rubriche/altrenews/2023/02/23/von-der-leyen-a-palermo-nellora-piu-buia-ue-ha-trovato-forza-_d6b10326-0224-4b52-b0a4-efbf0164296f.html Von der Leyen a Palermo, "nell'ora più buia l'Ue ha trovato la forza"]'', ''ansa.it'', 23 febbraio 2023.</ref>
*Dopo la [[seconda guerra mondiale]] abbiamo costruito un ordine di pace, basato sulla sovranità legittima dei Paesi membri e sui diritto internazionale. La Russia sta sfidando tutto questo<ref>Citato in ''[https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/europa/2024/05/13/von-der-leyen-se-putin-ferma-le-bombe-i-negoziati-sono-possibili_5cd6565d-d130-4e94-8445-cf66dcb79d75.html Von der Leyen: 'Se Putin ferma le bombe i negoziati sono possibili']'', ''Ansa.it'', 13 maggio 2024.</ref>
*{{NDR|Sulla [[caduta di Damasco]]}} La crudele dittatura di Assad è crollata. Questo cambiamento storico nella regione offre opportunità, ma non è privo di rischi.<ref>Citato in ''[https://www.repubblica.it/esteri/2024/12/08/diretta/guerra_siria_israele_hamas_notizie_oggi-423846482/ Von der Leyen, "pronti a sostenere la ricostruzione in Siria"]'', ''repubblica.it'', 8 dicembre 2024.</ref>
==Citazioni su Ursula von der Leyen==
*La presidente della Commissione Ue è zelante, ma si muove secondo logiche intergovernative, dietro le quinte e senza alcuna ''accountability''. Peccato che dover rendere conto sia alla base di ogni democrazia. ([[Sophie in 't Veld]])
*Non sfuggirà a nessuno che, a livello europeo, entro il 2050, ci siamo impegnati rispetto al processo di decarbonizzazione. Questa è la carta da visita di una che non è una pericolosa socialista, cioè della Presidente della Commissione europea, von der Leyen, che, sulla transizione ecologica, ha giocato la ''fiche'' del suo mandato. ([[Simona Bonafè]])
*Sarebbe invece necessaria e urgente una svolta keynesiana per alimentare la domanda interna attraverso investimenti pubblici per la riconversione ecologica dell'economia, ma la neo Presidente della Commissione europea {{NDR|Ursula von der Leyen}} ha ribadito il “no”, senza “se” e senza “ma”, all'esclusione dal calcolo del deficit della spesa green in conto capitale. ([[Francesco Emilio Borrelli]])
==Note==
<references />
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{DEFAULTSORT:Leyen, Ursula von der}}
[[Categoria:Politici tedeschi]]
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Donald Trump
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text/x-wiki
[[File:Donald Trump (29273256122) - Cropped.jpg|thumb|Donald Trump nel 2016]]
'''Donald Trump''' (1946 – vivente), imprenditore, politico e personaggio televisivo statunitense, 45º presidente degli Stati Uniti d'America.
==Citazioni di Donald Trump==
{{cronologico}}
===1994===
*Penso che far lavorare una moglie sia molto pericoloso. [...] Se hai un tuo business, penso proprio che sia una cattiva idea far lavorare la moglie per te. Penso che sia davvero una cattiva idea. Penso che sia la maggiore causa di ciò che è accaduto al matrimonio con Ivana. Ivana si arrabbiò con qualcuno al telefono, all'improvviso, al casinò, e cominciò ad urlare. E mi dissi: "Non voglio che mia moglie urli alla gente in questo modo, non lo voglio affatto." E la tenerezza scomparve. Ivana aveva molta tenerezza, e ne ha ancora, ma in quel periodo era diventata una dirigente, non più una moglie.
:''I think that putting a wife to work is a very dangerous thing.'' [...] ''If you're in business for yourself, I really think it's a bad idea to put your wife working for you. I think it's a really bad idea. I think that was the single greatest cause of what happened to my marriage with Ivana. Ivana would get angry at somebody over the telephone, all of a sudden, who was at the casino, and she'd start shouting. And I'd say, "I don't want my wife shouting at somebody like that, I really don't want that." And a softness disappeared. There was a great softness to Ivana, and she still has that softness, but during this period of time, she became an executive not a wife.'' (da una video intervista condotta da Nancy Collins, ''Primetime Live'', ABC, 10 marzo 1994<ref>Visibile al minuto 9:05 di [https://www.youtube.com/watch?v=zfMqgdOA5PM ''Donald Trump: "Putting a Wife to Work Is a Very Dangerous Thing" <nowiki>[</nowiki>Full 1994 Interview<nowiki>]</nowiki>''], ''YouTube.com'', 1º giugno 2016; citato in [http://abcnews.go.com/Politics/donald-trump-1994-putting-wife-work-dangerous-thing/story?id=39537935 ''Donald Trump in 1994: "Putting a Wife to Work Is a Very Dangerous Thing"''], ''abcnews.go.com'', 1º giugno 2016.</ref>)
*[...] ci sono giorni quando torno a casa – non vorrei sembrare troppo sciovinista – che se quando torno a casa non trovo la cena pronta vado fuori di testa, ok?
:[...] ''"I have days where, if I come home – and I don't want to sound too much like a chauvinist – but when I come home and dinner's not ready, I go through the roof, ok?'' (da una video intervista condotta da Nancy Collins, ''Primetime Live'', ABC, 10 marzo 1994<ref>Visibile al minuto 10:30 di [https://www.youtube.com/watch?v=zfMqgdOA5PM ''Donald Trump: "Putting a Wife to Work Is a Very Dangerous Thing" <nowiki>[</nowiki>Full 1994 Interview<nowiki>]</nowiki>''], ''YouTube.com'', 1º giugno 2016; citato in [http://abcnews.go.com/Politics/donald-trump-1994-putting-wife-work-dangerous-thing/story?id=39537935 ''Donald Trump in 1994: "Putting a Wife to Work Is a Very Dangerous Thing"''], ''abcnews.go.com'', 1º giugno 2016.</ref>)
*Creo [[celebrità]]. Amo creare celebrità. E in un certo senso, l'ho fatto con Ivana. In un certo senso, anche con Marla. E mi è piaciuto. [...] Ho dato a molte donne una grande opportunità. Sfortunatamente, una volta che diventano delle celebrità, per me il divertimento finisce. È come un processo creativo. È quasi come costruire un palazzo. È piuttosto triste.
:''I create stars. I love creating stars. And to a certain extent, I've done that with Ivana. To a certain extent, I've done that with Marla. And I like that.'' [...] ''I've really given a lot of women great opportunity. Unfortunately, after they're a star, the fun is over for me. It's like a creating process. It's almost like creating a building. It's pretty sad.'' (da una video intervista condotta da Nancy Collins, ''Primetime Live'', ABC, 10 marzo 1994<ref>Visibile al minuto 10:55 di [https://www.youtube.com/watch?v=zfMqgdOA5PM ''Donald Trump: "Putting a Wife to Work Is a Very Dangerous Thing" <nowiki>[</nowiki>Full 1994 Interview<nowiki>]</nowiki>''], ''YouTube.com'', 1º giugno 2016; citato in [http://abcnews.go.com/Politics/donald-trump-1994-putting-wife-work-dangerous-thing/story?id=39537935 ''Donald Trump in 1994: "Putting a Wife to Work Is a Very Dangerous Thing"''], ''abcnews.go.com'', 1º giugno 2016.</ref>)
===1999===
*Per tutta la vita ho visto politici che si vantavano della loro [[povertà]], di come sono sorti dal nulla, quanto poveri fossero i loro genitori e i loro nonni. E mi sono detto, se sono rimasti poveri per così tante generazioni, forse questo non è il tipo di persona che vorremmo eleggere come alto funzionario. Quanto possono essere intelligenti? Sono degli idioti. C'è una percezione positiva della povertà da parte degli elettori. A me la povertà non piace. Di solito c'è una ragione per cui si è poveri. Volete come presidente qualcuno che {{NDR|con la carica governativa}} letteralmente ottiene il più alto stipendio della sua vita?
:''My entire life, I've watched politicians bragging about how poor they are, how they came from nothing, how poor their parents and grandparents were. And I said to myself, if they can stay so poor for so many generations, maybe this isn't the kind of person we want to be electing to higher office. How smart can they be? They're morons. There's a perception that voters like poverty. I don't like poverty. Usually, there's a reason for poverty. Do you want someone who gets to be president and that's literally the highest paying job he's ever had?''<ref>Citato in Maureen Dowd, [http://www.nytimes.com/1999/11/28/opinion/liberties-trump-shrugged.html ''Liberties; Trump Shrugged''], ''nytimes.com'', 28 novembre 1999.</ref>
===2000===
*Sono cresciuto a New York, una città con diverse etnie, religioni e popoli. Educa alla tolleranza. In realtà non mi importa se una persona è gay. Io giudico le persone in base alle loro capacità, all'onestà, e al merito. Essendo nel mondo dello spettacolo [...] ho lavorato con molte persone omosessuali. Ho incontrato alcune persone forti, di talento, abili, persone formidabili. Il loro stile di vita non è di alcun interesse per me.
:''I grew up in New York City, a town with different races, religions, and peoples. It breeds tolerance. In all truth, I don't care whether or not a person is gay. I judge people based on their capability, honesty, and merit. Being in the entertainment business'' [...] ''I've worked with many gay people. I have met some tough, talented, capable, terrific people. Their lifestyle is of no interest to me.'' (da un'intervista condotta da Paul Alexander, ''The Advocate'', 15 febbraio 2000, pp. 23-27<ref name="advocate">Citato in [http://www.advocate.com/election/2015/9/28/read-donald-trumps-advocate-interview-where-he-defends-gays-mexicans ''Read: Donald Trump's Advocate Interview Where He Defends Gays, Mexicans''], ''advocate.com'', 28 settembre 2015.</ref>)
*{{NDR|Bill}} [[Bill Bradley|Bradley]] è falso come un Rolex da venti dollari.
:''Bradley is as phony as a $20 Rolex.'' (da un'intervista condotta da Paul Alexander, ''The Advocate'', 15 febbraio 2000, pp. 23-27<ref name="advocate"/>)
*La mia vita è come un libro aperto. Sono un buon figlio. Sono un buon genitore. Ho quattro figli meravigliosi. Sono stato sposato due volte. Non fumo. Non ho mai bevuto un bicchiere di alcol. Non ho mai preso droghe illegali di alcun tipo. Non ho nemmeno mai bevuto una tazza di caffè. Ammiro le donne, rispetto le donne e amo le belle donne.
:''My life is an open book. I am a good son. I am a good parent. I've got four wonderful kids. I've been married twice. I don't smoke. I've never had a glass of alcohol. I've never taken illegal drugs of any kind. I've never even had a cup of coffee. I admire women, I respect women, and I love beautiful women.'' (da un'intervista condotta da Paul Alexander, ''The Advocate'', 15 febbraio 2000, pp. 23-27<ref name="advocate"/>)
*Penso che l'istituzione del matrimonio debba essere solo tra un uomo e una donna. Ma sono a favore di una legge per le unioni civili che garantisce ai gay la stessa protezione e gli stessi diritti delle coppie sposate. Penso sia importante che i gay che hanno un legame di coppia non abbiano problemi per quanto riguarda eredità, benefici assicurativi e altri diritti che hanno un impatto sulla vita quotidiana.
:''I think the institution of marriage should be between a man and a woman. I do favor a very strong domestic-partnership law that guarantees gay people the same legal protections and rights as married people. I think it's important for gay couples who are committed to each other to not be hassled when it comes to inheritance, insurance benefits, and other simple everyday rights.'' (da un'intervista condotta da Paul Alexander, ''The Advocate'', 15 febbraio 2000, pp. 23-27<ref name="advocate"/>)
*Quando qualcuno è vittima a causa della sua etnia, del colore della pelle o dell'orientamento sessuale è necessario intervenire con una una dura sanzione.
:''When somebody is victimized because of their ethnicity, the color of their skin, or their sexual orientation, that must carry a harsh penalty.'' (da un'intervista condotta da Paul Alexander, ''The Advocate'', 15 febbraio 2000, pp. 23-27<ref name="advocate"/>)
===2004===
*Non mollate mai e poi mai. Non fatelo. Se davanti a voi ci sarà un muro di cemento, attraversatelo, girateci intorno, passateci sopra, ma trovate il modo di arrivare dall'altra parte di quel [[muro]].<ref>Traduzione da [https://www.ilpost.it/flashes/video-trump-muro-confine-messico/ ''Se Trump dovesse fare il muro al confine col Messico, meglio che nessuno veda questo video''], ''ilpost.it'', 10 gennaio 2019.</ref>
:''Never, ever give up. Don't give up. Don't allow it to happen. If there's a concrete wall in front of you, go through it, go over it, go around it, but get to the other side of that wall.'' (discorso tenuto al Wagner College, Staten Island, maggio 2004<ref>Visibile in un [https://twitter.com/TheDailyShow/status/1083169537263054849/video/1 tweet] del 9 gennaio 2019.</ref>)
===2005===
*Sai, sono automaticamente attratto dalla bellezza – inizio subito a baciarle, è così. È come una calamita. Bacio subito. Nemmeno aspetto. Quando sei famoso te lo lasciano fare. Puoi fare tutto. Afferrale dalla figa. Puoi fare tutto.<ref>Traduzione da [http://www.ilpost.it/2016/10/08/trump-video-donne/ ''Un nuovo video di Trump che dice cose volgari sulle donne''], ''ilpost.it'', 8 ottobre 2016.</ref>
:''You know I'm automatically attracted to beautiful – I just start kissing them. It's like a magnet. Just kiss. I don't even wait. And when you're a star, they let you do it. You can do anything. Grab 'em by the pussy. You can do anything.'' (2005<ref>Mentre Trump si stava recando insieme al conduttore televisivo Billy Bush sul set della soap opera ''Days of Our Lives'' per fare un cameo, i microfoni sono rimasti accesi registrando la conversazione all'insaputa dei presenti. La registrazione è stata resa pubblica per la prima volta l'8 ottobre 2016 dal Washington Post. {{Cfr}} Visibile in [https://www.washingtonpost.com/politics/trump-recorded-having-extremely-lewd-conversation-about-women-in-2005/2016/10/07/3b9ce776-8cb4-11e6-bf8a-3d26847eeed4_story.html?hpid=hp_hp-top-table-main_trumptape-404pm%3Ahomepage%2Fstory ''Trump recorded having extremely lewd conversation about women in 2005''], ''washingtonpost.com'', 8 ottobre 2016.</ref>)
=== 2006 ===
*{{NDR|In tono scherzoso}} Se [[Ivanka Trump|Ivanka]] non fosse stata mia figlia, può darsi che sarei uscito con lei.
:''If Ivanka weren't my daughter, perhaps, I would be dating her.'' (dal programma televisivo ''The View'', ABC, 6 marzo 2006<ref>Visibile in [https://m.youtube.com/watch?v=diMp241gAcw ''Trump: If Ivanka weren't my daughter, perhaps, I'd be dating her.''], ''YouTube.com'', 8 agosto 2015.</ref>)
*{{NDR|In merito alle dichiarazioni che Rosie O'Donnell ha fatto a ''The View'' il 20 dicembre 2006}} [[Rosie O'Donnell]] è disgustosa. Sia dentro che fuori. Se le dai un'occhiata vedi che è una zoticona. Parla come un camionista. [...] Mi piace vedere le persone cattive fallire. Rosie ha fallito e ne sono felice. [...] Praticamente, è un disastro. [...] Come ha fatto ad andare in televisione? [...] Se fossi a capo di ''The View'' licenzierei Rosie. La guarderei in faccia, quella disgustosa e grassa faccia che si ritrova, e le direi "Rosie, sei licenziata." [...] Siamo tutti un po' paffutti, ma Rosie è molto peggio. Ma a parte la sua grassezza, Rosie è una persona davvero poco attraente, sia dentro che fuori. [...] È molto fortunata ad avere una compagna {{NDR|Kelli Carpenter, dal 2004 al 2007}}. E farebbe bene a stare attenta o le mando uno dei miei amici per rimorchiare la sua ragazza. Perché dovresti stare con Rosie se avessi una scelta? [...] Probabilmente le farò causa {{NDR|per diffamazione}} perché sarebbe divertente. Mi piacerebbe prendere soldi dalle sue tasche da culona.
:''Rosie O'Donnell is disgusting. I mean both inside and out. If you take a look at her, she's a slob. She talks like a truck driver.'' [...] ''I lime to see bad people fail. Rosie failed; I'm happy about it.'' [...] ''She's basically a disaster.'' [...] ''How does she even get on television?'' [...] ''If I were running "The View", I'd fire Rosie. I'd look her right in that fat, ugly face of hers and say, "Rosie, you're fired."'' [...] ''We're all a little chubby but Rosie's just worse than most of us. But it's not the chubbiness – Rosie is a very unattractive person, both inside and out. [...] Rosie is a person who is very lucky to have her girlfriend. And she'd better be careful or I'll send one of my friends over to pick up her girlfriend. Why would you stay with Rosie if you have other choice?'' [...] ''Probably I'll sue her because it would be fun. I'd like to take some money out of her fat ass pockets.'' (dal programma televisivo ''The Insider'', CBS, 20 dicembre 2006<ref>Visibile in ''[https://www.youtube.com/watch?v=d32577Hom08 Donald Trump vs. Rosie O'Donnell]'', ''YouTube.com'', 20 dicembre 2006.</ref>)
===2007===
*Il mio patrimonio netto è fluttuante, va su e giù in base ai mercati, ai comportamenti e alle sensazioni, anche le mie sensazioni [...] Sì, persino le mie sensazioni sul mondo e dove il mondo sta andando. Queste possono cambiare rapidamente di giorno in giorno.
:''My net worth fluctuates, and it goes up and down with markets and with attitudes and with feelings, even my own feelings'' [...] ''Yes, even my own feelings as to where the world is, where the world is going, and that can change rapidly from day to day.'' (da una deposizione per il processo ''Donald Trump v. Timothy L. O'Brien'', dicembre 2007<ref>Citato in [http://money.cnn.com/2011/04/21/news/companies/donald_trump_excerpts/index.htm ''Trump: In his own words''], ''cnn.com'', 21 aprile 2011.</ref>)
=== 2011 ===
*Parte del mio fascino è dovuta al fatto che sono molto ricco.
:''Part of the beauty of me is that I am very rich.'' (da un'intervista condotta da Ashleigh Banfield, ''Good Morning America'', ABC, 17 marzo 2011<ref>Visibile al minuto 01:29 di [https://www.youtube.com/watch?v=6o5GxmMIbok ''Trump: "Part of the beauty of me"...''], ''YouTube.com'', 2 aprile 2011; citato in Neil King Jr., [https://blogs.wsj.com/washwire/2011/03/17/trump-on-2012-part-of-beauty-of-me-is-im-very-rich/ ''Trump on 2012: "Part of Beauty of Me Is I'm Very Rich"''], ''wsj.com'', 17 marzo 2011.</ref>)
*{{NDR|Su [[Robert De Niro]]}} Non è esattamente un fulmine. Ho visto i suoi film e mi piace come recita, ma quando ascolto le sue interviste e altre cose di questo genere mi rendo conto che, beh, non stiamo parlando di [[Albert Einstein]].
:''He's not the brightest bulb in the planet. I like his acting, but in terms of when I watch him doing interviews and various other things, we're not dealing with Albert Einstein.''<ref>Da un'intervista telefonica alla trasmissione ''Fox&friends'', 25 aprile 2011; citato in [https://www.politico.com/story/2011/04/trumps-electric-putdown-de-niro-not-the-brightest-bulb-053652 Trump's electric putdown: De Niro 'not the brightest bulb'], ''politico.com'', 25 aprile 2011; citato in ''[https://www.ilpost.it/2011/04/26/donald-trump-su-robert-de-niro/ Donald Trump su Robert De Niro]'', ''ilpost.it'', 26 aprile 2011.</ref>
*Il nostro presidente {{NDR|[[Barack Obama]]}} causerà una guerra con l'[[Iran]] perché non ha assolutamente capacità di negoziazione. È debole e inefficace [...] Credo che attaccherà l'Iran prima delle elezioni perché pensa che sia l'unico modo per farsi rieleggere. Non è patetico?
:''Our president will start a war with Iran, because he has absolutely no ability to negotiate. He's weak and he's ineffective [...] So, I believe that he will attack Iran some time prior to the election because he thinks it's the only way he can get elected. Isn't it pathetic?'' (16 novembre 2011<ref>Visibile in [https://www.youtube.com/watch?v=t9JtAZteCoA ''TRUMP incredibile sulla GUERRA in IRAN: cosa diceva nel 2011''], ''YouTube.com'', 7 gennaio 2020.</ref>)
=== 2012 ===
*Non ho mai visto una persona magra bere [[Coca-Cola]] Light.
:''I have never seen a thin person drinking Diet Coke.''<ref>Da un [https://twitter.com/realdonaldtrump/status/257552283850653696 tweet] del 14 ottobre 2012.</ref>
*Nonostante [[Bette Midler]] sia una donna estremamente poco attraente, mi rifiuto di dirlo perché ho sempre sostenuto l'essere politicamente corretti.
:''While Bette Midler is an extremely unattractive woman, I refuse to say that because I always insist on being politically correct.''<ref>Da un [https://twitter.com/realdonaldtrump/status/262584296081068033 tweet] del 28 ottobre 2012.</ref>
*Il concetto di [[riscaldamento globale]] è stato creato da e per i cinesi per far sì che la produzione degli Stati Uniti non sia competitiva.
:''The concept of global warming was created by and for the Chinese in order to make U.S. manufacturing non-competitive.''<ref>Da un [https://twitter.com/realDonaldTrump/status/265895292191248385 tweet] del 6 novembre 2012.</ref>
*{{NDR|Sulla vittoria di [[Barack Obama|Obama]] alle [[Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 2012|elezioni del 2012]]}} Quest'elezione è una farsa totale e una presa in giro. Noi non siamo una democrazia!
:''This election is a total sham and a travesty. We are not a democracy!''<ref>Da un [https://twitter.com/realdonaldtrump/status/266035509162303492 tweet] del 6 novembre 2012.</ref>
*{{NDR|Sulla vittoria di [[Barack Obama|Obama]] alle [[Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 2012|elezioni del 2012]]}} Il [[Collegio elettorale degli Stati Uniti d'America|collegio elettorale]] è un disastro per la democrazia.
:''The electoral college is a disaster for a democracy.''<ref>Da un [https://twitter.com/realdonaldtrump/status/266038556504494082 tweet] del 6 novembre 2012.</ref>
*A New York nevica e si gela, noi abbiamo bisogno del [[riscaldamento globale]]!
:''It's freezing and snowing in New York--we need global warming!''<ref>Da un [https://twitter.com/realdonaldtrump/status/266259787405225984?lang=it tweet] del 7 novembre 2012.</ref>
=== 2013 ===
*26,000 violenze sessuali non dichiarate nell'esercito e solo 238 condanne. Cosa si aspettavano questi geni quando hanno messo gli uomini e le donne insieme?
:''26,000 unreported sexual assults {{NDR|sic}} in the military-only 238 convictions. What did these geniuses expect when they put men & women together?''<ref>Da un [https://twitter.com/realdonaldtrump/status/331907383771148288 tweet] del 7 maggio 2013.</ref>
*Mi dispiace per voi perdenti e ''[[Hater (Internet)|hater]]'', ma il mio QI è uno dei più alti – lo sapete tutti! Per favore, non sentitevi stupidi e insicuri, non è colpa vostra.
:''Sorry losers and haters, but my I.Q. is one of the highest – and you all know it! Please don't feel so stupid or insecure, it's not your fault.''<ref>Da un [https://twitter.com/realdonaldtrump/status/332308211321425920 tweet] dell'8 maggio 2013.</ref>
*Pensate che [[Vladimir Putin|Putin]] a novembre verrà al concorso di bellezza Miss Universo a Mosca? Se sì, pensate che diventerà il mio nuovo miglior amico?
:''Do you think Putin will be going to The Miss Universe Pageant in November in Moscow – if so, will he become my new best friend?''<ref>Da un [https://twitter.com/realdonaldtrump/status/347191326112112640 tweet] del 18 giugno 2013.</ref>
=== 2014 ===
*Non mi piace analizzarmi perché potrebbe non piacermi ciò che potrei vedere.
:''I don't like to analyze myself because I might not like what I see.'' (da un'intervista condotta da Michael D'Antonio, Trump Tower, New York, 2014<ref>L'audio e le trascrizioni delle interviste sono state diffuse dal ''New York Times'' il 25 ottobre 2016. Michael Barbaro, [https://www.nytimes.com/2016/10/26/us/politics/donald-trump-interviews.html?emc=edit_ta_20161025&nlid=50006009&ref=headline&_r=2 ''What Drives Donald Trump? Fear of Losing Status, Tapes Show''], ''nytimes.com'', 25 ottobre 2016.</ref>
*{{NDR|[[Gaffe famose|Gaffe]]}} Qualcosa di molto importante e rivoluzionario per la società può scaturire dall'epidemia di ebola e sarebbe un'idea molto buona: niente più strette di mano! {{NDR|l'ebola si trasmette attraverso il contatto diretto con i fluidi corporei infetti}}
:''Something very important, and indeed society changing, may come out of the Ebola epidemic that will be a very good thing: NO SHAKING HANDS!''<ref>Da un [https://twitter.com/realDonaldTrump/status/518449173549830144 tweet] del 4 novembre 2014.</ref>
=== 2015 ===
*Stanno facendo un remake di [[Indiana Jones]] senza [[Harrison Ford]]. Non potete farlo! E adesso stanno facendo anche ''[[Ghostbusters (film 2016)|Ghostbusters]]'' con sole donne. Che cosa sta succedendo?!
:''They're remaking Indiana Jones without Harrison Ford – you can't do that! And now they're making Ghostbusters with only women. What's going on?!'' (da un video diffuso su Instagram tramite l'account ufficiale di Donald Trump, 28 gennaio 2015<ref>Visibile in [https://www.instagram.com/p/yZ_ET4mhY0/ ''#IndianaJones and #Ghostbusters- what's wrong??? #TrumpVlog''], ''instagram.com''; citato in [http://www.thedailybeast.com/donald-trumps-sexist-anti-ghostbusters-crusade-goes-mainstream ''Donald Trump's Sexist Anti-"Ghostbusters" Crusade Goes Mainstream''], ''thedailybeast.com'', 19 maggio 2016.</ref>)
*Gli Stati Uniti sono diventati la discarica dei problemi di tutti gli altri paesi. [...] Quando il Messico manda la sua gente {{NDR|negli Stati Uniti}} non manda il meglio. [...] Manda persone che hanno molti problemi, e portano questi problemi da noi. Portano la droga. Portano il crimine. Sono stupratori. E alcuni, suppongo, sono brave persone.
:''The U.S. has become a dumping ground for everybody else's problems.'' [...] ''When Mexico sends its people, they're not sending their best.'' [...] ''They're sending people that have lots of problems, and they're bringing those problems to us. They're bringing drugs. They're bringing crime. They're rapists. And some, I assume, are good people.'' (dal discorso durante il quale ha annunciato la sua candidatura alle [[elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 2016|elezioni presidenziali del 2016]], Trump Tower, New York, 16 giugno 2015<ref>Visibile al minuto 01:40 di [http://insider.foxnews.com/2015/06/16/watch-highlights-donald-trumps-2016-announcement-ill-build-border-wall-and-mexico-will ''"I'll Build a Wall and Mexico Will Pay for It": Watch Highlights of Trump's 2016 Address''], ''foxnews.com'', 16 giugno 2015; citato in Janell Ross, ''[https://www.washingtonpost.com/news/the-fix/wp/2015/06/30/donald-trumps-big-mouth-just-taught-us-a-valuable-lesson-about-the-power-of-latinos/ Donald Trump's big mouth just taught us a valuable lesson about the power of Latinos]'', ''washingtonpost.com'', 30 giugno 2015.</ref>)
*Costruirei un grande muro – e nessuno ne costruisce meglio di me, credetemi – la costruirei a costo ridotto. Costruirei un grande, grandissimo muro sul nostro confine meridionale, e farei pagare il Messico per quel muro. Segnatevi le mie parole.
:''I will build a great wall – and nobody builds walls better than me, believe me – and I'll build them very inexpensively. I will build a great, great wall on our southern border, and I will make Mexico pay for that wall. Mark my words.'' (dal discorso durante il quale ha annunciato la sua candidatura alle [[elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 2016|elezioni presidenziali del 2016]], Trump Tower, New York, 16 giugno 2015<ref>Visibile al minuto 38:50 di [http://insider.foxnews.com/2015/06/16/watch-highlights-donald-trumps-2016-announcement-ill-build-border-wall-and-mexico-will ''"I'll Build a Wall and Mexico Will Pay for It": Watch Highlights of Trump's 2016 Address''], ''foxnews.com'', 16 giugno 2015.</ref>)
*{{NDR|Rispondendo alla domanda "Have you ever asked god for forgiveness?" ("Hai mai chiesto perdono a Dio?")}}<br>Non sono sicuro di averlo fatto. Cerco semplicemente di fare del mio meglio. Non penso di averlo fatto. Se faccio qualcosa di sbagliato, mi impegno per renderlo giusto. Non includo Dio in questo, non lo faccio. [...] {{NDR|parlando dell'[[eucaristia]]}} Quando bevo il mio sorso di vino – l'unico vino che bevo – e mangio il mio piccolo cracker, penso che sia un modo di chiedere perdono, e lo faccio più spesso possibile perché mi sento purificato, ok?
:''I am not sure I have. I just go on and try to do a better job from there. I don't think so. I think if I do something wrong, I think, I just try and make it right. I don't bring God into that picture. I don't.'' [...] ''When I drink my little wine – which is about the only wine I drink – and have my little cracker, I guess that is a form of asking for forgiveness, and I do that as often as possible because I feel cleansed, ok?'' (da un'intervista condotta da Frank Luntz al Family Leadership Summit ad Ames, Iowa, 18 luglio 2015<ref>Visibile al minuto 01:24 di [https://www.youtube.com/watch?v=NyDbOHvfdiE ''Donald Trump: "I'm Not Sure I Have" Ever Asked God For Forgiveness''], ''YouTube.com'', 18 luglio 2015; citato in Michelle Boorstein, [https://www.washingtonpost.com/news/acts-of-faith/wp/2016/06/08/trump-on-god-hopefully-i-wont-have-to-be-asking-for-much-forgiveness/?utm_term=.73995c081ddb ''Trump on God: "Hopefully I won't have to be asking for much forgiveness"''], ''washingtonpost.com'', 8 giugno 2016.</ref>)
*{{NDR|Su [[John McCain]]}} Non è un eroe di guerra. [...] È un eroe di guerra {{NDR|solo}} perché è stato catturato. Mi piacciono le persone che non sono state catturate.
:''He's not a war hero.'' [...] ''He's a war hero because he was captured. I like people who weren't captured.'' (da un'intervista condotta da Frank Luntz al Family Leadership Summit ad Ames, Iowa, 18 luglio 2015<ref>Visibile al minuto 01:40 di [https://www.youtube.com/watch?v=7k1ajHAeXMU ''Donald Trump: McCain's a War Hero Because He Was Captured, "I Like People That Weren't"''], ''YouTube.com'', 18 luglio 2015; citato in Jonathan Martin, Alan Rappeport, [http://www.nytimes.com/2015/07/19/us/politics/trump-belittles-mccains-war-record.html?_r=0 ''Donald Trump Says John McCain Is No War Hero, Setting Off Another Storm''], ''nytimes.com'', 18 luglio 2015.</ref>)
*{{NDR|Su [[Rick Perry]]}} [...] sta facendo proprio fiasco nei sondaggi. Si mette gli occhiali per sembrare intelligente. Ma non ci riesce perché, sapete, la gente può vedere attraverso quegli occhiali!
:[...] ''he's doing very poorly in the polls. He put on glasses so people will think he's smart. And it just doesn't work! You know, people can see through the glasses!'' (da un comizio a Bluffton, Carolina del Sud, 21 luglio 2015<ref>Visibile al minuto 10:55 di [https://www.c-span.org/video/?327258-1/donald-trump-remarks-sun-city-south-carolina ''Donald Trump Remarks Sun City South Carolina, Jul 21 2015''], ''C-SPAN.org'', 21 luglio 2015; citato in Danielle Kurtzleben, [http://www.npr.org/sections/itsallpolitics/2015/07/21/424994751/the-best-insults-of-the-trump-kickoff-speech ''The Best Insults Of Donald Trump's Latest Campaign Speech''], ''NPR.org'', 21 luglio 2015.</ref>)
*{{NDR|Sul concetto religioso del pentimento}} [...] provo a non commettere errori. Perciò perché dovrei pentirmi? Perché dovrei chiedere perdono se non commetto errori? Lavoro duramente. Sono una persona d'onore.
:[...] ''I try not to make mistakes. I mean, why do I have to repent? Why do I have to ask for forgiveness if you are not making mistakes? I work hard. I'm an honorable person.'' (da una video intervista condotta da Anderson Cooper, ''Anderson Cooper 360'', CNN, 22 luglio 2015<ref>Visibile al minuto 01:50 di [http://edition.cnn.com/videos/us/2015/07/23/donald-trump-interview-part-2-cooper-intv-ac.cnn/video/playlists/ac360-donald-trump/ ''Donald Trump interview part 2''], ''cnn.com''; citato in [http://edition.cnn.com/TRANSCRIPTS/1507/22/acd.01.html ''Anderson Cooper 360 degrees''], ''cnn.com'', 22 luglio 2015.</ref>)
*{{NDR|Alla giornalista Megyn Kelly, che ha riportato le dichiarazioni che durante gli anni ha fatto in merito alle donne}} Penso che il grande problema di questo paese sia il dover essere [[Politicamente corretto|politicamente corretti]].
:''I think the big problem this country has is being politically correct.'' (al dibattito televisivo di Fox News dedicato ai candidati repubblicani per le elezioni presidenziali del 2016, Cleveland, Ohio, 6 agosto 2015<ref>Visibile in [https://www.youtube.com/watch?v=IOqtra7j6UM ''Is Donald Trump part of the "war on women"? <nowiki>|</nowiki> Fox News Republican Debate''], ''YouTube.com'', 6 agosto 2015; citato in ''[http://www.washingtontimes.com/news/2015/aug/6/donald-trump-political-correctness-big-problem-US/ Donald Trump: Political correctness is "big problem" in U.S.]'', ''washingtontimes.com'', 6 agosto 2015.</ref>)
*{{NDR|Su [[Megyn Kelly]], che ha condotto il dibattito televisivo di Fox News dedicato ai candidati repubblicani}} Non la rispetto come giornalista. Non ho alcun rispetto per lei. È molto sopravvalutata. [...] Arriva e comincia a farmi ogni tipo di domanda ridicola. E, sai, si vedeva che le colava il sangue dagli occhi, sangue che colava dalla sua... sangue dappertutto.
:''I don't respect her as a journalist. I don't have respect for her. She's higly overrated.'' [...] ''She gets out and she starts asking me all sorts of ridiculous questions. And, you know, you could see there was blood coming out of her eyes, blood coming out of her... wherever.'' (da un'intervista telefonica condotta da Don Lemon in diretta televisiva su ''CNN Tonight'', CNN, 7 agosto 2015<ref>Visibile in [https://www.youtube.com/watch?v=UZdX6WHACnk ''Donald Trump: I don't respect Megyn Kelly (CNN interview with Don Lemon)''], ''YouTube.com'', 8 agosto 2015.</ref>)
*{{NDR|Rivolto all'intervistatore, Chuck Todd}} Tra quattro anni mi intervisterai di nuovo e mi dirai: "Presidente Trump, ha fatto davvero un ottimo lavoro".
:''In four years, you're going to be interviewing me and you're gonna say: "What a great job you've done, President Trump".'' (da un'intervista condotta da Chuck Todd sul jet privato di Trump, aeroporto internazionale di Des Moines, Iowa, ''Meet the Press'', NBC, 16 agosto 2015<ref>Visibile in Ian Schwartz [https://www.realclearpolitics.com/video/2015/08/16/trump_to_chuck_todd_in_four_years_youre_going_to_say_what_a_great_job_youve_done_president_trump.html ''Trump to Chuck Todd: In Four Years You're Going To Say, "What A Great Job You've Done, President Trump"''], ''realclearpolitics.com'', 16 agosto 2015; citato in [https://www.nbcnews.com/meet-the-press/meet-press-transcript-august-16-2015-n412636 ''Meet the Press Transcript - August 16, 2015''], ''nbcnews.com'', 16 agosto 2015.</ref>)
*[[Hillary Clinton]] è stata il peggior segretario di stato nella storia del paese. Il mondo è andato in pezzi durante il suo regno come segretario di stato.
:''Hillary Clinton was the worst Secretary of State in the history of the country. The world came apart under her reign as Secretary of State.'' (da un'intervista condotta da Nancy Gibbs e Zeke Miller, 18 agosto 2015<ref name="Gibbs-Miller">Citato in [http://time.com/4003734/donald-trump-interview-transcript/ ''Donald Trump Explains All''], ''time.com'', 20 agosto 2015.</ref>)
*[...] il reale tasso di disoccupazione è forse al 21%. Non al 6. Non al 5,2 o al 5,5. Il nostro reale tasso di disoccupazione – ho visto una tabella proprio l'altro giorno sul nostro reale tasso di disoccupazione – perché abbiamo novanta milioni di persone che non lavorano. Novantatre milioni per l'esattezza. Sommando, il nostro reale tasso di disoccupazione è del 42%.
:[...] ''we have a real unemployment rate that's probably 21%. It's not 6. I's not 5.2 and 5.5. Our real unemployment rate – in fact, I saw a chart the other day, our real unemployment – because you have ninety million people that aren't working. Ninety-three million to be exact. If you start adding it up, our real unemployment rate is 42%.'' (da un'intervista condotta da Nancy Gibbs e Zeke Miller, 18 agosto 2015<ref name="Gibbs-Miller"/>)
*Ho avuto molto successo, lo sai. Persino nel golf ho vinto molti tornei. [...] Vincere un campionato è difficile, letteralmente difficile. E devi anche battere gli ''scratch player''... Ci sono un sacco di bravi giocatori. Ho vinto molti tornei. Perciò la mia vita è una contitnua vittoria. Non è stata una partita persa.
:''You know I've had great success. Even in golf I've won many golf club championships.'' [...] ''to win a club championship is hard, literally hard. And you have to beat scratch players... You got a lot of good players. I've won many club championships. So my life has been about winning. My life has not been about losing.'' (da un'intervista condotta da Nancy Gibbs e Zeke Miller, 18 agosto 2015<ref name="Gibbs-Miller"/>)
*{{NDR|Sul motivo per cui si è candidato alla presidenza nel 2016}} Ho voluto farlo per me stesso. Non volevo guardarmi indietro tra dieci anni e dire: "Avrei potuto fare questo, avrei potuto fare quest'altro." La mia famiglia mi avrebbe detto: "Oh, fermati". Ho dovuto farlo per me stesso.
:''I wanted to do this for myself. I didn't want to look back in ten years and say I could have done that or I could have done that. My family would look at me and say, "Ugh, stop." I had to do it for myself.'' (da un'intervista condotta da Nancy Gibbs e Zeke Miller, 18 agosto 2015<ref name="Gibbs-Miller"/>)
*{{NDR|Sullo scandalo delle e-mail di [[Hillary Clinton]]}} Sta attraversando quello che per me è come il [[Scandalo Watergate|Watergate]]. La sua unica speranza è che i pubblici ministeri siano dei democratici, solo così non verrebbe perseguita.
:''She's going through something that for me, for me is Watergate. Her only hope is that because the prosecutors are Democrats she doesn't get prosecuted.'' (da un'intervista condotta da Nancy Gibbs e Zeke Miller, 18 agosto 2015<ref name="Gibbs-Miller"/>)
*{{NDR|Gli altri candidati presidenziali}} sono dei pupazzi. Sono l'unico non-pupazzo del gruppo.
:''They're puppets. I'm the only non-puppet in the group.'' (da un'intervista condotta da Nancy Gibbs e Zeke Miller, 18 agosto 2015<ref name="Gibbs-Miller"/>)
[[File:Mr Donald Trump New Hampshire Town Hall on August 19th 2015 at Pinkerton Academy in Derry, NH by Michael Vadon 07.jpg|thumb|Trump durante un comizio elettorale a Derry, New Hampshire, 19 agosto 2015]]
*{{NDR|Parlando del muro che vuole far costruire al confine tra Messico e Stati Uniti}} Voglio che sia bellissimo perché forse un giorno lo chiameranno "Il muro di Trump". [...] Non c'è scala che possa arrivarci. Se mai riuscissero a salire in cima si troverebbero nei guai perché non c'è modo di scendere giù. {{NDR|pausa}} Forse con una corda.
:''I want it to be so beautiful 'cause maybe someday they'll call it "The Trump Wall".'' [...] ''There's no ladder going over that. If they ever go up there, they're in trouble, 'cause here's no way to get down. Maybe a rope.'' (da un comizio a Derry, New Hampshire, 19 agosto 2015<ref>Visibile al minuto 26:35 di [https://www.youtube.com/watch?v=htR87FTRj2U ''FNN: Donald Trump Town Hall in New Hampshire Talks to Crowd for First Time''], ''YouTube.com'', 19 agosto 2015; citato in [http://www.realclearpolitics.com/video/2015/08/19/trump_on_border_maybe_theyll_call_it_the_trump_wall.html ''Trump on Border: Maybe They'll Call It "The Trump Wall"''], ''realclearpolitics.com'', 19 agosto 2015.</ref>)
*{{NDR|Sui candidati alla presidenza 2016}} Non penso che le persone in corsa per la carica siano autentiche. [...] Devono buttar via molti dei loro consulenti ed essere loro stessi. Penso che sia una delle cose che mi ha aiutato.
:''I don't think the people running for office are real.'' [...] ''They have to throw a lot of consultants away and be themselves. I think it is one of the things that has helped me.''<ref name="Scherer">Citato in Michael Scherer, [https://web.archive.org/web/20150820124604/http://time.com/trump/ ''The Donald has landed, deal with it''], ''time.com'', 20 agosto 2015.</ref>
*Ricostruirò le nostre forze armate. Saranno così forti e potenti e grandiose... che non dovremmo mai usarle. Nessuno ci provocherà.
:''I will rebuild our military. It will be so strong and so powerful and so great... that we'll never have to use it. Nobody's gonna mess with us.'' (da un comizio in uno stadio a Mobile, Alabama, 21 agosto 2015<ref>Citato in [http://sputniknews.com/us/20150822/1026045140/trump-promise-us-military.html ''Trump Promises to Make US Military "So Powerful"''], ''sputniknews.com'', 22 agosto 2015.</ref>)
*Non indosso un parrucchino. Questi sono i miei capelli. Lo giuro. [...] [[Barbara Walters]] mi ha nominato il migliore qualunque-cosa-sia dell'anno.
:''I don't wear a toupee. It's my hair. I swear.'' [...] ''Barbara Walters named me the most whatever-it-is of the year.'' (da un comizio a Greenville, Carolina del Sud, 27 agosto 2015<ref>Visibile in Pam Key, [http://www.breitbart.com/video/2015/08/27/watch-trump-invites-rally-attendee-to-check-if-hes-wearing-a-toupee/ ''Watch: Trump Invites Rally Attendee to Check if He's Wearing a Toupée''], ''breitbart.com'', 27 agosto 2015.</ref>)
*{{NDR|A proposito della strage dell'Umpqua Community College<ref>{{Cfr}} [[:w:en:Umpqua Community College shooting|Umpqua Community College shooting]].</ref>}} Ogni volta che succede qualcosa {{NDR|del genere}} [...] non danno la colpa alle malattie mentali, al fatto che il sistema sanitario per la salute mentale non funziona e tutti gli altri problemi. Comunque quella era una zona priva di armi. Vi dico che se ci fossero stati un paio di insegnanti o qualcuno con delle armi in quella stanza, sarebbe andata molto meglio.
:''Every time that something happens'' [...] ''they don't blame mental illness, that mental health care is out of whack and all the other problems. And by the way, it was a gun free zone. I will tell you, if you had a couple of the teachers or somebody with guns in that room, you would have been a hell of a lot better off.'' (da un comizio a Franklin, Tennessee, 3 ottobre 2015<ref>Citato in ''[http://www.cbsnews.com/news/election-2016-donald-trump-takes-on-gun-control-mass-shootings/ Donald Trump takes on gun control, mass shootings]'', ''cbsnews.com'', 3 ottobre 2015.</ref>)
*Non è stato facile per me. Ho cominciato a Brooklyn. Mio padre mi ha dato una piccola somma di un milione di dollari. Sono venuto a Manhattan, e ho dovuto ripagarlo con gli interessi. Ma sono venuto a Manhattan e ho cominciato a comprare proprietà ed è andata bene.
:''It has not been easy for me. I started off in Brooklyn. My father gave me a small loan of a million dollars. I came into Manhattan, and I had to pay him back, and I had to pay him back with interest. But I came into Manhattan and I started buying properties, and I did great.'' (da un intervento al programma televisivo ''Today'', NBC, 26 ottobre 2015<ref>Visibile al minuto 00:20 di [https://www.youtube.com/watch?v=TXEOFHf1q9A ''Donald Trump: My Father Gave Me "A Small Loan" Of $1 Million To Start Out <nowiki>|</nowiki> Today''], ''YouTube.com'', 26 ottobre 2015.</ref>)
*{{NDR|A proposito degli [[attentati del 13 novembre 2015 a Parigi]]}} Riguardo a Parigi – sapete, {{NDR|hanno}} le leggi più severe al mondo sulle armi a Parigi – nessuno era armato, eccetto i cattivi. Nessuno. Nessuno aveva delle armi. E {{NDR|i cattivi}} hanno sparato loro ad uno a uno. [...] Potete dire quello che volete, ma se la nostra gente avesse avuto delle armi, se fosse stato permesso loro di portarle, la situazione sarebbe stata molto, molto diversa.<ref>Traduzione da [http://www.ilpost.it/2015/11/15/attentati-parigi-donald-trump/ ''Donald Trump sulle armi e gli attentati di Parigi''], ''ilpost.it'', 15 novembre 2015.</ref>
:''When you look at Paris – you know, the toughest gun laws in the world, Paris – nobody had guns but the bad guys. Nobody. Nobody had guns. And they were just shooting them one by one'' [...]. ''You can say what you want, but if they had guns, if our people had guns, if they were allowed to carry it would've been a much, much different situation.'' (da un comizio a Beaumont, Texas, 14 novembre 2015<ref>Citato in [http://time.com/4113333/paris-attacks-donald-trump/ ''Donald Trump Says Paris Attacks Would Have Been Less Deadly if People Had Guns''], ''time.com'', 14 novembre 2015.</ref>)
*Qualcuno ha detto che sono l'[[Ernest Hemingway]] dei [[Twitter|140 caratteri]].
:''Somebody said I'm the Ernest Hemingway of 140 characters.'' (da un evento al Wofford College, Spartanburg, Carolina del Sud, 20 novembre 2015<ref>Citato in Eliza Collins, [http://www.politico.com/story/2015/11/trump-ernest-hemingway-216109 ''Trump: "I'm the Ernest Hemingway of 140 characters"''], ''politico.com'', 20 novembre 2015.</ref>)
*{{NDR|Sul reclutamento di terroristi in Occidente da parte dell'[[Stato Islamico|Isis]]}} Stiamo perdendo molte persone per colpa di internet e dobbiamo fare qualcosa. Dobbiamo andare a parlare con [[Bill Gates]] e con altre persone che capiscono davvero cosa sta succedendo. Dobbiamo parlare con loro e forse, in certe aree, dobbiamo chiudere questa internet in qualche modo. Qualcuno dirà "Oh, la libertà di parola, la libertà di parola!". Sono sciocchi. C'è un sacco di gente sciocca. Dobbiamo fare qualcosa con internet perché stanno reclutando migliaia di persone, lasciano il nostro paese e quando tornano indietro noi li riprendiamo.<ref>Traduzione da [http://www.ilpost.it/2015/12/09/donald-trump-vuole-chiudere-internet/ ''Donald Trump vuole chiudere Internet''], ''ilpost.it'', 9 dicembre 2015.</ref>
:''We're losing a lot of people because of the Internet, and we have to do something. We have to go see Bill Gates and a lot of different people that really understand what's happening. We have to talk to them, maybe in certain areas, closing that Internet up in some way. Somebody will say, "Oh freedom of speech, freedom of speech!" These are foolish people. We have a lot of foolish people. We have to do something with the internet because they are recruiting thousands they are leaving our country and then when they come back we take them back.'' (da un comizio a Mount Pleasant, Carolina del Sud, 7 dicembre 2015<ref>Visibile al minuto 01:00 di [http://money.cnn.com/2015/12/08/technology/donald-trump-internet/ ''Donald Trump wants to "close up" the Internet''], ''cnn.com'', 8 dicembre 2015.</ref>)
*{{NDR|Sul fatto che il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti d'America vuole "portare la pace in Siria"}} Ho frequentato una scuola della Ivy League. Sono molto colto. Conosco le parole, ho le parole migliori, le migliori... ma non c'è parola migliore che "stupidi".
:''I went to an Ivy League school. I'm very highly-educated. I know words, I have the best words. I have the best... but there is no better word than "stupid".'' (da un comizio a Hilton Head Island, Carolina del Sud, 30 dicembre 2015<ref>Visibile al minuto 00:50 di ''[https://www.youtube.com/watch?v=7UIE_MRAhEA Donald Trump "I Know Words, I Have The Best Words" Obama Is "Stupid"]'', ''YouTube.com'', 30 dicembre 2015; citato in Steve Guest, [http://www.infowars.com/trump-i-know-words-i-have-the-best-words-obama-is-stupid-video/ ''Trump: "I Know Words, I Have The Best Words" – Obama Is "Stupid" <nowiki>[</nowiki>Video<nowiki>]</nowiki>''], ''infowars.com'', 31 dicembre 2015.</ref>)
=== 2016 ===
*[[Hillary Clinton|Hillary]] ha detto che le armi non garantiscono sicurezza. Se lo pensa davvero dovrebbe ordinare alle sue guardie del corpo di disarmarsi subito!
:''Hillary said that guns don't keep you safe. If she really believes that she should demand that her heavily armed bodyguards quickly disarm!''<ref>Da un [https://twitter.com/realdonaldtrump/status/683655884547973121 tweet] del 3 gennaio 2016.</ref>
*{{NDR|In tono ironico}} Dicono che ho gli elettori più fedeli – avete mai visto qualcosa del genere? – Potrei stare fermo in mezzo alla Fifth Avenue e sparare a qualcuno e non perderei alcun elettore, OK? È incredibile.
:''They say I have the most loyal people – did you ever see that? – I could stand in the middle of Fifth Avenue and shoot somebody, and I wouldn't lose any voters, OK? It's like incredible.'' (da un comizio a Sioux Center, Iowa, 23 gennaio 2016<ref>Visibile in [https://www.youtube.com/watch?v=GBOi7nfrd8k ''Donald Trump says he could "shoot somebody and I wouldn't lose" support''], ''YouTube.com'', 23 gennaio 2016; citato in ''[https://www.washingtonpost.com/news/post-politics/wp/2016/01/23/donald-trump-i-could-shoot-somebody-and-still-have-support/ Donald Trump: They say I could "shoot somebody" and still have support]'', ''washingtonpost.com'', 23 gennaio 2016.</ref>)
*Mi rifiuto di definire [[Megyn Kelly]] "un'oca" perché non sarebbe politicamente corretto. Invece la definirò "una reporter leggera"!
:''I refuse to call Megyn Kelly a bimbo, because that would not be politically correct. Instead I will only call her a lightweight reporter!''<ref>Da un [https://twitter.com/realdonaldtrump/status/692312112115380224 tweet] del 27 gennaio 2016.</ref>
[[File:Trump in Des Moines (23061443854).jpg|thumb|Trump a Des Moines, Iowa, 28 gennaio 2016. I sostenitori mostrano dei cartelli con lo slogan «''The silent majority stands with Trump''» («La maggioranza silenziosa<ref>{{Cfr}} [[:w:Maggioranza silenziosa|Maggioranza silenziosa]].</ref> è con Trump»).]]
*Per tutta la vita sono stato avido, avido, avido. Ho afferrato tutto il denaro che potevo. Sono così avido. Ma ora voglio essere avido in favore degli Stati Uniti. Voglio afferrare tutto quel denaro. Sarò avido a favore degli Stati Uniti.
:''My whole life I've been greedy, greedy, greedy. I've grabbed all the money I could get. I'm so greedy. But now I want to be greedy for the United States. I want to grab all that money. I'm going to be greedy for the United States.'' (da un cosiddetto "contro-dibattito" a Des Moines, Iowa, 28 gennaio 2016<ref>Citato in [[Ezra Klein]], ''[http://www.vox.com/2016/1/29/10866388/donald-trump-greedy Trump: "My whole life I've been greedy ... Now I want to be greedy for the United States"]'', ''vox.com'', 29 gennaio 2016.</ref>)
*Un "politico"? Non voglio essere definito un "politico". Tutte chiacchiere e niente fatti. Mi rifiuto di essere definito un "politico".
:''"A politician"? I don't want to be called a "politician". All talk, no action. I refuse to be called a "politician".'' (da un cosiddetto "contro-dibattito" a Des Moines, Iowa, 28 gennaio 2016<ref>Citato in Jeff Stein, ''[http://www.vox.com/2016/1/29/10868360/trump-quotes-counter-debate The 7 Trumpiest things Donald Trump said during his "counter-debate"]'', ''vox.com'', 29 gennaio 2016.</ref>)
*{{NDR|Rivolto ai propri sostenitori}} Se vedete qualcuno pronto a lanciarmi un pomodoro, colpitelo. Lo fareste? Seriamente. Okay? Colpitelo... Ve lo prometto, pagherò per voi le spese legali. Promesso. Promesso. Non sarà molto dispendioso perché il tribunale è d'accordo con noi {{NDR|a proposito di}} ciò che succede in questo paese.
:''If you see somebody getting ready to throw a tomato, knock the crap out of 'em, would you? Seriously. Okay? Just knock the hell... I promise you, I will pay for the legal fees. I promise. I promise. It wouldn't be so much 'cause the court agrees with us too [about] what's going on in this country.'' (da un comizio a Cedar Rapids, Iowa, 1º febbraio 2016<ref>Visibile in ''[https://www.youtube.com/watch?v=WzYv5foyAS8 Trump Tells Crowd to "Knock the Crap Out" of Protesters, Offers to Pay Legal Fees during Iowa Speech]'', ''YouTube.com'', 1º febbraio 2016; citato in Sam Reisman, ''[http://www.mediaite.com/online/trump-tells-crowd-to-knock-the-crap-out-of-protesters-offers-to-pay-legal-fees/ Trump Tells Crowd to "Knock the Crap Out" of Protesters, Offers to Pay Legal Fees]'', ''mediaite.com'', 1º febbraio 2016.</ref>)
*Ha criticato le mie mani. Nessuno ha mai criticato le mie mani. Non ho mai sentito critiche. Guardatele. Sono mani piccole? [[Marco Rubio|Rubio]] ha criticato le mie mani per dire che se sono piccole, allora qualcos'altro dev'esser piccolo. Vi garantisco che non c'è alcun problema. Ve lo garantisco.<ref>Traduzione da Francesco Costa, [http://www.ilpost.it/2016/03/04/dibattito-repubblicani-trump-rubio-cruz-kasich/ ''Il surreale dibattito tv tra i Repubblicani''], ''ilpost.it'', 4 marzo 2016.</ref>
:''He hit my hands. Nobody has ever hit my hands. I've never heard of this. Look at those hands. Are they small hands? And he referred to my hands – if they're small, something else must be small. I guarantee you there's no problem. I guarantee.'' (dal dibattito televisivo di Fox News dedicato ai candidati repubblicani per le elezioni presidenziali del 2016, Detroit, Michigan, 3 marzo 2016<ref>Citato in Emily Crockett, [http://www.nytimes.com/2016/03/04/us/politics/transcript-of-the-republican-presidential-debate-in-detroit.html?_r=0 ''Transcript of the Republican Presidential Debate in Detroit''], ''nytimes.com'', 4 marzo 2016.</ref>)
*Penso che l'[[Islam]] ci odi. [...] C'è un grandissimo odio. Un grandissimo odio. Dobbiamo andare in fondo {{NDR|alla questione}}. C'è un incredibile odio nei nostri confronti. [...] Dobbiamo essere molto attenti. Dobbiamo essere molto prudenti. E non possiamo permettere a gente che ha questo odio per gli Stati Uniti di venire nel nostro paese.
:''I think Islam hates us.'' [...] ''There's a tremendous hatred there. There's a tremendous hatred. We have to get to the bottom of it. There is an unbelievable hatred of us.'' [...] ''We have to be very vigilant. We have to be very careful. And we can't allow people coming into this country who have this hatred of the United States.'' (da un'intervista condotta da Anderson Cooper, CNN, 9 marzo 2016<ref>Visibile in Theodore Schleifer, [http://edition.cnn.com/2016/03/09/politics/donald-trump-islam-hates-us/ ''Donald Trump: "I think Islam hates us"''], ''CNN.com'', 10 marzo 2016.</ref>)
*Penso esistano due Donald Trump. C'è la versione pubblica ed è ciò che la gente vede. Non so cosa veda esattamente, ma pare che durante la mia vita {{NDR|questa versione}} abbia funzionato. Probabilmente è differente dal Donald Trump privato.
:''I think there are two Donald Trumps. There's the public version, and people see that. And I don't know what they see exactly, but it seems to have worked over in my lifetime. But it's probably different, I think, than the personal Donald Trump.'' (dalla conferenza stampa in occasione dell'endorsment di [[Ben Carson]], Palm Beach, Florida, 11 marzo 2016<ref>Visibile al minuto 9:50 di ''[https://www.youtube.com/watch?v=DBERS0nehZQ Ben Carson's endorsement of Donald Trump: Full press conference]'', ''YouTube.com'', 11 marzo 2016.</ref>)
*Non penso che ci siano due Donald Trump. Penso che ci sia un solo Donald Trump. [...] Sono un profondo pensatore. Mi rendo conto di quel che succede.
:''I don't think there are two Donald Trumps. I think there's one Donald Trump.'' [...] ''I'm a very deep thinker. I know what's happening.'' (dalla conferenza stampa in occasione dell'endorsment di [[Ben Carson]], Palm Beach, Florida, 11 marzo 2016<ref>Visibile al minuto 21:30 di ''[https://www.youtube.com/watch?v=DBERS0nehZQ Ben Carson's endorsement of Donald Trump: Full press conference]'', ''YouTube.com'', 11 marzo 2016.</ref>)
*{{NDR|Giustificando il fatto di aver diffuso una notizia falsa}} Non lo so. Cosa dovrei saperne? Quello che so è quello che trovo su internet.
:''Now, I don't know. What do I know about it? All I know is what's on the Internet.'' (da un'intervista televisiva condotta da Chuck Todd, ''Meet the Press'', NBC, 13 marzo 2016<ref>Citato in [http://www.politifact.com/truth-o-meter/statements/2016/mar/13/donald-trump/donald-trump-wrongly-links-campaign-event-proteste/ ''Donald Trump wrongly links Ohio campaign event protester to ISIS''], ''politifact.com'', 13 marzo 2016.</ref>)
*{{NDR|Rispondendo alla domanda «Con chi si consulta costantemente in modo tale da essere preparato il primo giorno [da presidente]?»}}<br>Mi consulto con me stesso – numero uno – perché ho una buona mente e ho detto molte cose.
:{{NDR|«''Who are you consulting with consistently so that you're ready on day 1?''»)}}<br>''I'm speaking with myself – number one – because I have a very good brain and I've said a lot of things.'' (da un'intervista telefonica condotta da Joe Scarborough e Mika Brzezinski, ''Morning Joe'', MSNBC, 16 marzo 2016<ref>Citato in Eliza Collins, [http://www.politico.com/blogs/2016-gop-primary-live-updates-and-results/2016/03/trump-foreign-policy-adviser-220853 ''Trump: I consult myself on foreign policy''], ''politico.com'', 16 marzo 2016.</ref>)
*Sembro un presidente? Ma quanto sono bello, vero? Quanto?
:''Do I look like a president? How handsome am I, right? How handsome?'' (da un comizio a West Chester, Pennsylvania, 25 aprile 2016<ref>Visibile in [https://www.youtube.com/watch?v=R0xcOizlYck ''Donald Trump on how handsome he looks, West Chester PA, 04-25-16''], ''YouTube.com'', 25 aprile 2016; citato in [http://edition.cnn.com/2016/04/25/politics/donald-trump-how-handsome-am-i/ ''Trump on looking presidential: "How handsome am I?"''], ''cnn.com'', 25 aprile 2016.</ref>)
*L'unica carta che può giocare è quella di essere donna, non ha nient'altro. Francamente, se [[Hillary Clinton]] fosse un uomo penso che non avrebbe nemmeno il 5% dei voti.
:''The only card she has is the woman's card. She's got nothing else going. And frankly, if Hillary Clinton were a man, I don't think she'd get 5 percent of the vote.'' (da una conferenza alla Trump Tower, New York City, 26 aprile 2016<ref>Citato in Jose A. DelReal e Anne Gearan, [https://www.washingtonpost.com/news/post-politics/wp/2016/04/27/trump-if-clinton-were-a-man-i-dont-think-shed-get-5-percent-of-the-vote/ ''Trump: If Clinton "were a man, I don't think she'd get 5 percent of the vote"''], ''washingtonpost.com'', 27 aprile 2016.</ref>)
*Quindi mi state dicendo che se prendo della [[lacca per capelli]] e la spruzzo nel mio appartamento, che è sigillato, ha impatto sullo strato di ozono? "Sì." Io dico che non è possibile, gente. Non è possibile.
:''So if I take hairspray, and if I spray it in my apartment, which is all sealed, you're telling me that affects the ozone layer? "Yes." I say no way folks, no way.'' (da un comizio a Charleston, Virginia Occidentale, 5 maggio 2016<ref>Visibile al minuto 00:52 di [https://www.youtube.com/watch?v=MYat87dsXZI ''Donald Trump talks about hairspray to coal miners''], ''YouTube.com'', 7 maggio 2016.</ref>)
*[[Saddam Hussein]] era uno dei cattivi, giusto? Era uno dei cattivi, davvero cattivo. Ma sapete cosa ha fatto di buono? Ha ucciso i terroristi. E l'ha fatto talmente bene: mica leggevano loro i diritti o li interrogavano. Erano terroristi? Allora per loro era finita.
:''Saddam Hussein was a bad guy, right? He was a bad guy, a really bad guy. But you know what he did well? He killed terrorists. He did that so good: they didn't read them the rights, they didn't talk. They were a terrorist? It was over.'' (da un comizio a Raleigh, Carolina del Nord, 5 luglio 2016<ref>Visibile in [https://www.youtube.com/watch?v=2OUf1WgkS1w ''Donald Trump praises Saddam Hussein''], ''YouTube.com'', 5 luglio 2016.</ref>)
*In realtà penso di essere umile. Penso di essere più umile di quanto tu sia in grado di capire.
:''I think I am actually humble. I think I'm much more humble than you would understand.'' (da un'intervista condotta da Lesley Stahl per il programma televisivo ''60 Minutes'', CBS, 17 luglio 2016<ref>Visibile in [https://www.youtube.com/watch?v=kK-a95NQVO8 ''Donald Trump Says, He is Humble Person in 60 Minutes Interview''], ''YouTube.com'', 18 luglio 2016.</ref>)
*[...] incolpano sempre la Russia perché pensano che così possano infangare il mio nome. Non so niente della Russia. Cioè, conosco la Russia, ma non so nulla delle sue dinamiche interne. Non faccio affari lì. Non ho attività lì. Non ho ottenuto alcun prestito dalla Russia.
:[...] ''they always blame Russia. And the reason they blame Russia because they think they're trying to tarnish me with Russia. I know nothing about Russia. I know-I know about Russia, but I know nothing about the inner workings of Russia. I don't deal there. I have no businesses there. I have no loans from Russia.''<ref>Visibile al minuto 00:51:00 di [https://www.youtube.com/watch?v=gTY_pzHZNJ0 ''Second Presidential Debate (C-SPAN)''], ''YouTube.com'', 9 ottobre 2016; citato in Marshall Cohen, [http://edition.cnn.com/2017/06/21/politics/trump-russia-hacking-statements/index.html ''Everything Trump has said about who tried to hack the US election''], ''cnn.com'', 21 giugno 2017.</ref>
*[...] io non voglio che la gente tra cento o duecento anni si volti indietro e gli venga raccontata una storia in cui eravamo condotti da personaggi inetti, incompetenti e corrotti come [[Barack Obama]] e [[Hillary Clinton]]. Non vogliamo esser parte di quella storia.
:[...] ''I don't want people looking back in a hundred years and 200 years and have that story be told about us because we were led by inept, incompetent and corrupt people like Barack Obama and like Hillary Clinton. We don't want to be part of that history.'' (da un discorso tenutosi a Palm Beach, Florida, 13 ottobre 2016<ref name="Palm Beach NPR">Citato in [http://www.npr.org/2016/10/13/497857068/transcript-donald-trumps-speech-responding-to-assault-accusations ''Transcript: Donald Trump's Speech Responding To Assault Accusations''], ''NPR.org''; 13 ottobre 2016.</ref>)
*La nostra grande civiltà, qui in America e in tutto il mondo civile, è giunta alla resa dei conti. Lo abbiamo visto nel Regno Unito, dove hanno votato per liberarsi dal governo globale e dagli accordi commerciali a livello globale, dalle politiche sull'immigrazione che hanno distrutto la loro sovranità e hanno distrutto molte nazioni. Ma la base centrale del potere politico mondiale è proprio qui, in America; il nostro corrotto sistema politico è il più grande potere che appoggia gli sforzi per una globalizzazione radicale e per la privazione dei diritti dei lavoratori. Le loro risorse finanziarie sono praticamente illimitate, le loro risorse politiche sono illimitate, i loro mezzi di comunicazione sono senza pari, e, soprattutto, la profondità della loro immoralità è assolutamente senza limiti.<ref name="vocidallestero">Traduzione da [http://vocidallestero.it/2016/10/17/donald-trump-il-discorso-di-palm-beach-sul-legame-tra-media-e-potere/ ''Donald Trump: Il discorso di Palm Beach sul legame tra media e potere''], ''vocidallestero.it'', 17 ottobre 2016.</ref>
:''Our great civilization, here in America and across the civilized world has come upon a moment of reckoning. We've seen it in the United Kingdom, where they voted to liberate themselves from global government and global trade deal, and global immigration deals that have destroyed their sovereignty and have destroyed many of those nations. But, the central base of world political power is right here in America, and it is our corrupt political establishment that is the greatest power behind the efforts at radical globalization and the disenfranchisement of working people. Their financial resources are virtually unlimited, their political resources are unlimited, their media resources are unmatched, and most importantly, the depths of their immorality is absolutely unlimited.'' (da un discorso tenutosi a Palm Beach, Florida, 13 ottobre 2016<ref name="Palm Beach NPR"/>)
*Avremo una policy: l'America prima di tutto.
:''We are going to have a policy: America first.'' (da un discorso tenutosi a Palm Beach, Florida, 13 ottobre 2016<ref name="Palm Beach NPR"/>)
*Molti dei miei amici e molti esperti di politica mi hanno avvertito che questa campagna sarebbe stata un viaggio verso l'inferno. Ma si sbagliano. Sarà un viaggio verso il paradiso, perché aiuteremo tante persone che hanno disperatamente bisogno di aiuto.<ref name="vocidallestero"/>
:''Many of my friends and many political experts warned me that this campaign would be a journey to hell – said that. But they're wrong. It will be a journey to heaven, because we will help so many people that are so desperately in need of help.'' (da un discorso tenutosi a Palm Beach, Florida, 13 ottobre 2016<ref name="Palm Beach NPR"/>)
*{{NDR|Riferito agli immigrati messicani}} [...] ci sono dei ''bad hombres'' qui nel nostro paese e li butteremo fuori.
:[...] ''we have some bad hombres here and we're going to get them out.'' (dal terzo dibattito televisivo con [[Hillary Clinton]] avuto in occasione della campagna elettorale per la presidenza degli Stati Uniti, University of Nevada, Las Vegas, 19 ottobre 2016<ref>Citato in Elizabeth Gurdus, [http://www.cnbc.com/2016/10/19/trump-we-have-some-bad-hombres-and-were-going-to-get-them-out.html ''Trump: "We have some bad hombres and we're going to get them out"''], ''cnbc.com'', 20 ottobre 2016.</ref>)
[[File:Women's March Topeka, KS 2017 (32328967341).jpg|thumb|L'insulto "nasty woman" diretto a Hillary Clinton è stato poi rivendicato dalle sue sostenitrici donne durante la campagna elettorale.<ref>{{Cfr}} Emma Gray, ''[http://www.huffingtonpost.com/entry/nasty-woman-became-a-call-of-solidarity-for-women-voters_us_5808f6a8e4b02444efa20c92 How "Nasty Woman" Became A Viral Call For Solidarity]'', ''huffingtonpost.com'', 20 ottobre 2016.</ref>]]
*{{NDR|Rivolto a [[Hillary Clinton]]}} Una donnaccia così cattiva.
:''Such a nasty woman.'' (dal terzo dibattito televisivo con Hillary Clinton avuto in occasione della campagna elettorale per la presidenza degli Stati Uniti, University of Nevada, Las Vegas, 19 ottobre 2016<ref>Visibile al minuto 00:20 di [https://www.youtube.com/watch?v=Q2KOQfZ0Zd0 ''Trump: Clinton such a nasty woman''], ''YouTube.com'', 19 ottobre 2016; citato in German Lopez, [http://www.vox.com/policy-and-politics/2016/10/19/13342054/debate-trump-clinton-nasty-woman ''Trump calls Clinton "such a nasty woman" on the debate stage''], ''vox.com'', 19 ottobre 2016.</ref>)
*Il mondo odia il nostro presidente. Il mondo ci odia. Avete visto cosa è successo con le [[Filippine]], dopo anni e anni e anni; adesso cercano [[Russia]] e [[Cina]] perché non si sentono bene con la debole America.
:''The world hates our president. The world hates us. You saw what happened with the Philippines after years and years and years; they're now looking to Russia and China, because they don't feel good about the weak America.'' (da un comizio a Johnstown, Pennsylvania, 21 ottobre 2016<ref>Citato in David Smith e Ben Jacobs, ''[https://www.theguardian.com/us-news/2016/oct/21/donald-trump-michelle-obama-philippines-duterte-clinton Trump says countries are turning on US because "the world hates Obama"]'', ''theguardian.com'', 22 ottobre 2016.</ref>)
*{{NDR|Parlando di sé in terza persona}} Pensando tra me e me adesso, dico che dovremmo annullare le elezioni e far vincere direttamente Trump, giusto? Dopotutto, per cosa le abbiamo a fare?
:''And just thinking to myself right now, we should just cancel the election and just give it to Trump, right? What are we even having it for?'' (da un comizio a Toledo, Ohio, 27 ottobre 2016<ref>Visibile al minuto 19:57 di [https://www.youtube.com/watch?v=BBPZIlj1Vf4 ''Donald Trump Full Speech <nowiki>|</nowiki> Toledo, Ohio Rally (10/27/2016)''] ''YouTube.com'', 27 ottobre 2016; citato in Nolan D. McCaskill, [http://www.politico.com/story/2016/10/donald-trump-election-cancel-230414 ''Trump: "We should just cancel the election and just give it to Trump"''], ''politico.com'', 27 ottobre 2016.</ref>)
*Sono onorato di avere la migliore tempra che qualcuno possa avere. Perché noi sappiamo come vincere.
:''I'm also honored to have the greatest temperament that anybody has, because we know how to win.'' (da un comizio a Jacksonville, Florida, 3 novembre 2016<ref>Visibile in [https://www.youtube.com/watch?v=i0MFXN1uhRw ''Donald Trump: "I'm Honored to Have the greatest temperament"''], ''YouTube.com'', 3 novembre 2016; citato in [http://www.npr.org/templates/transcript/transcript.php?storyId=496915957 ''< Watch: Clinton Campaign Deliberately Trolls Trump With Ads''], ''NPR.org'', 4 novembre 2016.</ref>)
[[File:Donald Trump Victory Speech.webm|thumb|Pence, Trump e il figlio Barron durante il ''victory speech'', New York, 9 novembre 2016]]
*Questo è stato quello che si definisce un evento storico. Ma per essere davvero storico, dobbiamo fare un ottimo lavoro e io vi prometto che non vi deluderò. Faremo un ottimo lavoro. Faremo un ottimo lavoro. Non vedo l'ora di essere il vostro presidente e spero che alla fine di due, tre, quattro o magari otto anni direte che questa è stata una cosa [...] di cui siete orgogliosi.<ref>Traduzione da [http://www.ilpost.it/2016/11/09/trump-presidente-discorso/ ''Il discorso di Trump, dopo la sua vittoria''], ''ilpost.it''</ref>
:''So it's been what they call an historic event, but to be really historic, we have to do a great job and I promise you that I will not let you down. We will do a great job. We will do a great job. I look very much forward to being your president and hopefully at the end of two years or three years or four years or maybe even eight years you will say so many of you worked so hard for us, with you you will say that – you will say that that was something that you were – really were very proud to do.'' (dal ''victory speech'', il primo discorso dopo la vittoria delle elezioni, pronunciato all'hotel Hilton Midtown, New York, 9 novembre 2016<ref>Visibile al minuto 15:35 di [https://www.youtube.com/watch?v=cL_wh-d1pP4 ''"I will not let you down": Trump's victory speech''], ''YouTube.com'', 9 novembre 2016; citato in [http://www.abplive.in/world-news/transcript-read-donald-trumps-complete-victory-speech-443206 '' Transcript: Read & Watch Donald Trump's complete victory speech''], ''ABPlive.in'', 9 novembre 2016.</ref>)
*Il [[Collegio elettorale degli Stati Uniti d'America|collegio elettorale]] in realtà è geniale perché mette in gioco ognuno degli stati, inclusi quelli più piccoli. La campagna elettorale così è molto diversa!
:''The Electoral College is actually genius in that it brings all states, including the smaller ones, into play. Campaigning is much different!''<ref>Da un [https://twitter.com/realdonaldtrump/status/798521053551140864 tweet] del 15 novembre 2016.</ref>
*Ho appena provato a guardare il ''[[Saturday Night Live]]'' – inguardabile! È totalmente di parte, non è divertente e l'imitazione che [[Alec Baldwin|Baldwin]] fa di me non poteva essere peggio. Che tristezza.
:''Just tried watching Saturday Night Live – unwatchable! Totally biased, not funny and the Baldwin impersonation just can't get any worse. Sad.''<ref>Da un [https://twitter.com/realdonaldtrump/status/805278955150471168 tweet] del 3 dicembre 2016.</ref>
*L'[[Organizzazione delle Nazioni Unite|ONU]] ha grande potenziale, ma per ora è solo un club dove la gente si ritrova, chiacchiera e si diverte. Che tristezza!<ref>Traduzione da ''[http://www.lastampa.it/2016/12/27/esteri/trump-lonu-solo-un-club-dove-si-chiacchiera-LIueyRTWPc7zbqehDhWCUJ/pagina.html Trump: "L'Onu è solo un club dove si chiacchiera]'', ''lastampa.it'', 27 dicembre 2016.</ref>
:''The United Nations has such great potential but right now it is just a club for people to get together, talk and have a good time. So sad!''<ref>Da un [https://twitter.com/realDonaldTrump/status/813500123053490176 tweet] del 26 dicembre 2016.</ref>
=== 2017 ===
*[[Meryl Streep]], una delle attrici più sopravvalutate di Hollywood, non mi conosce ma mi ha attaccato comunque la scorsa sera ai Golden Globe. È una leccapiedi di Hillary che ha straperso.<ref>Traduzione da [http://www.ilpost.it/2017/01/09/meryl-streep/ ''Il discorso di Meryl Streep ai Golden Globe''], ''ilpost.it'', 9 gennaio 2017.</ref>
:''Meryl Streep, one of the most over-rated actresses in Hollywood, doesn't know me but attacked last night at the Golden Globes. She is a Hillary flunky who lost big.'' [...]<ref>Da una [https://twitter.com/realdonaldtrump/status/818419002548568064 serie] [https://twitter.com/realdonaldtrump/status/818421066859167746 di] [https://twitter.com/realdonaldtrump/status/818422930157830144 tweet] del 9 gennaio 2017.</ref>
*{{NDR|Su [[Russiagate]]}} [...] penso che sia stata la Russia. Ma penso anche che potrebbero essere stati altri Paesi o altre persone.
:[...] ''I think it was Russia. But I think we also get hacked by other countries and other people.'' (dalla prima conferenza stampa in qualità di presidente, Trump Tower, New York City, 11 gennaio 2017<ref>Visibile in Madeline Conway, [http://www.politico.com/story/2017/01/trump-election-hacking-russia-233472 ''Trump on election-related hacking: "I think it was Russia"''], ''politico.com'', 11 gennaio 2017; citato in Natalia Wojcik, Mack Hogan, Mike Juang, [http://www.cnbc.com/2017/01/11/transcript-of-president-elect-donald-j-trumps-news-conference.html ''Transcript of President-elect Trump's news conference''], ''cnbc.com'', 11 gennaio 2017.</ref>)
*{{NDR|Rivolto al giornalista Jim Acosta e riferendosi al network CNN}} Non ti concederò domande. Voi siete ''[[fake news]]''.
:''I'm not gonna give you a question. You are fake news.'' (dalla prima conferenza stampa in qualità di presidente, Trump Tower, New York City, 11 gennaio 2017<ref>Visibile al minuto 01:10 di [https://www.youtube.com/watch?v=C517lvzYyc8 ''Trump To CNN Reporter "You Are Fake News"''], ''YouTube.com'', 11 gennaio 2017; citato in Natalia Wojcik, Mack Hogan, Mike Juang, [http://www.cnbc.com/2017/01/11/transcript-of-president-elect-donald-j-trumps-news-conference.html ''Transcript of President-elect Trump's news conference''], ''cnbc.com'', 11 gennaio 2017.</ref>)
*{{NDR|Rispondendo a: «La gente come potrà sapere che l'America è diventata di nuovo grande? È una cosa soggettiva.»}} Sarò io a dirlo.
:{{NDR|«''How are people going to know that America is great again? It's a subjective thing.''»}} ''Because I'm going to tell them.'' (da un'intervista telefonica condotta da Karen Tumulty per il ''Washington Post'', 13 gennaio 2017<ref>Visibile al minuto 09:50 di [https://www.washingtonpost.com/video/c/embed/3056868a-dd39-11e6-8902-610fe486791c ''Donald Trump's interview about "Make America Great Again", in 6 parts''], ''washingtonpost.com'', 13 gennaio 2016; citato in Aaron Blake, [https://www.washingtonpost.com/news/the-fix/wp/2017/01/18/donald-trump-is-making-slogans-great-again-just-ask-him/?utm_term=.99fd0da715c1 ''Donald Trump is Making Political Slogans Great Again. Just ask him.''], ''washingtonpost.com'', 18 gennaio 2017.</ref>)
*La [[Organizzazione del Trattato dell'Atlantico del Nord|Nato]] è obsoleta. Non è attrezzata per combattere il terrorismo islamico e i suoi membri si appoggiano sull'America, non pagano quello che dovrebbero pagare.<ref>Citato in ''[http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2017/01/15/trump-primo-summit-in-islanda-con-putin_cbabbbf2-f02c-41ba-b0ac-64c9c9b54b38.html Trump: "Nato è obsoleta, alleati paghino di più"]'', ''ansa.it'', 16 gennaio 2017.</ref> (da un'intervista condotta da Michael Gove per il ''Sunday Times'', 15 gennaio 2017<ref>Citato in Michael Gove, [http://www.thetimes.co.uk/article/donald-trump-interview-brexit-britain-trade-deal-europe-queen-5m0bc2tns ''Donald Trump interview: Brexit will be a great thing''], ''TheTimes.co.uk'', 15 gennaio 2017.</ref>)
*{{NDR|Sul divieto d'ingresso negli Stati Uniti per i musulmani}} Il mondo è un disastro. Il mondo è più arrabbiato che mai. Pensi che questo possa causare ancora più rabbia? Il mondo è già un luogo arrabbiato.
:''The world is a mess. The world is as angry as it gets. What? Do you think this is gonna cause a little more anger? The world is an angry place.'' (da una video intervista condotta da David Muir, ''World News Tonight'', ABC News, 25 gennaio 2017<ref>Citato in [http://abcnews.go.com/Politics/transcript-abc-news-anchor-david-muir-interviews-president/story?id=45047602&cid=social_twitter_abcn ''Transcript: ABC News Anchor David Muir Interviews President Trump''], ''abcnews.go.com'', 25 gennaio 2017.</ref>)
*{{NDR|Su [[Bashar al-Assad]]}} Francamente [[Vladimir Putin|Putin]] sta sostenendo una persona davvero diabolica e penso che questo sia molto negativo per la Russia, per l'umanità e per questo mondo. Quando fa sganciare gas o bombe o barili imbottiti di dinamite in mezzo a un gruppo di persone e poi si vedono quei bambini senza braccia, senza gambe, senza faccia, questa persona è un animale.<ref>Citato in [https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/04/12/siria-trump-assad-e-un-animale-e-putin-sostiene-persona-diabolica/3517675/ ''Siria, Trump: "Assad? Un animale. Putin sostiene persona diabolica". Mosca: "Assurdo smettere di appoggiare il leader siriano"''], ''ilfattoquotidiano.it'', 12 aprile 2017.</ref>
*[...] ho vinto nel [[New Hampshire]] perché è un buco infestato dalla droga. [...]
:[...] ''I won New Hampshire because New Hampshire is a drug-infested den.'' [...] (da una conversazione telefonica con [[Enrique Peña Nieto]], Presidente del Messico, 27 gennaio 2017<ref>La trascrizione della conversazione è stata diffusa dal ''Washington Post'' il 3 agosto 2017. {{Cfr}} Greg Miller, Julie Vitkovskaya, Reuben Fischer-Baum, [https://www.washingtonpost.com/graphics/2017/politics/australia-mexico-transcripts/?utm_term=.503a0d8ecdc8 ''"This deal will make me look terrible": Full transcripts of Trump's calls with Mexico and Australia''], ''washingtonpost.com'', 3 agosto 2017.</ref>)
*{{NDR|Sui rifugiati che hanno tentato di entrare in Australia}} Odio dover prendere questa gente. Ti garantisco che sono cattive persone. Per questo ora sono in prigione. Non diventeranno una di quelle persone meravigliose che andranno a lavorare per i lattai locali.
:''I hate taking these people. I guarantee you they are bad. That is why they are in prison right now. They are not going to be wonderful people who go on to work for the local milk people.'' (da una conversazione telefonica con [[Malcolm Turnbull]], primo ministro australiano, 28 gennaio 2017<ref>La trascrizione della conversazione è stata diffusa dal ''Washington Post'' il 3 agosto 2017. {{Cfr}} Greg Miller, Julie Vitkovskaya, Reuben Fischer-Baum, [https://www.washingtonpost.com/graphics/2017/politics/australia-mexico-transcripts/?utm_term=.503a0d8ecdc8 ''"This deal will make me look terrible": Full transcripts of Trump's calls with Mexico and Australia''], ''washingtonpost.com'', 3 agosto 2017.</ref>)
*Beh, le informazioni che trapelano sono vere. Voi siete quelli che ne hanno scritto. Quelle informazioni sono vere, sapete cosa dicono, le avete viste e sono assolutamente vere. Le notizie sono false perché tantissime notizie sono false.<ref>Traduzione da [http://www.ilpost.it/2017/02/17/conferenza-stampa-trump/ ''8 cose assurde che ha detto Trump ieri''], ''ilpost.it'', 17 febbraio 2017.</ref>
:''Well the leaks are real. You're the one that wrote about them and reported them, I mean the leaks are real. You know what they said, you saw it and the leaks are absolutely real. The news is fake because so much of the news is fake.'' (da una conferenza stampa alla Casa Bianca, Washington D.C., 16 febbraio 2017<ref>Citato in [https://www.nytimes.com/2017/02/16/us/politics/donald-trump-press-conference-transcript.html?_r=0 ''Full Transcript and Video: Trump News Conference''], ''nytimes.com'', 16 febbraio 2017.</ref>)
*Quello con l'[[Iran]] è uno dei peggiori accordi mai visti. Farò di più per impedirgli di sviluppare un'arma nucleare.<ref>Citato in ''[http://www.repubblica.it/esteri/2017/02/15/news/usa_trump_netanyahu_israele-158401306/?ref=HREA-1 Trump a Netanyahu: "Israele e Palestina? Uno Stato o due è la stessa cosa"]'', ''repubblica.it'', 15 febbraio 2017.</ref>
*Terribile! Ho appena scoperto che [[Barack Obama|Obama]] ha intercettato le linee telefoniche della Trump Tower prima che vincessi. Non è stato trovato nulla. Questo è maccartismo!
:''Terrible! Just found out that Obama had my "wires tapped" in Trump Tower just before the victory. Nothing found. This is McCarthyism!''<ref>Da un [https://twitter.com/realDonaldTrump/status/837989835818287106 tweet] del 4 marzo 2017.</ref>
*Com'è caduto in basso il presidente Obama facendo intercettare i miei telefoni durante il sacro periodo elettorale. Questo è il [[Scandalo Watergate|Watergate]] di [[Richard Nixon|Nixon]]. Che ragazzo cattivo (o malato)!
:''How low has President Obama gone to tapp my phones during the very sacred election process. This is Nixon/Watergate. Bad (or sick) guy!''<ref>Da un [https://twitter.com/realDonaldTrump/status/837996746236182529 tweet] del 4 marzo 2017.</ref>
*{{NDR|A Michael Scherer, l'intervistatore}} Non sto andando male evidentemente, perché io sono presidente e tu invece no.
:''I can't be doing so badly, because I'm president, and you're not.'' (da un'intervista condotta da Michael Scherer per ''TIME Magazine'', 23 marzo 2017<ref>Citato in [http://time.com/4710456/donald-trump-time-interview-truth-falsehood/?xid=homepage ''Read President Trump's Interview With TIME on Truth and Falsehoods''], ''time.com'', 23 marzo 2017.</ref>)
*{{NDR|Sugli attacchi chimici del Governo Assad contro i civili in Siria del 4 aprile 2017}} Quando uccidi bambini innocenti, neonati, con una sostanza chimica così letale – la gente era sconvolta dal sapere quando ha saputo che sostanza era. [...] Mi piace considerarmi una persona flessibile. Se il mondo cambia, io non resto dove sono: io cambio. Sono orgoglioso di essere flessibile. E ve lo dico: l'attacco contro i bambini ha avuto un grande impatto su di me. Un grande impatto. È stato orribile. Non c'è molto di peggio. È altamente possibile, anzi sta già succedendo, che il mio atteggiamento verso la Siria e verso Assad cambi molto. Quello che è successo ieri è inaccettabile per me. Siamo su tutto un altro livello. [...] Non dico che farò questo o quello, certo non lo direi a voi: dal punto di vista militare non mi piace dire cosa farò.<ref>Da una conferenza stampa alla Casa Bianca; citato in ''[http://www.ilpost.it/2017/04/05/trump-ha-cambiato-idea-su-assad/ Trump dice che ha cambiato idea su Assad]'', ''ilpost.it'', 5 aprile 2017.</ref>
*Ho avuto una discussione produttiva col segretario generale su cosa può fare più di oggi la [[Organizzazione del Trattato dell'Atlantico del Nord|NATO]] per combattere il [[terrorismo]]. Me ne sono lamentato molto tempo fa ma ora sono cambiati, ora combattono il terrorismo. Avevo detto che la NATO era obsoleta. Ora non è più obsoleta.<ref>Da una conferenza stampa con il segretario generale della NATO; citato in ''[http://www.ilpost.it/2017/04/12/trump-nato-obsoleta/ Trump dice che la NATO non è più obsoleta]'', ''ilpost.it'', 12 aprile 2017.</ref>
*{{NDR|Sulla vita da [[presidente degli Stati Uniti d'America]]}} C'è più lavoro da fare che nella mia vita precedente. Pensavo sarebbe stato più facile.<ref>Traduzione da [http://www.ilpost.it/2017/04/28/trump-se-laspettava-piu-facile/ ''Trump se l'aspettava più facile''], ''ilpost.it'', 28 aprile 2017.</ref>
:''This is more work than in my previous life. I thought it would be easier.''<ref>Citato in Stephen J. Adler, Jeff Mason e Steve Holland, [http://www.reuters.com/article/us-usa-trump-100days-idUSKBN17U0CA ''Exclusive: Trump says he thought being president would be easier than his old life''], ''reuters.com'', 29 aprile 2017.</ref>
*Un gran numero di attori di Hollywood e membri dei media di Washington si stanno consolando a vicenda nella sala ricevimenti di un albergo nella capitale della nostra nazione adesso. Si sono riuniti per la cena della [[White House Correspondents' Association]]... senza il presidente.
:''A large group of Hollywood actors and Washington media are consoling each other in a hotel ballroom in our nation's capital right now. They are gathered together for the White House Correspondents' Dinner... without the president.'' (da un comizio a Harrisburg, Pennsylvania, 29 aprile 2017<ref>Visibile in [https://www.washingtonpost.com/video/politics/trump-remarks-on-the-white-house-correspondents-dinner/2017/04/29/82e20696-2d38-11e7-9081-f5405f56d3e4_video.html ''Trump remarks on White House correspondents' dinner''], ''washingtonpost.com'', 30 aprile 2017.</ref>)
*{{NDR|[[Rod Rosenstein]]}} ha dato un consiglio. Ma nonostante il suo consiglio ho licenziato [[James Comey|Comey]]. Non ci sarebbe mai stato il momento adatto per licenziarlo. Infatti quando ho deciso di farlo e basta mi sono detto: "Sai, questa cosa della Russia, del rapporto tra Trump e la Russia è una storia inventata, è una scusa che i democratici si sono inventati perché hanno perso le elezioni che avrebbero dovuto vincere."
:''He made a recommendation. But regardless of {{NDR|the}} recommendation, I was going to fire Comey. Knowing there was no good time to do it! And in fact when I decided to just do it I said to myself, I said, "You know, this Russia thing with Trump and Russia is a made-up story, it's an excuse by the Democrats for having lost an election that they should've won."'' (da un'intervista condotta da Lester Holt, ''Nightly News with lester Holt'', NBC, 11 maggio 2017<ref>Visibile in [http://www.nbcnews.com/nightly-news/video/pres-trump-s-extended-exclusive-interview-with-lester-holt-at-the-white-house-941854787582 ''Watch Lester Holt's Extended Interview With President Trump''], ''nbcnews.com'', 11 maggio 2017; citato in Andrew Prokop, [https://www.vox.com/2017/5/11/15628276/trump-comey-fired-russia ''Trump has now admitted he fired Comey because of the Russia investigation''], ''vox.com'', 11 maggio 2017.</ref>)
*{{NDR|[[Gaffe famose|Gaffe]]}} Siamo appena tornati dal Medio Oriente. Siamo appena tornati dall'Arabia Saudita.
:''We just got back from the Middle East. We just got back from Saudi Arabia.'' (a Gerusalemme, Israele, in presenza del presidente Reuven Rivlin, non rendendosi conto che lo Stato di Israele è nel Medio Oriente, 22 maggio 2017<ref>Visibile al minuto 00:55 di [https://www.youtube.com/watch?v=uKYyGT8wmcA ''President Trump Participates in a Bilateral Meeting with President Reuven Rivlin of Israel''], ''YouTube.com'', 22 maggio 2017; citato in Dana Milbank, [https://www.washingtonpost.com/opinions/a-not-so-innocent-abroad-trump-bumbles-across-the-middle-east/2017/05/23/0d785700-3ff5-11e7-9869-bac8b446820a_story.html?utm_term=.170cb0afa0ab ''A not-so-innocent abroad: Trump bumbles across the Middle East''], ''washingtonpost.com'', 23 maggio 2017.</ref>)
*Incontrare Sua Santità [[Papa Francesco]] è stato l'onore di una vita. Ho lasciato il Vaticano più determinato che mai a perseguire la pace nel mondo.
:''Honor of a lifetime to meet His Holiness Pope Francis. I leave the Vatican more determined than ever to pursue peace in our world.''<ref>Da un [https://twitter.com/realDonaldTrump/status/867354520526872576 tweet] del 24 maggio 2017.</ref>
*{{NDR|Sull'accordo di Parigi per limitare il riscaldamento globale}} Sono stato eletto per rappresentare i cittadini di Pittsburgh, non quelli di Parigi.
:''I was elected to represent the citizens of Pittsburgh, not Paris.'' (dall'annuncio del ritiro dall'accordo di Parigi, 1º giugno 2017<ref>Visibile in [https://www.washingtonpost.com/video/national/trump-i-was-elected-to-represent-the-citizens-of-pittsburgh-not-paris/2017/06/01/11007d80-4707-11e7-8de1-cec59a9bf4b1_video.html?utm_term=.355a4314edac ''Trump: "I was elected to represent the citizens of Pittsburgh, not Paris"''], ''washingtonpost.com'', 1º giugno 2017; citato in Henry Grabar [http://www.slate.com/blogs/moneybox/2017/06/01/donald_trump_claims_to_champion_pittsburgh_over_paris_he_knows_nothing_of.html ''Donald Trump Claims to Champion Pittsburgh Over Paris. He Knows Nothing of Pittsburgh.''], ''slate.com'', 1º giugno 2017.</ref>)
*{{NDR|Parlando del fatto che nella sua amministrazione sono presenti alcuni miliardari}} Amo tutti – ricchi, poveri – ma per certi ruoli non voglio persone povere.
:''I love all people – rich or poor – but in those particular positions, I just don't want a poor person.'' (da un comizio a Cedar Rapids, Iowa, 21 giugno 2017<ref>Citato in Eugene Scott, [http://edition.cnn.com/2017/06/22/politics/donald-trump-poor-person-cabinet/index.html ''Trump: "I just don't want a poor person" in Cabinet economic jobs''], ''cnn.com'', 22 giugno 2017.</ref>)
*Il modo in cui uso i social media non è presidenziale – è presidenziale moderno. Make America Great Again!<ref>Traduzione da [http://www.ilpost.it/2017/07/02/trump-ha-difeso-il-modo-in-cui-usa-twitter/ ''Trump ha difeso il modo in cui usa Twitter''], ''ilpost.it'', 2 luglio 2017.</ref>
:''My use of social media is not Presidential - it's modern day presidential. Make America Great Again!''<ref>Da un [https://twitter.com/realDonaldTrump/status/881281755017355264 tweet] del 2 luglio 2017.</ref>
*Gli Stati Uniti sono impegnati a mantenere la pace nell'Europa centrale e orientale. Lavoriamo con la Polonia, in risposta alle azioni della Russia e al suo comportamento destabilizzante.<ref name="destabilizzante">Citato in ''[http://stream24.ilsole24ore.com/video/mondo/trump-russia-destabilizzante-potrebbe-aver-interferito-voto/AE0XivsB Trump: Russia destabilizzante, potrebbe aver interferito con voto]'', ''ilsole24ore.it'', 6 luglio 2017.</ref>
*{{NDR|Parlando della costruzione del muro al confine con il Messico}} Una delle cose di cui abbiamo bisogno è la trasparenza. Occorre vedere attraverso il muro. [...] potrebbe essere un muro di acciaio con delle aperture, ma occorre avere delle aperture perché dev'essere possibile vedere attraverso il muro. Per esempio, per quanto orribile possa sembrare, quando vengono lanciati grandi sacchi di droga dall'altra parte del muro, e c'è della gente dall'altra parte, non si vedono. E se vieni colpito sulla testa con un peso di 60 libbre? È finita.
:''One of the things with the wall is you need transparency. You have to be able to see through it.'' [...] ''so it could be a steel wall with openings, but you have to have openings because you have to see what's on the other side of the wall. And I'll give you an example. As horrible as it sounds, when they throw the large sacks of drugs over, and if you have people on the other side of the wall, you don't see them – they hit you on the head with 60 pounds of stuff? It's over.'' (da una conferenza stampa a bordo dell'Air Force One, 12 luglio 2017<ref>Citato in [http://edition.cnn.com/2017/07/13/politics/trump-transcript-air-force-one/index.html ''Excerpts of transcripts between Trump and press on Air Force One''], ''cnn.com'', 14 luglio 2017.</ref>)
*{{NDR|Su [[Emmanuel Macron]] e la stretta di mano durata 29 secondi<ref>Visibile in [https://www.youtube.com/watch?v=1DwijJfVbBg ''Trump's never-ending handshake with Macron''], ''YouTube.com'', 14 luglio 2017.</ref>}} È un grand'uomo. È intelligente. È forte. E gli piace un sacco tenermi la mano. [...] Davvero, è proprio una brava persona. Un uomo forte, così come dovrebbe essere. Penso che sarà un fantastico presidente per la Francia. Ma gli piace un sacco tenermi la mano.
:''He's a great guy. Smart. Strong. Loves holding my hand.'' [...] ''I mean, really. He's a very good person. And a tough guy, but look, he has to be. I think he is going to be a terrific president of France. But he does love holding my hand.'' (da un'intervista condotta da Peter Baker, Michael S. Schmidt e Maggie Haberman per il ''New York Times'' nello Studio Ovale, 19 luglio 2017<ref>Citato in [https://www.nytimes.com/2017/07/19/us/politics/trump-interview-transcript.html ''Excerpts From The Times's Interview With Trump''], ''nytimes.com'', 19 luglio 2017.</ref>)
*A volte dicono: "Non si comporta da presidente." [...] Con l'eccezione del grande [[Abraham Lincoln]], potrei essere più presidenziale di chiunque altro abbia ricoperto questo ruolo.
:''Sometimes they say "He doesn't act presidential".'' [...] ''With the exception of the late great Abraham Lincoln I can be more presidential than any president that's ever held this office.'' (da un comizio a Youngtown, Ohio, 25 luglio 2017<ref>Visibile in [http://edition.cnn.com/videos/politics/2017/07/25/trump-youngstown-ohio-rally-presidential-sot.cnn ''Trump: I can be more presidential than anyone''], ''cnn.com''; citato in Chris Cillizza, ''[http://edition.cnn.com/2017/07/26/politics/donald-trump-abe-lincoln/index.html Donald Trump ranked himself 2nd on a list of most 'presidential' presidents]'', ''cnn.com'', 26 luglio 2017.</ref>)
*{{NDR|Parlando delle persone sospettate di aver commesso dei crimini, rivolgendosi ai poliziotti presenti all'evento}}<br>Per favore, non siate troppo gentili. Tipo quando fate entrare qualcuno in macchina, e gli proteggete la testa, sapete, come mettete la mano sopra. Tipo, non fate battere la loro testa, e hanno appena ucciso qualcuno. Ho detto, "potete togliere quella mano, ok?"<ref>Traduzione da ''[http://www.ilpost.it/2017/07/30/donald-trump-poliziotti/ Donald Trump ha detto che i poliziotti non dovrebbero essere «troppo gentili» con i sospettati]'', ''ilpost.it'', 30 luglio 2017.</ref>
:[...] ''please don't be too nice. Like when you guys put somebody in the car, and you're protecting their head, you know, the way you put your hand over. Like "don't hit their head" and they just killed somebody. "Don't hit their head". I said, "You can take the hand away, ok?"'' (da un evento con le forze dell'ordine, Brentwood, New York, 28 luglio 2017<ref>Visibile in [https://www.nytimes.com/video/us/politics/100000005320670/trump-to-police-please-dont-be-too-nice.html ''Trump to Police: "Please Don't Be Too Nice"''], ''nytimes.com'', 28 luglio 2017.</ref>)
*È meglio che la Corea del Nord non minacci ulteriormente gli Stati Uniti. Altrimenti dovrà affrontare un fuoco e una furia mai visti al mondo.
:''North Korea best not make any more threats to the United States. They will be met with fire and fury, like the world has never seen.'' (dichiarazione rilasciata alla stampa durante una riunione sull'epidemia di dipendenza da oppiacei, Trump National Golf Club, Bedminster, New Jersey, 8 agosto 2017<ref>Visibile in [https://www.youtube.com/watch?v=1bt4t05m_j0 ''Donald Trump: North Korea "Will Be Met With Fire And Fury" <nowiki>|</nowiki> NBC News''], ''YouTube.com'', 8 agosto 2017; citato in [https://www.reuters.com/article/us-northkorea-missiles-usa-trump-idUSKBN1AO28O ''Trump says North Korea will be met with "fire and fury" if it threatens U.S.''], ''reuters.com'', 8 agosto 2017.</ref>)
*{{NDR|Sulle proteste di Charlottesville e l'attentato ad opera di un suprematista bianco<ref name=unite>{{Cfr}} [[:w:en:Unite the Right rally|Unite the Right rally]]</ref>}} Condanniamo nel modo più categorico possibile questi vergognosi atti di odio, fanatismo e violenza di tutte le parti, tutte le parti. Questa situazione è da molto tempo presente nel nostro paese. Non da quando è arrivato Donald Trump, e neppure da quando è arrivato Barack Obama. Ma da molto, molto più tempo.
:''We condemn in the strongest possible terms this egregious display of hatred, bigotry and violence on many sides, on many sides. This had been going on for a long time in our country. Not Donald Trump, not Barack Obama. A long, long time.'' (prima dichiarazione rilasciata dopo l'attentato, in occasione della firma del Veterans Affairs Choice and Quality Employment Act of 2017, Trump National Golf Club, Bedminster, New Jersey, 12 agosto 2017<ref>Visibile al minuto 01:00 di [https://www.youtube.com/watch?v=fzXxnCL9M0w ''President Trump addresses violence in Va.''], ''YouTube.com'', 12 agosto 2017; citato in Carly Sitrin, [https://www.vox.com/2017/8/12/16138906/president-trump-remarks-condemning-violence-on-many-sides-charlottesville-rally ''Read: President Trump's remarks condemning violence "on many sides" in Charlottesville''], ''vox.com'', 12 agosto 2017.</ref>)
*{{NDR|Sulle proteste di Charlottesville e l'attentato ad opera di un suprematista bianco<ref name=unite/>}} Il razzismo è il male e coloro che causano violenza in nome del razzismo sono criminali e delinquenti, inclusi il [[Ku Klux Klan]], i neonazisti, i suprematisti bianchi, e altri gruppi carichi d'odio incompatibili con gli ideali che noi abbiamo a cuore in quanto americani. Coloro che diffondono la violenza nel nome del fanatismo attaccano le fondamenta dell'America.
:''Racism is evil – and those who cause violence in its name are criminals and thugs, including KKK, neo-Nazis, white supremacists, and other hate groups are repugnant to everything we hold dear as Americans. Those who spread violence in the name of bigotry strike at the very core of America.'' (seconda dichiarazione rilasciata dopo l'attentato, Casa Bianca, Washington D.C., 14 agosto 2017<ref>Visibile al minuto 02:45 di [https://www.youtube.com/watch?v=xJZQ8TfXb4Y ''President Trump: "Racism is evil..." (C-SPAN)''], ''YouTube.com'' 14 agosto 2017; citato in Dan Merica, [http://edition.cnn.com/2017/08/14/politics/trump-condemns-charlottesville-attackers/index.html ''Trump calls KKK, neo-Nazis, white supremacists "repugnant"''], ''cnn.com'', 14 agosto 2017.</ref>)
*{{NDR|Sulle proteste di Charlottesville e l'attentato ad opera di un suprematista bianco<ref name=unite/>}} Penso che la colpa sia di entrambe le parti, non ho dubbi e neanche voi avete dubbi in proposito.
:''I think there's blame on both side, and I have no doubt about it, and you don't have any doubt about it either.'' (terza dichiarazione rilasciata dopo l'attentato durante una conferenza stampa, Trump Tower, New York City, 15 agosto 2017<ref>Visibile al minuto 11:30 di [https://www.youtube.com/watch?v=IKLKImE5UII ''Full Q&A: Trump Again Blames Both Sides for Charlottesville Violence''], ''YouTube.com'' 15 agosto 2017; citato in Andrew Rafferty, Marianna Sotomayor e Daniel Arkin, [https://www.nbcnews.com/news/us-news/trump-defends-all-sides-comment-n793001 ''Trump Says "Two Sides" Share Blame for Charlottesville Rally Violence''], ''nbcnews.com'', 16 agosto 2017.</ref>)
*{{NDR|Sulle proteste di Charlottesville<ref name=unite/> e la [[rimozione dei monumenti confederati]]}} Molte di quelle persone erano lì per protestare l'abbattimento della statua di [[Robert E. Lee]].<ref>{{Cfr}} [[:w:en:Robert Edward Lee Sculpture|Robert Edward Lee Sculpture]]</ref> Questa settimana è Robert E. Lee, poi vengo a sapere che adesso è [[Stonewall Jackson]].<ref>{{Cfr}} [http://www.dailyprogress.com/newsvirginian/news/local/west-virginia-rally-calls-for-removal-of-stonewall-jackson-monument/article_82bf38d4-8119-11e7-bb29-a3a3f39a83a1.html ''West Virginia rally calls for removal of "Stonewall" Jackson monument''], ''dailyprogress.com'', 14 agosto 2017.</ref> Mi chiedo, la prossima settimana sarà la volta di [[George Washington]]? E quella dopo [[Thomas Jefferson]]? Dovete chiedervi dove questa cosa si fermerà.
:''Many of those people were there to protest the taking down of the statue of Robert E. Lee. This week is Robert E. Lee, I notice that Stonewall Jackson is coming down. I wonder, is it George Washington next week? And is it Thomas Jefferson the week after? You really have to ask yourself, where does it stop?'' (da una conferenza stampa, Trump Tower, New York City, 15 agosto 2017<ref>Citato in Michael D. Shear, Maggie Haberman, [https://www.nytimes.com/2017/08/15/us/politics/trump-press-conference-charlottesville.html ''Trump Defends Initial Remarks on Charlottesville; Again Blames "Both Sides"''], ''nytimes.com'', 15 agosto 2017.</ref>)
*{{NDR|Sulla questione della [[rimozione dei monumenti confederati]]}} È triste vedere la storia e la cultura del nostro grande Paese fatte a pezzi con la rimozione dei nostri bellissimi monumenti e delle nostre statue. Non si può cambiare la storia, dalla storia si può imparare. [[Robert E. Lee]], [[Stonewall Jackson]]... chi sarà il prossimo? [[George Washington|Washington]], [[Thomas Jefferson|Jefferson]]? Follia! Inoltre la bellezza di cui saranno private le nostre città e i nostri parchi non potrà mai essere sostituita.
:''Sad to see the history and culture of our great country being ripped apart with the removal of our beautiful statues and monuments. You can't change history, but you can learn from it. Robert E Lee, Stonewall Jackson – who's next, Washington, Jefferson? So foolish! Also the beauty that is being taken out of our cities, towns and parks will be greatly missed and never able to be comparably replaced!''<ref>Da [https://mobile.twitter.com/realdonaldtrump/status/898169407213645824 una] [https://twitter.com/realDonaldTrump/status/898171544236687361 serie] di [https://twitter.com/realDonaldTrump/status/898172999945392131 tweet] del 17 agosto 2017.</ref>
*[...] mi sono accorto che le decisioni sono molto diverse quando sei seduto dietro la scrivania dello Studio Ovale.<ref>Citato in ''[http://www.ilpost.it/2017/08/22/strategia-trump-afghanistan-guerra/ Trump manderà altri soldati in Afghanistan]'', ''ilpost.it'', 22 agosto 2017.</ref>
:[...] ''I've heard that decisions are much different when you sit behind the desk in the Oval Office.'' (durante un discorso alle truppe statunitensi, Fort Myer, Virginia, 21 agosto 2017<ref>Visibile al minuto 06:40 di [https://www.youtube.com/watch?v=wOQ8su1Cxrc ''President Trump Addresses the Nation at Fort Myer, Virginia''], ''YouTube.com'', 21 agosto 2017; citato in [https://www.nytimes.com/2017/08/21/world/asia/trump-speech-afghanistan.html?mcubz=3 ''Full Transcript and Video: Trump's Speech on Afghanistan''], ''nytimes.com'', 21 agosto 2017.</ref>)
*Gli Stati Uniti hanno una grande forza e pazienza, ma se saranno costretti a difendere se stessi o i loro alleati, non avremo altra scelta che distruggere completamente la [[Corea del Nord]]. "Rocketman" {{NDR|[[Kim Jong-un]]}} è in una missione suicida per se stesso e per il suo regime.<ref>Traduzione da ''[http://www.ilpost.it/2017/09/19/trump-minaccia-distruzione-corea-del-nord-onu/ Trump ha minacciato di distruggere la Corea del Nord, nel suo primo discorso all'ONU]'', ''ilpost.it'', 19 settembre 2017.</ref>
:''The United States has great strength and patience, but if it is forced to defend itself or its allies, we will have no choice but to totally destroy North Korea. Rocket Man is on a suicide mission for himself and for his regime.'' (da un discorso all'Assemblea generale delle Nazioni Unite, 19 settembre 2017<ref>Citato in Kelly Swanson, [https://www.vox.com/policy-and-politics/2017/9/19/16333290/trump-full-speech-transcript-un-general-assembly ''Read: Trump's full speech to the UN General Assembly''], ''vox.com'', 19 settembre 2017.</ref>)
*{{NDR|[[Gaffe famose|Gaffe]], riferendosi alla Namibia}} Il sistema sanitario del Nambia sta diventando sempre più autosufficiente.
:''Nambia's health system is increasingly self-sufficient.'' (da un discorso all'Assemblea generale delle Nazioni Unite, 20 settembre 2017<ref>Citato in Adam Taylor, [https://www.washingtonpost.com/news/worldviews/wp/2017/09/21/how-namibia-responded-to-trump-inventing-a-country-called-nambia/?utm_term=.1a951df104ec ''How Namibia responded to Trump inventing a country called "Nambia"''], ''washingtonpost.com'', 21 settembre 2017.</ref>)
*L'[[Iran]] ha appena testato un missile balistico in grado di raggiungere [[Israele]] e sta anche lavorando con la [[Corea del Nord]]. Non vedo dove sia qui l'accordo sul nucleare!
:''Iran just test-fired a Ballistic Missile capable of reaching Israel. They are also working with North Korea. Not much of an agreement we have!''<ref>Da un [https://twitter.com/realDonaldTrump/status/911711539815702529 tweet] del 25 settembre 2017.</ref>
*{{NDR|[[Gaffe famose|Gaffe]]}} Ho lasciato il Texas, la Florida e la Louisiana e sono andato a Puerto Rico dove ho incontrato il presidente delle Isole Vergini.<ref>Le Isole Vergini sono parte degli Stati Uniti, mentre Trump voleva riferirsi al Governatore delle Isole, Kenneth Mapp.</ref><ref>Durante una conferenza stampa; citato in ''[https://video.repubblica.it/mondo/trump-figuraccia-in-diretta-non-sa-che-il-presidente-delle-isole-vergini-e-lui/287143/287755 Trump, figuraccia in diretta: non sa che il presidente delle Isole Vergini è lui]'', ''repubblica.it'', 14 ottobre 2017.</ref>
=== 2018 ===
*L'Iran sta fallendo ad ogni livello malgrado il terribile accordo fatto con l'amministrazione Obama. Il grande popolo iraniano è stato represso per tanti anni. Sono affamati di cibo e libertà. Assieme ai diritti umani la ricchezza dell'Iran viene saccheggiata.<ref>Citato in ''[https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/01/01/iran-si-moltiplicano-le-proteste-contro-il-governo-dieci-morti-dopo-il-discorso-di-rohani-assalti-alle-basi-militari/4068295/ Iran, si moltiplicano le proteste contro il governo: "Dodici morti dopo il discorso di Rohani. Assalti alle basi militari"]'', ''ilfattoquotidiano.it'', 1 gennaio 2018.</ref>
*[...] In realtà durante la mia vita le mie più grandi risorse sono state la mia stabilità mentale e, cioè, la mia grande intelligenza. [...] Da affarista di grande successo, sono diventato prima una delle più importanti star televisive e infine presidente degli Stati Uniti (al mio primo tentativo<ref>Donald Trump tentò, senza successo, di correre alla presidenza per le elezioni del 2000 con il Reform Party. In precedenza, nel 1988, aveva considerato di candidarsi come Repubblicano, ma alla fine decise di non iniziare la campagna elettorale. {{Cfr}} [[:w:en:Donald Trump presidential campaign, 2000|Donald Trump presidential campaign, 2000]]</ref>). Penso che tutto questo mi possa qualificare non solo come molto intelligente, ma addirittura come genio... un genio mentalmente molto stabile!
:[...] ''Actually, throughout my life, my two greatest assets have been mental stability and being, like, really smart.'' [...] ''I went from very successful businessman, to top T.V. Star to President of the United States (on my first try). I think that would qualify as not smart, but genius... and a very stable genius at that!''<ref>Da [https://twitter.com/realDonaldTrump/status/949616329463615489?ref_src=twsrc%5Etfw&ref_url=http%3A%2F%2Fwww.ilpost.it%2F2018%2F01%2F06%2Fdonald-trump-genio%2F una] [https://twitter.com/realDonaldTrump/status/949618475877765120 serie] di [https://twitter.com/realDonaldTrump/status/949619270631256064 tweet] del 6 gennaio 2018.</ref>
*{{NDR|Sulla decisione di non confermare [[Janet Yellen]] alla guida della [[Federal Reserve|FED]] per un secondo mandato}} Potrei anche confermarla, ma è troppo bassa.<ref>Citato in Massimo Gaggi, ''Da Berkeley alla Fed, adesso Janet dovrà battere la recessione. <small>La rivincita della keynesiana che [[Trump]] non volle confermare</small>'', ''Corriere della Sera'', Milano, 24 novembre 2020.</ref>
*Penso che abbiamo molti nemici, credo che l'[[Unione europea]] sia un nemico, per quello che fa a livello commerciale. Ora, non penseresti all'Unione europea, ma è un nemico.<ref>Citato in ''[https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/07/15/trump-unione-europea-e-nostro-nemico-in-parte-anche-russia-e-cina-tusk-fake-news-usa-e-ue-sono-migliori-amici/4494599/ Trump: "Unione Europea è nostro nemico. In parte anche Russia e Cina". Tusk: "Fake news. Usa e Ue sono migliori amici"]'', ''ilfattoquotidiano.it'', 15 luglio 2018.</ref>
*Ho battuto [[Hillary Clinton]] regolarmente. E la gente lo sa. {{NDR|L'inchiesta su [[Russiagate]]}} è scaturita soltanto perché i Democratici hanno perso. Ribadisco che non c'è stata collusione.<ref>Da ''[http://www.repubblica.it/esteri/2018/07/16/news/trump_nostro_rapporto_con_la_russia_mai_stato_peggiore_-201886898/ Trump-Putin, il Russiagate piomba nel faccia a faccia. "Ma ora apriremo una nuova fase di pace e di stabilità"]'', ''repubblica.it'', 16 luglio 2018.</ref>
*{{NDR|Su [[Russiagate]]}} Il mio staff è venuto da me – Dan Coats, il capo dell'intelligence, e qualcun altro – e mi hanno detto che è stata la Russia. Qui c'è [[Vladimir Putin]]: dice che non è stata la Russia. Io dico questo: non vedo nessuna ragione perché sia stata la Russia, ma voglio davvero scoprire dov'è il server.<ref>Traduzione da [https://www.ilpost.it/2018/07/17/trump-putin-correzione/ ''Trump dice che con Putin si è impappinato''], ''ilpost.it'', 17 luglio 2018.</ref>
:''My people came to me – Dan Coats came to me and some others – they said they think it's Russia. I have President Putin; he just said it's not Russia. I will say this: I don't see any reason why it would be, but I really do want to see the server.'' (da una conferenza stampa con [[Vladimir Putin]], Helsinki, Filandia, 16 luglio 2018<ref>Citato in [https://edition.cnn.com/2018/07/16/politics/trump-putin-news-conference-transcript/index.html ''Read: The full Trump-Putin news conference transcript''], cnn.com, 17 luglio 2018.</ref>)
*{{NDR|Su [[Russiagate]]}} Lasciatemi essere totalmente chiaro… io accetto la conclusione della nostra comunità sul fatto che l'ingerenza russa alle elezioni 2016 ci sia stata.<ref>Da ''[https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/07/18/incontro-trump-putin-gli-usa-sotto-choc-per-frasi-su-russiagate-il-presidente-rettifica-ma-ormai-e-distrupter-in-chief/4500292/ Incontro Trump-Putin, gli Usa sotto choc per frasi su Russiagate: il presidente rettifica ma ormai è "distrupter-in-chief"]'', ''Il Fatto Quotidiano'', 8 luglio 2018.</ref>
*{{NDR|Su [[Russiagate]]}} In una frase chiave del mio discorso ho detto "debba" anziché "non debba". [...] La frase corretta sarebbe dovuta essere "non vedo nessuna ragione perché la Russia ''non'' debba essere ritenuta responsabile". Una specie di doppia negazione.
:''In a key sentence in my remarks I said the word "would" instead of "wouldn't". [...] The sentence should have been "I don't see any reason why it wouldn't be Russia." Sort of a double-negative.'' (da una conferenza stampa alla Casa Bianca, Washington, DC, 17 luglio 2018<ref>Visibile al minuto 3:37 di [https://www.youtube.com/watch?v=6MgHFSotl3I ''President Trump statement on Helsinki Summit (C-SPAN)''], ''YouTube.com'', 17 luglio 2018; citato in [https://edition.cnn.com/2018/07/17/politics/trump-backtracks-russia-remarks-transcript/index.html ''Transcript: Trump backtracks on Russia comments''], cnn.com, 17 luglio 2018.</ref>)
*Non sono un bevitore: posso dire con sincerità di non aver mai bevuto una birra in vita mia. È uno dei miei pochi pregi. Non bevo. Non ho mai bevuto un bicchiere. Non ho mai bevuto alcool. Qualunque sia il motivo. Immaginatevi se fossi un bevitore. Sarei un disastro. Sarei la persona peggiore del mondo.
:''I'm not a drinker and I can honestly say I never had a beer in my life. One of my only good traits. I don't drink. I never had a glass of alcohol. I never had alcohol. For whatever reason. Can you imagine if I had? What a mess I would be. I would be the world's worst.'' (da una conferenza stampa alla Casa Bianca, Washington D.C., 1º ottobre 2018<ref>Visibile in [https://www.youtube.com/watch?v=fjpfbx7T6RY ''Trump Says He's Never Had a Beer, Kavanaugh Didn't Lie About Drinking''], ''YouTube.com'', 1º ottobre 2018; citato in Allan Smith, [https://www.businessinsider.com/trump-expresses-surprise-about-kavanaughs-drinking-revelations-2018-10?IR=T ''"Can you imagine what a mess I'd be?": Trump ruminates on alcohol abuse while expressing surprise about Kavanaugh's drinking revelations''], ''businessinsider.com'', 1 ottobre 2018.</ref>)
*È incredibile che la [[Federal Reserve|FED]] consideri un altro aumento dei tassi di interesse con un dollaro molto forte, virtualmente no [[inflazione]], il mondo fuori dagli Stati Uniti che esplode, [[Parigi]] che brucia e la [[Cina]] che frena.
:''It is incredible that with a very strong dollar and virtually no inflation, the outside world blowing up around us, Paris is burning and China way down, the Fed is even considering yet another interest rate hike. Take the Victory!''<ref>Da un [https://twitter.com/realdonaldtrump/status/1074657278974939138/ tweet] del 17 dicembre 2018.</ref><ref>Tradotto da [https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/12/17/tassi-di-interesse-trump-attacca-la-fed-e-incredibile-che-pensi-a-un-rialzo-mercoledi-la-decisione-di-jerome-powell/4843426/ ''Il Fatto Quotidiano''], il 17 dicembre 2018.</ref>
=== 2019 ===
*Il distretto di [[Elijah Cummings|Cummings]] è un disgustoso disastro infestato di ratti e altri roditori. Se fosse rimasto più tempo a [[Baltimora]], forse avrebbe potuto contribuire a ripulire questo lurido e pericoloso postaccio.
:[...] ''Cumming District {{NDR|sic}} is a disgusting, rat and rodent infested mess. If he spent more time in Baltimore, maybe he could help clean up this very dangerous & filthy place.''<ref>Da un [https://twitter.com/realdonaldtrump/status/1155073965880172544 tweet] del 27 luglio 2019.</ref>
*Che succede con le lampadine, la gente lo sa? Ecco che succede, ve lo dico io. In primo luogo per me, soprattutto per me, quelle che siamo costretti a usare fanno una luce che non va bene. Io sembro sempre arancione ... Non succede solo a me, anche voi assumete un tono arancione sotto queste luci. ... Questo tipo di luce è la peggiore inoltre è molto più costosa. La vecchia lampadina alogena invece funzionava molto bene.<ref>Citato in ''[https://www.repubblica.it/esteri/2019/09/13/news/usa_donald_trump_look_arancione_lamentela_lampadine_basso_consumo-235921130/ Usa, Trump contro le lampadine a basso consumo: "Mi fanno sembrare arancione"]'', ''repubblica.it'', 13 settembre 2019.</ref>
*Come ho già detto in precedenza, giusto per ribadirlo, se la Turchia fa qualcosa che io, nella mia grande e ineguagliabile saggezza, considero oltre i limiti, distruggerò completamente e annienterò l'economia della Turchia (l'ho già fatto in passato!).<ref>Citato in ''[https://www.ilpost.it/2019/10/07/trump-tweet-curdi-siria-turchia/ «Nella mia grande e ineguagliabile saggezza»]'', ''ilpost.it'', 7 ottobre 2019.</ref>
:''As I have stated strongly before, and just to reiterate, if Turkey does anything that I, in my great and unmatched wisdom, consider to be off limits, I will totally destroy and obliterate the Economy of Turkey (I've done before!)''.<ref>Da un [https://twitter.com/realDonaldTrump/status/1181232249821388801 tweet] del 7 ottobre 2019, ore 5:38.</ref>
*{{NDR|Sulla [[Offensiva turca nella Siria nordorientale del 2019]]}} Lasciamo che la Siria e Assad proteggano i curdi e combattano la Turchia per la loro terra. Ho detto ai miei generali, perché dovremmo combattere per la Siria e per Assad per proteggere la terra del nostro nemico? Chiunque voglia aiutare la Siria a proteggere i curdi va bene per me, che sia la Russia, la Cina o Napoleone Bonaparte. Spero che tutti facciano bene, noi siamo a 7000 miglia di distanza.<ref>Citato in [https://www.globalist.it/intelligence/2019/10/14/trump-irride-ancora-i-curdi-perche-dovremmo-difenderli-noi-ci-pensi-assad-oppure-napoleone-2047640.html ''Trump irride ancora i curdi: "Perché dovremmo difenderli noi? Ci pensi Assad, oppure Napoleone"''], ''globalist.it'', 14 ottobre 2019</ref>
*{{NDR|Sulla [[Offensiva turca nella Siria nordorientale del 2019]]}} Se la Turchia va in Siria, è un problema tra Turchia e Siria, non è un nostro problema. Se la Siria vuole combattere per riprendersi la sua terra, sta a loro ed alla Turchia. C'è molta sabbia con cui possono giocare. La Siria può avere qualche aiuto dalla Russia e va bene.<ref>Citato in [https://www.adnkronos.com/fatti/esteri/2019/10/16/trump-curdi-non-sono-angeli_69gIwzxsXjFdbJ9TPxnLdN.html ''Trump: "I curdi non sono angeli"''], ''adnkronos.com'', 16 ottobre 2019</ref>
*{{NDR|In una lettera rivolta a [[Recep Tayyip Erdoğan]]}} Facciamo un buon accordo! Lei non vuole essere responsabile per il massacro di migliaia di persone e io non voglio essere colui che distrugge l'economia turca. Cosa che farò. [...] La Storia guarderà a lei con favore se risolviamo questa cosa in un modo giusto e umano. Ma la giudicherà per sempre un diavolo se non accadono buone cose. [...] Non faccia il duro! Non faccia lo sciocco! La chiamo più tardi.<ref>Citato in [https://www.corriere.it/esteri/19_ottobre_17/lettera-ad-erdogan-testimonia-che-trump-ormai-fuori-ogni-regola-1b011bb8-f0cf-11e9-867d-add94f2d35a0.shtml ''La lettera ad Erdogan testimonia che Trump è ormai fuori da ogni regola''], ''corriere.it'', 17 ottobre 2019</ref>
*{{NDR|Sulla [[Offensiva turca nella Siria nordorientale del 2019]]}} Un ridotto numero di truppe USA sta rimanendo in Siria per proteggere i giacimenti di petrolio. [...] Lasciamo che siano altri a combattere su questa lunga battaglia su una sabbia intrisa di sangue.<ref>Citato in [http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Siria-Trump-revoca-le-sanzioni-contro-la-Turchia-abbiamo-salvato-le-vite-di-migliaia-di-curdi-7ad3a05f-dfbd-4a0f-9ecb-8234fce4b11b.html Trump revoca le sanzioni contro la Turchia: "In Siria abbiamo salvato le vite di migliaia di curdi"], ''rainews.it'', 23 ottobre 2019</ref>
*{{NDR|Su [[Abu Bakr al-Baghdadi]]}} Era un uomo malato e depravato, violento ed è morto come un codardo, come un cane, correndo e piangendo.<ref name="albaghdadi">Citato in [https://www.repubblica.it/esteri/2019/10/27/news/trump_al_baghdadi_morto-239641310/ ''Trump conferma: "Il leader dell'Isis al Baghdadi è morto. Si è fatto esplodere insieme ai suoi tre figli"''], ''repubblica.it'', 27 ottobre 2019</ref>
*Bin Laden è stato un obiettivo importante, ma credo che al Baghdadi sia ancora più importante. [...] Un uomo che aveva costruito un intero Califfato.<ref name="albaghdadi"/>
===2020===
*{{NDR|Sul COVID-19}} Questa è roba mortale, trasmissibile per via aerea e fortemente contagiosa. È cinque volte più mortale dell'influenza. (da una intervista di [[Bob Woodward]], 7 febbraio 2020)<ref name=minimizzato>Citato in ''[https://www.iltempo.it/esteri/2020/09/10/news/donald-trump-coronavirus-libro-bob-woodward-conseguenze-covid-usa-24490291/ Coronavirus, Trump confessa: sapevo del pericolo. La verità nel libro di Bob Woodward]'', ''Iltempo.it'', 10 settembre 2020.</ref>
*{{NDR|Sulla vittoria di ''[[Parasite]]'' agli Oscar}} Avete visto? Il vincitore è un film della Corea del Sud! Che diavolo è questa cosa? Abbiamo avuto abbastanza problemi con la Corea del Sud per il commercio. Oltre a questo gli danno il miglior film dell'anno? È stato bello? Non lo so.<ref>Citato in ''[https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/02/21/donald-trump-contro-loscar-a-parasite-ridateci-via-col-vento-poi-attacca-il-saputello-brad-pitt/5712689/ Donald Trump contro l'Oscar a "Parasite": "Ridateci Via col vento". Poi attacca il "saputello" Brad Pitt]'', ''Ilfattoquotidiano.it'', 21 febbraio 2020</ref>
*{{NDR|Sulla [[pandemia di COVID-19 negli Stati Uniti d'America]]}} Così, sapete, se noi abbiamo migliaia o centinaia di persone che guariscono solo aspettando e andando persino al lavoro, alcuni di loro andranno al lavoro, ma guariranno.<ref name=CoV-2>Citato in [https://www.adnkronos.com/fatti/esteri/2020/03/05/coronavirus-trump-molti-con-sintomi-lievi-potranno-continuare-lavorare_vwMhV5pfkiEcRfa0hghnHI.html?refresh_ce ''Coronavirus, Trump: "Malati lievi al lavoro, dato mortalità è falso"''], ''adnkronos.com'', 5 marzo 2020</ref>
*{{NDR|Sul tasso di letalità di Covid-19}} Personalmente ritengono il numero sia molto al di sotto dell'un per cento. Questa è solo un'intuizione, ma basata su molte conversazioni con persone che fanno questo.<ref name=CoV-2/>
*{{NDR|Sul COVID-19}} Volevo sempre minimizzare. E preferisco ancora sminuire, perché non voglio creare panico. (da una intervista di [[Bob Woodward]], 19 marzo 2020)<ref name=minimizzato/>
*La situazione è decisamente sotto controllo, si tratta di una sola persona arrivata dalla Cina.<ref name=CoV-3>Citato in [https://www.corriere.it/esteri/20_aprile_04/coronavirus-giravolte-bugie-trump-che-smentisce-se-stesso-ced694d2-764f-11ea-b3b8-a2cb021df0f0.shtml ''Coronavirus, «va tutto bene, anzi no» Le giravolte (e le bugie) di Trump''], ''Corriere.it'', 4 aprile 2020</ref>
*Lo abbiamo praticamente sconfitto, arrivava dalla Cina.<ref name=CoV-3/>
*Ora abbiamo 15 casi ma presto questi diventeranno praticamente zero.<ref name=CoV-3/>
*35mila persone muoiono ogni anno di influenza. Lo sapevate? Finora non abbiamo perso nessun per il coronavirus negli Stati Uniti. Ora i democratici stanno politicizzando il coronavirus... è l'ultima loro bufala.<ref name=CoV-3/>
*Il numero dei contagi negli Stati Uniti è inferiore a quello di qualsiasi altro Paese. Mi piace questa roba. La capisco... La gente è sorpresa che io la capisca... i medici chiedono: come fai a saperne così tanto? Forse ho un'abilità naturale. Mio zio ha insegnato al MIT per un numero di anni record, era un super genio, forse ce l'ho nel sangue. Forse avrei dovuto fare il medico invece di candidarmi alla presidenza.<ref name=CoV-3/>
*Questa è una pandemia, l'avevo capito ben prima dell'annuncio, bastava guardare agli altri Paesi. Ora è il nostro momento dobbiamo sacrificarci tutti.<ref name=CoV-3/>
*Sarebbe stato molto, molto meglio se avessimo saputo del virus qualche mese fa.<ref name=CoV-3/>
*Se i morti fossero 100mila avremmo fatto un buon lavoro.<ref name=CoV-3/>
*Mascherine? Consigliano di usarle, io non lo farò.<ref name=CoV-3/>
*Vedo che il disinfettante lo distrugge in un minuto. Un minuto. Non c'è un modo di fare qualcosa di simile, iniettandolo? Sarebbe interessante verificarlo.<ref>Citato in [https://www.adnkronos.com/fatti/esteri/2020/04/24/trump-iniezioni-disinfettante-contro-coronavirus_SyaBLtjQ80JUPr4AzdgBuM.html ''Trump: "Iniezioni di disinfettante contro il coronavirus"''], ''adnkronos.com'', 24 aprile 2020.</ref>
*{{NDR|Parlando del [[Pandemia di COVID-19 del 2019-2020|Coronavirus]]}} C'è un modo di farne qualcosa, non so, con un'iniezione, o con dei lavaggi? In modo che il disinfettante arrivi ai polmoni, perché se arriva ai polmoni può avere un impatto ''tremendous'', molto forte, sui polmoni. Certo, bisognerà chiedere a dei dottori, ma a me pare interessante.<ref>Citato in [https://www.corriere.it/esteri/20_aprile_24/coronavirus-trump-iniettare-disinfettante-medici-non-fatelo-57bccfe2-85f4-11ea-9ac6-16666bda3d31.shtml ''Coronavirus, Trump: «Iniettare il disinfettante». I medici: «Non fatelo»''], ''Corriere.it'', 24 aprile 2020.</ref>
*Se non avessimo effettuato i test, non potresti mostrarmi questi dati. Se ne avessimo effettuati la metà, questi numeri sarebbero minori. (da un'intervista di Chris Wallace, 19 luglio 2020)<ref name=disastrosa>Citato in [https://www.giornalettismo.com/trump-fox-news-intervista/ ''La disastrosa intervista di Trump, anche Fox News lo sbugiarda''], ''giornalettismo.com'', 21 luglio 2020</ref>
*{{NDR|Su [[Anthony Fauci]]}} È un po' un allarmista. Va bene. Ma è un allarmista. (da un'intervista di Chris Wallace, 19 luglio 2020)<ref name=disastrosa/>
*{{NDR|Sul suo ruolo durante la [[pandemia di COVID-19 negli Stati Uniti d'America]]}} Io ho e ho avuto più ragione di chiunque altro. (da un'intervista di Chris Wallace, 19 luglio 2020)<ref name=disastrosa/>
*Biden vuole togliere i fondi alla polizia. (da un'intervista di Chris Wallace, 19 luglio 2020)<ref name=disastrosa/>
*{{NDR|Sulla [[morte di George Floyd]]}} Anche molti bianchi vengono uccisi. Devi dire anche quello. (da un'intervista di Chris Wallace, 19 luglio 2020)<ref name=disastrosa/>
*La First Lady ed io siamo risultati positivi al Covid-19. Iniziamo subito la quarantena e il processo di guarigione. INSIEME ce la faremo! (tweet del 2 ottobre 2020)<ref>Citato in [https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2020/10/02/trump-twitta-io-e-melania-in-quarantena_923375f9-d861-4340-8eaf-f60d4fd9d0c1.html ''Donald e Melania Trump positivi al Coronavirus''], ''Ansa.it'', 2 ottobre 2020.</ref>
*La stagione dell'influenza sta per arrivare. Ogni anno l'influenza fa anche oltre 100 mila morti, nonostante il vaccino. Chiudiamo per questo il Paese? No, abbiamo imparato a convivere con essa, proprio come stiamo imparando a convivere col [[pandemia di COVID-19 del 2019-2020|Covid]], che su gran parte della popolazione non è letale. (tweet del 6 ottobre 2020)<ref>Citato in [https://www.lastampa.it/esteri/2020/10/06/news/trump-il-covid-e-come-l-influenza-ogni-anno-100-mila-morti-mica-chiudiamo-il-paese-per-questo-1.39388704 ''Trump: "Il Covid è come l'influenza: ogni anno 100 mila morti, mica chiudiamo il Paese per questo"''], ''lastampa.it'', 6 ottobre 2020.</ref>
*{{NDR|Su [[Anthony Fauci]]}} Ogni volta che va in televisione c'è sempre una bomba. È un disastro. Ma sarebbe una bomba ancora più grande se lo licenziassi. È lì da 500 anni. Se l'avessimo ascoltato avremmo avuto 700 o 800 mila morti. (19 ottobre 2020)<ref>Citato in [https://www.repubblica.it/dossier/esteri/elezioni-usa-2020-presidenziali-biden-trump/2020/10/20/news/trump_la_gente_e_stanca_di_fauci_e_di_tutti_questi_idioti_e_un_disastro_-271178776/ Trump all'attacco di Fauci: "La gente è stanca di tutti questi idioti. È un disastro"], ''''repubblica.it'', 20 ottobre 2020.</ref>
*Non sono un fan di [[Sacha Baron Cohen]], anni fa aveva tentato di raggirarmi, è un impostore, non lo trovo divertente, per me è un verme.<ref>Citato in [https://www.corriere.it/esteri/20_ottobre_24/trump-sacha-baron-cohen-impostore-verme-94b86ac0-15f8-11eb-89ba-6e7c36183521.shtml ''Trump: «Sacha Baron Cohen? Un impostore e un verme»''], ''Corriere.it'', 24 ottobre 2020.</ref>
===2022===
*{{NDR|Sulla [[crisi russo-ucraina del 2021-2022]]}} Putin dichiara che una bella porzione dell'Ucraina, dico dell'Ucraina, è indipendente. Cioè, è fantastico. Io ho detto: ma quanto è intelligente! E ora ci entra come peacekeeper, cioè con la forza di pace più potente. Potremmo farlo anche noi al nostro confine Sud.<ref>Citato in [https://www.ilgiorno.it/mondo/ucraina-russia-trump-putin-genio-biden-1.7393035 ''Ucraina, l'ex presidente Trump: "Putin è un genio". Poi l'attacco a Biden: "Un debole"''], ''ilgiorno.it'', 22 febbraio.</ref>
*{{NDR|Sulle [[elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 2020]]}} Una massiccia frode di questo tipo e portata consente la sospensione di tutte le regole, i regolamenti e gli articoli, anche quelli che si trovano nella Costituzione.<ref>Citato in ''[https://www.ilgiornale.it/news/politica/trump-choc-costituzione-abolire-ira-casa-bianca-2092060.htm Trump choc: "Costituzione da abolire". Ira Casa Bianca]'', ''ilgiornale.it'', 5 dicembre 2022.</ref>
===2024===
* {{ndr|riferendosi alle auto prodotte in Cina ed esportate negli Stati Uniti}} Metteremo una tariffa del 100% su ogni singola auto, non sarete in grado di vendere quelle auto se sarò eletto. Ora, se non verrò eletto, sarà un bagno di sangue per tutto il Paese. [...] Non so se voi li chiamate persone {{NDR|i migranti}}. In alcuni casi non lo sono, sono animali.<ref>Citato in ''[https://www.money.it/il-bagno-di-sangue-e-la-bufala-su-donald-trump]'', ''www.money.it'', 17 marzo 2024.</ref>
*{{ndr|Sulla [[guerra Hamas-Israele del 2023]]}} Mi urta moltissimo che certa gente non parli più del 7 ottobre, ma (soltanto) di quanto sia aggressivo Israele. [...] Dovete concludere la vostra guerra. Dovete concluderla, portarla a termine. [...] Penso che Israele abbia compiuto un grosso errore. Avrei voluto chiamare e dire "non fatelo". Queste foto e queste immagini, immagini di bombe sganciate su edifici a Gaza. È un ritratto terribile.<ref>Citato in ''[https://www.agenzianova.com/news/trump-lattacco-di-hamas-del-7-ottobre-e-stato-orribile-ma-ora-israele-deve-porre-fine-alla-guerra-a-gaza/ Trump: "L'attacco del 7 ottobre è stato orribile, ma ora Israele deve porre fine alla guerra a Gaza"]'', ''agenzianova.com'', 26 marzo 2024.</ref>
*Sono un grande amico di [[Vladimir Putin|Putin]], e questa è una cosa buona.<ref name="pieno">Da un comizio North Carolina; citato in ''[https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/nordamerica/2024/09/25/trump-io-grande-amico-di-putin-zelensky-pieno-soldi-usa_a37ed957-89d2-49fe-b1c3-f47aa62b5118.html Trump: io grande amico di Putin, Zelensky pieno di soldi Usa]'', ''Ansa.it'', 25 settembre 2024.</ref>
*[[Joe Biden|Biden]] e [[Kamala Harris|Harris]] hanno ricoperto [[Volodymyr Zelens'kyj|Zelens'kyj]] di soldi americani ma il Paese è stato distrutto e non basterà tutto il denaro del mondo per ricostruirlo.<ref name="pieno"/>
*{{NDR|Sulla [[caduta di Damasco]]}} Assad se n'è andato. È fuggito dal suo paese. Il suo protettore, la Russia, guidata da Vladimir Putin, non era più interessato a proteggerlo. Non c'era motivo per cui la Russia dovesse essere lì. Hanno perso ogni interesse per la Siria a causa dell'Ucraina, dove circa 600.000 soldati russi giacciono feriti o morti, in una guerra che non sarebbe mai dovuta iniziare e potrebbe continuare per sempre.<ref>Citato in ''[https://www.lapresse.it/esteri/2024/12/08/ucraina-trump-zelensky-vuole-un-accordo-con-la-russia/ Ucraina, Trump: "Zelensky vuole un accordo con la Russia"]'', ''lapresse.it'', 8 dicembre 2024.</ref>
==Citazioni su Donald Trump==
*Abbiamo avuto presidenti stupidi, presidenti impulsivi, presidenti bugiardi, presidenti ignoranti, presidenti narcisisti, presidenti bellicosi, presidenti complottisti e presidenti imprevedibili, ma mai prima d'ora abbiamo avuto un presidente che da solo incarnasse tutti questi tratti riprovevoli. ([[Allen Frances]])
*{{NDR|Noi dell'[[alt-right]]}} Abbiamo una connessione psichica, una connessione così profonda con Donald Trump che non può essere paragonata al rapporto che abbiamo con la maggior parte degli altri repubblicani. ([[Richard Spencer]])
*Alcuni suggeriscono che vi sia metodo nella pazzia di Trump, che stia cercando di far pensare ad eventuali avversari che sia irrazionale e capriccioso in modo tale che nemici e rivali siano prudenti e non si spingano troppo oltre. [...] Ma nell'applicazione che Trump fa della teoria del pazzo<ref>{{Cfr}} [[:w:Teoria del pazzo|Teoria del pazzo]].</ref> sembra esserci più pazzia che teoria. Potranno anche esserci dei vantaggi a cogliere alla sprovvista antagonisti e oppositori, ma Trump sta confondendo anche amici e alleati. Negli affari esteri l'imprevedibilità spaventa gli alleati e diffonde instabilità, negli affari interni la politica dell'imprevedibilità è considerata tossica per l'economia. [...] La sua imprevedibilità non è una teoria. È l'assenza di una teoria. ([[Dana Milbank]])
*Abbiamo un presidente razzista e misogino che non apprezza nessuno al di fuori di sé stesso. ([[Carl Lewis]])
*Biden ci ha aiutato più di Trump{{NDR|, anche se}} devo riconoscere che durante il mandato di Trump non c'era una vera e propria guerra e non so come lui avrebbe reagito. [...] Non l'ho capito quando ha detto "in 24 ore porterei Putin e Zelensky a un tavolo di trattative". Avrebbe potuto farlo, già durante la sua presidenza i nostri territori erano occupati. Ma non è successo. ([[Volodymyr Zelens'kyj]])
*Caro Donald, non ho visto la trasmissione,<ref>Un'intervista condotta da Phil Donahue durante la quale Trump ha espresso delle opinioni politiche. ''The Phil Donahue Show'', dicembre 1987. {{Cfr}} [https://archive.org/details/The-Phil-Donahue-Show-Donald-Trump-1987 ''The Phil Donahue Show - Donald Trump - December 1987''], ''Archive.org''</ref> ma la [[Pat Nixon|signora Nixon]] mi ha detto che sei stato magnifico durante il ''Donahue'' show. Come puoi immaginare, lei è un'esperta di politica e prevede che, nel caso decidessi di correre alla presidenza, vincerai! ([[Richard Nixon]])
*Chi non sa vincere non sa neanche perdere, è una vecchia legge dello sport e della vita, Trump ne è la perfetta conferma. Arrogante da vincitore, meschino da perdente, con la sua orchestrina di avvocati, come un qualunque riccone che crede di poter ribaltare ogni tavolo con il libretto degli assegni. Ogni giorno che passa ci si rende conto dell'importanza storica della sua sconfitta. Ma ci si rende conto, anche, di quale gigantesco lutto per la democrazia fu la sua [[Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 2016|elezione del 2016]]. ([[Michele Serra]])
*Ci sarebbe da ridere, ma la sua popolarità non è divertente. Le sue idee non sono stravaganti. È l'eccezionalismo americano, degenerato e diffuso sotto l'ombrello dell'ignoranza assoluta. È un ignorante, lo è sempre stato, lo sarà sempre. Vive nell'illusione di essere ammirevole. E ovviamente, per chi la pensa come me, rappresenta tutto ciò che c'è di disgustoso nella società americana. ([[Roger Waters]])
*Che lo si ami o lo si odi, Trump è un uomo che di certo sa cosa vuole e si impegna per ottenerlo, senza restrizioni. Le donne trovano il suo potere eccitante tanto quanto il suo denaro. ([[Marian Salzman]])
*Che quel burattino di Trump sappia che non lo temiamo. Il popolo venezuelano non si farà piegare dalla sua tirannia e dalla sua politica del terrore. ([[Diego Armando Maradona]])
*Chiunque abbia visto ''[[Ritorno al futuro - Parte II]]'' deve sapere che lo sceneggiatore {{NDR|[[Bob Gale]]<ref>Riferimento a un'intervista del 21 ottobre 2015. {{Cfr}} Will Robinson, [http://www.thedailybeast.com/articles/2015/10/21/how-back-to-the-future-predicted-trump.html ''Ted Cruz compares Donald Trump to Back to the Future villain Biff''], ''thedailybeast.com'', 21 ottobre 2015</ref>}} ha detto di aver basato il personaggio di Biff Tannen su Donald Trump: la caricatura di un buffone spaccone e arrogante che costruisce enormi casinò mettendo sue gigantografie ovunque si possa posare lo sguardo. Stiamo assistendo, potenzialmente, alla presidenza di Biff Tannen. ([[Ted Cruz]])
*Coloro che hanno prestato attenzione non permetteranno che tu possa venderti sotto un altro marchio. Non sei un "unificatore". Non sei "presidenziale". Non sei una "vittima" della rabbia che tu stesso hai fomentato con gioia per mesi. Sei un uomo che ha incoraggiato pregiudizio e violenza nel perseguimento del potere personale. E benché le tue parole senza dubbio cambieranno nel corso dei prossimo mesi, rimarrai sempre quel che sei. ([[Brandon Stanton]])
*Coloro che si fanno beffe del "politicamente corretto" hanno permesso sia a [[Silvio Berlusconi|Berlusconi]] che a Trump di creare con successo un insolito ibrido: il miliardario qualunquista. Qualcuno che è, da una parte, grazie a grande ricchezza, successo e audacia, una sorta di superuomo al quale le normali regole di condotta non si applicano. Allo stesso tempo, con un linguaggio semplice e grossolano creano un legame viscerale con molte persone, in particolare la parte meno colta dell'elettorato. Hanno un inverosimile appeal interclassista; sono uomini molto ricchi la cui politica beneficia i molto ricchi [...] e contemporaneamente, attraverso efficaci appelli retorici con un idioma da birreria, appoggiano le lamentele dei membri delle classi medie e lavoratrici che lottano. Né Trump né Berlusconi hanno un vero e proprio programma politico; quello che stanno vendendo è se stessi. ([[Alexander Stille]])
*Con Trump abbiamo vissuto anni di pace. ([[Matteo Salvini]])
*Così come molti bulli, Trump è permaloso. Non si fa scrupoli a dire le cose più offensive agli altri, ma quando sente sussurrare qualcosa che va contro la propria vanagloriosa immagine si dimena come un furetto in cattività. Solo per farlo impazzire un po', iniziai a riferirmi a lui come al "volgare dalle dita corte" sulle pagine della rivista ''Spy''. Questo accade più di un quarto di secolo fa. Ancora oggi ricevo la solita busta da Trump. C'è sempre una sua foto – di solito una pagina strappata da una rivista. Su ogni foto ha cerchiato una delle sue mani con un pennarello dorato in un valoroso tentativo di mostrare la lunghezza delle proprie dita. ([[Graydon Carter]])
*Credo di sapere perché gli americani l'hanno scelto. Donald Trump è entrato per molti anni come star della televisione nelle case degli americani, è diventato qualcuno a cui si dà del tu. Come gli italiani mi chiamano Silvio, lui lo chiamano Donald. ([[Silvio Berlusconi]])
[[File:Make America Great Again hat (27149010964).jpg|thumb|Un sostenitore indossa uno dei berretti con visiera della campagna elettorale con lo slogan «''Make America Great Again''»<ref>{{Cfr}} [[:w:en:Make America Great Again|Make America Great Again]].</ref> («Far tornare grande l'America.»)]]
*Donald Trump è falso, è un truffatore. Le sue promesse sono prive di valore quanto un diploma della Trump University. Prende per fesso il pubblico americano: lui si fa un giro gratis alla Casa Bianca mentre tutto ciò che noi otteniamo è uno squallido cappellino.<ref>Riferito ai berretti con visiera della campagna elettorale di Trump con lo slogan «Make America Great Again».</ref> ([[Mitt Romney]])
*Donald Trump è il primo presidente nella mia vita che non tenta di unire il popolo americano, e non sembra nemmeno volerlo fare. Sta provando, al contrario, di dividerci. [...] Siamo testimoni delle conseguenze di tre anni di questo sforzo deliberato, di tre anni senza una leadership matura. ([[James Mattis]])
*Donald Trump è più che mai un motivo di imbarazzo per la maggioranza repubblicana al congresso, che teoricamente dovrebbe essere dalla sua parte. I deputati repubblicani non sanno cosa scegliere tra il pericolo di restargli fedeli e il pericolo di lasciarlo cadere, con conseguenze negative per il loro partito e per i loro seggi. A Washington cresce la paralisi politica, tanto più grave se consideriamo che alla Casa Bianca i collaboratori più stretti del presidente sono sbalorditi davanti alla sua incapacità di tenere conto dei loro avvertimenti. Trump appare come un megalomane irresponsabile, sordo e cieco a ogni campanello d'allarme. Diciamolo, un folle occupa lo studio ovale, e questo eclissa di fatto la prima potenza economica e militare del mondo, quegli Stati Uniti dai quali gli alleati europei, mediorientali, asiatici e latinoamericani prendono le distanze così come i repubblicani, perplessi, prendono le distanze da Trump. ([[Bernard Guetta]])
*Donald Trump è un noto tamarro, e se gli americani dovessero eleggere quel riporto ambulante presidente o anche solo candidato repubblicano mi strapperei i capelli. ([[Giuliano Ferrara]])
*Donald Trump è una fonte di imbarazzo a cui è impossibile far provare imbarazzo. È il suo superpotere. ([[Ezra Klein]])
*Donald Trump ha detto che si candiderà per la presidenza come repubblicano – il che è strano, perché pensavo si candidasse come barzelletta. ([[Seth Meyers]])
*Donald Trump non è un fascista. Anzi, è una delle persone più democratiche che io conosca. Ha un dono. Sa che cosa vuol sentirsi dire la gente in un determinato momento. E lo dice. È un incrocio perfetto tra [[Silvio Berlusconi]] e [[Beppe Grillo]]. ([[Flavio Briatore]])
*Donald Trump non è un uomo ricco. Donald Trump è come un barbone immagina un uomo ricco. È come se Trump, attraversando un sottopasso, avesse sentito qualcuno dire "Oh, appena esce il mio numero {{NDR|alla lotteria}} erigerò dei grandi palazzoni e ci metterò il mio nome sopra! Avrò bei capelli dorati e uno show televisivo dove licenzierò [[Gene Simmons]] con i miei figli!" E Trump: "È così che vivrò la mia vita!" ([[John Mulaney]])
*È come uno di quei venditori ambulanti truffaldini di d'olio di serpente<ref>Modo di dire che si riferisce ai ciarlatani, truffaldini, vendidori di prodotti inefficaci.</ref> de ''[[La casa nella prateria]]''. ([[Rosie O'Donnell]])
*È così vistosamente stupido. È un teppista, è un cane, è un porco, è un truffatore, un artista della cazzata, è un bastardo che non sa di cosa sta parlando, non si occupa dei propri compiti, se ne frega, pensa di potersi prendere gioco della società, non paga le tasse. È un idiota. [[Colin Powell]] l'ha descritto anche meglio: è un disastro nazionale, è un imbarazzo per questo paese. Mi rende così arrabbiato il fatto che questo paese sia arrivato fino a questo punto con questo buffone, questo cretino, che sia finito in questo modo. Parla di come gli piacerebbe prendere a pugni in faccia la gente? Be', a me piacerebbe prendere a pugni lui. E questo sarebbe uno che vorremmo come presidente? Non penso proprio. Quel che mi interessa è quale strada prenderà questo paese e sono davvero molto preoccupato della direzione sbagliata che potrebbe imboccare con uno come Donald Trump. Se vi importa del vostro futuro, votate per il vostro futuro. ([[Robert De Niro]])
*È la sintesi massima del sogno americano. Piace ai ricchissimi, ai poveri, alla middle class perché, in differenti momenti della sua vita, è stato ciascuno di loro. È stato ricchissimo, è ricchissimo ma è anche caduto e ha saputo rialzarsi. Sbagliano tutti quelli che pensano che non sarà mai presidente degli Stati Uniti. Sbagliano di grosso. Io faccio il tifo per lui. ([[Flavio Briatore]])
*È terrificante ma la cosa più assurda per me è che c'è gente che lo ama. Capisco che siamo frustrati dai politici e dal loro modo di fare. Ma stiamo parlando di una persona nata ricca e che si interessa solo di diventarlo di più e di avere più potere. Non si è mai interessato a nessuno. ([[Flea]])
*È un perfetto James Brooke, il cattivo rajah bianco di Sarawak che crede fermamente nella superiorità della sua razza sulle altre. Una visione del mondo di cui avere paura. ([[Kabir Bedi]])
*Fino a oggi il nostro Presidente — che considero un grande individualista — ha preferito proteggere il proprio potere più che gli americani, ingannando tutti con la bugia del "è solo un'influenza". Ora che ne ha compreso la gravità afferma di averlo saputo da sempre, ma continua a non ascoltare fino in fondo gli esperti come il dottor Anthony Fauci. E, nonostante ciò molti lo sostengono, pensano che stia affrontando bene la crisi. La verità è che abbiamo tante probabilità di sentire la verità da Trump quante di ricevere saggezza da un pollo che balla su una tavola Ouija. ([[David Quammen]])
*Hail Trump, Hail al nostro popolo, Hail alla vittoria! ([[Richard Spencer]])
*Ho capito che il presidente mi stava chiedendo che l'Fbi ponesse fine ad ogni indagine su Flynn in merito alle false dichiarazioni sulle sue conversazioni con l'ambasciatore [[Russia|russo]] {{NDR|Serghei Kislyak}} a dicembre. ([[James Comey]])
*Ho fatto conoscenza con Donald Trump durante gli ultimi anni. In realtà è un uomo molto intelligente che ha davvero a cuore l'America. Ci sono due Donald Trump discordanti. C'è quello che si vede sul palco e c'è quello che è piuttosto cerebrale, si siede a fare considerazioni con molta attenzione. Si può avere una buona conversazione con lui, ed è il Donald Trump che vedrete sempre più spesso. ([[Ben Carson]])
*Ho molto rispetto per le tante persone che hanno votato affinché Trump diventasse il presidente in carica. Lo capisco davvero, capisco la rabbia, sento anche io una parte di quella rabbia, considerando la nostra provenienza. Capisco che le persone siano disilluse nei confronti del processo politico. [...] Ma non credo che {{NDR|Trump}} sia la cura a questo problema e credo che possa persino peggiorarlo. E credo che dalla sua vita non emerga alcuna prova del fatto che abbia a cuore le persone più svantaggiate. [...] Questo mi rende veramente triste perché so che ama vedere i loro volti nella folla, ma non credo che sia interessato a sapere chi sono queste persone quando tornano a casa. ([[Bono Vox]])
*{{NDR|Parlando dell'entrata in politica di Trump}} I padroni eliminano la politica ed entrano direttamente a gestire la cosa pubblica. Il novecento è stato il secolo in cui la politica serviva alla grande borghesia anche per intermediarsi con la società. Oggi la prendono in mano direttamente. ([[Marco Rizzo]])
*Il fatto è che Trump non è né un democratico né un repubblicano – è un opportunista. Più che un candidato, è un marchio. E correre alla presidenza è un bene per il marchio Trump, è un'opportunità per Donald Trump di calcare il palcoscenico globale e dirci quanto lui sia grande. ([[Marc Thiessen]])
*Il grottesco, come forma letteraria, permette di rendersi conto di questa figura politica che è allo stesso tempo inquietante e ridicola e cancella la distinzione tra tragedia e commedia. Nella farsa ironicamente chiamata «dramma» {{NDR|''Ubu re'' di [[Alfred Jarry]]}}, rappresentata nel 1888, Padre Ubu conquista il potere assassinando il re e comanda con grande violenza e altrettanta buffoneria. Da egocentrico quale è, pensa solo al proprio interesse personale. È disonesto, non distingue tra il bene pubblico e i propri interessi privati. Incompetente, la sua inettitudine è costantemente corretta dal suo entourage. Volgare, insulta chiunque, anche sua moglie. Brutale, umilia i propri sudditi ed elimina i suoi rivali. [...] Incurante del bene comune, irrispettoso dei suoi concittadini, inadeguato, irritabile, impulsivo, influenzabile, ignorante – in una parola ubuesco – l'uomo che guiderà il paese più potente del mondo è effettivamente un personaggio grottesco in politica. ([[Didier Fassin]])
*In nessun altro Paese democratico del mondo, si dice, gli elettori sono così esplicitamente motivati dall'avidità, mostrano così poca preoccupazione per i concittadini meno privilegiati e sono così politicamente ignoranti. Solo nella Yankeelandia<ref>Nella versione originale in tedesco viene utilizzato il termine «Ami-land» in senso dispregiativo.</ref> poco istruita e colma d'odio qualcuno come Trump può essere un uomo di successo. ([[Yascha Mounk]])
*L'America ce l'ha fatta. Abbiamo eletto un troll di internet come presidente. ([[Dave Chappelle]])
*L'America e il mondo hanno bisogno di Trump. Questo è il momento dell'identità, dei confini, dell'esclusione, mica dell'inclusione da panico... ([[Daniela Santanchè]])
*L'America non è Biden, cioè, se io potessi direi aridatece Trump. ([[Matteo Salvini]])
*L'amministrazione Trump, che è in vigore da un anno e mezzo, è essenzialmente il sottoprodotto o il risultato di fallimenti passati. Come tale, ha inviato vari segnali che attestano il suo desiderio di cambiare le defunte politiche dietro a quelle perdite. La resistenza che sta affrontando, al di là di campagne di denigrazione, non è trascurabile. ([[Isaias Afewerki]])
*L'attuale presidente degli Stati Uniti nella sua campagna elettorale tumultuosa aveva promesso di mettere la parola fine all'avventura afghana. L'opinione pubblica americana era preoccupata non tanto dal fine ma dal "come". Invece, delusione cocente, siamo costretti a constatare che queste promesse elettorali sono state tradite. Trump anche in questo è deludente. ([[Franco Angioni]])
*L'elezione stessa di un personaggio come Trump è territorio surrealista, non appartiene alla sfera della realtà, del senso pratico, della semplice percezione delle cose. Sono convinto che ogni tanto i popoli abbiano bisogno di una non-realtà. Dell'assurdo. ([[Fernando Botero]])
*La campagna elettorale di Trump è imbarazzante. Le sue proposte politiche sono una barzelletta. Ciò che ha salvato la sua candidatura è il sospetto che sotto ci sia qualcosa di più profondo – che le offese siano una mossa calcolata, che le proposte non siano serie, che Donald sia più di quello che appare. Ma forse non è così. ([[Ezra Klein]])
*La nostra repubblica non sarà mai stata messa alla prova come lo sarà quando Donald Trump giurerà. Non gli mancano solo l'abilità e la virtù: gli mancano anche il rispetto fondamentale per la costituzione, la comprensione degli aspetti più complessi della politica nazionale ed estera e il sangue freddo necessario per guidare il paese più importante sulla Terra in un'epoca pericolosa. ([[Eric Zorn]])
*{{NDR|In riferimento a Donald Trump e la Trump University}} Le vittime dei truffatori spesso cantano le lodi dei carnefici fino al momento in cui si accorgono di essere stati spennati. ([[Kim McLane Wardlaw]])
*Mister Trump, non giochi con la coda del leone. Se ne potrebbe solo pentire. ([[Hassan Rouhani]])
*Noi apprezziamo Trump! Perché ha fatto il lavoro per noi, rivelando la vera faccia dell'America. ([[Ali Khamenei]])
*...non avremmo mai immaginato che gli Stati Uniti potessero arrivare a una discesa tale da farsi governare da uno come Trump, è una cosa incomprensibile. Trump è una persona mediocre e senza cultura, un povero disgraziato, un grullo che ha governato in modo indecoroso. ([[Mario Vargas Llosa]])
*Non c'è più grande sostenitore del popolo ebraico e dello [[Israele|stato ebraico]] del presidente Donald. ([[Benjamin Netanyahu]])
*Non che il Trump seduto nello Studio Ovale sia diverso da quello che abbiamo visto durante la campagna elettorale, nei reality o in giro a pubblicizzare i suoi business. È, sotto ogni metro di giudizio, il candidato presidenziale meno qualificato della storia contemporanea. [...] Trump come candidato si è dimostrato ignorante, indisciplinato, un bullo farneticante incline all'esagerazione e alla menzogna spudorata. Un uomo che esibisce una mascolinità da duro, ma che è in realtà un codardo totalmente privo di decenza umana che prende di mira le donne e umilia le minoranze. I difetti di Trump erano già sotto gli occhi di tutti ben prima dell'inizio delle elezioni. Il comportamento del Presidente Trump alla Casa Bianca è ugualmente disgustoso e al di sotto degli standard di dignità umana richiesti per quest'alta carica istituzionale. ([[Colbert I. King]])
*Non è una persona piacevole, anzi lo definirei un cartoon. Dice cose molto irreali sui musulmani e sulle razze in generale che non hanno nessun senso. Come in tutte le razze o religione ci sono persone buone o cattive. ([[Anthony Kiedis]])
*Non ho paura di Donald Trump, l'ho visto nudo e non sarà certo più spaventoso coi vestiti addosso. ([[Stormy Daniels]])
*{{NDR|A proposito di Tara Conner e Donald Trump}} Non può essere un'autorità morale. Ha lasciato la prima moglie; ha avuto un'amante. Ha lasciato la seconda moglie; ha avuto un'amante. Ha avuto figli da entrambe, eppure {{NDR|si proclama}} la bussola morale dei ventenni americani. ([[Rosie O'Donnell]])
*Non riesce a collaborare col proprio governo, come potete pensare che colluda con i russi? ([[Lindsey Graham]])
*Oggi il presidente ha il potere simile a quello di un re, e noi sul trono abbiamo messo un bambino. ([[Ross Douthat]])
*Ogni critico, ogni detrattore, dovrà inchinarsi di fronte al Presidente Trump. Chiunque abbia mai dubitato di Donald, chiunque non sia stato d'accordo, chiunque lo abbia sfidato. Diventare l'uomo più potente dell'universo è la vendetta suprema. ([[Omarosa Manigault]])
*Pensate alle qualità di Donald Trump come persona: il bullismo, l'avidità, l'esibizionismo, la misoginia, gli assurdi teatrini da terza elementare... Per molto tempo lo abbiamo chiamato "The Donald". È l'unica persona in tutto il Paese a cui abbiamo aggiunto un articolo prima del nome. E non è perché abbia attributi da ammirare. ([[Mitt Romney]])
*Penso che il presidente {{NDR|Trump}} sia in un certo senso indifferente a ciò che è vero e ciò che è falso. Ha passato tutta la vita dicendo stronzate. Ha ottenuto il successo dicendo stronzate. È diventato presidente dicendo stronzate. ([[Fareed Zakaria]])
*Penso... penso che sia pazzo. Cioè, non lo dico con leggerezza così per scherzare. ([[Jack Reed]])
*Per Donald Trump esistono solo tre tipi di immigrati: criminali, persone magnifiche e mogli. ([[Stephen Colbert]])
*Perdente. ([[Barbara Kruger]])
*Potreste aver sentito o visto recentemente che la [[Bibbia]] è il suo libro preferito. Eppure, quando gli è stato chiesto, non ha nemmeno saputo nominarne uno specifico verso che per lui è stato importante, che su di lui ha avuto un impatto. Be', sapete perché? È chiaro, Donald Trump non ha mai letto la Bibbia. La ragione per cui sappiamo che non l'ha letta è che lui nella Bibbia non è nominato. ([[Bobby Jindal]])
*Prima del tuo arrivo, andare alla Casa Bianca era considerato un grande onore! ([[LeBron James]])
*Quando deve prendere una decisione pensa tra sé e sé: "Cosa farebbe un riccone dei cartoni animati? Candidarsi alla presidenza." ([[John Mulaney]])
*Quel riporto lo rende inaffidabile. Trump sembra creato dalla [[Hillary Clinton|Clinton]] per far vincere lei. ([[Maurizio Gasparri]])
*Questo è il tipo di persona che sul ponte del Titanic correrebbe ad annunciare "Grande notizia, ghiaccio gratis per tutti!" ([[Paolo Attivissimo]])
*Questo istinto di umiliare l'altro, quando è impersonato da qualcuno con una visibilità pubblica, qualcuno di potente, arriva nella vita di tutti quanti, perché autorizza altri a comportarsi nello stesso modo. La mancanza di rispetto causa altra mancanza di rispetto, la violenza incita altra violenza, e quando i potenti usano la loro posizione per maltrattare gli altri, perdiamo tutti quanti. ([[Meryl Streep]])
*Ridiamo dei suoi capelli, ma non ascoltiamo abbastanza quello che dice. Possibile che nessuno da noi si preoccupi del fatto che questo diversamente equilibrato signore possa diventare presidente della più potente nazione del mondo? Che possa avere i codici per lanciare missili nucleari dove vuole e che possa influenzare l'economia mondiale? ([[Giancarlo Magalli]])
*Sarebbe un completo disastro se Trump diventasse il prossimo presidente degli Stati Uniti. Credo che si stia comportando come un altro Hitler nell'incitare al razzismo. ([[Eva Schloss]])
*Se ascolti parlare Trump, hai l'impressione di sentire direttamente Hitler nei suoi primi discorsi. ([[Robert Picardo]])
*{{NDR|Sull'idea di Donald Trump di costruire un muro tra Messico e Stati Uniti per fermare gli immigrati clandestini}}<br>Se costruisce il muro allo stesso modo in cui ha costruito le Trump Towers, si servirebbe della manodopera di immigrati clandestini per farlo. ([[Marco Rubio]])
*Se il suo stile di disinformazione vi sembra familiare è perché di fatto lo è: quest'uomo è quello zio strambo che tutti hanno, lo zio che afferma e ripete costantemente le più false e sensazionali bufale. ([[Jack Shafer]])
*Se non avesse ereditato 200 milioni di dollari, sapete dove sarebbe Donald Trump adesso? A vendere orologi per strada a Manhattan. ([[Marco Rubio]])
*Se sei il proprietario di un business che impedisce ai neri di affittare i tuoi appartamenti; se dici che non vuoi che i neri contino i tuoi soldi, o almeno così viene riportato; se dici che [...] qualcuno non può fare da giudice per un processo perché è messicano; se la tua reazione all'elezione del primo presidente nero è quella di dire, nonostante le prove a tuo sfavore, che non è nato in questo paese; se dici che non è abbastanza intelligente per aver frequentato legge ad Harvard ed esigi di vedere le valutazioni da lui ottenute; se questa è l'essenza della tua identità politica, sì, potresti essere un suprematista bianco. ([[Ta-Nehisi Coates]])
*Se Trump fosse davvero un truffatore, e se alla fine venisse eletto potremmo non voler ammettere di essere stati raggirati. Al momento i sostenitori di Trump lo percepiscono autentico e onesto, anche se scartano candidati più tradizionali come [[Hillary Clinton]], che considerano la quintessenza del politico bugiardo opportunista. Forse in futuro ci aggrapperemo a questa credenza per preservare la nostra immagine collettiva. In quel caso il termine "truffatore" potrebbe finire per essere applicato anche a noi stessi. ([[Maria Konnikova]])
*Se Trump fosse un truffatore si interesserebbe alla politica solo come mezzo per un qualche altro fine. Non crederebbe nelle proprie opinioni politiche; al contrario vedrebbe quelle opinioni come strumenti utili a guadagnare ciò che desidera realmente. Se credesse in una qualsiasi opinione da lui esposta, sarebbe un fatto puramente accidentale. I truffatori non ci credono veramente; sono opportunisti. Il Trump truffatore avrebbe abbandonato la politica nel momento in cui non sarebbe servita più ai propri scopi e sarebbe passato alla prossima cosa che gli avesse dato lo stesso livello di attenzione e adulazione. Potrebbe, per esempio, allontanarsi dalla politica nello stesso modo in cui si è allontanato da ''The Apprentice'', o da qualsiasi altro affare o azzardo immobiliare prima di questo. ([[Maria Konnikova]])
*Se un Ministero della propaganda comunista avesse chiesto a un talentuoso vignettista di disegnare un tipico furfante americano avrebbe inventato una figura come "The Donald": un uomo che incarna il ruolo del ricco rozzo filisteo, a partire dal suo atteggiamento presuntuoso fino al modo in cui i suoi capelli sono acconciati, qualcuno per cui nulla è sacro ad eccezione del denaro, delle tette, del successo e del potere. ([[Yascha Mounk]])
*Secondo questa logica, Trump è uno che non ha paura di dire la verità. È un fatto piuttosto curioso se si pensa che è stato più volte smascherato come un bugiardo cronico ed è forse il candidato più disonesto che abbia mai partecipato alle primarie di un grande partito statunitense. Ma non bisogna dimenticare che per i sostenitori irriducibili di Trump i veri bugiardi sono quelli che fanno parte dell'establishment, cioè le élite che controllano i mezzi d'informazione e la politica, e che mentono al popolo da almeno vent'anni. Così, quando quelle stesse élite accusano Trump di essere un bugiardo, i suoi sostenitori non ci credono o semplicemente non la considerano una cosa importante. ([[Jonathan Freedland]])
*Sembra che Donald Trump abbia abbandonato tutto per trovare la verità... da solo è salito su un altissimo monte del Tibet dove vive un saggio, e quando l'ha incontrato gli ha chiesto: "Che cosa devo fare nella vita?" e il vecchio: "Mah, io lascerei il mercato immobiliare e mi butterei sulle obbligazioni." (''[[Dylan Dog]]'')
*Sembra quasi che [[Barack Obama|Obama]] stesso e il suo essere un presidente nero sia per Trump un affronto personale. [...] Rimpiazzare Obama non è abbastanza – Trump ha reso la negazione del lascito di Obama la base per la sua eredità. [...] Donald Trump è arrivato alla vigilia di qualcosa di più grande — una presidenza da negri con un'assistenza sanitaria da negri, degli accordi sul clima da negri e una riforma della giustizia da negri, tutti destinati alla distruzione o alla redenzione così da reificare il concetto dell'essere bianchi. Trump è davvero qualcosa di mai visto – è il primo presidente la cui intera esistenza politica dipende da un presidente nero. Non basta dire che Trump è un maschio bianco così come tutti gli altri maschi bianchi che sono diventati presidenti. Deve essere chiamato con il suo legittimo titolo onorifico – il primo presidente bianco d'America. ([[Ta-Nehisi Coates]])
*{{NDR|I gruppi di estrema destra alla manifestazione Unite the Right<ref>{{Cfr}} [[:w:en:Unite the Right rally|Unite the Right rally]]</ref>}} Sono alcune delle forze che hanno contribuito a mandarti alla Casa Bianca. Era la tua gente quella nella vecchia Virginia, Donald Trump. Parlano la tua lingua, vomitano i tuoi sentimenti, mettono in pratica quel che ti muove nel profondo. Non far finta di non conoscerli. Si aspettano che tu gli restituisca l'America com'era perché tu sei uno di loro, e sono consapevoli - così come lo sei anche tu - di aver dato tutto per te. ([[Colbert I. King]])
*{{NDR|Sull'idea di Donald Trump di costruire un muro tra Stati Uniti e Messico per fermare gli immigrati clandestini e deportare quelli presenti sul territorio statunitense}}<br>Una persona che pensa soltanto a fare muri [...] e non a fare ponti, non è cristiana. Questo non è nel [[Vangelo]]. ([[Papa Francesco]])
*Trump ha sempre osannato [[Vladimir Putin|Putin]], ha sempre ammirato Putin e gli piacerebbe addirittura essere Putin. Se non è diventato Putin, lo deve al fatto che gli Stati Uniti sono una [[democrazia]] e la [[Russia]] no. ([[Manuel Vilas]])
*Trump è il presidente statunitense, un pessimo politico ma un ottimo uomo d'affari: è andato in Arabia Saudita e ha venduto 110 miliardi di dollari di armi agli arabi, senza pensare quante persone queste armi ammazzeranno. Però, nonostante io non condivida per nulla le sue politiche, credo che L'Europa sbagli ad attribuire qualsiasi fenomeno negativo avvenga a causa di Trump. ([[Shirin Ebadi]])
*Trump è il sintomo di un mondo che soffre, non la sola causa di questa sofferenza. Incolparlo per tutti i nostri problemi fa perdere di vista il profondo disturbo sociale sottostante che ha reso possibile la sua ascesa. Definire Trump pazzo ci permette di evitare di confrontarci con la pazzia della nostra società - e se vogliamo guarire, dobbiamo prima diventare consapevoli della nostra condizione. Insomma, Trump non è pazzo, ma la società sì. ([[Allen Frances]])
*Trump deve più alla tradizione di [[Benito Mussolini]] che a quella di [[Wendell Willkie|Willkie]], e non solo per le apparenze: la fiera durezza, l'impetuosa gestualità e i riferimenti al suo "enorme" successo e ai suoi "stupidi" oppositori evocano lo stile del dittatore italiano. L'annuncio mozzafiato di questo lunedì in cui ha dichiarato di voler impedire l'ingresso negli Stati Uniti a tutti i musulmani ha reso evidenti gli ovvi cenni fascisti. [...] Trump utilizza molti degli strumenti del fascismo: il disprezzo per i fatti, la diffusione di una pervasiva sensazione di paura e un travolgente senso di crisi, la rappresentazione dei propri sostenitori come vittime, l'attribuzione della colpa a elementi esterni ed estranei, e il suggerire che solo la sua forte personalità può far superare questa crisi. A uno dei suoi comizi ha approvato la violenza contro un manifestante, e adesso fa circolare l'idea che per entrare negli Stati Uniti il discrimine sia la religione. ([[Dana Milbank]])
*Trump dovrebbe prima andare dal parrucchiere e cambiare look! Ma seriamente, mi sento abbastanza ottimista. Ho letto uno dei suoi libri in cui scrive cose molto sensate, come ad esempio la necessità di proteggere l'attività economica negli Stati Uniti. Ha detto ciò che doveva dire ai cinesi sul protezionismo. A me sembra un moderato, i media hanno sempre distorto le sue opinioni e si è semplicemente adattato a ciò che viene detto di lui. La percezione che abbiamo di lui è distorta. Rilancerà le piccole imprese e dice di voler ritirerà le truppe statunitensi di stanza nel mondo. Sono d'accordo con tutto questo. ([[Beppe Grillo]])
*Trump è bianco, etero, una combinazione dei capelli di Margaret Thatcher e del corpo di Ronald Reagan: è il tipo perfetto con cui prendersela. ([[Chuck Palahniuk]])
*Trump è come una roulette, non sai mai che numero verrà fuori. ([[Bob Woodward]])
*Trump è una minaccia per la democrazia, come lo fu Berlusconi ai suoi tempi, perché gioca fuori dalla politica sfruttandone il sistema. Non si sa l'uso che farà del suo successo, sicuramente non ha nulla a che fare con ciò che i cittadini vogliono o pensano, incantati come sono a ripetere il nome "Trump" e a diffonderlo magicamente come un elisir che paralizza le volontà. Trump non vende null'altro che il nome Trump e più lo vende più lo riuscirà a vendere nel futuro. Non ci sono errori politici che può fare o cose sbagliate che può dire che potrebbero sbarrare la strada al suo successo. ([[Gloria Origgi]])
*Trump ha smantellato la sicurezza internazionale. ([[Isaías Rodríguez]])
*Trump non paga le tasse come tutti vorrebbero poter fare; Trump non è solo ricco, ma esibisce la sua [[ricchezza]] più dello stesso nostro finto ricco [[Flavio Briatore|Briatore]]; Trump non si vergogna di avere i rubinetti similoro nei bagni del suo enorme aereo privato; Trump ha a [[New York]] il più orribile immenso appartamento che incubo umano possa realizzare e che pure aleggia nel desiderante immaginario popolare, una finta Versailles ma tutta d'oro, marmo e cristalli e colonne corinzio-barocche, finti [[Pierre-Auguste Renoir|Renoir]], finte poltrone [[Luigi XIV]]; fontane zampillanti nei tanti saloni, persino un pianoforte a coda bianco tipo [[Liberace]]. ([[Natalia Aspesi]])
*Trump non sta solo cercando di raggirare il prossimo. Le sue menzogne sono un tentativo di costruire un mondo in cui per un istante può sentirsi bene per poter ingannare se stesso con tranquillità. È quindi il detentore del record assoluto dell'effetto Dunning-Kruger, il fenomeno per cui l'individuo incompetente è così incompetente da non poter comprendere la propria [[incompetenza]]. ([[David Brooks]])
*Trump potrà anche dire più bugie rispetto a qualsiasi altro politico, eppure non c'è mistero su ciò che vuole che il suo pubblico pensi. Manca dell'arguzia necessaria per celare le proprie emozioni dietro formulazioni intelligenti e termini eloquenti. ([[Paul Waldman]])
*Trump stringe la mano come un bambino di sette anni pensa che i grandi uomini di affari stringano la mano. ([[Seth Meyers]])
*Un maiale incompetente con idee pericolose, un grave disordine psichiatrico, nessuna conoscenza del mondo e nessuna curiosità di imparare qualcosa. ([[Aaron Sorkin]])
*Un potenziale dittatore comico, come [[Adolf Hitler|Hitler]] nel mio libro {{NDR|''Lui è tornato''}}, è uno come Trump. ([[Timur Vermes]])
*Un presidente il cui nome evoca rabbia e divisione, le cui parole ispirano dissenso e odio, non renderà l'America Great Again. ([[Kobe Bryant]])
*(Nel 2015) Non diventerà mai presidente degli Stati Uniti (lo scrivo sperando che non mi quereli), perché il pensiero di avere il dito di Donald sul bottone rosso dell'arsenale nucleare spegnerà le fiamme della sua chioma. ([[Vittorio Zucconi]])<ref>Da ''[https://www.repubblica.it/esteri/2015/08/05/news/il_personaggio_eccessivo_sfrontato_famoso_per_i_suoi_divorzi_e_per_aver_animato_un_reality_show_nei_sondaggi_il_miliar-120433131/ Il ciclone Trump infiamma l'America. Così il magnate fa tremare i Bush]'', ''la Repubblica'', 5 agosto 2015.</ref>
*Un sacco di uomini sembrano pensare che Donald Trump sia una specie di tipo duro. Ma non lo è. Voglio dire, guardatelo. Usa più trucco di [[Dolly Parton]]. [...] Ha due tette belle grandi proprio come Dolly Parton, imbroglia a golf e cerca di infiltrarsi negli spogliatoi dei concorsi di bellezza. Avete presente quel balletto che fa? Sembra che stia facendo una s*ga a un paio di giraffe. Ma soprattutto è terrorizzato dal fatto che qualche vero uomo americano scopra che non è altro che un poppante. ([[Dave Bautista]])
*Un uomo che crede che la sua popolarità gli dia il diritto di afferrare una delle tue figlie, sorelle, o madri o mogli, da qualsiasi parte del loro corpo. ([[Lady Gaga]])
===[[Madeleine Albright]]===
*Che i capi di Stato abbiano il dovere di fare l'interesse del proprio paese è una verità ovvia, com'è ovvio che Donald Trump affermi: «L'America prima di tutto». Nessun politico degno di questo nome ha mai pensato di porre in second'ordine il bene della propria nazione. Le buone intenzioni non si discutono. Ciò che differenzia Trump da ogni altro presidente, almeno dopo l'infelice triade di Harding, Coolidge e Hoover, sono le modalità con cui persegue tale interesse. Per Trump il mondo è un'arena in cui ogni Stato, al pari di un'impresa immobiliare, lotta per imporre il proprio dominio sugli altri e scende in campo per sbaragliare la concorrenza e lucrare fino all'ultimo centesimo da ogni affare.
*Ha sistematicamente degradato il dibattito politico nel paese manifestando un totale disprezzo dei fatti, ha calunniato i suoi predecessori, minacciato di «rinchiudere» i rivali politici, additato i principali organi di stampa come «il nemico del popolo americano», diffuso menzogne sull'integrità del sistema elettorale, promosso politiche nazionalistiche sconsiderate in campo economico e commerciale, offeso gli immigrati e i loro paesi d'origine e alimentato un'intolleranza paranoica verso i seguaci di una delle maggiori religioni del mondo.
*Trump ha un'immagine alquanto desolante degli Stati Uniti. Ripete spesso e volentieri che i giudici sono faziosi, che l'Fbi è corrotta, che la stampa mente e che le elezioni sono truccate. A livello nazionale l'effetto diquesti strali è di demoralizzare e dividere un popolo che non ha mai sentito nessun altro presidente parlare con così tanto disprezzo delle istituzioni americane. Ma il pubblico di Trump è anche internazionale. E in questo modo il presidente, anziché incoraggiare gli altri paesi a rispettare e a seguire l'esempio degli Stati Uniti, ottiene l'effetto opposto, mettendo a rischio, nella migliore delle ipotesi, la vita dei giornalisti investigativi, dei giudici indipendenti e di altre figure che in quei paesi inseguono la verità.
*Se si immagina il fascismo come una vecchia ferita ormai quasi rimarginata, eleggere Trump alla Casa bianca è stato come strappare la benda e grattare via la crosta.
*Se Trump è il presidente in carica è perché ha convinto un numero sufficiente di elettori, in un numero sufficiente di Stati, di essere una persona che dice le cose come stanno, un abile negoziatore e un vigoroso sostenitore degli interessi dell'America. Chiaramente non è niente di tutto questo, ma c'è un motivo ancora peggiore per cui preoccuparsi. Trump è il primo presidente antidemocratico nella storia moderna degli Stati Uniti. Troppe volte, dalle prime ore in cui ha messo piede nello Studio ovale, ha ostentato disprezzo per le istituzioni democratiche, gli ideali di uguaglianza e giustizia sociale, il dibattito civile, le virtù civiche e l'America nel suo complesso. Se si trovasse trapiantato in un paese con meno garanzie democratiche, concorrerebbe senza dubbio per il ruolo di dittatore, perché è ciò per cui è naturalmente portato.
===[[Anne Applebaum]]===
*I difensori di Trump – online ce ne sono molti – dicono di ammirarlo perché lui si dichiara "anti-establishment", fuori dal sistema. Sbagliano: non lo è per niente. Da uomo ricchissimo quale è, Trump vive al centro di un certo tipo di establishment. È però vero che lui è diverso dagli altri politici, almeno in un aspetto: è l'unico che usa in televisione il linguaggio che si trova nei commenti online, sui siti di gossip o nelle più aggressive discussioni di Reddit. Insulti volgari, offese razziste, rabbia esagerata e fatti inventati: tutte cose che sono all'ordine del giorno su una certa parte di Internet. Grazie a Trump tutte queste cose fanno ora parte della politica degli Stati Uniti.
*Trump ha distrutto, sprecato e compromesso tutto ciò che ha potuto. Trump e i suoi alleati – in senato, nel governo e nei mezzi d'informazione di estrema destra – hanno rotto alleanze costruite con pazienza. Queste persone non comprendono il vero valore della democrazia, e non lo comprenderanno mai.
*Trump ha [...] la particolarità di non essere né di estrema destra né di estrema sinistra: si propone come il portavoce di quelli che scrivono tweet sarcastici e pieni d'odio, dei nichilisti anti-tutto, dei complottisti che scrivono contorti commenti anonimi sui siti d'informazione. Trump ha semplicemente preso l'indignazione di queste persone, portandola da internet alla vita vera.
*Trump non sa niente della storia americana e quindi non può avere alcuna fede in essa. Non capisce né apprezza il linguaggio dei padri fondatori del suo paese, e quindi non può esserne ispirato. Non credendo che la democrazia americana sia un bene, non ha alcun interesse per un'America che aspiri a essere un modello fra le nazioni.
===[[Joe Biden]]===
*Abbiamo un presidente che non si prende responsabilità di niente, uno che dà sempre la colpa agli altri. Se verrà rieletto, saprete cosa aspettarvi: il numero dei morti per il Covid continuerà a crescere sempre di più e la gente a perdere il posto.
*Donald Trump ha trasformato questo Paese in un campo di battaglia devastato da vecchi risentimenti e nuove paure. Pensa che la frammentazione lo aiuti. Il suo narcisismo è diventato più importante del benessere della nazione che guida. Chiedo a tutti gli americani: guardate dove siamo e ripensateci.
*Ho pensato tra me e me, Donald Trump non è solo un criminale condannato. Donald Trump è un’ondata di criminalità in un solo uomo.
*Il presidente continua a dirci che il virus sparirà, continua ad aspettare il miracolo. Non ci sarà nessun miracolo.
*Il problema è che quando il virus è arrivato, il presidente ha detto a tutti di non preoccuparsi, che il Covid-19 sarebbe andato via. Ha detto che con il caldo sarebbe andato via. Ha anche detto di iniettarsi del disinfettante. Poi ha chiarito che scherzava, ma molte persone hanno pensato che fosse serio. Ha detto che era tutto sotto controllo. Ma intanto stiamo per perdere altre 200mila persone.
*Io non so perché questo presidente sia così vicino a Putin quando in Afghanistan i russi sono andati contro i militari americani e hanno destabilizzato anche la Nato.
*Le sue parole "quando cominciano i saccheggi cominciano gli spari" non sono degne di un presidente, ma di un capo di polizia razzista nella Miami degli anni Sessanta.
*Non è passato molto tempo da quando un Presidente repubblicano, Ronald Reagan, ha tuonato: "Signor Gorbaciov, abbatta questo muro!". Ora, il mio predecessore, un ex Presidente repubblicano, dice a Putin: "Fai il diavolo che ti pare!". Un ex Presidente americano ha davvero detto questo, inchinandosi a un leader russo. È scandaloso. È pericoloso. È inaccettabile.
*Quando dice che vuole essere un [[dittatore]], gli credo.
*Questo presidente ha pagato in Cina cinque volte le tasse che paga negli Stati Uniti da un conto segreto. Io ho reso pubblici 22 anni di dichiarazioni fiscali. Tu non hai mai dato queste informazioni. Pubblica le tue dichiarazioni dei redditi e si vedrà la corruzione.
*Trump continua a dire che se solo fosse presidente, non accadrebbe nulla di tutto questo, che sareste al sicuro. Beh, indovinate: il presidente è lui, che lo sappia o meno. E queste cose stanno succedendo lo stesso.
*Trump non ha un piano, la risposta di questo presidente è stata tragica. In tanti continuano a morire perché non ha preso sul serio il virus. Un presidente responsabile di tante morti non può rimanere al potere.
===[[Hillary Clinton]]===
*Bisogna chiedersi perché lui non abbia pubblicato la sua dichiarazione dei redditi? E penso ci siano un paio di ragioni. Prima di tutto, forse non è ricco come dice di essere. In secondo luogo, forse non è un filantropo come dice di essere. Terzo, non sappiamo tutti i suoi affari, ma ci è stato detto da report investigativi che deve circa 650 milioni a Wall Street e a banche straniere. Oppure forse non vuole che gli americani, tutti quelli che stanno guardando stasera, sappiano che lui non ha pagato le tasse federali, dato che gli unici anni in cui la gente ha potuto vedere le sue dichiarazioni sono stati quando ha dovuto consegnarle alle autorità statali per avere la licenza per costruire un casinò, e le dichiarazioni mostravano che lui non aveva pagato nessuna imposta federale.
*Negli anni '70 io lavoravo per il Children's Defense Fund e mi battevo contro la discriminazione dei bambini afroamericani nelle scuole. Lui nel frattempo veniva querelato dal Dipartimento di Giustizia per discriminazione razziale nei suoi condomini. Negli anni '80 io lavoravo per riformare le scuole in Arkansas. Lui si faceva prestare 14 milioni di dollari da suo padre. Negli anni '90 ho detto a Pechino che i diritti delle donne sono diritti umani. Lui insultava una donna, Alicia Machado, ex miss Universo, definendola una «macchina per mangiare». [...] E mentre io partecipavo ai briefing sull'operazione per uccidere [[Osama bin Laden]], lui conduceva ''The Celebrity Apprentice''. Quindi sono felice di confrontare i miei trent'anni di esperienza con i suoi.
*Ogni volta che Donald pensa che le cose non stiano andando come piace a lui, dice che c'è un trucco. L'FBI compie un'indagine sulle mie email per un intero anno concludendo che non c'è niente di illegale. Lui dice che l'FBI imbroglia. Perde i caucus in Iowa, perde le primarie in Wisconsin. Dice che le primarie sono state manipolate a suo svantaggio. La Trump University viene denunciata per truffa e racket. Afferma che il sistema giudiziario e il giudice federale ce l'hanno con lui. Addirittura quella volta che il suo programma televisivo non ha vinto un Emmy per tre stagioni consecutive ha scritto su Twitter che anche gli Emmy erano truccati. [...] Questa è la sua mentalità. Questo è il modo in cui Donald ragiona. È divertente, ma è anche molto preoccupante.
===[[Louis C.K.]]===
*Per favore, smettete di votare per Trump. Per un po' è stato divertente. Ma questo tizio è [[Adolf Hitler|Hitler]]. E con questo intendo che noi siamo la Germania negli anni Trenta. Pensate che abbiano previsto che poi sarebbe arrivata tutta quella merda? Hitler sembrava solo un tipo spassoso e innovativo con uno strano riporto [...]
*{{NDR|Rivolto ai conservatori}} Trump non è il meglio che avete. È il peggio di tutti noi. È un sintomo di un problema decisamente reale. Ma non votate per il vostro stesso cancro. Siete meglio di così.
*Trump non ha niente a che fare con la politica o l'ideologia. Ha a che fare solo con se stesso. [...] Davvero, non sto dicendo che sia malvagio o che sia un mostro. Infatti non penso che Hitler lo fosse. Il problema nel dire che persone del genere siano dei mostri è che non li vediamo arrivare quando si rivelano degli esseri umani, cosa che tutti loro sono. Ognuno lo è. Trump è un soggetto problematico con una voragine nel cuore che tenta di riempire con soldi e attenzioni. Ma non potrà mai avere abbastanza di entrambi e non si fermerà. È malato. Il che lo rende molto molto interessante. Ti trascina, il che può far sentir bene oppure male in modo intrigante. Non è un mostro. È un uomo triste. Ma tutto ciò lo renderebbe orribilmente pericoloso se diventasse presidente. Dategli un altro show televisivo. Lasciate che paghi per avere il suo nome su un edificio. Ma, per favore, smettete di votarlo.
*[...] votare per Trump è un modo per dire "Vaffanculo. Che si fottano tutti". Lo capisco. È una versione nazionale del suicidio. O come una gran botta dopo aver fumato una pipa da [[Crack (stupefacente)|crack]].
===[[Joe Dante]]===
*{{NDR|Su ''[[Gremlins 2 - La nuova stirpe]]''}} È stato il primo film contro Donald Trump, all'epoca ordinario magnate immobiliare, anche se la sua parodia, il businessman Daniel Clamp, era molto più simpatico dell'originale.
*La peggior cosa che sia capitata all'America dall'[[Attentati dell'11 settembre 2001|11 settembre]]. E dopo quattro anni di incompetenza, stupidità, in cui si sono girati dall'altra parte mentre vendeva i nostri alleati e spezzava il pane con dittatori autoritari che ammira, ora finalmente ha superato la linea incitando i suoi seguaci, tipo il culto di [[James Warren Jones|Jim Jones]] e della sua setta, a portare la violenza in quella che chiamiamo "la Casa della gente". E questo per non parlare dei 360.000 americani che sono morti per la folle politicizzazione di Trump del virus, mentendo ai suoi sostenitori creduloni che non era nemmeno una minaccia nonostante lui sapesse benissimo la spaventosa verità. Un uomo terribile, terribile.
*{{NDR|Su ''[[La seconda guerra civile americana]]''}} Profetico, vent'anni fa, delle frontiere chiuse e dei muri di Trump. Vi si immagina la secessione dell'Idaho da parte d'un governatore razzista. Quando accendo la tv e ascolto i propositi sull'immigrazione di Trump, mi dico che è un film ingiustamente misconosciuto.
===[[Jared Diamond]]===
*Ha sbagliato tutto. Sull'immigrazione, sull'ambiente, sulla cultura, sulle tariffe, sulla Siria... Si è passati di follia in follia. Pensi all'idea di un muro al confine con il Messico. Pensi al pugno di ferro contro gli immigrati. Tutti gli americani, con la sola eccezione dei pellerossa, sono immigrati.
*Ho osservato ogni mossa di Donald Trump. Ogni scelta. Ogni parola. È un leader che non riflette, che non ha cautela, che non ha equilibrio. È un concentrato di narcisismo.
*Quando leggiamo sui giornali che il presidente di un paese chiede a un paese straniero di investigare sull'ex vicepresidente, ora suo avversario, si tratta di qualcosa di terribile. Accade in regimi ben lontani dalla democrazia che si mettano in carcere gli avversari, non negli Stati Uniti o in Italia.
*Ridurre le spese per la ricerca è una terribile assurdità. Moriremo sempre di più per malattie legate agli stili di vita. Il cancro, l'ictus, l'infarto sono emergenze che meritano totale attenzione e invece Trump taglia i fondi dando l'idea di non capire il pericolo. È come un pupazzo che crede che la terra sia piatta. Quanti errori. Quante scelte inspiegabili. Come si possono tagliare i fondi per le scuole pubbliche? Come si può mettere tra parentesi la ricerca climatica? Come si fa a non capire che un Paese esportatore come gli Stati Uniti sarà il primo a soffrire se si imporrà la linea dei dazi? E come si può non valutare con totale attenzione gli effetti di una scelta?
*Trump, invece di accettare l'idea che i problemi dell'America sono causati da noi stessi, accusa il Messico, la Cina, il Canada. Così vedo la tendenza tra molti italiani ad attribuire i problemi del paese agli emigranti dall'Africa e dal Medio Oriente, che sono in realtà molto pochi in confronto con altri paesi, o persino all'Unione europea.
===[[Aleksandr Gel'evič Dugin]]===
*Trump, pur comportandosi talvolta in modo irrazionale, non può essere interpretato né come un perfetto liberale, né come comunista né come fascista. La sua visione sincretica e caotica del mondo denota del populismo; ma il "trumpismo" è più importante di Trump, perché è ciò che il popolo americano aspira ed ha voluto il Trump "trumpista", non il Trump manipolato dal deep state, dalle strutture liberali e globaliste.
*Trump sta mostrando di come lo Stato profondo americano sia molto più potente di quanto non voglia dare a vedere pubblicamente e che non vuole per esempio disimpegnarsi dalla Siria come era invece stato promesso.
*Trump sta tradendo il suo elettorato, preso ostaggio dai globalisti. Non sta mantenendo la promessa di rompere con l'establishment.
===[[Gwynne Dyer]]===
*Esiste una cosa chiamata stile nazionale, e i trucchetti di Trump fallirebbero nel Regno Unito in maniera tanto spettacolare quanto quelli di [[Boris Johnson|Johnson]] fallirebbero negli Stati Uniti. Ma a parte le questioni di stile, i due uomini sono quasi identici.<br>Sono entrambi dei bugiardi inveterati e senza vergogna. Sono entrambi quello che le persone normali e gli esperti definiscono "sociopatici": uomini (perlopiù sono di sesso maschile) che accumulano mogli, fidanzate e figli nel corso della loro vita, ma non stringono mai veri legami affettivi con nessuno. E nessuno di loro ha un vero obiettivo politico.
*Il fatto che gli statunitensi abbiano quasi rieletto Donald Trump dopo averne potuto osservare il comportamento ogni giorno (letteralmente) per quattro anni non lascia ben sperare sul buon senso dell'opinione pubblica. Se metà degli statunitensi non riesce a riconoscere un ciarlatano così sfacciato, forse queste persone non dovrebbero avere la possibilità di uscire di casa senza la supervisione di un adulto.
*Il rifiuto di Trump di adottare misure contro la pandemia, come il confinamento, è stato motivato più da preoccupazioni elettorali che ideologiche: se l'economia si fosse fermata, lui avrebbe rischiato di perdere le elezioni. Ma naturalmente anche una serie di decessi di massa finisce per bloccare l'economia. Per Trump l'anno è terminato con un'economia in rovina, quattrocentomila vittime a causa del covid-19 e una sconfitta elettorale.
*Trump è ormai discreditato anche da un modesto ma significativo gruppo della sua base, e un numero crescente di funzionari repubblicani si sta ribellando all'asservimento del partito a questo tiranno. Gli anni del mandato presidenziale di Biden saranno ravvivati da una dura guerra civile repubblicana, che probabilmente finirà con una frattura permanente nella destra statunitense.
===[[Bill Emmott]]===
*Il seguito inaspettatamente forte di Trump ha confermato che molti elettori, ben al di là di quella che è conosciuta come la sua "base", sono in sintonia con i suoi spietati discorsi su commercio e immigrazione e convinti che un uomo d'affari e un repubblicano che taglia le tasse possa essere meglio di qualcuno di centrosinistra per la ripresa economica.
*Nemmeno i 230 mila morti e il caos e la confusione nel governo federale hanno portato a una sconfitta schiacciante per Donald Trump.
*Trump ha dimostrato che la tattica in assoluto più pericolosa può avere un successo straordinario: la grande bugia. [...] Proprio come ha fatto Hitler, costruendo teorie del complotto su presunte bugie ebraiche, Trump ha reso la sua grande menzogna più potente avendo costruito l'idea che le affermazioni e le critiche dei suoi avversari siano esse stesse bugie, "notizie false". Così la menzogna può diventare, agli occhi dei sostenitori, la prova che deve essere vera.
===[[Nathan Englander]]===
*C'è molta confusione riguardo a quel che fa Trump. All'interno alleato con suprematisti e neonazi. Ma amico di Israele quando si tratta di politica estera. La confusione c'è anche nella comunità ebraica americana: divisa fra chi sostiene Trump per il riconoscimento di Gerusalemme e chi lo teme per quel che disse un anno fa dopo la marcia dei suprematisti a Charlottesville.
*Trump è il sintomo, non la malattia: si tratta di vento fetido che soffia in tutto il mondo, e che gli storici studieranno quando la cronaca lascerà il posto alla storia: non credo ad esempio che Bolsonaro rappresenti qualcosa di meglio. Per quanto riguarda l'America i primi sintomi partono da lontano: i germi della degenerazione odierna sono già in alcuni atteggiamenti di Ronald Reagan, e nel fenomeno Sarah Palin.
*Trump ha fatto dei social media la sua arma vincente, e, mi costa dirlo, li ha utilizzati con notevole abilità, ma è un pericolo per il mondo intero, e ha tuttora a disposizione le armi nucleari. Tra le tante cose che ha scritto in passato c'è anche la minaccia di "annichilire la Nord Corea": una frase del genere sarebbe stata censurata a chiunque, e nel caso specifico il suo assalto non sarebbe stato certo con una mazza da baseball.
===[[Maša Gessen]]===
*Appena arrivato alla Casa Bianca ha iniziato a fare retromarcia sui diritti Lgbt perché rappresentano un segno di modernità, il cambiamento più recente e più rapido, ecco perché per questa politica "vecchio stile" è importante dire "torniamo al passato, al sentiero immaginario".
*Che dire, gli americani sanno ormai che anche l'uomo più potente del mondo può avere problemi con l'ortografia, può non saper assimilare un testo senza illustrazioni o concentrarsi su qualcosa per più di tre secondi. Non ho una spiegazione intelligente per tale fenomeno, ma abbiamo stabilito empiricamente che è possibile che un idiota conquisti un potere enorme.
*Com'era possibile che persone fuggite dall'Unione Sovietica e da Putin votassero per uno come Trump? Ma, naturalmente, non si trattava di persone fuggite dal totalitarismo. La gran parte era arrivata all'epoca in cui l'impero sovietico aveva cominciato a disintegrarsi. Casomai, quello che le aveva spinte a emigrare era proprio la paura del collasso sovietico. Desideravano ritornare al loro passato immaginario: qualora fossero rimasti in Russia sarebbero stati elettori di Putin. Invece, diventarono elettori di Trump.
*Per quanto riguarda l'America, è giusto dire che Trump non sta facendo gli stessi danni che ha fatto Putin, e che dopo di lui si potrà rimediare perché questa è una democrazia. Ma ci sono cose che ha fatto o che potrebbe fare che hanno conseguenze irreversibili: la scelta di usare il nucleare, per esempio. O quella di ritirarsi dagli accordi di Parigi sul cambiamento climatico.
*Perché mai il presidente degli USA incita alla violenza? In parte perché lui stesso è brutale, ma anche perché è più facile tenere sotto controllo una società in una situazione di violenza permanente.
*Trump parla all'emotività, mentre Putin coltiva uno stile molto costruito.
===[[Lilli Gruber]]===
*Donald Trump è il prodotto puro di un'economia di mercato iper-liberalista, degli eccessi del capitalismo finanziario. Il suo obiettivo è sbarazzarsi del ruolo di regolamentazione e protezione svolto dallo Stato. Le sue armi sono la menzogna, la delegittimazione degli oppositori e l'aumento delle tensioni sociali.
*L'uomo più potente del mondo è stato definito ''«sex offender in chief»'', il criminale sessuale in capo. Il predatore supremo nell'America che si crede tanto perbene. Ma che si scopre, uno scandalo dopo l'altro, malata di sesso a partire da un presidente accusato di stupro.
*Non si tratta semplicemente di una relazione con una stagista della Casa Bianca, come nel caso di Bill Clinton, o di avventure ben note come quelle di J.F. Kennedy, tra le cui conquiste ci fu anche Marilyn Monroe. Trump è un vero e proprio aggressore sessuale, più volte recidivo, le cui azioni sono coperte dal segreto di Stato.
*Trump è l'espressione più caricaturale della deriva anti-democratica. Da quando è al potere, si consulta con il Congresso il minimo indispensabile, comanda a colpi di ordini presidenziali e annuncia le proprie decisioni con raffiche di tweet. Spesso non avvisa nemmeno i suoi più stretti collaboratori. Non è accusato «solo» di stupro, ma anche di menzogna, corruzione di magistrati, collusione con oligarchi russi. In breve, è il presidente con più guai giudiziari della storia americana.
*Trump non è un pericolo solo per le donne. Il suo mix esplosivo di volgarità e veleno incoraggia l'aggressione, non solo verbale. Giustifica i suprematisti bianchi che da anni tessono le lor reti in un'America martoriata da conflitti senza fine: dalla guerra permanente contro il terrorismo, a massacri agghiaccianti come quelli di El Paso o di Dayton.
*Trump pensa che la miglior risposta ai massacri che avvengono nelle città americane sia mettere in circolazione più mitragliatrici.
===[[Pierre Haski]]===
*Da quando si è lanciato in politica, Donald Trump ha avuto un vantaggio sui suoi avversari: nessuno lo prende sul serio. Ma la verità è che Trump è ciò che dice e fa ciò che dice, e nessuno può essere sorpreso da quanto è accaduto in Campidoglio. Si è trattato dell'insurrezione più annunciata della storia, anche se alla fine si è risolta con un fiasco patetico che non impedirà a Joe Biden di diventare il nuovo presidente il prossimo 20 gennaio.
*Dal suo arrivo alla Casa Bianca, Donald Trump ha esercitato il suo potere in chiave negativa, smontando una parte dei risultati ottenuti dal suo predecessore Barack Obama, al quale tributa un odio ammantato di gelosia.
*Donald Trump è responsabile non solo degli eventi del 6 gennaio, giorno in cui Joe Biden doveva essere confermato presidente dal congresso, ma anche di tutti i danni inflitti alla democrazia statunitense e di quelli, sicuramente carichi di conseguenze, arrecati al Partito repubblicano, uno dei due grandi partiti di governo.
*Il candidato repubblicano non si è affatto opposto all'invasione dell'Iraq come ha sostenuto più volte. Tre mesi prima della guerra si era detto favorevole all'idea, per poi prenderne le distanze nel 2004 quando sono cominciati i problemi. Ma poco importa. Trump continua a dire quel che gli fa comodo, o che piace al suo elettorato, senza preoccuparsi della verità e neppure dei fatti.
*Invece di rendere l'America ''great again'', trasmette ai suoi rivali l'immagine di un uomo che sta indebolendo il suo paese e la sua statura su scala mondiale. Chi crede ancora che gli Stati Uniti stiano diventando più "grandi" con Trump? Di sicuro non Xi Jinping.
*La cosa più stupefacente è che un paese moralista come gli Stati Uniti ha spesso considerato la menzogna una cosa più grave dei fatti che si volevano nascondere. Sono stati la bugia e lo spergiuro, più che il furto con scasso, a portare all'impeachment di Richard Nixon dopo lo scandalo Watergate.
*Nel conflitto con i [[jihadisti]], gli occidentali si sono sempre preoccupati di distinguere tra la minoranza degli estremisti e il miliardo di [[musulmano|musulmani]] di tutto il mondo. Donald Trump ha abbandonato questa importante precauzione. Il rischio è che lo "scontro di civiltà" teorizzato da [[Samuel Huntington]] diventi una profezia che si autoavvera e pone all'[[Europa]] una difficile sfida.
*Seminando la discordia nell'opinione pubblica, il presidente degli Stati Uniti ha fatto in modo che i suoi sostenitori non credano più a nessuna parola proveniente dallo schieramento "nemico". La logica è semplice: se il New York Times o la Cnn attaccano Trump, vorrà dire che lui dice la verità.
*Trump aveva incarnato una rivolta elettorale contro un sistema che genera fin troppe disuguaglianze, simboleggiato da Hillary Clinton nel 2016. Ma Trump non ha saputo trasformare questo capitale politico in una forza di progresso, facendone piuttosto uno strumento al servizio di un potere personale e incoerente. La sua radicalizzazione degli ultimi mesi gli lascia come alleate solo le frange più estremiste del nazionalismo bianco e tutti gli opportunisti che pensano esclusivamente alle prossime elezioni.
===[[Kerry Kennedy]]===
*La gente sente di non progredire, teme che i figli faranno ancora peggio. È in difficoltà, è arrabbiata, si sente vittima e vuole cambiamento. E vede in Trump qualcuno che farà saltare il sistema. È vero, ed è pericoloso. [[Kamala Harris|Harris]] è un’istituzionalista, il cambiamento è incrementale. Trump è felice di travolgere le istituzioni della [[democrazia]]. E ora ha controllo del [[potere esecutivo]], [[potere legislativo|legislativo]] e [[potere giudiziario|giudiziario]], di pesi e contrappesi su cui è costruito il nostro governo. (7 novembre 2024)
*Mi aspetto che farà quello che ha promesso. Ha detto che sarà un [[dittatura|dittatore]] nel primo giorno, che chiuderà il confine, che inseguirà i nemici con il fisco e con l’esercito, se necessario. E poi inonderà i tribunali di giudici ultraconservatori e chiederà a tutti gli impiegati pubblici di giurare fedeltà, chiedendo loro se ha vinto le elezioni del 2020. Chi dice di no, verrà licenziato. Ha detto anche che implementerà un altro “muslim ban”: otto anni fa fu costretto dai tribunali a ridimenzionarlo, stavolta non ne avrà bisogno. E poi ha promesso di cacciare gli immigrati irregolari, mi aspetto enormi violazioni dei diritti umani. Vuole tagliare l’assistenza sanitaria gratuita per gli anziani, intanto reintrodurrà i tagli fiscali per i ricchi. Sono molto preoccupata. (7 novembre 2024)
===[[Paul Krugman]]===
*Donald Trump non è [[Richard Nixon]] – è molto, molto peggiore. [...] Come Nixon, Trump ha sfruttato la reazione razzista bianca per un vantaggio politico. Come Nixon, Trump evidentemente è convinto che le leggi si applichino soltanto alla gente comune. Tuttavia, non risulta che Nixon sia stato un codardo. Nel mezzo di dimostrazioni di massa, non si ritirava nel MAGAbunker, avventurandosi fuori solo dopo che i suoi galoppini avevano sparato gas su manifestanti pacifici e li avevano spinti fuori da Lafayette Park. Piuttosto, egli uscì fuori per parlare con i manifestanti al Lincoln Memorial. La sua condotta fu un po' bizzarra, ma non fu vile. E se la sua strategia politica fu cinica e spietata, Nixon fu un uomo scaltro, un grande lavoratore che prendeva sul serio il lavoro di Presidente.
*La storia della risposta di Trump alle pandemie è cominciata vari anni fa. Quasi nello stesso momento in cui entrò in carica, Trump cominciò a tagliare i finanziamenti ai ''Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (CDC)'', provocando un po' alla volta un taglio dell'80 per cento delle risorse che l'agenzia dedica alle esplosioni di malattie globali. Inoltre, Trump ha chiuso per intero l'unità per la sicurezza sanitaria globale presso il Consiglio Nazionale della Sicurezza. Gli esperti misero in guardia che queste scelte stavano esponendo l'America a gravi rischi. [...] Ma l'Amministrazione Trump ha un'idea preconcetta sulla provenienza delle minacce alla sicurezza nazionale – fondamentalmente, vengono da sinistri individui di colore – ed è in generale ostile alla scienza. Dunque, siamo entrati nella crisi attuale con una posizione già indebolita. E i microbi sono arrivati.
*La sua risposta al declino di alcune regioni, per quello che era, è stata una guerra commerciale che, al netto, ha ridotto l'occupazione manifatturiera. La sua restante politica economica è stata la consueta ricetta repubblicana, concentrata su sgravi fiscali alle società che non hanno neppure incoraggiato gli investimenti delle imprese. L'unica sua visibile risposta alla crisi degli oppioidi è stata una spinta per togliere l'assicurazione sanitaria a milioni di persone.
*Lascerò la politica sanitaria agli esperti. Sulla politica economica, suggerirei tre principi. Il primo, concentrarsi sulle difficoltà, non sul PIL. Il secondo, smetterla di preoccuparsi degli incentivi a lavorare. Il terzo, non credere a Trump.
*Lui non è un grande uomo di impresa, lo ha solo recitato alla televisione. Dunque, non dovrebbe essere una sorpresa che sia stato regolarmente sfortunato nel concepire la politica. Più o meno su ogni fronte, dalla diplomazia alle infrastrutture alle guerre commerciali al combattere la pandemia, è stato come un Re Mida all'incontrario.
*Mentre nessuno accuserebbe Trump di essere di sinistra, il suo stile politico spesso mi rammenta lo stalinismo. Come Stalin egli vede dappertutto grandi e improbabili cospirazioni – gli anarchici che in qualche modo hanno il controllo di importanti città, i radicali di sinistra che in qualche modo controllano Joe Biden, trame segrete contro Trump dappertutto nel Governo federale. È anche notevole che coloro che lavorano per Trump, come i dirigenti stalinisti, finiscono regolarmente con l'essere esclusi e vilipesi – sebbene non spediti nei gulag, almeno non ancora. E il trumpismo, come lo stalinismo, sembra ispirare un particolare disprezzo per la competenza e una passione per gli impostori.
*Occorre smitizzare questa finzione per la quale il fenomeno Trump rappresenterebbe un qualche genere di imprevedibile intrusione nel normale andamento della politica repubblicana. Al contrario, il Partito repubblicano ha speso decenni nell'incoraggiare e nello sfruttare quella vera e propria rabbia che adesso sta portando Trump alla nomina. Quella rabbia era destinata, prima o poi, ad uscire dal controllo del gruppo dirigente. Donald Trump non è un incidente. Il suo Partito ha permesso che arrivasse.
*Si ricordi, abbiamo avuto più di tre anni per osservare le iniziative di questa Amministrazione. Abbiamo visto il rifiuto di Trump di rendere nota qualsiasi cosa riguardasse i suoi interessi finanziari, in mezzo a prove abbondanti del suo trarre profitto dalla spesa pubblica. La guerra commerciale di Trump si è distinta per il modo in cui ha favorito società che si davano da fare per ottenere esenzioni dalle tariffe, mentre ad altre venivano negate. Mentre state leggendo questo articolo, Trump si sta rifiutando di utilizzare la sua autorità per richiedere la produzione di attrezzature sanitarie essenziali.
*Trump ha giustificato il suo tenere nascosti i pericoli del Covid-19 con un desiderio di evitare il "panico". Questo è abbastanza gustoso provenendo dall'individuo che inaugurò la sua Presidenza con ammonimenti sulla "carneficina americana" e che attualmente sta cercando di terrorizzare gli abitanti delle periferie con visioni di devastanti orde di Antifa.
*Trump non può concepire politiche che rispondano ai bisogni effettivi della nazione, né è disponibile ad ascoltare quelli che possono farlo. Non ci proverà nemmeno. E in qualche misura sia lui che coloro che gli stanno attorno sembrano consapevoli della fondamentale inadeguatezza al lavoro della Presidenza. Quello che lui e loro possono fare, tuttavia, è inventarsi minacce immaginarie che agiscono sui pregiudizi dei suoi sostenitori, rafforzate da teorie cospirative che echeggiano la loro paura e l'invidia verso le "elite" che-sanno-tutto. QAnon è soltanto l'esempio più ridicolo di questo genere, con tutto il suo dipingere Trump come l'eroe che ci difende da mali invisibili.
===[[Bill Maher]]===
*Avete notato che nessuno è migliore di Donald Trump nel fare le cose? [...] È la versione bianca di [[Kanye West]]. Vorrei che un giornalista gli facesse una domanda sull'umiltà cosicché per una volta io possa sentire "Nessuno è meglio di me nell'essere umile!"
*Donald Trump è come l'Ebola: ti uccide all'improvviso e con violenza. [[Ted Cruz|Cruz]] è come il virus Zika: non si vedono i danni se non con le future generazioni. Donald Trump vuole costruire un muro per tenere fuori i loschi stranieri. Ted Cruz è la prova che ne abbiamo bisogno. [...] Ma la differenza più importante tra i due è questa: Donald Trump è l'uomo più permaloso nella storia dell'essere umano e reagisce al minimo sgarbo con il grilletto sensibile dell'ego ferito di un assistente di volo. Al contrario Ted Cruz è immune agli insulti perché ha imparato a vivere in un mondo in cui tutti, dappertutto, lo hanno sempre odiato.
*È un pazzo. Se un non-ricco o un non-bianco avesse detto le cose che ha detto lui non lo avrebbero messo alla Casa Bianca, lo avrebbero rinchiuso nell'ospedale Bellevue.<ref>{{Cfr}} [[:w:en:NYC Health + Hospitals/Bellevue|NYC Health + Hospitals/Bellevue]].</ref>
===[[Norman Manea]]===
*È la classe media che di tanto in tanto per sparigliare si diverte a votare contro se stessa. Accadde anche con Hitler, in troppi dimenticano che i tedeschi lo elessero. Ma non è inaspettato di questi tempi vedere un miliardario diventare presidente. Il vero problema è il sistema americano. Contando il voto popolare, Clinton avrebbe vinto con un margine di quasi tre milioni.
*Il suo esperimento narcisista della sfida al buon senso esprime una scissione culturale profonda e burlesca, derivata dallo scadimento dell'istruzione e dall'arroganza del denaro della società mercantile.
*La verità è sempre corrotta dalle opinioni. Per un anno il ''New York Times'' ha elencato le bugie di Trump, fornendo prove e fatti. Per Trump è stato sufficiente dire che il ''New York Times'' faceva propaganda. E in tanti, non tutti, gli hanno creduto.
===[[Michael Moore]]===
*La vera ragione per cui si era candidato era che voleva essere pagato di più dalla Nbc per il suo show. Si era arrabbiato quando aveva scoperto che [[Gwen Stefani]] guadagnava meglio di lui, e voleva dimostrare di essere più popolare. Poi però la risposta del pubblico lo ha sorpreso, convincendolo a provarci sul serio.
*Questo miserabile, ignorante, pericoloso pagliaccio part-time, e sociopatico a tempo pieno, sarà il nostro prossimo presidente. Presidente Trump. Forza, pronunciate queste parole perché le ripeterete per i prossimi quattro anni: "Presidente Trump".
*Se Trump è la faccia del nuovo autoritarismo, il Partito democratico è il governo di Vichy. Non solo perché ha commesso tutti gli errori possibili per aprire la strada a Donald, ma anche perché è stato suo complice.
*Trump dice di voler correre per la Casa Bianca dagli anni Ottanta. Non ci ha mai creduto veramente. La Casa Bianca non ha mica l'attico dorato. E Washington è piena di neri. Sono stati gli spettatori da casa col telecomando, l'auditel e i social media, a convincerlo che ce l'avrebbe fatta.
*Trump non è Hitler, però è la faccia casuale del nuovo autoritarismo. Il fascismo non tornerà con le svastiche o l'olio di ricino, ma col populismo, e sarà la gente a volerlo.
*Trump non ha perso un solo voto della sua base perché la conosce perfettamente, e sa come parlarle. Non bisogna mai sottovalutarlo né dimenticare il suo lavoro televisivo. Nel mondo dello spettacolo e della cultura si sentono tutti più intelligenti di lui, ma finora ha vinto e questo non è segno di stupidità. Penso che sia il più stupido genio che esista.
===[[Trevor Noah]]===
*Donald Trump non ha inventato il [[razzismo]]. Trump non ha inventato l'[[islamofobia]]. E non ha inventato la [[violenza]]. Quel che ha fatto è stato mettere il suo nome su queste cose, così come fa con tutto il resto.
*È davvero un presidente televisivo. [...] Ama esibire il fatto che sta facendo molto. In realtà la maggior parte del tempo nulla viene veramente realizzato. Fondamentalmente Donald Trump vuole ''essere'' presidente, ma non vuole ''fare'' il presidente.
*L'unica cosa ancora più sconvolgente della sua visione autocratica del potere è la sua disponibilità a parlarne così apertamente. Stranamente Donald Trump è al contempo il Presidente più onesto e il Presidente più disonesto di tutti i tempi. L'ho capito, gente. Non è [[Adolf Hitler|Hitler]] al gusto di cannella, è [[Abraham Lincoln|Abraham]] [[Richard Nixon|Nixon]].
===[[Barack Obama]]===
[[File:Barack Obama and Donald Trump.jpg|thumb|Trump con Obama nel 2017]]
*Donald Trump non ha mostrato alcun interesse nel mettersi al lavoro, nel trovare un terreno comune, nell'usare l'eccezionale potere del suo ufficio per aiutare qualcuno tranne se stesso e i suoi amici. Nessun interesse nel trattare la presidenza come tutto fuorché un altro reality show che può usare per ottenere l'attenzione che desidera.
*La democrazia non può funzionare con un presidente che mente tutti i giorni. Non è un comportamento normale per un presidente, non potremmo tollerarlo dal preside di un liceo, non potremmo tollerarlo dall'allenatore di una squadra sportiva, non potremmo tollerarlo da un collega. Non potremmo tollerarlo nella nostra famiglia, eccetto forse per qualche zio pazzo. Non lasciamo che questa elezione ci lasci rimpianti perché, voi tutti lo sapete, il presidente l'ha già detto diverse volte: 'se il risultato sarà incerto, mi inventerò qualcosa'. Attenzione, lui è già pronto a farlo, per questo non dobbiamo lasciare nessun dubbio, non dobbiamo essere compiacenti.
*Potete immaginare cosa sarebbe accaduto se avessi avuto io un conto segreto in Cina mentre correvo per la Casa Bianca? Lui ha pagato più tasse ad un Paese straniero che negli Usa, io stesso ho pagato più tasse di lui quando avevo 15 anni e distribuivo gelati.
*Questa amministrazione ha dimostrato che distruggerà la nostra democrazia se è quello che serve per vincere.
*{{NDR|Sulla possibilità che Trump dichiari vittoria elettorale prima che tutti i voti siano contati}} Questo è qualcosa che fa un dittatore da quattro soldi, se credi nella democrazia vuoi che ogni voto sia contato.
*Speravo che Trump potesse mostrare qualche interesse nel prendere sul serio la carica, che potesse arrivare a sentire il peso dell'ufficio e scoprire qualche riverenza per la democrazia affidata alle sue cure ma non lo ha mai fatto. [...] Le conseguenze di questo fallimento sono gravi: 170 mila americani morti, milioni di posti di lavoro persi, i nostri peggiori istinti liberati, la nostra orgogliosa reputazione nel mondo ridotta e le nostre istituzioni democratiche minacciate.
===[[Alexandria Ocasio-Cortez]]===
*Credo che per Trump sia davvero insopportabile che una donna, giovane e figlia di una collaboratrice domestica stia contribuendo alla battaglia per accedere ai suoi documenti finanziari. Al danno si aggiunge la beffa.
*Mi chiedete come giudico il Presidente Donald Trump? Va cacciato dalla Casa Bianca. È un uomo corrotto, ha avvelenato il Paese con razzismo e xenofobia, ha minato la credibilità degli americani nel mondo, tradendo gli ucraini, abbandonando i curdi.
*Quando il presidente afferma di avere assalito sessualmente alcune donne, la gente scrolla appena le spalle, ma quando gira la voce che una donna avrebbe avuto l'audacia di farsi delle foto, tutti levano i forconi.
*Quello che il presidente sta cercando di fare è minare il concetto stesso di verità.
*Trump usa il suo incarico per rafforzare il suo potere politico personale, per i suoi affari e quelli della sua famiglia. Ha cancellato con un tratto di penna almeno 80 regole di salvaguardia dell'acqua che beviamo e dell'aria che respiriamo, aprendo spazi a malattie cardiache, asma, patologie cancerogene. Ha puntato sul carbone costoso e inquinante, quando invece l'energia solare è meno cara e pulita. Altro che "Make America Great Again": quest'uomo sta avvelenando e indebolendo il nostro Paese.
===[[John Oliver]]===
*{{NDR|Sul fatto che Donald Trump non ha rifiutato l'idea di ricevere voti dai sostenitori di [[David Duke]], noto per le posizioni razziste e per essere stato a capo del [[Ku Klux Klan]]}} Con una risposta del genere o sei razzista oppure fai finta di esserlo. E a un certo punto non c'è alcuna differenza tra le due cose.
*Donald Trump è come un neo sulla schiena dell'America: può anche essere sembrato innocuo un anno fa, ma ora che è diventato spaventosamente grande non è più saggio ignorarlo.
*Donald Trump: l'emorroide più ricca d'America.
*Donald Trump, un pagliaccio fatto di prepuzio mummificato e zucchero filato.
*Ha impiegato decenni per trasformare il proprio nome in un marchio. Come Ronald [[McDonald]] o Chef Boyardee. [...] ma se davvero diventerà il principale candidato repubblicano, è tempo di smettere di pensarlo come a una mascot e di iniziare a pensarlo come l'uomo che è. [...] Le opinioni di Trump sono del tutto incoerenti – è stato a favore e contrario all'aborto, è stato favorevole e contrario ai divieti sulle armi d'assalto, è stato favorevole all'idea di ospitare rifugiati siriani e favorevole all'idea di deportarli fuori dal Paese. Quest'incoerenza può essere preoccupante.
*Incredibilmente, in un paese dove presidenti hanno sconfitto attivamente i nazisti, ne abbiamo uno che non si prende nemmeno il disturbo di condannarli.
*Non sono nemmeno sicuro che sappia di mentire. Penso che semplicemente non gli interessi quale sia la verità.
*{{NDR|Il nome}} "Trump" suona facoltoso. È quasi un'onomatopea. "Trump"! È il suono prodotto quando un domestico sfrontato è schiaffeggiato con una mazzetta da centinaia di dollari. "Trump"! È il suono di un tappo che viene sparato fuori da una bottiglia di champagne da anniversario da una coppietta il giorno in cui lavori di ristrutturazione in cantina sono stati finalmente completati. È proprio il nome "Trump" a fare da chiave di volta al suo marchio. Se solo ci fosse un modo per separare quella magica parola dall'uomo che è veramente... Be, indovinate? C'è. Perché vien fuori che il nome "Trump" non è sempre stato il nome della sua famiglia. Una biografa<ref>Riferimento a Gwenda Blair, ''[https://books.google.it/books?hl=it&id=PmrwtRTQ3fMC&dq=gwenda+blair+trump&q=drumpf#v=snippet&q=drumpf&f=false The Trumps: Three Generations That Built an Empire]'', Simon and Schuster, 2000, p. 26; non è accertato in che punto della linea genealogica il nome sia stato cambiato ({{Cfr}} [http://www.snopes.com/donald-drumpf/ ''Drumpf Canard''], ''snopes.com'').</ref> ha scoperto che un previdente suo antenato lo ha cambiato da – è questo è vero – "Drumpf". Sì, cazzo, "Drumpf"! E "Drumpf" è molto meno magico. È il suono prodotto da un piccione obeso che sbatte contro la vetrina di un negozio Old Navy pignorato. "Drumpf"! È il suono di una bottiglia di root beer da discount che cade dallo scaffare di un minimart alla stazione di benzina. [...] Il nome "Drumpf" riflette molto di più ciò che è realmente. Perciò se state pensando di votare per Donald Trump come presidente, il carismatico tizio che promette di rendere l'America di nuovo un Paese grandioso, fermatevi e prendetevi un momento per immaginare come sarebbe se aveste appena incontrato un tizio di nome Donald Drumpf, un litigioso bugiardo seriale con una sfilza di iniziative imprenditoriali fallite, supportato da un ex-capo del Ku Klux Klan che non sa se disapprovare o no. Sarebbe davvero un buon presidente oppure l'incantesimo si è dissolto? Perciò, chiedo all'America di rendere Donald un "Drumpf" di nuovo.
===[[Massimo Polidoro]]===
*Avendo in larga misura ignorato o volutamente sottovalutato il fenomeno {{NDR|della [[pandemia di COVID-19]]}}, e ritrovandosi negli Stati Uniti con le più alte percentuali di contagio e di decessi al mondo, la sua soluzione per cercare di farsi rieleggere alle presidenziali di novembre è stata quella di cavalcare ancora di più la frustrazione e il complottismo. Persino di fronte al suo stesso contagio, e a quello di altri componenti della Casa Bianca, ai quali era caldamente suggerito di circolare senza mascherina, Trump ha minimizzato. Molto probabilmente, questo atteggiamento ha contribuito alla sua sconfitta.
*Già a partire dalla sua campagna elettorale, si doveva capire che l'unica strategia che avrebbe seguito come punto di riferimento costante era quella già anticipata nel libro ''The Art of the Deal'', vale a dire l'idea che ciò che conta non sono i fatti ma la storia che si presenta.
*Il capovolgimento del significato, un altro trucco totalitario della "neolingua" inventata da Orwell per il monso distopico di ''1984'' (sulla facciata del ministero della Verità sono impressi te slogan: «La guerra è pace», «La libertà è schiavitù», «L'ignoranza è forza»), è adottato apertamente da Trump. Un esempio è il suo utilizzo dell'espressione "fake news" per indicare non le notizie che si dimostrano false a una verifica dei fatti, ma tutto ciò che gli sembra fastidioso, imbarazzante o che lo mette in cattiva luce.
*Il rifiuto di prendere le distanze da una pericolosa "minaccia terroristica" {{NDR|[[QAnon]]}}, come l'ha definita l'FBI, da parte del presidente americano, non è poi molto diversa dal rifiuto, poco tempo prima di distanziarsi dai gruppi del suprematismo bianco. Il fatto è che con la rielezione a rischio, Trump non intende inimicarsi nessun gruppo che potrebbe votarlo. Anche se si tratta di criminali razzisti, neonazisti e terroristi.
*Nel best seller ''The Art of the Deal'', scritto nel 1987 da [[Tony Schwartz]], ma firmato dal futuro presidente americano Donald Trump, una delle idee in esso contenute è che è l'impatto di una storia ciò che conta, non la sua veridicità. Dal suo avvocato e amico Roy Cohn, Trump aveva imparato che imporre un "brand", un marchio, importava di più che rincorrere l'obiettività di un resoconto. In questo gioco, i fatti diventano un lusso se non qualcosa di assolutamente irrilevante. È quella che nel libro Trump (o meglio Schwartz che lo ha scritto, ma Trump deve per lo meno averlo letto e approvato) chiama "iperbole verosimile".
*Sarebbe ragionevole rendersi conto che non solo Trump non ha fatto nulla per chi lo ha votato, ma ha aiutato soprattutto i milionari come lui. Farlo, però, significherebbe riconoscere di essere stati degli ingenui, illusi dai tanti specchietti per le allodole agitati durante la campagna presidenziale (e poi ancora durante tutta la presidenza): le "invasioni" di immigrati, il muro al confine con il Messico, il bisogno di sicurezza...<br>Accettare dunque l'idea di essersi fatti prendere in giro o cercare conforto in una storia alternativa? Per molti, QAnon rappresenta proprio questo: sembra che Trump non faccia niente per noi, ma in realtà sta combattendo (in gran segreto) una battaglia epocale contro la setta segreta di pedofili satanisti che ha in mano il pianeta.
===[[Vladimir Putin]]===
*Il signor Trump non è un politico di carriera. Ha una visione del mondo distinta e una visione degli interessi nazionali degli Stati Uniti. Non accetto molti dei suoi metodi quando si tratta di affrontare i problemi. Ma sa cosa penso? Penso che sia una persona di talento. Sa molto bene cosa si aspettano i suoi elettori da lui.
*Non penso che il suo desiderio di mettere l'America al primo posto sia un paradosso. Io voglio che la Russia sia la prima, e questo non è percepito come un paradosso; non c'è niente di strano lì.
*Si può criticare Trump per la sua intenzione di costruire un muro tra il Messico e gli Stati Uniti. Potrebbe essere eccessivo. Sì, forse è così. Non sto discutendo su questo punto. Ma doveva fare qualcosa per l'enorme afflusso di migranti e narcotici. [...] Non intendo dire che si debba costruire un muro o aumentare le tariffe del 5 per cento all'anno nelle relazioni economiche con il Messico. Questo non è quello che sto dicendo, ma qualcosa deve essere fatto. Sta cercando almeno una soluzione.
===[[David Quammen]]===
*Di lui ho un'opinione veramente molto scarsa, ha fatto molte stupidaggini fin dall'inizio negando il virus o non prendendo precauzioni. È giusto che venga punito, ma solo con la sconfitta alle elezioni. Gli auguro di guarire.
*Fino a oggi il nostro Presidente — che considero un grande individualista — ha preferito proteggere il proprio potere più che gli americani, ingannando tutti con la bugia del "è solo un'influenza". Ora che ne ha compreso la gravità afferma di averlo saputo da sempre, ma continua a non ascoltare fino in fondo gli esperti come il dottor Anthony Fauci. E, nonostante ciò molti lo sostengono, pensano che stia affrontando bene la crisi. La verità è che abbiamo tante probabilità di sentire la verità da Trump quante di ricevere saggezza da un pollo che balla su una tavola Ouija.
*Per quanto riguarda Donald Trump non è capace di vergogna o di capire qualcosa di così complicato come un virus.
*Trump ha sempre mostrato una grande sicurezza, gli è stata inculcata sin dall'infanzia fino ai limiti del delirio. Ma non è pronto. È impreparato.
===[[Bernie Sanders]]===
*Come la maggior parte dei Repubblicani, sceglie di rifiutare le scienza. Crede che il cambiamento del clima sia una "truffa": non è quindi necessario occuparsene.
*È un bugiardo patologico, un razzista, un sessista, un omofobo, xenofobo.
*In queste elezioni {{NDR|del 2020}} la vera sfida non è tra Trump e Biden. Ma tra Trump e la democrazia. Trump contro la scienza. Trump contro il salario minimo. Trump contro la possibilità di rendere accessibile a tutti il college. Trump contro l'assistenza sanitaria. C'è troppo in ballo.
*Non appoggia l'aumento del salario minimo federale di 7,25 dollari all'ora – un salario da fame. Mentre Donald Trump crede in enormi agevolazioni fiscali per i miliardari, pensa che gli stati dovrebbero realmente avere il diritto di abbassare il salario minimo a meno di 7,25 dollari all'ora. Che vergogna!
*Quando gli oligarchi tipo Donald Trump ci dicono che l'economia è in una fase di "boom", hanno ragione – l'economia è in un "boom", ma per le imprese americane ultra-ricche e che fanno enormi profitti – e che, a proposito, non pagano nulla o quasi in tasse federali. Nel frattempo, ci sono milioni di lavoratori e lavoratrici americane che riescono a malapena ad andare avanti. Anche prima che arrivasse la pandemia, più della metà della persone vivevano di stipendio, decine di milioni non avevano un'assicurazione sanitaria e 500 mila dormivano per strada.
*Trump vuole abolire l'Affordable Care Act e cancellare 20 milioni di persone dall'assicurazione sanitaria che hanno attualmente e vuole fare dei tagli a Medicaid, destinata agli Americani con redditi più bassi.
===[[Tony Schwartz]]===
*{{NDR|Trump ha}} conoscenze approssimative e un'ignoranza da sempliciotto. Per questo preferisce la televisione come fonte d'informazione primaria – le informazioni arrivano in bocconi sonori facilmente digeribili. Dubito seriamente che abbia mai letto un libro tutto per intero durante la sua vita adulta.
*[...] è impossibile tenerlo concentrato su qualunque argomento, eccetto l'autoesaltazione, per più di qualche minuto. [...] Se dovesse essere informato su una crisi nella Situation Room, sarebbe impossibile immaginarlo prestare attenzione per un lungo periodo di tempo.
*Gli piacciono le persone quando gli sono utili, e le ignora quando invece non lo sono. Ma non è niente di personale. È un uomo che fa transazioni – tutto gira attorno a cosa si può fare per lui.
*Ho messo il rossetto sulle labbra di un maiale. Provo un profondo senso di rimorso per aver contribuito a creare una percezione di Trump che gli ha permesso di avere ancora più attenzioni e lo ha reso molto più seducente di quello che è. Credo davvero che se Trump vincesse e ottenesse i codici nucleari ci sarebbe un'ottima probabilità che questo porterà alla fine della civiltà come la conosciamo.
*L'ho sempre visto come un buco nero, come una persona che non riesce a riempire se stessa con valori interiori, perciò cerca costantemente da tutta la vita [...] di riempire quel vuoto che ha dentro ottenendo sempre più denaro, sempre più prede e sempre più attenzioni.
*Nel mondo di Trump le persone sono beni dispensabili e usa e getta. [...] I milioni di persone che lo hanno votato e che credono che rappresenti i loro interessi impareranno una cosa che chi ha a che fare con lui direttamente sa già – che non gliene frega niente di loro.
*Per lui mentire è come una seconda natura. [...] Trump ha l'abilità di convincere se stesso che ciò che sta dicendo in quel momento è vero, o quasi vero, o per lo meno che debba essere vero.
*Trump è l'emblema di molte delle cose che io aborro: la sua disponibilità a passare sopra le persone, l'ossessione per il fasto, il cattivo gusto, la magniloquenza e l'assoluta mancanza di interesse per qualsiasi cosa al di là del potere e del denaro. Ho creato un personaggio molto più vincente di quanto Trump sia in realtà.
*Trump prende solo due posizioni. Ti considera uno schifoso perdente bugiardo oppure ti considera il più grande.
===[[Wole Soyinka]]===
*Io ero negli Stati Uniti durante la campagna presidenziale e ho visto un candidato fare affermazioni xenofobe e razziste talmente gravi da deliberatamente suscitare commenti e reazioni, infiammare sentimenti primitivi dell'elettorato americano, e fra l'altro lo ha fatto insultando praticamente tutti: messicani, asiatici e anche nigeriani. Anche se nessuno lo prendeva sul serio, i consensi dell'elettorato nei suoi riguardi crescevano e lui si avvicinava sempre più alla Casa Bianca. In quel momento io ho detto ai miei amici, le persone con cui lavoro in America, ho detto che se gli americani votano questo signore rivelano che non sono ancora guariti, non si sono ancora liberati dal germe del razzismo e della xenofobia.
*Mi indigna l'impoverimento del linguaggio, la retorica dell'esclusione. Il muro di Trump è già eretto nelle menti.
*Persino Putin è più credibile come leader rispetto a Donald Trump.
*Trump si è presentato con un programma basato sul disprezzo politico, razziale e ideologico nei confronti di Obama. Non è stato nemmeno discreto riguardo alla sua missione di smantellare l'eredità di quest'uomo di colore.
===[[Greta Thunberg]]===
*È così ridicolo. Donald deve lavorare sul problema del controllo della rabbia e poi andare a vedere un buon vecchio film con un amico. Rilassati Donald, rilassati!
*Non so cosa direi a Trump se lo incontrassi, probabilmente niente. Molte persone hanno cercato di fargli cambiare idea. Invano. Quella tattica non funziona. Con lui i fatti non funzionano. Deve occuparsene qualcun altro. Io non ho tempo da sprecare.
*Tutti mi chiedono sempre di Donald Trump. Io dico 'ascolta la scienza' e lui ovviamente non lo fa.
===''[[Unfit: The Psychology Of Donald Trump]]''===
*Donald Trump è uno scherzo che è sfuggito di mano. ([[George T. Conway III|George Conway]])
*Io paragono sempre Trump a [[Adolf Hitler|Hitler]]. [...] Non è che sia come Hitler o sia il suo equivalente, ma ha la stessa diagnosi di Hitler. Fa parte della stessa categoria, di un tipo di psicologia che può essere più o meno estrema, ma che ha delle caratteristiche comuni. Sono fatti della stessa pasta. ([[John Gartner (psicologo)|John Gartner]])
*Non è escluso che una persona possa fare il presidente, se ha un disturbo psicologico. Ma Donald Trump mostra chiari segni di un grave disturbo della personalità. Si chiama narcisismo maligno. [...] Ha quattro componenti: narcisismo, paranoia, disturbo anti-sociale della personalità e sadismo. ([[John Gartner (psicologo)|John Gartner]])
*Non è razzista. [...] Tratta tutti di merda. [...] Non ha importanza se sei nero o bianco, lesbica o transgender... Tratta tutti allo stesso modo. [...] È uno stronzo. Cosa molto diversa dall'essere razzista. ([[Anthony Scaramucci]])
*Trump è estremamente intelligente. Lo si può odiare perché dice stronzate ed è una persona detestabile, a volte. Ma questo non toglie che rifletta lo spirito culturale dell'epoca. È un avatar di quella rabbia. ([[Anthony Scaramucci]])
*Trump è un narcisista maligno? [...] Non si può capire la sua presidenza, senza sapere questa cosa. ([[George T. Conway III|George Conway]])
===[[Lawrence Wright]]===
*È un prodotto della cultura della fantasia e delle teorie del complotto.
*{{NDR|Noi texani}} siamo considerati degli sbruffoni, noncuranti dei nostri soldi e delle nostre vite personali, un po' ingenui ma pure pericolosi se provocati, insicuri ma ossessionati dal potere e dal prestigio. In effetti, fa sorridere che la figura che più incarna i valori che le persone associano al Texas sia un miliardario narcisista di Manhattan che ora sta seduto nello Studio Ovale.
*Se il Texas fosse importante già oggi come lo sarà nel 2050, allora l'America sarebbe un posto molto più conservatore e meno compassionevole di adesso. Penso che sotto l'Amministrazione Trump – l'atteggiamento verso l'immigrazione, la mancanza di compassione, il narcisismo – c'è molto di quello che è la politica texana adesso. Ma il Texas sta cambiando, si sta evolvendo. Si sta spostando visibilmente a sinistra.
==Film==
*''[[Mamma, ho riperso l'aereo: mi sono smarrito a New York]]'' (1992)
*''[[Celebrity (film)|Celebrity]]'' (1998)
==Serie televisive==
*''[[Sex and the city]]'' (1998-2004)
==Note==
<references />
==Voci correlate==
*[[Assalto al Campidoglio degli Stati Uniti del 2021]]
*[[Kellyanne Conway]] – counselor
*[[Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 2016]]
*[[Presidenza di Donald Trump]]
*[[QAnon]]
*[[Ivanka Trump]] – figlia
*[[Melania Trump]] – moglie
*''[[Unfit: The Psychology Of Donald Trump]]''
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{PresidentiUSA}}
{{DEFAULTSORT:Trump, Donald}}
[[Categoria:Imprenditori statunitensi]]
[[Categoria:Personaggi televisivi statunitensi]]
[[Categoria:Personalità della guerra al terrorismo]]
[[Categoria:Presidenti degli Stati Uniti d'America]]
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Abu Muhammad al-Jawlani
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2024-12-09T09:06:28Z
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/* Citazioni di Abu Muhammad al-Jawlani */
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[[File:Muhammad al-Jawlani.png|thumb|Muhammad al-Jawlani]]
'''Abu Muhammad al-Jawlani''', nome di battaglia di '''Osāma al-ʿAbsī al-Wāḥdī''', noto anche come '''Abu Muhammad al Golani''' (1982 – vivente), terrorista siriano.
==Citazioni di Abu Muhammad al-Jawlani==
*[...] i semi della sconfitta del regime {{NDR|di [[Bashar al-Assad]]}} sono sempre stati al suo interno... gli iraniani hanno tentato di rianimarlo, facendo guadagnare tempo, e in seguito anche i russi hanno cercato di sostenerlo. Ma la verità rimane che questo regime è morto.<ref>Citato in ''[https://www.ilgiornale.it/news/politica/jihad-verso-damasco-voci-fuga-assad-2408471.html La jihad verso Damasco. Voci di una fuga di Assad]'', ''ilgiornale.it'', 7 dicembre 2024.</ref>
{{Int|Da ''[https://www.repubblica.it/esteri/2024/12/09/news/al_jolani_chi_e_siria_ribelli_jihadisti-423856968/ Inizia l'era di al Jolani il miliziano pragmatico: "Purifichiamo il Paese"]''|Discorso pronunciato dopo la [[caduta di Damasco]], ''repubblica.it'', 9 dicembre 2024.}}
*Questa vittoria, fratelli miei, è una vittoria per l’intera nazione islamica [...]. Questo trionfo segna un nuovo capitolo nella storia della regione
*Non c’è una sola famiglia in Siria che la guerra non abbia toccato. Il Paese è stato un parco giochi per le ambizioni iraniane, diffondendo settarismo e fomentando corruzione, ma ora viene purificato dalla grazia di Dio Onnipotente.
==Citazioni su Abu Muhammad al-Jawlani==
*Abu Muhammad al Golani è un fanatico islamista, un tagliatore di teste (anche se moderato) e leader del Fronte al nusra, una filiale di Al Qaeda classificata dagli Stati Uniti come organizzazione terroristica. Ha trascorso quasi un decennio a uccidere le truppe d'occupazione statunitensi e i civili sciiti in [[Iraq]] quando faceva parte dell'organizzazione estremista sunnita nota oggi come Stato islamico (Is), prima di tornare in [[Siria]] nel 2011. ([[Gwynne Dyer]])
==Altri progetti==
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[[File:Muhammad al-Jawlani.png|thumb|Muhammad al-Jawlani]]
'''Abu Muhammad al-Jawlani''', nome di battaglia di '''Osāma al-ʿAbsī al-Wāḥdī''', noto anche come '''Abu Muhammad al Golani''' (1982 – vivente), terrorista siriano.
==Citazioni di Abu Muhammad al-Jawlani==
*[...] i semi della sconfitta del regime {{NDR|di [[Bashar al-Assad]]}} sono sempre stati al suo interno... gli iraniani hanno tentato di rianimarlo, facendo guadagnare tempo, e in seguito anche i russi hanno cercato di sostenerlo. Ma la verità rimane che questo regime è morto.<ref>Citato in ''[https://www.ilgiornale.it/news/politica/jihad-verso-damasco-voci-fuga-assad-2408471.html La jihad verso Damasco. Voci di una fuga di Assad]'', ''ilgiornale.it'', 7 dicembre 2024.</ref>
{{Int|Da ''[https://www.repubblica.it/esteri/2024/12/09/news/al_jolani_chi_e_siria_ribelli_jihadisti-423856968/ Inizia l'era di al Jolani il miliziano pragmatico: "Purifichiamo il Paese"]''|Discorso pronunciato dopo la [[caduta di Damasco]], ''repubblica.it'', 9 dicembre 2024.}}
*Questa vittoria, fratelli miei, è una vittoria per l’intera nazione islamica [...]. Questo trionfo segna un nuovo capitolo nella storia della regione
*Non c’è una sola famiglia in Siria che la guerra non abbia toccato. Il Paese è stato un parco giochi per le ambizioni iraniane, diffondendo settarismo e fomentando corruzione, ma ora viene purificato dalla grazia di Dio Onnipotente.
==Citazioni su Abu Muhammad al-Jawlani==
*Abu Muhammad al Golani è un fanatico islamista, un tagliatore di teste (anche se moderato) e leader del Fronte al nusra, una filiale di Al Qaeda classificata dagli Stati Uniti come organizzazione terroristica. Ha trascorso quasi un decennio a uccidere le truppe d'occupazione statunitensi e i civili sciiti in [[Iraq]] quando faceva parte dell'organizzazione estremista sunnita nota oggi come Stato islamico (Is), prima di tornare in [[Siria]] nel 2011. ([[Gwynne Dyer]])
==Altri progetti==
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{{Voce tematica}}
Citazioni sul '''figlio naturale''', o '''illegittimo''', o '''bastardo'''.
*Il bastardo non entrerà nella comunità del Signore; nessuno dei suoi, neppure alla decima generazione, entrerà nella comunità del Signore. (''[[Deuteronomio]]'')
*{{maiuscoletto|L'illegittimo}}. ''Lapsus talami.''<ref>{{cfr}} locuzione latina: «''lapsus calami''» («errore dovuto alla penna»). Cfr. [[w:Lapsus calami|voce]] su Wikipedia.</ref> ([[Marcello Marchesi]])
*Non deve destare meraviglia che i bambini nati al di fuori del matrimonio siano, perlopiù, le teste migliori; sono il risultato di un'ora spiritosa. I figli nati all'interno del matrimonio sono spesso il risultato della noia. ([[Theodor Gottlieb von Hippel]])
*Non esistono bambini bastardi. Illegittimo è chi li ha messi al mondo. (''[[Un tè con Mussolini]]'')
*Norma Jeane mi disse di essere figlia illegittima. Ovviamente la cosa non mi faceva alcuna differenza. Il fatto che fosse illegittima, penso proprio che la rendesse ancora più bella. ([[James Dougherty]])
*– Siamo ovunque a Dorne. Io ho diecimila fratelli e sorelle. <br> – I bastardi nascono dalla passione, giusto? Non li disprezziamo a Dorne. (''[[Il Trono di Spade (quarta stagione)|Il Trono di Spade]]'')
*Ti do un consiglio, bastardo. Rammenta sempre chi sei. Gli altri lo faranno. Fanne la tua armatura e non potrà essere usata contro di te. (''[[Il Trono di Spade (prima stagione)|Il Trono di Spade]]'')
==Note==
<references />
==Voci correlate==
*[[Figlio]]
*[[Figliastro]]
==Altri progetti==
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[[Categoria:Figli]]
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António Guterres
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/* Citazioni di António Guterres */
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[[File:António Guterres November 2016.jpg|thumb|António Guterres nel 2016]]
'''António Manuel de Oliveira Guterres''' (1949 – vivente), politico portoghese.
==Citazioni di António Guterres==
*{{NDR|Sul [[colpo di Stato in Birmania del 2021]]}} Questi sviluppi sono un duro colpo alle riforme democratiche in Birmania. Le elezioni generali dell'8 novembre 2020 danno un forte mandato alla Lega nazionale per la democrazia (Nld), riflettendo la chiara volontà del popolo birmano di continuare sulla strada conquistata a fatica della riforma democratica.<ref>Citato in [https://www.repubblica.it/esteri/2021/02/01/news/aung_san_suu_kyi_detenuta_dai_militari-285330118/?ref=RHTP-BH-I285305448-P5-S1-T1 ''Colpo di stato in Myanmar, Aung San Suu Kyi arrestata dai militari. L'esercito: "Stato di emergenza per un anno"''], ''repubblica.it'', 1 febbraio 2021.</ref>
*{{NDR|Sulla [[crisi russo-ucraina del 2021-2022]]}} Spesso mi viene chiesto se ci troviamo in una nuova [[guerra fredda]]. Io credo che la minaccia alla sicurezza sia maggiore e più complessa di allora. Nella guerra fredda c'erano meccanismi di valutazioni del rischio e vie informali per la prevenzione. Oggi la maggior parte di questi meccanismi non esiste più e le persone che erano esercitate a questo non sono più qui.<ref>Citato in ''[https://www.rainews.it/articoli/2022/02/ucraina-biden-in-videoconferenza-con-leader-alleati-nato-e-ue-25632b44-1ccf-4ec6-9feb-dc6f156676e7.html Ucraina, Putin: "La situazione peggiora". Biden consulta gli alleati]'', ''rainews.it'', 18 febbraio 2022.</ref>
*{{NDR|Sull'[[invasione russa dell'Ucraina del 2022]]}} È il momento più triste del mio mandato da segretario generale Onu. Devo cambiare il mio appello: presidente Putin, nel nome dell'umanità, porta indietro le truppe russe. Questo conflitto deve fermarsi ora.<ref>Citato in [https://www.agi.it/vista-tv/video/2022-02-24/attacco-ucraina-guterres-onu-questo-conflitto-deve-fermarsi-ora-15758002/ ''Attacco in Ucraina, Guterres (Onu): "Questo conflitto deve fermarsi ora"''], ''agi.it'', 24 febbraio 2022.</ref>
*{{NDR|Sull'[[invasione russa dell'Ucraina del 2022]]}} Questa guerra non ha alcun senso. E causerà, se non si ferma, un livello di sofferenza che l'Europa non conosce dai tempi, almeno, della [[Guerre jugoslave|crisi balcanica]]. Quello che mi è chiaro è che questa guerra non ha senso e viola i principi della Carta Onu.<ref>Citato in [https://www.ilmessaggero.it/video/mondo/guterres_guerra_non_ha_senso_carta_onu_ultime_notizie_oggi-6525119.html ''Ucraina, Guterres: «Questa guerra non ha senso e viola i principi della Carta Onu»''], ''ilmessaggero.it'', 24 febbraio 2022.</ref>
*{{NDR|Sull'[[invasione russa dell'Ucraina del 2022]]}} L'Ucraina è in fiamme. Il paese viene decimato davanti agli occhi del mondo. L’impatto sui civili sta raggiungendo proporzioni terrificanti. Innumerevoli persone innocenti, comprese donne e bambini, sono state uccise. [...] Qualunque sia il risultato, questa guerra non avrà vincitori, solo vinti.<ref>Citato in [https://www.agenpress.it/ucraina-guterres-onu-questa-guerra-non-avra-vincitori-solo-vinti-migliaia-di-innocenti-uccisi/ ''Ucraina. Guterres (Onu). "Questa guerra non avrà vincitori, solo vinti. Migliaia di innocenti uccisi"''], ''agenpress.it'', 14 marzo 2022.</ref>
*{{NDR|Sul [[Bombardamento di Borodjanka]].}} Vedo questi edifici distrutti e immagino la mia famiglia in una di queste case adesso nere e devastate. Vedo le mie nipoti che fuggono nel panico.<ref>Citato in ''[https://www.askanews.it/esteri/2022/04/28/ucraina-guterres-a-borodyanka-guerra-malvagia-%c3%a8-unassurdit%c3%a0-pn_20220428_00040/ Ucraina, Guterres a Borodyanka: guerra malvagia, è un’assurdità]'', ''askanews.it'', 28 aprile 2022.</ref>
*{{NDR|Sul [[conflitto Gaza-Israele del 2023]]}} Gli attacchi di [[Hamas]] non sono avvenuti nel vuoto. Il [[Stato di Palestina|popolo palestinese]] è stato sottoposto a 56 anni di soffocante occupazione.<ref>Citato in ''[https://unric.org/it/riunione-del-consiglio-di-sicurezza-sulla-crisi-a-gaza-le-parole-del-segretario-generale-antonio-guterres/ Riunione del Consiglio di Sicurezza sulla crisi a Gaza]'', ''unric.org'', 24 ottobre 2023.</ref>
*Come il meteorite che provocò l’estinzione dei dinosauri, noi stiamo avendo un impatto gigante. Nel caso del [[Cambiamento climatico|clima]] noi non siamo i dinosauri, siamo la meteora. Non solo siamo in pericolo, noi siamo il pericolo.<ref>Da un discorso all'American Museum of Natural History, New York, 5 giugno 2024; citato in ''[https://www.ilpost.it/2024/06/05/antonio-guterres-crisi-climatica-esseri-umani-dinosauri-meteorite-riscaldamento-globale/ António Guterres ha paragonato gli esseri umani al meteorite che provocò l'estinzione dei dinosauri]'', ''ilpost.it'', 5 giugno 2024.</ref>
*{{NDR|Sull'[[antiziganismo]]}} [...] un'ignobile storia di persecuzioni, omicidi di massa sistematici e veri e propri genocidi perpetrati dai nazisti e dai loro collaboratori. La loro implacabile brutalità ha visto l'uccisione di 500.000 Rom, la devastazione di comunità e la distruzione di culture millenarie in tutta Europa. Per troppo tempo queste atrocità sono state minimizzate, sminuite e negate. [...] Il pregiudizio che ha alimentato i terribili crimini dei nazisti non è finito con la loro caduta. È continuato, negando la giustizia e distorcendo la storia. E permane ancora oggi.
:[...] ''a despicable history of persecution, systemic mass murder and outright genocide perpetrated by the Nazis and their collaborators. Their relentless brutality saw up to 500,000 Roma killed; communities devastated; and age-old culture shattered across Europe. For too long, these atrocities were downplayed, diminished, and denied.'' [...] ''The prejudice that fuelled the Nazis' terrible crimes did not end with their downfall. It continued – denying justice and distorting history. And it remains today.''<ref>Da {{en}} ''[https://webtv.un.org/en/asset/k1e/k1em36s6zq António Guterres (Secretary-General) on Holocaust Memorial Day for Roma and Sinti]'', ''webtv.un.org'', 2 agosto 2024.</ref>
*{{NDR|Sulla [[caduta di Damasco]]}} Dopo 14 anni di guerra brutale e la caduta del regime dittatoriale, oggi il popolo siriano può cogliere un'opportunità storica per costruire un futuro stabile e pacifico.<ref>Citato in ''[https://www.repubblica.it/esteri/2024/12/08/diretta/guerra_siria_israele_hamas_notizie_oggi-423846482/ Siria: Guterres saluta la fine del "regime dittatoriale"]'', ''repubblica.it'', 8 dicembre 2024.</ref>
{{Int|''[http://www.eunews.it/2017/05/17/guterres-uneuropa-forte-e-coesa-e-pilastro-fondamentale-per-le-nazioni-unite/85601 Guterres: "Un'Europa forte e coesa è pilastro fondamentale per le Nazioni Unite"]''|Da un intervento al Parlamento Europeo, Strasburgo, 17 maggio 2017; citato in ''eunews.it''.}}
*Va rafforzata la capacità delle Nazioni unite, ed è impossibile farlo senza l’appoggio dell’Ue. Un’Europa forte e unita è un pilastro fondamentale per un’Onu forte ed efficace.
*{{NDR|Sulla [[Guerra civile siriana]].}} In [[Siria]], nessuno ha vinto, al contrario tutti hanno perso non solo i cittadini siriani, ma anche gli altri Stati della regione visto che il conflitto ha generato forte incertezza. [...] Bisogna porre fine a questo conflitto senza senso, che costituisce una minaccia terribile alla sicurezza globale.
*Come europeo credo che i valori [[illuminismo|illuministi]] siano stati il più grande contributo dell'Europa al mondo, quei valori devono essere il fondamento del nostro impegno a costruire un mondo più giusto, tollerante, pacifico e prospero.
{{Int|''[https://unric.org/it/messaggio-del-segretario-generale-per-la-giornata-mondiale-di-commemorazione-e-dignita-delle-vittime-di-genocidio-e-della-prevenzione-di-questo-crimine/ Messaggio del Segretario Generale per la Giornata Mondiale di commemorazione e dignità delle vittime di genocidio e della prevenzione di questo crimine]''|''unric.org'', New York, 9 dicembre 2020.}}
*Il [[genocidio]] è il più odioso dei crimini, che spazza tutto ciò che tocca in uno tsunami di odio e distruzione. È un attacco ai nostri più fondamentali valori condivisi.
*Il genocidio non manca mai di scuotere la coscienza del mondo quando avviene. Ma non viene mai commesso senza chiari, molteplici segni premonitori. Le vittime sono spesso il bersaglio di discorsi d’odio, discriminazione e violenza. [...] I discorsi d’odio rappresentano un chiaro segnale, e occorre migliorare la nostra capacita’ di rigettarli in tutte le loro forme. Ciò implica tra l’altro che compagnie tecnologiche e social media facciano la propria parte. Anche leader religiosi e società civile hanno un ruolo nella prevenzione.
*Il nesso tra sistematica impunità e atrocità dei crimini è evidente. La risposta sta in indagini imparziali appoggiate dalle istanze giudiziarie. Ciò significa anche accesso alla giustizia e a rimedi efficaci per le vittime. Mentre sofferenza e coraggio delle vittime sono riconosciuti nei processi di accertamento della responsabilità, è raro che lo siano anche i loro bisogni psicologici e materiali.
{{Int|''[https://www.lavocedinewyork.com/onu/2022/02/22/antonio-guterres-a-vladimir-putin-la-carta-dellonu-non-e-un-menu-a-la-carte/ Antonio Guterres a Vladimir Putin: "La carta dell’ONU non è un ‘menu à la carte'"]''|''lavocedinewyork.com'', 22 febbraio 2022.}}
{{NDR|Sulla [[crisi russo-ucraina del 2021-2022]]}}
*Certamente è la più grande crisi da quando sono Segretario Generale. [...] Ci troviamo di fronte a un momento che speravo sinceramente non sarebbe arrivato mai.
*Lasciatemi essere chiaro: la decisione della Federazione Russa di riconoscere la cosiddetta "indipendenza" di alcune aree delle regioni di Donetsk e Luhansk è una violazione dell’integrità territoriale e della sovranità dell'Ucraina. [...] I principi della UN Charter non sono come un menu alla carta. Non possono essere applicati selettivamente. Gli Stati membri li hanno accettati tutti e devono applicarli tutti.
*Sono anche preoccupato per la perversione del concetto di peacekeeping... Io sono orgoglioso dei risultati raggiunti dalle operazioni di mantenimento della pace dell’Onu in cui così tanti Caschi Blu hanno sacrificato la propria vita per proteggere i civili. Ma quando le truppe di un paese entrano nel territorio di un altro paese senza il suo consenso, non sono peacekeepers. Anzi, non sono affatto mantenitori di pace.
{{Int|''[https://unric.org/it/il-genocidio-non-e-stato-ne-un-incidente-ne-inevitabile-antonio-guterres/ Il genocidio non è stato né un incidente né inevitabile]''|''unric.org'', 7 aprile, 2022.}}
{{NDR|Sul [[genocidio del Ruanda]]}}
*Il genocidio non è stato né un incidente né inevitabile. È stato deliberato, sistematico – e condotto in pieno giorno. Nessuno che seguisse gli affari del mondo o guardasse il telegiornale poteva negare la violenza nauseante che stava avendo luogo. Eppure troppo pochi hanno parlato – e ancora meno hanno cercato di intervenire.
*Il [[Ruanda]] oggi è un potente testamento della capacità dello spirito umano di guarire anche le ferite più profonde e di emergere dalle profondità più oscure per ricostruire una società più forte.
*Il genocidio contro i Tutsi ha sollevato questioni che riguardano tutta l’umanità – domande fondamentali sul ruolo del Consiglio di sicurezza, l’efficacia del mantenimento della pace, la necessità di porre fine all’impunità per i crimini internazionali, la necessità di affrontare le radici della violenza e la fragilità della civiltà.
==Note==
<references />
==Altri progetti==
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{{DEFAULTSORT:Guterres, Antonio}}
[[Categoria:Politici portoghesi]]
[[Categoria:Segretari generali delle Nazioni Unite]]
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Maaza Mengiste
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[[File:Mengiste Maaza 094.jpg|thumb|Maaza Mengiste]]
'''Maaza Mengiste''' (1971 – vivente), scrittrice etiope.
==Citazioni==
*Gli uomini entravano dalla porta con una storia alle spalle, le donne – che pure avevano deciso di partire e fare le soldatesse – quando rientravano tornavano ad essere mogli e madri e molto spesso le loro vicende restavano sconosciute. Solo la cerchia femminile della famiglia le conosceva. Quindi all'inizio io conoscevo solo una o due vicende di donne impegnate nella lotta anticoloniale e grazie al lavoro di ricerca svolto per la stesura de ''Il Re Ombra'' ho scoperto che erano state migliaia.<ref>Citato in ''[https://www.festivaletteratura.it/it/racconti/la-memoria-e-un-campo-di-battaglia La memoria è un campo di battaglia]'', ''festivaletteratura.it'', 7 settembre 2024.</ref>
*Ho molti amici in Italia e mi sento come in famiglia. Detesto le stesse cose che detesto in America: per esempio il razzismo e l'ignoranza.<ref name="r.it">Da ''Etiopia, la guerra che nessuno ha vinto davvero'', ''R.it'', 11 giugno 2015.</ref>
*{{NDR|Sulla [[pandemia di COVID-19]]}} Potrebbe essere questo uno dei primi effetti del coronavirus e della quarantena. Restando chiusa, bloccata, ferma, la gente ha avuto occasione di riflettere. E il desiderio di cambiamento si è accresciuto.<ref>Citato in [https://www.linkiesta.it/2020/06/maaza-mengiste-italia-etiopia-montanelli-statua/ ''Anche l'Italia deve smettere di ignorare i crimini commessi in Africa, dice Maaza Mengiste''], ''Linkiesta.it'', 18 giugno 2020.</ref>
*Sono sopraffatta dalla tristezza se penso a chi rischia la morte per venire in Europa. Vengono a cercare una possibilità per vivere. All'epoca di [[Mussolini]] l'[[Etiopia]] era inizialmente vista come un rifugio per gli italiani poveri e disoccupati. L'invasione fu all'inizio una migrazione, gente che sperava di trovare una vita migliore. Spesso ci dimentichiamo questo lato della storia. Ogni individuo ha il diritto di vivere libero dalla povertà e dall'oppressione. Anche se nessuno ha il diritto di mandare i soldati a conquistare un altro Paese.<ref name="r.it" />
{{Int|Da ''Intervista all'autrice del pluripremiato romanzo "Beneath the Lion's Gaze"''|Intervista di Cristina Ali Farah, ''Vogue.it'', 15 luglio 2011}}
*Sono etiope americana e appartengo a due mondi, spesso la gente ha bisogno di definirti, non capisce che questi mondi sono inseparabili.
*Quando sono arrivata negli Stati Uniti perfezionare il mio inglese era un obiettivo, non era la mia prima lingua, ma dovevo imparare ad usarla per esprimermi e per entrare a far parte della società americana. Vivere in America come immigrata è stato difficile, parlavo bene l'inglese ma rimanevo sempre una straniera. Ho cominciato a scrivere per dare forma al mio immaginario, creare un mondo in cui le persone erano come me.
*Per me è molto importante creare protagonisti che siano allo stesso tempo fragili e dignitosi. Esiste lo stereotipo che gli africani non siano fragili, non sentano il dolore come lo sentono gli altri. La gente pensa che una madre africana non soffra se il figlio muore. I miei protagonisti sono combattuti, hanno decisioni difficili da prendere. Voglio mostrare come durante la guerra, nei momenti drammatici, la gente cerchi sempre di conservare la propria dignità. Quando si sentono per esempio le notizie sugli sbarchi, su ciò che sta accadendo in Libia, non si dovrebbe mai perdere di vista l'umanità delle persone.
*Avevo un'idea dell'Italia come paese molto accogliente, in cui si vive in modo rilassato. Quando sono arrivata ho visto che le persone, soprattutto a Roma, sono molto tese, preoccupate, direi frustrate. È per via della situazione politica, ma anche per i cambiamenti nel paese. Penso che anziché combattere l'immigrazione, la gente dovrebbe rendersi conto che ogni paese per crescere ha bisogno della diversità, di nuove idee, di un cambiamento per crescere. In Italia le persone coinvolte con il mondo dell'accoglienza sono gentili, generose, ma a volte lo sono in modo paternalista. È difficile la filosofia della carità. Aiutiamo il prossimo perché pensiamo che sia uguale a noi o perché lo consideriamo inferiore?
*La bellezza dell'Italia è la sua storia, il suo passato. Allo stesso tempo l'Italia deve cambiare per sopravvivere, non può conservare la sua identità. In America la storia è giovane, tutto è nuovo, tutto è in cambiamento. Anche in Etiopia si sente molto forte il peso della storia e l'Etiopia sta cambiando anche perché ci sono persone come me che sono cresciute all'estero e ritornano.
{{Int|Da ''Maaza Mengiste & Nadifa Mohamed''|Intervista di ''Warscapes.com'', riportato in ''Ghibli.org'', traduzione di Laura Maggi, 29 giugno 2012}}
*{{NDR|Sull'[[Africa Orientale Italiana]]}} L'epoca delle colonie è un brutto promemoria di quell'accondiscendenza. Ma quello che ho sentito ripetere da molti italiani è anche l'idea che loro siano stati "bravi" colonialisti. Non ti dico le volte in cui la prima cosa che mi sono sentita dire dalla gente riguardo quel periodo è: "hanno fatto molte cose buone laggiù. Hanno costruito strade e modernizzato il paese". [...] sono talmente stufa di sentirlo dire. Penso che se la situazione fosse capovolta, metterebbero in evidenza gli omicidi, gli stupri, i massacri, gli imprigionamenti e poi vediamo se le strade rimedierebbero a tutto questo.
*Gli italiani hanno sviluppato un sistema di segregazione razziale in Etiopia e nelle loro altre colonie prima che esistesse in Sud Africa. [...] A differenza degli inglesi e francesi che hanno insegnato le loro lingue nelle scuole delle colonie (nel bene e nel male) e fatto uso delle popolazioni indigene come parte del loro sistema di dominio nelle colonie, gli italiani hanno concesso solo tre anni di sistema scolastico e l'italiano insegnato nelle scuole fu deliberatamente imbastardito; una sorta di pidgin italiano con lo scopo di far apparire la gente dell'Africa orientale analfabeta quando parlava. Volevano che la cultura e la lingua italiana restasse "pura" per i soli italiani.
*Ciò che è interessante, riguardo la trasmissione orale della storia in Etiopia, è il senso diffuso che mentre Mussolini era cattivo e il Fascismo il male, gli italiani in sé non erano così male. Non ho sentito molti racconti dalla mia famiglia su quel periodo, ma da altri si evince un misto d'orrore per l'occupazione e di gentilezza da parte di quegli italiani che hanno deciso di rimanere dopo la guerra.
*In Etiopia ci sono persone che sono tanto lontane dalla carestia quanto le persone in Occidente. Conducono vite più simili alle famiglie di Chicago o Denver o New York, e vedono gli stessi nuovi filmati sulla carestia che vediamo sulla CNN o sulla BBC. Questa è un'arma a doppio taglio, perché credo che abbiamo una responsabilità verso le persone all'interno dei nostri confini e o dei nostri paesi. Ma il fatto è che è semplice per molti in Etiopia ignorare ciò che sta accadendo in altre parti del paese.
*{{NDR|Sul [[Buda (folklore)|buda]]}} Anche in Somalia ci sono uomini che si sono potuti trasformare in iene? Li abbiamo anche in Etiopia!
{{Int|Da ''[https://firenze.repubblica.it/cronaca/2015/06/11/news/maaza_mengiste_etiopia_la_guerra_che_nessuno_ha_vinto_davvero_-116614306/ Maaza Mengiste: "Etiopia, la guerra che nessuno ha vinto davvero"]''|Intervista di Laura Montanari, ''Firenze.repubblica.it'', 11 giugno 2015}}
*Ho raccolto molte storie dell'occupazione italiana. Sono cresciuta ascoltando racconti di eroismo e coraggio davanti alle crudeltà. Ma man mano che crescevo capivo che c'erano cose lasciate fuori. L'Etiopia festeggiava i leader del suo esercito (la maggior parte provenivano da famiglie nobili) ma io volevo sapere dei soldati, dei poveri, dei contadini ignorati dalla storia. Per essere coraggiosi si deve anche provare paura. Dove sono le storie sulla paura? Il mio libro comincia da lì.
*{{NDR|Sull'[[Italia fascista]]}} Un Paese complicato che aveva bisogno di trovare uno sbocco, dare un posto ai suoi cittadini più poveri. È l'Italia di Mussolini che vuol credere a una grandezza predestinata ed è disposta a devastare un paese e la sua gente per il suo impero. Invierà i soldati a combattere e morire in suo nome, ma alcuni resteranno in Etiopia e sposeranno le donne che avrebbero dovuto uccidere.
*All'epoca di Mussolini l'Etiopia era inizialmente vista come un rifugio per gli italiani poveri e disoccupati. L'invasione fu all'inizio una migrazione, gente che sperava di trovare una vita migliore. Spesso ci dimentichiamo questo lato della storia.
{{Int|Da ''[http://leggerealumedicandela.blogspot.com/2017/12/maaza-mengiste-lo-sguardo-del-leone-ed.html Maaza Mengiste, "Lo sguardo del leone" ed. 2010]''|Intervista di ''Stilos'', riportato in ''Leggerealumedicandela.blogspot.com'', 18 dicembre 2017}}
*{{NDR|Sugli studenti durante la [[Guerra civile in Etiopia]]}} Pensavano che, una volta che non ci fosse più Hailé Selassié, avrebbero avuto un governo di civili, che ci sarebbero state elezioni democratiche, che i militari al governo si sarebbero ritirati. Non avevano idea che il governo sarebbe diventato così violento e oppressivo. Erano giovani e idealisti.
*[...] durante l'[[Guerra d'Etiopia|occupazione italiana]] era frequente che gli ufficiali dell'esercito, o anche i civili, prendessero delle donne etiopi e le tenessero come serve e amanti, contro la volontà delle donne, naturalmente. Gli italiani venivano in Etiopia come civilizzatori e si comportavano come se l'Etiopia appartenesse a loro, come se sia l'Etiopia sia le sue donne fossero loro possesso.
*Nessuno vuole che altri occupino la propria terra, prendano il tuo paese e le tue donne. Però ci furono molti italiani che, anche finita l'occupazione, rimasero in Etiopia, ed erano accettati del tutto, non c'era animosità nei loro confronti. Individualmente erano gentili, ma è l'idea di colonizzare un altro paese che è violenta. C'erano però quelli che vedevano gli etiopi come esseri umani e non semplicemente come dei barbari. Gli etiopi non dimenticheranno mai Graziani e i gas velenosi- sono cose che fanno parte della nostra storia. Quello che ci rende aperti verso gli italiani è che noi non abbiamo mai rinunciato a lottare, noi ci vediamo come vincitori e quindi possiamo anche essere generosi nei confronti degli italiani.
*{{NDR|Sulla [[Guerra civile in Etiopia]]}} È quello che è successo in Etiopia: la gente era divisa in due parti, non c'era un'area grigia ed è stato quello che ha spaccato le famiglie e separato gli amici.
*Gli Stati Uniti vedono nell'Etiopia un alleato cristiano, un'isola in mezzo a paesi musulmani. Ma è necessario che si controlli che vengano rispettati i diritti umani e la libertà di stampa.
*Si parlano molte lingue in Etiopia, la principale è l'amarico, una lingua semitica che ha un alfabeto simile a quello ebraico. La questione della lingua è diventata una questione politica: ogni gruppo etnico vuole che venga riconosciuta la sua lingua, domanda perché si debba scegliere l'amarico, senza comprendere che la lingua unica è un collante. A scuola adesso si studia l'inglese.
{{Int|Da ''[https://www.repubblica.it/cultura/2021/09/08/news/festival_letteratura_di_mantova_maaza_mengiste_la_mia_etopia_dalla_parte_delle_donne_-317006982/ Maaza Mengiste: "La mia Etopia dalla parte delle donne"]''|Intervista di Raffaella De Santis, ''repubblica.it'', 8 settembre 2021}}
*[...] sono state migliaia a combattere ma sui giornali dell’epoca venivano dedicati loro solo piccoli e insigificanti trafiletti. Le donne durante la guerra hanno subito ogni sorta di violenza. Per i nemici erano al pari dei territori da conquistare e depredare. Su loro poi è caduto il silenzio. Perfino nella mia famiglia non se ne era mai fatta menzione. Mia madre mi ha raccontato la storia della mia bisnonna soldato solo dopo aver letto il libro. Ero sconvolta, le ho detto: perché non me ne avevi mai parlato prima? Lei mi ha semplicemente risposto: tu non me lo hai mai chiesto. Ho realizzato solo allora che la storia delle donne era destinata alle chiacchiere private, era parte delle cosiddette “chiacchiere in cucina” di donne con altre donne. La storia ufficiale è fatta da uomini per altri gli uomini.
*{{NDR|«Crede che gli italiani abbiano fatto davvero i contri con il colonialismo in Africa?»}}<br>Durante le mie ricerche ho incontrato persone molto gentili e altre rudi, infastidite. In un mercatino napoletano avevo trovato in una bancarella vecchie foto coloniali. Il proprietario me le ha strappate di mano e mi ha intimato di andarmene. In una biblioteca romana è successo il contrario: uno dei bibliotecari porgendomi la pila dei documenti mi ha detto: mi dispiace per quello che abbiamo fatto. In Italia forse è mancata una narrazione popolare su quel periodo, una narrazione diffusa come quella che c’è stata in Sud Africa dopo l’apartheid.
*[[Indro Montanelli|Montanelli]] comprò una sposa ragazzina di 11-12 anni. In realtà non possiamo sapere con precisione l’età perché nei villaggi africani non si registravano le nascite. Ma la comprò, questo lo sappiamo. E la violentò più volte. sappiamo anche questo, è stato lui a raccontare che lei non voleva. [...] Da italiano Montanelli avrebbe potuto riconoscere i segni di quella crudeltà e discostarsene. Non lo fece perché condivideva evidentemente quella cultura patriarcale. Perché non mettere al posto della sua statua quella di una donna della Resistenza? In Italia vorrei vedere più statue di donne partigiane.
*A Firenze, dopo una presentazione {{NDR|del libro ''Il re ombra''}}, si è avvicinato un vecchio signore. Aveva in mano un ritaglio di giornale del 1936. Voglio mostrarti questo, mi ha detto. Mio padre, stato seppellito nella tua terra. Ho capito in questi anni che dietro quei soldati c’erano delle persone, con le loro famiglie, i loro affetti. E che quella è stata anche la loro guerra, non solo la mia
==''Lo sguardo del leone''==
===''[[Incipit]]''===
Un'esile vena azzurra pulsava nella pozza di sangue che si andava formando nel punto in cui il proiettile si era conficcato nella schiena del ragazzo. Hailu sudava sotto la luce intensa della lampada operatoria, un senso di oppressione dietro gli occhi. Chinò la testa di lato e una delle infermiere si affrettò a detergergli la fronte. Tornò a guardare il bisturi, il sangue lucicante e i lembi squarciati della ferita, e cercò di immaginare l'ardore che aveva indotto quel ragazzo a sentirsi più forte dell'agguerrita milizia dell'imperatore Hailè Selassiè.
===Citazioni===
*Viviamo in una società feudale, Dawit. Il nostro paese sfrutta coloro che si ammazzano di fatica per vivere. L'imperatore ha creato il mito della sua terra grazie al sangue di quanti erano troppo stanchi per dar voce alle loro verità. (Mickey; p. 41)
*«I militari vogliono farci capire chi comanda. [...] Avete sentito che hanno cambiato nome? Sapete come si fanno chiamare?»<br>«L'ho scordato. Mi pare che non sia una parola amarica...» disse Kifle.<br>«[[Derg]]» disse Hailu. «Ora si chiamano Derg. Che significa "consiglio" in ge'ez».<br>«Che senso ha usare l'antica lingua dei preti per questa messinscena?» borbottò Kifle. (p. 62)
*Il Derg aveva insediato un gran numero di tribunali militari, anche se le istruttorie erano condotte dalla magistratura ordinaria. I reati erano sempre gli stessi: corruzione, abuso di atti d'ufficio, dissimulazione della carestia. Il Derg aveva promesso che i processi si sarebbero svolti in modo ordinato e tempestivo. Ma Dawit non aveva immaginato che gli arresti potessero essere così numerosi. (p. 89)
*All'inizio il Derg aveva promesso una "rivoluzione incruenta", ma nei fatti si era rivelato efferato e sanguinario. Nonostante le rassicurazioni che giungevano dal quartier generale di Menelik Palace, la gente non si fidava più del regime militare. Nessuno credeva alla versione ufficiale, secondo la quale l'imperatore era morto per cause naturali. Non era un segreto che i cumuli di terra nei sobborghi della città fossero altrettante fosse comuni. E gli scontri a fuoco, le scaramucce fra soldati e contestatori, erano il segno di una ribellione che montava ogni giorno di più. Neppure il coprifuoco bastava a spegnere i tumulti, riportando il silenzio nelle notti dell'Etiopia. (p. 143)
*«Al diavolo i comitati!» esclamò Melaku. «Questo governo non fa che inventarsi comitati! Uno di questi giorni il Derg ci insegnerà a lavarci la schiena in modo socialista!» (p. 253)
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*Maaza Mengiste, ''Lo sguardo del leone'', traduzione di Massimo Ortelio, Neri Pozza Editore, 2010, ISBN 978-88-545-0359-5
==Altri progetti==
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Propaganda nella Federazione Russa
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[[File:Vladimir Putin, Russia Today television channel (2015-12-10) 07.jpg|thumb|[[Vladimir Putin]] sulla rete televisiva [[RT (rete televisiva)|RT]]]]
Citazioni sulla '''propaganda nella Federazione Russa''' o '''propaganda russa'''.
==Citazioni==
*Capisco la propaganda del Cremlino, che crea appositamente teorie del complotto, manipola i fatti e cerca di confondere il mondo: i criminali tentano sempre di coprire le loro tracce. ([[Il'ja Jašin]])
*Da noi ora c'è un nuovo modo di dire che illustra bene la situazione: «Ho chiamato la mamma, ma ho parlato con la tv». Ed è davvero così. Parlo con mio padre e lui mi risponde con le parole della propaganda, quasi non mi riconoscesse neppure. E non si tratta di un caso isolato. ([[Valerij Panjuškin]])
*Dall'inizio della grande offensiva russa contro l'Ucraina, molti si sono chiesti se i russi credano davvero alla propaganda di Stato. Allo stesso modo, gli occidentali si domandavano in passato quanti comunisti ci fossero davvero in Unione Sovietica. Ma la risposta è molto più complicata di un dato percentuale. La propaganda influenza la realtà, l'identità e le scelte di vita, che piaccia o no. Può essere definita violenza emotiva e coercizione piscologica, ma nessuno può sfuggire alle conseguenze di un lavaggio del cervello, e la capacità di resistere di ciascuno è un fatto personale. Un mio conoscente che aveva frequentato la scuola sovietica mi ha descritto il suo percorso scolastico in questo modo: «Dovevi semplicemente smettere di pensare. Non appena iniziavo a pensare a ciò che avevo mandato a memoria, sentivo che la testa mi stava per scoppiare. Quindi era meglio non capire, era meglio non pensare». ([[Sofi Oksanen]])
*Finora la propaganda russa non ha perseguito obiettivi ideologici, come in Unione Sovietica, e l'ideologia non è stata presentata, alla vecchia maniera, come un'immagine utopistica, ma cerca comunque di influenzare la realtà, di stigmatizzare persone, Paese e nemici. Ciò che l'accomuna alla propaganda sovietica, tuttavia, è il rovesciamento del significato delle parole. Per l'Unione Sovietica l'occupazione era amicizia e liberazione, la resistenza era follia, malattia o crimine. Allo scoppio della guerra in Ucraina orientale, la Russia ha definito genocidio la situazione nel Donbas, anche se in realtà niente del genere era accaduto. Il nazionalismo russo è chiamato patriottismo, ma si tratta di nazionalismo. La guerra in Ucraina viene definita operazione speciale quando invece è una guerra. La scelta dei termini indica come Mosca abbia preso atto del fatto che potrebbero esserci dei limiti all'entusiasmo bellico in Russia. ([[Sofi Oksanen]])
*I collaboratori di Putin hanno rapidamente portato a termine il compito più delicato e importante, la conquista del sistema televisivo. Da allora, il paese è sottoposto a una propaganda pervasiva, incessante, ben più sofisticata, efficace e onnipresente di quanto il regime sovietico sia mai stato capace di mettere in atto. Stampa e televisione hanno martellato senza sosta il pubblico con immagini di Putin quale capo carismatico alla testa di un vasto movimento di resistenza nazionale, mentre il putinismo viene rappresentato come il garante della stabilità e dell'ordine interno. I valori dello stato imperiale sono stati inculcati nell'immaginario collettivo, nell'intelligenza sociale, insieme con una sistematica denigrazione e banalizzazione di ogni concezione alternativa dello sviluppo della Russia, soprattutto quelle che si ispirano ai valori della libertà e di una genuina democrazia. In breve, l'incessante propaganda ha trasformato le diverse ipotesi sulla popolarità di Putin in una singola, coerente e dominante realtà. ([[Sergej Adamovič Kovalëv]])
*I russi credono alla propaganda perché è psicologicamente più confortevole. ([[Sergej Medvedev (scrittore)|Sergej Medvedev]])
*Io mi offendo a dialogare con uno che dice che in Russia non c'è la propaganda. ([[Alessandro Sallusti]])
*L'opinione pubblica italiana è tra le più ricettive e penetrabili alla propaganda russa. Siamo ad esempio tra i più inclini a giustificare le violazioni del diritto internazionale di Putin, a vedere il sostegno militare a Kyjiv come un modo per prolungare la guerra (proprio come dice Putin) piuttosto che come un giusto sostegno ad un Paese invaso militarmente oltre che ad un messaggio di deterrenza, nel caso non remoto che Putin pensasse di poter fare la stessa cosa in Georgia o in Moldova, con grande detrimento della stabilità della regione europea e del suo sviluppo economico e sociale. È come se ci fosse una forma di isolamento dagli altri grandi Paesi europei, che è innanzitutto culturale. E un Paese fondatore dell'Unione europea davvero non potrebbe permetterselo. ([[Federica Onori]])
*La gente ne ha bisogno. [...] La maggior parte delle persone ha bisogno che la testa sia piena di pensieri.<br>Non nutrirai la gente con discorsi altamente intellettuali. La maggior parte delle persone mangia cibi semplici. [...] In genere la maggior parte delle persone consuma credenze dal significato molto semplice. È normale. C'è l'alta cucina e c'è McDonald's. ([[Vladislav Surkov]])
*La propaganda del Cremlino è talmente solida da riuscire a stare in piedi tuttora, tanto che i russi non percepiscono nessuna contraddizione di fronte alle dichiarazioni di Putin, che da una parte considera Kharkiv una «città russa» e dall'altra ritiene che bombardarla sia una «battaglia contro i nazisti». I russi del 2022, è il caso di sottolinearlo, sono tanto indottrinati e tanto irresponsabili quanto lo erano gli italiani e i tedeschi alla fine degli anni Trenta. ([[Vladislav Inozemcev]])
*La propaganda è come le radiazioni. Non è possibile stare vicino al blocco numero 4 della centrale nucleare di Cernobyl e non rimanere contaminati. Così non si può vivere in Russia e sfuggire agli effetti della propaganda. ([[Dmitrij Muratov]])
*La propaganda putiniana è nociva per qualunque persona normale. Io e i miei compagni di cella abbiamo raggiunto un compromesso: in generale guardiamo canali di musica o di sport. Ma ogni tanto i ragazzi mettono su qualche orrendo talk-show tipo quelli di [[Vladimir Solov'ëv (giornalista)|Solov'ёv]] o della Skabeeva. Di solito accompagniamo la visione con dialoghi che sembrano presi da Cuore di cane di Bulgakov. Gli altri dicono: così almeno sentiamo le notizie! E io rispondo: ma quali notizie, è propaganda bella e buona. Loro ribattono: altre non ce ne sono! Io rido: e fate a meno di sentirle, meglio ascoltare qualche altra canzonetta. Ma se non riesco a convincerli, allora sì, mi tocca mettermi i tappi. Di tanto in tanto, però, mi sforzo di guardare anche le trasmissioni della propaganda. Ma a piccole dosi: soltanto per comprendere le tecniche di manipolazione. È uno spettacolo pesante e che ti fonde il cervello, perché le teste parlanti nello schermo non fanno che urlare e dare in escandescenze. Ma è difficile rimanere stupiti dalle tesi principali che sostengono, sono sempre le stesse. Il mondo intero combatte contro di noi, ma il mondo intero è dalla nostra parte. Il nemico è fortissimo – dopotutto è la Nato –, ma il nemico è debole, stupido, demotivato e lo schiacceremo. L'economia cresce, delle sanzioni ce ne infischiamo, ma soldi non ce ne sono, tenete duro. Insomma, la solita schizofrenia del Cremlino, che manda in pappa la mente degli spettatori. Ma c'è di peggio. La disgrazia più grande sono l'idea della nostra eccezionalità nazionale e l'odio infinito che piove da quegli schermi. Goebbels non avrebbe saputo fare di meglio. ([[Il'ja Jašin]])
*La propaganda sta facendo effetti anche qui da voi. Ogni italiano informato su quello che sta succedendo in Russia deve parlare con chi pensa che Putin sia un grande leader e che sta agendo bene, e digli che non è così, che è un disastro. ([[Leonid Gozman]])
*La verità il regime di Putin se la inventa. Come faceva il regime di Stalin. È riuscito a persuadere la maggioranza della popolazione che non è stato il Cremlino ma l'Occidente a iniziare la guerra. Forse Putin si è autoconvinto lui stesso di ciò. Ma si tratta di una cinica manipolazione della Storia. È l'ultimo della lunga serie di despoti e dittatori di Mosca che hanno manipolato fatti storici per il loro interesse. ([[Orlando Figes]])
*Per 20 anni il reattore nucleare della propaganda ha funzionato a pieno regime irradiando la popolazione con slogan neo-imperialisti. L'80 per cento degli irradiati ha subito mutazioni: ha il cervello deformato dalla propaganda. ([[Vladimir Georgievič Sorokin]])
*Oggi i mass media [...] non ricevono direttive da Putin. Non viene detto loro cosa dire. Fanno i loro piani, ma sanno in quale direzione muoversi. Sanno di avere più incontri con i membri dell'amministrazione presidenziale. Hanno riunioni settimanali e, spesso, si incontrano più spesso. Pertanto, tutti i canali televisivi ricevono istruzioni politiche generali per la prossima settimana. Ma poi inventano le loro trame. Non possono dire che non è colpa nostra. Ci è stata data un'istruzione. ([[Gleb Pavlovskij]])
*Oggi le autorità russe si trovano in un vicolo cieco, perché è impossibile stabilire la differenza tra i propagandisti del Cremlino, come il politologo [[Aleksandr Gel'evič Dugin|Aleksandr Dugin]] e il politico [[Dmitrij Medvedev]], e i predicatori fondamentalisti. ([[Kirill Martynov]])
*Sta vincendo. Stava già vincendo da molto tempo: in preparazione dell'operazione in Ucraina, erano già stati chiusi la maggior parte dei media indipendenti. E oggi vince perché influisce pesantemente sulla maggioranza della popolazione russa. Lo possiamo vedere dalla reazione della gente alla guerra: se c'è un sostegno, è il risultato del lavoro della propaganda. Per tutti questi anni quella contro la propaganda è stata una lotta impari. Era impossibile vincerla. Lo Stato ha tante risorse in più rispetto a noi. Così hanno eliminato tutte le voci in cui il mondo intero e una minoranza di russi avevano fiducia. ([[Elena Milašina]])
*Una [[bugia]] non è un punto di vista alternativo, una cosa è la [[libertà di espressione]] altro è una macchina [[propaganda|propagandistica]] sovvenzionata, non è un punto di vista è un'[[arma]]. ([[Linas Linkevičius]])
===[[Vladimir Kara-Murza]]===
*Fa paura pensare che gran parte della popolazione del nostro Paese vive in una bolla di propaganda, con livelli impressionanti di odio, aggressività, isteria, bugie mostruose e istigazione alla violenza. Chi collabora a tutto questo è chiaramente un criminale. E quando tutto sarà finito, dovrà essere processato come accadde ai loro omologhi nazisti a Norimberga, o ai capi ruandesi di Radio Télévision Libre des Mille Collines, chiamati a rispondere delle loro azioni al Tribunale internazionale delle Nazioni Unite.
*La macchina propagandistica del Cremlino sta facendo di tutto per fingere che tutti in Russia sostengano la guerra e Putin. Ma il fatto che tanti nel Paese — politici, artisti, giornalisti, sacerdoti, avvocati, insegnanti, persino ufficiali di polizia e militari — si siano pronunciati contro la guerra, spesso a costo del carcere, dimostra quanto poco valga questa propaganda.
*Ricevo lettere da tutta la Russia, persone che vogliono esprimere solidarietà e sostegno per la mia posizione contro Putin e contro la guerra. Mi ricordano quello che ho sempre saputo: quante persone belle, perbene e con vedute democratiche ci sono in Russia e quanto sia falsa la propaganda ufficiale del Cremlino sul "sostegno universale" al regime e alla guerra.
===[[Marina Ovsjannikova]]===
*I russi subiscono continuamente il lavaggio del cervello attraverso la propaganda. Per 20 anni, la televisione in Russia ha descritto Putin come il salvatore della terra russa, per il quale non può esserci un’alternativa. Ma non credo che i sondaggi di opinione riflettano esattamente il quadro reale del paese. In primo luogo, solo i cittadini leali, quelli che sostengono le autorità, accettano di rispondere ai sondaggi. Si tratta per lo più di anziani che vivono in provincia. Le persone giovani generalmente non rispondono a questi sondaggi. E questo lo si può constatare maggiormente a Mosca e nelle grandi città dove vivono le persone più attive e progressiste politicamente. L’immagine che emerge da questi sondaggi è distorta. Semplicemente le persone hanno paura, si sono nascoste e non rispondono. E Putin sembra ormai un uomo che ha perso la fiducia, insicuro. Paranoico, sospettoso, non appare più in pubblico come una volta. Una persona impaurita.
*I russi vivono in una realtà mediatica alternativa, in una bolla ermetica dove vengono ripetute in continuazione le stesse menzogne. E, volenti o nolenti, tutti cominciano a crederci. I media indipendenti sono stati decimati. Quelli sopravvissuti sono stati bloccati. Sono accessibili soltanto con le reti Vpn, ma hanno iniziato a bloccare anche quelle. Alla maggioranza non resta che seguire i media statali che continuano a seminare odio nei confronti dell'Ucraina, a dire che la guerra è giusta, che "stiamo difendendo i nostri valori tradizionali dall'Occidente". Non sorprende per niente che i russi siano imbevuti di odio verso l'Occidente e l'Ucraina. La propaganda fa il lavaggio del cervello. Anche molti miei amici hanno iniziato a convincersi che la guerra sia giusta.
*Il 75% dei russi non è mai stato all’estero. La loro percezione del mondo è distorta dai canali televisivi di propaganda che da anni alimentano l’odio verso l’Occidente.
===[[Anna Stepanovna Politkovskaja]]===
*L'uomo russo di oggi, l'uomo dell'era Putin, ha il cervello offuscato dalla propaganda, ma non ha ancora disimparato del tutto a pensare con la propria testa.
*La maggior parte dei giornalisti russi che lavorano oggi hanno studiato e hanno iniziato a lavorare durante l’era sovietica, un’epoca in cui i giornalisti erano propagandisti. La propaganda era la base del giornalismo e tutti sapevano come funzionava il sistema. Quindi gli anni del giornalismo libero furono molto duri per molti. Quando si presentò l’opportunità di tornare alla propaganda, alcune persone furono più che felici di farlo. È molto meno lavoro. Stai semplicemente seduto a Mosca, non esci a cercare informazioni. Scrivi semplicemente di quanto siano malvagi i ceceni senza muoverti dal tuo posto.
*Oggi lo stato spende milioni di rubli per diffondere propaganda sciovinista attraverso i media che controlla (e che beneficiano delle sovvenzioni del governo e dell'amministrazione presidenziale, mentre i media d'opposizione vengono privati di licenze, strangolati dal fisco, ecc.). Inoltre lo stato si serve di vettori particolari per la sua propaganda, come i telefilm dove le parti principali sono interpretate dagli attori preferiti dei giovani (e quindi più "cari") o la produzione ex novo di successi musicali efficaci con promozione martellante.
===[[Maia Sandu]]===
*L'effetto della propaganda del Cremlino è un problema enorme che ha danneggiato il nostro processo democratico in passato.
*La [[Moldavia]] deve ancora affrontare molta disinformazione e propaganda, soprattutto del Cremlino, che cerca di diffondere informazioni false sull'UE e di spaventare la gente. Quindi, più si parla dei vantaggi dell'UE, maggiore sarà il sostegno.
*Potrei dire che una parte della popolazione pensa che la Moldavia debba rimanere neutrale a causa della propaganda russa che continua a prendere di mira la NATO. Allo stesso tempo, una parte della popolazione, a causa della propaganda, potrebbe avere paura di parlare dell'adesione alla NATO perché pensa che non appena si inizierà a parlarne, la Russia potrebbe attaccare. Dobbiamo quindi fornire uno spazio sicuro di informazione per consentire questa discussione.
===[[Ol'ga Aleksandrovna Sedakova]]===
*La propaganda costruisce l'immagine caricaturale di un'Europa ridotta ai matrimoni omosessuali, al libertinaggio morale senza confini, eccetera.
*La propaganda e la disinformazione cui mi hanno abituata gli anni dell'Unione Sovietica stanno raggiungendo livelli straordinari: i fatti stessi vengono negati. I fatti, si dice qui, sono "fake". Sorprendentemente, molte persone ci credono. E tra chi ci crede e chi non ci crede nascono conflitti, spaccature all'interno delle famiglie, tra genitori e figli, tra coniugi, tra colleghi di lavoro, o all'interno della Chiesa ortodossa.
*La propaganda ufficiale non conosce altro che il trionfalismo guerresco.
==Voci correlate==
*[[Libertà dei media in Russia]]
*[[Propaganda]]
*[[Putinismo]]
*[[Rascismo]]
*[[RT (rete televisiva)|RT]]
*[[Russia sotto Vladimir Putin]]
==Altri progetti==
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[[Categoria:Comunicazione politica]]
[[Categoria:Cultura della Russia]]
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Flora Graiff
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[[File:Flora Graiff.jpg|thumb|Flora Graiff]]
'''Flora Graiff''' (1959 – vivente), disegnatrice e pittrice italiana.
==Citazioni di Flora Graiff==
*Dopo una settimana di proiezioni, si è concluso a Trento il 33° Film Festival della Montagna e dell'Esplorazione. Il massimo riconoscimento, la "Genziana d'oro", è andato al lungometraggio francese ''La traccia'', un film a soggetto di Bernard Favre che racconta le tormentate vicende di un venditore ambulante (Richard Berri) nell'ambiente umano e sociale della Savoia dell'800 (la sceneggiatura è cofirmata da Bertrand Tavernier, il regista de ''La morte in diretta'' e ''Una domenica in campagna''). Degli altri (troppi e inutili) premi è forse meglio tacere. Francamente, undici premi per 51 pellicole ci sembrano davvero tanti, soprattutto in considerazione della qualità dei film, decisamente mediocre.<ref>Da ''Questi film non sono delle cime. Deludente bilancio del 33° Festival cinematografico della Montagna e dell'Esplorazione a Trento'', ''[[L'Ora]]'', 7 maggio 1985.</ref>
*{{NDR|Su [[Reinhold Messner]]}} Sempre ieri sera il 33° Film Festival della Montagna e dell'Esplorazione (28 aprile - 4 maggio) gli rendeva omaggio presentando fuori concorso il documentario che [[Werner Herzog]] (esponente di spicco del nuovo cinema tedesco) aveva girato su di lui nel 1984, quando lo scalatore altoatesino, sempre in compagnia del conterraneo Kammerlander era impegnato a conquistare in successione le due vette pakistane del Gasherbrum (8035 e 8068 metri). L'«incontro» tra Herzog e Messner era inevitabile, sia per l'interesse nutrito dall'alpinista verso il mondo dell'immagine (cinema, fotografia, pubblicità) sia per la passione del regista per tutto ciò che è intraprendenza, esplorazione, ricerca di nuovi orizzonti. Non a caso i film sull'avventura di Herzog spesso sono diventati essi stessi «avventura» (ricordiamo per tutti ''Fata Morgana'' girato nel ventre dell'Africa, ''[[Aguirre, furore di Dio]]'' ambientato nella giungla tropicale, ''Fitzcarraldo'' con la partecipazione degli indigeni dell'Amazzonia). Ma questa volta l'avventura che ha deciso di raccontare Herzog con il film ''Gasherbrum, la Montagna di luce'' è un'avventura tutta interiore.<ref>Da ''In cima non per salire ma per andare avanti. Lo scalatore Messner conquista il suo 11° "ottomila", l'Annapurna, mentre il festival della montagna di Trento lo festeggia'', ''[[L'Ora]]'', 2 maggio 1985.</ref>
*Nell'arte del Novecento, le bottiglie non possono che essere quelle di [[Giorgio Morandi]]. Il mare di questo secolo, invece, è quello che [[Piero Guccione]] instancabilmente dipinge a Sampieri in Sicilia. E se nelle bottiglie morandiane non si deve indovinare il liquido, nel mare guccioniano non si va in cerca di pesci. È l'uomo, infatti, il nucleo segreto di entrambi gli artisti. È un geometrico e, al contempo, lirico interrogarsi sul destino dell'uomo contemporaneo ad un'ora precisa, in un luogo preciso e con un preciso stato d'animo.<ref>Da ''In quel mare scorre la sete di innocenza. Mostre: Piero Guccione a Conegliano'', ''Alto Adige'', 27 maggio 1995.</ref>
==Citazioni su Flora Graiff==
*[...] Flora va da [[Remo Wolf]], incisore di fama internazionale. Ci andrà per due anni, con un occhio ai maestri giapponesi delle incisioni sul legno. Nascono così le immagini, i suoi uccellini vitalistici dalle cromie che bucano il quadro; e anche certe figure umane (molto rare nella sua produzione) di notevole forza espressiva, inusuale e sorprendente del suo stile che è all'insegna della levità, della misura, della riservatezza. [...] Nella morbidezza dei pastelli di piccola dimensione Flora ci dona probabilmente le sue cose più preziose. Ne scrive [[Enrico Crispolti]], uno dei più noti critici italiani, nella presentazione a un catalogo del 2002, parlando dell'orizzonte di questi pastelli che si configura come "un evento luminoso la cui centralità diviene subito irrefutabile". Personalmente, oltre che come orizzonte, io leggo la fascia centrale di questi pastelli (vigilati dalla grazia delle luminescenze, delle trasparenze, delle dissolvenze, segnati in alto e in basso dalla presenza del colore), come itinerari di approdo alla luce assoluta del cosmo. ([[Renzo Francescotti]])
*Praticando il pastello in tutta la sua ricchezza di virtualità pittorica specificamente materica, Flora Graiff ha tuttavia anche scelto un destino propriamente iconico a tale suo esercizio. La cui integrità espressiva sembra dalla medesima riscattata rifuggendo dalla discorsività fabulistica del fumetto, che ha altrimenti sviluppato in anni non lontani (pubblicando tra l'altro su [[linus (periodico)|Linus]], su [[Snoopy]]). E il destino iconico riguarda la persistenza quasi monodica di un tema immaginativamente totalizzante quale l'orizzonte. [...] Non soglia, l'orizzonte, per Flora Graiff, soglia di terra o di mare verso il cielo, ma direi, forse soglia intima, che introduce nella condizione di luminosità simbolicamente significativa d'una tensione lirica interiore che si costituisce di fronte all'osservatore quale misura energetica di totalità. Ed epifania di riscontro tutto interiore, attraverso la quale in certa misura si rifonda la nozione d'orizzonte. Che è infatti richiamato entro testi pittorici di piccolissime dimensioni (quasi miniati), proprio per spiazzare subito anche visualmente dal livello della rappresentazione a quello appunto dell'epifania di dialogo introspettivo. Orizzonte, dunque, quello configurato dalla Graiff, non connesso a ruoli prospettici (come quello della trattatistica neoclassica, di [[Francesco Milizia|Milizia]], per esempio, 1797), né a compiti rappresentativi paesistici. Non dunque basso come nelle opzioni di un [[Caspar David Friedrich|Friedrich]], o basso come in alcune di [[Gustave Courbet|Courbet]]. Soltanto orizzonte quale manifestazione di una traguardata epifania interiore; e perciò orizzonte centrale, orizzonte dilatato, espansivo, a flusso anziché lineare. ([[Enrico Crispolti]])
*{{NDR|Sui fotopastelli per ''Beati. On the road in the room''}} Quadri statici di un universo fuori dal tempo ricordano nella grana certe nature morte del primo Giacomelli (''Natura morta con fichi'', 1960) e del pittore [[Giorgio Morandi]]. Natura morta, dal tedesco ''Stilleben'', intesa però nell'interpretazione che ne danno i fiamminghi: all'aggettivo "morta" sostituiscono il termine ''leben'', il suo esatto contrario, "vita". Istantanee di vita, ''still-life'' che si lasciano guardare per la loro semplicità; luoghi appartati su cui si è posato l'occhio attento di chi sa cercare – e non teme – il segreto che si nasconde nel silenzio di una stanza. ([[Luca Beatrice]])
==Bibliografia==
*Flora Graiff, ''Flora Graiff. Pastelli'', presentazione di [[Enrico Crispolti]], architettura grafica di Giulio Andreolli, Nicolodi, Rovereto (TN), 2002.
*[[Lillo Gullo e Flora Graiff]], ''Beati. {{small|On the road in the room. Aforismi e fotopastelli}}'', prefazione di [[Luca Beatrice]], con una poesia di [[Alda Merini]] dedicata agli autori, Edizione Stella,<ref group="nota">Questo libro documenta la mostra ospitata dal 26 luglio al 3 agosto 2008 nella cappella di Sant'Antonio di Padova a Castel Toblino, in Trentino, quale evento collaterale di ''Manifesta 7'', Biennale Europea di Arte Contemporanea.</ref> Rovereto (TN), 2008. ISBN 978-88-8446-141-3
===Note alla bibliografia===
<references group="nota"/>
==Note==
<references/>
==Voci correlate==
*[[Lillo Gullo]]
*[[Lillo Gullo e Flora Graiff]]
*[[Linus (periodico)]]
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{DEFAULTSORT:Graiff, Flora}}
[[Categoria:Disegnatori italiani]]
[[Categoria:Pittori italiani]]
==Collegamenti esterni==
*{{cita web|http://www.ansa.it/legalita/visualizza_fdg.html_1014848169.html|''Crisi: con disegni per spiegarla ai bimbi, idea di cartoonist di Merano''}}
*{{cita web|http://www3.lastampa.it/fumetti-e-cartoons/sezioni/news/articolo/lstp/404919/|lastampa.it, ''Le avventure del bimbo dispettoso su tablet e smartphone''}}
*{{cita web|http://www.manifesta7.it/pages/1916405489|''Manifesta 7'', Biennale Europea di Arte Contemporanea, Trentino – Parallel Events, 2008.}}
*{{cita web|http://www.tg1.rai.it/dl/tg1/2010/articoli/ContentItem-b11d280d-6b0f-472e-aab1-4fec97a6820a.html|Tg1 online, ''Kako diventa digitale''}}
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Prostituzione sacra
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{{Voce tematica}}
Citazioni sulla '''prostituzione sacra'''.
*Non vi sarà alcuna donna dedita alla prostituzione sacra tra le figlie d'Israele, né vi sarà alcun uomo dedito alla prostituzione sacra tra i figli d'Israele. Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono di una prostituta né il salario di un cane, qualunque voto tu abbia fatto, poiché tutti e due sono abominio per il Signore tuo Dio. (''[[Deuteronomio]]'')
*Se esiste un fenomeno dell'antichità che ha eccitato le fantasie, è proprio quello della prostituzione sacra. Sarebbe pericoloso il voler farsene un'idea attraverso le letture di certi romanzi come l'''Aphrodite'' di [[Pierre Louÿs]], e bisogna ammettere che le nostre notizie sull'argomento si riducono a ben poca cosa. Sebbene questo costume sia perfettamente inserito nella vita di certe città greche come [[Corinto]], non appartiene veramente alla civiltà ellenica, e corrisponde a un concetto della divinità che è di origine straniera. D'altra parte, non si deve esagerare la sua importanza nel mondo greco, perché la prostituzione sacra è praticata soltanto in un certo numero di luoghi, come Corinto, Pafo, o il [[monte Erice]], in Sicilia. ([[Catherine Salles]])
==Voci correlate==
*[[Ierodulia]]
*[[Prostituzione]]
==Altri progetti==
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[[Categoria:Prostituzione]]
[[Categoria:Riti religiosi]]
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{{Voce tematica}}
Citazioni sulla '''ierodulia''' e sulle '''ierodule'''.
*Che cosa sono esattamente le ierodule? Prostitute, certo, ma anche sacerdotesse, perché le due funzioni sono strettamente collegate. Come le altre sacerdotesse del mondo greco, esse partecipano ufficialmente a tutte le cerimonie in cui il loro intervento "sacro" è necessario. È per questo che, durante l'invasione persiana della Grecia, si domanda alle ierodule dell'[[Afrodite]] corinzia di fare preghiere pubbliche e di offrire un sacrificio per la salvezza della Grecia. A quanto pare le loro preghiere furono efficaci, perché infine l'esercito e la Flotta di [[Serse I di Persia|Serse]] furono sconfitti dalla coalizione delle città greche; i Corinzi misero allora nel tempio di un ex voto costituito da statue e da un elenco di tutte le prostitute che avevano ispirato la vittoria. ([[Catherine Salles]])
==Voci correlate==
*[[Prostituzione sacra]]
==Altri progetti==
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[[Categoria:Antica Grecia]]
[[Categoria:Prostituzione]]
[[Categoria:Riti religiosi]]
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Enrico Franceschini
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[[File:"Enrico Franceschini sit at his desk".jpg|miniatura|Enrico Franceschini nel 2021]]
'''Enrico Franceschini''' (1956 – vivente), giornalista e scrittore italiano.
==Citazioni di Enrico Franceschini==
{{Cronologico}}
*{{NDR|L'Ucraina}} non era tra le sei, piccole repubbliche secessioniste, da tempo in lotta per separarsi dall'Urss, bensì è la seconda più popolosa repubblica dell'Urss, una regione ricca, fertile, in cui un quarto dei 55 milioni di abitanti sono russi di lingua, estrazione e cultura. Una regione che, pur rivendicando la propria "diversità", è anche la culla della Russia, il luogo di nascita della Rus' di Kiev, il primo impero, quello del principe Vladimir. Senza l'Ucraina, dicono in molti a Mosca, non ci può essere una Russia. E gli uomini di Eltsin aggiungono che dietro la dichiarazione d'indipendenza dell'Ucraina non c'è solo un desiderio nazionalista: è un tentativo del presidente ucraino Kravchuk di cancellare il suo passato comunista, zittire i sospetti sul suo iniziale silenzio davanti al golpe, cavalcando l'ala più estrema del movimento indipendentista.<ref>Citato in ''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1991/08/29/gorbaciov-frena-eltsin.html Gorbaciov frena Eltsin]'', ''la Repubblica'', 29 agosto 1991.</ref>
*{{NDR|Su [[Aleksandr Vladimirovič Ruckoj]]}} È il "vice" di Boris Eltsin, ma stima anche Gorbaciov. Si considera un "comunista democratico", ma crede in Dio. Ha fiducia nella rinascita di un'Unione, ma è deciso a cambiare da cima a fondo la vecchia Urss. Era pronto a usare la sua pistola contro i golpisti, ma da quando è tornato a casa dall'Afghanistan non va più nemmeno a caccia di renne e cinghiali, la sua passione di un tempo.<ref name="credounione">Da ''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1991/09/21/credo-in-una-unione-con-capo.html "Credo in una unione con a capo Gorbaciov"]'', ''La Repubblica'', 21 settembre 1991.</ref>
*{{NDR|Su Aleksandr Vladimirovič Ruckoj}} I giornalisti occidentali lo hanno soprannominato "Rambo", per il suo passato di eroe militare, abbattuto due volte dietro le linee nemiche, catturato dai guerriglieri afghani, torturato per mesi prima di essere liberato in uno scambio di prigionieri. Ma se si deve cercare un'analogia cinematografica, Rutskoj somiglia di più al "Cacciatore" del film di Michael Cimino sul conflitto americano in Vietnam. Come il personaggio interpretato da Robert De Niro, anche lui si è accorto di quanto la guerra lo aveva cambiato, il giorno che ha puntato di nuovo il fucile su un animale selvaggio, nella foresta russa, e non è riuscito a premere il grilletto.<ref name="credounione"/>
*La Russia degli zar ci mise secoli ad assoggettare la Cecenia, e ci volle la spietatezza di Stalin per spegnerne del tutto la resistenza. Che tuttavia è ricominciata dopo il crollo dell'Urss. La minuscola provincia cecena ha dichiarato l'indipendenza dalla Russia, e ha vissuto come uno stato separato e sovrano. Per due anni, Eltsin ha preferito ignorare il problema piuttosto che affrontarlo. Ha le sue ragioni. I ceceni sono poco numerosi, ma combattono come grandi guerrieri. E la mafia cecena è la più potente di Mosca: c'era il rischio che i secessionisti, se sfidati dal Cremlino, commissionassero alla "loro" mafia un attentato contro il presidente.<ref>Da ''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/09/15/la-strana-alleanza-eltsin-khasbulatov-per.html La strana alleanza Eltsin-Khasbulatov. La nuova Cecenia]'', ''la Repubblica'', 15 settembre 1994.</ref>
*La [[Prima guerra cecena|guerra tra Russia e Cecenia]] è stata paragonata a un "piccolo Afghanistan", o alla sfida di qualche mese fa tra Stati Uniti e Haiti. Ma a Mosca si comincia a dire che il parallelo da tracciare è un altro: con la "Baia dei Porci", il mal riuscito tentativo americano di rovesciare Fidel Castro; o con lo scandalo "Iran-contras" dell'era Reagan.<ref>Da ''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/12/20/accuse-eltsin-solo-un-blitz.html Accuse a Eltsin. "È solo un blitz riuscito male"]'', ''la Repubblica'', 20 dicembre 1994.</ref>
*{{NDR|Sulla [[crisi degli ostaggi in Kizljar-Pervomajskoje]]}} Il Cremlino [...] ha sostenuto dall'inizio che non si poteva fidare dei terroristi; e prima di lanciare il bombardamento finale di Pervomajskoe con i micidiali missili Grad ha affermato che i guerriglieri avevano già ucciso tutti gli ostaggi. Quando, a battaglia terminata e villaggio distrutto, è apparso evidente che un folto gruppo di ribelli era riuscito a scappare forzando l'assedio russo, e che si erano portati dietro un certo numero di ostaggi, Mosca ha cambiato posizione: insinuando il sospetto che non si trattasse di autentici ostaggi, ma di "collaboratori", ovvero di russi catturati dai ceceni e quindi passati dalla loro parte.<ref>Da ''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1996/01/22/gli-ostaggi-liberi-tra-24-ore.html "Gli ostaggi liberi tra 24 ore"]'', ''la Repubblica'', 22 gennaio 1996</ref>.
*Certamente, [[Džochar Dudaev|Dudaev]] era controverso, anche tra i suoi seguaci. Era un irrazionale, il potere gli aveva dato alla testa. Si faceva intervistare di notte, in palestra, mentre faceva sollevamento pesi. Due anni fa, confidò serissimo a un giornalista canadese: "Prima o poi voglio ritirarmi dalla politica. Farò lo scienziato. Se riesco ad abbassare di due gradi la temperatura della terra, farò rinascere i dinosauri". [...] Può darsi che la scomparsa del leader confonda e indebolisca i ribelli. Ma può anche darsi che gli innumerevoli "volontari della morte" ceceni lancino immediatamente una rappresaglia. Magari cercando di rispondere "occhio per occhio": un presidente ucciso per un presidente ucciso.<ref>Da ''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1996/04/25/trappola-mortale-per-dudaev-il-ribelle.html Trappola mortale per Dudaev il ribelle]'', ''la Repubblica'', 25 aprile 1996.</ref>
*{{NDR|Su [[Aleksandr Ivanovič Lebed']]}} Avevamo preso l'abitudine, giornalisti, politici, opinione pubblica, di chiamarlo "Rambo". Un Rambo russo. Colpa della sua biografia: paracadutista, decorato in Afghanistan, militare di carriera, generale. Colpa del suo aspetto fisico: testa grossa, spalle larghe, un metro e ottantacinque di muscoli. Colpa della voce: paragonata, sempre dai giornali, al ringhio di un cane, al rombo del tuono. E siccome una volta si lasciò scappare che non gli dispiaceva Pinochet, gli è stata affibbiata l'etichetta di duce nazionalista.<ref name="ripulire">Da ''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1996/06/18/sono-pronto-ripulire-questo-paese.html "Sono pronto a ripulire questo paese]'', ''la Repubblica'', 18 giugno 1996.</ref>
*{{NDR|Su [[Aleksandr Ivanovič Lebed']]}} Per capirlo, serve rammentare che nell'agosto '91 la sua divisione corazzata fu la prima a venire in soccorso di Eltsin, contro i golpisti che avevano destituito Gorbaciov; e che come comandante della 14esima Armata in Moldavia ha usato, sì, la forza, ma per riportare la pace in una regione minacciata da una guerra etnica tra russi e rumeni. In campagna elettorale si è presentato come il paladino della lotta a corruzione e criminalità, l'uomo delle "mani pulite": una sorta di "Di Pietro russo". Altro che Rambo. E dalle risposte che dà ai cronisti emerge un leader ambizioso, che crede nell'ordine ma anche nella democrazia, e dotato di un suo particolare umorismo: chissà che non sia il tipo giusto per completare il viaggio della Russia verso stabilità e benessere.<ref name="ripulire"/>
*Il paese non esiste quasi più. Non c'è una sola casa, un solo edificio di Grozny, che sia sfuggito ai 21 mesi di raid, di bombe, di cannoneggiamento. Le fabbriche sono ferme. Nessuno lavora. L'acqua viene distribuita con le autobotti, quando possibile. Il governo non ha un rublo. I telefoni non funzionano. Non c'è insomma più niente. La guerra è stata vinta, ma a un prezzo esorbitante: un terzo della popolazione è fuggita, un decimo è morta, e i sopravvissuti si aggirano ora tra gli scheletri dei palazzi rimasti in piedi come zombie in uno spettrale, immenso cimitero.<ref name="macerie">Da ''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1997/01/27/la-cecenia-alle-urne-tra-macerie-poverta.html La Cecenia alle urne tra macerie e povertà]'', ''la Repubblica'', 27 gennaio 1997.</ref>
*Le immagini della tv non bastano a trasmettere l'entità della distruzione. Non bastano, tuttavia, neppure le parole. Rimani presto a corto di aggettivi. Puoi solo ripetere "terribile". E riandare con la memoria a quelle foto in bianco e nero della seconda guerra mondiale che tutti abbiamo visto: Berlino dopo la caduta del Reichstag. Dresda. Coventry. Delle case ancora in piedi è rimasto solo il teschio. Fai fatica a credere che quello che vedi sia vero: sembra una scenografia cinematografica.<ref name="macerie"/>
*[[Keir Starmer|{{NDR|Keir}} Starmer]], per quanto serio e intelligente, appare legnoso, tecnocratico, privo di carisma.<ref>Da ''[https://www.repubblica.it/commenti/2021/05/08/news/enrico_franceschini_labour_lavoro_elezioni_amministrative_centrosinistra_unione_europea-301707927/ La disfatta laburista specchio d'Europa: {{small|la sinistra senza identità}}]'', ''repubblica.it'', 8 maggio 2021.</ref>
*[[Benjamin Netanyahu]] ha molti detrattori, in patria e all'estero. Eppure l'eredità che lascia a Israele, cedendo il comando con la palma di premier più longevo nella storia dello Stato ebraico, è duplice. Da un lato è stato l'artefice della modernizzazione economica e il garante della sicurezza nazionale, culminata negli accordi di Abramo che hanno allargato la pace con gli arabi agli Emirati, al Bahrein, al Marocco. Dall'altro in quindici anni di governo non ha risolto la questione palestinese, fonte di ricorrenti conflitti, come testimonia il recente scambio di razzi e missili con Gaza, e dilemma che divora entrambi i popoli da sette decenni. <ref>Da ''[https://www.repubblica.it/commenti/2021/06/13/news/benjamin_netanyahu_eredita_israele_commento_enrico_franceschini-305904197/ Cosa resta di Netanyahu]'', ''repubblica.it'', 13 giugno 2021.</ref>
*{{NDR|Su [[Bernardo Valli]]}} Un maestro che ti dà lezione senza l'impressione di darla, esponendo i suoi dubbi, come se non fosse mai sicuro di cosa scrivere, per sentire il tuo parere. Maestro di stile, oltre che di sostanza: scrive in un italiano lirico senza bisogno di barocchismi, poetico ma asciutto. I suoi articoli mi fanno tornare in mente le parole di {{NDR|Rodolfo}} Brancoli, quando tagliò il mio commento finale dal reportage su Detroit della Rai: "Non c'è sempre bisogno di una chiusa a effetto". Valli conclude i suoi pezzi mettendo semplicemente un punto in fondo all'ultimo ragionamento. Non serve aggiungere altro. Suona perfetto così.<ref>Da ''Come girare il mondo gratis. Un giornalista con la valigia'', Milano, Baldini + Castoldi, 2023. ISBN 978-88-93889-97-1; citato in ''[https://www.ilpost.it/newsletter/9c77bada6f7e39c851d3df09341ac237/ Charlie, nel loro piccolo]'', ''ilpost.it'', 5 febbraio 2023.</ref>
{{Int|Da ''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1991/08/20/mosca-come-santiago-praga.html A Mosca, come a Santiago e Praga...]''|Sul [[putsch di agosto]], ''la Repubblica'', 20 agosto 1991|h=4}}
*"Bentornato in Unione Sovietica, compagno giornalista", dice l'uomo in divisa che controlla i passaporti all'aeroporto. Il "benvenuto", ringhioso e beffardo come una minaccia, arriva dopo un esame interminabile dei documenti, piu lungo e burocratico del solito: il primo segnale, per chi torna, che l'Urss di ieri, 19 agosto 1991, è un paese profondamente diverso da quello di un giorno, di una settimana, di un mese prima.
*Agli occhi del cronista che vi fa ritorno, Mosca si presenta così come la storia di due città, diverse e parallele, una golpista e ferita, l'altra pacifica e sonnolenta: e la sovrapposizione di violenza e apatia o indifferenza la rende ancora più inquietante.
*In questa Mosca repressa e prigioniera, con le informazioni ridotte a zero, la censura reinstituita, anche ogni singola testimonianza torna ad essere preziosa, come ai tempi prima della glasnost, come ai tempi di Breznev. Tornare ad attraversare le vie di Mosca, dopo una breve assenza, fa perciò l'effetto di compiere un viaggio a ritroso nel tempo, in un fantascientifico, allucinante "ritorno al passato", denso di immagini che avevamo già visto alla televisione e sui giornali in altre città, la Santiago del Cile di Allende, Praga e Budapest invase dai carri armati sovietici.
{{Int|Da ''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1991/08/22/mosca-grida-grazie-boris.html E Mosca grida "Grazia Boris"]''|Sul [[putsch di agosto]], ''la Repubblica'', 22 agosto 1991|h=4}}
*L'incubo di un violento ritorno all'Urss del passato svanisce. L'uomo della perestrojka torna a Mosca, al Cremlino, al potere. Ma è una Mosca assai diversa, quella in cui Gorbaciov fa ritorno. In tre giorni incredibili, terribili e persino grotteschi, la "Casa Bianca sulla Moscova", sede del Parlamento della Russia, la maggiore Repubblica sovietica, si è trasformata da una fortezza assediata nel nuovo centro di potere del paese. Boris Eltsin, che tanti dubbi aveva suscitato nei sei anni e mezzo della perestrojka, per il suo carattere irruento, per le sue feroci polemiche contro Gorbaciov, appare oggi il salvatore del paese, il leader con cui tutti, i comunisti, i capi di Stato stranieri, lo stesso Gorbaciov, debbono adesso fare i conti.
*L'immensa folla radunata attorno al Parlamento russo lo acclama. "Eltsin, Eltsin", gridano i ragazzi che per tre giorni si sono accampati sulle rive della Moscova in difesa della democrazia. "Eltsin, Eltsin", grida la gente ai soldati sulle torrette dei carri armati che abbandonano la piazza davanti al Cremlino. E i soldati rispondono alzando le dita nel segno di vittoria, come a dire che quel grido va bene anche a loro. Per un giorno, in effetti, Eltsin è il loro comandante in capo.
*Per Eltsin, il fallimento del golpe è la prova della debolezza, della disperazione, delle forze reazionarie che si oppongono alla democrazia. Un colpo di Stato organizzato male, precipitosamente, con la consapevolezza di avere sempre meno sostegno dalle Forze Armate. I tre giorni che hanno fatto tremare l'Urss sembrano così finiti bene per la democrazia. Come nei "dieci giorni" del '17, una nuova rivoluzione, questa volta democratica, ha vinto senza tremendi spargimenti di sangue, dopo anni di progressivo, inesorabile rifiuto del vecchio sistema totalitario.
{{Int|Da ''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1991/08/30/comunisti-fuorilegge-in-urss.html Comunisti fuorilegge in Urss]''|''la Repubblica'', 30 agosto 1991|h=4}}
*Il Partito comunista sovietico è morto ieri sera nell'aula di un parlamento, dentro alle mura del Cremlino, a poche decine di metri dal mausoleo in cui giace imbalsamato il suo fondatore, Vladimir Ilic Lenin.
*Mentre muore il vecchio potere che aveva governato l'Urss per 73 anni e mezzo, ieri è infatti cominciato a nascere il nuovo potere di un paese andato in pezzi sotto la spinta della "seconda rivoluzione russa". È un "Gran Consiglio" a cui toccherà il compito di ricostruire il mosaico di repubbliche, razze, idiomi e culture di cui era composta l'Unione Sovietica: compito difficile, ma che inizia ad avere qualche possibilità di successo, quando tutti si rendono conto del disastro che comporterebbe un fallimento.
*Eltsin ha deciso che non c'è bisogno di aspettare le indagini: ieri, con uno dei suoi decreti, ha dichiarato "proprietà della Russia" tutti i beni del Pcus situati sul territorio della repubblica. E le ''Izvestia'' rivelano che un altro "bene" del partito sta per diventare "proprietà del popolo": il suo colossale archivio, un milione e mezzo di documenti "top secret", sepolti al Comitato Centrale. Dentro, c'è tutto, dal testamento politico di Lenin, ai complotti del Komintern, dalle lotte fra Trotskij e Stalin, ai verbali di ogni riunione del Politbjuro. Le Izvestia affermano che presto, grazie ai segreti dell'archivio, sarà possibile riscrivere la storia del partito comunista. Forse, in quello stesso momento, la ex-Urss di Mikhail Gorbaciov potrà cominciare a scrivere il primo capitolo di una nuova storia.
{{Int|Da ''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/04/08/il-declino-di-zhirinovskij-dal-parlamento-ai.html Il declino di Zhirinovskij. Dal Parlamento ai sexy bar]''|Su [[Vladimir Žirinovskij]], ''la Repubblica'', 8 aprile 1994|h=4}}
*Naturalmente andare al night non è un delitto. Ma è strano incontrarci un leader politico che in pubblico lancia crociate contro prostituzione, erotismo, pornografia, e ogni genere di "libertà sessuale". Moralista e bacchettone in pubblico, "peccatore" in privato fra le luci basse dei night?
*Le contraddizioni di Zhirinovskij tra pubblico e privato non si limitano al sesso. La più clamorosa è che ha costruito una parte del suo successo politico sull'antisemitismo, mentre da mesi circolano le prove che suo padre era ebreo: l'ultima l'ha trovata un giornalista americano all'anagrafe della sua città natale, dove risulta che fino all'età di 18 anni Vladimir Zhirinovskij si chiamava Eidelstein. Ha cambiato cognome, come consentito dalla legge, per entrare più facilmente all'università, che ai tempi dell'Urss privilegiava i russi rispetto alle minoranze, in particolare gli ebrei.
*Manca solo di scoprire che anche il suo antiamericanismo è una facciata per le masse. Magari un giorno verremo a sapere che, quando nessuno lo vede, Zhirinovskij beve Coca-Cola, mangia cheeseburger inondati di ketchup, e balla a ritmo di rap.
{{Int|Da ''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/12/18/resa-dei-conti-in-cecenia.html Resa dei conti in Cecenia]''|Su [[Assedio di Groznyj (1994-1995)|assedio di Groznyj]], ''la Repubblica'', 18 dicembre 1994|h=4}}
*Groznyj è piombata nel buio e nella paura. La voce che Eltsin, allo scadere della mezzanotte, ha deciso di lanciare l'attacco ha gettato nel panico tutta la Cecenia. La gente fugge, portando via le donne e i bambini nei villaggi di montagna. Non c'è casa sicura che non si sia aperta ai fuggiaschi, che non nasconda due o tre famiglie, decine di bambini spaventati che non capiscono cosa stia succedendo. Tutti i giornalisti delle più importanti testate e agenzie internazionali, persino la famosa ''Cnn'', sono fuggiti verso il vicino Daghestan, lasciandosi alle spalle una città di ombre, che aspetta sola la fine del mondo. Le speranze sono tutte finite.
*Senza mai perdere l'allegria e l'ironia, un senso atavico della fatalità e della vita, i ceceni si avviano verso l'apocalisse.
*Lo potrebbe descrivere solo Dante in un canto dell'Inferno. Centinaia di famiglie hanno cominciato a raccogliere le loro cose per fuggire in montagna. Nei villaggi vicini, dopo aver messo al sicuro le famiglie, gli uomini hanno imbracciato i fucili e si sono lanciati a ritroso nelle strade buie e insicure, verso Grozny. In città sono rimaste solo le famiglie dei russi, che non hanno parenti nei villaggi, che non sanno dove andare. Sono rimasti i vecchi, che non se ne vogliono andare.
*Lo sforzo della sopravvivenza qui è uno sforzo collettivo. Sarà forse la memoria della deportazione di massa voluta da Stalin nel '44 che portò via in una sola notte tutto il popolo ceceno e inguscio, accusati di collaborazionismo con i tedeschi; o sarà forse il fatto che il piccolo popolo matura una sensibilità collettiva più acuta degli altri. Sta di fatto che qui, nell'ora del pericolo, nessuno ha pensato solo a se stesso, i ceceni si sono uniti per affrontare insieme il destino. È difficile immaginare l'ospitalità, la gentilezza, l'ironia di questo popolo, che a Mosca viene descritto sempre e solo come una grande tribù primitiva, di fede musulmana, dedita alla mafia e corrotta fino al midollo. La gente di qui ha rischiato la vita, senza mai abbandonare il sorriso, ha attraversato le strade pattugliate da bande nemiche per portare in salvo i giornalisti nei villaggi vicini.
{{Int|Da ''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1996/01/15/gli-ostaggi-diventano-scudi-umani.html Gli ostaggi diventano scudi umani]''|Sulla [[crisi degli ostaggi in Kizljar-Pervomajskoje]], ''la Repubblica'', 15 gennaio 1996|h=4}}
*Se i combattenti ceceni si sono riuniti a riflettere davanti a un televisore acceso, in una delle casupole del villaggio di Pervomaiskoje, forse avranno visto scorrere sul video le immagini (elicotteri alla carica e bombe al napalm) del film mandato in onda ieri sera, sicuramente per caso, dal primo canale russo: ''[[Apocalypse Now]]''. E si saranno fatti un'idea dell'apocalisse che li attende a partire da quest'oggi, se non rimettono in libertà gli ostaggi.
*Nel pomeriggio, hanno appostato dei cecchini sul tetto delle case di Pervomaiskoje, schierato gli ostaggi come "scudi umani", e iniziato a fare il tiro a segno con i russi che li circondavano. Ne hanno feriti quattro. Allora i russi hanno ritirato di circa un chilometro i soldati e fatto alzare in volo gli elicotteri, ma appena questi si sono avvicinati al villaggio i ceceni hanno aperto il fuoco anche contro di loro, con i kalashnikov, i mortai, i lanciamissili a spalla. Una scena che fa pensare al Far-West, i coloni che mettono i carri in cerchio (in questo caso, gli autobus), e sparano sugli indiani che li assediano in forze dieci o cento volte più numerose. Con la notevole differenza che di solito, in questi frangenti, i coloni bianchi non usavano ostaggi indiani come scudi umani.
*Se moriranno a Pervomaiskoje, del resto, porteranno al Creatore insieme a loro parecchia gente. I guerriglieri si sono sparpagliati fra le case del villaggio; ciascuno ha con sé un gruppo di ostaggi; l'attacco russo, anche se condotto dalle forze di elite, dai Rambo del Cremlino, e con tutte le risorse dell'alta tecnologia militare, si trasformerebbe in una battaglia casa per casa, metro per metro. Una battaglia dall'esito finale scontato, ma ugualmente lunga, sanguinosa, e difficile. Boris Eltsin è così di fronte a un dilemma. Non può permettere ai combattenti ceceni di rientrare in patria con gli ostaggi, perché l'opposizione lo accuserebbe di aver ceduto a un ricatto terroristico. Ma non può nemmeno ordinare un attacco che costi la vita agli ostaggi, perché l'opposizione lo accuserebbe di non aver saputo garantire la sicurezza di civili inermi.
{{Int|Da ''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1996/01/17/la-grande-offensiva-dei-ribelli-ceceni.html La grande offensiva dei ribelli ceceni]''|Sulla [[crisi degli ostaggi in Kizljar-Pervomajskoje]], ''la Repubblica'', 17 gennaio 1996|h=4}}
*Forse i guerriglieri ceceni sono tutti Che Guevara o Superman. Forse le teste di cuoio dell'ex-Kgb, e le migliaia di soldati lanciati all'assalto col supporto di elicotteri e carri armati, sono tutti degli inetti. Ma qualunque sia il motivo, l'operazione per liberare gli ostaggi è diventata l'ennesimo disastro della guerra in Cecenia: dopo due giorni e due notti di battaglia, i russi sono riusciti soltanto a trasformare il villaggio di Pervomajskoe in un rogo di case in fiamme. I ceceni resistono, varie decine di ostaggi restano nelle loro mani, e non sapendo più come nascondere l'imbarazzo, il Cremlino nasconde almeno il numero delle vittime: ha perfino impedito l'accesso al villaggio ai soccorritori della Croce Rossa e di Medici senza Frontiere.
*Certo, errare è umano: anche in guerra. Ma perseverare è diabolico. E c'è qualcosa di perverso nel modo in cui Boris Eltsin e i suoi generali hanno gestito il duello di Pervomajskoe, una catena di incertezze, ripensamenti, errori, conclusa con un attacco che fallisce l'obiettivo nonostante la schiacciante superiorità militare. Lunedì notte, il comando russo aveva annunciato di aver praticamente terminato i combattimenti: restavano solo da "liquidare gli ultimi nidi dei ribelli". Ma ieri mattina è ricominciato tutto come prima: razzi e bombe da elicotteri e carri armati, scontri casa per casa.
*Gli ufficiali di ritorno dalla battaglia facevano dichiarazioni allucinanti: "I ribelli sono arroccati su posizioni molto forti, andiamo incontro a una resistenza accanita", come se avessero di fronte un esercito intero. Possibile? Possibile. Perché quella di Pervomajskoe è ormai una battaglia come ce ne sono state tante nell'anno e passa di guerra in Cecenia, e ha seguito la stessa trama: i russi non si azzardano ad entrare in contatto con i guerriglieri, questi dimostrano eccezionali doti di coraggio, alla fine le truppe di Mosca prevalgono solo grazie ai bombardamenti, dopo aver raso al suolo villaggi o città. Con questa tecnica è stata conquistata Grozny, e allo stesso modo prima o poi cadrà Pervomajskoe.
{{Int|Da ''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1996/01/18/lupo-solitario-incubo-russo.html "Lupo solitario", incubo russo]''|Sulla [[crisi degli ostaggi in Kizljar-Pervomajskoje]], ''la Repubblica'', 18 gennaio 1996|h=4}}
*[...] a giudicare da quel che scrivono i giornali di Mosca, e dalle reazioni di quasi tutti i partiti politici in Parlamento, la Cecenia sta diventando ogni giorno di più la pietra al collo di Boris Eltsin, un peso che sembra in grado di affondare definitivamente le sue speranze di rielezione nel voto del giugno prossimo.
*Più che come terroristi, i ceceni agiscono come guerriglieri in guerra. Una guerra disperata, in cui il terrore, il sequestro di ostaggi inermi, è la migliore (l'unica) arma contro i bombardamenti a tappeto dell'Armata Russa. I ribelli di Pervomajskoe e Trebisonda possono essere eliminati con la forza, oppure con essi si può negoziare, ma in entrambi i casi è certo che i loro compagni faranno nuovamente ricorso al terrore. E allora come si può fermare questa cancrena che sta paralizzando la Russia? Non ci sono risposte semplici. Eliminare tutti i "lupi solitari" della Cecenia costerebbe alla Russia gran parte dei progressi democratici che ha compiuto negli ultimi anni, e probabilmente richiederebbe la decimazione del popolo ceceno.
*L'obiettivo di Eltsin è evidente: archiviare la Cecenia, farla scomparire dalle prime pagine dei giornali, con sufficiente anticipo rispetto alle presidenziali. Il pericolo è che non ci riesca. Ma ormai potrebbe essere troppo tardi per fare marcia indietro e riportare ceceni e "falchi" di Mosca al tavolo delle trattative. È insomma un rebus senza via d'uscita logiche. Per cui non si può escludere che qualcuno ne cerchi di meno logiche: stato d'emergenza, rinvio delle elezioni, colpo di Stato. Il solito incubo russo.
{{Int|Da ''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1996/01/18/pervomajskoe-rasa-al-suolo-sacrificati-tutti-gli.html Pervomajskoe rasa al suolo. Sacrificati tutti gli ostaggi]''|Sulla [[crisi degli ostaggi in Kizljar-Pervomajskoje]], ''la Repubblica'', 18 gennaio 1996|h=4}}
*Camion e blindati carichi di trecento commandos russi, stanchi, sporchi, stravolti e impauriti, si sono allontanati poco per volta dal villaggio. Quindi sono stati costretti ad allontanarsi i giornalisti, tenuti finora a tre chilometri di distanza, ieri spediti ancora più in là. A quel punto, altri camion hanno trasportato in prima linea le batterie multiple di missili Grad, un'arma che non si presta a "chirurgici" colpi di precisione, ma rade al suolo grossi bersagli. E i missili sono partiti, uno al minuto, con boati spaventosi, che hanno fatto alzare verso il cielo dense colonne di fumo e tremare la terra per chilometri, sino a notte inoltrata. Che cosa resterà dei guerriglieri e degli ostaggi lo sapremo oggi, o non lo sapremo mai, vista la censura imposta dalle forze russe: con i giornalisti lontani, non sarebbe difficile dimostrare che i ceceni hanno tagliato la gola ai prigionieri.
*[...] constatata l'impossibilità di conquistare il villaggio in tempi brevi, visto il crescente imbarazzo di Eltsin, è stato scelto quello che al Cremlino appariva come un "male minore", cioè il sacrificio degli ostaggi ancora prigionieri. Testimoni scomodi, oltretutto, di una vicenda che forse non è andata esattamente come Mosca si sforza di far credere. Per cui che morissero anche loro, sotto i micidiali missili multipli.
{{Int|Da ''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1996/01/19/ultima-beffa-dei-ribelli-ceceni.html L'ultima beffa dei ribelli ceceni]''|Sulla [[crisi degli ostaggi in Kizljar-Pervomajskoje]], ''la Repubblica'', 19 gennaio 1996|h=4}}
*Il villaggio di Pervomajskoe, in cui i guerriglieri ceceni hanno resistito per quattro giorni insieme agli ostaggi al bombardamento russo, non c'è praticamente più: è stato raso al suolo dai missili Grad, la "soluzione finale" che ha permesso a Mosca di vincere questa sporca battaglia. Ma non ci sono più neppure una trentina di guerriglieri (e non si sa quanti ostaggi), protagonisti di una fuga rocambolesca nella notte tra mercoledì e giovedì, che ha permesso loro di attraversare l'inferno di fuoco dell'assedio e mettersi in salvo in Cecenia. Un'incredibile beffa per il Cremlino, ultimo atto di un duello in cui Boris Eltsin canta vittoria, ma che rivela come non era mai accaduto l'impotenza, l'inefficienza e le menzogne della leadership russa.
*Dunque la linea dura adottata a Pervomajskoe continuerà, con rappresaglie e bombardamenti: ovvero, la piena ripresa delle ostilità in Cecenia. Il bilancio reso noto da Mosca parla di 153 guerriglieri uccisi e 28 fatti prigionieri, 26 russi morti e 93 feriti, 82 ostaggi liberati. Non dice però quanti ostaggi sono morti nella battaglia, limitandosi ad ammettere che 18 mancano all'appello.
*Un ufficiale russo ha dichiarato che 52 guerriglieri sono stati uccisi dal suo reparto durante la fuga: gli altri, a quanto pare, sono scappati in Cecenia, mentre sulla sorte degli ostaggi che erano con loro non si è saputo nulla. Cifre e testimonianze della battaglia contraddicono radicalmente le informazioni fornite dal comando russo e dal Cremlino: per esempio, quando mercoledì è iniziato il bombardamento con i missili Grad, Mosca sosteneva che 41 ostaggi erano stati liberati e che tutti gli altri erano già morti, uccisi dai ribelli; ieri, invece, di ostaggi vivi ne sono saltati fuori il doppio. Un comandante delle forze speciali del ministero degli Interni confida a un giornalista che l'assalto non è stato minimamente organizzato: "Siamo entrati a Pervomajskoe senza sapere quale era il nostro compito, ci hanno utilizzati come carne da cannone, non ho mai visto un simile bordello".
*Gli ordini erano talmente tassativi, che le forze russe hanno perfino sparato (all'inviato del New York Times) e usato i cani-lupo (hanno morso un altro reporter americano) per impedire alla stampa di assistere a una così disastrosa battaglia. Linea dura con tutti, insomma, compresi quei paesi che hanno osato criticare le modalità dell'attacco ("Non avrei mai usato missili o bombe per liberare ostaggi", ha detto il ministro della Difesa usa), o invitare al negoziato ("Pervomajskoe dimostra che la crisi cecena non si può risolvere con la forza", ha detto l'Unione Europea).
{{Int|Da ''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1996/01/20/eltsin-come-gorbaciov.html Eltsin come Gorbaciov]''|Sulla [[crisi degli ostaggi in Kizljar-Pervomajskoje]], ''la Repubblica'', 20 gennaio 1996|h=4}}
*L'impressionante violenza dell'attacco militare contro i guerriglieri, e le minacce di intense rappresaglie in Cecenia con cui il presidente lo ha accompagnato, sono in effetti i primi slogan elettorali del candidato Eltsin. Il leader russo sembra esser giunto a questa conclusione: affinché la vittoria comunista e nazionalista nelle elezioni legislative del dicembre scorso non si ripeta alle presidenziali di giugno, l'attuale leadership deve appropriarsi dei programmi dell'opposizione. Dunque deve rallentare o modificare le riforme economiche che hanno gettato nella povertà milioni di persone, deve adottare una politica estera più aggressiva nei confronti dell'Occidente, deve spingere l'acceleratore sul nazionalismo e sull'[[Imperialismo russo|"imperialismo" russo]], a cominciare dalla piaga del conflitto ceceno.
*La linea dura intrapresa dal Cremlino è evidente in tutte le decisioni che Eltsin ha preso da quando, a fine dicembre, è uscito dall'ospedale in cui aveva trascorso una lunga convalescenza per l'attacco cardiaco sofferto in ottobre. La nomina di un "falco" dichiarato, Evghenij Primakov, come nuovo ministro degli Esteri al posto della "colomba" filo-occidentale Kozyrev. La sostituzione del capo dello staff presidenziale, Sergej Filatov, uno degli ultimi "liberali" della prima ora rimasti nella squadra del Cremlino, con un altro "falco", Nikolaj Egorov. Il licenziamento di Anatolij Chubais, vice primo ministro e artefice del programma di privatizzazione che in quattro anni aveva smantellato la colossale economia pubblica ex sovietica. Tutti sintomi del fatto che Boris Eltsin si prepara a condurre la campagna elettorale come il difensore dei poveri e dell'orgoglio nazionale russo, piuttosto che come l'architetto delle riforme e della democrazia.
*Come Gorbaciov nel '91, Eltsin oggi sembra illudersi che basterà abbracciare superficialmente le idee dell'opposizione per mantenere il potere e in seguito, forse, proseguire il cammino verso democrazia e riforme. Gorbaciov pagò questo errore con un golpe ordito dagli stessi "falchi" di cui si era volontariamente circondato, e successivamente con il crollo dell'Unione Sovietica e un'umiliante uscita di scena. Boris Eltsin, che della disfatta gorbacioviana fu spettatore e complice, dovrebbe essere il primo a sapere che i cedimenti alle pressioni del fronte anti-riformista e anti-occidentale non faranno altro che incoraggiare sfide sempre più grandi alla sua leadership.
{{Int|Da ''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1996/01/21/in-cecenia-ora-delle-menzogne.html In Cecenia l'ora delle menzogne]''|Sulla [[crisi degli ostaggi in Kizljar-Pervomajskoje]], ''la Repubblica'', 21 gennaio 1996|h=4}}
*È il giorno delle giustificazioni. O più precisamente, delle tentate giustificazioni, perché non molti le prendono per buone. I due "registi" del bombardamento di Pervomajskoe, il capo dei servizi segreti Barzukhov e il ministro degli Interni Kulikhov, inviati personalmente da Eltsin a dirigere la battaglia contro i guerriglieri ceceni, hanno dato ieri a Mosca la loro versione dei fatti in una conferenza stampa. Versione talmente contraddittoria e incredibile che a un certo punto i giornalisti non sono riusciti a trattenere una risata.
*I potenti missili Grad, ha {{NDR|detto}} Barzukhov, sono stati usati soltanto come "arma psicologica" , per intimorire i guerriglieri: in realtà non hanno mai colpito il villaggio, perché erano puntati in modo da sorvolarlo e andare a cadere più lontano. È in questa occasione che i giornalisti si sono messi a ridere, poiché numerosi inviati e osservatori indipendenti hanno testimoniato che sono stati i missili Grad a radere praticamente al suolo il minuscolo villaggio.
*[...] un ex-ostaggio ha raccontato che i prigionieri non avevano scelta, i ribelli li hanno obbligati a trasportare feriti e munizioni sotto la minaccia delle armi. E comunque, visto l'inferno di fuoco scatenato dai russi su Pervomajskoe, fuggire era per tutti, ribelli ed ostaggi, l'unica speranza di salvasi la vita.
{{Int|Da ''[https://www.repubblica.it/esteri/2022/08/31/news/mikhail_gorbaciov_morto_fine_urss-363559762/?ref=RHTP-BH-I363554004-P2-S4-T1 Mikhail Gorbaciov, l'uomo visto nel momento della sconfitta]''|''Repubblica.it'', 31 agosto 2022|h=4}}
*{{NDR|Sul [[putsch di agosto]]}} La fine dell'Urss era nell'aria perlomeno [...] quando i nostalgici del comunismo avevano tentato di rovesciarlo con un golpe: da vittima designata, Mikhail Sergeevic diventò agli occhi del suo stesso popolo un complice del complotto, perché quegli uomini li aveva scelti lui, nel continuo zig-zag tra riforme e passi indietro per tenere insieme il Paese più grande del mondo.
*Gorbaciov era rimasto solo, abbandonato dai nostalgici del comunismo come dai radicali democratici. E sbeffeggiato dalla gente comune per la sua battaglia contro l'alcolismo, che gli valse il soprannome di "segretario minerale", come se fosse astemio, un'infamia per un russo paragonabile a quella di un italiano che disdegna la pizza o gli spaghetti. Non era vero che non beveva: qualche volta, nei giorni finali di solitudine al Cremlino, si era perfino sbronzato di cognac, come confessò il suo più stretto collaboratore Anatolij Cernjaev nel proprio diario. Non era un ubriacone come il suo successore Boris Eltsin, tuttavia. Non avrebbe mai detto, come il principe Vladimir, fondatore della prima Russia, "bere è la gioia dei russi, non possiamo vivere senza", rifiutando per questo l'Islam come fede di stato, perché vietava l'alcol, e abbracciando invece il cristianesimo.
*Disse che i primi anni di Vladimir Putin erano stati buoni, per riportare un po' di ordine senza imbrigliare del tutto la nascente democrazia russa e i buoni rapporti con l'Occidente, ma che poi Putin aveva sbagliato a spingere sull'autoritarismo e sulla forza. Quella forza che Gorbaciov non aveva usato, lasciando che l'Europa orientale si liberasse dalle catene, regalando agli stessi russi lo spiritello della libertà. Ma la libertà, come ripetevano le massaie di Mosca davanti ai negozi vuoti, non si mangia.
*L'uomo della perestroika, l'ultimo presidente sovietico, il leader che per liberare un impero lo ha distrutto, era fatto così: sapeva ridere di sé stesso. Perfino nel momento in cui aveva perso tutto.
{{Int|Da ''[https://www.repubblica.it/esteri/2024/12/08/news/assad_chi_e_dittatore_famiglia_moglie-423851097/?ref=RHLF-BG-P2-S4-T1 Storia della Dynasty Assad: così si è sbriciolato il potere dell-oculista leader per caso]''|''Repubblica.it'', 8 dicembre 2024|h=4}}
*{{NDR|Su [[Bashar al-Assad]]}} In un quarto di secolo al potere, a cui aggiungere i trent'anni precedenti in cui il Paese era in mano a suo padre Hafez, ha avuto tutto il tempo di nascondere all'estero capitali sufficienti ad assicurarsi un agiato futuro. Ma per lui e per il Medio Oriente è la fine di un'era: "Non ci può essere guerra senza l'Egitto, non ci può essere pace senza la Siria", si diceva un tempo dei conflitti del Levante, a questo punto potrebbe non essere più vero.
*I pessimisti scommettevano che Assad junior non sarebbe durato a lungo: era un medico oculista 34enne, privo di esperienza militare o politica, con l'aspetto e i modi di un timido mollaccione.<br>Gli ottimisti, d'altro canto, speravano che l'esperienza di vita in Occidente lo avrebbe spinto a democratizzare gradualmente la sua nazione [...].<br>Entrambi i pronostici si sono rivelati sbagliati. Assad figlio è rimasto al potere per venticinque anni, e non ha affatto democratizzato la Siria, usando repressione e violenza quanto il padre. Ma ancora più del genitore si è legato ad altre potenze per rimanere in sella, l'Iran (in particolare gli Hezbollah libanesi, esercito per procura di Teheran) e la Russia; e assai più di Assad senior ha dovuto tollerare sacche di resistenza interna che hanno progressivamente diviso il Paese.
*{{NDR|Sulla [[caduta di Damasco]]}} Come che sia, Teheran e Mosca sono distratti dai conflitti in Libano e Gaza, da un lato, in Ucraina dall'altro: e i ribelli di Hts ne hanno approfittato. Fra dipendenze da fuori e minacce da dentro, il risultato è che il regime di Bashar si è dissolto in pochi giorni, come non era avvenuto di fronte alle grandi manifestazioni di protesta della Primavera Araba di un decennio fa.
*{{NDR|Sul [[massacro di Hama]]}} [[Hafez al-Assad|Assad]] fece sigillare la città dall'esercito, la assediò per tre settimane, annunciò che chiunque fosse rimasto sarebbe stato considerato un nemico, poi la bombardò dal cielo e da terra. Praticamente la rase al suolo con tutti gli abitanti dentro. Le stime dei morti variano da 20 mila a 40 mila: il più grande massacro di civili compiuto da un Paese arabo contro la propria popolazione. Sulla spietatezza di Assad senior circolava anche questa storiella. In Siria si tiene una delle tante elezioni-farsa. Un consigliere gli comunica con entusiasmo che le ha vinte: "Ha votato per lei tutta la popolazione tranne tre persone, signor Presidente, cosa potrebbe chiedere di più?" E lui di rimando: "I nomi di quei tre".
*{{NDR|Bashar al-Assad}} ha cercato di replicare la fama del padre, senza riuscirci del tutto. Ha usato perfino i gas chimici per sopprimere le rivolte di vario segno esplose durante la guerra civile. Ha rinchiuso in carcere ogni tipo di dissidente. Ha fatto arrestare e torturare gli avversari. Ma non è riuscito, a differenza del padre, a tenere unito il Paese; né ha avuto il ruolo che ebbe Assad senior nei rapporti con le altre autocrazie e dinastie monarchiche arabe. A sorreggere Assad junior sono stati soprattutto i bombardamenti russi, le Guardie della Rivoluzione iraniana, gli Hezbollah libanesi. Ha tremato davanti ai dimostranti pro-democrazia della Primavera Araba, alla sfida del sedicente Stato islamico, ai raid delle forze americane e israeliane.
*{{NDR|Sulla caduta di Damasco}} Malpagato e corrotto, l'esercito siriano si è dimostrato incapace di difendersi da sé. Pochi giorni or sono, ricevendo a Damasco il ministro degli Esteri iraniano, Bashar si è sforzato di apparire al comando. Ma in molti scommettevano che preparasse già la fuga, come è avvenuto mentre i ribelli si avvicinavano a Damasco.
==Note==
<references/>
==Altri progetti==
{{Interprogetto}}
{{DEFAULTSORT:Franceschini, Enrico}}
[[Categoria:Giornalisti italiani]]
[[Categoria:Scrittori italiani]]
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2024-12-08T21:34:44Z
Mariomassone
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/* Citazioni di Enrico Franceschini */
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wikitext
text/x-wiki
[[File:"Enrico Franceschini sit at his desk".jpg|miniatura|Enrico Franceschini nel 2021]]
'''Enrico Franceschini''' (1956 – vivente), giornalista e scrittore italiano.
==Citazioni di Enrico Franceschini==
{{Cronologico}}
*{{NDR|L'Ucraina}} non era tra le sei, piccole repubbliche secessioniste, da tempo in lotta per separarsi dall'Urss, bensì è la seconda più popolosa repubblica dell'Urss, una regione ricca, fertile, in cui un quarto dei 55 milioni di abitanti sono russi di lingua, estrazione e cultura. Una regione che, pur rivendicando la propria "diversità", è anche la culla della Russia, il luogo di nascita della Rus' di Kiev, il primo impero, quello del principe Vladimir. Senza l'Ucraina, dicono in molti a Mosca, non ci può essere una Russia. E gli uomini di Eltsin aggiungono che dietro la dichiarazione d'indipendenza dell'Ucraina non c'è solo un desiderio nazionalista: è un tentativo del presidente ucraino Kravchuk di cancellare il suo passato comunista, zittire i sospetti sul suo iniziale silenzio davanti al golpe, cavalcando l'ala più estrema del movimento indipendentista.<ref>Citato in ''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1991/08/29/gorbaciov-frena-eltsin.html Gorbaciov frena Eltsin]'', ''la Repubblica'', 29 agosto 1991.</ref>
*{{NDR|Su [[Aleksandr Vladimirovič Ruckoj]]}} È il "vice" di Boris Eltsin, ma stima anche Gorbaciov. Si considera un "comunista democratico", ma crede in Dio. Ha fiducia nella rinascita di un'Unione, ma è deciso a cambiare da cima a fondo la vecchia Urss. Era pronto a usare la sua pistola contro i golpisti, ma da quando è tornato a casa dall'Afghanistan non va più nemmeno a caccia di renne e cinghiali, la sua passione di un tempo.<ref name="credounione">Da ''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1991/09/21/credo-in-una-unione-con-capo.html "Credo in una unione con a capo Gorbaciov"]'', ''La Repubblica'', 21 settembre 1991.</ref>
*{{NDR|Su Aleksandr Vladimirovič Ruckoj}} I giornalisti occidentali lo hanno soprannominato "Rambo", per il suo passato di eroe militare, abbattuto due volte dietro le linee nemiche, catturato dai guerriglieri afghani, torturato per mesi prima di essere liberato in uno scambio di prigionieri. Ma se si deve cercare un'analogia cinematografica, Rutskoj somiglia di più al "Cacciatore" del film di Michael Cimino sul conflitto americano in Vietnam. Come il personaggio interpretato da Robert De Niro, anche lui si è accorto di quanto la guerra lo aveva cambiato, il giorno che ha puntato di nuovo il fucile su un animale selvaggio, nella foresta russa, e non è riuscito a premere il grilletto.<ref name="credounione"/>
*La Russia degli zar ci mise secoli ad assoggettare la Cecenia, e ci volle la spietatezza di Stalin per spegnerne del tutto la resistenza. Che tuttavia è ricominciata dopo il crollo dell'Urss. La minuscola provincia cecena ha dichiarato l'indipendenza dalla Russia, e ha vissuto come uno stato separato e sovrano. Per due anni, Eltsin ha preferito ignorare il problema piuttosto che affrontarlo. Ha le sue ragioni. I ceceni sono poco numerosi, ma combattono come grandi guerrieri. E la mafia cecena è la più potente di Mosca: c'era il rischio che i secessionisti, se sfidati dal Cremlino, commissionassero alla "loro" mafia un attentato contro il presidente.<ref>Da ''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/09/15/la-strana-alleanza-eltsin-khasbulatov-per.html La strana alleanza Eltsin-Khasbulatov. La nuova Cecenia]'', ''la Repubblica'', 15 settembre 1994.</ref>
*La [[Prima guerra cecena|guerra tra Russia e Cecenia]] è stata paragonata a un "piccolo Afghanistan", o alla sfida di qualche mese fa tra Stati Uniti e Haiti. Ma a Mosca si comincia a dire che il parallelo da tracciare è un altro: con la "Baia dei Porci", il mal riuscito tentativo americano di rovesciare Fidel Castro; o con lo scandalo "Iran-contras" dell'era Reagan.<ref>Da ''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/12/20/accuse-eltsin-solo-un-blitz.html Accuse a Eltsin. "È solo un blitz riuscito male"]'', ''la Repubblica'', 20 dicembre 1994.</ref>
*{{NDR|Sulla [[crisi degli ostaggi in Kizljar-Pervomajskoje]]}} Il Cremlino [...] ha sostenuto dall'inizio che non si poteva fidare dei terroristi; e prima di lanciare il bombardamento finale di Pervomajskoe con i micidiali missili Grad ha affermato che i guerriglieri avevano già ucciso tutti gli ostaggi. Quando, a battaglia terminata e villaggio distrutto, è apparso evidente che un folto gruppo di ribelli era riuscito a scappare forzando l'assedio russo, e che si erano portati dietro un certo numero di ostaggi, Mosca ha cambiato posizione: insinuando il sospetto che non si trattasse di autentici ostaggi, ma di "collaboratori", ovvero di russi catturati dai ceceni e quindi passati dalla loro parte.<ref>Da ''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1996/01/22/gli-ostaggi-liberi-tra-24-ore.html "Gli ostaggi liberi tra 24 ore"]'', ''la Repubblica'', 22 gennaio 1996</ref>.
*Certamente, [[Džochar Dudaev|Dudaev]] era controverso, anche tra i suoi seguaci. Era un irrazionale, il potere gli aveva dato alla testa. Si faceva intervistare di notte, in palestra, mentre faceva sollevamento pesi. Due anni fa, confidò serissimo a un giornalista canadese: "Prima o poi voglio ritirarmi dalla politica. Farò lo scienziato. Se riesco ad abbassare di due gradi la temperatura della terra, farò rinascere i dinosauri". [...] Può darsi che la scomparsa del leader confonda e indebolisca i ribelli. Ma può anche darsi che gli innumerevoli "volontari della morte" ceceni lancino immediatamente una rappresaglia. Magari cercando di rispondere "occhio per occhio": un presidente ucciso per un presidente ucciso.<ref>Da ''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1996/04/25/trappola-mortale-per-dudaev-il-ribelle.html Trappola mortale per Dudaev il ribelle]'', ''la Repubblica'', 25 aprile 1996.</ref>
*{{NDR|Su [[Aleksandr Ivanovič Lebed']]}} Avevamo preso l'abitudine, giornalisti, politici, opinione pubblica, di chiamarlo "Rambo". Un Rambo russo. Colpa della sua biografia: paracadutista, decorato in Afghanistan, militare di carriera, generale. Colpa del suo aspetto fisico: testa grossa, spalle larghe, un metro e ottantacinque di muscoli. Colpa della voce: paragonata, sempre dai giornali, al ringhio di un cane, al rombo del tuono. E siccome una volta si lasciò scappare che non gli dispiaceva Pinochet, gli è stata affibbiata l'etichetta di duce nazionalista.<ref name="ripulire">Da ''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1996/06/18/sono-pronto-ripulire-questo-paese.html "Sono pronto a ripulire questo paese]'', ''la Repubblica'', 18 giugno 1996.</ref>
*{{NDR|Su [[Aleksandr Ivanovič Lebed']]}} Per capirlo, serve rammentare che nell'agosto '91 la sua divisione corazzata fu la prima a venire in soccorso di Eltsin, contro i golpisti che avevano destituito Gorbaciov; e che come comandante della 14esima Armata in Moldavia ha usato, sì, la forza, ma per riportare la pace in una regione minacciata da una guerra etnica tra russi e rumeni. In campagna elettorale si è presentato come il paladino della lotta a corruzione e criminalità, l'uomo delle "mani pulite": una sorta di "Di Pietro russo". Altro che Rambo. E dalle risposte che dà ai cronisti emerge un leader ambizioso, che crede nell'ordine ma anche nella democrazia, e dotato di un suo particolare umorismo: chissà che non sia il tipo giusto per completare il viaggio della Russia verso stabilità e benessere.<ref name="ripulire"/>
*Il paese non esiste quasi più. Non c'è una sola casa, un solo edificio di Grozny, che sia sfuggito ai 21 mesi di raid, di bombe, di cannoneggiamento. Le fabbriche sono ferme. Nessuno lavora. L'acqua viene distribuita con le autobotti, quando possibile. Il governo non ha un rublo. I telefoni non funzionano. Non c'è insomma più niente. La guerra è stata vinta, ma a un prezzo esorbitante: un terzo della popolazione è fuggita, un decimo è morta, e i sopravvissuti si aggirano ora tra gli scheletri dei palazzi rimasti in piedi come zombie in uno spettrale, immenso cimitero.<ref name="macerie">Da ''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1997/01/27/la-cecenia-alle-urne-tra-macerie-poverta.html La Cecenia alle urne tra macerie e povertà]'', ''la Repubblica'', 27 gennaio 1997.</ref>
*Le immagini della tv non bastano a trasmettere l'entità della distruzione. Non bastano, tuttavia, neppure le parole. Rimani presto a corto di aggettivi. Puoi solo ripetere "terribile". E riandare con la memoria a quelle foto in bianco e nero della seconda guerra mondiale che tutti abbiamo visto: Berlino dopo la caduta del Reichstag. Dresda. Coventry. Delle case ancora in piedi è rimasto solo il teschio. Fai fatica a credere che quello che vedi sia vero: sembra una scenografia cinematografica.<ref name="macerie"/>
*[[Keir Starmer|{{NDR|Keir}} Starmer]], per quanto serio e intelligente, appare legnoso, tecnocratico, privo di carisma.<ref>Da ''[https://www.repubblica.it/commenti/2021/05/08/news/enrico_franceschini_labour_lavoro_elezioni_amministrative_centrosinistra_unione_europea-301707927/ La disfatta laburista specchio d'Europa: {{small|la sinistra senza identità}}]'', ''repubblica.it'', 8 maggio 2021.</ref>
*[[Benjamin Netanyahu]] ha molti detrattori, in patria e all'estero. Eppure l'eredità che lascia a Israele, cedendo il comando con la palma di premier più longevo nella storia dello Stato ebraico, è duplice. Da un lato è stato l'artefice della modernizzazione economica e il garante della sicurezza nazionale, culminata negli accordi di Abramo che hanno allargato la pace con gli arabi agli Emirati, al Bahrein, al Marocco. Dall'altro in quindici anni di governo non ha risolto la questione palestinese, fonte di ricorrenti conflitti, come testimonia il recente scambio di razzi e missili con Gaza, e dilemma che divora entrambi i popoli da sette decenni. <ref>Da ''[https://www.repubblica.it/commenti/2021/06/13/news/benjamin_netanyahu_eredita_israele_commento_enrico_franceschini-305904197/ Cosa resta di Netanyahu]'', ''repubblica.it'', 13 giugno 2021.</ref>
*{{NDR|Su [[Bernardo Valli]]}} Un maestro che ti dà lezione senza l'impressione di darla, esponendo i suoi dubbi, come se non fosse mai sicuro di cosa scrivere, per sentire il tuo parere. Maestro di stile, oltre che di sostanza: scrive in un italiano lirico senza bisogno di barocchismi, poetico ma asciutto. I suoi articoli mi fanno tornare in mente le parole di {{NDR|Rodolfo}} Brancoli, quando tagliò il mio commento finale dal reportage su Detroit della Rai: "Non c'è sempre bisogno di una chiusa a effetto". Valli conclude i suoi pezzi mettendo semplicemente un punto in fondo all'ultimo ragionamento. Non serve aggiungere altro. Suona perfetto così.<ref>Da ''Come girare il mondo gratis. Un giornalista con la valigia'', Milano, Baldini + Castoldi, 2023. ISBN 978-88-93889-97-1; citato in ''[https://www.ilpost.it/newsletter/9c77bada6f7e39c851d3df09341ac237/ Charlie, nel loro piccolo]'', ''ilpost.it'', 5 febbraio 2023.</ref>
{{Int|Da ''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1991/08/20/mosca-come-santiago-praga.html A Mosca, come a Santiago e Praga...]''|Sul [[putsch di agosto]], ''la Repubblica'', 20 agosto 1991|h=4}}
*"Bentornato in Unione Sovietica, compagno giornalista", dice l'uomo in divisa che controlla i passaporti all'aeroporto. Il "benvenuto", ringhioso e beffardo come una minaccia, arriva dopo un esame interminabile dei documenti, piu lungo e burocratico del solito: il primo segnale, per chi torna, che l'Urss di ieri, 19 agosto 1991, è un paese profondamente diverso da quello di un giorno, di una settimana, di un mese prima.
*Agli occhi del cronista che vi fa ritorno, Mosca si presenta così come la storia di due città, diverse e parallele, una golpista e ferita, l'altra pacifica e sonnolenta: e la sovrapposizione di violenza e apatia o indifferenza la rende ancora più inquietante.
*In questa Mosca repressa e prigioniera, con le informazioni ridotte a zero, la censura reinstituita, anche ogni singola testimonianza torna ad essere preziosa, come ai tempi prima della glasnost, come ai tempi di Breznev. Tornare ad attraversare le vie di Mosca, dopo una breve assenza, fa perciò l'effetto di compiere un viaggio a ritroso nel tempo, in un fantascientifico, allucinante "ritorno al passato", denso di immagini che avevamo già visto alla televisione e sui giornali in altre città, la Santiago del Cile di Allende, Praga e Budapest invase dai carri armati sovietici.
{{Int|Da ''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1991/08/22/mosca-grida-grazie-boris.html E Mosca grida "Grazia Boris"]''|Sul [[putsch di agosto]], ''la Repubblica'', 22 agosto 1991|h=4}}
*L'incubo di un violento ritorno all'Urss del passato svanisce. L'uomo della perestrojka torna a Mosca, al Cremlino, al potere. Ma è una Mosca assai diversa, quella in cui Gorbaciov fa ritorno. In tre giorni incredibili, terribili e persino grotteschi, la "Casa Bianca sulla Moscova", sede del Parlamento della Russia, la maggiore Repubblica sovietica, si è trasformata da una fortezza assediata nel nuovo centro di potere del paese. Boris Eltsin, che tanti dubbi aveva suscitato nei sei anni e mezzo della perestrojka, per il suo carattere irruento, per le sue feroci polemiche contro Gorbaciov, appare oggi il salvatore del paese, il leader con cui tutti, i comunisti, i capi di Stato stranieri, lo stesso Gorbaciov, debbono adesso fare i conti.
*L'immensa folla radunata attorno al Parlamento russo lo acclama. "Eltsin, Eltsin", gridano i ragazzi che per tre giorni si sono accampati sulle rive della Moscova in difesa della democrazia. "Eltsin, Eltsin", grida la gente ai soldati sulle torrette dei carri armati che abbandonano la piazza davanti al Cremlino. E i soldati rispondono alzando le dita nel segno di vittoria, come a dire che quel grido va bene anche a loro. Per un giorno, in effetti, Eltsin è il loro comandante in capo.
*Per Eltsin, il fallimento del golpe è la prova della debolezza, della disperazione, delle forze reazionarie che si oppongono alla democrazia. Un colpo di Stato organizzato male, precipitosamente, con la consapevolezza di avere sempre meno sostegno dalle Forze Armate. I tre giorni che hanno fatto tremare l'Urss sembrano così finiti bene per la democrazia. Come nei "dieci giorni" del '17, una nuova rivoluzione, questa volta democratica, ha vinto senza tremendi spargimenti di sangue, dopo anni di progressivo, inesorabile rifiuto del vecchio sistema totalitario.
{{Int|Da ''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1991/08/30/comunisti-fuorilegge-in-urss.html Comunisti fuorilegge in Urss]''|''la Repubblica'', 30 agosto 1991|h=4}}
*Il Partito comunista sovietico è morto ieri sera nell'aula di un parlamento, dentro alle mura del Cremlino, a poche decine di metri dal mausoleo in cui giace imbalsamato il suo fondatore, Vladimir Ilic Lenin.
*Mentre muore il vecchio potere che aveva governato l'Urss per 73 anni e mezzo, ieri è infatti cominciato a nascere il nuovo potere di un paese andato in pezzi sotto la spinta della "seconda rivoluzione russa". È un "Gran Consiglio" a cui toccherà il compito di ricostruire il mosaico di repubbliche, razze, idiomi e culture di cui era composta l'Unione Sovietica: compito difficile, ma che inizia ad avere qualche possibilità di successo, quando tutti si rendono conto del disastro che comporterebbe un fallimento.
*Eltsin ha deciso che non c'è bisogno di aspettare le indagini: ieri, con uno dei suoi decreti, ha dichiarato "proprietà della Russia" tutti i beni del Pcus situati sul territorio della repubblica. E le ''Izvestia'' rivelano che un altro "bene" del partito sta per diventare "proprietà del popolo": il suo colossale archivio, un milione e mezzo di documenti "top secret", sepolti al Comitato Centrale. Dentro, c'è tutto, dal testamento politico di Lenin, ai complotti del Komintern, dalle lotte fra Trotskij e Stalin, ai verbali di ogni riunione del Politbjuro. Le Izvestia affermano che presto, grazie ai segreti dell'archivio, sarà possibile riscrivere la storia del partito comunista. Forse, in quello stesso momento, la ex-Urss di Mikhail Gorbaciov potrà cominciare a scrivere il primo capitolo di una nuova storia.
{{Int|Da ''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/04/08/il-declino-di-zhirinovskij-dal-parlamento-ai.html Il declino di Zhirinovskij. Dal Parlamento ai sexy bar]''|Su [[Vladimir Žirinovskij]], ''la Repubblica'', 8 aprile 1994|h=4}}
*Naturalmente andare al night non è un delitto. Ma è strano incontrarci un leader politico che in pubblico lancia crociate contro prostituzione, erotismo, pornografia, e ogni genere di "libertà sessuale". Moralista e bacchettone in pubblico, "peccatore" in privato fra le luci basse dei night?
*Le contraddizioni di Zhirinovskij tra pubblico e privato non si limitano al sesso. La più clamorosa è che ha costruito una parte del suo successo politico sull'antisemitismo, mentre da mesi circolano le prove che suo padre era ebreo: l'ultima l'ha trovata un giornalista americano all'anagrafe della sua città natale, dove risulta che fino all'età di 18 anni Vladimir Zhirinovskij si chiamava Eidelstein. Ha cambiato cognome, come consentito dalla legge, per entrare più facilmente all'università, che ai tempi dell'Urss privilegiava i russi rispetto alle minoranze, in particolare gli ebrei.
*Manca solo di scoprire che anche il suo antiamericanismo è una facciata per le masse. Magari un giorno verremo a sapere che, quando nessuno lo vede, Zhirinovskij beve Coca-Cola, mangia cheeseburger inondati di ketchup, e balla a ritmo di rap.
{{Int|Da ''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1994/12/18/resa-dei-conti-in-cecenia.html Resa dei conti in Cecenia]''|Su [[Assedio di Groznyj (1994-1995)|assedio di Groznyj]], ''la Repubblica'', 18 dicembre 1994|h=4}}
*Groznyj è piombata nel buio e nella paura. La voce che Eltsin, allo scadere della mezzanotte, ha deciso di lanciare l'attacco ha gettato nel panico tutta la Cecenia. La gente fugge, portando via le donne e i bambini nei villaggi di montagna. Non c'è casa sicura che non si sia aperta ai fuggiaschi, che non nasconda due o tre famiglie, decine di bambini spaventati che non capiscono cosa stia succedendo. Tutti i giornalisti delle più importanti testate e agenzie internazionali, persino la famosa ''Cnn'', sono fuggiti verso il vicino Daghestan, lasciandosi alle spalle una città di ombre, che aspetta sola la fine del mondo. Le speranze sono tutte finite.
*Senza mai perdere l'allegria e l'ironia, un senso atavico della fatalità e della vita, i ceceni si avviano verso l'apocalisse.
*Lo potrebbe descrivere solo Dante in un canto dell'Inferno. Centinaia di famiglie hanno cominciato a raccogliere le loro cose per fuggire in montagna. Nei villaggi vicini, dopo aver messo al sicuro le famiglie, gli uomini hanno imbracciato i fucili e si sono lanciati a ritroso nelle strade buie e insicure, verso Grozny. In città sono rimaste solo le famiglie dei russi, che non hanno parenti nei villaggi, che non sanno dove andare. Sono rimasti i vecchi, che non se ne vogliono andare.
*Lo sforzo della sopravvivenza qui è uno sforzo collettivo. Sarà forse la memoria della deportazione di massa voluta da Stalin nel '44 che portò via in una sola notte tutto il popolo ceceno e inguscio, accusati di collaborazionismo con i tedeschi; o sarà forse il fatto che il piccolo popolo matura una sensibilità collettiva più acuta degli altri. Sta di fatto che qui, nell'ora del pericolo, nessuno ha pensato solo a se stesso, i ceceni si sono uniti per affrontare insieme il destino. È difficile immaginare l'ospitalità, la gentilezza, l'ironia di questo popolo, che a Mosca viene descritto sempre e solo come una grande tribù primitiva, di fede musulmana, dedita alla mafia e corrotta fino al midollo. La gente di qui ha rischiato la vita, senza mai abbandonare il sorriso, ha attraversato le strade pattugliate da bande nemiche per portare in salvo i giornalisti nei villaggi vicini.
{{Int|Da ''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1996/01/15/gli-ostaggi-diventano-scudi-umani.html Gli ostaggi diventano scudi umani]''|Sulla [[crisi degli ostaggi in Kizljar-Pervomajskoje]], ''la Repubblica'', 15 gennaio 1996|h=4}}
*Se i combattenti ceceni si sono riuniti a riflettere davanti a un televisore acceso, in una delle casupole del villaggio di Pervomaiskoje, forse avranno visto scorrere sul video le immagini (elicotteri alla carica e bombe al napalm) del film mandato in onda ieri sera, sicuramente per caso, dal primo canale russo: ''[[Apocalypse Now]]''. E si saranno fatti un'idea dell'apocalisse che li attende a partire da quest'oggi, se non rimettono in libertà gli ostaggi.
*Nel pomeriggio, hanno appostato dei cecchini sul tetto delle case di Pervomaiskoje, schierato gli ostaggi come "scudi umani", e iniziato a fare il tiro a segno con i russi che li circondavano. Ne hanno feriti quattro. Allora i russi hanno ritirato di circa un chilometro i soldati e fatto alzare in volo gli elicotteri, ma appena questi si sono avvicinati al villaggio i ceceni hanno aperto il fuoco anche contro di loro, con i kalashnikov, i mortai, i lanciamissili a spalla. Una scena che fa pensare al Far-West, i coloni che mettono i carri in cerchio (in questo caso, gli autobus), e sparano sugli indiani che li assediano in forze dieci o cento volte più numerose. Con la notevole differenza che di solito, in questi frangenti, i coloni bianchi non usavano ostaggi indiani come scudi umani.
*Se moriranno a Pervomaiskoje, del resto, porteranno al Creatore insieme a loro parecchia gente. I guerriglieri si sono sparpagliati fra le case del villaggio; ciascuno ha con sé un gruppo di ostaggi; l'attacco russo, anche se condotto dalle forze di elite, dai Rambo del Cremlino, e con tutte le risorse dell'alta tecnologia militare, si trasformerebbe in una battaglia casa per casa, metro per metro. Una battaglia dall'esito finale scontato, ma ugualmente lunga, sanguinosa, e difficile. Boris Eltsin è così di fronte a un dilemma. Non può permettere ai combattenti ceceni di rientrare in patria con gli ostaggi, perché l'opposizione lo accuserebbe di aver ceduto a un ricatto terroristico. Ma non può nemmeno ordinare un attacco che costi la vita agli ostaggi, perché l'opposizione lo accuserebbe di non aver saputo garantire la sicurezza di civili inermi.
{{Int|Da ''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1996/01/17/la-grande-offensiva-dei-ribelli-ceceni.html La grande offensiva dei ribelli ceceni]''|Sulla [[crisi degli ostaggi in Kizljar-Pervomajskoje]], ''la Repubblica'', 17 gennaio 1996|h=4}}
*Forse i guerriglieri ceceni sono tutti Che Guevara o Superman. Forse le teste di cuoio dell'ex-Kgb, e le migliaia di soldati lanciati all'assalto col supporto di elicotteri e carri armati, sono tutti degli inetti. Ma qualunque sia il motivo, l'operazione per liberare gli ostaggi è diventata l'ennesimo disastro della guerra in Cecenia: dopo due giorni e due notti di battaglia, i russi sono riusciti soltanto a trasformare il villaggio di Pervomajskoe in un rogo di case in fiamme. I ceceni resistono, varie decine di ostaggi restano nelle loro mani, e non sapendo più come nascondere l'imbarazzo, il Cremlino nasconde almeno il numero delle vittime: ha perfino impedito l'accesso al villaggio ai soccorritori della Croce Rossa e di Medici senza Frontiere.
*Certo, errare è umano: anche in guerra. Ma perseverare è diabolico. E c'è qualcosa di perverso nel modo in cui Boris Eltsin e i suoi generali hanno gestito il duello di Pervomajskoe, una catena di incertezze, ripensamenti, errori, conclusa con un attacco che fallisce l'obiettivo nonostante la schiacciante superiorità militare. Lunedì notte, il comando russo aveva annunciato di aver praticamente terminato i combattimenti: restavano solo da "liquidare gli ultimi nidi dei ribelli". Ma ieri mattina è ricominciato tutto come prima: razzi e bombe da elicotteri e carri armati, scontri casa per casa.
*Gli ufficiali di ritorno dalla battaglia facevano dichiarazioni allucinanti: "I ribelli sono arroccati su posizioni molto forti, andiamo incontro a una resistenza accanita", come se avessero di fronte un esercito intero. Possibile? Possibile. Perché quella di Pervomajskoe è ormai una battaglia come ce ne sono state tante nell'anno e passa di guerra in Cecenia, e ha seguito la stessa trama: i russi non si azzardano ad entrare in contatto con i guerriglieri, questi dimostrano eccezionali doti di coraggio, alla fine le truppe di Mosca prevalgono solo grazie ai bombardamenti, dopo aver raso al suolo villaggi o città. Con questa tecnica è stata conquistata Grozny, e allo stesso modo prima o poi cadrà Pervomajskoe.
{{Int|Da ''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1996/01/18/lupo-solitario-incubo-russo.html "Lupo solitario", incubo russo]''|Sulla [[crisi degli ostaggi in Kizljar-Pervomajskoje]], ''la Repubblica'', 18 gennaio 1996|h=4}}
*[...] a giudicare da quel che scrivono i giornali di Mosca, e dalle reazioni di quasi tutti i partiti politici in Parlamento, la Cecenia sta diventando ogni giorno di più la pietra al collo di Boris Eltsin, un peso che sembra in grado di affondare definitivamente le sue speranze di rielezione nel voto del giugno prossimo.
*Più che come terroristi, i ceceni agiscono come guerriglieri in guerra. Una guerra disperata, in cui il terrore, il sequestro di ostaggi inermi, è la migliore (l'unica) arma contro i bombardamenti a tappeto dell'Armata Russa. I ribelli di Pervomajskoe e Trebisonda possono essere eliminati con la forza, oppure con essi si può negoziare, ma in entrambi i casi è certo che i loro compagni faranno nuovamente ricorso al terrore. E allora come si può fermare questa cancrena che sta paralizzando la Russia? Non ci sono risposte semplici. Eliminare tutti i "lupi solitari" della Cecenia costerebbe alla Russia gran parte dei progressi democratici che ha compiuto negli ultimi anni, e probabilmente richiederebbe la decimazione del popolo ceceno.
*L'obiettivo di Eltsin è evidente: archiviare la Cecenia, farla scomparire dalle prime pagine dei giornali, con sufficiente anticipo rispetto alle presidenziali. Il pericolo è che non ci riesca. Ma ormai potrebbe essere troppo tardi per fare marcia indietro e riportare ceceni e "falchi" di Mosca al tavolo delle trattative. È insomma un rebus senza via d'uscita logiche. Per cui non si può escludere che qualcuno ne cerchi di meno logiche: stato d'emergenza, rinvio delle elezioni, colpo di Stato. Il solito incubo russo.
{{Int|Da ''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1996/01/18/pervomajskoe-rasa-al-suolo-sacrificati-tutti-gli.html Pervomajskoe rasa al suolo. Sacrificati tutti gli ostaggi]''|Sulla [[crisi degli ostaggi in Kizljar-Pervomajskoje]], ''la Repubblica'', 18 gennaio 1996|h=4}}
*Camion e blindati carichi di trecento commandos russi, stanchi, sporchi, stravolti e impauriti, si sono allontanati poco per volta dal villaggio. Quindi sono stati costretti ad allontanarsi i giornalisti, tenuti finora a tre chilometri di distanza, ieri spediti ancora più in là. A quel punto, altri camion hanno trasportato in prima linea le batterie multiple di missili Grad, un'arma che non si presta a "chirurgici" colpi di precisione, ma rade al suolo grossi bersagli. E i missili sono partiti, uno al minuto, con boati spaventosi, che hanno fatto alzare verso il cielo dense colonne di fumo e tremare la terra per chilometri, sino a notte inoltrata. Che cosa resterà dei guerriglieri e degli ostaggi lo sapremo oggi, o non lo sapremo mai, vista la censura imposta dalle forze russe: con i giornalisti lontani, non sarebbe difficile dimostrare che i ceceni hanno tagliato la gola ai prigionieri.
*[...] constatata l'impossibilità di conquistare il villaggio in tempi brevi, visto il crescente imbarazzo di Eltsin, è stato scelto quello che al Cremlino appariva come un "male minore", cioè il sacrificio degli ostaggi ancora prigionieri. Testimoni scomodi, oltretutto, di una vicenda che forse non è andata esattamente come Mosca si sforza di far credere. Per cui che morissero anche loro, sotto i micidiali missili multipli.
{{Int|Da ''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1996/01/19/ultima-beffa-dei-ribelli-ceceni.html L'ultima beffa dei ribelli ceceni]''|Sulla [[crisi degli ostaggi in Kizljar-Pervomajskoje]], ''la Repubblica'', 19 gennaio 1996|h=4}}
*Il villaggio di Pervomajskoe, in cui i guerriglieri ceceni hanno resistito per quattro giorni insieme agli ostaggi al bombardamento russo, non c'è praticamente più: è stato raso al suolo dai missili Grad, la "soluzione finale" che ha permesso a Mosca di vincere questa sporca battaglia. Ma non ci sono più neppure una trentina di guerriglieri (e non si sa quanti ostaggi), protagonisti di una fuga rocambolesca nella notte tra mercoledì e giovedì, che ha permesso loro di attraversare l'inferno di fuoco dell'assedio e mettersi in salvo in Cecenia. Un'incredibile beffa per il Cremlino, ultimo atto di un duello in cui Boris Eltsin canta vittoria, ma che rivela come non era mai accaduto l'impotenza, l'inefficienza e le menzogne della leadership russa.
*Dunque la linea dura adottata a Pervomajskoe continuerà, con rappresaglie e bombardamenti: ovvero, la piena ripresa delle ostilità in Cecenia. Il bilancio reso noto da Mosca parla di 153 guerriglieri uccisi e 28 fatti prigionieri, 26 russi morti e 93 feriti, 82 ostaggi liberati. Non dice però quanti ostaggi sono morti nella battaglia, limitandosi ad ammettere che 18 mancano all'appello.
*Un ufficiale russo ha dichiarato che 52 guerriglieri sono stati uccisi dal suo reparto durante la fuga: gli altri, a quanto pare, sono scappati in Cecenia, mentre sulla sorte degli ostaggi che erano con loro non si è saputo nulla. Cifre e testimonianze della battaglia contraddicono radicalmente le informazioni fornite dal comando russo e dal Cremlino: per esempio, quando mercoledì è iniziato il bombardamento con i missili Grad, Mosca sosteneva che 41 ostaggi erano stati liberati e che tutti gli altri erano già morti, uccisi dai ribelli; ieri, invece, di ostaggi vivi ne sono saltati fuori il doppio. Un comandante delle forze speciali del ministero degli Interni confida a un giornalista che l'assalto non è stato minimamente organizzato: "Siamo entrati a Pervomajskoe senza sapere quale era il nostro compito, ci hanno utilizzati come carne da cannone, non ho mai visto un simile bordello".
*Gli ordini erano talmente tassativi, che le forze russe hanno perfino sparato (all'inviato del New York Times) e usato i cani-lupo (hanno morso un altro reporter americano) per impedire alla stampa di assistere a una così disastrosa battaglia. Linea dura con tutti, insomma, compresi quei paesi che hanno osato criticare le modalità dell'attacco ("Non avrei mai usato missili o bombe per liberare ostaggi", ha detto il ministro della Difesa usa), o invitare al negoziato ("Pervomajskoe dimostra che la crisi cecena non si può risolvere con la forza", ha detto l'Unione Europea).
{{Int|Da ''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1996/01/20/eltsin-come-gorbaciov.html Eltsin come Gorbaciov]''|Sulla [[crisi degli ostaggi in Kizljar-Pervomajskoje]], ''la Repubblica'', 20 gennaio 1996|h=4}}
*L'impressionante violenza dell'attacco militare contro i guerriglieri, e le minacce di intense rappresaglie in Cecenia con cui il presidente lo ha accompagnato, sono in effetti i primi slogan elettorali del candidato Eltsin. Il leader russo sembra esser giunto a questa conclusione: affinché la vittoria comunista e nazionalista nelle elezioni legislative del dicembre scorso non si ripeta alle presidenziali di giugno, l'attuale leadership deve appropriarsi dei programmi dell'opposizione. Dunque deve rallentare o modificare le riforme economiche che hanno gettato nella povertà milioni di persone, deve adottare una politica estera più aggressiva nei confronti dell'Occidente, deve spingere l'acceleratore sul nazionalismo e sull'[[Imperialismo russo|"imperialismo" russo]], a cominciare dalla piaga del conflitto ceceno.
*La linea dura intrapresa dal Cremlino è evidente in tutte le decisioni che Eltsin ha preso da quando, a fine dicembre, è uscito dall'ospedale in cui aveva trascorso una lunga convalescenza per l'attacco cardiaco sofferto in ottobre. La nomina di un "falco" dichiarato, Evghenij Primakov, come nuovo ministro degli Esteri al posto della "colomba" filo-occidentale Kozyrev. La sostituzione del capo dello staff presidenziale, Sergej Filatov, uno degli ultimi "liberali" della prima ora rimasti nella squadra del Cremlino, con un altro "falco", Nikolaj Egorov. Il licenziamento di Anatolij Chubais, vice primo ministro e artefice del programma di privatizzazione che in quattro anni aveva smantellato la colossale economia pubblica ex sovietica. Tutti sintomi del fatto che Boris Eltsin si prepara a condurre la campagna elettorale come il difensore dei poveri e dell'orgoglio nazionale russo, piuttosto che come l'architetto delle riforme e della democrazia.
*Come Gorbaciov nel '91, Eltsin oggi sembra illudersi che basterà abbracciare superficialmente le idee dell'opposizione per mantenere il potere e in seguito, forse, proseguire il cammino verso democrazia e riforme. Gorbaciov pagò questo errore con un golpe ordito dagli stessi "falchi" di cui si era volontariamente circondato, e successivamente con il crollo dell'Unione Sovietica e un'umiliante uscita di scena. Boris Eltsin, che della disfatta gorbacioviana fu spettatore e complice, dovrebbe essere il primo a sapere che i cedimenti alle pressioni del fronte anti-riformista e anti-occidentale non faranno altro che incoraggiare sfide sempre più grandi alla sua leadership.
{{Int|Da ''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1996/01/21/in-cecenia-ora-delle-menzogne.html In Cecenia l'ora delle menzogne]''|Sulla [[crisi degli ostaggi in Kizljar-Pervomajskoje]], ''la Repubblica'', 21 gennaio 1996|h=4}}
*È il giorno delle giustificazioni. O più precisamente, delle tentate giustificazioni, perché non molti le prendono per buone. I due "registi" del bombardamento di Pervomajskoe, il capo dei servizi segreti Barzukhov e il ministro degli Interni Kulikhov, inviati personalmente da Eltsin a dirigere la battaglia contro i guerriglieri ceceni, hanno dato ieri a Mosca la loro versione dei fatti in una conferenza stampa. Versione talmente contraddittoria e incredibile che a un certo punto i giornalisti non sono riusciti a trattenere una risata.
*I potenti missili Grad, ha {{NDR|detto}} Barzukhov, sono stati usati soltanto come "arma psicologica" , per intimorire i guerriglieri: in realtà non hanno mai colpito il villaggio, perché erano puntati in modo da sorvolarlo e andare a cadere più lontano. È in questa occasione che i giornalisti si sono messi a ridere, poiché numerosi inviati e osservatori indipendenti hanno testimoniato che sono stati i missili Grad a radere praticamente al suolo il minuscolo villaggio.
*[...] un ex-ostaggio ha raccontato che i prigionieri non avevano scelta, i ribelli li hanno obbligati a trasportare feriti e munizioni sotto la minaccia delle armi. E comunque, visto l'inferno di fuoco scatenato dai russi su Pervomajskoe, fuggire era per tutti, ribelli ed ostaggi, l'unica speranza di salvasi la vita.
{{Int|Da ''[https://www.repubblica.it/esteri/2022/08/31/news/mikhail_gorbaciov_morto_fine_urss-363559762/?ref=RHTP-BH-I363554004-P2-S4-T1 Mikhail Gorbaciov, l'uomo visto nel momento della sconfitta]''|''Repubblica.it'', 31 agosto 2022|h=4}}
*{{NDR|Sul [[putsch di agosto]]}} La fine dell'Urss era nell'aria perlomeno [...] quando i nostalgici del comunismo avevano tentato di rovesciarlo con un golpe: da vittima designata, Mikhail Sergeevic diventò agli occhi del suo stesso popolo un complice del complotto, perché quegli uomini li aveva scelti lui, nel continuo zig-zag tra riforme e passi indietro per tenere insieme il Paese più grande del mondo.
*Gorbaciov era rimasto solo, abbandonato dai nostalgici del comunismo come dai radicali democratici. E sbeffeggiato dalla gente comune per la sua battaglia contro l'alcolismo, che gli valse il soprannome di "segretario minerale", come se fosse astemio, un'infamia per un russo paragonabile a quella di un italiano che disdegna la pizza o gli spaghetti. Non era vero che non beveva: qualche volta, nei giorni finali di solitudine al Cremlino, si era perfino sbronzato di cognac, come confessò il suo più stretto collaboratore Anatolij Cernjaev nel proprio diario. Non era un ubriacone come il suo successore Boris Eltsin, tuttavia. Non avrebbe mai detto, come il principe Vladimir, fondatore della prima Russia, "bere è la gioia dei russi, non possiamo vivere senza", rifiutando per questo l'Islam come fede di stato, perché vietava l'alcol, e abbracciando invece il cristianesimo.
*Disse che i primi anni di Vladimir Putin erano stati buoni, per riportare un po' di ordine senza imbrigliare del tutto la nascente democrazia russa e i buoni rapporti con l'Occidente, ma che poi Putin aveva sbagliato a spingere sull'autoritarismo e sulla forza. Quella forza che Gorbaciov non aveva usato, lasciando che l'Europa orientale si liberasse dalle catene, regalando agli stessi russi lo spiritello della libertà. Ma la libertà, come ripetevano le massaie di Mosca davanti ai negozi vuoti, non si mangia.
*L'uomo della perestroika, l'ultimo presidente sovietico, il leader che per liberare un impero lo ha distrutto, era fatto così: sapeva ridere di sé stesso. Perfino nel momento in cui aveva perso tutto.
{{Int|Da ''[https://www.repubblica.it/esteri/2024/12/08/news/assad_chi_e_dittatore_famiglia_moglie-423851097/ Storia della Dynasty Assad: così si è sbriciolato il potere dell-oculista leader per caso]''|''Repubblica.it'', 8 dicembre 2024|h=4}}
*{{NDR|Su [[Bashar al-Assad]]}} In un quarto di secolo al potere, a cui aggiungere i trent'anni precedenti in cui il Paese era in mano a suo padre Hafez, ha avuto tutto il tempo di nascondere all'estero capitali sufficienti ad assicurarsi un agiato futuro. Ma per lui e per il Medio Oriente è la fine di un'era: "Non ci può essere guerra senza l'Egitto, non ci può essere pace senza la Siria", si diceva un tempo dei conflitti del Levante, a questo punto potrebbe non essere più vero.
*I pessimisti scommettevano che Assad junior non sarebbe durato a lungo: era un medico oculista 34enne, privo di esperienza militare o politica, con l'aspetto e i modi di un timido mollaccione.<br>Gli ottimisti, d'altro canto, speravano che l'esperienza di vita in Occidente lo avrebbe spinto a democratizzare gradualmente la sua nazione [...].<br>Entrambi i pronostici si sono rivelati sbagliati. Assad figlio è rimasto al potere per venticinque anni, e non ha affatto democratizzato la Siria, usando repressione e violenza quanto il padre. Ma ancora più del genitore si è legato ad altre potenze per rimanere in sella, l'Iran (in particolare gli Hezbollah libanesi, esercito per procura di Teheran) e la Russia; e assai più di Assad senior ha dovuto tollerare sacche di resistenza interna che hanno progressivamente diviso il Paese.
*{{NDR|Sulla [[caduta di Damasco]]}} Come che sia, Teheran e Mosca sono distratti dai conflitti in Libano e Gaza, da un lato, in Ucraina dall'altro: e i ribelli di Hts ne hanno approfittato. Fra dipendenze da fuori e minacce da dentro, il risultato è che il regime di Bashar si è dissolto in pochi giorni, come non era avvenuto di fronte alle grandi manifestazioni di protesta della Primavera Araba di un decennio fa.
*{{NDR|Sul [[massacro di Hama]]}} [[Hafiz al-Asad|Assad]] fece sigillare la città dall'esercito, la assediò per tre settimane, annunciò che chiunque fosse rimasto sarebbe stato considerato un nemico, poi la bombardò dal cielo e da terra. Praticamente la rase al suolo con tutti gli abitanti dentro. Le stime dei morti variano da 20 mila a 40 mila: il più grande massacro di civili compiuto da un Paese arabo contro la propria popolazione. Sulla spietatezza di Assad senior circolava anche questa storiella. In Siria si tiene una delle tante elezioni-farsa. Un consigliere gli comunica con entusiasmo che le ha vinte: "Ha votato per lei tutta la popolazione tranne tre persone, signor Presidente, cosa potrebbe chiedere di più?" E lui di rimando: "I nomi di quei tre".
*{{NDR|Bashar al-Assad}} ha cercato di replicare la fama del padre, senza riuscirci del tutto. Ha usato perfino i gas chimici per sopprimere le rivolte di vario segno esplose durante la guerra civile. Ha rinchiuso in carcere ogni tipo di dissidente. Ha fatto arrestare e torturare gli avversari. Ma non è riuscito, a differenza del padre, a tenere unito il Paese; né ha avuto il ruolo che ebbe Assad senior nei rapporti con le altre autocrazie e dinastie monarchiche arabe. A sorreggere Assad junior sono stati soprattutto i bombardamenti russi, le Guardie della Rivoluzione iraniana, gli Hezbollah libanesi. Ha tremato davanti ai dimostranti pro-democrazia della Primavera Araba, alla sfida del sedicente Stato islamico, ai raid delle forze americane e israeliane.
*{{NDR|Sulla caduta di Damasco}} Malpagato e corrotto, l'esercito siriano si è dimostrato incapace di difendersi da sé. Pochi giorni or sono, ricevendo a Damasco il ministro degli Esteri iraniano, Bashar si è sforzato di apparire al comando. Ma in molti scommettevano che preparasse già la fuga, come è avvenuto mentre i ribelli si avvicinavano a Damasco.
==Note==
<references/>
==Altri progetti==
{{Interprogetto}}
{{DEFAULTSORT:Franceschini, Enrico}}
[[Categoria:Giornalisti italiani]]
[[Categoria:Scrittori italiani]]
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Keir Starmer
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/* Citazioni di Keir Starmer */
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[[File:Prime Minister Sir Keir Starmer Official Portrait (cropped).jpg|miniatura|Keir Starmer nel 2024]]
'''Keir Rodney Starmer''' (1962 – vivente), avvocato e politico britannico.
==Citazioni di Keir Starmer==
{{cronologico}}
*{{NDR|Commentando i risultati del [[Partito Laburista (Regno Unito)|Partito Laburista]] alle elezioni locali del maggio 2021}} Abbiamo perso la fiducia della classe lavoratrice.<ref>Citato in [[Enrico Franceschini]], ''[https://www.repubblica.it/commenti/2021/05/08/news/enrico_franceschini_labour_lavoro_elezioni_amministrative_centrosinistra_unione_europea-301707927/ La disfatta laburista specchio d'Europa: {{small|la sinistra senza identità}}]'', ''repubblica.it'', 8 maggio 2021</ref>
*{{NDR|Su [[Partygate]]}} Il governo britannico finge che il premier, Boris Johnson, sia esonerato dalla responsabilità di aver violato la legge. [...] Pensano sia colpa di tutti tranne che loro. Si aspettano che altri si assumano la responsabilità mentre loro restano aggrappati al loro posto. [...] Fingono che il premier sia in qualche modo esonerato, come se il fatto di aver violato la legge una volta sola sia degno di lode.<ref>Citato in [https://www.agenzianova.com/news/regno-unito-starmer-sul-rapporto-gray-ce-del-marcio-a-downing-street/ ''Regno Unito, Starmer sul rapporto Gray: "C'è del marcio a Downing Street"''], ''agenzianova.com'', 25 maggio 2022.</ref>
*Nel bel mezzo di una crisi il Paese non merita di meglio di pupazzi di cani che fanno di sì con il muso dietro i vetri delle automobili?<ref>Citato da [https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2022/07/06/pressing-dei-ministri-su-johnson.-lui-resiste-non-mi-dimetto_3bab5f40-f747-4cf7-a824-ed55b3d041e7.html ''Boris Johnson si dimette da leader dei Tory. "Lascio ma non avrei voluto farlo"''], ''ansa.it'', 7 luglio 2022.</ref>.
*Penso che la Camera dei Lord sia indifendibile. Chiunque guardi alla Camera dei Lord non può pensare di mantenerla.<ref>Citato in ''[https://www.ilpost.it/2022/12/05/laburisti-abolizione-camera-dei-lord/ Nel Regno Unito i Laburisti vogliono abolire la Camera dei Lord]'', ''ilpost.it'', 5 dicembre 2022.</ref>
*{{NDR|Uno stato indipendente}} è un diritto innegabile del popolo palestinese.<ref>Citato in Umberto De Giovannangeli, ''[https://www.unita.it/2024/07/09/la-sterzata-di-londra-con-starmer-si-a-uno-stato-per-i-palestinesi/ La sterzata di Londra con Starmer: "Sì a uno stato per i palestinesi"]'', ''unita.it'', 9 Luglio 2024.</ref>
*{{NDR|Sulla [[caduta di Damasco]]}} Il popolo siriano ha sofferto troppo a lungo sotto il regime barbaro di Assad e accogliamo con favore la sua partenza.<ref>Citato in ''[https://www.repubblica.it/esteri/2024/12/08/diretta/guerra_siria_israele_hamas_notizie_oggi-423846482/ Starmer: "Caduto il regime barbaro di Assad e accogliamo con favore la sua partenza"]'', ''repubblica.it'', 8 dicembre 2024.</ref>
==Citazioni su Keir Starmer==
*Quel che Starmer sta cercando di fare è molto chiaro. Come leader è inaffidabile e bugiardo. Ha detto che avrebbe unito il partito, ma ha spinto 120.000 membri del partito ad andarsene. Per come si è mosso, sembra evidente che questa era la sua intenzione fin dall'inizio, pertanto non aveva alcuna intenzione di unire il partito. Ha ingannato in maniera consapevole gli iscritti. Si è rivelato una persona inaffidabile e priva di scrupoli. Mi sembra di capire che la sua intenzione sia quella di avere un piccolo partito in cui non ci sia posto per attivisti critici o per un programma di trasformazione. È un passo indietro rispetto alla politica interna di sinistra relativa alla proprietà pubblica, all'edilizia popolare, al welfare statale e alle tematiche ambientali. È una ritirata anche sul fronte di una politica estera basata sul diritto internazionale e sui diritti umani. Quel che Starmer sta facendo, con le espulsioni o spingendo le persone a uscire dal partito, è riprodurre il Labour Party di Blair: un piccolo partito in cui il leader parla all'elettorato attraverso i media cercando di convincere la stampa di destra che il Labour Party non è una minaccia per il loro potere. ([[Ken Loach]])
*Starmer, per quanto serio e intelligente, appare legnoso, tecnocratico, privo di carisma. ([[Enrico Franceschini]])
==Note==
<references/>
==Altri progetti==
{{Interprogetto}}
{{DEFAULTSORT:Starmer, Keir}}
[[Categoria:Avvocati britannici]]
[[Categoria:Giornalisti britannici]]
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Vladimir Kara-Murza
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[[File:Vladimir V. Kara-Murza (2017).jpg|thumb|Kara-Murza nel 2017]]
'''Vladimir Vladimirovič Kara-Murza''' (1981 – vivente), politico russo.
==Citazioni di Vladimir Kara-Murza==
===2018===
{{Int|Da ''[https://www.rsi.ch/news/mondo/Sono-elezioni-fra-virgolette-10251536.html "Sono elezioni fra virgolette"]''|Intervista di Pierre Ograbek sulle [[elezioni presidenziali in Russia del 2018]], ''Rsi.ch'', 16 marzo 2018.|h=4}}
*[[Vladimir Putin|Putin]] sarà il nuovo presidente. È al potere da 18 anni. 18 anni! C’è un’intera nuova generazione di russi nati sotto Vladimir Putin. Coloro che andranno ora a votare per la prima volta sono proprio quelli nati sotto Putin. Certo, quando oggi si parla di elezioni in Russia bisogna mettere la parola "elezioni" tra virgolette: non hanno nulla a che vedere con una vera procedura democratica.
*{{NDR|«È innegabile [...] che in Russia Putin goda di un notevole sostegno»}} Credo sia molto importante ricordarsi che questa popolarità supposta del signor Putin non è mai stata verificata e confermata da un’elezione libera e democratica, contro dei veri oppositori.
*Il regime di Putin non è al potere grazie al popolo russo, non ha un mandato democratico ricevuto dal popolo. È per questo che sempre più persone scendono per le strade a protestare contro il regime. È il solo modo per esprimersi, per opporsi al Governo: non abbiamo delle vere elezioni, tutti i canali televisivi sono controllati dallo Stato, il Parlamento è solo di facciata, non c’è una vera [[Opposizione a Vladimir Putin in Russia|opposizione]]. Chi si oppone a Putin finisce in prigione.
*Non si può fare il confronto tra le manifestazioni in Svizzera e in Russia: voi non rischiate niente se andate a manifestare contro il Governo. In Russia invece potete perdere il lavoro, essere espulsi dall’università, avere problemi con la giustizia e la Polizia, potete essere incarcerati (come capitato a molti). Quindi ci vuole parecchio coraggio per protestare apertamente.
*{{NDR|Su [[Aleksej Naval'nyj]]}} Il suo solo errore è quello di opporsi a Vladimir Putin. Evidentemente non è un errore, lo fa apposta.
*A tutti coloro che sostengono che Vladimir Putin è così popolare io chiedo una sola cosa: perché un capo di Stato così popolare ha così paura di un’elezione libera?
*Al momento in cui il regime di Putin perderà il potere sarà troppo tardi per sedersi e pensare a cosa occorre fare. Bisogna pensarci ora.
*Dopo quanto mi è successo valuto ancora meglio i rischi. Non ho dubbi sull'origine: c'è la firma dei sevizi di sicurezza interna russi, l'ex KGB. Per decenni ha avvelenato degli oppositori politici, sia all’interno che all'esterno del paese. È chiaro che si è trattato di una rappresaglia per la mia attività politica nell’opposizione russa. Hanno utilizzato una sostanza tossica molto forte: ero in coma, molti organi non funzionavano più, secondo i medici avevo il 5% delle possibilità di sopravvivere. Non era un avvertimento, era per uccidere. Una sostanza molto sofisticata: i dottori non sanno cosa fosse. La diagnosi ufficiale dell’ospedale di Mosca dice: "sostanza tossica sconosciuta". La conclusione evidente: è opera di persone legate in un modo o nell’altro ai servizi di sicurezza interni russi.
*La Russia è un paese europeo. Non è normale ritrovarsi con una dittatura in Europa, nel XXI° secolo.
*{{NDR|«Rischiate di essere manipolati da Washington?»}} Non c’è alcun rischio. Ma è quanto dice la [[Propaganda nella Federazione Russa|propaganda del Cremlino]]: dice che tutti noi oppositori siamo agenti statunitensi, agenti stranieri. Evidentemente sono delle bugie. Spetta soltanto a noi, cittadini russi (e non agli americani o ad altri) cambiare la situazione in Russia. L'unica cosa che chiediamo all'Occidente, compresi gli Stati Uniti e la Svizzera, è di mantenere i propri principi.
*{{NDR|Sugli [[oligarchi russi]]}} Non è normale che delle persone che vìolano i principi della società democratica in Russia vogliano godere dei privilegi delle società democratiche occidentali, poiché mandano i loro figli nelle scuole occidentali, depositano i loro soldi nelle banche occidentali, acquistano case e vetture nei paesi occidentali. È un'enorme ipocrisia da parte di quelle persone, ma anche da parte dei paesi occidentali che li accettano.
===2019===
{{Int|Da ''[https://www.lastampa.it/topnews/primo-piano/2019/07/03/news/vladimir-kara-murza-putin-ci-ha-trasformato-da-una-debole-democrazia-in-una-spietata-dittatura-1.36637927 "Putin ci ha trasformato da una debole democrazia in una spietata dittatura"]''|Intervista di Gianni Vernetti, ''Lastampa.it'', 3 luglio 2019.|h=4}}
*La storia di questi ultimi due secoli ci insegna che l'unico modello in grado di garantire sviluppo, benessere ed una dignitosa vita umana è quello che si fonda sul rispetto dello stato di diritto, sulla piena libertà politica e sul rispetto dei diritti di ogni individuo. Questo è il modello della "democrazia liberale" inviso a Putin che ha trasformato la Russia da una democrazia imperfetta com’era, in una perfetta dittatura.
*Non so esattamente che cosa [[Matteo Salvini|Salvini]] ammiri del Presidente Putin: forse le centinaia di prigionieri politici o il fatto che il più importante leader dell’opposizione, [[Boris Nemcov|Boris Nemtsov]], sia stato ucciso a pochi metri dal Cremlino?
*Le forze sovraniste e l’estrema destra europea stanno dando qualcosa a Putin che gli mancava da tempo: una nuova legittimazione internazionale.
*La fuga di [[Viktor Janukovyč|Yanukovych]] nel 2014 e l’esperimento democratico di Piazza [[Maidan]], con migliaia di giovani che chiedevano più Europa, più Occidente, più democrazia sono stati un evento catastrofico per Putin. Ucraina e Russia sono molto vicine: lingua, cultura, identità e secoli di storia condivisa. Per questo motivo Putin ha temuto più di ogni altra cosa il "contagio democratico": se l’esperimento avesse avuto successo a Kiev, la tappa successiva avrebbe potuto essere Mosca. Quindi la reazione è stata durissima: la [[Guerra del Donbass|guerra nel Donbass]], l'[[Annessione della Crimea alla Russia|annessione della Crimea]] ed oggi il rilascio dei passaporti ai cittadini ucraini di lingua russa.
*Tutta l'ideologia anti-europea, anti-liberale ed anti-occidentale di Putin è anacronistica e sbagliata. La Russia da sola potrà essere soltanto, ben che vada, un "junior partner" del colosso cinese.
*Non dimentichiamo che nell'agosto del 1991, uno dei regimi più repressivi della storia, l'Unione Sovietica, cadde in soli tre giorni. E solo in questi ultimi due anni centinaia di migliaia di giovanissimi sono scesi in piazza sfidando i divieti delle autorità contro la corruzione, gli abusi di potere, contro l’autoritarismo di Putin e del suo regime. Si, un futuro democratico in Russia è certamente possibile.
===2021===
{{Int|Da ''[https://espresso.repubblica.it/mondo/2021/06/14/news/kara-murza_il_veleno_non_mi_ferma_resto_a_mosca_-305991737/ "Il veleno non mi ferma, resto a Mosca"]''|Intervista di Sabrina Pisu, ''Espresso.repubblica.it'', 14 giugno 2021.|h=4}}
*La parola "estremista" nel vocabolario del Cremlino indica, infatti, chiunque si opponga a Vladimir Putin e al suo sistema di potere corrotto, autoritario e cleptocratico. Imbavagliare, intimidire, imprigionare o uccidere gli oppositori.
*Il problema crescente per Putin è che tanti russi, soprattutto giovani, sono stufi non solo di un sistema arretrato e autoritario, che non dà speranza e prospettive, ma anche di vedere la stessa faccia da venti anni. [...] Il regime è nel panico, disperato. I russi sono pronti a votare chiunque non sia il candidato sostenuto dal Cremlino.
*Il mio dovere è lavorare perché sia sempre più vicino il giorno in cui la Russia diventerà, come ha detto Navalny, "un normale paese europeo". E non ho dubbi che succederà. Milioni di persone nel mio paese lo vogliono.
*Il punto è che Navalny non dovrebbe essere in prigione: è ancora illegalmente, ingiustamente, per motivi politici, incarcerato dal regime del Cremlino. Non è colpevole di nulla se non di essere un avversario politico di Putin, che sta violando non solo la legislazione russa, ma anche gli impegni internazionali assunti dalla Russia come Stato membro del Consiglio d'Europa, che ha aderito alla Convenzione Europea dei diritti dell'uomo. Navalny, va ricordato, è solo uno dei quasi 400 prigionieri politici oggi in Russia, in carcere per aver osato intralciare il cammino di Putin.
*L'attenzione internazionale è, a volte, l'unica difesa per chi è perseguitato da regimi [[Autoritarismo|autoritari]].
*Non ho avuto mai dubbi che sarei rimasto in Russia. E che Navalny avrebbe fatto lo stesso. Arrenderci e scappare sarebbe il regalo più grande per il Cremlino, è quello che vuole. Non lo faremo mai.
===2022===
{{Int|Da ''[https://www.internazionale.it/magazine/vladimir-kara-murza/2022/02/24/i-russi-non-vogliono-la-guerra I russi non vogliono la guerra]''|Sull'[[invasione russa dell'Ucraina del 2022]], ''Internazionale.it'', 24 febbraio 2022.|h=4}}
*È difficile dire se l’opposizione interna alla guerra possa avere qualche effetto concreto. Ma di certo gli esponenti dell’élite culturale russa che alzano la voce contro l'ennesima aggressione del Cremlino stanno difendendo l'onore della nazione come fecero i sette manifestanti che nell'agosto 1968 protestarono sulla piazza Rossa contro l'[[Primavera di Praga|invasione sovietica della Cecoslovacchia]].
*Attaccando l'Ucraina, Putin correrebbe un rischio. In passato i leader russi non hanno avuto molto successo con le "piccole guerre vittoriose" lanciate per scopi di politica interna: dalle disastrose campagne del regime zarista in Crimea e in Giappone nell'ottocento e all'inizio del novecento fino all'invasione dell'Afghanistan negli ultimi anni dell'Unione Sovietica. Il risultato di solito è l'opposto di quello sperato.
*Per un leader come Putin, ossessionato dalla storia russa, sarebbe una beffa inciampare in uno degli errori più comuni della tradizione politica nazionale.
{{Int|Da ''[https://www.ilfoglio.it/esteri/2023/04/17/news/aspettando-l-alba-russa-il-discorso-di-vladimir-kara-murza-prima-dell-arresto-5178436/ Aspettando l'alba russa]''|Discorso pronunciato prima dell'arresto, 15 marzo 2022; citato e tradotto ne ''Ilfoglio.it'', 17 aprile 2023.|h=4}}
*[[Jurij Vladimirovič Andropov|Yuri Andropov]] era una persona che simboleggiava e incarnava il peggio del peggio della repressione politica post staliniana nell'Unione sovietica. Fu tra gli organizzatori dell'invasione sovietica dell'Ungheria nel 1956. È stato uno che per anni ha dato priorità all'individuazione e al perseguimento dei dissidenti politici in Unione sovietica. Una delle cose che fece fu istituire un'orribile pratica di psichiatria punitiva. I dissidenti, persone che si opponevano al regime comunista, venivano confinati con la forza in istituti psichiatrici, dichiarati pazzi mentali e tenuti lì in condizioni di tortura per anni e anni. È a quest'uomo che Vladimir Putin ha dedicato una targa commemorativa nel dicembre 1999.
*L'intero modus operandi del regime di Putin è che le persone intorno a lui, non dimentichiamolo mai, non è solo un regime autocratico, è anche un regime cleptocratico, dalla classica definizione greca della parola "governato dai ladri"; quei ladri vogliono rubare in Russia e poi spendere e nascondere il denaro rubato in occidente, dove hanno i loro yacht, le loro ville, i loro conti bancari, o molto spesso le loro famiglie. Per anni e anni, i paesi occidentali hanno permesso che ciò accadesse.
*Per anni, [[Boris Nemcov|Boris Nemtsov]] ha chiesto ai paesi occidentali di imporre sanzioni personali di alto livello contro i compari e gli oligarchi di Putin. Ma molti nel mondo occidentale hanno scelto di voltarsi dall'altra parte. Non sono solo un politico, ma anche uno storico per formazione, e una cosa che sappiamo dalla storia è come finisce l'acquiescenza nei confronti dei dittatori: finisce sempre allo stesso modo. Vorrei che ci fossimo sbagliati su questo punto, ma oggi tutto il mondo vede ciò che il regime di Putin sta facendo all'Ucraina.
*Molto spesso, le persone in occidente vedono solo il lato ufficiale. Vedono Putin, la repressione, le azioni aggressive e la guerra in corso. Molto spesso si perde di vista l'altra faccia della Russia. L'altra faccia, ovviamente, è che nel mio paese ci sono milioni di persone che rifiutano e dissentono radicalmente da tutto ciò che il regime di Putin rappresenta, dalla cleptocrazia agli abusi, alle repressioni e ai crimini contro l’umanità che vengono commessi.
*Un sacerdote ortodosso russo è stato arrestato dopo aver lasciato la sua chiesa dopo essersi espresso contro la guerra nel suo sermone. Dopo la funzione domenicale nella sua chiesa nella regione di Kostroma, ha ricordato alla gente il sesto comandamento, "non uccidere". Per questo, è stato arrestato e portato alla stazione di polizia, incriminato e multato in base al nuovo reato amministrativo di "discredito dei servizi armati della Federazione russa". Quindi, se reciti un comandamento biblico, stai screditando le forze armate; questa è la realtà orwelliana che il regime di Vladimir Putin ha creato nel nostro paese.
*{{NDR|Sul [[putsch di agosto]]}} I cittadini russi, i moscoviti che rifiutarono il colpo di stato, non erano armati di nulla se non della loro dignità e della loro determinazione a difendere la libertà. Sono scesi in strada a migliaia, poi a decine di migliaia e infine a centinaia di migliaia, e si sono letteralmente piazzati davanti ai carri armati. Poi i carri armati si fermarono e si allontanarono. Questo è stato il mio primo ricordo politico consapevole. Avevo dieci anni all'epoca e questa lezione mi accompagnerà per tutto il tempo in cui vivrò. Quando un numero sufficiente di persone nella società è disposto ad alzarsi in piedi, a porre fine alla repressione, a difendere la propria dignità, i propri diritti, la propria libertà, tutta l'apparente forza delle dittature diventa impotente.
*Sappiamo che arriverà un giorno in cui la Russia diventerà un normale paese europeo. Credo sia nell'interesse, non solo di noi russi ma anche di tutti voi della comunità internazionale, avere a Mosca un governo che rispetti i diritti e le libertà del proprio popolo e che si comporti da cittadino responsabile sulla scena internazionale. Sappiamo che quel giorno arriverà e tutto ciò che facciamo nel movimento di opposizione russo ha come obiettivo quello di cercare di avvicinarsi a quel giorno.
{{Int|Da ''[https://www.swissinfo.ch/ita/politica/vladimir-kara-mursa-in-russia-i-cambiamenti-spesso-sono-repentini/47937370 Vladimir Kara-Mursa: "In Russia i cambiamenti spesso sono repentini"]''|Intervista di Elena Servettaz, ''Swissinfo.ch'', 29 settembre 2022.|h=4}}
*In Occidente attualmente si parla molto della "responsabilità collettiva" dei russi per l'aggressione di Putin all'Ucraina. L'idea di "responsabilità collettiva" però è sbagliata, soprattutto dal punto di vista di chi come me oggi è in carcere perché si è espresso apertamente contro la guerra. Non dobbiamo dimenticare che nei giorni seguenti il 24 febbraio sono state arrestate più di 16'400 persone durante le manifestazioni contro la guerra.
*Ai funzionari e agli oligarchi di Putin è stato permesso di sfruttare i Paesi occidentali e la Svizzera non era di certo il più detestato, in quanto cuore bancario dell'Europa. Lì hanno potuto accumulare il denaro rubato ai contribuenti russi. Coloro che frequentano il Cremlino e gli ambienti ad esso vicini, da tempo si sono abituati a rubare in Russia e a spendere in Occidente. I Paesi democratici che hanno permesso tutto ciò hanno finito per diventare complici.
*Le svolte in Russia avvengono spesso in modo repentino e inaspettato, come nel 1905, nel 1917 o nel 1991. Oggi dobbiamo già pensare al futuro. Il regime di Putin non sarà eterno e quando giungerà al termine sarà importante che vengano ripristinate la democrazia e la libertà economica. La Russia dovrà tornare a essere integrata nelle strutture europee e nella comunità internazionale. Continuo a credere nell'ideale di un'Europa libera, unita e pacifica. Ciò però sarà possibile solo se vi prenderà parte una Russia libera e democratica.
===2023===
{{Int|Da ''[https://lespresso.it/c/mondo/2024/5/6/il-premio-pulitzer-vladimir-kara-murza-putin-non-si-fermera-se-gli-concedete-unuscita-salva-faccia-dalla-guerra-tra-poco-ne-avremo-unaltra/3758 Il premio Pulitzer Vladimir Kara-Murza: «Putin non si fermerà. Se gli concedete un'uscita salva-faccia dalla guerra, tra poco ne avremo un'altra»]''|Intervista di Sabrina Pisu, febbraio 2023; ''Lespresso.it'', 7 maggio 2024.|h=4}}
*Ricevo lettere da tutta la Russia, persone che vogliono esprimere solidarietà e sostegno per la mia posizione contro Putin e contro la guerra. Mi ricordano quello che ho sempre saputo: quante persone belle, perbene e con vedute democratiche ci sono in Russia e quanto sia falsa la propaganda ufficiale del Cremlino sul "sostegno universale" al regime e alla guerra.
*Per me il movimento dissidente sovietico offre una lezione di grande speranza e ottimismo: per quanto forti siano le forze della tirannia, alla fine la verità, la dignità e le convinzioni ne escono più forti. Come amava dire un dissidente sovietico: la notte è più buia prima dell'alba.
*Il Comitato investigativo russo mi ha proibito di telefonare ai miei figli sostenendo che questo potrebbe "minacciare l'indagine". E questo la dice lunga di un regime che parla di "valori familiari".
*Una caratteristica della società russa è che, per quanto bui siano i tempi e per quanto forte sia la repressione, ci sono sempre persone disposte a difendere quello che è giusto. La mia speranza è che quando le persone nel mondo libero pensano e parlano della Russia, ricordino non solo gli abusi, gli aggressori e i cleptocrati che siedono al Cremlino, ma anche coloro che si oppongono a loro. Anche noi siamo russi.
*Putin è al potere da più di due decenni segnati da guerre. È arrivato al Cremlino come conseguenza della brutale guerra in Cecenia. Poi la distruzione dei media indipendenti, del pluralismo politico, delle libere elezioni e dei diritti civili. Quindi l'invasione della Georgia, l'annessione della Crimea, la prima incursione nell'Ucraina orientale, il bombardamento della Siria. Ora un attacco su vasta scala all'Ucraina, con crimini contro l'umanità nel mezzo dell'Europa. Non si fermerà finché rimarrà al potere. Anni di pacificazione occidentale nei confronti di Putin ci hanno portato a questo.
*Quelli di noi che sono in prigione per aver parlato contro la guerra sono più liberi di quelli fuori che sono costretti a difenderla pubblicamente.
{{Int|Da ''[http://www.memorialitalia.it/lultima-dichiarazione-di-vladimir-kara-murza/ L'ultima dichiarazione di Vladimir Kara-Murza]''|Messaggio aperto lanciato prima della sentenza, 10 aprile 2023.|h=4}}
*A pentirsi di quanto hanno fatto dovrebbero essere i criminali. Io sono in carcere per le mie idee politiche. Per essermi espresso contro la guerra in Ucraina. Per avere osteggiato per anni la dittatura di Putin. Per avere chiesto sanzioni internazionali ad personam ai sensi della legge Magnitskij contro chi viola i diritti umani. E non solo non mi pento di nulla di tutto questo, ma ne sono persino orgoglioso.
*Nelle loro ultime dichiarazioni di solito gli imputati chiedono di essere assolti. E l'assoluzione sarebbe anche l'unico verdetto giuridicamente plausibile per chi non ha commesso alcun reato. Io, però, non ho nulla da chiedere a questa corte. So già quale sarà il mio verdetto. Lo so dall'anno scorso, da quando nello specchietto retrovisore ho visto degli uomini in uniforme nera, mascherati, che inseguivano la mia auto.
*So [...] che verrà il giorno in cui le tenebre che incombono sul nostro Paese si dissolveranno. Il giorno in cui si potrà dire nero al nero e bianco al bianco, in cui anche ufficialmente si ammetterà che due per due fa ancora quattro, in cui la guerra sarà guerra e un usurpatore potrà essere detto tale, e in cui i veri criminali saranno coloro che questa guerra l'hanno istigata e scatenata, e non chi ha cercato di fermarla.
*Anche oggi, anche nelle tenebre che ci circondano, anche da dentro la gabbia in cui mi trovo, io amo il mio Paese e credo nella sua gente.
{{Int|Da ''[https://www.corriere.it/esteri/23_giugno_29/kara-murza-intervista-84236450-15f8-11ee-b570-8ff72e535806.shtml Kara-Murza parla dal carcere: «Putin ha già perso la guerra, il suo regime finirà, è solo questione di tempo»]''|Intervista di Federico Fubini, ''corriere.it'', 29 giugno 2023.|h=4}}
*Nel caso della mia sindrome, la legge russa proibirebbe la detenzione. Ma ai prigionieri politici la legge non si applica.
*Qualsiasi regime autoritario sente la sua mancanza di legittimità, perché non ha un vero mandato elettorale. Il regime di Vladimir Putin non fa eccezione. Può mantenere il potere solo con la censura, la repressione e la paura. Quindi chi dice la verità sulla corruzione, sugli abusi, sulla guerra rappresenta il pericolo maggiore, perché smaschera questa cleptocrazia autoritaria e aggressiva. Putin farà di tutto per far tacere queste voci.
*Per anni, gli agenti del Cremlino hanno rubato in Russia e speso o nascosto il denaro in Occidente. E per anni i Paesi occidentali lo hanno permesso. Sono fiero di aver avuto un ruolo nell'approvazione dei "Magnitsky Act" in diversi Paesi occidentali, più di 30, che hanno posto fine a questa ipocrisia imponendo il blocco dei visti e il congelamento dei beni. Queste leggi sono pro russe, perché introducono un po' di trasparenza e di responsabilità per coloro che violano i diritti dei cittadini e saccheggiano le risorse dei contribuenti russi. Sono molto efficaci. Non sorprende che il Cremlino non abbia gradito.
*I processi teatrali di Stalin negli anni '30 erano condotti in pubblico. Il mio invece è stato sempre coperto e anche il giorno del verdetto l'aula era piena di un "pubblico" preselezionato, mentre i miei amici e colleghi, i giornalisti indipendenti e i diplomatici occidentali sono stati tenuti fuori.
*La macchina propagandistica del Cremlino sta facendo di tutto per fingere che tutti in Russia sostengano la guerra e Putin. Ma il fatto che tanti nel Paese — politici, artisti, giornalisti, sacerdoti, avvocati, insegnanti, persino ufficiali di polizia e militari — si siano pronunciati contro la guerra, spesso a costo del carcere, dimostra quanto poco valga questa propaganda.
*Putin l'ha già persa {{NDR|la guerra}} quando non solo non ha distrutto lo Stato ucraino indipendente come voleva, ma ha coalizzato l'intero mondo civilizzato a sostegno di Kiev. Il regime di Putin finirà con questa guerra, è solo questione di tempo. E la Russia avrà un'opportunità di cambiare. È nostra responsabilità usarla con saggezza. Dobbiamo imparare dalla fallimentare transizione post comunista degli anni '90 e assicurarci che la Russia post Putin faccia pienamente i conti con il passato, in modo che il passato non si ripeta mai più.
*Il regalo più grande che gli oppositori del regime di Putin potrebbero fargli sarebbe fare le valigie e andarsene. Non voglio far loro questo regalo. La Russia è il mio Paese. che se ne vadano loro, se vogliono.
{{Int|Da ''[https://www.huffingtonpost.it/guest/memorial-italia/2023/06/30/news/russia_carcere_intervista_vladimir_kara-murza-12538118/ Vladimir Kara-Murza dal carcere di Mosca: "Non mi avranno e, fidatevi, tutto questo presto finirà"]''|Intervista di Marija Voloch, ''Poligon Media'', 27 giugno 2023; tradotto in ''huffingtonpost.it'', 30 giugno 2023.|h=4}}
*La polineuropatia che ho alle gambe e alle mani è la conseguenza dei due avvelenamenti. Dopo il primo ho dovuto reimparare a camminare, poi ho usato il bastone per un anno.
*La paura è un lusso che un politico dell'opposizione non può permettersi, in Russia.
*Molti anni fa, mentre giravo Hanno scelto la libertà, un documentario sui dissidenti sovietici, chiesi a [[Vladimir Bukovskij]] che cosa lo aveva aiutato a resistere e a non cedere allo sconforto e alla paura nelle prigioni e nei campi. Mi rispose: "La consapevolezza di essere nel giusto. Se sai di essere nel giusto, la paura sparisce". Ora so cosa intendeva.
*Un politico non può esporsi "da remoto". Se sei lontano, in un posto sicuro, non puoi criticare il potere e invitare la gente a lottare contro un regime autoritario. O per lo meno io non credo di avere il diritto morale di farlo. È una questione di etica e di responsabilità, soprattutto per un personaggio pubblico.
*Michail Chodorkovskij è tornato in Russia nell'autunno del 2003, Boris Nemtsov nella primavera del 2014 e Aleksej Naval'nyj nell'inverno del 2021, tutti pienamente consapevoli dei rischi che avrebbero corso. Ma sentivano forte la responsabilità verso il Paese e verso la loro coscienza.
*Mi è stato vietato di chiamare mia moglie e i miei figli per un anno e due mesi, dall'aprile 2022 al giugno 2023. Prima dal Comitato Investigativo, poi dal Tribunale di Mosca. È l'ennesimo, amatissimo uso sovietico: non si puniscono solo i "nemici", ma anche le loro famiglie. Una pratica che viene applicata di frequente ai prigionieri politici.
*Tutto questo è già successo, nel nostro Paese, ed è finito. Finirà anche questa volta, e sappiamo persino come, più o meno. Nessuno è mai riuscito ad abrogare le leggi della storia.
*[...] [[Pavel Nikolaevič Miljukov|Miljukov]] era soprattutto uno storico molto profondo e serio. I suoi Saggi sono una panoramica fondamentale della storia culturale, spirituale, socio-economica, militare, sociale e politica del nostro Paese negli ultimi dieci secoli. E spiegano molte cose, anche dei giorni nostri.
*In cella la TV è accesa dalla mattina alla sera. E fa paura. Fa paura pensare che gran parte della popolazione del nostro Paese vive in una bolla di propaganda, con livelli impressionanti di odio, aggressività, isteria, bugie mostruose e istigazione alla violenza. Chi collabora a tutto questo è chiaramente un criminale. E quando tutto sarà finito, dovrà essere processato come accadde ai loro omologhi nazisti a Norimberga, o ai capi ruandesi di Radio Télévision Libre des Mille Collines, chiamati a rispondere delle loro azioni al Tribunale internazionale delle Nazioni Unite.
*So (e vedo dalle lettere che ricevo) che molti sono sconfortati e hanno perso il senso del futuro e della prospettiva. Amici, no!, non fatelo! Tutto questo finirà, e pure in un futuro abbastanza prossimo. E non è né fede cieca, né ottimismo ingenuo: è la storia che ho studiato. Stiamo vivendo un periodo storico che il nostro Paese ha già vissuto altre volte: nei "sette anni tristi" della fine del regno di Nicola I, negli ultimi anni prima della morte di Stalin, negli anni Ottanta. La stessa combinazione perniciosa di reazione interna e isolamento internazionale. Sappiamo anche, però, come tutti quei periodi sono finiti. Qualcosa cambierà, e non ci vorrà molto. Ed è importante farsi trovare pronti per non perdere l'opportunità di fare tutto ciò che serve, questa volta, per sottrarci al solito circolo vizioso e costruire finalmente un Paese libero, moderno ed europeo, che non sia più una minaccia per i suoi cittadini o per il mondo che lo circonda. Credo fermamente che ci riusciremo. E io stesso farò tutto ciò che è in mio potere perché questo accada.
{{Int|Da ''[https://www.avvenire.it/opinioni/pagine/lettera-del-dissidente-russo-vladimir-kara-murza La lettera dal carcere del dissidente Kara-Murza: alle urne dite no alla guerra]''|Lettera inviata nel dicembre 2023; ''Avvenire.it'', 1 febbraio 2024.|h=4}}
*Non ci sono vere elezioni nel nostro Paese da molti anni – l'ultima volta che si è svolto qualcosa di simile a una competizione elettorale è stato negli anni [[Elezioni presidenziali in Russia del 2000|1999-2000]] (non è la mia opinione, sono le conclusioni degli osservatori dell'Osce). Tutto ciò che è seguito è stato solo la preparazione per la "legittimazione" formale del regime con vari gradi di validazione esterna.
*{{NDR|Sulle [[elezioni presidenziali in Russia del 2024]]}} Pochi, nelle condizioni di dittatura e repressione, sono pronti a parlare pubblicamente o a scendere in piazza, ma tutti possono prendere la propria scheda elettorale, cancellare tutti i candidati Z e scrivervi sopra "No" [...]. E anche questo sarà un atto civile [...].
*Ultimamente nella nostra società si discute molto degli errori degli anni '90 e sulle ragioni del fallimento dell'esperimento democratico. A mio avviso, l'errore più importante, che ha predeterminato tutto ciò che sta accadendo oggi, è il rifiuto di giudicare e condannare pienamente i crimini del periodo sovietico. Dopo il crollo del regime sovietico, era di vitale importanza aprire gli archivi, condannare i crimini del Pcus e del Kgb a livello statale, assicurare alla giustizia coloro che hanno commesso questi crimini e, attraverso la Lustration law, difendere la giovane democrazia dalla possibilità di rivalsa da parte degli attuatori delle precedenti politiche repressive.
*Molti Paesi post-totalitari – la Germania dopo il nazismo, il Sudafrica dopo l'apartheid, gli Stati latinoamericani dopo le dittature militari – hanno attraversato questo percorso di presa di coscienza nazionale e di moralizzazione della società in una forma o nell'altra. I Paesi dell'Europa centrale e orientale hanno fatto lo stesso dopo la caduta del comunismo. In Russia questo è stato poi proposto dai leader più lungimiranti del movimento democratico: Vladimir Bukovsky e Galina Starovoitova. Ma l'inerzia dell'apparato burocratico e l'opposizione delle parti interessate nel governo e nelle forze di sicurezza si sono rivelate più forti. «Perché fomentare il passato, non c'è bisogno di una caccia alle streghe», spiegarono gli allora funzionari nelle conversazioni con Bukovsky. «Allora le streghe torneranno e inizieranno a darti la caccia», rispose. E, ovviamente, si è scoperto che aveva ragione.
===2024===
*Per me la differenza più grande tra una dittatura e una democrazia è che il valore più alto in una democrazia è la vita umana, la protezione della vita umana, la salvezza della vita umana. E a coloro che criticano le decisioni dei governi democratici di effettuare scambi, di impegnarsi in questi scambi con regimi autoritari come quello di Vladimir Putin, vorrei rispettosamente invitarli a parlare non di scambi di prigionieri, ma di salvezza di vite umane.<ref>Citato in ''[https://www.iltempo.it/esteri/2024/08/03/video/vladimir-kara-murza-scambio-prigionieri-salvare-vite-umane-democrazia-putin-russia-40027494/ Kara-Murza difende la scelta dello scambio di prigionieri: "Si salvano vite umane"]'', ''iltempo.it'', 3 agosto 2024.</ref>
{{Int|Da ''[https://www.repubblica.it/esteri/2024/02/21/news/vladimir_kara_murza_navalny_putin_russia-422179989/ Vladimir Kara-Murza, il dissidente in carcere in Siberia, su Navalny: "Muoiono i migliori. Putin è un vecchio vendicativo, codardo e avido"]''|''Repubblica.it'', 21 febbraio 2024.|h=4}}
*Vladimir Putin è personalmente responsabile della [[Morte di Aleksej Naval'nyj|morte di Aleksej Navalny]]. Perché Aleksej era il suo prigioniero personale. E solo su suo ordine personale potevano agire gli avvelenatori del Secondo servizio dell’Fsb, investigatori, pubblici ministeri e giudici che sbrigavano fascicoli giudiziari e sentenze; alti gradi carcerari che creavano condizioni da tortura.
*Quest'uomo ha portato con sé la morte per tutti i 25 anni del suo potere, a partire proprio da quell'autunno in cui di notte furono fatte saltare in aria persone pacifiche che dormivano nei loro appartamenti.
*Muoiono i migliori: i più coraggiosi, i più sinceri, i più appassionati.
{{Int|Da ''[https://www.lastampa.it/esteri/2024/03/12/news/russia_kara_murza_regime_putin_illegittimo-14141859/ Russia, Kara-Murza: "Il regime di Putin è illegittimo, non riconoscetelo"]''|Articolo firmato per il ''Washington Post''; citato ne ''Lastampa.it'', 12 marzo 2024.|h=4}}
*I leader occidentali parlano spesso della loro determinazione a rispondere al Cremlino. A volte lo strumento più potente è semplicemente quello di dire la verità [...]. Putin non è un presidente eletto legittimamente. È un dittatore e un usurpatore. È il momento che il mondo lo dica.
*In molti si chiedono perché i dittatori perdono tempo per organizzare "elezioni" in cui tutti sanno che sono una messa in scena, un rituale senza senso. Ma nel 21esimo secolo, l'unica fonte ampiamente accettata di legittimità per qualsiasi governo arriva in forma di scheda elettorale e anche i regimi che non hanno una legittimità reale sentono il bisogno di creare una apparenza di legittimità
*Secondo le stime più caute, i detenuti politici in Russia sono centinaia, mentre il numero totale di russi che hanno affrontato condanne amministrative o penali dal 2018 per aver esercitato il loro diritto alla libertà di parola sono 116mila, secondo una recente inchiesta giornalistica. Ci sono stati più processi politici nell'ultimo mandato di Putin che sotto i leader sovietici Nikita Krushchev e Leonid Brezhnev insieme.
{{Int|''[https://www.repubblica.it/esteri/2024/08/03/news/scambio_prigionieri_dissidenti_russi_germania_yashin-423429001/ Yashin denuncia: "Non volevo l'esilio: mi hanno costretto. Putin è un assassino"]''|Da una conferenza stampa dopo il rilascio, citato in ''La Repubblica'', 3 agosto 2024.|h=4}}
*Nessuno ha chiesto il nostro consenso [...]. Mi sono rifiutato di chiedere la grazia a Vladimir Putin perché non lo considero il presidente legittimo, ma un assassino, responsabile dell'omicidio di Aleksej Navalny, di Boris Nemtsov e di migliaia di civili in Ucraina, e perché mi sarei dovuto dichiarare colpevole, ma non sono colpevole di nulla. Eppure sono qui. Vladimir Bukovskij nel suo libro Il vento va, e poi ritorna, ricordando la sua deportazione nel 1976 in cambio del segretario generale del Partito comunista cileno, scriveva: "Nel nostro Paese non possono sbatterti in galera ai sensi della legge, né liberarti ai sensi della legge". Quasi mezzo secolo dopo nulla è cambiato
*Non si è trattato di uno scambio di prigionieri. Si è trattato di un salvataggio di vite umane. E ciò che differenzia una dittatura da una democrazia è il valore supremo dato alla vita umana. Non credo che in questo mondo ci sia nulla di più importante [...].
*[...] tante persone innocenti che non hanno mai commesso un crimine in vita loro sono detenute e sottoposte a tortura, sia fisica, sia psicologica, o entrambe, nelle carceri di Putin per l'unico reato di aver detto la verità, l'unico reato di essersi opposto alla guerra in Ucraina, l'unico reato di essersi opposto a un dittatore.
*Confondere il regime con i russi è come dire che io, Yashin, Pivovarov e le decine di migliaia di russi fermati nelle proteste non esistono. Le sanzioni che colpiscono tutti sono sbagliate e controproducenti perché rafforzano la propaganda di Putin sulla fortezza assediata.
==Citazioni su Vladimir Kara-Murza==
*Dall'inizio dell'operazione militare speciale la vita dei giornalisti indipendenti in Russia è diventata difficile. Per esempio, il 22 aprile Vladimir Kara-Murza, giornalista e politico che supporta il Sergej Magnitskij Act, già avvelenato due volte in precedenza, è tornato in Russia dall'America e al suo arrivo è stato arrestato, proprio in virtù della nuova legge sulle fake news, poiché in America parlava delle vittime tra la popolazione civile ucraina. Ora, in Russia, rischia dieci anni di prigione. ([[Zoja Svetova]])
*Il Cremlino lo odia apertamente perché, insieme a Boris Nemtsov, ha ottenuto l’adozione della legge Magnitskij negli Stati Uniti che ha portato a dolorose sanzioni personali contro persone molto influenti della cerchia di Putin. Le prove di questo odio sono la crudele condanna a 25 anni di carcere e i due attentati alla sua vita. Vladimir si trova ora in una colonia siberiana in condizioni simili alle mie, ma dopo gli avvelenamenti subiti, la sua salute è precaria. Non è esagerato dire che Kara-Murza potrebbe morire o essere ucciso da un momento all’altro. ([[Il'ja Jašin]])
*Sono preoccupato per Vladimir Kara-Murza.<br>Dopo l'[[Morte di Aleksej Naval'nyj|assassinio di Naval'nyj]] si è visto con chiarezza che la vita di ogni prigioniero politico russo è a rischio. Ma il destino di Kara-Murza suscita un'ansia particolare.<br>Da un lato, Aleksej e Vladimir sono due figure diversissime. Ma dall'altro, hanno molto più in comune di quanto possa sembrare a un primo sguardo.<br>Entrambi hanno causato problemi personali alla cerchia di Putin. Naval'nyj con le sue inchieste anticorruzione e le sue rivelazioni. Kara-Murza con l'attività di lobby in Occidente per l'applicazione di sanzioni individuali.<br>Entrambi in Russia sono stati dichiarati de facto nemici dello stato. Naval'nyj era stato incluso nell'elenco dei terroristi e degli estremisti che rappresentano una minaccia per la sicurezza nazionale. Kara-Murza è stato accusato di alto tradimento e un tribunale gli ha inflitto l'inaudita condanna a 25 anni di colonia penale.<br>Entrambi sono stati trattati dal sistema carcerario con estrema spietatezza. Aleksej e Vladimir hanno passato lunghi periodi in isolamento, sono stati sottoposti a condizioni detentive al limite della tortura. Entrambi hanno avuto seri problemi di salute.<br>Infine, la cosa essenziale: Putin ha già tentato di uccidere entrambi. Naval'nyj e Kara-Murza sono sopravvissuti a tentativi di avvelenamento organizzati dai servizi segreti.<br>Capisco che le mie parole siano la voce di uno che grida nel deserto. Ma Vladimir Kara-Murza deve essere salvato. La minaccia alla sua vita non è soltanto reale, è spropositata. ([[Il'ja Jašin]])
*Putin non durerà per sempre, e Vladimir Kara-Murza sarà tra i protagonisti della Russia del futuro [...]. Intanto sarà un leader dell'opposizione in esilio. Bisogno solo aiutarlo a rimettersi bene in salute, in modo che possa dedicarsi con tutte le forze al lavoro a cui è destinato. È un miracolo che sia ancora vivo. ([[Bill Browder]])
===[[Pierre Haski]]===
*Davanti ai giudici, Vladimir Kara-Murza ha paragonato il suo processo a quelli dell'epoca staliniana. Di sicuro l’oppositore sa di cosa parla: durante il regno del "piccolo padre dei popoli" due suoi bisnonni furono infatti condannati a morte, mentre suo nonno fu mandato nel gulag.
*In Russia qualsiasi opposizione alla guerra è severamente punita, ma il governo ha voluto evidentemente trasformare Kaza-Murat in un esempio aumentando considerevolmente il prezzo della sua dissidenza. La giustizia, infatti, ha rincarato la dose accusandolo di "sovversione".
*Kara-Murza incarna tutto ciò che Putin detesta: è stato giornalista e oppositore politico, è carismatico, parla molte lingue e trova le porte aperte a Washington. Inoltre è in possesso di un secondo passaporto, quello britannico. Insomma è un "cosmopolita", come si diceva ai tempi di Stalin.
==Voci correlate==
*[[Opposizione a Vladimir Putin in Russia]]
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{DEFAULTSORT:Kara-Murza, Vladimir}}
[[Categoria:Dissidenti russi]]
[[Categoria:Politici russi]]
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Mariomassone
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wikitext
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[[File:Vladimir V. Kara-Murza (2017).jpg|thumb|Kara-Murza nel 2017]]
'''Vladimir Vladimirovič Kara-Murza''' (1981 – vivente), politico russo.
==Citazioni di Vladimir Kara-Murza==
===2018===
{{Int|Da ''[https://www.rsi.ch/news/mondo/Sono-elezioni-fra-virgolette-10251536.html "Sono elezioni fra virgolette"]''|Intervista di Pierre Ograbek sulle [[elezioni presidenziali in Russia del 2018]], ''Rsi.ch'', 16 marzo 2018.|h=4}}
*[[Vladimir Putin|Putin]] sarà il nuovo presidente. È al potere da 18 anni. 18 anni! C’è un’intera nuova generazione di russi nati sotto Vladimir Putin. Coloro che andranno ora a votare per la prima volta sono proprio quelli nati sotto Putin. Certo, quando oggi si parla di elezioni in Russia bisogna mettere la parola "elezioni" tra virgolette: non hanno nulla a che vedere con una vera procedura democratica.
*{{NDR|«È innegabile [...] che in Russia Putin goda di un notevole sostegno»}} Credo sia molto importante ricordarsi che questa popolarità supposta del signor Putin non è mai stata verificata e confermata da un’elezione libera e democratica, contro dei veri oppositori.
*Il regime di Putin non è al potere grazie al popolo russo, non ha un mandato democratico ricevuto dal popolo. È per questo che sempre più persone scendono per le strade a protestare contro il regime. È il solo modo per esprimersi, per opporsi al Governo: non abbiamo delle vere elezioni, tutti i canali televisivi sono controllati dallo Stato, il Parlamento è solo di facciata, non c’è una vera [[Opposizione a Vladimir Putin in Russia|opposizione]]. Chi si oppone a Putin finisce in prigione.
*Non si può fare il confronto tra le manifestazioni in Svizzera e in Russia: voi non rischiate niente se andate a manifestare contro il Governo. In Russia invece potete perdere il lavoro, essere espulsi dall’università, avere problemi con la giustizia e la Polizia, potete essere incarcerati (come capitato a molti). Quindi ci vuole parecchio coraggio per protestare apertamente.
*{{NDR|Su [[Aleksej Naval'nyj]]}} Il suo solo errore è quello di opporsi a Vladimir Putin. Evidentemente non è un errore, lo fa apposta.
*A tutti coloro che sostengono che Vladimir Putin è così popolare io chiedo una sola cosa: perché un capo di Stato così popolare ha così paura di un’elezione libera?
*Al momento in cui il regime di Putin perderà il potere sarà troppo tardi per sedersi e pensare a cosa occorre fare. Bisogna pensarci ora.
*Dopo quanto mi è successo valuto ancora meglio i rischi. Non ho dubbi sull'origine: c'è la firma dei sevizi di sicurezza interna russi, l'ex KGB. Per decenni ha avvelenato degli oppositori politici, sia all’interno che all'esterno del paese. È chiaro che si è trattato di una rappresaglia per la mia attività politica nell’opposizione russa. Hanno utilizzato una sostanza tossica molto forte: ero in coma, molti organi non funzionavano più, secondo i medici avevo il 5% delle possibilità di sopravvivere. Non era un avvertimento, era per uccidere. Una sostanza molto sofisticata: i dottori non sanno cosa fosse. La diagnosi ufficiale dell’ospedale di Mosca dice: "sostanza tossica sconosciuta". La conclusione evidente: è opera di persone legate in un modo o nell’altro ai servizi di sicurezza interni russi.
*La Russia è un paese europeo. Non è normale ritrovarsi con una dittatura in Europa, nel XXI° secolo.
*{{NDR|«Rischiate di essere manipolati da Washington?»}} Non c’è alcun rischio. Ma è quanto dice la [[Propaganda nella Federazione Russa|propaganda del Cremlino]]: dice che tutti noi oppositori siamo agenti statunitensi, agenti stranieri. Evidentemente sono delle bugie. Spetta soltanto a noi, cittadini russi (e non agli americani o ad altri) cambiare la situazione in Russia. L'unica cosa che chiediamo all'Occidente, compresi gli Stati Uniti e la Svizzera, è di mantenere i propri principi.
*{{NDR|Sugli [[oligarchi russi]]}} Non è normale che delle persone che vìolano i principi della società democratica in Russia vogliano godere dei privilegi delle società democratiche occidentali, poiché mandano i loro figli nelle scuole occidentali, depositano i loro soldi nelle banche occidentali, acquistano case e vetture nei paesi occidentali. È un'enorme ipocrisia da parte di quelle persone, ma anche da parte dei paesi occidentali che li accettano.
===2019===
{{Int|Da ''[https://www.lastampa.it/topnews/primo-piano/2019/07/03/news/vladimir-kara-murza-putin-ci-ha-trasformato-da-una-debole-democrazia-in-una-spietata-dittatura-1.36637927 "Putin ci ha trasformato da una debole democrazia in una spietata dittatura"]''|Intervista di Gianni Vernetti, ''Lastampa.it'', 3 luglio 2019.|h=4}}
*La storia di questi ultimi due secoli ci insegna che l'unico modello in grado di garantire sviluppo, benessere ed una dignitosa vita umana è quello che si fonda sul rispetto dello stato di diritto, sulla piena libertà politica e sul rispetto dei diritti di ogni individuo. Questo è il modello della "democrazia liberale" inviso a Putin che ha trasformato la Russia da una democrazia imperfetta com’era, in una perfetta dittatura.
*Non so esattamente che cosa [[Matteo Salvini|Salvini]] ammiri del Presidente Putin: forse le centinaia di prigionieri politici o il fatto che il più importante leader dell’opposizione, [[Boris Nemcov|Boris Nemtsov]], sia stato ucciso a pochi metri dal Cremlino?
*Le forze sovraniste e l’estrema destra europea stanno dando qualcosa a Putin che gli mancava da tempo: una nuova legittimazione internazionale.
*La fuga di [[Viktor Janukovyč|Yanukovych]] nel 2014 e l’esperimento democratico di Piazza [[Maidan]], con migliaia di giovani che chiedevano più Europa, più Occidente, più democrazia sono stati un evento catastrofico per Putin. Ucraina e Russia sono molto vicine: lingua, cultura, identità e secoli di storia condivisa. Per questo motivo Putin ha temuto più di ogni altra cosa il "contagio democratico": se l’esperimento avesse avuto successo a Kiev, la tappa successiva avrebbe potuto essere Mosca. Quindi la reazione è stata durissima: la [[Guerra del Donbass|guerra nel Donbass]], l'[[Annessione della Crimea alla Russia|annessione della Crimea]] ed oggi il rilascio dei passaporti ai cittadini ucraini di lingua russa.
*Tutta l'ideologia anti-europea, anti-liberale ed anti-occidentale di Putin è anacronistica e sbagliata. La Russia da sola potrà essere soltanto, ben che vada, un "junior partner" del colosso cinese.
*Non dimentichiamo che nell'agosto del 1991, uno dei regimi più repressivi della storia, l'Unione Sovietica, cadde in soli tre giorni. E solo in questi ultimi due anni centinaia di migliaia di giovanissimi sono scesi in piazza sfidando i divieti delle autorità contro la corruzione, gli abusi di potere, contro l’autoritarismo di Putin e del suo regime. Si, un futuro democratico in Russia è certamente possibile.
===2021===
{{Int|Da ''[https://espresso.repubblica.it/mondo/2021/06/14/news/kara-murza_il_veleno_non_mi_ferma_resto_a_mosca_-305991737/ "Il veleno non mi ferma, resto a Mosca"]''|Intervista di Sabrina Pisu, ''Espresso.repubblica.it'', 14 giugno 2021.|h=4}}
*La parola "estremista" nel vocabolario del Cremlino indica, infatti, chiunque si opponga a Vladimir Putin e al suo sistema di potere corrotto, autoritario e cleptocratico. Imbavagliare, intimidire, imprigionare o uccidere gli oppositori.
*Il problema crescente per Putin è che tanti russi, soprattutto giovani, sono stufi non solo di un sistema arretrato e autoritario, che non dà speranza e prospettive, ma anche di vedere la stessa faccia da venti anni. [...] Il regime è nel panico, disperato. I russi sono pronti a votare chiunque non sia il candidato sostenuto dal Cremlino.
*Il mio dovere è lavorare perché sia sempre più vicino il giorno in cui la Russia diventerà, come ha detto Navalny, "un normale paese europeo". E non ho dubbi che succederà. Milioni di persone nel mio paese lo vogliono.
*Il punto è che Navalny non dovrebbe essere in prigione: è ancora illegalmente, ingiustamente, per motivi politici, incarcerato dal regime del Cremlino. Non è colpevole di nulla se non di essere un avversario politico di Putin, che sta violando non solo la legislazione russa, ma anche gli impegni internazionali assunti dalla Russia come Stato membro del Consiglio d'Europa, che ha aderito alla Convenzione Europea dei diritti dell'uomo. Navalny, va ricordato, è solo uno dei quasi 400 prigionieri politici oggi in Russia, in carcere per aver osato intralciare il cammino di Putin.
*L'attenzione internazionale è, a volte, l'unica difesa per chi è perseguitato da regimi [[Autoritarismo|autoritari]].
*Non ho avuto mai dubbi che sarei rimasto in Russia. E che Navalny avrebbe fatto lo stesso. Arrenderci e scappare sarebbe il regalo più grande per il Cremlino, è quello che vuole. Non lo faremo mai.
===2022===
{{Int|Da ''[https://www.internazionale.it/magazine/vladimir-kara-murza/2022/02/24/i-russi-non-vogliono-la-guerra I russi non vogliono la guerra]''|Sull'[[invasione russa dell'Ucraina del 2022]], ''Internazionale.it'', 24 febbraio 2022.|h=4}}
*È difficile dire se l’opposizione interna alla guerra possa avere qualche effetto concreto. Ma di certo gli esponenti dell’élite culturale russa che alzano la voce contro l'ennesima aggressione del Cremlino stanno difendendo l'onore della nazione come fecero i sette manifestanti che nell'agosto 1968 protestarono sulla piazza Rossa contro l'[[Primavera di Praga|invasione sovietica della Cecoslovacchia]].
*Attaccando l'Ucraina, Putin correrebbe un rischio. In passato i leader russi non hanno avuto molto successo con le "piccole guerre vittoriose" lanciate per scopi di politica interna: dalle disastrose campagne del regime zarista in Crimea e in Giappone nell'ottocento e all'inizio del novecento fino all'invasione dell'Afghanistan negli ultimi anni dell'Unione Sovietica. Il risultato di solito è l'opposto di quello sperato.
*Per un leader come Putin, ossessionato dalla storia russa, sarebbe una beffa inciampare in uno degli errori più comuni della tradizione politica nazionale.
{{Int|Da ''[https://www.ilfoglio.it/esteri/2023/04/17/news/aspettando-l-alba-russa-il-discorso-di-vladimir-kara-murza-prima-dell-arresto-5178436/ Aspettando l'alba russa]''|Discorso pronunciato prima dell'arresto, 15 marzo 2022; citato e tradotto ne ''Ilfoglio.it'', 17 aprile 2023.|h=4}}
*[[Jurij Vladimirovič Andropov|Yuri Andropov]] era una persona che simboleggiava e incarnava il peggio del peggio della repressione politica post staliniana nell'Unione sovietica. Fu tra gli organizzatori dell'invasione sovietica dell'Ungheria nel 1956. È stato uno che per anni ha dato priorità all'individuazione e al perseguimento dei dissidenti politici in Unione sovietica. Una delle cose che fece fu istituire un'orribile pratica di psichiatria punitiva. I dissidenti, persone che si opponevano al regime comunista, venivano confinati con la forza in istituti psichiatrici, dichiarati pazzi mentali e tenuti lì in condizioni di tortura per anni e anni. È a quest'uomo che Vladimir Putin ha dedicato una targa commemorativa nel dicembre 1999.
*L'intero modus operandi del regime di Putin è che le persone intorno a lui, non dimentichiamolo mai, non è solo un regime autocratico, è anche un regime cleptocratico, dalla classica definizione greca della parola "governato dai ladri"; quei ladri vogliono rubare in Russia e poi spendere e nascondere il denaro rubato in occidente, dove hanno i loro yacht, le loro ville, i loro conti bancari, o molto spesso le loro famiglie. Per anni e anni, i paesi occidentali hanno permesso che ciò accadesse.
*Per anni, [[Boris Nemcov|Boris Nemtsov]] ha chiesto ai paesi occidentali di imporre sanzioni personali di alto livello contro i compari e gli oligarchi di Putin. Ma molti nel mondo occidentale hanno scelto di voltarsi dall'altra parte. Non sono solo un politico, ma anche uno storico per formazione, e una cosa che sappiamo dalla storia è come finisce l'acquiescenza nei confronti dei dittatori: finisce sempre allo stesso modo. Vorrei che ci fossimo sbagliati su questo punto, ma oggi tutto il mondo vede ciò che il regime di Putin sta facendo all'Ucraina.
*Molto spesso, le persone in occidente vedono solo il lato ufficiale. Vedono Putin, la repressione, le azioni aggressive e la guerra in corso. Molto spesso si perde di vista l'altra faccia della Russia. L'altra faccia, ovviamente, è che nel mio paese ci sono milioni di persone che rifiutano e dissentono radicalmente da tutto ciò che il regime di Putin rappresenta, dalla cleptocrazia agli abusi, alle repressioni e ai crimini contro l’umanità che vengono commessi.
*Un sacerdote ortodosso russo è stato arrestato dopo aver lasciato la sua chiesa dopo essersi espresso contro la guerra nel suo sermone. Dopo la funzione domenicale nella sua chiesa nella regione di Kostroma, ha ricordato alla gente il sesto comandamento, "non uccidere". Per questo, è stato arrestato e portato alla stazione di polizia, incriminato e multato in base al nuovo reato amministrativo di "discredito dei servizi armati della Federazione russa". Quindi, se reciti un comandamento biblico, stai screditando le forze armate; questa è la realtà orwelliana che il regime di Vladimir Putin ha creato nel nostro paese.
*{{NDR|Sul [[putsch di agosto]]}} I cittadini russi, i moscoviti che rifiutarono il colpo di stato, non erano armati di nulla se non della loro dignità e della loro determinazione a difendere la libertà. Sono scesi in strada a migliaia, poi a decine di migliaia e infine a centinaia di migliaia, e si sono letteralmente piazzati davanti ai carri armati. Poi i carri armati si fermarono e si allontanarono. Questo è stato il mio primo ricordo politico consapevole. Avevo dieci anni all'epoca e questa lezione mi accompagnerà per tutto il tempo in cui vivrò. Quando un numero sufficiente di persone nella società è disposto ad alzarsi in piedi, a porre fine alla repressione, a difendere la propria dignità, i propri diritti, la propria libertà, tutta l'apparente forza delle dittature diventa impotente.
*Sappiamo che arriverà un giorno in cui la Russia diventerà un normale paese europeo. Credo sia nell'interesse, non solo di noi russi ma anche di tutti voi della comunità internazionale, avere a Mosca un governo che rispetti i diritti e le libertà del proprio popolo e che si comporti da cittadino responsabile sulla scena internazionale. Sappiamo che quel giorno arriverà e tutto ciò che facciamo nel movimento di opposizione russo ha come obiettivo quello di cercare di avvicinarsi a quel giorno.
{{Int|Da ''[https://www.swissinfo.ch/ita/politica/vladimir-kara-mursa-in-russia-i-cambiamenti-spesso-sono-repentini/47937370 Vladimir Kara-Mursa: "In Russia i cambiamenti spesso sono repentini"]''|Intervista di Elena Servettaz, ''Swissinfo.ch'', 29 settembre 2022.|h=4}}
*In Occidente attualmente si parla molto della "responsabilità collettiva" dei russi per l'aggressione di Putin all'Ucraina. L'idea di "responsabilità collettiva" però è sbagliata, soprattutto dal punto di vista di chi come me oggi è in carcere perché si è espresso apertamente contro la guerra. Non dobbiamo dimenticare che nei giorni seguenti il 24 febbraio sono state arrestate più di 16'400 persone durante le manifestazioni contro la guerra.
*Ai funzionari e agli oligarchi di Putin è stato permesso di sfruttare i Paesi occidentali e la Svizzera non era di certo il più detestato, in quanto cuore bancario dell'Europa. Lì hanno potuto accumulare il denaro rubato ai contribuenti russi. Coloro che frequentano il Cremlino e gli ambienti ad esso vicini, da tempo si sono abituati a rubare in Russia e a spendere in Occidente. I Paesi democratici che hanno permesso tutto ciò hanno finito per diventare complici.
*Le svolte in Russia avvengono spesso in modo repentino e inaspettato, come nel 1905, nel 1917 o nel 1991. Oggi dobbiamo già pensare al futuro. Il regime di Putin non sarà eterno e quando giungerà al termine sarà importante che vengano ripristinate la democrazia e la libertà economica. La Russia dovrà tornare a essere integrata nelle strutture europee e nella comunità internazionale. Continuo a credere nell'ideale di un'Europa libera, unita e pacifica. Ciò però sarà possibile solo se vi prenderà parte una Russia libera e democratica.
===2023===
{{Int|Da ''[https://lespresso.it/c/mondo/2024/5/6/il-premio-pulitzer-vladimir-kara-murza-putin-non-si-fermera-se-gli-concedete-unuscita-salva-faccia-dalla-guerra-tra-poco-ne-avremo-unaltra/3758 Il premio Pulitzer Vladimir Kara-Murza: «Putin non si fermerà. Se gli concedete un'uscita salva-faccia dalla guerra, tra poco ne avremo un'altra»]''|Intervista di Sabrina Pisu, febbraio 2023; ''Lespresso.it'', 7 maggio 2024.|h=4}}
*Ricevo lettere da tutta la Russia, persone che vogliono esprimere solidarietà e sostegno per la mia posizione contro Putin e contro la guerra. Mi ricordano quello che ho sempre saputo: quante persone belle, perbene e con vedute democratiche ci sono in Russia e quanto sia falsa la propaganda ufficiale del Cremlino sul "sostegno universale" al regime e alla guerra.
*Per me il movimento dissidente sovietico offre una lezione di grande speranza e ottimismo: per quanto forti siano le forze della tirannia, alla fine la verità, la dignità e le convinzioni ne escono più forti. Come amava dire un dissidente sovietico: la notte è più buia prima dell'alba.
*Il Comitato investigativo russo mi ha proibito di telefonare ai miei figli sostenendo che questo potrebbe "minacciare l'indagine". E questo la dice lunga di un regime che parla di "valori familiari".
*Una caratteristica della società russa è che, per quanto bui siano i tempi e per quanto forte sia la repressione, ci sono sempre persone disposte a difendere quello che è giusto. La mia speranza è che quando le persone nel mondo libero pensano e parlano della Russia, ricordino non solo gli abusi, gli aggressori e i cleptocrati che siedono al Cremlino, ma anche coloro che si oppongono a loro. Anche noi siamo russi.
*Putin è al potere da più di due decenni segnati da guerre. È arrivato al Cremlino come conseguenza della brutale guerra in Cecenia. Poi la distruzione dei media indipendenti, del pluralismo politico, delle libere elezioni e dei diritti civili. Quindi l'invasione della Georgia, l'annessione della Crimea, la prima incursione nell'Ucraina orientale, il bombardamento della Siria. Ora un attacco su vasta scala all'Ucraina, con crimini contro l'umanità nel mezzo dell'Europa. Non si fermerà finché rimarrà al potere. Anni di pacificazione occidentale nei confronti di Putin ci hanno portato a questo.
*Quelli di noi che sono in prigione per aver parlato contro la guerra sono più liberi di quelli fuori che sono costretti a difenderla pubblicamente.
{{Int|Da ''[http://www.memorialitalia.it/lultima-dichiarazione-di-vladimir-kara-murza/ L'ultima dichiarazione di Vladimir Kara-Murza]''|Messaggio aperto lanciato prima della sentenza, 10 aprile 2023.|h=4}}
*A pentirsi di quanto hanno fatto dovrebbero essere i criminali. Io sono in carcere per le mie idee politiche. Per essermi espresso contro la guerra in Ucraina. Per avere osteggiato per anni la dittatura di Putin. Per avere chiesto sanzioni internazionali ad personam ai sensi della legge Magnitskij contro chi viola i diritti umani. E non solo non mi pento di nulla di tutto questo, ma ne sono persino orgoglioso.
*Nelle loro ultime dichiarazioni di solito gli imputati chiedono di essere assolti. E l'assoluzione sarebbe anche l'unico verdetto giuridicamente plausibile per chi non ha commesso alcun reato. Io, però, non ho nulla da chiedere a questa corte. So già quale sarà il mio verdetto. Lo so dall'anno scorso, da quando nello specchietto retrovisore ho visto degli uomini in uniforme nera, mascherati, che inseguivano la mia auto.
*So [...] che verrà il giorno in cui le tenebre che incombono sul nostro Paese si dissolveranno. Il giorno in cui si potrà dire nero al nero e bianco al bianco, in cui anche ufficialmente si ammetterà che due per due fa ancora quattro, in cui la guerra sarà guerra e un usurpatore potrà essere detto tale, e in cui i veri criminali saranno coloro che questa guerra l'hanno istigata e scatenata, e non chi ha cercato di fermarla.
*Anche oggi, anche nelle tenebre che ci circondano, anche da dentro la gabbia in cui mi trovo, io amo il mio Paese e credo nella sua gente.
{{Int|Da ''[https://www.corriere.it/esteri/23_giugno_29/kara-murza-intervista-84236450-15f8-11ee-b570-8ff72e535806.shtml Kara-Murza parla dal carcere: «Putin ha già perso la guerra, il suo regime finirà, è solo questione di tempo»]''|Intervista di Federico Fubini, ''corriere.it'', 29 giugno 2023.|h=4}}
*Nel caso della mia sindrome, la legge russa proibirebbe la detenzione. Ma ai prigionieri politici la legge non si applica.
*Qualsiasi regime autoritario sente la sua mancanza di legittimità, perché non ha un vero mandato elettorale. Il regime di Vladimir Putin non fa eccezione. Può mantenere il potere solo con la censura, la repressione e la paura. Quindi chi dice la verità sulla corruzione, sugli abusi, sulla guerra rappresenta il pericolo maggiore, perché smaschera questa cleptocrazia autoritaria e aggressiva. Putin farà di tutto per far tacere queste voci.
*Per anni, gli agenti del Cremlino hanno rubato in Russia e speso o nascosto il denaro in Occidente. E per anni i Paesi occidentali lo hanno permesso. Sono fiero di aver avuto un ruolo nell'approvazione dei "Magnitsky Act" in diversi Paesi occidentali, più di 30, che hanno posto fine a questa ipocrisia imponendo il blocco dei visti e il congelamento dei beni. Queste leggi sono pro russe, perché introducono un po' di trasparenza e di responsabilità per coloro che violano i diritti dei cittadini e saccheggiano le risorse dei contribuenti russi. Sono molto efficaci. Non sorprende che il Cremlino non abbia gradito.
*I processi teatrali di Stalin negli anni '30 erano condotti in pubblico. Il mio invece è stato sempre coperto e anche il giorno del verdetto l'aula era piena di un "pubblico" preselezionato, mentre i miei amici e colleghi, i giornalisti indipendenti e i diplomatici occidentali sono stati tenuti fuori.
*La macchina propagandistica del Cremlino sta facendo di tutto per fingere che tutti in Russia sostengano la guerra e Putin. Ma il fatto che tanti nel Paese — politici, artisti, giornalisti, sacerdoti, avvocati, insegnanti, persino ufficiali di polizia e militari — si siano pronunciati contro la guerra, spesso a costo del carcere, dimostra quanto poco valga questa propaganda.
*Putin l'ha già persa {{NDR|la guerra}} quando non solo non ha distrutto lo Stato ucraino indipendente come voleva, ma ha coalizzato l'intero mondo civilizzato a sostegno di Kiev. Il regime di Putin finirà con questa guerra, è solo questione di tempo. E la Russia avrà un'opportunità di cambiare. È nostra responsabilità usarla con saggezza. Dobbiamo imparare dalla fallimentare transizione post comunista degli anni '90 e assicurarci che la Russia post Putin faccia pienamente i conti con il passato, in modo che il passato non si ripeta mai più.
*Il regalo più grande che gli oppositori del regime di Putin potrebbero fargli sarebbe fare le valigie e andarsene. Non voglio far loro questo regalo. La Russia è il mio Paese. che se ne vadano loro, se vogliono.
{{Int|Da ''[https://www.huffingtonpost.it/guest/memorial-italia/2023/06/30/news/russia_carcere_intervista_vladimir_kara-murza-12538118/ Vladimir Kara-Murza dal carcere di Mosca: "Non mi avranno e, fidatevi, tutto questo presto finirà"]''|Intervista di Marija Voloch, ''Poligon Media'', 27 giugno 2023; tradotto in ''huffingtonpost.it'', 30 giugno 2023.|h=4}}
*La polineuropatia che ho alle gambe e alle mani è la conseguenza dei due avvelenamenti. Dopo il primo ho dovuto reimparare a camminare, poi ho usato il bastone per un anno.
*La paura è un lusso che un politico dell'opposizione non può permettersi, in Russia.
*Molti anni fa, mentre giravo Hanno scelto la libertà, un documentario sui dissidenti sovietici, chiesi a [[Vladimir Bukovskij]] che cosa lo aveva aiutato a resistere e a non cedere allo sconforto e alla paura nelle prigioni e nei campi. Mi rispose: "La consapevolezza di essere nel giusto. Se sai di essere nel giusto, la paura sparisce". Ora so cosa intendeva.
*Un politico non può esporsi "da remoto". Se sei lontano, in un posto sicuro, non puoi criticare il potere e invitare la gente a lottare contro un regime autoritario. O per lo meno io non credo di avere il diritto morale di farlo. È una questione di etica e di responsabilità, soprattutto per un personaggio pubblico.
*Michail Chodorkovskij è tornato in Russia nell'autunno del 2003, Boris Nemtsov nella primavera del 2014 e Aleksej Naval'nyj nell'inverno del 2021, tutti pienamente consapevoli dei rischi che avrebbero corso. Ma sentivano forte la responsabilità verso il Paese e verso la loro coscienza.
*Mi è stato vietato di chiamare mia moglie e i miei figli per un anno e due mesi, dall'aprile 2022 al giugno 2023. Prima dal Comitato Investigativo, poi dal Tribunale di Mosca. È l'ennesimo, amatissimo uso sovietico: non si puniscono solo i "nemici", ma anche le loro famiglie. Una pratica che viene applicata di frequente ai prigionieri politici.
*Tutto questo è già successo, nel nostro Paese, ed è finito. Finirà anche questa volta, e sappiamo persino come, più o meno. Nessuno è mai riuscito ad abrogare le leggi della storia.
*[...] [[Pavel Nikolaevič Miljukov|Miljukov]] era soprattutto uno storico molto profondo e serio. I suoi Saggi sono una panoramica fondamentale della storia culturale, spirituale, socio-economica, militare, sociale e politica del nostro Paese negli ultimi dieci secoli. E spiegano molte cose, anche dei giorni nostri.
*In cella la TV è accesa dalla mattina alla sera. E fa paura. Fa paura pensare che gran parte della popolazione del nostro Paese vive in una bolla di propaganda, con livelli impressionanti di odio, aggressività, isteria, bugie mostruose e istigazione alla violenza. Chi collabora a tutto questo è chiaramente un criminale. E quando tutto sarà finito, dovrà essere processato come accadde ai loro omologhi nazisti a Norimberga, o ai capi ruandesi di Radio Télévision Libre des Mille Collines, chiamati a rispondere delle loro azioni al Tribunale internazionale delle Nazioni Unite.
*So (e vedo dalle lettere che ricevo) che molti sono sconfortati e hanno perso il senso del futuro e della prospettiva. Amici, no!, non fatelo! Tutto questo finirà, e pure in un futuro abbastanza prossimo. E non è né fede cieca, né ottimismo ingenuo: è la storia che ho studiato. Stiamo vivendo un periodo storico che il nostro Paese ha già vissuto altre volte: nei "sette anni tristi" della fine del regno di Nicola I, negli ultimi anni prima della morte di Stalin, negli anni Ottanta. La stessa combinazione perniciosa di reazione interna e isolamento internazionale. Sappiamo anche, però, come tutti quei periodi sono finiti. Qualcosa cambierà, e non ci vorrà molto. Ed è importante farsi trovare pronti per non perdere l'opportunità di fare tutto ciò che serve, questa volta, per sottrarci al solito circolo vizioso e costruire finalmente un Paese libero, moderno ed europeo, che non sia più una minaccia per i suoi cittadini o per il mondo che lo circonda. Credo fermamente che ci riusciremo. E io stesso farò tutto ciò che è in mio potere perché questo accada.
{{Int|Da ''[https://www.avvenire.it/opinioni/pagine/lettera-del-dissidente-russo-vladimir-kara-murza La lettera dal carcere del dissidente Kara-Murza: alle urne dite no alla guerra]''|Lettera inviata nel dicembre 2023; ''Avvenire.it'', 1 febbraio 2024.|h=4}}
*Non ci sono vere elezioni nel nostro Paese da molti anni – l'ultima volta che si è svolto qualcosa di simile a una competizione elettorale è stato negli anni [[Elezioni presidenziali in Russia del 2000|1999-2000]] (non è la mia opinione, sono le conclusioni degli osservatori dell'Osce). Tutto ciò che è seguito è stato solo la preparazione per la "legittimazione" formale del regime con vari gradi di validazione esterna.
*{{NDR|Sulle [[elezioni presidenziali in Russia del 2024]]}} Pochi, nelle condizioni di dittatura e repressione, sono pronti a parlare pubblicamente o a scendere in piazza, ma tutti possono prendere la propria scheda elettorale, cancellare tutti i candidati Z e scrivervi sopra "No" [...]. E anche questo sarà un atto civile [...].
*Ultimamente nella nostra società si discute molto degli errori degli anni '90 e sulle ragioni del fallimento dell'esperimento democratico. A mio avviso, l'errore più importante, che ha predeterminato tutto ciò che sta accadendo oggi, è il rifiuto di giudicare e condannare pienamente i crimini del periodo sovietico. Dopo il crollo del regime sovietico, era di vitale importanza aprire gli archivi, condannare i crimini del Pcus e del Kgb a livello statale, assicurare alla giustizia coloro che hanno commesso questi crimini e, attraverso la Lustration law, difendere la giovane democrazia dalla possibilità di rivalsa da parte degli attuatori delle precedenti politiche repressive.
*Molti Paesi post-totalitari – la Germania dopo il nazismo, il Sudafrica dopo l'apartheid, gli Stati latinoamericani dopo le dittature militari – hanno attraversato questo percorso di presa di coscienza nazionale e di moralizzazione della società in una forma o nell'altra. I Paesi dell'Europa centrale e orientale hanno fatto lo stesso dopo la caduta del comunismo. In Russia questo è stato poi proposto dai leader più lungimiranti del movimento democratico: Vladimir Bukovsky e Galina Starovoitova. Ma l'inerzia dell'apparato burocratico e l'opposizione delle parti interessate nel governo e nelle forze di sicurezza si sono rivelate più forti. «Perché fomentare il passato, non c'è bisogno di una caccia alle streghe», spiegarono gli allora funzionari nelle conversazioni con Bukovsky. «Allora le streghe torneranno e inizieranno a darti la caccia», rispose. E, ovviamente, si è scoperto che aveva ragione.
===2024===
*Per me la differenza più grande tra una dittatura e una democrazia è che il valore più alto in una democrazia è la vita umana, la protezione della vita umana, la salvezza della vita umana. E a coloro che criticano le decisioni dei governi democratici di effettuare scambi, di impegnarsi in questi scambi con regimi autoritari come quello di Vladimir Putin, vorrei rispettosamente invitarli a parlare non di scambi di prigionieri, ma di salvezza di vite umane.<ref>Citato in ''[https://www.iltempo.it/esteri/2024/08/03/video/vladimir-kara-murza-scambio-prigionieri-salvare-vite-umane-democrazia-putin-russia-40027494/ Kara-Murza difende la scelta dello scambio di prigionieri: "Si salvano vite umane"]'', ''iltempo.it'', 3 agosto 2024.</ref>
{{Int|Da ''[https://www.repubblica.it/esteri/2024/02/21/news/vladimir_kara_murza_navalny_putin_russia-422179989/ Vladimir Kara-Murza, il dissidente in carcere in Siberia, su Navalny: "Muoiono i migliori. Putin è un vecchio vendicativo, codardo e avido"]''|''Repubblica.it'', 21 febbraio 2024.|h=4}}
*Vladimir Putin è personalmente responsabile della [[Morte di Aleksej Naval'nyj|morte di Aleksej Navalny]]. Perché Aleksej era il suo prigioniero personale. E solo su suo ordine personale potevano agire gli avvelenatori del Secondo servizio dell’Fsb, investigatori, pubblici ministeri e giudici che sbrigavano fascicoli giudiziari e sentenze; alti gradi carcerari che creavano condizioni da tortura.
*Quest'uomo ha portato con sé la morte per tutti i 25 anni del suo potere, a partire proprio da quell'autunno in cui di notte furono fatte saltare in aria persone pacifiche che dormivano nei loro appartamenti.
*Muoiono i migliori: i più coraggiosi, i più sinceri, i più appassionati.
{{Int|Da ''[https://www.lastampa.it/esteri/2024/03/12/news/russia_kara_murza_regime_putin_illegittimo-14141859/ Russia, Kara-Murza: "Il regime di Putin è illegittimo, non riconoscetelo"]''|Articolo firmato per il ''Washington Post''; citato ne ''Lastampa.it'', 12 marzo 2024.|h=4}}
*I leader occidentali parlano spesso della loro determinazione a rispondere al Cremlino. A volte lo strumento più potente è semplicemente quello di dire la verità [...]. Putin non è un presidente eletto legittimamente. È un dittatore e un usurpatore. È il momento che il mondo lo dica.
*In molti si chiedono perché i dittatori perdono tempo per organizzare "elezioni" in cui tutti sanno che sono una messa in scena, un rituale senza senso. Ma nel 21esimo secolo, l'unica fonte ampiamente accettata di legittimità per qualsiasi governo arriva in forma di scheda elettorale e anche i regimi che non hanno una legittimità reale sentono il bisogno di creare una apparenza di legittimità
*Secondo le stime più caute, i detenuti politici in Russia sono centinaia, mentre il numero totale di russi che hanno affrontato condanne amministrative o penali dal 2018 per aver esercitato il loro diritto alla libertà di parola sono 116mila, secondo una recente inchiesta giornalistica. Ci sono stati più processi politici nell'ultimo mandato di Putin che sotto i leader sovietici Nikita Krushchev e Leonid Brezhnev insieme.
{{Int|''[https://www.repubblica.it/esteri/2024/08/03/news/scambio_prigionieri_dissidenti_russi_germania_yashin-423429001/ Yashin denuncia: "Non volevo l'esilio: mi hanno costretto. Putin è un assassino"]''|Da una conferenza stampa dopo il rilascio, citato in ''La Repubblica'', 3 agosto 2024.|h=4}}
*Nessuno ha chiesto il nostro consenso [...]. Mi sono rifiutato di chiedere la grazia a Vladimir Putin perché non lo considero il presidente legittimo, ma un assassino, responsabile dell'omicidio di Aleksej Navalny, di Boris Nemtsov e di migliaia di civili in Ucraina, e perché mi sarei dovuto dichiarare colpevole, ma non sono colpevole di nulla. Eppure sono qui. [[Vladimir Bukovskij]] nel suo libro ''Il vento va, e poi ritorna'', ricordando la sua deportazione nel 1976 in cambio del segretario generale del Partito comunista cileno, scriveva: "Nel nostro Paese non possono sbatterti in galera ai sensi della legge, né liberarti ai sensi della legge". Quasi mezzo secolo dopo nulla è cambiato
*Non si è trattato di uno scambio di prigionieri. Si è trattato di un salvataggio di vite umane. E ciò che differenzia una dittatura da una democrazia è il valore supremo dato alla vita umana. Non credo che in questo mondo ci sia nulla di più importante [...].
*[...] tante persone innocenti che non hanno mai commesso un crimine in vita loro sono detenute e sottoposte a tortura, sia fisica, sia psicologica, o entrambe, nelle carceri di Putin per l'unico reato di aver detto la verità, l'unico reato di essersi opposto alla guerra in Ucraina, l'unico reato di essersi opposto a un dittatore.
*Confondere il regime con i russi è come dire che io, Yashin, Pivovarov e le decine di migliaia di russi fermati nelle proteste non esistono. Le sanzioni che colpiscono tutti sono sbagliate e controproducenti perché rafforzano la propaganda di Putin sulla fortezza assediata.
==Citazioni su Vladimir Kara-Murza==
*Dall'inizio dell'operazione militare speciale la vita dei giornalisti indipendenti in Russia è diventata difficile. Per esempio, il 22 aprile Vladimir Kara-Murza, giornalista e politico che supporta il Sergej Magnitskij Act, già avvelenato due volte in precedenza, è tornato in Russia dall'America e al suo arrivo è stato arrestato, proprio in virtù della nuova legge sulle fake news, poiché in America parlava delle vittime tra la popolazione civile ucraina. Ora, in Russia, rischia dieci anni di prigione. ([[Zoja Svetova]])
*Il Cremlino lo odia apertamente perché, insieme a Boris Nemtsov, ha ottenuto l’adozione della legge Magnitskij negli Stati Uniti che ha portato a dolorose sanzioni personali contro persone molto influenti della cerchia di Putin. Le prove di questo odio sono la crudele condanna a 25 anni di carcere e i due attentati alla sua vita. Vladimir si trova ora in una colonia siberiana in condizioni simili alle mie, ma dopo gli avvelenamenti subiti, la sua salute è precaria. Non è esagerato dire che Kara-Murza potrebbe morire o essere ucciso da un momento all’altro. ([[Il'ja Jašin]])
*Sono preoccupato per Vladimir Kara-Murza.<br>Dopo l'[[Morte di Aleksej Naval'nyj|assassinio di Naval'nyj]] si è visto con chiarezza che la vita di ogni prigioniero politico russo è a rischio. Ma il destino di Kara-Murza suscita un'ansia particolare.<br>Da un lato, Aleksej e Vladimir sono due figure diversissime. Ma dall'altro, hanno molto più in comune di quanto possa sembrare a un primo sguardo.<br>Entrambi hanno causato problemi personali alla cerchia di Putin. Naval'nyj con le sue inchieste anticorruzione e le sue rivelazioni. Kara-Murza con l'attività di lobby in Occidente per l'applicazione di sanzioni individuali.<br>Entrambi in Russia sono stati dichiarati de facto nemici dello stato. Naval'nyj era stato incluso nell'elenco dei terroristi e degli estremisti che rappresentano una minaccia per la sicurezza nazionale. Kara-Murza è stato accusato di alto tradimento e un tribunale gli ha inflitto l'inaudita condanna a 25 anni di colonia penale.<br>Entrambi sono stati trattati dal sistema carcerario con estrema spietatezza. Aleksej e Vladimir hanno passato lunghi periodi in isolamento, sono stati sottoposti a condizioni detentive al limite della tortura. Entrambi hanno avuto seri problemi di salute.<br>Infine, la cosa essenziale: Putin ha già tentato di uccidere entrambi. Naval'nyj e Kara-Murza sono sopravvissuti a tentativi di avvelenamento organizzati dai servizi segreti.<br>Capisco che le mie parole siano la voce di uno che grida nel deserto. Ma Vladimir Kara-Murza deve essere salvato. La minaccia alla sua vita non è soltanto reale, è spropositata. ([[Il'ja Jašin]])
*Putin non durerà per sempre, e Vladimir Kara-Murza sarà tra i protagonisti della Russia del futuro [...]. Intanto sarà un leader dell'opposizione in esilio. Bisogno solo aiutarlo a rimettersi bene in salute, in modo che possa dedicarsi con tutte le forze al lavoro a cui è destinato. È un miracolo che sia ancora vivo. ([[Bill Browder]])
===[[Pierre Haski]]===
*Davanti ai giudici, Vladimir Kara-Murza ha paragonato il suo processo a quelli dell'epoca staliniana. Di sicuro l’oppositore sa di cosa parla: durante il regno del "piccolo padre dei popoli" due suoi bisnonni furono infatti condannati a morte, mentre suo nonno fu mandato nel gulag.
*In Russia qualsiasi opposizione alla guerra è severamente punita, ma il governo ha voluto evidentemente trasformare Kaza-Murat in un esempio aumentando considerevolmente il prezzo della sua dissidenza. La giustizia, infatti, ha rincarato la dose accusandolo di "sovversione".
*Kara-Murza incarna tutto ciò che Putin detesta: è stato giornalista e oppositore politico, è carismatico, parla molte lingue e trova le porte aperte a Washington. Inoltre è in possesso di un secondo passaporto, quello britannico. Insomma è un "cosmopolita", come si diceva ai tempi di Stalin.
==Voci correlate==
*[[Opposizione a Vladimir Putin in Russia]]
==Altri progetti==
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{{DEFAULTSORT:Kara-Murza, Vladimir}}
[[Categoria:Dissidenti russi]]
[[Categoria:Politici russi]]
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[[File:Vladimir V. Kara-Murza (2017).jpg|thumb|Kara-Murza nel 2017]]
'''Vladimir Vladimirovič Kara-Murza''' (1981 – vivente), politico russo.
==Citazioni di Vladimir Kara-Murza==
===2018===
{{Int|Da ''[https://www.rsi.ch/news/mondo/Sono-elezioni-fra-virgolette-10251536.html "Sono elezioni fra virgolette"]''|Intervista di Pierre Ograbek sulle [[elezioni presidenziali in Russia del 2018]], ''Rsi.ch'', 16 marzo 2018.|h=4}}
*[[Vladimir Putin|Putin]] sarà il nuovo presidente. È al potere da 18 anni. 18 anni! C’è un’intera nuova generazione di russi nati sotto Vladimir Putin. Coloro che andranno ora a votare per la prima volta sono proprio quelli nati sotto Putin. Certo, quando oggi si parla di elezioni in Russia bisogna mettere la parola "elezioni" tra virgolette: non hanno nulla a che vedere con una vera procedura democratica.
*{{NDR|«È innegabile [...] che in Russia Putin goda di un notevole sostegno»}} Credo sia molto importante ricordarsi che questa popolarità supposta del signor Putin non è mai stata verificata e confermata da un’elezione libera e democratica, contro dei veri oppositori.
*Il regime di Putin non è al potere grazie al popolo russo, non ha un mandato democratico ricevuto dal popolo. È per questo che sempre più persone scendono per le strade a protestare contro il regime. È il solo modo per esprimersi, per opporsi al Governo: non abbiamo delle vere elezioni, tutti i canali televisivi sono controllati dallo Stato, il Parlamento è solo di facciata, non c’è una vera [[Opposizione a Vladimir Putin in Russia|opposizione]]. Chi si oppone a Putin finisce in prigione.
*Non si può fare il confronto tra le manifestazioni in Svizzera e in Russia: voi non rischiate niente se andate a manifestare contro il Governo. In Russia invece potete perdere il lavoro, essere espulsi dall’università, avere problemi con la giustizia e la Polizia, potete essere incarcerati (come capitato a molti). Quindi ci vuole parecchio coraggio per protestare apertamente.
*{{NDR|Su [[Aleksej Naval'nyj]]}} Il suo solo errore è quello di opporsi a Vladimir Putin. Evidentemente non è un errore, lo fa apposta.
*A tutti coloro che sostengono che Vladimir Putin è così popolare io chiedo una sola cosa: perché un capo di Stato così popolare ha così paura di un’elezione libera?
*Al momento in cui il regime di Putin perderà il potere sarà troppo tardi per sedersi e pensare a cosa occorre fare. Bisogna pensarci ora.
*Dopo quanto mi è successo valuto ancora meglio i rischi. Non ho dubbi sull'origine: c'è la firma dei sevizi di sicurezza interna russi, l'ex KGB. Per decenni ha avvelenato degli oppositori politici, sia all’interno che all'esterno del paese. È chiaro che si è trattato di una rappresaglia per la mia attività politica nell’opposizione russa. Hanno utilizzato una sostanza tossica molto forte: ero in coma, molti organi non funzionavano più, secondo i medici avevo il 5% delle possibilità di sopravvivere. Non era un avvertimento, era per uccidere. Una sostanza molto sofisticata: i dottori non sanno cosa fosse. La diagnosi ufficiale dell’ospedale di Mosca dice: "sostanza tossica sconosciuta". La conclusione evidente: è opera di persone legate in un modo o nell’altro ai servizi di sicurezza interni russi.
*La Russia è un paese europeo. Non è normale ritrovarsi con una dittatura in Europa, nel XXI° secolo.
*{{NDR|«Rischiate di essere manipolati da Washington?»}} Non c’è alcun rischio. Ma è quanto dice la [[Propaganda nella Federazione Russa|propaganda del Cremlino]]: dice che tutti noi oppositori siamo agenti statunitensi, agenti stranieri. Evidentemente sono delle bugie. Spetta soltanto a noi, cittadini russi (e non agli americani o ad altri) cambiare la situazione in Russia. L'unica cosa che chiediamo all'Occidente, compresi gli Stati Uniti e la Svizzera, è di mantenere i propri principi.
*{{NDR|Sugli [[oligarchi russi]]}} Non è normale che delle persone che vìolano i principi della società democratica in Russia vogliano godere dei privilegi delle società democratiche occidentali, poiché mandano i loro figli nelle scuole occidentali, depositano i loro soldi nelle banche occidentali, acquistano case e vetture nei paesi occidentali. È un'enorme ipocrisia da parte di quelle persone, ma anche da parte dei paesi occidentali che li accettano.
===2019===
{{Int|Da ''[https://www.lastampa.it/topnews/primo-piano/2019/07/03/news/vladimir-kara-murza-putin-ci-ha-trasformato-da-una-debole-democrazia-in-una-spietata-dittatura-1.36637927 "Putin ci ha trasformato da una debole democrazia in una spietata dittatura"]''|Intervista di Gianni Vernetti, ''Lastampa.it'', 3 luglio 2019.|h=4}}
*La storia di questi ultimi due secoli ci insegna che l'unico modello in grado di garantire sviluppo, benessere ed una dignitosa vita umana è quello che si fonda sul rispetto dello stato di diritto, sulla piena libertà politica e sul rispetto dei diritti di ogni individuo. Questo è il modello della "democrazia liberale" inviso a Putin che ha trasformato la Russia da una democrazia imperfetta com’era, in una perfetta dittatura.
*Non so esattamente che cosa [[Matteo Salvini|Salvini]] ammiri del Presidente Putin: forse le centinaia di prigionieri politici o il fatto che il più importante leader dell’opposizione, [[Boris Nemcov|Boris Nemtsov]], sia stato ucciso a pochi metri dal Cremlino?
*Le forze sovraniste e l’estrema destra europea stanno dando qualcosa a Putin che gli mancava da tempo: una nuova legittimazione internazionale.
*La fuga di [[Viktor Janukovyč|Yanukovych]] nel 2014 e l’esperimento democratico di Piazza [[Maidan]], con migliaia di giovani che chiedevano più Europa, più Occidente, più democrazia sono stati un evento catastrofico per Putin. Ucraina e Russia sono molto vicine: lingua, cultura, identità e secoli di storia condivisa. Per questo motivo Putin ha temuto più di ogni altra cosa il "contagio democratico": se l’esperimento avesse avuto successo a Kiev, la tappa successiva avrebbe potuto essere Mosca. Quindi la reazione è stata durissima: la [[Guerra del Donbass|guerra nel Donbass]], l'[[Annessione della Crimea alla Russia|annessione della Crimea]] ed oggi il rilascio dei passaporti ai cittadini ucraini di lingua russa.
*Tutta l'ideologia anti-europea, anti-liberale ed anti-occidentale di Putin è anacronistica e sbagliata. La Russia da sola potrà essere soltanto, ben che vada, un "junior partner" del colosso cinese.
*Non dimentichiamo che nell'agosto del 1991, uno dei regimi più repressivi della storia, l'Unione Sovietica, cadde in soli tre giorni. E solo in questi ultimi due anni centinaia di migliaia di giovanissimi sono scesi in piazza sfidando i divieti delle autorità contro la corruzione, gli abusi di potere, contro l’autoritarismo di Putin e del suo regime. Si, un futuro democratico in Russia è certamente possibile.
===2021===
{{Int|Da ''[https://espresso.repubblica.it/mondo/2021/06/14/news/kara-murza_il_veleno_non_mi_ferma_resto_a_mosca_-305991737/ "Il veleno non mi ferma, resto a Mosca"]''|Intervista di Sabrina Pisu, ''Espresso.repubblica.it'', 14 giugno 2021.|h=4}}
*La parola "estremista" nel vocabolario del Cremlino indica, infatti, chiunque si opponga a Vladimir Putin e al suo sistema di potere corrotto, autoritario e cleptocratico. Imbavagliare, intimidire, imprigionare o uccidere gli oppositori.
*Il problema crescente per Putin è che tanti russi, soprattutto giovani, sono stufi non solo di un sistema arretrato e autoritario, che non dà speranza e prospettive, ma anche di vedere la stessa faccia da venti anni. [...] Il regime è nel panico, disperato. I russi sono pronti a votare chiunque non sia il candidato sostenuto dal Cremlino.
*Il mio dovere è lavorare perché sia sempre più vicino il giorno in cui la Russia diventerà, come ha detto Navalny, "un normale paese europeo". E non ho dubbi che succederà. Milioni di persone nel mio paese lo vogliono.
*Il punto è che Navalny non dovrebbe essere in prigione: è ancora illegalmente, ingiustamente, per motivi politici, incarcerato dal regime del Cremlino. Non è colpevole di nulla se non di essere un avversario politico di Putin, che sta violando non solo la legislazione russa, ma anche gli impegni internazionali assunti dalla Russia come Stato membro del Consiglio d'Europa, che ha aderito alla Convenzione Europea dei diritti dell'uomo. Navalny, va ricordato, è solo uno dei quasi 400 prigionieri politici oggi in Russia, in carcere per aver osato intralciare il cammino di Putin.
*L'attenzione internazionale è, a volte, l'unica difesa per chi è perseguitato da regimi [[Autoritarismo|autoritari]].
*Non ho avuto mai dubbi che sarei rimasto in Russia. E che Navalny avrebbe fatto lo stesso. Arrenderci e scappare sarebbe il regalo più grande per il Cremlino, è quello che vuole. Non lo faremo mai.
===2022===
{{Int|Da ''[https://www.internazionale.it/magazine/vladimir-kara-murza/2022/02/24/i-russi-non-vogliono-la-guerra I russi non vogliono la guerra]''|Sull'[[invasione russa dell'Ucraina del 2022]], ''Internazionale.it'', 24 febbraio 2022.|h=4}}
*È difficile dire se l’opposizione interna alla guerra possa avere qualche effetto concreto. Ma di certo gli esponenti dell’élite culturale russa che alzano la voce contro l'ennesima aggressione del Cremlino stanno difendendo l'onore della nazione come fecero i sette manifestanti che nell'agosto 1968 protestarono sulla piazza Rossa contro l'[[Primavera di Praga|invasione sovietica della Cecoslovacchia]].
*Attaccando l'Ucraina, Putin correrebbe un rischio. In passato i leader russi non hanno avuto molto successo con le "piccole guerre vittoriose" lanciate per scopi di politica interna: dalle disastrose campagne del regime zarista in Crimea e in Giappone nell'ottocento e all'inizio del novecento fino all'invasione dell'Afghanistan negli ultimi anni dell'Unione Sovietica. Il risultato di solito è l'opposto di quello sperato.
*Per un leader come Putin, ossessionato dalla storia russa, sarebbe una beffa inciampare in uno degli errori più comuni della tradizione politica nazionale.
{{Int|Da ''[https://www.ilfoglio.it/esteri/2023/04/17/news/aspettando-l-alba-russa-il-discorso-di-vladimir-kara-murza-prima-dell-arresto-5178436/ Aspettando l'alba russa]''|Discorso pronunciato prima dell'arresto, 15 marzo 2022; citato e tradotto ne ''Ilfoglio.it'', 17 aprile 2023.|h=4}}
*[[Jurij Vladimirovič Andropov|Yuri Andropov]] era una persona che simboleggiava e incarnava il peggio del peggio della repressione politica post staliniana nell'Unione sovietica. Fu tra gli organizzatori dell'invasione sovietica dell'Ungheria nel 1956. È stato uno che per anni ha dato priorità all'individuazione e al perseguimento dei dissidenti politici in Unione sovietica. Una delle cose che fece fu istituire un'orribile pratica di psichiatria punitiva. I dissidenti, persone che si opponevano al regime comunista, venivano confinati con la forza in istituti psichiatrici, dichiarati pazzi mentali e tenuti lì in condizioni di tortura per anni e anni. È a quest'uomo che Vladimir Putin ha dedicato una targa commemorativa nel dicembre 1999.
*L'intero modus operandi del regime di Putin è che le persone intorno a lui, non dimentichiamolo mai, non è solo un regime autocratico, è anche un regime cleptocratico, dalla classica definizione greca della parola "governato dai ladri"; quei ladri vogliono rubare in Russia e poi spendere e nascondere il denaro rubato in occidente, dove hanno i loro yacht, le loro ville, i loro conti bancari, o molto spesso le loro famiglie. Per anni e anni, i paesi occidentali hanno permesso che ciò accadesse.
*Per anni, [[Boris Nemcov|Boris Nemtsov]] ha chiesto ai paesi occidentali di imporre sanzioni personali di alto livello contro i compari e gli oligarchi di Putin. Ma molti nel mondo occidentale hanno scelto di voltarsi dall'altra parte. Non sono solo un politico, ma anche uno storico per formazione, e una cosa che sappiamo dalla storia è come finisce l'acquiescenza nei confronti dei dittatori: finisce sempre allo stesso modo. Vorrei che ci fossimo sbagliati su questo punto, ma oggi tutto il mondo vede ciò che il regime di Putin sta facendo all'Ucraina.
*Molto spesso, le persone in occidente vedono solo il lato ufficiale. Vedono Putin, la repressione, le azioni aggressive e la guerra in corso. Molto spesso si perde di vista l'altra faccia della Russia. L'altra faccia, ovviamente, è che nel mio paese ci sono milioni di persone che rifiutano e dissentono radicalmente da tutto ciò che il regime di Putin rappresenta, dalla cleptocrazia agli abusi, alle repressioni e ai crimini contro l’umanità che vengono commessi.
*Un sacerdote ortodosso russo è stato arrestato dopo aver lasciato la sua chiesa dopo essersi espresso contro la guerra nel suo sermone. Dopo la funzione domenicale nella sua chiesa nella regione di Kostroma, ha ricordato alla gente il sesto comandamento, "non uccidere". Per questo, è stato arrestato e portato alla stazione di polizia, incriminato e multato in base al nuovo reato amministrativo di "discredito dei servizi armati della Federazione russa". Quindi, se reciti un comandamento biblico, stai screditando le forze armate; questa è la realtà orwelliana che il regime di Vladimir Putin ha creato nel nostro paese.
*{{NDR|Sul [[putsch di agosto]]}} I cittadini russi, i moscoviti che rifiutarono il colpo di stato, non erano armati di nulla se non della loro dignità e della loro determinazione a difendere la libertà. Sono scesi in strada a migliaia, poi a decine di migliaia e infine a centinaia di migliaia, e si sono letteralmente piazzati davanti ai carri armati. Poi i carri armati si fermarono e si allontanarono. Questo è stato il mio primo ricordo politico consapevole. Avevo dieci anni all'epoca e questa lezione mi accompagnerà per tutto il tempo in cui vivrò. Quando un numero sufficiente di persone nella società è disposto ad alzarsi in piedi, a porre fine alla repressione, a difendere la propria dignità, i propri diritti, la propria libertà, tutta l'apparente forza delle dittature diventa impotente.
*Sappiamo che arriverà un giorno in cui la Russia diventerà un normale paese europeo. Credo sia nell'interesse, non solo di noi russi ma anche di tutti voi della comunità internazionale, avere a Mosca un governo che rispetti i diritti e le libertà del proprio popolo e che si comporti da cittadino responsabile sulla scena internazionale. Sappiamo che quel giorno arriverà e tutto ciò che facciamo nel movimento di opposizione russo ha come obiettivo quello di cercare di avvicinarsi a quel giorno.
{{Int|Da ''[https://www.swissinfo.ch/ita/politica/vladimir-kara-mursa-in-russia-i-cambiamenti-spesso-sono-repentini/47937370 Vladimir Kara-Mursa: "In Russia i cambiamenti spesso sono repentini"]''|Intervista di Elena Servettaz, ''Swissinfo.ch'', 29 settembre 2022.|h=4}}
*In Occidente attualmente si parla molto della "responsabilità collettiva" dei russi per l'aggressione di Putin all'Ucraina. L'idea di "responsabilità collettiva" però è sbagliata, soprattutto dal punto di vista di chi come me oggi è in carcere perché si è espresso apertamente contro la guerra. Non dobbiamo dimenticare che nei giorni seguenti il 24 febbraio sono state arrestate più di 16'400 persone durante le manifestazioni contro la guerra.
*Ai funzionari e agli oligarchi di Putin è stato permesso di sfruttare i Paesi occidentali e la Svizzera non era di certo il più detestato, in quanto cuore bancario dell'Europa. Lì hanno potuto accumulare il denaro rubato ai contribuenti russi. Coloro che frequentano il Cremlino e gli ambienti ad esso vicini, da tempo si sono abituati a rubare in Russia e a spendere in Occidente. I Paesi democratici che hanno permesso tutto ciò hanno finito per diventare complici.
*Le svolte in Russia avvengono spesso in modo repentino e inaspettato, come nel 1905, nel 1917 o nel 1991. Oggi dobbiamo già pensare al futuro. Il regime di Putin non sarà eterno e quando giungerà al termine sarà importante che vengano ripristinate la democrazia e la libertà economica. La Russia dovrà tornare a essere integrata nelle strutture europee e nella comunità internazionale. Continuo a credere nell'ideale di un'Europa libera, unita e pacifica. Ciò però sarà possibile solo se vi prenderà parte una Russia libera e democratica.
===2023===
{{Int|Da ''[https://lespresso.it/c/mondo/2024/5/6/il-premio-pulitzer-vladimir-kara-murza-putin-non-si-fermera-se-gli-concedete-unuscita-salva-faccia-dalla-guerra-tra-poco-ne-avremo-unaltra/3758 Il premio Pulitzer Vladimir Kara-Murza: «Putin non si fermerà. Se gli concedete un'uscita salva-faccia dalla guerra, tra poco ne avremo un'altra»]''|Intervista di Sabrina Pisu, febbraio 2023; ''Lespresso.it'', 7 maggio 2024.|h=4}}
*Ricevo lettere da tutta la Russia, persone che vogliono esprimere solidarietà e sostegno per la mia posizione contro Putin e contro la guerra. Mi ricordano quello che ho sempre saputo: quante persone belle, perbene e con vedute democratiche ci sono in Russia e quanto sia falsa la propaganda ufficiale del Cremlino sul "sostegno universale" al regime e alla guerra.
*Per me il movimento dissidente sovietico offre una lezione di grande speranza e ottimismo: per quanto forti siano le forze della tirannia, alla fine la verità, la dignità e le convinzioni ne escono più forti. Come amava dire un dissidente sovietico: la notte è più buia prima dell'alba.
*Il Comitato investigativo russo mi ha proibito di telefonare ai miei figli sostenendo che questo potrebbe "minacciare l'indagine". E questo la dice lunga di un regime che parla di "valori familiari".
*Una caratteristica della società russa è che, per quanto bui siano i tempi e per quanto forte sia la repressione, ci sono sempre persone disposte a difendere quello che è giusto. La mia speranza è che quando le persone nel mondo libero pensano e parlano della Russia, ricordino non solo gli abusi, gli aggressori e i cleptocrati che siedono al Cremlino, ma anche coloro che si oppongono a loro. Anche noi siamo russi.
*Putin è al potere da più di due decenni segnati da guerre. È arrivato al Cremlino come conseguenza della brutale guerra in Cecenia. Poi la distruzione dei media indipendenti, del pluralismo politico, delle libere elezioni e dei diritti civili. Quindi l'invasione della Georgia, l'annessione della Crimea, la prima incursione nell'Ucraina orientale, il bombardamento della Siria. Ora un attacco su vasta scala all'Ucraina, con crimini contro l'umanità nel mezzo dell'Europa. Non si fermerà finché rimarrà al potere. Anni di pacificazione occidentale nei confronti di Putin ci hanno portato a questo.
*Quelli di noi che sono in prigione per aver parlato contro la guerra sono più liberi di quelli fuori che sono costretti a difenderla pubblicamente.
{{Int|Da ''[http://www.memorialitalia.it/lultima-dichiarazione-di-vladimir-kara-murza/ L'ultima dichiarazione di Vladimir Kara-Murza]''|Messaggio aperto lanciato prima della sentenza, 10 aprile 2023.|h=4}}
*A pentirsi di quanto hanno fatto dovrebbero essere i criminali. Io sono in carcere per le mie idee politiche. Per essermi espresso contro la guerra in Ucraina. Per avere osteggiato per anni la dittatura di Putin. Per avere chiesto sanzioni internazionali ad personam ai sensi della legge Magnitskij contro chi viola i diritti umani. E non solo non mi pento di nulla di tutto questo, ma ne sono persino orgoglioso.
*Nelle loro ultime dichiarazioni di solito gli imputati chiedono di essere assolti. E l'assoluzione sarebbe anche l'unico verdetto giuridicamente plausibile per chi non ha commesso alcun reato. Io, però, non ho nulla da chiedere a questa corte. So già quale sarà il mio verdetto. Lo so dall'anno scorso, da quando nello specchietto retrovisore ho visto degli uomini in uniforme nera, mascherati, che inseguivano la mia auto.
*So [...] che verrà il giorno in cui le tenebre che incombono sul nostro Paese si dissolveranno. Il giorno in cui si potrà dire nero al nero e bianco al bianco, in cui anche ufficialmente si ammetterà che due per due fa ancora quattro, in cui la guerra sarà guerra e un usurpatore potrà essere detto tale, e in cui i veri criminali saranno coloro che questa guerra l'hanno istigata e scatenata, e non chi ha cercato di fermarla.
*Anche oggi, anche nelle tenebre che ci circondano, anche da dentro la gabbia in cui mi trovo, io amo il mio Paese e credo nella sua gente.
{{Int|Da ''[https://www.corriere.it/esteri/23_giugno_29/kara-murza-intervista-84236450-15f8-11ee-b570-8ff72e535806.shtml Kara-Murza parla dal carcere: «Putin ha già perso la guerra, il suo regime finirà, è solo questione di tempo»]''|Intervista di Federico Fubini, ''corriere.it'', 29 giugno 2023.|h=4}}
*Nel caso della mia sindrome, la legge russa proibirebbe la detenzione. Ma ai prigionieri politici la legge non si applica.
*Qualsiasi regime autoritario sente la sua mancanza di legittimità, perché non ha un vero mandato elettorale. Il regime di Vladimir Putin non fa eccezione. Può mantenere il potere solo con la censura, la repressione e la paura. Quindi chi dice la verità sulla corruzione, sugli abusi, sulla guerra rappresenta il pericolo maggiore, perché smaschera questa cleptocrazia autoritaria e aggressiva. Putin farà di tutto per far tacere queste voci.
*Per anni, gli agenti del Cremlino hanno rubato in Russia e speso o nascosto il denaro in Occidente. E per anni i Paesi occidentali lo hanno permesso. Sono fiero di aver avuto un ruolo nell'approvazione dei "Magnitsky Act" in diversi Paesi occidentali, più di 30, che hanno posto fine a questa ipocrisia imponendo il blocco dei visti e il congelamento dei beni. Queste leggi sono pro russe, perché introducono un po' di trasparenza e di responsabilità per coloro che violano i diritti dei cittadini e saccheggiano le risorse dei contribuenti russi. Sono molto efficaci. Non sorprende che il Cremlino non abbia gradito.
*I processi teatrali di Stalin negli anni '30 erano condotti in pubblico. Il mio invece è stato sempre coperto e anche il giorno del verdetto l'aula era piena di un "pubblico" preselezionato, mentre i miei amici e colleghi, i giornalisti indipendenti e i diplomatici occidentali sono stati tenuti fuori.
*La macchina propagandistica del Cremlino sta facendo di tutto per fingere che tutti in Russia sostengano la guerra e Putin. Ma il fatto che tanti nel Paese — politici, artisti, giornalisti, sacerdoti, avvocati, insegnanti, persino ufficiali di polizia e militari — si siano pronunciati contro la guerra, spesso a costo del carcere, dimostra quanto poco valga questa propaganda.
*Putin l'ha già persa {{NDR|la guerra}} quando non solo non ha distrutto lo Stato ucraino indipendente come voleva, ma ha coalizzato l'intero mondo civilizzato a sostegno di Kiev. Il regime di Putin finirà con questa guerra, è solo questione di tempo. E la Russia avrà un'opportunità di cambiare. È nostra responsabilità usarla con saggezza. Dobbiamo imparare dalla fallimentare transizione post comunista degli anni '90 e assicurarci che la Russia post Putin faccia pienamente i conti con il passato, in modo che il passato non si ripeta mai più.
*Il regalo più grande che gli oppositori del regime di Putin potrebbero fargli sarebbe fare le valigie e andarsene. Non voglio far loro questo regalo. La Russia è il mio Paese. che se ne vadano loro, se vogliono.
{{Int|Da ''[https://www.huffingtonpost.it/guest/memorial-italia/2023/06/30/news/russia_carcere_intervista_vladimir_kara-murza-12538118/ Vladimir Kara-Murza dal carcere di Mosca: "Non mi avranno e, fidatevi, tutto questo presto finirà"]''|Intervista di Marija Voloch, ''Poligon Media'', 27 giugno 2023; tradotto in ''huffingtonpost.it'', 30 giugno 2023.|h=4}}
*La polineuropatia che ho alle gambe e alle mani è la conseguenza dei due avvelenamenti. Dopo il primo ho dovuto reimparare a camminare, poi ho usato il bastone per un anno.
*La paura è un lusso che un politico dell'opposizione non può permettersi, in Russia.
*Molti anni fa, mentre giravo Hanno scelto la libertà, un documentario sui dissidenti sovietici, chiesi a [[Vladimir Bukovskij]] che cosa lo aveva aiutato a resistere e a non cedere allo sconforto e alla paura nelle prigioni e nei campi. Mi rispose: "La consapevolezza di essere nel giusto. Se sai di essere nel giusto, la paura sparisce". Ora so cosa intendeva.
*Un politico non può esporsi "da remoto". Se sei lontano, in un posto sicuro, non puoi criticare il potere e invitare la gente a lottare contro un regime autoritario. O per lo meno io non credo di avere il diritto morale di farlo. È una questione di etica e di responsabilità, soprattutto per un personaggio pubblico.
*Michail Chodorkovskij è tornato in Russia nell'autunno del 2003, Boris Nemtsov nella primavera del 2014 e Aleksej Naval'nyj nell'inverno del 2021, tutti pienamente consapevoli dei rischi che avrebbero corso. Ma sentivano forte la responsabilità verso il Paese e verso la loro coscienza.
*Mi è stato vietato di chiamare mia moglie e i miei figli per un anno e due mesi, dall'aprile 2022 al giugno 2023. Prima dal Comitato Investigativo, poi dal Tribunale di Mosca. È l'ennesimo, amatissimo uso sovietico: non si puniscono solo i "nemici", ma anche le loro famiglie. Una pratica che viene applicata di frequente ai prigionieri politici.
*Tutto questo è già successo, nel nostro Paese, ed è finito. Finirà anche questa volta, e sappiamo persino come, più o meno. Nessuno è mai riuscito ad abrogare le leggi della storia.
*[...] [[Pavel Nikolaevič Miljukov|Miljukov]] era soprattutto uno storico molto profondo e serio. I suoi Saggi sono una panoramica fondamentale della storia culturale, spirituale, socio-economica, militare, sociale e politica del nostro Paese negli ultimi dieci secoli. E spiegano molte cose, anche dei giorni nostri.
*In cella la TV è accesa dalla mattina alla sera. E fa paura. Fa paura pensare che gran parte della popolazione del nostro Paese vive in una bolla di propaganda, con livelli impressionanti di odio, aggressività, isteria, bugie mostruose e istigazione alla violenza. Chi collabora a tutto questo è chiaramente un criminale. E quando tutto sarà finito, dovrà essere processato come accadde ai loro omologhi nazisti a Norimberga, o ai capi ruandesi di Radio Télévision Libre des Mille Collines, chiamati a rispondere delle loro azioni al Tribunale internazionale delle Nazioni Unite.
*So (e vedo dalle lettere che ricevo) che molti sono sconfortati e hanno perso il senso del futuro e della prospettiva. Amici, no!, non fatelo! Tutto questo finirà, e pure in un futuro abbastanza prossimo. E non è né fede cieca, né ottimismo ingenuo: è la storia che ho studiato. Stiamo vivendo un periodo storico che il nostro Paese ha già vissuto altre volte: nei "sette anni tristi" della fine del regno di Nicola I, negli ultimi anni prima della morte di Stalin, negli anni Ottanta. La stessa combinazione perniciosa di reazione interna e isolamento internazionale. Sappiamo anche, però, come tutti quei periodi sono finiti. Qualcosa cambierà, e non ci vorrà molto. Ed è importante farsi trovare pronti per non perdere l'opportunità di fare tutto ciò che serve, questa volta, per sottrarci al solito circolo vizioso e costruire finalmente un Paese libero, moderno ed europeo, che non sia più una minaccia per i suoi cittadini o per il mondo che lo circonda. Credo fermamente che ci riusciremo. E io stesso farò tutto ciò che è in mio potere perché questo accada.
{{Int|Da ''[https://www.avvenire.it/opinioni/pagine/lettera-del-dissidente-russo-vladimir-kara-murza La lettera dal carcere del dissidente Kara-Murza: alle urne dite no alla guerra]''|Lettera inviata nel dicembre 2023; ''Avvenire.it'', 1 febbraio 2024.|h=4}}
*Non ci sono vere elezioni nel nostro Paese da molti anni – l'ultima volta che si è svolto qualcosa di simile a una competizione elettorale è stato negli anni [[Elezioni presidenziali in Russia del 2000|1999-2000]] (non è la mia opinione, sono le conclusioni degli osservatori dell'Osce). Tutto ciò che è seguito è stato solo la preparazione per la "legittimazione" formale del regime con vari gradi di validazione esterna.
*{{NDR|Sulle [[elezioni presidenziali in Russia del 2024]]}} Pochi, nelle condizioni di dittatura e repressione, sono pronti a parlare pubblicamente o a scendere in piazza, ma tutti possono prendere la propria scheda elettorale, cancellare tutti i candidati Z e scrivervi sopra "No" [...]. E anche questo sarà un atto civile [...].
*Ultimamente nella nostra società si discute molto degli errori degli anni '90 e sulle ragioni del fallimento dell'esperimento democratico. A mio avviso, l'errore più importante, che ha predeterminato tutto ciò che sta accadendo oggi, è il rifiuto di giudicare e condannare pienamente i crimini del periodo sovietico. Dopo il crollo del regime sovietico, era di vitale importanza aprire gli archivi, condannare i crimini del Pcus e del Kgb a livello statale, assicurare alla giustizia coloro che hanno commesso questi crimini e, attraverso la Lustration law, difendere la giovane democrazia dalla possibilità di rivalsa da parte degli attuatori delle precedenti politiche repressive.
*Molti Paesi post-totalitari – la Germania dopo il nazismo, il Sudafrica dopo l'apartheid, gli Stati latinoamericani dopo le dittature militari – hanno attraversato questo percorso di presa di coscienza nazionale e di moralizzazione della società in una forma o nell'altra. I Paesi dell'Europa centrale e orientale hanno fatto lo stesso dopo la caduta del comunismo. In Russia questo è stato poi proposto dai leader più lungimiranti del movimento democratico: Vladimir Bukovsky e Galina Starovoitova. Ma l'inerzia dell'apparato burocratico e l'opposizione delle parti interessate nel governo e nelle forze di sicurezza si sono rivelate più forti. «Perché fomentare il passato, non c'è bisogno di una caccia alle streghe», spiegarono gli allora funzionari nelle conversazioni con Bukovsky. «Allora le streghe torneranno e inizieranno a darti la caccia», rispose. E, ovviamente, si è scoperto che aveva ragione.
===2024===
*Per me la differenza più grande tra una dittatura e una democrazia è che il valore più alto in una democrazia è la vita umana, la protezione della vita umana, la salvezza della vita umana. E a coloro che criticano le decisioni dei governi democratici di effettuare scambi, di impegnarsi in questi scambi con regimi autoritari come quello di Vladimir Putin, vorrei rispettosamente invitarli a parlare non di scambi di prigionieri, ma di salvezza di vite umane.<ref>Citato in ''[https://www.iltempo.it/esteri/2024/08/03/video/vladimir-kara-murza-scambio-prigionieri-salvare-vite-umane-democrazia-putin-russia-40027494/ Kara-Murza difende la scelta dello scambio di prigionieri: "Si salvano vite umane"]'', ''iltempo.it'', 3 agosto 2024.</ref>
{{Int|Da ''[https://www.repubblica.it/esteri/2024/02/21/news/vladimir_kara_murza_navalny_putin_russia-422179989/ Vladimir Kara-Murza, il dissidente in carcere in Siberia, su Navalny: "Muoiono i migliori. Putin è un vecchio vendicativo, codardo e avido"]''|''Repubblica.it'', 21 febbraio 2024.|h=4}}
*Vladimir Putin è personalmente responsabile della [[Morte di Aleksej Naval'nyj|morte di Aleksej Navalny]]. Perché Aleksej era il suo prigioniero personale. E solo su suo ordine personale potevano agire gli avvelenatori del Secondo servizio dell’Fsb, investigatori, pubblici ministeri e giudici che sbrigavano fascicoli giudiziari e sentenze; alti gradi carcerari che creavano condizioni da tortura.
*Quest'uomo ha portato con sé la morte per tutti i 25 anni del suo potere, a partire proprio da quell'autunno in cui di notte furono fatte saltare in aria persone pacifiche che dormivano nei loro appartamenti.
*Muoiono i migliori: i più coraggiosi, i più sinceri, i più appassionati.
{{Int|Da ''[https://www.lastampa.it/esteri/2024/03/12/news/russia_kara_murza_regime_putin_illegittimo-14141859/ Russia, Kara-Murza: "Il regime di Putin è illegittimo, non riconoscetelo"]''|Articolo firmato per il ''Washington Post''; citato ne ''Lastampa.it'', 12 marzo 2024.|h=4}}
*I leader occidentali parlano spesso della loro determinazione a rispondere al Cremlino. A volte lo strumento più potente è semplicemente quello di dire la verità [...]. Putin non è un presidente eletto legittimamente. È un dittatore e un usurpatore. È il momento che il mondo lo dica.
*In molti si chiedono perché i dittatori perdono tempo per organizzare "elezioni" in cui tutti sanno che sono una messa in scena, un rituale senza senso. Ma nel 21esimo secolo, l'unica fonte ampiamente accettata di legittimità per qualsiasi governo arriva in forma di scheda elettorale e anche i regimi che non hanno una legittimità reale sentono il bisogno di creare una apparenza di legittimità
*Secondo le stime più caute, i detenuti politici in Russia sono centinaia, mentre il numero totale di russi che hanno affrontato condanne amministrative o penali dal 2018 per aver esercitato il loro diritto alla libertà di parola sono 116mila, secondo una recente inchiesta giornalistica. Ci sono stati più processi politici nell'ultimo mandato di Putin che sotto i leader sovietici Nikita Krushchev e Leonid Brezhnev insieme.
{{Int|''[https://www.repubblica.it/esteri/2024/08/03/news/scambio_prigionieri_dissidenti_russi_germania_yashin-423429001/ Yashin denuncia: "Non volevo l'esilio: mi hanno costretto. Putin è un assassino"]''|Da una conferenza stampa dopo il rilascio, citato in ''La Repubblica'', 3 agosto 2024.|h=4}}
*Nessuno ha chiesto il nostro consenso [...]. Mi sono rifiutato di chiedere la grazia a Vladimir Putin perché non lo considero il presidente legittimo, ma un assassino, responsabile dell'omicidio di Aleksej Navalny, di Boris Nemtsov e di migliaia di civili in Ucraina, e perché mi sarei dovuto dichiarare colpevole, ma non sono colpevole di nulla. Eppure sono qui. [[Vladimir Konstantinovič Bukovskij|Vladimir Bukovskij]] nel suo libro ''Il vento va, e poi ritorna'', ricordando la sua deportazione nel 1976 in cambio del segretario generale del Partito comunista cileno, scriveva: "Nel nostro Paese non possono sbatterti in galera ai sensi della legge, né liberarti ai sensi della legge". Quasi mezzo secolo dopo nulla è cambiato
*Non si è trattato di uno scambio di prigionieri. Si è trattato di un salvataggio di vite umane. E ciò che differenzia una dittatura da una democrazia è il valore supremo dato alla vita umana. Non credo che in questo mondo ci sia nulla di più importante [...].
*[...] tante persone innocenti che non hanno mai commesso un crimine in vita loro sono detenute e sottoposte a tortura, sia fisica, sia psicologica, o entrambe, nelle carceri di Putin per l'unico reato di aver detto la verità, l'unico reato di essersi opposto alla guerra in Ucraina, l'unico reato di essersi opposto a un dittatore.
*Confondere il regime con i russi è come dire che io, Yashin, Pivovarov e le decine di migliaia di russi fermati nelle proteste non esistono. Le sanzioni che colpiscono tutti sono sbagliate e controproducenti perché rafforzano la propaganda di Putin sulla fortezza assediata.
==Citazioni su Vladimir Kara-Murza==
*Dall'inizio dell'operazione militare speciale la vita dei giornalisti indipendenti in Russia è diventata difficile. Per esempio, il 22 aprile Vladimir Kara-Murza, giornalista e politico che supporta il Sergej Magnitskij Act, già avvelenato due volte in precedenza, è tornato in Russia dall'America e al suo arrivo è stato arrestato, proprio in virtù della nuova legge sulle fake news, poiché in America parlava delle vittime tra la popolazione civile ucraina. Ora, in Russia, rischia dieci anni di prigione. ([[Zoja Svetova]])
*Il Cremlino lo odia apertamente perché, insieme a Boris Nemtsov, ha ottenuto l’adozione della legge Magnitskij negli Stati Uniti che ha portato a dolorose sanzioni personali contro persone molto influenti della cerchia di Putin. Le prove di questo odio sono la crudele condanna a 25 anni di carcere e i due attentati alla sua vita. Vladimir si trova ora in una colonia siberiana in condizioni simili alle mie, ma dopo gli avvelenamenti subiti, la sua salute è precaria. Non è esagerato dire che Kara-Murza potrebbe morire o essere ucciso da un momento all’altro. ([[Il'ja Jašin]])
*Sono preoccupato per Vladimir Kara-Murza.<br>Dopo l'[[Morte di Aleksej Naval'nyj|assassinio di Naval'nyj]] si è visto con chiarezza che la vita di ogni prigioniero politico russo è a rischio. Ma il destino di Kara-Murza suscita un'ansia particolare.<br>Da un lato, Aleksej e Vladimir sono due figure diversissime. Ma dall'altro, hanno molto più in comune di quanto possa sembrare a un primo sguardo.<br>Entrambi hanno causato problemi personali alla cerchia di Putin. Naval'nyj con le sue inchieste anticorruzione e le sue rivelazioni. Kara-Murza con l'attività di lobby in Occidente per l'applicazione di sanzioni individuali.<br>Entrambi in Russia sono stati dichiarati de facto nemici dello stato. Naval'nyj era stato incluso nell'elenco dei terroristi e degli estremisti che rappresentano una minaccia per la sicurezza nazionale. Kara-Murza è stato accusato di alto tradimento e un tribunale gli ha inflitto l'inaudita condanna a 25 anni di colonia penale.<br>Entrambi sono stati trattati dal sistema carcerario con estrema spietatezza. Aleksej e Vladimir hanno passato lunghi periodi in isolamento, sono stati sottoposti a condizioni detentive al limite della tortura. Entrambi hanno avuto seri problemi di salute.<br>Infine, la cosa essenziale: Putin ha già tentato di uccidere entrambi. Naval'nyj e Kara-Murza sono sopravvissuti a tentativi di avvelenamento organizzati dai servizi segreti.<br>Capisco che le mie parole siano la voce di uno che grida nel deserto. Ma Vladimir Kara-Murza deve essere salvato. La minaccia alla sua vita non è soltanto reale, è spropositata. ([[Il'ja Jašin]])
*Putin non durerà per sempre, e Vladimir Kara-Murza sarà tra i protagonisti della Russia del futuro [...]. Intanto sarà un leader dell'opposizione in esilio. Bisogno solo aiutarlo a rimettersi bene in salute, in modo che possa dedicarsi con tutte le forze al lavoro a cui è destinato. È un miracolo che sia ancora vivo. ([[Bill Browder]])
===[[Pierre Haski]]===
*Davanti ai giudici, Vladimir Kara-Murza ha paragonato il suo processo a quelli dell'epoca staliniana. Di sicuro l’oppositore sa di cosa parla: durante il regno del "piccolo padre dei popoli" due suoi bisnonni furono infatti condannati a morte, mentre suo nonno fu mandato nel gulag.
*In Russia qualsiasi opposizione alla guerra è severamente punita, ma il governo ha voluto evidentemente trasformare Kaza-Murat in un esempio aumentando considerevolmente il prezzo della sua dissidenza. La giustizia, infatti, ha rincarato la dose accusandolo di "sovversione".
*Kara-Murza incarna tutto ciò che Putin detesta: è stato giornalista e oppositore politico, è carismatico, parla molte lingue e trova le porte aperte a Washington. Inoltre è in possesso di un secondo passaporto, quello britannico. Insomma è un "cosmopolita", come si diceva ai tempi di Stalin.
==Voci correlate==
*[[Opposizione a Vladimir Putin in Russia]]
==Altri progetti==
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{{DEFAULTSORT:Kara-Murza, Vladimir}}
[[Categoria:Dissidenti russi]]
[[Categoria:Politici russi]]
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Marina Ovsjannikova
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Mariomassone
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[[File:Marina Ovsyannikova 2023.jpg|thumb|Ovsjannikova nel 2023]]
'''Marina Vladimirovna Ovsjannikova''' (1978 – vivente), giornalista russa.
==Citazioni di Marina Ovsjannikova==
*{{NDR|Sull'[[invasione russa dell'Ucraina del 2022]]}} Quello che avviene in Ucraina è un crimine. La Russia è il Paese aggressore. La responsabilità ricade su una sola persona: [[Vladimir Putin]]. Mio padre è ucraino, mia madre è russa, e non sono mai stati nemici. La Russia deve fermare immediatamente questa guerra fratricida. Purtroppo negli ultimi anni ho lavorato al Primo canale, occupandomi della propaganda del Cremlino e ora ne provo molta vergogna, perché ho consentito di dire bugie alla nazione e di zombizzare i russi. Abbiamo taciuto nel 2014, quando tutto questo era solo all’inizio. Non siamo scesi in piazza quando il Cremlino ha avvelenato [[Aleksej Naval'nyj|Navalny]]. Abbiamo solo osservato in silenzio questo regime disumano. E ora ci ha voltato le spalle tutto il mondo, e altre dieci generazioni non si potranno togliere la macchia di questa guerra. (registrazione fatta prima della sua irruzione nello studio di ''Vremja'', 13 marzo 2022)<ref>Citato in [https://www.corriere.it/video-articoli/2022/03/14/manifestante-no-war-tg-russo-fermate-guerra-qui-vi-stanno-mentendo-arrestata/bace3024-a3cc-11ec-9af1-c1077f9ccdda.shtml ''Una manifestante no-war al tg russo: «Fermate la guerra, qui vi stanno mentendo». Arrestata''], ''corriere.it'', 14 marzo 2022.</ref>
{{Int|Da ''[https://www.corriere.it/esteri/22_marzo_16/marina-ovsyannikovaha-intervista-2cd23b82-a528-11ec-8f73-d81a6d7583fb.shtml?refresh_ce Marina Ovsyannikova, la giornalista che ha sfidato Putin: «Temo per i miei figli, non mi sento un’eroina»]''|Da un'intervista alla ''Reuters'', riportato in ''corriere.it'', 16 marzo 2022.|h=4}}
*{{NDR|Sull'[[invasione russa dell'Ucraina del 2022]]}} Mi è tornata in mente la mia infanzia in Cecenia. In qualche modo, ho cominciato a capire cosa stanno passando quelle povere persone in Ucraina. Ed è qualcosa che non si può accettare.
*Noi vivevamo a Grozny, e ricordo quando dovemmo lasciare la nostra casa all’improvviso, perché restare era diventato pericoloso. Avevo 12 anni, c’erano bombardamenti continui. Da un giorno all’altro prendemmo quel che potemmo prendere delle nostre cose, e partimmo.
*All’inizio ho pensato di andare con un cartello in una piazza vicino al Cremlino. Ma poi ho pensato che l’effetto sarebbe stato nullo. Sarei diventata soltanto un’altra manifestante arrestata. [...] Desideravo anche mandare un messaggio al popolo russo. Non siate degli zombi, non date retta a questa propaganda. Imparate come analizzare le notizie, e cercate altre fonti, che non siano la televisione russa di Stato.
*Non mi sento un’eroina, volevo solo che il mio sacrificio non risultasse vano e che servisse ad aprire gli occhi alla gente.
*Non voglio andarmene da questo Paese, perché sono e mi sento russa. Sono solo sono contraria alla guerra. Non credo che sia giusto che qualcuno possa essere punito per le sue opinioni; quindi, spero che non venga formulata alcuna accusa penale nei miei confronti. E soprattutto, spero che non accada nulla ai miei figli. L'unica cosa che mi preoccupa davvero è la loro sorte.
*Credo in quel che ho fatto, ma ora capisco anche l’entità dei problemi che dovrò affrontare, e sono molto preoccupata per la mia sicurezza.
{{Int|Da ''[https://www.corriere.it/esteri/22_marzo_18/marina-ovsyannikova-giornalista-dissidente-tv-russa-mio-figlio-adolescente-mi-accusa-aver-rovinato-vita-tutti-354684c4-a6ab-11ec-b959-f4f83b4867c0.shtml?refresh_ce Marina Ovsyannikova, la giornalista dissidente della tv russa: «Mio figlio adolescente mi accusa di aver rovinato la vita a tutti»]''|Da un'intervista alla ''Spiegel'', riportato in ''corriere.it'', 18 marzo 2022.|h=4}}
*Tutto può succedere: un incidente d’auto, tutto quello che vogliono. Ne sono consapevole e devo fare attenzione. Ma ormai ho già superato il punto di non ritorno.
*Mia madre è ancora sotto shock, è completamente esausta. Mio figlio è stato molto colpito da tutto questo, sta attraversando una fase difficile alla sua età, comunque. Mi ha accusato di aver distrutto tutte le nostre vite. Ne parliamo tra noi, ma è difficile.
*L’inizio della guerra contro l’Ucraina è stato per me un punto di non ritorno. Nessuno - né io, né i miei amici o la mia famiglia se lo aspettavano.
{{Int|Da ''[https://www.ildubbio.news/interviste/il-culto-di-putin-si-sgretolera-anche-i-russi-capiranno-che-e-un-criminale-s6br77hp «Il culto di Putin si sgretolerà: anche i russi capiranno che è un criminale»]''|Intervista di Zhanna Agalakova, ''Ildubbio.news'', 21 febbraio 2023.|h=4}}
*La scelta di scappare è stata ovvia per me perché come alternativa avevo solo la prigione.
*Pensavo che il mondo intero si sarebbe unito e sarebbe stato in grado di fermare questa follia. Dopotutto, fin dall’inizio è stato chiaro a tutti come la guerra fosse un errore fatale e storico per Putin. E anche chiaro a molti come tutti questi anni di potere assoluto e autoritario gli abbiano fatto perdere ogni contatto con la realtà. L’inalienabilità del potere è la cosa peggiore che possa accadere a un paese.
*I russi subiscono continuamente il lavaggio del cervello attraverso la [[Propaganda nella Federazione Russa|propaganda]]. Per 20 anni, la televisione in Russia ha descritto Putin come il salvatore della terra russa, per il quale non può esserci un’alternativa. Ma non credo che i sondaggi di opinione riflettano esattamente il quadro reale del paese. In primo luogo, solo i cittadini leali, quelli che sostengono le autorità, accettano di rispondere ai sondaggi. Si tratta per lo più di anziani che vivono in provincia. Le persone giovani generalmente non rispondono a questi sondaggi. E questo lo si può constatare maggiormente a Mosca e nelle grandi città dove vivono le persone più attive e progressiste politicamente. L’immagine che emerge da questi sondaggi è distorta. Semplicemente le persone hanno paura, si sono nascoste e non rispondono. E Putin sembra ormai un uomo che ha perso la fiducia, insicuro. Paranoico, sospettoso, non appare più in pubblico come una volta. Una persona impaurita.
*Il 75% dei russi non è mai stato all’estero. La loro percezione del mondo è distorta dai canali televisivi di propaganda che da anni alimentano l’odio verso l’Occidente.
*[...] una madre single è una vittima scomoda per le autorità. Potrebbe provocare proteste. Lo hanno capito benissimo e hanno scelto di discreditarmi, infangare il mio nome, dichiarare che ero una spia britannica. E quando ho lasciato la Russia, hanno fatto circolare l’idea che fossi un agente dell’FSB, che lavoravo per il Cremlino. Sanno come manipolare questo tipo di informazione. [...] Era chiaro a tutti che si trattava di una protesta compiuta da una persona sola, senza nessuna partecipazione esterna, ma poi sono cominciate a girare “voci” con una diversa versione. Ho capito che nessuno mi credeva più. E così ho cercato di parlare apertamente il più possibile, di difendermi e di rilasciare interviste per i tanti media che mi hanno contattato.
*La politica della Russia e di Putin è basata sulle bugie, l’ipocrisia e le aggressioni costanti ai nostri vicini. La reputazione del nostro paese è gravemente offuscata non solo in Ucraina, ma in tutta l’area ex-sovietica e l’ex blocco comunista. E quindi, non sono inclini a credere ai russi.
*Durante la prima guerra in Cecenia, le forze russe hanno raso al suolo la mia casa. Non è rimasto nulla e mia madre e io siamo dovute fuggire da Grozny. Sono stati anni di sofferenza e privazioni. Potrei dire che la mia infanzia è stata infelice. E quando la mia casa è stata distrutta, ho espresso un desiderio: quando avrò dei figli loro avranno una casa e un’infanzia felice. Ho lavorato a lungo per costruire il mio mondo felice - una grande casa, una famiglia, tutto ciò che mi era mancato. E sembrava ci fossi riuscita e che finalmente potessi vivere e godermi la vita. Ma quando è iniziata la guerra in Ucraina, non sono riuscita a rimanere in silenzio. Non potevo fare finta che nulla stesse accadendo. Non potevo vivere in questo mondo felice che avevo costruito. La guerra mi aveva già distrutto una volta, quando le forze russe hanno bombardato Grozny e distrutto la mia casa. E ora il Cremlino mi ha privato della mia casa, della mia famiglia e della mia patria.
*Posso solo dire che i miei cari non mi hanno sostenuto. Mia madre, che peraltro ha la stessa età di Putin, ha detto che dovrei essere messa in prigione il più presto possibile, visto che ho osato oppormi al potere. Mio figlio mi ha chiamata traditrice della famiglia e della patria. Ma non me la prendo con loro, col tempo il culto della personalità di Putin verrà smontato, proprio come in passato con Stalin, e tutti capiranno, anche loro. Ma ci vorrà del tempo.
*{{NDR|«Se avessi la possibilità di rivolgerti a Putin, cosa gli diresti?»}} Gli direi che è un criminale. Ha distrutto la vita degli ucraini e sta distruggendo il proprio popolo. Verrà processato in Russia per tradimento dello Stato e davanti al Tribunale Internazionale dell’Aia come criminale di guerra per il genocidio del popolo ucraino e per questa guerra insensata.
{{Int|Da ''[https://www.repubblica.it/venerdi/2024/03/08/news/putin_oppositrici_donne_russe-422277513/ C'è chi dice no. Donne contro Putin alla vigilia delle elezioni]''|Intervista di Rosalba Castelletti, ''repubblica.it'', 8 marzo 2024.|h=4}}
*Per anni la tv russa, su ordine del Cremlino, ha instillato l'odio nei confronti degli ucraini. Li ha disumanizzati. Non li chiamavano mai "ucraini", ma "nazisti", "criminali". Non dicevamo mai "governo di Kiev", ma "giunta" o "regime". La guerra è diventata per me il punto di non ritorno. Ho capito che non potevo più tacere. Dovevo dire la verità o firmare un patto col Diavolo e sporcarmi le mani di sangue. Ho scelto di salvare la mia anima.
*Non solo le mie radici sono ucraine: sono stata una profuga, sapevo cosa avrebbero dovuto affrontare gli ucraini. E vedevo come operava la propaganda russa.
*Negli ultimi dieci anni, il divario tra ciò che riportavano i media occidentali e ciò che raccontavamo noi non aveva fatto che aumentare, ma io vivevo in una sorta di dissonanza cognitiva tra realtà e propaganda. Seguivo le istruzioni del Cremlino, ma dentro di me maturava il dissenso. Non era facile, però, abbandonare un lavoro ben retribuito che, da divorziata, mi permetteva di crescere due figli e pagare il mutuo. L'emigrazione è roba per spiriti forti. Mi dica: quando in Italia c'era Benito Mussolini al potere, sono emigrati in tanti? Non è facile combattere contro un dittatore.
*Se non avessi rischiato la prigione, non sarei mai partita. Fino all'ultimo non volevo emigrare. Alla mia età non ero pronta a diventare una rifugiata per la seconda volta. Ma mi sono trovata davanti a un bivio: l'esilio o la galera. Fino all'ultimo non sapevo se ce l'avremmo fatta. L'avvocato non trovava nessuno che volesse aiutare a fuggire una donna con una figlia undicenne. Abbiamo dovuto cambiare sette auto e infine proseguire a piedi nel fango. I cellulari non avevano campo e dovevamo orientarci guardando le stelle e buttandoci a terra quando si avvicinavano i fari delle guardie di frontiera. Abbiamo vagato per ore prima di trovare la strada giusta fino al confine, dove ci aspettavano. Il mio grazie va a "Reporter senza frontiere" che ci ha aiutate, e alla Francia che ci ha accolte.
*A Mosca mi accusavano di essere una spia dell'MI6 e a Kiev di essere una spia dell'Fsb. Gli ucraini hanno inventato le più incredibili teorie del complotto. Ma li capisco. Quando Putin ha bombardato il loro Paese, noi russi siamo diventati di colpo il nemico. Era difficile separare i buoni dai cattivi. Ma adesso la percezione sta cambiando. Ricevo tanta solidarietà. Anzi, se i miei familiari russi non vogliono più parlare con me, i miei parenti ucraini mi sostengono. La cosa più importante è capire che questa guerra non è tra russi e ucraini, ma tra un regime totalitario e una democrazia.
*Vivo costantemente nell'ansia e nella paura. Io e mia figlia siamo costrette a ricorrere a due false identità. Da quando Mosca ha adottato una legge che prevede la confisca dei beni di chi diffonde fake news sull'esercito, molti esuli hanno smesso di parlare della guerra. Io ho già oltrepassato ogni linea rossa possibile. Non ho più niente da perdere. Perciò continuo a dire la verità.
*I russi vivono in una realtà mediatica alternativa, in una bolla ermetica dove vengono ripetute in continuazione le stesse menzogne. E, volenti o nolenti, tutti cominciano a crederci. I media indipendenti sono stati decimati. Quelli sopravvissuti sono stati bloccati. Sono accessibili soltanto con le reti Vpn, ma hanno iniziato a bloccare anche quelle. Alla maggioranza non resta che seguire i media statali che continuano a seminare odio nei confronti dell'Ucraina, a dire che la guerra è giusta, che "stiamo difendendo i nostri valori tradizionali dall'Occidente". Non sorprende per niente che i russi siano imbevuti di odio verso l'Occidente e l'Ucraina. La propaganda fa il lavaggio del cervello. Anche molti miei amici hanno iniziato a convincersi che la guerra sia giusta.
*Aspettarsi un'ebollizione all'interno del Paese, ora come ora, è un pio desiderio. La Russia assomiglierà sempre di più alla Corea del Nord. Però ricordiamoci che la rivoluzione in Russia è sempre stata spontanea e improvvisa. E che a scatenarla, più di cent'anni fa, furono le donne.
==Note==
<references/>
==Altri progetti==
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[[Categoria:Giornalisti russi]]
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[[File:Marina Ovsyannikova 2023.jpg|thumb|Ovsjannikova nel 2023]]
'''Marina Vladimirovna Ovsjannikova''' (1978 – vivente), giornalista russa.
==Citazioni di Marina Ovsjannikova==
*{{NDR|Sull'[[invasione russa dell'Ucraina del 2022]]}} Quello che avviene in Ucraina è un crimine. La Russia è il Paese aggressore. La responsabilità ricade su una sola persona: [[Vladimir Putin]]. Mio padre è ucraino, mia madre è russa, e non sono mai stati nemici. La Russia deve fermare immediatamente questa guerra fratricida. Purtroppo negli ultimi anni ho lavorato al Primo canale, occupandomi della propaganda del Cremlino e ora ne provo molta vergogna, perché ho consentito di dire bugie alla nazione e di zombizzare i russi. Abbiamo taciuto nel 2014, quando tutto questo era solo all’inizio. Non siamo scesi in piazza quando il Cremlino ha avvelenato [[Aleksej Naval'nyj|Navalny]]. Abbiamo solo osservato in silenzio questo regime disumano. E ora ci ha voltato le spalle tutto il mondo, e altre dieci generazioni non si potranno togliere la macchia di questa guerra. (registrazione fatta prima della sua irruzione nello studio di ''Vremja'', 13 marzo 2022)<ref>Citato in [https://www.corriere.it/video-articoli/2022/03/14/manifestante-no-war-tg-russo-fermate-guerra-qui-vi-stanno-mentendo-arrestata/bace3024-a3cc-11ec-9af1-c1077f9ccdda.shtml ''Una manifestante no-war al tg russo: «Fermate la guerra, qui vi stanno mentendo». Arrestata''], ''corriere.it'', 14 marzo 2022.</ref>
{{Int|Da ''[https://www.corriere.it/esteri/22_marzo_16/marina-ovsyannikovaha-intervista-2cd23b82-a528-11ec-8f73-d81a6d7583fb.shtml?refresh_ce Marina Ovsyannikova, la giornalista che ha sfidato Putin: «Temo per i miei figli, non mi sento un’eroina»]''|Da un'intervista alla ''Reuters'', riportato in ''corriere.it'', 16 marzo 2022.|h=4}}
*{{NDR|Sull'[[invasione russa dell'Ucraina del 2022]]}} Mi è tornata in mente la mia infanzia in Cecenia. In qualche modo, ho cominciato a capire cosa stanno passando quelle povere persone in Ucraina. Ed è qualcosa che non si può accettare.
*Noi vivevamo a Grozny, e ricordo quando dovemmo lasciare la nostra casa all’improvviso, perché restare era diventato pericoloso. Avevo 12 anni, c’erano bombardamenti continui. Da un giorno all’altro prendemmo quel che potemmo prendere delle nostre cose, e partimmo.
*All’inizio ho pensato di andare con un cartello in una piazza vicino al Cremlino. Ma poi ho pensato che l’effetto sarebbe stato nullo. Sarei diventata soltanto un’altra manifestante arrestata. [...] Desideravo anche mandare un messaggio al popolo russo. Non siate degli zombi, non date retta a questa propaganda. Imparate come analizzare le notizie, e cercate altre fonti, che non siano la televisione russa di Stato.
*Non mi sento un’eroina, volevo solo che il mio sacrificio non risultasse vano e che servisse ad aprire gli occhi alla gente.
*Non voglio andarmene da questo Paese, perché sono e mi sento russa. Sono solo sono contraria alla guerra. Non credo che sia giusto che qualcuno possa essere punito per le sue opinioni; quindi, spero che non venga formulata alcuna accusa penale nei miei confronti. E soprattutto, spero che non accada nulla ai miei figli. L'unica cosa che mi preoccupa davvero è la loro sorte.
*Credo in quel che ho fatto, ma ora capisco anche l’entità dei problemi che dovrò affrontare, e sono molto preoccupata per la mia sicurezza.
{{Int|Da ''[https://www.corriere.it/esteri/22_marzo_18/marina-ovsyannikova-giornalista-dissidente-tv-russa-mio-figlio-adolescente-mi-accusa-aver-rovinato-vita-tutti-354684c4-a6ab-11ec-b959-f4f83b4867c0.shtml?refresh_ce Marina Ovsyannikova, la giornalista dissidente della tv russa: «Mio figlio adolescente mi accusa di aver rovinato la vita a tutti»]''|Da un'intervista alla ''Spiegel'', riportato in ''corriere.it'', 18 marzo 2022.|h=4}}
*Tutto può succedere: un incidente d’auto, tutto quello che vogliono. Ne sono consapevole e devo fare attenzione. Ma ormai ho già superato il punto di non ritorno.
*Mia madre è ancora sotto shock, è completamente esausta. Mio figlio è stato molto colpito da tutto questo, sta attraversando una fase difficile alla sua età, comunque. Mi ha accusato di aver distrutto tutte le nostre vite. Ne parliamo tra noi, ma è difficile.
*L’inizio della guerra contro l’Ucraina è stato per me un punto di non ritorno. Nessuno - né io, né i miei amici o la mia famiglia se lo aspettavano.
{{Int|Da ''[https://www.ildubbio.news/interviste/il-culto-di-putin-si-sgretolera-anche-i-russi-capiranno-che-e-un-criminale-s6br77hp «Il culto di Putin si sgretolerà: anche i russi capiranno che è un criminale»]''|Intervista di Zhanna Agalakova, ''Ildubbio.news'', 21 febbraio 2023.|h=4}}
*La scelta di scappare è stata ovvia per me perché come alternativa avevo solo la prigione.
*Pensavo che il mondo intero si sarebbe unito e sarebbe stato in grado di fermare questa follia. Dopotutto, fin dall’inizio è stato chiaro a tutti come la guerra fosse un errore fatale e storico per Putin. E anche chiaro a molti come tutti questi anni di potere assoluto e autoritario gli abbiano fatto perdere ogni contatto con la realtà. L’inalienabilità del potere è la cosa peggiore che possa accadere a un paese.
*I russi subiscono continuamente il lavaggio del cervello attraverso la [[Propaganda nella Federazione Russa|propaganda]]. Per 20 anni, la televisione in Russia ha descritto Putin come il salvatore della terra russa, per il quale non può esserci un’alternativa. Ma non credo che i sondaggi di opinione riflettano esattamente il quadro reale del paese. In primo luogo, solo i cittadini leali, quelli che sostengono le autorità, accettano di rispondere ai sondaggi. Si tratta per lo più di anziani che vivono in provincia. Le persone giovani generalmente non rispondono a questi sondaggi. E questo lo si può constatare maggiormente a Mosca e nelle grandi città dove vivono le persone più attive e progressiste politicamente. L’immagine che emerge da questi sondaggi è distorta. Semplicemente le persone hanno paura, si sono nascoste e non rispondono. E Putin sembra ormai un uomo che ha perso la fiducia, insicuro. Paranoico, sospettoso, non appare più in pubblico come una volta. Una persona impaurita.
*Il 75% dei russi non è mai stato all’estero. La loro percezione del mondo è distorta dai canali televisivi di propaganda che da anni alimentano l’odio verso l’Occidente.
*[...] una madre single è una vittima scomoda per le autorità. Potrebbe provocare proteste. Lo hanno capito benissimo e hanno scelto di discreditarmi, infangare il mio nome, dichiarare che ero una spia britannica. E quando ho lasciato la Russia, hanno fatto circolare l’idea che fossi un agente dell’FSB, che lavoravo per il Cremlino. Sanno come manipolare questo tipo di informazione. [...] Era chiaro a tutti che si trattava di una protesta compiuta da una persona sola, senza nessuna partecipazione esterna, ma poi sono cominciate a girare “voci” con una diversa versione. Ho capito che nessuno mi credeva più. E così ho cercato di parlare apertamente il più possibile, di difendermi e di rilasciare interviste per i tanti media che mi hanno contattato.
*La politica della Russia e di Putin è basata sulle bugie, l’ipocrisia e le aggressioni costanti ai nostri vicini. La reputazione del nostro paese è gravemente offuscata non solo in Ucraina, ma in tutta l’area ex-sovietica e l’ex blocco comunista. E quindi, non sono inclini a credere ai russi.
*Durante la prima guerra in Cecenia, le forze russe hanno raso al suolo la mia casa. Non è rimasto nulla e mia madre e io siamo dovute fuggire da Grozny. Sono stati anni di sofferenza e privazioni. Potrei dire che la mia infanzia è stata infelice. E quando la mia casa è stata distrutta, ho espresso un desiderio: quando avrò dei figli loro avranno una casa e un’infanzia felice. Ho lavorato a lungo per costruire il mio mondo felice - una grande casa, una famiglia, tutto ciò che mi era mancato. E sembrava ci fossi riuscita e che finalmente potessi vivere e godermi la vita. Ma quando è iniziata la guerra in Ucraina, non sono riuscita a rimanere in silenzio. Non potevo fare finta che nulla stesse accadendo. Non potevo vivere in questo mondo felice che avevo costruito. La guerra mi aveva già distrutto una volta, quando le forze russe hanno bombardato Grozny e distrutto la mia casa. E ora il Cremlino mi ha privato della mia casa, della mia famiglia e della mia patria.
*Posso solo dire che i miei cari non mi hanno sostenuto. Mia madre, che peraltro ha la stessa età di Putin, ha detto che dovrei essere messa in prigione il più presto possibile, visto che ho osato oppormi al potere. Mio figlio mi ha chiamata traditrice della famiglia e della patria. Ma non me la prendo con loro, col tempo il culto della personalità di Putin verrà smontato, proprio come in passato con Stalin, e tutti capiranno, anche loro. Ma ci vorrà del tempo.
*{{NDR|«Se avessi la possibilità di rivolgerti a Putin, cosa gli diresti?»}} Gli direi che è un criminale. Ha distrutto la vita degli ucraini e sta distruggendo il proprio popolo. Verrà processato in Russia per tradimento dello Stato e davanti al Tribunale Internazionale dell’Aia come criminale di guerra per il genocidio del popolo ucraino e per questa guerra insensata.
{{Int|Da ''[https://www.repubblica.it/venerdi/2024/03/08/news/putin_oppositrici_donne_russe-422277513/ C'è chi dice no. Donne contro Putin alla vigilia delle elezioni]''|Intervista di Rosalba Castelletti, ''repubblica.it'', 8 marzo 2024.|h=4}}
*Per anni la tv russa, su ordine del Cremlino, ha instillato l'odio nei confronti degli ucraini. Li ha disumanizzati. Non li chiamavano mai "ucraini", ma "nazisti", "criminali". Non dicevamo mai "governo di Kiev", ma "giunta" o "regime". La guerra è diventata per me il punto di non ritorno. Ho capito che non potevo più tacere. Dovevo dire la verità o firmare un patto col Diavolo e sporcarmi le mani di sangue. Ho scelto di salvare la mia anima.
*Non solo le mie radici sono ucraine: sono stata una profuga, sapevo cosa avrebbero dovuto affrontare gli ucraini. E vedevo come operava la propaganda russa.
*Negli ultimi dieci anni, il divario tra ciò che riportavano i media occidentali e ciò che raccontavamo noi non aveva fatto che aumentare, ma io vivevo in una sorta di dissonanza cognitiva tra realtà e propaganda. Seguivo le istruzioni del Cremlino, ma dentro di me maturava il dissenso. Non era facile, però, abbandonare un lavoro ben retribuito che, da divorziata, mi permetteva di crescere due figli e pagare il mutuo. L'emigrazione è roba per spiriti forti. Mi dica: quando in Italia c'era Benito Mussolini al potere, sono emigrati in tanti? Non è facile combattere contro un dittatore.
*Se non avessi rischiato la prigione, non sarei mai partita. Fino all'ultimo non volevo emigrare. Alla mia età non ero pronta a diventare una rifugiata per la seconda volta. Ma mi sono trovata davanti a un bivio: l'esilio o la galera. Fino all'ultimo non sapevo se ce l'avremmo fatta. L'avvocato non trovava nessuno che volesse aiutare a fuggire una donna con una figlia undicenne. Abbiamo dovuto cambiare sette auto e infine proseguire a piedi nel fango. I cellulari non avevano campo e dovevamo orientarci guardando le stelle e buttandoci a terra quando si avvicinavano i fari delle guardie di frontiera. Abbiamo vagato per ore prima di trovare la strada giusta fino al confine, dove ci aspettavano. Il mio grazie va a "Reporter senza frontiere" che ci ha aiutate, e alla Francia che ci ha accolte.
*A Mosca mi accusavano di essere una spia dell'MI6 e a Kiev di essere una spia dell'Fsb. Gli ucraini hanno inventato le più incredibili teorie del complotto. Ma li capisco. Quando Putin ha bombardato il loro Paese, noi russi siamo diventati di colpo il nemico. Era difficile separare i buoni dai cattivi. Ma adesso la percezione sta cambiando. Ricevo tanta solidarietà. Anzi, se i miei familiari russi non vogliono più parlare con me, i miei parenti ucraini mi sostengono. La cosa più importante è capire che questa guerra non è tra russi e ucraini, ma tra un regime totalitario e una democrazia.
*Vivo costantemente nell'ansia e nella paura. Io e mia figlia siamo costrette a ricorrere a due false identità. Da quando Mosca ha adottato una legge che prevede la confisca dei beni di chi diffonde fake news sull'esercito, molti esuli hanno smesso di parlare della guerra. Io ho già oltrepassato ogni linea rossa possibile. Non ho più niente da perdere. Perciò continuo a dire la verità.
*I russi vivono in una realtà mediatica alternativa, in una bolla ermetica dove vengono ripetute in continuazione le stesse menzogne. E, volenti o nolenti, tutti cominciano a crederci. I media indipendenti sono stati decimati. Quelli sopravvissuti sono stati bloccati. Sono accessibili soltanto con le reti Vpn, ma hanno iniziato a bloccare anche quelle. Alla maggioranza non resta che seguire i media statali che continuano a seminare odio nei confronti dell'Ucraina, a dire che la guerra è giusta, che "stiamo difendendo i nostri valori tradizionali dall'Occidente". Non sorprende per niente che i russi siano imbevuti di odio verso l'Occidente e l'Ucraina. La propaganda fa il lavaggio del cervello. Anche molti miei amici hanno iniziato a convincersi che la guerra sia giusta.
*Aspettarsi un'ebollizione all'interno del Paese, ora come ora, è un pio desiderio. La Russia assomiglierà sempre di più alla Corea del Nord. Però ricordiamoci che la rivoluzione in Russia è sempre stata spontanea e improvvisa. E che a scatenarla, più di cent'anni fa, furono le donne.
==Note==
<references/>
==Altri progetti==
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[[Categoria:Dissidenti russi]]
[[Categoria:Giornalisti russi]]
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Nikolaj Patrušev
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Mariomassone
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/* Citazioni su Nikolaj Patrušev */
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[[File:Николай Патрушев (8199748906).jpg|thumb|Patrušev nel 2012]]
'''Nikolaj Platonovič Patrušev''' (1951 – vivente), politico russo.
==Citazioni di Nikolaj Patrušev==
*{{NDR|Sulle [[rivoluzioni colorate]]}} I nostri servizi hanno scoperto che gli avvenimenti in Georgia, Ucraina e Kirghistan sono stati pilotati e finanziati da organizzazioni occidentali, a dimostrazione che gli Usa e altri gruppi di interesse usano con la Russia un doppio standard.<ref>Citato in [http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,7/articleid,0227_01_2005_0132_0007_1751684/ ''Uzbekistan, centinaia i morti nella rivolta''], ''La Stampa'', 15 maggio 2005.</ref>
*{{NDR|Su [[Aleksej Naval'nyj]]}} L'Occidente ha bisogno di questa "figura" per destabilizzare la situazione in Russia, per creare disordini sociali, scioperi e nuovi "[[Maidan]]". [...] Possiamo vedere a cosa questo può portare sull'esempio dell'Ucraina, che ha sostanzialmente perso la sua indipendenza.<ref>Citato in [https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2021/01/26/navalny-patrushev-serve-a-occidente-per-destabilizzarci_0d506f1d-fb97-42f3-97a9-63967a89dff1.html ''Navalny: Patrushev, serve a Occidente per destabilizzarci''], ''ansa.it'', 26 gennaio 2021.</ref>
*{{NDR|Sulla [[crisi russo-ucraina del 2021-2022]]}} Non vogliamo la guerra e non ne abbiamo bisogno.<ref>Citato in [https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2022/01/31/la-nato-non-inviera-truppe-a-kiev-i-russi-niente-guerra-ma-garanzie17.html ''La Nato non invierà truppe a Kiev I russi: "Niente guerra, ma garanzie"''], ''la Repubblica'', 31 gennaio 2022.</ref>
{{Int|1=Da ''[https://www.linkiesta.it/2022/04/nikolaj-patrushev-consigliere-putin-ucraina-guerra/ Il consigliere di Putin dice che l’Ucraina finirà smembrata]''|2=Intervista di ''Rossijskaja Gazeta'' sull'[[invasione russa dell'Ucraina del 2022]], citato in ''Linkiesta.it'', 27 aprile 2022|h=4}}
*{{NDR|Sulla [[crisi russo-ucraina]]}} Nel tentativo di sopprimere la Russia, gli americani, sfruttando le loro creature a Kiev, hanno deciso di creare un "antipode" per il nostro Paese, scegliendo cinicamente l’Ucraina, cercando di dividere un popolo essenzialmente unico. Non trovando basi per attirare gli ucraini dalla sua parte, Washington, molto prima del [[Rivoluzione ucraina del 2014|golpe del 2014]], inculcava negli ucraini l’esclusività della loro nazione e l’odio per tutto ciò che è russo. Tuttavia la storia insegna che l’odio non può mai diventare un fattore di unità nazionale. Se oggi qualcosa unisce i popoli in Ucraina, è la paura delle atrocità dei battaglioni nazionalisti. Pertanto il risultato della politica dell’Occidente e del regime di Kiev da esso controllato, non può che essere la disintegrazione dell’Ucraina in più Stati.
*L’operazione militare speciale ha obiettivi specifici, dal raggiungimento dei quali dipende non solo il benessere, ma la vita stessa di milioni di persone, la salvezza della popolazione delle Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk dal genocidio che i neonazisti ucraini stanno praticando già da otto anni. Un tempo il fascismo di Hitler sognava di distruggere l’intera popolazione russa, e oggi i suoi seguaci cercano blasfemamente di farlo con le mani degli slavi. La Russia non permetterà che accada.
*Parlando di denazificazione, il nostro obiettivo è distruggere la piazza d’armi del neonazismo creato dall’Occidente ai nostri confini. La necessità della smilitarizzazione è dovuta al fatto che l’Ucraina, satura di armi, rappresenta una minaccia anche dal punto di vista dello sviluppo e dell’uso di armi nucleari, chimiche e biologiche.
*Non credo che le vite degli ucraini siano una preoccupazione per gli Usa, che hanno ripetutamente dimostrato la loro natura aggressiva e anti-umana. Come dimostra la storia, anche la Nato non è mai stata un’alleanza difensiva, ma solo offensiva.
*La Russia ha scelto la via della piena tutela della propria sovranità, della ferma difesa degli interessi nazionali, dell’identità culturale e spirituale, dei valori tradizionali e della memoria storica. Gli europei hanno fatto una scelta diversa. Hanno adottato i cosiddetti valori liberali, anche se in realtà si tratta del neoliberismo che promuove la priorità del privato sul pubblico, l’individualismo che sopprime l’amore per la Patria. Con una tale dottrina l’Europa non ha futuro.
{{Int|1=Da ''[https://www.repubblica.it/esteri/2023/01/10/news/russia_patrushev_intervista_consigliere_putin-382947575/ "La Russia combatte la Nato, non Kiev. L'Occidente vuole disintegrarci"]''|2=Intervista di ''Argumenty i Fakty'' sull'[[invasione russa dell'Ucraina del 2022]], citato ne ''la Repubblica'', 10 gennaio 2023|h=4}}
*Si è scoperto che decine di eurodeputati erano controllati dalle strutture di [[George Soros]] e che la Commissione europea, per volere di una delle più grandi aziende farmaceutiche americane al mondo, aveva creato schemi corrotti per l'acquisto di vaccini per decine di miliardi di euro. È chiaro che il vero potere in Occidente è nelle mani di clan e corporazioni transnazionali.
*Lo Stato americano è soltanto un involucro per un conglomerato di enormi società che governano il Paese e cercano di dominare il mondo.
*In Occidente per il nostro Paese non è previsto nessun posto. La Russia infastidisce perché ha ricche risorse, un vasto territorio, persone intelligenti e autosufficienti che amano il loro Paese, le sue tradizioni e la sua storia. Le multinazionali mirano a sviluppare la società dei consumi, la Russia, invece, difende l'equilibrio tra valori morali e sviluppo socioeconomico. Perciò gli occidentali cercano di indebolire e smembrare il nostro Paese, come hanno fatto con la Jugoslavia.
*Gridano che la Russia dovrebbe essere trasformata nella Moscovia del XV secolo. Per farlo non disdegnano nulla. La storia con l'Ucraina è iniziata a Washington per far litigare un unico popolo. A milioni di persone è proibito parlare il russo, loro lingua madre. In nome delle sue ambizioni, l'Occidente sta distruggendo il popolo ucraino, costringendo la generazione attiva a morire in battaglia e portando il resto della popolazione alla povertà. Gli eventi non sono uno scontro tra Mosca e Kiev, ma uno scontro militare tra la Nato, e soprattutto Usa e Inghilterra, con la Russia.
{{Int|1=Da ''[https://roma.mid.ru/it/press-centre/hanno_perso_completamente_la_paura_nikolai_patrushev_sul_summit_per_la_democrazia_che_si_apre_marted/ "Hanno perso completamente la paura?"]''|2=Intervista di Ivan Jegorov, ''roma.mid.ru'', 27 marzo 2023|h=4}}
*Ancora una volta, gli Stati Uniti si dichiareranno difensori del diritto internazionale, affermeranno sicuramente che il mondo deve vivere secondo le loro regole. Agli avversari geopolitici verrà detto di formulare accuse deliberatamente false di crimini di guerra e corruzione, ma, come al solito, si chiuderà un occhio sui veri atti di genocidio e frode finanziaria perpetrati con l'approvazione della Casa Bianca. Ci saranno promesse di sforzi per sfamare gli affamati e liberare dal carcere i condannati ingiustamente. Ma si tacerà del fatto che circa un quinto della popolazione carceraria mondiale, compresi i condannati a diversi ergastoli, si trova nelle prigioni americane. Difenderanno con particolare fervore i diritti delle minoranze sessuali e imporranno al mondo un'"agenda verde", aggravando la crisi energetica dei loro Paesi satellite.
*La democrazia è solo una bella facciata dell’ordinamento statuale, progettata per coprire il disprezzo per i diritti degli americani comuni. Chiunque abbia studiato attentamente il sistema giuridico e socio-politico degli Stati Uniti non si fa illusioni sulla libertà di parola e di espressione in questo Paese. Di quale libertà di opinione si può parlare quando persino all'ex presidente degli Stati Uniti viene impedito di esprimersi sui social media e sulla stampa su argomenti di interesse pubblico, e quando i media sono portavoce delle più grandi aziende e di gruppi elitari?
*Proclamando slogan democratici a proposito e a sproposito, Washington è da tempo diventata campione mondiale per violazioni della sovranità degli Stati, per numero di guerre e conflitti scatenati e per la caccia brutale e illegale a cittadini di altri Paesi.
*In effetti, i Paesi della NATO sono parte in causa nel conflitto. Hanno trasformato l'Ucraina in un grande campo militare. Stanno inviando armi e munizioni alle truppe ucraine, fornendo loro informazioni, anche attraverso un sistema satellitare e un numero significativo di droni. Istruttori e consiglieri della NATO addestrano le forze armate ucraine e i mercenari combattono all’interno dei battaglioni neonazisti. Cercando di prolungare il più possibile questo confronto militare, non nascondono il loro obiettivo principale: la sconfitta della Russia sul campo di battaglia e il suo ulteriore smembramento.
*La Federazione Russa non solo persegue una politica indipendente di rafforzamento di un mondo multipolare, ma è notevolmente superiore all'America spiritualmente, eticamente e militarmente. La Cina, invece, è il principale concorrente economico dell'America.
*Al crollo dell'Unione Sovietica, l'Occidente si esaltò, ma l’euforia non è durata a lungo, perché la Russia ha fatto tesoro dei propri errori. Oggi il nostro Paese è in grado di garantire non solo la stabilità interna, ma anche la sicurezza del suo popolo dalle minacce esterne.
*La Russia è paziente e non intimidisce nessuno con la superiorità militare. Ma possiede armi moderne e uniche, in grado di distruggere qualsiasi avversario, compresi gli Stati Uniti, in caso di minaccia alla sua propria esistenza.
*Il nostro Paese irrita i governanti degli Stati Uniti e dell'Europa con la sua indipendenza economica, l'autonomia dalle materie prime e il pensiero scientifico. Gli stessi Paesi occidentali dipendono interamente dalle multinazionali e dalle catene economiche globali. Se, ad esempio, all'Inghilterra o alla Francia venisse imposto lo stesso livello di sanzioni del nostro Paese, questi Stati precipiterebbero rapidamente nel caos.
*I Paesi europei e il Giappone [...] hanno interrotto la fornitura di numerosi farmaci alla Russia, compresi quelli salvavita. In questo senso, le case farmaceutiche occidentali stanno proseguendo opportunamente le "tradizioni" dei loro predecessori. È noto che la maggior parte di queste stesse aziende un tempo ha lavorato allo sviluppo di gas velenosi e di camere a gas per la Germania nazista. In altre parole, hanno sostenuto pienamente l'ideologia del genocidio dei cosiddetti popoli "superflui".
*Avendo guadagnato dividendi finanziari e geopolitici dalla Seconda guerra mondiale, oggi Washington e Londra si abbandonano nuovamente al nazismo e al fascismo. Utilizzando l'Ucraina, non si preoccupano di fomentare un conflitto paneuropeo o addirittura globale, immaginando di poterla fare franca.
*L'"internazionale" occidentale si è opposta al nostro Paese più di una volta. Lo ha fatto sotto le bandiere dei polacchi e degli svedesi, con le aquile napoleoniche, sotto la bandiera britannica o la svastica hitleriana. Il risultato è sempre lo stesso: tutti i tentativi di schiacciare la Russia sono stati vani. Non volendo imparare la lezione, gli occidentali continuano a rischiare la pelle.
*Oltre ad armare il Giappone, Washington sta cercando di far rivivere lo spirito del militarismo giapponese che sembrava essere stato sradicato nel 1945. Pare che gli abitanti dello stato insulare si stiano nuovamente trasformando in guerrieri kamikaze, che muoiono per gli interessi degli altri.
*Chi conosce la storia e non cerca di falsificarla sa bene che negli anni '20 e '30 la situazione dell'accesso al cibo era peggiore nella Repubblica federativa socialista Russa che in Ucraina. [...] Tra l'altro, gli americani hanno adottato gli slogan del Holodomor su scala globale, accusando il nostro Paese di aver provocato una crisi alimentare mondiale. [...] Al contempo sono proprio gli occidentali a bloccare le forniture di grano e fertilizzanti russi all'estero, mentre si limitano a rubare e rivendere le scorte ucraine ai Paesi più poveri a un prezzo triplo e a condizioni vincolate, proprio come facevano i loro antenati-colonizzatori.
*Il crollo dell'Unione Europea non è lontano. Naturalmente gli europei non tollereranno questa sovrastruttura sovranazionale, che non solo non si giustifica, ma spinge anche il Vecchio Continente a un conflitto aperto con il nostro Paese. Gli Stati Uniti sono pronti a combattere la Russia non solo fino all'ultimo ucraino, ma anche fino all'ultimo europeo. Già durante la "guerra fredda" il Pentagono, alla minima minaccia dell'URSS, era pronto a trasformare l'Europa in un deserto radioattivo.
*Molti dei migranti non solo non sono disposti a integrarsi nella famiglia europea, ma stanno creando i propri califfati, costringendo le autorità locali e la popolazione a vivere sotto le loro leggi. Insieme a loro arrivano in Europa anche rappresentanti di gruppi criminali e militanti. Gli autori degli attacchi terroristici di alto profilo degli ultimi anni a Londra, Bruxelles e Parigi erano cittadini della UE provenienti da enclave nazionali già esistenti in Europa. Se si ricorda che Al' Kaeda, l'ISIS (le organizzazioni terroristiche internazionali, vietate nella Federazione Russa) e altre organizzazioni terroristiche sono state create a tempo debito dagli Stati Uniti, e che i terroristi in Siria e in Iraq sono addestrati da istruttori della CIA, non è escluso che ci siano le stesse persone dietro la preparazione di atti di terrorismo in Europa.
*Gli Stati Uniti la fanno da padroni, dominano l'Europa, ignorando il fatto che il ruolo di leader nel continente è stato storicamente riservato alla Russia. Nel XIX secolo, l'Impero russo; nel XX secolo, l'Unione Sovietica. E così sarà anche nel XXI secolo.
*Progetti come BLM, "Black Lives Matter" e l'indottrinamento delle teorie transgender mirano al degrado spirituale di una popolazione già apatica. L'individualismo e il consumismo nutriti negli americani giocheranno un crudele scherzo al loro Paese. I cittadini comuni, consci di non essere necessari al loro governo, non muoveranno un dito per preservare l'integrità dell'America. Ignaro di ciò che sta facendo, il governo degli Stati Uniti si sta distruggendo passo dopo passo.
*Mentre gli Stati Uniti inventano nuovi virus nei loro laboratori militari-biologici per distruggere i popoli dei Paesi indesiderati, le città americane, un tempo pulite, affogano nella sporcizia e nella spazzatura.
*La nostra cultura secolare si basa sulla spiritualità, sulla compassione e sulla misericordia. La Russia è uno storico difensore della sovranità e della statualità di tutte le nazioni che si sono rivolte a lei per chiedere aiuto. Ha salvato gli stessi Stati Uniti almeno due volte, durante la guerra d'indipendenza e la guerra civile. Ma credo che questa volta non sia opportuno aiutare gli Stati Uniti a preservare la propria integrità.
==Citazioni su Nikolaj Patrušev==
*Non sono un giudice ma ora ho le prove che Patrushev ha ordinato le stragi {{NDR|delle [[bombe nei palazzi in Russia]]}}, l'Fsb le ha eseguite. Presto scoprirò chi ha dato l'ordine a Patrushev, perché nessuno mi convincerà che un debole come lui abbia deciso di sua spontanea iniziativa. ([[Boris Abramovič Berezovskij]])
*Patrushev sarà più estremista, ma senza Putin non esiste. Se ci sarà una minaccia per il presidente, non verrà dai 70enni all'interno del cerchio magico. Ma da questi giovani ultra-nazionalisti all'esterno. ([[Mark Galeotti]])
*Propongo di ricordare la dichiarazione di Nikolaj Patrušev dopo l'uccisione di [[Ibn al-Khattab|Chattab]]. Il direttore dell'Fsb ha parlato con orgoglio di un certo "know-how". Adesso si può parlare coraggiosamente del fatto che questo "know-how" consiste nell'avvelenare la gente con elementi nucleari. A Patrušev e al suo "know-how", ovviamente, è riservato un posto nella storia. La domanda è se questo posto è soltanto nella storia. ([[Achmed Zakaev]])
*Putin non ha sollevato dall'incarico il direttore dell'FSB, Patrušev. È un suo carissimo amico. Quanti altri attentati, quante altre vite ci vorranno perché capisca che un amico non è necessariamente un bravo professionista? ([[Anna Stepanovna Politkovskaja]])
===[[Aleksandr Val'terovič Litvinenko]]===
*Il direttore dell'Fsb, Patrušev ha dichiarato senza mezzi termini che: "La storia della Lubjanka è la nostra storia", il che significa che le persone martoriate dai cechisti non hanno subito un crimine. Seguendo la logica di questo "eroe della Russia", di questa storia noi dovremmo essere orgogliosi.
*Patrušev, lei probabilmente ed effettivamente è un "eroe" della Russia e le "gesta" da lei compiute stanno sullo stesso piano dei meriti del colonnello [[Jurij Dmitrievič Budanov|Budanov]], che ha ucciso un bambino indifeso, e del capitano Ul'man, assolto dal tribunale, che ha sparato alle spalle ad una donna incinta e a degli anziani disarmati. [...] Lei, Patrušev, è un VIGLIACCO, ed io questa umiliazione gliela scaglio in faccia, poiché oggi lei ha compiuto uno dei crimini più vili, salvando sé stesso dalla responsabilità per le [[Bombe nei palazzi in Russia|esplosioni delle abitazioni]]. Nella maniera più vile ha sbattuto dietro alle sbarre l'avvocato che aveva dimostrato come le abitazioni in questione e le persone che vi dormivano, siano state fatte saltare in aria proprio da lei, il direttore dell'Fsb ed eroe della Russia, Nikolaj Platonovič Patrušev!
*Patrušev semplicemente per mezzo del racket ha fatto scendere i prezzi di costosi appartamenti al centro di Mosca, li ha acquistati e quindi a seguito della loro privatizzazione, li ha rivenduti a prezzi molto elevati.
*Un ruolo enorme nel processo di ricostruzione del Kgb sul modello del precedente tipo sovietico, è stato svolto personalmente da Putin e da Patrušev. Sotto di loro i cechisti ormai si sono dichiarati apertamente come la forza politica che ha preso il potere nel Paese.
===''[[Russia. Il complotto del KGB]]''===
{{cronologico}}
*Il giorno che Putin divenne primo ministro della Russia, a Patrušev venne affidata la direzione dell'FSB. Chi lo conosceva intimamente sostenne che Putin non aveva avuto altra scelta, in quanto Patrušev era in possesso di materiale compromettente su di lui.
*Immaginiamo per un momento che davvero si stessero svolgendo esercitazioni di addestramento a Rjazan. È possibile che l'FSB l'abbia taciuto per un giorno intero, il 23 settembre, mentre in tutto il mondo circolava la notizia di un fallito attacco terroristico? Una cosa simile non è immaginabile. Ed è credibile che il primo ministro russo ed ex direttore dell'FSB, che oltretutto aveva legami personali con Patrušev, non fosse stato informato sulle "esercitazioni"? È piuttosto difficile figurarsi un simile scenario, persino nei sogni più bizzarri. Sarebbe stato un pubblico atto di slealtà verso Putin da parte di Patrušev, dopo il quale uno dei due sarebbe stato costretto a lasciare l'arena politica.
*Il procedimento penale avviato dall'UFSB della regione di Rjazan, collegato al rinvenimento di una sostanza esplosiva in base all'articolo 205 del Codice penale della Federazione russa (terrorismo), fu archiviato e i materiali relativi al caso non sono disponibili al pubblico. I nomi dei terroristi (agenti dell'FSB) non furono resi noti. Non sappiamo nemmeno che cosa dissero sotto interrogatorio, ammesso che siano stati interrogati. Patrušev aveva sicuramente qualcosa da nascondere.
*Metà dei criminali russi si dichiara pazza o completamente idiota. È la cosa migliore: si riceve una condanna minore o addirittura si viene rilasciati ("Che cosa ci si può aspettare da un pazzo?" recita un modo di dire russo). Patrušev previde giustamente che per terrorismo contro i cittadini della propria nazione si poteva ricevere l'ergastolo, ma in Russia per idiozia non si veniva nemmeno licenziati (in ogni caso, chi era l'unico a poter licenziare Patrušev? Putin!). Nemmeno uno dei dipendenti dell'FSB venne licenziato dopo l'avventura di Rjazan.
===[[Michail Trepaškin]]===
*Con l'arrivo di Patrushev al Dipartimento di sicurezza interna cominciò una vera repressione contro gli agenti dotati di professionalità e integrità, compresi quelli che si occupavano della lotta al terrorismo: con i pretesti più vari venivano allontanati perché pericolosi; a loro non sarebbero sfuggiti gli affari più loschi ed era meglio non averli tra i piedi. I dirigenti del servizio venivano ormai scelti dal crimine organizzato e si arrivò presto alla violenza e persino agli omicidi. I terroristi venivano non soltanto protetti, ma usati per le operazioni più sporche chieste dall'alto. Insomma, la mafia aveva preso possesso dell'Fsb.
*Gruppi del crimine organizzato hanno cercato negli ultimi anni in tutti i modi di penetrare nell'Fsb. [...] Tutto questo è sotto il benevolo sguardo dell'ex collaboratore dell'apparato del personale, Patrushev.
*Putin, Patrušev e l'Fsb hanno creato in Russia un'atmosfera di terrore generale. Posso dichiarare che al momento la situazione nel paese è uguale a quella degli anni trenta, quaranta e dell'inizio degli anni cinquanta dello scorso secolo.
==Note==
<references/>
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{DEFAULTSORT:Patrušev, Nikolaj}}
[[Categoria:Politici russi]]
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Kaja Kallas
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[[File:Kaja Kallas (crop).jpg|thumb|Kaja Kallas nel 2021]]
'''Kaja Kallas''' (1977 – vivente), politica estone.
==Citazioni di Kaja Kallas==
{{cronologico}}
*Chi ha vissuto l’occupazione russa sa che [[Vladimir Putin|Putin]] deve essere fermato.<ref>Citato in Laura Aprati, ''[https://www.rainews.it/articoli/2022/06/la-premier-estone-con-gli-attuali-piani-nato-se-la-russia-attaccasse-tallin-sarebbe-cancellata-935e2f59-14ca-424f-b275-6debbd74b158.html La premier estone: "Con gli attuali piani Nato se la Russia attaccasse Tallin sarebbe cancellata"]'', ''Rainews.it'', 22 giugno 2022.</ref>
*Il [[Governo Kallas II|mio governo]] ha deciso di rimuovere i monumenti [[Unione sovietica|sovietici]] dagli spazi pubblici in tutta l'[[Estonia]]. In quanto simboli delle repressioni e dell'occupazione sovietica, sono diventati fonte di crescenti tensioni sociali: in questi momenti dobbiamo tenere al minimo il rischio per l'ordine pubblico. [...] I monumenti di valore storico saranno spostati nei musei, ma non saranno demoliti. [...] Cerchiamo di preservarli il più possibile, in modo che le generazioni future possano imparare da queste dolorose lezioni.<ref>Citato in ''[https://www.ansa.it/nuova_europa/it/notizie/rubriche/politica/2022/08/16/estonia-via-monumenti-sovietici-da-spazi-pubblici_ca8e22bf-f823-439d-a9b3-e8e3cef77d99.html Estonia, via monumenti sovietici da spazi pubblici]'', ''Ansa.it'', 16 agosto 2022.</ref>
*{{NDR|Sulla [[caduta di Damasco]]}} La fine della dittatura di Assad è uno sviluppo positivo e atteso da tempo. Dimostra anche la debolezza dei sostenitori di Assad, Russia e Iran.<ref>Citato in ''[https://www.repubblica.it/esteri/2024/12/08/diretta/guerra_siria_israele_hamas_notizie_oggi-423846482/ Netanyahu: Ue, "fine di Assad è sviluppo positivo e atteso da tempo"]'', ''repubblica.it'', 8 dicembre 2024.</ref>
{{Int|Da ''[https://www.linkiesta.it/2022/06/kaja-kallas-discorso-russia/ Il coraggioso discorso sulla libertà e la resistenza della premier estone]''|Discorso sull'[[invasione russa dell'Ucraina del 2022]] tenuto a Londra il 7 giugno 2022 il giorno del ritiro del Premio Grotius, citato e tradotto in ''linkiesta.it'', 7 giugno 2022.}}
*Il [[totalitarismo]] è fissato sulla distruzione degli individui e sulla libertà. Nell'[[autocrazia]] l'individuo non ha importanza. L’individuo non ha alcun [[diritto]].
*La [[Russia]] è la minaccia più diretta alla sicurezza europea in questo momento. In effetti, se dovesse farla franca con la sua aggressività, minerebbe la pace e la sicurezza in tutto il mondo: se l’aggressione paga da qualche parte, diventa un invito a usarla altrove. Questo è il motivo per cui siamo così impegnati ad aiutare l’[[Ucraina]] a respingere l’aggressione russa. Ciò che stiamo difendendo è l’idea stessa di libertà, integrità territoriale e sovranità, ovvero il diritto di esistere come Paese e il diritto di vivere liberi dalle repressioni.
*Il Cremlino sta cercando di costruire un altro muro di divisione in Europa e questa volta l’Estonia ha la fortuna di trovarsi dalla parte giusta. Lo stesso non si può dire per l’Ucraina.
*Dobbiamo tenere a mente che la pace non significa automaticamente che le atrocità finiranno. Qui parlo dell’esperienza di molti nell’Europa centro-orientale. Per l’Estonia, la pace dopo la seconda guerra mondiale significò l’inizio delle repressioni. Ha comportato un enorme costo umano e ha portato rinnovate sofferenze attraverso uccisioni di massa, repressioni, deportazioni di massa e altri crimini contro l’umanità.
*L’esperienza di mezza Europa dopo la Seconda guerra mondiale dovrebbe ricordarci che non possiamo dare all’aggressore nulla che non avesse prima, altrimenti l’aggressione prima o poi tornerà. Abbiamo già commesso questo errore diverse volte, sia nel caso della Georgia, della Crimea o del Donbass.
*Spesso ricevo domande su come possiamo migliorare le relazioni con la Russia. La mia risposta è molto franca: dovremmo essere abbastanza coraggiosi da ammettere che se è necessario fermare l’aggressore, dobbiamo essere pronti ad affrontare una guerra lunga e raccapricciante. Non dobbiamo aver paura di avere una cattiva relazione, o una relazione inesistente, con i criminali di guerra. L’Ucraina non è vittima di un errore di calcolo una tantum da parte di un pazzo. Stiamo assistendo a una campagna a lungo pianificata dal Cremlino per esercitare il controllo sui Paesi vicini con la forza bruta, indipendentemente dal costo umano. Abbiamo bisogno di pazienza e perseveranza a lungo termine con politiche per fermare questa aggressione e anche per prevenire quelle future. Resistere alla tirannia ha un costo per tutti noi. Il gas può essere costoso, ma la libertà non ha prezzo. Spetta a ogni governo decidere quanto del peso del suo popolo è pronto a sopportare. Ma è ugualmente necessario trasmettere il messaggio alla nostra gente: qual è il problema del nostro prossimo oggi sarà il nostro problema domani. Siamo tutti in pericolo quando la casa del nostro vicino va a fuoco.
==Note==
<references/>
==Altri progetti==
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{{DEFAULTSORT:Kallas, Kaja}}
[[Categoria:Politici estoni]]
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[[File:Kaja Kallas (crop).jpg|thumb|Kaja Kallas nel 2021]]
'''Kaja Kallas''' (1977 – vivente), politica estone.
==Citazioni di Kaja Kallas==
{{cronologico}}
*Chi ha vissuto l’occupazione russa sa che [[Vladimir Putin|Putin]] deve essere fermato.<ref>Citato in Laura Aprati, ''[https://www.rainews.it/articoli/2022/06/la-premier-estone-con-gli-attuali-piani-nato-se-la-russia-attaccasse-tallin-sarebbe-cancellata-935e2f59-14ca-424f-b275-6debbd74b158.html La premier estone: "Con gli attuali piani Nato se la Russia attaccasse Tallin sarebbe cancellata"]'', ''Rainews.it'', 22 giugno 2022.</ref>
*Il [[Governo Kallas II|mio governo]] ha deciso di rimuovere i monumenti [[Unione sovietica|sovietici]] dagli spazi pubblici in tutta l'[[Estonia]]. In quanto simboli delle repressioni e dell'occupazione sovietica, sono diventati fonte di crescenti tensioni sociali: in questi momenti dobbiamo tenere al minimo il rischio per l'ordine pubblico. [...] I monumenti di valore storico saranno spostati nei musei, ma non saranno demoliti. [...] Cerchiamo di preservarli il più possibile, in modo che le generazioni future possano imparare da queste dolorose lezioni.<ref>Citato in ''[https://www.ansa.it/nuova_europa/it/notizie/rubriche/politica/2022/08/16/estonia-via-monumenti-sovietici-da-spazi-pubblici_ca8e22bf-f823-439d-a9b3-e8e3cef77d99.html Estonia, via monumenti sovietici da spazi pubblici]'', ''Ansa.it'', 16 agosto 2022.</ref>
*{{NDR|Sulla [[caduta di Damasco]]}} La fine della dittatura di Assad è uno sviluppo positivo e atteso da tempo. Dimostra anche la debolezza dei sostenitori di Assad, Russia e Iran.<ref>Citato in ''[https://www.repubblica.it/esteri/2024/12/08/diretta/guerra_siria_israele_hamas_notizie_oggi-423846482/ Netanyahu: Ue, "fine di Assad è sviluppo positivo e atteso da tempo"]'', ''repubblica.it'', 8 dicembre 2024.</ref>
{{Int|Da ''[https://www.linkiesta.it/2022/06/kaja-kallas-discorso-russia/ Il coraggioso discorso sulla libertà e la resistenza della premier estone]''|Discorso sull'[[invasione russa dell'Ucraina del 2022]] tenuto a Londra il 7 giugno 2022 il giorno del ritiro del Premio Grotius, citato e tradotto in ''linkiesta.it'', 7 giugno 2022.}}
*Il [[totalitarismo]] è fissato sulla distruzione degli individui e sulla libertà. Nell'[[autocrazia]] l'individuo non ha importanza. L’individuo non ha alcun [[diritto]].
*La [[Russia sotto Vladimir Putin|Russia]] è la minaccia più diretta alla sicurezza europea in questo momento. In effetti, se dovesse farla franca con la sua aggressività, minerebbe la pace e la sicurezza in tutto il mondo: se l’aggressione paga da qualche parte, diventa un invito a usarla altrove. Questo è il motivo per cui siamo così impegnati ad aiutare l’[[Ucraina]] a respingere l’aggressione russa. Ciò che stiamo difendendo è l’idea stessa di libertà, integrità territoriale e sovranità, ovvero il diritto di esistere come Paese e il diritto di vivere liberi dalle repressioni.
*Il Cremlino sta cercando di costruire un altro muro di divisione in Europa e questa volta l’Estonia ha la fortuna di trovarsi dalla parte giusta. Lo stesso non si può dire per l’Ucraina.
*Dobbiamo tenere a mente che la pace non significa automaticamente che le atrocità finiranno. Qui parlo dell’esperienza di molti nell’Europa centro-orientale. Per l’Estonia, la pace dopo la seconda guerra mondiale significò l’inizio delle repressioni. Ha comportato un enorme costo umano e ha portato rinnovate sofferenze attraverso uccisioni di massa, repressioni, deportazioni di massa e altri crimini contro l’umanità.
*L’esperienza di mezza Europa dopo la Seconda guerra mondiale dovrebbe ricordarci che non possiamo dare all’aggressore nulla che non avesse prima, altrimenti l’aggressione prima o poi tornerà. Abbiamo già commesso questo errore diverse volte, sia nel caso della Georgia, della Crimea o del Donbass.
*Spesso ricevo domande su come possiamo migliorare le relazioni con la Russia. La mia risposta è molto franca: dovremmo essere abbastanza coraggiosi da ammettere che se è necessario fermare l’aggressore, dobbiamo essere pronti ad affrontare una guerra lunga e raccapricciante. Non dobbiamo aver paura di avere una cattiva relazione, o una relazione inesistente, con i criminali di guerra. L’Ucraina non è vittima di un errore di calcolo una tantum da parte di un pazzo. Stiamo assistendo a una campagna a lungo pianificata dal Cremlino per esercitare il controllo sui Paesi vicini con la forza bruta, indipendentemente dal costo umano. Abbiamo bisogno di pazienza e perseveranza a lungo termine con politiche per fermare questa aggressione e anche per prevenire quelle future. Resistere alla tirannia ha un costo per tutti noi. Il gas può essere costoso, ma la libertà non ha prezzo. Spetta a ogni governo decidere quanto del peso del suo popolo è pronto a sopportare. Ma è ugualmente necessario trasmettere il messaggio alla nostra gente: qual è il problema del nostro prossimo oggi sarà il nostro problema domani. Siamo tutti in pericolo quando la casa del nostro vicino va a fuoco.
==Note==
<references/>
==Altri progetti==
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[[Categoria:Politici estoni]]
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Andrea Stella (ingegnere)
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Danyele
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[[File:Andrea Stella 2024.jpg|thumb|Andrea Stella (2024)]]
'''Andrea Stella''' (1971 – vivente), ingegnere italiano.
==Citazioni di Andrea Stella==
{{cronologico}}
*Quando ero alla [[Scuderia Ferrari|Ferrari]], non era un lavoro, era una missione che ti assorbiva completamente. Uscivi dall'ufficio, andavi al bar a prendere un caffè e il barista ti chiedeva: allora, questa Ferrari, vinciamo o no? Andavi al ristorante e trovavi il tifoso o il cameriere che chiedevano: vinciamo la prossima gara? E via di questo passo. Aprivi il giornale la mattina e c'era un articolo tutti i giorni sulla Ferrari. La differenza è che in Inghilterra la F.1 è solo un lavoro. Quando finisco di lavorare alla McLaren, esco dall'ufficio e vado a casa. Magari al bar incontro colleghi di altri team, si scambiano pareri, idee, opinioni. E finisce là. Il portiere di casa, il barista o il cameriere, sanno forse che lavoro in F.1, ma non importa più di tanto.<ref>Da un'intervista ad ''Automoto''; citato in ''[https://www.formularace.it/stella-ferrari-e-mclaren-lavorano-in-maniera-simile-ma-la-vita-in-italia-e-difficile/ Stella: "Ferrari e McLaren lavorano in maniera simile, ma la vita in Italia è difficile"]'', ''formularace.it'', 11 dicembre 2019.</ref>
*La [[Formula 1]] è essenzialmente un gioco di aerodinamica.<ref>Citato in Carlo Platella, ''[https://www.formulapassion.it/motorsport/formula-1/andrea-stella-infrastruttura-aerodinamica-priorita-mclaren Andrea Stella: "Infrastruttura e aerodinamica le priorità McLaren"]'', ''formulapassion.it'', 13 dicembre 2022.</ref>
*Si impara da chiunque, specialmente quando ti capita di lavorare con personalità forti e dalle grandi capacità. In primo luogo, [[Jean Todt]] aveva una dedizione incredibile al lavoro e alla squadra, dote che mi ha fatto capire cosa significhi impegnarsi in qualcosa. Lavorare in una squadra di successo come la Ferrari dei primi anni 2000 ha dato un'impostazione importante alla mia carriera in Formula 1 nelle sue prime fasi. [...] Per quanto riguarda [[Stefano Domenicali|Domenicali]] era sicuramente un Team Principal che si curava delle persone. La Formula 1 ruota attorno all'ingegneria, ma dipende essenzialmente dalle persone. Da Stefano ho capito alcune qualità che devono essere tenute in grande considerazione da un Team Principal, oltre che imparare a interagire con gli altri basandomi sul rispetto e sull'ascolto, gestendo il tuo ego. [...] [[Andreas Seidl|Seidl]] credo che abbia portato delle conoscenze ingegneristiche derivanti dalle sue esperienze passate e questo è stato molto utile per me per plasmare la squadra, per fare dei progressi in alcune aree come i pit-stop. In quest'area specifica, vorrei rendere merito ad Andreas. Da lui ho compreso l'importanza del conoscere il tuo business, anche gli aspetti ingegneristici e operativi, così da poter guidare le persone in maniera più efficace per progredire.<ref>Citato in Carlo Platella, ''[https://www.formulapassion.it/motorsport/formula-1/stella-todt-imparato-dedizione-domenicali-dialogo Stella: "Da Todt ho imparato la dedizione, da Domenicali il dialogo"]'', ''formulapassion.it'', 14 dicembre 2022.</ref>
*C'è un elemento di fondo nel mio ruolo ed è il fatto che la F1 sta diventando sempre più vasta e complessa. Oggi abbiamo tre regolamenti: tecnico, sportivo e finanziario, strettamente interconnessi. Poi ci sono i partner, gli sponsor, i media... Anche a livello di leadership, perciò, è una scelta sensata avere più di una persona per coprire tutti gli aspetti. [...] Ma in fondo era così anche in passato, quando in Ferrari c'erano Todt, [[Ross Brawn]] e Montezemolo che lavoravano come un'entità singola. Perché Ross non era un direttore tecnico: era l'autorità tecnica. E anche oggi, se non hai un team principal di estrazione tecnica, ti serve un'autorità di questo genere, che non è un vero DT, ma piuttosto l'anello di congiunzione tra la parte tecnico-sportiva e il team principal o il CEO.<ref>Da Alberto Antonini, ''[https://www.formulapassion.it/opinioni/andrea-stella-lumbro-che-cammina-f1-mclaren-alonso-ferrari-raikkonen-norris Intervista / Andrea Stella: l'umbro che cammina]'', ''formulapassion.it'', 10 luglio 2023.</ref>
*{{NDR|Sul [[Gran Premio di Abu Dhabi 2010]]}} Quel giorno [...] è stato il più doloroso della mia carriera in F1. Ma se ci penso ora – ne ho parlato un paio di volte con [[Fernando Alonso|Fernando]] – mi sento orgoglioso di quello che ottenemmo nel 2010, arrivando a lottare fino all'ultima gara in un campionato in cui non avevamo un vantaggio tecnico. Fu grazie a un'ottima esecuzione da parte del team e alla guida eccellente di Fernando che potemmo lottare per il mondiale fino alla fine. E con il passare del tempo, pur essendo orgoglioso delle vittorie, sono le sconfitte che ti rendono fiero.<ref>Citato in Diletta Colombo, ''[https://www.automoto.it/formula1/formula-1-andrea-stella-ecco-perche-la-mia-mclaren-mi-ricorda-la-ferrari-degli-anni-duemila.html Formula 1, Andrea Stella: "Ecco perché la mia McLaren mi ricorda la Ferrari degli anni Duemila"]'', ''automoto.it'', 7 dicembre 2024.</ref>
{{Int|''[https://www.skuola.net/orientamento-universitario/andrea-stella-intervista.html Orientamento, parla l'ingegnere di Alonso]''|Intervista di Carla Ardizzone, ''skuola.net'', 26 luglio 2013.}}
*A Orvieto si organizza una corsa in salita dove corrono bellissime Fiat 500 elaborate e colorate. Questo, nell'immaginario del bambino genera un imprinting che penso di aver seguito.
*Il pilota è il protagonista ma sa che da solo può fare poco, può fare la differenza ma mai da solo.
*Quando capita l'occasione bisogna essere preparati, bisogna creare le condizioni perché le cose succedano, e non vale solo per la Formula 1 ma per qualsiasi altro sogno.
{{Int|''[https://it.motorsport.com/f1/news/f1-stella-progetto-mclaren-vi-spiego-perche-norris-non-e-prima-guida/10665788/ F1 {{!}} Stella: "Progetto McLaren: vi spiego perché Norris non è prima guida"]''|Intervista di Roberto Chinchero, ''motorsport.com'', 23 ottobre 2024.}}
*[...] gestire un team di [[Formula 1]] è tutto meno che qualcosa di statico. [...] Mi piace dire che ogni 24 ore aggiorniamo i nostri piani, ogni 24 ore aggiorniamo quello che c'è da fare perché la Formula 1 si evolve in maniera estremamente veloce, se si resta sullo stesso programma per due mesi può accadere che quel piano diventi vecchio. Quindi richiede un'intensità importante dal punto di vista della leadership, un approccio che si deve propagare a tutte le mille persone che compongono la squadra, direi che questo modello non ha uguali in nessun altro tipo di industria.
*La "gestione piloti" va inquadrata nel contesto della competitività della vettura. Bisogna sempre avere una linea di gestione, ma se competi per la decima e l'undicesima posizione gli sforzi sono tutti indirizzati verso il raggiungimento della competitività. È quando si arriva a lottare per le prime posizioni che lo scenario cambia.
*Quando hai due piloti che collaborano ne beneficia la crescita della squadra [...]. {{NDR|«Si può davvero gestire una squadra di vertice senza un pilota numero uno?»}} [...] questo è uno scenario che funziona bene per i media e nelle conversazioni da pub, ma non va bene quando gestisci una squadra di Formula 1 perché devi tener presente anche il futuro. [...] se [...] arrivo a distruggere gli equilibri, finirà che non avrò una base solida negli anni successivi. Questo è il modo in cui credo si debba lavorare in Formula 1, poi sono cosciente che possano sempre presentarsi delle situazioni complesse. [...] ma dobbiamo sempre aver chiaro che siamo qui [...] non con l'obiettivo di avere un weekend di gloria, ma per fare bene negli anni a venire.
==Note==
<references />
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{DEFAULTSORT:Stella, Andrea}}
[[Categoria:Ingegneri italiani]]
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Russia sotto Vladimir Putin
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{{voce tematica}}
[[File:Признание в любви - panoramio.jpg|thumb|Locandina a Machačkala]]
Citazioni sulla '''Russia''' durante i governi di [[Vladimir Putin]].
==Citazioni==
*Ci sono attori esterni che operano per fratturare l'ordine liberale internazionale. Non userò giri di parole: questo movimento è guidato principalmente dalla Russia. ([[Joe Biden]])
*Ci sono stati anni in cui si stava formando un’opinione pubblica, quelli di [[Boris Nikolaevič El'cin|Boris Eltsin]], con tutti i limiti. Io mi ero illuso, ma mia moglie, che è russa, mi diceva: ‘Non hai capito niente’, e purtroppo aveva ragione. La Russia di oggi è una cleptocrazia tirannica che ha eliminato progressivamente tutte le voci critiche. ([[Antonio Caprarica]])
*{{NDR|I russi}} combatteranno per la democrazia solo quando capiranno di essere isolati su larga scala. Sono isolati dal mondo civilizzato. C'è una sola via d'uscita da questo isolamento: rispettare il diritto internazionale. Questa è già democrazia. Riconoscere la sovranità, l'integrità territoriale... Non solo dell'Ucraina. Di tutti i Paesi post-sovietici. ([[Volodymyr Zelens'kyj]])
*Il mondo non vuole più dare la mano ai leader russi di oggi. In tutti i sensi. Non solo una stretta di mano. Mi riferisco a questioni serie. Non possono partecipare a competizioni, campionati mondiali, eventi culturali, cerimonie degli Oscar, niente. Ecco cos'è l'isolamento. Nessuno ti dà più la mano. ([[Volodymyr Zelens'kyj]])
*Il regime di Putin è così antiquato che vuole trascinare il mondo intero nel medioevo. La Russia si sente così a disagio nel rispettare le regole, le relazioni di buon vicinato, nessun cambiamento di confine con la forza, nessun ricorso alla forza brutale. E quando il Cremlino non riesce a mettersi al passo con qualcosa come il progresso, tende a far crollare tutto e a distruggerlo, ottenendo così la parità. ([[Petro Oleksijovyč Porošenko]])
*Il restauro della lapide in memoria di Andropov sull'edificio della Bolšaja Lubjanka che ospita l'FSB, un brindisi alla salute di Stalin insieme al capo dei comunisti russi Zjuganov, bombe negli edifici residenziali e una nuova guerra in Cecenia, l'approvazione di una legge che consente di nuovo di fare indagini su privati cittadini sulla base di denunce anonime, la promozione a incarichi di potere in seno all'FSB di generali e ufficiali dell'esercito; e infine la completa distruzione delle basi stesse di una società costituzionale costruita sui valori, che tutti riconosciamo fragili, ma comunque democratici, di un'economia di mercato, lo strangolamento della libertà di parola: queste sono solo alcune delle conquiste del primo ministro e presidente Putin durante i primi mesi del suo dominio. (''[[Russia. Il complotto del KGB]]'')
*In Russia c’è un numero sempre maggiore di prigionieri politici, gente arrestata per cose minime – un like o una condivisione su Facebook. Siamo ancora in grado di intraprendere azioni di resistenza per la strada, ma sta diventando sempre più difficile perché veniamo costantemente seguite, i nostri telefoni intercettati. A volte ci pedinano apertamente assicurandosi che li vediamo mentre ci filmano. ([[Nadežda Tolokonnikova]])
*In un Paese dove le maestre denunciano i bambini (e i bambini le maestre) per un disegno pacifista, dove il leader dell'opposizione in cella perde 8 chili in 15 giorni perché torturato con la fame, la Tv inneggia alla bomba atomica, gli intellettuali decantano Stalin e i giudici tolgono i figli ai dissidenti, il limite dell'orrore è stato sfondato da tempo. Il paragone con l'[[Stato Islamico|Isis]] regge nella furia con la quale la Russia resuscita il suo passato più oscuro, cancellando con le sue mani ogni residuo rispetto o empatia che poteva suscitare. ([[Anna Zafesova]])
*Invece di contare sulle promesse personali e sulle performance di Putin, le autorità si sono sempre più concentrate sugli indicatori tecnici dello sviluppo della Russia, mentre sottolineavano la minaccia rappresentata dall’Occidente. ([[Nina Lvovna Chruščёva]])
*L'opinione pubblica russa oggi è dominata da questa visione del mondo: 1) vent'anni fa c'era un paese stabile, in via di sviluppo, potente, l'Unione Sovietica; 2) gente "strana", probabilmente agenti dei servizi segreti stranieri, ha avviato in questo paese riforme politiche ed economiche; 3) i risultati di queste riforme si sono rivelati catastrofici; 4) negli anni 1999-2000 è giunto al potere qualcuno preoccupato degli interessi nazionali; 5) successivamente anche la vita ha cominciato a normalizzarsi. Questo mito è altrettanto lontano dalla realtà quanto la leggenda della Germania non sconfitta e tradita, mito popolare nella società tedesca alla fine degli anni 1920-1930. ([[Egor Timurovič Gajdar]])
*La dirigenza della Russia è capace di uccidere i propri cittadini senza pietà e nel modo più crudele. ([[Šamil' Salmanovič Basaev]])
*La maggior parte del mondo ha capito che la Russia non ha il secondo esercito del pianeta, non fa neppure parte della società civile e ha un presidente che ordina di uccidere i bambini. ([[Oleksij Danilov]])
*La politica della Russia e di Putin è basata sulle bugie, l’ipocrisia e le aggressioni costanti ai nostri vicini. La reputazione del nostro paese è gravemente offuscata non solo in Ucraina, ma in tutta l’area ex-sovietica e l’ex blocco comunista. E quindi, non sono inclini a credere ai russi. ([[Marina Ovsjannikova]])
*La Russia è [...] militarmente più debole della [[Nato]], ha pessime prospettive economiche, una popolazione sempre più anziana, un governo di cleptocrati con inclinazioni dittatoriali. ([[Arsenij Jacenjuk]])
*La Russia è un disastro economico, un Paese arretrato, ma vanta un esercito antiquato e obbediente, una struttura [[Stalinismo|stalinista]] del potere militare. È l’unica cosa che possiede: la capacità di infliggere la morte ai suoi cittadini, senza una ragione. ([[Manuel Vilas]])
*La Russia è un grande Paese, ma attualmente è occupato da un clan criminale. ([[Bill Browder]])
*La Russia è uno Stato terrorista, guidato da una cosca di mafiosi paranoici e popolato da milioni di volenterosi carnefici di ucraini e delle libertà occidentali, a questo punto altrettanto colpevoli dei loro leader o perché incapaci di fermare la mattanza orchestrata dal Cremlino o perché conniventi con le politiche stragiste di Putin e con i suoi crimini contro l'umanità. ([[Christian Rocca]])
*La Russia ha bisogno di essere ricaricata. La Russia ha bisogno di un processo di de-Putinizzazione. Dobbiamo anche ridurre l'influenza russa nel mondo: fermare l'influenza russa sui politici, sulle organizzazioni non governative e sui mass media finanziati con il denaro insanguinato russo. Sarebbe uno strumento per dimostrare che non possiamo permettere a Putin di utilizzare meccanismi democratici per minare il processo democratico nel mondo. ([[Petro Oleksijovyč Porošenko]])
*La Russia non è più uno Stato ideologico: l'ideologia odierna è il patriottismo. Non ci sono dogmi, non c'è bisogno di giruare fedeltà al comunismo. Oggi posso pubblicare i miei libri e scrivere articoli: è un editore a decidere se pubblicarli. Non ci sono più alte istanze ad approvare le mie pubblicazioni. Non devo concordare i contenuti. Io, cresciuto sotto il regime sovietico come dissidente, perseguitato in patria ed edito solo all'estero, oggi mi sento libero come intellettuale e scrittore. Non ho motivo per stare all'opposizione. Non aderisco a nessun partito. ([[Roj Aleksandrovič Medvedev]])
*La Russia non è uno Stato fascista, ma solo una cleptocrazia in cui i ladri e i delinquenti hanno preso il potere. ([[Gwynne Dyer]])
*La Russia, su questo non si discute, è una democrazia fondata sul gas e sul petrolio che esporta. Se non li esportasse tornerebbe a essere la buona, vecchia dittatura di un tempo. ([[Beppe Grillo]])
*La verità è che ero stato generoso nel descrivere la Russia persino come una potenza di medie dimensioni. L'Inghilterra e la Francia sono potenze di medie dimensioni; il prodotto interno lordo della Russia è solo un po' superiore alla metà di ciascuna di esse. ([[Paul Krugman]])
*Mi sento molto triste, e non so se ho completamente ragione, ma ho la sensazione che questo è uno Stato che non ha il senso del valore della vita umana, che pensa che lo Stato possa solo diventare forte attraverso cataclismi e tragedie. Ma questo verrà pagato a caro prezzo. Prima o poi le autorità dovranno assumersi la responsabilità dei crimini commessi. Altrimenti, la Russia non uscirà mai dalla situazione attuale in cui è governata con la forza. ([[Andrej Babickij]])
*Non c'è [...] soltanto un'ossessione difensiva di sicurezza nella pretesa di Putin di ricreare intorno alla Russia un'area d'influenza che tenga a distanza i missili e gli uomini della Nato. C'è l'inseguimento della dimensione imperiale su cui in realtà si regge il patto autoritario tra ogni Capo del Cremlino e il suo popolo, perennemente orfano e pretendente di quell'aura di potere sovrano allargato: o per estensione territoriale, o per egemonia politica, o per preminenza culturale, o addirittura per destino della storia. Quel mandato che diventa missione assegnata dalla Russia a se stessa, rispondendo nel caso dell'[[Ucraina]] a una vocazione naturale e a un vincolo metafisico che Putin non ha avuto esitazione a definire "spirituale". ([[Ezio Mauro]])
*Oggi la Russia non ha nessuna capacità attrattiva, né culturale né economica, con una società chiusa, un prodotto interno lordo inferiore a quello dell'Italia nonostante le ingenti riserve energetiche e una povertà diffusa da paese sottosviluppato. Per questo il cerimonioso inchino bieloitaliano alle bugie del Cremlino risulta ancora più stravagante. ([[Christian Rocca]])
*Ora la polizia ha mano libera, fa quello che ha sempre sognato di fare. Lo sai che fermano i ragazzi per strada, così a caso, si fanno consegnare il telefonino e controllano chi hai chiamato, chi ti ha chiamato, ecc.? Questo non è legale neanche in Russia. E che fai? Protesti? Ti piantano della droga in tasca e ti arrestano. ([[Nina Lvovna Chruščёva]])
*Quanto sia fallito l'esperimento democratico russo è dimostrato dal fatto che l'ipotesi di un Putin-Pinochet equivalga a un buon augurio per la Russia. ([[Zbigniew Brzezinski]])
*Quel che accade è evidente: la Russia è un posto pericoloso guidato da un governo senza scrupoli. Come intervenire? La prima soluzione — inutile — è che i nostri governi devono continuare a trattare con la Russia nel solito modo, ovvero lavorare con il governo che esiste, non con quello che vorrebbero. Ma la seconda e la terza soluzione appaiono più promettenti. La seconda è che nessun leader europeo dovrà mai più comportarsi nei confronti di un presidente russo come ha fatto Silvio Berlusconi durante il suo mandato di presidente del Consiglio italiano, vale a dire trattarlo da amico intimo facendosi fotografare assieme a lui persino nei momenti di relax. Anche Tony Blair e Gerhard Schröder hanno fatto il medesimo sbaglio. La terza soluzione prevede che le aziende russe e persino i rappresentanti del governo in visita ufficiale ricevano quello stesso trattamento arrogante e sbrigativo che è riservato agli europei in Russia. I tentativi delle società russe di comprare aziende europee — vedi l'offerta di Aeroflot per acquisire una quota di Alitalia — dovrebbero essere bloccati: sarà una violazione del libero mercato, è vero, ma anche la Russia contravviene ai suoi principi. I compratori di energia e altre risorse dalla Russia dovrebbero unirsi per rafforzare il loro potere negoziale nei confronti dei fornitori russi. Non c'è alcun motivo di trattare la Russia con tutti i riguardi, quando non esiste da parte della Russia alcuna reciprocità. ([[Bill Emmott]])
*Questo regime, un semplice aggregato di criminalità e saccheggio, non è altro che uno di quegli istanti di caos che fanno seguito a qualsiasi rivoluzione. Non è altro che un'atroce virgola della Storia da cui la Russia uscirà presto, perché nessuno è immortale e, precipitando il suo Paese in un'avventura senza via d'uscita, quell'uomo ha accelerato la sua stessa fine. ([[Bernard Guetta]])
*Tutta la società russa è bastata sulla paura, non ci sono voci contro la guerra, non c'è nessun Andrej Sakarov, non ci sono movimenti dissidenti come ce n'erano ai tempi sovietici. Gli attivisti sono fuggiti all'estero o sono in carcere. I sovietici avevano meno paura dei russi di oggi. E in parte la colpa è della cultura e della letteratura russa che continuano a ricordare ai russi la loro presunta natura fatalista. Alla fine li hanno convinti che non possono cambiare niente. ([[Andrej Kurkov]])
*Tutto deve restare sotto controllo della presidenza, questo il principio base della dottrina putiniana: i governatori locali sono inquadrati e non devono sgarrare; gli oligarchi sorvegliati; l’opposizione messa all’angolo, perseguitata, repressa; la Russia deve essere forte territorialmente ed economicamente; la “nuova” Russia è portatrice di valori tradizionali e patriottici, la religione ortodossa è uno degli strumenti che saldano passato e presente, il nazionalismo sollecitato da Putin diventa un’arma politica ed economica. ([[Leonardo Coen]])
*Una cleptocrazia di stampo etno-nazionalista comandata da un uomo assetato di potere seduto a un tavolo troppo lungo. ([[John Sweeney (giornalista)|John Sweeney]])
===[[Arkadij Babčenko]]===
*Abbiamo avuto l'occasione più che unica di diventare veramente uno dei principali Stati della comunità mondiale, ci sono state messe a disposizione TUTTE le opportunità di credito, ci è stata aperta ogni porta e siamo stati accolti in tutti i circoli, con un sorriso e una stretta di mano; ma abbiamo mandato tutto in fumo, a puttane, abbiamo usato i soldi che ci piovevano dal cielo per sontuosi palazzi, giochetti olimpici, Mercedes, parate militari, guerre, omicidi, e per la chiassosa propaganda della nostra grandezza.<br>C'è stata data una chance, ma abbiamo di nuovo dimostrato a tutto il mondo solo una cosa: la nostra incapacità di generare democrazia, tecnologia, economia, stabilità, sviluppo e sicurezza.<br>Siamo in grado soltanto di generare «putin» nelle loro varie versioni.
*Il regime ha adottato la linea di non procedere ad arresti e repressioni – si tratta di rogne superflue, c'è anche il rischio che ne parlino sulla BBC –, bensì di costringere i dissidenti a lasciare il Paese. Dopo un paio di velati avvertimenti, partono le minacce dirette, poi iniziano le pressioni e, se alla decima volta uno non capisce l'antifona, alla fine, chiaro, viene messo dentro.
*Mi demoralizza che la percentuale di fisici, ingegneri, filologi, astronomi, botanici, linguisti, matematici, bibliotecari, o giusto persone colte, sia diventata così catastroficamente infima rispetto a quella di xenofobi, oscurantisti, farabutti, o giusto stupidi. Mi deprime non scorgere quasi più in metropolitana facce da intellettuali. Sono rattristato perché dalla mia vita è scomparsa quella categoria di fisici e lirici occhialuti e appassionati che discutevano animatamente tra di loro e credevano soltanto nella scienza, non nei quattrini, né nel pope o nello zar. Sono amareggiato perché questo Paese ha espulso dai propri confini le persone intelligenti e continua a cacciare le poche che restano.
*Mi demoralizza che nel mio Paese in un lasso di tempo incredibile breve – nel giro giusto di un decennio – siano potuti emergere tutti questi [[Dmitrij Sergeevič Enteo|Ėnteo]], Bosych, [[Marina Andreevna Judenič|Judenič]], ammollatori nei cessi, [[Cirillo I|Gundjaev]], [[Vladislav Surkov|Surkov]], gonfalonieri, cosacchi, ronde patriottiche e via dicendo. Mi demoralizza che la mia nazione abbia permesso a questa gente non solo di mettersi in luce, ma anche di fare il diavolo a quattro e schizzare saliva sempre più. Mi demoralizza che il mio Paese abbia lasciato prendere il potere a individui del genere – a canaglie, idioti e castrati morali – e si faccia comandare da loro a bacchetta. Ecco, questo davvero mi butta giù.
*Povertà, guerra, carcere e telezombizzazione, ecco i quattro pilastri di questo regime.
*Regimi di questo tipo possono essere piuttosto stabili. E non vengono in alcun modo minati dall'inevitabile impoverimento progressivo della popolazione. Al contrario: quanto più la popolazione è povera, quanto più stabile è il potere. Non c'è regalo migliore per un dittatore del programma «Petrolio in cambio di alimenti». La povertà e un nemico esterno rappresentano una vera e propria manna dal cielo. Purché funzioni la tivvù. E da noi funziona a tutta birra. I bambini moriranno di fame negli androni, ma la televisione non resterà senza soldi.
===[[Boris Bondarev]]===
*È opinione diffusa in Russia che non spetti ai cittadini decidere perché incapaci di capire, mentre il governo è composto da persone ritenute le più intelligenti e colte. Questa mentalità è stata il pilastro che ha sostenuto l’Impero russo, l'Urss e ora il regime di Putin.
*Le persone sono nominate in base alla fedeltà, non alla competenza. Gli alti funzionari non vogliono avere intorno a sé addetti che possano individuare e sollevare problemi o magari esprimere un parere critico su ciò che viene fatto. È considerato spiacevole e non gradito. Ricordo un mio collega, un compagno di studi: non era molto dotato, ma non perdeva occasione per esaltare qualsiasi cosa il suo ambasciatore dicesse o facesse. Naturalmente, questo ha funzionato molto bene per la sua carriera. [...] La competenza è sospetta, perché in qualsiasi momento si può diventare fastidiosi. La mediocrità viene premiata con le promozioni, perché i mediocri non hanno altro modo di farsi apprezzare dai loro superiori se non compiacendoli in continuazione. È un aspetto profondamente radicato nella storia russa, dall’epoca zarista e bolscevica: le persone non vogliono assumersi responsabilità per le proprie azioni, per il proprio comportamento o persino delle proprie idee. Tendono a preferire che gli altri decidano per loro.
*Lo Stato russo è composto da due livelli. Il più alto è mafioso, composto da Putin e i suoi compari, cioè alcuni ministri, vertici delle società statali, uomini d'affari ma anche figure che pur non avendo un incarico ufficiale sono tra coloro che decidono. Poi tutte le decisioni informali scendono al secondo livello, dove vengono formalizzate. Poiché il livello più alto è fatto di relazioni informazioni, non di procedure e meccanismi, senza Putin o uno dei suoi compari l'intero sistema finirebbe a rischio.
*Oggi il servizio pubblico russo è pieno di persone abituate a dire "sì" ai loro capi, qualunque cosa dicano o facciano. Non hanno un’opinione, se ce l’hanno non la mostrano.
===[[Vladimir Konstantinovič Bukovskij]]===
*Al momento ci sono prigionieri politici, non sono tanti, ma stanno aumentando. La maggior parte della gente che protesta contro la guerra in Cecenia o contro l’inquinamento nucleare è stata accusata di aver rivelato segreti militari. Ma in realtà non sono segreti, sono cose risapute, l’autorità semplicemente non vuole che la gente ne parli.
*Con l’avvento di Putin al potere possiamo tranquillamente dire che il Kgb è tornato a occupare i ranghi della società, a livello finanziario, politico, economico e amministrativo. La cosa assurda è che, se dieci anni fa questi uomini in qualche modo mostravano di essere imbarazzati e di vergognarsi del loro passato, ora non lo fanno più. Questa è la situazione attuale.
*Il governo Putin sta cercando di ricomporre il potere del centro, diciamo il potere del Cremlino. È chiaro che non ci riuscirà totalmente, perché prima il potere del Cremlino era strettamente collegato all’ideologia, al sistema totalitario. Non credo che riescano più a restaurare un sistema totalitario, ma possono ripristinare il potere centrale su molti aspetti della vita, rendendo i russi sempre più infelici.
*In Russia, quando due poteri si contendono un mercato, si uccidono a vicenda. Non è la concorrenza di un prodotto sul mercato. È la concorrenza di chi ha più kalashnikov. Questo non è libero mercato. Noi abbiamo un mercato mafioso, regolato da norme interne al mondo mafioso.
===[[Aleksandr Gel'evič Dugin]]===
*Finché c’è Putin, la Russia ha speranza di essere forte, ma Putin è un problema perché non ha istituzionalizzato la sua linea di pensiero. La Russia oggi è Putin-centrica.
*La popolazione appoggia completamente Putin. Non c'è una vera opposizione. E non tanto perché c'è una censura contro chi critica le operazioni militari in Ucraina, ma perché il popolo russo è davvero solidale con il Presidente.
*La Russia oggi è il baluardo che oppone l’identità collettiva alla globalizzazione, che è un’universalizzazione della missione protestante: è la vecchia sfida tra la potenza del mare e la potenza della terra, in un nuovo scenario.
*Non ha fatto nulla nell’educazione, che è rimasta metà sovietica, metà liberale, copiata dall’Occidente. Un miscuglio di incoerenza. Lo stesso vale per la nostra cultura. La nostra cultura è un’imitazione della cultura occidentale e liberale con un frammento di pura propaganda politica, mal fatta. Questa è solo un simulacro, non una preparazione per il regno dello zar. Così non si ritorna alla nostra identità. Si ragiona troppo pragmaticamente e si pensa troppo poco al sacro
===[[Maša Gessen]]===
*C'era voluto quasi tutto il secondo mandato di Putin per trasformare il cliché consolidato della narrazione corrente: la «democrazia emergente» a poco a poco aveva ceduto il posto a «tendenze autoritarie», espressione che gradualmente diede un quadro più preciso di quella che era diventata sotto tutti gli aspetti una dittatura militare. Nel 2003, quando Chodorkovskij aveva cercato di parlare a Putin della corruzione, l'organizzazione internazionale Transparency International aveva classificato la Russia come il paese più corrotto del 64 per cento dei paesi nel mondo: nella classifica era un po' più corrotta del Mozambico e un po' meno corrotta dell'Algeria. Nel rapporto del 2010 la stessa organizzazione qualificava la Russia come più corrotta del'86 per cento dei paesi del mondo e la poneva in classifica tra la Papua Nuova Guinea e il Tagikistan.
*Il regime non è totalitario, è piuttosto uno Stato mafioso, però costruito sulle rovine della società totalitaria.
*La Seconda guerra mondiale è l'evento centrale del mito storico russo. Durante il regno di Vladimir Putin, mentre gli ultimi che hanno vissuto la guerra stanno morendo, gli eventi commemorativi si sono trasformati in carnevali che celebrano il vittimismo russo.
*Nella Russia di Putin, gran parte delle elezioni erano state abolite del tutto: adesso governatori e senatori erano nominati, mentre i rappresentanti della camera bassa erano eletti su indicazione dei partiti tramite una modalità di voto ampiamente spersonalizzata.
*Prima del 2012 la società era autoritaria. L’autoritarismo non chiede ai cittadini di mobilitarsi: nulla è politico, tutti se ne stanno a casa e si occupano dei fatti privati, mentre il governante fa ciò che vuole. Una società totalitaria è l’esatto contrario: i cittadini devono partecipare alla vita pubblica, tutto è politico, nulla è privato. Questo cambiamento è avvenuto dopo il 2012, in particolare dopo l’annessione della Crimea.
===[[Leonid Gozman]]===
*Abbiamo bisogno di valori tradizionali. Ma il principale di questi valori "russi" secondo {{NDR|Putin}} è la ''samovlastye'', il potere di una sola persona. Un potere che vale a tutti i livelli. Nella famiglia, per esempio, il padre è il padrone assoluto. Per questo motivo in Russia non abbiamo leggi contro la violenza in famiglia: se sono il capofamiglia, posso picchiare chi mi pare. E per lo stesso motivo in Russia non abbiamo i sindacati: il proprietario o il manager dell’azienda è una specie di padre. Come succedeva prima del 1861: il proprietario terriero era il "padre" dei contadini. Al livello più alto, quindi, tutti devono dipendere dal capo della nazione – che si chiami zar, khan o presidente. Così in Russia non abbiamo né un parlamento indipendente né un sistema giudiziario indipendente né media indipendenti. È la "tradizione russa".
*In tarda epoca sovietica, non che mancassero gli intrighi, [...] i meccanismi per assicurare la sopravvivenza funzionavano, come, per esempio, la metropolitana. Quei meccanismi ormai sono scomparsi da molto tempo e quelli vecchi ora vengono distrutti davanti ai nostri occhi a un'inimmaginabile velocità. E con loro se ne andrà anche la vita a cui eravamo abituati: i computer, le automobili, fare acquisti senza dover mettersi in fila.
*Persone che concordano nel giudicare orribile ciò che sta accadendo nel nostro paese, ritengono al tempo stesso che non si possa fare altrimenti, che per la Russia questo sia l'unico possibile ordine delle cose. Le emozioni antigovernative avrebbero dovuto essere coronate da un rifiuto reale di questi pregiudizi, dalla dimostrazione che nel nostro paese si può vivere diversamente. Purtroppo questo lavoro tra il grande pubblico non è stato fatto, si è discusso di questo problema solo fra «esperti». Così è successo che la gente, dopo aver visto queste efficaci denunce, dopo essersi indignata un po' degli episodi di corruzione e gli abusi, dopo aver compianto un po' le vittime, ritornava al solito tran tran.
===[[Lev Gudkov]]===
*Il cittadino tipico dell'era di Putin è simile a quello dei tempi sovietici ma più cinico. Utilizza le stesse capacità di adattamento al totalitarismo usate dal suo predecessore. Ma siccome non ci sono più i ''defizit'', l'"Homo Putinus" è relativamente soddisfatto del suo tenore di vita e non vuole perdere quel che ha. È cinico, appunto. Ogni visione del futuro è sparita. Quando c'era l'Unione Sovietica, le persone avevano un'esistenza pacifica e potevano immaginare un futuro radioso. Questo, almeno, prometteva lo Stato. Lo Stato di oggi non promette nulla. Certamente non la pace.
*Il regime afferma l'idea dei valori primitivi come primari ai valori della persona. E questa posizione si accompagna sempre con l'idea della violenza.
*La deriva è decisamente totalitaria. E la popolazione si è adeguata. Il regime è diventato più repressivo, ha allargato il suo controllo su aree che prima non rientravano nella competenza dello Stato. Sta rapidamente rafforzando il dominio sull'istruzione, sui media e su internet. Sono stati bloccati oltre 250 siti di notizie.
*Quello del ''sovetsky chelovek'' (uomo sovietico) è un modello complesso, ma la sua caratteristica principale è di aver imparato ad adattarsi a uno stato repressivo. Pertanto, l'attuale inasprimento della politica repressiva e il rafforzamento delle strutture di potere lo stanno rianimando. Complice un'istruzione pubblica mai riformata, le nuove generazioni sviluppano le stesse capacità di adattamento alla repressione dell'Homo sovieticus. Tutte le abitudini tipiche di un'esistenza in una società chiusa si stanno oggi attivando, in parte sotto l'influenza della propaganda, in parte per la cultura politica di tipo sovietico che Putin vuol restaurare.
===[[Paolo Guzzanti]]===
*La sensazione è che dopo la distruzione della borghesia avvenuta sotto Lenin e Stalin, morti anche gli ultimi epigoni del dissenso, nella Russia di Vladimir Putin non ci sia granché. Certo, milioni di esseri umani che tirano la carretta cercano di ottenere delle licenze commerciali dal governo con cui vivere decentemente talvolta anche sfarzosamente, ma lo spirito dell’arte sembra entrato in letargo.
*Se quella dell'era [[Leonid Il'ič Brežnev|Breznev]] e fino alle aperture di [[Michail Gorbačëv|Michail Gorbaciov]], meritò il nome di "Stagnazione", l'epoca più che ventennale di Putin potrebbe essere definita come l'età del disprezzo.
*Tacete, arricchitevi, non date fastidio e obbedite: queste sembrano essere le parole d’ordine di una autocrazia disinteressata all’egemonia cultura e che si limita a scoraggiare, solo nei casi estremi sopprimere, tutto ciò che rappresenti un elemento di semplice fastidio per un governo. E il risultato è quello che abbiamo sotto gli occhi: non solo non rinascono Gogol e Tolstoj, ma il pianeta culturale russo, una volta splendido e clamorosamente produttivo.
===[[Andrej Illarionov]]===
*Dal mio punto di vista la classe media ancora non esiste. La Russia è il mercato più grande per la vendita di BMW, macchina diffusa soprattutto fra i burocrati di stato. Se i salari medi sono quelli che conosciamo, come è possibile? Questo non è un buon segno. Paradossalmente, quando la Fiat sarà la macchina più diffusa, allora inizierò a credere che esiste una classe media, che può permettersela grazie al salario. E faccia attenzione: i siloviki non hanno un disegno strategico nelle loro nazionalizzazioni, perché l'unico interesse è far tornare sotto controllo statale tutti i settori dell'economia che permettono di incassare denaro liquido. Come ha detto un politico russo, la Russia è un'azienda di stato e con le elezioni si scelgono i top managers di questa azienda di stato.
*I poteri russi hanno già mostrato cosa intendano per sicurezza energetica. Anziché liberalizzare e privatizzare, stanno facendo l'esatto contrario sia all'interno del Paese sia fuori, cercando di imporre anche al resto del mondo metodi non di mercato. I [[G7|Sette]] saranno d'accordo? L'idea di educare la dirigenza russa allo spirito dei valori democratici è invece non professionale, inefficace, ridicola.
*La Russia soffre di quello che io chiamo il male dello [[Zimbabwe]], perché dal 1991 ad oggi le libertà civili e i diritti politici sono stati calpestati, se non distrutti, proprio come accade in Zimbabwe. E questo nonostante la crescita economica avrebbe dovuto e potuto favorire il miglioramento di quese libertà. Il sistema di potere dei siloviki ha solo impresso una svolta autoritaria allo sviluppo della Russia: nell'attuale burocrazia governativa, il 77% proviene dagli apparati di sicurezza e solo il 23% dal servizio civile: questo non è un paese normale.
*Questo Stato punisce la gente che vuole essere indipendente.
*Sui mass media ufficiali russi si è scatenata un'isteria propagandistica contro Ucraina, Moldova, Georgia, Paesi Baltici, Europa, Usa. Sono finiti tutti tra i nemici internazionali dell'odierna dirigenza russa, e nel ruolo di principali bersagli di una nuova «guerra fredda» che di fatto si sta conducendo. Contemporaneamente sono emersi anche i nuovi amici: gli attuali leader di Bielorussia, Uzbekistan, Iran, Algeria, Venezuela, Myanmar, Hamas.
*Un conto è vivere in un paese semi-libero, un altro è lavorare in un paese che è cambiato in questi anni ed ha smesso di essere libero. Io non mi riconosco più in questa Russia.
===[[Vladislav Inozemcev]]===
*I regimi autoritari basati su una persona raramente vivono più a lungo del proprio fondatore, ma il modello russo potrebbe svilupparsi in modo diverso: aprendo sorprendentemente la strada a una trasformazione del regime, per sopravvivere ben oltre il 2030.
*L'unico strumento di destabilizzazione che consideravo e considero tuttora è il conflitto all'interno delle élite russe, ma questa possibilità è stata eliminata dagli occidentali con l'imposizione di sanzioni uniformi contro tutti i membri significativi dei gruppi d'élite. In questo modo la Russia è diventata l'unico posto adatto alle loro vite e tutti loro, a prescindere da ciò che si pensa di Vladimir Putin, non sono altro che compagni di viaggio. Mi sembra quindi che le possibilità di scalzare il regime siano piuttosto scarse e che l'Occidente dovrà coesistere con esso fino all'inizio del 2030. E quale sarà la strategia e la tattica di tale coesistenza non è più una questione che riguarda me, ma i politici europei....
*La Russia degli anni 2000 non assomigliava assolutamente all'Unione Sovietica degli anni '70: questo nuovo ordine autoritario è stato costruito senza mettere al bando l'informazione (anche ora internet è relativamente libero, ed è relativamente libero l'accesso alle risorse "ostili" al Cremlino) e senza chiudere i confini (i russi possono viaggiare senza troppi problemi anche in tempo di guerra). Riprodurre un sistema fortemente autoritario in una terra in cui la gente era individualmente libera, in grado di votare per diversi candidati, è stata un'impresa che gli analisti occidentali dovrebbero studiare. Poi, dopo il 2014, con l'annessione della Crimea, Putin ha trascorso circa dieci anni a cambiare le priorità dei russi: il cosiddetto "consenso crimeano" ha posto fattori geopolitici e ideologici al di sopra di quelli economici, diventando il terreno su cui la Russia ha potuto resistere a un decennio di sanzioni occidentali e al rallentamento economico senza grosse scosse politiche, almeno visibili, per poi affrontare la pressione esterna ancora più forte nata dall'avventura ucraina di Putin.
*La Russia non è una potenza mondiale come fu l'Urss. La sua economia è meno di un decimo di quella Usa; le sue forze armate possono disturbare i vicini, ma non proiettare la propria potenza su scala globale. Ma allo stesso tempo, Putin è diventato un'icona per i globoscettici contemporanei, assurgendo al rango di principale ''asset'' del Paese.
*La società russa del 2024 è una società morta dal punto di vista di un analista politico. Non è estranea all'empatia, anche se per molti anni le autorità hanno abilmente alimentato l'odio delle persone tra loro per svariati motivi (tra cui anche le differenze etniche e di genere) e incoraggiato la violenza, anche quella domestica.
*La squadra di Putin ha utilizzato alla perfezione il proprio tempo al potere per trasformare senza scosse la società [...]. Negli anni 2000 avviarono un cambiamento del sistema sociale lento ma graduale, sostituendo libertà economica a espressione politica. Poi adattarono questo "nuovo corso" al costume nazionale, professando rispetto per la legge ma con clamorose eccezioni. Mescolando business e servizio pubblico. Le autorità riuscirono a gratificare la massa della popolazione con rialzi di pensioni e spese sociali, creando per la prima volta la sensazione di poter godere di una parte dignitosa delle ricchezze nazionali. Inoltre, Putin e i suoi iniziarono a comunicare in modo più chiaro e aperto di quanto facesse l'opposizione liberale. Solo in seguito il Cremlino passò alla lingua dell'odio, tirando una riga tra i "patrioti" e i "reietti".
*Lo Stato russo è molto più solido di quanto fosse quello sovietico, anche perché i russi etnici sono ora l'80% circa della popolazione rispetto al 50% nell'Urss del 1989; mentre le tendenze separatiste ora vengono contrastate come anti-russe, non anti-comuniste. La Russia non appare più come una superpotenza globale, ma come un Paese che confina con l'Europa unita e con una formidabile Cina: più preoccupato dunque per la propria difesa. Un Paese spinto a considerare ogni cambiamento come un possibile motivo di indebolimento, quindi pericoloso per la propria gente.
*Per la prima volta negli ultimi vent'anni, i russi hanno iniziato a vivere una vita relativamente normale: hanno ottenuto un numero significativo di libertà personali (tra cui la libertà di movimento e i diritti di proprietà) e di opportunità, la maggior parte delle quali non intendono nemmeno utilizzare (dall'accesso a una serie di informazioni ai viaggi all'estero). Negli anni Duemila, la politica è diventata una di queste opportunità non necessarie e il Cremlino si è affrettato a privare i cittadini della loro libertà più sottovalutata.
===[[Grigorij Javlinskij]]===
*La politica putiniana sta portando la Russia verso un vicolo cieco. La Russia ha bisogno di un vettore di sviluppo europeo: deve sviluppare la propria economia, la propria politica interna ed estera indirizzandole verso l’Europa. Invece avviene l’esatto contrario: la politica di Putin è una politica di isolamento, di avvicinamento alla Cina, una politica — come disse lo stesso Putin — di una «civiltà a se stante». È un grave errore.
*La prima ragione {{NDR|perché non esiste opposizione in Russia}} è che non esiste un sistema giudiziario indipendente, laddove l'opposizione può appellarsi solo ed esclusivamente a una giustizia senza padroni. La seconda è che mancano dei mass media indipendenti a carattere nazionale, e ho in mente la televisione, il Primo e il Secondo canale. La terza ragione è che mancano finanziamenti indipendenti. Non esistono. In assenza di questi tre fondamenti è praticamente impossibile creare un'opposizione politica attiva. Ed è una dimostrazione lampante del fatto che in Russia non c'è democrazia. Perché non c'è democrazia senza opposizione.
*Oggi in Russia vige un capitalismo di Stato. Non c’è né privatizzazione, né riduzione della spesa pubblica, né un aumento del ruolo del settore privato, manca un vero libero commercio, manca una deregolamentazione, mentre cresce il controllo statale sull’economia. La quota delle proprietà statali nell’economia è di oltre il 75%, la concorrenza è estremamente limitata, i gruppi oligarchici si espandono e sono loro a determinare la formazione del governo, l’indirizzo degli investimenti e della spesa pubblica. Una spesa pubblica enorme, un budget immenso destinato al settore militare, l’ampliamento dei monopoli sono tutte caratteristiche dell’attuale sistema economico russo, un sistema di capitalismo statale-monopolistico.
*Putin dice che la Russia si sente più forte. Forse, ma perché è stata ingannata.
*So che il problema sta nel sistema, non in una sola persona e questo sistema può durare a lungo. Dopo Putin, potrebbe arrivare qualcuno di peggio ancora. È sbagliato pensare che la colpa sia di una persona sola. È il sistema che è così: non c'è un parlamento autonomo, non c'è un sistema giudiziario indipendente, non c'è libera stampa, non ci sono partiti politici. Nessuno capisce che il problema sta nel sistema ed è un male.
===[[Grigorij Judin]]===
*È difficile, credo, per molte persone in Europa capire fino a che punto sia stata distrutta la concezione di essere soggetti, attori in politica. Qualsiasi discorso su qualsiasi tipo di azione politica, qualsiasi tipo di pensiero normativo, tutto è diventato illegittimo in Russia. Tanto per fare un esempio: anche solo pensare di discutere di migliorare qualcosa nelle nostre vite è già percepito come un'assurdità perché, per come è strutturato il mondo, le cose non possono essere migliorate. Questo è come i russi si approcciano alla vita e al loro posto nella vita politica. [...] E questo è un pensiero abbastanza diffuso in Russia. Un pensiero notevolmente sottovalutato ma che preclude qualsiasi possibilità di azione politica collettiva. Se non ti fidi di nessuno, perché dovresti impegnarti in qualcosa con il prossimo? Così uno finisce a preoccuparsi solo di sé stesso, dei suoi soldi, dei suoi affari personali. Quindi, credo, che l'intera questione della responsabilità della società russa sia del tutto irrilevante.
*Non so se la gente ne sia consapevole, ma in realtà la concentrazione di potere in Russia è quasi senza precedenti per il nostro Paese. Non è vero che la Russia è sempre stata così. Ci sono probabilmente episodi nella storia russa in cui abbiamo avuto questa concentrazione di potere politico, ma non spesso. Probabilmente è successo con Stalin ad un certo punto. Probabilmente, anche se il paragone non è esatto, con Ivan il Terribile e, in una certa misura, con Pietro il grande. Altri, come Nicola I, hanno cercato di farlo, ma in realtà non ci sono mai riusciti. Quindi ora stiamo assistendo a qualcosa di quasi senza precedenti nella storia. Si tratta di uno Stato ultra-monarchico. Questa è l'immagine della struttura dello spazio politico. E questo vale per tutta la Russia, perché ovunque, a ogni livello, ci sono quei piccoli Putin che pensano fondamentalmente che usare la violenza e la forza sia l'unico modo per governare nel servizio pubblico e nelle imprese. Questa è l'intera filosofia.
*Oggi in Russia si avverte un clima intenso, ed è una di quelle rare occasioni in cui Vladimir Putin entra in contatto con una parte significativa della società. Le sue teorie sfrenate non sono condivise da tutti, ma lui è in grado di entrare in contatto con le persone. E, cosa ancora più importante, è lui stesso a produrre questa emozione. E questa emozione è il risentimento, un risentimento mostruoso e infinito. Niente può placare questo risentimento. È impossibile immaginare cosa possa compensarlo. Non permette alle persone di pensare di stabilire qualsiasi tipo di relazione costruttiva con altri paesi.
===[[Vladimir Kara-Murza]]===
*L'intero modus operandi del regime di Putin è che le persone intorno a lui, non dimentichiamolo mai, non è solo un regime autocratico, è anche un regime cleptocratico, dalla classica definizione greca della parola "governato dai ladri"; quei ladri vogliono rubare in Russia e poi spendere e nascondere il denaro rubato in occidente, dove hanno i loro yacht, le loro ville, i loro conti bancari, o molto spesso le loro famiglie. Per anni e anni, i paesi occidentali hanno permesso che ciò accadesse.
*La Russia è un paese europeo. Non è normale ritrovarsi con una dittatura in Europa, nel XXI° secolo.
*Molto spesso, le persone in occidente vedono solo il lato ufficiale. Vedono Putin, la repressione, le azioni aggressive e la guerra in corso. Molto spesso si perde di vista l'altra faccia della Russia. L'altra faccia, ovviamente, è che nel mio paese ci sono milioni di persone che rifiutano e dissentono radicalmente da tutto ciò che il regime di Putin rappresenta, dalla cleptocrazia agli abusi, alle repressioni e ai crimini contro l’umanità che vengono commessi.
*Sappiamo che arriverà un giorno in cui la Russia diventerà un normale paese europeo. Credo sia nell'interesse, non solo di noi russi ma anche di tutti voi della comunità internazionale, avere a Mosca un governo che rispetti i diritti e le libertà del proprio popolo e che si comporti da cittadino responsabile sulla scena internazionale. Sappiamo che quel giorno arriverà e tutto ciò che facciamo nel movimento di opposizione russo ha come obiettivo quello di cercare di avvicinarsi a quel giorno.
===[[Garri Kasparov]]===
*La Russia di Putin si può in un certo senso considerare il paese più mafioso del mondo, perché tutto il sistema si basa sulla fedeltà: a Putin prima di tutto, e poi in linea verticale verso il basso. Se sei fedele al Boss sei fedele al sistema, e quella è l'unica cosa che conta. Non importa se ti macchi di qualche crimine.
*Lo Stato di Putin, oltre ai segni evidenti di una dittatura fascista, è anche uno Stato mafioso. A questo proposito, non ha analogie dirette con la Germania di Hitler o l'Urss di Stalin, perché non esiste un'ideologia. Da un lato questo lo rende più forte, perché se non c'è ideologia può trattare con chiunque: con l'estrema sinistra, con l'estrema destra. Dall'altro è più debole internamente perché, a differenza di una dittatura ideologica, nessuno vuole morire per un'idea
*Oggi la Russia è un Paese in crisi profonda, controllato da una cupola di potere attorno a Putin, praticamente in mano all'erede del Kgb sovietico.
===[[Botakoz Kassymbekova]]===
*Ciò che unisce coloro che sostengono il regime, l'opposizione liberale e la classe intellettuale è l'idea che il popolo russo sia la vittima per eccellenza: delle forze straniere o del regime di Putin. [...] Per essere popolari in Russia, bisogna sposare la narrazione del vittimismo e occultare temi come il colonialismo.
*Essere russi sotto Putin significa appartenere a una casta imperiale, cioè a una casta superiore, che richiede di dare la vita per l’Impero. È significativo il modo in cui si cerca, soprattutto tra le minoranze, di motivare gli uomini ad andare in guerra: improvvisamente questi cittadini di seconda classe vengono considerati russi e devono sacrificarsi per la patria.
*Una dittatura, senza libertà di espressione, media indipendenti o una società civile critica. È anche un impero coloniale che ha represso i movimenti nazionali fin dall'inizio, specialmente in Cecenia negli anni Novanta. [...] I diritti di autonomia sono stati ridotti progressivamente, ma la classe intellettuale di Mosca e San Pietroburgo non ha riconosciuto questa violazione, o in ogni caso non le ha attribuito la giusta importanza.
===[[Nicolai Lilin]]===
*I nostri discendenti ci ricorderanno come una società soggiogata da una lobby di oligarchi e governata da politici in simbiosi con la finanza corrotta. La cosa più preoccupante è che ormai tutto ciò viene percepito come normale.
*Il popolo russo è povero, messo in ginocchio da un potere corrotto che finge la democrazia, ma pratica la dittatura. E quella post-sovietica è una dittatura neo-capitalista.
*L'unica cosa importante che le élite al governo in Russia sembrano non capire è che non si può proporre per due decenni lo stesso identico programma solo perché questo, vent'anni fa, era popolare. Sembra che il tempo non scorra, all'interno delle prestigiose mura del Cremlino: le persone che lavorano in quel luogo sembrano non cambiare, non evolvere, non accorgersi che il pasese che governano (così come il resto del mondo) è mutato radicalmente. Le masse sono stanche dei rendiconti in stile nordcoreano che arrivano dalle faraoniche riunioni del partito Russia Unita, non ne possono più dei notiziari impostati sulla linea editoriale "lui, sempre lui". La gente non riesce a capire perché di nuovo, come durante gli anni dell'URSS, si debba vivere sotto la costante pressione ideologica che insegna che il resto del mondo è nemico, che tutti ci odiano perché siamo il paese più ricco e più bello al mondo – stranamente, però, pur esportando gas a migliaia di chilometri di distanza, abbiamo ancora il settanta per cento delle case e delle infrastrutture in Siberia (patria di quel gas) che si scaldono con la legna.
*La Russia è uno dei Paesi più corrotti al mondo ed è sotto gli occhi di tutti. Il flusso di denaro dalla Russia ha fatto comodo a lungo all’Occidente, ora le sanzioni hanno stravolto il mercato tra l’Europa e la Russia. La situazione attuale fa comodo soprattutto agli Stati Uniti, che stanno realizzando il loro progetto di mantenere l’egemonia economica e militare in Europa. Per loro la Russia è un pericolo, non è un partner e lo vorrebbero come un vassallo.
*La Russia non è mai andata contro corrente. È un Paese degradato, invivibile, antidemocratico. E la colpa non è di Putin. La responsabilità è di noi russi. Non siamo abituati a vivere liberi, siamo contenti se c'è chi decide per noi, non ci curiamo della corruzione dei potenti perché se potessimo faremmo lo stesso. I russi proteggono questa oligarchia organizzata.
*Non ho più fegato per vivere in un Paese così, dove l'unica soluzione ormai è il suicidio.
===[[Ėduard Limonov]]===
*Esiste forse una regola per definire se oggi c'è la crisi o meno? Se lo valutiamo a partire dalla vita quotidiana dei russi, allora per quanto ricordi non si è mai vissuto così bene in Russia, meglio sia rispetto al periodo sovietico sia agli anni '90. Quindi lei è giunto alla conclusione che da noi ci sia la crisi… Forse sulla base di indicatori occidentali? È vero, rispetto a quegli indicatori viviamo peggio che nel 2011, ma questo non ci preoccupa. Il potere in Russia, il putinismo, oggi è meno peggio di prima, anche se gelosamente non intende avere concorrenti politici.
*La Russia non soddisfa nessun requisito democratico, il potere di Putin è assolutista e senza alternative.
*Secondo me il fatto che la Russia non si intrometta negli affari di altri paesi, non è cosa buona. Noi russi dobbiamo intrometterci negli affari di altri Stati e sostenere le forze di chi non è contro di noi. In Russia, in Lituania, in Francia e anche in Italia.
===[[Aleksandr Val'terovič Litvinenko]]===
*Fintanto che i cechisti governeranno la Russia, questo Paese e la sua gente non potrà aspettarsi altro che guerra e sangue. Il principale merito del governo settennale di Putin è che nel Paese governato dal Kgb viene deprezzata pienamente la vita umana, oggi la vita umana in Russia non vale proprio un bel niente.
*Gradualmente ho preso coscienza del fatto che non stavo servendo la Russia ed il suo popolo, bensì una banda di criminali che di fatto avevano occupato il mio Paese, una feccia che manteneva la gente nel terrore e nella miseria, che rapinava la gente mettendosi in tasca miliardi di soldi rubati.
*La Russia è un Paese che adotta il terrorismo di Stato come metodo, la sua politica estera ed interna è criminale e pericolosa tanto per i cittadini che la abitano, quanto per l'intera comunità internazionale. Le autorità russe basano la loro attività sulla violenza e sulla completa negazione delle norme universali della morale e del diritto. I suoi più alti ufficiali esortano pubblicamente alla violenza e all'omicidio e incitano all'inimicizia nazionale; queste dichiarazioni non fanno che rafforzare le loro posizioni all'interno dell'entourage di Putin.
*Nella Russia di oggi in verità si sta effettuando un grandioso esperimento, che verrà studiato per secoli dagli studenti delle accademie dei servizi segreti di tutto il mondo; lo studio consisterà nell'individuare i metodi per contrastare i servizi segreti dell'avversario quando sono capeggiati da uno schizofrenico che soffre di paranoia.
===[[Sergej Medvedev (scrittore)|Sergej Medvedev]]===
*È tipico che il presidente veda la causa del deficit demografico nel crollo di due imperi, e non nei crimini del bolscevismo: non nella morte delle vittime del "Terrore Rosso" e della Guerra Civile del 1918-22, né nelle tre ondate di carestia del 1921-2, 1932-3 e 1946-7 (in cui morirono fino a 13 milioni di persone); non nella collettivizzazione degli anni trenta, né nella deportazione di interi popoli negli anni quaranta; secondo Putin, non aveva nulla a che fare con il "Grande Terrore" del 1937-38, o con le repressioni del dopoguerra... Anche se si è scettici sulla cifra di 66,7 milioni di persone eliminate dallo Stato (senza contare la guerra) avanzata da Aleksandr Solženicyn, stiamo comunque parlando di decine di milioni di persone. Erano tutte vittime della politica statale, sulla quale però il presidente Putin preferisce tacere. Per lui la tragedia non sta nel terrore dello stato, ma nel crollo dello stato e nella perdita del territorio.
*È un potere imperiale, totalitario, mafioso... E mi piace usare anche la formula del “biopotere” di Michel Foucault, perché mira a controllare ciò che ha a che fare con il corpo degli abitanti, come abbiamo visto con la messa al bando delle persone LGBT, il divieto delle adozioni straniere, poi lo “spettacolare” aumento delle violenze corporali da parte dello Stato contro i cittadini: torture, stupri dei prigionieri con i manganelli, l’uso della forza bruta da parte della polizia contro i manifestanti...
*Il cambiamento principale avvenuto in Russia negli ultimi quindici anni è che la guerra è diventata il linguaggio della vita quotidiana, proprio come i rituali militaristici sono diventati parte della propaganda di stato e della routine quotidiana. Da un lato, il culto della Seconda guerra mondiale e la religione della "Vittoria" si sono costantemente radicati nella coscienza delle persone e sono diventati l'ideologia statale non ufficiale. D'altra parte, il militarismo si è insinuato in ogni aspetto della vita, nelle celebrazioni pubbliche e nei festival rock, nelle scuole e nei cinema. Ovunque si sono svolte mostre di tecnologia militare e di armi leggere, i bambini sono stati vestiti con uniformi militari e gli è stato insegnato come assemblare e smontare i fucili automatici; anche i bambini sono stati messi in passeggini che sono stati trasformati in carri armati. Nel 2008, sono ricominciate le parate militari in Russia, cosa che non accadeva dai tempi dell'Unione Sovietica, e da allora ogni anno veicoli militari sempre più pesanti sono apparsi sulle strade cittadine, facendo a pezzi l'asfalto e le infrastrutture della città; è stato anche messo in mostra il missile balistico nucleare Topol-M. I presentatori televisivi hanno sbavato parlando di attacchi nucleari su Londra e Washington, minacciando di trasformarli in "polvere radioattiva", e nei suoi discorsi annuali al parlamento Putin ha mostrato film animati sui missili nucleari ipersonici russi che possono volare in tutto il mondo. Per quanto riguarda la propaganda di guerra, la Russia si è trasformata in una sorta di Corea del Nord.
*La Russia è diventata il principale esportatore mondiale di guerra. In retrospettiva, questo sembra essere stato l'obiettivo strategico di Putin fin dall'inizio. Se il defunto Michail Gorbačëv è riuscito a neutralizzare la minaccia sovietica e ha ricevuto "il dividendo della pace", Putin ha rilanciato "la minaccia russa" e cerca il dividendo della guerra. Secondo lui, partendo da una posizione di debolezza, la Russia dovrebbe aumentare continuamente i rischi per tutti coloro che la circondano. [...] Poiché non è in grado di garantire pace e stabilità, la Russia del 21° secolo ha iniziato a specializzarsi nella produzione del rischio come un modo per promuovere i propri interessi, elevare il proprio status globale e intimidire i potenziali rivali. Nel 2020, la Russia aveva perso la sua potenza economica e diplomatica e, come hanno dimostrato i primi mesi della guerra con l'Ucraina, anche la sua potenza militare – nonché qualsiasi attrattiva del suo modello sociale, del suo potenziale scientifico e innovativo, dei suoi risultati nello Spazio e, dopo lo scandalo del doping a Soči, le sue prodezze sportive. Gli unici elementi rimasti del "soft power" russo erano la paura e la capacità di allentare la tensione.
*La violenza è penetrata nella carne e nel sangue della società russa, è diventata la matrice di una collettività costruita su gerarchie e sottomissioni, sulla sottrazione e la distribuzione delle risorse in cui la forza bruta è ben al di sopra della morale e il potere vince sul diritto. Tale ordine è consacrato dal comportamento della classe dirigente che dà alla plebaglia le sue automobiline con i lampeggianti, che esce impunita dai tribunali, che viene immortalata nei discorsi del presidente Putin, il quale insegna che «i deboli si picchiano» e «bisogna farlo per primi», strappando così gli applausi della folla.
*Negli ultimi anni, grazie alla diffusione di telefoni e tablet nei luoghi di reclusione e all’accessibilità dei social network, si sono riversati sugli utenti terabyte di testimonianze scioccanti di torture, sevizie e violenze che da decenni vengono perpetrate nelle prigioni russe e che sono ormai diventate la norma nei rapporti tra l’amministrazione e i detenuti e dei detenuti tra di loro.
*Nel tentativo di creare tensione in tutto il mondo, la Russia sta inviando i suoi agenti del caos. Gli avvelenatori dell'Fsb e dell'intelligence militare, il Gru, hanno effettuato gli attacchi contro [[Aleksandr Val'terovič Litvinenko|Aleksandr Litvinenko]], [[Avvelenamento di Sergej e Julija Skripal'|Sergej e Julija Skripal']] in Gran Bretagna. I mercenari della compagnia militare privata russa [[Gruppo Wagner|Wagner]] hanno causato disordini in Siria, Libia e Repubblica Centrafricana e ora combattono in Ucraina. Nel 2014 le spie russe hanno fatto saltare in aria un deposito di armi nel villaggio ceco di Vrbětice e nel 2016 hanno tentato un colpo di stato in Montenegro. Gli hacker delle forze informatiche del Cremlino hanno attaccato infrastrutture critiche e i server del Partito Democratico negli USA, e sponsor segreti hanno finanziato gli ultra - il Rassemblement National di destra in Francia e l'Alternative für Deutschland (AfD) in Germania. Poi ci sono i corrispondenti del canale televisivo statale ''[[RT (rete televisiva)|Russia Today]]'' (RT), che diffondono notizie false sul coronavirus in Europa; e gli hooligan portati da Mosca soprattutto per provocare disordini ai Campionati europei di calcio di Marsiglia nel 2016... Nel novembre 2021, il Ministero della Difesa russo ha portato il caos russo nello Spazio. Distruggendo inespertamente un vecchio satellite russo mentre sperimentavano un'arma anti-satellite, i militari hanno creato una nuvola di 1.500 schegge ad altezza orbitale, che ha rappresentato una tale minaccia per tutti i voli spaziali pilotati che la Stazione Spaziale Internazionale ha alterato la sua traiettoria e preparato l'equipaggio per evacuazione.<br>All'inizio del 2022, quando la Russia ha iniziato a potenziare le sue forze militari al confine con l'Ucraina, preparandosi per una guerra totale, la produzione di caos e rischio è stata portata a un nuovo livello. Sono passate solo poche settimane prima che "l'esportazione della tensione" di cui parlava Putin alla fine del 2021 diventasse l'esportazione della morte.
*Poiché la Russia non è in grado di garantire pace, cooperazione e stabilità, ha iniziato a specializzarsi nella produzione di tensione come strumento per promuovere se stessa, elevare il proprio status globale e spaventare gli eventuali oppositori. Il problema del paese è che, negli anni 2020, aveva esaurito quasi tutti gli attributi tradizionali del suo soft power. Le forme classiche delle esportazioni culturali russe risalenti alla seconda metà del XIX e XX secolo, che comprendevano la triade sovietica di arte, sport e scienza, sono state erose negli ultimi decenni. E anche se capolavori eterni come i romanzi di Lev Tolstoj o le sinfonie di Čajkovskij rimangono i biglietti da visita della cultura russa, la cultura contemporanea è scarsamente rappresentata sulla scena mondiale. Se prendiamo figure chiave di fama internazionale, come il regista Andrej Zvjagincev, lo scrittore Vladimir Sorokin, il regista d'opera Vladimir Černjakov o il direttore d'orchestra Vladimir Jurovskij, risulta che ora vivono e lavorano tutti fuori dalla Russia. [...] Negli oltre trent'anni trascorsi dal crollo dell'Urss, la Russia ha perso gran parte del suo potenziale scientifico e ora si trova al quarantasettesimo posto nel Global Innovation Index. Nel corso di questi tre decenni, solo tre russi hanno vinto il premio Nobel; inoltre, due di questi riguardavano scoperte fatte in epoca sovietica. Ora non ci sono premi Nobel per la scienza che vivono in Russia.
===[[Dmitrij Muratov]]===
*Ci sono due tendenze contraddittorie nella Russia di oggi. Da un lato, il presidente della Russia sostiene la realizzazione di un monumento per il centesimo anniversario della nascita di [[Andrej Dmitrievič Sacharov|Sacharov]]. Dall'altro, il Procuratore generale della Russia chiede l'eliminazione dell'organizzazione internazionale Memorial. Memorial provvede al ritrovamento delle vittime delle repressioni staliniane. E adesso la Procura accusa Memorial di "violazione dei diritti umani"! [...] Ma Memorial è stata fondata da Sacharov.
*{{NDR|«Si può parlare di democrazia in Russia?»}} Esistono tribunali indipendenti, quando i processi non interessano la sfera politica o il grande business. Quando invece cominciano a toccare la politica o i grandi affari, allora i tribunali diventano di Stato e non più indipendenti. Per quanto riguarda la libertà dei mezzi di informazione, esistono media liberi nella carta stampata, ma certamente non esiste libertà in televisione: basta accenderla per capirlo. Quando succede qualcosa di grave, aspettano istruzioni.
*La pratica della tortura in prigione o durante le indagini è viva e vegeta nella Russia di oggi. Abusi, stupri, condizioni di vita terribili, visite vietate, vietato telefonare a tua madre per il suo compleanno, detenzione illimitata. Persone gravemente ammalate vengono rinchiuse e picchiate durante la detenzione, ragazzi ammalati sono tenuti in ostaggio e subiscono pressioni per dichiararsi colpevoli senza alcuna prova contro di loro.
*Nel nostro paese (e non solo) è comune pensare che i politici che evitano lo spargimento di sangue siano deboli. Mentre minacciare il mondo con la guerra è il dovere dei veri patrioti.
*{{NDR|«C'è libertà di espressione in Russia?»}} No, non si può parlare di libertà nel ricevere e accedere alle informazioni. Le persone che vogliono sapere qualcosa leggono il ''Kommersant'', le ''Vedemosti'', la ''Novaya Gazeta'', i siti internet ''Gazeta.ru'', il settimanale ''The New Times'' e ricevono la foto completa del Paese. Comunque nella carta stampata c’è più libertà che nei media elettronici: in televisione non c’è libertà di parola nel modo più assoluto. Tutta la televisione federale, tutti i canali sono di pura propaganda; una grossa macchina di propaganda. E su internet da noi è diffusissimo il fenomeno del ''trolling''.
===[[Aleksej Naval'nyj]]===
*Abbiamo 20 milioni di persone che vivono sotto la linea della povertà. Decine di milioni che vivono senza la minima prospettiva per il futuro [...]. A Mosca la vita è sopportabile, ma basta spostarsi di 100 chilometri in qualsiasi direzione e tutto è in uno stato disastroso.
*Comunico che io e i miei colleghi faremo di tutto per distruggere il sistema feudale che stanno costruendo in Russia. Distruggere un sistema di potere nel quale l'83% delle risorse nazionali appartiene allo 0,5% della popolazione.
*Dopo 15 anni che è arrivata una valanga di soldi grazie al gas e al petrolio, agli abitanti non è rimasto nulla. [...] Un solo ed unico prodotto oggi è più disponibile rispetto al periodo sovietico, la vodka. A parità di potere d'acquisto, solo la vodka costa di meno. Questo vuol dire che a noi, cittadini di questo Paese, sono garantiti solo il degrado e l'alcolismo.
*I processi contro di me rappresentano un esempio perfetto di come funziona il sistema giudiziario in Russia. In pratica, architettano accuse e disegnano vittime strada facendo. Di solito è difficile spiegarlo a persone che vivono in paesi rispettosi del diritto. Non è possibile, dicono, inventarsi di sana pianta trenta faldoni di documenti. Ecco, gli investigatori russi ci riescono.
*Il più grosso errore degli occidentali è di mettere sullo stesso piano lo Stato e la gente russa. In realtà non hanno niente in comune, e la nostra peggiore sfortuna è che, tra i diversi milioni di persone che vivono qui, molto spesso il potere finisce nelle mani dei peggiori e più cinici bugiardi. Secondo un detto popolare, ogni paese ha il governo che merita, e molti credono che questo valga anche per la Russia. In caso contrario, di certo il popolo russo sarebbe insorto rovesciando il regime. Io non penso che sia vero. Un gran numero di miei connazionali non approva quello che sta succedendo e non lo ha scelto. Tuttavia, se non ti ribelli, la responsabilità è sulle spalle di ciascuno di noi, quindi anche sulle mie. E spetta a me lottare con maggior decisione per cambiare le cose.
*In Russia, se sei attivo in politica, e tanto più se non supporti il regime, possono arrestarti in qualsiasi momento. Ti perquisiranno la casa, ti confischeranno beni. Requisiranno i telefoni dei tuoi figli e il computer di tua moglie. Durante una perquisizione avevano una gran voglia di filarsela con il nostro televisore.
*La Russia è strutturata in modo che i rappresentanti di diversi ministeri federali sono letteralmente ovunque. Oltre al governatore, una regione ha un «ispettore capo federale» e rappresentanti di diversi ministeri federali. Qualsiasi decisione il governatore prenda può essere cassata da un funzionario che risponde direttamente a Mosca. La cosa può raggiungere picchi di assurdità. Per esempio, negli uffici del governo regionale di Kirov non c'era il wi-fi. Io proposi di metterlo. La saga meriterebbe un capitolo a parte, per un intermezzo comico. Solo ottenere che la mia proposta fosse discussa richiese cinque riunioni molto partecipate con il governatore, e anche allora il wi-fi non fu installato.
*Non lasciatevi ingannare dall'illusione della forza e della strafottezza. Ma che forza è se ha bisogno di avvelenare di nascosto le persone e di rinchiuderle illegalmente? Dove sarebbe il sostengo popolare se riescono a vincere le elezioni solo eliminando i candidati indipendenti, e se la paura delle proteste li obbliga a chiudere le stazioni del metro?
*L'unica cosa che in Russia continua a crescere è il numero dei miliardari. Tutto il resto è in declino.
*La cosa più disgustosa, vile e ignobile di questo regime è che esiste per rapinare le persone più sfortunate, come veterani e pensionati. Sono a loro che succhiano i soldi. Da dove credete che venga il denaro per i palazzi e gli scopini da bagno che costano 50 mila rubli cadauno? I soldi devono ben venire da qualche parte: li rubano al nostro veterano. Ora non lo curano, ora non gli fanno gli esami di controllo, ora gli negano la sedia a rotelle, ora non gli danno le medicine, e tutto per potersi costruire un palazzo, per comprare un appartamento alle suocere di Putin, per assicurare a Medvedev i suoi quattro palazzi.
*Non può continuare all'infinito che un Paese di 140 milioni di abitanti, immenso, il più grande del mondo, uno dei più ricchi al mondo, sia sottomesso a una banda di mostri che in realtà non sono nessuno, neanche negli oligarchi, perché quelli si sono fatti i capitali con il cervello e l'astuzia. Sono semplicemente i bassi ranghi del partito, che poi sono diventati democratici e oggi fanno i patrioti, e hanno ramazzato tutto quanto. Questo equivoco verrà superato col nostro lavoro.
*Non sarò mai d'accordo con il sistema che è stato costruito nel Paese, perché questo sistema mira a derubare tutti i presenti. Abbiamo fatto in modo da avere una ''junta'' al potere. Ci sono 20 persone che sono diventate miliardarie, che hanno preso il controllo di tutto, dagli appalti pubblici alla vendita del petrolio. C'è un migliaio di persone che attinge alla mangiatoia di questa ''junta''. In realtà non sono più di mille: deputati, delinquenti. C'è una piccola percentuale a cui non piace. E ci sono milioni di persone che fissano il tavolo. Non smetterò di lottare contro questa banda, né di scuotere e agitare in ogni modo quelli che fissano il tavolo. Voi compresi. Non la smetterò mai.
*Non vi è stato nel nostro paese nessun colpo di Stato, né strisciante né aperto, con a capo gente dei servizi segreti, non sono andati loro al potere, togliendolo ai democratici–riformatori. Son stati loro, i democratici-riformatori, a chiamarli, a invitarli, loro gli hanno insegnato come falsificare le elezioni, come rubare la proprietà di interi settori economici, come mentire sui media, come cambiare le leggi a proprio piacimento, come reprimere con la forza l'opposizione e addirittura come cominciare guerre idiote e inutili.
===[[Boris Nemcov]]===
*Il sistema putiniano è caratterizzato dalla fusione diffusa a tutti i livelli e manifesta tra funzionari e business, dalla partecipazione di parenti, amici e conoscenti all'acquisizione dei fondi pubblici e della proprietà statale, dall'inamovibilità del potere e dalla chiusura del suo sistema di funzionamento.
*La Russia oggi può scegliere di raddoppiare le pensioni, invece di costruire e foraggiare basi militari a Cuba e in Venezuela. La mentalità della nostra gente è che non importa se siamo poveri, l’importante è che ci temano.
*La Russia oggi rappresenta circa il 2% del pil mondiale. Gli Stati Uniti contano per il 27%, la Cina per il 15%, l’Europa da sola pesa per più del 25%: che tipo di impero può contare su statistiche del genere?
*{{NDR|«Perché la politica liberista in Russia ha fallito?»}}<br>Perché l’eredità di trecento anni di schiavitù non è ancora superata. La nostra mentalità è storicamente quella degli schiavi. E poi perché la gente dalla mente più libera e indipendente è stata uccisa dai bolscevichi e da Stalin. L’intera genetica dei russi è cambiata. La Russia non ha sufficiente esperienza di liberismo.
===[[Oleg Orlov]]===
*È [...] inevitabile che la difesa dei diritti umani venga stravolta, in un paese in cui la legalità non esiste più. Oggi i russi che se ne occupano si trovano nella stessa posizione dei dissidenti d'epoca sovietica, loro predecessori. Cercare di farsi conoscere al pubblico russo ed estero diventa un obiettivo primario.
*Il regime che si è venuto a creare in Russia non ha affatto bisogno che le persone riflettano. Ha bisogno di altro, di opinioni semplici come muggiti, e solo a sostegno di ciò che in questo momento le autorità proclamano giusto. Ormai lo Stato non solo controlla la vita sociale, politica ed economica del paese, ma aspira anche al controllo assoluto della cultura, invade la vita privata.
*In pratica è tornata l’era del totalitarismo sovietico. Il numero dei prigionieri politici oggi è addirittura superiore rispetto a quello dei tempi di [[Leonid Il'ič Brežnev|Brezhnev]]. [...] Si è ritirato fuori il reato di alto tradimento, per cui si possono facilmente prendere 25 anni di galera, come nel caso del politico di opposizione [[Vladimir Kara-Murza]]. C’è poi l’articolo che punisce le "informazioni consapevolmente false" sulle forze armate: per poche parole si può esser condannati fino a dieci anni. E nella "cassetta degli attrezzi" predisposta dal regime per stroncare ogni dissenso va annoverato anche l’articolo che prevede una pesante responsabilità penale per chi organizza un’organizzazione "estremista", dove per "estremista" il giudice può intendere qualsiasi cosa non piaccia al governo.
*L'intimidazione da parte del Governo avviene a diversi livelli. Inizia dai controlli infiniti, che ci obbligano a fornire volumi e volumi di documenti e rapporti, costringendoci a interrompere il nostro lavoro per lunghi periodi. Alla fine dei controlli, possono decidere di chiudere l'organizzazione o aprire un processo penale con l'accusa di estremismo. È un modo per silenziare le voci critiche.
*Le masse aspiravano all'impero, all'uomo forte, al mito di Stalin. Opinioni rintracciabili sia "in vetta", fra le élite che dirigono il paese (dipendenti pubblici, forze di sicurezza, deputati, dirigenti di aziende pubbliche e oligarchi) sia "in fondo", tra i più poveri. Tra quelli che hanno Mercedes, yacht e castelli, e tra chi non ha neanche il bagno in casa. A tutti, però, il sistema autocratico di Putin nega qualunque diritto.
*Non siamo tornati e non torneremo mai all'Urss. La Russia ha compiuto un percorso unico nel suo genere: dalla fine del totalitarismo sovietico si è passati a una debole democrazia e infine al ritorno del totalitarismo. Il totalitarismo odierno però non è comunista, ma appunto fascista perché si ispira a ideologie conservatrici. Ad accomunare il regime odierno all'Urss è il tentativo di ricreare un Impero, benché diverso. Il totalitarismo comunista aveva perlomeno un'idea di futuro seppur distopica e impossibile da realizzare. Invece adesso al potere nessuno ha un'idea di futuro. Per loro la cosa migliore è il passato.
*Si contrappone la Russia al presente, al passato e al futuro degli stati circostanti (soprattutto di quelli europei); si afferma la superiorità della cultura russa (dove l'aggettivo non va inteso in senso etnico, ma imperiale); si nega l'esistenza stessa del popolo, della lingua e della cultura dell'Ucraina... tutto ciò è ormai la base della propaganda di stato. Quanto a negare la democrazia, affermare il culto del capo e sopprimere la dissidenza, non c'è niente da dimostrare, è una cosa che salta agli occhi...
===[[Nikolaj Patrušev]]===
*Il nostro Paese irrita i governanti degli Stati Uniti e dell'Europa con la sua indipendenza economica, l'autonomia dalle materie prime e il pensiero scientifico.
*La Federazione Russa non solo persegue una politica indipendente di rafforzamento di un mondo multipolare, ma è notevolmente superiore all'America spiritualmente, eticamente e militarmente.
*La Russia ha scelto la via della piena tutela della propria sovranità, della ferma difesa degli interessi nazionali, dell’identità culturale e spirituale, dei valori tradizionali e della memoria storica. Gli europei hanno fatto una scelta diversa. Hanno adottato i cosiddetti valori liberali, anche se in realtà si tratta del neoliberismo che promuove la priorità del privato sul pubblico, l’individualismo che sopprime l’amore per la Patria. Con una tale dottrina l’Europa non ha futuro.
*Oggi il nostro Paese è in grado di garantire non solo la stabilità interna, ma anche la sicurezza del suo popolo dalle minacce esterne.
===[[Gleb Pavlovskij]]===
*Da noi, non esiste l’economia nell’accezione occidentale della parola. Ci sono reti orizzontali di nuclei familiari che si nutrono di economia statale. Negli anni ’90 e nei primi anni Duemila, si è creata un’economia di sopravvivenza in cui le élite e la popolazione sono divise. Quest’ultima chiede solo non di svilupparsi o progredire, ma di sopravvivere. Finché le élite lo garantiscono, possono fare quello che gli pare. È questo che gli osservatori occidentali faticano a comprendere.
*Il nostro stato è un ibrido singolare tra una compagnia assicurativa e un casinò. A tutti è garantito che non scenderanno al di sotto di un certo livello, mentre allo stesso tempo si gioca una grande scommessa con i loro soldi sul mercato mondiale. Ma la gente non brucerà una compagnia di assicurazioni, perché con essa andrebbe in fiamme anche la loro assicurazione.
*La spinta di questa utopia della Russia autarchica è la cosa peggiore che Putin sta facendo al suo popolo. Perché non è possibile, semplicemente. La Federazione russa è un progetto ultra-globalizzato, non potrà mai trasformarsi in una economia chiusa. Guardi quel che sta accadendo. Anche i settori creati per sostituirsi alle importazioni, si basano su alcuni elementi di importazione. In un regime di crisi, si dovranno cercare vie traverse per sostituire quella globalizzazione di cui la Russia è stata un fattore importante.
*La verticale del potere è un sistema di accreditamento: devi letteralmente pagare per fare le cose. In dieci anni, la disponibilità delle persone ad amare Putin e ad essere d'accordo con tutto ciò che fa è cambiata radicalmente. Non c'è più. Prima nessuno poteva rischiare lo scontro – un governatore, per esempio – perché avrebbe sicuramente perso. Ma ora si è aperto uno spazio per il dissenso. Tutti hanno risorse. Putin può continuare a dispensare denaro per essere amato, ma ogni singolo ammiratore dovrà essere pagato. Quando dico pagamento, intendo bonus finanziari di qualche tipo. Abbiamo completamente finanziarizzato la politica. Le autorità esistono solo entro i limiti della loro capacità di concedere credito. E in questo senso il nostro sistema è assolutamente ideale, ciò che è richiesto nel mondo della globalizzazione. Il potere di Putin non sta nell'emettere ordini: non può ordinare nulla. Sta nel fatto che è lui che può entrare nel mercato mondiale in nome delle vaste risorse naturali della Russia. È un monopolio.
*Nel primo decennio del nuovo secolo, io scrivevo messaggi ai vertici per dire che bisognava presentare le notizie e le nostre scelte in un certo modo. Allora la tivù era molto noiosa. Poi è arrivata l’Ucraina, che dal 2014 ha fornito un conflitto reale, che si poteva mostrare, e così è nata la propaganda di oggi, che agisce sulle persone normai e anche su chi le governa, in un processo inarrestabile di autoconvincimento. Quando finirà questo modello di potere, e finirà senz’altro, sarà ben difficile cambiare la percezione della gente. Per questo non ci saranno cambi bruschi di potere. Per questo occorreranno decenni per avere una Russia diversa.
*Non abbiamo istituzioni che agiscano in modo regolare. Non abbiamo una burocrazia che svolga il suo ruolo. Il nostro sistema continua a saltare. Se non riesce ad affrontare una sfida, se ne allontana. E si allontana verso un luogo dove può simulare la forza. Se non riesce ad affrontare un problema in Ucraina, va in Siria. Se non riesce a risolvere un problema in Siria, comincia a dare l'impressione di influenzare le elezioni negli Stati Uniti, in Francia e in Germania. Questo è simile all'antica tecnica dei villaggi Potëmkin. Tuttavia, questo è un tipo di villaggio Potemkin in 3-D. È un villaggio Potëmkin flessibile e agile, che mobilita le risorse per utilizzarle al momento giusto, per presentare un quadro luminoso, se possibile globale.
===[[Anna Stepanovna Politkovskaja]]===
*A sentire i sondaggi, solo il 2% dei russi ha idea di che cosa sia scritto nella [[Costituzione della Federazione Russa|Costituzione]]. Il 45% ha dichiarato che il diritto più importante è quello al lavoro; solo il 6% ha menzionato la libertà di parola quale cardine della propria esistenza.
*Ci siamo accorti tutti che la parola «pietà» è stata cancellata dal vocabolario del Governo. Il Governo oggi fa affidamento sulla crudeltà dei propri cittadini: la distruzione è incoraggiata, la logica dell'omicidio seguita e diffusa. In un contesto simile, ''per diventare un eroe devi uccidere''.
*Così vanno le cose in Russia: per stilare perizie legali non sono i fatti che contano, ma chi li manipola. Il risultato di una perizia dipende da chi la effettua.
*Così vanno le cose in Russia: se ammazzi qualcuno sei degno di rispetto.
*Da noi il "cittadino" non vale niente, è un grumo di polvere, un granello di sabbia, un seme di papavero, non ha diritto neanche a essere protetto dal proprio governo. Bisogna essere un Putin per sentirsi cittadini.
*È curioso. Passano gli anni, il Partito comunista non c'è più da un pezzo, ma alcune peculiarità del passato restano immutate. Come la patologica mancanza di rispetto per le persone in generale e, in particolare, per chi, nonostante tutto, lavora con dedizione e sacrificio. Per chi ama la causa che serve. Il potere non ha ancora imparato a ringraziare chi gli dimostra fedeltà. Lavori duro? Bravo, continua fino a che non crepi o fino a che non ne puoi più di sopportare. Il potere si fa di giorno in giorno più spudorato nel voler annientare i nostri migliori concittadini e nel puntare sui peggiori con la pervicacia di un maniaco.<br>Non c'è dubbio che il comunismo sia stato un danno tremendo per il nostro Paese. Ma quel che sta accadendo oggi è ancora peggio.
*È una peculiarità del nostro Paese: se il sogno di ogni soldato è di diventare generale, quello di ogni criminale russo è di fare soldi legalmente.
*Fu subito chiaro, inoltre, che un vecchio ceto stava rinascendo a nuova vita: la ''nomenklatura'', l'élite di governo, un anello fortissimo della catena di potere dell'era sovietica che stava marciando sui binari di un'economia a cui aveva saputo adattarsi in un batter d'occhio. I rappresentanti di questa ''nomenklatura'' hanno tutte le intenzioni di vivere nell'agio quanto i «nuovi russi», ma ufficialmente ricevono stipendi ridicoli. Non ritornerebbero mai indietro ai vecchi tempi sovietici, ma nemmeno i nuovi soddisfano del tutto il loro desiderio di ordine e legalità (che la società chiede con sempre maggior insistenza). Perciò perdono molto del proprio tempo ad aggirare la legalità e l'ordine costituito in favore del proprio arricchimento personale. La conseguenza è una rinascita assai rigogliosa della corruzione, che con la nuova-vecchia ''nomenklatura'' putiniana ha raggiunto vette inattingibili per i comunisti o per El'cin e compagni, una corruzione che stritola le piccole e medie imprese (e la classe media con loro) e sostiene («fa fiorire», cioè predilige quali erogatori di tangenti) i grandi e i grandissimi gruppi e i monopoli paragovernativi, che sono quelli che portano alla Russia le entrate maggiori, le più stabili, e non solo ai manager e ai padroni del vapore, ma anche a chi, nello Stato, offre loro protezione (e in Russia non si fanno grossi affari senza sponsor nel governo). Sullo sfondo di tale e tanto sfacelo – che nulla ha a che spartire con il mercato – la nostra nuova «''nomenklatura'' di partito» (hanno ricominciato a chiamarla così, come in epoca sovietica) è rosa da una forte nostalgia per l'URSS, per i suoi miti e i suoi fantasmi.
*In Russia, oggi, i veri democratici sono quelli che votano «nessuno». È gente che va a votare – dunque cittadini consapevoli –, che pensa, ma è disgustata da chi è al potere.
*L'idea dell'oligarchia di Stato è un parto di Putin e di una ristretta cerchia di persone attorno a lui. Il concetto è il seguente: le entrate principali della Russia si devono all'esportazione di materie prime, dunque lo Stato deve averne il controllo totale. E nella mente di Putin e della sua amministrazione, lo Stato sono loro. Dunque loro devono controllare il grosso delle entrate, perché sono i più intelligenti e sanno meglio di chiunque altro di che cosa ha bisogno la gente e come gestire i flussi di capitale provenienti dal commercio delle materie prime. [...] Non c'è bisogno di dire che sul trono dei supermonopoli siedono ex čekisti (KGB) diventati oligarchi. Putin si fida esclusivamente di loro (sarà perché vengono dallo stesso mazzo?) e della loro capacità di capire che cosa serva ai russi. Per l'amministrazione del presidente ciò significa che soltanto loro sanno distribuire «equamente» il sovraprofitto delle materie prime. Tradotto: tutto deve passare per le loro mani.
*L'uomo russo di oggi, l'uomo dell'era Putin, ha il cervello offuscato dalla propaganda e per buona parte è tornato a pensare da bolscevico. Ma non ha disimparato del tutto a pensare con la propria testa, come era autorizzato a fare con il presidente El'cin. Oggi un russo non avrà fretta di rispondere alla domanda se un processo debba per forza essere politico o se debba, invece, fare i conti solo con la legge. Anzi, è molto probabile che chieda del tempo per rifletterci...
*La linea politica attuale è prettamente neosovietica: non uomini, ma ingranaggi costretti a realizzare incondizionatamente gli azzardi politici di chi ha preso il potere. Ingranaggi senza alcun diritto, nemmeno quello a una morte dignitosa.
*La nostra non è una società. È un'accolta di cellule di cemento non collegate tra loro. In una c'è un Eroe. In un'altra un sostenitore di Jabloko. In una terza [[Gennadij Zjuganov|Zjuganov]], il leader dei comunisti. Eccetera eccetera. Insieme, a migliaia, potrebbero formare un popolo. Invece sono impermeabili ai sentimenti. Quando una sta male, si strugge perché nessuno le offre una spalla su cui piangere. E se proprio le altre cellule le rivolgono un pensiero, è solo superficiale. Ci pensano qualche attimo in più solo quando anche loro si ritrovano a stare malissimo.<br>Il potere mira a rendere le cellule ancora più impermeabili, a separare le persone, ad aizzarle le une contro le altre: ''divide et impera''... E la gente lascia fare. Questo è il problema. Ecco perché la rivoluzione russa è tremenda quando scoppia: le cellule si disgregano solo quando il livello delle emozioni negative diventa intollerabile.
*La politica russa è, come sempre, una politica di fondi neri. Senza i quali nulla si crea e nulla si distrugge. Il denaro sporco è il principio secondo il quale si formano tutti i rami del nostro sistema di potere. Che per sopravvivere non ha bisogno di ordine e di norme ben delineate, ma di un caos fomentato artificialmente.
*La Russia è un Paese stabile, come no. Ma di una stabilità mostruosa, nella quale nessuno chiede giustizia a tribunali di un asservimento e di una faziosità lampanti. Chiunque abbia un po' di cervello non cerca protezione presso le istituzioni intese a far rispettare la legge e a mantenere l'ordine, perché sa che sono corrotte fino al midollo. Il linciaggio è all'ordine del giorno, nelle azioni e nella coscienza della gente. Occhio per occhio, dente per dente.
*«Mattaccino», da «matto», è una vecchia parola per dire pagliaccio. [...] Mattaccini sono quasi tutti i giornalisti russi dell'ultima generazione e i mass media odierni. Un bel circo di mattaccini e buffoni. Il loro compito è divertire il pubblico, e se proprio devono scrivere di cose serie, l'argomento è uno solo: com'è bella la «verticale del potere» in tutte le sue ipostasi.
*Migliaia di persone vengono umiliate e maltrattate, e nessuno fiata. Quello che si spaccia per un popolo eletto da Dio e che di Dio è latore, un popolo che si crede una superpotenza (ed è stuzzicando questi sentimenti che Putin ha portato avanti la sua politica), si è rivelato fatto di omuncoli, sottoproletari, filistei corrotti, spregevoli borghesucci dissoluti che non vedono oltre il proprio naso. Che si oppongono e dissentono solo di fronte a un piatto vuoto o perché lo Stato ha tolto LORO qualcosa. Perché se la togliesse al vicino, non starebbero certo a sindacare.
*Negli ultimi anni siamo diventati molto più rozzi. E molto più vili. È una tendenza evidente, e lo diventa sempre più man mano che la guerra nel Caucaso continua, trasformando vecchi tabù in abitudini consolidate. Omicidi? Roba di tutti i giorni... Furti? Che c'è di male! Sciacallaggio? È la norma. I crimini non trovano una condanna non solo in un'aula di tribunale, ma nemmeno nell'opinione pubblica. Quel che prima era vietato, ora è lecito...
*Non c'è popolazione meno sicura di sé dei cittadini russi. Dubitano di tutto, anche se non c'è ragione di dubitare.
*Sono pochi i risultati positivi della Russia di Putin: l'economia è ancora controllata dagli oligarchi, l'assistenza sociale è inesistente. E allora, su quale base è possibile costruire una politica interna? Sulla nostalgia della grande Unione Sovietica e su quella dell'Impero, perché abbiamo sempre tanta voglia di sentirci "grandi".
*Un tale sistema – giudici corrotti, elezioni falsate, presidenti che se ne fregano spudoratamente dei cittadini – può esistere solo se la gente non protesta. È su questo che conta il Cremlino: oggi come oggi [...] ciò che non deve mai mancare in Russia è l'apatia, radicata nella convinzione quasi unanime che il potere «sistemerà» comunque tutto a proprio vantaggio. Elezioni comprese. E più si vota, più la gente se ne convince. Più se ne convince, più se ne frega di tutto e di tutti. Più se ne frega, più è indifesa e muta. Più è indifesa, più il potere se ne approfitta. Non solo in materia di elezioni, ma anche nella vita di tutti i giorni. È un circolo vizioso. Ma pare che alla maggioranza il vizio non dispiaccia. La gente ha un fremito solo e soltanto quando è coinvolta in prima persona.
===[[Vladimir Putin]]===
*Ho già detto molte volte come vorrei vedere la Russia. Lo dico di nuovo: deve essere orientata al futuro, essere molto moderna, il sistema politico deve essere flessibile, l'economia deve fondarsi sulle tecnologie avanzate, la produttività del lavoro deve moltiplicarsi.
*Il numero dei partiti politici da noi è aumentato di parecchie volte, negli anni precedenti abbiamo liberalizzato le regole per la loro costituzione e il loro avanzamento sulla scena politica regionale e nazionale. Si deve solo essere validi e sapere lavorare con l'elettorato, con i cittadini.
*La Russia da tempo non è più un pezzo dell'Unione Sovietica frantumata, ma una nazione sicura di sé, con un radioso futuro e una popolazione splendida.
*La Russia praticamente non ha più basi militari all'estero. La nostra politica non ha un carattere globale, offensivo o aggressivo. Pubblicate sul vostro giornale la mappa del mondo, indicando tutte le basi militari americane e vedrete la differenza.
*Non è stata colpa della Federazione Russa se i rapporti con i Paesi dell'Unione europea si sono deteriorati. La scelta ci è stata imposta dai nostri partner. Non siamo stati noi a introdurre certe limitazioni nel commercio e nell'attività economica. È stato fatto contro di noi e siamo stati costretti ad adottare contromisure.
===[[Jan Račinskij]]===
*Abbiamo altrettanti prigionieri politici quanti ne avevamo prima della perestroika di Gorbaciov. L'eredità stalinista è parte del regime di Putin. È inquietante il fatto che si stiano espandendo i poteri extragiudiziali di vari organismi, come ai tempi di Stalin. Non serve un tribunale per decidere che sei un "agente straniero", per esempio. E si è tornati a perseguire le persone per le parole che pronunciano. Le leggi sovietiche che nel dopo-Stalin riabilitarono le vittime del dittatore stabilivano che non si può reprimere il diritto di parola. Le leggi recenti che prevedono pene anche superiori a 10 anni per chi dice cose che divergono dalla linea ufficiale del governo sulla "operazione militare speciale" in Ucraina invece fanno proprio questo: annullano il diritto di parola.
*I diritti umani in Russia non esistono più. È stata eliminata la libertà di riunione, soppressa quella di associazione, fortemente limitata quella di parola. I media sono sotto il completo controllo dello Stato, che impone nei palinsesti e nella linea editoriale il suo unico punto di vista. E per quanto riguarda la Giustizia, non c'è il diritto a un giusto processo. La situazione più che grave è catastrofica.
*La comunità internazionale ha chiuso per troppo tempo un occhio davanti alle sfacciate azioni delle autorità russe. Si pensi alla reazione alle guerre in Cecenia e agli eventi successivi, che è stata troppo lenta e mite. Abbiamo detto a lungo al mondo che un paese che viola i diritti dei propri cittadini diventa pericoloso per gli altri.
*La Russia dovrà seguire la strada che fece la Germania post-nazista, per metabolizzare la sua Storia recente. Il ritorno a un percorso civile non è un compito per un solo decennio.
*La Russia non può trasformarsi in una grande Corea del Nord. Per molte ragioni, la Russia non ha altro futuro se non in Europa. Ma questo futuro è stato allontanato di molto e si continua a volerlo lontano.
*Le autorità non si preoccupano più della loro reputazione e non si vergognano di nulla, a differenza, per esempio, dei tempi di Breznev.
*Subito dopo l'ascesa al potere di Vladimir Putin, la nuova leadership russa e i servitori della sua ideologia hanno scatenato furiose, aggressive "guerre della memoria" contro gli Stati vicini – Estonia, Lettonia e Ucraina – attingendo a mani basse a stereotipi e cliché sovietici. Ovviamente non in nome della "verità", ma solo per il proprio tornaconto politico.
===[[Mikheil Saak'ashvili]]===
*Da una parte ci sono gli americani che ci danno assistenza, programmi, sostegno internazionale, sono contenti se abbiamo successo e non vogliono niente in cambio. Dall'altra abbiamo i russi che dicono "Se non state dalla nostre parte vi renderemo la vita impossibile, bloccheremo gli ingressi, ritarderemo la concessione dei visti, faremo in modo che voi abbiate ogni sorta di problemi". Lei da che parte starebbe?
*È un paese che sta cercando di riconquistare un orgoglio imperialista, un primato nel mondo. Ma ho l'impressione che non sappiano neanche loro cosa devono fare esattamente. Io credo che se i russi decidessero di avere relazioni più moderne con i loro vicini potrebbero tornare a essere di nuovo grandi.
*Non è l'Unione sovietica, è gente che ama troppo il denaro. Sono molto legati all'Occidente, preferiscono la Costa Azzurra a quella dell'Abkhazia, hanno molti soldi nelle banche svizzere e i loro figli sono tutti a studiare in Francia e in Gran Bretagna.
===[[Ol'ga Aleksandrovna Sedakova]]===
*C'è stata una restaurazione del modo sovietico di governare il paese. Che si esprime nella "verticale" del potere, il recupero del culto di Stalin in certe trasmissioni radiofoniche, la glorificazione del passato sovietico, l'emarginazione della lettura della storia fatta da Solzenicyn e da Grossman, annullata per riproporre lo stesso quadro di prima. Poi c'è stata l'irregimentazione dei media. Non c'è più nessuna tivù indipendente, solo radio Eco di Mosca e qualche pubblicazione minore danno voce all'opposizione, ma sono sempre sotto minaccia di chiusura. Putin ha virtualmente eliminato la libertà di stampa e di riunione politica. Il sistema giudiziario, poi, è completamente dipendente dal potere. E i rapporti coi paesi stranieri sono degenerati. Siamo più isolati che ai tempi dell'Unione Sovietica, è stata risuscitata la contrapposizione con gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e il resto del mondo.
*Ciò che abbiamo oggi è una specie di mescolanza fangosa in cui troviamo anche tracce di stalinismo, citazioni prese dal fascismo e nazismo. Il carattere centrale di questo regime non è apparso subito così evidente. Penso che la ragione centrale da dieci anni sia l'opposizione della Russia all'Occidente. O più in generale al mondo intero. È un'ideologia speciale, non così diretta come il vecchio marxismo-leninismo. Si crede nella violenza come unico modo per risolvere tutti i problemi del mondo: vi è una fede nella vocazione messianica della Russia. Ma al resto del mondo questa Russia non offre più la prospettiva di un futuro luminoso come invece pensava di fare l'Unione Sovietica, ma solo la distruzione totale, la trasformazione – per prendere le parole di Putin- in polvere radioattiva.
*I nostri nuovi ideologi, che sono storici dilettanti, cercano di costruire il mito della storia russa come una storia immutabile, in cui per esempio l'imperatore Nicola II, ucciso dai Bolscevichi, può apparire accanto a Stalin. I rivoluzionari come Lenin, i "liberali" come l'imperatore Alessandro II, il grande riformatore, non vengono tenuti in considerazione, mentre uno zar come Ivan il Terribile assurge a modello.
*Il corso ufficiale del nostro stato vuole mettere a confronto la Russia (sovrana e singolare) e l'occidente, cioè tutta la civiltà cristiana (o post-cristiana) e umanistica. Questo è un disastro. La Russia per me è sempre stata una parte del mondo europeo, una parte della civiltà cristiana, con tutta la sua singolarità (ma quale popolo europeo non è "singolo"?). La cortina di ferro alzata nei tempi di Gorbaciov sta calando di nuovo. La propaganda costruisce l'immagine caricaturale di un'Europa ridotta ai matrimoni omosessuali, al libertinaggio morale senza confini, eccetera. Il mio lavoro con Dante è in un certo senso un atto di resistenza. Voglio che in Russia sia conosciuta l'Europa che amo: l'Europa geniale, dei grandi pensatori e artisti, dei santi e dei filantropi. L'Europa dove la dignità della persona umana è indiscutibile. Nel progetto della "Russia sovrana" di Putin sta al centro lo stato, che acquista valore sacrale. E tutti gli idoli chiedono sacrifici. All'idolo dello stato si offre il sacrificio della vita umana.
*La presa della Crimea, la guerra nel Donbass, sono manifestazioni di un nuovo progetto generale per la Russia: un progetto che definirei revanscista e ideologico. Si cerca di tornare nel passato, e non ai tempi di Breznev, ma a quelli prima di Krushev e della sua "destalinizzazione". Stalin è di nuovo considerato "pater patriae", l'eroe nazionale. Ci sono i suoi ritratti ovunque, soprattutto in rapporto all'anniversario della vittoria (1945): è stato lui, il grande duce, ad aver vinto la guerra! E in tutto questo noi abbiamo i libri di Grossman, Solzenicyn, Astafiev! Sono davvero disperata. Con Stalin sta crescendo la nostalgia per uno stato stalinista, totalitario, dove tutti i dissidenti sono bollati come nemici del popolo, traditori degli interessi del paese. Così noi che partecipammo ai "moti bianchi" siamo ora "agenti pagati dagli Stati Uniti". Le fondazioni indipendenti, come Memorial (che custodisce la memoria di tutte le vittime del terrore stalinista), sono state dichiarate "agenti dell'influenza straniera". L'idea nazionale che arriva oggi dal Cremlino non è più quella comunista, però. Si chiama "patriottismo", e ognuno deve essere un "vero patriota". Ogni giudizio critico viene trattato come "russofobo" e censurato. Il concetto del "mondo russo" (secondo il modello di Pax romana) ha tutti i tratti dell'imperialismo militante, e testimonia lo sforzo - pazzesco, davvero - di restaurare l'Unione Sovietica. Un'utopia retrograda, pericolosa non soltanto per gli Stati vicini, ex-sovietici, ma per tutto il mondo. Il potere non permette a nessuno di dialogare. L'ultima zona libera rimasta è internet.
*Molto oggi assomiglia all'Urss dei suoi giorni stalinisti più repressivi. Come allora c'è la richiesta di un sostegno pieno e incondizionato a qualsiasi decisione delle autorità. Ma c'è anche qualcosa di nuovo. Gli slogan e lo stile sono spesso presi direttamente dal Terzo Reich. Il regime sovietico camuffava la sua brutalità. Oggi la brutalità della soppressione forzata di elementi esterni e locali è praticata apertamente e non nascosta. L'ideologia comunista non esiste più. Invece del marxismo-leninismo e «dell'ateismo militante» c'è ora una torbida miscela di cattivo misticismo storiosofico, l'idea di una "Grande battaglia" in cui i russi dovrebbero essere pronti a morire e a distruggere il mondo intero insieme a loro stessi, per porre fine al "Male del mondo". Un misto di vendetta, aggressione imperiale, odio verso "loro", ossia, nel linguaggio ufficiale l'Occidente collettivo. E non c'è niente davanti. Nessun "futuro luminoso", come sotto il comunismo, e nessun futuro in generale.
*Per alimentare l'autostima del cittadino oggi propongono una versione falsificata della storia, che enumera esclusivamente le vittorie militari. Nonché la «nostra» capacità di ridurli «tutti quanti» in «polvere radioattiva». Viene da dire che persino il comunismo era più umano, almeno voleva annientare tutti gli «sfruttatori» ma salvare i «lavoratori», conducendoli al «luminoso futuro». Invece qui tutti senza distinzione.
===[[Timothy Snyder]]===
*Il Paese di Putin porta all'estremo certe tendenze che si possono osservare altrove, come la disuguaglianza nella ricchezza pro-capite, la banalizzazione delle elezioni e la crisi economica.
*L'essenza della politica estera russa è il relativismo strategico: non potendo diventare più forte, la Russia deve rendere gli altri più deboli; e il modo più semplice per rendere gli altri più deboli consiste nel renderli più simili alla Russia. Anziché risolvere i propri problemi, la Russia li esporta; e uno dei suoi problemi fondamentali è l'assenza di un principio di successione. La Russia si oppone alla democrazia europea e americana per assicurarsi che i russi non vedano che la democrazia potrebbe funzionare come un principio di successione anche nel loro Paese; i russi devono nutrire verso gli altri sistemi quella stessa sfiducia che nutrono verso il proprio. Se la crisi della successione che affligge la Russia potesse essere di fatto esportata – se gli Stati Uniti diventassero un regime autoritario – i problemi russi, pur rimanendo irrisolti, sembrerebbero perlomeno una cosa normale, e la pressione su Putin verrebbe a diminuire. Se l'America fosse quel faro della democrazia che a volte i suoi cittadini immaginano, le sue istituzioni sarebbero state molto meno vulnerabili di fronte alla ciberguerra della Russia.
*La Russia di oggi soddisfa la maggior parte dei criteri {{NDR|del fascismo}} che gli studiosi tendono ad applicare per definirlo. C’è un culto per un unico leader, Vladimir Putin. Il culto della morte, legato alla seconda guerra mondiale. E poi il mito di un’età d’oro passata di grandezza imperiale, da restaurare con una guerra, proprio come nel caso di quella oggi in corso scatenata contro l’Ucraina.
*La Russia sostiene i fascisti in tutto il mondo ideologicamente, finanziariamente e logisticamente. Chi è di sinistra potrebbe esser confuso al riguardo. Ma le persone di estrema destra certamente sanno che la Russia è il loro protettore e che la Russia è il loro modello.
*Nella Russia del 21° secolo, "l'antifascismo" è semplicemente diventato il diritto di un leader russo di definire i nemici nazionali. I veri fascisti russi, come [[Aleksandr Gel'evič Dugin|Aleksandr Dugin]] e [[Aleksandr Prochanov|Aleksandr Prokhanov]], hanno avuto molto spazio nei mass media.
===[[Vladimir Georgievič Sorokin]]===
*L'attuale "verticale del potere" non differisce in modo significativo dalla piramide del potere creata da Ivan il Terribile. Naturalmente non è fatto di mattoni e legno, ma piuttosto di vetro e cemento.
*La situazione attuale in Russia è talmente grottesca che mai sarei capace di descriverla posizionandomi nel presente. Forse, non è un caso se in questi ultimi vent'anni non è apparso un solo grande romanzo in grado di raccontare la società post-sovietica.
*Mettendo da parte tutti i compromessi, mi chiedo se la Russia si stia muovendo nella direzione della democrazia. Non credo che lo sia! A poco a poco, la Russia sta tornando ad essere un impero autoritario. La cosa peggiore che può accaderci è l'indifferenza dell'Occidente, ovvero, se fosse interessato solo a petrolio e gas.
*Nel nostro Paese ci sono persone speciali a cui è permesso fare qualsiasi cosa. Sono i sacerdoti sacrificali del potere. Chi non è membro di questo gruppo non ha alcun peso nei confronti dello Stato. Si può essere puri al massimo – proprio come lo era il magnate Michail Chodorkovskij – e tuttavia perdere tutto in un lampo e finire in prigione.
*Ogni volta che incontri un funzionario minore, ti fa sapere che è al di sopra di te e che dipendi da lui. Si riflette nella mentalità da superpotere che nutre il Cremlino. Un impero esige sempre sacrifici dal suo popolo.
*Si parla molto del fatto che la Russia sia una fortezza. Le chiese ortodosse, l'autocrazia e le tradizioni nazionali dovrebbero formare una nuova ideologia nazionale. Ciò significherebbe che la Russia verrebbe superata dal suo passato e il nostro passato sarebbe il nostro futuro.
*Solo negli ultimi 15 anni i russi sono riusciti a vestirsi bene e a saziarsi. Tuttavia, le persone con la pancia piena tendono ad avere sonnolenza. Questo spiega, ad esempio, il disinteresse degli studenti. In nessun altro paese sono così apatici come da noi.
*Tedeschi, francesi e inglesi possono dire di sé: "Io sono lo Stato". Io non posso dirlo. In Russia solo i membri del Cremlino possono dirlo. Tutti gli altri cittadini non sono altro che materiale umano con cui possono fare ogni genere di cose.
===[[Vladislav Surkov]]===
*All'estero, i politici accusano la Russia di interferire nelle elezioni e nei referendum in tutto il mondo. In realtà, la questione è molto più seria. La Russia si sta insinuando nei loro cervelli e non sanno cosa fare con la propria coscienza alterata. Dai catastrofici anni '90, quando il nostro Paese ha rifiutato i prestiti ideologici e quando abbiamo iniziato a dare il nostro significato agli eventi e abbiamo lanciato il nostro contrattacco informativo verso l'Occidente, esperti europei e americani hanno iniziato a ingannare sempre più spesso nelle loro previsioni. Le preferenze paranormali del loro elettorato li stupivano e li facevano infuriare. Confusi, annunciarono l'espansione del populismo.
*Il modello contemporaneo dello stato russo inizia con la fiducia e tiene insieme la fiducia. Questo è ciò che lo differenzia fondamentalmente dal modello occidentale, che coltiva sfiducia e critica. È qui che attinge la sua forza.
*Il nostro nuovo Stato, in questo nuovo secolo, avrà una storia lunga e gloriosa. Non sarà rotto. Agirà a modo suo, otterrà e manterrà i posti migliori nella champions league della lotta geopolitica. Prima o poi tutti coloro che chiedono alla Russia di "cambiare comportamento" dovranno rassegnarsi ad accettarlo così com'è. Dopotutto, che abbiano una scelta è solo un'illusione.
*Il nostro stato non è diviso tra uno stato profondo e uno stato esterno. È intero e tutti i suoi componenti sono chiaramente visibili. Le costruzioni più brutali della sua struttura di forza sono sulla facciata, senza alcun artificio architettonico. La nostra burocrazia, anche quando imbroglia, non prende mai le pinze, partendo dal presupposto che "nessuno si fa fregare".
*In questo nuovo sistema tutte le istituzioni sono subordinate allo stesso compito principale: quello di instaurare uno spirito di fiducia attraverso la comunicazione e l'interazione del capo supremo con i cittadini. Diversi rami del potere convergono sulla persona del leader. Il valore di questi rami è determinato solo dall'importanza e dalla vicinanza del loro legame con lui. Inoltre, i mezzi di comunicazione informali operano aggirando le strutture ufficiali e i gruppi d'élite. E quando la stupidità, l'arretratezza o la corruzione creano interferenze tra le onde di comunicazione con le persone, vengono prese misure drastiche per ristabilire il collegamento il prima possibile.
*La Russia ha iniziato a ricostruirsi ed è tornata al suo unico stato naturale: un paese immenso, che estende e riunisce le terre di una comunità di popoli. Il ruolo immodesto che la storia del mondo ha attribuito al nostro Paese gli vieta di uscire di scena o di tacere tra le comparse. Non garantisce riposo e determina la natura ardua del nostro governo.
*La solitudine non significa isolamento totale, ma nemmeno apertura senza limiti: ognuna di queste opzioni significherebbe ripetere gli errori del passato. [...] La Russia senza dubbio commercerà, attirerà investimenti, scambierà conoscenze, combatterà (perché la guerra è anche un modo di comunicare), parteciperà a progetti comuni, entrerà a far parte di organizzazioni, competerà e collaborerà, susciterà paura e odio, curiosità, simpatia e ammirazione. Solo che lo farà senza falsi obiettivi e senza disincanto verso se stessa.
*La struttura multilivello delle istituzioni politiche, copiata dal modello occidentale, è qui talvolta vista come non necessaria e adottata solo per "fare come tutti gli altri". Quindi le differenze nella nostra cultura politica non sono evidenti ai nostri vicini: li irritano e li spaventano meno. Sono come gli indumenti da esterno che indossi per uscire ma non indossi mai a casa.
*Non esiste uno stato profondo in Russia, ma esiste un popolo profondo. In superficie brilla l'élite. Secolo dopo secolo, con dinamismo (va riconosciuto), coinvolge il popolo in alcune sue attività: assemblee di partito, guerre, elezioni, esperimenti economici... Il popolo partecipa a queste attività, ma in modo un po' distaccato, non mostrandosi non in superficie, vivendo la propria vita nel profondo. [...] Le persone profonde mantengono sempre la propria opinione, sfuggendo a sondaggi, propaganda, minacce e altri metodi di studio e influenza diretti. A volte le persone fortunate riescono a capire chi è, cosa pensa e cosa vuole. Ahimè! questa conoscenza spesso non viene colta se non troppo tardi e dalle persone sbagliate.
===[[Zoja Svetova]]===
*Io, come i dissidenti sovietici, voglio che il potere del mio Paese rispetti la legge. Come singola cittadina rispetto la legge e vorrei che il potere del mio Paese facesse altrettanto. Se chi sta in prigione ha diritto di ricevere la visita del suo avvocato, allora voglio che ciò avvenga.
*Io sono idealista e quindi spero, voglio credere che la Russia diventerà un Paese civile, e voglio credere che allora sarò viva e in salute e potrò vederlo con i miei occhi; e se non potrò vederlo io, lo vedranno i miei cinque nipoti.
*La differenza principale tra la Russia sovietica e la Russia odierna è che oggi non c'è la Cortina di ferro, per lo meno non ancora. Oggi, a distanza di circa due settimane da quando i miei figli hanno scelto di trasferirsi in Georgia, ho preso un mezzo di trasporto e ho potuto raggiungerli tranquillamente; all'epoca non mi sarebbe stato permesso. Un'altra differenza è che oggi non ci sono più regole del gioco, perché le regole del gioco ora si fanno e si disfano senza preavviso, i servizi speciali possono cambiare le carte in tavola a seconda del momento: per esempio, se qualcuno dell'opposizione viene in Russia non so cosa lo aspetta, se può essere portato fuori, preso dai servizi speciali, subire un'esecuzione...
*Nel corso di questi ultimi anni il governo russo si sta trasformando in un regime totalitario. Non solo la libertà di parola, ma la stessa libertà individuale viene sempre più minacciata: basti pensare alle vere e proprie persecuzioni nei confronti degli omosessuali e dei blogger che, attraverso i re- tweet sui social, diffondono informazioni considerate deleterie dal potere. Vengono perpetrate vessazioni anche verso chi ha partecipano a manifestazioni pubbliche.
*Oggi non possiamo parlare di giornalismo in Russia così come generalmente lo concepiamo. Tutti i media liberi e indipendenti sono stati chiusi o bloccati, etichettati come agenti stranieri: un processo di censura che si è intensificato negli ultimi tre, quattro anni. Poco a poco, il potere russo ha sgretolato l’informazione indipendente, è la morte dei media.
===[[Elena Tregubova]]===
*Alcuni visitatori vengono spesso fuorviati riguardo allo stato della Russia perché vedono solo Mosca, una città internazionale come Londra o Tokyo. Ma una visita a una qualsiasi città di provincia dimostra che la stragrande maggioranza del paese è povera.
*La differenza fondamentale tra quest'epoca e l'era sovietica sta nel fatto che allora si sapeva esattamente da quale parte delle barricate si stava, quando si forniva sostegno morale agli oppositori della dittatura. Ma oggigiorno, a causa della situazione favorevole sui mercati del petrolio e del gas, Putin ha le risorse per comprare la vostra indulgenza e il vostro silenzio.
*La Russia è tornata ad essere una colonia di ex agenti del Kgb, che hanno cambiato solo il nome: una colonia ricca di carburante per un piccolo gruppo di commercianti di petrolio e gas che non donano nulla delle loro ricchezze a chiunque viva fuori dalla capitale.
*Perché i leader di oggi – come i leader comunisti di un tempo – vedono ancora una volta la grandezza della Russia nel brandire missili e nel distruggere fisicamente chiunque non sia d'accordo?
*Sono pronta a scommettere che oggi della reale situazione della Russia sapete molto meno che ai tempi della "cortina di ferro". Prima, all'epoca dell'Unione Sovietica, per lo meno sapevate molto bene che là, oltre la cortina di ferro, c'era l'"impero del male", una dittatura.<br>Oggi invece, al contrario, vi mostrano solo una bella scenografia, con al centro un sorridente Bush che stringe la mano al suo migliore amico, Vladimir Putin.
*Vedo che il mondo è sempre più disposto a chiudere un occhio sulla cosiddetta democrazia russa, e io cerco di dimostrare che nel mio paese mancano gli ingredienti più importanti per fare una vera democrazia. Gli anni delle riforme di Eltsin sono finiti, adesso si può parlare piuttosto di crollo delle riforme liberali in Russia.
===[[Sandro Viola]]===
*Il declino demografico, se non lo si deve chiamare agonia, provocato dall'alcolismo e da strutture sanitarie fatiscenti, appare inarrestabile. L'Aids dilaga. Le infrastrutture sono quelle che c'erano sessanta o settant'anni fa in Occidente. Le campagne non sono ancora uscite dalla povertà e dal degrado dell'epoca comunista. La crescita economica è quasi totalmente dovuta all'aumento dei prezzi del petrolio e del gas, e dunque, come per ogni altro petro-stato, dovuta ad una congiuntura favorevole di durata incerta. La corruzione permea ogni segmento delle istituzioni e della società. Sulla decina di omicidi eccellenti commessi durante gli anni di Putin, non ce n'è uno su cui i tribunali abbiano fatto luce.
*Il fatto è che certi tratti della presidenza Putin, che si dichiara democratica e liberale, ricordano la Russia sovietica in modo un po' più che simbolico. Non c'è niente di democratico e liberale, per esempio, nella persecuzione cui sono stati sottoposti in questi mesi i giornali e la Tv del gruppo Mediamost, che in tutto il paese sono i più critici verso il governo e il presidente. Redazioni perquisite, giornalisti intimiditi. [...] Ma ciò che più inquieta è che l'offensiva contro Mediamost, Reuters, Radio Liberty, gli ambientalisti e le associazioni che reclamano il rispetto dei diritti umani in Cecenia, è condotta con la vecchia accusa leninista di sabotaggio e collusione con agenti stranieri. Uno stile Kgb, per dirla in due parole, che induce a ripensare l'origine, la formazione, la cultura di Vladimir Putin. Un' idea Kgb del potere.
*Il fatto è che noi continuiamo a parlare della Russia quasi fosse un paese come gli altri: i prezzi del petrolio e del gas che continuano a calare, la crisi finanziaria, la marea dei disoccupati, i piccoli segnali d'un possibile miglioramento dei rapporti con l'Occidente.<br>Ma la Russia non è un paese come gli altri. Negli "altri" paesi i giornalisti non vengono sparati al cuore o alla nuca. E se domani ne venisse ammazzato uno, il presidente della Repubblica di quel paese dove è stato commesso l'omicidio non direbbe, come disse Putin dopo la morte della Politkovskaja, che si trattava di "persona senza vero ascolto nella società".
*La verità, infatti, è che la Russia è un paese ancora in bilico tra la spaventosa arretratezza lasciata da sette decenni di comunismo, e i pochi, sconvinti tentativi che il regime di Vladimir Putin ha fatto dal 2000 ad oggi per portarlo nella modernità. Tutta la rete delle sue infrastrutture - condotte d'acqua, elettricità, trasporti, strade, fogne - è per vastissimi tratti vicina al collasso, nonostante gli enormi introiti da petrolio e gas venuti alle casse del regime tra il 2001 e il 2008.
*Quale settore sociale, quanti russi, sono oggi contro il regime? La Russia e i russi stanno meglio, molto meglio di quanto non siano mai stati, forse, nella loro lunga storia. Persistono sacche di grande miseria, mentre una Sanità pubblica da Terzo Mondo è impossibilitata a contenere il dilagare dell'Aids e di altre malattie endemiche. Infrastrutture fatiscenti o addirittura mancanti, ritardi tecnologici, agricoltura ancora arretrata di mezzo secolo e più rispetto a quelle dei paesi sviluppati. E infine la corruzione sempre più estesa e sfrontata, indomabile. Ma i redditi, specie nelle grandi città, sono aumentati, si va delineando una classe media, il vertiginoso aumento del numero delle automobili rende una tortura ogni percorso nel centro di Mosca. E persino i russi cui Putin non ha portato un po' di prosperità hanno motivi di soddisfazione. Le ferite che il loro nazionalismo aveva subito con il crollo dell'Urss e il caos degli anni di Eltsin, sono ormai rimarginati.
*Un'opposizione di massa, in Russia, non esiste. Non esiste un pensiero liberale, se non confinato in piccoli gruppi di politici e intellettuali. La frase che i russi ripetono più spesso è come sempre «Po figu»: non me ne importa niente. [...] La filosofia di chi è stato perennemente maltrattato senza ragione né spiegazioni, buona per fronteggiare le asprezze d'ogni giorno ma anche per tapparsi le orecchie dinanzi ai discorsi complicati, astratti, come quelli sulla democrazia, le libertà, i diritti umani e politici.
===[[Demetrio Volcic]]===
*Le grandi contraddizioni che convivono nella Russia di oggi non sono immediatamente visibili per chi visita le grandi città. Le megalopoli russe sono globalizzate e nelle vetrine si trovano le stesse merci di una qualsiasi grande città del mondo occidentale. In quattro-cinque regioni russe la gente non vive peggio che nei paesi sviluppati dell'Occidente, in altre ottantaquattro il tenore di vita è paragonabile a quello del Messico, secondo l'opposizione liberale russa. In parte ciò dipende anche dalla divisione delle risorse. Ancora nel 2000 la spesa governativa era divisa in egual misura tra il centro e le regioni. Oggi al centro resta il sessantacinque per cento e il trentacinque al resto del paese. Il numero delle piccole aziende non è aumentato e sono in tutto un milione, cioè sette imprese per mille abitanti, mentre la media europea è di quarantacinque per mille, e negli Stati Uniti di settantacinque per mille. In Giappone nelle piccole imprese lavora l'ottanta per cento della popolazione, in Russia solo il dodici per cento. I russi si arricchiscono quando sono impegnati nei settori che sfruttano le materia prime.
*Oggi, in Russia, un benestante è quindici volte più ricco di un povero e a Mosca il rapporto tra le due categorie è di quaranta a uno. Una società di questo tipo produce invidia sociale.
*Tra i capi del paese non si parla di politica. Una frase finita sarebbe troppo, è meglio il silenzio condiviso, il tono di voce, il modo di far passare la sillaba attraverso le labbra. Nella cultura russa esiste la capacità di comunicare in questo modo tra le piccole comunità d'élite e andava benissimo per i dissidenti. Nessuno chiede chiarimenti, perché sarebbe banale; o si capisce, o non si capisce, e spesso si può anche stracapire.
==Voci correlate==
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*[[XXII Giochi olimpici invernali]]
*[[Attentati in Daghestan del 2024]]
*[[Attentato al Crocus City Hall]]
*[[Avvelenamento di Sergej e Julija Skripal']]
*[[Bombe nei palazzi in Russia]]
*[[Conflitto russo-ucraino]]
**[[Annessione della Crimea alla Russia]]
**[[Invasione russa dell'Ucraina del 2022]]
*[[Corruzione in Russia]]
*[[Crisi del teatro Dubrovka]]
*[[Elezioni presidenziali in Russia del 2000]]
*[[Elezioni parlamentari in Russia del 2003]]
*[[Elezioni presidenziali in Russia del 2012]]
*[[Elezioni presidenziali in Russia del 2018]]
*[[Elezioni presidenziali in Russia del 2024]]
*''[[Federal'naja služba bezopasnosti]]''
*[[Incidente del K-141 Kursk]]
*[[Ingerenza russa nel referendum sulla Brexit]]
*[[Morte di Aleksej Naval'nyj]]
*[[Naši]]
*[[Nostalgia per l'Unione Sovietica]]
*[[Opposizione a Vladimir Putin in Russia]]
*[[Pandemia di COVID-19 in Russia]]
*[[Propaganda nella Federazione Russa]]
*[[Proteste in Russia del 2011-2013]]
*[[Putinismo]]
*[[Rascismo]]
*[[Ruolo della Russia nella guerra civile siriana]]
*[[Russia]]
*[[Russia Unita]]
*[[Russiagate]]
*[[Seconda guerra cecena]]
*[[Strage di Beslan]]
*[[Vladimir Putin]]
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==Altri progetti==
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[[Categoria:Dittature]]
[[Categoria:Storia della Russia]]
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Federal'naja služba bezopasnosti
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[[File:Emblem of Federal security service.svg|thumb|Simbolo del FSB]]
'''''Federal'naja služba bezopasnosti''''', nota con lo pseudonimo di '''FSB'''.
==Citazioni==
*Considera che solo l'FSB conta tre milioni e cinquecentomila agenti effettivi. Sai cosa vuol dire una cifra del genere? Vuol dire che non c'è niente che possa fermarli, né la CIA né il Mossad. Come si fa a pensare che una struttura così possa mandare due agenti a sparare in pancia alla Politkovskaja mentre sale a casa sua con i sacchi della spesa? Neanche i criminali ormai fanno cose del genere in Russia: hanno più gusto e più pietà. ([[Nicolai Lilin]])
*I nostri organi di sicurezza, percorrendo un cammino difficile, hanno tratto dalla storia lezioni importanti. Adesso l'Fsb è libero dall'influenza politica e non serve nessun interesse di partito o di gruppo. Costruisce il suo lavoro sulla base della Costituzione e della legislazione federale. Agisce negli interessi del mantenimento della sicurezza dell'individuo, della società e dello Stato. I risultati del nostro lavoro sono tenuti in grande stima dal presidente e ogni anno trovano sempre maggiore appoggio nei cittadini. ([[Aleksandr Bortnikov]])
*I servizi di sicurezza possono ammonire chi commette un reato "secondo loro". Così discrezionale da inquietare. Anche gli Usa all’indomani dell’11 settembre fecero qualcosa di simile, questo ricorda il vecchio Kgb che poteva prelevare una persona da casa, fermarla e spedirla in carcere. ([[Fabrizio Dragosei]])
*Il fatto che la Fsb possa intercettare conversazioni telefoniche ed entrare in abitazioni private senza mandato non turba più di tanto i russi. ([[Anne Applebaum]])
*L'Fsb è un'agenzia molto abile nel reprimere, intimidire, uccidere o indagare su crimini già commessi. ([[Andrej Soldatov]])
*L'organizzazione più sanguinaria e criminale dell'intera storia dell'umanità, che per il secondo secolo terrorizza interi popoli e Paesi. ([[Achmed Zakaev]])
*Ricordate la storia di questa mostruosa organizzazione, quanti milioni di innocenti sono diventati vittime di questa organizzazione: ora tutto il governo della Russia è nelle sue mani. ([[Ačemez Gočijaev]])
*Sembra vigere la regola per cui, se al comando c'è un ex procuratore o un funzionario dell'FSB, la corruzione sarà due volte più diffusa. ([[Aleksej Naval'nyj]])
*Sì, concordo sul fatto che siano disgustosi e che non abbiano alcun rispetto per la vita umana, figuriamoci per le relazioni tra le persone e la loro dignità. Loro stessi non ne hanno alcuna. ([[Natalia Pelevine]])
===[[Jurij Felštinskij]]===
*I suoi membri non vanno mai in pensione, dopo gli anni di servizio passano alla cosiddetta riserva attiva, concepita per infiltrare la società ad ogni livello: banche, case editrici, imprese, media, associazioni, partiti. Nessuno ufficialmente sa che sono agenti, e chi lo sospetta non può farne il nome perché è un segreto di Stato il cui disvelamento è severamente punito dalla legge.
*In Russia la FSB è al di sopra dei partiti ed è l'unico potere. Putin non è diventato un dittatore perché era intelligente o carismatico, ma perché c'è l'intera struttura della FSB dietro di lui.
*Le intelligence creano sistemi paralleli non apertamente legati allo Stato. Il Fsb lo ha fatto con il [[gruppo Wagner]]. Ci sono stati disaccordi tra Putin e i servizi, scontenti che dopo un anno e mezzo la guerra non sia andata come previsto. All’inizio l’intelligence era totalmente al fianco di Putin, la decisione di invadere l’Ucraina l’hanno presa in cinque e tre di loro — oltre a Putin, Patrushev e Bortnikov — erano uomini dell’Fsb, gli altri erano militari, Shoigu e Gerasimov. Oggi queste persone sono in disaccordo, non è chiaro su cosa. Penso che certi dirigenti dell’Fsb trovino controproducente e suicidario il richiamo alla minaccia nucleare. E comunque sappiamo con certezza che Putin ha tentato di sottrarre Wagner al controllo dei servizi, per farla passare sotto l’autorità del ministero della Difesa.
===[[Aleksandr Goldfarb (biologo)|Aleksandr Goldfarb]]===
*All'interno dell'FSB, l'URPO godeva di una notevole autonomia. Comprendeva circa quaranta ''oper'' con servizi di trasporto e di supporto tecnico, un'unità di intervento speciale e agenti scelti. Il comando si trovava in un edificio separato e senza contrassegni lontano dal quartier generale della Lubjanka. Saša non impiegò molto a capire che la missione dell'URPO comprendeva l'esecuzione di azioni extragiudiziali contro sospetti criminali.
*Come mi disse Saša, i metodi di reclutamento dell'URPO consistevano nel cercare oper con un ruolino di marcia grondante sangue. Per esempio, il suo ufficiale era stato richiamato in servizio dopo un certo periodo di carcere, dov'era rinchiuso per avere ucciso un sospetto di omicidio e stupro che aveva dovuto rilasciare per mancanza di prove. Altri ufficiali superiori dell'URPO avevano fatto scomparire quattro gangster del Daghestan che avevano avuto la sfortuna di cercare di estorcere soldi a un negozio di proprietà del figlio di un ex capo del KGB.
*La maggior parte dei membri dell'URPO erano veterani della Cecenia e, anzi, il concetto stesso di URPO proveniva dall'esperienza cecena: in circostanze straordinarie l'applicazione della legge poteva avvenire al di fuori della legge stessa. Una cosa che a Saša non piaceva affatto.
===[[Aleksandr Val'terovič Litvinenko]]===
*Con tutto che da fuori sembri brillante e minacciosa, è un'organizzazione abbastanza inefficace. Non vi sono davvero persone pensanti, intelligenti e strategiche. Non viene incoraggiata alcuna iniziativa, per loro non esiste alcun limite morale. La cosa che odiano di più al mondo è l'America, eppure sfruttano con particolare amore e soddisfazione i dollari americani e li tengono all'estero, spesso nella stessa America. Preferiscono dare i loro soldini in custodia ai nemici, poiché in questo àmbito nel proprio Paese non hanno alcuna fiducia l'uno dell'altro.
*Dal 1995 nell'Fsb hanno cominciato a ritornare in massa i vecchi quadri del Kgb di [[Jurij Vladimirovič Andropov|Andropov]]. Per questi generali le parole "democrazia", "difensore dei diritti umani", "diritti dell'uomo" erano le più bieche imprecazioni.
*I collaboratori dell'Fsb, con uno stipendio di circa 100 dollari statunitensi, sono persone benestanti, e i loro generali non hanno solo il potere, ma anche i milioni. Per questo non dice il vero chi sostiene che loro hanno scambiato la difesa della sicurezza con la libertà, è più corretto dire invece che ci hanno sottratto la libertà in cambio delle dacie e dei conti in banche straniere.
*L'Fsb è un'organizzazione terroristica, criminale e socialmente pericolosa, la quale, una volta preso il potere, ha trasformato la Russia nel Paese del terrorismo statale.
*L'Fsb è una struttura dalle molte facce, come un'idra ha migliaia di tentacoli e a nessuno, compreso il direttore di questa istituzione, sono note tutte le sue possibilità. Internamente all'Fsb è in corso una lotta perenne tra clan, che si basa sulla suddivisione degli incarichi e dei mandati dietro ai quali ci sono potere e soldi. I regolamenti di conti tra cechisti sono più crudeli ed efferati dei regolamenti dei conti tra banditi, benché in sostanza gli uni si differenzino assai poco dagli altri. Ogni divisione e ogni collaboratore di norma attinge soldi a partire dai propri mandati e dai propri obblighi di servizio, coprendo contestualmente la propria attività illecita secondo le istruzioni o le delibere dei vertici sotto il segno del segreto. Per questo, a sua volta, al capo corrispondono parte degli utili.
*L'Fsb non è un servizio segreto nel senso classico della parola. I servizi segreti dei Paesi civili si occupano di contrastare i servizi segreti stranieri e di lotta al terrorismo. Invece in Russia, l'Fsb è una struttura politica segreta, la schiera armata di Putin e del suo entourage, il cui compito principale è quello di mantenere al potere quel manipolo di persone che si trova al Cremlino.
*Questa organizzazione non ha assolutamente alcun controllo civile e parlamentare su di sé. Per esempio, oggi l'Fsb può, come ai tempi dell'URSS, senza processo, soltanto sulla base di una soffiata falsa, limitare i diritti di qualsiasi persona e cominciare un'indagine illegale ai suoi danni, mettergli il telefono sotto controllo e così via.
*Ritengo una grandissima fortuna che in qualche modo sia riuscito a scambiare l'uniforme dell'Fsb con la casacca da carcerato del reparto dei detenuti politici, e in qualche modo a strisciare via da quel lurido e fetido pantano del Kgb, dove ero finito, come altre migliaia di ragazzini ingenui che guardano film menzogneri sul passato "eroico" dei cechisti sovietici.
*Se prima un ufficiale del Kgb uccideva per un'idea o talvolta per paura, adesso un ufficiale dell'Fsb uccide esclusivamente per soldi, e di norma in valuta americana. Ecco, questa è la principale differenza tra i cechisti sovietici e quelli russi.
*Una persona non pubblica oggi può essere eliminata per decisione di qualsiasi ufficiale dell'Fsb, per esempio uno che è geloso della moglie. Da tempo l'Fsb non viene controllato da nessuno dall'esterno ed è indebolito il controllo dall'interno: i vertici dell'Fsb controllano fiaccamente ciò che avviene nel dicastero.
===''[[Russia. Il complotto del KGB]]''===
{{cronologico}}
*Evgenij Savostianov (a Mosca) e [[Sergej Vadimovič Stepašin|Sergej Stepashin]] (a Leningrado) hanno svolto un ruolo fondamentale nel salvare il [[Komitet gosudarstvennoj bezopasnosti|KGB]] dalla distruzione. Entrambi avevano la reputazione di essere dei democratici e il loro compito riguardava il controllo e la riforma del KGB. In realtà, sia Savostianov sia Stepashin in un primo momento erano stati infiltrati nel movimento democratico dalle agenzie di sicurezza di stato e solo più tardi chiamati a rivestire incarichi dirigenziali nei nuovi servizi segreti, allo scopo di impedire l'annientamento del KGB a opera dei democratici. Anche se con il passare degli anni molti ufficiali e collaboratori esterni del KGB-MB-FSK-FSB vennero prestati al mondo degli affari o della politica, Savostianov e Stepashin riuscirono a conservare la struttura nel complesso. Inoltre il KGB era stato in precedenza sotto il controllo politico del Partito comunista, che entro certi limiti aveva sempre un effetto frenante sulle attività delle agenzie speciali non permettendo che venissero eseguite operazioni rilevanti senza l'avallo del Politburo. Dopo il 1991 l'MB-FSK-FSB iniziò a operare in Russia in modo assolutamente indipendente e incontrollato, eludendo la sorveglianza esercitata dall'FSB sui suoi agenti. La sua struttura tentacolare e intrusiva poteva a quel punto agire senza alcun vincolo imposto dalle ideologie o dalla legge. [...] Non si sa come, gli uomini dell'ex potentissimo KGB iniziarono a occupare le massime cariche del potere, il più delle volte senza che i profani se ne accorgessero. I primi furono gli agenti segreti, seguiti da ex funzionari o funzionari in servizio.
*Nel 1996 fu creato nell'FSB un Centro antiterrorismo (ATT), basato sul Dipartimento per la lotta al terrorismo. L'ATT comprendeva un Dipartimento operativo (OU), che raccoglieva informazioni sui terroristi e dava loro la caccia, e un Dipartimento per la difesa dell'ordine costituzionale (Dipartimento K), l'ex Quinto dipartimento del KGB, che raccoglieva informazioni sui gruppi e sulle organizzazioni politiche e religiose e sui dissidenti. In seguito l'ATT diventò (o meglio fu ribattezzato) Dipartimento per la lotta al terrorismo e per la sicurezza costituzionale (Dipartimento K). Il 28 agosto 1999, prima che avesse inizio l'ondata di attentati di settembre, ci fu un'altra trasformazione e prese il nome di Dipartimento per la protezione dell'ordine costituzionale e la lotta al terrorismo.<br>Queste continue riorganizzazioni non devono essere considerate una semplice coincidenza. Ristrutturando vari "dipartimenti" e "uffici", l'FSB tentava semplicemente, nella maniera più primitiva, di nascondere le proprie tracce. Di fronte a queste frequenti trasformazioni, sembrava impossibile che qualcuno dall'esterno riuscisse a capire chi era incaricato di cosa, chi dava gli ordini e chi era sottoposto a chi. Questi nomi complicati e confusi, tanto simili l'uno all'altro, erano creati deliberatamente. Tutto ciò serviva anche a depistare i giornalisti. In realtà tutti continuavano a fare il proprio lavoro e ancor oggi i dirigenti dei servizi di sicurezza statali siedono al loro posto, al settimo e al nono piano del palazzo al n. 1 di via Bolšaja Lubjanka, proprio come Sudoplatov ai tempi di Stalin. Nulla è cambiato.
*È importante per l'FSB trascinare la Russia in guerra prima possibile, in modo che le elezioni presidenziali si tengano sullo sfondo di un grave conflitto armato e che, una volta insediatosi, il nuovo presidente possa ereditare il conflitto e tutte le sue conseguenze politiche, come la dipendenza del presidente dalle strutture coercitive. Solo grazie alla guerra l'FSB può finalmente salire al potere nel paese. È una semplice cospirazione con l'obiettivo di consentire all'ex KGB di prendere il potere con la scusa della lotta al terrorismo ceceno.
*Il restauro della lapide in memoria di Andropov sull'edificio della Bolšaja Lubjanka che ospita l'FSB, un brindisi alla salute di Stalin insieme al capo dei comunisti russi Zjuganov, bombe negli edifici residenziali e una nuova guerra in Cecenia, l'approvazione di una legge che consente di nuovo di fare indagini su privati cittadini sulla base di denunce anonime, la promozione a incarichi di potere in seno all'FSB di generali e ufficiali dell'esercito; e infine la completa distruzione delle basi stesse di una società costituzionale costruita sui valori, che tutti riconosciamo fragili, ma comunque democratici, di un'economia di mercato, lo strangolamento della libertà di parola: queste sono solo alcune delle conquiste del primo ministro e presidente Putin durante i primi mesi del suo dominio.
===[[Michail Trepaškin]]===
*Gruppi del crimine organizzato hanno cercato negli ultimi anni in tutti i modi di penetrare nell'Fsb. All'inizio si contentavano di stabilire un contatto con un agente dell'Fsb che li proteggesse nelle loro attività criminali, ma poi questi gruppi hanno iniziato a infiltrare i loro uomini facendoli assumere nel servizio stesso, ottenendo allo stesso tempo che fossero licenziati tutti coloro che avevano capacità professionali ed esperienza di lavoro operativo. Tutto questo è sotto il benevolo sguardo dell'ex collaboratore dell'apparato del personale, Patrushev.
*Per molti anni ho dato l'allarme che nell'Fsb era stata creata una struttura che si occupava di procure e tribunali. Formalmente è per la lotta alla corruzione, in pratica per gestire queste strutture e per collocarvi i propri uomini. Ed ecco che vediamo che i tribunali, dal basso all'alto, sono diventati gestibili e mansueti... A mio avviso si è insediato qualcosa di simile ad una "giunta militare cechista"...
*Putin, Patrušev e l'Fsb hanno creato in Russia un'atmosfera di terrore generale. Posso dichiarare che al momento la situazione nel paese è uguale a quella degli anni trenta, quaranta e dell'inizio degli anni cinquanta dello scorso secolo. L'Fsb non si vergogna di agire per vendetta ed opera in questo senso apertamente, dando a far vedere di non temere alcuna responsabilità...
*Quando ero all'Fsb i colleghi mi chiedevano spesso aiuto per indagini sul terrorismo o il contrabbando. Io li aiutavo, ma quando arrivavamo alla soluzione del caso i nostri capi, invece di premiarci, ce lo toglievano senza spiegazioni. Se insistevo, ci insultavano urlando che non dovevamo impicciarci di affari che non ci riguardavano. Con l'arrivo di Patrushev al Dipartimento di sicurezza interna cominciò una vera repressione contro gli agenti dotati di professionalità e integrità, compresi quelli che si occupavano della lotta al terrorismo: con i pretesti più vari venivano allontanati perché pericolosi; a loro non sarebbero sfuggiti gli affari più loschi ed era meglio non averli tra i piedi. I dirigenti del servizio venivano ormai scelti dal crimine organizzato e si arrivò presto alla violenza e persino agli omicidi. I terroristi venivano non soltanto protetti, ma usati per le operazioni più sporche chieste dall'alto. Insomma, la mafia aveva preso possesso dell'Fsb.
==Voci correlate==
*[[Cekismo]]
*[[Commissariato del popolo per gli affari interni]]
*[[Komitet gosudarstvennoj bezopasnosti|KGB]]
*[[Russia sotto Vladimir Putin]]
==Altri progetti==
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[[Categoria:Servizi segreti]]
[[Categoria:Storia della Russia]]
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[[File:Emblem of Federal security service.svg|thumb|Simbolo del FSB]]
'''''Federal'naja služba bezopasnosti''''', nota con lo pseudonimo di '''FSB'''.
==Citazioni==
*Considera che solo l'FSB conta tre milioni e cinquecentomila agenti effettivi. Sai cosa vuol dire una cifra del genere? Vuol dire che non c'è niente che possa fermarli, né la CIA né il Mossad. Come si fa a pensare che una struttura così possa mandare due agenti a sparare in pancia alla Politkovskaja mentre sale a casa sua con i sacchi della spesa? Neanche i criminali ormai fanno cose del genere in Russia: hanno più gusto e più pietà. ([[Nicolai Lilin]])
*I nostri organi di sicurezza, percorrendo un cammino difficile, hanno tratto dalla storia lezioni importanti. Adesso l'Fsb è libero dall'influenza politica e non serve nessun interesse di partito o di gruppo. Costruisce il suo lavoro sulla base della Costituzione e della legislazione federale. Agisce negli interessi del mantenimento della sicurezza dell'individuo, della società e dello Stato. I risultati del nostro lavoro sono tenuti in grande stima dal presidente e ogni anno trovano sempre maggiore appoggio nei cittadini. ([[Aleksandr Bortnikov]])
*I servizi di sicurezza possono ammonire chi commette un reato "secondo loro". Così discrezionale da inquietare. Anche gli Usa all’indomani dell’11 settembre fecero qualcosa di simile, questo ricorda il vecchio Kgb che poteva prelevare una persona da casa, fermarla e spedirla in carcere. ([[Fabrizio Dragosei]])
*Il fatto che la Fsb possa intercettare conversazioni telefoniche ed entrare in abitazioni private senza mandato non turba più di tanto i russi. ([[Anne Applebaum]])
*L'Fsb è un'agenzia molto abile nel reprimere, intimidire, uccidere o indagare su crimini già commessi. ([[Andrej Soldatov]])
*L'organizzazione più sanguinaria e criminale dell'intera storia dell'umanità, che per il secondo secolo terrorizza interi popoli e Paesi. ([[Achmed Zakaev]])
*Ricordate la storia di questa mostruosa organizzazione, quanti milioni di innocenti sono diventati vittime di questa organizzazione: ora tutto il governo della Russia è nelle sue mani. ([[Ačemez Gočijaev]])
*Sembra vigere la regola per cui, se al comando c'è un ex procuratore o un funzionario dell'FSB, la corruzione sarà due volte più diffusa. ([[Aleksej Naval'nyj]])
*Sì, concordo sul fatto che siano disgustosi e che non abbiano alcun rispetto per la vita umana, figuriamoci per le relazioni tra le persone e la loro dignità. Loro stessi non ne hanno alcuna. ([[Natalia Pelevine]])
===[[Jurij Felštinskij]]===
*I suoi membri non vanno mai in pensione, dopo gli anni di servizio passano alla cosiddetta riserva attiva, concepita per infiltrare la società ad ogni livello: banche, case editrici, imprese, media, associazioni, partiti. Nessuno ufficialmente sa che sono agenti, e chi lo sospetta non può farne il nome perché è un segreto di Stato il cui disvelamento è severamente punito dalla legge.
*In Russia la FSB è al di sopra dei partiti ed è l'unico potere. Putin non è diventato un dittatore perché era intelligente o carismatico, ma perché c'è l'intera struttura della FSB dietro di lui.
*Le intelligence creano sistemi paralleli non apertamente legati allo Stato. Il Fsb lo ha fatto con il [[gruppo Wagner]]. Ci sono stati disaccordi tra Putin e i servizi, scontenti che dopo un anno e mezzo la guerra non sia andata come previsto. All’inizio l’intelligence era totalmente al fianco di Putin, la decisione di invadere l’Ucraina l’hanno presa in cinque e tre di loro — oltre a Putin, Patrushev e Bortnikov — erano uomini dell’Fsb, gli altri erano militari, Shoigu e Gerasimov. Oggi queste persone sono in disaccordo, non è chiaro su cosa. Penso che certi dirigenti dell’Fsb trovino controproducente e suicidario il richiamo alla minaccia nucleare. E comunque sappiamo con certezza che Putin ha tentato di sottrarre Wagner al controllo dei servizi, per farla passare sotto l’autorità del ministero della Difesa.
===[[Aleksandr Goldfarb (biologo)|Aleksandr Goldfarb]]===
*All'interno dell'FSB, l'URPO godeva di una notevole autonomia. Comprendeva circa quaranta ''oper'' con servizi di trasporto e di supporto tecnico, un'unità di intervento speciale e agenti scelti. Il comando si trovava in un edificio separato e senza contrassegni lontano dal quartier generale della Lubjanka. Saša non impiegò molto a capire che la missione dell'URPO comprendeva l'esecuzione di azioni extragiudiziali contro sospetti criminali.
*Come mi disse Saša, i metodi di reclutamento dell'URPO consistevano nel cercare oper con un ruolino di marcia grondante sangue. Per esempio, il suo ufficiale era stato richiamato in servizio dopo un certo periodo di carcere, dov'era rinchiuso per avere ucciso un sospetto di omicidio e stupro che aveva dovuto rilasciare per mancanza di prove. Altri ufficiali superiori dell'URPO avevano fatto scomparire quattro gangster del Daghestan che avevano avuto la sfortuna di cercare di estorcere soldi a un negozio di proprietà del figlio di un ex capo del KGB.
*La maggior parte dei membri dell'URPO erano veterani della Cecenia e, anzi, il concetto stesso di URPO proveniva dall'esperienza cecena: in circostanze straordinarie l'applicazione della legge poteva avvenire al di fuori della legge stessa. Una cosa che a Saša non piaceva affatto.
===[[Aleksandr Val'terovič Litvinenko]]===
*Con tutto che da fuori sembri brillante e minacciosa, è un'organizzazione abbastanza inefficace. Non vi sono davvero persone pensanti, intelligenti e strategiche. Non viene incoraggiata alcuna iniziativa, per loro non esiste alcun limite morale. La cosa che odiano di più al mondo è l'America, eppure sfruttano con particolare amore e soddisfazione i dollari americani e li tengono all'estero, spesso nella stessa America. Preferiscono dare i loro soldini in custodia ai nemici, poiché in questo àmbito nel proprio Paese non hanno alcuna fiducia l'uno dell'altro.
*Dal 1995 nell'Fsb hanno cominciato a ritornare in massa i vecchi quadri del Kgb di [[Jurij Vladimirovič Andropov|Andropov]]. Per questi generali le parole "democrazia", "difensore dei diritti umani", "diritti dell'uomo" erano le più bieche imprecazioni.
*I collaboratori dell'Fsb, con uno stipendio di circa 100 dollari statunitensi, sono persone benestanti, e i loro generali non hanno solo il potere, ma anche i milioni. Per questo non dice il vero chi sostiene che loro hanno scambiato la difesa della sicurezza con la libertà, è più corretto dire invece che ci hanno sottratto la libertà in cambio delle dacie e dei conti in banche straniere.
*L'Fsb è un'organizzazione terroristica, criminale e socialmente pericolosa, la quale, una volta preso il potere, ha trasformato la Russia nel Paese del terrorismo statale.
*L'Fsb è una struttura dalle molte facce, come un'idra ha migliaia di tentacoli e a nessuno, compreso il direttore di questa istituzione, sono note tutte le sue possibilità. Internamente all'Fsb è in corso una lotta perenne tra clan, che si basa sulla suddivisione degli incarichi e dei mandati dietro ai quali ci sono potere e soldi. I regolamenti di conti tra cechisti sono più crudeli ed efferati dei regolamenti dei conti tra banditi, benché in sostanza gli uni si differenzino assai poco dagli altri. Ogni divisione e ogni collaboratore di norma attinge soldi a partire dai propri mandati e dai propri obblighi di servizio, coprendo contestualmente la propria attività illecita secondo le istruzioni o le delibere dei vertici sotto il segno del segreto. Per questo, a sua volta, al capo corrispondono parte degli utili.
*L'Fsb non è un servizio segreto nel senso classico della parola. I servizi segreti dei Paesi civili si occupano di contrastare i servizi segreti stranieri e di lotta al terrorismo. Invece in Russia, l'Fsb è una struttura politica segreta, la schiera armata di Putin e del suo entourage, il cui compito principale è quello di mantenere al potere quel manipolo di persone che si trova al Cremlino.
*Questa organizzazione non ha assolutamente alcun controllo civile e parlamentare su di sé. Per esempio, oggi l'Fsb può, come ai tempi dell'URSS, senza processo, soltanto sulla base di una soffiata falsa, limitare i diritti di qualsiasi persona e cominciare un'indagine illegale ai suoi danni, mettergli il telefono sotto controllo e così via.
*Ritengo una grandissima fortuna che in qualche modo sia riuscito a scambiare l'uniforme dell'Fsb con la casacca da carcerato del reparto dei detenuti politici, e in qualche modo a strisciare via da quel lurido e fetido pantano del Kgb, dove ero finito, come altre migliaia di ragazzini ingenui che guardano film menzogneri sul passato "eroico" dei cechisti sovietici.
*Se prima un ufficiale del Kgb uccideva per un'idea o talvolta per paura, adesso un ufficiale dell'Fsb uccide esclusivamente per soldi, e di norma in valuta americana. Ecco, questa è la principale differenza tra i cechisti sovietici e quelli russi.
*Una persona non pubblica oggi può essere eliminata per decisione di qualsiasi ufficiale dell'Fsb, per esempio uno che è geloso della moglie. Da tempo l'Fsb non viene controllato da nessuno dall'esterno ed è indebolito il controllo dall'interno: i vertici dell'Fsb controllano fiaccamente ciò che avviene nel dicastero.
===''[[Russia. Il complotto del KGB]]''===
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*Evgenij Savostianov (a Mosca) e [[Sergej Vadimovič Stepašin|Sergej Stepashin]] (a Leningrado) hanno svolto un ruolo fondamentale nel salvare il [[Komitet gosudarstvennoj bezopasnosti|KGB]] dalla distruzione. Entrambi avevano la reputazione di essere dei democratici e il loro compito riguardava il controllo e la riforma del KGB. In realtà, sia Savostianov sia Stepashin in un primo momento erano stati infiltrati nel movimento democratico dalle agenzie di sicurezza di stato e solo più tardi chiamati a rivestire incarichi dirigenziali nei nuovi servizi segreti, allo scopo di impedire l'annientamento del KGB a opera dei democratici. Anche se con il passare degli anni molti ufficiali e collaboratori esterni del KGB-MB-FSK-FSB vennero prestati al mondo degli affari o della politica, Savostianov e Stepashin riuscirono a conservare la struttura nel complesso. Inoltre il KGB era stato in precedenza sotto il controllo politico del Partito comunista, che entro certi limiti aveva sempre un effetto frenante sulle attività delle agenzie speciali non permettendo che venissero eseguite operazioni rilevanti senza l'avallo del Politburo. Dopo il 1991 l'MB-FSK-FSB iniziò a operare in Russia in modo assolutamente indipendente e incontrollato, eludendo la sorveglianza esercitata dall'FSB sui suoi agenti. La sua struttura tentacolare e intrusiva poteva a quel punto agire senza alcun vincolo imposto dalle ideologie o dalla legge. [...] Non si sa come, gli uomini dell'ex potentissimo KGB iniziarono a occupare le massime cariche del potere, il più delle volte senza che i profani se ne accorgessero. I primi furono gli agenti segreti, seguiti da ex funzionari o funzionari in servizio.
*Nel 1996 fu creato nell'FSB un Centro antiterrorismo (ATT), basato sul Dipartimento per la lotta al terrorismo. L'ATT comprendeva un Dipartimento operativo (OU), che raccoglieva informazioni sui terroristi e dava loro la caccia, e un Dipartimento per la difesa dell'ordine costituzionale (Dipartimento K), l'ex Quinto dipartimento del KGB, che raccoglieva informazioni sui gruppi e sulle organizzazioni politiche e religiose e sui dissidenti. In seguito l'ATT diventò (o meglio fu ribattezzato) Dipartimento per la lotta al terrorismo e per la sicurezza costituzionale (Dipartimento K). Il 28 agosto 1999, prima che avesse inizio l'ondata di attentati di settembre, ci fu un'altra trasformazione e prese il nome di Dipartimento per la protezione dell'ordine costituzionale e la lotta al terrorismo.<br>Queste continue riorganizzazioni non devono essere considerate una semplice coincidenza. Ristrutturando vari "dipartimenti" e "uffici", l'FSB tentava semplicemente, nella maniera più primitiva, di nascondere le proprie tracce. Di fronte a queste frequenti trasformazioni, sembrava impossibile che qualcuno dall'esterno riuscisse a capire chi era incaricato di cosa, chi dava gli ordini e chi era sottoposto a chi. Questi nomi complicati e confusi, tanto simili l'uno all'altro, erano creati deliberatamente. Tutto ciò serviva anche a depistare i giornalisti. In realtà tutti continuavano a fare il proprio lavoro e ancor oggi i dirigenti dei servizi di sicurezza statali siedono al loro posto, al settimo e al nono piano del palazzo al n. 1 di via Bolšaja Lubjanka, proprio come Sudoplatov ai tempi di Stalin. Nulla è cambiato.
*È importante per l'FSB trascinare la Russia in guerra prima possibile, in modo che le elezioni presidenziali si tengano sullo sfondo di un grave conflitto armato e che, una volta insediatosi, il nuovo presidente possa ereditare il conflitto e tutte le sue conseguenze politiche, come la dipendenza del presidente dalle strutture coercitive. Solo grazie alla guerra l'FSB può finalmente salire al potere nel paese. È una semplice cospirazione con l'obiettivo di consentire all'ex KGB di prendere il potere con la scusa della lotta al terrorismo ceceno.
*Il restauro della lapide in memoria di Andropov sull'edificio della Bolšaja Lubjanka che ospita l'FSB, un brindisi alla salute di Stalin insieme al capo dei comunisti russi Zjuganov, bombe negli edifici residenziali e una nuova guerra in Cecenia, l'approvazione di una legge che consente di nuovo di fare indagini su privati cittadini sulla base di denunce anonime, la promozione a incarichi di potere in seno all'FSB di generali e ufficiali dell'esercito; e infine la completa distruzione delle basi stesse di una società costituzionale costruita sui valori, che tutti riconosciamo fragili, ma comunque democratici, di un'economia di mercato, lo strangolamento della libertà di parola: queste sono solo alcune delle conquiste del primo ministro e presidente Putin durante i primi mesi del suo dominio.
===[[Michail Trepaškin]]===
*Gruppi del crimine organizzato hanno cercato negli ultimi anni in tutti i modi di penetrare nell'Fsb. All'inizio si contentavano di stabilire un contatto con un agente dell'Fsb che li proteggesse nelle loro attività criminali, ma poi questi gruppi hanno iniziato a infiltrare i loro uomini facendoli assumere nel servizio stesso, ottenendo allo stesso tempo che fossero licenziati tutti coloro che avevano capacità professionali ed esperienza di lavoro operativo. Tutto questo è sotto il benevolo sguardo dell'ex collaboratore dell'apparato del personale, Patrushev.
*Per molti anni ho dato l'allarme che nell'Fsb era stata creata una struttura che si occupava di procure e tribunali. Formalmente è per la lotta alla corruzione, in pratica per gestire queste strutture e per collocarvi i propri uomini. Ed ecco che vediamo che i tribunali, dal basso all'alto, sono diventati gestibili e mansueti... A mio avviso si è insediato qualcosa di simile ad una "giunta militare cechista"...
*Putin, Patrušev e l'Fsb hanno creato in Russia un'atmosfera di terrore generale. Posso dichiarare che al momento la situazione nel paese è uguale a quella degli anni trenta, quaranta e dell'inizio degli anni cinquanta dello scorso secolo. L'Fsb non si vergogna di agire per vendetta ed opera in questo senso apertamente, dando a far vedere di non temere alcuna responsabilità...
*Quando ero all'Fsb i colleghi mi chiedevano spesso aiuto per indagini sul terrorismo o il contrabbando. Io li aiutavo, ma quando arrivavamo alla soluzione del caso i nostri capi, invece di premiarci, ce lo toglievano senza spiegazioni. Se insistevo, ci insultavano urlando che non dovevamo impicciarci di affari che non ci riguardavano. Con l'arrivo di Patrushev al Dipartimento di sicurezza interna cominciò una vera repressione contro gli agenti dotati di professionalità e integrità, compresi quelli che si occupavano della lotta al terrorismo: con i pretesti più vari venivano allontanati perché pericolosi; a loro non sarebbero sfuggiti gli affari più loschi ed era meglio non averli tra i piedi. I dirigenti del servizio venivano ormai scelti dal crimine organizzato e si arrivò presto alla violenza e persino agli omicidi. I terroristi venivano non soltanto protetti, ma usati per le operazioni più sporche chieste dall'alto. Insomma, la mafia aveva preso possesso dell'Fsb.
==Voci correlate==
*[[Cekismo]]
*[[Komitet gosudarstvennoj bezopasnosti|KGB]]
*[[Commissariato del popolo per gli affari interni|NKVD]]
*[[Russia sotto Vladimir Putin]]
==Altri progetti==
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[[Categoria:Servizi segreti]]
[[Categoria:Storia della Russia]]
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Antonio De Ferraris
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[[File:Antonius Galateus.JPG|thumb|Antonio De Ferraris, detto il Galateo]]
'''Antonio De Ferraris''' o '''De Ferrariis''', detto '''il Galateo''' (1444 – 1517), medico, filosofo e astronomo italiano.
==Citazioni su Antonio De Ferraris==
===[[Luigi Capuana]]===
*Egli non bada all'eleganza della frase o al giro del periodo in discapito delle idee; è purgato, è accurato; ma soprattutto, più che latino, vuol esser lui, il Galateo, un uomo del secolo XV, che pensa, che sente e che ragiona a suo modo, senza affettazione, senz'arte, o almeno colla sola di dir le cose alla buona. Ed è forse per conservar sempre questa sua diletta libertà di maniera, ch'egli si serve quasi costantemente pei suoi opuscoli della forma epistolare, trattino di storia, di morale, di filosofia, di fisica, di cosmografia o di medicina.
*Gli opuscoli del Galateo posseggono anch'essi un valore storico, e non solamente allorché versano intorno a memorie storiche propriamente dette, ma più quando senza volerlo apprestano documenti del suo tempo che vincono in pregio cento storie messe insieme.
*Il Galateo, fra gli errori d'ogni sorta che sconvolsero l'Italia dal 1450 al 1517, sembra l'espressione dell'ideale, verso cui gl'italiani d'allora dovevano sospirar coll'animo in segreto e in palese. E questo sospiro all'ideale non trasparisce unicamente dai suoi pensieri, ma pur dalla forma con cui li esprime. Aprendo il libro, istintivamente non vien fatto di buttar gli occhi sul testo latino, che giace a piè di pagina. Ma procedendo nella lettura, si subisce una dolce opera d'incanto, o si abbandona la traduzione per vedere le idee sotto l'antica lor veste. Già s' indovina subito che non si ha da fare con uno di quei pedanti latinisti, pazienti cucitori di frasi e di periodi ciceroniani, che inocularono il malanno dell'imitazione alla nostra vergine letteratura. Si comprende che le cose lette nella traduzione devono infondere allo stilo dell'autore quella certa fervida vita, che manca pel solito a coloro che scrivono in una lingua morta; e non ci s'inganna.
==Altri progetti==
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[[File:Antonius Galateus.JPG|thumb|Antonio De Ferraris, detto il Galateo]]
'''Antonio De Ferraris''' o '''De Ferrariis''', detto '''il Galateo''' (1444 – 1517), medico, filosofo e astronomo italiano.
==Citazioni su Antonio De Ferraris==
===[[Luigi Capuana]]===
*Egli non bada all'eleganza della frase o al giro del periodo in discapito delle idee; è purgato, è accurato; ma soprattutto, più che latino, vuol esser lui, il Galateo, un uomo del secolo XV, che pensa, che sente e che ragiona a suo modo, senza affettazione, senz'arte, o almeno colla sola di dir le cose alla buona. Ed è forse per conservar sempre questa sua diletta libertà di maniera, ch'egli si serve quasi costantemente pei suoi opuscoli della forma epistolare, trattino di storia, di morale, di filosofia, di fisica, di cosmografia o di medicina.
*Gli opuscoli del Galateo posseggono anch'essi un valore storico, e non solamente allorché versano intorno a memorie storiche propriamente dette, ma più quando senza volerlo apprestano documenti del suo tempo che vincono in pregio cento storie messe insieme.
*Il Galateo, fra gli errori d'ogni sorta che sconvolsero l'Italia dal 1450 al 1517, sembra l'espressione dell'ideale, verso cui gl'italiani d'allora dovevano sospirar coll'animo in segreto e in palese. E questo sospiro all'ideale non trasparisce unicamente dai suoi pensieri, ma pur dalla forma con cui li esprime. Aprendo il libro, istintivamente non vien fatto di buttar gli occhi sul testo latino, che giace a piè di pagina. Ma procedendo nella lettura, si subisce una dolce opera d'incanto, o si abbandona la traduzione per vedere le idee sotto l'antica lor veste. Già s'indovina subito che non si ha da fare con uno di quei pedanti latinisti, pazienti cucitori di frasi e di periodi ciceroniani, che inocularono il malanno dell'imitazione alla nostra vergine letteratura. Si comprende che le cose lette nella traduzione devono infondere allo stilo dell'autore quella certa fervida vita, che manca pel solito a coloro che scrivono in una lingua morta; e non ci s'inganna.
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[[File:Antonius Galateus.JPG|thumb|Antonio De Ferraris, detto il Galateo]]
'''Antonio De Ferraris''' o '''De Ferrariis''', detto '''il Galateo''' (1444 – 1517), medico, filosofo e astronomo italiano.
==Citazioni su Antonio De Ferraris==
*Dopo di essersi arricchito colla lettura de' greci e de' latini scrittori , si risolvette a viaggiar per l'Italia, sì per desiderio d'impararvi le scienze più sublimi, come per brama di conoscervi i letterati più celebri. In questi suoi letterarj viaggi studiò le matematiche, la filosofia e la medicina in Ferrara con tanto profitto, che di quest'ultima facoltà ne ricevette solennemente la laurea con applauso universale. ([[Francesco Colangelo]])
===[[Luigi Capuana]]===
*Egli non bada all'eleganza della frase o al giro del periodo in discapito delle idee; è purgato, è accurato; ma soprattutto, più che latino, vuol esser lui, il Galateo, un uomo del secolo XV, che pensa, che sente e che ragiona a suo modo, senza affettazione, senz'arte, o almeno colla sola di dir le cose alla buona. Ed è forse per conservar sempre questa sua diletta libertà di maniera, ch'egli si serve quasi costantemente pei suoi opuscoli della forma epistolare, trattino di storia, di morale, di filosofia, di fisica, di cosmografia o di medicina.
*Gli opuscoli del Galateo posseggono anch'essi un valore storico, e non solamente allorché versano intorno a memorie storiche propriamente dette, ma più quando senza volerlo apprestano documenti del suo tempo che vincono in pregio cento storie messe insieme.
*Il Galateo, fra gli errori d'ogni sorta che sconvolsero l'Italia dal 1450 al 1517, sembra l'espressione dell'ideale, verso cui gl'italiani d'allora dovevano sospirar coll'animo in segreto e in palese. E questo sospiro all'ideale non trasparisce unicamente dai suoi pensieri, ma pur dalla forma con cui li esprime. Aprendo il libro, istintivamente non vien fatto di buttar gli occhi sul testo latino, che giace a piè di pagina. Ma procedendo nella lettura, si subisce una dolce opera d'incanto, o si abbandona la traduzione per vedere le idee sotto l'antica lor veste. Già s'indovina subito che non si ha da fare con uno di quei pedanti latinisti, pazienti cucitori di frasi e di periodi ciceroniani, che inocularono il malanno dell'imitazione alla nostra vergine letteratura. Si comprende che le cose lette nella traduzione devono infondere allo stilo dell'autore quella certa fervida vita, che manca pel solito a coloro che scrivono in una lingua morta; e non ci s'inganna.
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/* Citazioni su Antonio De Ferraris */ altra di Colangelo
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[[File:Antonius Galateus.JPG|thumb|Antonio De Ferraris, detto il Galateo]]
'''Antonio De Ferraris''' o '''De Ferrariis''', detto '''il Galateo''' (1444 – 1517), medico, filosofo e astronomo italiano.
==Citazioni su Antonio De Ferraris==
*Dopo di essersi arricchito colla lettura de' greci e de' latini scrittori , si risolvette a viaggiar per l'Italia, sì per desiderio d'impararvi le scienze più sublimi, come per brama di conoscervi i letterati più celebri. In questi suoi letterarj viaggi studiò le matematiche, la filosofia e la medicina in Ferrara con tanto profitto, che di quest'ultima facoltà ne ricevette solennemente la laurea con applauso universale. ([[Francesco Colangelo]])
*Non contento di farsi ammirare nel possesso delle opere d'[[Ippocrate]] e di [[Galeno]], fece in Napoli una degna comparsa nelle facoltà matematiche e filosofiche, e si distinse ancora moltissimo nelle cose di belle lettere; lo studio delle quali formò sempre la più cara occupazione della sua vita. L'aria però di questa città non troppo confacevole alla sua salute, gl'interessi della sua famiglia e l'invidia de' {{sic|cortegiani}}, che molte volte lo pose in pericolo di perdere la buona grazia del Re, l'obbligarono a ricondursi in seno della sua patria, ove sempre più si diede agli studj, ed alle letterarie produzioni. ([[Francesco Colangelo]])
===[[Luigi Capuana]]===
*Egli non bada all'eleganza della frase o al giro del periodo in discapito delle idee; è purgato, è accurato; ma soprattutto, più che latino, vuol esser lui, il Galateo, un uomo del secolo XV, che pensa, che sente e che ragiona a suo modo, senza affettazione, senz'arte, o almeno colla sola di dir le cose alla buona. Ed è forse per conservar sempre questa sua diletta libertà di maniera, ch'egli si serve quasi costantemente pei suoi opuscoli della forma epistolare, trattino di storia, di morale, di filosofia, di fisica, di cosmografia o di medicina.
*Gli opuscoli del Galateo posseggono anch'essi un valore storico, e non solamente allorché versano intorno a memorie storiche propriamente dette, ma più quando senza volerlo apprestano documenti del suo tempo che vincono in pregio cento storie messe insieme.
*Il Galateo, fra gli errori d'ogni sorta che sconvolsero l'Italia dal 1450 al 1517, sembra l'espressione dell'ideale, verso cui gl'italiani d'allora dovevano sospirar coll'animo in segreto e in palese. E questo sospiro all'ideale non trasparisce unicamente dai suoi pensieri, ma pur dalla forma con cui li esprime. Aprendo il libro, istintivamente non vien fatto di buttar gli occhi sul testo latino, che giace a piè di pagina. Ma procedendo nella lettura, si subisce una dolce opera d'incanto, o si abbandona la traduzione per vedere le idee sotto l'antica lor veste. Già s'indovina subito che non si ha da fare con uno di quei pedanti latinisti, pazienti cucitori di frasi e di periodi ciceroniani, che inocularono il malanno dell'imitazione alla nostra vergine letteratura. Si comprende che le cose lette nella traduzione devono infondere allo stilo dell'autore quella certa fervida vita, che manca pel solito a coloro che scrivono in una lingua morta; e non ci s'inganna.
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/* Citazioni su Antonio De Ferraris */ il Galateo peritissimo delle greche e delle latine lettere
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[[File:Antonius Galateus.JPG|thumb|Antonio De Ferraris, detto il Galateo]]
'''Antonio De Ferraris''' o '''De Ferrariis''', detto '''il Galateo''' (1444 – 1517), medico, filosofo e astronomo italiano.
==Citazioni su Antonio De Ferraris==
*Dopo di essersi arricchito colla lettura de' greci e de' latini scrittori , si risolvette a viaggiar per l'Italia, sì per desiderio d'impararvi le scienze più sublimi, come per brama di conoscervi i letterati più celebri. In questi suoi letterarj viaggi studiò le matematiche, la filosofia e la medicina in Ferrara con tanto profitto, che di quest'ultima facoltà ne ricevette solennemente la laurea con applauso universale. ([[Francesco Colangelo]])
*Fu il Galateo peritissimo delle greche e delle latine lettere. A questi studi accoppiò la medicina, la filosofia e le matematiche. Se nelle prime è egli anche al presente ammirabile, anche merita molta lode per le seconde; perciocché in tempi non al certo favorevoli per sì fatte scienze seppe talvolta innalzarsi sopra i volgari pregiudizj. Egli fu uno de' primi a ricercar disputando se fosse possibile la navigazione alle Indie orientali: intorno a che teneva frequenti discorsi col famoso [[Giorgio Interiano]] Genovese, che di que' giorni si tratteneva in Napoli. ([[Francesco Colangelo]])
*Non contento di farsi ammirare nel possesso delle opere d'[[Ippocrate]] e di [[Galeno]], fece in Napoli una degna comparsa nelle facoltà matematiche e filosofiche, e si distinse ancora moltissimo nelle cose di belle lettere; lo studio delle quali formò sempre la più cara occupazione della sua vita. L'aria però di questa città non troppo confacevole alla sua salute, gl'interessi della sua famiglia e l'invidia de' {{sic|cortegiani}}, che molte volte lo pose in pericolo di perdere la buona grazia del Re, l'obbligarono a ricondursi in seno della sua patria, ove sempre più si diede agli studj, ed alle letterarie produzioni. ([[Francesco Colangelo]])
===[[Luigi Capuana]]===
*Egli non bada all'eleganza della frase o al giro del periodo in discapito delle idee; è purgato, è accurato; ma soprattutto, più che latino, vuol esser lui, il Galateo, un uomo del secolo XV, che pensa, che sente e che ragiona a suo modo, senza affettazione, senz'arte, o almeno colla sola di dir le cose alla buona. Ed è forse per conservar sempre questa sua diletta libertà di maniera, ch'egli si serve quasi costantemente pei suoi opuscoli della forma epistolare, trattino di storia, di morale, di filosofia, di fisica, di cosmografia o di medicina.
*Gli opuscoli del Galateo posseggono anch'essi un valore storico, e non solamente allorché versano intorno a memorie storiche propriamente dette, ma più quando senza volerlo apprestano documenti del suo tempo che vincono in pregio cento storie messe insieme.
*Il Galateo, fra gli errori d'ogni sorta che sconvolsero l'Italia dal 1450 al 1517, sembra l'espressione dell'ideale, verso cui gl'italiani d'allora dovevano sospirar coll'animo in segreto e in palese. E questo sospiro all'ideale non trasparisce unicamente dai suoi pensieri, ma pur dalla forma con cui li esprime. Aprendo il libro, istintivamente non vien fatto di buttar gli occhi sul testo latino, che giace a piè di pagina. Ma procedendo nella lettura, si subisce una dolce opera d'incanto, o si abbandona la traduzione per vedere le idee sotto l'antica lor veste. Già s'indovina subito che non si ha da fare con uno di quei pedanti latinisti, pazienti cucitori di frasi e di periodi ciceroniani, che inocularono il malanno dell'imitazione alla nostra vergine letteratura. Si comprende che le cose lette nella traduzione devono infondere allo stilo dell'autore quella certa fervida vita, che manca pel solito a coloro che scrivono in una lingua morta; e non ci s'inganna.
==Altri progetti==
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[[Categoria:Filosofi italiani]]
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Nuova sezione Colangelo
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[[File:Antonius Galateus.JPG|thumb|Antonio De Ferraris, detto il Galateo]]
'''Antonio De Ferraris''' o '''De Ferrariis''', detto '''il Galateo''' (1444 – 1517), medico, filosofo e astronomo italiano.
==Citazioni su Antonio De Ferraris==
===[[Luigi Capuana]]===
*Egli non bada all'eleganza della frase o al giro del periodo in discapito delle idee; è purgato, è accurato; ma soprattutto, più che latino, vuol esser lui, il Galateo, un uomo del secolo XV, che pensa, che sente e che ragiona a suo modo, senza affettazione, senz'arte, o almeno colla sola di dir le cose alla buona. Ed è forse per conservar sempre questa sua diletta libertà di maniera, ch'egli si serve quasi costantemente pei suoi opuscoli della forma epistolare, trattino di storia, di morale, di filosofia, di fisica, di cosmografia o di medicina.
*Gli opuscoli del Galateo posseggono anch'essi un valore storico, e non solamente allorché versano intorno a memorie storiche propriamente dette, ma più quando senza volerlo apprestano documenti del suo tempo che vincono in pregio cento storie messe insieme.
*Il Galateo, fra gli errori d'ogni sorta che sconvolsero l'Italia dal 1450 al 1517, sembra l'espressione dell'ideale, verso cui gl'italiani d'allora dovevano sospirar coll'animo in segreto e in palese. E questo sospiro all'ideale non trasparisce unicamente dai suoi pensieri, ma pur dalla forma con cui li esprime. Aprendo il libro, istintivamente non vien fatto di buttar gli occhi sul testo latino, che giace a piè di pagina. Ma procedendo nella lettura, si subisce una dolce opera d'incanto, o si abbandona la traduzione per vedere le idee sotto l'antica lor veste. Già s'indovina subito che non si ha da fare con uno di quei pedanti latinisti, pazienti cucitori di frasi e di periodi ciceroniani, che inocularono il malanno dell'imitazione alla nostra vergine letteratura. Si comprende che le cose lette nella traduzione devono infondere allo stilo dell'autore quella certa fervida vita, che manca pel solito a coloro che scrivono in una lingua morta; e non ci s'inganna.
===[[Francesco Colangelo]]===
*Dopo di essersi arricchito colla lettura de' greci e de' latini scrittori , si risolvette a viaggiar per l'Italia, sì per desiderio d'impararvi le scienze più sublimi, come per brama di conoscervi i letterati più celebri. In questi suoi letterarj viaggi studiò le matematiche, la filosofia e la medicina in Ferrara con tanto profitto, che di quest'ultima facoltà ne ricevette solennemente la laurea con applauso universale.
*Fu il Galateo peritissimo delle greche e delle latine lettere. A questi studi accoppiò la medicina, la filosofia e le matematiche. Se nelle prime è egli anche al presente ammirabile, anche merita molta lode per le seconde; perciocché in tempi non al certo favorevoli per sì fatte scienze seppe talvolta innalzarsi sopra i volgari pregiudizj. Egli fu uno de' primi a ricercar disputando se fosse possibile la navigazione alle Indie orientali: intorno a che teneva frequenti discorsi col famoso [[Giorgio Interiano]] Genovese, che di que' giorni si tratteneva in Napoli.
*Non contento di farsi ammirare nel possesso delle opere d'[[Ippocrate]] e di [[Galeno]], fece in Napoli una degna comparsa nelle facoltà matematiche e filosofiche, e si distinse ancora moltissimo nelle cose di belle lettere; lo studio delle quali formò sempre la più cara occupazione della sua vita. L'aria però di questa città non troppo confacevole alla sua salute, gl'interessi della sua famiglia e l'invidia de' {{sic|cortegiani}}, che molte volte lo pose in pericolo di perdere la buona grazia del Re, l'obbligarono a ricondursi in seno della sua patria, ove sempre più si diede agli studj, ed alle letterarie produzioni.
==Altri progetti==
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{{DEFAULTSORT:De Ferraris, Antonio}}
[[Categoria:Astronomi italiani]]
[[Categoria:Filosofi italiani]]
[[Categoria:Medici italiani]]
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Lingua silotese
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{{w|La voce non rispetta gli standard di Wikiquote.}}
[[File:Sylheti in Sylheti Nagari script - example.svg|thumb|"silɔʈi" in scrittura silotese.]]
Citazioni sulla '''lingua silotese'''.
* Il silotese è una lingua indo-ariana orientale minoritaria, politicamente non riconosciuta e poco studiata, con circa 11 milioni di parlanti in tutto il mondo, con alte concentrazioni di parlanti nei bacini fluviali Surma e Barak nel Bangladesh nord-orientale e nell'Assam meridionale, in India, e in diverse comunità diasporiche in tutto il mondo, in particolare Regno Unito, Stati Uniti e Medio Oriente.<ref>Simard, Dopierala & Thaut (2020). [http://www.elpublishing.org/docs/1/18/ldd18_01.pdf "Introducing the Sylheti language and its speakers, and the SOAS Sylheti project."] p.1-22.</ref>
==Note==
<references />
==Voci correlate==
*[[Lingua indostana]]
*[[Lingua hindi]]
*[[Lingua urdu]]
==Altri progetti==
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|b=lingua silotese
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}}
* [[File:Incubator-logo.svg|18px]] [[Incubator:Main_Page|Incubator]] contiene una project riguardante [[incubator:Wq/syl|Lingua silotese]]
{{S}}
[[Categoria:India]]
[[Categoria:Lingue indoeuropee|Hindi]]
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Gran Premio di Abu Dhabi 2021
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[[File:Yas Marina Circuit.png|thumb|Il tracciato di Yas Marina nella configurazione adottata per il Gran Premio di Abu Dhabi 2021]]
Citazioni sul '''Gran Premio di Abu Dhabi 2021'''.
*A prescindere dal tifo o dai colori, credo sia stata una lotta meravigliosa da vivere, per tutti i tifosi del mondo della F1. È stato uno show pazzesco perché neanche il migliore degli sceneggiatori avrebbe potuto immaginare un finale così, thrilling, pieno di colpi di scena. In pista è stato quasi irreale, il paddock si è completamente fermato davanti agli schermi. Nell'ultimo giro c'era un silenzio pazzesco, tutti incollati davanti agli schermi per capire cosa stesse succedendo, arrivavano informazioni frammentarie dalla tv, i muretti box che si aprivano, Michael Masi [Direttore di Gara nel 2021, ''ndr''] che rispondeva, i piloti che si davano le posizioni, è stata veramente un'emozione bellissima. La sensazione è stata quella di partecipare ad una pagina di storia dello sport, non solo della F1. ([[Federica Masolin]])
==Altri progetti==
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[[Categoria:Competizioni sportive]]
[[Categoria:Eventi degli anni 2020]]
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Morte di Aleksej Naval'nyj
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/* Citazioni */
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[[File:Action in memory of Alexei Navalny in St. Petersburg on February 16, 2024.jpg|thumb|upright=1.2|Commemorazione improvvisata per [[Aleksej Naval'nyj]], dopo la sua morte, presso il monumento alle vittime della repressione politica a San Pietroburgo, 16 febbraio 2024.]]
Citazioni sulla '''morte di Aleksej Naval'nyj'''.
==Citazioni==
*Alexei Navalny non è morto improvvisamente: è stato assassinato da Vladimir Putin e dal suo regime. Per una persona, però, ci sono dei dubbi. E questa persona è [[Matteo Salvini]], che dice di non sapere nemmeno quello che accade in Italia, figuriamoci se può sapere cosa è successo in Siberia. ([[Roberto Saviano]])
*È un altro segnale che il regime è sempre più preoccupato, forse persino spaventato. Lo vediamo nel crescente ricorso alla repressione: dopo l'[[Ribellione del Gruppo Wagner|ammutinamento di Prigozhin]] il governo ha iniziato a perseguitare persino gli stessi turbo-patrioti che sostengono l'invasione. Non sono del tutto convinto che sia arrivato un ordine specifico di uccidere Navalny, soprattutto perché il tempismo è pessimo per il Cremlino. ([[Mark Galeotti]])
*La morte di Navalny, avvenuta molto tempestivamente, ha sottolineato che in Russia non è rimasto un solo oppositore popolare del regime e che nessuno degli oppositori emigrati all'estero ha una sola possibilità di cambiare la società russa. Inoltre, ora che la maggior parte di questi dissidenti è favorevole alla sconfitta della Russia nella guerra con l'Ucraina, non sono più visti in Russia come semplici fuggitivi, ma come traditori. ([[Vladislav Inozemcev]])
*La morte di Navalny per la Russia significa che continuerà a sprofondare nell'oscurità dell'autocrazia, che è già molto vicina al totalitarismo. ([[Vladimir Georgievič Sorokin]])
*La repressione in Russia ha davvero raggiunto una sorta di orribile picco. Ma non credo che uccidere Navalny abbia direttamente a che fare con la volontà di aumentarla ancora. Piuttosto, l'obiettivo è schiacciare le generazioni giovani e relativamente giovani. È una specie di gioco tra vecchi, quello del regime. Per il quale conta solo il passato remoto. Vige una consapevole gerontocrazia in cui il dissidente ammazzato e la gente della sua età dovevano essere umiliati. E la generazione successiva è stata mandata in guerra ad essere traumatizzata. Penso che questa sia una parte molto importante del metodo di Putin per restare al potere. ([[Timothy Snyder]])
*La teoria è che Putin abbia lavorato allo scambio, i governi si siano accordati e poi abbia ucciso Navalny per dare un messaggio: "Guardate, avete accettato uno scambio. Ma ora Navalny è morto. Quindi ho altri americani, altri prigionieri politici. Che ne dite di fare uno scambio con loro?". ([[Sergej Gurijev]])
*Navalny è solo l'ultimo di una lista che va da [[Anna Stepanovna Politkovskaja|Anna Politkovskaya]] a [[Boris Nemcov|Boris Nemtsov]], e scusate se addebito agli sgherri di Putin anche l'assassinio del reporter di Radio Radicale [[Antonio Russo]] nel 2000 in Georgia. Forza, dunque, concediamo una via d'uscita onorevole al guappo del mandamento del Cremlino, non umiliamo il rapitore di bambini ucraini, non turbiamo il macellaio di arabi nonché sodale di Hamas, non offendiamo il diffusore seriale di caos nel mondo libero, non indispettiamo il finanziatore di ogni movimento fascista europeo e occidentale, non insolentiamo l'alleato degli ayatollah iraniani che uccidono le ragazze che si sciolgono i capelli, non facciamo irritare l'imperialista che cancella gli omosessuali nel suo paese e bombarda i civili in Ucraina nel tentativo di ripetere un genocidio culturale già riuscito ai suoi predecessori. ([[Christian Rocca]])
*Navalny è stato punito con la morte proprio perché il suo consenso aveva iniziato ad attecchire al di fuori della classe media moscovita. ([[Mark Galeotti]])
*Per quanto riguarda Navalny, sì, è morto, e questo è sempre un evento triste. Ma abbiamo altri casi di persone morte in carcere: non succede anche negli Stati Uniti? Succede, e con una certa frequenza. ([[Vladimir Putin]])
*Perché se era così insignificante, è stato ucciso? A una prima superficiale lettura la morte nelle carceri russe del suo oppositore più importante può sembrare dannosa, per la figura di Putin. Ma chi conosce le dinamiche del regime putiniano sa leggere i messaggi che sta inviando. [...] il messaggio è "Nessuno può opporsi al governo Russo. Ogni voce contro sarà colpita". ([[Roberto Saviano]])
*Putin ha ucciso Navalny e molto probabilmente non dovrà confrontarsi con mobilitazioni e proteste popolari di rilievo né in Russia né nella diaspora occidentale. In Russia si fa così, si uccidono, si cancellano, si invadono i dissidenti. ([[Christian Rocca]])
*Qualche giorno prima che Navalny morisse, alcuni dei miei colleghi, persone che non sono nel governo, hanno detto che c'era l'idea di scambiare Navalny per delle persone nelle prigioni dei paesi occidentali. Non mi crederete, ma non ho nemmeno lasciato finire l’uomo che me ne ha parlato e ho risposto: “Sono d’accordo”. Purtroppo però è successo quello che è successo, e non ci si può far niente. ([[Vladimir Putin]])
*Qualunque sia la causa della morte, è stato vittima di una brutale repressione politica. Le condizioni della sua detenzione non sono state altro che una forma di tortura fisica e psicologica. ([[Grigorij Javlinskij]])
*Sono stato in chiesa, ho pregato e ho prenotato una preghiera funebre per 40 giorni per lui. Ma non sarei andato. C'è una mia dichiarazione: ho espresso le mie condoglianze. Credo che la sua morte sia una tragedia. Non credo che l'abbiano ucciso appositamente, ma il sistema penitenziario russo è terribile e la sua morte è stata un risultato di questo sistema. Ma politicamente non avevamo nulla in comune. È stato a Jabloko otto anni. Abbiamo avuto dissidi molto pesanti. Ma non ne parlerò perché non è opportuno parlare male dei morti. ([[Grigorij Javlinskij]])
[[File:Grave of Alexey Navalny - 2024-03-15 - p2.jpg|thumb|upright=1.2|La tomba di Aleksej Naval'nyj al cimitero Borisov di Mosca, 15 marzo 2024: «Tra 15mila e 30mila persone sono andate ai funerali o a portare un fiore sulla tomba. Non hanno solo partecipato al lutto ma hanno anche e soprattutto protestato. Però si tratta sempre di una cerchia ridotta di persone [...], rimangono quei pochi che non hanno avuto paura a uscire per strada». ([[Lev Gudkov]])]]
*Tra 15mila e 30mila persone sono andate ai funerali o a portare un fiore sulla tomba. Non hanno solo partecipato al lutto ma hanno anche e soprattutto protestato. Però si tratta sempre di una cerchia ridotta di persone, rispetto ai 15 milioni di abitanti di Mosca. Erano in tanti. Ma se guardiamo le cose dall'alto, rimangono quei pochi che non hanno avuto paura a uscire per strada. ([[Lev Gudkov]])
*Vladimir Putin è personalmente responsabile della morte di Aleksej Navalny. Perché Aleksej era il suo prigioniero personale. E solo su suo ordine personale potevano agire gli avvelenatori del Secondo servizio dell'Fsb, investigatori, pubblici ministeri e giudici che sbrigavano fascicoli giudiziari e sentenze; alti gradi carcerari che creavano condizioni da tortura. ([[Vladimir Kara-Murza]])
===[[Boris Bondarev]]===
*Basta guardare quante persone che, con coraggio, hanno portato fiori in memoria di Navalny rischiando il carcere. Al contrario, ai funerali dei sostenitori della guerra non si è presentato nessuno. E nessuno ha manifestato contro l'arresto del radicale [[Igor' Girkin|Igor Girkin]], famoso per l'invasione del Donbass nel 2014, in carcere per avere criticato Putin di essere stato troppo debole contro l'Ucraina.
*Non sono sicuro che sia stato tecnicamente ucciso. Potrebbe essere morto a causa delle condizioni a cui era sottoposto per tre anni e nonostante le quali ha sorprendentemente conservato il suo buon umore e il suo senso dell'umorismo.
*Se Navalny è stato ucciso, allora Putin potrebbe aver voluto assicurarsi che non ci siano elementi in grado di disturbare l'opinione pubblica prima delle elezioni. Ma non credo più che Navalny fosse davvero una spina nel fianco di Putin. Era il più forte e il più brillante, ma non era il solo. Basti pensare a [[Vladimir Kara-Murza]] e [[Il'ja Jašin|Ilya Yashin]].
===[[Nina Lvovna Chruščёva]]===
*Il funerale di Navalny è stato un momento molto negativo {{NDR|per Putin}}, perché pensava di avere il controllo assoluto delle emozioni, e invece ha dimostrato che l'insoddisfazione è potenzialmente gigantesca.
*Il servizio carcerario russo sostiene che Navalny ha perso coscienza dopo una camminata e non ha potuto essere rianimato, nonostante i migliori sforzi degli operatori sanitari del pronto soccorso. Ma il giorno precedente Navalny non sembrava "indisposto", quando aveva preso parte a procedimenti on line del tribunale, o nel giorno precedente, quando venne visitato dal suo avvocato. Questo non significa che la morte di Navalny sia stata certamente un colpo diretto, ordinato dallo stesso Putin; la vita al ''Lupo Polare'' distruggerebbe la salute di chiunque. Ma, direttamente o indirettamente, è stato Putin ad assassinare Navalny.
*La prigione nella quale è morto Navalny è particolarmente brutale. Soprannominata "''Lupo Polare''", è un freddo gulag glaciale per criminali violenti. Ma Navalny – un avvocato e un blogger contro la corruzione – non era conosciuto per violenza. Nel 2013, egli stava respingendo accuse inventate di appropriazione indebita, e le condanne che lo spedirono al Lupo Polare nel 2021 erano per violazioni della libertà condizionale, frode e oltraggio alla Corte. Mentre era in prigione, egli ha accumulato ulteriori condanne per accuse fabbricate, compreso il sostegno dell’estremismo.
*Non so se l'ordine sia venuto da Putin, ma il suo trattamento era una condanna a morte e il Cremlino è colpevole. Ora Navalny è un martire, ma Putin lo ha tolto di mezzo, chiarendo che non tollera opposizione.
===[[Gwynne Dyer]]===
*Ci sarà un'altra occasione per la Russia prima o poi, e un'altra ancora se la sbaglieranno di nuovo. E un giorno ci saranno statue di Alexei Navalny a Mosca.
*Non c'è motivo di dubitare che sia stato ucciso su ordine di Putin. In Russia non succede nulla di così importante senza l'ordine di Putin.
*Non importa se Navalny sia morto per avvelenamento, per i postumi di un pestaggio o per malnutrizione ed esposizione. Se Putin non lo avesse voluto morto, sarebbe ancora vivo. QED {{NDR|''Quod erat demonstrandum'', come volevasi dimostrare}}.
===[[Aleksandr Etkind]]===
*È un tragico fallimento del piano di Navalny di cambiare la Russia con il suo volontario ritorno in patria, facendo affidamento sullo stato di diritto e sulla personale abnegazione. Il sacrificio è avvenuto, ma dubito che raggiungerà i suoi obiettivi politici o mistici.
*Non credo che ci sia stato un piano a lungo termine per far diventare l’eroe un martire. È stata una decisone presa ad hoc, quella di torturarlo a morte in una prigione ad alta sicurezza ed alta segretezza nell’artico. Una decisione a cui corrisponde un fallimento su diversi fronti.
*Non è una coincidenza che il leader più capace dell’opposizione anti putinista sia morto proprio quando la guerra russo-ucraina è a un punto di svolta e la politica americana è in subbuglio.
===[[Leonid Gozman]]===
*È accaduta una tragedia, ma la storia della Russia ne ha viste tante. E continuo a pensare che la sua naturale evoluzione sia nella direzione di una normale democrazia, e non in quella dell'arcaica dittatura che vediamo oggi all'opera. E l'esempio di Navalny resterà di grande importanza. In molti saranno influenzati dalla sua forza morale, nel futuro: i russi cercheranno di essere un po' più coraggiosi e un po' più forti.
*Il sistema diventerà più crudele, scorrerà ancora più sangue di prima, ci sarà sempre maggior repressione. [...] Ora Putin può infischiarsene di tutto, non gli importa più di cosa si pensi in Occidente delle sue azioni.
*Le condizioni carcerarie lo stavano comunque uccidendo ed è chiaro che il governo è il responsabile della sua morte.
*Non so se la sua morte sia stata determinata da un atto criminale, compiuto da persone dei servizi di sicurezza, se sia stata ordinata direttamente dal Cremlino o sia stata provocata dalle condizioni in cui era detenuto ormai da tempo il leader dell’opposizione e dalle torture che aveva subito. Se è stato un omicidio, è stato ordinato perché Putin temeva che Navalny potesse influenzare il processo elettorale, dando vita a qualche protesta molto visibile ai seggi.
*Poteva essere il nostro [[Nelson Mandela]]: mezza vita in carcere, e poi la luce del Sudafrica. Poteva. Ma il governo russo se n’è accorto per tempo. Non so se fosse credente, ma è stato un santo. È morto per le sue idee.
*Se fossi papa, gli darei il cappello del santo, perché è morto per ciò in cui ha creduto: credeva nella Russia e nei russi.
===[[Paolo Guzzanti]]===
{{cronologico}}
*L’uomo che è morto ieri in Siberia era un vigoroso quarantenne, tenace, intelligente, colto e che non si è mai fatto spaventare, sapendo che la sua esecuzione era certamente già decisa, come quelle dei suoi predecessori, fra cui [[Aleksandr Val'terovič Litvinenko|Alexander Litvinenko]] per l’uccisione del quale il Procuratore Sir Robert Owen emise un verdetto di colpevolezza personale per Vladimir Putin. Il suo regime da 24 anni non prevede altro che elezioni plebiscitarie senza avversari, salvo quelli fantoccio autorizzati da una cosiddetta Commissione elettorale.
*La sua figura assunse un aspetto carismatico della speranza liberal democratica sulla scia delle speranze aperte dopo il crollo dell’Unione Sovietica.<br>Durò poco: sull’unico vero dissidente si abbatterono processi penali che, mantenendolo in stato di accusa, gli impedirono progressivamente di parlare, mostrarsi, scrivere, esserci. Ma aveva allevato molti discepoli ancora vivi e attivi anche se nel terrore.
*In tutte le città russe sono nati dei banchetti e memoriali con le foto di Navalny, dove la gente lascia pochi fiori sapendo che ogni ora la polizia li confisca e li porta via. Ma c’è un memoriale a Mosca, dedicato alle vittime dello stalinismo, dove la polizia non può portare via i fiori. Ed è diventato la meta di tutti i dissidenti e di tutti coloro che cominciano a organizzare punti riunione che non diano pretesti alla polizia.
*Qualcosa di inaspettato ma già maturo sta accadendo in Russia dopo la morte di Navalny: le tensioni crescono nelle piazze e davanti ai cinema in cui si proietta il film "Il maestro Margherita" tratto dal romanzo di Bulgakov, che si svolge in una Mosca di fantasmi del periodo iniziale della censura e della persecuzione degli intellettuali negli anni Trenta. I putiniani hanno fortemente protestato riguardo la possibilità di proiettare nelle sale cinematografiche un film sull’assolutismo di cento anni fa che sembra identico a quello di oggi. La gente si insulta davanti ai cinema, dove scoppiano tafferugli promossi dalla stessa polizia che ferma picchia, arresta, sequestra mazzi di fiori e sorveglia chiunque esprima dubbi sulla guerra o addirittura porti un segnale giallo e azzurro, i colori della bandiera ucraina, sia per strada che negli show televisivi in cui viene massacrata ogni opinione scettica – per non dire apertamente critica – sulla guerra. Il partito dei favorevoli alla guerra vede nell’effetto causato dalle manifestazioni per Navalny un indizio antipatriottico, da cui ne sono seguiti molti tafferugli scatenati da agenti provocatori. Tafferugli a cui sono sempre succeduti interventi della polizia, sia a Mosca che a San Pietroburgo. Come effetto collaterale è stata emessa una direttiva che vieta ai mutilati di guerra circolare nelle aree del centro con le carrozzine per non aizzare l’opinione pubblica.
===[[Il'ja Jašin]]===
{{cronologico}}
*Per me non ci sono dubbi: cosa è successo a Navalny? Non ho dubbi che sia stato assassinato. Per tre anni Alexei è stato sotto il controllo delle forze di sicurezza, che nel 2020 avevano già organizzato un attentato non riuscito alla sua vita. Ora l'hanno portato a termine. Per me non ci sono dubbi: chi lo ha ucciso? Non ho dubbi che sia stato Putin. È un criminale di guerra. Navalny era il suo principale avversario in Russia ed era odiato al Cremlino. Putin aveva sia il movente che l'opportunità. Sono convinto che abbia ordinato il suo assassinio.
*So come la propaganda di stato inizierà a manipolare l'opinione pubblica. Diranno che la morte di Navalny è svantaggiosa per il presidente, che sarebbe stato illogico ucciderlo un mese prima delle elezioni, che Putin è concentrato sulla politica globale e non ha tempo di pensare a un condannato... Sono tutte sciocchezze, da respingere. Dopo l'avvelenamento di Alexei nel 2020, la propaganda ha difeso Putin con l'argomento "se avesse voluto ucciderlo, lo avrebbe ucciso". Esattamente così. Voleva, e l'ha fatto. E non solo ha ucciso, ma lo ha ucciso in modo provocatorio. Alla vigilia delle elezioni, in modo che nessuno potesse dubitare del coinvolgimento di Putin.
*Per tre anni nella colonia è stato tormentato con celle di punizione e torturato affinché chiedesse pietà. Non ha funzionato e quindi è stato privato della sua vita.
===[[Julija Naval'naja]]===
{{cronologico}}
[[File:President Biden hugs Yulia Navalnaya in San Francisco California 22 February 2024.jpg|thumb|upright=1.2|[[Julija Naval'naja]] riceve le condoglianze del presidente statunitense [[Joe Biden]] a San Francisco, 22 febbraio 2024: «Putin ha ammazzato il padre dei miei figli, mi ha tolto la cosa più cara [...]. Non solo: Putin ha tolto Navalny a voi. [...] assieme a lui ha voluto uccidere le nostre speranze, la nostra libertà, il nostro futuro, ha voluto distruggere la migliore prova che la Russia può essere diversa».]]
*Putin ha ammazzato il padre dei miei figli, mi ha tolto la cosa più cara, la persona più vicina ed amata. Non solo: Putin ha tolto Navalny a voi. Da qualche parte nella colonia oltre il Circolo polare artico, nel perenne inverno, Putin ha ammazzato non solo l'uomo, Aleksej Navalny, ma assieme a lui ha voluto uccidere le nostre speranze, la nostra libertà, il nostro futuro, ha voluto distruggere la migliore prova che la Russia può essere diversa, che siamo forti e intrepidi, che crediamo, lottiamo e vogliamo vivere in modo diverso.
*Aleksej è morto nella colonia dopo tre anni di sofferenze e torture. Non stava scontando la sua pena come fanno gli altri detenuti, ma veniva torturato, tenuto in carcere di rigore, in una scatola di cemento armato. Immaginatevi soltanto questo: è una stanza di 6-7 metri quadrati, dove non c'è niente salvo uno sgabello, un lavandino, un buco nel pavimento al posto del bagno e un letto che viene attaccato al muro per impedire di sdraiarsi. Un bicchiere, un libro e una spazzola da denti. Non c'è di più, non c'è nient'altro. E così è stato per centinaia di giorni. Lui veniva maltrattato, separato dal mondo, non gli davano la penna né la carta per scrivere una lettera a me o ai nostri figli, lo affamavano da tre anni.
*Era impossibile sottomettere mio marito e proprio per questo Putin l'ha ammazzato in modo vergognoso e codardo, senza mai decidere di guardarlo negli occhi o semplicemente citare il suo nome. E nello stesso modo infame e codardo ora nascondono il suo corpo, non lo fanno vedere a sua madre, non glielo concedono e mentono in modo meschino aspettando che spariscano le tracce del nuovo Novichok di Putin.
===[[Oleg Orlov]]===
*Il giorno in cui è iniziato questo processo la Russia e il mondo sono stati scossi dallo spaventoso annuncio della morte di Aleksej Naval'nyj. Anche io ne sono rimasto scosso. Ho anche pensato di rinunciare alla mia ultima dichiarazione: cosa dichiarare oggi, mentre tutti noi non ci siamo ancora ripresi dallo shock provocato dalla notizia? Ma poi ho pensato che sono tutti anelli della stessa catena: la morte o, più esattamente, l'assassinio di Aleksej, le rappresaglie giudiziarie contro altre persone che criticano il regime, me compreso, il soffocamento della libertà nel paese, l'invasione dell'Ucraina da parte dell'esercito della Federazione Russa. E ho deciso di parlare comunque.
*L'assassinio comprende dapprima un doppio tentativo di avvelenarlo, poi un arresto assolutamente illegale, una condanna altrettanto illegale e infine un'uccisione lunga, protratta, metodica, fatta di celle di isolamento al gelo. Se mette insieme tutto questo, avrà la risposta che cerca: è certamente un assassinio.
*Negli ultimi giorni hanno fermato, sanzionato e addirittura incarcerato alcune persone solo perché sono andate a rendere omaggio accanto ai monumenti dedicati alle vittime delle repressioni politiche ad Aleksej Naval'nyj, assassinato, un uomo straordinario, coraggioso, onesto, che in condizioni incredibilmente difficili, create proprio per lui, non ha perso l'ottimismo e la fede nel futuro del nostro paese. Perché, sì, è stato un assassinio, a prescindere dalle circostanze specifiche della morte.
===[[Adriano Sofri]]===
*Che fossero centinaia, o mille, o duemila, o più, i cittadini russi che si sono messi in fila per il suo funerale, tutte, tutti, dal primo all'ultimo, sapevano perfettamente che cosa facevano, a quale rischio. Hanno scandito il suo nome, si sono mostrati alle telecamere, hanno esibito i documenti, si sono fatti intervistare – soprattutto le donne. Una sola si è mostrata magnificamente sicura di una personale immunità. Alla domanda rivolta a tutte, "Ha paura?", ha risposto quasi ridendo: "Io ho un'età in cui non si ha più paura di niente".
*Navalny sapeva quello che faceva. Le migliaia di fedeli alla sua memoria e a se stessi che oggi – anche grazie alle televisioni internazionali, sia pure bendate, e ai diplomatici di paesi liberi – l'hanno salutato, lo sapevano a loro volta, e l'hanno fatto sapere ai tanti che rimpiangono o rimpiangeranno di non esserci stati.
*Non penso che Navalny fosse perdutamente dedito al martirio, e non confidasse al contrario in una propria forza. [...] Io credo che Navalny abbia saputo quello che faceva. E che la sua sfida e la sua ironia lo dimostrassero. Stava alzando il proprio prezzo.
===[[Anna Zafesova]]===
{{cronologico}}
*È accaduto. Vladimir Putin si è spinto fino alla linea che molti credevano non avrebbe osato superare. Alexey Navalny è morto nel carcere polare in qui era stato mandato per vent'anni, è stato ucciso, se non direttamente dai suoi carcerieri - forse non sapremo mai le circostanze del decesso – dalle torture cui era stato sottoposto, in un girone costruito tutto per lui dell'inferno del Gulag russo.
*La morte di Alexey Navalny segna un punto di non ritorno: non è stato ucciso soltanto un uomo, un politico, un dissidente, ma l'unica voce che parlava di un futuro possibile, della «splendida Russia del futuro», opposta all'esaltazione del più macabro passato russo.
*Perfino all'epoca comunista, [[Leonid Il'ič Brežnev|Brezhnev]] e [[Jurij Vladimirovič Andropov|Andropov]] sapevano che alcuni nemici del regime – [[Andrej Dmitrievič Sacharov|Sakharov]], [[Aleksandr Isaevič Solženicyn|Solzhenitsyn]], [[Natan Sharansky|Sharansky]] – erano intoccabili, che ucciderli in carcere avrebbe portato un danno reputazionale che l'Unione Sovietica non voleva subire, ansiosa di presentarsi come uno Stato civile, pacifico ed evoluto. Putin e i suoi uomini non vogliono avere una reputazione, almeno non di quel tipo: preferiscono che di loro si sappia che non hanno pietà, che non scendono a compromessi, che i loro nemici verranno «ammazzati anche nel cesso».
*È un messaggio funesto per tutti gli oppositori in carcere: se è stato ucciso il dissidente più celebre della Russia, conosciuto in tutto il mondo, vincitore del premio Sakharov dell'Unione Europea e dell'Oscar per il documentario che racconta il suo calvario, osservato speciale di governi e ong internazionali, non c'è nessuna speranza per i suoi seguaci, per gli attivisti comuni, per i dissidenti meno in vista. La Russia non teme nulla e non si ferma di fronte a nulla, è questo che Putin vuole far sapere a tutto il mondo. Il Cremlino non esita a uccidere l'altra Russia: non vuole che ci sia un [[Nelson Mandela|Mandela]], un [[Lech Wałęsa|Walesa]], un [[Václav Havel|Havel]] russo, un volto e un nome che testimoni l'alternativa, e che possa un giorno fare da garante alla transizione dalla dittatura verso la democrazia.
*La domanda "perché Aleksej Naval'nyj è tornato in Russia?", a farsi arrestare, a morire in carcere, continua a venire fatta da molti, in Russia e all'estero, da chi lo seguiva da anni e da chi scopre il suo messaggio soltanto dopo la sua morte. La risposta è semplice: perché era un politico, e sapeva che il diritto a diventare un leader e un modello non si guadagna nei salotti degli intellettuali liberali europei, ma nelle piazze, nelle aule del tribunale, dietro le sbarre.
*La disperazione – come ''di-sperazione'', assenza di speranza nel suo significato più letterale – dell'opposizione russa è travolgente, e mostra una profonda sfiducia in se stessi: già il fatto che per milioni di persone la speranza era rappresentata da un uomo isolato in un carcere di massima sicurezza, e non viceversa, offre una misura della condizione devastata e devastante della protesta.
*A uccidere Naval'nyj è stato Putin. Ma a permettergli di farlo sono stati quelli che "tutti capiscono tutto", quelli che "non mi interesso di politica", quelli che "tanto da noi non dipende nulla", quelli che "tengo famiglia", "devo pagare il mutuo" e "mica vado in piazza a rischiare l'arresto per quelli lì che tanto sono tutti uguali". A ogni azione corrisponde una reazione, una legge che in politica vale anche per l'assenza di un'azione. A ogni passaggio della drammatica storia di Naval'nyj, e della tragica discesa della Russia nella dittatura, qualche migliaio in più in piazza, qualche punto percentuale in più alle elezioni, qualche sussulto di protesta più intenso avrebbe fatto la differenza, come aveva fatto la differenza la folla che nel 2013 aveva invaso il centro di Mosca un'ora dopo la prima condanna di Aleksej al carcere, costringendo il Cremlino a commutargli la sentenza in condizionale, il mattino dopo.
==Voci correlate==
*[[Aleksej Naval'nyj]]
*[[Russia sotto Vladimir Putin]]
==Altri progetti==
{{interprogetto|w=Death of Alexei Navalny|w_site=en|preposizione=sulla}}
[[Categoria:Eventi degli anni 2020]]
[[Categoria:Storia della Russia]]
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Attentato al Crocus City Hall
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[[File:Elimination of the consequences of a fire in "Crocus City Hall" (March 25, 2024).jpg|thumb|upright=1.5|Interno del Crocus City Hall dopo l'attentato. Krasnogorsk (Russia), 25 marzo 2024.]]
Citazioni sull{{'}}'''attentato al Crocus City Hall'''.
==Citazioni==
*Ci aspettavamo la versione dei funzionari russi sulla "traccia ucraina" nell'attacco terroristico al Crocus City Hall. Primitivismo e prevedibilità sono le caratteristiche dei servizi di sicurezza russi: qualsiasi tentativo di collegare l'Ucraina all'attacco terroristico è assolutamente insostenibile. L'Ucraina non ha il minimo legame con questo attacco. La versione dei servizi russi è assurda. ([[Mychajlo Podoljak]])
*È evidente che Putin e altri mascalzoni stanno solo provando a incolpare qualcun altro per quanto accaduto. Ricorrono sempre gli stessi metodi. È già stato fatto prima. Ci sono state case distrutte, sparatorie, ed esplosioni. E loro hanno sempre incolpato altri. Sono venuti in Ucraina, bruciato le nostre città e stanno cercando di dare la colpa all'Ucraina. Torturano, violentano il nostro popolo e li accusano. Hanno portato centinaia di migliaia dei loro terroristi qui, nel territorio ucraino, combattono contro di noi, e non si interessano di ciò che succede all'interno del loro paese. Ieri è successo questo, e questo abbietto Putin, invece di assistere i suoi cittadini e rivolgersi a loro è rimasto in silenzio per un giorno pensando come riuscire a collegare quanto è successo con l'Ucraina. ([[Volodymyr Zelens'kyj]])
*{{NDR|«Quale sarà l'impatto dell'attentato al Crocus sulla leadership di Putin?»}} L'ha minata e continuerà a minarla, tanto più che se l'alert sul rischio attentati non è stato ascoltato è perché Putin non si è fidato degli americani. Una volta, Putin traeva legittimità dalla sua capacità di offrire ai russi una qualità di vita in costante miglioramento. Ora, che non è più così, sta puntando sulla sua immagine di uomo forte difensore della madrepatria. Oggi, però, i russi sono preoccupati. La legittimazione come duro non funziona più quando sei un settantenne che non ha risposte reali alle sfide di oggi. ([[Mark Galeotti]])
*L'insensata guerra decennale dell'Urss in Afghanistan con enormi perdite tra la popolazione locale e la lunga e sanguinosa guerra in Cecenia hanno consolidato gli jihadisti contro il nostro Paese. Dal settembre 2015 la partecipazione diretta delle forze armate russe alla guerra civile siriana con continui attacchi aerei contro l'Isis ha nuovamente aumentato notevolmente per la Russia il pericolo di attacchi terroristici provenienti da queste regioni estremamente pericolose. Quindi la rivendicazione dell'Isis potrebbe essere ben fondata. ([[Grigorij Javlinskij]])
*La Russia ucciderà i leader ucraini se sono coinvolti nell’attentato a Mosca. ([[Dmitrij Medvedev]])
*Questa della Crocus City Hall è un'operazione perfetta per le capacità operative dello [[Federal'naja služba bezopasnosti|Fsb]] (exKGB) e seguirebbe una lunga storia di attacchi effettuati al solo scopo di giustificare una reazione da tempo pianificata. Mentre nessuno degli accusati (Ucraina, Stati Uniti, Regno Unito) aveva alcun interesse a fornire a Putin il destro di annunciare una devastante «escalation» (fors'anche nucleare), il despota del Cremlino aveva varie ragioni per puntare a una mobilitazione popolare per un fatto grave e sanguinoso come l'attacco del 22 marzo: lo stallo in essere al fronte prima di tutto e l'assenza di prospettive belliche a breve in assenza dell'«escalation» di cui stiamo dicendo. [...] Per questo motivo, l'antico e mai dismesso «''cui prodest?''» (a chi giova?), insistiamo sull'«operazione domestica», l'unica che può dare una risposta razionale al complesso di buchi e di inefficienze che hanno accompagnato l'attacco, prima (dalla sottovalutazione degli avvisi Usa alla mancata attivazione dello stato di emergenza) e dopo con una fuga che si arresta nelle vicinanze del confine ucraino. ([[Domenico Cacopardo]])
*Questo attacco terroristico è un evento di tipo "cigno nero", potrebbe diventare una moderna Sarajevo. Ricordate la storia. ([[Grigorij Javlinskij]])
===[[Anne Applebaum]]===
*In una regione super-controllata da polizia e servizi di sicurezza come Mosca è davvero curioso che questo gruppo di uomini armati abbia potuto agire in quel modo. Forse sono stati aiutati dal fatto che i comandi russi hanno concentrato il meglio delle loro forze attorno al confine ucraino. In verità, guardano nella direzione sbagliata: mirano a Kiev, che sta solo difendendosi, e non controllano a sufficienza gli estremisti islamici e i terroristi di Isis. Mosca ha scelto di combattere una guerra diversa e ne paga le conseguenze.
*Non posso dire con certezza chi siano i responsabili. Ma è chiaro che, indipendentemente da chi abbia sparato, il regime di Putin strumentalizzerà l'attacco per accrescere la repressione in Russia e per intensificare l'aggressione contro l'Ucraina.
*Putin ha subito usato questo bagno di sangue per incolpare noi occidentali e attaccare l'Ucraina. Ci tengo a ripetere al lettore europeo, e in particolare italiano, che Putin non è interessato ad alcuna forma di dialogo con noi. Putin non cerca la nostra amicizia, non vuole il negoziato per raggiungere un compromesso e non vuole concessioni da parte nostra. Suo obbiettivo principale resta la distruzione dell'Ucraina indipendente e il suo asservimento a Mosca.
===[[Paolo Guzzanti]]===
*Anche nei talk show italiani il partito filorusso appariva agitatissimo e schierato nell'attribuire agli ucraini la responsabilità della strage. Si deve atto al Professor Orsini di aver preso nettamente le distanze dall'idea di accusare gli ucraini di essere dietro la strage di Mosca. Ma il resto del fronte sembrava in festa per la splendida opportunità e Travaglio trovava ridicola la pretesa degli americani di essere credibili se avvertono con giorni d'anticipo Putin dell'imminente attacco.
*Non era ancora stato domato l'incendio e già Putin collegava la strage compiuta dall'Isis-K, con il presidente Zelensky. E ha fatto bombardare Kyiv e Odessa con missili ipersonici come "risposta" a una strage rivendicata dall'Isis che sembra la fotocopia di quella al teatro Bataclan di Parigi.
*Putin già all'inizio di questo mese di marzo aveva accusato diplomazia e servizi americani che lo avevano avvertito di una possibile strage islamica, di essere dei "provocatori". Anche il nostro ministro degli Esteri Antonio Tajani aveva chiesto agli italiani presenti a Mosca di stare alla larga dai posti affollati come i concerti. Né le parole del presidente Putin né dei suoi collaboratori sono stati in grado di indicare qualsiasi relazione fra la strage islamica rivendicata dall'Isis con la guerra di aggressione e invasione dell'Ucraina. E che risponde invece ad un gioco crudele e cui il mondo non era abituato dal 1914 con l'attentato di Sarajevo che aprì le danze della Grande guerra.
===[[Pierre Haski]]===
*Gli esperti hanno dato credito alla rivendicazione {{NDR|dell'[[ISIS-K]]}} e ricordano che l'organizzazione non ha l'abitudine di assumersi la responsabilità di azioni che non ha compiuto.
*Putin non ha citato direttamente il gruppo Stato islamico, nonostante a quel punto l'organizzazione avesse già rivendicato la paternità del massacro. Il fatto che Putin accusi l'Ucraina non sorprende nessuno. Era del tutto prevedibile che la comunicazione del Cremlino cercasse di colpire il suo avversario in un conflitto che sta vivendo una nuova escalation. D'altronde la parola “guerra” comincia a essere utilizzata ufficialmente anche a Mosca. E non è un buon segno. Dato che Putin non ha fornito le prove della collusione tra i terroristi e Kiev, bisogna prendere con le molle la “narrativa” russa, il cui obiettivo, più che fare luce sull'attentato, potrebbe essere quello di giustificare la sua guerra contro l'Ucraina, in corso da due anni.
*La prima lezione di questo tragico evento è che esistono ottimi motivi per diffidare delle accuse russe. Prima di tutto perché Putin deve giustificare agli occhi della popolazione il disastro della sicurezza andato in scena il 22 marzo, anche alla luce degli avvertimenti americani di tre settimane fa, ignorati platealmente da Mosca. Inquadrando l'attentato nella cornice della guerra con l'Ucraina e l'occidente, il presidente russo fornisce una spiegazione semplice, forse troppo semplice. La seconda lezione è che la Russia ha indirizzato tutti i suoi sforzi militari, industriali e umani verso la guerra contro l'Ucraina, al punto da trascurare la lotta contro il terrorismo. È una delle grandi debolezze degli stati moderni, incapaci di gestire più di una crisi alla volta. L'attentato in Russia ne è l'ennesima dimostrazione.
*L'attentato ricorda quello del Bataclan a Parigi del 2015, ma in questo caso le forze di polizia sono arrivate dopo la fuga degli assalitori.
===[[Vladislav Inozemcev]]===
*L'attacco terroristico della scorsa settimana a Mosca, dopo una lunga pausa, ci ricorda che è finito il tempo in cui i combattenti ceceni prendevano ostaggi e chiedevano negoziati: ora gli islamisti radicali sono pronti a uccidere senza discutere e le forze di sicurezza russe sono pronte a scomparire dalla scena al primo segnale di pericolo.
*Nel prossimo futuro il Cremlino cercherà di dimenticarsene piuttosto che usare l'attacco per un nuovo giro di vite.Infatti iniziare una nuova guerra al terrore su larga scala significherebbe, da un lato, firmare il fallimento della precedente e, dall'altro, distrarsi dalla campagna in Ucraina, che per Vladimir Putin è diventata l'obbiettivo principale. Pertanto, il dittatore russo oggi non parla della sicurezza dei suoi sudditi, ma del fatto che tutte le forze e le risorse devono essere subordinate al raggiungimento degli obiettivi fissati in relazione all'Ucraina.
*Sebbene l'attacco terroristico a Mosca sembri un evento isolato e quasi accidentale, il suo ripetersi potrebbe avere un'importanza inestimabile, poiché alcune tragedie di questo tipo potrebbero essere molto più efficaci nel convincere i russi della fallacia delle politiche del loro governo rispetto a milioni di ore di interviste su YouTube di oppositori espatriati e a centinaia di reportage.
===[[Garri Kasparov]]===
{{cronologico}}
*Molti fatti chiave non sono ancora chiari, e si può star certi che lo diventeranno sempre meno man mano che il Cremlino si adopererà per sfruttare la crisi all’interno e all’estero.
*In una delle città più sorvegliate del mondo, dove si può essere arrestati in 30 secondi per aver sussurrato “no alla guerra”, i terroristi hanno continuato il loro attacco per più di un’ora e poi si sono semplicemente allontanati.
*Come tutti i dittatori, Putin eccelle nel creare distrazioni dai suoi crimini. L’attacco di Mosca distoglierà l’attenzione globale dalla sua guerra contro l’Ucraina, ma non lo distrarrà affatto. Piangete per ogni vita innocente persa a Mosca, ma agite anche per salvare la prossima in Ucraina.
*Se un sospetto serial killer è in libertà, la prima cosa da fare quando c’è un omicidio è controllare il suo alibi. Putin è sotto accusa per crimini di guerra e i suoi sanguinosi precedenti lo rendono il sospetto n. 1. Non ci può essere una causa comune contro il terrorismo con la Russia quando il terrorista più abile del mondo governa il Cremlino.
===[[Kirill Martynov]]===
{{cronologico}}
*La notte del 24 marzo, giorno di lutto nazionale, undici vecchi bombardieri strategici Tu-95 si sono alzati in volo per attaccare le città ucraine di Kiev, Odessa e Leopoli. Questo lutto a suon di bombe mostra con grande chiarezza la trappola in cui il presidente Vladimir Putin ha trascinato la Russia. I piloti, con al braccio bende di lutto in memoria dei moscoviti uccisi dai terroristi, hanno lanciato una raffica di missili sulla popolazione ucraina. Nelle strade di Mosca il lutto sincero convive con gli appelli del governo a unirsi alle file degli assassini.
*Le ambasciate degli Stati Uniti e di altri paesi, evidentemente in possesso d'informazioni d'intelligence, il 7 marzo avevano avvertito Mosca del rischio di un imminente attacco terroristico a raduni di massa, come concerti. Il Servizio federale russo per la sicurezza (Fsb, i servizi segreti interni) ha però ignorato l'avvertimento, preferendo concentrarsi sui sabotatori ucraini e le cellule estremiste lgbt.
*È già chiaro che questa tragedia è stata resa possibile dal grandioso fallimento dei servizi antiterrorismo russi, negli ultimi anni impegnati in tutto tranne che in quelli che dovrebbero essere i loro compiti: si sono occupati soprattutto di svolgere indagini politiche e di coprire le atrocità commesse dai russi nei territori occupati dell'Ucraina.
*Oggi le autorità russe si trovano in un vicolo cieco, perché è impossibile stabilire la differenza tra i propagandisti del Cremlino, come il politologo Aleksandr Dugin e il politico Dmitrij Medvedev, e i predicatori fondamentalisti. Anche se ovviamente combattono sotto bandiere diverse, sia i sostenitori della guerra in Ucraina sia i jihadisti pensano che il mondo moderno debba essere distrutto dalla legge del più forte e dicono di voler costruire una società nuova, fondata sulla lotta contro quelli che sono percepiti come infedeli. Per il Cremlino l'attentato al Crocus è stato un brutale scontro con la realtà.
*Sullo sfondo della guerra e del terrorismo già si vede arrivare una tremenda ondata di xenofobia. La Russia si sta avviando verso la catastrofe, in onore degli eroi dell'operazione militare speciale. Le autorità hanno un'unica possibilità per uscire da questo vicolo cieco e non mettersi sullo stesso piano dei terroristi: mettere fine alla guerra in Ucraina.
===[[Vladimir Putin]]===
{{cronologico}}
*La cosa più importante ora è impedire che coloro che sono dietro questo bagno di sangue commettano un nuovo crimine.
*Tutti e quattro gli autori diretti dell’attacco terroristico, tutti coloro che hanno sparato e ucciso persone, sono stati trovati e arrestati. Hanno cercato di nascondersi e si sono diretti verso l’Ucraina, dove, secondo i dati preliminari, sul lato ucraino è stata preparata una finestra per attraversare il confine di stato.
*È già evidente che ci troviamo di fronte non solo ad un attacco terroristico attentamente pianificato e cinicamente, ma ad un omicidio di massa preparato e organizzato di persone pacifiche e indifese. I criminali hanno deciso con calma e determinazione di uccidere, di sparare a bruciapelo sui nostri cittadini, sui nostri figli. Proprio come un tempo i nazisti compivano massacri nei territori occupati, così decisero di inscenare un’esecuzione spettacolo, un sanguinoso atto di intimidazione.
*I terroristi, gli assassini e gli esseri non umani che non hanno e non possono avere una nazionalità devono affrontare un destino poco invidiabile: la punizione e l’oblio. Non hanno futuro. Il nostro dovere comune adesso: i nostri compagni al fronte, tutti cittadini del Paese, è stare insieme in un’unica formazione. Credo che sarà così.
===[[Nathalie Tocci]]===
{{cronologico}}
*Il fatto che l'attentato sia andato in porto, è sintomo della fragilità del sistema di sicurezza e della vulnerabilità dell'Fsb, l'ex Kgb. Del resto tutta l'attenzione della Russia, negli ultimi due anni, si è concentrata sull'Ucraina: è probabile che vi sia stato un abbassamento della guardia rispetto al terrorismo islamista. Ma se quest'azione dell'Isis-K racconta la debolezza dei servizi segreti russi, può invece rafforzare il regime, con misure quali la pena di morte e la legge marziale. Attentati di questa portata hanno prodotto una stretta repressiva nelle democrazie, figuriamoci in una dittatura
*Putin [...] aveva un interesse a ribaltare i fatti e insinuare il dubbio inquietante cella matrice ucraina. Primo, per distogliere i riflettori dalle fragilità del sistema. Poi, perché magari trova davvero qualcuno disposto a credere che siano stati gli ucraini e ritorna il dibattito in Occidente sul dare o no le armi a Kiev.
*Forse non c'è solo il jihadismo islamico. Forse, ci sono collegamenti con le pulsioni del Caucaso del Nord. La Russia è attraversata da divisioni etno-politico-religiose importanti. Ma Putin ha già escogitato la risposta efficace, il modello funzionale alle sue mire, ventiquattro anni fa con la Cecenia, dove a comandare è Kadyrov, suo alleato. Né ci sono indicazioni che il regime russo stia per implodere sotto la pressione di queste spinte o dell'attrito tra le faglie interne. L'implosione, se vi sarà, partirà dall'alto. Il terrorismo non richiama le masse.
*L'avvertimento americano è stato per Putin una grande fonte di imbarazzo, e una delle ragioni per cui ha scaricato la colpa sugli ucraini. La collaborazione contro il terrorismo c'è a prescindere, per quanto gli americani abbiano dovuto dare l'allerta pubblicamente, il 7 marzo, non in privato. Tra qualche settimana, sono pronta a scommettere, non si parlerà più nei media o altrove dell'attentato alla Crocus City Hall.
===[[Anna Zafesova]]===
*[[Strage di Beslan|Beslan]], [[Crisi del teatro Dubrovka|Dubrovka]], il [[Bombe nei palazzi in Russia|settembre nero]] del 1999 a Mosca. Le riprese terribili dall'interno del centro Krokus-City fanno ricordare i momenti più neri della recente storia russa. Il ritorno del terrorismo, nel cuore della Russia, pochi giorni dopo la proclamazione di Vladimir Putin come non solo vincitore delle «elezioni» presidenziali, ma anche come dell'unico politico russo, che governa un Paese di esecutori e sottoposti, fa esplodere quella immagine di controllo totale che il Cremlino aveva proposto come una delle sue principali conquiste.
*Il tentativo di utilizzare la tragedia per mobilitare la nazione nella guerra contro Kyiv non sembra aver funzionato. Gli ucraini colpiscono altrove, mentre il Cremlino è costretto a distogliere lo sguardo dalla direzione occidentale, l'unica che gli interessava ultimamente, per ricordarsi di avere le spalle scoperte a Oriente, in quel Caucaso che sembrava ormai "costretto alla pace", e nell'Asia Centrale governata da colleghi dittatori più o meno leali a Mosca. Ma le ambizioni "geopolitiche" di Putin, spesso ispirate dal desiderio di contrastare gli occidentali, hanno lasciato segni in Siria come in Medio Oriente, in diversi Paesi africani appaltati ai mercenari della Wagner, per non parlare delle strane amicizie con i taleban afghani e gli ayatollah iraniani. Un fronte variopinto, il cui odio antirusso potrebbe venire alimentato ulteriormente dalle immagini dei sospetti terroristi torturati dagli agenti russi, insanguinati, con le orecchie tagliate, i pantaloni calati e i fili elettrici attaccati alle parti intime.
*La propaganda continua a ripetere il mantra della "traccia ucraina" nella più terribile strage terroristica mai vissuta dalla capitale russa, ma i moscoviti sembrano credere più alle immagini che alle parole, e le facce dei presunti killer che la tv gli sta mostrando sono così simili a decine di altre facce che vedono tutti i giorni. Tassisti, spazzini, muratori, camerieri, venditori al mercato, il "tagiko collettivo" all'improvviso da fonte di irritazione e disprezzo diventa una minaccia. La polizia sta facendo raid a tappeto negli ostelli e nei convitti degli immigrati, le direzioni di molti centri commerciali stanno chiedendo agli affittuari di presentare le liste di tutti i dipendenti originari dall'Asia Centrale, non solo tagiki, ma anche kirghizi, kazakhi, uzbeki. In Russia è tornata la grande paura del terrorismo, che assume subito il volto del diverso, dello straniero, del musulmano.
*La scenografia della strage di Krokus ricorda tanto Beslan e soprattutto Dubrovka, la presa di ostaggi nel teatro, un altro attacco alla Mosca benestante e indifferente a una tragedia lontana. Ma a vedere le immagini dei commandos che sparano contro le guardie e il pubblico, senza – almeno da quello che si sa per ora – nessuna minaccia, rivendicazione o richiesta – viene in mente semmai la [[Attentati di Parigi del 13 novembre 2015|strage del Bataclan]]. Gli uomini entrati al Krokus non volevano negoziare o mostrare il proprio messaggio, volevano uccidere il maggior numero di persone nel minor tempo possibile, fare terrorismo nel senso più stretto della parola, seminare terrore, totalmente indifferenti a chi sarebbero state le loro vittime. Più che Beslan, o Dubrovka, l'attacco di ieri sera ricorda il raid di Hamas contro Israele, in una festa della violenza.
*Nella nuova tragedia russa, quello che forse colpisce di più è proprio questo: il distacco ormai definitivo dalla realtà, e lo sfoggio compiaciuto della violenza. I sospetti terroristi sono stati esibiti al tribunale massacrati di botte. Uno era in carrozzella, con il catetere attaccato, apparentemente in coma, l’altro con le bende al posto dell’orecchio tagliato durante l’arresto, il terzo con ancora al collo una busta di plastica che probabilmente era stata usata per soffocarlo. Le torture non sono state nascoste, né smentite, ma sfoggiate con orgoglio. Difficile credere seriamente alle "confessioni" che possono produrre questi personaggi, ma Putin non sembra più interessato ad apparire credibile né rispettabile.
*Oggi, una strage a Mosca, se attribuita agli ucraini o a dei “partigiani” russi – e che il commando del Krokus era fatto di professionisti lo si è visto dalla sua mostrosa efficacia - può sicuramente far nascere nei russi una rabbia vera, che potrebbe giustificare una nuova chiamata alle armi che molti temono come imminente. Sarebbe però anche un colpo grave all'immagine del regime, che si propone come l'unico in grado di difendere i russi dalle minacce esterne e interne, e che si fa sfuggire, in una città piena di telecamere e poliziotti, un commando armato fino ai denti che riesce a dileguarsi nel nulla.
*Probabilmente, la strage nel centro Krokus è stata la più fallimentare della sanguinosa carriera dei jihadisti, non tanto dal punto di vista del tragico bilancio, quanto rispetto al suo impatto mediatico. Per quanto l’Isis stessa continui a rivendicare l’attentato, pubblicando mostruosi video di uccisioni di civili russi, e lanciando minacce al Cremlino, a Mosca continuano a ignorarli. Credere alle rivendicazioni degli islamisti significa, secondo il regime, fare il gioco degli occidentali, che sono i veri colpevoli dell’accaduto [...].
*Terroristi islamisti e ucraini "nazisti", la Cia e l’Interpol, la Nato e l’Isis, un cocktail cospirazionista da agitare ma non mescolare, che dagli account più deliranti della galassia social viene elevato a posizione ufficiale di un Paese che tiene enormemente a venire riconosciuto come una "grande potenza", il cui presidente - considerato per anni perfino da molti occidentali critici come un gran maestro della "geopolitica", forte della sua preparazione nel Kgb - sembra non attribuire alcuna importanza alle apparenti incompatibilità tra cristiani, ebrei, islamisti fondamentalisti. Tutti sono nemici della Russia, l’odio verso Mosca unisce nemici giurati, e Washington governa il mondo tirando le fila in Ucraina come in Tagikistan, in una manifestazione di onnipotenza malefica e perfetta da film di James Bond. In uno spettacolo surreale, la corte di Putin lo asseconda nel confermare la sua paranoia, e la propone - anzi, la vuole imporre - al mondo, citando come fonte le confessioni dei terroristi tagiki che gli stessi servizi russi si vantano di avere torturato davanti alle telecamere. Un buon modo di far dimenticare un fallimento clamoroso, dopo aver ignorato gli allarmi di attentato a Mosca lanciati dagli americani, e di aver fatto tardare i soccorsi alle vittime dei terroristi imprigionate nel teatro che bruciava.
==Voci correlate==
*[[Russia sotto Vladimir Putin]]
*[[Stato Islamico]]
==Altri progetti==
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[[Categoria:Attentati terroristici in Russia]]
[[Categoria:Eventi degli anni 2020]]
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[[File:Elimination of the consequences of a fire in "Crocus City Hall" (March 25, 2024).jpg|thumb|upright=1.5|Interno del Crocus City Hall dopo l'attentato. Krasnogorsk (Russia), 25 marzo 2024.]]
Citazioni sull{{'}}'''attentato al Crocus City Hall'''.
==Citazioni==
*Ci aspettavamo la versione dei funzionari russi sulla "traccia ucraina" nell'attacco terroristico al Crocus City Hall. Primitivismo e prevedibilità sono le caratteristiche dei servizi di sicurezza russi: qualsiasi tentativo di collegare l'Ucraina all'attacco terroristico è assolutamente insostenibile. L'Ucraina non ha il minimo legame con questo attacco. La versione dei servizi russi è assurda. ([[Mychajlo Podoljak]])
*È evidente che Putin e altri mascalzoni stanno solo provando a incolpare qualcun altro per quanto accaduto. Ricorrono sempre gli stessi metodi. È già stato fatto prima. Ci sono state case distrutte, sparatorie, ed esplosioni. E loro hanno sempre incolpato altri. Sono venuti in Ucraina, bruciato le nostre città e stanno cercando di dare la colpa all'Ucraina. Torturano, violentano il nostro popolo e li accusano. Hanno portato centinaia di migliaia dei loro terroristi qui, nel territorio ucraino, combattono contro di noi, e non si interessano di ciò che succede all'interno del loro paese. Ieri è successo questo, e questo abbietto Putin, invece di assistere i suoi cittadini e rivolgersi a loro è rimasto in silenzio per un giorno pensando come riuscire a collegare quanto è successo con l'Ucraina. ([[Volodymyr Zelens'kyj]])
*{{NDR|«Quale sarà l'impatto dell'attentato al Crocus sulla leadership di Putin?»}} L'ha minata e continuerà a minarla, tanto più che se l'alert sul rischio attentati non è stato ascoltato è perché Putin non si è fidato degli americani. Una volta, Putin traeva legittimità dalla sua capacità di offrire ai russi una qualità di vita in costante miglioramento. Ora, che non è più così, sta puntando sulla sua immagine di uomo forte difensore della madrepatria. Oggi, però, i russi sono preoccupati. La legittimazione come duro non funziona più quando sei un settantenne che non ha risposte reali alle sfide di oggi. ([[Mark Galeotti]])
*L'insensata guerra decennale dell'Urss in Afghanistan con enormi perdite tra la popolazione locale e la lunga e sanguinosa guerra in Cecenia hanno consolidato gli jihadisti contro il nostro Paese. Dal settembre 2015 la partecipazione diretta delle forze armate russe alla guerra civile siriana con continui attacchi aerei contro l'Isis ha nuovamente aumentato notevolmente per la Russia il pericolo di attacchi terroristici provenienti da queste regioni estremamente pericolose. Quindi la rivendicazione dell'Isis potrebbe essere ben fondata. ([[Grigorij Javlinskij]])
*La Russia ucciderà i leader ucraini se sono coinvolti nell’attentato a Mosca. ([[Dmitrij Medvedev]])
*Questa della Crocus City Hall è un'operazione perfetta per le capacità operative dello [[Federal'naja služba bezopasnosti|Fsb]] (exKGB) e seguirebbe una lunga storia di attacchi effettuati al solo scopo di giustificare una reazione da tempo pianificata. Mentre nessuno degli accusati (Ucraina, Stati Uniti, Regno Unito) aveva alcun interesse a fornire a Putin il destro di annunciare una devastante «escalation» (fors'anche nucleare), il despota del Cremlino aveva varie ragioni per puntare a una mobilitazione popolare per un fatto grave e sanguinoso come l'attacco del 22 marzo: lo stallo in essere al fronte prima di tutto e l'assenza di prospettive belliche a breve in assenza dell'«escalation» di cui stiamo dicendo. [...] Per questo motivo, l'antico e mai dismesso «''cui prodest?''» (a chi giova?), insistiamo sull'«operazione domestica», l'unica che può dare una risposta razionale al complesso di buchi e di inefficienze che hanno accompagnato l'attacco, prima (dalla sottovalutazione degli avvisi Usa alla mancata attivazione dello stato di emergenza) e dopo con una fuga che si arresta nelle vicinanze del confine ucraino. ([[Domenico Cacopardo]])
*Questo attacco terroristico è un evento di tipo "cigno nero", potrebbe diventare una moderna Sarajevo. Ricordate la storia. ([[Grigorij Javlinskij]])
===[[Anne Applebaum]]===
*In una regione super-controllata da polizia e servizi di sicurezza come Mosca è davvero curioso che questo gruppo di uomini armati abbia potuto agire in quel modo. Forse sono stati aiutati dal fatto che i comandi russi hanno concentrato il meglio delle loro forze attorno al confine ucraino. In verità, guardano nella direzione sbagliata: mirano a Kiev, che sta solo difendendosi, e non controllano a sufficienza gli estremisti islamici e i terroristi di Isis. Mosca ha scelto di combattere una guerra diversa e ne paga le conseguenze.
*Non posso dire con certezza chi siano i responsabili. Ma è chiaro che, indipendentemente da chi abbia sparato, il regime di Putin strumentalizzerà l'attacco per accrescere la repressione in Russia e per intensificare l'aggressione contro l'Ucraina.
*Putin ha subito usato questo bagno di sangue per incolpare noi occidentali e attaccare l'Ucraina. Ci tengo a ripetere al lettore europeo, e in particolare italiano, che Putin non è interessato ad alcuna forma di dialogo con noi. Putin non cerca la nostra amicizia, non vuole il negoziato per raggiungere un compromesso e non vuole concessioni da parte nostra. Suo obbiettivo principale resta la distruzione dell'Ucraina indipendente e il suo asservimento a Mosca.
===[[Paolo Guzzanti]]===
*Anche nei talk show italiani il partito filorusso appariva agitatissimo e schierato nell'attribuire agli ucraini la responsabilità della strage. Si deve atto al Professor Orsini di aver preso nettamente le distanze dall'idea di accusare gli ucraini di essere dietro la strage di Mosca. Ma il resto del fronte sembrava in festa per la splendida opportunità e Travaglio trovava ridicola la pretesa degli americani di essere credibili se avvertono con giorni d'anticipo Putin dell'imminente attacco.
*Non era ancora stato domato l'incendio e già Putin collegava la strage compiuta dall'Isis-K, con il presidente Zelensky. E ha fatto bombardare Kyiv e Odessa con missili ipersonici come "risposta" a una strage rivendicata dall'Isis che sembra la fotocopia di quella al teatro Bataclan di Parigi.
*Putin già all'inizio di questo mese di marzo aveva accusato diplomazia e servizi americani che lo avevano avvertito di una possibile strage islamica, di essere dei "provocatori". Anche il nostro ministro degli Esteri Antonio Tajani aveva chiesto agli italiani presenti a Mosca di stare alla larga dai posti affollati come i concerti. Né le parole del presidente Putin né dei suoi collaboratori sono stati in grado di indicare qualsiasi relazione fra la strage islamica rivendicata dall'Isis con la guerra di aggressione e invasione dell'Ucraina. E che risponde invece ad un gioco crudele e cui il mondo non era abituato dal 1914 con l'attentato di Sarajevo che aprì le danze della Grande guerra.
===[[Pierre Haski]]===
*Gli esperti hanno dato credito alla rivendicazione {{NDR|dell'[[ISIS-K]]}} e ricordano che l'organizzazione non ha l'abitudine di assumersi la responsabilità di azioni che non ha compiuto.
*Putin non ha citato direttamente il gruppo Stato islamico, nonostante a quel punto l'organizzazione avesse già rivendicato la paternità del massacro. Il fatto che Putin accusi l'Ucraina non sorprende nessuno. Era del tutto prevedibile che la comunicazione del Cremlino cercasse di colpire il suo avversario in un conflitto che sta vivendo una nuova escalation. D'altronde la parola “guerra” comincia a essere utilizzata ufficialmente anche a Mosca. E non è un buon segno. Dato che Putin non ha fornito le prove della collusione tra i terroristi e Kiev, bisogna prendere con le molle la “narrativa” russa, il cui obiettivo, più che fare luce sull'attentato, potrebbe essere quello di giustificare la sua guerra contro l'Ucraina, in corso da due anni.
*La prima lezione di questo tragico evento è che esistono ottimi motivi per diffidare delle accuse russe. Prima di tutto perché Putin deve giustificare agli occhi della popolazione il disastro della sicurezza andato in scena il 22 marzo, anche alla luce degli avvertimenti americani di tre settimane fa, ignorati platealmente da Mosca. Inquadrando l'attentato nella cornice della guerra con l'Ucraina e l'occidente, il presidente russo fornisce una spiegazione semplice, forse troppo semplice. La seconda lezione è che la Russia ha indirizzato tutti i suoi sforzi militari, industriali e umani verso la guerra contro l'Ucraina, al punto da trascurare la lotta contro il terrorismo. È una delle grandi debolezze degli stati moderni, incapaci di gestire più di una crisi alla volta. L'attentato in Russia ne è l'ennesima dimostrazione.
*L'attentato ricorda quello del Bataclan a Parigi del 2015, ma in questo caso le forze di polizia sono arrivate dopo la fuga degli assalitori.
===[[Vladislav Inozemcev]]===
*L'attacco terroristico della scorsa settimana a Mosca, dopo una lunga pausa, ci ricorda che è finito il tempo in cui i combattenti ceceni prendevano ostaggi e chiedevano negoziati: ora gli islamisti radicali sono pronti a uccidere senza discutere e le forze di sicurezza russe sono pronte a scomparire dalla scena al primo segnale di pericolo.
*Nel prossimo futuro il Cremlino cercherà di dimenticarsene piuttosto che usare l'attacco per un nuovo giro di vite.Infatti iniziare una nuova guerra al terrore su larga scala significherebbe, da un lato, firmare il fallimento della precedente e, dall'altro, distrarsi dalla campagna in Ucraina, che per Vladimir Putin è diventata l'obbiettivo principale. Pertanto, il dittatore russo oggi non parla della sicurezza dei suoi sudditi, ma del fatto che tutte le forze e le risorse devono essere subordinate al raggiungimento degli obiettivi fissati in relazione all'Ucraina.
*Sebbene l'attacco terroristico a Mosca sembri un evento isolato e quasi accidentale, il suo ripetersi potrebbe avere un'importanza inestimabile, poiché alcune tragedie di questo tipo potrebbero essere molto più efficaci nel convincere i russi della fallacia delle politiche del loro governo rispetto a milioni di ore di interviste su YouTube di oppositori espatriati e a centinaia di reportage.
===[[Garri Kasparov]]===
{{cronologico}}
*Molti fatti chiave non sono ancora chiari, e si può star certi che lo diventeranno sempre meno man mano che il Cremlino si adopererà per sfruttare la crisi all’interno e all’estero.
*In una delle città più sorvegliate del mondo, dove si può essere arrestati in 30 secondi per aver sussurrato “no alla guerra”, i terroristi hanno continuato il loro attacco per più di un’ora e poi si sono semplicemente allontanati.
*Come tutti i dittatori, Putin eccelle nel creare distrazioni dai suoi crimini. L’attacco di Mosca distoglierà l’attenzione globale dalla sua guerra contro l’Ucraina, ma non lo distrarrà affatto. Piangete per ogni vita innocente persa a Mosca, ma agite anche per salvare la prossima in Ucraina.
*Se un sospetto serial killer è in libertà, la prima cosa da fare quando c’è un omicidio è controllare il suo alibi. Putin è sotto accusa per crimini di guerra e i suoi sanguinosi precedenti lo rendono il sospetto n. 1. Non ci può essere una causa comune contro il terrorismo con la Russia quando il terrorista più abile del mondo governa il Cremlino.
===[[Kirill Martynov]]===
{{cronologico}}
*La notte del 24 marzo, giorno di lutto nazionale, undici vecchi bombardieri strategici Tu-95 si sono alzati in volo per attaccare le città ucraine di Kiev, Odessa e Leopoli. Questo lutto a suon di bombe mostra con grande chiarezza la trappola in cui il presidente Vladimir Putin ha trascinato la Russia. I piloti, con al braccio bende di lutto in memoria dei moscoviti uccisi dai terroristi, hanno lanciato una raffica di missili sulla popolazione ucraina. Nelle strade di Mosca il lutto sincero convive con gli appelli del governo a unirsi alle file degli assassini.
*Le ambasciate degli Stati Uniti e di altri paesi, evidentemente in possesso d'informazioni d'intelligence, il 7 marzo avevano avvertito Mosca del rischio di un imminente attacco terroristico a raduni di massa, come concerti. Il Servizio federale russo per la sicurezza (Fsb, i servizi segreti interni) ha però ignorato l'avvertimento, preferendo concentrarsi sui sabotatori ucraini e le cellule estremiste lgbt.
*È già chiaro che questa tragedia è stata resa possibile dal grandioso fallimento dei servizi antiterrorismo russi, negli ultimi anni impegnati in tutto tranne che in quelli che dovrebbero essere i loro compiti: si sono occupati soprattutto di svolgere indagini politiche e di coprire le atrocità commesse dai russi nei territori occupati dell'Ucraina.
*Oggi le autorità russe si trovano in un vicolo cieco, perché è impossibile stabilire la differenza tra i propagandisti del Cremlino, come il politologo Aleksandr Dugin e il politico Dmitrij Medvedev, e i predicatori fondamentalisti. Anche se ovviamente combattono sotto bandiere diverse, sia i sostenitori della guerra in Ucraina sia i jihadisti pensano che il mondo moderno debba essere distrutto dalla legge del più forte e dicono di voler costruire una società nuova, fondata sulla lotta contro quelli che sono percepiti come infedeli. Per il Cremlino l'attentato al Crocus è stato un brutale scontro con la realtà.
*Sullo sfondo della guerra e del terrorismo già si vede arrivare una tremenda ondata di xenofobia. La Russia si sta avviando verso la catastrofe, in onore degli eroi dell'operazione militare speciale. Le autorità hanno un'unica possibilità per uscire da questo vicolo cieco e non mettersi sullo stesso piano dei terroristi: mettere fine alla guerra in Ucraina.
===[[Vladimir Putin]]===
{{cronologico}}
*La cosa più importante ora è impedire che coloro che sono dietro questo bagno di sangue commettano un nuovo crimine.
*Tutti e quattro gli autori diretti dell’attacco terroristico, tutti coloro che hanno sparato e ucciso persone, sono stati trovati e arrestati. Hanno cercato di nascondersi e si sono diretti verso l’Ucraina, dove, secondo i dati preliminari, sul lato ucraino è stata preparata una finestra per attraversare il confine di stato.
*È già evidente che ci troviamo di fronte non solo ad un attacco terroristico attentamente pianificato e cinicamente, ma ad un omicidio di massa preparato e organizzato di persone pacifiche e indifese. I criminali hanno deciso con calma e determinazione di uccidere, di sparare a bruciapelo sui nostri cittadini, sui nostri figli. Proprio come un tempo i nazisti compivano massacri nei territori occupati, così decisero di inscenare un’esecuzione spettacolo, un sanguinoso atto di intimidazione.
*I terroristi, gli assassini e gli esseri non umani che non hanno e non possono avere una nazionalità devono affrontare un destino poco invidiabile: la punizione e l’oblio. Non hanno futuro. Il nostro dovere comune adesso: i nostri compagni al fronte, tutti cittadini del Paese, è stare insieme in un’unica formazione. Credo che sarà così.
===[[Andrej Soldatov]]===
*I servizi hanno sempre torturato i detenuti in passato, ma non lo hanno mai reso pubblico. A giudicare dal modo in cui hanno diffuso i filmati delle torture degli attentatori, sembra che un nuovo livello di brutalità sia la nuova norma. Non riguarda solo i terroristi. Potrebbe toccare a chiunque, perché le nuove norme tendono ad espandersi molto rapidamente ad altre categorie di nemici.
*L'Fsb è un'agenzia molto abile nel reprimere, intimidire, uccidere o indagare su crimini già commessi. I quattro terroristi sono stati arrestati, ad esempio, in meno di 24 ore. Ma per prevenire un attacco, servono strumenti e capacità completamente diverse. Bisogna investire nella condivisione e nella raccolta di informazioni, ma anche nella fiducia. La fiducia tra diverse agenzie di intelligence, fiducia all'interno della stessa agenzia, fiducia tra agenzie russe e partner stranieri. E già prima del conflitto in Ucraina, questa fiducia era scarsa. Ora ancora di più.
*La risposta dei servizi di emergenza è stata tutt'altro che competente. C'è stata una chiara mancanza di coordinamento e un evidente ritardo nella risposta il che ha provocato un fatto orribile: la maggior parte delle persone sono morte non perché uccisa dai terroristi, ma dall'incendio non domato. Lo abbiamo già visto tante volte in Russia. Significa che questi problemi continuano a non essere risolti.
*Putin evita di accusare direttamente l'Isis o l'Ucraina perché ha bisogno di avere un margine di manovra per i suoi giochi tattici. E per poter creare diverse narrazioni e lasciare spazio alla sua macchina di propaganda per sfruttare le opportunità offerte da questo attacco.
===[[Nathalie Tocci]]===
{{cronologico}}
*Il fatto che l'attentato sia andato in porto, è sintomo della fragilità del sistema di sicurezza e della vulnerabilità dell'Fsb, l'ex Kgb. Del resto tutta l'attenzione della Russia, negli ultimi due anni, si è concentrata sull'Ucraina: è probabile che vi sia stato un abbassamento della guardia rispetto al terrorismo islamista. Ma se quest'azione dell'Isis-K racconta la debolezza dei servizi segreti russi, può invece rafforzare il regime, con misure quali la pena di morte e la legge marziale. Attentati di questa portata hanno prodotto una stretta repressiva nelle democrazie, figuriamoci in una dittatura
*Putin [...] aveva un interesse a ribaltare i fatti e insinuare il dubbio inquietante cella matrice ucraina. Primo, per distogliere i riflettori dalle fragilità del sistema. Poi, perché magari trova davvero qualcuno disposto a credere che siano stati gli ucraini e ritorna il dibattito in Occidente sul dare o no le armi a Kiev.
*Forse non c'è solo il jihadismo islamico. Forse, ci sono collegamenti con le pulsioni del Caucaso del Nord. La Russia è attraversata da divisioni etno-politico-religiose importanti. Ma Putin ha già escogitato la risposta efficace, il modello funzionale alle sue mire, ventiquattro anni fa con la Cecenia, dove a comandare è Kadyrov, suo alleato. Né ci sono indicazioni che il regime russo stia per implodere sotto la pressione di queste spinte o dell'attrito tra le faglie interne. L'implosione, se vi sarà, partirà dall'alto. Il terrorismo non richiama le masse.
*L'avvertimento americano è stato per Putin una grande fonte di imbarazzo, e una delle ragioni per cui ha scaricato la colpa sugli ucraini. La collaborazione contro il terrorismo c'è a prescindere, per quanto gli americani abbiano dovuto dare l'allerta pubblicamente, il 7 marzo, non in privato. Tra qualche settimana, sono pronta a scommettere, non si parlerà più nei media o altrove dell'attentato alla Crocus City Hall.
===[[Anna Zafesova]]===
*[[Strage di Beslan|Beslan]], [[Crisi del teatro Dubrovka|Dubrovka]], il [[Bombe nei palazzi in Russia|settembre nero]] del 1999 a Mosca. Le riprese terribili dall'interno del centro Krokus-City fanno ricordare i momenti più neri della recente storia russa. Il ritorno del terrorismo, nel cuore della Russia, pochi giorni dopo la proclamazione di Vladimir Putin come non solo vincitore delle «elezioni» presidenziali, ma anche come dell'unico politico russo, che governa un Paese di esecutori e sottoposti, fa esplodere quella immagine di controllo totale che il Cremlino aveva proposto come una delle sue principali conquiste.
*Il tentativo di utilizzare la tragedia per mobilitare la nazione nella guerra contro Kyiv non sembra aver funzionato. Gli ucraini colpiscono altrove, mentre il Cremlino è costretto a distogliere lo sguardo dalla direzione occidentale, l'unica che gli interessava ultimamente, per ricordarsi di avere le spalle scoperte a Oriente, in quel Caucaso che sembrava ormai "costretto alla pace", e nell'Asia Centrale governata da colleghi dittatori più o meno leali a Mosca. Ma le ambizioni "geopolitiche" di Putin, spesso ispirate dal desiderio di contrastare gli occidentali, hanno lasciato segni in Siria come in Medio Oriente, in diversi Paesi africani appaltati ai mercenari della Wagner, per non parlare delle strane amicizie con i taleban afghani e gli ayatollah iraniani. Un fronte variopinto, il cui odio antirusso potrebbe venire alimentato ulteriormente dalle immagini dei sospetti terroristi torturati dagli agenti russi, insanguinati, con le orecchie tagliate, i pantaloni calati e i fili elettrici attaccati alle parti intime.
*La propaganda continua a ripetere il mantra della "traccia ucraina" nella più terribile strage terroristica mai vissuta dalla capitale russa, ma i moscoviti sembrano credere più alle immagini che alle parole, e le facce dei presunti killer che la tv gli sta mostrando sono così simili a decine di altre facce che vedono tutti i giorni. Tassisti, spazzini, muratori, camerieri, venditori al mercato, il "tagiko collettivo" all'improvviso da fonte di irritazione e disprezzo diventa una minaccia. La polizia sta facendo raid a tappeto negli ostelli e nei convitti degli immigrati, le direzioni di molti centri commerciali stanno chiedendo agli affittuari di presentare le liste di tutti i dipendenti originari dall'Asia Centrale, non solo tagiki, ma anche kirghizi, kazakhi, uzbeki. In Russia è tornata la grande paura del terrorismo, che assume subito il volto del diverso, dello straniero, del musulmano.
*La scenografia della strage di Krokus ricorda tanto Beslan e soprattutto Dubrovka, la presa di ostaggi nel teatro, un altro attacco alla Mosca benestante e indifferente a una tragedia lontana. Ma a vedere le immagini dei commandos che sparano contro le guardie e il pubblico, senza – almeno da quello che si sa per ora – nessuna minaccia, rivendicazione o richiesta – viene in mente semmai la [[Attentati di Parigi del 13 novembre 2015|strage del Bataclan]]. Gli uomini entrati al Krokus non volevano negoziare o mostrare il proprio messaggio, volevano uccidere il maggior numero di persone nel minor tempo possibile, fare terrorismo nel senso più stretto della parola, seminare terrore, totalmente indifferenti a chi sarebbero state le loro vittime. Più che Beslan, o Dubrovka, l'attacco di ieri sera ricorda il raid di Hamas contro Israele, in una festa della violenza.
*Nella nuova tragedia russa, quello che forse colpisce di più è proprio questo: il distacco ormai definitivo dalla realtà, e lo sfoggio compiaciuto della violenza. I sospetti terroristi sono stati esibiti al tribunale massacrati di botte. Uno era in carrozzella, con il catetere attaccato, apparentemente in coma, l’altro con le bende al posto dell’orecchio tagliato durante l’arresto, il terzo con ancora al collo una busta di plastica che probabilmente era stata usata per soffocarlo. Le torture non sono state nascoste, né smentite, ma sfoggiate con orgoglio. Difficile credere seriamente alle "confessioni" che possono produrre questi personaggi, ma Putin non sembra più interessato ad apparire credibile né rispettabile.
*Oggi, una strage a Mosca, se attribuita agli ucraini o a dei “partigiani” russi – e che il commando del Krokus era fatto di professionisti lo si è visto dalla sua mostrosa efficacia - può sicuramente far nascere nei russi una rabbia vera, che potrebbe giustificare una nuova chiamata alle armi che molti temono come imminente. Sarebbe però anche un colpo grave all'immagine del regime, che si propone come l'unico in grado di difendere i russi dalle minacce esterne e interne, e che si fa sfuggire, in una città piena di telecamere e poliziotti, un commando armato fino ai denti che riesce a dileguarsi nel nulla.
*Probabilmente, la strage nel centro Krokus è stata la più fallimentare della sanguinosa carriera dei jihadisti, non tanto dal punto di vista del tragico bilancio, quanto rispetto al suo impatto mediatico. Per quanto l’Isis stessa continui a rivendicare l’attentato, pubblicando mostruosi video di uccisioni di civili russi, e lanciando minacce al Cremlino, a Mosca continuano a ignorarli. Credere alle rivendicazioni degli islamisti significa, secondo il regime, fare il gioco degli occidentali, che sono i veri colpevoli dell’accaduto [...].
*Terroristi islamisti e ucraini "nazisti", la Cia e l’Interpol, la Nato e l’Isis, un cocktail cospirazionista da agitare ma non mescolare, che dagli account più deliranti della galassia social viene elevato a posizione ufficiale di un Paese che tiene enormemente a venire riconosciuto come una "grande potenza", il cui presidente - considerato per anni perfino da molti occidentali critici come un gran maestro della "geopolitica", forte della sua preparazione nel Kgb - sembra non attribuire alcuna importanza alle apparenti incompatibilità tra cristiani, ebrei, islamisti fondamentalisti. Tutti sono nemici della Russia, l’odio verso Mosca unisce nemici giurati, e Washington governa il mondo tirando le fila in Ucraina come in Tagikistan, in una manifestazione di onnipotenza malefica e perfetta da film di James Bond. In uno spettacolo surreale, la corte di Putin lo asseconda nel confermare la sua paranoia, e la propone - anzi, la vuole imporre - al mondo, citando come fonte le confessioni dei terroristi tagiki che gli stessi servizi russi si vantano di avere torturato davanti alle telecamere. Un buon modo di far dimenticare un fallimento clamoroso, dopo aver ignorato gli allarmi di attentato a Mosca lanciati dagli americani, e di aver fatto tardare i soccorsi alle vittime dei terroristi imprigionate nel teatro che bruciava.
==Voci correlate==
*[[Russia sotto Vladimir Putin]]
*[[Stato Islamico]]
==Altri progetti==
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[[Categoria:Attentati terroristici in Russia]]
[[Categoria:Eventi degli anni 2020]]
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Il'ja Jašin
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Mariomassone
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[[File:Last Address Sign - Moscow, Kostyansky Lane, 4 (2021-02-14) 20.jpg|thumb|Jašin nel 2021]]
'''Il'ja Valer'evič Jašin''' (1983 – vivente), politico russo.
==Citazioni di Il'ja Jašin==
{{cronologico}}
===2015===
{{Int|''[https://cafebabel.com/it/article/parla-il-leader-dellopposizione-russa-ilya-yashin-questa-e-una-gara-a-chi-si-prendera-la-prima-pallottola-5ae00a03f723b35a145e5c29/ Parla il leader dell'opposizione russa Ilya Yashin: «Questa è una gara a chi si prenderà la prima pallottola»]''|Intervista di Nevena Borisova, ''cafebabel.com'', 19 maggio 2015.|h=4}}
*Dal mio punto di vista, la pista di sangue che parte dal luogo della morte del mio compagno {{NDR|[[Boris Nemcov]]}}, conduce direttamente all'ufficio del leader della Cecenia: [[Ramzan Kadyrov]]. L'uomo che, secondo la versione delle indagini, ha premuto il grilletto, era comandante deputato del battaglione Nord, stabilito e strettamente controllato dal leader della Cecenia. Mi è difficile immaginare che abbia agito in maniera indipendente, senza istruzioni da parte della leadership.
*Kadyrov non rappresenta l'ultimo passaggio tra gli organizzatori di questo crimine. Dubito che potesse organizzare un assassinio così rappresentativo e sfacciato senza la copertura politica di qualcuno nel Cremlino. Ciononostante, noi lottiamo perché Kadyrov, i dignitari del circolo di Putin e il presidente russo stesso siano convocati e interrogati. Tutte queste persone hanno diversi alibi. E Nemtsov le ha duramente criticate tutte sottolineando i loro atti di corruzione.
*L'assassinio di Boris Nemtsov è un atto terroristico. È un atto di dimostrazione politica con lo scopo di intimidire quella parte della società russa che è in disaccordo con la politica di Putin.
*Io credo sinceramente che creeremo un paese europeo moderno in Russia, qualcosa che Nemtsov sognava e per cui ha dato la vita.
*Putin ha negato più volte la presenza delle truppe russe nel Donbass e i russi hanno ciecamente creduto alle sue parole. Nemtsov sperava di rivelare la verità alla gente e di raccontargli di come i nostri soldati stiano morendo con i nostri fratelli ucraini. L'inizio di questa guerra è un vero crimine e Nemstov sognava che finisse.
*Se l'[[Opposizione a Vladimir Putin in Russia|opposizione]] non riesce a unirsi, noi potremmo esere distrutti, arrestati o, nel migliore dei casi, essere perseguitati anche fuori dal paese. Nemtsov è stato spesso ironico riguardo le lotte del movimento democratico in Russia. Diceva che era una gara per dei posti in prigione. In realtà tutto si è rivelato essere ben più drammatico. Questa è una gara a chi riceve la prima pallottola.
*Sicuramente il ruolo di [[Garri Kasparov|Kasparov]] ha perso d'importanza dopo la sua emigrazione. Ma sono felice del fatto che stia, come prima, cercando di influenzare la politica russa, seppure dall'estero sia più complicato. Spero che sarà possibile per Garri tornare a casa un giorno. Il suo intelletto, la sua esperienza politica e di vita sono senza dubbio necessarie.
===2017===
*[...] io vedo chiaro il legame tra questi 5 assassini e Grosny, ossia Ramzan Kadirov, leader della Cecenia. I 5 killer hanno fatto parte delle sue guardie personali, hanno combattuto nel cosiddetto battaglione Nord. Dunque se gli inquirenti vogliono davvero arrivare al mandante devono andare a Grosny, interrogare la cerchia vicina a Kadirov e lui in persona. Dopodiché interpellare il livello superiore, il generale Zolotov e così arrivare direttamente al presidente Putin.<ref group="fonte" name="giustizia">Dall intervista di Anna Valenti, ''[https://www.rsi.ch/info/mondo/Nessuna-giustizia-per-Nemtsov--1023996.html Nessuna giustizia per Nemtsov]'', ''rsi.ch'', 30 giugno 2017.</ref>
*Ho capito chiaramente che le persone che hanno ucciso Nemtsov saranno liberate mentre Putin è ancora in carica. Se vogliamo davvero che restino in prigione per molto tempo dobbiamo cambiare il Governo russo e il regime che vige in Russia per prima cosa.<ref group="fonte" name="giustizia"/>
===2022===
{{Int|''[https://www.valigiablu.it/ilya-yashin-russia-opposizione/ "A Mosca siamo la maggioranza": il politico di opposizione Ilya Yashin, che vive ancora in Russia e denuncia il regime]''|Intervista di Svetlana Reiter, ''valigiablu.it'', 16 giugno 2022.|h=4}}
*Quella in Ucraina non è a nessun livello una "operazione militare speciale": è la guerra più vera che ci possa essere [...]. Non ho intenzione di chiamarla in altro modo.
*Il movimento contro la guerra dovrebbe cercare l'unità; dovremmo cercare di trovare interessi comuni piuttosto che etichettarci a vicenda come "russi buoni" e "russi cattivi". Perché non risparmiamo le lotte intestine per il dopoguerra?
*Ultimamente tutti discutono. Alcuni pensano che tutti quelli che se ne sono andati siano grandiosi e tutti quelli che sono rimasti siano complici del regime. Altri pensano che tutti quelli che se ne sono andati siano dei codardi e che tutti gli altri siano i veri, onesti combattenti contro il regime. Penso che siano un mucchio di stronzate. Una polemica artificiale.
*Se non riuscite a immaginare una Russia decente e buona, un luogo in cui vogliamo vivere, non riuscirete mai a convincere nessun altro che sia possibile.
*Ho la sensazione che a Mosca gli oppositori alla guerra siano la maggioranza, solo che non ce ne rendiamo conto [...]. Le autorità controllano i media, non siamo organizzati e subiamo le pressioni della polizia; di conseguenza sembriamo essere molti di meno di quanto non siamo in realtà. Ma la mia sensazione soggettiva è che l'atmosfera che si respira a Mosca in questo momento non sia nemmeno lontanamente paragonabile a quella militarista del 2014, quando tutte le auto avevano adesivi "La Crimea è nostra!" e nastri di San Giorgio.
*C'è la lettera [[Z (simbolo militare)|Z]] sull'edificio delle Ferrovie russe che vedo dalla mia finestra [...]. Ogni notte accendono le luci alle finestre in modo da dare la forma di una Z. [...] Ma credo che questo avvenga non perché la gente lì dentro lo voglia, ma perché qualcuno ai vertici ha dato l'ordine di farlo. Ci sono pochissime auto private con la lettera Z, ma ci sono auto della polizia e veicoli istituzionali. Anche a loro è stato dato l'ordine.
*{{NDR|Su [[Boris Nemcov]]}} Nessuno è paragonabile a lui [...]. Ma una delle ragioni per cui non mi sono alzato e non me ne sono andato è che non posso tradire la sua memoria. Ho bisogno di restare.
{{Int|''[https://www.valigiablu.it/ilya-yashin-processo-discorso/ Il discorso davanti ai giudici di Ilya Yashin, in galera da 4 mesi per aver detto in una diretta su YouTube la verità sui crimini russi a Bucha]''|Intervento durante il processo, 7 novembre 2022; citato in ''valigiablu.it'', 21 novembre 2022.|h=4}}
*Mi avete messo in galera perché ho dubitato sulla veridicità delle affermazioni del Ministero della difesa sulla guerra in Ucraina. Ma per qualche motivo non avanzate pretese nei confronti di Prigozhin e Kadyrov che manca poco affinché obblighino i generali a pulire i gabinetti con gli spazzolini. Vi tremano le gambe, forse? Capisco.
*Ovviamente vi è più facile imprigionare studenti, deputati municipali, giornalisti e altre persone che protestano pacificamente contro la guerra. È molto più sicuro piuttosto che opporsi a proprietari di eserciti privati che in realtà minacciano il futuro del nostro paese. Ma non vi sembra che questa vigliaccheria e questa pusillanimità per la loro essenza non differiscano dall'alto tradimento? Davvero non capite che state lasciando la Patria a un incallito criminale che davanti ai nostri occhi si sta appropriando del potere statale?
*Indossando la sua lunga tunica nera, esige di essere chiamato "rispettabile giudice" o "vostro onore". Ma dov'è l'onore? Mi dica, rispetta almeno sé stesso? Davvero non capisce che quasi tutti i mali del nostro paese avvengono perché i giudici non provano neanche a essere indipendenti? Perché vi siete rassegnati al ruolo di servitù politica del Cremlino? Davvero sognava ciò, quando si è iscritto alla facoltà di giurisprudenza della sua università? Sognava almeno qualcosa? O solo la poltrona, lo stipendio e le vacanze a Sochi sono sempre stati il massimo delle sue aspirazioni?
*[...] sono più libero di voi, persone che violentate la giustizia. Perché a differenza vostra la mia coscienza è pulita, e la mia anima non è avvelenata dalla paura e dal cinismo. La prigione prima o poi terminerà, ma la mia sensazione di dignità personale resterà. Mentre voi, bravi signori, dovrete convivere con ciò.
===2023===
{{Int|''[https://www.repubblica.it/esteri/2023/01/22/news/ilya_yashin_interview_russia_opposition_prison-384499035/ Opposition leader Yashin from prison: "Putin is doomed. The future belongs to us dissidents"]''|Dall'intervista di ''Repubblica'', ''repubblica.it'', 22 gennaio 2023.|h=4}}
*In tribunale ho detto sinceramente che mi sento personalmente responsabile di ciò che sta accadendo. Dopotutto, Putin ha iniziato la guerra a nome dell'intero popolo russo e se la gente tace, ciò può essere percepito come un'approvazione passiva delle sue azioni. Stanno cercando di macchiarci tutti di sangue e questo è molto peggio della prigione. Lo pensavo prima del verdetto, lo penso adesso. E se riavvolgessi il tempo a sei mesi fa, senza il minimo dubbio, mi comporterei esattamente allo stesso modo.
:''I quite sincerely said in court that I feel personally responsible for what is happening. After all, Putin started the war on behalf of the entire Russian people and if the people are silent, then this can be perceived as a passive approval of his actions. They are trying to stain us all with blood and this is much worse than prison. I thought so before the verdict, I think so now. And if you rewind time to six months ago, without the slightest doubt, I would behave in exactly the same way.''
*[...] abbiamo già provato tutte le opzioni per partecipare alla politica legale. Hanno registrato partiti, si sono candidati alle elezioni, hanno proposto progetti di legge e di riforma, sono intervenuti nei parlamenti e nei dibattiti... Hanno detto: sì, non siamo d'accordo con la linea del Cremlino, ma non vogliamo distruggere nulla, discutiamo apertamente, discutiamo competere onestamente. Ma ogni volta che le autorità sentivano che stavamo ottenendo il sostegno della società e che stavamo iniziando a vincere, hanno reagito con forza. Prima ci sono stati il divieto dei partiti e l'espulsione dei candidati dalle elezioni, poi la dispersione delle manifestazioni pacifiche e, infine, l'uccisione dei leader dell'opposizione e gli arresti di massa. Ora la pressione ha raggiunto la sua apoteosi.
:[...] ''we've already tried all options for participating in legal politics. They registered parties, ran for elections, proposed draft laws and reforms, spoke in parliaments and at debates… They said: yes, we do not agree with the Kremlin's line, but we don't want to destroy anything, let's argue openly, let's compete honestly. But, every time the authorities felt that we were getting the support of society and were starting to win, they fought back with force. First there were bans on parties and the removal of candidates from elections, then the dispersal of peaceful demonstrations, and, in the end, the killings of opposition leaders and mass arrests. Now, the pressure has reached its apotheosis.''
*Secondo il Cremlino, un politico fuggito dalla Russia scredita se stesso, perde il contatto con la gente e dà la colpa alla propria codardia. Le autorità dicono: non prestiamo attenzione a chi "abbaia dall'estero". Pertanto, gli oppositori che, nonostante tutti i rischi, resistono e rimangono in Russia, diventano un problema per il Cremlino.
:''In the understanding of the Kremlin, a politician who has escaped from Russia discredits himself, loses contact with the people and signs off on their own cowardice. The authorities say: we don't pay attention to those who “yelp from abroad”. Therefore, the oppositionists, who, despite all the risks, resist and remain in Russia, become a problem for the Kremlin.''
*È possibile cambiare la Russia dal carcere? Non lo so. Ma credo che una parola contro la guerra pronunciata in una prigione russa pesi molto di più della stessa parola pronunciata in un accogliente bar parigino.
:''Is it possible to change Russia from prison? I don't know. But I believe that an anti-war word spoken in a Russian prison weighs much more than the same word spoken in a cozy Parisian cafe.''
*Nel 2005 ho pubblicato Orwell in una piccola edizione, che abbiamo distribuito nelle università russe. Ho scritto la prefazione a quell'edizione, tracciando paralleli tra lo stato totalitario immaginario e il regime di Putin, che stava solo guadagnando forza. A proposito, sulla copertina del libro abbiamo messo un ritratto di Putin a immagine del "Grande Fratello". Anche allora mi sembrava ovvio dove stesse andando la Russia, tutte le tendenze erano evidenti. L'onnipotenza dei servizi speciali, la sorveglianza totale dei cittadini, i flussi di odio in TV, il doppio pensiero e l'ipocrisia dello Stato, l'aggressione, il militarismo. Negli ultimi 17 anni abbiamo ricevuto uno stato molto simile a quello descritto nella famosa distopia. Forse, se Orwell fosse diventato di moda prima e la nostra società avesse notato tutte queste tendenze in tempo, la Russia avrebbe preso una strada diversa.
:''Back in 2005, I actually published Orwell in a small edition, which we distributed in Russian universities. I wrote the foreword to that edition, drawing parallels between the invented totalitarian state and Putin's regime, which was only gaining strength. By the way, on the cover of the book we placed a portrait of Putin in the image of "Big Brother". Even then, it seemed obvious to me where Russia was heading, all the trends were evident. The omnipotence of the special services, total surveillance of citizens, streams of hatred on TV, doublethink and state hypocrisy, aggression, militarism. Over the past 17 years, we have received a state very similar to what was described in the famous dystopia. Perhaps, if Orwell had become fashionable earlier and our society would have noticed all these trends in time, then Russia would have taken a different path.''
*Putin ha manie di grandezza. Sembra che quando finge di non conoscere il suo avversario, lo umilia in questo modo. Non ha mai pronunciato pubblicamente il nome di Aleksej Naval'nyj, sebbene sia noto a tutto il mondo. Ha fatto finta di non conoscere il famoso musicista Jurij Ševčuk, che ha criticato le autorità, sebbene lui stesso lo abbia invitato a una tavola rotonda al Cremlino. Dal mio punto di vista, tale arroganza dimostrativa sembra comica, perché tutti sanno che Putin è ossessionato dalla microgestione e gestisce la politica manualmente.
:''Putin has delusions of grandeur. It seems to him that when he pretends not to know his opponent, he humiliates him in this way. He still has never publicly uttered the name of Alexei Navalny, although it is known to the whole world. He pretended not to know famous musician Yuri Shevchuk, who criticized the authorities, although he himself invited him to a round table in the Kremlin. From my point of view, such demonstrative arrogance looks comical, because everyone knows that Putin is obsessed with micromanagement and manages politics manually.''
*Ha una vera mentalità preistorica. Dice seriamente ai giornalisti che Internet è stata creata dalla CIA e rimane ancora un progetto dei servizi segreti americani, ignora palesemente i social network, disprezza le nuove tecnologie e crede esclusivamente nella televisione. Nessuno al Cremlino cerca nemmeno di spiegargli che i blog e i social network nel mondo moderno sono una parte importante della politica pubblica. I social network creano un comodo canale per la comunicazione diretta con gli elettori, consentendoti di raggiungere un vasto pubblico. [...] Ma per Putin questa è tutta una foresta oscura e "blogger" è una parolaccia. Tale densità non può che provocare un sorriso.
:''He has a real prehistoric mindset. He seriously tells reporters that the Internet was created by the CIA and still remains a project of the American intelligence services, revealingly ignores social networks, despises new technologies and believes exclusively in television. No one in the Kremlin even tries to explain to him that blogs and social networks in the modern world are an important part of public policy. Social networks create a convenient channel for direct communication with voters, allowing you to reach a huge audience.'' [...] ''But, for Putin, this is all a dark forest and a "blogger" is a dirty word. Such denseness can only cause a smile.''
*Credo che se Putin avesse saputo in anticipo a cosa avrebbe portato questa sanguinosa avventura, forse non avrebbe rischiato di ordinare un attacco all'Ucraina. È improbabile che fosse seriamente pronto a pagare un prezzo del genere, ma ripeto: il presidente russo si illudeva del suo potere. Questo è spesso il caso dei dittatori che si circondano di persone disposte a dire solo ciò che il capo vuole sentire.
:''I believe that if Putin had known in advance what this bloody adventure would lead to, then perhaps he would not have risked ordering an attack on Ukraine. It is unlikely that he was seriously ready to pay such a price, but I repeat: the Russian president was in the illusion of his power. This is often the case with dictators who surround themselves with people who are only willing to say what the boss wants to hear.''
*Apparentemente Putin credeva che con un attacco decisivo contro l'Ucraina, avrebbe cambiato gli equilibri di potere nel mondo e avrebbe costretto i governi occidentali ad accettare la sua leadership. Ma ha commesso un errore, è diventato un criminale di guerra e un emarginato, che probabilmente finirà i suoi giorni dietro le sbarre o nascosto in un bunker.
:''Putin apparently believed that with a decisive strike against Ukraine, he would change the balance of power in the world and force Western governments to accept his leadership. But he made a mistake, he became a war criminal and an outcast, who will probably end his days either behind bars or hiding in a bunker.''
*Lo scopo delle sanzioni è dividere le élite del Cremlino, allontanare le persone dal presidente tossico e rendere la cooperazione con lui non redditizia e pericolosa. Allo stesso tempo, sarebbe ragionevole lasciare un meccanismo per uscire dalle sanzioni per quei funzionari e oligarchi che sono pronti al pentimento attivo, interrompendo i rapporti con il Cremlino ed espiando la colpa. Senza un tale meccanismo, le élite non avranno altra alternativa che stringersi attorno a Putin.
:''The point of sanctions is to split the Kremlin elites, push people away from the toxic president and make cooperation with him unprofitable and dangerous. At the same time, it would be reasonable to leave a mechanism for getting out of the sanctions for those officials and oligarchs who are ready for active repentance, breaking off relations with the Kremlin and expiating guilt. Without such a mechanism, the elites will have no alternative but to rally around Putin.''
*L'opposizione è parte integrante del sistema politico, che opera nel quadro delle istituzioni statali e può diventare potere attraverso la procedura elettorale. Per molti anni abbiamo cercato di lavorare in questo modo, ma al posto dell'opposizione Putin ha lasciato un campo bruciato.
:''The opposition is an integral part of the political system, which operates within the framework of state institutions and can become power through the election procedure. This is how we tried to work for many years, but in place of the opposition, Putin left a scorched field.''
*Ora dobbiamo pagare un prezzo così alto per la libertà che impareremo sicuramente a proteggerla quando finalmente la conquisteremo. E non ci arrenderemo così facilmente e docilmente come è successo dopo che Putin è salito al potere.
:''Now we have to pay such a high price for freedom that we will surely learn to protect it when we finally win it. And we will not give it up as easily and meekly as it happened after Putin came to power.''
*Ho grandi speranze per le generazioni più giovani: per i ragazzi che ora stanno finendo la scuola e studiando nelle università. Anche secondo i sondaggi d'opinione ufficiali, tra questi c'è il livello minimo di sostegno alla guerra e all'attuale governo. Non capiscono cosa stanno facendo le truppe russe in Ucraina, sono estranei a una politica aggressiva. Vogliono vivere e lavorare in pace, viaggiare liberamente ed essere parte della civiltà umana, non emarginati. Parlo la stessa lingua con questi ragazzi e sento il loro sostegno, sono il pubblico principale dei miei social network. Putin è percepito da loro come un dinosauro della Guerra Fredda. E il futuro appartiene a questa nuova generazione. Oggi sono bambini, domani sono persone.
:''I have great hopes for the younger generation: for the guys who are now finishing schools and studying at universities. Even according to official opinion polls, among them is the minimum level of support for the war and the current government. They do not understand what Russian troops are doing in Ukraine, they are alien to an aggressive policy. They want to live and work peacefully, travel freely and be part of human civilization, not outcasts. I speak the same language with these guys and feel their support, they are the main audience of my social networks. Putin is perceived by them as a dinosaur of the Cold War. And the future belongs to this new generation. Today, they are children, tomorrow they are people.''
*Dal punto di vista politico, Putin è condannato. Non importa quanto ti aggrappi al potere, alla fine se ne andrà e nei libri di testo rimarrà un assassino e un cattivo. Forse, dopo di lui, gli stessi assassini cercheranno di occupare il Cremlino, ma difficilmente riusciranno a rimanervi a lungo. Il criminale Prigožin o il bandito Kadyrov non saranno mai accettati dal popolo russo.
:''From a political perspective, Putin is doomed. No matter how much you cling to power, in the end, he will leave and in the textbooks he will remain a murderer and a villain. Perhaps, after him, the same killers will try to occupy the Kremlin, but they are unlikely to be able to stay there for a long time. Criminal Prigozhin or bandit Kadyrov will never be accepted by the Russian people.''
*Penso che Putin abbia abbassato il livello della sua retorica sotto la pressione dei suoi compagni cinesi, la cui influenza sul Cremlino è cresciuta in modo esponenziale dall'inizio della guerra. È chiaro che Pechino non è interessata ad un'escalation nucleare, poiché questa potrebbe aprire un vaso di Pandora e creare il rischio di utilizzare armi di distruzione di massa in altri punti caldi, anche nelle immediate vicinanze del confine cinese.
:''I think Putin downgraded his rhetoric under pressure from his Chinese comrades, whose influence on the Kremlin has grown exponentially since the start of the war. It is clear that Beijing is not interested in nuclear escalation, since this could open a Pandora's box and create the risk of using weapons of mass destruction in other hot spots, including in the immediate vicinity of the Chinese border.''
{{Int|''[https://www.fanpage.it/esteri/vorrei-una-russia-felice-e-senza-paura-intervista-in-carcere-a-ilya-yashin-prigioniero-di-putin/ "Vorrei una Russia felice e senza paura": intervista in carcere a Ilya Yashin, prigioniero di Putin]''|Dall'intervista di Fanpage.it, ''fanpage.it'', 1 febbraio 2023.|h=4}}
*Fin dai primi giorni dell'invasione, dire la verità riguardo alla guerra è diventato un reato, in Russia. E questa rendeva il mio arresto inevitabile.
*Non avevo i dubbi che la sentenza sarebbe stata dura. Il mio processo è stato utilizzato dal potere politico come uno strumento per terrorizzare chi volesse parlare apertamente contro la guerra. Ero consapevole che tutto sarebbe dipeso dal mio comportamento in aula, dalla mia reazione all'accusa. E così li ho fregati. Se mi fossi mostrato impaurito e avessi chiesto perdono, il regime avrebbe raggiunto i suoi obiettivi. Invece, nonostante l'ansia e la vera e propria paura che provavo, ho cercato di fare del processo una pubblica tribuna contro la guerra.
*La vittoria morale è stata tutta nostra. E i giudici hanno avuto una reazione isterica, dandomi otto anni e sei mesi di reclusione. Un po' come se un grande maestro di scacchi si accorgesse di aver perso la partita, saltasse in piedi come un pazzo e scagliasse la scacchiera in testa al suo avversario.
*Per farsi un'idea del sistema giudiziario russo basta guardare anche superficialmente alle statistiche. Negli ultimi anni, la percentuale di assoluzioni nel nostro Paese non ha superato lo 0,5% degli imputati. Sembra incredibile, no? Meno di una persona su cento ha la possibilità di esser proclamata "non colpevole" in un processo. Tanto per fare un confronto che mi pare utile, ai tempi di Stalin il rapporto era tra il 5 e il 7%.
*È il caso di rifletterci: negli anni più terribili del Terrore rosso avevi molte più possibilità di difenderti dalle accuse che non oggi. Unica differenza in positivo: al contrario che sotto Stalin nella Russia di Putin non c'è la pena di morte, anche se il Parlamento discute spesso proposte per reintrodurla.
*Certo per Putin sarebbe l'ideale, se tutti i suoi oppositori si rifugiassero all'estero. "Gli oppositori sono scappati a casa dei loro padroni stranieri e abbaiano da lontano", dice il presidente. Non io. Non sono scappato e non abbaio ma dico la verità. Con voce alta e chiara. Rispondo delle mie parole con la mia stessa vita. E credo che le parole di verità dette qui in Russia abbiano più "peso" che le stesse parole dette da fuori.
*Vorrei che le persone diventassero la priorità assoluta per lo Stato. Vorrei che l'umanesimo fosse la base, il fondamento del potere in Russia. Dopotutto noi russi siamo sempre, di generazione in generazione, rimasti aggrappati al passato imperiale e a sogni geopolitici. Oppure abbiamo sacrificato a grandi idee il destino dei nostri concittadini.
*Dobbiamo farla finita una volta per tutte con questi stupidi giochi crudeli. E costruire un Paese normale. Pacifico, libero. Dove vivere sia confortevole. Un Paese dove ci sia una regolare alternanza al potere. Non dovuta a chissà quali terribili rivolgimenti ma prevista per legge.
*Ma quale consenso? Dove sta scritto? I sondaggi non sono affidabili, in un regime totalitario. Secondo i dati ufficiali il rating del partito comunista era altissimo prima della caduta dell'Urss. E [[Nicolae Ceaușescu|Ceausescu]] prese il voto del 90% dei cittadini romeni, poco prima di esser deposto e giustiziato. Gli esempi di questo tipo sono davvero molti. Ogni dittatura rende impossibile metter nero su bianco quel che davvero si pensa nella società.
*La realtà è che la fiducia in Putin è crollata, a tutti i livelli. A causa della guerra che ha scatenato, il presidente ha avvelenato la vita di tutti: ricchi uomini d'affari, funzionari del governo e gente comune. I russi soffrono per le sanzioni, la riduzione dei redditi reali, il calo della qualità della vita, l'isolamento del Paese. E molte famiglie hanno perso padri, figli e mariti mandati a morire al fronte. Siamo davvero parecchio lontani dall'entusiasmo che ci fu dopo l'annessione della Crimea.
*[...] la guerra con l'Ucraina ha messo in luce la corruzione dilagante nelle forze armate e l'incompetenza del sistema di comando. Invece di una facile vittoria, la guerra ha portato alla Russia l'umiliazione nazionale. E questo è un brutto colpo per la reputazione di Putin. Oggi nella società non si pensa più che Putin sia un leader di successo. Il suo potere adesso si fonda sulla paura. E la paura non è mai una base affidabile.
*Per [[Evgenij Prigožin|Prigozhin]] i carcerati sono carne da cannone. Servono semplicemente a riempire il campo di battaglia di cadaveri. Non saranno nemmeno considerati perdite. Comunque ho incontrato qualcuno disposto ad arruolarsi con quei mercenari. Sono soprattutto ragazzi estremamente poveri, spesso orfani. In alcuni casi, sono in prigione solo per aver rubato del cibo. Sono attratti dalla montagna di soldi promessi dai reclutatori della Wagner. Oppure, all'opposto, si tratta di detenuti disperati perché hanno pene lunghissime da scontare. Pronti a tutto per tornare in libertà. Anche a giocare alla roulette russa con Prigozhin.
*Il [[Massacro di Buča|massacro di Bucha]] è uno dei crimini di guerra più indagati di questo conflitto. Ci sono numerose testimonianze raccolte da esperti delle Nazioni Unite, c'è un rapporto dettagliato dell'Osce, c'è un'indagine seria e professionale del New York Times, dove vengono presentati filmati dalle telecamere di sorveglianza e altre prove. Sono già scritti anche i nomi dei militari e degli ufficiali coinvolti nella strage. Cosa c'è da discutere? Capisco la propaganda del Cremlino, che crea appositamente teorie del complotto, manipola i fatti e cerca di confondere il mondo: i criminali tentano sempre di coprire le loro tracce.
*[...] sono scioccato di sapere che ci sono giornalisti in Italia che difendono la versione del Cremlino {{NDR|sul massacro di Buča}} e giustificano Putin. Anche se queste persone sono confuse, poco intelligenti o comunque sbagliano in buona fede, in pratica stanno aiutando criminali di guerra a sottrarsi alle loro responsabilità. Significa che loro stessi si sporcano di sangue. Terribile, non riesco a capire come possano convivere con questo e sentirsi in pace con se stessi.
*Senza dubbio la comunità internazionale ha la sua parte di responsabilità per la guerra in corso. Dopo l'invasione russa dell'Ucraina nel 2014, si è visto solo ciò che nei libri di storia e nella pratica politica è solitamente definito come "[[appeasement]]", ovvero la "pacificazione dell'aggressore". I leader europei hanno danzato con Putin, blandendolo nella speranza che fermasse le truppe e non andasse oltre. Ma se non incontra resistenza, l'aggressore va sempre oltre. È la natura dell'aggressione politica.
{{Int|''[https://www.huffingtonpost.it/guest/memorial-italia/2023/05/03/news/devo_sempre_giustificarmi_per_essere_finito_in_prigione_intervista_a_ilja_jasin-12000034/ Il'ja Jašin: "È incredibile che io mi debba sempre giustificare per essere finito in prigione"]''|Dall'intervista di Maksim Zagovora a ''Cholod'', 5 aprile 2023; citato in ''huffingtonpost.it'', 3 maggio 2023.|h=4}}
*Il [[carcere]] induce sempre alla depressione e all'apatia. Se uno inizia a commiserarsi, ben presto finisce in un baratro emotivo da cui è complicato riemergere. Perciò è fondamentale non perdere l'energia vitale, tenere i contatti con i propri cari, leggere, scrivere lettere e testi, inventarsi qualcosa da fare, visualizzare il proprio futuro.
*Per quanto mi riguarda la cosa più difficile è l'isolamento sociale. Ero abituato a una vita attiva, a conoscenze nuove, ad avere amici in casa, a incontri innumerevoli. Ora la mia socialità si limita alla cella, agli spazi comuni del carcere, agli avvocati, alle lettere e ai rari incontri con i familiari ai due lati di un vetro. Non voglio negarlo: è dura. La cella angusta, l'impossibilità di passeggiare con un'amica, di telefonare ai miei cari: sono tutte cose che mi deprimono. Ma in un modo o nell'altro cerco una via d'uscita da questo isolamento: che altro potrei fare?
*Fra i detenuti sono rari i sostenitori del governo. Molti hanno sperimentato in prima persona i soprusi del potere e l'illegalità dei tribunali. Nessuno qui si fa illusioni sul conto del nostro Stato. Ma sono comunque pochi quelli che si lasciano andare ad affermazioni critiche: temono di dire apertamente quello che pensano. Verrebbe da chiedersi di cosa abbiano paura.
*[...] criticando Putin si ricorre a sinonimi tipo «il vecchio» oppure «quello» accompagnato dal caratteristico gesto del dito verso l'alto. C'è chi parla sottovoce, chi per allusioni. Potrebbe sembrare curioso ma a esprimere le posizioni più radicali sono gli ex impiegati e funzionari finiti dietro le sbarre. In linea di massima, il regolamento prevede che gli ex «addetti pubblici» e i prigionieri ordinari siano tenuti separati, ma negli spazi comuni e nei furgoni cellulari ci si incontra ugualmente, e perciò si ha la possibilità di scambiare qualche chiacchiera.
*Mi capita spesso di incontrare sostenitori e follower. Tra i più calorosi ci sono i ceceni, che mi ringraziano per aver detto la verità su Kadyrov. I primi tempi, devo ammettere, mi irrigidivo quando negli spazi comuni mi si avvicinavano tizi dai tratti caucasici e la barba lunga e mi chiedevano: «Tu sei Jašin?». Ma a quella frase seguivano sempre abbracci e parole di gratitudine. Naturalmente c'è anche perplessità, incomprensione: perché non me ne sono andato? Perché correre un rischio così grande? Qualcuno mi chiede di fare previsioni in merito alla guerra e alla situazione economica. Ma la cosa significativa è che in tutto questo tempo non ho mai subito una sola aggressione.
*[...] fin dai primi giorni per me è stata una rivelazione scoprire quanta solidarietà ci sia nei confronti miei e di quelli come me da parte del personale comune. Ho avuto molte più parole di sostegno dagli agenti di scorta e dagli ufficiali giudiziari di quante me ne sarei aspettate. D'altro canto, che c'è da meravigliarsi? Il loro è un mestiere fatto di stipendi da fame, orari impossibili, umiliazioni dall'alto. E tutti temono che Putin dichiarerà un'altra mobilitazione, che potrebbe coinvolgere anche i dipendenti delle forze dell'ordine.
*Non ho niente di cui pentirmi. Sono a posto con la coscienza, sono convinto delle mie ragioni e sono rimasto fedele ai miei principi.
*Purtroppo, la strada dalla [[dittatura]] alla libertà passa di frequente per la prigione, come dimostrano molti precedenti storici. È un cammino che bisogna percorrere con dignità.
*Non so come si possa sconfiggere Putin a distanza. Ammettiamo che la primavera scorsa io mi fossi rifugiato da qualche parte in Europa, avessi iniziato da lì a trasmettere i miei streaming, a scrivere articoli, a frequentare i forum dei «bravi russi»... Innanzitutto, sono già in molti ad aver fatto questa scelta anche senza di me, e poi quale peso politico avrebbero avuto le mie parole all'estero? Dopotutto il potere specula da sempre su questo tema: «Gli agenti stranieri sono tornati di corsa dai loro padroni, hanno spezzato i legami con la Russia». E a essere sinceri bisogna ammettere che una parte significativa della società crede a questi argomenti, ed è una cosa che non ero disposto a ignorare. Inoltre, è per questa ragione che il Cremlino preferisce spingere i suoi avversari a emigrare anziché farne dei prigionieri politici.
*È incredibile che io mi debba sempre giustificare per essere finito in prigione. Non le pare che, se una persona innocente finisce dietro le sbarre, a dover essere giudicata non sia quella persona ma chi l'ha incarcerato illegalmente?
*Io ho scelto il mio paese, dove sono rimasto insieme al suo popolo. E sì, il mio esempio ha dimostrato alla società che gli oppositori vengono arrestati. E quale sarebbe la novità? Le dirò di più: gli oppositori vengono pure uccisi. Prenda l'esempio di Nemcov. Non sono stato io a creare un sistema dove la critica al potere equivale al carcere o alla morte. L'ha creato Vladimir Putin.
*[[Maksim Reznik]] è una persona intelligente e perbene, e come tutti gli intellettuali pietroburghesi è abituato a riflettere. Non ha niente di cui vergognarsi, perché non ha taciuto ma si è espresso apertamente e con forza contro la guerra criminale in Ucraina. E continua a farlo. Perciò ha la coscienza pulita.
*[[Aleksej Naval'nyj|Aleksej]] è un amico e un alleato, e io sono sinceramente in pena per la sua sorte. [...] Parlare di competizione fra me e lui è quantomeno strano. Per cosa dovremmo competere? Per il posto in cella? Oppure per una dose di Novičok? Non esiste nessun oppositore «principale». Esistono persone che si contrappongono ai ladri e agli assassini che si sono impadroniti del potere in Russia. Ciascuno lo fa in base alle proprie forze e al coraggio personale.
*Dobbiamo diventare un movimento impossibile da decapitare e distruggere mandando in galera o avvelenando un paio di leader. Il movimento deve avere molte facce, molte risorse informative sia in Russia, sia all'estero, un'ampia rete di sostenitori con cellule autonome sparse per tutto il paese. Per le forze di polizia, liquidare una struttura simile è molto più complicato che sciogliere un partito classico con un presidente e un consiglio politico. In effetti l'[[Opposizione a Vladimir Putin in Russia|opposizione russa]] si sta sviluppando proprio in questa direzione: il fatto che, nonostante la macchina della repressione, nel paese continui a esistere quell'opposizione dal basso a cui accennava lei è un effetto di questa tendenza.
*Vedo che i leader occidentali spesso non distinguono il regime del Cremlino dalla società russa, considerando Putin e il popolo come un tutt'uno. Ai miei occhi è un errore grave. Una politica simile aiuta Putin a farsi scudo del popolo, che di fatto è tenuto in ostaggio, lo aiuta a scaricargli addosso la responsabilità per l'aggressione militare.
*All'estero criticano i russi perché non insorgono, ma ignorano il fatto che qui da noi, in realtà, c'è una vera e propria dittatura militare. Le persone finiscono in galera per un like sui social, per una conversazione al telefono, per un minuto di silenzio in onore delle vittime dei bombardamenti.
*Sono seriamente preoccupato dalla cosiddetta svolta a est della Russia. Il Cremlino spezza relazioni d'affari e legami economici che per decenni hanno portato al nostro paese vantaggi enormi. È un colpo fortissimo all'economia, alla scienza, alla cultura della Russia. E cosa otterremo in cambio? Putin offrirà la Russia su un piatto d'argento al compagno Xi e la porrà in una condizione di dipendenza politica ed economica dalla Cina.
*A mio parere l'operato di Putin tradisce gli interessi nazionali della Russia. In futuro dovremo fare grandi sforzi per difendere il paese dal crescente espansionismo cinese.
*Per risollevarsi dal baratro in cui si trova, la Russia dovrà compiere un percorso lungo e complesso. Putin lascerà dietro di sé un'eredità funesta: economia distrutta, isolamento internazionale, corruzione esorbitante e degrado delle istituzioni statali. A questo vanno aggiunti un opprimente senso di spaccatura sociale e le decine di migliaia di soldati che torneranno dal fronte con traumi psicologici. Ci attendono anni bui. Ma credo che in un modo o nell'altro ce la faremo. L'epoca di Putin deve finalmente insegnarci che non è possibile affidare l'intero potere a una sola persona. L'[[autocrazia]] porta sempre al disprezzo per la vita umana, il dispotismo dei leader si accompagna sempre a repressioni e guerre. Dovremo letteralmente resettare il nostro paese, adottare una nuova costituzione, creare da zero le istituzioni statali e sociali, ampliare il federalismo e i governi locali, imparare a tenere sotto controllo il potere e le sue forze. È un'idea di nazione che comporta una grande sfida: diventare un paese moderno e civilizzato, il cui valore principale è la persona, la sua vita e il suo sviluppo. Diventare un paese che tutti rispettano, e non che temono.
{{Int|''[https://www.huffingtonpost.it/guest/memorial-italia/2023/07/04/news/ilja_jasin_patria_e_destino_un_unico_cammino-12567204/ Il'ja Jašin: "Putin cadrà nell'oblio. Patria e destino, un unico cammino"]''|Dall'intervista di Kirill Martynov e Mira Livadina a ''Novaja Gazeta Evropa'', 29 giugno 2023; citato in ''huffingtonpost.it'', 4 luglio 2023.|h=4}}
*Non vorrei sembrare banale, ma la prigione russa rappresenta uno spaccato della nostra società. Ci si imbatte in persone di ogni tipo, indipendentemente da status sociale e tenore di vita, persone che in libertà non si sarebbero mai ritrovate una accanto all'altra ma che possono convivere in maniera del tutto pacifica.
*Mi mancano i miei cari, i muri mi stanno stretti e l'incertezza mi opprime. Ma ho la percezione che la mia vita abbia un senso, per così dire... So che se riuscirò a resistere con dignità dietro le sbarre, col mio esempio potrò essere d'aiuto a molte persone.
*Non ce l'ho con chi se n'è andato. Da un punto di vista umano capisco i colleghi che hanno scelto di emigrare, e non giudico nessuno. Ma davvero non capisco come ci si possa occupare seriamente di politica quando si vive separati dal proprio paese. Non c'è dubbio che l'attività pubblica svolta all'estero possa essere produttiva e utile. Si possono sviluppare risorse informative di grande efficacia, si può manifestare davanti alle ambasciate, si può dare sostegno ai prigionieri politici, parlare con la stampa mondiale e con gli opinion leader stranieri. Oltre a quelle politiche, naturalmente, ci sono state anche ragioni personali. Dovrei andarmene solo perché le mie dichiarazioni e la mia attività non piacciono a un vecchietto che ha il posteriore abbarbicato a una poltrona del Cremlino? E che diavolo! Questa è casa mia, io la amo e mi è cara.
*[...] la propaganda putiniana è nociva per qualunque persona normale. Io e i miei compagni di cella abbiamo raggiunto un compromesso: in generale guardiamo canali di musica o di sport. Ma ogni tanto i ragazzi mettono su qualche orrendo talk-show tipo quelli di [[Vladimir Solov'ëv (giornalista)|Solov'ёv]] o della Skabeeva. Di solito accompagniamo la visione con dialoghi che sembrano presi da Cuore di cane di Bulgakov. Gli altri dicono: così almeno sentiamo le notizie! E io rispondo: ma quali notizie, è propaganda bella e buona. Loro ribattono: altre non ce ne sono! Io rido: e fate a meno di sentirle, meglio ascoltare qualche altra canzonetta. Ma se non riesco a convincerli, allora sì, mi tocca mettermi i tappi. Di tanto in tanto, però, mi sforzo di guardare anche le trasmissioni della propaganda. Ma a piccole dosi: soltanto per comprendere le tecniche di manipolazione. È uno spettacolo pesante e che ti fonde il cervello, perché le teste parlanti nello schermo non fanno che urlare e dare in escandescenze. Ma è difficile rimanere stupiti dalle tesi principali che sostengono, sono sempre le stesse. Il mondo intero combatte contro di noi, ma il mondo intero è dalla nostra parte. Il nemico è fortissimo – dopotutto è la Nato –, ma il nemico è debole, stupido, demotivato e lo schiacceremo. L'economia cresce, delle sanzioni ce ne infischiamo, ma soldi non ce ne sono, tenete duro. Insomma, la solita schizofrenia del Cremlino, che manda in pappa la mente degli spettatori. Ma c'è di peggio. La disgrazia più grande sono l'idea della nostra eccezionalità nazionale e l'odio infinito che piove da quegli schermi. Goebbels non avrebbe saputo fare di meglio.
*Putin finge di agire in nome dell'intero popolo, si è attribuito lo status di leader nazionale e ha dato persino al suo partito il nome di Russia unita. In Occidente spesso condividono questa visione quando parlano del "terribile popolo russo" che adora il suo capo, che si è stretto intorno a lui in un'estasi militaristica ed è geneticamente inadatto alla democrazia. Ma noi lo sappiamo che non è così. Sì, Putin ha una base di sostenitori, per anni se l'è coltivata grazie alla propaganda e alla manipolazione. Ma pure gli oppositori della guerra sono tanti nel nostro Paese, e non si tratta solo di politici e attivisti.
*Un popolo disperato e che si sente cascare le braccia non potrà mai vincere una dittatura. Alle persone serve un esempio che li aiuti a raddrizzare le spalle. E questo esempio lo offrono Naval'nyj, Gorinov, Čanyševa, Kara-Murza, Kriger, Andrej Pivovarov, Dima Ivanov e molti altri. Questa è la cosa importante. Questo è il senso.
*Questo padrone del Cremlino cadrà nell'oblio esattamente come i suoi predecessori. E i cambiamenti sono inevitabili.
*In generale, preferisco vedere la prigione e la colonia penale come una specie di maratona, una corsa a ostacoli. Cioè, un modo per mettermi alla prova e uscirne più forte.
*Penso che l'unico futuro possibile per la Russia sia la democrazia. Le alternative hanno fatto il loro tempo. Perseverare nell'esperimento imperialistico è la strada maestra per gli scontri sociali e la distruzione del Paese. In realtà, già ora nella nostra società esiste un potente impulso alla democratizzazione. Intendo la creazione di uno stato normale, dove la legge è unica per tutti, il potere passa di mano regolarmente, e l'economia nazionale è integrata in maniera organica con quella mondiale. Sono convinto che in realtà la maggioranza delle persone vuole proprio questo, uno stato pacifico, tranquillo e civile. E lo vogliono tanto la gente comune quanto molti esponenti della pubblica amministrazione e persino i rappresentanti delle élite. Questo impulso, però, è imbavagliato ad arte. Abbiamo le mani letteralmente legate, ci inculcano in testa come fossero chiodi l'idea dell'imperialismo, della militarizzazione e il culto della morte. Il naturale desiderio di ogni società, ossia vivere in pace e felice, è schiacciato dalla propaganda e dalle repressioni. Tutto questo porterà sicuramente il Paese a una nuova epoca dei torbidi come all'inizio del Seicento. Non escludo che, dopo l'uscita di scena di Putin, avremo per un certo periodo addirittura una giunta militare. Ma di fanatici dal muso duro disposti a diventare cenere radioattiva non ce ne sono molti fra i funzionari pubblici e gli uomini di potere. Anche loro vogliono vivere, hanno famiglia e figli. Perciò è del tutto probabile che quel periodo difficile si concluderà con complicate trattative fra i leader del movimento democratico e i ''siloviki'' per raggiungere un qualche compromesso.
{{Int|''[https://www.valigiablu.it/ilya-yashin-carcere-messaggio-compleanno/ Il dissidente russo Ilya Yashin dal carcere: "Sopravviveremo e prevarremo"]''|Saggio scritto per ''Meduza'', 29 giugno 2023; citato in ''valigiablu.it'', 30 giugno 2023.|h=4}}
*{{NDR|Sulle [[proteste in Russia del 2011-2013]]}} [...] Putin era tornato al Cremlino sullo sfondo di proteste diffuse che lo facevano sentire insicuro. Il suo indice di gradimento era in calo, mentre la richiesta di riforme da parte dell'opinione pubblica continuava a crescere. Le autorità stavano aprendo procedimenti penali contro i membri dell'opposizione, la macchina della propaganda del paese proponeva sempre nuove accuse e provocazioni, eppure tutto questo non sembrava altro che un tentativo di fermare il corso naturale della storia. Nell'aria si respirava libertà, il cambiamento sembrava inevitabile. [...] Poi però è arrivato il 2014, con l'annessione della Crimea.
*{{NDR|Sull'[[annessione della Crimea alla Russia]]}} L'aggressione militare contro uno Stato vicino ha messo sottosopra il nostro paese e ha restituito l'iniziativa strategica a Putin. Vale la pena ammetterlo: non eravamo preparati al fatto che questo regime corrotto ricorresse alla lotta con le armi in pugno, che i criminali si trasformassero in veri e propri assassini.
*[...] il mio quarantesimo compleanno è completamente diverso da quello del 2013, che è irrimediabilmente lontano in tutti i sensi. Oggi non vedrò i miei cari e i miei amici. La maggior parte delle persone che hanno festeggiato con me 10 anni fa sono state costrette a emigrare. Non tutti hanno conservato la libertà. E non tutti sono vivi. La mia compagnia a tavola questa sera sarà costituita dai miei compagni di cella nel centro di detenzione speciale: un signore della cocaina, un grosso truffatore e un trafficante d'armi...
*[...] per quanto possa sembrare strano, dentro di me sta crescendo la fiducia che sopravviveremo e prevarremo. Non c'è più spazio per l'autocompiacimento. Siamo diventati tutti più esperti, più forti e più resistenti. Ci siamo liberati dalle illusioni e siamo cresciuti in forza.
===2024===
*Sono preoccupato per [[Vladimir Kara-Murza]].<br>Dopo l'[[Morte di Aleksej Naval'nyj|assassinio di Naval'nyj]] si è visto con chiarezza che la vita di ogni prigioniero politico russo è a rischio. Ma il destino di Kara-Murza suscita un'ansia particolare.<br>Da un lato, Aleksej e Vladimir sono due figure diversissime. Ma dall'altro, hanno molto più in comune di quanto possa sembrare a un primo sguardo.<br>Entrambi hanno causato problemi personali alla cerchia di Putin. Naval'nyj con le sue inchieste anticorruzione e le sue rivelazioni. Kara-Murza con l'attività di lobby in Occidente per l'applicazione di sanzioni individuali.<br>Entrambi in Russia sono stati dichiarati de facto nemici dello stato. Naval'nyj era stato incluso nell'elenco dei terroristi e degli estremisti che rappresentano una minaccia per la sicurezza nazionale. Kara-Murza è stato accusato di alto tradimento e un tribunale gli ha inflitto l'inaudita condanna a 25 anni di colonia penale.<br>Entrambi sono stati trattati dal sistema carcerario con estrema spietatezza. Aleksej e Vladimir hanno passato lunghi periodi in isolamento, sono stati sottoposti a condizioni detentive al limite della tortura. Entrambi hanno avuto seri problemi di salute.<br>Infine, la cosa essenziale: Putin ha già tentato di uccidere entrambi. Naval'nyj e Kara-Murza sono sopravvissuti a tentativi di avvelenamento organizzati dai servizi segreti.<br>Capisco che le mie parole siano la voce di uno che grida nel deserto. Ma Vladimir Kara-Murza deve essere salvato. La minaccia alla sua vita non è soltanto reale, è spropositata.<ref group="fonte">Post pubblicato sul profilo Facebook, 23 febbraio 2024; citato in ''[https://www.memorial-italia.it/2024/02/24/appello-di-ilja-jasin-per-la-liberazione-di-vladimir-kara-murza/ Appello di Il'ja Jašin per la liberazione di Vladimir Kara-Murza]'', ''memorial-italia.it'', 24 febbraio 2024.</ref>
*Il cinismo si manifesta letteralmente in ogni cosa. Dall'inizio del regno di Putin, la nostra società ha cinicamente barattato la propria libertà e i diritti civili con la garanzia di stabilità politica e crescita dei consumi. Le élite hanno cinicamente accettato di dare a Putin il monopolio del potere in cambio di un accesso illimitato alle risorse statali. Propagandisti, legislatori e funzionari pubblici in Russia si sono arricchiti con la loro retorica antioccidentale e non disdegnano cinicamente di acquisire proprietà immobiliari negli Stati Uniti e in Europa con i soldi ricevuti dal Cremlino.
:''Cynicism literally manifests itself in everything. From the start of Putin's reign, our society has cynically traded its freedom and civil rights for guaranteed political stability and consumer growth. The elites have cynically agreed to give Putin a monopoly on power in exchange for unlimited access to state resources. Propagandists, lawmakers and civil servants in Russia have enriched themselves with their anti-Western rhetoric and are not above cynically acquiring real estate in the United States and Europe with money received from the Kremlin.''<ref group="fonte" name="cynicism">Da ''[https://www.lemonde.fr/en/opinion/article/2024/03/27/ilya-yashin-by-killing-navalny-putin-has-made-immortal-his-dream-of-a-russia-free-and-open-to-the-world_6658324_23.html Ilya Yashin: "By killing Navalny, Putin has made immortal his dream of a Russia free and open to the world"]'', ''lemonde.fr'', 27 marzo 2024.</ref>
*Aleksej Naval'nyj rappresentava un pericolo per Putin, soprattutto perché proponeva alla società russa una politica fondamentalmente diversa. Invece di volgare cinismo, ha mostrato ai suoi compatrioti un sogno idealistico.
:''Alexei Navalny represented a danger to Putin, above all because he proposed a fundamentally different policy to Russian society. Instead of vulgar cynicism, he showed his compatriots an idealistic dream.''<ref group="fonte" name="cynicism"/>
*Quando parlo con persone che giustificano l'invasione dell'Ucraina, di solito sento gli stessi argomenti. La Nato è ai confini, i russi erano oppressi nel Donbass, Putin non aveva scelta... La propaganda ha piantato queste tesi nel cervello come chiodi, ed è abbastanza difficile tirarle fuori. Ma a volte gli argomenti opposti aiutano. Prova a farlo con i tuoi amici. Immaginiamo cosa non sarebbe successo se Putin non avesse dato l'ordine di attaccare il 24 febbraio. [...] I padri porterebbero i figli a scuola invece di marcire sottoterra. I mariti non sarebbero stati separati dalle loro mogli. Le madri preparavano bliny per i loro figli per la Maslenitsa<ref>Festa di addio all'inverno</ref> e non piangerebbero sulle loro bare. Ditelo ad alta voce: le persone sarebbero ancora vive. In secondo luogo, le città con popolazione di lingua russa non sarebbero state distrutte. Sul lungomare di Mariupol, continuerebbero a camminare le madri coi passeggini invece dei carri armati. Nei caffè di Bakhmut sarebbe ancora un luogo per incontrarsi e non per allestire nidi di mitragliatrici. Queste sarebbero città vive, non rovine intrise di sangue. Belgorod, Shebekino, Grayvoron e altre non avrebbero sofferto i bombardamenti e le loro popolazioni non sarebbero morte o evacuate. Sarebbero territori sicuri, i cui abitanti conoscerebbero la guerra dai film o dai libri. In terzo luogo, il nostro Paese risparmierebbe trilioni di rubli, che oggi vengono spesi per bruciare attrezzature e esplodere proiettili. Questo denaro potrebbe migliorare la vita e la situazione sociale letteralmente di ogni russo invece di diffondere morte in tutta l'Ucraina. Infine, migliaia di nostri compatrioti non sarebbero ora in prigione per essersi rifiutati di andare in un Paese straniero e di ucciderne chi si difende. Pensate: niente di tutto questo sarebbe successo. Tutta l'oscurità degli ultimi due anni sarebbe solo una storia dell'orrore per allarmisti o incubi notturni delle persone comuni. Questa guerra valeva così tante vite e distruzione? E vale la pena continuare con questa follia?<ref group="fonte">Lettera dal carcere, 22 aprile 2024; citato in Raffaella Chiodo Karpinsky, ''[https://www.avvenire.it/mondo/pagine/la-lettera-dal-carcere-del-dissidente-yashin-cond La lettera del dissidente Yashin: «Questa guerra valeva così tante vite?»]'', ''avvenire.it'', 3 maggio 2024.</ref>
{{Int|''[https://www.ilfoglio.it/esteri/2024/02/20/news/il-messaggio-di-ilya-yashin-su-navalny-ecco-perche-putin-lo-ha-ucciso--6241443/ Il messaggio di Ilya Yashin su Navalny: "Ecco perché Putin lo ha ucciso"]''|Da un messaggio su ''telegram.org''; citato in ''ilfoglio.it'', 20 febbraio 2024.|h=4}}
{{NDR|Sulla [[morte di Aleksej Naval'nyj]]}}
*Per me non ci sono dubbi: cosa è successo a Navalny? Non ho dubbi che sia stato assassinato. Per tre anni Alexei è stato sotto il controllo delle forze di sicurezza, che nel 2020 avevano già organizzato un attentato non riuscito alla sua vita. Ora l'hanno portato a termine. Per me non ci sono dubbi: chi lo ha ucciso? Non ho dubbi che sia stato Putin. È un criminale di guerra. Navalny era il suo principale avversario in Russia ed era odiato al Cremlino. Putin aveva sia il movente che l'opportunità. Sono convinto che abbia ordinato il suo assassinio.
*So come la propaganda di stato inizierà a manipolare l'opinione pubblica. Diranno che la morte di Navalny è svantaggiosa per il presidente, che sarebbe stato illogico ucciderlo un mese prima delle elezioni, che Putin è concentrato sulla politica globale e non ha tempo di pensare a un condannato... Sono tutte sciocchezze, da respingere. Dopo l'avvelenamento di Alexei nel 2020, la propaganda ha difeso Putin con l'argomento "se avesse voluto ucciderlo, lo avrebbe ucciso". Esattamente così. Voleva, e l'ha fatto. E non solo ha ucciso, ma lo ha ucciso in modo provocatorio. Alla vigilia delle elezioni, in modo che nessuno potesse dubitare del coinvolgimento di Putin.
*Nella mente di Putin, è così che si afferma il potere: attraverso l'omicidio, la brutalità e la vendetta ostentata. Questa non è la mentalità di uno statista. È il pensiero di un capo di una banda criminale.
*Per tre anni nella colonia è stato tormentato con celle di punizione e torturato affinché chiedesse pietà. Non ha funzionato e quindi è stato privato della sua vita.
*Alexei rimarrà nella storia come un uomo di eccezionale coraggio che è andato avanti fino alla fine per ciò in cui credeva. Ha sfidato la paura e la morte. Ha camminato con un sorriso e una testa orgogliosamente alzata. Ed è morto da eroe. Putin rimarrà un piccolo uomo che ha accidentalmente acquisito un enorme potere. Un personaggio che si nasconde in un bunker, uccide furtivamente e rende milioni di persone ostaggio dei suoi complessi.
{{Int|''[https://www.huffingtonpost.it/guest/memorial-italia/2024/03/20/news/il_discorso_di_ilja_jasin_dal_carcere_guerra_in_ucraina_e_dittatura_di_putin_contro_gli_interessi_del_popolo_russo-15434517/ Dalla colonia penale di Smolensk. "Guerra in Ucraina e dittatura di Putin, contro l'interesse del popolo russo"]''|Da un video su ''Youtube'', 24 febbraio 2024; citato in ''huffingtonpost.it'', 20 marzo 2024.|h=4}}
*Il progetto di Putin si basava su due importanti premesse: in primo luogo, ci si attendeva un'opposizione minima da parte dell'esercito ucraino e la lealtà della popolazione locale. Non è un mistero che il Cremlino, con l'aiuto dei suoi servizi segreti, ha speso per anni risorse e sforzi nella creazione di reti sotterranee prorusse e ha foraggiato amministratori pubblici, politici e funzionari ucraini. Di sicuro i servizi avevano riferito a Putin che, in caso di invasione, i soldati russi sarebbero stati accolti non come occupanti ma come liberatori: con manifestazioni di festa, coi tradizionali pane e sale. Si supponeva che gli ucraini fossero stanchi ed esasperati dal loro governo, e che sarebbero stati felici di accettare la protezione offerta da Putin e tutto ciò che significava il concetto di "ordine russo". In secondo luogo, è chiaro che il Cremlino non si aspettava una reazione rapida e coordinata all'invasione da parte dell'Occidente. Alla vigilia dell'aggressione russa contro l'Ucraina, le truppe americane avevano ingloriosamente lasciato l'Afghanistan, di fatto dandolo in pasto ai talebani. I paesi europei mantenevano una dipendenza critica dal gas e dalle altre fonti energetiche russe, cosa che li rendeva vulnerabili alla manipolazione del Cremlino. In generale, Putin non aveva una grande considerazione per i leader occidentali e li derideva regolarmente per la debolezza, la fiacchezza, l'incapacità di prendere decisioni efficaci. Non aveva dubbi sul fatto che la volontà di ferro e la risolutezza delle forze armate avrebbero spaventato e demoralizzato l'Occidente, mettendolo in un vicolo cieco. Quando gli occidentali si fossero ripresi dallo shock iniziale e avessero tentato una qualche reazione, i giochi sarebbero già stati conclusi e l'Ucraina sarebbe passata sotto il controllo militare e politico di Mosca. Va detto che, nel complesso, Putin è un politico piuttosto spregiudicato, e molti dei suoi azzardi sono andati a buon fine. Ma stavolta si è sbagliato di grosso: in Ucraina il suo esercito ha incontrato una feroce resistenza e ben presto, subite perdite consistenti, è stato costretto a ritirarsi sia da Kyiv, sia da Černihiv, sia dalle altre grandi città. L'Occidente, poi, si è mobilitato con una velocità sorprendente e, dai primi giorni del conflitto, ha inviato all'esercito ucraino massicce forniture di armi e munizioni.
*A oggi, il conflitto è diventato una guerra di posizione: la linea del fronte rimane pressoché immutata, spostandosi ogni giorno letteralmente di decine di metri in una direzione o nell'altra. Sia i russi, sia gli ucraini subiscono grandi perdite, tentano di esaurire le risorse del nemico, ma la situazione a cui si è giunti attualmente si può definire un vicolo cieco. Né Putin, né Zelenskij sono disposti a venire a compromessi. I tentativi di avviare trattative falliscono, e finora non è stato presentato nessun piano realistico per uscire dalla crisi militare.
*Putin ha assestato un potente colpo al capitale umano della Russia. Le perdite del nostro paese sui campi di battaglia sono difficili da valutare, ma è chiaro che si contano a decine di migliaia. Alcuni giornalisti di Mediazona e della BBC, insieme a una squadra di volontari, redigono e aggiornano regolarmente un elenco nominativo di militari russi, scovando i loro cognomi e altri dati nei necrologi ufficiali e nei social, e verificando le sepolture recenti nei cimiteri di varie regioni. I dati sono così tanti che i volontari riescono appena a elaborarli, ed è evidente che si tratta solo della punta dell'iceberg, perché è ben difficile che tutti i morti finiscano nei bollettini ufficiali, e passare in rassegna ogni cimitero russo è fisicamente impossibile. Nonostante ciò, il numero dei corpi identificati si avvicina già a 50.000.
*Putin sta letteralmente trasformando i russi in carne da cannone, comprando con cinismo le loro vite a spese dello stato o con la promessa di farli uscire di prigione. Ma c'è un altro problema: inviando masse di soldati al fronte, Putin sta piazzando nella società una bomba a scoppio ritardato, perché prima o poi alla vita civile torneranno – e molti sono già tornati – centinaia di migliaia di uomini traumatizzati dalla guerra, che hanno subito forti stress, che hanno ucciso persone e hanno visto la morte e che, sicuramente, avranno difficoltà a reinserirsi. Ciò porterà inevitabilmente alla crescita della violenza sia domestica che pubblica, dobbiamo aspettarci un balzo della criminalità.
*Un mucchio di problemi attende la Russia anche con il reinserimento degli invalidi perché, oltre ai morti, dal fronte sta tornando un numero enorme di persone che hanno perso braccia, gambe o che hanno subito altre mutilazioni fisiche. Siamo sinceri: tradizionalmente, lo stato se ne infischia di questa gente. Non c'è dubbio che in un prossimo futuro le città russe vedranno la presenza costante di persone in divisa militare su sedie a rotelle e con al petto una medaglia, ad esempio per la conquista di Mariupol' o di Mar'inka, intente a chiedere l'elemosina fra le macchine ferme negli ingorghi o agli ingressi della metropolitana.
*Per aver partecipato alla cosiddetta operazione speciale, Putin ha graziato e riabilitato migliaia di veri e propri avanzi di galera e rifiuti della società. Assassini, stupratori e rapinatori sopravvissuti alla guerra tornano a casa come se niente fosse, riprendono a vivere accanto alle proprie vittime e ai loro cari. Al Cremlino dicono che hanno ottenuto la libertà scontando i propri delitti col sangue. Ma agli occhi di chi ha scontato i suoi peccati un vampiro che ha violentato e ammazzato una bambina? La mamma di quella bambina uccisa starà meglio perché il suo assassino è uscito di prigione per andare nel Donbas a sparare agli ucraini per poi tornare a casa da eroe? Per giunta, la guerra non guarisce affatto chi ha tendenze criminali; anzi, ne aumenta aggressività e spregiudicatezza.
*Vladimir Putin dice spesso che il principale valore della Russia sono le sue persone, che lo stato compie sforzi enormi per proteggere e sviluppare il capitale umano. La guerra in Ucraina ha dato una palese dimostrazione della falsità di simili proclami e dell'ipocrisia di Putin. Per lui le persone non sono nient'altro che materiale di consumo, da comprare a basso prezzo e sbattere in prima linea per realizzare i suoi fini politici e soddisfare le proprie ambizioni.
*Putin rassicura tutti che la nostra economia va benissimo. Non è minata dalle sanzioni e cresce a ritmo vertiginoso. Ma cosa sta succedendo davvero? Sì, il PIL russo l'anno scorso ha segnato una crescita, ma questa dinamica è dovuta in primo luogo al brusco aumento delle spese militari. Il Fondo per il benessere nazionale, dove si concentrano le riserve fondamentali del nostro paese, in un anno si è ridotto quasi della metà, da 9.000 a 5.400 miliardi di rubli. Questi soldi sono stati generosamente spesi per produrre mezzi corazzati, razzi, munizioni, e naturalmente ogni carro armato o ogni proiettile prodotto entra nel computo del PIL, cosa che si riflette nelle statistiche economiche. Ma è importante capire che lo sviluppo economico non trarrà nessun beneficio da un proiettile esploso o da un carro armato colpito nei dintorni di Avdiivka: sono soltanto cifre nei resoconti governativi, mentre quei soldi sono stati letteralmente bruciati nel fuoco della guerra. Oltretutto, questo fuoco esige sempre più combustibile e quest'anno Putin prevede di assegnare ancora più risorse al fabbisogno militare.
*[...] quasi tutti i capitoli di spesa legati all'istruzione, alla sanità e alla cultura sono stati ridotti o direttamente, o per effetto dell'erosione dovuta all'inflazione. Ossia, le riserve nazionali vengono di fatto interrate nei campi di battaglia, mentre si propinano alla popolazione statistiche astute e fasulle su una crescita economica lontana dalla realtà.
*[...] dopo l'inizio della guerra abbiamo scoperto la sorprendente espressione "industrializzazione inversa", un termine che, peraltro, è stato associato alla nostra economia non da un qualche straniero ostile ma dalla stessa banca centrale russa. È sua, infatti, la dichiarazione per cui la Russia sta tornando a realizzare prodotti antiquati con tecnologie antiquate. In poche parole, interrotti i rapporti con l'Occidente, il nostro paese ha imboccato la strada del regresso causando un drammatico rallentamento del proprio sviluppo. La parola "regresso" caratterizza piuttosto bene l'insieme delle politiche statali di Vladimir Putin. Sono proprio tali politiche a fare da potentissimo freno allo sviluppo della Russia praticamente in ogni ambito.
*Al Cremlino, in epoche diverse, si sono avuti leader di vario tipo, crudeli, scaltri o autentici tiranni, ma mai prima d'ora la Russia era stata in mano a un uomo talmente tossico da far sì che mezzo mondo voglia prenderne fisicamente le distanze.
*Putin ha dichiarato in pubblico che uno degli scopi cruciali della guerra con l'Ucraina è la necessità di allontanare la NATO dai confini russi. Questa era la richiesta contenuta nell'ultimatum ufficiale inviato dalla Russia all'Occidente alla vigilia dell'invasione. Due anni dopo, si può affermare che Putin si è sostanzialmente dato la zappa sui piedi, perché prima dell'aggressione armata i leader occidentali erano pronti al dialogo con lui, analizzavano seriamente le varie richieste del Cremlino, cercavano compromessi. [...] Ora non è in corso il minimo dialogo. Anzi, la NATO aumenta metodicamente la propria capacità difensiva e dispiega armamenti sul proprio fianco orientale. Che fine hanno fatto le minacce di Putin alla NATO? Si può dire che abbiano ottenuto l'esito opposto di quanto ci si aspettava.
*Putin [...] con la sua aggressione ai danni dell'Ucraina, ha letteralmente infuso nuova vita nella NATO, ha dato senso alla sua esistenza. Scatenando la più grande guerra in Europa dopo il secondo conflitto mondiale, il dittatore russo ha dimostrato che la minaccia è ancora valida, ed è del tutto reale. Se gli elettori europei fino a qualche tempo fa erano critici nei confronti della NATO, ora esigono che i loro governi rafforzino il blocco, lo rendano attivo: la rinascita dell'alleanza nord-atlantica è ora davanti ai nostri occhi.
*La ferocia di Putin e la sua minaccia di ricorrere alla forza militare, nelle testoline degli strateghi al Cremlino, avrebbero dovuto costringere gli USA, l'UE e i loro alleati a riconoscere il presidente russo come un partner alla pari in questo ipotetico processo negoziale. L'effetto, invece, è stato opposto: Putin ha iniziato a essere visto come un imprevedibile e pericoloso psicopatico, con cui non ha senso dialogare.
*Cos'è, dunque, che Putin ha ottenuto in due anni di guerra? Aveva promesso di portare pace e libertà all'Ucraina, ma di fatto le ha portato morte, distruzione e dolore. Centinaia di migliaia di morti e feriti, milioni di profughi, rovine al posto di città un tempo fiorenti: ecco cos'ha portato Putin al popolo ucraino. Oltretutto, le parti del paese a soffrirne di più sono state proprio le regioni russofone, tradizionalmente leali alla Russia: sono state loro a subire l'attacco più forte da parte dei cosiddetti liberatori. Putin aveva garantito al nostro popolo la difesa degli interessi nazionali della Russia e il ripristino dell'antica grandezza. Ha invece assestato un colpo alla demografia nazionale e ha privato della vita e reso storpi decine di migliaia di russi che avrebbero potuto lavorare, crescere figli ed essere utili alla società. Ha bruciato nel fuoco della guerra un'enorme quantità di denaro e risorse che avrebbero potuto essere investite nell'istruzione, nella sanità e nello sviluppo. In più ha compromesso lo status internazionale della Russia, rendendola drammaticamente dipendente dalla Cina e facendo del nostro paese un approvvigionatore di materie prime, di fatto una stazione di rifornimento per l'industria cinese.
{{Int|''[https://www.theguardian.com/commentisfree/2024/mar/06/russia-prison-alexei-navalny-vladimir-putin I'm in a Russian prison. This is how my friend Alexei Navalny showed us Putin's hypocrisy]''|''theguardian.com'', 6 marzo 2024.|h=4}}
*Vladimir Putin parla spesso e a lungo di valori conservatori. L'Europa e gli Stati Uniti vogliono imporci i loro modi dissoluti e senza Dio, dice ai russi, per spaventarli e giustificare uno scontro con "l'occidente collettivo". [...] Tutta questa retorica è pura ipocrisia. Per Putin, il discorso conservatore non è altro che uno strumento politico per manipolare la coscienza della popolazione. La realtà è che il presidente russo conduce una vita immorale, del tutto contraria ai valori che pretende di incarnare.
:''Vladimir Putin speaks often, and at length, about conservative values. Europe and the US want to impose their debauched and godless ways on us, he tells Russians, to frighten them and to justify a standoff against "the collective west".'' [...] ''All this rhetoric is pure hypocrisy. Conservative discourse is, for Putin, no more than a political tool for manipulating the consciousness of the populace. The reality is that the Russian president leads an immoral life, wholly contrary to the values he purports to embody.''
*Afferma di essere il difensore della vita familiare. In realtà è un uomo che ha preso pubblicamente le distanze dalle proprie figlie, e quando le menziona alla stampa si riferisce a loro come "quelle donne".
:''He claims to be the defender of family life. In reality, he is a man who has publicly distanced himself from his own daughters, and when he mentions them to the press, it's as "those women".''
*{{NDR|Su [[Aleksej Naval'nyj]]}} Posso attestare che era veramente un uomo di fede, per il quale i comandamenti "non uccidere" e "non rubare", e i precetti etici del Discorso della Montagna, non erano meri orpelli religiosi, ma divenne una stella polare per la sua vita e la sua politica. Posso dire con certezza che, a differenza di Putin, anche Aleksej era un vero uomo di famiglia: un figlio, marito e padre amorevole. La sua vita familiare, basata sull'amore e sul rispetto reciproco, è sempre stata per me motivo di ammirazione.
:''I can attest that he truly was a man of faith, for whom the commandments "thou shalt not kill" and "thou shalt not steal", and the ethical precepts of the Sermon on the Mount, were not the mere trappings of religion, but became a lodestar for his life and his politics. I can say with certainty that unlike Putin, Alexei was a true family man, too: a loving son, husband and father. His family life, based on love and mutual respect, was always for me a source of admiration.''
*{{NDR|Su [[Julija Naval'naja]]}} Ho il sospetto che Putin sia incline allo sciovinismo e difficilmente prenderà sul serio una donna come oppositrice. Ma non conosce Julija molto bene e presto, ne sono certo, si renderà conto del suo errore.
:''I suspect that Putin is prone to chauvinism and will hardly take a woman seriously as an opponent. But he doesn't know Yulia very well, and soon, I'm sure, he will realise his mistake.''
{{Int|''[https://www.repubblica.it/esteri/2024/06/29/news/intervista_ilja_jashin_dal_carcere_regime_di_putin_fara_fine_dellurss-423331766/ Intervista dal carcere con l'oppositore russo Ilja Jashin: "Il regime di Putin farà la fine dell'Urss"]''|Intervista di Rosalba Castelletti, ''La Repubblica'', 29 giugno 2024.|h=4}}
*In carcere tutto si riduce a una costante pressione psicologica che non ha nulla a che fare con la legge, ma puzza fortemente di politica marcia.
*Sapevo che una prigione russa non fosse il luogo più umano al mondo, ma non pensavo a questi livelli. Sembra che abbiano deciso di ricreare con accuratezza storica gli scantinati della Gestapo.
*A quanto pare, anche da dietro le sbarre, la mia voce contro la guerra, contro la dittatura, si sente e influenza la società. Questo irrita le autorità. L'obiettivo è chiaramente indurmi a tacere. Ma non importa quanto sia difficile, non rimarrò in silenzio e non mi adatterò a questo sistema cannibalesco.
*Spesso mi definisco un ottimista. Senza questa "stupida fede" o, più semplicemente, speranza, in Russia non solo è difficile impegnarsi nella politica di opposizione, ma anche sopravvivere.
*Sono sicuro che il regime di Putin farà la stessa fine {{NDR|dell'Unione Sovietica}}: la tensione interna dovuta a guerra, corruzione e tirannia alla fine lo faranno semplicemente a pezzi. Noi non dobbiamo cedere alla disperazione, dobbiamo restare calmi e testardi e costantemente fedeli alla nostra linea, nonostante le difficoltà. Questo è ciò che cerco di ispirare ai miei connazionali con l'esempio personale.
*{{NDR|Su [[Vladimir Kara-Murza]]}} Il Cremlino lo odia apertamente perché, insieme a Boris Nemtsov, ha ottenuto l'adozione della legge Magnitskij negli Stati Uniti che ha portato a dolorose sanzioni personali contro persone molto influenti della cerchia di Putin. Le prove di questo odio sono la crudele condanna a 25 anni di carcere e i due attentati alla sua vita. Vladimir si trova ora in una colonia siberiana in condizioni simili alle mie, ma dopo gli avvelenamenti subiti, la sua salute è precaria. Non è esagerato dire che Kara-Murza potrebbe morire o essere ucciso da un momento all'altro.
*Niente è stato inutile, perché abbiamo combattuto non tanto per il potere, ma per il futuro del Paese, per le menti e le anime della nostra gente. I nostri sforzi erano e restano mirati ad aprire gli occhi delle persone su ciò che accade intorno a loro, a spingerle a diventare cittadini e a partecipare attivamente alla vita della società e a insegnare loro a sentirsi responsabili in prima persona per la Russia. Naturalmente non tutto ha funzionato, ma penso che abbiamo comunque vinto la battaglia per la nuova generazione contro Putin.
*Accetto le critiche rivolte all'opposizione democratica e sono consapevole della nostra responsabilità, almeno in parte, per quanto sta accadendo. Siamo senza dubbio responsabili della nostra disunione. In alcuni episodi della storia moderna non abbiamo mostrato la necessaria durezza, ma in altri, al contrario, siamo stati troppo intransigenti. Ma eravamo e rimaniamo onesti con noi stessi e con il nostro popolo. Vogliamo sinceramente pace, libertà e prosperità per la nostra Patria, e i migliori di noi hanno sacrificato la vita per questo.
*Ricordate quanto tempo António de Oliveira Salazar governò il Portogallo, come Francisco Franco detenne un potere quasi illimitato in Spagna per più di quarant'anni... Ma alla fine, le leggi della storia e il cambio generazionale hanno messo ogni cosa al suo posto, le dittature sono diventate un ricordo del passato e sono state sostituite da sistemi democratici. Lo stesso accadrà al regime di Putin. I dinosauri settantenni dell'era della Guerra Fredda stanno scomparendo dalla scena e una nuova generazione subentrerà. Tutto accadrà davanti ai nostri occhi.
*Non credo valga la pena discutere seriamente dell'indice di gradimento di Putin in condizioni di controllo totale della politica e delle istituzioni pubbliche, elezioni castrate, arresti e omicidi dei leader dell'opposizione. Ai tiranni piace attribuirsi una popolarità impressionante: è una caratteristica dei regimi.
*Quanto alla Cina, non sostiene la Russia, ma approfitta della situazione attuale per trasformare il nostro Paese in una stazione di servizio a buon mercato per i suoi bisogni e in un mercato per le sue merci. A dispetto dei discorsi sull'amicizia, non ci sono ancora stati seri investimenti cinesi nelle infrastrutture russe e nei progetti comuni i partner cinesi difendono duramente e, in modo direi addirittura predatorio, i loro interessi, caricando i costi principali sulla Russia.
*[...] è più o meno ovvio a tutti che la politica pluriennale dell'Occidente volta a rabbonire e a pacificare Putin, per usare un eufemismo, sia stata irragionevole. Putin ha percepito il compromesso e la morbidezza dei politici europei come una debolezza, che gli ha dato carta bianca sia per l'aggressione ibrida contro i Paesi della Ue sia per l'invasione militare dell'Ucraina.
*Parlando in senso figurato, bisognerebbe utilizzare i meccanismi di sanzioni non come mezzo di distruzione di massa con inevitabili perdite tra i civili, ma come misura ad alta precisione contro specifici criminali di guerra, oligarchi, amministratori politici e propagandisti. Il punto è rendere Putin tossico per la sua cerchia e stimolare una divisione nelle élite del Cremlino, e non spingere il popolo russo tra le braccia del dittatore e contribuire a renderlo più coeso.
*Due anni dietro le sbarre mi hanno permesso di accumulare molti contatti con persone che sono state al fronte o intendono andarci. Ne ho concluso che per i russi non è una guerra popolare, né patriottica, come Putin cerca di presentarla, ma una guerra commerciale. È così che perlomeno viene percepita dai partecipanti ordinari. Si contano sulle dita di una mano i prigionieri che ho incontrato che erano pronti ad andare in Ucraina per ragioni ideologiche. Per la maggior parte, la vera motivazione era l'opportunità di ricevere una paga significativa per gli standard russi e, naturalmente, la possibilità di essere liberati e vedere annullata la pena detentiva.
*[...] c'è una differenza significativa tra coloro che sono già stati in guerra e coloro che stanno pianificando di prendervi parte. I primi hanno l'orrore negli occhi. Molti di loro hanno sinceramente paura di tornare al fronte, perché hanno visto con i loro occhi come i loro compagni siano stati fatti a pezzi dai proiettili e in che modo insensato i comandanti mandino la fanteria al macello. Chi ha visto e sentito è meno propenso a pensare ai soldi e non è ansioso di andare in trincea. Ci sono sempre più persone che finiscono in prigione a causa della diserzione, dell'abbandono di un'unità militare o della riluttanza a tornare al fronte dopo il congedo. Preferiscono una condanna penale alla morte. Ma chi conosce la guerra soltanto a parole e ha appena firmato un contratto con la Difesa si fa molte illusioni.
*Penso che mi abbiano isolato in una cella di rigore perché in prigione ho fatto del mio meglio per dissuadere i dubbiosi dall'andare in guerra. E il mio mancato silenzio probabilmente rovinava i piani e le statistiche delle autorità carcerarie. Ma non me ne pento affatto perché è difficile per me guardare in silenzio come le persone vengano portate al massacro.
{{Int|''[https://www.repubblica.it/esteri/2024/08/03/news/scambio_prigionieri_dissidenti_russi_germania_yashin-423429001/ Yashin denuncia: "Non volevo l'esilio: mi hanno costretto. Putin è un assassino"]''|Da una conferenza stampa dopo il rilascio, citato in ''La Repubblica'', 3 agosto 2024.|h=4}}
*Ho detto fin dal primo giorno dietro le sbarre che non ero pronto per gli scambi. Ho inteso la mia prigionia non solo come una lotta contro la guerra, ma anche come una lotta per il mio diritto a vivere nel mio Paese.
*Non vedo quello che mi è successo come uno scambio. Lo vedo come un'espulsione illegale dalla Russia contro la mia volontà.
*Porto la responsabilità per il destino dei miei compagni ancora in carcere. Ed è insopportabile. Quasi una tortura.
*Non voglio fare l'esule. Voglio tornare in Russia. Sono un cittadino russo. Sono un politico russo. Voglio tornare nella mia patria e creare una Russia libera. Dedicherò tutta la mia vita a questo.
==Citazioni su Il'ja Jašin==
===[[Anna Zafesova]]===
*«Io non ho paura e anche voi non dovete averne», è stato il mantra che Yashin ha ripetuto ai suoi sostenitori. In aula ha riso, scherzato e gesticolato dalla sua gabbia di vetro, e ha concluso il suo ultimo discorso da imputato chiedendo ai dissidenti di «non dimenticare di sorridere, perché se ci scordiamo la gioia della vita loro avranno vinto». Del resto, il 39enne politico era andato incontro alla condanna consapevolmente: come il suo amico e mentore Alexey Navalny, ha preferito la prigione al silenzio e alla fuga.
*L'esilio è stato la scelta di centinaia di migliaia di oppositori, giornalisti e intellettuali russi, ma Yashin ha deciso invece per il martirio in pubblico.
*Se negli anni precedenti i leader del dissenso venivano accusati di reati comuni - Mikhail Khodorkovsky era stato condannato a 10 anni per evasione fiscale, Alexey Navalny per "truffa" -, la dittatura militare imposta da Vladimir Putin dopo l'invasione dell'Ucraina non si prende più nemmeno il disturbo di cercare pretesti. L'articolo 207.3 del codice penale della Federazione Russa infatti punisce la «diffusione di fake sull'esercito russo», cui nel caso di Yashin si aggiunge l'aggravante del «motivo di odio politico».
==Note==
<references />
===Fonti===
<references group="fonte" />
==Voci correlate==
*[[Opposizione a Vladimir Putin in Russia]]
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{DEFAULTSORT:Jasin, Il'ja}}
[[Categoria:Dissidenti russi]]
[[Categoria:Politici russi]]
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Mark Galeotti
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Mariomassone
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[[File:Mark Galeotti 2019.jpg|thumb|Galeotti nel 2019]]
'''Mark Galeotti''' (1965 – vivente), storico britannico.
==Citazioni di Mark Galeotti==
{{cronologico}}
{{Int|Da ''[https://www.vice.com/it/article/gykvey/come-la-russia-di-putin-e-diventata-il-paradiso-della-criminalita-organizzata Come la Russia di Putin è diventata il paradiso della criminalità organizzata]''|Intervista di Seth Ferranti, ''vice.com'', 14 giugno 2018.}}
{{NDR|Sui [[Ladro nella legge|ladri nella legge]]}}
*Una malavita c'era già anche prima {{NDR|dell'era staliniana}}, era il cosiddetto ''Vorovskoy Mir'', il "mondo dei ladri". Avevano i tatuaggi e uno slang tutto loro, ma è stata l'esperienza di essere catapultati in questo orrore che erano i gulag, i campi di lavoro a innescare la miccia.
*Nel 1953 morì Stalin e furono aperti i gulag. Tutti i criminali erano ora a piede libero — compresi questi collaborazionisti — e si infiltrarono nella malavita sovietica. Era un concetto tutto nuovo di ''vorovskoy mir'', e il loro codice più o meno era: "Siamo gangster, siamo uomini duri, abbiamo la nostra cultura, il nostro codice e le nostre cose. Ma lo Stato è potente e vale la pena collaborare — quando è nel nostro interesse."
*I vory furono tra i principali fautori del nuovo sistema politico ed economico negli anni Novanta. Diciamolo: la Russia è amministrata da gente che ruba a sinistra, a destra e al centro. È una "cleptocrazia". Solo che non lo fanno nella maniera tradizionale a cui siamo abituati noi, minacciando le persone agli angoli della strada. Lo fanno attraverso appalti statali e accordi corrotti. È qui che si verifica la principale sovrapposizione tra come operano i gangster e come opera l'élite. I confini tra i due sono davvero labili.
*Sappiamo che il capitalismo per funzionare si basa su istituzioni, stato di diritto, diritti di proprietà e fiducia nel sistema. Ma i russi non la vedevano così. A loro interessavano i soldi, e quando ti interessano solo quelli, ci sono tantissimi metodi criminali che possono risultare interessanti. C'è una diffusione sorprendente di metodi come ricatto ed estorsione come strategie di business in Russia.
*I vory erano tra i principali stakeholder—i padri fondatori della Nuova Russia. Non dovrebbe sorprendere, quindi, che i loro valori siano oggi così radicati.
*La cleptocrazia russa e il legame stretto tra il Cremlino, le aziende e la criminalità organizzata significa che la Russia può influenzare gli altri paesi diffondendo queste pratiche scorrette. Putin, di fatto, sta cercando di utilizzare la criminalità organizzata russa contro l'Occidente.
*Le organizzazioni criminali russe sono già state utilizzate per uccidere i suoi nemici, raccogliere dati d'intelligence, portare spie oltre il confine e finanziare Putin, offrendo supporto a determinati canali d'informazione vicini al presidente, e noti per la disinformazione che praticano regolarmente.
{{Int|Da ''[https://formiche.net/2021/03/spy-story-italia-russia-galeotti/#content Fra spionaggio russo e solidarietà inglese. Parla il prof. Galeotti]''|Intervista di Gabriele Carrer, ''formiche.net'', marzo 2021.}}
*L'Italia si era schierata con il Regno Unito dopo l'[[Avvelenamento di Sergej e Julija Skripal'|avvelenamento di Sergej Skripal]], quindi c'è un elemento di reciprocità [...]. Più in generale, Londra sembra capire che questo tipo di solidarietà è cruciale per scoraggiare l'attività russa.
*[...] penso che finché Vladimir Putin è al potere, non possiamo aspettarci alcun miglioramento sostanziale. Ma nessuno ha interesse in un grave peggioramento delle cose.
*In un certo senso, penso che tutto lo spionaggio – che in gran parte è noioso, routinario e ha uno scarso impatto reale sul mondo – sia sopravvalutato.
{{Int|Da ''[https://www.ilfoglio.it/esteri/2022/07/20/news/il-potere-di-putin-e-granitico-ma-non-eterno-la-svolta-di-settembre-4241751/ Il potere di Putin è granitico ma non eterno. La svolta di settembre]''|Intervista di Pietro Guastamacchia, ''ilfoglio.it'', 20 luglio 2022.}}
*Mosca si trova ad affrontare un dilemma: sospendere le elezioni accettando di fatto che in Russia non c'è più neanche la parvenza di una democrazia, o cercare di portarle a termine comunque ma in maniera molto pilotata.
*{{NDR|Sulle [[sanzioni internazionali durante il conflitto russo-ucraino]]}} Le fabbriche di auto russe non hanno più le componenti per montare sulle macchine una serie di funzioni basilari quali l'airbag o l'elettronica di base a causa delle sanzioni. Per ovviare a questo problema hanno lanciato la serie "special edition", una macchina che vista da fuori sembra la solita macchina ma che è del tutto priva di una serie di sistemi di sicurezza. Con le sanzioni e l'isolamento Putin ha lanciato una Russia "special edition", una paese che come una vecchia Lada se si gira la chiave si mette in moto e parte ma che ha perso completamente i sistemi di sicurezza politica e sociale di uno stato moderno e che non si ha idea di come possa reagire a un dosso o figuriamoci a un incidente.
*Se devo essere provocatorio quello che farà l'Europa non è che conti così tanto, le sanzioni che fanno male davvero sono quelle americane soprattutto le sanzioni secondarie. [...] l'importante è mettere la Russia nel paradosso del cittadino sovietico degli anni '80 che aveva le tasche piene di rubli ma non poteva comprarci nulla.
*{{NDR|Ricordo}} un estenuante discussione con un accademico romano che mi spiegava che il suo apprezzamento nei confronti di Putin veniva dalla sua diffidenza nei confronti del mondo capitalista. A nulla sono servite le mie spiegazioni sul fatto che la Russia di Putin sia l'economia più ferocemente neoliberista che si possa immaginare.
*Noi dobbiamo pensare ai russi come ostaggi di Putin, con una vastissima diffusione della sindrome di Stoccolma, ma pur sempre ostaggi.
*[...] come nel caso britannico o francese, dobbiamo imparare a discernere tra le colpe delle autorità e quelle dei popoli.
*In molti pensano che la Russia debba passare attraverso una sconfitta per essere costretta a elaborare una nuova identità e visione di se stessa. Certo però serve una figura capace di traghettare la Russia in questa fase, qualcuno che sappia spiegare ai russi che l'impero è finito.
*[...] persiste {{NDR|in Russia}} una visione autocratica del potere e una retorica della "grande Russia" ma francamente non vedo nessuno tra i possibili candidati a guidare un giorno il paese qualcuno che covi la stessa rabbia e astio contro l'occidente, come se fosse colpevole di tutti i mali che affliggono la Russia. Una rabbia violenta che fa pensare che getti le sue radici dentro un profondo trauma del sentirsi tradito.
*Ricordo che una volta si diceva che i russi da bambini vengono avvolti in coperte e arrotolati con tale forza che i bebè non riescono a mai muoversi e così imparano la sottomissione a un potere più grande. Le chiavi magiche non servono, per capire la Russia, per quanto possibile serve studiare di più.
{{Int|Da ''[https://www.repubblica.it/esteri/2022/03/26/news/russia_ucraina_putin_intervista_mark_galeotti-342981782/ Mark Galeotti: "Per Putin è l'ora più difficile, ma è presto per parlare di golpe al Cremlino"]''|Intervista di Antonello Guerrera, ''repubblica.it'', 26 marzo 2022.}}
*[...] c'è un cerchio magico intorno a Putin ancora molto solido, estremamente dipendente da lui e con cui condivide la stessa visione paranoica, estrema e complottista del mondo. I "tecnocrati" del governo, invece, sono molto più irritati. Ma hanno poco potere. Esporsi contro Putin è ancora decisamente pericoloso. Molti a Mosca vogliono liberarsene, ma sperano che lo faccia qualcun altro.
*[...] la disoccupazione in Russia è già alta e l'esercito sta perdendo la sua integrità funzionale. Molti soldati sono furiosi, sono stati mandati al fronte senza addestramento, né approvvigionamenti, ci sono voci di ammutinamento a Kiev. Sarà molto interessante vedere che cosa accadrà in aprile quando ci sarà la nuova chiamata di leva obbligatoria in Russia: sono possibili molte diserzioni. Perciò, non vedo come le cose non possano andare sempre peggio per Putin.
*{{NDR|Su [[Sergej Šojgu]]}} In realtà il ministro della Difesa è sì un patriota e nazionalista, ma è anche più giovane e meno fanatico del resto della nomenklatura putiniana. Shoigu non pensa che l'Occidente odi visceralmente la Russia. Si dice che, al di là delle tante voci, non si sia fatto vedere negli ultimi giorni perché "punito" da Putin per il pessimo andamento della guerra in Ucraina. In realtà potrebbe essere che sia stato lui a scomparire. [...] Magari non vuole esporsi per un conflitto così catastrofico. O non vuole sporcare la sua immagine per motivi che non conosciamo.
*In teoria il primo ministro Mikhail Mishustin {{NDR|potrebbe rimpiazzare Putin}}, ma non ha né il carisma né la caratura.
*[[Anatolij Borisovič Čubajs|Chubais]] è molto legato agli oligarchi ma non alla classe media, presso cui è screditato perché associato proprio con le privatizzazioni feroci degli anni Novanta.
*Ora i russi dicono di volersi concentrare sull'Est, ma soltanto perché la tattica di aggressione totale su più fronti in Ucraina si è dimostrata terribilmente sbagliata. Tuttavia, Putin non si accontenterà di certo. Lui forza sempre i limiti. Lo ha sempre fatto.
{{Int|Da ''[https://www.repubblica.it/esteri/2022/08/24/news/attentato_dugin_dugina_intervista_mark_galeotti_fsb-362728417/ Attentato Dugina, Mark Galeotti: "Dietro ai killer non c'è lo Stato ucraino. Il sistema-Putin è fragile"]''|Intervista di Rosalba Castelletti, ''repubblica.it'', 24 agosto 2022.}}
{{NDR|Sulla morte di [[Dar'ja Dugina]]}}
*Stando all'Fsb, Vovk avrebbe operato indisturbata per un mese, avrebbe guidato la sua Mini per 750 km e poi superato il confine estone. Il tutto in un Paese che non solo ha una vasta sorveglianza di Stato, ma che proprio a Mosca impiega un sofisticato sistema di riconoscimento facciale che monitora chiunque.
*In passato abbiamo già assistito più volte ai goffi tentativi di narrazione russa. Basti pensare ai due agenti dietro al [[Avvelenamento di Sergej e Julija Skripal'|tentato assassinio di Serghej Skripal]] che sostenevano di trovarsi a Salisbury per ammirare le "guglie della cattedrale". Le prove contro Vovk sono state messe insieme frettolosamente: la presunta carta d'identità di Vovk per dimostrare che lavorasse per l'esercito ucraino è un evidente lavoro con Photoshop. È una ricostruzione improvvisata. Fa pensare che non si tratti di una operazione "false flag" attentamente pianificata, ma che l'Fsb abbia dovuto inventarsi una risposta in fretta e furia.
*Se prendiamo per buona la versione ufficiale russa, le autorità ucraine avrebbero investito le loro risorse in un omicidio alla periferia di Mosca solo per colpire una commentatrice di secondo grado ancorché tifosa dell'operazione contro Kiev. Ancora una volta, questa narrazione non regge.
*[...] non escludo che alcuni ucraini vedano in Dugin un istigatore del conflitto. In questo caso, però, mi aspetterei una dichiarazione: "Ecco cosa accadrà a tutti coloro che sostengono la violenza contro gli ucraini". Ma non ce n'è stata nessuna.
*{{NDR|«A chi potrebbe giovare?»}} La risposta cinica? Agli editori di Dugin.
*Per concludere, a breve termine, Dugin è prezioso per il Cremlino perché sposa la necessità di questa "operazione", il fatto che sia una "guerra giusta". Ma sul lungo termine tiene sotto scacco il Cremlino perché, a un certo punto, potrebbe essere necessaria una soluzione pragmatica. Dugin parla di una vittoria a dir poco completa e totale. E non ci sono prove che i russi siano in grado di raggiungerla.
*Il Cremlino non lascia mai che una crisi vada sprecata. Userà l'attentato come scusa per reprimere la presunta quinta colonna pro-Ucraina o altro. I falchi del "partito della guerra" in qualche modo intensificheranno la propria propaganda.
*C'è molta rabbia. Non solo tra gente come Girkin, ma anche tra uomini della Guardia Nazionale o dell'esercito. Sono proprio queste le persone da cui in fin dei conti Vladimir Putin dipende per restare al potere. E questo ci dice che l'intero sistema sta diventando un po' più fragile. Sì, sopravviverà. Ma non appena ci sarà un "cigno nero", un evento inatteso, uno shock sistemico, scopriremo che il sistema è molto meno forte di quanto pensiamo
{{Int|Da ''[https://www.huffingtonpost.it/esteri/2022/12/09/news/mark_galeotti_ritengo_che_il_vecchio_modello_di_putinismo_sia_morto_ma_putin_potrebbe_sopravvivere_alla_guerra-10860423/ Mark Galeotti a Huffpost: "Il vecchio modello di putinismo è morto, ma Putin potrebbe sopravvivere alla guerra"]''|Intervista di Gabriele Carrer, ''huffingtonpost.it'', 9 dicembre 2022.}}
*Nonostante gli sforzi delle autorità russe per imporre un controllo pervasivo dell'ambito informativo, il conflitto è diventato sempre più tangibile per molti russi dopo la mobilitazione parziale del settembre 2022.
*Poiché è improbabile che la Russia ottenga importanti successi sul campo di battaglia nei prossimi mesi, è verosimile che per il Cremlino sia sempre più difficile mantenere anche solo una tacita approvazione della guerra tra la popolazione.
*Inizialmente c'è stato un notevole sostegno per quella che è stata venduta come un'operazione ridotta, condotta con precisione chirurgica per evitare vittime civili, per impedire che un governo fascista si dotasse di armi nucleari e conducesse pogrom contro l'etnia russa e russofona. Non appena si è capito quanto questo fosse lontano dalla realtà, i problemi si sono insinuati e la mobilitazione li ha esacerbati, in quanto ha rotto un contratto sociale implicito tra Putin e il suo popolo: lasciatemi fare la mia guerra e farò in modo che le vostre vite non vengano realmente colpite [...]. Dobbiamo essere chiari sul fatto che, almeno per il momento, il risultato è la disillusione, non la resistenza: i russi temono lo Stato (a ragione) e quindi spengono i notiziari televisivi e fanno del loro meglio per non pensare alla guerra.
*Penso che il vecchio modello di [[putinismo]] sia morto, ma Putin stesso potrebbe sopravvivere alla guerra. Ma molto dipende da ciò che accadrà: Putin sta scommettendo su una lunga guerra, ora, per superare la volontà dell'Ucraina di combattere e quella dell'Occidente di continuare a sostenerla. Non credo che questa strategia funzionerà, ma se dovesse funzionare, potrebbe ancora tirare fuori da questa catastrofe una sorta di accordo di pace per salvare la faccia.
{{Int|Da ''[https://www.repubblica.it/esteri/2023/04/03/news/attentato_san_pietroburgo_mark_galeotti-394810227/ Attentato a San Pietroburgo, l'esperto Mark Galeotti: "Sempre più azioni violente, Putin sta perdendo il controllo della Russia"]''|Intervista di Antonello Guerrera, ''repubblica.it'', 3 aprile 2023.}}
*[[Evgenij Prigožin|Prigozhin]] non è mai stato un vero membro del cerchio magico di Putin. Semplicemente, è stato spesso molto utile al presidente, vedi l'anno scorso quando le milizie Wagner erano fondamentali nelle prime fasi della guerra. Poi però, con la mobilitazione generale, oggi Prigozhin ha perso molto peso.
*[[Vladlen Tatarskij|Tatarsky]] era molto vicino a Prigozhin e secondo me è stato scelto anche perché era un personaggio decisamente pubblico, con una cassa di risonanza maggiore. È complicato ricondurre l'esplosione ai nazionalisti rivali, o agli ucraini o l'Fsb. Ma una cosa è certa: in Russia c'è un crescente numero di attentati o azioni violente singole. Anche passate in sordina, come contro importanti figure militari.
*Nelle chat private sempre più turbo-nazionalisti sono irritati, a maggior ragione dopo l'omicidio di Tatarsky. Credono che il regime a Mosca sia sempre più incompetente e debole. E c'è chi inizia a pensare che in fin dei conti sia patriottico essere anti Putin...
*[[Nikolaj Patrušev|Patrushev]] sarà più estremista, ma senza Putin non esiste. Se ci sarà una minaccia per il presidente, non verrà dai 70enni all'interno del cerchio magico. Ma da questi giovani ultra-nazionalisti all'esterno.
{{Int|Da ''[https://it.euronews.com/2023/04/18/il-capo-della-wagner-yevgeny-prigozhin-sara-il-nuovo-presidente-della-russia Il capo della Wagner Yevgeny Prigozhin sarà il nuovo presidente della Russia?]''|Intervista di Euronews, ''euronews.com'', 18 aprile 2023.}}
*[[Evgenij Prigožin|Prigozhin]] è un personaggio profondamente disdicevole [...]. Si tratta di un uomo che si è garantito l'ascesa facendo tutto ciò che Putin e il Cremlino vogliono. E ovviamente curando molto bene i propri interessi.
*Non vedo segni di ambizioni politiche [...]. Tutte queste chiacchiere sul fatto che potrebbe essere il prossimo presidente o il ministro della Difesa sono un'assoluta sciocchezza, prive di alcun fondamento. [...] Anche se gli venisse concesso un potere maggiore, si tratterebbe di uno strumento del Cremlino, non dotato di reale autonomia.
*Si tratta di un uomo con una forte vena di cattiveria, sono tentato di dire che le vendette sono il suo hobby principale.
*{{NDR|Sul [[gruppo Wagner]]}} C'è un fascino orribile per questa forza mercenaria che sembra in grado di ignorare totalmente le norme di base del comportamento civile. Queste persone fanno sembrare i normali militari russi dei boy scout.
*È diventato una specie di mistero. C'è chi crede che sia fondamentalmente un mercenario senza regole che fa quello che vuole. E chi crede che sia semplicemente un esecutore sanguinario di ciò che vuole Putin. Ognuno può immaginare il suo Prigozhin personale
{{Int|Da ''[https://www.fanpage.it/esteri/nessun-attentato-a-putin-lattacco-sul-cremlino-e-solo-simbolico-parla-lesperto-mark-galeotti/ "Nessun attentato a Putin, l'attacco sul Cremlino è solo simbolico": parla l'esperto Mark Galeotti]''|Intervista di Riccardo Amati, ''fanpage.it'', 4 maggio 2023.}}
*Putin non abita al Cremlino. E comunque, perché cercar di di colpirlo proprio al Cremlino, che è così ben difeso?
*Qualcuno dice che la Russia deve subito lanciare una rappresaglia di scala biblica, per reagire seriamente all'attacco. Altri si lamentano del fatto che da anni il governo sbandiera come i soldi spesi per la sicurezza dello Stato siano stati ben spesi, mentre invece i droni nemici riescono ad arrivare fin sopra il Cremlino.
*È indicativo il fatto che la tivù di Stato abbia dato la notizia spiegando che non ci sono stati danni, e che poi siano subito comparsi su internet video che mostrano come invece qualcosa abbia colpito la cupola del Senato. E un nuovo esempio, per tutti, che le cose non sono così sotto controllo come il Cremlino proclama.
{{Int|Da ''[https://www.editorialedomani.it/politica/mondo/lo-storico-mark-galeotti-putin-e-convinto-di-stare-vincendo-ma-il-regime-si-sta-disintegrando-lentamente-hza22kb5 Il cremlinologo Mark Galeotti: «Putin è convinto della vittoria. Ma il regime è sempre più fragile»]''|Intervista di Davide Maria De Luca, ''editorialedomani.it'', 21 febbraio 2024.}}
*Non abbiamo affrontato la domanda difficilissima su cosa significhi vittoria per noi. [...] Per quanto riguarda l'Ucraina ho l'impressione che ci sia uno scivolamento nel senso che si attribuisce alla vittoria. Il costo della guerra sta diventando sempre più evidente. Ho parlato con diversi esponenti del governo e alcuni non sono più interamente convinti della necessità di riprendere la Crimea. Potrebbe non valerne la pena, dicono. Insomma, c'è un dibattito anche in Ucraina, anche se avviene in gran parte dietro le quinte perché nessuno si può permettere il costo politico di deviare dalla linea ufficiale.<br>Se parliamo della Russia, dobbiamo ricordare che Putin non è il tipo di persona che ha in mente un unico obiettivo specifico che persegue in modo esclusivo. In generale, ciò che Putin vuole è soggiogare l'Ucraina sotto un governo amico e l'annessione dei territori occupati. Ma d'altro canto, deve tenere conto di una considerevole varietà di altre pressioni.
*Per ogni soldato {{NDR|russo}} mobilitato, due o tre persone hanno lasciato il paese.
*{{NDR|Sulla [[ribellione del Gruppo Wagner]]}} Di sicuro è stato un episodio particolare, che ha mostrato il fallimento di molte parti diverse del regime, ma in particolare di Putin, che avrebbe dovuto fermare la rivalità tra Prigožin e il ministro della Difesa Shoigu. Ma Putin, o per sufficienza o perché non sapeva cosa fare, ha lasciato che il problema si incancrenisse. La seconda cosa che mi ha colpito, è che si è trattato di un segnale d'allarme preoccupante per il regime.
*{{NDR|Sulla ribellione del Gruppo Wagner}} È stato interessante notare che quando messi di fronte alla necessità di dare un voto di fiducia al regime, in così tanti si siano astenuti. Quello che indica questa storia credo sia una lenta disintegrazione del regime. Putin è ancora forte, non ci sono dubbi. Può arrestare e uccidere chiunque vuole. Ma penso che il regime stia diventando più fragile. La sua capacità di gestire le crisi è ridotta. Nell'amministrazione giorno per giorno va tutto bene. Ma che succede quando arriva l'inaspettato?
*{{NDR|Sulla [[morte di Aleksej Naval'nyj]]}} È un altro segnale che il regime è sempre più preoccupato, forse persino spaventato. Lo vediamo nel crescente ricorso alla repressione: dopo l'ammutinamento di Prigozhin il governo ha iniziato a perseguitare persino gli stessi turbo-patrioti che sostengono l'invasione. Non sono del tutto convinto che sia arrivato un ordine specifico di uccidere Navalny, soprattutto perché il tempismo è pessimo per il Cremlino.
*{{NDR|Sull'[[invasione russa dell'Ucraina del 2022]]}} In generale, considero questa una guerra di Putin, non una guerra della Russia. Per me è chiaro che questo non è un conflitto che ha un sostegno maggioritario e di massa nel paese. Considerando quanto è brutale il regime, penso sia notevole che ci siano ancora russi disposti a protestare, ad aiutare i servizi segreti ucraini, ad attaccare scambi ferroviari o uffici di reclutamento. Insomma, ci sono persone disposte a sabotare il loro stesso paese perché pensano che la guerra sia sbagliata.
*Trovo sorprendente che molte persone ritengano che la Russia abbia una sorta di magico potere di controllo mentale, che chiunque da, Trump e Orban in giù, sia manipolato dal Cremlino. Non è questo il caso. Quello che fanno i russi è sfruttare le opportunità. È un problema reale, ma non significa la Russia sia in grado di decidere le nostre politiche. I russi hanno cercato di influenzare le elezioni in occidente, ma con un'incredibile mancanza di successo.
*I russi prendono le divisioni che esistono già, la presenza di populisti, separatisti o qualsiasi altra, e fanno del loro meglio per esacerbarle, per radicalizzare gli individui. La Russia dà visibilità alla Lega in Italia, incoraggia i separatisti in Catalogna o Scozia, ma in sostanza tutto ciò che può fare è sfruttare le opportunità che noi gli diamo.
{{Int|Da ''[https://www.fanpage.it/esteri/perche-e-da-escludere-un-intervento-della-nato-in-ucraina-lanalisi-dellesperto-di-guerra-di-putin/ Perché è da escludere un intervento della NATO in Ucraina: l'analisi dell'esperto di guerra di Putin]''|Intervista di Riccardo Amati, ''fanpage.it'', 13 marzo 2024.}}
*In realtà la Russia non ha buone opzioni, che non siano potenzialmente autolesioniste, per controbattere alla presenza di addestratori e assistenti Nato in Ucraina. Far finta di niente è in realtà nell'interesse di tutti. Del Cremlino come della Nato.
*Dal punto di vista strettamente militare, {{NDR|i russi}} non hanno molte opzioni di contrapposizione o rappresaglia {{NDR|contro la NATO}}. Non sono certo in grado di poter invadere territori della Nato, tanto per cominciare. Il 97% delle loro truppe di terra sono attualmente schierate contro le forze ucraine. Quindi, in teoria, potremmo vedere tutt'al più attacchi aerei o missilistici oltre confine, diretti contro i Paesi dell'Alleanza. Ma qualsiasi azione — anche di questo tipo — distrarrebbe risorse dalle operazioni sull'attuale teatro di guerra. Con conseguenze potenzialmente pericolose per le sorti russe.
*Sono sicuro che gli ucraini sarebbero ben contenti se Macron gli mandasse la Legione straniera. Ma ovviamente non lo farà. E il bluff rimane più o meno coperto, nella mano che sta giocando.
*Macron prova a mettere in imbarazzo i tedeschi perché cerca di diventare la figura dominante nella politica europea. Ma anche, cosa probabilmente più importante, il clamore delle sue affermazioni gli permette di puntare un faro sulla Le Pen e sul resto dell'opposizione di estrema destra, in un momento in cui si trova ad affrontare notevoli sfide. In pratica, ha detto alla Le Pen: "Io sono disposto ad affrontare il tema dell'intervento diretto contro la Russia, tu cosa sei disposta a fare? O semplicemente non vuoi parlarne perché resti sempre un amica di Putin"?
*Abbiamo fatto affidamento su due cose. La prima è l'assenza di ogni tipo di minaccia proveniente dall'Est. L'altra è che potevamo sempre contare sullo Zio Sam, perché si prendesse cura di noi. Ora, entrambi i fattori vengono messi in discussione. E quindi, penso che sia assolutamente logico che i Paesi europei siano molto più seri riguardo alla loro difesa. E per difesa non intendo solo il settore strettamente militare. Ma anche il controspionaggio e tutto ciò che oggi si può utilizzare per difendersi dai diversi tipi di attacco.
{{Int|Da ''[https://www.repubblica.it/esteri/2024/03/21/news/mark_galeotti_russia_putin_intervista-422347224/ Mark Galeotti: "È l'anno di Putin, ma non attaccherà la Nato. La Russia teme Trump più di Biden"]''|Intervista di Antonello Guerrera, ''repubblica.it'', 21 marzo 2024.}}
*{{NDR|Sulle [[elezioni presidenziali in Russia del 2024]]}} Sono rimasto stupito da quanto le elezioni siano state pesantemente truccate. Certo, un gran numero di russi sostiene il presidente. Ma i sondaggi prima del voto davano Putin avanti con una forbice del 55-65%, non di quasi il 90%, come poi è stato. L'audience dei talk show politici e dei programmi di informazione in Russia è in netto declino. Ai funerali di Navalny sono arrivate così tante persone che stavolta non hanno potuto arrestarle tutte. Il 40% del budget del Paese dedicato alla Difesa presto inizierà a mordere il welfare e lo stile di vita di molti, nonostante i dati del Pil siano buoni. Il movimento di mogli e madri dei soldati contro la guerra sta crescendo. Insomma, c'è una ampia fetta di popolazione silenziosa che non sostiene il presidente. Le elezioni sono state una enorme ''lozh{{'}}'', bugia in russo. Un messaggio esplicito di potere, da parte di Putin, che sottolinea come la Russia stia diventando sempre più una nuova Unione Sovietica, destinata a un logoro autoritarismo.
*[...] Navalny è stato punito con la morte proprio perché il suo consenso aveva iniziato ad attecchire al di fuori della classe media moscovita.
*In passato {{NDR|Putin}} ha pensato più volte di dimettersi. Ora non può farlo perché, in un Paese senza rule of law come la Russia, se lasciasse il potere, rischierebbe grosso. Quindi deve rimanere dietro la scrivania, almeno fino a quando non potrà cantare vittoria agli occhi del Paese o imporsi in eventuali negoziati di pace.
*Putin non vuole una guerra contro la Nato. Sa che la perderebbe. I russi non sono nemmeno in grado di condurre una gigantesca offensiva di terra in Ucraina, a parte piccole conquiste non decisive.
*[...] il sogno di Putin ora sarebbe un referendum sull'indipendenza in Scozia, per spaccare il Regno Unito.
*I russi sono terrorizzati da uno come Trump. Perché è molto più imprevedibile di Biden. Ero in Russia quando nel 2017 gli americani bombardarono la Siria con i missili cruise. I russi andarono nel panico e non sapevano come reagire.
{{Int|Da ''[https://www.ilgiornale.it/news/politica/putin-non-attaccher-lalleanza-esercito-ed-economia-gi-limite-2305236.html#google_vignette L'esperto disarma Putin: "La Nato? Ecco cosa può fare"]''|Intervista di Martina Piumatti, ''ilgiornale.it'', 5 aprile 2024.}}
*Con cosa Putin potrebbe attaccare la Nato e perché dovrebbe? Ha già chiarito che considera l'Ucraina orientale legittimamente russa, ma non ha mai fatto seriamente alcuna rivendicazione territoriale, ad esempio, sulla Finlandia o sull'Estonia. Chiunque dica che Putin rappresenta una minaccia imminente per l'Alleanza deve spiegare come e perché. Anche i falchi in Occidente lo considerano come una probabilità solo diversi anni dopo la fine della guerra in Ucraina. E, quindi, come qualcosa di ancora molto lontano.
*{{NDR|«Quale sarà l'impatto dell'[[Attentato al Crocus City Hall|attentato al Crocus]] sulla leadership di Putin?»}} L'ha minata e continuerà a minarla, tanto più che se l'alert sul rischio attentati non è stato ascoltato è perché Putin non si è fidato degli americani. Una volta, Putin traeva legittimità dalla sua capacità di offrire ai russi una qualità di vita in costante miglioramento. Ora, che non è più così, sta puntando sulla sua immagine di uomo forte difensore della madrepatria. Oggi, però, i russi sono preoccupati. La legittimazione come duro non funziona più quando sei un settantenne che non ha risposte reali alle sfide di oggi.
*Putin rappresenta una pericolo esistenziale per un'Ucraina sovrana e indipendente e una sfida politica per l'Occidente, ma gli obiettivi e la strategia della Russia sono razionali, anche se mostruosi. La minaccia terroristica è meno grave e immediata, ma anche imprevedibile.
{{Int|Da ''[https://www.rsi.ch/info/mondo/Prigozhin-dimostr%C3%B2-la-fragilit%C3%A0-del-regime-di-Putin--2184826.html Prigozhin dimostrò la fragilità del regime di Putin]''|Intervista di RSI, ''rsi.ch'', 23 giugno 2024.}}
*{{NDR|Su [[Evgenij Prigožin]]}} Penso che la sua eredità sia, prima di tutto, l'immagine di un momento di fragilità del regime di Putin. In quel momento è inciampato, e tutti lo hanno visto inciampare. E anche se da allora ha recuperato parte della sua forza, tuttavia, soprattutto all'interno dell'élite, c'è una sensazione diffusa che Putin non sia più il Putin degli anni passati.
*{{NDR|Sulla [[ribellione del Gruppo Wagner]]}} Prigozhin non stava cercando di destituire Putin o cose simili. Quello che stava cercando di fare era convincere Putin, con una dimostrazione di forza, a sostenerlo contro il suo principale rivale, il ministro della Difesa di allora, Sergej Shoigu. E l'impresa è assolutamente fallita.
*Prigozhin è venerato, prima di tutto, come figura che ha osato dire la verità e in una società autoritaria di controllo dell'informazione come la Russia. Questo è davvero importante. Questo è uno dei motivi per cui, quando Wagner ha conquistato la città di Rostov sul Don, c'era gente che usciva e si scattava dei selfie con lui e i suoi mercenari. Come se ci fosse la sensazione che finalmente qualcuno fosse disposto a dire le cose come stanno realmente.
*{{NDR|«Che fine ha fatto il suo impero commerciale-finanziario? Le fabbriche di Troll, gli immobili, le milizie in giro per il mondo, le miniere africane di sua proprietà...»}} Beh, questo è interessante perché è un classico esempio di ciò che accade in Russia, dove la vera moneta che conta non è il rublo, ma il favore politico. Parte del suo impero commerciale è rimasto nelle mani della sua famiglia. Le attività immobiliari, di marketing e comunicazione. Invece le attività più importanti dal punto di vista strategico, ora le controlla lo Stato russo o alcuni rivali predatori che si sono mossi per accaparrarsele. Infatti i combattenti di Wagner in Russia e Bielorussia, sono stati in gran parte rilevati dall'esercito regolare. Le sue attività in Africa sono state rilevate da un'organizzazione nota come Afrika Corps, che è essenzialmente gestita dal Cremlino, molto più direttamente attraverso l'intelligence militare. La maggior parte delle fabbriche di troll - che inondano di propaganda i media sociali - sono state chiuse. Ma i troll stessi sono stati rapidamente assunti, in alcuni casi dalle agenzie di intelligence, in altri da altre figure mediatiche affiliate al Cremlino. Quindi quello che abbiamo visto è che persone legate al Cremlino hanno raccolto gli elementi veramente importanti, politicamente rilevanti, dell'impero commerciale di Prigozhin.
{{Int|Da ''[https://it.insideover.com/guerra/mark-galeotti-vi-racconto-chi-era-davvero-prigozhin.html Mark Galeotti: vi racconto chi era (davvero) Prigozhin]''|Intervista di Roberto Vivadelli, ''Insideover.com'', 22 luglio 2024.}}
*{{NDR|Su [[Evgenij Prigožin]]}} Era chiaramente un imprenditore molto abile, un vero e proprio affarista, ma aveva anche una particolare comprensione dell'ambiente commerciale della Russia post-sovietica, in cui la violenza rimane una tattica commerciale e, soprattutto, le connessioni politiche sono vitali
*L'intento originario {{NDR|del [[gruppo Wagner]]}} era quello di utilizzare una compagnia militare privata sponsorizzata dallo Stato come strumento di negazione all'estero, per molti versi proprio come Wagner finì poi per fare in Africa. Tuttavia, l'idea è stata superata dagli eventi e la prima missione per la quale è stata utilizzata è stata in Ucraina, non tanto per combattere le forze di Kiev, ma come arma segreta da usare contro quei comandanti ribelli che non erano disposti ad accettare l'autorità di Mosca.
*{{NDR|«Veniamo alla morte di Prigozhin. Cosa non torna nella versione ufficiale russa?»}} Quasi tutto! A parte il fatto che non abbiamo ancora visto la dettagliata perizia che ci era stata promessa, l'ipotesi di Putin è che Prigozhin e i suoi fossero ubriachi, forse drogati, e giocassero con le bombe a mano. Si tratta di un'ipotesi ridicola, anche perché Prigozhin notoriamente insisteva sul fatto che non ci fossero alcolici sui suoi voli, in quanto li considerava un'occasione di lavoro. Come spesso accade per il Cremlino, si tratta di un resoconto deliberatamente inverosimile, un modo per dire "siamo stati noi" senza doverlo dichiarare.
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[[Categoria:Storici britannici]]
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[[File:WDG - SheSaid 2023 (big).svg|thumb|300px|right|#SheSaid fa parte dell'iniziativa Wiki Loves Women. In Italia viene organizzato da WikiDonne.]]
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Diamo loro voce!<br/><small>Celebriamo le donne che ci hanno ispirato, una wikicitazione alla volta.</small>
</div>
La campagna '''#SheSaid''' è un'iniziativa di [[m:Wiki Loves Women|Wiki Loves Women]], che vede la partecipazione di altri gruppi interessati alla diversità e al gender gap ([[:w:Progetto:WikiDonne|WikiDonne]], [[:m:Les sans pagEs|Les sans pagEs]], [[:m:Wikimujeres|Wikimujeres]], [[:m:Muj(lh)eres latinoamericanas en Wikimedia|Muj(lh)eres latinoamericanas en Wikimedia]]), per celebrare le donne leader del mondo. La quinta edizione, quella del 2024, si svolgerà online dal 1º ottobre al 31 dicembre. Il progetto mira ad aumentare la visibilità delle donne attraverso la creazione di nuove voci in Wikiquote o il miglioramento di quelle esistenti. '''[[m:Wiki Loves Women/SheSaid/SheSaid 2024|Pagina su Meta]]'''.
A chi scriverà più di 5 nuove voci, verranno consegnati dei gadget da parte di [[:m:WikiDonne|WikiDonne User Group]] - organizzatore della campagna in Italia.
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* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Altre professioni|Altre professioni]] (economiste, avvocate, giuriste, architette, archeologhe)
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== Partecipanti==
# --[[Utente:Camelia.boban|Camelia]] ([[Discussioni utente:Camelia.boban|scrivimi]]) 09:14, 1 ott 2024 (CEST)
# -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 15:15, 1 ott 2024 (CEST)
# '''''[[Utente:Danyele|<span style="font-family:Times New Roman; color:black;">— dany</span>]][[Discussioni utente:Danyele|<span style="font-family:Times New Roman; color:grey;">ele</span>]]''''' 17:54, 1 ott 2024 (CEST)
# --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 22:15, 1 ott 2024 (CEST)
# -- [[Utente:Ibisco|Ibisco]]
# -- [[Utente:IppolitoN|IppolitoN]]
# --[[Utente:Wiccio|Wiccio]] ([[Discussioni utente:Wiccio|scrivimi]]) 14:20, 3 ott 2024 (CEST)
# --[[Utente:Emmepici|Emmepici]] ([[Discussioni utente:Emmepici|scrivimi]]) 18:13, 5 nov 2024 (CET)
#----[[Utente:Dispe|Avversariǿ]] - - - >([[Discussioni utente:Dispe|dispe]]) 01:42, 6 nov 2024 (CET)
#--[[Utente:Sciking|Sciking]] ([[Discussioni utente:Sciking|scrivimi]]) 20:24, 16 nov 2024 (CET)
== Voci scritte ==
=== Nuove ===
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# [[María Guadalupe García Zavala]] {{fatto|Spinoziano}}
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# [[Ol'ha Charlan]] {{fatto|Danyele}}
# [[Naike Rivelli]] {{fatto|Danyele}}
# [[Virginia Sanjust di Teulada]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Antonella Interlenghi]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Ngozie Okonjo-Iweala]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Maria Margherita Szewczyk]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Regina Orioli]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Costanza Rizzacasa d'Orsogna]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Jane Addams]] {{fatto|GryffindorD}}
# [[Simone Lee]] {{fatto|Danyele}}
# [[Mija Šiftar]] {{fatto|Danyele}}
# [[Gaia Giovannini]] {{fatto|Danyele}}
# [[Britt Bongaerts]] {{fatto|Danyele}}
# [[Maria Elena Vandone]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Patty Duke]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Jane Seymour]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Jennifer Boldini]] {{fatto|Danyele}}
# [[Martina Guiggi]] {{fatto|Danyele}}
# [[Anna Sten]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Deanna Durbin]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Anna Rita Del Piano]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Anita Hill]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Marta Vieira da Silva]] {{fatto|Danyele}}
# [[Saki Kumagai]] {{fatto|Danyele}}
# [[Dalida]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Kylie Jenner]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Kat Bjelland]] {{fatto|Danyele}}
# [[Gaia Zucchi]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Mazarine Pingeot]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Federica Sabatini]] {{fatto|Danyele}}
# [[Maria Sole Mansutti]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Maria Cristina Maccà]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Irene Dunne]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Evelina Nazzari]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Selenia Orzella]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Cecilia Chailly]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Maria Antonietta Sisini]] {{fatto|Ibisco}}
# ...
{{div col end}}
=== Migliorate ===
{{div col}}
# [[Elena Bellò]] {{fatto|Danyele}} + 6 citazioni, - 2 citazioni, sistemazioni
# [[Mia Ceran]] {{fatto|Danyele}} + 3 citazioni, sistemazioni
# [[Annalisa (cantante)]] {{fatto|Danyele}} + 12 citazioni
# [[Catherine Deneuve]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione
# [[Assunta Legnante]] {{fatto|Danyele}} + 6 citazioni, sistemazioni
# [[Lina Merlin]] {{fatto|IppolitoN}} + 1 citazione
# [[Silvia Cosimini]] {{fatto|Wiccio}} + 4 citazioni, + destub
# [[Laura di Santa Caterina da Siena]] {{fatto|Spinoziano}} + 2 citazioni su
# [[Lea Pericoli]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione
# [[Ema Stokholma]] {{fatto|Danyele}} + 8 citazioni, sistemazioni
# [[Francesca Michielin]] {{fatto|Danyele}} + 8 citazioni
# [[Padma Lakshmi]] {{fatto|Camelia}} + 4 citazioni
# [[Beatrice Rana]] {{fatto|Danyele}} + 19 citazioni, sistemazioni
# [[Martha Argerich]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, sistemazioni
# [[Clara Schumann]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, sistemazioni
# [[Rosa Luxemburg]] {{fatto|Superchilum}} + 7 citazioni
# [[Alda Merini]] {{fatto|Superchilum}} + 1 citazione
# [[Sarah Fahr]] {{fatto|Danyele}} + 4 citazioni, immagine, sistemazioni
# [[Laura Conti]] {{fatto|Danyele}} + 4 citazioni, sistemazioni
# [[Elena Ferrante]] {{fatto|Wiccio}} + 1 citazione, + 5 incipit
# [[Gabriella Ferri]] {{fatto|Ibisco}} + 2 citazioni
# [[Chris Evert]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, sistemazioni
# [[Fernanda Romagnoli]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione
# [[Donna]] {{fatto|Superchilum}} + 1 citazione, sistemazioni
# [[Rita Guarino]] {{fatto|Danyele}} + 4 citazioni, sistemazioni
# [[Sofia Cantore]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione
# [[Arianna Caruso]] {{fatto|Danyele}} + 2 citazioni
# [[Cristiana Girelli]] {{fatto|Danyele}} + 10 citazioni
# [[Paula Hawkins (scrittrice)|Paula Hawkins]] {{fatto|Ibisco}} + 3 citazioni, + 1 opera, + destub
# [[Lolita Chammah]] {{fatto|Danyele}} + 2 citazioni, sistemazioni
# [[Isabelle Huppert]] {{fatto|Danyele}} + 4 citazioni, sistemazioni
# [[Julija Naval'naja]] {{fatto|Ibisco}} + 3 citazioni
# [[Daria Galateria]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione, sistemazioni
# [[Berthe Morisot]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione
# [[Concita De Gregorio]] {{fatto|Ibisco}} + 3 citazioni
# [[Aurora Giovinazzo]] {{fatto|Danyele}} + 10 citazioni, sistemazioni
# [[Aurora Ruffino]] {{fatto|Danyele}} + 3 citazioni, sistemazioni
# [[Sophia Flörsch]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione
# [[Alessandra Necci]] {{fatto|Spinoziano}} + 3 citazioni, sistemazioni
# [[Sara Simeoni]] {{fatto|Danyele}} + 19 citazioni
# [[Santa Lucia]] {{fatto|Spinoziano}} + 1 citazione, sistemazioni
# [[Margo Jefferson]] {{fatto|IppolitoN}} + 1 citazione
# [[Golshifteh Farahani]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione
# [[Wangari Maathai]] {{fatto|Camelia}} + 11 citazioni
# [[Milena Jesenská]] {{fatto|IppolitoN}} + 6 citazioni, sistemazioni
# [[Sofia Stefan]] {{fatto|Danyele}} + 4 citazioni, sistemazioni
# [[Beatrice Rigoni]] {{fatto|Danyele}} + 4 citazioni, sistemazioni
# [[Jean Shrimpton]] {{fatto|Danyele}} + 2 citazioni, sistemazioni
# [[Grace Ambrose]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione
# [[Pilar Fogliati]] {{fatto|Danyele}} + 5 citazioni
# [[Rachele Sangiuliano]] {{fatto|Danyele}} + 6 citazioni, sistemazioni
# [[Sara Gama]] {{fatto|Danyele}} + 10 citazioni, sistemazioni
# [[Cecilia Zandalasini]] {{fatto|Danyele}} + 7 citazioni, sistemazioni
# [[Nina Lvovna Chruščёva]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione
# [[Francesca Lollobrigida]] {{fatto|Danyele}} + 3 citazioni, sistemazioni
# [[Lisa Vittozzi]] {{fatto|Danyele}} + 5 citazioni
# [[Francesca Cavallo]] {{fatto|Dispe}} + 2 citazioni
# [[Francesca Albanese]] {{fatto|Dispe}} + 7 citazioni
# [[Sara Gama]] {{fatto|Dispe}} + 3 citazioni
# [[Yrsa Sigurðardóttir]] {{fatto|Wiccio}} + 2 citazioni, + 2 incipit
# [[Daniela Farnese]] {{fatto|Ibisco}} + 3 citazioni
# [[Midori Yamane]] {{fatto|Wiccio}} + 3 citazioni, + destub
# [[Kate Hudson]] {{fatto|Danyele}} + 3 citazioni
# [[Elena Pietrini]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, sistemazioni
# [[Ofelia Malinov]] {{fatto|Danyele}} + 6 citazioni
# [[Rita dalla Chiesa]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, sistemazioni
# [[Myriam Sylla]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione
# [[Diana Bianchedi]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, immagine, sistemazioni
# [[Paola Iezzi]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione
# [[Angelica Balabanoff]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione
# [[Barbara Stanwyck]] {{fatto|Spinoziano}} + 1 citazione, sistemazioni
# [[Vicky Piria]] {{fatto|Danyele}} + 2 citazioni, sistemazioni
# [[Roberta Bruzzone]] {{fatto|Danyele}} + 5 citazioni, sistemazioni
# [[Angela Merkel]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione
# [[Sara Franceschi]] {{fatto|Danyele}} + 3 citazioni, sistemazioni
# [[Angelina Mango]] {{fatto|Danyele}} + 7 citazioni
# [[Paola Frassinetti (santa)]] {{fatto|Spinoziano}} + 9 citazioni, - 2 citazioni, sistemazioni
# [[Ana Mena]] {{fatto|Danyele}} + 3 citazioni, sistemazioni
# [[Chloë Sevigny]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, sistemazioni
# [[Lorenza Foschini]] {{fatto|Wiccio}} + 6 citazioni, + 1 incipit
# [[Elena Linari]] {{fatto|Danyele}} + 5 citazioni, sistemazioni
# [[Megan Rapinoe]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, sistemazioni
# [[Irene Grandi]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, sistemazioni
# [[Olivia Rodrigo]] {{fatto|Danyele}} + 15 citazioni, sistemazioni
# [[Francesca Mazzalai]] {{fatto|Danyele}} + 3 citazioni, + destub, sistemazioni
# [[Rosa Diletta Rossi]] {{fatto|Danyele}} + 8 citazioni
# [[Rosamaria Montibeller]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione
# ...
{{div col end}}
== Risultati ==
ToDo
== Risorse ==
* [https://www.youtube.com/watch?v=BeHTpFVYdOw Editing Wikiquote with #SheSaid campaign], YouTube
* [[:m:Wiki Loves Women/SheSaid/Resources and Tools|Resources and Tools]] (Wiki Loves Women)
* [[:c:Category:SheSaid 2024 visuals|SheSaid 2024 visuals]] (categoria in Commons)
== Risultati (tool Quarry) ==
* [https://quarry.wmcloud.org/query/85775 Nuove voci] (2024)
* [https://quarry.wmcloud.org/query/85776 Voci implementate] (2024)
* [https://quarry.wmcloud.org/query/85777 Nuove voci (ultimi 14 giorni)] (2024)
== Edizioni precedenti ==
* [[Wikiquote:SheSaid|SheSaid]]
** [[Wikiquote:SheSaid 2023|SheSaid 2023]]
** [[Wikiquote:SheSaid 2022|SheSaid 2022]]
** [[Wikiquote:SheSaid 2021|SheSaid 2021]]
** [[Wikiquote:SheSaid 2020|SheSaid 2020]]
==Altri progetti==
* [https://meta.wikimedia.org/wiki/Wiki_Loves_Women/SheSaid/it SheSaid su Meta]
== Dashboard ==
* [https://outreachdashboard.wmflabs.org/courses/WikiDonne/WDG_-_SheSaid_2024 Dashboard], tool di monitoraggio dell'attività
== Rassegna stampa ==
* [https://www.wikiloveswomen.org/2023/02/08/the-shesaid-campaign-3-years-of-celebrating-women/ The #SheSaid campaign: 3 years of celebrating Women!], di Afek, Wiki Loves Women, 8 febbraio 2023.
* [https://diff.wikimedia.org/2023/10/18/empowering-through-words-celebrating-women-and-their-powerful-quotes/ Empowering Through Words: Celebrating Women and Their Powerful Quotes], di Afek91, Diff Wikimedia, 18 ottobre 2023.
* [https://www.wikidonne.org/blog/wikiquote-shesaid-2023/ Wikiquote SheSaid 2023], blog WikiDonne, 29 ottobre 2023.
[[Categoria:Campagna SheSaid]]
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1355229
1355226
2024-12-08T15:26:44Z
Ibisco
49387
/* Migliorate */ + 1
1355229
wikitext
text/x-wiki
[[File:WDG - SheSaid 2023 (big).svg|thumb|300px|right|#SheSaid fa parte dell'iniziativa Wiki Loves Women. In Italia viene organizzato da WikiDonne.]]
<div style="font-family:'Verdana';font-size:30px;font-weight:bold;color:#662D91;text-align:center;">
Diamo loro voce!<br/><small>Celebriamo le donne che ci hanno ispirato, una wikicitazione alla volta.</small>
</div>
La campagna '''#SheSaid''' è un'iniziativa di [[m:Wiki Loves Women|Wiki Loves Women]], che vede la partecipazione di altri gruppi interessati alla diversità e al gender gap ([[:w:Progetto:WikiDonne|WikiDonne]], [[:m:Les sans pagEs|Les sans pagEs]], [[:m:Wikimujeres|Wikimujeres]], [[:m:Muj(lh)eres latinoamericanas en Wikimedia|Muj(lh)eres latinoamericanas en Wikimedia]]), per celebrare le donne leader del mondo. La quinta edizione, quella del 2024, si svolgerà online dal 1º ottobre al 31 dicembre. Il progetto mira ad aumentare la visibilità delle donne attraverso la creazione di nuove voci in Wikiquote o il miglioramento di quelle esistenti. '''[[m:Wiki Loves Women/SheSaid/SheSaid 2024|Pagina su Meta]]'''.
A chi scriverà più di 5 nuove voci, verranno consegnati dei gadget da parte di [[:m:WikiDonne|WikiDonne User Group]] - organizzatore della campagna in Italia.
{{Cassetto
|larghezza = 1000px
|colore = #662D91
|coloresfondo = orange
|allineamento = centro
|titolo = <span style="color:white;">Materiale grafico tradotto in italiano</span>
|testo =
; Post Intagram
<gallery>
Sonia Sotomayor - post Instagram SheSaid.png|Sonia Sotomayor
Françoise Vergès - post Instagram SheSaid.png|Françoise Vergès
Serena Williams - post Instagram SheSaid.png|Serena Williams
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Simone De Beauvoir - post Instagram SheSaid.png|Simone De Beauvoir
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Sasheer Zamata - post Instagram SheSaid.png|Sasheer Zamata
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; Segnalibri
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Wiki Loves Women - segnalibro SheSaid.png|Wiki Loves Women
Yasmina Reza - segnalibro SheSaid.png|Yasmina Reza
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Fatema Mernissi - segnalibro SheSaid.png|Fatema Mernissi
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; Cartoline
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Islam Elbeiti - cartolina SheSaid.png|Islam Elbeiti
Johanna Westerdijk - cartolina SheSaid.png|Johanna Westerdijk
Nana Ama Agyemang Asante - cartolina SheSaid.png|Nana Ama Agyemang Asante
Wiki Loves Women - cartolina SheSaid.png|Wiki Loves Women
</gallery>
}}
<br />
== Liste Wikidata di voci presenti in itWikipedia ma mancanti in itWikiquote==
{{div col | 3}}
'''[[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote|Query SPARQL di voci mancanti]]''' (voci di donne presenti in Wikipedia in Italiano, ma non in Wikiquote in Italiano)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Artiste|Artiste]] (pittrici, scultrici, disegnatrici, fotografe)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Attiviste|Attiviste]] (attiviste sociali, culturali, per i diritti, per il clima)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Attrici|Attrici]], donne in teatro, film e spettacolo (attrici, registe, sceneggiatrici)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Ballerine|Ballerine]] (ballerine, danzatrici, coreografe)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Cantanti|Cantanti]] (cantanti, cantautrici, musiciste, strumentiste)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Donne in materie umanistiche|Donne nelle materie umanistiche]] (filosofe, filologhe, storiche, critiche)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Donne in scienze sociali|Donne nelle scienze sociali]] (psicologhe, pedagogiste, sociologhe, antropologhe)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Donne in STEM|Donne in STEM]] (biologhe, chimiche, fisiche, matematiche, informatiche)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Donne nelle professioni sanitarie|Donne nelle professioni sanitarie]]
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Figure storiche|Figure storiche]] (figure storiche, imperatrici, regine, first ladies)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Imprenditrici|Imprenditrici]] (imprenditrici, lavoratrici, operaie, sindacaliste)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Modelle|Modelle]] (modelle, stiliste, sarte, professioniste della moda)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Politiche|Politiche]] (politiche, sindache, ministre, capi di Stato)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Religiose|Religiose]] (sante, martiri, suore, badesse)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Scrittrici|Scrittrici]] (scrittrici, poetesse, drammaturghe e saggiste)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Sportive|Sportive]] (atlete, para atlete, allenatrici)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Altre professioni|Altre professioni]] (economiste, avvocate, giuriste, architette, archeologhe)
{{div col end}}
== Partecipanti==
# --[[Utente:Camelia.boban|Camelia]] ([[Discussioni utente:Camelia.boban|scrivimi]]) 09:14, 1 ott 2024 (CEST)
# -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 15:15, 1 ott 2024 (CEST)
# '''''[[Utente:Danyele|<span style="font-family:Times New Roman; color:black;">— dany</span>]][[Discussioni utente:Danyele|<span style="font-family:Times New Roman; color:grey;">ele</span>]]''''' 17:54, 1 ott 2024 (CEST)
# --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 22:15, 1 ott 2024 (CEST)
# -- [[Utente:Ibisco|Ibisco]]
# -- [[Utente:IppolitoN|IppolitoN]]
# --[[Utente:Wiccio|Wiccio]] ([[Discussioni utente:Wiccio|scrivimi]]) 14:20, 3 ott 2024 (CEST)
# --[[Utente:Emmepici|Emmepici]] ([[Discussioni utente:Emmepici|scrivimi]]) 18:13, 5 nov 2024 (CET)
#----[[Utente:Dispe|Avversariǿ]] - - - >([[Discussioni utente:Dispe|dispe]]) 01:42, 6 nov 2024 (CET)
#--[[Utente:Sciking|Sciking]] ([[Discussioni utente:Sciking|scrivimi]]) 20:24, 16 nov 2024 (CET)
== Voci scritte ==
=== Nuove ===
{{div col}}
# [[María Guadalupe García Zavala]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Vittoria Ferdinandi]] {{fatto|Danyele}}
# [[Angela Brambati]] {{fatto|Superchilum}}
# [[Bernardette Chirac]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Isa Bellini]] {{fatto|IppolitoN}}
# [[Elinor Ostrom]] {{fatto|GryffindorD}}
# [[Elsa Zylberstein]] {{fatto|Wiccio}}
# [[Eusebia Palomino Yenes]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Gerty Theresa Cori]] {{fatto|GryffindorD}}
# [[Rosalyn Yalow]] {{fatto|GryffindorD}}
# [[Sarah Silverman]] {{fatto|Danyele}}
# [[Barbara McClintock]] {{fatto|GryffindorD}}
# [[Gertrude B. Elion]] {{fatto|GryffindorD}}
# [[Clara Morgane]] {{fatto|Danyele}}
# [[Clotilde Courau]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Mary Katrantzou]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Lorela Cubaj]] {{fatto|Danyele}}
# [[Priyanka Chopra]] {{fatto|Camelia}}
# [[Aishwarya Rai]] {{fatto|Camelia}}
# [[Kim Kardashian]] {{fatto|Camelia}}
# [[Candy (nome)]] {{fatto|Superchilum}}
# [[Wangari Maathai]] {{fatto|Superchilum}}
# [[Guadalupe Nettel]] {{fatto|Wiccio}}
# [[Giuseppina Leone]] {{fatto|Danyele}}
# [[Linda Buck]] {{fatto|GryffindorD}}
# [[Michela Ponzani]] {{fatto|Danyele}}
# [[Chiara Caselli]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Atena Daemi]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Guðrún Eva Mínervudóttir]] {{fatto|Wiccio}}
# [[Sabrina Efionayi]] {{fatto|IppolitoN}}
# [[Carling Bassett-Seguso]] {{fatto|Danyele}}
# [[Raffaella Reggi]] {{fatto|Danyele}}
# [[Barbara Demick]] {{fatto|Danyele}}
# [[Maria Crocifissa Di Rosa]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Elizabeth Blackburn]] {{fatto|GryffindorD}}
# [[Josefa Naval Girbés]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Clare Crockett]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Giulia Conti]] {{fatto|Danyele}}
# [[Sharon den Adel]] {{fatto|Camelia}}
# [[Florence Griffith-Joyner]] {{fatto|Danyele}}
# [[Kornelia Ender]] {{fatto|Danyele}}
# [[Paula Badosa]] {{fatto|Danyele}}
# [[Angelique Kerber]] {{fatto|Danyele}}
# [[Chiara Beccari]] {{fatto|Danyele}}
# [[Mirella D'Angelo]] {{fatto|Wiccio}}
# [[Sabrina Ionescu]] {{fatto|Danyele}}
# [[Zheng Qinwen]] {{fatto|Danyele}}
# [[Tinì Cansino]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Claudia Roth]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Abby Johnson]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Rebecca Marder]] {{fatto|Danyele}}
# [[Sandrine Kiberlain]] {{fatto|Danyele}}
# [[Joey King]] {{fatto|Danyele}}
# [[Aitana Bonmatí]] {{fatto|Danyele}}
# [[Daina Opolskaitė]] {{fatto|Wiccio}}
# [[Susana Chávez]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Laura Adriani]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Hrafnhildur Hagalín]] {{fatto|Wiccio}}
# [[Aurora Giovinazzo]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Edmonda Aldini]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Isabelle Autissier]] {{fatto|Danyele}}
# [[Sonia Aquino]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Sonia Antinori]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Laura Angiulli]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Nina Simone]] {{fatto|Camelia}}
# [[Alice Arcuri]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Elisa Longo Borghini]] {{fatto|Danyele}}
# [[Maria Walewska]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Evi Maltagliati]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Carole Lombard]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Ulrike Meyfarth]] {{fatto|Danyele}}
# [[Rosemarie Ackermann]] {{fatto|Danyele}}
# [[Lucia]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Dejanira Bada]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Jenny Erpenbeck]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Mette Frederiksen]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Elena Isinbaeva]] {{fatto|Danyele}}
# [[Jaroslava Mahučich]] {{fatto|Danyele}}
# [[Margarete Buber-Neumann]] {{fatto|IppolitoN}}
# [[Mata Hari]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Angelique Rockas]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Justine Braisaz]] {{fatto|Dispe}}
# [[Vittoria Ostuni Minuzzi]] {{fatto|Danyele}}
# [[Vittoria Vecchini]] {{fatto|Danyele}}
# [[Alyssa D'Incà]] {{fatto|Danyele}}
# [[Margot Sikabonyi]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Margo Stilley]] {{fatto|Danyele}}
# [[Giulia Maenza]] {{fatto|Danyele}}
# [[Milena Baldassarri]] {{fatto|Danyele}}
# [[Alice Miller]] {{fatto|Wiccio}}
# [[Terézia Mora]] {{fatto|Dispe}}
# [[Goldie Goldbloom]] {{fatto|Dispe}}
# [[Jill Lepore]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Elena Bacchin]] {{fatto|IppolitoN}}
# [[Lara Naki Gutmann]] {{fatto|Danyele}}
# [[Rebecca Sartori]] {{fatto|Danyele}}
# [[Lucrezia Beccari]] {{fatto|Danyele}}
# [[Marta Zenoni]] {{fatto|Danyele}}
# [[Sabrina Colle]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Kristi Noem]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Konstanze Klosterhalfen]] {{fatto|Danyele}}
# [[Lejla Kalamujić]] {{fatto|Danyele}}
# [[Matilde Lorenzi]] {{fatto|Dispe}}
# [[Maïa Mazaurette]] {{fatto|Dispe}}
# [[Francesca Bertoni]] {{fatto|Danyele}}
# [[Catherine Bertone]] {{fatto|Danyele}}
# [[Coretta Scott King]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Esther Duflo]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Anna Maria Carpi]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Claire Voisin]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Vera Lutter]] {{fatto|Pierpao}}
# [[Françoise Combes]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Sheikh Hasina]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Liliʻuokalani delle Hawaii]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Anett Németh]] {{fatto|Danyele}}
# [[Sonia Candi]] {{fatto|Danyele}}
# [[Sara Durantini]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Felicia Kingsley]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Laura Bush]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Iaia Caputo]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Antonella Forattini]] {{fatto|IppolitoN}}
# [[Assia Djebar]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Loveth Omoruyi]] {{fatto|Danyele}}
# [[Immacolata Sirressi]] {{fatto|Danyele}}
# [[Golda Rosheuvel]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Brigitte Vasallo]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Marina La Rosa]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Cristina Bicchieri]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Tathiana Garbin]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Yoshiko Watanabe]] {{fatto|Wiccio}}
# [[Zofia Czeska-Maciejowska]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Lara Colturi]] {{fatto|Danyele}}
# [[Carla Sozzani]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Paola Agosti]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Germaine Tillion]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Sara Curtis]] {{fatto|IppolitoN}}
# [[Francesca Draghetti]] {{fatto|Danyele}}
# [[Tiziana Foschi]] {{fatto|Danyele}}
# [[Sveva Alviti]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Dominique Schnapper]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Jenny De Cesarei]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Gaja Lombardi Cenciarelli]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Caitlin Clark]] {{fatto|Pierpao}}
# [[Daniela Ceccarelli]] {{fatto|Danyele}}
# [[Celina Seghi]] {{fatto|Danyele}}
# [[Claudia Sheinbaum]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Taslima Nasrin]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Ol'ha Charlan]] {{fatto|Danyele}}
# [[Naike Rivelli]] {{fatto|Danyele}}
# [[Virginia Sanjust di Teulada]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Antonella Interlenghi]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Ngozie Okonjo-Iweala]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Maria Margherita Szewczyk]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Regina Orioli]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Costanza Rizzacasa d'Orsogna]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Jane Addams]] {{fatto|GryffindorD}}
# [[Simone Lee]] {{fatto|Danyele}}
# [[Mija Šiftar]] {{fatto|Danyele}}
# [[Gaia Giovannini]] {{fatto|Danyele}}
# [[Britt Bongaerts]] {{fatto|Danyele}}
# [[Maria Elena Vandone]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Patty Duke]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Jane Seymour]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Jennifer Boldini]] {{fatto|Danyele}}
# [[Martina Guiggi]] {{fatto|Danyele}}
# [[Anna Sten]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Deanna Durbin]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Anna Rita Del Piano]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Anita Hill]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Marta Vieira da Silva]] {{fatto|Danyele}}
# [[Saki Kumagai]] {{fatto|Danyele}}
# [[Dalida]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Kylie Jenner]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Kat Bjelland]] {{fatto|Danyele}}
# [[Gaia Zucchi]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Mazarine Pingeot]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Federica Sabatini]] {{fatto|Danyele}}
# [[Maria Sole Mansutti]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Maria Cristina Maccà]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Irene Dunne]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Evelina Nazzari]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Selenia Orzella]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Cecilia Chailly]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Maria Antonietta Sisini]] {{fatto|Ibisco}}
# ...
{{div col end}}
=== Migliorate ===
{{div col}}
# [[Elena Bellò]] {{fatto|Danyele}} + 6 citazioni, - 2 citazioni, sistemazioni
# [[Mia Ceran]] {{fatto|Danyele}} + 3 citazioni, sistemazioni
# [[Annalisa (cantante)]] {{fatto|Danyele}} + 12 citazioni
# [[Catherine Deneuve]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione
# [[Assunta Legnante]] {{fatto|Danyele}} + 6 citazioni, sistemazioni
# [[Lina Merlin]] {{fatto|IppolitoN}} + 1 citazione
# [[Silvia Cosimini]] {{fatto|Wiccio}} + 4 citazioni, + destub
# [[Laura di Santa Caterina da Siena]] {{fatto|Spinoziano}} + 2 citazioni su
# [[Lea Pericoli]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione
# [[Ema Stokholma]] {{fatto|Danyele}} + 8 citazioni, sistemazioni
# [[Francesca Michielin]] {{fatto|Danyele}} + 8 citazioni
# [[Padma Lakshmi]] {{fatto|Camelia}} + 4 citazioni
# [[Beatrice Rana]] {{fatto|Danyele}} + 19 citazioni, sistemazioni
# [[Martha Argerich]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, sistemazioni
# [[Clara Schumann]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, sistemazioni
# [[Rosa Luxemburg]] {{fatto|Superchilum}} + 7 citazioni
# [[Alda Merini]] {{fatto|Superchilum}} + 1 citazione
# [[Sarah Fahr]] {{fatto|Danyele}} + 4 citazioni, immagine, sistemazioni
# [[Laura Conti]] {{fatto|Danyele}} + 4 citazioni, sistemazioni
# [[Elena Ferrante]] {{fatto|Wiccio}} + 1 citazione, + 5 incipit
# [[Gabriella Ferri]] {{fatto|Ibisco}} + 2 citazioni
# [[Chris Evert]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, sistemazioni
# [[Fernanda Romagnoli]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione
# [[Donna]] {{fatto|Superchilum}} + 1 citazione, sistemazioni
# [[Rita Guarino]] {{fatto|Danyele}} + 4 citazioni, sistemazioni
# [[Sofia Cantore]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione
# [[Arianna Caruso]] {{fatto|Danyele}} + 2 citazioni
# [[Cristiana Girelli]] {{fatto|Danyele}} + 10 citazioni
# [[Paula Hawkins (scrittrice)|Paula Hawkins]] {{fatto|Ibisco}} + 3 citazioni, + 1 opera, + destub
# [[Lolita Chammah]] {{fatto|Danyele}} + 2 citazioni, sistemazioni
# [[Isabelle Huppert]] {{fatto|Danyele}} + 4 citazioni, sistemazioni
# [[Julija Naval'naja]] {{fatto|Ibisco}} + 3 citazioni
# [[Daria Galateria]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione, sistemazioni
# [[Berthe Morisot]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione
# [[Concita De Gregorio]] {{fatto|Ibisco}} + 3 citazioni
# [[Aurora Giovinazzo]] {{fatto|Danyele}} + 10 citazioni, sistemazioni
# [[Aurora Ruffino]] {{fatto|Danyele}} + 3 citazioni, sistemazioni
# [[Sophia Flörsch]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione
# [[Alessandra Necci]] {{fatto|Spinoziano}} + 3 citazioni, sistemazioni
# [[Sara Simeoni]] {{fatto|Danyele}} + 19 citazioni
# [[Santa Lucia]] {{fatto|Spinoziano}} + 1 citazione, sistemazioni
# [[Margo Jefferson]] {{fatto|IppolitoN}} + 1 citazione
# [[Golshifteh Farahani]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione
# [[Wangari Maathai]] {{fatto|Camelia}} + 11 citazioni
# [[Milena Jesenská]] {{fatto|IppolitoN}} + 6 citazioni, sistemazioni
# [[Sofia Stefan]] {{fatto|Danyele}} + 4 citazioni, sistemazioni
# [[Beatrice Rigoni]] {{fatto|Danyele}} + 4 citazioni, sistemazioni
# [[Jean Shrimpton]] {{fatto|Danyele}} + 2 citazioni, sistemazioni
# [[Grace Ambrose]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione
# [[Pilar Fogliati]] {{fatto|Danyele}} + 5 citazioni
# [[Rachele Sangiuliano]] {{fatto|Danyele}} + 6 citazioni, sistemazioni
# [[Sara Gama]] {{fatto|Danyele}} + 10 citazioni, sistemazioni
# [[Cecilia Zandalasini]] {{fatto|Danyele}} + 7 citazioni, sistemazioni
# [[Nina Lvovna Chruščёva]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione
# [[Francesca Lollobrigida]] {{fatto|Danyele}} + 3 citazioni, sistemazioni
# [[Lisa Vittozzi]] {{fatto|Danyele}} + 5 citazioni
# [[Francesca Cavallo]] {{fatto|Dispe}} + 2 citazioni
# [[Francesca Albanese]] {{fatto|Dispe}} + 7 citazioni
# [[Sara Gama]] {{fatto|Dispe}} + 3 citazioni
# [[Yrsa Sigurðardóttir]] {{fatto|Wiccio}} + 2 citazioni, + 2 incipit
# [[Daniela Farnese]] {{fatto|Ibisco}} + 3 citazioni
# [[Midori Yamane]] {{fatto|Wiccio}} + 3 citazioni, + destub
# [[Kate Hudson]] {{fatto|Danyele}} + 3 citazioni
# [[Elena Pietrini]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, sistemazioni
# [[Ofelia Malinov]] {{fatto|Danyele}} + 6 citazioni
# [[Rita dalla Chiesa]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, sistemazioni
# [[Myriam Sylla]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione
# [[Diana Bianchedi]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, immagine, sistemazioni
# [[Paola Iezzi]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione
# [[Angelica Balabanoff]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione
# [[Barbara Stanwyck]] {{fatto|Spinoziano}} + 1 citazione, sistemazioni
# [[Vicky Piria]] {{fatto|Danyele}} + 2 citazioni, sistemazioni
# [[Roberta Bruzzone]] {{fatto|Danyele}} + 5 citazioni, sistemazioni
# [[Angela Merkel]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione
# [[Sara Franceschi]] {{fatto|Danyele}} + 3 citazioni, sistemazioni
# [[Angelina Mango]] {{fatto|Danyele}} + 7 citazioni
# [[Paola Frassinetti (santa)]] {{fatto|Spinoziano}} + 9 citazioni, - 2 citazioni, sistemazioni
# [[Ana Mena]] {{fatto|Danyele}} + 3 citazioni, sistemazioni
# [[Chloë Sevigny]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, sistemazioni
# [[Lorenza Foschini]] {{fatto|Wiccio}} + 6 citazioni, + 1 incipit
# [[Elena Linari]] {{fatto|Danyele}} + 5 citazioni, sistemazioni
# [[Megan Rapinoe]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, sistemazioni
# [[Irene Grandi]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, sistemazioni
# [[Olivia Rodrigo]] {{fatto|Danyele}} + 15 citazioni, sistemazioni
# [[Francesca Mazzalai]] {{fatto|Danyele}} + 3 citazioni, + destub, sistemazioni
# [[Rosa Diletta Rossi]] {{fatto|Danyele}} + 8 citazioni
# [[Rosamaria Montibeller]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione
# [[Giuni Russo]] {{fatto|Ibisco}} + 2 citazioni su
# ...
{{div col end}}
== Risultati ==
ToDo
== Risorse ==
* [https://www.youtube.com/watch?v=BeHTpFVYdOw Editing Wikiquote with #SheSaid campaign], YouTube
* [[:m:Wiki Loves Women/SheSaid/Resources and Tools|Resources and Tools]] (Wiki Loves Women)
* [[:c:Category:SheSaid 2024 visuals|SheSaid 2024 visuals]] (categoria in Commons)
== Risultati (tool Quarry) ==
* [https://quarry.wmcloud.org/query/85775 Nuove voci] (2024)
* [https://quarry.wmcloud.org/query/85776 Voci implementate] (2024)
* [https://quarry.wmcloud.org/query/85777 Nuove voci (ultimi 14 giorni)] (2024)
== Edizioni precedenti ==
* [[Wikiquote:SheSaid|SheSaid]]
** [[Wikiquote:SheSaid 2023|SheSaid 2023]]
** [[Wikiquote:SheSaid 2022|SheSaid 2022]]
** [[Wikiquote:SheSaid 2021|SheSaid 2021]]
** [[Wikiquote:SheSaid 2020|SheSaid 2020]]
==Altri progetti==
* [https://meta.wikimedia.org/wiki/Wiki_Loves_Women/SheSaid/it SheSaid su Meta]
== Dashboard ==
* [https://outreachdashboard.wmflabs.org/courses/WikiDonne/WDG_-_SheSaid_2024 Dashboard], tool di monitoraggio dell'attività
== Rassegna stampa ==
* [https://www.wikiloveswomen.org/2023/02/08/the-shesaid-campaign-3-years-of-celebrating-women/ The #SheSaid campaign: 3 years of celebrating Women!], di Afek, Wiki Loves Women, 8 febbraio 2023.
* [https://diff.wikimedia.org/2023/10/18/empowering-through-words-celebrating-women-and-their-powerful-quotes/ Empowering Through Words: Celebrating Women and Their Powerful Quotes], di Afek91, Diff Wikimedia, 18 ottobre 2023.
* [https://www.wikidonne.org/blog/wikiquote-shesaid-2023/ Wikiquote SheSaid 2023], blog WikiDonne, 29 ottobre 2023.
[[Categoria:Campagna SheSaid]]
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Danyele
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wikitext
text/x-wiki
[[File:WDG - SheSaid 2023 (big).svg|thumb|300px|right|#SheSaid fa parte dell'iniziativa Wiki Loves Women. In Italia viene organizzato da WikiDonne.]]
<div style="font-family:'Verdana';font-size:30px;font-weight:bold;color:#662D91;text-align:center;">
Diamo loro voce!<br/><small>Celebriamo le donne che ci hanno ispirato, una wikicitazione alla volta.</small>
</div>
La campagna '''#SheSaid''' è un'iniziativa di [[m:Wiki Loves Women|Wiki Loves Women]], che vede la partecipazione di altri gruppi interessati alla diversità e al gender gap ([[:w:Progetto:WikiDonne|WikiDonne]], [[:m:Les sans pagEs|Les sans pagEs]], [[:m:Wikimujeres|Wikimujeres]], [[:m:Muj(lh)eres latinoamericanas en Wikimedia|Muj(lh)eres latinoamericanas en Wikimedia]]), per celebrare le donne leader del mondo. La quinta edizione, quella del 2024, si svolgerà online dal 1º ottobre al 31 dicembre. Il progetto mira ad aumentare la visibilità delle donne attraverso la creazione di nuove voci in Wikiquote o il miglioramento di quelle esistenti. '''[[m:Wiki Loves Women/SheSaid/SheSaid 2024|Pagina su Meta]]'''.
A chi scriverà più di 5 nuove voci, verranno consegnati dei gadget da parte di [[:m:WikiDonne|WikiDonne User Group]] - organizzatore della campagna in Italia.
{{Cassetto
|larghezza = 1000px
|colore = #662D91
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|allineamento = centro
|titolo = <span style="color:white;">Materiale grafico tradotto in italiano</span>
|testo =
; Post Intagram
<gallery>
Sonia Sotomayor - post Instagram SheSaid.png|Sonia Sotomayor
Françoise Vergès - post Instagram SheSaid.png|Françoise Vergès
Serena Williams - post Instagram SheSaid.png|Serena Williams
Sofia Loren - post Instagram SheSaid.png|Sofia Loren
Simone De Beauvoir - post Instagram SheSaid.png|Simone De Beauvoir
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Sasheer Zamata - post Instagram SheSaid.png|Sasheer Zamata
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; Segnalibri
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Wiki Loves Women - segnalibro SheSaid.png|Wiki Loves Women
Yasmina Reza - segnalibro SheSaid.png|Yasmina Reza
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Islam Elbeiti - cartolina SheSaid.png|Islam Elbeiti
Johanna Westerdijk - cartolina SheSaid.png|Johanna Westerdijk
Nana Ama Agyemang Asante - cartolina SheSaid.png|Nana Ama Agyemang Asante
Wiki Loves Women - cartolina SheSaid.png|Wiki Loves Women
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}}
<br />
== Liste Wikidata di voci presenti in itWikipedia ma mancanti in itWikiquote==
{{div col | 3}}
'''[[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote|Query SPARQL di voci mancanti]]''' (voci di donne presenti in Wikipedia in Italiano, ma non in Wikiquote in Italiano)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Artiste|Artiste]] (pittrici, scultrici, disegnatrici, fotografe)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Attiviste|Attiviste]] (attiviste sociali, culturali, per i diritti, per il clima)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Attrici|Attrici]], donne in teatro, film e spettacolo (attrici, registe, sceneggiatrici)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Ballerine|Ballerine]] (ballerine, danzatrici, coreografe)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Cantanti|Cantanti]] (cantanti, cantautrici, musiciste, strumentiste)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Donne in materie umanistiche|Donne nelle materie umanistiche]] (filosofe, filologhe, storiche, critiche)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Donne in scienze sociali|Donne nelle scienze sociali]] (psicologhe, pedagogiste, sociologhe, antropologhe)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Donne in STEM|Donne in STEM]] (biologhe, chimiche, fisiche, matematiche, informatiche)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Donne nelle professioni sanitarie|Donne nelle professioni sanitarie]]
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Figure storiche|Figure storiche]] (figure storiche, imperatrici, regine, first ladies)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Imprenditrici|Imprenditrici]] (imprenditrici, lavoratrici, operaie, sindacaliste)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Modelle|Modelle]] (modelle, stiliste, sarte, professioniste della moda)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Politiche|Politiche]] (politiche, sindache, ministre, capi di Stato)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Religiose|Religiose]] (sante, martiri, suore, badesse)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Scrittrici|Scrittrici]] (scrittrici, poetesse, drammaturghe e saggiste)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Sportive|Sportive]] (atlete, para atlete, allenatrici)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Altre professioni|Altre professioni]] (economiste, avvocate, giuriste, architette, archeologhe)
{{div col end}}
== Partecipanti==
# --[[Utente:Camelia.boban|Camelia]] ([[Discussioni utente:Camelia.boban|scrivimi]]) 09:14, 1 ott 2024 (CEST)
# -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 15:15, 1 ott 2024 (CEST)
# '''''[[Utente:Danyele|<span style="font-family:Times New Roman; color:black;">— dany</span>]][[Discussioni utente:Danyele|<span style="font-family:Times New Roman; color:grey;">ele</span>]]''''' 17:54, 1 ott 2024 (CEST)
# --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 22:15, 1 ott 2024 (CEST)
# -- [[Utente:Ibisco|Ibisco]]
# -- [[Utente:IppolitoN|IppolitoN]]
# --[[Utente:Wiccio|Wiccio]] ([[Discussioni utente:Wiccio|scrivimi]]) 14:20, 3 ott 2024 (CEST)
# --[[Utente:Emmepici|Emmepici]] ([[Discussioni utente:Emmepici|scrivimi]]) 18:13, 5 nov 2024 (CET)
#----[[Utente:Dispe|Avversariǿ]] - - - >([[Discussioni utente:Dispe|dispe]]) 01:42, 6 nov 2024 (CET)
#--[[Utente:Sciking|Sciking]] ([[Discussioni utente:Sciking|scrivimi]]) 20:24, 16 nov 2024 (CET)
== Voci scritte ==
=== Nuove ===
{{div col}}
# [[María Guadalupe García Zavala]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Vittoria Ferdinandi]] {{fatto|Danyele}}
# [[Angela Brambati]] {{fatto|Superchilum}}
# [[Bernardette Chirac]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Isa Bellini]] {{fatto|IppolitoN}}
# [[Elinor Ostrom]] {{fatto|GryffindorD}}
# [[Elsa Zylberstein]] {{fatto|Wiccio}}
# [[Eusebia Palomino Yenes]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Gerty Theresa Cori]] {{fatto|GryffindorD}}
# [[Rosalyn Yalow]] {{fatto|GryffindorD}}
# [[Sarah Silverman]] {{fatto|Danyele}}
# [[Barbara McClintock]] {{fatto|GryffindorD}}
# [[Gertrude B. Elion]] {{fatto|GryffindorD}}
# [[Clara Morgane]] {{fatto|Danyele}}
# [[Clotilde Courau]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Mary Katrantzou]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Lorela Cubaj]] {{fatto|Danyele}}
# [[Priyanka Chopra]] {{fatto|Camelia}}
# [[Aishwarya Rai]] {{fatto|Camelia}}
# [[Kim Kardashian]] {{fatto|Camelia}}
# [[Candy (nome)]] {{fatto|Superchilum}}
# [[Wangari Maathai]] {{fatto|Superchilum}}
# [[Guadalupe Nettel]] {{fatto|Wiccio}}
# [[Giuseppina Leone]] {{fatto|Danyele}}
# [[Linda Buck]] {{fatto|GryffindorD}}
# [[Michela Ponzani]] {{fatto|Danyele}}
# [[Chiara Caselli]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Atena Daemi]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Guðrún Eva Mínervudóttir]] {{fatto|Wiccio}}
# [[Sabrina Efionayi]] {{fatto|IppolitoN}}
# [[Carling Bassett-Seguso]] {{fatto|Danyele}}
# [[Raffaella Reggi]] {{fatto|Danyele}}
# [[Barbara Demick]] {{fatto|Danyele}}
# [[Maria Crocifissa Di Rosa]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Elizabeth Blackburn]] {{fatto|GryffindorD}}
# [[Josefa Naval Girbés]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Clare Crockett]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Giulia Conti]] {{fatto|Danyele}}
# [[Sharon den Adel]] {{fatto|Camelia}}
# [[Florence Griffith-Joyner]] {{fatto|Danyele}}
# [[Kornelia Ender]] {{fatto|Danyele}}
# [[Paula Badosa]] {{fatto|Danyele}}
# [[Angelique Kerber]] {{fatto|Danyele}}
# [[Chiara Beccari]] {{fatto|Danyele}}
# [[Mirella D'Angelo]] {{fatto|Wiccio}}
# [[Sabrina Ionescu]] {{fatto|Danyele}}
# [[Zheng Qinwen]] {{fatto|Danyele}}
# [[Tinì Cansino]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Claudia Roth]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Abby Johnson]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Rebecca Marder]] {{fatto|Danyele}}
# [[Sandrine Kiberlain]] {{fatto|Danyele}}
# [[Joey King]] {{fatto|Danyele}}
# [[Aitana Bonmatí]] {{fatto|Danyele}}
# [[Daina Opolskaitė]] {{fatto|Wiccio}}
# [[Susana Chávez]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Laura Adriani]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Hrafnhildur Hagalín]] {{fatto|Wiccio}}
# [[Aurora Giovinazzo]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Edmonda Aldini]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Isabelle Autissier]] {{fatto|Danyele}}
# [[Sonia Aquino]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Sonia Antinori]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Laura Angiulli]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Nina Simone]] {{fatto|Camelia}}
# [[Alice Arcuri]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Elisa Longo Borghini]] {{fatto|Danyele}}
# [[Maria Walewska]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Evi Maltagliati]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Carole Lombard]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Ulrike Meyfarth]] {{fatto|Danyele}}
# [[Rosemarie Ackermann]] {{fatto|Danyele}}
# [[Lucia]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Dejanira Bada]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Jenny Erpenbeck]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Mette Frederiksen]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Elena Isinbaeva]] {{fatto|Danyele}}
# [[Jaroslava Mahučich]] {{fatto|Danyele}}
# [[Margarete Buber-Neumann]] {{fatto|IppolitoN}}
# [[Mata Hari]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Angelique Rockas]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Justine Braisaz]] {{fatto|Dispe}}
# [[Vittoria Ostuni Minuzzi]] {{fatto|Danyele}}
# [[Vittoria Vecchini]] {{fatto|Danyele}}
# [[Alyssa D'Incà]] {{fatto|Danyele}}
# [[Margot Sikabonyi]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Margo Stilley]] {{fatto|Danyele}}
# [[Giulia Maenza]] {{fatto|Danyele}}
# [[Milena Baldassarri]] {{fatto|Danyele}}
# [[Alice Miller]] {{fatto|Wiccio}}
# [[Terézia Mora]] {{fatto|Dispe}}
# [[Goldie Goldbloom]] {{fatto|Dispe}}
# [[Jill Lepore]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Elena Bacchin]] {{fatto|IppolitoN}}
# [[Lara Naki Gutmann]] {{fatto|Danyele}}
# [[Rebecca Sartori]] {{fatto|Danyele}}
# [[Lucrezia Beccari]] {{fatto|Danyele}}
# [[Marta Zenoni]] {{fatto|Danyele}}
# [[Sabrina Colle]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Kristi Noem]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Konstanze Klosterhalfen]] {{fatto|Danyele}}
# [[Lejla Kalamujić]] {{fatto|Danyele}}
# [[Matilde Lorenzi]] {{fatto|Dispe}}
# [[Maïa Mazaurette]] {{fatto|Dispe}}
# [[Francesca Bertoni]] {{fatto|Danyele}}
# [[Catherine Bertone]] {{fatto|Danyele}}
# [[Coretta Scott King]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Esther Duflo]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Anna Maria Carpi]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Claire Voisin]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Vera Lutter]] {{fatto|Pierpao}}
# [[Françoise Combes]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Sheikh Hasina]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Liliʻuokalani delle Hawaii]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Anett Németh]] {{fatto|Danyele}}
# [[Sonia Candi]] {{fatto|Danyele}}
# [[Sara Durantini]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Felicia Kingsley]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Laura Bush]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Iaia Caputo]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Antonella Forattini]] {{fatto|IppolitoN}}
# [[Assia Djebar]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Loveth Omoruyi]] {{fatto|Danyele}}
# [[Immacolata Sirressi]] {{fatto|Danyele}}
# [[Golda Rosheuvel]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Brigitte Vasallo]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Marina La Rosa]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Cristina Bicchieri]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Tathiana Garbin]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Yoshiko Watanabe]] {{fatto|Wiccio}}
# [[Zofia Czeska-Maciejowska]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Lara Colturi]] {{fatto|Danyele}}
# [[Carla Sozzani]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Paola Agosti]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Germaine Tillion]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Sara Curtis]] {{fatto|IppolitoN}}
# [[Francesca Draghetti]] {{fatto|Danyele}}
# [[Tiziana Foschi]] {{fatto|Danyele}}
# [[Sveva Alviti]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Dominique Schnapper]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Jenny De Cesarei]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Gaja Lombardi Cenciarelli]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Caitlin Clark]] {{fatto|Pierpao}}
# [[Daniela Ceccarelli]] {{fatto|Danyele}}
# [[Celina Seghi]] {{fatto|Danyele}}
# [[Claudia Sheinbaum]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Taslima Nasrin]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Ol'ha Charlan]] {{fatto|Danyele}}
# [[Naike Rivelli]] {{fatto|Danyele}}
# [[Virginia Sanjust di Teulada]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Antonella Interlenghi]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Ngozie Okonjo-Iweala]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Maria Margherita Szewczyk]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Regina Orioli]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Costanza Rizzacasa d'Orsogna]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Jane Addams]] {{fatto|GryffindorD}}
# [[Simone Lee]] {{fatto|Danyele}}
# [[Mija Šiftar]] {{fatto|Danyele}}
# [[Gaia Giovannini]] {{fatto|Danyele}}
# [[Britt Bongaerts]] {{fatto|Danyele}}
# [[Maria Elena Vandone]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Patty Duke]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Jane Seymour]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Jennifer Boldini]] {{fatto|Danyele}}
# [[Martina Guiggi]] {{fatto|Danyele}}
# [[Anna Sten]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Deanna Durbin]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Anna Rita Del Piano]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Anita Hill]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Marta Vieira da Silva]] {{fatto|Danyele}}
# [[Saki Kumagai]] {{fatto|Danyele}}
# [[Dalida]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Kylie Jenner]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Kat Bjelland]] {{fatto|Danyele}}
# [[Gaia Zucchi]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Mazarine Pingeot]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Federica Sabatini]] {{fatto|Danyele}}
# [[Maria Sole Mansutti]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Maria Cristina Maccà]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Irene Dunne]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Evelina Nazzari]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Selenia Orzella]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Cecilia Chailly]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Maria Antonietta Sisini]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Hena Kurtagić]] {{fatto|Danyele}}
# [[Melissa Vargas]] {{fatto|Danyele}}
# ...
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=== Migliorate ===
{{div col}}
# [[Elena Bellò]] {{fatto|Danyele}} + 6 citazioni, - 2 citazioni, sistemazioni
# [[Mia Ceran]] {{fatto|Danyele}} + 3 citazioni, sistemazioni
# [[Annalisa (cantante)]] {{fatto|Danyele}} + 12 citazioni
# [[Catherine Deneuve]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione
# [[Assunta Legnante]] {{fatto|Danyele}} + 6 citazioni, sistemazioni
# [[Lina Merlin]] {{fatto|IppolitoN}} + 1 citazione
# [[Silvia Cosimini]] {{fatto|Wiccio}} + 4 citazioni, + destub
# [[Laura di Santa Caterina da Siena]] {{fatto|Spinoziano}} + 2 citazioni su
# [[Lea Pericoli]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione
# [[Ema Stokholma]] {{fatto|Danyele}} + 8 citazioni, sistemazioni
# [[Francesca Michielin]] {{fatto|Danyele}} + 8 citazioni
# [[Padma Lakshmi]] {{fatto|Camelia}} + 4 citazioni
# [[Beatrice Rana]] {{fatto|Danyele}} + 19 citazioni, sistemazioni
# [[Martha Argerich]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, sistemazioni
# [[Clara Schumann]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, sistemazioni
# [[Rosa Luxemburg]] {{fatto|Superchilum}} + 7 citazioni
# [[Alda Merini]] {{fatto|Superchilum}} + 1 citazione
# [[Sarah Fahr]] {{fatto|Danyele}} + 4 citazioni, immagine, sistemazioni
# [[Laura Conti]] {{fatto|Danyele}} + 4 citazioni, sistemazioni
# [[Elena Ferrante]] {{fatto|Wiccio}} + 1 citazione, + 5 incipit
# [[Gabriella Ferri]] {{fatto|Ibisco}} + 2 citazioni
# [[Chris Evert]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, sistemazioni
# [[Fernanda Romagnoli]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione
# [[Donna]] {{fatto|Superchilum}} + 1 citazione, sistemazioni
# [[Rita Guarino]] {{fatto|Danyele}} + 4 citazioni, sistemazioni
# [[Sofia Cantore]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione
# [[Arianna Caruso]] {{fatto|Danyele}} + 2 citazioni
# [[Cristiana Girelli]] {{fatto|Danyele}} + 10 citazioni
# [[Paula Hawkins (scrittrice)|Paula Hawkins]] {{fatto|Ibisco}} + 3 citazioni, + 1 opera, + destub
# [[Lolita Chammah]] {{fatto|Danyele}} + 2 citazioni, sistemazioni
# [[Isabelle Huppert]] {{fatto|Danyele}} + 4 citazioni, sistemazioni
# [[Julija Naval'naja]] {{fatto|Ibisco}} + 3 citazioni
# [[Daria Galateria]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione, sistemazioni
# [[Berthe Morisot]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione
# [[Concita De Gregorio]] {{fatto|Ibisco}} + 3 citazioni
# [[Aurora Giovinazzo]] {{fatto|Danyele}} + 10 citazioni, sistemazioni
# [[Aurora Ruffino]] {{fatto|Danyele}} + 3 citazioni, sistemazioni
# [[Sophia Flörsch]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione
# [[Alessandra Necci]] {{fatto|Spinoziano}} + 3 citazioni, sistemazioni
# [[Sara Simeoni]] {{fatto|Danyele}} + 19 citazioni
# [[Santa Lucia]] {{fatto|Spinoziano}} + 1 citazione, sistemazioni
# [[Margo Jefferson]] {{fatto|IppolitoN}} + 1 citazione
# [[Golshifteh Farahani]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione
# [[Wangari Maathai]] {{fatto|Camelia}} + 11 citazioni
# [[Milena Jesenská]] {{fatto|IppolitoN}} + 6 citazioni, sistemazioni
# [[Sofia Stefan]] {{fatto|Danyele}} + 4 citazioni, sistemazioni
# [[Beatrice Rigoni]] {{fatto|Danyele}} + 4 citazioni, sistemazioni
# [[Jean Shrimpton]] {{fatto|Danyele}} + 2 citazioni, sistemazioni
# [[Grace Ambrose]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione
# [[Pilar Fogliati]] {{fatto|Danyele}} + 5 citazioni
# [[Rachele Sangiuliano]] {{fatto|Danyele}} + 6 citazioni, sistemazioni
# [[Sara Gama]] {{fatto|Danyele}} + 10 citazioni, sistemazioni
# [[Cecilia Zandalasini]] {{fatto|Danyele}} + 7 citazioni, sistemazioni
# [[Nina Lvovna Chruščёva]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione
# [[Francesca Lollobrigida]] {{fatto|Danyele}} + 3 citazioni, sistemazioni
# [[Lisa Vittozzi]] {{fatto|Danyele}} + 5 citazioni
# [[Francesca Cavallo]] {{fatto|Dispe}} + 2 citazioni
# [[Francesca Albanese]] {{fatto|Dispe}} + 7 citazioni
# [[Sara Gama]] {{fatto|Dispe}} + 3 citazioni
# [[Yrsa Sigurðardóttir]] {{fatto|Wiccio}} + 2 citazioni, + 2 incipit
# [[Daniela Farnese]] {{fatto|Ibisco}} + 3 citazioni
# [[Midori Yamane]] {{fatto|Wiccio}} + 3 citazioni, + destub
# [[Kate Hudson]] {{fatto|Danyele}} + 3 citazioni
# [[Elena Pietrini]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, sistemazioni
# [[Ofelia Malinov]] {{fatto|Danyele}} + 6 citazioni
# [[Rita dalla Chiesa]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, sistemazioni
# [[Myriam Sylla]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione
# [[Diana Bianchedi]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, immagine, sistemazioni
# [[Paola Iezzi]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione
# [[Angelica Balabanoff]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione
# [[Barbara Stanwyck]] {{fatto|Spinoziano}} + 1 citazione, sistemazioni
# [[Vicky Piria]] {{fatto|Danyele}} + 2 citazioni, sistemazioni
# [[Roberta Bruzzone]] {{fatto|Danyele}} + 5 citazioni, sistemazioni
# [[Angela Merkel]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione
# [[Sara Franceschi]] {{fatto|Danyele}} + 3 citazioni, sistemazioni
# [[Angelina Mango]] {{fatto|Danyele}} + 7 citazioni
# [[Paola Frassinetti (santa)]] {{fatto|Spinoziano}} + 9 citazioni, - 2 citazioni, sistemazioni
# [[Ana Mena]] {{fatto|Danyele}} + 3 citazioni, sistemazioni
# [[Chloë Sevigny]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, sistemazioni
# [[Lorenza Foschini]] {{fatto|Wiccio}} + 6 citazioni, + 1 incipit
# [[Elena Linari]] {{fatto|Danyele}} + 5 citazioni, sistemazioni
# [[Megan Rapinoe]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, sistemazioni
# [[Irene Grandi]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, sistemazioni
# [[Olivia Rodrigo]] {{fatto|Danyele}} + 15 citazioni, sistemazioni
# [[Francesca Mazzalai]] {{fatto|Danyele}} + 3 citazioni, + destub, sistemazioni
# [[Rosa Diletta Rossi]] {{fatto|Danyele}} + 8 citazioni
# [[Rosamaria Montibeller]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione
# [[Giuni Russo]] {{fatto|Ibisco}} + 2 citazioni su
# ...
{{div col end}}
== Risultati ==
ToDo
== Risorse ==
* [https://www.youtube.com/watch?v=BeHTpFVYdOw Editing Wikiquote with #SheSaid campaign], YouTube
* [[:m:Wiki Loves Women/SheSaid/Resources and Tools|Resources and Tools]] (Wiki Loves Women)
* [[:c:Category:SheSaid 2024 visuals|SheSaid 2024 visuals]] (categoria in Commons)
== Risultati (tool Quarry) ==
* [https://quarry.wmcloud.org/query/85775 Nuove voci] (2024)
* [https://quarry.wmcloud.org/query/85776 Voci implementate] (2024)
* [https://quarry.wmcloud.org/query/85777 Nuove voci (ultimi 14 giorni)] (2024)
== Edizioni precedenti ==
* [[Wikiquote:SheSaid|SheSaid]]
** [[Wikiquote:SheSaid 2023|SheSaid 2023]]
** [[Wikiquote:SheSaid 2022|SheSaid 2022]]
** [[Wikiquote:SheSaid 2021|SheSaid 2021]]
** [[Wikiquote:SheSaid 2020|SheSaid 2020]]
==Altri progetti==
* [https://meta.wikimedia.org/wiki/Wiki_Loves_Women/SheSaid/it SheSaid su Meta]
== Dashboard ==
* [https://outreachdashboard.wmflabs.org/courses/WikiDonne/WDG_-_SheSaid_2024 Dashboard], tool di monitoraggio dell'attività
== Rassegna stampa ==
* [https://www.wikiloveswomen.org/2023/02/08/the-shesaid-campaign-3-years-of-celebrating-women/ The #SheSaid campaign: 3 years of celebrating Women!], di Afek, Wiki Loves Women, 8 febbraio 2023.
* [https://diff.wikimedia.org/2023/10/18/empowering-through-words-celebrating-women-and-their-powerful-quotes/ Empowering Through Words: Celebrating Women and Their Powerful Quotes], di Afek91, Diff Wikimedia, 18 ottobre 2023.
* [https://www.wikidonne.org/blog/wikiquote-shesaid-2023/ Wikiquote SheSaid 2023], blog WikiDonne, 29 ottobre 2023.
[[Categoria:Campagna SheSaid]]
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1355286
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Ibisco
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wikitext
text/x-wiki
[[File:WDG - SheSaid 2023 (big).svg|thumb|300px|right|#SheSaid fa parte dell'iniziativa Wiki Loves Women. In Italia viene organizzato da WikiDonne.]]
<div style="font-family:'Verdana';font-size:30px;font-weight:bold;color:#662D91;text-align:center;">
Diamo loro voce!<br/><small>Celebriamo le donne che ci hanno ispirato, una wikicitazione alla volta.</small>
</div>
La campagna '''#SheSaid''' è un'iniziativa di [[m:Wiki Loves Women|Wiki Loves Women]], che vede la partecipazione di altri gruppi interessati alla diversità e al gender gap ([[:w:Progetto:WikiDonne|WikiDonne]], [[:m:Les sans pagEs|Les sans pagEs]], [[:m:Wikimujeres|Wikimujeres]], [[:m:Muj(lh)eres latinoamericanas en Wikimedia|Muj(lh)eres latinoamericanas en Wikimedia]]), per celebrare le donne leader del mondo. La quinta edizione, quella del 2024, si svolgerà online dal 1º ottobre al 31 dicembre. Il progetto mira ad aumentare la visibilità delle donne attraverso la creazione di nuove voci in Wikiquote o il miglioramento di quelle esistenti. '''[[m:Wiki Loves Women/SheSaid/SheSaid 2024|Pagina su Meta]]'''.
A chi scriverà più di 5 nuove voci, verranno consegnati dei gadget da parte di [[:m:WikiDonne|WikiDonne User Group]] - organizzatore della campagna in Italia.
{{Cassetto
|larghezza = 1000px
|colore = #662D91
|coloresfondo = orange
|allineamento = centro
|titolo = <span style="color:white;">Materiale grafico tradotto in italiano</span>
|testo =
; Post Intagram
<gallery>
Sonia Sotomayor - post Instagram SheSaid.png|Sonia Sotomayor
Françoise Vergès - post Instagram SheSaid.png|Françoise Vergès
Serena Williams - post Instagram SheSaid.png|Serena Williams
Sofia Loren - post Instagram SheSaid.png|Sofia Loren
Simone De Beauvoir - post Instagram SheSaid.png|Simone De Beauvoir
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Sasheer Zamata - post Instagram SheSaid.png|Sasheer Zamata
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; Segnalibri
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Wiki Loves Women - segnalibro SheSaid.png|Wiki Loves Women
Yasmina Reza - segnalibro SheSaid.png|Yasmina Reza
Johanna Westerdijk - segnalibro SheSaid.png|Johanna Westerdijk
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Fatema Mernissi - segnalibro SheSaid.png|Fatema Mernissi
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; Cartoline
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Islam Elbeiti - cartolina SheSaid.png|Islam Elbeiti
Johanna Westerdijk - cartolina SheSaid.png|Johanna Westerdijk
Nana Ama Agyemang Asante - cartolina SheSaid.png|Nana Ama Agyemang Asante
Wiki Loves Women - cartolina SheSaid.png|Wiki Loves Women
</gallery>
}}
<br />
== Liste Wikidata di voci presenti in itWikipedia ma mancanti in itWikiquote==
{{div col | 3}}
'''[[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote|Query SPARQL di voci mancanti]]''' (voci di donne presenti in Wikipedia in Italiano, ma non in Wikiquote in Italiano)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Artiste|Artiste]] (pittrici, scultrici, disegnatrici, fotografe)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Attiviste|Attiviste]] (attiviste sociali, culturali, per i diritti, per il clima)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Attrici|Attrici]], donne in teatro, film e spettacolo (attrici, registe, sceneggiatrici)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Ballerine|Ballerine]] (ballerine, danzatrici, coreografe)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Cantanti|Cantanti]] (cantanti, cantautrici, musiciste, strumentiste)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Donne in materie umanistiche|Donne nelle materie umanistiche]] (filosofe, filologhe, storiche, critiche)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Donne in scienze sociali|Donne nelle scienze sociali]] (psicologhe, pedagogiste, sociologhe, antropologhe)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Donne in STEM|Donne in STEM]] (biologhe, chimiche, fisiche, matematiche, informatiche)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Donne nelle professioni sanitarie|Donne nelle professioni sanitarie]]
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Figure storiche|Figure storiche]] (figure storiche, imperatrici, regine, first ladies)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Imprenditrici|Imprenditrici]] (imprenditrici, lavoratrici, operaie, sindacaliste)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Modelle|Modelle]] (modelle, stiliste, sarte, professioniste della moda)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Politiche|Politiche]] (politiche, sindache, ministre, capi di Stato)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Religiose|Religiose]] (sante, martiri, suore, badesse)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Scrittrici|Scrittrici]] (scrittrici, poetesse, drammaturghe e saggiste)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Sportive|Sportive]] (atlete, para atlete, allenatrici)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Altre professioni|Altre professioni]] (economiste, avvocate, giuriste, architette, archeologhe)
{{div col end}}
== Partecipanti==
# --[[Utente:Camelia.boban|Camelia]] ([[Discussioni utente:Camelia.boban|scrivimi]]) 09:14, 1 ott 2024 (CEST)
# -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 15:15, 1 ott 2024 (CEST)
# '''''[[Utente:Danyele|<span style="font-family:Times New Roman; color:black;">— dany</span>]][[Discussioni utente:Danyele|<span style="font-family:Times New Roman; color:grey;">ele</span>]]''''' 17:54, 1 ott 2024 (CEST)
# --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 22:15, 1 ott 2024 (CEST)
# -- [[Utente:Ibisco|Ibisco]]
# -- [[Utente:IppolitoN|IppolitoN]]
# --[[Utente:Wiccio|Wiccio]] ([[Discussioni utente:Wiccio|scrivimi]]) 14:20, 3 ott 2024 (CEST)
# --[[Utente:Emmepici|Emmepici]] ([[Discussioni utente:Emmepici|scrivimi]]) 18:13, 5 nov 2024 (CET)
#----[[Utente:Dispe|Avversariǿ]] - - - >([[Discussioni utente:Dispe|dispe]]) 01:42, 6 nov 2024 (CET)
#--[[Utente:Sciking|Sciking]] ([[Discussioni utente:Sciking|scrivimi]]) 20:24, 16 nov 2024 (CET)
== Voci scritte ==
=== Nuove ===
{{div col}}
# [[María Guadalupe García Zavala]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Vittoria Ferdinandi]] {{fatto|Danyele}}
# [[Angela Brambati]] {{fatto|Superchilum}}
# [[Bernardette Chirac]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Isa Bellini]] {{fatto|IppolitoN}}
# [[Elinor Ostrom]] {{fatto|GryffindorD}}
# [[Elsa Zylberstein]] {{fatto|Wiccio}}
# [[Eusebia Palomino Yenes]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Gerty Theresa Cori]] {{fatto|GryffindorD}}
# [[Rosalyn Yalow]] {{fatto|GryffindorD}}
# [[Sarah Silverman]] {{fatto|Danyele}}
# [[Barbara McClintock]] {{fatto|GryffindorD}}
# [[Gertrude B. Elion]] {{fatto|GryffindorD}}
# [[Clara Morgane]] {{fatto|Danyele}}
# [[Clotilde Courau]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Mary Katrantzou]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Lorela Cubaj]] {{fatto|Danyele}}
# [[Priyanka Chopra]] {{fatto|Camelia}}
# [[Aishwarya Rai]] {{fatto|Camelia}}
# [[Kim Kardashian]] {{fatto|Camelia}}
# [[Candy (nome)]] {{fatto|Superchilum}}
# [[Wangari Maathai]] {{fatto|Superchilum}}
# [[Guadalupe Nettel]] {{fatto|Wiccio}}
# [[Giuseppina Leone]] {{fatto|Danyele}}
# [[Linda Buck]] {{fatto|GryffindorD}}
# [[Michela Ponzani]] {{fatto|Danyele}}
# [[Chiara Caselli]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Atena Daemi]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Guðrún Eva Mínervudóttir]] {{fatto|Wiccio}}
# [[Sabrina Efionayi]] {{fatto|IppolitoN}}
# [[Carling Bassett-Seguso]] {{fatto|Danyele}}
# [[Raffaella Reggi]] {{fatto|Danyele}}
# [[Barbara Demick]] {{fatto|Danyele}}
# [[Maria Crocifissa Di Rosa]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Elizabeth Blackburn]] {{fatto|GryffindorD}}
# [[Josefa Naval Girbés]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Clare Crockett]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Giulia Conti]] {{fatto|Danyele}}
# [[Sharon den Adel]] {{fatto|Camelia}}
# [[Florence Griffith-Joyner]] {{fatto|Danyele}}
# [[Kornelia Ender]] {{fatto|Danyele}}
# [[Paula Badosa]] {{fatto|Danyele}}
# [[Angelique Kerber]] {{fatto|Danyele}}
# [[Chiara Beccari]] {{fatto|Danyele}}
# [[Mirella D'Angelo]] {{fatto|Wiccio}}
# [[Sabrina Ionescu]] {{fatto|Danyele}}
# [[Zheng Qinwen]] {{fatto|Danyele}}
# [[Tinì Cansino]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Claudia Roth]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Abby Johnson]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Rebecca Marder]] {{fatto|Danyele}}
# [[Sandrine Kiberlain]] {{fatto|Danyele}}
# [[Joey King]] {{fatto|Danyele}}
# [[Aitana Bonmatí]] {{fatto|Danyele}}
# [[Daina Opolskaitė]] {{fatto|Wiccio}}
# [[Susana Chávez]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Laura Adriani]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Hrafnhildur Hagalín]] {{fatto|Wiccio}}
# [[Aurora Giovinazzo]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Edmonda Aldini]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Isabelle Autissier]] {{fatto|Danyele}}
# [[Sonia Aquino]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Sonia Antinori]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Laura Angiulli]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Nina Simone]] {{fatto|Camelia}}
# [[Alice Arcuri]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Elisa Longo Borghini]] {{fatto|Danyele}}
# [[Maria Walewska]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Evi Maltagliati]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Carole Lombard]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Ulrike Meyfarth]] {{fatto|Danyele}}
# [[Rosemarie Ackermann]] {{fatto|Danyele}}
# [[Lucia]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Dejanira Bada]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Jenny Erpenbeck]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Mette Frederiksen]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Elena Isinbaeva]] {{fatto|Danyele}}
# [[Jaroslava Mahučich]] {{fatto|Danyele}}
# [[Margarete Buber-Neumann]] {{fatto|IppolitoN}}
# [[Mata Hari]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Angelique Rockas]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Justine Braisaz]] {{fatto|Dispe}}
# [[Vittoria Ostuni Minuzzi]] {{fatto|Danyele}}
# [[Vittoria Vecchini]] {{fatto|Danyele}}
# [[Alyssa D'Incà]] {{fatto|Danyele}}
# [[Margot Sikabonyi]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Margo Stilley]] {{fatto|Danyele}}
# [[Giulia Maenza]] {{fatto|Danyele}}
# [[Milena Baldassarri]] {{fatto|Danyele}}
# [[Alice Miller]] {{fatto|Wiccio}}
# [[Terézia Mora]] {{fatto|Dispe}}
# [[Goldie Goldbloom]] {{fatto|Dispe}}
# [[Jill Lepore]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Elena Bacchin]] {{fatto|IppolitoN}}
# [[Lara Naki Gutmann]] {{fatto|Danyele}}
# [[Rebecca Sartori]] {{fatto|Danyele}}
# [[Lucrezia Beccari]] {{fatto|Danyele}}
# [[Marta Zenoni]] {{fatto|Danyele}}
# [[Sabrina Colle]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Kristi Noem]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Konstanze Klosterhalfen]] {{fatto|Danyele}}
# [[Lejla Kalamujić]] {{fatto|Danyele}}
# [[Matilde Lorenzi]] {{fatto|Dispe}}
# [[Maïa Mazaurette]] {{fatto|Dispe}}
# [[Francesca Bertoni]] {{fatto|Danyele}}
# [[Catherine Bertone]] {{fatto|Danyele}}
# [[Coretta Scott King]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Esther Duflo]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Anna Maria Carpi]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Claire Voisin]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Vera Lutter]] {{fatto|Pierpao}}
# [[Françoise Combes]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Sheikh Hasina]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Liliʻuokalani delle Hawaii]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Anett Németh]] {{fatto|Danyele}}
# [[Sonia Candi]] {{fatto|Danyele}}
# [[Sara Durantini]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Felicia Kingsley]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Laura Bush]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Iaia Caputo]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Antonella Forattini]] {{fatto|IppolitoN}}
# [[Assia Djebar]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Loveth Omoruyi]] {{fatto|Danyele}}
# [[Immacolata Sirressi]] {{fatto|Danyele}}
# [[Golda Rosheuvel]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Brigitte Vasallo]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Marina La Rosa]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Cristina Bicchieri]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Tathiana Garbin]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Yoshiko Watanabe]] {{fatto|Wiccio}}
# [[Zofia Czeska-Maciejowska]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Lara Colturi]] {{fatto|Danyele}}
# [[Carla Sozzani]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Paola Agosti]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Germaine Tillion]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Sara Curtis]] {{fatto|IppolitoN}}
# [[Francesca Draghetti]] {{fatto|Danyele}}
# [[Tiziana Foschi]] {{fatto|Danyele}}
# [[Sveva Alviti]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Dominique Schnapper]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Jenny De Cesarei]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Gaja Lombardi Cenciarelli]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Caitlin Clark]] {{fatto|Pierpao}}
# [[Daniela Ceccarelli]] {{fatto|Danyele}}
# [[Celina Seghi]] {{fatto|Danyele}}
# [[Claudia Sheinbaum]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Taslima Nasrin]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Ol'ha Charlan]] {{fatto|Danyele}}
# [[Naike Rivelli]] {{fatto|Danyele}}
# [[Virginia Sanjust di Teulada]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Antonella Interlenghi]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Ngozie Okonjo-Iweala]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Maria Margherita Szewczyk]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Regina Orioli]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Costanza Rizzacasa d'Orsogna]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Jane Addams]] {{fatto|GryffindorD}}
# [[Simone Lee]] {{fatto|Danyele}}
# [[Mija Šiftar]] {{fatto|Danyele}}
# [[Gaia Giovannini]] {{fatto|Danyele}}
# [[Britt Bongaerts]] {{fatto|Danyele}}
# [[Maria Elena Vandone]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Patty Duke]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Jane Seymour]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Jennifer Boldini]] {{fatto|Danyele}}
# [[Martina Guiggi]] {{fatto|Danyele}}
# [[Anna Sten]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Deanna Durbin]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Anna Rita Del Piano]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Anita Hill]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Marta Vieira da Silva]] {{fatto|Danyele}}
# [[Saki Kumagai]] {{fatto|Danyele}}
# [[Dalida]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Kylie Jenner]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Kat Bjelland]] {{fatto|Danyele}}
# [[Gaia Zucchi]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Mazarine Pingeot]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Federica Sabatini]] {{fatto|Danyele}}
# [[Maria Sole Mansutti]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Maria Cristina Maccà]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Irene Dunne]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Evelina Nazzari]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Selenia Orzella]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Cecilia Chailly]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Maria Antonietta Sisini]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Hena Kurtagić]] {{fatto|Danyele}}
# [[Melissa Vargas]] {{fatto|Danyele}}
# [[Lea Melandri]] {{fatto|Ibisco}}
# ...
{{div col end}}
=== Migliorate ===
{{div col}}
# [[Elena Bellò]] {{fatto|Danyele}} + 6 citazioni, - 2 citazioni, sistemazioni
# [[Mia Ceran]] {{fatto|Danyele}} + 3 citazioni, sistemazioni
# [[Annalisa (cantante)]] {{fatto|Danyele}} + 12 citazioni
# [[Catherine Deneuve]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione
# [[Assunta Legnante]] {{fatto|Danyele}} + 6 citazioni, sistemazioni
# [[Lina Merlin]] {{fatto|IppolitoN}} + 1 citazione
# [[Silvia Cosimini]] {{fatto|Wiccio}} + 4 citazioni, + destub
# [[Laura di Santa Caterina da Siena]] {{fatto|Spinoziano}} + 2 citazioni su
# [[Lea Pericoli]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione
# [[Ema Stokholma]] {{fatto|Danyele}} + 8 citazioni, sistemazioni
# [[Francesca Michielin]] {{fatto|Danyele}} + 8 citazioni
# [[Padma Lakshmi]] {{fatto|Camelia}} + 4 citazioni
# [[Beatrice Rana]] {{fatto|Danyele}} + 19 citazioni, sistemazioni
# [[Martha Argerich]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, sistemazioni
# [[Clara Schumann]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, sistemazioni
# [[Rosa Luxemburg]] {{fatto|Superchilum}} + 7 citazioni
# [[Alda Merini]] {{fatto|Superchilum}} + 1 citazione
# [[Sarah Fahr]] {{fatto|Danyele}} + 4 citazioni, immagine, sistemazioni
# [[Laura Conti]] {{fatto|Danyele}} + 4 citazioni, sistemazioni
# [[Elena Ferrante]] {{fatto|Wiccio}} + 1 citazione, + 5 incipit
# [[Gabriella Ferri]] {{fatto|Ibisco}} + 2 citazioni
# [[Chris Evert]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, sistemazioni
# [[Fernanda Romagnoli]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione
# [[Donna]] {{fatto|Superchilum}} + 1 citazione, sistemazioni
# [[Rita Guarino]] {{fatto|Danyele}} + 4 citazioni, sistemazioni
# [[Sofia Cantore]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione
# [[Arianna Caruso]] {{fatto|Danyele}} + 2 citazioni
# [[Cristiana Girelli]] {{fatto|Danyele}} + 10 citazioni
# [[Paula Hawkins (scrittrice)|Paula Hawkins]] {{fatto|Ibisco}} + 3 citazioni, + 1 opera, + destub
# [[Lolita Chammah]] {{fatto|Danyele}} + 2 citazioni, sistemazioni
# [[Isabelle Huppert]] {{fatto|Danyele}} + 4 citazioni, sistemazioni
# [[Julija Naval'naja]] {{fatto|Ibisco}} + 3 citazioni
# [[Daria Galateria]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione, sistemazioni
# [[Berthe Morisot]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione
# [[Concita De Gregorio]] {{fatto|Ibisco}} + 3 citazioni
# [[Aurora Giovinazzo]] {{fatto|Danyele}} + 10 citazioni, sistemazioni
# [[Aurora Ruffino]] {{fatto|Danyele}} + 3 citazioni, sistemazioni
# [[Sophia Flörsch]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione
# [[Alessandra Necci]] {{fatto|Spinoziano}} + 3 citazioni, sistemazioni
# [[Sara Simeoni]] {{fatto|Danyele}} + 19 citazioni
# [[Santa Lucia]] {{fatto|Spinoziano}} + 1 citazione, sistemazioni
# [[Margo Jefferson]] {{fatto|IppolitoN}} + 1 citazione
# [[Golshifteh Farahani]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione
# [[Wangari Maathai]] {{fatto|Camelia}} + 11 citazioni
# [[Milena Jesenská]] {{fatto|IppolitoN}} + 6 citazioni, sistemazioni
# [[Sofia Stefan]] {{fatto|Danyele}} + 4 citazioni, sistemazioni
# [[Beatrice Rigoni]] {{fatto|Danyele}} + 4 citazioni, sistemazioni
# [[Jean Shrimpton]] {{fatto|Danyele}} + 2 citazioni, sistemazioni
# [[Grace Ambrose]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione
# [[Pilar Fogliati]] {{fatto|Danyele}} + 5 citazioni
# [[Rachele Sangiuliano]] {{fatto|Danyele}} + 6 citazioni, sistemazioni
# [[Sara Gama]] {{fatto|Danyele}} + 10 citazioni, sistemazioni
# [[Cecilia Zandalasini]] {{fatto|Danyele}} + 7 citazioni, sistemazioni
# [[Nina Lvovna Chruščёva]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione
# [[Francesca Lollobrigida]] {{fatto|Danyele}} + 3 citazioni, sistemazioni
# [[Lisa Vittozzi]] {{fatto|Danyele}} + 5 citazioni
# [[Francesca Cavallo]] {{fatto|Dispe}} + 2 citazioni
# [[Francesca Albanese]] {{fatto|Dispe}} + 7 citazioni
# [[Sara Gama]] {{fatto|Dispe}} + 3 citazioni
# [[Yrsa Sigurðardóttir]] {{fatto|Wiccio}} + 2 citazioni, + 2 incipit
# [[Daniela Farnese]] {{fatto|Ibisco}} + 3 citazioni
# [[Midori Yamane]] {{fatto|Wiccio}} + 3 citazioni, + destub
# [[Kate Hudson]] {{fatto|Danyele}} + 3 citazioni
# [[Elena Pietrini]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, sistemazioni
# [[Ofelia Malinov]] {{fatto|Danyele}} + 6 citazioni
# [[Rita dalla Chiesa]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, sistemazioni
# [[Myriam Sylla]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione
# [[Diana Bianchedi]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, immagine, sistemazioni
# [[Paola Iezzi]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione
# [[Angelica Balabanoff]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione
# [[Barbara Stanwyck]] {{fatto|Spinoziano}} + 1 citazione, sistemazioni
# [[Vicky Piria]] {{fatto|Danyele}} + 2 citazioni, sistemazioni
# [[Roberta Bruzzone]] {{fatto|Danyele}} + 5 citazioni, sistemazioni
# [[Angela Merkel]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione
# [[Sara Franceschi]] {{fatto|Danyele}} + 3 citazioni, sistemazioni
# [[Angelina Mango]] {{fatto|Danyele}} + 7 citazioni
# [[Paola Frassinetti (santa)]] {{fatto|Spinoziano}} + 9 citazioni, - 2 citazioni, sistemazioni
# [[Ana Mena]] {{fatto|Danyele}} + 3 citazioni, sistemazioni
# [[Chloë Sevigny]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, sistemazioni
# [[Lorenza Foschini]] {{fatto|Wiccio}} + 6 citazioni, + 1 incipit
# [[Elena Linari]] {{fatto|Danyele}} + 5 citazioni, sistemazioni
# [[Megan Rapinoe]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, sistemazioni
# [[Irene Grandi]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, sistemazioni
# [[Olivia Rodrigo]] {{fatto|Danyele}} + 15 citazioni, sistemazioni
# [[Francesca Mazzalai]] {{fatto|Danyele}} + 3 citazioni, + destub, sistemazioni
# [[Rosa Diletta Rossi]] {{fatto|Danyele}} + 8 citazioni
# [[Rosamaria Montibeller]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione
# [[Giuni Russo]] {{fatto|Ibisco}} + 2 citazioni su
# ...
{{div col end}}
== Risultati ==
ToDo
== Risorse ==
* [https://www.youtube.com/watch?v=BeHTpFVYdOw Editing Wikiquote with #SheSaid campaign], YouTube
* [[:m:Wiki Loves Women/SheSaid/Resources and Tools|Resources and Tools]] (Wiki Loves Women)
* [[:c:Category:SheSaid 2024 visuals|SheSaid 2024 visuals]] (categoria in Commons)
== Risultati (tool Quarry) ==
* [https://quarry.wmcloud.org/query/85775 Nuove voci] (2024)
* [https://quarry.wmcloud.org/query/85776 Voci implementate] (2024)
* [https://quarry.wmcloud.org/query/85777 Nuove voci (ultimi 14 giorni)] (2024)
== Edizioni precedenti ==
* [[Wikiquote:SheSaid|SheSaid]]
** [[Wikiquote:SheSaid 2023|SheSaid 2023]]
** [[Wikiquote:SheSaid 2022|SheSaid 2022]]
** [[Wikiquote:SheSaid 2021|SheSaid 2021]]
** [[Wikiquote:SheSaid 2020|SheSaid 2020]]
==Altri progetti==
* [https://meta.wikimedia.org/wiki/Wiki_Loves_Women/SheSaid/it SheSaid su Meta]
== Dashboard ==
* [https://outreachdashboard.wmflabs.org/courses/WikiDonne/WDG_-_SheSaid_2024 Dashboard], tool di monitoraggio dell'attività
== Rassegna stampa ==
* [https://www.wikiloveswomen.org/2023/02/08/the-shesaid-campaign-3-years-of-celebrating-women/ The #SheSaid campaign: 3 years of celebrating Women!], di Afek, Wiki Loves Women, 8 febbraio 2023.
* [https://diff.wikimedia.org/2023/10/18/empowering-through-words-celebrating-women-and-their-powerful-quotes/ Empowering Through Words: Celebrating Women and Their Powerful Quotes], di Afek91, Diff Wikimedia, 18 ottobre 2023.
* [https://www.wikidonne.org/blog/wikiquote-shesaid-2023/ Wikiquote SheSaid 2023], blog WikiDonne, 29 ottobre 2023.
[[Categoria:Campagna SheSaid]]
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Ibisco
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wikitext
text/x-wiki
[[File:WDG - SheSaid 2023 (big).svg|thumb|300px|right|#SheSaid fa parte dell'iniziativa Wiki Loves Women. In Italia viene organizzato da WikiDonne.]]
<div style="font-family:'Verdana';font-size:30px;font-weight:bold;color:#662D91;text-align:center;">
Diamo loro voce!<br/><small>Celebriamo le donne che ci hanno ispirato, una wikicitazione alla volta.</small>
</div>
La campagna '''#SheSaid''' è un'iniziativa di [[m:Wiki Loves Women|Wiki Loves Women]], che vede la partecipazione di altri gruppi interessati alla diversità e al gender gap ([[:w:Progetto:WikiDonne|WikiDonne]], [[:m:Les sans pagEs|Les sans pagEs]], [[:m:Wikimujeres|Wikimujeres]], [[:m:Muj(lh)eres latinoamericanas en Wikimedia|Muj(lh)eres latinoamericanas en Wikimedia]]), per celebrare le donne leader del mondo. La quinta edizione, quella del 2024, si svolgerà online dal 1º ottobre al 31 dicembre. Il progetto mira ad aumentare la visibilità delle donne attraverso la creazione di nuove voci in Wikiquote o il miglioramento di quelle esistenti. '''[[m:Wiki Loves Women/SheSaid/SheSaid 2024|Pagina su Meta]]'''.
A chi scriverà più di 5 nuove voci, verranno consegnati dei gadget da parte di [[:m:WikiDonne|WikiDonne User Group]] - organizzatore della campagna in Italia.
{{Cassetto
|larghezza = 1000px
|colore = #662D91
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|allineamento = centro
|titolo = <span style="color:white;">Materiale grafico tradotto in italiano</span>
|testo =
; Post Intagram
<gallery>
Sonia Sotomayor - post Instagram SheSaid.png|Sonia Sotomayor
Françoise Vergès - post Instagram SheSaid.png|Françoise Vergès
Serena Williams - post Instagram SheSaid.png|Serena Williams
Sofia Loren - post Instagram SheSaid.png|Sofia Loren
Simone De Beauvoir - post Instagram SheSaid.png|Simone De Beauvoir
Johanna Westerdijk - post Instagram SheSaid.png|Johanna Westerdijk
Sasheer Zamata - post Instagram SheSaid.png|Sasheer Zamata
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; Segnalibri
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Wiki Loves Women - segnalibro SheSaid.png|Wiki Loves Women
Yasmina Reza - segnalibro SheSaid.png|Yasmina Reza
Johanna Westerdijk - segnalibro SheSaid.png|Johanna Westerdijk
Mo Abudu - segnalibro SheSaid.png|Mo Abudu
Fatema Mernissi - segnalibro SheSaid.png|Fatema Mernissi
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; Cartoline
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Islam Elbeiti - cartolina SheSaid.png|Islam Elbeiti
Johanna Westerdijk - cartolina SheSaid.png|Johanna Westerdijk
Nana Ama Agyemang Asante - cartolina SheSaid.png|Nana Ama Agyemang Asante
Wiki Loves Women - cartolina SheSaid.png|Wiki Loves Women
</gallery>
}}
<br />
== Liste Wikidata di voci presenti in itWikipedia ma mancanti in itWikiquote==
{{div col | 3}}
'''[[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote|Query SPARQL di voci mancanti]]''' (voci di donne presenti in Wikipedia in Italiano, ma non in Wikiquote in Italiano)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Artiste|Artiste]] (pittrici, scultrici, disegnatrici, fotografe)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Attiviste|Attiviste]] (attiviste sociali, culturali, per i diritti, per il clima)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Attrici|Attrici]], donne in teatro, film e spettacolo (attrici, registe, sceneggiatrici)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Ballerine|Ballerine]] (ballerine, danzatrici, coreografe)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Cantanti|Cantanti]] (cantanti, cantautrici, musiciste, strumentiste)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Donne in materie umanistiche|Donne nelle materie umanistiche]] (filosofe, filologhe, storiche, critiche)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Donne in scienze sociali|Donne nelle scienze sociali]] (psicologhe, pedagogiste, sociologhe, antropologhe)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Donne in STEM|Donne in STEM]] (biologhe, chimiche, fisiche, matematiche, informatiche)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Donne nelle professioni sanitarie|Donne nelle professioni sanitarie]]
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Figure storiche|Figure storiche]] (figure storiche, imperatrici, regine, first ladies)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Imprenditrici|Imprenditrici]] (imprenditrici, lavoratrici, operaie, sindacaliste)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Modelle|Modelle]] (modelle, stiliste, sarte, professioniste della moda)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Politiche|Politiche]] (politiche, sindache, ministre, capi di Stato)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Religiose|Religiose]] (sante, martiri, suore, badesse)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Scrittrici|Scrittrici]] (scrittrici, poetesse, drammaturghe e saggiste)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Sportive|Sportive]] (atlete, para atlete, allenatrici)
* [[:m:User:Camelia.boban/Voci mancanti in Wikiquote/Altre professioni|Altre professioni]] (economiste, avvocate, giuriste, architette, archeologhe)
{{div col end}}
== Partecipanti==
# --[[Utente:Camelia.boban|Camelia]] ([[Discussioni utente:Camelia.boban|scrivimi]]) 09:14, 1 ott 2024 (CEST)
# -- [[Utente:Spinoziano|Spinoziano]] ([[Discussioni utente:Spinoziano|msg]]) 15:15, 1 ott 2024 (CEST)
# '''''[[Utente:Danyele|<span style="font-family:Times New Roman; color:black;">— dany</span>]][[Discussioni utente:Danyele|<span style="font-family:Times New Roman; color:grey;">ele</span>]]''''' 17:54, 1 ott 2024 (CEST)
# --'''[[Utente:Superchilum|<span style="color:#209090;">Superchilum</span>]]'''<sup>([[Discussioni_utente:Superchilum|scrivimi]])</sup> 22:15, 1 ott 2024 (CEST)
# -- [[Utente:Ibisco|Ibisco]]
# -- [[Utente:IppolitoN|IppolitoN]]
# --[[Utente:Wiccio|Wiccio]] ([[Discussioni utente:Wiccio|scrivimi]]) 14:20, 3 ott 2024 (CEST)
# --[[Utente:Emmepici|Emmepici]] ([[Discussioni utente:Emmepici|scrivimi]]) 18:13, 5 nov 2024 (CET)
#----[[Utente:Dispe|Avversariǿ]] - - - >([[Discussioni utente:Dispe|dispe]]) 01:42, 6 nov 2024 (CET)
#--[[Utente:Sciking|Sciking]] ([[Discussioni utente:Sciking|scrivimi]]) 20:24, 16 nov 2024 (CET)
== Voci scritte ==
=== Nuove ===
{{div col}}
# [[María Guadalupe García Zavala]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Vittoria Ferdinandi]] {{fatto|Danyele}}
# [[Angela Brambati]] {{fatto|Superchilum}}
# [[Bernardette Chirac]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Isa Bellini]] {{fatto|IppolitoN}}
# [[Elinor Ostrom]] {{fatto|GryffindorD}}
# [[Elsa Zylberstein]] {{fatto|Wiccio}}
# [[Eusebia Palomino Yenes]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Gerty Theresa Cori]] {{fatto|GryffindorD}}
# [[Rosalyn Yalow]] {{fatto|GryffindorD}}
# [[Sarah Silverman]] {{fatto|Danyele}}
# [[Barbara McClintock]] {{fatto|GryffindorD}}
# [[Gertrude B. Elion]] {{fatto|GryffindorD}}
# [[Clara Morgane]] {{fatto|Danyele}}
# [[Clotilde Courau]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Mary Katrantzou]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Lorela Cubaj]] {{fatto|Danyele}}
# [[Priyanka Chopra]] {{fatto|Camelia}}
# [[Aishwarya Rai]] {{fatto|Camelia}}
# [[Kim Kardashian]] {{fatto|Camelia}}
# [[Candy (nome)]] {{fatto|Superchilum}}
# [[Wangari Maathai]] {{fatto|Superchilum}}
# [[Guadalupe Nettel]] {{fatto|Wiccio}}
# [[Giuseppina Leone]] {{fatto|Danyele}}
# [[Linda Buck]] {{fatto|GryffindorD}}
# [[Michela Ponzani]] {{fatto|Danyele}}
# [[Chiara Caselli]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Atena Daemi]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Guðrún Eva Mínervudóttir]] {{fatto|Wiccio}}
# [[Sabrina Efionayi]] {{fatto|IppolitoN}}
# [[Carling Bassett-Seguso]] {{fatto|Danyele}}
# [[Raffaella Reggi]] {{fatto|Danyele}}
# [[Barbara Demick]] {{fatto|Danyele}}
# [[Maria Crocifissa Di Rosa]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Elizabeth Blackburn]] {{fatto|GryffindorD}}
# [[Josefa Naval Girbés]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Clare Crockett]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Giulia Conti]] {{fatto|Danyele}}
# [[Sharon den Adel]] {{fatto|Camelia}}
# [[Florence Griffith-Joyner]] {{fatto|Danyele}}
# [[Kornelia Ender]] {{fatto|Danyele}}
# [[Paula Badosa]] {{fatto|Danyele}}
# [[Angelique Kerber]] {{fatto|Danyele}}
# [[Chiara Beccari]] {{fatto|Danyele}}
# [[Mirella D'Angelo]] {{fatto|Wiccio}}
# [[Sabrina Ionescu]] {{fatto|Danyele}}
# [[Zheng Qinwen]] {{fatto|Danyele}}
# [[Tinì Cansino]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Claudia Roth]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Abby Johnson]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Rebecca Marder]] {{fatto|Danyele}}
# [[Sandrine Kiberlain]] {{fatto|Danyele}}
# [[Joey King]] {{fatto|Danyele}}
# [[Aitana Bonmatí]] {{fatto|Danyele}}
# [[Daina Opolskaitė]] {{fatto|Wiccio}}
# [[Susana Chávez]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Laura Adriani]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Hrafnhildur Hagalín]] {{fatto|Wiccio}}
# [[Aurora Giovinazzo]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Edmonda Aldini]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Isabelle Autissier]] {{fatto|Danyele}}
# [[Sonia Aquino]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Sonia Antinori]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Laura Angiulli]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Nina Simone]] {{fatto|Camelia}}
# [[Alice Arcuri]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Elisa Longo Borghini]] {{fatto|Danyele}}
# [[Maria Walewska]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Evi Maltagliati]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Carole Lombard]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Ulrike Meyfarth]] {{fatto|Danyele}}
# [[Rosemarie Ackermann]] {{fatto|Danyele}}
# [[Lucia]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Dejanira Bada]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Jenny Erpenbeck]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Mette Frederiksen]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Elena Isinbaeva]] {{fatto|Danyele}}
# [[Jaroslava Mahučich]] {{fatto|Danyele}}
# [[Margarete Buber-Neumann]] {{fatto|IppolitoN}}
# [[Mata Hari]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Angelique Rockas]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Justine Braisaz]] {{fatto|Dispe}}
# [[Vittoria Ostuni Minuzzi]] {{fatto|Danyele}}
# [[Vittoria Vecchini]] {{fatto|Danyele}}
# [[Alyssa D'Incà]] {{fatto|Danyele}}
# [[Margot Sikabonyi]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Margo Stilley]] {{fatto|Danyele}}
# [[Giulia Maenza]] {{fatto|Danyele}}
# [[Milena Baldassarri]] {{fatto|Danyele}}
# [[Alice Miller]] {{fatto|Wiccio}}
# [[Terézia Mora]] {{fatto|Dispe}}
# [[Goldie Goldbloom]] {{fatto|Dispe}}
# [[Jill Lepore]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Elena Bacchin]] {{fatto|IppolitoN}}
# [[Lara Naki Gutmann]] {{fatto|Danyele}}
# [[Rebecca Sartori]] {{fatto|Danyele}}
# [[Lucrezia Beccari]] {{fatto|Danyele}}
# [[Marta Zenoni]] {{fatto|Danyele}}
# [[Sabrina Colle]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Kristi Noem]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Konstanze Klosterhalfen]] {{fatto|Danyele}}
# [[Lejla Kalamujić]] {{fatto|Danyele}}
# [[Matilde Lorenzi]] {{fatto|Dispe}}
# [[Maïa Mazaurette]] {{fatto|Dispe}}
# [[Francesca Bertoni]] {{fatto|Danyele}}
# [[Catherine Bertone]] {{fatto|Danyele}}
# [[Coretta Scott King]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Esther Duflo]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Anna Maria Carpi]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Claire Voisin]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Vera Lutter]] {{fatto|Pierpao}}
# [[Françoise Combes]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Sheikh Hasina]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Liliʻuokalani delle Hawaii]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Anett Németh]] {{fatto|Danyele}}
# [[Sonia Candi]] {{fatto|Danyele}}
# [[Sara Durantini]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Felicia Kingsley]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Laura Bush]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Iaia Caputo]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Antonella Forattini]] {{fatto|IppolitoN}}
# [[Assia Djebar]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Loveth Omoruyi]] {{fatto|Danyele}}
# [[Immacolata Sirressi]] {{fatto|Danyele}}
# [[Golda Rosheuvel]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Brigitte Vasallo]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Marina La Rosa]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Cristina Bicchieri]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Tathiana Garbin]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Yoshiko Watanabe]] {{fatto|Wiccio}}
# [[Zofia Czeska-Maciejowska]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Lara Colturi]] {{fatto|Danyele}}
# [[Carla Sozzani]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Paola Agosti]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Germaine Tillion]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Sara Curtis]] {{fatto|IppolitoN}}
# [[Francesca Draghetti]] {{fatto|Danyele}}
# [[Tiziana Foschi]] {{fatto|Danyele}}
# [[Sveva Alviti]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Dominique Schnapper]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Jenny De Cesarei]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Gaja Lombardi Cenciarelli]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Caitlin Clark]] {{fatto|Pierpao}}
# [[Daniela Ceccarelli]] {{fatto|Danyele}}
# [[Celina Seghi]] {{fatto|Danyele}}
# [[Claudia Sheinbaum]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Taslima Nasrin]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Ol'ha Charlan]] {{fatto|Danyele}}
# [[Naike Rivelli]] {{fatto|Danyele}}
# [[Virginia Sanjust di Teulada]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Antonella Interlenghi]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Ngozie Okonjo-Iweala]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Maria Margherita Szewczyk]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Regina Orioli]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Costanza Rizzacasa d'Orsogna]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Jane Addams]] {{fatto|GryffindorD}}
# [[Simone Lee]] {{fatto|Danyele}}
# [[Mija Šiftar]] {{fatto|Danyele}}
# [[Gaia Giovannini]] {{fatto|Danyele}}
# [[Britt Bongaerts]] {{fatto|Danyele}}
# [[Maria Elena Vandone]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Patty Duke]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Jane Seymour]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Jennifer Boldini]] {{fatto|Danyele}}
# [[Martina Guiggi]] {{fatto|Danyele}}
# [[Anna Sten]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Deanna Durbin]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Anna Rita Del Piano]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Anita Hill]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Marta Vieira da Silva]] {{fatto|Danyele}}
# [[Saki Kumagai]] {{fatto|Danyele}}
# [[Dalida]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Kylie Jenner]] {{fatto|Emmepici}}
# [[Kat Bjelland]] {{fatto|Danyele}}
# [[Gaia Zucchi]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Mazarine Pingeot]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Federica Sabatini]] {{fatto|Danyele}}
# [[Maria Sole Mansutti]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Maria Cristina Maccà]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Irene Dunne]] {{fatto|Spinoziano}}
# [[Evelina Nazzari]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Selenia Orzella]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Cecilia Chailly]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Maria Antonietta Sisini]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Hena Kurtagić]] {{fatto|Danyele}}
# [[Melissa Vargas]] {{fatto|Danyele}}
# [[Lea Melandri]] {{fatto|Ibisco}}
# [[Galatea Ranzi]] {{fatto|Ibisco}}
# ...
{{div col end}}
=== Migliorate ===
{{div col}}
# [[Elena Bellò]] {{fatto|Danyele}} + 6 citazioni, - 2 citazioni, sistemazioni
# [[Mia Ceran]] {{fatto|Danyele}} + 3 citazioni, sistemazioni
# [[Annalisa (cantante)]] {{fatto|Danyele}} + 12 citazioni
# [[Catherine Deneuve]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione
# [[Assunta Legnante]] {{fatto|Danyele}} + 6 citazioni, sistemazioni
# [[Lina Merlin]] {{fatto|IppolitoN}} + 1 citazione
# [[Silvia Cosimini]] {{fatto|Wiccio}} + 4 citazioni, + destub
# [[Laura di Santa Caterina da Siena]] {{fatto|Spinoziano}} + 2 citazioni su
# [[Lea Pericoli]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione
# [[Ema Stokholma]] {{fatto|Danyele}} + 8 citazioni, sistemazioni
# [[Francesca Michielin]] {{fatto|Danyele}} + 8 citazioni
# [[Padma Lakshmi]] {{fatto|Camelia}} + 4 citazioni
# [[Beatrice Rana]] {{fatto|Danyele}} + 19 citazioni, sistemazioni
# [[Martha Argerich]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, sistemazioni
# [[Clara Schumann]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, sistemazioni
# [[Rosa Luxemburg]] {{fatto|Superchilum}} + 7 citazioni
# [[Alda Merini]] {{fatto|Superchilum}} + 1 citazione
# [[Sarah Fahr]] {{fatto|Danyele}} + 4 citazioni, immagine, sistemazioni
# [[Laura Conti]] {{fatto|Danyele}} + 4 citazioni, sistemazioni
# [[Elena Ferrante]] {{fatto|Wiccio}} + 1 citazione, + 5 incipit
# [[Gabriella Ferri]] {{fatto|Ibisco}} + 2 citazioni
# [[Chris Evert]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, sistemazioni
# [[Fernanda Romagnoli]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione
# [[Donna]] {{fatto|Superchilum}} + 1 citazione, sistemazioni
# [[Rita Guarino]] {{fatto|Danyele}} + 4 citazioni, sistemazioni
# [[Sofia Cantore]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione
# [[Arianna Caruso]] {{fatto|Danyele}} + 2 citazioni
# [[Cristiana Girelli]] {{fatto|Danyele}} + 10 citazioni
# [[Paula Hawkins (scrittrice)|Paula Hawkins]] {{fatto|Ibisco}} + 3 citazioni, + 1 opera, + destub
# [[Lolita Chammah]] {{fatto|Danyele}} + 2 citazioni, sistemazioni
# [[Isabelle Huppert]] {{fatto|Danyele}} + 4 citazioni, sistemazioni
# [[Julija Naval'naja]] {{fatto|Ibisco}} + 3 citazioni
# [[Daria Galateria]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione, sistemazioni
# [[Berthe Morisot]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione
# [[Concita De Gregorio]] {{fatto|Ibisco}} + 3 citazioni
# [[Aurora Giovinazzo]] {{fatto|Danyele}} + 10 citazioni, sistemazioni
# [[Aurora Ruffino]] {{fatto|Danyele}} + 3 citazioni, sistemazioni
# [[Sophia Flörsch]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione
# [[Alessandra Necci]] {{fatto|Spinoziano}} + 3 citazioni, sistemazioni
# [[Sara Simeoni]] {{fatto|Danyele}} + 19 citazioni
# [[Santa Lucia]] {{fatto|Spinoziano}} + 1 citazione, sistemazioni
# [[Margo Jefferson]] {{fatto|IppolitoN}} + 1 citazione
# [[Golshifteh Farahani]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione
# [[Wangari Maathai]] {{fatto|Camelia}} + 11 citazioni
# [[Milena Jesenská]] {{fatto|IppolitoN}} + 6 citazioni, sistemazioni
# [[Sofia Stefan]] {{fatto|Danyele}} + 4 citazioni, sistemazioni
# [[Beatrice Rigoni]] {{fatto|Danyele}} + 4 citazioni, sistemazioni
# [[Jean Shrimpton]] {{fatto|Danyele}} + 2 citazioni, sistemazioni
# [[Grace Ambrose]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione
# [[Pilar Fogliati]] {{fatto|Danyele}} + 5 citazioni
# [[Rachele Sangiuliano]] {{fatto|Danyele}} + 6 citazioni, sistemazioni
# [[Sara Gama]] {{fatto|Danyele}} + 10 citazioni, sistemazioni
# [[Cecilia Zandalasini]] {{fatto|Danyele}} + 7 citazioni, sistemazioni
# [[Nina Lvovna Chruščёva]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione
# [[Francesca Lollobrigida]] {{fatto|Danyele}} + 3 citazioni, sistemazioni
# [[Lisa Vittozzi]] {{fatto|Danyele}} + 5 citazioni
# [[Francesca Cavallo]] {{fatto|Dispe}} + 2 citazioni
# [[Francesca Albanese]] {{fatto|Dispe}} + 7 citazioni
# [[Sara Gama]] {{fatto|Dispe}} + 3 citazioni
# [[Yrsa Sigurðardóttir]] {{fatto|Wiccio}} + 2 citazioni, + 2 incipit
# [[Daniela Farnese]] {{fatto|Ibisco}} + 3 citazioni
# [[Midori Yamane]] {{fatto|Wiccio}} + 3 citazioni, + destub
# [[Kate Hudson]] {{fatto|Danyele}} + 3 citazioni
# [[Elena Pietrini]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, sistemazioni
# [[Ofelia Malinov]] {{fatto|Danyele}} + 6 citazioni
# [[Rita dalla Chiesa]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, sistemazioni
# [[Myriam Sylla]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione
# [[Diana Bianchedi]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, immagine, sistemazioni
# [[Paola Iezzi]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione
# [[Angelica Balabanoff]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione
# [[Barbara Stanwyck]] {{fatto|Spinoziano}} + 1 citazione, sistemazioni
# [[Vicky Piria]] {{fatto|Danyele}} + 2 citazioni, sistemazioni
# [[Roberta Bruzzone]] {{fatto|Danyele}} + 5 citazioni, sistemazioni
# [[Angela Merkel]] {{fatto|Ibisco}} + 1 citazione
# [[Sara Franceschi]] {{fatto|Danyele}} + 3 citazioni, sistemazioni
# [[Angelina Mango]] {{fatto|Danyele}} + 7 citazioni
# [[Paola Frassinetti (santa)]] {{fatto|Spinoziano}} + 9 citazioni, - 2 citazioni, sistemazioni
# [[Ana Mena]] {{fatto|Danyele}} + 3 citazioni, sistemazioni
# [[Chloë Sevigny]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, sistemazioni
# [[Lorenza Foschini]] {{fatto|Wiccio}} + 6 citazioni, + 1 incipit
# [[Elena Linari]] {{fatto|Danyele}} + 5 citazioni, sistemazioni
# [[Megan Rapinoe]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, sistemazioni
# [[Irene Grandi]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione, sistemazioni
# [[Olivia Rodrigo]] {{fatto|Danyele}} + 15 citazioni, sistemazioni
# [[Francesca Mazzalai]] {{fatto|Danyele}} + 3 citazioni, + destub, sistemazioni
# [[Rosa Diletta Rossi]] {{fatto|Danyele}} + 8 citazioni
# [[Rosamaria Montibeller]] {{fatto|Danyele}} + 1 citazione
# [[Giuni Russo]] {{fatto|Ibisco}} + 2 citazioni su
# ...
{{div col end}}
== Risultati ==
ToDo
== Risorse ==
* [https://www.youtube.com/watch?v=BeHTpFVYdOw Editing Wikiquote with #SheSaid campaign], YouTube
* [[:m:Wiki Loves Women/SheSaid/Resources and Tools|Resources and Tools]] (Wiki Loves Women)
* [[:c:Category:SheSaid 2024 visuals|SheSaid 2024 visuals]] (categoria in Commons)
== Risultati (tool Quarry) ==
* [https://quarry.wmcloud.org/query/85775 Nuove voci] (2024)
* [https://quarry.wmcloud.org/query/85776 Voci implementate] (2024)
* [https://quarry.wmcloud.org/query/85777 Nuove voci (ultimi 14 giorni)] (2024)
== Edizioni precedenti ==
* [[Wikiquote:SheSaid|SheSaid]]
** [[Wikiquote:SheSaid 2023|SheSaid 2023]]
** [[Wikiquote:SheSaid 2022|SheSaid 2022]]
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==Altri progetti==
* [https://meta.wikimedia.org/wiki/Wiki_Loves_Women/SheSaid/it SheSaid su Meta]
== Dashboard ==
* [https://outreachdashboard.wmflabs.org/courses/WikiDonne/WDG_-_SheSaid_2024 Dashboard], tool di monitoraggio dell'attività
== Rassegna stampa ==
* [https://www.wikiloveswomen.org/2023/02/08/the-shesaid-campaign-3-years-of-celebrating-women/ The #SheSaid campaign: 3 years of celebrating Women!], di Afek, Wiki Loves Women, 8 febbraio 2023.
* [https://diff.wikimedia.org/2023/10/18/empowering-through-words-celebrating-women-and-their-powerful-quotes/ Empowering Through Words: Celebrating Women and Their Powerful Quotes], di Afek91, Diff Wikimedia, 18 ottobre 2023.
* [https://www.wikidonne.org/blog/wikiquote-shesaid-2023/ Wikiquote SheSaid 2023], blog WikiDonne, 29 ottobre 2023.
[[Categoria:Campagna SheSaid]]
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Jan Račinskij
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2024-12-09T09:01:11Z
Mariomassone
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/* Citazioni di Jan Račinskij */
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wikitext
text/x-wiki
[[File:Last Address sign - Moscow, 1st Aeroportovskaya Street, 6 (2019-10-13) 06 (cropped).jpg|thumb|Račinskij nel 2019]]
'''Jan Zbignevič Račinskij''' (1958 – vivente), programmatore, storico e attivista russo.
==Citazioni di Jan Račinskij==
{{cronologico}}
{{Int|Da ''[https://www.huffingtonpost.it/guest/memorial-italia/2022/12/14/news/pace_memoria_liberta_di_jan_racinskij-10891040/ Pace, memoria, libertà]''|Discorso pronunciato in occasione del conferimento del premio Nobel per la pace a Memorial; tradotto da Claudia Zonghetti e ripubblicato in ''huffingtonpost.it'', 14 dicembre 2022.}}
*{{NDR|Su [[Memorial (associazione)|Memorial]]}} Il nostro lavoro va in due direzioni fondamentali e paritarie.<br>La prima è il recupero della memoria storica sul terrore di Stato. Studiamo gli archivi, cerchiamo i luoghi di fucilazioni e sepolture, abbiamo un nostro archivio, e biblioteche, e anche reperti e musei, pubblichiamo libri e organizziamo commemorazioni pubbliche. E anche mostre, conferenze e seminari. [...]<br>La seconda è la lotta per i diritti umani nella nuova era post-sovietica. [...] Cerchiamo chi è scomparso, indaghiamo sui massacri e sulle cosiddette "sparizioni". Aiutiamo i profughi e chi è costretto a scappare. Monitoriamo le persecuzioni politiche e ai prigionieri politici offriamo assistenza legale: oggi in Russia hanno ormai raggiunto il numero dei loro omologhi sovietici agli albori della perestrojka. In un certo senso, si continua a lottare per la libertà come si faceva in epoca sovietica, tenendo insieme passato e presente.
*Non ci limitiamo a indagare e documentare le tragedie del passato e le collisioni sociali del presente. Noi indaghiamo e documentiamo i crimini. È questa la nostra peculiarità. Crimini contro i singoli esseri umani e contro l'umanità in genere che il potere costituito ha commesso o sta commettendo.
*La rinascita di ambizioni imperialistiche è una delle conseguenze evidenti della sacralizzazione dello Stato.
*Impunite restano le esecuzioni sommarie, le uccisioni dei civili, le torture e le razzie. Lo abbiamo visto nelle guerre in Cecenia, lo vediamo anche oggi nei territori occupati dell'Ucraina. Dopo i bombardamenti su Groznyj, Marjupol' rasa al suolo non è nulla di nuovo.
*Purtroppo, la società russa non ha trovato le forze per interrompere una lunga tradizione di violenza di Stato.<br>Per settant'anni, il potere costituito ha eroso e distrutto ogni forma di solidarietà tra le persone, ha atomizzato la società, sradicando qualsiasi espressione di solidarietà civile e trasformandola in un "gregge-popolazione" docile e senza voce. Il triste stato in cui versa oggi la società civile russa è la conseguenza diretta di un passato con cui non si sono fatti i conti.
*"Lo Stato è tutto, l'individuo è niente" è uno slogan che rigettiamo con decisione. Noi non ci concentriamo su eventi storici epocali o sui massimi sistemi della politica [...]. Per noi sono più importanti i nomi e i destini di persone reali, concrete, delle vittime della politica criminale di ieri e di oggi. Nomi e destini sono il fondamento, la base su cui lavoriamo, ciò che documentiamo o ricostruiamo.
*Non ha senso ignorare la memoria "altrui", fingere che essa non esista. Né ha senso – anzi, è estremamente pericoloso – negare la validità di questa memoria, bollando arbitrariamente come false le interpretazioni della realtà storica che ne costituiscono la base. E pericoloso, se non fatale, è usare la storia come strumento politico, è scatenare una "guerra della memoria".
*Nell'impero sovietico, le lotte dei vari popoli per la propria indipendenza nazionale, così come più blande manifestazioni di coscienza nazionale che non si incasellavano nel dogma dell'ideologia, si guadagnavano il marchio di "nazionalismo borghese" e venivano represse brutalmente. Dopo il crollo dell'URSS, i nuovi Stati sorti sul suo territorio si sono dati nuove narrazioni storiche che non coincidevano affatto con la mitologia storica ufficiale sovietica. Ragion per cui, subito dopo l'ascesa al potere di Vladimir Putin, la nuova leadership russa e i servitori della sua ideologia hanno scatenato furiose, aggressive "guerre della memoria" contro gli Stati vicini – Estonia, Lettonia e Ucraina – attingendo a mani basse a stereotipi e cliché sovietici. Ovviamente non in nome della "verità", ma solo per il proprio tornaconto politico.
*"Antifascismo" per i mass media russi è ora l'invasione armata di un Paese confinante che nulla ha fatto per provocarla, è l'annessione dei territori conquistati e il terrore ai danni dei civili nelle aree occupate, sono i crimini di guerra. I mass media fomentano l'odio contro l'Ucraina, dichiarano “inferiori” la sua cultura e la sua lingua, sostengono che il popolo ucraino non esiste. "Fascismo", per contro, è la resistenza all'aggressione. Tutto questo contraddice apertamente l'esperienza storica della Russia, svaluta e distorce la memoria della guerra antifascista del 1941-1945, l'unica vera, oltre che la memoria dei soldati sovietici che hanno combattuto contro Hitler.
*Questa è Memorial: un'alleanza di persone che si sono fatte carico loro sponte della responsabilità civile del passato e del presente e che lavorano in nome del futuro.
{{Int|Da ''[https://www.fanpage.it/esteri/putinisti-ditalia-se-conosceste-la-russia-perdereste-ogni-illusione-parla-il-nobel-rachinsky/ "Putinisti d'Italia, se conosceste la Russia perdereste ogni illusione": parla il Nobel Rachinsky]''|Intervista di Riccardo Amati, ''fanpage.it'', 22 dicembre 2022.}}
*{{NDR|[[Vladimir Putin]]}} ha più volte incontrato [[Ljudmila Alekseeva|Alekseyeva]]. Per far vedere che si interessa di diritti, quando ogni sua azione dimostra il contrario.
*I diritti umani in Russia non esistono più. È stata eliminata la libertà di riunione, soppressa quella di associazione, fortemente limitata quella di parola. I media sono sotto il completo controllo dello Stato, che impone nei palinsesti e nella linea editoriale il suo unico punto di vista. E per quanto riguarda la Giustizia, non c'è il diritto a un giusto processo. La situazione più che grave è catastrofica.
*Abbiamo altrettanti prigionieri politici quanti ne avevamo prima della perestroika di Gorbaciov. L'eredità stalinista è parte del regime di Putin. È inquietante il fatto che si stiano espandendo i poteri extragiudiziali di vari organismi, come ai tempi di Stalin. Non serve un tribunale per decidere che sei un "agente straniero", per esempio. E si è tornati a perseguire le persone per le parole che pronunciano. Le leggi sovietiche che nel dopo-Stalin riabilitarono le vittime del dittatore stabilivano che non si può reprimere il diritto di parola. Le leggi recenti che prevedono pene anche superiori a 10 anni per chi dice cose che divergono dalla linea ufficiale del governo sulla "operazione militare speciale" in Ucraina invece fanno proprio questo: annullano il diritto di parola.
*[...] non c'è mai stata una valutazione accurata dei crimini commessi sotto il comunismo. Dopo Stalin, il regime riabilitò i perseguitati. Ma non sottopose mai a giudizio i criminali responsabili delle persecuzioni. Perché quei criminali si identificavano nello stesso potere sovietico.
*Non è vero che la nostra Storia è ciclica. Ci sono stati diversi momenti in cui il cerchio è stato spezzato. Come con la perestroika e durante gli anni Novanta del secolo scorso. Sfortunatamente i tentativi di cambiare traiettoria hanno trovato ostacoli molteplici. Ma non credo che siamo un caso senza speranza. Noi continuiamo a lavorare perché la Russia diventi un Paese normale.
*La Russia dovrà seguire la strada che fece la Germania post-nazista, per metabolizzare la sua Storia recente. Il ritorno a un percorso civile non è un compito per un solo decennio.
*Mi sento di dir loro {{NDR|i sostenitori italiani di Putin}} che la situazione vista da lontano è molto diversa da come la vediamo noi russi da vicino. Anche una breve conoscenza della Russia dissiperebbe ogni illusione. D'altra parte, non mi pare che molti italiani abbiano la smania di venire a vivere qui.
*Se si accetta che i confini possano esser modificati per il capriccio di un Paese, situazioni come quella che sta subendo il popolo ucraino si ripeterebbero in tutto il mondo.
{{Int|Da ''[https://www.ildubbio.news/interviste/con-putin-la-repressione-e-persino-piu-feroce-di-quando-cera-breznev-vzz25twb «Con Putin la repressione è persino più feroce di quando c'era Breznev»]''|Intervista di Gennaro Grimolizzi, ''ildubbio.news'', 23 dicembre 2022.}}
*Senza comprendere il passato, senza condannare i crimini commessi dallo Stato, senza rinunciare all'onnipotenza dello Stato, senza il rispetto dei diritti umani, e mi riferisco a tutti gli ambiti in cui opera [[Memorial (associazione)|Memorial]], sarà impossibile assistere a cambiamenti positivi in Russia.
*I problemi di oggi sono legati alla conservazione di una visione, ormai superata, della società ad opera del potere pubblico che tende ad avere un controllo su tutto.
*Le autorità non si preoccupano più della loro reputazione e non si vergognano di nulla, a differenza, per esempio, dei tempi di [[Leonid Il'ič Brežnev|Breznev]].
*La comunità internazionale ha chiuso per troppo tempo un occhio davanti alle sfacciate azioni delle autorità russe. Si pensi alla reazione alle guerre in Cecenia e agli eventi successivi, che è stata troppo lenta e mite. Abbiamo detto a lungo al mondo che un paese che viola i diritti dei propri cittadini diventa pericoloso per gli altri.
*Secondo me, la democrazia senza memoria storica è assolutamente impossibile che possa realizzarsi. Una persona ha bisogno di capire che non è un granello di sabbia separato, ma tiene vivo un legame tra passato e futuro. Il presente è stato creato con la partecipazione degli antenati ad una serie di eventi e le responsabilità per il futuro ricadono anche sugli antenati. Se non prendiamo in considerazione questo concetto e il senso della responsabilità civica, costruire la democrazia, cioè il lavoro congiunto di tutta la società per il bene, diventa impossibile.
*Ciò che sta accadendo oggi diventerà senza dubbio una delle pagine più vergognose della storia russa, insieme all'attacco alla Polonia nel 1939 e alla guerra con la Finlandia nel 1939- 1940, che provocò per l'Unione Sovietica l'esclusione dalla Società delle Nazioni. Naturalmente, ciò che sta accadendo è in contrasto con le dichiarazioni ufficiali sull'eterna pace della Russia e questa contraddizione non interferisce con la propaganda del Cremlino. E, naturalmente, ciò che sta accadendo nega i risultati della perestrojka, quando l'Unione Sovietica era guardata con simpatia e speranza in tutto il mondo e quando la minaccia della guerra nucleare sembrava che fosse scomparsa per sempre. Oggi la Russia suscita sentimenti opposti nella comunità internazionale.
*Il movimento verso i valori universali iniziato grazie a Gorbaciov può essere rallentato, ma non fermato affatto. Ma il ritorno alla "normalità" non sarà semplice. Sarà un percorso lungo e doloroso.
{{Int|Da ''[https://www.ildubbio.news/interviste/media-e-oppositori-muti-la-russia-sta-diventando-come-la-corea-del-nord-xvqcubae «Media e oppositori muti, la Russia sta diventando come la Corea del Nord»]''|Intervista di Gennaro Grimolizzi, ''ildubbio.news'', 24 ottobre 2024.}}
*Oggi in Russia non esiste praticamente alcuna libertà di parola e di espressione anche perché non esistono media indipendenti. Tutti i media indipendenti sono chiusi, privati di licenze, dichiarati agenti stranieri o organizzazioni indesiderabili. Sebbene la Costituzione proibisca direttamente la censura, Roskomnadzor {{NDR|il servizio federale che si occupa di supervisione in materia di comunicazioni, mass media e informazione}}, senza una decisione del tribunale, blocca chi su Internet critica le autorità. Basti pensare che nel 2023 Roskomnadzor con i dipartimenti competenti ha bloccato o cancellato quasi 700 mila contenuti, siti e singole pagine con informazioni vietate dalla legge.
*Il ricordo di chi non c'è più è più forte della propaganda di Stato. La memoria, nel corso di 70 anni di potere sovietico, non è stata distrutta, così come non sarà possibile distruggere la memoria legata a quanto sta accadendo adesso.
*Il Nobel per la Pace è stato un riconoscimento non solo per il lavoro attuale in tema di diritti umani, ma per tutto quello che fa [[Memorial (associazione)|Memorial]]. Non separiamo il passato dal presente. Vediamo le ragioni dei problemi di oggi nel passato e queste ragioni sono la sistematica negazione e soppressione dei diritti individuali da parte delle autorità statali, avvenute tanto in epoca sovietica quanto adesso. La distorsione riguarda la considerazione che si ha delle persone come materiali di consumo. In passato per costruire un futuro luminoso secondo i modelli bolscevichi, oggi per avere una grande potenza secondo i progetti degli agenti di sicurezza.
*La Russia non può trasformarsi in una grande Corea del Nord. Per molte ragioni, la Russia non ha altro futuro se non in Europa. Ma questo futuro è stato allontanato di molto e si continua a volerlo lontano.
{{Int|Da ''[https://www.repubblica.it/esteri/2022/10/08/news/nobel_pace_memorial_ucraini_ong-369037719/ Nobel per la Pace a Memorial, il direttore Rachinskij: "È un segnale forte. Il mondo crede nella società civile"]''|Intervista di Rosalba Castelletti, ''repubblica.it'', 8 ottobre 2024.}}
*Trovarsi nel novero di compatrioti come Andrej Sakharov, Mikhail Gorbaciov e Dmitrij Muratov, per noi di Memorial è un grande onore e anche un enorme incoraggiamento a continuare la nostra attività e i nostri sforzi in tempi così deprimenti.
*Il Nobel per la pace a Memorial, un Nobel "russo" per il secondo anno consecutivo dopo quello conferito l'anno scorso a Dmitrij Muratov, direttore di ''Novaja Gazeta'', dimostra la coerenza della comunità mondiale nella difesa dei valori e dei diritti umani. E questo ci rende ottimisti. Riflette anche le speranze mondiali nella società civile russa.
*In generale il Nobel per la Pace non è mai stato uno scudo assoluto. A suo tempo non aiutò molto neppure Sakharov.
*{{NDR|«Alla vigilia, tra i favoriti al Nobel, circolava anche il nome dell'oppositore in carcere Aleksej Navalny. Lo avrebbe meritato?»}}<br>Bisognerebbe chiederlo al Comitato dei Nobel. I loro criteri non sono sempre chiari. Non c'è dubbio però che il coraggio di Navalny meriti grande rispetto, benché ci possano essere opinioni diverse su quanto fosse costruttiva o meno la sua attività. Ma io non voglio né criticarlo né lodarlo. Ne stimo il coraggio. Non dobbiamo dimenticare né Navalny né tutti gli altri detenuti politici.
==Voci correlate==
*[[Opposizione a Vladimir Putin in Russia]]
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{DEFAULTSORT:Račinskij, Jan}}
[[Categoria:Attivisti russi]]
[[Categoria:Dissidenti russi]]
[[Categoria:Storici russi]]
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Francesco Colangelo
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1355217
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2024-12-08T15:02:06Z
Gaux
18878
/* Volume terzo */ Antonio De Ferraris
1355217
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text/x-wiki
'''Francesco Colangelo''' (1769 – 1836), vescovo italiano.
==''Storia dei filosofi e dei matematici napolitani''==
===Volume primo===
*[[Crotone]], centro delle [[Scuola pitagorica|Pitagoriche scuole]], sedendo sulla riva del mare, e stendendo la sua destra alle più lontane genti, accolse tra le sue mura la gloria delle scienze, e delle arti, e contemplò la felicità delle sue armate, e delle sue flotte, e la compiuta opulenza de' suoi numerosissimi cittadini. Ne' nomi di Aristeo , di Alcmeone, di Ecfanto, di Arignoto, di Filolao, e di altri risplende ancora a' nostri tempi quella gloria, che dallo studio della geometria, della meccanica, della fisica, dell'astronomia, della medicina, e finanche dell'{{sic|anotomia}}, {{sic|proccurarono}} que' sommi uomini a questa lor patria comune. (vol. I, Epoca prima, p. 7)
*Or di questa, scoperta, che assegnava alla terra un moto progressivo intorno al Sole, se ne ascrive la gloria al nostro [[Filolao]], non già perché egli ne fosse stato il primo inventore; ma perché, squarciato quel velo di enigmi col quale [[Pitagora]] l'avea occultata, egli ne fu a tutti il benemerito palesatore. (vol. I, Epoca prima, cap. III, p. 99)
*{{NDR|Filolao}} Egli stranamente abusando della nozione dell'onnipotenza, e della sapienza di Dio, cadde insieme coi suoi condiscepoli nell'errore di credere eterno ed incorruttibile il mondo, quasi che fosse un'ingiuria alla sapienza, alla potenza, ed alla bontà di un Dio infinito, se perisse l'opera sua. (vol. I, Epoca prima, cap. III, p. 106)
*[...] sebbene Pitagora si avesse presa molta pena per essere istruito dai Sacerdoti dell'Egitto, e dell'Asia; con tutto ciò o questi gli celarono, o pur non aveano notizia del quarto giorno, che compie la lunghezza dell'anno.<br>Fu il nostro Filosofo contaminato dal difetto di oscurità nelle sue opere. La ragione di questo nacque dalla sua soverchia condiscendenza alle astrazioni matematiche, ed alle armoniche corrispondenze. (vol. I, Epoca prima, cap. III, pp. 109-110)
===Volume secondo===
*{{NDR|[[Marco Tullio Cicerone]]}} Arpino fu la sua patria, Roma il teatro della sua gloria, e tutta la posterità giusta estimatrice del suo merito letterario. Istituito sotto ottimi maestri, ed arricchitosi di tante letterarie cognizioni ne' suoi ben intrapresi viaggi, divenne il precipuo ornamento, e la vera difesa di Roma. I primi saggi della sua arte del dire annunciarono il degno rivale della stessa Grecia eloquente. Egli recò sui Rostri Latini una eloquenza tutta sua propria: ricco, forte, tenero, stringente, e sempre sublime, sedò le popolari tempeste, disperse o conquise i colpevoli, salvò tanti illustri cittadini e spinse fuori di Roma il notturno artefice di catene al Campidoglio. (vol. II, Epoca seconda e terza, cap. I, p. 25)
*{{NDR|Marco Tullio Cicerone}} [...] per verità si può affermare senza tema di errare, che la stessa Greca Filosofia sia debitrice a Cicerone, avendola egli disposta in quella maravigliosa unità di sistema, che apparisce in ogni pagina delle sue opere filosofiche. Di fatto gli argomenti circa l'esistenza di Dio, che egli ricava singolarmente da [[Platone]], sono presentati nell'opera ''della Natura degli Iddii'' in una maniera facile, elegante, e veramente sistematica; ove che presso Platone bisogna, per così dire, sorprenderli tra gli {{sic|antirivieni}} del suo sublime, ma non sempre chiaro dialogizzare. Similmente le ragioni da lui addotte per dimostrare la immortalità dell'anima ragionevole, sono per la maggior parte prese dal ''Fedone'' del Greco filosofo; ma nel Fedone sono disperse in un certo {{sic|laberinto}}, in cui le circostanze forse consigliarono a Platone di nascondersi: presso Tullio però nella sua prima tra le ''Quistioni Tuscolane'' tutto è unito per vincolo, e per deduzioni di sistema; ogni idea fluisce naturalmente dalla precedente che la dispone; e già dalle prime pagine è manifestamente annunziato quel termine, a cui egli intende di pervenire. Il tutto poi è arricchito dalle più belle notizie intorno ad altri filosofi posteriori a Platone; i sentimenti de' quali sono da lui colla consueta perspicuità, eleganza, ed urbanità di opportune grazie riferiti. (vol. II, Epoca seconda e terza, cap. I, pp. 27-28)
*Il principal vanto [...] per queste nostre provincie sarà sempre presso gli uomini dotti non prevenuti da' nazionali pregiudizj, l'aver prodotto nell'epoca dei [[Goti]] un [[Cassiodoro]]. Questi veramente, fu il lume dell'Italia, il mecenate del secolo, e l'eroe della Monarchia de' Goti. Quindi se il Regno di Napoli ebbe il vanto di aver data la culla al più sublime de' Romani Filosofi, qual fu senza fallo Cicerone, par che si perpetuasse nel possesso di rendersi benemerito di tutta l'italiana Letteratura col suo Cassiodoro, opportunamente nato a ritardare l'impeto della {{sic|sopravegnente}} barbarie. (vol. II, Epoca seconda e terza, cap. I, p. 122)
===Volume terzo===
*[[Ladislao I di Napoli|Ladislao]], marito infedele, Principe libidinosissimo, e guerriero ambizioso ed infelice; dopo d'aver impoverito il regio Patrimonio per le vendite de' Feudi, onde sostener le sue armate; dopo d'essere stato in pericolo di perdere il Regno, se [[Luigi II d'Angiò|Luigi II Conte di Provenza]] avesse saputo prevalersi della vittoria ottenuta contro di lui a Cepperano, morì finalmente nell'anno 1414 vittima delle sue sregolatezze, e con fama di mal Cristiano, come si spiega il [[Pietro Giannone|Giannone]]<ref>''Storia civile del Regno di Napoli'', tomo 4, 1, 24, c. 8. {{NDR|N.d.A.}}</ref>. (vol. III, Epoca quarta, p. 20)
*La gloria [...] del [[Giovanni Pontano|Pontano]], che si era finora conservata splendida ed illibata fu ignominiosamente da lui contaminata nella venuta di [[Carlo VIII di Francia|Carlo VIII Re di Francia]] nel Regno di Napoli. In questa occasione non praticò in se stesso gl'insegnamenti di quella riconoscenza, che avea agli altri insinuata. All'arrivo di un {{sic|Ambasciadore}} di Carlo subito consegnò le chiavi del Regno, ed il pieno dominio della Casa del Re, che allora era nel Castello Capuano. A questo primo passo, che la violenza ed il timore possono scusare, ce ne aggiunse altro indelebilmente vergognoso. Dovendo Carlo partir da Napoli, volle ricevere nel Duomo il solenne giuramento da tutti gli ordini de' cittadini, fu trascelto il nostro letterato a far le parti di pubblico oratore. Allora fu che, o ancor fosse indispettito per non aver ottenuta dagli Aragonesi la Contea di Carinola, per la cui ripulsa già avea composto il celebre Dialogo: ''Asinus'', [...] o che volesse entrare in grazia de' Francesi, i quali per altro lo avean privato di tutti gli uffizj: allora fu, io dicea, che tenne una orazione, in cui lacerò la memoria de' suoi Re benefattori, e con una viltà indegna di un tant'uomo adulò il nuovo Regnante. (vol. III, Epoca quarta, cap. I, p. 39)
*Io qui non debbo entrare nel merito poetico del Pontano, intorno a che si può leggere il de Sarno<ref>Roberto de Sarno (1735-1804), presbitero e scrittore italiano</ref>, ma solamente mi debbo restringere a considerarlo come filosofo, nel che apparisce ugualmente grande, ed in modo particolare per quelle opere che scrisse intorno alla Filosofia morale. {{sic|Nudrito}} sempre della lettura degli antichi scrittori, serba ne' suoi ''Dialoghi'' tutte le regole dell'arte, che in lui tanto è più difficile, quanto che è sempre naturale. Alle felici notizie delle opere degli antichi unisce quella che è propria dell'uomo, e ne delinea il carattere, i difetti, le risoluzioni, i doveri o nella vita privata, o ne' vincoli del matrimonio, o nella destinata al regolamento degli affari, o in quella che versa tra la prospera e la nemica fortuna; e tutto ciò con tanta naturalezza e verità, che ti sembra non già un filosofo che discorra dalla cattedra, ma che ogni uomo in ciascheduno di questi stati rappresenti se stesso. (vol. III, Epoca quarta, cap. I, pp. 41-42)
*{{NDR|[[Antonio De Ferraris]], detto il Galateo}} Dopo di essersi arricchito colla lettura de' greci e de' latini scrittori , si risolvette a viaggiar per l'Italia, sì per desiderio d'impararvi le scienze più sublimi, come per brama di conoscervi i letterati più celebri. In questi suoi letterarj viaggi studiò le matematiche, la filosofia e la medicina in Ferrara con tanto profitto, che di quest'ultima facoltà ne ricevette solennemente la laurea con applauso universale. (vol. III, Epoca quarta, cap. I, p. 49)
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*Monsignor Francesco Colangelo, ''[https://archive.org/details/bub_gb_jmj7oRdEepUC/page/n6/mode/1up Storia dei filosofi e dei matematici napolitani e delle loro dottrine]'', Tipografia Trani, Napoli, 1833, vol. I, Epoca prima.
*Monsignor Francesco Colangelo, ''[https://archive.org/details/bub_gb_jVDJHxSVeOEC/page/n6/mode/1up Storia dei filosofi e dei matematici napolitani e delle loro dottrine]'', Tipografia Trani, Napoli, 1834, vol. II, Epoca seconda e terza.
*Monsignor Francesco Colangelo, ''[https://archive.org/details/bub_gb_p4DENtYORGgC/page/n6/mode/1up Storia dei filosofi e dei matematici napolitani e delle loro dottrine]'', Tipografia Trani, Napoli, 1834, vol. III, Epoca quarta.
==Altri progetti==
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{{DEFAULTSORT:Colangelo, Francesco}}
[[Categoria:Vescovi italiani]]
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/* Volume terzo */ altra sul De Ferraris
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'''Francesco Colangelo''' (1769 – 1836), vescovo italiano.
==''Storia dei filosofi e dei matematici napolitani''==
===Volume primo===
*[[Crotone]], centro delle [[Scuola pitagorica|Pitagoriche scuole]], sedendo sulla riva del mare, e stendendo la sua destra alle più lontane genti, accolse tra le sue mura la gloria delle scienze, e delle arti, e contemplò la felicità delle sue armate, e delle sue flotte, e la compiuta opulenza de' suoi numerosissimi cittadini. Ne' nomi di Aristeo , di Alcmeone, di Ecfanto, di Arignoto, di Filolao, e di altri risplende ancora a' nostri tempi quella gloria, che dallo studio della geometria, della meccanica, della fisica, dell'astronomia, della medicina, e finanche dell'{{sic|anotomia}}, {{sic|proccurarono}} que' sommi uomini a questa lor patria comune. (vol. I, Epoca prima, p. 7)
*Or di questa, scoperta, che assegnava alla terra un moto progressivo intorno al Sole, se ne ascrive la gloria al nostro [[Filolao]], non già perché egli ne fosse stato il primo inventore; ma perché, squarciato quel velo di enigmi col quale [[Pitagora]] l'avea occultata, egli ne fu a tutti il benemerito palesatore. (vol. I, Epoca prima, cap. III, p. 99)
*{{NDR|Filolao}} Egli stranamente abusando della nozione dell'onnipotenza, e della sapienza di Dio, cadde insieme coi suoi condiscepoli nell'errore di credere eterno ed incorruttibile il mondo, quasi che fosse un'ingiuria alla sapienza, alla potenza, ed alla bontà di un Dio infinito, se perisse l'opera sua. (vol. I, Epoca prima, cap. III, p. 106)
*[...] sebbene Pitagora si avesse presa molta pena per essere istruito dai Sacerdoti dell'Egitto, e dell'Asia; con tutto ciò o questi gli celarono, o pur non aveano notizia del quarto giorno, che compie la lunghezza dell'anno.<br>Fu il nostro Filosofo contaminato dal difetto di oscurità nelle sue opere. La ragione di questo nacque dalla sua soverchia condiscendenza alle astrazioni matematiche, ed alle armoniche corrispondenze. (vol. I, Epoca prima, cap. III, pp. 109-110)
===Volume secondo===
*{{NDR|[[Marco Tullio Cicerone]]}} Arpino fu la sua patria, Roma il teatro della sua gloria, e tutta la posterità giusta estimatrice del suo merito letterario. Istituito sotto ottimi maestri, ed arricchitosi di tante letterarie cognizioni ne' suoi ben intrapresi viaggi, divenne il precipuo ornamento, e la vera difesa di Roma. I primi saggi della sua arte del dire annunciarono il degno rivale della stessa Grecia eloquente. Egli recò sui Rostri Latini una eloquenza tutta sua propria: ricco, forte, tenero, stringente, e sempre sublime, sedò le popolari tempeste, disperse o conquise i colpevoli, salvò tanti illustri cittadini e spinse fuori di Roma il notturno artefice di catene al Campidoglio. (vol. II, Epoca seconda e terza, cap. I, p. 25)
*{{NDR|Marco Tullio Cicerone}} [...] per verità si può affermare senza tema di errare, che la stessa Greca Filosofia sia debitrice a Cicerone, avendola egli disposta in quella maravigliosa unità di sistema, che apparisce in ogni pagina delle sue opere filosofiche. Di fatto gli argomenti circa l'esistenza di Dio, che egli ricava singolarmente da [[Platone]], sono presentati nell'opera ''della Natura degli Iddii'' in una maniera facile, elegante, e veramente sistematica; ove che presso Platone bisogna, per così dire, sorprenderli tra gli {{sic|antirivieni}} del suo sublime, ma non sempre chiaro dialogizzare. Similmente le ragioni da lui addotte per dimostrare la immortalità dell'anima ragionevole, sono per la maggior parte prese dal ''Fedone'' del Greco filosofo; ma nel Fedone sono disperse in un certo {{sic|laberinto}}, in cui le circostanze forse consigliarono a Platone di nascondersi: presso Tullio però nella sua prima tra le ''Quistioni Tuscolane'' tutto è unito per vincolo, e per deduzioni di sistema; ogni idea fluisce naturalmente dalla precedente che la dispone; e già dalle prime pagine è manifestamente annunziato quel termine, a cui egli intende di pervenire. Il tutto poi è arricchito dalle più belle notizie intorno ad altri filosofi posteriori a Platone; i sentimenti de' quali sono da lui colla consueta perspicuità, eleganza, ed urbanità di opportune grazie riferiti. (vol. II, Epoca seconda e terza, cap. I, pp. 27-28)
*Il principal vanto [...] per queste nostre provincie sarà sempre presso gli uomini dotti non prevenuti da' nazionali pregiudizj, l'aver prodotto nell'epoca dei [[Goti]] un [[Cassiodoro]]. Questi veramente, fu il lume dell'Italia, il mecenate del secolo, e l'eroe della Monarchia de' Goti. Quindi se il Regno di Napoli ebbe il vanto di aver data la culla al più sublime de' Romani Filosofi, qual fu senza fallo Cicerone, par che si perpetuasse nel possesso di rendersi benemerito di tutta l'italiana Letteratura col suo Cassiodoro, opportunamente nato a ritardare l'impeto della {{sic|sopravegnente}} barbarie. (vol. II, Epoca seconda e terza, cap. I, p. 122)
===Volume terzo===
*[[Ladislao I di Napoli|Ladislao]], marito infedele, Principe libidinosissimo, e guerriero ambizioso ed infelice; dopo d'aver impoverito il regio Patrimonio per le vendite de' Feudi, onde sostener le sue armate; dopo d'essere stato in pericolo di perdere il Regno, se [[Luigi II d'Angiò|Luigi II Conte di Provenza]] avesse saputo prevalersi della vittoria ottenuta contro di lui a Cepperano, morì finalmente nell'anno 1414 vittima delle sue sregolatezze, e con fama di mal Cristiano, come si spiega il [[Pietro Giannone|Giannone]]<ref>''Storia civile del Regno di Napoli'', tomo 4, 1, 24, c. 8. {{NDR|N.d.A.}}</ref>. (vol. III, Epoca quarta, p. 20)
*La gloria [...] del [[Giovanni Pontano|Pontano]], che si era finora conservata splendida ed illibata fu ignominiosamente da lui contaminata nella venuta di [[Carlo VIII di Francia|Carlo VIII Re di Francia]] nel Regno di Napoli. In questa occasione non praticò in se stesso gl'insegnamenti di quella riconoscenza, che avea agli altri insinuata. All'arrivo di un {{sic|Ambasciadore}} di Carlo subito consegnò le chiavi del Regno, ed il pieno dominio della Casa del Re, che allora era nel Castello Capuano. A questo primo passo, che la violenza ed il timore possono scusare, ce ne aggiunse altro indelebilmente vergognoso. Dovendo Carlo partir da Napoli, volle ricevere nel Duomo il solenne giuramento da tutti gli ordini de' cittadini, fu trascelto il nostro letterato a far le parti di pubblico oratore. Allora fu che, o ancor fosse indispettito per non aver ottenuta dagli Aragonesi la Contea di Carinola, per la cui ripulsa già avea composto il celebre Dialogo: ''Asinus'', [...] o che volesse entrare in grazia de' Francesi, i quali per altro lo avean privato di tutti gli uffizj: allora fu, io dicea, che tenne una orazione, in cui lacerò la memoria de' suoi Re benefattori, e con una viltà indegna di un tant'uomo adulò il nuovo Regnante. (vol. III, Epoca quarta, cap. I, p. 39)
*Io qui non debbo entrare nel merito poetico del Pontano, intorno a che si può leggere il de Sarno<ref>Roberto de Sarno (1735-1804), presbitero e scrittore italiano</ref>, ma solamente mi debbo restringere a considerarlo come filosofo, nel che apparisce ugualmente grande, ed in modo particolare per quelle opere che scrisse intorno alla Filosofia morale. {{sic|Nudrito}} sempre della lettura degli antichi scrittori, serba ne' suoi ''Dialoghi'' tutte le regole dell'arte, che in lui tanto è più difficile, quanto che è sempre naturale. Alle felici notizie delle opere degli antichi unisce quella che è propria dell'uomo, e ne delinea il carattere, i difetti, le risoluzioni, i doveri o nella vita privata, o ne' vincoli del matrimonio, o nella destinata al regolamento degli affari, o in quella che versa tra la prospera e la nemica fortuna; e tutto ciò con tanta naturalezza e verità, che ti sembra non già un filosofo che discorra dalla cattedra, ma che ogni uomo in ciascheduno di questi stati rappresenti se stesso. (vol. III, Epoca quarta, cap. I, pp. 41-42)
*{{NDR|[[Antonio De Ferraris]], detto il Galateo}} Dopo di essersi arricchito colla lettura de' greci e de' latini scrittori, si risolvette a viaggiar per l'Italia, sì per desiderio d'impararvi le scienze più sublimi, come per brama di conoscervi i letterati più celebri. In questi suoi letterarj viaggi studiò le matematiche, la filosofia e la medicina in Ferrara con tanto profitto, che di quest'ultima facoltà ne ricevette solennemente la laurea con applauso universale. (vol. III, Epoca quarta, cap. I, p. 49)
*{{NDR|Antonio De Ferraris, detto il Galateo}} Non contento di farsi ammirare nel possesso delle opere d'Ippocrate e di Galeno, fece in Napoli una degna comparsa nelle facoltà matematiche e filosofiche, e si distinse ancora moltissimo nelle cose di belle lettere; lo studio delle quali formò sempre la più cara occupazione della sua vita. L'aria però di questa città non troppo confacevole alla sua salute, gl'interessi della sua famiglia e l'invidia de' cortegiani, che molte volte lo pose in pericolo di perdere la buona grazia del Re, l'obbligarono a ricondursi in seno della sua patria, ove sempre più si diede agli studj, ed alle letterarie produzioni. (vol. III, Epoca quarta, cap. I, p. 50)
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*Monsignor Francesco Colangelo, ''[https://archive.org/details/bub_gb_jmj7oRdEepUC/page/n6/mode/1up Storia dei filosofi e dei matematici napolitani e delle loro dottrine]'', Tipografia Trani, Napoli, 1833, vol. I, Epoca prima.
*Monsignor Francesco Colangelo, ''[https://archive.org/details/bub_gb_jVDJHxSVeOEC/page/n6/mode/1up Storia dei filosofi e dei matematici napolitani e delle loro dottrine]'', Tipografia Trani, Napoli, 1834, vol. II, Epoca seconda e terza.
*Monsignor Francesco Colangelo, ''[https://archive.org/details/bub_gb_p4DENtYORGgC/page/n6/mode/1up Storia dei filosofi e dei matematici napolitani e delle loro dottrine]'', Tipografia Trani, Napoli, 1834, vol. III, Epoca quarta.
==Altri progetti==
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'''Francesco Colangelo''' (1769 – 1836), vescovo italiano.
==''Storia dei filosofi e dei matematici napolitani''==
===Volume primo===
*[[Crotone]], centro delle [[Scuola pitagorica|Pitagoriche scuole]], sedendo sulla riva del mare, e stendendo la sua destra alle più lontane genti, accolse tra le sue mura la gloria delle scienze, e delle arti, e contemplò la felicità delle sue armate, e delle sue flotte, e la compiuta opulenza de' suoi numerosissimi cittadini. Ne' nomi di Aristeo , di Alcmeone, di Ecfanto, di Arignoto, di Filolao, e di altri risplende ancora a' nostri tempi quella gloria, che dallo studio della geometria, della meccanica, della fisica, dell'astronomia, della medicina, e finanche dell'{{sic|anotomia}}, {{sic|proccurarono}} que' sommi uomini a questa lor patria comune. (vol. I, Epoca prima, p. 7)
*Or di questa, scoperta, che assegnava alla terra un moto progressivo intorno al Sole, se ne ascrive la gloria al nostro [[Filolao]], non già perché egli ne fosse stato il primo inventore; ma perché, squarciato quel velo di enigmi col quale [[Pitagora]] l'avea occultata, egli ne fu a tutti il benemerito palesatore. (vol. I, Epoca prima, cap. III, p. 99)
*{{NDR|Filolao}} Egli stranamente abusando della nozione dell'onnipotenza, e della sapienza di Dio, cadde insieme coi suoi condiscepoli nell'errore di credere eterno ed incorruttibile il mondo, quasi che fosse un'ingiuria alla sapienza, alla potenza, ed alla bontà di un Dio infinito, se perisse l'opera sua. (vol. I, Epoca prima, cap. III, p. 106)
*[...] sebbene Pitagora si avesse presa molta pena per essere istruito dai Sacerdoti dell'Egitto, e dell'Asia; con tutto ciò o questi gli celarono, o pur non aveano notizia del quarto giorno, che compie la lunghezza dell'anno.<br>Fu il nostro Filosofo contaminato dal difetto di oscurità nelle sue opere. La ragione di questo nacque dalla sua soverchia condiscendenza alle astrazioni matematiche, ed alle armoniche corrispondenze. (vol. I, Epoca prima, cap. III, pp. 109-110)
===Volume secondo===
*{{NDR|[[Marco Tullio Cicerone]]}} Arpino fu la sua patria, Roma il teatro della sua gloria, e tutta la posterità giusta estimatrice del suo merito letterario. Istituito sotto ottimi maestri, ed arricchitosi di tante letterarie cognizioni ne' suoi ben intrapresi viaggi, divenne il precipuo ornamento, e la vera difesa di Roma. I primi saggi della sua arte del dire annunciarono il degno rivale della stessa Grecia eloquente. Egli recò sui Rostri Latini una eloquenza tutta sua propria: ricco, forte, tenero, stringente, e sempre sublime, sedò le popolari tempeste, disperse o conquise i colpevoli, salvò tanti illustri cittadini e spinse fuori di Roma il notturno artefice di catene al Campidoglio. (vol. II, Epoca seconda e terza, cap. I, p. 25)
*{{NDR|Marco Tullio Cicerone}} [...] per verità si può affermare senza tema di errare, che la stessa Greca Filosofia sia debitrice a Cicerone, avendola egli disposta in quella maravigliosa unità di sistema, che apparisce in ogni pagina delle sue opere filosofiche. Di fatto gli argomenti circa l'esistenza di Dio, che egli ricava singolarmente da [[Platone]], sono presentati nell'opera ''della Natura degli Iddii'' in una maniera facile, elegante, e veramente sistematica; ove che presso Platone bisogna, per così dire, sorprenderli tra gli {{sic|antirivieni}} del suo sublime, ma non sempre chiaro dialogizzare. Similmente le ragioni da lui addotte per dimostrare la immortalità dell'anima ragionevole, sono per la maggior parte prese dal ''Fedone'' del Greco filosofo; ma nel Fedone sono disperse in un certo {{sic|laberinto}}, in cui le circostanze forse consigliarono a Platone di nascondersi: presso Tullio però nella sua prima tra le ''Quistioni Tuscolane'' tutto è unito per vincolo, e per deduzioni di sistema; ogni idea fluisce naturalmente dalla precedente che la dispone; e già dalle prime pagine è manifestamente annunziato quel termine, a cui egli intende di pervenire. Il tutto poi è arricchito dalle più belle notizie intorno ad altri filosofi posteriori a Platone; i sentimenti de' quali sono da lui colla consueta perspicuità, eleganza, ed urbanità di opportune grazie riferiti. (vol. II, Epoca seconda e terza, cap. I, pp. 27-28)
*Il principal vanto [...] per queste nostre provincie sarà sempre presso gli uomini dotti non prevenuti da' nazionali pregiudizj, l'aver prodotto nell'epoca dei [[Goti]] un [[Cassiodoro]]. Questi veramente, fu il lume dell'Italia, il mecenate del secolo, e l'eroe della Monarchia de' Goti. Quindi se il Regno di Napoli ebbe il vanto di aver data la culla al più sublime de' Romani Filosofi, qual fu senza fallo Cicerone, par che si perpetuasse nel possesso di rendersi benemerito di tutta l'italiana Letteratura col suo Cassiodoro, opportunamente nato a ritardare l'impeto della {{sic|sopravegnente}} barbarie. (vol. II, Epoca seconda e terza, cap. I, p. 122)
===Volume terzo===
*[[Ladislao I di Napoli|Ladislao]], marito infedele, Principe libidinosissimo, e guerriero ambizioso ed infelice; dopo d'aver impoverito il regio Patrimonio per le vendite de' Feudi, onde sostener le sue armate; dopo d'essere stato in pericolo di perdere il Regno, se [[Luigi II d'Angiò|Luigi II Conte di Provenza]] avesse saputo prevalersi della vittoria ottenuta contro di lui a Cepperano, morì finalmente nell'anno 1414 vittima delle sue sregolatezze, e con fama di mal Cristiano, come si spiega il [[Pietro Giannone|Giannone]]<ref>''Storia civile del Regno di Napoli'', tomo 4, 1, 24, c. 8. {{NDR|N.d.A.}}</ref>. (vol. III, Epoca quarta, p. 20)
*La gloria [...] del [[Giovanni Pontano|Pontano]], che si era finora conservata splendida ed illibata fu ignominiosamente da lui contaminata nella venuta di [[Carlo VIII di Francia|Carlo VIII Re di Francia]] nel Regno di Napoli. In questa occasione non praticò in se stesso gl'insegnamenti di quella riconoscenza, che avea agli altri insinuata. All'arrivo di un {{sic|Ambasciadore}} di Carlo subito consegnò le chiavi del Regno, ed il pieno dominio della Casa del Re, che allora era nel Castello Capuano. A questo primo passo, che la violenza ed il timore possono scusare, ce ne aggiunse altro indelebilmente vergognoso. Dovendo Carlo partir da Napoli, volle ricevere nel Duomo il solenne giuramento da tutti gli ordini de' cittadini, fu trascelto il nostro letterato a far le parti di pubblico oratore. Allora fu che, o ancor fosse indispettito per non aver ottenuta dagli Aragonesi la Contea di Carinola, per la cui ripulsa già avea composto il celebre Dialogo: ''Asinus'', [...] o che volesse entrare in grazia de' Francesi, i quali per altro lo avean privato di tutti gli uffizj: allora fu, io dicea, che tenne una orazione, in cui lacerò la memoria de' suoi Re benefattori, e con una viltà indegna di un tant'uomo adulò il nuovo Regnante. (vol. III, Epoca quarta, cap. I, p. 39)
*Io qui non debbo entrare nel merito poetico del Pontano, intorno a che si può leggere il de Sarno<ref>Roberto de Sarno (1735-1804), presbitero e scrittore italiano</ref>, ma solamente mi debbo restringere a considerarlo come filosofo, nel che apparisce ugualmente grande, ed in modo particolare per quelle opere che scrisse intorno alla Filosofia morale. {{sic|Nudrito}} sempre della lettura degli antichi scrittori, serba ne' suoi ''Dialoghi'' tutte le regole dell'arte, che in lui tanto è più difficile, quanto che è sempre naturale. Alle felici notizie delle opere degli antichi unisce quella che è propria dell'uomo, e ne delinea il carattere, i difetti, le risoluzioni, i doveri o nella vita privata, o ne' vincoli del matrimonio, o nella destinata al regolamento degli affari, o in quella che versa tra la prospera e la nemica fortuna; e tutto ciò con tanta naturalezza e verità, che ti sembra non già un filosofo che discorra dalla cattedra, ma che ogni uomo in ciascheduno di questi stati rappresenti se stesso. (vol. III, Epoca quarta, cap. I, pp. 41-42)
*{{NDR|[[Antonio De Ferraris]], detto il Galateo}} Dopo di essersi arricchito colla lettura de' greci e de' latini scrittori, si risolvette a viaggiar per l'Italia, sì per desiderio d'impararvi le scienze più sublimi, come per brama di conoscervi i letterati più celebri. In questi suoi letterarj viaggi studiò le matematiche, la filosofia e la medicina in Ferrara con tanto profitto, che di quest'ultima facoltà ne ricevette solennemente la laurea con applauso universale. (vol. III, Epoca quarta, cap. I, p. 49)
*{{NDR|Antonio De Ferraris, detto il Galateo}} Non contento di farsi ammirare nel possesso delle opere d'[[Ippocrate]] e di [[Galeno]], fece in Napoli una degna comparsa nelle facoltà matematiche e filosofiche, e si distinse ancora moltissimo nelle cose di belle lettere; lo studio delle quali formò sempre la più cara occupazione della sua vita. L'aria però di questa città non troppo confacevole alla sua salute, gl'interessi della sua famiglia e l'invidia de' {{sic|cortegiani}}, che molte volte lo pose in pericolo di perdere la buona grazia del Re, l'obbligarono a ricondursi in seno della sua patria, ove sempre più si diede agli studj, ed alle letterarie produzioni. (vol. III, Epoca quarta, cap. I, p. 50)
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*Monsignor Francesco Colangelo, ''[https://archive.org/details/bub_gb_jmj7oRdEepUC/page/n6/mode/1up Storia dei filosofi e dei matematici napolitani e delle loro dottrine]'', Tipografia Trani, Napoli, 1833, vol. I, Epoca prima.
*Monsignor Francesco Colangelo, ''[https://archive.org/details/bub_gb_jVDJHxSVeOEC/page/n6/mode/1up Storia dei filosofi e dei matematici napolitani e delle loro dottrine]'', Tipografia Trani, Napoli, 1834, vol. II, Epoca seconda e terza.
*Monsignor Francesco Colangelo, ''[https://archive.org/details/bub_gb_p4DENtYORGgC/page/n6/mode/1up Storia dei filosofi e dei matematici napolitani e delle loro dottrine]'', Tipografia Trani, Napoli, 1834, vol. III, Epoca quarta.
==Altri progetti==
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/* Volume terzo */ Galateo peritissimo delle greche e delle latine lettere
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'''Francesco Colangelo''' (1769 – 1836), vescovo italiano.
==''Storia dei filosofi e dei matematici napolitani''==
===Volume primo===
*[[Crotone]], centro delle [[Scuola pitagorica|Pitagoriche scuole]], sedendo sulla riva del mare, e stendendo la sua destra alle più lontane genti, accolse tra le sue mura la gloria delle scienze, e delle arti, e contemplò la felicità delle sue armate, e delle sue flotte, e la compiuta opulenza de' suoi numerosissimi cittadini. Ne' nomi di Aristeo , di Alcmeone, di Ecfanto, di Arignoto, di Filolao, e di altri risplende ancora a' nostri tempi quella gloria, che dallo studio della geometria, della meccanica, della fisica, dell'astronomia, della medicina, e finanche dell'{{sic|anotomia}}, {{sic|proccurarono}} que' sommi uomini a questa lor patria comune. (vol. I, Epoca prima, p. 7)
*Or di questa, scoperta, che assegnava alla terra un moto progressivo intorno al Sole, se ne ascrive la gloria al nostro [[Filolao]], non già perché egli ne fosse stato il primo inventore; ma perché, squarciato quel velo di enigmi col quale [[Pitagora]] l'avea occultata, egli ne fu a tutti il benemerito palesatore. (vol. I, Epoca prima, cap. III, p. 99)
*{{NDR|Filolao}} Egli stranamente abusando della nozione dell'onnipotenza, e della sapienza di Dio, cadde insieme coi suoi condiscepoli nell'errore di credere eterno ed incorruttibile il mondo, quasi che fosse un'ingiuria alla sapienza, alla potenza, ed alla bontà di un Dio infinito, se perisse l'opera sua. (vol. I, Epoca prima, cap. III, p. 106)
*[...] sebbene Pitagora si avesse presa molta pena per essere istruito dai Sacerdoti dell'Egitto, e dell'Asia; con tutto ciò o questi gli celarono, o pur non aveano notizia del quarto giorno, che compie la lunghezza dell'anno.<br>Fu il nostro Filosofo contaminato dal difetto di oscurità nelle sue opere. La ragione di questo nacque dalla sua soverchia condiscendenza alle astrazioni matematiche, ed alle armoniche corrispondenze. (vol. I, Epoca prima, cap. III, pp. 109-110)
===Volume secondo===
*{{NDR|[[Marco Tullio Cicerone]]}} Arpino fu la sua patria, Roma il teatro della sua gloria, e tutta la posterità giusta estimatrice del suo merito letterario. Istituito sotto ottimi maestri, ed arricchitosi di tante letterarie cognizioni ne' suoi ben intrapresi viaggi, divenne il precipuo ornamento, e la vera difesa di Roma. I primi saggi della sua arte del dire annunciarono il degno rivale della stessa Grecia eloquente. Egli recò sui Rostri Latini una eloquenza tutta sua propria: ricco, forte, tenero, stringente, e sempre sublime, sedò le popolari tempeste, disperse o conquise i colpevoli, salvò tanti illustri cittadini e spinse fuori di Roma il notturno artefice di catene al Campidoglio. (vol. II, Epoca seconda e terza, cap. I, p. 25)
*{{NDR|Marco Tullio Cicerone}} [...] per verità si può affermare senza tema di errare, che la stessa Greca Filosofia sia debitrice a Cicerone, avendola egli disposta in quella maravigliosa unità di sistema, che apparisce in ogni pagina delle sue opere filosofiche. Di fatto gli argomenti circa l'esistenza di Dio, che egli ricava singolarmente da [[Platone]], sono presentati nell'opera ''della Natura degli Iddii'' in una maniera facile, elegante, e veramente sistematica; ove che presso Platone bisogna, per così dire, sorprenderli tra gli {{sic|antirivieni}} del suo sublime, ma non sempre chiaro dialogizzare. Similmente le ragioni da lui addotte per dimostrare la immortalità dell'anima ragionevole, sono per la maggior parte prese dal ''Fedone'' del Greco filosofo; ma nel Fedone sono disperse in un certo {{sic|laberinto}}, in cui le circostanze forse consigliarono a Platone di nascondersi: presso Tullio però nella sua prima tra le ''Quistioni Tuscolane'' tutto è unito per vincolo, e per deduzioni di sistema; ogni idea fluisce naturalmente dalla precedente che la dispone; e già dalle prime pagine è manifestamente annunziato quel termine, a cui egli intende di pervenire. Il tutto poi è arricchito dalle più belle notizie intorno ad altri filosofi posteriori a Platone; i sentimenti de' quali sono da lui colla consueta perspicuità, eleganza, ed urbanità di opportune grazie riferiti. (vol. II, Epoca seconda e terza, cap. I, pp. 27-28)
*Il principal vanto [...] per queste nostre provincie sarà sempre presso gli uomini dotti non prevenuti da' nazionali pregiudizj, l'aver prodotto nell'epoca dei [[Goti]] un [[Cassiodoro]]. Questi veramente, fu il lume dell'Italia, il mecenate del secolo, e l'eroe della Monarchia de' Goti. Quindi se il Regno di Napoli ebbe il vanto di aver data la culla al più sublime de' Romani Filosofi, qual fu senza fallo Cicerone, par che si perpetuasse nel possesso di rendersi benemerito di tutta l'italiana Letteratura col suo Cassiodoro, opportunamente nato a ritardare l'impeto della {{sic|sopravegnente}} barbarie. (vol. II, Epoca seconda e terza, cap. I, p. 122)
===Volume terzo===
*[[Ladislao I di Napoli|Ladislao]], marito infedele, Principe libidinosissimo, e guerriero ambizioso ed infelice; dopo d'aver impoverito il regio Patrimonio per le vendite de' Feudi, onde sostener le sue armate; dopo d'essere stato in pericolo di perdere il Regno, se [[Luigi II d'Angiò|Luigi II Conte di Provenza]] avesse saputo prevalersi della vittoria ottenuta contro di lui a Cepperano, morì finalmente nell'anno 1414 vittima delle sue sregolatezze, e con fama di mal Cristiano, come si spiega il [[Pietro Giannone|Giannone]]<ref>''Storia civile del Regno di Napoli'', tomo 4, 1, 24, c. 8. {{NDR|N.d.A.}}</ref>. (vol. III, Epoca quarta, p. 20)
*La gloria [...] del [[Giovanni Pontano|Pontano]], che si era finora conservata splendida ed illibata fu ignominiosamente da lui contaminata nella venuta di [[Carlo VIII di Francia|Carlo VIII Re di Francia]] nel Regno di Napoli. In questa occasione non praticò in se stesso gl'insegnamenti di quella riconoscenza, che avea agli altri insinuata. All'arrivo di un {{sic|Ambasciadore}} di Carlo subito consegnò le chiavi del Regno, ed il pieno dominio della Casa del Re, che allora era nel Castello Capuano. A questo primo passo, che la violenza ed il timore possono scusare, ce ne aggiunse altro indelebilmente vergognoso. Dovendo Carlo partir da Napoli, volle ricevere nel Duomo il solenne giuramento da tutti gli ordini de' cittadini, fu trascelto il nostro letterato a far le parti di pubblico oratore. Allora fu che, o ancor fosse indispettito per non aver ottenuta dagli Aragonesi la Contea di Carinola, per la cui ripulsa già avea composto il celebre Dialogo: ''Asinus'', [...] o che volesse entrare in grazia de' Francesi, i quali per altro lo avean privato di tutti gli uffizj: allora fu, io dicea, che tenne una orazione, in cui lacerò la memoria de' suoi Re benefattori, e con una viltà indegna di un tant'uomo adulò il nuovo Regnante. (vol. III, Epoca quarta, cap. I, p. 39)
*Io qui non debbo entrare nel merito poetico del Pontano, intorno a che si può leggere il de Sarno<ref>Roberto de Sarno (1735-1804), presbitero e scrittore italiano</ref>, ma solamente mi debbo restringere a considerarlo come filosofo, nel che apparisce ugualmente grande, ed in modo particolare per quelle opere che scrisse intorno alla Filosofia morale. {{sic|Nudrito}} sempre della lettura degli antichi scrittori, serba ne' suoi ''Dialoghi'' tutte le regole dell'arte, che in lui tanto è più difficile, quanto che è sempre naturale. Alle felici notizie delle opere degli antichi unisce quella che è propria dell'uomo, e ne delinea il carattere, i difetti, le risoluzioni, i doveri o nella vita privata, o ne' vincoli del matrimonio, o nella destinata al regolamento degli affari, o in quella che versa tra la prospera e la nemica fortuna; e tutto ciò con tanta naturalezza e verità, che ti sembra non già un filosofo che discorra dalla cattedra, ma che ogni uomo in ciascheduno di questi stati rappresenti se stesso. (vol. III, Epoca quarta, cap. I, pp. 41-42)
*{{NDR|[[Antonio De Ferraris]], detto il Galateo}} Dopo di essersi arricchito colla lettura de' greci e de' latini scrittori, si risolvette a viaggiar per l'Italia, sì per desiderio d'impararvi le scienze più sublimi, come per brama di conoscervi i letterati più celebri. In questi suoi letterarj viaggi studiò le matematiche, la filosofia e la medicina in Ferrara con tanto profitto, che di quest'ultima facoltà ne ricevette solennemente la laurea con applauso universale. (vol. III, Epoca quarta, cap. I, p. 49)
*{{NDR|Antonio De Ferraris, detto il Galateo}} Non contento di farsi ammirare nel possesso delle opere d'[[Ippocrate]] e di [[Galeno]], fece in Napoli una degna comparsa nelle facoltà matematiche e filosofiche, e si distinse ancora moltissimo nelle cose di belle lettere; lo studio delle quali formò sempre la più cara occupazione della sua vita. L'aria però di questa città non troppo confacevole alla sua salute, gl'interessi della sua famiglia e l'invidia de' {{sic|cortegiani}}, che molte volte lo pose in pericolo di perdere la buona grazia del Re, l'obbligarono a ricondursi in seno della sua patria, ove sempre più si diede agli studj, ed alle letterarie produzioni. (vol. III, Epoca quarta, cap. I, p. 50)
*Fu il Galateo peritissimo delle greche e delle latine lettere. A questi studi accoppiò la medicina, la filosofia e le matematiche. Se nelle prime è egli anche al presente ammirabile, anche merita molta lode per le seconde; perciocché in tempi non al certo favorevoli per sì fatte scienze seppe talvolta innalzarsi sopra i volgari pregiudizj. Egli fu uno de' primi a ricercar disputando se fosse possibile la navigazione alle Indie orientali: intorno a che teneva frequenti discorsi col famoso Giorgio Interiano Genovese, che di que' giorni si tratteneva in Napoli. (vol. III, Epoca quarta, cap. I, pp. 51-52)
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*Monsignor Francesco Colangelo, ''[https://archive.org/details/bub_gb_jmj7oRdEepUC/page/n6/mode/1up Storia dei filosofi e dei matematici napolitani e delle loro dottrine]'', Tipografia Trani, Napoli, 1833, vol. I, Epoca prima.
*Monsignor Francesco Colangelo, ''[https://archive.org/details/bub_gb_jVDJHxSVeOEC/page/n6/mode/1up Storia dei filosofi e dei matematici napolitani e delle loro dottrine]'', Tipografia Trani, Napoli, 1834, vol. II, Epoca seconda e terza.
*Monsignor Francesco Colangelo, ''[https://archive.org/details/bub_gb_p4DENtYORGgC/page/n6/mode/1up Storia dei filosofi e dei matematici napolitani e delle loro dottrine]'', Tipografia Trani, Napoli, 1834, vol. III, Epoca quarta.
==Altri progetti==
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{{DEFAULTSORT:Colangelo, Francesco}}
[[Categoria:Vescovi italiani]]
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Gaux
18878
/* Volume terzo */ Giorgio Interiano
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text/x-wiki
'''Francesco Colangelo''' (1769 – 1836), vescovo italiano.
==''Storia dei filosofi e dei matematici napolitani''==
===Volume primo===
*[[Crotone]], centro delle [[Scuola pitagorica|Pitagoriche scuole]], sedendo sulla riva del mare, e stendendo la sua destra alle più lontane genti, accolse tra le sue mura la gloria delle scienze, e delle arti, e contemplò la felicità delle sue armate, e delle sue flotte, e la compiuta opulenza de' suoi numerosissimi cittadini. Ne' nomi di Aristeo , di Alcmeone, di Ecfanto, di Arignoto, di Filolao, e di altri risplende ancora a' nostri tempi quella gloria, che dallo studio della geometria, della meccanica, della fisica, dell'astronomia, della medicina, e finanche dell'{{sic|anotomia}}, {{sic|proccurarono}} que' sommi uomini a questa lor patria comune. (vol. I, Epoca prima, p. 7)
*Or di questa, scoperta, che assegnava alla terra un moto progressivo intorno al Sole, se ne ascrive la gloria al nostro [[Filolao]], non già perché egli ne fosse stato il primo inventore; ma perché, squarciato quel velo di enigmi col quale [[Pitagora]] l'avea occultata, egli ne fu a tutti il benemerito palesatore. (vol. I, Epoca prima, cap. III, p. 99)
*{{NDR|Filolao}} Egli stranamente abusando della nozione dell'onnipotenza, e della sapienza di Dio, cadde insieme coi suoi condiscepoli nell'errore di credere eterno ed incorruttibile il mondo, quasi che fosse un'ingiuria alla sapienza, alla potenza, ed alla bontà di un Dio infinito, se perisse l'opera sua. (vol. I, Epoca prima, cap. III, p. 106)
*[...] sebbene Pitagora si avesse presa molta pena per essere istruito dai Sacerdoti dell'Egitto, e dell'Asia; con tutto ciò o questi gli celarono, o pur non aveano notizia del quarto giorno, che compie la lunghezza dell'anno.<br>Fu il nostro Filosofo contaminato dal difetto di oscurità nelle sue opere. La ragione di questo nacque dalla sua soverchia condiscendenza alle astrazioni matematiche, ed alle armoniche corrispondenze. (vol. I, Epoca prima, cap. III, pp. 109-110)
===Volume secondo===
*{{NDR|[[Marco Tullio Cicerone]]}} Arpino fu la sua patria, Roma il teatro della sua gloria, e tutta la posterità giusta estimatrice del suo merito letterario. Istituito sotto ottimi maestri, ed arricchitosi di tante letterarie cognizioni ne' suoi ben intrapresi viaggi, divenne il precipuo ornamento, e la vera difesa di Roma. I primi saggi della sua arte del dire annunciarono il degno rivale della stessa Grecia eloquente. Egli recò sui Rostri Latini una eloquenza tutta sua propria: ricco, forte, tenero, stringente, e sempre sublime, sedò le popolari tempeste, disperse o conquise i colpevoli, salvò tanti illustri cittadini e spinse fuori di Roma il notturno artefice di catene al Campidoglio. (vol. II, Epoca seconda e terza, cap. I, p. 25)
*{{NDR|Marco Tullio Cicerone}} [...] per verità si può affermare senza tema di errare, che la stessa Greca Filosofia sia debitrice a Cicerone, avendola egli disposta in quella maravigliosa unità di sistema, che apparisce in ogni pagina delle sue opere filosofiche. Di fatto gli argomenti circa l'esistenza di Dio, che egli ricava singolarmente da [[Platone]], sono presentati nell'opera ''della Natura degli Iddii'' in una maniera facile, elegante, e veramente sistematica; ove che presso Platone bisogna, per così dire, sorprenderli tra gli {{sic|antirivieni}} del suo sublime, ma non sempre chiaro dialogizzare. Similmente le ragioni da lui addotte per dimostrare la immortalità dell'anima ragionevole, sono per la maggior parte prese dal ''Fedone'' del Greco filosofo; ma nel Fedone sono disperse in un certo {{sic|laberinto}}, in cui le circostanze forse consigliarono a Platone di nascondersi: presso Tullio però nella sua prima tra le ''Quistioni Tuscolane'' tutto è unito per vincolo, e per deduzioni di sistema; ogni idea fluisce naturalmente dalla precedente che la dispone; e già dalle prime pagine è manifestamente annunziato quel termine, a cui egli intende di pervenire. Il tutto poi è arricchito dalle più belle notizie intorno ad altri filosofi posteriori a Platone; i sentimenti de' quali sono da lui colla consueta perspicuità, eleganza, ed urbanità di opportune grazie riferiti. (vol. II, Epoca seconda e terza, cap. I, pp. 27-28)
*Il principal vanto [...] per queste nostre provincie sarà sempre presso gli uomini dotti non prevenuti da' nazionali pregiudizj, l'aver prodotto nell'epoca dei [[Goti]] un [[Cassiodoro]]. Questi veramente, fu il lume dell'Italia, il mecenate del secolo, e l'eroe della Monarchia de' Goti. Quindi se il Regno di Napoli ebbe il vanto di aver data la culla al più sublime de' Romani Filosofi, qual fu senza fallo Cicerone, par che si perpetuasse nel possesso di rendersi benemerito di tutta l'italiana Letteratura col suo Cassiodoro, opportunamente nato a ritardare l'impeto della {{sic|sopravegnente}} barbarie. (vol. II, Epoca seconda e terza, cap. I, p. 122)
===Volume terzo===
*[[Ladislao I di Napoli|Ladislao]], marito infedele, Principe libidinosissimo, e guerriero ambizioso ed infelice; dopo d'aver impoverito il regio Patrimonio per le vendite de' Feudi, onde sostener le sue armate; dopo d'essere stato in pericolo di perdere il Regno, se [[Luigi II d'Angiò|Luigi II Conte di Provenza]] avesse saputo prevalersi della vittoria ottenuta contro di lui a Cepperano, morì finalmente nell'anno 1414 vittima delle sue sregolatezze, e con fama di mal Cristiano, come si spiega il [[Pietro Giannone|Giannone]]<ref>''Storia civile del Regno di Napoli'', tomo 4, 1, 24, c. 8. {{NDR|N.d.A.}}</ref>. (vol. III, Epoca quarta, p. 20)
*La gloria [...] del [[Giovanni Pontano|Pontano]], che si era finora conservata splendida ed illibata fu ignominiosamente da lui contaminata nella venuta di [[Carlo VIII di Francia|Carlo VIII Re di Francia]] nel Regno di Napoli. In questa occasione non praticò in se stesso gl'insegnamenti di quella riconoscenza, che avea agli altri insinuata. All'arrivo di un {{sic|Ambasciadore}} di Carlo subito consegnò le chiavi del Regno, ed il pieno dominio della Casa del Re, che allora era nel Castello Capuano. A questo primo passo, che la violenza ed il timore possono scusare, ce ne aggiunse altro indelebilmente vergognoso. Dovendo Carlo partir da Napoli, volle ricevere nel Duomo il solenne giuramento da tutti gli ordini de' cittadini, fu trascelto il nostro letterato a far le parti di pubblico oratore. Allora fu che, o ancor fosse indispettito per non aver ottenuta dagli Aragonesi la Contea di Carinola, per la cui ripulsa già avea composto il celebre Dialogo: ''Asinus'', [...] o che volesse entrare in grazia de' Francesi, i quali per altro lo avean privato di tutti gli uffizj: allora fu, io dicea, che tenne una orazione, in cui lacerò la memoria de' suoi Re benefattori, e con una viltà indegna di un tant'uomo adulò il nuovo Regnante. (vol. III, Epoca quarta, cap. I, p. 39)
*Io qui non debbo entrare nel merito poetico del Pontano, intorno a che si può leggere il de Sarno<ref>Roberto de Sarno (1735-1804), presbitero e scrittore italiano</ref>, ma solamente mi debbo restringere a considerarlo come filosofo, nel che apparisce ugualmente grande, ed in modo particolare per quelle opere che scrisse intorno alla Filosofia morale. {{sic|Nudrito}} sempre della lettura degli antichi scrittori, serba ne' suoi ''Dialoghi'' tutte le regole dell'arte, che in lui tanto è più difficile, quanto che è sempre naturale. Alle felici notizie delle opere degli antichi unisce quella che è propria dell'uomo, e ne delinea il carattere, i difetti, le risoluzioni, i doveri o nella vita privata, o ne' vincoli del matrimonio, o nella destinata al regolamento degli affari, o in quella che versa tra la prospera e la nemica fortuna; e tutto ciò con tanta naturalezza e verità, che ti sembra non già un filosofo che discorra dalla cattedra, ma che ogni uomo in ciascheduno di questi stati rappresenti se stesso. (vol. III, Epoca quarta, cap. I, pp. 41-42)
*{{NDR|[[Antonio De Ferraris]], detto il Galateo}} Dopo di essersi arricchito colla lettura de' greci e de' latini scrittori, si risolvette a viaggiar per l'Italia, sì per desiderio d'impararvi le scienze più sublimi, come per brama di conoscervi i letterati più celebri. In questi suoi letterarj viaggi studiò le matematiche, la filosofia e la medicina in Ferrara con tanto profitto, che di quest'ultima facoltà ne ricevette solennemente la laurea con applauso universale. (vol. III, Epoca quarta, cap. I, p. 49)
*{{NDR|Antonio De Ferraris, detto il Galateo}} Non contento di farsi ammirare nel possesso delle opere d'[[Ippocrate]] e di [[Galeno]], fece in Napoli una degna comparsa nelle facoltà matematiche e filosofiche, e si distinse ancora moltissimo nelle cose di belle lettere; lo studio delle quali formò sempre la più cara occupazione della sua vita. L'aria però di questa città non troppo confacevole alla sua salute, gl'interessi della sua famiglia e l'invidia de' {{sic|cortegiani}}, che molte volte lo pose in pericolo di perdere la buona grazia del Re, l'obbligarono a ricondursi in seno della sua patria, ove sempre più si diede agli studj, ed alle letterarie produzioni. (vol. III, Epoca quarta, cap. I, p. 50)
*Fu il Galateo peritissimo delle greche e delle latine lettere. A questi studi accoppiò la medicina, la filosofia e le matematiche. Se nelle prime è egli anche al presente ammirabile, anche merita molta lode per le seconde; perciocché in tempi non al certo favorevoli per sì fatte scienze seppe talvolta innalzarsi sopra i volgari pregiudizj. Egli fu uno de' primi a ricercar disputando se fosse possibile la navigazione alle Indie orientali: intorno a che teneva frequenti discorsi col famoso [[Giorgio Interiano]] Genovese, che di que' giorni si tratteneva in Napoli. (vol. III, Epoca quarta, cap. I, pp. 51-52)
==Note==
<references />
==Bibliografia==
*Monsignor Francesco Colangelo, ''[https://archive.org/details/bub_gb_jmj7oRdEepUC/page/n6/mode/1up Storia dei filosofi e dei matematici napolitani e delle loro dottrine]'', Tipografia Trani, Napoli, 1833, vol. I, Epoca prima.
*Monsignor Francesco Colangelo, ''[https://archive.org/details/bub_gb_jVDJHxSVeOEC/page/n6/mode/1up Storia dei filosofi e dei matematici napolitani e delle loro dottrine]'', Tipografia Trani, Napoli, 1834, vol. II, Epoca seconda e terza.
*Monsignor Francesco Colangelo, ''[https://archive.org/details/bub_gb_p4DENtYORGgC/page/n6/mode/1up Storia dei filosofi e dei matematici napolitani e delle loro dottrine]'', Tipografia Trani, Napoli, 1834, vol. III, Epoca quarta.
==Altri progetti==
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[[Categoria:Vescovi italiani]]
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Andrej Soldatov
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Danyele
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[[File:Andrei Alexeevich Soldatov.jpg|thumb|Soldatov nel 2019]]
'''Andrej Alekseevič Soldatov''' (1975 – vivente), giornalista russo.
==Citazioni di Andrej Soldatov==
{{cronologico}}
{{Int|''[https://www.internazionale.it/opinione/andrei-soldatov/2020/04/18/coronavirus-mosca-controllo Tentativi maldestri di controllo sociale a Mosca]''|''internazionale.it'', 18 aprile 2020.}}
{{NDR|Sulla [[pandemia di COVID-19 in Russia]]}}
*[...] è stata presentata una nuova app creata dal ministero dello sviluppo digitale [...] chiamata Gosuslugi, Stop coronavirus. Quando hanno cominciato a scaricarla, gli abitanti di Mosca hanno scoperto che l'app richiedeva all'utente un permesso speciale per ogni uscita di casa – per andare in farmacia, al supermercato e anche per portare a spasso il cane – smentendo la dichiarazione di Sobjanin secondo cui l'autorizzazione sarebbe stata necessaria solo per spostarsi in automobile.
*[...] fonti ufficiali hanno accusato gli abitanti di Mosca di essere troppo stupidi per inviare un messaggino e ottenere un permesso digitale. Molte persone hanno provato a richiedere il permesso usando un codice QR sul sito del comune, ma la pagina si è bloccata diverse volte. Le autorità si sono giustificate parlando di un attacco DDoS da parte di hacker stranieri.
*All'ingresso di quasi tutte le stazioni della metropolitana si sono formate lunghe code. E così i moscoviti si sono ritrovati ammassati negli atri e nei sottopassaggi, in paziente attesa che gli agenti di polizia posizionati agli ingressi esaminassero i loro documenti. A differenza di quello che è successo in Cina, la polizia russa non ha in dotazione scanner elettronici, dunque ha dovuto controllare ogni permesso manualmente, in alcuni casi contattando qualche ufficio imprecisato. Nel frattempo le attese si prolungavano.<br>Se il virus fosse un'entità senziente, non avrebbe potuto immaginare un posto migliore di un corridoio sotterraneo per diffondersi e infettare una massa di persone stipate una accanto all'altra.
*{{NDR|Sul [[disastro di Černobyl']]}} Quella vicenda evidenziò la palese incompetenza, la stupidità criminale e la totale incapacità del regime sovietico di prendere decisioni tempestive. Anche i cittadini che si interessavano poco alla politica rimasero sorpresi dalla scelta di organizzare la parata nonostante la catastrofe. L'episodio distrusse ciò che restava della fiducia nel Partito comunista e minò la credibilità del leader sovietico Michail Gorbačëv.<br>Almeno Gorbačëv e le autorità di Kiev non avevano dovuto affrontare la reazione delle persone sui social network.
*Questa deprimente previsione di una progressiva sottomissione al controllo governativo avrebbe potuto avverarsi nella Mosca del 2020. Ma la clamorosa incompetenza e la tradizionale arroganza burocratica delle autorità hanno cancellato questa possibilità.
{{Int|''[https://www.internazionale.it/opinione/andrei-soldatov/2020/08/21/russia-navalny-veleno L'avvelenamento di Navalnyj serve a intimorire l'intera Russia]''|''internazionale.it'', 21 agosto 2020.}}
*Il programma di Navalnyj lo presenta come un politico con inclinazioni socialiste, che promette aumenti salariali e delle pensioni minime, oltre pesanti tasse per gli oligarchi che hanno approfittato della privatizzazione a prezzi stracciati delle fabbriche sovietiche negli anni novanta. Ma il cuore del suo programma rimane la lotta alla corruzione dei funzionari governativi, insieme all'allontanamento di quanti hanno rubato dalle casse pubbliche o violato diritti umani in Russia.
*Il Cremlino ha provato in vari modi a neutralizzare Navalnyj, che ha trascorso parecchi mesi in prigione con diverse accuse, e un anno agli arresti domiciliari. Ha quasi perso un occhio quando è stato aggredito in strada da alcuni individui che gli hanno spruzzato una sostanza tossica in faccia. Il suo appartamento è stato oggetto d'irruzione innumerevoli volte. È stato pedinato da agenti dei servizi di sicurezza e da sostenitori del Cremlino, il suo account di posta elettronica è stato violato e il suo contenuto rivelato ai mezzi d'informazione filogovernativi, con le foto e filmati privati diffusi in rete. Anche la sua famiglia è stata attaccata: suo fratello Oleg ha trascorso tre anni e mezzo in prigione prima di trasferirsi in Germania. La Fondazione anticorruzione è da anni oggetto costante d'irruzioni, multe, denunce giudiziarie e appena un mese fa, il 20 luglio, Navalnyj ne ha annunciato la chiusura a causa dell'enorme mole di debiti provocata dalle decisioni dei tribunali. Poi è arrivato l'avvelenamento.
*L'uso del veleno sta diventando ancora più devastante nel mondo contemporaneo, perché i suoi effetti circolano grazie ai mezzi d'informazione internazionali e i social network. È questo avvertimento, rivolto a un pubblico più ampio, il principale messaggio dell'avvelenamento di Navalnyj, che forse poteva anche non avere l'obiettivo di eliminare definitivamente l'oppositore dalla scena politica russa.
{{Int|''[https://www.internazionale.it/magazine/andrei-soldatov/2023/01/26/gli-esuli-preoccupano-il-cremlino Gli esuli preoccupano il Cremlino]''|''internazionale.it'', 27 gennaio 2023.}}
*Il Cremlino sta mettendo a punto una nuova strategia per affrontare un'emigrazione senza precedenti, con centinaia di migliaia di persone che hanno lasciato la Russia. In particolare Mosca non ha gradito le dichiarazioni di alcuni attori e comici famosi, che hanno approfittato dell'esilio per criticare la guerra. [...] Tra i provvedimenti proposti ci sono la confisca dei beni e il ritiro del passaporto. In questo modo gli esuli verrebbero sostanzialmente privati della cittadinanza russa, una misura usata in passato dalle autorità sovietiche contro dissidenti e scrittori come Aleksandr Solženitsyn.
*Quello usato da Medvedev è un linguaggio chiarissimo a tutti i russi. Ha sostanzialmente chiesto l'invio di squadroni della morte per uccidere i russi che hanno lasciato il paese ma restano politicamente impegnati. Dall'inizio dell'invasione russa Medvedev ha lanciato messaggi sempre più estremi contro l'occidente, ma è la prima volta che un alto funzionario del Cremlino accenna alla possibilità di eliminare gli oppositori.
*La strategia nei confronti dei russi fuggiti è ancora in fase di sviluppo, ma da quello che emerge sembra essere ispirata all'epoca di Stalin. Di sicuro Putin non parla più dell'emigrazione come di un processo di disintossicazione della società russa. Chi possiede capacità utili per lo sforzo bellico e in generale per la sopravvivenza della Russia sarà attirato con gratifiche e protezioni. Le persone in esilio che si sono opposte al Cremlino e alla sua guerra, invece, appartengono a una categoria speciale. A loro Mosca vuol far sentire il mirino puntato alle spalle.
{{Int|''[https://www.internazionale.it/magazine/andrei-soldatov/2024/02/22/come-aleksej-navalnyj-ha-cambiato-la-politica-russa Come Aleksej Navalnyj ha cambiato la politica russa]''|''internazionale.it'', 23 febbraio 2024.}}
{{NDR|Sulla [[morte di Aleksej Naval'nyj]]}}
*Con ogni probabilità, non sarebbe mai stato rilasciato con Putin al potere. Ma a quanto pare nemmeno questo bastava al Cremlino.
*Per il presidente russo metterlo a tacere una volta per tutte aveva perfettamente senso, anche se i portavoce del Cremlino hanno cercato di negarlo. In fondo Navalnyj era un maestro nell'uso dei social ed era spesso riuscito a battere Putin al suo stesso gioco mediatico, denunciando gli abusi e i misfatti del regime e facendoli conoscere a milioni di persone attraverso YouTube e altre piattaforme online. In questo modo era riuscito a eludere gli sforzi del Cremlino per metterlo a tacere.
*A differenza di tutte le figure dell'opposizione attive negli ultimi vent'anni, Navalnyj era stato in grado di costruirsi un seguito che andava ben oltre le élite urbane della Russia. Aveva raggiunto persone provenienti da ogni angolo del paese, dagli operai agli ingegneri informatici, dai liberali ai professionisti. Aveva sostenitori devoti tanto in patria quanto all'estero. Ed era riuscito a far appassionare alla politica anche i giovani, che altrimenti ne sarebbero rimasti del tutto esclusi.
*Dagli anni novanta in poi i liberali russi sembravano condannati a trovare un pubblico pronto ad appoggiare le loro proposte democratiche esclusivamente nelle città più grandi, come Mosca e San Pietroburgo. Solo in quei contesti urbani c'erano persone con una mentalità aperta, interessate alla costruzione d'istituzioni liberali e di uno stato di diritto. Il resto del paese non capiva in cosa consistesse la democrazia. Come praticamente ogni autocrate russo, dagli zar a Stalin, Putin ha alimentato questa spaccatura. Nell'immagine promossa dal Cremlino, "la vera Russia", cioè il paese al di là delle grandi città, non capiva le libertà occidentali: per questi cittadini liberalismo significava anarchia, cosa che rendeva sempre troppo prematura la concessione di diritti politici di stampo occidentale. I liberali russi erano scollati dal loro stesso paese, diceva il regime. [...] Navalnyj è stata la prima figura dell'opposizione capace di demolire questa narrazione. Mettendo insieme la sua bravura con i social network, innate doti di comunicatore, un'acuta sensibilità per i problemi che i russi hanno più a cuore e la sua abilità di avvocato nel portare alla luce prove precise e circostanziate, Navalnyj ha saputo attaccare il regime di Putin in modi impensabili per i democratici più convenzionali.
*Navalnyj non solo ha costruito un'organizzazione politica di opposizione su scala nazionale per la prima volta nella storia della Russia postsovietica, con un ampio seguito e in grado di parlare a strati diversi della società russa. Ha anche affascinato i giovani russi come il Cremlino non è mai riuscito a fare, rappresentando quindi una reale minaccia per la continuità del regime. E tutto ciò è stato ottenuto nonostante la repressione sempre più serrata.
{{Int|''[https://www.repubblica.it/esteri/2024/03/26/news/soldatov_fsb_attentato_mosca-422372044/ Soldatov: "I servizi segreti russi incapaci di prevenire gli attacchi, ora cooperino con gli stranieri per la sicurezza di tutti"]''|Intervista di Rosalba Castelletti, ''repubblica.it'', 26 marzo 2024.}}
{{NDR|Sull'[[attentato al Crocus City Hall]]}}
*L'Fsb è un'agenzia molto abile nel reprimere, intimidire, uccidere o indagare su crimini già commessi. I quattro terroristi sono stati arrestati, ad esempio, in meno di 24 ore. Ma per prevenire un attacco, servono strumenti e capacità completamente diverse. Bisogna investire nella condivisione e nella raccolta di informazioni, ma anche nella fiducia. La fiducia tra diverse agenzie di intelligence, fiducia all'interno della stessa agenzia, fiducia tra agenzie russe e partner stranieri. E già prima del conflitto in Ucraina, questa fiducia era scarsa. Ora ancora di più.
*La risposta dei servizi di emergenza è stata tutt'altro che competente. C'è stata una chiara mancanza di coordinamento e un evidente ritardo nella risposta il che ha provocato un fatto orribile: la maggior parte delle persone sono morte non perché uccisa dai terroristi, ma dall'incendio non domato. Lo abbiamo già visto tante volte in Russia. Significa che questi problemi continuano a non essere risolti
*Se espandi a dismisura l'elenco delle organizzazioni terroristiche per includere la comunità Lgbt, dissidenti e attivisti, naturalmente sprechi risorse.
*I servizi hanno sempre torturato i detenuti in passato, ma non lo hanno mai reso pubblico. A giudicare dal modo in cui hanno diffuso i filmati delle torture degli attentatori, sembra che un nuovo livello di brutalità sia la nuova norma. Non riguarda solo i terroristi. Potrebbe toccare a chiunque, perché le nuove norme tendono ad espandersi molto rapidamente ad altre categorie di nemici.
*Putin evita di accusare direttamente l'Isis o l'Ucraina perché ha bisogno di avere un margine di manovra per i suoi giochi tattici. E per poter creare diverse narrazioni e lasciare spazio alla sua macchina di propaganda per sfruttare le opportunità offerte da questo attacco.
==Altri progetti==
{{interprogetto|w=Andrei Soldatov|w_site=en}}
{{DEFAULTSORT:Soldatov, Andrej}}
[[Categoria:Dissidenti russi]]
[[Categoria:Giornalisti russi]]
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Il prigioniero di Amsterdam
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{{Film
|titolo italiano = Il prigioniero di Amsterdam
|titolo alfabetico = Prigioniero di Amsterdam
|immagine = Foreign Correspondent trailer 16 McCrea crop.jpg
|didascalia = [[Joel McCrea]] in una scena del film
|genere = spionaggio
|regista = [[Alfred Hitchcock]]
|soggetto = [[Vincent Sheehan]]
|sceneggiatore = [[Charles Bennett (sceneggiatore)|Charles Bennett]], [[Joan Harrison (sceneggiatrice)|Joan Harrison]], [[James Hilton]], [[Robert Benchley]]
|attori =
*[[Joel McCrea]]: Johnny Jones
*[[Laraine Day]]: Carol Fisher
*[[Herbert Marshall]]: Stephen Fisher
*[[George Sanders]]: Scott Ffolliot
*[[Albert Bassermann]]: Van Meer
*[[Robert Benchley]]: Stebbins
*[[Edmund Gwenn]]: Rowley
*[[Eduardo Ciannelli]]: Krug
*[[Harry Davenport]]: Powers
*[[Martin Kosleck]]: vagabondo
|doppiatori italiani =
*[[Gualtiero De Angelis]]: Johnny Jones
*[[Renata Marini]]: Carol Fisher
*[[Emilio Cigoli]]: Stephen Fisher
*[[Mario Pisu]]: Scott Ffolliot
*[[Amilcare Pettinelli]]: Van Meer
*[[Stefano Sibaldi]]: Stebbins
*[[Mario Gallina]]: Rowley
*[[Giorgio Capecchi]]: Krug
*[[Olinto Cristina]]: Powers
}}
'''''Il prigioniero di Amsterdam''''', film statunitense del 1940 con [[Joel McCrea]], regia di [[Alfred Hitchcock]].
==Frasi==
{{cronologico}}
*Io detesto viaggiare solo: si pensa troppo quando si è soli. ('''Van Meer''')
*Oh, guardi quei [[Piccione|colombi]]: in una città grande o piccola dovrebbero esserci sempre dei giardini dove i colombi possono trovare di che nutrirsi. Ah, stamattina ho fatto due passi nel parco e ho visto molta gente che dava il becchime agli uccellini: è un buon indice, in tempi come questi, non le pare? ('''Van Meer''')
*Le solite circostanze che sfuggono ad ogni nostro controllo, pare impossibile, sono sempre quelle che portano alle [[Pace e guerra|guerre]]. Non ho mai sentito di circostanze che sfuggono ad ogni controllo e che portino alla pace. ('''Carol''')
==Dialoghi==
{{cronologico}}
*'''Johnny''': Ci aiuta ad intenderci con questo signore? Che cosa mastica? Che borbotta?<br>'''Carol''': Il [[Lingua lettone|lettone]].<br>'''Johnny''': No, lei scherza! Ma i lettoni non hanno un linguaggio: per intendersi si stropicciano il naso!
==Citazioni su ''Il prigioniero di Amsterdam''==
*2° film americano di [[Alfred Hitchcock|Hitchcock]], ma ancora molto britannico per stile e tono. Scattante, ingegnoso, sullo sfondo di un paesaggio quasi più importante dell'intrigo, è un racconto di magica leggerezza. È tipico di Hitchcock affidare, in un film di propaganda antinazista, la parte del malvagio a un raffinato attore inglese come [[Herbert Marshall|H. Marshall]] e al tedesco Albert Bassermann (nominato all'Oscar) quella di un fisico, combattente per la libertà. (''[[il Morandini]]'')
*Un Hitchcock minore per la convenzionalità della sceneggiatura [...] ma non per l'eccellenza delle soluzioni tecniche [...] a cominciare dalla sequenza senza stacchi dell'aereo che cade in mare, ripresa dall'interno della cabina. Celebre l'idea dei mulini con le pale che girano controvento. (''[[Il Mereghetti]]'')
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
{{Film di Alfred Hitchcock}}
[[Categoria:Film di spionaggio]]
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{{Film
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*[[Joel McCrea]]: Johnny Jones
*[[Laraine Day]]: Carol Fisher
*[[Herbert Marshall]]: Stephen Fisher
*[[George Sanders]]: Scott Ffolliot
*[[Albert Bassermann]]: Van Meer
*[[Robert Benchley]]: Stebbins
*[[Edmund Gwenn]]: Rowley
*[[Eduardo Ciannelli]]: Krug
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*[[Martin Kosleck]]: vagabondo
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*[[Gualtiero De Angelis]]: Johnny Jones
*[[Renata Marini]]: Carol Fisher
*[[Emilio Cigoli]]: Stephen Fisher
*[[Mario Pisu]]: Scott Ffolliot
*[[Amilcare Pettinelli]]: Van Meer
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*[[Olinto Cristina]]: Powers
}}
'''''Il prigioniero di Amsterdam''''', film statunitense del 1940 con [[Joel McCrea]], regia di [[Alfred Hitchcock]].
==Frasi==
{{cronologico}}
*Io detesto viaggiare solo: si pensa troppo quando si è soli. ('''Van Meer''')
*Oh, guardi quei [[Piccione|colombi]]: in una città grande o piccola dovrebbero esserci sempre dei giardini dove i colombi possono trovare di che nutrirsi. Ah, stamattina ho fatto due passi nel parco e ho visto molta gente che dava il becchime agli uccellini: è un buon indice, in tempi come questi, non le pare? ('''Van Meer''')
*Le solite circostanze che sfuggono ad ogni nostro controllo, pare impossibile, sono sempre quelle che portano alle [[Pace e guerra|guerre]]. Non ho mai sentito di circostanze che sfuggono ad ogni controllo e che portino alla pace. ('''Carol''')
*Strano, c'è una cosa che tutti dimenticano: che io sono un [[Giornalista|reporter]], non posso svignarmela come un vigliacco. ('''Johnny''')
==Dialoghi==
{{cronologico}}
*'''Johnny''': Ci aiuta ad intenderci con questo signore? Che cosa mastica? Che borbotta?<br>'''Carol''': Il [[Lingua lettone|lettone]].<br>'''Johnny''': No, lei scherza! Ma i lettoni non hanno un linguaggio: per intendersi si stropicciano il naso!
*'''Johnny''': Ebbene, come può mai pensare lui o lei stessa che un'organizzazione fatta di pochi idealisti della pace possa costituire una forza contro tutta la potenza militare d'Europa?<br>'''Carol''': Eppure saranno questi idealisti della pace, come lei li chiama, che andranno a combattere, se la guerra scoppiasse.
*'''Johnny''': Senta, come cronista io mi sono trovato in mezzo a delinquenti fin da ragazzo, senza essermi portato dietro neppure un corno.<br>'''Stephen''': Ma questi sono criminali infinitamente più pericolosi dei suoi delinquenti. Sono fanatici: accoppiano un cieco amore per la patria alla noncuranza per la vita umana, la propria e quella degli altri. È gente senza scrupoli, cinica, spietata.
==Citazioni su ''Il prigioniero di Amsterdam''==
*2° film americano di [[Alfred Hitchcock|Hitchcock]], ma ancora molto britannico per stile e tono. Scattante, ingegnoso, sullo sfondo di un paesaggio quasi più importante dell'intrigo, è un racconto di magica leggerezza. È tipico di Hitchcock affidare, in un film di propaganda antinazista, la parte del malvagio a un raffinato attore inglese come [[Herbert Marshall|H. Marshall]] e al tedesco Albert Bassermann (nominato all'Oscar) quella di un fisico, combattente per la libertà. (''[[il Morandini]]'')
*Un Hitchcock minore per la convenzionalità della sceneggiatura [...] ma non per l'eccellenza delle soluzioni tecniche [...] a cominciare dalla sequenza senza stacchi dell'aereo che cade in mare, ripresa dall'interno della cabina. Celebre l'idea dei mulini con le pale che girano controvento. (''[[Il Mereghetti]]'')
==Altri progetti==
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[[Categoria:Film di spionaggio]]
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*[[Joel McCrea]]: Johnny Jones
*[[Laraine Day]]: Carol Fisher
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*[[George Sanders]]: Scott Ffolliot
*[[Albert Bassermann]]: Van Meer
*[[Robert Benchley]]: Stebbins
*[[Edmund Gwenn]]: Rowley
*[[Eduardo Ciannelli]]: Krug
*[[Harry Davenport]]: Powers
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*[[Gualtiero De Angelis]]: Johnny Jones
*[[Renata Marini]]: Carol Fisher
*[[Emilio Cigoli]]: Stephen Fisher
*[[Mario Pisu]]: Scott Ffolliot
*[[Amilcare Pettinelli]]: Van Meer
*[[Stefano Sibaldi]]: Stebbins
*[[Mario Gallina]]: Rowley
*[[Giorgio Capecchi]]: Krug
*[[Olinto Cristina]]: Powers
}}
'''''Il prigioniero di Amsterdam''''', film statunitense del 1940 con [[Joel McCrea]], regia di [[Alfred Hitchcock]].
==Frasi==
{{cronologico}}
*Io detesto viaggiare solo: si pensa troppo quando si è soli. ('''Van Meer''')
*Oh, guardi quei [[Piccione|colombi]]: in una città grande o piccola dovrebbero esserci sempre dei giardini dove i colombi possono trovare di che nutrirsi. Ah, stamattina ho fatto due passi nel parco e ho visto molta gente che dava il becchime agli uccellini: è un buon indice, in tempi come questi, non le pare? ('''Van Meer''')
*Le solite circostanze che sfuggono ad ogni nostro controllo, pare impossibile, sono sempre quelle che portano alle [[Pace e guerra|guerre]]. Non ho mai sentito di circostanze che sfuggono ad ogni controllo e che portino alla pace. ('''Carol''')
*Strano, c'è una cosa che tutti dimenticano: che io sono un [[Giornalista|reporter]], non posso svignarmela come un vigliacco. ('''Johnny''')
*Non credo che il rapimento sia da prendersi in tragico quando il rapitore è una persona perbene, vero? ('''Johnny''')
*Fate pure quello che credete di me: questo non ha importanza. C'è una parte di umanità che non conquisterete mai: è la povera gente umile e buona, quella che dà il becchime agli uccellini. E ingannatela, calpestatela, torturatela! Trascinatela in questa orribile guerra! Quando le belve come voi si saranno dilaniate a vicenda, allora il mondo apparterrà a quell'umile gente. ('''Van Meer''')
*Ho combattuto per il mio Paese una lotta aspra, dura, perché qualche volta è più difficile combattere disonestamente che lealmente. E ho usato i metodi della mia patria perché li ho nel sangue. ('''Stephen''')
==Dialoghi==
{{cronologico}}
*'''Johnny''': Ci aiuta ad intenderci con questo signore? Che cosa mastica? Che borbotta?<br>'''Carol''': Il [[Lingua lettone|lettone]].<br>'''Johnny''': No, lei scherza! Ma i lettoni non hanno un linguaggio: per intendersi si stropicciano il naso!
*'''Johnny''': Ebbene, come può mai pensare lui o lei stessa che un'organizzazione fatta di pochi idealisti della pace possa costituire una forza contro tutta la potenza militare d'Europa?<br>'''Carol''': Eppure saranno questi idealisti della pace, come lei li chiama, che andranno a combattere, se la guerra scoppiasse.
*'''Johnny''': Senta, come cronista io mi sono trovato in mezzo a delinquenti fin da ragazzo, senza essermi portato dietro neppure un corno.<br>'''Stephen''': Ma questi sono criminali infinitamente più pericolosi dei suoi delinquenti. Sono fanatici: accoppiano un cieco amore per la patria alla noncuranza per la vita umana, la propria e quella degli altri. È gente senza scrupoli, cinica, spietata.
==Citazioni su ''Il prigioniero di Amsterdam''==
*2° film americano di [[Alfred Hitchcock|Hitchcock]], ma ancora molto britannico per stile e tono. Scattante, ingegnoso, sullo sfondo di un paesaggio quasi più importante dell'intrigo, è un racconto di magica leggerezza. È tipico di Hitchcock affidare, in un film di propaganda antinazista, la parte del malvagio a un raffinato attore inglese come [[Herbert Marshall|H. Marshall]] e al tedesco Albert Bassermann (nominato all'Oscar) quella di un fisico, combattente per la libertà. (''[[il Morandini]]'')
*Un Hitchcock minore per la convenzionalità della sceneggiatura [...] ma non per l'eccellenza delle soluzioni tecniche [...] a cominciare dalla sequenza senza stacchi dell'aereo che cade in mare, ripresa dall'interno della cabina. Celebre l'idea dei mulini con le pale che girano controvento. (''[[Il Mereghetti]]'')
==Altri progetti==
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{{Film di Alfred Hitchcock}}
[[Categoria:Film di spionaggio]]
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Davide Massa
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Danyele
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text/x-wiki
'''Davide Massa''' (1981 – vivente), arbitro di calcio italiano.
== Citazioni di Davide Massa ==
*Arbitrare significa fare un vero e proprio sport e come tale, per raggiungere dei risultati, è fondamentale lavorare duramente.<ref name=F2>Citato in Claudio Mele, ''[https://www.aia-figc.it/news/davide-massa-piu-si-sale-di-categoria-piu-si-deve-lavorare-sui-dettagli-20882/ Davide Massa: “Più si sale di categoria più si deve lavorare sui dettagli”]'', ''aia-figc.it'', 15 dicembre 2022.</ref>
*{{NDR|Esortazione rivolta agli arbitri della sezione arbitrale di Parma}} La società di oggi spinge verso la mediocrità: sappiate, invece, mettervi in gioco, non abbiate paura perché nell’arbitraggio c’è tanto da andarsi a prendere.<ref name=F1/>
*Per fare l’arbitro è importante avere focus sui propri obiettivi e lavorare quotidianamente per raggiungerli!<ref>Citato in ''[https://www.aia-figc.it/news/lezione-dellinternazionale-davide-massa-la-gara-si-prepara-gia-al-momento-della-designazione-22665/ Lezione dell’internazionale Davide Massa: “La gara si prepara già al momento della designazione”]'', ''aia-figc.it'', 26 marzo 2024.</ref>
*{{NDR|Esortazione rivolta agli arbitri della sezione arbitrale di Avellino}} Ripugnate la mediocrità e ponetevi sempre degli obiettivi per diventare i migliori del vostro settore, al di là che questo sia l’arbitraggio o altro. Non ponetevi limiti!<ref name=F2/>
*Un mese fa ho avuto una delusione professionale fortissima, ma il giorno dopo ero a correre più forte di prima, ad allenarmi con ancora più intensità. Sono le cicatrici e le sconfitte che ti fanno crescere.<ref name=F1>Citato in Federico Papi, ''[https://www.aia-figc.it/news/a-davide-massa-il-premio-michelotti-2024-forza-carisma-e-autorevolezza-era-un-monumento-per-tutti-noi-22867/ A Davide Massa il Premio Michelotti 2024: “Forza, carisma e autorevolezza: era un monumento per tutti noi”]'', ''aia-figc.it'', 19 maggio 2024.</ref>
{{Int|''[https://www.aiaroma.it/davide-massa-a-roma-1-accettare-la-sconfitta-e-sapersi-rialzare/ Davide Massa a Roma 1: accettare la sconfitta e sapersi rialzare]''|Citato in Simone Nardocci, ''aia-figc.it''.}}
*Ho trovato spesso persone che non riconoscevano la sconfitta. Invece quando si sbatte la testa, la prima cosa è capire di averla sbattuta. E poi bisogna ridarsi sempre nuove opportunità. Nel momento più buio della sconfitta, la vittoria può essere vicina.
*{{NDR|Frase rivolta agli arbitri della sezione arbitrale di Roma 1}} I fallimenti e gli errori ci sono per tutti, ma poi va avanti chi riesce a rialzarsi e a fare quel passo successivo che aveva in mente. Pensare al passo successivo e sognare in grande. Dovete guardare all’arbitro davanti a voi. Se siete in Eccellenza dovete guardare al collega di Serie D, se siete in Serie D a quello di C e così via.
*Quando arbitravo in Eccellenza e avevo 19 anni la serie A poteva sembrare un’utopia. Però in una piccola parte del cervello c’era questo pensiero. E anche questo il senso più bello della nostra presenza nelle sezioni. Serve per fare uno scatto mentale ai nostri ragazzi, che pensano che la Serie A sia irrealizzabile.
== Note ==
<references />
== Altri progetti ==
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[[Categoria:Arbitri di calcio italiani]]
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Citazioni sulla '''lingua lettone'''.
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*– Ci aiuta ad intenderci con questo signore? Che cosa mastica? Che borbotta?<br>– Il lettone.<br>– No, lei scherza! Ma i lettoni non hanno un linguaggio: per intendersi si stropicciano il naso! (''[[Il prigioniero di Amsterdam]]'')
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Maria Antonietta Sisini
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Nuova voce bio
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'''Maria Antonietta Sisini''' (1950 – vivente), musicista, produttrice discografica e scrittrice italiana.
{{Int|''[https://www.iodonna.it/personaggi/interviste-gallery/2017/09/07/esce-il-nuovo-album-postumo-di-giuni-russo-curato-dallartista-che-le-e-stata-vicina-fino-allultimo-otto-brani-mai-incisi-il-suo-inno-alla-liberta/ «Giuni Russo ed io. E quell'amore che non ha bisogno di etichette». Domani l'album postumo con otto brani mai incisi]''|Intervista di Raffaella Oliva, ''iodonna.it'', 7 settembre 2017.|h=2}}
*Io per [[Giuni Russo|Giuni]] mi butterei veramente dalla rupe Tarpea o dentro a un pozzo. Sento il dovere di conservare la sua memoria, perché l'ho seguita per 36 anni e la seguirò fino a quando avrò modo di avere del materiale valido e potrò tenere viva la sua arte.
*Ricordo la gavetta, anni e anni di gavetta durante i quali vagavamo. Per un lungo periodo eravamo state a Roma, alla ricerca della strada giusta da intraprendere. Poi, però, Giuni mi aveva detto: «Senti, questi romani sono un po' lenti, torniamo a Milano». [...] Così eravamo tornate alla nostra cara città, dove siamo cresciute. Ma, a parte questo, l'aspetto importante delle canzoni che ho scritto con Giuni è la spontaneità: alcune sgorgavano come dal cielo, non so come spiegarlo, potrei parlare dello Spirito Santo che soffia dove vuole; su altre magari ci lavoravamo un po' di più, riprendevamo in mano una strofa, delle parti, ma sempre in una maniera molto naturale, senza troppi ripensamenti.
*{{NDR|Su [[Teresa d'Avila|Santa Teresa d'Ávila]]}} La notte a volte mi svegliava e mi diceva: «Dobbiamo musicare questa donna, è meravigliosa», e io: «Figurati, è del 1500, io non riesco». Andò avanti così fino a quando, un giorno, in macchina, la sento cantare una poesia della stessa d'Ávila. Ecco come nascevano le canzoni di Giuni, l'ispirazione arrivava d'un tratto. In quel momento non avevamo matite né registratori, per cui, per paura di scordarsi la melodia che le era venuta in mente, continuò a cantare fino a casa, dove potemmo registrarla.
==Voci correlate==
*[[Giuni Russo]]
==Altri progetti==
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[[Categoria:Musicisti italiani]]
[[Categoria:Produttori discografici italiani]]
[[Categoria:Scrittori italiani]]
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Danyele
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Creata pagina con "{{voce tematica}} [[File:Circuit Yas-Island.svg|thumb|Il tracciato di Yas Marina nella configurazione adottata per il Gran Premio di Abu Dhabi 2010]] Citazioni sul '''Gran Premio di Abu Dhabi 2010'''. *Quel giorno [...] è stato il più doloroso della mia carriera in F1. Ma se ci penso ora – ne ho parlato un paio di volte con [[Fernando Alonso|Fernando]] – mi sento orgoglioso di quello che ottenemmo nel 2010, arrivando a lottare fino all'ultima gara in un campionato..."
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[[File:Circuit Yas-Island.svg|thumb|Il tracciato di Yas Marina nella configurazione adottata per il Gran Premio di Abu Dhabi 2010]]
Citazioni sul '''Gran Premio di Abu Dhabi 2010'''.
*Quel giorno [...] è stato il più doloroso della mia carriera in F1. Ma se ci penso ora – ne ho parlato un paio di volte con [[Fernando Alonso|Fernando]] – mi sento orgoglioso di quello che ottenemmo nel 2010, arrivando a lottare fino all'ultima gara in un campionato in cui non avevamo un vantaggio tecnico. Fu grazie a un'ottima esecuzione da parte del team e alla guida eccellente di Fernando che potemmo lottare per il mondiale fino alla fine. E con il passare del tempo, pur essendo orgoglioso delle vittorie, sono le sconfitte che ti rendono fiero. ([[Andrea Stella (ingegnere)|Andrea Stella]])
==Altri progetti==
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[[Categoria:Eventi degli anni 2010]]
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Caduta di Damasco
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Creata pagina con "{{voce tematica}} Citazioni sulla '''caduta di Damasco'''. ==Citazioni== *Assad se n'è andato. È fuggito dal suo paese. Il suo protettore, la Russia, guidata da Vladimir Putin, non era più interessato a proteggerlo. Non c'era motivo per cui la Russia dovesse essere lì. Hanno perso ogni interesse per la Siria a causa dell'Ucraina, dove circa 600.000 soldati russi giacciono feriti o morti, in una guerra che non sarebbe mai dovuta iniziare e potrebbe continuare per sem..."
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{{voce tematica}}
Citazioni sulla '''caduta di Damasco'''.
==Citazioni==
*Assad se n'è andato. È fuggito dal suo paese. Il suo protettore, la Russia, guidata da Vladimir Putin, non era più interessato a proteggerlo. Non c'era motivo per cui la Russia dovesse essere lì. Hanno perso ogni interesse per la Siria a causa dell'Ucraina, dove circa 600.000 soldati russi giacciono feriti o morti, in una guerra che non sarebbe mai dovuta iniziare e potrebbe continuare per sempre. ([[Donald Trump]])
*Dopo 14 anni di guerra brutale e la caduta del regime dittatoriale, oggi il popolo siriano può cogliere un'opportunità storica per costruire un futuro stabile e pacifico. ([[António Guterres]])
*È un giorno storico per il Medio Oriente: il regime di Assad è un anello centrale della catena del male di Iran, questo regime è caduto. Questo è il risultato diretto dei colpi che abbiamo inflitto all'Iran e a Hezbollah, i principali sostenitori del regime di Assad. Questo ha creato una reazione a catena in tutto il Medio Oriente di tutti coloro che vogliono liberarsi da oppressione e tirannia. ([[Benjamin Netanyahu]])
*Gli eventi in Siria hanno fatto sì che il mondo si rendesse conto ancora una volta, o almeno dovrebbe, che anche il regime più crudele può cadere e che la Russia e i suoi alleati possono essere sconfitti. ([[Donald Tusk]])
*Il popolo siriano ha sofferto troppo a lungo sotto il regime barbaro di Assad e accogliamo con favore la sua partenza. ([[Keir Starmer]])
*La crudele dittatura di Assad è crollata. Questo cambiamento storico nella regione offre opportunità, ma non è privo di rischi. ([[Ursula von der Leyen]])
*La fine della dittatura di Assad è uno sviluppo positivo e atteso da tempo. Dimostra anche la debolezza dei sostenitori di Assad, Russia e Iran. ([[Kaja Kallas]])
===[[Enrico Franceschini]]===
{{cronologico}}
*In un quarto di secolo al potere, a cui aggiungere i trent'anni precedenti in cui il Paese era in mano a suo padre Hafez, {{NDR|[[Bashar al-Assad]]}} ha avuto tutto il tempo di nascondere all'estero capitali sufficienti ad assicurarsi un agiato futuro. Ma per lui e per il Medio Oriente è la fine di un'era: "Non ci può essere guerra senza l'Egitto, non ci può essere pace senza la Siria", si diceva un tempo dei conflitti del Levante, a questo punto potrebbe non essere più vero.
*Come che sia, Teheran e Mosca sono distratti dai conflitti in Libano e Gaza, da un lato, in Ucraina dall'altro: e i ribelli di Hts ne hanno approfittato. Fra dipendenze da fuori e minacce da dentro, il risultato è che il regime di Bashar si è dissolto in pochi giorni, come non era avvenuto di fronte alle grandi manifestazioni di protesta della Primavera Araba di un decennio fa.
*Malpagato e corrotto, l'esercito siriano si è dimostrato incapace di difendersi da sé. Pochi giorni or sono, ricevendo a Damasco il ministro degli Esteri iraniano, Bashar si è sforzato di apparire al comando. Ma in molti scommettevano che preparasse già la fuga, come è avvenuto mentre i ribelli si avvicinavano a Damasco.
==Voci correlate==
*[[Guerra civile siriana]]
==Altri progetti==
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[[Categoria:Eventi degli anni 2020]]
[[Categoria:Storia dell'Afghanistan]]
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Citazioni sulla '''caduta di Damasco'''.
==Citazioni==
*Assad se n'è andato. È fuggito dal suo paese. Il suo protettore, la Russia, guidata da Vladimir Putin, non era più interessato a proteggerlo. Non c'era motivo per cui la Russia dovesse essere lì. Hanno perso ogni interesse per la Siria a causa dell'Ucraina, dove circa 600.000 soldati russi giacciono feriti o morti, in una guerra che non sarebbe mai dovuta iniziare e potrebbe continuare per sempre. ([[Donald Trump]])
*Dopo 14 anni di guerra brutale e la caduta del regime dittatoriale, oggi il popolo siriano può cogliere un'opportunità storica per costruire un futuro stabile e pacifico. ([[António Guterres]])
*È un giorno storico per il Medio Oriente: il regime di Assad è un anello centrale della catena del male di Iran, questo regime è caduto. Questo è il risultato diretto dei colpi che abbiamo inflitto all'Iran e a Hezbollah, i principali sostenitori del regime di Assad. Questo ha creato una reazione a catena in tutto il Medio Oriente di tutti coloro che vogliono liberarsi da oppressione e tirannia. ([[Benjamin Netanyahu]])
*Gli eventi in Siria hanno fatto sì che il mondo si rendesse conto ancora una volta, o almeno dovrebbe, che anche il regime più crudele può cadere e che la Russia e i suoi alleati possono essere sconfitti. ([[Donald Tusk]])
*Il popolo siriano ha sofferto troppo a lungo sotto il regime barbaro di Assad e accogliamo con favore la sua partenza. ([[Keir Starmer]])
*La crudele dittatura di Assad è crollata. Questo cambiamento storico nella regione offre opportunità, ma non è privo di rischi. ([[Ursula von der Leyen]])
*La fine della dittatura di Assad è uno sviluppo positivo e atteso da tempo. Dimostra anche la debolezza dei sostenitori di Assad, Russia e Iran. ([[Kaja Kallas]])
===[[Enrico Franceschini]]===
{{cronologico}}
*In un quarto di secolo al potere, a cui aggiungere i trent'anni precedenti in cui il Paese era in mano a suo padre Hafez, {{NDR|[[Bashar al-Assad]]}} ha avuto tutto il tempo di nascondere all'estero capitali sufficienti ad assicurarsi un agiato futuro. Ma per lui e per il Medio Oriente è la fine di un'era: "Non ci può essere guerra senza l'Egitto, non ci può essere pace senza la Siria", si diceva un tempo dei conflitti del Levante, a questo punto potrebbe non essere più vero.
*Come che sia, Teheran e Mosca sono distratti dai conflitti in Libano e Gaza, da un lato, in Ucraina dall'altro: e i ribelli di Hts ne hanno approfittato. Fra dipendenze da fuori e minacce da dentro, il risultato è che il regime di Bashar si è dissolto in pochi giorni, come non era avvenuto di fronte alle grandi manifestazioni di protesta della Primavera Araba di un decennio fa.
*Malpagato e corrotto, l'esercito siriano si è dimostrato incapace di difendersi da sé. Pochi giorni or sono, ricevendo a Damasco il ministro degli Esteri iraniano, Bashar si è sforzato di apparire al comando. Ma in molti scommettevano che preparasse già la fuga, come è avvenuto mentre i ribelli si avvicinavano a Damasco.
==Voci correlate==
*[[Guerra civile siriana]]
==Altri progetti==
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[[Categoria:Eventi degli anni 2020]]
[[Categoria:Siria]]
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Citazioni sulla '''caduta di Damasco'''.
==Citazioni==
*Assad se n'è andato. È fuggito dal suo paese. Il suo protettore, la Russia, guidata da Vladimir Putin, non era più interessato a proteggerlo. Non c'era motivo per cui la Russia dovesse essere lì. Hanno perso ogni interesse per la Siria a causa dell'Ucraina, dove circa 600.000 soldati russi giacciono feriti o morti, in una guerra che non sarebbe mai dovuta iniziare e potrebbe continuare per sempre. ([[Donald Trump]])
*Dopo 14 anni di guerra brutale e la caduta del regime dittatoriale, oggi il popolo siriano può cogliere un'opportunità storica per costruire un futuro stabile e pacifico. ([[António Guterres]])
*È un giorno storico per il Medio Oriente: il regime di Assad è un anello centrale della catena del male di Iran, questo regime è caduto. Questo è il risultato diretto dei colpi che abbiamo inflitto all'Iran e a Hezbollah, i principali sostenitori del regime di Assad. Questo ha creato una reazione a catena in tutto il Medio Oriente di tutti coloro che vogliono liberarsi da oppressione e tirannia. ([[Benjamin Netanyahu]])
*Gli eventi in Siria hanno fatto sì che il mondo si rendesse conto ancora una volta, o almeno dovrebbe, che anche il regime più crudele può cadere e che la Russia e i suoi alleati possono essere sconfitti. ([[Donald Tusk]])
*Il popolo siriano ha sofferto troppo a lungo sotto il regime barbaro di Assad e accogliamo con favore la sua partenza. ([[Keir Starmer]])
*La crudele dittatura di Assad è crollata. Questo cambiamento storico nella regione offre opportunità, ma non è privo di rischi. ([[Ursula von der Leyen]])
*La fine della dittatura di Assad è uno sviluppo positivo e atteso da tempo. Dimostra anche la debolezza dei sostenitori di Assad, Russia e Iran. ([[Kaja Kallas]])
===[[Enrico Franceschini]]===
{{cronologico}}
*In un quarto di secolo al potere, a cui aggiungere i trent'anni precedenti in cui il Paese era in mano a suo padre Hafez, {{NDR|[[Bashar al-Assad]]}} ha avuto tutto il tempo di nascondere all'estero capitali sufficienti ad assicurarsi un agiato futuro. Ma per lui e per il Medio Oriente è la fine di un'era: "Non ci può essere guerra senza l'Egitto, non ci può essere pace senza la Siria", si diceva un tempo dei conflitti del Levante, a questo punto potrebbe non essere più vero.
*Come che sia, Teheran e Mosca sono distratti dai conflitti in Libano e Gaza, da un lato, in Ucraina dall'altro: e i ribelli di Hts ne hanno approfittato. Fra dipendenze da fuori e minacce da dentro, il risultato è che il regime di Bashar si è dissolto in pochi giorni, come non era avvenuto di fronte alle grandi manifestazioni di protesta della Primavera Araba di un decennio fa.
*Malpagato e corrotto, l'esercito siriano si è dimostrato incapace di difendersi da sé. Pochi giorni or sono, ricevendo a Damasco il ministro degli Esteri iraniano, Bashar si è sforzato di apparire al comando. Ma in molti scommettevano che preparasse già la fuga, come è avvenuto mentre i ribelli si avvicinavano a Damasco.
==Voci correlate==
*[[Guerra civile siriana]]
==Altri progetti==
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{{voce tematica}}
Citazioni sulla '''caduta di Damasco'''.
==Citazioni==
*Assad se n'è andato. È fuggito dal suo paese. Il suo protettore, la Russia, guidata da Vladimir Putin, non era più interessato a proteggerlo. Non c'era motivo per cui la Russia dovesse essere lì. Hanno perso ogni interesse per la Siria a causa dell'Ucraina, dove circa 600.000 soldati russi giacciono feriti o morti, in una guerra che non sarebbe mai dovuta iniziare e potrebbe continuare per sempre. ([[Donald Trump]])
*Dopo 14 anni di guerra brutale e la caduta del regime dittatoriale, oggi il popolo siriano può cogliere un'opportunità storica per costruire un futuro stabile e pacifico. ([[António Guterres]])
*È un giorno storico per il Medio Oriente: il regime di Assad è un anello centrale della catena del male di Iran, questo regime è caduto. Questo è il risultato diretto dei colpi che abbiamo inflitto all'Iran e a Hezbollah, i principali sostenitori del regime di Assad. Questo ha creato una reazione a catena in tutto il Medio Oriente di tutti coloro che vogliono liberarsi da oppressione e tirannia. ([[Benjamin Netanyahu]])
*Gli eventi in Siria hanno fatto sì che il mondo si rendesse conto ancora una volta, o almeno dovrebbe, che anche il regime più crudele può cadere e che la Russia e i suoi alleati possono essere sconfitti. ([[Donald Tusk]])
*Il popolo siriano ha sofferto troppo a lungo sotto il regime barbaro di Assad e accogliamo con favore la sua partenza. ([[Keir Starmer]])
*La crudele dittatura di Assad è crollata. Questo cambiamento storico nella regione offre opportunità, ma non è privo di rischi. ([[Ursula von der Leyen]])
*La fine della dittatura di Assad è uno sviluppo positivo e atteso da tempo. Dimostra anche la debolezza dei sostenitori di Assad, Russia e Iran. ([[Kaja Kallas]])
===[[Enrico Franceschini]]===
{{cronologico}}
*In un quarto di secolo al potere, a cui aggiungere i trent'anni precedenti in cui il Paese era in mano a suo padre Hafez, {{NDR|[[Bashar al-Assad]]}} ha avuto tutto il tempo di nascondere all'estero capitali sufficienti ad assicurarsi un agiato futuro. Ma per lui e per il Medio Oriente è la fine di un'era: "Non ci può essere guerra senza l'Egitto, non ci può essere pace senza la Siria", si diceva un tempo dei conflitti del Levante, a questo punto potrebbe non essere più vero.
*Come che sia, Teheran e Mosca sono distratti dai conflitti in Libano e Gaza, da un lato, in Ucraina dall'altro: e i ribelli di Hts ne hanno approfittato. Fra dipendenze da fuori e minacce da dentro, il risultato è che il regime di Bashar si è dissolto in pochi giorni, come non era avvenuto di fronte alle grandi manifestazioni di protesta della Primavera Araba di un decennio fa.
*Malpagato e corrotto, l'esercito siriano si è dimostrato incapace di difendersi da sé. Pochi giorni or sono, ricevendo a Damasco il ministro degli Esteri iraniano, Bashar si è sforzato di apparire al comando. Ma in molti scommettevano che preparasse già la fuga, come è avvenuto mentre i ribelli si avvicinavano a Damasco.
==Voci correlate==
*[[Guerra civile siriana]]
==Altri progetti==
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Hena Kurtagić
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2024-12-09T02:43:50Z
Danyele
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Creata pagina con "'''Hena Kurtagić''' (2004 – vivente), pallavolista serba. ==Citazioni di Hena Kurtagić== *Mi sono appassionata alla pallavolo a 13 anni perché volevo un voto alto in educazione fisica a scuola. Non so cosa sia successo dopo, ma eccomi qui... Probabilmente era destino.<ref>Dall'intervista di Alessandro Garotta, ''[https://www.volleynews.it/hena-kurtagic-next-big-thing-della-serbia-il-mio-idolo-e-stefana-veljkovic/ Hena Kurtagic, next big thing della Serbia: "Il mio..."
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'''Hena Kurtagić''' (2004 – vivente), pallavolista serba.
==Citazioni di Hena Kurtagić==
*Mi sono appassionata alla pallavolo a 13 anni perché volevo un voto alto in educazione fisica a scuola. Non so cosa sia successo dopo, ma eccomi qui... Probabilmente era destino.<ref>Dall'intervista di Alessandro Garotta, ''[https://www.volleynews.it/hena-kurtagic-next-big-thing-della-serbia-il-mio-idolo-e-stefana-veljkovic/ Hena Kurtagic, next big thing della Serbia: "Il mio idolo è Stefana Veljkovic"]'', ''volleynews.it'', 25 agosto 2021.</ref>
==Note==
<references />
==Altri progetti==
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{{DEFAULTSORT:Kurtagic, Hena}}
[[Categoria:Pallavolisti serbi]]
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Melissa Vargas
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2024-12-09T03:24:13Z
Danyele
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Creata pagina con "'''Melissa Teresa Vargas Abreu''' (1999 – vivente), pallavolista cubana naturalizzata turca. {{Int|''[https://www.volleynews.it/melissa-vargas-per-diventare-la-migliore-devi-essere-diligente-motivata-ostinata/ Melissa Vargas: "Per diventare la migliore devi essere diligente, motivata, ostinata"]''|Intervista di Alessandro Garotta, ''volleynews.it'', 22 ottobre 2023.|h=2}} *{{NDR|«[...] cosa è successo con la Federazione cubana?»}} Al termine della stagione a Prost..."
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'''Melissa Teresa Vargas Abreu''' (1999 – vivente), pallavolista cubana naturalizzata turca.
{{Int|''[https://www.volleynews.it/melissa-vargas-per-diventare-la-migliore-devi-essere-diligente-motivata-ostinata/ Melissa Vargas: "Per diventare la migliore devi essere diligente, motivata, ostinata"]''|Intervista di Alessandro Garotta, ''volleynews.it'', 22 ottobre 2023.|h=2}}
*{{NDR|«[...] cosa è successo con la Federazione cubana?»}} Al termine della stagione a Prostejov ho iniziato ad avere problemi alla spalla ed era necessaria un'operazione. Per me è stato un periodo davvero complicato perché non ricevevo un supporto adeguato dalla Federazione cubana. Così, dopo aver rifiutato di andare in ritiro con la nazionale, sono stata sospesa per quattro anni. Inoltre, non mi era consentito lasciare il paese. È stata una fortuna che di lì a poco SB Community – l'agenzia che mi rappresenta – mi ha contattato e aiutato sia per quanto riguarda la mia riabilitazione sia nel processo per porre fine alla sospensione. Grazie al loro aiuto, dopo un anno e mezzo, ero finalmente libera. Non appena abbiamo ricevuto il passaporto, io e la mia famiglia abbiamo lasciato Cuba per andare a Belgrado, dove ho iniziato ad allenarmi individualmente. Nel frattempo, ho firmato il mio primo contratto con il Volero Zurich. Ero molto felice di poter continuare a coltivare i miei sogni pallavolistici.
*Ho sempre voluto diventare una pallavolista professionista e fin dalla tenera età ho lavorato molto duramente per raggiungere i miei obiettivi. Tuttora do il massimo per raggiungerli. Se vuoi diventare la migliore, devi essere diligente, motivata, ostinata, e lavorare costantemente su tutti gli aspetti che determinano una giocatrice: fisico, mente, tecnica e tattica.
*{{NDR|«Come mai hai scelto di giocare proprio con le "Sultane della rete"?»}} Volevo far parte di una nazionale forte in modo da poter partecipare ai grandi tornei internazionali. È sempre stato il mio sogno giocare quelle competizioni. Inizialmente ero stata contattata dalla Federazione serba, ma l'iter procedeva lentamente e non veniva seguito in modo professionale: così, con il passare del tempo, ho scelto la Turchia, anche perché giocavo lì in quel periodo. La Federazione turca ha sbrigato tutte le pratiche necessarie rapidamente [...]
*Mi piacerebbe essere una fonte di ispirazione per le giovani atlete: spero che vedendo quali risultati sono riuscita a raggiungere possano coltivare i loro sogni senza farsi fermare da nessun ostacolo, possano divertirsi e godersi il proprio percorso. Sono convinta che un successo personale ha un valore tanto più grande quando diventa uno stimolo per gli altri.
==Altri progetti==
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[[Categoria:Pallavolisti cubani]]
[[Categoria:Sportivi turchi]]
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Danyele
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'''Melissa Teresa Vargas Abreu''' (1999 – vivente), pallavolista cubana naturalizzata turca.
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*{{NDR|«[...] cosa è successo con la Federazione cubana?»}} Al termine della stagione a Prostejov ho iniziato ad avere problemi alla spalla ed era necessaria un'operazione. Per me è stato un periodo davvero complicato perché non ricevevo un supporto adeguato dalla Federazione cubana. Così, dopo aver rifiutato di andare in ritiro con la nazionale, sono stata sospesa per quattro anni. Inoltre, non mi era consentito lasciare il paese. È stata una fortuna che di lì a poco SB Community – l'agenzia che mi rappresenta – mi ha contattato e aiutato sia per quanto riguarda la mia riabilitazione sia nel processo per porre fine alla sospensione. Grazie al loro aiuto, dopo un anno e mezzo, ero finalmente libera. Non appena abbiamo ricevuto il passaporto, io e la mia famiglia abbiamo lasciato Cuba per andare a Belgrado, dove ho iniziato ad allenarmi individualmente. Nel frattempo, ho firmato il mio primo contratto con il Volero Zurich. Ero molto felice di poter continuare a coltivare i miei sogni pallavolistici.
*Ho sempre voluto diventare una pallavolista professionista e fin dalla tenera età ho lavorato molto duramente per raggiungere i miei obiettivi. Tuttora do il massimo per raggiungerli. Se vuoi diventare la migliore, devi essere diligente, motivata, ostinata, e lavorare costantemente su tutti gli aspetti che determinano una giocatrice: fisico, mente, tecnica e tattica.
*{{NDR|«Come mai hai scelto di giocare proprio con le "Sultane della rete"?»}} Volevo far parte di una nazionale forte in modo da poter partecipare ai grandi tornei internazionali. È sempre stato il mio sogno giocare quelle competizioni. Inizialmente ero stata contattata dalla Federazione serba, ma l'iter procedeva lentamente e non veniva seguito in modo professionale: così, con il passare del tempo, ho scelto la Turchia, anche perché giocavo lì in quel periodo. La Federazione turca ha sbrigato tutte le pratiche necessarie rapidamente [...]
*Mi piacerebbe essere una fonte di ispirazione per le giovani atlete: spero che vedendo quali risultati sono riuscita a raggiungere possano coltivare i loro sogni senza farsi fermare da nessun ostacolo, possano divertirsi e godersi il proprio percorso. Sono convinta che un [[successo]] personale ha un valore tanto più grande quando diventa uno stimolo per gli altri.
==Altri progetti==
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{{DEFAULTSORT:Vargas, Melissa}}
[[Categoria:Pallavolisti cubani]]
[[Categoria:Sportivi turchi]]
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Lea Melandri
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Ibisco
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Nuova voce bio
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text/x-wiki
'''Lea Melandri''', all'anagrafe '''Maddalena Melandri''' (1941 – vivente), giornalista, attivista e saggista italiana.
{{Int|''[https://voxeurop.eu/it/lea-melandri-amore-violenza-domestica/ Lea Melandri: "L’amore ha fatto da velo alla violenza domestica"]''|Intervista di Francesca Barca, ''voxeurop.eu'', 4 marzo 2024.|h=2}}
*Dopo mezzo secolo di teorie e pratiche femministe, è solo oggi che si comincia a parlare di [[patriarcato]] come "fenomeno strutturale". È stato un grande passo avanti parlare dei [[femminicidio|femminicidi]] non come "casi di cronaca nera", patologia del singolo, o portato di culture arretrate, ma molto resta ancora da fare perché si riconosca che la violenza "manifesta" è solo l'aspetto più selvaggio, arcaico, di una cultura diffusa, diventata la "normalità". Ho sempre preferito la definizione di "dominio maschile", o "sessismo", anziché "patriarcato", forse per l'esitazione ad affrontare l'ambiguità di un potere che ha visto confondersi il volto di un tenero figlio con quello di un padre padrone. Se gli uomini fossero solo il sesso vincitore e sicuro di sé, non avrebbero bisogno di uccidere; se le donne vedessero nell'uomo che minaccia la loro vita solo un assassino, non esiterebbero tanto a denunciare la violenza che subiscono.
*Fra tutti i domini che la storia ha conosciuto, quello maschile è del tutto particolare in quanto passa attraverso le vicende più intime, come la sessualità, la maternità, le relazioni familiari. Gli uomini sono i figli delle donne, incontrano un corpo diverso dal loro che li ha generati nel momento della loro maggiore dipendenza e inermità. È il corpo che li ha in sua balìa per i primi anni di vita, che può dare accudimento o abbandono, vissuto all'origine come potente, corpo che incontreranno nella vita amorosa adulta in una posizione di potere capovolta. Confinando la donna nel ruolo di madre l'uomo ha costretto anche se stesso a portare una maschera di virilità sempre minacciata, a contrarre vincoli di indispensabilità anche quando non sono necessari. Il sogno d'amore, come appartenenza intima a un altro essere, unità a due, prolungamento del legame originario tra madre e figlio, porta in sé il rischio dello strappo violento, legato al bisogno di autonomia di ogni singolo.
*Le figure di genere, nella loro complementarietà e collocazione gerarchica, strutturano rapporti di potere e, al medesimo tempo, spingono verso un ideale, un armonioso ricongiungimento di parti inscindibili dell’umano: corpo e pensiero, sentimenti e ragione, ecc. È questa confusione tra amore e violenza che fa sì che sia ancora oggi così lento e ostacolato l’emergere della coscienza del sessismo.
==Altri progetti==
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{{DEFAULTSORT:Melandri, Lea}}
[[Categoria:Attivisti italiani]]
[[Categoria:Giornalisti italiani]]
[[Categoria:Comici italiani]]
[[Categoria:Saggisti italiani]]
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Ibisco
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Wlink per creazione voce tematica
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'''Lea Melandri''', all'anagrafe '''Maddalena Melandri''' (1941 – vivente), giornalista, attivista e saggista italiana.
{{Int|''[https://voxeurop.eu/it/lea-melandri-amore-violenza-domestica/ Lea Melandri: "L’amore ha fatto da velo alla violenza domestica"]''|Intervista di Francesca Barca, ''voxeurop.eu'', 4 marzo 2024.|h=2}}
*Dopo mezzo secolo di teorie e pratiche femministe, è solo oggi che si comincia a parlare di [[Patriarcato (sociologia)|patriarcato]] come "fenomeno strutturale". È stato un grande passo avanti parlare dei [[femminicidio|femminicidi]] non come "casi di cronaca nera", patologia del singolo, o portato di culture arretrate, ma molto resta ancora da fare perché si riconosca che la violenza "manifesta" è solo l'aspetto più selvaggio, arcaico, di una cultura diffusa, diventata la "normalità". Ho sempre preferito la definizione di "dominio maschile", o "sessismo", anziché "patriarcato", forse per l'esitazione ad affrontare l'ambiguità di un potere che ha visto confondersi il volto di un tenero figlio con quello di un padre padrone. Se gli uomini fossero solo il sesso vincitore e sicuro di sé, non avrebbero bisogno di uccidere; se le donne vedessero nell'uomo che minaccia la loro vita solo un assassino, non esiterebbero tanto a denunciare la violenza che subiscono.
*Fra tutti i domini che la storia ha conosciuto, quello maschile è del tutto particolare in quanto passa attraverso le vicende più intime, come la sessualità, la maternità, le relazioni familiari. Gli uomini sono i figli delle donne, incontrano un corpo diverso dal loro che li ha generati nel momento della loro maggiore dipendenza e inermità. È il corpo che li ha in sua balìa per i primi anni di vita, che può dare accudimento o abbandono, vissuto all'origine come potente, corpo che incontreranno nella vita amorosa adulta in una posizione di potere capovolta. Confinando la donna nel ruolo di madre l'uomo ha costretto anche se stesso a portare una maschera di virilità sempre minacciata, a contrarre vincoli di indispensabilità anche quando non sono necessari. Il sogno d'amore, come appartenenza intima a un altro essere, unità a due, prolungamento del legame originario tra madre e figlio, porta in sé il rischio dello strappo violento, legato al bisogno di autonomia di ogni singolo.
*Le figure di genere, nella loro complementarietà e collocazione gerarchica, strutturano rapporti di potere e, al medesimo tempo, spingono verso un ideale, un armonioso ricongiungimento di parti inscindibili dell’umano: corpo e pensiero, sentimenti e ragione, ecc. È questa confusione tra amore e violenza che fa sì che sia ancora oggi così lento e ostacolato l’emergere della coscienza del sessismo.
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Citazioni sul '''patriarcato'''.
*Dopo mezzo secolo di teorie e pratiche femministe, è solo oggi che si comincia a parlare di patriarcato come "fenomeno strutturale". È stato un grande passo avanti parlare dei [[femminicidio|femminicidi]] non come "casi di cronaca nera", patologia del singolo, o portato di culture arretrate, ma molto resta ancora da fare perché si riconosca che la violenza "manifesta" è solo l'aspetto più selvaggio, arcaico, di una cultura diffusa, diventata la "normalità". Ho sempre preferito la definizione di "dominio maschile", o "sessismo", anziché "patriarcato", forse per l'esitazione ad affrontare l'ambiguità di un potere che ha visto confondersi il volto di un tenero figlio con quello di un padre padrone. Se gli uomini fossero solo il sesso vincitore e sicuro di sé, non avrebbero bisogno di uccidere; se le donne vedessero nell'uomo che minaccia la loro vita solo un assassino, non esiterebbero tanto a denunciare la violenza che subiscono. ([[Lea Melandri]])
*Fra tutti i domini che la storia ha conosciuto, quello maschile è del tutto particolare in quanto passa attraverso le vicende più intime, come la sessualità, la maternità, le relazioni familiari. Gli uomini sono i figli delle donne, incontrano un corpo diverso dal loro che li ha generati nel momento della loro maggiore dipendenza e inermità. È il corpo che li ha in sua balìa per i primi anni di vita, che può dare accudimento o abbandono, vissuto all'origine come potente, corpo che incontreranno nella vita amorosa adulta in una posizione di potere capovolta. Confinando la donna nel ruolo di madre l'uomo ha costretto anche se stesso a portare una maschera di virilità sempre minacciata, a contrarre vincoli di indispensabilità anche quando non sono necessari. Il sogno d'amore, come appartenenza intima a un altro essere, unità a due, prolungamento del legame originario tra madre e figlio, porta in sé il rischio dello strappo violento, legato al bisogno di autonomia di ogni singolo. ([[Lea Melandri]])
==Voci correlate==
*[[Femminismo]]
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'''Galatea Ranzi''' (1967 – vivente), attrice italiana.
==Citazioni di Galatea Ranzi==
*{{NDR|In riferimento alla soap ''[[CentoVetrine]]''}} Fare la [[fiction televisiva|fiction]] è un'esperienza incredibile per un attore. Si gira otto ore al giorno, non so quanti episodi, ma soprattutto si gira con ben sei registi diversi. Pertanto mantenere il filo del personaggio o la temperatura emotiva di una scena è completamente nelle mani dell'attore. Credo sia un'avventura unica nel suo genere e molto formativa per un attore.<ref name=Esposito>Da Andrea Esposito, ''[https://www.fanpage.it/cultura/intervista-a-galatea-ranzi-tra-teatro-cinema-e-soap/ Intervista a Galatea Ranzi tra teatro, cinema e soap]'', ''leggo.it'', 31 dicembre 2014.</ref>
*{{NDR|Su [[Paolo Sorrentino]]}} Paolo è una persona molto misteriosa, calma e delicata, anche sul set la sua direzione è leggera, impalpabile. Però questa grande calma, questa incredibile sicurezza nasconde, secondo me, una grande fragilità. [...] Per quel che riguarda la scelta degli attori io credo che Sorrentino prediliga gli attori di teatro per un motivo molto semplice: lui non fa film naturalistici, non vuole tutta quella quotidianità che un attore di cinema deve avere. Lui preferisce ricostruire alcuni aspetti, alcuni dettagli e interpretarli insieme con l'attore. Questo penso gli riesca più facile con attori che provengono dalla scena.<ref name=Esposito/>
==Note==
<references />
==Altri progetti==
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[[Categoria:Attori italiani]]
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Filmografia
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'''Galatea Ranzi''' (1967 – vivente), attrice italiana.
==Citazioni di Galatea Ranzi==
*{{NDR|In riferimento alla soap ''[[CentoVetrine]]''}} Fare la [[fiction televisiva|fiction]] è un'esperienza incredibile per un attore. Si gira otto ore al giorno, non so quanti episodi, ma soprattutto si gira con ben sei registi diversi. Pertanto mantenere il filo del personaggio o la temperatura emotiva di una scena è completamente nelle mani dell'attore. Credo sia un'avventura unica nel suo genere e molto formativa per un attore.<ref name=Esposito>Da Andrea Esposito, ''[https://www.fanpage.it/cultura/intervista-a-galatea-ranzi-tra-teatro-cinema-e-soap/ Intervista a Galatea Ranzi tra teatro, cinema e soap]'', ''leggo.it'', 31 dicembre 2014.</ref>
*{{NDR|Su [[Paolo Sorrentino]]}} Paolo è una persona molto misteriosa, calma e delicata, anche sul set la sua direzione è leggera, impalpabile. Però questa grande calma, questa incredibile sicurezza nasconde, secondo me, una grande fragilità. [...] Per quel che riguarda la scelta degli attori io credo che Sorrentino prediliga gli attori di teatro per un motivo molto semplice: lui non fa film naturalistici, non vuole tutta quella quotidianità che un attore di cinema deve avere. Lui preferisce ricostruire alcuni aspetti, alcuni dettagli e interpretarli insieme con l'attore. Questo penso gli riesca più facile con attori che provengono dalla scena.<ref name=Esposito/>
==Note==
<references />
==Filmografia==
*''[[Caterina va in città]]'' (2003)
*''[[Tre metri sopra il cielo (film)|Tre metri sopra il cielo]]'' (2004)
*''[[Ho voglia di te (film)|Ho voglia di te]]'' (2007)
*''[[La grande bellezza]]'' (2013)
*''[[CentoVetrine]]'' - soap opera (2014-2015)
==Altri progetti==
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